The Blondie and the Robin

di Lilim Sophie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scraps ***
Capitolo 2: *** Escape ***



Capitolo 1
*** Scraps ***


-Sono preoccupata per te, Tim. Per favore… tutti sono preoccupati per te-.

-Se ti stessi davvero a cuore, verresti a trovarmi. Non mi mentiresti, non mi spieresti per conto dei miei amici… mi ascolteresti. Non seguirmi più Steph-.



Caro Diario, 

no, le sue parole non mi hanno ferita, o almeno non più di quanto non abbia fatto da sola andandolo a cercare. Ma lo conosco... più di Dick, molto più di Cassie e so come si sente ora.

Crede che siano tutti contro di lui, tutti a dargli torto in questa maledettissima faccenda. Come dargli torto?

Non si darà pace, non finché non avrà dimostrato a tutti di essere maledettamente in errore. Troverà Batman, dimostrerà l'indimostrabile? Certo che sì, non ne ho dubbi. Se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è che difficilmente ci si sbarazza di Bruce Wayne, e se c'è solo un briciolo di possibilità che sia ancora vivo da qualche parte la fuori, l'unico che può trovarlo è Tim. E poi chissà, magari un giorno userà tutto quel suo intelletto anche per capire perché l'ho fatto. Perché anche se le cose tra noi non vanno bene da un pezzo, anche se può sembrare che sia finita ormai… in realtà non è finita per niente. Ci sarà sempre qualcosa che mi legherà a lui, inevitabilmente, ed io starò qui ad aspettare. Come la prima volta, aspetto te... Robin. 



Note d'autrice: 

Forse sono l'unica in questa sezione, ma è più forte di me... li amo troppo. Amo vederli insieme e *-* okay, non voglio dilungarmi troppo. Le citazioni sono state tratte da: Red Robin vol.1 La ricerca di Bruce Wayne. Spero che questa flashfic possa piacervi. Baci, Sophie  

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Capitolo 2
*** Escape ***


«Sveglia, ti sentirai stordita…», dice. «Hai perso molto sangue, ma il proiettile è uscito. Farò del mio meglio per ricucirti, l’ho imparato su un sito di pronto soccorso». 

Chiudo gli occhi e sento le lacrime rigarmi le guance. Il dolore è insopportabile. «Oh, cavolo scusami ho dimenticato l’anestetico», sogghigna. 

«Perché…», tremo ma cerco di mantenere la calma. «Perché fai tutto questo?»,

«I nostri piani coincidono, Spoiler…», dice lui. «anche se per diverse ragioni. Sei venuta da Ulysses Hadrian Armstrong sperando che ti dessi ciò che volevi».  

Sento l’ago infilzare la carne e stringo i denti. 

«Tu ami Robin. Lo so. Ed è un ragazzo fortunato se posso dirlo. Lo ami così tanto che vuoi assicurarti che non si faccia del male, giusto? E l’unico modo per ottenere questo è renderlo il migliore, giusto?».

Ho la spalla in fiamme, ma resisto e lo ascolto mentre finisce il suo monologo.

«Metterlo alla prova… spingerlo oltre i limiti… anche se significa sporcarsi le mani. Così migliorerà», prende una pausa. «Okay, non ci arrivo! Resisti, questo farà male».

Riapro gli occhi, li sento gonfi di lacrime. Ho una brutta cucitura sulla spalla destra e il mio travestimento è andato a farsi benedire. Addio Spoiler!

Alzo lo sguardo su di lui e… che diavolo è quella? Sgrano gli occhi sorpresa. Il Generale ha afferrato una sorta di spillatrice e divertito se la passa tra le mani. 

«Comunque, volevi che ti aiutassi ed eccomi qui a fare esattamente ciò che vuoi tu! Beh, io non lo faccio perché lo amo…», ride e quel brutto ghigno gli ricompare sul viso. «No… io lo faccio perché lo odio! E lui è diventato degno del mio odio… proprio come io ho passato gli ultimi anni a diventare degno di lui!». Si volta di spalle, devo andarmene da qui! 

«Insomma Eisenhower aveva Rommel, Batman il Joker, e Robin chi ha?».

«Tu?», rispondo mettendomi dritta.

«Lo spero. Sto architettando tutto questo da tempo, ho preparato un campo di battaglia sia fisico che psicologico per lui… la pensiamo allo stesso modo, non pensi?».

Si avvicina, è tempo di agire. «Penso che mi stai davvero… facendo eccitare», dico guardandolo dritto negli occhi.

«Eh…?», mi guarda a bocca aperta. Sembra disorientato.



Un sinistro bene assestato e cade a terra. I ragazzi sono così prevedibili, ma fa ancora male. Ho perso troppo sangue. Mi guardo intorno mentre lui cerca di rialzarsi. Il mio rampino. L’unica arma a portata di mano… glielo punto contro sperando di guadagnare un po’ di tempo per la fuga. «Oh, scusami, ho dimenticato l’anestetico…», scherzo guardandolo finire a terra di nuovo, ma questi si rialza quasi subito. Ma ha un’armatura sotto quella maglietta? Sparo un altro colpo, questa volta verso l’alto… sono pronta ad andare via. Non sono in condizioni di giocare al momento, devo raggiungere l’ospedale e prego che mia madre non sia di turno.

Note d'autrice: 

Riposto questa fiction dopo un bel po’ di tempo. I dialoghi dovrebbero essere tratti da Robin vol. 6 … ad essere sincera non ne sono del tutto convinta, ma spero comunque che possa piacervi. Baci, Sophie 

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