Di canzoni e tatuaggi di Shine_ (/viewuser.php?uid=112951)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Primo capitolo ***
Di
canzoni e tatuaggi.
{Alla
Cate che sopporta
i miei scleri a qualsiasi ora della giornata.
Primo
capitolo:
Liam
James Payne era sempre stato un ragazzino timido ed
insicuro, l’unico momento in cui riusciva a mostrarsi per
quello che era e non
chiudersi a riccio era quando cantava.
Perché
Liam aveva sempre amato cantare, metteva tutto se
stesso nelle parole riuscendo a trasmettere il concetto chiave del
testo nel
cuore delle persone.
Fin
da piccolo i suoi genitori l’avevano aiutato in questa
passione e all’età di dodici anni era diventato
una specie di bambino prodigio
famoso in tutto il mondo. Aveva partecipato ad un talent show, era
stato
eliminato nella penultima puntata tra le lacrime e i singhiozzi, ma era
stato
notato subito da una famosa casa discografica che gli aveva proposto un
singolo, a cui presto era seguito un intero album.
Non
era sempre stato facile portare avanti una carriera del
genere e allo stesso tempo una normale vita da adolescente ma i suoi
genitori
gli erano sempre stati vicino e avevano cercato di tenerlo con i piedi
ben
piantati a terra.
La
fama non è tutto, gli ripetevano quando i soldi erano
iniziati ad aumentare.
La fama scompare, la famiglia no.
Più
passava il tempo, però, più tutta quella immagine
che il
mondo si era creato di lui lo faceva sentire in gabbia. Quando i
giornali
scrivevano di lui parlavano di un ragazzo che non poteva mai fare una
scelta
sbagliata, un ragazzo perfetto e semplice.
E
lui, ormai diciannovenne, le aveva provate tutte per
fargli cambiare idea, per mostrarsi come qualcun altro. Tutto inutile:
aveva
cambiato taglio di capelli e stile nel vestire ma ancora tutti si
rivolgevano a
lui come al ragazzo innocente e timido ancora alle prime armi.
Ne
aveva discusso più volte con Harry, l’unico suo
amico
della sua vita precedente - come spesso la definivano scherzando - che
non
l’aveva mai abbandonato, ed erano giunti alla conclusione che
forse la
soluzione era cambiare stile di vita con qualcosa di drastico.
Per
questo si trovava fuori da un negozio di tatuaggi nella
periferia di New York, l’insegna al neon
“Tommo’s tattoos” che non lo
convinceva granché, mangiandosi le unghie nervoso. Aveva un
cappellino e un
paio di occhiali a specchio per paura di farsi riconoscere e trovarsi
sommerso
da fan e paparazzi. Un’ulteriore cosa che odiava erano
proprio questi ultimi
che non lo volevano mai lasciare in pace un secondo, decisi a trovare
una
piccola imperfezione per poterlo distruggere davanti agli occhi di
tutti.
Prese
un respiro e poi si decise ad entrare, raggiunse il
bancone togliendosi il cappello e passando una mano tra i capelli
marroni
tirati su in una piccola cresta, si schiarì la voce cercando
di ottenere
l’attenzione di quello con una maglietta nera a maniche corte
che lasciava
intravedere tutti i tatuaggi che gli ricoprivano entrambe le braccia.
Fece
un colpo di tosse vedendolo chiudere svogliatamente la
rivista che stava leggendo e alzare lo sguardo su di lui, studiandolo
più volte
coi suoi occhi azzurri cerchiati da un filo di matita nera.
-
Vorrei farmi un tatuaggio.- iniziò arrossendo quando
quello gli scoppiò a ridere in faccia senza trattenersi.
-
Questo è un negozio di tatuaggi, bambino.- disse dopo
essersi calmato indicando i disegni che tappezzavano la parete, scosse
la testa
guardandolo un’ultima volta e poi si passò una
mano tra i capelli rossicci
sospirando. - Come siamo caduti in basso.-
-
Quindi, visto che è un negozio di tatuaggi, son qui per
farmi fare un tatuaggio.- replicò cercando di essere
ragionevole ottenendo solo
un’alzata di spalla e uno svogliato: - Sì, certo.
Come vuoi, bambino.-
Si
tolse gli occhiali deciso a farsi rispettare da quel
ragazzo che doveva avere due o tre anni più di lui ma si
bloccò voltandosi
verso la porta quando sentì lo scampanellio.
Sbatté
le palpebre quando si trovò davanti il ragazzo
più
bello che avesse mai visto: capelli neri con una frangia che gli
copriva la
fronte, braccia tatuate che lasciavano intravedere solamente qualche
spruzzo di
pelle color cappuccino e gli occhi fissi sullo schermo di un cellulare
che
teneva in una mano mentre l’altra era occupata con un
sacchetto di una
pasticceria.
-
Ohi, Malik!- lo richiamò il ragazzo al bancone facendo
sollevare lo sguardo a quello che aveva un paio di occhiali da vista
che
nascondevano due occhi nocciola.
Liam
fissò confuso quello che si era bloccato con la bocca
leggermente spalancata e inarcò un sopracciglio quando lo
sentì dire: - Porca
puttana.-
-
Il bambino vuole farsi truccare.- spiegò quello al bancone
facendo innervosire il castano che borbottò: - Non sono un
bambino.-
-
Louis!- esclamò il ragazzo con i capelli neri rivolgendo
al rossiccio un’occhiata eloquente indicando con un cenno
quello che non stava
capendo nulla del suo strano comportamento.
-
Malik, portami quelle robe. Ho bisogno di caffè.- si
lamentò solamente l’altro agitando le mani.
-
M-Mi.. dispiace per.. per qualsiasi cosa abbia detto il
mio amico.- borbottò quello che si era avvicinato lentamente
quasi studiando i
suoi passi.
-
Volevo solo un tatuaggio.- ribadì Liam incrociando le
braccia al petto per poi sbuffare e allargarle in un gesto quasi
disperato. -
Ma se non volete, pazienza. Andrò a cercare qualcun altro
che..-
-
No!- gridò il moro appoggiando una mano sulla sua spalla
per poi ritirarla velocemente. - No, va benissimo. Possiamo.. posso
farti tutti
i tatuaggi che vuoi.- continuò con un leggero rossore sulle
guance mentre
quello dietro il bancone sbuffava prendendo poi dal sacchetto il
bicchiere con
il caffè.
-
Vieni.. seguimi pure.. da questa parte..- sussurrò
indicando una porta per poi voltarsi verso l’amico e cercare
di fargli capire
di nuovo qualcosa che non riusciva ad afferrare.
Lo
fece accomodare nella piccola stanza e sedere sulla
poltrona reclinabile passando una mano tra i capelli nervoso.
-
Avevi..- si schiarì la voce muovendo le mani. - Avevi
già
pensato a qualcosa?- chiese mordendosi il labbro e giocando col
piercing con i
denti.
-
Forse..- mormorò tenendo lo sguardo basso. - Volevo solo
fare qualcosa che cambiasse l’opinione che la gente ha di
me.- confessò
intimidito.
-
Con un tatuaggio?- domandò curioso mentre Liam faceva
spallucce e aggiungeva: - è sempre un inizio.-
-
Sai che un tatuaggio resta per sempre sulla tua pelle?-
ribadì il moro mentre il castano s’innervosiva
sempre di più e borbottava: -
Certo che lo so, non sono un bambino.-
-
Nessuno dice che sei un bambino ma.. sei davvero sicuro?-
continuò ad insistere togliendosi gli occhiali per
massaggiarsi le palpebre.
-
Se non fossi stato sicuro non sarei venuto qui, ma sai
cosa?- ricominciò a parlare stringendo i pugni ed alzandosi.
- Se nessuno qui
dentro vuole farmi questo tatuaggio me ne vado. Non ho tempo da perdere
con
persone che si sentono tanto superiori solo perché son
coperte d’inchiostro e
metallo.- sputò fuori pensando a quello che
l’aveva accolto solo qualche minuto
prima.
-
Aspetta!- lo richiamò il ragazzo stringendogli un polso
quand’era già sulla soglia della porta. - Te lo
faccio. Ma tu devi dirmi cosa
vuoi.-
Liam
sospirò e sbottò: - Non lo so cosa voglio. Voglio
un
dannatissimo tatuaggio.-
-
Ma non posso farti un tatuaggio a caso, non saprei nemmeno
da dove partire.- mugugnò quello che si tolse gli occhiali e
li poggiò sul
mobile alle sue spalle. - Facciamo che torni un altro giorno e..-
-
No!- esclamò incrociando poi le braccia al petto. - Lo
voglio ora.-
Il
moro grugnì frustrato e strinse i capelli tra le dita: -
E allora devi darmi almeno un’idea, un abbozzo, qualcosa.
Devi dirmi qualsiasi
cosa. Non so nemmeno da dove iniziare. Non so nemmeno dove lo vuoi!-
-
Sul.. sul braccio.- propose dopo qualche minuto in cui
aveva osservato l’altro sull’orlo di una crisi
isterica. - E voglio una frase.-
-
Questo è già un passo avanti.- sospirò
passando una mano
sul viso. - Che frase vuoi? Una frase di una canzone? Una frase da
cioccolatino? Una frase da..-
-
Questa.- lo bloccò togliendo un foglio dalla tasca dei
jeans e passandoglielo.
-
Perché?- domandò curioso dopo averla letta
sollevando lo
sguardo su quello che mormorò: - Tu devi farmi un tatuaggio,
non chiedere
spiegazioni.-
-
E va bene.- alzò le braccia sorridendo. - Vuoi tenerlo
segreto, d’accordo.-
-
Già, e tu sei?- s’informò inarcando un
sopracciglio
confuso quando lo sentì ridacchiare e ribattere: - E se lo
volessi tenere
segreto il mio nome?-
-
Oh, io..- arrossì Liam giocando con la maglia, chiaramente
nervoso e in imbarazzo. - .. non sei obbligato a.. a rispondermi..
non.. non
importa..-
-
Zayn.- sussurrò sorridendo al ragazzo che aveva sollevato
immediatamente lo sguardo. - Il mio nome è Zayn.-
-
Zayn?- ripeté tutto concentrato a pronunciarlo
correttamente. - Ma sei di qui?- domandò ancora curioso
guardandolo armeggiare
con tutti gli strani strumenti.
-
Metà pakistano.- rispose facendo spallucce. - I miei
genitori si son
trasferiti in America
quand’erano piccoli. Sai, no? La terra dei grandi sogni e
delle grandi
speranze.- aggiunse muovendo una mano con un sorriso ironico.
-
Io non sono di qui.- confessò spinto da qualcosa che
assomigliava vagamente a fiducia verso un completo estraneo. - Sono
inglese,
vivo a Londra ma sono spesso via per il.. lavoro.- concluse tentando un
piccolo
sorriso.
-
Lavoro.- ripeté sempre più divertito il moro
scuotendo poi
la testa e prendendogli il braccio.
-
Una specie?- ipotizzò socchiudendo gli occhi e spostando
la testa di lato.
-
E quanti anni hai? Diciannove?-
-
Diciannove ad agosto.- rispose tranquillamente tenendo gli
occhi fissi su quello che stava muovendo il pennino sul suo braccio.
-
Io li ho già fatti, quindi son più grande di te.-
replicò
mostrandogli la lingua. - E ora zitto e lascia lavorare il vero genio.-
Liam
annuì e restò imbambolato tutto il tempo su quei
capelli neri che apparivano così morbidi solo a guardarli, e
fantasticò su
quanto sarebbe stato piacevole lasciarci scorrere sopra le mani.
Quando
Zayn concluse tutto gli rivolse un sorriso eccitato
staccandosi.
-
Allora, ti piace?- domandò quasi saltellando alzandosi
dallo sgabello e guardandolo tutto soddisfatto.
-
Oh, uhm..- Liam si guardò il braccio piegando poi le
labbra in un sorriso annuendo. - Sì, grazie mille.-
-
Ma non credo un solo tatuaggio farà cambiare
l’idea che
tutta quella gente ha di te.- mormorò il moro grattandosi il
collo tatuato in
imbarazzo quando l’altro lo fulminò con
un’occhiata.
-
E perché no?-
-
Perché.. sono.. sono gli occhi.- farfugliò
indicandoli con
un dito. - Hai due occhi dolci e quel che dicono gli occhi è
la verità.-
-
Che ne sai di quel che dicono i miei occhi?- chiese stando
sulla difensiva Liam mentre l’altro faceva spallucce
sussurrando: - Son
piuttosto bravo a leggere le persone.-
Liam
si morse le labbra e poi prese coraggio mormorando con
un filo di voce: - E cosa vedi in me?-
-
Cosa vedo in te?- ripeté Zayn vedendolo annuire insicuro.
- Vedo che stai cercando di mostrarti per qualcosa che non sei.-
-
Solo per un tatuag..- lo bloccò muovendo una mano e
continuò: - Stai cercando di evadere da una gabbia che
inizia ad andarti troppo
stretta, sei una persona sensibile che cerca continuamente
l’approvazione della
gente, hai una continua paura di deludere le persone che ti sono vicine
e..-
-
E?- insistette pendendo dalle sue labbra avvicinandosi
quasi al ragazzo coi capelli scuri.
-
E stai morendo dalla voglia di baciarmi.- rispose quello
riducendo ulteriormente le distanze, piegando le labbra in un sorriso
furbo.
-
Questo lo dicono i miei occhi?- domandò muovendosi verso
di lui.
-
I tuoi occhi che continuano a spostarsi sulla mia bocca
ogni secondo.- sussurrò Zayn accarezzando la guancia
dell’altro con le punta
delle dita.
-
È.. è per.. per quel coso.- borbottò
indicando il piccolo
anello di metallo che il moro strinse tra i denti.
-
Ora vuoi anche un piercing?- domandò divertito
accarezzandogli i capelli corti vicino all’orecchio. - O vuoi
semplicemente
assaggiarlo?-
-
A-Assaggiarlo?- chiese balbettando cercando di
indietreggiare inutilmente, essendo completamente intrappolato da
quegli occhi
chiari.
-
Vuoi provare?- ribadì avvicinandosi fino a ridurre le
distanze tra le loro labbra di un soffio.
-
Io.. devo.. devo andare, non..-
-
Devi andare?- ripeté quasi prendendolo in giro iniziando a
torturare il piercing con la lingua e con i denti, gli occhi fissi sul
castano
che deglutiva ed annuiva. - Peccato, chissà tra quanto ci
rivedremo.. magari
mai più.-
Liam
prese coraggio e appoggiò le mani sul viso del ragazzo
sfiorandogli le labbra sentendo l’attimo dopo il cellulare
vibrare nella tasca
dei pantaloni.
-
Merda.- si allontanò con uno scatto vedendo il nome di
Harry sul display. - Io.. devo.. devo scappare.. davvero.. ma.. ma ci
vedremo
presto e.. torno per saldare il conto un altro giorno e.. questo
è il numero
del mio agente.. non sto scappando senza pagare.. davvero..
tornerò e..-
-
Lo so, non preoccuparti.- lo rassicurò Zayn picchiettando
una mano sulla sua spalla ricevendo altre scuse e altre promesse.
Lo
osservò mentre dava tutti i recapiti al suo amico e poi
scappava fuori salendo su una jeep nera, si trascinò fino al
bancone con
un’espressione sognante.
-
Ho quasi baciato Liam Payne.- sussurrò toccandosi le
labbra. - Liam Payne ha quasi baciato me!- aggiunse più ad
alta voce scuotendo
poi per le spalle il ragazzo coi capelli rossicci che imprecava
cercando di
mangiare la sua brioche.
-
Louis! Ho quasi baciato Liam Payne!- gli gridò
nell’orecchio stringendolo poi in un abbraccio con un sorriso
enorme.
-
Oh, quindi è quello il tuo Liam?- domandò
annoiato
liberandosi e riprendendo in mano la rivista.
-
Dio, ho quasi baciato Liam Payne.- ripeté solamente il
moro lasciandosi cadere sullo sgabello. - Le sue labbra hanno sfiorato
le mie,
ti rendi conto?-
-
Il sogno di mille ragazzine e tu l’hai quasi realizzato,
pensa un po’.-
-
Tu non capisci.- agitò le mani non riuscendo a spiegarsi.
- E’ Liam Payne.-
Louis
sbuffò scuotendo la testa: - Ancora non capisco come
fa un ragazzo come te ad ascoltare un pivello come quello.-
-
Non è un pivello.- lo riprese puntandogli un dito contro.
- E poi è tanto dolce.- aggiunse muovendo le gambe nel vuoto
con un piccolo sorriso.
-
Sei coperto dalla testa ai piedi di tatuaggi e piercing e
vuoi la dolcezza.- ridacchiò appoggiando la rivista sul
bancone e guardandolo.
- Non sei normale, Malik.-
Zayn
scosse la testa appoggiando i gomiti sul bancone e
sospirò: - Dio, quel ragazzo è perfetto.-
Liam
era corso fuori dal negozio di tatuaggi ed era salito
sulla macchina scura che lo aspettava, si mise comodo sui sedili e
mugugnò di
dolore quando il ragazzo al suo fianco gli tirò una gomitata
abbastanza forte.
-
Allora? com’è andata?-
s’informò subito quello con due
occhi verdi che brillavano di curiosità.
Liam
fece spallucce cercando, inutilmente, di non pensare al
ragazzo pieno di tatuaggi che l’aveva quasi baciato. O che
lui aveva quasi
baciato, era più che sicuro che le sue labbra si sarebbero
posate su quelle del
moro se il riccio al suo fianco non avesse interrotto. Per quel motivo
decise
di non rispondere e rivolse la sua attenzione fuori dal finestrino
incrociando
anche le braccia al petto.
-
Oh, andiamo Li!- esclamò tirandogli il braccio per
ottenere una risposta. - E ora perché fai
l’offeso?-
-
Perché sì, non ho voglia di rispondere.- rispose
sollevando il mento e voltando completamente il busto per non doverlo
guardare.
-
Che scenate da diva.- borbottò il riccio sbuffando e
sistemandosi meglio contro il sedile.
-
Non so perché ti ho portato dietro in America e in questo
tour.- sbuffò voltandosi verso quello che gli
mostrò la lingua rispondendo: -
Perché sono il tuo migliore amico e ti tiro sempre fuori dai
guai.-
-
No, è diverso.- lo corresse muovendo un dito. - Tu mi
metti nei casini e poi, fortunatamente, mi tiri fuori.-
-
Vogliamo parlare di quella volta in cui ti sei ubriacato a
quella festa due giorni fa?-
Liam
annuì muovendo una mano: - Parliamo di quella festa,
dai. Chi ha iniziato a farmi bere?-
-
Colpevole.- ridacchiò Harry sollevando un braccio. - Ma io
non ti ho ordinato di limonarti quel tipo in mezzo a tutti costringendo
così la
stampa a riempire le pagine della tua vita mondana.-
-
Fortunatamente hai avuto il buonsenso di intervenire e non
farmi finire a letto con quello!- sbottò vedendo di sfuggita
il loro autista
ridacchiare e scuotere la testa insieme.
-
Tu sei sfuggito via dalla mia supervisione.- si difese il
riccio facendo spallucce. - Pensavo ti facesse bene una serata fuori a
divertirti e poi mi sono girato ed eri attaccato a quel tipo come un
polipo.-
concluse con una risatina ricordandosi la scena.
-
Forse perché ero ubriaco?!- ripeté con un tono di
voce
isterico. - E di quel bacio ricordo solo una cosa.. troppa lingua.-
fece una
smorfia rabbrividendo.
-
La cosa più divertente di questa strana avventura
è stata
vederti la mattina dopo cercare di spiegare che non hai alcuna
intenzione di
portare avanti una relazione.- aggiunse divertito Harry scoppiando poi
nella
sua risata roca.
-
La cosa più imbarazzante di tutta la mia vita.-
replicò
Liam coprendosi il viso con i palmi delle mani. - Pensava
già di girare il
mondo con me, era un pazzo esaltato.-
-
I fan sono tuoi.- borbottò il riccio sollevando le braccia
con un sorriso. - Sai cosa dicono dei fandom? Che rispecchiano il
cantante a
cui si dedicano così appassionatamente.- si rispose da solo
ridacchiando.
-
Quindi mi stai dando del pazzo esaltato?- domandò
socchiudendo gli occhi.
-
Io non ho detto nulla, tu sei giunto a quella
conclusione.- ribatté con un sorriso allontanandosi con uno
scatto quando
l’altro si lanciò su di lui tirandogli un pugno
sul braccio.
Angolo
Shine:
Heilà,
gente che non mi sopporta più in questo fandom :’)
Quest’idea
è nata parlando con mia sorella più piccola a
tavola e per colpa di Zayn che continua a pubblicare strani disegni su
twitter.
Nella
mia testa è lunga tipo sui cinque capitoli ma nello
scritto sono solo al secondo quiindi non so quando
aggiornerò. Di sicuro non
tra decenni o mesi, solo qualche settimana di tempo u.u
La
parte punk!Louis è tutta per la Gre :3 <3 (ma te lo
dovrai dividere con Harry, so che riuscirai a fare questo sforzo
:’) )
Questa
storia è così figa perché ha un
sottotitolo ed è “Punk!Louis
è il sesso che cammina” u.u
Le
altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo
SOLO ziam)
-
Car wash & seguiti (in corso)
Zayn
Malik ha diciassette anni, si è appena trasferito da
Bradford
ad Houston per stare più vicino alla sede di lavoro di suo
padre.
Liam Payne ha vent'anni, ha sempre vissuto in Texas e cerca di
lasciarsi alle
spalle una delusione d'amore.
[Car wash; Teach me how to dream; So take me by the hand I’m bare boned
and crazy for
you; Dare to believe; You are my dream; I
belong with you, you belong with me; It’s
a
revolution (..)]
[Spin off: You are the will that makes me strong]
- Sex on the yacht (OS, completa)
Zayn,
Liam, Miami e lo yacht.
- You said I love like the stars above,
I’ll love you
‘till I die (OS, completa)
Liam
entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire
che è l’unico per lui.
- If
I’m in love (OS, completa)
Il
compleanno di Liam e il regalo di Zayn.
- Le
parole che non ti ho detto
(long, completa)
Zayn
insegna nella scuola elementare di Bradford e
riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da
Londra alla
fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola
che
frequenta suo fratello Matthew.
- Sex bracelets
(OS, completa)
Zayn
Malik e Liam Payne son sempre stati grandi amici, a dodici
anni le cose iniziano a cambiare e le loro strade si dividono. Al
compimento
del diciassettesimo compleanno le cose tra loro prendono una piega
inaspettata,
complici dei braccialetti di plastica che nascondono tanti significati.
E
come sempre potete seguirmi su Twitter e
su Tumblr.
Tutto
quel che avevo da dire credo di averlo detto.
Alla
prossima :3
Grazie
a tutte le fantastiche persone che mi son dietro dall’inizio,
a quelle che sono appena arrivate e a quelle che arriveranno. Vi voglio
bene
<3
|
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Capitolo 2 *** Secondo capitolo ***
Di
canzoni e tatuaggi.
Secondo
capitolo:
Erano
passati due giorni da quando Liam era entrato in quel
negozio e si era fatto il tatuaggio.
Due
giorni che aveva passato per la maggior parte nella sua
suite in uno degli hotel più prestigiosi di New York che
dava su una vista mozzafiato
della città illuminata.
Due
giorni in cui non aveva fatto altro che pensare a quel
ragazzo dall’accento strano, coperto di tatuaggi ma con due
occhi nocciola
sinceri.
Non
sapeva nemmeno lui perché fosse così preso da
quello
Zayn Malik, voleva solo rivederlo e magari farci un’altra
breve chiacchierata
insieme e prendersi quel bacio che non era riuscito ad ottenere.
Nessuno
l’aveva mai coinvolto così tanto, né
ragazze né
ragazzi, da non farlo dormire la notte per colpa di quello strano nodo
allo stomaco
e dalla voce persistente nella sua testa che continuava a ripetere che
doveva
vederlo, come se fosse qualcosa di importanza maggiore del mangiare o
dormire.
Il
terzo giorno si era deciso, si era svegliato nel suo
letto enorme e vuoto, si era vestito frettolosamente ed era sceso nella
hall
prendendo per un braccio Harry e trascinandolo in un angolo per parlare
solo
con lui.
-
Voglio farmi un altro tatuaggio.- bisbigliò guardandosi
attorno per vedere se ci fosse qualcun altro in ascolto inarcando un
sopracciglio
confuso quando sentì l’amico scoppiare a ridere.
-
Stai attento che potresti finire dentro solo per questo se
qualcuno ti sente.- lo prese in giro il riccio ricevendo uno spintone e
un
insulto.
-
Quando vorresti farlo?- Liam fece spallucce replicando: -
Volevo solo dirti che volevo fare un altro tatuaggio ma questa volta
vieni con
me.-
-
Io? E perché?- s’indicò Harry confuso
sbuffando quando lo
sentì rispondere con il solito: - Perché
sì.- lasciandolo poi solo nel
corridoio a chiedersi il motivo della sua necessaria presenza.
Dopo
le prove della mattina in vista del concerto Liam aveva
trascinato un Harry contrariato nella jeep e aveva dato le indicazioni
per quel
negozio torturandosi le labbra con i denti per tutta la durata del
viaggio.
Saltò
velocemente giù dalla macchina prendendo per mano
l’amico e entrò raggiungendo il bancone ripetendo
come tre giorni prima: -
Voglio un tatuaggio.-
-
Malik!- gridò il ragazzo con i capelli rossicci senza
nemmeno sollevare lo sguardo. - C’è il tuo
bambino!-
Liam
arrossì sentendo poi il riccio stringere la presa e
sussurrare: - Perché sei il suo bambino? In che razza di
posto mi hai portato?-
Stava
per rispondergli con svariati insulti diretti al
ragazzo arrogante quando sentì quella voce lamentarsi: - Che
vuoi, Lou? Non è
giornata, sono nervoso e sto scaricando tutta la frustrazione su questo
libro.
Vuoi lasciarmi in pace?-
Il
castano s’illuminò piegando le labbra in un
sorriso
quando lo vide fare la sua comparsa con i capelli tutti scompigliati e
un’espressione insonnolita.
-
Tu mi hai detto di avvertirti se ricompariva il cucciolo
sperduto.- ribatté con tono piatto quello che teneva lo
sguardo fisso su una
rivista di gossip ignorandoli completamente.
Zayn
arrossì fin sulla punta delle orecchie quando
notò il
castano e poi piegò le labbra in una smorfia quando
abbassando lo sguardo vide
una sua mano intrecciata a quella del suo amico riccio che si portava
ovunque e
che doveva avere sicuramente una relazione con lui.
-
Ehi, L..sei tu.- si corresse quando stava per dire il suo
nome ricordandosi del fatto importante che Liam non si era nemmeno
presentato
tre giorni prima.
-
Volevo un altro tatuaggio.- parlò subito il castano
sorridendo con gli occhi marroni più luminosi.
-
Un altro tatuaggio.- ripeté Zayn spostando lo sguardo dal
ragazzo alla sua mano intrecciata, la mente piena di mille paranoie. -
Certo,
volete entrare insieme?- s’informò poi indicando
con un cenno quello che
spostava lo sguardo da uno all’altro come chiedendosi il
motivo della sua
presenza.
-
No, no.. solo io.. lui è qui per.. supporto morale?-
tentò
Liam lasciando la mano dell’amico e raggiungendo velocemente
il moro che lo
fissava scettico con un sopracciglio inarcato.
-
Come vuoi tu.- sussurrò distrutto per aver passato la
notte sveglio con i rumori degli spari. - Andiamo..- sospirò
girandosi e
rientrando nella stanzetta appoggiando il libro su un tavolo.
-
Cosa vuoi questa volta?- domandò sentendosi un po’
meglio
quando vide il sorriso luminoso del castano che rispose: -
Un’altra frase, sul
polso.-
Liam
si sentiva come un bambino la notte di Natale,
finalmente aveva di nuovo davanti quel ragazzo che non
l’aveva fatto dormire
per giorni. Lui e i suoi occhi nocciola, lui e i suoi capelli neri, lui
e i
suoi tatuaggi.
-
Cosa significa quello?- domandò curioso cercando di fare
conversazione e conoscere qualcosa in più di quel misterioso
ragazzo.
Zayn
sollevò lo sguardo confuso seguendo il dito che
indicava la scritta sulla sua clavicola e ribatté: - Non sei
l’unico ad avere
segreti.- volendo solo tenere sulle spine l’altro che
sembrò quasi spegnersi
con l’entusiasmo.
-
Dai, fammi vedere cosa devo fare questa volta.- intervenne
dopo qualche minuto di silenzio sentendosi in colpa per
l’espressione del
castano.
Restarono
in silenzio per tutta la durata del tatuaggio, il
ronzio del pennino come unico rumore, e poteva giurare di aver visto lo
sguardo
di Liam posarsi su di lui, di tanto in tanto, provocandogli un leggero
rossore
sulle guance.
Quando
finalmente concluse, tutta quella tensione lo stava
divorando dall’interno, si alzò velocemente dallo
sgabello e sorrise facendogli
un cenno con il capo voltandosi e riprendendo il libro fingendosi
completamente
preso nella lettura.
-
Come uccidere un merlo?- chiese Liam leggendo il titolo in
copertina giocando con le sue stesse mani nervoso ma deciso a non
uscire da
quella stanza senza aver ottenuto qualcosa.
-
Come?- domandò il moro confuso facendo poi un verso
sorpreso ed annuendo quando l’altro gli indicò il
libro tra le sue mani, cercò
di distogliere lo sguardo da quegli occhi marroni ma sembravano essere
come
calamite per i suoi.
-
Vuoi qualcosa?- chiese stringendo il
bancone alle sue spalle sentendo il cuore
battere tanto forte da fargli male mentre il castano si avvicinava
quasi ignaro
del potere che aveva su di lui.
-
Non lo so.- ridacchiò nervoso Liam passando una mano tra i
suoi capelli spostando velocemente lo sguardo dagli occhi nocciola alle
labbra
rosee del mezzo pakistano.
-
Ti ho pensato in questi giorni.- confessò il castano
facendo arrossire anche l’altro ragazzo che si sentiva sempre
più messo con le
spalle al muro. - Ininterrottamente.- sussurrò appoggiando
le mani sul bancone
alle spalle di quello che cercò di non farsi prendere dal
panico.
Zayn
deglutì e si leccò le labbra fissando quelle
piene
dell’altro ragazzo.
Stava
per baciare Liam Payne, Liam Payne stava per baciare
lui.
L’idolo
di milioni di ragazzine, il sogno di migliaia di
ragazzine e lui ce l’aveva così vicino per la
seconda volta.
-
Hai pensato a me o al bacio che non sei riuscito a
prenderti?- chiese prendendo coraggio e fingendosi sicuro mentre dentro
sentiva
solo un gran casino e percepiva le gambe faticare a reggerlo.
-
A te.- rispose sicuro Liam con un piccolo sorriso per poi
aggiungere sottovoce: - E al bacio, se vogliamo essere completamente
sinceri.-
-
Anch’io.- sospirò appoggiando le mani sulle
braccia
muscolose del castano. - Ho pensato a te e al bacio e al fatto che
volevo
vederti perché..- si bloccò con un gemito
sorpreso quando quello si sporse in
avanti poggiando le labbra sulle sue.
-
Scusa..- sussurrò Liam leccandosi le labbra. -.. era
troppo tempo che volevo farlo.- concluse facendo spallucce ma non
allontanandosi dal moro che aveva la bocca leggermente aperta e due
occhi
sorpresi.
-
Io.. io..- tentò di parlare con la mente completamente in
panna che gli ripeteva solamente “mi ha baciato Liam
Payne” - N-Non è che.. che
potresti.. ecco..- si spiegò con miseri risultati muovendo
le mani e gemendo
soddisfatto quando l’altro lo capì immediatamente
e gli strinse le dita sul
viso e tra i capelli coinvolgendolo in un bacio più
passionale.
Zayn
lasciò scorrere le mani sulle sue braccia muscolose,
deciso a godersi ogni attimo di quel momento solo loro per tenerlo poi
per
sempre in custodia nella sua memoria, e poi le strinse tra i suoi
capelli
marroni, gemette contro le sue labbra quando si sentì
sollevare da delle mani
sul suo fondoschiena e posare successivamente sul bancone,
intrecciò le gambe
attorno al bacino del castano e lo avvicinò ancora di
più al suo corpo
costringendolo a prendere posto tra le sue gambe.
Liam
era completamente perso nel bacio - a lasciar scorrere
la lingua su quelle labbra, a giocare con quell’anello di
metallo con i denti -,
che si staccò di colpo quando sentì
l’amico gridare dall’altra stanza: - Liam! Quanto
ti manca? Voglio andarmene da questo posto!-
Zayn
spostò le mani velocemente sul bancone osservando
attentamente quello che sembrava avere una specie di crisi di panico,
spostava
lo sguardo da lui alla porta come indeciso sulla mossa successiva,
prese un
piccolo respiro e poi saltò giù dandogli dei
colpetti sulla spalla.
-
Non sei poi così male a baciare.- ridacchiò
piegando le
labbra in un sorrisetto. - E credo ti convenga recuperare il tuo
ragazzo se non
vuoi fargli uccidere Louis.-
-
Oh, ma.. ma Harry non è.. non è.. il mio
ragazzo.- cercò
di parlare Liam continuando a stringersi le mani nervoso. - Lui..
è un amico..
solo un amico. Perché pensi sia il mio ragazzo?-
domandò poi curioso fermando
lo sguardo sul ragazzo vedendolo quasi gelare sul posto.
-
Perché siete entrati insieme e vi stavate tenendo per
mano.- rispose frettolosamente il moro mantenendo
un’espressione decisa mentre
sentiva ancora lo stomaco attorcigliato per il bacio precedente e la
mente
completamente vuota, con l’eccezione di un solo nome
continuamente ripetuto.
-
È un mio carissimo amico.- intervenì il castano
volendo a
tutti i costi chiarire quella questione per motivi a lui del tutto
sconosciuti.
- E mi è stato sempre vicino, anche quando.. quando..-
spalancò gli occhi non
sapendo più come andare avanti con quel discorso senza
svelare la sua identità
e iniziò a far vagare gli occhi per la stanza concludendo
infine con il solito:
-.. quando gli altri se ne sono andati.-
-
Non sembri una di quelle persone che vengono abbandonate.-
sussurrò Zayn con gli occhi socchiusi mentre cercava di
capire qualcosa di più
di quel ragazzo che non era più su una copertina di una
rivista ma proprio lì
davanti a lui. - Mi sembri una di quelle persone sempre allegre e
circondate da
amici.-
Liam
fece spallucce e poi sospirò passandosi una mano tra i
capelli, piegò le labbra in un sorriso amaro e
confessò: - Credo di essere
circondato da gente, sì. Non posso dire di essere solo
perché sarebbe una vera
e propria cazzata.-
-
Quindi non dovresti dire che..-
-
Ma non mi conoscono.- lo bloccò immediatamente guardandolo
serio negli occhi. - Non conoscono me, conoscono una persona che hanno
loro
nella testa.. che ha il mio aspetto fisico ma non è me,
capisci?- domandò
sentendo quasi l’impellente necessità di sfogarsi
con qualcuno, di tutto quello
che stava dicendo a Zayn non ne aveva mai parlato con Harry. Ma in quel
moro
tutto tatuato gli sembrava di trovare una persona che potesse capirlo.
-
Nessuno può conoscerti veramente.- sussurrò
l’altro perdendosi
in quegli occhi marroni che riuscivano a trasmettere mille emozioni. -
Tutti si
fanno un’idea di te.. e storpiano alcune caratteristiche per
farti entrare
perfettamente nel personaggio che hanno creato nella loro testa.-
-
Esatto.- affermò deciso e con un sorriso più
sicuro
trattenendosi dal battere le mani per aver finalmente trovato qualcuno
che lo
capisse. - E Harry.. non conosce tutto di me ma mi è sempre
vicino. Anche se
certe volte mi sembra di essere completamente solo in questo mondo.-
ridacchiò
nervoso infilando le mani nelle tasche dei jeans e facendo spallucce.
-
Liam! Giuro che lo uccido! Datti una mossa!-
Indicò
la porta alle sue spalle ed indietreggiò sussurrando:
- Forse è meglio che.. torno di là.. non vorrei
andare a trovare il mio
migliore amico dietro le sbarre.-
-
Sì, forse è meglio.- lo assecondò Zayn
torturandosi il
labbro inferiore con i denti indeciso se fermarlo per ottenere qualcosa
di più,
era la sua ultima occasione perché non poteva essere sicuro
di rivederlo. - Non
voglio andare a trovare il mio migliore amico in una camera mortuaria.-
-
Infatti.. allora.. allora vado.- borbottò voltandosi ed
appoggiando una mano sulla maniglia facendo quasi un passo indietro
dallo
spavento quando sentì un’altra mano poggiarsi
sulla sua.
-
Aspetta.- Zayn prese un respiro e poi si decise a
sussurrare: - Se vuoi sapere il significato di uno dei miei tatuaggi
dovresti
invitarmi a cena.-
-
A cena? Noi due?- vide il moro annuire e continuò: - E mi
dirai il significato di un tuo tatuaggio?-
-
Uno solo.- ribadì mostrandogli anche l’indice per
far capire
meglio il concetto. - Per gli altri si vedrà, magari altre
cene finché non
avrai risolto tutti i misteri.-
-
Ma sei pieno di tatuaggi!- esclamò divertito ed esasperato
insieme mentre l’altro gli porgeva la mano con un sorriso
luminoso chiedendo: -
Accetti?-
-
Una cena, un significato?- l’altro annuì e lui gli
strinse
la mano senza pensarci una seconda volta.
-
Ma non mi hai ancora detto come ti chiami.- tentennò Zayn
sorridendo
ancora di più quando l’altro gli rispose: - Liam,
solo Liam.-
-
Mi porterai fuori a cena, Liam?- domandò sempre
più
divertito trattenendosi dal saltellare come una dodicenne.
-
E tu mi dirai cosa vuol dire quella scritta strana.-
aggiunse il castano con un sorriso per poi sussurrare: - Ma devi darmi
il tuo
numero.-
Il
moro annuì e prese uno dei biglietti da visita del
negozio e una penna scrivendo velocemente una serie di numeri per poi
passarlo
all’altro ragazzo che lo prese e se lo mise in tasca.
-
Non stasera però perché.. perché sono
impegnato.-
-
Hai un’altra cena per scoprire i significati di altri
tatuaggi?-
-
No, voglio scoprire solo i tuoi.- sussurrò con un lieve
rossore sulle guance per poi passarsi una mano tra i capelli e correre
fuori da
quella stanza prendendo l’amico, che stava gridando contro il
rossiccio, e
trascinandolo fuori.
Salirono
velocemente sulla macchina nera che li aspettava
all’angolo della via e Liam piegò le labbra in un
sorriso accasciandosi contro
il sedile.
-
Razza di coglione. Ma lo sentivi? No, che non lo sentivi
perché ti stavi facendo quel dannatissimo tatuaggio. Un
coglione, ecco cos’è. Ma
come si permette? E ogni volta che gli rispondevo aveva quel sorriso
che l’avrei
preso volentieri a pugni. Mi stai ascoltando? Liam!-
Scosse
la testa riprendendosi e poi fece spallucce sistemandosi
meglio sul sedile borbottando: - Sei stato tu a scegliere quel posto
perché
dicevi che era nascosto.-
-
Sì, ma potevano scriverlo nelle informazioni che il
proprietario
era così.. così.. irritante!- sbottò
il riccio incrociando le braccia al petto
con una smorfia offesa sulle labbra.
-
Cos’ha fatto per meritare così tanto odio da te?
Non odi
nessuno da.. da.. hai mai odiato qualcuno?- domandò il
castano sentendo l’amico
rispondere: - Sì, sono più che certo di odiarlo.-
-
Cos’ha fatto?- domandò ancora con un piccolo
sorriso
divertito.
-
Ha iniziato ad insultare i miei gusti musicali, stavo solo
cercando di fare conversazione!- rispose sempre più
irritato. - E invece quel
montato pieno di metallo pensa di essere Dio sceso in terra!-
Liam
cercò di trattenersi ma dopo qualche minuto
scoppiò a
ridere portandosi le mani sulla pancia con le lacrime agli occhi
continuando a
ricevere insulti e gomitate dal riccio che sembrava avere un diavolo
per
capello.
Zayn
l’aveva seguito silenziosamente osservandolo mentre si
trascinava via il riccio, che aveva continuato a gridare anche
quand’era ormai
fuori dal negozio. Raggiunse l’amico che continuava a
sorridere divertito e si
sedette su uno sgabello al suo fianco prendendo una rivista e
sfogliandola.
-
Qualche passo avanti con il pivello?- domandò quello che
si stava sistemando il ciuffo di capelli rossi sulla fronte.
-
Mi ha detto il suo nome.- rispose semplicemente Zayn
cercando di trattenersi e non saltare come un idiota imitando la scena
di tre
giorni prima.
Incassò
la testa nelle spalle quando sentì l’amico
esplodere
con: - Ma sei scemo?!-
-
Perché? Che c’è di male?-
domandò il moro appoggiando la
rivista sul bancone e voltandosi verso quello che aveva gli occhi
spalancati e
agitava una mano cercando di spiegarsi.
-
Che c’è di male?! Ma hai qualche rotella fuori
posto,
Malik?! Lo conosci il suo nome! Sai anche quand’è
nato, dov’è nato, qual è il
suo animale e cibo preferito.. sai tutto di lui! E il vostro passo
avanti è
stato sapere il suo nome? Mi stai prendendo per il culo?- si
sfogò facendo
lampeggiare i suoi occhi azzurri per poi prendere la rivista che
l’altro aveva
lasciato e scuotere la testa esasperato: - Sei un caso senza speranze.-
-
Ma l’altro giorno non si era presentato!- tentò di
difendersi sentendosi molto più piccolo dell’altro
ragazzo. - E insomma.. ora
me l’ha detto lui il suo nome, no? Dai, Lou! Smettila di
sfottere!- si lamentò
appoggiando i piedi sullo sgabello e stringendo le ginocchia al petto.
-
Il bambino tornerà tra altri tre giorni e ti dirà
un nuovo
particolare o..-
Zayn
appoggiò il mento sulle ginocchia coperte da jeans
stracciati e sorrise rispondendo: - Gli ho dato il mio numero e deve
invitarmi
a cena.-
-
A cena.- ripeté scuotendo poi la testa Louis immergendosi
nuovamente nella lettura.
-
E l’ho baciato. Mi ha baciato.- aggiunse mordendosi il
labbro inferiore e stringendo le dita sul tessuto dei jeans.
-
Il suo amico non è poi così male.-
sussurrò il rosso di
capelli appoggiando la rivista sulle gambe sorridendo euforico e
continuando: -
Si accende tutto quando gli tocchi gli argomenti giusti, è
stato uno spasso.-
- Il suo amico è Harry,
Harry Styles. Sono
amici da non so quanto.. da decenni, sempre stati
amici. Se lo sta portando dietro in questo tour e..-
-
Zayn.- lo bloccò Louis appoggiando una mano sulla sua
spalla. - Mi fai paura quando inizi a raccontare vita, morte e miracoli
di Liam
Payne.-
-
Dici che mi invita o si dimentica?- domandò dopo qualche
minuto sollevando i suoi occhi nocciola in quelli dell’amico
che fece spallucce
e gli scompigliò i capelli.
-
Sei un duro, Malik. Non dovresti porti questi problemi.-
lo rimproverò alzandosi dallo sgabello e allungando le
braccia per
stiracchiarsi.
Zayn
annuì e poi gli fece un cenno tornando nella stanzetta
per recuperare il libro e immergersi nuovamente nella lettura cercando
di non
pensare a un paio di occhi marroni sinceri.
Era
ormai sera tarda quando il moro rientrò nel suo
condominio, evitò di guardare negli occhi i tipi strani che
si stavano
scambiando soldi e sacchetti di plastica con polverina bianca e si
chiuse a
chiave dentro il suo piccolo appartamento buttandosi sul letto, che
sembrava
più una brandina, fissando il soffitto.
Sentì
il cellulare suonare e lo tolse dai jeans guardando
confuso il numero sconosciuto, lesse il messaggio e piegò le
labbra in un
sorriso enorme stringendosi al petto l’aggeggio elettronico.
«Domani
sera, fammi sapere dove venirti a prendere. Liam»
Dopo
qualche minuto si ricordò che forse l’altro
ragazzo
stava aspettando una risposta e iniziò a scrivere e
cancellare non sapendo
proprio dove farsi recuperare.
Liam
era un cantante famoso, nuotava nei soldi. Lui invece
abitava nella periferia di New York, aveva come vicini spacciatori ed
assassini
e l’unica cosa che riusciva a permettersi con i pochi soldi
che aveva era un
misero bilocale con i muri pieni di crepe.
Scrisse
di nuovo la risposta e quando la rilesse sorrise
soddisfatto ed inviò: «Troviamoci davanti al
Tommo’s»
-
Fammi capire.- ricominciò a parlare il riccio bloccando di
nuovo l’ascensore per non fargli raggiungere la suite. - Hai
comprato un
telefono solo per inviare un messaggio all’amico dello
stronzo?-
Liam
fece spallucce e poi sospirò ripetendo per la decima
volta in pochi minuti: - Sì, Harry.-
-
E domani sera esci con l’amico dello stronzo?-
continuò l’interrogatorio
mentre il castano continuava ad annuire scocciato cercando di
schiacciare il
bottone per aprire le porte.
-
Dov’è finito il “non voglio avere
relazioni”?-
Non
riuscì a trattenersi e sbatté i piedi irritato
borbottando: - Non ho detto di volere una relazione con lui. Voglio
solo
uscirci insieme. E far finta di essere un ragazzo normale. Tu non sai
cosa vuol
dire vivere continuamente con questo peso addosso. Voglio divertirmi,
solo per
una sera. Dimenticarmi che sono Liam Payne e uscire con quel ragazzo.
Posso farlo?-
Harry
indietreggiò e lo lasciò libero guardandolo
correre
fuori e sbattere la porta della suite, si appoggiò contro lo
specchio nell’ascensore
e sussurrò: - Stai attento a non farti del male, Li.-
Angolo
Shine:
Dai,
non vi ho fatto aspettare molto per il secondo capitolo
:3
Ho
aggiornato solo per Erika che era stanca dal primo giorno
di scuola. <3
Non
ho molto da dire oltre a “Come uccidere un merlo”
è “Il
buio oltre la siepe”. Quel libro è stupendo
çmç Mi fa piangere ogni volta.
Grazie
a tutti quanti, a presto.
|
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Capitolo 3 *** Terzo capitolo ***
Di
canzoni e tatuaggi.
Terzo
capitolo:
Liam quella
mattina aveva deciso di non farsi portare la colazione in camera, come
faceva
solitamente, ma di scendere direttamente nella grande sala con tavolate
piene
di ogni tipo di cibo.
Non si
preparò
nemmeno, s’infilò solo una maglietta a maniche
corte e un paio di pantaloni
grigi, e poi prese l’ascensore iniziando a chiacchierare con
una signora
anziana, che doveva avere una carriera da attrice di teatro alle spalle
per
come si atteggiava e muoveva le mani.
Quando raggiunse
il tavolo prenotato a suo nome vi
trovò
il riccio già seduto, le dita di una mano impegnate a
rigirare il cucchiaino
nella tazza mentre le altre reggevano il New York Times davanti al viso.
- Che si
racconta?- chiese sedendosi di fronte a lui cercando di sorridere
quando quello
piegò il giornale per guardarlo in faccia.
Harry fece
spallucce e poi mormorò: - Solite cose: crisi, un nuovo
attentato fermato in
tempo, traffici di droga, serial killer arrestato.. e, per quel che ti
riguarda, nella parte del gossip c’è un piccolo
trafiletto sul concerto di ieri
e sul fatto che eri eccessivamente euforico.-
Liam
annuì e
iniziò a torturarsi le dita mentre l’amico
continuava: - La domanda che si
pongono è o ha preso qualche sostanza o ha trovato
l’amore, a New York, in una
calda giornata d’inizio estate.-
- La prima
ipotesi.- sussurrò guardandosi intorno ed occhieggiando un
tavolo pieno di ogni
ben di Dio.
Sbuffò
quando
sentì l’amico chiamarlo per nome con il solito
tono da mamma premurosa e lo
guardò negli occhi replicando: - Sto bene, Harry. So quello
che sto facendo.
Non mi succederà nulla.-
Si alzò e
iniziò
a riempirsi il piatto di brioche e fette biscottate per poi riempirsi
una tazza
di caffè amaro.
Quando prese di
nuovo posto davanti al riccio lo guardò negli occhi e
sussurrò: - Fidati di me,
ti prego.-
- Non è
questione di fidarsi o meno.- insistette Harry chiudendo il giornale ed
intrecciando le dita appoggiandovi sopra il mento. - Non puoi
cancellare quello
che sei. E devi pensare al fatto che hai gli occhi di tutti puntati
addosso.
Se.. come si chiama quel ragazzo?-
- Zayn.-
sussurrò con le guance leggermente rosse e un piccolo
sorriso sulle labbra.
- Se Zayn
dovesse vendere questa storia ai giornali?- continuò
cercando di far capire
qualcosa a quello che si mordeva il labbro inferiore e aggrottava le
sopracciglia.
- Non credo
lui..- borbottò il castano venendo fermato dal riccio che
disse: - Non credi
cosa? Lo conosci davvero questo ragazzo? No, Liam. Non lo conosci. Non
sai
nulla di lui.-
- Non ho bisogno
del tuo permesso.- sibilò alzandosi in piedi con la fame
improvvisamente
passata, strinse i pugni e poi continuò con un tono di voce
acido: - Pensavo
avresti capito, ti ho portato in quel negozio per farti vedere lui e
sentire il
tuo parere ma tu sei troppo..troppo.. non lo so nemmeno cosa sei. So
solo che
ti odio quando fai così.-
Non
aspettò una
risposta e tornò nella sua suite prendendo una felpa, un
paio di occhiali e un
cappello e poi uscì dall’hotel cercando di
mischiarsi alla folla sui
marciapiedi.
Zayn quella
notte non aveva dormito: un po’ per quel messaggio, che non
riusciva a smettere
di leggere e rileggere, un po’ per le grida che ogni cinque
minuti lo
risvegliavano dal suo stato di dormiveglia.
Quando la
sveglia era suonata alle sette meno un quarto della mattina si era
alzato dal
letto, aveva raccolto i vestiti da terra e fatto la solita doccia.
Stava camminando
tranquillamente, ma a passo svelto, tra le vie non proprio
raccomandabili per
raggiungere la solita caffetteria, Louis la mattina diventava
facilmente
irritabile se non aveva il suo caffè e la sua dannatissima
brioche con la
marmellata, quando fu costretto a fermarsi riconoscendo la figura di un
ragazzo
seduto su una panchina vicino al parco con l’aria di un
disperso.
- Liam?- lo
chiamò avvicinandosi e guardandosi intorno per cercare
traccia di paparazzi o
gente strana. - Che ci fai qui?- domandò quando gli fu
abbastanza vicino
vedendolo sospirare e scuotere la testa togliendosi gli occhiali e
passando una
mano sulle palpebre.
-
C’è qualcosa
che non va?- insistette appoggiando una mano sulla sua spalla
incrociando i
suoi occhi leggermente gonfi ed arrossati.
- Ehi, Li.-
sussurrò prendendogli il viso tra le mani. - Cosa succede?
Vuoi parlare?-
Ci restò
male
quando scosse il capo deciso e si alzò in piedi togliendosi
il cappello per
sistemarsi i capelli.
- Io..-
ricominciò a parlare spingendo gli occhiali da vista con
l’indice. - .. sto
andando a comprare del caffè per Louis.. ti va di..- fece
spallucce e ridacchiò
nervoso scompigliandosi i capelli. -..di fare colazione insieme?-
chiese
aggrottando le sopracciglia ed arrossendo.
- Non lo so.-
borbottò Liam guardandosi intorno e cercando di valutare
quante possibilità
avrebbe avuto di non deludere il moro dicendogli che non poteva farsi
vedere in
pubblico.
- Non è
molto
lontano da qui.- insistette indicando l’insegna
dall’altra parte del vialone. -
E non c’è mai nessuno.- concluse cercando di
convincerlo in ogni modo.
Liam lo
fissò
per qualche secondo e poi ripeté: - Non
c’è mai nessuno?-
Quando vide il
moro annuire piegò le labbra in un sorriso e
accettò mormorando: - Ma sì,
facciamolo.-
Zayn ancora non
riusciva a crederci: era in un bar e stava facendo colazione con il suo
cantante preferito, con la sua cotta impossibile. Non poteva esistere
una
persona più fortunata di lui.
Lo stava
osservando da almeno dieci minuti mentre divorava letteralmente i
cookies,
senza lasciare nemmeno una briciola sul piattino.
- Ora che ti sei
riempito lo stomaco..- iniziò a parlare giocando con il
piercing sul labbro e
muovendo le dita sul bordo della tazza. -..vuoi dirmi che ci facevi
disperso là
in mezzo? Non è proprio un posto raccomandabile quello.-
- Stavo facendo
una passeggiata e..credo di essermi perso.- borbottò il
castano tenendo lo
sguardo sulla tazza di caffè per non incrociare quello
dell'altro. - Per
fortuna passavi tu!- esclamò per poi sollevare gli occhi e
aprirsi in un
sorriso luminoso.
Zayn
annuì
continuando a studiare il suo viso e poi chiese: - Sei sicuro che sia
tutto a
posto? Vuoi parlare?-
- No, no.-
scosse vigorosamente la testa per poi sbuffare. - È per
Harry.- sussurrò
passando una mano sul viso, stanco.
- Harry è
il tuo
amico riccio che..- cercò di chiedere conferma nonostante
sapesse benissimo chi
fosse Harry Styles, originario di Holmes Chapel, trasferitosi nella
capitale
all'età di cinque anni dove poi avrebbe conosciuto il suo
migliore amico, Liam
Payne, nonché vicino di casa. Ricordava a memoria ogni
intervista sui loro
giochi da bambini: dalla casa sull'albero, per cui Liam doveva avere
una
cicatrice da qualche parte sul petto - che in quel momento avrebbe
tanto
desiderato vedere.-, fino alle gare in bici su e giù per il
loro viale.
Venne trascinato
fuori dai suoi pensieri quando sentì Liam confermare: -
Sì, è lui.-
- E cos'è
successo? Avete litigato?- domandò vedendolo fare spallucce
e appoggiarsi
meglio con la schiena contro la sedia.
- Lui
è..troppo..troppo premuroso?- tentennò il castano
muovendo le dita sugli
occhiali da sole poggiati sul tavolo. - Gli voglio bene, un gran bene..-
- Lo so.- si
lasciò sfuggire arrossendo quando si trovò quegli
occhi marroni puntati contro
curiosi. - Nel senso che si vede da..da come lo guardi, sì.-
annuì cercando di
convincerlo del fatto che non passava le giornate libere su Internet a
leggere
i nuovi gossip su di lui, o sulla sua possibile e probabile storia con
il
riccio.
- Credo pensi
che io sia troppo ingenuo.- mormorò Liam agitando le gambe
sotto il tavolo
incredibilmente nervoso. - Ogni volta che sono lontano da casa per il
to..per..per il lavoro..- si corresse boccheggiando appena per paura di
essersi
fatto scoprire. -..si comporta come una seconda mamma.-
- Ma lo fa solamente
perché ti vuole bene.- sussurrò nascondendo la
smorfia dietro la tazza che si
portava alle labbra.
- È
irritante.-
grugnì il castano incrociando le braccia al petto. - Non
posso fare nulla,
Zayn. Giudica ogni mia scelta. So di non essere perfetto ma se voglio
sbagliare, per una volta, lasciamelo fare, no?-
Annuì
evitando
di correggerlo sul fattore perfezione, perché non poteva
esistere niente di più
perfetto di quel viso dolce.
- Perché
dice
che sei ingenuo?- chiese all'improvviso il moro appoggiando la tazza
sul tavolo
e vedendolo mordersi il labbro per poi rispondere con un sussurro: -
Dice che
mi..mi fido troppo delle persone.-
- Non è
mai un
bene fidarsi troppo delle persone.- mormorò Zayn attirando
l'occhiata confusa
dell'altro che deglutì e poi replicò: - Il fatto
è che c'è questa persona..per
cui..per cui son disposto a rischiare.-
- Una persona?-
chiese curioso e divertito vedendolo annuire. - Chi è?-
insistette sporgendosi
verso di lui.
Si leccò
le
labbra quando Liam si staccò dallo schienale sporgendosi
verso di lui, sbatté
le palpebre e poi sentì sussurrare contro la sua bocca: -
Segreto.-
Spalancò
gli
occhi offeso per poi sorridere intenerito a vederlo ridere, felice come
un
bambino.
- Ci sono
riuscito, visto?- si vantò il castano quando
riuscì a riprendersi dalla risata.
- Avevi una faccia da pesce lesso.- continuò ridacchiando
con gli occhi
socchiusi e le rughette agli angoli.
- Giochi
scorretto, Liam.- lo riprese allungando un braccio per tirargli un
pugno contro
la spalla.
Il castano stava
per ribattere con una battuta quando sentì suonare il
cellulare, osservò Zayn
mentre rispondeva e appoggiò una guancia su un pugno
sentendo il solito sorriso
idiota comparire sulle sue labbra.
Quel ragazzo era
fin troppo bello: i suoi capelli scuri, gli occhi nocciola, gli zigomi
appuntiti, tutti i tatuaggi che gli coprivano il corpo - stava
diventando come
un'ossessione scoprire se avesse anche il petto completamente tatuato.-
e i
piercing. Quei maledetti anelli di metallo che lo rendevano nervoso,
lasciandolo
con la sola voglia di passarci sopra la lingua e poterli sentire.
- Scusa,
Lou..sì, arrivo subito..- riagganciò la
telefonata ed arrossì quando si trovò
sotto l'attenta analisi del castano.
- Devo..devo
proprio scappare.- si scusò Zayn alzandosi e rimettendo a
posto la sedia. -
Come avevo previsto, Louis è diventato isterico.-
- Come fai ad
essere suo amico?- s'incuriosì il castano seguendolo fuori
dalla caffetteria.
Zayn fece
spallucce e mormorò: - Mi ha aiutato tantissimo quando non
c'era nessuno per
me.-
- Zayn?- lo
chiamò obbligandolo a fermarsi e a guardarlo. - Stasera
davanti al Tommo's,
giusto?-
- Non perderti.-
lo prese in giro inarcando un sopracciglio quando lo vide concentrato
su di
lui.
- Zayn?- lo
chiamò di nuovo avvicinandosi di un passo e appoggiando il
palmo sulla sua
guancia. - Posso baciarti?-
- Perché
chiedi
il permesso?- domandò spostando le dita sul suo viso per
togliergli gli
occhiali da sole e poterlo guardare negli occhi.
- Voglio essere
gentile e..non lo so, magari tu non vuoi essere baciato da me e..-
- Liam.-
grugnì
girandogli il cappello per poter appoggiare la fronte contro la sua
senza
l'impiccio della visiera. - Baciami e sta' zitto.-
Cercò di
tenere
gli occhi aperti, per imprimersi nella mente l'immagine del viso di
Liam Payne
così vicino al suo, ma dopo qualche secondo li aveva chiusi
e stringeva le dita
tra i suoi capelli corti e marroni sentendolo gemere contro la sua
bocca.
- Diventi sempre
più bravo a baciare.- lo prese in giro con un sorriso sulle
labbra mentre il
castano infilava le mani sotto la sua maglia accarezzandogli lentamente
la
pelle.
- Le tue labbra
sono..- sussurrò Liam sporgendosi per sfiorargliele di
nuovo. -..squisite.-
- Ah,
sì?-
ridacchiò inarcando un sopracciglio per sfotterlo mentre
l'altro era troppo
impegnato a leccargli il collo mugugnando qualche parola sconnessa.
- E hai un viso
perfetto.- aggiunse staccandosi dalla sua pelle per guardarlo negli
occhi. - E
le tue ciglia sono lunghe e nere e..- spiegò muovendo il
pollice sulle parti
che nominava.
- Preferirei
avere qualcos'altro di lungo.- scherzò Zayn vedendolo
arrossire e sussurrare
incerto: - Posso..posso controllare, se..se vuoi.-
- Magari dopo
cena.- propose facendogli l'occhiolino. - Ma puoi dargli solo una
sbirciatina.-
- Vedrò
di farmela
bastare.- ridacchiò stando al gioco per poi allontanarsi con
un sorriso.
- Tra l'altro!-
esclamò Zayn fermandolo per un braccio. - Dove hai
intenzione di portarmi?-
Si aspettava una
qualsiasi risposta ma non un bacio a fior di labbra e un: - Segreto.-
sussurrato.
- Dovresti
smetterla di usare questa tecnica per zittirmi.- si lamentò
porgendogli gli
occhiali da sole e camminando lentamente verso il negozio di tatuaggi,
il
sacchetto con caffè e brioche nell'altra mano.
- Sono bravo a
zittirti.- replicò facendo spallucce e seguendolo, non
sapendo nemmeno in che
zona di New York fosse. - Ma scommetto di essere altrettanto bravo per
farti
gridare.-
- Non ci stiamo
montando troppo la testa, signorino?- domandò con un ghigno
dandogli una
gomitata sul fianco.
Liam
scoppiò a
ridere e lo seguì quasi saltellando: - Hai usato la parola
corretta.-
- Chi ti dice
che cederò così facilmente?- chiese fermandosi
davanti all'insegna del negozio.
Non
riuscì a
trattenersi e scoppiò a ridere quando l'altro gli rispose: -
Mamma dice che
nessuno può resistermi.-
Si calmò
dopo
qualche minuto e si alzò sulle punte baciandogli dolcemente
le labbra.
- Tua mamma ha
ragione.- sussurrò muovendo il dorso delle dita sulla sua
guancia. - E ora
torna in albergo e fai pace con Harry, noi due regoliamo i conti
stasera.-
- A stasera.-
sussurrò Liam dandogli un altro bacio per poi fargli un
cenno di saluto e
camminare verso quel che doveva essere la direzione giusta.
Zayn
restò ad
osservarlo attentamente mentre lo vedeva allontanarsi tutto sicuro di
sé,
scosse la testa con un sorriso ed entrò nel negozio
appoggiando tutto quanto
sul bancone.
Stava cercando
tra le riviste dell’amico qualcuna che potesse andargli bene,
stava più che
altro cercando negli indici il nome “Liam Payne”,
quando lo sentì chiedere: -
Non sono passati tre giorni, che ci faceva qui?-
Fece spallucce e
iniziò a far scorrere le pagine fino alla foto del castano
paparazzato ad una
festa, troppo alcool nelle sue vene mentre stringeva contro il suo
corpo una
ragazza tutta felice di avere l’attenzione della star del
momento.
- Ha litigato
col suo amico ed è uscito a farsi una passeggiata e si
è perso.- spiegò
mordendosi il labbro mentre leggeva attentamente di come fosse uscito
completamente ubriaco da quel pub.
- Povero
bambino.- ridacchiò Louis riprendendo a mangiare la sua
brioche tutto
soddisfatto.
- Lou.-
sussurrò
grattando il tessuto dei suoi pantaloni neri, troppo nervoso per
sollevare lo
sguardo.
Quando
sentì il
solito: - Malik.- dell’amico si decise a parlare,
deglutì e poi sputò fuori una
delle cose che aveva pensato tutta la notte: - Secondo te mi sto
cacciando in
un guaio?-
- Se stai
pensando al finale da favola, sì.- rispose, secco come una
condanna, facendo
abbassare il viso del moro.
- Ma..-
tentò di
opporsi zittendosi quando il rossiccio continuò: - Sei tu
quello che legge
tutto il gossip su di lui, sai che in ogni posto in cui va lascia alle
sue
spalle ragazzi e ragazze col cuore a pezzi. Vuoi finire sulla lista?-
- Ma con me
è
diverso.- insistette stringendo i pugni e guardando quello che scosse
la testa
quasi intenerito scompigliandogli i capelli.
Louis si
passò
le dita sul ciuffo rosso e continuò: - Perché
diverso? A me sembra non ti stia
dicendo nemmeno la verità.-
- Forse
perché
ha paura e..- tentò di difendere il castano, ma non
continuò oltre all’occhiata
scettica dell’amico che ribadì: - Non esiste
nessuna favola, Malik.-
Prese un respiro
e poi scese dallo sgabello con una smorfia, sollevò lo
sguardo quando sentì
delle mani sulle sue spalle e incrociò gli occhi azzurri
dell’altro.
- Voglio solo
farti aprire gli occhi e vedere la realtà.-
ricominciò a parlargli con un tono
di voce serio. - Non ti sto vietando di uscirci insieme, di scopartelo
o di
fare quello che vuoi ma solo..non far salire troppo le aspettative.
Ricorda che
lui è un personaggio famoso, noi siamo ragazzi normali. Lui
è pieno di soldi,
noi facciamo fatica ad arrivare alla fine del mese e a pagare le
bollette della
corrente.-
Sospirò e
annuì dovendogli
dare per forza ragione; erano cose che pensava persino lui, cose che
aveva
iniziato a pensare da quando la possibilità di un qualcosa
con Liam Payne si
era realizzato.
- Sei un ragazzo
bellissimo, nemmeno un cantante famoso come Liam riesce a resisterti.-
continuò
Louis accarezzandogli una guancia. - Ma sei anche tanto intelligente,
Zayn. Non
farti usare da lui solo perché è il tuo idolo o
canta quella robaccia che..-
fece un verso disgustato lasciando libero il moro che
ridacchiò spingendolo via.
- Liam non canta
robaccia!- esclamò tirandogli un pugno contro la spalla
continuando a ridere.
- Pensare che mi
avevi chiesto di accompagnarti ad un suo concerto.- borbottò
il rosso di
capelli rabbrividendo.
- E avevo messo
da parte anche i soldi!- esclamò piegando le labbra in una
smorfia. - Poi mi
hanno spaccato una finestra e.. non ricordarmelo, stronzo! Avrei
assistito al
concerto di ieri!-
- In
realtà non
mi dispiace proprio per nulla, che amico crudele che sono.- si
cancellò una
lacrime con un ghigno e continuò: - Era un segno divino,
devi smetterla di
ascoltarlo.-
Zayn gli
mostrò
prontamente il medio e borbottò: - Delle ragazze che seguo
su twitter hanno
detto che è stato fenomenale, era completamente pazzo e..mi
hanno passato delle
foto, e ha un sorriso così..-
- Malik, stop!-
-..dolce.-
concluse ignorando quello che continuava ad agitarsi coprendosi le
orecchie.
- Magari ci va
bene e stasera te lo scopi e ti passa questa cotta stupida.-
borbottò Louis
prendendo il bicchiere in plastica scura iniziando a sorseggiare il
caffè. -
Oppure peggiori.-
Il moro si
bloccò nel bel mezzo di un discorso incentrato sulla
dolcezza che traspariva
dagli occhi marroni del cantante, sbiancò e
sussurrò: - Sono nella merda.-
- Fino al
collo.- gli diede ragione il rossiccio bevendo il suo caffè
con gli occhi fissi
su di lui.
- Stasera esco
con Liam Payne!- esclamò stringendosi i capelli acconciati
in una cresta. - E
non so cosa mettermi! Lui.. lui sarà così
perfetto e io.. io..-
- Crisi da prima
donna.- borbottò l’amico appoggiando i piedi sul
bancone mentre stava
stravaccato sullo sgabello.
- Dovrei
iniziare a prepararmi ora per essere vagamente accettabile.-
continuò ad
agitarsi facendo avanti indietro per la stanza.
- Sai a cosa
pensavo?- domandò improvvisamente Louis ottenendo
l’attenzione di quello che si
bloccò voltandosi verso di lui. - Che se dovesse andare male
avresti comunque
tanta di quella pubblicità, potresti apparire in televisione
e raccontare la
storia di come quello stronzo di Liam Payne ti abbia usato solo per i
suoi
interessi e..-
Zayn scosse la
testa e mormorò: - Sai che non lo farei mai, anche se
dovesse andare male..
sarebbe un ricordo da tenere per me.-
- Sei troppo
romantico!- esclamò con una smorfia di disgusto Louis, si
toccò il dilatatore
nel lobo sinistro e poi aggiunse: - Però dovresti pensarci
seriamente, sai per
quella carriera da modello che ti avevo detto e..-
- No, Louis.-
negò nuovamente con la testa e mosse una mano per bloccare
il discorso. - Non
me la sento di espormi così tanto e.. e poi mi farebbero
togliere tutte queste
cose. E sono la mia storia e non voglio.-
s’impuntò incrociando le braccia al
petto.
- Ma non hai
nemmeno provato!- ribadì allargando le braccia esasperato da
quello che
continuava a scuotere la testa deciso.
- Ma
perché amo
quello che faccio qui e..- insistette interrompendosi quando il
rossiccio si
alzò e lo raggiunse guardandolo serio e mormorando: - Sai
che questo posto non
ci sarà per sempre, sai che voglio andarmene da questo
schifo di quartiere. E
sai anche che voglio aiutarti, voglio sapere di averti lasciato con
qualcosa di
solido a cui aggrapparti. Non voglio che ricadi in quella roba, capito?-
Zayn
sospirò e
poi annuì chiudendo gli occhi e sussurrando: - Puoi anche
non partire.-
Quando non
sentì
una risposta insistette: - Puoi portarmi con te, Lou. Perché
devi per forza
andartene da solo? Perché devi lasciarmi qui?-
- Perché
è qui
che potresti avere un futuro.-
- Ma senza di
te..- tentò di parlare aprendo gli occhi e guardandolo.
Louis scosse
solamente la testa e gli diede un piccolo schiaffetto sulla guancia
borbottando: - Non farmi dire altre sdolcinatezze, Malik.-
- Quando potremo
parlarne seriamente?- domandò quasi esasperato seguendolo
mentre tornava al
bancone. - Sono mesi che continuiamo a girarci intorno. Io, qui da
solo, in
America non ci sto. Odio questo posto e..-
- Non
affronteremo questo discorso.- borbottò prendendo una
rivista ed immergendosi
completamente nella lettura ignorando quello che aveva i pugni stretti
e le
labbra serrate. - Perché ho già deciso tutto e tu
stai qui. Non sei imparentato
con me e non sei nemmeno il mio cagnolino quindi stai qui.-
- Non sono il
tuo cagnolino ma mi ordini di restare qui, no?- grugnì
togliendogli la rivista
dalle mani per lanciarla a terra. - Fottiti, Louis. Pensi sempre e solo
a te
stesso.-
Calpestò
la
rivista cercando di romperla e poi gli diede le spalle sbattendo la
porta e
appoggiandosi contro con la schiena.
Angolo
Shine:
Scusate per il
mese d’assenza, ma ero completamente impegnata con
“Car wash”; il prossimo
capitolo vedrò di scriverlo più velocemente, cosa
sicura.
Grazie a chi
è
rimasto ad aspettare i miei tempi da tartaruga. <3
|
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Capitolo 4 *** Quarto capitolo ***
Di
canzoni e tatuaggi.
Quarto
capitolo:
Dopo aver
lasciato Zayn davanti al “Tommo’s” e aver
percorso qualche via, di cui non
aveva letto nemmeno il nome, si era accorto di aver dimenticato il
cellulare
nella sua suite, tanta era la fretta di scappare via.
Quindi era da
qualche parte a New York, senza un qualsiasi strumento tecnologico per
contattare una qualsiasi persona disposta a recuperarlo, e con la
minaccia di
essere riconosciuto, accerchiato e probabilmente ucciso da fan
impazziti.
Infilò le
mani
nelle tasche della felpa e continuò a camminare,
s’illuminò quando riuscì a
riconoscere una struttura dalla forma strana, in cui si era imbattuto
all’andata, e continuò a seguire quel che si
ricordava di ore prima.
Prese un respiro
quando fu finalmente al sicuro nella hall, con una crisi di panico che
era
riuscito a superare, e raggiunse la sua suite buttandosi nel letto;
nemmeno
dopo due minuti sentì bussare insistentemente alla porta, si
alzò e la aprì
trovandosi un Harry, a dir poco infuriato, di fronte.
- Dove sei
stato?-
Fece spallucce e
rispose: - In giro.- in modo vago ed agitando un braccio.
- Perché
non
avevi il cellulare?- domandò il riccio studiandolo
attentamente e seguendo il
dito che gli indicava la scrivania.
- L’ho
scordato
in camera.- spiegò Liam ributtandosi a pancia in
giù nel letto enorme. - Ora
puoi anche andare via, ti sei accertato che sono vivo.-
Sbuffò,
spingendo il viso contro i cuscini, quando sentì il suo nome
pronunciato con
quel tono che iniziava a non sopportare.
-
Hai già pensato al fatto che non puoi
portarlo in un ristorante normale?- s’informò il
riccio sedendosi accanto a
lui.
Liam si
tirò su
di scatto fissandolo: - Non ha la peste. Solo perché non
è ricco come me non
vuol dire che sia..-
Harry lo
fissò
stranito e poi scosse velocemente la testa e le mani ripetendo: -
Fermati,
Liam. Ma che stai dicendo?-
- Tu cosa stai
dicendo!- esclamò, quasi fuori di sé dalla rabbia
agitando le braccia. - Non
pensavo potessi arrivare fino al punto in cui..-
- Liam!-
gridò
il riccio, bloccando la sua filippica. - Volevo dire che non potrai
portarlo in
un ristorante senza essere riconosciuto. Vuoi tenere la tua
identità nascosta,
come se fossi una specie di eroe mascherato, quindi devi evitare che la
gente
ti riconosca, no?-
Il castano
restò
in silenzio per qualche secondo, le sopracciglia aggrottate e le dita
che
tamburellavano sulle gambe incrociate, e poi sollevò lo
sguardo ed annuì
mormorando: - Credo tu abbia ragione, sì.-
- Vuoi dirmi che
l'avresti portato tranquillamente in qualsiasi ristorante?!-
esclamò scioccato
dall'ingenuità, e stupidità, dell'amico.
Liam scosse
velocemente la testa e poi annuì, sbuffò e si
morse il labbro facendo spallucce
sussurrando: - Non ho avuto tempo per pensarci.-
Il riccio
continuò a guardarlo e poi mormorò: - Dobbiamo
trovare un posto in cui non ti
riconosceranno mai, in cui potrai far finta di essere..normale e in cui
non
avrai bisogno delle guardie del corpo.-
Liam
annuì
sovrapensiero e poi s'inginocchiò nel letto abbracciando
l'amico.
- Grazie, Harry.
Grazie, grazie, grazie.- iniziò a ripetere restando stretto
a lui. - Come mai
hai cambiato idea?- chiese all'improvviso confuso staccandosi per
guardarlo
negli occhi.
- Perché
sono
tuo amico.- rispose ovvio stringendogli la guancia tra due dita. - E
quando
tutti sono contro di te, sono io che devo starti accanto.-
- Non sono
ingenuo.- riprese a parlare Liam dopo qualche minuto. - So che sto
rischiando
tantissimo..ma per lui..-
Annuì
quando il
riccio continuò, in linea con il suo discorso: -..vuoi
rischiare.-
- Quindi
rimbocchiamoci le maniche e organizziamo questo appuntamento.-
sentenziò Harry
con un'espressione seria sedendosi sul letto con l'agenda e la penna.
- Prima di
tutto, evitiamo cose troppo chic. Ristorantini francesi e quant'altro.-
mormorò
annotando tutto mentre il castano lo fissava con le sopracciglie
aggrottate.
- Perché
porterebbero solo a..- continuò sicuro segnando tutta una
scaletta che man mano
completava. - ..una sensazione di disagio nell'amico dello stronzo.-
- Si chiama
Zayn.- lo corresse vedendolo agitare la penna tra le dita per zittirlo.
- L'importante
è
che lo sappia tu quando..- si bloccò improvvisamente con la
penna contro il
naso del castano e borbottò: - Già deciso le
posizioni?-
- Le cosa?!-
esclamò capendo solo in parte la sua domanda.
- Non è
difficile come domanda.- insistette il riccio annottando qualcosa
nell'agenda.
- Sopra o sotto? Perché hai un'intervista il giorno dopo,
non vorrei vederti
con una smorfia sulle tue belle labbra perché non riesci a
sederti.-
- Harry!-
gridò
completamente rosso in faccia mentre recuperava un cuscino per colpire
l'amico
che iniziava a ridere.
- E i
preservativi, Liam!- esclamò tra le risate mentre cercava di
riparare il viso
tra le braccia. - Non vorrai fare la fine di Freddie Mercury!-
- Basta! Mi
arrendo! Liam!- continuò ad agitarsi riuscendo a rubare
l'arma dalle mani del
castano. - Riprendiamo il discorso sul tuo appuntamento.-
borbottò incrociando
le gambe sul letto per poi ricominciare a muovere la penna sui fogli.
Zayn era rimasto
chiuso in quella stanza per tutta la mattina e il pomeriggio, ne usciva
solamente per recuperare quelle poche persone che entravano per farsi
un
tatuaggio; aveva rifiutato l'invito a pranzo di Louis, che sembrava
aver
trovato la voglia di affrontare quel discorso fin troppo complicato.
Quando
finalmente arrivarono le sei e un quarto di pomeriggio raggiunse il
rossiccio
al bancone e borbottò: - Vado a casa ora, così
posso prepararmi con
l'appuntamento con Liam.-
- Zayn.-
Scosse la testa
e insistette: - Me ne vado a casa. Non c'è bisogno di dire
nulla, ho capito.-
- No, Zayn. Non
hai capito un cazzo!- sbottò quello al bancone
raggiungendolo e bloccandolo
alla porta.
- Sì, che
ho
capito!- gridò strattonando il braccio. - Ho capito che devo
stare qui da solo
come un coglione! Che un giorno, probabilmente molto vicino, mi
sveglierò e mi
avrai lasciato solo un biglietto e verrò qui e
sarà tutto chiuso.- continuò a
parlare con gli occhi sempre più lucidi.
Louis gli
lasciò
il braccio e sbuffò passando una mano tra i capelli,
irritato: - Ho detto che
non vado finché non sono sicuro di averti lasciato con
qualcosa di solido alle
spalle. Ma mi ascolti quando parlo, Malik?!-
- Ma
perché non
vai a farti fottere, stronzo?!- sbottò il moro spingendolo
via per uscire dal
negozio.
Continuò
a
camminare sentendo l'altro ragazzo inseguirlo chiamandolo.
- È
essere
stronzi ed egoisti questo?!- insistette fermando Zayn per un braccio,
in mezzo
alla strada vuota e silenziosa.
- Lo è.-
sentenziò
liberandosi nuovamente e guardandolo male. - Stai decidendo tutto da
solo e mi
hai fatto credere, in tutti questi anni, che fossimo una squadra.-
Louis strinse i
pugni e sbottò: - È la mia vita questa! Non la
tua! È la mia!-
- Pensavo di far
parte della tua vita!- ribatté di rimando spingendolo con le
mani sulle sue
spalle per scaricare il nervoso.
- Ne fai parte!-
gridò stringendo le dita tra i suoi capelli,
appoggiò la fronte contro la sua e
sussurrò: - Ne fai parte, Zayn. Ma devi riuscire a vivere
senza di me, devi
riprendere in mano la tua vita e..-
Il moro
iniziò a
scuotere la testa e strinse le dita sulla maglia bianca del rossiccio
mormorando: - Non senza di te, Lou. Mi hai salvato..non senza di te.
Non ha
senso. Non posso.-
- Ehi.-
spostò
le mani sulle sue guance guardandolo negli occhi. - Abbiamo superato
questa
fase, Malik. Niente lacrime, su.- mosse il pollice per cancellargliele
e
sorrise continuando: - Tu sei intelligente e forte. Sei forte, Zayn.
Non
metterlo mai in dubbio. Ti ho salvato, sì. Ma gran parte del
merito è tuo.-
- Sei proprio..-
iniziò a parlare passando il palmo sul naso per strofinarlo.
- ..sicuro di
voler partire?-
-
Definitivamente sicuro.-
- E non
cambierai idea sul partire da solo?-
- Mai.-
Zayn
restò in
silenzio per qualche secondo e poi sussurrò: - Tornerai a
prendermi?-
Louis strinse le
braccia attorno alla sua vita e rispose, parlando contro il suo
orecchio: - Non
metterlo mai in dubbio.-
Restarono in
silenzio per qualche altro minuto e poi il rossiccio si
staccò appoggiando le
mani sulle spalle dell'altro.
- Corri a casa a
cambiarti che il tuo..- fece una smorfia continuando: -..cantante da
quattro
soldi ti sta aspettando.-
Zayn
annuì e poi
gli colpì lo stomaco con un pugno leggero borbottando: - Non
è un cantante da
quattro soldi.-
Ignorò
l'occhiata scettica dell'amico e infilò le mani nei
pantaloni neri stretti
dandogli le spalle e tornando a casa.
Si era fatto una
doccia veloce, perdendo tempo tra i vestiti e lo specchio, per poi
mettersi
quasi a correre raggiungendo il "Tommo's" con dieci minuti di
ritardo.
Si fermò
di
fronte al castano, che non aveva smesso di sorridere da quando l'aveva
visto, e
abbassò lo sguardo sussurrando: - Scusa per il ritardo.-
Liam scosse la
testa e fece spallucce rispondendo: - Non importa, ora sei qui.- per
poi
ridacchiare ed aggiungere: - In realtà pensavo avessi voglia
di darmi buca.-
Zayn scosse la
testa e sussurrò: - Non potrei mai.- per poi arrossire e
distogliere nuovamente
lo sguardo sentendo un braccio stringersi attorno alla sua spalla.
- Andiamo in
macchina, dai.- lo istruì il castano che aveva
già aperto la portiera di
un'auto semplicissima e lo guardava in attesa.
Si
allacciò la
cintura e osservò quello che si metteva alla guida iniziando
a lamentarsi della
guida americana dalla parte sbagliata della carreggiata.
- Se vogliamo
essere corretti..- mormorò cercando di vedere Liam come un
ragazzo normale e
non il suo cantante preferito e cotta impossibile. - ..siete voi
inglesi a
guidare dalla parte sbagliata.-
- Voi americani
siete dei pompati che si credono chissà chi.-
ribatté quello che si concentrava
per guidare correttamente.
- E voi inglesi
siete freddi.- replicò Zayn per poi sorridere quando
sentì la macchina fermarsi
sul ciglio della strada e si trovò le sue labbra sul collo.
- N-Non mi hai
nemmeno salutato.- insistette cercando di non badare al cuore che aveva
perso
completamente il ritmo corretto.
- A questo rimediamo
ora.- soffiò il castano contro la sua pelle tatuata mentre
iniziava a seguire
con la lingua i segni dell'inchiostro. - Buonasera, Zayn.-
sussurrò senza
spostarsi dal suo collo.
Il moro
cercò di
non dare a vedere quanto quelle attenzioni stessero incidendo su di lui
e
borbottò: - Era questo il tuo piano? Fingere di invitarmi a
cena per poi
chiuderti con me in macchina ed approfittarne?-
Liam
ridacchiò
staccandosi per guardarlo negli occhi e mormorò: - Ho
prenotato in questo posto
ma..- si riavvicinò per continuare a parlare nel suo
orecchio, con un tono di
voce sensuale: - ..possiamo andare nel mio albergo, ordinare una cena
in camera
e poi..- mosse la lingua sulla pelle dietro l'orecchio del moro che
boccheggiò
e sbatté le palpebre con gli occhi improvvisamente scuri.
- E poi?-
domandò tenendo gli occhi socchiusi e torturando il labbro
inferiore tra i
denti mentre sentiva l'altro giocare con i suoi piercing.
- Poi devi dirmi
il significato del tuo tatuaggio.- soffiò contro le sue
labbra tirando appena
l'anello di metallo con i denti.
- Solo questo?-
chiese il moro con un sorriso divertito.
Liam
restò in
silenzio per qualche secondo e poi continuò: - Magari mi
dirai i significati di
tutti i tatuaggi. Voglio sapere tutti i tuoi segreti, Zayn.-
- E se non
volessi dirteli?- ribatté appoggiando le mani sui suoi
fianchi quando prese
posto a cavalcioni sopra di lui.
Il castano lo
guardò attentamente e poi passò l'indice sulle
sue labbra sussurrando: - Ti
farò cambiare idea.- e restando stretto a lui aggiunse: -
Anche sulla
freddezza.-
- Finché
non ti
smuovi da qui non mi farai cambiare idea.- lo prese in giro con un tono
canzonatorio vedendolo rimettersi al posto di guida e lanciargli
un'occhiata,
come per essere sicuro.
- Più
tempo ci
metti, meno ho voglia di rivelare i miei segreti.-
Scoppiò a
ridere
quando sentì dare fin troppo gas e sfrecciarono tra le
strade sempre più
trafficate di New York.
- È
questo il
tuo albergo?!- chiese indicando l'enorme palazzo con le scritte in oro,
si
lasciò prendere per un braccio e trascinare fino alla porta
del personale.
- Ora, questo
è
davvero importante.- sussurrò Liam fermandosi in un
corridoio da dove s'intravedeva
la reception. - Cammina senza guardare in faccia nessuno, chiaro?-
Zayn
annuì
perplesso, per poi correre per tenere il passo del castano che si
appoggiò
contro il grande specchio nell'ascensore prendendo un respiro.
- Hai paura?-
chiese il moro, avvicinandosi a quello che scosse la testa deglutendo
quando si
trovò bloccato tra lo specchio e il corpo del ragazzo. - Mi
hai portato fin qui
per fare sesso, vero?-
- C-Cosa?!-
esclamò Liam cercando di spingersi contro la parete
dell'ascensore. - N-Non..non
ti ho portato fin qui per..e poi se non volevi potevi dirmelo e saremmo
andati
in quel ristorante e..-
Zayn scosse la
testa divertito e passò due dita sulla guancia rossa del
cantante sussurrando:
- Quello che non capisco è come fai ad essere
così sicuro che starai sopra.-
Non
riuscì a
trattenere la risata quando lo sentì esclamare, con un tono
di voce isterico: -
Non faremo sesso!-
- E allora
perché mi hai portato qui?- domandò strofinando
il pollice sulle sue labbra,
desiderando solo di poterle di nuovo leccare e mordere.
-
P-Perché..perché..sarà più
facile..parlare senza..senza avere orecchie pronte
ad ascoltare tutto quanto.- rispose incespicando solo all'inizio, le
guance
rosse e il cuore a mille mentre sentiva il pollice del ragazzo premere
sul suo
labbro inferiore.
- Fingerò
di
crederti.- concesse Zayn staccandosi e uscendo dall'ascensore quando le
porte
si aprirono. - Prossima tappa è il letto?- chiese ridendo
quando l'altro lo
prese per un braccio borbottando.
Erano arrivati
in camera da una buona mezz'ora e Liam aveva ordinato il servizio che
ora
svettava in grandi quantità su un carrello, il tavolo
apparecchiato per due con
accanto un secchiello con lo champagne dentro il ghiaccio.
Dopo qualche
minuto, in cui erano rimasti in silenzio a mangiare, Zayn di decise a
dire: -
Devi essere davvero importante se puoi avere tutto questo.-
Il castano lo
fissò intensamente e poi sussurrò: - Il mio
lavoro mi permette tutto questo, ma
non sono poi così importante..-
- In che senso?-
chiese concentrandosi sugli spaghetti che cercava di arrotolare attorno
alla
forchetta.
Liam lo
fissò
con un sorriso dolce e poi rispose: - Che il mondo potrebbe fare a meno
di me,
il mio lavoro è in un campo che, diciamo, vende molto ma..in
realtà non faccio
davvero nulla.-
Zayn non
ribatté
ma prese semplicemente il bicchiere ricolmo di vino rosso e poi
sussurrò: -
Quel che ti ho detto la prima volta in cui sei venuto al negozio..-
mosse il
calice indicandolo con l'indice e specificando: - ..degli occhi sinceri
e
dolci.-
Il castano
annuì
imitando i suoi gesti e portandosi alle labbra il bicchiere sentendolo
dire: -
Potresti salvare una persona solo guardandola negli occhi.-
- Io non salvo
le persone.- borbottò in imbarazzo non sapendo come fargli
capire che l'unica
cosa che sapeva fare era tenere tra le mani un microfono e cantare.
- Io son
piuttosto convinto del contrario.- ribatté deciso il moro
ricominciando a
mangiare.
Liam
inarcò un
sopracciglio e ripeté lentamente, quasi trattenendolo sulla
lingua: - Piuttosto
convinto?-
Zayn
annuì
deciso e spiegò: - Sono bravo a leggere dentro le persone e
tu hai due occhi
dolci che salvano le persone. Non posso aggiungere altro che ti faccia
capire
meglio..è così e basta. I tuoi occhi..- li
indicò con la forchetta tra le sue
dita e concluse: -..salvano le persone.-
- I miei occhi
salvano le persone.- ripeté per poi abbassare lo sguardo e
fissare il piatto
con un sorriso che man mano si ingrandiva, le guance sempre
più rosse.
Il moro prese un
altro sorso di vino e lo guardò sussurrando con una smorfia:
- Non te l'aveva
mai detto nessuno? È strano.-
Liam
arrossì e
scosse velocemente la testa muovendo la forchetta tra gli ultimi
spaghetti
rimasti per poi mormorare: - Fanno apprezzamenti sul mio corpo..sul mio
aspetto
fisico in generale ma..non mi hanno mai detto nulla sugli occhi che
salvano. È
un mio superpotere?-
Zayn
annuì con
un sorriso per poi aggiungere: - E non mi hai detto nulla del tuo
misterioso
lavoro, potresti essere un supereroe per quel che mi riguarda.-
- Amo i
supereroi!- esclamò felice Liam appoggiando la forchetta sul
piatto ed
illuminandosi in un sorriso. - Preferisci la DC o la Marvel?-
domandò
continuando a fissarlo in attesa di una risposta.
- Non sono un
grande lettore di fumetti.- borbottò Zayn muovendo le gambe
sotto il tavolo,
nervoso. - Però..guardando i film e conoscendo la
storia..preferisco Iron Man,
quindi Marvel..giusto?-
Liam
sbuffò ed
incrociò le braccia al petto appoggiandosi meglio contro lo
schienale; lanciò
una veloce occhiata al moro che lo fissava perplesso e
replicò: - Per quanto
Iron Man sia un grande eroe.. Batman! Batman è meglio!
È un uomo normale che..-
- Ma anche Tony
Stark è un uomo normale che..- tentennò Zayn, in
parte non volendo contraddire
quel che il suo cantante preferito pensava.
- Ma Batman
è
Batman.- ribadì cocciuto il castano aggiungendo: - E ha la
Batmobile.-
Zayn resto in
silenzio per qualche minuto e poi scosse la testa borbottando: - Iron
Man è più
figo. Almeno lui indossa un'armatura, non una tutina alla Superman.-
- Batman e
Superman sono due cose diverse, non puoi paragonarli e..-
- Stiamo davvero
trasformando questa cena in uno scontro tra DC e Marvel?!- chiese
esasperato
allargando le braccia e grattandosi il collo tatuato.
Liam
sembrò
tornare improvvisamente in sé ed arrossì
abbassando lo sguardo e sussurrando: -
Scusa, è un lato di me che non conosce nessuno. Una di
quelle cose che tengo
nascoste per paura di non essere accettato.-
- Il fatto di
essere un grandissimo nerd?- domandò con un pizzico di
divertimento nella voce
mentre lo vedeva annuire ed aggiungere: - Ci son dei giorni in cui mi
vesto in
modo strano per non farmi riconoscere e mi chiudo in una fumetteria a
leggere.-
Zayn
continuò a
studiarlo in viso riuscendo a ricollegare dove sparisse in certi
periodi della
giornata, quelli in cui tutti i profili twitter lo davano per disperso
con la
sigla di "MIA".
- ..e una volta
mi hanno quasi riconosciuto!- stava ridacchiando Liam che non si era
accorto
del momento di assenza dell'altro. - Sono riuscito a scappare da una
porticina
sul retro. È il mio piccolo segreto che non voglio
condividere con quelli.-
- Quelli chi?-
domandò il moro vedendolo sbiancare di colpo e balbettare: -
Q-Quelli..quelli
che..che mi..mi seguono e..-
- Sei un
attore?- continuò ad interrogarlo mentre quello sembrava
sull'orlo di una crisi
di panico mentre scuoteva velocemente la testa.
La mossa
successiva decise di giocare d'astuzia e sussurrò,
studiandolo concentrato: -
Eppure ti ho già visto da qualche parte.-
Liam si
passò
una mano tra i capelli e ridacchiò nervoso mormorando: -
Diciamo che molte
persone parlano di me.-
- Sei un
personaggio pubblico?- insistette troppo divertito a vederlo
così impaurito.
- Un politico?
No, sei un principe di una terra misteriosa..-
Il castano
scoppiò a ridere, leggermente alleggerito dalla tensione, e
replicò con un
sorriso: - Vengo dall'Inghilterra! Non sono un principe, nemmeno un
barone o
tutto quel che hai in mente. Sono un ragazzo normalissimo che..-
-..che a
diciannove anni gira il mondo per lavoro.- continuò per lui
Zayn vedendolo
annuire con un sorriso soddisfatto.
- Vuoi vedere
che bella vista da qui?- domandò all'improvviso Liam,
alzandosi in piedi e
raggiungendo la porta finestra che dava sul balcone ed aspettandolo.
Il moro si
passò
velocemente il tovagliolo sulle labbra e lo raggiunse, stringendo le
braccia
attorno al suo corpo per scaldarsi.
- Meraviglioso,
vero?- sussurrò Liam appoggiandosi con le mani alla
ringhiera e specchiandosi
nelle luci della città.
Zayn
annuì
fissandolo e mormorò: - Davvero meraviglioso.- per poi
arrossire quando l'altro
si voltò incrociando il suo sguardo.
- Mi
dispiacerà
un po' andarmene.- confessò il castano lanciando un'altra
occhiata al panorama.
- New York di notte vive, è uno spettacolo. Sembra viva, no?
Amo questa città.-
Il moro scosse
la testa e si avvicinò; appoggiò i gomiti alla
ringhiera del balcone e
sussurrò: - Non è così bella, sai? A
viverci..non è così bella. È piena
di..pericoli. Che all'inizio possono sembrarti piacevoli ma che ti
rovinano la
vita. Ed è caotica, troppo caotica.-
- Mi piacciono
le città così, ti mettono tanta adrenalina ed
energia. Non come i paesini
inglesi, sono sempre così..silenziosi.- confessò
con un sospiro lanciando
un'occhiata al suo fianco.
Zayn
restò in
silenzio per qualche minuto e poi sussurrò: - Sai, Liam,
credo di aver capito
chi sei.-
- Ah,
sì?- fece
quello con la voce che tremava dalla paura di essere stato scoperto.
Non sapeva
nemmeno lui perché avesse così paura, era solo un
cantante non uno spacciatore
o un assassino.
Il moro
annuì e
si appoggiò con un fianco al muretto per rispondere contro
le labbra
dell'altro: - Sei un angelo.-
- U-Un..un
angelo?- chiese confuso Liam sbattendo le palpebre ed arrossendo sotto
le luci
notturne.
Zayn
annuì e
lasciò scorrere due dita lungo il profilo del suo viso
ribadendo: - Sei un
angelo.-
- Perché
salvo
le persone con gli occhi?- domandò il castano abbassando le
palpebre quando
sentì le leggere carezze sul suo viso.
Il moro
restò in
silenzio, si morse il labbro inferiore ed aggiunse: - E con la voce.-
per poi
deglutire quando l'altro aprì gli occhi incastrandoli nei
suoi.
- Inizia a fare
freddo..- sussurrò Zayn dopo minuti che gli parvero
interminabili. -..conviene
rientrare, non trovi?-
Era ormai con un
piede nella stanza quando sentì Liam chiamarlo sottovoce, si
voltò trovandolo
intento a fissarlo con un'espressione corrucciata.
- Anche tu.-
disse dopo qualche altro minuto di silenzio. - Di tutto questo..- mosse
una
mano per indicare la città e concluse: -..mi mancherai anche
tu.-
- Tra quanto
parti?- chiese Zayn guardandolo anche quando se lo trovò a
pochi centimetri dal
suo viso mentre rispondeva: - A fine mese, i miei vogliono che sia a
casa per
il mio compleanno. È l'unica cosa che mi chiedono, non mi
vedono quasi mai.-
- Quand'è
il tuo
compleanno?- domandò lasciando che l'altro appoggiasse le
mani sui suoi fianchi
rispondendo: - Fine agosto.-
- Siamo a
giugno, Liam.- replicò tenendo il tono di voce basso mentre
continuava a
spostare lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi.
L'altro
annuì e
poi sospirò appoggiando la fronte contro quella del moro
borbottando: - Lo so,
lo so. Ma devo cambiare città. Non resto qui a New York,
devo spostarmi a Los
Angeles.-
Zayn chiuse gli
occhi e strinse le dita tra i suoi capelli sussurrando: - Questa
è l'ultima
volta che ci vediamo.-
- Ma no, Zayn,
parto alla fine del mese e..- tentò di spiegarsi Liam, non
capendo l'ultima
affermazione di quello che ribadì: - Questa è
l'ultima volta.-
- Ma
perché?-
domandò, quasi disperato, il castano che teneva gli occhi
aperti e puntati sul
viso del coetaneo. - Mancano ancora due settimane alla mia partenza.-
insistette non capendo il motivo di quell'improvvisa decisione e,
soprattutto,
del fatto che gli importasse così tanto.
- Promettimi che
non verrai a cercarmi, Liam. Promettimi che questa è
l'ultima volta.- replicò
nuovamente quello che rivelò due occhi lucidi pieni di
lacrime.
- No, non
prometto nulla.- sibilò il castano entrando nella stanza ed
ignorando quello
che fece uno strano verso cancellandosi frettolosamente le poche
lacrime
sfuggite al controllo.
Zayn prese un
respiro e poi lo seguì chiamandolo con un tono di voce
esasperato e fermandolo
per un braccio.
- Cosa vuoi da
me, Liam?- chiese puntando i suoi occhi seri in quelli del cantante. -
Vuoi una
scopata stasera e poi? Poi sparirai dalla mia vita e non mi cercherai
più.-
- Non dirmi che
per te ha un significato fare sesso oggi!- esclamò il
castano scuotendo il
braccio per liberarsi. - Mi conosci da quanto? Ci vediamo da due
giorni. E non
abbiamo nessuna relazione, non ci stiamo frequentando! Quindi non
capisco
perché all'improvviso ti chiudi a riccio quando fino ad un
secondo fa stavi
flirtando con me!-
- Sei un figlio
di puttana, qualcuno ti ha mai detto questo?- fece Zayn spingendolo con
le mani
sulle spalle e costringendolo ad allontanarsi dal suo corpo.
- No.-
ridacchiò
amaro Liam scuotendo il viso. - Anche in questo sei il primo. Ci son
persone
disposte a pagare per essere al tuo posto.- concluse con un sibilo
puntandogli
un dito contro.
- Devono essere
davvero disperate se pagano per questo. E tu mi fai schifo se le
accetti.-
ribatté prendendo la giacca di pelle ed infilandosela con
gesti rabbiosi.
Liam lo
osservò
attentamente e poi sussurrò: - Era questo che volevi?- per
poi continuare,
quando il moro si fermò sulla soglia per guardarlo: - Volevi
una scusa per
ripensare a questa notte e dirti che avevi fatto bene a rifiutare un
bastardo
come me? Volevi questo, Zayn?-
- Non voglio
vederti più.- ribadì solamente l'altro, che
teneva la maniglia in una morsa di
ferro. - Non cercarmi domani, nemmeno nei prossimi giorni.-
Liam
annuì
solamente e poi replicò: - Sai anche tu che non
funzionerà per pentirti di
tutto questo.-
Zayn prese un
respiro e poi scosse la testa aprendo la porta; uscì dalla
stanza e poi
sussurrò: - Addio, Liam Payne.-
Fu sicuro del
fatto che l'altro l'avesse sentito perché sentì
quasi l'aria farsi più pesante
per la tensione e poi la frase: - Come fai a sapere che..-
Riuscì a
respirare normalmente nell'ascensore e si sentì veramente al
sicuro, per la
prima volta in vita sua, dentro al suo piccolo monolocale con le crepe
nei
muri.
Angolo
Shine:
Bonjouuuuur
<3
Sono tornata, vi
prego non uccidetemi. Cercherò di aggiornare il
più in fretta possibile. :3
|
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Capitolo 5 *** Quinto capitolo ***
Di
canzoni e tatuaggi.
Quinto
capitolo:
Da quando Zayn
era uscito dalla sua stanza Liam non si era alzato dal letto, restava
seduto
con la testa piena di ragionamenti su come avesse scoperto il suo
cognome.
Eppure era stato
attento, si era mosso con cautela, gli aveva detto solo il suo nome e
aveva
dato il numero del suo agente la prima volta perché non
aveva avuto il tempo di
pagare.
Ricordandosi di
quell'ultimo particolare nascose il viso tra le mani sbuffando ed
insultandosi.
Voleva solo
passare una serata normale, con un ragazzo altrettanto normale, che
magari gli
piaceva più del dovuto, e invece la sua
popolarità aveva rovinato tutto. Di
nuovo.
Si buttò
con la
schiena sul materasso, sprofondandoci dentro tanto era morbido, e
fissò il
soffitto rendendosi conto di quanto avesse ragione il suo amico.
Non poteva
scappare da quello che era, doveva accettare di essere Liam Payne. E
accettandolo avrebbe anche capito che non poteva più riavere
la vita di prima.
Il suo destino era già stato tracciato e lui non poteva
nemmeno ribellarsi.
Chiuse gli occhi
cercando di prendere sonno ma il nome del ragazzo, i suoi occhi, i suoi
tatuaggi, la sua voce..tutto di lui lo stava perseguitando.
L'aveva
desiderato tanto perché lo vedeva come una scappatoia, uno
sfuggire a quella
gabbia che lo teneva in trappola. Ma ora non riusciva a smettere di
pensare a
lui, a vedersi accanto a lui in una vita normale. Una vita senza fan,
concerti,
interviste, paparazzi.
Si rigirò
nel
letto nascondendo il viso contro i cuscini e sospirò
distrutto quando si rese
conto che non avrebbe mai rinunciato a quella vita, alla musica, per un
qualsiasi ragazzo incontrato per caso in un negozio di tatuaggi.
Nemmeno se
suddetto ragazzo fosse la creatura più bella che avesse mai
visto; nonostante
riuscisse a vedersi perfettamente al suo fianco nella
quotidianità. Non avrebbe
mai rinunciato alla musica, per nessuno.
La mattina dopo,
quando si svegliò per il bussare insistente alla porta e le
urla del suo
migliore amico - che gli intimava di darsi una mossa poichè
l'intervista non
poteva essere rimandata-, si accorse di non essersi nemmeno cambiato la
sera
precedente.
Si fece una
doccia e scelse un paio di jeans e una maglietta a maniche corte
perdendo tempo
davanti allo specchio per sistemarsi i capelli.
Uscì
dalla
stanza trovandosi davanti Harry e lo superò senza dirgli
nulla prenotando
l'ascensore.
- Com'è
andata?-
s'interessò il riccio raggiungendolo ed entrando con lui
nell'ascensore.
Liam
restò in
silenzio ed incrociò le braccia al petto appoggiandosi
contro la parete con la
schiena.
- È
andata così
male?- insistette guardandolo negli occhi.
Il castano fece
spallucce e mormorò: - Avevi ragione tu, è stata
tutta un'enorme cazzata.-
Quando le porte
si aprirono Harry restò immobile a fissare quello che si
allontanava raggiungendo
l'ingresso e facendosi scortare fino all'uscita.
Lo seguì
velocemente sedendosi al suo fianco nei sedili posteriori della jeep
nera e
sussurrò: - Sicuro di farcela per l'intervista?-
- Non è
morto
nessuno, Harry!- esclamò irritato Liam stringendo i pugni. -
Non è andata e
basta. Non c'è bisogno di farne un dramma.-
Il riccio lo
osservò attentamente e poi scosse il capo borbottando: -
Almeno fingi un
sorriso.-
- Lo
fingerò il
sorriso quando prenderò posto in quel cazzo di studio,
chiaro?!- ribatté
scocciato il castano incrociando le braccia al petto e guardando fuori
dal
finestrino.
Zayn si era
svegliato presto quella mattina, si era fermato alla solita caffetteria
per il
caffè e la brioche ed era arrivato al lavoro puntuale con il
sacchetto che
aveva passato ad un Louis stranamente silenzioso mentre cambiava i
canali della
piccola televisione sul bancone.
- Che stai
cercando?- chiese curioso sporgendosi verso quello che continuava a
fare
zapping.
Il rossiccio lo
ignorò e sbuffò stringendo il telecomando per
trattenersi dal lanciarlo contro
la parete dal nervoso.
- Cerco un
canale che non trovo.- borbottò dopo altri minuti
appoggiando l'arnese sul
bancone con troppa forza per poi incrociare le braccia e sbuffare.
- Tu invece?
Com'è andata col tuo cantante?- s'interessò senza
alcuna inflessione nel tono
di voce.
Zayn fece
spallucce e prese una delle riviste sul bancone sfogliandola
svogliatamente
mentre rispondeva: - Non è successo nulla di particolare.-
- Vuoi dirmi che
non te lo sei scopato?!- chiese scettico, confuso e sorpreso Louis che
lo
guardava negli occhi cercando di assimilare la novità.
- Abbiamo
mangiato in camera sua.- sussurrò il moro rimettendo al suo
posto la rivista
mentre stropicciava le pagine con le dita per il nervoso. - Ma non
è successo
proprio nulla. Mi son reso conto di non volere una semplice scopata.-
- Ma era pur
sempre un inizio.- tentò di farlo ragionare vedendo l'altro
sbuffare e scuotere
la testa.
- Ho
semplicemente capito che non era quello che volevo.- spiegò
con un tono di voce
leggero incrociando le braccia al petto. - Hai detto tu che non
è una favola, no?-
- Sì, ma
ti
avevo anche detto che potevi scoparlo per liberarti di
quest'ossessione.-
borbottò muovendo due dita sui suoi capelli rossi per
modellarsi il ciuffo.
- È
questo il
problema, Lou!- sbottò allargando le braccia con fare
esasperato. - Non posso
liberarmi di lui perché non voglio una semplice scopata.-
- Non dirmi che
sei innamorato di lui, Malik. Potrei scoppiarti a ridere in faccia.-
mormorò
serio il rossiccio giocando con l'anello di metallo sul sopracciglio.
Zayn
sbuffò ed
incrociò le braccia al petto mordendosi il labbro e
mugugnò: - Non è che
sono..innamorato di lui.-
- E allora
dov'è
il problema?-
- Che se
continuo a frequentarlo sarà quello il problema.-
sussurrò nervoso grattandosi
il collo tatuato mentre le guance gli si coloravano di un rosso tenue.
- Liam
è..è davvero una persona fantastica, Lou. Prima
lo vedevo come il ragazzo
perfetto, come la mia cotta impossibile, il mio cantante preferito..il
mio
idolo. E ora in questi due giorni sto conoscendo nuovi lati di lui e so
che
finirei con il rimanere fregato. È una calamita, una
trappola invitante. Se
dovessi scopare con lui finirei per desiderarlo ancora, capisci?
È quel tipo di
persona con cui stai bene, con cui passeresti ogni fottuto secondo
della tua
vita.-
Si passò
una
mano tra i capelli neri e sospirò lanciando una veloce
occhiata alla rivista in
cui spiccava il titolo su un nuovo possibile flirt di Liam Payne.
- E io non posso
averlo. Quindi se gli starò lontano..-
- ..ti
passerà?-
lo interruppe Louis concludendo per lui.
Zayn
annuì semplicemente
e mugugnò: - Spero solo mi passi velocemente
perché..-
- Eccoci
di nuovo in studio con la vostra
stella preferita, Liam Payne!-
S'irrigidì
di
colpo e si voltò verso il televisore sciogliendosi
completamente alla vista del
castano. I suoi occhi marroni, i suoi capelli morbidi sistemati in una
piccola
cresta e le sue labbra piegate in un sorriso fin troppo allegro.
- Questo ragazzo
è la perfezione.- mormorò perso nei suoi pensieri
e con gli occhi fissi sulla
mascella del castano.
- Sono un
idiota.- s'insultò da solo stringendo le dita tra i capelli
e tirandoli. -
Avevo la possibilità di scoparlo, di lasciargli dei segni
miei sul corpo e l'ho
rifiutato. Sono un coglione!-
- Quel che
cercavo di farti capire io.- borbottò il rossiccio
incrociando le braccia al
petto con una smorfia quando il ragazzo seduto su una poltrona
iniziò a fare il
solito discorso da vip con i piedi per terra.
- Si sarebbe
fatto scopare da me.- continuò Zayn scompigliandosi tutti i
capelli guardando
la sua cotta impossibile che parlava della metà dei soldi di
quei concerti dati
in beneficenza. - Ho perso un’occasione d’oro e..-
- Quindi,
Liam, le tue fan son curiose di
sapere se c’è qualcuno nella tua vita.-
Non sapeva
nemmeno lui il perché ma si ritrovò a studiare
ogni particolare del viso del
castano, forse cercando qualche indizio che lo aiutasse a capire se
quel che si
nascondeva dietro l’affermazione della donna bionda fosse
vero.
- Nell’ultima
settimana sei scomparso fin
troppo spesso, le tue fan ti aspettano notte e giorno fuori dal tuo
hotel e le
notizie volano sui social network. Vuoi parlarci di questo flirt
misterioso?-
Il cuore
iniziò
a battergli sempre più veloce quando vide passare qualcosa
negli occhi di Liam,
qualcosa che il ragazzo si affrettò a nascondere dietro una
risata e un: - Non c’è
nessuno, son pronto a giurarlo.-
- Quindi
rimarrai sempre libero e sul
mercato?-
Fece una smorfia
e grugnì quando lo sentì rispondere
tranquillamente: - Sono delle mie fan e se
uscissi con qualcuno sarebbero le prime a
saperlo.-
- Non
c’è proprio nessuno nella tua vita
sentimentale?- sentì insistere
l’intervistatrice alla ricerca di un gossip.
Quando Liam
negò
nuovamente incrociò le braccia al petto con le labbra tese
in una linea e
sbuffò sentendo Louis chiedergli se stesse bene.
- Spegni queste
cretinate.- sbottò dandogli le spalle ed ignorando il dolore
al petto. - Com’è
che li definisci tu?-
- Un posto in
cui i personaggi famosi si vendono come delle puttane?- rispose con un
velo d’incertezza
nella voce vedendo il moro annuire e sbattere la porta grugnendo: -
Sono solo
stronzate.-
Le seguenti due
settimane Liam le passò tra concerti di sera e meet and
greet il pomeriggio; ed
era una cosa che alla fine non era così negativa, lo aiutava
a non pensare
troppo a quel ragazzo che ancora non volevo lasciargli la mente libera.
Ogni tanto
durante i concerti guardava attentamente tra i suoi fan per cercarlo,
si
illudeva di trovarlo; conosceva il suo cognome, poteva essersi
informato su di
lui e magari aveva comprato un biglietto solo per vederlo.
Perché
non
poteva essere l’unico tra i due a sentirsi così,
non poteva essere l’unico ad
immaginarsi al suo fianco per tutta la vita.
Non ne aveva
parlato con nessuno, aveva mentito in ogni intervista e ad ogni fan..
persino
ad Harry continuava a mentire. Harry che lo studiava sempre
più attentamente,
come se sapesse tutto quello che gli passasse per la testa.
Ma lui non
voleva dirlo a nessuno, voleva tenersi il suo piccolo segreto e
ripetere a
tutti che non esisteva nessuno nel suo cuore. Continuare a mentire per
restare
saldi e non crollare.
Dopotutto Zayn
gli aveva detto espressamente di non volerlo vedere e, nonostante gli
avesse
detto in faccia che non avrebbe promesso nulla, stava solo seguendo i
suoi desideri.
Se Zayn lo voleva ormai conosceva tutto di lui, sapeva come
raggiungerlo, come
mettersi in contatto. E se dopo due settimane di lui non si era ancora
visto
nulla voleva dire che avrebbe rispettato i suoi desideri.
Il giorno prima
di partire però, mentre sistemava le valigie, si
trovò tra le mani il taccuino
di Harry, dove era segnata tutta una lista di cose da fare e non fare
per l’appuntamento
con Zayn.
Dopo due minuti
aveva già infilato un paio di jeans e una maglietta a
maniche corte, aveva
preso un cappello con la visiera e i soliti occhiali da sole prenotando
l’ascensore
mentre s’infilava una felpa con il cappuccio.
Si bloccò
quando
le porte dell’ascensore si aprirono e la voce di Harry, che
gli chiedeva dove
andasse, raggiunse le sue orecchie.
Si voltò
lentamente verso di lui mentre entrava e si appoggiava contro la parete
con lo
specchio vedendolo sospirare e scuotere la testa mormorando: -
Ricordati che
domani dobbiamo partire, chiama se hai bisogno di aiuto.-
- Io..-
mugugnò per
poi annuire e sorridere timidamente sussurrando: - Grazie, Har.-
Sentendolo
ribattere con: - Stai attento però, Li.- mentre le porte si
chiudevano.
Una volta nella
hall prese la strada per le cucine sollevando il cappuccio ed infilando
gli
occhiali da sole. Prese l’uscita secondaria, quella nascosta
del personale, e
si trovò nella strada principale e trafficata di New York.
Restò un
momento
immobile, spaesato da tutta quella confusione, e poi prese un respiro e
iniziò
a camminare velocemente cercando di richiamare alla memoria la strada
fatta
settimane prima.
Zayn era rimasto
solo nel piccolo negozio, aveva finito qualche tatuaggio non troppo
difficile
che una coppietta di sedicenni innamorati gli aveva chiesto, e aveva
iniziato a
sfogliare il libro che aveva trovato due settimane prima negli scaffali
della
biblioteca comunale.
Louis era uscito
prima e gli aveva chiesto di chiudere il negozio, aveva un impegno
strano con
le ultime carte prima del trasferimento.
Non aveva ancora
capito bene cosa volesse fare il suo amico ma, da quel poco che era
riuscito a
decifrare nei suoi discorsi senza senso sulla libertà,
assomigliava tanto ad un
voler viaggiare senza meta e senza legami; come un viaggio alla ricerca
di se
stessi.
Aveva anche
capito, sempre dai suoi discorsi senza capo né coda, che gli
avrebbe lasciato
il negozio; sarebbe diventato il proprietario di quella bettola
sull’orlo del
fallimento, e non poteva certo lamentarsi perché Louis stava
anche facendo fin
troppo per lui.
Aveva cercato di
non dare troppo peso all’imminente partenza
dell’amico perché lo vedeva dai
suoi sguardi come si sentisse in colpa a lasciarlo da solo. Ed era
stato lui la
causa della permanenza del rossiccio a New York.
Perché
Louis era
già in viaggio quando l’aveva trovato sul ciglio
di una strada con un braccio
bucato, aveva speso tutti i suoi soldi per comprare quel piccolo locale
e
trasformarlo in un negozio di tatuaggi, l’aveva assunto come
dipendente e gli
aveva dato una seconda possibilità.
E ora doveva
riprendere quel viaggio stupido che aveva interrotto anni prima per
colpa sua;
giurava di tornare a prenderlo ma non ne poteva essere così
sicuro.
Perché
poteva
trovare un altro ragazzo da salvare e tutta la storia sarebbe
ricominciata, lui
sarebbe diventato solo uno dei tanti ad essere stato salvato da quel
ventunenne
con una storia misteriosa alle spalle.
Lo scampanellio
della porta d’ingresso fu la causa
dell’interruzione dei suoi pensieri e senza
sollevare lo sguardo borbottò: - Abbiamo chiuso.-
Iniziò a
tossire
convulsamente quando sentì quella voce roca dire: - Sono qui
per farmi un
tatuaggio.-
- L-Liam?-
balbettò chiudendo il libro e appoggiandolo sul bancone, si
alzò in piedi e poi
incrociò le braccia al petto borbottando: - Mi sembrava di
essere stato chiaro,
non voglio vederti.-
Il castano si
tolse il cappuccio e gli occhiali da sole avvicinandosi e ripetendo: -
E io ho
detto che voglio un tatuaggio.-
- E io ti ho
detto che siamo chiusi.- ribatté Zayn raddrizzando la
schiena per essere più
alto dell’altro.
- Non me ne vado
finché non ho il mio tatuaggio.- replicò con un
sorriso stronzo quello che
appoggiò gli occhiali sul bancone avvicinandosi
ulteriormente .
Il moro
s’irrigidì
e sibilò: - Un altro passo e sei morto, chiaro?- venendo
completamente ignorato
da quello che si fermò con il petto contro il suo.
- Ops.-
ghignò
Liam sporgendosi per sussurrare contro l’orecchio
dell’altro: - Ora cosa vuoi
farmi?-
Zayn chiuse gli
occhi cercando di restare calmo e rispose, con un tono di voce
impassibile: -
Se ti faccio il tatuaggio..te ne andrai?-
- E ti
lascerò
in pace per sempre.- aggiunse l’altro muovendo le punta di
due dita lungo la
guancia e il collo di quello che cercava di non arrossire.
Zayn si
allontanò di colpo, quasi scottato, e iniziò a
camminare verso una stanzetta
facendo cenno all’altro di seguirlo.
- Prima facciamo
questo tatuaggio, prima mi libero di te.- borbottò
tenendogli la porta aperta
sentendolo ridere ed sussurrare: - La verità è
che tu non vuoi liberarti di
me.-
- Questo
è tutto
da vedere.- ribatté spingendolo, con le mani sul petto, a
sedersi su un
divanetto per poi chiedere: - Che tatuaggio vuoi?-
- Una piuma.-
rispose immediatamente togliendosi la felpa e mostrandogli il braccio
indicando
un punto e sussurrando: - Qui.-
Annuì e
gli fece
appoggiare il braccio sul tavolo di fronte a loro, tenendo le dita
sulla sua
pelle mentre iniziava a muovere il pennino per ricopiare fedelmente il
disegno
di una piuma.
- Ho pensato a
te in queste settimane.- sussurrò Liam con gli occhi fissi
sulle dita del moro
e sui contorni della piuma che man mano comparivano sulla sua pelle
pallida.
- Mi fa
piacere.- borbottò freddo rimanendo concentrato sul
tatuaggio.
Passarono
qualche minuto in silenzio e poi Liam prese un piccolo respiro
facendosi
coraggio e chiese: - Tu non hai pensato a me?-
Zayn venne colto
alla sprovvista da quella semplice domanda, restò immobile e
poi si morse il
labbro rispondendo con un secco: - No.-
- Avevo
pensato.. ad una conclusione diversa per quella serata.- insistette il
castano
stringendo le dita dell’altra mano sul cappello poggiato
sulle gambe.
- Ah,
sì?-
chiese scettico l’altro senza smettere di definire il
tatuaggio. - E come? Con
te nudo nel letto completamente soddisfatto dopo avermi scopato?-
Liam scosse la testa
e sussurrò: - Con noi due addormentati nel letto.. e io che
mi svegliavo la
mattina dopo e ti trovavo ancora accanto a me.-
- Non dire
stronzate.- sibilò appoggiando il pennino sul tavolo per
paura di rovinare
tutto il lavoro. - Non sei da relazione seria. Lo so, Liam, smettila di
mentire. So chi sei, so tutto di te. Solo..smettila, va bene?-
- Io n-non.. non
sto.. non sto mentendo, Zayn.- mugugnò dandosi dello stupido
quando iniziò a
vedere appannato per le lacrime.
- Certo.-
ridacchiò freddo il moro riprendendo il suo lavoro. - Ed
è quello che dici a
tutti i ragazzi e le ragazze che ti scopi mentre sei in tour. Tu sei
importante, tu sei diverso.- lo scimmiottò strofinando il
polso sulle palpebre
per cancellarsi le lacrime che iniziavano a formarsi e gli impedivano
di
vedere.
- Ma tu.. tu hai
detto così tante belle cose di me.- insistette mordendosi il
labbro e continuando:
- Hai detto che i miei occhi sono dolci e non possono mentire, che
salvo le
persone con la voce, che..-
Zayn
guardò il
tatuaggio concluso e rimise al suo posto il piccolo apparecchio,
incrociò le
braccia al petto e si appoggiò con la schiena al bancone
sussurrando: -
Perché?-
Il castano si
alzò in piedi, lasciando il cappello e la felpa sul
divanetto, e si avvicinò a
lui chiedendo: - Perché, cosa?-
- Perché
vuoi
sentirmelo dire per forza.- rispose spingendosi ancora di
più contro il legno
mentre l’altro si avvicinava bloccandolo.
- Sei tu ad
avere paura, vero?- domandò Liam stringendo le dita sul
bancone e guardando il
ragazzo negli occhi. - Ma io non voglio farti del male.-
Zayn chiuse gli
occhi quando sentì il dorso della mano sulla sua guancia e
sussurrò: - Me lo
stai facendo già ora.. non te ne accorgi ma mi stai facendo
del male.-
- Non è
vero.-
borbottò appoggiando un palmo sul suo collo e
l’altro sulla sua guancia. - Non
ti sto facendo male, sei tu che ti stai facendo del male rifiutandomi..
dammi
una possibilità, Zayn. Solo una possibilità,
nient’altro.-
Scosse ripetutamente
la testa e ripeté: - Mi farà male,
perché non vuoi capirlo? Non può avere un
futuro questa cosa.-
- Perché
non
vuoi capirlo tu?- ribatté deciso Liam muovendo entrambi i
pollici sulla pelle
del moro. - Perché ti neghi qualcosa se non sai come
andrà a finire? Non voglio
farti del male, non posso farti del male.-
S’illuminò
in un
sorriso quando sentì Zayn dire: - Hai ragione.- per poi
piegare le labbra in
una smorfia al suo: - Hai ragione, ho paura. E forse è
meglio così.-
- Non puoi
vivere nella paura.- insistette appoggiando la fronte contro la sua. -
Non puoi
continuare a negarti le cose per paura di soffrire, non.. non farai mai
esperienza.. non crescerai mai.. la vita è piena di
delusioni ma sono quelle
che poi ci rendono più forti e ci fanno ricominciare a
combattere. Dammi una
possibilità, ti prego.-
- L-Liam..-
mugugnò stringendo le dita sulla sua maglia aprendo
lentamente gli occhi. -
Questa è una cosa da..-
-..da matti, lo
so.- concluse per lui sorridendo dolcemente e ripetendo: - Una sola
possibilità.-
Il castano
continuò a fissarlo negli occhi e si sporse verso di lui
appoggiando le labbra
sulle sue; si staccò solo per ripetere contro la sua bocca:
- Una, Zayn. Una
sola.-
Angolo
Shine:
Vi ho fatti
aspettare solo cinque giorni, sto diventando brava. U.U
Grazie mille per
tutte le recensioni e per tutto l’affetto. Mi emoziona,
davvero. Saper di aver
iniziato più o meno un anno fa a rompere i coglioni con
queste storie e mi
avete fatta sentire “accolta” fin
dall’inizio.
(Date la colpa
allo Ziam se mi avrete per sempre in mezzo. Quei due mi hanno fatta
impazzire
dall’inizio e ora non c’è più
via di ritorno :c )
Alla prossima,
prometto di metterci lo stesso tempo e di non farvi aspettare troppo.
|
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Capitolo 6 *** Sesto capitolo ***
Di
canzoni e tatuaggi.
Sesto
capitolo:
Zayn stava
ancora pensando a tutto il discorso quando sentì le labbra
di Liam sulle
proprie e quella frase sussurrata con innocenza; un’innocenza
che sembrò avere
tutt’altro effetto in lui perché strinse le dita
tra i capelli marroni del suo
cantante preferito e gli morse il labbro iniziando a baciarlo con
più passione.
In poco tempo si
trovarono sdraiati sul divanetto, le mani che non riuscivano ad essere
soddisfatte completamente e che avevano bisogno sempre di nuova pelle
da
accarezzare, toccare e sentire sotto i polpastrelli.
- Dimmi che..-
mugugnò Liam cercando di spingersi contro il ragazzo sopra
di lui. -..che hai
tutto.-
Il moro
annuì e
appoggiò i palmi accanto al viso dell’altro
mordendogli il collo e succhiando
lentamente per lasciargli un segno ben visibile.
- Zayn.-
ringhiò
tra i denti stringendogli i fianchi e muovendosi contro la sua gamba
per dar
sollievo all’erezione quasi formata. - Ti prego, muoviti.-
- Un po’
disperato il nostro cantante preferito, eh?- lo prese in giro seguendo
il
contorno delle sue labbra con la lingua mentre lo sentiva sbuffare e
cercare di
trovare la giusta frizione.
Liam
grugnì e
strinse le dita sulla maglia del moro, cercando di sollevarla, ma si
bloccò con
la stoffa attorno ai gomiti di quello che scoppiò a ridere
spingendo un dito
contro il suo naso.
- Fammi godere
un po’ del tuo corpo.- sussurrò Zayn infilando le
mani sotto la sua maglietta a
maniche corte gemendo soddisfatto a sentire la sua pelle calda.
- Prendi il
lubrificante, va bene? E poi potrai farmi quello che vorrai. Ti prego,
non ce
la faccio più.- si lamentò il castano che si
concentrò sul bottone dei suoi
jeans; si lasciò coinvolgere da un altro bacio e chiuse gli
occhi sentendo la
mano del moro sostituirsi alla sua.
- Liam..-
sussurrò quest’ultimo con un ghigno infilando la
mano nei suoi boxer per
stringerla attorno all’erezione di quello che
sentì il fiato mozzarsi in gola.
-.. mi stai offrendo il tuo corpo e stai dicendo che posso farne tutto
quel che
voglio?-
Il castano
annuì
velocemente e mugugnò: - Tutto quello che vuoi ma prendi il
lubrificante..e dei
preservativi perché..-
Zayn riprese a
baciarlo, stringendo le dita sulle ciocche dei suoi capelli, e
spostò le labbra
sulla mandibola definita mordicchiandogli la pelle ricoperta da un filo
di
barba.
- Aspettami
qui.- sussurrò alzandosi dal divano e raggiungendo la
scrivania piena di
abbozzi di nuovi tatuaggi, iniziò a rovistare tra i cassetti
e mostrò al
ragazzo ancora sdraiato la bottiglietta di lubrificante e la confezione
di
preservativi.
Li
appoggiò sul
tavolo di fronte al divano e si sfilò la maglia lasciandola
cadere a terra,
sentì lo sguardo del castano fisso su di lui e
spiegò tranquillamente: - Louis
dice sempre che bisogna essere pronti per qualsiasi evenienza.-
Liam
aggrottò le
sopracciglia confuso e arrossì quando Zayn prese posto a
cavalcioni su di lui
aiutandolo a liberarsi della maglia.
- Cosa
c’è tra
te e Louis?- chiese curioso, reggendo il busto con i gomiti puntati sul
divano.
Il moro
scoppiò
a ridere di gusto - appoggiando i palmi sui suoi pettorali per poi
scendere
lentamente lungo il suo petto- , scosse la testa e sussurrò,
guardando il
ragazzo che continuava a fissarlo: - Vuoi parlare di Louis mentre ti
scopo?-
- E-Ecco..
i-io.. v-volevo solo.. solo s-sapere se.. se..- tentò di
spiegarsi, con scarsi
risultati, mentre si mordeva di tanto in tanto il labbro per trattenere
i gemiti
provocati dalle dita del moro che stavano percorrendo tutti i suoi
muscoli.
Zayn sorrise
soddisfatto e lo spinse, con le mani sulle spalle, a sdraiarsi
nuovamente e si
sporse per leccargli lentamente il collo.
- Se?-
insistette con un tono di voce chiaramente divertito stringendo due
dita sul
capezzolo di quello che spinse il viso contro il bracciolo mugugnando:
- Se..
se tu.. e.. tu e lui.. se voi due..-
- Cosa vuoi
sapere di me e Louis?- chiese, trattenendo una risata, mentre spostava
la mano
sul bassoventre del castano, la infilò nei suoi pantaloni
slacciati e gli
massaggiò l’erezione coperta solo dai boxer.
- Z-Zayn.- si
lamentò a denti stretti sollevando il bacino per spingersi
contro la sua mano;
arrossì completamente quando sentì il suo fiato
caldo sulle labbra e il
sussurro: - Sei già così duro per me?-
- Qualcuno ti ha
mai detto che.. che tu.. tu sei un grandissimo figlio di puttana?-
cercò di
restare freddo e serio fallendo nel momento in cui sentì le
dita sottili
stringersi con fermezza attorno al suo membro.
- Giusto due o
tre persone.- ridacchiò Zayn masturbandolo lentamente senza
distogliere
l’attenzione dai suoi occhi marroni e liquidi. - E sai che
non ti ho mai visto
arrossire così? O almeno non da quando Claire,
quell’attrice stupida e viziata
francese, ti ha sputtanato dicendo al mondo intero che non eri del
tutto
etero.-
- Come fai a..-
tentò di parlare Liam zittendosi quando il moro
continuò: - Oppure quando hai
fatto outing in quell’intervista. Eri così tenero
con le guance tutte rosse..
ora invece sei molto sexy, davvero tanto.-
- Non dirmi che
sei un..- sussurrò bloccando il resto della frase contro le
labbra di Zayn che
continuò per lui: - .. sono un pazzo maniaco che si masturba
guardando tutte le
tue interviste.-
- Smettila.-
mugugnò
il castano riprendendo a spingersi contro la mano dell’altro
che ridacchiò
dandogli un veloce bacio sulle labbra.
- Vuoi che la
smetta di fare questo?- lo interrogò stringendo la presa sul
suo membro per
masturbarlo con più decisione. - Cosa vuoi da me, Liam?-
Restò per
un
momento in silenzio e poi sussurrò con un filo di voce: -
Scopami.-; arrossì e
spinse la guancia contro il bracciolo per non guardarlo negli occhi e
ripeté: -
Voglio che mi scopi.-
Zayn sorrise
annuendo, mormorò qualcosa tra sé e sé
e poi spostò entrambe le mani
sull’elastico dei boxer, abbassandoglieli insieme ai jeans.
- Così
duro per
me.- mugugnò avvolgendo le braccia attorno alle sue gambe
per poi prendere
posto tra esse. - E arrossisci anche su tutto il petto.-
ridacchiò come un
bambino sporgendosi per baciargli la pelle dell’addome.
Strofinò
il naso
contro il suo fianco e lo morse subito dopo lasciandogli un marchio,
spostò una
mano su un segno biancastro e lo accarezzò con
l’indice sussurrando: - Questa è
la famosa cicatrice che ti sei fatto con Harry? Quando hai rischiato di
finire
in ospedale?-
Liam
annuì
solamente e puntò un piede sul divano spingendo il ginocchio
contro l’addome
tatuato del moro per fargli capire di muoversi. Venne ignorato
completamente da
quello che continuava a muovere il palmo su tutto il suo petto
baciandogli
ripetutamente la cicatrice.
- Dovresti
tatuarti il nome di Harry.- sussurrò dopo qualche minuto
sollevando lo sguardo
sul castano che sbuffò e sbottò: -
Perché non tatuarmi il tuo nome sul sedere,
allora?-
Zayn
arrossì e
distolse lo sguardo, sorridendo come un idiota, per poi riprendersi e
stringere
entrambe le mani sulle natiche dell’altro mordendogli la
pelle tesa del
bassoventre.
Liam
sussultò,
preso alla sprovvista, e si lasciò sfuggire un gemito
spingendo il capo contro
il bracciolo del divano sentendo il moro aggiungere, con un tono di
voce
malizioso: - Mi divertirò ad incidere il mio nome sulla tua
pelle.-
- Prima
però..-
mormorò Zayn continuando a massaggiargli le natiche.
-..vorrei davvero prenderti
in bocca.-
Osservò
attentamente il ragazzo, che annuiva solamente con gli occhi chiusi e
il
respiro affrettato, e si sporse verso il suo membro eretto iniziando a
leccarlo
lentamente in prossimità della vena che continuava a
pulsare.
Si spostò
per
baciargli ripetutamente la punta, già bagnata dal liquido
preseminale; i versi
che continuavano a lasciare quelle labbra invitanti furono tutto quello
che gli
servì per abbassare il viso e accoglierlo nella sua bocca
iniziando a muovere
il capo su e giù fermandosi di tanto in tanto per deglutire.
Zayn non si era
mai eccitato così tanto per un semplice pompino, forse per
il fatto che Liam
continuava a gemere il suo nome senza più nessun freno,
tirandogli
ripetutamente i capelli per avere un qualche controllo sul ritmo da
seguire.
Allungò un braccio sul tavolo, cercando a tentoni quel che
gli serviva, e si
staccò dal membro lucido e rosso del castano aprendo la
confezione di
preservativi con gesti decisi e quasi rabbiosi.
- Z-Zayn.-
mugugnò Liam con gli occhi chiusi e una mano stretta attorno
alla sua erezione,
che pompava lentamente sentendosi sempre più vicino
all’orgasmo.
L’altro
annuì
semplicemente e sussurrò: - Ci sono quasi.- per poi
guardarlo e piegare le
labbra in un sorriso allo stesso tempo dolce e malizioso aggiungendo: -
Perché
non ti prepari un po’ tu?-
Aprì la
bottiglietta di lubrificante e prese la mano del castano versandovi
sopra del
liquido, continuò a fissarlo mentre quello muoveva le dita
per scaldarlo e le
spostava sulla sua apertura mordendosi il labbro.
- Fammi vedere
quanto mi vuoi.- sussurrò Zayn stringendo le dita attorno al
suo polso per
aiutarlo nella preparazione; arrossì vedendolo annuire e
sussurrare, con la
voce spezzata dai gemiti: - Ti voglio..tanto.-
- Non vogliamo
che tu ti faccia del male, vero cucciolo?- domandò muovendo
le dita sul braccio
del castano, che scosse la testa con gli occhi lucidi per il piacere.
Grugnì
esasperato sentendo il suo membro pulsare in risposta ai gemiti di Liam
e aprì
un preservativo infilandolo il più velocemente possibile per
poi ricoprirlo con
altro lubrificante. Appoggiò le mani sulle cosce del ragazzo
e si eccitò ancora
di più quando incrociò i suoi occhi marroni
accesi di una strana luce
d’insicurezza.
- Se dovessi
cambiare idea..- non completò la frase perché il
castano annuì solamente,
quell’espressione indifesa sul viso che gli faceva solamente
venir voglia di
stringersi a lui e non lasciarlo andare via.
Lo
penetrò in
una sola mossa decisa stringendo le dita sulle cosce del ragazzo che
gemette
stringendosi attorno a lui; continuò a muoversi velocemente
lasciandosi guidare
dal respiro affannato di Liam e dai suoi gemiti.
Quando il
castano iniziò a gridare il suo nome, masturbandosi
velocemente, capì di aver
trovato il fascio di nervi contro cui iniziò a spingersi
sempre più
profondamente; raggiunse l’orgasmo nascondendo il viso contro
il collo del
ragazzo, che morse non appena lo sentì stringersi ancora di
più attorno a lui annaspando
alla ricerca di ossigeno.
Continuò
a
muoversi dentro di lui mentre lo aiutava con una mano sulla sua,
iniziò a
sussurrare una serie di incoraggiamenti seguiti da morsi e baci, che
stavano
rendendo il collo di Liam un campo di battaglia, e lo
osservò attentamente per
cogliere ogni sua più piccola sfumatura.
Se prima pensava
che quel ragazzo fosse la perfezione doveva rivedere tutto,
perché non c'era
niente di più perfetto ora nei suoi occhi marroni socchiusi,
nelle loro mani
strette insieme attorno al suo membro, nei suoi gemiti rauchi e nel
continuo
tremare del suo corpo quando venne attraversato da una scarica di puro
piacere.
Strinse le dita
attorno al membro di Liam, continuando a fissare la sua mandibola dai
tratti
decisi, mentre ripeteva il suo nome baciandogli il collo.
Quando vide il
castano sciogliersi completamente contro il divano, così
distrutto da un
semplice orgasmo, sorrise soddisfatto e si sfilò dal suo
corpo togliendosi il
preservativo.
Si alzò
dal
divano e lo buttò nel cestino, tornando dal castano che
aveva ancora gli occhi
chiusi e cercava di regolarizzare il respiro.
- Soddisfatto?-
chiese Zayn per rompere quello strano silenzio che iniziava a pesargli
fin
troppo.
Liam
annuì
solamente, aprì gli occhi e allungò le braccia
mugugnando qualcosa che sembrava
voler dire: "vieni qui, voglio un abbraccio".
Il moro si morse
il labbro, indeciso se vestirsi o assecondare le sue richieste, e poi
si
avvicinò lentamente, quasi studiando i suoi passi.
- Non sono
abituato a questo.- sussurrò sedendosi accanto alle gambe
dell'altro, su un
piccolo spazio libero del divano.
Liam
sbuffò a
vederlo così lontano e strinse le braccia sui suoi fianchi
attirandolo contro
il suo corpo.
- Alle coccole
post-sesso?- chiese curioso strofinando il naso contro il collo del
moro che
annuì borbottando: - Inutile spreco di energia.-
- Non lo faccio
con tutti.- sussurrò l'altro seguendo con le dita tutti i
tatuaggi che
coprivano il petto del ragazzo, fissandoli incantato. - In
realtà con nessuno.
L'ultima volta è stata con il mio primo ragazzo a..-
- ..quindici
anni, si chiamava Stefan ed eri follemente innamorato di lui.-
continuò per lui
non riuscendo a bloccarsi.
Liam
sbatté le
palpebre, preso in contropiede, e poi annuì scuotendo la
testa con un sorriso
divertito.
- Cosa mi sai
dire di..- si leccò le labbra e poi concluse: -..di Jack?
Come mi dici di lui?-
Zayn fece
spallucce e rispose tranquillamente con: - Era uno stronzo e basta. Un
po' come
Susan, no? Volevano solo essere lanciati nel mondo dello spettacolo.-
- E tu?-
domandò
dopo aver preso coraggio. - Tu vuoi un posto nel mondo dei famosi?-
Restarono in
silenzio per qualche minuto e poi il moro scosse la testa sussurrando:
- Non mi
piace, preferisco vivere nel mio piccolo spazio. Amo l'anonimato.-
- E allora cosa
vuoi da me?- insistette non riuscendo a darsi una risposta da solo. -
Cosa sono
per te se non una rampa di lancio verso il successo? Perché
sei bellissimo,
Zayn. Con questa storia avresti gli occhi di tutti addosso, copertine
di
giornali con il tuo nome..se fossi bravo a scrivere poesie lo farei
solo per te
e per i tuoi occhi.-
- Grazie per i
complimenti.- ridacchiò con le guance rosse per poi cercare
di sollevare le
spalle e rispondere: - Quel che ti ho detto sul balcone settimane fa
è vero,
Liam. La tua voce salva le persone, la tua voce ha salvato me.-
- Quale album?-
lo interrogò il castano, muovendo le dita sul suo braccio
per seguire un
complicato tribale. - Quali canzoni?-
- Il primo album.-
sussurrò con un filo di voce, come se fosse un segreto da
condividere solo con
lui. - Le tre canzoni dedicate al tuo amico..-
- Jess?- chiese
con una smorfia ad arricciare le labbra. - Il mio amico morto di..-
Zayn
annuì
solamente e si strinse a lui quando sentì improvvisamente
freddo.
-
È..brutto.-
bisbigliò il castano, le dita sulla schiena dell'altro
ragazzo che annuiva
aggiungendo: - Pensi di avere in mano il mondo ma poi capisci troppo
tardi di
essere tu nelle mani di quella roba.-
- E ne sei uscito?-
chiese mordendosi il labbro ed aspettando una risposta, che non
tardò ad
arrivare.
- Sono qui
grazie a te, a Louis, a me o a non so che altro.. ma sono qui.-
sussurrò Zayn
iniziando a muovere un piede contro il suo polpaccio.
- Ero in un bar
con Louis, erano passate un po' di settimane da quando mi aveva
trovato, e alla
radio avevano fatto passare una tua canzone. Dicevano che eri la stella
del
momento, io pensavo solo che avrei voluto sentire la tua voce per
sempre.-
ridacchiò nervoso con gli occhi lucidi, completamente perso
nei ricordi. -
Louis mi ha regalato il tuo cd per il compleanno. Quest'anno dovevamo
venire a
un tuo concerto ma ho venduto il biglietto per riparare la finestra che
mi
hanno rotto degli stronzi col loro dannatissimo pallone.-
- Sei un mio
fan?- chiese infilando le dita tra i capelli del ragazzo che annui
borbottando:
- Ora segnami pure sulla lista.-
- Non ho nessuna
lista.- mormorò Liam spingendo la fronte contro quella del
moro per poterlo
guardare negli occhi. - E tu non ci saresti finito dentro ugualmente.-
-
Perché?-
domandò improvvisamente puntando gli occhi nocciola in
quelli del suo cantante
preferito. - Non rifilarmi il solito "perché tu sei
diverso".- lo
scimmiottò mimando le virgolette con le dita.
Liam
scoppiò a
ridere, non riuscendo a trattenersi, prese un respiro e rispose
sinceramente: -
Non ne ho idea. So solo che con te mi sento bene. Non mi sento Liam
Payne, sono
Liam.-
- Ti faccio
sentire..normale?- tentennò il moro con le sopracciglia
aggrottate. - Solo
questo?-
- È un
po'
troppo presto per altro, non credi?- ridacchiò nervoso il
castano grattandosi
il capo.
Zayn fece
spallucce e mormorò: - È bello che tu veda in me
qualcosa che ti tenga con i
piedi per terra, no?-
- Già.-
sussurrò, tenendo lo sguardo basso e combattendo contro il
sorriso.
Restarono in
silenzio per qualche altro minuto e poi Zayn chiese: - Vuoi sapere il
perché di
tutti questi tatuaggi?-
Liam
sollevò
immediatamente il capo ed annuì appoggiando il palmo
sull'incavo del braccio
del moro, dove spiccavano una serie di numeri e lettere.
- Il primo
tatuaggio l'ho fatto per mio nonno.- spiegò indicando le
lettere, in una lingua
sconosciuta, che comparivano sulla sua clavicola. - È il suo
nome e la frase
che mi diceva sempre "resta fedele a ciò che sei".-
Liam
annuì
solamente seguendo con le dita il segno dell'inchiostro.
- Questi..-
mormorò a fatica con gli occhi lucidi mostrandogli un
braccio. -..sono stati
quelli più difficili, quelli che..che mi ricordano..- si
fermò facendo uno
strano verso, simile a singhiozzo, quando sentì le labbra
dell'altro sulla sua
pelle.
- Non devi
raccontarmi tutto se non te la senti.- sussurrò il castano,
muovendo il pollice
su una rosa dalle spine troppo appuntite.
- È
che..- si
passò una mano sotto gli occhi per raccogliere le lacrime e
continuò: -..volevo
coprire quei segni. Ma allo stesso tempo ricordarmi cosa avevo passato.
Scusa,
è tutto così.. stupido.- per poi lasciare libero
sfogo alle lacrime nascondendo
il viso tra le mani.
- Ehi, Zayn?-
sussurrò deglutendo e sentendo un groppo in gola fin troppo
forte, appoggiò i
palmi sulla sua schiena cercando di avvicinarlo al suo corpo e lo
strinse forte
quando iniziò a piangere e singhiozzare contro la sua spalla.
- Non penso sia
stupido.- sussurrò muovendo le mani in un massaggio lento
per calmargli il
pianto. - Penso sia giusto che tu voglia ricordare, è un
modo per rimandarti a
quanto tu sia stato forte. Non piangere.-
Appoggiò
le
labbra sui suoi capelli neri e iniziò a canticchiare, con
voce roca per il
pianto che cercava a sua volta di trattenere, il testo di una delle
prime
canzoni che aveva scritto.
Quando concluse
l'ultima nota, Zayn che si era unito baciandogli ripetutamente la pelle
della
spalla, appoggiò la guancia contro il suo capo e sorrise
stringendolo.
- Passata?-
chiese sentendolo annuire e spostare le labbra sul suo collo. - Senti,
Zayn, so
che è una cosa affrettata..tanto affrettata..fin troppo.-
ridacchiò nervoso
sentendolo mugugnare qualcosa contro la sua pelle. - Ma ecco..ho..come
potrei
dirlo senza spaventarti? Ho prenotato un biglietto in più.-
Il moro si
staccò dal suo corpo e lo guardò negli occhi
sussurrando: - Mi stai chiedendo
di..-
-..lasciare
tutto e venire con me.- concluse per lui Liam annuendo con un sorriso
nervoso.
- Non posso
darti una risposta così e..-
- Lo so, lo so.-
lo interruppe passando una mano tra i suoi capelli neri. - Tu
promettimi di
pensarci.-
Zayn
annuì
solamente osservando il ragazzo che si vestiva infilando la maglietta e
i
pantaloni, ridacchiò quando piegò le labbra in
una smorfia sedendosi sul divano
per allacciarsi le scarpe.
- Un paio di
giorni e il dolore passa, promesso.- sussurrò stringendolo
da dietro e parlando
contro il suo collo.
- Mi piacerebbe
restare ancora qui ma Harry..- cercò di spiegarsi il castano
voltandosi con il
busto verso quello che annuì con un sorriso.
- Spero davvero
di vederti in aeroporto domani.- aggiunse appoggiando un palmo sulla
guancia
del ragazzo che arrossì e si morse il labbro. - Il cheek in
è alle sette della
mattina, l'aereo parte alle nove. Vorrei davvero vederti lì
domani, Zayn.-
- Non ti
prometto nulla.- mormorò controvoglia il moro stringendo le
dita tra i suoi
capelli.
- Promettimi
solo che ci penserai.- sussurrò contro le sue labbra. - Che
ci penserai bene.-
insistette azzerando la distanza per dare il via ad un bacio dolce e
carico di
sentimenti.
- A domani,
allora.- bisbigliò non riuscendo a staccarsi dalle sue
labbra. - Spero.-
ridacchiò alzandosi in piedi e uscendo dalla stanza.
Aveva appena
preso gli occhiali da sole, che aveva lasciato sul bancone, quando si
sentì
chiamare a gran voce; si voltò trovandosi davanti il moro in
boxer che gli
infilò il cappello in testa ridendo.
- Lo stavi
dimenticando qua, scemo.- lo prese in giro Zayn intrecciando le dita
dietro il
collo del castano che strinse le sue dita attorno ai fianchi del
ragazzo.
- Sarebbe stato
un motivo in più per farti tornare da me.-
sussurrò strofinando il naso contro
il suo, sbuffò quando sentì il cellulare vibrare
nella tasca dei pantaloni e
diede un bacio veloce al moro girandosi poi verso la porta.
- Liam!- lo
richiamò di nuovo stringendo una mano attorno al suo polso.
- Anche se..se non
dovessi venire..vorrei solo dirti..grazie.-
- Ripetimelo
domani, ti prego.- mugugnò stringendolo di nuovo tra le
braccia e respirando
contro i suoi capelli. - Voglio sentirtelo ripetere domani.-
- Prometto che
ci penserò, ora corri da Harry.- ridacchiò
dandogli una pacca leggera sul
sedere, incrociò le braccia al petto e lo fissò
mentre si allontanava
velocemente; sentendolo sempre più lontano e sentendosi
sempre più freddo.
La mattina dopo
Liam era puntuale in aeroporto, aveva fatto tutti i controlli ma non
voleva
raggiungere il terminal per l’imbarco. Aveva anche detto cose
non proprio
carine alle sue guardie del corpo, che lo invitavano a prendere posto
prima di
essere riconosciuto da troppa gente, e ad Harry; ma a tutti ripeteva
solamente
che finché non si fosse presentata una persona lui non
avrebbe preso il loro
dannatissimo aereo.
- Liam.- lo
chiamò
per la terza volta il riccio, spinto da uno degli agenti del castano
che
sembrava avere particolarmente fretta.
Il ragazzo
interpellato si voltò velocemente verso di lui e
mugugnò: - Altri dieci minuti,
ti prego.-
- Sono quasi le
nove, Li.- sussurrò stringendo una mano attorno al suo
braccio.
- Forse è
in
ritardo.- tentennò l’altro iniziando a guardarsi
intorno.
- O forse non
è
nemmeno partito.- lo corresse Harry ottenendo un’occhiataccia
da parte dell’amico.
- Forse
c’è
traffico, anche noi rischiavamo di fare ritardo se George non avesse
conosciuto
delle strade che..-
- Liam.-
sospirò
esasperato quello che si passò una mano sul viso
concludendo: - Lo sapevi anche
tu che non sarebbe venuto.-
- Forse..-
tentò
ancora zittendosi subito dopo e abbassando lo sguardo.
- Andiamo, Li.-
sussurrò stringendo un braccio attorno alle sue spalle. -
Stiamo per partire.-
Liam
annuì e si
lasciò guidare verso l’imbarco, nascose il viso
contro il collo dell’amico e
chiuse gli occhi sentendo tutte le persone attorno a lui parlare e fare
casino.
- Lo
dimenticherai, Li.- sentì sussurrare contro il suo orecchio
da quello che
iniziò a muovere la mano sul suo braccio. - Forse
è meglio così.-
Mosse solamente la
testa in un cenno mentre dentro di lui tutto urlava il contrario; non
si
sarebbe mai dimenticato di quegli occhi, di quella voce, di quei
tatuaggi e di
quella storia. Semplicemente non si sarebbe mai dimenticato di Zayn, ed
era
stupido perché forse il moro conosceva solo una parte di lui.
Zayn conosceva
solo il Liam cantante e in quei pochi giorni non era possibile avergli
fatto
conoscere il vero Liam, anche se ci aveva provato con tutte le sue
forze.
- Ancora non ci
credo che torniamo a Los Angeles!-
Rise senza
troppo entusiasmo alla frase dell’amico e prese posto
sull’aereo mentre uno dei
suoi agenti si scusava per il ritardo; chiuse gli occhi appoggiando il
capo contro
il sedile e quando quel tipico senso di vuoto gli prese lo stomaco
riuscì a
percepirne uno simile anche nel cuore.
Angolo
Shine:
Sera a tutti.
<3
Non ho avuto tempo
di postare prima perché ho finito proprio ora di scrivere.
:’)
Ah, e il
prossimo è l’ultimo capitolo fjdksk.
Quanti hanno
voluto massacrarmi di botte nel corso della storia? Alzate le mani, non
siate
timidi. u.u
E poi…..
ODDIO
HO I BIGLIETTI PER IL CONCERTO DEI BOYCE AVENUE!!! <3 <3
HO I BIGLIETTI!
CAZZOCAZZOCAZZO!
A nessuno importava
del mio ultimo sclero ma ormai ve lo siete beccato. :’3
A presto <3
Non uccidetemi
altrimenti non saprete mai come sarà il finale >;)
(amo minacciare
le persone djsksk.)
|
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Capitolo 7 *** Epilogo ***
Di
canzoni e tatuaggi.
Epilogo:
Aveva osservato
Liam allontanarsi ed era poi tornato nella stanzetta, vestendosi con
gesti
lenti e meccanici, la mente affollata da mille interrogativi. Cosa
doveva fare?
Doveva seguirlo? Accettare quella strana proposta? Lasciare ogni cosa e
buttarsi in altro di nuovo e pericoloso?
Si trattava di
compiere delle scelte: seguire Liam e rischiare tutto, restare a New
York e
sopravvivere.
Quante
probabilità aveva di resistere ad una storia con Liam Payne?
Era tutto quello
che aveva sempre sognato, era il suo pensiero fisso, era il ragazzo che
voleva.
Ma Liam Payne
era anche un mix di successo, attenzione mondiale, soldi. Sarebbe
riuscito a
resistere ad una storia, non solo con lui, ma anche con la stampa
intera? E i
fan. I fan che avrebbero iniziato a studiarlo con attenzione per
cercare tutti
i suoi punti deboli. E i media che si sarebbero messi a scavare nel suo
passato,
avrebbero trovato sicuramente l’elemento giusto per
distruggere lui e la sua
relazione con Liam.
E come avrebbe
fatto a ricominciare? Come sarebbe riuscito a tornare alla sua vita
normale ed
anonima dopo aver provato l’ebbrezza dell’essere il
ragazzo di Liam Payne?
Aveva appena
infilato una calza, e stava cercando l’altra, quando il suo
occhio cadde sulla
felpa che il ragazzo si era dimenticato sul divano; la prese e la
strinse tra
le dita sospirando.
Sembrava essere
fatto tutto apposta per fargli raggiungere l’aeroporto,
partire con lui e
lasciarsi alle spalle quella vita piena di dolore e scelte sbagliate.
Cosa poteva
offrirgli ancora New York? Cosa poteva dargli più di Liam?
Infilò la
giacca
di pelle e chiuse il negozio, tenendo la felpa tra le dita per
ricercare quel
calore che sembrava averlo lasciato con il castano.
Raggiunse in una
ventina di minuti casa sua, salì velocemente i gradini per
non incrociare lo
sguardo di nessuno e fissò confuso la busta che si
trovò davanti quando aprì la
porta d’ingresso.
La prese e
riconobbe immediatamente la scrittura di Louis, prese posto su un
angolo del
letto e restò immobile per qualche minuto studiandola; lo
stomaco e il cuore
che si stavano già contorcendo sapendo perfettamente il
contenuto della
lettera.
Appoggiò
la
felpa di Liam sulle sue gambe e aprì lentamente la busta, le
mani che
continuavano a tremare e gli occhi che diventavano sempre
più lucidi.
«Non so
proprio
come iniziarla una lettera, Malik. Quindi, sì, penso tu
abbia ragione quando mi
consigli di leggere più testi di un certo livello che
riviste di pettegolezzi.
Cosa posso dire? È il mio tallone d’Achille. (e,
sì, Malik, so perfettamente
chi è. Non ho bisogno dell’ennesima lezione sugli
eroi greci.)
Mi sto perdendo
già nelle prime righe, e tu starai perdendo la pazienza non
vedendomi arrivare
ad un punto logico.
Sappiamo
entrambi che questo momento sarebbe arrivato, non è
così? Non ti ho forse
preparato in tutti questi anni? Sai che avrei evitato le smancerie, sai
che
odio quando le persone piangono per nulla.
Non volevo
nemmeno scriverla questa lettera, lo sto facendo solo perché
penso tu meriti un
qualche tipo di saluto.. di addio? Voglio essere onesto con te, Zayn,
quindi
non voglio riempirti di bugie su un mio probabile ritorno. Non so se
tornerò
mai a New York, non posso prometterti niente di simile, ma tu non devi
scoraggiarti. So che dentro di te hai una forza incredibile, so che
puoi
prendere in mano la tua vita e farne grandi cose.
Quindi
promettimi che lo farai. Non per me o per altre misteriose persone, ma
per te.
Meriti una vita decente e in questi anni ho cercato in tutti i modi di
mostrarti che esiste una seconda scelta; che una seconda scelta
c’è sempre.
Anche nei momenti più difficili, quando pensi di non avere
altre possibilità.
Hai sempre due
scelte davanti, non per forza una giusta e una sbagliata. Solo due
scelte, due
strade che ti porteranno in due direzioni opposte o simili. Tu pensa
con la
testa, segui il cuore e vivi.
Continua a
scegliere e non spaventarti se un giorno ti sembrerà di
avere sbagliato tutto
dal principio, di aver fatto la scelta sbagliata in quel certo giorno.
Vivi,
scegli e non arrenderti.
So che puoi
farlo, so che ne sei in grado.
Non ti
dimenticherò mai, Zayn Malik.
Grazie per
essere riuscito a trattenermi in una città per
più di una settimana; grazie per
avermi mostrato di nuovo cosa vuol dire essere legati ad una persona.
Con affetto,
Louis. »
Quando
finì di
leggere la accartocciò tutta e la lanciò in un
angolo della stanza, si
rannicchiò nel letto e strinse la felpa di Liam
nascondendoci contro il viso
bagnato di lacrime e soffocandoci i singhiozzi.
Era passata una
settimana dal suo arrivo a Los Angeles e non stava andando affatto come
Harry
gli aveva promesso.
Erano giorni che
le uniche parole che l’amico gli rivolgeva erano:
“passerà”, “dagli
tempo”, “lo
dimenticherai”.
E invece non
passava proprio un bel nulla, anzi sembrava solamente amplificarsi con
i giorni
che passavano.
Chiudeva gli occhi
e sognava Zayn, cantava e pensava a Zayn, scriveva bozzetti di canzoni
nuove e
gli veniva in mente Zayn. Solo Zayn, sempre Zayn.
Aveva appena
finito un’intervista piuttosto faticosa, in cui aveva dovuto
smentire voci di
una relazione col suo migliore amico, e si era fatto portare
nell’hotel
lussuoso in cui alloggiava per quel mese.
Sembrava stupido
ma aveva espressamente chiesto un hotel con un terrazzo che dava sulla
vista
della città illuminata; ogni sera, dopo il solito concerto,
passava le ore con
le ginocchia strette al petto e lo sguardo perso sulle luci dei
grattacieli.
Ma niente era
paragonabile a New York; in quella città aveva seriamente
lasciato ogni cosa di
lui, e più se ne rendeva conto più si stringeva
in se stesso trattenendo le
lacrime.
Scosse la testa
quando sentì la voce dell’amico richiamarlo e
nascose il viso contro le
ginocchia per non mostrargli le guance bagnate.
- Liam.- lo
chiamò di nuovo Harry appoggiando una mano sulla sua spalla
e facendo una certa
pressione. - Ti pass-..-
- Non ci provare
a dirlo.- sibilò sollevando il viso e guardandolo negli
occhi deciso. - Non
questa volta. Stai zitto.- continuò calcando su ogni parola.
Il ricciolino
restò per qualche minuto in silenzio, studiando
l’amico attentamente, e poi
annuì sussurrando: - Va bene, Liam.-
- E ora
potresti..- continuò il castano indicando con una mano
l’interno della stanza;
strinse le gambe al petto ed appoggiò il mento sulle
ginocchia ignorando
l’altro, che lo fissava sempre più confuso.
- Per favore,
Harry. Vattene.- ripeté, la voce roca per il pianto che
tratteneva nella gola.
- Lasciami solo. Vai via.-
Liam chiuse gli
occhi, ascoltando i passi dell'amico allontanarsi, e prese un respiro
tremante
passando le dita tra i capelli.
Il suo sguardo
cadde improvvisamente sull'ultimo tatuaggio che Zayn gli aveva fatto,
una
semplice piuma che sembrava quasi bruciare sulla sua pelle, e
spalancò gli
occhi sentendo le dita tremare per la voglia di tenere in mano una
matita e
annotare nuovi bozzetti di canzone.
Solo verso le
tre della mattina, quando gli sbadigli iniziarono ad essere
più frequenti,
decise di andare a riposare nell'enorme letto al centro della stanza.
Alle otto della
mattina dopo era già sveglio e stava facendo colazione
completamente solo nella
sua camera, la matita in una mano e la tazza di caffé
nell'altra.
Era così
concentrato nel suo lavoro frenetico da non accorgersi della testa
riccia che
era sbucata all'improvviso dalla porta.
- Li?- lo
chiamò
con un filo di voce l’intruso, cercando di non disturbare
quello che appoggiò
tutto sulla scrivania e si sollevò in piedi voltandosi verso
di lui.
Harry
spalancò
gli occhi e la bocca, sempre più confuso, quando vide un
sorriso fin troppo
allegro sulle labbra del castano e lo sentì dire: - Voglio
farmi un nuovo
tatuaggio.-
- Un.. un
tatuaggio?- chiese scettico e indeciso. – Vuoi.. vuoi farti
un.. tatuaggio?-
ripeté per essere sicuro di aver sentito bene; quando vide
l’altro annuire
aggiunse: - Sicuro di stare bene, Li?-
- Certo che sto
bene, Harry!- esclamò quello che iniziò a girare
per la stanza, indossò un paio
di jeans che gli cadevano lungo i fianchi e una canottiera nera.
– Voglio farmi
un tatuaggio.- insistette facendo una giravolta veloce per guardare
nuovamente
l’amico.
- Tu vuoi dirmi
che stai bene?- ripeté il riccio seguendolo fuori dalla
stanza e
sull’ascensore. - Fino a ieri eri in coma, in catalessi, e
ora ti trovo con un
sorriso che ti divora la faccia.-
Liam
sbuffò
scuotendo appena la testa, come se tutto quel che il suo amico stava
dicendo
fossero un mucchio di idiozie, e poi premette il tasto
“T” incrociando le
braccia al petto ed appoggiandosi con la schiena alla parete di
cristallo.
- Ho trovato
l’ispirazione.- sussurrò spostando lo sguardo a
terra per un secondo, il
sorriso che non voleva lasciargli le labbra. - Credo di aver trovato la
mia
musa.- aggiunse sospirando e appoggiando la nuca contro la parete. -
Non riesco
a smettere di scrivere, un fiume di idee e così poco tempo
per metterle su un
foglio, per non farle volare via.-
concluse rigirando il braccio per guardare il tatuaggio.
Scoppiò a
ridere
quando sentì il riccio bisbigliare, tra sé e
sé: - A me sembra solamente tu ti
sia fatto più di una canna.-
- Forza,
muoviti.- ridacchiò Liam prendendo l’amico per il
braccio e facendo un cenno
alle guardie del corpo che cercarono di seguirlo. - Ora devi correre.-
mormorò
tirandolo appena ed iniziando a farsi spazio tra i marciapiedi
affollati, le
dita strette attorno alla mano di quello che lo seguiva capendo sempre
meno.
Dopo una
mezz’oretta
di corsa senza sosta Liam si fermò di fronte
all’insegna di un negozio di
tatuaggi, appoggiò entrambe le mani sulle ginocchia per
riprendere il fiato e
poi rivolse un sorriso incoraggiante ad Harry ed entrò nel
salone pieno di
uomini robusti e dall’aria quasi minacciosa.
- Liam.-
sibilò
il riccio cercando di afferrarlo per la mano. - Che stai facendo?-
chiese,
tenendo un tono di voce basso e continuando a guardarsi attorno.
- Sto per farmi
un tatuaggio, tu aspetti qui?- lo informò con sempre lo
stesso sorriso sulle
labbra, sorriso che stava iniziando ad infastidire l'altro che lo
raggiunse
scuotendo la testa e borbottando qualcosa sul non voler restare solo.
Seguì
velocemente Liam, che si era fermato al bancone a ridere e scherzare
con il
proprietario, ed aspettò pazientemente guardandosi attorno;
c’era un tavolo da
biliardo proprio al centro della stanza e le pareti erano tappezzate di
enormi
tabelloni che raffiguravano i più svariati tatuaggi.
-.. e vorrei
anche una frase, proprio sotto la piuma.- stava spiegando
tranquillamente il
castano lasciandosi toccare il braccio da un uomo alto e grosso.
- Preferivo il
Tommo.- borbottò tra sé e sé Harry
seguendoli sul divanetto e restando in piedi
accanto all’amico.
Si sporse solo
verso la fine, per vedere il tatuaggio ultimato, e chiese con un filo
di voce:
- Cos’hai capito?-
Liam
sollevò lo
sguardo sul riccio e si morse il labbro, un leggero rossore ad
imporporargli le
guance.
- Direi che
abbiamo finito.- ridacchiò il tatuatore dando una pacca
sulla spalla al
castano, Harry giurò di aver sentito qualche ossa
scricchiolare e seguì con gli
occhi quello che, dopo aver stretto la mano al suo amico, si
allontanò per
raggiungere un nuovo cliente.
- Tu sei matto
ad avermi portato in questo posto.- sibilò, riportando
l’attenzione su quello
che teneva lo sguardo puntato sull’inchiostro fresco.
- Non ci hanno
ucciso tranquillo!- esclamò avvolgendo un braccio attorno
alle sue spalle ed
uscendo dal negozio.
-.. e poi siamo
scappati via da tutti, appena torniamo ci uccideranno. Senza contare
che
qualcuno potrebbe riconoscerti e allora saremmo proprio nella merda.-
stava
continuando a lamentarsi e borbottare il riccio venendo completamente
ignorato
da quello che lo stava guidando per le vie della città
affollata.
Dopo altri
sbuffi e borbottii Harry decise di arrendersi, strinse la mano attorno
al polso
di Liam, che teneva ancora il braccio attorno alle sue spalle, per poi
intrecciare le dita alle sue con un piccolo sorriso.
- Sei un
coglione, Li.- ridacchiò avvolgendo l’altro
braccio attorno alla sua vita,
scuotendo la testa e scoppiando poi a ridere.
- Dovremmo farlo
più spesso.- sussurrò il castano, ignorando
l’insulto dell’altro che inarcò un
sopracciglio chiedendo: - Fare cosa?-
- Questo.-
insistette
stringendo la presa sulle dita dell’amico. - Scappare via da
tutto ed essere di
nuovo Li e Haz. Ti ricordi quand’eravamo piccoli? Ora
è tutto così diverso che
a volte mi sembra di aver perso il Liam originale.-
- Quindi?- lo
incitò il riccio cercando di inclinare il viso per
guardarlo. - Appena torniamo
a Londra vuoi tornare ad essere Liam? Vuoi lasciare tutto?-
- No,
assolutamente no.- rispose scuotendo la testa, una smorfia sulle labbra
e le
sopracciglia aggrottate. - Voglio solo ritrovare il vecchio Liam.-
Harry
annuì per
poi scuotere la testa e stringergli il fianco borbottando: - Sai che
sarà
difficile, la tua vita privata è continuamente sbattuta
sulle riviste e tu sei
una..-
- Harry.- lo
chiamò con un sussurro e gli occhi lucidi. - Io
l’ho ritrovato quel Liam.-
- E come hai..-
cercò di chiedere per poi bloccarsi, sia con le parole che
con la camminata
lenta.
Il castano
annuì
e poi ridacchiò, quasi senza forze, aggiungendo: -
È da stupidi.. e da
masochisti.. non mi passerà mai, ora capisci?
Perché lui ha visto oltre, ha
guardato dentro di me. E dicevano che l’amore a prima vista
era qualcosa di
impossibile, una bugia, e io ci son finito dentro come un coglione.-
- Li..-
- E controllo
ogni giorno quelle stupide riviste solo per trovare la nostra storia
venduta.
Una parentesi, verrà descritta sicuramente così.
Una fottuta parentesi, un
flirt passeggero, un divertimento. E non è così,
perché in pochi giorni ha
cambiato ogni cosa di me. ha riportato alla luce cose che prima tenevo
nascoste, cose che pensavo fossero inutili.-
- Liam..-
- Vorrei vederlo
in una qualsiasi intervista e raccontare gli aneddoti più
assurdi su noi due e
quello che c’è stato. E sai perché lo
vorrei? Perché così avrei una scusa per
tornare indietro e mandarlo a fanculo. E poi lo pregherei di nuovo di partire con
me, di darci una
possibilità, di provare a vedere fin dove
arriverà questa cosa.-
- Liam, Liam.
Calmati.-
Si lasciò
abbracciare da Harry, accorgendosi solo in quel momento dei singhiozzi
che
continuavano a bloccare il suo discorso, e spinse il viso tra la sua
spalla e
il suo petto ascoltando le parole incoraggianti dell’amico e
cercando di
calmarsi.
Zayn quella
mattina si era svegliato fin troppo presto, aveva preso il cellulare e
twittato
gli auguri al suo cantante preferito, sicuramente tra tutti quelli che
avrebbe
ricevuto sarebbe passato inosservato.
Si fece una
doccia veloce ed infilò un paio di pantaloni neri e una
maglietta a maniche
corte, prese le chiavi del suo piccolo appartamento e poi
lanciò un’occhiata
alla felpa decidendo all’ultimo momento di indossare anche
quella.
Percorse il
solito vialetto e raggiunse la pasticceria per ordinare i soliti due
caffè e
due cupcakes dall’aria invitante.
- Mary!-
esclamò
quando si trovò davanti la proprietaria del negozio, che
sembrava averlo preso
sotto la sua ala e lo trattava come un figlio.
Si lasciò
stringere dal suo abbraccio, che gli toglieva ogni volta il fiato, e
prese il
sacchetto che gli stava porgendo la cassiera.
- Oggi non
lavori, Zayn?- la sentì chiedere mentre teneva aperta la
porta per i primi
clienti assonnati.
- Oggi ho la
giornata libera, come fai ad averlo dimenticato?- ribadì con
un sorriso allegro
facendole un cenno con la mano libera e riprendendo a camminare tra
quelle
strade che non aveva ancora imparato.
Prese il
cellulare dalla tasca dei pantaloni e cercò il messaggio con
le istruzioni
necessarie, messaggio che aveva ricevuto solo il giorno prima e che era
stato
il motivo della sua perdita di sonno.
Quando si
trovò
davanti al portone d’ingresso percepì il cuore
aumentare i battiti e le gambe
tremare, si morse forte il labbro e deglutì quando
sentì il rumore della
serratura che veniva aperta.
Strinse forte il
sacchetto della pasticceria, per paura di rovesciare tutto nel momento
in cui
incrociò i suoi occhi dopo mesi, e cercò
più volte di sorridere trattenendosi
dal nascondersi tra le sue braccia e implorarlo di non lasciarlo andare
più.
- Cosa ci fai
qui, Zayn?- gli chiese solamente quello fermo sulla porta
d’ingresso, un
semplice paio di pantaloni della tuta che scivolavano lungo i fianchi.
- Io.. ecco..-
cercò di spiegarsi muovendosi sui talloni. -..vuoi tenermi
qui fuori? Perché non
sono ancora abituato a questo clima che..- s’interruppe
quando l’altro inarcò
semplicemente un sopracciglio e incrociò le braccia al petto.
- Come hai fatto
a trovarmi?- insistette quello fermo sulla soglia, un tono di voce
deciso e gli
occhi incatenati nei suoi.
Zayn gli
mostrò
il cellulare e sussurrò: - Un messaggio ieri sera.-
Cercò di
non
farsi prendere dal panico alla domanda: - E perché sei
qui?-, infilò il
cellulare in tasca e prese un respiro.
- Son venuto fin
qui per darti questa..- tentennò stringendo con le dita
della mano libera la
felpa. -.. ma faceva freddo e.. l’ho indossata..
perché l’hai lasciata sul
divano e l’ho tenuta con me per tutto questo tempo ma ha
perso il tuo odore da
quando ti ho visto uscire dalla stanza.- confessò abbassando
lo sguardo e
sentendosi in colpa come un bambino.
Ascoltò
attentamente il silenzio dell’altro, lanciando solo una
veloce occhiata alla
porta per assicurarsi di non trovarla chiusa, e giocò con il
piercing sul
labbro per tenersi impegnato.
- E quelli?- chiese
dopo almeno cinque minuti indicando il sacchetto che Zayn stringeva e
gli
mostrò con un piccolo sorriso sussurrando: -
Caffè e dolci per fare colazione,
non potevo venire a mani vuote il giorno del tuo compleanno.-
Liam si morse il
labbro per trattenere il sorriso e mormorò: - Sei venuto
fino a qui per
riportarmi la mia felpa e offrirmi un caffè?-
- Per il tuo
compleanno.- aggiunse sollevando velocemente gli occhi ed arrossendo,
prese un
altro respiro e poi confessò: - In realtà sono
qui a Londra da un mese almeno.-
- E cosa ci fai
a Londra, Zayn?- insistette mantenendo la sua postura rigida e decisa.
Il moro
sospirò
e si passò una mano sul viso borbottando: - Va bene, tutte
le carte in tavola.-
Il castano fece
spallucce e tenne le braccia strette al petto mormorando: - Son curioso
di
sentire la tua storia.-
- Io ero in
aeroporto.- confessò incatenando il suo sguardo a quello
confuso dell’ora
diciannovenne. - Ero lì e ti ho visto.- continuò
passando una mano sul collo
tatuato. - Ma non potevo partire con te, non avevo nulla da offrirti..
il
negozio che mi aveva lasciato Louis ormai era in fallimento e ho
guadagnato
solo pochi soldi vendendolo. Potevo solo offrirti me..-
tremò appena
indicandosi per poi riprendere velocemente: - .. e il mio amore.
Nient’altro,
Liam.-
- A me sarebbe
bastato.- s’intromise, sentendosi quasi chiamato in causa. -
Pensavo l’avessi
capito che del denaro non m’importa nulla, che volevo solo
conoscere quello
Zayn che mi aveva fatto sentire..-
- Non
m’interrompere.- sussurrò il moro con gli occhi
lucidi e le mani che
continuavano a tremare. - Per favore, fammi finire senza interrompermi.-
Fece un semplice
cenno col capo, appoggiandosi contro lo stipite della porta, ed
aspettando.
- Non avevo
nulla da offrirti.- riprese, con più sicurezza nella voce. -
Solo un passato
tormentato alle spalle e una vagonata di scelte sbagliate. Tutte cose
che
sarebbero state in fretta usate contro di te, Liam. E mi avrebbero
solamente
fatto sentire ancora più in colpa. Nessuno dei due lo
meritava, giusto?-
Strofinò
un
palmo contro il naso e poi continuò: - Ero in aeroporto, ti
ho visto ma non ce
l’ho fatta a raggiungerti. Ho preso il primo aereo per
Londra. Perché.. non ne
ho idea. Volevo ricominciare, crearmi una nuova vita.. cercare di
riprendere in
mano quella vecchia. A New York ero sicuro di non volerci stare e ti
avevo già
detto di amare la tranquillità dell’Inghilterra,
no? E allora sono partito,
nessun ripensamento. Ho trovato un motel non troppo costoso e ci sono
stato per
una settimana. Ho cercato lavoro e l’ho trovato qui.-
ridacchiò appena
sollevando il sacchetto della pasticceria. - Con i pochi soldi che
guadagno, e
quelli che avevo già, mi son comprato un piccolo
appartamento. E, fidati, è
migliore di quella bettola in cui abitavo prima.-
Allargò
le
braccia con un sorriso un po’ più vispo e
aggiunse: - Ho sentito che stavi
tornando, ti amano tutti qui..e Harry, credo, mi ha mandato questo
messaggio e
mi ha scritto di pensarci bene perché poteva essere la mia
ultima possibilità.
Io.. spero di essere arrivato in tempo.-
- Sei qui per
restare?- chiese staccandosi dallo stipite ed avvicinandosi lentamente
al moro.
- Vuoi restare per me? Vuoi dare una possibilità a noi due?-
insistette
appoggiando un palmo sulla sua guancia e sorridendo con gli occhi
lucidi.
- Io..-
annuì e
poi sussurrò: -..penso ancora che il mio passato
verrà usato contro di te. Ma
non posso cancellarlo, anche se vorrei davvero che..-
- Non importa.-
lo bloccò Liam continuando a sorridere e muovere il pollice
lungo il profilo del
suo viso. - Il tuo passato ti ha reso quello che sei ora.-
- Sono felice,
Liam.- mormorò appoggiando la mano libera sulla schiena nuda
del coetaneo. -
Come non lo sono mai stato in vita mia. E voglio frequentare
l’università e
continuare ad essere felice..con te. Se mi vuoi.- aggiunse velocemente
con le
guance completamente rosse.
Il moro chiuse
gli occhi quando sentì le dita dell’altro ragazzo
scorrere lungo il suo viso e
intrecciarsi tra i suoi capelli, sorrise quando lo sentì
sussurrare contro le
sue labbra: - Ti voglio con me finché tu mi vorrai.-
- Io vorrei
tenerti per sempre.- ricambiò, per poi ridacchiare quando la
lingua di Liam
iniziò a giocare con il piccolo anello sul labbro; si
alzò sulle punte e
strinse le dita di una mano tra i suoi capelli marroni per baciarlo con
decisione e passione.
Continuarono a
ridere e baciarsi per qualche minuto, finché Liam non si
staccò sfilandogli il
sacchetto dalle dita e mormorando: - C’è qualcosa
che si raffredda qui, vieni
dentro.-
Zayn lo
seguì,
appoggiando i palmi sulla sua pelle nuda, si guardò intorno
una volta dentro la
piccola villetta e spalancò gli occhi vedendo il mobile a
vetrata pieno di
premi. Rabbrividì quando sentì il fiato caldo del
compagno contro il collo e la
sua frase: - Dopo posso farti fare un giro, partendo dalla camera da
letto.-
Si lasciò
guidare tra i corridoi di quella casa sconosciuta, le mani del castano
sui
fianchi e le sue labbra sul collo, e prese posto sul divano del piccolo
ma
grazioso salotto.
- Quando ho
deciso di comprarmi un appartamento da solo..- iniziò a
spiegare Liam
porgendogli la tazza di caffè e addentando il cupcakes
colorato. - ..mamma ha
voluto arredare tutto quanto, dice che ho un gusto orribile e io non
avevo poi
così tanto tempo da dedicare ai mobili e tutte le altre
cose.- continuò
leccandosi le labbra per togliersi la glassa.
- Ah, tra poco
sarà qui!- esclamò rigirandosi sul divano ed
appoggiando le gambe su quella
dell’altro ragazzo che sbiancò iniziando a tossire
convulsamente. - Di solito
il giorno del mio compleanno lo passo sempre con tutta la famiglia, non
ti da
noia..vero?- chiese sollevando lo sguardo su quello che
iniziò a scuotere la
testa borbottando: - Posso andare via e noi ci vediamo quando vuoi e..-
- Zayn..-
sussurrò il castano concentrandosi sul dolce tra le sue dita
e bisbigliando,
con le guance rosse e un piccolo sorriso sulle labbra. - ..era un modo
per
chiederti se ti andrebbe di passare il mio compleanno con me e la mia
famiglia.-
- Io..-
tentennò
torturandosi il labbro tra i denti e abbassando lo sguardo su quello
che aveva
appoggiato la guancia contro la sua spalla bisbigliando sottovoce: - Mi
piacerebbe davvero tanto passare questa giornata con te.-
- D-Davvero?-
chiese sentendolo annuire e vedendolo muovere la lingua sulla glassa
rossa ripetendo:
- Davvero.-
- Allora..
allora resto.- stabilì, cercando di risultare deciso, ma
fallendo miseramente
con la voce che gli venne a mancare quando incrociò i suoi
occhi così marroni,
illuminati da una gioia quasi infantile.
- Finché
voglio
io?- lo interrogò quello che aveva iniziato a dondolare le
gambe e aveva ormai
finito il dolcetto.
- Dopotutto
è il
tuo compleanno quindi..- tentò di dire bloccandosi
immediatamente quando sentì
la lingua del più piccolo percorrergli lentamente il collo.
- Anch’io
ti
voglio per sempre.- sussurrò contro la sua pelle
mordicchiandogliela appena e
staccandosi con un sorriso felice chiedendo: - Posso mangiare anche il
tuo
cupcakes?-
Annuì a
corto di
parole e osservò il ragazzo che si era allungato verso il
tavolino per prendere
il sacchetto della pasticceria e ora stava mangiando tutto contento
rannicchiato
contro il suo petto.
- Ti piaceranno,
vedrai.- lo informò dopo aver deglutito il primo morso del
dolcetto. - Gli ho
parlato così tanto di te che ormai fai parte della
famiglia.- continuò
mettendosi in bocca quello che era rimasto del cupcakes. - Non ti
offendi se il
giro della casa lo rimandiamo a domani? E poi stanotte resti qui con
me?-
Annuì
ancora,
spingendosi con la schiena contro la spalliera del divano quando se lo
trovò a
cavalcioni con le labbra contro le sue.
- Sono davvero,
davvero, davvero felice che tu sia qui.- sussurrò Liam
baciandogli una guancia
e sussurrando contro il suo orecchio: - Sei tu, la mia musa sei tu.-
Angolo
Shine:
Sono riuscita a
finire l’epilogo, non ci credo.
Scusate se vi ho
fatto aspettare per tanto tempo ma le scorse settimane ero piena di
impegni con
mia sorella che è tornata dal Belgio (a voi non frega
assolutamente niente ma
la tiro in ballo per difendermi u.u)
Quindi, questo
è
quanto.
Grazie per tutti
i commenti, per chi ha solamente letto e per tutto l’affetto
che mi dimostrate.
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