Choose your colour

di Momoko The Butterfly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ruggine ***
Capitolo 2: *** Cipria ***
Capitolo 3: *** Giallo ***
Capitolo 4: *** Vermiglio ***
Capitolo 5: *** Nero ***
Capitolo 6: *** Verde ***



Capitolo 1
*** Ruggine ***


Choose your colour ~

Ruggine



Sharon era molto brava a suonare il pianoforte.
Nei pomeriggi più tranquilli, se si tendeva l’orecchio, era possibile sentirla. In una delle stanze della villa la giovane muoveva dolcemente le dita sulla tastiera, producendo delicate melodie dal sapore spesso malinconico e nostalgico, ma sempre velate di tenerezza.
Break amava ascoltarla. Ma non l’avrebbe mai detto davanti a lei.
Un giorno si affacciò sulla porta di nascosto, e senza farsi sentire cominciò a lasciarsi trasportare dalla musica. Per un attimo dimenticò ogni altra cosa. Pensava solo a seguire con piacere le note che, veloci eppure morbide, si sprigionavano dallo strumento creando una completa armonia di suoni.
A un certo punto, però, tutto si fermò.
“Break” la voce di Sharon lo scosse e lo portò a volgere lo sguardo dove supponeva si trovasse la sua giovane padroncina.
Questa era seduta sullo sgabello davanti al pianoforte, con indosso un elegante abito color ruggine. I suoi capelli di miele erano, come sempre, legati in una soffice coda di cavallo. I suoi occhi brillavano sotto la luce dorata del sole al tramonto.
“Vieni” lo invitò gentilmente.
Il servitore allora si avvicinò, prendendo posto accanto a lei. Il suo fresco profumo di fiori lo circondò.
“Ti va di suonare assieme a me?” domandò allora la giovane, con un sorriso premuroso, tipico della sua persona.
Break sorrise a sua volta, ma nascondendo un evidente disagio.
“Mi dispiace, Signorina, ma io… lo sapete, non ci vedo” si giustificò.
Sharon ricambiò con un’occhiataccia stizzita, seguita da un’espressione rassegnata e comprensiva.
Ogni volta che qualcosa gli pareva più grande di lui, eccolo che gettava la spugna in partenza. Questo comportamento l’aveva sempre irritata. Ma era proprio grazie a ciò che lei poteva giocare con lui, far emergere il suo vero io e poi, soprattutto, essergli di supporto.
Abbassò lo sguardo, le labbra appena incurvate in un vacuo sorriso. Sfiorò le dita dell’uomo, poi le prese con più convinzione e infine le posò sulla tastiera.
Break sussultò, preso alla sprovvista. Eppure non proferì parola.
Lui, che si era appena reso conto di quanto quella bambina che lo chiamava sempre “Xerxes niisan” fosse cresciuta, ancora doveva abituarsi a vederla comportarsi come una vera donna. Ma lui, ormai… non l’avrebbe più potuta scorgere, con quel suo unico occhio ora avvolto dalle tenebre.

“Ti guido io” eccola, una luce laggiù, nell’oscurità, che dolcemente lo illuminava.
E, subito dopo, sentì le sue dita sulla tastiera continuare la melodia interrotta poco prima. Solo che erano le mani di Sharon a condurlo.
Inizialmente stupito, sorrise poi, orgoglioso, lasciandosi trasportare.

Ancora una volta, riusciva a sorprenderlo; a renderlo fiero.

Era suo dovere proteggerla.
Però, se ora si metteva in testa di voler fare lo stesso…

Poi, lui sarebbe diventato inutile, eh.





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Angolo di Momoko


Innanzitutto, buonsalve a tutti!
Mi chiamo Momoko e pubblico per la prima volta in questa sezione. Mi sono letteralmente innamorata di questo manga, così ho deciso - stranamente - di mettermi subito a scrivere qualcosa, ovviamente sulla mia coppia preferita, ovvero la BreakxSharon xDD Li amo troppo insieme, sono così teneri che... *si commuove*.
Se vi state chiedendo che titolo del c?#@£% sia 'Ruggine', ve lo spiego subito: ho deciso di scrivere una piccola raccolta di flash autoconcluse, ciascuna ispirata a un colore diverso. Il primo ovviamente è il color ruggine ù_ù Assieme al suddetto colore, si aggiungeranno poi anche altri elementi di riferimento, ma non starò a dirveli, vi annoiereste e basta xDD Sappiate solo che i colori non li ho decisi io u.u *scaricabarile*.
Spero comunque che la storia sia di vostro gradimento!

A prestooo,

Momoko <3

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Capitolo 2
*** Cipria ***


Choose your colour ~

 

 Cipria 

 

“Spiegami una cosa, Break” chiese Sharon al suo servitore, mentre sedeva a un piccolo tavolino a prendere il tè, sulla terrazza.
L‘interpellato, che in quel momento giocherellava assieme alla piccola Emily nel posto subito dopo il suo, si voltò verso di lei con aria interrogativa.
“Che c’è, Signorina?” chiese, perplesso, riposizionando la bambola sulla sua spalla.
Le gote della giovane si colorarono lievemente del colore delle rose.
“Ecco, mi sono.. sempre chiesta…” balbettò, incerta su cosa dire. Poi si bloccò, come fosse andata in stand by.
 
Per non restare imbambolato ad aspettare che finisse la frase, Break afferrò confuso la propria tazza e cominciò a berne piano un sorso, senza far rumore.
 
“… come faccia tu a tenere in equilibrio sulla testa il candeliere!” esclamò infine tutto d’un fiato Sharon, chiudendo immediatamente la bocca e trattenendo il respiro.
 
Perché si sentiva tanto in imbarazzo per una domanda sciocca come quella?
 
Forse proprio perché pensava fosse sciocca. Con lui era sì facile parlare di cose assurde e senza senso, ma si trattava comunque di Xerxes Break, che normale non lo era mai stato, fin da quando ne aveva memoria.
E lei… era una giovane lady, dopotutto. E dare al proprio servitore un’immagine di sé diversa da quella che ci si aspetterebbe non era proprio l’ideale per una signorina quale Sharon sarebbe diventata.
 
Eppure, non era riuscita a trattenere la curiosità. Forse, alla fine, nemmeno lei poteva essere immune alla sua anormalità; e al bisogno nascosto di sentirsi, sempre e comunque, come la sua sorella minore. Oppure qualcosa di più…
 
A quella rivelazione, Break aveva rischiato che il tè gli andasse di traverso. Mai la sua giovane padroncina aveva mostrato interesse per simili piccolezze. Anzi, sembrava quasi che vi fosse abituata.
Eppure, c’era qualcosa di strano in lei. Come se sentisse di doverlo dire, ma al tempo stesso provasse uno sconfinato timore che glielo impediva.
 
Sì, quella mattina si era sicuramente alzata da letto col piede sbagliato. Poco ma sicuro!
 
“Dovete sapere, Signorina…” pronunciò, con un sorrisetto scaltro, mentre sollevava l’indice con aria sapiente “… che io ho la testa piatta!”
Sharon cadde dalla sedia, allibita. Che razza di spiegazione era quella?!
E senza rendersene conto gonfiò le guance, capricciosa. Figurarsi se avesse creduto ad una simile scemenza!
“Sono sincero!” continuò il servitore.
La giovane voltò lo sguardo altrove, convinta che la stesse prendendo in giro.
Break nascose la bocca dietro le maniche del vestito, soffocando una risatina.
Sharon lo notò e si offese ancora di più.
Poi, però, il suo broncio si sollevò appena.
Cercò dapprima di trattenere un sogghigno, ma in men che non si dica, stava ridendo anche lei assieme al suo servitore. Senza controllo, senza vincoli.
Chi se ne frega” pensò.
Finché era con lui, il bon ton e tutte quelle altre sciocchezze potevano anche andare a farsi benedire.





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Angolo di Momoko


Eccomi qua! Che fortuna, sono riuscita a postare il capitolo entro la settimana xDD *Notare che lei è lenta come il cucco*.
Bene, vi dico subito che a me questa flash non entusiasma. Non so perché, ma mi succede spesso :\ Spero di fare un lavorone con la prossima :D
Intanto ringrazio Kamicchan per aver recensito la prima :3 Scusa se non ci siamo sentite, è che non ti becco mai su fb xDD Però sul forum ci sono u.u Ho in testa ancora quella ruolata di cui parlavi x°D
Oook, gente! Mi dileguo! *sparisce dentro l'armadio*
A prestoo,

Momoko <3


 

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Capitolo 3
*** Giallo ***


Choose your colour ~

Giallo


Che cos'è?" domandò Sharon, alquanto perplessa.

Sul tavolo del salottino dove era solita consumare il tè delle cinque assieme a Break, c'era un piccolo barattolo dal coperchio foderato di stoffa colorata e con un bigliettino sopra.
 
"Alla mia cara nipotina, che s’impegna tanto" lesse la giovane sul foglietto di carta, con occhi più brillanti di un diamante "E' un regalo di nonna Cheryl!”
 
Break le si avvicinò curioso.
"Volete mangiarla ora, signorina?" domandò. Un colpo di mano, e aprì il barattolo con facilità, sollevando il coperchio come fosse stato quello dello scrigno di un tesoro prezioso.
Sharon si sporse per vedere meglio e un delizioso odore di ciliegie le riempì le narici, paradisiaco. Chiuse gli occhi, e come per magia venne trasportata in mezzo alla natura, tra gli alberi, il vento, e i ruscelli che scorrevano placidi. Una sensazione divina.
"Marmellata?" chiese, riaprendo lentamente gli occhi e ritornando alla propria realtà con una punta di nostalgia.
Break si leccò le labbra. Risposta affermativa.
Posò il barattolo sul tavolino e fece sedere la propria padroncina, contenta come non mai. Era raro che ricevessero regali del genere, e la Duchessa Rainsworth in quei giorni era addirittura a letto per malattia.
In poco tempo comparvero soffici fette di pane, e un coltellino per cospargerle di ciliegie. Break preparò i panini con cura, posandoli su un elegante vassoio in argento.
Poi, senza che nessuno avesse dato loro il permesso o il buon appetito, iniziarono a divorarli con golosità.
A fine merenda il vassoio era vuoto, e gli stomaci dei due giovani strapieni.
“Erano proprio buoni!” sentenziò, con un po’ di marmellata sulle labbra Sharon, esibendo un sorriso tanto dolce come nessun’altro.
“A proposito, Break” continuò poi, pensosa “Prima hai detto ‘Volete mangiarla subito?’. Quindi sapevi già di cosa si trattava?”
Xerxes si bloccò, sbarrando appena gli occhi in segno di sorpresa. Poi sorrise, avvicinandosi alla sua signorina. Sharon arrossì tremendamente a quella vicinanza.
Che cosa voleva fare?!
“Bre…”
Ma non finì di parlare che l’altro le pulì col dito la guancia sporca di marmellata, portandoselo alla bocca con un movimento repentino.
La giovane reagì d’impulso e lo colpì violentemente con uno dei suoi ventagli, rossa in viso.
Break iniziò a ridere di gusto, e nel mentre a domandare scusa per il suo azzardo.
Sharon si arrabbiò ancora di più, tant’è che si dimenticò completamente la domanda posta poco prima.
Arrivò la sera, e dopo aver portato a letto la propria padroncina, Break tirò un sospiro di sollievo, sparendo nei corridoio bui della magione con un piccolo sorriso in volto.
 
Per fortuna non se n’era accorta.
Ma la prossima volta non sarebbe stato così distratto.


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♣ Angolo di Momoko 


Tornata per aggiornare^^
A me questa flash non piace molto (ma abituatevi, mi capita spesso >.>).
Spero che a voi possa piacere :)
Vorrei usare questo spazietto per chiedere infinitamente scusa a Naitomeru, per aver abbandonato il GdR. Perdonami tanto, ma temo non potrò più seguirlo ç-ç Confido tuttavia che rimarremo amiche^^
Be', detto questo, mi dileguo... 
A presto,

Momoko.

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Capitolo 4
*** Vermiglio ***


Choose your colour ~

Vermiglio


Il giardino dei Rainsworth era assolutamente magnifico.
In un percorso tappezzato di verde erba rigogliosa finemente tagliata, vi crescevano un’infinità di piante diverse. Alcune meravigliose alla vista, altre meno appariscenti, ma comunque stupende.
Era stata la duchessa in persona a decidere il tipo di flora che avrebbe adornato la sua magione principale. E Sharon non poteva che approvare ogni singola scelta della nonna.
Le mattine subito dopo la colazione, se non c’erano incarichi da svolgere per Pandora, a Sharon piaceva passeggiare nel grazioso giardino.
Le infondeva nell’animo una tale sensazione di benessere che per un attimo poteva concedersi il lusso di essere solo una ragazzina senza nulla di particolare, accompagnata dal suo fido servitore.
Break aveva sempre seguito di buon grado la sua padroncina all’interno di quell’oasi dai mille colori, e Sharon si stupì di quanti nomi di piante fosse in grado di individuare. Strano ma vero, lui le conosceva quasi tutte.
E a lei piaceva come non mai fermarsi ogni tre secondi per chiedere: “E questa come si chiama?”, facendo riemergere così il suo lato più curioso ed appassionato.
Un episodio particolare permeava ancora nella sua mente, indelebile.
Stava camminando verso una bella pianta, con eleganti fiori rosati, tutti aperti. L’aveva trovata così, per caso, un po’ messa in ombra dalle altre, e ne rimase sconfortata, perché era bellissima.
Si avvicinò, osservò con minuzia quelle delicate corolle profumate, assolutamente graziose.
Istintivamente la sua mano si allungò verso di loro, nel tentativo di coglierne qualcuno. Sarebbero stati benissimo nella sua camera, accanto al letto in quel vaso di porcellana bianco che aveva sul comodino.
Ma prima che potesse anche solo sfiorare un petalo, si ritrovò avvinghiate le braccia, e portata ad indietreggiare di colpo.
 
“Che succede?!”domandò, allarmata.
 
Fu allora che davanti a lei comparve il viso di Break, serio eppure velato di ironia.
 
“Quelli non dovete toccarli, signorina”disse, con un sorrisetto in volto, tutt’altro che preoccupato.
 
Sharon si divincolò dalla presa e domandò, stizzita:
 
“Perché?”
 
“E’ una pianta di oleandro. E’ velenosa.”
 
Sharon spalancò gli occhi, incredula.
 
“Una pianta, con fiori così belli… come…”
 
“Mai fidarsi delle apparenze, signorina”spiegò il servitore, come a citare la frase di qualcuno.
 
Sharon tacque, fissando l’arbusto per qualche istante, che sembrò durare un eternità. Non riusciva a capacitarsi di come dei fiori così belli ed eleganti potessero essere velenosi. A pensarci bene, aveva letto qualcosa sull’oleandro: miti dell’antichità. E tutti parlavano di come il suo veleno altamente tossico venisse impiegato per le più orribili nefandezze. Storse il naso, voltandosi.
 
“Break, secondo te perché la mia nobile nonna avrebbe fatto piantare una cosa del genere?”
 
Il servitore fece una faccia perplessa, poi rispose.
 
“Forse per ricordarsi di non fidarsi ingenuamente del prossimo”
 
Sharon lo fissò stupita. Aveva scoperto un lato di sua nonna che non aveva mai visto.
Break le sorrise. E in quel momento la giovane pensò, in modo semplice e sincero, che qualsiasi cosa fosse successo lei avrebbe sempre riposto fiducia in lui, anche a costo della sua stessa vita.


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♣ Angolo di Momoko 


Ero ansiosa di postare questa flash. 
Nel linguaggio dei fiori, l'oleandro significa diffidenza. 
Cercatelo su Google, ci sono un paio di storie interessanti che lo riguardano u.u 
Oggi ho poca voglia di parlare, sigh..
Ora mi dileguo ç^ç *entra nell'armadio e sparisce*
A prestooo,

Momoko =w=

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Capitolo 5
*** Nero ***


Choose your colour ~

Nero

Xerxes Break non aveva mai fatto una gita in barca.
Appena lo disse alla sua padroncina Sharon, questa iniziò a saltellare di gioia, certa di aver trovato un modo stupendo per passare la giornata senza lavorare.
Il giorno dopo, vestita graziosamente e perfetta in ogni dettaglio, si era presentata davanti alla sua stanza con sguardo severo, e l’aveva squadrato da capo a piedi come un generale.
 
“Preparati!” aveva detto, con tono risoluto e deciso, eppure felice “Oggi andiamo al lago!”.
 
Xerxes non se lo era fatto ripetere due volte. D’altronde, era suo dovere obbedire alla sua padroncina.
Si preparò – per quanto potesse essere definito prepararsi riempire di caramelle il cofanetto che portava sempre con lui – e accompagnò Sharon fino al lago. E lì decisero di noleggiare una piccola barca per navigare nelle sue splendide acque cristalline.
Ovviamente, a remare ci pensava Break, mentre la giovane signorina osservava estasiata il paesaggio attorno a lei.
Era stupendo, in ogni suo particolare. Un quadro fresco e delicato che immortalava la natura nella sua più fulgida visione.
E Sharon si perse talmente tanto che né lei, né Break, si accorsero di un improvviso annuvolamento del cielo. Grossi nuvoloni grigi e spessi ricoprirono in breve tempo il lago e il piccolo bosco adiacente. E infine, proprio quando meno se lo aspettavano, iniziò a piovere a dirotto.
 
“Ma fino a poco fa il cielo era bellissimo!” esclamò sconsolata Sharon, guardando come il suo elegante vestito venisse brutalmente appesantito dalla pioggia.
 
Break fu veloce come un lampo, mollò i remi e si levò il soprabito, usandolo per coprire la sua giovane padroncina.
Questa non si aspettava certo una reazione del genere, così disse, preoccupata:
 
“Ma così tu ti bagnerai di più!”
 
“Fa niente” rispose l’albino, con un sorriso. Sharon gonfiò le guance, stizzita. Odiava quei sorrisi ingannatori, sembrava li facesse solo per prenderla in giro.
Così lo prese per un braccio e lo attirò a sé.
 
“Allora stai qui sotto con me!”
 
 E detto questo si fece più piccola per accogliere il suo servitore.
La situazione si fece tanto strana che Break disse, incespicando:
 
“Ma, signorina… così non riesco a remare”.
 
“E chi ha detto che devi remare? Stai riparato assieme a me finché non smette di piovere” rispose Sharon, stringendosi a lui come faceva un tempo da bambina.
 
“Ma la scialuppa potrebbe imbarcare acqua” tornò a insistere Xerxes. Quella situazione era sempre più bizzarra.
 
“Non mi importa!” aveva esclamato la giovane, arrossendo, capricciosa.
 
A quel punto Break tacque, rimanendo fermo con la sua padroncina tra le braccia. E così rimasero entrambi, finché il sole non infranse le nuvole e pose fine al diluvio. E quando furono tornato a riva, Sharon puntò il dito, con tutti i vestiti fradici e il fiocco in testa che le pendeva da un lato della faccia, ed esclamò, piena di quell’entusiasmo giovanile che da sempre la contraddistingueva:
 
“Domani torniamo!!”
 
Break si guardò la camicia completamente zuppa con aria rassegnata. Con un sospiro, fece un piccolo inchino e rispose:
 
“Come desiderate, signorina”.



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♣ Angolo di Momoko 

 

Yep, ce l'ho fatta.
La prossima, vi avverto, sarà l'ultima *ride malignamente*.
Ahah tranquilli, non sarà l'ultima cosa in assoluto che scriverò qui.
A dire la verità, non pensavo che la coppia BreakxSharon fosse così... così... Ecco, non so come dirlo. So solo che probabilmente non sono riuscita a rispecchiarla alla perfezione. Perdonatemi queste castronerie, riesco a descrivere meglio l'angst che il fluff (era proprio un'esperienza nuova per me questa!).
Spero che possa piacervi anche questa flash, a prestooo,

Momoko <3

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Capitolo 6
*** Verde ***


Choose your colour ~

Verde



Di passeggiate Sharon ne aveva fatte, soprattutto nei giardini di Pandora, in primavera, quando le rose nere sbocciavano e persino nella loro gelida e inquietante bellezza, sapevano comunicare sentimenti sempre nuovi. Da quando era stata vittima di Vincent Nightray, tuttavia, quei fiori cupi avevano assunto tutt’altro significato. Erano diventati simbolo dell’incertezza, della paura; dell’inganno.
Dopo quel fatto, per giorni si era rifiutata di parlare con Break, furibonda. Si sentiva colpevole, inutile; un peso per il suo servitore, nonostante il suo compito consistesse nel dargli appoggio. Si ripromise che mai più sarebbe accaduta una cosa del genere, che mai più avrebbe intralciato il percorso del suo servitore, così importante, così… Delicato. Sì, perché la sua vita, lei lo sapeva, dipendeva da quello. Tutto il resto non c’entrava, gli era estraneo. E lei… Avendogli impedito di raggiungere quella verità, quella risposta che tanto cercava… Si era sentita una persona orribile.
Ferma nella decisione di non volergli parlare, di rimanere sulle sue posizioni per non causargli più alcun dispiacere, quel giorno passeggiava placidamente per i cortili di Pandora, tra quelle rose del colore delle tenebre che per lei erano ora solo fonte di male; ma al contempo, le ricordavano la forza e il coraggio che lei, una Rainsworth, doveva sempre mostrare, fiera e orgogliosa. Cominciando ai nemici più innocui, avrebbe scalato quella montagna che la divideva da Xerxes e gli sarebbe stata accanto. Quei fiori cupi e agghiaccianti, non erano niente in confronto alle difficoltà che lui aveva superato, e che avrebbe sicuramente incontrato sul suo cammino.
Un passo, poi un altro, e il lungo abito verde scuro si mosse sinuoso seguendo i suoi delicati spostamenti. Il silenzio era padrone di quel luogo aperto, sferzato da un piacevole vento che sapeva di nuova vita. Sharon lasciò che le scompigliasse docilmente i capelli, prima di volgere lo sguardo sul terreno.
Quasi trasalì. Un millepiedi gigantesco era sbucato fuori dai cespugli e si muoveva impazzito sul terreno agitando le microscopiche zampine. Sharon si lasciò scappare un grido allarmato, mentre con un balzello si portò a distanza di sicurezza. Quando però vide l’orribile bestia dirigersi verso suoi piedi, cominciò ad entrare nel panico preparandosi a scappare.
Fu allora che qualcosa, attraversata velocemente l’aria, colpì il suolo e costrinse alla fuga l’insetto, il quale zigzagò veloce tra le foglie. Sharon osservò con circospezione lo strano oggetto caduto, stupendosi non poco: era una caramella.
Si voltò. Break era dietro di lei, lo sguardo derisorio ma contenuto di sempre. Gonfiò le guance, arrossendo vistosamente per la vergogna.
Accidenti, però. E dire che fino a pochi istanti prima parlava di come affrontare i propri nemici indipendentemente da lui!
Poi capì; e si sentì una stupida, per non averci pensato prima. Da sola non avrebbe saputo torcere un capello a nessuno. E non era la forza quella che doveva cercare di possedere, bensì la temperanza. Un altro tipo di forza, che non si dimostrava combattendo; ma con la determinazione di chi, fatta una promessa, trova poi il coraggio di mantenerla…


 

Angolo di Momoko ¬

  Alluor, che dire... Finalmente riesco a completare la mia prima raccolta di Flash, e anche la prima storiella scritta in questo bel fandom <3
In futuro tornerò, magari con una long, quindi, chissà... Intanto, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se avete un qualsiasi tipo di critica sarò lieta di accoglierla!^^
Yawn... ora mi dileguo, l'ora è tarda e il mio letto mi sta chiamando xD
A prestooo,

Momoko <3

 

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