Di canzoni e tatuaggi

di Shine_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Di canzoni e tatuaggi.

 

 

 

{Alla Cate che sopporta i miei scleri a qualsiasi ora della giornata.

 

 

 

Primo capitolo:

 

 

 

 

 

 

 

Liam James Payne era sempre stato un ragazzino timido ed insicuro, l’unico momento in cui riusciva a mostrarsi per quello che era e non chiudersi a riccio era quando cantava.

Perché Liam aveva sempre amato cantare, metteva tutto se stesso nelle parole riuscendo a trasmettere il concetto chiave del testo nel cuore delle persone.

Fin da piccolo i suoi genitori l’avevano aiutato in questa passione e all’età di dodici anni era diventato una specie di bambino prodigio famoso in tutto il mondo. Aveva partecipato ad un talent show, era stato eliminato nella penultima puntata tra le lacrime e i singhiozzi, ma era stato notato subito da una famosa casa discografica che gli aveva proposto un singolo, a cui presto era seguito un intero album.

Non era sempre stato facile portare avanti una carriera del genere e allo stesso tempo una normale vita da adolescente ma i suoi genitori gli erano sempre stati vicino e avevano cercato di tenerlo con i piedi ben piantati a terra.

La fama non è tutto, gli ripetevano quando i soldi erano iniziati ad aumentare.
La fama scompare, la famiglia no.

Più passava il tempo, però, più tutta quella immagine che il mondo si era creato di lui lo faceva sentire in gabbia. Quando i giornali scrivevano di lui parlavano di un ragazzo che non poteva mai fare una scelta sbagliata, un ragazzo perfetto e semplice.

E lui, ormai diciannovenne, le aveva provate tutte per fargli cambiare idea, per mostrarsi come qualcun altro. Tutto inutile: aveva cambiato taglio di capelli e stile nel vestire ma ancora tutti si rivolgevano a lui come al ragazzo innocente e timido ancora alle prime armi.

Ne aveva discusso più volte con Harry, l’unico suo amico della sua vita precedente - come spesso la definivano scherzando - che non l’aveva mai abbandonato, ed erano giunti alla conclusione che forse la soluzione era cambiare stile di vita con qualcosa di drastico.

Per questo si trovava fuori da un negozio di tatuaggi nella periferia di New York, l’insegna al neon “Tommo’s tattoos” che non lo convinceva granché, mangiandosi le unghie nervoso. Aveva un cappellino e un paio di occhiali a specchio per paura di farsi riconoscere e trovarsi sommerso da fan e paparazzi. Un’ulteriore cosa che odiava erano proprio questi ultimi che non lo volevano mai lasciare in pace un secondo, decisi a trovare una piccola imperfezione per poterlo distruggere davanti agli occhi di tutti.

Prese un respiro e poi si decise ad entrare, raggiunse il bancone togliendosi il cappello e passando una mano tra i capelli marroni tirati su in una piccola cresta, si schiarì la voce cercando di ottenere l’attenzione di quello con una maglietta nera a maniche corte che lasciava intravedere tutti i tatuaggi che gli ricoprivano entrambe le braccia.

Fece un colpo di tosse vedendolo chiudere svogliatamente la rivista che stava leggendo e alzare lo sguardo su di lui, studiandolo più volte coi suoi occhi azzurri cerchiati da un filo di matita nera.

- Vorrei farmi un tatuaggio.- iniziò arrossendo quando quello gli scoppiò a ridere in faccia senza trattenersi.

- Questo è un negozio di tatuaggi, bambino.- disse dopo essersi calmato indicando i disegni che tappezzavano la parete, scosse la testa guardandolo un’ultima volta e poi si passò una mano tra i capelli rossicci sospirando. - Come siamo caduti in basso.-

- Quindi, visto che è un negozio di tatuaggi, son qui per farmi fare un tatuaggio.- replicò cercando di essere ragionevole ottenendo solo un’alzata di spalla e uno svogliato: - Sì, certo. Come vuoi, bambino.-

Si tolse gli occhiali deciso a farsi rispettare da quel ragazzo che doveva avere due o tre anni più di lui ma si bloccò voltandosi verso la porta quando sentì lo scampanellio.

Sbatté le palpebre quando si trovò davanti il ragazzo più bello che avesse mai visto: capelli neri con una frangia che gli copriva la fronte, braccia tatuate che lasciavano intravedere solamente qualche spruzzo di pelle color cappuccino e gli occhi fissi sullo schermo di un cellulare che teneva in una mano mentre l’altra era occupata con un sacchetto di una pasticceria.

- Ohi, Malik!- lo richiamò il ragazzo al bancone facendo sollevare lo sguardo a quello che aveva un paio di occhiali da vista che nascondevano due occhi nocciola.

Liam fissò confuso quello che si era bloccato con la bocca leggermente spalancata e inarcò un sopracciglio quando lo sentì dire: - Porca puttana.-

- Il bambino vuole farsi truccare.- spiegò quello al bancone facendo innervosire il castano che borbottò: - Non sono un bambino.-

- Louis!- esclamò il ragazzo con i capelli neri rivolgendo al rossiccio un’occhiata eloquente indicando con un cenno quello che non stava capendo nulla del suo strano comportamento.

- Malik, portami quelle robe. Ho bisogno di caffè.- si lamentò solamente l’altro agitando le mani.

- M-Mi.. dispiace per.. per qualsiasi cosa abbia detto il mio amico.- borbottò quello che si era avvicinato lentamente quasi studiando i suoi passi.

- Volevo solo un tatuaggio.- ribadì Liam incrociando le braccia al petto per poi sbuffare e allargarle in un gesto quasi disperato. - Ma se non volete, pazienza. Andrò a cercare qualcun altro che..-

- No!- gridò il moro appoggiando una mano sulla sua spalla per poi ritirarla velocemente. - No, va benissimo. Possiamo.. posso farti tutti i tatuaggi che vuoi.- continuò con un leggero rossore sulle guance mentre quello dietro il bancone sbuffava prendendo poi dal sacchetto il bicchiere con il caffè.

- Vieni.. seguimi pure.. da questa parte..- sussurrò indicando una porta per poi voltarsi verso l’amico e cercare di fargli capire di nuovo qualcosa che non riusciva ad afferrare.

Lo fece accomodare nella piccola stanza e sedere sulla poltrona reclinabile passando una mano tra i capelli nervoso.

- Avevi..- si schiarì la voce muovendo le mani. - Avevi già pensato a qualcosa?- chiese mordendosi il labbro e giocando col piercing con i denti.

- Forse..- mormorò tenendo lo sguardo basso. - Volevo solo fare qualcosa che cambiasse l’opinione che la gente ha di me.- confessò intimidito.

- Con un tatuaggio?- domandò curioso mentre Liam faceva spallucce e aggiungeva: - è sempre un inizio.-

- Sai che un tatuaggio resta per sempre sulla tua pelle?- ribadì il moro mentre il castano s’innervosiva sempre di più e borbottava: - Certo che lo so, non sono un bambino.-

- Nessuno dice che sei un bambino ma.. sei davvero sicuro?- continuò ad insistere togliendosi gli occhiali per massaggiarsi le palpebre.

- Se non fossi stato sicuro non sarei venuto qui, ma sai cosa?- ricominciò a parlare stringendo i pugni ed alzandosi. - Se nessuno qui dentro vuole farmi questo tatuaggio me ne vado. Non ho tempo da perdere con persone che si sentono tanto superiori solo perché son coperte d’inchiostro e metallo.- sputò fuori pensando a quello che l’aveva accolto solo qualche minuto prima.

- Aspetta!- lo richiamò il ragazzo stringendogli un polso quand’era già sulla soglia della porta. - Te lo faccio. Ma tu devi dirmi cosa vuoi.-

Liam sospirò e sbottò: - Non lo so cosa voglio. Voglio un dannatissimo tatuaggio.-

- Ma non posso farti un tatuaggio a caso, non saprei nemmeno da dove partire.- mugugnò quello che si tolse gli occhiali e li poggiò sul mobile alle sue spalle. - Facciamo che torni un altro giorno e..-

- No!- esclamò incrociando poi le braccia al petto. - Lo voglio ora.-

Il moro grugnì frustrato e strinse i capelli tra le dita: - E allora devi darmi almeno un’idea, un abbozzo, qualcosa. Devi dirmi qualsiasi cosa. Non so nemmeno da dove iniziare. Non so nemmeno dove lo vuoi!-

- Sul.. sul braccio.- propose dopo qualche minuto in cui aveva osservato l’altro sull’orlo di una crisi isterica. - E voglio una frase.-

- Questo è già un passo avanti.- sospirò passando una mano sul viso. - Che frase vuoi? Una frase di una canzone? Una frase da cioccolatino? Una frase da..-

- Questa.- lo bloccò togliendo un foglio dalla tasca dei jeans e passandoglielo.

- Perché?- domandò curioso dopo averla letta sollevando lo sguardo su quello che mormorò: - Tu devi farmi un tatuaggio, non chiedere spiegazioni.-

- E va bene.- alzò le braccia sorridendo. - Vuoi tenerlo segreto, d’accordo.-

- Già, e tu sei?- s’informò inarcando un sopracciglio confuso quando lo sentì ridacchiare e ribattere: - E se lo volessi tenere segreto il mio nome?-

- Oh, io..- arrossì Liam giocando con la maglia, chiaramente nervoso e in imbarazzo. - .. non sei obbligato a.. a rispondermi.. non.. non importa..-

- Zayn.- sussurrò sorridendo al ragazzo che aveva sollevato immediatamente lo sguardo. - Il mio nome è Zayn.-

- Zayn?- ripeté tutto concentrato a pronunciarlo correttamente. - Ma sei di qui?- domandò ancora curioso guardandolo armeggiare con tutti gli strani strumenti.

- Metà pakistano.- rispose facendo spallucce. - I miei genitori si  son trasferiti in America quand’erano piccoli. Sai, no? La terra dei grandi sogni e delle grandi speranze.- aggiunse muovendo una mano con un sorriso ironico.

- Io non sono di qui.- confessò spinto da qualcosa che assomigliava vagamente a fiducia verso un completo estraneo. - Sono inglese, vivo a Londra ma sono spesso via per il.. lavoro.- concluse tentando un piccolo sorriso.

- Lavoro.- ripeté sempre più divertito il moro scuotendo poi la testa e prendendogli il braccio.

- Una specie?- ipotizzò socchiudendo gli occhi e spostando la testa di lato.

- E quanti anni hai? Diciannove?-

- Diciannove ad agosto.- rispose tranquillamente tenendo gli occhi fissi su quello che stava muovendo il pennino sul suo braccio.

- Io li ho già fatti, quindi son più grande di te.- replicò mostrandogli la lingua. - E ora zitto e lascia lavorare il vero genio.-

Liam annuì e restò imbambolato tutto il tempo su quei capelli neri che apparivano così morbidi solo a guardarli, e fantasticò su quanto sarebbe stato piacevole lasciarci scorrere sopra le mani.

 

Quando Zayn concluse tutto gli rivolse un sorriso eccitato staccandosi.

- Allora, ti piace?- domandò quasi saltellando alzandosi dallo sgabello e guardandolo tutto soddisfatto.

- Oh, uhm..- Liam si guardò il braccio piegando poi le labbra in un sorriso annuendo. - Sì, grazie mille.-

- Ma non credo un solo tatuaggio farà cambiare l’idea che tutta quella gente ha di te.- mormorò il moro grattandosi il collo tatuato in imbarazzo quando l’altro lo fulminò con un’occhiata.

- E perché no?-

- Perché.. sono.. sono gli occhi.- farfugliò indicandoli con un dito. - Hai due occhi dolci e quel che dicono gli occhi è la verità.-

- Che ne sai di quel che dicono i miei occhi?- chiese stando sulla difensiva Liam mentre l’altro faceva spallucce sussurrando: - Son piuttosto bravo a leggere le persone.-

Liam si morse le labbra e poi prese coraggio mormorando con un filo di voce: - E cosa vedi in me?-

- Cosa vedo in te?- ripeté Zayn vedendolo annuire insicuro. - Vedo che stai cercando di mostrarti per qualcosa che non sei.-

- Solo per un tatuag..- lo bloccò muovendo una mano e continuò: - Stai cercando di evadere da una gabbia che inizia ad andarti troppo stretta, sei una persona sensibile che cerca continuamente l’approvazione della gente, hai una continua paura di deludere le persone che ti sono vicine e..-

- E?- insistette pendendo dalle sue labbra avvicinandosi quasi al ragazzo coi capelli scuri.

- E stai morendo dalla voglia di baciarmi.- rispose quello riducendo ulteriormente le distanze, piegando le labbra in un sorriso furbo.

- Questo lo dicono i miei occhi?- domandò muovendosi verso di lui.

- I tuoi occhi che continuano a spostarsi sulla mia bocca ogni secondo.- sussurrò Zayn accarezzando la guancia dell’altro con le punta delle dita.

- È.. è per.. per quel coso.- borbottò indicando il piccolo anello di metallo che il moro strinse tra i denti.

- Ora vuoi anche un piercing?- domandò divertito accarezzandogli i capelli corti vicino all’orecchio. - O vuoi semplicemente assaggiarlo?-

- A-Assaggiarlo?- chiese balbettando cercando di indietreggiare inutilmente, essendo completamente intrappolato da quegli occhi chiari.

- Vuoi provare?- ribadì avvicinandosi fino a ridurre le distanze tra le loro labbra di un soffio.

- Io.. devo.. devo andare, non..-

- Devi andare?- ripeté quasi prendendolo in giro iniziando a torturare il piercing con la lingua e con i denti, gli occhi fissi sul castano che deglutiva ed annuiva. - Peccato, chissà tra quanto ci rivedremo.. magari mai più.-

Liam prese coraggio e appoggiò le mani sul viso del ragazzo sfiorandogli le labbra sentendo l’attimo dopo il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni.

- Merda.- si allontanò con uno scatto vedendo il nome di Harry sul display. - Io.. devo.. devo scappare.. davvero.. ma.. ma ci vedremo presto e.. torno per saldare il conto un altro giorno e.. questo è il numero del mio agente.. non sto scappando senza pagare.. davvero.. tornerò e..-

- Lo so, non preoccuparti.- lo rassicurò Zayn picchiettando una mano sulla sua spalla ricevendo altre scuse e altre promesse.

Lo osservò mentre dava tutti i recapiti al suo amico e poi scappava fuori salendo su una jeep nera, si trascinò fino al bancone con un’espressione sognante.

- Ho quasi baciato Liam Payne.- sussurrò toccandosi le labbra. - Liam Payne ha quasi baciato me!- aggiunse più ad alta voce scuotendo poi per le spalle il ragazzo coi capelli rossicci che imprecava cercando di mangiare la sua brioche.

- Louis! Ho quasi baciato Liam Payne!- gli gridò nell’orecchio stringendolo poi in un abbraccio con un sorriso enorme.

- Oh, quindi è quello il tuo Liam?- domandò annoiato liberandosi e riprendendo in mano la rivista.

- Dio, ho quasi baciato Liam Payne.- ripeté solamente il moro lasciandosi cadere sullo sgabello. - Le sue labbra hanno sfiorato le mie, ti rendi conto?-

- Il sogno di mille ragazzine e tu l’hai quasi realizzato, pensa un po’.-

- Tu non capisci.- agitò le mani non riuscendo a spiegarsi. - E’ Liam Payne.-

Louis sbuffò scuotendo la testa: - Ancora non capisco come fa un ragazzo come te ad ascoltare un pivello come quello.-

- Non è un pivello.- lo riprese puntandogli un dito contro. - E poi è tanto dolce.- aggiunse muovendo le gambe nel vuoto con un piccolo sorriso.

- Sei coperto dalla testa ai piedi di tatuaggi e piercing e vuoi la dolcezza.- ridacchiò appoggiando la rivista sul bancone e guardandolo. - Non sei normale, Malik.-

Zayn scosse la testa appoggiando i gomiti sul bancone e sospirò: - Dio, quel ragazzo è perfetto.-

 

 

 

Liam era corso fuori dal negozio di tatuaggi ed era salito sulla macchina scura che lo aspettava, si mise comodo sui sedili e mugugnò di dolore quando il ragazzo al suo fianco gli tirò una gomitata abbastanza forte.

- Allora? com’è andata?- s’informò subito quello con due occhi verdi che brillavano di curiosità.

Liam fece spallucce cercando, inutilmente, di non pensare al ragazzo pieno di tatuaggi che l’aveva quasi baciato. O che lui aveva quasi baciato, era più che sicuro che le sue labbra si sarebbero posate su quelle del moro se il riccio al suo fianco non avesse interrotto. Per quel motivo decise di non rispondere e rivolse la sua attenzione fuori dal finestrino incrociando anche le braccia al petto.

- Oh, andiamo Li!- esclamò tirandogli il braccio per ottenere una risposta. - E ora perché fai l’offeso?-

- Perché sì, non ho voglia di rispondere.- rispose sollevando il mento e voltando completamente il busto per non doverlo guardare.

- Che scenate da diva.- borbottò il riccio sbuffando e sistemandosi meglio contro il sedile.

- Non so perché ti ho portato dietro in America e in questo tour.- sbuffò voltandosi verso quello che gli mostrò la lingua rispondendo: - Perché sono il tuo migliore amico e ti tiro sempre fuori dai guai.-

- No, è diverso.- lo corresse muovendo un dito. - Tu mi metti nei casini e poi, fortunatamente, mi tiri fuori.-

- Vogliamo parlare di quella volta in cui ti sei ubriacato a quella festa due giorni fa?-

Liam annuì muovendo una mano: - Parliamo di quella festa, dai. Chi ha iniziato a farmi bere?-

- Colpevole.- ridacchiò Harry sollevando un braccio. - Ma io non ti ho ordinato di limonarti quel tipo in mezzo a tutti costringendo così la stampa a riempire le pagine della tua vita mondana.-

- Fortunatamente hai avuto il buonsenso di intervenire e non farmi finire a letto con quello!- sbottò vedendo di sfuggita il loro autista ridacchiare e scuotere la testa insieme.

- Tu sei sfuggito via dalla mia supervisione.- si difese il riccio facendo spallucce. - Pensavo ti facesse bene una serata fuori a divertirti e poi mi sono girato ed eri attaccato a quel tipo come un polipo.- concluse con una risatina ricordandosi la scena.

- Forse perché ero ubriaco?!- ripeté con un tono di voce isterico. - E di quel bacio ricordo solo una cosa.. troppa lingua.- fece una smorfia rabbrividendo.

- La cosa più divertente di questa strana avventura è stata vederti la mattina dopo cercare di spiegare che non hai alcuna intenzione di portare avanti una relazione.- aggiunse divertito Harry scoppiando poi nella sua risata roca.

- La cosa più imbarazzante di tutta la mia vita.- replicò Liam coprendosi il viso con i palmi delle mani. - Pensava già di girare il mondo con me, era un pazzo esaltato.-

- I fan sono tuoi.- borbottò il riccio sollevando le braccia con un sorriso. - Sai cosa dicono dei fandom? Che rispecchiano il cantante a cui si dedicano così appassionatamente.- si rispose da solo ridacchiando.

- Quindi mi stai dando del pazzo esaltato?- domandò socchiudendo gli occhi.

- Io non ho detto nulla, tu sei giunto a quella conclusione.- ribatté con un sorriso allontanandosi con uno scatto quando l’altro si lanciò su di lui tirandogli un pugno sul braccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Heilà, gente che non mi sopporta più in questo fandom :’)

Quest’idea è nata parlando con mia sorella più piccola a tavola e per colpa di Zayn che continua a pubblicare strani disegni su twitter.

Nella mia testa è lunga tipo sui cinque capitoli ma nello scritto sono solo al secondo quiindi non so quando aggiornerò. Di sicuro non tra decenni o mesi, solo qualche settimana di tempo u.u

La parte punk!Louis è tutta per la Gre :3 <3 (ma te lo dovrai dividere con Harry, so che riuscirai a fare questo sforzo :’) )

 

Questa storia è così figa perché ha un sottotitolo ed è “Punk!Louis è il sesso che cammina” u.u

 

Le altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo SOLO ziam)

 

- Car wash & seguiti (in corso)

Zayn Malik ha diciassette anni, si è appena trasferito da Bradford ad Houston per stare più vicino alla sede di lavoro di suo padre.
Liam Payne ha vent'anni, ha sempre vissuto in Texas e cerca di lasciarsi alle spalle una delusione d'amore.

[Car wash; Teach me how to dream; So take me by the hand I’m bare boned and crazy for you; Dare to believe; You are my dream; I belong with you, you belong with me; It’s a revolution (..)]

[Spin off: You are the will that makes me strong]

 

- Sex on the yacht (OS, completa)

Zayn, Liam, Miami e lo yacht.

 

- You said I love like the stars above, I’ll love you ‘till I die (OS, completa)

Liam entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire che è l’unico per lui.

 

- If I’m in love (OS, completa)

 Il compleanno di Liam e il regalo di Zayn. 

 

- Le parole che non ti ho detto (long, completa)

Zayn insegna nella scuola elementare di Bradford e riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da Londra alla fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola che frequenta suo fratello Matthew.

 

- Sex bracelets (OS, completa)

Zayn Malik e Liam Payne son sempre stati grandi amici, a dodici anni le cose iniziano a cambiare e le loro strade si dividono. Al compimento del diciassettesimo compleanno le cose tra loro prendono una piega inaspettata, complici dei braccialetti di plastica che nascondono tanti significati.

 

E come sempre potete seguirmi su Twitter e su Tumblr.

 

Tutto quel che avevo da dire credo di averlo detto.

Alla prossima :3

Grazie a tutte le fantastiche persone che mi son dietro dall’inizio, a quelle che sono appena arrivate e a quelle che arriveranno. Vi voglio bene <3

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Di canzoni e tatuaggi.

 

 

 

 

 

 

Secondo capitolo:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano passati due giorni da quando Liam era entrato in quel negozio e si era fatto il tatuaggio.

Due giorni che aveva passato per la maggior parte nella sua suite in uno degli hotel più prestigiosi di New York che dava su una vista mozzafiato della città illuminata.

Due giorni in cui non aveva fatto altro che pensare a quel ragazzo dall’accento strano, coperto di tatuaggi ma con due occhi nocciola sinceri.

Non sapeva nemmeno lui perché fosse così preso da quello Zayn Malik, voleva solo rivederlo e magari farci un’altra breve chiacchierata insieme e prendersi quel bacio che non era riuscito ad ottenere.

Nessuno l’aveva mai coinvolto così tanto, né ragazze né ragazzi, da non farlo dormire la notte per colpa di quello strano nodo allo stomaco e dalla voce persistente nella sua testa che continuava a ripetere che doveva vederlo, come se fosse qualcosa di importanza maggiore del mangiare o dormire.

Il terzo giorno si era deciso, si era svegliato nel suo letto enorme e vuoto, si era vestito frettolosamente ed era sceso nella hall prendendo per un braccio Harry e trascinandolo in un angolo per parlare solo con lui.

- Voglio farmi un altro tatuaggio.- bisbigliò guardandosi attorno per vedere se ci fosse qualcun altro in ascolto inarcando un sopracciglio confuso quando sentì l’amico scoppiare a ridere.

- Stai attento che potresti finire dentro solo per questo se qualcuno ti sente.- lo prese in giro il riccio ricevendo uno spintone e un insulto.

- Quando vorresti farlo?- Liam fece spallucce replicando: - Volevo solo dirti che volevo fare un altro tatuaggio ma questa volta vieni con me.-

- Io? E perché?- s’indicò Harry confuso sbuffando quando lo sentì rispondere con il solito: - Perché sì.- lasciandolo poi solo nel corridoio a chiedersi il motivo della sua necessaria presenza.

 

 

Dopo le prove della mattina in vista del concerto Liam aveva trascinato un Harry contrariato nella jeep e aveva dato le indicazioni per quel negozio torturandosi le labbra con i denti per tutta la durata del viaggio.

Saltò velocemente giù dalla macchina prendendo per mano l’amico e entrò raggiungendo il bancone ripetendo come tre giorni prima: - Voglio un tatuaggio.-

- Malik!- gridò il ragazzo con i capelli rossicci senza nemmeno sollevare lo sguardo. - C’è il tuo bambino!-

Liam arrossì sentendo poi il riccio stringere la presa e sussurrare: - Perché sei il suo bambino? In che razza di posto mi hai portato?-

Stava per rispondergli con svariati insulti diretti al ragazzo arrogante quando sentì quella voce lamentarsi: - Che vuoi, Lou? Non è giornata, sono nervoso e sto scaricando tutta la frustrazione su questo libro. Vuoi lasciarmi in pace?-

Il castano s’illuminò piegando le labbra in un sorriso quando lo vide fare la sua comparsa con i capelli tutti scompigliati e un’espressione insonnolita.

- Tu mi hai detto di avvertirti se ricompariva il cucciolo sperduto.- ribatté con tono piatto quello che teneva lo sguardo fisso su una rivista di gossip ignorandoli completamente.

Zayn arrossì fin sulla punta delle orecchie quando notò il castano e poi piegò le labbra in una smorfia quando abbassando lo sguardo vide una sua mano intrecciata a quella del suo amico riccio che si portava ovunque e che doveva avere sicuramente una relazione con lui.

- Ehi, L..sei tu.- si corresse quando stava per dire il suo nome ricordandosi del fatto importante che Liam non si era nemmeno presentato tre giorni prima.

- Volevo un altro tatuaggio.- parlò subito il castano sorridendo con gli occhi marroni più luminosi.

- Un altro tatuaggio.- ripeté Zayn spostando lo sguardo dal ragazzo alla sua mano intrecciata, la mente piena di mille paranoie. - Certo, volete entrare insieme?- s’informò poi indicando con un cenno quello che spostava lo sguardo da uno all’altro come chiedendosi il motivo della sua presenza.

- No, no.. solo io.. lui è qui per.. supporto morale?- tentò Liam lasciando la mano dell’amico e raggiungendo velocemente il moro che lo fissava scettico con un sopracciglio inarcato.

- Come vuoi tu.- sussurrò distrutto per aver passato la notte sveglio con i rumori degli spari. - Andiamo..- sospirò girandosi e rientrando nella stanzetta appoggiando il libro su un tavolo.

- Cosa vuoi questa volta?- domandò sentendosi un po’ meglio quando vide il sorriso luminoso del castano che rispose: - Un’altra frase, sul polso.-

Liam si sentiva come un bambino la notte di Natale, finalmente aveva di nuovo davanti quel ragazzo che non l’aveva fatto dormire per giorni. Lui e i suoi occhi nocciola, lui e i suoi capelli neri, lui e i suoi tatuaggi.

- Cosa significa quello?- domandò curioso cercando di fare conversazione e conoscere qualcosa in più di quel misterioso ragazzo.

Zayn sollevò lo sguardo confuso seguendo il dito che indicava la scritta sulla sua clavicola e ribatté: - Non sei l’unico ad avere segreti.- volendo solo tenere sulle spine l’altro che sembrò quasi spegnersi con l’entusiasmo.

- Dai, fammi vedere cosa devo fare questa volta.- intervenne dopo qualche minuto di silenzio sentendosi in colpa per l’espressione del castano.

Restarono in silenzio per tutta la durata del tatuaggio, il ronzio del pennino come unico rumore, e poteva giurare di aver visto lo sguardo di Liam posarsi su di lui, di tanto in tanto, provocandogli un leggero rossore sulle guance.

Quando finalmente concluse, tutta quella tensione lo stava divorando dall’interno, si alzò velocemente dallo sgabello e sorrise facendogli un cenno con il capo voltandosi e riprendendo il libro fingendosi completamente preso nella lettura.

- Come uccidere un merlo?- chiese Liam leggendo il titolo in copertina giocando con le sue stesse mani nervoso ma deciso a non uscire da quella stanza senza aver ottenuto qualcosa.

- Come?- domandò il moro confuso facendo poi un verso sorpreso ed annuendo quando l’altro gli indicò il libro tra le sue mani, cercò di distogliere lo sguardo da quegli occhi marroni ma sembravano essere come calamite per i suoi.

- Vuoi qualcosa?- chiese stringendo il  bancone alle sue spalle sentendo il cuore battere tanto forte da fargli male mentre il castano si avvicinava quasi ignaro del potere che aveva su di lui.

- Non lo so.- ridacchiò nervoso Liam passando una mano tra i suoi capelli spostando velocemente lo sguardo dagli occhi nocciola alle labbra rosee del mezzo pakistano.

- Ti ho pensato in questi giorni.- confessò il castano facendo arrossire anche l’altro ragazzo che si sentiva sempre più messo con le spalle al muro. - Ininterrottamente.- sussurrò appoggiando le mani sul bancone alle spalle di quello che cercò di non farsi prendere dal panico.

Zayn deglutì e si leccò le labbra fissando quelle piene dell’altro ragazzo.

Stava per baciare Liam Payne, Liam Payne stava per baciare lui.

L’idolo di milioni di ragazzine, il sogno di migliaia di ragazzine e lui ce l’aveva così vicino per la seconda volta.

- Hai pensato a me o al bacio che non sei riuscito a prenderti?- chiese prendendo coraggio e fingendosi sicuro mentre dentro sentiva solo un gran casino e percepiva le gambe faticare a reggerlo.

- A te.- rispose sicuro Liam con un piccolo sorriso per poi aggiungere sottovoce: - E al bacio, se vogliamo essere completamente sinceri.-

- Anch’io.- sospirò appoggiando le mani sulle braccia muscolose del castano. - Ho pensato a te e al bacio e al fatto che volevo vederti perché..- si bloccò con un gemito sorpreso quando quello si sporse in avanti poggiando le labbra sulle sue.

- Scusa..- sussurrò Liam leccandosi le labbra. -.. era troppo tempo che volevo farlo.- concluse facendo spallucce ma non allontanandosi dal moro che aveva la bocca leggermente aperta e due occhi sorpresi.

- Io.. io..- tentò di parlare con la mente completamente in panna che gli ripeteva solamente “mi ha baciato Liam Payne” - N-Non è che.. che potresti.. ecco..- si spiegò con miseri risultati muovendo le mani e gemendo soddisfatto quando l’altro lo capì immediatamente e gli strinse le dita sul viso e tra i capelli coinvolgendolo in un bacio più passionale.

Zayn lasciò scorrere le mani sulle sue braccia muscolose, deciso a godersi ogni attimo di quel momento solo loro per tenerlo poi per sempre in custodia nella sua memoria, e poi le strinse tra i suoi capelli marroni, gemette contro le sue labbra quando si sentì sollevare da delle mani sul suo fondoschiena e posare successivamente sul bancone, intrecciò le gambe attorno al bacino del castano e lo avvicinò ancora di più al suo corpo costringendolo a prendere posto tra le sue gambe.

Liam era completamente perso nel bacio - a lasciar scorrere la lingua su quelle labbra, a giocare con quell’anello di metallo con i denti -, che si staccò di colpo quando sentì l’amico gridare dall’altra stanza: - Liam! Quanto ti manca? Voglio andarmene da questo posto!-

Zayn spostò le mani velocemente sul bancone osservando attentamente quello che sembrava avere una specie di crisi di panico, spostava lo sguardo da lui alla porta come indeciso sulla mossa successiva, prese un piccolo respiro e poi saltò giù dandogli dei colpetti sulla spalla.

- Non sei poi così male a baciare.- ridacchiò piegando le labbra in un sorrisetto. - E credo ti convenga recuperare il tuo ragazzo se non vuoi fargli uccidere Louis.-

- Oh, ma.. ma Harry non è.. non è.. il mio ragazzo.- cercò di parlare Liam continuando a stringersi le mani nervoso. - Lui.. è un amico.. solo un amico. Perché pensi sia il mio ragazzo?- domandò poi curioso fermando lo sguardo sul ragazzo vedendolo quasi gelare sul posto.

- Perché siete entrati insieme e vi stavate tenendo per mano.- rispose frettolosamente il moro mantenendo un’espressione decisa mentre sentiva ancora lo stomaco attorcigliato per il bacio precedente e la mente completamente vuota, con l’eccezione di un solo nome continuamente ripetuto.

- È un mio carissimo amico.- intervenì il castano volendo a tutti i costi chiarire quella questione per motivi a lui del tutto sconosciuti. - E mi è stato sempre vicino, anche quando.. quando..- spalancò gli occhi non sapendo più come andare avanti con quel discorso senza svelare la sua identità e iniziò a far vagare gli occhi per la stanza concludendo infine con il solito: -.. quando gli altri se ne sono andati.-

- Non sembri una di quelle persone che vengono abbandonate.- sussurrò Zayn con gli occhi socchiusi mentre cercava di capire qualcosa di più di quel ragazzo che non era più su una copertina di una rivista ma proprio lì davanti a lui. - Mi sembri una di quelle persone sempre allegre e circondate da amici.-

Liam fece spallucce e poi sospirò passandosi una mano tra i capelli, piegò le labbra in un sorriso amaro e confessò: - Credo di essere circondato da gente, sì. Non posso dire di essere solo perché sarebbe una vera e propria cazzata.-

- Quindi non dovresti dire che..-

- Ma non mi conoscono.- lo bloccò immediatamente guardandolo serio negli occhi. - Non conoscono me, conoscono una persona che hanno loro nella testa.. che ha il mio aspetto fisico ma non è me, capisci?- domandò sentendo quasi l’impellente necessità di sfogarsi con qualcuno, di tutto quello che stava dicendo a Zayn non ne aveva mai parlato con Harry. Ma in quel moro tutto tatuato gli sembrava di trovare una persona che potesse capirlo.

- Nessuno può conoscerti veramente.- sussurrò l’altro perdendosi in quegli occhi marroni che riuscivano a trasmettere mille emozioni. - Tutti si fanno un’idea di te.. e storpiano alcune caratteristiche per farti entrare perfettamente nel personaggio che hanno creato nella loro testa.-

- Esatto.- affermò deciso e con un sorriso più sicuro trattenendosi dal battere le mani per aver finalmente trovato qualcuno che lo capisse. - E Harry.. non conosce tutto di me ma mi è sempre vicino. Anche se certe volte mi sembra di essere completamente solo in questo mondo.- ridacchiò nervoso infilando le mani nelle tasche dei jeans e facendo spallucce.

- Liam! Giuro che lo uccido! Datti una mossa!-

Indicò la porta alle sue spalle ed indietreggiò sussurrando: - Forse è meglio che.. torno di là.. non vorrei andare a trovare il mio migliore amico dietro le sbarre.-

- Sì, forse è meglio.- lo assecondò Zayn torturandosi il labbro inferiore con i denti indeciso se fermarlo per ottenere qualcosa di più, era la sua ultima occasione perché non poteva essere sicuro di rivederlo. - Non voglio andare a trovare il mio migliore amico in una camera mortuaria.-

- Infatti.. allora.. allora vado.- borbottò voltandosi ed appoggiando una mano sulla maniglia facendo quasi un passo indietro dallo spavento quando sentì un’altra mano poggiarsi sulla sua.

- Aspetta.- Zayn prese un respiro e poi si decise a sussurrare: - Se vuoi sapere il significato di uno dei miei tatuaggi dovresti invitarmi a cena.-

- A cena? Noi due?- vide il moro annuire e continuò: - E mi dirai il significato di un tuo tatuaggio?-

- Uno solo.- ribadì mostrandogli anche l’indice per far capire meglio il concetto. - Per gli altri si vedrà, magari altre cene finché non avrai risolto tutti i misteri.-

- Ma sei pieno di tatuaggi!- esclamò divertito ed esasperato insieme mentre l’altro gli porgeva la mano con un sorriso luminoso chiedendo: - Accetti?-

- Una cena, un significato?- l’altro annuì e lui gli strinse la mano senza pensarci una seconda volta.

- Ma non mi hai ancora detto come ti chiami.- tentennò Zayn sorridendo ancora di più quando l’altro gli rispose: - Liam, solo Liam.-

- Mi porterai fuori a cena, Liam?- domandò sempre più divertito trattenendosi dal saltellare come una dodicenne.

- E tu mi dirai cosa vuol dire quella scritta strana.- aggiunse il castano con un sorriso per poi sussurrare: - Ma devi darmi il tuo numero.-

Il moro annuì e prese uno dei biglietti da visita del negozio e una penna scrivendo velocemente una serie di numeri per poi passarlo all’altro ragazzo che lo prese e se lo mise in tasca.

- Non stasera però perché.. perché sono impegnato.-

- Hai un’altra cena per scoprire i significati di altri tatuaggi?-

- No, voglio scoprire solo i tuoi.- sussurrò con un lieve rossore sulle guance per poi passarsi una mano tra i capelli e correre fuori da quella stanza prendendo l’amico, che stava gridando contro il rossiccio, e trascinandolo fuori.

Salirono velocemente sulla macchina nera che li aspettava all’angolo della via e Liam piegò le labbra in un sorriso accasciandosi contro il sedile.

- Razza di coglione. Ma lo sentivi? No, che non lo sentivi perché ti stavi facendo quel dannatissimo tatuaggio. Un coglione, ecco cos’è. Ma come si permette? E ogni volta che gli rispondevo aveva quel sorriso che l’avrei preso volentieri a pugni. Mi stai ascoltando? Liam!-

Scosse la testa riprendendosi e poi fece spallucce sistemandosi meglio sul sedile borbottando: - Sei stato tu a scegliere quel posto perché dicevi che era nascosto.-

- Sì, ma potevano scriverlo nelle informazioni che il proprietario era così.. così.. irritante!- sbottò il riccio incrociando le braccia al petto con una smorfia offesa sulle labbra.

- Cos’ha fatto per meritare così tanto odio da te? Non odi nessuno da.. da.. hai mai odiato qualcuno?- domandò il castano sentendo l’amico rispondere: - Sì, sono più che certo di odiarlo.-

- Cos’ha fatto?- domandò ancora con un piccolo sorriso divertito.

- Ha iniziato ad insultare i miei gusti musicali, stavo solo cercando di fare conversazione!- rispose sempre più irritato. - E invece quel montato pieno di metallo pensa di essere Dio sceso in terra!-

Liam cercò di trattenersi ma dopo qualche minuto scoppiò a ridere portandosi le mani sulla pancia con le lacrime agli occhi continuando a ricevere insulti e gomitate dal riccio che sembrava avere un diavolo per capello.

 

 

Zayn l’aveva seguito silenziosamente osservandolo mentre si trascinava via il riccio, che aveva continuato a gridare anche quand’era ormai fuori dal negozio. Raggiunse l’amico che continuava a sorridere divertito e si sedette su uno sgabello al suo fianco prendendo una rivista e sfogliandola.

- Qualche passo avanti con il pivello?- domandò quello che si stava sistemando il ciuffo di capelli rossi sulla fronte.

- Mi ha detto il suo nome.- rispose semplicemente Zayn cercando di trattenersi e non saltare come un idiota imitando la scena di tre giorni prima.

Incassò la testa nelle spalle quando sentì l’amico esplodere con: - Ma sei scemo?!-

- Perché? Che c’è di male?- domandò il moro appoggiando la rivista sul bancone e voltandosi verso quello che aveva gli occhi spalancati e agitava una mano cercando di spiegarsi.

- Che c’è di male?! Ma hai qualche rotella fuori posto, Malik?! Lo conosci il suo nome! Sai anche quand’è nato, dov’è nato, qual è il suo animale e cibo preferito.. sai tutto di lui! E il vostro passo avanti è stato sapere il suo nome? Mi stai prendendo per il culo?- si sfogò facendo lampeggiare i suoi occhi azzurri per poi prendere la rivista che l’altro aveva lasciato e scuotere la testa esasperato: - Sei un caso senza speranze.-

- Ma l’altro giorno non si era presentato!- tentò di difendersi sentendosi molto più piccolo dell’altro ragazzo. - E insomma.. ora me l’ha detto lui il suo nome, no? Dai, Lou! Smettila di sfottere!- si lamentò appoggiando i piedi sullo sgabello e stringendo le ginocchia al petto.

- Il bambino tornerà tra altri tre giorni e ti dirà un nuovo particolare o..-

Zayn appoggiò il mento sulle ginocchia coperte da jeans stracciati e sorrise rispondendo: - Gli ho dato il mio numero e deve invitarmi a cena.-

- A cena.- ripeté scuotendo poi la testa Louis immergendosi nuovamente nella lettura.

- E l’ho baciato. Mi ha baciato.- aggiunse mordendosi il labbro inferiore e stringendo le dita sul tessuto dei jeans.

- Il suo amico non è poi così male.- sussurrò il rosso di capelli appoggiando la rivista sulle gambe sorridendo euforico e continuando: - Si accende tutto quando gli tocchi gli argomenti giusti, è stato uno spasso.-

- Il suo amico è Harry, Harry Styles. Sono amici da non so quanto.. da decenni, sempre stati amici. Se lo sta portando dietro in questo tour e..-

- Zayn.- lo bloccò Louis appoggiando una mano sulla sua spalla. - Mi fai paura quando inizi a raccontare vita, morte e miracoli di Liam Payne.-

- Dici che mi invita o si dimentica?- domandò dopo qualche minuto sollevando i suoi occhi nocciola in quelli dell’amico che fece spallucce e gli scompigliò i capelli.

- Sei un duro, Malik. Non dovresti porti questi problemi.- lo rimproverò alzandosi dallo sgabello e allungando le braccia per stiracchiarsi.

Zayn annuì e poi gli fece un cenno tornando nella stanzetta per recuperare il libro e immergersi nuovamente nella lettura cercando di non pensare a un paio di occhi marroni sinceri.

 

 

Era ormai sera tarda quando il moro rientrò nel suo condominio, evitò di guardare negli occhi i tipi strani che si stavano scambiando soldi e sacchetti di plastica con polverina bianca e si chiuse a chiave dentro il suo piccolo appartamento buttandosi sul letto, che sembrava più una brandina, fissando il soffitto.

Sentì il cellulare suonare e lo tolse dai jeans guardando confuso il numero sconosciuto, lesse il messaggio e piegò le labbra in un sorriso enorme stringendosi al petto l’aggeggio elettronico.

«Domani sera, fammi sapere dove venirti a prendere. Liam»

Dopo qualche minuto si ricordò che forse l’altro ragazzo stava aspettando una risposta e iniziò a scrivere e cancellare non sapendo proprio dove farsi recuperare.

Liam era un cantante famoso, nuotava nei soldi. Lui invece abitava nella periferia di New York, aveva come vicini spacciatori ed assassini e l’unica cosa che riusciva a permettersi con i pochi soldi che aveva era un misero bilocale con i muri pieni di crepe.

Scrisse di nuovo la risposta e quando la rilesse sorrise soddisfatto ed inviò: «Troviamoci davanti al Tommo’s»

 

 

 

- Fammi capire.- ricominciò a parlare il riccio bloccando di nuovo l’ascensore per non fargli raggiungere la suite. - Hai comprato un telefono solo per inviare un messaggio all’amico dello stronzo?-

Liam fece spallucce e poi sospirò ripetendo per la decima volta in pochi minuti: - Sì, Harry.-

- E domani sera esci con l’amico dello stronzo?- continuò l’interrogatorio mentre il castano continuava ad annuire scocciato cercando di schiacciare il bottone per aprire le porte.

- Dov’è finito il “non voglio avere relazioni”?-

Non riuscì a trattenersi e sbatté i piedi irritato borbottando: - Non ho detto di volere una relazione con lui. Voglio solo uscirci insieme. E far finta di essere un ragazzo normale. Tu non sai cosa vuol dire vivere continuamente con questo peso addosso. Voglio divertirmi, solo per una sera. Dimenticarmi che sono Liam Payne e uscire con quel ragazzo. Posso farlo?-

Harry indietreggiò e lo lasciò libero guardandolo correre fuori e sbattere la porta della suite, si appoggiò contro lo specchio nell’ascensore e sussurrò: - Stai attento a non farti del male, Li.-

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

 

Dai, non vi ho fatto aspettare molto per il secondo capitolo :3

Ho aggiornato solo per Erika che era stanca dal primo giorno di scuola. <3

 

Non ho molto da dire oltre a “Come uccidere un merlo” è “Il buio oltre la siepe”. Quel libro è stupendo çmç Mi fa piangere ogni volta.

Grazie a tutti quanti, a presto.

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


Di canzoni e tatuaggi.

 

 

 

 

 

Terzo capitolo:

 

 

 

 

Liam quella mattina aveva deciso di non farsi portare la colazione in camera, come faceva solitamente, ma di scendere direttamente nella grande sala con tavolate piene di ogni tipo di cibo.

Non si preparò nemmeno, s’infilò solo una maglietta a maniche corte e un paio di pantaloni grigi, e poi prese l’ascensore iniziando a chiacchierare con una signora anziana, che doveva avere una carriera da attrice di teatro alle spalle per come si atteggiava e muoveva le mani.

Quando raggiunse il tavolo prenotato a suo nome  vi trovò il riccio già seduto, le dita di una mano impegnate a rigirare il cucchiaino nella tazza mentre le altre reggevano il New York Times davanti al viso.

- Che si racconta?- chiese sedendosi di fronte a lui cercando di sorridere quando quello piegò il giornale per guardarlo in faccia.

Harry fece spallucce e poi mormorò: - Solite cose: crisi, un nuovo attentato fermato in tempo, traffici di droga, serial killer arrestato.. e, per quel che ti riguarda, nella parte del gossip c’è un piccolo trafiletto sul concerto di ieri e sul fatto che eri eccessivamente euforico.-

Liam annuì e iniziò a torturarsi le dita mentre l’amico continuava: - La domanda che si pongono è o ha preso qualche sostanza o ha trovato l’amore, a New York, in una calda giornata d’inizio estate.-

- La prima ipotesi.- sussurrò guardandosi intorno ed occhieggiando un tavolo pieno di ogni ben di Dio.

Sbuffò quando sentì l’amico chiamarlo per nome con il solito tono da mamma premurosa e lo guardò negli occhi replicando: - Sto bene, Harry. So quello che sto facendo. Non mi succederà nulla.-

Si alzò e iniziò a riempirsi il piatto di brioche e fette biscottate per poi riempirsi una tazza di caffè amaro.

Quando prese di nuovo posto davanti al riccio lo guardò negli occhi e sussurrò: - Fidati di me, ti prego.-

- Non è questione di fidarsi o meno.- insistette Harry chiudendo il giornale ed intrecciando le dita appoggiandovi sopra il mento. - Non puoi cancellare quello che sei. E devi pensare al fatto che hai gli occhi di tutti puntati addosso. Se.. come si chiama quel ragazzo?-

- Zayn.- sussurrò con le guance leggermente rosse e un piccolo sorriso sulle labbra.

- Se Zayn dovesse vendere questa storia ai giornali?- continuò cercando di far capire qualcosa a quello che si mordeva il labbro inferiore e aggrottava le sopracciglia.

- Non credo lui..- borbottò il castano venendo fermato dal riccio che disse: - Non credi cosa? Lo conosci davvero questo ragazzo? No, Liam. Non lo conosci. Non sai nulla di lui.-

- Non ho bisogno del tuo permesso.- sibilò alzandosi in piedi con la fame improvvisamente passata, strinse i pugni e poi continuò con un tono di voce acido: - Pensavo avresti capito, ti ho portato in quel negozio per farti vedere lui e sentire il tuo parere ma tu sei troppo..troppo.. non lo so nemmeno cosa sei. So solo che ti odio quando fai così.-

Non aspettò una risposta e tornò nella sua suite prendendo una felpa, un paio di occhiali e un cappello e poi uscì dall’hotel cercando di mischiarsi alla folla sui marciapiedi.

 

 

 

 

Zayn quella notte non aveva dormito: un po’ per quel messaggio, che non riusciva a smettere di leggere e rileggere, un po’ per le grida che ogni cinque minuti lo risvegliavano dal suo stato di dormiveglia.

Quando la sveglia era suonata alle sette meno un quarto della mattina si era alzato dal letto, aveva raccolto i vestiti da terra e fatto la solita doccia.

Stava camminando tranquillamente, ma a passo svelto, tra le vie non proprio raccomandabili per raggiungere la solita caffetteria, Louis la mattina diventava facilmente irritabile se non aveva il suo caffè e la sua dannatissima brioche con la marmellata, quando fu costretto a fermarsi riconoscendo la figura di un ragazzo seduto su una panchina vicino al parco con l’aria di un disperso.

- Liam?- lo chiamò avvicinandosi e guardandosi intorno per cercare traccia di paparazzi o gente strana. - Che ci fai qui?- domandò quando gli fu abbastanza vicino vedendolo sospirare e scuotere la testa togliendosi gli occhiali e passando una mano sulle palpebre.

- C’è qualcosa che non va?- insistette appoggiando una mano sulla sua spalla incrociando i suoi occhi leggermente gonfi ed arrossati.

- Ehi, Li.- sussurrò prendendogli il viso tra le mani. - Cosa succede? Vuoi parlare?-

Ci restò male quando scosse il capo deciso e si alzò in piedi togliendosi il cappello per sistemarsi i capelli.

- Io..- ricominciò a parlare spingendo gli occhiali da vista con l’indice. - .. sto andando a comprare del caffè per Louis.. ti va di..- fece spallucce e ridacchiò nervoso scompigliandosi i capelli. -..di fare colazione insieme?- chiese aggrottando le sopracciglia ed arrossendo.

- Non lo so.- borbottò Liam guardandosi intorno e cercando di valutare quante possibilità avrebbe avuto di non deludere il moro dicendogli che non poteva farsi vedere in pubblico.

- Non è molto lontano da qui.- insistette indicando l’insegna dall’altra parte del vialone. - E non c’è mai nessuno.- concluse cercando di convincerlo in ogni modo.

Liam lo fissò per qualche secondo e poi ripeté: - Non c’è mai nessuno?-

Quando vide il moro annuire piegò le labbra in un sorriso e accettò mormorando: - Ma sì, facciamolo.-

 

 

Zayn ancora non riusciva a crederci: era in un bar e stava facendo colazione con il suo cantante preferito, con la sua cotta impossibile. Non poteva esistere una persona più fortunata di lui.

Lo stava osservando da almeno dieci minuti mentre divorava letteralmente i cookies, senza lasciare nemmeno una briciola sul piattino.

- Ora che ti sei riempito lo stomaco..- iniziò a parlare giocando con il piercing sul labbro e muovendo le dita sul bordo della tazza. -..vuoi dirmi che ci facevi disperso là in mezzo? Non è proprio un posto raccomandabile quello.-

- Stavo facendo una passeggiata e..credo di essermi perso.- borbottò il castano tenendo lo sguardo sulla tazza di caffè per non incrociare quello dell'altro. - Per fortuna passavi tu!- esclamò per poi sollevare gli occhi e aprirsi in un sorriso luminoso.

Zayn annuì continuando a studiare il suo viso e poi chiese: - Sei sicuro che sia tutto a posto? Vuoi parlare?-

- No, no.- scosse vigorosamente la testa per poi sbuffare. - È per Harry.- sussurrò passando una mano sul viso, stanco.

- Harry è il tuo amico riccio che..- cercò di chiedere conferma nonostante sapesse benissimo chi fosse Harry Styles, originario di Holmes Chapel, trasferitosi nella capitale all'età di cinque anni dove poi avrebbe conosciuto il suo migliore amico, Liam Payne, nonché vicino di casa. Ricordava a memoria ogni intervista sui loro giochi da bambini: dalla casa sull'albero, per cui Liam doveva avere una cicatrice da qualche parte sul petto - che in quel momento avrebbe tanto desiderato vedere.-, fino alle gare in bici su e giù per il loro viale.

Venne trascinato fuori dai suoi pensieri quando sentì Liam confermare: - Sì, è lui.-

- E cos'è successo? Avete litigato?- domandò vedendolo fare spallucce e appoggiarsi meglio con la schiena contro la sedia.

- Lui è..troppo..troppo premuroso?- tentennò il castano muovendo le dita sugli occhiali da sole poggiati sul tavolo. - Gli voglio bene, un gran bene..-

- Lo so.- si lasciò sfuggire arrossendo quando si trovò quegli occhi marroni puntati contro curiosi. - Nel senso che si vede da..da come lo guardi, sì.- annuì cercando di convincerlo del fatto che non passava le giornate libere su Internet a leggere i nuovi gossip su di lui, o sulla sua possibile e probabile storia con il riccio.

- Credo pensi che io sia troppo ingenuo.- mormorò Liam agitando le gambe sotto il tavolo incredibilmente nervoso. - Ogni volta che sono lontano da casa per il to..per..per il lavoro..- si corresse boccheggiando appena per paura di essersi fatto scoprire. -..si comporta come una seconda mamma.-

- Ma lo fa solamente perché ti vuole bene.- sussurrò nascondendo la smorfia dietro la tazza che si portava alle labbra.

- È irritante.- grugnì il castano incrociando le braccia al petto. - Non posso fare nulla, Zayn. Giudica ogni mia scelta. So di non essere perfetto ma se voglio sbagliare, per una volta, lasciamelo fare, no?-

Annuì evitando di correggerlo sul fattore perfezione, perché non poteva esistere niente di più perfetto di quel viso dolce.

- Perché dice che sei ingenuo?- chiese all'improvviso il moro appoggiando la tazza sul tavolo e vedendolo mordersi il labbro per poi rispondere con un sussurro: - Dice che mi..mi fido troppo delle persone.-

- Non è mai un bene fidarsi troppo delle persone.- mormorò Zayn attirando l'occhiata confusa dell'altro che deglutì e poi replicò: - Il fatto è che c'è questa persona..per cui..per cui son disposto a rischiare.-

- Una persona?- chiese curioso e divertito vedendolo annuire. - Chi è?- insistette sporgendosi verso di lui.

Si leccò le labbra quando Liam si staccò dallo schienale sporgendosi verso di lui, sbatté le palpebre e poi sentì sussurrare contro la sua bocca: - Segreto.-

Spalancò gli occhi offeso per poi sorridere intenerito a vederlo ridere, felice come un bambino.

- Ci sono riuscito, visto?- si vantò il castano quando riuscì a riprendersi dalla risata. - Avevi una faccia da pesce lesso.- continuò ridacchiando con gli occhi socchiusi e le rughette agli angoli.

- Giochi scorretto, Liam.- lo riprese allungando un braccio per tirargli un pugno contro la spalla.

Il castano stava per ribattere con una battuta quando sentì suonare il cellulare, osservò Zayn mentre rispondeva e appoggiò una guancia su un pugno sentendo il solito sorriso idiota comparire sulle sue labbra.

Quel ragazzo era fin troppo bello: i suoi capelli scuri, gli occhi nocciola, gli zigomi appuntiti, tutti i tatuaggi che gli coprivano il corpo - stava diventando come un'ossessione scoprire se avesse anche il petto completamente tatuato.- e i piercing. Quei maledetti anelli di metallo che lo rendevano nervoso, lasciandolo con la sola voglia di passarci sopra la lingua e poterli sentire.

- Scusa, Lou..sì, arrivo subito..- riagganciò la telefonata ed arrossì quando si trovò sotto l'attenta analisi del castano.

- Devo..devo proprio scappare.- si scusò Zayn alzandosi e rimettendo a posto la sedia. - Come avevo previsto, Louis è diventato isterico.-

- Come fai ad essere suo amico?- s'incuriosì il castano seguendolo fuori dalla caffetteria.

Zayn fece spallucce e mormorò: - Mi ha aiutato tantissimo quando non c'era nessuno per me.-

- Zayn?- lo chiamò obbligandolo a fermarsi e a guardarlo. - Stasera davanti al Tommo's, giusto?-

- Non perderti.- lo prese in giro inarcando un sopracciglio quando lo vide concentrato su di lui.

- Zayn?- lo chiamò di nuovo avvicinandosi di un passo e appoggiando il palmo sulla sua guancia. - Posso baciarti?-

- Perché chiedi il permesso?- domandò spostando le dita sul suo viso per togliergli gli occhiali da sole e poterlo guardare negli occhi.

- Voglio essere gentile e..non lo so, magari tu non vuoi essere baciato da me e..-

- Liam.- grugnì girandogli il cappello per poter appoggiare la fronte contro la sua senza l'impiccio della visiera. - Baciami e sta' zitto.-

Cercò di tenere gli occhi aperti, per imprimersi nella mente l'immagine del viso di Liam Payne così vicino al suo, ma dopo qualche secondo li aveva chiusi e stringeva le dita tra i suoi capelli corti e marroni sentendolo gemere contro la sua bocca.

- Diventi sempre più bravo a baciare.- lo prese in giro con un sorriso sulle labbra mentre il castano infilava le mani sotto la sua maglia accarezzandogli lentamente la pelle.

- Le tue labbra sono..- sussurrò Liam sporgendosi per sfiorargliele di nuovo. -..squisite.-

- Ah, sì?- ridacchiò inarcando un sopracciglio per sfotterlo mentre l'altro era troppo impegnato a leccargli il collo mugugnando qualche parola sconnessa.

- E hai un viso perfetto.- aggiunse staccandosi dalla sua pelle per guardarlo negli occhi. - E le tue ciglia sono lunghe e nere e..- spiegò muovendo il pollice sulle parti che nominava.

- Preferirei avere qualcos'altro di lungo.- scherzò Zayn vedendolo arrossire e sussurrare incerto: - Posso..posso controllare, se..se vuoi.-

- Magari dopo cena.- propose facendogli l'occhiolino. - Ma puoi dargli solo una sbirciatina.-

- Vedrò di farmela bastare.- ridacchiò stando al gioco per poi allontanarsi con un sorriso.

- Tra l'altro!- esclamò Zayn fermandolo per un braccio. - Dove hai intenzione di portarmi?-

Si aspettava una qualsiasi risposta ma non un bacio a fior di labbra e un: - Segreto.- sussurrato.

- Dovresti smetterla di usare questa tecnica per zittirmi.- si lamentò porgendogli gli occhiali da sole e camminando lentamente verso il negozio di tatuaggi, il sacchetto con caffè e brioche nell'altra mano.

- Sono bravo a zittirti.- replicò facendo spallucce e seguendolo, non sapendo nemmeno in che zona di New York fosse. - Ma scommetto di essere altrettanto bravo per farti gridare.-

- Non ci stiamo montando troppo la testa, signorino?- domandò con un ghigno dandogli una gomitata sul fianco.

Liam scoppiò a ridere e lo seguì quasi saltellando: - Hai usato la parola corretta.-

- Chi ti dice che cederò così facilmente?- chiese fermandosi davanti all'insegna del negozio.

Non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere quando l'altro gli rispose: - Mamma dice che nessuno può resistermi.-

Si calmò dopo qualche minuto e si alzò sulle punte baciandogli dolcemente le labbra.

- Tua mamma ha ragione.- sussurrò muovendo il dorso delle dita sulla sua guancia. - E ora torna in albergo e fai pace con Harry, noi due regoliamo i conti stasera.-

- A stasera.- sussurrò Liam dandogli un altro bacio per poi fargli un cenno di saluto e camminare verso quel che doveva essere la direzione giusta.

Zayn restò ad osservarlo attentamente mentre lo vedeva allontanarsi tutto sicuro di sé, scosse la testa con un sorriso ed entrò nel negozio appoggiando tutto quanto sul bancone.

Stava cercando tra le riviste dell’amico qualcuna che potesse andargli bene, stava più che altro cercando negli indici il nome “Liam Payne”, quando lo sentì chiedere: - Non sono passati tre giorni, che ci faceva qui?-

Fece spallucce e iniziò a far scorrere le pagine fino alla foto del castano paparazzato ad una festa, troppo alcool nelle sue vene mentre stringeva contro il suo corpo una ragazza tutta felice di avere l’attenzione della star del momento.

- Ha litigato col suo amico ed è uscito a farsi una passeggiata e si è perso.- spiegò mordendosi il labbro mentre leggeva attentamente di come fosse uscito completamente ubriaco da quel pub.

- Povero bambino.- ridacchiò Louis riprendendo a mangiare la sua brioche tutto soddisfatto.

- Lou.- sussurrò grattando il tessuto dei suoi pantaloni neri, troppo nervoso per sollevare lo sguardo.

Quando sentì il solito: - Malik.- dell’amico si decise a parlare, deglutì e poi sputò fuori una delle cose che aveva pensato tutta la notte: - Secondo te mi sto cacciando in un guaio?-

- Se stai pensando al finale da favola, sì.- rispose, secco come una condanna, facendo abbassare il viso del moro.

- Ma..- tentò di opporsi zittendosi quando il rossiccio continuò: - Sei tu quello che legge tutto il gossip su di lui, sai che in ogni posto in cui va lascia alle sue spalle ragazzi e ragazze col cuore a pezzi. Vuoi finire sulla lista?-

- Ma con me è diverso.- insistette stringendo i pugni e guardando quello che scosse la testa quasi intenerito scompigliandogli i capelli.

Louis si passò le dita sul ciuffo rosso e continuò: - Perché diverso? A me sembra non ti stia dicendo nemmeno la verità.-

- Forse perché ha paura e..- tentò di difendere il castano, ma non continuò oltre all’occhiata scettica dell’amico che ribadì: - Non esiste nessuna favola, Malik.-

Prese un respiro e poi scese dallo sgabello con una smorfia, sollevò lo sguardo quando sentì delle mani sulle sue spalle e incrociò gli occhi azzurri dell’altro.

- Voglio solo farti aprire gli occhi e vedere la realtà.- ricominciò a parlargli con un tono di voce serio. - Non ti sto vietando di uscirci insieme, di scopartelo o di fare quello che vuoi ma solo..non far salire troppo le aspettative. Ricorda che lui è un personaggio famoso, noi siamo ragazzi normali. Lui è pieno di soldi, noi facciamo fatica ad arrivare alla fine del mese e a pagare le bollette della corrente.-

Sospirò e annuì dovendogli dare per forza ragione; erano cose che pensava persino lui, cose che aveva iniziato a pensare da quando la possibilità di un qualcosa con Liam Payne si era realizzato.

- Sei un ragazzo bellissimo, nemmeno un cantante famoso come Liam riesce a resisterti.- continuò Louis accarezzandogli una guancia. - Ma sei anche tanto intelligente, Zayn. Non farti usare da lui solo perché è il tuo idolo o canta quella robaccia che..- fece un verso disgustato lasciando libero il moro che ridacchiò spingendolo via.

- Liam non canta robaccia!- esclamò tirandogli un pugno contro la spalla continuando a ridere.

- Pensare che mi avevi chiesto di accompagnarti ad un suo concerto.- borbottò il rosso di capelli rabbrividendo.

- E avevo messo da parte anche i soldi!- esclamò piegando le labbra in una smorfia. - Poi mi hanno spaccato una finestra e.. non ricordarmelo, stronzo! Avrei assistito al concerto di ieri!-

- In realtà non mi dispiace proprio per nulla, che amico crudele che sono.- si cancellò una lacrime con un ghigno e continuò: - Era un segno divino, devi smetterla di ascoltarlo.-

Zayn gli mostrò prontamente il medio e borbottò: - Delle ragazze che seguo su twitter hanno detto che è stato fenomenale, era completamente pazzo e..mi hanno passato delle foto, e ha un sorriso così..-

- Malik, stop!-

-..dolce.- concluse ignorando quello che continuava ad agitarsi coprendosi le orecchie.

- Magari ci va bene e stasera te lo scopi e ti passa questa cotta stupida.- borbottò Louis prendendo il bicchiere in plastica scura iniziando a sorseggiare il caffè. - Oppure peggiori.-

Il moro si bloccò nel bel mezzo di un discorso incentrato sulla dolcezza che traspariva dagli occhi marroni del cantante, sbiancò e sussurrò: - Sono nella merda.-

- Fino al collo.- gli diede ragione il rossiccio bevendo il suo caffè con gli occhi fissi su di lui.

- Stasera esco con Liam Payne!- esclamò stringendosi i capelli acconciati in una cresta. - E non so cosa mettermi! Lui.. lui sarà così perfetto e io.. io..-

- Crisi da prima donna.- borbottò l’amico appoggiando i piedi sul bancone mentre stava stravaccato sullo sgabello.

- Dovrei iniziare a prepararmi ora per essere vagamente accettabile.- continuò ad agitarsi facendo avanti indietro per la stanza.

- Sai a cosa pensavo?- domandò improvvisamente Louis ottenendo l’attenzione di quello che si bloccò voltandosi verso di lui. - Che se dovesse andare male avresti comunque tanta di quella pubblicità, potresti apparire in televisione e raccontare la storia di come quello stronzo di Liam Payne ti abbia usato solo per i suoi interessi e..-

Zayn scosse la testa e mormorò: - Sai che non lo farei mai, anche se dovesse andare male.. sarebbe un ricordo da tenere per me.-

- Sei troppo romantico!- esclamò con una smorfia di disgusto Louis, si toccò il dilatatore nel lobo sinistro e poi aggiunse: - Però dovresti pensarci seriamente, sai per quella carriera da modello che ti avevo detto e..-

- No, Louis.- negò nuovamente con la testa e mosse una mano per bloccare il discorso. - Non me la sento di espormi così tanto e.. e poi mi farebbero togliere tutte queste cose. E sono la mia storia e non voglio.- s’impuntò incrociando le braccia al petto.

- Ma non hai nemmeno provato!- ribadì allargando le braccia esasperato da quello che continuava a scuotere la testa deciso.

- Ma perché amo quello che faccio qui e..- insistette interrompendosi quando il rossiccio si alzò e lo raggiunse guardandolo serio e mormorando: - Sai che questo posto non ci sarà per sempre, sai che voglio andarmene da questo schifo di quartiere. E sai anche che voglio aiutarti, voglio sapere di averti lasciato con qualcosa di solido a cui aggrapparti. Non voglio che ricadi in quella roba, capito?-

Zayn sospirò e poi annuì chiudendo gli occhi e sussurrando: - Puoi anche non partire.-

Quando non sentì una risposta insistette: - Puoi portarmi con te, Lou. Perché devi per forza andartene da solo? Perché devi lasciarmi qui?-

- Perché è qui che potresti avere un futuro.-

- Ma senza di te..- tentò di parlare aprendo gli occhi e guardandolo.

Louis scosse solamente la testa e gli diede un piccolo schiaffetto sulla guancia borbottando: - Non farmi dire altre sdolcinatezze, Malik.-

- Quando potremo parlarne seriamente?- domandò quasi esasperato seguendolo mentre tornava al bancone. - Sono mesi che continuiamo a girarci intorno. Io, qui da solo, in America non ci sto. Odio questo posto e..-

- Non affronteremo questo discorso.- borbottò prendendo una rivista ed immergendosi completamente nella lettura ignorando quello che aveva i pugni stretti e le labbra serrate. - Perché ho già deciso tutto e tu stai qui. Non sei imparentato con me e non sei nemmeno il mio cagnolino quindi stai qui.-

- Non sono il tuo cagnolino ma mi ordini di restare qui, no?- grugnì togliendogli la rivista dalle mani per lanciarla a terra. - Fottiti, Louis. Pensi sempre e solo a te stesso.-

Calpestò la rivista cercando di romperla e poi gli diede le spalle sbattendo la porta e appoggiandosi contro con la schiena.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Scusate per il mese d’assenza, ma ero completamente impegnata con “Car wash”; il prossimo capitolo vedrò di scriverlo più velocemente, cosa sicura.

Grazie a chi è rimasto ad aspettare i miei tempi da tartaruga. <3

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


Di canzoni e tatuaggi.

 

 

 

 

Quarto capitolo:

 

 

 

Dopo aver lasciato Zayn davanti al “Tommo’s” e aver percorso qualche via, di cui non aveva letto nemmeno il nome, si era accorto di aver dimenticato il cellulare nella sua suite, tanta era la fretta di scappare via.

Quindi era da qualche parte a New York, senza un qualsiasi strumento tecnologico per contattare una qualsiasi persona disposta a recuperarlo, e con la minaccia di essere riconosciuto, accerchiato e probabilmente ucciso da fan impazziti.

Infilò le mani nelle tasche della felpa e continuò a camminare, s’illuminò quando riuscì a riconoscere una struttura dalla forma strana, in cui si era imbattuto all’andata, e continuò a seguire quel che si ricordava di ore prima.

Prese un respiro quando fu finalmente al sicuro nella hall, con una crisi di panico che era riuscito a superare, e raggiunse la sua suite buttandosi nel letto; nemmeno dopo due minuti sentì bussare insistentemente alla porta, si alzò e la aprì trovandosi un Harry, a dir poco infuriato, di fronte.

- Dove sei stato?-

Fece spallucce e rispose: - In giro.- in modo vago ed agitando un braccio.

- Perché non avevi il cellulare?- domandò il riccio studiandolo attentamente e seguendo il dito che gli indicava la scrivania.

- L’ho scordato in camera.- spiegò Liam ributtandosi a pancia in giù nel letto enorme. - Ora puoi anche andare via, ti sei accertato che sono vivo.-

Sbuffò, spingendo il viso contro i cuscini, quando sentì il suo nome pronunciato con quel tono che iniziava a non sopportare.

 - Hai già pensato al fatto che non puoi portarlo in un ristorante normale?- s’informò il riccio sedendosi accanto a lui.

Liam si tirò su di scatto fissandolo: - Non ha la peste. Solo perché non è ricco come me non vuol dire che sia..-

Harry lo fissò stranito e poi scosse velocemente la testa e le mani ripetendo: - Fermati, Liam. Ma che stai dicendo?-

- Tu cosa stai dicendo!- esclamò, quasi fuori di sé dalla rabbia agitando le braccia. - Non pensavo potessi arrivare fino al punto in cui..-

- Liam!- gridò il riccio, bloccando la sua filippica. - Volevo dire che non potrai portarlo in un ristorante senza essere riconosciuto. Vuoi tenere la tua identità nascosta, come se fossi una specie di eroe mascherato, quindi devi evitare che la gente ti riconosca, no?-

Il castano restò in silenzio per qualche secondo, le sopracciglia aggrottate e le dita che tamburellavano sulle gambe incrociate, e poi sollevò lo sguardo ed annuì mormorando: - Credo tu abbia ragione, sì.-

- Vuoi dirmi che l'avresti portato tranquillamente in qualsiasi ristorante?!- esclamò scioccato dall'ingenuità, e stupidità, dell'amico.

Liam scosse velocemente la testa e poi annuì, sbuffò e si morse il labbro facendo spallucce sussurrando: - Non ho avuto tempo per pensarci.-

Il riccio continuò a guardarlo e poi mormorò: - Dobbiamo trovare un posto in cui non ti riconosceranno mai, in cui potrai far finta di essere..normale e in cui non avrai bisogno delle guardie del corpo.-

Liam annuì sovrapensiero e poi s'inginocchiò nel letto abbracciando l'amico.

- Grazie, Harry. Grazie, grazie, grazie.- iniziò a ripetere restando stretto a lui. - Come mai hai cambiato idea?- chiese all'improvviso confuso staccandosi per guardarlo negli occhi.

- Perché sono tuo amico.- rispose ovvio stringendogli la guancia tra due dita. - E quando tutti sono contro di te, sono io che devo starti accanto.-

- Non sono ingenuo.- riprese a parlare Liam dopo qualche minuto. - So che sto rischiando tantissimo..ma per lui..-

Annuì quando il riccio continuò, in linea con il suo discorso: -..vuoi rischiare.-

- Quindi rimbocchiamoci le maniche e organizziamo questo appuntamento.- sentenziò Harry con un'espressione seria sedendosi sul letto con l'agenda e la penna.

- Prima di tutto, evitiamo cose troppo chic. Ristorantini francesi e quant'altro.- mormorò annotando tutto mentre il castano lo fissava con le sopracciglie aggrottate.

- Perché porterebbero solo a..- continuò sicuro segnando tutta una scaletta che man mano completava. - ..una sensazione di disagio nell'amico dello stronzo.-

- Si chiama Zayn.- lo corresse vedendolo agitare la penna tra le dita per zittirlo.

- L'importante è che lo sappia tu quando..- si bloccò improvvisamente con la penna contro il naso del castano e borbottò: - Già deciso le posizioni?-

- Le cosa?!- esclamò capendo solo in parte la sua domanda.

- Non è difficile come domanda.- insistette il riccio annottando qualcosa nell'agenda. - Sopra o sotto? Perché hai un'intervista il giorno dopo, non vorrei vederti con una smorfia sulle tue belle labbra perché non riesci a sederti.-

- Harry!- gridò completamente rosso in faccia mentre recuperava un cuscino per colpire l'amico che iniziava a ridere.

- E i preservativi, Liam!- esclamò tra le risate mentre cercava di riparare il viso tra le braccia. - Non vorrai fare la fine di Freddie Mercury!-

- Basta! Mi arrendo! Liam!- continuò ad agitarsi riuscendo a rubare l'arma dalle mani del castano. - Riprendiamo il discorso sul tuo appuntamento.- borbottò incrociando le gambe sul letto per poi ricominciare a muovere la penna sui fogli.

 

 

 

 

Zayn era rimasto chiuso in quella stanza per tutta la mattina e il pomeriggio, ne usciva solamente per recuperare quelle poche persone che entravano per farsi un tatuaggio; aveva rifiutato l'invito a pranzo di Louis, che sembrava aver trovato la voglia di affrontare quel discorso fin troppo complicato.

Quando finalmente arrivarono le sei e un quarto di pomeriggio raggiunse il rossiccio al bancone e borbottò: - Vado a casa ora, così posso prepararmi con l'appuntamento con Liam.-

- Zayn.-

Scosse la testa e insistette: - Me ne vado a casa. Non c'è bisogno di dire nulla, ho capito.-

- No, Zayn. Non hai capito un cazzo!- sbottò quello al bancone raggiungendolo e bloccandolo alla porta.

- Sì, che ho capito!- gridò strattonando il braccio. - Ho capito che devo stare qui da solo come un coglione! Che un giorno, probabilmente molto vicino, mi sveglierò e mi avrai lasciato solo un biglietto e verrò qui e sarà tutto chiuso.- continuò a parlare con gli occhi sempre più lucidi.

Louis gli lasciò il braccio e sbuffò passando una mano tra i capelli, irritato: - Ho detto che non vado finché non sono sicuro di averti lasciato con qualcosa di solido alle spalle. Ma mi ascolti quando parlo, Malik?!-

- Ma perché non vai a farti fottere, stronzo?!- sbottò il moro spingendolo via per uscire dal negozio.

Continuò a camminare sentendo l'altro ragazzo inseguirlo chiamandolo.

- È essere stronzi ed egoisti questo?!- insistette fermando Zayn per un braccio, in mezzo alla strada vuota e silenziosa.

- Lo è.- sentenziò liberandosi nuovamente e guardandolo male. - Stai decidendo tutto da solo e mi hai fatto credere, in tutti questi anni, che fossimo una squadra.-

Louis strinse i pugni e sbottò: - È la mia vita questa! Non la tua! È la mia!-

- Pensavo di far parte della tua vita!- ribatté di rimando spingendolo con le mani sulle sue spalle per scaricare il nervoso.

- Ne fai parte!- gridò stringendo le dita tra i suoi capelli, appoggiò la fronte contro la sua e sussurrò: - Ne fai parte, Zayn. Ma devi riuscire a vivere senza di me, devi riprendere in mano la tua vita e..-

Il moro iniziò a scuotere la testa e strinse le dita sulla maglia bianca del rossiccio mormorando: - Non senza di te, Lou. Mi hai salvato..non senza di te. Non ha senso. Non posso.-

- Ehi.- spostò le mani sulle sue guance guardandolo negli occhi. - Abbiamo superato questa fase, Malik. Niente lacrime, su.- mosse il pollice per cancellargliele e sorrise continuando: - Tu sei intelligente e forte. Sei forte, Zayn. Non metterlo mai in dubbio. Ti ho salvato, sì. Ma gran parte del merito è tuo.-

- Sei proprio..- iniziò a parlare passando il palmo sul naso per strofinarlo. - ..sicuro di voler partire?-

- Definitivamente sicuro.-

- E non cambierai idea sul partire da solo?-

- Mai.-

Zayn restò in silenzio per qualche secondo e poi sussurrò: - Tornerai a prendermi?-

Louis strinse le braccia attorno alla sua vita e rispose, parlando contro il suo orecchio: - Non metterlo mai in dubbio.-

Restarono in silenzio per qualche altro minuto e poi il rossiccio si staccò appoggiando le mani sulle spalle dell'altro.

- Corri a casa a cambiarti che il tuo..- fece una smorfia continuando: -..cantante da quattro soldi ti sta aspettando.-

Zayn annuì e poi gli colpì lo stomaco con un pugno leggero borbottando: - Non è un cantante da quattro soldi.-

Ignorò l'occhiata scettica dell'amico e infilò le mani nei pantaloni neri stretti dandogli le spalle e tornando a casa.

 

 

 

Si era fatto una doccia veloce, perdendo tempo tra i vestiti e lo specchio, per poi mettersi quasi a correre raggiungendo il "Tommo's" con dieci minuti di ritardo.

Si fermò di fronte al castano, che non aveva smesso di sorridere da quando l'aveva visto, e abbassò lo sguardo sussurrando: - Scusa per il ritardo.-

Liam scosse la testa e fece spallucce rispondendo: - Non importa, ora sei qui.- per poi ridacchiare ed aggiungere: - In realtà pensavo avessi voglia di darmi buca.-

Zayn scosse la testa e sussurrò: - Non potrei mai.- per poi arrossire e distogliere nuovamente lo sguardo sentendo un braccio stringersi attorno alla sua spalla.

- Andiamo in macchina, dai.- lo istruì il castano che aveva già aperto la portiera di un'auto semplicissima e lo guardava in attesa.

Si allacciò la cintura e osservò quello che si metteva alla guida iniziando a lamentarsi della guida americana dalla parte sbagliata della carreggiata.

- Se vogliamo essere corretti..- mormorò cercando di vedere Liam come un ragazzo normale e non il suo cantante preferito e cotta impossibile. - ..siete voi inglesi a guidare dalla parte sbagliata.-

- Voi americani siete dei pompati che si credono chissà chi.- ribatté quello che si concentrava per guidare correttamente.

- E voi inglesi siete freddi.- replicò Zayn per poi sorridere quando sentì la macchina fermarsi sul ciglio della strada e si trovò le sue labbra sul collo.

- N-Non mi hai nemmeno salutato.- insistette cercando di non badare al cuore che aveva perso completamente il ritmo corretto.

- A questo rimediamo ora.- soffiò il castano contro la sua pelle tatuata mentre iniziava a seguire con la lingua i segni dell'inchiostro. - Buonasera, Zayn.- sussurrò senza spostarsi dal suo collo.

Il moro cercò di non dare a vedere quanto quelle attenzioni stessero incidendo su di lui e borbottò: - Era questo il tuo piano? Fingere di invitarmi a cena per poi chiuderti con me in macchina ed approfittarne?-

Liam ridacchiò staccandosi per guardarlo negli occhi e mormorò: - Ho prenotato in questo posto ma..- si riavvicinò per continuare a parlare nel suo orecchio, con un tono di voce sensuale: - ..possiamo andare nel mio albergo, ordinare una cena in camera e poi..- mosse la lingua sulla pelle dietro l'orecchio del moro che boccheggiò e sbatté le palpebre con gli occhi improvvisamente scuri.

- E poi?- domandò tenendo gli occhi socchiusi e torturando il labbro inferiore tra i denti mentre sentiva l'altro giocare con i suoi piercing.

- Poi devi dirmi il significato del tuo tatuaggio.- soffiò contro le sue labbra tirando appena l'anello di metallo con i denti.

- Solo questo?- chiese il moro con un sorriso divertito.

Liam restò in silenzio per qualche secondo e poi continuò: - Magari mi dirai i significati di tutti i tatuaggi. Voglio sapere tutti i tuoi segreti, Zayn.-

- E se non volessi dirteli?- ribatté appoggiando le mani sui suoi fianchi quando prese posto a cavalcioni sopra di lui.

Il castano lo guardò attentamente e poi passò l'indice sulle sue labbra sussurrando: - Ti farò cambiare idea.- e restando stretto a lui aggiunse: - Anche sulla freddezza.-

- Finché non ti smuovi da qui non mi farai cambiare idea.- lo prese in giro con un tono canzonatorio vedendolo rimettersi al posto di guida e lanciargli un'occhiata, come per essere sicuro.

- Più tempo ci metti, meno ho voglia di rivelare i miei segreti.-

Scoppiò a ridere quando sentì dare fin troppo gas e sfrecciarono tra le strade sempre più trafficate di New York.

 

 

- È questo il tuo albergo?!- chiese indicando l'enorme palazzo con le scritte in oro, si lasciò prendere per un braccio e trascinare fino alla porta del personale.

- Ora, questo è davvero importante.- sussurrò Liam fermandosi in un corridoio da dove s'intravedeva la reception. - Cammina senza guardare in faccia nessuno, chiaro?-

Zayn annuì perplesso, per poi correre per tenere il passo del castano che si appoggiò contro il grande specchio nell'ascensore prendendo un respiro.

- Hai paura?- chiese il moro, avvicinandosi a quello che scosse la testa deglutendo quando si trovò bloccato tra lo specchio e il corpo del ragazzo. - Mi hai portato fin qui per fare sesso, vero?-

- C-Cosa?!- esclamò Liam cercando di spingersi contro la parete dell'ascensore. - N-Non..non ti ho portato fin qui per..e poi se non volevi potevi dirmelo e saremmo andati in quel ristorante e..-

Zayn scosse la testa divertito e passò due dita sulla guancia rossa del cantante sussurrando: - Quello che non capisco è come fai ad essere così sicuro che starai sopra.-

Non riuscì a trattenere la risata quando lo sentì esclamare, con un tono di voce isterico: - Non faremo sesso!-

- E allora perché mi hai portato qui?- domandò strofinando il pollice sulle sue labbra, desiderando solo di poterle di nuovo leccare e mordere.

- P-Perché..perché..sarà più facile..parlare senza..senza avere orecchie pronte ad ascoltare tutto quanto.- rispose incespicando solo all'inizio, le guance rosse e il cuore a mille mentre sentiva il pollice del ragazzo premere sul suo labbro inferiore.

- Fingerò di crederti.- concesse Zayn staccandosi e uscendo dall'ascensore quando le porte si aprirono. - Prossima tappa è il letto?- chiese ridendo quando l'altro lo prese per un braccio borbottando.

 

 

 

Erano arrivati in camera da una buona mezz'ora e Liam aveva ordinato il servizio che ora svettava in grandi quantità su un carrello, il tavolo apparecchiato per due con accanto un secchiello con lo champagne dentro il ghiaccio.

Dopo qualche minuto, in cui erano rimasti in silenzio a mangiare, Zayn di decise a dire: - Devi essere davvero importante se puoi avere tutto questo.-

Il castano lo fissò intensamente e poi sussurrò: - Il mio lavoro mi permette tutto questo, ma non sono poi così importante..-

- In che senso?- chiese concentrandosi sugli spaghetti che cercava di arrotolare attorno alla forchetta.

Liam lo fissò con un sorriso dolce e poi rispose: - Che il mondo potrebbe fare a meno di me, il mio lavoro è in un campo che, diciamo, vende molto ma..in realtà non faccio davvero nulla.-

Zayn non ribatté ma prese semplicemente il bicchiere ricolmo di vino rosso e poi sussurrò: - Quel che ti ho detto la prima volta in cui sei venuto al negozio..- mosse il calice indicandolo con l'indice e specificando: - ..degli occhi sinceri e dolci.-

Il castano annuì imitando i suoi gesti e portandosi alle labbra il bicchiere sentendolo dire: - Potresti salvare una persona solo guardandola negli occhi.-

- Io non salvo le persone.- borbottò in imbarazzo non sapendo come fargli capire che l'unica cosa che sapeva fare era tenere tra le mani un microfono e cantare.

- Io son piuttosto convinto del contrario.- ribatté deciso il moro ricominciando a mangiare.

Liam inarcò un sopracciglio e ripeté lentamente, quasi trattenendolo sulla lingua: - Piuttosto convinto?-

Zayn annuì deciso e spiegò: - Sono bravo a leggere dentro le persone e tu hai due occhi dolci che salvano le persone. Non posso aggiungere altro che ti faccia capire meglio..è così e basta. I tuoi occhi..- li indicò con la forchetta tra le sue dita e concluse: -..salvano le persone.-

- I miei occhi salvano le persone.- ripeté per poi abbassare lo sguardo e fissare il piatto con un sorriso che man mano si ingrandiva, le guance sempre più rosse.

Il moro prese un altro sorso di vino e lo guardò sussurrando con una smorfia: - Non te l'aveva mai detto nessuno? È strano.-

Liam arrossì e scosse velocemente la testa muovendo la forchetta tra gli ultimi spaghetti rimasti per poi mormorare: - Fanno apprezzamenti sul mio corpo..sul mio aspetto fisico in generale ma..non mi hanno mai detto nulla sugli occhi che salvano. È un mio superpotere?-

Zayn annuì con un sorriso per poi aggiungere: - E non mi hai detto nulla del tuo misterioso lavoro, potresti essere un supereroe per quel che mi riguarda.-

- Amo i supereroi!- esclamò felice Liam appoggiando la forchetta sul piatto ed illuminandosi in un sorriso. - Preferisci la DC o la Marvel?- domandò continuando a fissarlo in attesa di una risposta.

- Non sono un grande lettore di fumetti.- borbottò Zayn muovendo le gambe sotto il tavolo, nervoso. - Però..guardando i film e conoscendo la storia..preferisco Iron Man, quindi Marvel..giusto?-

Liam sbuffò ed incrociò le braccia al petto appoggiandosi meglio contro lo schienale; lanciò una veloce occhiata al moro che lo fissava perplesso e replicò: - Per quanto Iron Man sia un grande eroe.. Batman! Batman è meglio! È un uomo normale che..-

- Ma anche Tony Stark è un uomo normale che..- tentennò Zayn, in parte non volendo contraddire quel che il suo cantante preferito pensava.

- Ma Batman è Batman.- ribadì cocciuto il castano aggiungendo: - E ha la Batmobile.-

Zayn resto in silenzio per qualche minuto e poi scosse la testa borbottando: - Iron Man è più figo. Almeno lui indossa un'armatura, non una tutina alla Superman.-

- Batman e Superman sono due cose diverse, non puoi paragonarli e..-

- Stiamo davvero trasformando questa cena in uno scontro tra DC e Marvel?!- chiese esasperato allargando le braccia e grattandosi il collo tatuato.

Liam sembrò tornare improvvisamente in sé ed arrossì abbassando lo sguardo e sussurrando: - Scusa, è un lato di me che non conosce nessuno. Una di quelle cose che tengo nascoste per paura di non essere accettato.-

- Il fatto di essere un grandissimo nerd?- domandò con un pizzico di divertimento nella voce mentre lo vedeva annuire ed aggiungere: - Ci son dei giorni in cui mi vesto in modo strano per non farmi riconoscere e mi chiudo in una fumetteria a leggere.-

Zayn continuò a studiarlo in viso riuscendo a ricollegare dove sparisse in certi periodi della giornata, quelli in cui tutti i profili twitter lo davano per disperso con la sigla di "MIA".

- ..e una volta mi hanno quasi riconosciuto!- stava ridacchiando Liam che non si era accorto del momento di assenza dell'altro. - Sono riuscito a scappare da una porticina sul retro. È il mio piccolo segreto che non voglio condividere con quelli.-

- Quelli chi?- domandò il moro vedendolo sbiancare di colpo e balbettare: - Q-Quelli..quelli che..che mi..mi seguono e..-

- Sei un attore?- continuò ad interrogarlo mentre quello sembrava sull'orlo di una crisi di panico mentre scuoteva velocemente la testa.

La mossa successiva decise di giocare d'astuzia e sussurrò, studiandolo concentrato: - Eppure ti ho già visto da qualche parte.-

Liam si passò una mano tra i capelli e ridacchiò nervoso mormorando: - Diciamo che molte persone parlano di me.-

- Sei un personaggio pubblico?- insistette troppo divertito a vederlo così impaurito.

- Un politico? No, sei un principe di una terra misteriosa..-

Il castano scoppiò a ridere, leggermente alleggerito dalla tensione, e replicò con un sorriso: - Vengo dall'Inghilterra! Non sono un principe, nemmeno un barone o tutto quel che hai in mente. Sono un ragazzo normalissimo che..-

-..che a diciannove anni gira il mondo per lavoro.- continuò per lui Zayn vedendolo annuire con un sorriso soddisfatto.

- Vuoi vedere che bella vista da qui?- domandò all'improvviso Liam, alzandosi in piedi e raggiungendo la porta finestra che dava sul balcone ed aspettandolo.

Il moro si passò velocemente il tovagliolo sulle labbra e lo raggiunse, stringendo le braccia attorno al suo corpo per scaldarsi.

- Meraviglioso, vero?- sussurrò Liam appoggiandosi con le mani alla ringhiera e specchiandosi nelle luci della città.

Zayn annuì fissandolo e mormorò: - Davvero meraviglioso.- per poi arrossire quando l'altro si voltò incrociando il suo sguardo.

- Mi dispiacerà un po' andarmene.- confessò il castano lanciando un'altra occhiata al panorama. - New York di notte vive, è uno spettacolo. Sembra viva, no? Amo questa città.-

Il moro scosse la testa e si avvicinò; appoggiò i gomiti alla ringhiera del balcone e sussurrò: - Non è così bella, sai? A viverci..non è così bella. È piena di..pericoli. Che all'inizio possono sembrarti piacevoli ma che ti rovinano la vita. Ed è caotica, troppo caotica.-

- Mi piacciono le città così, ti mettono tanta adrenalina ed energia. Non come i paesini inglesi, sono sempre così..silenziosi.- confessò con un sospiro lanciando un'occhiata al suo fianco.

Zayn restò in silenzio per qualche minuto e poi sussurrò: - Sai, Liam, credo di aver capito chi sei.-

- Ah, sì?- fece quello con la voce che tremava dalla paura di essere stato scoperto. Non sapeva nemmeno lui perché avesse così paura, era solo un cantante non uno spacciatore o un assassino.

Il moro annuì e si appoggiò con un fianco al muretto per rispondere contro le labbra dell'altro: - Sei un angelo.-

- U-Un..un angelo?- chiese confuso Liam sbattendo le palpebre ed arrossendo sotto le luci notturne.

Zayn annuì e lasciò scorrere due dita lungo il profilo del suo viso ribadendo: - Sei un angelo.-

- Perché salvo le persone con gli occhi?- domandò il castano abbassando le palpebre quando sentì le leggere carezze sul suo viso.

Il moro restò in silenzio, si morse il labbro inferiore ed aggiunse: - E con la voce.- per poi deglutire quando l'altro aprì gli occhi incastrandoli nei suoi.

- Inizia a fare freddo..- sussurrò Zayn dopo minuti che gli parvero interminabili. -..conviene rientrare, non trovi?-

Era ormai con un piede nella stanza quando sentì Liam chiamarlo sottovoce, si voltò trovandolo intento a fissarlo con un'espressione corrucciata.

- Anche tu.- disse dopo qualche altro minuto di silenzio. - Di tutto questo..- mosse una mano per indicare la città e concluse: -..mi mancherai anche tu.-

- Tra quanto parti?- chiese Zayn guardandolo anche quando se lo trovò a pochi centimetri dal suo viso mentre rispondeva: - A fine mese, i miei vogliono che sia a casa per il mio compleanno. È l'unica cosa che mi chiedono, non mi vedono quasi mai.-

- Quand'è il tuo compleanno?- domandò lasciando che l'altro appoggiasse le mani sui suoi fianchi rispondendo: - Fine agosto.-

- Siamo a giugno, Liam.- replicò tenendo il tono di voce basso mentre continuava a spostare lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi.

L'altro annuì e poi sospirò appoggiando la fronte contro quella del moro borbottando: - Lo so, lo so. Ma devo cambiare città. Non resto qui a New York, devo spostarmi a Los Angeles.-

Zayn chiuse gli occhi e strinse le dita tra i suoi capelli sussurrando: - Questa è l'ultima volta che ci vediamo.-

- Ma no, Zayn, parto alla fine del mese e..- tentò di spiegarsi Liam, non capendo l'ultima affermazione di quello che ribadì: - Questa è l'ultima volta.-

- Ma perché?- domandò, quasi disperato, il castano che teneva gli occhi aperti e puntati sul viso del coetaneo. - Mancano ancora due settimane alla mia partenza.- insistette non capendo il motivo di quell'improvvisa decisione e, soprattutto, del fatto che gli importasse così tanto.

- Promettimi che non verrai a cercarmi, Liam. Promettimi che questa è l'ultima volta.- replicò nuovamente quello che rivelò due occhi lucidi pieni di lacrime.

- No, non prometto nulla.- sibilò il castano entrando nella stanza ed ignorando quello che fece uno strano verso cancellandosi frettolosamente le poche lacrime sfuggite al controllo.

Zayn prese un respiro e poi lo seguì chiamandolo con un tono di voce esasperato e fermandolo per un braccio.

- Cosa vuoi da me, Liam?- chiese puntando i suoi occhi seri in quelli del cantante. - Vuoi una scopata stasera e poi? Poi sparirai dalla mia vita e non mi cercherai più.-

- Non dirmi che per te ha un significato fare sesso oggi!- esclamò il castano scuotendo il braccio per liberarsi. - Mi conosci da quanto? Ci vediamo da due giorni. E non abbiamo nessuna relazione, non ci stiamo frequentando! Quindi non capisco perché all'improvviso ti chiudi a riccio quando fino ad un secondo fa stavi flirtando con me!-

- Sei un figlio di puttana, qualcuno ti ha mai detto questo?- fece Zayn spingendolo con le mani sulle spalle e costringendolo ad allontanarsi dal suo corpo.

- No.- ridacchiò amaro Liam scuotendo il viso. - Anche in questo sei il primo. Ci son persone disposte a pagare per essere al tuo posto.- concluse con un sibilo puntandogli un dito contro.

- Devono essere davvero disperate se pagano per questo. E tu mi fai schifo se le accetti.- ribatté prendendo la giacca di pelle ed infilandosela con gesti rabbiosi.

Liam lo osservò attentamente e poi sussurrò: - Era questo che volevi?- per poi continuare, quando il moro si fermò sulla soglia per guardarlo: - Volevi una scusa per ripensare a questa notte e dirti che avevi fatto bene a rifiutare un bastardo come me? Volevi questo, Zayn?-

- Non voglio vederti più.- ribadì solamente l'altro, che teneva la maniglia in una morsa di ferro. - Non cercarmi domani, nemmeno nei prossimi giorni.-

Liam annuì solamente e poi replicò: - Sai anche tu che non funzionerà per pentirti di tutto questo.-

Zayn prese un respiro e poi scosse la testa aprendo la porta; uscì dalla stanza e poi sussurrò: - Addio, Liam Payne.-

Fu sicuro del fatto che l'altro l'avesse sentito perché sentì quasi l'aria farsi più pesante per la tensione e poi la frase: - Come fai a sapere che..-

Riuscì a respirare normalmente nell'ascensore e si sentì veramente al sicuro, per la prima volta in vita sua, dentro al suo piccolo monolocale con le crepe nei muri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

 

Bonjouuuuur <3

Sono tornata, vi prego non uccidetemi. Cercherò di aggiornare il più in fretta possibile. :3

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


Di canzoni e tatuaggi.

 

 

 

Quinto capitolo:

 

 

Da quando Zayn era uscito dalla sua stanza Liam non si era alzato dal letto, restava seduto con la testa piena di ragionamenti su come avesse scoperto il suo cognome.

Eppure era stato attento, si era mosso con cautela, gli aveva detto solo il suo nome e aveva dato il numero del suo agente la prima volta perché non aveva avuto il tempo di pagare.

Ricordandosi di quell'ultimo particolare nascose il viso tra le mani sbuffando ed insultandosi.

Voleva solo passare una serata normale, con un ragazzo altrettanto normale, che magari gli piaceva più del dovuto, e invece la sua popolarità aveva rovinato tutto. Di nuovo.

Si buttò con la schiena sul materasso, sprofondandoci dentro tanto era morbido, e fissò il soffitto rendendosi conto di quanto avesse ragione il suo amico.

Non poteva scappare da quello che era, doveva accettare di essere Liam Payne. E accettandolo avrebbe anche capito che non poteva più riavere la vita di prima. Il suo destino era già stato tracciato e lui non poteva nemmeno ribellarsi.

Chiuse gli occhi cercando di prendere sonno ma il nome del ragazzo, i suoi occhi, i suoi tatuaggi, la sua voce..tutto di lui lo stava perseguitando.

L'aveva desiderato tanto perché lo vedeva come una scappatoia, uno sfuggire a quella gabbia che lo teneva in trappola. Ma ora non riusciva a smettere di pensare a lui, a vedersi accanto a lui in una vita normale. Una vita senza fan, concerti, interviste, paparazzi.

Si rigirò nel letto nascondendo il viso contro i cuscini e sospirò distrutto quando si rese conto che non avrebbe mai rinunciato a quella vita, alla musica, per un qualsiasi ragazzo incontrato per caso in un negozio di tatuaggi. Nemmeno se suddetto ragazzo fosse la creatura più bella che avesse mai visto; nonostante riuscisse a vedersi perfettamente al suo fianco nella quotidianità. Non avrebbe mai rinunciato alla musica, per nessuno.

 

La mattina dopo, quando si svegliò per il bussare insistente alla porta e le urla del suo migliore amico - che gli intimava di darsi una mossa poichè l'intervista non poteva essere rimandata-, si accorse di non essersi nemmeno cambiato la sera precedente.

Si fece una doccia e scelse un paio di jeans e una maglietta a maniche corte perdendo tempo davanti allo specchio per sistemarsi i capelli.

Uscì dalla stanza trovandosi davanti Harry e lo superò senza dirgli nulla prenotando l'ascensore.

- Com'è andata?- s'interessò il riccio raggiungendolo ed entrando con lui nell'ascensore.

Liam restò in silenzio ed incrociò le braccia al petto appoggiandosi contro la parete con la schiena.

- È andata così male?- insistette guardandolo negli occhi.

Il castano fece spallucce e mormorò: - Avevi ragione tu, è stata tutta un'enorme cazzata.-

Quando le porte si aprirono Harry restò immobile a fissare quello che si allontanava raggiungendo l'ingresso e facendosi scortare fino all'uscita.

Lo seguì velocemente sedendosi al suo fianco nei sedili posteriori della jeep nera e sussurrò: - Sicuro di farcela per l'intervista?-

- Non è morto nessuno, Harry!- esclamò irritato Liam stringendo i pugni. - Non è andata e basta. Non c'è bisogno di farne un dramma.-

Il riccio lo osservò attentamente e poi scosse il capo borbottando: - Almeno fingi un sorriso.-

- Lo fingerò il sorriso quando prenderò posto in quel cazzo di studio, chiaro?!- ribatté scocciato il castano incrociando le braccia al petto e guardando fuori dal finestrino.

 

 

 

 

Zayn si era svegliato presto quella mattina, si era fermato alla solita caffetteria per il caffè e la brioche ed era arrivato al lavoro puntuale con il sacchetto che aveva passato ad un Louis stranamente silenzioso mentre cambiava i canali della piccola televisione sul bancone.

- Che stai cercando?- chiese curioso sporgendosi verso quello che continuava a fare zapping.

Il rossiccio lo ignorò e sbuffò stringendo il telecomando per trattenersi dal lanciarlo contro la parete dal nervoso.

- Cerco un canale che non trovo.- borbottò dopo altri minuti appoggiando l'arnese sul bancone con troppa forza per poi incrociare le braccia e sbuffare.

- Tu invece? Com'è andata col tuo cantante?- s'interessò senza alcuna inflessione nel tono di voce.

Zayn fece spallucce e prese una delle riviste sul bancone sfogliandola svogliatamente mentre rispondeva: - Non è successo nulla di particolare.-

- Vuoi dirmi che non te lo sei scopato?!- chiese scettico, confuso e sorpreso Louis che lo guardava negli occhi cercando di assimilare la novità.

- Abbiamo mangiato in camera sua.- sussurrò il moro rimettendo al suo posto la rivista mentre stropicciava le pagine con le dita per il nervoso. - Ma non è successo proprio nulla. Mi son reso conto di non volere una semplice scopata.-

- Ma era pur sempre un inizio.- tentò di farlo ragionare vedendo l'altro sbuffare e scuotere la testa.

- Ho semplicemente capito che non era quello che volevo.- spiegò con un tono di voce leggero incrociando le braccia al petto. - Hai detto tu che non è una favola, no?-

- Sì, ma ti avevo anche detto che potevi scoparlo per liberarti di quest'ossessione.- borbottò muovendo due dita sui suoi capelli rossi per modellarsi il ciuffo.

- È questo il problema, Lou!- sbottò allargando le braccia con fare esasperato. - Non posso liberarmi di lui perché non voglio una semplice scopata.-

- Non dirmi che sei innamorato di lui, Malik. Potrei scoppiarti a ridere in faccia.- mormorò serio il rossiccio giocando con l'anello di metallo sul sopracciglio.

Zayn sbuffò ed incrociò le braccia al petto mordendosi il labbro e mugugnò: - Non è che sono..innamorato di lui.-

- E allora dov'è il problema?-

- Che se continuo a frequentarlo sarà quello il problema.- sussurrò nervoso grattandosi il collo tatuato mentre le guance gli si coloravano di un rosso tenue. - Liam è..è davvero una persona fantastica, Lou. Prima lo vedevo come il ragazzo perfetto, come la mia cotta impossibile, il mio cantante preferito..il mio idolo. E ora in questi due giorni sto conoscendo nuovi lati di lui e so che finirei con il rimanere fregato. È una calamita, una trappola invitante. Se dovessi scopare con lui finirei per desiderarlo ancora, capisci? È quel tipo di persona con cui stai bene, con cui passeresti ogni fottuto secondo della tua vita.-

Si passò una mano tra i capelli neri e sospirò lanciando una veloce occhiata alla rivista in cui spiccava il titolo su un nuovo possibile flirt di Liam Payne.

- E io non posso averlo. Quindi se gli starò lontano..-

- ..ti passerà?- lo interruppe Louis concludendo per lui.

Zayn annuì semplicemente e mugugnò: - Spero solo mi passi velocemente perché..-

- Eccoci di nuovo in studio con la vostra stella preferita, Liam Payne!-

S'irrigidì di colpo e si voltò verso il televisore sciogliendosi completamente alla vista del castano. I suoi occhi marroni, i suoi capelli morbidi sistemati in una piccola cresta e le sue labbra piegate in un sorriso fin troppo allegro.

- Questo ragazzo è la perfezione.- mormorò perso nei suoi pensieri e con gli occhi fissi sulla mascella del castano.

- Sono un idiota.- s'insultò da solo stringendo le dita tra i capelli e tirandoli. - Avevo la possibilità di scoparlo, di lasciargli dei segni miei sul corpo e l'ho rifiutato. Sono un coglione!-

- Quel che cercavo di farti capire io.- borbottò il rossiccio incrociando le braccia al petto con una smorfia quando il ragazzo seduto su una poltrona iniziò a fare il solito discorso da vip con i piedi per terra.

- Si sarebbe fatto scopare da me.- continuò Zayn scompigliandosi tutti i capelli guardando la sua cotta impossibile che parlava della metà dei soldi di quei concerti dati in beneficenza. - Ho perso un’occasione d’oro e..-

- Quindi, Liam, le tue fan son curiose di sapere se c’è qualcuno nella tua vita.-

Non sapeva nemmeno lui il perché ma si ritrovò a studiare ogni particolare del viso del castano, forse cercando qualche indizio che lo aiutasse a capire se quel che si nascondeva dietro l’affermazione della donna bionda fosse vero.

- Nell’ultima settimana sei scomparso fin troppo spesso, le tue fan ti aspettano notte e giorno fuori dal tuo hotel e le notizie volano sui social network. Vuoi parlarci di questo flirt misterioso?-

Il cuore iniziò a battergli sempre più veloce quando vide passare qualcosa negli occhi di Liam, qualcosa che il ragazzo si affrettò a nascondere dietro una risata e un: - Non c’è nessuno, son pronto a giurarlo.-

- Quindi rimarrai sempre libero e sul mercato?-

Fece una smorfia e grugnì quando lo sentì rispondere tranquillamente: - Sono delle mie fan e se uscissi con qualcuno sarebbero le prime a saperlo.-

- Non c’è proprio nessuno nella tua vita sentimentale?- sentì insistere l’intervistatrice alla ricerca di un gossip.

Quando Liam negò nuovamente incrociò le braccia al petto con le labbra tese in una linea e sbuffò sentendo Louis chiedergli se stesse bene.

- Spegni queste cretinate.- sbottò dandogli le spalle ed ignorando il dolore al petto. - Com’è che li definisci tu?-

- Un posto in cui i personaggi famosi si vendono come delle puttane?- rispose con un velo d’incertezza nella voce vedendo il moro annuire e sbattere la porta grugnendo: - Sono solo stronzate.-

 

 

 

 

Le seguenti due settimane Liam le passò tra concerti di sera e meet and greet il pomeriggio; ed era una cosa che alla fine non era così negativa, lo aiutava a non pensare troppo a quel ragazzo che ancora non volevo lasciargli la mente libera.

Ogni tanto durante i concerti guardava attentamente tra i suoi fan per cercarlo, si illudeva di trovarlo; conosceva il suo cognome, poteva essersi informato su di lui e magari aveva comprato un biglietto solo per vederlo.

Perché non poteva essere l’unico tra i due a sentirsi così, non poteva essere l’unico ad immaginarsi al suo fianco per tutta la vita.

Non ne aveva parlato con nessuno, aveva mentito in ogni intervista e ad ogni fan.. persino ad Harry continuava a mentire. Harry che lo studiava sempre più attentamente, come se sapesse tutto quello che gli passasse per la testa.

Ma lui non voleva dirlo a nessuno, voleva tenersi il suo piccolo segreto e ripetere a tutti che non esisteva nessuno nel suo cuore. Continuare a mentire per restare saldi e non crollare.

Dopotutto Zayn gli aveva detto espressamente di non volerlo vedere e, nonostante gli avesse detto in faccia che non avrebbe promesso nulla, stava solo seguendo i suoi desideri. Se Zayn lo voleva ormai conosceva tutto di lui, sapeva come raggiungerlo, come mettersi in contatto. E se dopo due settimane di lui non si era ancora visto nulla voleva dire che avrebbe rispettato i suoi desideri.

Il giorno prima di partire però, mentre sistemava le valigie, si trovò tra le mani il taccuino di Harry, dove era segnata tutta una lista di cose da fare e non fare per l’appuntamento con Zayn.

Dopo due minuti aveva già infilato un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, aveva preso un cappello con la visiera e i soliti occhiali da sole prenotando l’ascensore mentre s’infilava una felpa con il cappuccio.

Si bloccò quando le porte dell’ascensore si aprirono e la voce di Harry, che gli chiedeva dove andasse, raggiunse le sue orecchie.

Si voltò lentamente verso di lui mentre entrava e si appoggiava contro la parete con lo specchio vedendolo sospirare e scuotere la testa mormorando: - Ricordati che domani dobbiamo partire, chiama se hai bisogno di aiuto.-

- Io..- mugugnò per poi annuire e sorridere timidamente sussurrando: - Grazie, Har.-

Sentendolo ribattere con: - Stai attento però, Li.- mentre le porte si chiudevano.

Una volta nella hall prese la strada per le cucine sollevando il cappuccio ed infilando gli occhiali da sole. Prese l’uscita secondaria, quella nascosta del personale, e si trovò nella strada principale e trafficata di New York.

Restò un momento immobile, spaesato da tutta quella confusione, e poi prese un respiro e iniziò a camminare velocemente cercando di richiamare alla memoria la strada fatta settimane prima.

 

 

 

Zayn era rimasto solo nel piccolo negozio, aveva finito qualche tatuaggio non troppo difficile che una coppietta di sedicenni innamorati gli aveva chiesto, e aveva iniziato a sfogliare il libro che aveva trovato due settimane prima negli scaffali della biblioteca comunale.

Louis era uscito prima e gli aveva chiesto di chiudere il negozio, aveva un impegno strano con le ultime carte prima del trasferimento.

Non aveva ancora capito bene cosa volesse fare il suo amico ma, da quel poco che era riuscito a decifrare nei suoi discorsi senza senso sulla libertà, assomigliava tanto ad un voler viaggiare senza meta e senza legami; come un viaggio alla ricerca di se stessi.

Aveva anche capito, sempre dai suoi discorsi senza capo né coda, che gli avrebbe lasciato il negozio; sarebbe diventato il proprietario di quella bettola sull’orlo del fallimento, e non poteva certo lamentarsi perché Louis stava anche facendo fin troppo per lui.

Aveva cercato di non dare troppo peso all’imminente partenza dell’amico perché lo vedeva dai suoi sguardi come si sentisse in colpa a lasciarlo da solo. Ed era stato lui la causa della permanenza del rossiccio a New York.

Perché Louis era già in viaggio quando l’aveva trovato sul ciglio di una strada con un braccio bucato, aveva speso tutti i suoi soldi per comprare quel piccolo locale e trasformarlo in un negozio di tatuaggi, l’aveva assunto come dipendente e gli aveva dato una seconda possibilità.

E ora doveva riprendere quel viaggio stupido che aveva interrotto anni prima per colpa sua; giurava di tornare a prenderlo ma non ne poteva essere così sicuro.

Perché poteva trovare un altro ragazzo da salvare e tutta la storia sarebbe ricominciata, lui sarebbe diventato solo uno dei tanti ad essere stato salvato da quel ventunenne con una storia misteriosa alle spalle.

Lo scampanellio della porta d’ingresso fu la causa dell’interruzione dei suoi pensieri e senza sollevare lo sguardo borbottò: - Abbiamo chiuso.-

Iniziò a tossire convulsamente quando sentì quella voce roca dire: - Sono qui per farmi un tatuaggio.-

- L-Liam?- balbettò chiudendo il libro e appoggiandolo sul bancone, si alzò in piedi e poi incrociò le braccia al petto borbottando: - Mi sembrava di essere stato chiaro, non voglio vederti.-

Il castano si tolse il cappuccio e gli occhiali da sole avvicinandosi e ripetendo: - E io ho detto che voglio un tatuaggio.-

- E io ti ho detto che siamo chiusi.- ribatté Zayn raddrizzando la schiena per essere più alto dell’altro.

- Non me ne vado finché non ho il mio tatuaggio.- replicò con un sorriso stronzo quello che appoggiò gli occhiali sul bancone avvicinandosi ulteriormente .

Il moro s’irrigidì e sibilò: - Un altro passo e sei morto, chiaro?- venendo completamente ignorato da quello che si fermò con il petto contro il suo.

- Ops.- ghignò Liam sporgendosi per sussurrare contro l’orecchio dell’altro: - Ora cosa vuoi farmi?-

Zayn chiuse gli occhi cercando di restare calmo e rispose, con un tono di voce impassibile: - Se ti faccio il tatuaggio..te ne andrai?-

- E ti lascerò in pace per sempre.- aggiunse l’altro muovendo le punta di due dita lungo la guancia e il collo di quello che cercava di non arrossire.

Zayn si allontanò di colpo, quasi scottato, e iniziò a camminare verso una stanzetta facendo cenno all’altro di seguirlo.

- Prima facciamo questo tatuaggio, prima mi libero di te.- borbottò tenendogli la porta aperta sentendolo ridere ed sussurrare: - La verità è che tu non vuoi liberarti di me.-

- Questo è tutto da vedere.- ribatté spingendolo, con le mani sul petto, a sedersi su un divanetto per poi chiedere: - Che tatuaggio vuoi?-

- Una piuma.- rispose immediatamente togliendosi la felpa e mostrandogli il braccio indicando un punto e sussurrando: - Qui.-

Annuì e gli fece appoggiare il braccio sul tavolo di fronte a loro, tenendo le dita sulla sua pelle mentre iniziava a muovere il pennino per ricopiare fedelmente il disegno di una piuma.

- Ho pensato a te in queste settimane.- sussurrò Liam con gli occhi fissi sulle dita del moro e sui contorni della piuma che man mano comparivano sulla sua pelle pallida.

- Mi fa piacere.- borbottò freddo rimanendo concentrato sul tatuaggio.

Passarono qualche minuto in silenzio e poi Liam prese un piccolo respiro facendosi coraggio e chiese: - Tu non hai pensato a me?-

Zayn venne colto alla sprovvista da quella semplice domanda, restò immobile e poi si morse il labbro rispondendo con un secco: - No.-

- Avevo pensato.. ad una conclusione diversa per quella serata.- insistette il castano stringendo le dita dell’altra mano sul cappello poggiato sulle gambe.

- Ah, sì?- chiese scettico l’altro senza smettere di definire il tatuaggio. - E come? Con te nudo nel letto completamente soddisfatto dopo avermi scopato?-

Liam scosse la testa e sussurrò: - Con noi due addormentati nel letto.. e io che mi svegliavo la mattina dopo e ti trovavo ancora accanto a me.-

- Non dire stronzate.- sibilò appoggiando il pennino sul tavolo per paura di rovinare tutto il lavoro. - Non sei da relazione seria. Lo so, Liam, smettila di mentire. So chi sei, so tutto di te. Solo..smettila, va bene?-

- Io n-non.. non sto.. non sto mentendo, Zayn.- mugugnò dandosi dello stupido quando iniziò a vedere appannato per le lacrime.

- Certo.- ridacchiò freddo il moro riprendendo il suo lavoro. - Ed è quello che dici a tutti i ragazzi e le ragazze che ti scopi mentre sei in tour. Tu sei importante, tu sei diverso.- lo scimmiottò strofinando il polso sulle palpebre per cancellarsi le lacrime che iniziavano a formarsi e gli impedivano di vedere.

- Ma tu.. tu hai detto così tante belle cose di me.- insistette mordendosi il labbro e continuando: - Hai detto che i miei occhi sono dolci e non possono mentire, che salvo le persone con la voce, che..-

Zayn guardò il tatuaggio concluso e rimise al suo posto il piccolo apparecchio, incrociò le braccia al petto e si appoggiò con la schiena al bancone sussurrando: - Perché?-

Il castano si alzò in piedi, lasciando il cappello e la felpa sul divanetto, e si avvicinò a lui chiedendo: - Perché, cosa?-

- Perché vuoi sentirmelo dire per forza.- rispose spingendosi ancora di più contro il legno mentre l’altro si avvicinava bloccandolo.

- Sei tu ad avere paura, vero?- domandò Liam stringendo le dita sul bancone e guardando il ragazzo negli occhi. - Ma io non voglio farti del male.-

Zayn chiuse gli occhi quando sentì il dorso della mano sulla sua guancia e sussurrò: - Me lo stai facendo già ora.. non te ne accorgi ma mi stai facendo del male.-

- Non è vero.- borbottò appoggiando un palmo sul suo collo e l’altro sulla sua guancia. - Non ti sto facendo male, sei tu che ti stai facendo del male rifiutandomi.. dammi una possibilità, Zayn. Solo una possibilità, nient’altro.-

Scosse ripetutamente la testa e ripeté: - Mi farà male, perché non vuoi capirlo? Non può avere un futuro questa cosa.-

- Perché non vuoi capirlo tu?- ribatté deciso Liam muovendo entrambi i pollici sulla pelle del moro. - Perché ti neghi qualcosa se non sai come andrà a finire? Non voglio farti del male, non posso farti del male.-

S’illuminò in un sorriso quando sentì Zayn dire: - Hai ragione.- per poi piegare le labbra in una smorfia al suo: - Hai ragione, ho paura. E forse è meglio così.-

- Non puoi vivere nella paura.- insistette appoggiando la fronte contro la sua. - Non puoi continuare a negarti le cose per paura di soffrire, non.. non farai mai esperienza.. non crescerai mai.. la vita è piena di delusioni ma sono quelle che poi ci rendono più forti e ci fanno ricominciare a combattere. Dammi una possibilità, ti prego.-

- L-Liam..- mugugnò stringendo le dita sulla sua maglia aprendo lentamente gli occhi. - Questa è una cosa da..-

-..da matti, lo so.- concluse per lui sorridendo dolcemente e ripetendo: - Una sola possibilità.-

Il castano continuò a fissarlo negli occhi e si sporse verso di lui appoggiando le labbra sulle sue; si staccò solo per ripetere contro la sua bocca: - Una, Zayn. Una sola.-

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Vi ho fatti aspettare solo cinque giorni, sto diventando brava. U.U

Grazie mille per tutte le recensioni e per tutto l’affetto. Mi emoziona, davvero. Saper di aver iniziato più o meno un anno fa a rompere i coglioni con queste storie e mi avete fatta sentire “accolta” fin dall’inizio.

(Date la colpa allo Ziam se mi avrete per sempre in mezzo. Quei due mi hanno fatta impazzire dall’inizio e ora non c’è più via di ritorno :c )

 

Alla prossima, prometto di metterci lo stesso tempo e di non farvi aspettare troppo.

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


Di canzoni e tatuaggi.

 

 

 

 

Sesto capitolo:

 

 

 

 

 

Zayn stava ancora pensando a tutto il discorso quando sentì le labbra di Liam sulle proprie e quella frase sussurrata con innocenza; un’innocenza che sembrò avere tutt’altro effetto in lui perché strinse le dita tra i capelli marroni del suo cantante preferito e gli morse il labbro iniziando a baciarlo con più passione.

In poco tempo si trovarono sdraiati sul divanetto, le mani che non riuscivano ad essere soddisfatte completamente e che avevano bisogno sempre di nuova pelle da accarezzare, toccare e sentire sotto i polpastrelli.

- Dimmi che..- mugugnò Liam cercando di spingersi contro il ragazzo sopra di lui. -..che hai tutto.-

Il moro annuì e appoggiò i palmi accanto al viso dell’altro mordendogli il collo e succhiando lentamente per lasciargli un segno ben visibile.

- Zayn.- ringhiò tra i denti stringendogli i fianchi e muovendosi contro la sua gamba per dar sollievo all’erezione quasi formata. - Ti prego, muoviti.-

- Un po’ disperato il nostro cantante preferito, eh?- lo prese in giro seguendo il contorno delle sue labbra con la lingua mentre lo sentiva sbuffare e cercare di trovare la giusta frizione.

Liam grugnì e strinse le dita sulla maglia del moro, cercando di sollevarla, ma si bloccò con la stoffa attorno ai gomiti di quello che scoppiò a ridere spingendo un dito contro il suo naso.

- Fammi godere un po’ del tuo corpo.- sussurrò Zayn infilando le mani sotto la sua maglietta a maniche corte gemendo soddisfatto a sentire la sua pelle calda.

- Prendi il lubrificante, va bene? E poi potrai farmi quello che vorrai. Ti prego, non ce la faccio più.- si lamentò il castano che si concentrò sul bottone dei suoi jeans; si lasciò coinvolgere da un altro bacio e chiuse gli occhi sentendo la mano del moro sostituirsi alla sua.

- Liam..- sussurrò quest’ultimo con un ghigno infilando la mano nei suoi boxer per stringerla attorno all’erezione di quello che sentì il fiato mozzarsi in gola. -.. mi stai offrendo il tuo corpo e stai dicendo che posso farne tutto quel che voglio?-

Il castano annuì velocemente e mugugnò: - Tutto quello che vuoi ma prendi il lubrificante..e dei preservativi perché..-

Zayn riprese a baciarlo, stringendo le dita sulle ciocche dei suoi capelli, e spostò le labbra sulla mandibola definita mordicchiandogli la pelle ricoperta da un filo di barba.

- Aspettami qui.- sussurrò alzandosi dal divano e raggiungendo la scrivania piena di abbozzi di nuovi tatuaggi, iniziò a rovistare tra i cassetti e mostrò al ragazzo ancora sdraiato la bottiglietta di lubrificante e la confezione di preservativi.

Li appoggiò sul tavolo di fronte al divano e si sfilò la maglia lasciandola cadere a terra, sentì lo sguardo del castano fisso su di lui e spiegò tranquillamente: - Louis dice sempre che bisogna essere pronti per qualsiasi evenienza.-

Liam aggrottò le sopracciglia confuso e arrossì quando Zayn prese posto a cavalcioni su di lui aiutandolo a liberarsi della maglia.

- Cosa c’è tra te e Louis?- chiese curioso, reggendo il busto con i gomiti puntati sul divano.

Il moro scoppiò a ridere di gusto - appoggiando i palmi sui suoi pettorali per poi scendere lentamente lungo il suo petto- , scosse la testa e sussurrò, guardando il ragazzo che continuava a fissarlo: - Vuoi parlare di Louis mentre ti scopo?-

- E-Ecco.. i-io.. v-volevo solo.. solo s-sapere se.. se..- tentò di spiegarsi, con scarsi risultati, mentre si mordeva di tanto in tanto il labbro per trattenere i gemiti provocati dalle dita del moro che stavano percorrendo tutti i suoi muscoli.

Zayn sorrise soddisfatto e lo spinse, con le mani sulle spalle, a sdraiarsi nuovamente e si sporse per leccargli lentamente il collo.

- Se?- insistette con un tono di voce chiaramente divertito stringendo due dita sul capezzolo di quello che spinse il viso contro il bracciolo mugugnando: - Se.. se tu.. e.. tu e lui.. se voi due..-

- Cosa vuoi sapere di me e Louis?- chiese, trattenendo una risata, mentre spostava la mano sul bassoventre del castano, la infilò nei suoi pantaloni slacciati e gli massaggiò l’erezione coperta solo dai boxer.

- Z-Zayn.- si lamentò a denti stretti sollevando il bacino per spingersi contro la sua mano; arrossì completamente quando sentì il suo fiato caldo sulle labbra e il sussurro: - Sei già così duro per me?-

- Qualcuno ti ha mai detto che.. che tu.. tu sei un grandissimo figlio di puttana?- cercò di restare freddo e serio fallendo nel momento in cui sentì le dita sottili stringersi con fermezza attorno al suo membro.

- Giusto due o tre persone.- ridacchiò Zayn masturbandolo lentamente senza distogliere l’attenzione dai suoi occhi marroni e liquidi. - E sai che non ti ho mai visto arrossire così? O almeno non da quando Claire, quell’attrice stupida e viziata francese, ti ha sputtanato dicendo al mondo intero che non eri del tutto etero.-

- Come fai a..- tentò di parlare Liam zittendosi quando il moro continuò: - Oppure quando hai fatto outing in quell’intervista. Eri così tenero con le guance tutte rosse.. ora invece sei molto sexy, davvero tanto.-

- Non dirmi che sei un..- sussurrò bloccando il resto della frase contro le labbra di Zayn che continuò per lui: - .. sono un pazzo maniaco che si masturba guardando tutte le tue interviste.-

- Smettila.- mugugnò il castano riprendendo a spingersi contro la mano dell’altro che ridacchiò dandogli un veloce bacio sulle labbra.

- Vuoi che la smetta di fare questo?- lo interrogò stringendo la presa sul suo membro per masturbarlo con più decisione. - Cosa vuoi da me, Liam?-

Restò per un momento in silenzio e poi sussurrò con un filo di voce: - Scopami.-; arrossì e spinse la guancia contro il bracciolo per non guardarlo negli occhi e ripeté: - Voglio che mi scopi.-

Zayn sorrise annuendo, mormorò qualcosa tra sé e sé e poi spostò entrambe le mani sull’elastico dei boxer, abbassandoglieli insieme ai jeans.

- Così duro per me.- mugugnò avvolgendo le braccia attorno alle sue gambe per poi prendere posto tra esse. - E arrossisci anche su tutto il petto.- ridacchiò come un bambino sporgendosi per baciargli la pelle dell’addome.

Strofinò il naso contro il suo fianco e lo morse subito dopo lasciandogli un marchio, spostò una mano su un segno biancastro e lo accarezzò con l’indice sussurrando: - Questa è la famosa cicatrice che ti sei fatto con Harry? Quando hai rischiato di finire in ospedale?-

Liam annuì solamente e puntò un piede sul divano spingendo il ginocchio contro l’addome tatuato del moro per fargli capire di muoversi. Venne ignorato completamente da quello che continuava a muovere il palmo su tutto il suo petto baciandogli ripetutamente la cicatrice.

- Dovresti tatuarti il nome di Harry.- sussurrò dopo qualche minuto sollevando lo sguardo sul castano che sbuffò e sbottò: - Perché non tatuarmi il tuo nome sul sedere, allora?-

Zayn arrossì e distolse lo sguardo, sorridendo come un idiota, per poi riprendersi e stringere entrambe le mani sulle natiche dell’altro mordendogli la pelle tesa del bassoventre.

Liam sussultò, preso alla sprovvista, e si lasciò sfuggire un gemito spingendo il capo contro il bracciolo del divano sentendo il moro aggiungere, con un tono di voce malizioso: - Mi divertirò ad incidere il mio nome sulla tua pelle.-

- Prima però..- mormorò Zayn continuando a massaggiargli le natiche. -..vorrei davvero prenderti in bocca.-

Osservò attentamente il ragazzo, che annuiva solamente con gli occhi chiusi e il respiro affrettato, e si sporse verso il suo membro eretto iniziando a leccarlo lentamente in prossimità della vena che continuava a pulsare.

Si spostò per baciargli ripetutamente la punta, già bagnata dal liquido preseminale; i versi che continuavano a lasciare quelle labbra invitanti furono tutto quello che gli servì per abbassare il viso e accoglierlo nella sua bocca iniziando a muovere il capo su e giù fermandosi di tanto in tanto per deglutire.

Zayn non si era mai eccitato così tanto per un semplice pompino, forse per il fatto che Liam continuava a gemere il suo nome senza più nessun freno, tirandogli ripetutamente i capelli per avere un qualche controllo sul ritmo da seguire. Allungò un braccio sul tavolo, cercando a tentoni quel che gli serviva, e si staccò dal membro lucido e rosso del castano aprendo la confezione di preservativi con gesti decisi e quasi rabbiosi.

- Z-Zayn.- mugugnò Liam con gli occhi chiusi e una mano stretta attorno alla sua erezione, che pompava lentamente sentendosi sempre più vicino all’orgasmo.

L’altro annuì semplicemente e sussurrò: - Ci sono quasi.- per poi guardarlo e piegare le labbra in un sorriso allo stesso tempo dolce e malizioso aggiungendo: - Perché non ti prepari un po’ tu?-

Aprì la bottiglietta di lubrificante e prese la mano del castano versandovi sopra del liquido, continuò a fissarlo mentre quello muoveva le dita per scaldarlo e le spostava sulla sua apertura mordendosi il labbro.

- Fammi vedere quanto mi vuoi.- sussurrò Zayn stringendo le dita attorno al suo polso per aiutarlo nella preparazione; arrossì vedendolo annuire e sussurrare, con la voce spezzata dai gemiti: - Ti voglio..tanto.-

- Non vogliamo che tu ti faccia del male, vero cucciolo?- domandò muovendo le dita sul braccio del castano, che scosse la testa con gli occhi lucidi per il piacere.

Grugnì esasperato sentendo il suo membro pulsare in risposta ai gemiti di Liam e aprì un preservativo infilandolo il più velocemente possibile per poi ricoprirlo con altro lubrificante. Appoggiò le mani sulle cosce del ragazzo e si eccitò ancora di più quando incrociò i suoi occhi marroni accesi di una strana luce d’insicurezza.

- Se dovessi cambiare idea..- non completò la frase perché il castano annuì solamente, quell’espressione indifesa sul viso che gli faceva solamente venir voglia di stringersi a lui e non lasciarlo andare via.

Lo penetrò in una sola mossa decisa stringendo le dita sulle cosce del ragazzo che gemette stringendosi attorno a lui; continuò a muoversi velocemente lasciandosi guidare dal respiro affannato di Liam e dai suoi gemiti.

Quando il castano iniziò a gridare il suo nome, masturbandosi velocemente, capì di aver trovato il fascio di nervi contro cui iniziò a spingersi sempre più profondamente; raggiunse l’orgasmo nascondendo il viso contro il collo del ragazzo, che morse non appena lo sentì stringersi ancora di più attorno a lui annaspando alla ricerca di ossigeno.

Continuò a muoversi dentro di lui mentre lo aiutava con una mano sulla sua, iniziò a sussurrare una serie di incoraggiamenti seguiti da morsi e baci, che stavano rendendo il collo di Liam un campo di battaglia, e lo osservò attentamente per cogliere ogni sua più piccola sfumatura.

Se prima pensava che quel ragazzo fosse la perfezione doveva rivedere tutto, perché non c'era niente di più perfetto ora nei suoi occhi marroni socchiusi, nelle loro mani strette insieme attorno al suo membro, nei suoi gemiti rauchi e nel continuo tremare del suo corpo quando venne attraversato da una scarica di puro piacere.

Strinse le dita attorno al membro di Liam, continuando a fissare la sua mandibola dai tratti decisi, mentre ripeteva il suo nome baciandogli il collo.

Quando vide il castano sciogliersi completamente contro il divano, così distrutto da un semplice orgasmo, sorrise soddisfatto e si sfilò dal suo corpo togliendosi il preservativo.

Si alzò dal divano e lo buttò nel cestino, tornando dal castano che aveva ancora gli occhi chiusi e cercava di regolarizzare il respiro.

- Soddisfatto?- chiese Zayn per rompere quello strano silenzio che iniziava a pesargli fin troppo.

Liam annuì solamente, aprì gli occhi e allungò le braccia mugugnando qualcosa che sembrava voler dire: "vieni qui, voglio un abbraccio".

Il moro si morse il labbro, indeciso se vestirsi o assecondare le sue richieste, e poi si avvicinò lentamente, quasi studiando i suoi passi.

- Non sono abituato a questo.- sussurrò sedendosi accanto alle gambe dell'altro, su un piccolo spazio libero del divano.

Liam sbuffò a vederlo così lontano e strinse le braccia sui suoi fianchi attirandolo contro il suo corpo.

- Alle coccole post-sesso?- chiese curioso strofinando il naso contro il collo del moro che annuì borbottando: - Inutile spreco di energia.-

- Non lo faccio con tutti.- sussurrò l'altro seguendo con le dita tutti i tatuaggi che coprivano il petto del ragazzo, fissandoli incantato. - In realtà con nessuno. L'ultima volta è stata con il mio primo ragazzo a..-

- ..quindici anni, si chiamava Stefan ed eri follemente innamorato di lui.- continuò per lui non riuscendo a bloccarsi.

Liam sbatté le palpebre, preso in contropiede, e poi annuì scuotendo la testa con un sorriso divertito.

- Cosa mi sai dire di..- si leccò le labbra e poi concluse: -..di Jack? Come mi dici di lui?-

Zayn fece spallucce e rispose tranquillamente con: - Era uno stronzo e basta. Un po' come Susan, no? Volevano solo essere lanciati nel mondo dello spettacolo.-

- E tu?- domandò dopo aver preso coraggio. - Tu vuoi un posto nel mondo dei famosi?-

Restarono in silenzio per qualche minuto e poi il moro scosse la testa sussurrando: - Non mi piace, preferisco vivere nel mio piccolo spazio. Amo l'anonimato.-

- E allora cosa vuoi da me?- insistette non riuscendo a darsi una risposta da solo. - Cosa sono per te se non una rampa di lancio verso il successo? Perché sei bellissimo, Zayn. Con questa storia avresti gli occhi di tutti addosso, copertine di giornali con il tuo nome..se fossi bravo a scrivere poesie lo farei solo per te e per i tuoi occhi.-

- Grazie per i complimenti.- ridacchiò con le guance rosse per poi cercare di sollevare le spalle e rispondere: - Quel che ti ho detto sul balcone settimane fa è vero, Liam. La tua voce salva le persone, la tua voce ha salvato me.-

- Quale album?- lo interrogò il castano, muovendo le dita sul suo braccio per seguire un complicato tribale. - Quali canzoni?-

- Il primo album.- sussurrò con un filo di voce, come se fosse un segreto da condividere solo con lui. - Le tre canzoni dedicate al tuo amico..-

- Jess?- chiese con una smorfia ad arricciare le labbra. - Il mio amico morto di..-

Zayn annuì solamente e si strinse a lui quando sentì improvvisamente freddo.

- È..brutto.- bisbigliò il castano, le dita sulla schiena dell'altro ragazzo che annuiva aggiungendo: - Pensi di avere in mano il mondo ma poi capisci troppo tardi di essere tu nelle mani di quella roba.-

- E ne sei uscito?- chiese mordendosi il labbro ed aspettando una risposta, che non tardò ad arrivare.

- Sono qui grazie a te, a Louis, a me o a non so che altro.. ma sono qui.- sussurrò Zayn iniziando a muovere un piede contro il suo polpaccio.

- Ero in un bar con Louis, erano passate un po' di settimane da quando mi aveva trovato, e alla radio avevano fatto passare una tua canzone. Dicevano che eri la stella del momento, io pensavo solo che avrei voluto sentire la tua voce per sempre.- ridacchiò nervoso con gli occhi lucidi, completamente perso nei ricordi. - Louis mi ha regalato il tuo cd per il compleanno. Quest'anno dovevamo venire a un tuo concerto ma ho venduto il biglietto per riparare la finestra che mi hanno rotto degli stronzi col loro dannatissimo pallone.-

- Sei un mio fan?- chiese infilando le dita tra i capelli del ragazzo che annui borbottando: - Ora segnami pure sulla lista.-

- Non ho nessuna lista.- mormorò Liam spingendo la fronte contro quella del moro per poterlo guardare negli occhi. - E tu non ci saresti finito dentro ugualmente.-

- Perché?- domandò improvvisamente puntando gli occhi nocciola in quelli del suo cantante preferito. - Non rifilarmi il solito "perché tu sei diverso".- lo scimmiottò mimando le virgolette con le dita.

Liam scoppiò a ridere, non riuscendo a trattenersi, prese un respiro e rispose sinceramente: - Non ne ho idea. So solo che con te mi sento bene. Non mi sento Liam Payne, sono Liam.-

- Ti faccio sentire..normale?- tentennò il moro con le sopracciglia aggrottate. - Solo questo?-

- È un po' troppo presto per altro, non credi?- ridacchiò nervoso il castano grattandosi il capo.

Zayn fece spallucce e mormorò: - È bello che tu veda in me qualcosa che ti tenga con i piedi per terra, no?-

- Già.- sussurrò, tenendo lo sguardo basso e combattendo contro il sorriso.

Restarono in silenzio per qualche altro minuto e poi Zayn chiese: - Vuoi sapere il perché di tutti questi tatuaggi?-

Liam sollevò immediatamente il capo ed annuì appoggiando il palmo sull'incavo del braccio del moro, dove spiccavano una serie di numeri e lettere.

- Il primo tatuaggio l'ho fatto per mio nonno.- spiegò indicando le lettere, in una lingua sconosciuta, che comparivano sulla sua clavicola. - È il suo nome e la frase che mi diceva sempre "resta fedele a ciò che sei".-

Liam annuì solamente seguendo con le dita il segno dell'inchiostro.

- Questi..- mormorò a fatica con gli occhi lucidi mostrandogli un braccio. -..sono stati quelli più difficili, quelli che..che mi ricordano..- si fermò facendo uno strano verso, simile a singhiozzo, quando sentì le labbra dell'altro sulla sua pelle.

- Non devi raccontarmi tutto se non te la senti.- sussurrò il castano, muovendo il pollice su una rosa dalle spine troppo appuntite.

- È che..- si passò una mano sotto gli occhi per raccogliere le lacrime e continuò: -..volevo coprire quei segni. Ma allo stesso tempo ricordarmi cosa avevo passato. Scusa, è tutto così.. stupido.- per poi lasciare libero sfogo alle lacrime nascondendo il viso tra le mani.

- Ehi, Zayn?- sussurrò deglutendo e sentendo un groppo in gola fin troppo forte, appoggiò i palmi sulla sua schiena cercando di avvicinarlo al suo corpo e lo strinse forte quando iniziò a piangere e singhiozzare contro la sua spalla.

- Non penso sia stupido.- sussurrò muovendo le mani in un massaggio lento per calmargli il pianto. - Penso sia giusto che tu voglia ricordare, è un modo per rimandarti a quanto tu sia stato forte. Non piangere.-

Appoggiò le labbra sui suoi capelli neri e iniziò a canticchiare, con voce roca per il pianto che cercava a sua volta di trattenere, il testo di una delle prime canzoni che aveva scritto.

Quando concluse l'ultima nota, Zayn che si era unito baciandogli ripetutamente la pelle della spalla, appoggiò la guancia contro il suo capo e sorrise stringendolo.

- Passata?- chiese sentendolo annuire e spostare le labbra sul suo collo. - Senti, Zayn, so che è una cosa affrettata..tanto affrettata..fin troppo.- ridacchiò nervoso sentendolo mugugnare qualcosa contro la sua pelle. - Ma ecco..ho..come potrei dirlo senza spaventarti? Ho prenotato un biglietto in più.-

Il moro si staccò dal suo corpo e lo guardò negli occhi sussurrando: - Mi stai chiedendo di..-

-..lasciare tutto e venire con me.- concluse per lui Liam annuendo con un sorriso nervoso.

- Non posso darti una risposta così e..-

- Lo so, lo so.- lo interruppe passando una mano tra i suoi capelli neri. - Tu promettimi di pensarci.-

Zayn annuì solamente osservando il ragazzo che si vestiva infilando la maglietta e i pantaloni, ridacchiò quando piegò le labbra in una smorfia sedendosi sul divano per allacciarsi le scarpe.

- Un paio di giorni e il dolore passa, promesso.- sussurrò stringendolo da dietro e parlando contro il suo collo.

- Mi piacerebbe restare ancora qui ma Harry..- cercò di spiegarsi il castano voltandosi con il busto verso quello che annuì con un sorriso.

- Spero davvero di vederti in aeroporto domani.- aggiunse appoggiando un palmo sulla guancia del ragazzo che arrossì e si morse il labbro. - Il cheek in è alle sette della mattina, l'aereo parte alle nove. Vorrei davvero vederti lì domani, Zayn.-

- Non ti prometto nulla.- mormorò controvoglia il moro stringendo le dita tra i suoi capelli.

- Promettimi solo che ci penserai.- sussurrò contro le sue labbra. - Che ci penserai bene.- insistette azzerando la distanza per dare il via ad un bacio dolce e carico di sentimenti.

- A domani, allora.- bisbigliò non riuscendo a staccarsi dalle sue labbra. - Spero.- ridacchiò alzandosi in piedi e uscendo dalla stanza.

Aveva appena preso gli occhiali da sole, che aveva lasciato sul bancone, quando si sentì chiamare a gran voce; si voltò trovandosi davanti il moro in boxer che gli infilò il cappello in testa ridendo.

- Lo stavi dimenticando qua, scemo.- lo prese in giro Zayn intrecciando le dita dietro il collo del castano che strinse le sue dita attorno ai fianchi del ragazzo.

- Sarebbe stato un motivo in più per farti tornare da me.- sussurrò strofinando il naso contro il suo, sbuffò quando sentì il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni e diede un bacio veloce al moro girandosi poi verso la porta.

- Liam!- lo richiamò di nuovo stringendo una mano attorno al suo polso. - Anche se..se non dovessi venire..vorrei solo dirti..grazie.-

- Ripetimelo domani, ti prego.- mugugnò stringendolo di nuovo tra le braccia e respirando contro i suoi capelli. - Voglio sentirtelo ripetere domani.-

- Prometto che ci penserò, ora corri da Harry.- ridacchiò dandogli una pacca leggera sul sedere, incrociò le braccia al petto e lo fissò mentre si allontanava velocemente; sentendolo sempre più lontano e sentendosi sempre più freddo.

 

 

 

 

La mattina dopo Liam era puntuale in aeroporto, aveva fatto tutti i controlli ma non voleva raggiungere il terminal per l’imbarco. Aveva anche detto cose non proprio carine alle sue guardie del corpo, che lo invitavano a prendere posto prima di essere riconosciuto da troppa gente, e ad Harry; ma a tutti ripeteva solamente che finché non si fosse presentata una persona lui non avrebbe preso il loro dannatissimo aereo.

- Liam.- lo chiamò per la terza volta il riccio, spinto da uno degli agenti del castano che sembrava avere particolarmente fretta.

Il ragazzo interpellato si voltò velocemente verso di lui e mugugnò: - Altri dieci minuti, ti prego.-

- Sono quasi le nove, Li.- sussurrò stringendo una mano attorno al suo braccio.

- Forse è in ritardo.- tentennò l’altro iniziando a guardarsi intorno.

- O forse non è nemmeno partito.- lo corresse Harry ottenendo un’occhiataccia da parte dell’amico.

- Forse c’è traffico, anche noi rischiavamo di fare ritardo se George non avesse conosciuto delle strade che..-

- Liam.- sospirò esasperato quello che si passò una mano sul viso concludendo: - Lo sapevi anche tu che non sarebbe venuto.-

- Forse..- tentò ancora zittendosi subito dopo e abbassando lo sguardo.

- Andiamo, Li.- sussurrò stringendo un braccio attorno alle sue spalle. - Stiamo per partire.-

Liam annuì e si lasciò guidare verso l’imbarco, nascose il viso contro il collo dell’amico e chiuse gli occhi sentendo tutte le persone attorno a lui parlare e fare casino.

- Lo dimenticherai, Li.- sentì sussurrare contro il suo orecchio da quello che iniziò a muovere la mano sul suo braccio. - Forse è meglio così.-

Mosse solamente la testa in un cenno mentre dentro di lui tutto urlava il contrario; non si sarebbe mai dimenticato di quegli occhi, di quella voce, di quei tatuaggi e di quella storia. Semplicemente non si sarebbe mai dimenticato di Zayn, ed era stupido perché forse il moro conosceva solo una parte di lui.

Zayn conosceva solo il Liam cantante e in quei pochi giorni non era possibile avergli fatto conoscere il vero Liam, anche se ci aveva provato con tutte le sue forze.

- Ancora non ci credo che torniamo a Los Angeles!-

Rise senza troppo entusiasmo alla frase dell’amico e prese posto sull’aereo mentre uno dei suoi agenti si scusava per il ritardo; chiuse gli occhi appoggiando il capo contro il sedile e quando quel tipico senso di vuoto gli prese lo stomaco riuscì a percepirne uno simile anche nel cuore.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Sera a tutti. <3

Non ho avuto tempo di postare prima perché ho finito proprio ora di scrivere. :’)

Ah, e il prossimo è l’ultimo capitolo fjdksk.

Quanti hanno voluto massacrarmi di botte nel corso della storia? Alzate le mani, non siate timidi. u.u

E poi….. ODDIO HO I BIGLIETTI PER IL CONCERTO DEI BOYCE AVENUE!!! <3 <3 HO I BIGLIETTI! CAZZOCAZZOCAZZO!

A nessuno importava del mio ultimo sclero ma ormai ve lo siete beccato. :’3

 

A presto <3

Non uccidetemi altrimenti non saprete mai come sarà il finale >;)

(amo minacciare le persone djsksk.)

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


Di canzoni e tatuaggi.

 

 

Epilogo:

 

Aveva osservato Liam allontanarsi ed era poi tornato nella stanzetta, vestendosi con gesti lenti e meccanici, la mente affollata da mille interrogativi. Cosa doveva fare? Doveva seguirlo? Accettare quella strana proposta? Lasciare ogni cosa e buttarsi in altro di nuovo e pericoloso?

Si trattava di compiere delle scelte: seguire Liam e rischiare tutto, restare a New York e sopravvivere.

Quante probabilità aveva di resistere ad una storia con Liam Payne?

Era tutto quello che aveva sempre sognato, era il suo pensiero fisso, era il ragazzo che voleva.

Ma Liam Payne era anche un mix di successo, attenzione mondiale, soldi. Sarebbe riuscito a resistere ad una storia, non solo con lui, ma anche con la stampa intera? E i fan. I fan che avrebbero iniziato a studiarlo con attenzione per cercare tutti i suoi punti deboli. E i media che si sarebbero messi a scavare nel suo passato, avrebbero trovato sicuramente l’elemento giusto per distruggere lui e la sua relazione con Liam.

E come avrebbe fatto a ricominciare? Come sarebbe riuscito a tornare alla sua vita normale ed anonima dopo aver provato l’ebbrezza dell’essere il ragazzo di Liam Payne?

Aveva appena infilato una calza, e stava cercando l’altra, quando il suo occhio cadde sulla felpa che il ragazzo si era dimenticato sul divano; la prese e la strinse tra le dita sospirando.

Sembrava essere fatto tutto apposta per fargli raggiungere l’aeroporto, partire con lui e lasciarsi alle spalle quella vita piena di dolore e scelte sbagliate.

Cosa poteva offrirgli ancora New York? Cosa poteva dargli più di Liam?

Infilò la giacca di pelle e chiuse il negozio, tenendo la felpa tra le dita per ricercare quel calore che sembrava averlo lasciato con il castano.

Raggiunse in una ventina di minuti casa sua, salì velocemente i gradini per non incrociare lo sguardo di nessuno e fissò confuso la busta che si trovò davanti quando aprì la porta d’ingresso.

La prese e riconobbe immediatamente la scrittura di Louis, prese posto su un angolo del letto e restò immobile per qualche minuto studiandola; lo stomaco e il cuore che si stavano già contorcendo sapendo perfettamente il contenuto della lettera.

Appoggiò la felpa di Liam sulle sue gambe e aprì lentamente la busta, le mani che continuavano a tremare e gli occhi che diventavano sempre più lucidi.

 

«Non so proprio come iniziarla una lettera, Malik. Quindi, sì, penso tu abbia ragione quando mi consigli di leggere più testi di un certo livello che riviste di pettegolezzi. Cosa posso dire? È il mio tallone d’Achille. (e, sì, Malik, so perfettamente chi è. Non ho bisogno dell’ennesima lezione sugli eroi greci.)

Mi sto perdendo già nelle prime righe, e tu starai perdendo la pazienza non vedendomi arrivare ad un punto logico.

Sappiamo entrambi che questo momento sarebbe arrivato, non è così? Non ti ho forse preparato in tutti questi anni? Sai che avrei evitato le smancerie, sai che odio quando le persone piangono per nulla.

Non volevo nemmeno scriverla questa lettera, lo sto facendo solo perché penso tu meriti un qualche tipo di saluto.. di addio? Voglio essere onesto con te, Zayn, quindi non voglio riempirti di bugie su un mio probabile ritorno. Non so se tornerò mai a New York, non posso prometterti niente di simile, ma tu non devi scoraggiarti. So che dentro di te hai una forza incredibile, so che puoi prendere in mano la tua vita e farne grandi cose.

Quindi promettimi che lo farai. Non per me o per altre misteriose persone, ma per te. Meriti una vita decente e in questi anni ho cercato in tutti i modi di mostrarti che esiste una seconda scelta; che una seconda scelta c’è sempre. Anche nei momenti più difficili, quando pensi di non avere altre possibilità.

Hai sempre due scelte davanti, non per forza una giusta e una sbagliata. Solo due scelte, due strade che ti porteranno in due direzioni opposte o simili. Tu pensa con la testa, segui il cuore e vivi.

Continua a scegliere e non spaventarti se un giorno ti sembrerà di avere sbagliato tutto dal principio, di aver fatto la scelta sbagliata in quel certo giorno. Vivi, scegli e non arrenderti.

So che puoi farlo, so che ne sei in grado.

Non ti dimenticherò mai, Zayn Malik.

Grazie per essere riuscito a trattenermi in una città per più di una settimana; grazie per avermi mostrato di nuovo cosa vuol dire essere legati ad una persona.

Con affetto, Louis. »

 

Quando finì di leggere la accartocciò tutta e la lanciò in un angolo della stanza, si rannicchiò nel letto e strinse la felpa di Liam nascondendoci contro il viso bagnato di lacrime e soffocandoci i singhiozzi.

 

 

 

 

Era passata una settimana dal suo arrivo a Los Angeles e non stava andando affatto come Harry gli aveva promesso.

Erano giorni che le uniche parole che l’amico gli rivolgeva erano: “passerà”, “dagli tempo”, “lo dimenticherai”.

E invece non passava proprio un bel nulla, anzi sembrava solamente amplificarsi con i giorni che passavano.

Chiudeva gli occhi e sognava Zayn, cantava e pensava a Zayn, scriveva bozzetti di canzoni nuove e gli veniva in mente Zayn. Solo Zayn, sempre Zayn.

Aveva appena finito un’intervista piuttosto faticosa, in cui aveva dovuto smentire voci di una relazione col suo migliore amico, e si era fatto portare nell’hotel lussuoso in cui alloggiava per quel mese.

Sembrava stupido ma aveva espressamente chiesto un hotel con un terrazzo che dava sulla vista della città illuminata; ogni sera, dopo il solito concerto, passava le ore con le ginocchia strette al petto e lo sguardo perso sulle luci dei grattacieli.

Ma niente era paragonabile a New York; in quella città aveva seriamente lasciato ogni cosa di lui, e più se ne rendeva conto più si stringeva in se stesso trattenendo le lacrime.

Scosse la testa quando sentì la voce dell’amico richiamarlo e nascose il viso contro le ginocchia per non mostrargli le guance bagnate.

- Liam.- lo chiamò di nuovo Harry appoggiando una mano sulla sua spalla e facendo una certa pressione. - Ti pass-..-

- Non ci provare a dirlo.- sibilò sollevando il viso e guardandolo negli occhi deciso. - Non questa volta. Stai zitto.- continuò calcando su ogni parola.

Il ricciolino restò per qualche minuto in silenzio, studiando l’amico attentamente, e poi annuì sussurrando: - Va bene, Liam.-

- E ora potresti..- continuò il castano indicando con una mano l’interno della stanza; strinse le gambe al petto ed appoggiò il mento sulle ginocchia ignorando l’altro, che lo fissava sempre più confuso.

- Per favore, Harry. Vattene.- ripeté, la voce roca per il pianto che tratteneva nella gola. - Lasciami solo. Vai via.-

Liam chiuse gli occhi, ascoltando i passi dell'amico allontanarsi, e prese un respiro tremante passando le dita tra i capelli.

Il suo sguardo cadde improvvisamente sull'ultimo tatuaggio che Zayn gli aveva fatto, una semplice piuma che sembrava quasi bruciare sulla sua pelle, e spalancò gli occhi sentendo le dita tremare per la voglia di tenere in mano una matita e annotare nuovi bozzetti di canzone.

Solo verso le tre della mattina, quando gli sbadigli iniziarono ad essere più frequenti, decise di andare a riposare nell'enorme letto al centro della stanza.

 

Alle otto della mattina dopo era già sveglio e stava facendo colazione completamente solo nella sua camera, la matita in una mano e la tazza di caffé nell'altra.

Era così concentrato nel suo lavoro frenetico da non accorgersi della testa riccia che era sbucata all'improvviso dalla porta.

- Li?- lo chiamò con un filo di voce l’intruso, cercando di non disturbare quello che appoggiò tutto sulla scrivania e si sollevò in piedi voltandosi verso di lui.

Harry spalancò gli occhi e la bocca, sempre più confuso, quando vide un sorriso fin troppo allegro sulle labbra del castano e lo sentì dire: - Voglio farmi un nuovo tatuaggio.-

- Un.. un tatuaggio?- chiese scettico e indeciso. – Vuoi.. vuoi farti un.. tatuaggio?- ripeté per essere sicuro di aver sentito bene; quando vide l’altro annuire aggiunse: - Sicuro di stare bene, Li?-

- Certo che sto bene, Harry!- esclamò quello che iniziò a girare per la stanza, indossò un paio di jeans che gli cadevano lungo i fianchi e una canottiera nera. – Voglio farmi un tatuaggio.- insistette facendo una giravolta veloce per guardare nuovamente l’amico.

- Tu vuoi dirmi che stai bene?- ripeté il riccio seguendolo fuori dalla stanza e sull’ascensore. - Fino a ieri eri in coma, in catalessi, e ora ti trovo con un sorriso che ti divora la faccia.-

Liam sbuffò scuotendo appena la testa, come se tutto quel che il suo amico stava dicendo fossero un mucchio di idiozie, e poi premette il tasto “T” incrociando le braccia al petto ed appoggiandosi con la schiena alla parete di cristallo.

- Ho trovato l’ispirazione.- sussurrò spostando lo sguardo a terra per un secondo, il sorriso che non voleva lasciargli le labbra. - Credo di aver trovato la mia musa.- aggiunse sospirando e appoggiando la nuca contro la parete. - Non riesco a smettere di scrivere, un fiume di idee e così poco tempo per metterle su un foglio, per non farle volare via.- concluse rigirando il braccio per guardare il tatuaggio.

Scoppiò a ridere quando sentì il riccio bisbigliare, tra sé e sé: - A me sembra solamente tu ti sia fatto più di una canna.-

- Forza, muoviti.- ridacchiò Liam prendendo l’amico per il braccio e facendo un cenno alle guardie del corpo che cercarono di seguirlo. - Ora devi correre.- mormorò tirandolo appena ed iniziando a farsi spazio tra i marciapiedi affollati, le dita strette attorno alla mano di quello che lo seguiva capendo sempre meno.

 

 

 

Dopo una mezz’oretta di corsa senza sosta Liam si fermò di fronte all’insegna di un negozio di tatuaggi, appoggiò entrambe le mani sulle ginocchia per riprendere il fiato e poi rivolse un sorriso incoraggiante ad Harry ed entrò nel salone pieno di uomini robusti e dall’aria quasi minacciosa.

- Liam.- sibilò il riccio cercando di afferrarlo per la mano. - Che stai facendo?- chiese, tenendo un tono di voce basso e continuando a guardarsi attorno.

- Sto per farmi un tatuaggio, tu aspetti qui?- lo informò con sempre lo stesso sorriso sulle labbra, sorriso che stava iniziando ad infastidire l'altro che lo raggiunse scuotendo la testa e borbottando qualcosa sul non voler restare solo.

Seguì velocemente Liam, che si era fermato al bancone a ridere e scherzare con il proprietario, ed aspettò pazientemente guardandosi attorno; c’era un tavolo da biliardo proprio al centro della stanza e le pareti erano tappezzate di enormi tabelloni che raffiguravano i più svariati tatuaggi.

-.. e vorrei anche una frase, proprio sotto la piuma.- stava spiegando tranquillamente il castano lasciandosi toccare il braccio da un uomo alto e grosso.

- Preferivo il Tommo.- borbottò tra sé e sé Harry seguendoli sul divanetto e restando in piedi accanto all’amico.

Si sporse solo verso la fine, per vedere il tatuaggio ultimato, e chiese con un filo di voce: - Cos’hai capito?-

Liam sollevò lo sguardo sul riccio e si morse il labbro, un leggero rossore ad imporporargli le guance.

- Direi che abbiamo finito.- ridacchiò il tatuatore dando una pacca sulla spalla al castano, Harry giurò di aver sentito qualche ossa scricchiolare e seguì con gli occhi quello che, dopo aver stretto la mano al suo amico, si allontanò per raggiungere un nuovo cliente.

- Tu sei matto ad avermi portato in questo posto.- sibilò, riportando l’attenzione su quello che teneva lo sguardo puntato sull’inchiostro fresco.

- Non ci hanno ucciso tranquillo!- esclamò avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle ed uscendo dal negozio.

-.. e poi siamo scappati via da tutti, appena torniamo ci uccideranno. Senza contare che qualcuno potrebbe riconoscerti e allora saremmo proprio nella merda.- stava continuando a lamentarsi e borbottare il riccio venendo completamente ignorato da quello che lo stava guidando per le vie della città affollata.

Dopo altri sbuffi e borbottii Harry decise di arrendersi, strinse la mano attorno al polso di Liam, che teneva ancora il braccio attorno alle sue spalle, per poi intrecciare le dita alle sue con un piccolo sorriso.

- Sei un coglione, Li.- ridacchiò avvolgendo l’altro braccio attorno alla sua vita, scuotendo la testa e scoppiando poi a ridere.

- Dovremmo farlo più spesso.- sussurrò il castano, ignorando l’insulto dell’altro che inarcò un sopracciglio chiedendo: - Fare cosa?-

- Questo.- insistette stringendo la presa sulle dita dell’amico. - Scappare via da tutto ed essere di nuovo Li e Haz. Ti ricordi quand’eravamo piccoli? Ora è tutto così diverso che a volte mi sembra di aver perso il Liam originale.-

- Quindi?- lo incitò il riccio cercando di inclinare il viso per guardarlo. - Appena torniamo a Londra vuoi tornare ad essere Liam? Vuoi lasciare tutto?-

- No, assolutamente no.- rispose scuotendo la testa, una smorfia sulle labbra e le sopracciglia aggrottate. - Voglio solo ritrovare il vecchio Liam.-

Harry annuì per poi scuotere la testa e stringergli il fianco borbottando: - Sai che sarà difficile, la tua vita privata è continuamente sbattuta sulle riviste e tu sei una..-

- Harry.- lo chiamò con un sussurro e gli occhi lucidi. - Io l’ho ritrovato quel Liam.-

- E come hai..- cercò di chiedere per poi bloccarsi, sia con le parole che con la camminata lenta.

Il castano annuì e poi ridacchiò, quasi senza forze, aggiungendo: - È da stupidi.. e da masochisti.. non mi passerà mai, ora capisci? Perché lui ha visto oltre, ha guardato dentro di me. E dicevano che l’amore a prima vista era qualcosa di impossibile, una bugia, e io ci son finito dentro come un coglione.-

- Li..-

- E controllo ogni giorno quelle stupide riviste solo per trovare la nostra storia venduta. Una parentesi, verrà descritta sicuramente così. Una fottuta parentesi, un flirt passeggero, un divertimento. E non è così, perché in pochi giorni ha cambiato ogni cosa di me. ha riportato alla luce cose che prima tenevo nascoste, cose che pensavo fossero inutili.-

- Liam..-

- Vorrei vederlo in una qualsiasi intervista e raccontare gli aneddoti più assurdi su noi due e quello che c’è stato. E sai perché lo vorrei? Perché così avrei una scusa per tornare indietro e mandarlo a fanculo. E poi lo pregherei  di nuovo di partire con me, di darci una possibilità, di provare a vedere fin dove arriverà questa cosa.-

- Liam, Liam. Calmati.-

Si lasciò abbracciare da Harry, accorgendosi solo in quel momento dei singhiozzi che continuavano a bloccare il suo discorso, e spinse il viso tra la sua spalla e il suo petto ascoltando le parole incoraggianti dell’amico e cercando di calmarsi.

 

 

Zayn quella mattina si era svegliato fin troppo presto, aveva preso il cellulare e twittato gli auguri al suo cantante preferito, sicuramente tra tutti quelli che avrebbe ricevuto sarebbe passato inosservato.

Si fece una doccia veloce ed infilò un paio di pantaloni neri e una maglietta a maniche corte, prese le chiavi del suo piccolo appartamento e poi lanciò un’occhiata alla felpa decidendo all’ultimo momento di indossare anche quella.

Percorse il solito vialetto e raggiunse la pasticceria per ordinare i soliti due caffè e due cupcakes dall’aria invitante.

- Mary!- esclamò quando si trovò davanti la proprietaria del negozio, che sembrava averlo preso sotto la sua ala e lo trattava come un figlio. 

Si lasciò stringere dal suo abbraccio, che gli toglieva ogni volta il fiato, e prese il sacchetto che gli stava porgendo la cassiera.

- Oggi non lavori, Zayn?- la sentì chiedere mentre teneva aperta la porta per i primi clienti assonnati.

- Oggi ho la giornata libera, come fai ad averlo dimenticato?- ribadì con un sorriso allegro facendole un cenno con la mano libera e riprendendo a camminare tra quelle strade che non aveva ancora imparato.

Prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni e cercò il messaggio con le istruzioni necessarie, messaggio che aveva ricevuto solo il giorno prima e che era stato il motivo della sua perdita di sonno.

Quando si trovò davanti al portone d’ingresso percepì il cuore aumentare i battiti e le gambe tremare, si morse forte il labbro e deglutì quando sentì il rumore della serratura che veniva aperta.

Strinse forte il sacchetto della pasticceria, per paura di rovesciare tutto nel momento in cui incrociò i suoi occhi dopo mesi, e cercò più volte di sorridere trattenendosi dal nascondersi tra le sue braccia e implorarlo di non lasciarlo andare più.

- Cosa ci fai qui, Zayn?- gli chiese solamente quello fermo sulla porta d’ingresso, un semplice paio di pantaloni della tuta che scivolavano lungo i fianchi.

- Io.. ecco..- cercò di spiegarsi muovendosi sui talloni. -..vuoi tenermi qui fuori? Perché non sono ancora abituato a questo clima che..- s’interruppe quando l’altro inarcò semplicemente un sopracciglio e incrociò le braccia al petto.

- Come hai fatto a trovarmi?- insistette quello fermo sulla soglia, un tono di voce deciso e gli occhi incatenati nei suoi.

Zayn gli mostrò il cellulare e sussurrò: - Un messaggio ieri sera.-

Cercò di non farsi prendere dal panico alla domanda: - E perché sei qui?-, infilò il cellulare in tasca e prese un respiro.

- Son venuto fin qui per darti questa..- tentennò stringendo con le dita della mano libera la felpa. -.. ma faceva freddo e.. l’ho indossata.. perché l’hai lasciata sul divano e l’ho tenuta con me per tutto questo tempo ma ha perso il tuo odore da quando ti ho visto uscire dalla stanza.- confessò abbassando lo sguardo e sentendosi in colpa come un bambino.

Ascoltò attentamente il silenzio dell’altro, lanciando solo una veloce occhiata alla porta per assicurarsi di non trovarla chiusa, e giocò con il piercing sul labbro per tenersi impegnato.

- E quelli?- chiese dopo almeno cinque minuti indicando il sacchetto che Zayn stringeva e gli mostrò con un piccolo sorriso sussurrando: - Caffè e dolci per fare colazione, non potevo venire a mani vuote il giorno del tuo compleanno.-

Liam si morse il labbro per trattenere il sorriso e mormorò: - Sei venuto fino a qui per riportarmi la mia felpa e offrirmi un caffè?-

- Per il tuo compleanno.- aggiunse sollevando velocemente gli occhi ed arrossendo, prese un altro respiro e poi confessò: - In realtà sono qui a Londra da un mese almeno.-

- E cosa ci fai a Londra, Zayn?- insistette mantenendo la sua postura rigida e decisa.

Il moro sospirò e si passò una mano sul viso borbottando: - Va bene, tutte le carte in tavola.-

Il castano fece spallucce e tenne le braccia strette al petto mormorando: - Son curioso di sentire la tua storia.-

- Io ero in aeroporto.- confessò incatenando il suo sguardo a quello confuso dell’ora diciannovenne. - Ero lì e ti ho visto.- continuò passando una mano sul collo tatuato. - Ma non potevo partire con te, non avevo nulla da offrirti.. il negozio che mi aveva lasciato Louis ormai era in fallimento e ho guadagnato solo pochi soldi vendendolo. Potevo solo offrirti me..- tremò appena indicandosi per poi riprendere velocemente: - .. e il mio amore. Nient’altro, Liam.-

- A me sarebbe bastato.- s’intromise, sentendosi quasi chiamato in causa. - Pensavo l’avessi capito che del denaro non m’importa nulla, che volevo solo conoscere quello Zayn che mi aveva fatto sentire..-

- Non m’interrompere.- sussurrò il moro con gli occhi lucidi e le mani che continuavano a tremare. - Per favore, fammi finire senza interrompermi.-

Fece un semplice cenno col capo, appoggiandosi contro lo stipite della porta, ed aspettando.

- Non avevo nulla da offrirti.- riprese, con più sicurezza nella voce. - Solo un passato tormentato alle spalle e una vagonata di scelte sbagliate. Tutte cose che sarebbero state in fretta usate contro di te, Liam. E mi avrebbero solamente fatto sentire ancora più in colpa. Nessuno dei due lo meritava, giusto?-

Strofinò un palmo contro il naso e poi continuò: - Ero in aeroporto, ti ho visto ma non ce l’ho fatta a raggiungerti. Ho preso il primo aereo per Londra. Perché.. non ne ho idea. Volevo ricominciare, crearmi una nuova vita.. cercare di riprendere in mano quella vecchia. A New York ero sicuro di non volerci stare e ti avevo già detto di amare la tranquillità dell’Inghilterra, no? E allora sono partito, nessun ripensamento. Ho trovato un motel non troppo costoso e ci sono stato per una settimana. Ho cercato lavoro e l’ho trovato qui.- ridacchiò appena sollevando il sacchetto della pasticceria. - Con i pochi soldi che guadagno, e quelli che avevo già, mi son comprato un piccolo appartamento. E, fidati, è migliore di quella bettola in cui abitavo prima.-

Allargò le braccia con un sorriso un po’ più vispo e aggiunse: - Ho sentito che stavi tornando, ti amano tutti qui..e Harry, credo, mi ha mandato questo messaggio e mi ha scritto di pensarci bene perché poteva essere la mia ultima possibilità. Io.. spero di essere arrivato in tempo.-

- Sei qui per restare?- chiese staccandosi dallo stipite ed avvicinandosi lentamente al moro. - Vuoi restare per me? Vuoi dare una possibilità a noi due?- insistette appoggiando un palmo sulla sua guancia e sorridendo con gli occhi lucidi.

- Io..- annuì e poi sussurrò: -..penso ancora che il mio passato verrà usato contro di te. Ma non posso cancellarlo, anche se vorrei davvero che..-

- Non importa.- lo bloccò Liam continuando a sorridere e muovere il pollice lungo il profilo del suo viso. - Il tuo passato ti ha reso quello che sei ora.-

- Sono felice, Liam.- mormorò appoggiando la mano libera sulla schiena nuda del coetaneo. - Come non lo sono mai stato in vita mia. E voglio frequentare l’università e continuare ad essere felice..con te. Se mi vuoi.- aggiunse velocemente con le guance completamente rosse.

Il moro chiuse gli occhi quando sentì le dita dell’altro ragazzo scorrere lungo il suo viso e intrecciarsi tra i suoi capelli, sorrise quando lo sentì sussurrare contro le sue labbra: - Ti voglio con me finché tu mi vorrai.-

- Io vorrei tenerti per sempre.- ricambiò, per poi ridacchiare quando la lingua di Liam iniziò a giocare con il piccolo anello sul labbro; si alzò sulle punte e strinse le dita di una mano tra i suoi capelli marroni per baciarlo con decisione e passione.

Continuarono a ridere e baciarsi per qualche minuto, finché Liam non si staccò sfilandogli il sacchetto dalle dita e mormorando: - C’è qualcosa che si raffredda qui, vieni dentro.-

Zayn lo seguì, appoggiando i palmi sulla sua pelle nuda, si guardò intorno una volta dentro la piccola villetta e spalancò gli occhi vedendo il mobile a vetrata pieno di premi. Rabbrividì quando sentì il fiato caldo del compagno contro il collo e la sua frase: - Dopo posso farti fare un giro, partendo dalla camera da letto.-

Si lasciò guidare tra i corridoi di quella casa sconosciuta, le mani del castano sui fianchi e le sue labbra sul collo, e prese posto sul divano del piccolo ma grazioso salotto.

- Quando ho deciso di comprarmi un appartamento da solo..- iniziò a spiegare Liam porgendogli la tazza di caffè e addentando il cupcakes colorato. - ..mamma ha voluto arredare tutto quanto, dice che ho un gusto orribile e io non avevo poi così tanto tempo da dedicare ai mobili e tutte le altre cose.- continuò leccandosi le labbra per togliersi la glassa.

- Ah, tra poco sarà qui!- esclamò rigirandosi sul divano ed appoggiando le gambe su quella dell’altro ragazzo che sbiancò iniziando a tossire convulsamente. - Di solito il giorno del mio compleanno lo passo sempre con tutta la famiglia, non ti da noia..vero?- chiese sollevando lo sguardo su quello che iniziò a scuotere la testa borbottando: - Posso andare via e noi ci vediamo quando vuoi e..-

- Zayn..- sussurrò il castano concentrandosi sul dolce tra le sue dita e bisbigliando, con le guance rosse e un piccolo sorriso sulle labbra. - ..era un modo per chiederti se ti andrebbe di passare il mio compleanno con me e la mia famiglia.-

- Io..- tentennò torturandosi il labbro tra i denti e abbassando lo sguardo su quello che aveva appoggiato la guancia contro la sua spalla bisbigliando sottovoce: - Mi piacerebbe davvero tanto passare questa giornata con te.-

- D-Davvero?- chiese sentendolo annuire e vedendolo muovere la lingua sulla glassa rossa ripetendo: - Davvero.-

- Allora.. allora resto.- stabilì, cercando di risultare deciso, ma fallendo miseramente con la voce che gli venne a mancare quando incrociò i suoi occhi così marroni, illuminati da una gioia quasi infantile.

- Finché voglio io?- lo interrogò quello che aveva iniziato a dondolare le gambe e aveva ormai finito il dolcetto.

- Dopotutto è il tuo compleanno quindi..- tentò di dire bloccandosi immediatamente quando sentì la lingua del più piccolo percorrergli lentamente il collo.

- Anch’io ti voglio per sempre.- sussurrò contro la sua pelle mordicchiandogliela appena e staccandosi con un sorriso felice chiedendo: - Posso mangiare anche il tuo cupcakes?-

Annuì a corto di parole e osservò il ragazzo che si era allungato verso il tavolino per prendere il sacchetto della pasticceria e ora stava mangiando tutto contento rannicchiato contro il suo petto.

- Ti piaceranno, vedrai.- lo informò dopo aver deglutito il primo morso del dolcetto. - Gli ho parlato così tanto di te che ormai fai parte della famiglia.- continuò mettendosi in bocca quello che era rimasto del cupcakes. - Non ti offendi se il giro della casa lo rimandiamo a domani? E poi stanotte resti qui con me?-

Annuì ancora, spingendosi con la schiena contro la spalliera del divano quando se lo trovò a cavalcioni con le labbra contro le sue.

- Sono davvero, davvero, davvero felice che tu sia qui.- sussurrò Liam baciandogli una guancia e sussurrando contro il suo orecchio: - Sei tu, la mia musa sei tu.-

 

 

 

Angolo Shine:

Sono riuscita a finire l’epilogo, non ci credo.

Scusate se vi ho fatto aspettare per tanto tempo ma le scorse settimane ero piena di impegni con mia sorella che è tornata dal Belgio (a voi non frega assolutamente niente ma la tiro in ballo per difendermi u.u)

Quindi, questo è quanto.

Grazie per tutti i commenti, per chi ha solamente letto e per tutto l’affetto che mi dimostrate.

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