Trunks e Goten… in the future. di kjria91 (/viewuser.php?uid=136492)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pasticci con la macchina del tempo ***
Capitolo 2: *** Aya ***
Capitolo 3: *** Sorprese ***
Capitolo 4: *** L’amore non ha età e in questo caso non ha limiti temporali ***
Capitolo 5: *** Baci, sorrisi e… macchine del tempo ***
Capitolo 6: *** Problemi in arrivo... ***
Capitolo 1 *** Pasticci con la macchina del tempo ***
Pasticci con la macchina del tempo
Era un giorno
tranquillo come altri. Dopo la sconfitta di Majin Bu,
sulla Terra era tornata la pace e i nostri amici trascorrevano le
giornate tra doveri
e piaceri quotidiani.
Quel giorno,
come d’abitudine, Goten e Trunks dopo aver studiato si
incontrarono a casa di quest’ultimo per allenarsi. I loro
padri infatti anche
se erano in tempo di pace, insistevano molto sul continuare gli
allenamenti.
“Potrebbe
accadere qualsiasi cosa da un momento all’altro e noi
dobbiamo essere pronti a difenderci!” Dicevano infatti Goku e Vegeta.
Dopo
più di un’ora di allenamento Trunks e Goten furono
interrotti
dalla signora Brief.
-Trunks, tesoro
ho preparato una deliziosa merenda. Naturalmente ce
n’è anche per il tuo amico. Vi aspetto in cucina-
loro annuirono.
-Mi tratta come
se avessi ancora cinque anni.-
-Beh, che
c’è di male?
Una
merenda è sempre una merenda. Poi tua nonna è
formidabile con i dolci- rispose
Goten leccandosi i baffi già all’idea dei
succulenti manicaretti.
Così
si avviarono verso la cucina e dopo aver ingurgitato quattro
dessert ciascuno uscirono di nuovo all’aperto per continuare
l’allenamento, ma
un grosso marchingegno catturò l’attenzione di
Goten.
-Trunks?-
-Uhm?-
-Cos’è
quello? Una nuova super camera gravitazionale per tuo padre?- disse
indicando lo strano e gigantesco oggetto.
-Ah!
No… E’ la nuova macchina del tempo che ha
costruito la mamma.
Deve ancora perfezionarla.-
-Capisco.-
Si guardarono,
nessuno si capiva come loro due al primo sguardo.
-E
se… -iniziò Trunks
-…dessimo
un’occhiata- concluse Goten.
-Piccola,
piccola. Che ci può succedere, no?-
-Già,
non ho mai visto una macchina del tempo all’interno.-
-Andiamo! Ma
Goten… la mamma non lo deve sapere. Non ho voglia di
sentire le sua urla isteriche.-
-Sarà
un nostro segreto! Sbrighiamoci!-
Si diressero
verso la macchina del tempo di soppiatto, stando ben
attenti a non farsi vedere da nessuno. Tutto taceva intorno a loro, fissavano con
interesse quella che
doveva essere la porta d’ingresso, dopo alcuni secondi
trovarono il pulsante di
apertura e finalmente entrarono.
-Wowww che
spettacolo!-
L’interno
era grandissimo ed immenso. C’erano tutti i confort
possibili. Oltre alla cabina di comando, c’era la cucina, una
camera da letto
davvero ampia e al secondo piano un grandissimo osservatorio.
-Tua madre
è davvero una forza!- esclamò Goten esterrefatto
-Ci vivrei
qui dentro.-
Dopo aver
visitato la navicella, tutta la loro attenzione fu catturata
dalla cabina dei comandi.
Il primo che si
avvicinò fu Trunks.
-Secondo te come
si guida?- chiese Goten scrutando i comandi.
-Non saprei-
rispose l’amico grattandosi
il capo -ma un giorno imparerò!-
Trunks si
sedette al posto del pilota e finse di guidare.
-Sembri un
bambino!- disse Goten ridendo sotto i baffi.
-Che questo
rimanga tra noi!- rispose serio.
-Dai, premi un
pulsante, fallo! Fallo!- Goten incitava il suo amico.
-Solo uno
però!- rispose dopo essersi fatto convincere.
Il pulsante
prescelto era situato in basso a destra rispetto al
volante ed era di colore verde.
“Non
c’è scritto nulla” pensò
Trunks “sarà innocuo.”
-Allora sei
pronto?-
-Vaiii!-
Trunks lo
premette. Un attimo dopo la navicella iniziò a tremare.
-C…
che… su.. succedee…-
-Noooo…
non lo sooo!- entrambi si agitarono. Non capirono il danno
fino a quando non guardarono il computer della navicella che
iniziò un conto
alla rovescia.
“Meno
due minuti alla partenza”… “ Meno un
minuto”… “Meno 30
secondi…”
-TRUNKS FA
QUALCOSAAA…- gridava Goten.
Trunks
iniziò a premere tutti i pulsanti per cercare di fermare
quella
macchina infernale, ma la navicella si alzò e
partì… nel tempo.
…
… …
…
… …
…
… …
Poco dopo tutto
cessò, il tremore e i rumori.
Trunks si
riprese, si avvicinò timoroso allo schermo e lesse
“35
years.”
-Goten, Goten??-
il ragazzo chiamava a gran voce il suo amico, senza distogliere
lo sguardo dallo schermo.
-Uhmmm, mhmmh.-
Trunks si
voltò, il Saiyan corvino era completamente disteso a terra a
pancia in giù.
-Ahi, la testa.
Ho battuto la testa.-
Il povero Goten,
durante il viaggio inaspettato, aveva perso
l’equilibro ed era caduto, a differenza di Trunks che era ben
ancorato alla
sedia di comando.
Non curandosi
dello stato di salute dell’amico, esclamò -Goten,
credo
che abbiamo viaggiato… nel futuro.-
Goten si
alzò di scattò e corse verso l’amico.
Ora fissavano entrambi
spaventati lo schermo.
-Tre…
trentacinque anni??- disse infine.
-Che facciamo
ora? Dobbiamo tornare indietro.-
-Trunks, devi
fare esattamente quello che hai fatto prima!- disse Goten
in un tono tutt’altro che tranquillo.
-Ok…-
Trunks fece tutto quello che aveva fatto poco prima della
partenza, ma la navicella era ferma. Immobile.
-Cavolo!!! Non
funziona- imprecò battendo i pugni sui comandi.
-Ohh, che
facciamo ora…- Goten iniziò ad agitarsi
seriamente.
Trunks lo
bloccò- dobbiamo uscire e… cercare di risolvere
la
situazione.-
-Lì
fuori?- disse sottovoce, come se non volesse sentire ciò che
aveva
appena detto.
-Sì.-
-Ma…ma…è
il futuro…e se…-
-Dobbiamo
rischiare…-
Presero fiato,
si guardarono ed uscirono timorosi.
Cosa sarebbe
accaduto ora? I nostri due Saiyan riusciranno a
tornare indietro?
NDA
Buonasera a tutti voi. Spero che questo primo capitolo introduttivo
abbia
attirato la vostra attenzione. Grazie a tutti coloro che sono arrivati
fin qui.
Spero che leggiate il seguito
Un abbraccio
Kjria
|
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Capitolo 2 *** Aya ***
Aya
Non erano pronti
a
questo. Si allenavano da quando erano nati, erano preparati a tutto, ma
a
questo proprio no!
Per loro
fortuna,
erano atterrati in una zona disabitata, esattamente in un campo di
grano. Dopo
essersi accertati di aver nascosto per bene la navicella dentro ad una
caverna,
sotto ad un grande telone, si
avviarono verso una città.
La Terra non era
molto diversa dal loro presente.
Certo era molto più, come dire tecnologica,
forse loro conoscevano le macchine
del tempo, qualcuno li avrebbe aiutati a ripartire, si trovavano pur
sempre nel
futuro!
Poi a Goten
venne
un’idea -Trunks cerchiamo tua madre! Lei saprà
aiutarci!-
Trunks ci
pensò un
attimo, sua madre in quell’epoca avrebbe avuto più
di ottant’anni!
E se non fosse
più in
vita? Forse doveva chiedere aiuto a se
stesso nel futuro.
Chissà
come sarebbe
stato vedersi cinquantenne!
Finalmente dopo
quasi
un’ora di cammino arrivarono in una sconosciuta
città. Spaesati e increduli
vagavano senza una metà, tra centinaia di persone e grandi
grattacieli, fino a
quanto una voce attirò la loro attenzione.
-Ciao! Vi siete
persi?- una ragazza mora dai lunghi capelli lisci e dagli occhi azzurro
cielo
li scrutava -Non siete di qui vero? I vostri abiti…-
Trunks e Goten
si
guardarono e all’unisono esclamarono -cos’hanno i
nostri abiti, che non va?-
La ragazza rise
-siete
buffi… - in effetti i due saiyan non erano vestiti secondo
la moda di quel
tempo, dove la
maggior parte della gente
indossava abiti fluorescenti, luminosi e molto attillati, compresa la
ragazza
di fronte a loro.
-Comunque io
sono
Aya. Aya Kei.-
-Io sono
Tr…- doveva
dirle il suo vero nome? Meglio di no, meglio non rilevare la loro vera
identità.
-Tr…
cosa?- chiese
incuriosita Aya.
-Tr…
Troru- concluse
“Troru? Ma che razza di nome mi è venuto in
mente!”
Goten lo
guardava con
sguardo attorcigliato.
-E tu, sei?-
chiese
Aya rivolta a Goten.
-Gonshiro!-
esclamò convinto
“Il mio nome è decisamente più
bello” pensò soddisfatto.
-Bene, ora che
abbiamo fatto conoscenza, posso chiedervi da dove venite? Avete bisogno
di
aiuto?-
I due aprirono
bocca
per parlare, ma poi si bloccarono. Dovevano dirle la verità?
-Ci siamo persi.-
-Beh, questo
l’avevo
capito- rispose Aya sorridendo.
Poi Trunks prese
coraggio
-Voi conoscete le macchine del tempo?-
Aya li
guardò un
attimo interrogativa “Voi? ”
-Certo,
ma non tutti ne hanno una e non tutti sanno come funziona. Voi
possedete una
macchina del tempo?-
-No,
no… era solo una
curiosità…- cercò di giustificarsi.
-… La
verita-
continuò Goten -e che siamo appassionati di tecnologia e
vorremmo vedere una
vera macchina del tempo. Visto che noi veniamo da un piccolo paesino ad
est,
dove non c’è molto da vedere ed…
imparare- azzardò
“E
bravo Goten, che
idea geniale” pensò l’amico.
-Come ho detto
prima,
non tutti possiedono un navicella temporale, ma per vostra fortuna io
sì! Ed
esaudirò il vostro desiderio…- fece
l’occhiolino.
“Però
è davvero molto
gentile, oltre ad essere molto carina” pensò
Trunks.
-Allora Troru,
Gonshiro, se volete seguirmi...-
Si avviarono,
durante
il tragitto non riuscivano proprio a capire in che parte del mondo si
trovassero. C’erano grandi grattacieli di tante forme
diverse, Goten giurò di
vederne uno grande a
forma di cerchio.
Ma si guardarono bene nel chiederlo, dovevano fare meno domande
possibili.
La casa di Aya
era
davvero grande. Tre piani e un grande giardino sul retro.
Aprì la porta un uomo
sulla cinquantina.
-Papà,
questi sono
dei miei nuovi amici stranieri, provenienti da est- l’uomo
aveva i capelli
scuri come sua figlia ma occhi color pece, e un viso molto
rassicurante. Dopo
le presentazioni, seguirono la loro nuova amica nel retro della casa.
Aya possedeva
realmente
una macchina del tempo e, sembrava anche sapersi destreggiare molto
bene con
essa. Ora Trunks e Goten dovevano soltanto trovare il
modo di
convincere Aya ad insegnar loro ad usare la navicella. O meglio,
insegnare a
Trunks.
I ragazzi erano
alquanto
sorpresi, nella loro epoca l’unica macchina del tempo era
stata costruita da
Bulma, ma entro trentacinque anni sembrava quasi la
normalità, anche se come
aveva detto la loro nuova amica, non tutti ne possedevano una.
-In effetti- poi
si corresse
Aya -solo una
piccola élite possiede
attrezzature del genere, ma voi mi
siete simpatici, qui in città poi non capita molto spesso si
incontrare gente
nuova, per questo ho deciso di aiutarvi nel vostro viaggio culturale- sorrise.
La ragazza
continuò a
vantarsi della sua
bravura nel saper
usare aggeggi elettronici così avanzati, e i due saiyan
ascoltavano rapiti, finché
non li raggiunse il padre.
-Aya, chiedi ai
tuoi
ospiti se si fermano da noi per cena- chiese.
-Siete miei
ospiti
stasera, sempre se non avete altri impe…-
-Grazie!
Accettiamo
ben volentieri- risposero all’unisono. In effetti era
già ora di cena e i due
saiyan erano davvero affamati.
La tavola era
piena
di cibo di ogni tipo.
-Non conoscendo
i
vostri gusti ho…-
-Ohh
è tutto molto
buono. Grazie!- l’interruppe uno dei due.
-E’
delizioso- rispose
l’altro mentre si ingozzavano letteralmente di cibo.
-Grazie, non per
vantarmi ma sono anche una brava cuoca.-
“Oltre
che saper
usare macchine complesse sa anche cucinare. Che ragazza
d’oro, ad incontrarne
così nel presente.”
pensò Trunks
sorridendo dentro di sé.
-Allora ragazzi-
questa volta parlò il padre- siete molto giovani, e
già avete intrapreso un
viaggio così lontano da casa, un viaggio che sono certo
accrescerà la vostra
conoscenza.-
Dopo aver
ingoiato il
boccone Goten
rispose -Io ho diciassette
anni, uno in meno di Trunks, eravamo curiosi di esplorare il mondo, ed
imparare, come ho già detto a sua figlia Aya. Siamo molto
appassionati di
tecnologia, il nostro sogno è entrare nel ramo
dell’ingegneria- mentì.
-Siete
fratelli?- domandò
ancora.
-No, ma
è come se lo
fossimo. Ci conosciamo da una vita!-
-Che bello!- si
intromise Aya -si vede che siete molto affiatati.-
Dopo la cena, il
padre di Aya insistette per ospitare i due ragazzi e loro accettarono
molto
volentieri, ringraziando per la grande ospitalità mostrata.
-Anch’io
da giovane
ho intrapreso un viaggio come il vostro alla riscoperta del mondo, ma
non è
andata come speravo, non ho incontrato persone molto disponibili,
allora mi
sono ripromesso che se mi fosse capitato, avrei aiutato ragazzi in
difficoltà
con dei sogni così importanti, per me è un
piacere ospitarvi, mi sembrate
davvero dei bravi ragazzi- disse prima di accompagnargli nella camera
degli
ospiti.
Mentre
camminavano
per il corridoio notarono che la casa era ancora più grande
di quel che
dimostrava dall’esterno, C’erano moltissime stanze,
Goten non riuscì a contarle
tutte, anche se certamente più piccola della Capsule Corp.,
in effetti Trunks
non era molto meravigliato, lui era abituato a certo lusso, non come il
suo
amico confinato in una piccola casetta, in una minuscola camera che
aveva
dovuto dividere con suo fratello fino a poco tempo prima che si
sposasse.
Poco dopo
arrivarono
a destinazione.
-Ecco a voi
ragazzi,
dormite sereni.-
Quando furono da
soli
in camera, distesi sul letto, i due fecero il punto della situazione.
-Allora Trunks,
cosa
pensi di fare?- disse bisbigliando.
-Non saprei, mi
trovo
bene qui, è molto meglio di quel che credevo. La gente di
quest’epoca è molto
ospitale.-
-Soprattutto
Aya-
sottolineò Goten.
-Che voi dire?-
-Dai si vede
lontano
un miglio che non ti è indifferente. Ed anche lei, da come
ti guardava a cena-rispose
maliziosamente.
-Perché?
Come mi
guardava?- Trunks si mise a cavalcioni e si girò verso Goten.
-‘Notte
Trunks- ma
lui non rispose, e si girò dall’altra parte.
-Come mi
guardava?- ripeté
Trunks con tono più alto.
-Trunks, non
urlare,
non vorrai mica che ci sentano? Dormi su!-
Il lilla si
distese
di nuovo, mentre mille pensieri affollavano la sua mente.
La macchina del
tempo, il ritorno a casa, il futuro e… Aya.
Beh quella
ragazza,
come aveva appena detto Goten non gli era del tutto indifferente, anzi!
Doveva indagare,
ma
non prima di domani. Era stanco, aveva bisogno di dormire per ragionare
al
meglio, e poi quel letto era così comodo. Si
addormentò senza rendersene conto.
Quando si
svegliò il
mattino seguente vide Aya seduta sul letto che lo fissava sorridente…
NDA
Ciao a tutti! Siamo
al secondo capitolo e come da titolo c’è una nuova
comparsa: Aya (foto allegata per farvi un idea di come l'ho immaginata, non fate caso alla qualità della foto XD), lei accompagnerà
i nostri amici nella loro avventura, più in là
scopriremo qualcosa di più su di
lei e la sua famiglia, sarà un elemento importante.
Adesso arriva il
bello!! :D Spero vi sia piaciuto questo capitolo, l'ho modificato molte volte, anche se non sono convinta al 100% ho deciso di pubblicarlo!
Grazie a tutti coloro
che mi seguono, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
Spero di non aver
fatto molti errori, ho letto il capitolo molte volte, ma qualcosa
sfugge
sempre.
Un abbraccio ^^
Kjria
|
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Capitolo 3 *** Sorprese ***
Sorprese
Quando
capì che si
trattava di Aya spalancò gli occhi e si portò il
lenzuolo fino al naso.
-Hey, non
pensavo di
farti così paura, sei così carino mentre dormi-
sorrise.
-No, no,
è che non me
l’aspettavo…- arrossì, si
girò alla sua destra: Goten
non c’era. “Ma dov’è
andato?” pensò.
Aya come se gli
avesse letto nella mente rispose -il tuo amico è
già in cucina a far colazione.
Certo che mangiate davvero tanto.-
“Eheh
già, se sapesse
chi siamo davvero in realtà!”
-Ti aspetto
giù
dormiglione- e se ne andò ridacchiando.
Trunks rimase un
attimo immobile a fissare Aya che usciva dalla camera.
Uh…
che spavento che
si era preso.
Indossò
gli abiti del
giorno prima e si diresse verso la cucina, dove trovò anche
Goten e Aya.
Mentre
mangiavano la
ragazza fece un osservazione che li mandò nel panico.
-Ragazzi, ieri
non ci
ho fatto tanto caso ma ripensandoci non ho visto i vostri bagagli-
disse seria.
A Trunks e Goten
andò
il cornetto di traverso, si guardarono furtivi -ce l’hanno
rubati all’uscita
dall’aeroporto.-
-Ae…
aeroporto?-rispose
interrogativa -intendete lo spazioporto? Non si chiama più
così da almeno… trent’anni!
Io lo so perché papà è un ingegnere e
ne ha costruito uno- sorrise.
-Eh eh,
sì, sì
spazioporto, che stupido, da noi alcuni lo chiamano ancora
così eheh- cercò di
essere convincente Trunks.
-Certo che siete
rimasti davvero indietro in quel vostro paesino, come avete detto che
si
chiama?- chiese.
-Mhm- altro
boccone
di traverso -davvero ottima questa colazione Aya, ti ringraziamo
tantissimo, ma
ora io e… Troru abbiamo molte cosa da fare e visitare- disse
in tutta fretta
Goten per sorvolare sulla domanda di poco prima.
-Ma come? Non
volevate sapere come è fatta una navicella spazio temporale
dall’interno? Ieri
ci siamo solo fermati all’esterno.-
I due saiyan si
guardarono. Aya serviva loro per tornare a casa ed inoltre Trunks non
voleva
proprio dividersi da lei.
-Facciamo
così-
continuò -vi porto ad esplorare la città, per
ora. Che ne pensate? Così vi
comprate nuovi abiti.-
Trunks e Goten
annuirono, non avevano altra scelta.
La
città era davvero
immensa, ora che Goten e Trunks si erano rilassati un po’
notarono ancora con
più interesse tutti gli angoli della città,
sempre ben attenti a non perdere di
vista Aya.
-Sei cresciuta
qui?-
domandò Goten dopo un po’ che passeggiavano.
-Sì!
Vivo qui da
quando sono nata, non ho viaggiato molto, e sinceramente non ho
intenzione di farlo.
Il mio papà viaggia molto e sempre in giro per il mondo,
come vi ho detto
stamane lui è in ingegnere aerospaziale, la maggior parte
dei trasporti via
aerea li progetta lui.-
-Ah, quindi la
navicella spaziale è un suo progetto?- chiese interessato
Trunks.
-No, non
proprio, lui
l’ha migliorata, diciamo così, ma il progetto
iniziale… oh ecco il negozio!
Entriamo!-
Aya li condusse
in
una grande boutique, solo per abiti giovanili, dove i commessi erano
dei robot
programmati per quel lavoro.
-Ecco! Questo fa
al
caso nostro, io adoro fare shopping!- esclamò la ragazza.
I due si
provarono di
tutto e di più, ma gli abiti di quell’epoca erano
davvero strani! Goten non era
per niente a suo agio nel farsi consigliare da degli ammassi
di ferro, Trunks dal canto suo invece era già
abituato nel
suo tempo ad aver a che fare con i robot.
Alla fine
consigliati
da Aya, i due comprarono degli abiti con pantaloni metallizzati e
maglietta
nera fluorescente.
-State benissimo
così. Soprattutto tu, Troru- sorrise.
“Guarda
che mi tocca
fare” pensò il lilla.
Mentre
camminavano
per la città Aya sfiorò più di una
volta la mano di Trunks e lui si irrigidiva
ogni qual volta.
-Eh su Trunks,
prendile
quella benedetta mano! Te lo sta facendo capire in ogni modo!-
bisbigliò Goten.
-Eehh il fatto
è che…
lei mi piace Goten, ma viene dal futuro, non può funzionare.-
-L’amore
non ha età,
e in questo caso non ha limiti temporali- rise.
-Oh, che poeta
Goten!-
rispose sarcastico.
-Troru!
Gonshiro,
venite qui, non restate indietro, va a finire che vi perdete.-
I due amici
mentre si
avvicinavano a Aya notarono che quest’ultima parlava con una
ragazza: bionda, occhi
chiari, slanciata e davvero molto bella.
-Lei
è Kasumi.-
-Loro sono Troru
e
Gonshiro, provenienti da un piccola località ad est.-
-Molto piacere
ragazzi- sorrise.
-Io e Kasumi
abbiamo
la stessa età, siamo amiche da una vita, come voi! Ah, ed
è la ragazza di mio
fratello.-
-Hai un
fratello? Non
ce l’avevi detto- chiese incuriosito Goten.
-Eh
già, che stupida,
si chiama Natsu ha ventun anni, quattro più di me. Ora
è in viaggio, adora
esplorare nuove terre, un po’ come voi.-
I quattro
continuarono a camminare e conversare, finché Aya non si
avvicinò all’orecchio
di Trunks e gli sussurrò -Ti dirò un piccolo
segreto che non tutti conoscono.
Sai la nonna di Kasumi era un cyborg, me l’ha confidato lei
stessa molto tempo
fa! E mi ha anche detto che prima di incontrare suo marito era davvero molto cattiva e
crudele. Ha fatto
molto danni. Ma ci pensi?? Chissà com’è
successo? Però molto romantico non
trovi? Naturalmente Troru, mi fido di te, non dire a nessuno
ciò che ti ho
appena confidato- concluse facendogli l’occhiolino.
“Oh
cara Aya, io so
bene com’è successo! Aspetta che lo sappia
Goten!”
NDA
Buondì a tutti! Spero
che questo nuovo capitolo vi abbia incuriosito, e che quindi vi spinga
a
leggere il seguito :)
Purtroppo ho ricevuto
solo due recensioni, quindi il dubbio mi assale: la mia storia fa
così schifo?
XD
Spero di ricevere più
pareri, anche negativi, per capire…
Vi saluto
Un abbraccio!
Kjria
|
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Capitolo 4 *** L’amore non ha età e in questo caso non ha limiti temporali ***
L’amore non ha età e in questo caso non ha limiti temporali
La giornata
continuò tra
risate e chiacchiere, sempre stando attenti a recitare bene la loro
parte.
Trunks non stava
più
nella pelle, doveva assolutamente raccontare
quella
storia a Goten. Purtroppo per loro quel giorno le due ragazze
non si
staccarono da loro nemmeno un istante.
Dopo aver
comprato
tutto ciò di cui avevano bisogno, o meglio dopo che Trunks
che per sua grande
sorpresa scoprì anche che i soldi del passato valevano anche
per il futuro,
aveva comprato tutto ciò di cui avevano bisogno lui e Goten
ritornarono a casa.
Trunks si era
convinto di dover approfondire a tutti i costi la sua amicizia con Aya
e,
quando furono un attimo da soli davanti ad una grande coppa di gelato
prese
parola.
-Allora Aya, mi
hai
detto di aver un fratello più grande, no? E dimmi, di che si
occupa?-
-Mhmm, lui ama
tantissimo viaggiare ed è anche un grande appassionato di
arti marziali.-
-Arti marziali?
Davvero?- rispose Trunks incuriosito.
-Già-
continuò mentre
mangiava il gelato -mi sa che tu non ne capisci un granché,
vero? Non sembri,
come dire: un combattente. Mio fratello invece è davvero
grandioso!- sorrise.
“Già,
mi sa tanto di
pallone gonfiato questo Natsu.” pensò dentro di
sé.
-Ma dimmi, mi
dicevi
che tuo padre è un ingegnere aerospaziale davvero un bel
lavoro, non c’è che
dire. Tua madre invece di che si occupa?- chiese realmente interessato.
-La mia
mamma…-
-TRA…
TRORU! TRORU!-
Goten lo chiamava a gran voce dall’altra stanza.
-Scusami un
attimo- sospirò
Trunk, prima di
allontanarsi.
Quando si
avvicinò a
Goten lo vide tutto eccitato con un foglietto in mano.
-Goten-
bisbigliò a
voce bassa -che diavolo ti prende?-
-Ho il suo
numero- e
glielo sbatté letteralmente in faccia.
Trunks non
afferrò
subito il concetto -Numero? Quale numero?-
-Quello di
Kasumi!!
Hai presente? La sventola bionda con il fisico da paura.-
Trunks
strabuzzò gli
occhi -ma è la ragazza del fratello di Aya!-
-E allora?
E’
un’uscita in amicizia, deve farmi da guida per la
città- fece l’occhiolino -poi
il suo ragazzo è lontano, non lo saprà mai-
sorrise.
-Goten, sei
sempre il
solito!-
-Ok! Ok! Scusa
ma ora
devo assolutamente chiamarla!- disse tutto trafelato correndo a destra
e
sinistra in cerca di un telefono -dove e come sono i telefoni in questa
epoca?
Maledizione… a eccolo, credo…- e compose il
numero impaziente.
Trunks si
avvicinò al
suo amico e, dandogli una pacca sulla spalla disse solamente -Ah! Mi
sono quasi
dimenticato di dirti che Kasumi è la nipote di Crillin e
C18, me l’ha detto Aya
l’altro giorno. Buona fortuna- e se ne andò con un
sorriso sarcastico stampato in
faccia.
Goten rimase a
bocca
aperta, non se l’aspettava proprio una dichiarazione del
genere. Rimase
immobile con il telefono ancora appoggiato al suo orecchio mentre
all’altra
parte una voce ripeteva insistentemente: “Chi parla, chi
parla”. Goten chiuse
la conversazione senza neanche dire una parola, ancora scioccato dalla
rivelazione.
-Scusami Aya, ma
Gonshiro aveva bisogno di me.-
-Non
preoccuparti,
stavamo dicendo?-
-TRORUUUUUU!!!-
si
alzò un urlo improvviso che fece tremare le mura della casa.
Era ancora Goten
che chiamava Trunks.
Il lilla al
massimo
dell’imbarazzo si congedò ancora una volta da Aya
per correre frettolosamente
verso il suo amico.
-Cosa
c’è ancora?-
-TU! TU! Amico
ingrato- disse mentre additava Trunks -perché non mi hai
detto subito che
Kasumi è la nipote di Crillin e C18??-
-Ehehe in
realtà
volevo dirtelo ma… mi sono dimenticato. Eheh.-
-Ah
già, quasi
dimenticavo della bella moretta di là. Hai perso
letteralmente la testa per
lei, eh?- ammiccò.
-Eh su smettila
Goten
ne abbiamo già parlato- bisbigliò imbarazzato.
-Oh sogni
infranti,
eppure è così carina. Che sfortuna incontrare una
discendente dei nostri
amici.-
-GOTEN,
è se non
fosse sfortuna?-
-Shh abbassa la
voce
quando mi chiami con il mio vero nome.-
-Sì,
Sì scusa.
Andiamo da Crillin lui potrà aiutarci.-
-Crillin??-
Goten
attorcigliò il sopracciglio.
-Già,
in effetti
Crillin non può molto esserci di aiuto- disse ripensando
alle sue parole -si
ritorna al piano A: Aya. Suo padre è anche un ingegnere
spaziale! Loro sono la
nostra unica speranza.-
-Già,
non ci vorrà
nulla nel farti dire come diamine
si usa
una macchina del tempo, no?- chiese.
-Goten, tutto a
suo
tempo.-
La
verità era che
Trunks si stava affezionando ad
Aya,
anche se in cuor suo sapeva che tutto ciò era sbagliato.
Capì che la ragazza
provava gli stessi sentimenti quando il giorno dopo lo
invitò per una
passeggiata al centro della città.
Trunks era
emozionatissimo, purtroppo per Goten che invece non era andata a buon
fine con
Kasumi. Lui aveva il terrore che sua nonna, alias 18, lo avrebbe
perseguitato
se avesse saputo, poi era meglio non farsi vedere da chi li conosceva.
Così
aveva deciso di lasciar perdere. Anche se ripensandoci lui era un
saiyan, quale
ragazzo migliore di lui poteva stare accanto alla nipote della donna e
dell’uomo umano più forti del
pianeta. Quel Natsu non lo convinceva
molto, era un combattente certo, ma nessun umano poteva eguagliare un
saiyan,
di questo ne era certo. Si distese sul divano pensando: la
verità era che
Trunks stava avendo più successo di lui nel futuro e questo
non gli andava giù.
“Va beh, mi accontenterò delle ragazze del mio
presente” pensò prima di
chiudere gli occhi per un sonnellino.
Passeggiare con
Aya
era davvero piacevole, pensò Trunks, una ragazza davvero
splendida ed
intelligente.
-Troru
fermiamoci
qui. In questa gelateria fanno il miglior gelato della
città.-
Quando entrarono
Trunks si guardò attorno: non si era ancora abituato a tutta
quella
eccentricità. Tutti i ragazzi sembravano esser usciti da una
rivista di moda
futuristica. Si guardava intorno spaesato, quel posto era
affollatissimo e infatti
ad un certo punto perse di vista Aya.
-Aya! Aya!- la
chiamò
a gran voce, proprio nel mentre in cui urtò un grosso omone.
-Ehy! Guarda
dove
metti i piedi campagnolo!- lo aggredì.
-Campache?-
chiese
interrogativo.
-Troruuu!
Troruuu
sono qui!- gridò la ragazza a gran voce poco più
avanti. Finalmente l’aveva
trovata.
-Troru restami
vicino, se no va a finire che ti perdi di nuovo- sorrise e lo prese per
mano
-ecco, così non ti perdo di vista- Trunks arrossì
per quel gesto.
Dopo essere
usciti da
quell’inferno ed aver
assaporato il
buonissimo gelato, passeggiarono ancora per qualche minuto,
finché non si
fermarono vicino ad una grande fontana.
-Sai, qui la
mamma ha
conosciuto il mio papà- sorrise.
-Ohh-
esclamò Trunks
-è un posto magnifico.-
-Magari...
può
ripetersi la magia…- disse Aya a voce bassa, poi
avvicinandosi pian piano al
viso di Trunks -mi piaci molto, sai?- confessò prima di
dargli un dolce bacio
sulle labbra.
--------------------------------------------------------------------
NDA
Buonasera a tutti voi…
la storia continua e si sta evolvendo…
Viste le scarse
recensioni non sapevo se continuarla o meno… ma ho deciso di
farlo per tutti
quelli che stanno leggendo la storia in silenzio. J
Grazie a coloro che
mi seguono, coloro che mi hanno messo tra i preferiti e un grazie
a Vegeta88 per le sempre
presenti recensioni.
Un abbraccio grande
Kjria
|
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Capitolo 5 *** Baci, sorrisi e… macchine del tempo ***
Baci, sorrisi e… macchine del tempo
Trunks non aveva
mai
provato nulla di simile fino a quel momento. Le loro labbra si erano
unite in un
dolcissimo bacio e nessuno dei due voleva dividersi
dall’altro. Era la prima
volta e non immaginava che fosse così piacevole. Trunks
guardava Aya
imbambolato, come in trance.
Lei
aggrottò la
fronte -Beh… non mi dici nulla.-
-Eh…
eh…-
-Certo
che… sai non
ho mai conosciuto un ragazzo come te. Sei così timido, ma
anche dolcissimo. Adorabile!-
concluse sorridendo.
Trunks era
perplesso,
non sapeva cosa pensare figuriamoci cosa dire! Aya gli piaceva, ma lei viveva nel futuro, lui sarebbe partito
un giorno o l’altro. Doveva dirle la verità?
Lo guardava con
occhi
sognanti: era troppo tardi. Ormai lei era completamente cotta, se le
avrebbe
detto ora la verità non l’avrebbe mai
più guadato in faccia e a lui serviva Aya
per tornare indietro.
Si sentii un
mostro.
Lui stava con Aya solo per quel motivo? Solo per resoconto personale?
No, non
era così, pensò subito dopo che lei
l’abbracciò.
Era
così bella averla
tra le braccia.
-Ti voglio bene
Aya-
la strinse forte a sé, era sincero.
-Anch’io
Troru,
anch’io tanto- rispose mentre era ancora accoccolata fra le
sue braccia.
Goten si
svegliò di
soprassalto dal pisolino. Aveva sognato sua madre Chichi che lo
inseguiva per
casa, perché lui era scappato dalla finestra per andare ad
allenarsi anziché
studiare. Che incubo! Poi un pensiero gli balenò in testa:
chissà cosa stavano
facendo i loro genitori in
quel momento.
Bulma sicuramente si era accorta della mancanza della macchina del
tempo.
Chissà quando sarebbero tornati cosa sarebbe accaduto.
Punizione a vita! Brrr
non voleva pensarci.
Si
guardò intorno,
non era rientrato ancora nessuno.
I
genitori di Aya erano spesso assenti per
lavoro. Il padre, dopo quella volta, non lo videro più e
della madre nemmeno
l’ombra.
“Ma
dove sono finiti
quei due? Saranno ancora in giro a fare i piccioncini. Eheh”
pensò. “Va beh, andrò
a controllare la nostra macchina del tempo. Speriamo che sia tutto a
posto.”
Poco dopo i due
ragazzi ritornarono a casa. Mentre Aya era in cucina a preparare la
cena,
Trunks entrò nella camera che divideva con Goten. La ragazza
aveva insistito
per ospitarli per tutta la durata del loro viaggio e loro avevano
accettato al
volo.
Goten
balzò giù dal letto -era ora, dove eravate
finiti? Lasciarmi tutto il giorno qui da solo, bell’amico che
sei!- disse tono
chiaramente scherzoso.
-Sì,
in effetti è in
po’ tardi… - e si diresse verso il bagno. Goten lo
seguì.
-Sai sono andata
a
controllare la macchina che abbiamo nascosto. L’ho trovata
bene, per fortuna,
se non ci pensavo io…-
Trunks lo
ascoltava
distratto.
-Allora? Tu non
mi
racconti nulla?-
-Mhm- Trunks era
in
imbarazzo, non era come Goten, lui era più, come dire sciolto riguardo certi argomenti
-ci… ci siamo… baciati, tutti qui-
confessò alla fine, imbarazzato.
Goten
strabuzzò gli
occhi -Tutto qui?? Stai scherzando! Vi siete baciati e tu mi dici:
tutto qui?!-
-Sì,
tanto Goten sai
bene che questa cosa non può avere futuro
no?-
-Beh- Goten si
fece
serio -è complicato, forse dovremmo dirle la
verità.-
-Credi che non
ci
abbia pensato? Ma così mandiamo in aria tutto. Domani
comunque le chiederò di
fare un giro nella macchina temporale, per capire meglio come funziona.
Dobbiamo andarcene da qui prima di complicare il tutto.-
L’indomani,
come
deciso la sera prima, Trunks chiese ad Aya di fargli vedere la macchina
del
tempo all’interno e per spiegarle anche il funzionamento di
essa.
Dopo un
abbondante
colazione andarono sul retro della casa dove era parcheggiata la
navicella
temporale.
-Eccoci qui,
miei
cari ragazzi, come promesso quest’oggi vi farà
vedere poco dimeno come
è fatta una navicella temporale…- si
avvicinò allo scanner esterno della navicella,
avvicinò l’occhio destro e la
porta della macchina si aprì.
-TATAAAAAN!-
Trunks e Goten
si
guardarono: certo che quella ragazza era davvero teatrale.
Entrarono e la
prima
cosa che saltò agli occhi di Trunks furono i comandi, o
meglio dei comandi non
c’era nemmeno l’ombra!
-Allora ragazzi
voglio mostrarvi prima gli interni e le stanze, seguitemi.-
I due saiyan si
guardavano intorno meravigliati, la loro navicella era grandissima, ma
questa
era immensa e davvero ben attrezzata, potevano viverci ben tre famiglie
al suo
interno.
Goten
notò anche
l’immensa dispensa.
-Ohh con tutto
questo
cibo sei apposto per un anno.-
-In
realtà sarebbe
per due…- rispose Aya.
-Eheh
sì, intendevo
due. Due- si corresse.
-Aya, scusami ma
ho
notato prima che non ci sono i comandi, come...-
-Non
è esattamente
corretto. Ora ti faccio vedere.-
Si avvicinarono
al
luogo dove dovevano esserci i comandi.
-SCANNER
COMANDI-
disse Aya.
Dal nulla
dinnanzi a
loro apparve un
ologramma.
-Eccoli i
comandi,
non sono visibili, nelle vecchie macchine sono inseriti nella
navicella, invece
in queste più recenti no. Questo rende tutto più
semplice, così non si sbaglia.
Per essere più chiari, questi tipi di comandi di ultima
generazione, che
possiede al momento solo la mia famiglia, evita problemi con la
macchina, tipo
partenze non previste- puntualizzò Aya gesticolando.
A Trunks si
fermò un
groppo in gola. Perché sua madre non aveva inventato dei
comandi simili nel
passato? Così non si sarebbero trovati in un pasticcio
simile!
-Ma ti lasciano
usare
la navicella i tuoi genitori?-
-Ahah te lo sei
chiesto anche tu, eh? La verità è che io
prenderò il posto di mio padre, quindi
sto già imparando qualcosina.-
-E tuo fratello?-
-Naa a lui non
interessano certe cose, ama solo combattere.-
-Mmm Aya posso
farti
una domanda un po’ più complessa?- era arrivato il
momento.
-Dimmi pure- Aya
era
curiosa.
-Metti caso che
la
macchina si possa rompere, come è possibile aggiustarla?-
-Rompere? Che
tipi di
guasto?-
-Al motore-
intervenne Goten.
-Mhh siete
davvero
interessati a queste macchine, non è che per caso avete
intenzione di
costruirne una?- li guardò sott’occhio.
-No, no, te
l’abbiamo
detto è solo curiosità- cercò di
giustificarsi Trunks.
-Eppure sembrate
saperne molto.-
Silenzio…
I ragazzi non
sapevano più che inventarsi.
Poi Aya sembro
sollevarsi -Sembrate dei tipi apposto, io mi fido del mio sesto senso.
Ok, ve
lo dirò! Basta chiamare il
comando
“Computer: Correzione Guasto” e qualsiasi guasto si
aggiusterà!-
A Trunks caddero
le
braccia -E mettiamo caso che sia una dei quelle navicelle vecchie, che
bisogna
aggiustare manualmente?-
-Oh…
beh mi dispiace,
su questo non so aiutarvi, non sono arrivata fino a questo punto.-
Trunks e Goten
si
guardarono disperati.
-Ma! Ma posso
chiedere a papà, se ci tenete tanto…-
-Oh
sì! Grazie Aya,
sei un tesoro- Trunks la sollevò da terra e
l’abbracciò, sotto lo sguardo
divertito di Goten.
-Di
niente… tesoro- sorrise
-ora se volete scusarmi
devo studiare, Kasumi mi aspetta.
-Frequentate la
stessa scuola?-
-Non esistono
scuole
qui!-
-Davvero?? Posso
rimanere qui? Posso??- chiese eccitato Goten -poi si accorse della
gaffe e si corresse
-dai noi ci sono ancora le scuole, eheh-
-In
realtà volevo
dire che, non esistono fisicamente
le
scuole. Noi facciamo lezione in videoconferenza, siamo un gruppetto di
dieci
alunni. E sapete chi è la nostra insegnante? La mamma di
Kasumi, la signora
Muschy. Il cognome è di suo marito. Il suo non
l’ho mai capito, ma comunque si chiama
Marron. E’ davvero molto brava, una delle insegnati migliori
di questa
regione.-
Trunks e Goten
sorrisero, conoscevano il futuro di uno dei loro amici. Ma gli altri
doverono
finiti? Ma più di tutti i loro alter-ego che fine
avevano fatto?
Forse, pensò Trunks, era meglio non saperlo. O no?
NDA:
Ciao! Come va? XD
Eccoci al quinto
capitolo, l’ispirazione non era tanta ma spero che abbiate
apprezzato lo
stesso, i prossimi capitoli vi
terranno
col fiato sospeso, promesso! :D
Pubblicherò a
settembre, causa: pausa estiva.
Colgo l’occasione per
augurare a tutti voi BUONE
VACANZE!
A presto!
Kjria^^
|
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Capitolo 6 *** Problemi in arrivo... ***
Problemi in arrivo...
I giorni
trascorrevano, ormai era passata una settimana dal loro arrivo nel
futuro.
Purtroppo per Trunks e Goten, il padre di Aya era in viaggio per lavoro
e non
sarebbe tornano prima di due settimane.
I due saiyan
chiesero
più di una volta se erano di disturbo ma Aya ribadiva ogni
qual volta che era
un piacere ospitare due stranieri così simpatici e che ormai
estranei non lo erano
più vista la grande amicizia che cominciava a nascere.
Quando Goten rincontrò Kasumi
chiarì l’episodio della
telefonata: lui disse semplicemente che ripensandoci non era carino
uscire da
solo con la ragazza del fratello di una cara amica come Aya. La ragazza
in
tutta risposta sorrise apertamente dicendogli che era un ragazzo davvero
carino
e con sani principi morali, neanche Natsu era mai stato così
carino con lei,
anche se era già un anno che si frequentavano.
-Oh, Gonshiro,
ti
avessi incontrato prima- disse ridacchiando.
E Goten si
maledisse
ancora una volta per aver lasciato andare una ragazza così
carina.
Goten
chiedeva spesso del fratello di Aya, ma
erano molto evasive, o meglio a loro non interessava un
granché di lotta, ma lui
era curioso di scoprire quant’era forte questo ragazzo che
tanto acclamavano e che
aveva addirittura
vinto dei campionati
regionali di arti marziali.
-E proprio ad
uno di
questi campionati che ho conosciuto Natsu- iniziò a
raccontare Kasumi -anche se
io e Aya ci conosciamo fin da piccole, non ho mai avuto
l’occasione di frequentarlo
realmente.-
-Già!
Il mio
fratellone ha fatto breccia nel cuore della mia migliore amica-
continuò
sognante Aya.
-Beh, non
è che Natsu
sia un romanticone, anzi!-
-Siamo proprio
diversi su questo, io adoro le romanticherie- continuò Aya
rivolta verso
Trunks.
-E’
scostante, un po’
scorbutico, ma è davvero molto forte. Questo mi ha
conquistata di lui. Mi da un
senso di sicurezza che nessun altro ragazzo mi ha mai saputo dare.-
-Oh Kasumi come
siamo
romantiche, anch’io ho tanto bisogno di affetto, sai Trunks?-
disse con una vocina
avvicinandosi a lui.
Il saiyan
capì al
volo e l’abbracciò in modo un po’
impacciato.
-Eh su! Datevi
un
bacino- disse scherzosamente Goten.
-Bacio! Bacio!-
incalzò Kasumi battendo le mani.
-Li
accontentiamo?-
bisbigliò Aya al suo orecchio.
-Eheh- Trunks
divenne
rosso come un peperone. Aya si avvicinò al suo viso e gli
scocchiò un sonoro
bacio sulle labbra.
-Sììì,
che
carini. Siete
davvero una bella coppia.-
-Hai sentito
Troru?
Kasumi dice che siamo una bella coppia. Io non le do torto.-
Trunks
avvampò. La
faccenda stava prendendo davvero una piega
inaspettata. Lui non voleva spezzare il cuore di quella ragazza, ma lui
non era
di quell’epoca, prima o poi la verità sarebbe
saltata fuori. Prima o dopo.
I giorni
passavano e
Aya e Trunks divennero inseparabili.
Quel
giorno erano accoccolati sul divano a
guardare un film quando la ragazza chiese al lilla qualcosa che lo
mandò in
panico.
-Sai Troru, di
me sai
quasi tutto, ma di te non mi hai raccontato nulla.-
-Aehhe…
tipo?- chiese
tremante.
-Che ne
so… avrai un
famiglia, un padre, una madre, studi?-
-Sì,
ho un padre, una
madre e studio… a scuola però, lì
da me
non tutti hanno programmi di video conferenza- mentì,
cercando di sembrare
sicuro di sé.
-Mhnhn
capisco… dimmi
un po’, i
tuoi di che si occupano?-
Trunks rimase un
attimo di sasso. Non poteva di certo dirle che sua madre era la
proprietaria
della Capsule Corp., il padre di Aya era un ingegnere aerospaziale di
certo
loro conoscevano l’azienda, che forse esisteva ancora. E suo padre Vegeta…
doveva assolutamente
inventarsi qualcosa.
-Mia madre si
occupa
di…- il suo sguardo cadde su una pianta -… fiori!-
-Fa la fioraia?-
Trunks
annuì
frettolosamente.
-E mio padre
è… un
contadino- Uff, pensò
dentro di sé
-come vedi siamo una famiglia semplice rispetto alla tua ed
è anche per questo
che ero un po’ insicuro sul nostro rapporto-
incalzò.
-Naaa,
sciocchezze, i
miei non fanno caso certe cose. E poi ti interessi di tecnologia, il
mio papà
un giorno potrebbe assumerti.-
Ecco
la cosa dava diventando realmente seria.
-Hanno un nome i
tuoi, no?-
-Certo! Vincent
e
Barbara. Ho anche una sorellina più piccola, ha cinque anni.-
“Ecco
questa me la
potevo risparmiare.”
-Uhh che dolce,
come
si chiama lei?-
-Daisy.-
Stava diventando
davvero bravo ad inventarsi nomi, chissà se sarebbe riuscito
a ricordarseli tutti.
Doveva dirlo anche a Goten.
-Mi ci sto
già
affezionando. Voglio conoscerla, ed anche i tuoi genitori. Un giorno
magari
verrò io da te, così ti sdebiterai- fece
l’occhiolino -ora vado a
preparare la cena- disse poi dandogli un
bacio sulla guancia.
Trunks
sospirò -sono
fritto.-
Si
alzò dal divano in
cerca di Goten, lo trovò sul retro della casa mentre si
stava allenando da
solo, sferrando calci e pugni.
-Goten che
diamine
stai facendo?-
-Mentre voi fate
gli
innamorati, io mi alleno- rispose senza fermarsi.
-E
perché mai?-
-Natsu.-
-Natsu?-
-Già
proprio lui- si
fermò.
- Ma tu non ami
combattere, all’improvviso…-
-E per Kasumi.-
-Ah, ora
capisco.
Centrano sempre le ragazze, tu non muovi un dito, se non che per una
ragazza-
si mise una mano sul capo.
-Voglio
dimostrarle
che esistono ragazzi più forti di quello sbruffone.-
-Ma se neanche
lo
conosci?-
-Ho deciso-
rispose
serio -tanto non potrà mai battermi, io sono un super
saiyan!- concluse con tono
vittorioso.
-Ma sei
impazzito??-
Trunks lo tirò per un braccio -non devi mostrarti in quel modo. Ti sei dimenticato il piano??
Dobbiamo aggiustare la
macchina del tempo e ripartire. NIENT’ALTRO!
Il
padre di Aya tornerà tra una settimana,
riesci a star buono per una settimana?- chiese ansioso, conoscendo il
suo amico
impulsivo.
-D’accordo.
Tanto non
incontrerò mai questo… Natsu!-
Quello che non sapevano invece era
che il fratello di
Aya stava tornando a casa, e non aveva buone notizie.
NDA:
Buuuuooonnggiooorrrnoooo!!!
Vi sono mancata? No, vero? XD Grazie a tutti coloro che seguono la mia
storia,
purtroppo causa lavoro non so se riuscirò a pubblicare ogni
settimana, ma vi
prometto che continuerò la storia e la porterò a
termine!
Vi saluto e … al
prossimo capitolo!
Ciaoo!!
Kjria
|
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