One Perfect Day

di Kaileen_FF
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Cpitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


IS1 Ehilà! Eccomi qui di nuovo con una fanfic su uno dei miei telefilm preferiti... Ora, lo so che DEVO finire la mia long fic, però diciamo che mancano un po' le idee, tranquille per Pasqua dovrebbe esserci il nuovo capitolo (al 90%)...

Ora vi lascio: buona lettura!
One perfect day

“È incredibile come una giornata di pioggia passata con la persona a cui tieni di più al mondo possa far nascere nel tuo cuore una tempesta di sentimenti completamente in contrasto gli uni con gli altri!”

Siamo chiusi qui dentro da almeno cinque ore e lei non ha smesso un secondo di muovere la bocca: canta, parla, si lamenta, prova qualche accordo e si lamenta di nuovo: la capisco, anche a me sta scoppiando la testa, abbiamo lavorato tutto il pomeriggio.

“Non ce la faccio più, Tommy! Va bene che Darius ha deciso che devo scrivere e incidere un singolo in poco meno di una settimana, ma così divento pazza!... Ehi! Ma tu non mi stai ascoltando!”

Ha ragione, però non la sto del tutto ignorando: adoro il modo in cui la sua voce culla i miei pensieri, facendoli oscillare su e giù, seguendo i toni ora alti e ora bassi di una segreta melodia nella sua testa…

... What was the song inside your head?  A volte mi chiedo quale sia la canzone che la fa addormentare ogni notte e che ogni mattino la sveglia… Mi chiedo cosa le fa cambiare tono ed umore così velocemente, come il tempo di una giornata di  marzo… Lei è così: variabile come una  canzone…

“Sai che sei cattivo, Quincy? Mi hai fatta lavorare tutto il giorno e non ti preoccupi neanche della mia povera testa che sta per esplodere!”

È sempre la sua dolce voce a distogliere i miei pensieri; si avvicina e mi si siede in braccio…

… Quanto vorrei stringerla come quella volta, ma non posso: ormai non è più mia!... Così vicina ma al tempo stesso così lontana… Si è allontanata da me… O forse sono io ad essere stato allontanato dal suo cuore… Ma lei resta sempre qui, al sicuro, chiusa nel mio…

“Povera la mia ragazza… Chissà quali cose importanti avevi da fare con il diluvio che c’è fuori!”

Rido vedendo la sua bocca, aprirsi e chiudersi senza trovare nulla con cui controbattere, e poi la sua espressione muta, guardarmi stupita per qualche motivo…

Fermi tutti! Ho appena detto “la mia ragazza”?! Si, in un certo senso lo è ancora: sono sempre il suo co-produttore… Anche se al suo ragazzo non va a genio l’idea perché  passo più tempo io con lei… Ad essere sinceri lo faccio apposta: ho convinto io Darius ha farle incidere il singolo entro la fine della settimana… E con la fortuna e il mal tempo dalla mia parte ho passato tutte le sere della settimana in sua compagnia….

“Hai fame, Harrison?”

“Se ho fame?! Sono otto ore che non mangio niente e tu mi chiedi se ho fame?!... Tanto per curiosità, cosa avevi in mente, Quincy?” forse ha capito cosa le sto per chiedere…

“No, pensavo che, dato che ho… Anzi, abbiamo quasi finito… Potremmo, non so, mangiare fuori… Insieme… Sempre che a Jamie stia bene…” le sorrido sperando che lo sguardo da seduttore di Little Tommy Q la convinca ad uscire con me…

“Ma te lo devo dire in cinese che Jamie non è il mio ragazzo?! Comunque, per la cena… Ok, sono affamata! Dammi due minuti che mi cambio” E prima di correre di sopra mi bacia sulla guancia…

Ormai sono giorni che faccio di tutto per ottenere uno di quei baci, che mi fanno rabbrividire per la passione e la dolcezza che contengono: non sono mai sulla guancia, ma sempre un po’ più giù, verso il collo, dove la pelle è più sensibile… Quei baci… Quei baci che sembrano promettere qualcosa di più… O forse sono io che voglio quel qualcosa in più, illudendomi che, prima o poi, lei tornerà da me… Ma forse non è una cosa impossibile…

È andata di sopra a cambiarsi e, conoscendola, ci metterà una mezz’oretta buona, il che mi dà il tempo di fare un paio di telefonate; tiro fuori un fogliettino di carta con sopra due indirizzi e i relativi numeri di telefono, chiamo e confermo le prenotazioni fatte in precedenza…

Sto programmando questa serata da lunedì e, per qualche motivo, avevo la sensazione che Jude non avrebbe rifiutato un mio invito a cena… Voglio che tutto sia perfetto stasera… Perché?... Perché mi sono accorto che non l’ho mai corteggiata veramente… per tre anni abbiamo giocato a prenderci e a lasciarci… Quando lei era con me mi sembrava di stare in Paradiso e quando invece non c’era era come cadere all’Inferno…

“Eccomi, sono pronta!”
Rimango letteralmente a bocca aperta: è dannatamente sexy! Indossa un maglioncino color panna, una minigonna che copre a mala pena il ginocchio e degli stivali del medesimo color del maglione, il tutto corredato da uno sguardo tanto provocante quanto innocente.
”Non c’era bisogno di cambiarti… Ci avrei pensato io…” Probabilmente non ha colto l’allusione altrimenti avrebbe già ricambiato con una battutina del repertorio Harrison. Usciamo e ci dirigiamo alla macchina nel parcheggio sotterraneo; mi si avvicina da dietro e sento il suo respiro caldo sul collo, le sue mani che accarezzano il davanti della mia maglietta scendendo sempre più giù… alla cintura dei jeans… sulle gambe…
”Ferma lì! Non puoi fregare Tommy Q, bella! Lascia le chiavi…” le afferro la mano che si è intrufolata in una delle mie tasche e la guardo mentre mi fa gli occhi dolci chiedendomi di farla guidare, al mio “assolutamente no” mette il  muso e sale in macchina, la seguo e, trattenendo a stento una risata per quella dolcissima espressione, le dico: “Dai, magari al ritorno…”, mi sorride. Metto in moto e dopo qualche minuto la mia Viper corre veloce lungo l’autostrada; lei mi chiede dove la sto portando ma io, abilmente, svio il discorso su altri argomenti…

Una notte... Una notte solo per noi… Una notte soltanto per averla o perderla per sempre… Una notte intera con lei  e domattina, se me lo permetterà, potrò vedere il suo viso al risveglio...

Piaciuto?... La storia è già conclusa, perciò se mi dite che vi piace la continuo altrimenti al cancello... 

A voi la scelta...

Un bacio

§FrAnCeScA§

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Capitolo 2
*** Cpitolo II ***


IS2

Visto che nessuno commenta provo a mettere un secondo capitolo, sperando faccia più successo del primo... Buona lettura...

Dopo parecchi “siamo arrivati?”, ci fermiamo di fronte ad un imponente costruzione in vetro e, prima che possa capire dove l’ho portata, le passo un foulard sugli occhi sussurrandole un “aspetta” all’orecchio; la aiuto a scendere dall’auto e, prendendola per mano, la accompagno all’interno dell’edificio. Poi, lentamente, le tolgo la benda e lei si guarda intorno cercando di capire perché l’ho portata qui.

“Ma… Cosa ci facciamo in un negozio di alta moda alle otto e mezza di sabato sera?... Non dovevamo andare a mangiare?”

“Con calma, piccola impaziente!... Prima ci vuole l’abito adatto… Dai un occhiata al camerino…”

Si dirige lentamente verso di esso, scosta le tende e si trova davanti un meraviglioso e costosissimo vestito con un cartellino: “INDOSSAMI”.

Mentre guardo le tende muoversi lievemente lasciando intravedere le forme del suo corpo, cerco una radio e la accendo dicendo a Jude: “Ehi, senti un po’ qua!”

“Ed ecco la nostra n°1: la splendida Love to Burn di Jude Harrison!”

Un urlo, il rumore lieve delle stoffe che ricadono a terra, lei esce dallo stanzino correndomi incontro e un attimo dopo la stringo tra le braccia.

“Grazie! Grazi! Grazie!” mi dice baciandomi.

“E di cosa?” le chiede beandomi nella sensazione del suo corpo stretto al mio.

“Di tutto… La canzone l’hai scritta tu…Per me”…

… Per lei… Cosa non farei per lei?... Cosa non farei per vederla sorridere?... Cosa non farei per stringerla in un tenero abbraccio?... Cosa non farei per te, Jude?...

“Sai che farei di tutto pur di vedere la mia piccola rock-star felice… Ora vai a cambiarti, se no facciamo tardi…”

Mi sfugge dalle braccia, sorridendo, e torna nel camerino; io nel frattempo salgo al reparto maschile per indossare il mio nuovo completo in giacca e cravatta comprato apposta per l’occasione, cinque minuti e sono pronto, una sistemata ai capelli e via di corsa a comprarle dei fiori.

Torno un quarto d’ora dopo e la aspetto nell’atrio, lei arriva e per poco il cuore non mi schizza via dal petto; è semplicemente stupenda: indossa un abito bianco con una fascia blu in vita che richiama i pizzi del corpetto e della gonna che le ricade morbida fino al ginocchio.

Mi guarda sorridendo, il viso arrossato, gli occhi blu velati dal trucco leggero, il tutto incorniciato dai lunghi capelli biondi che le ricadono morbidi sulla schiena come una colata d’oro.

“Dio quanto sei bella!” le parole mi sfuggono dalle labbra e la fanno arrossire leggermente.

“Anche tu, Tommy, sei molto elegante, stasera”…

… Il mio nome pronunciato dalla sua bocca fa un effetto strano… Anche se l’ho fatta soffrire tante di quelle volte, ogni volta che lo dice risuona dolce e sempre pieno dello stesso amore, della stessa passione che ritrovo guardandola ora negli occhi... I suoi occhi mi dicono tutto di lei, sono come un libro aperto… Al contrario dei miei… Scuri ed impenetrabili come l’oceano… Ma una volta che ci cadi dentro non puoi più liberarti… Questo è successo tra me e Jude… E io non ho nessuna voglia di lasciarla andare… Infondo: chi può resistere all’abbraccio dell’oceano?...

“Queste sono per te…” le dico porgendole un mazzo di rose rosse…

… Che stupido… Certo che Tommy Q avrebbe potuto inventarsi qualcosa di meglio…

“Lo so, sono banali delle semplici rose rosse ad un appuntamento… Però non so qual è il tuo fiore preferito…”

“Non devi scusarti… Sono bellissime… Grazie”

La accompagno in macchina e le copro di nuovo gli occhi.

“Come mai tutto questo mistero, Quincy?”

“Lo vedrai…”

… Due parole… Due semplici parole che disegnano sul suo viso un sorriso… Due semplici parole che le riempiono il cuore… Due semplici parole… Voglio solo dirle quelle due parole così piccole che se dette con il cuore possono fare miracoli… Due parole: TI AMO…

Non è che me lo alsciate un commentino?

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


IS3

Il posto dove la voglio portare è un famosissimo ristorante nei pressi del molo: ho prenotato per noi due nel gazebo in giardino, un luogo appartato, romantico e con un orchestra a farci da sottofondo. Ci vuole un quarto d’ora per arrivare lì e quindici minuti in macchina, solo con lei, potrebbero far perdere la pazienza anche ad un santo!

“Allora siamo arrivati?” mi chiede impaziente per la ventesima volta.

“No, ma manca poco… Esattamente dieci secondi in meno dall’ultima volta che me lo hai chiesto…” guardo divertito le sue labbra sbuffare, come una bambina.

“Uffa!... Pensavo che Little Tommy Q fosse un rubacuori, invece ti fa morire di noia…”

“Ah è così?!... Se vuoi ti riporto subito a casa…”

“No, no, no! Scusa, dicevo solo che potresti anche mettere un po’ di musica… Oppure schiacciare un po’ di più l’acceleratore: neanche mio nonno va così lento!...”

“Ma guarda un po’! E io che pensavo che fossi cresciuta!... Comunque, siamo arrivati…”

Scendo e le apro la portiera, aiutandola a scendere, poi le tolgo la benda e sorrido al vedere la meraviglia nei suoi occhi.

“Ritiro tutto quello che ho detto, Quincy! Ma quanto hai speso per portarmi a cena oggi?!”

“Tutto, per te…”

La prendo a braccetto e, una volta entrati, veniamo accolti da un cameriere che ci porta al tavolo: un romantico gazebo bianco, coperto di rose del medesimo colore ed illuminato da migliaia di candele.

“Ti piace?” le chiedo all’orecchio mentre la faccio sedere.

“Certo! È stupendo… Come mai sei diventato così galante?”

“Bisogna comportarsi come si deve quando si invita a cena una bella ragazza”

Mentre mi siedo i nostri sguardi si incontrano e si sfuggono, niente può spiegare la magia che c’è questa sera nell’aria. Ad un tratto un cameriere, lo stesso dell’entrata, ci interrompe.

“Volete ordinare da bere?”

“Si… Una bottiglia del miglior vino rosso che avete… Anzi, facciamo due…”

“Vino rosso, eh! Stai cercando si sedurmi, Quincy?”

“No, amore… Come potrei…” lascia la risposta sospesa tra il sì e il no, ma credo che il suo cuore sappia la verità.

Arrivano le nostre ordinazioni insieme al vino e cominciamo a chiacchierare.

“Allora, facciamo il gioco di obbligo o verità… Possiamo chiederci qualunque cosa…”

“D’accordo… Comincio io… Allora, Harrison… Quanti ragazzi hai baciato?”

“Poi sono io la curiosa!... Mmm… Vediamo, sette, direi…”

.. Sette?! Allora il primo sono stato io… Poi Shay, Jamie, Speed, Mason… Fanno 5, e gli altri 2?...

“Tocca a me… Vediamo… Dato che tu sei andato subito sul personale lo faccio anche io… Quando è stata l’ultima volta che sei stato con una donna?...”

Non ci credo che me lo ha chiesto… Un po’ me lo sono cercato…

“A parte Portia?...” tento di sviare la domanda…

“Ovvio… Non farmi credere che Tommy Q non ha avuto relazioni segrete…

“Davvero lo vuoi sapere?”

“Certo, è ovvio…”

“Ok, il giorno prima di conoscerti… Completamente ubriaco con una modella…”

“Era così difficile dirlo?”

“Diciamo che non era una domanda tanto innocente…”

“Eddai, sai che mi basta un tuo sorriso per perdonarti qualunque cosa… Però non ci credo che sono tre anni che… bhe, hai capito…” arrossisce abbassando lo sguardo.

“Credici, invece… Ora voglio solo una persona… Con me… Per sempre…” mi guarda come se avesse capito a chi mi riferisco.

“Allora… Questo l’hai voluto tu, però… Chi è stato il primo?”

“Cosa?!” sapevo che si sarebbe scandalizzata, ma non demordo.

“Chi-è-stato-il-primo?”

“Non te lo dico… Però puoi provare ad indovinare…”

“Vediamo… Speed?” scuote la testa.

“Jamie?!” chiedo incredulo e lei, per fortuna, scuote la testa di nuovo.

“No, non ci credo… Quel porco vigliacco… Shay?”

“No, tranquillo… Il mio unico errore con lui è stato di dargli il mio primo bacio… anche se non era proprio il primo…” mi guarda maliziosa.

“Allora chi?” non ha ancora risposto alla mia domanda e ho capito che cerca di cambiare discorso.

“Te lo dico… Ma non ridere e non fare battutine!...” annuisco “Nessuno”…

… Nessuno… La parole riecheggia nella mia testa inondandomi di una felicità assurda… Nessuno… Lei è ancora mia… Legata a me con un filo invisibile, sottile ma resistente come il piombo… Nessuno… Lei è ancora pura e innocente come una di quelle rose bianche che ci circondano… Io, il primo e l’ultimo che toccherà il tuo cuore…

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


IS4

Intorno a noi solo una dolce melodia suonata dalla piccola orchestra, sembra che il resto dei clienti del ristorante sia scomparso, sono completamente perso nei suoi occhi, e lei nei miei: i nostri sguardi non hanno bisogno delle parole per capirsi.

“Allora… Hai ancora fame?” le chiedo rompendo quel magico silenzio.

“No… Però ho voglia del dessert…”

“Certo… Però non qui… La notte è ancora giovane…”

La prendo per mano e la conduco verso l’uscita, pago e risaliamo in macchina.

“Dove andiamo, ora?... E non dire ‘vedrai’ se no giuro che ti faccio passare i cinque minuti più brutti della tua vita…” stavolta mi toccherà rovinare la sorpresa.

“Ti ricordi la prima volta che ti ho insegnato a scrivere una canzone?”

“Si… Ma, cosa c’entra?”

“Vedrai…”

“Non vale!... Non hai risposto alla domanda… Allora: dove mi porti?” dannazione alla sua continua insistenza, ma come posso resistere a quel suo sorriso?

“Indovina…”

“Vediamo… La prima volta che… Ma certo!... Il molo… Ho indovinato?” mi chiede battendo le mani come una bimba in attesa del regalo di Natale.

“Si… Però ti sei rovinata la sorpresa…”

“Me ne hai fatte anche troppe… Dai, cosa ho vinto?” vuole proprio farmi impazzire con quei suoi sorrisoni.

“Hai vinto che non ti darò la vera sorpresa… Visto che ne ho fatte troppe” le rispondo per le rime.

“No, dai, scherzavo… Allora… mi perdoni?”

“Non so…” ecco che esce fuori il cattivo Tommy Q, ma nemmeno lui può resisterle.

Mi si avvicina quel tanto che basta per farmi partire la ragione per le Hawaii, mi sospira sul collo un “dai, perdonami…” che mi manda le pulsazioni a mille, mio malgrado la allontano dicendole:

“Vuoi farci ammazzare?!”

“Oh, il piccolo Tommy non riesce a gestire la vicinanza di una ragazza?”…

… Touchè! Ha ragione: non posso sopportare le sue labbra così vicine alle mie senza assaggiarle… Ma in macchina, mentre guido, non mi sembra proprio il caso…

Arriviamo al molo poco dopo, lei scende dalla macchina andando vicina all’acqua; io resto appoggiato alla macchina, con la radio accesa: le note di Love to Burn riempiono l’aria di passione mentre il cielo sopra di noi si tinge di blu e all’orizzonte prende le tinte delicate di gialli e rosa pastello. Lei è lì, in piedi, con una leggera brezza a spettinarle i capelli, con lo sguardo perso tra le dolci onde dell’oceano, mi avvicino piano, quasi avessi paura di rompere, con un rumore troppo forte, quell’atmosfera, le prendo una mano e le sussurro: “Balla con me”; mi guarda e si lascia trascinare da me in un romantico ballo, la stringo tra le mie braccia accarezzandole i capelli ed inspirando a fondo il suo profumo. I nostri sguardi si incrociano e, in un attimo, catturo le sue labbra tra le mie in un bacio dolce e passionale al tempo stesso…

… Quelle labbra… Morbide ed innocenti… Non sono cambiate dalla prima volta che si sono posate sulle mie…

Adesso non c’è sorpresa e le sue labbra calde cercano le mie senza averne mai abbastanza ed è come se qualcosa si risvegliasse dentro di me: amore…

… Amore… Forse non sono mia stato innamorato come lo sono di lei… Forse avevo paura di rimanere ferito… Lei no… Nonostante tutto quello che le ho fatto è rimasta, sicura di ciò che prova per me… Lei… Solo lei è capace di capirmi… Solo lei ci ha provato davvero…

Mi stacco da lei quel che basta per riprendere fiato poi riprendo le sue labbra tra le mie, cullandole sulle note della nostra canzone.

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


IS5

“… That you are here to stay…”

Sulle ultime parole della canzone, parole che ora come ora non potrebbero essere più vere, le nostre labbra si liberano dalla dolce morsa che le teneva unite un attimo prima e prima che possa capire se ho detto o fatto qualcosa di sbagliato lei scoppia a piangere affondando il viso sul mio petto.

“Jude… Io… Scusa, non volevo…”…

… Dio perché devo sempre rovinare tutto?!...

“N-no…” mormora con la voce spezzata “Non hai fatto nulla… Solo che…”

Ora mi guarda con le lacrime che le rigano il volto; una promessa, una semplice promessa è ciò che mi chiede: di non lasciarla più.

“Jude… Te lo giuro… Non ti farò mai più piangere…” le dico mentre le asciugo le lacrime con il dorso della mano.

“Aspetta, ho un altro regalo per te…”

Prima che dica qualcosa corro in macchina e torno con un pacchetto sottile e lungo che le porgo dicendole “aprilo”. Si asciuga delle lacrime sulle guance e scarta il regalo spalancando occhi e bocca quando vede il suo contenuto: una splendida collana con una stella intrecciata ad una luna.

“Tommy… è… Bellissima!”

“Posso?...” giro attorno a lei scostandole i capelli dal collo per allacciarle il prezioso monile che stringe tra mani.

“Vuoi sapere cosa significa?...” un suo cenno mi fa segno di continuare, prima però la conduco verso una panchina lì vicino.

“Allora… La stella è perché, oltre che ad essere una star… Sei la mia star…” le strappo un sorriso. “La luna è perché, nonostante io e te siamo diversi, come il sole e la luna non possiamo fare a meno l’uno dell’altra…” stavolta sono io che sorrido mentre le mostro una collana, identica alla sua ma con appeso un sole, che pende dal mio collo.

“E, sì Harrion: questa è una dichiarazione vera e propria!”. Scoppia a ridere a mi salta in braccio baciandomi.

“Allora, Quincy… Siamo una copia adesso… Però vedi di non sparire nel nulla… Come tuo solito”

Mi rimprovera senza riuscire, però, a trattenere una sorriso dolcissimo che dura, sì e no, un decimo di secondo perché le mie labbra catturano di nuovo le sue trasformando, pian piano, una bacio puro e semplice in uno sempre più passionale e pieno di desiderio.

“Allora, lady Harrison… Vuole seguirmi alla macchina?”

La prendo per mano trascinandola alla Viper, prima di aprirle la portiera la spingo contro la macchina per poi baciarla sensualmente sul collo, contemporaneamente le mie mani scendono, dai suoi fianchi, un po’ troppo in giù e lei mi dice all’orecchio divertita: “Ehi, le mani!”…

… Quella frase uscì, tempo fa, dalle labbra di qualcun altro, mentre un ragazzo senza cervello girava un video con  quella ingenua ed inesperta cantante… Per l’esattezza, mentre le mani di quello stesso ragazzo la stavano toccando un po’ troppo per i gusti di un produttore già perdutamente innamorato della sua piccola star… “Da quando sono diventato così geloso?”… Mi ero chiesto… Semplice era la risposta: da quando l’ho vista…

Saliamo in macchina e lei, inevitabilmente mi chiede: “Dove mi porti di bello, adesso?”, e io le rispondo sempre con quel solito “Vedrai…”, che mette in moto le rotelle del suo cervello per trovare un modo con cui vendicarsi. Durante il tragitto continua a guardarmi, allora, con un po’ di malizia le dico: “Smettila di guardarmi, se no mi consumi… Guarda: già mi manca qualche pezzo!”

“Se mi dici dove mi porti magari potrei anche smettere di guardarti…” Ecco che di nuovo mi si avvicina sospirandomi sul collo, ribadisco: vuole proprio farmi impazzire! Ma stavolta non gliela do vinta, con l’aiuto di un semaforo rosso al momento giusto, mi voltò e, prima che lei capisca cosa faccio, le rubo un bacio che di innocente ha poco o niente, lei ricambia immediatamente cercando la mia lingua con passione; proprio quando lei meno se lo aspetta mi stacco, lasciandola con il fiato sospeso.

“Cattivo!” mi sibila rimettendosi seduta.

“Perfida!” ricambio io con tutta la dolcezza che potete immaginare.

“Taci!” mi sa che l’ho fatta arrabbiare.

“Se non ne avessi voglia?...” la sto provocando e la cosa mi piace.

“Schiantati!” adoro quando si arrabbia.

“Siamo in due su questa macchina…” le faccio notare tranquillamente.

“Allora portami a casa e poi schiantati!” quanto mi vuole bene.

“Gentile da parte tua… Sai che una schiera di ragazze farebbe a botte per essere al posto tuo?!”

“Ma se l’ultima volta che sei stato con una è stata tre anni fa!”

“Colpo basso Harrison!... Aspetta… Ma questo è odore di gelosia…”

“Gelosa?!... IO?!” scoperta come una bimba con le mani nella scatola dei biscotti.

“Tranquilla… Voglio solo te… Per ora” non resisto a farla arrabbiare.

“E chi ti dice che, per ora, io ti voglia?” anche lei non esita a provocarmi.

“Vuoi le prove?... Direi che il bacio di prima può bastare…” canaglia.

Silenzio.

“Non sei convinta?... Vuoi che ti ricordi i dettagli?” provocatore.

Silenzio di nuovo.

Ci riprovo.

“Hai un buon sapore lo sai?... Soprattutto le tue labbra…” bast***.

Silenzio.

“Questo giorno passerà alla storia come ‘‘Il giorno in cui Tommy Q ha zittito Jude Harrison’’”

“Sbagliato: ‘‘Il giorno in cui Tommy Q ha quasi zittito Jude Harrison’’… E, tanto per fartelo sapere, non baci per niente bene!” ora è lei la canaglia.

“…”

“Forse Little Tommy Q ha perso il tocco magico con le ragazze” provocatrice.

“…”

“E comunque… non è che stavi cercando di sedurmi, vero Quincy?!”

“…” la domanda mi ha spiazzato, ma mi riprendo subito: “Se stessi cercando di sedurti lo sapresti”

Ora è lei ad essere spiazzata.

“E comunque…” continuo imitandola “non ho bisogno di sedurti perché sei già pazza di me, vero?!”

“Amore!” (vorrei ucciderti!)

“Tesoro!” (vorrei ucciderti anche io, ma a suon di baci!”)

Rieccomi qui! Caspita, non pensavo che in così tanti leggessero questa storia...

Comunque, volevo ringraziare le due persone che hanno recensito:

memole_88 e xAlissax, davvero un grazie di cuore, spero continuiate a darmi un vostro parere...

Anche a tutti i lettori, lasciate anche solo poche righe, mi farebbe davvero piacere...

Un bacio a tutti!

§FrAnCeScA§



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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


IS6

Poco dopo parcheggio la mia auto davanti al vialetto di una villetta ai margini della campagna, il mio piccolo angolo di paradiso. La guardo divertito mentre, per l’ennesima volta, cerca di capire dove l’ho portata, ma questa volta non può saperlo.

“Dove siamo?” mi chiede dopo che la sua testolina ha scartato tutte le ipotesi possibili.

“Questa è casa mia, Harrison… Ti piace?”…

… Perché all’improvviso mi sembra di aver fatto un errore madornale?!... Un pensiero che si fa strada nella mia mente inondandomi di pura e semplice paura… Paura… Paura di perderla di nuovo per aver preteso troppo… O semplicemente per aver frainteso le sue intenzioni…

“Scusa…” un sussurrò, che si perde tra le folate di vento nella notte “… non avrei mai dovuto portarti qui… Perdonami”…

Dio, perché sono stato così stupido?!...

“È bellissimo… Perché ti scusi?... Non hai fatto nulla di sbagliato…” mi si avvicina baciandomi su una guancia…

.. Luce… Un raggio di luna nella più scura delle notti, che si fa strada nella mia mente togliendo di mezzo i dubbi di poco prima…

“Vieni…” le prendo la mano e la porto dentro “... Ora non uccidermi… Chiudi gli occhi…”

“Quincy, stanotte hai esagerato con il mistero, non ti pare?” ride e, ubbidiente, socchiude gli occhi.

Corro nel salotto, accendo il camino e la miriade di candele che ci sono qua e là, torno da lei e la conduco, tenendola per la vita, nella stanza.

“Tommy... grazie”

“Di cosa?... Vieni, non avevi voglia del dessert?!”

Le prendo di nuovo la mano e la faccio accomodare tra le mie gambe, il suo viso appoggiato al mio petto, i suoi occhi immersi nei miei.

“Mi ricorda qualcosa questa situazione…” dice prendendo una fragola.

“Tu dici…”

Quel frutto non tocca neanche un secondo le sue labbra, che vengono immediatamente catturate dalle mie in un bacio dolce e passionale, socchiude la bocca lasciandomi approfondire quel bacio che si fa, via via, più intenso; quasi non me ne accorgo ma la stringo a me con più forza, desiderando ogni secondo di più il contatto tra la sua pelle morbida e calda contro la mia.

“… Tom… Non riesco a respirare…” sospira tra le mie labbra.

Mi stacco quel tanto che basta per permetterle di riprendere fiato.

“Non farlo allora…” le prendo il viso tra le mani, guardandola: il viso accaldato, le labbra rosse e gonfie per il bacio; scendo giù, sul collo, baciandole poi le scapole e il decolletè. Poi, di nuovo quel dubbio: e se lei non volesse?

“Jude… Io… Scusa…”

Mi preme un dito sulle labbra dicendo: “Non farlo, non scusarti… L’ho desiderato così tanto…”

Le prendo in braccio per sdraiarla sul divano, poi cambio idea: “C’è un posto molto più comodo…”. Uno sguardo, mi basta un suo sguardo per capire quello che vuole; la trascino con me lungo il corridoi verso la camera da letto, lasciando la mia camicia e le nostre scarpe abbandonate a terra.

Le bacio dolcemente il collo mentre lei mi accarezza i capelli, poi le mie mani scendono alla cerniera del suo vestito, timide, esitando, quasi per chiedere il permesso, lentamente la abbasso e per poco non mi scoppia il cuore quando lei si stringe a me per lasciare che il vestito ricada dolcemente ai suoi piedi, cerco i suoi occhi, non li trovo, ha il volto abbassato, mi chino e vedo un leggero rossore colorarle le guance.

“Jude… Guardami… Una tua parola e giuro che mi fermo qui… Sai che non ti farei mai del male”

Continua a tenere gli occhi bassi.

“Se vuoi rimaniamo così…”

Alza lo sguardo, finalmente, con una domanda ironica negli occhi.

“Se sei stanca ti prendo in braccio…” detto, fatto, le sollevo delicatamente le gambe, portandola tra le mie braccia, come una bimba.

“Visto, non è difficile” la porto verso il letto, mi siedo con lei in braccio.

Abbasso il viso nei suoi capelli, inspirandone a fondo il profumo, la bacio dolcemente cercando di non farla sentire in imbarazzo…

… Sono proprio cambiato… Non sono più Little Tommy Q che faceva impazzire le ragazzine con uno schiocco di dita… Ora sono seduto sul mio letto pregando con tutto il cuore che l’unica persona che voglio davvero non se ne vada…

“Guardami, Jude, ti prego…”

… Una supplica più che una preghiera…

Lei alza gli occhi, sono lucidi, l’ultima cosa che volevo era vederla piangere, e, guarda un po’, ci sono riuscito. Ha la testa poggiata sul mio petto, mi bacia e mi sfugge un attimo dopo per prendere la mia mano, la stringo tra la mia, è piccola, indifesa, ma non voglio che lei si senta così. La bacio dolcemente e, con mia sorpresa, non si scosta quando le mie mani corrono al gancetto dietro la sua schiena, lascio cadere l’indumento a terra mentre lei si porta le braccia al seno, imbarazzata.

“Non devi vergognarti… Sei così bella…”

… Dopo quelle parole si schiude per me in tutte la sua bellezza, come il bocciolo della rosa più bella del giardino, bianco, puro e innocente, ma determinato: semplicemente bellissimo…

Lentamente la porto al centro del letto, facendola sdraiare accanto a me, mentre le bacio ogni centimetro di pelle, i miei occhi, le mie labbra, le mie mani volano sul suo corpo affamate, desiderose di sentire i suoi brividi, non di freddo ma di passione, accendersi ad ogni tocco.

Oramai anche gli ultimi indumenti sono caduti sul pavimento, le barriere che mi ero costruito attorno al cuore sono crollate come il polline in primavera.

Prendo posto delicatamente sopra di lei, tenendomi su con i gomiti per non schiacciarla con il mio peso, mi fermo a guardarla, non è mai stata così bella; una lacrima, una sola, brilla sulla sua guancia, lei si affretta ad asciugarla, ma non è sfuggita ai miei occhi, la chiamo dolcemente.

“Jude… Ti prego, non posso vederti così…” la voce rotta dal desiderio che provo per lei “Dovrebbe essere la notte più bella della tua vita… E stai piangendo…”.

Le asciugo con un bacio un’altra lacrima che si era posata sulle sue labbra.

“Tommy, questa è la notte più bella della mia vita…”

Si stringe a me, le sue morbide curve premono contro il mio petto dandomi un’inaspettata scarica di adrenalina, che mi percorre tutta la schiena.

Nonostante il mio cervello mi dica di aspettare, non gli do retta, dolcemente, piano, per paura di farle male, scivolo in lei, che si aggrappa alle mie spalle, soffocando un gemito sulle mie labbra.

Vorrei dirle di stare tranquilla, di non preoccuparsi, ma l’aria sembra attraversare le mie corde vocali senza successo, uscendo dalla mia bocca in sospiri silenziosi…

Silenzio, un silenzio carico della passione più viva e dell’amore più puro che si possano immaginare… Avvolge quella stanza rendendo l’aria calda, bollente, che viene però rinfrescata dal leggero venticello che soffia dalla finestra semiaperta…

Mi muovo piano dentro di lei, coprendola di baci, e lei ricambia soffocando deboli sospiri sulle mie labbra, permettendo ad altri, più forti, di giungere sino al mio orecchio, provocandomi una scarica di piacere che mi attraversa tutto il corpo.

Lentamente sento tutta la tensione scemare dal mio corpo, fino a sentire solo una cosa…

Lei…

Rialzo la schiena, per poi accarezzare la curva sinuosa della sua fino a portarla a sedere su di me, continuando a baciarla e poi…

Buio…

Luce…

Solo due parole, timide e flebili come le dita del vento, sembrano squarciare il silenzio in quella camera, due parole che, anche se sussurrate, sembrano far sentire a tutto il mondo l’amore racchiuso in quelle quattro pareti:

“Jude!”

“Tommy!”

Minuti… Ore… Forse, addirittura giorni… Non so per quanto tempo siamo rimasti così, strettì l’uno all’altra, uniti come mai prima d’ora. Quando mi sono staccato da lei mi sono lasciato cadere sul letto, al suo fianco, tentando di riprendere fiato.

“Sai che ora non ti farò più uscire da quella porta, vero?!”

“E tu sarai fortunato se ci arriverai a quella porta!” ma dove lo trova il fiato di ribattere a tutto quello che dico?! “Ti è piaciuto?” una domanda semplice quella che mi fa, lo chiede timidamente, quasi abbia paura di sentire un risposta negativa.

“No, non mi è piaciuto…” suspance “…Di più… Mi è sembrato di aver appena varcato le porte del Paradiso!” sul suo viso si allarga un sorriso stupendo.

“Non mi stancherò mai di dire quanto sei bella, amore mio!”

“Anche tu non sei male…” mi dice ridendo.

La attiro tra le mie braccia, accarezzandole i capelli e lasciandole scie di teneri baci, dopo un po’ si addormenta con la testa sul mio petto, cullata dal battito del mio cuore, io rimango lì, a guardare il tesoro che ho finalmente avuto il coraggio di prendere; poco dopo anche io mi lascio andare tra le braccia di Morfeo, lasciandole un “ti amo” sulle labbra.

Riciao a tutti, secondo capitolo della giornata... 

Dimenticavo, l'ultima scena è un po' meno innocente del resto della storia, non mi sembrava il caso di alzare il rating, anche perchè è e sarà l'unica... Ditemi voi, a me non sembra di essere "scesa nei particolari"...

a memole, in effetti era già stata pubblicata su un forum, ma è sempre di mia produzione, quindi non penso vada contro il regoalmento... Grazie dei complimenti!... Alla prossima

Un bacio a tutti
Francesca

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


IS7

Un debole raggio di sole, passando tra le tende socchiuse della finestra, non vuole proprio lasciarmi dormire, deciso a portarsi via quel bellissimo sogno della notte scorsa, così reale, così vero, che mi porta a chiedermi se quel corpo tiepido contro il mio sia davvero frutto della mia immaginazione; apro gli occhi cercando di convincermi che è stato solo un modo che Morfeo ha usato per farmi del male. Eppure quel viso nascosto sul mio collo, quelle mani abbandonate sul mio petto, quelle gambe intrecciate alle mie, sembrano così reali. Mi volto pensando: “Ecco, ora la guarderò e poi svanirà con un ‘puf’, lasciandomi solo in questo letto”, mi prendo qualche minuto per assaporare quella sensazione, prima di aprire definitivamente gli occhi e tornare alla realtà.

… … …

Ora sono sveglio e la realtà non potrebbe essere più bella: un angelo, un bellissimo angelo biondo addormentato tra le mie braccia; la stringo a me un ultima volta, quasi a convincermi che è davvero qui, poi mi alzo e, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliarla, mi infilo sotto la doccia, sapendo che neanche un temporale ora potrebbe lavar via il suo odore dalla mia pelle. Mi infilo un paio di jeans e scendo in cucina a preparare la colazione.

… Ma da quando sono diventato così romantico?! La risposta la so già…

Mezz’ora dopo salgo da lei; appoggio il vassoio con caffè e biscotti su un comodino, dopo aver spostato il suo vestito e la mia camicia abbandonate sul tavolino – Chissà come ci sono finite?! –, spalanco la finestra  facendo entrare i raggi del sole accompagnati da un “no, ancora dieci minuti” proveniente da un ammasso di cuscini e coperte al quale mi avvicino dicendo: “Ti ho già lasciato mezz’ora! E adesso, lady Harrison, è ora di svegliarsi!”.

Un ammasso di capelli biondi con due occhi blu sbuca da sotto il cuscino salutandomi con un “buon giorno” e un bacio che ricambio come saluto.

“Ho fame!” dice tra un bacio e l’altro.

“Lo so, ti ho portato la colazione” le rispondo continuando a baciarla.

“Grazie” altri baci “Però… Come faccio… A mangiare… Se la mia bocca è impegnata… A fare altro?” ok, ho capito il concetto, ha fame.

“Non ti libererai così facilmente di me! Comunque, eccoti la colazione…”

“Grazie…” comincia a mangiare e in pochi minuti fa sparire tutto quello che c’era sul vassoio, tranne il piatto e la tazza: era davvero affamata!.

“Allora… Dove mi porti di bello oggi?”

“Vediamo… Io un’idea l’avrei… Però Darius non sarebbe contento…”

“Sentiamo…”

“L’hai voluto tu!” le salto addosso facendole il solletico e rubandole qualche bacio qua e là.

“Non vale! Come faccio a muovermi con questo coso addosso?” ride indicando il lenzuolo.

“Va bene, la smetto… Ora che ci penso, cosa ti metti oggi?” la prendo in braccio aiutandola a liberarsi della coperta.

“Se non sbaglio ieri sera avevo un vestito… Almeno fino alle  dieci e mezza!” sorride maliziosa.

“Ma quanto sei spiritosa! Avrei una mezza idea di tenerti qui…”

“Non lo faresti… Diventi troppo buono se ti faccio gli occhi dolci!”

Le raccolgo i vestiti e, prima di uscire le urlo: “La prossima volta fa in modo che cadano tutti nello stesso punto”, poi chiudo la porta per evitare un cuscino volante diretto contro la mia faccia.

Dieci minuti dopo scende in salotto pronta ad andare in ufficio, ci dirigiamo verso la porta e, sfiorandole appena il viso, le dico: “Non avvicinarti troppo o ho paura che finiremmo come ieri sera” ma quanto sono cattivo.

“Però non lamentarti come un bambino se non sto vicino a te 24 ora su 24…” anche lei però non è da meno.

Saliamo in macchina e raggiungiamo la G-major in un batter d’occhio; prima di lasciarla scendere dalla macchina le rubo un bacio, al quale ricambia con passione, con mio grande rammarico ci separiamo e per tutto il giorno non faccio altro che rincorrerla con lo sguardo tra un corridoio e l’altro.

A fine giornata lo studio è finalmente deserto, lei è nella sala di incisione a scrivere qualcosa – quasi quasi le faccio una sorpresa –, entro tentando di non fare rumore e mi metto dietro di lei abbracciandola e lasciandole una scia di caldi baci sul collo.

“Quincy, non credevo che avresti resistito un’intera giornata senza di me… A quanto pare avevo ragione…” si volta verso di me mettendomi le braccia intorno al collo “… Consolati, anche io avevo voglia di vederti!” mi bacia accarezzandomi la schiena, cosa che mi da un bel daffare a trattenermi dal soffocarla di baci.

“… Solo vedermi è!...”

La prendo in braccio e la porto verso il divanetto baciandole ora il collo, ora le labbra.

“Sai Jude…” le dico tra un bacio e l’altro “… Penso di avertelo già detto… Ma mai esplicitamente…”

“Cosa?”

“Io…” pausa per creare l’atmosfera giusta “TI-AMO”

Una dichiarazione più esplicita di questa non esiste.

“Quincy, allora siamo in due…” inizia lei sorridendo con una strana luce negli occhi.

“Cosa, anche tu TI ami?”

“Ma quanto sei stupido… No, Tommy, anche io TI amo!”

L’ha detto! No, non posso crederci “Ti prego, ripetilo.”

“Tommy Quincy io ti amo”

Nulla può avere un suono più bello, almeno per me; però ho già detto che voglio fare le cose per bene, allora: “Jude Harrison anche io ti amo!”

Un bacio, leggero e mozzafiato, a suggellare questa dichiarazione d’amore…

Hola, gente... Come vi sembra?

Questo è l'ultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo... 

Grazie a tutti quelli che hanno recensito, sono stata davvero contenta che il precedente capitolo sia piaciuto, tra parentesi era la prima volta che provavo a scrivere una scena del enere...

Un bacio a tutti...

Francesca

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


ISEpilogo
EPILOGO

Finalmente un’altra giornata di lavoro è giunta al termine: la nuova Instant Star è una quindicenne peggio di Jude e Karma messe insieme! Ma ora basta pensare al lavoro: prendo la mia viper e mi dirigo verso casa dove la mia bella rock-star mi aspetta.

L’orologio sul cruscotto segna le 19.30; stamattina ha detto qualcosa riguardo a un orario che però ora non ricordo, a dirla tutta non la stavo ascoltando visto che ero troppo preso a baciarla nel disperato tentativo di convincerla a rimettersi a letto.

Avete capito bene, io e Jude non solo viviamo insieme ma ci siamo anche sposati! Ancora mi ricordo i primi mesi, passavamo più tempo sotto le coperte che in studio, ma adesso devo averne combinata una proprio grossa visto che sono ben tre mesi che si nega: accidenti sono un uomo e se mia moglie mi bacia in quel modo che mi fa impazzire non può scappare via con un “Scusa sono in ritardo!”

Sta di fatto che, tra un ricordo e l’altro, sono arrivato a casa; appena apro la porta penso “Casa dolce casa!”: non l’avessi mai fatto! Una furia armata di mestolo di legno esce dalla cucina urlando:

“Ti avevo detto di non tornare prima delle otto! Ora, tesoro, sparisci… Anzi, vai a comprare il vino!”

Così dicendo accompagna la porta che si richiude con un elegante SBAM davanti alla mia povera faccia.

... E fu così che il povero Tommy Quincy se ne tornò sconsolato alla macchina, pregando di trovare un supermercato aperto…

Ore 20.00 Casa Quincy

Rientro piano in casa, apro la porta della cucina e la trovo al tavolo che, canticchiando, termina di preparare la cena; è sempre bellissima, anche con il grembiule e le mani sporche di farina. Mi avvicino a lei e la abbraccio da dietro .

“Ciao amore, sono le otto…  Adesso” le dico un po’ offeso per il trattamento di prima.

“Scusa, ma non mi ascolti mai… Comunque, ben tornato” risponde salutandomi come si deve.

“Ora vai in sala, è già tutto pronto…” dice dopo un bacio.

Nel salotto sembra che debba aver luogo un ricevimento: la tavola è apparecchiata con il servizio che ci hanno regalato al matrimonio, candele e tutto il resto.

…Devo ammettere che sono sorpreso… Molto sorpreso… I casi sono due: o ha fatto qualcosa di molto brutto o molto bello… Ovviamente spero nella seconda opzione…

Per tutta la cena tento di capire cosa mi nasconde ma niente, non si lascia scappare neanche mezza parola; quando si alza per sparecchiare la fermo.

“Jude, come mai questa cena in grande stile?” le domando, un po’ preoccupato.

“Ecco… Dobbiamo festeggiare…” risponde la mia mogliettina che ultimamente ha una vena sadica in quella testolina bionda.

Lei torna in cucina e rimango di nuovo solo a tormentarmi il cervello sul motivo del festeggiamento. Poco dopo torna e si siede vicino a me prendendo a giocare con la mia mano.

“Allora, mi dici cosa si festeggia?” domando di nuovo.

Jude si morde le labbra, mentre un lieve rossore le colora le guance, poi finalmente mi guarda e dice.

“Ti sono sembrata diversa in questi mesi?”

… Ragiona Tommy! Non puoi dirle che ti sembra abbia messo su qualche chilo ultimamente se no puoi dire addio alla tua vita matrimoniale…

“In che senso?” tento di sviare la domanda.

“Hai… Hai notato qualcosa di diverso nel mio corpo?”

… Ce la posso fare, glielo dico ma con molto tatto!...

“In un certo senso…” alla mia risposta inizia a sorridere “… Ma perchè me lo chiedi?”

Sempre con il sorriso sul volto posa la mia mano sul suo grembo, facendomi sentire la curva morbida che ha preso da qualche tempo.

“Non l’hai capito?” chiede vedendo la mia faccia perplessa “Aspetto un bambino”

... Io… Lei… Bambino… Questo è tutto quello che la mia mente riesce a produrre… Dio solo sa quanto sono felice! Io, papà… Io e Jude avremo un bambino…

“N-non sei contento?” chiede interpretando male il mio silenzio.

“Sinceramente no… Sono al Settimo Cielo! Jude ti amo ti amo ti amo…  Ma da quanto lo sai?” chiedo mentre la prendo tra le braccia baciandola.

“Da tre mesi” risponde felice lasciandosi coccolare.

Io, lei, il nostro bambino e prossimamente tutta una intera squadra di calcio: sono davvero l’uomo più felice del mondo!

Ed eccoci alla fine... Grazie a tutti per averla seguita fino a qui...
In particolare a memole_88, totta91, season_girl e xAlissax, che hanno recensito e a chi la ha aggiunta tra i preferiti!

Visto che vi è piaciuta questa penso che pubblicherò anche un'altra Fic su Instant Star... Magari dopo Pasqua...
Anche quella è già conclusa, devo solo rivederla... Fatemi sapere...
Un bacio
Francesca



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