l'araba fenice

di Dark_sky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'inizio ***
Capitolo 2: *** un granello di cenere ***
Capitolo 3: *** secondo granello di cenere ***



Capitolo 1
*** l'inizio ***


l'araba fenice

Ormai qui tutto è cambiato. Noi per loro non valiamo più nulla. Ci trattano come animali e alcune volte peggio. Il mio nome è Valeria e viviamo in un posto che si chiama Venere.

Il mondo si era diviso nel ventunesimo secolo per colpa di guerre e problemi economici, ma i più importanti leader mondiali si sono riuniti, dividendo nuovamente il mondo in Paesi, ad ogni Paese è stato assegnato un nome di un pianeta.

Ogni Paese ha la sua economia l’una diversa dall’altra: la Terra si basa sull’agricoltura, Saturno sull’artigianato, Mercurio sull’esercito, Giove sulla musica, Urano sulla pesca, Nettuno sulla tecnologia e Marte sull’allevamento . i più potenti comandano e noi lavoriamo, siamo di nazioni diverse, siamo persone diverse accomunate tutte da un solo destino. Il nostro Paese sceglie chi sposeremo in base ad alcuni test e in base al punteggio ci verrà dato in matrimonio un uomo, dove lui abita noi abiteremo.

Da quando abbiamo compiuto cinque anni, ci mettono un bracciale elettronico, è di metallo e contiene un micro cip che localizza la nostra posizione, in pratica è un GPS, il metallo si adatta alla forma del braccio e man mano che il braccio cresce, cresce anche lui. Tutti i braccialetti provengono da Nettuno. Dicono che ce li mettono per proteggerci per evitare di perderci. Ma non è vero, loro vogliono solo controllarci, infatti, quei bracciali sono anche delle telecamere: vedono ciò che noi vediamo sentono ciò che noi sentiamo e proviamo. Loro ci manipolano e noi alle volte non ce ne accorgiamo. La nostra economia si fonda sull’Arte: sia pittura sia scultura, ma la maggior parte delle volte scelgono loro cosa farci dipingere; solo le donne delle famiglie povere lavorano, insieme al marito; mentre le  altre donne si occupano dei figli e della loro istruzione che ai nostri figli è negata.

Se non fosse per il governo, sarebbe un bel posto: ci sono vallate piene di lavanda e nell’aria il profumo di primavera. Noi abbiamo una a stagione: la primavera, ma siamo soggetti a trombe d’aria  (a parte il governo e i nomi dei vari Paesi sono cambiati anche i climi e la posizione dei vecchi continenti).

La popolazione è triste ma singolarmente, le persone non lo sono tanto perché anche se non abbiamo la libertà di pensiero o di parola, abbiamo la sicurezza di una casa la stabilità di un marito che mai ci tradirà o abbandonerà . e poi, a dirla tutta, mi è andata bene; sarei potuta capitare a Urano dove le mogli vendono il pesce pescato dai mariti e dove l’aria puzza sempre di pesce, o ancora peggio a Mercurio dove le mogli appena sposate vengono fatte istruire, a loro viene insegnato l’uso dell’arco e del giavellotto. 

Dopotutto sono fortunata.

 

------------------------------------------------------------------------ okay, spero che vi piaccia accetto qualsiasi tipo di recensioni poichè so che sopratutto quelle negative mi aiuteranno a crescere . grazie per aver letto, alla prossima , scusate se magari non aggiungerò subito altri capitolo ma sono molto impegnata scusatemi

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Capitolo 2
*** un granello di cenere ***


Quando mi svegliai il solito caldo infernale mi investì.

Mi svegliai presi la bacinella e iniziai a lavarmi. 

Mi misi i pantaloni ed andai a lavorare.

Il sole spiccava alto nel cielo; presi l’aratro lo attaccai al bue e iniziai a lavorare.

Da ore lavoravo , presi un po’ d’acqua dalla borraccia e la bevvi. 

Mi girai e vidi una ragazza portava il grano, dello stesso colore aveva i capelli e gli occhi che begli occhi che aveva erano grandi e di un nocciola che scaldava il cuore, era rotondetta con dei seni piccoli praticamente la trovai perfetta. 

Sentii una fitta acuta alla testa, un dolore lancinante mai provato; mia moglie  mi vide cadere a terra, poi non ricordo più niente. 

Sentivo solamente una voce nella mia testa che diceva: “sei sposato, non puoi, non devi essere innamorato”. 

Udii la voce di mia moglie che mi diceva di svegliarmi, sentivo la preoccupazione nella sua voce. 

Io li aprii eravamo a casa io ero distesa sul nostro giaciglio con un panno bagnato sulla testa.

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Capitolo 3
*** secondo granello di cenere ***


Volevo alzarmi, ma mia moglie Mary mi ordinò di stare sdraiato, mentre attendavamo con ansia l’arrivo del medico. Ripensai alla ragazza, quella che avevo visto quell’ora prima ,chissà cosa stava facendo… la immaginai mentre tagliava accuratamente il grano portandolo man mano dentro i silos, la immaginai mentre si ripuliva i capelli dal grano, ma il mal di testa iniziò ad aumentare; iniziai nuovamente a sentire voci come: “non pensarla”, “non puoi”, “sei sposato” “non innamorarti”. Quest’ultima parola mi parve strana.. non l’avevo mai sentita, mi sembrava qualcosa di brutto, di sbagliato, qualcosa da non fare da come lo pronunciava la voce eppure in cuor mio sentivo che qualcosa in quella parola c’era il resto della mia felicità e mentre ci ragionavo su  la mia mente iniziò a scoppiare. Mia moglie mi guardò, era bianca in volto, “cos’hai cara?” le chiesi, lei mi rispose balbettando dalla paura, mai l’avevo vista così “ti sta uscendo del sangue dal naso” lo disse. Tutto quello che mai mi sarei aspettato di sentire lo disse. Un secolo  gli avi del nostro popolo furono decimati da una malattia, da noi era definita “salmonella”, una malattia estremamente contagiosa che appunto iniziava sempre con del sangue dal naso. Io incredulo portai una mano sotto il naso e successivamente la guardai … l’unica cosa ce speravo era di non aver contagiato mia moglie in alcun modo. Il medico arrivò, appena mi vide fu costretto a chiamare chi di dovere, che a sua volta doveva chiamare il suo successore fino ad arrivare ad uno dei gradini più alti. Il medico smise di telefonare. “dove mi portate?” “al centro prevenzioni stragi” “come mai così lontano” “è legge” “dove deve andare mio marito” chiese la mia cara e ingenua Mary “a Nettuno, così che possa essere guarito con le migliori tecnologie” 

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