our story - Hot & Cold

di Silvy08
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Two Children ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Aliea Academy ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - The Chaos ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Tears ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Fear of getting lost ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - A dark night ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - The End ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Two Children ***


Era una giornata afosa al Sun Garden. Tutti i bambini scorrazzavano felici per il parco dell'orfanotrofio. Tutti tranne uno. All'ombra di un vecchio albero c'era seduto un bambino con i capelli bianchi tutti scompigliati e gli occhi azzurri e profondi. Era un bambino molto strano, era raro vedere un bambino con un'espressione così fredda, forse era proprio per quello che rimaneva sempre solo: quel suo sguardo strano provocava timore negli altri bambini.
 
Proprio durante una di quelle giornate afose successe l'evento che sconvolse la vita del bambino dai capelli bianchi. Quel giorno arrivò un nuovo bambino all'orfanotrofio, reduce della morte dei suoi genitori. Il nuovo bimbo attirò subito l'attenzione dell'albino. Nonostante la tragedia che lo aveva colpito era un bambino molto solare. Aveva i capelli rossi e uno strano ciuffo in testa. L'albino scoppiò quasi a ridere alla vista di quei capelli, gli ricordavano molto un tulipano.
Appena il rosso entrò nel parco si diresse subito nella direzione del bambino solitario. Il bimbo solitario non capiva il perché il bimbo gli si stesse avvicinando, in lui non c'era certo nulla di interessante!
-Hey tu!!- disse il rosso una volta avvicinatosi con il dito puntato verso di lui.
L'albino alzò appena la testa.
-Cosa ci trovi di tanto divertente in me?- il bambino sembrava un po' offeso.
-Io?-
-Si proprio tu!! Ti ho visto che eri li a sghignazzartela! Non fare l'innocente!-
Non era la prima volta che il bimbo se la rideva per i fatti suoi, ma nessuno sembrava mai farci caso, questo strano bambino era il primo che si accorgeva di una sua risata.
-No, niente. Solo che i tuoi capelli assomigliano tanto ad un tulipano- disse l'albino indicando i capelli del rosso.
-Hey!!! Guarda, ghiacciolino, che questa è una fiamma!!!-il rosso sembrava punto nell'orgoglio.
-Ghiacciolino??- per quale assurdo motivo lo aveva chiamato così.
-Hai un'espressione così fredda che sembri un ghiacciolo!!- si giustificò il rosso -ah, comunque il mio nome è Nagumo Haruya. Il tuo invece ghiacciolino?-
-Hey! Non chiamarmi più ghiacciolino!! Io mi chiamo Suzuno Fuusuke-
Fu così che il piccolo bimbo solitario ebbe il suo primo amico. Non sapeva certo che sarebbe diventato il suo migliore amico. Ma ancora tante cose dovevano avvenire...

***



Angolo dell'autrice:
Salve gente!! Questa è la mia primissa fanfiction! Ho scitto una BanGaze perché io amo questi due insieme.
La storia dovrebbe durare circa quattro capitoli, non di più. I prossimi capitoli saranno sicuramente più interessanti di questo (che posso ammettere che è alquanto noioso, ma mi serviva per iniziare la storia XD).  Spero che qualcuno la apprezzi!!
Un bacio Silvy

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Aliea Academy ***


Il primo giorno all'Aliea. Quel posto avrebbe cambiato completamente i due ragazzi che ignari stavano entrando per la prima volta in quel luogo. Erano entrambi molto euforici, anche se ancora non sapevano cosa aspettarsi.
-Benvenuti- la voce di Kira Seijirou echeggiò in tutta la stanza.
Appena Nagumo vide quel basso e buffo signore si trattenne a stento da una fragorosa e poco rispettosa risata. Suzuno tirò una gomitata all'amico che in breve si ricompose.
-Siete qui perché ho intenzione di creare le cinque squadre di calcio più forti del mondo. Ho visto il vostro potenziale e siete molto bravi. Ma per fare questo dovrete seguire le nostre regole, sottoporvi a trattamenti e allenamenti speciali e fingervi alieni, in modo che il mio piano possa funzionare a pieno.-
-Cosa?? Ahahah!! Fingersi degli alieni!! Ahahah- il rosso non fece nulla questa volta per trattenere le risate, ed effettivamente anche a Suzuno la situazione sembrava un po' ridicola.
-Bene- continuò Seijirou ignorando Haruya con continuava a ridere -le cinque squadre saranno: La Gemini Storm, la Epsilon, la Diamond Dust, la Prominence e la Genesis. In questo momento ho già formato la Genesis, che sarà capeggiata da Gran-.
Lentamente entrò nella stanza una quarta figura. I due ragazzi lo riconobbero subito.
-Hiroto!- esclamò l'albino che cominciava a preoccuparsi: Hiroto era totalmente diverso da come lo aveva visto l'ultima volta all'orfanotrofio, era più magro e sciupato, con una capigliatura strana e una divisa altrettanto strana.
Al contrario a Nagumo la situazione sembrava sempre più ridicola.
-Ahahah. Non dica che anche noi dovremo indossare quelle divise!! Pfftt!!!-
Fuusuke gli lanciò un'occhiata per cercare di calmare l'amico, ma inutilmente, il rosso si stava rotolando dalle risate senza cercare di darsi un contegno.
-No, non indosserete quella divisa. Anche perché siete già stati assegnati e non sarete nella Genesis- disse in tutta calma Seijirou come se nemmeno si accorgesse di Nagumo.
-E potremmo sapere in quale squadra ci ha assegnati?-
-Ah no Fuusuke, forse non ve lo avevo ancora detto, ma non siete nella stessa squadra-  aggiunse il basso signore con un filo di sadismo nella voce e un ghigno stampato in faccia.
All'istante i due ragazzi si guardarono, non erano mai stati separati fin da piccoli, erano sempre stati insieme. Come avrebbero fatto? Dopotutto, anche se nessuno dei due l'avrebbe mai ammesso si volevano bene. Certo litigavano spesso, ma per loro era solo un modo di dialogare, i loro litigi non li portava mai ad odiarsi, anzi li univano ancora di più.
-Tu Fuusuke sarai il capitano della Diamond Dust. Tu, invece, Haruya sarai il capitano della Prominence. I componenti di diverse squadre avranno ciascuno una loro area del dormitorio ed è proibito andare in un'area diversa dalla propria. Vi vedrete solo durante gli allenamenti, come rivali. In più cambieranno anche i vostri nomi, avrete dei nomi da alieni. Proprio come per Gran. Non dovrete mai più rivolgervi tra di voi con i vostri nomi umani. Capito?-
-Ma che assurdità è mai questa?- il rosso non poteva credere a quello che Kira stava dicendo -Dai Fuusuke, diglielo anche tu che sono tutte assurdità!-
Ma l'albino non rispose, era troppo preoccupato: non voleva perdere l'unico amico che aveva, il migliore amico che aveva potuto desiderare..
-Queste sono le regole. Su questo non si discute. Gran accompagnali alle loro stanze-  Il rosso accanto a Seijirou si affiancò ai due ragazzi e gli fece cenno di seguirli.
-Ah, un ultima cosa- aggiunse il basso signore mentre stavano per uscire -i vostri nomi saranno rispettivamente Burn e Gazel- disse indicando prima Nagumo e poi Suzuno.
L'albino capì solo metà della frase. Nella sua testa echeggiavano ancora le parole che più lo avevano colpito: "Vi vedrete solo durante gli allenamenti, come rivali."
***



Angolo dell'autrice:
Fortunatamente sono riuscita ad aggiornare già oggi. Ho deciso di spezzare questo capitolo dal successivo, quindi forse la storia si allungerà qualche capitolo, ma non troppo, tranquilli XD
Scusate eventuali errori. Fatemi sapere cosa ne pensate (spero non sia una schifezza)
Un bacio, Silvy
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - The Chaos ***


NOTE: la prima parte è un piccolo flashback sui due protagonisti. Le parti in grassetto le ho prese da un episodio di Inazuma Eleven. Spero che il capitolo vi piaccia.





La loro prima partita a calcio.. ancora se la ricordavano bene entrambi..
-Bene. Io scelgo Fuusuke- esclamò tutto allegro il bimbo dagli strani capelli rossi che stava scegliendo i membri della sua squadra. Avevano deciso di fare una partita a calcio e Hiroto e Haruya erano stati scelti come capitani. Più che essere stato scelto Nagumo aveva costretto gli altri bambini a sceglierlo promettendogli in cambio alcune caramelle.
-Ma io non voglio essere in squadra con te tulipano- esclamò in tutta calma l'albino.
Il rosso non si scompose più di tanto, già sapeva che l'amico avrebbe detto così.
-Beh, ma io sono il capitano e io ti ho scelto. Quindi sei nella mia squadra- il suo tono non ammetteva repliche, così l'albino si avvicinò a Nagumo.
-Sapevo che ne saresti stato felice- dichiarò Haruya con un ghigno mettendogli una mano sulla spalla.
L'unica risposta di Fuusuke fu un sonoro sbuffo accompagnato da un'occhiata al "capitano".
Dopo qualche minuto che la partita era iniziata tutti rimasero bloccati a fissare la coppia d'attacco formata da Haruya e Fuusuke, non tanto per la loro bravura, certo erano bravi ma rimanevano comunque bambini quindi le loro doti non erano esattamente lodevoli, ma tutti rimasero stupiti dalla perfetta intesa che c'era tra i due. Si capivano al volo, sapevano senza guardare dove si trovava l'altro e come lanciare la palla in modo che l'altro potesse riceverla nei migliori dei modi, come se giocassero insieme da anni. Come se conoscessero tutto l'uno dell'altro. Insieme riuscirono a segnare diversi goal. A partire da quel giorno i due erano sempre in squadra insieme, e Fuusuke non protestava più quando Haruya lo chiamava in squadra, ma sul suo volto si poteva scorgere un mezzo sorriso..
 
***
 
Gazel era appena tornato dalla partita contro la Raimon, aveva pareggiato e non poteva accettarlo. Ma non lo dava a vedere, ormai lui, Suzuno Fuusuke, era diventato Gazel, il ragazzo freddo e senza emozioni che non si alterava mai e in nessun caso. Erano passati due anni da quando entrò per la prima volta in quella "scuola". Quel posto lo aveva cambiato, ma quello che più lo aveva fatto soffrire era il fatto che anche il suo migliore amico fosse cambiato. Burn era diventato arrogante e presuntuoso, con tutti, Gazel compreso. Certo anche da giovane era così, ma lo era in modo positivo, ora invece non si faceva scrupoli a screditare gli altri.
Per di più tra di loro era nata una sorta di rivalità, si odiavano quasi. Tutti all'Aliea erano convinti che i due non si potessero sopportare, nessuno sapeva della profonda amicizia che li legava, ma questa amicizia sarebbe durata ancora a lungo?
Gazel non faceva che pensarci ogni istante, pensava a Burn, pensava al suo Haruya, quello buono e sincero, non a quello sadico e perfido. Ormai si era reso conto che loro erano i cattivi, ma ormai era troppo tardi. Se solo fosse potuto tornare indietro..
-Gazel- la voce calma di Lionne lo risvegliò dai suoi pensieri. Lui la guardò in segno che la stava ascoltando.
-Chiedono di te nella sala del consiglio-
Sicuramente era Gran pronto a sgridarlo per il suo fallimento. Ma appena entrò rimase sorpreso: non c'era il capitino della Genesis. C'era Burn. Era li in piedi e lo aspettava. Da quanto tempo..voleva correre verso di lui e abbracciarlo anche se era contro le regole. Ma sapeva che Burn lo avrebbe respinto subito con fare sprezzante, ormai lui si era completamente immedesimato nella parte dell'alieno e si era completamente scordato di Gazelle. Lui, che il primo giorno se la rideva alla sola idea di fingersi alieni.
-Burn- l'albino riuscì a dire solo il suo nome. Ma lo disse con un tono troppo pieno di emozioni. Un tono che non usava da due anni, proprio perché doveva tenere nascoste le sue emozioni. Ma in quel momento con lui non c'era riuscito.
-Hai sentito Gazel?- La sua voce, invece, era sempre la solita. Quella dell'arrogante alieno.
-Si, sembra proprio che la squadra favorita sia la Genesis-
-Ma io questo non lo permetterò!- urlò Burn in tutta risposta. Il rosso era fuori di se dalla rabbia, Gazel era da moltissimo che non lo vedeva così, negli ultimi due anni lo aveva visto solo con quel sorriso beffardo in volto. -La Genesis non può essere considerata migliore di noi! E tutto questo a causa del tuo pareggio! Ti rendi conto di quello che hai fatto?-
Ecco il vero motivo per cui era li, anche lui voleva sgridarlo per il suo pareggio. Gli avrebbe risposto come il suo solito,  in modo freddo e distaccato. Lui, Gazel, non si sarebbe arrabbiato.
-Il pareggio è stato un incidente di percorso, è successo perché mi stavo divertendo a vederli soffrire in quel modo- sapeva benissimo che le sue parole non avevano senso, ma aveva colpito nel segno. Burn rimase interdetto per qualche momento come se non avesse ben capito. Forse gli aveva dato fastidio il comportamento freddo dell'albino davanti ad ogni situazione, anche davanti ad una situazione che avrebbe dovuto farlo infuriare.
-Ma che dici?! Questa cosa non ti fa andare su tutte le furie?- Burn si era calmato, non stava più urlando. Il suo sorriso era tornato.
-Come ho detto è stato un incidente di percorso- Certo che sono arrabbiato, ma non posso dimostrarlo, come non posso dimostrare la mia preoccupazione per te, per noi due, come non posso parlarti del mio..
-Io non mi farò gettare nel fango- il tono del rosso era risoluto, proprio come quello del vero Haruya che Gazel conosceva bene. -Perciò noi due dovremo riuscire a dimostrare che la Genesis non è la migliore tra le nostre squadre-
Cosa? Allora Burn non lo aveva fatto chiamare solo per sgridarlo, quella testa calda aveva in mente qualcosa.
-Interessante. Bene allora puoi contare su di me- nemmeno Gazel accettava che Gran fosse stato scelto. Non accettava di essere considerato più debole di lui. Questa sarebbe stata un'occasione perfetta per ribaltare le parti. Inoltre sarebbe stata un'occasione per stare insieme al suo migliore amico, ma questo non lo avrebbe mai ammesso.
-Ci faremo valere e poi ci prenderemo gli onori che vogliono dare alla Genesis- continuò il rosso.
-E poi, inoltre, la faremo pagare a tutti coloro che hanno fatto andare all'aria i piani perfetti che avevamo in mente-
Una stretta di mano suggellò il loro accordo seguito da una promessa fatta all'unisono
-Metteremo in atto il nostro piano e avremo ciò che ci spetta-
 
Così si formò la Chaos. Fu l'unione tra ghiaccio e fuoco. Tra Diamond Dust e Prominence. Tra Gazel e Burn. Tra Fuusuke e Haruya.
***



Angolo dell'autrice: 
Ringrazio moltissimo AkuraKuroNeko per le due recensioni che per me sono state di grande supporto. Per questo ho deciso di inserire il piccolo flascback iniziale.
Spero sia riuscito bene. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio, Silvy 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Tears ***


NOTE: come nel precedente capitolo la parte iniziale è un piccolo flashback. Buona lettura.



Nagumo se la ricordava ancora così bene la prima volta..

Ormai per i due bambini il calcio era diventata una passione, ogni pomeriggio si trovavano con gli altri dell'orfanotrofio per giocare insieme.
Quel pomeriggio come sempre si erano divisi in squadre e come sempre Fuusuke e Haruya erano in squadra insieme.
In quel momento la palla ce l'aveva un bimbo dai capelli biondi di nome Shigeto Atsuishi, quello che poi sarebbe diventato Heat , centrocampista della Prominenece. Era uno dei bambini più affezionati a Haruya e ai tempi non era molto bravo a giocare, era molto maldestro, ma adorava giocare a calcio quindi si impegnava sempre con tutto se stesso.
-Fuusuke prendi- urlò il bimbo calciando la palla intenzionato a passarla a Suzuno. Purtroppo la palla non prese esattamente la direzione voluta da Atsuishi e andò verso Haruya che stava scattando per il campo per preparare l'azione di attacco insieme all'albino, quindi distratto com'era non riuscì ad evitare la palla che finì dritta in testa al rosso.
Tutti si fermarono a fissare la scena preoccupati, non tanto per la salute di Nagumo ma più per la sua reazione. Tanto che il piccolo Shigeto sul volto aveva un'espressione sorpresa e impaurita e cominciò subito a scusarsi.
Il rosso si girò lentamente pronto ad urlare addosso al colpevole, ma non riuscì a fare ciò che aveva in mente, rimase bloccato per la sorpresa.
Suzuno Fuusuke il bimbo solitario si stava tenendo la pancia dal ridere. Fuusuke stava ridendo! Il rosso dimenticò tutto e cominciò a ridere come un matto insieme all'amico.
Questa fu la prima volta in assoluto che Haruya vide ridere Fuusuke e non se lo sarebbe mai scordato.

Mentre passavano gli anni il rosso aveva visto poche volte l'amico ridere, ma ogni tanto accadeva e quelle rare volte Nagumo rideva con lui.
Adorava le risate dell'amico, forse perché essendo rare riusciva ad apprezzarle meglio.
Ma da quando erano entrati nell'Aliea Burn non aveva mai visto nemmeno una volta ridere Gazel, non si lasciava sfuggire neanche un sorriso, mai.
 
***
 
Erano appena tornati dalla loro missione. A causa dell'arrivo di Gran la partita tra Raimon e Chaos non si concluse. Ma sicuramente la Chaos avrebbe avuto la meglio. Stavano vincendo 11 a 7 e il tempo era quasi finito.
-Quello stupido ha rovinato tutto!!- Burn era fuori di se. -Perché ci ha interrotto? Forse perché sapeva che avremmo vinto noi e non lo poteva accettare! Deve essere lui a vincere! Quanto lo odio! Lo farei a pezzi- il rosso stava prendendo a calci tutto ciò che si trovava sotto la sua portata.
Gazel rimaneva fermo, immobile a fissare Burn. Anche lui era pieno di rabbia, delusione e un filo di paura. Ma non poteva mostrare nessun sentimento, nemmeno a lui, il suo migliore amico.
L'albino rimase con il rosso qualche oretta, giusto il tempo di lasciarlo sfogare e calmarsi.
Ora Burn era seduto sul suo letto calmo, per lo meno questo era il massimo che Gazel poteva sperare di ottenere. Sarebbe stato impossibili calmare i bollenti spiriti dell'amico in un solo giorno. Decise allora di andarsene.
-Aspetta Gazel- Burn si era alzato e gli si era avvicinato. -Si può sapere cos'hai?-
Per tutta risposta l'albino alzò un sopracciglio. Non capiva davvero cosa intendesse il capitano della P
-Oh dai. Ormai ti conosco! So quando qualcosa ti turba. Anche se cerchi di nascondere le tue emozioni con me non ci riuscirai tanto facilmente-
Gazel rimase scioccato. Non pensava che Burn riuscisse a comprenderlo così bene, che riuscisse a vedere lo smarrimento nei suoi occhi. Credeva di essere diventato troppo impassibile ormai.
-B..Burn...Io..io- non riusciva a parlare. Ma come mai? Il coraggioso Gazel che titubava?
Il capitano della Prominence capì che per Gazel dopo tanto tempo non era semplice liberare le sue emozioni, così fece una cosa del tutto inaspettata. Si avvicinò all'albino e lo abbracciò cercando di infondergli tutto il calore.
-Dimmi Fuusuke..-
Il capitano della Diamond Dust rimase ancora più scioccato. Burn, l'arrogante e sbruffone capitano della Prominence lo stava abbracciando. E per di più lo aveva chiamato con il suo vero nome! Da quanto tempo non sentiva il suo nome. Da quanto tempo non sentiva il suo nome pronunciato da quelle labbra.
L'albino non resistette più e una lacrima gli uscì prima ancora che riuscisse a fermarla.
Il rosso se ne accorse, ma non lo derise come avrebbe fatto Burn, semplicemente intensificò l'abbraccio come avrebbe fatto Haruya.
-Io, ho paura- disse infine Gazel con la voce rotta -ho paura che ora che siamo inutili per l'Aliea facciano lo stesso che hanno fatto con Reize. Non voglio che ci cancellino la memoria. Non voglio dimenticare. Non voglio dimenticarmi di te.>> la lacrima scese lentamente dalla guancia di Gazel fino a cadere sulla spalla di Burn.
Il rosso conosceva bene i sentimenti dell'amico, perché erano gli stessi che provava lui. Gli stessi che aveva provato per tutta la partita contro la Raimon. Paura. La paura di perderlo. Per questo quella partita era così importante, certo non volevano perdere per non dover ammettere che Gran era più forte di loro, ma prima di tutto non volevano perdere per paura di quello che sarebbe accaduto dopo.
-Sta tranquillo. Questo non accadrà. Perché nemmeno io voglio dimenticarti-
***



Angolo dell'autrice:
Questo flashback non è direttamente collegato al capitolo. Ma l'ho messo perché nel capitolo scorso avevo descritto i sentimenti di Suzuno dicendo quanto gli mancasse il vero carattere di Haruya, con questo flashback volevo far capire che anche a Nagumo mancava molto il vero Fuusuke e le sue rare risate.
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo..
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio, Silvy
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Fear of getting lost ***


NOTE: la prima parte è, come negli altri capitoli, un flashback. Buona lettura.


-Se tu mi avessi ascoltato quando ti ho detto di passarmi la palla avrei di sicuro fatto goal!- urlò adirato il piccolo Haruya. L'albino non si scompose più di tanto e rimaneva ad ascoltare l'amico che lo incolpava del fatto che avessero perso la partita.
-Sai bene che non è colpa mia se abbiamo perso. La colpa è tutta tua, sei un incapace- fu l'unica risposta di Fuusuke.
Il rosso rimase fermo qualche istante poi mise un broncio e se ne andò. Per la prima volta Suzuno aveva ferito l'amico, non era certo la prima volta che litigavano, ma il rosso non se la prendeva mai, anche perché Fuusuke sapeva sempre quanto poteva spingersi lontano con gli insulti, non aveva mai sorpassato il limite. Ma questa volta si e se ne era accorso subito.
Accadeva a volte che l'albino avesse dei momenti in cui diventava più freddo del solito e si isolava da tutti trattando chiunque con estrema freddezza, con Nagumo era la prima volta che capitava.
Fortunatamente quei momenti lo colpivano per poco tempo e Suzuno stava già correndo dietro all'amico per chiedergli scusa.
Naturalmente la sera erano già tornati amici come prima, ma una cosa era cambiata tra loro. I due bambini stavano imparando a conoscersi sempre meglio e ora Nagumo sapeva che ogni tanto il suo amico si isolava e andava lasciato in pace, mentre Suzuno aveva capito che a dispetto di quanto sembrava il rosso era molto permaloso.
Quel giorno avevano capito che la loro amicizia stava diventando qualcosa di importante. Quel giorno decisero che nulla li avrebbe mai separati.
 
***
 
 
Chi poteva immaginarsi l'improvviso pentimento di Sijirou dopo la sconfitta della Genesis? Nessuno. Come nessuno si sarebbe mai immaginato che lo stesso uomo che aveva creato quel luogo fatto solo di rabbia e duri allenamenti in una e vera e propria scuola per tutti i ragazzi orfani.
Così tutti quelli che un tempo erano stati alieni ora erano dei normali ragazzi che frequentavano l'Aliea Academy, normale scuola che accogli gli orfani. Naturalmente le squadre di calcio erano rimaste, ma ora giocavano tutti assieme come fratelli, non più come rivali.
La Diamond Dust e la Prominence si erano ufficialmente unite a formare la Chaos. Chi poteva essere più felice di Suzuno in questo momento? Naturalmente come suo consueto non lo dava a vedere ma sotto sotto stava scoppiando di gioia. Finalmente tutto poteva tornare come prima!
L'albino, però, non era ancora del tutto contento, dentro di lui c'era un sentimento che piano piano cresceva, lui non sapeva dare un nome a questo sentimento, sapeva solo che lo turbava molto, e non riusciva a stare del tutto tranquillo.
 
-Che noia. Non ne posso più!- si lamentò il rosso.
-Ma se hai appena preso in mano il libro!- rispose l'amico.
Era giorno di studio all'Aliea. L'indomani ci sarebbe stata una verifica, e come al solito i ragazzi avevano aspettato l'ultimo giorno per studiare, tranne qualche eccezione come Fuusuke, a lui piaceva tenersi il giorno prima della verifica per rilassarsi, quindi si preparava prima e si godeva la faccia di Haruya preoccupato perché non sapeva proprio niente.
Honoka, ex centrocampista della Prominence famosa per averci provato con almeno mezza scuola, si alzò dal letto di Nagumo e gli li avvicinò.
-Se vuoi andiamo nella mia stanza e ti aiuto io a ripassare- disse in modo fin troppo malizioso. Suzuno, se non fosse stato per il suo carattere avrebbe sbattuto fuori dalla stanza quella ragazza, non la sopportava proprio, ci provava con ogni essere vivente di sesso maschile in modo particolare con il suo ex capitano. Sicuramente durante il periodo in cui erano in squadra insieme il rosso aveva accettato volentieri le sue avance, visto che ai tempi lui adorava passare il suo tempo con le ragazze. E questo all'albino dava non poco fastidio.
-Honoka smettila per favore. Devo assolutamente prendere una sufficienza e tu non sei la persona più adatta per aiutarmi-
Suzuno rimase stupito, così come la ragazza che per risposta se ne andò offesa. Non doveva essere abituata a sentirsi dire di no.
-Come mai l'hai mandata via?-
Il rosso si girò per guardare l'amico -oh avanti, sappiamo benissimo che genere di ripetizioni aveva intenzione di darmi-
-Proprio per questo mi sembra strano-
-Beh prima di tutto non è il mio tipo. Secondo voglio davvero studiare, non devo essere bocciato. E a che serve essere in stanza con un secchione se non per farsi dare una mano?!-
-Ah bene, è solo a questo che ti servo io?- rispose l'albino fingendosi offeso.
-Cosa cosa?? Il ghiacciolino Fuusuke che fa l'offeso?!- Haruya era evidentemente stupito e allo stesso tempo aveva un'espressione divertita in volto.
Ma l'amico non rispose, anzi si alzò e si avviò verso la porta.
-Oh dai, lo sai che scherzo!-
L'albino non diede alcun segno e continuò a camminare verso la porta, fino a quando non senti qualcosa colpirgli la testa. Si voltò e vide per terra il libro di storia.
-Aio!- disse massaggiandosi la testa -questa me la paghi!-
-Oooh! Che paura!- gli fece il verso il rosso.
-Ti conviene scappare tulipano! Perché se ti prendo..-
 
Dopo un'ora precisa erano seduti l'uno accanto all'altro a studiare sul libro che poco prima era arrivato in testa a Suzuno.
Questa era la relazione di amore-odio che si era stabilita tra i due. Litigavano sempre, ma lo facevano solo perché si volevano bene ed erano troppo orgogliosi per ammetterlo.
Ma probabilmente era ora di ammetterlo, o le loro strade si sarebbero separate prima o poi.
 
Fuusuke non riusciva a capire come mai quando il suo amico era vicino ad una ragazza si sentisse infastidito. Non capiva che sentimento era quello che provava, o forse più semplicemente non voleva ammettere che si trattasse di gelosia, perché ammetterlo significava ammettere anche che per lui Nagumo era più di un amico. Suzuno non lo avrebbe mai ammesso, perché sapeva che se lo avrebbe confessato al suo amico quello lo avrebbe respinto senza tanti problemi. L'albino era sicurissimo di questo, anche perché era lui l'amico confidente al quale Haruya raccontava tutte le scappatelle che si faceva con le ragazze. Se mai avesse scoperto cosa l'albino provava per lui non solo lo avrebbe respinto, ma la loro amicizia sarebbe finita per sempre. Ma di sicuro quello che Fuusuke provava in quel momento era gelosia, An era seduta in braccio a Nagumo sul divano mentre guardavano la televisione e di tanto in tanto lo accarezzava e gli dava un leggero bacio fin troppo vicino alle labbra. Tutti sapevano dell'enorme cotta che An aveva per il rossa, era dai tempi dell'Aliea che faceva di tutto per catturare la sua attenzione. Ogni volta che poteva ci provava con lui e pur sapendo che Nagumo non si sarebbe mai innamorato di lei cercava sempre di passare del tempo con lui. Non le importava del fatto che se passavano la notte insieme poi lui il giorno dopo avrebbe fatto finta di nulla.
Suzuno non la sopportava, non riusciva proprio a capirla. Perché farsi usare in quel modo? In più ci provava sempre con il suo Haruya.
 
-Senti Haruya- disse all'improvviso Fuusuke bloccando l'ennesimo racconto del rosso su una notte con una ragazza. Questo si girò perché aveva capito che l'albino gli stava per chiedere una cosa del tutto non inerente con il suo discorso, come se fino a quel momento non avesse ascoltato nulla, cosa in parte vera.
-Come mai ti fai tutte queste ragazze? Possibile che tu non ne trovi nemmeno una con cui avere una relazione stabile?- quella domanda non era da Suzuno, infatti per qualche secondo il rosso rimase interdetto. Ma poi si rabbuiò e questo non sfuggì all'occhio attento dell'amico.
-Sai. In realtà io sono innamorato di una persona. Siccome so che questa persona non contraccambia cerco di sfogarmi con altre ragazze- Il volto dell'albino si rabbuiò a sua volta. Forse sperava di sentirsi dire che non era innamorato e che delle ragazza non gli importava nulla. Ma sentirsi dire che amava già qualcuno era un colpo al cuore.
 
Sei tu la persona di cui mi sono innamorato. Lo sono sempre stato, credo, ma solo ora me ne sono accorto. Conoscendoti non accetterai mai il mio amore. Così mi sfogo su ragazze che non conosco. Haruya avrebbe voluto rispondere così, ma non lo fece. Non lo fece per paura di perdere il suo amico. Se gli avesse confessato tutto probabilmente non gli avrebbe più rivolto la parola.
 
Perché per quei due che si erano sempre capiti al volo ora era così difficile comprendersi? Capire che entrambi si amavano e che l'unico ostacolo era la loro paura. Una paura troppo grande da affrontare. Una paura che li aveva perseguitati per anni. La paura di perdersi.
***





Angolo dell'autrice: 
Mi scuso subito per gli errori che sicuramente ci saranno, ma non ho molto tempo quindi è probabile che rileggiendo non mi sia accorta di alcuni errori, se me li farete notare li correggerò appena posso ;)
La mia intenzione era fare un capitolo della loro esperienza nella nazionale coreana, ma non sapevo proprio che cosa scivere, quindi ho saltato la parte della Corea, anche se mi spiace un po' perché avrei voluto far fare una piccola comparsa ad Afuro..invece non ci sarà :(
Afuro: come hai osato dimenticarti di me in questo modo??
Io: mi scuso davvero..ma..
Afuro: niente ma. Non puoi dimenticariti del più bello di tutti! Ossia me il bellissimo Aphrodi! Perciò ti odierò!
Io: non ti prego.. non farmi questo!!

Emm scusate, momenti di pazzia XD
Spero che vi sia piaciuto il capitolo. Datemi un vostro parere, please, ora che Afuro mi odia mi rimangono solo le recensioni (?)
Un bacio, Silvy 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - A dark night ***


NOTA: solito flashback a inizio capitolo. Buona lettura!

Quella notte le stanze dell'orfanotrofio erano completamente al buio,  di solito trapelava dalle finestre la luce della luna, ma quella notte la luna non c'era. Probabilmente era coperta dalle nuvole o magari era luna nuova.
Il piccolo Fuusuke si era appena arrampicato in cima al letto a castello e si sdraiò per prendere sonno, ma nonostante fosse molto stanco non ci riusciva. Il bambino nel letto sotto di lui non stava fermo nemmeno un secondo. Si sporse appena per guardare il bambino sotto, ma era troppo buio per vedere. Sospirò -Insomma Tulipano. Vuoi stare fermo?!-
Nessuna risposta. Suzuno era sicuro che Nagumo era sveglio, eppure questo non rispose. Decise di scendere e accendere la luce.
Guardò l'amico, come previsto era sveglio. Appena Fuusuke vide il volto del rosso rimase sorpreso, non c'era il suo solito sorriso allegro, era teso, come se avesse paura.
-Non dirmi che hai paura del buio!-  esclamò l'albino.
-Ma che dici?! Non ho paura di nulla, io- rispose piccato il bimbo che cercò di assumere un'espressione più rilassata.
-Allora spengo le luci- Fuusuke fece per voltarsi verso l'interruttore quando la voce di Haruya lo bloccò.
-No- il volto di Nagumo era di nuovo teso e preoccupato.
-La notte in cui loro sono scomparsi era così buio che non vedevo nulla..proprio come questa notte..senza luna..- il rosso era sull'orlo delle lacrime.
Il piccolo Fuusuke a quel punto spense la luce, si avvicinò al letto di Nagumo e ci si infilò senza chiedere il permesso. Subito Haruya gli si strinse addosso come ad ancorasi alla sua unica salvezza. Dopo pochi secondi si era già addormentato.
Fu così che a partire da quella sera ogni notte di luna nuova o quando era nuvoloso Suzuno senza dire nulla si infilava nel letto di Nagumo e dormiva con lui.

***

Era notte fonda. Non una notte qualunque. Era una notte di luna nuova. Fuusuke era solo in stanza, steso sul suo letto a fissare quello vuoto dell'amico che si trovava fuori chissà dove. Quando il rosso non c'era Suzuno non dormiva mai, era sempre troppo preoccupato e in ansia per il rosso. Il rumore della porta risvegliò l'albino dalle sue preoccupazioni.
-Di nuovo di ritorno da una delle tue scappatelle Haruya? Come si chiamava questa volta?-
-Non ne ho idea- il rosso si buttò sul suo letto e scoppiò a ridere. Doveva essere leggermente alticcio.
-Almeno il nome potresti chiederlo-
-Già. La prossima volta vedrò di ricordarmelo- rispose l'amico noncurante del filo di preoccupazione presente nel tono dell'albino.
Silenzio. Il rosso si preoccupò e guardò l'amico.
-Hey Ghiacciolino. Che hai?- Suzuno aveva il volto basso e non rispondeva. Così Nagumo decise di alzarsi e gli si avvicinò lentamente.
-Fuusuke?-
L'albino alzò appena il viso, ma senza guardare l'amico. Non avrebbe retto al suo sguardo.
-Fuusuke, si può sapere che ti prende?- Nagumo era preoccupato, Suzuno non si comportava mai in quel modo, anche se ultimamente si era accorto che l'amico era sempre più impensierito.
-Senti Haruya. Mi faresti un favore?-
-Dimmi-
-Potresti smetterla?-
Il rosso rimase fermo qualche istante, non capiva cosa stesse dicendo l'albino -ma di fare cosa?-
-Di farti ogni ragazza che incontri. Sono stufo di vederti tornare ogni sera dopo una scappatella con una ragazza-
Il rosso era sempre più confuso.
-Ma si può sapere qual è il problema? Non mi sembra che la cosa ti abbia mai dato fastidio. E anche se fosse, perché ti da tanto fastidio?-
Ecco le domande che l'albino avrebbe volentieri evitato, perché rispondere a queste equivaleva a confessare tutto al suo amico.
-Lascia stare. Dimentica quello che ho detto- concluse Fuusuke con tono freddo, sperando che il rosso lasciasse cadere il discorso. Ma ormai era troppo tardi, aveva parlato troppo, e tutti conoscevano la testardaggine di Nagumo. Ora non lo avrebbe lasciato dormire finché non avesse sputato tutta la verità.
-No. Mi dispiace. Ora mi dici che cavolo ti prende-
-Ti ho detto di lasciare stare- non avrebbe lasciato vincere il rosso, non questa volta. Si diresse verso il letto per tornare a dormire e cercare di togliersi dalla mente quei brutti pensieri che lo avrebbero perseguitato tutta la notte.
Haruya gli afferrò un polso e lo bloccò.
-Sputa fuori Fuusuke-
-Lasciami- Suzuno si stava alterando e questo era rarissimo. Cosa che spinse il rosso a insistere, cominciava davvero a preoccuparsi: cosa poteva essere in grado di turbare tanto l'amico?
-Fuusuke!- senza rendersene conto il rosso aveva urlato. L'urlo attirò l'attenzione dell'albino che lo guardò negli occhi e non resistette più.
-Ma non capisci che ogni volta che tu esci da quella porta per andare da una ragazza io soffro?- il tono di Fuusuke era sconvolto, stava per piangere, ma il suo carattere non glielo avrebbe permesso.
-Cosa?- il rosso mollò la presa. Non capiva il senso di quella frase. Cosa stava cercando di dirgli?
L'albino si voltò e gli diede le spalle, poi riprese a parlare.
-Haruya, la verità è che c'è una cosa che è da molto tempo che devo dirti. Una cosa che non ho nemmeno il coraggio di dirti. Perché ho paura. Ho paura che tu possa guardarmi con disprezzo-
Il rosso era confuso. Quelle parole. Erano parole che coincidevano perfettamente con i suoi sentimenti.
-Haruya, io..-
Suzuno non riuscì a finire la frase perché due soffici labbra si posarono sulle sue. All'inizio rimase interdetto, ma quando capì che a baciarlo era proprio Nagumo, il suo tulipano, ricambiò il bacio.
Il bacio durò a lungo nessuno dei due avrebbe saputo dire quanto.
-Era questo che cercavi di dirmi?-disse divertito il rosso appena si staccarono. L'albino non rispose, ma l'altro aveva capito che era un si.
-Sai la causa di tutte le mie scappatelle, come le chiami tu, sei proprio tu. Sono un sacco di anni ormai che credo di amarti, ma tu, con quel tuo sguardo di ghiaccio non hai mai lasciato trapelare nessuna emozione e non sapevo se..-
-Oh, ma sta un po' zitto tulipano- disse l'albino che era stanco di parlare e per far star zitto l'amico, o per meglio dire il suo ex amico, dato che ora erano tutto tranne che amici, lo baciò nuovamente.
***




Angolo dell'autrice:
Un piccolo chiarimento per la prima parte. Quando Haruya dice -la notte in cui erano scomparsi....- in quella parte sta parlando di quando sono morti i suoi genitori, che ho deciso essere morti per un incdente in auto mentre Nagumo era a casa con la baby sitter..
Non so bene da dove mi sia uscita questa idea, ma volevo spiegare perché il coraggioso Haruya avesse così paura del buio.
Come al solito mi scuso per gli errori.. Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo!
Questo è il penultimo capitolo, quindi il prossimo è l'ultimo..(bhe mi sembrava ovvio). Sono triste, ma allo stesso tempo contenta di avre quasi terminato questa fanfiction..
Ora vi lascio che sto parlando anche troppo! XD
Un bacio, Silvy

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - The End ***


NOTE: mi spiace, questa volta non c'è il flashback all'inizio del capitolo..prendetevela con la mia ispirazione che ha decisono di non avere nulla di buono da inventarsi! Va beh, vi lascio alla lettura.



-Sono a casa..- sbuffò sonoramente Nagumo mentre entrava nella sua nuova casa. Ma non ricevette risposta. Preoccupato cominciò a esplorare la casa. Ma non ci volle molto per trovare il suo compagno.
Suzuno si era appisolato sul divano in salotto. probabilmente anche per lui doveva essere stata una lunga giornata. Ormai lavoravano entrambi e convivevano ormai da un paio di anni. Ma le persone che li conoscevano non avrebbero mai detto che erano cambiati. Certo, fisicamente erano cresciuti, ormai le fattezze erano quelle di due adulti, ma per quanto riguardava i loro caratteri.. I loro litigi, seppur fatti con amore, non avevano perso la loro frequenza, l'arroganza di Nagumo era rimasta e gli sguardi di ghiaccio di Suzuno sapevano ancora congelare chiunque.
Piano piano Haruya si avvicinò al suo compagno e gli posò un leggero bacio sulle labbra per non svegliarlo, poi delicatamente lo sollevò mettendo una mano sotto la schiena e l'altra sotto al ginocchio del compagno per portarlo in camera, ma subito l'albino si svegliò.
-Hey! Che fai?- protestò cercando di sciogliere la presa del rosso -Mettimi giù!- il viso di Fuusuke sembrava quasi rosso per l'imbarazzo.
Subito l'ex capitano della Prominence mollò la presa.
-E io che una volta tanto volevo essere gentile!- protestò.
Suzuno lo guardò per un attimo -Guarda che sono le donne che vengono prese in braccio in questo modo!!-
-Mh?- Nagumo stava per scoppiare a ridere, ma si trattenne -perché tu cosa sei?-
Sapevano entrambi che sarebbe stato meglio per il rosso se non avesse mai detto quell'ultima frase. Dopo pochi secondi infatti il Haruya si ritrovò a scappare da un più che furioso Fuusuke.
Qualche minuto dopo Nagumo si buttò sul divano ansimante.
-Ok basta mi arrendo!-
Sul viso di Suzuno si dipinse un sorriso. Si fermò qualche istante a fissare il volto del ragazzo sdraiato sul divano. Quanto lo amava!! Era l'unica persona capace di farlo ridere, ma allo stesso tempo era anche l'unica persona che riusciva a farlo infuriare.
-Bene. Ti sei arreso. Ciò significa che subirai la mia terribile vendetta- un ghigno comparve sul volto di Suzuno, che ora più che mai sembrava Gazel, mentre si avvicinava lentamente. Fu a quel punto che Nagumo cominciò a preoccuparsi seriamente. Sapeva che per lui non sarebbe andata bene.
Infatti quella notte non ebbe modo di avere il suo meritato riposo, l'alino non gli fece chiudere occhio fino alle tre di mattino, quando stanco e ansimante si sdraiò vicino al suo amato.
-Allora, la prossima volta ci penserai prima di aprire quella boccaccia?-
-mm..- il rosso fece finta di pensarci su -Non lo so, perché dopo questa notte credo che ti farò arrabbiare ancora più spesso-
Sul volto di entrambi si dipinse un sorriso, consci del fatto  che il loro amore non sarebbe mai finito.




Note dell'autrice:
Salve! Questo è l'ultimo capitolo :') Sono contenta di aver terminato.. Spero che questa storia non sia una vera schifezza..
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia, in particolare chi ha lasciato recensioni.
Va beh, non so più che dire... 
Fatemi sapere cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo!
Un bacio, Silvy

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