Finestre dell'anima.

di maruja
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Testimone, complice o esecutore? (pt 1) ***
Capitolo 2: *** "Testimone, complice o esecutore?" (pt 2) ***
Capitolo 3: *** L'amore di una madre ***
Capitolo 4: *** Il prezzo della fede. ***



Capitolo 1
*** Testimone, complice o esecutore? (pt 1) ***


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"Testimone, complice o esecutore?"

- Cosa abbiamo qui? – chiese un uomo dai capelli neri, occhiali neri, vestito con una camicia nera e un paio di jeans.

- Uomo, tra i 35 e 40 anni. Trovato dal camion che passava per raccogliere la spazzatura di questo vicolo, morto da circa 62 ore, si ritiene che l'arma sia di calibro 22. - illustrò un giovane biondo anche lui vestito con un paio di jeans ma con la differenza che invece della camicia bianca indossava una felpa arancione. - Sembra un furto andato male, il suo portafoglio era vuoto buttato accanto al corpo...non hanno lasciato neanche un documento di riconoscimento.

Il ragazzo moro si chinò affianco al cadavere e ispezionò le tasche della vittima. - il calibro dell'arma è molto popolare in strada, si sono trovate le pallottole?

- Sì, una è insieme al corpo mentre l'altra si trova a qualche passo, sono stati colpi a bruciapelo.

- Fate foto anche ai curiosi. - chiese il ragazzo con la camicia bianca guardando con diffidenza attraverso gli occhiali da sole. - Forse tra tutte queste persone si trova proprio il nostro uomo. Impacchettate tutto e etichettatelo, questo è un caso come tutti gli altri. - mormorò stufo.

- Avete già sentito ragazzi, al lavoro! - esclamò il biondo.

Il moro passò sotto la cinta gialla che limitava l'accesso dei curiosi nella scena del crimine. Mentre si dirigeva verso la sua macchina sbatté su un passante ma non chiese scusa e continuò per la sua strada. Salì sulla macchina e si sedette sul sedile stanco e infastidito, ogni settimana era la stessa cosa. Li chiamavano per furti finiti male e tutto questo perché la gente era stufa di essere derubata del denaro conquistato così faticosamente. Purtroppo l'economia del paese non aiutava molto. Disoccupazione e prezzi alti dei prodotti quotidiani colpivano duramente la popolazione.

L'uomo dagli occhi blu salì sulla stessa macchina del moro sedendosi tranquillamente affianco a quest'ultimo.

- Cosa vuoi? – borbottò il primo.

- Hai già fatto colazione?

- No.

- Andiamo, io invito –disse il biondo girando la chiave della macchina e accendendo il motore, il pilota sospirò sconfitto e iniziò guidare al suo ormai luogo di colazione/pranzi/cene/aperitivi di mezzanotte.

Il silenzio in macchina era tranquillo, era uno di quei pochi momenti in cui entrambi i detective potevano essere sommersi nei loro pensieri e non si infastidivano a vicenda, o meglio, il biondo esuberante non infastidiva al malcapitato moro.

- Non ti sembra strano? – disse ad un tratto il moro.

- Cosa?

- Se rubi ad una persona, perché ucciderlo a bruciapelo? Un ladro non si avvicina così tanto alla sua vittima.

Il biondo brontolò– Hai ragione, i furti che finiscono in morte generalmente sono accidentali. Quando sono a bruciapelo è perché c'è stata una lotta e il colpo è partito per sbaglio. – gli occhi blu si socchiusero ricordando la scena.– Questo tipo di morte è piuttosto...

- Omicidio premeditato – finì la frase l'amico.

- Come ho fatto a non accorgermene prima? –disse il biondo colpendosi sulla fronte con il palmo della mano.

- Semplice… usuratonkachi –l gli rispose sorridendo, il moro aveva visto in meno di cinque minuti ciò che il biondo non era riuscito a fare in un'ora.

- Come sei divertente teme!

Proprio nel momento in cui erano arrivati nel loro locare preferito, il moro fece un giro di 180 gradi della macchina e tornò da dove venivano. – Andiamo in ufficio e cerchiamo se qualcuno ha denunciato la scomparsa della nostra vittima.

- E la colazione? –Gli occhi blu si riempirono di lacrime quando vide che si allontanavano dalla loro colazione.

- Puoi chiedere a Hinata di portarti qualcosa in ufficio.

La sola idea illuminò lo sguardo e la vita del giovane, prese il suo cellulare e iniziò subito a digitare. – Buongiorno Hinata, potresti farmi un favore?... Grazie amore, per questo io ti amo tanto, potresti portarci qualcosa per fare colazione? Sì, il caso di stamattina alla fine è qualcosa di più di un semplice furto... - il biondo si allontanò leggermente dal cellulare per parlare al conducente. - Dice se vuoi qualcosa...caffè o qualcos'altro?

- Caffè.

Il biondo continuò a parlare con la ragazza fino a che non giunsero in questura, fu allora che il biondo vide che il suo compagno aveva qualcosa sulla camicia. - Sasuke, aspetta.

- Che c'è Naruto?

- Hai qualcosa attaccato alla camicia –disse il biondo e tolse un pezzo di carta. - E' un post-it.

- Vediamo –Sasuke tolse il pezzo di carte dalle mani di Naruto con poca, anzi nulla, delicatezza.

SCAMBIO DI IDENTUTA'
doppia vita
scommesse clandestine
bar "la rocca"
Av. 1 # 43

- Cosa dice? –Naruto guardava da sopra le spalle di Sasuke cercando di leggere il contenuto della foglietto.

- Porta questo alle prove, devono cercare qualche impronta.

Il ragazzo dagli occhi blu prese una busta trasparente dalla tasca dei pantaloni per conservare il post-it. - Credi che abbia a che fare con il nostro caso?

- Non lo so, ma vorrei capire chi è che vuole giocare con noi.

- Sasuke, Naruto –chiamò un altro giovane– Il capitano ci sta aspettando nel suo ufficio.

- Grazie Kiba, potresti portare questo nella sala prove –chiese Naruto firmando la busta e consegnandosela al bruno.

- Certo, non ci sono problemi. – così come aveva fatto precedentemente Naruto, Kiba firmò la busta dell'evidenza per assicurare la catena della custodia.

Naruto e Sasuke si diressero a un ufficio alla fine di un lungo corridoio. C'erano grandi finestre con persiane che il superiore chiudeva ogni tanto, per mantenere alcuni problemi in privato. Bussarono alla porta per annunciare il loro arrivo e una voce mascolina diede loro il permesso per entrare.

- Buongiorno capitano Kakashi –salutò allegramente il biondo.

- Buongiorno Naruto, Sasuke –un uomo maturo diede loro il benvenuto. Quest'ultimo aveva i capelli color platino, occhi marroni (o almeno uno dei due poiché aveva una benda)

- Hn.

- Cosa abbiamo? Un furto finito male come avete detto oppure qualcos'altro?

Naruto e Sasuke scambiarono sguardi– Ancora non abbiamo nulla di sicuro –spiegò Sasuke – Pero sospettiamo che abbiano cercato di mascherare un omicidio simulando un furto, le ferite della pallottola sono a bruciapelo, pensiamo sia più un'esecuzione che un semplice furto.

Kakashi cercò una conferma nel biondo, sebbene non si potesse certo dubitare del detective Uchiha.

- Inizieremo a vedere nella base dati tra le persone scomparse, siamo speranzosi di trovare qualcosa – aggiunse Naruto– Anche se abbiamo qualcos'altro.

- Cosa?

- Quando siamo scesi dalla macchina ho trovato questo foglio sulla camicia di Sasuke, non sappiamo esattamente cosa significhi ma Kiba l'ho portare alla sala prove per cercare qualche impronta, o qualsiasi cosa che ci dica se ha a che vedere con il nostro caso oppure si tratta di semplice spazzatura.

- Cosa diceva il foglio?

Sasuke guardò verso il soffitto e fece uso della sua memoria, nulla di difficile per lui. - E' una specie di lista e una direzione, dice, scambio di identità, doppia vita, scommesse clandestine, bar “la rocca”, Av. 1 # 43.

Kakashi diventò pensieroso– Identificate la vittima, io farò alcune chiamate per investigare su quel bar o sbarazzarsi di quell'informazione in modo che non ci tolga altro tempo.

- Grazie capitano –disse Naruto uscendo dall'ufficio seguita da Sasuke– Andrò a vedere la basi dati per le persone scomparse.

- E io scenderò giù nella sala prove così mi diranno delle informazioni sul foglio.

- Ma Kakashi ha detto che non perdessimo tempo in quello –contradisse sedendosi su una scrivania e iniziando a lavorare sulla base dati. s

Ho un presentimento che questo pezzettino di carte ci condurrà a qualcosa di importante.

Sasuke scese dove gli esperti nelle prove cercavano tracce. Una giovane bionda aveva il post-it tra le mani.

- Ino? Dov'è Hinata?

- E' andata a portare il pranzo a Naruto.

- Capisco, avete già pronto quello che Kiba vi ha portato poco fa?

- Certo, la macchina sta cercando le coincidenze...ecco fatto!

- Quindi cosa hai per me? –chiese ansioso Sasuke.

- Molto amore e un desiderio incontenibile di uscire a divertirci. - disse in maniera sensuale e giocherellona.

Sai che ti posso denunciare per molestie sessuali al lavoro.

- Cosa pretendi? Non posso resistermi aglio uomini sexy.

- Beh cerca di farcela… almeno fino a che usciamo dal ufficio. Ora, potresti darmi delle informazioni riguardo la prova che ti ha portato Kiba?

La bionda si allontanò da Sasuke e si diresse verso il computer. - E' proprio un post-it è quindi può essere acquisito in qualsiasi cartolibreria, l'inchiostro è di gel, potrei vedere chi l'ha fabbricata ma sinceramente non credo ci sia molto d'aiuto.

- Nient'altro? – chiese perdendo la pazienza

- Si, è stata scritta ieri, niente impronte...l'autore è stato molto attento a non lasciare niente che risalga alla sua identità.

- Quindi ho perso solo tempo chiedendoti...

- Non direi – disse ad un tratto un ragazzo con i capelli neri raccolti con un elastico– La nota è stata scritta da un'adolescente e dalla calligrafia direi anche che è una persona introversa.

- Bene, ora devo solo cercare nella metà della popolazione giovanile della città. - disse esasperato Sasuke. - Qualcosa che mi sia più utile Shikamaru?

- Non sembra sia stata/o molto d'accordo col scriverla, la scrittura sembra forzata.

- Allora è spazzatura –disse bruscamente Ino.

- Non credo –negò Shikamaru.

El telefono segnò la fine della conversazione, velocemente la bionda rispose. - Sala prove, parla Yamanaka... so Naruto, ora glielo dico, ciao! - Ino mise giù la cornetta. - Il tuo compagno ha detto che sa l'identità della vittima, devi salire se vuoi accompagnarlo a trovare la famiglia. 

 

Spazio Maruja!

Salve questa è la mia esperienza qui in efp! Questo capitolo è solo una specie di introduzione ma abbiate pazienza che tra qualche giorno la storia diventerà decisamente interessante! 

-Ansiosa di conoscere i vostri commenti.

                                                                      maruja!

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Capitolo 2
*** "Testimone, complice o esecutore?" (pt 2) ***


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"Testimone, complice o esecutore?" (pt 2)

 

Sasuke non perse tempo e raggiunse il suo amico nel parcheggio; salì in macchina e l'aspettò per qualche secondo. – La nostra vittima è un padre di famiglia, procacciatore d'affari...è scomparso tre giorni fa. - mentre Naruto guidava il moro controllava l'informazione dettagliatamente. - Secondo l'indirizzo del suo ufficio, stava andando al lavoro quando lo hanno sorpreso, sua moglie ha denunciato la scomparsa la sera quando non tornò a casa.

- Qui dice che ha una macchina–disse Sasuke continuando a leggere le informazioni– Perché non l'ha usata quella mattina?

- Forse non l'abbiamo trovata e sta ancora da qualche parte...comunque siamo arrivati.

- Qui ci sono due macchine – il moro controllò ancora le scartoffie – Una delle targhe corrisponde a quella della vittima.

Parcheggiarono davanti alla casa guardandosi intorno, il vicinato sembrava tranquillo; il posto perfetto per formare una famiglia. Naruto bussò alla porta, il momento che più odiavano e che ogni volta diventava sempre più frequente . Una donna aprì la porta.

- Si?

- Buon pomeriggio signora, sono il detective Uzumaki e lui è il mio compagno detective Uchiha, possiamo entrare?

La donna cercò un po' di speranza nei due ufficiali, lasciandoli passare. - Si tratta di mio marito, vero? L'avete trovato?

Naruto aveva sempre il compito più arduo, spiegare ai famigliari delle vittime sugli eventi sfortunati. - Signora, per favore, si sieda.

- Perché? Cosa è successo? – chiese la signora sedendosi, immaginandosi che qualcosa di brutto era successo al suo amato. - Mio marito sta bene?

- Mi duole dirle che ci deve accompagnare alla stazione. - chiese Naruto mentre Sasuke analizzava la casa in cerca di indizi aggiuntive affinché li aiutassero a risolvere il caso. - Ancora non ne siamo certi, stamattina abbiamo trovato un corpo in città e abbiamo bisogno di lei per riconoscerlo.

La donna scoppiò in un grande pianto.

- Signora –Sasuke s'inchinò davanti a lei per darle un fazzoletto– Questo è molto difficile per noi e capisco che per lei lo sia ancora di più, ma abbiamo urgentemente bisogno di lei per identificare il corpo in modo da accelerare l'indagine e scoprire cosa è successo a quest'uomo.

- Capisco, datemi solo il tempo di chiedere alla mia vicina che tenga mio figlio e chiedere a mio cognato di accompagnarmi.

- Certo, noi l'aspetteremo fuori per portarla alla stazione. - avvisò freddamente Sasuke uscendo dalla casa.

Quando giunsero alla stazione, scesero al penultimo piano dove si trovava la morgue, Naruto si avvicinò ad una finestrella. - Sicura di non voler aspettare la sua famiglia? Il corpo di trova un po' deteriorato a causa del tempo che è stato alle intemperie. l

La donna negò con la testa, come aveva detto Sasuke, era meglio accelerare le cose per eliminare la possibilità che quello fosse suo marito.

- Fallo Naruto –ordinò Sasuke.

Il biondo diede due leggeri colpi al cristallo e una tenda si aprì lasciando vedere il corpo con chiari segni di decomposizione. La donna fece cenno di sì cadendo a terra dall'impressione. - Sì, è mio marito.

- Come vi siete permessi di sottoporla a questo!? – chiese l'uomo che era appena arrivato abbracciando la donna.

Sasuke e Naruto si sorpresero in maniera enorme, la vittima e l'uomo davanti ai loro occhi erano identici.

- Naruto, porta la donna in infermeria –ordinò Sasuke– E lei, venga con me per favore. –disse indicandogli la strada all'uomo.

- Potrebbe spiegarmi cos'è successo a mio fratello? – domandò l'uomo sedendosi sulla sedia offerta da Sasuke all'interno di una saletta.

Sasuke usò quel poco di pazienza che possedeva e servì due tazze di caffè, offrendo una all'uomo che aveva davanti a sé. - Crediamo che è stata di un furto, ma non ne siamo molto convinti.

- Mio fratello è molto attento a tutto, dubito seriamente che si sia esposto a una classe di delinquenza.

- Signore, perché suo fratello non ha usato la macchina quella mattina?

- La mia non funzionava e dovevo fare un servizio...lui si offrì di darmi la sua. - l'uomo sembrò rimpicciolirsi. - Non mi dica che è stata colpa mia?!

- No..non dico questo..

- Non può essere! Se non mi avesse dato la sua macchina, non sarebbe morto. - si incriminò dinanzi alla possibilità di essere un colpevole indiretto.

Sasuke continuava ad essere imperturbabile all'agonia dell'uomo. - Suo fratello aveva problemi con qualcuno?

- Certo che no, lui era un uomo di famiglia, sempre molto corretto..perché me lo chiede? Non ha detto che è stata vittima di un furto?

Kakashi interrompette la conversazione. - Sasuke.

- Un momento per favore – chiese Sasuke uscendo dalla saletta e chiudendo successivamente la porta dietro a sé.- Che succede? Hai qualcosa?

- L'indirizzo della nota è in questo momento sotto osservazione dall'Unità dei Narcotici.

- Narcotici?

- Non solo loro, ci sono diverse agenzie che stanno indagando su quel posto.

- Per delle scommesse clandestine? Chiese Sasuke senza distogliere lo sguardo dall'uomo dentro la saletta.

- Anche l'unità dei delitti sessuali è implicata in questo.

Sono sicuro che quella maledetta nota e quest'uomo hanno a che vedere fortemente con il nostro caso.

- Spiegati–ordinò Kakashi.

- La nota dice scambio d'identità –cominciò Sasuke– La vittima e quest'uomo sono gemelli. E se l'obbiettivo non era lui bensì il fratello, quello che sta lì seduto?

- Chiunque potrebbe facilmente confonderli –dedusse Kakashi pensandoci.

- Esatto –Sasuke vide che Naruto stava arrivando con la moglie della vittima– Signora scusi.

La donna si pulì il naso e guardò Sasuke. - Sì, mi dica.

- Che lavoro fa suo cognato?

- Lavora insieme a mio marito, fanno la stessa cosa. Perché me lo chiede?

- Non è nulla, vogliamo solo riempire alcuni spazi vuoti della nostra indagine. - Sasuke si guardò intorno cercando un ufficiale qualsiasi. - L'ufficiale la porterà a casa.

- Quando potrò portarmi il corpo di mio marito?

Kakashi la aiuto a camminare offrendole il braccio. - Le prometto che lavoreremo il più veloce possibile affinché il servizio di suo marito sia pronto.

- Grazie – disse commossa la donna e con questo se ne andò insieme all'uomo in uniforme.

- E ora? - chiese Naruto.

Sasuke si massaggiò il collo– Non abbiamo niente che colleghi al fratello, non sappiamo neanche il vincolo che esiste tra il fratello, le scommesse clandestino e l'omicidio.

- Cosa succede con mia cognata? Sta bene? – questionò l'uomo quando vide che Sasuke non ritornava.

- Si seta semplicemente tornando a casa.

- Potevo andare io con lei.

- Preferiamo che lei rimanga qui un altro po', dobbiamo farle un paio di domande su suo fratello. -disse Naruto tranquillamente ritornando con lui nella saletta.

Sasuke e Kakashi furono da un'altra sala collegata a quella dove si trovava Naruto e osservarono come proseguiva la conversazione.

- Mi è parso di capire che lei era procacciatore di affari come suo fratello –disse Naruto.

- Sì.

- Suo fratello aveva difficoltà finanziarie?

- No, non è ricco, ma non fa mancare nulla alla sua famiglia.

- Ok, aveva dei problemi al lavoro oppure all'interno del suo matrimonio? Forse la pressione era tale che avesse cercato un'altra via per sfuggire ai problemi.

Il gemello si alzò di scatto offeso dall'accusa– Sta insinuando che mio fratello era un delinquente!?

- No signore, certo che no, ma devo sapere se suo fratello era solito circondarsi di brutte amicizie, il tipo di persone che lo avrebbero portato a questa fine.

- Mio fratello è sempre stato un uomo onesto, non fumava ne beveva. L'unica cosa importante per lui era la sua famiglia.

Naruto fece un lungo sospiro– E che mi dice di...lei? Forse qualcuno vi ha confuso per strada.

L'uomo scagliò il tavolino preso dalla colera– Non sopporterò questo comportamento, andrò a casa di mio fratello per aiutare sua moglie e aspetterò che acchiappiate il bastardo che ha lasciato mio nipote senza padre. - urlò indicando in modo minaccioso Naruto e uscì dalla stanza.

Sasuke e Kakashi uscirono per andare incontro a Naruto– Che ne dici Sasuke?

- Sono sicuro che lui sa chi è stato.

- Seguitelo, tenetelo sotto custodia, voglio sapere dov'è ad ogni passo e voglio vederlo cadere per vedere perché suo fratello è morto al posto suo. - ordinò Kakashi molesto.

Naruto e Sasuke seguirono l'uomo, non alla casa della vedova bensì al suo appartamento. Sasuke chiamò all'ufficio mentre Naruto controllava che l'edificio non avesse uscite nel lato posteriore.

- Ino, qualcosa in più sul foglio? … tutto qui?!? … Bene, adesso questo riduce la lista a un migliaio di persone! – brontolò sarcastico il moro.

- Che ti hanno detto?

- Dice non ci sono tracce di impronte, ne di DNA.

- Che grande aiuto... ho controllato nei dintorni, l'edificio ha tre uscite, la principale, il garage e la porta di servizio che si trova nell'ala posteriore.

- Aspetta, sta uscendo– avvertì Sasuke accendendo la macchina e seguendo il sospettoso da lontano senza perderlo di vita.

- Dove credi stia andando?

Sasuke guardò i cartelli che si trovavano lungo l'autostrada– All'aeroporto, quel maledetto vuole fuggire!

- Cazzo!

I due detective si calmarono e avvisarono al capitano Kakashi il quale diede loro l'ordine di imprigionarlo come sospettoso di un omicidio.

Naruto e Sasuke scesero dalla macchina e seguirono l'uomo lungo i corridoi dell'aeroporto, stava comprando un biglietto quando lo circondarono.

- Va da qualche parte? – chiese con poca pazienza Sasuke.

- Cosa ci fate qui?

- Ci faccia il piacere di venire con noi – chiese gentilmente Naruto.

- Perché?

- Non lo so, me lo dica lei, perché abbandonare il paese?. - Sasuke lo prese dal braccio allontanandolo dalla folla che nel frattempo si era formata.

- Io ...ho dei negozi da fare...

- E intende lasciare sua cognata da sola in questi momenti difficili? –chiese Naruto molesto.

La presa di Sasuke divenne sempre più forte. - O magari è difficile per lei affrontare la donna che lei ha lasciato vedova?

- Cosa sta insinuando?

Naruto e Sasuke si guardarono vicendevolmente– Non lo so, forse perché è un sospettoso della morte di suo fratello.

- No, non gli farei mai del male, lasciatemi andare– cercò in tutti i modi di liberarsi dalla presa e nella disperazione di essere portato in prigione cercò di colpire Sasuke in faccia, ma quest'ultimo riuscì ad evitare con facilità il colpo.

- Adesso andrà in prigione per aver aggredito ad un pubblico ufficiale, ho il diritto di mantenere il silenzio, tutto ciò che dirà verrà utilizzato in una corte, ha diritto ad un avvocato... - Naruto cominciò ad elencare tutti i diritti mentre placcava l'uomo e gli metteva le manette.

- Prima di portarlo in tribunale e chiuderlo a vita per aver ucciso suo fratello, voglio che sappia che starà nella stessa carcere dei detenuti di ieri del bar “ La Rocca” - avvertì una bionda con due codini, occhi verdi e un aspetto severo.

L'uomo si terrorizzò nel sentire quello che gli dicevano a differenza del suo avvocato il quale si mostrava molto tranquillo. - Non avete nulla contro il mio cliente, solo un'offesa contro un pubblico ufficiale.

- Le offese –continuò un castano dai capelli lungi e occhi color perla – oggigiorno si considerano un delitto federale e questo implica carcere, quindi se ci tiene alla sua libertà dovrà cooperare. Inoltre abbiamo visto le sue finanze e sembra che abbia dei debiti con tutte le banche e ha truffato diversi clienti..

- Cosa volete dal mio cliente?

- Perché hanno ucciso suo fratello? Era lei l'obbiettivo? – questionò la bionda ferocemente.

L'uomo, prima di rispondere, ritenne opportuno consultarsi con il proprio avvocato– Cosa offrite?

- Una carcere di media sicurezza – disse subito il castano.

- Voglio l'immunità completa.

- Non sappiamo neanche se ha commesso altri delitti! – esclamò la bionda. - Non posso assicurare nulla.

L'avvocato gli disse qualcosa all'orecchio e parlò in nome del suo cliente. - Carcere di minima sicurezza e vi assicuro che il mio cliente può darvi delle informazioni di grande valore.

- Sempre e quando siano vere e ci siano le prove – disse fugacemente il castano.

L'avvocato e il detenuto si consultarono per poi accettare il patto.

- Uno dei cliente della firma di inversioni mi ha detto che poteva guadagnare in una notte ciò che normalmente guadagnerebbe in un mese di lavoro. - spiegò il fratello della vittima. - Col passare dei giorni scommettevo sempre di più, ma non riuscivo a guadagnare nulla. Per i primi prestiti io dovevo ridare i soldi con grandi interessi al proprietario del bar.

- Cosa è successo dopo? – chiese la bionda.

- Con l'economia di oggigiorno era impossibile ottenere gli interessi richiesti, non mi restava altro che prendere i soldi degli altri e darseli a lui.

Il castano lo perforò con lo sguardo– Suo fratello se n'è accorto?

- Si, mi confrontò e mi disse che se non ridavo i soldi mi avrebbe accusato davanti ai direttivi e alla polizia. - l'uomo con l'avanzare della conversazione diventava sempre più nervoso. - siccome non potevo ridare i soldi al padrone della casa delle scommesse, mi minacciò con uccidermi se non pagavo i debiti che avevo con lui. Ho venduto tutto ciò che avevo pur di eliminare tale peso, persino la mia macchina.

- Allora hanno confuso suo fratello con lei perché lui andava a piedi e lei nella macchina di suo fratello. - concluse la bionda.

- Se potessi cambiare le cose lo farei, lo giuro. – mugolò pentito e triste. - Non avrei mai creduto che questo sarebbe successo!

I fiscali si guardarono soddisfatti. - Abbiamo bisogno della sua dichiarazione firmata, prove dei prestiti e se è possibile delle minacce di morte.

- Non ho le prove delle minacce, quelle sono state verbali.

- Bene, basta che ci dimostra il resto in modo da poterlo inchiodare.

***


 

Naruto girava sulla sua sedia della scrivania. - E' tutto meraviglioso, abbiamo risolto il caso in meno di tre giorni!

- Non credo –contradisse Sasuke controllando i dati sul suo computer.

- Cosa vuoi dire?

- Stando alle dichiarazioni del detenuto, lui non sapeva nulla della morte del fratello, ma ho una chiamata registrata al suo telefono quella mattina.

- Forse quando gli ha chiesto in prestito la macchina –suppose Naruto.

Sasuke corrugò la fronte– La moglie ci ha detto che suo cognato l'aveva presa la sera prima.

- E?

- Il luogo dove abbiamo trovato la vittima non coincide con la strada che avrebbe dovuto percorrere dalla sua casa all'ufficio.

Sasuke mostrò a Naruto un mappa della città dove era segnata la casa e l'ufficio della vittima e, la strada più logica da seguire. Ma lontano da quel cammino, a circa 8 chilometri, vi era una terzo segno, il luogo dove avevano trovato il cadavere.

- Hai verificato i registri telefonici dei detenuti del bar?

- No, non ancora.

Naruto alzò il telefono– Sì, necessito dei registri telefonici dei seguenti numeri. - Sasuke prese la sua giacca e la sua arma dalla scrivania. - Ma dove vai?

- Ho il presentimento che qui manca qualcosa, vado sulla scena del crimine per revisionarla ancora una volta.

- Aspettami, questo non impiegherà molto tempo.

- Ho bisogno di te, tu stai qui, quando ti manderanno i registri, esamina tutte le chiamate che sono state effettuate il giorno dell'assassinato. - Sasuke guardò freddamente in direzione della sala d'interrogatorio. - Ritengo che il nostro detenuto non ci ha detto tutta la verità.

- Lo faccio solo perché hai detto dal profondo del tuo cuore... “ho bisogno di te!. - scherzò Naruto con tono falsamente romantico.

- Stai zitto usuratonkachi, non sia mai che Hinata ti senta e diventi gelosa dello nostro.

- Dello vostro? –disse sorpresa e confusa una bellissima ragazza dai capelli blu e occhi color perla.

- Mi dispiace Hinata, ma Naruto te lo spiegherà, ci vediamo.

- Cosa mi devi spiegare? –la confusione di Hinata crebbe alle parole di Sasuke.

Naruto fece un gesto osceno a Sasuke, il quale non riuscì a vedere e poi si scusò con Hinata per aver fatto tale volgarità davanti a lei.

***


 

Sasuke arrivò sulla scena del crimine, ancora con le strisce gialle, era un posto affatto gradevole. C'era spazzatura dappertutto, case montate col cartone, eppure al momento non vi era nessuno. Sapeva che mancava qualche tassello ed aveva il presentimento che era lì dove l'avrebbe trovato, ma l'unica cosa che trovò fu un piccolo altare eretto per la pace eterna della vittima. Qualcosa catturò la sua attenzione, un piccolo vaso con un paio gigli bianchi freschi. Sentiva che la sua intuizione avesse fallito e decise di tornare alla stazione di polizia. Stava per andarsene quando vide una persona vestita totalmente di nero con una felpa col cappuccio che si avvicinava al posto con un paio di gigli bianchi come quelli che stavano nel vaso vicino all'altare. Sasuke scese dalla sua macchina e si avvicinò lentamente, mentre lo sconosciuto accendeva un incenso e faceva una preghiera per il riposo della vittima. Prima che Sasuke potesse raggiungere il sospettoso, questi si alzò. Se non si sbrigava l'avrebbe perso, quindi corse avvertendo così la sua preda; sentendosi in pericolo lo sconosciuto corse.

- Cazzo! Perché corrono sempre? - grugnì Sasuke. - Fermo, polizia! - ordinò prendendo la sua arma.

L'individuo non lo guardò neanche, ma si limitò a correre intentando fuggire dal detective. Il suo vantaggio; era piccolo. Sasuke vide che si metteva in un vicolo e lo seguì, il posto non aveva uscita. Cercò disperatamente e lo trovò salendo delle scale d'emergenza. Se voleva acchiapparlo doveva seguire i suoi passi.

- Ma che diavolo! E' un fottuto gatto? - Sasuke non trovò altra soluzione, quando giunse sul tetto vide che il soggetto correva verso il terrazzo di un altro edificio e prese quindi la sua arma puntando alla spalla. - Fermo o sparo!. - urlò riuscendo a fermare il sospettoso. - Alza le mani e gira lentamente. - l'individuo fece ciò che gli era stato ordinato. - Metti le mani dietro la testa e cammina verso di me. –ma quest'ultima ordine non fu portata a termine, invece, il soggetto fece un passo indietro.- Non ti muovere – urlò Sasuke, ma l'altro continuò ad indietreggiare salendo sul bordo del terrazzo – Ho detto di non muoverti.

Il “gatto” sembrava non sentirlo più, l'ultimo passo lo fece cadere. Sasuke corse per vedere dove fosse caduto, ma non vide alcuna traccia del suo uomo.

***

- Per fortuna sei arrivato, avevi ragione, il fratello della vittima parlò con il proprietario del bar quella mattina, l'ho verificato all'ora della chiamata al telefono della vittima e sono state fatte con una differenza di 5 minuti. -informò Naruto cercando di catturare l'attenzione di Sasuke. - Uffa! Ma mi stai sentendo?!

- Si, il fratello ha imbrogliato la nostra vittima, aveva programmato un incontro con quell'uomo e il fratello innocente.

Naruto lo guardò molesto– Se già lo sapevi, perché diamine mi hai fatto investigare?!

- Semplice dobe, avevo bisogno delle prove da dare a Temari e Neji, adesso potrà essere accusato anche di aver programmato l'omicidio del suo stesso fratello.

- C'è qualcosa che ti infastidisce Sas'ke?

- Poco fa ho avuto un incontro con il nostro informatore –disse con chiari segni di frustrazione.

- E...? – chiese curioso il biondo.

- L'ho trovato mentre portava dei fiori sulla scena del crimine, ho provato a parlare con lui ma è scappato.

- Non so cosa sia più strano, che un sospettoso scappi da te oppure che un sospettoso porti dei fiori alla vittima.

- Usuratonkachi.

- Si?

 

- Taci!               

 

Spazio Maruja!

Salve, come state? Spero bene! Questo è il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto...era im programma per domani ma alla fine oggi mi sono data da fare e l'ho finito per bene! 

Vi ringrazio per i commenti che danno forza e coraggio per continuare a scrivere! Davvero grazie! Spero di leggerne altri..

- con affetto

                                                                 maruja

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Capitolo 3
*** L'amore di una madre ***


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L'amore di una madre!

- Dovresti essere felice, sono tutti in carcere!

- Si, ma se non me lo fossi fatto scappare adesso sapremmo da dove ha preso le informazioni –disse Sasuke battendo sulla scrivania – Sono un idiota.

Il biondo stava per dargli ragione, rischiando così la vita ma non fece in tempo.

- Sasuke, Naruto, abbiamo un nuovo caso – avvertì il capitano. - Questa donna è stata dichiarata scomparsa insieme alla sua figlia di 13 anni.

- E noi che c'entriamo? - chiese Sasuke di malumore. - Questo è un caso per la squadra di Suigetsu.

- La donna è stata trovata morta stamane –Kakashi iniziò a dare della cartelle con delle fotografie– E credono che la figlia sia la responsabile.

- Come potrebbe fare questo una bambina alla sua stessa madre? –Naruto esaminava le foto della scena del crimine.

Sasuke buttò le cartelle sulla scrivania con poca delicatezza.– Ti sorprenderesti sapere quanti adolescenti odiano i loro genitori.

- Bene, andate sulla scena e fate quello che fate sempre. - disse Kakashi cercando di dimenticare il commento di Sasuke.

***

Naruto e Sasuke non tardarono ad arrivare al posto per controllare e analizzare la scena del crimine. Naruto cominciò ad revisionare meticolosamente il posto, cercando di immaginare come qualcuno potrebbe mai ferire la persona che gli ha dato la vita. Sasuke, nel frattempo, sembrava un cacciatore in attesa della sua preda.

- Teme! Ma stai qui o nel mondo personale di Sas'ke?

- Si, stai ancora pensando perché lo ho fatto, o sbaglio?

Naruto lo guardò temendo che l'Uchiha potesse leggere la mente. - E tu che pensi, genio?

- Che non è stata la bambina– questa risposta fece si che il biondo ritornasse a respirare tranquillamente.

- E allora cosa abbiamo?

Sasuke diede un'occhiata intorno. – Quando un minore uccide il suo progenitore lo fa per odio, ma questo non fa al caso nostro. - Questo è un sequestro uscito male.

- Perché lo dici?

- Guarda meglio la mano della donna – segnalò Sasuke con la testa– Lei non voleva lasciare quello che aveva, o meglio dire, chi stava proteggendo.- Concluse prendendo una carta a terra appartenente a del cibo spazzatura.

Naruto, indossando i guanti, aprì la mano della donna– Portate questo al laboratorio –ordinò consegnando l'evidenza.- Non è stata la figlia.

- Si, dobbiamo segnalare sequestro di minore.

- Torniamo ed informiamo al padre.

- Ritorna tu, io resterò qui un altro po. –disse Sasuke pensieroso– ho bisogno di controllare qualcos'altro.

- Credi verrà?

- Non lo so, ma se lo fa l'acchiapperò.

- Buona fortuna Sasuke –fece dell'ironia il biondo con un sorriso divertito.

***


 

Due ore dopo, Sasuke ritornò in ufficio a mani vuote. Ciò che trovò fu la triste conversazione tra Naruto e il marito della vittima; il quale ancora non era al corrente degli eventi della mattina.

- Come faccio a pagare un riscatto? Io e mia moglie riusciamo a malapena a pagare le bollette.

Naruto lo guardò commosso. – Aizawa-san, ancora non ne siamo sicuri.

Sasuke stava per entrare nella saletta, quando un paio di persone mature arrivarono. Facevano delle domande al primo ufficiale che trovavano; parlando contemporaneamente. Nessuno sembrava capire cosa dicessero ma esigevano risposte che nessuno poteva fornire.

Naruto uscì dalla saletta sorpreso– Cosa succede? – chiese a Sasuke.

- Non ne ho idea.

- Per favore, venite di qui. - chiese Kakashi alla coppia guidandoli nel suo ufficio.

- Cosa ci fanno loro qui? – il marito della donna scomparsa uscì dalla saletta alterato.

Naruto e Sasuke guardarono in direzione dell'ufficio di Kakashi– Li conosce?

- Sono i genitori di mia moglie.

- Loro potrebbero essere la causa del sequestro della famiglia – chiese Sasuke, anche se sembrava più ad un'affermazione.

L'uomo guardò altrove contrariato– A differenza della mia famiglia, loro nuotano nei soldi. Sono i proprietari dell'acciaieria più grande del paese, ereditata da generazione in generazione da più di 100 anni. - dichiarò amaramente- Hanno la vita assicurata anche dopo la morte.

- Sarà meglio entrare –suggerì Naruto cercando di ritornare con l'uomo nella saletta.

Il tentativo di Naruto fu inutile, i genitori della donna lo videro. - Ce l'hai tolta e non sei riuscito a proteggerla! - urlò furioso l'uomo.

- Se fosse rimasta con noi, adesso non sarebbe scomparsa.- l'accusò la donna.

Tra le urla e gli insulti, nella stazione di polizia divenne un vero caos. Soltanto quando Kakashi batté sulla scrivania, creando in questo modo il silenzio assoluto.

- Bene, adesso che ho catturato la vostra attenzione –disse Kakashi. - Passiamo nel mio ufficio per fare una chiacchierata.

- Potrebbe spiegarci cosa è appena successo? – chiese di cattivo umore Sasuke all'uomo.

Come potete ben vedere, la famiglia di mia moglie è morbosamente attaccata alla figlia e ai soldi. - iniziò il racconto l'uomo. - Quando io e lei ci siamo conosciuti, io lavoravo per suo padre, un semplice impiegato, un alta pedina per la costruzione del suo impero. Fu amore a prima vista. - disse facendo una pausa, rimembrando i vecchi momenti. - Ovviamente io all'inizio non sapevo chi fosse, pensavo fosse un'altra impiegata qualsiasi...

- I genitori si sono opposti alla vostra relazione– sintetizzò bruscamente Sasuke, non avendo voglia di sentire storielle sdolcinate.

- Si, prima mi licenziarono e poi mi minacciarono di restare disoccupato a vita. Poi minacciarono lei di farla da parte dall'eredità se non mi lasciava. - l'uomo si afferrò la testa mostrando la sua frustrazione. - Hanno compiuto la loro minaccia.

- Signore, ci duole informarla che abbiamo trovato il corpo di una donna che si coincide alla descrizione di sua moglie. - spiegò lentamente Naruto.

- Cosa?! NO! Voi avete detto che si trattava di un sequestro! - urlò l'uomo cercando dei segni di errore nel volto di Sasuke.

- Crediamo che il sequestro abbia preso una brutta piega e che sua moglie...

L'uomo perse il senno e prese Naruto dal colletto della maglietta con violenza e urlandogli in faccia.- Mia figlia!! Cosa è successo con mia figlia!?

Sasuke prese alla forza l'uomo liberando in questo modo Naruto– Signore! Se non si calma dovremo prendere seri provvedimenti per il suo comportamento verso un pubblico ufficiale!

L'uomo non riuscì più a sostenersi in piedi e cadde sul divano come un peso morto. Qualche minuto dopo si sentì un urlo disperato dall'ufficio di Kakashi. Tutti compresero che Kakashi aveva dato la brutta notizia ai coniugi maturi.

- Voglio vederla – borbottò il marito della vittima.

- Scusi? – stupito, Naruto chiese mentre si massaggiava il collo.

- Voglio vedere il corpo.

- Non è necessario, con la foto che ci ho dato sarà sufficiente..

- No, magari non è lei –disse speranzoso– Magari è qualcuno che assomiglia a lei..

Sasuke e Naruto si guardarono– Lo porto io–Naruto si offrì sapendo che Sasuke non avrebbe mai accompagnato il famigliare della vittima.

Kakashi uscì dal suo ufficio per dare un po' di spazio ai genitori. Con un sospiro di sconfitta si avvicinò a Sasuke, il quale riposava sulla sedia.

- Sai l'unica cosa che odio di questo lavoro?

- Si, i vivi a cui devi dare le brutte notizie.

Kakashi guardò il suo detective sorpreso per la visione crudele della realtà. - Non potevo dirlo meglio. - disse il capitano ironico.

- Credo che scenderò per parlare con Hinata sulle prove che hanno trovato.

***

Un individuo vestito completamente di nero camminava sull'orla di un terrazzo. Si muoveva come se si trovasse su una corda.

- Non so che ci faccio qui – borbottò sedendosi sull'orlo, con una gamba appesa e l'altra abbracciata vicino al petto. - No, non lo farò...se vado là quello stupido detective mi prenderà. - sembrava stesse parlando con qualcuno, ma non c'era nessuno nelle vicinanze. -Oh, no, no,no. Non puoi andare. - si alzò di scatto, agitando le mani in aria. - Non voglio mettermi nei guai....Quello è stata un'eccezione...va bene! Lo farò, lo farò, ma sarà l'ultima volta. - avvertì con un dito alzato minacciosamente – Non mi parlare cosi ragazzina e adesso vedi cosa fare per trovarla!

***

- Ciao Hinata – salutò Sasuke entrando al laboratorio.

- Ciao Sasuke-kun –la ragazza sorrise nervosamente.– Sei venuto per il risultato del tuo caso?

- Si, ho saputo che ci hanno dato la priorità sugli altri.

Hinata prese le stampe che uscivano dalla stampante– Con una bambina scomparsa, tutto il resto è secondario. –la ragazza sorrise e si avvicinò a Sasuke per parlargli a bassa voce. - Anche se non me lo avessero ordinato l'avrei fatto comunque.

- Grazie –rispose amichevolmente Sasuke– E cosa hai trovato?

- Analizzando i vestiti della vittima ho trovato due gocce di sangue. - Hinata mostrò dei documenti con le prove del DNA. - Anche se devo ancora lavorarci per separarle.

- Bene, anche se non è molto, abbiamo qualcosa da dove iniziare. - Hinata si mordeva il labbro inferiore mentre Sasuke leggeva il documento. - Cosa succede Hinata?

La ragazza fece un sussulto. Credeva di non essere stata vista. – Naruto-kun mi ha detto che sei rimasto sulla scena del crimine...

Sasuke sbuffò– Si, stavo cercando altre prove.

- Lui non mi ha detto proprio quello..

- Usuratonkachi –mormorò Sasuke. - Si, sono rimasto. Che cos'ha di strano?

- Ha detto che hai seguito un individuo e che..

- E' scappato! –disse Sasuke con uno sguardo furioso.

Hinata si pentì subito di averne parlato. - Ma se Naruto-kun ha detto che non c'entrava nulla con il caso, perché ti arrabbi?

- Non lo sapremo mai se non lo troviamo.

- E pensi che lo rivedrai?

- Lo spero...oppure dovrei solo dimenticarlo...

- A volte odio davvero questo lavoro! – esplose Naruto tirando un calcio ad una sedia.

- Puoi sempre chiedere il trasferimento per la squadra dei narcotici –disse Sasuke.

- E chi ti toglierebbe dai guai?

All'improvviso arrivò Ino, la quale subito dedicò uno sguardo sensuale a Sasuke.

Sasuke cercò d'ignorarla– Trovato qualcosa di interessante sul corpo della donna?

Ino sbuffò irritata; odiava essere ignorata, soprattutto dal moro– In realtà non molto, aspetto ancora le analisi del sangue e di alcune particelle che ho trovato sui capelli.

- c'è qualche indizio almeno?

Suigetsu mi ha detto che avevano un po' di informazioni, dovremmo salire e parlare con loro non appena possiamo. - disse Naruto.

- Perché con lui? – chiese Hinata sorpresa.

- Prima era il suo caso – spiegò Naruto incrociando le braccia– All'inizio si pensava fosse una donna scappata, ma quando la figlia non è tornata a casa dalla scuola, sospettarono che la figlia c'entrasse qualcosa. Secondo le dichiarazioni del marito, madre è figlia avevano un rapporto poco stabile e difficile.

- Pero abbiamo trovato alla donna e nessun segno della figlia –terminò la spiegazione Sasuke– Crediamo che i sequestratori ancora la tengono.

- Speriamo stia bene. – pregò Hinata, ricevendo un abbraccio da Naruto.

***

- Mi ha detto Naruto che hai qualcosa per noi –Sasuke arrivava alla scrivania di un giovane uomo, capelli biancastri e occhi di un curioso color viola. l

- Mi stai chiedendo aiuto Sasuke?

Sasuke gli diede uno schiaffo sulla nuca. - Non giocare con me Suigetsu, non sono Naruto-baka. l

- Aia! Va bene, te lo dirò. –Suigetsu prese delle carte da uno dei cassetti della sua scrivania e li diede a Sasuke. - Ecco, queste sono le e-mail che la donna ha scambiato con un uomo sconosciuto.

- Perché non ci hanno detto nulla riguardo questo? –Sasuke controllava velocemente il contenuto delle e-mail.

- Ce li hanno appena mandati – spiegò stanco Suigetsu, stiracchiandosi sulla sua poltrona. -Il computer portatile della donna era stato cancellato e i tecnici ci hanno messo più tempo.

-Shino è il migliore nel suo campo, può far rinascere un computer dal nulla.

- Aspetta –Sasuke trovò qualcosa di rilevante in uno dei fogli. - La maggior parte sono del suo lavoro come maestra d'arte, ma questi...-disse mostrando i documenti anche a Naruto. - questi dicono che devono parlare riguardo la famiglia. Cose che solo interessano a chi ha a che fare con l'acciaieria.

Naruto non capiva. -Ma se il marito ha detto che i genitori l'avevano rifiutata per essersi sposata con lui.

- Qui c'è qualcosa che non quadra. –Sasuke aveva un brutto presentimento da quando era successo il casino con i genitori della vittima quello stesso pomeriggio.- Sento che il marito ci sta nascondendo qualcosa, pero...anche i genitori devono essere implicati in questo.

- Vuoi andare a parlare con i genitori?

- Si, con queste e-mail abbiamo sufficiente materiale per affrontarli.

- Sasuke-kun! Naruto-kun! –Hinata emerse dalla scale con affannata. Si vedeva che aveva corso dall'ultimo piano, nel quale lavorava. - Ho trovato qualcosa d'importante nei vestiti della vittima.- Sasuke e Naruto la circondarono. - Particelle di acciaio.

- Kiba –Sasuke ritornò a una delle scrivanie vicine alla sua. Kiba, ragazzo dai capelli castano si girò per guardarlo. - Ho bisogno di un mandato.

- D'accordo, parlerò con Neji, pero…con quali basi? – chiese il ragazzo mentre digitava il numeri di Neji.

Sasuke sorrise superbo– Dì che sulla vittima abbiamo trovato delle tracce di acciaio e dobbiamo fare una ricerca nella fabbrica del padre.

- Andiamo –invitò Naruto prendendo la sua giacca e dirigendosi all'ascensore.

***

- Buon pomeriggio Nakamura-san –salutò Naruto dopo che la segretaria lasciò passare a lui e a Sasuke.

- Buon pomeriggio detective…

- Uzumaki Naruto e Uchiha Sasuke – il biondo presentò entrambi, visto che a Sasuke piaceva parlare solo quando fosse necessario.

- Avete delle informazioni riguardanti il caso di mia figlia?

- Vogliamo chiederle l'autorizzazione di controllare la vostra compagnia, in particolar modo i vostri computer.

- Perché? – l'uomo passò a stare dalla parte della difensiva. - Mia figlia è morta e mia nipote è scomparsa. Non capisco cosa ci fate qui.

Sasuke non smetteva di fissarlo. - Un'altra squadra specializzata in persone scomparse sta cercando sua nipote. Ma vogliamo diminuire il tempo indagando chi ha contattato sua figlia da questa compagnia.

- Qui tutti sapevano che mia figlia era morta per me da quando si è sposata con quel... non ha senso indagare su di me. - protestò il padre della vittima.

- Nakamura-san, inizieremo con il controllo con o senza il suo permesso, ma per essere sinceri, preferiamo che lei accetti e non ci causi ulteriori problemi.- offrì gentilmente Naruto cercando di evitare una discussione che avrebbe portato solo via del tempo prezioso. Qui c'è il mandato dal tribunale. Possiamo fare quello che vogliamo, signore.

***

La perlustrazione durò tutta la mattina, la squadra si disperse per tutta la fabbrica e una piccola parte di loro si occuparono dell'ufficio. Sasuke e Naruto si divisero per coordinare le squadre.

- Naruto! – chiamò Shino al biondo– Da questo computer sono stati mandate le e-mail.

Naruto analizzò la scrivania– A chi appartiene questa postazione?

Spaventata, una donna alzò la mano leggermente. - A me.

- Venga per favore –Naruto la portò in una saletta lontana dai curiosi. – Signorina, potrebbe dirci perché ha contattato Aizawa-san?

- No, non so di cosa mi sta parlando – balbettò la giovane donna con i nervi a tal punto che stava per collassare.

- Aizawa-san, la figlia del proprietario della compagnia, ha ricevuto delle e-mail dal suo computer.

- Glielo giuro, non sono stata io.

- Va bene. –il biondo manteneva una tranquillità invidiabile– Mi dica chi ha accesso al computer allora.

La giovane giocherellava con le sue mani così freneticamente che Naruto dovette mettere una mano sopra quelle della ragazza per calmarla. Naruto emanava una serenità difficile da credere, ma aveva sempre grande effetto sugli altri.

- Lo blocco sempre prima di alzarmi, sono le regole; solo l'utente del computer può avere accesso ai dati. - la ragazza sospirò arresa.- Ma un giorno...una mia amica mi ha costretto ad alzarmi spingendomi, ha detto che doveva dirmi qualcosa di urgente. Sono stati solo 5 minuti, glielo giuro, non di più.

Naruto sorrise compiaciuto e diede il permesso di ritirarsi. -Un'altra cosa, vicino alla sua postazione ci sono delle camere di vigilanza?

- No, la mia area si occupa di informazione molto delicata e per sicurezza ci sono solo all'entrata.

- Grazie –disse Naruto.

- Siamo punto e a capo. – disse Shino frustrato.

- Spero che Sasuke abbia avuto più fortuna.

***

Sasuke si trovava insieme ad Hinata e ad un insieme di tecnici controllando un'area della fabbrica. Alcuni iniziavano a mostrare segni di stanchezza. Ad un tratto, nel silenzio irruppe una figura femminina.

- Sasuke, ho scoperto qualcosa di interessante.

-Ino.

-La donna è stata spostata post-mortem. Vi ho anche portato delle fotografie dei segni che ho trovato, sono quasi impercettibili ad occhi nudo.

Ino si avvicinò a loro per consegnare le foto che aveva preso. Hinata ne prese un paio e le guardò con molta attenzione. - Come hai preso le foto?

- Con la camera UV –disse con un sorriso soddisfatto.

Sasuke si avvicinò a Ino, dopo che le altre persone si erano disperse ognuna occupata con il proprio compito. - Ottima scoperta, Ino.

- Così ottima da meritare un invito a cena una volta chiuso il caso? –l'indiretta di Ino provocò un sorriso in Sasuke.

- Vedremo.

***

- Non ci sono stati molti progressi –si lamentò Naruto buttandosi sul sedile della macchina affianco a quello da autista.

- Adesso dobbiamo solo aspettare che Hinata paragoni le evidenze di acciaio che hanno trovato sul corpo della vittima con quelle della fabbrica.

- Si, con quello avremmo solo la scena del crimine, ma l'assassino e il movente? - Naruto batté sulla porta chiaramente frustrato.- E poi c'è la bambina...sono giorni che è scomparsa.

Sasuke rimase pensieroso– E se lo guardiamo da un altro punto di vista?

- A cosa ti riferisci?

- Il movente sono i soldi, è chiaro. - spiegò Sasuke.- Ma non uccidi il tuo ostaggio prima di prenderti i soldi, perché si chiede sempre di far vedere se l'ostaggio è in vita.

- Ma hanno ancora la bambina.

- Si, questo è il problema. –Sasuke ricordò il breve momento trascorso nell'ufficio del proprietario dell'acciaieria. - Il nonno non era preoccupato per la nipote poi così tanto. - affermò il detective.

Naruto spalancò gli occhi– Non crederai che lui...?

- Ancora non l'ho capito bene, ma quello che so è che il marito sa qualcosa ma ha paura di dirlo...e per quanto riguarda il padre..so perfettamente che ci mente.

- Dove andiamo?

- Dal marito –avvisò accendendo la macchina e partendo il più veloce possibile.

***

A sera inoltrata, Sasuke e Naruto bussarono alla porta della casa della vittima. Dopo solo qualche secondi questa si aprì.

- Avete delle notizie su mia figlia?

- Ancora no Aizawa-san –la disperata faccia dell'uomo divenne ancora più ombra. Senza importargli di lasciare la porta aperta, si sedette sulle scale. Naruto si sedette affianco a lui mentre Sasuke restò in piedi davanti a loro.

- Sua moglie di sicuro le avrà detto delle e-mail che stava ricevendo.

L'uomo guardò altrove e nascose. - No, se me lo avesse detto..

- Cosa Aizawa-san? –Sasuke diede un passo verso l'uomo. Il detective si mostrava imponente e minaccioso dalla prospettiva del marito. - Da quanto tempo sapeva delle e-mail?

Naruto cambio la sua espressione a una più seria. L'uomo si alzò di colpo e sebbene fosse un gradino più alto rispetto a Sasuke, non riusciva comunque a guardarlo negli occhi.

- Qui sono io la vittima! Mia moglie, mia figlia e me¡ la mia famiglia è stata ferita! E lei mi chiede su quelle stupide e-mail...Vi voglio fuori! Fuori dalla mia casa! - disse spingendoli verso la porta.

Sasuke non fece molto caso all'aggressione– Si qualcosa succede a sua figlia...verrò da lei e poi da suo suocero!

***

La mattina successiva, Sasuke si fermò al solito bar per comprare un caffè.

- Un caffè americano, senza zucchero. –disse alla cameriera non appena la vide avvicinarsi al suo tavolino.

Sasuke mentre stava seduto aspettando la sua dose giornaliera di caffeina iniziò a vedere i messaggi sul suo telefono.

Le cameriere più giovani lasciavano da parte il loro lavoro solo per ammirare Sasuke. Lui sapeva perfettamente l'effetto che causava sulle donzelle, e non solo, però cercava di non dargli importanza. Tranne quando voleva cambiare la solita routine dell'ufficio, o come diceva Naruto, quando si annoiava di usare le ufficiali di polizia.

- Ecco qui il suo caffè detective –la donna diede una tazza di caffè. - E questo glielo ha lasciate qualche secondo fa. - disse porgendogli un pezzo di carta piegato in due.

Sasuke lo prese sorpreso. Lo aprì e i suoi occhi si spalancarono.

Aizawa-san è stata assassinata
cercando di proteggere sua figlia.
Chiedi per il compromesso
fatto tra Nakamura e
Mishima.
La ragazza si trova in una vecchia
cantina abbandonata.

- Ma che cazzo?! –grugnì Sasuke arrabbiato. Si alzò si scatto e controllò il posto con uno sguardo. - Chi è stato?

La donna si sorprese per il comportamento predatore di Sasuke.- Non lo so, forse era un ragazzo. Non l'ho visto bene perché ero occupata.

- Maledizione! – lanciò i soldi per il caffè e uscì dal bar come una belva furiosa.

Quando giunse alla stazione di polizia, tutti si accorsero del suo cattivo umore. E per evitare il peggio tutti di dileguarono dal suo cammino.

- Buon...gior..no- l'allegra di Naruto si spense man mano che Sasuke si avvicinava. –Ho paura di chiedere.- pensò il biondo indietreggiando leggermente.

- Quel maledetto pensa di essere più furbo di me –Sasuke scagliò il pezzo di carta sulla scrivania.

Naruto sospirò tranquillizzandosi e si alzò per leggere il contenuto del foglio. - Dove l'hai trovata?

- L'ha lasciata al bar. Puoi crederci? Nel bar dove noi andiamo tutti..i..giorni! - Sasuke si accorse delle sue stesse parole mentre parlava. - Ci ha vigilato.

- Non essere paranoico Sasuke –scherzò Naruto divertito– Tutti sanno che il Distretto 7 va a quel bar, non è un segreto.

- Eppure…

- Sasuke! –urlò Kakashi dal suo ufficio. - E anche Naruto, qui, subito!

Una volta entrati Kakashi chiese per il caso ricordando le lamentele sia del marito che del padre della vittima.

Ho una nuova informazione e stavo per indagare. Ma non lo posso fare perché sono qui a sentire il rimprovero per come faccio il mio lavoro.

Kakashi sospirò arreso–Che hai?

Sasuke sorriso vittorioso. – Sembra che ci sia qualche compromesso matrimoniale tra Nakamura e un'altra famiglia.

- Al lavoro –ordinò Kakashi e i due detective abbandonarono l'ufficio.

-Ti sei salvato Sasuke.

- Kiba, potresti indagare sul cognome Mishima?

- Certo! Qualcosa in particolare? – disse mettendosi subito all'opera.

- Che relazione ha con Nakamura.

Kiba mosse le dita velocemente. -Ecco! Mishima è una colossale impresa di costruzioni. Secondo questa pagina, la figlia dei Nakamura e il figlio maggiore dei Mishima, celebrarono il fidanzamento quando lei aveva 16 anni. Ma lei dopo un anno lo lasciò per sposarsi con Aizawa.

- Naruto – chiamò Sasuke– Chiama Neji e chiedigli un mandato per l'informazione finanziaria e i registri telefonici dei Nakamura e dei Mishima anche.

- Anche i registri telefonici personali di entrambi?

- Si.

La squadra omicidi si mosse rapidamente.

***

- Chi parla per primo? Ricordate che la vita di una bambina è in pericolo. - l'avvertenza di Sasuke era certa.

Lo sposo della vittima si alzò intempestivamente– E' colpa sua! –urlò indicando il suocero. - quell'uomo affamato di soldi ha ucciso mia moglie e ha messo in pericolo mia figlia! Lui ha promesso unire le due famiglie a qualsiasi costo e adesso la mia piccolina...la mia bambina! - scoppiò in un pianto.

Con un movimento di testa, Kiba allontanò Aizawa dalla stanza di interrogatori. Quando Sasuke seppe che non li sentiva più continuò con il suo discorso. - Ditemi dove la tenente, prima che succeda quello che più temiamo.

- Si trova in una delle mie vecchie cantine...vicina al vecchio centro commerciale. - rispose tremando l'uomo.

Sasuke seppe che la reazione di Nakamura non era solo paura di lui, ma anche perché sapeva che in quel momento lui stata rompendo un accordo prezioso. - Maledetto bastardo!- mormorò Sasuke al suo orecchio. - Io stesso mi occuperò che il suo tempo in carcere sia un inferno. E mi creda, desidererà non avermi mai conosciuto.

***


 

Mezz'ora più tardi, Suigetsu usciva con una bambina tra le braccia. Suo padre, bagnato dalle lacrime, la abbracciò fortemente, desiderando non separarsi mai più da lei.

La squadra di Sasuke scoprì che Mishima aveva pianificato tutto. Esigeva, al padre della vittima, una somma di denaro per mancanza di rispetto mostrato da sua figlia quando si era spostata con Aizawa. Per questo gli aveva fatto scegliere, somma di denaro oppure unire le due famiglie.

Per paura di perdere la sua compagnia e i negozi fatti, Nakamura ingannò la sua stessa figlia chiedendo sua nipote. In quel momento avrebbero approfittato della situazione e l'avrebbero costretta a un matrimonio forzato. Non avevano però considerato che la donna avrebbe difeso sua figlia fino alla morte.

***

- Per fortuna la bambina non è ferita, ha dichiarato che il figlio maggiore dei Mishima ha ucciso la madre e con questo lo possiamo inchiodare e mandarlo in galera. f

- Due furfanti in galera–Naruto si alzò dalla sedia nella quale era seduto– Questo merita un festeggiamento.

- Andate voi, io ho delle cose da fare –disse Sasuke rifiutando l'offerta.

- Pero…

- Lascialo Uzumaki, sicuramente ha un appuntamento con una fanciulla.

Naruto sapeva che non era quello. Conosceva il suo amico e si era ossessionato con l'individuo che lasciava degli indizi nei loro casi. E non se lo sarebbe tolto dalla testa finché non conosceva la sua identità.

***

Silenziosamente, Sasuke aspettò fuori dalla cantina dove la donna era morta. Anche se era un posto abbandonato nel centro della città, aveva il presentimento che qualcosa sarebbe successo. La notte arrivò, la luna piena si nascondeva dietro le nuvole. Aveva aspettato per quattro ore, ma era fiducioso nelle sue sensazioni, le quali non avevano mai fallito. E fu così, che alla sesta ora di vigilanza, la sua persistenza diede risultati.

Una piccola figura vestita completamente di nero per confondersi con la notte si avvicinò all'ingresso della costruzione. Poteva vederla perché in mano portava un paio di fiori bianchi simili a quelli che aveva portato nel caso dei gemelli. Non era molto forte, poiché per aprire la porta dovette usare anche i fianchi e la spalla, solo in quel modo riuscì ad entrare.

Con un sorriso arrogante, Sasuke scese dalla macchina prendendo anche la sua arma. Quando fu pronto, si mosse agilmente all'interno della cantina e iniziò a controllare l'individuo in una postazione nascosta. Pronto per prendere il tipo che si prendeva gioco di lui.

Camminò avvicinandosi, l'individuo si era messo in posizione di preghiera, accendendo degli incensi.

Si assicurò di non fare alcuno rumore, si collocò alle spalle dell'individuo e appuntò l'arma. Era sicuro che l'altro non l'avrebbe mai sentito arrivare. Ma all'improvviso il soggetto si alzò di scatto guardando ad un lato, come se qualcuno stesse richiamando la sua attenzione. Sasuke udì un mormorio e capì di essere stato scoperto.

- Non ti muovere! Giuro che stavolta non riuscirai a scappare –gridò Sasuke.

Il soggetto rimase immobile, poi, con un movimento lanciò un pezzo di stoffa in faccia a Sasuke, annullando la sua vista e riuscendo a correre.

Ma in quella cantina non c'era molto, sarebbe stato facile trovarlo. Aveva bloccato tutte le porte per cui era chiuso lì.

- Esci! Questa volta non hai vie di fuga– disse Sasuke facendo vedere che la sua arma era pronta per sparare.

Riuscì a vedere l'individuo alzarsi con le mani in alto e la testa china. Nonostante il cappello poteva distinguere il suo volto. All'improvviso una serie di tubi caddero dal tetto, cadendo su Sasuke. Egli riuscì a farsi scudo con le braccia. A causa del brusco movimento una pallottola di gomma fu sparata dall'arma di Sasuke colpendo alla spalla dell'individuo. Quest'ultimo iniziò a correre per fuggire ma Sasuke era deciso e sparò altre due volte, colpendolo anche al tallone e al braccio. L'individuo si girò per toccarsi le parti colpite e fu lì che Sasuke riuscì a vedere meglio il suo volto. Purtroppo riuscì a scappare lontano da Sasuke.

Tornato a casa, prese un po' di ghiaccio da mettere sulla testa e sulle parti colpite dai tubi; si sedette sul divano e accese il televisore. Stavano dando il telegiornale della sera, assassini, truffe, furti...il solito per Sasuke. Eppure, nonostante tutto non riusciva a pensare ad altro oltre agli occhi verdi smeraldo del soggetto. Quella visione era rimasta impressa nella sua memoria. Occhi vuoti, carenti di vita. Ora non solo era ossessionato di prendere il soggetto ma anche conoscere il proprietario di uno sguardo così inquietante.


 

Spazio maruja!

Come state? Spero bene! Scusate se ci ho messo un po' ma purtroppo tra università, lavoro e stanchezza mi è difficile mettermi a scrivere la sera. Poiché oggi ho avuto un giorno libero ho approfittato per aggiornare qualcosina!


 


 

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Capitolo 4
*** Il prezzo della fede. ***


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Il prezzo della fede.

- Non posso credere che abbiano fatto qualcosa del genere in un tempio! –si lamentò Naruto vedendo una serie di graffiti a terra. - Non esiste più il rispetto per i luoghi sacri?

- La società ha sofferto un forte degradazione dei valori. - disse Shino seriamente. - Con lo stress del lavoro, sembra che alcuni genitori non abbiano il tempo per insegnare ai loro figli il significato della fede.

Naruto si mostrava d'accordo, impressionato dalle parole di Shino. Sasuke arrivò da dietro e diede un colpo sulla nuca al biondo per toglierlo dalla sua trance. - Io credo che dobbiamo concentrarci sul lavoro e smettere di discutere di tematiche triviali.

- Sapevo che eri ateo –affermò Naruto negando con la testa– E giurerei che non credevi neanche in Babbo Natale.

- Quelle sono tradizioni occidentali, non credo che un vecchio ciccione, con barba bianca e costume rosso entri dal cammino di una casa.

- Non è solo quello, è l'illusione.

- La fede e l'illusione non sono la stessa cosa. - corresse Sasuke.

- Sei impossibile Sasuke. - Naruto voleva strangolare il suo amico, ma erano proprio in mezzo ad un caso e doveva comportarsi professionalmente.

Allora, cosa abbiamo qui? – chiese cambiando argomento.

- Uomo di terza età, 80 anni, tutto ci porta ad un arresto cardiaco. - elencò Ino.

- Quando capirete che mio nonno non aveva problemi al cuore?

L'intera squadra guardò stupita la ragazza dopo il suo intervento.

- Lei è Kobayashi Tenten, nipote del defunto –spiegò Ino irritata per essere stata interrotta. - E come vi stavo dicendo, finché non faremo gli esami necessari non posso dedurre altro.

- A che ora risale il decesso? – chiese Naruto prendendo il suo block-notes.

- Secondo la temperatura del fegato, risale a ieri sera, verso le 21.- informò Ino seriamente.

Sasuke diresse il suo sguardo verso Tenten– A che ora hai trovato tuo nonno?

- Stamattina –rispose triste la ragazza– Si alzava sempre alle 5 del mattino, una ora prima di me. La prima cosa che faceva era passare la scopa per le scale e per il giardino. Quando non ho sentito il rumore dello spostamento delle foglie secche...ho avuto il presentimento che qualcosa non andava.

- Chi è stata l'ultima visita ieri sera? – poiché era una persona più sensibile, Naruto prese mano alla conversazione.

- Non ho visto nessuno, ho solo sentito mio nonno parlare per telefono.

- Chi era?

- Non lo so, ho detto che l'avrebbe aspettato all'ingresso del tempio.

Spinto dalla curiosità e da uno strano presentimento, Sasuke di diresse verso l'entrata del tempio per controllarlo. Si accorse che le scale erano lunghe e ai lati coperte dagli alberi. Sarebbe stato facile uscire da dietro qualcuno e sorprenderlo. Ma ci fu qualcos'altro che richiamò la sua attenzione. Una persona camminava lentamente ai piedi delle scale e quando alzò la testa, Sasuke trovò una adolescente dai capelli rosa, uniforme scolare e dei freddi e desolati occhi verdi. La ragazza aumentò il passo allontanandosi il prima possibile dal posto.

- Cosa succede Sasuke? Sembra che hai visto un fantasma.

- Sai a quale scuola corrisponde quel uniforme? - chiese uscendo dal suo stupore e indicando la ragazza che voltava all'angolo.

- No.

I forensi si avvicinavano con il corpo su un lettino, pronti per lasciare il posto. Naruto e Sasuke si fecero da parte.

- Dove lo state portando? –chiese Tenten angosciata seguendo i forensi.

- Alla morgue del distretto – spiegò Ino afferrando la mano della ragazza. - Prometto aver cura di tuo nonno, ma non ci puoi accompagnare.

- Capisco.

- Possiamo portarti da qualcuno? – Si offrì Kiba gentilmente.

- Non ho più nessuno, avevo solo mio nonno. - confessò tristemente la ragazza. - E poi, preferirei restare a prendermi cura del tempio. So che molto gente verrà e devo informarli di cosa è successo.

Sasuke si avvicinò alla ragazza– Ci sono scuole nelle vicinanze?

La domanda stupì la ragazza. - Sì, c'è un liceo, si chiama Konoha Academy.

- Ci vediamo in ufficio, riporta i dati e compila i documenti, li firmerò quando arrivo. - Naruto non capiva ciò che stava succedendo, si limitò a fare dei cenni positivi con la testa agli ordini del suo amico mentre Sasuke scendeva di corsa le scale del tempio.

***

Gli alunni entravano a scuola in fretta, pregando che non chiudessero la porta. Sasuke riuscì ad entrare tra le risatine, proposte indecorose e sguardi furtivi delle adolescenti dell'istituto.

Si avvicinò ad un adulto e chiese delle informazioni riguardo l'ufficio del preside. Dopo una complessa spiegazione, salì al secondo piano, volto a sinistra, poi a destra e alla terza porta trovò una segretaria sistemando delle carte.

- Buongiorno–salutò Sasuke per richiamare l'attenzione della donna.

- Un momento giovanotto. –Sasuke si offese per essere stato confuso con un, come diceva lui, ente con neurone sottosviluppate e ormoni iperattivi.

Con mancanza di pazienza, Sasuke collocò “gentilmente” il distintivo della polizia davanti alla faccia della donna. - Devo parlare con il preside, c'è stato un omicidio.

La donna si spaventò dinanzi ai gesti bruschi e alla parola “omicidio”. - Certo...il suo nome?

- Polizia di Tokyo, detective Uchiha Sasuke –se presentò.

- Preside, lo cerca un detective della polizia di Tokyo- disse la donna al telefono. - Si può accomodare.

Senza dire nulla, Sasuke si fece strada verso l'ufficio del preside.

- E' una sorpresa avere la polizia qui. –salutò l'uomo quando entrò il detective..- Per favore, si sieda.

Sasuke negò con la testa– Così sto bene.

- In cosa posso aiutarla?

- Stamattina ci hanno chiamato per un caso nel tempio vicino alla scuola.

- Oh, il tempio Kobayashi, certo. Posso sapere la situazione?

- Il sacerdote del tempio è morto in circostanze speciali. - spiegò vagamente Sasuke. -Mi sembra che uno dei suoi studenti è stato un testimone.

- Capisco e vuole parlare con lui.

- Lei –corresse Sasuke– E' una ragazza, capelli rosa, tra i 16 e 17 anni e ha dei particolari occhi verdi.

L'uomo rifletté un po, la descrizione era un po' vaga ma sapeva a chi si riferiva. Premette il bottone che gli permetteva attivare l'altoparlante della scuola. Sakura Haruno, salone 2, andare in nell'ufficio del preside. Sakura Haruno.

***

Gli alunni dell'istituto Konoha Academy ascoltarono l'avviso del preside. Nel salone 2 si creò un grande mormorio.

- Sakura puoi ritirarti. - permise il professore dell'ora.

Senza molta voglia, una ragazza si alzò dalla sua sedia e camminò verso l'ufficio del preside.

- Non ho fatto nulla –mormorò molesta– Te lo giuro, non ho fatto nulla...che io ricordi.

Quando giunse, la segretaria con uno sguardo antipatico la fece passare. La ragazza respirò profondamente per poi bussare alla porta.

- Prego –sentì la voce dall'altra parte della porta.

- Oh Sakura, prego, siediti – fino a quel momento non si era accorta dell'individuo in piedi dietro alla porta. - Lui è il detective Uchiha, è qui perché vorrebbe parlare con te su un caso.

Sakura guardò alle sue spalle e la tensione crebbe esponenzialmente. - Non ho visto nulla.- disse la ragazza cercando di calmarsi.

- Ancora non ho detto nulla –si difese Sasuke.

- Voi eravate già lì, io ero solo di passo.- Sakura fece mezzo giro. - Se non le dispiace, devo ritornare in classe.

- Prego Sakura – concesse il preside e la rosa abbandonò l'ufficio.

- Ho bisogno dei dati personali della studentessa. - chiese Sasuke come stesse ordinando del caffè.

Il preside sorrise divertito. - Mi dispiace dirvi che non lo posso fare detective. No senza un mandato o il consenso dei genitori della ragazza.

Sasuke corrugò la fronte molesto, contò fino a 20 mentalmente. - Mi ritiro. - e con questo abbandonò l'ufficio.

***

Sakura, camminava abbracciata dal suo maglione, cercando un'ulteriore protezione. La sua attenzione si fissò su Sasuke, il quale abbandonava l'istituto a grandi passi. Guardando dalla finestra, Sakura borbottò mentalmente – Sei contenta? Mi hai messa in un grande guaio. - quando perse di vista il detective; si girò e si diresse verso la sua aula. Si fermò all'improvviso bruscamente e alzò una mano. -No, non mi parlare. Sono infastidita. Shh non una sola parola...questo è colpa tua!

***

- Sei tornato! – salutò Naruto al vedere il suo compagno lasciarsi cadere sulla sedia. Sasuke si strofinava il volto con le mani. - Dove sei andato?

- A quell'istituto vicino al tempio.

Naruto alzò il sopracciglio stranito – Perché?

Un' enorme sorriso di vittoria illuminò le labbra di Sasuke. - Ho trovato il nostro informatore misterioso.

Il biondo spalancò smisuratamente. - Com'è? Gli hai chiesto il nome? Perché lo fa? No, no ,no no aspetta...come sa quello che sa?

- Tranquillo dobe – disse Sasuke calmando l'amico. Si guardò intorno assicurandosi che nessuno lo ascoltasse. - Non ci crederai ma è un'adolescente. Non ho potuto parlare con lei, ma ora so che il suo nome è Sakura.

Naruto era deluso. - Solo quello? Non possiamo indagare molto su di lei se conosci solo il nome.

- Perché cercare altre informazioni se posso andare direttamente alla fonte?

- Non vuoi proprio arrenderti, vero?- chiese Naruto incrociando le braccia e sorridendo.

- Certo che no. Mi conosci Naruto, sono un instancabile cercatore della verità.

- Io direi fanatico ossessivo compulsivo.

***

- Cosa succederà con il caso che abbiamo attualmente?

- E' stata una morte naturale, l'uomo aveva già vissuto abbastanza.

Naruto corrugò le sopracciglia offeso. – Fino a che Ino finisca l'autopsia non lo sapremo.

- E questo non succederà fino a domani –aggiunse il moro– Nel frattempo, io farò la mia indagine.

- Non ti fermerò, ma poi non dirmi che io ti ho avvisato... Kakashi ti sta vigilando.

-E cosa potrebbe farmi? Comunque, cambiando discorso, cosa avete scoperto sull'uomo del tempio?

Naruto girò sulla sua sedia e digitò qualcosa sulla tastiera del computer. - Si è sposato e ha avuto due figli. Il maggiore Ichirou e il minore Youta. Ichirou è venditore e Youta era sacerdote, durante un viaggio in Cina ha conosciuto una donna con la quale si è sposata. Ma per sfortuna, lui e la moglie sono morti in un tragico incidente, lasciando orfana la piccola Tenten.

Con l'informazione di Naruto, Sasuke iniziò a formulare nella sue mente una serie di supposizioni.- Sicuramente c'è un testamento, il terreno dove si trova il tempio ha molto valore. Chi erediterebbe il tempio alla morte del vecchio?

Naruto cercò tra i dati– Qui c'è il testamento, ma è chiuso finché non riceverà i servizi funerari. ,

- Bene, supponiamo che il vecchio abbia fatto ciò che ogni padre fa...

- Lasciare entrambi i figli come ereditari?

- Si, pero… qui abbiamo un uomo dedito alle sue credenze, a condividere la fede e devoto della generosità verso tutti quelli che lo circondano. - Sasuke divenne pensieroso, analizzando tutta l'informazione.- D'altra parte, ha due figli; uno che segue il cammino del padre e l'altro che lo lascia da parte.

- Cosa vuoi fare?

- Aspetteremo fino a domani i risultati dell'autopsia. - suggerì Sasuke.- Non sappiamo che strada prendere perché non c'è nulla di sicuro.

- Hai ragione, pero…

- Dì ai miei zii che metteremo più dedicazione in questo caso che in uno qualsiasi.- disse Sasuke con un sorriso di scherno.

- Come fai a sapere che…?

Sasuke gli diede dei leggeri colpi sulla spalla.- Chiunque conosca Minato e Kushina sa che fu lì che è iniziato il loro amore idilliaco.

- Dove vai? – chiese Naruto al moro quando vide che quest'ultimo si alzava dalla sedia, si metteva la giacca ed era in procinto di uscire dalla porta.

- Ho da fare alcune cose, se ti viene in mente qualcosa mi chiami.- Sasuke salutò alzando la mano senza girarsi.

***

Sasuke parcheggiò la sua macchina difronte all'istituto Konoha Academy. Guardò il suo orologio, mancavano ancora dieci minuti alle quattro del pomeriggio. Spense il motore e aspettò tranquillo l'uscita degli alunni.

Quando la campanella suonò, l'ingresso della scuola divenne una marea di ragazzi che correvano e urlavano gioiosi di essere liberi. Sasuke ebbe una regressione di quando lui era uno di loro, non era stato brutto, gli andava piuttosto bene, soprattutto con il genere femminile. E adesso la storia di ripeteva. Le alunne passavano davanti a lui con movimenti sinuosi alla ricerca di un po' di attenzione da parte sua. Sasuke si limitava a ridere di quanto fossero infantili.

Anche se ci impiegò del tempo, riuscì a intravedere il suo obbiettivo. Sakura camminava totalmente assente da tutto il rumore degli altri studenti. Immersa in un libro e isolata grazie agli auricolari. Sasuke la chiamò diverse volte, ma poiché non rispondeva dedusse che il volume della musica che stava ascoltando era troppo alto per non sentire le voci. Disperato a causa della mancanza di attenzione, a cui non era decisamente abituato, Sasuke prese Sakura dalla spalla per fermarla, ignaro del grave errore che commetteva.

Sakura, fece un piccolo giro e diede un pugno nella bocca dello stomaci di Sasuke, rubandogli tutta l'aria con la sua forza. Sasuke si piegò in due dal dolore improvviso afferrandosi la parte colpita. Gli alunni lasciarono scappare esclamazioni di sorpresa, scherno e disapprovazione per tale gesto di violenza.

Senza scusarsi e ignorando le proteste delle altre alunne, Sakura continuò per la sua strada senza voltarsi.

***

-Perché non mi hai detto che era qui in giro?– chiese Sakura esasperata . - A volte giuro che mi farai diventare pazza! - l'urlo scandaloso di Sakura catturò l'attenzione dei diversi passanti che erano in giro. Socchiudendo gli occhi e guardando le persone con fare assassino sbuffò molesta- Cosa? Non avete mai visto nessuno parlare con il proprio io interiore?

La gente continuò per la sua strada dopo aver dato un'ultima occhiata alla rosa come se fosse un essere totalmente estraneo alla normalità.

***

Sasuke guidò nella direzione che aveva preso Sakura, la cercò con lo sguardo e la vide urlare contro la gente. Alzò un sopracciglio impressionato allo strano comportamento della ragazza. Per attirare la sua attenzione suonò il clacson della sua macchina, me lei non se ne accorse minimamente.

- Sarà sorda? –si chiese Sasuke infastidito.

Decise quindi di accelerare e quando la ragazza stette per attraversare, frenò bruscamente ad un paio di centimetri dalle sue gambe.

- Ma sei cieco?! Il semaforo dei pedoni è verde imbecille! - protestò Sakura colpendo la macchina con un pugno. Quando Sasuke si fece vedere dal finestrino, Sakura sbuffò adirata. - Sei tu.

- Sali, dobbiamo parlare –ordinò come dare ordini fosse normale per lui.

- Non ho nulla da parlare con te. Lasciami in pace.–Sakura guardò a entrambi i lati della strada e attraversò.

Sasuke no poté più seguirla..tutto d'un tratto venne inghiottito dal traffico e quando volle trovare la ragazza con lo sguardo non la trovò più.

***

Naruto arrivava in ufficio quando inciampò con qualcuno. -Mi dispiace. - si scusò immediatamente.

Quando la donna alzò il volto, il biondo vide Tenten bagnata dalle lacrime. Detective... - pronunciò tra i singhiozzi.

- Cosa succede Tenten?

- Mio zio...mio zio...mi ha cacciata dal tempio...e adesso cosa farò? Dove andrò? - la ragazza piangeva fiumi di lacrime e sembrava inconsolabile.

- Tranquilla, aggiusteremo tutto – la delicatezza con cui Naruto trattava le persone diede speranze alla ragazza.

In quel momento arrivò un Sasuke alquanto frustrato.

- Abbiamo un problema – avvertì Naruto raggiungendo Sasuke. - Il figlio maggiore ha voluto reclamare i suoi diritti sulla proprietà e ha buttato via Tenten.

- Ma il testamento ancora non è stato aperto.

- Per quel che riguarda quello –Naruto prese dei fogli dalla scrivania e li mostrò a Sasuke – Neji mi ha mandato il mandato ieri e quando ho avuto l'accesso al registro pubblico non ho trovato nulla.

- Cosa vuoi dire? –Sasuke diede un'occhiata veloce ai documenti che aveva in mano.

- Il testamento che era negli archivi è scomparso. Il fatto strano è che lo zio di Tenten è arrivato con uno in cui lo dichiara come unico erede della famiglia Kobayashi.

Sasuke sospirò sonoramente– Questo potrebbe essere un movente molto valido per l'assassinio

- Controlla il resto dei documenti – consigliò Naruto, Sasuke girò le pagine– La proprietà è una vera fortuna. Qualche mese fa, ci si potrebbe costruire di tutto, lo hanno qualificato molto bene grazie alla sua posizione.

- Suppongo che non è stato Kobayashi Hideki a voler sapere il suo prezzo.

- No.

- Dobbiamo classificare questo caso come omicidio.

- Supponevo che avresti detto quello e sono andato oltre. -Naruto prese la sua giacca. - Proprio qui ho l'indirizzo di Ichirou.

- Ben fatto, dobe. Vedo che stai imparando –Sasuke diede delle pacche sulla testa del biondo.

Naruto rispose con un gesto brusco allontanandosi dall'Uchiha – Non sono il tuo cagnolino teme.

***

Naruto e Sasuke erano giunti a destinazione. Scesero dalla macchina ed entrarono in un enorme edificio di uffici. Quando raggiunsero il 12esimo piano, si diressero all'ufficio che si trovava alla fine del corridoio. Bussarono alla porta e aspettarono che permettessero loro l'ingresso.

- In cosa posso aiutarvi? –chiese un uomo aprendo leggermente la porta.

Sasuke e Naruto mostrarono i loro distintivi– Detective Uchiha e Uzumaki, vogliamo parlare del Tempio Kobayashi.

L'uomo chiuse la porta e la aprì lasciando il passo ai due uomini. - Potrebbe essere una cosa veloce? Ho delle cose da sistemare.

- Se non siamo in errore, lei ha cacciato Tenten dal tempio.

- Si –rispose l'uomo cercando qualcosa tra le carte sparte sulla sua scrivania. - Ho l'assoluto diritto di fare ciò che voglio in quella proprietà, mio padre l'ha lasciata a me.

- Kobayashi-san… il posto ancora non è stato liberato perché è considerato scena del crimine.

- Da quanto ho capito, ieri sera ho parlato con un detective...Inuzuka Kiba e mi ha detto che la causa del decesso è stato un infarto.

- Come ho già detto, l'indagine è ancora agli inizi. Non possiamo assicurare nulla ancora. i

- L'uomo era vecchio ormai, stava vivendo in eccesso.

Il commentario di Kobayashi irritò entrambi i detective. Sasuke si trattenne e decise di attaccare in altro modo. - Ho la soddisfazione di dirle che il Tempio Kobayashi è sotto il controllo della polizia fino a che il caso di suo padre sia risolto.

Sasuke fece un giro di 180 gradi e uscì a grandi passi dall'ufficio.

- Cosa succede Sasuke?

- Quel disgraziato ha l'intenzione di vendere il terreno ad un'impresa di costruzioni.

- Come lo sai?

- Tra la scartoffie che aveva sulla scrivania c'era una contratto di compra-vendita con l'indirizzo del tempio.

I detective uscirono dal portone dell'edificio e si avviarono alla macchina.- E' stato pianificato! Kobayashi Ichirou ha pianificato l'assassinio di suo padre! - dedusse furioso Naruto.

- La domanda è; come lo ha fatto?

- Secondo Hinata, ci sono molti modi per uccidere una persona e non lasciare tracce.

- Si, pero solo se sei un esperto del crimine ma qui abbiamo solo un venditore di case quindi deve aver lasciato qualche traccia.- disse Sasuke pensieroso.- Dobbiamo tornare al tempio, non abbiamo visto qualcosa.

- Abbiamo già perlustrato il posto.

- Si, ma non cercavamo prove di omicidio, ma di una morte naturale.

- Credi abbia lasciato qualche prova?

- La nostra priorità ora è trovare un modo perché quel bastardo non abbia il tempio.

***

Controllarono il posto completamente.

- Sono sfinito. –disse Naruto buttandosi a terra.

- Ma dove potrà mai stare?

- Non mi hai mai detto cosa stiamo cercando.

- Il testamento.

- Pero il testamento dice che l'unico erede è il figlio maggiore.

- Quello che ci ha fatto leggere lui – lo corresse Sasuke– Se tu fossi il padre di due figli, uno segue le tue orme e l'altro cerca solo di diventare ricco... a chi lasceresti il posto più prezioso per coltivare la fede?

- A quello che segue le mie orme.

- E nel caso quest'ultimo fosse morto e ti avesse lasciato una nipote sacerdotessa?

- Tenten è la vera erede! –dedusse Naruto.

- Esatto, il nonno sicuramente avrà lasciato un altro testamento, ma Ichirou l'ha rubato dagli archivi e ha falsificato uno dove lo dichiara come erede della proprietà.

- Proprietà che vale una fortuna e lui lo sa poiché è stato lui a farla valutare.

Sasuke fece una smorfia di disgusto– Dammi le chiavi della macchina.

- Perché? Dove vai?

- Vuoi salvare il tempio o no dobe? Dammi le maledette chiavi!- pretese esasperato muovendo la mano freneticamente.

Naruto prese le chiavi dalla sua tasca arrabbiato e gliele buttò in faccia a Sasuke. - Spero solo che quello che farai non ci mette nei guai.

- Ti chiamerò quando lo saprò – gli urlò ormai uscendo dal tempio in fretta.

- E adesso come dovrei tornare in ufficio? –si chiese Naruto rituffandosi su un mucchio di foglie per riposare dopo la stancante ricerca nel tempio.

***

Sasuke si mise davanti all'uscita dell'istituto Konoha Academy e il circo del giorno precedente si ripeté. Gli alunni lo riconobbero e ci furono alcuni che si mettevano a ridere al passargli davanti. A distanza, riuscì a vedere Sakura camminando mentre guardava il suo mp3.

- Hey! –disse Sasuke strappando con poca delicatezza gli auricolari dalle orecchie della ragazza.

Sakura corrugò la fronte alquanto arrabbiata e disposta a difendersi. -Ridameli!

- Dobbiamo parlare.

- Ti ho già detto che non ho nulla da dire perché io non ho visto nulla!

Sasuke la prese dal braccio fortemente e le parlò all'orecchio. - Se non vuoi che ti sbatta in prigione per aver ostacolato un'indagine della polizia, sarà meglio che tu venga con me.

Sakura cercò di scappare ma non ci riuscì. Vedendo che non aveva alcuna via di fuga, non ebbe altra opzione che cedere. -Va bene! Ma lasciami, non andrò da nessuna parte.

- Sali in macchina –ordinò Sasuke portandola fino alla sua macchina e chiudendo la porta fortemente.

- Dove andiamo?

- In un posto dove possiamo parlare tranquillamente.

La rosa si accorse che il poliziotto stava prendendo una strada vecchia e abbandonata. Era in salita, la montagna che si trovava alle spalle del Tempio.

Quando la strada sparì del tutto, Sasuke scese dalla macchina e aprì la porta in modo che anche Sakura scendesse.

- Bene, parliamo –chiese Sakura seriamente.

- No, saliamo un altro po'...conoscevi già questo posto?

Gli occhi verdi della ragazza si fissarono sulla piccola montagna. - Sì. -rispose seccamente, ma l'insistenza dello sguardo di Sasuke la fecero continuare. -E' una vecchia leggenda. Si dice che tanti anni fa, una sacerdotessa ha offerto i suoi doni alla natura in un rituale che solo lei poteva portare a termine. La donna era stata portata da un tempio lontano, ma poiché i suoi doni erano molto preziosi, un gruppo di shinobi fece la scolta dalla sua casa fino a qui.

Sakura rimase in silenzio, era stufa di parlare e non ricordava il resto della legenda. Quando Sasuke intuì che lei non avrebbe parlato oltre, continuò il racconto. - Si supponeva che la sacerdotessa sarebbe morta in quel rituale, ma non è andata così. Lei fu ferita da un shinobi nemico, nonostante gli sforzi dei shinobi che l accompagnavano, lei morì. - Sakura ascoltò attentamente le parole di Sasuke. - La cosa più incredibile di tutto ciò è che, nonostante il poco tempo di convivenza, la sacerdotessa e lo shinobi si innamorarono profondamente. È per questo motivo che hanno edificato il tempo di Kobayashi qui. È un tributo all'amore che si giurarono essendo a pochi passi dalla morte.

- Direi che è tutto molto tenero e romantico, ma non mi interessa. - Sakura incrociò le braccia impaziente. - Posso andarmene ora?

- Anche io penso lo stesso. Credo che tutto quell'affare dell'amore per l'eternità e stupidaggini varie non sono vere. Ma non sono qui per difendere ciò a cui credo, ma per proteggere il posto più importante della persona più preziosa che ho avuto in vita mia. - Sasuke prese un fiore dal suolo e lo lasciò volare libero insieme al vento. - Mia madre amava portarmi a giocare qui e raccontarmi quella legenda, ogni volta.

Sakura si sentì un po triste al capire che la madre del detective non era più in vita. -Ancora non capisco perché mi dici tutto ciò.

- Dimmi come hai saputo gli indizi degli altri casi.

- Non so di che parli –Sakura si mise alla difensiva immediatamente.

- Sei stata nelle scene del crimini, mi hai dato degli indizi che nessun altro sapeva e...

- E? –chiese Sakura curiosamente divertita..

Sasuke guardò altrove consapevole di non avere altri argomenti. - Hai ragione, non ho ulteriori prove.

- Me ne vado.

- Perché hai paura? –domandò Sasuke. Sakura si bloccò– Di cosa hai paura? Hai fatto qualcosa di brutto?

- Non ho paura, è solo che… –Sakura abbassò la testa– Non hai bisogno di saperlo. E comunque anche se te lo dicessi, non mi crederesti.

- Ciò di cui ho bisogno ora è qualcosa che mi aiuti ad evitare che distruggano questo posto e se mi dici che sei una moderna Robin Hood....va bene, non importa ciò che sei o come fai sapere tutto quello..

- Sono psichica –disse Sakura seriamente fermando il discorso senza senso di Sasuke.

Sasuke la guardò da scettico– Va bene, se non vuoi dirmelo..

- Te l'ho detto–Sakura soddisfatta di aver deluso Sasuke, fece mezzo giro e si dispose ad allontanarsi.

- No, aspetta –Sasuke corse per mettersi davanti a lei e fermarla – Davvero sei psichica? - chiese stupito.

Sì.

- Che tipo di psichica? –Sasuke non era molto convinto di ciò che la ragazza diceva.

- Di quelle che leggono la mente e percepisce le vibrazioni.- disse la rosa con un tono di scherno.

Sasuke rimase impressionato e Sakura approfittò per andarsene.

- Aspetta! –urlò il moro– Aspetta.

- No, non c'è nulla da fare. Non posso aiutarti –si rifiutò decisa scendendo dalla montagna ogni volta più velocemente.

- Aspetta, potresti cadere.

- Già –Sakura finse una risata– Lo dice lo stupido che non è riuscito a prendermi.

Sasuke sorrise arrogante– Se io scendo prima di te, mi aiuti. - fece la scommessa sicuro di se stesso.

- E se vinco io mi lascerai in pace?

- D'accordo –Sasuke tese la mano e Sakura la strinse per chiudere l'accordo.

Entrambi si misero in posizione e Sasuke contò fino a tre. Quando disse “via” entrambi corsero il più veloce che poterono, fu una sorpresa per Sasuke vedere che Sakura correva affianco a lui.

-Cavolo!–Sakura sentì una fitta di dolore alla caviglia e perse l'equilibrio cadendo rovinosamente a terra.

Sasuke se fermò e guardò indietro. Sakura era seduta a terra afferrandosi il piede. La sua uniforme era piena di terra. Immediatamente, Sasuke si avvicinò a lei. - Stai bene?

- E' una stupida domanda detective.

- Hn –Sasuke sorrise divertito– Vieni, ti aiuto.

- Non ho bisogno del tuo aiuto –disse Sakura colpendolo alla mano che il moro gentilmente le offriva.

Con cura e sotto l'attenta attenzione dello sguardo di Sasuke, Sakura cercò di mettersi in piedi, ma nuovamente la fitta di dolore colpì la sua caviglia. Nuovamente sarebbe caduta a terra. La sua caduta fu fermata da Sasuke, il quale la sosteneva saldamente dalla vita. -Noiosa. -pensò il moro.

- Ritorniamo– collocando un braccio dietro le ginocchia e circondando le sue spalle con il braccio libero, Sasuke alzò Sakura da terra.

- Hey! – gridò Sakura spaventata– Fammi scendere!

- Non puoi camminare –per Sasuke portare una ragazza in braccio sembrava la cosa più naturale. - E poi, tra poco diventerà buio e se stiamo ancora qui, chi sa che tipo di animali possono attaccarci. - disse il detective nel tentativo di spaventare la ragazza.

- Siamo nel mezzo della città –Sakura non credette a neanche una parola della “spaventosa” avvertenza. Eppure, quando guardò sulle spalle di Sasuke, rimase a bocca aperta.

- Che c'è? –volle sapere Sasuke guardandosi indietro. Non c'era nulla.

- Scendiamo –pronunciò Sakura con un filo di voce– Ti aiuterò.

Sasuke fece un cenno positivo e scesero dalla montagna in completo silenzio. Sakura alzò leggermente lo sguardo e s'imbatte nel atteggiamento serio di Sasuke, il quale guardava solo avanti. I suoi occhi. Gli occhi di Sasuke erano così neri, che era impossibile non perdersi osservandoli. Scosse la testa e tornò a fissare la strada, ormai mancava poco per arrivare alla macchina.

In una questione di minuti, si trovarono davanti al portone principale del tempio. Sasuke volle aiutare Sakura a salire le scale del luogo, ma quest'ultima si negò.

- Allora? Hai qualcosa?

Sakura mise il broncio– Non è come avere un telefono e aspettare a che qualcuno chiami.

- Perfetto. Sono un idiota per credere a queste stupidaggini. - mormorò Sasuke, fece mezzo giro e uscì dalla stanza dove si trovavano; la sala delle preghiere, lasciando Sakura da sola.

Stando da sola, Sakura sospirò sollevata. Si guardò intorno, camminò vicina alle pareti della sala, toccò la statuetta e accese degli incensi.

- Hey, tu! –urlò Sakura avvicinandosi alla porta. Sasuke si trovava davanti all'albero sacro del tempio a contemplarlo.

- Hai percepito delle cose? –Sasuke ritornò velocemente al fianco di Sakura.

- Lasciamo questo ben chiaro, non dire nulla se non sai di cosa stai parlando. - chiarì seriamente Sakura. -Inoltre, questo resterà tra noi due, nessun altro deve saperlo.

Sasuke fece un sorriso divertito– Ok.

- Giuralo! Nessuno deve saperlo mai!

- Ok, lo giuro–disse Sasuke.

- Vieni qua –Sakura lo portò fino al muro dove c'era una pergamena incorniciata. Non importava quanto si sforzasse, non riusciva a raggiungerla. -C'è qualcosa dietro.

- Fammi vedere –il detective si allungò per prendere la cornice, tolse il coperto posteriore e vide un documento. Fece un controllo minuzioso del pezzo di carta e lo lesse per intero. -L'hai trovato, hai trovato il te... - Sasuke guardò dietro sé, ma non vide Sakura da nessuna parte.

***

- Questo ti dichiara come l'unica erede della famiglia Kobayashi –disse Sasuke consegnando il documento a Tenten. -Tuo nonno cambiò il testamento mesi fa, lasciandoti il tempio e le terre che lo circondano.

- E per quanto riguarda la morte di mio nonno? - chiese Tenten triste.

- Ancora non è chiaro –avvertì Naruto.

- Posso chiarirlo io –disse Ino apparendo con una cartella in mano– Mi sono messa in contatto con il dottore di Kobayashi-san, il quale mi ha inviato le analisi di un paio di settimane fa. - Ino mostrò a Naruto e Sasuke queste ultime. - Stando ai risultati, l'uomo aveva il cuore più sano e forte che io abbia mai visto in un uomo della sua età. Dopo una serie infinita di analisi ho scoperto che Kobayashi-san è stato avvelenato, gli hanno somministrato una dose letale di potassio. In più ho trovato tracce del DNA di Ichirou.

- Con questo abbiamo le prove necessarie per condannare Kobayashi Ichirou. - avvisò Sasuke con un sorriso di soddisfazione.

***

- Non posso credere che hai trovato il testamento. - disse Ino sorpresa.

- E' stato il risultato di una ricerca infallibile. - disse arrogantemente Sasuke.

- Son pronta. Grazie per avermi aspettato. - Hinata comparve senza il suo uniforme da forense.

Ino e Hinata cominciarono a camminare lasciando indietro Sasuke e Naruto.

Chi ti ha aiutato?

Sasuke sospirò rassegnato – La ragazza misteriosa.

- Come sapeva dove si trovava il testamento?

- Non me lo ha detto, mi ha detto solo dove cercare.

- Non ti credo teme!

- Beh non mi credere dobe!

- Non hai chiesto come faceva a saperlo?

- Scomparsa. Lei è scomparsa. Un secondo era affianco a me e dopo non c'era più.

I due amici continuarono a camminare cercando di raggiungere le due donne, le quali non si erano minimamente accorte della loro assenza a causa del loro parlare di pettegolezzi e robe varie. Naruto d'altra parte, continuava a fissare di tanto in tanto Sasuke nella speranza che gli dicesse il suo segreto; mentre Sasuke ignorava il suo amico. Non riusciva a pensare altro se non alla ragazza dagli occhi verdi e capelli rosa.


 

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