Quella strana avventura a Dragon Town

di Triz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo di Goku ***
Capitolo 2: *** Di conti non pagati ***
Capitolo 3: *** Il sindaco di Dragon Town ***
Capitolo 4: *** La banda di Genew ***
Capitolo 5: *** Un misterioso cavaliere ***
Capitolo 6: *** L'assalto a Dragon Town ***
Capitolo 7: *** Che cosa accadde quando fu ucciso Bardack Son ***
Capitolo 8: *** La vera identità di Black ***
Capitolo 9: *** La fine della storia ***



Capitolo 1
*** L'arrivo di Goku ***


Capitolo 1
L'arrivo di Goku
Dragon Town era un tranquillo paese di settecento abitanti prima che arrivasse lui.
I più vecchi del posto si ricordarono immediatamente di Karoth Son, detto anche Goku, e notarono immediatamente la sua somiglianza con il padre Bardack, l'ultimo vero sceriffo che Dragon Town avesse mai avuto: il ragazzo aveva sedici anni quando il padre e il suo vice Toma furono uccisi e, due ore dopo il funerale, lui e suo fratello Radish avevano fatto i bagagli e se ne erano andati. I vecchi raccontavano anche che i due ragazzi avevano fatto parlare di sé specialmente dopo essere diventati cacciatori di taglie: Karoth era quello che catturava i delinquenti, vivi o morti che fossero, e Radish sbrigava le varie faccende con gli sceriffi e i giudici delle città.
I due fratelli si separarono dopo che Radish aveva conosciuto e sposato Chichi, una delle deliziose figlie dello sceriffo Giumaho di West City, e Karoth, dopo aver fatto da testimone al fratello, era ritornato a Dragon Town sulle tracce di un gruppo di cinque galantuomini che rapinavano le banche limitrofe, assaltavano diligenze e a tempo perso saccheggiavano fattorie.
E fu quando Goku entrò in paese in sella al suo cavallo Shenron che iniziò la nostra storia.

Note dell'autrice
Ciao a tutti,
e ora voi vi chiederete: cosa succederà? Lo scoprirete al prossimo capitolo, che pubblicherò il 4 agosto.
So di aver stravolto un paio di cosucce, ma ho messo l'OOC appositamente per questo (che sia benedetto!). Spero che possiate trovare la trama interessante.
Non ho altro da aggiungere, perciò mi eclisso.
Alla prossima,
Triz

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Capitolo 2
*** Di conti non pagati ***


Capitolo 2
Di conti non pagati
Junior lo capì a fiuto che il nuovo arrivato avrebbe trovato la rogna che cercava: sembrava uno a posto e affidabile, ma in ogni caso spedì suo figlio Dende nella sua stanza di sopra e attese che Goku gli ordinasse da bere. Oltre a Son e a Junior, nella locanda c'era solo Timothy Dodoria, il vice sceriffo del paese.
«Beh, io me ne vado» disse Dodoria rimettendosi il cappello e avvicinandosi all'uscita.
«E il conto?» chiese Junior fingendo di concentrarsi sulla pulizia del bicchiere.
«Te lo pagherò».
«Un mese fa mi hai detto la stessa cosa» disse il barista appoggiando il bicchiere sul bancone: «Anche due mesi fa, tre mesi fa...».
«Senti, non mi seccare, chiaro?» sbottò il vice sceriffo: «Tu sai bene chi sono io e decido io quando pago».
Junior si zittì e Dodoria fece per andarsene nuovamente con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra, ma una nuova voce lo fermò: «Vedi di pareggiare tutti i conti, adesso» ordinò Goku a denti stretti.
«Come hai detto, straniero?».
Goku mandò giù tutto il contenuto del suo bicchiere, si alzò dalla sedia e guardò il grassone dritto negli occhi scuri: «Mi hai sentito, paga il conto ora».
«Chi ti credi di essere tu?» sbottò adirato Dodoria, poi si puntò l'indice alla stella sul petto: «Vedi questa? Io sono...».
«Un povero stronzo che si crede di essere Kaio in terra, ecco cosa sei» ringhiò il figlio di Bardack e Dodoria, più infuriato che mai, fece per dargli un pugno in faccia, ma Goku si chinò appena in tempo e gli mollò un gancio sullo stomaco.
«Tu!» ululò Dodoria sollevando Goku di peso e scaraventandolo su un tavolo che si ruppe sotto il suo peso, ma il ragazzo si rialzò subito e gli saltò al collo.
«Ehi, voi due!» esclamò Junior estraendo da dietro il bancone un fucile e puntandolo addosso a Goku e Dodoria: «Non voglio risse in questo posto, mi sono spiegato?».
«Tsk, tanto lo sanno tutti che quel fucile è scarico da anni!» disse Dodoria ironico.
«Ah, è così?» chiese sarcastico il barista prima di caricare il fucile e sparare un colpo in aria: «Sai, mi sono ricordato proprio ieri di comprare le munizioni» aggiunse accarezzando il fucile sotto gli occhi allibiti di Dodoria.
«Che succede qui, mh?».
Quello che aveva parlato era lo sceriffo di Dragon Town: aveva i capelli lunghi raccolti in una treccia e la stella da sceriffo appena lucidata brillava sul suo petto.
«Chris Zarbon, alla buon'ora!» esclamò il vice.
«Sta' zitto, grasso ubriacone che non sei altro!» ribatté acido Zarbon prima di passare a Goku: «E tu chi saresti?».
«Karoth Son» si presentò l'altro alzando leggermente il cappello: «Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando sono partito, a quanto sembra anche le donne diventano sceriffi».
«Vedi di fare poco lo spiritoso, Karoth Son» ringhiò Zarbon: «Io non voglio né casini né chi li crea, perciò fa' in modo da non incrociarmi di nuovo sul tuo cammino, intesi?».
Goku annuì e Zarbon tirò fuori delle banconote: «Tieni giù quel fucile prima di sparare accidentalmente a qualcuno» disse dando i soldi a Junior e se ne andò con Dodoria.
«Non mi dire che quello è veramente lo sceriffo» disse Goku mentre Junior metteva a posto il fucile.
«E invece sì, purtroppo».
Goku chiese una stanza per dormire e Junior lo guidò personalmente in una delle cinque camere da letto di sopra: vide il giovane Dende spiarlo da dietro la porta della propria stanza, accennò un sorriso come saluto ed entrò.

Note dell'Autrice
Ciao, sono di nuovo io!
Approfitto dell'angoletto per ringraziare Cri cri, che ha recensito il primo capitolo e segue questa storia.
Ci vediamo domenica prossima :)
Triz

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Capitolo 3
*** Il sindaco di Dragon Town ***


Capitolo 3
Il sindaco di Dragon Town
«Sono arrivate queste mentre eri in giro» disse Junior porgendo un telegramma e una busta a Goku appena questi entrò nella locanda: erano passati quattro giorni da quando era arrivato in città e quel mattino si era alzato presto per andare a Paoz, il villaggio dove erano stati avvistati i banditi di cui era in cerca.
Salendo le scale, Goku lesse prima il telegramma di suo fratello Radish, che gli chiedeva se stava bene e soprattutto gli annunciava che Chichi era incinta; la busta, invece, recava solo il suo nome e quello del mittente, J. J. Freezer.
«Freezer, eh?» mormorò tirando fuori dalla busta il messaggio, che in una grafia elegante diceva:
Siete invitato alla festa che terrò nella mia villa questa sera alle otto in punto.
Mi sarebbe molto gradita la vostra presenza.
Cordialmente,
J. J. Freezer
Anche se avrebbe voluto stracciare l'invito, Karoth si propose di andare alla festa: dopo tanti anni avrebbe reincontrato Freezer, vecchia conoscenza di suo padre.
 
«Ciao, Freezer» aveva detto Bardack alzando il mento quando l'altro entrò: i vestiti viola ed eleganti di Freezer stonavano con tutto l'ambiente circostante, ma il rampollo del ricco Cold parve ignorarlo.
«Stamattina hai arrestato un mio uomo, un tale di nome Appule, giusto?» chiese.
«Le notizie corrono veloci in questo paese» disse Toma ridacchiando.
«È in quella cella là» disse Bardack indicando Appule, arrestato per aver tentato di uccidere il rivale in affari di Cold.
«Ho parlato personalmente con il signor Vegeta e abbiamo sistemato ogni cosa, quanto sarebbe la cauzione?».
Bardack borbottò la cifra e Freezer pagò: appena lui e Appule furono liberi, Bardack si calò il cappello sugli occhi ed emise un sospiro.
«Credi che sia stato Freezer a ordinargli di far fuori Vegeta, vero?» chiese Toma e Bardack annuì.
Il giorno dopo, la famiglia Vegeta fu ritrovata uccisa in casa.
 
L'allegra musica di un'orchestra fece capire a Goku di aver raggiunto la propria meta: smontò da Shenron e lo legò ad un albero, si riassettò il vestito buono che Junior gli aveva prestato e fece il suo ingresso nella villa di Freezer: appena vide Goku, Dodoria gli lanciò un'occhiata sprezzante e tornò a conversare con un gruppo di ospiti.
«Devo presumere che voi siate Karoth Son, vero?» disse Freezer con voce neutra: si fermò a un metro da Goku, il quale fece un mezzo sorrisetto.
«Vedo che tutti i quattrini sono vostri, ora che vostro padre Cold è morto».
«Infatti».
«Dicono che ora siete anche il sindaco di questo paese».
«Già» mormorò Freezer toccandosi il mento: «Zarbon mi ha raccontato della vostra disavventura con Dodoria».
Goku si voltò verso Zarbon, impegnato a chiacchierare con una graziosa ballerina: «Gli ho solo ricordato che è buona educazione pagare il conto».
«Dodoria è un idiota, non capisco come Zarbon si sia scelto un uomo simile come vice sceriffo» disse Freezer scuotendo la testa.
«Già, non credo che ne fanno più di vice sceriffi come James Toma, se lo ricorda, vero?».
Freezer fissò gelidamente Goku negli occhi, poi ostentò un sorriso forzato e chiese: «Quali affari vi portano qui, signor Son?».
«Ho il compito di spedire in prigione un gruppo di banditi che si dà da fare qui nei dintorni».
«Vi garantisco che Zarbon e Dodoria vi aiuteranno nella cattura di questi criminali» disse Freezer, poi gli si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò: «E spero vivamente che non seguiate le orme di vostro padre Bardack, se sapete cosa intendo».
Goku serrò i pugni mentre Freezer tornava ai suoi ospiti, poi il Son decise di andarsene dalla festa.

Note dell'Autrice
Buongiorno a tutti/e, come state? Bene, vero?
E ora che abbiamo conosciuto il malefico farabutto l'antagonista di questa storia, vi do appuntamento a domenica prossima.
Bye bye,
Triz

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Capitolo 4
*** La banda di Genew ***


Capitolo 4
La banda di Genew
«Papà, è vero che hanno ucciso i Vegeta?».
Bardack guardò negli occhi il suo primogenito Radish senza dire una parola: sapeva quanto lui fosse attaccato al primogenito dei Vegeta e poteva scommetterci che, tra tutti i ragazzi del paese, lui sarebbe stato il più dispiaciuto per la sua morte.
«Purtroppo sì, Radish».
Radish abbassò gli occhi, poi li rialzò e mostrò un'espressione furiosa sul viso: «È stato Freezer, non è vero? Tutti qui sanno che voleva togliersi di mezzo i Vegeta, ma nessuno ha mosso un dito per fermarlo» ringhiò.
«Radish...».
«Neanche tu hai fatto niente! Avresti potuto mettere in guardia Vegeta, andare con Toma a sorvegliare la casa, mandare me e Karoth a controllare Freezer e invece...».
«Radish, smettila!» ordinò secco suo padre battendo il pugno contro il muro e interrompendo la conversazione.
 
A Karoth fece uno stranissimo effetto rivedere il vecchio Appule proprio mentre stava slegando Shenron per andare di nuovo a Paoz: l'uomo gli fece cenno di aspettare e, guardandosi intorno in modo circospetto, si avvicinò al Son con la chiara intenzione di parlargli.
«Non serve che andate a Paoz per quei banditi» mormorò: «So parecchie cose sul loro conto».
«Davvero?».
«Sì, ma preferirei non dirlo qui dove tutti possono sentirci. Venite tra un'ora nella radura fuori paese, vi aspetto lì».
«Contateci» rispose Goku facendo l'occhiolino, poi legò al palo Shenron e ritornò dentro la locanda.
«Ottimo lavoro, Appule, come sempre» mormorò Dodoria dando una pacca sulla spalla al vecchio ed entrambi sorrisero maligni.
 
Il rumore degli zoccoli di Shenron fu il solo suono che si udì nella radura lontana da Dragon Town: Goku si girò da ogni parte, ma del vecchio Appule non c'era alcuna traccia.
«Eccolo qui, il ficcanaso» disse una voce maschile e Goku si voltò verso colui che aveva parlato: aveva la pelle scottata dal sole, i capelli biondo chiaro lunghi fino alla schiena ed era in compagnia di un uomo dagli occhi verdi e con i capelli sfumati di blu.
«Gis, Barter, mi raccomando, sparategli se scappa» gridò un'altra voce e Goku si ritrovò circondato anche da altri tre uomini: uno era grosso e muscoloso e aveva i capelli rossi; un altro era piccolo, grassottello e masticava uno stuzzicadenti; quello che sembrava il capo del gruppo impugnava un fucile sul dorso di un cavallo nero, fissando beffardo Karoth con gli occhi viola.
Quella era banda di Genew, il gruppo di banditi di cui Goku era in cerca.

Note dell'Autrice
Buondì,
lo so, avevo detto che aggiornavo domenica, ma dato che comunque oggi dovevo aggiornare una raccolta ho pensato "Ehi, perché non portare avanti la long fic, già che ci sono?".
Lasciamo perdere questo sproloquio, visto che il nostro adorato eroe è leggermente nei casini. Ne uscirà incolume? Lo scoprirete domenica.
Alla prossima,
Triz

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Capitolo 5
*** Un misterioso cavaliere ***


Capitolo 5
Un misterioso cavaliere
«Maledizione, era una trappola!» esclamò Goku cercando una via d'uscita da quella situazione e dandosi mentalmente dello stupido: fece per afferrare la pistola appesa al cinturone, ma Genew, Rekoom e Gis gli puntarono i fucili alla mano.
«Io non lo farei, se fossi in te, eh eh!» rise Guldo sputando via lo stuzzicadenti e Goku fu costretto a consegnargli il cinturone: «Questo lo prendo io, capo» aggiunse soppesando la pistola.
«Piglia quello che vuoi» rispose Genew mirando al petto di Goku con la lingua fra i denti: «Di' le tue ultime preghiere, Karoth Son» ringhiò.
Uno sparo echeggiò nella radura, ma non partì dal fucile di Genew: un proiettile aveva preso Guldo dritto alla schiena, uccidendolo sul colpo.
«Ma che...?».
I rimanenti membri della banda si sparpagliarono confusi e Goku ne approfittò per saltare giù da cavallo e riprendersi il cinturone: quando si rialzò dal cadavere di Guldo, vide colui che lo aveva salvato mirare nuovamente alla banda. Il cavaliere aveva una bandana nera che gli copriva la bocca e il grande cappello anch'esso nero che gli arrivava sulla fronte: i vestiti scuri erano sporchi di polvere e tra le mani aveva ancora il fucile con cui aveva ucciso Guldo.
Il cavaliere sparò ancora e colpì il bandito di nome Gis alla spalla: questi cadde da cavallo urlando e gli altri tre fuggirono. Goku prese la mira per sparare agli altri, ma erano già molto lontani.
«Ehi, amico, ti ringra...» fece Goku, ma il cavaliere sconosciuto stava già correndo con il suo cavallo nero verso Dragon Town.
 
Con il cadavere di Guldo sopra un cavallo e Gis legato e imbavagliato su un altro, Goku fece il suo ingresso a Dragon Town e si fermò davanti all'ufficio dello sceriffo: «Buongiorno, Zarbon, ho due regali per te!» esclamò indicando con il pollice i due gentiluomini.
Alla vista dei due membri della banda di Genew, Zarbon sgranò gli occhi stupito e gettò una impercettibile occhiataccia al suo vice, mentre Goku sventolava i due volantini con scritto WANTED e Mr. Crilin, il becchino del paese, prendeva le misure di Guldo: «Se non vi dispiace, rimarrò ancora finché non avrò catturato gli altri tre».
«Ah, ok».
«E non impiccatelo subito, voglio interrogarlo su dove si trova il loro covo» aggiunse indicando Gis, che lo guardava spaventato mentre Dodoria lo portava in cella.
«D'accordo».
Goku fece per dire allo sceriffo del cavaliere che lo aveva aiutato, ma forse le orecchie di Junior erano le più adatte per sentirne parlare.
 
«E bravo Goku, hai incontrato Black, vero?» rise il vecchio Muten, assiduo frequentatore della locanda di Junior, quando Karoth raccontò al barista del cavaliere che lo aveva aiutato contro la banda di Genew. Goku si stava gustando la zuppa di piselli e Dende, chino sui libri, origliava la conversazione.
«Di chi stai parlando, vecchio?»
«Black è uno che ha sventato gran parte degli assalti della banda di Genew» rispose Muten con occhi sognanti: «Nessuno sa chi sia, ma sono convinti tutti che sarà lui a liberarci da Freezer e dai suoi tirapiedi» aggiunse.
«Bevi il tuo bicchiere, vecchio» sbottò acido Junior: «Smettila di riempire la testa di Dende di idiozie. E tu torna a studiare» aggiunse rivolto al figlio e Dende riprese a studiare più seriamente.
 
«Dodoria, sei un fottuto imbecille!» urlò Freezer nel candido ufficio situato nella propria villa. Zarbon era seduto su una sedia a braccia conserte, mentre Dodoria e Appule erano in piedi, a testa bassa e con il cappello stropicciato tra le mani.
«Signor Freezer...».
«Signor Freezer un cazzo, Dodoria!» urlava il sindaco di Dragon Town, sul punto di esplodere dall'ira: «Era un lavoro semplice, ricordi? Dovevi uccidere Karoth Son e far sparire il corpo! E voi due cosa fate? Chiamate la banda di Genew e fallite pure!».
«Signore...».
«E ringrazia Zarbon che ha strangolato Gis in prigione, quello avrebbe potuto sputtanarci in qualunque minuto!».
«Signor Freezer, se mi lascia tentare, avrete la sua testa entro la settimana» disse Appule sperando di calmarlo.
«La sua testa, eh?» ripeté Freezer alzandosi di scatto dalla scrivania: Appule non riuscì ad aprire bocca per replicare che Freezer aprì un cassetto, estrasse la pistola bianca e gli sparò un colpo secco al cuore.
«Nella tua immane stupidità, Dodoria, vedi di far sparire quel cadavere» ordinò Freezer rimettendo la pistola a posto e abbandonandosi sulla poltrona esausto.
Quando Dodoria si caricò il corpo di Appule e uscì, Zarbon si alzò dalla sedia e si avvicinò al suo capo: «Sai cosa mi piaceva fare da giovane, Zarbon?» mormorò Freezer massaggiandosi la fronte.
Zarbon fece spallucce e Freezer continuò: «Prendevo un paio di amici, ci vestivamo di scuro, ci coprivamo la faccia e portavamo scompiglio tra gli zotici che coltivavano le terre di mio padre».
Freezer e Zarbon si guardarono negli occhi in uno sguardo di intesa e sorrisero.

Note dell'Autrice
Ciao,
avete visto che Goku si è salvato? Credevate che lo facevo morire, eh?
Ora un nuovo e misterioso personaggio si profila all'orizzonte, ch sarà mai questo Black?
Ci vediamo domenica prossima,
Triz

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Capitolo 6
*** L'assalto a Dragon Town ***


Capitolo 6
L'assalto a Dragon Town
Karoth seppe della morte di Gis il mattino successivo appena sveglio, ma la notizia non lo preoccupò più del dovuto: la morte di quel criminale era avvenuta a due passi dalla scrivania dello sceriffo, quindi in qualche modo Freezer era invischiato con quella banda.
«Beh, non è cambiato affatto» mormorò ripensando con una certa tristezza alla famiglia Vegeta e, per associazione di idee, pensò a suo fratello Radish: «Devo scrivergli, non gli ho fatto più sapere niente di me, dopo il telegramma» aggiunse alzandosi e andò a bussare alla camera di Dende per chiedergli la carta e la penna.
 
Quando Bardack era arrabbiato, Toma si limitava ad ascoltare i suoi sfoghi e ad annuire. Quando invece Bardack era altamente incazzato, Toma era costretto a seguirlo mentre lui andava a sparare agli avvoltoi fuori paese.
«La cosa che più mi manda in bestia è che Radish ha ragione!» esclamava gettando la pistola e caricando il fucile: «Avevo il potere di impedire che i Vegeta fossero uccisi, e invece cosa faccio? Permetto a quella carogna di pagare la cauzione!».
Toma decise di fermarlo, ma ci pensò il fucile a fermare lo sfogo di Bardack finendo i suoi colpi: «Toma, d'ora in poi staremo attaccati a Freezer, così alla prima stronzata che fa lo mando alla forca, quant'è vero che io mi chiamo Bardack Son!» urlò, poi fece un profondo respiro per calmarsi e, insieme all'amico, tornò a Dragon Town.
 
Junior era così di malumore quella sera che, se Goku gli avesse chiesto di preparargli la cena, lo avrebbe volentieri mandato a quel paese: aveva preso a pugni due clienti che avevano inutilmente tentato di andarsene senza pagare, aveva litigato con il figlio Dende e, ciliegina sulla torta, aveva una forte emicrania.
Si sedette su una sedia accanto al camino spento e, dopo aver constatato che aveva bisogno di pulizia, prese a massaggiarsi le tempie: un colpo di pistola lo fece sobbalzare e imprecò quando ne udì degli altri, ma appena sentì le urla di gente nel panico andò dietro al bancone, prese il fucile e uscì.
Karoth fece appena in tempo a prendere pistola e munizioni e a scendere di sotto, quando vide gli artefici del casino che stava scoppiando: era un gruppo di sei persone a volto coperto che sparava all'impazzata sulle case e in mezzo alle persone che stavano scappando impaurite.
«Eccolo!» ringhiò uno di loro puntando la pistola verso Goku e Junior lo strattonò verso di sé, salvandogli la vita.
«Grazie, Junior».
«Tsk!» rispose lui prima di sparare i due colpi del fucile verso il gruppo, poi si barricò dietro la porta della locanda e caricò l'arma.
Un nuovo sparo riecheggiò seguito da urla di gioia, Goku e Junior si guardarono perplessi e uscirono, vedendo il cavaliere chiamato Black con la pistola in mano inginocchiato sul tetto di una casa vicina: uno dell gruppo era caduto a terra morto e quello che sembrava il capo sparò due volte.
«Beh, io non me ne sto qua impalato» disse Goku mettendo mano alla pistola e sparando, mentre anche gli altri abitanti seguivano il suo esempio: «Donna, prendi la pistola!» ordinò il farmacista Iamko a sua moglie Bulma.
«Quale delle due?».
«Entrambe».
La donna corse dentro e come lei anche molti entrarono in casa per cacciare con la forza i banditi: nel nuovo scontro a fuoco, altri due rimasero uccisi e i superstiti scapparono. Goku notò, con una certa amarezza, che Black era di nuovo sparito.
«Vediamo chi sono» mormorò avvicinandosi ai cadaveri con Crilin mentre gli abitanti del paese esultavano per la vittoria: scoprendo i loro volti, vide che si trattavano di Zarbon, Dodoria e Reekom, il componente della banda di Genew.
«L-lo sceriffo?» domandò sbalordito Crilin tirando fuori di tasca il metro a nastro.
«Come sospettavo» mormorò Goku ritornando nella locanda.
 
«Dannazione» imprecò Freezer quando bussarono alla porta di casa e andò ad aprire, ritrovandosi di fronte Goku: «Chi non muore si rivede, eh?» disse il cacciatore di taglie, a mo' di saluto.
«Era una battuta, forse?».
Goku sorrise e Freezer sibilò: «Se sei venuto a rompere, non è aria».
«So che ci sei tu dietro la banda di Genew e all'assalto di stasera».
«Hai prove? Io direi di no».
«Stasera Zarbon e Dodoria sono stati uccisi mentre attaccavano il paese» ringhiò il figlio di Bardack: «E so anche che sei stato tu a uccidere mio padre e Toma» aggiunse, fuori di sé dalla collera.
«E come lo sai? Mi hai visto, forse?» rise Freezer guardandolo dritto negli occhi.
«Sì, ero nascosto».
A quella rivelazione, il sorrisetto beffardo di Freezer scomparve.

Note dell'Autrice
Salve a tutti,
la storia è al culmine, come vedete. A quanto sembra l'assalto non è andato bene e Freezer si è lasciato dietro un testimone anni e anni prima, cosa accadrà ora?
Approfitto di questo angolo per ringraziare SAA89 che ha recensito lo scorso capitolo e ora segue la mia storia.
A domenica prossima,
Triz

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Capitolo 7
*** Che cosa accadde quando fu ucciso Bardack Son ***


Capitolo 7
Che cosa accadde quando fu ucciso Bardack Son
«Allora, Toma? Nulla di nuovo?».
Il suo vice scosse la testa abbandonandosi sulla scrivania e Bardack sbuffò: Toma era di ritorno dal posto di guardia davanti alla villa di Cold e gli unici movimenti erano dei vari uomini d'affari che andavano e venivano per parlare con il padre di Freezer. Nell'ufficio entrò Karoth, che aveva appena ritirato gli stivali nuovi del padre, che si alzò e andò alla finestra.
«Ehi Goku, come stai?» chiese gioviale Toma spettinando i capelli del ragazzo.
«Benissimo, gra...».
«Karoth, nasconditi nell'armadio» ordinò Bardack con un tono allarmato.
«Papà, che succede?».
«Obbedisci!».
Karoth girò gli occhi verso l'armadio delle scope e vi si nascose, lasciando un piccolo spiraglio per vedere cosa succedeva: quando il giovane fu al sicuro, Freezer entrò e puntò la pistola contro Bardack.
«Maledetto ficcanaso, ti farò smettere di infastidirmi» ringhiò.
«Ehi, tu...».
Due colpi di pistola e Karoth trattenne il fiato, mentre il corpo di Toma cadeva a terra pesantemente: «Ma sei impazzito? Io ti...» cominciò Bardack, ma Freezer lo interruppe svuotando la pistola contro di lui. All'ultimo colpo, rise glacialmente e uscì soddisfatto dall'ufficio dello sceriffo.
Tremando come una foglia, Goku uscì dall'armadio: scavalcò il corpo di Toma e rimase per un pezzo a fissare gli occhi senza vita del padre, mentre il sangue gli macchiava le scarpe. Prima di poterlo pensare, il ragazzo uscì veloce come una scheggia e si mise a correre, incurante delle impronte di sangue che si lasciava dietro assieme agli sguardi attoniti dei passanti.
A casa, scavalcò il recinto proprio mentre Radish usciva di casa: «Santo Kaio, Goku, che ti prende?» chiese quando vide gli occhi stralunati del fratello minore.
«Papà...Toma...morti» ebbe il tempo di farfugliare prima di svenire in braccio a Radish.


«Mi hai visto, mh?» disse Freezer al Goku adulto: «E non ti piacerebbe vendicarlo? Ne va del tuo onore, tuo padre ci teneva, sai?».
«Vedi di sciaquarti la bocca prima di parlare di mio padre» sibilò a denti stretti.
«Comunque sia, so che se qualcuno ti deve uccidere, quello sono io» disse Freezer: «Risolviamo questa cosa in un duello».
Goku se ne andò senza dire una parola, salì a cavallo e tornò alla locanda: «Domani a mezzogiorno sulla piazza, ti aspetterò, Karoth Son!» gli gridò dietro Freezer.

Radish non amava i duelli, perciò Goku si fece promettere da Dende di mandargli un telegramma a scontro finito. L'indomani alle undici e quarantasette, Karoth si avviò verso la piazza, mentre Junior rimaneva nella locanda: «Buona fortuna» gli aveva augurato prima di lasciarlo andare.
Freezer aspettava silenzioso con le mani sul cinturone di cuoio, a cui era appesa la sua pistola bianca: dal completo bianco che aveva indosso uno avrebbe pensato che stesse andando in chiesa, mica a un duello con Karoth, che si mise di fronte a lui.
«Presto sarà tutto finito, eh eh!» rise Freezer, mentre entrambi attendevano che scoccasse mezzogiorno: la piazza si riempiva di silenziosi spettatori e il vecchio Muten intravide un'ombra apparire sul tetto di una casa.
«Dovresti smetterla di bere» lo rimproverò Crilin quando il vecchio raccontò ciò che aveva visto.
Erano le undici e cinquantanove.
«Manca un minuto, Karoth Son, spero che tu abbia raccomandato la tua anima a Kaio» disse Freezer.
A mezzogiorno i due pistoleri estrassero le pistole e spararono nello stesso momento: tutti trattennero il fiato e una donna si coprì gli occhi quando la pistola di Goku gli cadde di mano.
«Merda!» imprecò tenendo la mano destra, ferita e sanguinante.
«E ora non sbaglierò» sussurrò Freezer mirando al petto del figlio di Bardack.
Tre colpi echeggiarono nella piazza e la pistola cadde dalle mani di Freezer con un piccolo tonfo: a occhi spalancati e perdendo sangue dal torace, il sindaco di Dragon Town rimase in piedi per due secondi, poi crollò a terra morto. E Karoth non aveva neanche fatto in tempo a prendere la pistola!
«Guardate, c'è Black!» esclamò Muten indicando lo stesso tetto di prima e Goku lo vide poco prima che il misterioso cavaliere si eclissasse.


Note dell'Autrice
Buongiorno!
Manca poco alla fine, ormai. Il farabutto Freezer è passato a miglior vita e Black è di nuovo apparso, e ora?
A domenica prossima,
Triz

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Capitolo 8
*** La vera identità di Black ***


Capitolo 8
La vera identità di Black
Dopo essere sfuggito alla folla festosa e dopo che Crilin se ne andò con il cadavere di Freezer su un carretto, Goku era salito sul tetto della casa per trovare una minima traccia di Black: «Questo mistero deve finire» mormorò guardandosi intorno.
Un raggio di sole colpì una cosa facendola brillare e Goku raccolse una catenina da donna con una medaglietta dorata: «Black è una donna?» si chiese perplesso, poi vide una scritta incisa dietro il medaglione e sorrise.
Black non era una donna, eppure Goku aveva capito di chi si trattava.

«S-signor Freezer?» balbettò Eve di fronte al ricco figlio di Cold, per cui lavorava come domestica. Freezer ridacchiò sotto i baffi e si avvicinò alla giovane donna, poi le afferrò un polso.
«Cosa fa? Non ci provi o lo dirò a mio marito!» esclamò Eve intuendo le intenzioni di Freezer, ma questi estrasse la pistola.
«È la mia parola contro la tua» sussurrò lui puntandole l'arma addosso e avventandosi su Eve, mentre il figlio di sette anni della donna lo spiava impaurito da una finestra.


Junior non riuscì a trattenere il sorriso appena vide Goku fare ritorno alla locanda: ordinò a Dende di prendere le cose per medicargli la ferita alla mano, lo fece sedere e si fece raccontare per filo e per segno tutto il duello.
Fu Dende a occuparsi della ferita e Goku gemette solo un attimo. A fasciatura ultimata, Karoth disse: «'Alla mia Eve, Junior'».
Padre e figlio sgranarono gli occhi mentre Goku tirava fuori dalla tasca la collana che aveva trovato: «Credo che questa sia di tua madre, Dende» disse porgendo il gioiello al ragazzo.
«Dove l'hai trovata? Di che parli?» chiese Junior guardando prima il Son e poi suo figlio.
«Dende e Black sono la stessa persona, ecco di che parlo» rispose Goku sorridendo: «Ho trovato la collana sul tetto da cui Dende ha sparato a Freezer durante il duello».
Dende aveva gli occhi più spalancati che mai, mentre Goku riprendeva la parola: «Il ragazzo ha un'ottima mira, i miei complimenti!».
«Ma...ma...» farfugliò Junior, perdendo ogni sicurezza.
«Io odiavo Freezer, dopo quello che aveva fatto a mia madre» borbottò Dende con la voce roca: «Lei è morta di crepacuore per questo, lui si meritava la fine che ha fatto».
«E la banda di Genew?».
«Li ho visti entrare nella sua villa e avevo capito che lavoravano per lui» disse abbozzando un sorrisetto: «E quando ho visto il vecchio Appule con Dodoria, ho capito che avresti fatto una brutta fine se andavi fuori paese da solo».
Junior non sapeva cosa pensare e Dende si rimise la collana della madre come se nulla fosse accaduto: «Mi hai salvato la vita due volte, non ti ringrazierò mai abbastanza» disse Goku riconoscente.
«Figurati, è stato un piacere!».
Goku si alzò per mandare un telegramma al fratello e sull'uscio strizzò l'occhio a Dende.

Note dell'Autrice
Buongiornoooo!
Allora, non ve l'aspettavate, vero? Ora che l'identità di Black è svelata, cosa si fa? Si aspetta il capitolo finale!
A domenica prossima,
Triz

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Capitolo 9
*** La fine della storia ***


Capitolo 9
La fine della storia
«Sei proprio sicuro di voler partire?».
Goku sistemò la sella e Shenron sbuffò, poi si avvicinò a Junior e Dende, il quale lo aiutò a fissare le cose al cavallo: «Ora che Freezer è morto, mi piacerebbe restare, ma è da un pezzo che non vedo mio fratello».
«Ah, ok».
«Comunque tornerò appena nascerà mio nipote, non temete» si affrettò a dire Goku montando su Shenron, poi si rivolse a Dende: «Ho parlato con il vice sindaco, mi ha detto che, se lo desideri, puoi prendere tu il posto di sceriffo» disse lanciandogli la stella a cinque punte.
Dende afferrò il distintivo e lo ammirò con tanto d'occhi, mentre Goku riprendeva: «Sei la persona più adatta per questo compito, credimi».
Detto questo, il figlio di Bardack partì al galoppo da Dragon Town.
 

FINE
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Note dell'Autrice
Ciao,
la storia è finita, come potete vedere, e la tranquillità è tornata a Dragon Town.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito la storia.
Alla prossima,
Triz
 

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