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di luxvato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno; ***
Capitolo 2: *** capitolo due; ***
Capitolo 3: *** capitolo tre; ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro; ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque; ***
Capitolo 6: *** capitolo sei; ***
Capitolo 7: *** capitolo sette; ***
Capitolo 8: *** capitolo otto; ***
Capitolo 9: *** capitolo nove; ***
Capitolo 10: *** capitolo dieci; ***
Capitolo 11: *** capitolo undici; ***
Capitolo 12: *** capitolo dodici; ***
Capitolo 13: *** capitolo tredici; ***
Capitolo 14: *** capitolo quattordici; ***
Capitolo 15: *** capitolo quindici; ***
Capitolo 16: *** capitolo sedici; ***
Capitolo 17: *** capitolo diciassette; ***
Capitolo 18: *** capitolo diciotto; ***
Capitolo 19: *** capitolo diciannove; ***
Capitolo 20: *** capitolo venti; ***
Capitolo 21: *** capitolo ventuno; ***
Capitolo 22: *** capitolo ventidue; ***
Capitolo 23: *** capitolo ventitre; ***
Capitolo 24: *** capitolo ventiquattro; ***
Capitolo 25: *** capitolo venticinque; ***
Capitolo 26: *** capitolo ventisei; ***
Capitolo 27: *** capitolo ventisette; ***
Capitolo 28: *** capitolo ventotto; ***
Capitolo 29: *** capitolo ventinove; ***
Capitolo 30: *** capitolo trenta; ***
Capitolo 31: *** capitolo trentuno; ***
Capitolo 32: *** capitolo trentadue; ***
Capitolo 33: *** capitolo trentatre; ***
Capitolo 34: *** capitolo trentaquattro; ***
Capitolo 35: *** capitolo trentacinque; ***



Capitolo 1
*** capitolo uno; ***


Capitolo 1


osservavo il panorama dalla finestra della mia stanza, pioveva a dirotto, che gran rottura.
distolgo lo sguardo dalla finestra riportandolo nella mia stanza.
le pareti di una bellissima sfumatura di viola coperti da un paio di poster, il letto a una piazza con le coperte bianche, la scrivania posta accanto la finestra e tutto il disordine che c'è. 
la domenica sapeva proprio essere noiosa.
i miei non erano in casa, da buona californiana avrei potuto dare una festa o invitare qualche amica,ma da figlia tranquilla e responsabile non lo feci..e poi neanche mi piacevano le feste.
la pioggia iniziava a diminuire, finalmente, nel giro di poche ore sarebbe anche finita, ringraziando Dio. 
mentre ero immersa nei miei pensieri, sentii un suono provenire dal mio iphone. lo presi e passai un dito sullo schermo, che si sbloccò subito dopo. 
era un messaggio da parte di Aria, la mia migliore amica.
 
Da: Aria
«ehi!oggi ti va di fare skateboard? »
 
A: Aria
«certo, ho uno skate nuovo, devo esercitarmi, speriamo che questa pioggia fastidiosa finisca in fretta. »
 
Da: Aria
«magari per le 4 a.m finisce, ci vediamo a casa tua. »
 
A: Aria
«vabbene, sii puntuale. »
 
non era il massimo del divertimento, ma almeno Aria mi aveva salvato da una noisissima domenica sui libri o affacciata alla finestra.
lo skateboard nuovo giaceva chissà dove nella mia stanza, sepolto da centinaia di vestiti e fogli. 
controllai l’orario; 11 a.m. 
decisi di sistemare la casa per bene, almeno così il tempo sarebbe trascorso più velocemente.
Controllai per l’ennesima volta l’orario; 3.30 p.m 
entrai nel panico più assoluto, era tardissimo. 
mi catapultai in bagno e feci una doccia velocemente, poi corsi nuovamente in camera e presi un paio di shorts e una t-shirt dall’armadio, feci una treccia ai miei lunghi capelli castani e mi misi un po’ di trucco, che consisteva in; eyeliner, matita, mascara e lucidalabbra.
mi guardai allo specchio, come al solito mi vedevo conciata male. 
il fisico non era quello di una qualsiasi ragazza californiana, anzi ero totalmente diversa, ero piuttosto rotondetta, capelli lunghi castani senza un taglio ben preciso, occhi a mandorla castani, labbra poco carnose, uno schifo in teoria.
indossai le mie amate vans nere e recuperai lo skate.

Da;Aria 
 «dove sei?sto bussando da almeno dieci minuti! »
 
A;Aria
« arrivo!scusami per il ritardo. »
 
scesi velocemente di sotto, col mio skate, e aprii la porta ad Aria.
«oh!finalmente. »  
«scusami Aria!»   
lei mi sorrise.
«tranquilla, andiamo su.»  
«aspetta, recupero anche l’iphone e arrivo.»  
«vabeeene.»  
presi l’iphone e uscii di casa, chiudendo bene la porta.
«bello il nuovo skate Alyce.»  
«me l’ha regalato mio padre l’ultima volta che è venuto qui.»  
«capisco..fammi vedere che sai fare.»  
poggiai a terra lo skate a terra e ci salii sopra, mi diedi una spinta e dopo pochi secondi già sfrecciavo lungo il marcia piede.
«vai forte Alyce!»  
e grazie al magnifico intervento di Aria, persi la ‘concentrazione ‘ emi ritrovai a terra dolorante.
sentivo ridere, di gusto anche.
alzai lo sguardo e vidi un tipo, aveva un volto conosciuto, probabilmente frequentava la mia stessa scuola.
«cazzo ti ridi, idiota?»  
dissi alzandomi, passai una mano sugli shorts per pulirli. 
«oh, che parole dolci.»  
disse il tizio che fino a poco tempo prima stava ridendo.
«ne ho anche altre di parole dolci, testa di cazzo.»  
lui sorrise.
aveva un sorriso magnifico, splendido, perfetto.
portava un cappello che si intonava al colore della sua maglia, pantaloni larghi e scarpe, che sembravano supra, o adidas, o modelli simili. 
era bellissimo.
«oh, ‘testa di cazzo’ notevole.»
«ma vaffanculo.»  
dissi irritata, salii sullo skate di nuovo, dandogli le spalle.
«cerca di non far di nuovo male a quel bel sederino.»  
«fottiti.»  
alzai il dito medio, lo sentii ridere di nuovo mentre andavo verso Aria, che mi guardata sconcertata.
arrivai da lei pochi minuti dopo, aveva le mani sui fianchi, come se volesse dirmi ‘che cazzo hai fatto?ti rendi conto del terribile guaio che hai combinato?’
la guardai alzando un sopracciglio.
«beh?che c’è?»  
«ti rendi conto con chi hai parlato?eh?»  
«con un deficiente?»  
«AH AH AH, no demente!»  
«e allora con chi ho parlato?mr.universo?»  
sbuffò.
«è uno che viene nella nostra scuola, è molto popolare, faceva coppia con Jennifer , la capo cheerleaders, fino a qualche settimana fa e tu lo tratti così?»  
«io tratto chi ride di me come mi pare! e si può sapere almeno il nome di sto’ tizio?»  
«si chiama Wesley Stromberg.»  
« fammelo aggiungere alle cose di cui non me ne frega nulla, Aria, scusami, ma che mi interessa?solo perché è popolare, non vuol dire che debba essere trattato come un dio.»  
«ho sentito tutta la conversazione, visto che urlavi irritata, lui rideva, non starai più in pace, Alyce»  
«ma te sei fumata, e adesso cambiamo discorso, perfavore.»  
«okay.»  
passammo il pomeriggio a fare skate, parlare e scherzare, insomma, una classica giornata fra amiche.
erano ormai le 8 p.m,convinta che la mia amica non avesse più niente da dirmi, tornai a casa.
ero conciata malissimo, completamente sudata, tutto il trucco sbavato.
mi gettai subito sotto la doccia, una volta uscita dalla doccia, misi qualcosa giusto per stare in casa e mi gettai a ‘peso morto’ sul letto, presi l’iphone dal comodino, messaggio.
 
Da:Aria
«c’è una festa questa sera, andiamoci.»  
 
A:Aria
«non mi va, sai che non mi piacciono le feste.»  
 
Da;Aria
«forse non hai capito. tu ci vieni lo stesso, alle nove in punto sono da te.»  

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Capitolo 2
*** capitolo due; ***


Capitolo 2

 
alle nove in punto Aria si presentò a casa, proprio come mi aveva detto quale minuto prima.
«non puoi neanche immagine quanto ti stia odiando in questo momento Aria.»
dissi aprendole la porta. 
entrò in casa e mi guardò dalla testa ai piedi.
«beh? non dimmi che vieni così!»
«ma cosa ti dice che voglia venire?»
«senti, tu ci vieni e basta, e ora in camera tua. »
sbuffai pesantemente.
andammo in camera mia, mi auto maledissi mentalmente di aver sistemato la camera la mattina, Aria svuotò il mio armadio alla ricerca di un bel vestito.
optò per un vestitino a fascia blu e bianco e per un completo, jeans stretti, canotta azzurra, vans dello stesso colore.
«mh, non so quale scegliere. mi piacciono entrambi.»
«dammi degli shorts con quella canotta azzurra e falla finita.»
fece come le dissi e andai a vestirmi.
sembravo vestita come sempre, ma infondo, chissene fregava.
«ora lascia che ti faccia trucco e capelli.»
mi fece sedere sul letto, iniziò col trucco, ci stette per almeno venti minuti fra correttore, blush, matita, eyeliner , mascara e gloss. poi ai capelli, prese la piastra e iniziò a passarla appena si riscaldò, poi prese alcune ciocche e fece una treccina al lato destro della testa, che fece scendere lungo il lato sinistro, a mo' di ciuffo.
«ecco, finito! guardati.»
mi guardai allo specchio, ero decisamente troppo piena di trucco, ma per il resto ero 'carina'.
«decisamente troppo trucco, ma mi piace. la treccina a mo' di ciuffo la farò più spesso.»
le sorrisi e lei ricambiò.
«non lamentarti Alyce, sei bellissima.»
«se lo dici tu.»
«fidati di me, e adesso andiamo.»
sorrisi, infilai le vans azzurre e ci avviammo verso il luogo della festa.
ci arrivammo poco dopo e la festa era già nel 'vivo'.
se non avessi avuto le unghia di Aria conficcate nel braccio, me ne sarei andata via di corsa.
dopo alcuni minuti entrammo nel locale, Aria mi trascinò al bancone, dove davano qualsiasi genere di alcolico esistente sulla faccia della terra.
«cosa vi servo ragazze?»
ci urlò il barman per farsi sentire.
«chiupito per me e per la mia amica..»
«acqua!» 
mi affrettai a dire.
lei si voltò e mi guardò come per dire 'ma cosa diavolo dici?'
il barman servì a lei il chiupito e a me della semplice acqua.
«vuoi assaggiarlo almeno?»
«un sorsetto, e solo per farti felice.»
«aw, che carina. ti voglio bene!»
mi porse il bicchiere e bevvi un sorso di quella roba schifosa.
«buono vero?»
«no! fa schifo!»
rise e poi si allontanò fra la folla.
cercavo di starle dietro col passo, ma era velocissima, quindi la persi di vista.
«Aria! fermati un secondo!»
urlai col tutto il fiato che avevo in gola, ma niente, non mi sentiva.
c'era veramente bisogno di musica a tutto volume ad una festa?
ad un tratto mi scontrai contro un tizio, un po' più alto di me e con spalle enormi in confronto alle mie e un cappello girato in testa.
«tu?!che ci fai qui?» 
«io sono ovunque, soprattutto alle feste, piccola.» 
Wesley. 
che incubo, pensai.
mi sorrise, cazzo doveva avvertire prima di fare quella curva in viso, che tutti chiamano sorriso. 
«sei proprio un...un boh!non so come definirti.» 
rise, innervosita, lo lasciai vicino al bancone delle bibite e mi avviai verso la pista, dove c'era Aria con due ragazzi.
«questa è la mia migliore amica, Alyce!» urlo' per la troppa musica. 
«piacere.»
 risposero, sempre urlando i due ragazzi. 
iniziai a ballare con uno di loro quando vidi un''ombra dietro di lui, spalle grosse, cappello in testa, non poteva essere che Wesley. si volto' verso di me lasciando cadere il drink che aveva in mano sul tizio con cui stavo ballando. lo fulminai con lo sguardo, lui rise mimando un 'scusa'.
«scusa un cazzo! sparisci Wesley!»
mi afferrò il polso e mi tirò verso di lui.
«nessuno mi dice di sparire, tesorino.»
«nessuno mi chiama 'tesorino', tanto meno tu, carino.»
«e come si chiama questo 'tesorino'?»
disse marcando la parola 'tesorino'.
«mi chiamo Alyce.»
mi sorrise, poi mi lasciò andare, sparendo fra la folla. 
mentre tornavo da Aria nella mia mente risuonava un;
'devo essere spaventata o cosa?'

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Capitolo 3
*** capitolo tre; ***


Capitolo 3

 
ritornai da Aria.
«ehi!ma dove sei andata a finire? quel tizio ci è rimasto malissimo!»
ma va? non lo sapevo! 
«lo so, mi dispiace, ma c'è stato un deficente, coglione, idiota che gli ha buttato il drink addosso.»
lei rise di gusto. 
la guardai male e smise.
«e questo deficente, coglione, idiota ha un nome vero?»
«si, come tutti del resto. è Wesley o Wes, o come si chiama!»
mi fece segno di girarmi, lì capii, quasi subito, di aver fatto una madornale figura di merda.
mi voltai e lo vidi sorridente che mi salutava con la mano.
battei una mano sulla fronte, in stile 'ma perché capitano tutte a me?'
«ma chi si rivede, ciao tesorino.»
disse lui.
avrei voluto dargli uno schiaffo, ma mi trattenni.
«non sono 'tesorino', solo Alyce.. A L Y C E.»
«lo so che ti chiami Alyce, me l'hai detto prima, tesorino.»
insisteva, che simpatico.
«e insisti, manco la smetti!»
rise di gusto.
«ma vaffanculo! mi alteri il sistema nervoso.»
«ohw, quanto sei dolce.»
«sono un'amore proprio, mentre tu sei un rompi palle assurdo!»
«ma non hai le palle, scusami, sei una ragazza.»
disse ridendo ancora di più.
«ma che ci provo a fare! idioti si nasce!»
mi voltai verso Aria, la presi per un braccio e la trascinai fuori, dove c'era un po' di tranquillità, o almeno, più calma rispetto a dentro.
«ascolta, so che vuoi rimanere, ma io non ne posso più, okay? non sopporto quel tizio, preferisco andarmene a casa.»
«per un ragazzo preferisci perderti questo divertimento?»
«le feste non sono per me, lo sai, Aria.»
«ma..va bene, tesoro, ma fa attenzione sulla via del ritorno.»
«vabene, e tranquilla, ho diciasette anni, so badare a me stessa.»
mi abbracciò e poi tornò dentro.
feci un bel respiro profondo e andai verso l'uscita.
«ehi Alyce, dove vai?»
mi voltai nella direzione di quella voce.
«ti interessa Wesley?»
dissi mettendo le mani sui fianchi.
«secondo te perché te l'ho chiesto,genio?»
effettivamente..
sbuffai.
«torno a casa.»
«tutta sola?»
«emh, vedi qualcuno vicino o intorno a me?»
sorrise, era forse imbarazzato?
ma anche nah.
«beh, io mi annoio a morte qui, se vuoi ti accompagno.»
sgranai gli occhi.
dovevo fidarmi? beh, sempre meglio che tornare da sola.
«okay.»
mi porse la mano, lo guardai confuso.
«pensavo..dammi la mano, almeno così sanno che sei con me.»
aveva un cervello? pensava? 
«tu pensi?»
mi guardò male, risi.
«dammi la mano tesorino se non vuoi essere rapita o stuprata stasera.»
«addirittura stuprata? e chi me lo dice che non lo fai tu?»
«non faccio queste cose, carina.»
«e vabene, prima me ne vado di qui, meglio è.»
gli presi la mano e uscimmo, finalmente, da quella festa.
mh, andare via da una festa con un tizio 'figo' , a detta della ragazze che erano alla festa, mano nella mano, per delle strade buie.
che finale strano di serata,troppo strano, direi.

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Capitolo 4
*** capitolo quattro; ***


Capitolo 4 

 
«raccontami un po' di te.»
disse d'un tratto Wes.
lo guardai con aria confusa del tipo 'perché dovrei raccontarlo a te?'
«che vuoi sapere?» 
dissi infine.
«anni, interessi, questo genere di cose.»
«mh..ho diciasette anni, mi piace leggere, fare skateboard..»
«solo che te la cavi malissimo.»
rise. 
lo guardai malissimo, lui rise di più.
lasciai la sua mano e mi allontanai di poco.
«oh, andiamo! non dirmi che te la sei presa!»
«mh, si, me la sono presa!»
«ma scusami è la verità. quel povero sederino chissà quante cadute ha dovuto subire, poverino.»
avanzai il passo, lui mi raggiunse quasi subito..che corsa schifosa avevo.
«ma cosa vuoi!»
«voglio..emh..portarti a casa senza che ti succeda qualcosa?»
«so badare a me stessa!sparisci!»
«okay, sei solo una bambina viziata.»
«e tu un deficente montato!»
«sai fare di meglio Alyce.»
andò via ridendo.
quel tizio era in grado di mandarmi sui nervi.
mi voltai e vidi che parlava con una tizia.
ah bene, mi aveva abbandonato qui da sola solo per flirtare con un'altra tizia. che coglione dio!
no aspetta, cos'era quel comportamento Alyce? gelosia? torna in te! 
continuai a camminare verso casa, ad un tratto, sentii un rumore, un'auto si affiancò a me.
«ehi bella, che ci fai qui, sola soletta?»
oh shit.
«ti interessa?»
«certo! ti do un passaggio se vuoi.»
«emh..no.»
«oh, ma dai, non vorrai stancare le tue belle gambe.»
ignorai quell'ultima frase e aumentai il passo..ma non riuscivo a liberarmene, quel tizio mi raggiungeva sempre.
«lo sai che sei bella?»
«ho anche io uno specchio a casa, e vedo il mio riflesso, non c'è bisogno che mi dici se sono bella o no.»
«hai un bellissimo fisico.»
«AHAHAHAH, prossima battuta?»
«oh, andiamo non vorrai dirmi che nessuno te l'ha mai detto!»
«no nessuno. »
sorrisi.
lui continuava a farmi dei complimenti.
m'ha proprio rotto sto tizio.
«puoi anche dirmi che sono bella, figa, stupenda, ma tanto..non te la do.»
sentii ridere di gusto alle mie spalle. 
quella risata talmente forte apparteneva solo a una persona.
mi voltai e lo vidi a qualche centimentro da me.
WESLEY. 
ma che è? uno stalker? un segugio? cosa diamine è!
«ma qui va di male in peggio.»
dissi passandomi una mano fra i capelli.
«sei single?»
disse il tizio in auto.
«emh, direi proprio di no, sta con me.»
d'un tratto sentii un peso sulle braccia. 
mi stava abbracciando o tentava di strozzarmi con quelle braccia muscolose?
il tizio alla vista di Wesley diventò bianco come se avesse appena visto un fantasma.
che ci fosse un fantasma dietro di me?
«qualche problema amico?»
disse Wes al tizio.
«c-certo che no Wesley, sta con te..»
«si. sta con me. quindi sparisci!»
non se lo fece ripetere due volte, sparì alla velocità della luce.
«vedi che succede ad andarsene in giro da soli?»
«senti, prima che mi ammazzi, levami sto braccio dal collo.»
«no, ti riporto a casa.»
«toglimi questo braccio immediatamente Wes!»
«smettila di fare la sostenuta, so che ti piace avermi intorno.»
lo guardai malissimo, sorrise.
quel sorriso doveva essere illegale.
«okay! portami a casa anche in braccio, basta che dopo mi lasci in pace!»
tolse il braccio dal mio collo e mi prese in braccio.
mi aveva proprio presa alla lettera.
dopo un po', finalmente arrivammo a casa.
«bene, grazie per il fantastico passaggio. »
«di nulla, mi sono divertito.»
«e ora, sei pregato di lasciarmi in pace.
sorrise.
«non ti prometto nulla, piccola

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Capitolo 5
*** capitolo cinque; ***


Capitolo 5

 
erano passate alcune settimane dalla sera della festa.
non avevo più visto Wesley, forse me ne ero liberata..forse.
ero seduta, come al mio solito, sul davanzale della finestra. 
avevo da poco finito di sistemare casa e stavo progettando un'uscita, magari anche da sola, sulla spiaggia, il tempo era perfetto.
«Alyce? vieni un'attimo qui per favore?»
urlò mia madre dal piano di sotto.
mi alzai e scesi di sotto. 
cosa voleva ora? magari raccontarmi dei suoi viaggi d'affari con papà a Las Vegas mentre mi lasciano a casa da sola per settimane? mh.
la vidi seduta sul divano in salotto, col computer sulle ginocchia, intenta a cercare/programmare qualcosa. 
«mi volevi mamma?»
alzò lo sguardo verso di me e poi lo riportò di nuovo sul computer.
«siediti.»
feci come mi disse.
«di cosa devi parlarmi?»
«del college.»
«manca ancora un'anno mamma, non credo che dovremmo parlarne adesso.»
«no. fra due settimane inizia la scuola e fra qualche mese compirai diciotto anni. dobbiamo scegliere il tuo indirizzo di studio e fare domanda da ora per i college più prestigiosi del paese.»
sbuffai.
«ma andiamo mamma! manca ancora tempo!»
«non lamentarti signorina, se non vuoi decidere tu cosa fare in futuro, lo farò io.»
la vecchiaia/menopausa si faceva sentire in mia madre.
«io..non so che fare per il futuro, per adesso!»
«bene, allora scelgo io per te.»
«no! tu non puoi farlo!»
«certo che posso. sono tua madre!»
«non puoi decidere della mia vita!»
urlai. 
«non usare questo tono con me Alyce!»
«uso il tono che mi pare e piace! perché non progetti il tuo prossimo viaggio per..mh, che ne so..Londra, Las Vegas, Los Angeles..ma non progettare il mio futuro cazzo!»
salii di sopra e mi chiusi in camera a chiave. 
ero un fascio di nervi, non sopportavo il comportamento di mia madre, e dopo quest'evento, mi avrebbe mandato a circa 3000 miglia da qui e fatto studiare giurisprudenza, esattamente come avevano fatto lei e papà. 
mi vibrò il cellulare. 
lo presi; un nuovo messaggio.
lo aprii, era di Aria.
 
Da; Aria.
«ti va di andare in spiaggia?»
 
A; Aria.
«certo. a che ora?»
 
Da; Aria.
« 12 a.m? ti vengo a prendere io.»
 
A; Aria.
«vabbene.»
 
guardai l'orario, erano le 11 a.m.
fra un'ora sarei dovuta uscire, dovevo preparare tutto.
aprii l'armadio alla ricerca di un costume decente. 
ne trovai uno a fascia con la fantasia militare, un'altro sempre a fascia bianco e nero e un bikini rosso. 
dopo aver passato per almeno dieci minuti davanti allo specchio, optai per il costume bianco e nero.
presi un shorts e un top bianco e col carico di roba mi chiusi in bagno. 
feci una doccia veloce e mi vestii.
legai i capelli in una coda e iniziai a prepare la borsa.
guardai l'orario ancora una volta; 11.50 a.m.
orario perfetto, direi.
scesi di sotto per aspettare Aria, e infatti, la trovai lì.
«oh, ma potevi inviarmi un sms.»
le dissi, lei mi sorrise.
«vabeh, andiamo!»
prendemmo le nostre cose e andammo in spiaggia.
«Alyce, vieni a fare surf con me?»
disse liberandosi dei vestiti e rimanendo in costume, svelando il suo fisico a dir poco perfetto.
vorrei essere come lei. pensai.
«emh, no Aria..preferisco prendere un po' di sole.»
«vabeeene tesoro, a dopo!»
la salutai con la mano e mi tolsi i vestiti rimanendo in costume.
stesi a terra il telo che avevo con me, mi passai della crema abbronzante e mi distesi, godendomi il calore e il suono del mare.
d'un tratto, mentre ero girata a pancia in giù, sentii un peso e subito dopo la schiena totalmente bagnata. 
«ma cosa cazzo!»
mi alzai velocemente e sentii ridere. 
quella risata era familiare. 
fin troppo.
«Wesley.»
dissi girandomi. 
lo vidi lì, tutto bagnato, che se la rideva.
«macciao tesorino
ma cristo..che incubo!

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Capitolo 6
*** capitolo sei; ***


Capitolo 6

 
«ti ho detto almeno undicimilioni di volte che non sono il tuo tesorino. e poi cosa sei uno stalker o sei d'accordo con Aria? visto che quando se ne va lei compari tu!»
aveva i capelli bagnati che gli ricadevano sul viso, sorrideva.
addio mondo proprio. pensai.
«anche io sono felice di rivederti piccola Alyce!»
«non sono piccola!»
rise.
aveva una tavola da surf con se.
e se la prendessi e gliela sbatterei in testa?
«ohw, scuusami, tappa.»
«coglione.»
si morse il labbro e poi si passò una mano fra i capelli bagnati.
oh, come mai non aveva il cappello? stranissimo evento.
«ehi amico, che combini?»
due ragazzi si avvicinarono a noi, uno sembrava uno di quei patiti della palestra, aveva degli addominali che sembravano finti da quanto fossero perfetti, mentre l'altro aveva un taglio di capelli che assomigliava vagamente a quello di Wesley. 
«ma nulla, conversavo con questa ragazza.»
spostarono lo sguardo su di me e mi guardarono per un po'.
«volete farmi una foto per caso?»
dissi provocando, come al solito, una sonora risata di Wesley.
quello con gli addominali che sembravano finti guardò Wesley come a voler dire 'sei serio?' mentre l'altro continuava a fissarmi.
«comunque mi presento sono Alyce.»
«piacere Drew.»
disse il palestrato.
«Keaton, sono il fratello di Wesley.»
ecco perché aveva qualcosa di familiare.
«mi dispiace per te.»
dissi sottovoce.
«che ci posso fare, sono costretto a sopportarlo sempre.»
rispose con lo stesso tono, poi mi sorrise. 
era bellissimo, come il fratello.
«Wesley.»
l'intelligenza di quel ragazzo mi stupiva sempre di più.
lo guardai male, rise.
«purtroppo ti conosco già Wes.»
«allora, fratello, che ne dici di andare a rimorchiare qualche bellezza californiana e lasciamo qui da sola questa povera sfigata
disse Drew dando una pacca alla spalla di Wesley.
oh, ma tutti così dolci e carini gli amici di Wesley?
«tutti così dolci i tuoi amici?»
dissi guardando Wes. 
«comunque, tranquilli, me ne vado io, visto che la mia amica sarà tipo morta surfando. addio.»
indossai gli shorts e sistemai le mie cose nella borsa.
salutai quei tre col la mano e andai via.
sulla via del ritorno sentii il cellulare vibrare.
lo presi e vidi un messaggio.
lo aprii; Aria, come sempre.
oh, era resuscitata.
 
Da:Aria.
«ma dove sei! ho visto i fratelli Stromberg  e Chadwick dove c'eravamo noi, che è successo?»
 
A:Aria.
«nulla di particolare, solo che non mi piace la loro compagnia. e sto tornando a casa.»
 
Da:Aria.
«scusami per averti lasciata da sola! non volevo, ma ero totalmente concentrata! comunque Wesley mi sembrava strano, tipo dispiaciuto.»
 
A:Aria.
«pazienza. senti, ho il telefono scarico, ti chiamo io dopo. ciau.»
 
Da:Aria.
«vabeh, a dopo!»
 
tornai a casa.
feci una doccia rilassante e indossai il 'pigiama' e mi distesi sul letto in compagnia di un bel libro.
a metà lettura sentii il telefono vibrare. 
chiusi il libro e afferrai il telefono. 
un nuovo messaggio.
lo aprii; sconosciuto.
 
Da: Sconosciuto.
«scusa per oggi.»
 
A:Sconosciuto.
«chi sei?»
 
Da:Sconosciuto.
«sono Wes.»
 
A:Wes.
«cosa? chi cazzo ti ha dato il mio numero?!»
 
Da:Wes.
«sempre dolce tu eh? comunque me l'ha dato Aria.»
 
A:Wes.
«ah bene. ma che diamine vuoi adesso?»
 
Da:Wes.
«io..vorrei essere tuo amico.»
 
angolo autrice.
vi ringrazio per le oltre 100 visualizzazioni della storia
e inoltre ringrazio una mia amica per avermi aiutato a migliorare l'aspetto
della storia rendendolo 'più serio', ringrazio anche le due ragazze che mi lasciano 
sempre delle recensioni, siete dolcissime! 
spero di riceverne anche altre, mi farebbe molto piacere! 
grazie mille c: 
xx believeinjdn.

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Capitolo 7
*** capitolo sette; ***


Capitolo 7

 
rimasi spiazzata a quell'affermazione.
 
A:Wes.
«tu che cosa?!»
 
Da:Wes.
«voglio essere tuo amico. A M I C O.»
 
A:Wes.
«improvvisamente vuoi essermi amico?»
 
Da:Wes.
«certo che sei una delle ragazze più idiote che io abbia mai conosciuto..secondo te perché?»
 
quella sua risposta, a dir poco inutile, mi irritò.
non risposi e lanciai il telefono su un punto non definito sul letto.
ripresi la lettura del mio libro.
dopo un bel po' di tempo il telefono iniziò a vibrare, lo cercai e lo presi.
rimasi sconvolta dal nome che c'era scritto sullo schermo.
mi sedetti a gambe incocriate sul letto, incerta sul da farsi.
rispondere o non rispondere? questo era il problema.
vabbeh dai.
alla fine risposi.
«pronto?»
«finalmente mi hai risposto!»
«emh, cosa c'è? perché mi hai chiamato?»
sospirò.
«nulla, volevo sentirti.»
«Wes, stai bene? no perché non ci credo che con tutte le tipe che hai intorno tu senta il bisogno di sentire proprio me, ce, non me la bevo!»
«ma sta' zitta, Alyce.»
prima mi chiamava dicendomi che voleva sentirmi, poi, mi diceva di stare zitta, l'intelligenza di quel ragazzo mi stupiva ogni volta. 
«fino a prova contraria, tu hai chiamato me.»
ci fu una lunga pausa, nessuno dei due fiatava.
«ti va di fare una passeggiata?»
okaay, il cervello di Wes era proprio partito e aveva lasciato un criceto in prognosi riservata al suo posto o cosa?
«ma sei serio?»
«senti, se non ti va, dillo chiaramente, io voglio solo farmi perdonare per quello che è accaduto oggi, mi è dispiaciuto un sacco il comportamento del mio amico, ma è idiota, che ci posso fare?»
non so perché, ma a quelle parole mi scappò un sorriso.
«e vabeh,quando signorino?»
«adesso.»
guardai l'orologio, erano le dieci e mezza passate, non pensavo di aver letto per così tanto tempo. 
«ma è tardi, e poi sono impresentabile.»
«non lo sei mai.»
rise. 
«ma quanto sei dolce! rifiuto il tuo invito. fottiti.»
chiusi la chiamata. 
posai il cellulare e il libro sul comodino e mi distesi, cercando una posizione abbastanza comoda per poter dormire.
mentre stavo per addormentarmi sentii un rumore, un ticchiettio provenire dalla finestra.
mi alzai dal mio amatissimo letto e mi avvicinai alla finestra aprendola.
in quel preciso istante, un sassolino mi colpì sulla fronte.
sentii ridere. 
guardai giù e scorsi nell'oscurità l'ombra di Wesley.
«scusami Alyce.»
«cosa cazzo ci fai qui!»
sentii dire qualcosa, non decifrai cosa.
ora parlava pure in una lingua tutta sua? 
che Dio mi aiuti.
scesi di sotto senza fare rumore e uscii di casa. 
corsi verso il lato della finestra della mia stanza ma mi scontrai con lui.
«cosa cazzo corri! potresti farti male!»
disse prendendomi letteralmente in braccio.
ma ci provava gusto a prendere in braccio la gente?
«cosa ci fai qui a quest'ora!»
dissi dandogli dei colpetti sul petto.
rise.
«dovevamo fare una passeggiata, quindi ti sono venuto a prendere.»
sorrise mettendomi giù.
«peccato che ti abbia detto già no.»
sorrisi a mia volta.
«nah, tu vieni con me, che tu lo voglia o no.»
disse sempre con il sorriso stampato in faccia.
mi voltai e avanzai verso la porta di casa, ma mi afferrò per il polso e mi trascinò con se.
«lasciami immediatamente il polso! Wesley mi stai facendo male!»
non mi diede retta e mi portò con lui in spiaggia.
solo a quel punto mi lasciò il polso e si sedette a terra. 
adesso o mai più, è distratto posso scappare. pensai.
indietreggiai.
«vieni qui Alyce.»
si voltò e mi fece segno di sedermi accanto a lui.
okaay, non mi ucciderà mica. pensai di nuovo.
da quando avevo visto per la prima volta Wesley, pensavo e conversavo fra me e me più volte al giorno. 
stavo diventando pazza.
mi sedetti accanto a lui. 
mi guardò e poi mi sorrise, feci lo stesso.
che momento dolce e imbarazzante allo stesso tempo.

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Capitolo 8
*** capitolo otto; ***


Capitolo 8

 
«che momento strano.»
«già. perché mi hai portato qui?»
dissi giocherellando con la sabbia.
«boh, mi piace l'atmosfera che si crea qui di notte, è rilassante.»
che pensiero pronfondo, pensai.
aveva il viso rivolto verso il cielo, osservava ogni stella e costellazione che quella serata ci aveva riservato.
e mentre lui era completamente assorto dai suoi pensieri, io pensavo ad un modo per fugire e tornare a casa il più in fretta possibile.
ad un tratto, mentre ero assorta dai miei pensieri e giocherellavo ancora con la sabbia, sentii la mano di Wesley passare sotto il mento, facendomi girare poi la testa verso di lui.
mi fissava e mi accarezzava il viso.
avevo il cuore che mi batteva all'impazzata.
oh cazzo, mica vorrà baciarmi..ti prego, ti prego, che imbarazzo!
continuavo a pensare.
poi sorrise.
«scusami per il sassolino che ti ho lanciato in testa..hai un piccolo segnetto sulla fronte.»
come rovinare un momento dolcissimo e romantico. 
feci un lungo sospiro per calmare il battito cardiaco.
«umh, tranquillo Wes.»
dopo aver passato una tranquilla serata a ridere e a conoscerci meglio, con qualche battuta, a dir poco squallida, da parte di Wes, tornai a casa.
passarono due settimane, io e Wes eravamo diventati 'amici', se così si può dire. 
uscivamo spesso insieme e messaggiavamo sempre.
quella mattina sarebbe iniziata la scuola. 
ero nel panico più totale. 
Aria aveva cambiato scuola in seguito ad alcuni atti di bullismo.
avevo una stranissima sensazione..ce l'avrei fatta senza Aria?
 

Hunnington Beach Hight School

sentii il suono della campanella e pochi minuti dopo il cellulare vibrare.
un nuovo messaggio; Aria.
 
Da:Aria.
«piccola, mi dispiace averti lasciata da sola quest'anno!»
 
A:Aria.
«tranquilla, spero che tu stia bene quest'anno.»
 
Da:Aria.
«scusami tesoro, è suonata, devo entrare.»
 
A:Aria.
«si anche a me, ora sto camminando per i corridoi, in cerca di qualche viso familiare.»
 
Da:Aria.
«rifermenti puramente causali a Wesley.»
 
A:Aria.
«ma quando mai! comunque devo entrare in classe, ci sentiamo dopo! ti voglio bene.»
 
Da: Aria.
«okaay, a dopo! te ne voglio anche io!»
 
arrivai al mio armadietto, lo aprii e posai il cellulare all'interno insieme alla mia borsa.
«macciao principessa!»
sussultai. 
mi voltai e vidi Wesley ridere. 
che novità!
«cazzo Wes! non devi farlo mai più! e smettila di ridere!»
mi diede un bacio sulla guancia.
«scuusami..pranzi con me dopo?»
«mh, vabene.»
mi sorrise.
«che hai adesso?»
presi il libro gigante di biologia e mi voltai verso di lui chiudendo l'armadietto.
«biologia, tu?»
«inglese, che noia. dopo biologia?»
«credo matematica, perché?»
«ho matematica anche io! e boh, così. allora ci vediamo dopo.»
mi diede un'altro bacio sulla guancia e poi andò via.
sorrisi toccandomi la guancia. 
mi avviai verso l'aula di biologia, era deserta. 
mi sedetti nel posto più adatto per poter seguire la lezione in pace, senza che mi rompessero.
dopo poco la classe si riempì e il professor. Green entrò in classe e iniziò la lezione. 
l'ora di biologia passo molto rapidamente. 
ora mi aspettava quella di matematica. 
una noia infinita, pensai.
tornai al mio armadietto e presi il libro di matematica, lo chiusi e corsi verso l'aula.
non avevo amici in quella scuola, quindi perché restare in mezzo a una banda di cretini urlanti?
«ehi ehi ehi, dove corri?»
mi voltai verso la direzione della voce, vidi Wes, ma nel voltarmi mi scontrai contro qualcuno o qualcosa.
mi alzai notando che era un qualcuno.
«ops, scusami.»
«tranquilla, succede.»
mi tese la mano, io l'afferrai e mentre mi stava aiutando ad alzarmi, lasciò la presa facendomi cadere di nuovo, provocando le risate di tutti i presenti. 
«la prossima volta vedi dove metti i piedi, sfigata
il tizio rise più forte, credendo di farmi mettere a piangere davanti a tutti, povero illuso.
mi alzai da sola.
«è molto poco galante da parte di..»
lo guardai attentamente poi ripresi a parlare.
«di un bambino che si crede un uomo vissuto far cadere a terra una ragazza, non te l'ha mai detto nessuno? beh..allora a questo punto lo sfigato sei tu. addio.»
tutti si zittirono ascoltando le mie parole, uno solo rise di gusto, Wesley.
andai in classe e mi sedetti al penultimo posto, dopo un po' entrarono gli altri studenti e dopo pochi secondi anche il professore. gli studenti che erano entrati mi guardavano con aria del tipo 'oh mio Dio, ha affrontato davvero quel tizio sta' ragazza?' o cose del genere.
Wesley si sedette dietro di me, non lo considerai minimamente.
durante la lezione sentii un picchiettio sulla spalla. 
non considerai nuovamente Wesley mentre cercava di farmi finire, per l'ennesima volta, nei guai.
l'ora passò lentamente e iper noiosa, come del resto anche le altre due ore prima della pausa pranzo.
suonata la fine della quarta ora e dell'inizio della pausa pranzo, mi diressi verso l'armadietto, come al solito, per prendere il cellulare e dei soldi per comprare qualcosa da mangiare e posare i libri usati nelle ore precendenti.
trovai alcuni messaggi di Wes.
 
Da:Wes.
«pranzo insieme eh, mi raccomando!»
 
Da:Wes.
«smettila di ignorarmi! girati!» 
 
messaggi simili.
«ciao sconosciuta!»
alzai lo sguardo e me lo ritrovai davanti.
«ciao Wes.»
«perché non hai risposto ai messaggi?»
«non avevo il cellulare con me in classe, scusami.»
«fa nulla, allora, pranziamo insieme?»
«te l'ho già detto prima, si. »
«beh, allora andiamo prima che finisca tutto!»
mi portò con lui nella mensa, prendemmo un vassoio mettendoci dentro le cose che sembravano più buone all'apparenza, quindi un piatto di spaghetti e una bottiglina di coca.
«dove ci sediamo?»
«lì, in quel tavolo laggiù.»
mi indicò un tavolo a destra e abbastanza lontano. 
camminammo verso quel tavolo quando mi accorsi che per me non c'era posto e che c'erano tutti ragazzi, amici di Wesley.
mi fermai.
«scusa Wes, ma lì non c'è posto per me.»
«certo che c'è posto per te..fuori però
«come scusa?»
«fuori, nel cortile, lì c'è posto a sufficienza per te. è uno spazio desolato, non esce mai nessuno.»
«io pensavo di mangiare con te.»
«ho anche io una reputazione tesorino, non posso farmi vedere troppo tempo con te.»
rise.
che bella presa per il culo, pensai.
abbassai lo sguardo e strinsi forte il vassoio fra le mani. 
lui andò a sedersi con i suoi amici.
mi avvicinai a lui.
«che vuoi sfigata?»
disse uno dei suoi amici.
non risposi.
lui si voltò. 
«che c'è Alyce? qualcosa non va?»
feci un mezzo sorriso e per risposta rovesciai tutto il contenuto del mio vassoio su di lui, provocando risate e stupore dai presenti nella mensa. 
«adesso va tutto bene. ciao coglione

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Capitolo 9
*** capitolo nove; ***


Capitolo 9

 
nonostante avessi avuto la mia piccola vendetta, ora mi ritrovavo nell'uffico del preside, insieme a Wes, perché per poco non mi uccideva nella mensa.
 

Flashback.

«non puoi averlo fatto sul serio.»
disse Wes alzandosi.
incrociai le braccia e lo guardai.
«si, l'ho fatto sul serio. la prossima volta impari a prendermi per il culo, stupido idiota!»
si tolse dalla testa tutta la pasta, non che servisse a molto, e mi guardò dritto negli occhi.

«non hai idea di quello che ti aspetta e non mi interessa se sei una femmina o no.»
«ohw, che galanteria, Wesley!»
si avvicinò a me.
aveva il volto abbassato.
«devi smettere di essere così sfacciata, sei odiosa.»
disse sottovoce.
«e tu dovresti smetterla di essere così..così tu!»
«chiudi la bocca Alyce, credo che ti convenga.»
«non mi fai paura Wesley! per niente, anzi mi fai ridere.»

non rispose.
all'improvviso mi ritrovai a terra, con la guancia dolorante.
mi alzai e lo guardai messaggiandomi la guancia.
«ti rendi conto dello schifo che fai? mettere le mani su una ragazza? hai superato ogni limite!»

Fine Flashback.

 
ce ne siamo date di santa ragione, solo che lui quando io gli davo schiaffi e pughi, rideva, mentre io, quando lui faceva lo stesso mi sentivo male, essendo più forzuto di me, mi faceva male sul serio.
lo guardai mentre se ne stava seduto sulla sedia.
si era cambiato e dalla maglietta si vedeva qualche graffio sparso lungo le braccia.
lui alzò lo sguardo e mi fissò.
io ero messa decisamente peggio.
piena di lividi sulle braccia, petto, faccia e dolori ovunque.
«Alyce..»
sussurrò piano.
«Wesley.»
«m-mi dispiace per oggi.»
lo guardai.
però che bravo attore.
«oh, ma davvero?»
«si, davvero, scusami.»
risi.
«però, sei un bravo attore.»
scosse la testa.
«non sto fingendo, ti voglio bene Alyce, sul serio.»
«ma smettila.»
restammo in silenzio.
«Brooke, Stromberg, il preside vi attende.»
disse la segretaria.
entrammo nella stanza in silenzio.
«oh, il signorino Stromberg e la signorina Brooke, che avete combinato?»
«mi ha buttato tutto il pranzo addosso.»
disse Wes.
«non mi sembra un comportamento da signorine, vero Brooke?»
disse il preside rivolgendosi a me.
«e a me non sembra un comportamente da signori aggredire una ragazza, non è vero Stromberg?»
risposi io con lo stesso tono.
«comunque, nonostante la grave azione fatta da entrambi, ho deciso di non darvi una punizione tanto severa.»
tirai un sospiro di sollievo.
«dovrete solo fare un’ora di detenzione, da soli.»


angolo autrice.
mi dispiace per il capitolo cortissimo, ma non ho avuto molto tempo 
per scriverlo e neanche molte idee, infatti non è uno dei migliori.
inoltre, vorrei aggiungere che nei giorni a venire la storia non verrà aggiornata 
tutti i giorni, sapete, vacanza lol 
spero che non mi abbandoniate c: 
e grazie per le duecento e passa visualizzazioni alla storia! 
xx believeinjdn 

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Capitolo 10
*** capitolo dieci; ***


Capitolo 10.

 
«oh, andiamo, non sarà mica la fine del mondo.»
disse Wesley uscendo dall'ufficio del preside con le mani nella tasca dei jeans.
«oh, beh, certo! non voglio stare in una stanza con un tizio che mi ha ridotto così.»
dissi seguendolo a qualche centimetro di distanza. 
ad un tratto si fermò e mi guardò.
«scusami,okay?»
«no, niente okay. sei stato tu quello che mi ha preso per il culo, io ho semplicemente fatto quello che mi sembrava più giusto fare. ti rendi conto quanto un tuo pugno possa far male?»
gli indicai alcune parti del viso e delle braccia dove si erano formati dei lividi e ripresi a parlare con la voce morzata dalle lacrime.
«e non fanno male solo fisicamente, ma anche emotivamente. mi stavo affezzionando a te, ti credevo davvero un'amico e invece tu mi reputi una fottuta sfigata, come tutti in questa cazzo di città!»
lui mi fissava, iniziavo a vedere tutto sfumato a causa delle lacrime che si accumulavano.
«sei talmente insensibile, non ti facevo così.»
lui rimaneva in silenzio a fissarmi.
corsi verso l'auta detenzione, diedi libero sfogo alle lacrime, infatti iniziai a piangere come non mai nella vita. 
e per chi poi? per un fottuto idiota. 
sapevo che di lì a poco mi avrebbe raggiunto per iniziare l'ora di punizione, così dopo cinque minuti di pianto, decisi di darmi una regolata.
insomma stiamo sempre parlando di Wesley.
perché avrei dovuto piangere per un tipo simile?
mi sistemai un po' e mi sedetti in un banco isolato, e aspettai l'inizio della detenzione.
presi il cellulare e iniziai a giocarci nell'attesa. 
d'un tratto mentre ero concentrata sul mio giochino, abbastanza inutile, Wesley fece il suo ingresso nella stanza.
si sedette al primo banco e anche lui iniziò a giocare col telefono. 
l'ora passò così.
io non rivolsi la parola a lui, lui non rivolse la parola a me.
meglio così, dissi a me stessa.
 
passò una settimana, si avvicinava sempre di più la data del mio compleanno.
diciotto anni.
avrei compiuto la tanta desiderata 'maturità'.
i lividi che mi ero causata nella 'rissa' con Wesley si erano schiariti, ma comunque, ancora visibili. 
da quel giorno io e lui non ci siamo parlati.
come buttare un'amicizia nel cesso. 
per i nostri impegni scolastici io e Aria non eravamo riuscite a sentirci moltissimo, così mi sentivo fottutamente sola.
«Alyce!»
urlò mia madre dal piano di sotto.
«arrivo!»
scesi velocemente di sotto e la trovai con delle brochures di alcuni college, i più 'prestigiosi e costosi' del territorio americano.
«beh, leggi queste brochures e dimmi quale fra queste scuole ti ispira.»
e si ri-inizia con la noia college!
lessi le brochures, e fra tutte quelle che mi attirava di più era l'Unviserità di Boston. 
mamma si sedette accanto a me e mi mise una mano sulla spalla.
«sono felice che tu l'abbia scelta, anche se non è proprio quello che volevamo per te, ma è una delle migliori università del paese.»
«non l'ho scelta, solo mi attira, poi mancano ancora tanti mesi.»
«va bene tesoro, queste altre le metto via?»
«si, tengo solo questa, per il momento.»
le sorrisi, ricambiò.
prese le brochures delle altre università che avevo scartato e sparì dietro la porta.
'Boston University.'
mh, quel nome mi suonava un po' strano.
d'un tratto sentii il telefono vibrare.
lo presi e passai un dito sullo schermo. 
nuovo messaggio; Aria.
 
Da:Aria.
«ciau piccolaa!»
 
oh, ma allora era viva!
 
A:Aria.
«ciauuu.»
 
Da:Aria.
«hai qualcosa da fare stasera?»
 
A:Aria.
«assolutamente nulla, perché?»
 
Da:Aria.
«mh, non ti vedo da molto! ti va di uscire un po? so che è giovedì e domani hai scuola, ma ti prego!»
 
A:Aria.
«okaaay, a che ora? almeno mi metto qualcosa di decente.»
 
Da:Aria.
«verso le 9 p.m!»
 
A:Aria.
«vabene! inizio a prepararmi e vengo da te.»
 
Da:Aria.
«no! vengo io a prenderti, metti qualcosa di 'elegante'. tipo un vestitino. a dopo!»
 
qui c'è qualquadra che non cosa. 
pensai.
iniziai a prepararmi, erano le 8 p.m. 
andai a farmi una doccia e successivamente mi misi alla ricerca di qualcosa di carino.
optai per un vestitino color tiffany e un paio di ballerine blu, capelli sciolti con la treccina a mo' di ciuffo, un leggero trucco poi completai il tutto abbinando dei braccialetti blu. 
il risultato, infondo, era piuttosto carino.
guardai l'orologio.
erano le 9 p.m precise.
 
Da: Aria.
«esci! ti aspetto!»
 
uscii fuori, credendo di trovarmi davanti Aria, ma rimasi stupita tanto quanto la persona che avevo davanti quando incrociai i suoi occhi. 
«sei bellissima, davvero.»
disse.
«Wesley, che ci fai tu qui?»

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Capitolo 11
*** capitolo undici; ***


Capitolo 11

 «Wesley, che ci fai tu qui?»

okay, c'era seriamente qualcosa che non andava.
«sbaglio o dovevi uscire questa sera?»
mi sorrise.
«si, ma non con te. con Aria.»
risposi in tono freddo, portando le braccia incrociate sotto il petto.
«e invece no, tu, tesorino, questa sera, esci con me.»
aveva una canotta, jeans scuro e un paio di adidas al piede.
lo guardai attentamente.
gli mancava qualcosa.
«perché mi fissi così?»
disse quasi sul punto di ridere.
tanto per cambiare.
«non so..ti manca qualcosa.»
mi guardò stranito.
aveva un'abilità innata.
passava dal quasi ridere al serio o allo stranito velocemente, ed era anche divertente quando lo faceva.
«il cappello! ecco cosa ti manca!»
questa volta scoppiò a ridere di gusto.
era bellissimo.
«emh, si in effetti..Aria mi ha detto di non indossarlo. comunque andiamo o no?»
no, no, no, no!
«emh..okay. dove si va?»
mi avvicinai a lui.
mi prese la mano e diede un bacio su di essa.
«questa è una sorpresa.»
mi ucciderà.
pensai.
«stai tranquilla, ti fidi di me?»
«emh..assolutamente no.»
gli sorrisi.
«ah, andiamo bene.»
«dai, andiamo in questo posto 'segreto'..devi darmi alcune spiegazioni.»
«tipo?»
«tipo, perché al posto di Aria ci sei tu?»
rise e mi abbracciò.
«no, allontanati subito Stromberg!»
«scusa.»
si allontanò ridendo.
 
dopo quasi mezz'ora di cammino, arrivammo nel posto 'segreto'.
Wes mi aveva coperto gli occhi con una benda, non vedevo nulla.
«se la tua intenzione era fare il giro intorno al mondo, ci sei riuscito.»
«pensavo che ti sarebbe piaciuto, principessa.»
«ascoltami Wes, il tuo cervello già fa fatica di se, non sforzarlo ulteriolemente.»
rise.
«eccoci, siamo arrivati.»
sciolse la benda.
quello che mi ritrovai ad ammirare era fantastico.
un gazebo in mezzo alla spiaggia, con delle candele tutte intorno.
romantico.
«è bellissimo qui.»
dissi sorridendo.
«mi fa piacere che ti piaccia.»
mi sorrise.
«chi l'avrebbe mai detto che in quella testa si nascondesse una parte di cervello che funzionasse ancora?»
risi.
«lo prenderò come un complimento..ora vieni con me.»
mi prese la mano e mi portò all'interno del gazebo, dove c'era una tavola apparecchiata con delle sedie.
lasciò la mia mano per spostare la sedia dove mi sarei dovuta sedere e poi andò a sedersi al suo posto.
che romantico, da voltastomaco.
pensai.
sul tavolo c'era una meravigliosa pizza margherita.
eeeeeh, il romanticismo..puft, sparì.
alzai il sopracciglio.
«umh..emh..pizza? sei serio?»
«non sono poi così romatico, mentre proggettavo questa serata, mi stupivo di me stesso, insomma..è una cosa che fanno i ragazzi con le proprie ragazze, mentre io l'ho fatto per farmi perdonare da una piccola principessa furiosa.»
sorrisi.
presi un pezzo di pizza e iniziai a mangiarlo.
mi guardavo intorno nel frattempo, finito il primo pezzo, mi voltai verso il cartone contenente la pizza per prenderne un'altro..ma non c'era più.
«Wesley!»
«che c'è? sei lenta e io avevo fame.»
gli feci la linguaccia, rise.
«mi spieghi adesso?»
«cosa dovrei spiegarti?»
«per esempio, perché ci sei tu qui al posto di Aria.»
presi un bicchiere e lo riempii d'acqua, mentre aspettavo che Wes iniziasse a parlare.
bevvi qualche sorso e poi lo rimisi sul tavolo.
«allora?»
«beh, conosco Aria da almeno due anni, è la ragazza di mio fratello Keaton..»
«aspetta, cosa?! è la ragazza di Keaton?»
«si, perché non lo sapevi?»
«secondo te, avrei reagito così se lo sapessi, genio?»
rise.
«giusto.»
ma che schifo di migliore amica, non mi aveva neanche detto che era fidanzata con uno dei fratelli Stromberg.
«emh, comunque, lei mi ha suggerito di fare qualcosa di 'romantico' per farmi perdonare da te e ci sono riuscito, a quanto pare. è un genio.»
«già, le ho insegnato tutto io.»
dissi per poi scoppiare a ridere.
«Aria e Keaton..non ci posso credere, ecco perché ti trovavo ovunque andassi, era lei che te lo diceva!»
«beh, non proprio..il nostro primo incontro non l'avevamo programmato io e Aria, è successo per caso..povero il tuo bel sederino.»
lo guardai male.
«okaay, la smetto..comunque come ti senti tu?»
«bene, i lividi sono molto meno evidenti.»
«lo vedo.»
mi passò una mano sulla guancia e si morse il labbro.
cosa cazzo..aiuto.
si avvicinò a me.
eravamo vicini..molto vicini.
sentii la vibrazione del mio telefono.
ma..ma perché, con tanti momenti proprio ora doveva arrivarmi un messaggio?
«emh..scusami.»
degludì e tornò al suo posto.
passai un dito sullo schermo.
nuovo messaggio; Aria.
 
Da:Aria.
«allora come sta andando con Wesley?»
 
A:Aria.
«va bene, e tu, lurida babbana, come osi mentirmi?»
 
Da:Aria.
«emh..dai! almeno è stato carino e dolce!»
 
A:Aria,
«non intendo su Wes, ma su te e Keaton!»
 
Da:Aria.
«ops, scuusa.»
 
A:Aria.
«me la pagherai, lurida babbana.»
 
Da:Aria.
«si, si..poi mi ringrazierai! mi raccomando piccioncini, ricordate il preservativo, anche se Wes, in momenti simili, ne ha sempre uno con se. godetevi la serata!»

 
lessi il messaggio schifata, Wes vedendo la mia reazione mi tolse il telefono dalle mani e lo lesse.
«mia cognata mi conosce, a quanto leggo.»
rise e mi restituì il cellulare.
«che donna sporca è..comunque, io devo tornare a casa.»
mi alzai.
«ti accompagno, non è sicuro qui, lo sai.»
disse Wes.
annuii e mi accompagnò a casa.
una volta arrivata sulla soglia, gli diedi un bacio sulla guancia.
«sei perdonato, in parte..»
«aw, mi sento meglio adesso.»
disse mettendo una mano sul cuore.
risi.
«a domani.»
sorrisi ed entrai in casa.
c'era qualcosa di strano nell'aria, l'avevo già capito da me, ma non volevo ammetterlo a me stessa.
non potevo cadere di nuovo in quella strana trappola che tutti prima o poi conosciamo, non volevo. 

angolo autrice;
ciau bellissime! 
ho visto che il capitolo precedente non è stato di gradimento, neanche a me piace.
comunque, volevo ringraziarvi per il 'successo' della storia, 
ieri ho scoperto che è fra le preferite e fra quelle più recensite positivamente.
oh, e ci tenevo a ringraziarvi anche per le trecento e passa visualizzazioni e per le recensioni
meravigliose che leggo, spero di ricerverne ancora di più c:
xx believeinjdn.

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Capitolo 12
*** capitolo dodici; ***


Capitolo 12

 
A:Aria.
«tu, vieni subito a casa mia. i m m e d i a t a m e n t e.»
 
Da:Aria.
«ma è mezzanotte.»
 
A:Aria.
«urge una riunione fra migliori amiche, adesso.»
 
Da:Aria.
«forse ho capito, Wes ha dimenticato di mettere il preservativo, e ora hai paura. arrivo!»
 
ma quant'era idiota quella ragazza, dio.
 
A:Aria.
«sai, avvolte mi chiedo se sei così di natura o se fingi, ma che cazzo hai nel cervello?! vieni qui subito idiota!»
 
Da:Aria.
«mi sento offesa..apri la porta capra!»
 
scesi velocemente le scale e corsi verso la porta.
l'aprii. 
«eccoti, finalmente! dobbiamo parlare.»
«ma perché?»
«perché si. e ora muoviti.»
la presi per mano e la trascinai nella mia stanza.
«allora, racconta!»
dissi sedendomi sul letto a gambe incrociate.
«cosa devo raccontarti?»
«mh, per esempio cos'è sta storia che stai con Keaton e perché non mi hai detto nulla.»
mi guardò, poi si sedette sulla sedia che avevo vicino alla scrivania e si avvicinò a me.
«non c'è molto da raccontare, Aly..semplicemente non te l'ho detto perché so che reazione hai quando sai che qualcuno è fidanzato.»
la guardai stranita.
«scusami?»
«aspetta che hai capito?intendo che quando sai che qualcuno si fidanza cambi, cioè diventi triste, depressa..tu sei la mia migliore amica, mi sento male quando ti vedo in quelle condizioni.»
le sorrisi.
«aaw, hai un cuore!»
prese un cuscino e me lo lanciò, risi.
«tu invece?»
«io cosa?»
dissi ri lanciando il cuscino.
«com'è andata con Wesley?»
«è andata bene, è stato.. umh.. romantico, solo che con quella pizza ha rovinato un po' tutta l'atomosfera..mi piacerebbe uscirci di nuovo.»
«e la parte più divertente?mh?»
mi guardò maliziosa. 
ma te guarda questa, pensai.
«non abbiamo fatto nulla.»
la sua faccia avrebbe fatto morire dal ridere chiunque ci fosse nella stanza.
scoppiai a ridere mentre lei diceva cose del tipo 'non ci posso crede' o 'ti sei fatta scappare un'occasione irripetibile con Wesley!' 
«tu invece? 'l'occasione irripetibile' l'hai avuta con Keaton?»
arrossì e abbassò lo sguardo.
«ma..Alyce, sono cose private.»
«disse colei che me l'ha chiesto per prima!»
risi.
«emh..okay, non ancora, ma ci siamo andati vicino.»
hai capito la piccola e innocente Aria.
quella sera Aria rimase con me, era da tanto che non stavamo insieme a ridere e scherzare.
come al solito, la mattina mi svegliai prima io, così preparai la colazione ad entrambe.
mentre aspettavo che Aria si svegliasse, presi il cellulare. 
un messaggio.
passai il dito sullo schermo e lo lessi, era da parte di Wesley.
 
Da:Wes.
«sono stato bene con te, spero che non sia la nostra ultima uscita, ho ancora tante cose in serbo per farmi perdonare come si deve..»
 
A:Wes.
«nah, non sarà l'ultima volta..spero solo che non sia una cena con prospettiva romantica che viene rovinata da una pizza..»
 
nessuna risposta dopo dieci minuti di attesa.
sentii suonare alla porta.
aprii e mi ritrovai Wes col suo fantastico sorriso davanti.
«allora, principessa, ti andrebbe un po' di surf?»
oh povero il mio cuore.
«mh, certo. ma qui ho Aria che dorme e non posso lasciarla sola.»
«so io come svegliarla, ha dormito a casa mia tantissime volte.»
«mh, entra pure allora.»
gli feci spazio e lui entrò.
«dov'è il bagno?»
«su per le scale, infondo al corridoio seconda porta a destra.»
«e la tua stanza?»
«su per le scale, infondo al corridoio prima porta a sinistra.»
«bene..allora io vado a preparare lo scherzo, tu nel frattempo vai in camera e cerca di svegliare Aria.»
annuii e andai in camera.
mi avvicinai a Aria che dormiva tranquillamente.
«Aria..Aria..svegliati, dai.»
le sussurrai dolcemente, ma niente, continuava a dormire.
fece il suo ingresso in camera Wesley con un secchio traboccante d'acqua.
«qualcosa mi dice che presto la mia camera diventerà un acqua park.»
rise.
ti ucciderò Wesley. pensai.
venne vicino a me,che ero accovacciata al letto, mi diede un bacio sulla guancia.
«comunque buongiorno.»
arrossii e abbassai lo sguardo.
«ora..svegliamo la signorina Jones,meglio se ti allontani di poco.»
feci come disse.
si alzò e gettò tutta l'acqua addosso ad Aria, che poverina, si svegliò urlando come una posseduta.
«ODDIO, IL MAREMOTO! ALYCE SALVIAMOCI!»
sia io che Wes scoppiammo a ridere come due stupidi.
Aria si guardò intorno, poi posò lo guardo sul secchio che fino a poco prima conteneva l'acqua, che era retto da Wes. 
«Stromberg, sei fottuto.»  

 
angolo autrice.
ciau bellissime!
buon ferragosto!
spero che questo capitolo sia di vostro gradimento,
le visualizzazioni dei capitolo in sono arrivate a oltre cento, mentre il primo 
a più di quattrocento. ce, io vi amo!
comunque, se vi va seguitemi su twitter! sono ' luxvato ',chiedetemi il 
follow back e vi seguo! c:
vi adoro! 
xx believeinjdn 

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Capitolo 13
*** capitolo tredici; ***


Capitolo 13

 
«Stromberg, sei fottuto.»  
 
iniziarono a rincorrersi per tutta la casa, provocando un disordine pazzesco.
ridevano, cadevano, erano a dir poco adorabili. 
soprattutto Wes.
«si okay, bambini, ora fermatevi!»
i due intelligentoni si fermarono proprio sulle scale, prima Aria, poi Wesley ed entrambi caddero.
corsi velocemente lungo le scale per raggiungerli.
«oh dio! vi siete fatti male?»
ma che domanda idiota..
Wesley si alzò per primo, ridendo, poi aiutò Aria.
«ma va..per uno che è appena caduto dalle scale, sto più che bene.»
scesi velocemente le scale, raggiungendoli.
«sicuro di stare bene?»
«tranquilla, sto bene.»
disse sorridendomi.
«oh, ma com'è bello non avere nessuno che mi calcola, dopo un volo sulle scale!»
risi.
«scusami Aria, tu stai bene?»
la guardai e le sorrisi.
«si dai, sei uno stronzo Stromberg!»
«ho sentito di peggio, Aria.»
rise. 
«allora, surf?»
disse, rivolgendosi a me.
«mh, vabbene. vado a mettermi il costume.»
salii di sopra, e iniziai la ricerca.
optai per uno con la mimetica militare e azzurro, con un pantaloncino azzurro a vita alta e una canotta bianca.
legai i capelli in una coda alta, indossai i miei infradito bianchi e scesi di sotto.
trovai Wesley seduto sul divano con i piedi sul tavolino, nessuna traccia di Aria.
l'ha eliminata e tipo bruciata per far sparire il suo corpo velocemente?
pensai.
«oh, ma fa come se fossi a casa tua.»
dissi con tono sarcastico.
lui mi guardò, poi sorrise.
doveva smetterla, o prima o poi mi avrebbe fatto morire.
«Aria?»
«è tornata a casa per cambiarsi, ci raggiunge con Keats.»
«oh no, si baceranno fino allo sfinimento, e noi reggeremo il palo.»
«potremo imitarli..»
lo guardai male.
«testa di cazzo.»
risi.
«allora, andiamo?»
mi chiese dopo poco.
si alzò e venne vicino a me.
«certo, solo che non è che sono molto brava con il surf..»
«neanche con lo skate, se è per questo.»
gli diedi uno schiaffetto sull'enorme spalla.
ridacchiò.
«facciamo che ti dò una mano, vabene?»
annuii e sorrisi.
«bene allora andiamo prima che si faccia ancora più tardi.»
ci avviammo verso la spiaggia.
durante il traggitto mi prese per mano.
lo guardai stranita.
«sai già che sono strade pericolose, se ti vedono..»
«..se ti vedono con me mano nella mano,non si avvicina nessuno, lo so.»
«ecco, quindi non fare storie e non guardarmi in modo strano.»
«oh, vabene.»
notai un leggero rossore sulle guance mentre lanciava uno sguardo sulle nostre mani intrecciate.
oh, quant'è dolce!
arrivammo sulla spiaggai pochi minuti dopo.
«surfisti, surfisti fighi ovunque.»
dissi lasciando la mano di Wesley.
lui mi tirò a sè.
«non devi allontanarti da me.»
annuii.
«vieni, andiamo ad affittare delle tavole.»
«ma non avevi una tutta tua?»
«emh, si è rotta.»
l'avrà lanciata in testa a Keats o Drew, pensai.
«come si è rotta?»
«l'ho lanciata ad un tipo che ti stava fissando il sedere quando ci siamo visti l'ultima volta in spiaggia. tu non hai sentito, ma quel tipo disse 'che figa allucinante, un po' rotondetta, ma sarebbe favoloso scoparla.'»
«ma che schifo..»
«già.»
andammo a prendere delle tavole al capanno del surf e poi andammo in acqua.
salimmo sulla tavola da surf e nuotammo abbastanza lontano, così avremmo potuto prendere le onde in modo soddisfacente.
«è semplice, Alyce, non ci vuole tanto, basta che prendi la spinta e che ti alzi sulla tavola velocemente, ora ti faccio vedere come, tu non muoverti da qui.»
mi mostrò come fare, sembrava facile..sembrava.
mentre aspettavo l'onda giusta, sentii qualcosa urtare la tavola.
mi girai ma non vidi nulla.
tranquilla Alyce. 
continuavo a ripetermi invano. 
avevo un brutto, bruttissimo presentimento.
aspettai un'altro po', finalmente arrivò quell'onda del diavolo. 
feci esattamente come mi aveva mostrato Wesley.
nel momento esatto in cui salii sulla tavola sentii un dolore allucinante al piede.
non riuscivo a muovermi, ma in una maniera o nell'altra riuscii a saltare sulla tavola e ad allontanarmi dal punto in cui mi trovavo.
non ero molto lontana dalla riva.
vidi Wes venirmi incontro con la sua tavola. 
«ehi piccola, sei andata bene! peccato che sei caduta.»
mi sorrise.
«mi sono fatta male, o meglio qualcosa mi ha fatto male..»
mi guardò preoccupato.
«ce la fai ad arrivare a riva?non è molto lontano.»
«si, credo.»
in una maniera o nell'altra arrivai a riva. 
Wes venne da me e mi portò in braccio fino a dove si trovavano Aria e Keats, che nel frattempo erano arrivati.
«allora, mi dici che cazzo è successo? hai un graffio enorme sul polpaccio, come te lo sei fatto?» 
«non lo so! qualcosa ha urtato la tavola, poi mentre stavo salendo sulla tavola mi ha graffiato.»
«quando è con te si ferisce o viene ferita sia emotivamente che fisicamente,Wes.»
disse Aria. 
lui abbassò la testa. 
guardai male Aria.
«non è colpa tua, tranquillo.»
dissi sporgendomi verso di lui e dandogli un bacio sulla guancia.
arrossì.
e adesso ti sei auto fottuta Aly, complimenti.

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Capitolo 14
*** capitolo quattordici; ***


Capitolo 14

 
«c'è amore nell'ariaaaa.»
disse Keaton.
arrossii di copo e abbassai la testa.
«sta zitto Keats, andiamo a fare il bagno.»
«ma non ne ho voglia Aria..»
«non era una domanda, tu vieni e basta.»
povero Keaton..
alzai lo sguardo e vidi Aria mentre trascinava Keaton in acqua. 
«povero Keaton.»
disse Wes dopo un po'.
«povera me che la sopporto da quando avevo otto anni.»
risi.
«ma dai! comunque, ti fa male la gamba?»
«adesso no, ma una cosa mi tormenta..cosa mi ha sfiorato?»
«forse un'onda un po' troppo alta che ti ha dato l'impressione che qualcosa ti urtasse.»
«si e il graffio sul polpaccio? non credo che l'acqua sia capace di graffiare!»
«non credo proprio che sia stato uno squalo, insomma, qui alzano delle barriere per tenerli fuori.»
«oh Wes, tu si che sai come mettermi ansia.»
rise.
«umh, vieni qui.»
che cosa?
«scusami?»
«vieni qui.»
mi sorrise. 
andai vicino a lui. 
mi prese in braccio, si alzò e andò verso l'acqua.
«perché ho un brutto presentimento?»
rise.
«stai tranquilla, non ti butto in acqua.»
vicino a lui, o meglio, fra le sue braccia, a riva? certo, sono tranquillissima!
«torniamo indietro?ti prego, non voglio stare qui!»
dissi stringendolo di più.
avevo le braccia intorno al suo collo e il viso sopra la spalla, lui lasciò le mie gambe,che finirono in acqua e avvolse le sue braccia intorno alla mia vita.
sembravamo una di quelle coppie super dolci che si baciano a riva di mare.
alzai la testa e incrociai il suo sguardo.
c'era qualcosa di strano nell'aria.
avevo il cuore a mille, temevo che potesse uscire dalla cassa toracica, ma il fatto veramente strano era che anche il suo cuore batteva all'impazzata. 
il tempo sembrava scorrere lentamente, mentre fissavo i suoi meravigliosi occhi. 
una voglia innata di baciarlo cresceva dentro di me.
mi tirò ancora di più a sè, in modo che i nostri corpi combaciassero perfettamente.
rabbrividii.
mi sorrise. 
chinò la testa e schiuse le labbra, feci lo stesso. 
eravamo vicini..decisamente troppo vicini.
le nostre labbra riuscivano a sfiorarsi..
«che succede qui?»
ci staccammo e Wes mi diede una spinta che mi fece cadere in acqua. 
testa di cazzo.
«ma niente, voleva fare un bagno e l'ho accompagnata.»
ceerto, come no.
Aria e Keaton ci guardavano come a dire 'ma a chi voleta farla bere? per favore.'
mi alzai. 
«comunque io torno a casa, vado a medicarmi la gamba. Aria, vieni con me?»
«certo, devi spiegarmi taaante cose signorina Brooke.»
ma anche no?
«quiindi, ci vediamo.»
diedi un bacio sulla guancia a Keats e abbracciai Wes, Aria salutò il suo ragazzo baciandolo come se non ci fosse un domani 
a sto punto..perché non te lo mangi? 
pensai.
poi,diede una pacca sulla spalla a Wes.
raccogliemmo le nostre cose e andammo a casa mia.
 
«quiindi fra voi non c'è niente, vero, mia piccola Aly?»
disse Aria, una volta finito di disinfettarmi la 'ferita' sul polpaccio.
«così sembra..»
dissi sedendomi sul letto.
«e invece sembra che ci sia del..emh..tenero fra voi, sai?»
«se certo, Wes innamorato di me? come no.»
«non so se Wes è innamorato di te, ma tu lo sei di lui, questo è certo.»
«no Aria, non è vero..»
mi sorrise.
«non c'è nulla di male..insomma, prima o poi bisogna innamorarsi.»
«sai già cos'è successo l'ultima volta ,Aria.»
l'ultima volta che mi ero innamorata di qualcuno caddi in depressione, dopo essere stata trattata malissimo e stuprata dal tipo di cui ero perdutamente innamorata.
«Wes non è come John.»
non risposi.
solo il suo ricordo mi faceva salire il vomito.
Aria mi abbracciò forte, ricambiai l'abbraccio.
«diciamo che Wes è solo più idiota di qualsiasi altra persona esistente sulla faccia della terra.»
scoppiammo a ridere. 
Aria rimase con me per tutto il resto della giornata, poi andò via. 
mentre ero distesa sul letto a leggere uno dei miei libri preferiti, mi arrivò un messaggio.
passai un dito sullo schermo e lo lessi, era di Wes.
 
Da:Wes.
«domani andiamo, da soli, al parco degli skate..ti insegno ad andarci come si deve, senza far del male al tuo povero sederino.»
 
A:Wes.
«vabeeene, e il mio 'povero sederino' ti ringrazia in anticipo!»
 
avevo un sorriso che andava da un'orecchio all'altro..e l'avevo solo per un suo messaggio.
ormai era chiaro.
ero perdutamente, incodizionalmente, completamante innamorata di Wesley.

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Capitolo 15
*** capitolo quindici; ***


Capitolo 15

 
Da:Wes.
«allora principessina, sei pronta?»
 
A:Wes.
«si, dove sei principessino coglione?»
 
Da:Wes.
«sempre dolcissima tu..comunque sono fuori casa tua. muoviti!»
 
quel giorno indossai un jeans chiaro, una t-shirt viola abbinata a vans viola e feci una treccia ai capelli, un leggero trucco e via, pronta per cadere dallo skate.
scesi di sotto, quel giorno in casa c'era mia madre, cosa molto insolita.
era seduta sul divano, col suo portatile sulle gambe.
«dove vai Alyce?»
«esco.»
«con Aria?»
«no, con Wesley.»
mi guardò alzando il sopracciglio.
«Wesley?»
«Stromberg.»
aggiunsi poi.
«questo nome non mi dice nulla di buono.»
«peccato, è un ragazzo dolcissimo.»
«io sono convinta che per te sia perfetto John.»
«peccato che 'John' sia in prigione per avermi violentato, ricordi mami?»
stette zitta.
stupida mamma in pieno della crisi di mezza età che spara cazzate a tutto go go go.
«ora se vuoi scusarmi.»
presi lo skate e mi avviai verso la porta. 
«Alyce, io e tuo padre partiamo questa sera.»
che novità!
la guardai.
«ma davvero? e dove andate?»
«Boston.»
«perché?»
«tuo padre farà uno stage lì per qualche settimana, poi visiteremo l'università che hai scelto.»
«io non ho scelto proprio niente!»
aumentai il volume della voce, cosa che la faceva innervosire..parecchio anche.
mi guardò male.
«silenzio. non dovevi uscire?»
«ma vaffanculo.»
dissi sottovoce.
presi lo skate e uscii di casa, finalmente.
vidi Wes seduto sul marcia piede, sorrisi.
corsi verso di lui.
«ehi.»
dissi una volta arrivata accanto a lui.
alzò lo sguardo e mi sorrise.
«ehi piccola.»
gli diedi un bacio sulla fronte, rise.
«pronta?»
«prontissima.»
si alzò e ci avviammo verso il parco,questa volta però non mi prese per mano, visto che continuava a fare su e giù con lo skate, facendomi cadere anche.
tanto amore/odio per te, Wes.
 
arrivammo al parco degli skate, era stranamente deserto.
«c'è moltissima gente a quanto vedo.»
dissi con tono ironico.
«tantissima, guarda, non si può nemmeno camminare.»
rispose lui con lo stesso tono.
risi.
«mi scusi signorino Stromberg, lei non doveva insegnarmi a fare skateboard?»
«ma certo signorina Brooke.»
mi sorrise.
«allora, metti lo skate a terra.»
misi lo skate a terra, poi lo guardai.
fece un mezzo sorriso.
si avvicinò a me e mi prese per i fianchi.
«che fai?!»
«sh, fidati di me.»
mi mise sullo skate,e sempre mantendendomi dai fianchi, iniziammo a girare per il parco. 
che cosa dolcissima.
«okay, adesso va' da sola.»
mi diede una spinta e iniziai ad andare da sola.
«no Wesley, ti prego! aiuto!»
«sta' tranquilla! stai andando bene!»
«Wesley sto per cadeeeere!»
e infatti dopo quindici secondi mi ritrovai a terra col mio sederino adorato dolorante.
Wesley corse verso di me.
«stai bene?»
lo guardai tipo 'sono appena caduta, come dovrei stare?'
«sei un coglione! ti avevo detto che cadevo!»
«andiamo tesorino, non hai nulla, mi dispiace per il tuo sederino.»
sorrise.
«vieni, ti aiuto ad alzarti.»
mi aiutò ad alzarmi.
«grazie Wes!»
«oh di nulla.»
«fottiti.»
«fottimi tu.»
lo guardai male. 
«nei tuoi sogni, carino.»
«mh, saranno dei sogni fantastici allora.»
alzai il dito medio nella sua direzione.
non so come ma mi ritrovai in braccio a lui, con le gambe strette intorno alla sua vita , le braccia intorno al suo collo, e con le sue mani sul mio sedere per reggermi.
«cosa diamine..»
«ssssh...»
eravamo nella stessa situazione del giorno precedente.
avevo il cuore che batteva all'impazzata, come il suo d'altronde.
chinò la testa e schiuse le labbra.
feci lo stesso.
sta volta nessuno ci avrebbe disturbato.
annullò la distanza che c'era fra noi e mi ritrovai le sue labbra sulle mie. 
oh my god.

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Capitolo 16
*** capitolo sedici; ***


Capitolo 16

 
«Alyce! Wesley!»
ci staccammo dal nostro quasi bacio e Wesley, come al solito, mi fece cadere. 
coglione, bastardo, rincoglionito!
lo guardai male.
«scusa.»
mi porse la mano, la presi e mi aiutò ad alzarmi.
ci ritrovammo davanti Aria, Keaton e Drew.
ma perché!che tormento.
«ma cosa stavate facendo?»
disse Aria.
«Aria, qualche volta nella vita dovresti farti i fatti tuoi.»
dissi sorridendole.
mi guardò male.
«che stavate facendo quindi?»
disse Drew.
«emh, privacy?»
disse Wes.
«non me la racconti giusta fratello.»
«e invece si, comunque nulla, è caduta come un sacco di patate dallo skate.»
«chissà grazie a chi.»
dissi guardando male Wes.
sorrise.
«senti smettila, mi sono fatta male grazie a te, quindi fra poco torno a casa.»
«ribadisco il fatto che quando sta con te si fa sempre male.»
disse Aria.
«sta zitta Aria.»
«ti ricordo tesoro, che vivo in un paese dove c'è la libertà di parola.»
«si, ma se non vuoi finire su pagina della cronaca nera, ti consiglio di stare zitta.»
e per miracolo divino si stette zitta, senza fiatare.
«okay, io vado.»
«me ne vado anche io.»
disse Wes. 
«oohw, che amori.»
disse Keaton. 
«ti do lo skate in testa, sta zitto Keaton!»
«tu osa far del male al mio ragazzo e io ti tolgo la possibilità di scoparti Alyce e riprodurti in futuro!»
alla minaccia/affermazione di Aria scoppiai a ridere, mentre Wes rimase di stucco.
«non ti sembra leggermente esagerato? insomma, io voglio un bel nipotino con cui giocare.»
«si anche io vorrei vedere un Wes in miniatura.»
«ma voi state malissimo.»
dissi per poi ridere. 
presi il mio skate da terra e salutai tutti, non aspettai neanche Wes, mi avviai verso l'uscita. 
dopo neanche due minuti, mi arrivò un sms.
passai il dito sullo schermo.
 
Da:Wes.
«dove sei?»
 
A:Wes.
«sto tornando a casa.»
 
Da:Wes.
«quante volte ti ho detto che non devi stare da sola per le strade? sono pericolose!»
 
A:Wes.
«ascoltami, tesorino, ho quasi diciotto anni, so cavarmela da sola.»
 
Da:Wes.
«certo, l'ultima volta un tizio ti perseguitava in macchina, ricordi piccola Aly?»
 
ed ecco che ritornava a fare lo stronzo. 
soffrirà di qualche crisi di bipolarismo, probabilmente.
 
A:Wes.
«soffri di bipolarismo acuto, vero, Wes?»
 
Da:Wes.
«scusami?»
 
A:Wes.
«passi da dolcezza innata a modalità stronzo, in un batter d'occhio.»
 
Da:Wes.
«anche tu, piccola.»
 
A:Wes.
«non sono io che prima cerco di baciare qualcuno e dopo la fa cadere a terra,piccolo.»
 
sentii ridere, mi voltai e lo vidi.
Wesley passione stalker colpisce ancora!
«oh ma guarda un po' chi c'è! da quant'è che non ci vedevamo eh Wes?»
sorrise.
«vieni dai, ti accompagno a casa.»
«ma quanto puoi essere cocciuto? ci arrivo da sola.»
sbuffai. 
«se non vieni con me, ti prendo in braccio , okay?»
almeno non mi stanco.
«ci sono dei bei lati positivi a tal proposito.»
mi guardò stranito.
«io non mi stanco se tu mi porti in braccio a mo' di principessa.»
«e io posso vedere le tue tette.»
lo guardai male, scoppiò a ridere. 
«preferisco camminare da sola, sulle mie gambe.»
«mano.»
«mano?»
«dammi la mano Aly.»
«sei uno strazio, lo sai?»
dissi iniziando a camminare più velocemente, ma niente, non riuscivo a superarlo.
mi arresi e gli presi la mano.
dopo poco arrivammo a casa mia. 
«allora, ci sentiamo Aly.»
«sono sola in casa, mi fai compagnia?»
«vabene, okay.»
sorrise, poi mi diede un bacio sulla guancia.
entrammo in casa e  lui si distese sul divano. 
«oh, fa' come se fossi a casa tua, io vado a farmi la doccia, guai a te se ti trovo in camera mia.»
«tranquilla Aly, al massimo mi trovi nella doccia.» 
lo guardai male, rise.
«scherzo scema, vai tranquilla, me ne sto qui.»
ma perché tutte ste' idee geniali vengono a me?
 
angolo autrice.
ee, ciau!
volevo ringraziarvi per aver fatto arrivare la storia al quarto posto 
fra quelle più popolari, non potete neanche immaginare quanto sia 
importante per me, che scrivo storie da almeno tre anni che non hanno 
avuto alcun successo. grazie infinite!
vedo però che le visualizzazioni e le recensioni sono diminute tanto, 
cosa che mi fa scendere il morale a zero proprio, forse la storia annoia?
ditemi in cosa posso migliorare o posso cambiare e vedrò che fare c:
xx believeinjdn. 

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Capitolo 17
*** capitolo diciassette; ***


Capitolo 17

 
una volta uscita dalla doccia, indossai velocemente il ricambio che avevo preso e scesi di sotto.
non vidi Wes da nessuna parte, ciò mi fece pensare a due cose: 
era scappato o era in camera mia convinto che dopo aver fatto la doccia sarei andata lì e che lui in quell'istante avrebbe, poi, potuto scoparmi?
ma che cazzo ti viene in testa..pensai.
«Wes?»
«sono in cucina Aly.»
ah ecco, ora mi manda al fuoco la casa.
«che cosa stai combinando Stromberg?»
«sono venuto a prendere un bicchere d'acqua,dovevo morire di sete?»
«non è che sarebbe chissà quale perdita per gli esseri umani..»
rise. 
«per te invece?»
lo guardai stranito.
«cosa?»
«per te non sarebbe una grande perdita?»
arrossii.
«beh..»
«mh?»
«beh..si, cioè, non capire male, se te ne vai tu io con chi litigo/mi faccio stalkerare ogni giorno?»
rise, avvicinandosi a me, indietreggiai.
«e chi fisseresti ogni giorno?»
«bello, io non ti fisso!»
«certo, come no, scommetto anche che mi sogni.»
«mi dispiace, ma sono incubi, non sogni, mio caro.»
andai a sbattere contro il muro.
game over Alyce.
lui mise entrambe le braccia sul muro, per far sì che non scappassi.
«scommetto anche che scrivi il mio nome ovunque, circondato da cuoricini.»
«credi che il mondo giri solo intorno a..»
non mi diede neanche il tempo di finire la frase che mi baciò.
stavolta era un bacio..vero.
le nostre labbra si fusero, ebbi un brivido.
in quell'istante misi il cervello in pausa e mi concentrai totalmente a quello che mi stava accadendo.
era una delle sensazioni più belle che mi potessero capitare.
lo strinsi forte.
ad un certo punto, Wes mi sollevò come se non pesassi nulla e avvolsi le gambe intorno alla sua vita.
nessuno dei due osava staccarsi, le nostre labbra sembravano incollate. 
era come se entrambi avessimo fame l'una dell'altro.
era un momento..umh..perfetto? 
si forse era l'aggettivo ideale per descrivere quel momento.
ma qualcosa mi fece venire i brividi, e di certo non era per l'eccitazione, anzi. 
erano brividi di paura. 
la sua mano che vagava sotto la mia maglietta.
mi staccai bruscamente.
«n..no.»
eravamo entrambi senza fiato, respiravamo a fatica. 
lui appoggiò la sua fronte alla mia e mi guardò negli occhi.
«c..che succede piccola?»
«non posso..non adesso.»
avevo gli occhi gonfi di lacrime, solo ricordando quella sera.
lui mi sorrise, poi mi baciò di nuovo.
«tranquilla..è stata colpa mia, non sono riuscito a controllarmi..»
disse allontandosi e facendomi scendere.
oh, questa volta non mi ha fatto cadere. 
pensai. 
gli sorrisi.
«non piangere.»
disse passandomi un dito sotto gli occhi.
«sei dolce.»
dissi senza pensarci due volte.
mi guardò stupito.
«pensi che io sia dolce?»
«certo che lo sei.»
mi sorrise mentre io rischiavo di svenire.
lo presi per mano e lo portai sul divano.
«oh, l'innocente Alyce prende iniziativa.»
«oh, ma zitto.»
rise. 
restammo per un po' sul divano a ridere, parlare, baciarci di tanto in tanto.
d'un tratto, però, mi guardò stranito.
«che c'è? perché mi guardi così?»
«perché..sei bella.»
ohwwww.
«e mi guardi così perché sono bella?»
«con quanti ragazzi sei stata? non dirmi che io sono il primo che hai baciato.»
rimasi un po' spiazzata da quella domanda.
«no che non sei il primo.»
«posso sapere perché hai reagito in quel modo prima?»
okaaay, e ora che cazzo gli racconto? 

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Capitolo 18
*** capitolo diciotto; ***


Capitolo 18 

 
«posso sapere perché hai reagito in quel modo prima?»
 
«in che senso?»
«quando ci stavamo baciando, prima che ti toccassi era tutto umh.come dire..normale, poi quando ti ho toccato,ti sei fermata..avevi paura..perché hai reagito così?»
degludii.
«emh..mi è successo una cosa..»
«cosa?»
«il mio ex ragazzo, mi ha violentato.»
sgranò gli occhi. 
«c..come ti ha violentato?!»
forse infilando il suo schifo coso con violenza dentro di me nonostante io mi opponessi?
«sai come funzionano ste cose..non sto qui a raccontarti..»
abbassai la testa.
lui mi prese una mano e la strinse forte.
«intendo, perché l'ha fatto? cos'è successo? spiegami.»
alzai lo sguardo e lo guardai per qualche secondo.
«due anni fa..John, così si chiama il mio ex, era partito per..umh, Parigi, e ci era stato per tipo due settimane, con i suoi. quando è tornato qui, la prima cosa che ha fatto è stato rinfacciarmi che non l'avevo telefonato, messaggiato, nulla, quando invece non era così e poi con il fuso orario era molto difficile sentirci. i miei genitori non erano in casa, erano ad uno stage di Barcellona o Austin, non ricordo bene. comunque iniziammo a litigare, e lui preso da tipo furia iniziò a dirmi cose del tipo 'sei una puttana!' 'troia!' e roba del genere, dopo gli insulti, iniziò a mettermi le mani addosso..dopo avermi picchiato, lui mi sorrise, credevo che si sarebbe fermato, che mi avrebbe chiesto scusa e che avremmo fatto pace, ma no. non so con che cosa mi colpì, ma ricordo il dolore forte che sentii alla testa e poi persi i sensi per qualche minuto, questo gli bastò per mettermi sul letto e spogliarmi. poi quando iniziai a capire di nuovo, me lo ritrovai sopra di me ansimante e sentii un forte dolore provenire dal basso ventre, era dentro di me. ho inziato a dimenarmi, graffiarlo ovunque potessi, schiena, braccia, spalle, ma lui niente, non si muoveva, ho iniziato ad urlare sia per il dolore fisico che mi stava facendo provare, sia per il terrore che avevo in quel momento..in quel momento lui mi  strinse le mani alla gola,non riuscivo più a respirare..avevo paura..paura di morire,così smisi di urlare e lo lasciai fare. entrai tipo in trans, non sentivo niente, piangevo solamente, dopo un'infinità di tempo, lui smise..»
alcune lacrime iniziarono a scendere sul mio viso, al solo ricordo di quel momento. 
Wes lasciò la mia mano e si sporse verso di me, poi mi abbracciò, stringendomi forte a sè. 
«tranquilla..è tutto finito, ora ci sono io con te.»
«avresti dovuto vederlo..si vantava con i suoi amici di avermi finalmente sverginato, quel bastardo.»
Wes mi stringeva forte a sè e sembrava che non avesse intenzione di lasciarmi.
«i miei non seppero nulla dello stupro di quell'essere finché un giorno, per una visita ginecologia, il medico disse che non ero più vergine e mia madre volle delle spiegazioni, così gli raccontai tutto e John finì dietro le sbarre.»
«meglio, altrimenti avrebbe passato un brutto quarto d'ora.»
avevo il viso premuto contro la sua spalla, le sue spalle enormi, intorno al mio piccolo e fragile corpo..mi sentivo al sicuro.
restammo il quella posizione per un po' di tempo.
poi lentamente mi allontanai.
«non so per quanto però resterà chiuso lì.»
mi fissò per qualche istante.
«piccola, non lascerò che ti accada qualcosa.»
 
era passato quasi un mese,era Lunedì. 
scuola.
io e Wes ci eravamo accordati già di non fare nulla a scuola.
non ci saremo baciati o sfiorati, altrimenti sarei stata presa di mira da alcune cheerleaders, in particolare modo da Jennifer, la sua ex. 
«Aly!» 
sentii una voce chiamarmi mentre ero totalmente presa nei miei pensieri. 
mi voltai e vidi Kimberly, una compagnia di classe con cui avevo stretto amicizia.
«Kim!»
lei mi raggiunse.
«non ti ho visto a lezione prima, dov'eri?»
«dovevo occuparmi di alcune faccende per il ballo..Jennifer ci stressa tutte quante, vorrei proprio non far parte dell'organizzazione.»
ridacchiò. 
Kimberly era l'opposto di me, era bionda, fisico da modella, ottimo gusto nei vestiti, era a dir poco perfetta.
«vuoi sapere l'assurda idea che ha avuto?»
annuì.
«vuole decorare tutta la stanza di rosa e rosso, e far vestire gli invitati dello stesso colore. ovviamente ha ricevuto tutti no..ce ma ti rendi conto? tutto di rosa e rosso, solo perché sono i suoi colori preferiti, roba da pazzi.»
lei scoppiò a ridere.
ora spiegatemi, perché lei quando ride sembra una di quelle fantastiche celebrità, mentre io sembro una foca che applaude?
ci diriggemmo verso il mio armadietto.
«con chi andrai al ballo?»
mi chiese d'un tratto.
«mh, non so, penso proprio di non venirci..»
lei sgranò gli occhi.
«ma tu devi essere presente!»
scrollai le spalle, poi aprii il mio armadietto.
«poi vedo..tu invece?»
«ci vado con Abe.»
«quel figone di Swarts?»
dissi incredula, lei annuì e poi sorrise.
«ah beh, tu si che sai proprio scegliere!»
rise.
presi il pesante libro di letteratura e chiusi l'armadietto.
«umh, solo che noi non saremo la coppia più attesa al ballo..»
la guardai stranita sistemandomi il libro in mano.
«ma come, non lo sai?»
«cosa?»
«Wesley ha chiesto a Jennifer di andare insieme al ballo!»
 

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Capitolo 19
*** capitolo diciannove; ***


Capitolo 19

 
«Wesley ha chiesto a Jennifer di andare insieme al ballo!»
 
rimasi pietrificata.
il libro che avevo in mano cadde a terra.
«Aly, Aly, ti senti bene?»
prese il mio libro da terra.
«Alyce!»
«e? cosa?»
dissi riprendendomi.
«cosa ti è preso? ti sei tipo paralizzata.»
«tranquilla,non mi è successo nulla.»
mi porse il libro e lo presi.
le sorrisi. 
«umh, scusami, devo andare a lezione.»
e con questo intendo andare ad ammazzare Wesley. 
«ci vediamo in giro Aly!»
mi avviai verso l'aula di letteratura, ci entrai. 
come al solito non c'era nessuno.
approfittai della mia solitudine per mandare un sms a quel coglione.
 
A:Wes.
«tu, io, davanti al mio armadietto alla fine di quest'ora. non mancare.»
 
Da:Wes.
«vabene piccola..per caso è successo qualcosa?»
 
no, ma presto ti succederà qualcosa.
 
A:Wes.
«no, ma ti devo parlare.»
 
Da:Wes.
«vabene, a dopo.»
 
misi via il cellulare e aspettai un po'.
iniziai a ripete qualcosa.
«ehi, questo posto è libero?»
alzai lo sguardo e vidi Katy, una ragazza che veniva dal West Virginia.
Katy era molto simile a me, aveva il mio stesso fisico e il mio stesso colore di capelli, solo che aveva le labbra più carnose delle mie e gli occhi azzurri.
«certo Katy.»
dopo un po' la classe si riempì.
«sentito la notizia?»
disse d'un tratto.
«quale?»
«quella Stromberg che va al ballo di Jennifer.»
e che cazzo..
«lo so, ne parlano tutti.»
dissi sforzandomi di sorridere.
«non ci posso credere, ero fermamente convinta che non sarebbero più usciti insieme! si vede che a Wes mancavano le sue doti da porno star.»
e a lei mancherà sicuramente l'amichetto di Wesley.
a 'salvarmi' da una crisi di nervi fu l'ingresso del prof. 
 
l'ora era finita da qualche minuto, mi diressi verso il mio armadietto, dove vidi che era appeso un bigliettino.
'puoi saltare quest'ora, riunione delle organizzatrici del ballo!' 
Jennifer, quanto ti odio, lurida cosetta viziata.
«piccola, che devi dirmi?»
la voce di Wes mi fece sussultare.
«scusami non volevo.»
mi voltai verso di lui e lo vidi tutto sorridende.
«sai, mi è giunta una voce..»
«quale?»
ma non fare il finto tonto! tanto non mi freghi Wesley.
«sai di cosa parlo.»
«umh, no.»
«mi prendi in giro?! tutti lo sanno!»
dissi alzando leggermente il tono di voce.
«ma cosa Aly!?»
«che vai al ballo di Jennifer!»
lui si zittì e mi fissò per qualche secondo.
«sei gelosa.»
sorrise, lo guardai male.
«gelosa di un coglione? e perché dovrei esserlo?»
«perché stai con me, te lo ricordi o no?»
«certo che lo ricordo a differenza di qualcuno.»
d'un tratto mi ritrovai con le spalle contro l'armadietto.
«no, piccola, non l'ho dimenticato.»
diede un rapido sguardo nel corridoio accettandosi che non ci fosse nessuno e mi baciò.
mi staccai velocemente.
«ma sei impazzito Wes? e se ci vede qualcuno?»
«tranquilla sono tutti in classe.»
«dove dovresti essere anche tu.»
«già..ci vediamo dopo?»
annuii e lui mi diede un leggero bacio per poi correre via.
quel ragazzo era capace di farmi impazzire.
 
finalmente era finito l'orario di lezione, tutti corsero via, tranne noi organizzatrici e alcuni della squadra di football. 
«domani allora inizieremo a mettere in vendita i biglietti.»
disse Jennifer mentre ci diriggevamo verso l'uscita.
«questo ballo dev'essere p e r f e t t o.»
continuò Francine, una sua, umh, servetta.
«certo!»
rispondemmo in coro io e altre due ragazze, Cassie e Lauren.
Jennifer ci sorrise e, insieme a Francine, andò via.
«è proprio insopportabile.»
disse Cassie.
«già, da quando Wes le ha chiesto di andare al ballo insieme si crede una regina, smorfiosa.»
le rispose Lauren. 
feci una smorfia.
«ho sentito dire che Aly non vuole venire.»
«già, non ho nessuno con cui venire, purtroppo.»
dissi sorridendo.
«come come? ho sentito bene, Alyce Brooke non viene al ballo?»
disse una voce maschile che proveniva da dietro di noi. 
ci voltammo e vedemmo Cole.
«ciao Cole Savage.»
dissi mentre le mie compagnie per poco non morivano di infarto.
«è vero che non vieni al ballo?»
annuii.
«dai, su..aspetta! io sono senza ragazza..ti va di venirci con me?»
se me l'avesse chiesto in un altro momento avrei risposto di no,ma senza pensarci due volte accettai, cosa che fece urlare le mie due compagne.
Wes mi avrebbe ammazzato, ma ehi, lui ci andava con una sua ex, era anche più sbagliato!
io e Cole ci scambiammo i numeri e poi ci salutammo.
ah..prevedo una splendida vendetta.

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Capitolo 20
*** capitolo venti; ***


Capitolo 20

 
tornata a casa, vidi Wes seduto sugli scalini davanti la porta.
corsi verso di lui. 
«ehi piccolo, che ci fai qui?»
alzò la testa e mi guardò male.
«dobbiamo parlare.»
«vabene, entriamo o andiamo a farci un giro?»
«andiamo a farci un giro, forse è meglio.»
cercai di prendere la sua mano, ma mi guardò di nuovo male.
Wesley mestruato?
durante gran parte del traggito non disse nulla.
stavo seriamente iniziando a preoccuparmi.
«ho saputo che vai al ballo con Cole.»
disse di punto in bianco, mentre camminavamo sul lungo mare.
«scusami?»
«parlo tedesco per caso? ho sentito che vai al ballo con Cole Savage.»
era abbastanza arrabbiato.
«e allora?»
«è vero o no?»
«è vero, ma..»
«tu non ci vai al ballo con Savage.»
disse interrompendomi.
«prego?tu hai il diritto di andarci con la tua ex e io non posso andarci con lui?»
«esatto.»
lo guardai stranita.
«ma sei fuori di testa o cosa?!»
«non ci devi proprio essere al ballo tu.»
«devo esserci per forza, sono una delle organizzatrici.»
«allora vacci da sola, non con quel tipo.»
si si, era proprio mestruato.
«ma sei scemo? da sola? non esiste!»
«senti, tu non ci vai al ballo con quello, se ci vai, ammazzo prima lui e poi te. sappilo.»
disse prendendomi il viso fra le mani.
«quel tipo ha una pessima fama, vuoi farti stuprare di nuovo Aly?»
non era mestruato..era solo preoccupato.
misi le mie mani sulle sue e lo guardai dolcemente.
«sta' tranquillo.»
«promettimi che non andrai al ballo con lui.»
«Wesley, devo per forza, altrimenti me ne starei volentieri a casa a guardare film e a mangiare pop corn con Aria.»
sbuffò, poi tolse le sue mani dal mio viso. 
«vabene, ma se ti fa qualcosa..io lo disintegro, okay?»
sorrisi.
«geloso.»
dissi per poi dargli un bacio leggero sulle labbra.
riprendemmo a camminare, ma questa volta, mano nella mano.
«ma Aria che fine ha fatto?»
dissi ripensando al fatto che era da almeno un mese che non la sentivo.
«starà organizzando il nostro matrimonio.»
scoppiai a ridere.
«no, sul serio, l'altro ieri è venuta in camera mia con dei giornali con vestiti matrimoniali maschili dicendomi 'Wes, quale di questo ti piace? dimmelo che te lo ordino!'..non so se essere spaventato o meno.»
«oh mio Dio! allora in questi giorni si presenterà da me con i cataloghi di abiti da sposa..perché tutta la gente strana a me deve capitare?»
dissi ridendo ancora di più.
passammo il resto del pomeriggio insieme, poi, verso le 20 p.m, dopo aver mangiato qualcosa in un fast food,mi riaccompagnò a casa. 
«domani vai a fare shopping?»
mi chiese Wes sedendosi sulle scalinate.
«non so, forse, perché?»
risposi sedendomi accanto a lui.
«così.»
«e se andassimo a trovare Aria?»
«adesso?»
«no stupidino, domani, dopo scuola.»
annuì.
«almeno vediamo come vanno i preparativi.»
rise.
«ma i tuoi non sono in casa?»
disse guardandosi intorno.
«umh, no, sono partiti la settimana scorsa per uno stage a New York.»
«quanto stanno via?»
«due settimane, tipo.»
«vuoi che resti con te?»
«non voglio costringerti se non vuoi.»
mi sorrise.
«non mi costringi, e poi voglio proterggerti.»
«e da chi? dal mostro cattivo?»
rise.
«anche da quello se serve.»
lo baciai, ricambiò.
era dolcissimo..quando e se voleva.
ci staccammo lentamente.
«comunque, sta tranquillo, sono abituata a stare da sola in casa, magari mi chiami e mi fai compagnia così, non scomodarti.»
«okay, allora resto lo stesso.»
risi.
«come vuoi.»
quella sera rimase da me.
non facemmo nulla di sconcio, dormimmo insieme stretti l'uno all'altra.
era tutto dannatamente dolcissimo, ma tutta questa dolcezza non mi fece dimenticare della vendetta che avevo ancora in serbo per il mio amato Wesley.

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Capitolo 21
*** capitolo ventuno; ***


Capitolo 21

 
«allora piccola, ci vediamo dopo. non flirtare con quel tizio.»
«tranquillo Wes, non farò nulla.»
mi diede un'ultimo bacio poi raggiunse i suoi amici che lo aspettavano all'entrata della scuola, dopo un po' mi avviai anch'io.
«Alyce, Alyce!»
quella voce irritante poteva appartenere solo a una persona.
Jennifer.
mi fermai, mi voltai e aspettai che mi raggiungesse.
«si?»
«oggi devi aiutarmi con alcune cose del ballo, quindi non frequenti nessuna lezione.»
«solo io?»
«si, mi servi solo tu.»
«vabene, vado a posare la borsa, ci vediamo in palestra?»
«si, ma muoviti.»
stupida ochetta presuntuosa. 
andai all'armadietto e posai la borsa al suo interno, poi mi recai in palestra.
mi guardai intorno e non vidi nessuno.
«Jennifer?»
iniziai a chiamarla, non rispondeva.
poi d'un tratto entrarono in palestra dei ragazzi.
«emh, che ci fai qui?»
disse uno di loro.
«sto aspettando Jennifer Jones.» 
risposi guardandomi intorno.
«anche noi aspettiamo l'allenatore Keller..»
e questo dovrebbe importarmene qualcosa?
«interessante, sul serio.»
«beh, mentre aspettiamo perché non ci divertiamo un po'?»
disse uno di loro toccandosi lì dove non batte il sole.
lo guardai con aria schifata, ciò provocò la risata generale dei ragazzi presenti.
«non sai quante ragazze vogliono provarlo, tu che sei una delle fortunate pretendenti lo rifiuti?»
«emh, si.»
«ma dai, ti farei stare molto bene.»
disse leccandosi le labbra. 
maniaco sessuale in astinenza. che schifo.
«passo..mi fa schifo vederti vestito, figuriamoci nudo.»
il tipo non si fece 'intimorire' dalle risate degli altri ragazzi, anzi, abbassò la testa e strinse i pugni.
«un po' di esperienza non ti farebbe male, visto che vai al ballo con Savage, tesoro caro.»
«mi sa che Savage, con me, non farà proprio un bel nulla, visto che altrimenti gli ficcherò un fantastico tacco dodici in un occhio e un fantasmagorico calcio nei coglioni che si ritrova..vuoi provare tesoro?»
tutti si zittirono e il tipo che si vantava di essere un dio del sesso, diventò bianco come un lenzuolo. 
mi voltai convinta di trovarci Wes, ma invece non trovai nessuno. 
«cosa c'è? hai perso la lingua per caso?»
il tipo degludì. 
«brava Alyce, prova superata, sei degna di essere mia amica, ora vieni con me.»
la voce di Jennifer echeggiò per tutta la palestra.
sei degna di essere mia amica? chi t'ha mai detto che io voglio esserlo?
 
la giornata scolastica passò in fretta, fortunatamente.
erano le 4 a.m e io e Wes ci stavamo diriggendo da Aria. 
sentii il cellulare vibrare, lo presi e vidi il nome 'Cole' sullo schermo. 
Wes mi guardò male.
«non rispondere.»
«ma devo Wes.»
«se lo fai giuro che ti rimango per strada.»
«tanto so camminare da sola.»
gli feci la linguaccia.
passai un dito sullo schermo. 
«pronto?»
«Alyce! sono io, Cole.»
che genio quel ragazzo, superava perfino Wesley in stupidità.
«si lo so, ho letto il tuo nome sullo schermo.»
risi. 
la faccia di Wes era praticamente attaccata alla mia per poter ascoltare meglio la conversazione in corso con Cole.
ad ogni singola parola che diceva mimava un 'idiota' 'coglione' 'cretino'.
«già, comunque, mi stavo chiedendo, ti andrebbe di andare al falò in spiaggia dopo il ballo?ci vanno tutti!»
«umh, non so, poi ci penso e ti dico..vabene?»
«certo! comunque, di che colore è il tuo vestito?»
«tiffany.»
«okay, perfetto. ci sentiamo, ciao!»
«ciao Cole!»
chiusi la chiamata e tolsi via il cellulare.
«hai il vestito color tiffany?»
«si perché?»
fece una faccia schifata.
«è orrido!»
«ma sta zitto! sicuramente la tua accompagnatrice non indosserà il colore che piace a te.»
rise.
questo ragazzo mi preoccupava, e tanto anche.
 
«Aria, cosa stai combinando?»
era la sera del ballo e Aria si era praticamente precipitata a casa mia con un'infinità di vestiti color tiffany, nonostante ne avessi già uno.
«sta zitta, è il tuo primo ballo con Wes, devi essere stupenda e scopabile.»
«prego?»
risi.
«scopabile, certo!»
«non vado con Wes al ballo.»
«come non vai al ballo con Wes, e io tutto questo casino per chi l'ho preparato?»
disse sgranando gli occhi.
«per Cole Savage.»
«non ci credo! io ci sono stata per tipo, umh, una settimana con lui! bel colpo sorella!»
una settimana? wow, quanto tempo.
«ma adesso devi essere il meno scopabile possibile. insomma solo Wesley deve scoparti»
«Aria! modera un po' il linguaggio! e comunque un vestito ce l'ho già.»
«ah..vabbeh, fammelo vedere!»
«vado a metterlo.»
l'abito che avevo comprato era in stile dea greca, con il corpetto a cuore e che scendeva morbido sui fianchi, avevo un bellissimo decoltè nude al piede e giusto un punto luce.
il trucco era composto da un eyeliner, mascara e un rossetto rosso, mentre i capelli erano lisci con una treccia a mo' di ciuffo.
il risultato era soddisfacente.
«hai finito? sei in bagno da almeno un'ora!»
urlò Aria da fuori.
«un secondo e sono fuori.»
«meglio altrimenti rompo la porta!»
misi un po' di profumo e uscii. 
Aria rimase sbalordita.
«non ci credo che sei tu. oddio sei uno schianto.»
risi.
«grazie.»
«belle tette e bel culo, dove sono stati per tutto questo tempo? ce li tenevi nascosti eeeh.»
risi.
dopo una serie infinita di fotografie, Cole arrivò e, dopo aver fatto la foto anche con lui, ci avviammo verso la scuola.
«fattelo dire Alyce, sei veramente bellissima.»
arrossii.
«grazie, anche tu non sei male.»
restammo in silenzio per tutto il tragitto.
«siamo arrivati.»
disse aprendo il suo sportello.
annuii
lui scese e si venne ad aprirmi lo sportello. 
«ohw, grazie.»
«dammi la mano, così ti aiuto a scendere.»
gli diedi la mano e scesi, solo che, inciampai e gli finii addosso.
sentii tossire. 
alzai lo sguardo e vidi Wes, mentre teneva la mano a Jennifer. 
aveva uno sguardo del tipo 'ti tengo d'occhio.' ed era anche piuttosto nervoso.
e questo era solo l'inizio.

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Capitolo 22
*** capitolo ventidue; ***


Capitolo 22

 
entrammo nella sala e subito un ragazzo ci raggiunse con una fotocamera in mano.
«scusatemi, una foto per il sito scolastico?»
«certo.»
rispondemmo in coro io e Cole.
ci mettemmo in posa. 
lui appoggiò il suo braccio intorno alla vita con la mano molto vicina al mio sedere, cosa che mi diede un po' di fastidio.
«okay, grazie ragazzi, buon divertimento.»
il ragazzo sparì fra la folla, accanto a noi spuntarono Wesley e Jennifer.
«ma buona sera.»
disse Jennifer, stringendosi a Wes.
leva le mani dal mio ragazzo, brutta cozza.
la guardai male.
«oh, optato per il rosso alla fine Jennifer?non dovevi indossare il tiffany anche tu?»
dissi io stringendomi a Cole.
la faccia di Wes era un misto fra 'adesso ti uccido' e 'questa mi sta fracassando i coglioni.'
risi.
«al mio Wes non piace il color tiffany, così ho optato per il rosso.»
mio Wes? ah ah ah no, tesorino, lui è mio.
«oh, capisco.»
«comunque, sei molto carina Aly sta sera, ma non arrivi alla mia bellezza.»
«emh, okaay. noi andiamo, ci si vede in giro.»
disse Cole trascinandomi via.
 
«grazie mille, Cole, non la sopportavo.»
dissi sorseggiando il drink che mi aveva gentilmente offerto.
«si, ho visto che la fucilavi con lo sguardo, quindi ho pensato di andare via.»
risi.
«com'è che Wesley non ha parlato? cioè è molto strano che non parli.»
«ah, non so.»
bevvi il contenuto del mio drink e posai il bicchiere sul tavolo.
dovevo proprio ammetterlo, avevo fatto un'ottimo lavoro. 
visto che non c'era ancora molta gente, la musica era ad un volume consono, quindi potevamo parlare senza urlare come degli assatanati.
Cole era davvero un ragazzo dolcissimo, o almeno, così dava a vedere.
«quindi dopo andiamo al falò?»
mi chiese dopo un po'.
«si certamente.»
gli sorrisi.
mi voltai in cerca di quale viso conosciuto oltre a quello di Cole e Wesley, quando finalmente vidi Kim e il suo accompagnatore.
la chiamai e le feci segno di venire vicino a noi.
«oh mio dio Alyce, sei proprio tu?»
disse una volta arrivata accanto a me.
«eh si..tu sei uno schianto! devi farla più spesso la treccia.»
Kim indossava un vestito lungo a sirena blu con delle scarpe col tacco argentate abbinate ai bracciali e alla collana che portava, il trucco era molto leggero e i capelli raccolti in una treccia che le cadeva perfettamente sul lato sinistro.
era bellissima.
«ciao Abe.»
dissi salutando Abe sono un gran figo Swarts.
«ciao Alyce.»
disse sorridendomi.
oh madonna aiutami tu..okay, non era niente in confronto al sorriso di Wesley, ma ehi, era comunque uno spettacolo per gli occhi.
«noi andiamo in pista, a dopo!»
Cole mi trascinò in pista, mentre stavano ballando si e no cinque persone.
che divertimento!
 
la serata si stava svolgendo con una noia mortale.
Wesley era sparito dal mio campo visivo insieme a quella zoccoletta di Jennifer. 
la festa era ormai entrata nel vivo.
c'era gente che limonava in ogni angolo, e alcuni che si apprestavano a concludere atti sessuali in pubblico, davano il voltastomaco.
la mia vendetta nei confronti del mio piccolo Wesley era molto semplice, e sapendo che era geloso, sarebbe stato molto facile metterla in atto.
Cole e io stavamo ballando quando finalmente ritrovai Wesley, mi stava fissando.
proprio in quel momento il dj annunciò che era in arrivo una canzone romantica.
ottimo direi.
«ti va di ballare il lento?»
mi chiese Cole prendendomi le mani.
«certo..però dopo andiamo a sederci.»
lui sorrise.
lasciò le mani e mi mise un braccio intorno alla vita, mentre io gli misi le braccia intorno al collo. 
lanciai uno sguardo a Wes che mi guardava nervoso.
mi mimò un 'smettila', ma io gli feci la linguaccia e strinsi ancora più forte Cole. 
Cole da quel momento iniziò ad esplorare il mio corpo con le mani.
sembrava che al posto delle mani avesse delle ventose.
poi, poggiò le sue mani sul mio sedere.
mi staccai velocemente. 
«Cole!»
«scusami, mi sono scivolate.»
sorrise.
«si e io sono un'unicorno volante, non vedi?»
scoppiò a ridere, poi mi tirò a sè. 
«sei così carina.»
non so come, ma riuscii a liberarmi dalla sua stretta e mi avviai verso il tavolo delle bibite.
versai un po' d'acqua nel bicchiere e ne bevvi quale sorso.
«stai esagerando amore, smettila.»
davanti a me comparve Wes. 
«no, non sto esagerando.»
dissi ignorando del tutto il fatto che mi avesse chiamato amore per la prima volta.
«ti sta troppo addosso..mi da un'enorme fastidio.»
Wes aveva indossato una specie di smoking,solo che al piede non aveva scarpe classiche, ma una specie di supra o una marca simile.
«così capisci cosa si prova.»
dissi bevendo gli ultimi sorsi di acqua, poi posai il bicchiere accanto al punch.
«stai facendo tutto questo solo per vendicarti?»
«forse. e comunque arriva la tua bella accompagnatrice.»
e ora manca l'ultimo pezzo per finire la mia vendetta.
Jennifer si avvicinò a noi.
«posso sapere perché stai sempre appiccicato a questa qui?»
iniziarono a parlare, mentre io cercavo qualcosa da versare/dare in testa ad entrambi.
poi il mio sguardo finì sul punch. 
senza pensarci due volte lo presi e versai tutto il contenuto del recipiente addosso a loro.
Jennifer si fermò di colpo, mentre Wes scoppiò a ridere.
lei si voltò verso di me e poi urlò rendendosi conto di essere, ormai, fradicia, attirando l'attenzione di tutti quelli nella sala.
ebbi come un deja vu.
alcuni ragazzi iniziarono a ridere, cosa che mandò la capo cheerleader su tutte le furie.
«tu..»
«si?»
«puttana!»
«ma davvero? io sarei la puttana? non sono di certo io quella che ha l'organo riproduttivo sfondato dalle troppe botte, tesoro mio.»
dalla pista si udirono altre risate.
lei mi guardò minacciosa, cosa che provocò anche in me una sonora risata.
«ti sei messa contro la persona sbagliata Brooke, non finisce qui!»
misi una mano sul fianco.
«sto tremando dalla paura, guarda.»
«faresti bene!»
un'altra, stupida, voce da ochetta arrivò alla mie orecchie. 
Francine.
«oh ma andiamo, tu non fai paura neanche ad un procione.»
altre risate giunsero alle mie orecchie.
dovevo darmi alla comicità, pensai.
sostenni lo sguardo delle due ochette viziate per un bel po'. 
«ricordati, ti sei messa contro la persona sbagliata.»
disse Jennifer sull'orlo del pianto poi andò via insieme a Francine. 
vendetta sia sul mio ragazzo che sulla deliziosa Jennifer, potevo chiedere di meglio? 
e la serata non era ancora finita.  
angolo autrice.
okay, forse non era proprio il genere di vendetta che tutte voi 
si aspettavano, ma anche nel prossimo ne vedremo delle belle.
volevo ringraziarvi, come al solito, per le tante visualizzazioni e
per le splendide recensioni che ricevo ogni giorno. vi adoro!
so già che l'ho detto una volta, ma se si vi va' seguitemi su
twitter, sono 'luxvato' dicendomi che seguite la storia così
vi seguo c: 
vi adoro!
xx believeinjdn c:

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Capitolo 23
*** capitolo ventitre; ***


Capitolo 23

 
dopo la mia fantastica vendetta fatta su Jennifer, Cole mi portò al falò.
non c'era molta gente intorno al fuoco, alcuni se ne stavano nelle auto a consumare. 
passai accanto ad un'auto che aveva i vetri appannati e il segno di una mano, stile titanic. 
«gente che cerca di riprodurre la scena della carrozza di titanic ovunque.»
Cole rise. 
«posso farti una domanda?»
mi chiese mentre ci sedevamo intorno al fuoco.
«certo.»
«perché Stromberg ti sta così addosso?»
degludii.
non potevo dirgli che Wes era il mio ragazzo. 
«umh..beh..non so.»
risi.
«secondo me fra voi c'è feeling.»
«ma no..è un conoscente.»
dal nulla sbucò Aria insieme a Keaton.
corsi da lei e l'abbracciai.
«Aria, Keaton! che ci fate qui?»
«stavamo facendo una passeggiata.»
mi sorrise.
«ciao Keats.»
dissi dandogli un bacio sulla guancia.
«ciao Aly, dov'è Wes?»
«non so, l'ho visto circa mezz'ora fa, poi sono venuta qui.»
«mi ha detto che veniva qui con te.»
«umh, no, io sono qui con Cole.»
«ho paura che stia escogitando qualcosa..magari ora viene qui con la tavola da surf e la dà in testa al povero Savage..»
disse Keats, rivolgendosi a Aria.
«sarebbe fighissimo vedere una cosa simile e molto romantico, aaw.»
«Aria.»
dissi per poi ridere. 
«rimanete? vi prego, mi sento strana vicino a quel tipo.»
dissi facendo gli occhi dolci. 
annuirono. 
 
Aria e Keaton erano rimasti con me e nel frattempo ci aveva raggiunto anche Wes.
«grazie per avermela tolta dai piedi.»
disse Wes sedendosi accanto a me mentre Cole parlava con degli amici.
«di nulla.»
«non so se te l'ho detto già, ma sei bellissima.»
arrossii e gli diedi un bacio sulla guancia.
«quanto siete dolci!»
disse Aria interrompendo quel momento 'romantico'.
«ehi, ti va di ballare?»
davanti a me comparve Cole.
questo ragazzo o era alieno oppure aveva la super velocità.
un tipo che era arrivato aveva acceso uno stereo.
«certo.»
mi autò ad alzarmi. 
Wes mi fermò.
«resta qui, mi hai già fatto penare abbastanza prima..»
lo ignorai, nonostante la sua innata dolcezza, poi iniziai a ballare con Cole, che metteva le sue mani ovunque, e troppe volte le soffermava sul mio sedere, guadagnandosi occhiatacce da Wesley.
man mano che ballavamo ci allontanavamo sempre di più dal falò. 
«emh, ma non siamo troppo lontani dal falò?»
«naah, tranquilla.»
si invece, coglione. 
mi fermai e lui mi guardò malizioso.
poi mi tirò a sè.
«hai un buon odore..»
chiamasi lavarsi quotidianamente e usare profumo..
«emh, graazie.»
in un'attimo mi ritrovai a terra con lui che mi leccava il collo. 
schifo totale.
cercai di levarmelo di dosso in ogni modo possibile, ma nulla. 
ma, per caso,quando una ragazza iniza a urlare e dimenarsi, capiscono 'vai avanti amore, mi stai facendo godere come nessuno ha mai fatto?'..no perché altrimenti non saprei spiegarmi perché loro si attaccano ancora di più.
«togliti da dosso coglione!»
«oh Aly, non fare la preziosa, tutti a scuola sanno che l'hai fatto con Wesley.»
che cosa?
«cos'hai detto?»
«sssh.»
premette le sue labbra contro le mie labbra  serrate, chiusi gli occhi all'istante, per paura. 
mi vennero in mente alcune scene dello stupro subito da John e alcune lacrime iniziarono a scendere sul mio viso. 
poi, d'un tratto, non sentii più la pressione del suo corpo sul mio, e nemmeno delle sue luride labbra.
«come ti permetti di toccare la mia ragazza?»

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Capitolo 24
*** capitolo ventiquattro; ***


Capitolo 24


«come ti permetti di toccare la mia ragazza?»

quella voce, l'avei riconosciuta fra mille.
aprii gli occhi e vidi Wes che teneva per il colletto della camicia Cole. 
«la tua ragazza?»
disse Cole per poi ridere.
«se fosse davvero la tua ragazza, allora, perché non è venuta al ballo con te?mh?»
«questi non sono affari tuoi.»
rispose Wes mettendolo giù con non molta delicatezza.
«sei solo un buffone Stromberg.»
seh, guarda chi parla..
«veramente quello buffo fra noi sei te. con tutte le ragazze che hai intorno, proprio Alyce volevi scoparti?»
«anche se fosse?»
«non ne hai il diritto.»
«è libera, ho il diritto di farle quello che mi pare.»
Wes gli sferrò un pugno, che lo fece finire a terra.
«te lo ripeto una sola volta, Savage, non toccare mai più la mia Alyce.»
«peccato, già fatto.»
disse alzandosi.
Wes, fuorioso, iniziò a picchiarlo.
pugni, calci ovunque. 
il sangue colava dal naso e dalla bocca di Cole.
«W..Wes, basta.»
dissi cercando di alzarmi.
lui si girò verso di me e lasciò Cole.
«lascialo perdere..»
dissi poi.
fece come gli dissi. 
venne vicino a me e mi prese la mano.
«piccola, scusami, non avrei dovuto invitare Jennifer..quella ora ti renderà la vita impossibile.»
«nel frattempo ho avuto una mia piccola vendetta..e poi, ora abbiamo un'altro problema.»
dissi indicando Cole.
«tranquilla, se mi denuncia, tu puoi dire che ha cercato di stuprarti.»
«ah, beh, in questo caso.»
lasciai la sua mano e mi avvicinai a Cole, stava dormendo. 
ne approfittai e gli diedi un forte calcio lì dove non batte il sole.
il ragazzo si svegliò e si toccò lì, urlando dal dolore. 
ma quaanto mi dispiace.
Wesley scoppiò a ridere di gusto.
«ricordami di non mettermi mai contro di te.»
tornammo dagli altri.
«Keats, Aria, andiamo via di qui, Alyce è ridotta male, deve cambiarsi.»
Aria mi guardò. 
«non ci credo, Wesley, sei senza ritegno!»
la guardai stranita.
«ma cosa?»
«ti ha rovinato il vestito! e poi, umh, è calato un po'..ti si vede un'amica.»
abbassai lo sguardo sulla mia scollatura e notai, con orrore, che avevo un capezzolo fuori.
Wesley gettò lo sguardo sul seno e mi fece un sorriso malizioso, mentre Aria si preparava a schiaffeggiare sia lui che Keaton. 
mi aggiustai velocemente e poi mi coprii con un cardican che mi aveva offerto Aria.
«queste cose, caro cognatino, si fanno in luoghi privati, a casa ad esempio e poi devi essere preparato.»
disse Aria dandogli una sberla.
scoppiai a ridere.
«ehi! non schiaffeggiare il mio ragazzo!»
dissi dando uno schiaffetto a Aria.
«bel ringraziamento!»
«dai, non ci pensare Aria.»
disse Keaton abbracciandola.
quel ragazzo era veramente dolcissimo.
riportai la mia attenzione su Wes e gli diedi una sberla anche io.
«ma che ho fatto!»
«vedi che avevo mezza tetta fuori e che fai? rimani lì come un cretino a fissarmi? ma sei proprio un deficente senza speranze!»
«e allora? scusami, tu mi hai sempre visto senza maglietta!»
«ma tu sei un maschio, non hai niente!»
«non è che tu hai un seno prosperoso..»
gli diedi un'altra sberla.
«tu non è che sei molto dotato, tesoro.»
dissi per poi ridere.
Wes sembrava essere stato colpito nel profondo dell'orgoglio.
Keaton rise.
«mai dire a un'uomo una cosa del genere..»
scoppiammo a ridere tutti e quattro.
«allora, andiamo a casa di Aly?»
disse Aria, la guardai stranita.
«scusami?l'ultima volta che sei venuta a casa mia insieme a questo signorino, è arrivato un maremoto nella mia stanza! escluso, andiamo a casa tua.»
dissi incrociando le braccia.
«ma casa mia non è libera, ci sono i miei..due settimane fa hanno piazzato le telecamere anti sesso.»
la guardai stranita.
«quindi ti ha mandando in bianco per due settimane Keats?»
disse Wes ridacchiando.
«naah, solo per una.»
rispose Keaton. 
«graande fratello! e dove l'hai portata?»
«in camera tua, sul tuo bel letto
Wes diventò bianco, non dava più segni di vita. 
io, Aria e Keaton scoppiammo a ridere.
«okay, però adesso vorrei andare a casa..sapete, magari domani usciamo tutti insieme.»
«vabene, allora domani mattina ti chiamo.»
abbracciai Aria e Keaton sorridendo.
«Wes, sei tra noi?»
non rispondeva.
«dai, accompagnami a casa.»
«andiamo amore.»
disse e mi prese in braccio. 
aaaaw, l'amore.
«buona scopata!»
disse Aria.
«mi raccomando, le precauzioni!»
aggiunse Keaton.
alzai il dito medio e risi.
le persone che erano presenti sul lungo mare fissavano me e Wes.
che enorme figura di merda.

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Capitolo 25
*** capitolo venticinque; ***


Capitolo 25


«quindi, di nuovo sola sta sera?»
disse Wes gettandosi a 'peso morto' sul mio letto.
«si..ti alzi dal mio letto per favore e poi ti chi ha detto di salire in camera?»
lui fece l'esatto contrario di quello che gli avevo detto.
si mise comodo mentre io mi misi alla ricerca di qualcosa da indossare.
«hai intenzione di tenertelo quel vestito anche per dormire o te lo togli?»
«me lo tolgo, ma non davanti a te, piccolo,tieni a bada il tuo amico.»
«non parlare del mio amico, è molto offeso per la tua affermazione.»
«anche le mie amiche sono molto offese dalla tua affermazione.»
rise. 
pft, deficente.
tirai fuori dall'armadio una maglietta bianca, pantalone blu e mi alzai.
«vado a fare la doccia, guai a te se entri in bagno.»
mi voltai verso di lui, che se ne stava seduto sul letto.
«potrei castrarti, Wesley.»
fece una smorfia.
ma è un'amore.
«ma che hai contro il mio amico?»
«io? niente!»
«certo,certo, si vede!»
gli feci la linguaccia,poi, mi chiusi in bagno.
feci una doccia veloce e gettai il vestito che avevo indossato nel cesto dei panni sporchi.
magari lo butto domani mattina, pensai.
mi struccai e lavai i denti.
indossai i vestiti che avevo con me e mi guardai allo specchio.
che cosa carina, sto dimagrendo!
sorrisi e poi tornai in camera.
«Wes rimani qui a..»
mi zittii appena mi accorsi che si era addormentato.
aaw, che cucciolo.
sorrisi e mi avvicinai a lui.
gli accarezzai i capelli e gli diedi un bacio sulle labbra.
«Wesley..»
sussurrai a bassa voce.
lui aprì lentamente gli occhi, mi fissò per qualche secondo, poi alzò di scatto la testa, che sbattè contro la mia.
solito cretino rovina momenti dolci.
«ahi!»
dissi toccando la fronte.
lui scoppiò a ridere.
il solito demente.
«scusami.»
«mi hai fatto male coglione.»
«vediamo se riesco a farmi perdonare..»
in un batter d'occhio mi ritrovai sotto di lui.
chinò la testa e mi baciò sul collo poi salì, lentamente, sulle labbra.
mi irrigidii.
«amore, sei troppo rigida, rilassati, non ti faccio nulla se non vuoi lo sai.»
sorrisi.
quel ragazzo era capace di distruggere un momento romatico e di crearne un'altro subito, rendendo ogni cosa più...umh, magica.
«si..lo so ed è per questo che ti amo.»
mi baciò.
misi le braccia attorno al suo collo e lui intensificò il bacio.
era uno di quei baci che erano capaci di lasciarti senza fiato.
in un batter d'occhio i miei vestiti e quelli di Wes finirono a terra, eravamo entrambi in intimo.
mi guardò.
«sei bellissima Alyce.»
arrossii.
«sei bellissimo Wesley.»
riprese a baciarmi e presto anche l'intimo raggiunse i vestiti a terra.
eravamo nudi, entrambi. 
nella mia testa era in corso una battaglia.
è da troppo poco che stai con lui, perché ti concedi così facilmente?
ci caschi ancora? vuoi finire come l'altra volta?
è troppo tardi per fermarci, ormai è fatta.

in quell'istante,la voce di Wes mi riportò alla realtà.
«sicura di voler andare fino in fondo?»
annuii. 
si,lo ero e non mi sarei tirata indietro per nulla al mondo.
Wes si alzò un'attimo e poi si girò. 
anche da dietro era fottutamente perfetto.
dopo tornò su di me e mi baciò, però con dolcezza.
avvolsi le gambe intorno alla sua vita e mi lasciai andare completamente.
«se ti faccio male, dimmelo, smetto subito.»
«tranquillo.»
dopo pochi secondi, sentii una fitta nel basso ventre, feci una smorfia.
Wes iniziò a spingere e quel dolore si trasformò in piacere.
strinsi forte a me Wes gemendo.
dopo un  bel po' entrambi raggiungemmo l'apice del piacere.
Wes si accasciò accanto a me. 
mi raggommitolai accanto a lui.
«infondo non è come pensavo.»
mi guardò stranito.
«sei dotato.»
scoppiò a ridere, poi mi diede un bacio sulla fronte.
«comunque..ti amo anche io, Aly. tanto.»

la mattina successiva mi risvegliai ancora abbracciata a lui.
girai la testa verso lui, dormiva. 
gli diedi un leggero bacio sulle labbra poi mi alzai. 
corsi in bagno e mi lavai.
indossai un paio di jeans scuri, una maglietta larga rossa abbinata a converse e fascia nera.
tornai in camera e recuperai il mio adorato iphone.
c'erano dei messaggi di Aria.
perché ho il terrore di leggerli?
passai un dito sullo schermo e tutti messaggi senza senso comparvero davanti ai miei occhi.
c'erano lettere dell'alfabeto, numeri e faccine. 
qualcuno non ha avuto un cazzo da fare, a quanto pare.
le inviai un sms.

A:Aria.
«ti sei rincoglionita ancora di più?»

Da:Aria.
«voglio sapere i dettagli, adesso!»

A:Aria.
«privacy, scusa :) »

Da:Aria.
«quello smile te lo ficco sul per il culo! dimmi subito!»

A:Aria.
«no, perché tu mi hai raccontato di Keaton?»

Da:Aria.
«è dotato lui, contenta? okay, racconta adesso!»

A:Aria.
«è dotato.»

Da:Aria.
«AAAAAH! finalmente!»

A:Aria.
«mi raccomando,ora, organizza pure il battesimo di nostro figlio.»

Da:Aria.
«ovvio! poi ci mettiamo d'accordo in settimana.»

tutti i miei dubbi sul fatto che il cervello di Aria fosse partito per un viaggio senza ritorno, ebbero conferma..sempre idiota lei.

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Capitolo 26
*** capitolo ventisei; ***


Capitolo 26


«posso sapere perché ridi? mi hai svegliato dal mio sonno di bellezza.»
mi voltai verso Wes. 
«sogno di bellezza?»
«certo. allora, perché ridevi prima?»
disse passandosi una mano fra i capelli.
cosa deve sopportare il mio povero cuore alle 9 a.m.
«Aria..»
«oh, capisco.»
all'improvviso mi ritrovai su di lui.
«buongiorno principessa.»
disse cercando di darmi un bacio.
«oh no..prima ti alzi, ti lavi, poi ne riparliamo amore.»
dissi per poi ridere.
mi alzai.
«oh, bastarda!»
rise e poi si alzò.
arrossii di colpo.
«Wesley!»
«cosa?»
«sei ancora nudo!»
«beh..mica potevo rimettermi le mutande scusa.»
gli lanciai un cuscino.
«cosa devo fare con sto coso?»
disse prendendolo.
«forse, ma dico forse, coprirti?»
«ma..»
«e muoviti! dobbiamo uscire con tuo fratello e tua cognata, muoviti!»
mi guardò male.
«lo sai che ti amo.»
dissi facendo gli occhi dolci.
alzò il dito medio e andò in bagno.

dopo più di un'ora finalmente Wes uscì dal bagno.
poi dicono che le ragazze impegano tempo a prepararsi.
«oh, finalmente, pensavo che un mostro d'acqua ti avesse preso!»
rise.
«sei pronta?»
«si,certo. mentre tu ti lavavi io mi sono truccata e pettinata.»
«potevi anche non farlo, sei bellissima anche senza tutta quella roba.»
aw, l'amore.
arrossii e abbassai lo sguardo.
mi ritrovai fra le sue braccia, mentre mi guardava sorridendo.
oh santa madonna.
«che c'è?»
«c'è che mi devi ancora una cosa.»
lo guardai stranita.
«cosa?»
mi baciò per qualche secondo che per me era un'eternità.
«buongiorno amore.»
disse poi, staccandosi.

«non ci posso credere!»
urlò Aria appena gli raccontai della nottata con Wes.
si alla fine mi aveva costretto a rivelarle tutto.
stronza.
eravamo a casa di Wesley, mentre i due fratelli erano tipo spariti nel nulla da almeno un quarto d'ora.
«sai dove sono finiti?»
le chiesi quando finì di urlare.
«non ne ho idea..»
mi vibrò il cellulare, lo presi, passai il dito sullo schermo; un nuovo messaggio.

Da:Wes.
«piccola, tu e Aria venite al parco, vi stiamo aspettando.»

A:Wes.
«vabene, arriviamo!»


guardai Aria, che nel frattempo, giocava con una ciocca di capelli.
«dobbiamo andare al parco.»
le dissi alzandomi.
«finché non me lo dice Keaton, non mi muovo di qui.»
ma te guarda un po' questa..
«me l'ha detto Wes, dobbiam..»
«deve dirmelo Keaton, non tu.»
feci una smorfia, poi passai il dito sullo schermo del cellulare.

A:Wes.
«fai mandare Keaton un messaggio ad Aria,altrimenti non si muove.»

Da:Wes.
«cosa diavolo?»

A:Wes.
«fai inviare a Keaton quel messaggio altrimenti non si muove da qui!»

Da:Wes.
«vabene, ma sta calmina principessa.»


dopo un po' vidi Aria prendere il suo telefono.
«ANDIAMO SUBITO AL PARCOOOOOO!»
urlò come una pazza fino alla porta, dove andò sbattere.
scoppiai a ridere, poi mi avvicinai a lei e l'aiutai ad alzarsi.
«cogliona, è meglio se cammini.»
dissi.
«eh va beh..ma sbrighiamoci!»
dopo poco arrivammo al parco, solo che non c'era anima nè di Wesley, nè di Keaton.
inviai un'altro messaggio a Wesley. 
siano ringraziati i messaggi gratis.

A:Wes.
«dove sei?»

Da:Wes.
«sono dietro di te,piccola.»


mi girai e lo vidi,in tutta la sua bellezza, con un sorriso smagliante stampato in viso.
andai da lui e l'abbracciai.
«ehi,non ci vediamo da mezz'ora.»
«e che importa? mi sei mancato lo stesso.»
lo baciai.
«AMORE MIOOOO.»
mi staccai velocemente.
Aria che corre verso Keaton, e puft, cadono entrambi a terra.
io e Wes scoppiammo a ridere, poi aiutammo i due rincoglioniti ad alzarsi.
«sei sempre la solita Aria, poi dici che quando Aly è con mio fratello si fa sempre male..io per miracolo non finisco in ospedale ogni volta.»
disse Keaton ridendo.
diedi uno schiaffetto ad Aria.
«ancora lo dici?»
«è la verità! guarda quanti lividi hai al sedere da quando l'hai conosciuto.»
«infatti..povero il tuo sederino piccola.»
disse Wes toccandomi il sedere.
mi girai e gli diedi una sberla.
«porco!»
«la nottata non gli è bastata eh?»
disse Aria.
«credo proprio di no.»
le rispose Keaton.
guardai male entrambi poi rivolsi di nuovo il mio sguardo a Wes che si era ammutolito.
lo presi per mano e lo portai un po' più in là.
«scusami piccolo..»
«mi hai fatto male..»
disse toccandosi la guancia.
gliela baciai.
«scusami amore.»
mi sorrise.
«vabene, sei perdonata piccola. e ora vieni con me.» 
angolo autrice.
okay, è uno dei capitolo più brutti che abbia mai 
scritto..recupererò, promesso!
volevo avvisarvi che per alcuni giorni non ci sarò, ho degli esami 
lunedì e martedì, quindi non aggiornerò.
mi rifarò, giuro!
oh, e volevo ringraziarvi per le fantastiche recensioni 
che ho ogni giorno e per le mille e passa visualizzazioni.
spero che non mi abbandoniate.
vi adoro!
xx believeinjdn. 

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Capitolo 27
*** capitolo ventisette; ***


Capitolo 27


«vabene, sei perdonata piccola. e ora vieni con me.» 

«hai trovato un posto per sbarazzarti di me?»
dissi con tono sarcastico.
«non potrei mai sbarazzarmi di te, a meno che tu non lo voglia.»
«e io non lo voglio.»
mi diede un bacio sulla fronte e poi mi portò in un luogo,diciamo, più nascosto del parco.
«chiudi gli occhi.»
feci come disse. 
«mh, non sono sicuro che tu non veda..dimmi un po', che numero è questo?»
seh, un gioco da bambini delle elementari.
«umh, due?»
«no..vabeh, significa che non vedi.»
ma dai? con la tua enorme mano davanti agli occhi è anche normale.
lui mi prese la mano e iniziammo a camminare.
so che sbatto contro un'albero, me lo sento.
mentre pensavo ad un modo per vendicarmi su Wes se mi avesse fatta cadere, lui si fermò.
«siamo arrivati, ora puoi anche aprire gli occhi.»
mh..
aprii gli occhi e mi ritrovai davanti ad un fantastico posto.
c'era un'enorme albero dove sotto c'era preparato un picnick.
«oddio, è bellissimo.»
dissi voltandomi verso Wes.
«ti piace?»
disse sorridendo.
«si, è veramente bellissimo!»
l'abbracciai e lui mi sollevò.
«questo non è nulla principessa.»
gli diedi un bacio leggero sulle labbra e scesi.
«andiamo a mangiare adesso.»
gli presi la mano.
«come vuole, signorina Stromberg.»

«Wes, ma dove sono finiti quei due deficenti?»
«chi?»
disse guardandomi stranito.
«Keaton e Aria..sono tipo spariti.»
dissi appoggiandomi all'albero dietro di noi.
«staranno consumando.»
non facevo Aria così perversa e affamata di sesso.
«scopano ventiquattro ore su ventiquattro quei due?»
«non ne ho idea..però nel dubbio, chiudo la porta di camera mia a chiave e poi la nascondo in posti vari.»
«non faresti meglio portandola con te?»
mi guardò malizioso.
«così possiamo tornare a casa e consumare noi in camera mia,piccola Aly?»
gli diedi uno schiaffetto leggero sulla spalla, rise.
«okay, okay. scusami!»
presi l'ultimo cupcake rimasto dal picnick e glielo spalmai in faccia.
scoppiai a ridere mentre lui cercava di ripulirsi il viso.
«questa me la paghi puffa!»
«ah si? e com..»
non finii di dire la frase che mi ritrovai le sue mani, sporche di crema al cioccolato, in faccia.
«così, amore.»
ma te guarda questo.
scoppiammo entrambi a ridere.
«sei così buffo con tutta questa roba in faccia.»
«ma guarda chi parla!»
«meglio darci una ripulita, non vorrei che venissero quei due e ci vedessero in questo stato.»
Wes non finì neanche la frase che sentimmo un'urlo..ma non un'urlo normale, uno alla Aria.
«Aria.»
dicemmo in coro io e Wes.
in men che non si dica ce la ritrovammo davanti.
«finalmente vi ho trovato! ma che cazzo avete in faccia?»
«cioccolato..»
dissi prendendo un fazzoletto e pulendomi il viso.
«Wesley. sei il solito.»
«ma perché dai sempre la colpa a me, Aria?»
risi.
«sono stata io a spalmargli la crema al cioccolato del cupcake in faccia.»
ci guardò stranita.
«voi non siete normali.»
AH,NOI.
«perché tu lo sei? e dov'è finito mio fratello?»
«è dietro di me.»
sia io che Wes guardammo dietro di lei, ma non c'era nessuno.
«emh, Aria..Keaton non è dietro di te.»
«ma come?! era dietro di me, giuro!»
«mio fratello non è ditreo di te,ti dico.»
«ERA DIETRO DI MEE! KEATON, DOVE CAZZO SEI FINITO!»
«Aria, cosa cazzo ti urli, sono qui dietro.»
e dal nulla sbucò Keaton dietro di loro.
ma come diamine aveva fatto?
la giornata passò normalemente, cioè, per quanto normale possano essere Aria e Keaton insieme.

«Alyce,è arrivata una cosa per te.»
urlò mia madre dal piano di sotto.
«arrivo mamma.»
per uno strano motivo in casa c'erano lei e mio padre in casa.
erano passati svariati mesi, era ormai giunto Maggio. 
ciò significava solo una cosa;maturità.
sia io che Wes non avevamo avuto una festa per i nostri compleanni, ci era bastato stare insieme per rendere quel giorno perfetto.
stavamo ancora insieme, le cose fra noi andavano a gonfie vele, non ci nascondevamo neanche più.
tutti sapevano che stavamo insieme, perfino Jennifer, che per vendicarsi mise nel mio armadietto un serpente finto.

Flashback.

«che materia hai dopo?»
«se non sbaglio matematica, quindi stiamo insieme la prossima ora.»
«mh, avevo bisogno di stare un po' con la mia metà.»
disse Wes abbracciandomi da dietro.
sorrisi.
«l'armadietto Wes,devo prendere i libri.»
mi lasciò e io mi avvicinai al mio armadietto.
inserii la combinazione e quando l'aprii trovai una serpente finto. 
urlai.
«che succede Aly?»
disse Wes raggiungendomi.
«guarda lì!»
Wes prese il serpente dal mio armadietto lanciandolo a terra.
«tranquilla amore, è finto.»
disse abbracciandomi.
«Jennifer, dovevo aspettarmelo da lei.»
«ormai si è 'vendicata' facendo questa stronzata.»
«già.»

Fine Flashback.

la vita si svolgeva con la stessa normalità, anzi, anormalità, di sempre. 
scesi di sotto e come al solito,la vidi al computer, mentre papà leggeva il giornale.
«cos'è arrivato per me?»
«non so, vedi è sul tavolino.»
disse mia madre.
«okay.»
presi la lettera ricevuta e la tolsi dalla busta.
appena aprii la busta ritrovai in grande la scritta.

'la tua richiesta di ammissione alla Boston University, è stata accettata. congratualizioni mss.Brooke!' 
 

angolo autrice.
ciauu splendori!
sono tornata, ho passato tutti gli esami
benissimo,grazie mille per gli 'inbocca al lupo' che mi 
avete mandato tramite recensioni e menzioni su twitter.
vi amo!
ps; io e una ragazza(sempre su twitter) volevamo creare un 
gruppo per le emblem o semplici fan dei ragazzi
e visto che siamo in poche avevo pensato di aggiungervi
se vi interessa fatemi sapere tramite le recensioni o le menzioni su
twitter.
vi amo, pt.2
xx believeinjdn c:

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Capitolo 28
*** capitolo ventotto; ***


Capitolo 28

'la tua richiesta di ammissione alla Boston University, è stata accettata. congratulazioni mss.Brooke!' 


mi cadde il mondo addosso. 
non potevo crederci,io nemmeno avevo fatto domanda per entrare in quell'università.
mi voltai verso mia madre con un sorriso amaro sulle labbra, ero convinta che lei o mio padre,c'entrassero qualcosa.
«mh, la Boston University mi ha accettata..peccato che io non abbia neanche fatto domanda. tu, anzi, voi ne sapete qualcosa, vero?»
mia madre alzò gli occhi dal suo pc e mi guardò, poi riportò lo sguardo sul pc e lo chiuse.
«si, Alyce Marie, visto che tu non ti decidevi ad iscriverti a nessuna università.»
alzai il sopracciglio.
«come prego?»
«silenzio Alyce Marie. ormai sei iscritta lì, questione chiusa.»
disse mio padre senza staccare gli occhi dal suo giornale.
che dolci, mi rovinano la vita e devo anche stare zitta.
«e perché proprio Boston? non potevi scegliere una nei dintorni di Los Angeles?»
dissi cercando di mantenere la calma.
«abbiamo saputo della tua relazione con Wesley Trent Stromberg.»
«e allora? è un bravo ragazzo.»
«no, Alyce Marie, non puoi stare con uno Stromberg.»
ma perché mi chiamano col nome completo sti' mestruati?
«è per i soldi, giusto?»
dissi abbassando la testa.
«esattamente, John fa parte di una famiglia benestante ed è perfetto per te..e poi, cosa sappiamo di questo Wesley? non ce l'hai mai presentato.»
disse mio padre chiudendo finalmente quel giornale.
«papà John mi ha stuprato, ti rendi conto o no? può anche avere tutti i soldi del mondo, ma infondo che sappiamo veramente di lui? non sappiamo come se li guadagna, non ha i genitori che gli passano qualcosa.»
strinsi i pugni. 
«ma non sappiamo nulla di questo Stromberg.»
«io so solo che lo amo e non mi importa nulla della sua situazione economica. per una volta nella vita ero felice..ma voi, come al solito, me l'avete rovinata.grazie mille!»
«abbassa i toni Alyce Marie Brooke!»
«no, non abbasso proprio nulla! perché dovete essere così? eh? che vi ho fatto di male?»
urlai contro di loro con gli occhi gonfi di lacrime.
«noi vogliamo il meglio per te!»
urlò mia madre.
«e credete sul serio che sia meglio per me spedirmi a Boston? lontano da qui? lontana da Aria? ma soprattutto..lontana da Wesley?»
vidi una cosa simile alla tristezza negli occhi di mia madre, cosa alquanto strana.
il silenzio rimbombava in casa, la tensione si poteva tagliare con un cortello. 
presi il mio iphone, le cuffie e mi avvicinai alla porta d'ingresso.
«siete i miei genitori, io vi voglio bene, ma scusatemi, questa cosa non dovevate proprio farmela.»
continuai per poi uscire da casa sbattendo la porta.
iniziai a correre lungo il marcia piede. 
erano le 5 p.m e fra le strade, stranamente, fra le strade non c'era anima viva.

mi sedetti sulla sabbia mentre osservavo il mare davanti a me.
non potevo credere che non sarei riuscita a vederlo per tanto tempo. 
«ehi principessa, che ci fai qui?»
tolsi le cuffie e fissai il ragazzo davanti a me.
«va tutto bene Aly?»
annuii e Wes si mise accanto a me.
«sicura principessa?»
mi mise un braccio intorno alle spalle e mi tirò a se.
«diciamo.»
sussurai dopo un po'.
lui mi strinse ancora di più.
avevo la testa premuta contro il suo petto.
«cos'è successo piccola?»
«ho litigato con i miei genitori.»
«perché?»
e ora come cazzo gli dico che devo stare lontana da lui? 
«sai che puoi parlare di tutto con me, sono il tuo ragazzo Aly.»
«si lo so, ma..»
«ma..?»
alzai la testa e lo guardai fisso negli occhi.
gli presi il volto fra le mani e feci un respiro profondo.
«Wes.»
«si, so come mi chiamo piccola. dimmi.»
«i miei genitori mi hanno iscritto alla Boston University..e mi hanno preso.»
mise le sue mani sulle mie. 
«a settembre andrò a Boston.»
sgranò gli occhi.
«cosa?»
«andrò a Boston, Wes.»
sentivo gli occhi iniziare a riempirsi di lacrime mentre fissavo i suoi.
«no,non puoi andare così lontano.»
mi sforzai di sorridere.
«dai..sarò qui nel periodo di natale, e poi mancano tre mesi alla mia partenza, godiamoci il tempo che ci resta.»
«già.»
abbassò lo sguardo.
«Wes?»
dissi alzandogli il volto.
«cosa?»
«promettimi che non mi lascerai.»
lui stette in silenzio mentre fissava il mio viso.
«non ti lascerò mai piccola. noi siamo più forti di 3000 miglia.»

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Capitolo 29
*** capitolo ventinove; ***


Capitolo 29


«andiamo Aria, non è una cosa così tragica.»
«non è tragica? te ne vai per chissà quanto tempo e io dovrei stare tranquilla..logico, certo, ovviamente.»
disse Aria gettendo l'ennesimo fazzoletto per terra.
aveva riempito la stanza di fazzoletti e non smetteva di piangere.
«tanto sarò qui per natale..smettila di piangere, a momenti mi allaghi la stanza.»
mi guardò stranita, alzando il sopraciglio e prendendo l'ennesimo fazzoletto dalla scatola.
«sei senza cuore Aly!»
disse soffiandosi il naso.
«non puoi lasciarmi qui..non siamo mai state lontane, Alyce.»
«vieni anche tu a Boston allora.»
«non posso e poi non voglio lasciare Keaton qui, come fai tu con Wes..ti rendi conto di quanto starà male lontano da te?»
ah, beh, grazie mille. 
«io..»
«ascolta, so che lo ami più di qualsiasi altra cosa, ma anche lui non scherza mica.»
«io..non posso farci nulla, i miei genitori hanno organizzato tutto. è troppo tardi ormai.»
«pensa positivo, magari arriva un'invasione aliena e Boston esplode, così ne io, ne Wes soffriremo.»
la guardai stranita.
qualcuno aveva rapito la Aria che conoscevo io?
«come mai ti preoccupi per Wesley?»
«non mi preoccupo per Wesley, semplicemente, non voglio che lui stia male, infondo, ma molto, molto, molto infondo gli voglio bene.»
ridacchiai.
«mi dispiace anche lasciare da solo Keaton a sopportarlo.»
dissi sedendomi sul letto a gambe incrociate.
«tranquilla, ormai anche lui è diventato rincoglionito come il fratello.»
disse gettando via la scatola di fazzoletti.
«missione fallita.»
«miseramente fallita.»
risi.
«possiamo sperare nei nostri futuri figli.»
«già..»
disse lei sedendosi accanto a me.
nella stanza piombò un silenzio assordante,cosa alquanto strana avendo Aria in casa.
mi nasconde qualcosa.
«devo dirti una cosa.»
disse dopo un po'.
la guardai.
«dimmi.»
«beh..ecco..da dove inizio..»
ha ucciso qualcuno, me lo sento.
«non è che hai commesso un'omicidio, vero?»
mi guardò male.
«quanto sei stupida.»
ma guarda chi parla.
«per tanti anni ho avuto un'ottima insegnante di stupidità.»
«AH AH AH quanto sei simpatica.»
risi.
«stai cambiando discorso, dimmi quello che mi dovevi dire.»
«promettimi che non sveni o urli.»
annuii.
«okay..»
fece un respiro profondo.
«credo di essere in attesa.»
«di chi?»
«di Keaton.»
la guardai stranita.
«Keaton viene qui e tu fai tutto questo casino?»
Aria prese un cuscino e me lo lanciò in faccia.
«no idiota!»
«e allora chi aspetti?»
«credo di aspettare un bambino, Aly! come fai a non arrivarci!»
sgranai gli occhi e la fissai per qualche secondo.
«OH MIO DIO! MA CHE CAZZO STAI DICENDO?!»
urlai, lei si mise una mano sulla fronte.
«è un forse, lo credo io, avendo qualche settimana di ritardo.»
le presi le mani.
«il tempo che mi vesto e andiamo a comprare un test.»
mi alzai e presi le prime cose che mi capitarono e corsi in bagno.

«emh, ci sono due linee. che significa?»
disse Aria uscendo dal bagno.
«io che ne so?»
«ma come!»
«senti, andiamo dal ginecologo.»
«dista da qui km e km! chi ci accompagna?»
«umh...Wesley!»
«quel coglione?»
il coglione almeno non scorda di mettersi i preservativi, e poi, un po' di rispetto, lurida adoratrice del sesso!
«porta rispetto per il mio ragazzo, pft.»
presi il mio iphone e passai un dito sullo schermo, attesi qualche secondo e questo si sbloccò.

A:Wes.
«devi accompagnare me e Aria da un ginecologo.»

Da:Wes.
«sei incinta? oddio! ma credevo di aver messo il preservativo l'ultima volta.»

ma perché capitano tutti a me?

A:Wes.
«tranquillo, non sono incinta, ma Aria ha qualche sospetto, quindi..»

Da:Wes.
«hai capito Keaton..okay, arrivo!»


dopo un paio di minuti arrivò Wes.
«come sta la nostra futura mammina?»
disse appena io e Aria entrammo nella sua auto.
«sta zitto o ti do un calcio lì dove non batte il sole.»
disse sedendosi dietro.
«stai zitta o ti assicuro che ti lascio in autostada.»
rispose lui mettendo in moto.

«stia tranquilla signorina Jones è tutto in regola, non aspetta alcun bambino.»
«oh grazie mille..»
aspettammo che Aria si rivestisse per poi riportarla a casa.
«Aly, tu vieni con me.»
disse Wes afferrandomi il polso mentre stavo per scendere anche io.
mi voltai verso di lui.
«okay, dove si va?»
dissi sedendomi di nuovo.
«parco degli skate.»
che posto romantico.
«so che non hai lo skate, ma ti ricordo che abbiamo una lezione in sospeso.»
«per fortuna ho il jeans.»
«puoi anche toglierlo, babe.»
lo guardai male.
«così altri ragazzi ammirerebbero il mio amato sedere e le mie splendide gambe, mh.»
alzò il sopracciglio.
«e io potrò sgranchirmi le ossa sui genitali di qualcuno.»
«esagerato.»
«naah.»
gli diedi un bacio sulla guancia.
«geloso.»
«nah, voglio solo che sia chiaro il fatto che tu, Alyce Marie Brooke, sei solo ed unicamente mia.»

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Capitolo 30
*** capitolo trenta; ***


Capitolo 30


«andiamo Aly, è facilissimo!»
«parla per te, Wes, sto coso si muove!»
«grazie al cazzo, altrimenti come faresti a cambiare direzione?»
«in effetti..»
«sai che ti amo, che sei la mia vita, ma avvolte mi sembri Aria.»
lo guardai stranita.
«mi sento offesa.»
dissi incrociando le braccia al petto e scendendo dallo skate.
«ma almeno Aria sa andare sullo skate, dovresti prendere esempio piccola.»
«e tu invece, dovresti prendere esempio da Keaton.»
mi guardò stranito.
«in che senso?»
«in ogni senso.»
alzò il sopracciglio.
«se ti piace tanto mio fratello, perché non stai con lui?»
«potrei dire lo stesso di te.»
ci guardammo per qualche istante, poi entrambi scoppiammo a ridere.
«ti amo.»
disse lui avvicinandosi a me.
«ti amo anche io.»
l'abbracciai affondando la testa nel suo petto.
lui ricambiò l'abbraccio stringendomi forte.
chiusi gli occhi godendo quella turbine di emozioni che stavo provando.
«oohw, ecco i due piccioncini.»
sbuffai e ci staccammo.
«ciao Drew.»
disse Wes mentre io mi limitai a salutarlo con la mano.
«ancora non riesci ad andare sullo skate?»
disse rivolgendosi a me.
«ci stiamo lavorando io e Wes ma..»
«non ci sono speranze, cade dopo neanche tre secondi.»
disse Wes scuotendo la testa.
«ma tu sei un'insegnate schifoso..vieni con me Aly, ti insegno io.»
disse Drew porgendomi il suo skate nuovo.
feci per prenderlo ma Wes mi fermò.
«non ci provare.»
disse a denti stretti contro Drew.
«tranquillo amico, non te la rubo mica.»
presi la mano di Wes e la strinsi.
fece un respiro profondo e mi sorrise.
«scusami Drew, non dovevo.»
«tranquillo, anche io sarei geloso se un tipo figo come me ci provasse con la mia ragazza.»
poco modesto.
«figo..insomma..»
Drew mi guardò.
«scusami? vorresti dire che non sono figo?»
«a me fai un pochino di paura..»
alzò il sopracciglio.
«addirittura? povera piccola.»
«cioè..insomma..non puoi essere reale.»
«in che senso Alyce?»
«un normale essere umano non può avere addominali simili.»
sia lui che Wes scoppiarono a ridere, mentre io ero leggermente arrossita.
«vabbeh piccola, che ne dici di provare lo skate un'ultima volta?»
disse Wesley appoggiando lo skate nuovo di Drew a terra e porgendomi la mano.
la presi e salii sullo skate.
ce la farò, insomma, se ci riesce Aria, anche un procione può farcela.
Wes mi mise le mani sui fianchi.
«no, voglio fare da sola.»
mi guardò stranito e ritrasse la mani.
«senti, se ci riesce Aria anche un procione può farcela, no?»
«quindi, tu saresti un procione?»
Drew scoppiò a ridere.
«procione Alyce, suona anche bene!»
«certo, come 'Drew riceve un calcio nei coglioni'!»
risposi.
«emh, meglio che me ne vada..la ragazza è un tantino nervosetta. ci sentiamo belli!»
disse Drew andò via.
riportai l'attenzione su Wesley che mi fissava imbambolato.
«che c'è?»
dissi arrossendo.
«c'è che sei bella.»
«aaaw, anche tu lo sei.»
misi le braccia intorno al suo collo e lo spinsi verso di me,cosa che però mi fece perdere l'equilibro sullo skate e di conseguenza mi ritrovai a terra.
con lui sopra di me.
ci fissammo per qualche minuto, poi lo baciai.
«sono cose che si fanno in privato, qui ci sono dei bambini, insomma! calmate gli ormoni!»
ci urlò un signore.
scoppiammo a ridere.
Wes si alzò e mi porse la mano per aiutarmi.
«amore, facciamo una cosa.»
recuperò lo skate,mi prese per mano e ci avviammo verso l'uscita.
«cosa?»
«ti porto a casa e poi ti passo a prendere più tardi.»
guardai l'orario.
«ma sei impazzito? sono quasi le otto!»
«sono pazzo si, ma di te..comunque ci sono i tuoi in casa?»
«si, ci sono. stranamente non sono partiti.»
sorrise.
«sarà il caso di conosere i suoceri..non credi?»
«vuoi conoscere i miei?»
annuì.
«umh, okay! mi vestirò elegante allora, quindi fallo anche tu.»
«perché così non sono elegante?»
mi fermai e lo guardai per un po'.
indossava dei jeans, una maglietta bianca con sopra una camicia, supra e il solito cappello in testa.
certo, il massimo dell'eleganza.
«decisamente no.»
«umh, allora mi vesto elegante, promesso.»
si preannuncia una serata interessante.

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Capitolo 31
*** capitolo trentuno; ***


Capitolo 31


«oggi avremo il tuo 'ragazzo' a cena dici?»
disse mio padre guardandomi.
«si..vuole conoscervi.»
«ohw..potremmo andare a cena fuori, che ne dici?»
«perfetto, ora se volete scusarmi, vado a cambiarmi.»
«tranquilla, vai pure.»
salii in camera e mi piazzai davanti l'armadio.
mh, vediamo un po' cosa c'è di decente.
in un batter d'occhio la stanza venne letteralmente invasa dai vestiti.
solo dopo averli sistemati di nuovo decisi cosa mettere.
optai per un vestitino con lo scollo a cuore di colore azzurro e una camicia di jeans da mettere sopra con le converse azzurre.
e ora pensiamo ai capelli.
mi piazzai davanti allo specchio e mi feci una treccia che scendeva sulla spalla.
come trucco misi solo l'eyeliner, matita e un po' di rossetto rosso.
il risultato non era niente male, anzi ero davvero carina.
scesi di sotto e trovai mio padre seduto sul divano con lo smoking addosso e mia madre con un vestito lungo.
«io sono pronta.»
dissi attirando la loro attenzione.
mia madre mi guardò contrariata.
«perché hai quelle inutili scarpette e quella stupida camicia di jeans?»
«forse perché mi piacciono? voi, piuttosto, dovete andare ad un matrimonio per caso?»
«questa, piccola, si chiama eleganza.»
«no..questo si chiama fare figure di merda.»
in quel preciso istante suonarono al campanello.
che tempismo!
«vado io.»
dissi avvicinandomi alla porta.
l'aprii e davanti a me comparve un Wesley tutto in tiro e sorridente.
non aveva il cappello, indossava una specie di smoking, delle supra nere e aveva in mano una rosa.
ah, il mio povero cuore.
«quanto siamo belli.»
dissi sorridendo.
«ho fatto del mio meglio..questo è per te madomoiselle.»
disse porgendomi la rosa.
«aw, grazie amore. »
la presi e gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
i miei genitori si schiarirono la voce e mi staccai.
«non rispondere con 'come butta, bro?' altrimenti ti mandano via a calci.»
dissi facendolo entrare.
rise.
«stai tranquilla piccola, è tutto sotto controllo.»
chiusi la porta d'ingresso ed entrambi ci sedemmo sul divano.
«allora, lei è Wesley Stromberg, giusto?»
disse mia madre sedendosi sulla poltrona.
no, guarda è un babbuino.
«si madame. lei dev'essere la madre di Alyce e voi, invece il padre.»
disse lui rivolgendo uno sguardo a mia madre e mio padre.
«per te siamo i signori Brooke.»
«certo, signor Brooke.»
feci una smorfia.
«da quando va avanti questa relazione con mia figlia?»
«stiamo insieme da un bel po' di mesi..oserei dire nove mesi.»
disse prendendo la mia mano.
«avete già avuto dei rapporti suppongo.»
disse mia madre.
«esiste una cosa chiamata privacy, mamma.»
dissi arrossendo.
«suvvia Alyce, siamo adulti.»
«comunque si, signor Brooke. abbiamo avuto rapporti.»
«oh, fantastico..quanti anni hai?»
«diciannove, signore.»
«situazione economica?»
Wesley mi strinse la mano.
«normale.»
mio padre annuiva a tutte le sue risposte. 
sembrava piacergli, cosa alquanto strana.
«mh, okay signorino Stromberg,ora possiamo anche andare a cena.»
disse mio padre sorridendo.
i miracoli esistono!

«allora, che college frenquentarai Wesley?»
«uno qui nei dintorni, così non dovrò pagare il dormitorio.»
disse Wesley tagliando la sua bistecca.
«Alyce invece, frequenterà uno dei college più prestigiosi degli Stati uniti.»
«lo so, signora Brooke.»
disse per poi mettere in bocca alcuni pezzi di carne.
l'argomento Boston, non gli piaceva per niente.
qualcosa nel suo sguardo era cambiato.
prima era rilassato, poi irritato.
gli misi una mano sulla gamba, si voltò verso di me.
«stai tranquillo amore.»
«sto bene piccola, tranquilla.»
gli diedi un bacio sulla guancia e iniziai a mangiare qualcosa.
la serata passò tranquillamente, senza intoppi o litigate.
cosa che mi stupì profondamente.
ai miei genitori era piacito Wesley e di questo non potevo che esserne felice.
mi avevano permesso di tornare a casa con lui.
finalmente un po' da soli.
«sei stato bravissimo, gli sei anche piaciuto! magari non mi mandano a Boston!»
«non credo piccola..»
disse parcheggiando davanti a casa mia.
«perché?»
dissi alzando un sopracciglio.
«perché sono convinti della loro scelta..ora sanno che hai qualcuno che ti ama e ti lasciano in pace per un po', ma a settembre 3000 miglia ci divideranno.»
si voltò verso di me.
«Wes..»
mi prese il volto fra le mani.
avevo gli occhi lucidi.
avevo paura che da un momento all'altro mi avrebbe detto 'scusa, ma non possiamo stare insieme.'
«no amore, non ti sto lasciando..stai tranquilla.»
«io ho paura..»
«di cosa?»
«di tutto, di questa distanza che ci dividerà..»
non mi fece finire la frase, mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
«Aly, la distanza non è nulla per noi.»

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Capitolo 32
*** capitolo trentadue; ***


Capitolo 32


«la smetti?»
«di fare cosa?»
«di lanciare la sabbia, sembri una bambina Aria.»
dissi sedendomi.
«come sei antipatica..non vedi che sto cercando di costruire disperatamente un castello di sabbia?»
la guardai per qualche secondo in silenzio.
«ti rendi conto che non puoi fare nulla senza paletta e secchiello?»
lei mi guardò male.
«distruggi sempre i miei sogni.»
mise il muso, risi.
«vado a fare un bagno, vieni?»
dissi alzandomi.
«mh..si.»
era appena finita la scuola e, mentre aspettavamo le date per gli esami, ci divertivamo un po' insieme.
ci avvicinammo alla riva e ci sedemmo sul bagnoasciuga.
poco lontano da noi Wesley,Keaton e Drew facevano surf.
«voglio fare surf anche io!»
«non è così facile.»
«ci riesce Wesley..posso riuscirci anche io.»
alzai il sopracciglio e la guardai.
«scusa, che vorresti dire?»
«che è stupido.»
«da che pulpito viene la predica.»
«beh? che vorresti dire scusami?»
che sei più stupida di tutti quanti messi insieme, forse?
«nulla Aria, tutti sappiamo che sei la persona più intelligente del pianeta terra.»
dissi sorridendole.
«non possiamo lasciarvi da sole neanche per un paio di minuti, eh?»
disse Wes mettendosi accanto a me.
«ma stavamo solo parlando.»
«si, di chi è più stupida.»
disse schizzandomi l'acqua.
risi.
«ehi! sta' fermo!»
«e poi io sono infantile..»
disse Aria guardando la scena.
Wes mise di schizzare l'acqua e la guardò.
«ma che hai fatto ai capelli?»
«nulla, sono solo un po' più chiari, ti piacciono?»
disse giocando con qualche ciocca.
«devo essere sincero?»
«si. assolutamente.»
Wes stette zitto per qualche secondo, poi rise.
«stai veramente malissimo!»
«viva la sincerità, Wesley.»
dissi per poi scoppiare a ridere.
Aria si alzò e se ne andò offesa.
non le sarebbe durata molto, giusto il tempo di sbaciucchiarsi un po' Keaton che stava tornando.
«sei stato un po' scortese però, insomma, sai com'è..»
«già..ma, la mia principessa ha qualcosa da fare stasera?»
disse dandomi un bacio sulla guancia.
sorrisi.
«no, proprio niente.»
«quindi, puoi uscire con me.»
«certo.»
lui sorrise.
«bene, allora adesso ti riaccompagno a casa.»
«sono solo le quattro..»
«andiamo a fare shopping, poi ti porto a cena fuori e infine dormi da me.»
shopping? cena? dormire da lui? 
omg.

«umh, okay!»
mi alzai.
«i miei genitori ti amano.»
si alzò anche lui.
«e chi non lo fa?»
lo guardai e poi mi girai di nuovo.
lui mi afferò il polso e mi tirò a sé, poi mi prese in braccio.
mi diede un leggero bacio sulle labbra.
«ma che ti succede all'improvviso?»
dissi sorridendo e avvolgendo le gambe intorno alla sua vita.
«nulla, sento solo l'impulso di baciarti, è un reato?»
«certo che no, ma almeno fallo bene.»
dissi accarezzandogli le labbra.
«ah si? e come?»
sorrisi di nuovo e lo baciai con dolcezza e lentamente.
le sue mani scorrevano su e giù, lungo la mia schiena, provocandomi dei brividi.
«E' UN LUOGO PUBBLICO, CONTEGNO!»
mi staccai lentamente e senza voglia.
guardai nella direzione della voce e vidi seduta sul mio telo Aria.
«VAFFANCULO ARIA!»
Wes scoppiò a ridere.
«quanto sei fine amore.»
gli lasciai un leggero bacio, poi mi mise giù.
gli presi la mano e andammo verso la rompicoglioni.
«noi andiamo.»
dissi rivestendomi.
«ricordate, le precauzioni..non voglio una mini Alyce o un mini Wes per adesso!»
la guardai male e presi la mia roba.
«questo dovrei dirlo io a te..ti ricordo che qui l'unica che ha avuto un sospetto sei proprio tu, tesoro.»
«e comunque sarà un vero piacere farlo nel letto del mio amatissimo fratellino..approposito dov'è?»
disse Wes guardandosi intorno.
«al bar.»
annuì.
«beh, digli che noi ce ne siamo andati.»
«dovrebbe importagli qualcosa?»
disse Aria guardandosi le unghia.
«quanto sei acida.»
fece spallucce.
«vabbeh, ci sentiamo.»
diedi un bacio sulla guancia ad Aria e ce ne andammo.
Wes mi accompagnò a casa.
«vengo a prenderti alle cinque amore, non fare tardi.»
disse sulla soglia di casa.
«sta tranquillo, sarò puntualissima.»
mi diede un leggero bacio sulle labbra e poi andò via.
shopping con Wesley, questa si che è bella!

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Capitolo 33
*** capitolo trentatre; ***


Capitolo 33


appena entrai in casa notai un biglietto sul tavolino del soggiorno.
lo presi e lessi il contenuto.
''Alyce, siamo partiti, ma questa volta torneremo presto. puoi invitare qui Wesley mentre noi siamo fuori. 
oh e buona fortuna per l'inizio degli esami, tesoro! 
a presto mamma e papà.''
pft, ti pareva.

rimisi il biglietto dov'era e corsi di sopra.
feci una doccia veloce e andai in camera.
stranamente sapevo già cosa indossare.
optai per dei jeans molto stretti, una canotta bianca con la scritta nera e le converse bianche sotto.
lasciai i capelli sciolti e misi il solito trucco.
recuperai dei soldi che mi avevano lasciato i miei e scesi di sotto,aspettando Wesley.
alle cinque in punto mi arrivò un sms.
passai il dito sullo schermo del mio iphone e vidi che era di una mia compagna di scuola, Cassie.

Da:Cassie.
«Alyce, gli esami cominciano la settimana prossima!»

A:Cassie.
«davvero? quando precisamente?»

Da:Cassie.
«se non erro,Lauren ha detto che Kimberly, che l'ha saputo da Kristine, che l'ha saputo da Alexandra, che l'ha saputo da Emily, che l'ha saputo da Grace, che iniziano mercoledì!»

wow, che giro di persone.

A:Cassie.
«primo esame? e per favore non scrivermi da quante persone Lauren l'ha saputo..»

Da:Cassie.
«iniziamo con matematica..giovedì inglese..poi ci fanno sapere stesso a scuola.»

A:Cassie.
«okay! grazie mille!»

Da:Cassie.
«nulla, tesoro, ci sentiamo! :) »


lanciai il telefono sul divano e guardai l'orario.
erano quasi le cinque e dieci, di Wes nemmeno l'ombra.
mh, poi io sono sempre quella in ritardo.
dopo un po' sentii bussare alla porta.
ora lo disintegro.
mi alzai e andai ad aprire.
«alla buon ora, idiota.»
«scusami amore, ho avuto alcuni problemi.»
«Aria e Keaton?»
«già si sono precipitati a casa..Keaton aveva un livido sulla fronte e Aria aveva la tavola. secondo me è stata lei a fargli quel livido.»
«un giorno quel povero ragazzo finirà in ospedale, me lo sento..»
mi sorrise.
«mh, ma noi non dovevamo uscire?»
«già..centro commerciale! aspetta che recupero il cellulare.»
presi il cellulare ed uscii chiudendo bene la porta.
«andiamo su, è già tardi.»
disse prendendomi la mano.
«mh..meglio se non commento.»

«ti piace questo vestito?»
dissi indicando il vestito esposto in vetrina.
Wes lo guardò per qualche secondo.
«mh, è solo un po' scollato e troppo corto.»
«ma dai, è per il mare, mi sembra anche ovvio.»
«non.te.lo.compri.»
sbuffai.
«quanto sei odioso.»
«pft.»
camminammo per un po' senza parlarci.
«hai intenzione di non parlarmi più per caso, Aly?»
«e tu hai intenzione di fare la parte del fidanzato geloso ancora per molto?»
«oh. scusami tanto eh.»
«ci stiamo comportando come dei bambini.»
«baby Aly e baby Wes.»
«baby Walyce.»
Wesley scoppiò a ridere e mi guardò.
«non dirmi che vuoi chiamare nostro figlio così!»
«oh, certo che no.»
risi.
«scusami per prima.»
«scusami tu, sono geloso, fin troppo avvolte.»
finalmente lo ammette.
l'abbracciai e gli lasciai un bacio sulle labbra.
riprendemmo a camminare.
lui mise un braccio intorno alle mie spalle e mi strinse a sé.
d'un tratto si fermò. 
«oh, il paradiso.»
«seh, all'improvviso..che succede?»
«negozio di intimo, si può anche provare la merce.»
disse con un sorriso malizioso stampato sul volto.
gli diedi uno schiaffo sul braccio.
«porco!»
«ehi! sono comunque un ragazzo!»
«forse.»
«ricordami di farti una cosa a casa, okay?»
«pft, vedremo che sai fare, tappo.»
«sono più alto di te.»
«dettagli..»
rise e poi spostò il suo sguardo da un'altra parte.
«oh, c'è un negozio di articoli sportivo!»
«siamo in un centro commerciale..è ovvio che ce ne sia uno.»
il mio sguardò finì su un negozio di libri.
«okay, ora andiamo lì.»
dicemmo all'unisono andando da parti opposte.
avevamo le mani ancora incrociate, così entrambi cademmo a terra, provocando alcune risate delle persone che erano nei dintorni.
solite figure di merda, insomma..
ci alzammo.
«negozio sportivo, poi andiamo dove vuoi tu amore.»
«andiamo prima al negozio di libri, daai!»
dissi facendo gli occhi dolci.
«no, no, ho bisogno di cappelli nuovi. negozio sportivo.»
«ma..»
«cappelli nuovi, ho detto!»
«vabene, calmati!»

«ecco a te, amore.»
Wesley si sedette accanto a me sul suo letto.
presi il succo che mi aveva portato e lo bevvi.
«grazie, ci voleva.»
«scusa per averti buttato il cibo addosso.»
per gelosia aveva iniziato a delirare e puft, aveva iniziato a lanciare il cibo, così ero costretta a stare con una sua maglia, che mi arrivava sotto il sedere.
«ma va, tranquillo..mi hai solo sporcato la mia t-shirt preferita.»
«ti devo una maglietta..e un'altra cena prima che parti.»
disse stendendosi a pancia in giù.
'prima che parti'.
«mh, preferirei fare a meno della cena..lasciamo perdere.»
dissi io stendendomi su di lui.
lo sentii ridere.
«prendi iniziative?»
gli diedi un colpetto sulla spalla.
«pensi sempre male.»
«forse perché la mia ragazza è fottutamente sexy?»
«si certo, come no.»
mi alzai e poi mi misi accanto a lui.
si girò verso di me.
«che ti succede?»
«nulla.»
mi guardò negli occhi e mise una mano sulla mia guancia.
«puoi dirmi tutto, lo sai.»
misi la mano sulla sua.
«non voglio partire, voglio rimanere con te.»
chiusi gli occhi per un'istante e subito dopo sentii le sue labbra sulle mie.
ricambiai il bacio, lui mi avvicinò di più a lui.
riuscivo a sentire il battito del suo cuore contro il mio.
si staccò e fece scendere la sua mano lungo bordo della maglietta, sollevandola di poco.
«non pensiamoci amore.»
«si, infatti, meglio non pensarci.»
ripresi a baciarlo e dopo un po' i nostri vestiti finirono a terra.
Wesley aveva ragione, non c'era motivo di stare male. 
la distanza non avrebbe mai distrutto quello che c'era fra noi.
io ero sua, lui era mio e questo nulla avrebbe potuto cambiarlo, neanche 3000 miglia.

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Capitolo 34
*** capitolo trentaquattro; ***


Capitolo 34


«non ci credo, finalmente sono finiti anche questi! siamo liberi!»
Wesley iniziò a correre per il cortile della scuola agitando le mani in aria come se fosse pazzo.
no, okay, lo è eccome.
«emh, perché è così felice?»
disse Kimberly mentre guardava la scena divertita.
«sono finiti gli esami, quindi è felice di essere 'libero'.»
dissi alzando gli occhi al cielo.
già, anche gli esami erano finiti, il tempo stava trascorrendo troppo rapidamente secondo i miei gusti.
«è vero che vai alla Boston University?»
«si, purtroppo, spero solo di poter cambiare indirizzo di studi una volta finito un'anno lì.»
«dev'essere difficile abbandonare tutti.»
«già.»
mi mise una mano sulla spalla.
«soprattutto Wesley.»
guardai Wesley, che stava tornando tutto sorridente verso di me.
«siete così dolci insieme,non facevo Wesley un tipo romantico o che duraturo con una ragazza, ho sempre pensato che lui facesse una botta e via.»
«anche io la pensavo come te.»
Wesley ci raggiunse.
«comunque, io vado, ci sentiamo Aly.»
disse Kimberly, la salutai e poi abbracciai Wesley.
lui ricambiò senza dire nulla.
«ricordami di portarti da uno specialista.» 
dissi, col viso premuto contro la sua spalla.
«perché?»
«voglio vedere se è rimasto una parte di cervello ancora funzionante.»
rise.
mi allontanai lentamente da lui.
«che si fa oggi? dobbiamo festeggiare!»
disse lui prendendomi la mano.
«mh, non so..cinema?»
«si, così inizi una battaglia di pop corn con il primo tizio che mi guarda?»
sbuffò.
«no, ti prometto che faccio il bravo.»
lo guardai.
«l'hai promesso anche l'ultima volta, ti ricordo che ci hanno cacciato dal ristorante.»
rise.
«vabeh..niente cinema.»
«ecco, ottima idea.»
gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
sentii il cellulare vibrare, lo presi e lessi il nome 'Aria' sullo schermo.
«scusami un'attimo.»
«tranquilla, rispondi pure.»
gli sorrisi e risposi.
«Ar..»
«tu devi venire subito qui!»
disse urlando.
«così mi rompi i timpani, idiota! che succede?»
«domani ho gli esami orali e non ricordo un cazzo! se viene qui Keaton non riesco a combinare niente, mi distrae da quello che devo dire..aiutami!»
«okaay, arrivo Aria.» 
chiusi la chiamata.
«scusami...»
«andiamoci insieme, almeno stiamo insieme.» 

«andiamo Aria, anche un pesce palla riuscirebbe a dire tutto questo senza fermarsi ogni due secondi!»
lei mi guardò.
«mi stai paragonando ad un pesce palla?»
disse ticchiettando la matita sul quaderno.
«pesce palla Aria..è carino.»
disse Wes ridendo.
Aria gli lanciò un cuscino e Wesley cadde all'indietro.
quanto sono dolci.
lui si alzò e la guardò male.
«ringrazia Dio che sei una ragazza e che sei la ragazza di mio fratello, altrimenti ti avrei ucciso!» 
presi il cellulare e iniziai a giocarci, mentre loro litigavano amorevolmente.
«ma che problemi hai?»
«tu che problemi hai! mi lanci un cuscino all'improvviso!»
«tu mi chiami pesce palla!»
«ti ha chiamato Alyce così!»
alzai lo sguardo.
«ah no, non mettetemi in mezzo, lasciatemi stare, io sto giocando.»
riportai lo sguardo sul gioco che stavo facendo.
«non metterla in mezzo, idiota!»
«idiota ci chiamo il tuo ragazzo!»
«è tuo fratello il mio ragazzo!»
«e per questo che ti dico che è un'idiota!»
povero Keaton.
entrambi si zittirono, poi sentii un rumore, qualcosa di molto simile a schiaffi.
misi via il cellulare.
«Wesley, Aria, smettetela!»
Aria mi guardò.
«hai finito di giocare a quello stupido gioco tu?»
«e tu hai finito di scambiare il mio ragazzo per un pungiball?»
«e voi due avete finito di rispondere alle domande con altre domande?»
ci furono alcuni minuti di silenzio. 
scoppiammo a ridere tutti e tre.
«cosa mi sono perso?» 
Keaton, dal nulla, comparve nella stanza di Aria.
«la fantastica lotta fra Aria e Wesley.»
Keaton alzò gli occhi al cielo e sospirò.
«siete un caso perso.»
mi avvicinai a lui e gli misi un braccio intorno alle spalle.
«e noi siamo costretti a sopportarli...per amore.»
lui rise, poi entrambi andammo dai nostri partner.
un covo di matti? benvenuti nella casa di Aria!

 
angolo autrice
hola ouo
questo è il penultimo capitolo della PRIMA parte della storia.
non è un granché e mi rendo conto, scusatemi :c
vi amo! c:
xx believeinjdn.

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Capitolo 35
*** capitolo trentacinque; ***


Capitolo 35


«questo lo porti?»
Aria mi mostrò una camicia che non usavo più da anni.
«no, non mi va neanche più.»
«oh, scusa. dimmi cosa ti serve, te la passo subito.»
guardai il mio armadio.
era così strano vederlo quasi senza vestiti.
«mh, passami quei leggins e gli jeans.»
dissi indicandoli.
li prese e me li passò.
«e le magliette? e poi se metti tutto in valigia adesso, domani cosa metti per partire?»
«tranquilla Aria, ho tutto sotto controllo, ho già pensato a cosa indossare domani per partire.»
presi gli jeans e i leggins che aveva in mano e li misi nella valigia.
Aria era stranamente seria.
un po' mi preoccupava,ma infondo era normale.
«stasera dormi qui?»
«no..credo che Wesley stia organizzando qualcosa, non si fa vedere da almeno due giorni.»
«mh, ora che mi ci fai pensare è vero.»
recuperai gli ultimi vestiti e chiusi la valigia.
«finito, finalmente.» 
«solo tu puoi impiegare quasi tutto il pomeriggio per fare le valige.»
«ma io posso permettermelo.»
«ma stai zitta.»
risi.
«spero di trovare qualcuno come te a Boston.»
dissi dopo un po'.
lei mi guardò con gli occhi lucidi, poi mi abbracciò.
«non voglio che parti e neanche che mi sostituisci con una brutta copia.»
«nessuno ti sostituisce, tranquilla.»
sciolse l'abbraccio e passò un dito sotto i suoi occhi.
«ehi, non voglio che tu pianga..che ne dici di andare a fare un giro? un gelato, spiaggia.»
dissi sorridendole.
«andiamo al centro commerciale?»
«mh, okay!»

«che ne dici di questo completo? ti piace?»
Aria uscì dal camerino con indosso un completo intimo.
la guardai.
«poi mi spiegherai perché siamo in un negozio di intimo.»
«perché mi serve un completo!»
ma dai?!
«si, questo l'avevo capito..ma non potevi portarti Keaton con te?»
«perché è una sorpresa per lui.»
alzai gli occhi al cielo.
«tu vorresti presentarti da lui con il reggiseno nero in pizzo e un perizoma? ma un minimo di imbarazzo non ce l'hai?»
«tanto lui conosce il mio corpo e l'apprezza, e poi anche tu dovresti fare una cosa simile Wesley..sono convinta che gli faresti una fantastica sorpresa.»
feci una faccia schifata, scoppiò a ridere.
tornò nel camerino e dopo un po' uscì vestita.
«lo prendo, comunque.»
«dovrebbe importarmi qualcosa?»
«quanto sei antipatica, Aly.»
portò il completo alla cassa e dopo almeno mezz'ora di fila, pagò e uscimmo fuori dal negozio.
«dopo quello spettacolo imbarazzante, possiamo andare a prendere un gelato?»
annuì.
uscimmo dal centro commerciale e andammo in una gelateria vicina.
io presi il mio solito gusto, ovvero fragola, mentre Aria prese un misto di roba, pesca, panna, limone, fragola, il risultato finale era alquanto stomachevole.
«non riesco a credere che ti piaccia.»
dissi mentre gustavo il gelato.
«io non riesco a capire come faccia a piacerti solo la fragola.»
«ci sono tante cose che io non riesco a capire di te, purtroppo.»
mi fece la linguaccia, risi.
mentre stavamo camminando sul lungo mare,sentii il telefono vibrare.
lo presi e passai un dito sullo schermo.
nuovo messaggio; Wesley.
oh, è ancora vivo.

Da:Wes.
«ehi piccola, dove sei?»

A:Wes.
«sono in giro con Aria.»

Da:Wes.
«oh..ero fuori casa tua, volevo vederti.»

A:Wes.
«anche io..ci vediamo in spiaggia? siamo sul lungo mare.»

Da:Wes.
«okay, vengo con Keaton, così ce la toglie dai piedi.»

A:Wes.
«ma dai, povera ragazza..arriva il più velocemente possibile.»

Da:Wes.
«sono già in strada.»


misi via il cellulare.
«domani a che ora parti?»
«mh, non so..credo verso le nove.»
«sesso con Wesley tutta la notte, ohoh.»
la guardai male.
«non mi dirai che non lo farete stanotte!»
«c'è solo sesso in quella testa?»
«ma...okay, meglio sto zitta. guarda arrivano i ragazzi.»
finalmente!
corsi verso Wesley.
gli saltai letteralmente addosso, avvolgendo le gambe intorno alla sua vita.
lo baciai e lui ricambiò.
«che fantastica accoglienza amore.»
disse lui staccandosi e mettendomi giù.
«mi mancavi da morire. dove sei stato in questi giorni?»
«ho preparato una cosa, piccola. vieni con me?»
annuii sorridendo.
mi prese la mano e si voltò verso Keaton.
«la casa è mia stasera, okay? va' da Aria a dormire.»
«tranquillo,fratello..nè io nè Aria vi disturberemo.»
gli fece l'occhilino poi ce ne andammo.

«hai bisogno di qualcos'altro piccola?»
disse Wesley sedendosi accanto a me.
«no, no..ho te, ed è tutto quello di cui ho bisogno.»
mi sorrise e poi mi lasciò un bacio sulla fronte.
eravamo a casa sua,nella stanza precisamente. erano le 9 p.m. 
aveva messo nella sua stanza delle candele e aveva nolegiato il film 'Titanic'.
era l'amore.
«sicuro di voler vedere il Titanic? possiamo andare a fare una passeggiata in spiaggia.»
«sssh..tranquilla.»
mi mise un braccio intorno alle spalle e mi tirò a se, appoggiai la testa sul suo petto, lasciandomi travolgere dalla sensazione piacevole che stavo provando in quel momento.
lui premette 'play' e il film partì.
alla fine del film lui dormiva.
sapevo che non avrebbe resistito.
risi.
«Wesley..Wesley..»
dissi mentre gli accarezzavo il petto.
cercai di alzarmi, ma lui mi strinse di più a sè.
«non andare via.»
sussurrò tenendo ancora gli occhi chiusi.
«non me ne vado. tranquillo.»
dissi per poi lasciargli dei leggeri baci sul collo.
dopo un po' mi addormentai anche io, stretta fra le sue braccia.

Los Angeles International Airport.

il volo per Boston sarebbe arrivato da un momento all'altro, così, mentre mio padre faceva il check in, io passavo gli ulmini minuti con Wesley, Aria e Keaton.
«non ci credo che stai per partire..non posso crederci, quest'estate è passata troppo velocemente!»
disse Aria piangendo.
Keaton l'abbracciò.
«su, su, calmati piccola.»
«come faccio a stare calma? questa deficente parte!»
«farò finta di non aver sentito..»
Wesley rise.
«vieni un secondo con me, devo darti una cosa.» 
annuii.
«ci allontaniamo per un secondo, tu fa' in modo che Aria non distrugga qualcosa.» 
«tranquilli, farò del mio meglio.» 
ci allontanammo un po' da loro.
«allora, cosa devi darmi?»
Wesley mise una mano nella tasca del jeans e tirò fuori un cofanetto.
no, non può essere.
aprì il cofanetto e al suo interno c'era un bellissimo anello con un diamante piccolo rosa.
rimasi senza parole ,col cuore che batteva all'impazzata.
mi prese la mano e me la baciò, poi mi mise l'anello al dito.
«ecco, così ti ricorderai di essere mia.»
disse sorridendo.
«ti amo.»
«ti amo anch'io, tanto.»
lo baciai e lui ricambiò.
ci staccammo dopo un po' e poi tornammo da Aria e Keaton.
restammo a parlare solo per pochi minuti.
una voce annucciò che il volo per Boston era arrivato e che tutti i passeggeri dovevano affrettarsi a salire.  
«ecco qui tesoro.»
mio padre mi diede alcune carte, che misi in borsa, poi mi abbracciò.
«buona fortuna, piccola mia. ci vediamo a natale.»
annuii e poi mi staccai.
andai verso Aria.
«allora, io vado.»
ci guardammo per qualche secondo poi ci abbracciammo e scoppiammo a piangere.
«dai, su, ci sentiremo per telefono, facebook, skype.»
«ma non è lo stesso!»
restammo abbracciate per altri pochi secondi, poi passai a Keaton.
l'abbracciai.
«mi raccomando, controlla Aria, trattala bene.»
«lo farò tranquilla.»
«controlla anche Wesley, cerca di impedire che si uccidano a vicenda lui e Aria.»
«su questo avrò qualche problema, ma cercherò di impedirlo.»
risi.
mi staccai da Keaton e andai da Wesley, che mi aspettava con le valige in mano.
«ti accompagno.»
«vabene..»
dissi abbassando la testa.
arrivammo fino alle scale mobili, poi ci fermammo.
«okay,ci siamo.»
disse lui lasciando le valige a terra.
si avvicinò a me e mi abbracciò.
restammo così, senza dire nulla, stretti l'uno all'altra.
una voce chiamò di nuovo il mio volo.
mi staccai lentamente da lui e lo guardai negli occhi. 
erano lucidi, quasi quanto i miei.
«verrò a trovarti Aly.»
disse accarezzandomi la guancia.
«ti prometto che non ucciderò Aria e cercherò di non litigarci.»
ridacchiai.
«allora ciao.»
presi le valige e mi voltai.
Wesley mi afferrò il polso e mi tirò a sè.
«ti amo, non dimenticarlo.»
disse e poi mi baciò dolcemente.
la voce chiamò per l'ultima volta il mio volo, e mi staccai a malincuore dal suo bacio.
«devo andare.»
«ci sentiamo appena arrivi a Boston.»
gli sorrisi.
«certo.»
gli diedi un bacio sulle labbra e poi salii sulle scale mobili.
più mi allontanavo da lui, più sentivo la sua mancanza, avrei voluto mollare tutto e andare verso di lui, proprio come Rose fa in Titanic per andare da Jack.
arrivai velocemente all'aereo e mi accomodai al mio posto.
dopo pochi minuti l'aereo decollò.
avevo appena lasciato tutto per andare in una nuova città.
misi le cuffie e mi lasciai cullare dalla musica, dopo poco mi addormentai.
al mio risveglio però non sarei stata più ad Hunnington Beach, non sarei più stata nella mia stanza..non sarei più stata fra le braccia di Wesley
.
 
FINE PARTE PRIMA.
 
angolo autrice.
allora, da dove inizio..
sto tipo piangendo come una scema, sapendo 
che è finita, anche se è solo la prima parte.
il sequel arriverà molto presto, quindi non dimenticatevi
di me(?)
ringrazio tutte quelle che hanno messo questa storia 
fra le preferite, facendola arrivare prima fra le 'più popolari'
ringrazio tutte quante per le splendide recensioni che ho ricevuto, 
in particolar modo quelle che hanno commentato dai primissimi capitoli.
ringrazio anche le mie amiche che mi hanno sempre incoraggiato 
anche quando mi sentivo demoralizzata al massimo.
insomma ringrazio tutte voi che mi avete seguito in questo mese! 
ps; ho finalmente trovato il nome per il gruppo. si chiamerà '#teamperfectemblem3 ' 
se volete farne parte seguitemi su twitter, sono 'luxvato', e inviatemi il vostro profilo facebook.
alla prossima! 
vi amo! 
'be my Wes, i'll be ur Aly'
xx believeinjdn.

 

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