Snowdrops

di Liz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cheimofobia || calore ***
Capitolo 2: *** scuola || lavoro ***
Capitolo 3: *** dannate lacrime || sola || speranza ***
Capitolo 4: *** leggera || cena ***
Capitolo 5: *** gelosia || amici ***
Capitolo 6: *** compleanno [sorpresa||cuore] ***
Capitolo 7: *** compleanno [mare || mani] ***
Capitolo 8: *** Seth || lividi ***
Capitolo 9: *** rivincita || Ruby || futuro ***
Capitolo 10: *** due|| 17 || vacanze ***
Capitolo 11: *** momento || elegia ***
Capitolo 12: *** casa || problemi in paradiso ***
Capitolo 13: *** Ray || Seiry ***
Capitolo 14: *** dichiarazione || rivali ***
Capitolo 15: *** Sarah odia ***
Capitolo 16: *** Susanna || Nothing else matters ***
Capitolo 17: *** dubbi || consigli ***
Capitolo 18: *** Angela || tradimento ***
Capitolo 19: *** tonight tonight (parte 1) ***
Capitolo 20: *** Tonight Tonight (parte 2) ***
Capitolo 21: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** cheimofobia || calore ***


Bucaneve: E’ detto “stella del mattino” perché è uno dei primi fiori a spuntare dalla terra dopo l’inverno. La tradizione cristiana associa il Bucaneve alla candelora, il 2 febbraio, giorno della purificazione della Madonna. Inoltre una leggenda racconta che Eva e Adamo, una volta cacciati dal Paradiso Terrestre, furono trasportati in un luogo gelido, buio e dove era sempre inverno. Eva ben presto fu presa dallo sconforto e dal rimpianto, non accettava l’idea di vivere in quelle condizioni; un angelo, avuta compassione di lei, prese un pugno di fiocchi di neve, vi soffiò e ordinò che si trasformassero in boccioli una volta toccato il suolo. Eva, alla vista dei bucaneve, prese forza e si rianimò.
I Bucaneve sono il simbolo della
vita e della speranza.

Angela, disillusa, sola, ma ancora piena di speranza. Seth, che cambia ragazza ogni giorno solo per divertimento. Susanna che, disgustata da sé stessa, rigetta sugli altri la sua condizione. Ray e Seiry, lui & lei, solari e allegri, ma tanto tanto soli. Sarah, dolce e comprensiva. Davis, un ragazzo come un altro, ma determinato e meschino. E tanti altri…

Tengo molto a questa storia, e a tutti i suoi personaggi. Commentate in molti, sono ben accette anche le critiche: voglio migliorare per poter scrivere al meglio questa storia, benché sia la mia prima ff. Hope you like it! ^_^

Capitolo 1 »cheimofobia

- Mi mancate.

Fu l’unica cosa che Angela riuscì a dire.

Una miriade di pensieri le attraversavano la testa, ma quella fu l’unica frase che riuscì a mettere insieme.

Ancora, alla distanza di due anni, non riusciva a realizzare ciò che era successo.

Sistemò i gigli e diede un bacio alle due foto incorniciate nella pietra e, dopo aver buttato i fiori vecchi ormai appassiti, si allontanò con lo sguardo basso dalla tomba dei suoi genitori.

Ogni volta che si recava da loro si sentiva privata di un pezzetto di sé, per questo non ci andava spesso. Era una sensazione troppo sgradevole… la consapevolezza di essere rimasta completamente sola. Più cercava di allontanarsi da essa, più si sentiva sua prigioniera.

C’erano molte cose da cui sapeva non sarebbe potuta sfuggire, e questa solitudine era in cima alla lista.

Alzò gli occhi al cielo e notò che le nuvole nere cariche di pioggia si stavano addensando.

Affrettò il passo: la paura di ritrovarsi da sola sotto la pioggia durante un temporale la fece rabbrividire, e appena avvertì sulla pelle calda le prime fredde gocce di pioggia cominciò a correre senza sosta.

Le nuvole ormai si erano unite a formarne un’ unica grande e nera, minacciosa, che fece aumentare la mia paura. Ormai la luce del sole non brillava più, tutto era più buio…

Improvvisamente un lampo illuminò completamente la città, seguito da un tuono che attraverso completamente tutto il cielo cupo.

Angela si paralizzò all’istante. La luce del lampo le era rimasta negli occhi e il suo rumore frastornante le rimbombava in testa, annebbiando la sua razionalità.

La pioggia arrivò in breve, scrosciante. Batteva insistente sui fiori, sui tetti, sulle strade e su di lei. Non riusciva a muoversi, era totalmente paralizzata dalla paura.

Ecco, un’altra cosa che non supererà mai: la paura dei temporali.

Rimase ferma a lungo, guardando apatica le gocce che le cadevano addosso. Doveva essere passato parecchio tempo, perché si riprese da quello stato di semi-incoscienza solo quando la pioggia cominciò a diminuire.

Ritrovato il controllo di se stessa, cominciò a correre senza pensare a niente. Voleva solo tornare a casa e illudersi come una stupida che non ci fosse alcun temporale.

-Stupide previsioni del tempo- pensò- Non ci azzeccano mai.

Continuò a correre, ma l’attacco di panico stava tornando. Aveva sbagliato strada. Sì si era persa… o forse no? Questa via la ricordava… all’improvviso un altro lampo. Un altro tuono.

Angela si sentiva come svuotata, continuava a correre per inerzia, senza sapere dove stesse andando. Lo sguardo perso tra la confusione che creavano le gocce di pioggia schiantandosi sull’asfalto. Le sentiva una per una. Ogni goccia era come una bomba nella sua testa.

Si sentì male e si accasciò a terra sfinita, percorsa da mille brividi di paura mentre la pioggia continuava imperterrita a torturarla.

- Ehi ti senti male?

Una voce calda da sopra di lei. Un ombrello che la riparava. Due occhi neri che la guardavano sinceramente preoccupati. Furono le ultime cose che vide prima di svenire mentre sentiva il cellulare cominciare a suonare.

Capitolo 2 »calore

Angela si rigirò nel letto, cercando di trovare più calore: nonostante le coperte pesanti sentiva ancora nelle ossa il gelo del temporale e della paura.

Tese l’orecchio ma ormai lo scrosciare della pioggia non c’era più. Il temporale era finalmente finito.

All'improvviso sentì un rumore metallico arrivare dalla cucina e aprì gli occhi sconvolta.

Ricominciò a connettere e si guardò attorno perplessa: come ci era arrivata a casa? Chi le aveva messo il pigiama e infilata nel letto? E soprattutto chi c’era in casa sua?

Si mise seduta e cercò di alzarsi ma non ce la fece, le gambe le tremavano ancora troppo. Sentì dei passi avvicinarsi, scanditi dal ritmo accelerato del suo cuore; la porta si aprì di scatto.

Quando vide Ruby entrare nella stanza portando con sé una tazza di tè bollente si sentì incredibilmente sollevata.

- Ah, sei sveglia finalmente…

Nonostante la sua espressione visibilmente scocciata, Angela la assalì di domande.

- Ruby…? Ma che ci fai qua? M-mi hai portato tu a casa?! Come hai fatto a sapere che…

- Calmati Angela, non è il caso di agitarsi così! Tieni ti ho portato una tazza di tè.

Angela prese la tazza e fece una smorfia: non aveva la minima voglia di berlo.

- Ma che cosa è successo? Mi ricordo solo la pioggia… sono svenuta… e poi…

- Hai una fortuna sfacciata sai? - affermò Ruby con voce antipatica, mentre si sedeva accanto ad Angela -Proprio mentre sei svenuta ti stavo chiamando. Ha risposto il ragazzo che ti ha soccorsa e mi ha chiesto di aiutarlo, giustamente pensando che io fossi un’amica o una parente...

- Cosa? Ma chi era?- chiese sorpresa.

- Non lo so, non ha lasciato né nome né numero… peccato, era proprio un bel ragazzo-

Ruby si sistemò annoiata i capelli mossi dietro le spalle e la guardò con aria sufficiente.

- Bè se ti senti meglio io me ne vado. Ho un impegno con Susy e le altre, sai…- disse compiaciuta mentre si avviava alla porta.

- Si, grazie.

Angela la sentì sbattere la porta, delusa dalla sua indifferenza.

Appoggiò la tazza di tè ancora piena sulla scrivania e provò di nuovo ad alzarsi. Stavolta ce la fece, sempre barcollando. Arrivò in cucina e prese il termometro per misurare la febbre.

38 e mezzo.

- Perfetto – pensò - Una scusa per non andare a scuola domani.

Tornò a letto con l’intenzione di dormire fino a martedì, ma il mal di testa era troppo forte e ci rinunciò.

Si raggomitolò sotto le coperte, scossa dai brividi provocati dalla febbre.

Sentiva uno strano calore, non dovuto alla temperatura: era una sensazione molto particolare, sembrava quasi un ricordo.

Cercò di ricordare il volto del ragazzo che l’ aveva soccorsa: i ricordi erano confusi, ma il cuore le si stringeva nel petto.

Fu solo poco prima di addormentarsi che rivide nitidi nella sua mente quei due occhi neri, profondi, che mai avrebbe potuto dimenticare.

- Questo calore… forse appartiene a lui…

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Capitolo 2
*** scuola || lavoro ***


 

Capitolo 3 »scuola

Solo dopo una settimana Angela si rimise completamente: per tutto quel tempo non era stata in grado di essere autosufficiente, per cui era ancora ridotta a uno stato pietoso; però non ne poteva più di stare a letto senza far niente. Preferiva addirittura andare a scuola…

La verità è che per tutta la settimana non aveva fatto altro che pensare a lui.

Le sarebbe piaciuto ringraziarlo…

No, tutte scuse.

Voleva solo vederlo, voleva conoscerlo.

Perché si sentiva così?

Per lei, lui non era nessuno: era solo uno sconosciuto che l’aveva aiutata, mosso probabilmente solo da ipocrita pietà.

E allora perché sentiva proprio il bisogno di lui?

Rivederlo: anche solo da lontano, le sarebbe bastato.

Camminò verso scuola assorta da questi pensieri, senza badare nemmeno al freddo, troppo intenso per settembre, che penetrava attraverso la divisa estiva.

Entrò in classe decisa e senza preoccupazioni, ma si bloccò sulla porta, letteralmente congelata.

Tutti i suoi compagni si erano voltati al suo ingresso e la guardavano con sguardi raggelanti e carichi di odio.

- Strano – pensò - Di solito mi ignorano e basta.

Dopo un momento di smarrimento, Angela tornò in sè e andò verso il suo banco, in fondo alla classe e vicino alla finestra: il più isolato e il più bello.

Camminò insofferente tra quelle occhiatacce che la seguivano a ogni passo. Poggiò la borsa sul banco e notò sconvolta che era ricoperto di disegni e scritte oscene.

Sollevò lo sguardo attonita e si ritrovò davanti Susanna, minacciosa e sicura dell’appoggio di tutti.

- Con che coraggio osi ripresentarti qui?– la minacciò guardandola dall’alto del suo metro e ottanta.

- Semplice, non ho niente da temere- le rispose con aria di sfida.

- L’ultima lezione non ti è servita? Noi qui non ti vogliamo, ormai dovresti averlo capito…

- E ormai voi dovreste aver capito che vengo a scuola apposta per darvi fastidio.

Susanna fece una smorfia.

- Ma chi ti credi di essere?...

Angela sbuffò, riprese la borsa e uscì dalla classe mentre Susy continuava a urlarle insulti.

Non aveva la minima voglia di doversi sorbire la sua predica senza senso.

Al diavolo le lezioni.

Al diavolo lei e tutti gli altri.

Sto bene da sola.

Mentre attraversava il corridoio pensando a cosa fare di costruttivo in quella “bella” mattinata, le si presentarono davanti due ragazzine, probabilmente del primo anno.

- Scusa, tu sei Angela del terzo anno? – le chiese la ragazza più alta. Aveva un viso ancora molto infantile, ma dagli occhi nocciola traspariva maturità.

- Si, sono io. Cosa c’è?- chiese scontrosa.

Poverine, erano vittime innocenti del suo umore nero.

- E-ecco l’altro ieri… - incominciò l’altra ragazza intimidita dalla mia risposta – è passato dalla nostra scuola un ragazzo e ha chiesto di te… volevamo solo avvisarti di questo…

Angela restò in silenzio per qualche secondo.

Le due ragazzine, rosse in volto, si guardarono preoccupate: doveva avere un’espressione davvero orribile, tra la sorpresa e la delusione.

- C-che aspetto aveva questo ragazzo?- chiese ancora incredula.

La ragazzina più alta rispose che era un ragazzo alto, con i capelli e gli occhi neri, sui 18 anni… aggiunse che quando gli avevano detto che quel giorno lei era assente aveva fatto un’espressione annoiata ed era andato via senza dire niente.

- Era un tipo abbastanza strano, vero Dany?- chiese la ragazza più piccola all’amica, che non rispose ma continuò a guardare Angela.

- Grazie, siete state molto gentili ad avvisarmi- concluse in fretta Angela andandosene via velocemente.

Corse a perdifiato fuori dalla scuola, per la strada, fino a giungere alla fermata del bus.

Avrebbe voluto tirarsi addosso qualsiasi cosa, dalla panchina, alla pensilina, all’autobus.

Doveva sempre avere questa sfiga perenne. Saranno le prove della vita, quelle che ti rendono più forte? No, è semplicemente un’enorme, mastodontica sfortuna.

- Mi sono lasciata sfuggire l’occasione – disse tra sè e sè - e probabilmente non lo rivedrò mai più.

Ma, nonostante maledicesse se stessa e l’influenza con tutte le forze, non poteva fare a meno di essere anche felice, in un’angolino del suo cuore.

Pensò, con la stupidità che solo uno spirito adolescente può avere, che forse anche lui continuava a pensarla senza saperne il perché.

Salì sul bus e si sedette vicino a un finestrino.

Guardò scorrere veloce davanti ai suoi occhi la città ancora un po’ addormentata, con le sue piccole persone che corrono al lavoro, con i suoi fin troppi bar vuoti, con i suoi negozi ancora chiusi.

Angela cominciò a ridere.

Le persone presenti sul bus, perlopiù le solite vecchiette mattiniere, la guardarono come se fosse pazza.

Quel pensiero così infantile e ridicolo l’aveva svegliata.

Un’emozione che ormai non provava da troppo tempo si era impadronita del suo cuore, prendendo il posto della rabbia: felicità.

- Non uscirai così dalla mia vita. Ne sono sicura.

 

Capitolo 4»lavoro

Angela aprì la finestra della sua stanza per arieggiarla.

L’aria fredda di gennaio le sferzò in faccia, smuovendo leggermente i lunghi capelli castani.

Scese dal letto e si tolse la divisa scolastica, appoggiandola sulla sedia; prese dei vestiti a caso dall’armadio e si infilò veloce la gonna bianca a pieghe e il maglione nero e largo che la sorte aveva scelto.

Prese un biscotto in cucina e mentre chiudeva la porta di casa si infilò il giaccone pesante. Corse per la strada inutilmente: era già in ritardo di mezz’ora e la signora Hofer era di sicuro già arrabbiata nera.

Entrò nel locale facendo tintinnare rumorosamente il campanello appeso sopra la porta e andò veloce nello spogliatoio.

Mentre Angela frenetica si allacciava il grembiule bianco dietro la schiena, la signora Hofer entrò nella stanza e cominciò a urlare e rimproverarla. Era una donna sulla cinquantina, altissima e magrissima, i capelli sempre avvolti in uno chignon impeccabile. I suoi genitori erano di origine tedesca e da loro aveva ereditato la rigidezza, ma anche la passione per i dolci.

Nessuno avrebbe mai potuto dire che una donna del genere fosse una pasticcera.

Anche la pasticceria era di famiglia: era un locale elegante, con dei piccoli tavolini rotondi ricoperti da tovaglie di pizzo e piccoli vasi di fiori, le lampade di vetro appese alle pareti gialle emanavano una luce calda… il locale “Sacherbar” era un vero paradiso in inverno, nonostante il nome particolarmente banale. Angela vi lavorava come part-time da qualche mese e ormai aveva imparato il mestiere: sempre sorridenti, accondiscendenti e sottomesse al cliente e al capo.

Nonostante ciò, riusciva a sopportare. La pagavano molto e inoltre aveva tempo per studiare anche durante il proprio turno.

Dopo la sfuriata della signora Hofer, Angela si allacciò gli stivali della divisa e corse alla cassa.

Si guardò intorno: pomeriggio tranquillo.

C’erano due signore, sedute vicino alla stufa, occupate a spettegolare chissà su chi, un gruppetto di ragazze e ragazzi delle medie che ridevano e chiacchieravano rumorosamente e una ragazza sola vicino alla vetrata più grande.

Vide che quest’ultima non aveva ancora ordinato e andò da lei: mentre si avvicinava, notò che guardava per strada sconsolata… forse stava aspettando qualcuno.

- Buongiorno! Vuole ordinare qualcosa?- le chiese con tono cordiale.

Si girò e guardò Angela con due grandi occhi azzurri luccicanti: stava per piangere.

- No, grazie… voglio aspettare ancora un po’- Disse più a se stessa che ad Angela.

Tornò a guardare fuori dalla finestra.

Ad Angela parve strano che qualcuno le avesse dato buca: era una bella ragazza, occhi azzurri, capelli biondi a caschetto, indossava un cappotto rosso che le dava un’aria molto retrò… sembrava una bambolina.

- Va bene, ripasserò quando vorrà ordinare.

Angela tornò annoiata negli spogliatoi e prese i libri di scuola per studiare.

Si sedette alla cassa e cominciò a fare controvoglia alcuni esercizi di matematica. Quel giorno la professoressa aveva spiegato le funzioni inverse di goniometria: inutile dire che non aveva capito nulla.

Mentre studiava, vennero a pagare il conto i ragazzi delle medie, facendo chiasso per organizzare il pagamento alla romana, e il campanello suonò qualche volta: Angela non fece molto caso a questi avvenimenti, era troppo concentrata a ricordare formule impossibili.

- ANGELA!!

Scattò in piedi, spaventata.

- Angela! Ti pago per servire clienti, non per fare i tuoi cavoli!! Non vedi che quei due ragazzi non hanno ancora ordinato?!- le urlò la signora Hofer, indicando il tavolo in questione.

- Mi scusi signora, non… non mi ero accorta.

-Che non capiti mai più, Angela! Mi raccomando!- e se ne andò sbraitando qualcosa sull’ inettitudine dei giovani.

Angela si diresse verso il tavolo imprecando contro la signora Hofer e maledicendo il fatto di non poterla colpire col vassoio. Ma fu distratta da questi piacevoli pensieri perché notò che la ragazza bionda di prima era stata raggiunta da un ragazzo, seduto di spalle. Lei lo guardava sognante.

- Prego, volete ordinare?- esordì sorridendo.

- Si certo!- rispose raggiante la ragazza. Quando sorrideva era ancora più bella.

Curiosa, Angela sbirciò con la coda dell’occhio il ragazzo.

Due occhi neri ricambiarono curiosi il suo sguardo.

Il cuore le andò in gola ed ebbe un sussulto. La ragazza se ne accorse e la guardò strana.

Era lui.






Che la storia abbia inizio! XD I commenti sono sempre graditi ! ;)

by LisettaH

 

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Capitolo 3
*** dannate lacrime || sola || speranza ***


Capitolo 5»dannate lacrime

Angela rimase a guardarlo negli occhi per qualche secondo: si era come persa in quel meraviglioso baratro nero come la pece…

Mi avrà riconosciuta?

- Ehm… scusi, signorina…?- intervenne leggermente infastidita la ragazza bionda, che non ottenne risposta.

Sì, anche lui mi sta guardando…

La ragazza continuò facendo finta di niente.

- Io prendo una cioccolata. E tu, Seth? Che prendi?

Seth si voltò verso la ragazza, interrompendo la magia.

Angela si ridestò improvvisamente, e, ancora sconvolta, guardò anche lei la ragazza.

- U-una cioccolata… e… e poi?

Si voltò di nuovo verso il ragazzo che chiuse gli occhi e si appoggiò allo schienale della sedia.

- Io prendo un caffè - rispose freddo.

Non si ricorda più di me?

Angela se ne andò via camminando velocemente.

Entrò in cucina e si appoggiò alla parete per riprendere fiato: per l’emozione si era quasi dimenticata di respirare.

Non sapeva che pensare. Voleva essere felice, ma non ci riusciva: provava solo una profonda tristezza.

Dopo tutto erano passati circa 4 mesi dal loro breve e insignificante incontro, come potrebbe ricordarsi di lei?

Già… per lui forse era stato insignificante, un’ avvenimento rimosso subito dalla memoria. Ma per lei era stato un motivo valido per riuscire ad andare avanti in questi mesi.

- Che ti succede Angela? – pensò – non è da te comportarti così!

Per questo non voleva arrendersi alla realtà: forse non l’aveva davvero dimenticata…

Con la speranza nel cuore preparò il caffè e la cioccolata e li portò al tavolo dei due ragazzi.

Rispose al grazie della ragazza con un cenno della testa e tornò alla cassa, ai libri di scuola, ma la sua testa era altrove.

Volse lo sguardo al loro tavolo: lui la guardava intensamente e lei gli rispondeva arrossendo, con un tenero sorriso.

Angela sorrise amaramente.

- Se anche si ricorda di me, non gli importa. Del resto sono solo una sconosciuta…

Si accorse di stare per piangere: asciugò la lacrima che era riuscita a sfuggire al suo controllo, ma anche altre cominciarono a rigarle il volto.

Perché? Perché devo sentirmi così per una persona che nemmeno conosco?

Chiuse il libro di matematica e si raggomitolò, nascondendo il viso tra le braccia conserte nella speranza di calmarsi e aspettando che tutto passasse.

Per tutti gli ultimi due anni aveva aspettato che il dolore se ne andasse.

Che cos’era questo a confronto?

Sentiva solo dei rumori confusi attorno a sé, ma le risate di lei e la voce calda di Seth le arrivavano chiare all’orecchio.

Calmati, Angela. Devi calmarti.

Sollevò la testa, fece dei respiri profondi e riuscì a fermare quelle dannate lacrime.

Poco dopo Seth venne a pagare il conto.

La bionda lo aspettava alla porta, avvolta nel suo cappotto rosso che la faceva così bella.

- Arrivederci.

[Addio]

 

Capitolo 6»sola

[Il giorno dopo]

 

Era un bel pomeriggio di gennaio.

Il cielo lontano era limpido e chiaro, ma il sole brillava senza riuscire a scaldare.

Angela era appena uscita da scuola e si stava dirigendo verso il cancello.

- Ehi Angy!

Alzò gli occhi al cielo e si girò.

Susanna e le adulatrici del momento la guardavano con aria di sfida.

- Dimmi pure, Susy…

- Siamo solo preoccupate per te… hai davvero una pessima cera… - disse Susanna ironica, mentre si avvicinava ad Angela.

- Voi sì che siete generose…- rispose sorridendo.

Susanna rise.

- Se hai voglia di fare la spiritosa non stai poi così male! Ruby ci ha raccontato cosa ti è successo… poverina, sei stata dimenticata pure dal tuo ragazzo…!

Angela, esasperata, fece per andarsene, ma Susanna la prese per un braccio, immobilizzandolo dietro la schiena, e la sbattè contro il muro della palestra.

Avvicinò il viso a quello di Angela.

- A quanto pare non vali nemmeno come puttana!- le sussurrò all’orecchio.

Angela si dimenò ma lei era più forte: Susanna aumento la stretta sul braccio e Angela urlò.

Mentre rideva ancora, Angela aprì gli occhi e sorrise.

- Attenta… Anche io posso avere il coltello dalla parte del manico e tu lo sai…

Susanna la guardò dubbiosa.

- Ehe… non dimenticare che io conosco il tuo piccolo segreto…

Susanna sbiancò.

- Vuoi davvero che tutti sappiano com’è la vera Susy…?

il suo viso divenne paonazzo e tutto il suo corpo cominciò a tremare dalla rabbia.

Prese Angela per i capelli e la trascinò all’interno del palazzetto della piscina.

Angela si dimenava tirando pugni e calci a vuoto per il dolore, ma era tutto inutile.

Susanna la buttò a terra. Lei si rialzò subito, tenendosi il braccio ancora dolorante.

- Non ti capisco Susy. In questo modo non fai altro che farmi venir voglia di vendicarmi.

Susanna spalancò gli occhi, la mascella serrata.

Si avvicinò alla rivale e la spinse.

Angela cadde all’indietro nell’acqua della piscina.

- Stai zitta.

Susanna la guardò con un’espressione indecifrabile.

- Tu sei solo un rifiuto.

Se ne andò.

Angela rimase immersa nell’acqua, col viso abbassato: non si aspettava una frase del genere, così carica d’odio.

È tutta colpa mia.

Aveva giurato che non si sarebbe mai abbassata al livello di Susanna e degli altri.

Ma si era comportata da stronza anche lei, e ora non era più la vittima.

Cosa sto diventando?

 

***

 

Angela tornò a casa correndo.

Congelata, si tolse i vestiti bagnati e si infilò sotto la doccia bollente.

Le gocce di acqua che le cadevano sul volto si mescolarono alle lacrime che le sgorgavano dagli occhi.

Sono sola.

Non ho degli amici con cui ridere.

Non ho una famiglia a cui appoggiarmi.

La sola persona che avrei voluto accanto mi ha dimenticata.

Angela si rannicchiò singhiozzante sul pavimento della doccia e si abbracciò: tenendosi stretta con le braccia aveva la sensazione che non sarebbe potuta cadere a pezzi, come il suo cuore ormai era ridotto.

Mamma… papà… sorellona…

- Mi mancate.

Che senso ha vivere...

Che senso ha andare avanti...

…mettercela tutta per sopravvivere...

… Se si è completamente soli?

Senza nessuno accanto...

…senza nessuno che ti ricordi...

… non ha senso neanche continuare a respirare.

 

 

Capitolo 7»speranza

Angela guardò l’orologio: erano le 6.

Ancora un’ora e poi avrebbe finito il turno di lavoro al locale.

Non si era mai annoiata tanto in vita sua come in quell’unico pomeriggio: solo due clienti nell’arco di 3 ore.

Si appoggiò coi gomiti al bancone e cominciò a osservare il mondo fuori dalla finestra.

Era già notte per la strada e la neve continuava a cadere, silenziosa, infondendo la propria calma anche alla città… Angela cercò di non pensare al freddo che la attendeva al di là della porta di servizio.

Indolenzita, si stiracchiò le braccia.

- Ahi..

Con la mano accarezzò il braccio sinistro. A distanza di due settimane il livido che le aveva procurato Susanna non era sparito e le faceva ancora male.

Gli occhi le si riempirono di lacrime.

-Devo imparare a essere più forte.

La porta si aprì e il suono del campanello la fece ridestare dai suoi pensieri.

Sull’uscio un ragazzo avvolto in un cappotto nero si stava ripulendo dalla neve.

Aveva i capelli neri e corti, un viso dai lineamenti marcati ma comunque eleganti… era molto alto e teneva il cappotto lungo aperto nonostante il freddo congelante di quella serata.

Mentre sentiva il sangue tingerle le guance, Angela pensò soltanto a una cosa.

Sto cominciando a perdere la pazienza.

Seth si diresse verso il bancone.

Verso di lei.

Le si sedette di fronte e ordinò “il solito caffè, grazie”.

Angela gli porse la tazza di caffè caldo e per un attimo incrociò i suoi occhi: rimase per qualche secondo senza respirare.

Cazzo! Perché deve avere uno sguardo così dannatamente bello?!

Però era strano.

Angela non si sentiva come le altre volte.

Era felice, sì… forse. Era irritata. Ora lo vedeva quasi come un intruso.

Rimase ferma qualche secondo a fissare il vuoto, occupata a pensare quanto lei fosse stupida e complicata…

- Che hai?

Lo guardò stupita. Per un attimo pensò di avere avuto un’allucinazione.

Lei lo fissava sempre più stranita e Seth si sentì un pò a disagio.

- Bè stavi fissando il vuoto…

- Sono affari miei.

Seth la guardò pensieroso per un pò. Poi sorrise.

- Ma li tratti sempre così i tuoi clienti?

- No… solo quelli che fanno domande.

Rise.

- Dimmi: ci hai preso gusto a ribattermi in malo modo?

- È abbastanza divertente, sì- Angela si sedette di fronte a lui.

Ci aveva preso gusto davvero.

- Vuoi un altro caffè?- gli chiese notando che lo aveva già finito.

- No. Voglio sapere a che ora finisci di lavorare.

Seth sfoderò uno dei suoi sguardi profondi e penetranti. Sapeva che tutte le ragazze avevano un debole per questa sua caratteristica.

- Cosa? E perché?

Questa risposta lo spiazzò un po’.

- Bè… non capita tutti i giorni di venire serviti da una cameriera così bella…

Angela rise.

- Purtroppo di persone sfrontate come te se ne trova sempre.

Lo guardò intensamente. Ora riusciva a sostenere quell’abisso nero tanto attraente senza troppe difficoltà.

Lui le sorrise.

Eh no. Questo era troppo: Angela arrossì e il suo cuore battè più forte, ma per fortuna lui non lo notò.

- A che ora finisci?- ripetè divertito.

- Me lo hai già chiesto o sbaglio?- ribattè Angela sporgendosi in avanti, un po’ più vicina a lui. Si stava divertendo tantissimo.

- Cavoli… altro che Angela… sei un demonio.

La ragazza sgranò gli occhi.

- Come… come fai a sapere il mio nome?

Seth ci mise qualche secondo a collegare.

- Ah… ehm.. devo averlo sentito dire dal tuo capo o dalle altre cameriere…

Angela rimase delusa.

Come avrebbe voluto che lui si ricordasse del loro primo incontro!

- Finisco alle 7. Ora mi dici perché ti interessa tanto?- disse rabbuiata.

- Ora di cena!

Lasciò i soldi sul bancone e uscì al freddo, mentre la ragazza lo seguivo con lo sguardo, senza capire bene cosa fosse successo.

 

 


 

Scusate se sto aggiornando così frequentemente, ma ho molto tempo libero causa:

1.      vacanze

2.      effetti collaterali anche gravi di cibo cinese che mi impediscono di uscire ._.

3.      La parte depressiva di questa storia stava cominciando ad annoiarmi °_°’’ e se annoiava me, non oso immaginare voi XD perdono ._.’’  ma… era… “necessaria…?” ç_ç così sono voluta andare avanti velocemente ù_u  

Bah.

Ciiiiemmecu ci tenevo a precisare che Seth non centra niente con quello di OC, come la mia kokky (che ringrazio per la recensione <3) aveva pensato <.< me odia odia odia OC!!! >__<

ALLA PROSSIMA! Forse…

 

 

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Capitolo 4
*** leggera || cena ***


Capitolo 8»leggera

- Angy, se vuoi vai pure!

La voce di Nadia arrivò chiara dalla cucina.

- Ormai mancano solo 10 minuti alle 7 e di sicuro non arriverà più nessun cliente…

- Non preoccuparti, Nadia. Tanto, non ho molto da fare.

Nadia si appoggiò allo stipite della porta che dalla cucina dava al locale.

- Credi che non abbia sentito la conversazione di poco fa? A me sembrava un chiaro invito a cena…- disse maliziosa.

- Nadia!! Ma se non lo conosco nemmeno!- rispose Angela ridendo.

- Davvero? Bè era comunque un ragazzo bellissimo…

Si avvicinò ad Angela e le diede un colpo sul naso col dito ricoperto di impasto, sporcandola.

- Avessi io un ragazzo così che mi fa la corte! Non direi mica di “non avere molto da fare”…

Angela rise.

Nadia era una delle persone che le erano più care.

Era una ragazza di 25 anni, alta, dalla pelle scura e coi capelli neri fino alle spalle, raccolti sempre in una coda, gli occhi blu mare.

Aveva un fisico slanciato e agile, e sul viso, spesso segnato dalla stanchezza, aveva sempre un sorriso per tutti.

Faceva tantissimi lavori diversi per mantenere il proprio figlio, di appena 3 anni: il padre purtroppo non riusciva a trovare un posto stabile e pagato adeguatamente, quindi tutti i doveri erano sulle sue spalle; ciononostante, Nadia diceva che questa situazione non le pesava affatto.

Forse era l’unica persone che Angela potesse definire veramente amica.

- E va bene! Se proprio ci tieni a farmi finire prima il lavoro…

- Massì vai pure! Tanto la nostra amica Hofer oggi non c’è!

- Libertà!!- urlò Angela dagli spogliatoi mentre si sfilava il vestito nero della divisa.

Si sentiva leggera, e non solo per l’assenza della signora Hofer.

Percepiva però una sorta di amarezza nel sapere che Seth non si era ricordato di lei, di quella volta.

Non potrò mai essere naturale con lui. Mi ha già ferito troppo.

Ma in fondo non le importava più di tanto. Ora voleva solo vivere quei momenti.

 

***

Angela uscì dal locale avvolta nel suo cappotto beije e si guardò attorno.

Non lo vide.

Dietro di sé la sorprese una luce rossa…

Una sigaretta. Qualcuno che fumava nascosto nell’ombra.

La luce rossa illuminò il volto di Seth, che alzò gli occhi verso la ragazza.

Soffiò fuori il fumo e gettò la sigaretta per terra, spegnendola distratto col piede.

Si chinò leggermente col busto sopra Angela per guardarla intensamente negli occhi verdi.

Le mise una mano sotto il mento per tenerla rivolta verso di sé.

- Buh.

Era una bella ragazza… il viso era piccolo e rotondo contornato da una frangia sbarazzina. Le labbra rosa erano carnose, piegate in un sorriso di sfida, il naso piccolino, gli occhi grandi, verdi, espressivi, che lo fissavano senza timori; e poi quel piercing a cerchietto sul sopracciglio le dava un’aria molto intrigante…

Per un attimo Seth sentì il suo cuore battere un po’ più veloce del solito.

- Sto morendo di paura, sai?- Angela lo svegliò da questi suoi pensieri.

- Sono così bravo a spaventare?

- No. Semplicemente, è per il fatto che mi stai mettendo le mani addosso.

Seth la lasciò e lei fece un passo all’indietro, portando le mani dietro la schiena.

- Oho, siamo permalose- osservò ridendo.

- Può essere anche una qualità.

Angela dal basso lo guardò nei suoi occhi neri con uno sguardo irresistibile.

Seth la ricambiò con un sorriso smagliante.

- Allora dove vuole andare, signorina cameriera?

- Ho fame. Voglio cenare. - rispose lei annoiata, girandosi e dandogli le spalle – Quindi, se permetti…

- Perfetto! C’è un ristorante carino qua vicino…

Angela si girò sorpresa e divertita.

- Mi stai davvero invitando a cena?!

Seth le si avvicinò e si abbassò per guardarla dritta in faccia.

- Ci sono vari punti di vista. Diciamo che voglio mangiare fuori con qualcuno sotto il metro e 60…

Angela si indispettì.

Non sarò una cima, ma un metro e 65 lo raggiungo!

- Solo se offri tu. 

Si incamminò verso il ristorante senza lasciargli il tempo di ribattere.

 

Capitolo 9»cena

Angela addentò il suo hamburger, offesa.

L’aveva portata in un fastfood!

…“ristorante carino”… Tsk!

E quando glielo aveva fatto notare, lui che aveva risposto?

“Ci sono vari punti di vista.”

- Cominciano a esserci un po’ troppi punti di vista per i miei gusti!- Aveva commentato Angela.

Lui si era limitato a ridere.

Erano seduti a un tavolino vicino alla vetrata e il silenzio tra di loro era piombato da circa 10 minuti ma sembravano entrambi a loro agio.

Angela non voleva parlargli, offesa per il “ristorante carino” e la memoria corta di Seth.

Seth era semplicemente concentrato sul proprio cheeseburgher e di natura non era di molte parole.

Angela cominciò a succhiare rumorosamente (apposta) dalla cannuccia la coca-cola, distraendo Seth dal proprio panino.

Il ragazzo si accorse della sua aria scocciata.

- Forse è solo una mia impressione…- cominciò titubante.

- Che cosa?

- Ci conosciamo solo da mezz’ora… ma mi sembri già arrabbiata.

- Ah si?- rispose distratta Angela, torturando con la forchetta un pezzo di insalata caduta dall’ hamburger nel piatto.

- Si. È strano, di solito vi arrabbiate la mattina quando, dopo una notte in cui abbiamo… giocato, scappo senza darvi il buongiorno…- disse malizioso, aspettandosi dalla ragazza una reazione quantomeno isterica.

Invece lei continuò a giocare annoiata con l’insalata.

- Allora non correrai mai il rischio di incorrere nella mia ira.

- Ma che ha questa ragazza? – pensò Seth, non più tanto sicuro delle sue capacità - Non so minimamente come prenderla…

- Aha, vedremo… allora non sei arrabbiata?

Merda. Riesco a inventarmi solo questo?

- Chi? Io?

- Sì, tu - rispose Seth leggermente seccato, finendo di mangiare il proprio cheeseburgher.

- Cosa?

- Niente. Lascia stare.

- Come vuoi.- concluse Angela ancora distratta.

- Non riesco a capire se sei incredibilmente stupida o incredibilmente furba- ammise lui fissandola intensamente.

- Ci sono vari punti di vista.

Angela si alzò e si rivolse a lui: lo guardò, sorridendo con aria dispettosa e uscì dal locale.

Seth pagò il conto e uscì anche lui.

Lei lo aspettava di fianco alla porta.

- Bè almeno hai avuto lo scrupolo di pagare davvero tu…

Le luci della notte la illuminavano di mille colori: i suoi occhi dispettosi si illuminavano di sfumature diverse, i lunghi capelli lisci, un poco mossi dalla brezza gelida della sera, brillavano di tantissime tonalità e cadevano leggeri sulle sue spalle, sul suo cappotto…

Seth le si fece lentamente più vicino. Le cinse i fianchi e la tirò a sé.

- Vuoi che ti riaccompagni a casa?- chiese lui con voce dolce.

Angela fu sorpresa da quella vicinanza inaspettata, il calore di quell’innocente abbraccio le aveva annebbiato per un momento le capacità intellettive.

- N-non ho 5 anni…

- Dalle tue risposte non si direbbe…-rispose lui stringendola ancora di più a sé.

- Lasciami!- insistette Anegla, rossa in volto.

Seth la lasciò andare e lei si allontanò, diffidente.

- Vado a casa da sola e basta. Tanto è vicina.

Lui la guardò con sguardo innocente.

- Ma se io volessi stare ancora un po’ con te?

Ad Angela aumentò il ritmo cardiaco.

- Non so. Scattami una foto- rispose ridendo.

Si voltò e cominciò ad andarsene.

- Ehi, e il bacino della buonanotte?- domandò Seth, con tono fin troppo serio.

Angela sorrise.

- Quando ne avrò voglia.

 

***

[Il giorno dopo]

- Buonasera

Angela si girò e se lo trovò davanti.

Seth stava seduto storto, appoggiato al bancone col braccio che sorreggeva la testa e la seguiva con lo sguardo a ogni suo spostamento.

- Ancora tu?!- urlò lei sorpresa, ma felice…

- Si può sapere perché ti do così tanto fastidio?

- Non è che mi dai fastidio…  

Angela si rigirò e tornò a dedicarsi ai bicchieri da lavare.

- Davvero… tu non ricordi…?- sussurrò piano.

- Eh?

Angela si girò di scatto e si appoggiò con le mani al bancone: Seth la guardava curioso.

- Niente!- rispose sorridendo dolcemente.

Seth represse quella stupida voglia di abbracciarla che lo prendeva a ogni suo sorriso e si alzò.

- Allora al solito ristorante?- chiese a disagio infilandosi la giacca.

- “Ristorante” è una parola grossa…

Seth le sorrise, divertito.

- Eddai. Almeno offro io!

 

 

 


 

commento poco serio

 

Bene *_*

Stavo sfornando una crostata alle ciliegie, da mangiare stasera e mi sono detta: “Mò che faccio?”

Così eccomi qua!! Sentivate la mia mancanza eeeh? >__O

Bè non è che ci sia molto da dire.

Finalmente Seth&Angela al “ristorante” XDD

Io odio i fastfood, ma non vogliatemi male! Nonostante il primo gelato dell’anno è stato proprio in uno di questi, (…mmm… e vabbè era l’1 di notte .__. Avevo voglia di gelato-schifezza u_u ) odio il loro odore di fritto ç_ç

Nadia mi dà problemi. Le voglio bene, ma è difficile da far agire ò_o +sta parlando della storia più avanti+ vabbò niente spoiler, NIENTE SPOILER… ghghgh…

Invece mi diverto a far parlare i due sposini <3 Il carattere di Seth mi piace troppo.
Oddei mi sto facendo complimenti da sola O_O’’ SALVATEMIIIIIII [ e commentate voi *_* lo so che ci siete (in 99 o_o. G-grazie +sconcertata+), vi vedo nelle visite…]

E non temete.

Ho postato così tanto in pochi giorni perché la storia fino a qua l’avevo già più o meno scritta.

D’ora un poi se ci sarà un capitolo nuovo è perché è morto il papa XD (con tutto il rispetto del mondo).

Alla prossima!!

 

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Capitolo 5
*** gelosia || amici ***


Capitolo 10»gelosia

*Dobbiamo festeggiare!*

*Che cosa?*

*Ma come… così mi fai soffrire…. Come puoi non ricordartelo?!*

*°_°’’ Rinfrescami tu la memoria allora…*

*È passato un mese da quando ci conosciamo…*

Angela guardò divertita lo schermo del cellulare.

*E tu tieni il conto di queste cose? XD*

*Mi potrei anche offendere é_e*

Si mise una mano davanti alla bocca per nascondere la risata.

*Va bene, festeggeremo, basta che non sia in un fastfood! E offrirai tu come sempre +_+*

*Ancora con la storia dei fastfood?! XD Ehi mi stai sfruttando o sbaglio?*

*Non sbagli. Ora se permetti, vorrei seguire la lezione. A stasera!*

*Ok. Voglio un regalo!*

La ragazza alzò il viso, raggiante, e rivolse la propria attenzione alla prof di letteratura latina, che da circa un’ora parlava di Cesare e dei commentarii senza che nessuno la ascoltasse (questa scena mi ricorda qualcosa XD n.d.A).

Susanna la stava osservando da parecchio tempo.

La guardava scrivere sms, leggere con la luce negli occhi il display del telefonino, ridere spensierata, come non l’aveva mai vista.

Il solo fatto che esistano persone come lei mi fa rabbia.

Quei capelli, quegli occhi color dell’erba, quel viso, quel corpo minuto... quel sorriso.

LEI.

Ogni cosa di te è come io vorrei essere.

Fin dal primo momento in cui l’aveva vista Susanna aveva odiato Angela.

Era come lei non era mai stata, e mai sarà: era ciò che lei fingeva senza ritegno di essere.

Bella. Intelligente. Simpatica. Elegante.

Ogni cosa di te è così facile da amare.

Tutte le persone che conoscevano Susanna credevano fosse così e per un certo periodo anche lei stessa si era convinta di esserlo davvero.

Ma io sempre e solo mentito spudoratamente.

L’aveva capito proprio nel momento in cui Angela era entrata nella sua classe, il primo giorno del secondo anno.

I suoi movimenti erano lenti, aggraziati. La divisa si muoveva leggera con lei, i suoi capelli lunghissimi ondeggiavano nei suoi movimenti. Lo sguardo fiero, deciso, dritto davanti a sé.

Allora si accorse della sua bugia. Lei non era così.

Ogni cosa di te affligge il mio invidiare.

Aveva modificato se stessa in tutti i modi possibili: trucco, vestiti, comportamento, fino a cambiare il proprio volto, il proprio corpo.

Aveva rigettato il proprio io che riteneva poco bello come qualcosa di sporco, degradante.

Era colpa dei soldi, dei bisturi, dei suoi genitori superficiali, sei lei ora era così bella, così perfetta.

Dalle medie in poi nessun compagno di classe aveva più osato prenderla in giro. Anzi, cadevano ai suoi piedi come mosche, vittime di quella falsa bellezza.

E, soprafatta dal suo stesso splendore, ne era rimasta vittima anche lei.

In fondo al cuore aveva sempre saputo di non essere mai stata una vergogna prima dell’operazione, come i suoi compagni e i suoi genitori la ritenevano.

Ma ora…

Ora sì che si vergognava di se stessa, di come poco si era amata e di come poco ancora si amava.

Non poteva fare altro che odiare Angela, la sua naturalezza, il fatto che lei conoscesse questo suo lato perverso.

La tua libertà prende forma in modo naturale.

Ogni cosa di te risuona felicità…
adesso non mi accontenterò di meno.

Era decisa a rovinarle la vita.

Perché lei deve avere tutto e io no?

Aveva subito cominciato a trattarla male e, piano piano, anche i suoi compagni l’avevano seguita.

A quel periodo, Angela aveva appena perso i genitori e ciò aveva facilitato il suo piano: era incredibilmente taciturna, scontrosa e solitaria per la ferita profonda ancora fresca, e rifiutava qualsiasi invito ad uscire, qualsiasi proposta d’amicizia; anche gli altri presto la isolarono, offesi e indispettiti.

Poi era bastato spargere in giro qualche voce crudele, qualche bugia… e il gioco era fatto.

Sono io la più bella. Sono quella che tutti devono ammirare. Devo essere io la più felice.

Per parecchio tempo era stato così… ma ora?

Da quando la conosceva non aveva mai visto Angela felice. In classe stava sempre sola, guardando fuori dalla finestra o ascoltando musica, e non parlava quasi mai.

Era come se non esistesse. Susanna l’aveva annullata e gioiva di questo.

È come se lei non esistesse.

Ma ora lei era lì, presente in modo fastidioso, e sorrideva ancora.

Perché quel sorriso pieno di vita? Perché i suoi occhi brillano di felicità?

Più Susanna la osservava più le veniva voglia di picchiarla, di umiliarla come aveva fatto con se stessa.

Era successo qualcosa, ne era sicura.

Poteva vedere, quasi toccare, l’allegria che emanava. Poteva capire quanto, nonostante tutto, Angela fosse più felice di lei.

Strinse i pugni, appoggiati sulle gambe, e sentì le proprie unghie ferire la carne. Serrò le labbra, le lacrime di rabbia stavano bagnando i suoi occhi.

Rossa in volto si girò verso la professoressa e fece finta di interessarsi, ma la campanella di fine lezione suonò improvvisamente.

Seguì Angela fuori dalla classe, per il cortile, fino al cancello.

La vide raggiungere stupita un ragazzo alto dai capelli neri, parlare con lui, sorridergli come l’aveva vista fare in classe.

Ogni cosa di te risuona felicità…
Adesso non mi accontenterò di meno.

 

 

Capitolo 11»amici

Angela uscì dal locale e dall’altra parte della strada vide Seth appoggiato alla sua moto… ma non era solo.

Attorno a lui c’erano due ragazze, una più alta e una più bassa, e un altro ragazzo. Angela corse verso di loro e quando fu più vicina chiamò il nome del ragazzo.

Seth aveva un’aria scocciata e imbarazzata.

- Ragazzi… vi presento Angela.

La ragazza più alta le porse la mano.

-Piacere, io sono Sarah!- disse sorridendo.

Aveva gli occhi marroni cerchiati da un paio di occhiali senza montatura, i capelli erano castani e ricci, lunghi fino alle spalle; non era magrissima, ma era giusta per la sua altezza, che raggiungeva quasi quella di Seth.

Angela rispose al saluto stringendole la mano.

La ragazza più bassa la guardava assorta. Era alta come Angela, un po’ allampanata, ma aveva un viso simpatico: gli enormi occhioni azzurri, truccati fortemente di nero in contrasto col candore quasi inquietante della sua pelle, brillavano di luce curiosa; la bocca piccolina era piegata in un sorriso perenne. Aveva i capelli biondi, corti, con una ciocca nera per frangetta e indossava un vestitino nero e verde scuro tutto pizzo, che sembrava troppo leggero per febbraio, ma che la faceva carinissima.

La ragazza, accortasi dell’espressione dubbiosa di Angela, esordì convinta con voce chiara, gli occhi luccicanti di emozione e le gote rosse.

- Ah!!- le prese la mano tra le sue- Così sei tu la famosa Angela!!!

Angela la guardò sorpresa.

- Famosa?

Seth intervenne chiudendo la bocca della ragazza piccolina con la mano e tenendola ferma per le spalle con l’altro braccio.

- Lasciala stare. Seiry parla sempre senza connettere il cervello…

Seiry si liberò dalla stretta mordendogli la mano e Seth la lasciò andare scuotendo l’arto ferito.

- Non è vero!- si rivolse al ragazzo che le stava accanto – diglielo tu, Ray!!

La prima impressione che Ray fece ad Angela era di tipo inquietante, uno dai quali era meglio stare alla larga: era un ragazzo ancora più alto di Seth, pensò che dovesse essere intorno ai due metri. Aveva gli occhi marroni così chiari che sembravano spiritati, i capelli scuri sparavano in aria per il gel ed erano coperti dal cappuccio della felpa nera. Aveva piercing su entrambe le sopracciglia e sull’orecchio; quando parlò, ad Angela sembrò di intravederne due anche sulla lingua.

Lui la guardava con la stessa espressione di Seiry: stava silenzioso a fissarla con occhi tra la sorpresa e il dubbio.

Angela si presentò titubante, e anche un po’ spaventata.

- P-piacere… sono An.. Angela…

- AH!- lui si svegliò come da un sogno.

Le prese la mano tra le sue e con felicità esclamò.

- Così sei tu la famosa Angela!!!

Angela lo guardò a dir poco sconcertata, mentre Seth si dava uno schiaffo alla fronte.

 

***

 

Angela addentò il suo solito hamburger e guardò le persone sedute davanti a lei dall’altra parte del tavolo.

Seiry aveva preso il menù per bambini e ora giocava con il pupazzo che vi aveva trovato. Ray aveva preso lo stesso (con grande sconcerto di Angela) e stava mangiando le patatine fritte. Sarah non aveva preso niente, mentre Seth, seduto di fianco a lei, aveva preso del pollo.

- Ma davvero voi due venite sempre qui a mangiare?- chiese Sarah un po’ schifata.

- Bè ma è carino qua…- rispose Seth indifferente.

- Anche a me piace molto!!- disse allegra Seiry.

- Mah… non riesco a capire come fate a mangiare questa roba…

- Eddai Sarah!- disse Seth scocciato.

- Io concordo con Sarah- intervenne Angela – però quando si ha fame va bene tutto.

Sarah le sorrise.

- AAAAH RAY!! Non fregarmi le patatine!!- Urlò Seiry picchiando velocemente la mano del ragazzo posata sul suo piatto.

- Eddai amore… le mie sono finite…

Angela rimase sorpresa.

Amore? Allora stanno insieme! Avrei dovuto intuirlo, in fondo sono simili… ripensò divertita al momento in cui li aveva conosciuti e alla loro reazione uguale.

- No Ray! Le patatine sono mie e basta!- gli rispose Seiry allontanando il cibo, e lui si arrese, triste.

- Sapete non pensavo che Seth potesse avere amici come voi… mi immaginavo chissà quali tipacci!- osservò Angela.

Seth rise.

- Cosa vuoi… sono pieno di sorprese- esclamò pavoneggiandosi.

- Sisi certo- tagliò corto Seiry - Però sei anche taaaaaanto tenero… vero Angela?- chiese con voce melensa.

- EH? Chi, Seth? Tenero? Ma se è un burino arrogante?!

- Eeeehi, vacci piano- disse Seth offeso, dandole un colpetto alla testa con la lattina di coca-cola.

Seiry li guardò stupiti.

- Ma come, Angela? Seth non ti ha ancora det-

Non fece in tempo a finire perchè Ray la fermò, tappandole la bocca col panino.

- Seiry! Evidentemente Seth non ne ha ancora avuto il coraggio…- le sussurrò nell’orecchio.

La ragazza si tolse il panino dalla bocca e per qualche secondo osservò pensierosa Seth in silenzio.

Poi all’improvviso si alzò in piedi e puntò il dito contro Seth.

- E TU OSI DEFINIRTI UOMO?!?!- urlò facendo girare tutte le persone presenti nel locale e sprofondare gli amici nelle proprie sedie.

 

 


 

commento poco serio

 

+guarda foglio bianco di world+

o_o

Perché mi fissa tutto vuoto? ;_;

 

Questi capitoli sono nati così, negli ultimi spiragli di delirio vacanziero. Speriamo non ne soffrano ;_; +li accudisce come figli suoi+

Le frasi in grassetto in rivali sono di “Bliss” dei Muse. Personalmente, la ritengo una canzone davvero fantastica.

Seiry è il personaggio che più adoro in tutta la storia. Sarà perché è come vorrei essere io? XD +ecco da dove viene il complesso di Susyna tenera °_°’’+ scusate se il  nome “Seiry” è un po’ strano… ma è in onore di un mio caro amico che ora ho po’ perso di vista…

“perché hai rifiutato seirìììììì” XDD (lasciatemi perdere ç_ç)

Il discorso di Sarah sui fast food mi è venuto naturale X°D +la fissazione continua!+

E ora *_*

SCARABOCCHI TIMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

La signora Hofer, non so perché, ma la immagino come la maestra di Sana (kodomo no omocha) che adora il limbo ed è innamorata pazzamente di Gerard!!! (ci ho messo anni a trovare un’immagine sua… ma era così insulsa? ç_ç A me faceva morir dal ridere XD)

 

 

Bah. Lasciamo perdere che è meglio.

Grazie di cuore a Kokkyna bella e Purple per i commenti e i preferiti >///< Ne sono felicissima <33333333333

Non so bene quando aggiornerò ancora: ora che la scuola è ricominciata non ho tempo nemmeno per mangiare (per farvi un’idea domani ho 2 verifiche di mate, di cui una di recupero di quel *BEEP* di debito ç_ç) ma sempre & comunque….

Alla prossima!!

Commentare non mai fa male alla salute, anzi credo che vi si sgranchierebbero le dita °__° xD Corro che è meglio.
Però tra tutti i lettori poi commentano sempre le stesse (adoratissime recensitrici)! Non comprendo perché non lo fate, sarebbe davvero un piacere immenso.

*spudoratamente copiato da kokky*

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Capitolo 6
*** compleanno [sorpresa||cuore] ***


Capitolo 12»compleanno

parte 1 »sorpresa

È bastato poco più di un mese per cancellare due anni di vita non vissuta, per farmi sentire diversa.

Questa situazione non va bene.

Mi fido di lui senza volerlo.

Mi sono affezionata a lui senza conoscerlo davvero …

Eppure so perfettamente che per lui sono solo una nuova conquista…

Non voglio aver bisogno di lui.

Non voglio perderlo.

Non voglio soffrire ancora.

 

Angela fissava il soffitto della propria stanza, incapace di dormire.

Ciononostante…

Era sdraiata nel letto da ore, con un braccio appoggiato sopra la fronte, coperta dalle lenzuola fino al petto.

Pensare a lui… Non faccio altro…

Sentiva l’orologio contare i secondi, scandire i suoi pensieri confusi.

Tic tac. Era un suono parecchio irritante.

Angela prese la sveglia, decisa a buttarla fuori dalla finestra, ma l’arrivo di un messaggio sul suo cellulare la fermò.

*Ciao Angy!! =^w^= AUGURIIIII *____________*// finalmente 17enneeeeeee +__+ l’inizio di una nuova era!!!*

Angela lesse stupita il messaggio che le aveva appena mandato Seiry: quella ragazza piccola era un’esplosione di vita, non stava mai ferma, doveva sempre fare qualcosa.

Da quando si erano conosciute, due settimane prima, si erano sentite ogni giorno e avevano scoperto di avere gusti simili e di andare d’accordo facilmente: stare con lei era per Angela un momento di svago tale che la cercava ogni istante. Avere un’amica… era da troppo tempo che aveva dimenticato la felicità che provoca l’intesa e la complicità che solo due ragazze possono custodire.

* ^///^ Grazie Seiryyy!! Sei un amore! P.s. ma che ci fai sveglia alle 6 di mattina della domenica? XD*

Angela decise di alzarsi e di bersi una bella tazza di latte caldo, per chiarirsi un po’ le idee.

Già, oggi era il 10 marzo… il suo compleanno.

Sorseggiò il latte pensando a cosa avrebbe potuto fare quel giorno, ma quasi si soffocò quando all’improvviso il campanello della porta suonò.

Chi poteva essere alle 6 di mattina? Una mezza idea ce l’aveva.

Aprì la porta un po’ titubante.

- SORPRESAAAAAAAAA!!!!

Davanti a lei c’erano Ray e Seiry urlanti, con le braccia che sventolavano in aria e che rischiavano di far cadere i pesanti sacchetti che portavano.

- Seiry…? R-Ray…?? Ma che ci fate qui?!

Seiry la assalì e le diede un bacio sulla guancia.

- Logico!! Siamo venuti qui a rapirti!!!

- R-rapirmi?- disse Angela un po’ confusa.

- Ti porteremo in un posto speciale!- le disse Ray appoggiando i sacchetti sul tavolo.

- E dove?- rispose osservando sconcertata come i due ragazzi erano vestiti: Seiry sempre più in modo leggero, una felpa nera con la zip aperta, che lasciava intravedere il top viola, e degli shorts di jeans. Lui con la solita felpa nera e dei calzoni di tela fino al ginocchio.

Seiry la guardò preoccupata.

- Bè… se te lo diciamo non è più speciale…

- Ah già…- riflettè un momento- scusate… ma come avete fatto a entrare? Questo è un condominio e il portone all’ ingresso è chiuso…

- Ray è molto bravo a scassinare!- le rispose Seiry quasi stupita, con la voce più naturale del mondo, mentre il ragazzo le mostrava la forcina per capelli che teneva in tasca con sguardo ovvio.

- Eheh… come ho fatto a non pensarci…!- rise isterica Angela.

Tutti e tre saltarono in aria quando la porta si aprì improvvisamente.

Seth entrò nella stanza velocemente, maledicendo Ray e Seiry perche non l’avevano aspettato.

Poi si rivolse ad Angela. La squadrò da capo a piedi con uno sguardo così intenso che la ragazza arrossì subito.

- Ehi… bel pigiamino!- esclamò ridendo, indicando le pecorelle che saltavano il recinto disegnate sulla felpa.

- Potrei denunciarti per violazione di domicilio!- urlò Angela coprendo le sue pecorelle.

- A proposito Angy… - intervenne Seiry guardandosi intorno – dove sono i tuoi genitori? Mi piacerebbe conoscerli!!

Angela si bloccò all’istante.

Non voglio parlarne. Non voglio che loro sappiano.

- N-Non… n-non ci sono…- disse balbettando e fissando il pavimento come se da un momento all’altro dovesse sparire.

Non voglio che mi compatiscano!

Seth si accorse che la ragazza era a disagio e intervenne.

- Visto Seiry? Non ci sono… dimmi dobbiamo passare a prendere Sarah, vero?

- Eh? Ah si si… passiamo noi da lei…

Angela guardò Seth parlare con Seiry piena di gratitudine e di stupore.

Che abbia capito…?

- Angy!! Se sei a casa da sola…- iniziò Seiry.

- Ci piazzeremo qui e faremo baldoria all night!!!- urlarono lei e Ray in coro, agitando le braccia come prima.

Angela rise a si andò a cambiare, mentre Seiry le parlava del meraviglioso posto in cui l’avrebbero portata con continue allusioni senza senso.

I due ragazzi le aspettavano in strada: Ray stava scegliendo la musica da ascoltare durante il viaggio in macchina, mentre Seth era appoggiato alla sua moto nera fiammante e fumava la lucky strike del buongiorno.

- Ma quanto durerà il viaggio?- chiese spaventata Angela a Seiry mentre li raggiungevano.

- Non temere, solo qualche oretta!!- le rispose sorridendo; poi la superò correndo e si gettò addosso a Ray.

Angela raggiunse Seth.

- Sempre a fumare, eh?

- È una delle poche cose a cui non so resistere- disse serio.

- Ah si? E quali sono le altre cose?- chiese maliziosa la ragazza.

Seth tossì e le porse il casco.

- Mettitelo e non fare storie.

Solo una nuova conquista. Non farlo vincere.

- Cosa? Non andiamo in macchina con Seiry e gli altri?- chiese Angela stupita.

Seth buttò la sigaretta per terra.

- Se non vuoi venire con me basta dirlo- disse salendo sulla moto.

Angela si offese. Sono solo una nuova conquista.

- Ma che hai oggi?

I due si guardarono per un po’.

- Scusa - disse lui all’improvviso. Angela lo guardò con gli occhi sbarrati.

– Non ti ho ancora fatto gli auguri!- Seth le sorrise. Le mise una mano dietro la testa per tirarla a sé e la baciò sulla fronte.

Il contatto con quelle labbra calde e morbide la fecero arrossire violentemente. Lo allontanò con forza con entrambe le braccia e gli sorrise, imbarazzata.

Mise il casco per impedirgli di notare il rossore che le aveva tinto le guance e salì sulla moto dietro di lui.

Seth accese il motore e diede gas.

- Tieniti forte.

Angela gli mise le braccia attorno ai fianchi per tenersi a lui e sentì tutto  il suo corpo avvampare quando si modellò sulla sua schiena.

Appoggiò la testa che girava sulle sue spalle e insieme partirono.

Maledizione a me...

parte 2 »cuore

 

Dedicato a Hachi, Luca e Frappone che mi hanno appoggiato in un periodo della mia vita davvero nero, facendomi capire quanto sia bello vivere con qualcuno accanto. E alle mie Alessiuccia e Feduzza che per me ci sono sempre <3

 

Viaggiarono per circa 2 ore, attraverso l’autostrada per poi arrivare in una zona collinare, con prati verdi dai bucaneve appena fioriti:.

Ray e Seiry avevano preso un’altra strada, dovendo passare a prendere Sarah a casa sua.

Seth e Angela percorsero delle strade tutte curve che sembravano di montagna: da una parte c’era la parete rocciosa a strapiombo della montagna, dall’altra una valle costeggiata in lontananza da altri monti, che si stagliavano sul cielo azzurro accecante e senza una nuvola.

- Seth!! Ma dove stiamo andando?- urlò Angela per farsi sentire.

- Certo che sei proprio curiosa!!- rispose ridendo.

Si fermarono all’ improvviso in mezzo alla strada.

- Ehi, perché ci siamo fermati?

Seth le fece cenno di scendere e lei obbedì.

All’improvviso il ragazzo la prese per mano e la trascinò con se.

- S-Seth! M-ma che…?

Il ragazzo si voltò verso di lei e le sorrise.

- Sai… qualche tempo fa mi avevi detto di non aver mai visto l’oceano.

Angela strinse ancora di più la mano al ragazzo.

Dopo la curva, davanti a loro apparve il mare: la distesa d’acqua si estendeva a perdita d’occhio, blu scura, pulita, increspata solo da delle piccole onde tranquille; la linea dell’orizzonte si confondeva col cielo dello stesso colore intenso e il sole, che brillava già alto nel cielo, si rifletteva sull’acqua e qua e là la sua luce provocava dei piccoli e fugaci bagliori, che accecavano lo sguardo.

La ragazza si portò la mano alla bocca per la meraviglia.

- Mio Dio… Seth m-ma è bellissimo!!!

Si girò felice verso il ragazzo che annuì serio, guardandola.

- Non ho mai visto niente di così… così stupendo!!- esclamò camminando verso il ciglio della strada, per avvicinarsi e ammirare il più possibile quello spettacolo per lei così nuovo.

- È il più bel regalo che tu potessi far-

Non finì la frase perché Seth le si avvicinò e da dietro le cinse la vita con il braccio sinistro, appoggiando il mento sulla sua testa. Con l’altro braccio, mostrava davanti al viso di Angela un piccolo oggetto che brillava controluce.

La ragazza lo prese con entrambe le mani: era una catenina d’argento, con un ciondolo dello stesso materiale a forme di cuore, con il contorno di brillanti.

Lo guardò per qualche secondo senza parole e col fiato sospeso.

- Allora?

- Tu n-non sei normale…

Seth rise.

- Prego.

Non riusciva a staccare gli occhi da quell’oggetto: il cuore le batteva a mille per l’emozione, le sembrava di stare per esplodere.

- M-me la metteresti?- chiese balbettando.

- Certo!

Seth prese la collana e scostò i capelli ad Angela. Infilò l’anellino finale dentro il gancetto e con la punta delle dita continuò a sfiorare delicatamente la pelle fresca della ragazza, che rise.

Angela si girò tra le sue braccia e lo guardò negli occhi.

Calmati cuore…

- Davvero, non dovevi.

- Però volevo.

Al diavolo se per lui sono solo una conquista.

Gli voglio bene, e ormai non posso più oppormi a questo.

Angela si alzò in punta dei piedi e gli diede un leggero bacio sulla guancia.

- Grazie!!

Seth fece uno dei suoi sorrisi che a lei piacevano tanto e la ricondusse alla moto.

- Sbrighiamoci, o quelli lì penseranno subito che ti abbia portato in un vicolo cieco e ti abbia fatto chissà cosa…

- Naaa! Non se saresti capace…- rispose ridendo.

- Non mettermi alla prova!!

Salirono sulla moto e ripartirono a gran velocità.

Il ragazzo era concentrato sulla strada, ma la sua mente era rivolta ad altro.

Cuore… È incomprensibile come tu possa battere così tanto per un semplice bacio.

continua...

 


 

commento poco serio

 

MACCIAO!

Allooooora…

Il mega chu attack esiste davvero! In onore del club a.d.D., delle mie socie Meiko e Pinky *_*/ e di tutte le iscritte sparse per il paese.

Ed esiste anche la baldoria all night XD Ah… che bei ricordi <3

 

La moto di Seth è… udite udite… una Ducati  Monster 620 Dark  XD I rimasugli di Rei Kashino di Mars +love love+  si può guidare anche a 19 anni quindi è realistico U_U

 

 

La collana invece è così U_U  Seth è pazzo °_°’’ o sono pazza io… mmm… sono probabili tutte e due XD

 

E ora… L’ANGOLO DEI RINGRAZIAMENTI & DELLE RISPOSTE XD

Grazie a Berenice, Blinkina, Ferula_91 e Lady85 per i preferiti *___*

Purple: sono contenta che i nuovi capitoli ti siano piaciuti ^__^ Non temere, ho in servo abbastanza sorprese… o_o’’

Kokkyna: sapevo che Ray ti sarebbe piaciuto XDD Gomen il disegno l’ho messo questa volta come vedi *_* e mi compiaccio che Susy ti ha stupita ghghg!! chuuu >***<

Ferula_91: uaaa >///< quanti complimentiiii!!! Grazie sei troppo gentile!!! Hai ragione, Susy è proprio una vipera XD Speriamo si riscatti un po’… +saltella+

Blinkina: Grazie 1000 ^__^ Mi sto impegnando al massimo per scrivere decentemente X°D Speriamo di continuare così allora ^^ e di non deludervi ç_ç

 

Continuate a recensire perché i vostri commenti mi danno la voglia di andare avanti ^_^

Lo so che dico sempre che non so quando aggiornerò la prossima volta e poi posto 2 giorni dopo X°D però mica posso prevedere di stare male e di stare a casa da scuola ;_; gomeeeeen!!! La fine di   compleanno l'ho già in mente, ma sarò parecchio impegnata i primi giorni della settimana. Questa volta è sicuro è_é quindi wait for meH!! Arriverò troppo presto, come sempre XD

Alla prossima!!!

 

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Capitolo 7
*** compleanno [mare || mani] ***


 

parte 3 »mare

Dopo un’altra ora di viaggio, Seth e Angela arrivarono a una piccola spiaggia libera e deserta nonostante il caldo eccessivo.

Seiry, Ray e Sarah erano già arrivati da un pezzo: avevano già sistemato gli asciugamani e l’ombrellone; lo stereo diffondeva per tutta la spiaggia Don’t stop me now dei Queen.

Appena scesero dalla moto Seiry venne loro incontro urlando.

- Ma quanto ci avete messo?!

- Scusate, ci siamo fermati un attimo…- rispose Angela, mentre Seth si dileguava a sistemare le proprie cose.

- Questo BEEP non ti ha fatto del male vero, piccola Angy?- disse con le lacrime agli occhi.

- Nono! Sta tranquilla!

Seiry rise ma poi di colpò si bloccò, attirata dal collo di Angela.

- Ehi ma… stamattina non avevi quella collana…

Angela arrossì di colpo.

- Ah… no! No, infatti… è… è un rega-

Troppo tardi. Seiry stava già correndo verso Ray urlando che Seth era diventato dolce come un marshmallow.

Ormai era quasi mezzogiorno, il sole era alto e caldo nel cielo… forse fin troppo caldo. 25 gradi.

Nel giro di pochi minuti erano tutti in maniche corte o a petto nudo.

Lo stereo ora suonava Don't Look Back In Anger degli Oasis, e Seth era sdraiato sulle salviette, sotto l’ombrellone.

Guardava Angela, che giocava a rincorrere le onde, con occhi sognanti. La osservava correre col suo fisico sottile e agile, scappare dalle onde che dispettose cercavano di prenderla. La vedeva sorridere giocosa al freddo contatto dell’acqua del mare sui piedi nudi, che esploravano quel mondo nuovo.

Take that look from off your face
You ain't ever gonna burn my heart out

 

Seiry chiamò la ragazza che corse da lei e Ray, impegnati a costruire un castello di sabbia. Seth la seguì con lo sguardo, arrossendo leggermente quando la vide ridere così di gusto.

 

And so, Sally can wait
She knows it's too late as we're walking on by
Her soul slides away
But “don't look back in anger”
I heard you say…

- Secondo me dovresti dirglielo…

La voce di Sarah lo riportò sulla terra. Seth si girò verso di lei, stupito.

- …E anche al più presto- concluse sdraiandosi e mettendosi gli occhiali da sole.

Il ragazzo rivolse lo sguardo al mare e chiuse gli occhi, consapevole.

- Lo so. Credimi, ci ho provato. Ma non riesco a trovare le parole.

Sarah rise.

- Come come?! Ma tu sei un duro! Sei il sogno di tutte le ragazzine urlanti della nostra scuola! Non mi dirai che ti spaventa una ragazza…

- Ahah… se fosse tutto così facile…

- Seth… devi capire che così la fai solo soffrire. L’ho capito, sai? Lei pensa di essere solo una delle tante. Così non si aprirà mai completamente a te, per paura.

- Cosa?!- rispose Seth sconvolto. Sarah si tolse gli occhiali e lo guardò.

- Bè… uno che si presenta dicendo “Minchia quanto sei bella”… io lo prenderei a schiaffi.

- MA NON è ANDATA COSì!!- urlò ridendo.

- Comunque sia… fallo. È così spaventoso farla felice?

Sarah tornò alla sua posizione di prima e Seth cominciò a guardare pensieroso i propri piedi.

Ha ragione cazzo! Ti stai rammollendo, Seth! In fondo basta dirle che…  non la dimenticheresti mai.

Si così va bene.

…As we're walking on by
Her soul slides away…

But “don't look back in anger”
I heard you say…
At least not today.

 

Il pomeriggio passò in fretta tra tentativi disastrosi di cucinare, chiacchere e giochi con le carte; progettarono la serata: sarebbero rimasti tutti a dormire da Angela, avrebbero affittato qualche film e ordinato pizza.

Verso le 6 il sole cominciò a calare e decisero di ripartire.

- Allora ti stai divertendo?- chiese Seth ad Angela mentre saliva sulla moto.

- Da morire!- rispose lei sorridendo felicissima e infilandosi il casco.

Prima di partire Angela si strinse a Seth, con il calore di un abbraccio.

Il ragazzo sorrise, diede gas e partirono seguendo la macchina di Ray.

 

 

 

parte 4 »mani

La ragazza aprì la porta lentamente. Sentiva l’adrenalina crescere nel proprio corpo, ma doveva soddisfare quella curiosità. A cosa sarebbe andata incontro non lo sapeva nemmeno lei… ma ormai era dentro a quella casa, buia, inquietante.

Sentiva la solita sensazione di non essere sola. Sentiva che qualcosa era dentro quella casa, e lei doveva fare… di preciso non sapeva cosa, ma voleva sapere.

Si guardò attorno spaventata. Dei rumori sinistri provenivano dal piano di sopra… qualcosa che sbatteva…

Si voltò inorridita verso le scale.

Una creatura bianca le scendeva a quattro zampe: i capelli neri, lunghissimi e opachi davanti alla viso, la carne grigia, lacerata e putrefatta… i suoi movimenti erano veloci ma scomposti, gli arti si muovevano a scatti come se fossero rotti.

La ragazza si appoggiò alla parete, cercando di aprire la porta inutilmente. Si accasciò a terra incapace pure di urlare per la paura, mentre lei le si avvicinava e sollevava i suoi occhi neri, maledetti…

Sarah urlò con tutta la sua voce e si aggrappò al collo di Angela, che si soffocò coi propri popcorn. La ragazza agitò le mani in aria in cerca di aria ma Sarah non la lasciava andare.

- T-tsawaaaagh… [S-saraaaah…]

- Ah… scusami Angy- Sarah la lasciò subito andare con i lacrimoni agli occhi. Angela prese un lungo respiro e ingoiò i popcorn assassini.

- Niente… ma se i film dell’orrore ti fanno questo effetto dovevi dircelo…

- Ma a me piacciono… è solo che…

- Non bisogna starle vicino mentre li guarda: è un suicidio- si intromise Seth, parlando con la bocca piena di popcorn.

Sarah prese un cuscino e glielo sbattè in faccia con forza.

- Bwahahaahah!! Ma guarda come scende le scale!! E i capelli che spuntano dalle paretiiiii!! Hahahaha!!

Seiry rideva come pazza. Sarah la guardava sconcertata ma si arrese notando che la ragazza non accennava minimamente a smettere di ridere. Ray canticchiava distratto Seventeen dei Sex Pistols.

Finito il film Sarah decise di andare a dormire e volle farsi prestare da Angela un peluche che l’avrebbe difesa dalle creature del film che sarebbero venute a prenderla.

Dopo poco anche gli altri la raggiunsero e si infilarono nei propri sacchi a pelo. Seiry protestava perché voleva stare sveglia tutta la notte e vedere l’alba: neanche a dirlo, dopo dieci minuti era già addormentata vicino a Ray.

Angela li guardò divertita e si girò verso Seth, sdraiato nel sacco a pelo di fianco al suo: era coperto fino alle testa e non capiva se era ancora sveglio o no… decise di imitarlo e chiuse gli  occhi aspettando il sonno.

- Ehi, Angela. Sei sveglia?

La voce di Seth, ridotta a un sussurro, la svegliò dalla dormiveglia in cui era caduta. Si tolse le coperte e vide il ragazzo che la sbirciava nell’oscurità: i suoi occhi neri brillavano nel buio.

- Seth… ma che c’è…?

Il ragazzo si girò sul fianco, verso di lei, e gli porse la mano. Ancora intontita, Angela rispose al suo gesto.

- Angela… lo sai che tu per me sei importante.

Angela si svegliò di colpo. Per fortuna era buio: si sentiva rossa e calda come un peperone.

- Voglio dire… non vorrei che tu pensassi di essere una delle tante.

- Eh? Ma come…- Angela era confusa.

- Davvero Angela. Io non riuscirei mai a dimenticarti.

Angela sorrise amaramente.

- Davvero?

- Certo- il ragazzo strinse la presa sulla sua mano e Angela sentì le farfalle nello stomaco.

La ragazza si sollevò e si mise seduta.

- Eppure… tu… il nostro primo incontro… quando mi hai soccorsa-

- Mi ricordo- Seth le lasciò la mano e si girò sulla schiena – sennò perché sarei venuto a cercarti al lavoro?- continuò sottovoce

Angela rimase in silenzio incapace di pensare.

- … D-davvero…?

- Sì. Ti ho cercata… a lungo.- sentiva l’esitazione nella propria voce.

Qualcosa si mosse dentro di lei e Angela cominciò a piangere. Seth si girò sconvolto verso di lei e le si sedette di fronte, accarezzandole la guancia per asciugare le lacrime.

- Pensavo… c-che t-ttu non…- tentò di dire singhiozzando.

- Eddai Angy. Te l’ho detto che per me sei importante- la consolò ridendo.

Angela ancora scossa trattenne la mano di lui sulla sua guancia.

- A-anche per me lo see-eeii…!!- e continuò a piangere, stropicciandosi gli occhi con le mani a pugno.

- SETH!!! Che cavolo hai fatto alla piccola Angy!!!!- Seiry accese le luci e si buttò addosso al ragazzo, decisa a graffiarlo sul naso.

 

 

 

 

 


 

 

commento poco serio

 

*__* Eccomi tornata! Dopo un periodo eccessivamente lungo per me XDD ma la scuola c’è e devo farla =__=

Finalmente compleanno è finito!! La cosa della divisione in più parti mi ha stroncato =_= mannaggia amme…

 *__* Spero che questi capitoli vi siano piaciuti (a me no <.<)*__* Anche se è passato un po’ di tempo non ne ho avuto molto da dedicare loro e non so come siano venuti…scusate se non sono granchè T^T

Ciemmecu *__*

“Don’t look back in anger” è una delle mie canzoni preferite. Non guardare al passato con rabbia. Vivi il presente, e se anche un tempo hai sofferto davanti a te hai un futuro meraviglioso. E poi l’intro che riprende Imaginedi John Lennon mi gasa troppo X°DD

Eh ehe *___* ditemi, avete riconosciuto il  film che stanno vedendo i miei pargoli?? Si accettano scommesse… ghghg *_* dai ci siete arrivati vero? XD fatemelo sapere ù_u è uno dei pochi film che mi hanno fatto paura davvero. Cioè, solo la versione giapponese. Quella americana non m’è piaciuta affatto (MEGA-AIUTONE) U_U eeeehh…sono troppo buona…

 

E ora… L’ANGOLO DEI RINGRAZIAMENTI & DELLE RISPOSTE XD

Ferula_91: Ehehe… purtroppo nella realtà non ci sono mai dei ragazzi così ç_ç e se ci sono sono occupati <.< ciemmecu *_* grazie per i compliments!! Sono felice che continuerai a seguire questa mia povera storia XD per me vale molto! CHU >***<

S chan: sisi li ho fatti io i disegni X°DDD Allora attendo con ansia un tuo resoconto più dettagliato *__* +emozionata+  p.s. Sana?? Non lo so XDD non l’avevo notato, ma ora che ci penso un po’ ci assomiglia. Comunque non è voluto °_°

Blinkina: Che bello sono piaciuti anche a teeeeeeee *///*+blush+  XDDDD Seth sta diventando troppo sdolcinato ù_u non va bene è_é chuu >*<

Kokky: olèèè è tornataaa XDD sfaticata a chi?? Pensa per teeee +fa pernacchia+ me felice che questi chappy ti siano piaciuti *///* la moto fa sbafare anche me =ççç=

Grazie anche a chi legge senza commentare, mi fa piacere che siate così tanti °///°’’

 

Ok…La situazione nella storia sta diventando troppo banale… me ne rendo conto io stessa… dalla prossima volta vedrò di rimediare… *_* perciò

ALLA PROSSIMA!! Che sarà tra un po’… ç***ç

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Capitolo 8
*** Seth || lividi ***


Capitolo 13»Seth

 

Enter the scenery of love

Lovers are in pain, they blame and pick on each other

You play melodies of love, forgotten phrases, tender and sweet.

Come a little bit closer, the melody's fading.....

Now or never, love will go on; I'll be there by your side

Share your fears in the silent redemption

Touch my lips, hold me tight.... Live in vanity forever.

 

Alto, dal fisico robusto. Capelli morbidi, neri e corti, occhi pece. Viso elegante ma dai lineamenti marcati. Atteggiamento impassibile a tutto. Tranne a lei.

Seth era consapevole del proprio aspetto, sapeva che gli sarebbe bastato uno sguardo e qualunque ragazza gli sarebbe caduta ai piedi. Aveva avuto molte donne, anche più grandi: quando voleva divertirsi sapeva a chi rivolgersi. Ma erano state tutte storie da una notte, due giorni al massimo. Lui non le cercava e loro non cercavano lui: da entrambe le parti c’era solo interesse fisico; così ogni settimana cambiava preda.

Pensava che sarebbe sempre stato così. Non gli era mai importato niente di loro, di quelle ragazze che strepitano come oche, che ci stanno al primo appuntamento.

Sono solo un divertimento. Non sono io in colpa: sanno benissimo da loro che sarà solo sesso.

E se a loro andava bene così, meglio per lui.

Inizialmente era stato così anche con lei. Ma lei non si dava, non lo cercava… anzi, sembrava quasi scocciata dalla sua presenza.

Così, senza che se ne rendesse conto, erano passati giorni, settimane, mesi… non era più una sua preda: il tempo l’aveva fregato, le si era affezionato.

La necessità di averla era tale… da essere quasi un desiderio morboso.

Ogni giorno, ogni dannato giorno, sentiva il bisogno di vederla, di toccarla, di parlarle: guardarla lavorare, studiare, mangiare, sorridere… era diventata ossigeno.

Una sola giornata senza di lei? Impensabile.

La odiava per questo. Come si era permessa di entrare così in profondità nel suo cuore?

E pensare che da quando la conosceva non aveva più visto nessun’altra. Perché lui aveva permesso tutto ciò?

No, non le aveva dato il permesso: aveva cercato di non farsi coinvolgere, di mantenere sempre quella riservatezza che lo aveva salvato più e più volte. Ma lei era entrata prepotentemente nella sua vita. Lei aveva abbattuto quella barriera che lo proteggeva e si era fatta amare.

Sì, era quello il termine giusto.

Questo fottuto bisogno di lei, questa voglia di vederla dannatamente felice, si potevano riassumere in un unico stramaledetto termine, che mai avrebbe creduto di poter anche solo pensare.

O forse… fin dall’inizio era stato così: l’indecisione che lo frenava nell’andare a cercarla e che lui giustificava come disinteresse, non era nient’altro che la consapevolezza inconscia di cosa sarebbe andato incontro.

La odiava con tutto sè stesso per ciò che gli aveva fatto.

Toc toc.

- Seth! È pronto la cena!- il volto di Penny fece capolino da dietro la porta.

- Non ho fame.

- Hai ancora la febbre? Sei sicuro che non è meglio che mangi qualcosa?- chiese preoccupata.

- Si. Ne sono sicuro, Penny.

-… O magari sei arrabbiato perché oggi la tua misteriosa cena fuori salta?- disse la ragazza maliziosa.

- Vattene!!- urlò scocciato il ragazzo, girandosi dall’altra parte del letto. Penny fece le spallucce e se ne andò.

Il ragazzo rimase a guardare il vuoto per un po’, poi si arrese: prese il cellulare e compose il numero di Angela.

1 squillo: Mi batte il cuore.

2 squilli: Perché la sto chiamando?

3 squilli: Non ho molto da dirle. Ma voglio sentire…

4 squilli: -Pronto?- …la sua voce.

Non ce la faccio più a sopportare quest’incubo.

Ti amo.

 

 

 

Capitolo 14»lividi

Angela suonò il campanello leggermente agitata.

Dopo qualche secondo Seth venne ad aprire la porta. Aveva la faccia tutta rossa e respirava un po’ affannosamente, aveva ancora la febbre alta.

Appena lo vide, Angela arrossì un attimo: lui la guardava con uno sguardo perso nel vuoto.

Dannazione, è bellissima.

Lei indossava un top bianco con i bordi neri, e una mini grigia scura; nonostante il caldo di fine aprile, nascondeva le braccia con un copri spalle dello stesso colore. I capelli erano raccolti in due codini bassi che le davano un’aria infantile.

- Ciao!- disse sorriendo.

Seth distolse lo sguardo da lei per controllarsi e si scostò per farla entrare in casa propria.

Angela si guardò in giro, divertita. Poi si voltò verso il ragazzo e gli appoggiò la mano sulla fronte.

- Ma tu scotti! Hai ancora la febbre?!

Seth scappò da quel contatto si diresse in cucina. Angela lo seguì preoccupata.

- Vuoi qualcosa da bere?

- No grazie… stai ancora male! Hai preso almeno una medicina?!

- Aaah, mi sembri mia madre!

Angela si girò offesa.

- Allora non mi preoccuperò più per te. Contento?

Seth sorrise alla sua impertinenza infantile.

- Non proprio.

- Comunque… devo fare i compiti – il ragazzo la guardò annoiato - Ho accettato di venire qui a farti compagnia, ma domani c’è scuola!! – rispose l’altra indignata.

- Va bene, non ti scaldare. Allora andiamo in camera mia!

Angela rimase di sasso. In camera sua. In casa da soli. Connesse solo ora queste due informazioni e cominciò a sudare freddo.

Salirono le scale in silenzio, Angela continuava a pensare.

Ma cosa mi viene in mente! Non stiamo nemmeno assieme! Però magari trascinati dalla situazione… aaaah Non devo pensarci!! Sii naturale, Angy, sii naturale.

- Ma che hai?- Seth, davanti a lei, la fissava strano.

- Ah… niente… – rispose stanca. Ho pensato troppo.

La stanza di Seth era molto grande: c’era una grande finestra che dava sul panorama cittadino, a sinistra c’era un imponente armadio di legno, mentre a destra c’era il letto a una piazza e mezza, affiancato dalla scrivania sulla quale c’erano il computer e una confusione di libri di scuola mai usati. Al centro della stanza c’era un piccolo tavolino basso e bianco.

Angela si sedette sulla moquette grigia, estrasse dalla borsa i libri di matematica e di inglese e li sistemò sul tavolino. Seth si sedette di fianco a lei e si appoggiò con braccio al tavolo.

Era difficile fare i compiti con uno sguardo del genere puntato addosso: il ragazzo non smetteva un secondo di fissarla e questo dava un po’ fastidio ad Angela.

- Per caso la febbre ha bruciato i tuoi ultimi neuroni?

- Mai stato meglio.- Angela lo guardò divertita.

- Ma che centra?!

Faceva un gran caldo: ad Angela quel copri spalle pesava ma non poteva toglierselo… sennò lui avrebbe visto…

- Senti… ma non hai caldo? Quel maglione sembra pesante!

Ma perché lui sa sempre tutto ciò a cui sto pensando?

- No, non mi pesa affatto…- mentì.

- Bugia. Si capisce subito quando menti.

Angela strinse la penna nel pugno e serrò le labbra. No, non posso. Non voglio.

Seth capì qualcosa. Si sollevò e cominciò a sfilarle il copri spalle dal corpo tremante.

Delle lacrime silenziose rigarono il volto di Angela e Seth la guardò sconvolto.

Sulle braccia era piena di lividi, tagli e bruciature di sigarette. Il ragazzo non sapeva cosa dire. Angela ritrasse svelta il braccio e lo nascose sul petto, fissando il pavimento. Cominciò a sentire senso di nausea e la testa che le girava.

- Angela… ma… chi è stato?- chiese lui accarezzandole la testa. Lei non rispose.

Seth la costrinse a guardarlo.

- N-n-ness… nessuno- rispose lei singhiozzando.

Il ragazzo piegò le sopracciglia e la guardò arrabbiato.

 - Chi è stato!

Angela prese un respiro profondo e si calmò un attimo. Abbassò gli occhi verdi e prese a giocherellare insistentemente con le mani. La nausea aumentava.

- Susanna.

- Una tua compagna?

- Sì.

- Perché non me l’hai mai detto?

Lei lo guardò con aria di sfida.

- Perché questo è un problema mio- lui ricambiò lo sguardo con la stessa intensità.

La ragazza si alzò in fretta e raccolse tutti i suoi libri.

- È meglio che vada. È stato un errore venire qui…

In un attimo Seth si alzò velocemente e la abbracciò forte.

- Se è un problema tuo, è anche mio – la guardò negli occhi sincero.

- Ti ammiro quando dici che vuoi risolverlo da sola. Ma sappi che non sei sola. Non lo sarai mai finchè ci sarò io.

Angela lo allontanò a fatica e lo guardò sorridendo.

- Grazie. Ma ora è meglio che vada davvero.

E correndo uscì dalla stanza.

 

***

[qualche giorno dopo]

Ultima ora di lezione: educazione fisica.

Mancavano circa cinque minuti alla fine e tutti erano andati a cambiarsi: la palestra era rimasta vuota, solo con Angela incaricata di mettere a posto gli attrezzi.

Con le braccia cariche di palloni entrò nel ripostiglio buio.

Fu un attimo.

Qualcuno dietro di lei la spinse, facendole sbattere la testa contro la cavallina.

Angela sentì la chiave girare nella serratura e nella penombra vide Susanna, Cloe e Dafne che la guardavano sorridendo minacciose.

- Siamo alla resa dei conti, mia cara Angy.

 

 

 

 


 

 

commento poco serio

 

TA-DAAAAN!! 2 capitoli un pò… ehm… non so come definirli XD

La canzone di Seth è “Vanity” di Yuki Kajiura. Trovo che ci azzecchi parecchio con quei due pasticcioni, no? Speriamo si risolva tutto… ghgh èwé

Traduzione!!!

 

vanity

Enter the scenery of love                                                                                                                                                            Entri lo scenario dell’amore

Lovers are in pain                                                                                                                                                                  Gli innamorati sono addolorati

They blame and pick on each other                                                                                                                     Loro si biasimano e si scelgono l'un l'altro

You play melodies of love                                                                                                                                                            Tu suoni melodie d’amore

Forgotten phrases                                                                                                                                                                                        Frasi dimenticate

Tender and sweet                                                                                                                                                                                             Tenere e dolci

Come a little bit closer                                                                                                                                                               Vieni un pò più vicino

The melody's fading.....                                                                                                                                                               La melodia sta svanendo…

Now or never, love will go on                                                                                                                                             Ora o mai, l’amore andrà Avanti

I'll be there by your side                                                                                                                                                                   Sarò qui al tuo fianco

Share your fears in the silent redemption                                                                                                   Mostra le tue paure in un silenzio di redenzione

Touch my lips, hold me tight                                                                                                                                          Tocca le mie labbra, tienimi stretta

Live in vanity forever                                                                                                                                                                  Vivi con vanità per sempre

 

Non riesco a far agire naturalmente Susy. Non sono capace di pensare a cose cattive XD Rimarrete shokkati da cosa la mia mente è stata in grado di produrre._. Gomenna!! >-<

 

E ora… L’ANGOLO DEI RINGRAZIAMENTI & DELLE RISPOSTE XD

Grazie infinite a nixy per i preferiti *_­­__* mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, o voi che preferite ma non recensite ç_ç

Ferula_91: *__* sono contenta che ti emozioni così tanto *///* Hai ragione, Angy se le merita… ma vedremo poi… +saltella+

Kokky: dimentica il prologo >__< non esiste!! XD Grazie shory mia adorata <3 te adoroH

Recensite, o scellerati! Orsù, non vi tocco nemmeno con un fiore! Quindi, per cortesia, lasciate un segno. Fatto di fumo o scritto con penna. Una cacca o un leccalecca. Decidete voi, ma fatevi sentire.

+ copiato spudoratamente da kokky +

Prometto e giuro che i prossimi chappy saranno utili e pieni d’azione (non come questi due =__=) SANGUEEEEE è_____é e reggiseni X°DDD +spoilèèèèèr OòO+

Alla prossima!! Di sicuro non questa settimana ^O^

 

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Capitolo 9
*** rivincita || Ruby || futuro ***


Capitolo 15»rivincita

Angela si rialzò a fatica, con la testa ancora annebbiata per il colpo ricevuto e il piccolo taglio che ne era derivato.

Basta, non ce la faccio più.

Non riusciva più a sopportare tutta la cattiveria che Susanna riversava su di lei. Era ora di tirare fuori le unghie e graffiare. Vincere.

La rivale, guardandola sempre più truce, tentò di avvicinarsi a lei, ma Angela si difese con un sonoro e potente schiaffo.

Devo dare l’impressione di essere calma, ma forte. Non devo farle assaporare le mie lacrime.

- Smettila. Mi hai stancato con questa storia senza senso- disse impassibile.

Susanna rimase qualche secondo piegata, sconvolta.

Dolore alla guancia. Ti ha picchiata. Ti ha colpita sul viso!

Angela continuava a fissarla indifferente.

- Continui a maltrattarmi. Perché?

Susanna la guardò sbalordita. Poi rise nervosa, spaventando Cloe e Dafne, che indietreggiarono.

- Da quando parli così?!- la prese per il collo della maglietta e avvicinò il suo viso, sempre più indecifrabile – eppure la scorsa volta eri in lacrime e supplicavi di lasciarti andare…

Angela non rispose.

Susanna la lasciò, rossa in viso e tremante di rabbia. Chiuse gli occhi e si morse le labbra istericamente.

- Basta Susanna. Non ha più paura di te, lo sai: perché non sono più sola come vorresti.

Dolore alla testa. Male all’orgoglio. Devi fare qualcosa. Vince!

Strinse il pugno e caricò con tutta la sua forza contro il viso di Angela, che perse l’equilibrio e finì scaraventata contro il muro. La ragazza sentì il sapore dolce del sangue bagnarle la bocca e si accasciò lentamente a terra.

- Questa tua scenata è inutile, Angy. Tanto vinco sempre io.

Susanna le si avvicinò vittoriosa e le si inginocchiò davanti, per guardarla negli occhi.

No… devo essere forte.

Angela la fissò indolente, raccolse tutto il suo coraggio e le sputò in faccia.

La ragazza non si scompose, si pulì il viso calma; ma Angela aveva notato quell’odio profondo che le traspariva dagli occhi, quella furia cieca… si ritrovò ad avere davvero paura.

Susanna ordinò seria a Cloe e Dafne, finora rimaste in disparte, di prenderla per le braccia e tenerla ferma.

- No.

Quella risposta la colpì come aveva fatto il pugno che aveva appena sferrato ad Angela.

Cloe la guardava intimorita e preoccupata con i suoi bei occhi nocciola.

- COSA?!

- Stai esagerando. Il piano era quello di minacciarla soltanto…

- È vero Susy… lasciala stare- Dafne appoggiò l’amica.

Susanna le guardò minacciosa.

- Voi due… siete… siete..- ma non finì la frase perché le due uscirono decise dalla stanza.

Susanna sentiva la propria testa girare, il mondo era distorto dalle lacrime che inumidivano gli occhi ridotti a una fessura.

Stai perdendo eh? Sei sola, vero?

Angela si riprese e si mise seduta, asciugandosi il sangue che le aveva sporcato la guancia.

- Mi fai pena, Susy- disse triste.

Crac. Il tuo cuore!

La ragazza si immobilizzò, rivolta verso la luce che entrava dalla porta.

Scappa. Abbandona il tuo ultimo briciolo di amor proprio.

Vide Angela, avvolta nella penombra, che la guardava preoccupata.

Senza dire niente uscì dalla stanza e corse via.

Sola senza te stessa: eccoti! Davvero!

 

 

- Ruby? Ma che ci fai ancora qui?

La ragazza si voltò e trovò davanti a sé un ragazzo alto, dal fisico sottile, coi capelli castani corti disordinati sulla fronte.

- Thomas…

Ruby volse lo sguardo preoccupata verso la porta aperta del magazzino.

- Ma che succede?- Il ragazzo le si avvicinò dubbioso.

- Angela.

Videro Susanna uscire correndo dalla stanza, il viso sconvolto e deformato in una smorfia di dolore.

Ruby guardò sconcertata Thomas nella profondità dei suoi occhi marroni nascosti dagli occhiali.

- Cosa facciamo…?

Proprio in quel momento Angela uscì, barcollante. Ruby sospirò sollevata, si sistemò i biondi capelli mossi dietro l’orecchio e si diresse verso l’uscita della palestra.

- Ruby! Allora?!

- Se Angela sta reagendo, perché non dovremmo farlo anche noi?!

 

 

 

 

Capitolo 16»Ruby

Seth si tolse il casco e passò veloce una mano tra i capelli per sistemarli.

Scese dalla moto, si accese una sigaretta e guardò l’orologio.

Le 6 e mezza. Era ancora presto per l’ora in cui Angela avrebbe finito di lavorare, per cui decise che avrebbe fatto un altro giro con la moto per la città.

Come al solito la voglia di vederla era troppa, così tanta da fargli dimenticare tutto il resto.

Ma che ci posso fare? Ormai mi sono arreso a questi sentimenti.

Stava per risalire a cavalcioni sulla moto quando una voce improvvisa lo chiamò.

- …Seth!

Davanti a lui c’era una ragazza abbastanza alta, magrissima, coi capelli biondi e mossi raccolti in una coda. Gli occhi marroni erano leggermente coperti dalla frangia che cadeva piatta sul viso spigoloso. Seth l’aveva già vista.

Sì, è lei. Aspetta… come si chiama? Ah, sì…

- Ruby.

Lei gli sorrise timida.

- È passato parecchio tempo…

- Già- tagliò lui corto.

- Dimmi, come stai?

- Tiro avanti.

- Anche io- rispose lei ridendo.

Ruby si avvicinò a Seth e appoggiò una mano sulla moto. Guardava assorta le persone che camminavano davanti a loro.

- Sai…- cominciò a bassa voce –qualche volta mi capita di ripensare a quella notte…

La ragazza chiuse gli occhi per assaporare quei ricordi: la sua stanza, avvolta nel buio della notte… i suoi capelli neri… i suoi movimenti lenti, il suo calore…

Seth buttò per terra la sigaretta finita e si rivolse a lei, leggermente scocciato.

- Già, scusa se non ti ho più richiamato, ma-

- No! Non devi scusarti! Lo sapevo da subito che quello sarebbe stato solo sesso… e non amore.

Il ragazzo la guardò serio. Lei ricambiò la sua espressione per un attimo, ma quegli occhi neri per lei erano troppo. Si voltò dall’altra parte e prese un respiro profondo.

- Ma non sono venuta qui a cercarti per questo. Devo parlarti di Angela.

Seth alzò il viso verso di lei e la guardò preoccupato.

- Angela?! Le è successo qualcosa?

Ruby gli sorrise.

- No no, tranquillo. Per ora credo stia bene.

- Che significa?

La ragazza si fece seria e gli si riavvicinò.

- Ieri… credo sia successo qualcosa con Susanna.

A quel nome i nervi di Seth saltarono.

- Quella… troia le ha fatto qualcosa?!?!- urlò scuotendo Ruby per le spalle.

- È questo il punto. Non credo le abbia fatto niente, anzi… Susanna è corsa via piangendo.

Seth la guardò ad occhi sbarrati. All’improvviso rise. Quella ragazza è una grande.

- No aspetta, Seth. Io sono ancora preoccupata per Angela. Oggi né Angy né Susanna si sono presentate a scuola. Ho paura di quello che Susanna potrebbe farle. Non so cosa sia successo tra lei ed Angela, ma resta il fatto che Susanna ne è uscita… sconfitta. E di solito lei non è tipo che perdona.- rispose lei seria.

- Quindi- continuò guardando il viso del ragazzo –sta attento. Proteggila. Susy è davvero capace di tutto, e Angy per questa vita ha già sofferto abbastanza con la morte dei suoi genitori.

Seth deglutì sconvolto. Allora avevo intuito bene. Sono morti.

- Promettimelo Seth.

- Va bene.

Ruby gli sorrise contenta.

- Grazie- Seth rispose al suo sorriso.

- Sai… anche se non vorresti darlo a vedere, si capisce subito quanto vuoi bene ad Angela.

La bionda arrossì e si distanziò da lui.

- Vado. Ciao, Seth- e si allontanò correndo.

Velocemente raggiunse Thomas che la aspettava poco più lontano.

- Eccoti finalmente!

- S-scusa, ma era importante.

Il ragazzo le sorrise, guardandola negli occhi. Le mise una mano sulla guancia e si piegò su di lei.

- Sei davvero dolce.

La ragazza arrossì violentemente. Sfregò il naso contro quello del ragazzo e chiuse gli occhi, aspettando.

I loro respiri caldi si unirono e Thomas appoggiò le labbra bramose su quelle di lei.

 

 

 

Capitolo 17»futuro

Angela aprì la finestra.

- Aaaah finalmente si respira!

L’aria calda di fine maggio la salutò accarezzandole le guancie. La ragazza chiuse gli occhi e respirò profondamente il dolce profumo della primavera.

Si girò sorridente verso Seth, seduto per terra con la schiena appoggiata al letto. Il suo sguardo era concentrato sul libro di chimica e sembrava non dovesse staccarsene più.

Angela gli si sedette a fianco a gambe distese, attenta a non sollevare la gonna del vestito bianco e leggero che portava.

- Uff…

Tentò di attirare l’attenzione del ragazzo picchiettando le dita sul tavolino senza risultati.

Angela lo guardò scocciata, poi cominciò a canticchiare una canzone tra sé e sè.

Da circa un mese Susanna non si presentava più a scuola, mentre i segni sul volto di Angela erano quasi del tutto spariti, anche se rimaneva ancora un leggero graffio sulla fronte. Lei non se ne vergognava come per le ferite che ancora portava sulle braccia: erano le prove che era stata in grado di reagire, che aveva vinto.

Da quel giorno d’aprile aveva cominciato a sentirsi diversa. Sentiva di poter fare tutto, di poter andare avanti sempre e comunque. Il mondo non ne le pareva più quel posto tanto opprimente che aveva avuto davanti per troppo tempo.

Era cresciuta.

E questo… solo grazie a loro. Seiry, Sarah, Ray, Seth.

Soprattutto Seth. Senza di lui tutto questo non sarebbe successo.

La sera del giorno dopo l’accaduto, lui era corso a casa sua preoccupato per quello che le era successo. Lei gli aveva raccontato tutto con una vena di eccitazione nella voce, e anche se lui aveva definito ciò “essere stupidi”, le aveva accarezzato la testa e aveva detto quanto fosse orgoglioso della sua piccola cameriera. Da quel giorno poi lui l’accompagnava sempre a scuola, e la veniva a prendere. Quando erano lontani le faceva squilli sul cellullare, le mandava sms… Angela non capiva, sembrava quasi che avesse paura a lasciarla sola.

La ragazza volse a lui i suoi occhi verdi, animati da una luce maliziosa. Osservò il suo profilo perfetto, i capelli leggeri timidamente smossi dall’aria, la sua espressione nera concentrata e seria, e sorrise dolcemente.

Sentiva un nuovo calore nel cuore, che le istintivamente un provocava prepotente moto di gioia… Tenerezza. Come non essere felici quando è primavera, il sole brilla nel cielo, e puoi ammirare tutto questo con qualcuno accanto?

- Seth.

Nessuna risposta.

- … Seth?

Il ragazzo continuava a degnare solo le isomerie degli alcani, alche la Angela si spazientì.

Avvicinò la bocca al suo orecchio e sussurrò languida il suo nome un’altra volta, stando attenta a produrre dei leggeri soffi.

A Seth venne la pelle d’oca e sentì un brivido lungo tutta la schiena: si girò spaventato e si trovò il viso offeso di Angela a due centimetri.

La ragazza si allontanò e sospirò.

- Finalmente ti sei ricordato di me!

- Scusa, ma ormai manca poco alla maturità e devo assolutamente uscire con un voto alto…

Angela girò la testa e mise il broncio.

- Lo so, però quando mi inviti a casa tua non puoi ignorarmi così!!

- Dai, lo sai benissimo che per entrare all’università dev-

- No che non lo so! Non mi hai mai detto niente di ciò che farai…!

Seth rise.

- Ehi, ma ti sei arrabbiata davvero?! Su, non mi piace quando metti il broncio!-

Bugia. Adoro ogni tua più piccola espressione.

Angela lo guardò buia.

- Non so nemmeno se frequenterai un’università in questa città o dovrai trasferirti…

Il ragazzo la guardò sorpreso.

- Tranquilla, frequenterò la facoltà di giurisprudenza qui…

Angela alzò il viso e lo osservò raggiante. Urlò e si gettò tra le sue braccia, appoggiando la testa sul suo petto e stringendo le sue spalle.

- Meno male!! Aaah, sono felice!- esclamò ridendo.

Il cuore di Seth accelerò. il profumo della ragazza gli aveva pervaso le mente: aveva un gusto dolciastro, morbido, come di… albicocca.

Il ragazzo affondò il viso tra i suoi capelli e strinse il suo corpo bollente tra le mani.

- Se fossi partito non so come avrei fatto…- continuò lei, con la voce ridotta a un sussurro.

Seth la strinse ancora di più a sé.

- Da quando sei così dolce con me?

La ragazza rise alla reazione evidentemente impacciata dell’amico.

Si allontanò da lui e lo guardò dritto negli occhi.

- Ora studia! Mi hai promesso che finiti gli esami andremo ancora al mare insieme!

Seth sorrise allegro.

- Ai suoi ordini!

 

 

 

 

 

 

 


 

 

commento poco serio

 

<.<

Chiedo venia.

Una settimana intera e mi sono uscite ste 3 schifezzine.

Spero che a qualcuno piacciano comunque.

Il capitolo con Susanna è quello che mi piace di meno. Quello con Ruby è inutile.  Ecco, forse l’unico lontanamente decente è il terzo =_=

La storia di Ruby credo l’approfondirò, mentre Susanna starà buona per un po’ dato che mi dà così tanti problemi… Aaaaah perché non ho una mente sadica???

Ma smettiamola qui con l’autocommiserazione e passiamo a voi!

 

Grazie infinite a AnimaDannata  e Selene_Malfoy per i preferiti *_­­__* Come al solito ringrazio anche chi legge senza recensire *_* siete taaaanti!! <3333

Kokky: aaaah <3 mi appoggi sempre anche se non me lo merito ;///; te amoH

Ferula_91: Come sempre grazie per i complimenti, sei davvero supercarinissima >__< Come vedi Angy ce l’ha fatta da sola! GIRL POWER!! YAAAAA +urla scuotendo i capelli come una pazza+ Per quanto riguarda Seth… *_* +lancia Seth e glielo lascia per qualche notte+ ù_u

Anima Dannata: ooooh ç////ç sono emozionata!! Grazie davvero, sono felice che ti piaccia così tanto! Spero che continuerà a piacerti comunque, nonostante sti 3 chappy meLmosi…Ray è tontolone XDD Hai ragioneee, ma così mi sembra perfetto per Seiry!! Sono così uguali XDD E seth che è morbidoso coccoloso snuffioloso un tempo nella mia testa avrebbe dovuto essere BelloEDannato, ma ormai è andato così +lo picchia+ Bè forse è meglio: a questo mondo di ragazzi snuffiolosi ce ne sono troppo pochi!! Baciu >***<

S chan: Grazie per tutti i complimenti, e anche per la critica! Purtroppo Susanna sarà uno dei miei punti deboli ancora per un po’, ma spero col tempo di renderla meno “forzata”… come già detto non riesco a pensare a cose cattive, quindi alla fine ne viene fuori qualcosa che non voglio definire XD il chappy 14 ne è una prova. Per quanto riguarda le domande… sappi che risposta c’è ma non posso dartela qui e ora perché, per quanto piccolo e insignificante, spoiler lo è. Mi dispiace ma dovrai aspettare un poco ^_^ ma prometto che non ti farò attendere tanto!! Bacio!

 

Recensite. Per dio Edward Cullen, insomma! Non ditemi che i "miei" lettori sono mummie! Non ci credo manco morta.
Se avete la forza di legger fin qua lasciate un commentino!

+ copiato spudoratamente da kokky +

 

Bene, detto questo credo di avere finito.

I prossimi capitoli saranno… estivi XD Ora tocca a Seth ed Angela!! No?! *w*

Alla prossima!!

 

 

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Capitolo 10
*** due|| 17 || vacanze ***


Capitolo 18»due

In un giorno di pioggia ho imparato ad amarti:
mi hai preso per mano portandomi via.

 

Seiry e Ray si erano conosciuti in terza superiore.

 

Lui era il tipico ragazzo problematico, quello da cui è meglio stare alla larga.

Risse, alcol, fumo.

Un modo come un altro per sentirsi vivo, per evadere dall’opprimente vita medio-borghese della sua famiglia ipocrita e ottusa.

I suoi genitori erano i soliti PensaACosaDirannoIVicini: l’importante era apparire come le persone perfettamente felici, con una vita perfettamente felice per essere accettati da quegli stronzi perfettamente felici.

E per lui tutto quel mondo, quel modo di non vivere, potevano andare benissimo a farsi fottere.

 

Lei era la tipica ragazza timida, quella che tutti considerano una brava ragazza solo per i modi riservati.

Tutta una facciata, per tentare di conquistare i genitori opprimenti, concentrati solo a paragonare le proprie figlie tra di loro: al solito, Seiry, la più piccola, veniva screditata in tutto ciò che faceva, ed eclissata dalla sorella maggiore intelligente, bella, realizzata avvocatessa.

Si sentiva come un uccellino in gabbia, con le ali tagliate dall’indifferenza di chi le era caro: più questo incubo aumentava, più lei si chiudeva in sé, serrandosi lei stessa nella gabbia che la opprimeva.

 

Lei cercava qualcuno che l’accettasse per com’era davvero.

Lui cercava qualcuno che lo facesse sentire vivo.

 

Si conobbero in un giorno di pioggia in cui il vento soffiava gentile, abbracciando le loro due esistenze incomplete.

Lui era seduto per strada, reduce da una rissa appena scatenata in un bar, bagnato fino all’osso dal temporale incessante da giorni.

Lei stava tornando a casa dalla scuola pomeridiana, protetta dal suo ombrello nero.

I loro sguardi si incrociarono in un momento che sembrò eterno, e capirono qualcosa.

Forse avevano finalmente trovato ciò che stavano cercando?

Seiry si avvicinò a Ray, coprendolo con l’ombrello. Si chinò su di lui e gli asciugò il sangue delle ferite con un fazzoletto di stoffa.

Erano lì, uno davanti all’altro, sotto la pioggia. Bagnati, feriti… ma felici davvero, per la prima volta nella loro vita.

Perché noi abbiamo bisogno l'uno dell'altro, e noi crediamo l'uno nell'altro.

 

 

Col tempo cominciarono a cercarsi a vicenda.

Lei riusciva ad aprirgli il suo cuore, ad essere la sé stessa allegra, stupida, capricciosa, senza paura di giudizi.

Lui sentiva che la vita vera cominciava a scorrergli dentro solo attraverso gli sguardi e i sorrisi sinceri di lei.

Non so cos'è che mi fa sentire vivo. Non so come svegliare le cose che dormono dentro di me. Voglio solo vedere la luce che brilla in fondo ai tuoi occhi.

 

Cambiarono così tanto che tutti stentavano a riconoscerli, anche solo nei modi di fare. Insieme riuscirono ad essere davvero loro stessi.

 

Oh, se le ricordano ancora adesso quelle sensazioni. Riescono a riviverle in ogni abbraccio, in ogni bacio, in un ogni fruscio di lenzuola sulle loro pelli nude.

 

Quella pioggia quel giorno salvò due ragazzi.

Lavò via il grigio dalle loro vite, portò loro la metà mancante.

 

 

 

 

Capitolo 19»17

Manda un battito del cuore al vuoto che piange attraverso te
Rivivi le immagini che sono venute per passare
per ora noi siamo soli
il mondo è perso e scoppiato
e noi siamo carne e sangue disintegrati
senza nient'altro da odiare.

[The beginning is the end is the beginning-Smashing pumpkins]

 

Oggi era il 17 giugno. Le scuole erano finite da qualche giorno e gli studenti cominciavano a godersi spensierati il meritato riposo.

17 secondi di pace.

Angela ora era felice. Susanna era tornata a scuola proprio l’ultima settimana, ma non aveva avuto il coraggio di rivolgersi a lei e aveva fatto finta di nulla. Ora in classe si respirava in aria diversa per Angela: niente più tensione, indifferenza…

Certo la situazione non avrebbe mai potuto evolversi più di così: lei sarebbe rimasta sempre un po’ più lontana dagli altri, ma almeno avrebbero vissuto insieme più sereni.

Inoltre a fine luglio sarebbe andata in vacanza con i suoi amici per due settimane. Inutile dire che non vedeva l’ora.

17 secondi per ricordare tutto ciò che è buono.

Però… oggi non era così. Oggi era il 17 giugno.

Ed erano 3 anni che i suoi genitori erano morti.

17 secondi di compassione.

Angela si allacciò dietro la schiena il vestito di seta nera e si guardò allo specchio.

Questo vestito l’aveva messo pure al funerale. L’aveva lavato più e più volte ma l’odore di cera e il sapore salato delle lacrime non erano scomparsi. Erano rimasti intessuti nella trama stessa.

Si infilò le scarpe di velluto nero ed uscì.

Camminò per la strada in silenzio: il sole brillava caldo, ma non arrivava al suo cuore spento.

Sì, ora lei era diversa. Ma comunque rimaneva lei, col suo passato, il suo dolore.

17 secondi per fidarti di nuovo di te.

Ora era davanti alla lapide di marmo bianco e grigio, incastonato con due foto incorniciate di bronzo scuro, lo stesso delle scritte.

Lo sguardo vuoto mentre fissava quelle due persone che ora non torneranno più.

Nella sua mente sentì rivivere il momento dell’incidente: il temporale, l’asfalto bagnato. Il lampo.

Le luci del tir che venivano incontro a loro, lo schianto. Poi niente. Buio.

Si era persa nello schianto. Era sparita in un flash irreale.

Poi… il dolore lacerante. Le urla. Il pianto disperato. Le gambe frantumate, le braccia scorticate. Il corpo di suo padre inghiottito dalle lamiere della macchina accartocciata. Il volto di sua madre che la guardava fisso, coperto di sangue, spento. Senza vita.

Ancora oggi, nell’istante prima di svegliarsi, quelle immagini riaffioravano come lampi nel buio nelle sue palpebre ancora abbassate.

17 secondi per dimenticare tutti i tuoi dolori e le pene.

Lei aveva ancora bisogno di loro, perché se n’erano andati così, lasciandola sola?

Perché lei era sopravvissuta? Perché doveva continuare a vivere?

Dio, non era meglio far morire anche me?

Dio, perché mi fai soffrire così tanto?

17 secondi per innalzare una preghiera.

Non aveva molti ricordi del periodo dopo l’incidente. Sapeva di aver vissuto, sentiva di aver visto sua sorella Martha in lacrime lasciarla a sé stessa.

Martha aveva già 25 anni. Martha era andata a lavorare in America, lasciandola sola. Martha si era infischiata della legalità, del fatto che lei era ancora minorenne: per tutti quello era solo un viaggio provvisorio, del resto il suo lavoro estero non era ancora così sicuro. Quindi se n’era andata convinta.

Per dimenticare? Forse.

Per paura? Sì, un impegno troppo grande sua sorella ancora piccola, ancora in stato di shock, ancora non autosufficiente.

Le mandava dei soldi ogni mese. Tanti, tantissimi soldi per lavarsi la coscienza che sentiva tremendamente sporca.

Ma Angela sperava ancora che un giorno all’improvviso, la sua sorellona sarebbe entrata da quella porta esclamando “Sono tornata, Angy!”
17 secondi di fede.
Diede due baci alle foto e si ridiresse verso casa.

Andare avanti: ora era più facile con qualcuno accanto. Con accanto uno come lui.

Seth non aveva raccolto tutto il suo dolore, non aveva riempito tutto il vuoto che sentiva dentro.

Ma l’importante era che stesse con lei, che le facesse sentire di nuovo delle calde emozioni.

17 secondi è tutto ciò di cui hai realmente bisogno.

In poco tempo fu sulla via di casa.

Casa. Famiglia. Amore. Felicità.

Parole così a lungo dimenticate, perché ormai prive di senso. I tempi sono duri quando le cose non hanno significato.

Ma ora era diverso.

Il cuore ricominciò a battere quando vide Seth aspettarla sotto casa sua.

17 secondi di splendore.

Il sorriso dolce, tuttavia provocatorio, che le rivolgeva; il suo “Ciao” sussurrato all’orecchio mentre la abbracciava forte; il modo in cui la consolava mentre piangeva; il calore con cui la faceva sentire amata.

17 secondi per ricordare che l'amore è l'energia dietro la quale tutto è creato.

 

 

 

Capitolo 20»vacanze

-Aaah..davvero credimi Angy!

Angela guardava Seiry come se avesse appena detto che la luna è fatta di formaggio.

La bionda si spazientì e la guardò negli occhi.

- Oh insomma! La smetti di guardarmi così!

- Non ci credo. Non è vero.

Seiry alzò gli occhi al cielo blu limpido e sospirò.

- Neghi l’evidenza?!- e si ridistese sul materassino bianco a pois rossi.

Angela si immerse fino al naso nell’acqua e cominciò a soffiare, provocando delle fugaci bolle salate nell’acqua del mare.

Ormai erano al mare da 5 giorni, nella stessa località in cui erano andati a festeggiare il compleanno di Angela. Alloggiavano nel piccolo residence che gestivano i nonni di Ray: un piccolo palazzetto bianco, circondato da un piccolo e rigoglioso giardino pieno di palme, posto proprio sul lungomare, così da essere a pochi metri dalla spiaggia.

Ora Angela e Seiry erano immerse nel mare, al largo della spiaggia, e Seiry aveva appena affermato che Seth era cotto di Angela.

Seiry scoppiò a ridere.

- UAAA!!!! le bolleeeeeeee!!!!- urlò dimenandosi sul materassino e rischiando di cadere.

Angela ne approfittò per tentare di prendere lei il possesso del materassino, ma l’altra vi rimase salda sopra e ci rinunciò.

- Parlando di cose più serie, e soprattutto verosimili… come procede il piano per Sarah e David?

David era un amico di Ray che era venuto insieme a loro. Faceva parte del suo vecchio giro quindi era pure lui un tipo abbastanza inquietante: non molto alto ma muscoloso, forse un po’ troppo. I lineamenti del volto erano molto pronunciati però la pelle scura era rischiarata da degli occhi blu colore del cielo. Aveva i capelli corti e biondi che sparava in aria col gel, “a mò di porcospino”, diceva Seiry.

Comunque Sarah aveva cominciato a dimostrare un certo interesse nei suoi confronti, anche se non si capiva bene cosa lui provasse davvero. Così gli altri quattro avevano deciso, quando possibile, di lasciarli soli, in modo da far evolvere la situazione.

- Mah… finora sono stati da soli solo una volta per cinque minuti…

- Ehi ragazze! Venite, è ora di mangiare!

Parli del diavolo e spuntano le corna.

David le stava raggiungendo nuotando a grandi bracciate tenendo la testa fuori dall’acqua.

Angela cominciò a nuotare insieme a lui verso la spiaggia.

- Ehiiiii!! E mi lasciate qua così!!- gridò Seiry, ancorata al suo materassino.

I due si girarono e la guardarono divertiti.

- Ma Seiry! Fai andare un po’ quelle gambe!

- COSA?! Volete farmi faticare fino a riva…?! Credevo che di me vi importasse!!

Angela e David girarono attorno a Seiry e trascinarono il materassino nuotando: quando Angela posò la mano sulla plastica morbida il ragazzo vi appoggiò sopra la propria. La ragazza si ritrasse svelta e fece finta di niente.

Arrivarono a riva sfiniti con la lingua a penzoloni. Seiry sfrecciò energica davanti a loro e saltò cadendo sopra Ray, facendo andare la sua piadina nella sabbia. Lui però non ci fece troppo caso e cominciarono a rotolare insieme sugli asciugamani stesi per terra.

Seth porse ad Angela il suo pezzo di pizza e le fece spazio per sedersi di fianco a lui. Sentì la pelle gelida e bagnata di lei sfiorargli il braccio e un brivido di piacere gli percorse la schiena.

Sarah si era messa seduta proprio di fianco a David e, appena ebbero finito di mangiare, Ray e Seiry dichiararono di dover andare assolutamente a comprare dei giornali, mentre Angela disse che voleva rientrare in casa e guardare un po’ di tv.

- Vengo con te!- esclamò Seth approfittando della situazione.

- Ma ce la fate a portare tutto?- si intromise David indicando le borse strapiene di Angela- Posso venire con voi per darvi una mano…

- Nono non preoccuparti ce la faremo! Resta a fare compagnia a Sarah- gli rispose la ragazza ormai lontana mentre Sarah arrossiva e pensava al modo più doloroso per uccidere i suoi amici.

Seth notò con disappunto che sul volto di David si era dipinta un’espressione tra lo scocciato e il deluso. Poi si voltò e correndo raggiunse Angela.

- Era da un po’ che non riuscivamo a stare soli- affermò lui mentre camminavano fianco a fianco sul lungo mare.

- Mah… solo qualche giorno…- disse lei evasiva –speriamo che tra David e Sarah succeda qualcosa, sennò avremmo fatto tutta questa fatica per nulla…!

Seth rimase in silenzio per qualche secondo.

- Non so, quel ragazzo ha qualcosa che non mi convince.

- Che intendi?- chiese l’altra sorpresa.

- Non lo so… però sta attenta.

- Eddai, come sei esagerato! Mica mi mangia!

- Davvero Angy.- disse lui serio e tenendola per una mano. La ragazza sorrise e gli promise poco convinta che sarebbe stata attenta.

Camminarono ancora per un po’ sotto il sole delle tre del pomeriggio tenendosi per mano.

 

 

 

 

 

 


 

 

commento poco serio

 

TATARATATATAAAAAAAAAAAAAAAAAA +suono di tromba+

*O* ecchimeeeeeee!! Vi sono mancata eh? Ghgh (per niente n.d.tutti)(ç_ç cigh n.d.A.)

Anche stavolta con ben tre capitoli XD Poi non dite che non vi vizio èOé +batte panni sporchi+ (eeeeh *_* pulizie di primavera! Che poi che caspio di primavera è?! Piove tutti i giorni, porcoEdward! è__é)

 

Ciemmecu nel chappy precedente avevo detto che questi sarebbero stati capitoli estivi ecc ecc… però non lo sono più di tanto <.< gommena dal cuore, ma io cambio idea troppo spesso XD mentre penso a che scrivere mi vengono in mente altre cose che alla fine hanno il sopravvento.

Quindi ho cercato di rimediare con vacanze… piccolo, però è estivo come avevo preannunciato… E poi finalmente è apparso David… huhu ne vedrete delle belle!! +SPOILEEEEEEEEEEEEEEEEERH OòO+

Ciemmecu2 spero che questi capitoli piacciono. La storia di Seiry e Ray era da un po’ che volevo scriverla ma non ci avevo mai pensato davvero. Le parole a inizio chappy sono dei Modena City Rambles… “in un giorno di pioggia”… quando ancora il ritmo latino non me li aveva rapiti ç_ç

Il capitolo su Angela non mi convince, forse per la ripetizione di “17 secondi per…” che tra l’altro sono le parole di “17” degli Smashing Pumpmkins. Ma secondo me centravano troppo per ometterle. Quindi ve lo cuccate così è.é

 

Grazie infinite a baby_dark, Black Lolita, damned88, erda, giuggiolina43, Ladynotorius, e Maharet per i preferiti *_­­________* Mi piacerebbe sapere che ne pensate <33333333 E grazie come sempre anche a chi legge e stop ^_^

AnimaDannata: XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD Scusa se ti faccio impazzire così, sono lenta in certe cose, ma faccio il possibile per postare al più presto >_< e poi dai aggiorno abbastanza spesso, no? XD Prometto di essere più veloce allora. Grazie come al solito per i complimenti!! Seth è sempre più snuffioloso!! UAAAAA +lol+

Davvero sti deliri a fine pagina ti piacciono? Che tenera!! Kokky è una gggenia hai ragione!: ma il “per dio Edward Cullen” è una mia esclusiva invenzione è.é

Continua a seguire! ^__^ CHUUUUUUUU >***********<

S chan: Hai ragione, Angy doveva affrontare la cosa da sola sennò non sarebbe servito a nulla <333 aah come mi capisci XDD la storia di Ruby ho intenzione di approfondirla perché è un personaggio che mi piace molto, anche se l’ho un po’ abbandonato per strada ç_ç Grazissime per i complimenti! Mi fanno sempre piacere i tuoi perché ci tengo ^O^ In bocca al lupo anche per la tua storia!!! >*****< p.s. come vedi le tue curiosità sul come Angela minorenne possa vivere da sola. Forse è un po’ forzato ma a me Mharta sta proprio un po’ QUI.

Ferula_91: Aaaaah eccoti qua!! La mia Ferulina *___* +uaaaa <33333+

Davvero Susy fa paura? o_o O my o my, allora un po’ ce l’ho fatta *__*/ +si sente realizzata+ XDDDDDDDDD nel caffelatte +sclera+ che buoni OçççççO MEGACHU >***<

Maharet: Sìsì i disegni li ho fatti io! ^___^ Grazie di tutto!! me felice che la mia storia ti piaccia +__+ sono curiosa di sapere che ne pensi di questi capitoli!! ^***^

Giuggiolina43: *///* così fai contenta una povera pazza autrice ç***ç spero ti siano piaciuti anche questi chappy ^O^

Kokky: UAAAAAAAAA LA MIA SHORYYY *OOOOOOOO* va bene non mi lamenterò più (almeno non troppo *w*) XD immaginavo che Rub e Tommy ti sarebbero piaciuti <333 Susy è finita… è andata… un anno sabbatico!!

Black Lolita:Grazie per i complimenti! Così mi fai arrossire >////////<

 Uaa chebbello ti piace Seiry!! Ne sono felice, è anche il mio personaggio preferito, quindi mi diverto sempre a scrivere di lei! Spero che il capitolo su lei e Ray ti sia piaciuto *___*

Baciuuu >***<

 

uaaaH XD sono sfinita. Questa volta eravate tanti, ne sono DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO FELICE!!!!!!!!! È bello sapere che il proprio lavoro è apprezzato <3333333

Vi adoroH TUTTI!

 

per favore recensite >_< Suuu! Al lavoro, tiche tiche tichete, scrivete! Graziee xD

+ copiato spudoratamente da kokky + ormai più che un’incitazione è una parte integrante della storia XDD

 

 

Preparate le asce perché so già che mi ucciderete prima o poi per ciò che vi farò (non direttamente a voi logicamente, ma a… +saspens ghgh+)…

Non so se sarà nei capitoli subito dopo questi, ma voi aspettatemi. Come sempre

Alla prossima!!

E per il momento posate le asce ç_ç

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Capitolo 11
*** momento || elegia ***


Capitolo 21»momento

- Ehi, ma dov’è finita Angela?- chiese Sarah mentre immergeva la pasta nell’acqua bollente.

- Non lo so, aveva detto che usciva un attimo- rispose Seiry che apparecchiava la tavola aiutata da Ray.

- Vado a cercarla io- proclamò David dirigendosi verso la porta, contento che Seth non fosse con loro e non potesse ostacolarlo.

Come non detto: se lo trovò subito a pochi centimetri dal viso e vide chiaramente il fuoco d’ira che gli bruciava negli occhi.

- No, David, non disturbarti: ci vado io. Tu mi rimani pure qui a preparare la cena- disse Seth truce.

Il ragazzo avrebbe voluto ribattere ma ormai l’altro gli aveva già sbattuto la porta in faccia.

 

Seth uscì nell’aria che preannunciava la sera e si accese una sigaretta.

Quel David proprio non lo sopportava: ci provava chiaramente con Sarah ma girava pure intorno ad Angela… alla sua Angela. Come si permetteva?! Per fortuna quello era l’ultimo giorno di vacanza… poi non sarebbe più potuto starle così appiccicato.

Alla fine decise di non crucciarsene troppo, in fondo quello lì era solo un biondo lampadato del cazzo. [ghgh *w* n.d.A.]

Cominciò a camminare sul lungomare alla ricerca di Angela e non passò molto che la trovò appoggiata alla ringhiera mentre guardava rapita i toni rossi del tramonto, ormai sopraffati dal blu scuro del cielo notturno.

Le si avvicinò in silenzio e le cinse la vita da dietro.

- Finalmente ti ho trovato! Ti stavamo cercando tutti!

La ragazza sussultò spaventata e si girò confusa.

- Come? Ma Seiry mi aveva detto chiaramente di aspettarvi qui perché saremmo andati in pizzeria…

Si guardarono stupiti e poi compresero che tutto ciò era stato organizzato da quei due per lasciarli soli. Scioccati, si immaginarono Ray e Seiry che se la ridevano maligni sotto i baffi.

- Che facciamo? Torniamo indietro?

Angela si allontanò da lui e lo guardò maliziosa.

- Bè, visto che si sono dati tanto da fare… diamogli almeno una piccola soddisfazione!

Il ragazzo le sorrise e la prese per mano. Camminarono a lungo in silenzio guardando il mare nero, che rifletteva la luna piena appena nata, e le cui onde erano l’unico rumore che permeava in quel piccolo mondo tranquillo che si era formato tra loro.

All’improvviso Angela corse avanti e si diresse verso un piccolo molo di legno, che sporgeva sopra il mare. Seth la raggiunse lentamente e si sedettero l’uno accanto all’altro.

Dalla città che esisteva dietro loro arrivavano delle note soffuse di canzoni dal ritmo latino.

Angela si appoggiò alla spalla dell’altro e cominciò a giocare tranquillamente con una delle sue mani, mentre Seth le accarezzava distratto il braccio.

- Ehi, ma che c’è? – chiese sentendola sospirare profondamente.

La ragazza si strinse nelle spalle e chiuse gli occhi, addossandosi sempre di più a lui.

- Ecco… vorrei che queste vacanze non finissero mai… Che questo momento non finisse mai.

- Perchè?- chiese lui leggermente agitato.

- Quando tutto ciò finirà dovrò tornare alla realtà…

Il ragazzo abbozzò un sorriso e avvicinò il volto a quello di Angela.

-  Forse è vero. Però possiamo fare che questi attimi bastino per sempre…

Angela sollevò la testa e si trovò il viso di Seth a distanza vertiginosa: i suoi occhi neri la guardavano come non mai e la facevano sentire a disagio. Ogni centimetro in meno tra loro era una scossa elettrica sotto la pelle: la voglia di urlare, di piangere, di bruciare. La voglia di lui.

Seth sentiva il suo cuore battere all’impazzata. Tutte le volte in cui aveva amato, e solo ora sentiva davvero qualcosa che lo sconvolgeva fin dal profondo.

Perché è così doloroso toccarti? Sicuramente perché sono spaventato da questo sentimento troppo grande. Lo so, è solo colpa mia che ti ho voluta così vicina…Attirandoti a me, ho provato a cancellare quel giorno che tu non riesci a dimenticare facilmente, anche se tu non hai chiesto nulla e mi hai solo stretto la mano.

Lentamente, come per paura di infrangere quel piccolo mondo perfetto, le loro labbra si unirono.

L’odore inebriante della sua pelle, il sapore dolce della sua bocca gli riempirono la testa, annebbiando ogni controllo, mentre sentiva Angela totalmente soggiogata dai suoi movimenti perfetti.

Il bacio fu lungo e silenzioso.

La ragazza si aggrappava forte alla maglietta leggera di lui, che la teneva a sé con una mano tra i capelli mentre con l’altra le accarezzava il collo e le guance, aumentando il suo rossore.

Si staccarono un attimo per riprendere fiato. Seth continuò a baciare il suo mento, il suo collo e la spalla nuda. Un fremito di piacere percorse la ragazza che appoggiò la mano sulla schiena di lui: sentiva i suoi muscoli forti sotto la pelle, tendersi e rilassarsi sopra di lei.

Angela lo abbracciò affondando il viso nel suo petto: il suo cuore batteva così forte… le scappò un leggero risolino, mentre Seth cominciava ad accarezzarle i capelli. Avrebbe voluto che questo momento perfetto, con lei sicura e forte tra le sue braccia, fosse durato per sempre. Ma sapeva già che non sarebbe stato così.

Sorridendo, lei aprì gli occhi e si lasciò cullare dal movimento regolare del suo respiro.

- A cosa stai pensando?

Seth sorrise e affondò il volto nei suoi capelli.

- A quanto tu mi faccia disperare…

 

 

 

 

Capitolo 22»elegia

Videro Sarah che si allontanava salutandoli con la mano, riflessa nello specchietto retrovisore. Seiry, David e Ray erano già scesi a casa di quest’ultimo e ora Seth stava riaccompagnando a casa Angela.

Ormai le due settimane erano passate ed era ora di tornare alla vita di sempre, alla città grigia e monotona. Come se non bastasse quella notte era arrivato pure un temporale: il cielo nero si stagliava minaccioso davanti a loro. Angela cominciò a tremare e a sudare freddo.

Questa dannata paura… quando la supererò?

- Angela, che hai?- chiese Seth preoccupato senza togliere gli occhi dalla strada.

La ragazza esitò un attimo. Poi la pioggia cominciò a diventare più insistente e a picchiare violentemente sulla macchina, così che non riuscì più a stare zitta per la paura.

- fer-ferma la macchina…- disse con voce decisa.

Seth ubbidì e si fermò in un piccolo slargo a lato della corsia. Si rivolse alla ragazza e le mise una mano sulla testa.

- Angela? Ti senti male?

La ragazza non rispose, anzi si rannicchiò e nascose la testa tra le braccia.

- Angy tu… hai paura dei temporali?- Seth si ricordava che anche la prima volta che si erano incontrati lei si era sentita male durante un temporale.

Angela prese dei profondi respiri per frenare i tremori che la scuotevano, tentando di non concentrarsi sul rumore ossessionante della pioggia.

- La notte in cui… la notte dell’incidente…- rispose rabbrividendo, con la voce ridotta a un sussurro - c’era un temporale come questo.

Seth la guardò sconvolto.

- Angy…

- Scusami ma non ce la faccio ancora…- continuò lei senza alzare gli occhi - mi sembra di rivivere quel… quel momento…

- Perché dovresti scusarti?

La ragazza sollevò il viso e vide Seth che la guardava deciso. Poi tornò a studiare le proprie mani che si torturavano a vicenda rabbiosamente.

- Sono solo un peso… sempre con le mie paure, i miei dubbi…

Il ragazzo le si avvicinò e la strinse a sé con entrambe le braccia.

- Smettila.

Rimasero abbracciati per tanto tempo, almeno fino a quando il temporale non cominciò a diminuire insistenza.

- Va un po’ meglio?- chiese lui a un certo punto, sentendola un po’ più rilassata addosso a sé.

E in effetti, Angela ora era davvero più tranquilla e calma: i brividi che la percorrevano erano stati scacciati dal calore di quelle braccia, e la loro forza rassicurante l’aveva rinfrancata da quella paura irrazionale.

- sì…

Terminò l’abbraccio e sorridendo, lo guardò con le lacrime agli occhi.

- Ripartiamo, dai.

La strada bagnata scorreva veloce sotto le ruote dalla macchina, mentre Seth teneva il volante con una mano e con l’altra cambiava marcia. Guardò un secondo la ragazza e notò che i suoi occhi fissavano ancora terrorizzati il nero della notte temporalesca che li inghiottiva.

- Angela… vuoi che rimanga da te stanotte?

Si fermarono al semaforo rosso. L’unico rumore era il picchiettare della pioggia, mentre Angela lo guardava pallida e sconvolta.

- Seth…- cominciò titubante - non vorrei che avessi frainteso quello che è successo ieri sera. La situazione è rimasta sospesa e

- Lo so. Lo sapevo già.

Verde. Seth spinse sull’acceleratore e sorrise.

- Noi non stiamo assieme. Non potremo mai stare assieme. Giusto?

Rimasero in silenzio fino a quando non giunsero sotto casa di Angela. Poi Seth si voltò verso di lei, che ricambiava lo sguardo angosciato.

- Ho paura di soffrire ancora. Ho paura che se ci mettessimo insieme e tutto finirebbe, tu ti allontaneresti da me. E tu per me sei troppo, troppo necessario.- disse lei tutto d’un fiato.

Seth la guardò stupito. Non si sarebbe mai aspettato questa franchezza spiazzante.

Le prese il viso da sotto il mento e appoggiò dolcemente le labbra sulle sue in un ultimo fugace bacio.

- Sai, c’è una cosa che proprio non sopporto.

La ragazza lo guardò scioccata.

Oddio, sto per sentirmi male… ti prego, non odiarmi… ti prego…

L’espressione seria di lui si tramutò in uno dei suoi bellissimi sorrisi.

- Sciocchina!- rise scherzoso; poi, con tono dolce, continuò – è che, nonostante ciò mi dia parecchio fastidio, non riuscirei mai e poi mai ad arrabbiarmi con te.

Angela lo guardò con occhi tristi e luccicanti.

- Ora vai. È tardi e devi dormire.

La ragazza scese dalla macchina e lo guardò allontanarsi preoccupata.

C’era qualcosa di strano nel modo in cui lui le aveva detto quelle cose… ma non riusciva bene a capire cosa fosse quel particolare che rendeva quella semplice buonanotte dolorosa come un addio. 

 

 

 

 

 


commento poco serio

 

Chi non muore si rivede!! +fa corna+
scusate se posto solo 2 chappy in una settimana ma, nonostante i 2 giorni di vacanza, sono stata rapita da amici, famiglia, scuola. Cioè, precisiamo: dalla scuola avrei dovuto essere rapita ma sono riuscita a fuggire :__:
E ora lodatemi.
Fatemi una statua.
Dedicatemi un monte, una città, o meglio, una nazione!
Perché nonostante la mia lenta e dolorosa agonia ho mi sono messa a scrivere ç__ç
In che consiste il mio calvario?
Ebbene… tutto cominciò venerdì 25 quando andai a sciare coi miei vicino St. Moritz +LisaH riccona+
C’era il sole, la neve era bianca ed ero a 3303 metri di altitudine.
E MI SONO SCOTTATA IL NASO *_______*/ +partono urla e applausi+
Aggiungeteci il raffreddore: dovevo soffiare il naso ma non ci riuscivo perché mi faceva male. Stavo per morire soffocata e dalla schifo.
Quindi voglio una nazione.
Che poi il chappy 21 l’ho riscritto 3 volte, non mi convinceva mai… doveva essere perfetto! Poi però alla fine me so’ rotta i cojoni e ho lasciato l’ultima versione XDD Invece il 22 è stata una via crucis °_° non sapevo che metterci… ma alla fine è uscita sta cosa. Triste °_° Angela è ‘na scema eh? Però porella, capitela… ha paura ç_ç

Bè, come sempre, spero che vi siano piaciuti. Ora potete cominciare a tirar fuori torce e forconi perché da qua in poi sarà una lenta discesa verso l’oblio della perdizione +eh?+

Grazie infinite a NENACHAN, lalla86 e Hachico91 per i preferiti *____* vorrei avere anche un vostro parere >___<
stavolta quelli che leggono e non commentano non li saluto perché sono cattivi ;___;
Non commentate??
Allora DATEMI LA MIA NAZIONE!!!

Kokky: Grazie per tutti i complimenti <33 Sei una shory fantastica!! Sono così contenta che Ray e Seiry ti piacciono!
Ferula_91: *_* Uaaaaa *_* te adoroH >***< Grazie di tutto! Spero di aver aumentato la curiosità èwé
shandril: Grazie! ^__^ Come vedi Seth sta tenendo d’occhio Angy **< chu
Maharet: Eeeeeh mi sa che è ancora presto per definire David… Ti prometto che saprai di più +ghghgh+
Black Lolita: XDD Uaaaa il Seiry fan club!! Voglio entrarci anche io X°DDDDD il “biondo lampadato” mi ha fatto morir dal ridere XD l’ho pure usato .__. Ciorry ç_ç
Grazie per tutti i complimenti *__* ne sono felicissima!! <33
S chan: UAAAA!! Grazie infinite come sempre per tutti questi complimenti ^///^ e i tuoi sproloqui sono sempre ben accetti!!!! >___<
X°DDDDDDDD mah… succederà qualcosa con David? Chi lo sa… +saltella+

Ghghgh *____* mi sento potente!!

Non so tra quanto aggiornerò. Anzi a dire il vero non so se aggiornerò… non vorrei che questa storia avesse già perso tono. Ditemi voi ç_ç qualunque sia il vostro volere per me va bene ^_^,

Alla prossima?

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Capitolo 12
*** casa || problemi in paradiso ***


Capitolo 23»casa

Seth si rigirò nel letto.

Quella notte non era riuscito a chiudere occhio, e la sua mente non accennava minimamente a un qualche collasso.
Sentì qualcuno in cucina che preparava la colazione: probabilmente era sua sorella Penelope, troppo mattiniera come sempre. Mai una volta che riuscisse a dormire (e a far dormire lui) oltre le 8…

Il ragazzo si alzò scocciato e guardò fuori dalla finestra il cielo ancora grigio per la notte.

Erano cinque giorni che non la sentiva, che non la vedeva.

Appoggiò la fronte fredda sulla porta e si portò la mano al cuore: batteva a mille, aveva il respiro affannoso, gli occhi bruciavano e la pressione aumentava…

Gli mancava Angela. Dio, se gli mancava! Ogni volta che ci pensava sentiva di perdere il proprio ferreo autocontrollo, smarriva le forze e sentiva male alla parte sinistra del petto.

Cinque soli giorni. Le ci vogliono solo cinque giorni per potermi ridurre in questo stato.

Se questo era l’amore… avrebbe preferito non incontrarla mai.

Scese le scale ed entrò in cucina. Appena lo vide Penelope lo abbracciò e gli gridò il buongiorno.

- Penny! Mi hai stordito!- rispose lui, assicurandosi che il suo orecchio fosse ancora al proprio posto.

- Aaaah, ma come sei robboso! È solo prima mattina…

Seth si sedette al tavolo mentre la sorella gli porgeva allegra la tazza di cappuccino fumante.

- La mamma è già andata al lavoro?

- Sì, anche papà.

Il ragazzo fece le spallucce e tornò a pucciare i biscotti.

All’improvviso si sentirono dei piccoli passi che percorrevano veloci gli scalini: Will entrò correndo nella stanza e si gettò su di lui, abbracciandogli le gambe.

- Fratelloneee!!

Il ragazzo guardò divertito il bambino di 6 anni che lo stringeva e che gli assomigliava così tanto, e gli accarezzò la testa.

- Ehi, pulce!

- Fratellone… oggi giocherai con me?- chiese lui, triste.

- Sì, va bene…

Will gli sorrise allegro.

- Che bello, non sei antipatico come la sorellona Penny!!

- COOOOSA?! Io sarei antipatica!!??- urlò la ragazza imponendosi davanti al piccolo spaventato, mentre Seth rideva a crepapelle.

 

 

Angela scese dal bus e osservò distratta il cielo blu delle undici del mattino. Cominciò ad incamminarsi timorosa verso quella casa che la aveva ospitata alcune volte, nei pomeriggi troppo caldi per poter uscire… sembravano così lontani quei giorni.

Era da quando erano tornati che lei e Seth non si sentivano più e Angela ci stava male da morire.

Stava succedendo proprio quello che lei aveva tentato di evitare. Forse se si fossero messi assieme, ora Seth sarebbe accanto a lei, mano nella mano come facevano sempre.

Ma la paura ha ancora il sopravvento sul mio cuore.

Prese un gran respiro per fare scorta di ossigeno, e suonò il campanello.

Con sua grande sorpresa le aprì la porta un bamb… un Seth in miniatura: capelli neri lisci e lunghi, occhi pece svegli, pelle chiara.

Angela gli sorrise dolcemente, col cuore che batteva.

- Ehm… sono un’amica di Seth… lui è in casa?

Il bambino la guardò senza fare una piega. Poi si girò verso l’interno della casa e urlò.

- FRATELLONEEEEEEEE!!! C’è una tua amica che ti vuole vedereeeee!!!

Si sentì qualcosa cadere per terra e dei passi affrettati dal piano di sopra.

Quando lo rivide, il cuore di Angela mancò un battito. Come aveva fatto tutto quel tempo senza vedere il suo volto, il suo sorriso, i suoi occhi…?

I loro sguardi si incontrarono per dirsi tutto ciò che c’era da dire.

In un momento il ragazzo scese le scale e Angela gli andò incontro, gettandosi al suo collo appena furono abbastanza vicini. Seth le strinse le braccia attorno alla schiena e respirò di quella presenza che le era mancata così tanto.

Angela sentiva i loro cuori battere insieme, l’uno contro l’altro. Sì, quello era il posto che poteva chiamare casa. Quelle braccia erano la sua famiglia, il suo unico appoggio… e questo andava oltre l’amore.

Improvvisamente si ricordò che non erano soli, anzi che un bambino li stava osservando. Si staccò dal ragazzo con fatica perché lui non la lasciava andare, e sorrise imbarazzata all’espressione ingombrata e disgustata di Will.

- AH! Non dirmi che tu sei la ragazza dell’ora di cena!!!

Un voce arrivò forte e cristallina da dietro di lei. Apparteneva a una ragazza che la lasciò senza fiato: era alta, snella e sotto il pigiama largo e leggero si intuiva un fisico mozzafiato. Il viso aveva lineamenti particolari ma delicati, le labbra erano rosse, contrastanti con la pelle bianchissima nonostante fosse piena estate. I capelli neri erano lunghi, lisci e cadevano morbidi fin sotto le spalle. Gli occhi erano uguali a quelli di Seth: neri, profondi, dal taglio inconsueto. Era bellissima.

No… la parola giusta per definirla era… sexy.

Angela si riprese dalla sorpresa e arrossì.

- Eh? C-cena..??

La ragazza sorrise divertita.

- No, niente! Io sono Penelope, ma chiamami Penny!

- Ah! Ehm.. io sono Angela, piacere…

Il bambino, che era rimasto in disparte, si insinuò tra di loro e si attaccò timido ai pantaloni della sorella. Angela lo guardò curiosa e si inginocchiò per guardarlo in viso.

- Invece tu sei… William, giusto?

Lui annuì con occhi luccicanti.

- Tu sei la moglie del fratellone?

La ragazza sussultò, arrossendo violentemente. Velocemente Seth la prese per il braccio e la trascinò con sé su per le scale.

- Eh..? S-Seth ma che…- tentò di chiedere lei confusa.

Penny li guardò allegra mentre si allontanavano.

 

Era buio; piacevolmente caldo; stretto, strettissimo. Morbido.

Il respiro di Angela si perdeva umido sulla maglietta di Seth, premuta contro il suo volto. Le sue braccia la avvolgevano ancora in un silenzio troppo naturale, i loro respiri si muovevano insieme.

Rimasero abbracciati a lungo nella penombra, vicino alla porta della stanza di Seth, chiusa di fretta.

- Perché stai piangendo?- chiese lui all’improvviso.

Angela spalancò gli occhi e trattenne il respiro. Si aggrappò a lui ancora più forte e rabbrividì.

- Non facciamolo mai più. Dobbiamo sentirci ogni giorno, anche se non abbiamo nulla da dirci.

Sollevò la testa e lo guardò negli occhi: nero contro verde.

- Anche se staremo in silenzio.

Lui annuì serio e lei gli sorrise con un’espressione tale che lo costrinse a sciogliere la riservatezza, che aveva deciso di adottare, in un sorriso smagliante.

Non vorrei più passare un attimo senza di te.

 

 

 

Capitolo 24»problemi in paradiso

Era una giornata di inizio agosto bellissima, una di quelle in cui si ha il bisogno vitale di andare al mare o in piscina, per combattere l’afosità asfissiante di quel sole che imperterrito brucia in mezzo al cielo blu che sembra così vicino.
La città rimaneva mezza addormentata, stanca di tutto quel caldo: solo qualche pazzo si avventurava per i marciapiedi bollenti o si imprigionava in una macchina ancora più rovente.

Angela invece aveva freddo. Guardava triste fuori dalla finestra del locale quella giornata che avrebbe tanto voluto trascorrere in acqua… e invece era relegata in quel bar deserto a sopportare un freddo peggio di quello invernale, per colpa dello spreco di aria condizionata a mille.

Come se non bastasse Nadia era in ferie, e le altre cameriere erano di là a cinguettare su cose senza senso.

La ragazza sbuffò triste quando il campanello della porta suonò.

Senza un motivo pensò di trovarsi davanti a quegli occhi neri così famigliari, ma rimase delusa.

All’entrata c’era solo David, che si avvicinava sorridendo.

- Ehi!

Angela rispose con un sorriso, più di cortesia che di felicità.

- Ciao!

Il biondo le si sedette di fronte, al posto che di solito occupava Seth. Angela non poteva fare a meno di notare questi particolari insignificanti e di comprendere quanto sembrassero sbagliati visti su di lui.

Gli porse la birra che aveva ordinato e lo osservò bere, consapevole della nota di disappunto che le traspariva dagli occhi.

- Che hai?- chiese lui a disagio.

- No nulla, mi chiedevo qual buon vento ti porta da queste parti.

Lui le sorrise.

- Ero curioso di vedere una bella ragazza in uniforme da cameriera.

Non so perché, ma questa scena mi ricorda qualcosa.

- Soddisfatto?

- Sì.

Tra di loro calò un silenzio imbarazzante. Forse l’unica a disagio era solo Angela, dato che lui sembrava così tranquillo nell’osservarla insistentemente versare altra birra nel bicchiere.

Non passò molto tempo che il campanello della porta suonò di nuovo.

Sorpresa – e anche un po’ sollevata – Angela vide Ray e Sarah dirigersi sbigottiti verso lei e David.

- Sarah, Ray… ma che ci fate qui?!

Sarah si sedette vicino a David, mentre Ray guardava con aria indecifrabile quest’ultimo.

Il moro rivolse poi uno sguardo visibilmente preoccupato alla ragazza che attendeva ancora una sua risposta.

- Ecco… A dire il vero cercavamo te e Seth… pensavamo di trovarvi insieme, dato che lui non risponde al cellulare. Ma come vedo- volse lo sguardo disgustato al biondo –ci sbagliavamo.

Angela arrossì e si sentì in colpa senza motivo, così tentò di sviare il discorso da quella direzione.

- M-ma perché ci cercavate? È successo qualcosa…?

- A dire il vero sì, ma….- intervenne Sarah, rossa in viso.

- Ok, ma volete dirmi qualcosa di più?!- chiese Angela leggermente irritata e agitata.

Ray alzò verso di lei due occhi talmente angosciati che la ragazza ebbe un tuffo al cuore.

- Seiry è sparita da ormai tre giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 


commento poco serio

 

Mwahahahahaha!!

Credevate me ne fossi andata XDD e invece… sono tornata ;D (NOOOO n.d.tutti) (zitti è_é n.d.LisettaH)

In primis mi scuso per l’immenso ritardo. È stato un periodo privo di qualsivoglia estro creativo XD tanto che fino all’altro ieri non avevo ancora scritto nulla.

Ma, dato il vostro grande appoggio, ho deciso di continuare anche se proprio non ho idee X°D Si sarà notato per come la tiro lunga su Seth & Angela… E poi mi dispiace fare questo a Seiry. Ma diamine, sono sadica, no?!
Non so, spero come sempre che vi siano piaciuti. Ci ho messa tutta me stessa XD

Per cercare di scrivere qualcosa di decente ho provato a inserirci ciò che sento X°D Direi che Angela la capisco bene. Anche Seth però. Sìsì. +oddei che situazione+ Quindi spero di essere riuscita almeno a comunicarvi qualcosa.

Direi che c’è molto di autobiografico :__: ma lasciamo stare, vi sto annoiando.

Forse stà storia sta cominciando a stancare. Bah.

 

Grazie infinite a sasamy, MabyChan, midnight moon, silver flore, kikikaulitz, Betty O_o, Blackangel91 e Margottina.per i preferiti *____* Mi piacerebbe sapere che ne pensate anche voi <3 E ringrazio anche a chi legge e basta *_*

Logicamente ringrazio anche tutti quelli che mi hanno sostenuto e chiesto di andare avanti!! Mi fa piacere che questa povera storia piaccia a così tanti e –francamente- non riesco a capacitarmene… siete davvero fantastici, perdonate il mio difetto di perdere interesse per le cose che faccio… Cercherò comunque di impegnarmi per continuare con una trama “decente (…?)” solo per voi e per l’affetto che mi avete dimostrato!!!! Vi adoroH tutti *___*

Ferula_91: Bè la situazione “perplessa” non è durata molto… però non sperarci troppo ;) Come sempre grazie per i complimenti immeritati XDDDD CHU >*********<

Black Lolita: Grazie per l’appoggio, come vedi ho seguito il tuo consiglio… prima il “biondo lampadato” e ora questo… Sei il mio guru? XDDDDD +oddei… qui si degenera!!+

Sono felice che la scena del bacio ti sia sembrata perfetta +__+ allora un po’ ci ero riuscita… Continua a seguire, ci tengo molto >*************< e grazie anche per l’appoggio ad Angy XDD

Anima Dannata: una stella una stella voglio una stella *___* Seth ha un segreto? o_o davvero? XDDDD Angela è fatta così, che ci vuoi fare. Porella…non uccidetemela per ciò che farà. MEGA CHU >****<

Purple:Desiderio esaudito ^_^ Scusa se ti ho fatta preoccupare!!

NENACHAN: Grazie per i complimenti >___< i chappy saranno pucciosi ancora per un po’, credo X°DD Non so forse non manca molto…mmm… quanti mesi mancano a Natale +sparge indizi incomprensibili+

Maharet:”dolce e intenso”… uau *///* sono emozionata >***<

S chan: ebbene… non li ho rinnegati X°DDD sono contenta che il bacio ti sia piaciuto *w* Seth non se n’è andato. Per ora. Biondi lampadati a rogo +però è colpa mia…+

+continua a spargere indizi incomprensibili+ ciemmecu grazie di tutto <3 scusa se ho fatto preoccupare pure te… però non sei venuta a trovarmi!! Ti aspettavo XDD

Kokky:Shory shory shory come farei senza la mia shory???? Non farei!!!Quindi come sempre grazie di tutto!! Però per Sofi è diverso… cioè non… mmm… +va ad accendere il fuoco nel camino+ fa freddo oggi né?!

Shandril: grazie per gli incoraggiamenti ^_^ significa moltissimo CHU >***<

MabyChan:UAAAA */////////////////* GRAZIEEEEEEEE!!!!! SONO LUSINGATAAAA +si sotterra per l’imbarazzo+ quanti complimenti!! >___< GRAZIE 100000000000000000 *__*

Betty O_o:è vero non ho aggiornato per un bel po’… scusami ç_ç e grazie <33

 

Comunque... voglio assolutamente (e dico assolutamente) sapere cosa minchia (ecco le parolacce da incazzamento è.é) pensate di questa storia, perchè va bene che la leggete, ma se siete arrivati fin qui: commentate! E che cacchio! Non c'è più mondo, ma secondo voi, io cosa dovrei fare? Secondo voi un misero commento non mi farebbe stare meglio, non mi inciterebbe a scrivere, non mi aiuterebbe (se fosse una critica), non mi farebbe sapere chi e cosa preferite nella storia?
Bene. E allora cliccate li sotto e divertivi, perchè voglio sapere. Pretendo. Perchè si!
+spudoratamente copiato da Kokky+
E poi l'altro ieri era il mio compleanno *_* Un piccolo regalino a questa povera autriceeeee >__<

 

Sembra che ora l’ispirazione sia tornata (ho fatto pure ff su Chobits e Fruits Basket <3 che vi invito a leggere *w*). Comunque aggiornerò tra un po’ perché…

Vi dico un segreto…

Manco io so perché Seiry è sparita.

Alla prossima! PUCHUUUUUUU <333

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Capitolo 13
*** Ray || Seiry ***


Capitolo 25»Ray

Angela corse negli spogliatoi mentre la signora Hofer la inseguiva arrabbiata.

- La prego signora! È una cosa urgente, mi lasci uscire prima!

La donna alzò un sopracciglio in segno di dubbio. Angela sospirò e la guardò supplicante.

- La prego! Mi sottragga pure la paga per queste ore! Ma io devo andare…

La signora fece un’espressione scocciata e si volse verso la porta.

- Va bene Angela. Ma che non sia un’abitudine.

La ragazza sorrise. Avrebbe quasi voluto abbracciarla!

Si infilò velocemente le scarpe da ginnastica e corse verso la porta d’uscita dai suoi amici, che la aspettavano spaesati.

Quando la vide uscire rapidamente, Sarah la fermò per un braccio e la fissò preoccupata.

- Angela! Si può sapere che cosa vuoi fare?

- Come sarebbe a dire?! Voglio cercare Seiry, ovviamente!- e si rivolse a Ray che la osservava con un’espressione indecifrabile.

- Ah si?! E da dove cominceresti le ricerche?! Credi che non l’abbiamo cercata per tutta la città, in ogni posto possibile che ci veniva in mente?!- continuò l’altra, irritata.

- Ci divideremo! La cercheremo ancora! Non possiamo rimanere con le mani in mano!

Angela stava cominciando ad arrabbiarsi davvero. Perché nessuno di loro tre sembrava preoccupato e, comunque, d’accordo con lei sul cercarla? Eppure erano i suoi migliori amici!

Li trascinò con sé, fuori dal locale e decise con fermezza i gruppi: lei e Ray sarebbero andati sul posto di lavoro di Seth e intanto avrebbero controllato il centro della città; Sarah e David avrebbero invece cercato nella zona periferica. Il biondo si allontanò rivolgendo sguardi speranzosi ad Angela, che cercò di ignorarli.

- Andiamo Ray!- esclamò agitata. Ma il ragazzo non si mosse, anzi: piegò la testa e restò in silenzio.

Angela si girò e lo guardò furibonda.

- RAY!! Ma come cazzo fai a non preoccuparti!! Eppure lo sai della sua situazione!

Il ragazzo si rivolse a lei stupito, e lei ricambiò con affronto.

- Lo so perfettamente che suo padre ha dei problemi con l’alcool e… diciamo, degli attacchi di violenza.

Ray tornò a fissare l’asfalto del marciapiede mentre la solita, dannata sensazione di impotenza gli attanagliava il cuore. Angela era sempre più nera.

- Come puoi non pensare che magari questa volta sia successo qualcosa di grave?! Come puoi rimanere fermo qui, sapendo la tua ragazza in pericolo!? Credevo che tu fo-

- SMETTILA ANGELA!!- urlò lui senza alzare il viso. La sua voce tremava: stava per piangere.

- Davvero pensi che io non sia angosciato? Io amo Seiry, è logico che mi preoccupo per lei. Però… uh…- si portò una mano sugli occhi, per nascondere le lacrime che stavano per smascherarlo definitivamente. Il pugno dell’altra mano si strinse su stesso.

- Però quando si è trovata in difficoltà non mi ha cercato. Non ha sentito il bisogno del mio aiuto e del mio appoggio. Secondo te…- sospirò –come dovrei sentirmi, quando la ragazza che amo non si fida più di me?

Angela lo osservava singhiozzare distrutta. Gi si avvicinò, gli prese una mano e fece incontrare i loro tristi sguardi.

- Andiamo Ray.

Il ragazzo la seguì in silenzio, tentando di soffocare la tristezza derivata da quell’incapacità di opporsi al destino.

 

***

Seth si passò una mano tra i capelli per togliere la polvere che da quei vecchi scatoloni era volata su di lui e sistemò i vecchi computer usati, pronti per la rottamazione, sullo scaffale del magazzino.

Affranto, tornò nel negozio di elettronica in cui lavorava e notò che erano appena entrati due clienti. Quando la ragazza si girò verso di lui, le si illuminò il volto.

- SETH!

LA voce squillante di Angela lo sorprese: confuso, e anche un po’ scocciato, raggiunse lei e Ray, chiedendo cosa volessero.

- È tutto il giorno che io e Sarah ti cerchiamo! Va bene il lavoro, ma ogni tanto accendilo sto cellulare…

Seth lo guardò sorpreso ma non disse nulla.

Angela si intromise tra i due con voce ferma e decisa. Gli occhi verdi brillavano però di una strana luce insicura.

- Seth, per caso tu hai sentito Seiry in questi ultimi tre giorni?

- Bè… sì. Mi ha chiamato ieri.

Ray scattò all’improvviso: balzò addosso a Seth e lo prese per il colletto della camicia, guardandolo con astio.

- DOV’è?! COME STA?- urlò stringendo la presa su di lui.

Seth ricambiò il tono del suo sguardo e si liberò dalle sue mani.

- Non lo so. Non ho capito: ha farfugliato qualcosa su suo padre e un hotel…

Ray si fermò a pensare, deluso da quelle inutili informazioni.

Poi, improvvisamente, il suo volto si illuminò di una nuova speranza e si diresse velocemente verso l’uscita del negozio.

- Hey! Ray, aspet- cominciò Angela senza riuscire a finire la frase: Seth aveva fermato i suoi movimenti, cingendole le spalle con le prepotenti braccia e impedendole di seguirlo.

La ragazza si voltò verso di lui con sguardo interrogatorio.

- No Angela. Questo è solo un problema loro.

Lei non poté fare altro che guardare Ray allontanarsi correndo, mentre Seth le baciava dolcemente i capelli.

 

 

Capitolo 26»Seiry

Le gocce d’acqua picchiavano forti sul suo viso e percorrevano le guancie, come fino a pochi istanti fa avevano fatto delle calde lacrime.

Seiry osservava scorrere e ruotare nello scarico della doccia l’acqua attorno ai suoi piedi, mischiata a delle piccole e morbide bollicine di doccia schiuma.

Calpestò quest’ultima consistenza soffice e bianca, che si disperse nel resto dell’acqua con piccoli schizzi; in un momento la schiuma si riformò e tornò alla piletta trascinata da quella piccola corrente.

Chissà se anche i pezzi della mia vita torneranno insieme come queste bollicine…

Giurò che non sarebbe mai diventata come i suoi genitori… come suo padre. Non avrebbe mai scaricato le frustrazioni della propria squallida vita sui suoi figli…

Chiuse gli occhi e rivide quello sguardo ebbro e cattivo che le aveva procurato molti lividi: quasi istintivamente testò l’occhio nero, che le faceva ancora male. Poi continuò a percorrere la pelle nivea, mentre i polpastrelli ogni tanto le procuravano dei brividi di dolore quando accarezzavano le parti in cui la pelle era diventata più scura e violacea per colpa di quell’istante di rabbia.

Spense il getto d’acqua ruotando le due manovelle e si avvolse nell’asciugamano.

Uscì dal vano della doccia e si portò davanti alla specchiera completamente appannata. Con una mano tracciò una striscia larga e obliqua per far tornare alla luce gialla artificiale la superficie riflettente dello specchio e fissò sè stessa negli occhi.

Le lacrime ricominciarono a sgorgare prepotentemente e a scuotere tutto il suo corpo in continui singhiozzi incontrollabili. Sentiva di essere rimasta sola, senza più una famiglia.

Per quanto l’avesse odiata, era pur sempre una sicurezza incrollabile… pensò a come si doveva essere sentita Angela alla morte dei suoi genitori, e le si spezzò il cuore. Per tutto il tempo che era stata con lei aveva ignorato questo suo dolore, aveva fatto finta che per Angela non ci fosse mai stato: non per cattiveria o vigliaccheria, ma semplicemente perché credeva che così forse lei l’avrebbe superato.

Solo ora aveva capito che quando il tuo mondo crolla per sempre è impossibile uscirne vincitori. Ignorare non è la soluzione, ma neanche continuare a disperarsi. Bisogna soltanto imparare a conviverci.

Rannicchiata in sé stessa, sola in quella camera d’albergo di quinta categoria, sentì il desiderio essenziale di crearsi un mondo davvero adatto a lei… avere finalmente una famiglia unita da amore vero, dei bambini felici, il sorriso di Ray ogni giorno…

Ray. La sostanza vitale dei miei giorni.

Forse ora aveva perso anche lui.

Non si era presentata al loro appuntamento tre giorni fa, non rispondeva alle sue chiamate…

Scappando da casa senza dire nulla a nessuno se non delle parole confuse a Seth… Così sicuramente era riuscita a deludere anche lui. Ma tanto l’avrebbe deluso comunque.

Si asciugò distrattamente i capelli e mise quel vestito nero: quello con le maniche a sbuffo, con i lacci di ferro sul corpetto e la gonna corta stropicciata… quello che le aveva regalato lui al suo primo compleanno che passavano insieme.

Se non avrebbe più potuto stare con lui, almeno avrebbe vissuto con i ricordi.

Senza pensarci troppo decise di uscire per fare una passeggiata. Forse così sarebbe riuscita a distrarsi un po’.

Camminava a testa bassa per il grande marciapiede, in mezzo a un fiume di persone indifferenti e occupate.

Osservava andare avanti e indietro i propri anfibi, il cui tacco 10 cm di ferro produceva un rumore metallico e monotono sull’asfalto.

Camminò così per minuti, ore, senza osare alzare gli occhi nemmeno una volta, con le mani legate dietro la schiena.

A un tratto si fermò, capendo dove il suo inconscio l’aveva portata.

Era arrivata in un piccolo parco, di quelli con il prato smeraldo sempre perfetto, attraversato da una piccola strada di ghiaia bianca. Qua e là c’erano delle panchine verdi, rinfrescate dal’ombra dei grandi alberi pieni di foglie.

In quel luogo Ray le aveva dato il suo primo bacio.

Seiry rimase interdetta per qualche secondo, poi decise di inoltrarsi in quella piccola oasi e di dirigersi verso quella panchetta che ricordava ancora con precisione.

 

Era estate e il sole brillava alto nel cielo azzurro, che sembrava così vicino.

Seiry camminava leggermente più avanti di lui, ammirando la luce che filtrava attraverso le chiome folte dei ciliegi e calciando qualche piccolo sassolino bianco.

Lui procedeva tranquillo, canticchiando una qualche canzone.

La ragazza si sedette su una panchina alla loro destra, riparata da una piccola siepe dagli sguardi indiscreti.

Lui la raggiunse e rimase in piedi davanti a lei, che lo guardò curiosa.

«Perché non ti siedi?»

Lui sorrise chinandosi su di lei, così piccola se confrontata a lui.

«Perché voglio perdermi nei tuoi meravigliosi occhi azzurri. Se mi sedessi di fianco a te ciò non mi sarebbe possibile.»

Lei non fece in tempo ad arrossire per quelle parole, che si ritrovò a ricambiare quel bacio così dolce e casto.

 

Seiry si sedette su quella panchina galeotta e vi lasciò andare completamente il proprio corpo, appoggiandovi la testa e distendendo stancamente le braccia. Abbassò le palpebre e schiuse leggermente le labbra per respirare di quel vento fresco: però ora non c’erano più le labbra di Ray ad accoglierle.

Seiry…

Ecco… le sembrava pure di sentire la sua voce… sono proprio ridotta male.

Socchiuse con delicatezza gli occhi e le parve di vederlo, in piedi davanti a lei come 2 anni fa: una figura alta, sfocata, vestita di nero come sempre, che le sorrideva comprensiva di tutti i suoi più infimi difetti.

Due braccia lunghe e forti le si chiusero attorno alla testa. Un cuore caldo batteva contro il suo viso.

Sgranò gli occhi tremanti. Non era un sogno…Ray l’aveva trovata.

Senza dire una parola scoppiò a piangere. Avvinghiò le mani sulla maglietta del ragazzo e affondò nel suo petto. Lui la ascoltò piangere in silenzio; poi, quando si fu un attimo calmata, sciolse l’abbraccio e si chinò davanti a lei, per guardarla negli occhi.

- Ti ha picchiata?

Lei annuì con la testa, stropicciandosi gli occhi in fiamme. Ray le sfiorò l’occhio nero con le labbra, stando attento a non darle dolore. Poi le prese il viso tra le mani e rapì il suo sguardo, serio.

- Andiamo a vivere insieme- disse all’improvviso.

La ragazza rimase scioccata. Aveva capito bene? Lui la guardava troppo seriamente…

- Vivere… con te?

Ray sorrise.

- Sì. Prenderemo un piccolo appartamento vicino all’università e vivremo lì.

- Vivremo… insieme? Come… una famiglia?- continuò lei, incredula.

- Insieme.

Appoggiò la fronte contro la sua, e risero come stupidi, mentre le lacrime di Seiry bagnavano le guancie di entrambi.

- Ray…

- Sì?

- Come due anni fa…

 

Dolcemente come era iniziato il bacio si interruppe

Lei lo guardava ancora confusa.

«Ray… stiamo insieme?»

Lui rise leggermente, chiudendo gli occhi.

«Insieme!»

 

 

 

 

 

 


commento poco serio

 

Puah!!!!

Tutta sta dolcezza mi ha fatto aumentare l’insulina nel sangue XD Urge un dottore! +cerca dottore+

Punturina punturina *O*

 

……………

Eccomi di nuovo qui!!! Stavolta non vi ho fatto aspettare molto, vero? ;)

Ora che ho finito mi accorgo che il capitolo 26 è forse il più lungo finora o_o GOMENNAAAH >___< Però çOç non riuscivo a smettere di scrivere! Ho pure mandato al diavolo l’interrogazione di domani di bio (che, se Edward vuole, sarà l’ultima) perché ero troppo presa >.<

Non so bene cosa sia uscito.  Se è un capitolo scritto male, di fretta e troppo diabetico o no.

Però Ray & Seiry mi appaiono così.

Avete presente “A te” di Jovanotti?

Ecco. Non dico che mi ricorda loro. SONO loro XD

E quindi me la sono sparata a palla per tutto il tempo in cui ho scritto il capitolo…

mmm…

ora si spiega perché vado in giro camminando con le mani e blaterando quanto l’amore sia bello +è in preda a spasmi cerebrali+

 

Grazie infinite a Gocciolina, Mike7000 e B r o K e n per i preferiti *____* che ne pensate? <3

E ringrazio anche a chi legge e basta *_* (che siete più di 200 per ogni chappy o_o)

 

E ora passiamo a voi, mie amate recensitrici!! Siete molte e gentili come sempre *///*

Ferula_91: KYA la mia ferulina *_* Quanto tempo!! +è colpa tua!! N.d.Tutti+

XDDDDDD Mi hai fatto morir dal ridere!! Però mi sa che a David ti ci dovrai abituare…Grazie per i complimenti *O* MEGACHUUUUU

Neith: ^O^ GRAZIEEEEEE

Black Lolita: çOç mi sei mancata, sai?? +è sempre colpa tua n.d.tutti+ Hai ragione, la famiglia del “nostro fascinoso bruno” (argh questo è più difficile da mettere nella storia *w* ma prima o poi lo farò +_+) è particolare…La sorellona sexy è uno dei miei personaggi preferiti °_° e sono contenta che ti piaccia Will >-< Per quando riguarda Seth & Angela, la loro situazione è complicata… solo perché è tutta colpa di lei <.< Spero che anche questo aggiornamento ti sia piaciuto *O*  MEGACHUUUUU

Kokky: Ua la shory *w* Seiry abbastanza illesa come vedi XD Happy ending?... lo sai che sono sadica èwé ma ci devo ancora riflettere *O* Sai, mi sa che se l’unica a cui David non sta antipatico… meno male XDD (per te ù.ù) MEGACHUUU *O*

Shandril: me contenta che ti piaccia Will *___* è un amore veeeeeero?? CHU >***<

MabyChan: çOOOç non voglio una lettrice sulla coscienza!! >__< così spero che io“abbia continuato ad andare avanti così” XD Oh ma povero David!! Però credo che affogare nella birra sia uno dei suoi sogni… come me che sogno di annegare nel cioccolato fuso =çççç= MEGACHUUUUU *O*

Betty O_o: Grazie per gli auguri (da notare che sei stata l’unica… recensitrici maledette XDD) e anche per i complimenti *///* A dire il vero neanche io so disegnare: è solo che l’ora di latino è davvero ispirante da quel punto di vista XDDD Continua a seguireeeH *__* CHUU!!

 

(N.B. Le gradazioni: MEGACHUUU *O* : ti amo ti adoro ti sposo; CHUU: sto per innamorarmi di te.)

 

Recensite e mi renderete felice, felice, felice. Che vi costa perdere due minutini e rendermi felice? Non è una buona azione? XDDD
Insomma, cliccate lì sotto e ditemi cosa ne pensate, sono curiosa.

+copiato spudoratamente da Kokky+ aaaahhh mi sento realizzata XD

 

Come al solito spero siano piaciuti <3

I prossimi capitoli credo arriveranno piuttosto in fretta.

Per inciso, la fretta per me è tipo tra una settimana XD

Quindi aspettatemi ;) Finchè non vorrete uccidermi, seguitemi! ç_ç

ALLA PROSSIMA!

 

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Capitolo 14
*** dichiarazione || rivali ***


Capitolo 27»dichiarazione

Sarah appoggiò il piatto pieno di biscotti al cioccolato per terra, tra i materassi improvvisati che dovevano fare da letto durante la notte.

Angela ne agguantò subito uno e ritornò rapita ad ascoltare il racconto di Seiry, che stava narrando della sua piccola “fuga” e della proposta di Ray.

- Ma perché non hai voluto dire nulla a nessuno?- chiese Sarah con poca delicatezza.

La biondina abbassò gli occhi e cominciò a torturarsi le mani.

- Bè… non volevo dare troppe preoccupazioni, soprattutto a Ray.

Angela le diede un colpetto sulla nuca, definendola stupida.

- Siamo tuoi amici, se non ci preoccupiamo per te cos’altro potremmo fare nella vita?!

- Già! Inoltre Ray avrebbe sicuramente dato una lezione a tuo padre!- concluse Sarah.

Seiry rise imbarazzata.

Angela addentò un altro biscotto, e sbraitò contro Sarah che le aveva predetto una taglia di vestiti in più se continuava a mangiare. Poi si rivolse di nuovo a Seiry.

- Allora… da dopodomani saremo coinquiline!

- Cosa?! Che novità è questa?!- esclamò Sarah –non doveva mica vivere con il suo tenerotto?

Angela rise mentre Seiry metteva il broncio per il “tenerotto”.

- Solo io lo posso chiamare così!! E comunque in attesa di trovare l’appartamento dove trasferirmi con Ray, vado a stare da Angela. Così… sarò più al sicuro…

- Ah sì? Non ci conterei troppo!!- disse Angela che ficcò a forza un biscotto nella bocca dell’amica, che per poco non soffocò.

Sarah le diede un leggero schiaffo di rimprovero in testa.

- Così almeno no sarò l’unica ad ingrassare!!- ribatté la colpevole.

Seiry deglutì a forza il biscotto… e cercò vendetta per il “tenerotto”.

- E tu Sarah? Con David come va?- chiede con un sorriso malizioso.

La ragazza rimase impietrita per qualche secondo, poi rivolse uno sguardo di disagio ad Angela che non osava guardarla negli occhi.

Seiry rimase stupita.

- Ehi… ma che è successo? Non state più insieme?

Sarah le rivolse un sorriso visibilmente forzato.

- No… diciamo che… ama… un’altra… - e, tastandosi con la mano il polso sinistro, guardò di nuovo Angela che la ricambiò triste.

Seiry balzò in piedi, sconvolta.

- COOOOOSA?! Ma ma ma… che brutto… non ci credo… tu Angy…

- No, non è colpa sua! Lei non ha mai fatto nulla con David!

- Non intendevo questo… è solo che…

Angela smise di fissare silenziosa i biscotti rimanenti e si alzò.

- Io… esco un attimo.

Attraversò la grande porta finestra del salotto e cominciò a passeggiare nell’immenso giardino della casa di Sarah, mentre sentiva ancora gli occhi delle amiche puntati addosso.

Decise di osservare attenta i suoi piedi scalzi schiacciare l’erba verde e corta, già rorida di rugiada, per non pensare più alla situazione che si era formata con Sarah e David. Loro due erano stati insieme per circa due settimane dopo il ritorno dal mare. Senza preavviso però David l’aveva lasciata dicendo di amare un’altra. E sia per lei che per Sarah non era un mistero di chi fosse innamorato.

- Angela!

David la osservava sorpreso dal cancello d’entrata in ferro battuto. La ragazza sgranò gli occhi, si sentiva a disagio a stare sola con lui.

- D-david…! Sei arrivato anche tu!

- Sì… in ritardo come al solito, ma non potevo mancare!- disse sorridendo.

Si avvicinò silenziosamente ad Angela, che lo guardava indifferente.

- Un’intera notte con te! Come potevo non esserci?- continuò lui, guardandola negli occhi.

- È così interessante il fatto che io la notte dorma che non stavi nella pelle, eh?

Lui rise.

- Ecco! Visto cosa mi piace di te? Sei spiritosa…

Le accarezzò i capelli, non badando al fatto che Angela stava giocherellando totalmente distratta col ciondolo che le aveva regalato Seth.

- Inoltre… mi piaci perché sei davvero bellissima… sai Angy… io ti amo- e provò ad avvicinare le loro bocche, ma Angela si risvegliò dal suo stato disinteressato e stava per mollargli un ceffone quando una voce profonda e scioccata li sorprese, esclamando qualcosa di incomprensibile.

Approfittando dell’attimo di distrazione di David, Angela si liberò dalla sua presa e corse da Seth.

- Seth…- sospirò, ma il fiato le morì in gola quando vide lo sguardo del ragazzo. Non l’aveva mai visto così adirato… le sembrava possibile che quegli occhi che l’avevano sempre guardata dolcemente fossero capaci di una tale carica di odio. Temette il peggio.

David si ricompose e lo guardò con aria di sfida.

- Bè…? Geloso?

Istintivamente Angela prese la mano di Seth. Lui la guardò sorpreso e poi si rivolse di nuovo al biondo.

- Solo uno stupido come te non avrebbe notato lo schiaffo che Angela ti stava per tirare.

David osservò Angela con sguardo interrogativo. La ragazza non disse niente ma lasciò parlare i suoi occhi vuoti.

Il ragazzo piegò la testa e borbottò qualcosa entrando velocemente in casa.

- Seth…- cominciò Angela, titubante.

Lui le tenne la mano e le sorrise.

- Stai bene?

Lei ricambiò il riso ed annuì con la testa.

- Grazie… per non aver frainteso.

- Ahah, pure io lo so che non faresti mai nulla con un tipo del genere!- disse ridendo, ma Angela si rabbuiò.

- Che c’è?- chiese preoccupato.

- Io… mi dispiace per Sarah.

Seth la guardò intensamente, costringendola ad alzare gli occhi verdi e tremanti verso di lui.

- Non è colpa tua se quello lì si è fatto strane idee da solo.

- Sarà anche così… ma non riesco a non sentirmi in colpa.

Il ragazzo avvicinò la mano che teneva stretta al suo viso e la baciò morbidamente.

- Solo per il fatto che ti penti di una cosa di cui non ha colpa…- ma si interruppe come svegliato da qualcosa.

- Cosa?- lo incitò lei.

- Nulla. Guarda è arrivato pure Ray!

Ray stava ancora scendendo dalla macchina quando Seth e Angela videro sfrecciare di fianco a loro Seiry, che abbracciò il proprio ragazzo con uno slancio tale da farlo risedere nell’abitacolo.

Angela rise di gusto mentre Seth le chiedeva se anche secondo lei Seiry avesse un Ray-radar.

 

Capitolo 28»rivali

28 agosto. Le vacanze stavano ormai per finire, ma l’estate continuava a durare nel pieno delle sue forze, mandando calore asfissiante e temporali improvvisi.

In particolare quel giorno, dopo una giornata di afa soffocante, il cielo aveva cominciato a piovere insistentemente e a essere attraversato da lampi e tuoni.

Angela, Seth, Sarah e David avevano passato la mattinata in città e il pomeriggio in piscina. Appena però le nuvole nere si erano addensate Angela aveva voluto andare a casa e gli altri avevano concluso di accompagnarla, nel caso si fosse sentita male.

L’avevano lasciata a casa sua, in compagnia di Sarah. Anche Seth avrebbe voluto fermarsi ma Angela aveva insistito che doveva andare e che non c’era nulla di cui preoccuparsi.

Per cui l’umore del ragazzo era diventato pessimo. Come se non bastasse, ora si trovava da solo in compagnia del biondo lampadato, come amava definirlo.

Nessuno dei due parlava, ma Seth sentiva comunque un prurito fastidioso alle mani.

Dal canto suo, David sembrava a suo agio. Ogni tanto guardava Seth e la sua espressione corrucciata e rideva.

- Si può sapere che hai da ridere?!- chiese a un certo punto il moro.

David lo guardò divertito.

- Io? Nulla, proprio nulla…

Seth digrignò i denti e spostò lo sguardo velocemente sulle vetrine dei negozi, chiusi per ferie.

Poi David cominciò a parlare, o almeno a tentare di attaccare discorso.

- Certo che è davvero strana la paura di Angy dei temporali, eh?

- In che senso?

- Bè… è una cosa abbastanza infantile, no?

Seth scattò: lo prese per il colletto della camicia bianca e lo guardò truce.

- Infantile?! Non sai nemmeno di cosa stai parlando!

- Ehi, va bene calmati…- ma Seth non lo ascoltò.

- Senti, non so che intenzioni tu abbia con Angela. Ma ti avviso, se solo oserai avvicinarti ancora a lei…

- E con che diritto mi dici questo?

Seth sgranò gli occhi, sorpreso, mentre David lo fissava serio.

- Non è la tua ragazza. Se non sbaglio, in qualche modo ha rifiutato pure te…

In pochi secondi si ritrovò sbattuto contro il muro e leggermente sollevato da terra, mentre Seth lo teneva ancora per la camicia e lo guardava con occhi fiammeggianti.

- Se non ti picchio è solo perché so che così la deluderei. Ma tu devi imparare a stare al tuo posto e non farle del male. Non sarò così buono con te la prossima volta. Non mi sei mai piaciu-

- È inutili che mi minacci: io amo Angela. E che tu lo voglia o no, lei sarà mia.

Si guardarono in cagnesco per qualche minuto. Poi Seth lo lasciò andare, prese carica e avvicinò con forza il pugno alla guancia del rivale che lo fissava spaventato.

- È un avvertimento. 

 

 

 


commento poco serio

Scusatemi! Vi porgo le scuse dal più profondo del mio cuore.

Lo so che il capitolo 28 è davvero corto, ma non poteva essere altrimenti T_T

 

Descrivere l’agonia che mi ha accompagnato per scrivere questi capitoli non può essere raccontata a parole, descritta o immaginata. È stata una di quelle esperienze strazianti che puoi capire solo vivendole…

 

FA CALDO NON HO TEMPO NON HO ISPIRAZIONE DEVO FINIRE IRRESISTIBLE DEVO PENSARE A VERMILLION END DEVO CONCLUDERE PURE YOUR EYES ONLY FOR ME PRIMA CHE LA SOCIA INCOMINCI GLI ESAMI DEVO USCIRE DEVO PRENDERE IL SOLE DEVO LEGGERE LEGGERE LEGGERE DI LESTAT E LOUIS AMORI MIEI (SI FINALMENTE HO PRESO INTERVISTA COL VAMPIRO) DEVO DORMIRE DEVO SVILUPPARE LE FOTO DEVO DAR DA MANGIARE AL GATTO DEVO DESTREGGIARMI IN PICCOLI PROBLEMI DI CUORE CHE PICCOLI NON MI SEMBRANO TANTO DEVO CURARE LE NIPOTINE DEVO ORGANIZZARE I VARI VIAGGI DEVO ORGANIZZARE LA FESTA DEVO SCRIVERE SNOWDROPS

 

Ecco. La mia tragedia si può riassumere in questo, che sono all’incirca i pensieri che mi venivano in mente appena aprivo word per scrivere Snowdrops, appunto.

Se dopo la 2 riga non siete più andate avanti a leggere vi capisco e vi appoggio.

Ma per l’amor del cielo! È ESTATEEE!! È VACANZA *________*

AUGURI A TUTTEEEE!! FELICITAZIONIIII!! ANDIAMO TUTTE AL MARE A FARE IL BAGNO!!! +Lisa perde completamente la testa+

Quindi dichiaro ufficialmente finito il consueto delirio.

 

Allora *_* David s’è fatto sotto eh? Vi prego non uccidetemelo ç_ç sarà fondamentale più avanti ç__ç Oddio fondamentale… che esagerazione… chi è che voleva annegarlo nella birra? +__+

Però tranquille! Il nostro fidato Seth correrà in aiuto della sua amata!! See vedremo tra qualche capitolo…

Basta vi sto dando troppe anticipazioni. Chissà perché ma alla fine finisce sempre così. Con io che divago bellamente infischiandomene del fatto che non ve ne frega un beneamato cespo d’insalata.

E poi state all’erta pure per Sarah. L’ho sempre trascurata un po’ troppo… e poi ci sarà il fantomatico ritorno di Susanna! Connesso a quello di Ruby…

Mi sa che non ve le ricordate più, eh?!

 

Grazie infinite a pazzerella_92, Killer Queen 7 e Ren_91per i preferiti *____* che ne pensate? <3

E ringrazio anche a chi legge e basta ù_u

 

E ora a voi mia amate recensitrici, uniche ragioni di vita +addirittura °ç°+

Ferula_91: ma quanto sei tenera <3 sei sempre la prima a recensire <333 Ci navighiamo entrambe nell’oceano della commozione ç__ç magari ci si fa un fischio! *_* Grazie come semprissimo +eh?+ per i complimenti che mi fanno sempre piacere piacere piacere *___* MEGACHUU >***< +si allontana nuotando+

Betty O_o: Awww *_* grazie anche a te come sempre <33 Allora ti do un consiglio: prendi la prof di latino matematica storia insomma la materia più noiosa della terra. Prendi un foglio bianco e una matita. Ascolta i primi 5 minuti di spiegazione prendendo appunti. Vedrai che dopo poco  la tua mano si muoverà da sola e disegnerai capolavori.

Riflettendoci ora è un po’ impraticabile dato che la scuola è fortunatamente finita… arrivo tardi come al solito ;_; Continua a seguire ;D MEGACHUUUU >*******<

p.s. La scena romantica tra Seth e Angela?! °_°

Kokky: XDD Quasi il tuo commento è scritto meglio dei capitoli *_* Grazie per l’analisi approfondita, sono i commenti che fanno sempre piacere <3 Fai bene ad avere paura. E mi sa che anche io faccio bene *__*shory, siamo cattiveeeeeeeeeeeeH!!!! MEGACHUU >***<

BabyZQueeny: ohooo thank you very much *O* è tutta bella bella bella? *_* UIIIII >***<

Pazzerella_92: *O* GRAZIE GRAZIE GRAZIE *O* me felice che ti piaccia *O* attendo ancora i tuoi commenti *O* ci spero tantissimo *O* CHU >***<

Black Lolita: Oh musa mia <3 Se vuoi ti faccio il cartellino di crea-soprannomi ufficiale *_* Quello che hai dato a Seth non tarderò a metterlo. Seiry è così… nasconde il dolore dietro un sorriso. C’è molto di me in lei <3 e mi sa che il biondo lampadato te lo dovrai sorbire ç_ç scusamiiiiiiiiiiiiiH ç___________ç  +esibisce con lei gli striscioni pro Ray&Seiry+ MEGACHUU >******<

 

RECENSITE! PER IL BENE DEL MONDO!!! *-* E DELL’AUTRICE, LOGICAMENTE U_U

 

Bè… che altro dire… spero che questi capitoli vi siano piaciuti.

Alla prossima! Che al solito sarà tra un pò

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Capitolo 15
*** Sarah odia ***


Questo capitolo tratta un argomento delicato. Anche se non è approfondito e non ci sono scene particolarmente "non per stomaci delicati", mi sento di avvisarvi. Se non volete leggere, non preoccupatevi, non è essenziale per lo svolgimento della trama in sè.





Capitolo 29»Sarah odia

La stanza era buia, nonostante fosse giorno.

Le tende della finestra erano tirate per non far entrare la luce calda del sole, la porta di legno era chiusa a chiave. Il letto dalle lenzuola bianche e sottili era in disordine, le coperte erano avvolte e cascavano per terra, e il cuscino rivestito di blu era macchiato di lacrime.

L’unica fonte di vita era il giornalista che parlava di stragi umane in tutto il mondo con espressioni fredde e indifferenti. La luce bianca e azzurra della tv si rifletteva sulla lama di un taglierino, appena estratta dall’involucro di plastica.

Sarah era seduta sul pavimento freddo e piangeva e tremava.

Piangeva da sola, come non aveva mai fatto in vita sua e mai sarebbe riuscita a fare davanti a qualcuno. Perché, in fondo lei, era davvero sola… si sentiva terribilmente abbandonata.

Era disperazione.

Sentiva il petto esplodergli, le tempie pulsavano fastidiose; un’onda di tremori scosse tutto il corpo, deformando il viso, la bocca, in un’espressione sofferente che la costrinse a serrare gli occhi. A emettere suoni profondi e spezzati. A piegarsi su stessa, come avesse un conato di vomito, e dondolarsi con le braccia, cercando consolazione nelle proprie carezze. Toccò la faccia rossa e contratta, penetrando la carne asciutta con le unghie… non c’erano lacrime, non ce n’erano più.

Poi l’onda di dolore si ritirò per tornare a depositarsi cancerogena nel cuore.

Mare di disperazione. Non era solo un modo di dire.

Prese una serie di respiri profondi, veloci, affannati come dopo una lunga e rapida corsa e si abbracciò, sempre accovacciata per terra.

Aveva paura. Sarebbe bastato un piccolo pensiero, un piccolo dettaglio per far tornare l’alta marea, per farle ricordare quanto si credesse sola, inutile e disperata.

Guardò il metallo affilato e poi il polso sinistro. Accarezzò quelle piccole croste rosse scuro dritte e precise e con la lama affilata recise la pelle, la carne, le vene.

Un taglio. Un altro. Un altro ancora.

Poi cominciò a uscire il sangue, mentre con l’altra mano tentava di allargare le ferite per farne sgorgare sempre di più.

Rimase seduta per ore a osservare le gocce rosse scorrere fino a raccogliersi a terra, una per una.

Ora la disperazione se n’era andata, il più piacevole dolore fisico l’aveva rimpiazzata.

Sarah si sentiva sempre bene dopo essersi tagliata: era un modo per sfogarsi piuttosto efficace… infierire contro il proprio corpo e contro la propria vita era appagante.

Sarah odiava. Odiava tutto, tutti e soprattutto sé stessa.

Odiava gli altri perché la costringevano a essere felice, mascherando il problema, e perché non capivano cosa stesse provando.

E odiava sé stessa perché non ce la faceva a fidarsi nemmeno degli amici, e perché li incolpava di una colpa che non avevano.

Lei sapeva che non era sola, nel senso stretto del termine. Aveva una famiglia, dei compagni, dei cari.

Ma… era sicura che aveva qualcuno accanto solo perché esisteva, non perché gli altri la cercassero davvero.

Avrebbe voluto che qualcuno si accorgesse di cosa impartiva al proprio corpo, ma al tempo stesso se ne vergognava terribilmente.

Desiderava qualcuno con cui poterne parlare, qualcuno che la abbracciasse senza parlare mentre piangeva, ma sapeva che non aveva nessuno di cui fidarsi così ciecamente.

Pianse ancora, i singhiozzi le impedivano il respiro.

Sarah odiava, odiava davvero. Odiava sé stessa perché non era abbastanza forte, e non lo era mai stata. Perché insultare la sua vita era l’unico modo per non annegare.

Si alzò e si diresse in bagno.

Lavò il taglierino e prese un panno bagnato per pulire il pavimento insanguinato.


Da cosa derivava la sua disperazione?

Lei non era una bella ragazza, e ne era consapevole. Certo, era carina, ma non era il tipo che quando cammina per la strada veniva acclamato col clacson di un auto.

Inoltre, era incredibilmente romantica.

Così, quando aveva visto una possibilità con David era diventata dipendente da lui, da quella meravigliosa sensazione che le faceva volare l’anima e la faceva sorridere con una scema anche da sola.

Lei lo amava davvero. “Lo amo lo amo amo” si ripeteva sempre.

Ma anche lei, in fondo al cuore, sapeva di essere più innamorata dell’amore.

Era stato da quando lui l’aveva lasciata improvvisamente dopo solo due settimane, che aveva cominciato ad annegare.

Si trovò all’improvviso tremendamente sola, e il suo cuore infantile ne rimase irrimediabilmente ferito.

Il colpo di grazia arrivò quando capì che David amava Angela.

Angela, quella bella, quella perfetta, che aveva già Seth. Quella felice.

Era la sua migliore amica e Sarah la odiava.

Perché lei? Perché sempre lei dev’essere felice, desiderata, amata? È troppo chiedere un pizzico di felicità nella mia squallida vita?

Sarah si faceva schifo per questa gelosia e per la sua superficialità.

Tagliarsi perché il tuo ragazzo ti ha lasciato per la tua migliore amica.

Era un motivo tremendamente, assurdamente futile.

Lei lo sapeva benissimo… ma non riusciva a uscirne.

Questa banalità la stava divorando da dentro e più la sottovalutava, più quella si faceva forte dentro il suo cuore. Non riusciva più a reprimere quel dolore lancinante e travolgente. Si lasciava attraversare da esso, lo sconfiggeva tagliandosi e poi tornava a fingere.


Drin drin.

Il telefono stava squillando. Sarah finì di mangiare il biscotto al cioccolato e si diresse in salotto, verso l’apparecchio.

- Pronto?

- Ah, ciao Sarah! Sono Angela!

- Ciao Angy! Dimmi pure!

- Volevo farti sapere che oggi pomeriggio io, Seth e David ci troviamo per fare una passeggiata in centro. Tu ci saresti?

- …mmm. Penso di sì. Per me va bene!

- Ah, che bello!

- Dove e quando ci si trova?

L’unica speranza era che il dolore passasse da solo.

Sì, un giorno sarebbe successo qualcosa che avrebbe messo termine al suo disprezzo, ne era sicura.






commento poco serio


Lo so, è solo un capitolo. Scusatemi, ma non ho le forze e il tempo materiale per scriverne un altro. Cmnq non preoccupatevi, a breve posterò i prossimi due ^_^ datemi solo qualche giorno!!



Stavolta non mi spendo in tanti sproloqui, solo spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia toccato in qualche modo.

A differenza degli altri capitoli, è più pensieri e meno azioni.. però che azioni.
Se ho offeso o infastidito qualcuno, non era mia intenzione. Non era mia intenzione neanche fare un trattato psicologico sugli autolesionisti. Io ho analizzato il mio personaggio e la sua situazione, non persone reali. Non ho nessuno scopo in questo senso.



Ci tengo molto. Forse perché mi è stato troppo vicino.



Grazie infinite a lorella, BabyZQueeny e Dark Manu per i preferiti *____* E ringrazio anche a chi legge e basta ù_u

E ora a voi mia amate recensitrici, stavolta addirittura in 9 *__* NE SONO FELICISSIMAAAAAAAA!!!!!!

Ren_91: ciau ^O^ Sono felice che ti piaccia la mia storia! E anche il Ray-radar XD ha fatto ridere pure me! Mi avessi visto: davanti al computer a ridere da sola di una mia battuta… sto uscendo pazza XDDDD Mi fa piacere che tu segua questa ff! CHU >***<
Kokky: Anche io non odio David, nonostante Sarah. Non posso odiarlo è una mia creatura XD Se mi stesse antipatico, dovrei odiare me stessa perché lo faccio agire così, no? ;) megachu >****<
BabyZQueeny: Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante centri pocon con la storia ^_^ chu >***<
Ferula_91: il tuo commento mi ha fatto morire dal ridere, sai? XDD la prossima volta metto pure lo schizzo di Seiry col Ray-radar! Spero che ti sia piaciuto anche questo chappy… megachu >***<
betty O_o: non avevo pensato alla tortura della goccia… mmm… si potrebbe fare… ghgh! Megachu >***<
Killer Queen 7: Grazie per i complimenti! Mi fanno moltissimo piacere! Sei riuscita a carpire il segreto di Seth! XDD Bravissima chu >***<
Black Lolita: uè bbbella *__* non ho mai detto che Seth ha fatto bene ad agire così ^_^ anzi, sono perfettamente d’accordo con te. Per una volta era David ad avere ragione ^O^ Anche io vorrei convivere con Seiry X°DDD mi immagino che delirio!! MEGACHU >****<
pazzerella_92: povero David lo odiano tutti X°DDDD Però hai ragione, di lui non c’è da fidarsi +___+ w l’estateeeeeeeeeeeeee CHU >***<
Neith: Seth starà assieme ad Angela. È possibile come è probabile che in agosto nevichi ;) SCHERZO!!!
Forse… MEGACHUUU >***<



Bè. Commentate, se vi sto almeno un pò a cuore, commentate.



Alla prossima! Che sarà tra poco pochissimo!!!!

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Capitolo 16
*** Susanna || Nothing else matters ***


 

Capitolo 30»Susanna

Angela dormiva profondamente, avvolta nel calore delle coperte.
All’improvviso sentì qualcosa di bagnato, una sensazione di ruvido, sul viso.

Mugugnò qualcosa e aprì lentamente gli occhi, trovandosi davanti il muso di un gatto.

Sospirò e si abbandonò stanca sul letto, ancora mezza addormentata mentre il gatto le si accovacciava amorevolmente sulla faccia.

Scostò gli occhi dal folto pelo bianco e cerco di vedere l’ora.

Un quarto alle 8.

Scattò in piedi, spaventando il gatto, che soffiò nella sua direzione, e cominciò a correre per la stanza, raccogliendo la divisa scolastica e i libri sparsi sul pavimento.

Dopo poco era pronta e si diresse correndo in cucina.
Trovò Seiry seduta sul divano, intenta a mangiare una brioches e a guardare cartoni per bambini.

- Seiry!! Si può sapere perché non mi hai svegliato?

La biondina si girò confusa verso di lei e spalancò gli occhi sorpresa.

- Aaaah!! È vero oggi ricomincia la scuola! Scusami Angy me n’ero dimenticata!!

Angela si versò il caffè tiepido nella tazza, facendo uscire qualche goccia per la troppa fretta.

- Se non fosse stato per Mr. Pignacoladus non mi sarei mai svegliata!

- Visto? E tu che non volevi nemmeno quel mio povero e tenero micio in questa casa…

Mentre ridevano, il citofono suonò.

- Deve essere Seth. Torno all’una, e voglio trovare un bel piatto di pasta al sugo al mio ritorno!

- Mi hai preso per la tua serva?!

Angela prese la borsa al volo e, con ancora in bocca la fetta biscottata, diede un bacio di corsa alla coinquilina.

Scese le scale e aprì di corsa il portone. Quasi si spaventò quando si trovò improvvisamente davanti al viso il casco nero che Seth le porgeva irruento.

- Scusa ho fatto tardi- esclamò lui, dando gas alla moto che ruggì rumorosamente.

- Anche io! Non arriverò mai in tempo!

Lui rise.

- Ormai dovresti sapere che io posso tutto!

 

 

Angela arrivò in classe proprio quando la campanella cominciò a suonare.

Appena fu sulla porta le sue compagne di classe le si fecero incontro, urlando: rimase sconvolta qualche secondo, poi si riprese e domandò loro il motivo di tanto scompiglio.

- Ma come?! Ti sei fatta il ragazzo e non ce l’hai neanche detto?- disse una di loro.

Angela la guardò confusa, e un’altra ragazza intervenne decisa.

- Ti abbiamo appena vista scendere dalla moto di un fascinoso bruno [ta daaan XD n.d.A]! Non vorrai mica dirci che non state assieme! Non ci crediamo!

- Bè… potete anche non crederci, ma Seth non è il mio ragazzo.

Una serie di gridolini si alzò da quella folla scalpitante.

- Allora ce lo presenterai vero? È trooooppo figo, dobbiamo conoscerlo!!!

- Si, si…

Quasi preferiva quando la ignoravano.

Arrivò sfinita al suo solito posto di banco e si sistemò appena in tempo per l’arrivo del professore.

 

Le prime cinque ore dell’anno scolastico trascorsero tranquille, noiose come al solito, piene di uomini e donne di mezza età che sbraitavano contro gli studenti.

Appena la campanella di fine lezioni suonò Angela schizzò fuori dalla classe e si diresse contenta verso il cancello dove Seth l’aspettava già.

Lui era appoggiato alla moto, e fumava la sua lucky strike.
Appena la vide arrivare trafelata, spirò fuori l’ultima boccata di fumo e spense la cicca buttata a terra con la punta della scarpa.

La salutò allegramente con un bacio a schiocco sulla guancia, mentre lei rideva imbarazzata.

Forse David aveva ragione, Angela in qualche modo l’aveva rifiutato. Però il fatto che lei arrossisse per le sue tenerezze gli dava la sicurezza che aveva respinto David perché si era accorta finalmente di amarlo davvero. Un giorno o l’altro, Seth si sarebbe fatto avanti di nuovo e lei non avrebbe detto di no.

Nel culo, stupido biondo lampadato!

- Angela.

Un suono estraneo spezzò il piccolo mondo felice che si era creato nei pensieri di Seth. Si girò verso la proprietaria di quella voce e la guardò sorpreso: era una ragazza bellissima, sembrava una modella. Il viso definito, la bocca e il naso perfetti, gli occhi azzurri e i capelli biondi scalati… Poi si rivolse verso Angela e notò la sua espressione impassibile.

In quel momento capì che quella ragazza doveva essere Susanna. Le mani cominciarono a prudergli insistentemente.

- Angela, posso parlarti un attimo?

L’altra la guardò attonita e annuì in silenzio. Velocemente si avvicinò all’orecchio di Seth e sussurrò delle parole.

- Non preoccuparti, ora posso farcela anche da sola. Torno subito, aspettami…

 

Si fermarono poco più in là, dentro i muri di recinzione della scuola.

Erano sole, una di fronte all’altra e si studiavano come se si vedessero per la prima volta.

A rompere il silenzio fu Susanna, con voce strascicata e bassa.

- Scusa.

Angela sgranò gli occhi. Aveva sentito davvero bene?

- Bè… mi dispiace davvero per ciò che ti ho fatto. Non guardarmi così, anche io sono umana.

Angela a stento trattenne una risata.

Susanna, orgogliosa e piena di sé, aveva finalmente messo da parte il suo esagerato ego. Non riusciva neanche a crederci, era troppo… strano.

- Susanna, io…

- Sta zitta, non voglio la tua pietà. Solo… vorrei ricominciare da capo, come se non ci fossimo mai conosciute.

Angela la guardò dolcemente. Susanna l’aveva fatta soffrire molto, ma era stato anche grazie a lei se era riuscita a crescere, a superare quel periodo nero… un po’ a stento, le sorrise.

Susanna guardò sorpresa e imbarazzata la mano che lei le tendeva.

- Piacere, io sono Angela. Diventiamo amiche!

La bionda ricambiò il sorriso, raggiante e le strinse la mano.

- Sì!! Però è un peccato non essere più in classe assieme, ora che ci siamo appacificate…

- Non sarà certo questo a fermarci!- rispose ridendo.

Angela la salutò allegra con la mano mentre tornava da Seth.

- È tutto a posto?- chiese lui preoccupato.

La ragazza gli rivolse un sorriso radioso e lo abbracciò.

- Le cose non potrebbero andare meglio, nella mia vita…

Dal posto in cui avevano parlato, Susanna li osservava adirata.

 

 

 

 

Capitolo 31»Nothing else matters

- Secondo me non hai fatto bene, Angy.

- Anche secondo me. Dovevi tirarle un bel pugno in faccia!
Seiry e Ray le sedevano di fronte e stavano tagliando la pizza in 3 grandi fette.

Angela sbuffò, irritata.

- Tutti dobbiamo avere una seconda possibilità.

- Rifletti Angela! Ti ha tormentata per due anni, e ora all’improvviso afferma di volerti essere amica… mi sembra impossibile.

- Smettila Seiry! Non è successo all’improvviso… era dall’inizio dell’estate che-

- Non arrampicarti sui vetri!

Angela si alzò, arrabbiata, e i due la guardarono preoccupati.

- Non arrabbiarti, Angy- sussurrò Seiry dispiaciuta.

- Ma come posso non arrabbiarmi?! Mi state dicendo che sono una scema!

- Bè... stiamo parlando di una che fino a qualche mese fa ti pestava a sangue. Non è proprio un comportamento saggio diventare sua amica.

Angela guardò sorpresa Ray, che ricambiò la sua espressione. Poi raccolse il cellulare e uscì di casa sbattendo la porta.

Seiry diede un colpo in testa al proprio ragazzo.

- Tu zitto mai, eh?!

- Ma… io cerco solo di proteggerla!

Seiry sospirò, mentre Mr. Pignacoladus si strusciava contro i suoi polpacci reclamando la pappa.

 

- Pronto?

- Seth! Ciao, sei a casa?

- Sì… ma che è successo Angela? Ti sento agitata.

- Voglio vederti. Posso venire a casa tua?

- …sì, va bene…

 

Angela arrivò correndo davanti a casa di Seth e vide Sarah uscire dalla porta.

- Sarah?!

La ragazza la guardò sorpresa attraverso gli occhiali.

- Oh, Angy! Che ci fai qui?

- D-devo vedere Seth… e tu?

- Mi sono fermata da lui a cena… ma va tutto bene?- domandò lei preoccupata dal rossore sul viso dell’amica.

- Sì, non preoccuparti…

Sarah le sorrise, allontanandosi.

- L’importante è essere felici, vero?

Angela la guardò strana e la salutò distratta mentre entrava in casa di Seth.
Ad accoglierla c’era Penelope, bella e allegra come sempre.

- Angela! Che piacere rivederti!

- Ciao Penny… scusa per l’ora tarda ma devo vedere Seth e…

- Non preoccuparti, ti aspetta in camera sua!- disse tornando in cucina a sistemare la tavola.
Angela sollevò gli occhi timorosa verso il piano superiore e salì le scale.

Bussò alla porta ed entrò nella stanza, avvolta nella penombra. Seth era seduto sul letto e stava accordando la chitarra acustica.

Le fece segno di sedersi di fianco a lui e la ragazza obbedì in silenzio.

- Che è successo?

- Ecco… Ray e Seiry mi hanno fatta arrabbiare e… non volevo stare in casa con loro… così…

Il ragazzo rise a fior di labbra.

- Ti hanno rimproverata per Susanna?
Angela guardò di sottecchi Seth, sempre concentrato sulle corde dello strumento, ed arrossì leggermente.

- Sono sicuro che Ray e Seiry vogliono solo il tuo bene. Sono preoccupati.
- Non dirmi che anche tu credi che io sia stata stupida a perdonare Susanna.

- Non sono affari miei, giusto? Tempo fa mi avevi detto che questa situazione l’avresti risolta da sola… quindi non posso criticare la tua scelta.

- Sei troppo serio- ribatté lei ridendo.
Poi si sdraiò sul letto, osservando il soffitto scuro.

- Meno male che ho te, Seth.
Seth si girò verso di lei e gustò la figura sdraiata sul suo letto, avvolta nel buio della sera.
- Certe volte ho l’impressione che solo tu mi possa capire…
All’improvviso delle note dolci, prima lente e poi veloci, cominciarono a invadere la stanza: dalle corde della chitarra, Seth estraeva accordi struggenti e delicati, ma allo stesso tempo decisi.

Angela sgranò gli occhi.
Conosceva quella canzone. Era Nothing else matters dei Metallica.

Chiuse le palpebre e si cullò il quel suono così denso e malinconico, dedicato solo a lei.
Si sentiva come in un sogno, le note le entravano in testa e le facevano dimenticare tutto, ogni dolore, ogni gioia… era come se non ci fosse mai stato altro se non lei sdraiata su quel letto a cantare con Seth seduto accanto, che si muoveva sulla chitarra avanti e indietro per seguire le note, agitando senza errori le mani e le dita.

So close no matter how far, couldn't be much more from the heart…

forever trusting who we are, and nothing else matters.

Never opened myself this way, life is ours, we live it our way.

All these words I don't just say, and nothing else matters.

Trust I seek and I find in you, every day for us something new…

open mind for a different view, and nothing else matters.

Com’era iniziata, la canzone finì.
Le note sfumarono meste, lasciando una sensazione di tristezza incompleta in Angela, che sospirò tremando.
- Dici che senza di me non sapresti come fare.
Angela riaprì gli occhi e vide Seth concentrato su un punto imprecisato della stanza come fosse l’orizzonte. Lui si girò verso la ragazza con sguardo provocatorio.

- È davvero così?

Lei fece cenno di sì con la testa. Poi, sentendosi leggermente a disagio, tornò a fissare il soffitto.

Seth posò la chitarra a terra e si mise a cavalcioni su di lei, bloccandole le braccia posate sul cuscino.

Angela fissava sconvolta l’espressione dolce e tremendamente seria del ragazzo.
- Se davvero non puoi fare a meno di me, spiegamelo.
Si guardarono in silenzio. Lui chinò la testa, sfiorando il tessuto liscio del collo e delle spalle, e sussurrando sulla sua pelle.
- Spiegami perché non stiamo assieme. Dimmi perché non sei mia.
Angela non riusciva a pensare. Cosa stava succedendo?

Non riusciva a capire, Seth le stava baciando ogni centimetro di pelle scoperta facendo aderire perfettamente e fugacemente le labbra e la lingua su di lei.
Lentamente salì fino ad arrivare al mento, al naso, alle palpebre. Poi si avvicinò alla piega della sua bocca dischiusa e la leccò di sfuggita, facendo rabbrividire la ragazza sotto di lui.
- Sto ancora aspettando una risposta.
Angela riaprì gli occhi, ansimante. Sentiva le sue guance diventare di porpora, il cuore esploderle nel petto e il sangue ribollire nelle vene come se volesse schizzarne fuori.
- S-Seth… io… lo sai…
- No. Non lo so.
Una piccola e ingenua lacrima le si impigliò tra le lunghe ciglia, mentre fissava imbarazzata quell’espressione decisa e impassibile.

- Mi dà fastidio che David ti ami. Mi danno fastidio anche solo i ragazzi che per la strada ti seguono con lo sguardo. Ogni volta vorrei picchiarli, cavare loro quegli occhi colpevoli e dire che tu sei mia, mia solamente. Ma non posso, perché tu non vuoi… E non lo capisco. Mi abbracci, mi dai baci, mi dici frasi dolci… questo non è ciò che tutti definiscono “amore”? Allora perché due persone che si amano non stanno insieme?!
Seth si avvicinò alle sue labbra ma lei lo fermò.

- Tu… mi ami?- chiese lei con voce spezzata.

Seth si bloccò. Smise anche di respirare per qualche secondo; i muscoli si tesero e le labbra si morsero. Non avrebbe mai e poi mai pensato di poter dire quella frase così piccola, ma così potente. Prese forza, perché sapeva gli sarebbe servita ogni fibra della sua volontà per pronunciarla.

- Sì… io ti amo.

Sentì tutto il suo corpo rilassarsi e quello di Angela trattenere un respiro, quando cominciò a baciarla. Sulle prime Angela non ricambiò i movimenti, e lui cominciò ad accarezzarle il viso, i capelli. Poi lei cedette e si trovò a restituire i movimenti morbidi e dolci delle sue labbra, che intrappolavano, mordevano leggermente, succhiavano come se volessero tirar fuori la linfa vitale.

Poi lei si staccò improvvisamente, per prendere fiato.

- No, Seth… io non… non voglio…

- Non vuoi?- lui la guardò accigliato –hai una volontà davvero debole.

Angela si coprì gli occhi con entrambe le mani e girò il viso.

- N-non posso…

- Perché?

Lei prese fiato e tornò a guardarlo decisa, ma il ragazzo non mancò di notare il tremendo imbarazzo che le traspariva dagli occhi.

- L’amore è il sentimento più devastante che ci sia. Rovina le famiglie, rovina le persone, rovina… l’amicizia. Non voglio provarlo. Tutti quelli per cui l’ho provato mi hanno deluso, abbandonato; mi hanno fatto soffrire.

Seth sorrise ma tornò subito serio, notando l’espressione determinata di lei.

- Ma non per forza rovina. L’amore può anche durare per sempre, portare felicità…

Oddio… sono davvero io che sto parlando?

- Ti sbagli Seth. L’amore è una convenzione, che porta solo sofferenza. L’amore eterno e felice non esiste, è solo un concetto illusorio che maschera la pure e semplice ricerca del piacere.

- Ma come puoi dire questo…?

Angela si trovò a piangere, con gli occhi sbarrati e la bocca umida e tremante.

- Io… io amavo i miei genitori e mi hanno lasciato per sempre. Io amavo mia sorella ma lei mia ha rifiutato. Io amavo i miei vecchi amici ma non sono venuti nemmeno al funerale. Io… non voglio più essere abbandonata da sola.

Seth inarcò le sopracciglia e scoprì di avere gli occhi umidi. Sentiva il dolore di Angela come suo e ciò lo sconvolse.

Le baciò le lacrime calde che cadevano copiose dai suoi occhi e le girò il viso, riportandolo sotto il suo.

- Quindi… tu hai paura che io ti ferisca? Che anche il nostro amore possa ferirti e lasciarti di nuovo sola?

Lei annuì e lui sorrise.

- Sei una sciocca. Non provarci nemmeno… sarebbe un errore, non credi?

La baciò nuovamente con passione, forza. Lei gli strinse la testa con le braccia e mosse le gambe sotto le sue e Seth approfondì il bacio, accarezzandole timidamente la lingua con la sua.

Si baciarono a lungo, poi Seth interruppe il contatto delle sue labbra per trasferirlo sulla scollatura della maglietta e sull’inizio della curvatura dei seni.

- Angela, tu mi ami.

La ragazza aprì gli occhi, sconvolta.

- … non voglio…

- Allora perché mi stai permettendo tutto ciò?

Angela si sentì offesa nell’orgoglio. Allontanò con forza Seth e si sedette sul letto dalle coperte stropicciate. Lui la guardò scioccato.
- Scusami Seth.

- Cosa? Ma che…

- Non posso.

Angela si girò verso di lui, piangendo.

- Non posso, me lo vieta il cuore. Io sono troppo dipendente da te per rovinare tutto con l’amore. Scusami; ma se non stiamo assieme, ho la sensazione che il nostro rapporto potrebbe spezzarsi più difficilmente…. E l’ultima cosa che voglio è perderti.

Si alzò e si sistemò i capelli. Poi si diresse alla porta e sfiorò la maniglia d’ottone con le dita.

Poi si bloccò e volse leggermente il viso verso di lui.

- Grazie per la canzone. Era bellissima.

Seth guardava fisso davanti a lui, con aria fredda.

- È di tempo che hai bisogno?
Angela girò la maniglia e si fermò sulla porta appena aperta.

- Non lo so, forse. Il tempo guarisce tutte le ferite, no? Anche se grazie a te, ora sono quasi tutte sanate.

Corse giù per le scale, salutando Penelope di sfuggita.

 

 


commento poco serio

Così vicino, non importa fino a dove, non potrebbe essere molto più lontano dal cuore… Crediamo sempre in chi siamo, E non importa nient’altro.
Non mi sono mai rivelato in questo modo, La vita è nostra noi la viviamo a modo nostro. Tutte queste parole che non dico, E non importa nient’altro.
Fidati, io cerco e trovo in te, Ogni giorno per noi è qualcosa di nuovo… Mente aperta per una visuale diversa, E non importa nient’altro.

Come promesso, eccomi qua dopo solo 2 giorni con chappy anche belli lunghi (ma davvero tanto)*O* contente?
Mi sono divertita a scrivere questi due capitoli.
Susanna mi mancava e poi… cioè… nothing else matters… se volete farmi vostra dedicatemi questa canzone e vi darò subito tutta me stessa. Diciamo che ho messo per iscritto quello che sogno… che in realtà è successo ma… lasciamo stare.
Anche se non è proprio una scena romantica a “lieto fine” spero abbia soddisfatto tutte le mie amore che mi supplicavano e aspettavano un altro momento del genere. Insomma è pure sempre la storia d’amore tra Seth e Angela, ogni tanto un po’ di cose del genere ci stanno.
Comunque vi consiglio di ascoltarla mentre leggete il capitolo 31…
E Mr. Pignacoladus esisteva davvero. Quanto gli volevo bene quando ero piccina picciò <3
Pigna in my heart forever +si batte il pugno sul petto+ Questi capitoli li dedico alla tua memoria. (tranquille, è morto quando avevo circa 6 anni XD)

Stiamo per giungere alla fine della prima parte di Snowdrops… ah che malinconia… siamo già a questo punto… spero di non aver deluso nessuno! Comunque state tranquille (o uccidetemi, come volete XD ), la fine vera e propria è ancora parecchio lontana… credo.
Sì, è lontana ;)

Grazie infinite a Eilinn, kira988 e AnAngel
per i preferiti *____* che ne pensate?E ringrazio anche a chi legge e basta ù_u
Mi dispiace per le mie ragioni di vita recensitrici ma non ho tempo per rispondere ai vostri commenti. Vi ringrazio soltanto dal profondo del mio cuore, mi avete tutte commosso. Scusatemi se vi ho fatto sorbire un capitolo piuttosto triste, ma Sarah è così. E anche se l’ho creata io non ci posso fare nulla ^o^’

E inoltre siamo ormai arrivate alle 1500 letture, ai 40 preferiti, al capitolo 30…… UAO *___* me onorata e felice felice felice!!!!! GGGGGGGGGRAZIEEEE DI TUTTO A TUTTI VOI!!! *_*

Recensite numerosi! Ora che siamo in estate c'è più tempo, eh! Quindi perdete due minutini e rendetemi felice...
+spudoratamente copiato da Kokky+

Cosa succederà nei prossimi capitoli?
David non mollerà, Seth nemmeno e Angela comincerà a tentennare.
Seiry è ancora a casa di Angela e non le renderà la vita facile, aiutata anche da Ray.
Cosa avrà in mente Susanna?E Sarah? Come agirà dopo una sconcertante rivelazione di Angy?!
Tutto questo (forse non proprio tutto)e molto altro (non è vero)  nella prossima puntata!

XDDD Ok dopo queste stupende anticipazioni vi lascio.
Alla prossima! Che anche stavolta sarà tra poco ;) vi sto viziando….

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Capitolo 17
*** dubbi || consigli ***


Capitolo 32»dubbi

Si sedettero uno di fronte all’altra, appoggiando i propri vassoi rossi sul tavolo di plastica.

Cominciarono a mangiare in silenzio, l’atmosfera era tesa e palpabile.

Angela sentiva gli occhi d’ebano di Seth scrutarla, senza distogliere un attimo la loro attenzione da lei. In tutta risposta, la ragazza guardava un punto imprecisato alla sua sinistra.

Quella situazione andava avanti da mesi, da quella sera in cui Angela era fuggita di nuovo da lui.

Da un certo punto di vista lei era sollevata che Seth non facesse mai riferimenti all’accaduto e si comportasse come se non fosse successo nulla.

D’ altra parte, quello stato era diventato straziante. Angela si sentiva sempre a disagio a rimanere sola con Seth, cosa che capitava ogni mattina ed ogni sera. Fuggiva il minimo contatto e non riusciva più a sostenere il suo sguardo. Appena lui tentava di avvicinarsi, lei si scostava e diventava silenziosa.

Anche in quel momento, Seth aveva allungato la mano a scostarle dei capelli indisciplinati che cadevano fastidiosamente sui suoi occhi verdi. Ma lei si era ritratta, con sguardo addirittura spaventato. Si erano guardati per qualche secondo, poi Angela aveva deviato gli occhi arrossati sul proprio panino.

Stava accadendo proprio quello che avrebbe voluto evitare ad ogni costo: si stavano allontanando e la colpa era solo sua.

Ma per quanto Angela ci provasse, non ci riusciva. Non importava cosa facesse, con quanta fatica ci tentasse.

Non riusciva a convincere sé stessa perché era bloccata dall’interno. Se si voltava indietro era indifesa, ma andare avanti ciecamente era senza senso.

Non non stava più bene con Seth e ogni giorno le parole erano sempre di meno.

Angela sentiva che anche lui stava soffrendo, probabilmente più di lei… e si odiava perché la causa di questo suo dolore era la sua incapacità di affrontare la vita a fronte alta.

In realtà sapeva che il sentimento che provava per Seth era molto vicino a essere definito amore. E proprio questa sua consapevolezza la bloccava: non doveva e non voleva innamorarsi; era stanca di soffrire ancora ed era sicura che i pensieri e le parole di Seth non sarebbero durati per sempre.

Anche dopo essere usciti dal fastfood, le parole non uscirono dalle loro bocche.
Lui la accompagnò a casa e quando furono davanti al cancello del condominio si scambiarono solo un “buonanotte” sussurrato. Ormai Seth non provava nemmeno più a darle un bacio sulla guancia, dopo tutte le volte in cui Angela l’aveva scansato.

Lui la osservò sparire dietro il portone e aspettò di veder comparire la luce gialla alla finestra della sua stanza. Poi diede gas alla moto e partì nella sera.

Angela sentì il rombo della sua moto svanire lungo la strada e sospirò. Si spogliò e si infilò nel pigiama caldo e comodo, che la rinfrancò dall’aria ghiacciata di dicembre.

Seiry ormai si era già trasferita con Ray nel loro nuovo appartamento: ne avevano trovato un poco costoso e vicino pure all’università in cui studiavano.

Senza la presenza dell’amica e del suo gatto si sentiva un po’ sola; la casa sembrava tremendamente vuota. Ma anche con Seiry, da quando lei aveva saputo che Angela aveva rifiutato Seth, l’atmosfera non era più la stessa.

Si gettò con tutto il corpo sul letto, sprofondando con al testa nel cuscino, e prese un grande respiro.

Era colpa solo del suo egoismo se ora si trovava in questa situazione.

In fondo, stava proteggendo solo sé stessa e per farlo stava dando dolore a Seth, colui che in un certo senso l’aveva salvata.

...forse era meglio così. Rompere completamente ogni legame.

Se lui l’avesse dimenticata non avrebbe più sofferto… però Angela sapeva già che sarebbe riuscita a dirgli addio.

No, era meglio agire così, prima che il suo cuore iniziasse a bruciare… ma come fare senza vedere più il suo sorriso? Come andare avanti senza averlo accanto?

Angela si maledisse con tutte le sue forze. Se solo fosse stata un po’ più coraggiosa ora sarebbe stata felice con Seth al suo fianco…

 

***

 

- Nadia, tu cosa mi consigli di fare?

La donna le stava di fianco, appoggiata al bancone mentre Angela sciacquava il servizio di tazzine del bar.

- Secondo te? È logico! Fregatene e mettiti con Seth, è ovvio che è l’unico modo per essere felice.

Angela sospirò.

- Non è così semplice…

L’altre le prese il viso tra le mani dalla pelle scura e la guardò in viso.

- Angela, devi solo imparare ad essere felice.

All’improvviso la porta si aprì, facendo tintinnare il campanello.

Dietro una coppia di signori anziani spuntò il viso di David, che rideva raggiante in direzione di Angela.

Vedendo che il ragazzo si avvicinava verso di loro lanciandole occhiatacce, Nadia sussurrò ad Angela che sarebbe andata lei a prendere l’ordinazione da gli altri clienti.

Il biondo si sedette al solito posto e salutò la ragazza con un cenno si mano. Lei rispose con un timido sorriso.

- Hai qualche impegno dopo il lavoro?- chiese lui con sguardo innocente.

Angela lo guardò sorpresa.

- A dire il vero, no… stasera Seth deve studiare per l’università, quindi non ho nulla da fare…

Sul volto di David si stampò un sorriso a trentadue denti.

- Bene! Devo parlarti…

Angela arrossì e tornò a concentrarsi sulle tazzine da asciugare.

- Finisci tra mezz’ora, vero?

-…sì…

- Ti aspetto fuori allora.

Si alzò di scatto e uscì da locale chiudendo lentamente la porta.

Le salirono le lacrime agli occhi, mentre ricordava Seth e la prima volta che si erano parlati.

Nadia le si avvicinò, portando sulla mano il vassoio carico di torta.

- Riflettici Angela. Non cadere nella trappola di questo qui.

 

Angela uscì al freddo di dicembre avvolta nel cappotto beige lungo fino alle ginocchia, e trovò David che l’aspettava addossato al muro del locale.

Era tutto troppo uguale.

- Finalmente hai finito di lavorare. Mi stavo stancando di aspettare.

Lei calmò il suo cuore e si avvicinò al ragazzo, adottando un’aria scontrosa.

- Vieni subito al sodo, devo correre a casa a studiare.

Lui la guardò stupito e rise.

- Come vuoi…

La guardò negli occhi con l’espressione di un cane bastonato e le prese le mani.

- Angela… anche se tu mi hai rifiutato, io ti amo ancora. Non dire nulla, fammi finire.

La ragazza si zittì, ma non terminò il contatto tra le loro dita.

- So che hai rifiutato di nuovo anche Seth. Devo interpretarlo come un segno?

A quelle parole, Angela si ritrasse sdegnata; ma il biondo l’afferrò per la vita e le impedì di ribattere.

- Io aspetterò la tua risposta. Un giorno sarai mia, che tu lo voglia o no…

Angela si staccò da lui con entrambe le braccia e si allontanò di corsa. Poi si fermò e si girò verso David.

- Ci penserò.

 

 

Capitolo 33»consigli

Le tre ragazze erano sedute nel salotto di Angela: Susanna era seduta per terra con la schiena appoggiata al divano, sul quale sprofondavano comode Angela e Sarah.

Era un sabato pomeriggio delle vacanze invernali, uno di quei giorni in cui il freddo è troppo fastidioso e pungente per permettere di uscire. Così avevano deciso di trovarsi per vedere un film mangiando patatine.

Inoltre, negli ultimi mesi Susanna e Angela erano diventate quasi inseparabili a scuola: Angela aveva scoperto un lato del carattere dell’amica che non pensava neanche esistesse; aveva totalmente messo da parte i vecchi rancori, per trovare un’amicizia che la sorprendeva ogni giorno.

- E David l’hai più sentito?

Angela spalancò gli occhi alla domanda diretta di Sarah. Proprio lei che le domanda di David… come avrebbe fatto a parlarne con lei? Non voleva ferirla, si sentiva già abbastanza uno schifo per la situazione con Seth.

- Ah… e-ecco… bè…- balbettò così per un po’, poi si decise –ecco, lui si è fatto avanti ancora.

Le altre due la guardarono di stucco.

- COOOSA??- urlarono all’unisono.

- Perché non me l’hai detto subito?! E tu che hai risposto?- continuò Susanna curiosa.

Angela guardò Sarah e notò preoccupata che la fissava con un’espressione tra la depressione e la rabbia.

- Bè… nulla...

Susanna si girò di nuovo verso la tv e mangiò una patatina.

- Secondo me dovresti metterti con lui.

- Anche secondo me.

Angela rivolse lo sguardo a Sarah, scioccata.

- Ma… ma S-Seth…- a quel nome Susanna trasalì.

- Qualche giorno fa mi hai detto che non sapevi come agire per non ferire più Seth… Secondo me, il modo migliore è allontanarsi da lui e uscire dalla sua testa.

- Giusto- intervenne Sarah –se stai con David lui dovrà mettersi l’anima in pace, no?

Angela guardò confusa Sarah che le rivolse un sorriso. Poi fissò le proprie mani, che si stavano torturando con insistenza.

- Forse avete ragione… ci avevo pensato anche io…

Susanna rise e passò le patatine all’amica.

- Fidati di noi, Angy. Vogliamo solo il tuo bene.

Tornarono a guardare il film, ma Angela si chiedeva com’era possibile che Sarah la spingesse a mettersi col ragazzo di cui era ancora evidentemente innamorata.

La studiò a lungo, ma non notò l’espressione contratta che comparve sul suo viso.

Cosa stava facendo? Perché aveva spinto Angela a mettersi con David…?

Sarah sapeva solo che quando aveva notato che i rapporti tra Angela e Seth si erano incrinati, aveva desiderato che tutto per loro finisse nel peggiore dei modi. Così Angela avrebbe provato un minino della sua disperazione…

Avendo sentito il ragionamento di Susanna, aveva visto uno spiraglio per quella possibilità e, senza pensarci neanche una volta, si era trovata a dare assenso alla relazione tra Angela e David.

Sarah strinse i pungi e chiuse gli occhi. La sua invidia era arrivata a un punto tale…

Si odiava ogni giorno di più.

 

 

 


commento poco serio

Su forza. Odiatemi.
Vi avevo avvertite, no?
Vorrete uccidermi ora!
No? Pazze!!
Bè siccome molte di voi dicono di non comprendere il comportamento di Angela, io dico: è un ragionamento dannoso, senza dubbio, ma quasi logico.

Se vi scottate col fuoco non rimetterete mai la mano tra le fiamme, no?
E un comportamento istintivo che abbiamo fin da piccoli.
Allo stesso modo Angy. Ha sofferto troppo per “amore” e ora non vuol più che questo sentimento danneggi la sua vita.
Al tempo stesso però si accorge in questo modo di ferire Seth, e che questo è troppo egoista.
Quindi che fare, dato che l’ultima cosa che vorrebbe è farlo soffrire? Seguirà i consigli di Susanna e Sarah?
Lo scoprirete tra un po’.
Tra parecchio a dire il vero.
Perché dal 1 luglio al 31 sarò al mare senza computer, senza internet, senza nulla, quindi non potrò scrivere e di conseguenza aggiornare.
A dire il vero a metà mese FORSE dovrei tornare qualche giorno… se così succederà verso il 20 dovrei postare nuovi capitoli.
Altrimenti vi saluto qua, chiedendovi di aspettarmi e sperando di non perdervi per questa lunga assenza!
Mi mancherete tutte!!! ç_____ç E scusate ancora se per un mese non sarò con voi çOç

 

Questi capitoli li ho scritti mentre DELIRAVO letteralmente con Kokky su emmessenne.
NUTELLA =ççç= il piccolo Wistoooon XDDDDDDDD BWAHAHAHAHA!!!
Comunque spero non si noti che stavo ridendo come ‘na scema, dato che sono chappy abbastanza… non tristi… però… non allegri, ecco XDD
Li ho scritti davvero coi piedi. Ammettetelo stavolta!!!

 

E ora passiamo a voi, mie adorateH!
Grazie a __BimbA__ per i preferiti ^O^ che ne pensi? E grazie anche a chi legge solamente!

Ren_91: Grazie per i complimenti ^O^ non me li merito, davvero <.< temo che manca ancora un po’ al coronamento del sogno d’amore XDD scusa .__. E scusa anche se per un po’ non potrò leggere e recensire la tua ficcy ç_____ç scusamiiii +odia appartamento senza computer+  megachu >***<
shandril: eeeehm… il piano di Susy? È contorto, sì… come me… MEGACHU >***<
Kokky: à shory, è troppo lungo o_o ti rispondo su msn XD megachu >***<
Betty O_o: ah! La prima che comincia ad odiare Angela *__* la prima di una lunga stirpe XDD Scusami se puoiiii ç______ç MEGACHUU >***<
pazzerella_92: XDDD un’altra del club anti-angy?! Uao ma siete già tante!! Salutami Skizzo ;) megachu >***<
Ferula_91: CARISSIMA *__* XDDDDDDDDD mi fai morir dal ridere!!! La “vipera rifatta” è tornata, ebbene sì. A ROGOOOO!!! Scusami se non potrò aggiornare per così tanto ç__ç mi faro perdonare, prometto >___<

 

Commentate! Per me, per voi, per il mondo!     

 

Ci vediamo tra un po’ ç_ç +sventola fazzoletto bianco+

 

Sempre e comunque
ALLA PROSSIMA!!

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Capitolo 18
*** Angela || tradimento ***


Capitolo 34»Angela

Amo in te l’impossibile,

ma non la disperazione.

[Amo in te – Nazim Hikmet]

 

Angela sistemò i due fiocchi in cui erano avvolti i nastri che separavano in due code i suoi capelli lunghi fino alla vita. Si infilò la camicia bianca con i bordi arancioni e uscì dalla porta di casa avvolta nel cappotto beige.

Guardò per un istante il cielo della sera del 7 gennaio e strinse il pacchetto che teneva tra le braccia, raggiungendo i suoi amici che l’aspettavano in macchina dall’altra parte della strada.

Dopo aver salutato Seiry e Ray, si sedette nel sedile posteriore accanto a Seth, che non la degnò nemmeno di uno sguardo; lei non provò ad attaccare discorso.

Non ascoltò neanche i discorsi di Seiry, talmente era persa nei suoi pensieri.

Ormai era al limite: la situazione con Seth era diventata insostenibile, sia mentalmente che moralmente.

Aveva provato ad allontanarlo, senza però essere drastica come aveva suggerito Susanna: David non le piaceva, e non era giusto usarlo così palesemente. Era riuscita a prendere le distanze da Seth… ma non avrebbe mai pensato di potersi sentire così male.

Osservando le luci della città che si diradavano man mano si allontanavo dal centro, Angela concluse che doveva fare qualcosa. Girò leggermente la testa, in modo che Seth non si accorgesse che lei lo stava guardando.

Trattenendo il respiro, tentò di imprimere nella memoria i suoi capelli neri che ricoprivano disordinati il suo profilo elegante e già adulto, le ciglia lunghe, quegli occhi neri come la notte…

Angela chiuse le palpebre e guardò dentro il suo cuore.

Cosa avrebbe fatto se avesse perso Seth completamente? Sarebbe riuscita ad andare avanti senza quell’appoggio saldo, sicuro e necessario?

Come risposta sentì il cuore stringersi al solo pensiero di perdere la sua voce, il suo sguardo, il suo sorriso.

Sospirò per riprendere la calma. No… non ce l’avrebbe mai fatta, ne era sicura.

Ed era certa anche che Seth non l’avrebbe mai ferita dopo tutte le parole che le aveva detto, dopo tutto ciò che aveva fatto per lei.

E allora cosa la frenava ancora? Non riusciva a capirlo bene nemmeno lei, ma c’era questo blocco di ghiaccio dentro il suo cuore e, per quanto ci provasse, non riusciva a scioglierlo.

La macchina si fermò in un parcheggio alla periferia della città e, appena scese, Angela riuscì a sentire la musica del locale vicino.

Seiry la prese per mano e le chiede in un sussurro se andasse tutto bene. La ragazza annuì, cercando di sorridere, ma le sue labbra tremavano.

Appena entrati nel locale, la puzza di alcool e fumo fece lacrimare i suoi occhi… o forse era solo una scusa per versare qualche lacrima senza dare nell’occhio.

Si sedettero a un tavolo, ordinarono da bere e cominciarono a chiacchierare allegramente come vecchi amici.

Angela e Seth erano proprio seduti vicini e lei non riusciva a togliere gli occhi dal tavolo di legno, inciso da chissà quale cliente, per non avere la conferma che il ragazzo ignorava completamente la sua presenza.

- Angela, sei sicura di star bene?

La voce di Ray la spaventò: lo guardò con gli occhi sbarrati e scosse la testa arrossendo.

- Mi gira la testa… c’è troppa gente qua dentro… è meglio che esca un attimo…

Seiry annuì convinta.

- Seth, perché non l’accompagni tu?

Oh no… Angela divenne ancora più pallida e per poco non ricadde sulla sedia da cui si era appena alzata.

Il ragazzo annuì indifferente e precedette Angela attraverso la folla di persone che li circondava. Uscirono da quell’inferno e si sedettero su un muretto lì vicino, stando attenti a non avvicinarsi oltre qualche metro.

Anche se l’aria fredda della notte rinfrescava il suo corpo, Angela non si sentiva ancora bene.

Provava un immensa voglia di piangere, ma ora non poteva contare su Seth: era lui la causa delle sue lacrime.

Lui si accese una sigaretta e osservò il cielo stellato e freddo sopra di loro.

- Stai meglio?

Angela strinse i pugni.

- No.

Lui soffiò fuori dalla bocca una sottile nuvola di fumo e non rispose.

Basta! Non poteva permettere che la paura la facesse soffrire così! La presenza di Seth così distante era peggio di una tortura… lei non voleva più soffrire, ma in questo modo stava inevitabilmente andando in quella direzione.

Ripensò al loro primo incontro, al modo in cui ridevano insieme, al loro primo bacio…

Non poteva più negare di essere stata felice in quei momenti: il solo stare accanto a Seth allontanava i brutti ricordi, la sua angoscia di vivere.

- T-ti prego, Seth… basta…

Il ragazzo guardò freddo la ragazza che, con la testa china, tremava come una foglia.

Buttò a terra la sigaretta e la spense col piede.

- Vuoi rientrare?

- Basta Seth!- la voce di Angela urlò spezzata.

Alzò il viso rosso verso quello di Seth e gli si avvicinò.

- Io… io non ne posso più! Cosa ci è successo? Tutto quello che sembra che sappiamo fare

è come mostrare i sentimenti che sono sbagliati…

Lui mosse un passo verso Angela, ma si fermò prima di avvicinarsi troppo. Fu lei ad annullare le distanze, arrivando lentamente a stringere le mani sulla sua schiena, mentre col viso si appoggiava al suo petto.

Non poteva più mentire a sé stessa. Non doveva più avere paura, perché aveva capito che il vero dolore era essere lontana da Seth.

Lui rimase immobile.

- D-dammi un’altra… possibilità…

Sentendo il corpo stretto a lui scosso da dei deboli tremori, ricambiò istintivamente l’abbraccio.

Sfiorò leggermente quelle piccole spalle, per poi stringerle violentemente contro di sé chinando la testa verso il suo collo.

- Angela, io non so più cosa fare.

La ragazza sussultò, atterrita da quelle parole. Delle lacrime cominciarono prepotenti a rigarle il volto… no, non poteva piangere. Aveva imparato ad essere forte.

Poi lui continuò a parlare, con voce profonda e incrinata.

- Cosa devo fare? Devo aspettarti, continuare ad amarti? O devo cercare di dimenticarti, anche se è impossibile?

- No… non farlo… rimani con me…

Lui la strinse ancora di più, Angela non riusciva quasi a respirare. Capì che in quell’abbraccio c’era tutto il soffocante amore di Seth e affondò il suo viso ancora di più nel suo petto.

- Io ti odio, Angela… sei tremendamente egoista! Ma nonostante tu sia così… non riesco a smettere di… -la sua voce si fermò per qualche minuto, stanca. Poi all’improvviso, mentre le mani stringevano la presa, continuò- …lasciami andare via da te…

Angela cominciò a singhiozzare, non riusciva più a controllare il pianto che esplose in un mare di lacrime, mentre si aggrappava al corpo saldo e fermo di Seth.

- Torna con me… io ho bisogno di te…- sussurrò così piano che per un attimo pensò che Seth non l’avesse sentita. Poi lui si staccò da lei e la guardò triste negli occhi arrossati.

- Angela… io non… non lo so. Forse ti deluso?... O ti ho lasciato solo dolore? Tu… ti comporti come se non avessi mai ricevuto amore da me e vuoi che io ne stia senza.

- Ho perso così tanto… e sono così impaurita… rifuggo ogni contatto… Cosa ti aspettavi? Non vuoi più starmi vicino?

Si guardarono con gli occhi per qualche secondo.

Seth non sapeva cosa fare: tornare da lei e vivere un amore non ricambiato o ricominciare tutto da capo?

Mentre fissava gli occhi verdi della ragazza sentì in fondo al cuore che se anche avesse deciso di dimenticarla sarebbe stato infelice. Alla fine si arrese, sospirando.

- Sì…

Una luce illuminò per un attimo i suoi occhi neri, prima che le sue braccia si stringessero di nuovo attorno a lei.

- Sì- ribadì lui con decisione.

Angela strinse la sua testa tra le braccia e sospirò.

Non poteva più mentire a sé stessa e a Seth.

Lei lo amava, lo amava come non era stata capace nemmeno coi suoi genitori.

Era stato difficile ammetterlo, ma non poteva più nasconderlo. Questo incessante bisogno, questa sicurezza disarmante… era amore.

Lo amava, e presto glielo avrebbe detto.

 

 

Capitolo 35»tradimento

Angela uscì dal locale sbattendo la porta e gettando le braccia attorno al collo di Seth.

- Sei venuto a prendermi!- sussurrò felice.

- Come sempre!- rispose lui ridendo a pochi centimetri dalla sua pelle. Accorgendosi di quella vicinanza eccessiva Angela si ritrasse immediatamente, arrossendo.

Seth la guardò per qualche secondo disorientato: dalla sera del suo compleanno Angela era diventata più dolce con lui… che forse…? No, era impossibile.

Scosse la testa per scacciare quelle illusioni e porse il casco alla ragazza.

- Stasera non posso mangiare fuori, ho parenti a cena. Sono qui solo per portarti a casa

Angela arricciò le labbra e mise il muso.

- Non fa nulla… tanto avrei dovuto tornare a casa presto perché domani ho un compito di chimica…

- Davvero? Se vuoi ti posso aiutare!

Il volto della ragazza si illuminò di speranza, gli occhi luccicarono.

- SIIIIIII!!! Sarebbe bellissimo!

Lui rise e le fece segno di salire sulla moto. Lei obbedì e si strinse alla sua schiena, sospirando.

 

La Ducati nera si fermò con un rombo davanti al portone della casa di Angela. Lei scese e si tolse il casco senza staccare gli occhi da Seth.

- Allora vengo da te appena posso per una lezione di chimica?- chiese ridendo.

Lei annuì con la testa ma non si mosse. Il ragazzo si tolse il casco, confuso da quello sguardo fisso e penetrante.

Si guardarono per un po’, fino a quando Angela non posò una mano sulla guancia dell’altro.

Poi si sollevò in un punta di piedi e avvicinò le loro labbra per una frazione di secondo, che il ragazzo però non si lasciò sfuggire: lasciò che la bocca di lei si allontanasse pochi centimetri dalla sua e poi la catturò di nuovo con un forte abbraccio.

Mentre la baciava sentiva il suo cuore volare. Allora non si era sbagliato: Angela lo amava.

Si sentì stupido per quanto era felice.

Fu lei a interrompere il bacio, ma rimase col viso appoggiato a quello di Seth: i respiri che uscivano dalle loro labbra quasi attaccate si mescolavano e si riscaldavano.

Angela sorrise e fece un improvviso passo all’indietro, senza interrompere il contatto dei loro sguardi.

- A dopo.

Prima di rifugiarsi dietro il portone e di correre su per le scale, non mancò di guardarlo provocante.

Seth rimase imbambolato davanti all’edificio grigio con la testa percorsa da migliaia di pensieri.

Senza che ancora il cervello fosse collegato si rimise il casco e partì in quarta sfrecciando per le strade.

 

- Ok, quindi per la nomenclatura devo guardare i numeri d’ossidazione, se sono più grandi uso…

- Sìsì, Angy hai imparato ormai… basta studiare!

- Cooosa?? Ma io non mi sento ancora pronta…! Non mi ricordo bene tutte le possibilità per i sali…!

- Eddai…. Let there be loved, baby!

Angela si ritrovò così spiazzata dal bacio di Seth che non riuscì a ribattere.

Erano seduti per terra in salotto, Angela stava accovacciata tra le gambe di Seth e i libri erano appoggiati sul tavolino basso davanti alla tv.

C’era qualcosa di strano in quel bacio, una nota tremendamente eccitante, che fece fremere Angela procurandole la pelle d’oca su tutto il corpo.
Le labbra sue e di Seth si tormentavano senza tregua, lasciando comunque un po’ d’ossigeno alla ragazza che sentiva la testa girare.
Poi Seth la abbracciò con slancio, tenendo il viso di Angela premuto sul suo e unì le loro lingue, che cominciarono ad accarezzarsi con movimenti lenti e continui.
Senza smettere quel bacio umido e caldo,  il ragazzo la fece scivolare lentamente sotto di sé, sdraiandola sul tappeto morbido e odoroso di polvere. Le sue mani ora scorrevano lungo tutto il suo fianco, fino alla sua coscia scoperta dalla gonna leggermente alzata.
Mentre Seth le baciava il viso, la ragazza cominciò a ridere.

Lui si sollevò, leggermente indispettito, e la guardò accigliato.

- Che c’è?

Angela smise di ridere a fatica e lo ricambiò con sguardo dispettoso.

- Seth… non stiamo insieme nemmeno da un giorno…

- Non è vero! È come se fossero mesi per me!

La ragazza si mise seduta sotto gli occhi delusi dell’altro.

- Per me no. Mi dispiace ma dovrai aspettare!

L’espressione scocciata del ragazzo venne subito rimpiazzata da un sorriso sfacciato.

- L'impossibile è possibile, stanotte. Credi in me perché io credo in te, stanotte.

Angela sorrise e gli scompigliò dolcemente i capelli.

- Non attacca, Seth.

 

***

- Ehy Angy!

Una ragazza bionda sventolava la mano in direzione di Angela, con un sorriso a trentadue denti sul viso.

- Ciao Ruby!

Ruby si sedette con le gambe accavallate sul banco di Angela che la guardava dal basso della sua sedia.

- Come stai?- chiese con un sorriso malizioso.

La mora la guardò confusa e farfugliò qualcosa: aveva capito dove voleva arrivare.

- Alloooora?- insistette la bionda.

- B-bene, sto bene!

- ghgh… e come maaaiii??

Angela abbassò la testa e arrossì.

- Bè stiamo insieme… quasi…

Poi vedendo l’espressione scioccata e il colorito terreo dell’amica si nascose il viso tra le mani e aggiunse:

- non è ancora ufficiale, ma…

- MA?!- Ruby la costrinse a sollevare il viso, che mostrava però un sorriso.

- Nonostante non riesca ancora a liberare il mio cuore del tutto, questa è la cosa giusta.

Ruby ricambiò il sorriso sereno.

- Sei felice?

Angela annuì con la testa e riaffondò il viso rosso tra le mani, facendo ridere Ruby di gusto.

- E dimmi, siete già usciti?

- Sì… cioè.. non… oggi usciamo- rispose convinta.

- Aaaah!! Poi chiamami: voglio i dettagli!!!

Angela rise ed fece sì con la testa. Ruby stava per aggiungere qualcosa ma la campanella di fine intervallo la bloccò e tornò al proprio posto.

 

Ruby era felice per come si era evoluta la situazione di Angela, non solo con Seth, ma anche con i loro compagni. L’unica cosa che non la convinceva era la sua amicizia con Susanna: quella vipera stava ancora tramando qualcosa, se lo sentiva…

Decise di non rifletterci troppo, in fondo anche Susanna era umana e aveva una coscienza… forse si era pentita davvero…

Sospirò pensando ad Angela che finalmente stava con Seth… Ruby ora stava con Thomas, lo amava ed era felice… ma Seth avrebbe per sempre occupato un posto speciale nel suo cuore.

Per quanto la loro avventura fosse stata breve, una piccola parte di Ruby rimaneva innamorata di lui. Per questo quando lo vide all’uscita di scuola che aspettava Angela le venne un tuffo al cuore. Era appoggiato come al solito alla sua moto e finiva di fumare la sigaretta… ma con lui c’era una ragazza che non aveva mai visto: era alta, bionda coi capelli mossi e gli occhiali senza montatura. Quando però vide che Susanna era a pochi metri da loro decise di ascoltare clandestinamente la conversazione tra Seth e la bionda.

La ragazza lo guardava con uno sguardo strano: era triste, alla soglia del disperato, ma allo stesso tempo sembrava terribilmente confuso e agitato…

- Ti devo parlare ora, Seth. Non importa se non vuoi.

Il ragazzo sbuffò e la lasciò continuare.

- Io… noi…- disse indicando Susanna –abbiamo notato che ultimamente le cose tra te e Angela si sono… diciamo, “evolute”…

- Sì, finalmente!! Non è ancora ufficiale, ma oggi…- rispose lui con voce entusiasta.

- No! Seth no!

- Eh?

Sarah alzò lo sguardo che luccicava di lacrime.

- Seth, siamo amici dalle elementari. Lo sai che se ti dico certe cose è per il tuo bene?

- Dove vuoi arrivare?

- Bè… nei 2 o 3 mesi in cui non vi siete parlati Angela non è rimasta con le mani in mano- abbassò di nuovo lo sguardo sulle sue scarpe e tremò – aveva confidato a me e Susy di volersi mettere con David. Così… vedendo che ora state praticamente insieme… abbiamo pensato che…- non continuò il discorso: le parole le morirono in gola quando vide il viso immobile e pallido di Seth. Esitò ancora, cercò di trovare il filo della conversazione ma non ci riuscì. Allora si intromise Susanna, con cipiglio deciso.

- Io e Sarah pensiamo che ti stia solo prendendo in giro. Insomma non è strano? Prima ci dice di voler stare con David, poi si mette con te… mi sa proprio di…

- STA ZITTA!- la voce di Seth esplose con rabbia. Susanna lo guardò accigliata.

- Non dirmi che non credi a Sarah… è la tua migliore amica… Angela ti ha tolto la spina dorsale, ti sei rammolito...

Il ragazzo distolse lo sguardo e ordinò loro di andare via.

Ruby stava ancora osservando la scena nascosta.

 

Perché è in ritardo?

Angela si era recata sul luogo dell’appuntamento con Seth, ma l’ora del ritrovo era già passata da venti minuti. Si sedette su una panchina lì vicino, triste.

Perché non c’è ancora? Che se ne sia dimenticato? O forse ha avuto un incidente…?! O semplicemente, ottenuto quello che voleva, non gli interesso più…

Scosse la testa per mandare via quei brutti pensieri e decise di aspettare ancora.

Passò mezz’ora, poi un’ora, quindi un’altra mezz’ora… ma di Seth nemmeno l’ombra.

Senza scomporsi Angela si alzò e decise di tornare a casa. Prese il cellulare e scrisse un messaggio.

*Perché non sei venuto? Ti sei dimenticato o è successo qualcosa?*

Attese una risposta per dieci minuti osservando fisso lo schermo colorato. Poi riprese a camminare verso casa, con sguardo basso.

A un tratto il cellulare cominciò a suonare.

È lui! Allora non si è…

Il suo entusiasmo diminuì quando vide che a chiamare era Ruby.

- Pronto?

- Angela! Scusa se ti chiamo, ti sto disturbando? Sei con Seth?

- A dire il vero… no…

- … Ah, come temevo!! Oh Angela, avevo ragione a pensare male di quella lì…

- Cosa? Ma di chi stai parlando?!

- Susanna… e un’altra ragazza bionda con gli occhiali…

 

 

 

 

 

 

 


commento poco serio

 

Aha!! Credevate che per un mese vi sareste liberate di me! Invece eccomi qui!

Tornata a casa per 2 o 3 giorni per nutrire il gatto che mi stava morendo di fame.

E logicamente anche per voi  u_u

Bene, se ve ne può fregare qualcosa, la vacanza sta andando bene.

Tranne per il fatto che sono stata scambiata per ragazza madre almeno 1402592752502 volte. Non è che sembro incinta, eh. È che portavo in giro due gemelle di 4 anni (figlie di mia sorella) e allora le vecchiette si scandalizzavano di vedere una 17enne con figli.

Ma vabbè.

Ora aspetto di tornare giù con l’Ale <3

 

Per quanto riguarda la storia, ci ho pensato molto mentre guardavo Beautiful con la Lauretta. Così ho deciso di cambiare parecchie cose nella trama a venire… spero in meglio!

Ho scritto di fretta, quindi perdonatemi qualche eventuale errore <.<

Comunque, avete visto? Finalmente Angela ha collegato i suoi due neuroni e sta *quasi* con Seth. Cioè stanno insieme, sisi. Però non poteva andare tutto così liscio!... ne avrete ancora per un po’… scusatemi per ciò che farò… ma è così punto e basta. Godetevi questi due capitoli, quindi.

Che logicamente spero vi siano piaciuti.

 

Grazie a Lili rose, MANDiNA e druggedseele per i preferiti *___* che ne pensate? Grazie anche a chi legge e basta >*<

Shandril: XDD Susanna la pazza… le si addice *_* Come vedi un mese si è ridotto a 2 settimane… spero che ti siano piaciuti anche questi cappy… megachu >***<

Betty O_o: *__* Ma ciau! Credo che sarai felice della svegliata di Angy *__* o almeno lo spero… d’ora in poi lei non avrà nessuna colpa, povera crista! çOç megachu >***<

Ferula_91:  Sarah è un po’ succube di Susy… David uccidilo pure…le cose si sono sistemate… per poco… *ghghgh* Spero ti siano piaciuti anche questi! *_* megachu >***<

BabyzQueeny: ai suoi ordini XD megachu >***<

Kokky: X°DDD si sono cattivissima!!! Angela sta reagendo :sisi: e ora stanno insieme: hai ciò che hai voluto! Ah… Seiry tornerà il prossimo chappy… è che per andare avanti con la storia non posso sempre parlare di lei e Ray XD Sennò sarebbero loro i protagonisti, no? Megachu >***<

Pazzerella_92: XDDDDDDDD Credo che ora odierai sempre di più Sarah e Susy… ma alla fine è colpa solo di Susy… Sarah è… ç_ç piccolaaaaa ç_________ç megachu >***<

Black Lolita: David prete!! *__* è un’ideaa!!! Angela aveva semplicemente paura di soffrire ancora… però quando ha capito che quello che stava facendo le stava dando dolore ha aperto gli occhi. Insomma anche lei ogni tanto ne fa una giusta! XD megachu >***<

un piccolo commentino è sempre gradito. Sappiate che il mio cell ha internet e posso vedervi. Sempre ovunque comunque XD

Bene. Ho detto tutto. Credo. Spero. Boh.

Alla prossima! Cioè agosto.
stavolta davvero XD

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Capitolo 19
*** tonight tonight (parte 1) ***


Capitolo 36»tonight tonight (parte 1)

- Pronto?

- Ciao Angy! Come stai?

- Seiry, ciao! Sì, diciamo che sto bene… tu?

- Tutto shanti… comunque ti ho chiamata per sapere se stasera sei libera…

- Sì, non ho nulla in programma…

- Ottimo! Allora verso le 8 Seth passa a prenderti e ti porta a casa mia! Abbiamo pensato di affittare un film!

- Si per me va bene… ma… Seth cosa?

- Scusa Angy devo andare. A dopo!

- Seiry!! Ma..!

Angela non aveva voglia di vedere Seth. Ieri pomeriggio le aveva dato una buca colossale e perché?

Perché aveva deciso di ascoltare le cagate di Susanna invece che fidarsi di lei.

Comunque, se davvero quella sera sarebbe venuto a prenderla gliene avrebbe dette quattro.

 

Il citofono suonò col solito trillo fastidioso, Angela schiacciò il bottone per aprire il portone e parlò all’interfono.

- Sali.

Dopo pochi minuti sulla porta apparve Seth.

Angela si aspettava uno dei suoi musi cupi e pieni di rancore, invece l’espressione del ragazzo era a dir poco… beata.

- Angy! Mi sei mancata tanto!- esclamò tentando di abbracciarla, ma lei si scostò rapidamente.

Lui la guardò stupito, poi capì.

- Sei arrabbiata per ieri.

Angela si rifiutò di guardarlo in faccia ed annuì.

- Scusami ma non ho fat-

- Ma che razza di persone credi che sia?- la voce di Angela esplose piena di rabbia –Davvero pensi che io sia capace di prenderti in giro in questo modo?!

- Eh? Ma che stai dicendo?

Angela lo guardò negli occhi con sguardo omicida e per un momento Seth ebbe paura per la propria vita.

- Non fare il finto tonto, stronzo! Come puoi credere a Susanna e non a me! Davvero pensi che io stia con David e con te sia solo uno scherzo! Sei solo uno scemo… un figlio di…

- Ehi ehi vacci piano con gli insulti!- rispose lui avanzando con sguardo divertito. Angela tremava per l’ira. Lei lo stava insultando e lui rideva! Quanto l’odiava…!

- Qui l’unica vittima sono io- celiò Seth sorridendo, attirando su di sé lo sguardo interrogativo della ragazza.

- Non ho mai creduto alle parole della pazza, cioè di Susanna. Che tu stessi con David era una cosa talmente impossibile… mi fa quasi ridere!

Angela lo ascoltava a bocca aperta.

- C-cosa? Ma… ma allora perché ieri mi hai dato buca…?

- Ho fatto un casino sul lavoro e ho passato tutta la giornata a sistemarlo. Non potevo nemmeno telefonarti, avevo il fiato del capo sul collo. Ho provato a chiamarti tutta la notte, ma era sempre occupato…

Angela sgranò gli occhi e il cuore le cominciò a battere veloce.

- Sì… ero al telefono con Ruby…

Seth le si avvicinò e dolcemente le prese il viso tra le mani, guardandola con tenerezza.

- Sei una stupida, Angy.

- Ma come potevo sapere che tu… cioè io… lo so. Scusa, sono imperdonabile- si arrese alla fine.

- Ma no, che dici! Come non posso perdonarti quando mi guardi con quegli occhioni tristi?

Angela si rabbuiò e piegò la testa. Non riusciva a guardare Seth in faccia per quello che stava per dirgli.

- Devo confessarti una cosa, Seth. Sarah e Susanna non avevano del tutto torto: per un certo periodo ho pensato seriamente che mettermi con David fosse la cosa migliore… ma poi ho capito tutto.

- Cioè?- chiese lui con voce roca.

- Ho capito che senza te non sarei mai riuscita a cambiare e a uscire dal mio guscio. Senza il tuo appoggio non troverei mai le forze per diventare migliore…

Lui annuì, serio.

- Ma col biondo lamp… David è successo qualcosa?

Angela alzò verso di lui due occhi disperati.

- NO! No, non è accaduto nulla, te lo giuro! Appena ho realizzato che amavo te, gli ho subito detto che non mi sarei mai potuta innamorare di lui… c’è rimasto male, ma illuderlo oltremodo sarebbe stato davvero squallido...!

L’espressione di Seth mutò in un sorriso.

- Aspetta aspetta! Ripeti quello che hai detto!

- Eh? Che non è successo nulla?- rispose lei non capendo.

- Nono, dopo!

- Che gli ho detto subito che…

- No, prima!

Angela ripensò un attimo alle sue parole, poi si illuminò. Guardò il ragazzo che amava con felicità e ripeté quelle parole.

- Ho capito di amare solo te...

Lui sorrise radioso, come mai aveva fatto, e Angela sentì che era lì, tra le sue braccia, l’unico posto in cui sarebbe dovuta essere.

- Mmm… però la storia con David mi ha proprio infastiditooo… l’unico modo per farti perdonare è un bacio!- disse scherzando.

Angela rise mentre il viso di Seth si avvicinava al suo.

- Dimmi che mi ami e che stiamo assieme- rispose lei decisa, ponendo l’indice sulle labbra di Seth.

- Sei terribile, lo sai?- disse lui ridendo.

- Sto aspettando.

Il ragazzo le spostò la mano dal proprio viso e cominciò a baciarle la fronte.

- Angela…

Diede un leggero bacio sul naso.

- Io ti amo.

Spostò le labbra sulle guancie imporporate.

- Vuoi essere solo mia?- sussurrò a fior di pelle.

Angela respirò profondamente ed annuì, pronta a sentire la morbidezza delle labbra di Seth, che però non arrivò.

Socchiuse gli occhi e vide davanti a sé un sorriso di sfida.

- Te l’avevo detto che un giorno ti saresti innamorata di me!!

Angela arrossì sempre di più. Quando raggiunse una tonalità così bordeaux da essere preoccupante, Seth la allontanò e le fece aria sventolando le mani davanti al suo viso.

- Non trattarmi come una scema!!- la ragazza si liberò dalla presa di Seth e si diresse verso la porta.

- Ma stavi per svenire…

- Smettila di dire stupidaggini e muoviti! Siamo in ritardo!

Le braccia di Seth avvolsero ancora la sua vita sottile e la strinsero, mentre avvicinava la bocca al suo orecchio.

- Oh… gli altri possono aspettare…

Cominciò a baciarle le braccia e il collo, e Angela pensò che in fondo potevano aspettare… No. Doveva andare e sistemare la situazione con Sarah e Susanna.

Controvoglia allontanò Seth, che nel frattempo le stava deliziosamente mordendo l’orecchio e con sguardo deciso gli intimò di muoversi.

 

***

 

Ad accoglierli sulla soglia della casa di Ray e Seiry c’era Mr. Pignacoladus, sdraiato a pancia in su ad aspettare le coccole.

All’improvviso la porta di aprì facendo fuggire il gatto e mostrando la figura raggiante di Seiry, che corse incontro ad Angela abbracciandola. Quando entrarono in casa trovarono Ray e Sarah seduti in cucina a parlare circondati da Vodka e Vov. Appena vide Angela, Sarah si raddrizzò rimanendo impietrita.

- Susanna non c’è?- chiese Angela con una vena di rabbia nella voce.

- Arriverà tra un po’- Sarah rispose con voce decisa e con lo stesso tono guardò Angela.

Seth fece per intervenire ma Angela lo interruppe.

- Fa caldo qui dentro… Perché non mi accompagni fuori Sarah?

La bionda esitò un attimo, poi annuì lievemente.

Si sedettero sui gradini d’entrata e, dopo qualche minuto di silenzio, Sarah cominciò a parlare.

- Io non volevo, Angy –aspettò una qualche risposta dall’altra che però non arrivò- Non so bene neanche io perché l’ho fatto… è che Susanna sembrava così convinta che mi sono lasciata trascinare.

Si girò verso la mora che però fissava indifferente un punto imprecisato davanti a sé.

Sarah sospirò e si strinse nelle spalle.

- La verità è che io ero gelosa di te e del fatto che… che David fosse innamorato di te… e non di me. Ero così invidiosa… volevo farti provare la mia stessa tristezza, e per questo mi disprezzavo. Poi però è arrivata Susanna, che mi ha convinto ad aiutarla nel portarti via il ragazzo che ami… e… non so perché ho accettato ma ero così confusa… ero così triste… disprezzami, picchiami! Me lo merito.

Sollevò lo sguardo e incrociò quello di Angela, che le sorrideva benevolo.

- Non ti disprezzerò e non ti picchierò, perché non ce l’ho con te. Anche se non riesco a capire tutto, so che non sei malvagia. Volevi farmi del male… forse sono stata io la prima a essere cattiva, no? Non sono arrabbiata con te, Sarah. Sei una delle mie migliori amiche, non potrei mai esserlo.

Sarah si ritrovò in lacrime. Piegò la testa e respirò a fondo.

- Così è anche peggio Angela! Mi fai sentire davvero… uno schifo…

Angela le strinse un braccio attorno alle spalle e in silenzio le fece compagnia mentre piangeva.

- Non sei una persona brutta come credi, Sarah. Anzi, sei una delle persone migliori che conosca. Talmente altruista da mettere i propri problemi in secondo piano, allegra e disponibile… Ma tutti ogni tanto hanno dei momenti bui. Ho capito che per te è un periodo così, per questo ti perdono. David ti ha lasciato e per te è stato terribile… proprio perché so come ci si sente a essere soli, non posso essere arrabbiata con te.

- Ma… ma i-io ti ho fatta soffrire volutamente- rispose scossa dai singhiozzi.

Angela sorrise e si alzò in piedi davanti a lei, tendendole una mano.

- Sei stata sola trascinata dalla situazione. Tu non meriti né odio né compassione… ma solo comprensione e affetto incondizionato. Credimi, so per esperienza che è così.

Devi solo promettermi che in futuro sarai più forte, e che saprai opporti anche ai momenti più disperati… e che in quegli attimi mi chiamerai per farti consolare. Non sei sola e non lo sarai mai.

Quindi ora basta piangere!-

Sarah, coi lucciconi agli occhi, le strinse la mano e si alzò. Si asciugò gli occhi con una mano e la guardò decisa.

- Va bene. La Sarah debole e invidiosa non piaceva nemmeno a me…

- E non voglio più sentire di alleanze segrete con Susanna!

Risero e si abbracciarono in silenzio.

- Scusami Angela…

La ragazza sorrise e la strinse ancora di più rimanendo così per qualche minuto, fino a quando videro un’auto fermarsi al cancello e far scendere Susanna.

- Angy! Sarah! Che ci fate qua fuori da sole?!

Le ragazze non risposero: Sarah la guardava preoccupata, Angela con rabbia.

Accorgendosi dei cipigli tutt’altro che amichevoli assunti da loro due, Susanna mutò l’espressione amichevole in una piena di astio.

- Perché mi fai tutto questo?- chiese Angela improvvisamente, ma Susanna non rispose.

A rompere il silenzio fu un rumore di passi veloci che dall’interno della casa si dirigevano verso di loro: appartenevano a Seth, che irruppe tra loro con volto pieno di inquietudine.

Quando si accorse di Susanna, percorse la distanza che li separava con poche falcate e le si impose davanti, minaccioso.

- Si può sapere con che coraggio osi ripresentarti qui?!

Susanna ricambiò l’espressione ma non rispose.

- Seth, ti prego –intervenne Angela- le ho fatto una domanda, e voglio una risposta.

- Non devo nessuna spiegazione a una come te.

Seth la prese per un braccio ma Angela lo fermò.

- Mi hai picchiato. Mi hai denigrato e ora mia vuoi portare via l’occasione per essere felice. Una persona normale non si comporta così da stronza senza una ragione. La pretendo.

La bionda inarcò le sopracciglia e rise.

- E Sarah allora? Anche lei ha agito contro di te!

- Te l’avevo già detto, mi sembra: tutti hanno diritto a una seconda opportunità. Una sola volta, però… e la tua l’hai miseramente sprecata.

- Quindi ora cosa mi vorresti fare? Mi vuoi picchiare? Vuoi insultarmi e urlarmi contro? Fallo pure, non mi cambierà di certo.

Angela sorrise.

- No, non ti cambierà. Proprio per questo non voglio avere più niente a che fare con una come te. Se non mi dai una motivazione per il trattamento che mi hai riservato è meglio che sparisci… sono cambiata, sai? Non ho più paura di te.

Sarah si avvicinò a Susanna e la guardò negli occhi.

- Ti prego Susy… smettila di trattare così Angela… non… non devi più- la bionda la interruppe allontanandola con un movimento del braccio. Si girò verso il cancello ma non mosse un passo.

- Tu non hai mai capito, Angela. Perciò io provo questo odio, che devo assolutamente sfogare su di te. Se davvero sei così forte come dici, non ti darà peso se io rimango nella tua vita… come rivale, intendo. La sfida è ancora aperta.

Senza voltarsi, camminò verso il cancello e sparì dalla loro vista.

Seth e Sarah si avvicinarono ad Angela, chiedendole come stesse.

- Sto bene, non preoccupatevi. Siamo forti, vero Sarah?

 

***

 

- B-r-a-v-i-s-s-i-m-a Angy!! Non ne potevo più di quella vipera tutta rifatta!- Seiry levò un bicchiere di vodka verso Angela per onorarla.

- Grazie grazie… anche se ancora non è finita, però…

- Non pensarci, Angy! –intervenne Seth- le hai già dato filo da torcere più volte, imparerà a stare al proprio posto di vipera rifatta un giorno…

- Speriamo!

- Nel caso hai due valenti uomini pronti a difenderti!- disse Ray, versandosi un altro bicchiere.

- Secondo me Susanna avrebbe la meglio su due come voi!- rise Sarah.

- Cosa?! Non credi nella nostra forza virile?! Ti sfidiamo, Sarah!

- Ehi voglio partecipare anche io!- gridò Seiry –dai Angy, gioca anche tu!

- Cosa? Ma non sono capace di bere alla goccia… non reggo molto…

- Meglio! Così da ubriaca non farai storie!- disse Seth, tirandola a sé per un braccio.

- Oooh… questa è cattiva… Angy, picchialo!- Ray le versò un altro bicchiere.

- Pensaci tu Ray! Non vale la pena di sporcarsi le mani…

Seiry si alzò in piedi decisa, col bicchiere innalzato al soffito.

- Bene! Siete pronti? Tre… due… due e tre quarti… due e mezzo…

- Eddai Seiry!!

- Uno……… giù!

 

Vinse Angela.

 

 

 

 

 

 

 


commento poco serio

 

Tornata ufficialmente!! XD

Più felice contenta abbronzata e bionda (O_o)

Rilassata no, ma vabbè. Del resto non riesco a rilassarmi davvero da circa 6 anni.

Bene, non vi annoio col resoconto delle vacanze, ma una cosa ve la dico, perché ne sono troppo fiera/orgogliosa/gasata: FRUSTINO.

 

E ora una notizia che mi mette tristezza ç_ç

Nel mezzo del cammin sul lungo mare ho pensato bene che fare a questa povera storia, e, mettendo insieme tutte le cose che avevo in mente, sarebbe venuta fuori una brodaglia inconsistente. Quindi ho fatto reset e ho ripreso dal punto dell’ultimo capitolo postato.

Le cose nella mia testa si sono evolute in modo tale da mettere la parola “fine” presto.

Cioè al prossimo capitolo.

E comunque le soluzioni prese adesso mi piacciono di più, soprattutto la situazione in sospeso con Susanna. Deve finire così, no? Amiche non lo possono essere, ma Susy non può nemmeno continuare a tormentare così Angy. Non è sempre detto che le cose devono avere per forza una fine solo perché si tratta di una ff.

Comunque tranquille, Angy e Seth avranno una fine XD 

 

E ora passiamo a voi, mie carissime ç_ç

Betty O_o: Come vedi i tuoi desideri sono stati esauditi! “Le due vacchette” XDD bwahahaah!! MEGACHU >***<

Pazzerella_92: XDDDD Strage strage strage!! Prestami un kalashnikof che in questo periodo mi servirebbe proprio… MEGACHU >**<

Black Lolita: Carissima! Sono felice di sentirti *_* cmnq alla fine le cose si sono risolte in qualche modo XDD Bah, spero che ti sia piaciuto questo capitolo! MEGACHUUU >****<

BabyzQueeny: Ma lo sai che il tuo nick mi piace davvero tanto? *_* ogni volta che lo scrivo, mi conquista sempre più! Ora stanno insieme insieme insieme! Spero tu sia felice >w< MEGACHU >**<

Ferula_91: Mia adorata *__* Mi sei mancata! I tuoi commenti mi fanno sempre morire!! XDD (nel senso buono ù_u) e ora ho finito di far morire pure te!! Continua pure a freccettare Susy che se lo merita ù_u Spero che ora al posto di tagliuzzare la mia foto, le farai un altare con candele annesse *__* anche se non sono fotogenica <.< MEGACCHUUU >****<

Kokky: Shory! Sappi che il prossimo chappy lo posterò solo quando sarai tornata! >_< me ti aspetta!! Cmnq hai ragione, sono proprio dolci… mi diverto a scrivere i loro momenti love-love XD Sta finendo bene? Mah… MEGACHUUU >***<

 

Sono triste ç_ç è l’ultimo incitamento a commentare della storia ç_______ç sto per piangereeeeheeee T____T quindi avete due opzioni.

  1. se volete che Lisa torni a sorridere lasciate un commentino
  2. se volete che Lisa continui a piangere non lasciate un commentino, anche se non vi costa nulla
  3. [OPZIONE OBBLIGATORIA] date a Lisa pane e nutella dato che suddetto nettare divino è appena finito e Lisa ne ha ancora voglia.

 

Quindi… per l’ultima volta…

Alla prossima!! +corre via piangendo+

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Capitolo 20
*** Tonight Tonight (parte 2) ***


It's not easy finding a song

that can match your splendour.
And it's even harder to find words
as captivating as you.
But I'll find it.
It'll be our song.

Capitolo 37»tonight tonight (parte 2)

Angela guardò l’orologio e sgranò gli occhi.

- Cooosa? Sono già le tre di notte! Io devo tornare a casa!- esclamò preoccupata, ma davanti a sé aveva tre persone semi-ubriache in stato comatoso sul divano. L’unico rimasto lucido, a parte lei, era Seth.

- Ma che dici Aaaangy… domani è domeniiicaa…- biascicò Seiry.

Angela non le diede retta e si rivolse a Seth.

- Ma io ho sonno…- sussurrò facendo gli occhioni.

Seth sospirò e alzò le mani in segno di resa.

- D’accordo, ti accompagno a casa…

Angela sorrise e lo ringraziò con un bacio sulla guancia.

In realtà non aveva per niente sonno. Si sentiva forte, carica di energie… e soprattutto voleva stare un po’ sola con Seth.

Schioccò un bacio a ciascuno degli ubriaconi e diede loro la buonanotte.

- Ah Angy, domani ci shi veeede…- aggiunse Seiry prima di crollare addormentata.

Seth condusse Angela per mano verso la moto, poi, con la scusa di aiutarla a mettere il casco, le prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo. Fece per dire qualcosa ma Angela lo fermò.

- Non è bello parlare in mezzo alla strada. Portami a casa.

Seth rimase interdetto: mentre guidava cercò di trovare tutti i possibili sensi di quell’affermazione, ma con Angela non si poteva mai sapere…!

 

Si fermarono al solito posto davanti al portone di legno. Angela scese con movimento veloce e gli porse il casco sorridendo. Seth però non lo prese: si tolse il suo e lo appoggiò alla moto, mentre la ragazza lo fissava interessata.

In un momento la avvicinò a sé per i fianchi e la baciò morbidamente sulle labbra.

- Non so cosa tu abbia in mente, mia cara Angy…

Angela lo guardò negli occhi con una scintilla di curiosità a illuminarle le iridi verdi, mentre Seth sorrideva abbracciandola e accoccolando la testa nell’incavo del suo collo.

- … Ma sono fiero di te.

Il ragazzo sentì il respiro di Angela rotto da una risata.

- Sentiamo: e di cosa saresti fiero? Non ho mica salvato il mondo…

- Ma hai… “salvato” te stessa. Il modo in cui hai parlato a Susanna mi ha sorpreso… sei diventata forte!

Angela chiuse gli occhi e gli strinse le mani attorno ai capelli neri e morbidi, appoggiò la testa sulla sua e sospirò. Sentì un odore particolare, dolciastro, che le diede alla testa… sapeva come di tabacco…

- Io sarei forte? E da quando?

- Da sempre, ma solo ora hai ritrovato la grinta… anche se questo mi intristisce un po’…

- Perché?

- Bè… ora che sai cavartela da sola, io non ho più motivo di proteggerti.

Angela allentò l’abbraccio per guardarlo in viso.

- Non sapevo di questo tuo lato cavalleresco…

- Oh… mi conosci ancora poco…- rispose lui sorridendo, mentre si avvicinava ancora alle sue labbra.

- È tardi, Seth…- sospirò lei sulla sua bocca.

- Non è vero! È fin troppo presto!- rispose piagnucolando

- Invece è tardi… mi preoccupa saperti in giro di notte, con questo buio…

- Eh?- la guardò accigliato. Ma che stava dicendo?

- Sei stanco e hai pure bevuto un pò… è pericoloso guidare in queste condizioni! Non credi?

- Eh?... ma a dire il vero, io non mi sento così st-

- Invece sì! Si vede lontano un miglio! Non è meglio che dormi da me stanotte?

Seth rimuginò sulla frase in silenzio per qualche secondo, con la bocca aperta e gli occhi fissi.

- AH! Ma sì, hai ragione tu! Sono davvero stanchissimo e mi gira la testa! Meglio non correre pericoli!- esclamò alla fine, capendo il gioco della ragazza.

Angela rise e si sistemò i capelli dietro l’orecchio, mentre gli dava un leggero bacio.

- Dai, allora…- lo incitò a pochi centimetri dal suo viso.

 

- Ti và un tè, Seth?- chiese Angela dalla cucina mentre l’altro si sedeva sul divano in salotto.

- A dire il vero a me andrebbe qualcos’altro…- Angela arrossì come un peperone. Come le era saltato in mente di invitarlo da lei di notte?! Si era lasciata trasportare troppo… però era quello che voleva, no? Passare un po’ di tempo sola con lui…

Si nascose il viso bollente tra le mani e soffocò un urlo isterico.

- Allora niente tè?- chiese titubante e imbarazzata da morire. Sentì la risata di Seth e le venne voglia di scappare dalla finestra: erano al quinto piano, ma se atterrava bene, forse…

- Niente tè.

Angela si girò di scatto e si ritrovò Seth di fronte.

Balbettò qualcosa, mentre sentiva il cuore salirle in gola. Rivalutò seriamente l’ipotesi di fuggire gettandosi di sotto, ma quando Seth la baciò di nuovo, il cervello si dedicò a tutt’altro.

Era totalmente rapita dai movimenti morbidi ma stuzzicanti delle sue labbra e della sua lingua…

Senza che se ne accorgesse, Seth la portò verso la sua stanza, approfittando del fatto che le loro bocche fossero praticamente incollate.

Senza neanche chiudere la porta la fece sedere sul letto, mentre si inginocchiava davanti a lei senza smettere di baciarla e di accarezzarle la schiena.

Il piano di scappare era saltato. Anzi, era stato accantonato perché ritenuto poco vantaggioso. Erano più soddisfacenti tutti quei baci con cui le bagnava la pelle del viso e le carezze che si insinuavano sotto la maglietta…

Angela protese una mano verso di lui, ma fu incerta quando si trattò di sfiorarlo: le sue dita tremanti rimasero sospese tra di loro fino a quando lui le prese portandole dietro il suo collo.

- Prima fai la sfrontata, poi la timida… deciditi, principessa!

- Guarda che sono io ad avere il potere qui, mio cavaliere… posso obbligarti a smettere quando voglio!

Seth rise e la fece sdraiare sotto di lui, alzando il tessuto pesante e candido della maglia.

- Però non lo farai, perché dopo aver visto un reggiseno così nessuno riuscirebbe a fermarsi!

Angela desiderò di poter diventare invisibile. Lui le sorrideva, sfidandola e prendendo in giro la biancheria che aveva messo solo per lui! Nemmeno poteva immaginare l’imbarazzo provato nel comprare un completo rosa shocking semitrasparente così pieno di pizzi e fiocchetti…

- Invece di offenderlo dovresti sentirti onorato! Sei il primo che ha il privilegio di vederlo!

- E spero di essere anche l’ultimo!- rise mentre sprofondava sulla sua pelle. Le prese le mani e gliele tenne ferme sopra la testa, mentre con le labbra le sfiorava i seni e percorreva una linea immaginaria sulla sua pancia, fino ad arrivare all’orlo basso della gonna. Lei inarcò la schiena e lo obbligò a sollevarsi. Si guardarono per qualche secondo.

- Stai per dire qualche frase fatta sull’amore eterno?

- So che con te non attaccano… e poi non sono così banale!- sospirò lui.

- E se invece volessi sentirti dire che farai di tutto per rimanere sempre al mio fianco?

- Direi che finché tu sarai mia potrò fare tutto… soprattutto dopo aver visto questo completino!

Mentre Angela rideva tranquilla, Seth si tolse il maglione e riprese a baciarla.

Lentamente le alzò una gamba appoggiandosela sulla spalla, e le sfilò il collant. La ragazza rabbrividiva e rideva sotto i gentili morsi di Seth sul suo piede. Il ragazzo la guardò sorridere, riempiendosi gli occhi della dolcezza di quella scena. Voleva darle tutto l’ amore che gli donava, regalarle tutto il mondo, in modo che lei non si sarebbe mai più sentita sola…

- Angy…- sussurrò mentre le baciava il ginocchio.

- Mh?

- Il mio amore ti accompagnerà sempre, lo sai? Anche se un giorno saremo lontani, anche tutto di noi andrà in rovina… non importa dove sarai, io potrò sempre sentirti…

Angela lo fissò, stupita dal tono serio della sua voce. Tese una mano verso il suo viso e gli accarezzò una guancia.

- Rimani, Seth. Resta e la notte sarebbe sufficiente…

Seth sorrise come ad Angela piaceva da morire, e mentre riprendeva a baciarle la parte interna della coscia, la sentì lasciar andare un gemito spezzato e vide un’ingenua lacrima intrappolata tra le ciglia socchiuse.

Mamma, papà, non sarò più sola. Ora ne sono certa.

 

***

 

[4 anni dopo]

Sono passati ormai 2 mesi dall’ultima volta che ho visto Seth.

Nono, tranquille! Stiamo ancora assieme!

Ma da quando si è dovuto trasferire in un città distante cinque ore di treno, le occasioni per vedersi sono pochissime… però finalmente oggi torna, starà con me per due settimane!

A dire il vero il treno arriverà tra meno di mezz’ora, forse sarebbe meglio che cominciassi ad andare in stazione… invece mi trovo in bagno, seduta sul bordo della vasca ad aspettare che compaiano due maledette righette azzurre…

Guardo l’orologio: sono passati due minuti, ne manca ancora uno.

Se apparissero i segni azzurri sarebbe davvero un sogno… e se invece non uscissero?!

Oh, non importa! Chissà cosa direbbe Seth!

I sessanta secondi sono passati.

Prendo tra le mani tremati d’emozione il piccolo oggettino bianco e sbircio il risultato…

Due linee azzurre…

Due linee azzurre. Sì, sono davvero due e sono davvero azzurre.

Oddio. Due linee azzurre!!

Questo vuol dire che… che io… O.mio.Dio!

Non ce la faccio a stare seduta, devo alzarmi, infilare le scarpe, correre a rompicollo per le scale, correre per la strada!

Devo correre anche se ho già il fiatone, senza badare al rossore che acquisterà il mio viso-Devo andare da lui, devo dirglielo! Cosa risponderà?! Di sicuro mi accarezzerà i capelli e mi dirà che è fantastico…

Devo urlare a tutto il mondo che aspetto un bambino da lui! Tutti devono prendere parte a questa mia felicità!

Corro ancora, attraverso le strade, la gente si sposta al mio passaggio e mi guarda come se fossi pazza… non importa! Saremo una famiglia!

Arrivo sfinita alla scalinata che precede la stazione e guardo l’orologio.

Merda. Sono in ritardo di dieci minuti! Forse è già anche arrivato…

Alzo gli occhi verso l’alto e lo vedo in piedi all’inizio dei gradini che mi sorride come ha sempre fatto. I capelli neri più corti cadono sul suo volto e i suoi occhi pece mi accompagnano in ogni movimento, mentre volo verso di lui.

Gli getto le braccia al collo e per poco non lo faccio cadere a terra.

- SETH!

Una famiglia… Una famiglia!

 

 

Fine

 

 

 

 

 


commento poco serio

 

Scusate il ritardo, ma fino a stamattina ero in montagna coi miei amici e non potevo postare.

Eccoci quindi alla fine, ragazze.

 

T________________________________________________­­­­­____T
Non esiste faccina abbastanza lunga per esprimere il mio dolore.

Sul serio, mi sto mettendo a piangere ç_ç pensare che non dovrò più scrivere di Seth e Angela e di tutti gli altri mi mette una tale malinconia addosso… e dire che sono stati i primi personaggi che ho inventato! Sigh sigh… mi mancheranno loro, ma mi mancherete soprattutto voi ,____________, buuuhuuu!!

Spero di essere riuscita a fare qualcosa di decente con questa storia! Giuro, mi sono impegnata, ma essendo stata la mia prima ff originale non sarà stata granchè…

Comunque non me andrò, tra poco tornerò a disturbarvi con una nuova storia, il cui titolo provvisorio è “Gente di velluto” XD Che sarà meno depressiva, ma mooooooooooooooooolto più contorta. Ma davvero molto.

Quest’ultima volta non risponderò alle singole recensioni… saluti di gruppo!

 

Un grazie enorme a akane_val, alesssia, AnAm, AnAngel, Anima Dannata, B r o K e n, BabyzQueeny, Bella4, Berenice, Betty O_o, Black Lolita, Blackangel91, blinkina, dalilaviola, damned88, Dark, Manu, druggedseele, eilinn, Ferula_91, giuggiolina43, Gocciolina, Hachico91, kikikaulitz, Killer Queen 7, kira988, Kokky, Lady85, Ladynotorius, lalla86, Lili Rose, lorella, MabyChan, Maharet, MANDiNA, Margottina, Mike7000, momob, NENACHAN, nixy, pazzerella_92, Purple, Ren_91, Selene_Malfoy, Silver Flower, SummerBreeze, UsagiChan92 e __BiMbA__ per i preferiti! 47 *_* Mitici!!

 

Grazissime anche a chi ha solamente letto ^O^

 

E un bacione enorme, stratosferisco e con la lingua (XD) a Black Lolita, che mi ha sostenuta praticamente dall’inizio, e che è pure diventata la mia soprannominatrice ufficiale XD; Ferula_91 che coi suoi commenti mi ha fatto morire dal ridere e mi faceva arrossire sempre; Kokky, la mia shore dolciosa, che si è sorbita questa storia fin dal prologo (e anche prima… XD), e che vorrei eguagliare un giorno nella scrittura; shandril, Ren_91, pazzerella_92, BabyzQueeny e Betty O_o, sempre presenti, simpatiche e incoraggianti *_*;SummerBreeze che mi ha donato una recensione s t u p e n d a >***<; momob, Neith, Killer  Queen 7, maby chan, purple, NENACHAN, Anima Dannata, BLU REI

 

Insomma grazie a tutti!!! +fa inchino+

Senza di voi questa storia non sarebbe stata la stessa!

 

Sta finendo pure la canzone nell’mp3 (poche parole di Giorgia e Mina *ç* e ora comincia Luce di Elisa <3)…

Arrivederci e… sempre e comunque…

Alla prossima!!

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Capitolo 21
*** AVVISO ***


No, non avete le traveggole, Snowdrops è in cima agli aggiornamenti dopo quasi due anni.
Questa è stata la mia prima storia, per cui ci sono molto affezionata; mi è capitato più volte di rileggerla e ogni volta pensavo a quanto non mi piacesse come fosse scritta e come le situazioni erano trattate. Ogni volta avevo l’impulso di riprenderla in mano e riscriverla, ma poi non lo facevo mai.
Ma è successo XD Un bel giorno in cui non avevo niente da fare ho cominciato a riscrivere il primo capitolo, il secondo, il terzo…
Ormai sono parecchio avanti, ma non volevo mai postarla per non incappare come al solito nei soliti miei ritardi, e quindi finirla prima di pubblicarla. Ma io sono troppo curiosa e non resisto più… quindi ho deciso che probabilmente domani pomeriggio posterò il primo capitolo.
Il titolo sarà lo stesso, i personaggi anche, ma ci saranno situazioni nuove che approfondiranno di più i vari personaggi e le loro relazioni… sarà molto diversa e (spero) scritta un po’ meglio!
Quindi voi che avete letto questa storia magari avrete piacere nel leggere la sua “riedizione”, anche solo come un modo per leggere ancora di Angela e Seth e di tutti gli altri… anche se sapete già la fine (che comunque mi pare sia ovvia fin dall’inizio…).
Vi ho detto tutto, spero di non avervi disturbato con questo avviso =^_^=
Un bacione, alla prossima!!

Liz (ai tempi LisettaH)


EDIT: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=603104&i=1

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