A game i'm destined to lose.

di zain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: 'Louis Tomlinson'. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Festa in maschera? ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2:La notte del party. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 : E se fosse realmente lui? ***
Capitolo 5: *** Him ***
Capitolo 6: *** Mistake. ***
Capitolo 7: *** Sleep Together ***
Capitolo 8: *** You're mine. ***
Capitolo 9: *** I hate him. ***
Capitolo 10: *** sweet moments. ***
Capitolo 11: *** Her dream. ***
Capitolo 12: *** What..?! ***
Capitolo 13: *** Irresistible. ***
Capitolo 14: *** " She is my girlfriend " ***
Capitolo 15: *** We can start it all over again. ***
Capitolo 16: *** Skinny Love. ***



Capitolo 1
*** Prologo: 'Louis Tomlinson'. ***


a game i'm destined to lose
Prologo.

Mi svegliai svogliatamente, dal raggio di luce che penetrava dalla mia finestra e batteva direttamente sul mio letto.
Dovevo sbrigarmi, ero in ritardo e quella mattina dovevo andare a scuola.
Mi preparai velocmente, vestendomi con le prime cose che trovai nell'armadio.
Mi stavo pettinando i lunghi capelli rossi quando sentii mio fratello Liam urlare dal piano di sotto.
'Mia, farai tardi se non ti dai una mossa!' urlò, acido già di prima mattina.
'Un secondo' gli urlo di rimando, scendendo le scale che portavano al piano di sotto.
'Fai la brava' si raccomanda, porgendomi la mia borsa.
'Come sempre fratellone' squittisco, uscendo.
Avevo 16 anni quando i miei genitori mandarono me e mio fratello a vivere in America, che era sempre stata il nostro songno, ma mai avremmo voluto vivere insieme, perchè fino a pochi anni fa non andavamo per niente d'accordo.
Ora le cose tra di noi sono totalmente cambiate; Liam non è più antipatico e noioso, anzi, adesso è dolce, protettivo e anche un po' geloso.E soprattutto mi ascolta quando ne ho bisogno.
E' anche vero che abbiamo due caratteri totalmente diversi: lui è un tipo molto calmo e silenzioso, mentre io sono estroversa, casinista e sveglia... insomma, come dice Liam sono un po' troppo vivace, non ho paura di nulla.
Siamo diversi anche fisicamente: lui è castano con gli occhi color cioccolato, ha le labbra chiare e un espressione sempre dolce in viso.
Io, invece, ho i capelli lisci e tendenti al rosso, gli occhi grandi e di un azzurro molto intenso. Ho un fisico che fa impazzire, o almeno, così dicono i ragazzi.

'Strano che tu sia puntuale..' ironizza il mio migliore amico, baciandomi la guancia.
Niall.. oh beh, lui è il mio inseparabile migliore amico.
E per 'inseparabile' intendo nel vero senso della parola.
Quando i miei genitori mi mandarono in America lui decise di lasciare l'Irlanda con me, per comprare casa vicino la mia.
Se non l'avesse fatto.. avrei sofferto sicuramente tantissimo.
Adesso frequentiamo l'università insieme e abbiamo il nostro gruppo di amici abituale.
Zayn, Harry, Alex, Nicole e Liz si avvicinarono a noi, ci salutarono e dopo poco entrammo ognuno nella propria classe.
Quando passo per i corridoi ho lo sguardo di tutti i ragazzi puntati addosso e ammetto che la cosa mi piace molto.
Tutti pensano che io me la tiri, ma in realtà sono così piena di sicurezze e paura di sbagliare.. ma non voglio che la gente vedi questo lato di me.
In ogni modo, sono una delle ragazze più popolari e fighe del collage.
E come c'è ila figona della scuola, c'è anche il figone della scuola: Louis Tomlinson.
E' l'unico ragazzo di tutto l'istituto che non mi caga di striscio e questa cosa mi da fastidio.
Si crede il Dio sceso in terra, ma a mio parere non è neanche così figo come dicono. Lavora anche con me, ma ci salutiamo a manapena.
                                                                 *
'Chiudete voi' disse Larry, il mio capo, mentre mi lancia le chiavi del bar in cui lavoro.
Adesso siamo rimasti soltanto io e Tomlinson.
'Io sono stufa, puoi pulire tu questi tavoli? domani ricambio il favore' supplico il moro, scocciata.
'No' risponde quest'ultimo, seccato.
'Che gentile' ironizzo, scuotendo la testa.
'Già' termina, continuando a parlarmi con indifferenza.


questa è Mia, aw.


questo è Louis (ma no? lol)


Louis versione colorato, HAHAHA


Mia versione colorata, lool



!Writer's zone!
heeey, salve a tutti!
questa è la mia prima fanfiction, spero che vi piaccia. (:
mi lascereste qualche recensione? grazie mille.
i love you all,
zain. <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Festa in maschera? ***


a game i'm destined to lose

Capitolo 1

 

A passo svelto,stavo tornando a casa quando sentii un auto alle mie spalle bussare e fermarsi.Alzaii istintivamente gli occhi al cielo,ero del tutto convinta che in quell'auto ci fosse qualche volgare marmocchio che voleva complimentarsi per mio sedere tondo dato che questo genere di cose mi capitava abitualmente
.Proprio mentre ero sul punto di alzare il dito medio,una volta girata,peró,vidi che nell'auto c'era il mio amico Harry.

-Sali pure,tesoro-disse il riccio in un sorriso

Non me lo feci ripetere una seconda volta,che entrai nella sua auto afflosciandomi sul seggiolino Salutai con un bacio sulla guancia Harry,poi,una volta che l'auto fu messa nuovamente in moto,presi a guardare al di fuori del finestrino mentre il vento mi scompigliava i miei lunghi capelli rossi.

-noto che sei alquanto stanca-commenta
-Lo sono-rispondo schietta

Non articolai la conversazione,ero troppo stanca per farlo,ma il ragazzo dagli occhi smeraldo pareva avesse voglia di parlare.

-Allora..-farfugliò un po' -hai saputo della festa in maschera?-

In quel momento la stanchezza parve sparire del tutto,mi piacevano questo genere di feste.

-no,no..quando e dove si terrà?-dissi velocemente nonostante non volessi far trasparire il mio interesse al riguardo.

-questo sabato...in quel locale che ha aperto da poco..-
-quello vicino casa di Holly,la mia compagna del corso biologia?-lo precedetti
-Esatto-
-ci andrai?-chiesi,ma conoscevo la risposta.

Harry Styles non si perdeva alcun tipo di festa e tanto meno io.

-e me lo chiedi?-soffocó in una risata che durò se no due secondi.

Sorrisi anche io,poi esclamai un -arrivata- ed un -grazie- prima di scendere dalla sua auto.
Non appena arrivai a casa mi lanciai sul mio soffice letto e mi addormentai quasi in volo.
Credo che dormii diverse ore siccome al mio risveglio era già ora di cena. Con gli occhi ancora socchiusi,cercai con la mano il cellulare sul comodino accanto al letto.
C'era un messaggio di Nicole.

“Ehy rossa,sei stata avvisata riguardo la festa?cosa indosserai?xx”

“Ciao Niky,non ne ho idea e tu? " le scirssi in risposta al suo messaggio mentre mi accomodai a tavola.

Sapevo che ,anche se avessi già deciso il mio costume,non glielo avrei sicuramente detto.Insomma,era o non era una festa in maschera?E le feste in maschera non sono affatto per farsi riconoscere,altrimenti non avrebbe senso.

-sei sempre con il cellulare tra le mani,posalo un po'a brontoló mio fratello Liam

Avete presente quando ho detto “Liam non è noioso come pensavo”? Ecco,mi sbagliavo.

-lo poso,ma non perché me l’hai ordinato tu-risposi in un tono sfacciato accennando una smorfia che gli diede sicuramente fastidio.
Liam tiró un sospiro-come è andata oggi a lavoro?-cambió argomento probabilmente perché non voleva litigare.
-bene,ma sono stanca-
-vuoi che ti prepari un bagno?-

Quei suoi modi gentili ed il suo essere così premuroso,mi piaceva da morire.Mi faceva sentire coccolata,speciale,amata,ma non lo davo a vedere.
-no,credo che tornerò a dormire..grazie-


                                                                                                                             ****


Le ore di lezione erano terminate,almeno per me,almeno per quella giornata.
Rimasi circa mezz'ora in compagnia dei miei amici nella mensa dove altri ragazzi ,che avevano la sesta ora ,pranzavano.
-non vedo l’ora che arrivi sabato- disse entusiasta Alex aggiustando le ciocche bionde dei suoi capelli dietro le orecchie
-Oh tesoro,vale lo stesso per me,ma non so proprio cosa indossare-Squittì Nicole disperata
-Magari ci capita di incontrare qualche bel tipo -continuó sognante la bionda

Che illusa!

-ah Alex,Alex..-sospirai -quale parte non ti è chiara della frase "i ragazzi si fanno solo disperare"?Se cominci ad interessarti seriamente a loro,prima o poi ti innamorerai e l’amore è una stronzata’alzai un sopracciglio e finsi un sorriso soddisfatta del mio discorso
-Mia,sei sempre così estremamente dolce-intervenne ironico Zayn,il pakistano.
-non si tratta di essere dolce,io sono solo realista-sbottai seria ed anche un po' arrabbiata.
Ero piuttosto convinta della mia teoria e non sopportavo che le persone la contraddicessero.
-amore vado in classe- mi baciò teneramente la guancia sinistra il biondo,il mio biondo che ancora una volta aveva evitato che ,per il semplice fatto di voler aver ragione,litigassi con i miei amici.
-hai la sesta ora,Niall?-
-già-
soffió scocciato
-Oh,io vado a lavoro.Ci si sente più tardi,ragazzi.'li salutai tutti,ma Zayn insistette per accompagnarmi.

***

-sai,quando mi hai chiesto di accompagnarmi,credevo intendessi con l'auto-mi lamentai giustamente
-accontentati,piccola.-feci una smorfia alle sue parole
-Comunque..ci tenevo a sapere se te l'eri presa per prima,non voglio litigare con te.Io ti voglio bene-Sillabó Zayn un po' imbarazzato.

Non riuscii a trattenermi,che lasciai che le mie labbra si curvassero in un largo sorriso.
Zayn era un tipo molto lunatico che di solito si fingeva menefreghista (questa era una delle poche cose che avevamo in comune) ma non riusciva a non mostrare quanto fosse affezionato a me.Vederlo inutilmente preoccuparsi per così poco,era una scena infinitamente tenera.

-non preoccuparti,Zayn-sorrisi -ti voglio bene anche io-aggiunsi infine.


Poi raggiungemmo il bar al quale lavoravo,allora ci salutammo e lui andó via.
Velocemente,entrai in cucina,dove sistemai per terra la borsa della suola e indossai quella stupida e ridicola divisa.Presi tranquilla le prime ordinazioni,quando un urlo mi fece sobbalzare.

-Mia,vieni subito qui-riconobbi subito la voce della persona che strillò quelle parole,si trattava di Tomlinson.

Andai da lui un po' spaventata. "Cosa avrei potuto combinare?"continuavo a domandarmi

-Cazzo ti urli?E poi "vieni subito qui"?Tu non mi dai ordini,Tomlinson-entrai in cucina e presi ad urlare anche io
-Mia,oggi il locale è parecchio affollato quindi datti una mossa e non perderti in chiacchiere -brontoló il mio datore di lavoro,Larry.
-ma io..-presi fiato per parlare,provando a spiegare che mi trovavo in cucina a causa di Tomlinson,ma Larry se ne andó ignorandomi ancor prima che potessi finire la frase.
-mhh-mormorai infastidita -cosa volevi,Tomlinson?-spostai lo sguardo verso il moro
-volevo dirti che hai un nome strano-rise chiassosamente di gusto
-tutto qui?- storsi la bocca
-si-rise ancora -
a me il mio nome piace,Tomlinson-ringhiai e dopo feci un passo avanti,verso di lui,con aria di sfida.
-immagina se un ragazzo ti dicesse “sei mia” ma quello è anche il tuo nome-non usó un tono divertito questa volta.
-nessun ragazzo mi dirà mai una cosa del genere perché io sono M.I.A.Il mio è un nome che si difende-
-ne riparliamo quando ti sarai innamorata-gesticoló
-Io non mi innamoro,mai.E’ una cosa stupida-risposi rude guardandolo dritto negli occhi.
Avevo affrontato l'argomento "amore" per la seconda volta in una sola giornata. Brutte scene e brutti ricordi fecero spazio nella mia mente. Realizzai che stavo parlando troppo con Tomlinson,allora mi stoppai,non voglio che si impicci dei miei fatti.


 

 

Ecco a voi Nicole :)




Questa è Alex :)


Ed infine,la bellisima Mia *-*


 

!writer's zone!
Ed ecco a voi il secondo capitolo :)
Cosa ne ve pare della storia?
E i personaggi?
Fatemi sapere attraverso le vostre recensioni,I love you all xx
-zain

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Capitolo 3
*** Capitolo 2:La notte del party. ***


a game i'm destined to lose
 
CAPITOLO 2
 
-Ad ogni modo, questi non sono affari tuoi,Tomlinson- lo liquidai
***
Dopo ore ed ore di straziante lavoro, decisi di concentrarmi sulla festa in maschera.
Andai in centro.Lì avrei sicuramente trovato un negozio di costumi dove ne avrei potuto affittare uno.
Mi sarebbe piaciuto andare con qualcuno, come facevo di solito quando uscivo, ma questo avrebbe fatto sì che quel qualcuno vedesse il vestito che avrei poi scelto ed io non volevo. Non volevo perchè a quella festa dovevo essere la ragazza più misteriosa di tutte le altre.Quella che avrebbe suscitato invidia nelle ragazze e che avrebbe fatto perdere la testa ai ragazzi.Dovevo essere al centro dell'attenzione più di quanto lo fossi smascherata.
Provai talmente tanti di quei vestiti che mi ritrovai a perdere il conto eppure non avevo ancora scelto.Erano tutti così banali e scontati che alla fine decisi di lasciar perdere i costumi e comprai una semplice maschera nera con qualche decorazione argentata, una parrucca e delle finte orecchie da gatta che avrei potuto abbinare con un vestito nero e attillato che avevo a casa.
***
Tornai a casa stanca, era stata una giornata piuttosto piena, ma non era ancora finita , infatti , proprio mentre mi stendevo comodamente sul divano con l'intento di vedere un bel film,mi chiamó la mia migliore amica, Liz, che mi pregó di passare a casa sua.

-Vuoi dirmi cosa succede o credi che continueremo così ancora per molto?- sbuffai annoiata
-Te lo dico, ma non arrabbiarti- disse lei facendomi rimanere in un primo momento perplessa
-Come sai,io e Niall ci frequentiamo da un po'..ecco credo di essermi innamorata di lui- tira infine un lungo sospiro
-aw- dissi soltanto -
Anche lui credo sia innamorato di me-

Quelle parole mi ferirono un po'.Non perché provassi qualcosa per Niall , se non il semplice amore di un'amica, ma perché questo significava che a momenti si sarebbero messi insieme e Niall avrebbe smesso di essere soltanto mio.

-In tal caso sono contenta per te,anzi per entrambi.- poggiai una mano sulla sua spalla e le rivolsi un sorriso
-Pensavo la prendessi peggio- rise lei
-Perché si tratta di Niall o perché sai come la penso sull'innamorarsi?-
-Per entrambe le cose- rise ancora la mora per poi abbracciarmi felice e cominciare a raccontarmi cosa aveva fatto con Niall quel giorno.

Infondo, se proprio Niall doveva avere una ragazza, ero contenta che questa fosse Liz.Sapevo che lei nè lo avrebbe cambiato nè lo avrebbe fatto soffrire.
****

È sabato e sono le 22:30.
Sistemai meglio la parrucca biondo platino a carré e poi inviai un sms ad Alex, la prima in rubrica tra il mio gruppo di amici.

"Ho un forte mal di testa,dunque questa sera rimarrò a casa
Avverti anche gli altri xx "

Inutile dire che quella non era che una banale scusa per far credere che sarei rimasta a casa quella sera.In tal modo nessuno avrebbe avuto sospetti sul fatto che la famosa gatta che ci sarebbe sta quella sera fossi io.

Il mio vestito era nero , attillato e corto quanto bastava per poter mostrare le mie gambe lunghe e sottili.I tacchi erano neri e argentati e direi anche piuttosto vertiginosi.

-Sei pronta?- aprii la porta della mia camera mio fratello

Controllai un ultima volta il mio aspetto allo specchio facendo un giro su me stessa davanti a questo. Ero soddisfatta , mi sentivo davvero bella.

Liam mi accompagnò alla festa e poi andó via. Ero arrivata con mezz'ora di ritardo , ma il mio ritardo era dovuto alla mia volontà perché così avrei potuto fare la mia entrata mentre c'erano già tutti.
Aprii quella tendina che non era altro che una moschiera blu ed entrai.Mi soffermai all'entrata per svariati secondi ed in seguito mi precipitai sulla pista da ballo.
In poco tempo gli occhi di tutti erano puntati su di me , il mio intento era riuscito e la cosa non mi stupiva ..non mi stupiva per niente.
Un paio di ragazzi si avvicinarono a me e presero a ballare strusciandosi quasi su di me.Urlavano anche qualcosa , ma cacciai entrambi via.

"La scena devo dominarla da sola" pensai
Però quel pensiero andó in frantumi quando la mia attenzione fu catturata da un ragazzo travestito da vampiro.
Egli se ne stava per conti suoi a sorseggiare qualcosa. Lo invitai a ballare con me e , senza esitare, accettó.
Ballammo dapprima sulle note di undecorver , una canzone della bellissima Selena Gomez , e poi un lento.Durante quest'ultimo , mi toccava la schiena , le gambe , i fianchi , ma non si spingeva oltre.Era molto delicato.
-Come ti chiami?- mi domandó parlando per la prima volta
-Non posso dirtelo- soffiai
-Vorrà dire che lo scoprirò- sussurro al mio orecchio in tono divertito.Mi morse il collo subito dopo.

Mi piaceva o forse mi incuriosiva soltanto, ma lo baciai. Quelle labbra avevano un delizioso sapore di liquirizia e menta.




 
Questa è Liz :)




E questi immaginate che siano Mia con il suo vampiro :)







 
Writer's zone
Eccomi quuuui :) allora,che ve ne pare? chi credete che sia il vampiro che ha attirato l'attenzione della nostra Mia?
So che il capitolo questa volta è piuttosto breve e mi scuso per questo,ma se riesco domani vi posto il seguito.
Lasciatemi qualche recensione,I love you all. xx 
-zain

 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 : E se fosse realmente lui? ***


a game i'm destined to lose
 
Capitolo 3
 
-Lasciami il tuo numero- disse in un soffio che capii appena
Non potevo dargli in mio numero, avrebbe finito per scoprirmi, ma non potevo neppure evitarlo.Mi incuriosiva troppo.
Pensavo e ripensavo a cosa avrei potuto fare , poi mi venne un idea che potrei definire geniale. Avevo una vecchia scheda telefonica da qualche parte in camera mia e pensai bene di dargli il numero di questa.
Afferrai quel ragazzo per il braccio e lo portai a sedere sugli sgabelli davanti al banco dove venivano distribuite le varie bibite.Ordinai qualcosa e poi chiesi al barman un foglietto di carta ed una penna.Lì segnai il numero al mio vampiro che , non appena presi a scrivere ,mi mostrò un ampio sorriso.
Con quel ragazzo non riuscii a fare la preziosa neanche per un secondo,bensì ricambiai ogni suo bacio.Avevo bisogno di ogni uno di questi proprio come se le sue labbra e il sapore di queste mi creassero dipendenza.

"Mia,da quando le labbra di un ragazzo ti creano dipendenza?" Mi rimproverai mentalmente,ma non servì a molto.Difatti le mie azioni non rispondevano a ciò che la mia mente comandava.
****
Il giorno seguente mi svegliai con un forte mal di testa,avevo bevuto molto verso la fine della serata ,forse mi ero anche ubriacata ma questo particolare non lo ricordo perfettamente.
Decisi di saltare scuola insieme a Niall,era una cosa che facevo spesso e che ,per mia fortuna,Liam non scoprì mai. Andammo al parco quella mattina.Mi piaceva da impazzire andarci,lì si respirava un'aria pulita ed inoltre ,nonostante amassi la confusione, la tranquillità di quel posto mi rilassava e tanto.Sarei potuta rimanere lì per ore intere senza mai stufarmi sopratutto se in compagnia di Niall.

-Divertita ieri?-esordì Niall con tutta naturalità
-Devo ricordarti che non c'ero?-risposi io continuo a mangiare l’uva sdraiata a pancia in sotto sul prato
-Andiamo Mia-mi incitó -lo sai che ti conosco troppo bene.Tu eri alla festa-aggiunse infine alzando le sopracciglia e puntandomi un dito contro divertito
-Perchè mai avrei dovuto dirti che non c'ero se la verità fosse il contrario?-nervosa,mi sedetti a gambe incrociate
-Perché eri la gatta che ha fatto impazzire tutti- Mi affogai quasi.
-Che gatta?-dissi in voce acuta sbuffando
-Mia,sono il tuo migliore amico a me puoi dirlo- mi rimproveró serio ed anche un tantino offeso
-Ok,ero io..ma non dirlo a nessuno perché altrimenti..-mi interruppe
-Non lo dirò a nessuno,è una promessa- si alzò dalla panchina e ,una volta seduto anche lui sul parto,mi si avvicinó e mi bació sulle labbra.

Hei,hei,hei,calme.
Non rimanete sconvolte. Io e Niall ci baciavamo sulle labbra ogni volta che promettevamo o giuravamo qualcosa,è una cosa tutta nostra che inventammo da bambini,dunque calmate gli animi che tra me e Niall non c'era niente.

-A proposito… un uccellino mi ha detto che sei innamorato di Liz?- cambiai discorso

Non volevo che continuassimo a parlare di ieri sera e di cosa avevo fatto,erano pur sempre cose che riguardavano esclusivamente me stessa.

-Ah ...ehm...beh ..io- balbettó -Mi sono innamorato- confessó dopo un pó sorridendo timidamente -Ma come fate ad innamorarvi?- dissi disgustata
- Nello stesso modo in cui ti eri innamorata tu,ma poi..- lo fulmino con lo sguardo facendogli perdere la parola

Come poteva il mio migliore amico farmi riaffiorare un ricordo del genere?Proprio lui che è uno dei pochi a conoscere tutta la storia? Chiuso gli occhi e un brivido mi percosse la schiena.

-Scusa- mormorò

Lo guardai con disprezzo e lui abbassò il capo.

-Vaffanculo- mi sollevai e presi a camminare a spasso svelto con il tentativo di allontanarmi da lui
-Aspetta Mia- urló lui. Afferó stretto il mio polso,non riuscii a liberarmi dalla sua presa che mi abbracció forte.
-..Non volevo dirlo - tiró un profondo sospiro

Quante volte Niall aveva perdonato me?Devevo farlo anche io.

-Accompagnami a comprare le sigarette e ti perdono- dissi in un sorriso sforzato
-Lo sai che non voglio che fumi-brontoló sciogliendo l'abbraccio
-Si,lo so e non mi interessa- Il biondo ruotó gli occhi al cielo,ma si arrese dopo pochi secondi.

Quando ero nervosa,fumare era una vera e propria necessità,sentivo che ,ogni volta che cacciavo via da me il fumo aspirato,se ne andavano anche i brutti pensieri.Era una cosa stupida,ma a me aiutava.




POV NIALL

Mi sentii terribilmente in colpa quando Mia,con lo sguardo spento e i mille pensieri tra la testa,prese a fumare fissando il vuoto. So quanto le faccia male che qualcuno le ricordi quello che ha passato che è la stessa cosa che l'ha cambiata. Perchè Mia non era così. Lei era una sognatrice dai mille progetti,una ragazza tanto allegra ,tanto innocente,una di quelle che credeva ad ogni critica ma che faticava ad accettare i complimenti i quali le facevano arrossire sempre.
Ricordo ancora quando ,scappata da casa dei suoi genitori,veniva a chiamarmi per poi andare insieme "a caccia di avventure".
Già,Mia non era più la stessa ma io le volevo bene ..sempre e comunque.
***
POV MIA
Quel pomeriggio chiamai Larry e mi finsi malata,la voglia di lavorare era esattamente sotto zero. Ero completamente immersa in un libro fantasy ,quando il suono del campanello alla porta mi riportó nella realtà. Erano Harry e Zayn,mi chiedevo perchè fossero lì.

-Proponete qualcosa di divertente!- ordinó il riccio mentre comodamente si sdraiava sul mio letto accanto a Zayn che gli rispose immediatamente
- E se giocassimo ad obbligo o verità?-
-Ehm..non è meglio un film?- obiettai
-È deciso:giochiamo ad obbligo o verità’

Quanta considerazione, Hazza.

Dopo diversi giri che continuavo a scegliere l'obbligo,mi resi conto che lo scopo dei due era quello di farmi confessare qualcosa.

- Fa eccitare Zayn’dice Harry con sguardo malizioso

Decisamente volevano mettermi alle strette.
Senza esitare,mi sporsi verso Zayn e con una spinta lo faci stendere sul mio letto,sul quale era già seduto. Mi misi a cavalcioni su di lui e con movimenti decisi gli sbottai i jeans che abbassai di poco.Gioco dapprima con l’elastico dei suoi boxer,in seguito mi sdraiai su di lui e presi a a torturagli il labbro con dei piccoli morsi e qualche bacio. Premetti con forza sul cavallo dei suoi pantaloni ormai sbottonati mentre i miei seni cominciavano a fuori uscire dalla scollata maglia che indossavo.

- Può bastare?-chiesi secca rivolgendo il mio sguardo ad Harry
-Solo perché non volgio vedervi andare oltre -rise divertito rispondendomi

Zayn,quasi ansimando,si sistemó i pantaloni e poi prese a parlare.

-Il nostro intento era quello di farti decidere di dire la verità- confessó
-Lo avevo capito.Cosa volete sapere?- sbuffai annoiata
-Mia,io e Zayn pensiamo che sia tu la famosa gatta che ieri era alla festa-geticolò Harry

Maledissi Niall mentalmente. Gli aveva detto tutto?


-Come lo sapete?-incrociai le braccia
-Sappiamo come sei fatta,è da te fare questo genere di cose -farfugliò il moro facendo le spallucce

Ok,Non era colpa di Niall.

-Eri dannatamente sexy,amica- Zayn mi tira a sè ed io sorrisi maliziosa.


In realtà,non mi dava per niente fastidio avere un contatto così stretto con Harry e Zayn.Li considero fratelli e non c'era nulla di realmente malizioso nei gesti che avevo nei loro confronti,il nostro era solo un gioco che nemmeno ci eccitava. Non li avrei mai visti come fidanzati-che poi,com tale non ero in grado di vedere nessuno- scopamici o qualsiasi altra cosa che non fosse legato al sentimento dell'amicizia.

Dopo un bel po' di tempo,i ragazzi se ne andarono e in quel preciso istante mi arrivó un messaggio.


“Ciao bella micia,sono il tuo vampiro.Come stai?xx”

Inutile dire che ero euforica come non mai,a momenti saltavo dalla gioia ma non volevo lo capisse,dunque,mi finsi tranquilla.

"Ehy,sto bene..tu piuttosto?"

"Sto bene anche io.Vorrei incontrarti..scoprire chi sei..x"

Provai a balbettare qualcosa dalla contentezza,ma ogni parola che provavo a pronunciare pareva strozzarsi in gola.

Mi piaceva un tipo che non conoscevo.

-Mia,non sei andata a lavoro ?-chiese Liam facendo il suo ritorno a casa
-No,sono stata qui con Harry e Zayn fino a poco fa- borbottai non prestandogli attenzione
-Cosa?-urla quasi - In casa con due ragazzi?-

Paranoico.

-Liam,sono miei amici.Non c’è niente di strano-storsi il naso


“Domani fuori scuola alle 19:00,va bene?” scrissi

“Perfetto,a domani xx' rispose dopo pochi minuti

-Che non si ripeta più una storia del genere-Liam continuava a rimproverarmi come se a me importasse qualcosa in quel momento.
-Potresti non rompere?Grazie- me ne tornai in camera mia
***
Stessa routine anche quella giornata,ma quella sarebbe stata speciale tra poco.Mancavano esattamente 20 minuti all'appuntamento con il mio ragazzo misterioso e decisamente non stavo più nella pelle.Chi mai poteva essere?
 
-Chiudete voi anche oggi- urlo Larry a mó di saluto prima di andare via
 
Io e Tomlinson sistemammo le ultime cose nel locale poi presi le chiavi e mi diressi alla porta per aprirla
-Qualcosa non va?-domanda scocciato Tomlinson mentre tentennavo per aprire la porta
-Non riesco ad aprire-dissi preoccupata
-Fa vedere a me- mi spostó con uno spintone
-Faccio da sola- sbottai infastidita da quei suoi atteggiamenti scorbutici

Spezzai la chiave.

-oh merda!-Imprecai
-Ma sei proprio una deficiente,cazzo-urló
-Non l'ho fatto a posta,calmati- lo guardai truce
-Adesso chiamo Larry- fece per telefonargli
-Non risponde- aggiunse dopo poco e a quel punto lanciò il suo cellulare.

Non lo avevo mai visto cosi infuriato e allo stesso tempo..ansioso.Dava l'impressione di andare di fretta e ,pensandoci, anche io dovevo al più presto evadere da quel bar siccome dovevo incontrare il mio vampiro.

-Scusa Louis,mi dispiace- mimai andando a essermi accanto a lui

Tomlinson tirò un breve sospiro.

-Vuoi una caramella?- me ne offrì una a menta e liquirizia.

Menta e liquirizia ..
Mente e liquirizia proprio come il sapore delle labbra del mio vampiro…

-Grazie-accettai 
-Cazzo,farò tardi- guardo l'orologio impaziente

A quantp Louis andava anche lui di fretta per uscire da qui…

Comiciai ad essere torturata da un maledetto dubbio e ,per chiarirlo,mandai un messaggio al numero del mio vampiro.In quel momento a Louis arrivó un messaggio.



Writer's zone
Saaaaalve ragazze,come state?
Si,lo so,avrei dovuto aggiornare l'altro ieri, ma non ho avuto proprio il tempo.
Che dire,spero vi piaccia questo capitolo..fatemi sapere.I love you all xx
-zain


 
una gif di Lou. :)



ed una gif di Mia :)

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Capitolo 5
*** Him ***


CAPITOLO 4


- Sei tu.Oh mio Dio!Sei tu- sbottai alzandomi in piedi
- Sono io a fare cosa? - domandò confuso
- Sei il vampiro che era alla festa, vero?Io sono la gatta - dissi velocemente passandomi le mani tra i capelli
- Cosa? Mia Payne, sei pregata di dirmi che stai scherzando - si arrabbió lui
-No, non sto scherzando - risposi secca
- Che diamine ! - esclamò infuriato forse più di prima
- Ed io che pensavo avrei conosciuto un bel ragazzo - sbuffai
- Infatti lo sono - scrollò le spalle divertito
- A me non piaci affatto- feci una smorfia
- Nemmeno tu a me, se è per questo- mi guardó truce

Restammo in silenzio per svariati minuti che sembrano durare un eternità. Ero terribilmente delusa perchè ,nonostante non volessi ammetterlo, credevo di essere sul punto di ritornare a provare qualcosa per un ragazzo, ma forse era stato meglio così. Pensavo che non avrei mai potuto provare nulla per uno come Louis Tomlinson e di conseguenza ero al riparo da delusioni e sofferenze .

- Chissà se sei brava a letto, come lo sai a baciare - fece lui con fare malizioso interrompendo quel silenzio
-Vuoi scoparmi,Tomlinson?- chiesi in tono indifferente

Louis si girò verso di me con un espressione seria, si mise più dritto e mi guardó intensamente.

- Ho una proposta migliore- esordì suscitando la mia curiosità 

Ancor prima che potessi chiedergli di cosa di trattasse riprese a parlare in un tono al quanto serio.

- Mettiamoci insieme -

Cosa ha fumato questo ragazzo?

-Ovviamente per finta - aggiunse dopo pochi secondi gesticolando  -Il primo che si innamora perde -

Riflessi per qualche istante, la sua proposta non aveva alcun senso , ma, infondo, nemmeno la vita in sè per sè aveva senso.

-E quale sarebbe il pegno?- domandai
- lo decideremo poi - scrollò nuovamente nelle spalle
-Non c’è possibilità che io perda, quindi mi sta bene- gli porsi la mano il segno di accordo e lui l’afferró.

"Non mi farà di certo male spassarmela con qualche ragazzo senza mettere a rischio i miei sentimenti" pensai

- Domani ti accompagno io a scuola - propose

Ma più che una proposta quella era una vera e propria affermazione, ma gli risposi ugualmente.

-Per me è ok- dissi in tono indifferente
-E comunque pensavo che potessimo iniziare da subito.Insomma,siamo soli e .. -
-Ho già capito,Tomlinson - lo ammutolii

Con gesti decisi, mi alzai, mi tolsi la maglietta e camminai lentamente verso lui con un sorriso appena accennato sulle labbra. Louis mi tiró a sè prendendo a baciarmi nell'incavo del collo mentre le sue mani scorrevano sicure lungo i miei fianchi. Non esitai a slacciargli la cintura dei pantaloni e ci spogliammo fino a rimanere in intimo.

-Hanno ragione a dire che hai un bel corpo - mi sorrise sulla spalla

Intanto che il suo petto si alzava e basava velocemente a causa del respiro troppo affaticato, strinse la sua mano nella mia per poi portarla ai suoi Boxer. E poi .....vi lascio immaginare.
****

- C'è un auto fuori che bussa, è per te?- urlò Liam dal piano di sotto quella mattina mentre io ero ancora intenta a farmi il trucco.

-Si- urlai di rimando - Lasciala bussare - aggiunsi.

Contornai bene i miei occhi con la matita nera e l'ombretto dalle sfumature dello stesso colore. Tutto quel nero rendeva il mio sguardo selvaggio, deciso, forte.Lo adoravo. Mi controllai un'ultima volta allo specchio, poi presi la mia borsa e scesi al piano di sotto.

-Si puó sapere chi è quel ragazzo?- disse mio fratello continuando a tenere lo sguardo fisso sull'auto.
-Mhhh-mormorai infastidita  - Pensa un pó a farti i fatti tuoi, eh - lo rimproverai chiudendo la porta alle mie spalle

- Mi hai fatto aspettare tantissimo - si lamentó Louis venendo ad aprirmi lo sportello della sua auto nera
-Buongiorno anche a te - replicai sarcastica a mò di saluto intanto che mi sedevo.

Non appena fummo entrambi seduti in macchina,Louis mise in moto quest'ultima senza neanche rivolgermi prima uno sguardo.C'era un certo silenzio in quell'auto.

- Oggi vieni a casa mia -esordì finalmente Louis mettendo ancora una volta fine al silenzio che spesso si creava tra noi e  usando sempre quel suoi  solito modo brusco che tanto odiavo
-Oggi non poss..- mi interruppe
-Te lo ripeto, ho detto che oggi vieni da me-
-Come scusa?Louis, a me nessuno mi da ordin i- sbottai
- Ti ho detto che oggi verrai da me, ok?- continuó.

Abbassai la testa e rimasi zitta. Eravamo uno più testardo dell’altro dunque credevo che fosse stato del tutto impossibile imparare ad andare d'accordo, figuriamoci innamorarci. Arrivati a scuola e scesi dall’auto, Louis mi poggió una mano sulla spalla e camminammo , così, lungo i corridoi dell'istituto. Tutti ci guardavano e per la prima volta non mi piaceva essere al centro dell'attenzione.
Le ragazze bisbigliavano qualcosa tra loro continuando a fissarci, i ragazzi, invece, guardavano Louis trucemente .

-Và immediatamente in classe - ordinó Tomlinson al suono della campanella
-No. Non sono il tipo che entra non appena suona la campanella - risposi svogliatamente in una smorfia
- D'ora in poi lo farai - ringhiò con le labbra sulle mie, poggiando una mano sul sedere sul quale diede piccoli colpi mimando un "sù-sù"

Arrabbiata, camminai a passo scelto verso la classe che avevo quella mattina. Era incredibile che avessi ubbidito ai suoi ordini.Proprio io che ero pronta a guardare dritto in faccia il sole per dimostrare che , tra i due ,io era la più forte.

-Tu esci con Louis?- domandó sbalordita Alex, non appena mi sedetti al mio posto
-Non eri quella che non si fidanzava ?- continuó Nicole con tono di disgusto mentre, infastidita, alzò un sopracciglio
-E da quanto tempo state insieme?- osó chiedere Liz in quella sua voce sottile e gentile
- Abbassate la voce che la prof ci sente- le rimproverai- E comunque ..ehm ..si, esco con Louis..è successo ..ehm così velocemente - mentii grattandomi la nuca
- É da tanto con non esci con qualcuno - brontoló infine Alex, girandosi poi verso la professoressa che a momenti avrebbe cominciato a spiegare la lezione.
-Ma tanto non è nulla di serio..- sussurrai

Non potevo raccontare loro la verità, mi avrebbero giustamente dato della troia.

 
***
Dopo scuola , andai a casa di Louis , come deciso. Ricordo che aveva una casa molto ampia e ben arredata in stile moderno, lo capii non appena entrai. Era anche tanto profumata e ordinata al tal punto che neanche le sedie erano di un centimetro fuori posto. Poi c'era la camera di Louis, che era l'esatto contrario.Diversi Indumenti, tra cui alcuni sicuramente molti sporchi, erano sparsi per la camera così come anche più di un paio di scarpe puzzolenti.Le sue lenzuola giacevano sul letto in modo disordinato e , per dirla tutta  ,erano al rovescio.

-Che porcile questa stanza!- esclami in una smorfia, stupita da tanto disordine

Louis si stinse nelle spalle e poi si sdraió comodamente sul letto, ignorando quasi la mia presenza.

-Mi spieghi cosa ci faccio io qui?- incrociai le sbraccia spazientita
-Sdraiati accanto a me, piccola- picchiettó il palmo della mano destra sulla parte del libera del letto proprio al suo fianco.

Sbuffai, ma mi posizionai ugualmente accanto a lui.
-Dimmi un pó, Mia- prese a parlare - Tu vivi con tuo fratello? -
-Pare di si - soffiai.

Mi lasciai incantare dal modo in cui Louis mi guardava e, una volta presa confidenza con la nostra vicinanza, poggiai la mia testa sul suo petto inclinandola verso il basso.Il suo braccio si avvolse attorno al mio bacino ed, in un attimo, riuscì a scaldarmi tutta.

-Mhh..fai qualche sport?- continuó lui
-No..no..e tu?- balbettai
- Pratico box, ma solo qualche volta -

Non risposi,così lui riprese la conversazione .
-Mi piacciono i tuo capelli - giocó con questi con tocco delicato

- E..e a me piacciono i tuoi occhi - abbassai lo sguardo.
- Ti rivelo un segreto - disse in un ampio sorriso malizioso - è la prima cosa di cui tutte si innamorano -
-Ed io te ne rivelo un altro : Io non mi innamoreró mai di te,Tomlinson - gli risposi sfacciatamente e , disgustata dalle sue insignificanti parole, mi alzai da letto per poi prendere la mia borsa.

- Vai già via,babe ? - domanda lui in un sorriso irritante
- Si - risposi con forza
- Bene, ti accompagno io - rimó
- No, assolutamente no -
-Non ti lascio sola, di conseguenza ti accompagno - ringhió a denti stretti.
Deglutii e annuii.

  ***

- Chi era quel tizio che ti ha accompagnata,Mia? - urló mio fratello non appena arrivai a casa

Ultimamente era più pesante del solito ed io più scorbutica.
- Un amico - tagliai corto sdraiandomi sul divano, davanti il televisore.
-E perché sei tornata a casa a quest’ora?’urló..ancora.
- Innanzitutto abbassa la voce e poi ..ero a casa di Alex e avevo il cellulare scarico..altrimenti ti avrei avvisato- mentii senza farmi alcun tipo di problemi
-Alex è passata qui per chiederti di uscire, ma non c'eri.Mia,non dirmi bugie arrivò dinanzi al televisore che, con fare agitato, spense

Imprecai mentalmente.
-Oops, ho detto Alex? Volevo dire Nicole- ridacchiai
- Ma che fai, mi prendi in giro? Il tuo atteggiamento non mi piace.-
-Mh..lasciami pensare..ma guarda, non mi interessa - dico smorfiosamente sostenendo il suo sguardo
- Cosa? Sei in punizione!- si affrettò a dire
- Non mi interessa neanche que..- non finii la frase che mi beccai uno schiaffo ..sul viso ..da Liam.


Spazio autrice :
Ebbene si, sono ancora viva. Mi scuso infinitamente con voi per aver lasciato questa storia in sospeso per mesi, ma , purtoppo, non ho avuto il computer e quindi mi è stato impossibile aggiornare.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi incuriosisce il modo in cui si sta svolgendo la storia ?
Fatemi sapere xx
Zain

 

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Capitolo 6
*** Mistake. ***


CAPITOLO 5


 Quello, in tutta la mia vita, era stato il primo schiaffo ricevuto da Liam.

-Vaffanculo - gli sussurrai a denti stretti portando una mano sulla guancia colpita.

Non fui capace di trattenere ancora per molto il pianto, così me ne andai in camera mia ignorando Liam che provava a trattenermi chiedendomi, seriamente dispiaciuto, di perdonarlo.
Il mio fu un lungo e disperato pianto, ma il motivo non era l'aver ricevuto uno schiaffo.La verità è che stavo male.Stavo male perché la mia vita non mi piaceva per niente e mi sentivo a disagio con me stessa.Dopo..dopo quella cosa, io ero cambiata e solamente in peggio.Il centro della mia vita erano i sabato sera e le sbronze in discoteca, avevo dimenticato i miei sogni, le piccole cose che potevano diventare immense se solo le guardavo diversamente, cosa significasse avere delle vere amiche femmine o amare qualcuno.Per giunta adesso ero insieme ad un ragazzo per una scommessa e questo non poteva che rendermi una lurida stronza, una poco di buono.
Ne ero convinta: avevo bisogno di cambiare, anche se di poco ed il primo passo per farlo era mettere fine a questo gioco con Tomlinson. Mi faceva malissimo la testa, ma provai ugualmente a studiare cercando di capirci qualcosa.

- Piccola mia,ti prego,perdonami - entrò in camera frettolosamente venendo ad abbracciarmi - Non avrei dovuto farlo,lo so.- continuò
-Non..non fa nulla - riuscii a dire con la voce rotta dal pianto
- Si,invece.Mia,ne sono pentito seriamente ..- mi abbracciò ancora una volta, più forte di poco prima.

Nascosi la testa tra le sue forti braccia e, malgrado non volessi, inondai la sua maglietta di salate e calde lacrime.

- Non piangere, mi fai sentire in colpa - mi supplicò
- No ,non è colpa tua. - sciolsi l'abbraccio e abbassai la testa.

Presi a giocare con le maniche della mia felpa e Liam spostò dietro l'orecchio una ciocca dei miei capelli rossi.

- C'è dell'altro,Mia?- domanda preoccupato
- Nulla...nulla di importante’ scossi la testa e accennai un finto sorriso
-Lo sai che a me puoi dire tutto,vero?-continuava ad insistere, aveva sicuramente capito che stavo mentendo, infondo lui mi capiva subito e sempre.
***

La professoressa era assorta nello spiegare la sua - per nulla interessante -lezione di spagnolo intanto che io mi dedicavo esclusivamente alla cura delle mie unghia.Eranano penose quella giornata.

- Signorina Payne, le sembra rispettoso nei miei confronti quello che sta facendo?- urló quella mezza pazza che era la mia professoressa, una donna in preda alla menopausa.

Presi fiato con un espressione divertita sul volto.Ero pronta ad uscirmene con una delle mie solite battutine, ma poi mi ricordai di Liam, di quello che avevo pensato il giorno prima.

- Mi scusi,prof - dissi solamente catturando l'attenzione di tutti i miei compagni di classe.

Questi mi guardavano spiazzato, quasi sconvolti.

Quando potetti finalmente udire l'amato suono della campanella seguito dallo struscio delle sedie, realizzai che era terminata anche quella giornata di scuola.
Mentre gli altri si sbrigavano a lasciare l'istituto correndo come capre, io raccoglievo lentamente le mie cose e le sistemavo ordinatamente nella borsa.

-Sbaglio oppure oggi non mi hai proprio calcolato?- sentii un soffio alle mie spalle.
Louis.L'unico che insieme a me non aveva ancora lasciato l'aula. Con tocco delicato, poggió le mani sui miei fianchi e mi bacio castamente sulle labbra.

-Louis devo parlarti- lo spinsi indietro con i palmi delle mani aperti sul suo petto
-Dimmi piccola! - prese a masticare una gomma

E per la cronaca, masticava peggio di una mucca.


- Ecco vedi, non voglio fare troppi giri di parole quindi saró chiara.Io credo che questa nostra "relazione" debba terminare.Mi sembra una cosa stupida e in, un certo senso, mi sento anche usata -






una gif di Mia :)








una gif di Liam :)














Zona autrice :
Si, lo so. Questo capitolo è brevissimo e mi dispiace, ma non ho avuto tempo per allungarlo. In ogni caso, ho già iniziato a scrivere il prossimo quindi probabilmente domani aggiornerò :) .

Cosa ne pensate? Secondo voi, a  cosa si riferisce Mia con " Dopo..dopo quella cosa.. " ?
Lasciatemi le vostre opinioni.
Baci, zain xx

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Capitolo 7
*** Sleep Together ***





CAPITOLO 7


Il ragazzo scosse la testa con un espressione al quanto divertita e prese a parlare.

- Piccola abbiamo un accordo,mi dispiace.- mi soffió sul collo
- A me non interessa, questa storia non mi piace- ribadii con forza
- Ascoltami bene, piccola, perchè non te lo ripeteró due volte.Questa nostra "relazione"non finisce qui, non puó.Finche uno dei due non perde, continueremo a frequentarci.Se il tuo problema è che non vuoi scopare, allora non lo faremo finché non sarai tu a volerlo ,ma non ti lascio andare lo stesso - mi informò in tono sereno ma allo stesso tempo arrogante
- Perché..?- chiesi stupidamente
- Perché voglio questo,capito piccola?- ringhió a denti ben stretti ed io annuii come una serva avrebbe fatto con il suo padrone

E questo mi fece sentire stupida, tremendamente stupida. Mi sentivo così impotente quando ero con lui.

- Adesso chiama il tuo fratellino e digli che non torni a casa.-ordinò
-Starai con me, ma questo non credo che lui non voglia saperlo- accenno un sorriso accattivato
- Ho da studiare, Louis !- gli risposi infastidita
- Studierai a casa mia stasera - disse tranquillo ed intanto si strinse nelle spalle
- Dobbiamo stare insieme fino a stasera? - chiesi confusa
- Fino a domani, dormi da me- soffiò accarezzandomi la guancia per poi concludere spiegandomi che aveva casa libera

Accettai nonostante fossi restia a farlo, così chiamai Liam ed inventai una banale scusa ovvero che sarei rimasta a dormire da Liz che stava poco bene.

-Adesso andiamo a fare un giro, ti va? - propose Mister.Occhi fighi ed io mi meravigliai quasi perchè la sua era una proposta e non un imposizione.

Annuii con il capo.

Quando fummo nella sua auto, provai una stana sensazione allo stomaco, sentivo di essere finita in un guaio.Un guaio che portava il nome di Louis Tomlinson.

Appoggiai il gomito sul finestrino dell'auto e la mano sotto il mento come per sorreggere il viso e presi a guardare costantemente un punto fisso al di fuori del finestrino restandomene in silenzio.
Ad un tratto, Louis alzó il volume alla radio e , incoscientemente, presi a canticchiare la canzone che stavano trasmettendo.

- You'll be mine and i'll be' yours..-

Louis , che pur essendo concentrato sulla strada, mi lanciava continuamente sguardi attenti, mi guardò confuso.

- Ti piace cantare, piccola?- mi sorrise scherno
- Si - fu la mia secca risposta
- Ballare? -
- Anche -
- Magari qualche volta balli per me?- mi sorrise ancora, ma questa volta lo fece con lussuria.
- No - sputai
- Sei una tipetta dura, eh? In ogni caso, siamo arrivati- parcheggió l'auto, scese da questa e venne ad aprirmi lo sportello.

Mi stupii, e non poco, quando mi resi conto che mi aveva portato ad un parco divertimenti.
Insomma, mi sembrava che facesse tanto da uscita romantica per fidanzati sdolcinati che si tengono la mano sulle giostre.

- Non ti facevo il tipo da parco divertimenti - commentai accennando un tenero sorriso, ma Louis non mi rispose, anzi, non osò neppure guardarmi.
***

Fu il primo pomeriggio trascorso con Louis che mi fece stare bene quello. Ricordo che provammo tutte, e dico tutte, le giostre presenti. Per fortuna, non ci tenemmo la mano sulle giostre - sarebbe stato disgustoso- , ma ci lanciammo sguardi complici perchè, attraverso quelli, ci trasmettevamo a vicenda la sensazione di paura, euforia, avventura. Quando finalmente ci sedemmo su una panchina, Louis mi comprò dello zucchero filato dato che gli avevo esplicitamente detto di volerlo. Me ne stavo a mangiarlo con la testa bassa e le gambe che lasciavo dondolare, mente Louis mi guardava sorridendo amorevolmente e sopratutto interrottamente. Provai a guardarlo anche io, ma non riuscii a sostenere il suo sguardo e non perché fosse troppo possente, bensì ipnotico. Ebbene si, avevo paura che , nel guardare quei occhi, mi ci sarei persa dentro .
Mi aveva anche baciata e a farmi sorprendere non fu il gesto , data la scommessa in corso tra noi.Più che altro, mi sorprese il fatto che quel bacio mi piacque, mi piacque davvero.

Quella giornata Louis non aveva fatto altro che sorprendemi continuamente .

Dopo aver cenato da Nando's, dove mangiai davvero poco, andammo a casa sua. Non appena tornai a casa, presi a studiare, non volevo ridurmi a studiare i giorni prima dell'esame.
- Hai finito di studiare? - bussò alla porta prima di entrare, come se avesse dimenticato che quella fosse casa sua.
- Si,Loù - risposi io
- Bene, puoi dormire in questa camera se ti va -
- E se invece dormissimo insieme? - ebbi in fegato di dire per poi pentirmente
- No - rispose secco

Ci rimasi malissimo, eppure ..

- Per favore ..- lo supplicai
- Ho detto di no, Mia - ribadì
- Solo per questa volta - continuai ad insistere Il ragazzo sbuffò scocciato ma anche rassegnato.
- E va bene - sospirò

Gli sorrisi e, dopo un " ti aspetto in camera mia " , Louis chiuse la porta alle sue spalle. Sfilai la mia maglietta rossa, i miei jeans e indossai una maglietta bianca extra large che avevo trovato in camera della sorella di Louis e poi raggiunsi questi.

- Perchè mai stai indossando la mia maglietta ? - domandò infastidito
- L'ho trovata in camera di tua sorella, non sapevo fosse tua - spiegai
- Ora lo sai -

Si sdraiò nel suo letto ad una piazza e mezzo e, intimorita, lo feci anche io. Inizialmente eravamo entrambi rigidissimi, ma dopo i nostri corpi presero confidenza e, così, ci addormentammo abbracciati.
***

- Spostati, Mia ! - un urló mi svegliò.

Louis era piuttosto nervoso quella mattina.

- Buongiorno anche a te ..- gli risposi sarcastica, infastidita dal suo atteggiamento.

- Buongiorno un corno - ribadì duro - Vatti a vestire ! - ordinò


Infilai i jeans tolti il giorno prima, ma non trovai la mia maglietta.

- Lou, non trovo la mia T-shirt - sussurrai con calma
- Sei una rompi palle - sbottò

Aprì il suo armadio e prese da questo una camicetta bianca che mi lanciò e mi ordinò di mettere. Mi stava un po' larga, ma mi accontentai.

***


Eravamo finalmente arrivati a scuola, ma con un po' di ritardo.
- Lou - lo chiamai con dolcezza, prima di entrar in classe.
- Mhh - mugolò infastidito - Cosa diamine vuoi? -
- È.. è stato bello dormire accanto a te. - mormorai facendomi sicuramente rossa in viso.

Louis quasi mi rise in faccia.

- Mia, non ricapiterà. E smetti la di fare la bambina sdolcinata, tu devi solo fare ciò che ti dico.-



Mia :)




Louis :)





ZONA AUTRICE :
Eccomiii qui :)
Inanzitutto vorrei ringraziare Liz per avermi creato il banner, poi volevo ovviamente apere cosa pensate di questo capitolo quindi aspetto le vostre recensioni.
Baci, zain xx

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Capitolo 8
*** You're mine. ***




CAPITOLO 7

 Mi morsi nervosamente il labbro, sperando che mi venisse in mente qualcosa da dire il prima possibile.
Ebbi l'improvviso istinto di affibbiare Louis, ma mi contenni e non mostrai alcun segno di delusione o rabbia.

- Calmati, tesoro, volevo illuderti un po' - cinguettai, scossi vanitosamente i miei capelli e gli diedi le spalle.

Louis Tomlinson voleva prendermi in giro? Beh, non ci sarebbe riuscito. Pensavo che non avrei mai creduto alle sue lusinghe o smancerie perché ero a conoscenza del fatto che quelle non erano altro che prese in giro. Infondo, cos'è il romanticismo se non pura finzione?

Mi afferró per polso e mi tirò a se.

- Mia, carissima, la verità é che fai tanto la ragazza forte, ma poi ti è bastato trascorrere un pomeriggio insieme a me per pendere dalle mie labbra - Ridusse ancora di più le distanze tra noi.

- Crepa, Tomlinson - sbottai intanto che sfuggivo dalla sua presa.

Aprii la porta dell'aula, chiesi scusa per il mio ritardo e mi accomodai svogliatamente al mio posto.

- Payne, Tomlinson , come ho già detto ai vostri compagni , il 25 ci sarà un piccolo test pre-esame di francese -
- Merda! - imprecai tra me e me.

***

Alle 15:00 andai a lavoro e portai con me il libro di francese in modo tale che ebbi la possibilità di ripassare tra un ordinazione e l'altro.

- Tu sei matta a ripassare mentre lavori - commentò Louis in una smorfia

Ero già piuttosto arrabbiata con lui e il fatto che avesse sempre una critica a portata di mano non mi aiutava.

- A differenza tua, a me interessa il mio futuro. Se frequento un'università non è di certo per passare la mia cazzo vita a lavorare in questo cazzo di bar - sputai, tutto d'un fiato.

Sbattei incoscientemente un pugno sul bancone.

- Ehy, ehy, ehy ! Calmiamo gli animi. Hai forse il ciclo? - mi irritò, ancora.
- Lasciami in pace ! - lo liquidai, andandomene lontano da lui.
***

- Sono Mia - risposi al " chi é? " urlato dietro alla porta, ancora chiusa, alla quale avevo bussato.

La donna bionda mi aprì in un sorriso che ricambiai, si fece al lato della porta per permettermi di entrare e " è di sopra" disse dolcemente.

Salii le scale e bussai alla porta di fronte a queste.

- Ciao vita mia!- esclami entusiasta, entrando.

Il biondo, o meglio, il biondo tinto stava leggendo un libro sul suo letto, sdraiato . A mio disappunto, notai che l'idea di mettere fine alla sua azione non lo sfiorò: Niall Horan mi stava ignorando.

- Nialler? - lo chiamai.
- Mia - esclamò seccato e, sopratutto, senza neppure guardarmi.
- Che hai? - gli tolsi dalle mani quel benedetto libro e mi sedetti sul letto, accanto a lui.
- Oh nulla tralasciando il fatto che ti sei fidanzata ed io, tuo migliore amico da ben 20 anni, l'ho dovuto sapere dalle voci dei corridoi scolastici - ghignò.
- Scusa. È successo tutto così in fretta..- provai invano a giustificarmi
- Non capisco come un fidanzamento possa essere una " cosa successa in fretta". Non siete nemmeno usciti insieme prima di diventare una coppia? E poi tu non frequenti qualcuno da anni, come è possibile che..-
-Ti racconto tutto a condizione che non ti arrabbi - urlai mettendo fino al suo lungo discorso.

Niall, con quel "non frequenti qualcuno da anni" stava facendo riaffiorare in me brutti, bruttissimi ricordi.

Annuì col capo, non prestando attenzione al fatto che avessi appena urlato.

A quel punto, presi a raccontare di Louis, della scommessa fatta e Niall mi guardava sempre più sconvolto.

- Hai perso la ragione, Mia! - si lamentò ad un tratto
- Ho solamente fatto uno sbaglio.. - mi finsi indifferente
- Ma tu non tieni testa a nessuno, perché gli ubbidisci? - prese fiato e continuò in tono preoccupato - Lui.. lui non ti farebbe del male se lo ignorassi , vero? -
- No, tranquillo. - scossi il capo - Adesso smettiamola di parlare di me. Come va con Liz? -
- Sempre meglio, ragazza.Domani esco con lei - disse fiero
- Devo essere gelosa? - sorridente, aggrottai un sopracciglio.
- Credo di no. Tu sarai sempre la donna più importante per me, lo sai.- mi sussurrò dolcemente poggiando le mani sui miei fianchi.

Mi avvicinai sempre di più a lui, finché i nostri corpi non furono entrambi sdraiati sul letto. Mi baciava dolcemente il collo, la spalla.Poi le sue mani scorsero lungo la mia schiena, sempre più giù , e allora ringraziai la suoneria del mio cellulare che si fece sentire e mise fine a quelle "troppo spinte" che erano diventate le coccole mie e di Niall.
***
- Allora? - urló, ancora.

La sua mano si stringeva sempre di più attorno al mio polso che iniziava a farmi male.

- Ho studiato fino a tardi ieri - balbettai
-Non mentirmi, stronza! - sputò rude

Afferrò il mio corpo tirandomi dal colletto della maglietta e, con violenza, mi sbatté contro l'armadietto.

- Non sto mentendo- sussurrai subito dopo aver gemuto dal dolore.
- Ah si? Eri a studiare anche mentre eri a casa di Niall?-

Sentii il sangue gelarsi, il cuore smettere di battere. Come poteva saperlo?

- Tu come sai che ero da Niall? -
- Sono a conoscenza anche del modo in cui respiri - soffiò sulle mie labbra.- Non osare mai più mentirmi e andare a casa di un ragazzo che non sono io, capito? - mi accarezzo la guancia, per poi colpirla con forza quando tacqui alla sua domanda.
- Mi hai fatto male - balbettai quando avrei solo voluto piangere.
- Te lo meriti. -

La storia si stava ripetendo.

***

- Perché hai preso solo un caffè? Guarda che devi mangiare altrimenti dopo non hai forze - disse con premura Louis intanto che si sedeva accanto a me

Lo guardai insistentemente, ma in un modo che non lasciava trasparire emozione, così lui capi.

- Scusami, Mia. Ho fatto una bruttissima azione, ma non sono riuscito a controllarmi.So che la mia non è una giustificazione, ma il mio gesto è stato dettato dalla gelosia.- spiego dolcemente
- Perchè mai dovresti essere geloso di me, eh? - chiesi a denti stretti
- Perchè tu sei mia- disse in un tono che non ammetteva repliche



Mia e Niall, aw.
Che , tra l'altro, stanno anche uscendo insieme nella realtà HAHAHAHAHAHA





SPAZIO AUTRICE:
I'm baaaaaaaaaack, lol.
Ho finalmente aggiornato e spero che questo capitolo vi sia piaciuto  :)
Come pensate che reagirà Mia dopo lo schiaffo, il comportamento e l'affermazione di Louis?
Aspetto le vostre recensioni xx

 

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Capitolo 9
*** I hate him. ***




 
CAPITOLO 8

 
 - Tu sei pazzo, completamente pazzo - mi ritrovai ad urlare, attirando l'attenzione di tutti i presenti - Io non appartengo né a te, né a nessun altro. - mi alzai di scatto.

Louis, però, afferrò in tempo il mio braccio e mi tirò con una tale forza che mi trovai riseduta accanto a lui.

- Ti sbagli, piccola. Forse ancora non te ne rendi conto, ma tra poco non potrai fare ameno di ammettere che mi appartieni - disse con assoluta sicurezza
- Hai bisogno di cure, sul serio. - cominciai nervosamente a picchiettare le dita sul tavolo.

Louis non ribadì e dopo poco mi accorsi che era intento a guardare qualcosa. Seguii la traiettoria del suo sguardo e mi resi conto che questo era mirato verso i ragazzi della squadra di basket.

- Perchè li guardi così insistentemente ? - Non rispose.

- Comincio ad avere dubbi sulla tua etero sessualità - ironizzai

- Quei marmocchi.. - esordì ignorando le mie precedenti parole - Ti guardano continuamente il culo. Credo sia arrivato il momento di far capire loro che non devono permettersi -

Un'affermazione del genere mi fece credere per qualche momento che Louis voleva picchiare o almeno discutere con quei ragazzi, invece fece tutt'altro.
In un secondo, infatti, mi ritrovai con le spalle al muro e il suo corpo schiacciato contro mio.

- Cosa stai..- provai a ringhiare
- Mia, urla che mi appartieni! - mi ordinò, mentre mi prese in braccio a cavalcioni
. - Mettimi subito giù! - comandai di rimando, agitatissima.
- Lo farò dopo aver fatto capire a quei ragazzi ,e molti altri, che sei mia - mi baciò con foga.
- Non lo farò mai e sai perché? Perchè tu mi fai schifo - sputai con tutta la cattiveria che avevo in corpo.
- Sei una stronza, Mia Payne -

Allora arrivò un altro schiaffo, questa volta sul sedere.
La frustrazione e l'umiliazione che provai in quel momento non poteva essere spiegata nemmeno dal più bravo scrittore, nè compresa dal più bravo psicologo .
Louis Tomlinson non aveva alcun diritto di trattarmi in quel modo, sopratutto in presenza di qualcuno.

- Sono tua, Louis - ansimai in un urlo
- Ripetilo - sussurrò
- Sono solamente tua - urlai più forte di prima, se possibile.

Mi rimise giù in tempo per il suono della campanella
.Mi guardò con lussuria prima di impormi di andare in classe.
***
Quell'ora avevamo entrambi il corso di filosofia, saremmo ,dunque, dovuto stare nella stessa aula.Ma, se fisicamente ero in quell'aula, non lo ero certamente mentalmente.Si, avevo la testa altrove e dire che ad occupare i miei pensieri erano Louis con la sua prepotenza e i vecchi, brutti ricordi era sin troppo scontato.
Portai una mano sulla guancia e notai che era bagnata dalle lacrime. Ero proprio io, Mia Payne, a piangere davanti a ben 21 persone?

- Payne ? - mi chiamó la professoressa in tono preoccupato
- Sta bene? -
- Ho la nausea... - mentii
- Posso andare al bagno? -
- Vada pure - gesticolò verso la porta.

Mi chiusi, così, in bagno dove in quel momento, non c'era nessuno se non me. Poggiai la schiena alla porta e, lentamente, mi accasciai per terra accompagnata da un silenzioso pianto, interrotto, di tanto in tanto, da piccoli singhiozzi.
Pensai seriamente che a Louis non importasse un bel nulla di quella scommessa, e che, in realtà, voleva soltanto vedermi spogliare della mia corazza, crollare. Voleva vedermi soffrire, sottomessa a lui. Voleva vedermi nello stesso modo in cui, a sua insaputa, mi aveva già visto qualcun altro. Allora piangevo, piangevo perché avevo paura di perdere ancora una volta.

Quando finalmente mi ripresi, tornai in classe con un falso sorriso e, dopo poco, la campanella suonò annunciando la fine dei corsi di quella giornata. E, mentre camminavo a passo lento nel corridoio dell'istituto per lasciarlo, notai due ragazzi che erano sul punto di azzuffarsi. Normalmente non mi sarebbe importato, ma quei due ragazzi erano Niall e Louis.

- Cosa diamine succede? - li separai, mettendomi tra loro.
- Succede che non mi piace affatto il modo in cui ti ha trattata in mensa - sputò il biondo con gli occhi ardenti, puntati sulla figura di Louis
- Faccio ciò che mi pare con la rossa - beffò in un sorriso scherno.

Niall parve non vederci più dalla rabbia. Strinse i pugni e si schiantò contro Louis che , però, lo tenne a bada.

- Niall, non è il caso. Mi fa piacere che tu ti preoccupi per me, ma è tutto a posto. - gli sussurrai, una volta tiratolo a me. Lui mi guardò in un modo che metteva quasi paura, poi prese a camminare dall'altro lato della strada ed io , nonostante le suppliche di Louis che mi pregavano di non seguirlo, lo feci.

- Niall ! - lo chiamai

Lui, in tutta risposta, si fermò e, allora, io presi a parlare.

- Lo terrò io a bada. - dissi decisa alludendo a Louis.
- Come hai fatto oggi? - ghignò
- Oggi mi ha presa alla sprovvista, ma , tranquillo, non ricapiterà. - lo rassicurai, quando , in realtà, non ci credevo neppure io.
- Se hai bisogno io sono qui. Puoi sempre contare su di me. - mi baciò la fronte.

Niall andò via. Louis, arrabbiato come poche volte lo avevo visto, mi raggiunse.

- Ti avevo detto di non corrergli dietro. - mi riproverò in un urlo.
- Non me ne fotte un cazzo di ciò che vuoi tu. - sputai prima di lasciarlo solo.


Quando tornai a casa, Liam mi aprì distrattamente la porta. Insieme a lui c'era un altro ragazzo e qualche valigia.




Mia :)



Louis :)


Zona autrice :
Inizio dicendovi che mi dispiace tantissimo aggiornare dopo quasi una settimana, ma non ho trovato proprio tempo.
Prima, ho riletto tutte le vostre recensioni e mi sono accorta che ancora non vi ho ringraziate. Quindi, GRAZIE ! Senza di voi, avrei già smesso di scrivere questa fan fiction.
Vi informo che tra Niall e Mia non c'è nulla, mi dispiace ahahah.
Fatemi sapere cosa  pensate di questo capitolo, eh !
Baci,
zain.
 

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Capitolo 10
*** sweet moments. ***


CAPITOLO 9



 
- Perché ci sono queste valigie ? - chiesi stupita
- Mh, ho dimenticato di avvisarti, ma io e Tom domani partiamo - rispose disinvolto mio fratello.
- Partite? Dove andate? Per quanto tempo? - chiesi tutto d'un fiato, dimenticando quasi di respirare
- Una settimana a Paris, chica - si vantò Tom
- "Chica" è spagnolo - lo corresse Liam
- Uh! - esclami - Liam, vedo che avvisarmi è stato il tuo primo pensiero, vero? - ghignai, per poi scappare in camera mia.

Provai rabbia e delusione nei confronti di Liam. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che non mi avesse avvisata della sua partenza.Certo, magari adesso può sembrare banale come cosa, ma a me quell'azione sembrava dimostrare l'essere dimenticata e ignorata da Liam e questo mi faceva male. Mi faceva male perché lui era, insieme a Niall, tutta la mia vita, la mia ancora di salvezza, il sollievo dopo tanta sofferenza.

***
- Non capisco perché continui a tenermi il broncio - sbuffò
- Oh, scusami se mi ferisce il fatto che tu abbia completamente dimenticato di avere una sorella alla quale avvisare della tua partenza - sbottai
- Non essere così pignola, Mia. Io e Tom, abbiamo deciso di partire soltanto ieri sera. Sua sorella ha partorito - spiegò
- Non lo sapevo, scusa. È che ultimamente mi sento così sola e ho paura che anche tu voglia lasciarmi. Se lo facessi, non ti biasimerei : sono una sorella orribile. Sono un disastro completo e tu.. - sospirai.

Liam, come Niall, conosceva bene il mio lato debole.

- Mia, cosa stai blaterando? Tu saresti un disastro? Tu sei la persona più forte che io conosca e non potrei amare nessuno più di te.Lo sai questo? Sei la mia piccola sorellina, non ti lascerei mai - mi lasciò un bacio tra i capelli.
- Grazie, Liam - risposi soltanto abbracciandolo forte.

Grazie per tutto.
***

- Grazie, Louis. Avevo davvero bisogno di una mano in francese - gli sorrisi
 - È stato un onore, madame - mi rispose con quei magnifici occhi che spruzzavano gioia ovunque.
- Allora buonanotte..-
- Buonanotte a te, tesoro mio - accarezzò la mia mano per qualche secondo, poi mi baciò sull'angolo delle labbra.

Mi sdraiai sul letto e, sognante, presi a fissare il soffitto. Louis mi aveva fatto stare benissimo in quella settimana, ma, prima di continuare a raccontare, credo debba partire dal principio.


# FLASHBACK

Ero comodamente sdraiata sul divano, quando dei forti bugni furono sbattuti sulla porta di casa accompagnati dal suono del campanello.
Balzai e , spaventata, mi diressi alla porta. Mi tranquillizzai soltanto quando, una volta guardato dalla spioncino, vidi un Louis impaziente fuori la porta.

- C'era bisogno di bussare in questo modo? - gli aprii la porta.
- Sono due giorni che non vieni ai corsi.Come stai? - si affrettò a domandare
- Come vuoi che stia dopo quello successo in mensa? Ad ogni modo, mio fratello è partito e ho deciso di prendermi qualche giorno di relax - spiegai, sbuffando subito dopo.
- Mi perdoni? Per come mi sono comportato intendo.. - Vidi i tratti del suo viso addolcirsi e le guance colorarsi di rosso.
- Stai scherzando? Credi di trattarmi male e scusarti all'infinito? - sbottai urlando
- No, no. Ammetto di aver sbagliato per ben due volte e che , se fossi in te, mi odierei, ma giuro che ci tengo al tuo perdono. Non so neppure io perché ho usato la violenza, ma... ma tu non sei come le altre che mi stanno attaccate al culo, tu mi mandi fuori di testa e, diamine, mi piaci così tanto. -
- Ti odio Louis - gli risposi intanto che mi allontanavo da lui, ignorando la sua ultima confessione.
- Ed ora cosa ho fatto? - mi raggiunse venendo a sedersi sul divano, proprio accanto a me.
- Ti comporti come uno stronzo e un attimo dopo sei la persona più dolce di questo mondo e.. - mi interruppe con un bacio, un bacio lungo, dolce, vero.

Quando le nostre lingue smisero di danzare l'una contro l'altra, ci guardammo a lungo dritto negli occhi.
Quegli occhi, che erano così belli, mi ingannarono.

- Lou, non voglio stare da sola in questi giorni. Vorresti rimanere a casa con me? -
***
- Non riuscirò mai a memorizzare questa robaccia - piagnucolai portando le mani tra i capelli.
- Ti piace la cioccolata bianca? - rise
- A chi non piace ? Comunque non credo c'entri molto con il francese..-

Louis si alzó e prese dal suo zaino una tavoletta di cioccolata.

- Facciamo così : ti imbocco un quadretto di cioccolata per ogni verbo imparato - propose -Ti invoglia a studiare questo? -
- Oh oui, mon amour. - soffocammo entrambi in una lunga risata.

Dopo studiato, io e Lou, guardammo un film.

- Mh, per me l'assassino è il maggiordomo - esordì
- Lou, non c'é un maggiordomo - aggrottai le sopracciglia
- Hai ragione - sospirò - È che sono davvero stanco -

Allora decidemmo di coricarci.

#FINE FLASHBACK

Mi giravo continuamente nel mio letto, ansiosa. Avevo appena avuto un brutto, bruttissimo sogno e il sonno mi era completate passato.
- Ti ho sentita urlare, qualcosa non va? - Louis entrò in camera mia accendendo la luce.
- Ho fatto un brutto sogno.. - ammisi

Avevo  gli occhi socchiusi  e  il naso arricciato  perchè infastidita dalla la troppa luce che vidi dopo essere stata al buio così a lungo, Louis mi disse che ero tenera in quel modo.

- Allora ci conviene dormire insieme, così che io possa proteggerti dai brutti sogni -



Mia e la cioccolata lol




Lou (:

 

SAPZIO AUTRICE :
Ed ecco il capitolo nove. Qui abbiamo un " mi piaci " da parte di Louis e tanti Mia-Lou moments (?) lol
Come credete procederà la storia?
Zain xx

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Capitolo 11
*** Her dream. ***


   

 
CAPITOLO 10

- Sono confusa oppure la scorsa volta mi hai det..-

Non riuscii a terminare la frase, che Louis sovrappose la sua voce alla mia, interrompendomi.

- Dimentica ciò che ho detto! -
- Vieni qui, Lou - mormorai.

Gli feci spazio e lui si sdraiò accanto a me.
Aveva tolto la maglietta, mostrando, dunque, i suoi numerosi tatuaggi che, insieme al suo fisico scolpito, gli davano ancor di più un'aria da duro.
Io mi sentivo inquieta : avevo paura che il mio respiro fosse troppo rumoroso, il mio aspetto non abbastanza carino per lui e, ancor di più, mi spaventava non conoscere il motivo di tanta preoccupazione.
" Sono Mia Payne perché mai dovrebbe esserci qualcosa di sbagliato in me? Cosa mi importa di ció che pensa Louis? "dissi tra me e me.

- Hai sonno? - Louis interruppe i miei pensieri.
- No, affatto..-
- Ti va di parlare un po'? - domandò incerto
- S-si. Vivi con i tuoi genitori? - azzardai, non sapendo cosa dire.
- Ovvio.- rispose lui

"Non per me, Louis. Non per me." pensai

-... Frequento ancora l'università e lavoro come cameriere, di conseguenza non potrei permettermi una casa tutta mia. Tu, piuttosto, perché vivi con tuo fratello? Sempre se vuoi dirmelo...-


Louis sembrò pentirsi di avermi fatto quella domanda.Strinse la sua mano sudata nella mia, e mi guardò preoccupato.
Pensava forse che i miei genitori non ci fossero più?

- Io e Liam abbiamo sempre amato l'America, così, quando avevo solo sedici anni, i miei ci hanno spediti qui - spiegai in tono sconfitto.

Louis, evidentemente, si accorse  della mia afflizione nel pronunciare quella frase, allora insistette per scoprire di più.

- Sono stati davvero molti teneri, non trovi? Hanno realizzato il vostro sogno .. -

Aveva capito che non era così.

- No! La storia del sogno è solo una loro scusa, sono fermamente convinta che volevano soltanto sbarazzarsi di me e Liam. D'altronde, a loro non è mai importato dei nostri sogni - ghignai dapprima, poi continuai mogia - Infatti, quando parlavo loro del mio sogno di diventare cantate, loro mi rispondevano che non ero abbastanza brava,che non erano abbastanza per nulla.Non erano mai a casa, mai presenti e, quando c'erano, non facevano altro che definirmi una ragazza indisciplinata , senza speranze. - sospirai

Perché stavo parlando a Louis della mia vita?

- Piccola.. - prese a parlare con delicatezza
- Non c'è bisogno che tu dica nulla. Io sto bene così. Ho Liam, Niall..-
- Hai me! - disse lui , intanto che i suoi occhi penetravano nei miei.

Ritrovai le sue labbra sulle mie. Si, ci stavamo baciando e quello non era affatto un bacio dettato dal gioco.

- Ho te! - ribattei
***

Il mattino seguente, al mio risveglio, Louis dormiva ancora. Lo ammirai e mi maledissi per aver pensato che era bellissimo.

Dopo essermi lavata e vestita, scesi al piano di sotto per preparare il caffè e , mentre ero intenta a fare ciò, sentii due forti braccia avvolgersi attorno al mio bacino.
- Speravo di svegliarmi accanto a te. - piagnucolò Louis.

Con una mossa decisa, mi fece girare di novanta gradi per potermi stringere a se. Le sue mani si poggiarono sul mio sedere che comincio a palpare e la sua bocca baciava e mordeva il mio collo.
- Louis..- ansimai
- Shh ! - sussurrò portando un dito sulle mie labbra che bacio con passione.
- Fa..- balbettai
- Fa? - domandò, sorridendo malizioso
- Fammi tua!- ordinai Louis mi lascio andare e rise.
- Sapevo che avresti ceduto - rise spudoratamente

Impiegai qualche istante per capire bene il significato di quella frase, instanti il cui sentii il pavimento precipitare sotto i piedi.
Louis era stato dolce con me solo perché cedessi? Mi aveva ingannata?
- Mi stai dicendo che la tua è stata tutta una tattica? - urlai



POV LOUIS

"Mia, lo capisci che mi risulta impossibile usare tattiche con quegli occhi che ti ritrovi e che ho azzardato a dire quella frase per mascherare ciò ?" avrei voluto dire, ma perché mostrarmi tanto debole?

- No, sto solo dicendo che mi aspettavo una cosa del genere prima o poi - mi strinse nelle spalle con aria strafottente.

Non proferì più parola per un bel po' di tempo.

- Hai detto che ti piace cantare, vero? - esordii
- Si - rispose seccata.

Era ancora arrabbiata e non la biasimavo.

- L'altra volta ti ascoltai in macchina, sei brava! -
- Non ricordo di aver cantato nella tua auto - replicò intanto che metteva in ordine la cucina
- Si, quando andammo al parco divertimenti... intonasti " you'll be mine and I'll be yours, ricordi?-

POV MIA

Riportai la mente a quel pomeriggio e incoscientemente sorrisi.

- Si, adesso me lo ricordo. -
- Credo che quella frase sia fatta apposta per noi, non trovi? Insomma " Tu sarai mia ed io tuo" potrebbe andare così tra noi... - balbettò
- Non lo so, non credo proprio. -

Louis si ammutolì e il suo viso divenne rosso di rabbia, o forse di vergogna. Senza aggiungere altro, salì al piano di sopra dove riuscii a sentirlo imprecare.

POV LOUIS

- Non lo so, non credo proprio - ripetei in voce stridula intanto che sistemavo i libri nel mio zaino.

Come aveva potuto ridicolizzarmi in quel modo?

- Tanto a me non fotte un cazzo di lei - urlai sperando mi sentisse

- Non ci ho mai realmente pensato ad essere suo, figuriamoci. Mia è solo il mio giocattolo preferito, niente altro -

Lei non parve sentirmi, tanto è vero che, quando mi raggiunse al piano di sopra, mi chiese gentilmente di sbrigarmi dato che non voleva arrivare tardi ai corsi.
***

Mi nascosi dietro il muretto e silenziosamente osservai la scena: Greg Brooklyn stava gironzolando attorno a Mia.
Quella stronza era sempre circondata da qualche ragazzo

- Ho detto che devi spostarti, Brooklyn - ribadì lei acidamente
- Dai, Payne. È solo un bacetto! - ghignò

Sperai vivamente che lei non cedesse. Se l'avrebbe fatto, me l'avrebbe pagata. Non che fossi geloso di lei, ma doveva rispettare le regole del gioco ed, inoltre, Brooklyn si sarebbe vantato di averla baciata ed io , Louis il figo della scuola Tomlinson, sarei stato identificato come un cornuto.

- Se non ti sposti, ti arriva una calcio nei coglioni - sputò lei
- Perché fai tanto la preziosa? - la mano di Greg si poggio sulla sua guancia.

Sentii il sangue gelarsi nelle vene e stavo per scagliarmi contro Greg, ma Mia mi precedette rispondendogli.

- Levali queste mani di dosso! - ordinò - Io non faccio la preziosa, ma tu non mi interessi ed io sono di Louis-



" Io sono di Louis"
Quella frase risuonava nella mia mente come una piacevole melodia. Non riuscii a trattenere il sorriso e la voglia di baciarla che , una volta che lasciò Brooklyn lì da solo e si avviò verso la mensa , la raggiunsi fingendo di non aver ascoltato nulla. Sapevo, che in cuor suo, sapeva di appartenermi e , per un motivo a quel tempo sconosciuto, ne ero contento.
***

- Non puoi obbligarmi a mangiare- protestò
- Mia, non farmi incazzare e mangia questa maledetta pasta - urlai

Non scatenai ancor di più la sua ira, anzi mi sembrò di averla ferita.

- Mi da fastidio che tu mi tratti sempre male - mormorò con le guancia in fiamme.
- No, no, Mia. Io voglio solo il tuo bene, davvero. - l'abbracciai

L'abbracciai?



POV MIA
Il mio corpo sottile era avvolto nelle sue braccia che mi facevano sentire protetta. Non credevo che Louis fosse capace di abbracciare qualcuno e, sopratutto, che sapesse farlo così bene.
Rimanemmo in quel modo per quasi un minuto, eppure non ero soddisfatta. Sentivo di voler rimanere in quelle braccia ancora a lungo. Respirai tutto il suo odore, assorbii tutto il suo calore, sentii il suo cuore battere sul mio
Era così sbagliato?

- Ho una sorpresa per te!- disse in un ampio sorriso, una volta sciolto il nostro abbraccio.
- Ovvero? - domandai curiosa
- Mi sembra di aver detto che è una sorpresa - fece una buffa smorfia che suscitò la mia risata e poi la sua.

E che risata!

Arrivò la sera e ,con essa, la sorpresa. Louis mi aveva portato in un ampio locale, ma ancora non avevo capito perché eravamo lì.
Ad un tratto, un uomo dalle spalle larghe, alto di statura e, apparentemente, più grande di me e Louis, si avvicinò.


- Hey Tommo! - disse dapprima
Louis gli rispose con un " Stan!"
- E così tu saresti Mia, la ragazza di stasera.. - esordì ancora un volta il ragazzo o , meglio, l'uomo , questa volta parlando con me.

Quel "la ragazza di stasera" mi fece pensare al peggio, decisamente.
Temetti che quella era stata una trappola di Louis, che mi avrebbero picchiata o forse violentata e , perché no, avrebbero potuto usarmi come cavia per provare le loro droghe.

- Sei pronta? - mi chiese
- Lei ancora non sa nulla.. - rispose Louis al mio posto
- Pronta per cosa? Louis, di cosa state parlando? Per favore, per favore, non fatemi del male - m'agitai

Entrambi scoppiarono in una vivace risata, poi Stan - così si chiamava quell'uomo- mi portò con se sul palco, che era situato in fondo alla sala.
Mi presentò al pubblico dicendo che stasera avrei cantato per loro.

Guardai Louis, cercando nei suoi occhi una conferma di quello che stava succedendo.
Non ci potevo credere: Louis Tomlinson mi stava appena dando la possibilità di cantare davanti ad un pubblico. Ero felice. Ero felice davvero perché il mio sogno, anche se in parte, si stava realizzando.

Mi fecero scegliere una canzone e la cantai. Quando presi a farlo , ebbi paura che le mie gambe non fossero abbastanza forti per reggermi e che la gente avvertisse il mio preoccupato stato d'animo, però dopo riuscii a tranquillizzarmi e cantai come non avevo mai fatto prima.
***

- Non so davvero come ringraziarti, Louis.. È uno dei gesti più belli che qualcuno abbia fatto per me.. Io...tu...- balbettai, non riuscendo a smettere di sorridere.
- Oh, piccola, figurati. Mi ha fatto piacere che questa mia sorpresa è stata gradita - disse lui sorridendo appena
- Posso chiederti una cosa? -

Non aspettai una sua risposta che continuai.

- Perché questa sorpresa? TI starai mica affezionando a me?-.



Mia che vi manda un kiss


Louis (:





SPAZIO AUTRICE :
So, i'm baaaack.
Come vedete, in questo capitolo, Mia comincia ad aprirsi con Louis raccontandogli qualcosa riguardo suo passato e lui, dopo aper scoperto che cantare è il suo sogno, le dà la possibilità di esibirsi davanti ad un vero e proprio pubblico. Teneri, no?

HO REALIZZATO IL TRAILER DI QUESTA FAN FICTION : http://www.youtube.com/watch?v=JoY8uhx9A28
Fatemi sapere cosa ne pensate!


Zain



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Capitolo 12
*** What..?! ***



  
CAPITOLO 11

- Io? Affezionarmi a te? - sbuffò e le sue guance si colorarono di rosso.
- Si, Louis. Tu ti stai affezionando a me -

Pronunciai quella frase scandendo parola per parola e cercando di essere più sensuale possibile. Credo che ci riuscii davvero bene considerando che Louis non riuscì più a proferire parola.

***

Al nostro ritorno a casa, mi affrettai a preparare qualcosa da mangiare e dopo, mentre guardavamo un programma televisivo, mi addormentai con la testa sulle gambe di Louis.



POV LOUIS
- Smettila, ti prego! - urlò improvvisamente Mia, ancora addormentata. - Basta! - continuò

Cominciò ad aggirarsi e a sudare mentre era sulle mie gambe a dormire.

- Mia, stai facendo un incubo. Svegliati! - le sussurrai, docilmente.

Pensai che stava facendo un incubo come tanti, nulla di importante. Lo pensai finché non urlo il nome " Mettew".

- Svegliati! - urlai più forte, scuotendola.

Lei si svegliò, prese a piangere e mi abbracciò tanto forte da far diventare i nostri corpi una sola cosa.

- Ho...Ho avuto paura - balbettò

Asciugai le sue lacrime e le baciai la nuca.

Perché mi faceva tanto preoccupare vederla in quello stato? Chi era Mettew?

- Stai tranquilla! - provai a placarla

Lei continuava a piangere, ma lo faceva sempre più silenziosamente, allora decisi di metterla a letto.

- Lou, dormi con me! Non puoi lasciarmi sola proprio adesso - disse lei, in tono sottile.

In tutta risposta, andai a stendermi accanto a lei.
***

La mattina seguente ci svegliammo grazie al suono della sveglia che Mia, data la sua espressione, avrebbe sicuramente voluto lanciare fuori dalla finestra.

- Buongiorno - le mormorai, baciandole il collo
- Giorno - si sfregò gli occhi

Era così dannatamente bella che, a volte, mi chiedevo se la baciavo per la nostra scommessa o per il semplice piacere di farlo.

Rimossi quel pensiero e le parlai.

- Mia, chi è Mettew?- chiesi, fingendomi indifferente.



POV MIA
M'alzai e velocemente mi diressi alla finestra...la  aprii cercando di far finire tutta quell'aria nei polmoni... chiusi gli occhi ed un brivido mi percosse la schiena.

- Mì? - mi chiamò Louis
- Non sono affari che ti riguardano - sputai alterata.

Uscii dalla mia stanza sbattendo violentemente la porta e mi precipitai sotto la doccia, dove le lacrime si confondevano con l'acqua . Il ricordo di Mettew mi faceva più che male e sognarlo, proprio ora che Louis era entrato nella mia vita, mi uccideva.

Quando fui già vestita, scelsi al piano di sotto per preparare la colazione. Louis, come ogni mattina, mi seguì.

- Mia, volevo dirti che non era mia intenzione impicciarmi nei tuoi affari. Ti ho chiesto quella cosa perché ti ho vista... agitata e... mi sono preoccupato - balbettò, gesticolando
- Non preoccuparti - soffia
- Semmai vorrai parlarmene ..- Louis venne interrotto dal suono del campanello.

Chi poteva essere a quell'ora del mattino?
Domandai.
Liam!

- Oh merda! - imprecai sotto voce - Lou, devi andartene!-
- Perché? - s'affrettò a chiedere
- È arrivato mio fratello! - sussurrai ancora, ridendo.
- Esci dal retro! - e così fece.

Avevo urlato a Liam di aspettare e gli aprii la porta soltanto dopo ben quindici minuti. Mio fratello , spazientito, ancor prima d'abbracciarmi, mi chiese il perché dell'averci impiegato di tanto tempo.

- Mi stavo rivestendo... perché stavo facendo la doccia .. cioè avevo appena finito .. - farfugliai, grattandomi la nuca.
- Mi sei mancata da morire - sospirò, per poi abbracciarmi.
- Anche tu, Lì - sorrisi sul suo torace.

- Come è andato il viaggio? - esordii una volta che entrambi c'eravamo seduti sul divano
- Oh, è stato fantastico! - esclamò con enfasi - Il figlio di Charlie, ovvero la sorella di Tom, è tenerissimo e Parigi..beh, Parigi è magnifica -
- Anche le parigine ? - scherzai
- Anche le parigine - ribadì, confermando la mia domanda e soffocando, poi, in una risata.
- Rimorchiato? -
- Ovviamente e mi auguro tu non abbia fatto lo stesso in mia assenza, sorellina - canzonò.

Pensai a Louis e, senza che me ne accorgessi, le mie labbra si curvarono in un furbo sorriso che lasciò intendere.

- Cosa vuoi che cucini per cena? - cambiai argomento
***

Salii al piano di sopra e vidi la camicia di Louis, quella che mi prestò quando, dopo aver dormito da lui, non trovavo il mio top, e pensai che fosse una buona scusa per andare a trovarlo a casa sua. Ebbene si, mi mancava di già!
***

- Sono Mia! - urlai in risposta a quel " chi è?" strillato dietro la porta da una voce sottile.

- Ciao cara ! - squittì la ragazza che venne ad aprirmi.

Alta, magra, capelli castani e apparentemente morbidi, occhi da cerbiatta, labbra a cuoricino : un vero e proprio spettacolo di ragazza.

- C'è Louis? - chiesi, intimorita da quella figura sconosciuta.
- Lou, Lou, Amore mio! - urlò la ragazza

Amore mio?

- Sarà ancora sotto la doccia, sai com'è.. - scosse il capo ed accennò un furbo sorriso - Gli dirò che sei passata, chi sei? -

Ed io chi sono per Louis? Di certo non un'amica, non la sua ragazza che , per giunta, sembra già avere.
"Sono il suo giocattolo" pensai.

- Non sono nessuno - risposi, e me ne andai.



grazie per la foto pugly, tivibi.

ZONA AUTRICE :
Si, sono viva e ho scritto un orrido capitolo AHHAHAHA. Mi dispiace per il finale, ma dovevo.
Chi credete che sia Mettew, e perchè Mia teme tanto il ricordo di questa perona? LET ME KNOOOOW. <3
Zain

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Capitolo 13
*** Irresistible. ***



CAPITOLO 12

Volevo piangere e niente altro, difatti lo feci.Piangere, intendo. Piansi come una fontana fino al mio ritorno a casa, fregandomene della gente che mi guardava. Non piangevo perchè Louis era stato con un'altra, figuriamoci, ma perché non aveva rispettato le regole del nostro "gioco" . Si, per quello...

POV LOUIS

Quando scesi al piano di sotto, Eleanor aveva già chiuso la porta.

- Ah, sei qui? - squittì.
- Chi era alla porta?- domandai, ignorando la sua precedente domanda.
- Mah, una ragazza - disse in tono indifferente, intanto che ammirava le sue unghie lunghe.
. - Non ti ha detto il suo nome? - corrugai la fronte, confuso.
- No, no. Le ho detto che eri ancora in doccia e se ne è andata. È una tipa dai capelli rossi. A proposito, perché non li tinge? Che orrore! -
- Dai capelli rossi? - ribadii, sorpreso.

Era sicuramente Mia !
Colpii con un pugno la tavola, immaginando quali film mentali si fosse fatta.

- Chissà quali porcherie tra noi avrà immaginato - sbuffai
- Oh, magari! - esclamò, accendendo un malizioso sorriso
- Ancora questa storia, El? Tra noi non ci sarà mai più nulla e, se ti interessa, quella era la mia fidanzata -

"Fidanzata? Ti piacerebbe, eh?" dissi tra me e me.

Eleanor era la figlia di un uomo piuttosto ricco ed amico dei miei genitori. Avendo un bel rapporto con i miei e viaggiando spesso, qualche volta, Eleanor veniva a trovarci. Proprio come ora, che si era fermata da noi per un paio di giorni. Avevamo avuto una "relazione aperta" l'anno prima, anzi, in realtà, il nostro era solo sesso, ma a lei sembrava non essere mai bastato.

- Tu fidanzato? Ma per favore - disse in tono acuto e soffocò, poi, in una lunga risata, intanto che saliva al piano di sopra.



POV MIA

- È ingiusto! Non può infrangere le regole in questo modo ed arrabbiarsi se a farlo sono io - sbottai, gesticolando.

Il biondino girò il viso, cercando di non farsi vedere, e scoppiò in una fragorosa.

- Se ridi in questo modo, ti sento - mi imbronciai e colpii il suo braccio con una forte pacca.

- Oh, Mia - portò una mano al braccio colpito - Il problema è che sei poco credibile. - mi guardò.
- Poco credibile? - chiesi, confusa.
- Vuoi davvero farmi credere che sei così arrabbiata solo perché Louis ha infranto le regole del gioco? - alzò un sopracciglio ed accennò un furbo sorrisetto.
- Ovvio - mi strinsi nelle spalle e finsi di non capire di cosa stesse parlando.
- Oh certo, a te interessa della scommessa, mica di Louis. A chi vuoi che importi se Louis è stato con un'altra, tanto a te non piace quel ragazzo, non ti fa impazzire, non ti manda in tilt - beffò
- Nialler, Smettila! A me non piace quel nanetto ..- tirai un fiero sospiro.
- Quel nanetto è alto quanto te - canzonò, ridendo.
- Niall, non potrei mai innamorarmi di Louis come di nessun altro e tu lo sai bene - dissi, calando il capò.

Niall si rattristò di colpo e mi abbraccio.

- Non sono tutti come lui, Mia! - mi sussurrò.
- Si, escludendo Liam oppure te Zayn ed Harry, ma voi siete mie amici e voglio che rimaniate tali -
- So che ho sempre detto di odiare Louis per come spesso ti tratta, per quello schiaffo in mensa, ma forse potrebbe essere diverso - tentò.
- Diverso? - ghignai - Oltre a quello che successe in mesa, Louis aveva già colpito il mio viso.Louis si finge buono e poi fa il prepotente con me. Louis porta un'altra a letto e dovrebbe essere diverso? - non volevo piangere, ma lo feci.
- Non sapevo che ti avesse dato altri schiaffi. Io lo odio. - strinse entrambi i pugni. - Giuro che troverai qualcuno che ti ami davvero, lo giuro. - mi baciò le fronte, pensieroso.
- Io ho soltanto bisogno della tua amicizia, Niall- sussurrai sul suo torace.
***

Quella mattina decisi di non aspettare Louis per andare all'università, così, mi svegliai prima e incamminai verso scuola. Quando arrivai, le prime persone che vidi furono Liz e Niall che, appassionatamente, "slinguazzavano". Mi avvicinai e schiarii la gola per attirare la loro attenzione.
- Mia! - m'abbraccio Liz
- Ciao belli ! - esclamai io, allegramente. - Dove sono Zayn e Harry? - domandai.

Niall alzò il mento nella loro direzione, così salutai i piccioncini e li raggiunsi.Li abbracciai dapprima, poi presi a parlare.

- Chi dei due si offre a farmi qualche coccola? - cinguettai con fare vanitoso.
- Io .. Ehm - balbettò Harry.

Harry Styles che balbetta?

- Questo affetto ? - domandò Zayn.
- Ho litigato con Louis e voglio farlo ingelosire. Guardalo, è lì! -

Harry abbassò il capo, Zayn mi afferrò la vita e prese a baciarmi ripetutamente il collo sotto gli occhi di Louis, che ci guardava furioso. Il bacino di Zayn si spingeva ripetutamente contro il mio e le sue mani toccavo ogni parte del mio corpo.
Qualcuno potrebbe definire il mio un atteggiamento da troia, ma sentivo Zayn come un amico strettissimo con il quale non sarebbe mai potuto nascere nulla e fare cose del genere con lui, per me era insignificante, un gioco. Soltanto quando vidi Louis avvicinarsi a noi, provai ancora più gusto nel continuare a fare ciò che stavo facendo.

- Mia, che fai? - urlò Louis, afferrando il mio polso e allontanando dalla presa di Zayn.
- Nulla - mi strinsi nelle spalle.
- Vieni immediatamente con me! - ordinò e, senza darmi la possibilità di replicare, mi portò dietro l'istituto.

Con forza, sbatté il mio corpo contro il gelido muro dell'edificio. Chiusi gli occhi e alzai le braccia per coprirmi dai numerosi schiaffi che pensavo Louis mi desse.

- Cosa fai? - domandò.
- Non picchiarmi! - mi ritrovai a pregarlo, in un sussurro.
- Mia, non voglio farlo! - disse spiazzato.
- Ah.. È che tu l'altra volta..- farfugliai
- Ti ho chiesto scusa per averti dato uno schiaffo ben due volte. - mi interruppe - Ne sono seriamente pentito, non sono il mostro che probabilmente immagini - annuii, incerta. - Adesso passiamo ad un discorso più importante : Cosa diamine facevi con quel ragazzo? -
- Una parte di quello che hai fatto tu con quella tipa - sputai, facendo ritornare in me la rabbia provata il giorno prima - Come è stata la vostra scopata, eh? -
- Ora capisco - ghignò - Innanzitutto tra me e Eleanor non c'è stato nulla, lo giuro. - disse serissimo, poi proseguì il suo discorso sensualmente - Poi, vorrei gentilmente farti notare che in questo modo non fai altro che mostrarti gelosa e, se sei gelosa, è perché ti piaccio. -
- Ti sbagli di grosso - m'affrettai a dire - Sei tu quello che ha confessato che gli piaccio, ricordi? -

Louis diventò rossissimo, sbatté più volte le palpebre e poi parlò in modo confuso.

- Io intendevo come persona. Mi piaci come persona, si. Sei una bella persona -
- Neppure mi conosci - ghignai
- Hai ragione.- si arrese. - Mi piaci, d'accordo? Mi mandi fuori di testa, diamine! E scusa se reprimo la mia rabbia verso questo strano sentimento trattandoti spesso di merda, ma, cazzo, non capisco cosa mi succede.-


Lo baciai.


La mia girl-crush omg, quanto è bella !


Louis, il mejo B|


ZONA AUTRICE :
Mi state amando per la confessione di Lou? Ammettetelo, dai ! :C
Anyway, vi ringrazio TUTTE per le recensioni. Siete dei tesori, vi voglio bene.
 
zain

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Capitolo 14
*** " She is my girlfriend " ***



CAPITOLO 13

 
 Ecco che, d'improvviso, tutto quello che avevo detto a Niall, il giorni prima, aveva perso valore. Si, perché, con Louis a due centimetri dal mio viso, non ero più così sicura di essere al riparo da ogni forma di innamoramento, o meglio, qualcosa di simile.

- Sento così spesso il bisogno di baciarti - sussurrò, sensualmente.
- Saltiamo i corsi oggi? - cambiai argomento, imbarazzata.
- Rispondimi prima: è lo stesso per te? Provi le stesse sensazioni? -
- N..- provai a dire, ma mi persi nei suoi occhi - Credo di si - ammisi.

Louis sorrise in un modo furbo, fiero di se.

Avevo ceduto a confessare quel mio probabile sentimento, perché non riuscivo a resistergli. Si, proprio io non riuscivo a fare resistenza a qualcuno e sapete perché ? Perché Louis Tomlinson era il mio punto debole. Esattamente. Nel giro di pochi mesi era riuscito a creare un foro nella mia corazza che soltanto lui era in grado di penetrare. Ero spoglia delle mie difese con lui e lo odiavo per questo.

- Saltiamoli i corsi, dai! - rispose finalmente alla mia domanda

Annuii, prese la mia mano e ci incamminammo a passo lento finché Louis non soffoco in una breve e risata e mi parlò.

- Mì, ma dove stiamo andando? -

Si, avevamo scordato di scegliere una meta.

- Mh - mugolai, pensierosa
- Loù, portami al parco giochi! -
- Al parco giochi? Ma è da bambini! - protestò. - Non se ne parla. Io ho proposto di uscire e io scelgo la metà. Fine, della, storia. - dissi in tono autoritario, ma, allo stesso tempo, giocoso.

- E va bene! - si rassegnò.

Alla fine finimmo per sdraiarci di schiena sul morbido prato e guardammo, per circa mezz'ora, il cielo nuvoloso che pareva ispirare a Louis tanta parlantina. Difatti, cominciò a parlare e parlare senza mai sostarsi. Anche la forma delle nuvole divenne un interessante argomento per lui. D'un tratto, mi alzai pimpante e andai a sedermi su un'altalena. Louis scosse il capo sorridendomi e venne a spingermi.

- Così volo via! - urlai tra le risate, intanto che Louis mi spingeva ad una velocità assorda.

Per qualche stupido motivo, Lou camminò davanti a me e, involontariamente lo colpii in pieno viso.

- Louis, scusa, scusa, scusa - dissi col fiatone, precipitandomi da lui.
- Fugurati! Non è colpa tua se ti sono passata davanti-


 Aveva sangue che ci colora all'angolo della bocca e, per quanto fosse poco, mi sentii una criminale. Non volevo essere la causa del dolore fisico di qualcuno, così lo pregai di passare per casa sua dove avrei potuto medicarlo.

***

- Ai! - gemettè
- Scusa! -

Avevamo le labbra a pochissimi millimetri di distanza e ci stavano scambiando un intenso sguardo. Presa dal suo sguardo magnetico, ero pronta a baciarlo, ma lui si scostò.

- Sembravi traumatizzata da quel sangue.. - esordì
- Perché dovrei? -
- Non lo so, Mia. Hai avuto una reazione stranissima... -
- Avevo paura di averti fatto male. - mi giustificai, sincera.
- Mia,io l'ho capito, ma il tuo urgente bisogno di soccorrermi per così poco sangue mi ha sbalordito. - spiegò, ed io abbassai il capo.  - Mia tutto questo è legato a quel Mettew? -

Mi lasciò spiazzata, senza parole per svariati secondi. Guardai lui, poi la porta di casa sua che si aprì. Una donna castana a dagli occhi dello stesso colore di quelli di Louis lanciò uno sguardo verso di noi che eravamo seduti sul divano e sorrise. Indossava una camicia bianca ben fissata nella sua aderente gonna nera.

- Ciao Louis! - gli sorrise e questi ricambiò con fare dolce
- Ciao anche a te! - mi guardò.
- Salve.. - bofonchiai, imbarazzata.
- Piacere, sono Ashley - s'avvicino, sorridente.
- Louis, non mi presenti questa bella ragazza? -

Le guance di Louis si colorarono di un rosso accesso e , molto probabilmente, anche le mie.

- Mamma, lei è Mia. La, la, la mia ragazza. -

Mia :)




Louis :)


ZONA AUTRICE :

Non oso neppure immaginare quanto odio provate verso di me in questo momento dato che ho fatto passare quasi un mese per questo capitolo, per giunta, brevissimo.
Tra i giorni festivi di Natale e il pesante e traumatico (?) ritorno a scuola, non ho avuto tempo neppure di digiatare una frase, ma tra ieri e oggi ce l'ho fatta :')

Allora, Louis ha presentato Mia come la sua ragazza e, inoltre, si sta scoprendo di più sulla storia di Mettew. Cosa ne pensate?
Let me know.

 
zain

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Capitolo 15
*** We can start it all over again. ***




CAPITOLO 14


Mi girai verso Mia, che in quel momento era come pietrificata. Immaginai che si stesse domando perché avevo appena dato quella risposta a mia madre e, in tutta onestà, me lo stavo chiedendo anch'io.

- Cosa?! Il mio piccolo bambino ha una fidanzata? - domandò mia madre in voce stridula.- Amore della mamma.. - si interruppe non appena vide il mio sguardo di fuoco.
Schiarì la gola e si ricompose. - Volevo dire, è un piacere conoscerti, Mia. - gesticolò e s'avvicino verso " la mia ragazza".
- Il piacere è mio signora Tomlinson. - arrossì
- Mi fai sentire vecchia così. Chiamami Ashley, per favore. -
- D'accordo - bofonchiò Mia, sorridendo appena.
- Em.. - tartagliò mamma, pensando cosa dire.
- Mamma, io e Mia vorremmo stare un po' da soli se non ti dispiace. -
Lei si sistemo i capelli, schiarì la voce e , gesticolando, ci avvisò che sarebbe andata a fare la spesa e poi a prendere le gemelline dalla scuola.

Quando io e Mia fummo finalmente soli, salimmo in camera mia e cercai in tutti i modi di tornare al discorso precedente.
- Perché vuoi tanto saperlo? - domandò in voce sottile e con lo sguardo diretto verso il vuoto.
- Perché ti sei coperta quando litigammo per la storia di Eleanor, credendo che ti avrei picchiata. Perché sei andata in palpitazione quando mi hai colpito il labbro. Perché quella mattina di svegliasti completamente spaventata dal suo ricordo. Perchè...- spiegai tanto velocemente che sentii il fiato mancarmi, ma per fortuna lei mi interruppe.
- Quando sono arrivata qui, avevo appena sedici anni. Ero una ragazzina e... e ti lascio immaginare quanto mi facesse piacere sapere che M..Mettew Wood - rabbrividì nel pronunciare quel nome - Mi facesse il filo.- prese fiato.

Cercai la sua piccola mano fredda. Mia tremava, era spaventata e sul punto di piangere. Avevo aspettato tanto che mi parlasse di quel ragazzo, ma in quel momento volevo smettesse di farlo. Volevo smettesse di farlo perché mi sentivo impreparato a ciò che avrebbe potuto rivelarmi.

- Era il ragazzo più figo della scuola, quello desiderato da ogni ragazza e io mi ero perdutamente innamorata, se così si può dire, delle sue attenzioni. Credevo di essere ... speciale per lui. - chiuse gli occhi.

- Avanti Mia, parla! - la incitai dolcemente cingendola a me. Lei annuì e continuò.
- Così divenni la sua ragazza. Si, io ero sua, ma lui non era mio. Filtrava con altre ragazze, baciava altre ragazze, andava a letto con altre ragazze. - singhiozzò. - Però io imparai ad accettarlo, perché lui disse che era la natura di ogni uomo.- Scossi il capo incredulo. - Disse che doveva crescermi... e allora mi strappò la verginità, quando io non ero convinta.- Strinsi i pugni e le diedi le spalle, per non mostrarle le lacrime che cominciavano a rigare il mio viso. - Mettew era anche un bullo. Uno di quelli che picchiava ogni ragazzo che lui riteneva sfigato."



 POV MIA
Dovetti chiudere gli occhi per un po' per cercare di impedire che le lacrime fuoriuscissero dai miei occhi, ma nonostante i miei tentativi, finii per piangere e intanto raccontai quell'episodio.

#FLASHBACK
Stavo tornando a casa, quando incrocia a pochi passi da quest'ultima, Mettew e Marcel. Il mio ragazzo gliele stava dando di santa ragione a quel poverino che l'unica colpa che aveva era il non sapersi difendere.

- Bambola! - esclamò Mettew, vedendomi. - Vieni qui, ho un incarico per te. -
M'avvicinai a passo incerto intanto che Marcel, che d'altronde era palesemente innamorato di me, mi guardava triste, supplicante. - Cosa c'è, amore? - chiesi
E " picchialo!" Mi ordinò, ghignando.
Mi rifiutai, sapendo quanto questo mi sarebbe costato. Io non potevo disubbidirgli, non era giusto farlo.
- Fa ciò che ti dico! - ringhiò e i suoi occhi erano ardenti di rabbia.
- Non posso, scusa. - mormorai.
Mi afferrò per i capelli e colpì il mio viso con un forte schiaffo.
- Non farle male! - mugolò Marcel.

Mettew parve divertito dall'ordine, se pur pareva una supplica, di Marcel. S'avvicino a questi con ira e lo scaraventò di pugni e calci. Fu una scena orribile alla quale non ebbi il coraggio di mettere fine.Si, rimasi lì a guardare come una stronza, sebbene avessi voluto agire, mettere fine a tutto. Ma mi sentivo debole, incapace di muovermi. Ogni pugno che colpiva a Marcel lo sentivo sulla mia pelle, bollente, secco. E dopo li provai davvero. Si, perché Marcel era ferito e pensai di portarlo a casa, in compagnia di Mettew, per medicarlo. Agii forse incoscientemente considerando che a Mettew diede molto fastidio il mio gesto e sfogò la sua rabbia su di me.

- Non solo ti sei rifiutata di picchialo, ma hai anche osato medicarlo. - ringhiò, prima di affondare un pugno nel mio stomaco per la prima volta.
- Scusami, ti prego. - sussurrai, atterrita dal dolore. Ma a lui non parvi fargli pietà, difatti continuò con schiaffi, calci e più volte mi tirò i capelli con forza per poi spingermi sulle scale con violenza.
- Ti prego, perdonami - urlai - Sei una sgualdrina - ghignò.

E ancora botte.
Ancora e ancora.
Mi sentivo morta, anzi volevo esserlo.

#FINEFLASHBACK

- E.. E come è finita? - singhiozzò Louis, che mi dava le spalle.
- Per fortuna, nessuno dei suoi colpi fu eccessivamente violento e non ebbi alcun tipo di problema dal punto di vista fisico. - sospirai
- Liam, Niall, i miei amici... Avrebbero voluto denunciarlo, ma non glielo permisi. Non mi avrebbe comunque fatto stare meglio. -
- Hai continuato a vederlo dopo? - soffiò Louis
- No, certo che no. Mettew, dopo quel giorno, cambiò città, paese, forse continente. Probabilmente temeva che non avrei taciuto, a differenza delle sue numerose vittime. - tirai sù col naso e continuai - Per mesi ho avuto anche solo paura di uscire di casa o parlare con qualcuno. Non tanto per botte che ricevetti quel giorno, ma l'aver realizzato cosa avevo passato con quel ragazzo, quanto male mi avesse fatto e quanto fragile fosse. E poi, col tempo, ho costruito questa corazza. Sai, mi è utile spesso, ma a volte crollo ugualmente. -
- E i tuoi genitori? Sanno di questa storia? - domandò ancora, in tono di voce ancora più basso.

La mia frustrazione prese il sopravvento. Non riuscirei a controllarmi e con tutta la rabbia che avevo in corpo sputai : "Quei grandi stronzi mi dissero che avevo sicuramente ingigantito le cose e che non mi sarei mai dovuta lasciar perdere uno come Mettew dato che proveniva da una famiglia benestante".

Allora lo sentii. Stava piangendo.

- Lou? - poggiai una mano sulla sua spalla come per farlo voltare.

Lui lo fece e, con gli occhi rossi, mi guardò intensamente quasi da perforarmi l'anima.

- Scusami, Mia - e il suo pianto divenne più forte - Scusa se ho osato trattarti male, schiaffeggiato o provato a giocare con te. Mi faccio schifo per questo, ma giuro che da oggi le cose cambieranno. Nessuno più ti farà del male, finché ci sarò io accanto a te. Lo giuro, piccola. Lo giuro. - e mi baciò la nuca.

Mia :)


Louis :)






Zona autrice:

Scusatemi, scusatemi, scusatemi ! So che è passato tanto, troppo tempo, ma ho passato un periodo incasinato ( lo sto passando ancora ) e quindi il tempo e l'ispirazione vengono spesso a mancare. Finalmente, vi ho spifferato il segreto di Mia, quello che l'ha portata ad essere così e Louis le ha promesso che nessuno più le farà del male. Credete che il loro rapporto cambierà dopo questo? Let me know!
 
zain

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Capitolo 16
*** Skinny Love. ***



 
CAPITOLO 15

 
Pov. Louis
Sfregai gli occhi bagnati dalle lacrime e poi la guardai ancora una volta. Sembrava una persona diversa da quella di qualche ora fa. Dava l'idea di una fragile bambola di porcellana della quale si ha paura a toccarla perché potrebbe rompersi da un momento all'altro. Come facevo prima a vederla come un gioco?

- Grazie.- sussurrò d'un tratto
- No! - protestai - Grazie a te per esserti fidata di me e ti chiedo ancora scusa. Io.. -
- Lou, fà l'amore con me!- ordinò ed io mi pietrificai.

Pov. Mia
- Come? - chiese, sbalordito.
- Ti ho chiesto di farmi tua.- dissi penetrandolo con lo sguardo.
- Non... Non posso. - balbettò, facendo "no" col capo.
- Perché no? -
- Perché non so come... Io.. Ho paura. Non voglio farti male .. - balbettò.

Sorrisi appena nel vedere quella versione dolce ed insicura di Lou e faticavo a credere che fosse lo stesso la ragazzo che mi aveva quasi "sbattuto" nel locale in cui lavoravamo.

- Lou! - sospirai - Lo voglio con tutta me stessa.- Ci guardammo per qualche istante, poi le nostre labbra si incontrarono in appassionati baci che si spinsero a diventare quello che desideravo.

I nostre corpi, imperlati dal sudore, si incrociarono fin a diventare un tutt'uno ed io mi sentivo diversamente felice e alle prese con qualcosa di nuovo perché, per quante volte ero stata a letto con qualcuno, non avevo mai sentito il mio cuore tamburellare così forte mentre succedeva. Era tutto perfetto: io, lui e quello strano sentimento che sentivo di provare. Poi capii: Io e Louis non facemmo del semplice sesso, ma l'amore e questo mi spaventava terribilmente.

 
***

- Mia! - sussurrò piano al mio orecchio. Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai nuda nel suo letto. - Piccola, vestiti! È pronto il pranzo. - annunciò - Di già? - chiesi, ignara del tempo passato.
- Sono le 14:30! - fece lui. Raccolsi la mia biancheria e il mio vestito verde acqua e li indossai mentre lo sguardo di Louis lussurioso era puntato di di me.
- Pensavo - cominciò - Io ho ancora il tuo top qui! - aprii l'armadio in cerca di questo, ma lo fermai.
- Non ridarmelo. Tienilo come ... - pensai un pò e poi esclamai : " Souvenir!"
- Souvenir ? - domandò, confuso
. - Certo! - affermai mentre mi avvicinavo a lui, felina. - Così, quando un giorno io e te perderemo ogni tipo di contatto, guarderai il top e penserai alla ragazza dai capelli rossi con la quale facesti una scommessa e ti mancherò da morire.- terminai, aggiungendo al mio tono un pizzico di malizia.

Lui si rattristò di colpo in modo evidente, nonostante cercasse di nasconderlo. Scendemmo al piano di sotto dove sua madre aveva apparecchiato per me, lei stessa, Lou e le sue sorelle gemelle che erano da poco tornate da scuola.

- Signora, mi dispiace che io sia rimasta a pranzo senza avvisarla un po' ti tempo prima... - balbettai, agitata.
- Ma scherzi?- fece lei. - Non devi farti questo tipo di problemi con me e, come ti ho già detto, preferisco che tu mi chiami Ashley.-

Le sorrisi e mi accomodai a tavola, dove le sorelline di Louis mi guardavano insistentemente e bisbigliavo qualcosa tra loro. Erano due bambine e io una ragazza piuttosto sfacciata alle volte, ma mi sentivo ugualmente in soggezione. Le piccole si guardarono e poi partirono con un coretto:" Lou ha una fidanzata, Lou ha una fidanzata, Lou ha una fidanzata!" E scoppiai a ridere, così come la loro mamma.

-Non siete divertenti!- Sbuffò Louis, sorridendo, però, sotto i baffi.

Daisy e Phobe, così si chiamavano, continuarono nel creare quel trambusto, allora Louis le riprese severamente e loro, quasi intimorite, tacquero. Era strano vedere continuamente Louis cambiare di umore, a volte mi chiedevo perché indossava anche lui una corazza, perché era chiaro che lo facesse.
***

Pov.Louis

Le ciocche sfuggite dalla disordinata codina erano continuamente mosse dal vento così come il suo vestito verde acqua.Il celeste dei suoi occhi struccati ricordava quello del mare che, insieme al tramonto, ci stavano facendo da sfondo. Lo guardava come immersa in esso, pensierosa. Provai una fitta al cuore quando mi sfiorò il pensiero che stesse ripensando a quello che mi aveva raccontato quel mattino.

"Mia?" La chiami.

Lei si voltò e, dolcemente, la avvolsi tra le mie braccia. L'abbracciai come non avevo mai fatto prima: con le mani ad accarezzare la schiena, la bocca a baciarla tra i capelli. Lei nascondeva la testa nell'incavo del mio collo e, quando si stacco, mi baciò castamente sulla bocca.



Mia


Lou.

La foto non rende giustizia, ma questa è la mamma di Lou. ( Lauren Leighton)

Le sorelline di Lou.

ZONA AUTRICE:
Siete libere di odiarmi per il ritardo e per il fatto che il capitolo è effettivamente troppo breva, ma, siate buone e guardate il lato positivo della cosa ovvero la situazione tra Louis e Mia. Il ragazzo non ha più alcuna intenzione di ferirla o giocare con lei. Dunque, se non vuole prenderla in giro, la scomessa dovrebbe essere "annullata", non credete?
Cosa farà Louis adesso? Lo scoprirete nella prossima puntata. nel prossimo capitolo.
zain

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