Hunger games:Cassandra Snow

di LoveEverlack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** I TRIBUTI ***
Capitolo 3: *** ALLENAMENTI ***
Capitolo 4: *** Alleanze ***
Capitolo 5: *** SFILATA ***
Capitolo 6: *** INTERVISTE ***
Capitolo 7: *** INTERVISTE (Parte 2) ***
Capitolo 8: *** ARENA ***
Capitolo 9: *** 1° GIORNO ***
Capitolo 10: *** STORIE ***
Capitolo 11: *** La perla del mare ***
Capitolo 12: *** Katniss alla riscossa (parte uno) ***
Capitolo 13: *** Katniss alla riscossa (parte due) ***
Capitolo 14: *** saluti ***
Capitolo 15: *** Con Caesar ***
Capitolo 16: *** Sirenetta ***
Capitolo 17: *** Dolore ***
Capitolo 18: *** Final ***
Capitolo 19: *** PRIMA DI ARRIVARE A CAPITOL ***
Capitolo 20: *** Sono qui per presentarvi i tributi vincitori di questi HUNGER GAMES ***
Capitolo 21: *** Tutto finito ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO
Sono passati ormai molti anni dalla morte della Coin, la mia vita sembra perfetta. Ho un marito che mi ama, dei figli stupendi, i distretti non hanno più problemi con Snow e gli Hunger games… eppure qualcosa doveva turbare questa calma. Gli Hunger Games stavano tornando. Non per i distretti… questo no. Avrei mosso mari e monti per impedire che i miei figli andassero a questi giochi. Invece dovrò fare da mentore agli hunger games dei tributi di capitol city. Forse la colpa non è neanche della Paylor, capitol… è capitol.
Se il popolo si stufa devi divertirlo… e poi avevamo deciso di fare un ultimo girone degli Hunger games. E se decidi una cosa non puoi ritornare indietro. Penso comunque che gli  abitanti di capitol city siano dei mostri. Pur di divertirsi accettano di mandare a morire i loro figli. Ma non c’è nulla che possa fare, neanche come ghiandaia imitatrice. Infondo tutti pensano che come Annie alterni momenti di sanità mentale a momenti di follia. Ho voluto questi giochi perché pensavo che Prim fosse morta per colpa di Snow… Prim non sai quanto mi manchi. Tua nipote è come te, anche lei si chiama Prim. Prim Rue Mellark. Ho cercato di ricordarvi in qualche modo. Ormai aiutare i feriti non mi provoca più nulla, ma lei… come te già da ora si cura i feriti senza batter ciglio… e rue lei assomiglia anche a te. Le ho insegnato ad usare l’arco, devi vedere quando andiamo nei boschi… alterna momenti di caccia a momenti in cui sembra volare tra le fronde degli alberi. Mi mancate tantissimo e…
-Mamma posso?- dice mio figlio tentando di entrare. È pensieroso…
-Certo tesoro… cosa succede?- è ancora sulla soglia, indeciso se entrare o meno.
-Papà ha detto che dobbiamo partire. Lo zio Haymitch e qui fuori. C’è anche una signora… papà dice che si chiama Effie. La conosci?- Effie… mi è mancata. Per quanto pesante mi piaceva quando bussava alla porta e mi diceva che dovevo svegliarmi perché c’era un altro “grande grande giorno” anche se preferisco molto di più che a svegliarmi sia mio marito con i suoi baci, mentre mi porta la colazione a letto. Non posso dirgli di no. Quando lo fa sul suo viso spunta un sorriso che mi fa sciogliere.
-Arrivo tesoro grazie!- gli dico dandogli un bacio sulla fronte
                                                                                    *
-Buongiorno a tutti. Effie!!!- dico abbracciandola. Lei ci tiene all’educazione e le piace quando la  facciamo sentire importante. Dopo di che vado da mio marito.
-Ciao Katniss! Che bello vederti. Ho già conosciuto i tuoi figli sono bellissimi. Allora siete pronti? Si parte alla volta di capitol city. Bimbi vi piacerà… colori, giochi… e… non importa. Dormirete in una casa costruita proprio in quest’anno per i mentori. Vi piacerà!-
-Grazie Effie… non sarei riuscita a dormire nella vecchia casa!- ma non posso finire che Effie ci spinge e ci porta al treno che ci condurrà a Capitol city.
 
Angolo dell’autrice
Ciao… questo è il prologo della storia dedicato a una saga che adoro.
Ho voluto spiegare un po’ ciò che succede in casa di Katniss prima che lei e la sua famiglia andassero a fare da mentori.
Spero vi piaccia. E spero di riuscire a pubblicare il pima possibile il seguito.
Ciao!!!

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Capitolo 2
*** I TRIBUTI ***


CAPITOLO 1: I TRIBUTI
-Benvenuti a tutti e felici hunger games!- grida un uomo di capitol vestito in modo praticamente  assurdo. I capelli sparavano colore da ogni ciocca, dal rosso fuoco, azzurro metallizzato ad altri cento colori. Il viso truccato di verde, ombretto fucsia con alcuni disegni a stella sulle braccia. I ragazzi se ne stanno riuniti, alcuni abbracciati, forse quei pochi che davvero si vogliono bene. Sono su un palco, insieme a mio marito, i miei figli, Haymitch ed Effie. Mi colpisce una ragazza in particolare, ne alta ne bassa, magra quel che basta, all’apparenza normale. Per quanto truccata nei modi di capitol city, è ciò che si dice semplice. È abbracciata a una bambina, credo sua sorella e accanto a lei altre due ragazze. Quest’ultime non sono proprio delle ragazze semplici, ma si vede che la vogliono bene. La stanno abbracciando, si parlando, credo si dicono parole dolci.
L’uomo che prima stava parlando ora continua…
-A tutti i tributi maschio e femmina. Un po’ di anni fa in un’assemblea si era deciso che ci sarebbe stata un’ultima edizione degli Hunger Games, i tributi questa volta sarebbero stati i figli di capitol city. Cari tributi… felici hunger games e possa la buona sorte sempre essere a vostro favore. E ora estraiamo i nomi dalle bocce. Dovete essere felici, solo per voi gli sponsor hanno deciso di mettere delle boccette piene di diamanti e rubini… a nessuno è stato mai fatto quest’onore.- perfetto, dovrebbero essere felici perché i loro nomi sono estratti da delle stupide bocce riccamente decorate. Ma nel frattempo li mandate a morire. L’uomo continua, si dirige a grandi passi verso una boccia su cui è scritta a grandi lettere Ladies.
-Molto bene, la sorteggiata di capitol city che combatterà per il distretto 12 è…  Cassandra Snow-
Snow, quel nome ricorre nella mia mente… non può essere una parente. So che aveva un nipote, ma che alla fine si è suicidato perché non voleva essere un tributo… eppure… sono passati molti anni da quella decisione. Poteva benissimo aver avuto una figlia… no… non può capitare proprio a me, non posso fare da mentore a quella ragazza. Alla nipote di Snow… la nipote di un uomo che odio.
-Kat tutto bene? Tesoro se vuoi andiamo via, non sei obbligata a guardare questo spettacolo- Peeta… o Peeta, anche in questo momento pensi a me. Non pensi alla nipote dell’uomo che ti ha maltrattato… pensi a me. Non sai quanto ti amo… ogni giorno di più
-No, non importa. Voglio rimanere, sono una mentore no? Devo riuscire a rimanere.- lo vedo che mi guarda, ci diamo un piccolo bacio, non voglio che capitol mi veda. Non loro, non i tributi… non voglio che mi vedano felici mentre loro moriranno. Per quanto odi Snow non voglio che una ragazza che forse… dico forse non è come lui mi veda felice mentre lei va al macello.
-Molto bene signorina salga sul palco prego.- eccola, saluta le bambine e le amiche, china la testa verso una donna che suppongo sia la madre e si avvia verso il palco. Cammina a testa alta, non si dimostra abbattuta né fiera ma non vuole che qualcuno la veda angosciata. Si avvicina all’uomo che le porge la mano e la presenta come la figlia del nipote di Snow. Ci dice che il padre si è suicidato poco tempo dopo aver scoperto che la moglie aspettava una bimba. Pochi giorni dopo aver scoperto che capitol avrebbe giocato agli Hunger games. –Bene e ora gli uomini…- si ferma un attimo, guarda il pubblico, lo stesso faccio io… ci sono molti ragazzi, belli, brutti, magri… ragazzi di ogni genere, penso lentamente ad ognuno di loro e cerco di capire cosa potrei fare per loro come mentore. –Allora il ragazzo è… Kellan Black.- cerco tra il pubblico un ragazzo spaventato, uno che si muova… non uno che faccia tutto ciò… c’è solo un ragazzo guarda Cassandra negli occhi, ma lei distoglie subito lo sguardo. Poi il ragazzo si muove, all’inizio avevo visto solo il suo viso, ma ora lo vedo… alto, muscolo, anche bello. Di sicuro  non avrò molti problemi con lui… eppure ho come l’impressione che tra i due qualcosa non vada. Lo so perché facevo la stessa cosa con Peeta, eppure non vorrei che alla fine uno dei due fosse obbligato a morire per mano dell’altro. Io e Peeta ci salvammo… ma non so se possa succedere lo stesso con lei. Io provocai delle ribellioni… ma questa volta al governo c’è la Paylor, forse troverò una soluzione. I ragazzi si stringono la mano e si dirigono verso la casa dei tributi. Noi li raggiungeremo tra poco. Prendo mio figlio in braccia, mentre Peeta pensa a Prim.
-Mamma dove andiamo?- mi chiede Dylan mentre percorriamo i corridoi della nostra casa
-Sai quei due ragazzi di prima? Dobbiamo andare da loro per parlargli.- rispondo, ma Peeta mi ferma
-Tesoro… non credo che i bimbi debbano venire, non ora almeno. Potremmo lasciarli ad Effie? Haymitch deve venire con noi, ed Effie e pur sempre molto responsabile. - ha ragione, ma ho paura che al mio ritorno ritrovi i miei figli truccati a tema da lei.
-Non credi che passeranno il pomeriggio a vivere come capitol?- e lui – Non se diciamo ad Effie cosa fare- ottima idea, dirle cosa fare e non fare ci permetterà di lasciarli nelle mani di una persona responsabile ma che… si occuperà di loro secondo le regole. –D’accordo!-
                                                                                  *
Cammino per il corridoio che ci porterà al salone dove Cassandra e Kellan ci aspettano. Tengo la mano di Peeta, a entrambi quel posto porta brutti ricordi e non voglio di certo ricordarli da sola.
-Buongiorno!- mi giro e vedo Kellan, mi saluta e da una pacca sulla spalla a Peeta. Ci dice che lui e Cassandra sono andati in cucina. E che se vogliamo, la andrà a chiamare.
-Si per favore, vi aspettiamo in salotto.- mi siedo sul divano, abbraccio Peeta e aspettiamo il loro arrivo.
-Ciao!- Cassandra è lì, in piedi insieme a Kellan, ci guardano per vedere cosa devono fare.
-Sedetevi! O state in piedi se preferite. Dove sarà quella bella bottiglia di vecchio vino scozzese che mi faccio portare ogni anno? Ah eccolo… allora? Cassandra è? Non sapevo che il nipote di Snow avesse una figlia.-
-Non l’ha saputo nessuno fino a quando non sono stata chiamata- dice lei in modo schivo
-Ah no? Bè potrebbe essere una cosa a tuo favore. In fondo il pubblico vorrà vedere di cosa è capace la nipote del vecchio Snow. Rimasto al potere per… era molto vecchio. E tu? Kellan, parlami di te.-
-Cosa  devo dirti? Mio padre era un pacificatore aveva contratto dei debiti e per salvarci è diventato uno di loro, mia madre è del distretto 5. Non credo la conosciate. Non è stata un tributo. E non credo di avere qualcosa che a capitol city interessi-
-Ah no? A me non sembra… Black è? Ora che ricordo c’era un Black… sai chi è  Katniss? Il marito della sorella di Beete- Beete ha una sorella?
-Come Beete ha una sorella?  Non lo sapevo. Posso farti una domanda. Tuo padre… era un senza-voce?-
Ricordo di un uomo di nome Black, lavorava da Plutarch. Quando stavamo nel distretto 13 Plutarch mi parlò di un suo senza voce davvero molto in gamba
-Si, come lo sai? Lavorava per Plutarch, l’hai saputo da lui?-
-Si, stavamo parlando del più e del meno e mi ha parlato di lui. Comunque non preoccupatevi, ho già un’idea per la parata. Devo solo sapere se avete dei talenti.-   vado subito al dunque, voglio rendere fiero Cinna e dare ai tributi dei vestiti perfetti per loro.
-Io so tirare con l’arco e riesco a maneggiare abbastanza bene i coltelli… facevo allenamento nei boschi di casa mia. E… non credo di saper fare altro.- bene, è già qualcosa -Bene e tu Kellan?-
-Io tiro la spada, non so se sono brava con i pesi. E… non so, creo trappole e disegni.- anche lui un ottimo punto di partenza. Guardo Peeta… entrambi abbiamo la stessa idea. Dobbiamo solo trovare qualcosa oltre alle loro abilità che li renda irresistibili. Ora dobbiamo solo mettere in pratica.
 
                               
Angolo dell'autrice:
Ho publicato anche oggi il segiuto.
Sono emozionata :)
Spero vi piaccia, ho cercato di immedesimarmi nei personaggi e spero di esserci riuscita.
Cia vediamo al prossimo capitolo.
Lucrezia!!

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Capitolo 3
*** ALLENAMENTI ***


CAPITOLO 2: ALLENAMENTI
-Buongiorno amore! Come hai dormito?- mi sveglia dandomi un bacio appassionato, siamo da soli, in quello che sarà il nostro letto per un po’… ma la nostra privacy non durerà molto, questa è un’altra casa e i nostri figli verranno di sicuro nel nostro letto per parlare con noi prima di andare a colazione
-Bene tesoro e tu?- so che come me è preoccupato su ciò che questi giochi ci porteranno, non ho più avuto molti incubi e nemmeno lui ha più avuto delle reazioni al veleno dopo tanto tempo, eppure ho paura che possa impazzire di nuovo. Non sopporterei che capitol city fosse di nuovo colpevole del suo male…
-Si… lo sai che gli incubi che ho sono su di te... e quando ti vedo, so che gli incubi sono tutti falsi-
-Lo so… chissà se i bambini si sono già svegliati?- mi guardo in giro preoccupata, a quest’ora dovrebbero essere svegli, cosa sarà successo… non mi sono mai preoccupata così tanto, forse è questo posto, mi  fa tornare alla mente dei brutti ricordi, ma non devo preoccuparmi, Snow non ci farà più del male.
-Brutti pensieri?- scuoto la testa, non voglio che si preoccupi… mi alzo, gli porgo la mano ed insieme ci dirigiamo verso la loro camera.
                                                                                        *
Siamo arrivati, ho avuto solo delle paranoie. La grande si trova si trova nel suo letto… coperta da 1,2,3… quanto sono alte le coperte? Ci avviciniamo con calma, non vogliamo svegliarli. Mi avvicino al letto del piccolo… non lo trovo. Sono invasa da una forte paura, dove sarà finito?
-Guarda!- dice indicando il letto di Prim. Dal lato spunta un piedino, non è di Prim… eccolo mio figlio, si sarà spaventato e sarà andato dalla sorella a farsi cullare e alla fine si sono addormentati. Faccio con le dita un tre. Peeta capisce al volo. Ci avviciniamo con calma ai nostri bimbi, scostiamo dai loro visi i capelli, li solletichiamo un po’ aspettando che aprano gli occhi.
-Buongiorno mamma… come avete dormito?- ci domanda Dylan strofinandosi gli occhi
-Bene tesoro… allora vogliamo scendere da questo letto così proviamo a svegliare tua sorella?- è incredibile, nonostante l’avessimo mossa lei, continuava a dormire
-Non credo ci riuscirai mamma… nessuno può svegliarla quando va in letargo- quando va in letargo… che paragone –Parla per te Dylan… sono sveglia già da un po’…- so che non è così, ma mi piace vederli quando fanno queste piccole litigate, ogni volta li unisce di più
-Certo come no! L’ultimo di noi due che arriva a tavola è un pigrone…- dice prima di scappare.
-Non preoccuparti vincerò io!!!- scappa anche lei… io e mio marito ci guardiamo prima che io dica:
-Arrivo prima iooooooooooooo-
                                                                                                 *
Questa mattina a colazione ci siamo divertiti, ma ora dobbiamo essere seri. Io e Haymitch andiamo al palazzo, dove stanno soggiornando i tributi. Peeta ha deciso di rimanere con i bimbi, con tre mentori pronti a lavorare Haymitch e Peeta hanno deciso di fare a turno per occuparsi dei bambini.
Cassandra e Kellan ci stanno aspettando sul divano bianco… sono lontani, molto lontani… non si guardano in faccia, Cassandra ha le mani incrociate poggiate sul petto, lui la guarda e distoglie lo sguardo, la guarda e distoglie lo sguardo. Io e Haymitch tratteniamo una risata, anch’io trattavo male Peeta, e ora...
-Buongiorno ragazzi. Siete pronti? Vorremmo parlarvi un po’ prima di mandarvi agli allenamenti.-
-Buongiorno… cosa dovete dirci?- Cassandra si gira verso di lui, fa una faccia strana per poi girarsi verso di noi. –Allora?- esclama prima di alzarsi e prendere dell’acqua dal tavolo.
-Allora... cominci tu Katniss o io?- ci penso su poi faccio fare a lui.
-1° non mostrate i vostri talenti… fatelo solo quando sarete con gli strateghi. 2° ascoltate bene le regole che vi daranno, non fate baldoria con altri tributi, comportatevi bene… e 3°… cercate di essere amici, almeno davanti a tributi. - ho capito il piano di Haymitch… è un genio… è proprio quella cosa che io e Peeta non trovavamo… quella cosa che li renderà irresistibili.
                                                                                     *
Siamo nella sala allenamento, i mentori non hanno l’accesso a quest’area. Guardo Kellan, cerco di cacciare un sorriso, ma con lui non riesco a cacciare nessun sorriso.
-Dove vuoi andare?- non possiamo certo rimanere qui in piedi e non voglio verto passare per una stupida
-Direi di andare alla postazione delle piante commestibili, non sappiamo, dove ci manderanno e potremmo imparare qualcosa in più… se per te va bene naturalmente!- lo guardo… riesco a sorridere, la faccia che ha fatto per dirmi quella frase è troppo buffa. –Che c’è che ho detto?- lo guardo di nuovo…
-Non sono armata, non fare quella faccia!!!- poi mi avvio verso la postazione delle piante.
-Ok signorina Cassy... scusa ma quello chi è?- mi giro verso il ragazzo che ha indicato e lo vedo…
-Il figlio di Caesar… non lo sapevi?- lo guardo di nuovo negli occhi blu… blu… a cosa sto pensando?
-No… Caesar aveva un figlio? E perché ti guarda così?- perché gli interessa così tanto?
-Forse perché sono la nipote di Snow? Ora andiamo per favore…-
Passiamo il pomeriggio nelle varie postazioni, ho scoperto di saper disegnare abbastanza bene, e Kellan è molto bravo con le trappole, soprattutto quelle elettriche… avrà imparato dalla madre. Abbiamo conosciuto anche i vari tributi, ho fatto amicizia con i ragazzi di capitol che rappresenteranno il distretto 4, i ragazzi di Annie. Sono molto simpatici… si chiamano Perla e Joel.
Alla fine delle lezioni sto per salire in ascensore insieme a Kellan, quando Perla ci ferma e ci dice che devono venire con noi. Sembra che Katniss, Haymitch e Annie ci vogliano parlare… non mi dice di cosa, neanche loro lo sanno… sono curiosa. Voglio provare a fidarmi, infondo se non lo faccio loro non potranno aiutarmi nell’arena. Chiudiamo così le porte e digitiamo il numero 12, aspettando che l’ascensore si fermi...


Il terzo capitolo è stato pubblicato!! Che bello!!! Spero davvero che vi piaccia, forse non è molto particolare, ma decidete voi.
Vi prego solo di recensire se potete! PLEASE!! Continuerò a scriverla più spronata se saprò che la mia storia piace a qualcuno.
Grazie... un salutone Lucrezia

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Capitolo 4
*** Alleanze ***


CAPITOLO 4:ALLEANZE
-State scherzando vero? Non vorrete davvero che noi quattro diventassimo alleati? Come potete chiederci questo? Siete pazzi… no, non lo farò scordatevelo, non ne ho alcuna intenzione-sta urlando da quasi mezz’ora. Voglio aiutarla, ma se continua così, ci penserò io a lei… e sarò peggiore di Capitol.
-Uh… le nostre povere orecchie. Dolcezza… no, persino Katniss era più brava di te… come dovrei chiamarti? Cass… Ca… Candy… Candy si proprio così… allora Candy calmati per favore e siediti. Grazie…- uff, grazie Haymitch, tra un momento all’altro avrei urlato. -Cassandra per favore! È questo il mio nome!- continuo
–Perché non vuoi? Cassandra… lo so che è difficile, ma qual è il motivo principale? Diccelo per favore…- continua a respirare a occhi chiusi… poi finalmente parla…
-Lo sapete perché… non voglio stare con chi poi dovrei uccidere… come posso? Come posso passare del tempo con una persona che poi dovrò guardare negli occhi e uccidere. Non sono un mostro- so cosa intende, ho provato lo stesso con Rue, lo stesso con Peeta quando abbiamo scoperto che capitol city voleva avere un solo vincitore e non due come avevano detto. Come posso chiederle di fare questo? Io stessa… che la notte vedo nei mie incubi tutte le persone che ho ucciso e tutti i miei amici morti nell’arena.
-Hai ragione… non posso obbligarti. Ma… vorremmo tanto riuscire a portarvi fuori… TUTTI!!!- mi guarda, abbassa il capo e sospira. Sta pensando così le lasciamo il tempo per rifletterci.
-Per me va bene Cassandra, non credo riusciremo ad uscire tutti vivi dall’arena, l’unica cosa che possiamo fare e provarci… io e Joel siamo d’accordo, aspettiamo solo voi due-  guardo di nuovo Cassandra, lei mi guarda, poi volta lo sguardo verso Kellan –Cosa vuoi fare Kellan?- lui fa segno di si con la testa. -OK-
-Perfetto… abbiamo voi due, i ragazzi del quattro… direi che possiamo fare molte cose… congratulazioni voi due… primo anno da mentori e già fate faville. Tra qualche giorno sarò licenziato!- rido… dopo di me i miei figli e Peeta, anche Annie si unisce al gruppo… ridiamo tutti finche una voce non ci blocca.
-Zia Katniss, zio Peeta, da quanto tempo. Allora chi sono queste belle ragazze?- si avvicina a Cassandra e Perla, come il padre quando ci siamo conosciuti, si avvicina a loro con una zolletta di zucchero.
-Dolcezze… quanto siamo belle. Che ne dite questa sera di uscire un po’? Solo noi tre?-
Scoppio a ridere –Finn sono troppo grandi per te… e poi sono gelosa, di solito mi abbracciavi sempre… io e Annie chi siamo ora?- Annie si gira verso di me annuisce al figlio e lui in pronta risposta.
-Zia… se ti abbraccio ora che sono grande è bello lo zio s’ingelosirà… potrebbe pensare che lo lascerai per me…. Non vorrei fare questo torto allo zio.- guardo Peeta… lui finge di essere geloso e da un cinque a Finn.
-Molto bene… ma non uscirai comunque con le nostre Cassandra e Perla.- alza le spalle e si siede
                                                                                  *
Cammino nel corridoio della nostra casa, una porta si apre da sola, non so chi sia stato… chiamo i miei figli e Peeta ma nessuno risponde. Provo con Haymitch, ma non è nemmeno lui. Da terra trovo un arco, lo afferro ma mancano le frecce. Mi giro per vedere se riesco a trovarle ma niente. Non so che fine possano aver fatto. Poi le vedo… più avanti ci sono delle frecce. Le raccolgo, ma queste si disintegrano al contatto con la mia pelle, tutte tranne una. Decido di andare avanti… entro nella porta e mi guardo in giro. Buio… l’unica cosa che vedo è il buio. Assumo una posizione difensiva ma nessuno mi attacca. Continuo a camminare, anche se non so dove sto andando, sento un odore di rose… so a chi appartengono... Snow. Continuo a seguire l’odore finchè non mi ritrovo in un roseto. Afferro l’arco e attendo… ecco che spunta da una Rosa bianca il viso di Snow. Dalla sua bocca una lingua di serpente che mi dice che finalmente avrà la sua vendetta. Gira la testa verso una porticina, entro e uno scivolo mi porta giù… sono in un tombino, dei lupi mi chiedono di seguirli prima che il tic toc finisca… arrivo in una sala e vedo i miei figli, legati ad  un palo che piangono, con loro tutte le persone a cui voglio bene, alcuni mi dicono di salvarli, altri di aiutarli, non so che fare... chi aiutare? Voglio salvarli tutti ma non posso… non in un solo colpo. Poi sento l’urlo dei miei figli mentre cadono in una crepa… urlo… non può succedere. E quando apro gli occhi i miei figli sono lì, mio marito mi accarezza i capelli preoccupato e tutti gli altri mi guardano perché sanno che sto impazzendo.
                                                                                              *
-Kat cos’hai?- la guardo ma lei non risponde, è scioccata, lo si vede dai suoi occhi…  accarezza i miei figli tentando di trattenere le lacrime… si gira verso di me. Ho capito cosa le è successo, un altro incubo… questa cosa nei mentori non sarà buona per nessuno di noi. Troppi ricordi… troppe cose brutte da dover conservare nel cuore. Non so cosa fare… vorrei vederla sorridere, vederla felice… le dico che è tutto finito, poi mando via tutti e rimango con lei abbracciati.
-Tesoro mi dispiace è tutta colpa mia. Questa cosa dei mentori… avrei dovuto dire alla Paylor che non potevi venire, avrei dovuto inventare una scusa... scusami, stai soffrendo ed io non voglio questo.- poggia un dito sulla mia bocca e mi dice di stare zitto. Annuisco, non voglio parlare, voglio che rimanga lì… rilassata, con me… come una volta… da quando abbiamo i nostri figli non ci siamo più presi molto tempo per noi.
Si gira verso di me… è stanca… si vede dai suoi occhi, un po’ rossi per il pianto, un po’ rossi per il sonno.
-Ti amo Peeta Mellark… te lo dico poche volte ma devi sapere che è così. Ti amo e non saprei cosa avrei fatto senza la nostra famiglia… grazie.- annuisco, anch’io provo ciò che lei prova ora per me. Ma non cambia nulla… voglio che lei sia felice e troverò il modo per farla essere felice.
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao… allora:
 1°: Vorrei ringraziare 
annix98 e timeoff98 che mi hanno messa tra le preferite “Thankyouso much!”
2°: Sono così felice di riuscire per il momento a pubblicare un capitolo al giorno. Spero di poterlo fare ancora per molto J
3° Nel prossimo credo che farò fare la sfilata… lo so che è tardi, ma dato che questi sono abitanti di capitolo City ho pensato che per loro… avrebbero per così dire cambiato alcune regole!!! Raccomandati di capitol!
Al prossimo capitolo e grazie ancora. Lucrezia

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Capitolo 5
*** SFILATA ***


CAPITOLO 5:SFILATA
Cammino avanti e indietro per la stanza, sono stufa di aspettare, Katniss dovrebbe essere già qui con i nostri costumi ed invece non riesco a trovarla. Kellan è sparito… quando è arrivato Peeta lui è corso via senza nemmeno salutare, l’unica stupida della situazione sono io. Tutti si trovano con i loro mentori e solo io sono senza la mia… ma dove sarà finita Katniss? Se non arriva entro pochi secondi romperò quel mobile di cristallo, è da quando sono arrivata che mi sta antipatico e ora sono qui da sola con lui… lo vedo che mi guarda con aria di sfida. Stupido tavolo.
-Che c’è perché mi guardi? E non ridere chiaro?- sento la porta aprirsi, Katniss è finalmente arrivata.
-Non credo potrà risponderti… allora pronta per il tuo vestito?-  sta sorridendo, ma noto anche che ha delle occhiaie rosse sotto gli occhi. Questa notte non deve proprio aver dormito… -Si pronta- apre la sacca che lo  avvolge, mi aspetto una cosa spettacolare ed invece riesco a vedere un semplice vestito blu notte… sono delusa, certo questo è il suo primo anno, ma poteva anche impegnarsi di più…
-Allora che ne pensi? Ti piace?- la guardo sbalordita, sta sul serio pensando che questo vestito piaccia?
-Credimi il tuo stilista era meglio di te… un semplice vestito blu, ma dai…- mi guarda con tono di sfida…
-Hai ragione, Cinna era… molto più bravo di me, ma vedi c’è un proverbio che dice di non sottostare alle apparenze… e poi ciò che sembra innocuo è letale…- non  capisco cosa voglia dire, ma posso per lo meno far finta di essere d’accordo. –Bè allora, come lo hai disegnato?-
                                                                              *
È notte, sono le 23:00 e ancora non riesco a creare dei vestiti per i miei tributi… pensa Katniss pensa… cosa farebbe Cinna al posto tuo? Disegnerebbe cose che mi farebbero splendere anche se lui sarebbe in pericolo… devo riuscirci… Cassandra… lei è la nipote di Snow. Il simbolo di riconoscimento del nonno sono le rose bianche e il suo nome… indica il trionfo… ho un idea.
Quel che mi manca ora è il vestito per Kellan… distretto 5… elettricità… poteri far uscire dei lampi dal suo vestito… che incrociandosi con le rose… fatto. Brava Katniss, ci sei riuscita. Spero che tu mi stia guardando Cinna e spero tu sia fiero di me.
                                                                                  *
Aspetto Kellan, sono vestita con il mio abito blu, ho visto che le maniche sono a pipistrello, ma Katniss non vuole che le apra prima del momento. Non so che fare, giocherello con una zolletta di zucchero, aspettando di veder entrare uno dei miei ma nessuno.
-Ehy bellissima, lo sai che questi sono per i cavalli?- mi fa un ragazzo vestito come il padre per il 75° anno degli hunger games. –Ciao Finnick… come mai vestito così? Partecipi anche tu alla parata?- ride
-Perché non ti piaccio?- rido anch’io, identico al padre
 –No Finn… direi di no… ma non hai una ragazza?- mi guarda poi risponde –Non voglio fare un torto alle tante belle ragazze che mi incontrano… a proposito bionda Kellan ti sta cercando… ciao!!-
-Ciao Finn!!!- sto per urlare, non trovo ancora nessuno e la parata sta per iniziare…
-Ciao Cassy… ehm è vero ciao Cassandra- mi giro sorrido beffarda e salgo. Lui mi segue, non parliamo, perché dovremmo? La parata inizia e i cavalli partono.
                                                                                     *
Sono sulla terrazza destinata ai stilisti, tremo di paura… come mia prima sfilata ho paura di rovinare tutto. La musica parte e io guardo la carrozza dei miei tributi… cavalli neri e carrozza d’argento, ho chiesto che fosse di questo colore perché volevo che l’effetto creato dai costumi  facesse più effetto se visto su quella carrozza. Ho anche chiesto che venissero messi dei diamanti, perché avrebbero riflesso ovunque ciò che sarebbe accadrà tra qualche minuto. Quando i miei tributi sono in bella vista dico attraverso la ricetrasmittente messa nell’orecchio di Cassandra di aprire le braccia, lei lo fa… dalla stoffa volano delle rose… bianche e candide come quelle del nonno… poi come attratte dalle rose delle scariche elettriche  spuntano dal completo di Kellan. Non appena i due elementi si incontrano le rose si dividono in tante rose più piccole che volano verso il publico e arrivati a destinazione riscoppiano come piccoli fuochi d’artificio. I cristalli e i diamanti messi fuori la carrozza trattengono i colori per poi spingerli all’esterno e creare un aurora boreale intorno alla carrozza. Tutto al suo interno sembra brillare. Kellan e Cassandra sorridono, si guardano e alzano insieme le mani, così come avevamo fatto io e Peeta. Sono entusiasta e lo sono anchwe il pubblico e gli stilisti. Sono fiera di me, come primo anno sono riuscita a  creare degli ottimi vestiti, senza che accada nessun disastro. Arrivati alla piazza principale le rose svaniscono e cadono come neve, come il cognome di Cassandra, mentre brillano come le scariche di Kellan.
                                                                                          *
Decidiamo di cenare tutti a casa nostra, noi, Kellan, Cassandra, Perla, Joel e Annie. Parliamo della sfilata e Effie mi rassicura che sono stata bravissima,  che non avrò nessun  problema ad avere degli sponsor… mangiamo tantissimo e alla fine faccio portare un dolce un po’ speciale, è decorato di petali di rose e i brillantini poggiati la sopra brillano come l’elettricità. Poi andiamo in salotto, la tv si accende e i presentatori parlano della sfilata. Perla e Joel sono piaciuti molto nei loro vetsiti, devo ammettere che la stilista è stata molto brava… ascoltiamo tutti i commenti, finchè non arriviamo ai miei tributi.
-Davvero una balla sfilata… vero Kent?- dice un uomo dai capelli rosso fuoco
-Hai ragione Ron, le rose del potere hanno brillato questa sera… mi chiedo se non riservino altro…-
-Cosa intendi?- chiede Ron –penso che lo scopriremo all’intervista!-
Guardo Peeta finchè non capiamo cosa intendono… altri innamorati sventurati.
 



5° capitolo pubblicato!!!
spero vi piaccia, ho cercato di pensare come Cinna!!! Spero di esserci riuscita :)
Al prossimo capitolo Lucrezia

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Capitolo 6
*** INTERVISTE ***


CAPITO 6: INTERVISTE
 
POV CASSANDRA
L’uomo dai capelli rossi dell’alta sera si alza dalla poltrona illuminata da varie pietre preziose. Saluta il pubblico con un inchino mentre questo urla e tende le mani davanti a sé come se davvero potesse toccarlo… è incredibile, anche se sono di capitol city non riesco ad accettare tutto ciò, mi dà sui nervi…
 -Molto bene. Benvenuti a tutti carissimi ospiti!!! Oggi come saprete intervisteremo i tributi e cercheremo anche di intervistare due ospiti molto speciali che in questo momento stanno parlando con un nostro inviato che cerca di convincerli a venire. Volete sapere che sono? Eh? Volete saperlo? Sapete cosa? Non ve lo dico… sarà una sorpresa.- fa un occhiolino e si inchina… il pubblico davanti a lui ride e salta di gioia. Li odio, ma quando fanno così mi viene da ridere, sembrano delle scimmie ammaestrate…
-Allora carissimi ospiti, quest’anno sembra ci siano dei tributi molto speciali… e chissà non ci siano dei nuovi IS… (innamorati sventurati) avete capito chi intendo???- il pubblico annuisce… hanno capito tutti tranne me. Cosa sono gli IS? Guardo Kellan, ma nemmeno lui sa cosa siano… saranno delle novità di quei pazzi… si perché loro sono proprio pazzi… non c’è nessun altro aggettivo che possa descriverli. Mentre penso a cosa questa parola possa significare mi accorgo che i tributi si stanno spostando verso la porta… siamo già ai tributi del 3. Un ragazzo e una ragazza alti. Lui moro, occhi bordeaux scuro e un sorriso bianco… ma proprio bianco. Il suo mentore dovrà aver puntato sulla spavalderia… sembra, infatti, che non abbia alcun problema a lottare… che è capace di ucciderti con due sole dita… ha ha certo… e io sono capace di saltare così in alto da toccare il cielo. Lei è totalmente diversa… capelli castano chiaro e da metà di questi partono delle mesh arcobaleno…  risponde alle domande con pochi si e qualche no… non parla molto… alla fine il pubblico si stava annoiando così tanto che hanno interrotto prima l’intervista. Mi chiedo se sia davvero timida o se sia una strategia… non riesco a capirlo, da come si comporta, penso sia davvero timida… ma nei suoi occhi… nei suoi occhi c’è una luce diversa, quasi omicida. Sono stressata… cammino avanti e indietro insieme a Kellan, i nostri cari… e sottolineo cari mentori non ci hanno portato gli abiti… pensavo c’è li avessero dati in sala ma niente… possono mai averli dimenticati? Non so che credere, ma so che devono muoversi, ormai siamo ai tributi del 11. Ci hanno detto di indossare dei semplici abiti…  ed infatti li abbiamo indossati, molto molto semplici… una mini gonna argento e una top argento che ho trovato sul letto… Kellan lo stesso, ha una camicia bianca e dei pantaloni eleganti. Ma credono che così attireremo qualcuno? Non so che pensare, ma so che tra poco tocca a noi. La ragazza del 11 sta per finire e noi ci avviciniamo alla porta.
-Buona fortuna.- ci dice. Non faccio neanche in tempo a ringraziarla che corre via. Perché?
Veniamo annunciati, sto sudando freddo, i nostri vestiti… non sono quelli giusti e pure dobbiamo entrare. Caccio la ballerina fuori dalla porta, e non appena lo faccio il pubblico trattiene il respiro. Ecco lo sapevo… siamo orrendi. –No.- mi dice Kellan prima di farmi segno di guardare in alto a noi. Lo faccio e ciò che vedo è una cascata di polvere bianca…
                                                                           *
POV KATNISS
C’è l’ho fatta, ci sono riuscita…i vestiti funzionano. La polvere sta cadendo lentamente su di loro e i vestiti reagiscono alle loro compagne. La gonna di Cassandra di allunga lentamente, lasciandole parte delle gambe scoperte… una gonna asimmetrica. Dal top spuntano delle maniche che si attorcigliano intorno alle sue spalle. Il vestito è perfetto. http://static.blogo.it/fashionblog/rihanna_01.jpg.  Ho cercato di far vedere il loro tema… le rose del potere. Infatti ogni volta che Cassandra si muove il suo vestito si illumina e produce dei piccoli riflessi a forma di rosa. Il viso si trucca perfettamente mentre la polverina la tocca, le palpebre diventano bianche con dei brillantini argento,  le labbra rosa chiaro. Il culmine di tutto sono i capelli. Legati com’erano dal nastro si trasformano, si liberano dalla presa del nastro e si arricciano. Il nastro si rompe e diventa una rosa che si ferma come spilla dietro i suoi capelli.
Dalla camicia di Kellan invece spunta una giacca e dal colletto di questa una cravatta. Dal taschino della giacca spunta un fazzoletto argentato e come la cravatta crea dei piccoli fulmini quando si muove.
                                                                                            *
POV CASSANDRA
-Oh!!!- sento dire al pubblico e al presentatore. Mi giro e sorrido. Sono rimasti senza fiato e lo stesso vale per me. –Bene ragazzi fatevi pure avanti venite.- mi giro verso Kellan… contiamo fino a tre e ci avviamo.
-Bene… entrata spettacolare devo dire. Siete d’accordo con me?- annuiscono tutti, anche i cameramen. Cerco da qualche parte Katniss e la trovo sul balcone dei mentori, mi sorride e alza un pollice in su. Le sorrido e a bassa voce dico “grazie”.
-Allora…  ditemi un po’ di voi…- ci guardiamo e chissa come scoppiamo in una risata.
-Perché ridete?- non riusciamo a fermarci… poi rispondo.
-E cosa dovremmo dirvi? Ci conoscete più voi… che noi stessi. Perché… perdonami. Ma voi non sapete la mattina cosa succede in camera mia. Ogni mattina alle sei precise un uccello becca il vetro della camera e mi porta un giornalino…  e se non apro… come la prima mattina mi arriva uno stormo che urla come una folla di pazzi…non so chi lo abbia incaricato sia chiaro… ma ogni volta su questo giornale leggo cose su di me che nemmeno sapevo… e questo giornale lo legge TUTTA capitol… allora cosa dovremmo dirvi?- il presentatore è confuso quanto me…- Direi di dirci una cosa sola… che nessuno sa…. Siete fidanzati?-
Lo guardo di nuovo. Questa volta vorrei picchiarlo… -NO!- urliamo entrambi.
-Non ci credo sapete?- eh no, questa non me la fate. -Dunque?- mi giro verso Kellan, indecisa su ciò che fare… lui mi guarda con aria triste e mi dice “scusa ma devo” cosa deve? Non capisco… possibile che devo essere sempre l’ultima a sapere le cose???
-Si… si è così- mi giro di nuovo verso di lui. Cosa sta facendo? Non deve stare al loro gioco, non deve… ci metterà nei guai. Altri innamorati sventurati… no.
-E da quanto?- non rispondere ti prego… non creare ancora storia
-Da quando avevo 8 anni…- ecco l’ha fatto. Ha rovinato tutto. Sono in preda a me dalla rabbia… non so che fare. Quando suona il gong e allora decido… gli tiro uno schiaffo sulla guancia.
-Cosa? Cassandra…- sono infuriata con lui… ma il presentatore non demorde
-Sei arrabbiata perché non te lo ha detto prima… lo capisco, ma poverino si vergognava…- sono infuriata, ma non voglio creare una lite con il presentatore, così concludo dicendo:
-se non sbaglio l’intervista è finita?-
 
Angolo dell’autrice
Ciao a tutti, scusate il ritardo… allora spero che il capitolo vi piaccia…
Nel prossimo credo che andranno nell’arena. Se non sarà nel sesto sarà nel ottavo…
Voglio ringraziare nica89 e BlackHellhound per aver recensito i miei capitoli e grazio a tutti quelli che mi seguono.
Un saluto Lucrezia.
                                                    

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Capitolo 7
*** INTERVISTE (Parte 2) ***


CAPITOLO 7: INTERVISTE (Parte 2)
 
POV KATNISS
 
Vedo i miei ragazzi allontanarsi dal palcoscenico che poco prima li aveva ospitati, Cassandra tiene Kellan per un braccio e lo tira cercando inutilmente di farlo procedere più velocemente per evitare che chiunque altra persona possa fermarli e parlare con loro. È certamente contrariata, si vede che non voleva che Kellan dicesse di essere innamorato di lei, eppure non capisco… nei suoi occhi vedo un'altra luce oltre alla rabbia, sembrerebbe quasi… felicità? Che lo contraccambi? Non credo, altrimenti avrebbe reagito diversamente, eppure… si forse è così. Cassandra non sa di essere innamorata di lui. Nel frattempo i ragazzi sono usciti e lo stesso faccio io scendendo dalle scale che mi porteranno nel salone. Farò meglio a muovermi, non vorrei trovare i ragazzi a litigare per ciò che è accaduto. Che strano… mi ricorda qualcuno. Rido di me stessa e accelero il passo, non si sa mai. 
 
Arrivo nella sala appena in tempo, Cassandra è appena entrata con Kellan, è molto arrabbiata ma non credo che tutto ciò possa servire a qualcosa.
-Non credo serva a qualcosa picchiarlo sia la scelta migliore, tu che dici?- si gira verso di me infuriata vorrebbe fare qualcosa, lo so… ma ci ripensa, la vedo contare.
-Siete stati voi dico bene? A dirgli di fingere dei nuovi innamorati sventurati?- sapevo che pensava questo, infondo Peeta era innamorato di me, ma Haymitch ha proposto di usarlo nelle interviste.
-No.- le rispondo-non siamo stati noi, credo proprio che Kellan provi davvero quei sentimenti per te.- scoppia a ridere e si gira verso di lui.
-Non credo proprio che sia così… e poi anche se lo fosse… vuoi capirlo che non potremo uscirne sani e salvi entrambi. Questi sono gli hunger games, i giochi della fame. Hai mai visto questi giochi? Uno solo vince, non volevo allearmi con Perla e Joel, figurati se voglio fingermi innamorata del mio compagno. Noi non siamo Katniss e Peeta, noi siamo Cassandra e Kellan, due ragazzi di capitol che sono stati scelti per partecipare a questi stupidi giochi. Due ragazzi che sperano di uscire dall’arena, due ragazzi che nonostante abbiamo i mentori più famosi… non potranno uscirne con gli alleati.- la guardo. Mi sento un mostro, anch’io non volevo degli alleati, il sapere che avrei dovuto ucciderli mi faceva pensare a quanto crudeli fossero i giochi. E ora? Dico a un mio tributo di avere degli alleati. Aha che ipocrita che sono.
-Non sei obbligata certo, ma pensa questo. Ora non siamo più sotto il governo di tuo nonno…- mi blocca
-Snow… lui per me non è nessuno.- sospiro –Snow… ora non siamo più sotto il suo governo, possiamo anche trovare il modo per farvi uscire tutti vivi… sul serio.- non mi crede, ma non posso farci nulla.
-Che ne dite… di… andare a casa? Vi raggiungeremo più tardi. Devo fare una mini intervista con Peeta- mi guarda di nuovo –Nostalgia della fama?- no… per voi
 –A dire il vero no Cassandra… dopo tanto contrattare siamo arrivati all’accordo di rispondere a cinque domande. E tutto questo… è per voi. Se saremo disponibili, avrete più sponsor. - non ho tempo da perdere ora, Effie mi sta aspettando insieme ai miei vecchi stilisti per riportarmi a uno stato che si spera… sia abbastanza decente da portarmi all’intervista con un minimo di decenza.
                                                                                   *
Prurito… ecco tutto ciò che sento. I miei stilisti stanno sperimentando sul mio corpo delle nuove creme leviganti. Che avranno di così speciale poi non lo capisco. Dicono che non hanno bisogno di portarmi allo stadio bellezza zero. Perché ci sono già… fortuna, altrimenti avrei dovuto sorbirmi quella miriade di trattamenti per altre ore. Vogliono portarmi a uno stadio più elevato. E questo comporta metterci meno tempo ma usare nuove creme che prudono, puzzano o hanno qualche effetto particolare. Flavius si sta occupando della mia pelle.
-Oh Katniss che bello, sei riuscita a lasciarci delle materie prime su cui lavorare. - so di dover rispondere almeno per un po’, dopodiché parleranno soltanto di loro.
-Ti ringrazio Flavius, il fatto è che non volevo farvi questo torto, dopo tanto lavoro…- spero funzioni
-Oh ma quale torto… ormai ti vogliamo molto bene. E poi Cinzia ma la vedi?- che cosa???
-Certo che si… è stupendo! Come ha fatto non lo so.- ma fatto cosa???
-Porzia te ne sei accorta anche tu vero?- ma di cosa???
-Oh certo che si… è stata bravissima.- ora basta…
-Scusate ma cosa avrei fatto???- mi guardano come se fossi un aliena.
-Ma come cosa? A rimanere così magra, non dico anche bellissima, ma sei rimasta… in forma diciamo.-
-Perché avrei dovuto ingrassare?- li guardo in cerca di una risposta e loro ridono
-Katniss…Katniss hai avuto due figli e guardati… sei magra come la prima volta. Qui da noi bisogna fare degli interventi per togliere quei chili rimasti dal parto e tu??? Fresca come un fiore un di pesco.- … tutti questi confabulare perché non sono ingrassata dopo aver partorito i miei bellissimi bimbi. E poi aggiungiamo anche fiore di pesco alla lunga lista di soprannomi che mi sono stati affibbiati da quando ho partecipato agli hunger games.
-Ah si grazie… ma guardatevi… sembrate ringiovaniti- e con questo speriamo di chiudere la conversazione “Katniss e la sua forma fisica”.
-Oh grazie tesoro… a proposito sapete l’ultima?- e cosi inizio la loro conversazione sulle nuove mode di capitol, i pettegolezzi e mille altre notizie.
                                                                                *
Entro in casa e non vedo nessuno… dove saranno finiti tutti? Decido di controllare la segreteria.
Messaggio:” ciao amore, io e i bimbi siamo usciti un po’ fuori. Non preoccuparti torneremo presto. Un bacio”
Messaggio 2:”Ciao mamma… papà si è dimenticato di passarmi il telefono… ecco… vabbè volevo dirti ciao. Sai qui è divertente. C’è un parco giochi molto grande. Ora vado. Ciao mamma ti voglio bene.”
Finiti i messaggi… bene e ora??? Mi siedo sul divano e accendo il televisore. Dovrò pur perdere del tempo?
Inizio a fare zapping tra vari programmi… alla fine metto un canale a caso, ma la noia ha il sopravvento e finisco per addormentarmi.
Qualcuno mi solletica la nuca, anche se lo spingo via la mano continua a farmi il solletico, alla fine mi arrendo. –Si?- alzo lo sguardo e trovo mio marito.
-Buon pomeriggio amore… allora? Vuoi alzarti? Tra poco arriverà il giornalista…- lo guardo con una faccia da “e tu mi svegli per un’intervista?” si lo so. Di solito se uno vuole intervistarti, dovresti festeggiare, ma io no.
-Non guardarmi con quella faccia... guarda che nemmeno io voglio, ma abbiamo accettato oramai.- annuisco, come sempre ha ragione. Ma mi fa noia pensare di dover passare il tempo libero a fare una stupida intervista invece di stare con la mia famiglia. Suona il campanello.
-Allora pronta ragazza in fiamme?- lo guardo
-A quanto pare per i miei stilisti ho un nuovo soprannome… fiore di pesco.- scoppia in una risata.
-E perché? Sei bellissima si, la più bella tra tutte le donne su questo mondo. Ma cosa ha scaturito quest’affermazione per i tuoi stilisti? Di solito fanno un complimento per una sola parte del corpo di una persona. E sarei curioso… tutto di te è stupendo.- sorrido lo bacio. Poi mi dirigo verso la porta.
-A quanto pare aver partorito due volte non solo mi ha reso più bella… ma a differenza delle altre donne non ho avuto bisogno di interventi per perdere i chili presi durante le due gravidanze.- ride.
-E se ne avremmo un terzo?- prendo un cuscino che trovo su un piccolo puff accanto alla porta e lo lancio direttamente sulla sua faccia.
                                                                                *
-Allora…- ci fa l’uomo seduto difronte a noi –abbiamo cinque domande dico bene?-
-Quattro- risponde Peeta. – una l’ha appena fatta.- ridono per poi fare i seri
-Prima domanda: come vivete la vostra vita da quando non c’è più Snow?- risponde Peeta
-Ah, questa è facile… magnificamente. Ho una moglie fantastica, abbiamo due figli fantastici, il lavoro va benissimo e mia moglie è anche un fiore di pesco…- lo guardo. Sto per tirare l’altro cuscino
-Katniss e tu? Come ti sei sentita a fare da mentore? E per di più con la nipote di Snow?-
-Oh… direi bene, almeno finora. Non credo di aver creato dei disastri, sai oltre a mentore sono anche una stilista e quindi posso occuparmi totalmente dei miei tributi. E per quanto riguarda Cassandra devo dire che è molto brava. Non solo dal punto di vista degli hunger games, sarà certamente all’altezza dei giochi. Ma è anche buona caratterialmente, è diversa da Snow… più… umana. Si devo dire che i trovo abbastanza bene-
-Ok… poi. Vorremmo che ci diceste qualcosa a proposito dei vostri tributi. Peeta?-
-Bè che dirti… hanno entrambi delle ottime capacità, di questo puoi stanne certo. Delle loro storie… non saprei, Cassandra la conoscete oramai e di Kellan credo abbiate capito tutto.-
-Come il fatto che sia innamorato di Cassandra?- chiede lui
-Esatto, proprio come questo… e poi a quanto pare su n giornale vengono riportate ogni giorno delle notizie sui tributi, quindi credo che sappiate tutto ciò che c’è da sapere.-
-Si lo ammetto. Ultima domanda… casa dovremmo aspettarci Katniss?- deglutisco non so cosa rispondere
-Direi che se te lo dicessi non sarebbero più sorprese giusto?- spero di aver creato della suspense, altrimenti l’intervista sarà stata inutile.
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao… allora anche se Natale è passato, porgo comunque alle mie lettrici gli auguri.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. È un po’ più lungo degli altri.
Spero di ricevere delle recensioni, vi prego mi farebbero molto piacere. 
Ci vediamo al prossimo capitolo. 
Un abbraccio Lucrezia

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Capitolo 8
*** ARENA ***


CAPITOLO 8: ARENA
 
POV KATNISS
Sono seduta sul divano del mio appartamento, mi mangio le unghie da poco curate dai miei stilisti, sono arrabbiata, stanca, non so che fare, inizio a pensare di dover bere qualcosa. Eppure non posso, se lo farò, finirò come la prima volta… ubriaca e in questo momento non posso proprio permettermelo. Che cosa posso fare? Tra poco i ragazzi andranno nell’arena e… non pensarci, si forte. Non è ancora finita, sei un mentore giusto? Bene comportati come tale. Cosa ti diceva sempre Cinna? Testa alta… bene Katniss testa alta e vai.
-Buongiorno a tutti!- dico entrando nella porta di cristallo dove i mentori assistono ai giochi.
-Oh Katniss buongiorno. Forza vieni avanti, mancavi solo tu- è la voce di Haymitch… il problema è che non so da dove provenga. –Sopra di te Katniss- alzo lo sguardo e lo vedo, su una poltrona fluttuante trovo Haymitch… -Oh ciao…- un momento… sta fluttuando?
-Haymitch stai fluttuando?- che domanda stupida Katniss, non lo vedi?
-No davvero? Non me ne ero accorto. Allora sali anche tu?- certo Haymitch salgo anch’io… come faccio?
-Ehm ti ricordo che questo è il mio primo anno. Come devo fare per salire?- sbuffa e beve un sorso.
-Sali su una poltrona e di dove vuoi andare…- faccio come dice, mi siedo su una poltrona beige e dico alla poltrona… chi mi sente ride. Sto parlando con una poltrona. Comunque… chiedo di andare da Haymitch. All’inizio non succede nulla, poi come un terremoto, la poltrona vibra e pian piano questa si alza… prima lentamente poi più veloce, alla fine mi ritrovo vicino al mio vecchio mentore che bevendo mi sussurra:
-Hai visto dolcezza? Basta un po’ di gentilezza…- beve un sorso e mi chiede se voglio qualcosa. 
Ho un groppo in gola non riesco a prendere nulla –No grazie.  Tra quanto iniziano i giochi?-
Prima di bere un sorso si gira verso di me… però non guarda me, guarda alla mia parete. Mi giro anch’io e ciò che vedo è un orologio dorato… ogni secondo un tic tac segna lo scandire del tempo ma io non ci faccio caso, ho tutt’altro per la mente… ripenso alla 75° edizione, ai morti, ai vecchi amici che non rivedrò… all’arena. Il tic tac me la ricorda, mi ricorda che ogni secondo è vitale, perché uno di troppo causerà la tua rovina… -Mancano tre ore… farai meglio ad andare- annuisco e chiedo di scendere. Non appena i miei piedi toccano terra la poltrona sbuffa e si allontana verso un'altra persona che vuole salire. Sospiro e vado verso la sala, dove attenderò Cassandra e Kellan.
                                                                                        *
Venti minuti… venti sono i maledettissimi minuti che separano questo momento dall’inizio dei giochi.  Sono assalita da una rabbia… vorrei poter spaccare tutto in un solo momento, ma non lo faccio, devo mostrarmi forte, infondo sono filmata in ogni momento e mostrarmi debole mi farebbe apparire debole agli occhi degli sponsor e potrei far si che i miei ragazzi perdano degli aiuti preziosi.
-Ciao possiamo entrare?- i ragazzi sono sulla porta, stanno aspettando e non sanno cosa fare. Non lo so neanche io a dire il vero…
-Si venite… scusate, stavo pensando ad altro. Allora fatemi vedere come siete conciati.- si avvicinano per farmi vedere le loro tute mentre io annuisco solamente… non so cosa pensare, non capisco dove li possano mandare. Mi guardano per sapere di più ma io chiudo gli occhi –Mi dispiace non so che dirvi-i vestiti sono totalmente neri, hanno un cappuccio, quindi potrebbe servire per la pioggia ma non so che pensare… la stoffa sembra riesca a trattenere il calore, ma non mi viene in mente nessun posto che possa aver bisogno di una tuta del genere.- Avete studiato nella postazione delle piante?- annuiscono
-Si, abbiamo passato del tempo… ma non so ci hanno mostrato una grande varietà di piante, subacquee, che troviamo in posti molto piovosi… tutto- capisco… forse andranno in un’arena particolare, una che possegga ogni tipo di clima. –Ok… allora abbiamo pochi minuti quindi ascoltatemi. Non appena il gong scatterà corri Cassandra, non andare alla cornucopia. Intesi? Kellan tu puoi fare ciò che vuoi, sei capace anche di entrare nella battaglia, ti consiglio solo in caso tu decida di andare di prendere il minimo necessario e andartene. Dovrai stare con Cassandra… Perla e Joel vi aspetteranno da qualche parte… Annie mi ha detto che si organizzeranno e vi manderanno dei segnali particolari, non so cosa intenda, quindi occhi aperti. Io vi aiuterò a trovarli. Secondo… i primi momenti saranno difficili, dovrete conoscere l’arena e trovarvi un riparo. Ma… non abbassate mai la guardia ok? Bene… ho delle cose per voi… voglio che nell’arena vi riconoscano.- do a Cassandra un bracciale d’oro con incastonata una rosa e quando Cassandra vuole può farla illuminare. A Kellan do un altro bracciale, sul suo è inciso un lampo… una scarica elettrica direi. E Kellan può farla illuminare quando vuole.
-Grazie… come funzionano?- chiede Cassandra dopo averlo provato
-Un po’ come il mio arco, quando dico buongiorno lui si accende quando dico buona notte si spegne.-
-Buongiorno- dicono entrambi e una luce si accende… ma pian piano diventa sempre più forte.
-Spegnete, spegnete- … -Buona notte...- e la luce si spegne
-Non accendetele mai nello stesso momento… non so cosa succederà…-
Meno trenta secondi. La voce automatica ci avverte che i tributi devono entrare nelle capsule.
-Ok… è ora. Volete un abbraccio?- ridono
-Non siamo piccoli.- giusto… istinto materno
-scusate ragazzi… sono una mamma quindi mi viene spontaneo… oh venite- li stringo forte e li butto nei loro tubi.
-Buona fortuna ragazzi! E testa alta…- annuiscono alzano la testa. L’ultima cosa che vedo sono loro due che salgono dai loro tubi. Non appena non vedo più nessuna parte del loro corpo decido di andare, devo tornare in sala.
 
POV CASSANDRA
Il tube sale lentamente, è uno strazio dover stare qui ad aspettare che una stupida botola si apra…
Conto con i passi i secondi che passano… 20,30… se non finiscono subito urlo.
Pian piano vedo una luce sopra di me… vuol dire che finalmente l’ascensore decide di muoversi.
Cerco Kellan ma non lo trovo… è troppo buio… o forse c’è un muro? Non riesco a vedere bene. Quando la mia testa esce dall’ascensore  mi guardo in giro. Tutto ciò che vedo è un prato… quattro colline, una per ogni lato e non so cosa possa esserci ai lati. Una voce di dice di spettare un minuto.
60 secondi…
Mi guardo in giro e vedo Kellan a due botole da me.
50 secondi…
Trovo Perla che mi indica la collina dietro di me… devo andare? 
40 secondi
Mi fa segno di no. Annuisco.
30 secondi…
Trovo Joel che indica la collina alla sua destra e si indica da solo. Ok… due occupate.
20 secondi…
Kellan indica quella davanti a me e annuisce… devo andare là.
10 secondi…
Mima un ci ritroviamo li…
5 secondi…
Del sangue schizza su di me. Vedo da dove proviene e noto un ragazzo per terra… uscito prima del tempo.
0…
Corro… ho fatto più in fretta degli altri… afferro lo zaino accanto alla mia botola e mi dirigo verso la collina, vedo i ragazzi che scappano, corrono alla cornucopia e vedo i morti. Una ragazza sta lanciando dei coltelli e con uno solo riesce ad ammazzare un altro ragazzo… ventidue. Due morti in meno di 20 secondi
Continuo a correre non voglio fermarmi, devo dare ascolto a Katniss… spero solo che abbia ragione. Afferro tutto ciò che mi capita a tiro, una borsa dei coltelli caduti durante la lotta di due ragazzi, uno grasso ma agile che però ha perso contro una ragazza più magra ma che sa usare bene arco e frecce… arco… ecco cosa mi occorre. Vorrei tornare ma non lo faccio, se serve, la affronterò in un altro momento. E poi potrebbe essere attaccata da uno più forte e in quel macello non sarebbe l’ideale. Davanti a me trovo un sacco a pelo. Non riesco ad afferrare altro quindi continuo a correre. Sono dentro una foresta… non voglio fermarmi al momento, continuo a correre per qualche altro metro e salgo su un albero aspettando i ragazzi.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao sono tornata con un altro capitolo.
Allora vi è piaciuto? Io spero vivamente di si... e spero anche che mi arrivino delle recensioni...
allora la storia... come avete vistoin questo capitolo Katniss descrive le sue emozioni al dover fare da mentore a poche ore prima dei giochi che le riportano alla mente molti ricordi.
poi Cassandra ci descrive l'arena, com'è... voi state dicendo: NULLA DI PARTICOLARE
poi lo vedremo è ancora in fase di montaggio,
i bracciali... loro... sono particolari, si illuminano e neanche Katniss sa cosa succede se li si accende insieme.
Neanch'io lo so ci sto pensando :)
spero di ricevere delle recensioni e grazie a chi ha commentato le mie storie e a chi le legge.
Ciao Lucrezia

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Capitolo 9
*** 1° GIORNO ***


CAPITOLO 9: 1° GIORNO
 
POV CASSANDRA
Sono appollaiata su un albero come un uccello ad aspettare che uno dei miei amici si faccia vivo…
Sono annoiata morta, non si sente più nessun rumore, questo vuol dire che la battaglia è finita e che quindi inizieranno i colpi di cannone, non attendo molto che inizio a sentire i rumori dei cannoni… 1,2,3… 14. Metà dei tributi è ormai morta. Non ho molta fame, ma non so che fare, devo stare qui ad aspettare gli altri, allora cosa posso fare? Ho deciso… andrò a caccia, o a cercare dell’acqua, non si sa mai mi venisse sete.
Cammino lungo una collina e non impiego molto a trovare un ruscello. Sono decisa a berla, ma questi sono gli hunger games e non tutto è come sembra. Non so che fare, nella borsa non ho trovato nessuna pastiglia che possa purificare l’acqua, non arriva nessuna mongolfiera… perfetto… o non ho sponsor oppure Katniss mi sta mandando un messaggio. Ma quale potrebbe essere? Forse che non mi servono gli sponsor per purificare l’acqua? Può essere… cerco di nuovo nella mia borsa… nulla… solo cibo, bottiglia, armi… e un coltellino. Guardo in cielo… niente, nada de nada… cosa devo fare? Cammino avanti e indietro finchè non inciampo in un bastoncino.
-Stupido…- sto per lanciarlo ma mi fermo. Questo bastone è un po’ più particolare degli altri… sembra quasi… uno di quelli che servono a trovare l’acqua. Sorrido, lo raccolgo e inizio a cercare dell’acqua sotto terra. Il bastone vibra verso est, mi dirigo verso quella che credo sarà la mia direzione. 
 
Continuo a camminare fin quando non sento i piedi umidi. Inizio a scavare e sento le mani bagnarsi sempre più… poi dalla cavità che ho creato inizia ad uscire dell’acqua. Non dovrei ma qualcosa mi dice di poterla bere. Avvicino con calma le mani piene d’acqua alla bocca e ne succhio un po’… non succede nulla quindi mi decido di potermi fidare. Continuo a bere avidamente come se non ne avessi mai bevuta, fin quando sento il rumore di un cannone… sono morta penso ma poi mi accorgo che non posso essere io, allora inizio a preoccuparmi, forse è Kellan? No non credo… non è così stupido… ma allora chi è?
Inizio a camminare fin quando non vedo il corpo di una ragazza che viene portata in alto.
-Cassandra…- mi giro con in mano un coltello, ma mi accorgo di avere davanti un amica… Perla
-Ehi…- corro da lei e ci abbracciamo –Cassandra… stai bene?- mi chiede
-Si… e voi? Non ho visto ne Kellan  ne Joel. Sei riuscita a trovarli?- la guardo con le lacrime pronte  per uscire
-Si… ho contattato Joel e abbiamo deciso di venirvi a cercare….questa sera avrò sue notizie- sospiro
-Meno male… vuoi bere ho trovato una sorgente.- annuisce
-Si grazie, come hai fatto?- le indico il bastone
-Grazie a quello… come è morta la ragazza- mi giro verso di lei
-Ha bevuto dell’acqua alla sorgente, aveva delle pillole ma a quanto pare acceleravano solo la morte.- abbassa il capo.
 – Mi dispiace… non la conoscerò ma non è mai bello vedere qualcuno morire- annuisco di nuovo tristemente, ha ragione… non è mai bello sapere che qualcuno morirà…
 -Prendila in questo modo ora siamo 9…- ride tristemente.
Entrambe sospiriamo e ci avviamo all’acqua per riempire le borraccie.
 
 
Ciao… si lo so il capitolo è misero ma vvolevo aggiornare oggi che potevo.
Spero comunque che vi piaccia…
Ciao Lucrezia

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Capitolo 10
*** STORIE ***


CAPITOLO 10: STORIE
 
POV CASSANDRA
 
Io e Perla stiamo arrostendo un uccello su una pietra, il sole è alto e sembra che la pietra riesca a fungere da padella, giro e rigiro il corpo, per quanto calda non credo di poterlo mangiare subito, siamo arrivate da poco e la fame non ha ancora preso il sopravvento su di noi così decidiamo di poter passare il tempo a cercare del cibo.
-Allora… a cosa stai pensando?- mi giro, non capisco cosa intenda, non sto pensando a nulla, la mia mente è vuota… come se nulla fosse successo. Forse la mia mente sta solo cercando di non pensare a dove mi trovo, forse perché in questo modo la mia mente sarà più lucida.
-Non so… se devo essere sincera non sto pensando a nulla, la mia mente è vuota- la sento mentre ridacchia.
-Beata te… io ho mille pensieri per la testa e ognuno è più brutto dell’altro- so cosa intende, è per questo non voglio pensare a nulla. Non volevo degli alleati perché quando arriveremo alla finale qualcuno dovrà morire… non voglio pensare a come staranno Joel e Kellan perché mi confonderei solo le idee. Agli hunger games uno solo può vincere, anche se non sarò io non voglio che un tributo non vinca per mano mia.
-Già, vorresti non pensarci ma quando non lo fai ti senti peggio di prima- annuisce e continua a cucinare l’uccello. Credo stia pensando e non voglio disturbarla… sembra felice, come se si chiudesse in un mondo più bello di questo.
-Vado a prendere dell’acqua- mi dice prima di alzarsi e allontanarsi.
-D’accordo, Perla…- credo non mi abbia sentito ma poco prima di sparire dietro la boscaglia si gira.
-Si Cassandra?- mi chiede con gli occhi blu, mi ricorda una bambina che avevo conosciuto…
-… ecco… volevo dirti che andrà tutto bene- sorride e sparisce dietro gli alberi.
 
POV KELLAN
-Sai dove siamo?- chiedo alla mia guida. Si gira verso di me come se gli avessi chiesto quanto fa 1 più 1.
-Certo…  siamo a tre metri più a sud di dove stavamo prima- non sono così sicuro che mi dica la verità, ma io stesso non so dove ci troviamo quindi meglio affidarmi a qualcuno.
-Ok. Quanto manca?- alza le spalle e scuote la testa. Lo sapevo… 
-Questo non lo so, potrebbero volerci ore o minuti... sapremo meglio la situazione quando contatterò Perla questa sera, mi farò dare delle informazioni più precise e vedremo- non ho ancora capito come facciano a comunicare, non si possono portare telefonini e apparecchi elettronici nell’arena, allora come parlano?
-Ok… ma mi spieghi come fate a comunicare?- ride e scuote la testa.
-No, questo è un segreto mio e di Perla. Sappiamo farlo solo noi e non intendo rivelarlo a nessun altro- capisco subito che non me lo dirà mai così mi arrendo anche su questo.
-Sai Joel sei incredibile. Sei uno dei pochi che riescono a farmi fare tutto senza che io sappia nulla. Mi stai conducendo dalle ragazze senza che io sappia come, potrei non fidarmi ma lo faccio, non vuoi dirmi come parlate tu e Perla ma mi arrendo lo stesso, senza cercare di farmelo dire. Come fai?- si gira di nuovo e ride.
-Sono mitico semplice…- beato lui che la prende così alla leggera. Non ha preoccupazioni, tranne una forse. Quella che Perla sia sana e salva in questi giochi. 
-Allora… come hai conosciuto Perla?- forse non avrei dovuto chiederlo, ma lo conosco appena e mi snerva dover camminare con una persona di cui mi fido anche se non lo conosco.
-Perla… Bè è una lunga storia. Non credo di riuscire a raccontartela tutta ora. Vuoi sentirla comunque?- si certo che voglio, voglio conoscere la sua storia. E poi non è che abbia di meglio da fare oggi.
-Si dai… ti concederò del tempo- dico fingendomi un riccone. Lui ride della mia imitazione.
-Sai è proprio così che ho conosciuto Perla…-
Mi trovavo sulla spiaggia, ricordo che ero un bambino piccolissimo ma molto forte per la mia età. Mi piaceva correre per tenermi in allenamento e fare esercizi sulla spiaggia. I miei amici pescavano con un tridente, io pescavo con una mano e con l’altra facevo i pesi. Un giorno non so come il mio tridente non funzionò. Decisi allora di andare da un amico di mio padre che secondo lui sapeva riparare in un baleno ogni cosa rotta. Ricordo che stavo camminando lungo la strada sassosa che portava al suo negozio, quando arrivai non sapevo cosa fare, non ricordavo il suo nome e non sapevo come spigargli che il mio tridente non funzionava… anche se non lo avevo toccato. Sapevo che mi avrebbe fatto delle domande e pensavo alle risposte da dargli, da quelle più banali a quelle più assurde possibili. Alla fine decisi di entrare, infondo doveva solo aggiustare un tridente non credo potesse essere così difficile. Entrai e salutai il signore alla cassa, non ricordavo il suo nome ma sapevo che era lui grazie alla cicatrice che portava sul braccio. Quando andai li con mio padre ricordo di avergli chiesto il motivo della sua ferita e lui mi disse che era un ricordo, un ricordo che aveva dei giochi. Mi avvicinai dunque alla casa e chiesi se potesse aggiustarmi il tridente. Lui lo guardò e mi disse di aspettare, mi disse che se ne sarebbe occupata la figlia, ricordo di aver protestato, non volevo che il mio tridente fosse aggiustato da una ragazza, cosa poteva mai saperne lei di un tridente. Ma mi sbagliai, la figlia scese subito le scale come un tornado, indossa un pantalone giallo e una maglia e dei sandali fucsia. Si avvicino a me e prese il tridente, io cercai di ritirarlo ma lei lo tenne forte. –Un tridente modello 3, vecchio di un decennio… sarà difficile aggiustarlo- rimasi a bocca aperta dalle sue parole, era una vera esperta di tridenti, pochi lo avrebbero riconosciuto. Mi sorrise e il padre rise della mia faccia. Da quel giorno iniziammo a frequentarci e siamo diventati amici. Scopri che nuotava più velocemente delle normali ragazze, era l’unica che crescendo non mi parlava come le altre ragazze soltanto perché ero bello. Parlavamo di tutto, la notte quando ci annoiavamo ci mandavamo dei messaggi e parlavamo così. Perla mi insegnò un trucco per far si che nessuno potesse leggere le nostre conversazioni, lo usavamo per tutto. Se si trovava sulla spiaggia e le serviva un aiuto per salvare un animale mi mandava questi messaggi che arrivavano in un batter d’occhio e io correvo ad aiutarla. Col passare del tempo siamo diventati sempre più amici, fino a quando non abbiamo saputo che saremo stati i nuovi tributi degli hunger games. E ora ci troviamo qui sapendo che prima o poi uno dei due dovrà morire…
-Wow… è una bellissima storia Kellan- gli dico. Ormai è quasi il tramonto e stando a quello che dice Kellan tra poco Perla ci chiamerà e ci dirà dove incontrarci.
 
 
Angolo dell’autrice :D
Ciao a tutti!!
Allora che fate di bello?
Vi è piaciuto il capitolo? Spero vivamente di si, ho cercato di raccontare meglio la storia di Kellan e nei prossimi credo racconterò anche quello di Perla, in modo da farci un idea dei tributi. Spero di ricevere delle recensioni. Grazie a chi lo leggerà. 
Ciao Lucrezia

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Capitolo 11
*** La perla del mare ***


                                            Capitolo 11: La Perla del mare
 

POV CASSANDRA
 
È quasi il tramonto e Perla non c’è, non la trovo. Mi ha detto di non preoccuparmi, si sarebbe allontanata un po’ ma questo po’ sta diventando un eternità. Non so cosa fare vorrei andare a cercarla, mi ha detto che avrebbe parlato con Joel e mi avrebbe riferito tutto… ma voglio esserci anch’ io, voglio sapere come stanno.
Lancio i sassi davanti a me senza nessun motivo preciso, questi colpiscono la terra e rimbalzano a pochi passi da dove erano atterrati. Intorno a me c’è solo silenzio, un grande e profondo silenzio. Chiudo gli occhi e mi concentro cercando di riuscire a sentire il rumore dei sassi sul terreno. Tuc tuc il loro suono si espande nella mia mente, tengo ancora gli occhi chiusi e cerco di captare dei suoni nella natura, qualche animale, il rumore dell’acqua che scorre… mi rilasso, cerco di immaginare ciò che troverò al mio rientro. Se tornerò… se vorrò tornare. Scaccio via questi pensieri, cosa dico? Non voglio certo morire in quest’arena? Cerco di calmarmi, sto diventando pazza. Poi un rumore alle mie spalle mi ridesta, non ho un arco con cui tirare e la mia borsa è lontana. Afferro un sasso e mi preparo a lanciarlo, vedo l’erba muoversi tra gli alberi, il fruscio è forte nelle mie orecchie, vorrei lanciare il sasso ma non voglio far del male a nessuno… eppure devo capacitarmi del fatto che forse lo farò. Attendo il momento propizio finchè non vedo Perla spuntare dall’erba. Abbasso la pietra e sospiro felice di sapere che non dovrò combattere con nessuno.
-Ehi ciao, allora come stai?- la vedo con gli occhi lucidi, avrà pianto, non so come aiutarla e mi dispiace per lei. Vorrei sdrammatizzare la situazione…
-Bene. Ho chiamato Joel, stanno abbastanza bene ma domani dovremmo incamminarci, li incontreremo in un vallone… se tutto va bene- sospira e mi lancia una foglia.
-Mangiala… questa notte non avrai freddo- la guardo, è lunga e sottile. Le sue venature sono diverse da quelle che ho visto, sono rosse e vedo la linfa muoversi al loro interno illuminandosi quando viene esposta alla luce. I riflessi emanati illuminano dolcemente di rosso la terra. Annuisco e mi arrampico su un albero che da sul corso d’acqua mentre Perla si arrampica su un altro da cui vedrà subito l’ alba.
***
Vengo svegliata da Perla mentre che mi solletica le braccia e il collo, rido così tanto da cadere dall’albero su cui stavo dormendo, l’unica cosa che ho capito in quel risveglio è il dolore provato dopo essere caduta.
-Ehi tutto bene? Scusa non volevo farti cadere- scende e viene verso di me aiutandomi al alzarmi.
-Si. Ahi che dolore. Ma svegli tutti così?- mi massaggio la schiena dolorante.
-No… non pensavo che saresti caduta scusa. Sicura di stare bene?- mi da la mano.
-Si grazie. Dobbiamo partire?- le chiedo mentre mi avvicino all’albero per prendere la borsa.
-No. Prima devi mangiare qualcosa, non camminerò a stomaco vuoto. Ecco prendi delle bacche- le guardo e la guardo. Come ha fatto a svegliarsi poco fa e andare già a raccogliere del cibo?
-Ok grazie, che bacche sono?- le giro lentamente nelle mie mani, sono un rosso sfumato in un rosa. Sono leggermente più grandi delle fragole, ne ho cinque per ogni mano e queste saranno la mia colazione.
-Su… non appena finisci di mangiare partiamo-
***
Mi trovo difronte Perla e cammino scostando o tagliando delle piante che ci impediscono il passaggio. Vorrei chiedere a Perla di più su di lei, ma credo di sembrare troppo curiosa. Spero davvero che non lo pensi, ma sono troppo curiosa e alla fine gli è lo chiederei comunque.
-Perla… ecco posso chiederti una cosa?- scosto ancora altre piante, forse l’ho fatta grossa ma alla fine mi risponde, la sua voce mostra la sua preoccupazione.
-Si dimmi- sento il frusciare dell’erba, mi volto a vedere se tutto va bene e la vedo più dietro a scostare altri rami che le impediscono il passaggio.
-Ecco… non arrabbiarti, ma sono curiosa di sapere di te. Di te e Joel…- continuo a stringere i denti. Si l’ho fatta grossa, non ci sono scusanti. Come posso chiederle questo?
-Tutto qui? Oh be allora… da dove devo iniziare? Vediamo… devi sapere che mia madre ha partecipato agli hunger games. A quell’ epoca era fidanzata con mio padre e lui lottò contro dei pacificatori per impedire che venisse portata nell’ arena non riuscì nell’intento  e venne ferito al braccio. Mia madre tornò… ma secondo quello che mio padre mi racconta tornò malata. Si sposarono ed ebbero me, ma mia madre era debole e con il parto morì. Sono cresciuta con mio padre nel suo negozio, sono cresciuta studiando i tridenti che mio padre aggiustava e così ho conosciuto Joel. Era venuto nel negozio per aggiustare il suo tridente e io ero vestita di fucsia e giallo. Abbiamo iniziato ad uscire, comunicavamo a distanza con quel trucco che ho usato ieri sera. Mi aiutava per varie cose, sono sempre stata un amante degli animali, così se vedevo un animale ferito in acqua lo chiamavo e lui veniva ad aiutarmi… è il primo vero amico che ho.- mi dispiace per lei, sa bene che se tutto andrà male per uscire dai giochi dovrà liberarsi di Joel… e io non so ancora cosa farò con Kellan…

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Capitolo 12
*** Katniss alla riscossa (parte uno) ***


                                                                                                               Capitolo 12: Katniss alla riscossa (parte uno)

Avviso:
Ciao i primi due righi sono quelli che dice Cassandra, il resto della storia lo racconta Katniss. E ora buona lettura.

 
-Kellan, Joel…- corriamo ad abbracciare i nostri amici che sono appena spuntati dall’erba alta, dopo che un terremoto aveva fatto crollare le pietre della parte orientale. Abbiamo sentito un cannone, poi solo silenzio.
 
°°°
Guardo lo schermo sorridendo, i miei tributi sono salvi e finalmente si sono riuniti… abbraccio mio marito che sorride come me nel vedere i ragazzi integri. Per la prima volta siamo contenti di avere un maxi schermo che riprende i giochi, riusciamo a vederli benissimo, senza nessun difetto. E questo ci rassicura moltissimo, possiamo vedere anche un piccolo graffio sulla loro pelle. Forse a volte essere famosi aiuta…
 
*inizio flashback*
 
-Mamma la zia Effie mi ha detto che devo vestirmi elegante per stasera? Sta scherzando vero? Non voglio vestirmi come un manichino- mi tirava la lunga maglia che portava sopra i pantaloni color cachi.
-Smoking? Assolutamente no, ti vestirai come sempre, non sarai un damerino di capitol- gli accarezzo i capelli mentre lui ride guardandomi. –Che hai da ridere?-
-Mamma, perché ti vesti da capitolina?- continuava a ridere come un matto, io invece non facevo altro che sbuffare… odio vestirmi così e ora devo anche farmi prendere in giro da mio figlio.
-Non ridere altrimenti ti faccio mettere lo smoking- tornai a sedetti sulla mia sedia dopo che dei truccatori continuavano a chiamarmi perché dovevo sbrigarmi. -Invece la mamma è bellissima Dylan… ma che bei capelli, complimenti-
Prim iniziò ad aprire le sacche che contenevano i vari completi che avrei dovuto indossare per uscire e andare dalla sarta per le prove del vestito. Ho paura di quello che troverò… speriamo nulla di esagerato.
-Uh mamma perché non metti questo?- Prim stava ridendo come una matta mentre mi mostrava un vestito stretto e leopardato. Mi girai verso gli stilisti…
-Scordatevi che metta quel vestito chiaro?- lo scostai con la mano mentre i miei figli continuavano a guardare e scartare i vestiti mentre ridevano nel vedere quanto erano esagerati.
-Non c’è un vestito semplice?- ero stufa di vedere quel mucchio di vestiti esagerati, o erano troppo corti, o troppo appariscenti oppure…
-Haymitch che ci fai sulla porta? E cos’hai in mano?- aveva una sacca gialla, e la reggeva nelle mani come se fosse una cosa preziosa.
-Nulla di che dolcezza, solo il completo che indosserai oggi- mi sorrise e aprì la borsa. Aveva un vestito blu, svasato ma semplice, dei tacchi marroni, e una borsa di pelle marrone. 
-È bellissimo… grazie Haymitch- era stupendo, lo avrei messo sempre senza nessun lamento.
-Infine metterai questi bracciali. Non sia mai che una capitolina esca senza accessori- e mi porse quei bracciali. Alternavano il marrone ad uno più chiaro, era stupendo.
-Ragazzi vi va di uscire anche voi con la mamma?- al piccolo iniziarono a brillare gli occhi…
-Si… vado a dirlo al babbo- l’ultima cosa che sentì fu lo sbattere di una porta.
°°°
-Amore ho saputo che esci?- si fermò di colpo strabuzzando gli occhi, mi guardava e non sapeva cosa dire.
-Wow… chi sei? Non sei la mia Katniss- risi della sua espressione. Volevo prenderlo un po’ in giro, iniziai a girare su me stessa…
-Che ne pensi? Ti piace?- mi si avvicinò e mi abbracciò forte. Mi diede un veloce baso sulle labbra.
-Tantissimo. E sai cosa ti dico? È arrivato il momento per darti il mio regalo- corse nella nostra camera e quando tornò aveva una busta di un qualche negozio.
-È della linea Katniss Everdeen… l’ho trovato e mi ha ricordato la tua vecchia giacca. Ti piace?- mi porse la giacca di pelle, assomigliava tantissimo alla mia. La strinsi a me.
-Si è stupenda. Grazie mille- lo baciai ancora desiderando le sue labbra, ma i nostri figli potevano arrivare da un momento all’altro, così ci staccammo. –Un momento… linea Katniss Everdeen?- non ricordavo di aver creato una linea di moda ed ero molto confusa in quel momento.
-Infatti… lo ha creato uno stilista ispirandosi a te. Non so chi sia, ma è bravo- annui e la misi.
-Vuoi venire anche tu con noi?- lo invitai mentre mettevo il portafogli nella borsa.
-Mi piacerebbe molto… i bimbi?- li chiamò e subito dopo ricomparvero dalla loro camera. Prim aveva un vestito a fiori, una giacca verde e delle francesine nere. I capelli erano lisci, lasciati cadere sulle spalle.
-Allora ragazzi andiamo?- salimmo sull’ascensore trasparente mentre questo scendeva velocemente e ci portava all’entrata. Andammo dagli stilisti per la prova d’abito e a dire la verità lo pensavo più esagerato. Ne avevo provati più di uno tutto dorato, uno con troppi strass altri con tanto tulle. Alla fine avevo preso quello più semplice e comprai anche il vestito per mia figlia. I ragazzi se la sarebbero vista da soli e poi Peeta voleva farmi una sorpresa.
-Volete un gelato ragazzi? E ancora presto per tornare a casa- mio figlio iniziò a saltare dalla gioia.
-Si dai un gelato… io lo prendo al cioccolato. Prim scommetto al pistacchio mentre la mamma e il papà?- ci guardava curioso. Sinceramente non lo so quale avrei preso…
-Non so tesoro, poi vedrò- iniziammo a correre come dei bambini per raggiungere la gelateria.



Ciao che ve ne pare? Vi è piaciuto? Spero tanto di si... vi prego recensite. Anche quelle negative saranno ben accette.
La vostra Lù

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Capitolo 13
*** Katniss alla riscossa (parte due) ***


                                                                                    Katniss alla riscossa (parte due)

-Io prendo quello al cioccolato, lei quello al pistacchio e mamma e papà una coppa gigante di gelato alla fragola e alla nocciola- indica tutti i gelati che vorremmo mangiare, il commesso annuisce soltanto mentre serve mio figlio febbricitante dalla gioia. Prim è seduta a un tavolo, insieme a Finnick.
-Finn che gelato prendi tu?- viene vicino al bancone, sorride alla ragazza seduta lì dietro e m’indica quello al limone. Ritorna al tavolo con nostra figlia e mi fermo a pensare a quei due, sono quasi cresciuti insieme, si conoscono da una vita. Lui è più grande solo di qualche anno… io e Peeta ci abbiamo pensato una volta, alla possibilità che i nostri figli si fidanzassero. Ne saremo felicissimi naturalmente, Finn è un ragazzo fantastico, forse un po’ ruba cuori… ma un bravo ragazzo. Li guardo, stanno ridendo felici insieme, non si sono visti da tanto tempo.
-Peeta…- indico quei due al tavolo, lui mi sorride e abbraccia. Appoggia la testa sulla spalla, io la mia testa sulla sua e rimaniamo a guardarli. Ci ricordano noi, non proprio… ma dopo i giochi anche noi abbiamo cercato di essere felici. E quei due sono tutto ciò che noi, Annie e Finnick avremmo voluto per i nostri figli.
-Chissà… dovrò parlare con Finn un giorno- rido silenziosamente all’idea di mio marito che parla con Finn. Per lui è come un nipote, non credo riuscirebbe a fargli un discorso tra padre a futuro genero. Conoscendo Finn poi non so cosa potrebbe uscirne.
-D’accordo, ma non oggi- mi avvicino alla cassa per pagare, ma quando il commesso chi in effetti io sia mi rida i soldi. Io tento di ridarglieli fingendo che lui non li abbia visti, ma lui me li restituisce.
-Vorrei solo una cosa da lei…- si abbassa, guardo mio marito preoccupata, non ho idea di cosa voglia. Lo vedo rialzarsi con una macchina fotografica d’argento in mano. “Ma anche con le macchine fotografiche questi sono strani?” fisso il signore che esce dal bancone e viene verso di noi. I capelli colorati come fossero un vero gelato. I pantaloni alla Elvis Presley colorati di vari colori fluo, la maglia rosa shocking e le scarpe brillantate… non vorrei  dire cosa sembra…
-Una foto per favore insieme a suo marito- porge la macchina ad una donna spuntata da un'altra stanza. Bassina, i capelli azzurri e un abito a più strati giallo come le scarpe. Lei sorride non appena mi vede e corre con quelle scarpe verso lo sgabello più alto. Ci sale sopra e ci dice di sorridere, lo facciamo e dopo essere stati accecati da quel flash, ci fanno uscire.
-Mamma dovremmo uscire più spesso… i gelati non li fanno mai gratis- Prim e Finn vanno verso il parco difronte la gelateria seguiti da noi. Mio figlio si avvicina a Finn e gli da la mano, lui invece lo prende in braccio e continua a parlare con Prim e Dylan che si è unito a loro. Mentre camminiamo per il parco noto con piacere che molti degli sponsor sono venuti per portare dei bimbi, così decidiamo di lavorare mentre i piccoli giocano a portata d’occhio.
-Salve, possiamo unirci a voi- due degli sponsor sono seduti attorno un tavolo, il primo con un completo argento e i capelli rossi, la seconda con un lungo vestito di diamanti e i capelli rosa in uno chignon.
-Certo che si, che piacere vedervi anche al di fuori degli studi. Possiamo offrirvi qualcosa?- l’uomo caccia da sotto il tavolo un telecomando, di quelli per chiamare il cibo. Vorrei rifiutare, ma una mano mi si poggia sulla spalla e risponde al posto mio.
-Certo che si, io un martini decorato grazie. Peeta… dolcezza… voi cosa prendete? Anzi faccio io per voi, per lui un vino rosso con la specialità della casa, per lei qualcosa di semplice per favore- Haymitch prende una sedia e la mette vicino a me. –Vi ho cercato dappertutto ragazzi… se mi dicevate che uscivate venivo con voi- mi fa l’occhiolino mentre prende il bicchiere appena arrivato dal tavolo. Ci sono dei problemi, ma devo far finta di nulla, l’ho capito.
-Spero verrete questa sera all’intervista- i due sponsor annuiscono con un “ma naturalmente, come potremmo perderci Katniss e Peeta sul palco” Haymitch finge di essersi accorto della stupida domanda facendo ridere gli sponsor.
-Ne siamo lieti- continua mio marito –Speriamo anche di non deludervi- mi stringe la mano, io annuisco con il miglior sorriso che sappia fare, i due si portano una mano al petto dicendo di esserne onorati e via dicendo.
-Vedrete i miei ragazzi saranno fantastici, lo erano da tributi… figuriamoci da mentori. Poi i loro ragazzi sono davvero fantastici non trovate- vedo i due guardarsi e annuire. Credo che potremmo continuare la conversazione e portarli dalla nostra parte, ma Haymitch mi fa segno di no con la testa.
-Come sta andando con Guen?- la donna ride con un volume troppo alto, ma continua normalmente.
-Stupendamente, anche se i suoi tributi principali sono la ragazza del due e il ragazzo del uno.
-Rubinia e Jared?- loro annuiscono, ma l’uomo prende parola.
-Io preferisco Perla e Cassandra, sono un bel duo. Mi ricordano Finnick e Katniss all’epoca dei vecchi giochi- abbasso lo sguardo, sento che sto per piangere. Una mano asciuga la lacrima prima che potesse scendere.
-Si avete ragione. Mio padre è stato un grande, me lo raccontavano sempre- Finn è appoggiato alla mia sedia, so che è triste ma riesce a trattenersi. Saluta la donna e l’uomo, torna a guardarmi, annuisco solo e tento di sorridere, lui fa lo stesso.
-Sarà…- continua la donna come se nulla fosse –Io adoro più tributi, Kellan e Cassandra potrebbero diventare i nuovi Katniss e Peeta. Perla e Joel invece hanno un bel rapporto e di sicuro attirano l’attenzione, ma non come i primi due. Come vostri avversari mi ha coplito Ruben… assomiglia a un tuo vecchio sfidante Katniss… Cato, non so se lo ricordi?- sorride, con un sorriso falso. Come potrei dimenticare Cato, stava per uccidere Peeta. Eppure mi faceva pena, era solo una pedina dei giochi.
-Si mi ricordo- loro ridono e brindano.
-Mi piacerebbe se ci vedessimo di nuovo per parlare dei tributi. Immagino ora dobbiate andare, buona serata- si alzano e si dirigono ad un altro tavolo.
-Haymitch che succede- dico quando si sono allontanati.
-Dobbiamo aiutare i ragazzi dolcezza, Ruben, Jared, Rubinia e la ragazza del uno Kim vogliono uccidere i ragazzi. Questa sera alle interviste dovrete fare clamore, ci serve aiuto e subito- rimango con gli occhi aperti, Finn strange la sedia.
-Credo che non dovremmo parlarne a tua madre Finn, ci aiuterai?- Haymitch borbotta.
-lo sa già, me lo ha detto lei. Era sconvolta, sono riuscita a calmarla, ma abbiamo bisogno di aiuto Katniss-

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Capitolo 14
*** saluti ***


ciao a chiunque mi segue, non ricevo recensioni e credo che la mia FF non piaccia a nessuno, quindi ho deciso di fermarmi almeno per un pò... forse tra qualche tempo la storia piacerà e allora la continuerò. Grazie a chi aveva iniziato a leggerla... se volete che continuo voglio solo saperlo...

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Capitolo 15
*** Con Caesar ***


Con Caesar

Mi sottopongo nuovamente alle torture dei miei stilisti, speravo di poter sopravvivere alle loro creme, ma purtroppo secondo loro posso mantenere la mia bellezza del dopo mamma solo sottoponendo a questi trattamenti. Non ci faccio più caso ormai, odio solo dover mettere tutti quei prodotti sulla mia pelle.
Octavia sta sistemando i miei capelli mettendo degli unguenti che profumano di pesco, Venia si occupa della mia pelle mentre Flavius si occupa del mio trucco. I miei figli sono con Effie e Haymitch di Dylan si occuperà Haymitch fino a stasera, Effie invece truccherà Prim. Dopo che hanno messo le varie creme sulla mia pelle qualcuno bussa alla porta, mi giro e vedo entrare Cinna, uno stilista che tutto ha purché le qualità del mio stilista, si è fatto soprannominare così perché secondo lui avrebbe incarnato le qualità di Cinna, non sa quanto si sbaglia. Una lacrima scende dal mio viso, cerco di cacciarla prima che qualcuno la veda, ma i miei truccatori le notano.
-Che succede Katniss non ti piace il vestito che ho confezionato?- lo stilista mi guarda con il vestito ben in mostra, accarezzava il tessuto blu, mostrava lo spacco del vestito e gli accessori che vi aveva abbinato. Flavius gli da una botta sulla testa, mentre Octavia e Venia lo allontanano dallo stilista, poi presero lo stilista e lo portarono fuori dalla stanza mentre lui cercava di opporsi. Flavius si avvicinò a me con un fazzoletto verde mare, me lo porse con Venia e Octavia che mi davano un bicchiere di acqua.
-Su asciugati, altrimenti questo trucco si rovinerà… e bevi mi raccomando, se bevi smetterai di piangere- mi asciugai gli occhi e presi il bicchiere, lasciai scivolare l’acqua nella mia gola e mi senti subito meglio. Respirai cercando di calmarmi e ci riuscì.
-Va meglio- la voce di Flavius era quasi comprensiva. Poche volte lo avevo visto così umano, ma ora le batteva tutte perché si preoccupava sul serio per me. Venia prese lo struccante e ricominciarono tutto da capo. Questa volta però Cinna non tornò, aveva lasciato il vestito fuori la camera, in modo che potessi metterlo alla fine, senza rischiare di scoppiare di nuovo. Dopo aver rifatto il trucco e fatto, l’acconciatura per l’intervista mi portarono uno specchio in modo che potessi vedermi. I miei capelli avevo varie trecce che raccoglievano come dei codini i miei capelli.

I miei occhi erano colorati di blu e argento in modo che potessero abbinarsi al vestito, sul braccio mi avevano disegnato un tatuaggio a forma di ghiandaia migratrice circondata dal fuoco. Ringraziai i miei stilisti e con la vestaglietta mi diressi nell’altra camera per vedere mia figlia aveva i capelli arricciati raccolti in uno chignon  e indossava un vestitino rosa chiaro corto a palloncino senza maniche con una cinta tra il rosa e l’oro.
Ai piede delle scarpe con il tacco che si legavano con un fiocco. Vedevo Effie che le aggiustava il trucco, anche quello abbastanza normale rosa con dei minuscoli brillantini al posto dell’eyeliner. Sospirai dopo aver detto a Effie di finire con quello e andai a controllare mio figlio che sentivo urlare dall’altra camera aveva indosso una camicia azzurro chiaro e un pantalone tra lo sportivo e l’elegante, vedevo Haymitch corrergli dietro con la giacca elegante cercando di fermarlo e fargliela mettere. Entrai le mani sui fianchi e urlai un silenzio. Quando Haymitch vide che l’urlo l’avevo fatto io e rise insieme a mio figlio, io non urlavo mai e per questo avevo urlato, perché così avrebbero riso e si sarebbero fermati.
-Allora cosa succede ragazzi?- mi sedetti sul letto di mio figlio mentre Haymitch prendeva un bicchiere di acqua. Ringraziando il cielo che fossi arrivata io a fermarlo.
-Zio Haymitch vuole farmi mettere quella giacca- la presi e feci sedere sul letto mio figlio. Gli avevo detto che non avrebbe dovuto indossarla, ma ora che ci pensavo non potevo non fargliela mettere. Mannaggia me e il mio essere impulsiva.
-Tesoro… perché non vuoi metterla?- provai questo approccio e lui incrociò le braccia. Andò a sedersi sulla sua sedia personale, una che aveva intagliati degli uccelli. Aveva chiesto di portarla anche lì, non voleva separarsene ed io non volevo togliergli anche quello oltre ai boschi.
-Non sono un uomo cui piace vestirsi elegante- sbuffò e mi fece ricordare me, Peeta e Prim. A nessuno di noi piacciono queste cose, ma siamo obbligati a indossarle finchè saremo qui.
-Dylan ma lo sai che la mamma deve vestirsi così… tutti i giorni- spalancai gli occhi e lui fece lo stesso.
-Ti andrebbe di aiutarmi oggi e indossare questa giacca?- gli e la porsi, esitò ma poi annui e la indossò. Gli diedi un bacio sulla testa e lo lasciai con Haymitch. Infine andai da mio marito per vedere se lui aveva fatto, lo vidi in camera sua mentre indossava la giacca e gli stilisti applaudivano. Bussai e quando mi vide gli brillarono gli occhi, mi diede un lungo bacio e mi sussurrò un “ti amo” sorrisi e salutai gli stilisti. Loro fecero solo un segno con la testa sorridenti ma poi mi videro e si arrabbiarono perché non ero ancora pronta. Fui costretta a cambiarmi così andai in camera a indossare il vestito e le scarpe argento open toe con dei diamanti, dei lunghi e larghi orecchini argento ed ero pronta. 
Presi la mano di mio marito e dei bimbi e usci da casa con Haymitch, Effie che indossava un abito a sirena rosso senza spalline con una pelliccia bianca e il mio staff.

 
Arrivati vedemmo un mucchio di sponsor e gente di capitol truccati e vestiti per l’occasione, la valletta che ci accompagnava aveva gli occhi truccati di rosa, giallo e azzurro le ciglia riempite di mascara che terminavano con delle piume. 
Ci portò da Caesar che stava parlando con degli sponsor, la donna era vestita con vari bottoni e palle colorate, il viso truccato di bianco con gli occhi super colorati. La salutammo e io rabbrividii al contatto con la sua pelle, due gemelle erano truccate di blu con delle piume e dei disegni in viso. l’ultima era vestita con varie stoffe colorate, sul viso un rossetto tra il rosso e il viola e gli occhi decorati. Mentre i capelli avevano un enorme cappello della stessa stoffa dell’abito.
-Buonasera- stringiamo la mano ai vari sponsor, loro ricambiano ci sorridono. Due di loro mi prende per un braccio e mi trascina via insieme a Prim mentre Peeta e Dylan rimangono con le gemelle. Peeta mi guardo spaesato mentre Dylan cerca di seguirmi, ma gli indico il padre, forse è meglio se rimane con lui. Prim tenta di stare al passo, quelle due signore corrono velocissime nonostante i tacchi alti. ci portano nella sala degli sponsor, c’è chi sta affacciato al balconcino e guarda il palco bevendo brandy, chi mangia un maiale sul tavolo come se non mangiassero da giorni.
-Signorina Katniss, signorina Prim. Ci scusiamo se vi abbiamo trascinato qui in questo modo, ma volevamo conoscere tanto sua figlia prima dell’intervista- un uomo panciuto annuiva, mi si raggelò il sangue. Non credo sia per benvenuto, le signore che ci avevano portato li andarono a sedersi accanto a due uomini che fecero loro i bacia mano. Pensai fossero i mariti, ma li era tutto così strano che non volevo saperlo.
-Piacere Primrose Rue Mellark- mia figlia se avvicinò all’uomo e gli porse la mano, io la guardavo ma lei mi strizzò l’occhio. Si presentò al resto della congrega e tornò da me. Un cameriere ci portò un cocktail e un succo ma entrambe rifiutammo. Ritornò indietro, una ragazza portò un vassoio con dei gamberetti, ma cadde e lo rovesciò a terra. Iniziarono a sgridarla, noi ci avvicinammo e l’aiutammo ad alzarsi.
-Tutto bene?- lei annui soltanto e ci disse un piccolo “grazie” poi scappò in cucina mentre due inservienti pulivano il disastro. Presi mia figlia per un braccio e le indicai il palco facendo in modo che anche gli sponsor potessero  vederci.
-Immagino dobbiate andare, avete ragione tra poco c’è l’intervista. Buona serata- lo stesso uomo di prima ci salutò come se nulla fosse successo. Noi annuimmo e salutammo con un gran sorriso fingendo che non fosse successo nulla e tornammo da Peeta.
 
Caesar salutò il pubblico nella sua giacca verde acqua, e i capelli argento. Il pubblicò applaudiva, io tenevo stretto il braccio di Peeta mentre Prim e Dylan sedevano su delle poltrone nelle quinte. Mio figlio ci salutò prima che potessimo entrare e salutare, io agitai la mano insieme a mio marito. Caesar ci chiamò e noi entrammo a braccetto. Le immagini del nostro passato sfrecciavano nei maxi schermi, la nostra prima intervista, la mia amicizia con Rue, quando Peeta stava per morire per mano di Cato. Finnick e me nell’arena, quando sono uscita dall’arena e hanno catturato mio marito quando sono diventata la ghiandaia migratrice e ho ucciso la Coin, avevo detto che avrei ucciso Snow e invece…
-Signori e signori Katniss e Peeta Mellark, gli innamorati sventurati del distretto 12- un applauso parte dal pubblico, urla e gente febbricitante. Ci sediamo sulle poltrone e aspettiamo Caesar.
-Non siete poi tanto innamorati sventurati vedo… vi siete sposati e avete due figli- si rivolge al pubblico –Per chi non lo sapesse la ragazza si chiama Primrose Rue Mellark in onore della sorella e dell’amica di Katniss- una serie di “oh” parte dal pubblico e Flavius ride.
-Quest’anno siete mentori, immagino come stiate. Ma parlatemi di voi, la  prossima volta che ci vedremo avremo un terzo figlio?- il pubblico urla e io spalanco gli occhi.
-Perché no- pizzico Peeta sul braccio.
-Abbiamo visto l’inizio dei giochi e sembra che i vostri tributi siano davvero bravi, fanno faville. Del resto sono o no le rose del potere?- il pubblico applaude.
-Poi hanno Perla e Joel come alleati, la loro mentore è niente meno che Annie cresta la moglie di Finnick deceduto non molto tempo fa- a sentore il suo nome sta per scendere una lacrima ma cerco di trattenerla.
-Parlano di Kellan e Cassandra… insomma sono o no fidanzati?- noi alziamo le spalle, e io sorrido.
-Non so che dirti, io non amavo Peeta e ora guarda- mostro l’anello con cui mi aveva chiesto di sposarlo. Una telecamera lo inquadra e mostra il mio dito insieme all’anello.
-Bè si in effetti, ma voi non ne avete parlato?- lo chiede a Peeta e lui risponde di no lo stesso faccio io.
-Vedi sono una mamma abbastanza aperta e mia figlia sa che se vuole dirmi qualcosa può farlo senza problemi, lo stesso credo di averlo trasmesso a Cassandra, se non vuole dirmi nulla io non gli è lo chiederò- Caesar ci mostra una telecamera con un uomo dietro che saluta, saluto anche io.
-Vedete quest’anno stiamo cambiando un po’ di cose e i vostri tributi hanno appena saputo che tenete a loro. Salutate Cassandra e Kellan, anche perché stavano dormendo e li abbiamo svegliati noi- tento di salutare, questo non doveva succedere. Se i loro nemici vedono il video tenteranno di fare la stessa cosa che hanno fatto con Peeta. Il gong suona e noi ci dirigiamo nelle quinte dopo aver salutato tutti, tengo Peeta per mano e gli è la stringo forte.
-Ma cosa?- scuoto la testa, non sapevo nulla di tutto questo. Delle donne e uomini di capitol ci vengono incontro, tentando di arrivare prima degli altri.
-Signorina Katniss ci ha scosso il suo amore per i tributi cosa possiamo fare per lei? Vorremmo solo chiederle di aiutarci con i nostri figli- spalanco gli occhi, sembra che questa cosa sia servita a qualcosa. I giro verso i miei figli, Dylan è in braccio alla sorella, Finnick la abbraccia da un lato e ci guardano. Vedo lo schermo che proietta la loro immagine, non permetterò loro di diventare una pedina di capitol.
-Chiedo scusa ma ora non posso parlare, devo occuparmi di mio figlio è tardi- loro annuiscono e con Peeta mi metto davanti la telecamera nascosta e  li portiamo via.



Premetto che non ho cercato quei trucchi per le persone di capitol, ma quando ho cercato dei trucchi per trovare l'ispirazione e i vestiti per Katniss e famiglia, ho visto quelli non ho portuto fare a me di mettere le foto. Spero vi sia piaciuto il capitolo. Lù

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Capitolo 16
*** Sirenetta ***


Da questo momento ritornerò con il POV di Cassandra.



                                                                     Sirenetta

L’acqua entra nella grotta dove ci siamo rifugiati e zampilla nelle pozze che si sono formate, dopo un po’ mi stufo di sentire tutto quel rumore e mi alzo, ma qualcosa me lo impedisce, sono come bloccata, il panico mi assale ma prendo fiato cercando di calmarmi. Lentamente mi giro e vedo Kellan abbracciato a me, dovremmo esserci addormentati in questo modo, lentamente allontano il suo braccio per non svegliarlo. Lo guardo in viso, è felice, sta sorridendo, sorrido anch’io nel vederlo. I capelli gli ricadono sul viso, tentando sempre di non svegliarlo gli è lì scosto, lui sorride. Mi metto a sedere e vedo Perla all’esterno, ha la testa che penzola da una parte a un'altra, è stanca, ma la conosco e so che non ci avrebbe svegliati per sostituirla. Le poggio una mano sulla spalla e lei scatta, ancora addormentata, poi mi vede e abbassa l’arma.
-Cassa…ndra- dice tra uno sbadiglio e un altro. Rido e lo fa anche lei, ma ci zittiamo subito, nella notte un piccolo rumore è come amplificato. Mi faccio passare l’arma e la rimando nella grotta a dormire, mi giro per vedere se riesce a reggersi in piedi e vedo che lentamente entra e si avvicina a Joel che la abbraccia. Si riaddormentano così, uno nelle braccia dell’altro, sorrido nel guardarli, è una scena bellissima. Ma è proprio questo che mi preoccupa, ho paura che gli Hunger Games la rovinano e li dividano. Appoggio la mia schiena alla pietra e mi guardo intorno, aspettando e sperando che non compaia nessuno.
*
Sento una specie di ronzio da dentro la grotta, saranno si e no le nove di sera, poi penso che questa è un arena di capitol, per quando crediamo che sia passata una settimana, nella vita possono anche essere passati solo due miseri giorni, il tempo non lo possiamo controllare. Mi giro verso quel ronzio che continua a farsi insistente, non possono essere i ragazzi mentre russano, mi avvicino e vedo che tutti si sono alzati e osservano un punto luminoso davanti a loro. Mi siedo tra Kellan e Perla che mi fanno spazio e la pietra inizia a brillare più forte, poi il ronzio scompare e vediamo il palco di capitol, dove fanno le interviste. Caesar compare sullo schermo, nomina i nostri mentori e vediamo entrare Katniss e Peeta. Seguiamo ogni minuto dell’intervista, la rabbia di quello che capitol sta facendo è evidente sul mio volto e cerco di calmarmi. Vediamo quanto Katniss mi voglia veramente bene “Vedi sono una mamma abbastanza aperta e mia figlia sa che se vuole dirmi qualcosa può farlo senza problemi, lo stesso credo di averlo trasmesso a Cassandra, se non vuole dirmi nulla io non gli è lo chiederò” e questo che le sento dire, poi prima di chiudere Flavius esordisce dicendo a Katniss che la stiamo guardando e lei li ci saluta ma vedo nei suoi occhi che non è contenta di questo. E chi lo sarebbe?
Sto per tirare un calcio ma la pietra si illumina di nuovo solo che questa volta non ci sono immagini, c’è solo una voce. “Per gentile concessione di capitol questa pietra è vostra, dentro è registrato il saluto dei vostri tributi, potrete tenerla e guardarla ogni volta che vorrete… ma attenzione se finisse in mani sbagliate…” sentiamo una risata poi la pietra si spegne. La prendo e la metto nello zaino, nessuno dovrà vedere questo video.
*
Nessuno di noi ha sonno, così ci alziamo e ci dividiamo, io e Kellan andremo nei boschi per cacciare, Perla e Joel si occuperanno delle erbe, dei pesci e dell’acqua dato che hanno più conoscenze di noi nel campo marino. Con una trappola riesco a catturare tre conigli e Kellan prende un uccello, iniziamo a raccogliere i frutti che troviamo per strada, ma c’è un caldo insopportabile, mi tolgo la giacca che ci avevano dato e mi sento subito meglio, la lego in vita e continuo a cacciare, quando io e Kellan ci giriamo verso il posto dove avevamo lasciato Perla e Joel. Iniziamo a correre, perché quel rumore non era casuale, quando arriviamo vediamo i nostri amici difronte a una ragazza dai capelli biondi legati in uno chignon. Si guardano negli occhi ma nessuno accenna a voler attaccare.
-Che succede?- chiedo iniziando a preoccuparmi, non mi fido della ragazza, ha qualcosa che non mi convince. La vedo che alza le mani e Perla le tira un frutto, lei si abbassa e inizia a mangiarlo sorridendo, quando ha finito, beve dalla sua borraccia, ma io non smetto di fissarla.
-Ciao sono Claire- la ragazza si presenta e Perla va a stringerle la mano.
-Cosa succede?- non ho ancora capito, né il gesto né cosa ci faccia qui la ragazza. Joel mi spiega che voleva unirsi a noi ed io mi trovo in disaccordo, ma sono costretta ad accettare. La ragazza inizia a saltellare ringraziandomi, ma io non mi riesco a fidare. Si offre di preparare il pranzo per ringraziarci, tutti annuiscono, ma io la osservo a distanza. Guardo ogni sua mossa con il cibo ma non mette nulla di strano. Forse sono solo paranoica.
*
Alziamo gli occhi al cielo e vediamo un annuncio da capitol che ci avverte che c’è un festino alla cornucopia e che siamo tutti invitati. Nessuno di voi vuole andarci dato che per ora non abbiamo bisogno di nulla e poi il festino è di sera e quindi è meglio non andare ma alla fine Claire convince Perla ad accompagnarla. Si offrono di prendere gli zaini per anche per il 12 dato che facciamo parte dello stesso gruppo. Io cerco di dissuaderle ma è tutto inutile.
*
-Cassandra cosa stai facendo? Non puoi seguire le ragazze al festino- Kellan mi ha visto mentre cercavo di seguirle e ora vuole convincermi a rimanere, ma io devo andare. Gli do un bacio sulla guancia sperando che la smetta ma lui mi prende per un braccio.
-Lasciami Kellan sarò al sicuro- lui mi tiene forte impedendomi di seguirle. Sbuffo e rientro dentro con lui. Mi guarda assicurandosi che non mi allontano.
-Vado a bere, voi volete un bicchiere di acqua?- annuiscono entrambi ma Kellan mi controlla a distanza. Faccio in modo che mi veda di spalle e verso nel suo bicchiere dell’acqua con un’aggiunta di una piccola erba che ho trovato e che lo farà dormire. Non la metto in quello di Joel perché so che alla fine mi lascerà andare, lui non ha seguito Perla perché non poteva, altrimenti nessuno lo avrebbe fermato. Porto i bicchieri ai ragazzi e mi siedo vicino a Kellan.
-Come mai ci hai messo tanto?- alzo le spalle e bevo loro fanno lo stesso e sorrido perché so che ormai è fatta. Sento Kellan che inizia ad odorare il bicchiere.
-Cosa ci hai messo?- è preoccupato, io mi allontano verso l’uscita della grotta e lui tenta di seguirmi, ma il sonnifero è troppo forte e lui cade a terra addormentato.
-Occupati di lui- dico a Joel che mi guarda per ringraziarmi. E mi allontano.
*
Mi nascondo dietro a un cespuglio cercando di tenere d’occhio Perla e Claire, sveglio il mio bracciale per avere un po’ più di luce e le osservo, le ragazze prendono gli zaini e si allontanano, quando un coltello colpisce la gamba di Perla, cerco di alzarmi ma qualcosa mi blocca, mi sono impigliata. Sento le urla della mia amica e le sue suppliche, chiede aiuto a Claire, lei si avvicina ai ragazzi e battono un cinque.
-Aiutami- Claire prende l’arco che Ruben gli passa e tira una freccia, riesco a liberarmi e corro verso Perla ma non faccio in tempo, la ferita è troppo profonda, cerco di tamponargliela, con la sua mano insanguinata mi blocca e scuote la testa.
-Sto per andarmene. Devi vincere, per noi due adesso- sento come trema, ha freddo e sta per morire. Inizio a cantare, faccio quello che Katniss ha fatto per Rue, l’unica cosa che capitol non potrà mai toglierci, la stringo a me mentre le lacrime cadono. Continuo a piangere, poi la sento, è finita. La lascio andare tra le lacrime, è come la sirenetta, quella vecchia storia che mi avevano raccontato. Anche se sei morta rimarrai a vegliare su di noi e sul tuo amato Joel. Gli avevo promesso che ti avrei protetta e invece non ci sono riuscita.
-Andiamo rosellina non vorrai appassire proprio ora? Ci servi viva- vedo Claire che mi colpisce e tutto si fa nero.
 
 
In questo momento giuro che sto piangendo.
Dico solo questo. Non voglio rovinare tutto parlando.

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Capitolo 17
*** Dolore ***




DOLORE

Dolore, questo è quello che sento al momento. Sto camminando lungo un sentiero nei boschi, sento gli uccelli che cantano. Ho l’arco in mano mentre mi alleno, la voce di mia madre arriva anche qui, mi sta chiamando per la cena. Sto risalendo per andare da lei quando un treno di capitol passa anche qui, mi investe in pieno, solo che io volo lontano, sbalzata dalla forza del mezzo. Mi ritrovo seduta sul palco di capitol city, vicino a me c’è Caesar che mi intervista, alzò lo sguardo verso di lui, ma vedo solo la faccia di Perla, accanto a me c’è lei. Del sangue sgorga dal suo petto, dove è stata colpita dalla freccia che Claire le ha lanciato. Claire… sapevo di non dovermi fidare di lei.
-Sono morta hai visto? Grazie a te Cassandra- quelle parole mi colpiscono in pieno viso, è la verità, è morta per colpa mia. Sento ancora una fitta lancinante alla testa, ho del sangue che sgorga da dove Claire mi ha colpito. “Cassandra” sento la voce di Kellan, guardo sopra di me e una luce mi investe.
*
-Si sta svegliando- apro lentamente gli occhi, davanti a me c’è Kellan. Visibilmente preoccupato ma anche arrabbiato per quello che gli ho fatto. Mi sta mettendo in testa un erba bagnata, quando mi giro vedo Joel infondo alla grotta che mi guarda, è triste e accanto a lui c’è Claire che lo abbraccia. Mi alzò di scatto e prendo un coltello da terra puntandolo verso Claire. Ma ho un dolore alla gamba, vedo che è fasciata con una lunga foglia e vedo anche del sangue. Una spada… so cos’è sento la fitta lancinante. E so che non vogliono farmi sapere nulla, fingo di non averci fatto caso. Il mio obbiettivo ora è Claire.
-Joel allontanati- Claire strabuzza gli occhi preoccupata, i ragazzi cercano di dissuadermi ma io li lascio stare. Non sanno cosa questa vipera abbia fatto a Perla, non hanno visto come l’ha uccisa. Sento le lacrime uscire dai miei occhi, la mano trema leggermente con il coltello ancora puntato alla gola.
-Perché? Come hai potuto? Ha ucciso Perla- urlo anche se so che le telecamere in questo momento sono tutte puntate su di me. Vogliono assistere all’omicidio di Claire da parte di Cassandra Snow. Quante scommesse staranno facendo in questo momento. Delle gocce di sudore scivolano dalla sua fronte, preoccupazione? Non immaginava che la stellina avrebbe preso un coltello per ucciderla.
-Cassandra calmati… Claire ti ha salvato- lo guardo. È questo che pensano, che lei mi abbia salvato? Mi girò verso di lei per colpirla, qualcuno mi prende alle spalle, vedo il bracciale e capisco che è Kellan, Joel mi toglie l’arma di mano. Cerco di liberarmi ma la presa di Kellan è più forte, pian piano mi libera e mi porta dall’altro lato della grotta.
-Cassandra ascoltami, lei ti ha salvato. Gli altri hanno… ucciso Perla… non lei. Guardami- mi alza il mento in modo da guardarmi negli occhi –ti ha salvata, ti hanno colpito alla testa, sei solo  confusa… non è stata lei- eppure so che è stata lei, lo dimostrerò. Non ora, ma lei non farà del male anche agli altri, di questo può starne certa. Vendicherò la morte di Perla fosse anche l’ultima cosa che farò.
-Scusa Claire… avrò sbagliato io- le stringo la mano, se vuole fingere allora lo farò anche io. E lei non vincerà, mi stringe la mano e io le sorrido. Lei fa lo stesso.
-Bene… ora che ne dite di mangiare un po’?- annuiamo tutti. Usciamo fuori e arrostiamo un po’ di coniglio su una pietra. Dopodiché andiamo a caccia, questa volta però andiamo tutti insieme. Ci inoltriamo nei boschi, ma non troviamo selvaggina. Nelle borse abbiamo ancora delle riserve che potrebbero bastarci per due giorni.
-Che ne dite se lasciamo la grotta e cerchiamo un altro posto?- Claire e Joel sono d’accordo, a me basta solo allontanarci da qui.
*
Dopo una giornata di cammino arriviamo ad una radura, qui c’è un lago ma pochi alberi dove ripararci. C’è un’altra grotta, così ci accampiamo li. Credo che i favoriti siano rimasti alla cornucopia, li vicino avevano una sorgente di acqua e tanto gli basta. Qui la vita pullula molto di più, l’unica cosa negativa è che quello che abbiamo difronte è un prato enorme, non ci sono alberi. Sono sicura che Claire avvertirà i favoriti del nostro spostamento, ma io sono pronta. Preparo le nostre cose e mi apposto a vedere fuori.
-Come stai?- vedo Joel che si siede accanto a me. La testa mi pulsa ancora e la gamba fa malissimo dopo aver camminato. Lui scuote la testa e mi guarda la gamba.
-Non fingere con me… so che ti fa male- alzo le spalle, non è la cosa più importante al momento. Ma se prende infezione allora si che sarò fregata, posso dire addio alla mia vita. –Mi manca… sapere che non c’è più mi stringe il cuore. Le volevo molto bene…- appoggio la testa sulla sua spalla per consolarlo.
-Te ne voleva anche lei Joel stanne certo- sentiamo un rumore vicino la pietra. Kellan si massaggia la mano dopo aver colpito la parete di roccia. Sospiro e appoggio la testa alle gambe. Pochi minuti dopo una mongolfiera atterra difronte a me con una lettera, è stata firmata per me. Do il pacco e Joel mentre leggo la lettera.
Ciao Cassandra… hai ragione, è Claire ad aver ucciso Perla. Ma devi fingere di non crederci più. Non posso svelarti troppe cose, altrimenti sarete nei guai e lo saremmo anche noi. Non posso permettermi di perdere Prim o Dylan… ascoltami. Dentro quel pacco c’è una crema, la stessa che ha curato Peeta. Usala per la gamba altrimenti non sopravvivrai. Cosa stai facendo? Tutta Capitol crede che tu e Joel stiate insieme… è per questo che Kellan ha picchiato la parete. Datti una regolata altrimenti “finirete come l’alcool vicino ad una fiamma” testuali parole di Haymitch. So che non mi crederai ma Kellan prova qualcosa per te, lo capiscono tutti tranne tu… sei un po’ scema… bè infondo sono un ipocrita perché nemmeno io me ne ero accorta con Peeta. Fai di tutto per proteggere chi vuoi bene. Quel pacco è pieno di roba, c’è la crema per te, tre occhiali (per te, Kellan e Joel) e questa lettera. Ho parlato con gli altri e mi hanno detto di dirti che li dove il buio regna sovrano la rosa e il fulmine i proteggeranno. Non ho capito cosa significhi… state attenti.
 Un bacio Katniss
Chiudo la lettera e apro il pacco, è vero ci sono tre occhiali. Li indosso ma non vedo nulla… sono molto scuri. Li riposo e apro la boccetta che contiene la crema. Tolgo la foglia e vedo la mia gamba, malconcia. Spalmo la crema e sento subito sollievo. Lentamente la ferita inizia a scomparire…
-Wow- dico io. Una cosa bella di Capitol è che quando hai bisogno di medicinali ci sanno fare. Richiudo il barattolo e lo metto nella borsa insieme agli occhiali. La terra sotto di noi inizia a tremare, guardo gli altri infondo la grotta. Raccogliamo tutti le nostre borse e corriamo fuori, io faccio subito, Kellan e dietro di me. Claire e Joel sono ancora dentro. Voglio andare da Joel perché non mi fido di Claire, ma Kellan mi trattiene, poi Claire esce fuori, Joel a pochi passi da lei. Poi la grotta crolla e le pietra cadono su Joel, l’unica cosa che esce è la sua mano schiacciata insieme al braccio dalle pietre. Urlo, urlo con tutto il fiato che ho, non può morire anche lui… Kellan singhiozza solo e Claire lo abbraccia. Un fruscio da sopra la grotta, alziamo lo sguardo e tre dei favoriti sono sopra di noi, Ruben ha un arco in mano puntato verso di me. Sentiamo i colpi dei cannoni, due. Guardo Kellan ma lui è vivo vicino a Claire… loro sono armati fino ai denti, io ho solo un coltello e una freccia che mi ha sfiorato. I favoriti si avvicinano scendendo, qualcosa mi passa vicino. Una piccola scheggia, si conficca sulla gola di Jared e lui ride. La toglie e si avvicina a me, impugno il coltello per lottare, lui continua a ridere. Poi tossisce, del sangue esce dalla sua bocca e mi schizza sul viso. Jared crolla a terra morto, un altro colpo di cannone. I favoriti si guardano intorno, Ruben tira una freccia che colpisce la spalla di Kellan mi avvicino a lui e Claire prende il mio posto. Penso stia per prendere l’arco e invece combatte contro Rubinia a corpo a corpo. Ruben le guarda e ride… non cerca di aiutare la sua amica. Poi Claire stringe il collo di Rubinia e lei crolla a terra. Un altro colpo di cannone.
-Va via… credo ci siano stati abbastanza morti- Ruben si allontana ancora ridendo. Forse ho sbagliato con Claire… ma ha ucciso lei Perla me lo ha detto Katniss. Allora perché? Giro solo gli occhi e vedo Ruben che alza il pollice verso di Claire… era tutto programmato. Ma devo continuare a fingere, nonostante muoia dalla voglia di ucciderla.
-State bene?- annuisco. Mi aiuta a caricare Kellan e lo portiamo verso quei pochi alberi che ci sono. Un Hovercraft cala le scale dal cielo e prende i corpi dei tributi, vediamo che fa cadere le pietre che ostruiscono l’entrata alla grotta e che prende anche il corpo di Joel… Claire aiuta Kellan ma io lo vedo, un lungo taglio sul braccio. Come se volessero tagliarlo e capisco il motivo per cui sono usciti tardi.




Ormai i giochi stanno per finire... spero vi sia piaciuto. Ho cercato di far capire ogni passo come se ci fossero sul serio.

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Capitolo 18
*** Final ***





Tampono il braccio di Kellan per bloccare la perdita di sangue, Claire sta raccogliendo le erbe poco lontano da noi, le ho chiesto di non allontanarsi per sicurezza. In realtà è perché non mi fido, dopo quello che è successo non posso far altro che fingere e tenerla d’occhio. La ferita non è molto grave, basterà la crema a guarirlo, ora ho solo bisogno di ideare un piano per sconfiggerli e tornare a casa con Kellan.
-Ehi ragazzi… ho trovato qualche erba. Non sono molte ma possiamo unirle insieme alle altre- caccio fuori il cibo che ci è rimasto. Potrebbe bastarci senza problemi ma siccome Claire è un nemico, ho sinceramente paura di rimanere con lei. Rimetto tutto nella borsa, Kellan e Claire ridono amabilmente appoggiati ad un albero, o almeno lei ride e lui cerca di farla contenta. Guardo il cielo, esasperata, non credo che Katniss abbia ragione sulla cotta che Kellan ha per me.
-Siamo alla manche finale- li raggiungo. Claire si allontana da Kellan non appena arrivo, credo sappia che non mi fido di lei, o almeno lo sospetta. Guardando il cielo penso che possa essere mattina, ma preferisco finire ora il pasto piuttosto che andare a caccia di Ruben a stomaco vuoto. Di sicuro poi non mi va di fare la fine dei miei mentori durante i giochi ed essere seguita da degli ibridi. Non so come posso fare per ucciderli, non ho un arco e non credo che Claire andrà a prenderlo per me.
-Sapete, dove sia accampato Ruben?- chiedo. Kellan scuote la testa.
-Io si, vicino ad un dirupo. Ci impiegheremo mezza giornata a raggiungerlo, se volete possiamo partire dopo aver mangiato- ma guarda tu se poteva mai stare in uno spazio aperto e grande. Ho l’impressione che vogliano buttarci giù dal dirupo, potrei vincere io se avessi un arco. Ma non c’è l’ho, devo trovare un'altra soluzione, più semplice e sbrigativa. Cammino un po’, sicura che Ruben non verrà a cercarci, ha la sua alleata qui con noi. Calcio dei sassi mentre rifletto, un plink metallico mi fa andare verso la grotta, dalle pietre spunta una spada. Claire deve aver colpito Joel con questa. Ma come ha fatto a nasconderla?
-Ehi guardate cos’ho trovato- alzo in alto la spada. Mi raggiungono subito, la mostro anche a Claire continuando a fingere di non aver capito nulla.
-Abbiamo la possibilità di uccidere Ruben finalmente- dico tutta sorridente. Claire cede a malavoglia la spada a Kellan e si allontana sbuffando salendo sulle pietre per portarci da Ruben. Non voleva mangiare prima? La seguiamo mangiucchiando delle foglie e quello che possiamo per strada, le rinfaccio con i gesti quello che ha detto. Le dico se vuole mangiare ma mi risponde aspramente di no, meglio per noi.
*
Ormai siamo arrivati, finisco la foglia che stavo ruminando da tempo, vicino al dirupo c’è Ruben che giocherella con arco e frecce. Ci avviciniamo silenziosamente, io prendo Kellan per un braccio lasciando andare Claire da Ruben meglio avvicinarci lentamente.
-Fa quello che ti dico- lui annuisce solamente. Lentamente ci avviciniamo, Ruben ci tira un freccia ridendo, Claire con lui. Non sapeva fingere ancora, poteva aspettare che uccidessimo Ruben e ci avrebbe attaccato.
-Avvicinatevi, credo che la rosa abbia capito tutto- dietro quel burrone non c’è più nulla. Non potremmo salvarci con un salto. Inciampo su una pietra ma Kellan riesce a prendermi in tempo. Gli altri che ridono solamente, è strano come Kellan sia sempre al mio fianco. Mi fa piacere, è forse la prima persona a fidarsi ciecamente di me, nonostante siamo in una situazione di stallo. Claire e Ruben ridono, la piccola pietra cade dal burrone.
-Imbranata- fa notare Ruben, vengo colpita sul collo da qualcosa di piccolo. Vedo la pietra che cade a terra, quindi quello è limite della cornucopia, quindi gettarci sarebbe inutile, eppure sembra che loro non lo sappiano.
-Chi uccidiamo per prima?- Claire giocherella con la freccia, un ghigno sadico in volto.
-Non so… avete un ultima richiesta ciccini?- continua lei.
“dove il buio regna sovrano la rosa e il fulmine i proteggeranno.”  I fulmini e la rosa, i nostri simboli… i nostri simboli, i bracciali che Katniss ci ha dato. Aveva detto che non sapeva quello che poteva capitare se li accendevamo insieme. Tendo la mano a Kellan, Claire incocca l’arco per colpirci dritti al cuore. Con gli occhi indico i nostri bracciali.
-Insieme- gli dico.
-Insieme- alziamo i nostri bracci uniti difronte, se dobbiamo morire non voglio farlo arrendendomi. Claire tende di più l’arco, pronta al tiro. Il cielo sembra mostrare le sue intenzioni, si scurisce ancora d più.
-Buongiorno- diciamo insieme, chiudiamo gli occhi pronti per la salvezza o per il colpo. Stringo ancora di più la presa alla sua mano, quella che mi ha accompagnato. Sentiamo un forte urlo, proveniente da Claire. Ruben che urla, questa volta di dolore, apriamo gli occhi, sul cuore di Claire c’è una freccia. Un colpo di cannone che segna la morte di Claire, si fa strada in me l’idea che il regalo di Katniss sia davvero uno scudo riflettente, ma ha svolto il suo compito, perché i nostri bracciali non brillano più.
-Voi… l’avete uccisa. Avevate uno scudo. Ve la farò pagare e soffrirete- questa volta prende la spada che Kellan aveva lasciato ingenuamente cadere, la punta verso di me. Ci spostiamo sempre più verso il burrone, potremmo buttarci, ma anche se ci sbalzerebbe indietro cosa potremo contro la forza di Ruben? Continuo a stringere la mano di Kellan.
-Forza chi sarà il primo- Kellan fa un passo avanti, gli stringo la mano non può morire, non ora. Ruben lo afferra per una spalla, mi spinge via. La botta sulla testa pulsa dopo essere sbattuta nuovamente su una roccia.
-NO- urlo rialzandomi e correndo verso di loro.
-Vinci- sento la breve parola di Kellan strozzata dalla lama, ma non faccio in tempo a salvarlo, vedo lo squarcio alla gola che Ruben fa a Kellan. Non faccio in tempo, me lo ripeto in ogni istante. Stupida, sono solo una stupida, ho fatto morire l’unica persona che mi abbia aiutato, che tenga a me e che mi ha fatto provare altri sentimenti oltre alla rabbia che ha da sempre infestato la mia vita. Quella della nipote di Snow, la ragazza il cui nonno ha rovinato la vita delle persone. Una strega. La mano di Kellan è senza vita, le lacrime sgorgano perenni sulle mie guance, il dolore si fa strada nel mio corpo, più forte di quando ho perso Perla nell’arena. Ora capisco cosa deve provare Annie, ma perché ho impiegato tutto questo tempo per capirlo? Solo quando perdi una cosa ti accorgi di quanto sia importante. Vengo strattonata, verso il burrone forse per far cadere la mia testa da quella rupe. Il coltello vicino a me, mi taglio quando vengo buttata li vicino.
-Ora tocca a te- afferro il coltello l’unica cosa che ancora può salvarmi, ma non posso fare nulla. Non posso onorare il suo ultimo desiderio, ho solo un coltello e la fine dell’arena. Piango pronta alla morte “vinci” le parole di Kellan risuonano nella mia testa, vorrei morire e raggiungerlo. Ma una parte di me decide di vendicarlo e poi raggiungerlo, lancio il coltello nel burrone e mi abbasso, se farà in tempo riuscirà ad uccidere Ruben. Lui ha solo la spada, i vestiti sbrindellati dal tempo in cui ha dovuto lottare.
-Kellan- biascico il suo nome, poi chiudo gli occhi. Squilli di tromba, applausi di capitol e una voce.
-Signori e signori Cassandra Snow. Vincitrice degli hunger games- alzo lo sguardo, un hovercraft mi trasporta verso l’alto. Kellan è sdraiato, ormai morto. Ruben è li con lui, la lama del coltello nella sua testa. Ci vedremo presto Kellan, ti raggiungerò quando tutto sarà finito.

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Capitolo 19
*** PRIMA DI ARRIVARE A CAPITOL ***


PRIMA DI ARRIVARE A CAPITOL


-Cassandra ti prego apri gli occhi- sento delle mani sulle mie spalle scuotermi, la voce incrinata dalla paura, l’odore acre di sangue e di erba su cui sono sdraiata. Sento la voce di Kellan che mi chiama urlando, sto immaginando le sue labbra sulle mie mentre tenta di risvegliarmi dandomi ossigeno, le labbra ruvide e rovinate grazie ai giochi, le labbra che vorrei aver baciato prima.
È davvero bello il paradiso. Sulla mia bocca si forma un sorriso mentre apro gli occhi pronta a vedere Kellan circondato da una luce e dalle persone cui vogliamo bene, ai nostri cari morti come noi.
-Cassandra diamine ti vuoi svegliare, non continuerò a baciarti se è questo che vuoi- sbatto gli occhi stufa che l’incanto sia finito e mi rimetto in piedi pronta a rivederlo e rivedere il luogo in cui vivremo d’ora in poi.
Vedo il burrone, il prato dell’arena che ci circonda e i corpi di Claire e Ruben, immersi in una pozza di sangue, il volto di Ruben che presenta segni di pugni, un naso mal messo così come la bocca.
Sbuffo.
-Se questo è il paradiso non voglio sapere cos’è l’inferno- Kellan mi guarda con gli occhi aperti, poggia le sue mani sulle mie.
-Cassandra questo non è il paradiso- apro la bocca per parlare -e nemmeno l’inferno, o il purgatorio o qualunque cosa ci sia dopo la morte. Siamo gli ultimi tributi dei giochi- termina la frase con la testa china e mi porge il pugnale con cui ho ucciso Ruben.
-No, io ho ucciso Ruben buttando il pugnale nel fosso e un aereo di capitol mi ha…- non continuo la frase non volendo turbarlo, forse è stato sul serio tutto un sogno.
Mi afferra la mano portando il pugnale sul suo cuore.
-Ti prego- io muovo la testa, i capelli sobbalzano sulle mie spalle e nel mio viso c’è solo sconforto. Mi sorride avvicinandosi sempre di più a me, lentamente. Vedo un rivolo di sangue macchiare la sua maglia e il pugnale che allontanò e butto il più lontano possibile.
Lui ridacchia.
-Uccidimi Cassandra. Solo uno può sopravvivere agli Hunger Games, se non vuoi farlo mi ucciderò io con la spada- la mia mano corre subito all’arma, inciampo sul terreno ma riesco a prenderla in tempo, guardandolo sconvolta.
-No- Kellan alza le mani avvicinandosi sempre di più a me, nella sua mano il pugnale e nella mia la spada, entrambi abbiamo l’occasione di morire.
Solo il più veloce morirà.
-Cassandra ascoltami devi farlo. Tu hai qualcuno da cui tornare, hai Celeste. Tua sorella ha solo te, tua zia sono sicura che l’abbandonerà quando perderai. La mia testa si muove nuovamente per dirgli di no.
-Come sai di Celeste e di mia zia?- gli chiedo, come se in quel momento fosse la cosa più importante.
-Perché devo pur conoscere la ragazza di cui mi sono innamorato. E poi tutta capitol ti conosce- tentenno un attimo, la spada non più pronta a colpirmi, vedo un brillio nei suoi occhi.
-Celeste…-
-Tua zia la abbandonerà, l’unico motivo per cui non lo ha fatto fino ora è perché sei viva e senza di te lei non avrebbe ricevuto quei soldi dell’eredità di tuo nonno- tenta di prendere la spada e toglierla di mano ma io la stringo più forte.
-So che mia zia è orrenda, ma non lo farà. Anche se Celeste non fa parte del ramo di Snow lei è l’unica che può ricevere i soldi alla mia morte- Kellan rimane sorpreso.
-Cosa?-
-Ho firmato una carta, in cui se mi fosse successo qualcosa Celeste sarebbe stata la mia erede- porta una mano sul viso sorridendo.
-Quindi sarebbe inutile tentare di dissuaderti?- annuisco.
-Immagino che il più veloce tra noi seguirà Ruben e gli altri- riafferra il pugnale pronto ad uccidersi. Sa che se tentasse di raggiungermi per togliermi la spada io mi allontanerei e mi ucciderei, così può solo colpirsi con il pugnale e sperare di essere veloce.
-Un bacio di addio?- chiedo.
Si avvicina a me, il pugnale ancora contro il suo petto, e la spada pronta a colpirmi. Sento di nuovo le sue labbra e so che prima non mi ero immaginata il contatto. Un bacio casto iniziò a farsi più passionale, un bacio di addio con i fiocchi.
Sorrido continuando a baciarlo, sembra che nemmeno lui come me riesca a fare una mossa.
Sento poi la spada che ho in mano lacerarmi la pelle, un ultimo regalo per te Kellan.
Vedo la sua faccia contratta dal dolore per il pugnale che aveva in mano conficcato nel suo petto, entrambi siamo feriti gravemente e entrambi moriremo.
Almeno lo faremo insieme.Stringo la sua mano mentre lui tenta inutilmente di bloccare il sangue dal mio corpo, gli sorrido abbracciandolo con un braccio, l’altro che mi regge.
Le nostre gambe stese a terra, i nostri petti vicini.
Abbracciati dopo un bacio che bel modo di morire.
-Tu sei pazza- annuisco sulla sua spalla -per questo ti amo- sorrido chiudendo gli occhi.
*
POV KATNISS
 Corro con Peeta e Haymitch verso la sala comandi, gli strateghi che non sanno cosa fare.
-Fermate questo DANNATO gioco- urlo, loro mi guardano sconcertarti.
-Ma…-
-Se non lo fate non avrete un vincitore- guardo la Paylor più sconvolta degli altri, è il suo primo anno per i giochi e lei non voleva neanche farli.
 
*Flashback*
-Katniss, Peeta. Mi spiace per i giochi, sono stata obbligata- annuiamo solamente.
-Se c’è un modo con la quale posso aiutarvi ditemelo- bussano alla porta, uno stratega chiede di entrare. Paylor preme un pulsante sul muro facendo alzare una parte di muro, un porta che invisibile. Ci fa cenno di andare, stando zitti perché quella conversazione non è mai avvenuta.
*fine Flashback*
 
-Fatelo- la Paylor si gira dando le spalle allo schermo, gli strateghi annuiscono premendo sul tasto del microfono si capitol. Tutti corrono per la stanza, seguendo i suoi ordini.
Silenziosamente ci sorride.
 
POV CASSANDRA
 
-Signori e signori i vincitori degli Hunger Games- una voce proveniente dagli altoparlanti mi risveglia dallo stato di trance, Kellan al mio fianco ha la pelle bianchissima sicuro di stare per morire. Urla di tutta capitol si fionda nell’arena, rompendoci i timpani. Vorrei ridere ma non ho più fiato, sono fortunata a essere ancora viva, così sorrido solamente.
-Abbiamo vinto- la voce di Kellan e debole, rotta da piccoli attacchi di tosse.
Una scala cala su di noi, l’elettricità ci attacca ad essa e veniamo trasportati nell’hovercraft.
Medici di capitol corrono verso di noi caricandoci su delle barelle, la mia mano ancora attaccata a quella di Kellan si stacca, sono trasportata via.
Vorrei urlare ma non riesco a cacciare alcun suono, un medico m’inietta un liquido e perdo i sensi.
*
Apro gli occhi vedendo di trovarmi in un lettino, le coperte azzurre come il resto della camera poggiate sul mio corpo a coprirmi i bracci, un liquido scende da una boccetta e so che è anestetico.
Se provo ad alzarmi mi riaddormenterò, ticchetto con le mani sul tavolino chiamando Katniss a bassa voce.
Il liquido fuoriesce dalla boccetta e mi addormenta.
 
-Svegliati Cassandra, hai dormito abbastanza- vicino al mio letto seduto su una sedia c’è Haymitch che sorseggia un alcolico dal bicchiere.
-Tu? E Katniss- lui ridacchia indicandomi il bagno.
-Sta sul serio usando il bagno dell’infermeria?- lui continua a ridacchiare non ascoltandomi, appoggio la testa al cuscino sospirando, sicura che da lui non otterrò nessuna risposta.
-L’hai ferita- alzo la testa e il corpo appoggiandomi allo schienale. Cosa le ho fatto? Credevo fosse contenta di rivedermi, non pensavo andasse a piangere perché sono viva.
-L’hai colpita con un bicchiere che stava sul tavolino. Hai fatto brutti sogni e a quanto pare hai afferrato il bicchiere e quando si è avvicinata l’hai colpita con quello. Bei riflessi a proposito-mi dice lui, sento il rumore dell’acqua che esce dal lavandino e Peeta entrare dalla porta con una benda, mi nota a stenta occupato ad andare in bagno.
Mi odia anche lui?
-Non ti odia, è solo molto preoccupato per la moglie. Katniss ha avuto molti incubi ultimamente: madre, mentore, tributo per due anni. Per Peeta è lo stesso, ma sa che la moglie è viva e sta bene, Katniss… non vuole farsi vedere debole. Ma essere madre due volte l’ha ammorbidita, è più sensibile verso i sui figli. Soprattutto nel suo stato attuale…- lascia la frase in sospeso sospirando e versandosi altro alcol nel bicchiere, sorseggia leggermente. Prima era molto più dedito agli alcolici, ora a quanto pare beve solo qualche volta, controllandosi.
-Ehilà-  alzò lo sguardo vedendo Katniss e Peeta sulla porta del bagno, il braccio di Katniss è fasciato ma nonostante tutto mi sorride insieme al marito.
Tendo le braccia per abbracciarli, poi le riabbasso sentendomi stupida. Katniss ridacchia e mi stringe con il marito.
-Haymitch unisciti a noi- lui sbuffa annoiato, ma sorride dietro al bicchiere.
-Kellan?- Katniss mi spettina i capelli.
-Sta bene, vi rivedrete all’intervista di domani sera. Oggi vieni a casa, vai a dormire e domani…- sospira sorridendo leggermente.
-Non finirà-mi fa segno di tacere e io annuisco, le indico  la  ferita ma lei sbuffa.
-Non è nulla… piuttosto ti va di alzarti da questo letto?- le sorrido.
Sto sorridendo tantissimo ultimamente!
Poggiò i piedi a terra, traballo un po’ ma Katniss mi afferra subito sotto la spalla.
Traballa anche lei, sedendosi sul letto e sventolandosi con la mano per fare aria. Peeta mi prende al posto suo e Haymitch aiuta Katniss, sento lievemente la sua voce mentre attraverso la porta.
-Tre… auguri Dolcezza- sento Peeta ridacchiare, mentre apre una seconda porta e mi passa le stampelle.
-C’è la fai? Devi allenarti prima di domani- annuisco afferrando le stampelle prima di cadere e reggendomi con quelle.
-Andiamo- attraverso la porta dell’uscita, davanti a noi due macchine nere, Peeta m’indica quella dietro.
-Io vengo con te. Katniss e Haymitch invece…- vorrei andare da Kellan ma Peeta mi ferma con un braccio portandomi alla macchina, io sbuffo.
Un fotografo si avvicina a noi ma Peeta chiude la porta prima che possa fare qualche foto.
-Grazie- gli dico mentre si sistema, la gamba finta che tocca la mia.
-Devo aiutarti no? Poi è un piacere… e sono anche di buon umore- vorrei chiedergli perché ma qualcosa mi dice di star zitta. Katniss sale nell’auto difronte chiudendo la portiera e le auto partono.
 
 
ANGOLINO DELL’AUTRICE
Eccomi qua con il nuovo capitolo.
Pensavate che Kellan fosse schiattato eh? *risata malvagia*
No, vi ho fregate tutte, è solo Cassandra che sbatte la testa e sogna cose che non esistono.
Vi prego recensite almeno questi ultimi capitolo che verranno, così saprò in generale se la storia vi sia piaciuta.
Vi saluto :)

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Capitolo 20
*** Sono qui per presentarvi i tributi vincitori di questi HUNGER GAMES ***


Sono sdraiata sul lettino del centro benessere, Flavius, Octavia e Venia si stanno dividendo tra me e Katniss, in questo momento con me c’è Venia, che quando avrà finito andrà nell’altra stanza.
Katniss mi ha detto di come la Paylor li abbia aiutati e di come non dobbiamo preoccuparci quando ritorneremo a casa. Ormai Panem vive in pace e nonostante ci siano persone che ancora vorrebbero gli Hunger Games noi non ne risentiremo per esserne usciti in due dai giochi.
Diversamente dal passato di Peeta e Katniss…
-Devi essere molto orgogliosa di Katniss mia cara Cassandra- trilla Venia -non sai quanto ha lavorato per farvi vincere, è rimasta sveglia fino a tardi per crearvi questi vestiti quando invece Peeta voleva che riposasse- la guardo aprendo un occhio, mi sta sorridendo mentre si asciuga le mani su una tovaglia gialla come il vestito che indossa oggi. Appoggio la testa sospirando, non ho più visto Kellan e capisco se lui mi abbia preso per pazza nell’arena, dopo averlo baciato e non avendo fatto nulla per rivederlo.
-Inizia a piacermi Katniss lo ammetto. Perché voleva impegnarsi tanto? Non poteva sul serio riposarsi?- Venia mi guarda sbigottita scuotendo la testa e sospirando.
-Non sembri proprio tuo nonno… insomma il tuo mentore aspetta un figlio, fa di tutto per aiutarvi a finire col botto e tu le dici di dormire. Snow avrebbe riso invece- annuisco poggiando una mano sulla fronte per coprirmi dalla luce della lampada. Sembra che io abbia preso dal ramo buono della famiglia, o almeno non sono così crudele… mi alzò di scatto facendo spaventare Venia che stava per tracciarmi dei disegni sulla pelle.
-Un momento… Katniss è incinta?- le dico con l’intento di urlare, lei si spaventa nuovamente e aggiusta il lenzuolo su cui ero sdraiata.
-Non lo sapevi? Scusa avrebbe dovuto dirtelo lei- si morde il labbro.
-Infatti doveva… dov’è posso parlarle?- Octavia entra in quel momento seguita da Flavius che mi guardano con gli occhi spalancati.
-Cosa ci fai alzata? No, non rispondere e siediti soltanto- Flavius mi spinge sulla sedia prendendo da Venia lo strumento con cui voleva tatuarmi, Octavia scambia un lungo abbraccio con l’amica come se non si vedessero da tempo.
-Kat ci ha detto di disegnarti delle rose e delle linee sui bracci, dobbiamo dare l’impressione che tu abbia un guanto- Flavius mi guarda da dietro la sedia, io annuisco e guarda Octavia che con dei pennelli in mano si avvicina al mio viso per truccarmi.
Chiudo gli occhi per permetterle il lavoro, sento i pennelli sfiorarmi le palpebre e le mani di Octavia che mi riempiono il viso con qualcosa di cremoso. Flavius disegna sulla mia pelle, in alcuni punti lo sento premere come se volesse incidere meglio la figura, mi tiene fermo il braccio che io muovo per poi passare a quello accanto.
-Apri un po’ gli occhi Cassandra- obbedisco e vedo che mi stanno osservando passando dal viso ai bracci, Octavia caccia un pennellino nero da una boccetta e lo poggia sulle mie ciglia per scurirle. Dopo prendere un tubetto e ne fa uscire un lucidalabbra rosa chiaro che poggia sulle mie labbra, sorride tra se e se mentre Flavius toglie il telone dallo specchio e permette di guardarmi.
Sui miei occhi hanno fatto uno smokey eyes argento, vedo che hanno calcato le sopracciglia rendendole più scure e vedo le mie labbra luccicare, leggermente più gonfie. Sulle braccia, con il disegno intricato di Flavius sembra che io abbia realmente un guanto fatto solo di piccoli fili sparsi qua e la da cui spuntano delle rose.
I miei capelli sono raccolti in una coda laterale, sulle spalle sono mossi e sopra di essi ho un’intricata coroncina di piccoli fili argento.
-Direi che va bene, perché ora non vai da Katniss? Così puoi provare il tuo abito- annuisco alzandomi e ringraziandoli del lavoro.
Trovo Katniss seduta sul letto ad accarezzare la stoffa di un abito, anche lei è stata truccata e pettinata ma indossa un kimono da bagno attaccato, segno che deve solo vestirsi.
I capelli sono sciolti sul lato, alcuni legati in una treccia altri lasciati semplici, ha delle sfumature rosse e nere sugli occhi, un eyeliner di color nero e del lucidalabbra rosso.
-Kat?- si gira verso di me sorridendomi e prendendo l’abito che stava accarezzando. È un abito lungo e nero ma il corpetto e color argento e ha delle rose tridimensionali.
-Provalo- vado dietro un separé a indossarlo, sento la stoffa morbida che accarezza la pelle, è un po’ troppo lungo, infatti esco fuori che reggo i bordi per non inciampare. Katniss ride porgendomi delle scarpe nere, il tacco ha anch’esso il disegno delle mie braccia.
-Con queste non avrai bisogno di reggere i bordi- provo le scarpe e lascio il vestito che cade morbido senza intoppi, guardo Katniss che mi aggiusta le pieghe che mi viene dietro per stringerlo.
-Sei fortunata… quando vinto i giochi, Cinna…- sento la voce incrinarsi ma faccio finta di nulla -ha dovuto imbottire l’abito, volevano farmi dei ritocchi. Tu non ne hai bisogno- ritorna davanti a me osservandomi per vedere se ho bisogno di qualche accortezza.
-Sei perfetta. Ora vai in salone da Effie, ti dirà alcune cose prima di andare. Io mi cambio e vi raggiungo con gli altri- la saluto e apro la porta per uscire, mi giro verso di lei che si siede sul letto per bere dell’acqua, mi guarda notando che non mi muovo.
-A proposito tanti auguri per il nuovo Mellark- richiudo la porta dietro di me, senza darle il tempo di parlare o comunque di dirmi qualcosa.
Effie è seduta sul divano mentre brinda con Prim, non ho mai davvero parlato con la figlia di Katniss da quando sono stata spedita qui per i giochi, avrà qualche anno in meno di me ma dovremmo essere coetanee. Effie beve il suo champagne mentre la ragazza il suo succo, anche lei è pronta per l’intervista con un abito azzurro, una cinta nera ricamata sopra e sotto l’abito spunta del raso nero, i capelli lasciati sciolti lungo la schiena.
-Ciao Effie, Prim- sorrido alle due che si sono girate verso di me, prendo posto sulla poltrona cercando di non farmi intralciare dall’abito, Prim mi saluta con un gesto della mano mentre Effie mi da tre baci sulle guance, Prim si alza aggiustando il vestito e abbracciando Effie.
-Ci vediamo dopo zia Effie, ti lascio lavorare. Io nel frattempo vado a vedere se Dylan è pronto, poi chiamo la mamma. Se papà viene prima di noi, non mandatelo indietro altrimenti va a finire che noi cerchiamo lui e lo stessa fa con noi-  Effie annuisce e lo stesso faccio io imitandola, sentiamo il ticchettare delle sue scarpe che si allontanano poi Effie si schiarisce la gola mettendosi seduta dritta e guardandomi negli occhi.
-Ora voi avrete le interviste, potrai vedere Kellan solo in quel momento. Ho detto a Katniss che dovevo parlarti ma non è vero, volevo solo che sapessi che quando tornerai a casa andrai a vivere con Katniss perché hanno revocato a tua zia il permesso di tenere Celeste- spalanco gli occhi sapendo che questo vuol dire che non potrò vedere mia sorella, Effie mi poggia una mano sulla mia sorridendomi per farmi calmare -Katniss ha pensato di chiedere una proroga, andrai a vivere nel 12 e terrà lei tua sorella per qualche mese, poi quando compirai diciotto anni potrai scegliere se adottarla tu stesso o lasciarla in affidamento a lei- sospiro rassicurata, sono contenta che Katniss abbia deciso di aiutarmi ma so anche che lei aspetta un altro bambino e sarà stancante occuparsi anche di lei.
-Ma potrà vivere a casa mia? Katniss non può occuparsi anche di lei- le chiedo.
-Certo, per legge deve stare dai genitori adottivi ma fingeremo che lei vivrà da loro. L’importante è che tu non vada via dal 12, sarebbe complicato spiegare come una ragazzina dell’età di Celeste non si trova dove dovrebbe- sorseggia nuovamente dal suo bicchiere offrendomi del succo che prontamente rifiuto. Devo riabituarmi a mangiare e in questo momento non ho il coraggio neanche di bere del succo, ho mangiato dei biscotti prima che Vania venisse, giusto per non svenire ma non voglio mettere altro nello stomaco.
 
-Buonasera a tutta capitol……- Caesar apre le braccia al pubblico mentre entra in sala, i capelli color argento e blu abbinati a un abito blu metallico. Da sotto il palco sento le grida di euforia della gente, gli applausi che si diffondono sotto la sala e i sospiri del piccolo Dylan da qualche parte che aspetta che questi ascensori salgano e ci facciano uscire.
-Sono qui per presentarvi i tributi vincitori di questi HUNGER GAMES, come i loro mentori sono usciti insieme dai giochi: Cassandra e Kellan insieme ai loro mentori Katniss e Peeta- sento l’ascensore iniziare a salire e la luce della sala illuminare la mia postazione, chiudo gli occhi per fermare la luce che mi acceca e li riapro solo quando sento il pubblico sospirare e battere le mani. Difronte a me tutta capitol city è in fermento, sento le risate ovattate di Caesar e Peeta che lo saluta come vecchi amici. Sento qualcuno toccarmi la spalla e mi risveglio dai miei pensieri, dietro di me vedo Kellan in giacca e cravatta che mi sorride. Lo abbraccio di slancio baciandolo finche non sento qualcuno chiamarmi e allontanarmi da lui, rido insieme a Kellan mentre Caesar mi stringe la mano e ci fa accomodare sulle poltrone.
-Allora “Rose del potere” mai nome è stato più azzeccato- si gira verso il pubblico –tranne quello dei loro mentori. Come vi sentite in questo momento?- guardo Kellan chiedendogli di prendere parola per primo, lui si gira verso Caesar sorridendo.
-Io benissimo, non pensavo certo che avremmo fatto la stessa fine di Katniss e Peeta- io rido.
-Dicendo così li fai sembrare così vecchi- sento Peeta toccarmi la spalla dalla poltrona dietro e mi giro verso di lui -Che c’è?- dico divertita, lui scuote la testa.
-Non siamo per niente vecchi sai?- Katniss ridacchia, il braccio posato sul quello del marito e l’altro poggiato sul grembo. Prim e Dylan son seduti ognuno in un lato, Prim con Effie e Haymitch con cui sembra abbia una certa affinità, il fratello insieme agli stilisti.
-Hanno ragione sapete, sono giovanissimi invece. Però dicendo che farete la stessa fine dei vostri mentori mi fai pensare che anche voi avrete due figli in futuro- il pubblico batte le mani eccitato, io arrossisco e Kellan lo guarda con gli occhi spalancati iniziando a balbettare.
-Non intendevo questo… io- Caesar gli batte una mano sulla spalla.
-Scherzavo, ora vi va di vedere tutti insieme un video con questi giochi? Dopo parleremo dei vostri alleati- fa un cenno di partire e vedo lo schermo illuminarsi mostrando a tutti le immagini dei giochi, partiamo dalla cornucopia, dove io e Kellan ci dividiamo i posti dove andare. Quando rivedo Perla, sento una fitta al cuore ripensando a lei, si è confidata con me sicura che saremmo usciti insieme e invece è morta uccisa da quella che tutti credevano nostra alleata. Mostrano come vari tributi sono morti tornando al nostro gruppo e al crollo della caverna, come Joel è morto chiamando per l’ultima volta Perla e come abbiamo ucciso Claire e poi Ruben. Il nostro tentativo di ucciderci con le spade, io mi ero perforata la carne così come Kellan ma capitol ha fatto miracoli rimettendoci in sesto.
-Molto commoventi questi giochi, dei vostri amici sarebbero dovuti uscire vivi e invece… avrebbero fatto una bella coppia- il pubblico non parla e rimane a testa china per qualche secondo, poi Caesar si gira verso di noi sorridente come se non fosse successo nulla.
-Cassandra come ti sei sentita alla morte di Perla?- lo guardo sorpresa che mi abbia fatto questa domanda, come se davvero non sapesse come mi sia sentita.
Deve almeno averlo immaginato.
-Male, le avevo detto che saremmo uscite e poi ho visto come veniva uccisa sotto i miei occhi. Come non potevo fare nulla per aiutarla, l’ho vista spegnersi davanti ai miei occhi. Ora capisco cosa aveva provato Kat…- mi blocco ritornando in me e scuotendo la testa per fermare il flusso di parole che vorrebbe uscire, guardo Katniss appoggiata sul marito che aveva capito cosa stavo per dire e mi maledico per quanto sia stata stupida.
-Immagino lo stesso quando avete scoperto di Joel. E cos’hai provato quando hai visto che Kellan non era morto? Insomma quando hai parlato sembrava lo credessi morto- io sospiro.
-Si, avevo possiamo dire sognato che Kellan fosse morto e quando mi sono svegliata ero incredula e pensavo di essere in paradiso. Poi ho visto i corpi e ho capito di aver sognato tutto- Kellan mi abbraccia dandomi un bacio sulla guancia facendomi provare una scarica elettrica, Caesar ride e incita il pubblico e battere le mani.
-Pubblico vi presento i secondi SFORTUNATI AMANTI DEL DISTRETTO 12- il pubblico si alza insieme a noi battendo le mani e prendo la mano di Kellan che mi guida fuori gli studi, siamo subito seguiti dagli altri mentre gli applausi continuano senza interruzione.
-Magnifici siete stati, bravi. Ora che ne dite di tornare a casa per cenare prima di tornare al 12?- Effie ci ferma nel corridoio con la solita aria eccitata, Prim le prende un braccio accompagnandola sull’ascensore insieme a Dylan che le rincorre chiamando “Zia Effie!” e Haymitch che cerca di riprenderlo, vedo le porte chiudersi con i quattro al loro interno che ci salutano.
-Peeta viene con voi ragazzi e io vado con gli stilisti, voglio ringraziarli- Katniss ci saluta dal secondo ascensore e noi seguiamo Peeta nel terzo.
 
Seguo Kellan sul tetto dell’edificio, lui si siede sul davanzale a osservare la città mentre io con il pigiama ancora addosso cerco di non fare rumore nonostante gli sbadigli.
-Non dovresti dormire?- mi siedo vicino a lui.
-E tu?- lui mi guarda alzando le spalle, gli tolgo un ciuffo dal viso –Che succede?-
-Avevo un dubbio… Cassandra tu ormai avrai capito quanto ti ami ma devo saperlo: hai finto di amarmi soltanto per i giochi o provi davvero quei sentimenti per me?-
-Come puoi pensare che siano falsi?- gli chiedo.
-Caesar ci ha parlato dei nostri mentori e ora ho un dubbio: che tu stia fingendo come fece Katniss prima di innamorarsi seriamente di Peeta- gli prendo il volto tra le mie mani e lo faccio giarare verso di me, il suo viso a pochi centimetri dal mio.
-Come puoi anche solo pensare che io stia fingendo? Io ti amo e non per i giochi, ma perché lo sento davvero- lui mi guarda.
-Sicura?- annuisco e lui mi bacia avvicinandomi di più a lui, intreccio le mia mani dietro il suo collo iniziando a pensare che questo è forse il primo bacio che ci scambiamo da soli, senza capitol o telecamere a guardarci.
-Sembra che ci abbiano preceduti- ci voltiamo dietro di noi e vediamo Prim e Finnick che ridacchiano mentre ci guardano.
-E voi cosa ci fate qui?- Finnick mi saluta.
-Ciao anche a te Cassy, cosa ci facciamo? Volevamo stare un po’ da soli- Kellan inizia a ridere.
-Uguale a suo padre- Finnick si batte una mano al petto sorridente.
-Fiero di esserlo, comunque è meglio andarcene. In quattro ci scoprirebbero troppo presto- prende Prim per una mano e rifanno la strada inversa, guardo Kellan e sorridiamo trattenendo le risate.




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Capitolo 21
*** Tutto finito ***


È sul serio finito tutto?
Respiro profondamente mentre scendo dal treno di capitol city, non ci saranno più gli Hunger Games ed io potrò finalmente vivere felice. Dylan sta correndo verso casa, sulla soglia di una delle case del villaggio dei vincitori vedo una vecchia donna con mano una scopa e un grigio vestito che saluta il piccolo con una mano. Dylan la abbraccia per poi correre verso un'altra casa, sento delle oche starnazzare e lo seguo anch’io.
-Nonno Haymitch le tue oche stanno benone- urla Dylan, Haymitch va da lui appoggiandosi al recinto e sorridendo al bambino.
-Tutto merito di Sae scommetto- Katniss si avvicina anche lei osservando le oche che quando la vedono si allontanano starnazzando più forte.
Haymitch ride contagiando anche gli altri.
-Che succede?- chiedo confusa.
-Nulla, solo che le oche non amano molto Katniss da quando l’hanno vista che portava la selvaggina- Katniss sbuffa mettendosi le mani sui fianchi e guardando le oche in cagnesco facendole allontanare ancora di più.
-Stupide oche- sbuffa per poi aiutare Peeta e Kellan con delle borse, lei ne prende una piccola e lo stesso faccio io invece gli uomini si occupano delle valige.
Posano tutto nel salotto dei Mellark, Katniss fa un po’ di spazio per poi andare in cucina e chiedere se qualcuno di noi voleva mangiare.
In questo momento voglio solo vedere Celeste, sembra che Peeta capisca i miei pensieri perché mi fa cenno di seguirlo, da un bacio alla moglie sussurrandole qualcosa all’orecchio. Lei annuisce per poi salutarmi e lasciar uscire anche Kellan.
 
-Queste sono le vostre case, quella dietro la mia e di Kellan invece quella accanto e la tua Cassandra- dopo aver capito qual è la mia casa corro dentro per vedere dove si trova Celeste.
Vedo la mia sorellina seduta su una sedia a mangiare una focaccia, la osservo appoggiata alla porta mentre la vedo sorridere e sfogliare un libro. I capelli biondi che le ricadono lisci sulle spalle, indossa un abitino rosa e verde che sembra confondersi con le pareti della cucina.
-Hey- le sorrido mentre alza la testa e mi vede. Lascia che il giornale cada a terra e corre verso di me, la stringo forte godendomi il momento. Avrei potuto perderla per sempre ma per fortuna non è successo.
-Cassandra, mi sei mancata tanto- le accarezzo i capelli trattenendo le lacrime.
-Anche tu Celeste- mia sorella inizia a tremare stringendomi più forte, capisco che sta piangendo così cerco di calmarla.
-Ciao, tu sei Celeste giusto?- mia sorella si stacca asciugando le lacrime e annuendo.
-Si, tu sei Kellan. Il ragazzo di mia sorella- vedo cambiare espressione sulla sua faccia, inizia a guardarlo stando attenta ad ogni suo particolare.
-Si…-
-Falle del male e te la vedrai con me- incrocia le mani al petto facendo ridere me e Kellan.
-Non lo farò vedrai… piuttosto ero venuto a dirti che fuori ci sono due persone che chiedono di te, volevano farti fare un giro turistico- guardo Kellan che mi strizza un occhio.
-Vai sono sicura che ti divertirai- Celeste mi abbraccia nuovamente.
 
Tempo dopo:
 
Sono seduta su vialetto di casa Mellark insieme a Katniss.
Dylan e Haymitch sono andati insieme ad altri bimbi ad occuparsi delle oche, sembra che riscuotano un gran successo tra i bambini.
Prim è partita per il distretto quattro per il fine settimana, Annie ha assicurato Katniss che li controllerà per tutto il tempo. Katniss non voleva mandare la figlia dal suo fidanzato ma Annie l’ha convinta dicendole che anche loro erano intrepidi a 17 anni e la figlia ormai li stava per compiere. Il più piccolo di casa Mellark invece è seduto vicino a noi mentre gioca con una palla che Effie gli ha mandato da capitol pochi giorni fa insieme con una lettera di saluti.
Kellan e Peeta ormai lavorano insieme nella pasticceria, sto insegnando insieme a Katniss qualcosina in più a Prim sul cacciare e sembra che lei ci sappia fare.
E Celeste a trovato degli amici qui al 12 con cui passa tutte le giornate, l’ho adottata e ora viviamo qui con gli altri.
Sembra che ormai tutto vada per il meglio, dopo l’ultima edizione della memoria non ho sentito capitol city più del necessario. Sembra vogliano tornare al passato, al vero passato.
Ogni anno invece dei giochi vogliono fare delle gare tra i distretti e capitol e come per gli hunger games il vincitore avrà per se e il suo distretto un anno dei vantaggi.
-Sai Katniss non si sta male qui… se non si conta il caldo che fa d’estate- prendo un bicchiere d’acqua per raffrescarmi.
-Ti ci abituerai… a proposito come mai Kellan viene a trovarti di notte?- sbianco per poi iniziare ad arrossire e balbettare.
-Che?-
-Sai non vorrei trovarmi con un altro pargolo in giro… non obbligarmi a fare anche a te il discorsetto- mi giro verso di lei.
-Non dirmi che hai fatto a Prim il discorsetto?- lei annuisce.
-Che dovevo fare? Stava per partire per un fine settimana a casa di Finnick. Adoravo il padre ma il problema è che come lui è un po’ rapidino- metto una mano sulla testa.
-Poverina… e poi scusami sbaglio o eravate tu e Peeta che da giovani dormivate avvinghiati nonostante non foste sposati… e a volte nemmeno fidanzati- scoppia a ridere.
-Forse… the freddo- annuisco prendendo il bicchiere e brindando con lei.

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