AMORE - il Teorema del Delirio

di Sarasvathi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Just friends? ***
Capitolo 2: *** Boys Don't Cry ***
Capitolo 3: *** Quel che Resta del Giorno ***
Capitolo 4: *** Un Amour à Taire ***
Capitolo 5: *** In the Mood for Love ***
Capitolo 6: *** L'Onda: False Verità ***
Capitolo 7: *** Amore e Guerra ***
Capitolo 8: *** Speed Scandal ***
Capitolo 9: *** Il Seme della Follia ***
Capitolo 10: *** La 25° Ora ***
Capitolo 11: *** A Dangerous Method ***
Capitolo 12: *** Be With You ***
Capitolo 13: *** Like Grains of Sand ***
Capitolo 14: *** Niente da Nascondere ***
Capitolo 15: *** Naqoyqatsi ***
Capitolo 16: *** Il Tè nel Deserto ***
Capitolo 17: *** Another You ***
Capitolo 18: *** A' L'intèrieur ***
Capitolo 19: *** Strade Perdute ***
Capitolo 20: *** Drifting Clouds ***
Capitolo 21: *** A Bittersweet Life ***
Capitolo 22: *** Christmas in Love ***
Capitolo 23: *** 4:30 ***
Capitolo 24: *** Crazy Stupid Love ***
Capitolo 25: *** Il Trionfo dell'Amore ***



Capitolo 1
*** Just friends? ***


“Mi piaci!”
 
Cosa? Sto sognando?
Si pizzicò una guancia forte: non poteva essere vero. Assolutamente no.
Prima di dire ‘mi piaci’ non aveva forse detto qualcos’altro? Tipo: ‘ho incontrato una ragazza e le ho detto mi piaci’?
No, gli aveva fatto tutto un giro di domande inutili che solo lui sapeva fare e a cui non aveva dato troppo ascolto perché stava scegliendo cosa mettersi addosso.
Si pizzicò così forte la guancia che non poté non uscirgli un “Ahia!”
Allora non sto sognando?
Non sapeva che dire, era la prima volta che un ragazzo gli diceva una cosa simile, per di più un suo amico.
 
L’altro, vedendo l’amico che lo guardava disperato con gli occhi spalancati, si affrettò a rimediare: “Daehyun, stavo solo scherzando!” e sorrise cercando di rassicurarlo “È impossibile che tu mi piaccia! Volevo solo vedere che faccia avresti fatto!” e sbottò in una fragorosa –falsissima- risata.
 
Daehyun non si era accorto della risata poco credibile del compagno: il suo cuore aveva ripreso a battere solo dopo quel ‘stavo scherzando’.
“Mai…mai più uno scherzo simile!” urlò Daehyun ancora scosso, lasciando infine un lungo sospiro, la mano a coprire il cuore che si stava calmando.
L’altro continuò a ridere, gli occhi gonfi di lacrime.
“A-ha! È stato così divertente? Guarda, ti scendono pure le lacrime dagli occhi da quanto stai ridendo!” e s’immusonì.
“Scu…scusa Dae, è che…avresti dovuto vedere la tua faccia”
 
Altre lacrime. Perché Daehyun? Perché hai fatto quella faccia così disgustata? Forse perché non te l’aspettavi? Ridere. Sì, devo continuare a ridere e far finta che le lacrime siano suscitate dal riso, non dal gran dolore che mi ha spezzato in due.
La mia solita…SFIGA. Non la smette mai di seguirmi…
 
Aish! Visto che non la smetti me ne vado…forse così, non vedendo la mia faccia la smetterai di ridere”
 
 
“Jongup, svegliati o faremo tardi” e diede un calcio alla massa che si trovava dentro le coperte.
Jongup si rigirò finché non riuscì a liberarsi dal groviglio di coperte in cui si era avvolto “Oh” sbuffò “Pensavo sarei morto soffocato dalle coperte”
Junhong non riuscì a non ridere: la faccia del più grande sembrava davvero sconvolta e il suo tono estremamente serio; inoltre quando l’amico si svegliava aveva sempre i capelli arruffati e una faccia da scemo del villaggio.
“È così divertente?” chiese al compagno di stanza, abbozzando uno dei suoi infiniti sorrisi.
Zelo annuì leggermente.
“Che ore sono?” chiese d’un tratto Jongup, come destatosi finalmente dal sonno che ancora gli velava il viso.
“Sono le 8, credo”
Moon sembrò tirare un sospiro di sollievo “Pensavo fossero già le 9…” e si grattò la nuca; poi fece un gran sbadiglio e si sdraiò nuovamente.
Zelo sbuffò contrariato.
Si avvicinò al compagno e cominciò a tirarlo per un braccio; il più grande non rispose.
Si sarà già riaddormentato?
Allora il piccolo s’illuminò.
Ora vedrai cosa succede a chi mi disubbidisce…
 
 
Yongguk camminò verso la propria stanza con un asciugamano steso sulla sua testa.
Appena entrò una t-shirt gli arrivò dritta in faccia.
Fece un gran respiro: la persona che gli aveva lanciato la maglietta sembrava non essersi accorta che lui era entrato nella stanza.
Si strofinò un’ultima volta i capelli con l’asciugamano e lo gettò su una sedia.
“Himchan…” articolò con voce cavernosa.
L’latro si girò, vide il compagno in piedi davanti alla porta e il pavimento della loro stanza colorata dalle sue svariate t-shirt e camicie.
Sorrise.
Yongguk sbuffò “Non ce la faccio più: ogni giorno la stessa storia…” parlava lento, scandendo bene le parole.
“Scusa, Yonggu… hyung…” pronunciò l’ultima parola con voce mielosa sperando di essere perdonato immediatamente: di solito funziona…
Yongguk camminò deciso fino all’armadio di Himchan, prese un paio di jeans, una camicia azzurro intenso e sbatté gli indumenti sul petto di Kim.
“Grazie…” sussurrò appena Himchan.
“La prossima volta chiama me: ci metto due secondi a scegliere cosa farti indossare” sorrise Bang: sembrava essersi dimenticato di tutto il casino nella stanza “Così evitiamo di fare troppo disordine”
 
Ogni giorno che passava Himchan si chiedeva sempre più in che modo uno come Yongguk potesse essere il leader: doveva esserlo lui, non uno così debole di cuore.
Però aveva perfettamente capito perché lui non poteva esserlo: a parte il bel visino che si trovava, a cantare non era un granché e nemmeno a ballare –anzi, forse in quel campo era ancora più ignorante di tutti.
Invece Bang era davvero carismatico e l’aspetto che aveva, quell’aspetto che in molti all’inizio suscita paura e sottomissione, contribuiva ad aumentare la sua credibilità come leader; inoltre era quello che aveva faticato per più tempo prima di debuttare e di sicuro aveva visto più cose degli altri ed era più saggio.
Eppure in cuor suo si sentiva geloso, geloso di Yongguk che era un leader; ma non solo.
Non era geloso solo del coetaneo, ma invidiava anche Daehyun, dalla voce perfetta; Youngjae, dal cervello ‘infallibile’; Jongup e il suo già troppo bel corpo e Junhong, il piccolo maknae che riusciva in tutto quello che faceva.
Erano tutti migliori di lui, per questo doveva tenerseli stretti, non poteva osservarli da lontano: forse stando in mezzo a loro un giorno sarebbe diventato perfetto, assimilando da ognuno di loro del talento.
Sì, sarebbe di sicuro successo così.
Lui lo voleva.
Ma stranamente, la sua bramosia si era trasformata in qualcosa di inimmaginabile per lui: era diventato la ‘mamma’ del gruppo.
Era sempre disponibile e si prendeva cura dei compagni non perché era la loro ‘mamma’; piuttosto, lui era il bambino immaturo che aveva bisogno che una ‘mamma’ lo guidasse e lo rassicurasse dicendogli che era il migliore. Il numero 1. Il suo numero preferito.
E spesso, più del dovuto gli altri membri lo portavano sul podio, aumentando la sua autostima e facendolo lavorare sodo.
Ma tutti gli altri membri erano sempre al primo posto.
Eppure DEVO essere IO il numero 1!
 
Finì di abbottonarsi la camicia, si guardò allo specchio finché Yongguk non lo spinse fuori dalla porta “Dai, andiamo Himchan”
 
Un giorno sarò perfetto.
 
 
“AAAAAAAH!” un urlo agghiacciante percorse le mura dell’appartamento.
Yongguk accorse subito per vedere cosa fosse successo.
Quando vide Jongup restò ammutolito.
Hyuuuung” miagolò quello guardando disperato il leader.
Arrivò anche Daehyun che, nonostante non si fosse ancora del tutto ripreso dallo scherzo di Youngjae, scoppiò a ridere “Cosa ti sei fatto?”
Jongup sospirò “Non sono stato io”
“Mi preoccuperei se l’avessi fatto” puntualizzò Yongguk.
Daehyun si mise una mano davanti alla bocca e biascicò qualcosa che né Moon né Bang capirono, poi sparì.
“Dai, sciacquati la faccia”
Moon aprì il rubinetto e portò un getto d’acqua contro il viso, strofinando.
“Ma no!” urlò Daehyun quando ricomparve dietro la porta.
Jongup si alzò e si voltò verso Daehyun.
“Non dovevi lavarti la fa…ahahahahah!!!” Daehyun si piegò dalle risate e Yongguk, che fino a quel momento si era contenuto, imitò il più giovane.
Moon si guardò allo specchio: il colore era tutto colato e ora tutto il suo viso era un misto di verde, rosso e blu sbavati.
Almeno le figure non si vedono più.
Poi continuò a guardarsi allo specchio: sì, era divertente, così si aggiunse ai due che stavano ridendo.
Daehyun, tra una risata e l’altra cercò di fare una foto a Jongup “Non capita tutti i giorni che tu di prima mattina ti metta a giocare coi pennarelli indelebili e ti colori la faccia!”
“Ho già detto che non me lo sono fatto da solo…sarà stato Junhong…”
Dopo qualche foto Yongguk disse a Daehyun di smetterla: “Il gioco è bello finché dura poco, Daehyun”
“Ok, me ne vado, me ne vado…comunque il blu ti dona” disse furtivo prima di sparire dietro la porta e raggiungere gli altri, le cui risate non tardarono a raggiungere il bagno.
“Dai, lavati la faccia col sapone, così non devi subirti la seconda ondata di risate…” sorrise il più grande, la voce calda.
Jongup s’insaponò bene le mani e cominciò a strofinarsi il viso, ma del sapone finì nei suoi occhi “Ah…brucia, brucia! Hyung, soffia nei miei occhi” si agitò Moon, cominciando a saltellare “Sta’ un po’ fermo però!” e cominciò a soffiare forte contro gli occhi piccoli e allungati di Moon.
“Ah…grazie hyung…ehm…potresti aprire il rubinetto? Ho le mani scivolose per via del sapone…”
Yongguk eseguì la richiesta del più piccolo “Allora vado. Ormai sei a posto. Ah, veloce o arriviamo in ritardo per la registrazione…”
 
 
“Svegliati, Jae”
Youngjae sentì qualcuno chiamarlo; aprì gli occhi.
“Ah, buongiorno Daehyun” disse Yoo strofinandosi gli occhi. “Che ore sono?”
“Le 7 e 45”
“Ma perché mi hai svegliato così presto?”
“Perché mi devi fare compagnia”
Youngjae sbadigliò rumorosamente e si alzò a sedere, guardando le spalle del compagno che era immerso nel suo armadio.
Quanto sei bello Daehyun. Ogni volta che stiamo in silenzio ho paura che questi pensieri possano arrivare a te…sai, è da un po’ che credo che tu mi piaccia, ma non so come dirtelo perché non ho la minima idea di come tu possa reagire.
Ci ho pensato così tanto a come dirtelo, cercando di indovinare le possibili reazioni che potresti avere se io ti dicessi quello che provo, per fare in modo che almeno la nostra amicizia rimanga intatta…però devo agire: ora o mai più.
 
“Dae…”
“Mmh?”
“Hai mai pensato che un giorno potresti svegliarti e accorgerti che all’improvviso possa piacerti una tua amica?”
“No…non credo di averlo mai pensato. Comunque non c’è il rischio che succeda: di solito evito certe cose”
“Ah…perché se ti dichiarassi e lei ti rifiutasse rovinereste la vostra amicizia, giusto?”
“Già…credo sia per questo” rifletté, la testa sempre dentro all’armadio “Credi sia meglio questa t-shirt o quest’altra?” chiese a Youngjae, girandosi di scatto.
“Non lo so, mettiti quella che preferisci”
“Ah, non mi sei per niente d’aiuto se continui a non dare la tua opinione”
“Se la situazione fosse inversa?”
“Io esprimo sempre la mia opinione, non ti direi ‘mettiti quella che preferisci’!”
“Non quello…dico: se fosse questa tua amica a venire a dirti che ti piace? Insomma, tu non hai mai pensato a lei a qualcos’altro oltre a un’amica. Se lei venisse da te a dichiararsi, come reagiresti?”
“Non lo so…uff, dov’è finita la t-shirt bianca con quella scritta in stile graffiti? Youngjae, l’hai vista per caso?”
“No…non l’ho vista” e mi sembra inutile continuare con questo discorso…l’unica cosa che conta per te in questo momento è scegliere i vestiti da indossare…
“Comunque se questa mia ‘amica’ non mi piacesse nemmeno un po’ glielo direi…in modo carino ma glielo direi”
Allora mi sta ascoltando…vediamo se…“E se all’improvviso tu t’innamorassi di un tuo amico?”
Daehyun interruppe la ricerca nel suo armadio, si girò verso Youngjae “È impossibile che accada e poi perché mi stai facendo queste domande? Hai fatto qualche sogno strambo ieri nott…Oh, ecco la t-shirt che cercavo” disse indicando la sedia vicino alla finestra “Jae me la passi? Così mi metto a cercare la…felpa che…dentro il mio armadio non si trova mai nulla…”
Youngjae si alzò dal letto, prese la t-shirt e la portò sul letto di Daehyun “L’ho messa sul letto”
“Comunque non mi piacciono i ragazzi…insomma, non mi sono mai piaciuti. Forse un giorno m’innamorerò di un ragazzo…allora saprò risponderti…ah, ecco anche la felpa”
 
Si cambiò lentamente, gli occhi di Youngjae osservavano quel corpo respirare, era inutile girarci intorno.
Daehyun indossò la felpa e si guardò allo specchio, poi guardò Youngjae “Non ti cambi? Vieni vestito così?”
 
“Mi piaci”
 
 
Zelo aveva deciso di lasciare dormire il suo hyung ed era uscito dalla stanza.
Ora devo trovare un secchiello e riempirlo d’acqua gelida…poi vado da Jongup e lo inzuppo tutto…no, non posso: gli altri mi ucciderebbero per il casino…
Era quindi rientrato nella sua stanza e si era seduto a terra a gambe incrociate; poi aveva alzato lo sguardo pensieroso verso la scrivania; si era alzato e aveva aperto un cassetto tirandone fuori dei pennarelli indelebili; infine, soffocando una risata con la mano aveva pensato a cosa scrivere sul viso del compagno.
Dopo aver riflettuto a lungo aveva optato per disegnare un Sole col pennarello rosso sulla fronte, una nuvola verde su una guancia e qualche scarabocchio per la faccia di blu: era proprio un bel capolavoro.
Potrei venderlo…chissà quanti soldi guadagnerei…
Ed era uscito dalla stanza.
 
 
Youngjae cercò di essere il più normale possibile per il resto del giorno: doveva far finta che quello che aveva detto a Daehyun fosse stato davvero uno scherzo; inoltre nessuno doveva vederlo abbattuto: avrebbe subito ceduto e vuotato il sacco al primo che gli avesse chiesto ‘Cosa c’è che non va?’.
 
 
Jongup, invece, cercò di non parlare a Junhong che –al suo contrario- non faceva altro che chiedergli scusa ogni volta che poteva.
“Ti prego, non l’ho fatto con cattiveria…volevo solo divertirmi un po’ e vendicarmi di tutte le mattine che ci metto tanto tempo a tirarti giù da letto…ti prego hyung…se vuoi, anche tu puoi pitturarmi la faccia”
“Guarda che non mi diverto mica a sporcare la faccia dei miei compagni come i bambini”
 
Prima di rientrare a casa, dopo gli estenuanti allenamenti, Choi cominciò a stuzzicare i fianchi del più grande, sapendo benissimo che il compagno odia quando gli si toccano i fianchi “Daaai… ti prego, scusa…scusa, scusa, scusa, scusa…sono solo uno stupido”
Allora Jongup decise che poteva smetterla di tenere il muso al maknae “Ah, basta! Smettila di farmi il solletico! Ti perdono, ti perdono!”
“Ah! Hyung, sei il migliore!” lo abbracciò forte Zelo, sentendo il proprio cuore impazzire per quel semplice gesto.

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Capitolo 2
*** Boys Don't Cry ***


“Junhong, la finisci tutta la fetta di torta?”
“Perché?”
 
Zelo sapeva benissimo perché Daehyun gli stesse chiedendo una cosa simile: ogni volta che mangiavano qualche dolce, Jung chiedeva a turno ai compagni se avessero intenzione di mangiare interamente la loro parte; difficilmente gli altri cedevano: anche se qualcuno non amava particolarmente i dolci, si rifiutava di dargli la propria porzione.
Qualche volta Junhong aveva deciso di lasciargli la propria parte, seppur con rammarico.
“Non puoi sempre fare quello che ti chiedono” gli ripeteva di continuo Youngjae; allora Zelo sorrideva e annuiva.
 
“Ho ancora fame…e poi la mia fetta era più piccola delle vostre! Visto che vi lamentate sempre perché mangio troppi dolci avevo deciso di prendere la fetta più piccola, ma mi sono accorto che non è giusto...non credi che io abbia ragione?” Youngjae, se anche questa volta dici a Junhong di non starmi a sentire ti uccido! E si girò verso l’amico, che sembrava portare alla bocca la forchetta e seguire la scena con distacco.
Zelo guardò la sua misera fetta di torta: era lui quello con la fetta più sottile, non Daehyun; tra l’altro gli piaceva davvero tanto la cheesecake che stava mangiando.
“Tieni”
“Ah…grazie”
Junhong guardò Jongup porgere il suo piatto a Daehyun e andarsene nella propria stanza; allora si alzò di scatto, diede anche lui a Daehyun il suo piatto e corse dietro a Jongup.
“Grazie anche a te Junhong!” urlò Daehyun, mentre vedeva Zelo andarsene di corsa.
 
 
“Sono distrutto…” sbuffò Himchan quando si chiuse la porta della stanza alle spalle.
“Credo che lo siamo tutti” aggiunse Bang.
Kim prese il portatile, lo portò con sé fino al letto, si sdraiò e cominciò a cercare un film carino da vedere.
“Che fai?” chiese incuriosito Yongguk “Non avevi detto che eri stanco?”
“Sì, ma con tutti i caffè che bevo non riesco mai a prendere sonno facilmente. Ho provato ad ascoltare la musica per addormentarmi e per un po’ ha funzionato; ora non funziona più…forse se metto dei film il mio cervello esaurirà subito la sua energia. È solo un’ipotesi, ma spero che funzioni…”
“Fai come vuoi…io dormo”
“Buonanotte Yongguk”
“Notte, Channie
Bang girò le spalle al compagno; neanche lui riusciva a prendere subito sonno: la luce accesa gli dava veramente fastidio, ma col tempo si era abituato anche a quel disagio, così chiuse gli occhi e sperò che il sonno lo avvolgesse il prima possibile.
 
“Yongguk, stai dormendo?”
Himchan vide Bang muoversi e girarsi verso di lui, gli occhi rigorosamente chiusi.
“Scusa, ma questo film fa schifo e non riesco davvero ad addormentarmi” sorrise Kim.
Il leader aprì gli occhi e la luce lo infastidì un attimo, finché non si abituò a quel getto luminoso.
“Quindi?”
“Quindi parliamo!”
“Di cosa?”
“Non lo so…il mio cervello non funziona bene di notte”
“…”
“So che sarò ripetitivo e che parlo sempre della stessa cosa, ma…”
Bang sospirò “Che ha fatto Jongup stavolta?”
“Ogni giorno che passa lo sento sempre più distante. Non capisco perché con Zelo sia così aperto…forse fa così perché siamo più grandi e non vuole esporsi troppo, ma io cerco sempre di metterlo a suo agio…a volte mi scervello così tanto per trovare un modo per farlo reagire, per far uscire lati di lui che ancora non conosciamo, che ormai non so più che fare…”
“Forse dovresti aspettare…magari è in una fase in cui gli importa relativamente mettersi in discussione; inoltre non siamo tutti come te, Channie
“Lo so…ma a volte vorrei sapere cosa pensa davvero. Lui è come…come il cubo di Rubik. A volte penso di aver finito, ma c’è sempre un quadratino fuori posto e fine. Devo rifare tutto da capo”
“Secondo me ti fai troppi problemi”
“Può darsi…beh, ti lascio dormire”
“Ti è venuto all’improvviso sonno?”
“No, ma se continuiamo a parlare…beh, la devo smettere di parlare sempre di Jongup. Buonanotte”
Yongguk rimase rivolto verso Himchan, senza chiudere gli occhi; continuò a fissarlo. Ogni sua cellula pensa a Jongup; da un po’ sembra che non ci sia più spazio per il resto del mondo…o meglio, Jongup è diventatoil suo mondo, perciò in un certo senso, Himchan parla sempre del mondo che lo circonda. Channie, quando ammetterai che vuoi Jongup? Quando accetterai il tuo amore per lui? Non posso –non riesco- a definirlo in altre maniere… l’amore è un sentimento così bello, ma non voglio che tu ti accanisca su Jongup.
Sai meglio di me che…che potrebbe anche cominciare ad amarti per il bene di tutti, mettendo da parte se stesso come sempre…è per questo che non vuoi esporti troppo? È per questo che rifiuti di ammettere che Jongup ti piace davvero tanto?
 
 
“Perché hai dato la tua parte a Daehyun? Neanche te l’aveva chiesta…”
Jongup guardò Junhong negli occhi “Così…ma tu, la tua parte? Sembrava che ti stesse piacendo…”
“Sì, mi era piaciuta tanto, ma non dovevi dargli la tua parte!”
“Perché no? Non mi andava nemmeno tanto… e poi non succede niente se per una volta non mangio una fetta di cheesecake” sorrise il più grande.
“Beh…grazie”
“L’unico che ci ringrazia è Daehyun che oltre alla sua parte si starà mangiando anche le nostre”
“Già…”
Jongup, seduto a gambe incrociate sui due letti uniti, prese un joystick e lo porse a Junhong “Ti va di giocare? Ormai la cheesecake è andata…”
“Ok” sorrise Zelo, sedendosi accanto all’amico.
 
“Woh, ti ho battuto di nuovo!”
“Dai, smettila di agitarti così…e poi sono stanco e volevo fati vincere visto che perdi sempre contro di me”
Zelo fece una smorfia “Non è vero!”
Jongup gli sorrise di rimando “Comunque è tardi…e sono stanco”
“Ok, andiamo a dormire allora”
Allora Jongup si tolse la t-shirt che aveva indosso; Junhong seguì ogni suo movimento e quando vide il torso nudo del compagno abbassò lo sguardo.
“Che c’è? Non vieni a dormire?”
“…”
Moon scosse il compagno “Allora? Che hai fatto?”
Junhong alzò la testa di colpo “Ci sono! Andiamo a dormire” e sorrise all’amico; poi andò a spegnere la luce e si sdraiò accanto a Jongup; allora, al buio, il respiro caldo di Moon a pochi centimetri dal suo viso, fece battere il suo cuore come un bongo e il suo suono si propagò per tutta la stanza, il dormitorio e forse anche la città intera.
La luce della Luna che filtrava dalla tapparella delineava il profilo di Jongup che stava sdraiato sul fianco, gli occhi chiusi; lo guardò per alcuni –interminabili- minuti.
Chissà se starà già dormendo…
Allungò la mano vicino al viso del compagno, poi gli toccò con l’indice la fronte; allora sentì la sua voce “Che c’è?”
Rimise subito sotto le coperte la mano “N…niente”
Jongup sospirò e si girò dalla parte opposta, lasciando a Zelo solo le sue spalle illuminate dalla luce azzurrognola della Luna.
 
Una volta, forse un mese dopo il loro debutto, Jongup aveva chiesto se qualcuno volesse dormire con lui, perché davvero non ce la faceva a dormire da solo.
In quell’occasione Yongguk si era offerto e per un po’ i due avevano dormito insieme; infine si erano divisi le camere in base all’età e Zelo era capitato in stanza con Jongup.
Avevano quindi deciso di unire i letti e forse dopo quel momento Junhong aveva cominciato a provare qualcosa che non sapeva definire.
Dopo averci dormito ‘nello stesso letto’ non poteva più separarsene.
Lo seguiva ovunque, ma non era l’unico a farlo: Jongup piaceva a tutti, nessuno escluso.
 
 
“Youngjae, che hai fatto?”
“Niente, sono solo stanco”
“Sei sicuro?”
“Sì. E ho sonno…scusa se non sono di compagnia stasera”
“Non ti preoccupare…”
 
 
Himchan girò la testa: Yongguk lo stava fissando “Che c’è?”
“Non riesco a dormire”
“È per via della luce?”
“Può darsi…se per un giorno dormissimo con la luce spenta?”
“Impossibile. Non ce la faccio”
Bang sbuffò “Comunque se non dormi mai con la luce spenta avrai per sempre paura del buio”
“…”
“Himchan…a te piaceJongup?”
 
 
“Jongup…”
“…”
“Jongup stai dormendo?”
“…”
Starà dormendo davvero o farà finta?
Junhong si alzò a sedere, poi si affacciò in modo da poter vedere il viso di Moon: sembrava stesse dormendo.
 
 
“Come?”
“Credo che ormai non ci sia più bisogno di nasconderlo…se non ti piace, beh, sei counque fissato con lui”
Himchan mise da parte il portatile “Si…si vede così tanto che mi piace?”
Bang vide il viso di Kim addolcirsi e sentì il mondo fermarsi “Allora avevo ragione…” sussurrò.
“Io…non posso farci più niente ormai. Mi piace tanto, ma non volevo dirlo a nessuno…so…so che siamo amici, ma se ti avessi detto che mi piaceva…ecco…non so come l’avresti presa…non…non sei arrabbiato?”
“Se ti piace davvero…non posso farci niente”
Himchan sospirò “Mi sono liberato di un enorme peso…averlo detto a te…”
“…”
“Yongguk?”
“Sì?”
Kim si grattò la nuca “Credi che dovrei dirglielo?”
 
 
Zelo restò qualche minuto in quella scomoda posizione, infine, il cuore che gli martellava nel cervello si abbassò fino al viso dell’amico e, tremando, posò un bacio sulla guancia destra di Jongup.
Il suo corpo venne scosso da un lungo fremito, allora ritornò al suo posto e aspettò di poter abbracciare Jongup nei suoi sogni.
 
 
Bang sentì il proprio cuore frantumarsi.
“Allora, Gukkie, pensi che dovrei dirglielo?”
E ai cocci che ricoprivano il suo cuore si sostituì un involucro nero “Fai quello che vuoi. E comunque dovresti imparare a dormire con la luce spenta: ormai sei già un uomo” e girò di nuovo a Himchan la schiena, mentre cercava inutilmente di riattaccare i cocci del suo cuore di porcellana.
 
 
“Youngjae, che hai fatto? Anche oggi sei stanco?”
Yoo annuì “Scusa…non so cosa mi prenda”
Daehyun si grattò la testa “Guarda che se vuoi parlarmi puoi farlo. Siamo amici, no?”
Youngjae incrociò gli occhi di Daehyun.
 
Aveva provato a fare finta di niente, ma quando restava solo con Daehyun non riusciva a farcela: sentiva che doveva dirgli che gli piaceva, senza aggiungere ‘scherzavo’. Non era giusto nei suoi confronti tenerglielo nascosto. E comunque ormai sapeva quale sarebbe stata la risposta di Daehyun.
 
 
“Jonguppie!”
“Himchannie hyung…ti dispiace non saltarmi sempre sulle spalle?”
“Oh…certo. Scusa”
“Avevi bisogno di qualcosa?”
Kim piegò il viso da un lato e rimase così alcuni secondi; poi sorrise al più piccolo e se lo trascinò dietro.
Hyung... dove mi stai portando?”
Himchan continuò a camminare.
 
Hyung…cosa ci facciamo…qui?”
“Cosa vuoi fare?”
“In realtà…non capisco perché siamo in bagno”
“Beh, mi sembra ovvio: ci facciamo il bagno insieme!”
“EH?” Jongup spalancò gli occhi “Hyung…è uno scherzo?”
Himchan scoppiò a ridere “Certo che ti sei spaventato!”
Jongup mostrò un timido sorriso “Pensavo fossi impazzito…”
“Sarò più grande di te, ma non sono ancora un vecchio rincitrullito!”
“Già…”
 
 
Daehyun si sedette accanto a Youngjae “Hey, mi dici cos’hai?”
Yoo alzò continuò a fissarlo.
“Dai, dimmi cos’hai…con me puoi confidarti su qualsiasi cosa!”
Allora gli occhi di Youngjae si arrossarono; Daehyun rimase un attimo immobile, poi scosse il compagno “Jae, è successo qualcosa di grave?”
Lui scosse la testa e qualche lacrima cominciò a scendere.
“Jae, mi sto preoccupando. Dimmi cos’hai”
Youngjae mosse le labbra e sospirò qualcosa che Jung non riuscì a captare “Cos’hai detto? Puoi ripetere?”
“Mi piaci” e le lacrime cominciarono a scendere copiose.
 
 
Himchan prese per mano Jongup “Vieni con me: devi aiutarmi a scegliere i vestiti da mettere per dopo”
“Ma perché io?”
“Perché…perché così mi va”
 
Entrarono nella stanza di Himchan ancora mano nella mano.
“Jongup…”
“Sì?”
Kim guardò gli occhi piccoli di Moon e lo spinse verso la porta.
 
 
Daehyun rimase un attimo immobile, poi cominciò a ridere piano “Guarda che non ci casco una seconda volta…”
Ma Youngjae non smetteva di piangere.
Daehyun continuò a ridere, ma il suo sorriso cominciò a spegnersi “Dai…non va bene scherzare sempre su queste cose…”
“…”
Youngjae si asciugò le lacrime e piantò i suoi occhi dentro quelli di Daehyun.
 
 
Himchan chiuse gli occhi e rimase così, a pochi attimi da Jongup; poi poggiò la sua testa sul petto di Moon. Scusa Jongup. Non ce la faccio più.
Strinse i polsi di Jongup “Jonguppie…tu mi vuoi bene, vero?”
Il più piccolo annuì senza capire dove Himchan volesse arrivare “Hyung, è successo qualcosa?” Voglio andarmene…non mi piace quest’atmosfera: Himchan hyungè strano…
Kim sfiorò le labbra di Jongup, poi premette le proprie labbra con gran desiderio contro quelle calde e tremanti di Moon.
 
Jongup sentì le labbra di Himchan sulle sue. Restò un attimo immobile, fissando un punto davanti a sé; poi spinse via Kim.
Una lacrima.
 
Himchan provò ad avventarsi nuovamente su Jongup.
 
Quando Jongup vide Himchan riavvicinarsi, alzò la mano destra e il suo palmo colpì con veemenza la guancia sinistra di Kim.
 
Himchan si toccò la guancia e guardò Jongup: aveva gli occhi rossi.
 
 
Daehyun si alzò dalla sedia, gli occhi fissi su quelli di Youngjae; non sapeva bene quali fossero i sentimenti che provava: rabbia? Stupore? Ribrezzo? Per chi poi? Per il suo amico? Non gli aveva fatto niente, se non essersi…dichiarato?
Aggrottò le sopracciglia e cominciò a scuotere la testa. No. Assolutamente. Non posso accettarlo…tutto ma non questo Youngjae. Dovevi tenertelo per te.
 
 
Jongup, gli occhi pieni di lacrime urlò “TI ODIO!” e lasciò la stanza.
 
Himchan non si mosse, ma cadde sulle proprie ginocchia e continuò a fissare la porta aperta, la porta dalla quale Jongup era fuggito.
 
Eccolo, l’ultimo disastro. Devo dire che ancora non mi convince questa fic, e questo capitolo è stato un parto faticoso –dire che ho cambiato più di due volte metà capitolo è poco-, ma forse è solo un blocco iniziale.
Beh, detto ciò, aggiungo che non mi aspettavo di ricevere recensioni già al primo capitolo, perciò ringrazio MesayumeKim, MomokaHappiness e ManuBlackVIP e chi mi segue.
Sarasvathi

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Capitolo 3
*** Quel che Resta del Giorno ***


Gliel’aveva detto. Alla fine gli aveva detto che gli piaceva. Aveva pensato che si sarebbe liberato dopo aver detto quelle parole. Invece sono qui, da solo. Fisso il vuoto, il vuoto che hai lasciato e cerco di raccogliere i vetri rotti del mio cuore. Ma fa male, fa male provare a rimettere insieme questi pezzi di vetro pungenti. Non mi avevi mai guardato con quegli occhi…ti fa davvero così schifo che tu mi piaccia? Forse non dovremmo più nemmeno guardarci in faccia. Ho rovinato tutto. Ho seguito il mio istinto, sono stato debole. Come farò a riempire il vuoto? Tu non sei più davanti a me e non sai cosa darei per ritornare indietro nel tempo, per evitare tutto questo. Ma tu sei scappato dalle mie parole, da me. Hai sbattuto forte quella porta… Ritornerai? Cosa faccio quando ritorni? Faccio finta di niente? Mi nascondo? Perché mi hai lasciato qui, da solo? Sei andato via per non vedermi, per non dirmi quanto sono patetico? Te ne sei andato per darmi il tempo necessario per fare le valigie e sparire dalla tua vita? Daehyun. È questo il primo nome a cui penso quando apro gli occhi, quando respiro, quando penso…l’unico nome che in qualche modo mi fa capire che anch’io sono vivo. Chissà se nei tuoi pensieri ci sono mai stato…di certo ora ci sono…ma penserai di me le cose più brutte…forse penserai che sono la persona più orribile del mondo e che dovrei solo morire…forse…dovrei davvero sparire per sempre dalla tua vita…
 
 
Jongup entrò con passo spedito nella sua stanza, chiuse con decisione la porta e si accovacciò contro essa, la testa poggiata alle ginocchia.
 
Zelo sentì la porta aprirsi e chiudersi “Hyung, a che ora dobbiamo and…hyung, che hai fatto?” chiese preoccupato quando vide il suo amico a terra.
Moon non rispose; Junhong si avvicinò a lui, si inginocchiò e toccò la spalla del più grande “Hyung…è successo qualcosa?”
Ma Jongup continuava a non rispondere.
“Jonguppie hyung…non essere triste, io sono qui…” e poggiò la sua testa sulla spalla di Jongup; allora sentì che il corpo dell’amico tremava. Perché tremi?
Si sentiva impotente. Non succede tutti giorni che tu trema…cos’è successo? Se non mi dici niente non so come aiutarti…
Zelo tolse la sua testa dalla spalla di Moon e gli accarezzò i capelli per un po’, mentre i singhiozzi di quello si facevano più vividi.
Sentì la tristezza invaderlo e senza rendersene conto stava abbracciando Jongup.
Senza rendersene conto anche lui stava piangendo.
Perché?
Solo perché il suo amico stava piangendo?
Ma si poteva stare così male solo per questo?
Mentre piangeva e abbracciava Moon, le farfalle nel suo stomaco cominciarono ad agitarsi nervose. Perché succedeva sempre? Perché ogni volta che si avvicinava così tanto a Jongup si sentiva così?
Non si staccò da quell’abbraccio e Jongup nemmeno: pareva calmarsi stretto dalle braccia del maknae.
Chi poteva fare del male a Jongup? Chi era quella persona malefica che l’aveva fatto piangere? O meglio, può esistere una persona CAPACE di ferirlo? Impossibile. Persino la persona più malvagia, dopo aver incontrato i suoi occhi sorridenti, diventerebbe buona.
Alzò la mano e l’appoggiò sulla testa di Jongup, accarezzandola con dolcezza per cinque minuti buoni; aveva già smesso di singhiozzare, ma Junhong continuò a stare dov’era “Jonguppie hyung…non preoccuparti…non piangere” continuava a ripetere lentamente, col tono più dolce che potesse avere, cercando di smettere anche lui di piangere: doveva dare coraggio a Jongup, non piangere a sua volta come un bambino.
 
Si sentiva in paradiso: poter stare così vicino al suo hyung, fargli capire che era lì; si sentiva così bene che avrebbe voluto che il tempo si fermasse per sempre così, e solo quando sentì il corpo sotto di lui muoversi si staccò.
 
 
Cos’ho fatto? Perché l’ho fatto? Non so mantenere il controllo? No, non è così. L’ho mantenuto per così tanto tempo. Perché ho lasciato che il mio corpo si muovesse? Perché non mi sono imposto di non farlo? Kim Himchan. Questo è quello che ti meriti! Hai agito d’impulso? Perfetto. Ora Moon Jongup TI ODIA. Ora Moon Jongup non ti parlerà più. Pensavi che ti avrebbe detto ‘Oh, Himchan ti amo tanto’? Sei patetico…Sono. Patetico. Non raggiungerò mai la perfezione.
In ginocchio, la porta aperta, i suoi occhi cominciarono a velarsi.
Come posso vivere senza i tuoi occhi e le tue labbra che mi sorridono? Come si fa a vivere se la persona che ami ti odia?
Avrebbe tanto voluto tornare indietro, non a pochi istanti prima: in ogni caso la scena si sarebbe ripetuta, perché quell’Himchan non avrebbe ascoltato nessuno. Voleva tornare più indietro. Indietro fino a trovare l’Himchan che per la prima volta aveva sentito il cuore battere per Jongup; avrebbe voluto dirgli di non provare nemmeno a farselo piacere. Di stargli lontano per evitare quel dolore prima alla guancia, poi al cuore. Per evitare di vedere Jongup piangere.
Sentì una voce chiamarlo più volte e scuoterlo.
“Himchan!”
Sì, quello è il mio nome. Ma non lo voglio più…chiunque tu sia, prenditi la mia identità: non voglio che Jongup mi odi…
“Himchan, che stai facendo? Alzati!”
Bang tirò su Himchan e lo portò fino al suo letto “Hey, ci sei? Himchan?” lo scosse per le spalle.
“Jongup…”
“Jongup? Hey, Channie, che hai fatto?”
“Perché sono così stupido?”
“Non sei stupido. Insomma, mi dici perché te ne stavi inginocchiato davanti alla porta?”
Kim cominciò a scuotere la testa. Infine affondò il viso nel petto di Yongguk, gli strinse la maglia e calde lacrime scesero dai suoi occhi.
“Channie, va tutto bene” lo rassicurò con voce calda il leader “Io sono qui e lo sarò per sempre. Qualsiasi cosa sia successa si aggiusterà”
Himchan annuì lentamente “Grazie” soffiò; poi si asciugò le lacrime e sorrise “Ti ho bagnato tutta la t-shirt…”
Yongguk scosse la testa “Non preoccuparti…piuttosto, ti va di dirmi cos’è successo?”
Kim scosse la testa “Ora non mi va…non ce la farei…”
Bang gli asciugò un’ultima lacrima che gli era rimasta sulla guancia e gli sorrise teneramente “Quando vuoi…io ci sono”
 
 
Daehyun era uscito di casa sbattendo forte la porta. Non aveva guardato indietro, non aveva pensato a Youngjae.
Cosa cavolo gli è saltato in mente? È così semplice dire ‘mi piaci’? Quando dici una cosa simile devi anche pensare a chi sta dall’altra parte, non puoi dirlo e poi metterti a posto con la coscienza. Cosa pensavi, che ti avrei detto ‘anche tu mi piaci’? Lo sai meglio di me che la vita reale non è come quella che si vede nei film…Non so neanche se riuscirò a guardarti più in faccia…come faccio se so che ti piaccio? Ora che so cosa provi per me…non so più cosa provo io… Non riesco a capire se sia impazzito o ti odi o qualunque altra cosa…Ora che ti sei liberato di questo peso, l’enorme pietra che portavi dentro di te mi è forse piombata addosso? Ora dovrò pensare prima di dire qualsiasi cosa mi passi per la testa…dimmi, Youngjae, non ti bastava avermi vicino? Avermi come amico? Perché rovinare tutto? Perché il mondo è così egoista?
Camminò veloce finché non arrivò davanti a un piccolo parco di quartiere.
Vide un’altalena in lontananza; si avvicinò e ci si sedette sopra, cominciando a dondolare.
Su.
Giù.
Su.
Giù…faccio finta di niente?
Su…ti dico che non provo niente per te oltre l’amicizia?
Giù…faccio il bravo ragazzo, ma ti lascio nel dubbio?
Su…faccio lo stronzo, ma metto le cose in chiaro?
Giù…Youngjae…
Su…come hai potuto essere così stupido?
Poi si fermò e cominciò a fissare la ghiaia sotto i suoi piedi.
Rimase immobile alcuni minuti, finché non vide una piccola figura accovacciarsi sotto di sé, due occhi neri e grandi fissarlo intensamente. Non si mosse, ma quegli occhioni continuavano a osservarlo; poi due mani piccole gli accerchiarono il viso, stringendolo forte “Oppa…non essere triste: ci sono io qui”
Jung si sforzò di sorridere.
“Ti va di giocare con me?” e tirò per la manica della giacca Daehyun, fino a portarlo vicino allo scivolo “Sali su scivolo con me?” chiese la bambina sorridendo.
Daehyun eseguì la richiesta della piccola e salì sullo scivolo tenendo la bimba tra le gambe.
Quando scivolarono lungo lo scivolo la bambina alzò le braccia al cielo; scivolarono altre tre volte, quando, dopo l’ultima scivolata, la bambina corse via urlando fino a raggiungere una casettina da gioco di plastica.
Daehyun la seguì fino ad arrivare davanti alla porticina minuscola di quella casa, la porta era chiusa; da dentro la bambina disse “Devi bussare così ti faccio entrare!”
Allora Daehyun bussò.
“Chi è?”
“Sono Daehyun”
“NO! Hai sbagliato tutto!” la bimba si affacciò fuori dalla finestra “Tu sei Minwoo, il mio fratellone!”
Daehyun annuì e bussò nuovamente alla porta.
“Chi è?”
“Sono…Minwoo”
La bambina spalancò la porta, i suoi occhi brillavano; poi saltò al collo di Daehyun “Oppa! È da tanto che non vieni a casa…mi sei mancato tanto, tanto, tanto…” e cominciò a piangere rumorosamente “Mi avevi promesso che saresti venuto sempre…invece non sei più venuto…”
Jung non sapeva come reagire, ma sentendo le lacrime calde della bambina bagnargli la maglia, si ritrovò ad accarezzare la sua chioma scura senza rendersene conto; dopo alcuni minuti la bimba ritornò allegra e prese per mano Daehyun, che cercò invano di entrare dentro quella casetta minuscola.
Visto che Daehyun non riusciva ad entrare la bambina si allontanò dalla casetta.
 
“Minha! Minha, cosa stai facendo?”
“Sto giocando con Minwoo oppa!”
Daehyun vide una signora avvicinarsi alla bambina, e quella correre verso di lui e prendergli la mano “Mamma, guarda! Minwoo è tornato!”
La donna si avvicinò a Daehyun e chinò il capo; lui fece lo stesso “Mi scusi il disturbo…ultimamente mia figlia viene sempre qui…è il posto dove la portava suo fratello…”
“Nessun disturbo…abbiamo solo giocato, vero?”
Minha annuì con decisione “Io vado a casa con Minwoo!”
“Minha…ne abbiamo già parlato…Minwoo è andato lontano” il tono della donna si era fatto improvvisamente cupo e serio.
Minha strinse forte la mano a Daehyun “Non è vero! Sei una bugiarda…mi aveva detto che sarebbe ritornato…”
La madre di Minha aveva gli occhi lucidi, allora Daehyun si abbassò e prese per le spalle la bambina “Minha, ascoltami…io adesso vivo lontano e oggi sono venuto qui solo per vederti, però ora devo andare via di nuovo. Sai, il posto dove vivo è bellissimo, ma è molto lontano…” alzò un attimo gli occhi per guardare la madre che a sua volta lo stava guardando; la madre annuì, invitando Daehyun a continuare il discorso che aveva iniziato.
“…ci ho messo così tanto tempo per arrivare fino a qui” e aprì le braccia più che poté.
“Così tanto?” chiese triste Minha.
Daehyun annuì.
“Questa è l’ultima volta che ci vediamo allora?”
Jung annuì di nuovo e riguardò la madre che chinò il capo per ringraziarlo.
Allora Minha abbracciò forte Daehyun che, alzando nuovamente la testa, vide la madre piangere.
Poi la donna ringraziò di cuore Daehyun e lui, dopo averle salutate più volte, lasciò madre e figlia, e riprese a camminare. Che triste…povera Minha…
 
 
“Junhong…” la sua voce tremava e le lacrime ripresero a scendere.
Zelo guardava Jongup in silenzio, aspettando che gli dicesse qualcos’altro oltre al suo nome.
“…ho dato uno schiaffo a Himchan hyung e gli ho detto che lo odio…cosa faccio adesso?” e tirò su col naso, gli occhi rossi dal troppo pianto.
“Hai dato uno schiaffo e hai detto ‘ti odio’ a Himchan hyung? È per questo che stai piangendo?”
Junhong non capiva bene la situazione: come poteva piangere solo per aver dato uno schiaffo a Himchan? Ma quello che voleva sapere era: perché gli aveva dato uno schiaffo? Perché gli aveva detto che lo odiava? Jongup non era uno che andava in giro a tirare schiaffi e dire ‘ti odio’ con facilità. Sarebbe stato troppo chiederglielo? Decisamente sì.
“Dai, hyung, qualsiasi cosa sia successa…tutto si aggiusterà, ok?” sorrise Zelo.
Jongup annuì “Scusa…non dovrei piangere così…”
“Non preoccuparti, vieni che adesso impari a farmi l’air pose perfetto!”
Moon si alzò in piedi “Guarda che io lo so già fare l’air pose!”
“Sì, ma non sei abbastanza bravo…non quanto me”
“Questo lo dici tu! Ora ti faccio vedere!”
Zelo accese lo stereo e la musica partì.
 
Grazie Junhong…grazie di tutto.
 
Ballarono. Nel poco spazio disponibile della loro stanza ballarono e risero; così Jongup, in quei momenti evase dal mondo e poté scaricare in parte tutte quelle sensazioni strane che aveva provato fino a pochi minuti prima.
Solo quando videro che mancava circa un ora prima che dovessero uscire smisero di ballare e, uno alla volta andarono a farsi una doccia.
 
 
Mancava circa mezz’ora alla registrazione e ancora nessuna traccia di Daehyun.
“Youngjae, sai dov’è Daehyun?” chiese Himchan spazientito.
Youngjae scosse lentamente la testa. Daehyun, dove sei?
“Qualcuno sa dov’è andato?”
Tutti scossero la testa.
“Ok. Ora lo chiamo…”
Uno squillo.
Due squilli.
Se non rispondi ti ammazzo.
Tre squ… “Pronto?”
La voce di Daehyun sembrava triste, ma Himchan non si soffermò su quel dettaglio “Dove sei finito?”
“Sono fuori, perché?”
“Perché? Forse manca mezz’ora alla registrazione”
Aish, me n’ero scordato”
“Un giorno ti scorderai la testa a casa…”
“Sto arrivando…forse faccio prima a raggiungervi agli studi…sì, ci vediamo lì tra un quarto d’ora” e chiuse la chiamata.
“Allora?” chiese Yongguk.
“Allora si era dimenticato che avevamo la registrazione…strano…ieri sera aveva guardato il calendario…chissà che gli sarà preso…”
“Si sarà innamorato di una ragazza!” sorrise divertito Zelo.
“Ma sta zitto, bambino! Cosa ne sai tu dell’amore?” lo stuzzicò Kim.
“Più di te, nonnino!”
“Se ti prendo…”
“Hey, smettetela…” li ammonì Yongguk “Siete entrambi bambini di quattro anni quando fate così”
“E tu sembri mio nonno” sbuffò Himchan, sedendosi sulla sedia.
“Jongup dov’è?” chiese Bang a Zelo.
Himchan, sentendo quel nome si tese come una corda.
“È in stanza…è un po’ stanco…lo vado a chiamare?”
“Sì, grazie”
 
 
“Jun, mi fai un favore?”
“Dimmi hyung
“Non chiedere a Himchan niente di quello che è successo…e non dire niente di niente agli altri…ok?”
Zelo arricciò le labbra “Va bene…se è questo che vuoi non dirò niente”
“Grazie”
 
 
“Ecco che arriva Daehyun direttamente dal Paese delle Meraviglie!” urlò Himchan.
“Oh, hyung, sei arrivato! Siediti al mio posto, così ti prepari…per fortuna che il gruppo prima di noi sta facendo tardi…” sorrise Zelo.
“Sì…grazie…” guardò Youngjae che stava guardando l’iPad con Yongguk “…e scusate ancora per il ritardo…” e chinò leggermente la testa.
Mentre lo truccavano guardò più volte verso Youngjae che, invece, non lo degnava di uno sguardo; e questo, in qualche modo, lo fece arrabbiare.
Se ti piaccio davvero dovresti almeno guardarmi, no? Quando ti piace una persona non puoi fare a meno di guardarla, di cercarla, di…no, aspetta. Meglio così. Perché dovrei prendermela se non mi guarda? Dovrei essere felice, non arrabbiato…
Continuò a fissare l’amico, finché lui non alzò lo sguardo e i loro occhi s’incontrarono.
Allora Youngjae abbassò subito la testa.
Mi fa un po’ strano piacere Youngjae…
Youngjae rialzò lo sguardo, sperando che Daehyun stesse guardando da un’altra parte, ma Jung lo stava ancora fissando. Perché mi fissi? Mi sento in imbarazzo…
Daehyun vide la testa di Youngjae alzarsi e poi riabbassarsi. Devo. Smetterla. Di. Guardarlo. Ora. E devo anche dimenticarmi quello che mi ha detto…è la soluzione migliore…
Allora Daehyun cominciò a guardare altrove, attendendo con ansia di salire sul palco per esibirsi.
 
 
Himchan e Jongup, invece, sedevano distanti l’uno dall’altro.
Kim nemmeno alzava lo sguardo per vedere Jongup, tanto aveva paura di incontrare i suoi occhi, gli occhi di uno che lo odiava.
Jongup, invece, qualche volta alzava gli occhi verso Himchan. Chissà cosa pensi di me? Ti ho tirato uno schiaffo e ti ho pure detto ‘ti odio’…è che…quel bacio è stato…
 
“Jongup…dobbiamo andare” lo scosse Yongguk.
Lui alzò lo sguardo e sorrise gentilmente al leader che a sua volta sorrise.
 
…stupendo.
 
 
“Channie, ti va di vedere un film insieme?”
“Non lo so…non sono molto in vena oggi…”
“Puoi scegliere tu il film…qualsiasi film ti vada di vedere” sorrise Bang.
“Qualsiasi?”
“Sì…”
“E come mai?”
“Boh…così…”
“Non ti credo”
“È che hai l’aria davvero triste e forse guardare un film ti può distrarre…”
“Dici?”
Il leader annuì
“Allora…c’è un film che mi piace molto…ma non lo sa nessuno che mi piace…”
“E quindi? È quello che vuoi vedere?”
Himchan annuì “Però non so se ti va bene…”
“Dai, non fare il misterioso. Dimmi che film è…l’ho già visto?”
“Non lo so…non credo”
“Ma che razza di film è?”
“Si intitola Huhoehaji Anha*…”
“Non l’ho mai visto”
“Lo immaginavo” si grattò la testa Kim.
“Dai guardiamolo”
Allora si sedettero sul letto di Himchan, che era appoggiato alla parete, con le loro schiene contro il muro.
“Di cosa parla questo film?”
“Tu…tu guardalo”
E il video partì.
Yongguk guardava il film senza parlare. Ecco perché era così…imbarazzato per dirmi di che film si trattava: è un film che narra la storia d’amore di una coppia gay…anche se non sembra che il protagonista accetti la situazione in cui si trova con facilità…certo che è carino l’attore principale…
Dopo circa mezz’ora Himchan appoggiò la testa contro la spalla di Bang. Che sta facendo? Oltre a farmi vedere un film del genere appoggia pure la sua testa contro la mia spalla?
 
Se vieni di nuovo ti uccido’ 
 
Dopo quella battuta Himchan cominciò a singhiozzare.
“Channie…che succede?”
Kim strinse forte a sé il braccio di Yongguk “Non è niente…continua a guardare il film…”
 
Passati circa dieci minuti, il protagonista cominciò a picchiare quello che sembrava essere il suo stalker e Himchan scoppiò a piangere; Yongguk lo lasciò stare; quando alcuni minuti dopo sentì la battuta ‘Piacere di conoscerti Su Min-ssi’, Kimsi abbandonò totalmente contro il braccio del leader e il suo pianto si fece rumoroso.
Allora Yongguk prese per le spalle e guardò l’amico “Himchan, mi dici cosa ti è preso?”
“Jongup…”
“Ancora Jongup? Oggi cos’è successo?”
“Io…sono solo uno stupido…almeno Jae min alla fine è amato da Su min…invece Jongup non mi amerà mai…”
“Jae min? Chi è Jae min?”
“Come chi è? Non lo stai guardando il film?”
“È il ricco?”
Kim annuì, ma le lacrime non smettevano di cadergli dagli occhi; il film intanto andava avanti.
“Channie, smettila di piangere per Jongup…di stare sempre di merda per lui…smettila di pensare solo a lui: il mondo è fatto di altre persone”
“Ma io voglio lui…cosa devo fare?”
 
Arrenditi
 
“E dopo?”
“Dopo vieni tra le mie braccia”
“Perché dovrei? Dovrei forse pensare che tu sia speciale?”
“Sì…perché io ti considero unico al mondo, insostituibile” e la voce calda del leader cominciò a sciogliersi del tutto.
Himchan rimase immobile, fissando l’amico, le lacrime avevano smesso di scendere “Yongguk…”
“Non pensare più a Jongup…” gli prese una mano e la portò vicino al proprio cuore “Mi hai incatenato il cuore…cosa dovrei fare, Himchan?”
Kim tolse la mano dal petto di Bang “Yongguk…cosa stai dicendo? Tu sei solo un amico…io…a me piace Jongup”
“Dimenticalo” la sua voce era secca.
“Non puoi chiedermi questo…neanche se volessi potrei…”
“Allora ti farò innamorare di me”
“È impossibile…non puoi dire una cosa simil…”
Yongguk stava premendo le proprie labbra contro quelle di Himchan; le assaporò a lungo prima di staccarsi “Saranghae
 
Himchan arrossì violentemente e si portò una mano alla bocca.Cosa? Piaccio a Yongguk? In che mondo parallelo sono finito? Perché…io…no, non è possibile…sto di sicuro sognando…non può esistere che…ieri notte gli ho detto che mi piaceva Jongup…e dopo mi ha detto di imparare a dormire con la luce spenta e…e non ci capisco più niente.
 
Yongguk si alzò dal letto di Himchan e uscì dalla stanza.
 
Allora Kim quasi rotolò giù dal proprio letto per seguire Bang.
 
“Yongguk! Aspettami!”
 
Ma Yongguk continuava a camminare senza girarsi.
 
Come puoi andartene via così dopo avermi baciato? Come puoi dirmi quelle cose e poi lasciarmi come un cretino nel mio letto? Chi ti ha dato il permesso di fare tutto quello che hai fatto? Tu non sei Yongguk: lui non avrebbe mai agito d’impulso! Brutto imbroglione, fatti acchiappare!
 
Quando Himchan raggiunse Yongguk, lui si girò e chiese semplicemente “Che c’è?”
 
Che c’è? Che c’è? C’è che mi hai baciato! C’è che mi hai detto che mi ami! Che mi hai detto che farai in modo che io mi innamori di te! Ecco cosa c’è!
 
“Allora? Perché mi stavi seguendo?”
 
A che gioco stai giocando Bang Yongguk? Questo tuo lato mi era sfuggito… ma se questo è quello che vuoi…
Himchan puntò l’indice contro il petto di Yongguk “Non credere che sarà facile conquistarmi, Jepp Blackman”
Poi alzò il pollice, fino a formare una ‘pistola’ , chiuse le labbra in un piccolo cerchio e sparò.
Infine portò la sua ‘arma’ alle labbra e soffiò, lasciando a Bang un’occhiata a dir poco provocante.
 
 
*No Regret, film del 2006 di Leesong Hee-il –un film davvero bello, uno tra i miei preferiti del genere-
 
Bene! Innanzi tutto ringrazio MasayumeKim, MomokaHappiness e ManuBlackVIP per le loro recensioni!
Come sempre spero che questo capitolo -ultimamente mi sento molto ispirata e infatti ho scritto il capitolo in tempi da record- sia piaciuto e chiedo scusa per eventuali errori…
Le cose finalmente cominciano a muoversi un pochino…MA…niente è come sembra in questo delirio generale… inoltre, quel breve incontro di Daehyun con Minha (fantasia per i nomi pari a zero…) non è qualcosa buttato lì a casaccio: più avanti ritornerà ‘utile’ –perciò non dimenticate la povera Minha-
Bene, credo di aver detto tutto e forse troppo, quindi al prossimo capitolo! ^^

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Capitolo 4
*** Un Amour à Taire ***


Quando aveva visto Himchan piangere per Jongup non ce l’aveva più fatta: gli aveva detto quello che provava, che doveva solo dimenticarsi di Jongup e che se fosse stato necessario avrebbe fatto il necessario perché Kim si innamorasse di lui. Ma che cavolo mi è saltato in testa di fare? Poi l’aveva baciato e aveva lasciato il compagno sul letto. Cos’altro averi potuto fare? Se non me ne fossi andato avrei osato di più; e comunque non credo che sarei riuscito a sostenere il suo sguardo… e Himchan l’aveva seguito.
Allora Yongguk aveva dovuto cercare di mantenere la calma e di non pensare a quello che aveva fatto.
E ora mi ha sfidato? Vuole che lo conquisti? Mi sta prendendo in giro?
Quella notte Bang non dormì: la luce accesa contribuiva a tenere acceso anche il suo cervello. Cosa faccio? Cosa posso fare per conquistare Himchan? Perché ho parlato senza pensare? Conquistarlo? E come?... Non credo che il mio amore possa bastare…devo trovare qualcosa di concreto, tipo…tipo…tipo…si rigirò nel letto più volte. Tipo…tipo che non mi viene in mente niente! Tra l’altro devo ancora capire cos’è successo con Jongup…forse posso utilizzare quello che è successo come scusa per avvicinarmi di più e…no è un metodo inutile e non funzionerà… potrei sempre fargli dei regali! Ma non so se voglio che gli altri sappiano che mi piace Himchan…è…imbarazzante…un omone grande e grosso con questo vocione…gay? Chissà come potrebbero reagire…credo che uno come Junhong rimarrebbe più che sconvolto sapendo che al suo hyung piacciono gli uomini…o forse anche schifato. E così anche gli altri…basta! Devo dormire! Altrimenti domani avrò due borsone sotto gli occhi…ah! Ho trovato! Per prima cosa domani mi impegnerò nella scelta dei vestiti da indossare…se Channievedesse che comincio a interessarmi a quello che interessa a lui forse sarà più semplice…ma se lo trova un gesto patetico?...mi sono scavato una buca profonda…con le mie stesse mani…
Si voltò verso il letto di Kim e guardò Himchan che dormiva. Beato te che, dopo tutto quel che hai passato questo giorno, riesci anche a dormire!...caspita però se sei bello…Si toccò le labbra. Le ho assaporate solo per un istante…vorrei di più…vorrei posare di nuovo le mie labbra sulle tue…così perfette…così calde…e magari toccare il tuo corpo…toccare la pelle sotto i tuoi vestiti…Inspirò a lungo. Non devo pensare a certe cose…però…sei troppo bello…ti ho sempre guardato in silenzio, senza fare niente, nascondendo quello che provavo. Ma ora che ti ho detto tutto, che ti ho anche baciato…credo che non riuscirò a fare come prima…ora che ti ho sfiorato per pochi secondi sento il bisogno irrefrenabile ti toccarti, di posare le mie mani…e non solo quelle, su te…non oso immaginare che estasi sarebbe potere entrare in te…sentire i tuoi gemiti e il tuo corpo tremare sotto il mio, il tuo respiro caldo ostruirmi le vie respiratorie…non poter più respirare…Fece scendere la propria mano fino a raggiungere l’erezione che si stava formando, poi la ritirò indietro. No. non posso…non così…non voglio andare avanti a fantasie…voglio te, il vero te.
 
 
Il giorno seguente era stato pieno di apparizioni in TV e prove estenuanti.
Quando nel tardo pomeriggio erano rientrati nel dormitorio e poi nelle rispettive stanze, Youngjae si era attaccato all’iPad e Daehyun si era messo le cuffie dell’iPod alle orecchie.
Sembravano due estranei più che due amici che condividono la stessa stanza.
 
Perché non mi parla? Dopo avermi detto che gli piaccio ha finito le parole? Qualcuno gli ha bruciato il cervello e non può più parlare? Anche stamattina è stato abbastanza silenzioso…dovrei essere io a parlargli per primo? Ma se poi fraintende? A me non piace…ma non so come dirglielo. E se glielo facessi semplicemente capire?...beh neanche farglielo capire è semplice. Anche se dirgli chiaro e tondo come la penso sarebbe la soluzione migliore!
Alzò un attimo gli occhi e vide che Youngjae era sdraiato sul suo letto, l’iPad davanti al naso. Non penso che potrei riuscire a farmi piacere un maschio neanche se lo volessi…a me piacciono le ragazze. Punto. Ma a Youngjae…sono sempre piaciuti i maschi? Glielo dovrei chiedere? Mi sento un po’ in imbarazzo a chiederglielo…anche se infondo non ci sarebbe nulla di male…
Continuò a guardare Yoo senza pensare a nulla in particolare, come quando il pensiero sembra bloccarsi e anche tu rimani imbambolato, ‘incantato’.
Youngjae si accorse che Daehyun lo stava fissando. Mi vuoi uccidere? Perché mi fissi? Anche prima…credi che per me ci sia una possibilità? Stai pensando che forse…potrei…anche piacerti?...ma cosa vado a pensare? Che scemo che sono! Una persona non può cambiare idea da un momento all’altro con facilità.
Con la coda dell’occhio cominciò a guardare Daehyun che, più che fissarlo, stava con una faccia da pesce lesso e sembrava fissare il vuoto; questa cosa gli diede un po’ fastidio, così si alzò dal letto; essendosi mosso il punto su cui Daehyun aveva puntato i suoi occhi, si ‘risvegliò’ e vide Youngjae che stava per uscire dalla stanza.
“Jae…”
Youngjae si fermò a pochi passi dalla porta.
 
 
“Jonguppie hyung, oggi stai un po’ meglio?”
Jongup annuì.
“Ma hyung…posso chiederti una cosa?”
“Certo”
“Ma perché hai detto a Himchan hyung che lo odi?”
Jongup abbassò lo sguardo e chiuse le spalle.
“Ah, hyung, non ti preoccupare…te l’ho chiesto perché mi ero preoccupato. Se non vuoi dirmelo non sei obbligato…”
Jongup guardò Junhong. Siamo amici, lui mi racconta tutto e io mai nulla… scosse la testa “Se lo vuoi sapere te lo dico…”
Fece un gran respiro. Se non mi fidassi di Jun che è mio amico, non potrei fidarmi di nessun altro, no?
Rilassò un attimo le spalle e cominciò “Ecco, Himchan l’altro giorno mi ha portato nella sua stanza perché così lo aiutavo a scegliere i vestiti da mettere”
“E poi?”
“E poi non lo so…forse mi odia…ma mi ha spinto contro la porta della sua stanza”
“Ma perché?”
“Non…lo so”
“E allora gli hai detto che lo odiavi?”
Jongup scosse la testa “Come posso dirgli che lo odio per una cosa simile?”
“E allora ha fatto qualcos’altro? Ti ha picchiato?” sgranò gli occhi il maknae.
“No! Figurati se Himchan è capace di picchiare qualcuno…comunque mi sono sorpreso perché lui di solito non si comporta così…poi si è avvicinato a me e mi ha chiesto se gli volessi bene…e io gli ho chiesto se fosse successo qualcosa, perché aveva un tono serio…” parlava torturandosi le mani incessantemente, concentrandosi su quello che stava raccontando “…e lui ha sospirato, e si è avvicinato ancora di più a me, e io ero contro la porta e non sapevo cosa fare…ed è stato allora che…”
“Che?”
 
 
“L’hai baciato?”
Himchan annuì lentamente “Mi sento uno schifo…non so perché l’ho fatto. Forse dopo che ho detto a te che mi piaceva mi sono liberato un po’ di quel peso che avevo dentro e non so perché, forse in quel momento ho pensato che se gli dicevo cosa provavo mi sarei liberato di tutto il peso che avevo, ma le parole non mi sono uscite e il mio corpo si è mosso da solo…e l’unica cosa che volevo era baciare le labbra di Jongup…”
“Ma lui cos’ha detto?”
“Scusa ma tu non dovresti corteggiarmi?”
“Non…vai…vai avanti a raccontarmi quello che è successo…” arrossì Yongguk. Lo stupido sarò io che mi sono innamorato di te.
“Ok…allora l’ho baciato e lui era immobile, non reagiva; poi all’improvviso mi ha spinto via e piangeva e…non mi guardare così, non sono un mostro!”
“…”
“Comunque dopo avermi spinto via io mi sono riavvicinato a lui ed è stato allora che SBAM!...”
 
 
“L’ho colpito in pieno viso…ma non l’ho fatto perché ci ho pensato su: la mia mano è partita da sola. Sta di fatto che l’ho colpito davvero forte e non capivo perché mi avesse baciato. Per scherzo? Per prendersi gioco di me? Mi sono sentito davvero ferito Junhong, ed è per questo che subito dopo gli ho urlato…”
 
 
“ ‘TI ODIO!’ e poi è scappato via, lasciandomi lì, come un totale imbecille. E poi sei arrivato tu…”
I due restarono qualche secondo in silenzio.
“Beh, dai. Almeno ci ho provato! Ora so che non funzionerà mai con lui…certo ci sto ancora male e continuo a sperare che un giorno mi guarderà e penserà ‘Wow, che figo Himchan’…ma le probabilità che lo pensi sono basse, molto basse”
Yongguk gli prese la mano e lo guardò fisso negli occhi, con grande intensità; infine abbassò lo sguardo, tutto rosso in viso e si stropicciò tutti i capelli.
Himchan sorrise debolmente e gli accarezzò la testa “Grazie che mi hai ascoltato…ora sto un po’ meglio”
Anche se il dolore sembra impossibile da eliminare…ma forse dovrei davvero dimenticarmi di Jongup…
 
 
Zelo guardò Jongup che aveva nuovamente chiuso le spalle e teneva lo sguardo basso.
Perché Himchan l’ha baciato? Anche a Himchan piace Jongup?
 
 
“Youngjae…senti, non è che…possiamo fare finta che…che tu non mi abbia detto quello che mi hai detto?”
Youngjae si voltò verso Daehyun “Se non ti piaccio non ti devi preoccupare, basta che me lo dici”
“No…è che…non sarebbe meglio far finta che tu non abbia detto niente? Pensare che ti piaccio…mi fa un po’…”
“Schifo?”
“No…ma è strano. E comunque non voglio che la nostra amicizia si rovini…quindi se io mi dimentico di quello che hai detto e smetto di piacerti…ritornerà tutto come prima…”
Yoo sospirò “Ormai quello che ho detto, l’ho detto. Non ho intenzione di ritirarlo”
“Ma tu non puoi andare in giro a dire alla gente ‘mi piaci’ così facilmente!” alzò la voce Jung.
“E tu pensi che sia stato facile dirtelo?”
“Beh, per dire ‘mi piaci’ non vedo quale difficoltà ci sia!”
“Stai scherzando? Ci ho pensato giorni, anzi, settimane per trovare il modo giusto di dirtelo…”
“Potevi anche pensarci in eterno e non dirmelo mai!”
“Non ti basta dirmi che non ti piaccio?”
“Come faccio a capire se mi piaci o no? Sei un maschio, non una ragazza!”
“Che importa maschio o femmina? Alla fine siamo tutti esseri umani”
“Uno come te non può capire…”
“Uno come me?”
“Ti prego, Jae…possiamo fare finta che io non ti piaccia e che tu non mi abbia detto nulla?”
Youngjae scosse con decisione la testa “Assolutamente no”
“Perché?”
“Perché io ti amo e non posso far finta che tu non mi piaccia”
“Allora farò di tutto perché non ti piaccia più, così ritorneremo a essere amici!”
“Ma io non rinuncerò mai a te, dovessi aspettare cento anni!”
 
Daehyun si alzò all’improvviso, il viso torvo, uscì dalla stanza sbattendo la porta, prese la giacca e attraversò la strada: questa volta aveva in mente un luogo preciso dove andare: il parchetto dove aveva incontrato Minha.
Aveva bisogno di giocare di nuovo con lei, di vederla e di non pensare a Youngjae e la sua ostinazione.
Non prese un taxi, ma camminò fino al parco, il volto rigorosamente coperto: non voleva che qualcuno lo fermasse per chiedergli un autografo o altro, non era dell’umore adatto.
L’ultimo tratto di strada che portava al parchetto lo fece di corsa, ma quando arrivò là, il cuore in gola dallo sforzo a cui il suo corpo era stato sottoposto, non trovò nessuno ad aspettarlo.
Decise comunque di salire sulla stessa altalena e dondolò per alcuni minuti, poi si fermò.
Questa volta non guardò la ghiaia sotto i piedi, ma cominciò a girare la testa a destra e a sinistra, in cerca dei grandi occhi neri di Minha.
Aspettò mezz’ora.
Ancora niente.
Guardò di nuovo l’orologio: erano circa le 19h00; di sicuro non sarebbe uscita di casa a quell’ora, ma Daehyun non si alzò dall’altalena e sperò nell’arrivo di Minha.
Quando passò un’altra mezz’ora perse ogni speranza e ripensò a Youngjae.
Gli aveva detto che lo avrebbe aspettato per cent’anni se fosse stato necessario.
Minha…anche Minha aspettava ancora suo fratello, anche se i suoi genitori le avevano detto che non sarebbe più ritornato… certo per Minha suo fratello doveva essere una persona davvero speciale… forse… per Youngjae sono una persona davvero speciale…
Ma come posso amarlo? Lui è un uomo, come me. Youngjae…mi starai aspettando a casa?
 
Daehyun andò via dal parco.
Decise che non sarebbe rientrato a casa: non ce l’avrebbe fatta a sostenere gli occhi di Youngjae; per cui, vista l’ora, andò a mangiare qualcosa.
 
 
“Youngjae, sai dov’è Daehyun?”
“No…”
“Ma perché ultimamente non è quasi mai a casa? Dovrebbe avvisare quando se ne va” disse arrabbiato Himchan.
“Io ve l’avevo detto che ha trovato una ragazza” canticchiò Junhong.
“Smettila di dire stupidaggini!”
“Io vado a cercarlo” disse deciso Youngjae.
“Jae, non stare troppo fuori, mi raccomando! Ma perché non risponde al telefono?”
“E Yongguk hyung dov’è?” chiese Zelo
“Non lo so Junhong…tanto ormai stanno tutti fuori!”
 
 
Youngjae corse fuori da casa, ma non sapeva da dove cominciare le proprie ricerche.
Chiamò Daehyun al telefono. Non rispose nessuno.
Forse non ha il telefono con sé…o forse l’ha in silenzioso…dove sarà andato a quest’ora?...
Guardò l’ora sul display del cellulare: le 20h30.
Cibo! Sarà di sicuro andato a mangiare qualcosa. Forse in quel ristorantino che gli piace tanto…
Corse fino al luogo in cui aveva pensato fosse Daehyun, entrò e cercò con gli occhi l’amico.
Lo vide seduto a un tavolo, tutto solo. Lo raggiunse e si sedette di fronte a lui.
“Daehyun”
 
 
“Sono tornato!”
Himchan andò alla porta “Dae…ah, sei solo tu…”
“Solo io?”
“Pensavo fosse Daehyun…”
“Perché dov’è andato?”
“Non lo sappiamo…ma perché stai ancora sull’entrata? Non ti mangio se entri!”
“Sai…sono stato dappertutto per cercarli…ma quasi tutti i negozi erano chiusi…così sono capitato un piccolo negozio e …” Yongguk si affacciò fuori dall’uscio e prese qualcosa tra le mani.
 
Hyung, è arrivato Dae…” Zelo si nascose dietro il muro e guardò bene la scena. Cosa cavolo sta succedendo? Sto sognando?
 
“Ecco…non ho trovato di meglio, ma spero…spero che vadano bene…”
Himchan non sapeva cosa dire: Bang aveva allungato le braccia verso il suo viso e tra le mani stringeva un immenso mazzo di rose.
Kim lo prese tra le mani, toccò qualche petalo e annusò i fiori.
“So…so che è un classico e che non è nulla di speciale, ma…volevo comunque darteli…”
“Grazie…sono, bellissime” gli occhi di Himchan brillavano “Nessuno mi ha mai regalato dei fiori…e per la prima volta li ricevo da te…”
Bang sorrise “Allora mi fa piacere che ti piacciano. Saranghae
Himchan aprì gli occhi e baciò Yongguk sulla guancia, che subito toccò il punto su cui Kim aveva posato le labbra “Un regalo per te da parte mia” gli fece l’occhiolino Himchan.
Tu vuoi farmi impazzire.
 
Sto sognando? Sì, di sicuro è così. Yongguk ha regalato dei fiori a Himchan? Gli piace Himchan? Anche lui è…gay? No, no. Sto sognando. E poi Himchan non aveva baciato Jongup? Proprio adesso ha baciato Yongguk…ma perché Himchan bacia tutti? Omo, non è che poi verrà a baciare anche me?
Junhong mise le mani davanti alla propria bocca. No! le mie labbra non si toccano, sono proprietà di una sola persona: Jongup. Ah, devo andare a dire a Jongup che Himchan ha baciato anche Bang…forse così non si preoccuperà più di quello che è successo…però non so se posso dire quello che ho visto…se poi gli hyungmi uccidono?
 
“Hey, Jun! Che ci fai qui dietro?” chiese Himchan, avvicinandosi a Zelo con il mazzo di rose in mano “Ti piacciono? Sono bellissime vero?”
Choi indietreggiò con le mani che ancora gli coprivano la bocca.
“Che c’è? Perché tieni le mani davanti alla bocca?”
Il piccolo sciolse le mani e sorrise.
“Va beh, ora vado a trovare un vaso per queste bellissime rose…”
 
 
Daehyun alzò lo sguardo e per poco non si spaventò “Che ci fai qui?”
“Sono venuto a cercarti!” e gli diede un ceffone sulla nuca “Non puoi sparire così all’improvviso e non rispondere al telefono”
“Come ti permetti di darmi una sberla? Sono ancora più grande di te!”
“Ti amo”
“S…smettila, ti ho detto che io non voglio sentire certe cose…”
“Ti amo”
Daehyun ritornò al suo piatto; alzò poi lo sguardo per vedere cosa stesse facendo Youngjae: lo stava fissando con aria assorta.
“Non guardarmi così…”
“Scusa, ma non riesco a non guardarti”
“Cos’è…stai cercando di conquistarmi?” e si portò il bicchiere d’acqua alla bocca.
“Perché no?”
Daehyun quasi si affogò con l’acqua.
“Daehyun, ti amo tanto, tanto, tanto…”
“Smettila! Mi arrendo!”
“Ti arrendi?”
“Fai…fai come vuoi. Se vuoi amarmi, amami pure…”
Gli occhi di Yoo si illuminarono; poi il più piccolo si guardò attorno e, quando vide che nessuno li stava guardando si sporse verso Daehyun, fino a raggiungere il suo viso.
Daehyun si irrigidì di colpo.
 
Youngjae schiuse le labbra.
 
Daehyun sgranò gli occhi.
 
“Credo sia ora di andare a casa” disse infine Youngjae.
 
Daehyun poté di nuovo respirare. Mi vuole fare impazzire? E io che pensavo che…lasciamo stare…
 
Lungo la strada i due non si parlarono finché non entrarono nel vicolo del loro dormitorio.
“Daehyun, tu credi nella forza dell’amore?”
“Eh? Perché me lo chiedi?”
“Così…”
“Beh…non lo so”
“Io penso che l’amore cambi tutto. Penso che l’amore possa cambiare le persone. Penso che un amore grande possa inglobare tutto ciò che sta intorno”
“Mmm…e quindi?”
“Quindi…sono sicuro che il mio amore per te, ora che l’ho espresso, riuscirà a raggiungere anche il tuo cuore”
Daehyun si fermò in mezzo alla strada.
“Perché ti sei fermato?”
“Ma tu…certe frasi le studi prima di dirle?”
“Perché?”
“Niente…lascia stare” ‘il mio amore riuscirà a raggiungere anche il tuo cuore’? non scherziamo! Io non cambierò idea…tu sei mio amico e punto!
Arrivarono davanti alla porta del dormitorio.
“Dae…”
“Sì?”
 
Porca puttana.
 
 
Bene! Spero che questo capitolo sia piaciuto, anche se i dialoghi della DaeJae sono un po’ penosi: tutta colpa del mio odio verso Youngjae…
Poi, ringrazio MasayumeKim e MomokaHappiness per le recensioni e anche chi mi segue! Inoltre vorrei ringraziare anche chi mi ha spinto a scrivere la prima fic e a iniziare questa: mia sorella, la mia prima lettrice e sostenitrice!
Nel prossimo capitolo credo che ci sarà un po’ di scompiglio generale (per colpa di un personaggio)
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** In the Mood for Love ***


Zelo camminò fino alla sua stanza e a ogni passo che faceva si sentiva più indeciso sul da farsi: dire o non dire a Jongup quello che aveva visto pochi minuti prima? Se glielo dico magari si arrabbia di più con Himchan perché fa lo scemo…forse poi potrebbe andare a chiedere a Yongguk o Himchan se è successo davvero…e poi mi sgriderebbero tutti! Però, se non glielo dico e poi succede che Himchan bacia di nuovo Bang…alla fine lo saprebbe comunque e io potrei fare il finto sorpreso! Sì, meglio questa strada.
 
 
“Pensi che Youngjae possa aver trovato Daehyun?”
“Beh, credo di sì. Youngjae lo segue dappertutto, stanno sempre insieme. Vuoi che non sappia dov’è Daehyun?”
“Hai ragione” sorrise Kim “Senti, ma…scusa la domanda diretta: hai intenzione di…fare vedere a tutti che ci stai provando con me?”
“Eh?” panico negli occhi del leader.
“Beh, sei entrato con quell’enorme mazzo di rose rosse! E poi se non fossi stato io ad aprirti? Cosa avresti detto? Che erano per me?”
“Ecco…ero così teso che…non lo so cosa sarebbe successo. Forse avrei lasciato fuori i fiori”
“Ah…era tanto per sapere…” ma il suo tono sembrava un po’ deluso.
Restarono alcuni minuti in silenzio, guardandosi attorno, poi il campanello suonò “Oh, sono arrivati!” si alzò in tutta fretta Himchan.
 
 
Mentre stava per rientrare a casa, le 20h15, quell’enorme mazzo di rose rosse in mano si era sentito un’idiota. Cosa mi è preso? Perché ho comprato queste rose? Devo avere la febbre o cose simili…con che faccia mi presento a casa con delle rose? E cosa dico agli altri? ‘Queste sono per Himchan’? Mi guarderebbero tutti strano, penserebbero che sto male…anche se in effetti non sto bene, affatto!
Quando si era ritrovato davanti alla porta di casa si era fermato e aveva stretto forte il mazzo di rose. Oddio. Oddio. Oddio. Cosa faccio?
Le mani che sudavano freddo. Si era schiarito la voce e sussurrando aveva cominciato a mimare come avrebbe consegnato le rose a Himchan: ‘Queste sono per te’ no, non funziona.
‘Volevo farti un regalo, quindi queste sono per te’ no…fa schifo. Beh, potrei dirgli… ‘Ho cercato con cura i fiori da regalarti. So che non è nulla di speciale, ma volevo comunque regalarti queste rose’ sì. Mi piace.
E sicuro di sé aveva suonato il campanello.
Ah, giusto. Ci sono anche gli latri a casa…oddio stanno aprendo! E se non è Himchan che mi apre? Che figura ci faccio? Appoggio le rose fuori dalla porta, così almeno non ci faccio una brutta figura…
 
Quando aveva visto il viso di Himchan si era sentito un momento felice e sollevato perché era stato lui ad aprirgli; ma subito dopo, quando si era voltato indietro a prendere il mazzo di rose aveva cominciato a tremare e tutta la sicurezza era svanita. Quando aveva consegnato le rose a Kim aveva balbettato e si era sentito in imbarazzo.
Ma quando aveva visto Himchan felice si era un po’ rilassato; e quando gli aveva dato quel bacio sulla guancia si era sentito in Paradiso. Possibile che tu sia un angelo sceso dal cielo?
 
 
Youngjae sentì il cuore battergli all’impazzata, tanto che pensò stesse per uscirgli dal petto, ma doveva farlo, in qualche modo doveva muoversi. Gli aveva detto che lo amava e che lo avrebbe aspettato, ma voleva qualcosa di concreto, vedere come Daehyun avrebbe risposto a certe ‘azioni’.
Si allungò fino all’orecchio di Jung, posando le mani sui suoi fianchi.
 
Daehyun sentì le mani di Youngjae cingergli i fianchi, poi il suo respiro caldo vicino all’orecchio.
 
Youngjae avvicinò di più il proprio corpo a quello di Daehyun, fino a sfiorarlo; deglutì a fatica e si avvicinò di più al suo orecchio e il suo respiro si fece più pesante; poi, colto da un impulso improvviso e non razionale gli mordicchiò il lobo.
 
Daehyun sentì il corpo dell’amico aderire al proprio. Non si mosse. Sentì il respiro di quello farsi più forte e pesante; quando sentì i suoi denti sul lobo destro sussultò e l’aria che respirò gli entrò nei polmoni sconnessa, facendo sì che dalle sue labbra uscisse qualcosa di simile a un ansimo.
 
Youngjae respirò a fondo e sussurrò all’orecchio in fiamme di Daehyun “Ti amo davvero”
 
Porca puttana.
 
Daehyun sentì un brivido percorrere il suo corpo e non poté che rimanere immobile, come una statua. Che razza di magia mi hai fatto? Staccati da me. Ora. Youngjae…perché fai così?...non so…non so più muovermi.
 
Youngjae si staccò da Daehyun e abbassò lo sguardo.
 
Daehyun rimase immobile, senza dire niente, gli occhi fissi sull’amico.
Non capiva cosa stesse provando. Cos’erano state le sensazioni che aveva provato poco prima? Brividi? Di paura? No. Allora perché? Per quali altri motivi si può tremare? Freddo? Nemmeno quello. Youngjae…di’ qualcosa…o resteremo così per sempre…
 
Youngjae passò accanto a Daehyun e cominciò a camminare per quei pochi metri che mancavano alla porta del loro dormitorio.
 
Di nuovo? Mi lasci sempre così? Devi prenderti le responsabilità di quello che fai!
Si mosse. Si girò indietro e corse verso l’amico. Gli sfiorò le dita di una mano.
 
D’istinto Youngjae strinse le dita di Jung.
 
Prenditi…le tue responsabilità…Io non lo so perché, ma è tutta colpa tua…strinse la mano di Youngjae e mano nella mano arrivarono davanti alla porta.
 
Solo allora Daehyun staccò di scatto la propria mano da quella di Youngjae e suonò il campanello.
 
 
“Di chi sono quei fiori?” chiese Daehyun.
 Himchan guardò Yongguk. Lui non disse niente.
Ma che me ne frega? Basta che dica che sono miei…se mi chiede che me li ha regalati...non glielo dirò “Sono miei”
“Davvero?” sgranò gli occhi il più giovane.
Kim annuì.
Jung scoppiò a ridere “Ti hanno regalato dei fiori? Quale essere umano regalerebbe dei fiori a te?”
Yah! Chi ti da il permesso di rivolgerti così a me?”
“Scusa…è che mi sembra assurdo. Chi te li ha regalati?”
“Non sono affari tuoi”
Junhong guardava la scena in silenzio: sapeva benissimo da dove saltavano fuori le rose, ma non avrebbe detto niente.
Yongguk, da parte sua, tirò un sospiro di sollievo.
 
 
 
“Basta! Non ce la faccio più”
Jongup si fermò a guardò Zelo “Che è successo?”
Si stavano allenando nella sala da ballo piccola della TS Ent.
“Sei stanco?”
“No” sbuffò Junhong “Mi ero promesso che me lo sarei tenuto per me, ma non ce la faccio a non dirtelo!”
“Di cosa stai parlando?”
“Delle rose di Himchan hyung…”
“Sai chi gliele ha regalate?”
Junhong annuì lentamente.
“Non lo dici che te l’ho detto, vero? Anche perché lui non lo sa che io lo so”
“Allora non sei stato tu…”
“Pensavi fossi stato io?”
“All’inizio sì…perché ti vedevo agitato, e…”
“Ma a me non piace Himchan! Se dovessi regalare dei fiori li regalerei a t…alla persona che mi piace!”
“Sì, scusa…”
“Comunque…è stato…” si schiarì la voce, ma il nome che gli uscì parve un sussurro “Yongguk hyung
Jongup non si mosse e per un momento sperò di aver sentito male il nome che il suo amico aveva sussurrato.
“Hai detto Yongguk hyung?”
Il maknae annuì “Però non dirlo a nessuno! Ti prego…”
Moon abbassò gli occhi “Credi…che a Yongguk piaccia Himchan?”
“Eh? Io…non lo so…però…dopo che ha ricevuto le rose…Himchan ha dato un bacio nella guancia a Yongguk…e lui sembrava felice”
Un bacio? Himchan a Yongguk?
Portò una mano sul petto. Perché? Dopo avermi baciato…sono forse un oggetto che si può usare a proprio piacimento? Passi questo…perché Yongguk? Di tutte le persone che esistono nel mondo… E se deve essere un maschio…
Strinse forte la maglia, il cuore gli faceva male.
Alzò il viso e cercò gli occhi di Zelo; quando li trovò gli chiese “Perché non io? Perché non posso essere io?” tirò su col naso.
Zelo si avvicinò a lui.
“No…ti prego, non venire”
“Ma…”
“Ti prego Junhong…l’unica cosa che devi fare è…è lasciarmi da solo”
Junhong abbassò le spalle e continuò ad avanzare verso Moon.
“Jun…non fare un altro passo o non ti parlerò più” gli occhi di Jongup rossi.
“Non mi interessa” allungò il passo e strinse forte tra le braccia Jongup.
Lui non si mosse. Venne semplicemente inglobato dalle enormi e lunghissime braccia di Zelo e si sentì sparire dal mondo.
Non era più niente. E come sarebbe potuto essere qualcosa se sapeva che Yongguk non sarebbe mai potuto essere suo? Dopo che il suo primo bacio era stato rubato da Himchan, ora lui gli aveva preso anche il ragazzo che amava.
Pianse sulla felpa di Junhong, mentre lui gli sussurrava chissà quali parole: tra i suoi singhiozzi e contro il petto dell’amico che sembrava un tamburo che batteva nel suo cervello, non avrebbe certo sentito nient’altro.
Era la seconda volta che Zelo lo consolava. Erano già state troppe volte: lui era un tipo solitario, e se doveva soffrire o piangere, lo faceva da solo.
Dopo alcuni minuti Jongup riuscì a smettere di piangere e si staccò da Junhong.
“Io non lascerò assolutamente che Himchan hyung ti possa far di nuovo piangere!”
Moon aprì gli occhi, ma non disse nulla.
 
 
“…hai intenzione di non parlarmi più?”
“…”
“Ti ho già chiesto scusa per quello che è successo”
“…”
“…”
“…lo so”
“Allora per quanto hai intenzione di non parlarmi?”
“Non lo so…”
Youngjae si grattò la testa “Sul serio. Non capisco perché dopo che ti ho chiesto scusa continui a non parlarmi”
“Ma tu non puoi fare sempre di testa tua e…e prima dirmi che ti piaccio e poi avvicinarti a me in modo pericoloso e dirmi semplicemente ‘andiamo a casa’…e poi quasi arrivati a casa...mi hai…morso un orecchio?...ti sembrano cose normali da fare?”
Yoo abbassò la testa.
“Ecco…non ci capisco più niente. Io provo a capire bene quello che provo e tu fai quello che ti dice l’istinto…e io entro di più in confusione…e…”
“E?”
Daehyun chiuse gli occhi “E non so perché ma ciò che hai fatto non mi ha dato fastidio. Ecco. L’ho detto. Adesso lasciami in pace e non fare come al tuo solito!”
Cosa? Ho sentito bene? ‘non mi ha dato fastidio’? Ho una possibilità?
Youngjae sorrise verso Daehyun, che aveva ancora gli occhi chiusi. Gli si avvicinò silenziosamente, fissò le sue labbra carnose, leccò le proprie e le posò su quelle di Jung.
Daehyun aprì gli occhi, inspirò profondamente col naso, alzò le braccia e spinse via Youngjae; poi passò il dorso della mano sulla bocca, pulendosela “Sei impazzito?”
“Ma tu hai detto che…”
“Lo so cos’ho detto…ma non significa che tu possa baciarmi quando ti pare!”
“Ma se ti chiedo il permesso posso?”
“Eh? No. Cioè: non sono pronto. Ma…devi per forza baciarmi?”
“No…però volevo solo…”
Daehyun si morse il labbro inferiore.
Perché?
Si alzò in piedi, davanti a lui Youngjae.
So già che mi pentirò di quello che sto per fare.
Respirò.
È tutta colpa tua, Youngjae.
Gli prese il viso tra le mani e, prima che l’altro potesse dire qualcosa, lo baciò.
Fu un bacio confuso.
Non ci stavano capendo niente: Youngjae era sorpreso dall’iniziativa di Daehyun, che a sua volta non capiva perché lo stesse facendo, né quello che stesse provando.
Aprì leggermente le labbra e per un secondo si staccò da Youngjae; lui riaffondò le sue labbra su quelle di Jung e cercò di far entrare la sua lingua dentro la bocca di Daehyun.
 
Daehyun si irrigidì e strinse forte gli occhi: lasciò passare la lingua di Youngjae.
È calda.
È come può esserlo quella di una ragazza.
 
Youngjae cercava di rincorrere la lingua di Daehyun che veloce cercava di scansarsi.
 
Si sentiva strano, ma la parola strano non era abbastanza per descrivere le sue emozioni.
Punto primo: Youngjae è un maschio.
Punto secondo: Youngjae è un mio amico.
Punto terzo: non si baciano gli amici.
Punto quarto: al massimo le amiche.
Punto quinto: Youngjae non è buono a baciare.
Punto sesto: Youngjae si sta impegnando troppo.
Punto settimo: perché ora la mia lingua lo sta cercando?
Punto ottavo: perché mi sta piacendo?
Punto nono: perché mi sento sempre più confuso e caldo?
Punto…ah, fanculo.
 
Spinse Youngjae nel proprio letto, continuando a baciarlo.
 
 
“Himchan hyung…ti posso parlare un attimo?”
“Certo” sorrise il più grande.
Visto che Zelo non stava ancora parlando, Yongguk capì di essere di troppo. Fece una piccola smorfia e uscì dalla stanza. Di solito parla con tutt’e due…chissà perché voleva parlare solo con Channie
 
Hyung, perché hai baciato Jongup?”
Himchan aprì la bocca, ma per alcuni secondi non disse nulla; poi inspirò a fondo “Te l’ha detto lui?”
Junhong annuì serio.
“E perché sei venuto a farmi questa domanda?”
“Perché volevo saperlo. Perché Jongup è mio amico”
“Dimmi…ti piace?”
“Chi?”
“Jongup”
“Eh?”
Himchan sorrise “Gli stai sempre appiccicato…e lo guardi sempre…”
“…”
“Allora, ti piace?”
Zelo respirò a fondo “Sì”
 
A questo punto, perché io, creatura imperfetta, dovrei cercare di raggiungere Jongup, una creatura magnifica? Forse si troverebbe meglio con Junhong, un’altra delle creature perfette…
 
“Allora, perché hai baciato Jongup?”
“Per divertimento”
Zelo si avvicinò a Himchan con aria minacciosa e, dall’alto scandì bene le seguenti parole “Se non ti piace Jongup smettila di giocare. Io voglio davvero stare con Jongup. Non voglio giocare”
 
 
Ringrazio MomokaHappiness; MasayumeKim e ManuBlackVIP per le loro recensioni e chi mi segue e legge!
Chiedo scusa se il capitolo è breve...
Comunque da qui in poi credo che mi incasinerò soltanto…
Bene, questo capitolo è stato difficile da portare a termine non perché non avessi idee, ma perché non trovavo mai tempo per scrivere…chiedo scusa per eventuali errori perché non ho ricontrollato ciò che avevo scritto --> volevo pubblicare assolutamente è______é (e questo spiega la sua brevità...)
Spero che anche questo capitolo sia piaciuto e che i prossimi vengano meglio!
Al prossimo capitolo (le cose cominciano a muoversi…)

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Capitolo 6
*** L'Onda: False Verità ***


“Hey, che fai di bello?”
Jongup alzò gli occhi e subito li abbassò “Niente di che”
“Mi fai un po’ di spazio?”
Moon si spostò senza aggiungere altro.
Alla TV un programma musicale, l’unica cosa decente che avesse trovato facendo zapping: Zelo aveva deciso di andare a parlare con Himchan e non sarebbe riuscito a farlo star buono neanche legandolo: quando si metteva in testa di fare qualcosa, la faceva.
Peccato che avesse capito tutto male.
La situazione è già abbastanza complicata. Già è tanto se non si è arrabbiato perché mi piace un ragazzo…anche se in realtà non è Himchan…ma la mia vita sta cominciando a sfasciarsi molto velocemente.
Si girò verso Yongguk. Ti piace davvero Himchan?
Bang si voltò verso Jongup “È successo qualcosa?”
Lui scosse la testa.
Yongguk sbuffò “Perché confidarsi con uno come me, vero? Ormai sono diventato ‘obsoleto’…se devi andare a confessarti con Himchan attendi il tuo turno: ora c’è Zelo con lui”
“Lo so”
“Quindi sono l’unico a non sapere nulla? Ha forse combinato qualcosa quel moccioso?”
“No”
“Mi dici che hai fatto?”
“Non ho niente”
Oh, certo. Se niente significa rispondere in modo secco quando normalmente parliamo…e se ti va di parlare, di solito non la smetti più…“Sei sicuro?”
Jongup sbuffò “Sì”
Ritornarono a guardare la TV.
Glielo devo chiedere. Sì. Sarò poco sensibile ed è ancora un ragazzino…ma…
“Posso chiederti una cosa?” gli occhi sempre fissi sulla TV, non aveva il coraggio di guardare Jongup.
“Cosa?”
“Ecco…non è che ti piace Himchan?”
 
Non ci posso credere. Anche tu? Pensano tutti che mi piaccia? Sembra davvero che mi piaccia?...non ce la faccio più…per colpa sua sta andando tutto a rotoli. Domani probabilmente penseranno che siamo già sposati e magari potrei anche trasformarmi in una donna e avere suoi figli per quel che ne so…
 
Oddio. Era troppo diretta come domanda? Non risponde…sta pensando a cosa dirmi? Aspetta…“No…ecco, non era questo che ti volevo chiedere…vedi, Himchan mi ha detto che…insomma, che ti ha…baciato…però tu hai reagito male e volevo sapere cosa provi per lui…”
Hyung…posso farti anch’io una domanda prima?”
“Certo”
“Le rose di Himchan…gliele hai regalate tu?”
Bang sbiancò, fece una risata nervosa e diede una piccola spinta a Jongup “Ma cosa stai dicendo?”
“Non voglio essere maleducato o entrare nelle vostre faccende personali…ma…so che sei stato tu…ti piace Himchan hyung?…”
E ora ti prego, Yongguk dimmi che non è assolutamente così. Che non ti piace Himchan. Che quelle rose in realtà volevi darle a me. Che quando ti ha dato un bacio non eri felice. Che ti piaccio. Che ti piaccio davvero tanto…
Yongguk abbassò lo sguardo “Ti faccio schifo?”
“…” tutto qui? Una semplice domanda per non dirmi chiaro e tondo che ti piace Himchan?
“Non è che mi vergogni di dirlo…ma non so come la prenderebbero gli altri…però se è così evidente…spero di non farti schifo perché mi piace Himchan…e se anche a te piace…”
 
Fine. Cos’altro posso fare? Dovevo starmene zitto. Per una volta che ho parlato, che ho detto la prima cosa che mi passava per la testa, ecco cosa ci ho guadagnato.
Se anche a me piace…cosa? Dimmelo.
“Se anche a me piace…?”
Perfetto. Continuare a scavarsi la fossa con le proprie mani è la cosa migliore da fare.
Una grande delusione per ricominciare da zero. Un cuore a pezzi per potere costruirne uno migliore…
 
“Se anche a te piace…so che potrebbe compromettere i B.A.P., ma non ho intenzione di lasciar perdere Himchan”
“Quindi se mi piacesse…sarebbe guerra?”
Bang lo guardò dritto negli occhi “Sì”
 
Perché il mio cuore fa così male?
 
“E allora guerra sia” Prenditi pure Himchan e vivi felice con lui…e quando starete insieme e mi vedrai piangere, allora potrai pensare che ho perso contro di te…non saprai mai che se quel momento giungerà, io avrò perso contro Himchan: la mia guerra è PER te, non contro te, Yongguk.
 
 
Si staccò dalle labbra di Youngjae per respirare e si mise cavalcioni sopra il corpo dell’amico, poi chiuse gli occhi e si passò una mano tra i capelli. Jung Daehyun, cosa stai facendo?
Abbassò il viso per vedere Youngjae che aveva la bocca socchiusa, le guance purpuree, il respiro affannato e uno sguardo da ‘sono appena stato in Paradiso’.
Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo.
 
Youngjae non riusciva a crederci: Daehyun lo stava davvero baciando così? Quelle labbra piene stavano davvero fondendosi con le sue?
Quando quelle labbra si staccarono dalle sue si sentì un attimo perso. Le voleva di nuovo.
Daehyun, ti amo. Ti amo. Tanto. Così tanto che potrei rinunciare alla mia vita per te…per averti sempre accanto a me…
 
Non era quello che voleva -non era quello che pensava di non volere.
Si passò la lingua tra le labbra ancora pulsanti e si riavvicinò a Youngjae.
No. No. No…si fermò a pochi soffi dalle sue labbra, e Yoo aprì gli occhi per capire perché le labbra di Daehyun non erano sulle sue.
Ma Jung non si stava muovendo, così Youngjae alzò leggermente la testa per arrivare a sfiorare le labbra dell’amato, ma quello si alzò sussurrando “Scusa…non so cosa mi abbia preso…”
 
Eh? Daehyun, aspetta…ancora. Baciami ancora…ti prego…
 
Uscì dalla stanza e andò dritto in bagno a farsi una doccia fredda.
Cosa cavolo mi è preso? Perché l’ho baciato così? Perché…mi è piaciuto così tanto?... no, non ci devo pensare…
Alzò il viso verso il getto potente del soffione e lasciò che l’acqua lo purificasse.
 
Quando uscì dalla doccia strinse intorno alla vita un asciugamano e si diresse nella propria stanza.
Vuota. Bene. Meglio.
Aprì l’armadio e gli si aprì un mondo davanti: tutti quei vestiti che alla fine sembravano sempre pochi. Cosa mi metto?
Indossò in fretta un paio di boxer e rimase con solo quelli addosso davanti a tutti i vestiti.
Prese una t-shirt e sentì la maniglia della porta cigolare. Oddio. Sarà Youngjae.
Indossò in fretta la t-shirt, senza accorgersi di essersela messa per il verso sbagliato.
Oddio sta entrando. Pantaloni…pantaloni…pantaloni…frugava in fretta.
Trovò un pantalone di una chissà quale tuta.
In fretta, in fretta…
Fece entrare un piede.
 
Youngjae entrò nella stanza per prendere l’iPad: doveva far vedere una nuova applicazione a Junhong.
Quando entrò vide Daehyun vicino all’armadio che sembrava stesse dando la caccia a un topo.
Ed era in boxer.
Ed era già capitato che lo vedesse con solo i boxer addosso.
E non capiva perché si sentisse così in imbarazzo.
E poi accadde.
 
Portò una mano a coprirsi la bocca, ma non avrebbe resistito ancora per molto.
 
 
“Quindi lascia stare Jongup…”
“E se non volessi?”
“Jongup è MIO!”
Himchan si mise a ridere “Non capisco se sei stupido o fai apposta a essere così tonto certe volte…”
“Che…che vuoi dire?”
Himchan si alzò e andò davanti a Junhong “Jongup…non è proprietà di nessuno. Dici che non vuoi giocare, ma ora stai trattando la persona che ami come un oggetto”
“…”
“E sta in lui scegliere con chi stare e con chi non stare…”
“Ma io gli dirò la verità…quando sarò pronto”
“E così facendo credi che vivrete per sempre felici e contenti?”
Zelo abbassò lo sguardo.
“Possono essere parole dure, ma ascoltami: quando ti dichiari a qualcuno non hai la certezza di essere ricambiato. Mai. Anche se piaci all’altra persona quella potrebbe rifiutarti…”
“Ma Jongup mi vuole bene e se sarò sincero lui capirà quello che provo e…”
“E magari a lui non piacciono nemmeno i maschi!” lo interruppe Kim.
“Non è vero…”
“E tu che ne sai? Gliel’hai forse chiesto? Te l’ha forse detto?”
“E perché credi che sia stato così male dopo che l’hai baciato?” alzò la voce Zelo; poi, realizzando quello che aveva detto portò le mani a coprirsi la bocca.
“Come?” la voce di Himchan sembrava più dolce.
“N-niente”
“A Jongup…piacci…”
“Non è così! Mi sono solo sbagliato a dire quello che dovevo dirti…comunque ora me ne vado…scusa se ti ho…disturbato…”
 
Quindi…Jongup era solo scioccato per il mio gesto…ma non gli è dispiaciuto?...ho…una possibilità?
 
Rovino sempre tutto…parlo troppo…sempre…se ora ha capito che piace a Jongup? Devo cercare di stare più vicino a lui, così da non lasciare spazio a Himchan…sì...a proposito, dov’è Jongup?
Entrò in stanza ma non lo trovò; camminò fino al soggiorno e lo vide seduto accanto a Yongguk. Entrambi stavano guardando la TV senza parlarsi.
“Jonguppie hyung! Giochiamo a qualche videogioco?”
 
Jongup vide Zelo e gli sorrise debolmente “Non mi va molto…ho un po’ di mal di testa…”
“Allora fammi spazio nel divano!”
Moon si spostò in modo da lasciare uno spazio vuoto tra lui e Yongguk, ma Junhong lo spinse verso Bang perché non voleva stare in mezzo.
La spalla di Jongup toccò il braccio di Yongguk.
Ora siamo nemici?Alzò gli occhi verso il leader. Mi piaci.
Bang si girò verso Jongup: lo stava guardando. Dobbiamo essere nemici? Non gli piaceva per niente l’idea di dover avere un rivale in amore in casa. Ma amo troppo Himchan.
 
Dopo alcuni minuti di silenzio Zelo cominciò a stancarsi di quell’aria tesa e, quasi per miracolo apparve Youngjae, che si sedette su una poltrona.
A Junhong sembrava essere felice, e infatti quello chiese con tono più che allegro “Che state facendo?”
“Niente. Ci annoiamo” sbuffò Zelo.
“Potresti anche studiare qualche volta!”
Choi gli rispose con una smorfia “Non mi piace studiare…”
“Però devi studiare per imparare nuove cose e diventare più intelligente”
“Ma io sono già abbastanza intelligente” disse convinto Zelo.
Youngjae sorrise e così anche Yongguk.
“Almeno tu Jongup non ridi…”
“Ma lui è il più stupido di tutti, se ridesse anche lui di te...saresti messo davvero male” rise Yoo.
Moon piegò le labbra in un sorriso, ma non disse nulla.
Hyung…come mai sei così di buon umore?”
“Mmm…non è niente…”
Junhong chiuse gli occhi fino a farli diventare delle fessure e cominciò a scrutare Youngjae.
“Ah, ho scaricato una nuova applicazione, è stupenda. Aspetta che vado a prendere l’iPad”
 
I tre restarono di nuovo soli.
“Yongguk hyung…scusa se prima te ne sei dovuto andare…è che dovevo dire una cosa in privato con Himchan hyung…”
“Non ti preoccupare… sei libero di parlare con chi vuoi”
 
 
Daehyun infilò per sbaglio il piede nel buco dove già aveva inserito la prima gamba.
Cadde con un tonfo sonoro per terra.
 
Youngjae vide Daehyun cadere e per non ridere si mise le mani davanti alla bocca, ma non riuscì a fermare il riso che, leggero, si diffuse per tutta la stanza.
 
Figura di merda rimediata.
 
“Dae…tutto bene?” si avvicinò allo sventurato.
Lui guardò l’amico che stava ancora ridendo e si ricordò di essere ancora in boxer.
Era già successo che Yoo lo vedesse con solo la biancheria intima addosso, ma ora si sentiva stranamente in imbarazzo.
“Gi-girati…non guardarmi”
Youngjae era un po’ stupito.
Certo Daehyun si stava comportando in modo strano, e quando l’aveva lasciato nel letto si era sentito un attimo perso. Ma aveva considerato tutto quello che era successo un passo avanti.
Eseguì gli ordini di Jung e mostrò lui le spalle.
Daehyun si alzò in piedi e, con calma indossò i pantaloni.
“Hai finito?”
“…”
 
Youngjae fece per girarsi.
“No…non ti girare”
 
Si accorse di avere indossato la t-shirt per il verso sbagliato. La tolse e la rimise.
 
“Posso girarmi? Devo chiederti una cosa…”
“…”
“Allora?”
 
 
“Io vado in stanza, non mi sento molto bene…”
“Ah, hyung, vengo anch’io” si alzò Zelo.
“No…vorrei stare un po’ da solo…se non ti dispiace”
 
Jongup entrò nella sua stanza, ma dopo essere entrato decise di andare da Himchan.
 
“Himchan hyung…sono Jongup…posso entrare?”
 
Jongup? Quando? Dove? Perché adesso?...Oddio…“Sì, sì…entra pure”
Jongup entrò nella stanza di Himchan con in faccia stampato uno dei sorrisi più solari che avesse mai mostrato a qualcuno. Yongguk deve dimenticarsi di te…
Kim rimase un attimo senza fiato.
Moon abbassò la testa “Volevo chiederti scusa per l’altra volta…non volevo darti uno schiaffo…o dirti quelle parole…ma non mi aspettavo una cosa simile…e all’inizio…insomma…il mio orgoglio…mi hai ferito…” cavolo, dovrei essere più sicuro di me…
Era la prima volta che Jongup diceva le cose come stavano. Che qualcosa in lui fosse cambiato? Che Himchan fosse la persona prescelta da Moon? Quella con la quale confidarsi…e magari quella da amare?
Kim sentì il cuore partire a una velocità assurda. Himchan, calmati. Non sei un ragazzino alle prese con la sua prima cotta.
“No…è stata colpa mia. Non dovevo fare quello che ho fatto…Jun mi ha detto che sei stato male per quello che è successo…” e che non ti è dispiaciuto.
Jongup annuì e regalò un altro sorriso a Himchan “Però lasciamo quello che è successo al passato, va bene?”
 
Sei troppo perfetto per me.
 
 
“Zelo, anch’io vado in stanza…”
“Mi lasciate tutti soli? E poi Youngjae chissà dov’è andato a cacciarsi…”
“Scusa, ma mi sono stancato di guardare la TV” e si alzò.
Si diresse verso la propria stanza.
Entrò.
Non ci posso credere…
 
 
Daehyun fece piccoli passi verso Youngjae, senza pensare, senza parlare.
Youngjae stava per girarsi.
 
Jung strinse in un abbraccio Youngjae e appoggiò il viso sulla sua spalla, gli occhi chiusi.
“Non so quale magia tu mi abbia fatto…” iniziò a parlare, sussurrando “Non sono sicuro di quello che sto per dirti…il mio cuore non batte all’impazzata, ma mi piace stare vicino a te…e sentire il tuo calore”
 
Yoo non riusciva a dare un senso alle parole di Daehyun, il suo cuore batteva come le ali di un uccellino in gabbia che cerca di scappare.
Tutto d’un tratto si trovò con il viso contro il petto di Daehyun.
Ma lui non si era mosso.
Cosa stava succedendo?
Non lo capiva.
Sapeva solo che le sue braccia erano distese lungo i fianchi ed erano bloccate da quelle di Daehyun che lo stringevano troppo forte.
 
Restarono alcuni minuti così, senza parlare, solo i loro respiri e il cuore di Yoo che batteva per due –o forse più- persone.
 
“Abbracciami”
 
 
Himchan si avvicinò a Jongup.
Lui indietreggiò.
“Ah…scusa…non voglio di nuovo…baciarti” lo rassicurò Kim.
“…”
“Jongup…hai paura se mi avvicino troppo?”
“…”
Kim si avvicinò di più a Jongup e gli sfiorò un braccio “Non ti farò niente…te lo giuro”
Ma il corpo di Moon sembrava rifiutare Himchan.
 
E come biasimarlo? Doveva far finta che gli piacesse; doveva far finta che non gli avesse portato via tutto: il suo primo bacio e il ragazzo che amava.
Non sapeva neanche se avrebbe resistito a tutto ciò.
 
La porta si aprì.
 
…hai già iniziato ad attaccare, Jongup?
 
 
La voce di Daehyun gli era arrivata come da un Universo parallelo.
‘Abbracciami’…sto sognando?
 
Jung allentò un attimo la presa per lasciare a Youngjae la libertà per muoversi e abbracciarlo.
 
Youngjae mosse lentamente le braccia: pesavano come pietre.
Tuttavia riuscì a stringere debolmente la vita di Daehyun.
 
“Sì…”
 
 
Jongup lesse negli occhi di Bang due parole: rabbia e guerra.
 
Non ce la posso fare.
Si sentì male, come se stesse per vomitare.
Chinò il capo e uscì dalla stanza dei più grandi.
Una mano strinse il suo polso destro.
No ti prego…credo che sboccherò qui se non me ne vado…
 
 
“…mi piace proprio il tuo calore, Youngjae”
Lui alzò il viso e le labbra di Daehyun affondarono con prepotenza sulle sue.
 
Sono ritornato in Paradiso?
 


 
Ciao!
Visto che la scorsa volta avevo proposto un capitolo molto corto, questa volta ho scritto un po’ di più –in realtà ho scritto un capitolo di lunghezza normalissima. Chiedo scusa per errori e per alcune frasi contorte…
Ringrazio MasayumeKim e MomokaHappiness per le loro recensioni :*
Spero questo capitolo sia piaciuto…non vedo l’ora di scrivere il prossimo *he he he*
Beh, non mi dilungo ulteriormente e ringrazio chi ha letto anche questo capitolo.
Alla prossima <3
Sarasvathi

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Capitolo 7
*** Amore e Guerra ***


“Ma dove è andato Youngjae? È da ormai dieci minuti che se n’è andato per prendere l’iPad” sospirò Junhong.
Aspettò altri cinque minuti, poi si alzò e camminò fino alla stanza di Youngjae e Daehyun.
 
 
Questo non può che essere un sogno...eppure le labbra di Daehyun sembrano così vere…
 
Questo non può che essere un sogno strambo…non può piacermi tutto questo…
 
Continuarono a baciarsi e nessuno dei due sembrava avesse intenzione di fermarsi.
Daehyun stringeva forte il viso di Youngjae, come se fosse qualcosa che gli apparteneva, qualcosa che nessun altro doveva avere.
Quando si staccarono per respirare nessuno dei due disse qualcosa: semplicemente si guardarono negli occhi, mentre Daehyun stringeva ancora il viso di Youngjae.
Poi fu il più piccolo a cercare le labbra di Jung, e lui si lasciò baciare; dopo i primi baci increduli per entrambi ci furono baci più passionali, più sentiti.
Baci che tolgono tutto l’ossigeno nel corpo e lo sostituiscono con l’amore.
L’amore caldo e tenero.
L’amore geloso e possessivo.
Intanto le lingue danzavano, si scontravano e i pensieri dei due ragazzi cominciavano a fondersi; l’unica cosa che potevano provare era un piacere immenso.
 
 
Himchan strinse il polso di Jongup “Jongup…perché te ne vai?”
 
Jongup cercava di respirare, ma stava davvero male: la testa gli stava per esplodere e lo stomaco non dava buoni segni.
 
Bang stava in piedi e guardava in silenzio la scena. Himchan è mio.
Tese un braccio e staccò con fare seccato la mano di Himchan dal polso di Jongup.
 
Moon sentì il la mano di Himchan essere staccata dal proprio polso con violenza. Si girò.
 
“Ma che ti prende? Mi hai fatto male” disse Kim.
 
“Se vuole andarsene, lascialo andare”
 
La voce priva di espressione di Yongguk, ma penetrante come sempre, e il suo sguardo minaccioso furono come cera calda stampata nel cuore di Moon.
Il mal di testa e lo stomaco in subbuglio smisero di esistere.
Gli occhi si chiusero un po’, la sua bocca disegnò un arco triste e tutto il corpo per un attimo s’incurvò.
Non sapeva nemmeno dove stesse andando, ma sapeva di star camminando.
Chissà come, si ritrovò in un angolino della sua stanza con le cuffie dell’iPod nelle orecchie, tutto rannicchiato con la testa rivolta al muro.
 
 
Daehyun morse il labbro inferiore a Youngjae e lui si ritrasse sorpreso.
“Non ti piace?”
Youngjae abbassò la testa, poi la rialzò, le guance più rosse di prima e un gran sorriso a trentadue denti.
 
Un colpo al cuore.
 
Daehyun spinse Youngjae verso il muro più vicino e, i corpi così vicini che quasi sembravano fondersi, riprese a baciarlo e mordicchiargli le labbra; poi cominciò a baciargli e mordicchiargli il collo.
A Yoo scapparono alcuni gemiti e Daehyun appoggiò ancora di più il proprio corpo a quello di Youngjae.
Non gli importava che il suo corpo stesse cominciando a eccitarsi sul serio, come quello di Youngjae.
 
 
Che scatole…ogni volta si dimenticano di me solo perché sono il più piccolo…
Bussò alla porta aperta della stanza di Youngjae, ma non rispose nessuno; allora si sporse per vedere se dentro c’era qualcuno.
Ossignoresantissimochevivinell’altissimiodeicieli…
Ritirò indietro la testa e fece un gran respiro.
Me lo sarò immaginato.
Si sporse nuovamente.
Ma perché devo sempre essere io il primo a scoprire queste cose?
 
 
“Perché parli con quel tono minaccioso?”
“…”
“E poi se voglio fermare Jongup e dirgli qualcosa non puoi intrometterti!”
“…”
“Odio quando stai in silenzio e non rispondi…”
“…”
“Per favore, di qualcosa! Sei geloso? Non vuoi che mi avvicini per niente a lui?”
Yongguk chinò la testa.
“Me ne vado anch’io. Quando non ti fa comodo smetti di parlare…”
 
Bang strinse il braccio di Himchan, girò l’amico verso di sé e gli stampò un bacio sulle labbra.
 
Kim immediatamente allontanò il leader e gli diede uno schiaffo; poi scosse la testa “Non è così che si risolvono le cose” e uscì dalla stanza.
Jongup…e io che volevo mettere a posto le cose…tutto per colpa di Yongguk che deve fare l’uomo geloso…
 
 
Però…ci stanno dando dentro quei due…potessi farle anch’io certe cose con Jongup…omo, Junhong non fare certi pensieri!...mmm…forse è meglio chiudere la porta, visto che chiunque passi di qui può vederli…
Stinse la maniglia della porta e cominciò a tirarla verso di sé con fare molto lento, per evitare un qualsiasi rumore.
Ecco…così…piano…piano…pia…
La porta cigolò un attimo e Zelo si fermò. Oddio. Avranno sentito?
Niente, quei due continuavano a baciarsi e coccolarsi.
Junhong continuò a tirare indietro la porta.
Ci sono quasi…
Ma la porta cigolò di nuovo, questa volta molto fastidiosamente.
 
Daehyun si staccò da Youngjae e si girò verso la porta –aperta- della stanza.
Le sue mani stringevano ancora il viso di Yoo.
L’unica cosa che poté fare fu rimanere a bocca aperta.
 
Zelo si bloccò sulla porta: Daehyun sembrava uno di quei conigli che i fari della macchina illuminano la notte, immobile e spaventato.
Abbassò la testa come un cagnolino bastonato, lasciò la maniglia della porta e lentamente si allontanò dalla stanza.
 
Youngjae aprì gli occhi e vide Zelo alla porta. L’iPad.
Poi sentì le mani di Daehyun tremare.
Abbassò gli occhi. Capì che Daehyun non era ancora pronto, che sperare che anche lui potesse amarlo era troppo: forse Jung lo stava utilizzando per fare dell’esperienza, per vedere se con un maschio poteva funzionare.
Fa male.
Daehyun, smettila di tremare come una foglia…
 
Quando Zelo sparì dalla sua vista, mollò il viso di Youngjae e corse dietro al maknae.
Quando lo raggiunse lo prese per un braccio, lo trascinò in una stanza un po’ distanziata dalle altre, il cuore in gola.
 
 
Himchan bussò alla porta di Jongup, ma nessuno rispose.
Entrò comunque: sapeva che lui era dentro e che la presenza di Yongguk aveva fatto scattare in lui qualcosa e voleva sapere cosa c’era sotto.
Entrò e si chiuse alle spalle la porta, poi guardò dentro la stanza in cerca di Moon: era in un angolino, la testa rivolta verso il muro.
Non sembra nemmeno essersi accorto che ci sono…
Si avvicinò lentamente a Jongup; si sedette accanto a lui, la schiena contro la parete.
Vide che aveva le cuffie alle orecchie. Gli tolse quella dell’orecchio più vicino.
“Che hai fatto?”
“…”
“È successo qualcosa con Yongguk?”
“…”
Ma che bello. Sono attorniato da persone che amano stare in silenzio!...
“Vuoi che ti lasci da solo?”
Jongup annuì.
Himchan sospirò pesantemente “Comunque se hai bisogno di qualcosa io sono a tua disposizione”
“…”
Abbracciò Moon, ma lui non diede segno di vita.
Si alzò in piedi “Allora io vado…”
Aspettò inutilmente una risposta o un movimento da parte di Jongup; infatti dopo circa un minuto decise di andarsene.
 
 
Guardò dritto negli occhi Choi “Jun, tu non hai visto niente”
“…”
“Quello…quello che hai visto, non è niente. Non devi fraintendere. A me non piace Youngjae, assolutamente! Hai capito?”
Zelo fece di sì con la testa.
Allora Daehyun poté di nuovo respirare “Mi dispiace che tu abbia visto una cosa simile, ma ti ripeto che non è assolutamente come pensi. Io non sono…insomma…gay”
Jun annuì di nuovo.
“Quello che hai visto…è che, così volevo provare e…ma non pensare che io possa aver provato qualcosa, hai capito?”
“…”
“Perché, perché…perché è assolutamente impossibile che mi stesse piacendo una cosa simile. Cioè. Io sono etero e mi piacciono le ragazze. Sono uguale a te, a Himchan, a Jongup e Yongguk…”
Zelo fece una faccia che Jung non riuscì a decifrare.
“…è stata una cosa così, per provare. E non mi è piaciuta. E anche se sembrava che mi stesse piacendo non è così”
Choi continuò ad annuire.
“Bene” sospirò Daehyun “Visto che hai capito ti chiedo un favore: non raccontare a nessuno, ma proprio a nessuno quello che hai visto. Va bene?”
“Sì hyung
Daehyun diede una pacca sulla spalla di Zelo prima di andarsene.
 
Però a me sembrava che gli stesse davvero piacendo…
 
 
Quando la mattina dopo Himchan si svegliò, Yongguk non era nel suo letto.
Si alzò pigramente, indossò i primi vestiti che aveva trovato e camminò fino in cucina.
“Buongiorno” sbadigliò.
 
Yongguk alzò la testa “Ah, sei tu. Buongiorno!”
“Come mai così allegro?”
“Oggi usciamo”
“Sì, va bene” e si girò per ritornare a dormire.
Aspetta. Uscire? È vero. Oggi niente prove. Ma come mai gli va di uscire?
Ritornò in cucina “Hai detto che usciamo?”
Bang annuì.
Himchan sorrise allegramente, saltellò fino a Yongguk e lo abbracciò; poi cominciò a girare per la casa “SVEGLIA! SVEGLIATEVI TUTTI, DORMIGLIONI!”
 
 
Daehyun era già sveglio quando Himchan cominciò a urlare per il dormitorio.
Vide Youngjae alzarsi di colpo dal letto per le urla di Kim; non poté che ridere.
“Buongiorno, Dae…perché Himchan sta urlando?”
“Non so…avrà trovato marito”
I due scoppiarono a ridere, poi si vestirono e uscirono.
Quando entrarono in cucina videro Zelo con la fronte appoggiata al tavolo e Jongup con lo sguardo perso nel vuoto.
 
“Dove andiamo?” chiese eccitato Himchan.
“Non è niente di speciale…andiamo al Forest Park…”
“Beh, l’importante è che usciamo!”
“Già…” si avvicinò all’orecchio di Kim e sussurrò “In realtà volevo uscire solo con te per scusarmi…ma avrei destato sospetti, quindi ho preferito un’uscita di gruppo”
 
 
“Mi piace tanto l’autunno!” esclamò Junhong, la sciarpa che gli copriva la bocca.
“Comunque fa un po’ freddo…e quelle nuvole grigie non mi piacciono” cominciò a lamentarsi Daehyun, quando si sentì prendere per la mano.
In un primo momento pensò che a Youngjae fosse venuta la ‘brillante’ idea di esternare i suoi sentimenti in pubblico, ma le dita piccole e la pelle morbida gli fecero venire dei dubbi.
 
“Minwoo oppa!”
 
Jung si fermò e pensò di stare sognando: quella era la voce di Minha?
Si girò a sinistra e abbassò la testa.
È proprio lei.
D’istinto sorrise.
Youngjae si accorse che Daehyun era rimasto indietro “Hey, ragazzi, aspettate. Credo che Daehyun sia rimasto indietro”
Si girò indietro per vedere se trovava Jung.
Omo
“Che c’è?” chiese Junhong.
Yoo alzò l’indice verso la figura di Daehyun.
“Perché Daehyun sta parlando con quella bambina?”
“Non lo so” rispose Youngjae senza staccare gli occhi “Di certo non è sua sorella…”
 
“Minha!”
Si abbassò per vedere la piccola dritto negli occhi.
La mamma di Minha comparve dietro alla bambina “Minha, ti ho detto di non disturbare le persone” poi, guardando Daehyun “Mi scusi signore, mia figlia ha la brutta abitudine di disturb…oh, è lei” e fece un inchino a Jung.
 
“Perché Daehyun sta parlando con quella donna?” chiese sconvolto Himchan.
“Non lo so, ma io vado a vedere cosa sta succedendo. Voi andate avanti, vi raggiungiamo più tardi” disse in fretta Youngjae, prima di incamminarsi verso Daehyun.
 
“Oh, non c’è bisogno che mi dia del lei…”
“Minwoo oppa! Ah, no…tu non sei Minwoo. Però sei uguale al mio fratellone che è partito, vero mamma?”
La madre di Minha annuì lievemente.
“Il mio nome è Daehyun”
“Mi piace! Daehyun oppa, andiamo a giocare?”
Daehyun si specchiò nei grandi occhi neri della bimba “Certo”
“Sei sicuro che non ti disturbiamo?” chiese con aria preoccupata la donna.
Jung scosse la testa.
 
“Daehyun…”
 
Daehyun si alzò e vide Youngjae che lo guardava con una faccia strana.
“Cosa stai facendo? Gli altri ci stanno aspettando…ah, buongiorno signora”
“Buongiorno”
“No! Daehyun oppa ha detto che gioca con me!”
Daehyun sorrise “È un problema se stiamo un po’ con lei?”
“Non credo…tanto gli altri sono già avanti. Li possiamo raggiungere più tardi…” poi prese Daehyun per un braccio, si scusò con la bambina e la donna e si allontanò un attimo con Jung “Chi sono quelle persone?”
“Ah…la bambina si chiama Minha, l’ho conosciuta un po’ di tempo fa…in un parco. Mi aveva scambiato per suo fratello…e abbiamo giocato”
“E la donna immagino sia sua madre”
“Già. Jae, posso stare un po’ con Minha?”
“Se ci tieni tanto…”
 
 
“Quei due riusciranno a trovarci?” chiese Zelo guardandosi intorno.
“Beh, hanno il cellulare, quindi se non ci trovano ci chiameranno” rispose Himchan.
“Hai ragione. Ah, Jongup hyung, stai attento a non iciamp…”
Himchan cercò di trattenere Jongup che stava cadendo a terra, ma venne trascinato giù insieme a lui.
“…are” finì la frase il maknae.
 
Jongup si rigirò e si ritrovò la faccia di Himchan a pochi centimetri dalla sua. Perché sempre tu?
 
Himchan sentì il battito cardiaco accelerare e il sangue raggiungerlo caldo in ogni angolo del corpo. Era così vicino a Jongup e voleva baciarlo. Mi piaci così tanto…
 
Moon cercò di spingere via il corpo di Kim, ma lui non si muoveva. Ti odio, lo vuoi capire?
 
 
“Minha! Andiamo?”
La piccola annuì violentemente e prese per mano Daehyun.
Anch’io vorrei stringergli la mano…
Camminarono finché non arrivarono nei pressi di un orsacchiotto enorme fatto di un qualche metallo, le orecchie rosse e il muso e le zampe gialle.
Gom!” urlò Minha.
“Sì, è un orso, ti piace?”
“Sì! Daehyun oppa, posso abbracciarlo?”
“Certo”
Si sentiva così bene a stare accanto alla bambina perché la sua felicità era davvero contagiosa.
 
Youngjae stava qualche passo indietro con la madre di Minha, che gli aveva raccontato del figlio che era morto in un incidente e dell’incredibile somiglianza tra il figlio e Daehyun.
 
“Minha, vuoi che oppa ti faccia una foto con l’orso?”
“Sì!”
Daehyun tirò fuori il cellulare, mentre Minha si metteva in posa, cercando di stringere tutta la gamba dell’orso di metallo.
 
Youngjae continuava a guardare Daehyun e Minha. Sembra così tranquillo vicino a lei…vorrei anch’io essere per lui una persona che lo fa stare bene…riuscirò mai a renderti felice, Daehyun?
 
 
Bang tirò su Himchan, lo prese per un braccio e, tenendolo stretto a sé si allontanò; intanto Zelo cercava di aiutare Jongup a rialzarsi.
“Tutto bene, hyung?”
“Sì…che figura” rise.
 
Himchan si lasciò trascinare per alcuni metri, poi si guardò indietro e vide Zelo e Moon che li stavano guardando senza muoversi.
Staccò il proprio braccio dalla presa di Yongguk “Proprio non ti capisco quando fai così” e ritornò dai più piccoli.
Quando fu lì, strinse la mano di Jongup e i due, mano nella mano, si allontanarono lasciando Zelo e Yongguk soli.
 
Himchan, mi vuoi portare via Jongup?
 
Himchan…perché non riesco a farti innamorare di me? Io ci provo…ma inutilmente…
 
 
“Minha, vieni a vedere la foto”
La bimba corse fino a Daehyun e si alzò sulle punte per vedere nello schermo del cellulare “Wah! Che bella! Voglio anche una foto con te!”
“Ok…Youngjae, vieni qui, veloce”
Di cosa avrà bisogno?
“Ti dispiace farci una foto?”
Ah, faccio il  fotografo…che bello.
Daehyun e Minha si avvicinarono all’orso e Daehyun prese sulle spalle la piccola, così che lei potesse arrivare a toccarne il muso di metallo.
Cavolo. Sono geloso di una bambina.
 
Fece la foto ai ‘due inseparabili’ che si allontanarono di nuovo, lasciando indietro ‘lo sfigato geloso’ e la mamma stanca di camminare.
 
Allora Youngjae accelerò il passo e raggiunse Daehyun e Minha.
Si accostò a Daehyun e gli strinse la mano.
Jung si irrigidì “Cosa…cosa stai facendo?”
Minha si sporse per vedere cosa stesse succedendo; quando vide che Youngjae stava stringendo la mano a Daehyun urlò “No! Daehyun oppa è solo mio! Lui vuole bene solo a me, non a te” e gli fece la linguaccia.
Ma tu sentila…
Intrecciò le proprie dita a quelle di Daehyun e fece vedere le mani intrecciate alla bambina “Lui vuole bene anche a me”
Minha cercò di intrecciare le proprie dita con quelle di Daehyun e, dopo un paio di tentativi ci riuscì; poi fece vedere il risultato a Youngjae.
Yoo controllò che non li stesse guardando nessuno e, trovato il momento opportuno, schioccò un bacio sulla guancia di Daehyun.
Aish! Cosa stai facendo? Sei impazzito?” chiese stupito Daehyun.
“Visto, non ti vuole bene” disse piena di sé Minha “Daehyun oppa, posso darti un bacino?”
“Eh? Perché?”
“Perché ti voglio bene…”
“Ok”
Daehyun si abbassò e ricevette il bacio di Minha “Quando sarò grande io mi sposerò con Daehyun oppa, vero?”
“Certo. Sei una bambina così bella, è ovvio che ti sposerò!”
“Tsk, ma sentiteli…”
“La mamma mi ha detto che non è bello essere invidiosi degli altri!”
“Cosa? Io? Invidioso? Di che cosa?”
“Sei invidioso perché io sposerò Daehyun oppa e tu no! Perché lui vuole bene solo a me!”
Youngjae rimase a bocca aperta e Daehyun non poté che ridere.
 
 
Himchan si coprì il volto per il forte vento che aveva preso a soffiare e camminò tenendo stretta la mano di Jongup.
Quando giunsero presso quello che sembrava essere un laghetto, Jongup staccò la propria mano da quella di Himchan.
 
“Himchan. Smettila.”
“Cos’è successo? Ah, scusa. Ci siamo allontanati dagli altri…”
“Non è per questo”
“E allora per cosa?”
“Smettila di starmi appiccicato. Sempre.”
“Ma io…”
“Smettila di toccarmi ogni volta che si presenta l’occasione per farlo. Sembri un maniaco…”
“Non sapevo che ti desse fastidio. Beh, allora prima di toccarti ti chiederò il permesso, va bene?”
Jongup scosse la testa, mentre i suoi occhi continuavano a spegnersi. Non ce la faccio più ogni volta che mi tocchi o ti avvicini mi sento male…per colpa tua ora Yongguk mi odia…hai solo rovinato la mia vita…
 
Yongguk e Zelo avevano raggiunto Himchan e Jongup, ma si mantennero a una distanza tale da non poter essere visti, ma che potessero sentire cosa quei due si stessero dicendo.
 
“Perché mi hai portato via tutto?”
“Cos’è che ti ho portato via?”
Moon scosse di nuovo la testa “Tu non capisci…”
Himchan allungò la mano per toccare la spalla di Jongup, ma lui si spostò “È questo che non capisci! Che mi fa schifo quando mi tocchi, quando mi guardi coi tuoi occhi e quando mi parli. Quando mi hai baciato…non hai pensato come potessi sentirmi?”
“Io…”
“La risposta è semplice: no, non ci hai pensato. Per questo non succederà mai più nulla del genere. Non puoi andare in giro a baciare la gente!”
“Ma…”
“E anche nella remota possibilità che io ti piaccia…non puoi farlo comunque. Non ne hai il diritto”
“Jongup…scusa. Non pensavo ti fossi sentito così male…ma Jun mi aveva detto che ti piacevo e…”
“Jun ha capito male! Non sei tu quello che mi piace…è lui che è saltato a conclusioni affrettate”
Himchan rimase immobile, mentre i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime.
 
Bang fece per correre verso quei due, ma Zelo lo bloccò per un polso.
“Perché mi fermi?”
Anche gli occhi di Zelo cominciarono a piangere. Allora…se non era per Himchan che hai pianto…
 
 
Camminarono fino a un luogo deserto.
Youngjae strinse di più la mano di Daehyun e lo baciò di nuovo.
Questa volta sulle labbra.
Questa volta Daehyun chiuse gli occhi.
Questa volta Daehyun allentò la presa sulla mano di Minha.
Youngjae si staccò dalle labbra di Daehyun e guardò Minha negli occhi, senza dir niente.
La bimba abbassò la testa tristemente.
Daehyun diede una spinta a Youngjae “Ti sembrano cosa da fare in pubblico? E poi davanti a una bambina? E poi…chi ti ha dato il permesso?” urlò rosso in viso.
Minha rialzò la testa “Allora quell’oppa è la tua sposa, Daehyun oppa?
“Eh? Lui? Mia sposa? No, no. È solo uno stupido”
“Però tu gli vuoi tanto bene…”
“Eh?”
“Perché gli hai sempre tenuto stretto la mano. E la mano si stringe solo alle persone a cui vuoi bene…e poi l’hai baciato qui…” e si portò un dito sulle labbra “…nei film quando si baciano qui, si sposano” concluse Minha.
“No, Minha…è stato lui a fare quelle cose…non io…”
“Però va bene. Quell’oppa mi piace se piace anche a te” sorrise Minha “Ah, sì. Vado a dirlo alla mamma”
“Eh? Alla…mamma? Forse è meglio di no, piccola” sorrise a denti stretti Daehyun.
La madre di Minha apparve in lontananza e quando fu vicina Minha lei le andò vicino e disse “Mamma, lo sai che Daehyun oppa si sposa?”
“Si sposa? Davvero? E con chi?”
“All’inizio volevo essere io la moglie…ma quell’oppa, pensa mamma, l’ha baciato qui” e portò di nuovo l’indice sulle labbra.
La madre di Minha si coprì con una mano la bocca.
“Ah, no…signora…non è come pensa…è che Youngjae è scemo e…”
La donna si mise a ridere “Davvero l’ha fatto?”
Minha annuì.
“Allora mi dispiace per te Minha, ma Daehyun è già occupato…”
La piccola fece una smorfia, poi si riprese “Però se piace a Daehyun oppa, allora piace anche a me!”
 
 
Yongguk respirò profondamente, strinse Choi in un abbraccio e lasciò che le sue lacrime gli bagnassero il giubbotto. Chissà che gli è preso…
 
 
“Scusa…sono solo uno stupido illuso” disse Himchan tra le lacrime “Era impossibile che una creatura così magnifica come te potesse provare anche solo un po’ di amore verso di me…comunque ci tengo a dirti che mi piaci. Tanto.”
 
Ma Jongup non stette ad ascoltare Himchan. Semplicemente si allontanò da lui.
 
 
 
Dopo aver superato la fine del mondo…
Dopo aver visto tanti bei video dei B.A.P. (perché Jongup diventa sempre più sexy e figo ogni volta che lo vedo???eh???ma anche gli altri non scherzano!)…..
HO HO HO! BUON NATALE!
Diciamo che questo capitolo (questo lungo e doloroso capitolo/parto) è il mio ‘regalo di Natale’.
Come sempre ringrazio MasayumeKim e MomokaHappiness per le loro recensioni!
Diciamo che più vado avanti e più incasino la storia, ma tra un po’ tutti i nodi verranno sbrogliati (?)
Minha è la mia bambina preferita in assoluto. E sua mamma è un mito.
Fine.
Per il resto chiedo scusa per eventuali errori e spero che questo capitolo sia piaciuto!
Ancora Buon Natale! *sale sulla slitta di Babbo Natale per portare regali a tutto il mondo*

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Capitolo 8
*** Speed Scandal ***


Junhong alzò gli occhi verso Himchan e Jongup, ma Jongup non era più di fronte a Kim.
Si guardò in giro, sperando di trovare gli occhi di Moon, ma non li trovò; allora si asciugò le lacrime, si staccò dall’abbraccio di Yongguk e cominciò a camminare alla ricerca del ragazzo amato.
Camminò per cinque minuti buoni e stava per cambiare la propria direzione, quando in lontananza lo vide. Era lui, ne era sicuro: il suo cuore aveva cominciato a battere forte. Affrettò il passo e, quando si trovò a pochi metri da lui tirò su col naso e lo raggiunse.
“Jongup!”
Lui si girò, gli occhi vuoti.
“Jongup, dove stai andando?”
“A casa”
“Allora vengo con te” sorrise Zelo.
“Sei sicuro?”
“Sì sì. Tanto non mi piace questo vento freddo che tira…”
Moon continuò a camminare in silenzio.
Uscirono dal parco e aspettarono l’autobus seduti su una panchina.
“Jun…sono una persona cattiva?”
Il maknae si volse verso Jongup e cominciò a fissarlo in silenzio.
“Chi tace acconsente…” sospirò Moon guardando la strada davanti a sé.
“No…non sei una persona cattiva…solo che…”
“Che?”
“Dovresti essere più chiaro quando parli…insomma, prima pensavo che ti piaces…no, lascia stare”
Jongup abbassò la testa.
“È che tu ti nascondi sempre dietro a un sorriso e nessuno di noi cinque capisce se sei triste o felice, se qualcosa ti va bene o no…e poi…Jongup, a te chi p…pia…ah, è arrivato l’autobus” e si alzò.
 
 
Vi aspettiamo davanti all’entrata.
“Dae…Yongguk ha detto che ci aspetta davanti all’entra. Credo sia ora di andare”
Daehyun si avvicinò a Minha, si abbassò al suo livello e la strinse forte in un abbraccio “Minha, ora io e Youngjae dobbiamo andare via. Mi ha fatto piacere rivederti”
“Ma io non voglio che te tu vai via” s’immusonì la bambina.
“Scusa, ma i miei amici mi stanno aspettando…forse un giorno ci incontreremo di nuovo e allora sarai diventata una bellissima principessa”
“Davvero?”
Daehyun annuì con un  gran sorriso “Allora io vado”
“Aspetta…” e cominciò a frugare nelle tasche del suo vestitino; tirò fuori due caramelle, si avvicinò a Youngjae, gli aprì il palmo della mano e ci appoggiò una delle due caramelle “Questa è per la moglie di Daehyun oppa, così sarà per sempre dolce con lui…” poi si avvicinò a Daehyun “E questa…” gli mise l’altra caramella in mano “…è per Daehyun oppa che è dolce come…come lo zucchero filato!”
 
 
Bang vide Zelo allontanarsi, probabilmente voleva trovare Jongup. Quell’insensibile.
Si avvicinò a Himchan che si era accovacciato contro un salice, la faccia nascosta dietro le gambe; Yongguk lo sentì singhiozzare, ma quando fu abbastanza vicino rimase semplicemente in piedi.
Non lo abbracciò.
Non lo consolò.
Mi distrugge vederlo così…perché non riesco ad abbracciarlo? Perché non mi avvicino di più per tranquillizzarlo?
 
Himchan continuò a piangere finché non gli venne un gran mal di testa e di lacrime non ce n’erano più a disposizione.
Allora alzò il viso e Yongguk era lì, davanti a lui e sembrava triste e arrabbiato.
Gli sorrise debolmente.
“Hai sentito tutto?”
Bang abbassò gli occhi.
“Gli altri dove sono?”
“Non lo so…”
Passò una manica della giacca sotto il naso “Yongguk, hai un fazzoletto?”
Il leader scosse la testa.
“Non fare quella faccia…lo sapevo. Era impossibile che gli potessi piacere…è così perfetto…e…”
“Tu sei perfetto”
Kim sospirò “Magari lo fossi…non sono buono a far niente…scusa se ho rovinato l’uscita insieme…” si alzò e guardò negli occhi Bang “Sono stanco. Vado a casa”
Il telefono di Yongguk vibrò: un messaggio da parte di Zelo:
Yongguk hyung, io e Jongup stiamo andando a casa. A dopo. J
“Anche Junhong e Jongup stanno andando a casa…chiamo Daehyun e gli dico di raggiungerci all’entrata con Youngjae…”
 
 
Si sedettero quasi infondo all’autobus che era semi-deserto, Jongup dalla parte del finestrino e Zelo seduto vicino a lui.
Dopo circa dieci minuti di viaggio, Moon sentì gli occhi chiudersi e non oppose resistenza.
 
Junhong vide la testa di Jongup ciondolare a destra, a sinistra, cadere avanti e ritornare appoggiata al sedile.
“Jongup” sussurrò “Stai dormendo?”
“…”
Il maknae si tolse lo sciarpone e lo passò attorno al collo dell’amico fino a coprirgli metà viso, alzò il colletto del proprio giubbotto, tirò su la zip fino al mento e tirò su il cappuccio.
 
Jongup sentì la sciarpa cingergli il collo e parte del viso. È calda. Appoggiò la testa contro il finestrino dell’autobus, ma quando il veicolo incontrava qualche buca, la testa rimbalzava; allora si mise seduto dritto, incrociò le braccia al petto e cercò di prendere sonno.
 
Non si mosse. La testa di Jongup era appoggiata sul suo braccio.
Cosa faccio? Lo sposto? Lo lascio così?
Girò la testa e guardò Moon.
Sei bello. Bellissimo.
Spinse in avanti il proprio corpo, in modo da abbassare l’altezza delle proprie spalle per fare in modo che la testa di Jongup poggiasse sulla sua spalla.
Lui si mosse e sembrò essersi svegliato, ma l’unica cosa che fece fu slegare le braccia che erano conserte e lasciarle molli sulle proprie gambe; infine si accomodò bene sulla spalla di Junhong, come se fosse un cuscino.
Choi spostò la propria mano fino a sfiorare la gamba più vicina del più grande; poi la mosse di nuovo e la portò sopra una sua mano e, bloccando il respiro, cercò di intrecciarla alla propria.
Oddio. L’ho fatto davvero.
Abbassò la testa e sorrise.
 
Era inutile, non riusciva a prendere sonno. Aspetta, come ci sono finito con la testa sulla spalla di Jun? Allora mi sono addormentato. Perché la sua mano è sulla mia gamba?...e… sentì la mano di Junhong intrecciarsi alla sua.
Aprì gli occhi, e alzò leggermente la testa.
Zelo aveva abbassato la testa e stava sorridendo; Moon respirò profondamente e lasciò che il calore del maknae lo accompagnasse nel sonno.
 
 
“Jongup! Dov’è Junhong?” chiese Daehyun quando rientrò al dormitorio.
Lui alzò la testa lentamente “Si sta facendo una doccia”
Bang lanciò un’occhiataccia a Jongup e Himchan nemmeno lo guardò.
Daehyun camminò fino al bagno e bussò alla porta “Sbrigati maknae! Veloce, che i più grandi non devono aspettare”
Youngjae lo raggiunse “Dai, lascialo in pace, poverino”
“Ho fame”
“Tu hai sempre fame”
“Stai zitto!” e pizzicò un fianco di Youngjae che si piegò di lato, poi si mise a ridere.
Lo voglio baciare…no, aspetta. Daehyun, fermati. Succhiargli le labbra… No. Non posso pensare certe cose.
“Vado in camera” disse a Yoo e si allontanò.
“Non avevi fame?”
“No…non più”
 
 
Si sedettero a mangiare in orari differenti, evitando di stare tutti insieme: Himchan non avrebbe sopportato a lungo la vista di Jongup e lui quella di Kim o di Yongguk, che a sua volta non sarebbe riuscito a mettere niente in bocca se a tavola ci fosse stato Moon.
 
Il pomeriggio avevano prove e tutti scaricarono –in parte- le brutte sensazioni che avevano provato quel giorno.
Solo quando non riuscirono più a stare in piedi, quando ormai la luna era alta in cielo, rientrarono al dormitorio, si fecero una doccia e si ritirarono nelle rispettive stanze.
 
 
“Yongguk, se vuoi oggi puoi spegnere la luce” sorrise Himchan.
“Stai scherzando?”
Lui arricciò le labbra e scosse la testa.
“Sei sicuro?”
“Mmm”
Bang spense la luce e aspettò sul posto che Himchan gli chiedesse di riaccenderla, ma non accadde.
Camminò fino al proprio letto e si sdraiò.
Perché Jongup è stato così crudele? E nulla che lo smuova; so che non si apre facilmente con gli altri, ma non pensavo fosse così freddo e insensibile. Se la persona che ama gli avesse detto cose così brutte, non penso che gli avrebbe fatto piacere.
Sentì Himchan tirare su col naso.
“Channie, stai bene?”
“…”
Non posso sopportarlo. Neanche prima al parco ho saputo fare qualcosa, non gli ho detto quasi niente tutto il giorno. Dovrei confortarlo, ma non so cosa fare. Sto male, sono a pezzi e venderei un rene o qualsiasi altro organo per lui…scostò le coperte. Almeno adesso devo riuscire a fare qualcosa…a volte basta anche che una persona sappia che c’è qualcuno disposto ad ascoltarla e si sente meglio, no? Siamo amici e per di più mi piace…non va che io non riesca a fare niente. Scese dal letto e camminò nel buio con cautela finché non raggiunse il letto di Kim e si sedette sul bordo.
“Channie, stai male?”
Da sotto le coperte si senti tirare di nuovo su col naso e rispondere con voce tremante “Mi sa di sì”
Yongguk abbassò un po’ le coperte e accarezzò i capelli di Himchan “Hai bisogno di qualcosa?”
“Puoi stare qui?”
“Certo”
 
 
L’ho capito, sai. Già quando hai detto a Himchan che avevo capito male, che non era lui che ti piaceva. L’ho capito chi ti piace…l’ho capito che forse io non ho alcuna possibilità davanti a lui. Lui è il leader, lui ha l’aria da uomo forte, ha una voce calda, ha un bel sorriso, è gentile e…quanto vorrei essere lui in questo momento, mostrarmi a te e lasciarmi consumare dai tuoi occhi.
Ti ho visto come lo guardavi…e quanto ti faceva male.
Tu gli lanciavi cuoricini dagli occhi e lui ti rispondeva con occhi di ghiaccio.
Non ti ho detto che abbiamo ascoltato tutto quello che tu e Himchan hyungvi siete detti…non ti ho detto che sono stato male. Ho persino pianto tra le sue braccia. Tra le braccia di Yongguk che ti piace. Di Yongguk che ti fa sempre stare male.
Quando ti ho detto che le rose a Himchan le aveva portate lui…hai pianto così tanto.
Anch’io sto male, Jongup. Ho bisogno di qualcuno che mi stringa forte e mi dica che andrà tutto bene. Ma forse mi basterà anche condividere questo letto e il mio calore con te.
Scusa Jongup, ho bisogno di sentirlo dire da te…“Jonguppie hyung, sei sveglio?”
“Sì”
“A te piace Yongguk hyung?”
 
Aspetta. Perché all’improvviso mi chiedi se mi piace Yongguk? Non eri convinto che mi piacesse Himchan? Cosa rispondo?
“Perché me lo chiedi?”
 
Lo sapevo che non mi avrebbe dato una risposta chiara e diretta…“Perché ho visto che lo guardi spesso e stai male quando ti guarda male…”
 
Game over. Mi ha beccato. Non posso nascondermi davanti all’evidenza…e poi ho creato abbastanza disguidi con questo mio stare zitto e vago…
“Sì”
 
“Sì cosa? Ti piace Yongguk?”
“Sì…”
“Jongup, ti posso abbracciare?”
 
 
Daehyun uscì dal proprio letto e si intrufolò dentro quello di Youngjae.
“Che ci fai qui?” gli urlò lui.
“Shh, abbassa la voce. Avevo freddo”
“Ma tu hai sempre caldo…”
“Lo so, ma oggi ho freddo”
“…”
“…”
“Dormi con me stanotte?”
“…”
“Allora buonanotte” non è normale entrare nel letto di un altro senza motivo…in più sai benissimo che mi piaci e di certo non riuscirò a dormire tranquillo con te che respiri a due centimetri da me…
“Buonanotte” cosa ci faccio qui? È tutta colpa sua. Ho pure iniziato a fare pensieri sconci su lui e… “Comunque al parco non dovevi baciarmi di fronte a Minha. Fortuna che sua madre non ci ha dato dei ceffoni o dato dei poco di buono!”
“Scusa, ma non sono riuscito a trattenermi. E poi eri troppo felice con quella bimba. Ma scusa quand’è che l’hai incontrata?”
“Non te l’ho già detto? In un piccolo parco”
“Quando?”
“Quel giorno in cui ti…ti sei dichiarato e sono uscito di corsa…ero triste e lei mi ha tirato su il morale”
“Certo che ti piacciono i bambini”
“Già, sono stupendi. Specialmente quando sorridono”
“…”
“A te non piacciono i bambini?”
“Credo non ne avrò mai”
“Perché dici così? Guarda che un giorno troverai una brava ragazza e…”
Youngjae scoppiò a ridere.
“Che ho detto di sbagliato?”
“A me piaci tu, mi piaci tanto e non credo riuscirò a dimenticarti facilmente…perciò non credo arriveranno dei bambini…”
“…”
“Non ti preoccupare, io sto bene anche senza bambini. Ah…non cercare che io ti piaccia… se devi stare con me per ‘provare’…preferisco non averti”
“…”
“…”
“Non starei mai con una persona che non mi piace”
“Mi sa proprio che dovrò trovare il modo di smettere di provare certe cose per te…di bambini insieme non ne possiamo fare” rise Yoo.
“Jae, ho caldo. Posso togliermi la maglia?”
 
 
“Mmm”
Zelo si girò sul fianco e abbracciò Jongup che era sdraiato supino.
Il cuore del maknae cominciò a palpitare con insistenza. Vorrei tu lo sentissi il mio cuore. Capissi che io sarò sempre qui con te e non ti abbandonerò. Mai.
“Sai, io e Yongguk abbiamo ascoltato quello che tu e Himchan vi siete detti al parco… non so perché l’abbiamo fatto, ma eravamo curiosi…”
“…”
“E forse…è per questo che è così con te…perché non pensava avresti detto quelle parole a Himchan…”
“Ero arrabbiato”
“Lo so, ma non capita quasi mai che tu ti arrabbi…”
“Himchan fa sempre di testa sua e vuole che quello che vuole lui sia fatto…ma io non sono una cosa… non può avermi a prescindere”
“Però gli piaci davvero…” e anche a me. Ma se stare con lui ti rendesse felice…io vengo sempre dopo di te.
“…”
“Lo so che a te piace…Yongguk hyung…”
“Jun, sono state così crudeli le mie parole? Non ho nemmeno ascoltato fino alla fine quello che ha detto Himchan…”
“Ha detto che sei una creatura troppo perfetta per lui…e poi è scoppiato in lacrime…”
“…”
“Jongup, se gli chiedi scusa non passerà tutto, ma un po’ migliorerai le cose, no?”
“Mmm…”
 
 
“Grazie Yongguk”
Bang continuò ad accarezzare la testa di Himchan.
“Yongguk…mi dispiace”
“Per cosa?”
“Lo sai già…”
“…”
“Lo sai che quando voglio qualcosa non mi arrendo finché non la ottengo…”
“Lo so”
“So che Jongup non è una cosa, ma una persona… ma lo desidero così tanto… anche se so che non potrò mai averlo”
“Ti amo”
Himchan tirò su col naso “Vorrei che Jongup un giorno mi dicesse queste parole…”
Yongguk cercò il viso di Himchan e lo baciò teneramente.
Quando si staccò dal bacio, Bang sussurrò “Amami…fai finta che io sia Jongup e dimmi che mi ami”
“…”
“…”
“Ti amo”
Gli occhi del leader si riempirono di lacrime “Ti amo anch’io” e posò nuovamente le proprie labbra su quelle di Kim.
Lui lo staccò “Non posso…non posso fare certe cose con te e pensare a un altro…non sarebbe giusto nei tuoi confronti”
“Non mi interessa…” una lacrima calda attraversò la sua guancia, ma al buio Himchan non la vide “…pensa che io sia Jongup se vuoi…ma stai con me. Ho bisogno di te” un’altra lacrima gli rigò la guancia.
“Yongguk…”
“…”
 
 
“Così non mi aiuti, Dae…se mi dici certe cose, faccio pensieri che non dovrei fare…”
“Anch’io…”
“Su te stesso?”
“Su di te…”
“Eh?”
“È tutta colpa tua se ultimamente penso a cose che non dovrei pensare…”
“Allora smettila di pensarci, così potrò dimenticarti più facilmente”
“Non farlo”
“Cosa?”
“Dimenticarmi”
“…”
“Jae, ho paura…”
“…”
“…”
“Dae…ho voglia di baciarti”
“Anch’io…”
Daehyun si sporse verso Youngjae, appoggiando il braccio sinistro sul materasso e lo baciò lentamente.
 
 
“Jongup…mi piaci”
“…”
“…”
“Jun…”
“…”
 
 
Si staccò dalle labbra di Youngjae.
“Jae, ho paura che tu mi piaccia”
Yoo gli prese il viso tra le mani “Va tutto bene…” gli occhi gli si riempirono di lacrime di felicità.
“Jae…ho paura che se ti bacerò di nuovo…non saprò più controllare il mio corpo…”
 
 
“Yongguk, ti amo”
Il leader baciò nuovamente Kim sulle labbra, poi scese sul collo che baciò e succhiò sotto i fiochi gemiti di Himchan.
 
 
“Fa niente se non ti piaccio” disse in fretta Zelo.
 
 
Youngjae si avvicinò alle labbra di Daehyun “Allora baciami”
 
 
“Himchan, credo di essere pazzo di te” ansimò Yongguk
 
 
“Jun, abbracciami più forte” sussurrò Moon.
 
 
“Yongguk” disse tra i singhiozzi e gli ansimi Himchan “Bruciami d’amore”
 
 
“Youngjae, mi piaci proprio” sospirò Daehyun.
 
 
 
Buon anno a tutti! Chiedo scusa per il ritardo, ma tra feste, il mio compleanno e parenti che sono venuti da altre parti del mondo e tra la montagna di compiti, non ho proprio avuto tempo a disposizione.
Credo morirò finché non scriverò il seguito di questo capitolo, che come sempre spero sia piaciuto!
Ringrazio MomokaHappiness e Ryoko Uzumaki per le loro recensioni e chi mi segue!
Un bacione e al prossimo capitolo!

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Capitolo 9
*** Il Seme della Follia ***


Non va bene. Non va assolutamente bene…non è me che vuole. Non è per me che geme. Non è me che ama…anche se…anche se lo voglio così tanto…non posso approfittare di lui perché è triste…o lasciarmi guidare dall’istinto.
Infilò la propria lingua dentro la bocca calda di Himchan e mentre lo baciava respirava l’odore della sua pelle.
Devo fermarmi. Ora…non voglio…non voglio soffrire in futuro…voglio…che tu mi ami davvero Himchan.
Lentamente si staccò dalle labbra di Kim e si alzò dal letto.
 
Yongguk…Jongup…Jongup ti amo…Yongguk…non dovrei lasciare che tu continui ad amarmi…Yongguk…le tue labbra…vorrei morderle e succhiarle a lungo…ma perché al buio, le tue labbra e la tua lingua…perché l’unica immagine che ho davanti è il viso di Jongup?...perché mi perseguita ovunque?...almeno per un po’…solo per un po’ di tempo vorrei che Jongup non fosse il fulcro dei miei pensieri…
Sentì le labbra di Bang allontanarsi. Aspetta, dove vai?
 
“Scusa Channie…non avrei dovuto baciarti o dirti di far finta che io fossi Jongup…”
 
Perché non sei più seduto sul mio letto? Perché non ho più le tue labbra contro le mie? Yongguk…solo questa volta…posso?...posso essere egoista? Posso pensare a me?...“Yongguk…” sospirò tremando Himchan “…ho bisogno di te…”
“…”
“Posso…accettare la proposta che mi hai fatto?...”
Si alzò a sedere sul letto.
“…”
“Puoi…puoi essere Jongup…per un po’?...”
 
So che ti ho detto di far finta che io fossi Jongup…ma ho paura…ho paura di farmi male…ho paura che il mio cuore si possa rompere…ho paura che odierò davvero Jongup se accetterò…se accetterò di essere lui e di ricevere il tuo amore sotto il suo nome…eppure, nonostante tutto mi sto girando verso il tuo letto e sto avanzando lentamente…e l’unico rumore che sento sono questi miei pensieri…Himchan, dove sei?
Cercò il letto di Himchan e quando lo trovò mise una mano sul materasso, poi cercò il corpo del più piccolo.
 
Stai ritornando qui? I tuoi passi vengono verso di me?
Sentì Bang tastare il materasso e allungò la propria mano alla ricerca di quella di Yongguk che quando trovò strinse forte.
Yongguk…ti prego perdonami.
 
Yongguk prese la mano di Himchan, la portò vicino alle proprie labbra e delicatamente la baciò; poi percorse col palmo di quella mano tutto il braccio di Kim, risalì lungo la spalla, il collo e, mentre gli cingeva la nuca, spinse il proprio corpo verso il suo e lo baciò con passione.
Himchan gli morse il labbro inferiore e lo fece gemere, glielo succhiò avidamente fino a gonfiarlo; poi, mentre sentiva il proprio corpo appoggiarsi alla parete alzò una mano fino al petto di Yongguk, concentrandosi su quel battito mentre ancora si baciavano e più quel bacio si intensificava, più sentiva vivo il cuore del leader.
Quanto vorrei che anche il cuore di Jongup battesse così forte per me…
 
 
Youngjae si lasciò baciare da Daehyun; poi il più grande si tolse la maglia e mentre la buttava fuori dal letto cercò di non perdere mai il contatto con le labbra dell’altro.
Non capisco come  tu possa farmi questo effetto, ma mi piace…
Erano ancora sdraiati uno a fianco dell’altro e i loro respiri si fondevano.
 
Daehyun infilò le mani sotto la maglia di Youngjae provocando il lui brividi; continuò a baciarlo e a passare su e giù la mano lungo il ventre di Yoo.
 
Youngjae accarezzò la schiena di Daehyun con le dita rendendo più profondi i respiri dell’amato; poi scese con la mano sotto la tuta del pigiama palpandogli le natiche.
 
Daehyun si fermò quando sentì le mani di Youngjae palpargli il sedere.
“Jae…perché mi hai messo le mani sul sedere?” chiese stupito.
Jae spalancò gli occhi “In che senso perché? Pensavo che…”
“…mi…mi mette un po’ a disagio…” e…e fa bollire il mio sangue…
Youngjae tirò via le mani “Scusa…cercherò di controllarmi…”
 
Daehyun vide il viso di Youngjae intristirsi a causa della luce di un lampione che filtrava dalla finestra. Gli accarezzò una guancia e si portò sopra lui cominciando a sfilargli la maglia.
“A…aspetta” lo fermò Youngjae.
“Che c’è?”
Yoo respirò profondamente. Calmo. Devo stare calmo… “Vai…vai avanti…”
Jung diede un bacio rapido sulla guancia a Youngjae e anche la sua maglia finì sul pavimento. Youngjae…non guardarmi così…
 
Daehyun accarezzò la pelle di Youngjae. Se fossi una femmina sarebbe tutto più semplice…
Lo baciò e con la mano scese fino all’elastico del pantalone del pigiama dove si fermò; sentì Youngjae lamentarsi e ansimare.
Respirò profondamente e infilò la mano dentro i pantaloni, sentendo l’erezione di Youngjae pulsante.
Non sapeva bene come si sentiva. Infondo…toccare un ragazzo…corrisponde a toccare il mio corpo…insomma abbiamo le stesse cose nello stesso posto…ma è così strano sentire il mio corpo eccitato e…toccare quello di un altro ragazzo altrettanto eccitato…
Tirò fuori la mano e si accasciò sul letto, accanto a Youngjae “Jae…non credo di riuscirci ancora…”
“Non…ti preoccupare” sospirò Youngjae.
“…non so cosa mi freni…insomma…il mio corpo reagisce, ma…razionalmente…”
Youngjae si allungò e lo baciò all’angolo della bocca, scese fino al collo sul quale lasciò un piccolo morso; poi ritornò sdraiato. No…non credo di poter farcela Dae…
Si girò su un fianco e cominciò a percorrere con le dita il petto, poi il ventre di Daehyun come se stesse tastando la tastiera di un pianoforte; infine, con un respiro profondo, fece scivolare la propria mano dentro la tuta di Jung.
 
 
Yongguk mise le mani sotto la maglia di Himchan e lentamente cominciò a togliergliela. Sentiva il proprio battito aumentare mentre la mano di Kim che all’inizio era solo appoggiata al suo cuore, cominciò a muoversi dal petto al collo e da lì agli addominali del leader sentendo la pancia di quello gonfiarsi e svuotarsi ora lentamente, ora velocemente.
Bang voleva sentire le mani di Himchan direttamente sulla pelle, non attraverso la stoffa della maglia. Così, dopo essersi staccato da Himchan e aver ripreso un attimo a respirare, tolse rapidamente la maglia.
“Himchan, ti amo”
“Anch’io…” Jongup…
Il leader si leccò il labbro inferiore e scese a baciare il collo di Kim, poi scese fino al torace che sentiva alzarsi e abbassarsi; quindi continuò a lasciargli piccoli baci fino a che non arrivò vicino a un suo capezzolo che cominciò a leccare, succhiare; quando lo sentì inturgidirsi, lo morse leggermente, tirandolo verso di sé.
Himchan non poté che gemere e ansimare mentre Yongguk gli torturava il capezzolo sinistro.
Yongguk scese poi con la lingua fino al basso ventre di Kim e, lentamente gli sfilò i pantaloni e i boxer. Himchan, non riesco più a trattenermi.
Il più piccolo si coprì il viso con le mani sentendosi completamente indifeso sotto gli occhi di Bang che, trovandosi il corpo completamente nudo di Himchan rimase un attimo immobile a fissarlo e mangiarlo con gli occhi. Non posso ancora crederci: sei così bello e neanche ti accorgi di quante volte anche solo un tuo piccolo sguardo mi abbia ucciso…
Non aspettò che Himchan dicesse qualcosa e non gli disse niente, seguì semplicemente l’istinto e inglobò con la bocca il membro di Kim che tremò sentendo la bocca e la lingua di Yongguk lavorare la sua erezione. Yongguk…non così all’improvv…oh, la tua bocca…com’è calda…e la tua lingua…e…
Staccò le mani dal proprio viso, strinse le lenzuola e cercò di trattenere i suoi gemiti, senza ottenere però i risultati sperati; quando sentì che il movimento di Yongguk si faceva più deciso, portò una mano sulla sua nuca e lo guidò su e giù finché Yongguk non capì che Kim era prossimo a venire; allora si staccò dal suo membro e, guardandolo dritto negli occhi, gli aprì le gambe e cominciò a prepararlo per la penetrazione, accompagnando il gesto –all’inizio fastidioso per Himchan- con baci e carezze.
Quando lo sentì pronto indugiò un attimo, poi con decisione entrò in lui.
 
 
“Jun…”
“Sì?”
“Perdonami…”
“…”
Jongup sospirò “Perdonami se non ricambio i tuoi sentimenti”
“Non importa…lo sapevo: a te piace Yongguk hyung, non posso piacerti anche io”
“Scusa…divento una persona sempre più orribile…”
Zelo scosse la testa e accarezzò i capelli di Jongup “Tu sei perfetto così come sei”
“Jun, sei la persona più buona del mondo…”
Zelo sentì il proprio cuore fermarsi e l’aria che respirava non veniva espulsa fuori del tutto; la testa era diventata più pesante. Sciolse l’abbraccio e appoggiò la propria schiena contro quella del compagno; infine chiuse le spalle e portò le gambe al petto, in posizione fetale.
Respirare. Devo respirare.
Sentì le lacrime scendergli dagli occhi.
No…non adesso.
Cominciò a espirare troppo spesso e ad espirare meno del dovuto.
Calmati. Calmati.
 
 
Daehyun si lasciò sfuggire di bocca un gemito roco e profondo quando sentì la mano di Youngjae accarezzarlo da sopra i boxer. Com’è possibile che mi possa piacere così tanto?
“Jae…credo che impazzirò se mi farai aspettare ancora…”
Yoo fece allora entrare la mano sotto i boxer di Daehyun e, dopo avergli preso l’erezione in mano, cominciò a tirare su e poi giù la mano, con movimenti non troppo veloci, mentre Jung ansimava.
Non ci capisco più niente…credo che la mia testa scoppierà…Youngjae…mi piaci…e…credo che tra un po’…
 
 
Jongup si girò, vide che Junhong gli dava la schiena e sentì il suo respiro affannato.
Si alzò a sedere sul letto e cominciò a scuotere il maknae “Jun…Jun che cos’hai?”
Si alzò dal letto e corse ad accendere la luce della stanza, per poi andare davanti all’amico che aveva gli occhi pieni di lacrime e più aperti del solito.
Cosa faccio? Cosa devo fare? Perché sta così? Devo andare a chiamare qualcuno? Oddio, Jun…
“Jun…” la voce di Moon tremava “Jun…guardami…cosa…” cominciò ad agitarsi e la sua fronte si corrugò tutta “…vado a chiamare qualcuno?”
 
Zelo non riusciva a calmarsi. Sentì Jongup alzarsi, accendere la luce.
Mise una mano vicino al cuore che sentì battere all’impazzata. Respirare. Respirare. Respirare. Come si fa? Aria dentro. Aria fuori. No. Non così. Troppo in fretta. Respirare…Jongup…aiutami…non riesco a respirare…sto morendo…no…non chiamare nessuno…non respiro. Non… “…respiro…non riesco a…non riesco a…non…non riesco…” non riesco neanche più a parlare. Fanculo.
Pianse altre lacrime e produsse un verso rabbioso per non essere riuscito a dire quello che voleva.
 
“Jun, vado a chiamare Yongguk? O qualcun altro?”
“…su…aiutami…su…tirami…su…” riuscì a singhiozzare.
 
Jongup aiutò Zelo a tirarsi su a sedere sul letto. E ora? Cosa devo fare? Devo dirgli di calmarsi? Perché respira così? Aish! Come cazzo faccio?
“Jun…calmati per favore…cosa devo fare? Hai male da qualche parte?”
Zelo scosse la testa “…NON…RESPIRO…COME SI FA…COME SI RESPIRA?” guardò negli occhi Jongup mentre altre lacrime gli uscivano dagli occhi.
“UP…STO…STO MORENDO…MORENDO…”
 
Basta. Vado a chiamare Yongguk. “Jun…ce la fai a stare un attimo da solo? Vado a chiamare Yongguk hyung…”
Zelo annuì e Jongup uscì dalla stanza.
 
 
Quando entrò dentro Himchan e sentì il proprio membro stretto tra i suoi muscoli, si sentì rinascere e piegò la testa all’indietro, rilasciando un ansimo pesante. Allora è così che ci si sente? Dicono che la fantasia superi la realtà…beh, mi sa che dovrei prendere a pugni chi ha affermato una simile sciocchezza…la realtà…la realtà è decisamente migliore…
Bruciò. L’unica cosa di cui era certo era che stava bruciando e che si poteva finalmente sentire vivo.
Kim sentiva gli ansimi di Yongguk entrargli in testa e farsi sempre più vividi e profondi; gli strinse il viso tra le mani e lo baciò, poi scese lungo il collo e si fermò solo quando sentì la clavicola del leader. Dicono che hai una clavicola sexy…io dico che la gente ti guarda e ti desidera troppo, Guk…
Gli morse la clavicola e poi si lasciò cadere di nuovo sul materasso mentre sentiva Bang violarlo sempre più profondamente. Yongguk, ti ricordi il film che abbiamo visto un po’ di tempo fa? Huhoehaji Anha?...credo di capire come si sentiva uno dei due protagonisti quando diceva che era un fucile quello che sentiva dentro di sé…e cavolo, se mi piace questa sensazione…  
Quando Yongguk sentì un brivido percorrergli la spina dorsale capì che stava giungendo al massimo dell’eccitazione e le sue spinte si fecero più profonde, meno curanti del corpo di Himchan che come quello del leader stava per venire.
 
 
Youngjae andò avanti per diversi minuti finché il respiro di Daehyun non divenne più pesante e veloce; finché non venne sulla sua mano.
Il corpo –prima teso- di Daehyun si rilassò dopo essersi liberato e sospirò tremando “Youngjae…sei un demone che è sceso sulla terra per sedurmi, vero?”
Lui sorrise “Magari lo fossi…”
 
 
Jongup corse fino  alla stanza di Yongguk e Himchan; senza bussare la aprì. Senza avvisare accese la luce che –stranamente- era spenta.
 
 
Himchan venne prima di Yongguk, che continuò a entrare e uscire dal suo corpo, finché non raggiunse l’orgasmo.
“Jongup…”
Yongguk sentì Himchan chiamare il nome di Jongup e per un attimo si sentì male, poi si accorse che la luce della stanza era accesa.
 
 
Gli occhi di Jongup, già sconvolti per Zelo, non poterono sopportare di vedere Yongguk sopra Himchan. Non poté sopportare il fatto che ancora una volta Himchan gli avesse portato via qualcosa di importante.
Tuttavia il panico per quello che stava succedendo a Junhong era maggiore dello stupore di aver trovato Himchan e Yongguk nello stesso letto che avevano appena consumato un rapporto e con voce tremante e il cuore in gola disse: “Jun…Jun non riesce più a respirare”
 
 
Himchan e Yongguk guardarono Jongup con sguardo scioccato e lui abbassò lo sguardo “Io ritorno da lui…fate in fretta” e si allontanò.
 
Si vestirono alla bell’e meglio e corsero nella stanza di Zelo e Jongup, dove il più grande stava accanto al maknae che respirava irregolarmente.
 
“Ha un attacco di panico?” chiese Yongguk preoccupato.
“Non…non lo so. Eravamo sdraiati nel letto e poi ha cominciato a respirare così…”
“Da quant’è che sta così?”
“Da circa cinque minuti…o forse di più…non lo so…cosa facciamo?”
Yongguk si avvicinò a Junhong “Jun, mi senti?”
Lui, tra un ansimo e l’altro fece di sì con la testa.
“Andiamo fuori di qui…nel terrazzo” si girò verso Himchan e Jongup “Aiutatemi a portarlo fuori” poi guardò Zelo “Ora respira. Non è successo niente. Va bene? Adesso andiamo fuori e prendi un po’ di aria fresca…respira…piano…”
“Vado a prendergli un po’ d’acqua?” chiese Kim.
“Sì, grazie. Intanto noi usciamo…Jongup, non stare lì impalato…aiutami”
Alzarono dal letto Junhong e lo fecero uscire dalla stanza; poi si diressero verso il terrazzo.
“Jun…respira. Piano. Aria dentro. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Aria fuori. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. E ora ripeti…” cercò di tranquillizzarlo Yongguk.
“Male…fa male” riuscì a dire Zelo.
“Lo so, ma tu fregatene”
 
Jongup stava accanto a Zelo, io suo cuore batteva forte e non capiva come Bang riuscisse a parlare così tranquillamente e a pensare in quella situazione.
 
Quando arrivarono in terrazza il suo respiro si era un po’ regolarizzato, anche se a scatti ritornava a essere irregolare. Ora però riusciva a controllarsi e, lentamente riuscì a stabilizzarsi.
Quando ritornò nella sua stanza cadde addormentato come un sasso.
 
 
“Jongup…” lo chiamò Yongguk “È probabile che possa capitare di nuovo…potrebbe svegliarsi la notte e ritrovarsi nella stessa situazione di poco fa. Se ciò accadesse basta anche solo che tu prenda la sua mano e la porti sul tuo petto…e che tu gli dica di seguire solo il tuo respiro e il tuo cuore…”
“Mmm… ho capito. Grazie”
“Vuoi…vuoi che stia anch’io in stanza con voi? Ho visto che sei un po’ scosso anche tu e non vorrei che non riuscissi a gestire la situazione…”
“No. Sto io con lui…tu ritorna pure…ritorna pure da Himchan”
Yongguk abbassò lo sguardo “Jongup…io amo davvero Himchan, ma a lui piaci ancora tu. Cerca di chiarire con lui il prima possibile, così potrà dimenticarti prima”
“Credo che mi abbia già dimenticato …”
“Quello che hai visto…”
“Quello che ho visto” lo interruppe il più giovane “…non mi va di parlarne ora…comunque non ti preoccupare per Jun, starò io con lui. E grazie per i suggerimenti…”
Yongguk uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
 
 
Jongup rientrò dentro le coperte, ma rimase seduto, con le spalle contro il muro, stringendo una mano di Junhong. Scusa se non ho saputo aiutarti…non mi merito il tuo amore.
 
 
“Yongguk…”
“Che c’è?”
“Non spegnere la luce, per favore…”
Yongguk camminò fino al letto di Himchan, ma lui lo fermò “No…scusa, voglio dormire da solo”
 
 
 
 
 
Yo!
Eccomi di nuovo qui, con questo capitolo. Che dire? Di solito non mi soffermo su certe scene, ma questa volta ho voluto provare a mettere immagini chiare e precise e… meglio se mi nascondo, perché non so descrivere certe cose!

COMUNQUE, ringrazio Ryoko Uzumaki, MasayumeKim, ManuBlackVIP e MomokaHappiness per le loro recensioni e chi mi segue *manda tanti bacini*

Un ringraziamento speciale, va anche a una mia cara amica che mi ha buttato suggerimenti qua e là e ha approvato il capitolo.

Vorrei chiedere scusa per il titolo del capitolo: non so se sono l'unica a trovarci il doppio senso, ma non era voluto. Non razionalmente. *il seme? il seme? cervello difettoso a cosa pensavi mentre sceglievi il titolo????*

Al prossimo capitolo!!!
 
Sarasvathi

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Capitolo 10
*** La 25° Ora ***


Era uscito dalla stanza senza parlare: avevano fatto l’amore e dopo non lo aveva voluto più. Buttato via come un giocattolo difettoso. Sono un oggetto per te, Himchan?
Si era chiuso la porta alle spalle e si era diretto in cucina, dove aveva preso possesso di una sedia e aveva cominciato a pensare a tutto e niente: aveva la testa pesante, come se avesse pensato molto, ma non ricordava di aver pensato poi così tanto. Vorrei che qualcuno mi amasse davvero…
Aveva passato il tempo ad ascoltare il ticchettio dell’orologio a muro a forma di mela rossa. A volte vorrei essere come Yongnam…siamo gemelli, siamo cresciuti nella stessa pancia gli stessi mesi e anche in questi anni siamo sempre stati insieme…eppure, se non fisicamente, non ci assomigliamo per niente. La prima volta che mi vedono hanno tutti paura di me…vuoi per la voce e perché non sono uno molto espansivo…lui invece…lui è molto più solare e piace subito a tutti…è uno che sa sempre affrontare ogni situazione, mentre io…già quando ero piccolo…quando ancora i miei pensieri non riuscivano a produrre suoni…quando anche di fronte agli altri bambini…quando mi difendeva…quando io piangevo perché non sapevo far altro e mi incoraggiava, mi guardava negli occhi, quando mi prendeva il viso tra le sue mani dicendomi ‘Non ti preoccupare di nulla’ scandendo bene i suoni…quando mi diceva di ripetere ‘Io sono il migliore’…ritornò a fissare l’orologio.
 
 
Anche se gli sudava la mano continuò a stringere quella di Zelo. Yongguk, perché non puoi amare me? Perché deve essere sempre Himchan quello felice?...Yongguk, perché non riesco nemmeno a lottare per te?...
Accese l’abat-jour e guardò Zelo; si concentrò sul suo respiro. Perché ti piaccio? Continuò a guardarlo e quando lo sentì inspirare profondamente e trattenere il respiro dentro, pensò che stesse per avere un altro attacco di panico, ma poi lo sentì espirare e ritornare a respirare normalmente.
Sospirò e si accorse che il suo cuore stava battendo forte. Perché ti piaccio? Non sono neanche capace di prendermi cura di te…non riesco a mantenere la mente lucida nelle situazioni d’emergenza. Strinse più forte la mano di Junhong mentre sentiva una lacrima scendere dai propri occhi. Yongguk, perché eri nel letto di Himchan? E Himchan…non avevi forse detto che ti piacevo io?...forse Yongguk ha già conquistato il tuo cuore? Non voglio. Non voglio sempre stare male…
Hyung” biascicò il maknae.
Jongup guardò Zelo e gli sorrise “Ti ho svegliato? O forse la luce…se vuoi la spengo”
Junhong scosse la testa “Ho sete…”
“Allora vado a prenderti dell’acqua” si alzò Moon.
Prima di uscire dalla stanza guardò verso il letto e aprì la bocca come se stesse per dire qualcosa, poi chiuse la porta senza dir nulla e camminò fuori dalla stanza.
Si diresse in cucina dove la luce era ancora accesa. Che Himchan si sia dimenticato di spegnerla quando ha portato l’acqua a Jun? Entrò dentro.
Rimase un attimo immobile.
 
 
Yongguk sentì qualcuno avanzare verso la cucina. Himchan, mi chiederai di nuovo di dormire con te? Che devo continuare a essere Jongup?
Si appoggiò allo schienale della sedia, incrociò le braccia al petto e aspettò che quei passi entrassero in cucina.
 
 
Guardò Bang negli occhi, ma l’unica immagine che la sua mente poteva visualizzare era quella del leader sopra Himchan.
Sbatté le palpebre per poter distogliere lo sguardo e cacciare via quell’immagine e andò verso il rubinetto.
 
Il leader vide Moon dirigersi verso il lavandino senza dirgli una parola. Non ti capisco…non capisco perché ti comporti così con me. Non ti ho fatto niente…tu hai mentito a tutti dicendo che ti piaceva Himchan e poi l’hai ferito dicendo che non ti piace. Non dovresti essere tu l’offeso, comunque voglio smetterla…non voglio più quest’atmosfera.
“Jongup…”
 
No. Non ti risponderò. Se dovessi risponderti…ora devo solo pensare a Junhong! Sì, solo a lui.
Riempì il bicchiere e cominciò a camminare fuori dalla cucina.
 
“Jongup!” lo richiamò arrabbiato il leader.
 
Il più piccolo si girò e guardò con occhi spenti Yongguk. Perché? Perché non mi lasci in pace? Non ho la forza di affrontarti, di sentire la tua calda voce, di ritrovarmi proiettato nella mia testa il tuo corpo nudo che si fonde con quello di Himchan.
 
Quello sguardo…Jongup, cos’è che ti angoscia tanto?
“Jonguppie, lo sai che ti voglio bene…”
 
Mi vuoi bene?
 
“…So che ultimamente non mi sono comportato bene e con la storia del lottare per avere Himchan credo di aver esagerato…”
 
Ti prego, smettila. Non posso sopportare ancora di più.
Le lacrime che salivano gli offuscarono la vista.
 
“…ma vorrei riportare a posto le cose. Che ne…?”
 
Jongup buttò a terra il bicchiere e tra i pezzi di vetro che si infrangevano a terra e il liquido che si disperdeva sul pavimento urlò “Niente che si sia rotto potrà mai ritornare come prima!”
 
Jongup…non pensavo che il mio comportamento ti avesse fatto sentire male…si alzò dalla sedia per dirigersi verso Moon.
 
Oddio. Che ho fatto? Ho rotto un bicchiere…devo…devo solo portare dell’acqua a Jun…si abbassò e cominciò a raccogliere i frammenti di vetro.
 
Yongguk arrivò vicino a Jongup, si abbassò, gli prese le mani “Lascia stare, ti puoi tagliare. Ci penso io a raccogliere tutto…”
 
Jongup sentì le mani di Bang stringergli le sue. Si liberò dalla loro presa e continuò a raccogliere i vetri.
“Jongup, voglio solo aiutarti…” e cominciò a raccogliere qualche pezzo di quel che era il bicchiere.
 
 
Daehyun si svegliò all’improvviso e senza pensarci cominciò a coccolare i capelli del più piccolo cercando di riprendere sonno, ma non ci riusciva.
Youngjae…ho paura. Se ti dicessi apertamente che mi piaci e poi mi tirassi indietro in certe situazioni…un po’ insolite per me…non credo potrei sopportarlo. Non sopporterei di farti male…ma tenermi tutto dentro fa male a me. Cosa devo fare? Ho una paura tremenda. Di ferirti. Di ferirmi. Di ammettere che mi piaci. Di dirlo ad alta voce. Ho paura…di avere paura…
Si era quasi riaddormentato quando sentì un rumore provenire dalla cucina. Prese il cellulare che teneva sotto il cuscino e guardò l’ora.
 
04:58
 
Chi è che combina casini a quest’ora?
Aspettò circa cinque minuti, poi si alzò svogliatamente dal letto e aprì la porta della propria stanza.
Guardò in direzione della cucina: la luce accesa; poi si accorse di una figura alla sua destra. “Jong…up” finì di dire, ma lui era già rientrato in stanza.
Perché ha lasciato la luce accesa?
Sentì un rumore provenire dalla luce.
Allora c’è qualcun altro sveglio…
Si diresse in cucina e si fermò sulla porta “Oddio, che è successo?” chiese preoccupato.
 
 
“Jun…sei ancora sveglio?”
Zelo si alzò a sedere “Pensavo ti fossi dimenticato di me e mi sono sdraiato”
“Scusa…ero in cucina e ho incontrato Yongguk e…ah, tieni, bevi pure l’acqua” e porse il bicchiere al maknae che bevve tutto d’un sorso.
Junhong guardò Jongup negli occhi “Uppie hyung, è successo qualcosa?”
“Certo che è successo qualcosa!” disse aprendo gli occhi “È successo che prima mi hai fatto prendere un accidente!...non sapevo cosa fare” e abbassò gli occhi.
“Scusa…era da un po’ che non mi succedeva”
“Allora ti è già capitato?”
Choi annuì lentamente “Però quando ero più piccolo…”
Moon prese la mano di Zelo “Yongguk hyung mi ha detto che se succede di nuovo basta che tu appoggi la tua mano…ecco, così” e la portò sul proprio petto “…e poi l’altra sul tuo…e poi segui il mio respiro e il mio cuore…ha detto…ha detto così”
Junhong si concentrò sul battito di Jongup e sul suo respiro, poi cercò di sintonizzarsi con quelli.
Dopo un po’ alzò gli occhi verso il più grande “I nostri respiri e i nostri cuori vanno insieme” sorrise.
Jongup sorrise allegramente.
Non mi devo illudere…a Jongup piace Yongguk…io sono solo un amico………… Jongup…voglio piacerti io.
“Allora andiamo a dormire?” chiese Jongup.
“Mmm…ma tu sei sicuro di stare bene?”
“Sì…”
Il più grande andò a spegnere la luce e si infilò dentro le coperte.
 
 
Mentre stava raccogliendo un pezzo di bicchiere rimasto quasi del tutto intatto aveva sentito la pelle del palmo tirare.
A quella sensazione irritante si era sostituito un grande calore.
Aish!
Aveva lasciato cadere quel pezzo e aveva rivolto il palmo al proprio viso; poi aveva aperto la mano e l’aveva richiusa.
 
Plic.
 
Jongup, dopo quell’esclamazione aveva alzato la testa e aveva visto delle gocce scure cadere e fondersi con l’acqua che non cessava di espandersi occupando sempre più piastrelle; il colore scuro, quando si dissolveva nell’acqua arrivava a tonalità rosate.
Istintivamente aveva preso la mano del leader, aveva rivolto il palmo della sua mano verso i propri occhi, aveva corrugato la fronte e si era alzato in piedi cercando di far alzare anche il più grande, poi si era fermato.
No.
 
Si era sentito strattonare da Jongup e aveva deciso di seguirlo quando all’improvviso aveva sentito il sangue gocciolare di nuovo a terra dopo aver viaggiato lungo le dita.
 
Aveva spinto via la mano di Yongguk, aveva poggiato sul tavolo i pezzi di vetro che aveva raccolto, si era diretto di nuovo al rubinetto, aveva preso un altro bicchiere, l’aveva riempito d’acqua ed era uscito dalla cucina.
Il tutto senza parlare.
Senza quasi respirare.
Senza guardare Yongguk.
Senza far caso alle gocce di sangue che copiose picchiettavano la superficie bagnata del pavimento.
 
 
Yongguk riconobbe la voce di Daehyun e alzò la testa “Non lo vedi? Mi è caduto un bicchiere…”
“Ti sei pure ferito…ma non c’era anche Jongup? Ho…l’ho visto rientrare nella sua stanza con un bicchiere in mano…”
“Mi è caduto adesso…”
“Ma io l’ho sentito prima di vedere Jongup…avete litigato?”
“No... non ti preoccupare”
Daehyun arricciò le labbra e prese la mano di Yongguk, poi lo fece alzare, andò in bagno, prese il kit d’emergenza e medicò la ferita di Bang fasciandogli la mano.
“Ecco fatto…non sono un genio in queste cose e la fasciatura è pessima, ma almeno ora non sanguinerà più come prima”
Si alzò dalla sedia dove era seduto e finì di raccogliere i pezzi di vetro, poi ripulì il pavimento “Per questo mi dovrai regalare almeno una torta a settimana hyung” sorrise Jung prima di ritornare a sedersi accanto a Yongguk.
“Yongguk, sei sicuro che sia tutto a posto?”
Il leader annuì, poi socchiuse gli occhi e fissò negli occhi Daehyun “Ma tu che ci fai sveglio a quest’ora? I bambini non dovrebbero già dormire da tempo?”
“Ecco…non riuscivo a prendere sonno…”
“Tu che ti addormenti come un sasso ogni volta?”
“…”
“Forse sei tu quello a cui è successo qualcosa…ultimamente sembri sempre con la testa tra le nuvole e volevo parlarti, ma non ne ho mai avuta l’occasione. Sai che a me puoi dire tutto… non va bene tenersi le cose dentro”
“Lo so…”
“Allora, come mai ultimamente sei così?”
“…”
“Cos’è, ti sei innamorato?” chiese scherzando Bang.
Daehyun abbassò la testa e incurvò le spalle.
 
Oddio. Ho fatto centro?
 
“Davvero?” chiese stupito “Tu? Stai male per amore?”
“…”
“Chi è lei?”
 
 
“Jongup…posso mettere di nuovo la mano sul tuo petto?”
Jongup si girò verso Zelo, gli prese la mano e gliela portò sul proprio cuore “Così?”
“Mmm…”
Moon tolse la mano del maknae e si sdraiò supino “No…non mi va”
“Perché no?”
“…”
hyung…è perché ti ho detto che mi piaci?”
“…”
“Jonguppie hyung…non mi risp…” sentì la propria testa sollevarsi senza che lui gliel’avesse comandato.
Non capì dove stesse andando, ma si ritrovò ad avere l’orecchio appoggiato contro il petto di Moon, sentendo il cuore del maggiore pulsare così forte da raggiungere i suoi pensieri.
hyung…perché?”
“…ci deve sempre essere un perché?”
“No…” e si accoccolò sul petto dell’amato, con le braccia raccolte sopra il suo addome.
Jongup spostò il braccio più vicino a Zelo dietro la sua nuca e iniziò ad accarezzargli i capelli lentamente, mentre il respiro del maknae si faceva più pesante e lento.
Buonanotte, Jun. Questo è il mio regalo per te…ti preoccupi sempre per me e gli altri…ti meriteresti una vacanza a vita per tutte le cose buone che fai per tutti noi.
 
 
“…”
“Ti vergogni di dirmi il suo nome? Allora descrivimela…”
“Yongguk, non mi giudicherai, vero?”
“Perché dovrei?”
“Io…credo di essermi innamorato di un ragazzo…”
Aspetta…Daehyun. È. Innamorato. Di un ragazzo? Da quando? Dove l’ha incontrato? Chi è?
“Chi è? Lo conosco?”
 
Jung annuì leggermente.
Oddio. Lo conosco…chi è chi è chi È???CHI? con calma Yongguk…anche a te piace un ragazzo…ormai a tutti i B.A.P. piace un ragazzo…mancano solo Youngjae e il piccolo Jun…forse neanche a  Jongup piace un ragazzo…forse a lui non piace nessuno…beh, qualcuno si salverà, no? ho perso il filo…dov’ero arrivato? Ah, sì.
“È…uno di noi cinque?” chiese titubante.
 
Daehyun annuì nuovamente incurvando sempre di più le spalle.
Eh? Eh? EH? Uno di noi? DI NOI CINQUE? NO. HO SENTITO MALE…
“E…e chi sarebbe?”
“…Jae”
Fu un sussurro, ma le orecchie di Yongguk erano più che attente. Fece un respiro profondo. Almeno non sono io. Non perché Daehyun non mi piaccia…che poi non mi piace…cioè sì, effettivamente è un bel ragazzo e potrebbe benissimo avere pretendenti maschi e femmine…ma a non mi piace…non in quel modo… mi piace come amico e compagno e…se fossi stato io  quello che gli piace mi sarei scavato direttamente una fossa e mi ci sarei buttato dentro…aspetta. Ha detto Jae? Youngjae? YOUNGJAE? Ma loro sono tanto amici…
“Ma lui lo sa?”
“È stato…lui a…dichiararsi per…primo…io…non gliel’ho ancora…detto…che mi piace…perché…ho paura…di potergli fare del male…io…tu ti sei mai innamorato di un ragazzo?” gli chiese ritornando dritto e fissandolo negli occhi.
Ah…quindi è stato Youngjae a fare il primo passo…ma tu pensa. Questi marmocchi che non dicono niente né a me né a Himchan…ha paura di fargli male? Come? Se lo ama non può fargli del male…o può?...IO? IO…LO SONO…ADESSO…INNAMORATO DI UN RAGAZZO, GIA’…MA…
Sentì gli occhi di Daehyun penetrarlo.
Va bene…hai vinto.“Sì… io sono sempre stato gay”
 
YONGGUK? SEMPRE. STATO. GAY? MA…
 
“E a Himchan piace Jongup…”
 
Beh, Himchan…HIMCHAN COSA? Ma io pensavo…che lo stuzzicasse per farlo aprire di più...invece…MA QUALCUNO DI ETERO CI SARA’ IN QUESTA CASA?
 
“E a me piace Himchan” concluse Yongguk.
 
Pure il triangolo amoroso?...omoche situazione…si grattò la testa imbarazzato.
 
“Comunque ritorniamo a te…hai detto che ti piace Youngjae, perché non glielo dici?”
“Perché…mi vergogno e ho paura…di tutto. Di fargli del male, di non riuscire ad amarlo davvero…come posso fare?”
“Mmm…devo pensarci su…ma sei davvero sicuro che ti piaccia?”
“…”
“Beh…se ti piace davvero c’è solo una cosa da fare. Sì, questa è l’unica cosa da fare” disse sicuro di sé.
 
 
Quando la mattina seguente Jongup entrò in cucina trovò Daehyun e Yongguk addormentati con la testa appoggiata al tavolo.
Potevano almeno ritornare nelle proprie stanze…
Aprì la dispensa, prese il sacchetto dei biscotti con gocce di cioccolato e si sedette su una sedia; poi tirò fuori un biscotto e cominciò a masticare. Li dovrei svegliare?
Daehyun sentì un rumore; aprì gli occhi.
“Buongiorno hyung” si sentì dire.
“’giorno” biascicò.
“Vuoi un biscotto?”
Daehyun appoggiò la schiena allo schienale della sedia. Schiena…Aigoo…la mia povera schiena… “Sì…dammene uno, ho bisogno di energie”
Guardò con aria interrogativa Jongup “E tu da quant’è che sei sveglio?”
“Sono appena arrivato…dovresti svegliare Yongguk hyung…”
“Perché non lo svegli tu?”
“…”
“Perché l’hai lasciato in cucina con la mano sanguinante?”
“…state zitti…” mugugnò Yongguk.
Si alzò dalla sedia appoggiando una mano dietro la schiena per sostenerla “Come abbiamo fatto ad addormentarci?”
“Non lo so…” rispose Daehyun.
Jongup fissò la mano fasciata di Yongguk e ritornò a mangiare biscotti, infine si alzò, riempì un bicchiere di latte, prese dei biscotti, li mise in un vassoio e si allontanò dalla cucina.
Yah! Dove vai?” gli urlò dietro Daehyun.
“Lascialo stare…sarà andato da Zelo”
“Ah…giusto…l’attacco di panico…beh, ora farà da mamma a Jun per sempre?”
Bang si strinse nelle spalle.
 
Youngjae si svegliò senza Daehyun accanto. Sempre mattutino, eh?
Andò in cucina e salutò senza vedere davvero chi fossero le due figure che stavano facendo colazione.
“Buongiorno” risposero in coro le figure.
Tirò indietro una sedia e si lasciò cadere su quella con un tonfo.
Yongguk guardò Daehyun, poi gli pizzicò una coscia.
“Ahia!” urlò Jung.
Youngjae alzò lo sguardo interrogativo “Che hai fatto?”
“Eh?...no…niente” e lanciò un’occhiataccia a Yongguk che a sua volta lo minacciò muovendo le labbra.
Yoo si alzò per prendere un bicchiere di acqua.
“NO!” urlò Daehyun.
“Che c’è?” si fermò a metà strada Youngjae.
“Faccio…faccio io. Devi bere dell’acqua?”
“Mmm…” e si riaccomodò sulla sedia.
Guardò Yongguk come per dirgli ‘Cosa sta succedendo?’
Ma il leader non mosse un muscolo.
 
 
“JU~UN” cantilenò Jongup quando rientrò in stanza.
Hyung…” rispose sorpreso Zelo “Cosa ci fai con quel vassoio in mano?”
“Ti ho portato da mangiare”
Allora è per questo che mi hai detto di stare dentro il letto e aspettarti…
“Aspetta…devo appoggiarlo da qualche parte o mi casca tutto…” e posò il vassoio sul comodino.
“Lascia stare, mi alzo e mangio seduto a terra…”
“No…ho fatto tutta la strada fino a qui e ho rischiato di far cadere tutto diverse volte solo per te…quindi devo fare le cose per bene fino alla fine”
Junhong sorrise imbarazzato mentre Jongup gli posava il vassoio sulle gambe “Però ho paura che mi caschi tutto…nessuno mi ha mai portato la colazione a letto…neanche quando ero ammalato…Jonguppie hyung, non…”
“Non?”
Il piccolo scosse la testa. Credo che se continuerai a essere così gentile con me…ho paura di illudermi…e se restassi ferito…non so come potrei comportarmi. Non devo illudermi…non devo illudermi…sarà solo preoccupato per quello che mi è successo ieri…sì, solo questo… “…niente, grazie per quello che stai facendo per me…ma non c’è bisogno che tu continui a comportarti così”
“Perché non posso?”
“…” perché mi piaci, idiota! E quando le persone sono innamorate…basta un niente perché costruiscano castelli sulle nuvole…
“Va beh, io adesso devo andare a fare una cosa. Dopo porti tu la roba di là?”
“Sì, non ti preoccupare…ah, raccogli subito quei vestiti che hai lasciato per terra…o non li metto in lavatrice!”
Moon rise divertito “Sissignore”
 
 
Daehyun preparò la colazione a Youngjae che continuava a non capire le intenzioni del compagno.
Quando Daehyun ebbe portato tutto a tavola gli disse: “Ecco…mangia”
Youngjae alzò la testa e lo guardò intensamente, senza ottenere risposta, anzi il più grande gli fece cenno di cominciare a mangiare come se fosse arrabbiato.
È impazzito?
 
 
“Qual è l’unica cosa da fare?” aveva chiesto incuriosito Daehyun.
“Tu sei proprio sicuro che ti piaccia Youngjae?”
“Mmm…non lo so…credo di sì…”
“Allora PIANO A: DIRE A YOUNGJAE CHE TI PIACE. Praticamente devi…”
“Ti ho già detto che non riesco a dirglielo…” lo interruppe Daehyun.
“Ah, giusto. Scusa…” fece una pausa “Passiamo al PIANO B: FAR CAPIRE A YOUNGJAE CHE TI PIACE”
“…”
“Devi fargli capire quello che provi con dei gesti carini…vediamo…Ah, trovato. Ti faccio un esempio: hai presente le rose che la PersonaX aveva regalato a Himchan? Quelle che gli piacevano tanto?”
“Sì…” poi aprì gli occhi “Gliele avevi regalate tu?”
“Mmm”
“No, non potrei mai fare lo stesso per Youngjae: mi vergognerei troppo”
“Non ti ho detto che devi fare quello che ho fatto io…però devi compiere un gesto carino…di film romantici ne avrai visti a bizzeffe, qualcosa ti verrà in mente”
“…”
“Però…”
“C’è pure una condizione?”
“Sì. Non devi fare la cosa se siete solo voi due…o meglio, puoi farlo anche se siete da soli, ma devi fare qualcosa anche in presenza di altre persone…così lui capisce che tu ci tieni davvero a lui e non ti interessa se gli altri lo scoprono”
“Ma è troppo…difficile…non credo di potercela fare hyung…”
Yongguk batté la mano sulla spalla di Daehyun “Tutto è possibile. E poi sei un uomo, no?”
“Sì…”
“Allora tira fuori le palle e fagli vedere chi sei!”
Com’è convinto…avessi metà della sicurezza che ha lui ora quando dovrò mettere in atto questo piano assurdo…
“Comunque…” sospirò il leader “…hai sonno?”
Daehyun scosse la testa.
“Allora troviamo qualcosa di cui parlare perché nemmeno io ho sonno…”
 
Parlarono di musica, di quello che era successo a Zelo e perfezionarono il loro piano, finché non si addormentarono.
 
 
Yongguk guardò Daehyun con occhi contrariati e gli mimò con la bocca ‘S-o-r-r-i-d-i-e-f-a-i-q-u-e-l-l-o-c-h-e-d-e-v-i-f-a-r-e’
Jung lo guardò e gli rispose ‘m-i-s-t-o-c-a-g-a-n-d-o-a-d-d-o-s-s-o-p-e-r-c-o-l-p-a-t-u-a’
Youngjae guardò prima Yongguk, poi Daehyun che stavano comunicando con le labbra.
Sono impazziti tutti e due?
Daehyun guardò Youngjae e gli sorrise teneramente “Non mangi? Ti ho pure preparato la colazione…”
Il più piccolo abbassò la testa, prese in mano le bacchette, arricciò le labbra.
 
Yongguk intensificò il suo sguardo e quando vide che Youngjae stava per cominciare a mangiare aprì gli occhi e mimò ‘m-u-o-v-i-t-i’
 
Daehyun fece un respiro profondo e si abbassò leggermente fino a raggiungere l’altezza del viso di Youngjae, poi gli stampò un bacio sulla guancia.
 
Youngjae aprì gli occhi sorpreso, guardò prima Daehyun che appena aveva incontrato i suoi occhi aveva distolto lo sguardo e poi Yongguk. Oddio. Mi ha baciato davanti a Yongguk… Ma il leader non sembrava scosso per quello a cui aveva assistito.
“Dae…”
“Stai zitto e mangia…comunque Yongguk sa tutto…” sussurrò.
Yoo si girò di scatto verso il leader che si stava alzando “Beh, io vado a cambiarmi…”
Prima di uscire, Bang chiuse un pugno e alzò il pollice in alto in segno di approvazione guardando in direzione di Daehyun
“Dae…mi spieghi cosa sta succedendo?”
 
 
Quando Jongup era ritornato in cucina e aveva chiesto di Bang, Daehyun gli aveva detto che era ritornato –probabilmente- nella propria stanza.
Allora aveva cominciato a camminare verso la stanza di Yongguk quando aveva visto Himchan uscire dalla porta del bagno.
Non si era fermato e aveva continuato a camminare, ma Kim l’aveva fermato “Jongup…io vorrei spiegarti…”
Lui si era girato sospirando “Spiegarmi cosa?”
“Quello che hai visto ieri…”
“Non mi interessa…” l’aveva interrotto lui “Non ho tempo per starti a sentire…”
 
 
“Yongguk hyung, posso entrare?”
“Sì…”
Jongup aprì la porta.
“Ah, sei tu…”
“Posso…posso parlarti?”
“Certo”
“La tua mano…ti fa male?”
Bang si guardò la mano “No, non più…”
“Scusa se ti ho lasciato lì senza dire niente…in più avevi anche la mano ferita”
“Non ti preoccupare, ti ringrazio per essere venuto a scusarti”
“Mmm…”
“Posso chiederti di nuovo perché ce l’hai col mondo intero?”
“…”
“Ti ho sentito quando hai detto a Himchan che non ti piaceva…così non può essere per quello che hai visto questa notte…anche se…è stato un po’ imbarazzante” si grattò sotto il mento.
“…”
“Però, se ti da fastidio il fatto che io possa piacere a Himchan…beh, non penso che dovresti essere arrabbiato: a lui piaci ancora tu…anche se ieri…insomma…a Himchan piaci anco…”
“Non mi interessa” lo interruppe “Non mi interessa cosa pensa Himchan, cosa vuole Himchan. Sempre lui. Ovunque mi giri sento sempre il suo nome…il nome di quella persona…non mi interessa niente di lui, non voglio neanche sapere se è vivo o morto. Ero solo venuto per chiederti scusa, non per parlare di quella persona” e si girò per andarsene.
Yongguk lo lasciò finire di parlare e quando vide che stava per andarsene, alzò un braccio, gli strinse una spalla e lo girò verso di sé; poi con la mano libera gli mollò uno schiaffo “Guai a te se ti permetti di parlare male di nuovo di qualcuno che non ti ha fatto niente di male. E Himchan non è ‘quella persona’, hai capito? Lui è la tua famiglia, insieme a me e tutti gli altri. Ora vedi di smetterla di comportarti come i bambini piccoli e cresci, ormai sei un uomo” e uscì dalla stanza con passi pesanti.
 
Sì, qualcuno doveva dirtelo che ti stai comportando in modo assurdo.
 
Jongup non si accorse delle lacrime che scendevano, né sentì il dolore che la mano di Yongguk aveva lasciato sulla sua guancia.
Semplicemente rimase immobile in quella posizione per minuti interi e solo quando sentì gli occhi bruciargli forte e le gambe formicolargli si asciugò le lacrime.
 
 
Ciao Bellerrimi! *ha visto ieri Cloud Atlas*
COME STATE? Spero bene :3
Questo decimo, poco convincente e INERMINABILE capitolo –già, effettivamente è lungo per i miei standard. Chiedo scusa per gli errori.
RINGRAZIO: TheChandraChan, MomokaHappiness e MasayumeKim per le recensioni; ringrazio chi mi segue e ringrazio anche chi mi ha aiutato a rendere migliore questo capitolo.
*inchino profondo*
Ho bisogno di dedicare un piccolo spazio al titolo del capitolo: forse pochi l’hanno notato, ma è da circa metà del settimo capitolo che è passato solo un giorno. Appunto 25 ore (approssimativamente). Avevo perso la cognizione del tempo? No. Dovevano succedere delle cose e sono successe. Troppo in fretta? Chi lo sa. Certe cose succedono tutte insieme e non ti lasciano respirare.
GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO CAPITOLO. ^^
Alla prossima,
Sarasvathi

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Capitolo 11
*** A Dangerous Method ***


Yongguk non avrebbe mai potuto chiedere scusa a Jongup, il suo orgoglio non glielo avrebbe permesso; forse dargli uno schiaffo era stato eccessivo e non era stata la giusta soluzione: Moon aveva cominciato a evitarlo ancora di più e a stare solo con Zelo e qualche volta con Youngjae e Daehyun, gli unici che sembravano avere un po’ di vitalità; di Himchan non sembrava avesse voglia di sapere nulla.
Più volte aveva cercato di fermarlo per spiegargli meglio perché aveva reagito in quella maniera: non per egoismo o per Himchan, ma perché voleva fargli capire che ignorare gli altri o non confrontarsi era sbagliato.
Eppure aveva ottenuto il risultato opposto.
Voleva però capire perché. Perché si comportava così? Perché non voleva nemmeno ascoltare né lui, né Himchan che aveva ripreso a non dormire più, a sbuffare e innervosirsi perché non riusciva a prendere sonno?
“…Yongguk” lo chiamò il manager per la terza volta.
“Sì?”
“Ti eri incantato? Gli altri sono già scesi…”
“Scusa hyung, stavo pensando”
“Vi vedo un po’ fiacchi ultimamente, forse è perché siete praticamente tutti i giorni occupati…però resistete ancora un po’ e avrete la vostra settimana libera”
Bang annuì lentamente e uscì dal furgone.
 
 
Ogni notte Daehyun finiva per alzarsi dal letto e raggiungere quello di Youngjae; non desiderava tanto dormire nello stesso letto con lui o fare qualcosa di fisico, semplicemente sentiva l’irrefrenabile desiderio di avvertire il suo calore e il suo respiro per riuscire ad addormentarsi.
Youngjae, da parte sua, non si sarebbe mai aspettato un Daehyun così: sapeva che era una persona dolce e capace di dare tanto amore (e che queste qualità avevano contribuito a fargli provare sentimenti d’amore verso lui) ma non si era immaginato che sarebbe stato così possessivo nei suoi confronti, anche se non gli aveva ancora detto apertamente di amarlo; durante il giorno, in presenza degli altri Daehyun sembrava non pensare a lui, ma Youngjae si accorgeva degli occhi che a volte lo fissavano intensamente e quando di notte Jung lo abbracciava da dietro, sentiva sempre il cuore battergli all’impazzata.
Spesso aveva desiderato di andare oltre al bacio della buonanotte che teneramente Daehyun gli regalava, oppure di poter osare oltre anche fisicamente: voleva fare l’amore con lui. Quando però Youngjae si spingeva un po’ oltre, facendo capire a Daehyun cosa volesse in realtà, lui lo fermava chiedendogli scusa, dicendogli che non era ancora pronto, lasciandogli un ultimo bacio.
 
 
Himchan aveva provato, in quelle due settimane, a parlare a Jongup, ma non ce l’aveva fatta: quando l’aveva trovato solo, lui l’aveva completamente ignorato.
Voleva spiegargli tutto. Voleva dirgli che non amava Yongguk, che amava ancora lui, e che nonostante gli avesse detto quelle cattive cose sarebbe sempre stato pronto a ricominciare le cose daccapo. Con calma.
Aveva ripreso a pensare solamente a Jongup, ma questa volta sentiva che non sarebbe mai potuto diventare suo, eppure nonostante questa convinzione, continuava a pensare a lui e solo lui, trascurando Bang che sembrava sempre più sciuparsi dietro a Kim che non contraccambiava, dietro al ragazzo che amava e che aveva perdonato anche se era stato ferito gravemente poco dopo che avevano fatto l’amore.
Yongguk si sentiva schiavo di ogni gesto di Himchan, di ogni suo respiro e specialmente dei suoi sorrisi; e mentre continuava ad appassire per lui, mentre sprecava ogni energia per ricevere anche la più piccola attenzione da lui, Himchan continuava a cercare con ossessione di afferrare la fune che Jongup non gli aveva mai lanciato.
 
 
Zelo aveva continuato a chiedersi perché Jongup avesse continuato a stargli sempre così vicino, a non lasciarlo mai solo e stare sempre attento ai suoi bisogni.
Gli piaceva questo lato dell’amico, un lato che non aveva mai mostrato a nessuno; ma d’altra parte questo suo comportamento faceva stare male il maknae: sapeva benissimo che a Jongup piaceva Yongguk e aveva cominciato a osservarlo attentamente. Ogni volta che Moon sentiva il nome di Yongguk o lui gli passava vicino, interrompeva ogni cosa che stava dicendo o facendo e s’irrigidiva, chiudeva le spalle e abbassava lo sguardo a terra senza più muoversi per alcuni –interminabili- secondi.
 
Jongup si era sentito gravemente ferito. Che Yongguk gli avesse tirato uno schiaffo non l’aveva detto a nessuno, ma dopo quello aveva capito tutto.
Aveva capito dove aveva sbagliato, che le cose che aveva detto erano tutte sbagliate.
Che doveva ricominciare tutto daccapo.
Essere meno egoista e smetterla di essere chiuso e silenzioso.
L’unico problema era che non ci riusciva, non con Yongguk e Himchan; con Junhong aveva cominciato a essere più caldo ed espansivo, evitando di parlare in sua presenza di Yongguk perché sapeva di piacere al maknae; cercava di essere il più utile possibile e di parlare se si sentiva male piuttosto che chiudersi tutto dentro per non far vedere che qualcosa non gli andava bene.
Anche con Daehyun e Youngjae aveva cominciato a parlare più spesso e a confidarsi, senza rivelare cose troppo importanti di sé.
 
 
“Jun! Che stai facendo?” chiese Youngjae.
“Mmm…niente. Stavo guardando se c’era qualcosa di interessante da vedere in TV”
Youngjae aveva notato che ultimamente Zelo era giù di morale, e questo era un brutto segno: di solito Junhong era sempre allegro e anche se non era la persona più calorosa del mondo, cercava sempre di essere gioioso.
“Ah…hai trovato qualcosa di interessante?”
Il maknae scosse la testa e studiò attentamente il compagno più grande “Vai da qualche parte?”
“Jae! Sei pronto?” urlò Daehyun uscendo dalla stanza.
“Sono sempre pronto, a differenza di qualcuno…” gli urlò lui di rimando.
Daehyun lo raggiunse e gli sorrise “Come sei simpatico…”
“Grazie zuccherino mio”
Daehyun lo guardò con aria interrogativa e gli urlò “Co…Cosa sono questi soprannomi? Se devi inventartene uno sul momento per prendermi in giro trova qualcosa di decente! E…non cose da femminuccia innamorata”
Zelo guardava la scena con un sorriso dipinto sulle labbra.
“Allora sai ridere ancora” gli disse Youngjae; poi aprì gli occhi in direzione di Daehyun e girò gli occhi verso Zelo, poi di nuovo verso Daehyun che, capite le intenzioni di Yoo guardò Choi e gli disse “Alzati”
“Perché?”
“Vieni con noi” gli sorrise Youngjae.
“Dove?”
“Volevamo andare a vedere un film”
“Quale film?”
“Ah, Youngjae voleva andare a vedere Yonguija X*…ha letto il libro e ha detto che dovevamo assolutamente vederlo”
“Di cosa parla?”
“Sarà uno dei suoi stupidi film tutti cervelloni!” lo prese in giro Daehyun.
“Allora aspettatemi un attimo che mi preparo” sorrise Zelo allontanandosi.
“Ma non avevi detto che si saremmo andati solo noi due?” chiese sussurrando Daehyun.
“Sì, ma l’ho visto tutto triste…non so cos’abbia ultimamente…dai, non fare quella faccia…”
 
 
“Dove vai?”
“Vado al cinema con Daehyun e Youngjae…vuoi che chieda a loro se puoi venire anche tu?”
Jongup scosse la testa “No, non mi va…”
“Ok, allora ci vediamo più tardi, io vado”
“Ciao, divertiti”
Zelo sorrise a Moon e lasciò la stanza.
 
 
“Hey…”
Jongup piegò la testa all’indietro e vide Himchan sotto sopra “…”
“Non sono ancora rientrati Daehyun e Youngjae?”
“No, comunque si sono presi dietro anche Jun”
“Ah…perché non sei andato anche tu?”
“Non ne avevo voglia…” e tirò giù la testa.
Himchan camminò fino a raggiungere il divano e Jongup gli fece spazio.
“Senti, Jongup…non capisco bene perché tu te la prenda tanto per qualsiasi cosa che faccio…”
“…”
Kim sospirò “Però, voglio dirti che ti amo ancora…”
Jongup girò la testa e guardò Himchan negli occhi “Himchan hyung, scusa”
“…”
“Ho sbagliato: non dovevo dirti certe cose…non nel modo in cui le ho dette”
Himchan sorrise “Allora non c’è motivo per cui noi dobbiamo continuare a evitarci”
“Eh?”
“Non fa niente…se non ti piaccio, intendo. Ho deciso che farò le cose per bene e…”
“Himchan” lo interruppe Moon “…Vedi…a me già piace una persona e sarebbe meglio per te se…la smettessi di amarmi”
Kim rise nervosamente “Certo che quando devi rompere il cuore alla gente parli anche troppo…”
“…”
“È perché sono un maschio?”
Jongup scosse la testa “Himchan…io non voglio più ferire nessuno…quindi non cercare il mio amore, te lo chiedo per favore”
Himchan si avvicinò a Jongup, alzò la mano e con l’indice lo colpì sulla fronte “Hey, piccoletto, non dirmi cosa devo o non devo fare” e si alzò lasciando Moon solo.
 
 
“Sono stanchissimo” si stiracchiò Daehyun quando le luci nella sala si riaccesero.
 
Era stato tutto il tempo vicino a Youngjae e per diverse volte si era girato per fissarlo attraverso le luci che lo schermo proiettava verso gli spettatori. Ma l’amico era così concentrato nel film che neanche una volta si era girato per guardarlo; solo quando verso metà film il più grande gli aveva stretto la mano, mentre con un gran sorriso imbarazzato aveva fatto finta di essere attento al film, si era girato. Daehyun, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata.
 
“Anch’io sono stanco” lo imitò Junhong.
“Andiamo a mangiare?” chiese Daehyun guardando Youngjae.
“Ma se hai mangiato anche i miei popcorn?”
“Ma non voglio cibo salato…voglio…voglio un milkshake al cioccolato!” disse mentre stavano uscendo dal cinema.
Visto che né Zelo né Youngjae gli stavano dando una risposta si fermò sul marciapiede “Allora andatevene dove vi pare, io vado a prendere un milkshake da solo…magari qualcuno me ne offrirà uno visto che sono BELLO E FAMOSO” disse in direzione di Youngjae che lo guardò con la bocca mezza aperta.
“A…aspetta” lo fermò Youngjae “Tu non vieni?” chiese a Junhong.
“Sì, arrivo” li raggiunse il più piccolo.
 
“Jun…ultimamente ti vedo un po’ giù…è successo qualcosa?”
Il maknae cominciò a giocare con la cannuccia del suo milkshake senza rispondere.
“Hai litigato con qualcuno?” continuò a insistere Youngjae.
Daehyun guardava la scena in silenzio.
“No…” rispose Zelo.
“Dai, a noi puoi dirlo…è successo qualcosa? C’è qualcosa che ti dà fastidio?”
Junhong guardò Youngjae negli occhi “Jongup…” sussurrò.
“Che ha fatto? Si è comportato male?”
Il piccolo scosse la testa.
“Junhong, non possiamo aiutarti e non ci dici niente…non va bene stare così giù di morale, vero Daehyun?”
Il più grande annuì con determinazione e ritornò al suo milkshake.
“Allora, dicci cosa c’entra Jongup in tutto questo e noi ti aiuteremo” gli sorrise Yoo.
Zelo appoggiò il gomito destro sotto il viso e si concentrò. Aprì la bocca, ma poi portò la mano destra a coprirla, piegò la testa in giù e sorrise imbarazzato “…mi…mi vergogno”
Si chiese come avesse fatto a dire a Himchan che era innamorato di Jongup, quel giorno, e ora davanti a Daehyun e Youngjae non capiva perché non ci riuscisse; sapeva che di loro poteva fidarsi, che non l’avrebbero deriso o giudicato, eppure dir loro ‘Jongup mi piace’ sembrava qualcosa di impossibile.
Daehyun continuò a succhiare dalla cannuccia guardando Choi, poi Youngjae che parve avere un’illuminazione improvvisa dato che si sporse verso Zelo e poi sussurrò “Jongup…ti piace?”
Junhong alzò gli occhi verso Youngjae, poi sorrise di nuovo e cominciò a toccarsi nervosamente i capelli; infine annuì lievemente.
Daehyun sgranò gli occhi e il milkshake gli andò giù di traverso, facendolo tossire.
“Oddio, Daehyun stai bene?” gli chiese Yoo cominciando a battere la mano sulla sua schiena.
Quando si fu calmato si scusò con Zelo e Youngjae.
“Allora, dicevamo…” riprese Youngjae “Ti piace Jongup”
Junhong annuì “E lui lo sa già…”
Daehyun continuò a guardare in silenzio i due che parlavano. Aspetta un attimo. Yongguk mi ha detto che a lui piace Himchan…e a Himchan piace Jongup…ma Jongup piace anche a Junhong…quindi…omo,sia a Himchan che a Jun piace Jongup…come si fa? Se Jongup si innamorasse di Himchan, Jun starebbe malissimo; se invece Jongup si innamorasse di Junhong allora  Himchan ne uscirebbe distrutto…quindi, riprovando a ragionare…a Yongguk piace Himchan a cui piace Jongup, ma anche a Jun piace Jongup…no, aspetta. Un attimo. Ci sono! Se riesco a fare in modo che Himchan cominci ad amare Yongguk, dopo Jongup è tutto per Junhong! Sì, ho deciso. Farò di tutto per far sì che nessuno possa rimanere ferito.
 
“…allora proveremo a chiedere a Himchan e Yongguk se vogliono fare cambio stanza”
Daehyun si scosse dai suoi pensieri “In che senso cambio stanza?”
“Ma non hai sentito quello che abbiamo detto?” chiese Yoo.
Jung scosse la testa.
“Allora, Jun ha detto a Jongup che è innamorato di lui e poi ha avuto quell’attacco di panico e Jongup ha cominciato a essere più gentile con lui. Però ora Jun non capisce se Up possa provare qualcosa per lui, oppure faccia così solo perché vuole prendersi cura di lui come amico. Perciò abbiamo deciso di fare uno scambio di stanze per vedere se Jongup ci resterà male e se può essere che gli può piacere Junhong”
“Ah, ho capito. E come verrebbero cambiate le stanze?”
“Ho pensato di mettere in stanza Himchan con Jongup e Yongguk con Zelo”
 
Aspetta, a Himchan piace Jongup…“No, non si può” disse calmo Daehyun
“Perché no?”
Zelo guardò Daehyun che continuò “Perché a Himchan piace Jongup”
 
Omo, anche Daehyun lo sa? Saprà anche chi piace a Jongup?
 
Youngjae rimase un attimo immobile, poi si riprese “Ma…tu Zelo…lo sapevi?”
Il maknae annuì.
“Sono l’unico a non saperlo?” chiese offeso Youngjae.
“Mi sa di sì” gli disse Daehyun.
“Beh, visto che le cose stanno così…Jongup condividerà la stanza con Yongguk e tu starai con Himchan” disse Youngjae guardando Choi.
“No” ribatté con aria allarmata Junhong.
“No? neanche questa volta va bene? Stavolta perché?”
“Perché…non mi va di stare in stanza con Himchan hyung
“Allora facciamo cambio io e Youngjae con voi” propose Daehyun.
Yoo guardò Daehyun con aria triste e non parlò più.
“Tu potresti stare in stanza con Jae e io starò con Jongup. Ti va bene così? Tanto non sono stanze definitive…”
Zelo annuì e ringraziò il più grande.
 
Per rientrare presero la strada più lunga, quella meno trafficata, incorniciata di case abitate perlopiù da gente anziana.
“Jae, che hai?”
“Niente…”
“È da prima che non dici nulla…”
“…”
“Sei arrabbiato?”
“…”
“È perché ho detto a Jun che avremmo fatto noi cambio stanza con loro?”
Youngjae infossò il viso dentro il cappotto.
Daehyun sospirò e tirò fuori dalla tasca di Youngjae la sua mano e gliela strinse, poi si avvicinò a lui.
Zelo camminava davanti a loro.
 
Mancava poco che arrivassero a casa.
“Jun” lo chiamò Daehyun.
Choi fece mezzo giro indietro “Sì?”
“Ecco…”
La sua mano stringeva ancora forte quella di Youngjae.
“…quando avremo cambiato le stanze…” strinse più forte la mano a Yoo e con la mano libera si grattò la nuca “Aish, non riesco a dirlo…”
 
Youngjae e Zelo aspettavano che Daehyun desse un senso alle sue parole, anche perché sembrava estremamente nervoso.
 
Jung sentì il cuore battere forte per quello che stava per fare: lasciò la mano di Youngjae e lo guardò negli occhi. Posò le sue mani sulle spalle di Yoo, respirò profondamente. Guardò Junhong.
Ritornò a guardare Youngjae e lo baciò.
 
Un bacio timido, quasi le labbra di Daehyun sembravano aver paura di quello che stavano facendo, e tremavano.
Quando si staccò aveva le guance in fiamme, ma riuscì a dire a Zelo “Guai a te se tocchi il mio ragazzo” 
 
 
Himchan era rientrato nella propria stanza con un sorriso dipinto sulla faccia.
“Come mai così allegro?” gli chiese Yongguk.
“Mmm…indovina”
“C’entra Jongup?”
“Esatto”
“Bhe, ne so quanto prima…”
“Mi ha chiesto scusa per quello che mi ha detto”
“E…?”
“E niente, gli ho detto che anche se non gli piaccio continuerò ad amarlo…però, pensandoci bene…mi ha rifiutato di nuovo e questa volta perché già gli piace un’altra persona… beh, sono felice e triste allo stesso tempo, però mi sento più sollevato, visto che mi ha chiesto scusa”
Yongguk sorrise “Davvero?”
“Sì… anche se non gli piaccio e continuerà a rifiutarmi per il resto della sua vita… beh, spero di trovare qualcuno che mi ami quanto io amo lui…”
 
Non so quanto tu ami Jongup, ma io amo davvero tanto te. Non merito anch’io di essere amato? Solo un po’…però, non mi aspettavo che Jongup gli avrebbe chiesto scusa. Pensavo di aver esagerato con quello schiaffo visto che aveva smesso persino di guardare sia me che Himchan…beh, anch’io devo chiedere scusa a Jongup e devo ringraziarlo per essersi scusato con Himchan che forse ora potrà dimenticarsi di lui…
 
“Dove vai?” gli chiese Kim.
“Esco un attimo”
“Dove?”
“…a…a comprare mandarini perché sono finiti”
“Mandarini? Adesso?”
“Sì, perché non ne ho mangiato neanche uno l’altra volta…”
“Ma a te neanche piacciono”
“…va beh, li vado a prendere per voi” e uscì dalla stanza.
 
 
Youngjae guardò Daehyun senza muoversi, poi spostò gli occhi su Junhong che era rimasto a bocca aperta e fissava ora Jung ora Yoo.
Daehyun tossì e riprese a camminare “Beh, avete intenzione di rimare lì?” chiese con la schiena rivolta ai due.
 
“Oh, Yongguk hyung!” urlò Zelo.
Daehyun alzò la testa, a pochi metri da lui c’era Bang che camminava verso di loro.
 
Il maknae corse dal leader “Hyung, dove vai?”
“Vado a comprarvi i mandarini”
“Davvero? Vengo anch’io”
“No…tu ritorna a casa con Youngjae e Daehyun”
“Ma così non sei da solo…”
“…è che devo andare anche in un altro posto prima…da solo”
“Ah…” mise il muso Junhong “Allora a dopo”
 
Yongguk passò accanto a Daehyun e Youngjae.
“Hai bisogno che veniamo con te?” chiese Youngjae.
“No…non preoccupatevi, rientrate che fa pure freddo”
“Ok, a dopo”
 
 
Jongup vide Zelo prendere alcuni vestiti e uscire fuori dalla stanza dopo avergli sussurrato “Scusa”
Dopo alcuni minuti sentì la porta della stanza spalancarsi e vide Daehyun trascinarsi dietro il suo trolley.
Moon non capì cosa stesse succedendo e guardò con aria interrogativa l’amico.
Aigoo, è così che dai il benvenuto al tuo nuovo compagno di stanza?” lo sgridò Daehyun.
 
Himchan uscì dal bagno e sentì urlare Daehyun, così lo raggiunse “Yah, non metterti a urlare come una scimm… ma che stai facendo?” chiese a Jung che stava tirando fuori i vestiti dalla valigia.
“Sono il suo nuovo compagno di stanza” gli rispose Daehyun.
“Eh? Cosa stai dicendo? Perché devi stare tu in stanza con Jongup? Perché non posso starci io?”
“Non puoi e basta” tagliò corto Daehyun.
Wae?”
“Perché no”
“Allora ho deciso: estrarremo le stanze!”
“Ma noi abbiamo già deciso di sistemarci così…”
“Beh, io ho i tuoi stessi diritti di stare in stanza con Jongup!”
“Allora estraiamo. Ora scrivo i biglietti con i nostri nomi”
“Perfetto. Vi aspetto in cucina” concluse Himchan e andò a chiamare Youngjae e Junhong.
 
 
“Ragazzo, ascolta questa ajumma: se devi regalare qualcosa alla tua ragazza, punta su qualcosa di più femminile…”
Yongguk alzò la testa, la signora della bancarella lo guardava con aria da grande esperta.
“Non essere timido, ragazzo. Guarda, questa collana va meglio, quella che guardi tu è roba più da maschi”
Bang lasciò un sorriso di cortesia alla donna dai capelli ricci e scuri “Grazie, ma prendo questa”
“Sei sicuro? Se poi alla tua ragazza non piace, non venirmi a dire che non te l’avevo detto…”
Yongguk continuò a sorridere “Mi scusi, avrebbe un pezzo di carta e una penna?”
“Certo, certo… eh, i ragazzi d’oggi…” e frugò dentro una borsa enorme; ne tirò fuori un pezzo di carta rosa e una penna blu “…ecco a te. Visto che le hai preso questa collana da maschio, almeno scrivile qualcosa di romantico…guarda, già il cartoncino è rosa e ti può aiutare…”
Yongguk abbozzò un sorriso, si appoggiò all’angolo della bancarella e scrisse sul foglio.
“Grazie” sorrise riconsegnando la penna alla donna; poi pagò la collana.
E ora? Chissà perché mi vengono sempre certe idee stupide…ora come gliela do la collana? Davanti a tutti? Assolutamente no…ecco, dovrei pensare prima di agire, non il contrario…e col sacchetto di mandarini in mano, la collana e quello stupido bigliettino in tasca, rientrò in casa.
 
 
“Allora, estraggo io perché sono il più grande” decise Himchan.
Aprì un fogliettino:
 
HIMCHAN
Aprì un secondo bigliettino:
JONGUP
 
“Ha! Guardate un po’!” e mostrò i bigliettini a tutti “Con questo metodo democratico la giustizia regna! Bene Jongup, mi trasferisco nella tua stanza immediatamente”
“No!” urlò Daehyun “Cioè…non va bene così. Perché hai estratto tu? Decidiamo con sasso carta e forbici chi deve estrarre”
“Mi sembra più giusto” aggiunse Youngjae per appoggiare Daehyun.
“Va bene, va bene” si arrese Kim.
 
RIEPILOGO DEL GIOCO:
Primo eliminato àJunhong
Secondi eliminati àHimchan e Jongup
Terzo eliminato àYoungjae
VINCITORE àDAEHYUN
 
“E ora sarò io a decidere!” disse fiero Daehyun aprendo il primo bigliettino:
 
JONGUP
 
“E ora…” aprì il secondo bigliettino.
 
HIMCHAN
 
“Ma questi bigliettini sono truccati!” esclamò Daehyun.
“Ma se hai scritto tu i nomi” ribatté Kim “È destino che io stia in camera con Jongup”
 
 
Perché sembrano delle scimmie urlatrici?
“State buoni” sospirò Yongguk entrando in cucina.
Hyung, hai comprato i mandarini?” chiese Zelo.
“Sì, li ho comprati…”
 
“Allora facciamo che estragga lui!” disse Himchan indicando Bang.
“Va bene” acconsentì Jung.
 
“Posso mangiarne uno?” chiese Zelo al leader.
“Perché me lo chiedi? Ovvio che puoi”
“Ok. Jongup, vuoi un mandarino?”
Moon camminò fino al sacchetto dei mandarini e Yongguk gli passò accanto; Jongup sentì la mano di Yongguk sulla sua pancia, ma pensò che fosse stata una sua impressione.
Yongguk, compiuta la sua missione, andò da Daehyun e Himchan.
 
“Allora, ditemi cosa avete combinato…”
“Vogliamo riorganizzare le stanze” gli disse Youngjae.
“Quindi devo estrarre io i nomi? Sono scritti su questi foglietti?”
“Sì”
“Ok…allora…Ma perché volete cambiare la disposizione?” sospirò Yongguk.
“Sono secoli che condivido una stanza con te” sbuffò Himchan
“Eh…comincio: primo bigliettino…”
 
YONGGUK.
 
“Io in stanza con…”
 
DAEHYUN.
 
“Con D…”
Daehyun richiamò la sua attenzione e con le labbra mimò: h-i-m-c-h-a-n.
“Con Himchan” e piegò il foglio per paura che qualcuno potesse leggere il nome di Daehyun.
 
“Vado avanti…ora tocca a…”
 
HIMCHAN.
 
E adesso? Se ho detto Himchan al posto di Daehyun, dovrò dire Daehyun al posto di Himchan, no?...speriamo bene…
“Daehyun, in stanza con…” chiuse bene il biglietto che aveva aperto e ne prese un altro.
 
YOUNGJAE.
 
“Con…” guardò Daehyun che da dietro a Himchan si stava sbracciando.
Seguì con le labbra il nome che Daehyun gli stava suggerendo: j-o-n-g-u-p.
“Daehyun con Jongup” e chiuse il bigliettino “Allora rimangono Youngjae e Junhong che staranno in stanza insieme”
Himchan sbuffò “Hai proprio letto bene i nomi?” chiese a Yongguk.
“Sarà destino che tu mi sopporti ancora per alcuni secoli” gli rispose il leader che fece poi segno a Daehyun di seguirlo.
“Io vado a mettere a posto in stanza” disse Daehyun seguendo Yongguk.
 
“Ora spiegami bene questa storia delle stanze e perché le volevi in questa disposizione…”
Ma  Yongguk lo saprà che a Jun piace Jongup? Beh, di certo non andrà in giro a raccontarlo a tutti…“Ecco, tutto è partito con il fatto che a Jun piace Jongup…” dimmi che lo sapevi già, ti prego.
“A Jun piace Jongup?” chiese stupito Yongguk.
“Sì…”
 
Aspetta un attimo…al parco…quando Zelo ha pianto…no, non ha senso: se gli piace Jongup avrebbe dovuto essere felice del fatto che a Jongup non piaceva Himchan…però Himchan ha detto che a Jongup piace già qualcuno…allora a Jongup piace una ragazza? È per questo che Zelo ha pianto? No, continua a non avere senso…aspetta un attimo. Jongup piace a due persone?
 
“Yongguk, ci sei?”
“Eh? Sì, scusa. Vai avanti”
“Ok, per farla breve vogliamo vedere se a Jongup può piacere Zelo, perciò li volevamo separare per vedere se Jongup avrebbe cominciato a cercare Junhong, se gli sarebbe mancato insomma…”
“Ok…”
“Solo che Himchan mi ha visto mentre stavo mettendo a posto le mie cose e se l’è presa perché non gli sembrava giusto che io stessi in stanza con Jongup e lui no. Allora abbiamo deciso di estrarre, ma per due volte sono venuti i nomi di Himchan e Jongup. E non potevamo lasciarli in stanza insieme: a te piace Himchan, giusto?”
Yongguk annuì.
“Allora non potevo separarvi! Se Himchan fosse capitato in stanza con Jongup, allora avresti avuto meno possibilità di conquistarlo”
“Ma a te va bene?”
“Cosa?”
“Insomma…non starai più in stanza con Youngjae…”
“Ah, quello. Beh, Junhong neanche guarderà Youngjae, quindi non mi devo preoccupare e poi…se per un po’ di tempo non dormirò in stanza con lui non sarà la fine del mondo. Spero”
 
 
Jongup stava guardando la TV quando mise le mani dentro la tasca della felpa. E questo cos’è?
Toccò l’oggetto dentro la tasca. Oh, una collana? L’ho messa per sbaglio in tasca? Aspetta e questo? Un pezzo di carta? Quando le ho messe in tasca queste cose?...mah…
 
Quando rientrò in stanza tirò fuori la collana e il pezzo di carta sul tavolo e si tolse la felpa; poi ritornò al tavolo.
Prese in mano la collana. Ma questa non è mia. Che bella però, se l’avessi vista l’avrei comprata…e questo bigliettino? Rosa poi…
Aprì il bigliettino: GOMAPTA.
Niente firma, niente nome, niente proprietario.
Beh, se era nella mia felpa sarà mia…
 
“Cosa stai facendo?” gli chiese Daehyun entrando nella stanza.
“Sai di chi è questa?” gli chiese Jongup facendogli vedere la collana.
“No…non è tua? È nel tuo stile…”
Jongup scosse la testa “Mi piace, ma non è mia. Solo che l’ho trovata dentro la tasca della felpa insieme a questo biglietto” e porse il biglietto a Daehyun.
“Ma perché un biglietto rosa con scritto ‘Grazie’?”
“Non lo so…”
“Beh, ora scopriamo subito di chi è…o meglio chi te l’ha messa dentro la felpa”
Daehyun prese la collana dalle mani di Jongup e la indossò; poi uscì dalla stanza e cominciò a girare per la casa in attesa che qualcuno lo fermasse e gli chiedesse ‘Dove hai trovato quella collana?’.
 
Yongguk vide la collana che aveva comprato a Jongup addosso a Daehyun. Perché ha quella collana al collo?
“Daehyun, quella collana è tua?”
Jung si fermò. Yongguk? Mi sarei aspettato qualcun altro…che ne so, Himchan… o Junhong…ma perché tu? E poi perché quel bigliettino con un bel ‘Grazie’? aish…non mi va di scervellarmi ancora…è stata una giornata abbastanza pesante…
“No, non è mia. È di Jongup…l’aveva lasciata sul tavolo. Perché me l’hai chiesto?”
“Ah, niente…è che tu non giri mai con collane addosso e mi era sembrato strano…tutto qui”
“Mmm…va beh, io vado a sistemarmi nella mia nuova stanza”
 
Daehyun rientrò nella stanza e si tolse la collana.
“Allora hai trovato chi è che me l’aveva messa nella tasca?”
Glielo devo dire? Ma sì, che se li risolvano da soli i loro problemi! Già mi toccherà stare lontano da Youngjae, proprio adesso che avevo cominciato a dormire con lui…“Beh, un regalo da parte di Yongguk, a quanto pare”
“Yongguk?” sbarrò gli occhi Jongup.
“Sì, perché?”
“No, niente…” e sorrise lievemente.
Continuo a non capirci niente: Yongguk non era arrabbiato con Jongup? e lui perché sorride? Omo, non è che la persona che piace a Jongup è Yongguk?...aspetta Daehyun, frena. Non dire cazzate. Sei solo stanco e ne hai sentite di tutti i colori…e poi, oddio, ma ho baciato Youngjae davanti a Jun? L’ho fatto davvero? E gli ho pure detto che Jae era il mio ‘ragazzo’? l’ho fatto? Sì, l’ho fatto.
 
Perché Yongguk mi ha regalato questa collana? Allora…quando prima mi era sembrato che mi avesse toccato la pancia…aveva messo la collana dentro la tasca della felpa…perché mi ha ringraziato? Per cosa poi?
Prese la collana e la indossò, poi uscì dalla stanza.
 
 
“Youngjae hyung, ma tu e Daehyun hyung state davvero insieme?”
Youngjae annuì.
“Ma…da quando vi ho visti che…”
“No… un po’ dopo” lo interruppe Yoo.
Restarono alcuni secondi in silenzio, poi Zelo esclamò “Chukahaeyo hyung!
 
 
“Yongguk hyung
“Sì?” il leader si volse indietro: Jongup l’aveva chiamato.
Jongup alzò il viso e col più bel sorriso che avesse mai mostrato a qualcuno disse “Grazie per la collana, è bellissima”
Yongguk guardò negli occhi Moon e poi sorrise al più piccolo “Come hai fatto a scoprire che…beh, comunque… speravo ti piacesse…”
“Posso…chiederti perché…me l’hai regalata?”
“Ah…ecco, per ringraziarti”
“Per cosa?”
“Per aver chiarito con Himchan… grazie perché ora potrà dimenticarsi di te”
 
Ah…quindi è per questo che mi hai regalato la collana? Perché così avresti avuto via libera con Himchan?
Strinse la collana e il suo sorriso si spense.
Quindi quel ‘grazie’ era un ‘grazie perché ti sei finalmente levato di mezzo’?
Sentì il cuore stringergli il petto e il pianto salirgli.
Perché anche quella piccola gioia che ho provato…perché non posso essere mai felice? Perché amarti deve farmi così male, Yongguk?
I suoi occhi si gonfiarono li lacrime.
Abbassò la testa “Mmm…” disse a Bang prima di ritornare nella sua stanza.
 
“Hey Jongup, dove posso mettere questa roba?” chiese Daehyun.
“…”
Daehyun guardò in direzione della porta: Jongup stringeva forte la collana che Yongguk gli aveva regalato e lacrime pesanti stavano scendendo dai suoi occhi.
“Jongup, che è successo?”
Moon scosse la testa, si asciugò le lacrime, si tolse la collana e cominciò a fissarla; poi andò alla finestra, la aprì e gettò in strada la collana.
 
 
Yongguk rientrò nella propria stanza e sorrise a Himchan “Che ne dici di provare a dormire con la luce spenta oggi?”
“Non so…non credo di riuscirci…”
“Channie…era da un po’ che non te lo dicevo, ma sappi che io…ti amo”
 
 
“Jongup…perché l’hai fatto?” gli chiese Daehyun dopo essersi avvicinato.
Moon scosse la testa “Hyung, possiamo dormire? Sono stanchissimo…”
Daehyun chiuse la finestra “Ok, anch’io sono stanco”
 
 
“Channie, dovresti dimenticare Jongup…”
“Lo so…”
“Io ti aspetterò per sempre”
Himchan guardò Yongguk negli occhi “Se spegni la luce…puoi dormire con me?”
Bang sorrise imbarazzato e spense la luce.
Himchan, smettila di provocarmi…
 
 
*Yonguija X (Suspect X), film uscito a Ottobre in Corea, tratto dal romanzo (molto bello) Il sospettato X di Keigo Higashino.
 
Ciao!
Anche questo capitolo è lungo, ancora più lungo del precedente e pesante...e visto che i miei errori sono proporzionali alla lunghezza del capitolo, sarà un capitolo pieno di errori, perciò scusate.
Ringrazio Ryoko Uzumaki, MasayumeKim, MomokaHappiness e Arashi17 per le loro recensioni! E chi mi segue!

AAAAAAAAAAAAAAAAAAH *sclera perché ha visto la foto che ha messo Jongup su Twitter*
Ancora auguri BELLO MIO <3
 

Beh, alla prossima ^^

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Capitolo 12
*** Be With You ***


Yongguk…ho così tanta paura del buio, lo sai? Mi fa così paura che non riesco a chiudere nemmeno gli occhi, ma da quando tu hai cominciato a dormire con me…da quando posso appoggiare la mia testa sul tuo petto…da quando posso sentire i battiti del tuo cuore prima di addormentarmi, quei battiti che mi sussurrano di non aver paura… da quella volta in cui mi hai chiesto se potevo provare a dormire con la luce spenta…credo di poter superare questa paura…insomma, come farei a dormire se non ci fossi più tu?
Himchan strinse la maglia di Yongguk e respirò profondamente. Pensi che Jongup potrebbe mai stringermi come fai tu? Credi che qualcuno potrebbe mai sopportarmi come tu sopporti me?...sono cose che mi sono sempre chiesto: come faccio a essere tuo amico? Quando mi hai detto che ti piacevo non ho saputo ribattere nulla…ormai sono due settimane che dormi nel mio letto…e io non riesco neanche ringraziarti per quello che stai facendo. Sto…no, stiamo affrontando la mia paura più grande insieme e io non ti ho detto nemmeno un volta ‘grazie Yongguk’…per quello che fai…perché mi sopporti…perché ti ho conosciuto.
 
Quando il mattino dopo si svegliò, Yongguk accarezzò il viso di Himchan che ancora stava dormendo.
Sei bello. E sei anche forte: stai affrontando la tua paura con coraggio, senza lamentarti… e poi stringerti a me ogni notte…è il regalo più bello del mondo, anche se non possiamo fare l’amore, anche se non mi ami…non so per quanto tutto ciò mi basterà: ti ho detto che ti avrei aspettato in eterno, ma sto arrivando alla conclusione che la mia eternità ha un limite, anche perché io e te…tu sei già stato mio…e anche se non ti sono mai piaciuto… io… vorrei che tu fossi mio ancora, e ancora, e ancora, finché il mio amore per te non avrà consumato ogni mia energia…
Bang si alzò dal letto, si vestì e ritornò da Himchan “Hey, svegliati” gli sussurrò dolcemente.
Ma per svegliare Kim c’era sempre bisogno di una banda di musicisti.
Scosse l’amico per la spalla “Hey, svegliati. O facciamo tardi”
Himchan rispose con un lamento, allora il leader lo scosse con più violenza, al che Kim si alzò all’improvviso e guardò Yongguk con espressione accigliata “Che c’è?”
“Dobbiamo andare a provare…”
“Mmm…va bene, arrivo” e di malavoglia si alzò dal letto.
 
 
Yah! Junhongah! Ti sei riaddormentato in bagno? Guarda che c’è la fila qui!” si lamentò Daehyun mentre batteva il pugno sulla porta.
Zelo si stava spazzolando i denti lentamente, nemmeno si ricordava da quanto tempo li stesse spazzolando, ma la voce di Daehyun lo svegliò del tutto. Oh, cavolo. Ci sono anche gli altri…
Si sciacquò la bocca e uscì dal bagno chiedendo scusa a Daehyun e Jongup che stavano facendo la fila.
Jung scosse la testa ed entrò in bagno. Perché ogni mattina deve essere così pensante?
 
-2 GIORNI
 
“Yongjae hyung, smettila!” rise Zelo.
“Allora ridammi il mio cellulare!”
“No, non voglio. Smettila…ah, hyu…hyun…ng, sto mo…mor…endo”
 
Daehyun entrò nella stanza e la prima cosa che vide fu Youngjae cavalcioni sopra Junhong che stava ridendo come un matto, le mani di Youngjae sui fianchi del maknae.
Yoo alzò lo sguardo verso il suo ragazzo “Oh, Dae! Aiutami a riprendere il cellulare!”
Daehyun si avvicinò ai due, tirò Youngjae su, lo prese un braccio e se lo trascinò dietro mentre quello continuava a lamentarsi “Il mio cellulare…”
Jung entrò nella propria stanza, Jongup era andato a fare colazione.
 
“Dae…il mio cellulare…”
Jung guardò negli occhi Youngjae “Non me ne frega niente del tuo cellulare” e gli lasciò la mano.
“Ma che ti prende? È successo qualcosa?”
“Stavi in quella posizione ambigua con Jun e mi chiedi se è successo qualcosa?”
“Posizione ambigua? Ma gli stavo facendo il solletico così mollava la presa…”
“Scusa Jae…è che ultimamente non lo so, sono sempre nervoso…”
Youngjae accarezzò il viso di Daehyun e lo baciò a fior di labbra “Dae, mi manchi tantissimo”
Daehyun si precipitò con forza sulle sue labbra, facendo sbattere la schiena di Yoo al muro; quando si staccò gli sussurrò “Anche tu” e riprese a baciarlo ora sulle labbra, ora sul collo, ora gli mordicchiava il mento, ora risaliva sulle labbra.
“Dae…” cercò di parlare Youngjae, staccandosi dal suo ragazzo “…non adesso, dobbiamo andare…”
Daehyun si staccò di malavoglia da Yoo e gli stampò un ultimo bacio prima di lasciare la stanza.
 
 
- 1 GIORNO
“Channie, sei sicuro che va bene se spengo la luce?”
“Smettila di chiedermelo ogni santa notte…ti ho già detto che se dormi con me va bene… cos’è, vuoi sentirti dire che voglio dormire con te ogni notte?”
Yongguk si grattò la nuca “Ah, lasciamo stare. Spengo la luce”
 
Quando Bang spegneva la luce e camminava per arrivare al letto, a Himchan i passi che faceva il leader sembravano sempre essere infiniti; pensava che sarebbe arrivato il giorno in cui lui non avrebbe raggiunto il suo letto, il giorno in cui il buio l’avrebbe incatenato a quel letto, per sempre. Contava sempre i passi di Yongguk e lo aspettava con ansia, irrigidendo il proprio corpo finché lui non arrivava, finché non sentiva il peso di quel corpo sul materasso. E solo allora il suo corpo si rilassava, solo allora poteva ritornare a respirare tranquillamente; allora si avvicinava al più grande tanto da percepirne un po’ il calore e gli sussurrava ‘Buonanotte’.
E la voce di Bang era sempre calda, sempre così calma “’Notte Channie
 
 
“…e allora ho aperto la porta e il mio cuore ha fatto, non so, hai presente quando smette di battere e nell’elettrocardiogramma c’è la linea piana e fa ‘biiiiiiiip’?”
Moon annuì.
“Ecco, in quel momento il mio cuore ha smesso di battere e ho sentito quel fischio nelle orecchie…ma non indovinerai mai cos’ho visto!”
“Cos’hai visto?” chiese incuriosito Jongup.
“Youngjae…il MIO Jae sopra Junhong!”
Jongup sgranò gli occhi “In che senso?”
“Nel senso che Jun era sdraiato sul letto e sopra di lui c’era Jae”
“E…?” chiese calmo Moon.
“E niente, Jae stava cercando di riprendersi il suo cellulare facendo il solletico a Junhong”
Moon aggrottò le sopracciglia “E cosa c’è di così sconvolgente?”
Daehyun si fermò a pensare. Beh, in effetti nulla di strano…non stavano facendo niente di che…perché me la sono presa così tanto?...aspetta, non è per questo che gli ho raccontato quello che è successo. Giusto, volevo vedere la reazione di Jongup, ma come sempre non si sconvolge per niente, sembra che non gliene freghi niente che abbia a che fare con Junhong, almeno non gli interessa come se fosse innamorato di lui…
 
 
“Youngjae hyung, Daehyun si è arrabbiato con me?”
“Eh? Perché dovrebbe essersi arrabbiato con te?”
“Per stamattina…”
“Ah, quello…no, non preoccuparti, non è arrabbiato”
“Per fortuna…non mi piace quando la gente si arrabbia con me”
“Mmm…ti posso fare una domanda?”
“Certo hyung
“Da quant’è…insomma, da quando ti piace Jongup?”
Zelo incrociò le gambe e alzò la testa al soffitto con aria pensante; restò a rimuginare per qualche secondo, poi abbassò la testa “Non so dirlo di preciso…però da un po’ di tempo…è che all’inizio mi piaceva stare con lui come amico, poi…non so…un giorno mi sono accorto che forse gli volevo più bene di un amico…”
“Capisco…”
“E tu, da quando ti piace Daehyun?”
Youngjae sorrise “Non lo so. Forse da sempre. Forse prima mi sono innamorato della sua voce, non so, quando canta mi ha sempre fatto pensare ‘Cavolo, che bravo e ha una voce così bella’…e poi credo di essermi avvicinato il più possibile a lui per conoscerlo meglio e così, è capitato che un giorno mi sono avvicinato a lui come sempre e ho sentito il cuore accelerare. All’inizio mi sono spaventato, ma non ho dato troppa importanza alla cosa…quando però ho cominciato a sentirmi strano…no forse strano non è la parola giusta, ma neanche eccitato lo può essere…non credo esista una termine per descrivere quello che provavo, comunque ho capito che forse mi poteva piacere…”
Choi annuì lentamente “Deve essere bello stare insieme alla persona che ami…”
Yoo si avvicinò al maknae e gli diede una leggera spinta “Non buttarti giù! Hai tutta la vita davanti, se a Jongup non piaci pazienza, prima o poi troverai qualcuno anche tu!”
Zelo accennò un sorriso.
 
 
IL GIORNO.
 
“Tocca a me” si alzò dal divano Youngjae, vedendo uscire Daehyun dal bagno coi capelli tutti spettinati e umidi; prima di andare a farsi la doccia baciò teneramente Jung a lato della bocca “Ti amo” gli sussurrò ed entrò in bagno chiudendo subito la porta a chiave.
“Anch’io!” gli urlò al di là della porta Daehyun.
 
 
“Dove vai?”
“A farmi la doccia, Youngjae hyung è uscito…”
“Ah, è uscito? Bene…” sorrise Daehyun maliziosamente.
Jongup guardò il più grande con espressione indecifrabile e lui gli chiese “Cosa c’è? Guarda che noi due stiamo insieme, INSIEME. Mi potrò permettere di fare certi pensieri, no?”
Moon sorrise, scosse la testa e uscì dalla stanza.
 
 
Daehyun aveva aspettato anche troppo, e Jongup era uno veloce a farsi la doccia. Basta. Non ce la faccio più.
 
Youngjae sentì il telefono vibrare: un messaggio.
 
Per evitare che io ti trovi di nuovo in situazioni ‘ambigue’ con Jun e che faccia scenate, vieni nella mia stanza…ti devo parlare.
Ah, mi manchi.
 
Youngjae sorrise leggendo il messaggio e rispose a Daehyun.
 
Non voglio.
 
Daehyun fece per uscire dalla stanza dopo aver letto la risposta di Yoo, ma quando aprì la porta lui era lì in piedi.
“Per evitare scenate…” gli disse Youngjae.
“Sì, certo…puoi dirlo che ti mancavo, eh…”
“Sì, mi manchi sempre, ogni secondo che non ti vedo” e si sporse per baciare il più grande che quando sentì le labbra di Youngjae sulle proprie, avvicinò il bacino del compagno al suo e cominciò a trascinarlo dentro la stanza; quando furono dentro Daehyun chiuse la porta spingendola, mentre Youngjae aveva le sue mani tra i folti capelli di Jung.
Prolungarono il bacio finché Daehyun non si ritrovò con la schiena sul materasso.
Youngjae salì sul letto.
Restò fermo a guardare Daehyun senza parlare finché lui non gli sorrise e gli prese il viso attirandolo a sé; erano così vicini che i loro respiri sembravano essere uno soltanto.
Daehyun si sporse leggermente e le sue labbra sfiorarono quelle di Youngjae che si appoggiò del tutto a quelle carnose di Jung.
Si baciarono a lungo e lentamente, finché le loro labbra non divennero rosse e gonfie.
“Ti amo” sussurrò allora Daehyun, e Youngjae pensò di aver raggiunto il Paradiso.
 
 
Jongup uscì da bagno e fece per entrare nella sua stanza, poi si ricordò degli occhi di Daehyun prima che lui andasse a farsi la doccia e che probabilmente era nella sua stanza con Youngjae; allora camminò fino alla stanza di Daehyun, dove probabilmente si trovava Zelo.
Quando entrò nella stanza, nessuno lo salutò. Ho fatto bene a non provare a entrare nella mia stanza…
Vide che Junhong stava dormendo; Jongup gli andò davanti e mosse la mano per vedere se stesse davvero dormendo o se avesse semplicemente chiuso gli occhi perché stanco, ma il maknae non si muoveva di un centimetro.
Moon si sedette con la schiena appoggiata al materasso, le gambe incrociate e i gomiti appoggiati su quelle, i pugni chiusi che tenevano su la sua testa.
“Jun…” cominciò a parlare, poi si fermò.
Cosa sto facendo? Non è normale parlare con una persona che dorme…ma forse così…
Sospirò, poi riprese “…ancora non ho capito perché ci sia stato questo cambio di stanze…voglio dire, mi hai detto che ti piacevo e di solito se ti piace una persona la vuoi vicino a te, no?...ultimamente non so più con chi parlare: prima eravamo in stanza insieme e potevo dirti tutto appena ne sentivo il bisogno; ora non posso piombare ogni volta che voglio in questa stanza…non voglio dire che Daehyun hyung sia antipatico o fastidioso o uno che va in giro a raccontare i fatti degli altri, ma ho paura di raccontargli tutto quello che provo…” fece una pausa.
Sono ridicolo. Solo io sono capace di sfogarmi con una persona che nemmeno sa che io sto parlando…beh, forse questo è l’unico modo che io ho per potere aprirmi davvero. Se ti dovessi parlare di persona dei miei problemi interiori…e quindi anche di Yongguk, forse ti farei del male…
“…comunque volevo semplicemente venire a parlarti, anche perché Daehyun e Youngjae… mmm… sono nella nostra stanza…beh, ultimamente sono un po’ triste: pensavo che col tempo sarei riuscito a cambiare, a non commettere nuovamente gli stessi errori, ma è così difficile cambiare. Ci ho provato davvero, ma alla fine…due settimane fa, o forse un po’ meno, non ricordo molto bene…comunque, diciamo due settimane fa, Yongguk…” si girò per vedere se per caso Junhong si fosse svegliato, ma il maknae continuava a dormire; allora Jongup continuò a parlare, sempre a bassa voce “…Yongguk mi ha regalato una collana, molto bella…e quando ho scoperto che me l’aveva regalata lui mi sono sentito così felice che non ho aspettato un secondo per andare a ringraziarlo, anche se…anche se mi avesse detto che l’aveva comprata senza alcun motivo in particolare sarebbe stato un gesto…apprezzabile. Il problema è che un motivo c’era…mi aveva lasciato, insieme alla collana un bigliettino con scritto ‘Grazie’…” si fermò per respirare, non gli era mai capitato di parlare così tanto e di raccontare i fatti uno per uno.
Era faticoso e doloroso proseguire con la storia, ma si fece coraggio e dopo aver constatato nuovamente che Zelo stesse dormendo si schiarì la gola e ripartì “…però quel ‘Grazie’ era una specie di ‘grazie per aver chiesto scusa a Himchan, così lui può dimenticarti e io potrò mettermi con lui in futuro’…non sai quanto ci sia rimasto male…mi sono illuso, e non va bene illudersi. Mai, mai più dovrò illudermi…e poi, ho pure gettato giù dalla finestra la collana…perché deve sempre finire così? Perché devo sempre fare cose sbagliate? Però ho deciso che diventerò positivo, non mi va di restare triste e poi…beh, mi sono sfogato e sto già un po’ meglio” si alzò da terra e si volse verso Zelo “Grazie, anche se stai dormendo. Grazie per avermi ascoltato…se non ci fossi tu starei sempre triste e lotterei contro me stesso. Ti voglio bene” gli disse, poi gli lasciò un bacio all’angolo delle labbra e uscì dalla stanza facendo meno rumore possibile.
 
Quando sentì la porta chiudersi si alzò a sedere sul letto e portò una mano sul punto dove Jongup gli aveva dato un bacio.
Non l’aveva sentito entrare, ma aveva sentito qualcuno chiamare il suo nome e aveva aperto gli occhi; dopo aver visto che si trattava di Jongup aveva tentato di parlare, ma aveva preferito tacere e lasciare che l’amico gli dicesse tutto quello che aveva da dire. Quando Moon aveva girato la testa, aveva subito chiuso gli occhi, continuando a fingere di dormire e non li aveva più riaperti: l’aveva solo ascoltato, e quando aveva sentito le sue labbra all’angolo delle proprie labbra si era piacevolmente stupito, ma aveva continuato a ‘dormire’.
 
 
Youngjae tolse la maglia a Daehyun e lo baciò nuovamente, cominciò a scendere lungo il collo lasciandogli piccoli baci sulla pelle tesa, poi continuò la sua discesa finché il più grande non lo fermò e invertì le posizioni.
Allora Daehyun sfilò lentamente la maglia a Youngjae e iniziò a baciare il corpo sotto di lui; Yoo abbracciò Daehyun e fece scendere le sue mani lungo la sua schiena, mentre lui cominciava a giocare con una suo capezzolo leccandolo e tirandolo leggermente.
Youngjae, tra i gemiti, scese fino a trovare le tasche posteriori dei pantaloni di Daehyun e vi ci infilò dentro le mani.
Daehyun allora fece scendere la propria mano fino al cavallo dei pantaloni di Youngjae e cominciò a massaggiarlo, sentendo sempre di più l’erezione del suo ragazzo e i suoi respiri farsi più irregolari.
Si avvicinò al suo viso e lo baciò mentre gli tirava giù i pantaloni.
Ormai cominciava a non capirci più niente, sia la sua eccitazione che quella del compagno erano diventate incontrollabili: che fosse un maschio non gli importava: sapeva che lo amava e non c’era nient’altro che potesse mettersi in mezzo al suo sentimento, né la paura, né un qualsiasi dubbio, solo la certezza del suo amore avvampante.
 
 
Jongup camminò lentamente fino al soggiorno e mentre avanzava intravide una figura di spalle, illuminata solo dallo schermo della TV.
Non capì subito di chi si trattasse, ma quando fu abbastanza vicino sentì il cuore perdere battiti: Yongguk.
 
Bang teneva il telecomando in mano e stava facendo zapping, probabilmente era alla ricerca di qualcosa di interessante; sentì qualcuno alle sue spalle e si girò per veder chi fosse. Quando vide che era Jongup gli sorrise e lo invitò a sedersi.
 
Moon si sedette accanto a Yongguk senza dire una parola.
 
“Jongup, ti va di vedere qualcosa in particolare? Se vuoi vado in stanza a prendere un film…”
“…”
“Jongup, ci sei?”
Il più piccolo guardò negli occhi il leader.
“Allora, vuoi vedere un film?”
Jongup scosse la testa.
Non devo dire niente, non devo ascoltare le tue parole per non fraintendere…se mi stai proponendo di vedere un film insieme è solo per cortesia, non perché ci possa essere qualcos’altro dietro alle tue parole. Non devo illudermi. No.
“Vuoi vedere qualcosa in particolare in TV?”
Scosse di nuovo la testa.
“Jongup…posso chiederti cos’hai? Dopo che ti ho regalato quella collana…insomma, sembravi felice e pensavo avresti ripreso a parlarmi, invece è tutto come prima…”
“…” Non l’ho più quella collana, l’ho gettata via…
“Non so cosa tu pensi, ma io vorrei davvero che tra noi due non ci fosse questa incomunicabilità… sai bene che puoi dirmi qualsiasi cosa”
Jongup sospirò “Scusa hyung, ma sono solo stanco…”
Bang appoggiò di colpo la sua schiena al divano “No, Jongup…non è solo stanchezza, perché con gli altri ci parli, con gli altri sei diverso. Cerchi sempre di evitarmi e voglio davvero sapere cosa c’è sotto. Non ti piace Himchan, quindi il problema non può derivare dal fatto che a me piaccia lui…”
 
Dimmi cosa devo fare? Devo dirti chiaro e tondo che mi piaci? Che sto così perché in realtà mi piaci?
Sentì un groviglio all’altezza dello stomaco e la testa pulsare.
 
Yongguk aspettò in silenzio che Jongup parlasse, ma non parlava. Se ne stava chiuso nel suo silenzio e lo fissava. I suoi occhi erano così difficili da decifrare, questo Bang l’aveva capito dal primo momento in cui si erano conosciuti; gli occhi di Jongup erano sempre stati incomprensibili e tristi, come quelli di un cucciolo abbandonato dalla mamma e Yongguk aveva subito capito che Moon aveva bisogno di tanto amore e che un po’ gli assomigliava, infondo anche i suoi occhi erano come quelli del ragazzo più giovane.
Tristi e soli.
Aveva subito pensato che nonostante la timidezza un giorno avrebbero legato tanto, ma più passava il tempo e più sembrava si allontanassero, che il loro punto di incontro si distanziasse sempre di più.
Ritornò a guardare Jongup e al buio, la luce della TV che lampeggiava tra un’immagine e l’altra, tra i suoni che quello schermo emetteva, lo vide turbato.
Poi gli sembrò di vedere una lacrima rigargli il viso.
Poi un’altra ancora, finché quelle lacrime non diventarono tre, quattro, forse erano già venti e più non le si poteva contare perché seguivano tutte lo stesso percorso: si gonfiavano dentro l’occhio di Jongup che, piccolo com’era, scompariva; poi quelle gocce salate si lanciavano sulle sue guance e le percorrevano lentamente, per poi cadere sul divano, sulle gambe di Moon o sulle sue mani.
Yongguk si accorse che non stava singhiozzando o tirando su col naso. Sembrava quasi che quelle lacrime fossero in attesa si cadere, che si fossero accumulate dentro di lui.
Odiava vedere le persone piangere, l’aveva sempre odiato perché gli ricordavano quanto lui era debole; gli ricordavano anche tutte le volte che aveva pianto e che ancora piangeva da solo, in silenzio, lontano dagli occhi degli altri che giudicano sempre, che credono di essere superiori di fronte a un persona apparentemente più debole.
Alzò una mano e la appoggiò sulla spalla di Jongup, cercando di tranquillizzarlo.
Lui non si muoveva e continuava a guardare fisso davanti a sé, a fissare gli occhi di Yongguk.
 
Vedeva l’immagine del leader sfuocata, poi di nuovo a fuoco, poi ancora sfuocata e gli occhi gli bruciavano, e respirare gli faceva male, un male terribile perché ogni volta che espirava gli sembrava di avere un sasso sotto il diaframma.
 
“Jongup…non piangere, dimmi cos’hai e tutto si risolverà, fidati”
Jongup tirò su col naso e scosse leggermente la testa.
“Jongup…te l’ho già detto altre volte che sono sempre qui, ti prego, dimmi cos’è che ti fa stare così male…”
 
Lo vuoi davvero sapere? Mi fa così male la testa…questa stupida testa che è così piena di te…forse dovrei davvero dirtelo e togliermi questo peso enorme…forse non te l’ho mai detto perché so che mi rifiuterai, perché in realtà a te piace Himchan…perché uno come me, uno così debole come me non merita di essere amato…ma ormai…sono al limite…se non faccio qualcosa credo che la mia testa scoppierà…aish, mi fa così male e piangere peggiora le cose, ma non trovo altre soluzioni se non continuare a piangere per te…Yongguk…
 
 
Non si sarebbe fermato, non questa volta; dopo averlo preparato, dopo che aveva capito che era pronto era entrato in lui lentamente, non senza procurare dolore a Youngjae che si irrigidì impedendo a Daehyun di entrare.
Jung allora si abbassò fino all’orecchio di Youngjae e gli sussurrò che lo amava e di rilassarsi.
Allora Youngjae cercò di rilassarsi e bramò le labbra di Daehyun che baciò avidamente, cercando di dimenticare il dolore che stava provando perché Daehyun stava provando di entrare di nuovo dentro lui.
 
Quando Daehyun riuscì a entrare in Youngjae, la prima sensazione che provò fu di calore e i muscoli di Yoo che gli stringevano il membro lo fecero trasalire.
Era così bello starsene così che quasi non voleva più muoversi da quella posizione, ma Youngjae cominciò ad ansimare più violentemente e, stringendo le natiche di Daehyun, lo invitava a muoversi.
Allora Daehyun cominciò a muoversi lentamente e la sensazione che provava era dieci, forse cento volte più bella di quella che aveva provato entrando in lui; pensava che si sarebbe sentito strano, invece si sentiva da Dio e alle prime spinte un po’ impacciate si sostituirono quelle più consapevoli; la cosa ancora più strana era per Daehyun provare piacere anche quando il suo ventre strusciava contro l’erezione di Youngjae.
Gli ansimi dei due si facevano sempre più pesanti e i loro respiri da irregolari e brevi divennero più lenti e rumorosi.
Al dolore iniziale, quasi insopportabile e bruciante di Youngjae, si era mischiato un piacere che aveva infine preso il sopravvento totale, eliminando quel dolore. Sentire Daehyun muoversi dentro di lui lo faceva sentire parte di lui, sentiva che era davvero suo.
 
 
Yongguk non sapeva che fare: era la prima volta che Jongup piangeva così davanti a lui; istintivamente allungò di più il braccio fino a cingergli entrambe le spalle, avvicinandosi a Moon che continuava a non muoversi.
 
Jongup prese un respiro profondo, fregandosene del nodo allo stomaco che gli procurava dolore, sbatté gli occhi e aprì la bocca “Hyung…”
Yongguk si allontanò un po’ per poter vedere negli occhi Moon.
Jongup prese la mano libera di Yongguk e la portò vicino al suo cuore, senza dire niente, semplicemente continuò a guardare negli occhi il leader.
 
Yongguk sentì il cuore di Jongup battere all’impazzata; in un primo momento pensò che stesse male, o che il tanto piangere gli avesse fatto quest’effetto, poi capì che tutte le sue deduzioni erano insensate: gli occhi di Jongup non mentivano. Erano così limpidi che al leader parve di poter leggere ogni segreto che Jongup aveva.
Ora come mai, da quando lo conosceva, i suoi occhi brillavano, e non per le lacrime che ancora gli bagnavano gli occhi, non per la luce della TV, brillavano di una luce diversa, una luce che solo un sentimento poteva provocare negli uomini.
 
No, non può essere…Jongup…tu non puoi…non ha senso…
 
Moon continuava a guardarlo e il suo cuore continuava a battere forte, tanto che se Yongguk avesse tolto la sua mano dal petto del più piccolo, avrebbe continuato a sentire quel battito ancora e ancora e ancora dentro la sua testa.
Ma Yongguk la mano non la tolse, restò immobile e quando sentì il corpo di Jongup muoversi –sempre senza che i suoi occhi si spostassero dai suoi- sentì quel battito crescere ancora e pensò che prima o poi quel cuore sarebbe scoppiato. Ne era sicuro.
 
Jongup non chiuse gli occhi e cominciò ad avvicinarsi a Yongguk, lentamente, con la mano del leader che ancora premeva contro il suo cuore.
Piegò leggermente la testa a destra e solo allora chiuse gli occhi.
Yongguk capì cosa stesse succedendo e sapeva che non doveva succedere. Sapeva che doveva fermare Jongup, che quello che sarebbe successo poi avrebbe cambiato tutto.
Per la prima volta ebbe paura di quegli occhi che ora, più che mai, sembravano i suoi.
 
Quando gli occhi di Moon si chiusero e Bang provò a pensare era già troppo tardi.
 
Jongup si avvicinò tremando alle labbra di Yongguk e posò le proprie su quelle; non fu un vero bacio, appoggiò leggermente le sue labbra su quelle del leader, senza premere, tanto da poterne percepire il tepore e la morbidezza; poi, sempre senza appoggiarsi troppo respirò quelle labbra e si staccò lasciando la mano di Bang ed espirando lentamente: il peso allo stomaco era sparito e la testa era vuota.
Aveva ancora gli occhi chiusi per poter tenere ancora stretto il ricordo di quelle labbra.
 
 
Himchan uscì dalla stanza e si diresse in soggiorno, dove Bang aveva detto l’avrebbe aspettato per vedere qualcosa insieme.
Quando però si trovò alle spalle del divano si fermò. No. Questa non può essere la realtà. Deve essere un sogno. Yongguk, tu non stai davvero…
Ma purtroppo sapeva benissimo che non era un sogno.
Non disse niente, fece mezzo giro indietro e si precipitò nella stanza di Zelo.
 
 
Yongguk aveva sentito le labbra di Jongup sfiorare le sue e aveva aperto gli occhi.
 
Quando Moon si staccò aveva ancora gli occhi chiusi.
Automaticamente le sue mani si alzarono e presero il viso di Jongup che riaprì gli occhi e guardò con aria interrogatoria il leader.
Yongguk si avvicinò al viso di Jongup e lo baciò. Lo baciò davvero, premendo bene le sue labbra su quelle del dongseng, marcandolo; quando cercò un varco per entrare con la lingua dentro la sua bocca, Moon parve un attimo spaesato, ma non si tirò indietro, anzi, Bang sentiva per via delle mani che stringevano il suo viso che le guance di Jongup probabilmente erano purpuree perché quasi bruciavano.
Anche se quello non era il miglior bacio per Yongguk, sentiva un’esplosione di emozioni, specialmente quelle di Jongup.
 
Perché ti sto baciando? Forse perché mi sento in colpa?... Jongup, davvero per tutto questo tempo ti sono piaciuto io? Davvero ti ho detto tutte quelle cose?...ti ho trattato male, ma non sapevo cosa tu provassi per me…e anche se io amo Himchan…quando ti ho regalato la collana ed eri così felice…quando ti ho detto perché te l’avevo regalata…come ti sei sentito?...Dimmi, Jongup, è perché mi sento in colpa che ti sto baciando?...
 
Continuò a baciare Jongup senza staccarsi dalle sue labbra; l’inesperienza di Jongup rendeva il tutto più eccitante per Yongguk.
 
…o forse ti sto baciando per puro egoismo? Perché vorrei che Himchan ci vedesse, che capisse che io ho aspettato anche troppo che lui mi amasse…è per questo? Perché voglio farlo ingelosire? È così? Sarei capace di fare una simile cosa?...se così fosse, Jongup, perdonami…
 
Jongup si staccò dalle labbra di Yongguk per prendere fiato, il corpo in fiamme.
 
 
Himchan aprì la porta della stanza di Zelo ed entrò dirigendosi subito verso il maknae che teneva una mano vicino alle labbra e sembrava sognare a occhi aperti.
“Che stai facendo qui?” chiese arrabbiato Himchan.
Junhong girò lentamente la testa in direzione di Kim senza rispondere.
“Ti ho chiesto cosa stai facendo qui!”
“Niente…perché? È successo qualcosa?” il tono di Zelo sembrava quello di una persona che si era appena svegliata e che ancora sognava.
“Non credo di aver rinunciato a Jongup perché è diventato brutto, o perché è antipatico…se sto cercando di dimenticarlo è per te…e per me. Ho capito che non potrà mai amarmi e…ho capito che…che…che è troppo tardi…che ero pronto ad accettare il cuore di Yongguk, ma…è troppo tardi…”
Yongguk?...davvero sono pronto ad accettare il tuo cuore? Sì, cavolo! Da quando dorme con me…anche se non sembra, anche se…anche se insisto nel dire che mi piace Jongup…Yongguk, perché stavi baciando Jongup? Perché? Io ogni notte…che ho paura…mi aggrappo a te…è questo il vero amore? Sentire di essere al sicuro tra le braccia di un’altra persona? Perché se anche questo è amore…Yongguk, perché proprio ora? E Jongup…perché lo stavi baciando? Perché non l’hai spinto via? Io…Jongup…no. Non può essere così. È impossibile. Sono geloso di Jongup? Perché Yongguk lo stava baciando? No…no, no, no. Forse ero geloso di Yongguk che senza aver faticato o sofferto si stava prendendo Jongup e io, nonostante tutti i miei tentativi…
 
Hyung, cosa è troppo tardi?”
Himchan tirò via la mano di Zelo che lui teneva sul viso, ma lui la rimise.
“Ma che stai facendo? Perché rimetti la mano lì?”
Junhong parve esitare, poi disse d’un fiato “Perché Jongup mi ha baciato”
 
Jongup l’ha baciato? E allora? E allora? Quei due si stanno baciando…cosa te ne fai di un bacio se poi Jongup può diventare di Yongguk? Cosa me ne farò io di Yongguk che mi abbraccia se lui in futuro penserà che io sono Jongup?...Ma non è forse questa la punizione che mi merito? Ho trattato Yongguk come uno zerbino…e sono stato testardo con Jongup… certo che la mia imperfezione non ha limiti…
 
 
Avevano continuato ad ansimare e più andavano avanti e più si rilassavano, più provavano piacere; quando Daehyun aveva trovato il punto più sensibile di Youngjae, lui aveva affondato le unghie sulla sua schiena e il più grande aveva cominciato a insistere su quel punto fino a che non gli era sembrato che Youngjae stesse per esplodere, e così anche lui.
 
Appoggiò la propria testa sopra la spalla si Youngjae, quasi ansimando dentro il suo orecchio e gli prese l’erezione in mano, aumentando il piacere di Yoo che venne dopo poco; allora i suoi muscoli si rilassarono del tutto e in poco tempo anche Daehyun venne, poi si accasciò sopra Youngjae, cercando di riprendere fiato.
“Ti amo” gli sussurrò nell’orecchio appena riuscì a dire qualcosa.
“Anch’io” gli rispose Youngjae.
Uscì dal corpo di Yoo e si sdraiò accanto a quest’ultimo, pensando che quella era la prima volta che si era sentito davvero completo in tutta la sua vita.
L’avevano fatto: avevano fatto l’amore per la prima volta, ed era stata la cosa più bella che avesse mai provato, qualcosa che nemmeno le fantasie più sfrenate sarebbero state capaci di comparare, ne era sicuro.
Daehyun si mise su un fianco e cominciò ad accarezzare i capelli di Youngjae che sembrava sfinito e che quasi subito si addormentò, stringendosi stretto al compagno.
 
 
Himchan guardò Zelo “E allora? Anche se ti ha baciato? Cosa vuoi che sia un bacio?”
“…”
Himchan si avvicinò spazientito a Junhong, gli prese il viso e lo baciò brutalmente.
Quando si staccò vide che gli occhi di Zelo erano grandi il doppio rispetto al normale.
“Visto? Cosa c’è di così speciale in un bacio? Persino io te ne ho dato uno…quello che sta succedendo di là…quello è importante, non uno stupido bacio stampo che ti ha dato Jongup!”
Hyung…quello…”
“Quello?”
Zelo cominciò a sbattere più volte gli occhi “Quello era il mio primo…il mio primo b…bacio…”
Himchan si fermò a pensare. Primo bacio? Ma non l’aveva baciato Jongup? Sì, me l’ha detto lui prima. Non me lo sono sognato, vero?
“Ma non hai detto che Jongup ti aveva baciato?”
“Ma non…sulle labbra”
 
Occazzo. Sono il primo bacio di Jun?
 
 
Yongguk lasciò Jongup riprendere fiato, poi si sentì di nuovo quegli occhi addosso, e questa volta la loro intensità era maggiore, brillavano ancora di più.
 
…o forse ti ho baciato perché il tuo amore…perché ricorda il mio per Himchan? È per questo? Perché amiamo tutti e due persone che non ci ameranno mai?...perché è impossibile che tu mi possa piacere, no? … a me piace Himchan…sì…non puoi piacermi tu, anche se i tuoi occhi mi chiamano, anche se i tuoi occhi sono così belli e…perché il mio corpo si muove sempre da solo?
 
Bang si ritrovò a stringere la mano di Jongup; non aveva ordinato al braccio di muoversi e di stringere la mano di Jongup, ma lui l’aveva fatto.
E Jongup continuava a guardarlo con aria sognante, con occhi innamorati, innamorati sul serio. Occhi così puri, che mettevano a nudo ogni convinzione.
Yongguk si girò a guardare la TV, non riusciva più a reggere lo sguardo di Jongup; poi si avvicinò a lui, sempre stingendogli la mano, finché non si ritrovarono fianco a fianco.
 
Jongup, quand’è che sei diventato così? Quand’è che le nostre dita si sono intrecciate? Perché ora stiamo guardando la TV e io sono così vicino a te che se mi staccassi mi sentirei vuoto? È questo ciò che nascondevi dietro a quella tristezza? L’amore? Un amore così potente? Himchan, dove sei? Perché la tua ragnatela non funziona più? Perché sento che sto per cadere nella ragnatela di Jongup?
 
Jongup non aveva capito nulla, nulla di quello che gli era successo. Aveva immagini sconnesse, si sentiva il corpo e il cuore in fiamme, Yongguk gli aveva preso la mano e gliel’aveva stretta in modo così perfetto che sarebbe potuto anche morire in quel medesimo istante e non gli sarebbe importato.
La mano di Yongguk era così calda, così come la sua lingua che ricordava muoversi dentro la sua bocca, così sensualmente, come mai avrebbe potuto immaginare. Era tutto così perfetto, che per un momento pensò di essere davvero amato da Yongguk, che loro fossero una vera coppia.
Come posso non illudermi?
Quando Bang si era avvicinato a lui, senza pensarci due volte, aveva piegato la testa e l’aveva appoggiata nell’incavo della spalla del leader, guardando lo schermo della TV che –Jongup ne era convinto- stava trasmettendo all’infinito tutto quello che era successo, dal momento in cui lui aveva preso la mano di Yongguk e l’aveva posata sul suo petto, fino a quel momento in cui si tenevano la mano. Sempre. Sempre solo quell’arco di tempo.
Yongguk, ti amo.  E chiuse gli occhi, mentre la sua mano ancora stringeva quella del leader.
 
 
*APRE CHAMPAGNE E FESTEGGIA*
Ciao a tutti! FINALMENTE sono riuscita a scrivere questo capitolo…più vado avanti e più è complicato. È da quando ho pubblicato lo scorso capitolo che lavoro a questo e non ho fatto nient’altro a parte questo…(ho tanta di quella roba da leggere e da fare ç___ç non troverò mai il tempo materiale per fare tutto).
COMUNQUE, anche se sono una LUMACA. FINALMENTE. JONGUP. SI. È. DICHIARATO. E in un modo tutto suo, senza l’utilizzo delle parole *piange ripensando alla BangUp del capitolo*
Scusate gli errori e se non capite qualcosa, ancora più scusa (?)
 
BEH, ringrazio arashi17, Ryoko Uzumaki, MomokaHappiness e MasayumeKim per le loro recensioni e chi legge, segue eccetera.
 
AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!! Mi sento in imbarazzo per quello che ho scritto per la DaeJae, perché di solito ci giro MOLTO più intorno… e chiedo scusa se non ho saputo esprimere bene i sentimenti dei personaggi in questo capitolo.
 
Basta, chiudo, ma sono così stanca e quando sono stanca sclero. Fine. Voglio bene a tutti. *balla e canta per la casa*
 
Al prossimo disastro <3

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Capitolo 13
*** Like Grains of Sand ***


“Jun…Io pensavo che…mi avevi detto…” Himchan parlava con tono agitato cercando di difendersi “…non volevo…io…scusa” concluse con tono fiacco.
Zelo continuava a guardare Himchan con occhi sgranati e non riusciva a parlare. Il mio primo bacio…me l’ha dato Himchan hyung…io però…volevo che…lo volevo da Jongup… come faccio? E cosa gli dico? Non ci ho capito niente…all’improvviso era così vicino a me che…non ci ho capito niente e fine. Il mio primo bacio è volato via senza che io me ne rendessi conto?
“Jun…lo so che…insomma, puoi picchiarmi quanto vuoi dopo, ma ora devi venire e vedere con i tuoi occhi quello che ho visto!”
Prese il braccio di Choi e lo portò in salotto, dietro al divano.
 
Hyung…” sussurrò Zelo preoccupato.
 
 
Jongup si era addormentato con la testa appoggiata alla spalla di Yongguk, ma il leader non se n’era subito accorto; aveva sentito però la presa di Jongup allentarsi e aveva poi girato la testa per vedere cosa non andasse; allora aveva visto che Jongup si era addormentato con un’espressione calma e serena.
Aveva slegato le loro mani, ma aveva lasciato che il più piccolo continuasse a tenere appoggiata la propria testa sulla sua spalla.
 
 
Himchan vide la testa di Jongup appoggiata alla spalla di Yongguk, ma ancora non riuscì a capire di chi dei due fosse invidioso; la voce di Zelo che stava camminando verso il leader lo riportò alla realtà.
 
Yongguk girò lentamente la testa dopo aver sentito Junhong chiamare ‘hyung’ e si mise l’indice davanti alla bocca sussurrando “Shh…state buoni, sta dormendo”
 
Zelo tirò un sospiro di sollievo e guardò Himchan come a chiedergli ‘È questo che dovevo vedere? Jongup che si è addormentato?’
 
No. Jun, no…io ti giuro che…guarda che si sono baciati…li ho visti…non guardarmi così…io sul serio…ah, lasciamo stare.
“Lo portiamo in stanza?” chiese Kim.
 
Yongguk scosse la testa “Ho paura che si svegli e lui se si sveglia non si addormenta più…portagli una coperta e lasciamolo qui…ma Daehyun e Youngjae dove sono?”
 
Himchan guardò Junhong “Non lo so…tu lo sai?”
Zelo scosse la testa “Vado a prendere una coperta per Jongup hyung…”
 
Quando il maknae se ne andò Himchan si avvicinò a Yongguk, appoggiò il proprio naso sulla sua guancia e inspirò “Hai un buon odore Yongguk…” gli sussurrò poi nell’orecchio.
 
 
No, non ci aveva capito più niente.
Forse non era più riuscito a contenersi, ma dopo aver coperto Jongup aveva raggiunto Himchan nella sua stanza e senza spegnere la luce gli era salito sopra e aveva cominciato a baciarlo.
Lo aveva provocato.
E Yongguk era ancora in stato confusionale.
E il suo corpo desiderava quello di Himchan.
“Channie…lo sai che se non mi dici di fermarmi…oggi non credo di poter trattenermi…”
Kim gli aveva solo risposto con alcuni lamenti e aveva continuato a baciarlo.
 
Tu non puoi avere Jongup. Se non lo posso avere io, allora non lo avrai neanche tu… sì, perché il mio cuore ancora non lo riesce a dimenticare…e perché non puoi dire di amarmi e baciare un altro…ma quello che più mi preoccupa…perché Jongup non ti ha allontanato come ha fatto con me? Gli piaci tu? È questo il motivo? No…non me ne frega niente… non avrai mai Jongup…
 
Himchan si era lasciato a ansimi quasi animaleschi dopo che Yongguk era entrato in lui, aveva stretto a sé il corpo dell’amico ed era stato più partecipe della loro prima volta che avevano fatto sesso, ma lo sapeva, lo sapeva che non lo voleva, non in quel momento. Neanche si ricordava più perché aveva deciso di dare una chance al leader; forse solo perché lui gli era stato accanto in momenti difficili, forse perché sapeva che insistere con Jongup era una cosa insensata e che lo avrebbe solo fatto soffrire.
Ma con la luce accesa, senza quella terribile paura del buio che lo teneva legato al corpo di Yongguk per non perdersi, gli occhi aperti che fissavano il soffitto, il boccheggiare di Bang che si faceva sempre più sentire e il piacere che stava per raggiungere il culmine, capì che non aveva mai voluto Yongguk.
Che il buio lo aveva ingannato.
Che la luce gli aveva finalmente chiarito i dubbi.
 
Non era riuscito a controllarsi e aveva cominciato a baciare con avidità tutto il corpo di Himchan, l’aveva desiderato con una tale violenza da saltare i preliminari; l’aveva voluto e se l’era preso, senza scuse, senza esitazioni.
Allora perché non sentiva quello che aveva sentito la prima volta?
Perché sentiva Kim distante?
Perché sentiva anche se stesso un po’ distante?
Sentiva il corpo dell’amico fremere e tremare per le sue spinte, ma sembrava lontano.
Forse era solo colpa di quello che era successo con Jongup, forse la sua testa era altrove, forse era ancora scosso, forse…
No, il corpo di Himchan era comunque caldo e lo accoglieva perfettamente; le braccia dell’amico che si intrecciavano dietro la sua schiena in modo così sensuale gli fecero capire che non doveva pensare a quello che era successo con Moon, ma al corpo sotto di lui che continuava a desiderarlo, che chiedeva sempre di più.
Himchan, sei il mio Paradiso.
 
 
La mattina seguente Jongup si svegliò prima del solito, persino prima di Daehyun e senza farsi sentire uscì di casa e camminò finché non si ritrovò nel tratto di marciapiede che dava sulla sua finestra e cominciò a guardare per terra.
Si era svegliato con un unico pensiero in testa: la collana.
L’aveva gettata via preso dalla rabbia e ora la rivoleva, ora che Yongguk l’aveva baciato. Deve essere qui…nessuno l’avrà presa…è mia…Yongguk l’ha comprata per me…ma sono passati diversi giorni…
Cercò per mezz’ora, ma non riuscì a trovare niente. Non è giusto…volevo indossarla…per Yongguk…era così bella…sarà meglio…che ritorni a  casa…di sicuro qualcuno l’ha presa…
Sospirò e rientrò in casa.
 
 
Passarono i giorni e Yongguk si sentiva strano ogni volta che vedeva Jongup.
Ogni volta che si ritrovavano vicini abbassava gli occhi e se gli doveva parlare teneva la voce bassa.
L’aveva baciato senza pensare alle conseguenze.
E ora, giustamente, Jongup voleva che Bang gli dicesse qualcosa, che gli spiegasse perché l’aveva baciato; ma Yongguk non trovava alcuna risposta sensata da dargli, perciò taceva.
 
 
“Ehm…Jongup…va bene se…ecco, se vai a dormire nella mia stanza…così Youngjae… può venire qui…” chiese con voce sommessa Daehyun.
“Mmm…va bene, ma Jun è d’accordo?”
“Eh? Jun?...non lo so…ma sì, dai, a lui ci pensa Jae” gli sorrise il più grande.
 
 
“Jongup hyung, sei sicuro che riesci a dormire nel letto da solo?” gli chiese Zelo.
“Beh, non credo mi succederà nulla se per un giorno provo a dormire da solo, no?”
“Mmm…hai ragione”
“Che stai facendo?”
“Niente di che…stavo solo guardando dei video su Youtube…ah, hyung, a che ora dobbiamo svegliarci domani mattina? Yongguk hyung ha detto che ci saremmo svegliati presto, ma non ha detto a che ora…”
“Ah, vado a chiederglielo adesso, prima che lui e Himchan hyung vadano a dormire…”
“Ok”
 
 
“Domani andiamo al Bugaksan Sangwak!”
Himchan aveva socchiuso gli occhi “E perché mai dovremmo camminare così tanto?”
“Perché volevo che facessimo qualcosa insieme” gli aveva risposto il leader.
“Ma possiamo fare tante cose insieme, perché proprio salire fin lassù?”
“Perché così ci teniamo anche in forma…”
“Non ci credo…vuoi uccidermi? È questo che vuoi?” aveva piagnucolato Kim.
“Esatto, vuoi solo ucciderci! E poi se vuoi che ci alleniamo andiamo a fare pratica anche se è un giorno di riposo…io fin là non salgo” aveva dichiarato Daehyun.
“Sfaticato” aveva soffiato Youngjae.
“Sei dalla parte di Yongguk? Traditore, speravo che almeno tu mi sostenessi…” si era lamentato Daehyun, poi guardando i due maknae aveva chiesto titubante “E voi? Volete andarci?”
Jongup aveva guardato negli occhi Yongguk, che subito aveva abbassato i suoi e aveva risposto “Io voglio andarci”
Junhong aveva deciso di seguire Jongup dicendo che anche lui voleva andarci.
“Bene, allora domani ci svegliamo presto e saliamo fino al castello!”
Himchan e Daehyun avevano sbuffato in contemporanea e avevano ripreso a mangiare.
 
 
Jongup camminò fino alla stanza accanto e fece per bussare, quando sentì dei rumori provenire dalla stanza di Yongguk e Himchan.
Dapprima gli era sembrato di sentire dei lamenti, poi, dopo aver appoggiato l’orecchio al legno della porta aveva capito di cosa si trattava.
No.
Scosse la testa.
No. No. No…
Continuò a scuotere la testa più volte, finché non sentì quelle parole.
 
Ritornò in stanza e disse a Zelo che quei due stavano già dormendo e che avrebbe inviato un messaggio al leader dicendogli di svegliarli quando lui si fosse svegliato.
E gli occhi di Jongup erano ritornati spenti, indecifrabili.
Non aveva aggiunto nient’altro, si era sdraiato nel letto di Daehyun e aveva volto le spalle a Junhong “Io ho sonno, buonanotte Jun” e aveva provato a dormire.
 
 
Ogni sera.
Era come se fosse diventato un rituale, qualcosa che doveva essere fatto perché potessero dormire in pace.
Ogni sera.
Entravano nella loro stanza, chiudevano la porta a chiave e si gettavano sul letto scambiandosi timidi sorrisi.
Che poi mutavano.
Che poi diventavano desiderio.
Si baciavano, si guardavano, si baciavano, tutto ciò interminabili volte; poi si spogliavano lentamente, senza fretta, assaporando l’uno dell’altro ogni nuovo lembo di pelle che veniva svelato.
Se qualcuno avesse visto i loro corpi nudi avrebbe pensato a un campo minato di succhiotti e baci.
 
Era diventato così naturale entrare in Himchan e sentire il suo odore, che non sapeva come avrebbe potuto vivere senza e come prima aveva fatto a starne senza; lo sentiva che ogni notte si aggrappava di più a lui, che lo desiderava di più e che gli piaceva più delle volte precedenti.
Sì, baciare Jongup era stato un errore, un errore che gli aveva aperto gli occhi; e anche se non riusciva a spiegarsi perché Himchan avesse cominciato a fare l’amore con lui, non gliel’aveva mai chiesto, perché infondo a lui bastava diventare un tutt’uno con Himchan.
 
“A…ah, Yongguk…ti prego…” gemette Himchan “…di…di più…”
“…” Yongguk continuò a entrare e uscire, mentre gli ansimi di Himchan gli impregnavano la testa.
“…lì…ti prego…ah…”
“…Chan…ti…ti amo…”
“…G…Guk…di più…” lo incitava Himchan e Yongguk lo accontentava.
Lo accontentava anche se mai Kim gli aveva sussurrato parole dolci, né gli avesse in qualche modo dimostrato il suo affetto.
Sembrava quasi che l’unica cosa che Himchan voleva fosse una bella scopata.
E Yongguk gliel’avrebbe sempre data.
Perché il leader pensava che un giorno Kim si sarebbe innamorato, che dopo un po’ questa sua indifferenza sarebbe mutata in amore, un amore che non si sarebbe mai estinto.
“Oh…Yong…guk…s…sto…per…v…” e si liberò prima di aver finito la frase.
Yongguk sentì il seme di Himchan sugli addominali e pochi secondi dopo venne chiamando il nome di Himchan.
 
 
Daehyun baciò sulle labbra Youngjae “Stai un po’ meglio oggi?”
“Mmm…meglio di due giorni fa” rise Yoo guardando il suo ragazzo negli occhi.
“Scusa…è stata colpa mia”
“Mmm…però…” guardò con desiderio Daehyun e si passò la lingua tra le labbra “…però voglio farlo di nuovo…” disse mentre arrossiva e si mordeva il labbro inferiore.
Daehyun guardò l’espressione di Youngjae con la bocca semiaperta.
 
Mi fai impazzire Yoo Youngjae…
 
“Anch’io…” sussurrò imbarazzato Jung “…però…ho paura che poi…”
Youngjae scosse la testa “Non mi interessa…anche se non riuscissi più ad alzarmi da questo letto…io voglio di nuovo fare l’amore con te”
Daehyun si aprì in un sorriso radioso che fece battere forte il cuore di Youngjae; poi il più grande prese il viso di Yoo e lo baciò con passione; successivamente si mise cavalcioni su di lui e cominciò a spogliarlo della maglia.
“Ti amo” disse al più piccolo e lo baciò di nuovo, poi baciò il suo collo, infine cominciò a baciare ogni parte nuda del suo corpo.
 
Questa volta Youngjae sembrava più rilassato e Daehyun riuscì a entrare senza troppi problemi. Troppo bello…entrare dentro di te…è troppo bello, Youngjae. Mi annulla. Mi fa sentire una sola cosa con te…vorrei sapere…cosa provi tu…?
Anche se provava ancora dolore al fondoschiena e sentire l’erezione di Daehyun entrare in lui era una sensazione strana, sapeva di essere completo e un brivido percorse il suo corpo.
Respirò a fondo e fece segno a Daehyun di procedere.
 
Daehyun ebbe l’impressione che questa volta fosse stata più bella, più completa e che fosse anche durata di più; ora lui e Youngjae si stavano semplicemente guardando e coccolando, ma Jung sentiva ancora riecheggiare gli ansimi di Youngjae che più volte l’aveva guidato in modo che entrambi provassero più piacere.
Ancora non ci credeva di stare con Daehyun e lo guardava, si stringeva a lui per paura che fosse tutto solo un sogno e che prima o poi si sarebbe dovuto svegliare.
“Daehyun…non è un sogno, vero?”
“Cosa?”
“Che tu…e io…che tu sei il mio ragazzo…”
Daehyun gli diede un pizzicotto sul fianco.
“Ahia! Perché l’hai fatto? Mi hai fatto male…”
“Era per vedere se tutto ciò è un sogno” gli sorrise il più grande.
“Ha-ha. Divertente…”
“…”
“Che c’è? Perché mi guardi così?”
“Non ci credo che sono così innamorato di te…”
Youngjae s’immusonì “Che vuoi dire con questo?”
“…voglio dire…sei un maschio e anche io lo sono…dici che va bene se ci amiamo? Non è contro natura?”
“Contro natura? Sai che anche tra gli animali esiste l’omosessualità?”
“Beh, vuoi forse dire che siamo come gli animali?”
“No…però non è una cosa contro natura…ma perché dobbiamo pensare a certe cose a quest’ora della notte?”
“Sei stato tu a chiedermi perché ti stessi guardando con una faccia strana…e ti ho detto a cosa stavo pensando…”
Youngjae sospirò “Sei un chiacchierone che si fa giri mentali inutili…”
“Non sono un ‘chiacchierone’!”
“Sì invece” lo stuzzicò Youngjae.
“…”
“Ti sei arrabbiato?”
“Sì…”
“Oh, oh. Come facciamo? Il mio ragazzo si è arrabbiato con me…”
Daehyun arricciò le labbra e girò il viso dalla parte opposta a Youngjae; allora Yoo si sporse in modo da avere davanti a sé il viso di Daehyun e gli baciò le labbra ancora arricciate.
“Mi perdoni, ora?”
“Non lo so…”
Youngjae sorrise e ritornò al suo posto; poi, visto che Daehyun ancora non si girava, arrivò fino al suo orecchio e gli sussurrò “Sai che quando vieni fai un’espressione stranissima?”
Daehyun si voltò di scatto “Jae, cosa stai dicendo? Ti sembrano cose da dire così?” arrossì Jung.
“Ma è vero!”
“Certo, come no…”
Youngjae alzò le spalle “Va beh, un giorno ti filmo e poi lo vedi…”
“Ma…strana in che senso?”
“Beh, non avevi detto che non ci credevi che fai una faccia strana?”
“…”
“Beh, è tardi. Dormiamo. Domani dobbiamo salire su quella montagna…”
“Tsk, voglio proprio vedere se domani avrai la forza di salire fin lassù!”
“Se non dovessi farcela salterò sulla tua schiena e mi porterai tu fin lassù”
“E se non volessi?”
“Farei una foto alla tua faccia mentre vieni e la pubblicherei su internet”
“Smettila con la storia della mia faccia” s’immusonì Daehyun.
“Dai, scherzo…non lo farei mai…però fai davvero una faccia strana…”
“…”
“E comunque è sempre stupenda, anche se strana…e solo io l’ho vista…è qualcosa che mi appartiene…è il frutto…del nostro amore…beh, adesso dormi, che se ripenso a quello che abbiamo fatto lo voglio rifare…”
“Allora rifacciamolo” propose Daehyun con occhi che brillavano.
“No…mi piacerebbe…ma no, altrimenti domani mattina neanche mi alzo dal letto…”
 
 
 
Jongup guardava davanti a sé e i rumori che aveva sentito la notte precedente gli attraversavano ancora le orecchie. Yongguk…perché mi hai baciato? Per prendermi in giro? Perché sono come un oggetto? Perché, anche se ti ho aperto il mio cuore…?
Guardava  davanti a sé e vedeva Yongguk e Himchan camminare fianco a fianco, mentre lui e Zelo chiudevano la fila.
 
 
“Sono stanco…” si lamentò Daehyun.
“Dai, cammina, abbiamo ancora tanta strada da fare”
“Lo so…ma sono stanco e ho anche fame…”
“È da quando abbiamo cominciato a salire che hai fame!”
“Lo so…è perché sto bruciando troppe calorie e ho mangiato poco a colazione”
Youngjae rise.
“Cos’hai da ridere?”
“Niente…sei troppo carino quando ti lamenti: sei come i bambini piccoli”
“Non sono come i bambini piccoli!”
“…”
“Mi sto lamentando troppo, mamma?”
“Sì…e se parlassi meno sprecheresti meno energie”
“Aspetta, abbiamo lasciato gli altri indietro…”
“Ok…allora fermiamoci un attimo”
“Grazie, mammina”
 
 
“…hyung, mi stai ascoltando?”
“Eh?...No, scusa, stavo pensando. Stavi dicendo?”
“Niente…lascia stare” sospirò Junhong.
 
 
“Yongguk…quanto manca ancora?” chiese esausto Himchan.
“Non lo so…sei già stanco? Vuoi che ci fermiamo?”
“No…se mi fermo dopo non mi muovo più…Oh, guarda, alcune case sembrano minuscole”
“Già…” sorrise il leader.
 
 
L’unico suono che sentiva era quell’ansimare di Himchan e Yongguk, le loro parole dette tra un respiro e l’altro.
Non sono stato io a baciarti…ma tu. Perché mi fai questo?
Sentì il cuore morirgli dentro, ma continuò a camminare a testa bassa, senza guardare molto dove metteva i piedi.
Tutto per non guardare Yongguk e Himchan camminare fianco a fianco.
Tutto per eliminare dalla sua testa i ricordi della notte precedente.
Tutto per dimenticare quello che era successo ancora prima con il leader.
Tutto per dimenticare che Bang gli aveva regalato una collana e che aveva anche cercato di riaverla.
Tutto per dimenticare e forse anche essere dimenticato, abbandonato dai B.A.P.
Perché infondo lui cos’era?
Cosa faceva di importante?
Ballava.
Bene, anche Junhong sapeva ballare, e in alcuni casi anche meglio di lui.
Non cantava bene.
E non sopportava la propria voce.
Rallentò il suo passo e finì per seguire Zelo, che vedendo che Jongup non lo ascoltava, aveva deciso di affiancarsi al leader e Himchan.
Perché infondo, i B.A.P potevano esistere benissimo senza di lui.
Infondo lui era l’anello debole.
Sì, non avrebbe dovuto permettersi di innamorarsi di Yongguk.
Sono solo un idiota. Uno che sa fare qualche passo di danza e un po’ di breakdance. Uno che al massimo sorride. Che parla poco. Che nessuno capisce, perché in verità non c’è nulla da capire: sono marcio dentro.
 
“Jongup, stai attento quando passi in quel punto, è tutto disconnesso” lo avvertì Himchan girandosi indietro.
 
Ma Jongup continuò a camminare dritto, senza alzare la testa, ancora immerso nei suoi pensieri.
E fu allora.
Fu un attimo.
Sentì che i piedi non toccavano più terra.
Vide che il mondo si capovolgeva.
Vide le spalle dei suoi compagni.
No. io VOGLIO STARE CON I B.A.P.!
 
Hyung!” urlò Zelo.
 
Quello era sicuramente Junhong: solo lui poteva chiamarlo ‘hyung’. Perché lui era più piccolo di Jongup. E anche più talentuoso.
 
Jun, salvami.
 
Allungò il braccio verso il maknae, ma riuscì a stringere solo il vuoto.
Allora provò a urlare il nome di Yongguk, ma ciò che gli uscì dalla bocca fu un sussurro che nessuno sentì.
 
Sono finito.
 
Il mondo continuava a girare; non vedeva più le schiene dei suoi compagni.
Quando sentì la mano toccare terra pensò per un secondo di potere in qualche modo salvarsi, ma il mondo si capovolse ancora, e ancora.
Non sentiva più niente se non un gran male al corpo.
Chiuse gli occhi e l’unica cosa che poté pensare fu ‘Quanto mi mancheranno tutti?’
 
Yongguk e Himchan si girarono di scatto verso Zelo che aveva urlato ‘hyung’.
Poi videro gli occhi di Choi ingrandirsi a dismisura, quasi uscire dalle orbite e guardarono verso la direzione che gli occhi del maknae indicavano.
 
Videro Jongup cadere.
 
I più grandi si mossero verso di lui, ma Moon continuava a scendere, a rotolare lungo quegli scalini, a piegarsi, stendersi, ripiegarsi su se stesso; infine smise di scendere.
Infine videro la sua testa sbattere contro il tronco di un albero.
 
Kim e Bang corsero verso Jongup, ma Zelo rimase sul posto, le lacrime che gli scendevano incontrollate dagli occhi.
 
Himchan urlò il nome di Jongup e si portò su di lui, cominciando a scuoterlo violentemente.
 
Yongguk tirò via Kim “Via, non stargli addosso!”
 
Il leader prese Jongup e cercò di sdraiarlo a terra mentre lo chiamava con insistenza, mentre il suo cuore aveva cominciato a correre come un dannato.
Poi gli mise la mano sotto la testa e sentì la mano bagnata; la ritrasse e per un attimo si sentì mancare.
 
Zelo intanto aveva cominciato a camminare verso loro, gli occhi piangenti.
 
No. Cazzo. Cazzo. Non può essere…NO!
 
Himchan guardò la mano di Yongguk e indietreggiò leggermente.
 
Yongguk si guardò la mano che sembrava intinta nella vernice rossa.
“Oddio…Jongup…” e sentì le lacrime scendergli dagli occhi.
 
Kim continuava a indietreggiare scuotendo la testa, le mani che gli coprivano il viso.
“Jongup, non può…non può sanguinare…”
 
 
Bang cercò Himchan che si era allontanato e quando lo individuò gli urlò “Stai lì dove sei! Cazzo. Chiama una fottuta ambulanza, veloce!”
 
Junhong si avvicinò a Jongup e quando lo vide steso, con gli occhi chiusi, sentì il cuore fermarsi.
Cominciò a respirare irregolarmente.
 
Yongguk guardò Zelo “Cosa fai lì impalato? Oddio santissimo…no Junhong, non ora…”
 
Di nuovo.
Si dimenticò di nuovo come si faceva a respirare.
Uno. Due. Tre. Qua… Jongup, stai…sanguinando…
Non riuscì a mandare fuori l’aria dai polmoni.
Inspirò altro ossigeno.
Uno. Due. Tre. Jongup…
L’anidride carbonica non trovò uscita.
Respirò altro ossigeno.
Uno…uno…uno…uno…VOGLIO RESPIRARE. Uno…mi fa male tutto…
 
“No, Junhong, cazzo! Non ora. Himchan sbrigati a chiamare!”
 
Kim digitò il 119 e attese che qualcuno gli rispondesse dall’altra parte.
Il cuore gli batteva forte e gli faceva male, la testa gli girava, ma non piangeva. Era così shockato che le lacrime non erano riuscite a scendere.
 
“119, mi dica”
“Ah, pronto…Jongup sta sanguinando…”
“Mi scusi, come si chiama? Dove si trova?”
“Sono Himchan…sì, sono Kim Himchan, sono io…stavamo andando al Bugaksan Sangwak…e Jongup è caduto…e gli sanguina la testa…oddio…” Himchan parlava senza scandire bene le parole e con la voce agitata.
“Mi sa dire esattamente in che punto si trova?”
“Non lo so…qui è tutto uguale, ci sono alberi e le scale per salire fino al castello…”
“Ha detto che al suo amico sta sanguinando la testa?”
“Sì, sì…l’abbiamo sdraiato e…e non lo so Yongguk aveva la mano piena di sangue…”
“Il vostro amico è cosciente?”
“No…per favore, sbrigatevi”
“Non si preoccupi, abbiamo già mandato un elicottero, sarà lì a momenti. Per ora cercate di tamponare la ferita del vostro amico”
“S…sì…”
Himchan si avvicinò a Yongguk “Ha detto di tamponargli la ferita e che adesso arriva un elicottero”
 
Yongguk si tolse la giacca e la felpa; poi appallottolò quest’ultima e la posizionò dietro la nuca di Jongup “Cavolo Himchan, tienigli la testa così…”
“…”
“Sbrigati, non lo vedi che Junhong ha un attacco di panico?”
 
Kim guardò Zelo che si era piegato su se stesso e respirava a scatti.
“Lo…lo aiuto io Junhong…” disse tremando Himchan.
 
 
“Quanto ci mettono a raggiungerci?”
“Non lo so, secondo me si sono fermati pure loro…”
“Beh, potrebbero almeno inviarci un messaggio dicendoci che si son fermati…”
“Forse ci vogliono lasciare da soli…” sorrise Daehyun.
“Sta zitto…e poi non è che siamo proprio soli. Ci sono anche altre persone che salgono e scendono…”
“…”
 
Aspettarono alcuni minuti poi Daehyun stirò le braccia “Forse è meglio se li raggiungiamo”
“Sì, forse hai ragione…”
Daehyun cominciò a scendere e Youngjae lo raggiunse; quando gli fu vicino gli strinse la mano e sorrise timidamente.
 
 
“Jun…” si avvicinò Himchan “… respira, cavolo!”
“N… non…”
“Yongguk, come faccio?”
Il leader guardò Kim e il maknae, poi si guardò in giro spaesato e chiese con voce stridula “Dove sono finiti Daehyun e Youngjae?”
 
Himchan si guardò intorno “Non lo so!”
 
“Dio, Jongup…ma quando arriva quell’elicottero?”
 
 
Daehyun vide i suoi amici a pochi passi da lui: Zelo ero piegato su se stesso, Himchan gli stava accanto ma si guardava in giro con aria spaesata; invece Yongguk stava tenendo su la testa di Jongup che era sdraiato a terra.
“Jae…cosa sta succedendo?”
Youngjae scosse la testa “Non lo so, ma non mi piace…”
 
Himchan vide Youngjae e Daehyun “Dae, Jae, dove eravate finiti? Venite qui!”
 
I due corsero fino a raggiungere Himchan.
 
“Oddio, Junhong, che hai?” chiese Youngjae.
 
“Non lo vedi? Non riesce a respirare…come facciamo a calmarlo?”
 
“Himchan, ti ho detto di venire qui a tenere la felpa contro la sua nuca! Ci penso io a Junhong…”
 
Daehyun si avvicinò al leader “Hyung, che sta…” poi vide la mano di Yongguk insanguinata come lo era anche la felpa che teneva contro la testa di Jongup “Oddio…che è successo?” sgranò gli occhi.
“È…è caduto, io non lo so come…Cristo, vieni a tenere la felpa premuta contro la sua testa…devo andare da Junhong”
“S…sì, faccio io” e si mise al posto di Yongguk, poi gli venne un pensiero in testa e lo disse ad alta voce
 
“Ma hyung…Jongup…è ancora vivo?”
 
I pensieri e i cuori di tutti tremarono per un attimo, poi Himchan urlò “Certo che è ancora vivo! Lui non può morire…”
 
Youngjae stava cercando di tenere dritto Choi e di calmarlo, ma il maknae continuava a non respirare o a respirare in modo sbagliato. Gli mise una mano sul petto per calmarlo e seguire il suo respiro, ma non funzionò.
 
“Io…io non ho…non ho controllato il suo battito…io…” rispose titubante Bang.
 
“Smettetela tutti, LUI È VIVO. E…” un forte rumore sovrastò la voce di Himchan.
 
I cinque ragazzi alzarono la testa e videro un elicottero che continuò a volare e scese in uno spiazzo più in alto rispetto ai ragazzi.
Dopo alcuni istanti alcuni uomini con una barella in mano corsero verso di loro.
 
Non si mossero.
 
Guardarono la scena in silenzio: Jongup venne allontanato da Daehyun, messo su quella barella, le braccia e il corpo inermi.
I paramedici controllarono il suo battito cardiaco e gli misero una maschera per l’ossigeno.
 
Era ancora vivo.
 
Potevano salvarlo.
 
DOVEVANO SALVARLO.
 
Prima che i paramedici scomparissero Yongguk ritornò in sé, prese Junhong e urlò ai paramedici di aspettarli.
“Voi chiamate i genitori di Jongup e il manager e in qualche modo vedete di raggiungerci in ospedale…io e Junhong andiamo con loro”
 
“Yongguk…” cercò di parlare Himchan.
 
Gli occhi del leader lacrimavano “Non vi preoccupate…Jongup è forte…Jongup…” la sua voce venne interrotta dai singhiozzi “…Jongup…Jongup sopravvivrà…”
 
“Signore, la prego si sbrighi. Ma anche quel ragazzo sta male?” chiese uno dei due uomini guardando Zelo.
“Sì…” si asciugò le lacrime Bang “Ha un attacco di panico e non riesce a riprendersi…”
 
I paramedici fecero loro segno di seguirli, dopo che uno improvvisò un sacchetto perché Zelo potesse ritornare a respirare.
 
Quando raggiunsero l’elicottero e i paramedici fecero entrare dentro la barella di Jongup, il leader esitò un attimo. Era l’ultimo rimasto a terra.
 
“Signore. Signore, mi sente?” gli chiese una donna.
“…”
“Signore, salga. Il suo amico sta ancora perdendo sangue…”
“…”
 
Junhong ritornò a respirare “Hyung…Jongup hyung…perché non siamo ancora partiti? Jongup sta male…Jongup…”
“Si calmi, dobbiamo aspettare che anche il suo amico salga…signore, la prego, salga”
 
Yongguk guardò la donna che gli porgeva la mano.
Stava ancora piangendo e le lacrime non volevano smettere di cadere.
Jongup stava ancora sanguinando.
Afferrò la mano della donna che gli sorrise e si sedette dietro la barella di Jongup; poi quella donna prese una coperta e coprì le spalle del leader che era sbracciato “Ecco, così starà un po’ meglio”
 
Hyung…Jongup starà bene, vero?” chiese tremando Zelo.
“…”
 
Il respiro di Zelo si fece più pensante e breve.
 
“Il sacchetto, ragazzo, respira col sacchetto” gli ordinò uno dei paramedici con tono pacato.
 
“Sì…” e portò il sacchetto a cingergli la bocca.
Respirò.
 
“Ragazzi, manca poco…il vostro amico sta ancora perdendo sangue, ma meno di prima… forza ragazzi, è ancora vivo. Rilassatevi” sorrise loro la donna.
 
“Dite che Jongup starà meglio?” chiese Daehyun.
“Ovvio che starà meglio…lui è forte…con tutti i muscoli che ha…figurati se non si riprenderà…” disse Himchan più per convincersi delle proprie parole che per rispondere a Daehyun “Chiamo…chiamo i suoi…”
 
 
Uno squillo.
Due squilli.
“Pronto?” rispose una voce femminile.
Proprio la mamma?
“Ah, sì. Pronto, signora sono Kim Himchan…”
“Ah, Himchan. È successo qualcosa?”
“Ecco…Jongup…”
“Che ha fatto?” chiese con tono preoccupato la donna.
“…Jongup…” allontanò il cellulare dal proprio orecchio, alzò la testa al cielo cercando di trattenere le lacrime e i singhiozzi.
“Ragazzi, non ce la faccio…” sussurrò a Daehyun e Youngjae.
Allora Youngjae gli prese il cellulare dalle mani.
Fece un respiro profondo.
“Signora, non si agiti…ecco, Jongup è caduto e si è ferito gravemente…lo stanno portando all’ospedale”
Non sentì alcuna risposta provenire dalla donna.
“Signora…è ancora lì?”
Sentì la donna piangere e la cornetta sbattere da qualche parte.
 
“Tesoro, che è successo?”
La donna guardò il proprio marito “Jongup è in ospedale…” riuscì a sibilare.
“Jongup…?”
L’uomo prese la cornetta in mano “Pronto?”
“Sì, pronto signore. Sono Yoo Youngjae, ora stiamo andando in ospedale, il leader e il maknae sono con Jongup e non deve preoccuparsi, starà bene…”
“Dammi il nome dell’ospedale”
“Sì…”
 

 
*ONLY ONE SHOT, ONLY ONE SHOT*
 
Buonsalve(?) a tutti :D
RINGRAZIO: MomokaHappiness, 03Larka99, RyokoUzumaki e arashi17 per le recensioni, poi ringrazio chi mi segue (e dopo questo capitolo mi cestinerà via *ha ha*) e chi ha messo tra i preferiti etc…
 
Perché giustamente non posso fare due capitoli tutti tenerelli(?) uno dietro l’altro! Bisogna sempre che il mio demone trovi qualcosa perché tutto cada in rovina *si cava gli occhi*
 
COME HO POTUTO??? Ok, nessuno mi crederà ma ci ho pianto mentre scrivevo…mentre scrivevo che il mio Jongup ç^ç no, basta. Sul serio.
Spero comunque di aver reso bene tutta la confusione e i sentimenti di tutti e AMEN.


AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
ODDIO MI MANCA IL RESPIRO PERO’ èYONGGUK CHE SI MOSTRA IN TUTTA LA SUA LUCENTEZZA!!!!!!! (bello mio, sei sempre stato magrolino, ma hai i muscoli a posto *-* e li avevo già visti quando eri andato in Malasya(era là, giusto?) …che poi se vuoi mettere su un po’ di chili vieni a mangiare a casa mia per una settimana)
No, ok sono ridicola ç______ç PERO’ VOLEVO VEDERLI DAL VIVO I SUOI ADDOMINALI. E ANCHE QUELI DI JONGUP. Beh, quelli sempre e comunque °w°
 
E Chan con la mano fasciata ç_ç e Up che gli mette il cappellino di Stitch(?) *sclera per la troppa tenerezza*
 
Beh, a questo punto VOGLIO VEDERE TUTTO IL LIVE ON EARTH.
 
Dopo tutto ciò, UN BACIONE E AL PROSSIMO CAPITOLO…
 
*Parte la vocina del tipo che parla a fine puntata di DragonBall* “Il nostro Jongup riuscirà a sopravvivere?”
 
Sarasvathi

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Capitolo 14
*** Niente da Nascondere ***


Il chirurgo era uscito dalla sala operatoria e aveva camminato con passo svelto verso loro con sguardo indecifrabile che non sembrava né stanco né riposato, né felice né triste; forse aveva sviluppato la capacità di nascondere le proprie emozioni dopo anni e anni di lavoro.
Le orecchie di tutti erano pronte ad ascoltare ciò che il neurochirurgo aveva da dire.
Il dottore aveva fatto un inchino, un lieve sorriso, poi con voce calma e tranquilla aveva detto “Per fortuna il trauma cranico non era tanto grave e siamo riusciti a esportare il sangue in eccesso e non ci sono state complicazioni…” poi si era fermato e aveva fatto un grande respiro “…purtroppo…”
Gli occhi di tutti erano rimasti puntati sulle labbra del chirurgo “…purtroppo non potete ancora vederlo, perché non si è ancora svegliato e dobbiamo fare alcuni accertamenti…potrebbe darsi che alcune parti interne del cervello siano state danneggiate per via dell’impatto subito…”
 
C’era stato un gran silenzio e tutti avevano guardato il medico inchinarsi e andare via.
 
 
Era immobile.
Era attaccato a dei macchinari elettronici.
Aveva la testa fasciata.
Dalla porta non si capiva se fosse sveglio o stesse dormendo: l’unica cosa di lui che si muoveva era il petto che si alzava e si abbassava regolarmente.
C’era una sedia bianca accanto al letto dove Jongup era sdraiato, ma nessuno –in un primo momento- vi ci si sedette, nessuno osava neanche avvicinarsi troppo al letto.
Lo fissavano tutti immobili.
Poi Zelo camminò strisciando i piedi sul pavimento marmoreo e quando fu vicino a Jongup cominciò a parlare “Hyung…” tirò su col naso “…hyung, mi senti vero? …hyung… rispondimi…hyun…hyung…” e la sua voce si spegneva mentre le sue lacrime lasciavano piccoli cerchi che inscurivano le coperte di quel letto.
“Jun…” sussurrò Yongguk “Jun…non fare così…il medico è stato chiaro…”
Zelo si girò verso gli altri e chiese tremando “Hyung, Jongup ritornerà quello di prima, vero?”
Nessuno però rispose al maknae.
 
Himchan deglutì e si avvicinò al letto di Jongup, tirò leggermente indietro la sedia e si accomodò su quella.
Guardò Jongup, incontrò i suoi occhi e si morse le guance all’interno della bocca senza staccare i suoi occhi da quelli di Moon.
Cercò di sorridere, ma quando piegò le labbra sentì un nodo alla gola e quella specie di sorriso forzato si trasformò in una smorfia; allora Kim abbassò la testa e con una mano si coprì gli occhi.
 
 
La madre di Jongup era sembrata non reggere più la tensione, se n’era stata zitta ma era parsa rimpicciolirsi sempre di più; i suoi zigomi disegnati, simili a quelli del figlio, si erano appiattiti e i suoi occhi si erano spenti.
Dopo circa mezz’ora era arrivato uno dei fratelli di Jongup che, il fiato corto, aveva guardato i presenti con occhi sgranati.
“Papà, avete notizie…?”
L’uomo aveva alzato la testa “…tranquillizzati…non possiamo ancora vederlo, ma ci hanno detto di non preoccuparci…”
Il giovane si era aggiustato gli occhiali sul naso “Oh, giusto, non ho nemmeno salutato, che scortese…” e aveva fatto un inchino “Grazie per essere qui per Uppie…” con tono educato, ma dalla sua voce era trasparsa una certa preoccupazione e i suoi occhi ingranditi dalle spesse lenti degli occhiali avevano gettato un velo di ansia in tutti.
 
 
“Non ci riesco…” sussurrò Himchan “…mi dispiace…è troppo…è insopportabile…”
Alzò la testa, guardò un’ ultima volta Jongup, alzò il braccio mimando il gesto ‘fighting’ e uscì dalla stanza senza aggiungere altro, la testa che gli pulsava e le lacrime che aveva trattenuto che stavano per uscire.
 
 
Il dottore era ritornato in sala d’attesa e il suo viso non aveva presagito nulla di positivo.
Si era schiarito la gola, aveva guardato diverse volte la cartella clinica, poi si si era rivolto al padre e alla madre di Jongup “Scusate se siete stati costretti ad aspettare così a lungo…vostro figlio ha aperto gli occhi alcuni minuti fa e ora gli stanno facendo una risonanza magnetica funzionale per controllare meglio l’attività cerebrale. Non siamo ancora sicuri, ma…” aveva la cartella clinica cercando il nome del paziente “…ma Jongup, dopo essersi svegliato sembrava non riuscire a reagire ad alcuni stimoli…forse è qualcosa di momentaneo, ma appena usciranno i risultati vi sapremo informare meglio…vi chiedo ancora un po’ di pazienza…” poi si era allontanato lasciando un sorriso debole ai presenti.
 
 
Yongguk si avvicinò a Zelo e gli mise una mano sulla spalla, poi lo spostò lentamente dal letto dove Jongup era sdraiato, dove i suoi occhi guardavano fissi i suoi amici.
Moon alzò lentamente il braccio, ma lo fece ricadere sul letto.
Scusa Jun…scusa Yongguk…sono troppo…troppo stanco…
 
Il leader portò fuori Junhong per paura che potesse sentirsi male e lasciò nella stanza Daehyun e Youngjae che, appena i due furono usciti si guardarono negli occhi e annuirono lentamente, poi Daehyun prese possesso della sedia e Youngjae si fece un po’ spazio al margine del letto dove si sedette.
“Hey, Jongupah! Sei contento che siamo qui?” chiese sorridendo e a voce alta Daehyun.
Jongup girò gli occhi verso Daehyun e lo fissò.
 
 
Quando il dottore si era presentato di nuovo davanti a loro, l’aria era ritornata tesa.
Il neurologo aveva fissato tutti uno alla volta “Non voglio creare confusione con definizioni mediche o usare parole troppo strane e incomprensibili…purtroppo l’fMRI, la risonanza magnetica funzionale, non ha portato buone notizie: abbiamo riscontrato danni nelle fasce extrapiramidali, il sistema di vie nervose e connessioni che consentono gli impulsi motori…credo che Jongup sia stato molto fortunato nel ritrovarsi solo il sistema extrapiramidale danneggiato…se anche il sistema piramidale fosse rimasto danneggiato, ora non sarebbe nemmeno in grado di muoversi… Jongup è conscio, sente gli stimoli esterni, percepisce come prima il mondo ma non è in grado di muoversi liberamente… è probabile che abbia problemi di comunicazione, che…signora…si calmi, non si agiti troppo…” il medico si era avvicinato alla madre di Jongup, l’aveva fatta sedere dritta, le aveva chiesto di chiudere gli occhi e respirare in un particolare modo; quando la donna si era calmata il dottore aveva prosguito “…stavo dicendo che, anche se Jongup non può muoversi come prima, può benissimo sentirvi, è ancora vivo e può muovere gli occhi, può ancora muoversi anche se con movimenti grossolani e accennati…so che non è il massimo, ma vi prego di vedere la cosa in positivo…non voglio però nascondervi il fatto che le possibilità che Jongup riacquisti totalmente le capacita motorie e psicosomatiche si ripristino del tutto…in seguito faremo altre risonanze magnetiche per avere sotto controllo la sua situazione… questo è quanto, se avete bisogno di qualsiasi cosa venite pure a cercarmi…per ora consiglierei di non mostrarsi troppo allarmati di fronte al ragazzo, di non disturbarlo se preferisce dormire e di non chiedergli di muoversi troppo…è ancora scosso da quello che è successo e se lo vedrete debole è per via dell’intervento che ha subito…verrà un’infermiera ad avvisarvi appena potrete entrare per salutarlo”
Aveva sorriso caldo e si era allontanato con passo lento e silenzioso.
Quasi nessuno aveva capito tutto il discorso: l’unica parte che tutti avevano compreso era che ora Jongup non era più come prima, che forse non sarebbe neanche potuto ritornare quello di prima.
 
 
Sì, sono contento che siate venuti qui…che bello, sono ancora vivo…pensavo sarei morto, pensavo non avrei più avuto la possibilità di vedervi…di rivedere mia mamma…mamma, eri così pallida prima…e piangevi così tanto…
 
Daehyun inspirò “Facciamo così, ti faccio delle domande e se la risposta è ‘sì’ sbatti le palpebre una volta, se è ‘no’ sbattile due volte…va bene? Così fai poca fatica…”
 
Sì, va bene. Quindi devo sbattere le palpebre una sola volta. Ecco, così.
 
Youngjae sorrise “Allora ci senti davvero!”
 
Youngjae, Youngjae…dove sei…ah, eccoti…sbatto le palpebre una volta anche per te…così…
 
“Jongup, riesci a parlare?”
 
Parlare?...parlare…devo muovere la bocca…sì, lo so dov’è la bocca…muoviti…apriti… apriti…apriti…calma Jongup, lentamente di’ al tuo cervello di farti aprire la bocca…sì, così…no, non ci riesco…è impossibile, io so parlare quindi è impossibile…allora…aprire bocca, aprire bocca, aprire bocca, aprire…bocca…bocca…bocca…bocca…aprire… bocca…bocca…apri…no, non ci riesco. Non ci riesco! Perché?
 
“Hey, Youngjae, il dottore ha detto di non farlo affaticare troppo per adesso…ha subito un intervento da poco”
 
Il dottore ha detto così? Ma io sto bene: ho la testa al suo posto…e le braccia…e le gambe…insomma, sono tutto intero…
 
“Giusto, scusa Jongup…ma lo sai che sei divertente con la testa fasciata così?”
 
La testa fasciata? Davvero? Aspetta…provò ad alzare il braccio, ma riuscì ad alzarlo solo di pochi centimetri. Da quando è così faticoso alzare un braccio?...mi fa anche male la testa…
 
“Guarda Youngjae, ha mosso un braccio!”
“Ho visto!”
 
Wow, ho mosso un po’ il braccio…beh, lo facevo anche prima di essere caduto…ho sbattuto la testa…mi fa male…mi sembra di fare una fatica immane anche solo a tenere gli occhi aperti…
 
“Ci siamo spaventati così tanto…e Jun non riesce a smettere di piangere…però l’importante è che stai bene…” gli occhi di Daehyun erano lucidi.
 
Anche tu? Piangono tutti…sono ridotto così male? Sono così inguardabile?...beh, non riesco nemmeno a muovere il braccio…
 
Youngjae mise una mano sulla spalla di Daehyun e gli sorrise.
 
Sapete, non ci avevo fatto molto caso prima, ma state davvero bene insieme…quando state vicini create un’atmosfera così tranquillizzante…e davvero non riesco più a tenere gli occhi…aperti…non riesco nemmeno a dirvi che ho sonno…che sono stanco…e che questa stanza mi fa schifo…voglio ritornare a casa…voglio dormire…mi mancate tutti...mi manca la nostra casa...Daehyun, non piangere...credo che ora chiuderò gli occhi e dormirò...buonanotte...
 
Youngjae vide Jongup chiudere gli occhi "Jongup...sei ancora sveglio?" ma Jongup non aprì gli occhi.
"Dae, è meglio se andiamo ora... credo stia dormendo e il medico ha detto di lasciarlo riposare"
Daehyun annuì lentamente e si asciugò le lacrime, poi si alzò dalla sedia e uscì dalla stanza con Youngjae che gli stringeva la mano.
 
 
Nel viaggio di ritorno nessuno parlò, ognuno di loro aveva in mente l'immagine di Jongup sdraiato su quel letto d'ospedale e le parole del medico che dicevano che forse Jongup non sarebbe più ritornato quello di prima, che forse non sarebbe riornato a ballare come prima.
 
"Ragazzi, siamo arrivati..." sospirò il manager "...oggi è stata una giornata dura per tutti, ma Jongup è vivo e presto si riprenderà...adesso cercate di riposare...e per domani...domani state a casa e non preoccupatevi di nulla...va bene?"
I cinque ragazzi annuirono e uno alla volta, lo sguardo basso, uscirono dal furgone.
 
 
"Himchan...è tutta colpa mia...se non avessi deciso di andare..."
Himchan lo interruppe "Yongguk, non è colpa tua... non è colpa di nessuno..."
" Ma se io non avessi deciso di portarvi lassù tutto ciò non sarebbe successo, Himchan…"
"Yongguk... possiamo non parlarne? Se continuiamo a parlare di Jongup riusciremo soltanto a stare male…"
" Lo so, ma non riesco a darmi pace..."
Himchan però, non aggiunse nient'altro e girò la schiena al leader.
 
 Anche se dici di no... lo sappiamo tutti che è colpa mia...Jongup... anche tu pensi che sia colpa mia, vero?...Sì, non può essere che così... non posso fare altro che chiederti scusa... anche se chiederti scusa non ti riporterà come prima...
 
 
 Dove sono? Ah, giusto... in ospedale...ma dove sono andati Youngjae e Daehyun?... se ne sono andati?... perchè non sono rimasti qui?...
Jongup si guardò intorno a sé; quando vide i macchinari a cui era attaccato si chiede a cosa servissero.
Ah, quello è…com’è che si chiama?...ah, elettrocardiogramma…sì…quelli sono i battiti del mio cuore…che brutte quelle tende…e la luce che viene da fuori è inquietante…
Cercò di girarsi su un fianco, ma si sentiva il corpo dolorante e pensante.
Mi sarò rotto qualcosa?...no, mi sembra di no…non mi sembra…ho ancora sonno…ma da quant’è che dormo? Ormai sta per sorgere il sole…non voglio stare da solo…nessuno è rimasto qui con me?...fa schifo questa stanza…fa schifo questo letto…fa schifo essere così stanchi…fa schifo tutto…fa schifo avere sempre sonno…voglio muovermi…
Ma il suo corpo non si mosse, riuscì solo a muovere un braccio per toccarsi il viso.
Allora sono ancora intero…almeno il mio viso non ha nulla di strano…
Salì con la mano fino a toccarsi la fronte.
Ah, giusto…sono bendato…ma tutta la testa? L’avrò sbattuta forte quando sono caduto… caduto…come ho fatto? Come ho potuto inciampare come uno scemo?...voglio tornare a casa…dormire nel mio letto, magari in stanza con Junhong che parla nel sonno…almeno così so che c’è qualcuno con me…almeno così non mi sento solo…
Sospirò e chiuse gli occhi, addormentandosi quasi subito.
 
 
“Jun, dormiamo in tre nella tua stanza?”
Zelo non rispose.
“Visto che tu e Jongup avete i letti uniti potremmo starci anche in tre volendo…” continuò Youngjae.
Hyung…voglio andare da Jongup…”
“Jun, lo sai che l’orario di visita è finito…non puoi restare quanto vuoi in ospedale…”
“Ma Jongup non riesce a dormire da solo…” sussurrò il maknae.
Daehyun guardò Zelo “Mi dispiace Jun, ma non possiamo…domani lo andiamo a trovare, così ti metti il cuore in pace…ma solo se non scoppi in lacrime appena lo vedi…”
“…va bene…”
“Andiamo a dormire adesso…”
Junhong annuì e seguì i due ragazzi più grandi.
 
 
Mi scappa la pipì…credo che morirò se non vado in bagno…
Si guardò in giro e sperò che qualcuno venisse a salvarlo.
Che scatole...devo riuscire ad alzarmi…vediamo se riesco a mettermi almeno a sedere sul letto…devo solo piegare la schiena in avanti…piegare la schiena…la schiena…sì, poi mi devo appoggiare con le mani? Sì…credo sia così…però se riuscissi a girarmi su un fianco potrei mettere il peso su un braccio e tirarmi su…facile a dirsi…un po’ meno a farsi…devo insistere…
Provò a muoversi, ma non riuscì né a piegare la schiena né a girarsi su un fianco.
Perché deve essere così faticoso? Mi scappa…se poi la faccio nel letto? Sarebbe la cosa più ridicola del mondo…se penso a qualcos’altro forse riesco a resistere finché qualcuno non viene a darmi una mano a tirarmi su e accompagnarmi fino in bagno, poi credo di potercela fare da so…aspetta…come faccio a dire ‘Devo andare in bagno’?...prima non sono riuscito a dire nulla…che disastro…alla fine mi ridurrò a bagnare il letto e tutti rideranno di me! Ecco cosa succederà...
Sta arrivando qualcuno? Qualcuno che mi salverà? Ti prego…ti prego, chiunque tu sia vieni qui…devo andare in bagno…funziona la telepatia? Beh, in questo momento DEVE funzionare…vieni qui…vieni qui…
Sentì la porta aprirsi.
 
 
“Hey, che ci fai in piedi così presto?”
“Non sono riuscito a dormire…voglio andare da Jongup…”
Yongguk guardò le occhiaie di Zelo “Non hai proprio dormito, eh?…beh, neanche io…se vuoi c’è del caffè…magari ti terrà un po’ sveglio…” poi guardò l’orologio “…però mi sa che è un po’ presto per andare in ospedale…”
Choi s’immusonì “Ma io voglio vederlo…se non è riuscito a dormire bene perché era da solo?”
Bang fissò il maknae in silenzio per alcuni secondi, poi disse con un fil di voce “Scusa Junhong…”
“Per cosa?”
“Per quello che è successo…è colpa mia…se non avessi proposto di andare al Bugaksan Sangwak…Jongup ora starebbe bene…”
Junhong scosse la testa “Ma hyung, non è colpa tua…anche io e Jongup volevamo andarci…e…lo so…se non ci fossimo andati non sarebbe successo…ma…ma non è colpa di nessuno…”
Il leader sospirò e si chiuse nelle spalle “Mmm…quando si sveglieranno anche gli altri andremo da Jongup, va bene?”
“…mmm…”
 
 
Vide un piede entrare dentro la stanza.
Ti prego…qualcuno che mi salvi…
L’infermiere entrò dentro con passo rapido, gli occhi stanchi. Guardò Jongup e Jongup guardò lui.
Devo andare in bagno…
“Come ti senti?”
Stanco…ma tanto non riesco a dirlo…
Guardò la cartella clinica di Jongup “Ah…capisco…riesci a muoverti?”
Jongup alzò un braccio.
Ecco, a parte alzare il braccio e girare la testa, non riesco a fare nulla…
“Solo questo?” chiese l’infermiere.
Jongup fece di sì con la testa, poi guardò la porta del bagno e cercò di fare una faccia disperata in modo che l’infermiere capisse che aveva bisogno del bagno, ma si accorse di non riuscire a muovere neanche i muscoli facciali.
Forse se continuo a fissare la porta capirà…
L’infermiere si girò nella direzione che gli occhi di Jongup fissavano, poi fece un piccolo sorriso “Hai bisogno di andare in bagno?”
Dove sei stato fino ad ora?...sei il mio nuovo migliore amico…
Jongup annuì lentamente.
“Aspetta, che ti aiuto ad alzarti…”
Grazie amico…quando potrò di nuovo parlare di ringrazierò per bene.
 
 
Appena si aprì l’orario delle visite i genitori di Jongup entrarono nella stanza del figlio.
La madre prese subito possesso della sedia.
Jongup vide che era ancora sciupata, che non si era nemmeno pettinata.
Ciao mamma.
“Jongup, ciao piccolo, come stai oggi?”
Come ieri…
“Non riesci ancora a parlare?...come hai fatto a cadere?...”
No, non riesco ancora a parlare…come ho fatto? Non lo so…ma non credo sia la cosa migliore da chiedere al proprio figlio…forse tu e papà dovreste ritornare a casa e al lavoro…
“Oh, Jongup…quando mi hanno detto…quando mi hanno detto che ti stavano portando in ospedale…credevo stessi per morire…”
Però non ti è mai interessato molto di me…insomma…diciamoci la verità: tu e papà non siete mai stati dei genitori…’calorosi’…sempre distanti…volevate che fossi perfetto…e basta…quello era il mio compito e io dovevo svolgerlo…
“Hey, tesoro, stai bene?” chiese il padre di Jongup alla moglie.
Lei annuì e guardò il marito “Jonghyun dov’è?”
“Ha detto che parcheggiava e veniva…ieri non è neanche riuscito a entrare per vedere coem stava suo fratello, tanto era scosso…”
 
Dopo alcuni minuti in cui madre, padre e figlio si furono guardati negli occhi senza dire niente, il fratello di Jongup fece irruzione nella stanza.
Senza guardare nessuno camminò fino a raggiungere il fratello e lo abbracciò forte, poi si staccò e piegò le labbra in una smorfia “Jonguppie…hai pure la testa fasciata!”
Si sedette a lato del letto e guardò negli occhi Jongup “Hey, mi hanno detto che non riesci a parlare…ma non preoccuparti, ritornerai presto a parlare…e comunque…” si appoggiò all’orecchio del fratello minore e sussurrò “…e comunque con i nostri genitori non c’è nulla da dire…sei fortunato a non riuscire a parlare…almeno non ti riempiranno di domande inutili…vedrai, li faccio ritornare a casa il prima possibile…”
Quando si rialzò dall’orecchio di Jongup sorrise ai suoi genitori che gli chiesero “Cosa gli hai detto?”
“Una cosa tra fratelli…”
 
Jonghyun rimase lì con i genitori e Jongup, sperando di poterli allontanare, ma non ci riuscì.
 
Verso mezzogiorno un’infermiera portò un vassoio a Jongup con del cibo.
Allora Jonghyun aiutò il fratello a mettersi seduto e gli mise il vassoio sulle gambe.
“Riesci a mangiare?”
Jongup alzò le spalle lentamente.
“Beh, prova…”
“No, aspetta Jongup, lascia fare alla mamma…” disse veloce la donna.
“Mamma, lascialo almeno provare…”
“Ma non lo vedi che è ancora stanco?”
Jongup alzò il braccio e cercò di impugnare il cucchiaio, ma non ci riuscì. Non riusciva a chiudere la mano e stringere il cucchiaio.
“Visto Jonghyun? Aspetta Jongup, ti aiuto io” disse sorridendo la donna.
 
In quel momento si sentì la porta aprirsi e Jongup vide i suoi amici.
Ciao! Siete venuti? Vi prego, cacciate via i miei…Jonghyun…ti prego, falli andare via…
Jonghyun capì che quella era l’occasione giusta.
“Mamma, papà, che ne dite di lasciare Jongup con i suoi amici?”
 
“Ah, no…scusate…possiamo passare più tardi…” disse timido Yongguk.
 
No, Yongguk…non rovinare nulla…ti prego, lascia che se ne vadano…
 
“No, no…ce ne andiamo, vero mamma?”
La donna guardò storto il figlio “E Jongup? come fa a mangiare? Non hai visto che non riesce a tenere il cucchiaio in mano?”
“Ci penseranno i suoi amici, mamma…”
“Neanche per sogno! Sono sua mamma e starò qui finché non avrà finito di mangiare!”
“Dai, cara…lascia che Jongup stia un po’ con i suoi amici…ieri sono stati qui solo cinque minuti…”
La donna incrociò le braccia al petto “Però quando ritorno qui voglio che il vassoio sia vuoto” disse guardando i cinque ragazzi.
“Sì, mamma, non ti preoccupare. Gli faranno mangiare tutto…” poi si girò verso il fratello minore e gli sorrise come per dirgli ‘Missione compiuta’.
 
 
Zelo corse subito verso Jongup, prese in mano il vassoio e il cucchiaio che riempì di riso.
“Se non mangi dopo stai peggio!” disse e lo invitò ad aprire la bocca.
 
Non mi hai nemmeno salutato e vuoi imboccarmi? Beh, non ho neanche tanta fame…aspetta, non premere il cucchiaio contro le mie labbra…sì, sì…aspetta, ora apro la bocca.
Gli occhi di Jongup incrociarono quelli di Himchan che si avvicinava sempre più al suo letto.
Ciao Himchan…
 
“Jun, potevi almeno salutarlo prima di riempirgli la bocca di riso…” disse scocciato Kim, cercando di mantenere un tono allegro.
Già…almeno per una volta siamo d’accordo su qualcosa…
“Jongup, stai meglio oggi?” chiese Himchan.
Moon piegò la testa prima da una parte poi dall’altra per dire ‘così così’.
 
Non parlarono molto, ma tutti gli stettero attorno e cercarono di sorridergli.
Tutti a parte Yongguk che non si era nemmeno avvicinato, che l’aveva salutato da lontano con un sorriso spento e aveva continuato a fissarlo con aria assorta.
 
Nonostante tutto…devo sempre soffrire per te…perché non ti avvicini?...
 
“Hey, Jongup, ci sei?”
Jongup si girò verso Himchan.
“Cosa stavi guardando? Yongguk?”
Moon annuì.
“Hey, Yongguk, perché te ne stai là impalato? Potresti dire anche tu qualcosa a Jongup…”
“…”
Kim sospirò “Lascialo stare quello…”
 
Dopo circa un’ora decisero di alzarsi per andare via.
“Forse è meglio se ti lasciamo riposare…” disse Daehyun sorridendo “Prima che ti addormenti mentre ti parliamo come ieri…”
“Io non voglio andare via”
“Jun…”
“No! non mi interessa! IO RESTO QUI”
 
Jun…
Jongup alzò un braccio e sfiorò la mano di Zelo.
Jun…
 
“Visto, anche lui vuole che io rimanga…”
 
“Allora rimango anch’io” disse Himchan.
“No, andiamo via tutti…”
Zelo guardò il leader negli occhi “Ma io voglio rimanere…”
“Ti ho già detto di no…siamo venuti qui tutti assieme e assieme ce ne andremo”
Junhong guardò Jongup negli occhi.
Lo so che tu vuoi che rimanga Yongguk…lo so…anche se mi fa male…anche se non riesci a muoverti e nessuno lo capisce…io lo so…
 
“Dai, Jun…ritorniamo stasera” cercò di convincerlo Youngjae.
“Ma perché non posso rimanere? Non è meglio se qualcuno sta qui e Jongup non si sente solo?”
 
Il leader sospirò “Ma forse Jongup vuole stare un po’ da solo per riposare…”
 
Perché sei così freddo? Perché anche se sto male, se non riesco a muovermi non vieni vicino a me?...potresti anche tu chiedermi come sto…no, non devo piangere…non devo…cazzo.
 
Himchan guardò Jongup e vide i suoi occhi diventare rossi, poi alcune lacrime scendergli lungo le guance “Jongup…stai piangendo?”
 
Junhong guardò Jongup, poi si alzò dalla sedia e camminò verso Yongguk; quando gli fu davanti sentì le lacrime bagnargli il viso.
“Non è giusto…” disse con voce piangente “Non è giusto…”
 
“Hey Jun, che ti prende?” chiese Himchan.
 
“Non è giusto…perché deve stare così per colpa tua? Come puoi essere così insensibile?”
 
Bang abbassò gli occhi “Smettila, Jun…non è il momento adatto…”
 
Zelo si sentì invaso dalla rabbia, dalla tristezza, dall’odio.
Alzò il braccio e con un movimento rapido colpì la guancia di Yongguk col palmo della mano e urlò “Perché a Jongup deve piacere uno come te? Perché non posso piacergli io?”
Poi sentì le proprie gambe tremare sotto lo sguardo indecifrabile di Bang.
 
Junhong…
 
Himchan guardò Jongup, poi Yongguk e infine Junhong; scosse la testa e uscì dalla stanza seguito da Daehyun e Youngjae.
 
“Se ti piace tanto Jongup…è tutto tuo…”
 
Jongup alzò un braccio verso Yongguk. Fermati…Yongguk…
 
Ma Bang era già uscito dalla stanza e non l’aveva nemmeno guardato negli occhi.
 
Yongguk…perché neanche adesso riesco a smettere di amarti?...
 
 
YOOOOOOOOOOOOOO….DOPO SECOLI che non pubblico…Sono ritornata…ce l’ho fatta, non so come, ma ce l’ho fatta. È stato il capitolo più difficile in assoluto, spero non ce ne saranno altri come questo *respira profondamente e cerca di riprendersi*
 
Ringrazio ManuBlackVIP, naoko_san, maximumlt, arashi17 e MomokaHappiness per le recensioni! E tutti quelli che mi seguono.
 
ZELO STUPIDO…YONGGUK di più…MA, per tutte le reazioni c’è un motivo…e povero Jongup, già sta male fisicamente…in più è successo quello che è successo…
 
CREDO CHE MORIRO’...mi sento un mostro…e il capitolo non mi piace per niente...però tutto si sistemerà, lo giuro!
UN BACIO A TUTTI,
Sarasvathi

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Capitolo 15
*** Naqoyqatsi ***


“Jun…non avresti dovuto” sussurrò Yongguk guardando verso Jongup.
Zelo si girò verso Moon, poi ritornò a guardare il leader “Io…non volevo…”
Bang guardò un’altra volta Jongup, poi si girò e uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
 
Dove sei Himchan? Perché sei scappato via?... sei ancora innamorato di Jongup?... ti piace ancora così tanto?... ti fa male pensare che gli piaccia proprio io?... aish, dove sei?
Yongguk corse fuori dall’edificio e trovò a pochi passi da lui Himchan, Daehyun e Youngjae; si avvicinò a loro lentamente, pensando bene a cosa dire su quello che era appena successo.
 
 
Jun…perché l’hai detto davanti a tutti? Lo sapevi solo tu…e lui…speravo avresti tenuto la bocca chiusa, invece sei scoppiato…lo so che non dovrei amarlo, lo so che tu mi daresti tutto l’amore di cui ho bisogno…ma non riesco a non amarlo…ogni volta che ci provo mi sembra di andare contro me stesso…Himchan, dove vai? Ecco, bravi, seguitelo e calmatelo…vorrei tanto alzarmi in questo momento e tirare un pugno in faccia sia a te, Yongguk, che a te, Jun…ve lo meritereste…ma non posso fare nulla se non stare qui sdraiato…come uno scemo…a guardarvi mentre mi consumate col vostro silenzio…e ora? Dove vai? Giusto…vai da Himchan…alla fine vai sempre da lui…alla fine lui ti accetta sempre…alla fine lui mi porta sempre via tutto…Jun, non stare lì impalato…vieni qui almeno…non lasciarmi anche tu…se davvero mi ami stai qui con me…ritorna su questa stupida sedia bianca e finisci di imboccarmi…ti sei dimenticato che devo finire di mangiare tutto?... Hey, Jun…girati e ritorna da me…ti prego…
 
 
“Voi lo sapevate?” chiese dopo alcuni minuti di silenzio Himchan.
I due scossero la testa.
“Allora lo sapeva solo Jun…”
“Credo di sì” rispose Youngjae.
“Mi dispiace…forse però abbiamo fatto male ad andarcene senza dire niente, infondo Jongup sta ancora male…” aggiunse Daehyun guardando Kim negli occhi.
Il più grande scosse la testa, cercò una panchina e lì si sedette, la testa bassa.
Quando rialzò la testa lui era lì e Daehyun e Youngjae erano già lontani, stavano rientrando dentro l’ospedale.
 
“Channie…”
 
Channie…ma fammi il piacere…sei il peggiore…non dirmi che quando l’hai baciato non sapevi che gli piacevi…non dirmi che è stato lui a baciarti, che di sicuro non ne avrebbe avuto il coraggio…peccato…speravo di sbagliare quando affermavo dentro di me che a Jongup piacevi…pensavo fosse solo una mia fantasia, anche se vi avevo visti…
 
“Channie…stai bene?”
 
Benissimo, guarda…non sai quanto sia felice del fatto che il ragazzo che mi piace è follemente innamorato…di TE!... ma perché di te, poi?... tra tutti i bei ragazzi che ci sono… proprio te… perché non me? Perché non Junhong? … sarei disposto a lasciarlo perdere per Jun…ma non per te… per te mai… non ti meriti niente… non ti meriti nemmeno il mio finto amore… non ti meriti quelle scopate che facciamo… neanche un po’…
 
“Lo so che è dura…ma Jongup non è l’unico ragazzo del pianeta…”
 
Per cortesia, gentilissimo Yongguk, potresti dirmi PERCHE’…perché l’hai baciato? Ti piaccio io, giusto? Perché hai baciato lui?
 
“…sarò ripetitivo…lo so…ma ti amo…lo so che questo non cambierà nulla…che forse continuerai ad amare Jongup…ma io ti aspetterò…”
 
Che ragazzo! Che ragazzo d’oro!... mi fai schifo… sì, credevo di essere diventato un mostro… credevo di aver raggiunto il fondo con le mie azioni…ma tu sei molto più in basso di me…sul serio… dovresti starci tu su quel letto d’ospedale, non Jongup…
 
“Channie…mi stai ascoltando?”
 
Himchan fece un sospiro pesante e aprì la bocca.
 
 
Zelo si girò verso Jongup con gli occhi rossi “Hyung…ho combinato un pasticcio…”
 
Già, ma non ti preoccupare…tutto si risolverà, tutto si può risolvere…vieni qui vicino a me…vediamo se riesco a farti capire che devi venire qui…muoviti braccio…
Moon alzò un braccio, aprì la mano e muovendo le dita fece segno a Choi di avvicinarsi al suo letto.
Il maknae camminò fino alla sedia e cadde pesantemente su quella; prese in mano il cucchiaio, lo riempì di riso e senza dir niente lo portò alle labbra di Jongup che aprì la bocca senza far storie e masticò lentamente.
“Jongup, scusa, non volevo…però non potevo sopportare di vederlo in piedi impalato…sai, né io né lui abbiamo dormito ieri notte e pensavo sarebbe stato contento di vederti e che non aveva dormito perché aveva pensato a te tutto il tempo, al fatto che non ti piace dormire da solo e che anche se non sei uno che parla molto in realtà ami essere circondato di persone che ti vogliono bene e…” si fermò e vide che Jongup lo guardava con occhi sgranati “…scusa, non volevo dire tutte queste cose…però Jongup, sono davvero felice che tu sia vivo…sai, quando ti ho visto cadere…” si fermò nuovamente e gli occhi gli si riempirono di lacrime.
Moon alzò il braccio e strinse la mano di Zelo.
Purtroppo non riusciva ancora a muovere tutti i muscoli facciali, riusciva a comunicare con le mani e con gli occhi, ma pensava che non bastassero, che per comunicare ci fosse bisogno di tutto il corpo.
Eppure quel debole tocco di Jongup e i suoi occhi che lo fissavano, riuscirono a calmare il maknae e ad estorcergli un debole e sincero sorriso.
 
 
“Perché l’hai baciato?” chiese secco Himchan.
“Di cosa stai parlando?”
“Ti prego, non fare il finto tonto…lo sai benissimo, vi ho visti”
Yongguk scosse la testa.
“È inutile che scuoti la testa…vi ho visti, anzi, ti ho visto…dici di amarmi tanto, dici che mi aspetterai in eterno e poi baci Jongup? Il ragazzo che piace a me?”
“Himchan, quello è stato…”
“Sì, un errore…anzi, magari lui con i suoi poteri magici ha fatto diventare le sue labbra delle calamite e quindi tu non hai colpe…”
“Non è divertente…”
“Infatti non mi sto divertendo…sai una cosa? Non mi interessa se lo sapevi di piacergli…non mi interessa nemmeno sapere perché l’hai baciato o se ti piace…” e si alzò dalla panchina.
Bang lo fermò “Himchan, aspetta…”
“No…anzi…sento il bisogno di farti un’altra domanda: quale persona, dopo aver baciato qualcuno, andrebbe a letto con qualcun altro senza neanche farsi dei problemi?”
Il leader rimase in silenzio e Himchan si allontanò senza che Yongguk cercasse più di fermarlo.
 
 
Sentirono qualcuno schiarirsi la gola e Jongup capì immediatamente di chi si trattava.
Staccò il più in fretta possibile la sua mano da quella di Junhong.
Zelo si guardò indietro e vide la fotocopia di Jongup: sì quella persona non poteva che essere Jongup tra circa dieci anni.
“Buongiorno”
L’unica cosa diversa era la voce: quell’uomo aveva la voce molto più bassa e calda di Jongup, ma la somiglianza era spaventosa.
“Buongiorno” salutò con un inchino Junhong, dopo essersi alzato dalla sedia.
L’uomo camminò fino al letto di Jongup, una ventiquattr’ore in mano e il passo svelto.
“Ciao Jongup, sei ridotto male mi han detto” guardò Zelo “Questo è uno dei tuoi amichetti?”
 
Vai via Jongin… cosa sei venuto a fare qui?
 
“Ah, giusto, la mamma mi ha detto che non puoi parlare né muoverti troppo. Mi dispiace per te fratello” ritornò a guardare Choi “Sono Jongin, il fratello maggiore di Jongup”
“Piacere, io sono Junhong”
“Da quanto state insieme?”
Zelo pensò in un primo momento di aver sentito male, ma Jongin sembrava attendere una risposta “No…io e Jongup non…non stiamo insieme…”
“Ah…non dirmi che ti sei preso una cotta per mio fratello? Beh, se è così mi dispiace per te, ma lui è uno difficile…non è uno che si vende facilmente, vero fratellino?”
 
Vaffanculo. Non te l’ho mai detto, ma ora te lo meriti…Jun, non mi guardare così…
 
Jongin diede una pacca sulla schiena a Zelo “Siediti, dai…io non ho tempo per rimanere qui con Jongup, ho del lavoro da sbrigare e forse è meglio se vi lascio da soli…a Jongup è sempre piaciuta la compagnia dei ragazzi, vero fratellino?…ciao Jongup, ciao Junhong” e se ne andò com’era venuto, velocemente, senza farsi sentire.
 
Scusa, Jun…non avresti mai dovuto incontrarlo…pensavo non si sarebbe nemmeno fatto vivo in realtà…penso che i miei l’abbiano costretto a farsi vedere…già, perché nessuno sa del nostro segreto…del segreto del figlio perfetto Jongin…del segreto che poi si è trasformato in una trappola per me…
 
 
“Dici che dovremmo entrare?”
“Non lo so…forse Jun vuole rimanere un attimo con Jongup…dai, sediamoci qui e aspettiamo un po’, poi entriamo…”
“Ok…ma tu lo sapevi di Jongup?” chiese Youngjae.
“No…non lo sapevo…avevo il sospetto, ma molto piccolo…non pensavo che gli piacesse Yongguk…mi dispiace per Jun, ma anche per Himchan e per Yongguk…ora sì che si è incasinato tutto…”
Youngjae tirò la manica della felpa di Daehyun e sussurrò “Hey, ma quello non è identico a Jongup?”
Daehyun alzò la testa “Già, hai ragione, è proprio uguale…è uscito dalla sua stanza?”
“Non lo so, non ho visto…”
“Forse è l’altro fratello…”
“Ma ieri non è venuto?”
“No, non è venuto ieri…almeno io non l’ho visto…beh, anche Jonghyun ci assomigliava…”
“Sì, ma questo è proprio identico…ma che fa?”
 
Jongin camminò dritto davanti a sé finché non arrivò davanti a un muro. Da dov’è che sono entrato? Dov’è l’uscita?
Si girò e fece la strada a ritroso, ritornando quasi davanti alla stanza di Jongup e cercò di nuovo di ricordarsi da dove era entrato.
Si guardò in giro spaesato.
 
“Credi stia cercando qualcosa?”
“Non lo so…dovrei chiedergli se ha bisogno d’aiuto?” chiese Youngjae, sempre sottovoce.
 
Jongin vide due ragazzi seduti su due sedie e si avvicinò a loro velocemente, sfoggiando il suo migliore dei sorrisi “Scusate, sapreste indicarmi l’uscita?”
“Certo” disse Daehyun “Deve andare dritto fino infondo, voltare a destra e poi camminare dritto fino infondo, fino ad arrivare alla porta principale; comunque può prendere anche l’ascensore, se si gira è dietro di lei…”
“…porta principale” ripeté sottovoce Jongin “Vi ringrazio” sorrise di nuovo, poi se ne andò.
 
“È suo fratello, non ci sono dubbi…”
“Già, ha il suo stesso sorriso” aggiunse Youngjae.
“Sembra un tipo a posto…rientriamo?”
“Sì…”
 
 
“Un americano”
“Certo signore, desidera qualcos’altro?”
“No, sono a posto così”
Himchan camminò fino a un piccolo tavolo tondo, si sedette e cominciò a sorseggiare il caffè.
Jongup…dovrei davvero rinunciare a te questa volta…se l’hai amato per tutto questo tempo, anche se lui non ricambiava…non credo possa esistere per me alcuna possibilità di arrivare al tuo cuore…ma come faccio ora? Dovrò tenere il cuore vuoto? Può una persona non amare qualcuno? No…non si può…non si può…ma cercare di sostituirti…non sarebbe giusto per l’altra persona che amerei…devo…questa volta devo amare per gradi e devo essere paziente, ascoltare…questa volta…questa volta è davvero la fine…devo…devo riuscire a dimenticarti e a considerarti solo un amico…già…facile a dirsi…
 
 
Yongguk si sedette sulla panchina e qualche goccia di pioggia gli bagnò i capelli scuri.
Soffiava un vento tagliente e aveva le mani rosse per il freddo, ma non vi fece caso.
Continuò a stare lì seduto a fissare il vuoto.
“Yongguk?”
Qualcuno gli toccò la spalla; alzò la testa.
“Sì, sei tu…ti ho chiamato diverse volte, ma visto che non rispondevi pensavo di aver sbagliato persona. Beh, per fortuna non ho fatto una figuraccia. Sai, di solito ne faccio sempre… ma cosa ci fai qui? Gli altri dove sono? Jongup è rimasto da solo?”
“No, non è da solo…ci sono Junhong, Daehyun e Youngjae con lui”
“Ah…ho capito. Himchan è andato a casa?”
“…”
“Ti dispiace se mi siedo qui? Non so come ma sono riuscito a far stare a casa mia i miei… specialmente la mamma non voleva restare lontana da Jongup…che poi normalmente non è che sia una che si preoccupi così tanto…forse visto che è successo qualcosa di grave…ah, ma non dovrei parlarti di questo, scusa…lo so, me lo dicono da quando sono piccolo che sono un ingenuo che si fida troppo degli altri…”
“…”
“Non sei uno che parla molto, vero?”
“Mi dispiace…”
“No, non dispiacerti, non ce n’è motivo, anzi dovrei prendere esempio da te e chiudere qualche volta questa bocca spara cavolate” e cominciò a guardarsi in giro “…sai per caso se si è visto in giro Jongin? Gli avevo chiesto, quasi supplicato di venire a trovare Jongup…”
Yongguk guardò con aria interrogativa Jonghyun.
“Ah, giusto…Jongin è l’altro nostro fratello, nostro mio e di Jongup…quello maggiore”
“No, non credo di averlo visto…”
“Beh, se l’avessi visto te lo saresti ricordato visto che è la fotocopia di Jongup”
“…”
“Ma perché stai qui fuori? È successo qualcosa?”
“No…niente di particolare…non sopporto l’odore degli ospedali”
“Ah, neanche io…mi fanno stare male. Mi chiedo come facciano i pazienti ad abituarvisi…spero che Jongup si rimetta presto…”
“Anch’io”
“Vi trovate bene con Jongup? Lo so che non è una persona facile da capire e a volte non lo capisco neanche io che sono suo fratello…”
“No, è tutto a posto”
“Sai, quando era più piccolo Jongup era molto più espansivo di adesso, poi un giorno ha cominciato a tenersi tutto dentro e non sono mai riuscito a capire il perché…beh, che importanza ha? L’unica cosa che importa è che ritorni a ballare e a parlare”
“Già…”
“Ok, io vado dentro a vedere come sta. A presto allora, è stato un piacere parlare con te”
“A presto”
 
 
Quando Daehyun e Youngjae entrarono li travolse un silenzio snervante.
“Come mai c’è questo silenzio?” chiese Daehyun.
Zelo si voltò indietro per vedere che fosse “Ah, hyung siete voi…”
“È successo qualcosa?”
 
Sì, è arrivato mio fratello e ha rovinato tutto…
 
“No…non è niente”
 
 
Nessuno chiese a Yongguk qualcosa e lui, da parte sua, continuò a tacere; non era più ritornato nella stanza di Jongup e neanche Himchan che, troppo scosso, era ritornato a casa e aveva passato il resto della giornata a letto, nella speranza che i suoi pensieri trovassero pace, nella speranza che tutto quello che aveva sentito la mattina fosse stato solo un sogno e che non doveva fare altro che chiudere gli occhi e svegliarsi.
 
 
“Buonanotte…”
 
Non rispose nemmeno.
Non l’aveva nemmeno guardato in faccia.
Appena aveva sentito i suoi passi fuori dal corridoio si era girato verso il muro e Bang di Himchan aveva solo intravisto i capelli scuri che uscivano dalle coperte.
Trascinando il suo corpo aveva quindi camminato fino al suo letto, le orecchie all’erta, pronte a cogliere una qualsiasi sillaba proveniente dalle labbra di Kim, ma non ottenne nulla e anche quella notte non riuscì a chiudere occhio.
 
 
Ecco…di nuovo solo…come farò? Beh, se sono sopravvissuto una notte, riuscirò a sopravvivere anche alla seconda…e alla terza, visto che oggi non ho fatto alcun progresso…certo che è divertente, quando potevo parlare non lo facevo…invece adesso, che non posso…adesso che vorrei parlare…non posso…e per quanto mi sforzi non riesco a fare uscire alcun suono dalla mia bocca…Yongguk…tornerai più a trovarmi? ... forse no… forse dopo oggi non vorrai mai più vedermi e io ti aspetterò per sempre… Jun… scusa… già stavi male e per colpa di Jongin ti saranno venute in mente mille domande da farmi… anche se non mi hai chiesto niente…
 
 
“Jun, dove vai?”
“A dormire…”
“Non vieni con noi?”
“…Dove?”
“Andiamo a farci un giro, il manager ha chiamato prima e ha detto che neanche domani abbiamo impegni. Ha anche detto di riposarci e di non pensare troppo a Jongup…volevamo uscire tutti insieme, ma Himchan è chiuso nella sua stanza da quando siamo tornati e Yongguk…beh, è là che fissa il vuoto e non ci ha neanche risposto quando gli abbiamo chiesto se voleva venire con noi…” gli rispose Youngjae.
“Allora vieni?” aveva chiesto Daehyun.
Il maknae aveva annuito e seguito i più grandi.
 
 
Non riesco a dormire…ieri ero così stanco e oggi non riesco a dormire…non posso neanche girarmi su un fianco…beh, aspetta, forse oggi ci riesco…allora, spingo il corpo…spingo…il corpo di lato…niente, non ce la faccio. Neanche oggi…mi sembra di essere uno scemo che non sa fare niente…come faccio? Voglio girarmi su un fianco per dormire meglio…voglio ritornare a camminare, a ballare e a parlare…quanto avrei voluto rispondere a Jongin…sì, Jongup, credici…anche se avessi potuto parlare, non l’avresti fatto…perché sei un codardo…sì, lo sono…e tutto per colpa di Jongin…perché mi sono lasciato sopraffare da lui…se solo avessi parlato con Jonghyun…ma forse neanche lui mi avrebbe capito, forse anche lui avrebbe reagito come Jongin…
 
 
Hyung…io voglio tornare a casa”
“Perché? Non ti piace la nostra compagnia?”
“È perché sei un rompi scatole chiacchierone” gli rispose Youngjae.
“Come sei simpatico…sto morendo dal ridere!”
“Non penso che avremmo dovuto lasciare Yongguk hyung e Himchan hyung da soli…”
“Perché no? Prima o poi dovranno parlare di quello che è successo…”
“Non dovevo dire quella cosa ad alta voce…”
“Ma tu da quand’è che lo sapevi?” chiese incuriosito Daehyun.
“Da un po’ di tempo…”
“Da un po’ di tempo…quanto?”
“Non mi ricordo…ma…sì, quando siamo andati al Forest Park … sì, è da allora che ho capito chi gli piaceva…”
“E hai continuato ad amarlo?”
“Sì…”
L’aria fredda di Dicembre gli tagliava le guance con piccole lame affilate. L’unica persona a cui pensava, l’unica persona che voleva vedere, l’unica persona che gli mancava, l’unica persona che non avrebbe potuto vedere era Jongup.
“Allora rientriamo…” propose Daehyun.
 
 
Se almeno riuscissi a girarmi su un fianco…fa schifo dormire supini…dai, se ci credo ce la posso fare…non chiedo molto, solo di girarmi su un maledetto fianco!... lentamente…Jongup, concentra tutte le tue forze e… ancora un po’…un po’ più di spinta… e… ODDIO! CE L’HO FATTA!... non sto sognando vero? Ce l’ho fatta! Però…è così triste…sono riuscito nel mio intento e nessuno è qui a vedermi o a incoraggiarmi…e non posso nemmeno urlarlo…
Piegò lentamente le braccia sotto la testa.
Almeno riuscirò a prendere sonno…spero.
 
 
“Perché non vuoi dormire come ieri?”
“…voglio dormire da solo…”
“Se vuole dormire da solo, lascialo fare, no?” disse Daehyun.
Youngjae guardò Zelo, arricciò le labbra e alla fine disse “Va bene, se vuoi dormire da solo, fai pure…”
“Allora io vado…”
 
 
Non voleva dormire da solo, non questi giorni in cui stava così male, ma non voleva nemmeno dormire con loro due: sapeva che era di troppo e che, per quanto i suoi hyung fossero gentili e disposti ad assecondare ogni suo capriccio, voleva lasciarli soli. Preferiva non riuscire a prendere sonno che sentirsi ‘il terzo incomodo’; infondo anche loro necessitavano della propria intimità e privacy.
Himchan hyung…mi dispiace non averti detto prima di Jongup…mi dispiace…davvero tanto…tanto…
 
 
“Jae…”
“Mmm?”
Daehyun sospirò “Non so se sia bene dire una cosa simile…”
“Dire cosa?”
“…io voglio bene a Jongup…”
Youngjae alzò gli occhi e guardò il viso di Daehyun che stava sdraiato su un gomito, mentre con una mano accarezzava i capelli del più piccolo.
“Lo so che vuoi bene a Jongup…”
“Però…sai, ho pensato: ‘per fortuna che è accaduto a Jongup: se questo fosse accaduto a Youngjae? Al mio Jae?’… e…” si staccò da Yoo, e cadde sul proprio cuscino portandosi le mani a coprirsi gli occhi, poi a bassa voce concluse “…e l’unica risposta che sono riuscito a darmi è stata ‘Se fosse successo a lui, sarei morto per il troppo dolore’…”
Youngjae si mise seduto sul letto, prese una mano di Daehyun e ci soffiò sopra un bacio; prese l’altra mano e fece lo stesso. Quando vide gli occhi di Jung, gli sembrò che il suo ragazzo fosse spaventato e triste e che lo desiderasse.
Gli sorrise, gli accarezzò il viso e lo bacio dolcemente.
“…se tu fossi morto di dolore avrei fatto di tutto per riportarti in vita, Dae…”
Daehyun arrossì violentemente e per quanto ancora non riuscisse a capire come un ragazzo potesse fargli battere così tanto il cuore, senza pensarci su sussurrò “Ti amo” al suo Youngjae.
Poi si baciarono per diversi minuti, con foga, senza quasi respirare, uno perso nelle labbra e nei respiri dell’altro.
 
 
Quando la mattina dopo aprì gli occhi, la prima cosa, o meglio, la prima faccia che vide, fu quella di Yongguk.
Non sapeva che ora fosse e non avrebbe neppure saputo se era giorno o notte se non fosse stato per la finestra accanto al suo letto.
Cercò di capire se Yongguk fosse reale o solo frutto della sua immaginazione.
Non sembrava mattina, di solito l’infermiere passava la mattina verso le 8 per fargli un po’ di ginnastica alle gambe e per vedere se c’era qualche miglioramento, o peggioramento.
 
“Buongiorno…”
 
La voce di Yongguk gli arrivò come da un mondo lontano.
 
Buongiorno…come mai sei qui? Così presto? Come sei arrivato? Se tutto solo?...che schifo non poter parlare…
 
Bang chiuse gli occhi e li riaprì solo dopo pochi secondi.
“È tutta colpa mia…”
 
Per cosa?
 
“…se io non avessi deciso di andare al Bugaksan Sangwak tutto ciò non sarebbe successo…”
 
Non è stata colpa tua, ma mia…mia perché mi piaci tu…mia perché la notte prima ho sentito te e Himchan…mia perché non sono stato neanche capace di guardare dove mettevo i piedi…
 
“…vorrei…anzi, sarebbe molto meglio se ci fossi io al tuo posto…”
 
Aveva gli occhi lucidi e rossi, sembrava aver pianto a lungo e le occhiaie sembravano lune piene.
Yongguk…non hai dormito?...
Jongup allungò una mano e cercò di raggiungere la gamba di Yongguk, la parte di lui più vicina al letto.
Bang sentì la mano di Moon sulla sua gamba come a cercare di calmarlo, di dirgli che andava tutto bene; eppure il suo tocco era così debole, sembrava come se la mano di un neonato si fosse poggiata sulla sua gamba.
“Jongup…è tutta colpa mia…quel bacio…io ho fatto una cosa imperdonabile…io…non avrei mai dovuto agire istintivamente…”
Il più piccolo scosse lentamente la testa, ma dalla sua espressione non traspariva alcun sentimento.
“…io sono venuto a dirti che non verrò più…se venissi a trovarti starei male io e tu di più…io…io voglio che tu mi dimentichi…e se fosse possibile, che il tuo cuore si abbandonasse all’amore di Junhong…”
Jongup ritirò lentamente la mano e abbassò lo sguardo.
Il leader si alzò dalla sedia “Allora…allora ciao Jongup…ti chiedo scusa…sono un pessimo leader e una pessima persona a farti questo…perdonami, ma è la cosa migliore per tutti e due…io…volevo anche chiarire il bacio che ti ho dato quella notte…io…non sono riuscito a trovare una risposta…però voglio chiederti scusa...perché è l’unica cosa che riesco a fare…perché non sono più capace di pensare…perché sento la testa scoppiare…perché è da due giorni interi che non dormo e che sono successe così tante cose…io…ciao Jongup…” e si alzò per andarsene.
 
No…non puoi andartene…non puoi lasciarmi da solo…NO. NON VOGLIO…YONGGUK!... Yongguk…stupida…stupida voce che non esci…io lo voglio qui…anche se mi farà più male, anche se continuerà a piacergli Himchan…io voglio Yongguk…ora… YONGGUK… YONGGUK! YONG…
 
“…guk”
 
Più che una parola, ciò che uscì dalla bocca di Jongup sembrò una supplica, un suono non conducibile a un significato, ma Yongguk la sentì, e come sentì quella voce si girò di scatto con gli occhi aperti, mai quanto quelli di Jongup che non riusciva a credere di essere riuscito a produrre un suono.
 
“Jongup, hai parlato?”
Jongup si concentrò a fondo e provò a richiamare il nome del leader.
“Yon…g…k” la voce gli uscì solo a tratti e le lettere pronunciate sembravano confuse, ma tutto ciò bastò a Bang per ritornare da lui velocemente.
“Stai dicendo il mio nome?”
“Yong…k…Yon…gg…k…Yong…Yongg…” si sforzava, voleva chiamarlo, voleva che fosse il suo nome la prima parola che sarebbe stato capace di pronunciare.
Dopo vari tentativi, come un bambino che vuole parlare, che dice la sua prima parola con impeto, comunicando con tutto il corpo, spingendo tutto il corpo in direzione della parola, scoppiò e insieme a lui anche i suoi occhi scoppiarono in lacrime per la frustrazione di non riuscire a dire bene il suo nome.
 
“YONGGUK!” riuscì infine a buttare fuori, quasi con rabbia, come se fosse qualcosa che gli apparteneva.
 
 
Yongguk non riuscì mai a capire perché il suo nome, pronunciato così, come se fosse una cosa importante, un tesoro nascosto dentro il corpo di Jongup, gli scaldò tanto il cuore e per un momento volle che Jongup non dicesse nient’altro che non fosse il suo nome.
 
 


 
*inchino profondo* scusate il ritardo, credo siano quasi due settimane che non pubblico, ma tra la scuola (perché non mi dà mai pace??) e problemi in famiglia che mi tolgono tutto il buonumore (quindi non chiedetemi perché l’altro fratello di Jongup e i suoi siano da prendere a pugni…).
Detto ciò, più vado avanti e più sto male e più diventa difficile scrivere e non sono più sicura di riuscire a rendere abbastanza bene i sentimenti. Diciamo che sono un po’ scoraggiata in generale, ma spero che questo pessimo periodo passi, spero sia colpa della primavera che mi scombussola gli ormoni(?)
*prega in australopitechiano(?)*
 
Ringrazio kimia, MasayumeKim, arashi17 e MomokaHappiness per le loro recensioni che mi tengono in vita e mi spingono a continuare.
Ringrazio chi mi segue e attende sempre questi miei capitoli –sempre in ritardo.
 
Jongup ha detto la sua prima parola ç___ç amore mio piccolino che hai chiamato Yongguk…e Yongguk FINALMENTE ha fatto una cosa GIUSTA!
Anche se mi dispiace per Channie e Zelo…beh NON POSSONO ESSERE TUTTI SEMPRE FELICI, NO?
La DaeJae, i miei tesorini amorini (?) troppo zuccherosi! <3
 
Basta, mi sono dilungata troppo…
Al prossimo capitolo,
UN BACIONE.
Sarasvathi

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Capitolo 16
*** Il Tè nel Deserto ***


“Young…jae…dove…dove…hai imparato certe…co…co…oddio, ti prego…ah…l…lì…” gemeva Daehyun, portando la proprio mano tra i capelli del ragazzo riverso sul suo membro già alle sette di mattina.
“J…jae…” Daehyun non riuscì a trattenersi e il suo seme riempì la bocca di Youngjae, che in parte mandò giù; poi il suo viso riapparve da sotto le coperte.
“Sei incredibile…” sospirò Jung cercando di riprendere fiato; Yoo percorse il suo petto a baci fino a raggiungere le labbra carnose del proprio ragazzo che mordicchiò leggermente. Si staccò e rimase sdraiato sopra il corpo di Daehyun, i loro corpi ancora nudi dopo la notte precedente.
“Dae…possiamo stare così in eterno? Solo noi due e questa stanza…”
“E se poi mi viene fame?” lo stuzzicò il compagno.
“Quindi il cibo è più importante di me…” sbuffò lui mettendo su il broncio e mentre accarezzava il petto di Daehyun, appena sotto il suo mento.
“Mi sembra ovvio…dimmi come farei a vivere senza mangiare!” continuò il più grande.
“Ti odio quando dici così…”
Daehyun accarezzò i capelli di Youngjae “Te la sei presa? Stavo scherzando…” e baciò sulla fronte il ragazzo sopra di sé.
“Lo so…” e guardò Jung negli occhi ridendo “Lo so che senza di me non vivresti…me l’hai detto ieri notte”
Daehyun arrossì “Sì…sì…però non dirlo ogni volta che ti capita l’occasione di dirlo…”
“Perché no? sono così felice di sapere che mi ami così tanto che non posso tenere le tue parole sigillate dentro di me…”
“…”
“Va bene, non lo dirò ogni cinque minuti…”
“Bravo” e lasciò un piccolo bacio sulla chioma folta di Yoo.
“Forse dovremmo alzarci e andare a trovare Jongup…”
“Mmm…dici che abbiamo fatto bene a lasciare Jun dormire da solo?”
“Non lo so…”
“Forza, alzati!” urlò Daehyun schiaffeggiando il sedere di Youngjae.
Yah! Non ti permettere, sai!”
“Oh no, cosa ho fatto? Ho toccato il mio ragazzo…cavolo, ora sì che sono nei guai!”
“Non mi provocare…”
“Va bene, va bene…dobbiamo alzarci…se continuiamo a giocare non ci alziamo più da questo letto”
“Non mi va…”
“Dai Jae, alzati…”
“Ok, ma solo se mi vesti tu”
“…”
“Ti amo Dae” e allungò le labbra per baciare il più grande che si era già alzato.
 
 
Che brutte occhiaie…eppure ho dormito, ma forse dormire da schifo equivale a non dormire per niente…sono stanco, ho ancora sonno e non posso uscire conciato così…non so neanche se andrò a trovare Jongup oggi…e non so nemmeno dove sia andato a finire Yongguk…prima in stanza non c’era e in bagno non c’è, visto che ci sono io dentro…forse sarà in cucina…o forse è uscito per non restare qui…chissà come starà Jun…ama così tanto Jongup e lo capisco dannatamente bene…
Himchan si spazzolò i denti, si pettinò i capelli e uscì dal bagno.
 
“Buongiorno hyung…” la voce che lo salutò era stanca e debole.
Junhong stringeva il suo pupazzo verde acqua tra le mani.
“’Giorno Jun…non hai dormito?”
Il maknae scosse la testa “Si vede così tanto?”
“Sì, hai delle occhiaie improponibili e hai la voce stanca”
“…mmm… ora…dopo vado a trovare Jongup, tu vieni?”
Himchan non rispose.
“Lo so che…mi dispiace non avertelo detto, ma Jongup voleva che rimanesse un segreto e gliel’ho promesso…non volevo infrangere la promessa…”
“Jun…so che prima di me vengono sempre Youngjae e Daehyun, ma…insomma, se hai bisogno di parlare io ci sono”
Hyung, posso chiederti una cosa?”
“Certo”
“Sono tutti pronti a consolarmi e ascoltarmi, ma tu…perché tu non dici mai niente di come ti senti? Non ti apri mai? Io lo so come ti senti…e…” strinse forte a sé il pupazzo di stoffa “So che sono solo il maknae, ma se vuoi che qualcuno ti ascolti io ci sono sempre…” ed entrò dentro al bagno, sbattendo la porta in faccia a Kim.
Ma tu guarda il piccoletto…a volte sembra davvero molto più maturo di quello che il suo visino da bambino mostra…e forse ha ragione: anch’io ho bisogno di sfogarmi con qualcuno…
 
 
“Jongup…”
“Yongguk…”
“Sì, sono io…” il leader prese una mano di Moon e la strinse forte, mostrando all’amico un gran sorriso “…e mi dispiace…a volte sono così tardo…mi dispiace averti detto che non sarei più venuto. Pensavo sarebbe stata la giusta soluzione, ma non è così…dopo aver sentito di nuovo la tua voce ho capito che non posso lasciarti e non vederti più…non voglio, tu sei la mia famiglia”
“Yongguk…non…andare”
Il leader scosse la testa “No…se tu vuoi che io rimanga…allora rimarrò…se questo ti aiuterà a ritornare come prima…resterò qui ventiquattro ore su ventiquattro…”
 
Fermati Yongguk…fermati. Cosa stai dicendo? Usa il cervello…se parli così sembra che ti piaccia Jongup…e non puoi illuderlo…lo so…di nuovo è successo qualcosa di inspiegabile, di nuovo Jongup ti ha fatto agire d’impulso…ma tu devi pensare…pensare prima di agire…altrimenti nascono i malintesi…esatto…è così…
 
“Voglio dire…che verrò a trovarti insieme agli altri…e…e adesso è meglio se chiamo i medici, magari ci diranno qualcosa in più…e poi sembri stanco…sei stanco?”
“Un…po’…parlare è…” Jongup sospirò “…faticoso…”
Moon sudava tanto, così Yongguk gli toccò la fronte e si rese conto che bolliva.
“Jongup, hai la febbre? Aspetta, vado a chiamare qualcuno, tu aspettami qui…”
Yongguk corse fuori a cercare un infermiere qualsiasi.
 
Perché quando ci sei di mezzo tu divento tutt’altra persona? Potevo semplicemente spingere il pulsante per chiamare l’infermiere, invece mi sono catapultato fuori come uno scemo…perché Jongup? Io…quando sto vicino a te…mi sento un’altra persona, qualcuno più simile a…non lo so…a chiunque ma non Yongguk…forse se…ma quello è la fotocopia di Jongup!... sarà…aspetta, il suo fratello maggiore? Come aveva detto che si chiamava Jonghyun? … Jong…Jong…
“Jongin”
 
Jongin girò la testa e guardò con aria interrogativa Yongguk “Ci conosciamo?”
“Ah, no…mi scusi, sono Yongguk, un amico di Jongup e ha per caso visto qualche infermiere? Credo che Jongup abbia la febbre…”
“Non ho visto alcun infermiere…” poi guardò dall’alto in basso Bang.
“Come hai detto che ti chiami?”
“Yongguk…”
“Ho bisogno di parlare con Jongup, ma non ricordo più quale sia la sua stanza”
“Ma Jongup sta male, non dovremmo cercare un infermiere?”
“Sì, sì…dopo. Devo prima parlargli e devo affrettarmi o farò tardi al lavoro…”
“Prima dobbiamo trovare un infermiere” lo guardò storto Yongguk.
“Puoi andare a cercarlo mentre vado a parlare con mio fratello”
Yongguk…calmati…testa…rispondi con la testa…
“Se non vuole aiutare suo fratello, faccia pure. E se ha bisogno del numero della sua stanza, vada a chiedere alla reception” e fece per allontanarsi, poi si fermò “Giusto, non so se questo sia più importante del suo lavoro, ma Jongup poco fa ha parlato”
 
Ha parlato? Bene, spero che non se la sia presa troppo per la scorsa volta, con quel suo amico...
 
 
“Jun…hai visto Yongguk?”
“No…lo stavo cercando anch’io per andare tutti insieme a trovare Jongup, ma non so dove sia”
“Aspetta, lo chiamo…”
 
Uno squillo, due squilli, tre squilli, quattro, cinque, sei…
“Segreteria telefonica, risponde la segreteria telefonica di…”
 
Himchan terminò la chiamata “Non risponde”
“Pensi…pensi che potrebbe essere andato a trovare Jongup da solo?” chiese il maknae.
Kim fissò un punto davanti a sé senza rispondere a Zelo.
Hyung, quando Daehyun e Youngjae si alzano, vuoi venire con noi a trovare Jongup?”
“Non lo so, Jun…”
 
 
“Hey, stai meglio?”
Jongup annuì lentamente.
Yongguk mise la sua mano sulla fronte di Jongup “Sei ancora bollente... speriamo che si abbassi presto la temperatura”
“Mmm…”
Yongguk si sedette sulla sedia bianca e strinse la mano di Jongup che fuoriusciva dalle coperte “Jongup, dici che va bene se ti stringo così la mano?”
“Sì…”
E così rimasero per circa un quarto d’ora, in silenzio, Jongup con gli occhi chiusi per riposare e il leader che lo fissava liberando qualche volta la presa sulla mano di Moon per poi ristringerla.
“Jongup, sei sveglio?”
Il più piccolo aprì gli occhi.
“Prima ho incontrato Jongin…”
Moon aprì gli occhi di più e anche se non poteva esprimersi attraverso la mimica facciale, Yongguk capì di aver attirato la sua attenzione.
“…ti assomiglia…dico di aspetto…”
“Lo so”
“Non l’avevo mai visto prima…” si grattò la testa con la mano libera “…è venuto in stanza?”
Jongup scosse la testa.
“…forse è colpa mia: gli ho risposto un po’ male…ma ero preoccupato per te…”
“Non è colpa tua…Jongin è fatto così…”
E anche questa volta la stanza cadde in silenzio finché non sentirono la porta aprirsi; allora Yongguk staccò immediatamente la sua mano da quella di Jongup.
“Oh, buongiorno” salutò Yongguk.
“Buongiorno, sei già qui…ci sei solo tu?” chiese la madre di Jongup.
“Sì, mamma” rispose Moon con voce bassa.
La donna aprì gli occhi “Jongup…riesci a parlare?”
Il figlio annuì e gli occhi della donna si riempirono di lacrime “Oh, Jongup…ero così preoccupata per te…” e camminò velocemente fino al letto del figlio.
Yongguk si alzò dalla sedia e fece accomodare la donna che dopo essersi seduta cominciò ad accarezzare il viso del figlio.
“Jongup, sei caldissimo…”
“Ha un po’ di febbre” rispose Yongguk “…L’infermiera che è passata prima ha detto che forse è perché si è sforzato tanto per parlare. Quando arriverà il medico forse gli faranno fare dei test…”
“Capisco, grazie per essere qui con lui”
“Si figuri…”
“Sei un buon leader e un buon amico Youngjae…”
“Yongguk mamma…”
“Oh, scusami Yongguk…”
“Si figuri…”
 
 
“Himchan, vieni con noi?” chiese Youngjae mentre indossava il cappotto.
“Non…non adesso…voi andate”
“Jun, ci sei? Il manager ha detto che ci accompagna, è sotto che ci aspetta”
“Arrivo…”
 
“…hyung, tu non vieni con noi?”
“No, Jun…voi andate pure e salutatemi Jongup”
 
 
Zelo aprì la porta della stanza di Jongup.
Hyung…cosa ci fai qui?”
Yongguk era in piedi davanti al letto di Moon e sulla sedia bianca sedeva la madre di Jongup.
“Buongiorno…” salutarono in coro i tre arrivati.
La donna li guardò e abbassò la testa per salutarli; poi loro si avvicinarono al letto dell’amico.
 
“Buongiorno”
 
Zelo sgranò gli occhi “Jongup, hai parlato?”
“Sì…”
“Da quando?” chiese Daehyun.
“Da questa mattina” gli rispose il leader.
“Che bello Jongup, allora tra un po’ ritornerai anche a muoverti del tutto!” disse felice Youngjae.
“E ritornerai a ballare!” aggiunse Daehyun.
Jongup riuscì a piegare leggermente le labbra in quello che doveva essere un sorriso, poi guardò la donna “Mamma…”
“Sì, piccolo?”
“…tu e papà, ritornate a casa…”
“Ma Jongup, non pensarle nemmeno queste cose! Come potrei lasciarti qui da solo? Quando ritornerai a camminare voglio esserci!”
 
Come quando mossi i miei primi passi e solo la nonna era presente?
 
“Jongup, piccolo mio…” e accarezzò la testa del figlio.
Lui si scostò dalla mano della madre “Mamma…no…sono stanco…”
La donna ritrasse la mano e abbassò la testa; gli altri stettero in silenzio e aspettarono che la donna dicesse qualcosa.
Dopo alcuni minuti lei alzò la testa e guardò il figlio “Allora io vado…” si alzò e prima di andarsene strinse il braccio del figlio, poi guardò gli altri ragazzi con un mezzo sorriso e uscì a testa bassa dalla stanza.
 
“Jongup, non sei stato un po’ duro con tua madre?” chiese poi Zelo, prendendo posto sulla sedia bianca.
Jongup scosse la testa e si schiarì la gola diverse volte.
“Hai sete?”
Moon annuì e Choi prese la bottiglia d’acqua, alzò leggermente la testa dell’amico e portò la bottiglia alle sue labbra.
Dopo che ebbe bevuto Jongup continuò a guardare gli amici che gli parlavano, ma era troppo stanco per capirci qualcosa: aveva parlato, aveva la febbre e gli ci era voluto un gran coraggio per chiedere alla madre di andarsene.
Quindi, passati una decina di minuti chiuse gli occhi e senza rendersene conto si addormentò mentre Zelo, appoggiato sul materasso di quel letto con i gomiti, gli accarezzava il dorso della mano.
 
Mentre Jongup dormiva, Junhong sentì il suo cellulare vibrare, un messaggio da parte di Himchan.
 
Jun, ho bisogno di te.
 
Zelo guardò Jongup che stava dormendo e pensava al messaggio che Himchan gli aveva inviato pochi secondi prima.
Non riusciva a decidersi sul da farsi: restare accanto a Jongup o andare da Himchan che sembrava avere urgente bisogno di lui?
Senza pensarci più a lungo, decise cosa gli sembrava più importante.
Si alzò dalla sedia e, dopo aver detto agli amici che aveva una cosa importante da fare, se ne andò.
 
La cosa più importante adesso è mantenere la promessa fatta a Himchan…gli avevo promesso che l’avrei ascoltato e così farò…lui è solo…Jongup invece ha tre persone che lo possono ascoltare e confortare…e…e anche se lo amo…io…Himchan ha bisogno…ha detto che ha bisogno di me…non posso abbandonare qualcuno che mi chiede aiuto…
 
 
Quando il medico arrivò Jongup stava ancora dormendo, così lo svegliarono.
Lui aprì gli occhi e quando vide che mancava Zelo si chiese dove fosse andato.
Il medico chiese agli altri di uscire e di aspettare che terminasse la visita; uscì dopo alcuni minuti e guardò i tre ragazzi “Siete suoi parenti?”
Yongguk scosse la testa “Ma lo conosciamo molto bene…”
“Capisco, ma preferirei parlare direttamente a qualcuno della famiglia…”
“C’è qualcosa che non va?” chiese Daehyun.
“No, anzi, in pochissimo tempo ha recuperato le forze ed è ritornato anche a parlare, ma ripeto che preferirei parlare con qualche parente”
“Forse dovremmo chiamare quel fratello identico a lui, quello che abbiamo visto ieri” disse Youngjae guardando verso Daehyun.
“Jongin?” chiese Yongguk.
“Lo conosci?”
“Non proprio…comunque sarà meglio chiamare Jonghyun”
“Beh, non è una cosa urgente, quindi appena arriva qualcuno cercate il dottore Lee Minkie verrò appena posso”
“Certo”
“Per ora non fatelo parlare troppo, anche se vuole. È meglio che riposi e non si affatichi troppo”
“Sì”
 
 
Zelo scese qualche isolato lontano dal dormitorio, pagò il taxi e camminò verso casa all’inizio come se stesse facendo una passeggiata, poi, mentre si avvicinava all’appartamento aumentò la velocità.
 
Suonò il campanello diverse volte, ma Himchan non gli apriva la porta.
Continuò a insistere per alcuni minuti, senza ottenere alcun risultato; allora chiamò Himchan, ma ancora nulla.
Frugò in fretta nelle sue tasche, cominciando ad agitarsi.
Perché non rispondi? Perché non apri? Mi hai chiesto di venire e sono venuto…potresti aprirmi…
Trovò la chiave e cercò di farla entrare nella serratura, ma era troppo agitato, così si impose di stare calmo e solo dopo un po’ riuscì a infilare la chiave. La girò. Aprì la porta e si fiondò dentro.
 
“Oddio!” esclamò mettendosi una mano sul cuore “Hyung, mi hai spaventato…”
“…”
“Cosa ci fai lì?”
 
 
Rientrarono e cominciarono a chiedersi quando sarebbero ritornati sul palco e, più importante di tutto, cosa avrebbero detto alle Babys riguardo l’assenza di Jongup: preoccupare troppo le fan non era la cosa giusta, ma dovevano in qualche modo giustificare una sua assenza indeterminata.
Poi, mentre stavano parlando si era già fatta l’ora di pranzo; l’infermiera entrò col carrello e appoggiò al tavolino accanto al letto di Jongup il vassoio col cibo senza dire nulla, senza guardare nessuno in viso, uscendo in silenzio.
Daehyun aiutò Jongup a mettersi seduto e gli mise il vassoio sulle gambe.
 
Moon alzò il braccio e impugnò debolmente il cucchiaio; lo alzò e, mantenendo l’impugnatura a fatica portò il cucchiaio dentro la ciotola di riso; riempì il cucchiaio, ma mentre cercava di portarlo alla bocca la mano cominciò a tremargli e il cucchiaio gli cadde nel vassoio.
Chicchi di riso si erano sparsi sulle lenzuola e sul vassoio.
Jongup fissava il riso senza muoversi.
Perché non riesco a tenere un cucchiaio in mano? Non è una cosa tanto difficile…
 
Yongguk andò davanti al letto di Jongup, raccolse i chicchi di riso dalle lenzuola e quelli sparsi nel vassoio, andò al cestino e ci buttò quel riso; poi prese posto sulla sedia bianca, prese tra le mani la ciotola di riso e il cucchiaio che riempì di riso e portò alle labbra di Moon.
Daehyun e Youngjae guardarono la scena in silenzio, senza quasi capire: Yongguk non era uno che amava prendersi cura degli altri; tra l’altro quando erano arrivati lì la mattina, lui era già là con Jongup; inoltre meno di ventiquattro ore prima tutti avevano imparato chi piaceva a Jongup e Yongguk non era sembrato molto felice di quello che era successo.
Youngjae guardò Daehyun e aggrottò le sopracciglia, mentre il più grande si stringeva nelle spalle.
 
Jongup guardava Yongguk a ogni boccone che masticava e mandava giù senza capire, senza comprendere perché il leader si stesse comportando in questo modo.
 
 
“Jun…” Himchan fissava il maknae senza muoversi “…non riesco a muovermi…io…io volevo venire, ma…non riesco a muovermi”
Stringeva il cellulare in mano e aveva le scarpe addosso.
Junhong si abbassò e gli slacciò le scarpe, poi cercò di farlo sedere per toglierle; fatto ciò lo tirò su e con un braccio attorno al suo fianco cercò di farlo camminare fino al divano.
Il tutto in silenzio, con calma.
 
Hyung, stai meglio?”
“Jun, volevo venire…”
“Lo so, hyung
“…no, non lo sai”
“…”
“Io volevo davvero venire, ma…non riuscivo a uscire…io…avevo paura…”
“Di cosa?”
Himchan scosse la testa.
Hyung…”
“Avrei chiesto a Yongguk di venire, ma…ma non oggi…prima mi hai detto che potevo parlare con te…”
“Mmm…anche se sono il più piccolo, avere qualcuno che ti ascolta fa sempre piacere…”
“Sì…grazie per essere venuto” gli sorrise Kim, appoggiando la sua mano sopra la gamba di Junhong.
Hyung…perché avevi paura?”
“Io…avevo paura di trovare Yongguk e Jongup…Jun, quella sera in cui ti ho baciato…ti ricordi che dovevo farti vedere una cosa?”
“Sì…”
“Prima di venire da te avevo visto Yongguk…” fece una pausa, si morse il labbro inferiore e guardò Zelo negli occhi.
 
 
Youngjae punzecchiò il suo ragazzo su un fianco e gli fece segno di allontanarsi.
Daehyun aggrottò la fonte come per chiedergli ‘Perché?’.
L’altro aprì gli occhi e guardò prima Jongup, poi Yongguk.
Daehyun si strinse nelle spalle.
Yoo scosse la testa.
 
Jongup guardò verso Daehyun e Youngjae che da un po’ non stavano dicendo nulla e appena li vide si mise a ridere.
 
Allora Youngjae si affiancò a Daehyun e gli diede una sculacciata.
Yah! Perché mi hai toccato il cul…” e mise una mano davanti alla bocca.
 
Yongguk si girò di scatto e vide che Daehyun era rosso come un pomodoro e Youngjae stava trattenendo una risata; anche Yongguk sorrise e guardò Jongup che stava ridendo come un bambino.
 
Daehyun si accorse che tutti stavano ridendo e diede un pugno sul braccio a Youngjae.
“Noi andiamo…” disse poi.
“Perché?” chiese Yongguk, quasi allarmato all’idea di rimanere di nuovo solo con Jongup.
“Perché…perché dobbiamo andare in un posto…”
“Dove?”
“Beh, due innamorati non possono andare da qualche parte da soli?”
“…”
“Allora noi andiamo” disse Youngjae spingendo fuori dalla stanza Daehyun “Ciao Jongup”
 
Quando uscirono piombò un silenzio quasi fastidioso, allora Yongguk prese il piattino dove c’era una fettina di carne bianca, mise il piatto sulle proprie gambe e cominciò a tagliare la carne senza alzare la testa dal piatto; quando finì alzò il viso e cominciò a imboccare Jongup.
Solo allora che erano rimasti soli si sentì in imbarazzo ad imboccare Moon, così che cercò sempre un modo per non doverlo guardare direttamente negli occhi.
 
 
“…Yongguk ha baciato Jongup”
“No”
“Jun…credimi…io, avevo paura di uscire perché…avevo paura di trovarli ancora mentre si baciavano e…”
“No, non è vero”
“Jun…” Himchan strinse una mano al maknae che tremava.
Hyung, non è vero”
“J…” Himchan abbassò lo sguardo.
“Jongup me l’avrebbe detto…e poi a Yongguk non piace. A Yongguk piaci tu. Ti ha dato i fiori. L’ho visto”
“Lo so…e…niente”
“Cosa?”
“Non è una cosa che dovresti sapere…”
“Che cosa non devo sapere?”
“È una cosa tra me e Guk… non c’entra nessuno…”
Zelo scosse la testa e si alzò dal divano, poi se ne andò nella propria stanza; Himchan gli corse dietro, ma quando arrivò davanti alla stanza di Zelo, la porta era chiusa.
 
Bussò.
“Posso entrare?”
Himchan cercò di aprire la porta, ma il maknae l’aveva chiusa a chiave.
“Jun, per favore, aprimi la porta…” sussurrò Kim sul legno scuro; restò in quella posizione alcuni secondi, poi sentì la chiave girare nella toppa.
Aspettò ancora prima di aprire, poi girò il pomello lentamente; quando entrò dentro la stanza Zelo era rannicchiato infondo al letto e stringeva il suo pupazzo di stoffa color verde acqua contro il petto, la testa contro quello.
“Jun…”
Choi alzò gli occhi verso Himchan, poi li riabbassò.
 
 
Hyung, non ho più fame…”
“Ah, va bene. Comunque il medico prima ha detto di non sforzarti troppo…per parlare intendo…”
Moon annuì e sorrise al leader “Hyung, tu non vai a mangiare?”
“Non ti preoccupare per me, sto bene”
“…”
“Jongup, vuoi che me ne vada?”
Il più piccolo scosse la testa “No…”
“Allora rimango qui”
“…”
 
 
Himchan camminò fino al letto di Zelo, ci salì sopra gattoni.
 
 
Yongguk appoggiò il vassoio sul tavolino e aggiustò le coperte a Jongup.
 
 
“Jun…”
 
 
“Yongguk hyung…”
 
 
Himchan si avvicinò a Junhong e gli tolse il pupazzo dalle mani.
 
 
Jongup sentì il proprio cuore in fiamme.
“Yonggukhyung, saranghae
 
 
Zelo guardò Kim e lui, dopo avergli lasciato un dolce sorriso, allungò le proprie braccia e abbracciò stretto a sé il maknae.
 
 
 

AUGURI YONGGUK E YONGNAM *continuando a festeggiare il compleanno di Gukkie (uno dei suoi futuri mariti) e del cognato super gnocco*
 
Ultimamente mi sono accorta dei gusti macabri di Yongguk (vedi immagini tratte da Gashlycrumb tinies di Edward Gorey <3) e dell’arte in generale MOLTO SIMILI AI MIEI °-° (non pensavo a Yongguk piacessero certe cose, INVECE, dopo Gorey ho deciso che è uno che mi potrebbe capire)
A questo punto, vista questa somiglianza in gusti artistici e di pensiero ci sono due strade: O DIVENTA MIO MARITO O DIVENTA MIO MARITO.
Il punto è che Jongup viene sempre prima (ma forse, visto che oggi è il compleanno del leader posso far finta che Uppie non esista…).
CHE POI JONGUP SEMBRA STUPIDO MA PIU’ SI VA AVANTI e più lo scopro stronzetto e furbo è___é *mi piace sempre di più*
 
Dato sfogo alle mie ovaie, rieccomi!
ODDIO, HO SUPERATO IL 15° CAPITOLO. *vola sulla schiena di un unicorno*
Secoli anche per scrivere questo capitolo che non è nemmeno lungo ç_ç scusate, ma non sono riuscita a fare di meno.
Beh, l’unica parte che mi piace è la DaeJae iniziale.
Comunque spero di essere l’unica a rifiutare anche questo capitolo (mai uno che mi piaccia sul serio!)
 
Ringrazio Ryoko Uzumaki, Masayume Pachirisu (hai cambiato nome? Da quando? Oddio. Adesso va a finire che è un’altra persona oppure ho sempre sbagliato a scriverlo), arashi17 e MomokaHappiness per le recensioni <3 ringrazio chi mi segue, mette tra preferite o seguita o tra le ricordate questa fic <3
 
Un bacione a tutti e Buona Pasqua (per chi crede, quindi non per me),
Sarasvathi 

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Capitolo 17
*** Another You ***


Ore prima della fine del mondo. CINQUE.
 
“Mamma e papà ritornano dopo, tu resta in casa con Jongin”
Il piccolo, una macchinina giocattolo rossa tra le mani, annuisce con la testa alta; stacca una mano dal giocattolo per salutare i genitori e suo fratello Jonghyun.
La porta si chiude e Jongup volge la testa verso Jongin, un ragazzo dall’aspetto rassicurante capelli scuri e gli occhi vispi, come quelli del piccolo Moon.
Jongup ha otto anni; Jongin ne ha già diciotto e guarda il piccolino con aria di superiorità, poi gli sorride “Vuoi giocare con le macchinine?”
“Sì, hyung. Però la rossa la tengo io, tu prendi quella gialla”
“Va bene, va bene. Prendo la gialla. Dov’è?”
“È insieme alle altre…”
Jongin prende la macchinina gialla, la guarda, poi guarda il fratello “Ma perché le manca una ruota?”
Il bambino si stringe nelle spalle poi esclama “Facciamo una gara? La macchina che arriva più lontano, vince!”
“Aspetta che prendo una macchina che abbia tutte e quattro le ruote…”
“No, non puoi. Ormai hai quella e la tieni”
“Ma così è ovvio che vinci tu!”
Jongup mostra la lingua al fratello maggiore e poi dice con aria stufa “Non mi va più di fare la gara”
Jongin rimette a posto la macchinina gialla e guarda l’orologio da polso che gli ha regalato Minki tenendo le orecchie tese.
“Jongup, vuoi fare qualcos’altro?”
Il fratellino non gli risponde.
“Jongup, dove sei?”
Jongin cammina lento. Starà guardando la TV… raggiunge il soggiorno e sullo schermo della TV L’Uomo Tigre si lancia sull’ennesimo avversario.
Il ragazzo si siede accanto al fratellino e controlla di nuovo l’orologio.
Guarda Jongup e si chiede quando quella persona arriverà.
 
 
Ore prima della fine del mondo. QUATTRO.
 
Il campanello suona e Jongin si apre in un grande sorriso, molto simile a quello che avrebbe fatto il diciasettenne Jongup pensando a Yongguk.
Si alza e corre ad aprire la porta, dicendo al fratellino di non muoversi.
Apre la porta e già sente il sangue bollirgli dentro.
Minki è decisamente più alto, forse un metro e novanta, capelli tinti e occhi molto più grandi e vivi di Jongin; entra in casa dell’amico e lo saluta; poi saluta il piccolo Jongup che non ha ascoltato il fratello ed è uscito per vedere chi è arrivato.
“Ciao Jongup, come stai?”
Il piccolino corre da Minki sorridendo; alcuni denti non gli sono ancora cresciuti, altri gli devono ancora cadere.
Minki ride di fronte a quel sorriso pieno di buchi.
“Minki hyung, perché sei venuto qui?”
Minki mostra lo zaino di scuola al bambino “Io e Jongin dobbiamo fare i compiti”
Jongup fa una smorfia e corre di nuovo via perché ha sentito la sigla dei Pokémon.
Minki guarda Jongin e gli sorride, poi gli stringe la mano timidamente.
Jongin lo tira giù e gli schiocca un bacio sulle labbra, poi dice al biondo di andare nella sua stanza e ritorna sul divano seduto vicino al fratellino.
“Jongup, devo fare i compiti con Minki ora. Tu guarda la TV e non muoverti da qui finché io e Minki non abbiamo finito”
Jongup guarda il fratello maggiore e chiede “Dopo giochiamo tutti e tre con le macchine?”
“Certo” sorride il più grande e accarezza i capelli di Jongup prima di andarsene.
 
 
Ore prima della fine del mondo. TRE.
 
I cartoni sono già finiti da un pezzo e Jongup si guarda intorno, si alza e corre alla finestra: alcuni bambini del palazzo stanno giocando nel cortile interno.
Anche Jongup vuole andarci.
Non vuole più stare dentro casa.
Cammina in direzione della camera di Jongin.
 
 
“Jongin, sei sicuro che vada bene? Se poi entra tuo fratello?”
“Eddai, non preoccuparti…” sorride Jongin “Gli ho detto di guardare la TV e di non venire a rompere…l’altra volta è andato tutto bene, no?”
“Se almeno potessimo chiudere a chiave…” continua a parlare Minki mentre Jongin entra sotto le coperte e comincia a togliersi qualche indumento lanciandolo in direzione del ragazzo in piedi davanti alla porta.
“Sì, non ci dovremmo preoccupare di nulla…ma lo sai come sono i miei…rompono sempre e hanno deciso che la mia stanza deve sempre avere la porta aperta e non ho la chiave per chiuderla…ma basta parlare…Minki, abbiamo aspettato così tanto…”
E Minki non può fare altro che sorridere e dimenticarsi del discorso che stava facendo.
Quando sono tutti e due dentro le coperte, solo i boxer addosso, l’eccitazione sale e i due ragazzi cominciano a non pensare più a Jongup.
 
 
Jongup apre lentamente la porta “Hyung, posso andar…?”
 
“CAZZO JONGIN!” urla Minki spostandosi dall’amico per poi avvolgersi nel lenzuolo che era caduto a terra.
Jongup non si muove.
Minki trova i suoi boxer, li indossa. Trova quelli di Jongin e glieli lancia addosso.
Il fratello di Jongup respira calmo e non toglie mai i propri occhi da quelli del bambino di otto anni che non ha capito nulla di quello che ha visto.
Park Minki si siede sul bordo del letto e guarda per terra, non avrebbe il coraggio di guardare in faccia nessuno dei due fratelli.
Jongin si alza e cammina verso il bambino “Jongup…”
“Cosa stavate facendo tu e Minki hyung?”
Jongin si gratta la testa, cerca di trovare qualcosa di intelligente da dire “Ecco, quando vuoi davvero bene a una persona…”
“Ma sembrava che Minki hyung ti stesse facendo male…”
“…no, no. Noi due…” Jongin respira e si siede accanto a Minki, gli tira su il viso e lo bacia.
Hyung! Che schifo! Vi siete dati un bacio!” urla Jongup aggrottando le sopracciglia.
Jongin sorride. È tutto a posto.
 
Ogni volta che Jongup vedeva qualcuno baciarsi faceva sempre quell’espressione e urlava che era una cosa schifosa.
 
Minki guarda i due senza capirci niente, poi Jongin si gira verso di lui “È tutto a posto…non preoccuparti” e gli stringe la mano, poi guarda il fratellino “Chi arriva prima di là prende la macchinina rossa!”
Jongup non aspetta un secondo in più e corre via.
Minki fa un lungo sospiro “Sei sicuro che sia tutto a posto?”
“Jongup è un bravo bambino; forse un po’ iperattivo, ma se gli dico di tenere la bocca chiusa non dirà niente. Magari gli prometto di comprargli qualcosa che gli piace”
Park però, rimane sovrappensiero tutto il tempo che giocano con le macchine insieme al piccolo.
 
“Io vado, Jongin”
Jongin si alza da terra e accompagna l’amico alla porta “Minki…non pensarci troppo, va bene?”
Jongup raggiunge i due ragazzi.
Jongin abbraccia Minki mentre Jongup guarda la scena senza commentare.
“Allora io vado, ciao” poi si abbassa e saluta con la mano Jongup.
 
Hyung, posso abbracciare anch’io Minki hyung?”
Minki sgrana gli occhi, ma questa richiesta un po’ lo tranquillizza: forse Jongup è davvero un bambino buono. Apre le braccia e Jongup cerca di stringere il corpo di Park.
“Però io non ti bacio!”
Minki e Jongin scoppiano a ridere e anche Jongup si aggrega ai due, pensando che voler bene a una persona può solo portare felicità e sorrisi.
 
Che cosa pensasse il bambino, che cosa era cambiato in lui, nessuno lo sapeva.
Che cosa stava per succedere, nessuno lo immaginava.
 
“Jongup, ascoltami attentamente. Non dovrai MAI dire a NESSUNO quello che hai visto oggi, va bene? MAI”
“Ma non hai detto che vi volete bene?”
“Sì, ci vogliamo tanto bene, come la mamma e il papà, ma non devi dirlo a nessuno, va bene? Non devi neanche dire che è venuto Minki”
“Va bene…”
“Domani usciamo insieme. Vuoi comprare qualcosa?”
 
 
Ore prima della fine del mondo. UNA.
 
Jonghyun è ritornato distrutto dalla partita di calcio; non ha neanche cenato, è corso direttamente a dormire.
“Allora, che avete fatto di bello tu e Jongin?”
Jongup guarda il fratello maggiore, poi i genitori “Abbiamo giocato con le macchine e abbiamo guardato tutti i cartoni!”
“Non sei andato a giocare fuori con i tuoi amici?” chiede la madre a Jongup.
 
Allora il suo sorriso era radioso e quando guardava Jongup vedeva in lui Jongin da piccolo e sperava che un giorno il piccolo sarebbe diventato un bravo ragazzo come il fratello maggiore.
 
Il bambino scuote la testa violentemente “Non mi andava. Volevo giocare con Jongin hyung
 
Era San Valentino e i genitori di Jongup avevano deciso di uscire dopo cena, al cinema. Festeggiavano vent’anni di matrimonio e avevano deciso di andare al cinema per ricordare il loro primo appuntamento.
 
Prima di uscire, mentre dicono a Jongin di far andare a letto Jongup non oltre le dieci, il padre di Jongup arriva dalla sua stanza con un gran mazzo di rose rosso fuoco, le preferite della moglie.
“E questo è solo l’inizio, dolcezza” le sussurra in un orecchio.
La donna ha preso i fiori in mano, poi li appoggia con delicatezza sul tavolo; infine si avvicina al viso del marito e i due si baciano come ragazzini.
 
“Che schifo! Hyung, anche mamma e papà si sono baciati come hai fatto tu con Minki!”
 
 
Ore rimaste alla fine del mondo. ZERO.
 
I due si staccano.
“Jongup, cosa stai dicendo?” chiede la madre al bambino con occhi seri.
Jongup guarda Jongin negli occhi “Scusa hyung…”
“Jongin, cos’è questa storia?” continua a chiedere la donna, questa volta preoccupata.
“Mamma…”
“Jongup, vai nella tua stanza e non uscire” dice la donna senza togliere i suoi occhi da quelli del figlio più grande.
 
All’inizio gli hanno chiesto di sedersi.
All’inizio non gli hanno detto niente.
C’è da preoccuparsi, Jongin lo sa benissimo; Jongup tiene la porta della sua stanza socchiusa e dalla sua posizione può vedere tutto.
Marito e moglie prendono posto, la serata romantica è appena finita e non sarebbe mai più ritornata.
Solo domande. Solo tanti perché ai quali Jongin risponde con sincerità: cosa era successo? Perché Jongup aveva detto quella frase? Perché si erano baciati davanti a lui? Perché? Perché?
Perché?
COME POTEVA IL LORO FIGLIO PIU’ INTELLIGENTE, PIU’ GENTILE, PIU’ OBBEDIENTE ESSERE OMOSESSUALE?
 
Poi è arrivato l’ultimatum.
“Jongin, lo sai che sei malato? Perché non ce l’hai detto? È contro natura e ora scegli: se vuoi continuare a peccare e comportarti così, né io né tuo padre vogliamo più vederti in faccia; altrimenti rompi tutti i contatti con lui e troveremo una cura, un rimedio. E ritornerai normale”
Jongin si sente in colpa per tutto, pur essendo cosciente di non essere nel torto, sapendo che non esiste un amore sbagliato e che sbagliato è il pensiero dei suoi genitori, marcio alle radici.
Infine, le parole più amare del mondo “Non lo incontrerò mai più”
 
 
Prima di entrare nella sua stanza guarda Jongup che si tiene stretto al legno della porta con occhi di ghiaccio.
Lo fissa per diversi secondi e dentro Jongup la paura aumenta a dismisura: vuole sapere perché è successo tutto quel casino, perché se Minki e Jongin si piacciono non è giusto, perché suo fratello è malato e quello che ha fatto è imperdonabile.
 
“Jongup…” gli occhi di Jongin bruciano i pensieri “…ti avevo detto di non dirlo a nessuno”
Quella è stata la prima e ultima volta che Jongup ha visto Jongin versare lacrime. In silenzio. Piene d’odio.
Odio.
 
 
Quella è stata la fine del primo mondo di Jongup; l’inizio di quello nuovo.
Il mondo dell’Odio.
Quella sera Jongup aveva capito due cose: la prima, che non avrebbe più detto quello che gli passava per la testa; la seconda, che se si ama qualcuno, bisogna tenerlo nascosto nel proprio cuore perché alcuni amori sono sbagliati e vanno puniti.
Le ultime cose le avrebbe capite solo più tardi: se prima i suoi genitori non aspettavano nient’altro che lui diventasse come Jongin, dopo quella sera avrebbero visto in Jongup il figlio ‘malato’, il figlio che aveva rovinato tutto, che aveva fatto la cosa peggiore di tutte, che li aveva traditi.
E Jongin avrebbe fatto di tutto per impedire la felicità di Jongup, controllando ogni sua mossa, leggendo tutti i suoi messaggi, origliando tutte le sue telefonate, controllando tutti i suoi voti a scuola, cercando tutti i suoi punti deboli.
Questo finché Jongin non se ne fosse andato, finché non si fosse diplomato.
 
 
 
E lì, davanti a Yongguk, le parole che mai avrebbe dovuto dire, quelle che avrebbero segnato l’inizio di un nuovo mondo ancora più silenzioso, Jongup le aveva dette senza pensarci.
Come se fosse tornato quel piccolo bambino iperattivo e chiacchierone che era.
 
Yongguk guardò Jongup che dentro di sé faceva la conta a rovescio.
“Jongup…”
Moon chiuse gli occhi, poteva sentire di nuovo il mondo crollare sotto i suoi piedi. Sarebbe bastata una parola di Yongguk perché ciò che rimaneva si disgregasse.
Bang sospirò diverse volte, senza parlare; poi si decise.
“Jongup, sono confuso”
Il tempo si fermò: il mondo di Jongup, quello che lui pensava sarebbe crollato, era rimasto sospeso nel vuoto.
Cosa significa che sei confuso?
“Non so come spiegartelo…lo sai che a me…piace Himchan. Però, quando sono con te…a volte mi sembra di essere agitato, di essere un’altra persona…comunque ora devo andare…”
Jongup annuì e si girò su un fianco, dando la schiena al leader; poi si mise una mano sul cuore e non riuscì a capire se fosse sollevato o no.
Era felice che non ci fosse stato un rifiuto da parte di Yongguk, ma non aveva bene capito il significato delle parole del più grande.
 
 
Jun aveva la testa sulle gambe di Himchan, rivolta verso il più grande.
Parlarono tutto il tempo di Jongup, di quando si erano accorti di quello che provavano per lui, di tutto quello che era successo dopo che si erano dichiarati; e mentre Himchan continuava a parlare, e parlare, gli occhi di Zelo si chiusero.
“…e quindi…mi stai ascoltando?”
Himchan abbassò la testa e vide che Choi stava dormendo.
“Come i bambini, si addormenta sempre e in ogni situazione…” sorrise, poi accarezzò i capelli del maknae e se ne andò senza fare rumore.
 
Guardò l’orologio: le due e un quarto e ancora gli altri tre non erano rientrati.
Hanno intenzione di stare tutto il giorno da Jongup? Jun ha detto che Yongguk era già là stamattina…
Sentì la porta aprirsi e vide Yongguk entrare; pensò di non salutarlo, di ignorarlo ancora, di farlo sentire ancora peggio; ma le spalle più curve del solito, la testa china e i lunghi sospiri del leader fecero capire a Kim che forse era meglio non infierire in quel momento.
“Ciao”
Bang riconobbe la voce di Himchan; alzò leggermente la testa “Ciao…”
 
Per quanto le cose si fossero complicate, per quanto nessuno di loro due si fosse comportato bene con l’altro, Himchan non riusciva a ignorare tutto quello che avevano costruito insieme: la loro amicizia, il loro sopportarsi e cercare di migliorarsi sempre, senza mai stancarsi, l’accettare i difetti dell’altro, riuscire a vivere sotto lo stesso tetto dopo tutte le litigate.
Era qualcosa di troppo prezioso, che andava oltre a quello che era successo in quei mesi; non doveva andare tutto a rotoli perché Yongguk si era comportato da testardo e perché Himchan aveva pensato più a sé stesso che agli altri.
 
“Yongguk, è successo qualcosa?”
 
Bang si fermò sulla porta e si strinse ancora di più nelle spalle.
Neanche si ricordava più l’ultima volta che si erano confidati l’uno con l’altro: negli ultimi tempi avevano vissuto un amore-odio che aveva sovrastato tutti gli altri sentimenti, tutti gli altri rapporti che avevano creato.
Sorrise e si girò indietro, per guardare l’amico.
“Himchan, non so più se ti amo”
Kim annuì come se già sapesse quello che c’era dentro al cuore del leader e sospirò, poi scosse la testa “Non capisco perché ogni volta devi sempre dirmi subito quello che hai dentro senza prima prepararmi psicologicamente”
“Scusa…ma oggi non è giornata…”
“…”
Prima di andarsene aggiunse “Himchan, grazie”
 
Non era ritornato nulla come prima e forse non lo sarebbe più ritornato, ma cercare di riportare la situazione normale, sarebbe stata la giusta cosa da fare.
Anche se questo avrebbe significato dire la verità a Yongguk e ferirlo; anche se da quel momento in poi Himchan si sarebbe dovuto fare da parte e rinunciare davvero a Jongup.
 
 
Quella notte Jongup non riuscì a prendere sonno: non poteva sopportare il silenzio dell’ospedale e nemmeno l’idea di essere solo.
Voleva che qualcuno restasse lì a dormire con lui e avrebbe anche ceduto il letto pur di non dover passare la notte solo, ma si vergognava di chiedere una cosa simile a qualcuno e per quanto si riprometteva sempre di migliorarsi e di confidarsi con gli altri e chiedere aiuto quando ne aveva bisogno, quel muro che aveva eretto tra lui e gli altri in dieci anni era troppo spesso da abbattere e Moon non si sentiva abbastanza forte da poterlo tirare giù.
 
Mentre si rigirava nel letto sentì il bisogno di alzarsi e muoversi, di far passare il tempo il più velocemente possibile.
Se sono riuscito a parlare, riuscirò anche a camminare.
Si sedette sul materasso con l’aiuto delle braccia e cercò di muovere anche le gambe, ma al primo tentativo fallì.
Si concentrò e pensò solo a muovere quelle maledette gambe.
Ma nulla, non riusciva a muoverle.
Quando ritornerò a camminare? Quando potrò ballare di nuovo? Ne ho abbastanza di starmene chiuso qui…e poi gli altri sono fermi a causa mia…ma tra un po’ ritorneranno ad esibirsi e io non ci sarò più…e cadrò nel dimenticatoio, tanto è come se non esistessi…non parlo mai…rido come un babbeo…sospirò e cercò di nuovo di muovere le gambe.
Visto che non ci riusciva, strinse una gamba con entrambe le mani e la sollevò un po’, poi cerò di portarla fuori dal letto. La lasciò e dovette mettere il peso sulla mano corrispondente alla gamba che toccava terra -che era come un peso morto attaccato al corpo- per tenersi in equilibrio.
E ora come la metto giù l’altra?
Sbuffò diverse volte, poi strinse la mano libera in un pugno e cominciò a sbatterla contro la gamba inerte che ancora era sul letto.
Anche l’altra gamba era giù.
Tutte e due le gambe toccavano a terra, ma Jongup non le sentiva; era seduto sul letto e teneva tutto il peso indietro, per non cadere in avanti e sbattere a terra la faccia.
Sempre tenendosi sulle mani si fece più indietro in modo che non rischiasse di cadere.
Adesso? Adesso? Devo scendere…come posso fare?... se…
Le gambe poggiavano a terra, allora si piegò sul fianco dalla parte dei piedi del letto.
E fin qui…
Respirò e, stringendo il materasso con la mano del braccio aderente al letto, cominciò a scendere col palmo della mano libera aperto per dividere il peso del suo corpo tra il braccio sul letto e quello che stava arrivando a terra.
Le gambe scivolavano all’indietro senza che Moon potesse averne il controllo.
Quando arrivò a terra tolse il braccio che era sul letto e si guardò le gambe.
Ce l’ho fatta. Sono sceso…fare breakdance mi ha aiutato in questo caso…e ora come mi muovo? Ma più importante…dove vado?
Si mise su un fianco e cominciò a strisciare trascinandosi dietro il peso delle gambe, poi si fermò, si mise a sedere e si diede dei colpi alle gambe per vedere se sentiva dolore, se si sarebbero decise a muoversi.
Niente.
Non sentiva niente.
Sbuffò diverse volte, poi cominciò a trascinarsi con le braccia dietro la schiena, strisciando all’indietro e si rese conto che era molto più semplice muoversi in quel modo, anche se doveva tenere la testa girata per non sbattere contro qualcosa.
Quando arrivò alla porta alzò un braccio e abbassò la maniglia aprendo un po’; poi si fece indietro e aprì la porta abbastanza da poterci passare.
Prima di uscire controllò il corridoio e scoprì che era deserto, allora continuò a strisciare per terra finché non gli sembrò di udire dei passi.
Strisciò più veloce e arrivò davanti alla porta di una stanza; abbassò lentamente la maniglia, spinse la porta perché si aprisse, entrò e poi la tenne socchiusa per vedere chi stesse arrivando.
Vide due medici camminare veloci e dirigersi in altre stanze.
 
“Chi c’è?”
 
Jongup si girò verso il letto. Cavolo, sono entrato nella stanza di qualcun altro…
 
“Ti dispiace chiudere la porta? Entra la luce…”
Jongup spinse la porta e l’unica luce che illuminava era quella della luna che a volte spariva, forse perché alcune nuvole la coprivano.
“Ci conosciamo?”
“No…”
“Come mai sei qui?”
“…”
“Sei uno di poche parole?”
“…”
“Va bene, ho capito…è tanto che sei qui in ospedale?”
“No…”
“Ti sentivi solo?”
“Eh?”
“Anch’io facevo così i primi tempi, ormai mi sono abituata alla solitudine di notte”
“…”
“Sei un maschio?”
“Sì…”
“Come mai sei in ospedale?”
“…”
“Un incidente?”
“Mmm…”
“Mi dispiace…perché non ti avvicini?”
Jongup strisciò sul pavimento e sentì quella voce femminile ridere; si fermò e cercò di capire chi fosse sdraiato sul letto e perché stesse ridendo.
“Scusa, non volevo ridere, ma come mai strisci sul pavimento?”
“Mi vedi?”
“Sì…ho gli occhi molto sensibili e la troppa luce potrebbe accecarmi...anche solo quella artificiale. Al massimo posso sopportare la luce della luna o quella delle candele…”
“Mi dispiace…”
“No, non preoccuparti, è tutto a posto. Ma non hai ancora risposto alla mia domanda: perché ti trascini al posto di camminare?”
“Le mie gambe non si muovono…”
La ragazza aprì gli occhi stupita “E come hai fatto a scendere dal letto e uscire dalla tua stanza e arrivare qui?”
“Con l’aiuto delle braccia”
“Wow, devi avere dei muscoli enormi allora! Aspetta vengo a vederli”
“Eh?”
“Scherzo, non preoccuparti sono una brava ragazza…dov’è la tua stanza?”
“Poco lontana da qui…”
“Allora siamo vicini! Ma hai perso per sempre l’uso delle gambe?”
“No…prima non riuscivo neanche a parlare o muovermi…”
“Beh, se in poco tempo hai fatto tanti progressi allora ritornerai presto a camminare”
“…”
“Comunque avvicinati di più, voglio vederti meglio, da questa distanza non capisco se sei un ragazzo o un uomo…”
Jongup si avvicinò. Sentiva che poteva fidarsi di quella ragazza e il fatto che lui si sentisse a proprio agio con lei era una cosa molto positiva.
 
“Ma sei giovane! Avrai più o meno la mia età…vediamo se indovino…vent’anni?”
Jongup scosse la testa.
“Sei più grande?”
“No…”
“Sei più piccolo quindi…allora chiamami pure noona…comunque diciotto?”
“Diciassette”
“E come ti chiami? Io mi chiamo Yoonmi”
“Jongup, piacere”
“Bene Jongup…scusa, ma sono stanca e ho bisogno di dormire…”
“Ah, certo…allora vado…scusa se ti ho disturbata…”
“Dove vuoi andare?”
“Nella mia stanza…”
“Perché? Non hai detto che sei venuto qui perché non volevi stare da solo?”
“…”
“Sì, lo so che non volevi venire proprio qui, però stavi cercando qualcuno con cui passare la notte, giusto?”
“…”
“Puoi stare qui, anzi…aspetta…” la ragazza tolse una delle tre coperte che la coprivano e la porse a Moon.
“Ecco, tieni almeno la coperta…”
“Grazie”
“Figurati… allora buonanotte”
“Buonanotte”
 
 
“Buonanotte…”
“Ah, Yongguk…puoi…puoi anche spegnere la luce…”
Bang guardò Himchan “Sei sicuro?”
“Sì…”
Bugiardo. Ti conosco troppo bene…
“Va beh, fa lo stesso. La lascio accesa. ‘notte” disse Yongguk.
“’Notte…” rispose Kim
 
 
“Buongiorno Jongup!” salutò Junhong entrando nella stanza.
Poi i cinque ragazzi si guardarono negli occhi.
 
Dove sei finito, Jongup?
 
Himchan chiamò subito un’infermiera di passaggio e le chiese se sapeva qualcosa di Jongup, perché non era più nel suo letto.
L’infermiera disse di non sapere nulla e andò a chiedere al capo reparto che si stupì del fatto e raggiunse i ragazzi.
“Non era nella sua stanza?”
“No” rispose Yongguk.
“Strano, non dovrebbe ancora essere in grado di camminare…non abbiamo nemmeno iniziato a fargli la ginnastica alle gambe…se è riuscito a scendere dal letto e a muoversi, non deve essere andato molto lontano”
“Mi scusi, ma di notte non controllate che i pazienti stiano bene?”
“Se i pazienti hanno bisogno possono chiamare premendo il pulsante rosso”
“E i corridoi rimangono vuoti tutta la notte?” continuò a chiedere Bang.
“Beh…”
Il leader chiuse gli occhi. Oltre ad essere preoccupato, sapere che ai pazienti non vengono rivolte tutte le attenzioni necessarie, aveva portato il malumore a Yongguk.
“…comunque ora andiamo a vedere se è entrato dentro qualche stanza” concluse il capo reparto.
 
Dopo cinque minuti un’infermiera bassa con gli occhiali e i capelli corti raggiunse i ragazzi “Lo abbiamo trovato”
“Dov’è?” chiese Junhong.
“È dentro una stanza, adesso chiamo il capo reparto e lo riportiamo dentro la sua stanza…”
“Ma dovete tirarlo su di peso?” chiese Youngjae.
“Credo di sì” sorrise la donna.
“Allora lo portiamo noi nella stanza”
“No, non potete entrare nella stanza di quella paziente, è in una condizione particolare…”
“Allora vengo io” disse Yongguk.
“Va…va bene, allora chiamo il capo reparto e lo tirate su voi due…”
“Qual è la stanza?”
“La 237”
 
Yongguk camminò fino a trovarsi davanti alla stanza 237. Aprì la porta lentamente ed entrò.
La prima cosa che vide fu Jongup con la schiena appoggiata a un letto, avvolto in una coperta rosa e una mano che gli accarezzava i capelli.
Alzò di più gli occhi e vide una ragazza dalla chioma nera che chiuse gli occhi immediatamente e disse “Scusa, puoi chiudere la porta?”
Bang chiuse la porta e la stanza piombò nel buio più totale, la finestra era chiusa.
“Mi dispiace, ma la luce mi fa male…aspetta che accendo una candela”
Yongguk sentì il suono di un accendino e poi vide una piccola luce; le sue pupille si dilatarono per fare entrare meglio la luce e vedere meglio.
“Chi sei? Sei venuto a prendere Jongup?” chiese Yoonmi.
“Chi sei tu? Perché Jongup è qui?” chiese a sua volta il leader.
 
 



Sono in ritardo! Scusate, ma sono stata davvero molto occupata tra scuola e altre attività…e la prossima settimana vado in gita a Roma (spero di aver tempo per andare al negozio k-pop <3 )
 
Diverse persone mi hanno chiesto del passato di Jongup e…eccolo. Nella mia mente era molto convincente questo suo passato, poi mentre scrivevo le mie convinzioni sono crollate(?) ma ormai quel che è fatto è fatto. Nella prima parte ho 'sperimentato' il presente, perché è un tempo che non amo molto e non riesco a gestire molto bene (e infatti i risultati sono quelli che sono)
Nuovo personaggio! Yoonmi(mi piace tantissimo questo nome) che è L’OPPOSTO DI JONGUP (e anche Yongguk volendo)
Ok, se volete commentare (in bene o in male, anche le critiche severe sono bene accette) mi renderete iperfelice(?).
 
Ringrazio Masayume Pachirisu, kimia, MomokaHappiness e arashi17 per i loro commenti.
 
Al prossimo capitolo <3
 
Un bacione,
Sarasvathi

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Capitolo 18
*** A' L'intèrieur ***


Sono imperdonabile: è da un mese (penso un mese esatto) che non pubblico.
Purtroppo sono in punizione (per colpa di mia sorella) e non posso stare su internet (e neanche sul pc....) QUINDI ORA STO PUBBLICANDO CLANDESTINAMENTE questo capitolo che ho pronto da un po'...Sto già lavorando al diciannovesimo capitolo (scrivendo a mano....) che spero riuscirò a pubblicare presto (forse assumerò qualcuno che pubblichi al posto mio...) RINGRAZIO CHI ANCORA LEGGE E MI HA ASPETTATA E CONTINUERA' A LEGGERE.
RINGRAZIO COME SEMPRE CHI MI RECENSISCE E...NIENTE, BUONA LETTURA. VI AMO TUTTI.
Per non farvi rileggere il capitolo scorso ho fatto il riassunto di quel capitolo (sì, riassunto per dire...io i riassunti non li so fare...)


 

Nel capitolo precedente...
Il passato di Jongup è stato svelato: dopo aver raccontato ai suoi genitori di aver visto Jongin e un suo amico, Minki, baciarsi, i genitori hanno cominciato ad associare a Jongup l'immagine del figlio per loro malato, perché omosessuale e Jongin ha comiciato a comportarsi in modo antipatico con il fratello perché lui ha raccontato quel fatto che aveva promesso di non raccontare. Per questo Jongup tende a tenersi tutte le emozioni dentro e a non essere troppo espansivo.
Nel capitolo ancora precedente, Jongup aveva detto a Yongguk di amarlo e il leader, nel capitolo dopo aveva dichiarato di essere confuso; ritornato a casa Himchan l'aveva accolto parlandogli come sempre: Himchan ha deciso di personare Yonguk perché anche lui stesso ha fatto cose poco buone.
Bang dichiara a Himchan che non è più sicuro di amarlo.
Quella stessa notte Kim dice a Yongguk che se vuole può spegnere la luce per dormire, tutto perché Yongguk capisca che lui l'ha perdonato e che vuole riappacificarsi.
Yongguk capisce le buone intenzioni di Himchan ma non spegne la luce.
Nel frattempo Jongup non riesce a prendere sonno e vuole scendere dal letto.
Ci prova, ma si accorge che di non riuscire a muovere le gambe.
Dopo diverse fatiche riesce comunque a scendere e muoversi trascinando le sue gambe.
Per paura di essere beccato entra dentro una stanza che scopre essere di Yoonmi, una ragazza che ha problemi alla vista: i suoi occhi non sopportano la luce troppo forte.
Così, dopo essersi scambiati qualche parola Jongup decide di ritornare nella sua stanza, ma Yoonmi gli dice di restare, perché sa come si prova a stare da soli in una stanza d'ospedale la notte. Jongup accetta.
La mattina seguente i BAP vanno in ospedale e con loro sorpresa, Jongup non è più nel suo letto.
Spaventati e preoccupati chiamano un'infermiera che chiama il caporeparto; questi ultimi trovano Jongup: Bang si dirige nella stanza e quando apre la porta è costretto a richiuderla perché Yoonmi si lamenta per la troppa luce.
Allora Yongguk vede che Yoonmi è bella e, cosa più importante e che Yongguk non arriva a capire, sta accarezzando la testa di Jongup.
Bang chiede a Yoonmi chi sia e Yoonmi pone la stessa domanda al leader...


 

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Né Yoonmi né Yongguk avevano risposto alle domande che si erano posti a vicenda: il capo reparto era entrato subito dopo e, insieme al leader, aveva alzato Jongup; così i due uomini l’avevano riportato nella sua stanza.
Moon non aveva aperto gli occhi, non si era nemmeno accorto di essere stato spostato da un posto all’altro.
I B.A.P. erano rimasti lì con Jongup per circa un’ora, ma lui non si era svegliato: sembrava stesse sognando troppo profondamente.
Alle domande degli altri membri Yongguk non aveva risposto, anche perché non avrebbe saputo cosa dire: quella ragazza era bella, giovane, ma Bang non sapeva né chi fosse né perché Jongup fosse nella sua stanza.



Poi se ne andarono, il manager li stava aspettando per andare alla conferenza speciale in  cuiavrebbero annunciato l’assenza di Jongup per un periodo indeterminato; non avrebbero informato le fan e i giornalisti della situazione di Moon, avrebbero semplicemente detto il necessario, senza aggiungere dettagli, senza dare informazioni troppo rilevanti.


Jongup percepì qualcosa sopra la sua testa, cercò di spostarsi; aprì gli occhi infastidito e la luce di un lampione che si stava accendendo lo colpì in pieno viso.
In quel risveglio quasi brusco si accorse che qualcuno gli stava accarezzando la testa. Si girò per vedere chi fosse.

Jongin?

Jongin ritrasse immediatamente la mano senza dir niente, cominciando a guardarsi intorno: era troppo imbarazzato per poter guardare negli occhi il fratello.

Quindi sono nella mia stanza…omo, chissà cosa avranno pensato quando…mi avranno trovato in stanza da Yoonmi? O mi sono sognato tutto? Aspetta…ma che ore sono? Sembra quasi sera…

Guardò di nuovo fuori dalla finestra e i lampioni illuminavano la strada.

Ma quanto ho dormito? un attimo… perché Jongin mi stava accarezzando i capelli? E poi come mai è qui? È venuto solo una volta…e non si è nemmeno comportato molto bene nei confronti di Jun…

Si mise a sedere sul letto trascinando lungo il materasso le gambe ancora inermi e volse la testa verso il fratello maggiore; lo osservò attentamente e solo in quel momento si accorse di quanto fosse cambiato: nella testa di Jongup l’ultima immagine chiara di Jongin era quella del ragazzo diciannovenne che per motivi di studio aveva deciso di trasferirsi in un’altra città.
Ma ora il Jongin che sedeva davanti a Jongup era un vero uomo, alto forse quanto Junhong, i capelli perfettamente tagliati, gli occhi vivi, non più spenti come allora.
Continuò a fissare il fratello maggiore.

Hyung, come stai? Hai appena finito di lavorare?

Jongin incrociò lo sguardo del più piccolo. Ritornò a guardare altrove.

Hyung, hai ripreso a parlare con mamma e papà?

Jongin si schiarì la voce e prese a guardarsi le mani.

Hyung, mi odi? Perché vedi...

Jongin si alzò per andarsene.
Jongup gli strinse un polso “Hyung…mi sei mancato” abbassò la testa.
Jongin girò lentamente la testa e guardò Jongup, le spalle tese.
Il piccolo fece scivolare via la mano che stringeva il polso di Jongin e lui ritornò a sedersi.
Hyung…” Jongup rialzò la testa e si protese verso il fratello; aprì le braccia e strinse quelle spalle larghe che tante volte nella sua infanzia l’avevano protetto.
Appoggiò la testa su una delle due spalle senza parlare, senza aggiungere parole inutili che avrebbero rovinato tutto.

Parlare rovina sempre tutto…

Semplicemente respirò l’odore di suo fratello.
Gli era mancato sul serio.
Gli era mancato tutto di Jongin: l’affetto perso, il calore che non era più arrivato, l’odore di ‘fratello’.
Perché Jongin, per quanto non l’avesse mai saputo e mai l’avesse capito, odorava proprio di ‘fratello’.
Era un odore particolare che andava al di là dell’acqua di colonia che l’uomo si era spruzzato; andava persino oltre l’odore della pelle.
Era un odore che avvolgeva il cervello di calore e lo ubriacava di protezione; era stomachevolmente perfetto.
Sin da piccolo, per Jongup, Jongin era stato un punto di riferimento, forse anche più del padre e il legame che aveva creato con lui -nonostante la grande differenza d’età- era stato nettamente superiore a quello che aveva stretto con Jonghyun in tutti quei suoi diciassette anni di vita.

Jongin rilassò le spalle e si lasciò abbracciare.
Guardava dritto davanti a sé mentre sentiva il calore di Jongup che risvegliava lentamente in lui ricordi assopiti: ricordi di anni troppo lontani e felici, ricordi dolci come la cioccolata che si fonde fino a raggiungere anche quelle parti del corpo che sembrano essere dimenticate dal mondo.
Alzò le proprie braccia e cinse la schiena di Jongup sentendo per la prima volta il corpo del fratellino cresciuto.
Aveva la schiena forte, le spalle larghe.
Gli venne quasi da piangere: erano passati dieci anni e non aveva potuto vedere suo fratello crescere, non aveva potuto ascoltarlo nei suoi momenti di difficoltà adolescenziali.
L’aveva lasciato a Jonghyun e senza rendersi conto degli anni che erano passati, Jongup era già diventato un ragazzo.
Stringendo quel corpo muscoloso gli venne in mente il ricordo degli abbracci teneri che regalava al piccolo Jongup; gli venne in mente quando, Jongup ancora un neonato, lo stringeva con delicatezza per paura di fargli male e gli sorrideva con amore per regalargli parte del suo amore.

Ma non poteva parlare, non poteva dire quello che provava: quello che dieci anni prima aveva fatto a Jongup era forse stato più grave di quello che fratellino aveva detto ai genitori: non aveva rivolto quasi più la parola a un bambino che non aveva fatto nulla di sbagliato se non dire la verità.
La colpa, infondo, era sempre stata sua e Jongin lo sapeva.
Sapeva che non doveva rischiare, che non doveva fare certe cose con Jongup in casa, ma era troppo impulsivo e stupido allora.
E sapeva che Jongup era un bambino tanto caro e che non lo aveva nemmeno giudicato sapendo che stava con un ragazzo, che si era anzi sentito felice sapendo che il fratello era innamorato, che era stato forse l’unico a capire come stavano davvero le cose.
Jongin aveva sbagliato tutto e non era mai stato pronto ad affrontare le conseguenze dei suoi errori.


Daehyun mordicchiò l’orecchio di Youngjae che si girò lentamente verso il proprio ragazzo “Che c’è?”
Niente, volevo assaggiarti…”
Yoo si mise a ridere divertito “E dimmi, che sapore ho?”
Mmm…sai di Youngjae”
E quindi? Cosa significa?”
Beh…” Daehyun strinse i fianchi di Youngjae avvicinandolo a sé “…Significa che ti mangerei davvero se potessi…” e portò le proprie labbra sulla spalla destra di Youngjae, riempendola di baci.
Youngjae si ritrasse leggermente “Sei cannibale?”
Jung lo strinse di più a sé e gli leccò il collo.
Dae…mi devo preoccupare?” chiese divertito Youngjae.
Certo che devi... sai che le persone di cui più ti fidi alla fine sono le prime a tradirti?” e mordicchiò il collo del proprio ragazzo.
Smettila di lasciarmi segni su tutto il corpo…” si ritrasse un po’ Yoo.
Hai paura che le fan si insospettiscano?”
“…”
Ok, la smetto” e pizzicò un fianco al più piccolo.
Stronzo…” rise Yoo, per poi prendere il viso di Jung tra le mani e baciargli le labbra teneramente.
Anch’io ti amo” disse Daehyun quando le loro labbra si staccarono.

Ah, aspetta un attimo, guarda cos’ho comprato…”
Cos’hai comprato?”
Aspetta…sto cercando…dove cavolo sono?”
Sono delle caramelle?”
“…non proprio Dae…”
Allora dei cioccolatini speciali per me?”
Youngjae si girò verso il letto dove Daehyun stava seduto a gambe incrociate “Puoi aspettare un attimo?”
Va bene, va bene…tanto ho capito che sono dei cioccolatini…anche se mangio tanto… voglio dire, potresti regalarmi qualcosa di costosissimo, no?”
“…”
Hai trovato?” chiese Daehyun cominciando a ciondolare a destra e a sinistra.
Sai, sei veramente fastidioso oggi…non è che hai il ciclo?”
Pff…” sbuffò Jung, per poi cadere con la schiena sul materasso e cominciare a fissare il soffitto.

Dopo alcuni minuti Youngjae ritornò al letto, Daehyun stava giusto per addormentarsi, ma dopo aver visto cosa stringeva il più piccolo tra i denti si alzò a sedere.
Non vorrai mica che io…cioè che tu…”
Youngjae prese in mano l’oggetto “Che io, che tu, cosa stai dicendo?”
Cioè…non vorrai invertire…insomma…i ruoli…?”
I ruoli di cosa?”
Jae…io il mio corpo lo voglio intatto…”
Youngjae scoppiò a ridere “Pensavi che ti stessi chiedendo di fare il passivo?”
Sì…quello…” si grattò la nuca Jung imbarazzato.
Non penso che tu sia pronto…e poi…a me piace sentirti dentro di me” sorrise malizioso Youngjae.
Daehyun scosse lentamente la testa “Sei troppo diretto su queste cose, Jae…”
Ma che male c’è? Fare sesso è una cosa normale quando ci si ama, no?”
Beh…hai ragione…comunque, cosa c’è di così speciale in un…” tolse l’oggetto dalle mani di Youngjae “…in un preservativo?”
Ma non è un preservativo normale…”
Cosa stai dicendo? Sei sicuro di star bene?”
Certo che sto bene, scemo…leggi un po’ cosa c’è scritto sopra”
Ok, vediamo cosa c’è scritto…” sbuffò Daehyun, poi cominciò a leggere “Strawberry…”
Allora?” si avvicinò Youngjae a Daehyun.
Cos’è, un preservativo inglese?”
Youngjae scoppiò a ridere “Ma perché sei così lento?”
Hey, non sono lento…”
Scusa…comunque è un preservativo profumato”
Ok. E quindi?”
Così, volevo comprarlo…uff, mi aspettavo un po’ di entusiasmo, della serie ‘wow, è la prima volta che lo usiamo, chissà cosa cambia’ o robe simili…”
Daehyun sorrise “Ok, ok…wow, chissà cosa cambia se lo usiamo!” disse con voce atona.
Youngjae scosse la testa, poi baciò il più grande “Ti amo”
Anch’io Jae…e ora proviamo un po’ sto preservativo alla fragola…”

I due fratelli si staccarono dall’abbraccio e Jongup ritornò al suo posto.
Jongin aprì la bocca per dire qualcosa, ma subito la richiuse.

Mi sa che resterò un codardo per tutta la vita…anche tu mi sei mancato Jongup…ma forse non mi crederesti se te lo dicessi…dopo tutto quello che ti ho fatto…

Passarono alcuni minuti silenziosi, poi la voce di Jongup sembrò riempire ogni angolo di quella fredda stanza d’ospedale.

Hyung, come sta Minki?”
Jongin s’irrigidì e spalancò gli occhi “Perché mi chiedi di lui?”
Il più piccolo abbassò la testa e cominciò a giocare con le mani “I tuoi occhi adesso sono gli stessi che avevi quando…quando stavi con lui…così ho pensato che…”
Jongin si mise a ridere con la mano davanti alla bocca per attutire il suono della risata.
Allora Jongup alzò la testa e guardò il fratello che sembrava seriamente divertito; vederlo ridere così dopo tanti –troppi- anni, gli riempì il cuore di gioia e, senza sapere perché il più grande stesse ridendo, si unì alla sua risata quasi istintivamente.
Jongup” disse tra una risata e l’altra l’uomo “Sai, sei davvero strano tu”
“…”
Cosa significa ‘Hai gli stessi occhi che avevi quando stavi con Minki’? cosa sei, una specie di indovino-psicoterapeuta?”
Io…”
Dai, scherzo…mi fa piacere che tu…che ti ricordi ancora di Minki…ero arrivato a pensare che te ne fossi dimenticato del tutto…quindi, se ricordi Minki…ricorderai anche quel giorno…” ritornò serio Jongin.
Jongup annuì “Non potevo dimenticare…la mamma mi faceva pesare il fatto che ci assomigliassimo così tanto d’aspetto…e tu…non ti sei comportato molto bene, a dir la verità…”
Jongin abbassò la testa “Lo so Jongup…lo so che non sono mai stato perfetto e che sono stato uno stupido…ma ero così giovane e non capivo…”
“…”
Jongup…scusa” disse fissando gli occhi del fratello minore.

Hyung…grazie”
Per cosa?”
Perché mi stai parlando…e perché mi hai chiesto scusa…”
Jongin scosse la testa divertito “Sai che in questo momento mi è venuto in mente un ricordo che non c’entra nulla con tutto ciò?”
Quale ricordo?”

Jongin…ogni volta che si tocca un tasto dolente…o si parla di cose serie…ecco che cerchi di sviare tutto…alla fine…alla fine non sei cambiato poi così tanto…

Non so se ti ricordi quando hai imparato ad andare in bici senza le rotelle…”
Hyung...”
Cosa c’è? Perché fai quella faccia?” cominciò a ridere Jongin “È stato troppo divertente…”
Per te…per me no!”
Quando….non ce la faccio…mi viene troppo da ridere…”
Dai, smettila…”
Quando quella bambina…com’è che si chiamava?”
Non ricordo e non me lo voglio ricordare…”
Comunque quando quella smorfiosetta che era più piccola di te ti passa accanto con la bici…ti guarda…ti snobba e se ne va…e tu lì che non sai ancora stare dritto…e vuoi fare il figo…oddio…mi fa male la pancia non riesco a parlare…”
Allora non parlare e basta” mise il broncio Jongup. 
A...ah…oddio, non respiro…e poi…la segui ma non sai andare in bici senza aiuto…e cadi come un…come…un cocomero…” Jongin si portò le mani sulla pancia “…e la bimba ti guarda e dice 
‘Che scemo, non sai neanche andare in bici’ e se ne va…e tu scoppi a piangere…” e a questo
punto Jongin scoppiò a ridere.


Come sei simpatico…non ti dimentichi nulla, eh?” 
Dopo qualche secondo il più grande si calmò “Dovevi vedere la faccia che avevi…mentre piangevi…”
Mi ricordo che anche allora ti sei messo a ridere…e tutti mi guardavano…”
“…è vero…scusa…però dopo quel giorno non hai più pianto…lo sai, vero?”
Sì che ho pianto…”
Intendo non di fronte agli altri…” disse guardando l’orologio che aveva al polso “…senti, Jongup…ora devo andare…”
Ah…certo hyung…”
Jongin si alzò dalla sedia, poi si sedette di nuovo e con faccia seria cominciò a parlare “Ma prima che me ne vada, spiegami un po’ piccoletto…”
Cosa?”
Jongin si avvicino al viso di Jongup e a voce bassa chiese “Mi spieghi cos’hanno i miei occhi? Voglio dire, come hai fatto a capire subito che sto ancora con Minki?”
Allora è vero…state insieme” sorrise dolce Jongup “Comunque…non lo so…sono…sono più vivi…”
Mah, non capisco cosa tu intenda…comunque sì…io e Minki siamo ritornati insieme poco dopo che ho cominciato l’Università…non sto a spiegarti come ci siamo ritrovati…”
Hyung…un giorno…un giorno venite tutti e due a trovarmi insieme? Voglio salutare Minki…è da ormai dieci anni che non lo vedo”
Jongin annuì e guardò di nuovo l’orologio “Jongup, devo proprio andare o Minki mi lincia: gli ho detto che venivo a trovarti, ma che sarei rimasto pochissimo…invece sono rimasto un po’ troppo mi sa…”
Ok…”
Jongin si alzò dalla sedia e salutò Jongup “Ciao Uppie
…la prossima volta…forse vengo con Minki”
Ciao”
Jongin sorrise, abbracciò rapidamente il fratello e uscì dalla stanza.



Yongguk, ti va di uscire fuori a cenare?”
Bang staccò gli occhi dal PC e guardò Himchan senza parlare.
È da un po’ che non facciamo qualcosa insieme…però non mi va di stare in casa…che ne dici?”
Ehm…ok…”
Allora aspetta che mi cambio”
Va bene, ma non metterci troppo”
Ok, faccio in fretta…anche tu preparati”
Non ti preoccupare, ci metto cinque minuti…lasciami finire questo lavoro…”
Cosa stai facendo? Stai scrivendo?”
Himchan si avvicinò a Yongguk e lo abbracciò da dietro.
Bang si irrigidì e Kim strinse di più l’abbraccio “Che c’è? Perché sei così teso Yongguk?”
Non…sono teso…mi hai solo preso alla sprovvista” si giustificò il più grande, cercando di rilassarsi.

Che ti prende Yongguk? Stai calmo…non è la prima volta che Himchan ti abbraccia…ok, se potessi lo sbatteresti contro quel muro e lo vorresti sentire ansimare…ma non puoi…non…no…mi devo trattenere…

Sì…volevo provare a creare anche una base…ma lo farò un’altra volta” disse Yongguk cercando di mantenere un tono neutro.
Guarda che possiamo uscire anche un altro giorno…se l’ispirazione andasse via? Poi daresti a me la colpa…” sorrise Himchan.

Himchan, te l’ho mai detto che amo la tua voce? Adoro quel tuo trascinarti le parole…e adoro quando ridi…adoro tutto di te Himchan…

Ma no…non è che sia particolarmente ispirato oggi…”
Allora usciamo…ah, chiamo anche Junhong con noi, ti va bene?”
Certo…” ma ora ti prego, lasciami respirare…
Chiedo anche a Youngjae e Daehyun…anche se credo che preferiscano starsene da soli…”
Yongguk annuì lentamente “Vado io a dirlo a Jun e gli altri due e tu comincia a prepararti o non usciamo più…”
Ok, lascio tutto nelle tue mani…” si staccò Kim e si diresse verso l’armadio.

Jun ha detto che viene…Dae e Jae…non li ho disturbati…”
Beh, ci divertiremo anche in tre, no? Ah, dici che farà freddo fuori?” disse lentamente Himchan, mentre si stava infilando una maglia a maniche lunghe.
Non lo so…comunque meglio se ti copri”
Va bene mammina…”
Yongguk scosse la testa e finì di vestirsi.


Dove andiamo a mangiare, hyung?” chiese Zelo che camminava in mezzo ai due.
Ramen” rispose subito Yongguk, camminando a testa bassa.
Vi va bene se andiamo in un posticino che conosco? È tranquillo e nessuno ci disturberà…” propose Himchan.
Zelo e Yongguk annuirono e seguirono Kim.

Hyung, stai lavorando ancora a quella canzone?” chiese Zelo.
Yongguk finì di masticare “Sì…devo ancora creare una buona base…”
Possiamo non parlare di lavoro?” chiese sbuffando Himchan.
Ma non è un lavoro, è qualcosa che faccio perché mi piace” gli rispose Yongguk che poi si rivolse a Choi “Appena ho finito ti faccio sentire”
Grazie hyung…”
Himchan guardò Junhong che continuava a fare domande a Yongguk. Per fortuna che so che ti piace Jongup…se uno ti vedesse ora penserebbe che sei pazzo di Yongguk…ma forse lo vedi come un Dio…vorrei…vorrei anch’io essere così ingenuo…nel senso buono…ingenuo non mi piace…candido…ecco, candido è la parola giusta…
Himchan continuava a fissare Zelo con aria pensierosa.
Io non ce la farei…Yongguk piace a Jongup…il ragazzo che ami…e comunque lo tratti così? Come fai a non volergli nemmeno un po’ di male? A non invidiarlo neanche un po’?... vorrei davvero diventare così come te…ma so che non ci riuscirò mai…e sorridi come se nulla fosse…forse lo vedi davvero come una specie di Dio…

Finirono di cenare e uscirono dal ristorante.
Ora dove andiamo?” chiese Himchan accostandosi a Yongguk.
Dove vuoi andare?”
Non lo so Gukkie… ci appartiamo da qualche parte e facciamo una cosa a tre?” propose ridendo Kim e sfiorando il fianco di Bang con le dita.
Zelo fece una faccia disgustata che fece scoppiare dal ridere i due più grandi.
Stavo scherzando…” disse infine Himchan.

Ma stiamo girando a vuoto?” chiese Bang spazientito e ancora a disagio perché per tutto il tempo Himchan non aveva fatto altro che sfioragli la mano.
Sì, perché?”
Io ritorno a casa…” prima che impazzisca…
Ma no…Gukkie...non vuoi più restare con me?” mise il broncio Kim.
Sono stanco, Himchan…questi ultimi giorni ho dormito pochissimo…con tutto quello che è successo a Jongup…” e tu non mi aiuti a stare calmo…ho il cuore e non solo quello in fiamme perché è quasi un’ora che sembra che il tuo sfiorarmi non sia solo casuale…
Va bene…allora vai…”
Jun, tu vieni con me o stai con Himchan?”
Junhong guardò prima Yongguk, poi Himchan.
Resto con Himchan hyung...”

Resta con Himchan?

Resta con me?

Zelo si avvicinò a Kim e salutò Yongguk.

Non pensavo saresti rimasto con me, Jun...
Senti Jun, perché sei rimasto con me?”
Non mi volevi?”
Eh? No, non è che non ti voglia...è che pensavo...pensavo saresti andato via con Yongguk...”
Volevo stare con te...”
Allora...dove vuoi andare?”
Non lo so...dove vuoi tu”
Magari in un posto caldo...sto morendo di freddo...” e si strinse il corpo con le braccia.


Yongguk camminò a testa bassa, ma a un tratto si accorse che non stava facendo la strada per ritornare a casa. Dove sto andando?
Alzò la testa e provò a orientarsi. Sembra…sono vicino all’Ospedale di Jongup…
Continuò a camminare. Credo…credo che andrò a trovarlo…chissà se sarà sveglio…
Tirò fuori dalla tasca il proprio cellulare. È un po’ tardi…
Entrò in ospedale e camminò fino alla stanza di Jongup.
Strinse la maniglia, la abbassò lentamente e aprì la porta.
La stanza era buia e solo la luce dei lampioni la illuminava.

Stai ancora dormendo…

Entrò comunque dentro e prese posto su quella sedia fredda e rimase seduto lì, senza muoversi, guardando Jongup con aria assente, come se in realtà non stesse guardando Moon, ma stesse guardando qualcosa oltre lui.
Mi chiedo: perché sono venuto fin qui? Anche se fossi stato sveglio…cosa avrei mai potuto dirti?...credo di essere venuto qui, in realtà, con la speranza che tu stessi dormendo…forse avevo solo bisogno del silenzio che si sente negli ospedali…questo silenzio quasi nauseante…lontano da Himchan…
Vide il corpo di Jongup muoversi e s’irrigidì; quando capì che stava semplicemente girando la testa dall’altra parte si rilassò.
Se adesso ti svegliassi e mi trovassi qui…cosa penseresti? Che a te ci tengo?...beh, non è che non ci tenga…il punto è che…non tengo a te nello stesso modo in cui tu tieni a me…ecco… questo è tutto…e poi Himchan…penso mi abbia perdonato, visto che questi ultimi due giorni ha sempre cercato di stare con me e prima…se non fossi uno che sa tenere a freno gli ormoni…non ce l’avrei fatta…e Zelo? Che è rimasto con Himchan?... credo sia la prima volta in assoluto che una cosa simile succede…
Scosse la testa ridendo. Certo che a volte le persone che credi di conoscere bene…poi capita che dicono o fanno qualcosa che non ti aspetteresti mai…
Hyu…ng
Yongguk guardò Jongup “Mi hai chiamato?” chiese a bassa voce.
Jongup non rispose.
Starà parlando nel sonno?
Bang si alzò dalla sedia. Non è che non puoi più muoverti e mi stai chiamando per chiedermi aiuto?
Fece il giro del letto e arrivò di fronte al viso di Jongup; si abbassò fino a trovarsi faccia a faccia con lui.
Strinse gli occhi per vedere meglio e capire se stesse dormendo.
Sì, stavi parlando nel sonno…
Poi il corpo di Jongup prese ad agitarsi e dalla sua bocca uscivano fuori strani lamenti.
Allora Yongguk si mise in ginocchio, poggiò un braccio sul materasso del letto; l’altro braccio lo appoggiò al viso di Moon e cominciò ad accarezzarlo lentamente con insistenza, per farlo calmare.
Dopo un po’ vide Jongup fare una specie di smorfia, allora ritrasse la mano e il viso del più piccolo si rilassò.
Ti piaccio, ma non sopporti che ti accarezzi il viso…Yongguk rise sommessamente.
Si alzò e ritornò a sedersi sulla sedia.
Allora vide che Jongup stava cercando di girarsi su un fianco, ma che nel provarci si lamentava.
Si alzò dalla sedia e lo aiutò a girarsi. Questa è la volta buona che si sveglia…
Ma Jongup non si svegliò.
Ritornò seduto e cominciò a fissare il giovane.
Lo sai che non sono adatto per te?...anche se tu un giorno potessi piacermi…lo sai che non funzionerebbe? Io…non vado bene per te…tu non hai bisogno di uno come me… hai bisogno di una persona limpida…di qualcuno di estroverso e allegro…
Yongguk distolse un attimo lo sguardo per poi ritornare a guardare Jongup.
Hai dei bei tratti…se solo avessi gli occhi più tondi e grandi…e fossi…non so…più tenero…più… un po’ più come Himchan…credo che…beh di certo non rimarrei indifferente al tuo amore…se fossi più simile a lui…già…lui ha sempre messo te al primo posto…e comunque…vorrei tanto capire cosa Channie trovi di così fantastico in te...credo che lui abbia cominciato a interessarsi a te molto presto…
Continuò a fissarlo. Sarà per il tuo sguardo? O per il tuo sorridere sempre?...forse il tuo corpo…io sono uno scheletrino…tu invece hai un bellissimo corpo…però io sono più alto…o forse perché…insomma…forse visto che sei più piccolo si può sentire il maschio della situazione…no, non entro in questi pensieri…non arrivo a capire perché tu piaccia non solo a Himchan, ma anche a Zelo…non è che c’è una tecnica per farti amare?...no, non devo fare lo stupido, è ovvio che non esistono tecniche affinché qualcuno si innamori di qualcun altro…forse è meglio se ritorno a casa…anche se forse Dae e Jae staranno meglio da soli…almeno quei due non hanno mille pensieri per la testa…si amano…stanno insieme…sono felici…un po’ li invidio…forse un giorno anche io starò con qualcuno che mi ama e che amo…
Si alzò dalla sedia. Buonanotte Jongup…


Jun…forse è meglio se anche noi torniamo a casa…non so dove andare…e sto morendo di freddo…sul serio…”
Allora ritorniamo a casa…”
Ok…”
Himchan fece retro front e cominciò a camminare rapidamente; Zelo velocizzò il proprio passo.
Hyung, perché cammini così in fretta?”
Perché voglio ritornare a casa, al calduccio…non ho nemmeno preso dietro i guanti…” si lamentò.
Junhong si accostò a Himchan, gli strinse una mano e la inserì dentro la sua tasca del cappotto.
Che fai?” chiese stupito Kim.
Così almeno una mano non ti si congela…ah, hyung…non pensare male…è solo perché… così smetti di avere tanto freddo alle mani…”
Himchan si fermò e squadrò il maknae dalla testa ai piedi.
Mmm…va bene…comunque…com’è che hai le mani così calde?”
Non lo so…le ho sempre calde…”
Allora dopo che mi si è riscaldata questa mano facciamo cambio posto che mi riscaldo anche l’altra…”
Zelo rise e Himchan si accorse per la prima volta che Junhong era molto più piccolo di lui e che aveva ancora tratti infantili.
Con la mano libera andò a tirare leggermente una guancia di Choi.
Hyung…che stai facendo?”
Niente…volevo vedere se avevi le guance come quelle dei bambini…”
Eh? Perché?”
Così…dai, non stiamo qui fermi…”


Jun…mi sa che stai stringendo un po’ troppo forte la mia mano…” disse all’improvviso Himchan.
Zelo liberò la presa “Scusa hyung…”
Ah, non ti preoccupare…forse non te ne sei accorto…e comunque ormai questa mano bolle…ti dispiace se riscaldo anche l’altra mano?”
Junhong scosse la testa.
Allora vengo alla tua sinistra, così mi scaldo anche la mano destra…”
“…”
Da oggi in poi sarai il mio termosifone” rise Kim.
Questa volta il più grande si accostò di più al corpo del maknae e mentre camminavano a volte gli dava qualche spinta con la spalla.

Hyung, siamo quasi arrivati…”
Sì, lo so…”
Zelo liberò la mano di Himchan che era ormai calda quanto la sua, ma Himchan la ristrinse “Non ti ho detto di lasciarmi la mano…cioè…no, niente…scusa…”
Tolse la mano dalla tasca della giacca di Junhong e riprese a camminare velocemente.



Hey, Jongup, buongiorno!” lo salutò Youngjae.
Buongiorno hyung” si stropicciò gli occhi il più piccolo “Come mai siete qui così presto?”
Io e Dae andiamo dai miei dopo…e quindi per due giorni non verremo a trovarti…”
Ah…ma non dovevate venire per forza…” sorrise imbarazzato Jongup.
Siamo venuti solo per salutarti comunque…non possiamo restare troppo…”
Certo…”
Come mai sembri così rilassato oggi?” chiese Daehyun.
All’improvviso i tre ragazzi sentirono battere sul vetro che dava al corridoio dell’ospedale con insistenza; si girarono all’unisono: attaccato al vetro una ragazza in pigiama con indosso degli occhiali nerissimi che salutava con un gran sorriso sulle labbra.
Chi è quella svitata?” chiese Daehyun vedendo che i capelli della giovane erano lunghissimi e non pettinati.
Yoonmi…” sussurrò Jongup.
Che hai detto?” chiese Jung guardando Jongup.

La ragazza spalancò la porta urlando “Jongup~ah!”
Yoonmi…”
Chi sono questi due?” chiese avvicinandosi la ragazza.
Siamo suoi amici” rispose Youngjae.
Ah, piacere. Io sono Yoonmi” poi rivolse le sue attenzioni a Jongup “Jongup, guarda! Posso uscire dalla mia stanza ora! Hanno fatto questi occhiali per me! Ora posso andare dove voglio…cioè, non proprio così…devo ancora aspettare un po’ prima di poter uscire dall’ospedale…però è già un passo avanti!” disse saltando mentre stringeva forte una mano a Moon che sorrise felice.

Sei felice vero? Anch’io lo sono…e poi ora ti posso vedere meglio!”
Scusa…Jongup…chi è questa ragazza?” chiese Daehyun a Jongup.
Lei è…”
Sono una sua amica” lo interruppe lei.
Ah…capisco”
Wow, ma anche tu sei molto bello!” esclamò Yoonmi stringendo il viso di Daehyun “Quanti anni hai? Dimmi che sei più grande di Jongup…”
“…”
Sì, tu sei più grande, sono sicura…” poi guardò anche Youngjae.
Aspetta…” si avvicinò a Yoo “Tu sei ancora più bello!” urlò.
Youngjae sorrise imbarazzato e ringraziò Yoonmi.
Forza, andiamo Jae…” disse Daehyun.
Perché ve ne andate? Perché sono venuta io?”
Già” rispose secco Jung.
Yoonmi arricciò le labbra “Che modi…sei sicuro di essere un amico di Jongup?” poi si girò verso Moon “Se è un tuo amico…dovresti scegliere amici migliori Jongup…”
Ma tu sentila…” sussurrò tra i denti Jung “Scusa, come hai detto?” chiese poi alla ragazza.
Ho detto che potresti essere un po’ più educato…tutto qui. Non c’era bisogno di arrabbiarsi tanto!” e prese posto sulla sedia bianca.
Jongup…noi andiamo” disse Daehyun.
Ah hyung…passate un buon weekend” sorrise Moon.
Aw~…Jongup come sei carino quando sorridi!” esclamò Yoonmi stringendosi il viso con le mani.
Lui sorrise di nuovo, questa volta imbarazzato.
Youngjae spinse fuori dalla stanza Daehyun, poi i due ragazzi si fermarono davanti al vetro che dava sulla stanza di Jongup.
Ma guardala…” disse Daehyun a Youngjae.
Cosa?”
Guarda, continua a civettare con Jongup…ma da dove è saltata fuori?”
Non lo so…comunque non sembra antipatica…è una molto…sincera…e diretta”
Tsk…solo perché ha detto che sei più bello di me credi che sia simpatica?”
Youngjae rise “Ma che dici? Guardali, Jongup sembra felicissimo che lei stia lì con lui!”Già…” sospirò Daehyun.
Hey, che hai? Perché quella faccia?”
Niente…”
Forse per Jongup è una benedizione questa Yoonmi…forse…forse lei è la persona giusta per Jongup…quando ho scoperto che gli piaceva Yongguk…sono rimasto un po’ sconcertato dalla notizia…credo che con una ragazza come lei al suo fianco ritornerà presto a ballare come prima” sorrise Youngjae.
Tu dici?...”
Sì…”
Daehyun sbuffò “Andiamo Jae…non voglio restare qui un secondo in più”


Jae, non ce la faccio” sussurrò Daehyun con la testa appoggiata alla spalla del proprio ragazzo.
Che hai?”
Quella Yoonmi non me la racconta giusta…”
Stai ancora pensando a lei?”
“…sì…e poi è una così bella ragazza…l’hai vista?”
Cos’è in realtà ti sei innamorato di lei a prima vista?”
Daehyun sbuffò “Ma figurati…quella non me la racconta mica giusta…dove ha conosciuto Jongup? Perché lui non ci ha mai detto niente di lei?”
Beh, non è che Jongup racconti molto di sé…”
Già, hai ragione…”
Dai, non preoccuparti…” lo baciò sulla testa Yoo.
Ma non è che è la ragazza segreta di Jongup?”
Ma che ragazza segreta? Secondo te Jongup ha tempo per trovarsi e stare con una ragazza? Occupati come siamo…e poi, scusa, ragiona un attimo. Gli piace Yongguk…”
Beh, magari è tutto un diversivo…”
Un diversivo per cosa?”
Perché così noi pensiamo che a lui piaccia Yongguk e in realtà ha la ragazza!”
Youngjae colpì leggermente sulla testa Jung “Non dire stupidaggini…”
Beh, scherzi a parte…se Jongup finisce con l’innamorarsi di quella ragazza? O lei si innamorasse di lui?”
Credo che Jongup starebbe bene con lei…”
No”
Perché no?”
Perché dopo lei verrebbe prima di noi…”
Sei geloso?” chiese incuriosito Youngjae.
Beh, tu no?”
Perché dovrei esserlo? Anche io e te stiamo insieme…quindi se anche lui trova una persona con cui stare non penso ci sia nulla di sbagliato”
Non capisci” e alzò la testa dalla spalla di Youngjae mentre il taxi era fermo al semaforo “La nostra storia è diversa: noi due facciamo già parte dei BAP…invece lei è esterna… se poi Jongup ci abbandona? Se lei è un’arpia che vuole allontanare Jongup da noi? Perché magari le stiamo antipatici?”
Certo che ne hai di fantasia, eh!”
Non è fantasia…queste cose succedono…a volte basta una persona a rovinare tutto un gruppo e ad allontanare gli amici…”
Lo so…ma non penso che succederà nulla del genere…e comunque quei due non sono poi tanto intimi: l’hai visto Jongup? Era super imbarazzato…di solito dopo che conosce un po’ le persone è molto più spontaneo e anche se rimane chiuso non è teso…”
Hai ragione…forse…”
Daehyun tirò fuori dalla tasca il cellulare.
Che vuoi fare?” gli chiese Youngjae con aria stanca.
Chiamo Yongguk”
Perché?”
Perché non voglio che quella Yoonmi diventi speciale per Jongup”
Dae, non va bene interferire nella vita degli altri in questo modo” disse con tono di disappunto Youngjae.
Stai zitto un attimo, Jae…lo so che sei più intelligente di me, ma almeno questa volta lasciami fare come credo…ah, sì, pronto Yongguk?”


Pronto Daehyun?...Hai bisogno di qualcosa?”

Sì…devo farti una domanda…”
Vai…”
Yoonmi è la ragazza di Jongup?”
Yoonmi?
È entrata nella stanza di Jongup mentre lo stavamo salutando…aveva degli occhiali scurissimi, quasi come il colore dei suoi capelli…ah, era molto bella e aveva…i capelli lunghi…e una voce squillante…”

Capelli lunghi neri? Bella? Voce…che sia quella ragazza?

Voi siete già in viaggio?” chiese Yongguk.

Sì…ma credo che quella ragazza sia ancora lì…mi sembrava anche lei una paziente…aveva un braccialetto di quelli da ospedale ed era in pantofole e pigiama…”

Deve essere lei…

E quindi?”
Come ‘e quindi’? Yongguk, sei uno stupido” e riattaccò.
Ma che gli è preso?...” sussurrò Yongguk col telefono in mano.
Che è successo?” chiese Zelo.
Yongguk si alzò dal divano, prese il cappotto, aprì la porta e uscì.
Fece qualche passo, poi si fermò.

Dove sto andando? Che mi importa se quella Yoonmi è in stanza con Jongup? Non è forse meglio così? Se lui si innamorasse di lei…

Sospirò e ritornò in casa accomodandosi sul divano.
Dove eri andato hyung?” chiese incuriosito il maknae.
Da nessuna parte…sono uscito un attimo per prendere un po’ d’aria…”
Junhong annuì e ritornò a guardare la TV.



P.S.: chiedo scusa se alcune frasi sono tutte attaccate ma ho scritto un po' con office e un po' con open office e si vede che si è fatto tutto un casino...
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e che avrete un po' di pazienza per i prossimi.
Un bacione,
Sarasvathi

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Capitolo 19
*** Strade Perdute ***


Yongguk sentì dell'aria muoversi dietro la sua schiena; aprì gli occhi e si girò di scatto spaventato.
Provò a mettere a fuoco la stanza e ciò che -da quello che i suoi sensi impigriti avevano capito- stava entrando sotto le sue coperte.
Troppo intorpidito dal sonno per potere in qualche modo reagire, lasciò che quella figura entrasse sotto le coperte senza muovere un muscolo, senza difendersi da una possibile minaccia.
Passati altri secondi cominciò a dare un senso a tutto: la porta della stanza era chiusa, il letto di Himchan vuoto; si spostò lentamente verso il bordo del materasso per vedere meglio cosa si era infilato dentro il suo letto.
Si stropicciò gli occhi con forza e mise a fuoco la persona accanto a lui.
“Himchan, cosa ci fai nel mio letto?” chiese con voce impastata.
Kim rispose con qualche lamento.
“Che hai detto?” chiese pigramente Bang.
Himchan si avvicinò a Yongguk, affondando il viso nel petto del leader che era girato su un fianco, spingendolo sotto di lui.
 
Youngjae aprì la porta della propria stanza “Il letto dovrebbe essere abbastanza grande da poterci dormire insieme”
Daehyun annuì ed entrò dentro senza dir nulla; aprì la valigia, tirò fuori il pigiama, lo indossò e andò a sdraiarsi.
“È morbidissimo il tuo letto, Jae...” disse a bassa voce.
“Lo so...quello del dormitorio è durissimo...i primi tempi non riuscivo a dormirci...”
“...”
Youngjae si vestì, spense la luce e camminò fino al letto con le mani protese per evitare di sbattere contro qualche oggetto, alzò le coperte ed entrò dentro.
Strinse il corpo di Daehyun che subito si scostò dall’abbraccio.
 
DIECI ORE PRIMA.
Hyung!” urlò Zelo alzandosi dal letto “Hai finito per oggi?” chiese avvicinandosi a Jongup.
L'infermiera spinse avanti la sedia a rotelle.
“Ah, faccio io” disse il maknae e portò la sedia a rotelle vicino al letto; allora Himchan si avvicinò.
“Aspetta Jun...ti aiuto ad alzarlo....”
Ma Jongup aveva già appoggiato le braccia sul materasso e spingendo su quelle era riuscito a sedersi sul letto.
L'infermiera sorrise “Vuole sempre fare tutto da solo...neanche durante gli esercizi di fisioterapia voleva essere aiutato!”
Kim lo colpì leggermente sulla nuca “Vedi di ascolt...”
Prima che Himchan avesse finito la frase il braccio di Jongup si era mosso e il dorso della sua mano era finito dritto sulla guancia di Himchan che ora stava immobile con gli occhi sgranati.
“Jongup...”
Hyung...non volevo...il braccio...si è mosso da solo...”
“Ah, non dovete preoccuparvi...” intervenne prontamente l'infermiera “Visto che ora sta ricominciando a muoversi come faceva prima e il sistema extrapiramidale viene sottoposto a uno sforzo maggiore, può capitare che il paziente compia movimenti involontari o non riesca a calibrare bene la forza che utilizza...ma con esercizio costante recupererà gran parte delle funzioni motorie, non preoccupatevi”
“Ah, grazie” sorrise Yongguk che fino a quel momento era stato in silenzio.
La donna sorrise di rimando “Tra un po' dovrebbe arrivare il pranzo...se non è un problema, vi lascerei il compito di aiutare il vostro amico mentre mangia...non credo sia ancora in grado di compiere certi movimenti da solo”
“Certo” rispose Himchan con tono gentile “Ci occupiamo noi di Jongup”
“Ah, ragazzi, avete bisogno di altre sedie? Vedo che venite sempre in quattro o cinque, quindi ne abbiamo aggiunte alcune. Se avete bisogno di altre sedie basta che chiediate”
“Sì, grazie. Ma bastano queste” sorrise Yongguk.
Jongup aprì il palmo della mano e strinse in un pugno il cucchiaio; lo fece affondare dentro la ciotola di riso bianco.
“Aspetta Jongup, ti aiuto...” si avvicinò in fretta Himchan.
“No, posso farcela da solo”
“Non fare il testardo, lascia che ti aiutiamo!”
Moon scosse la testa con fermezza, avvicinò il viso alla ciotola, alzò delicatamente il braccio tremante e fece entrare il cucchiaio dentro la bocca.
Junhong si avvicinò con la sua sedia all'amico, gli tolse cucchiaio e ciotola “Così finirai tra un secolo hyung” sorrise il maknae per poi cominciare a imboccare Jongup.
 
OTTO ORE PRIMA
“Hey Jae, che hai?”
Yoo scosse la testa.
“Sei arrabbiato con me?”
“Può darsi...”
“E perché? Cos'ho fatto?”
“...”
“È perché prima ho chiamato Yongguk?” chiese Daehyun completamente voltato verso il suo ragazzo.
“...”
“Solo per questo?”
“Solo? Seriamente, Dae...perché l'hai chiamato?”
“Perché non voglio che quella Yoonmi si metta in mezzo”
“In mezzo a cosa?”
“In mezzo a noi!”
“Perché no? Se lei e Jongup si piacessero che male ci sarebbe?”
Daehyun scosse la testa “Te l'ho già spiegato prima il perché...”
“E chiamando Yongguk cosa speri di avere ottenuto?”
“Beh, forse ora che noi discutiamo inutilmente… forse Yongguk è in ospedale e sta chiedendo a Jongup 'Chi è Yoonmi?'...così Jongup...”
“Così capirà che noi abbiamo detto al mondo che Yoonmi era in stanza con lui!” lo interruppe Youngjae.
“No, non è questo ciò che succederà...Jongup sarà felice del fatto che Yongguk si interessi di ciò che lui fa o con chi è...”
“E quindi?”
“Così Jongup penserà che a Yongguk importi di lui....così penserà ancora solo a Yongguk e non si innamorerà mai di Yoonmi”
“Dae, dimmi che non hai davvero pensato queste cose...”
“...”
“Daehyun, ti rendi conto di quello che hai appena detto?”
“Non ho detto nulla di sbagliato”
“In poche parole stai dicendo che preferisci che Jongup soffra per sempre per un amore non corrisposto piuttosto che lui trovi una persona che lo ami e che lui ami a sua volta?”
“Se non compromette noi altri...sì. Tanto un giorno capirà che Yongguk non fa per lui”
Youngjae fece una smorfia di disappunto “Pensavo di essermi innamorato di un ragazzo altruista e generoso...” e girò la testa verso il finestrino per il resto del viaggio.
 
“Jongup!” urlò Jonghyun entrando nella stanza “Come stai? È da un po' che non ti vedo...scusa, sarei dovuto venire prima...”
“Ciao hyung, come stai?”
“Uno schifo....con tutti gli esami che ho da dare...non ho un attimo neanche per respirare o andare in bagno...voi ragazzi, come state?” chiese guardando gli altri tre “Ah! Daehyun e Youngjae non ci sono?”
“Sono andati via per il fine settimana” rispose Yongguk.
“Capisco...” prese posto su una sedia vuota “Queste sedie quando le hanno aggiunte?”
“Oggi” rispose subito Zelo.
“Ah...avranno visto che arrivate sempre in cinque...comunque perché voi non siete andati via con loro due?”
“Youngjae è andato a trovare i suoi e si è preso dietro anche Daehyun” sorrise Himchan.
“Ah...” poi guardò il fratello “Oggi dovevi iniziare con la fisioterapia Uppie?”
“Sì...ho fatto stamattina degli esercizi...”
“Tipo?”
Jongup aggrottò la fronte e le sopracciglia come per concentrarsi “Mmm...adesso non mi vengono in mente...”
“Va beh, non preoccuparti. Se non ti ricordi saranno noiosissimi” rise Jonghyun, quando si sentì bussare sul vetro che dava al corridoio rumorosamente.
Tutti si voltarono di scatto.
Yoonmi...sei tornata...
Sarà quella la ragazza di cui mi parlava Daehyun prima? Perché se è lei la famosa Yoonmi...allora è proprio la ragazza di quella stanza...


Yoonmi salutò tutti sbracciandosi e sorridendo.
“Jongup chi è quella?” chiese Jonghyun mentre gli altri tre aspettavano che Jongup parlasse.
“Yoonmi” rispose Jongup mentre la ragazza entrava dentro.
“Jonguppie! Nuovi amici? Ma quanti amici hai? O questi sono tuoi parenti?” e squadrò tutti i presenti dall'alto in basso da dietro le lenti scure, soffermandosi sul leader “Ma io ti ho già visto!” disse all'improvviso.
Bang fece un piccolo inchino con la testa.
“Sei un amico di Jongup?” chiese la ragazza a Yongguk.
“Sì...”
“Anche voialtri?”
“Io sono suo fratello” rispose Jonghyun.
“Ma allora hai anche un fratello!”
Jongup sorrise e scosse lentamente la testa; lei lo vide e sorrise a sua volta.
“E come gli altri tuoi due amici...anche questi e pure tuo fratello sono bellissimi...Ah, Jongup devo andare...ti avevo promesso che sarei passata nel pomeriggio, però ho tanti controlli da fare per gli occhi...quindi ora vado...ciao a tutti!” e prima di andarsene abbracciò forte Jongup.
“Chi era quella ragazza bellissima? La tua ragazza?” chiese Jonghyun entusiasta dopo alcuni minuti che Yoonmi se ne fu andata.
Jongup sorrise imbarazzato “No, non è la mia ragazza” disse guardando Yongguk. Come mai conosci Yoonmi? Quando vi siete incontrati?
“Ah...peccato...beh, magari in futuro vi mettere insieme...”
Jongup continuò a fissare Yongguk.
 
CINQUE ORE PRIMA
“Mamma e papà sono più venuti?”
“No...almeno non mentre ero sveglio”
“Capisco...lo sai che ti vogliono bene, vero?”
“Non fa niente se non vengono più hyung...sul serio”
“Ma tu vuoi che loro vengano?”
Jongup abbassò la testa “Hyung, ne parliamo un'altra volta quando siamo da soli?”
“Sì, scusa...forse è meglio...”


L'attenzione di Himchan venne improvvisamente catturata da una figura alta dietro la vetrata che dava al corridoio: un uomo identico a Jongup in giacca e cravatta che, appena incrociò gli occhi di Kim si girò per andarsene.
“Solo io ho visto un uomo identico a Jongup?” chiese con tono quasi sconvolto Himchan.
Jongin?
Gli altri quattro si girarono ma non videro nessuno.


“Non sto scherzando...l'ho visto sul serio...se n'è andato via appena ho incrociato i suoi occhi”
Jonghyun uscì di corsa dalla stanza. Oggi è la volta buona che fanno pace...non so e mai mi hanno detto perché un giorno abbiano smesso di essere super affiatati...ma voglio che si riappacifichino una volta per tutte.

Jonghyun raggiunse il fratello maggiore.
“Hey, Jongin, dove stai andando? La stanza di Jongup è da questa parte” e tirò per un braccio il fratello fino a farlo entrare dentro la stanza.
Ci fu un attimo di silenzio.
Jongin guardava Jongup e Jongup Jongin.
Yongguk guardava Jongin perplesso e aspettava che quello dicesse qualcosa.
Zelo si era irrigidito ricordandosi del primo incontro con Jongin.
Jonghyun stava solo aspettando che uno dei due fratelli parlasse, che iniziasse un qualche dialogo tra i due.
Himchan fissava incredulo Jongup, poi Jongin: erano davvero identici e non riusciva a realizzare bene la cosa.
Jonghyun guardò un'ultima volta i due fratelli ed era pronto a parlare quando all'improvviso si fermò.
“Ciao hyung” sorrise allegramente Jongup.
“Ciao” sorrise a sua volta Jongin.
 
“Youngjae!”
La madre di Youngjae corse ad abbracciare stretto il figlio “Youngjae, come stai?” gli chiese mentre ancora lo stritolava in un abbraccio “Bene mamma...se ti stacchi un attimo... starò meglio”
La donna si staccò e diede una manata sulla nuca del figlio.
Aish...MAMMA!”
“Da quant'è che non ti vedo? Eh? Ho il diritto di ammazzarti di abbracci, capito?”
“Sissignora...” rispose a bassa voce Yoo.
“Oh, che maleducata...per colpa di mio figlio...aspetta ma tu sei...Daehyun ,giusto?” chiese la donna perplessa.
Daehyun fece un inchino con la testa “Buongiorno signora”
“Oh, come sei educato...chiamami pure Hyuri” sorrise radiosa la donna.
“Dai mamma lasciaci entrare dentro così appoggiamo le valigie e non mettere subito a disagio Dae…” disse Youngjae stanco.
 “Allora, come sei stato? Ho visto ieri la conferenza che avete fatto...Jongup sta bene?”
“Non sta una favola, ma sta migliorando...” disse Youngjae.
“Mi dispiace tanto per lui...so che non volete fare preoccupare le fan, ma vi ho visti come parlavate di lui...cosa gli è successo esattamente?”
Daehyun guardò Youngjae poi sua madre.
“Mamma...non ti sfugge niente eh?”
“Già. Quindi cosa gli è successo?”
“Mamma…non posso dirtelo…non possiamo dirlo a nessuno…lo sanno solo i famigliari e noi”
“Va bene…se non dovete parlarne con nessuno non ti obbligo...ah, volete un po' di tè?” si alzò la donna dalla sedia.
“Mamma...non vogliamo del tè...lo sai che non voglio nasconderti nulla, ma in questo caso forse è meglio non dire nulla a nessuno...”
La donna fece un sospiro e ritornò a sedersi “Va bene, non ti chiederò nulla su Jongup”
“Grazie” le sorrise il figlio.
La donna si girò verso Daehyun e lo fissò per alcuni secondi; quando si accorse che il ragazzo era in imbarazzo piegò gli angoli della bocca e distolse l'attenzione da lui.
“Mamma, quando rientra papà?”
La donna guardò l'orologio girando la testa di scatto, facendo sì che i suoi capelli lisci e biondi fluttuassero “Credo...tra poco. Visto che oggi ci sei tu non credo tarderà molto”


Jonghyun sgranò gli occhi e guardò il fratello maggiore “Jongin...ma tu e Jongup...”
Jongin guardò Jonghyun “Scusa, non te l'ho detto...sono venuto ieri...e abbiamo risolto...”
poi guardò Yongguk e Zelo; si avvicinò ai due e fece un inchino profondo.
Rialzò la testa “Scusate tutti e due per come mi sono comportato la prima volta che ci siamo incontrati”
Yongguk aggrottò le sopracciglia, poi rilassò il viso e sorrise a Jongin “Anch'io devo scusarmi...non sono stato molto gentile...”
Jongin sorrise e scosse la testa “No...eri solo preoccupato per Jongup, ti sei comportato più che bene...da vero amico”
Zelo guardava ancora con timore Jongin.
“Ah…Junhong”
Zelo si irrigidì sulla sedia “Non volevo dirti quelle cose…spero mi perdonerai” abbassò gli occhi Jongin.
Zelo annuì lentamente.
Jongin si avvicinò a Jongup, prese posto su una sedia libera e quando fu accanto al fratello gli strinse una mano e con l'altra gli accarezzò i capelli “Hai fatto fatica con la fisioterapia?”
“Un po'...”
“Domani sarai tutto indolenzito, ma non ti preoccupare, se continui a fare quello che ti dicono i dottori guarirai presto. Ho fatto...” si avvicinò all'orecchio di Jongup e gli sussurrò “Minki sta studiando medicina e mi ha spiegato bene la tua situazione...” poi rialzò la testa “Quindi non devi preoccuparti...ah, per caso oggi hai avuto problemi a ricordarti qualcosa?”
Jonghyun aprì la bocca “Non si ricorda quali esercizi di fisioterapia ha fatto...”
“Ho capito...ma è normale...mi hanno detto che dopo un trauma cranico...dopo una o due settimane succede sempre, quindi...non dovete preoccuparvi” disse passando lo sguardo tra tutti i presenti.
“E chi te l'ha detto?” chiese Jonghyun sospettoso incrociando le braccia al petto.
“Un amico che studia medicina”
“Ah...va bene”
Jongin guardò l'orologio poi Jongup che gli sorrise “Vai pure hyung...ci vediamo domani”
Jongin si grattò la nuca “Scusa...domani...domani…” sorrise.
Jongup alzò le mani e cominciò a fare strani segni.
Jongin lo guardava con occhi lucidi.
Jongup...ti ricordi ancora il nostro linguaggio dei segni...
Il più grande sorrise e fece capire a Jongup che sarebbe venuto con Minki il giorno seguente.
Si sorrisero, poi Jongin si alzò, salutò tutti e se ne andò seguito da Jonghyun che gli avrebbe chiesto più e più volte cosa era successo il giorno precedente e che cosa i loro segni significassero.
“Jongup...” cominciò a parlare Himchan “Non me l'avevi mica detto che avevi un fratello così figo...cioè...anche Jonghyun è un bel ragazzo, ma Jongin...è...è uguale a te...dico di aspetto...”
“Lo so...lo dicono tutti”
“Quindi tra circa dieci anni sarai così...” disse ad alta voce Kim con aria sognante.
Yongguk gli diede un calcio.
“Che vuoi? Gli ho solo fatto un complimento...” gli rispose irritato Himchan.
 
QUATTRO ORE PRIMA
“Quindi tu e Daehyun state insieme?” chiese il padre di Youngjae dopo aver mandato giù un bicchiere d'acqua.
Youngjae sbarrò gli occhi “Papà!”
“Che c'è? Ti ho solo fatto una domanda!” disse alzando le spalle “L'ho chiesto perché di solito a casa portavi solo quelli che ti piacevano un tempo”
“Papà smettila!” disse con voce acuta Youngjae.
“Beh, se non state insieme almeno ti piace” disse la madre mandando giù un po' di kimchi.
Daehyun guardava la scena divertito; sorrise.
“Non è divertente...” sussurrò Youngjae guardando il suo ragazzo.
Jung ritornò serio e abbassò la testa.
“Ahia mamma! Perché mi hai dato un calcio?”
“Non ci si comporta così...”
“Scusa...”
Hyuri guardò Daehyun “Tu e Youngjae state insieme?”
Daehyun alzò lo sguardo sorridendo e aprì la bocca ma non disse nulla perché Youngjae parlò prima di lui “No. Siamo solo amici. E non è il ragazzo che mi piace e io non piaccio a lui”
Il sorriso di Daehyun si spense e lui ritornò a mangiare in silenzio.
I genitori di Youngjae si guardarono negli occhi con aria complice.
“Daehyun tu di dove sei?” chiese la donna.
“Vengo da Busan”
“Capisco... immagino tu non riesca ad andare a trovare spesso i tuoi...sei sicuro che non sia meglio andare a casa tua? Ti paghiamo il taxi se vuoi, tanto qui da noi...insomma non è che non ti vogliamo…ma forse stare a casa di un amico non è come stare a casa propria…”
“No, no signo…Hyuri…” rispose subito Daehyun “Voglio…stare qui, sempre…sempre se non disturbo”
Hyuri sorrise dolcemente “Sei proprio un bravo ragazzo tu, eh?”
Jung arrossì leggermente e Youngjae vide le sue guance diventare rosee.
“Mamma, lascia in pace Daehyun”
“Che ho fatto?”
“Sarà perché sei ancora bella come una diciottenne” la stuzzicò il marito.
“Oh, caro…” e baciò il marito.
“Mamma! Non davanti ai miei amici!”
Daehyun sentendo di nuovo la parola ‘amico’ s’irrigidì sulla sedia e strinse con rabbia le bacchette.

Hyuri guardò attentamente i movimenti di Daehyun. Perché ti sei arrabbiato tanto quando ti ha chiamato ‘amico’? Ti piace Youngjae?...
“Daehyun…hai una ragazza?” chiese Hyuri innocentemente.
Il giovane alzò la testa e guardò negli occhi la donna.
“Puoi anche non rispondergli” gli disse Youngjae “Mia mamma ha studiato psicologia e poi si è specializzata nelle microespressioni ed è in grado di trovare se menti o meno…”
“Sei sorpreso?” chiese la donna.
Daehyun si ricompose.
“Non ti preoccupare, mia moglie non ama mettersi ad analizzare gli amici di Youngjae… rilassati, non temere nulla”
Daehyun fece un sorriso di circostanza e ritornò al suo piatto.


“Jongup, forse è meglio se andiamo ora…dobbiamo ancora cenare e siamo un po’ stanchi” disse Himchan sospirando fiacco.
“Certo certo…grazie per essere venuti…non c’è bisogno che veniate ogni giorno…posso cavarmela anche da solo…e poi c’è Yoonmi che mi fa compagnia”
Nel dire il nome di Yoonmi il suo viso si illuminò e i suoi occhi parvero sorridere.
Zelo si morse il labbro inferiore, abbracciò Jongup e uscì per primo dalla stanza andando a sedersi su una sedia nel corridoio aspettando gli altri.
Jongup…se fossi una ragazza? I tuoi occhi brillerebbero così anche per me?
“Ma Yoonmi è una tua amica?” gli chiese Kim.
Jongup annuì.
“Da quando?”
“…”
“Vi siete conosciuti quando hai dormito nella sua stanza?” chiese Yongguk guardando Jongup negli occhi.
Moon aprì gli occhi sorpreso. Allora…vi siete incontrati la mattina?...perché non lo ricordo?
“Stavi dormendo e non ti sei svegliato…forse non te ne sei nemmeno accorto ma io e il capo reparto ti abbiamo portato nella tua stanza…”
“Quindi Yoonmi è la paziente della stanza dove ha dormito Jongup?” chiese Himchan guardando Yongguk “Perché non ci hai detto niente?”
Bang distolse lo sguardo “Non pensavo ce ne fosse bisogno”
“Senti Jongup, noi andiamo ora…Yoonmi mi sembra una ragazza per bene, quindi se non riusciamo a venire sappiamo che c’è lei…e poi anche i tuoi fratelli ti vogliono bene…quindi non sei di certo solo” gli sorrise Himchan, poi lo salutò e se ne andò seguito da Yongguk che prima di uscire guardò Jongup per qualche secondo negli occhi.
I tre ragazzi uscirono dall’Ospedale senza parlarsi e arrivarono alla fermata dell’autobus quando cominciò a piovere improvvisamente.
Erano al coperto, ma un pezzo di strada sarebbero comunque stati costretti a farla a piedi senza ombrello.
Sperarono che tempo di arrivare all’ultima fermata, prima di scendere, la pioggia smettesse.
“Cavolo, non ha ancora smesso” si lamentò Zelo.
“Sì, ma dobbiamo scendere…dai se prendiamo un po’ d’acqua non moriremo” disse Yongguk guardando il cielo nero.
Scesero dall’autobus e cominciarono a correre.
Dopo qualche metro Himchan sembrò stanco e si fermò; allora Yongguk ritornò indietro, gli strinse la mano e cominciò a tirarsi dietro l’amico.
Il cuore non gli batteva all’impazzata, ma si sentiva rigido e qualcosa, simile a un buco nero, gli attorcigliava lo stomaco.
Continuò a correre tirandosi dietro Kim, che stringeva debolmente la mano del leader.
Quando entrarono in casa i capelli e i vestiti dei tre gocciolavano così tanto che in pochi secondi l’entrata divenne una pozzanghera.
“Jun, vai a lavarti prima tu…visto che sei quello che si ammala sempre” gli disse Yongguk per poi togliersi qualche vestito di dosso, rimanendo in pantaloni.
Junhong corse a farsi una doccia.
Bang ritornò all’entrata dove Himchan lo aspettava immobile.


UN’ORA PRIMA
Yongguk camminò fino a trovarsi davanti a Himchan; lo guardò negli occhi ma lui non si muoveva; si abbassò fino ai piedi dell’amico, gli slegò le scarpe e gliele tolse, poi gli sfilò i calzini.
Lo fece sedere sul rialzo che dava al corridoio stretto del dormitorio trovandosi la schiena di Kim in bella vista.
Himchan era visibilmente arrabbiato con lui per l’ennesima volta e il suo corpo era tutto curvo in avanti.

Ma questa volta la colpa era solo sua: avrebbe dovuto dire a tutti di Yoonmi, anche se pensava fosse qualcosa di superficiale, perché tutto ciò che succedeva a Jongup o a qualsiasi altro membro era di estrema importanza. I B.A.P. non erano solo dei compagni di lavoro, erano molto di più: erano una famiglia e in famiglia si parla sempre di tutto.
Si mise in ginocchio e abbracciò da dietro la camicia fradicia di Himchan a petto nudo, sentendo i muscoli ritrarsi per il freddo; appoggiò la sua testa sulla spalla di Himchan e con le mani cominciò ad sbottonargli la camicia lentamente, bottone dopo bottone, sentendo il respiro dell’amico dentro il suo orecchio.
Gli sfilò la camicia, poi prese l’asciugamano che aveva sul collo e lo passò delicatamente sul corpo di Himchan staccandosi così dall’abbraccio.
Infine posò l’asciugamano sulla testa dell’amico e cominciò a strofinarlo per asciugargli un po’ i capelli; nel farlo si avvicinò al suo corpo e questa volta il petto di Yongguk venne a contatto con la schiena nuda di Kim.
Sentì un brivido percorrergli la schiena e il suo respiro farsi pesante.
Continuò ad asciugare i capelli di Himchan, quando lui lo fermò “Yongguk, mi stai consumando i capelli”
“Scu…scusa…”
“E poi ho sentito Zelo uscire dal bagno…vado a farmi la doccia per primo se non ti dispiace” e si alzò lasciando Bang sull’entrata.
Yongguk si alzò, prese uno straccio e cominciò ad asciugare l’ingresso; Zelo arrivò poco dopo e decise di aiutarlo.
Hyung, non ti prenderai un raffreddore se stai con i pantaloni bagnati?”
Il leader sorrise “No, non ti preoccupare…non mi ammalo per così poco”
 
“Mamma, noi andiamo a dormire ora…siamo stanchi”
“Certo…ma dormite tutti e due insieme nella tua stanza?”
“Sì…”
“Non è un problema per te Daehyun dormire con Youngjae nello stesso letto?”
“Eh?...no, no…va benissimo così”
“Allora buonanotte”
“Buonanotte” sorrise Jung salutando i due coniugi che sedevano abbracciati sul divano.
“Sono simpatici i tuoi genitori” cominciò a parlare Daehyun.
“Sì”
“Jae…prima…”
“Cosa?”
“…no, nulla…lascia stare”
“…”
“Sul serio, non è niente…”
“Ah, siamo arrivati” si fermò Youngjae davanti a una porta di legno scuro.


Dopo che Himchan uscì dalla doccia toccò a Yongguk che si lavò in fretta e dopo aver passato del tempo nella stanza di Zelo finché lui non si fu addormentato, entrò dentro la sua stanza.


TIME’S OUT.
“Himchan…cosa stai facendo?” chiese Yongguk mentre Himchan alzava la testa e si avvicinava al suo viso.
“Yong…guk…” ansimò sul collo del più grande.
“Himchan…che ti prende? Smettila di fare così…”

Le mani di Kim percorsero il petto del leader fino ad arrivare alle sue labbra.
Poi lo baciò all’improvviso, Yongguk ancora gli occhi aperti.
Il bacio si intensificò subito e la lingua di Himchan bruciava dentro la bocca di Yongguk che si staccò dal bacio dopo poco “Channie…sei…bollente…” sussurrò.
“Yongguk…baciami”
Bang non se lo fece ripetere due volte e con foga ritornò a baciare l’amico; poi le sue mani presero ad accarezzare i capelli di Himchan.
Si staccarono per perdere fiato “Channie…”
Ma Himchan sembrava stanco e senza forze.
“Himchan…stai poco bene?”
Yongguk prese il viso di Himchan tra le mani e si accorse che bolliva.
“Oddio, Himchan…hai la febbre?”
Kim si accasciò sul petto di Yongguk privo di sensi.
“Cazzo Himchan…bruci…”
Non senza fatica alzò Himchan dal letto e lo prese in braccio portandolo sul suo letto.
Yongguk passò tutta la notte sveglio a cercare in tutti i modi di far abbassare la temperatura di Himchan che non voleva saperne di scendere.
Himchan…questi ultimi giorni…sembra quasi di essere ritornati indietro nel tempo…quando non sapevi che mi piacevi…quando stavamo sempre insieme…quando eravamo una famiglia…quando bastavamo l’uno per l’altro…quando potevamo ridere e scherzare… e mi fa piacere…ma mi strazia il cuore allo stesso tempo…perché davvero non capisco più se quello che provo per te sia amore…o qualcos’altro…forse… è solo il rimpianto di non essere mai stato davvero dentro il tuo cuore.


“Dae…che hai?”
“Scusa…sono solo stanco”
“…”
“Cos’è che ti da fastidio? È da prima che mi stai lontano…hai parlato più con i miei che con me!”
“Ti ho detto che sono solo stanco”
“Sicuro?”
“Mmm…”
“Senti…per la storia di prima…per Yoonmi…spero sul serio che tu non abbia pensato quelle cose”
“Jae…io credo…di aver fatto la cosa giusta”
“Allora buonanotte” disse Youngjae secco, girando le spalle a Daehyun.
“Buonanotte” rispose Jung con un filo di voce, prima che una lacrima gli rigasse il viso.
Youngjae…solo perché abbiamo litigato…solo per questo…ora sono solo tuo amico?...io… per te…Youngjae…che importanza ha ora…che importanza può mai avere per te…che mi consideri un amico…cosa ti importa se ti amo? Pensavo…che dopo aver sentito te che dicevi ai tuoi che stiamo insieme…avevo davvero intenzione di parlare coi miei…volevo davvero affrontare questa sfida insieme…mano nella mano…ma forse…è stato un errore fin dall’inizio…darti la possibilità di accedere al mio cuore…
Un’altra lacrima bagno la guancia di Daehyun.


La pioggia inarrestabile continuò a scendere tutta la notte sulla testa dei B.A.P.



 
NON MI ASPETTAVATE COSI’ PRESTO EH??????? <3
Beh, se sto pubblicando…è SOLO grazie a mia madre che mi ha lasciato usare il pc per scrivere (dopo aver visto che avevo scritto a mano dieci pagine di quaderno perché non potevo usare il pc credo si sia impietosita e mi ha detto che per scrivere posso usare il PC. TI AMO MAMMA)
Quindi…questo è il capitolo. Chiedo scusa in anticipo per eventuali errori o se il capitolo non è piaciuto.
Ringrazio kimia, _Iris, ManuBlackVIP, luna8029 e MomokaHappiness per le recensioni <3; poi chi mi segue e tutti quelli che leggono anche per caso la mia fic (?)

Detto ciò…spero che l’odio verso Yoonmi non persista (?) perché è uno dei miei personaggi preferiti al momento; non vedo l’ora di scrivere l’incontro tra Jongin, Minki e Jongup!
I genitori di Jae…se per caso qualcuno guarda Lie To Me o l’ha già visto o sa di cosa parla (AH, NON IL DRAMA, MA LA SERIE TV AMERICANA)…Ebbene sì, la madre di Youngjae è una piccola ‘Cal Lightman’.
Yongguk e Himchan…non li commento MA a tutto c’è una spiegazione (più o meno)

Dopo questa piccola parentesi, vi lascio e spero di poter pubblicare presto il prossimo capitolo!
Un bacione a tutti,
Sarasvathi.

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Capitolo 20
*** Drifting Clouds ***


La mattina seguente Youngjae si alzò per primo, accarezzò i capelli del suo ragazzo e andò a far colazione.
Quando arrivò in cucina sua madre era già sveglia e sembrava quasi aspettarlo.
“Buongiorno mamma”
“Buongiorno Jae…com’è stato dormire nel tuo vecchio letto?”
Yoo spostò una sedia e vi prese posto “È stato come ritornare piccolo….è stato bellissimo, era da tanto che non dormivo così bene”
“Cosa vuoi mangiare?”
“Se devo essere sincero…non ho proprio fame…”
“Come no?”
“No…”
“Comunque strano Daehyun ha deciso di rimanere qui… pensavo se ne volesse andare”
“…”
“Non mi chiedi neanche cosa ho letto nei suoi occhi e cosa mi hanno raccontato le sue espressioni facciali?”
“Beh…forse è meglio che io non lo sappia…” disse a bassa voce Youngjae.
“TRISTEZZA”
“…”
“Pensavo che sarebbe andato via…invece è rimasto anche se i suoi occhi erano tristi e si capiva che non voleva restare qui e non perché io e tuo padre l’abbiamo messo a disagio”
“…mamma…ti prego”
“Jae…lo sai che odio indagare su te e le persone che ti stanno attorno…ma non voglio nemmeno vederti soffrire o stare male”
“Lo so mamma”
“Ti piace?”
Youngjae aprì gli occhi un attimo.
“Ho ragione Jae?”
“…”
“Perché non mi parli? Come mai ti chiudi in te? Jae…lo sai che mi preoccupo…” e accarezzò con la mano il braccio del figlio dopo essersi protesa in avanti verso di lui.
“Mamma…”
“Sì?”
“Puoi abbracciarmi?”
La donna sorrise “Certo, aspettavo solo che tu me lo chiedessi” e si alzò dalla propria sedia, andando verso il figlio.
Youngjae sorrise a sua volta e si lasciò abbracciare da Hyuri quando lei gli fu vicino.
Quando la donna liberò il figlio dall’abbraccio lui abbassò lo sguardo.
“Che c’è Jae?”
Lui scosse la testa.
“Dai, non tenerti le cose dentro. Lo fai sempre ma sai anche che non ti fa bene”
“Ho rovinato tutto, mamma” disse mentre la vista cominciava ad appannarsi e delle lacrime cadevano sul tavolo.
“Hey…no, no…non piangere. Ti ho detto mille volte che tutto si sistema” cominciò a consolarlo Hyuri mettendogli una mano sulla spalla “E poi se Daehyun ti vedesse così? Non vuoi che ti veda piangere, vero?”
Youngjae scosse la testa.
“Bravo…ora…” prese il viso del figlio tra le mani e cominciò ad asciugargli le lacrime delicatamente con i pollici “…smettila di piangere e raccontami tutto”
 
“…e abbiamo finito per litigare…ma io non volevo litigassimo…volevo solo fargli capire che era sbagliato il suo atteggiamento…”
“Ho capito…”
“…”
“Jae… ti piace così tanto?”
“Sì…”
“E perché non ci hai detto che stavate insieme?”
“Io…”
“Anche se litigate non significa che non state più insieme, lo sai? Non immagini neanche quante volte io abbia litigato con tuo padre, anche per le cose più futili”
“Sì, lo so…non è perché abbiamo litigato…”
“Allora perché?”
“…”
“Io so solo che tu non volevi dircelo e hai anche vietato a Daehyun di dircelo…sai, stava per dirlo quando gliel’ho chiesto…aveva un così bel sorriso…che poi si è spento”
“Mamma…io non l’ho detto…perché mi vergogno”
“Ti vergogni? Di cosa?”
Youngjae arrossì visibilmente “È che Dae…è il mio primo ragazzo…e…ci tengo molto a lui…gli altri ragazzi che ho portato a casa erano o miei amici o delle cotte…Dae…è diverso…pensavo ve l’avrei detto senza indugiare…ma…”
“Ma Jae, lo sai benissimo che l’amore è la cosa più bella del mondo in tutte le sue forme”
“Lo so…ma…anche se mi capite e non mi avete mai giudicato…io…mi sentivo in imbarazzo a dire che stavamo insieme”
“Beh, imbarazzo o no me l’hai pur detto che state insieme”
“Sì…però…ieri…non lo so…”
“Jae…”
“Sì?”
“Chiedi scusa a Daehyun”
“Ma mamma…è lui che si è comportato male con me per primo!”
“Lo so…ma tu gli hai spezzato il cuore ieri sera, sul serio. Li ho visti i suoi occhi…vedi di risolvere tutto, va bene?”
“Mmm…”
 
 
Jongin entrò dentro la stanza di Jongup e vide che la finestra era ancora chiusa. Starà ancora dormendo? Beh…in effetti sono venuto un po’ presto…
Vide il fratello stiracchiarsi sotto le coperte; si avvicinò al letto.
Accarezzò i capelli di Jongup “Hey, Jongup…sono io”
Jongup inspirò profondamente e aprì leggermente gli occhi “Buongiorno hyung” disse con voce impastata; poi stirò le braccia sopra la testa.
“Buongiorno…”
“Hey, Jongin, è sveglio?”
“L’ho svegliato adesso”
“Potevi anche lasciarlo dormire, poverino”
“Sì, ma gli avevo promesso che sarei venuto con te…e potevamo venire solo a quest’ora…”
Minki si avvicinò con passo leggero a Jongin.
Jongup si alzò lentamente a sedere e quando realizzò che quell’uomo altissimo era Minki gli occhi gli brillarono “Minki hyung…” disse dolcemente.
“Hey, buongiorno Jongup” gli accarezzò un po’ i capelli.
Jongup si fermò a guardare Minki: lo ricordava più alto, ma gli occhi erano sempre gli stessi, grandi e dolci; i capelli non erano più biondi ma color nocciola scuro e il taglio era alla moda.
“Jongup, ti è andata via la parola?” chiese Jongin scherzando “O ti sei incantato perché Minki è bellissimo?”
“Dai Jongin! Lascialo stare…si è appena svegliato e poi non abbiamo neanche alzato la tapparella…” si alzò e andò ad aprire la finestra, lasciandola leggermente  aperta “Così cambiamo un po’ l’aria, va bene Jongup?”
“Sì sì…”
Minki ritornò a sedersi “Allora Jongup, come stai?”
“Mmm…bene”
“Jongin mi ha detto che non riesci a muoverti ancora bene e che ieri hai avuto un attimo di vuoto di memoria…”
“Sì…”
“Dai non preoccuparti, se ti abbatti non cambierai nulla. Se farai quello che ti dice il fisioterapista guarirai presto e…cavolo Jongup…”
“Cosa?”
“Sei cresciuto tantissimo…”
“…”
“Jongin mi ha sempre tenuto informato sui tuoi live, su dove andavi, con chi eri…vediamo sempre le foto e qualche volta anche qualche video dei live dei BAP…però vederti dal vivo è tutt’altra cosa…”
“Dai, basta Minki…” gli disse Jongin.
“Perché? Gli sto solo dicendo delle cose vere”
“Sì…ma…”
“E fino a due giorni fa Jongin sembrava avercela col mondo…poi avete chiarito e ora splende come il sole!” rise Minki.
“Davvero?” chiese stupito Jongup.
“Sì sì…ogni volta mi diceva che voleva parlarti…mi ricordo quando è venuto a trovarti la prima volta…è tornato a casa che a momenti si metteva a piangere…”
“Non è vero…” mise il broncio Jongin.
“Dai…non vergognartene…è una cosa dolcissima”
“Tu sei dolcissimo” gli strinse la mano Jongin per poi baciarlo.
 
“Senti Jongup, appena esci di qui vieni a trovarci, va bene?”
“Sì sì, così Minki ti cucinerà uno dei suoi piatti speciali…sai, oltre a essere perfetto è anche un bravissimo cuoco”
Minki gli diede una pacca sulla spalla.
“Eddai, è la verità…comunque Jongup, devo andare con Minki in un posto…e poi tra un po’ devi andare in palestra a fare esercizio…”
“Sì…”
“Vorrei ritornare a trovarti Jongup, ma sono molto impegnato ultimamente…comunque Jongin mi terrà sempre informato…”
Jongup annuì.
“Certo che più cresci e più assomigli a Jongin d’aspetto, ma ti carattere…siete molto diversi”
“Già” rispose Jongin “Però ora andiamo o non arriveremo mai in tempo…”
“Sì, hai ragione… Allora a presto Jongup”
“A presto…”
Minki restò in piedi davanti al letto “Jongup…posso darti un abbraccio?”
Il piccolo annuì.
Minki gli si avvicinò e lo strinse forte in un abbraccio “Grazie Jongup…sei ancora quel bambino d’oro che conoscevo…non cambiare mai” disse con voce commossa il castano.
Jongup ricambiò l’abbraccio stringendo la schiena di Minki “Hyung…grazie perché stai accanto a Jongin”
“Hey voi due, smettetela di sussurrare! Cosa vi state dicendo? Mi state prendendo in giro?”
Minki sciolse l’abbraccio, accarezzò la testa di Jongup “Noi andiamo. Ciao Jongup”
“Ciao hyung. Ah Jongin hyung…grazie per essere venuto con Minki…mi ha fatto piacere”
Jongin gli sorrise “Ti poterei anche il Sole se me lo chiedessi tu”
Jongup rise s scosse la testa, poi i due sparirono dietro la porta.
 
 
“Hey Daehyun, buongiorno” sorrise Hyuri “Hai dormito bene?”
“Buongiorno…sì…ho dormito bene…”
“Puoi anche dirlo che non hai dormito bene, non mi offendo…te lo si legge in faccia” rise la donna.
Jung abbassò lo sguardo, poi lo rialzò alla ricerca di Youngjae.
“Youngjae è andato al mini market perché avevo finito il latte e lo zucchero, ma non ci mette molto”
“Ah…”
“Cosa vuoi per colazione?”
“Niente…”
“Neanche Jae ha mangiato…ma lo sapete che a colazione non va mai saltata? E poi siete tutto il giorno fuori e vi allenate…”
“…”
“Ma fate come volete…ah, giusto…stavo pensando, non è che ti va di fare un giretto qui intorno? Così fai il tour di questa metropoli” rise Hyuri.
“Certo”
“Youngjae mi ha detto che dovete partire presto…altrimenti non riuscite ad arrivare al dormitorio in tempo…”
“Sì…il viaggio è un po’ lungo…”
“Ah, ho sentito il cancello aprirsi deve essere Youngjae”
Daehyun si girò di scatto e vide Youngjae entrare.
“Buongiorno Dae…”
“Buongiorno”
“Che allegria ragazzi…cos’è, vi odiate?”
 
 
Zelo camminò fino in cucina “Buongiorno hyung…”
“Buongiorno Jun…”
“Che ore sono?”
“Sono le undici”
“Così tardi? Quanto ho dormito?”
“Tanto” gli sorrise il leader.
“E Himchan hyung?”
“Himchan sta male…alla fine ieri sera gli è venuta la febbre, ma gli è scesa…oggi dovrebbe stare meglio”
“Ah…comunque…cosa stai facendo?” chiese incuriosito Zelo.
“Sto cercando una cosa”
“Cosa?”
“Una ricetta”
“Per Himchan hyung?”
“Esatto…”
“Beh fagli della pasta. Lui adora la pasta”
“Lo so ma vorrei cucinargli qualcosa di speciale…mi aiuti?”
Il maknae sorrise e si sedette accanto a Bang.
 
“Dici che questo va bene?”
“Secondo me gli piace!”
“O piace a te?”
“Mi ispira e penso che a Himchan possa piacere…”
“Va bene…quindi alla fine facciamo cose semplici…della pasta alla carbonara, e questi muffin al cioccolato?”
“Sì…”
Bang sospirò “Volevo fare qualcosa di speciale…”
“Beh, è già tanto se riusciremo a fare questo hyung…”
“Già…hai ragione”
“Allora cominciamo?” chiese Zelo alzandosi dalla sedia.
“Sì iniziamo”
 
 
“Visto che non abbiamo tempo di andare a fare un giro in città…Daehyun, vuoi vedere le foto di Youngjae da piccolo?”
Daehyun sorrise “Sì”
“Allora vieni con me”
“No mamma, ti prego…non voglio…”
“Perché? Eri cosi tenero da piccolo!”
“Come da piccolo?”
“Beh adesso sei un testone antipatico…vero Daehyun?”
“Tua mamma ha ragione”
“Dae! Ti ci metti anche tu?”
 
“Qui aveva due anni…non è tenerissimo?”
Daehyun prese in mano la foto “Oddio che carino! Eri così piccino!”
“Beh anche tu lo sarai stato…”
Daehyun guardò il suo ragazzo “Sì, ma non ero così carino come te”
Youngjae arrossì leggermente “Non è vero…non sono poi così carino…”
“Infatti ha detto che lo eri” puntualizzò sua madre “Ah, e invece qui aveva cinque anni”
“Oddio che bellino! Questo taglio di capelli però…”
“Sì, hai ragione era orribile” ammise Hyuri “E pensare che glieli ho fatti tagliare io così…”
“Fammi vedere” disse Youngjae.
“Ma hai detto che non volevi vederle”
“Sì, ma quella la voglio vedere”
Hyuri scoppiò a ridere “O mamma mia…questa foto! Ho sempre pensato di ingrandirla e appenderla da qualche parte, ma tuo padre me l’ha sempre vietato!”
“Quale foto?” chiese curioso Youngjae.
“Quella allo zoo con il cavallo”
“No mamma, quella no…”
“Che foto è?” chiese Daehyun.
“Dae, ti prego…non guardarla…”
Ma la madre di Youngjae aveva messo in mano a Jung la foto imbarazzante.
Daehyun scoppiò a ridere “Ma quanti anni avevi?”
“Ne aveva otto se non sbaglio” rispose subito la madre di Youngjae.
Jung guardò nuovamente la fotografia: Youngjae accarezzava con la punta delle dita il muso di un cavallo ma piangeva come un disperato.
“Ma avevi paura dei cavalli?”
“Secondo me sì”
“Non è vero! Mi sono spaventato…non ricordo perché ma volevo fare la foto col cavallo però poi mi sono spaventato”
“E poi non è più voluto andare allo zoo! Oppure da piccolo era terrorizzato dai clown…tanto che faceva incubi la notte e veniva a dormire con me e mio marito perché aveva paura che un clown lo mangiasse!”
“Poverino…” disse Daehyun.
“Non mi prendi in giro, vero?” gli chiese Youngjae.
“E smettila di essere così acido!” gli urlò contro la madre.
“Non sono acido! Se tu non facessi vedere a Dae le mie foto non parlerei così!”
“Beh, che male c’è se un tuo amico guarda le foto di quando eri piccolo?”
Daehyun abbassò lo sguardo, poi Hyuri gli mise in mano un’altra foto “Questa però è la mia preferita”
Daehyun prese la foto e cominciò a guardarla: i palmi di Youngjae gli tenevano su il mento, la testa era piegata leggermente di lato, gli occhi grandi e le labbra piegate in un sorriso.
“Credo avesse circa sei anni…sì ne aveva sei”
“…”
Youngjae si avvicinò a Daehyun e lo vide sorridere. Dae…scusa…non volevo litigare con te…sul serio…ma…ma guardati come sorridi per una foto di chissà quanti anni fa…ti amo.
 
 
“Ma perché è così? Dici che va bene?”
“Beh, abbiamo seguito tutto passo per passo…non ci siamo dimenticati nulla vero?”
“No…lo abbiamo controllato prima tu e poi io hyung…”
“Già…aspetta che lo leggiamo di nuov…” Yongguk chiuse gli occhi “Cos’ho fatto cadere?”
“Delle…uova”
“No…”
Hyung, vado a prendere lo straccio altrimenti si appiccica tutto”
“Sì sì…intanto tolgo i gusci…”
Che scatole…se ci fosse Himchan a dirci cosa fare non saremmo così disastrosi…
 
Hyung, eccomi…adesso pulisco”
“Bene…intanto rileggo tutta la preparazione per vedere cos’è che abbiamo sbagliato”
“Ok”
 
Himchan trascinò le gambe fino in cucina “Hey, buongiorno”
“Buongiorno” gli risposero in coro Zelo e Bang.
Kim scoppiò a ridere “Cosa state facendo?”
“Stiamo cucinando!”
“No, tu stai lavando il pavimento…” disse guardando Zelo.
“Sì, perché Yongguk hyung ha fatto cadere a terra delle uova!”
“Oddio, ma come siete conciati? Jun, perché hai una guancia infarinata?”
“Eh?” il maknae si passò la mano sulla guancia e cercò di pulirla “Sono ancora sporco?”
“No, ora non più…ma cosa state facendo esattamente?”
“Himchan vai a riposare, ce la possiamo cavare anche da soli” gli rispose Yongguk.
“Sicuro? Almeno mi dite cosa state facendo?”
“Muffin!” gli rispose con tono fiero Junhong.
“Ah…capisco…” si avvicinò all’impasto che i due avevano fatto “Ma cos’è questa roba?”
“È l’impasto” gli rispose tranquillamente il leader.
“Ma…una domanda: ci avete messo il latte?”
“ECCO COSA CI MANCAVA!” urlò Zelo battendosi una mano sulla fronte.
“Latte?” chiese Yongguk rileggendo in fretta tutti i passaggi. Ah…giusto…c’era scritto di aggiungere il latte…
“Volete che vi aiuti?” chiese Himchan.
“No…facciamo da soli…tu siediti sul divano e guarda la TV…a proposito, come stai oggi? Sei stato male tutto ieri sera…”
“Ah…sto un po’ meglio…”
“Mmm…ok…ma vai a sederti sul divano e non preoccuparti per noi”
“Sissignore” rise Kim per poi allontanarsi.
 
Hyung, secondo te si sono fatti?”
“Non lo so…aspetta che controllo…”
Yongguk aprì un po’ il forno e il calore come un getto gli appannò gli occhi “Oddio… cos’è?”
Junhong si mise a ridere.
“Dai non ridere…mi ero dimenticato di stare un po’ lontano dal forno…”
Hyung…in cucina sei peggio di Youngjae hyung!”
Bang si passò una mano tra i capelli “Comunque sono pronti…”
“Facciamo la pasta?”
“Sì…”
 
 
“Mamma…dobbiamo andare…”
“Così presto?”
“Sì…o non arriviamo in tempo…”
“…Va beh…almeno sei venuto a trovarmi…e sono contenta che tu sia venuto con Daehyun…”
“Va bene mamma…dai non piangere” lo abbracciò Youngjae.
“Non sto piangendo…” disse la donna tirando su col naso.
“Dai mamma…appena posso torno a trovarti, va bene?”
“Sì…”
“Dae, ci sei?”
“Sì, sto arrivando…”
Daehyun arrivò alla porta e salutò con un inchino Hyuri “Grazie per avermi ospitato”
“Figurati, per così poco?”
Jung sorrise.
“Sei un così caro ragazzo…spero che un giorno sia tu che Youngjae possiate trovare qualcuno da amare sul serio” sorrise la donna.
“Allora…noi andiamo mamma…”
“Aspetta!” lo fermò la donna e lo strinse di nuovo in un abbraccio “Mi mancherai tantissimo”
“Anche tu mi mancherai mamma”
“Ah, Daehyun…abbraccio anche te, vieni qui”
Daehyun si avvicinò lentamente e Hyuri lo legò stretto in un abbraccio “Stammi bene anche tu”
“Dai, Dae. Andiamo!”
“Sì, arrivo…grazie ancora signo…Hyuri”
“Grazie a te Daehyun…” sussurrò mentre il ragazzo raggiungeva il figlio. Sono felice che tu stia accanto a Youngjae…spero che risolviate presto il vostro piccolo battibecco.
 
Hyuri rientrò in casa e cominciò a mettere a posto le foto, quando si accorse che una mancava: era quella di Youngjae che faceva una specie di aegyo, la foto che aveva fatto tanto sorridere Daehyun, la preferita di Hyuri.
Ma tu guarda…ha pure rubato una foto…rise tra sé e sé.
 
 
“Quindi adesso devo mettere l’uovo?” chiese Yongguk.
“Sì…però spegni il fornellino altrimenti l’uovo cuoce e diventa grumoso dice qui…”
“Sì, sì…non ti preoccupare lo so…passami la ciotolina con le uova e il guanciale”
“Ecco…tieni”
“Grazie…”
Il leader buttò tutto nel tegame.
“NO! Hyung! Cos’hai fatto?” urlò Zelo.
“Che ho fatto? Ho buttato le uova! Non dovevo buttarle?” si agitò Yongguk.
 “Ma non hai spento il fornello!”
“Davvero?”
“Sì!”
“Ma l’avevo spento!…oddio aspetta lo spengo…”
“Sì, ma continua a mischiare lo stesso o viene ancora più schifoso!”
“Ma tanto farà schifo comunque…”
“Sì ma almeno non sarà tutto grumoso…non penso che sia immangiabile!”
“…va bene, va bene…”
 
“Oddio…mi sa che non è il massimo…” disse Junhong arricciando le labbra.
“Già” Yongguk guardò i piatti di pasta “Fa un po’ schifo…”
“Pazienza, basta che sia buono, no?”
“Sì…anche se ho qualche dubbio”
“Vado a chiamare Himchan hyung
“Sì…vi aspetto qui”
 
Himchan prese posto a tavola e guardò il piatto, gli occhi di Yongguk e Junhong erano fissi su di lui “Ehm…perché mi guardate così?”
“Vogliamo sapere cosa ne pensi” disse secco Zelo.
“Ah…beh…prima assaggio…così…vedendolo…sembra…un bel pasticcio! Però…però l’importante è il sapore, no?”
“Sì”
Kim portò la forchetta alla bocca e cominciò a masticare e subito fece una smorfia.
“Che c’è?” chiese il maknae guardandolo.
Himchan scosse la testa.
“Fa schifo?”
Kim annuì lentamente.
“Tanto tanto?”
Il più grande deglutì lentamente e bevve dell’acqua “Avete assaggiato quello che avete cucinato prima di metterlo in tavola?”
I due scossero la testa
“…quanto sale ci avete messo? Avete utilizzato l’acqua del Mar Morto?”
Zelo guardò Yongguk “Hyung…hai buttato del sale in acqua?”
Il leader annuì “Anche tu?”
Il maknae mosse la testa su e poi giù, assentendo.
Himchan scoppiò a ridere “Siete un pasticcio!”
“Già!” rise a sua volta Junhong.
“Dai la prossima volta lo facciamo insieme…questo…mi sa che vi toccherà buttare via tutto perché è troppo salato…”
“Mmmm”
 
“E questi sono i muffin…al cioccolato…spero che almeno questi siano venuti bene” disse Yongguk titubante.
“Dai dai, questi sembrano avere un bell’aspetto” lo incoraggiò Himchan.
“Speriamo…”
Himchan ne prese uno e gli diede un morso, poi guardò Yongguk e Junhong.
“Fanno schifo anche questi?” chiese scoraggiato Zelo.
“Assaggiane uno” gli disse Himchan.
Il maknae ne prese uno e lo assaggiò.
“Allora?” chiese Bang.
Zelo sorrise teneramente “Sono buonissimi”
Yongguk tirò un sospiro di sollievo “Almeno i muffin…”
“Dai mangiane anche tu” gli disse Zelo allungandogliene uno.
“Sì…”
 
 
“Cosa vogliamo fare?”
“Boh…niente, vorrei solo riposare…mi fa ancora un po’ male la testa” rispose Himchan.
“Va bene…Himchan…ieri sera…”
“Cosa?”
“Ecco quando sei venuto nel mio letto…”
“Nel tuo letto?” chiese stupito Kim.
“No…no, lascia stare…non è niente” disse con un sorriso tirato Yongguk, per poi alzarsi di colpo “Vado a finire la canzone a cui sto lavorando…”
“Mmm…va bene…Junhong è in camera sua?”
“Credo di sì…vuoi che gli chieda di stare con te?”
“Sì…non mi va di restare solo”
“Non ti preoccupare, anche lui preferisce stare con altri piuttosto che stare da solo…” e si allontanò a testa bassa.
 
Yongguk…scusami…non ricordo perfettamente cosa sia successo…ricordo solo che sono entrato nel tuo letto…non riuscivo a parlare tanto e bruciavo dentro…poi…non so cosa sia successo…ma preferisco che tu…che le cose non si complichino…io ti voglio davvero tanto bene…come amico…e vorrei che il nostro rapporto ritornasse come…anzi, migliore di prima…fingerò di non ricordarmi assolutamente nulla…perché voglio…perché ti voglio bene…
 
 
“Hey, Dae…scusa per i miei genitori…non ti avevo avvisato…”
“Per cosa?”
“Ecco sono un po’…particolari…insomma…”
“No no…mi sono sentito molto a mio agio invece…fossero così i miei genitori…”
“…”
“Sul serio…mi hanno trattato come se fossi uno di famiglia…mi ha fatto davvero tanto piacere” rise Jung guardando Youngjae.
“Dae…”
“Sì?”
“…niente…” scusa.
 
 
“Yongguk, dove vai? Hai finito la canzone?”
Il leader scosse la testa “No, ho cestinato tutto…non va bene quello che ho fatto…mi sa che aspetterò che torni l’ispirazione…”
“Ah…vai a farti un giro?”
“Sì…tu Jun rimani con Himchan?”
“Sì sì…rimango con lui…anche perché non si è ancora ripreso del tutto”
“Allora io esco” disse Yongguk lentamente avviandosi verso l’uscita.
 
Si chiuse la porta alle spalle e alzò gli occhi al cielo. Speriamo che oggi non piova…non ho preso dietro l’ombrello…e non mi va di rientrare dentro per prenderlo…e poi Himchan… come fa a non ricordarsi nulla?...
Fece qualche passo velocemente, poi rallentò fino a fermarsi.
Yongguk…dove stai andando?...di nuovo da Jongup?...beh…se ci vado e gli dico che Himchan e Jun non sono con me perché Channieè stato male…allora non può passargli per la mente che sono lì per lui…giusto?...sì…e poi sarà tutto solo nella sua stanza…ah, no…forse ci sarà Yoonmi con lui…
Sospirò e rimase fermo in mezzo al marciapiede.
Però…da domani non potremo più andare a trovarlo spesso…e anche se non vado da lui perché mi piace…fa pur sempre parte dei B.A.P…della mia famiglia…sì, Yoonmi o non Yoonmi ci vado…Jongup è prima mio amico, poi amico di Yoonmi…e poi che problema c’è se anche lei è lì? Tanto mica stanno insieme e li interrompo…
Annuì deciso e camminò fino alla fermata dell’autobus.
 
 
“Da quant’è che è uscito Yongguk?” chiese all’improvviso Himchan.
“Boh…un quarto d’ora?”
“Non doveva farsi solo un giro?”
“Beh, forse si è fermato da qualche parte…”
“…”
“Himchan hyung…io non ho ancora capito una cosa…”
“Cosa?” gli chiese Kim guardandolo negli occhi.
“Ecco…ma tu e Yongguk hyung…state insieme?”
“EH?” Himchan scoppiò a ridere “Ma cosa mi chiedi? Sai benissimo che mi piace Jongup…cioè…che mi piaceva… quindi è impossibile che io stia con Yongguk!”
“Ah…però quando tempo fa ti ha portato delle rose…ho sul serio pensato che tra voi ci fosse qualcosa”
“Sul serio?”
“Sì…”
Himchan gli pizzicò una guancia “Tu sei troppo ingenuo”
“Ahia, Himchan…”
“Che ho fatto?”
“Mi hai pizzicato troppo forte la guancia!”
“Allora aspetto che la pizzico ancora…questa volta faccio piano”
“No…no” si scostò Zelo, per poi perdere l’equilibrio e cadere dal divano.
“Oddio Jun! Sei ancora intero?”
Il maknae alzò una mano come per dire ‘sto bene, sto bene’ e si rialzò ritornando sopra il divano.
“Sei sicuro di stare bene?”
“Sì sì hyung, non ti preoccupare…ma quindi…cosa facciamo ora?”
“Niente…”
“Ma io voglio fare qualcosa”
“E se per una volta non facessimo nulla?”
“Che noia…”
“Scusa Jun…ma ho troppo mal di testa per guardare la TV o giocare ai videogames… o fare altro…”
“Va bene…allora stiamo così a fissarci?”
“Non lo so…”
Hyung, vado a prendere una coperta così stai al caldo”
“Ma non ce n’è bisogno, sto bene anche così…”
“No no! Se poi non ti rimetti del tutto?”
“…”
 
 
“Hey, Jongup” lo salutò Yongguk entrando dentro la stanza.
Hyung, ciao”
Bang prese posto sulla sedia più vicina al letto di Moon che cominciò a guardarsi intorno, per poi gettare lo sguardo verso la porta.
“Ci sei solo tu?”
“Sì…”
“…”
“È che a Himchan alla fine ieri è venuta la febbre…perché pioveva e ci siamo bagnati…e allora Jun è rimasto con lui perché non stava ancora benissimo e quindi…sono venuto da solo…ma sarebbero venuti anche loro con me se Himchan non fosse stato male...” disse il leader in fretta mettendosi sulla difensiva.
“Ah…ho capito…grazie per essere venuto” gli sorrise il piccolo.
“Beh…da domani non potremo più venire tutti i giorni…ritorniamo a fare interviste e comparse in TV…”
Scese un silenzio quasi tombale, Jongup guardava fuori dalla finestra e Yongguk guardava Jongup non sapendo bene cosa dirgli.
Aprì la bocca diverse volte, ma non gli uscì alcun suono.
Moon si girò verso il leader e cominciò a fissarlo intensamente, le labbra socchiuse, i capelli un po’ spettinati.
Yongguk, non riuscendo a reggere lo sguardo di Jongup cominciò a guardarsi intorno; quando capì che non lo stava più guardando ritornò a fissare il più piccolo; si schiarì la voce “Allora come vanno gli esercizi?”
Jongup arricciò le labbra e alzò gli occhi in alto pensando intensamente “Mmm…bene” rispose infine.
“Ma…cos’è che fai esattamente?”
“Ehm…esercizi per le gambe e per le mani…”
“Per le gambe tipo?”
“Mmm…tipo che le devo stendere, poi ripiegare…”
“Ti fa male?”
“Un po’… però…però per ora mi aiutano perché da solo da solo non ci riesco a muoverle… dicono che sono già a buon punto e che sono molto bravo…ma a me non sembra…”
“Beh, non devi scoraggiarti così” gli mise una mano sulla spalla il leader “Guarda che essere positivi aiuta molto in questi casi”
“Sì…”
“Anzi, fammi vedere questo esercizio”
“Ora? Qui?”
“Sì…beh se ti va…ti aiuto io”
“Ma…perché?”
“Beh visto che hai tanta fretta di guarire, allora acceleriamo la tua guarigione” gli sorrise teneramente Yongguk.
Allora Jongup scostò le coperte fino a scoprire le gambe, si concentrò sulla gamba destra. Muoviti…piegati…piegati…piegati…piegati…
Bang guardava la gamba di Jongup e quando la vide muoversi leggermente si protese in avanti e aspettò che la gamba si piegasse del tutto, quando sentì Jongup parlare “Ehm… hyung…puoi aiutarmi un po’? Non riesco ancora a fare tutto da solo…”
“Ah, sì sì…certo…scusa pensavo che ce la facessi…”
Il leader avvicinò le mani alla gamba di Moon “Jongup…com’è che devo aiutarti?”
“Ah…devi mettere le tue mani sotto il ginocchio…”
“Così?”
Jongup emise un gemito quando Yongguk gli mise le mani dove lui gli aveva indicato “Che c’è? Ti ho fatto male?” chiese preoccupato Bang.
Moon scosse la testa “No…è che hai le mani freddissime…”
“Oh…scusa…”
“No…non fa niente…ah ora devi tirare un po’ su il ginocchio…così riesco a piegare la gamba…”
“Co…così?”
“Sì…sì ma non alzarla di più, altrimenti fai tu tutto il lavoro…”
“Ah…scusa…”
“Non ti devi scusare…” gli disse Jongup per poi piegare finalmente la gamba.
“Hey! Ce l’hai fatta!” sorrise entusiasta Yongguk guardando Jongup negli occhi.
“Sì…” sorrise il più piccolo.
“Devo aiutarti anche a stenderla?”
“Devi dare una piccola spinta sopra il ginocchio…”
“Così?”
“Esatto” e stese la gamba.
“Lo facciamo ancora? Anche con l’altra gamba?”
“Va…va bene”
 
“Quindi prima dovevi fare lo stretching?”
“Sì…ma fa lo stesso anche se non l’abbiamo fatto…”
“Ma così ti sei sforzato di più!”
“Fa lo stesso hyung, sul serio…”
“Se lo dici tu…ma oltre a questi esercizi non fai nient’altro?”
“No…cioè, per le gambe no…non ancora…”
“Ah…e poi hai detto che fai esercizi per le mani…ma non ho capito perché devi fare esercizi anche per le mani quando le braccia le muovi benissimo”
“Sì…le braccia sì…ma per esempio non riesco a tenere stretto un oggetto come si deve…come le bacchette per mangiare…o anche solo una pallina…”
“Sul serio?”
“Sì…”
“Non lo sapevo…cioè…pensavo che ti fosse faticoso mangiare non che tu non riuscissi a tenere le bacchette o il cucchiaio in mano…”
“…”
“Quindi ti fanno tenere degli oggetti in mano?”
“Sì…però qui sono migliorato più in fretta…tra un po’ mi fanno fare esercizi di scrittura…”
“Devi imparare di nuovo a scrivere?”
“Sì…mi hanno detto che sarà difficile come alle elementari…dovrò fare molto esercizio…”
“Capisco…vuoi che facciamo anche esercizi per le mani? Così migliori ancora prima?”
“Va bene”
“Ti do il mio cellulare?”
“Ok…”
Jongup aprì il palmo della mano e Yongguk ci appoggiò sopra il cellulare; Moon cominciò a chiudere lentamente la mano fino a stringere il cellulare.
“Beh, ce la fai pure a tenerlo stretto…”
Hyung…mi sa che l’ho stretto troppo…”
“Perché? A me non sembra”
“Non riesco più ad aprire la mano…”
“Oddio…e ora? Aspetta provo a togliertelo io di mano…”
“…”
“Oddio Jongup…quanto lo stai stringendo? Non riesco più a togliertelo di mano…”
“…scusa…non ho pensato a regolare la forza…”
“Devo chiamare qualcuno?”
“No…no…faccio da solo…”
Si concentrò. Lascia il cellulare…libera la presa…un dito…poi l’altro…uno alla volta…allora…pollice…pollice…polli…così…sì…
“Forza Jongup…ma sei proprio sicuro che non vuoi aiuto?”
Moon scosse la testa “No hyung…voglio farcela da solo…”
Ora l’indice…l’indice…co…così…sì…sospirò.
“È stancante?”
“Un po’…”
“Dai, questa volta ti aiuto io…hai già liberato due dita…”
“Va bene…”
Yongguk sorrise e non senza fatica riuscì a togliere il cellulare dalla mano di Jongup.
La mano del più piccolo però non era ancora rilassata.
“Non riesco a stendere le dita del tutto hyung…come faccio?” si agitò Jongup.
“Hey…stai calmo…adesso…ti aiuto io…”
Jongup annuì con le sopracciglia corrucciate.
Bang portò l’indice nel solco tra le sopracciglia premendo leggermente “Se corrughi così la fronte ti verranno le rughe molto presto…”
Moon aprì gli occhi e rilassò la fronte.
“Ecco così va meglio…ora ti aiuto a stendere le dita…”
Gli prese la mano reggendogli il dorso e cominciò a premere leggermente sul palmo di Jongup con il pollice, salendo fino alle dita che cercò di stendere lentamente, pressando con giusta misura per non fargli male.
Lentamente Jongup rilassò la mano e Yongguk gliela appoggiò al materasso “Visto? Va un po’ meglio?”
“Sì…grazie hyung…”
 
 
“Ta Dah! Una coperta grande per tutti e due”
“Ma perché, hai bisogno di coprirti anche tu?”
“Beh…sì…così stiamo tutti e due al caldo!”
“Va bene dai vieni…siediti qui vicino a me”
“Mmm…”
 
“Quindi cosa facciamo?”
“Non lo so…ti ho già detto che non ho voglia di fare niente”
“Uffa…non ce la faccio a stare fermo…”
“Jun…lo sai che vorrei davvero assomigliarti?”
“Perché?”
“Per come sei…a volte…ecco io non mi sono comportato bene con nessuno ultimamente… ma non so nemmeno cosa fare per farmi perdonare…e poi…non riesco a dire quello che sento così facilmente come fai tu…”
“Ma io non dico niente…”
“Sì…non intendo dire a parole…ma…con i tuoi gesti…insomma col tuo corpo…in poche parole si capisce sempre se sei felice, triste o arrabbiato o altro…e poi…sei sempre dolce e non te la prendi mai per nulla…riesci ad accettare gli eventi…e anche gli altri…così… come se fosse la cosa più normale del mondo…io…solo per assomigliarti un po’…mi devo impegnare parecchio” sorrise Kim.
Zelo si avvicinò al corpo di Himchan e lo strinse forte “Ma hyung, tu vai benissimo così come sei”
Himchan si mise a ridere “Vedi come sei? Ah…voglio…voglio chiederti scusa sinceramente…”
“Per cosa?”
“Per…quando…quando ti ho baciato…”
Junhong abbassò la testa.
“Ecco…lo sapevo che non dovevo tirare fuori questo discorso…ti riporta solo brutti ricordi…però sul serio…è stata una cosa molto istintiva e…ero sconvolto sul serio perché avevo visto Yongguk e Jongup baciarsi e…scusa”
Zelo scosse lentamente la testa “Non…fa niente hyung…”
“Sì invece! Non avevo il diritto di baciarti…è che avevo capito che Jongup ti aveva baciato…pensavo sul serio…invece… lo so che ti fa schifo pensare che sono stato il primo a baciarti, ma…spero mi perdonerai…”
“Ma io…hyung…non c’è bisogno che mi chiedi scusa…non me la sono presa…anzi…”
“Anzi?”
“No…è che…” Zelo cominciò a giocare con le mani “È che non mi aveva mai baciato nessuno…quindi…ero sorpreso…e ho realizzato solo dopo cosa era successo…e….”
“E?”
 
 
“Dae…svegliati”
“Eh?” Daehyun si alzò a sedere si scatto “Che succede?”
“Ti eri addormentato” gli sorrise Youngjae “E siamo quasi arrivati”
“Ah…sì…quanto manca esattamente?”
“Credo mezz’ora…”
“Mezz’ora? Ma manca ancora tanto…potevi lasciarmi dormire ancora un po’…”
“Sì…ma…le mie gambe…non le sento più…”
“Le tue gambe?”
“Sì…le mie gambe”
“Come mai?”
“Ti sei addormentato sulla mia spalla…non ricordi?”
“Ehm…”
“E poi ho preso la tua testa e l’ho appoggiata sulle mie gambe perché mi hai detto che stavi scomodo…”
“Davvero?”
“Sì…forse stavi parlando nel sonno…”
“Può…darsi…scusa…non volevo darti fastidio…”
“No…non mi hai dato fastidio…non intendevo dire questo…”
Daehyun sorrise “Non ti preoccupare…sono solo un tuo amico…non sono il tuo ragazzo… puoi anche dirmelo se ti do fastidio…”
Youngjae abbassò la testa e strinse le mani a pugno. Se sua madre l’avesse visto avrebbe detto che era arrabbiato. E che lo era con se stesso.
 
 
“Jongup…”
“Sì?”
“Scusami…”
“Per cosa?”
“Quando è successo l’incidente…io…è stata colpa mia se siamo saliti lassù…e…sul serio… dovrei esserci io qui al tuo posto…tu dovresti solo ballare…non muovere a stento le gambe” gli disse Yongguk mentre delle lacrime gli scendevano dagli occhi.
Hyung…no…non è colpa tua…è colpa mia! Dovevo stare più attento…hyung…non piangere…”
 
Yoonmi si fermò davanti al vetro: Jongup sembrava guardare intensamente l’amico. La ragazza si fermò a guardare la scena.
 
Yongguk tirò su col naso.
Hyung…”
Jongup alzò il braccio in direzione del viso di Bang.
 
 
“E…sinceramente…non ci ho capito molto…è stato tutto improvviso…però…sembrava… be…bel…lo” concluse sussurrando Zelo.
“...”
Hyung…posso…farti una…domanda?”
“S…sì…sì…certo…” disse indeciso Kim.
“P…puo…puo…non è che…pot…potresti…ba…ba…baciarmi…d…d…di nu...nuovo?” chiese con un filo di voce il maknae, torturandosi le mani.
“EH?” chiese Himchan spalancando gli occhi.
Junhong alzò subito le mani davanti al viso, i palmi rivolti verso Himchan e disse a voce alta “Scusa scusa scusa hyung…non badare a quello che ho detto…scusa…”
Himchan fece un respiro profondo.
 
 
La mano di Yongguk andò a posarsi sulla guancia del leader e cominciò ad accarezzarla “Hyung…non piangere…mi fa più male vederti piangere per me piuttosto che il colpo alla testa che ho preso…”
Lentamente, cercando di regolare la forza provò ad asciugare le lacrime che solcavano il viso di Yongguk.
“Jongup…non mi merito il tuo amore…” riuscì a dire Bang con voce piagnucolosa.
 
Yoonmi continuava a vedere la scena; appoggiò una mano al vetro, il palmo aperto, gli occhi fissi sui due ragazzi.
 
 
Strinse le mani di Zelo e le abbassò, poi cercò i suoi occhi che guardavano in basso e vide che le sue guance avevano assunto il colore delle rose selvatiche.
 
 
Jongup staccò la mano dal viso di Yongguk e si allungò verso il leader abbracciandolo stretto a sé “Hyung…”
 
Yoonmi fece scivolare la mano lungo il vetro e i suoi piedi cominciarono a muoversi verso la porta della stanza di Jongup.
 
 
“Junhong…”
Himchan prese il viso del maknae tra le mani, lo guardò intensamente negli occhi; chiuse i suoi e si mosse in avanti, fino a sentire le labbra un po’ secche di Zelo lasciarsi conquistare da quelle del più grande.
 
 
“…Yongguk hyung…tu ti meriti tutto l’amore del mondo” gli sussurrò Jongup in un orecchio e Yongguk non poté fare altro che rimanere senza parole.
 
 
 
 
CIAO A TUTTI <3
Che bello la scuola sta per finire *danza per la casa* e potendo utilizzare il pc solo per scrivere, i momenti in cui scrivo sono più concentrata e non mi perdo a fare altre cose (tipo guardare/cercare foto/video degli idols o guardare drama).
Oddio quante recensioni, sono stata davvero felicissima! Ringrazio di cuore luna8029, yesiam, Hee Chan, __Iris, Masayume Pachirisu, nalu, kuro_tan98 e kimia <3 in più chi mi segue, chi ha tra preferiti ricordate e tutto il resto!
 
Bene, inizialmente il capitolo doveva contenere più scene e il finale doveva essere un altro, ma non potevo non concluderlo così! E mentre scrivevo ho perso la percezione delle pagine e quindi il capitolo anche se è pieno di dialoghi è molto lungo!
Cosa succederà ora????
Non so che impressione vi abbia fatto la madre di Youngjae (io la adoro) e poi Minki è riapparso e ritornerà!
I pensieri dei personaggi non sono stati molto presenti in questo capitolo, ma dal prossimo capitolo i pensieri ritorneranno protagonisti (che vi piaccia o no XD)
 
Beh buon fine scuola (?) E GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO CAPITOLO <3
UN BACIONE A TUTTI
Sarasvathi

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Capitolo 21
*** A Bittersweet Life ***


Youngjae e Daehyun aprirono la porta “Siamo tornati”
Nessuna risposta.
“Dove saranno?” chiese Youngjae.
“Non lo so, e poi è tutto buio…se fossero usciti ce l’avrebbero detto, no?”
“Sì…forse stanno guardando un film in TV…”
“Forse, ma non sento alcun rumore”
Daehyun camminò fino al salotto “Sono qui”
Youngjae lo raggiunse “Stanno…dormendo?”
“A quanto pare…ma ci sono solo loro due? Dove sarà Yongguk?”
“Forse è nella sua stanza a scrivere”
“Forse…dici che dobbiamo svegliarli?”
“Ma no, lasciali dormire…vado a salutare Yongguk”
“Sì”
 
“Non c’è”
“Chi?”
“Yongguk. Non è né nella sua stanza né da nessun’altra parte”
Himchan aprì gli occhi “Hey, ciao”
“Ciao”
“Siete già tornati?”
“Sì. Ma Yongguk dov’è?” chiese Youngjae.
“Yongguk? Perché? Non è ancora rientrato?”
“No, non c’è…”
“Scusate, ma che ore sono?”
“Sono le otto e mezza”
“Ah otto e…” Himchan spostò la testa di Zelo dal suo petto “E Yongguk non è ancora a casa?”
“Ti abbiamo detto di no”
“Oddio. Aveva detto che sarebbe uscito per una passeggiata. Circa…cinque… forse sei ore fa…dove sarà? Se gli è capitato qualcosa? Mi sono addormentato…non…datemi un cellulare che lo chiamo…”
 
 
“Pronto?”
“Pronto? Pronto? Dove cavolo sei?”
“Dove…”
“Sì dove sei? È dalle tre che sei fuori e sono quasi le nove di sera!”
Yongguk guardò l’orologio appeso alla parete dietro il letto di Jongup.
Come ho fatto a non accorgermi del tempo che passava? È già così tardi?
“Yongguk…ci sei?”
“Sì…sì…”
“Dove sei?”
“Io sono…sto arrivando…dieci minuti e sono a casa”
“Come dieci minuti e sei a casa? Dove sei?”
“Ti ho detto che sto arrivando” e terminò la chiamata.
 
“Ha…ha riagganciato? Senza darmi spiegazioni? Non mi ha neanche detto dove sta? Quando ritorna mi sente…”
Hyung…perché urli?” chiese Junhong svegliandosi.
“Yongguk…”
“Che ha fatto?”
“Non è ancora rientrato”
“Eh? Ma che ore sono? Ah…Youngjae, Daehyun…siete ritornati”
“Ciao Jun” lo salutò Daehyun con un sorriso.
 
 
“Jongup, non mi sono accorto che si è fatto tardi…mi stanno aspettando a casa”
“Ah certo, certo hyung…scusa ti ho trattenuto troppo”
“No, no…non ti preoccupare, mi ha fatto piacere stare con te…insomma…qui è tutto calmo…ah, Yoonmi…ecco…lei viene a trovarti spesso?”
“No…non sempre. Solo quando è libera o non ha visite oculistiche”
“Ah…”
“Perché?”
“No…niente…non preoccuparti era per chiedere…allora vado…ciao” e arruffò i capelli di Moon prima di lasciare la stanza.
 
Cavolo…che situazione di merda…appena arrivo a casa Himchan mi lincia…ma non potevo dirgli che ero da Jongup…si sarebbe arrabbiato il doppio perché non gliel’avevo detto perché sono andato da lui senza dirlo a nessuno…e poi solo io e Jongup chissà cos’avrebbe pensato…e poi…Jongup pensava che gli altri lo sapessero che ero da lui… cavolo, mi toccherà prendere un taxi per arrivare prima…
 
“Sono a casa”
Himchan sedeva su una sedia in cucina a braccia conserte.
“Dov'eri?”
“...”
“Ti ho chiesto dov'eri”
“Senti Himchan...”
“Lascia stare...” slegò le braccia “Non mi interessa...sei libero di fare quello che vuoi. Alla fine siamo solo amici quindi non ho il diritto di farti un interrogatorio...comunque potevi almeno avvisarci...”
Yongguk abbassò lo sguardo. Già...alla fine siamo solo amici...
“Senti Himchan, scusa...non ho fatto molto caso al tempo che scorreva”
“Non ti preoccupare...alla fine io e Jun ci siamo addormentati e ci siamo dimenticati di te quindi...è anche colpa nostra” sorrise Kim.
 
 
Avevano ripreso a lavorare ed esibirsi come un tempo, senza Jongup.
Non avevano avuto tante possibilità di andare a trovare Jongup e se lo facevano non ci andavano più tutti insieme, spesso ci andavano uno alla volta.
Ogni volta Jongup diceva loro di non preoccuparsi, che anche i suoi fratelli venivano a trovarlo qualche volta e che Yoonmi qualche volta veniva a trovarlo.
Ora riusciva a controllare meglio la forza e anche mangiare cominciava a diventare una cosa relativamente normale.
Per scrivere ci sarebbe voluto ancora del tempo, ma qualche volta Jongup prendeva un pezzo di carta e una penna che gli aveva portato Jonghyun e provava a tracciare qualche segno, fallendo sempre, non riuscendo a controllare la direzione della mano e la pressione da esercitare sulla penna.
Era ormai Dicembre inoltrato e tra poco più di una settimana sarebbe arrivato Natale.
Natale.
Il primo Natale che avrebbe dovuto passare coi B.A.P. lo avrebbe passato di sicuro in ospedale, a cercare di muovere le gambe o di scrivere qualcosa su un pezzo di carta ormai completamente scarabocchiato.
 
La mia vita è diventata uno schifo. Mi sembra di essere diventato un peso... miglioro lentamente e quando vengono a trovarmi sono così stanchi...farebbero meglio a dormire che venirmi a trovare...Yoonmi...non è più venuta...chissà, forse alla fine non le sto nemmeno simpatico...o forse aveva troppe visite da fare...beh pazienza...anzi, forse farebbero meglio a dimenticarmi per sempre...
 
 
Yoonmi bussò alla porta, poi l'aprì affacciandosi un po' “Jongup, posso entrare?”
Jongup si mise a sedere “Certo entra pure”
“Scusa, ho visto che era tutto buio e pensavo stessi dormendo...”
“No è che dopo un po' mi da fastidio troppa luce”
La ragazza prese posto su una sedia e cominciò a fissare Jongup con espressione strana in viso; sulle gambe aveva una borsa che stringeva contro il corpo.
Jongup la guardava in silenzio.
Dopo qualche secondo Yoonmi aprì la bocca, aspettò qualche secondo, appoggiò la borsa a terra e si lanciò contro Jongup stringendolo in un abbraccio “Jongu~p” piagnucolò “Scusa se non sono venuta tutti i giorni. Scusa. Scusa. Scusa. Scusa. Scusa all'infinito... se ti dicessi che sono stata piena di visite mentirei e non mi piace mentire...non a te almeno... lo so che forse non mi perdonerai mai”
Jongup riuscì a staccarsi dall'abbraccio “Yoonmi...non fare così...guarda che è tutto ok. Anche se non vieni tutti i giorni a trovarmi”
Lei arricciò le labbra “Mmm...va bene dai...ah, giusto...anche se è un po' tardi...guarda cosa ti ho portato...”
Prese la borsa e ne tirò fuori un contenitore cilindrico e due cucchiai “Ta dah!”
“Cos'è?”
“GELATO!”
“EH? Gelato? Ma dove l'hai trovato?”
“Me l'ha portato una mia amica...in ospedale non me lo fanno mangiare allora io me lo faccio portare di nascosto...ah, di solito non chiedo barattoli interi di gelato, anche perché da sola non riuscirei a finirli...però questa volta ho pensato di dividerlo con te”
“...”
“No. Lo sapevo...non ti piace il gelato...che scema...mi è venuto in mente solo adesso che non a tutti può piacere il gelato...”
“No...non è che non mi piace...ma...”
“Allora niente storie tieni questo cucchiaio in mano”
Jongup strinse il cucchiaio.
“Bene, ora mangiamo”
L'unica cosa di cui Jongup si stupì fu che Yoonmi non tentò una minima volta di aiutarlo, anche quando lo vedeva in difficoltà nel portare il cucchiaio alla bocca. Lo lasciò tutto il tempo da solo con le sue difficoltà mentre lei parlava di tante cose, di quello che le era successo quella settimana che non si erano visti, di persone di cui Jongup non conosceva nemmeno l'esistenza.
Yoonmi, sei matta.
“Hey, che c'è da ridere? Ti ho fatto ridere?”
“Eh? No...è che...di solito quando mi vedono in difficoltà mi aiutano tutti e non mi lasciano nemmeno provarci da solo...invece tu te ne freghi...”
“Beh non è che me ne frego, è che devi imparare a cavartela da solo, altrimenti non migliorerai mai...e poi non ci saranno sempre gli altri...io non voglio essere pessimista o fare la stronza, ma non è facile ritornare a essere come eri prima Jongup...non dopo quello che hai passato...pensa che potevi anche rimanere paralizzato per il resto della tua vita...quindi può capitare che la gente si possa stanc...” fece un respiro profondo vedendo gli occhi di Moon spegnersi.
“Hey, Jongup...scusa...non volevo dire quelle cose...” e gli accarezzò un braccio.
Lui scosse la testa “No invece...hai ragione tu...”
Yoonmi si alzò dalla sedia “Senti Jongup. Ho visto i tuoi amici. E i tuoi due fratelli. E ho capito, anzi sono sicura che non ti abbandoneranno mai...piuttosto...” e riprese posto sulla sedia “Chi è quello...come posso descriverlo...è alto, magrolino...ah sì ha uno sguardo spaventoso...quello...quello che ti è venuto a prendere la mattina dalla mia stanza...”
“Yongguk?”
“Che ne so io di come si chiama...sarà lui...era seduto...lì l'altro giorno” indicò la sedia.
“Sì, Yongguk...” disse Jongup con tono dolce.
“Ah, ma allora avevo ragione...”
“Cosa?”
“No niente...è solo che è molto affascinante”
Jongup aprì gli occhi sorpreso.
“Cioè è alto, sembra avere un bel fisico e sembra anche gentile...ha qualcosa negli occhi che...”
CENTRO. Allora ho visto bene...pensavo di essere io impazzita...mi sono chiesta tutti questi giorni se mi ero immaginata tutto o avevo capito benissimo. Beh, direi che ho capito molto bene...e ora vediamo...
“Hey Jongup, perché quella faccia?”
“Quale faccia?”
“Senti, voglio essere diretta con te”
“...”
“Sei gay?”
Jongup mandò giù il gelato che aveva in bocca e quasi soffocò.
Yoonmi scoppiò a ridere.
“Forse la domanda più corretta è: ti piace quel Yongguk?”
Jongup tornò a respirare dopo aver tossito qualche volta.
“Jongup, non voglio farmi gli affari tuoi...ma l'altro giorno passavo di qui...e c'era lui e ho visto come lo guardavi...se non sono venuta questi giorni è perché volevo pensarci bene prima di chiederti questa cosa...”
“...”
“Non voglio costringerti a dirmi quello che provi per lui...sempre se non mi sono sbagliata...”
“No...è che...”
“Va beh non voglio costringerti, facciamo che ne parliamo un'altra volta”
“No. Va...va bene così...sì mi piace...mi piace Yongguk...ma è un amore a senso unico... lui mi vede solo come un amico...”
“Mmm...”
“Cosa?”
“Niente...comunque è davvero affascinante...devo ammettere che hai dei buoni gusti Jongup” sorrise Yoonmi.
Jongup arrossì e ritornò a mangiare del gelato.
 
 
Hyung...posso...posso entrare o stai lavorando?”
Yongguk guardò verso la porta “Ciao Jun, di cosa volevi parlarmi?”
“Ecco...ehm...Himchan hyung dov'è?”
“Ah, volevi parlare con Himchan?” chiese con tono deluso il leader.
“Eh? No no... non volevo parlare con Himchan hyung...in realtà volevo parlare con te...”
“Ah...ok” sorrise Bang “Comunque non so dove sia, si starà facendo la doccia?”
“No...c'è Jae in bagno...”
“Ah...non so...ma di cosa volevi parlarmi?”
Ora che sono qui... non so neanche se riuscirò a dire quello che volevo dirti...è facile pensare 'vado a dirlo a Yongguk'...poi quando ti vedo...mi viene una paura...non so perché tu mi faccia sempre questo effetto...sei sempre la prima persona a cui penso quando mi succede qualcosa...mi dico sempre 'questo lo dico a Yongguk hyung'...ma alla fine non ti dico mai niente...
“Hey Jun, non stare impalato davanti alla porta. Avvicinati, non ti mangio”
A volte penso di essere davvero spaventoso...certo che però quando mi metto davanti allo specchio non mi sembra di esserlo così tanto...cioè...forse un po'...non so... ho il viso da uno severo...ma non spaventoso...forse quando mi truccano...ecco quando mi truccano con tanta matita...però...aspetta che importa adesso?
“Sì, scusa hyung...posso chiudere la porta?”
“Certo...ma perché sembri così agitato?”
“Devo dirti una cosa importantissima...e voglio che lo sappia solo tu”
“Jun...mi devo preoccupare?”
 
 
Daehyun si avvicinò a Himchan “Hyung...vieni con me”
“Eh? Dove vuoi andare?”
“In terrazza”
“EH? SEI PAZZO? Ma sai che fa freddo?”
“Lo so...ma ho bisogno di parlarti...”
“Fallo qui”
“Sì, ma voglio parlarti DA SOLO...”
“Beh ci siamo solo noi due qui”
“Sì...ma...va beh...lascia stare allora...”
Himchan sbuffò “Che scatole, odio quando fai così. Va bene, vengo con te”
Jung sorrise radioso “Grazie hyung
“Sì sì...prego...però fammi mettere qualcosa di pesante addosso...”
“Ho già preso diverse coperte e il tuo giubbotto”
“Aspetta...come fai ad avere tutto già pronto?”
“Ehm...”
“Sapevi già che mi sarei arreso?”
“...”
Himchan sospirò “Beh pazienza...dai andiamo che se aspettiamo ancora qualche minuto non vengo più”
“Sì sì...andiamo andiamo”
 
“Che freddo” si lamentò Himchan.
“È vero...”
“Tr-tro-troviamo un po-posto che sia un p-po' c-coperto” sbatté i denti Kim.
“Là dici che va bene?”
“S-sì...p-per-perfetto”
“Comunque hyung sei troppo freddoloso...”
Himchan lo guardò male.
“...scusa...”
“Comunque...di cosa volevi parlarmi?” chiese serio Himchan.
“Mi sento...un po'...ecco...non so da dove cominciare...”
“Comincia e basta da un punto qualsiasi”
“Mmm...beh ultimamente io e Jae...” fece una pausa “Però forse così non si capisce...”
“Dae...ti prego sto morendo di freddo...vedi di sbrigarti...”
“Sì scusa...allora...io e Jae abbiamo litigato...qualche settimana fa...prima di andare a trovare i suoi”
“Davvero?” chiese stupido il più grande.
“Sì...ma non è che abbiamo litigato urlandoci contro...e comunque sia ci parliamo ancora però...”
“Però non lo senti più vicino come prima?”
“Sì...cioè...non...non lo so...forse sono io che mi sono allontanato e forse sono io che devo chiedergli scusa...non lo so...”
“Ma come mai avete litigato?”
“Beh prima di partire per andare dai genitori di Jae siamo passati a salutare Jongup in ospedale e lì abbiamo incontrato per la prima volta Yoonmi...”
“Yoonmi la ragazza con quegli occhiali scuri?”
“Sì lei...”
“...e?...”
“E l'ho vista come parla a Jongup, come lo tratta...avevo paura che tra i due potesse esserci qualcosa...”
“Tra Jongup e Yoonmi?”
“Sì...allora ho chiamato Yongguk quando eravamo in macchina e gli ho detto che lei era da Jongup...”
“Scusami perché? Non è che la conosca bene ma perché hai sentito il bisogno di chiamare Yongguk? E perché io non ne sapevo niente?”
“È che...ho pensato che se tra quei due fosse nato qualcosa...ecco ho pensato che Jongup ci avrebbe lentamente dimenticati...che sarebbe stato più con lei che con noi...che alla fine non sarebbe più stato un B.A.P...”
Himchan sospirò “Dae...guardami...anche se è buio e non riesci a vedermi bene, guardami. Pensi che Jongup potrebbe mai  abbandonarci?”
“...”
“Dae...guardami negli occhi...”
Daehyun guardò Himchan “Hyung...io...avevo paura...io non voglio che ci separiamo...è... è così bello stare con voi...è così bello...ormai siete la mia famiglia e non voglio che Yoonmi si metta in mezzo...”
“Hey...non parlare così. E poi non eri tu quello che diceva 'Tra qualche anno mi sposo'?” sorrise Kim.
“...già...è vero...”
“Beh ora stai con Jae...però se anche tu ti fossi sposato con una ragazza non ci avresti abbandonato giusto?”
Jung scosse la testa.
“Allora vedi? Non c'è nessun problema anche se Jongup si mettesse con Yoonmi...ma ne dubito...insomma, so com'è fatto Jongup...e so che ama sul serio Yongguk...ma toglimi una curiosità...perché hai chiamato proprio Yongguk?...perché pensavi che sarebbe andato da Jongup...e lui si sarebbe illuso che Yongguk si era preoccupato per lui?”
Daehyun abbassò la testa.
Himchan sospirò e si avvicinò di più al corpo del più giovane “Va beh, facciamo finta che questa parte non sia vera. Ah, scusa mi sono avvicinato a te perché ho tanto freddo...”
Hyung...grazie”
“Comunque non ho ancora capito perché avete litigato...”
“Perché Jae...ha detto che non dovevo interferire e non dovevo chiamare Yongguk...”
“Beh...se avete litigato solo per questo...allora dovresti chiedere tu scusa per come ti sei comportato...”
“Ma non è successo solo questo...”
“C'è dell'altro?”
“Sì...”
“Racconta”
“Quando siamo arrivati a casa dei suoi...tu li conosci i suoi genitori?”
“Mmm...credo di averli incontrati una volta...sua madre ha i capelli tinti di biondo giusto?”
“Sì”
“Allora sì ho incontrato i suoi una volta, però non ho avuto l'occasione di parlarci”
“Beh comunque Jae mi ha detto che i suoi sono molto aperti e che non l'hanno mai giudicato per il fatto che è gay...”
“Quindi Jae è sempre stato gay?”
“Beh, da quello che ho capito sì...da quando era piccolo...”
“Non...non lo sapevo...”
“Comunque aveva detto che mi avrebbe presentato ai suoi come suo ragazzo perché a loro non importava che lui fosse gay...però quando i suoi gli hanno chiesto se stavamo insieme... lui ha subito risposto di no e ha anche aggiunto che a lui non piacevo....e che a me non piaceva lui...”
“Beh...io non so perché non l'abbia detto ma non penso sia solo perché avevate discusso sul fatto di Jongup e Yoonmi. Jae è un ragazzo in gamba, penso che ci sia qualcos'altro... qualcosa che lo bloccava magari...vedi, anche se i tuoi genitori ti accettano per come sei ci sono tante cose che comunque ti vergogni di dire...”
Daehyun abbassò lo sguardo “Himchan, mi sono comportato male vero?”
“Beh nessuno dei due si è comportato bene...però ora ti dispiace se rientriamo? Sto morendo di freddo...”
Daehyun...non pensavo ti saresti preoccupato così tanto perché Yoonmi si comporta in modo amichevole con Jongup...di solito non esprimi mai certi sentimenti... a volte sembri un po' distaccato...invece ci tieni tanto...come tutti noi altri del resto...forse... forse è perché ci teniamo tantissimo tutti che alla fine restiamo saldi...che nonostante tutto combattiamo sempre...e mentre voi continuate a diventare perfetti...io...rimango sempre uguale...o forse sono peggiorato?...
 
 
“Quindi di cosa volevi parlarmi?”
“Di...Himchan hyung...”
“È successo qualcosa?”
Junhong annuì con la testa. Però non so se dirtelo...beh dovrei dirtelo perché sei il leader e perché non mi piace essere...insomma voglio essere sincero con tutti...
“Allora parla, ti ascolto”
“Allora quel giorno...che Himchan aveva la febbre...cioè il giorno dopo quando abbiamo cucinato per lui...” si fermò e guardò il leader che lo stava ascoltando con attenzione “Quando dopo tu te ne sei andato...io e Himchan ci siamo messi a parlare...e...ecco... prima che Jongup facesse l'incidente...”
Bang aggrottò le sopracciglia “Prima dell'incidente quando?”
“Non mi ricordo esattamente però è stato quel giorno in cui dopo io e Himchan siamo venuti in salotto e Jongup stava dormendo appoggiato sulla tua spalla...ecco prima di venire lì insieme, Himchan mi aveva detto che aveva visto una cosa che dovevo assolutamente vedere e che c'entravate tu e Jongup...solo che io...”
Yongguk lo interruppe “Himchan è venuto da te per dirti che aveva visto una cosa?”
“Sì...era sconvolto e anche...arrabbiato...allora...”
“Scusa Jun...possiamo...parlarne un'altra volta?”
“Eh? Ma io...” si fermò, gli occhi di Bang erano già altrove, il leader non gli stava più prestando attenzione.
“Dov'è Himchan?”
 
 
“Himchan, vieni in stanza con me”
“Eh? Perché? Daehyun...stavo parlando con lui...e...”
Daehyun guardò i due “Fa lo stesso, possiamo continuare un'altra volta”
Yongguk prese per un braccio Himchan e lo portò dentro la stanza.
Zelo si sdraiò sul divano, la testa sulle gambe di Daehyun “Hyung, posso stare così per un po'?”
“Certo. Ah, Jun, hai visto Jae in giro?”
“No...”
Dove sei?
“Jun...oggi era il giorno di Jae?”
“Di cosa?”
“Di andare a trovare Jongup...”
“No...in realtà è domani...oggi non doveva andarci nessuno...”
“Ah, ok...”
“Sei preoccupato per Youngjae?”
“Mmm...non so dove sia andato”
“Non ti preoccupare, finché tu sei qui lui ritornerà” gli sorrise il maknae.
“Tu dici?”
“Ovvio. Ti ama tanto e tu ami lui...un po' vi invidio...”
“Per cosa?”
“Perché state benissimo insieme...e perché...l'amore di Youngjae alla fine è stato corrisposto...”
“Hey, ma che dici? Non parlare così! Guarda che Jongup non è l'unico ragazzo al mondo!”
“Non è per Jongup...”
“...”
Hyung...secondo te chiedere a una persona 'mi puoi baciare?'...significa che la ami?”
“Perché mi fai questa domanda?”
“Così...”
“Boh, penso che almeno qualcosa lo si provi...altrimenti chiederei a chiunque di baciarmi se si baciassero le persone senza poi amarle...”
“...”
“Hey, Jun...è successo qualcosa?”
Choi scosse la testa e girò il volto verso la TV.
Cazzo. Cazzo. Cazzo...se Daehyun dice così...quindi provo qualcosa per Himchan hyung? Io?...ma a me...piace Jongup...ancora un po'...un po' tanto...lo so che con Jongup non ho speranze però...no Himchan no...io non voglio che mi piaccia Himchan...non...non voglio. Non staremo mai insieme e poi a Himchan non piacciono i bambini...e poi sono più alto di lui...beh anche di Jongup ero più alto...però no. Himchan non va bene...ha...ha i denti da coniglio. Sono brutti...poi...poi...ha un brutto fisico...e la sua voce non mi piace...e poi...e poi non è neanche un maschio! Non si fa quasi mai la barba, che uomo è?...ecco Himchan non va bene...no.
 
 
“Yongguk, stavo parlando con Dae di una cosa importante...potevi aspettare che finissimo di parlare!”
“Himchan. Voglio solo chiederti una cosa”
“Cosa?” cavolo sembra serio...
“Himchan...tu...hai mai provato anche solo un po' d'amore per me?” chiese Yongguk mentre una lacrima gli rigava il viso.
Yongguk...non puoi...questa domanda è...non voglio risponderti...io...
Bang tirò su col naso “Ti prego Himchan...me lo devi...”
Kim abbassò lo sguardo “Yongguk scusa. Io ti voglio sul serio tanto bene, ma non credo di averti mai amato e...” si accorse che anche i suoi occhi stavano lacrimando. Perché piango? Perché piango? Gli sto dicendo quello che provo. Non devo piangere...ma forse mi...mi sento in colpa? Per quello che ho fatto?...io...sono davvero stato un mostro...con Yongguk... con Jongup...e anche con Jun...
“Himchan. Grazie”
Himchan alzò la testa, gli occhi rossi “Eh?...” chiese con voce tremante.
“Grazie. Ora...ora che mi hai detto la verità...anche se non mi piace...anche se ci sto male... anche se mi sento preso in giro...grazie”
“...”
“Channie, posso chiederti un'altra cosa?”
Himchan annuì.
“Quando quella sera hai visto che io e Jongup ci stavamo baciando...perché sei andato da Jun?”
“Eh?”
“Me l'ha accennato prima...però l'ho interrotto perché volevo...avevo bisogno di sapere la verità una volta per tutte...”
“...”
“Mi ha detto che tu sei andato da lui...però l'ho visto agitato, ha detto che voleva dirmi una cosa ma non voleva che tu lo sapessi e...”
“L'ho baciato” lo interruppe Kim guardando per terra.
“L'hai cosa?”
“Baciato...”
“Himchan...”
“Yongguk, scusa...io...ero confuso e l'ho baciato senza pensarci due volte perché lui era nel suo mondo e...”
“Hai baciato Junhong? Himchan sei fuori di testa?”
“...”
“È solo un ragazzino! È sei anni più piccolo di te!”
“Yongguk, ti prego...”
Il leader si coprì la bocca con una mano, poi ritornò a parlare “Himchan...devo sapere altro?”
Kim si morse la guancia.
“Himchan, per favore...ne ho abbastanza di queste cose nascoste...io...voglio sapere tutto, non voglio restare all'oscuro di niente...tra di voi non è successo nient'altro vero?”
Te lo devo dire? O no? Io... non so cosa fare...devo dire a Jun di non dirlo a Yongguk...
“Dae e Jae hanno litigato”
“Quando? E perché me lo dici solo ora?”
“L'ho scoperto anche io poco fa...quando stavo parlando con Dae...stavamo cercando una via di riconciliazione tra lui e Jae...”
“...perché non ci hanno detto niente?”
“Dae sperava che tutto si risolvesse presto...e...”
“Va bene...allora...vedremo di aggiustare le cose tra loro due...però...Himchan te lo chiedo ancora, tu e Jun non avete fatto niente...insomma...non avete...”
“No...no, non...non potrei mai...lui...” è semplicemente adorabile.
“È un bambino Himchan...non voglio che...”
“Lo so, lo so che ti preoccupi per lui...perché è il più piccolo...e perché alla sua età si segue più l'istinto che la ragione...lo so. Io non ho fatto e non farò niente con Jun, ma promettimi anche tu una cosa”
“Cosa?”
“Che MAI E POI MAI ti innamorerai di Jongup”
“Jongup? Che c'entra?”
“No Yongguk. Promettimelo”
“Io...te lo prometto”
“...”
“Sul serio. Jongup...è solo un anno più grande di Jun...”
“Ma il suo amore è sincero e tanto grande...”
“...”
“Beh, visto che me l'hai promesso allora siamo a posto” sorrise Himchan.
 
 
“Youngjae hyung! Cosa ci fai qui?”
Yoonmi si girò per vedere chi fosse entrato “Ciao” salutò sorridente.
“Ciao…” ma cosa ci sono venuto a fare qui? È la prima volta che sento di dovermi…sfogare con qualcuno…e…
Youngjae rimase in piedi sulla porta.
“Hey, non entri?” chiese Yoonmi “Non mangio mica!”
Yoo sorrise, entrò e prese posto su una sedia.
“Himchan hyung ieri mi aveva detto che oggi non sareste riusciti a venire…e poi è già tardi, che ore sono?”
“Non lo so, ma volevo venire a trovarti…” e guardò Yoonmi negli occhi. Ho bisogno di parlare con Jongup…
“Ah, ok…beh mi fa solo piacere che tu sia qui…però sembri tanto stanco”
“Sì, oggi ci siamo allenati parecchio…” guardò di nuovo la ragazza. Sul serio, devo parlare con Jongup…solo io e lui…
“Ok. Jongup, io devo andare ora, voi due parlate pure quanto volete…allora ci vediamo domani Uppie?” chiese Yoonmi.
“Sì” annuì lui.
Yoonmi abbracciò Jongup e gli schioccò un bacio rumoroso sulla guancia “A domani bellezza”
Grazie Yoonmi per aver capito…lo sapevo che sei una ragazza in gamba…e ora...io e Jongup rimarremo da soli…
“Ciao Youngjae”
“Ciao Yoonmi”
 
“Jongup, ma Yoonmi quanti anni ha?”
“Non mi ricordo bene…però è più grande di me”
“Ah…”
“Forse ha l’età di Daehyun hyung…”
Youngjae abbassò lo sguardo.
Hyung…che c’è? Stai male?”
“Eh?...io..”
“È successo qualcosa?”
Youngjae sospirò profondamente e chinò il capo rendendosi conto che stava per mettersi a piangere.
Jongup riuscì, anche se molto lentamente a uscire dal letto e, tenendosi sempre appoggiato al letto strisciò i piedi fino ad avvicinarsi all’amico.
Gli mise una mano sulla spalla “Hyung, raccontami tutto”
Eccola la frase.
La frase che Youngjae allo stesso tempo voleva sentire, ma che sapeva avrebbe scatenato in lui emozioni contrastanti.
Non scoppiò a piangere, sarebbe stato troppo imbarazzante per lui.
Semplicemente lasciò che le lacrime gli scendessero dagli occhi e con la testa sempre bassa e un tono di voce leggero disse “Jongup, non so più cosa fare”
 
 
“Hey Jun, svegliati…”
“…”
“Jun…perché ti addormenti sempre così? Appena ne hai l’occasione?”
Zelo continuava a dormire.
Himchan camminò fino al divano.
“Himchan, sveglialo…non riesco a svegliarlo, è da cinque minuti che ci provo…”
Kim allungò la mano e accarezzò il viso del maknae “Jun…svegliati” disse con tono dolce.
Niente.
Himchan si avvicinò all’orecchio di Choi e sussurrò “Jun, stavi per dire a Yongguk quello che è successo tra di noi prima?”
Hyung non è come credi!” si alzò di scatto Junhong.
“Fatto, ora è sveglio”
“Eh?” chiese disorientato Zelo “Mi ero addormentato?”
“Sì, quindi ora vai a dormire nel tuo letto e non sulle mie gambe” gli rispose Daehyun, poi guardando Himchan “Ma cosa gli hai detto che si è svegliato così?”
“Cose tra noi due” tagliò corto Kim.
Daehyun guardò l’orologio appeso al muro. Jae, dove sei?
“A proposito, Jae dov’è?” chiese Himchan.
“…”
“Daehyun, sto chiedendo a te”
“A me? Perché dovrei saperlo io?”
“Non l’hai chiamato?”
“Ehm…”
“Mi stai dicendo che in tutto questo tempo non l’hai chiamato? E non sai dove sia?”
“…”
“Zelo non ti addormentare di nuovo! forza vieni che ti accompagno in stanza” gli urlò Kim.
“Mmm…”
 
 
Hyung…puoi rimanere qui finché non mi riaddormento?”
“Certo…rimango qui…”
Hyung…secondo te…”
“Cosa?”
“…”
“Jun, stai già dormendo?”
Himchan scosse la testa. Alla fine sei ancora un bambino…ha ragione Yongguk, non potrei mai…provare qualcosa per te…anche se sei così carino e dolce…e così trasparente…sei come l’acqua…sei indispensabile…
Si avvicinò al maknae e gli rimboccò le coperte. E sei la cosa più preziosa del mondo… perciò non posso sprecarti…non voglio farti del male…non voglio più essere l’Himchan di una volta…in tutto questo tempo…io solo ultimamente mi sono accorto di come sei davvero Jun…ti ho sempre visto come il più piccolo, il più irresponsabile, il più movimentato di tutti, ma attribuivo tutto ciò al fatto che sei un adolescente…invece…tu sei proprio così… sincero e te stesso al cento per cento…e forse…questa cosa un po’ mi spaventa…
Gli accarezzò i capelli. E nonostante tutto penso ancora che se potessi, se ne avessi la possibilità…ritornerei subito a corteggiare Jongup…sono un mostro…ma Jongup…tesse una tela di ragno intorno alle persone…senza rendersene conto…lui entra nella vita di tutti…e sembra quasi che ne succhi via la vitalità…e l’unico modo che uno ha per poter sopravvivere è dipendere da lui…dai suoi occhi…dalle sue labbra…Jun…anche tu sei una vittima di Jongup? Anche a te è successa la stessa cosa?...
Sospirò. Che pensieri del cavolo…non capisco neanche quale sia il vero punto della questione…mi sembra di pensare cose senza senso…
Staccò la mano dalla chioma di Zelo e si avviò verso la porta.
Hyung…”
Si fermò, ma girandosi vide che Junhong stava dormendo.
Hyung…Jongup hyung…”
Esatto…impossibile che si riferisse a me…io sono solo…i suoi pensieri vennero interrotti.
hyung…perdonami…”
La voce di Zelo sembrò a Himchan una sorta di lamento.
Perché dovresti sentirti in colpa nei confronti di Jongup?
 
 
Hyung, perché dici così?”
“Ho litigato con Dae…quando siamo andati dai miei…”
“Mi dispiace…”
“E…” sospirò “Non so come chiedergli scusa…abbiamo sbagliato tutti e due, ma…credo di dovergli delle scuse…”
“Beh, diglielo e basta”
Youngjae alzò la testa “Ma…delle semplici scuse…non bastano…non per Dae…lui…lui è la mia vita Jongup…credi che dire ‘scusa’ possa bastare?”
“Ma hyung…se una cosa la dici col cuore vale sempre”
Yoo scosse la testa “Non lo so…ma…” guardò attentamente Jongup “Hey, ma da quando riesci a stare in piedi così?”
“Eh? Non lo so…ti ho visto che stavi male e mi sono alzato…”
Youngjae si alzò dalla sedia e abbracciò Moon “Grazie Jongup, sul serio”
“Di…di niente”
“Però forse è meglio se ritorni nel letto…non vorrei che ti affaticassi troppo…e scusa se me ne sono accorto solo ora…”
“Sì…ti dispiace aiutarmi a ritornare dentro il letto?”
“Certo, certo…”
 
“Comunque hyung, torna a casa e vai da Daehyun e chiedigli scusa, qualsiasi cosa sia successa tra di voi…se senti che gli devi delle scuse…chiedigli perdono e vedrai che ritorna tutto a posto”
“…”
Hyung, hwaiting!”
Hwaiting” ripeté sorridendo.
“…”
“Allora…scusa se sono venuto…e…forse è meglio se ritorno a casa…però…”
“Cosa?”
“È che sono venuto qui…e poi andarmene ora…sembra quasi che sia venuto solo per dirti che avevo litigato con Dae…e…che non me ne freghi di te”
“No no hyung, è già tanto se venite a trovarmi anche in questo periodo che siete impegnatissimi!”
Yoo gli arruffò i capelli “Ultimamente vedo che ti stai aprendo un po’ di più. Sarà merito di Yoonmi?”
Jongup sorrise “Non lo so, però è simpatica e quando c’è lei non sono mai triste”
“Bene…meglio così…”
“Però siamo solo amici!” disse subito Moon.
Youngjae si mise a ridere.
“Perché ridi?”
“Niente…non è niente…comunque ora vado sul serio…a domani”
“A domani…ma non c’è bisogno che tu venga!”
“Vuoi restare tutto il giorno con Yoonmi?”
“Eh?”
“Dai scherzo…comunque vengo lo stesso…”
“Ok. A domani hyung
“A domani”
 
 
“Daehyun, io vado a dormire o domani mi ritrovo due borsoni sotto gli occhi!”
“Sì…”
“Tu aspetti Jae?”
“…”
“Va bene, ma non addormentarti sul divano…”
“Ok…notte hyung
“Notte…” e s’incamminò verso la sua stanza.
Dopo alcuni minuti Daehyun sentì dei passi venirgli incontro.
“Mi dispiace, non ce la faccio a vederti così…ascoltami bene. So che sei orgoglioso…e che alla fine credi di avere ragione…ma appena Jae mette piede dentro casa…tu gli chiedi scusa e risolvete la cosa. Bene. Buonanotte”
“…ma…”
“Niente ‘ma’…tu fai come ti dico io. E ora vado”
“…”
“…”
“Perché sei ancora qui?”
“Beh, aspettavo che mi ringraziassi e che mi dessi la buonanotte!”
“Ah…”
“Come ‘Ah’?”
“Sì, sì…grazie…hyung…e…buonanotte”
“Ecco, va bene…mi accontento…” e camminò fuori dalla stanza.
 
 
Entrò dentro la stanza a testa bassa.
“Himchan…”
“Sì?” alzò la testa Kim.
“Stavo pensando a una cosa…”
“Cosa?”
“Tra un po’ è Natale…”
“È vero…con tutto quello che è successo...me n’ero quasi dimenticato…cavolo non ho ancora cominciato a pensare ai regali…”
Yongguk rise “Tralasciando questo particolare…ti ricordi che avevamo già deciso che l’avremmo passato tutti insieme? A casa?”
“Sì…è vero ma…Jongup…”
“Appunto…Jongup è in ospedale…”
“Quindi…non si fa niente?”
“…in realtà…”
“Yongguk…non mi piace quello sguardo…non è da te…”
“Vedi…stavo pensando a una cosa…”
“Cosa?”
 
 
Youngjae respirò a fondo, girò la chiave nella toppa ed entrò in casa.
Daehyun sentì la porta aprirsi e si precipitò fuori dal salotto rischiando di inciampare sul tappeto.
Quando uscì dalla stanza si ritrovò Youngjae davanti.
Si fissarono qualche secondo.
 
Dae…devo chiederti scusa…lo devo fare…se lo faccio col cuore…
 
Jae…Himchan ha ragione, devo chiederti scusa…ma non ce la faccio…non mi escono le parole di bocca…
 
Continuarono a fissarsi.
 
Scusa Dae…ecco ora devo dirlo a voce alta…forza…scusa…no, lo sto ancora solo pensando…scusa…scusa…scu…
 
“Oh, fanculo!” sbottò Daehyun e neanche finito di parlare già stava spingendo il corpo di Youngjae contro la parete.
Non gli diede neanche il tempo di respirare, o di poter dire qualcosa.
Lo baciò.
Erano due settimane ormai che non si trovavano così vicini.
Erano passate quasi due settimane dall’ultima volta in cui si erano baciati.
 
Quanto mi sei mancato.
 
Quando si staccarono dal bacio si guardarono intensamente e insieme dissero “Scusa”
Poi risero per averlo detto insieme.
Youngjae intrecciò una sua mano con quella di Daehyun e i due camminarono fino al letto senza dirsi nulla.
 
Si sdraiarono su un fianco, uno di fronte all’altro, le mani ancora intrecciate.
Yoo allungò un braccio e accarezzò il viso dell’amato “Dae, sei bellissimo”
Il più grande sorrise “Tu di più”
Restarono qualche minuto in silenzio, uno perso negli occhi dell’altro.
Non c’era bisogno di dire niente, bastava che stessero vicini e più i secondi passavano più i loro corpi si avvicinavano.
Sapevano che quella notte non si sarebbero solo specchiati uno negli occhi dell’altro, ma volevano fare tutto con calma, volevano assaporare ogni secondo che passavano insieme.
Erano di nuovo insieme.
Si avvicinarono sempre di più finché i loro nasi non si incontrarono; allora Daehyun sorrise, poi soffiò un bacio sulle labbra di Youngjae che, quando sentì che il suo ragazzo si era staccato dalle sue labbra, ricercò il bacio che questa volta durò più a lungo.
Daehyun strinse a sé il corpo di Youngjae accarezzandogli la schiena dolcemente, poi lo spinse con le spalle contro il materasso e gli salì sopra.
“Jae…non ce la faccio più…”
Yoo si alzò e baciò di nuovo Daehyun, cominciando a slacciargli i jeans; gli tolse la t-shirt, i jeans aperti, una mano che accarezzava l’erezione del più grande, l’altra che gli teneva inclinata la testa così che potesse riempirgli di baci e succhiotti il collo.
Daehyun ansimava. Invocava il nome dell’amato. Si mordeva il labbro. Sentiva il battito del proprio cuore accelerare. Voleva di più. Voleva fondersi con Youngjae. Voleva sentire il suo respiro nelle orecchie. Voleva. Voglio tutto di te Jae…ogni tua singola cosa…voglio che tu sia solo mio…
Daehyun riprese il controllo della situazione, tolse la maglia a Youngjae, poi gli strinse entrambe le mani e gli stese le braccia come se fosse su una croce.
“Dae, che vuoi fare?”
Daehyun sorrise malizioso e cominciò a baciare tutto il corpo di Youngjae.
Dopo averlo riempito di attenzioni scese con la bocca fino ai suoi jeans, slacciandoglieli con i denti; poi, sempre coi denti tirò l’elastico dei boxer tirandoglieli via.
“Dae, che ti prende staser…a…ah…”
 
 
“Cazzo, sei un genio Yongguk”
“Quando voglio…”
“Quindi alla fine passiamo il Natale insieme”
“Esatto”
“Bene, ora aiutami con i regali”
“Eh?”
“Beh, manca pochissimo e io non ho ancora pensato ai regali!”
“Ma io non sono bravo con i regali!”
“Fa lo stesso!”
“E poi anche io devo…no io ci ho già pensato invece…”
“Davvero? Cosa mi regali?”
“Sorpresa”
“Uffa…tanto lo so che se non vuoi dirmelo non me lo dirai…però mi aiuti comunque vero?”
“Certo”
“Sono così felice che passeremo il Natale insieme! Non vedo l’ora di festeggiare tutti attorno al tavolo, aprire i regali…”
“Sì…”
“E poi, oddio l’albero! Dobbiamo ancora prenderlo”
“Beh, c’è tempo… comunque…dici che dovremmo invitare anche…hey, Himchan, mi stai ascoltando?”
“…”
“Chan…cos’hai?”
“Credo che nella stanza accanto stiano già festeggiando”
Yongguk aggrottò le sopracciglia, poi sgranò gli occhi “Ma cosa stanno facendo?”
“Secondo me stanno compiendo dei sacrifici a Satana”
Bang guardò male Himchan.
“Che c’è? Beh, potevi evitare di chiedere cosa stessero facendo! Puoi benissimo immaginarlo”
“Sì…ma…”
“Magari avranno trovato una tecnica speciale che ti fa urlare così”
“Himchan!”
“Scusa! E poi…beh, credo abbiano fatto pace…”
“Sì…decisamente…”
“…dici che ci terranno svegli tutta la notte?”
“Io mi metto le cuffie nelle orecchie…” e prese l’iPod.
Kim scoppiò a ridere “Buonanotte”
“Buonanotte”
 
 
“Jae…voglio provare una cosa…”
“Che cosa?”
“…una sorpresa…”
“…ok…”
“Devi girarti a pancia in giù però”
“Ah…sì…”
 
“Quindi?”
“Quindi…” Daehyun scese con le labbra fino a baciargli il collo, poi tirò fuori la lingua e percorse lentamente tutta la schiena di Youngjae, seguendo la linea infossata della colonna vertebrale.
Youngjae teneva il fiato sospeso “Dae…cosa stai…fa…facen…”
Daehyun alzò la testa “Non ti piace?”
“No…anzi…è…”
Daehyun riprese da dove era rimasto.
“È…fa…fant…fantastico…Dae…ti…ti amo…”
 
Daehyun baciò l’amato prima di entrare dento di lui “Anche io…ti amo” gli sussurrò in un orecchio e il corpo e la mente di Youngjae già erano pervasi dal piacere.
 
 
“Himchan…svegliati”
“Perché? Che ore sono?”
“È ora di andare…”
“Andare dove?”
“In ospedale…”
“Perché?”
“Himchan…lo sapevo che non ti saresti svegliato…è il ventiquattro Dicembre…sai cosa significa vero?”
“Jongup!”
“Esatto” sorrise il leader “E ora preparati…”


 
CIAO A TUTTI!
ECCOLO ANCHE QUESTO CAPITOLO…Ci ho messo molto a scriverlo ma spero vi sia piaciuto!
Ringrazio chi mi ha recensito: nalu, luna8029, yesiam, __Iris, MomokaHappiness <3
Grazie anche chi segue e legge!
Arriva Natale! (ANCHE SE QUI FA UN CALDO ATROCE °-°. UCCIDEREI PER UN PO’ DI NEVE/PIOGGIA)
Non ho molto da dire se non IO COME CAVOLO FACCIO AD ASPETTARE CHE ARRIVI IL 28???? Non solo perché è il compleanno di Dae…MA PERCHÉ ESCE COFFEE SHOP! (ma io dico PERCHÉ DIVENTATE SEMPRE PIU’ FIGHI??? WAE??? MI VOLETE MALE????)
Passo e chiudo.
Un bacione a tutti <3

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Capitolo 22
*** Christmas in Love ***


CAPITOLO 22

 

 

Quindi ora ti facciamo un regalo!” sorrise Himchan.

Regalo?”

Sì, un regalo”

“…cioè?”

Yongguk, benda Jongup”

Eh? Bendare? Perché?”

Beh una sorpresa deve essere una sorpresa!”

Mmm…va bene”

Yongguk bendò gli occhi a Moon.

Ho stretto troppo?”

No no, va benissimo così”

Non ci vedi con quella benda vero?”

Ehm…no”

Bene…”

Jongup…ti dispiace metterti seduto?”

...No…”

Bene, bravo e ora…” Himchan si avvicinò a lui, gli prese le braccia e gliele mise sulle spalle di Yongguk “Stringiti forte”

Eh?”

Yongguk strinse le mani di Jongup e le posizionò a stringergli il collo “Così non rischi di cadere…”

Ma…cosa state facend…oh…no no…cosa…Yongguk fermo!”

Non ti agitare!” gli urlò Himchan.

Ma…” Jongup cominciava a divincolarsi.

Yongguk si abbassò leggermente per riportare più su Moon “Ti prego, non agitarti o non riesco a tenerti stretto”

O…ok…”

E non stare così rigido!” lo rimproverò Himchan “Ah, buongiorno dottore…Jongup non ti preoccupare…”

Ma…dove mi state portando?”

Ti portiamo al tuo regalo!” disse allegro Kim.

Ma si può sapere che regalo è?”

Jongup, puoi appoggiarti un po’ di più a me? Oppure mi scivoli via e…”

Jongup si avvinghiò più stretto al corpo del leader affondando il viso nel suo collo.

 

Yongguk? Yongguk?”

Hyung…” gli sussurrò Jongup in un orecchio.

Eh? Cosa?”

Dobbiamo girare a destra…che ti è preso? Perché ti sei bloccato così? A cosa stai pensando?”

Io? Niente” Cosa cavolo mi è preso? Perché…perché mi sono incantato?

 

Dai, Yongguk veloce, da questa parte”

Sì arrivo”

Bene apro la porta”

La porta?” chiese Jongup “Ma dove siamo?”

Tu non preoccuparti Jongup” disse tranquillo Himchan.

Mi state portando fuori dall’ospedale?”

Aspetta Yongguk…non facciamogli male…”

Non facciamogli male? Vi prego, ditemi cosa sta succedendo”

Jongup, ultimamente parli un po’ troppo”

“…”

Dai Himchan, aiutami”

Sì sì…appoggialo piano…piano…Jongup abbassa più che puoi la testa…”

Ma è già abbassata”

Sì…giusto…Yongguk sbilanciati un po’ indietro…ecco così”

Ma sono dentro una macchina?”

Eh già!”

Yongguk si stirò “Forza andiamo”

Posso togliermi la benda ora?”

Eh? NO! Non provarci!”

Ma…”

Jongup, dai retta a Himchan...”

Va bene…” si appoggiò allo schienale del sedile e sospirò.

 

 

Quand’è che arrivano?” sbuffò Zelo.

Non lo so Jun…sii paziente…”

Ma devono venire anche i fratelli di Jongup?”

Jonghyun ha detto che non può…Jongin ha detto che veniva con Minki. E comunque verranno solo per il cenone domani”

Chi è Minki?”

Non lo so…ha detto solo che sarebbe venuto con un certo Minki”

Daehyun spense la TV “Ma Jongin è gay?”

Eh?” chiese Youngjae.

Ho chiesto se Jongin è gay”

Ah…non lo so…”

Beh se viene con un Minki…forse è il suo ragazzo”

O forse un suo amico”

Se fosse solo un suo amico non lo avrebbe preso dietro…”

E se fosse un amico di Jongup?” chiese il maknae aggrottando le sopracciglia e piegando la testa di lato.

È vero…potrebbe anche esserlo…ma…non ci ha mai detto niente di questo Minki…”

Beh, magari non deve dirci tutto della sua vita” puntualizzò Youngjae.

 

 

Hyung…quanto ci vuole ancora?”

Ancora un pochino Jongup…sei stanco?”

No…non lo so…è che è da un po’ che non entravo in macchina e…”

Hai mal d’auto?” chiese un po’ allarmato Himchan.

No, no…fa niente”

Himchan accosta un attimo”

Sì…”

Yongguk scese dall’auto, aprì lo sportello dietro “Jongup, metti le tue braccia attorno al mio collo”

Ma…hyung, fa lo stesso”

Bang cinse la schiena di Moon con un braccio, con l’altro gli prese le gambe; lo prese così in braccio e lo fece sedere nel sedile davanti “Ecco, forse ora ti passa un po’…”

Grazie…”

Bene allora ripartiamo” sorrise Kim.

 

Ora va un po’ meglio?”

Sì sì…”

Ancora cinque minuti e siamo arrivati”

Yongguk preparati, dovrai salire le scale con Jongup in schiena”

Scale?”

Non preoccuparti…”

Mmm…va bene”

 

Forza tutti fuori”

Yongguk aprì lo sportello di Jongup “Ti riprendo in spalla come prima in ospedale, così faccio meno fatica…”

Va bene”

Jongup attorcigliò le braccia attorno al collo del leader saldamente

Bene e ora saliamo queste scale”

 

 

Siamo a casa!” urlò Himchan

A casa?” chiese Jongup mentre Yongguk lo appoggiava allo scalino per slegargli la benda.

Sì, a casa! Sorpresa!”

Ah…non…”

Non c’è bisogno che tu dica niente” continuò a parlare Kim “Lo sappiamo che non te l’aspettavi!”

Junhong corse da Jongup abbracciandolo stretto contro il suo petto “Jongup hyung! Che bello sei a casa!”

Jun…non…respiro…”

Ah, scusa…è che sono così felice che passeremo il Natale insieme!”

Il Natale insieme?”

Sì! Abbiamo chiesto all’ospedale e ci hanno dato il permesso…anche perché hanno detto che fa solo bene poter uscire da lì per qualche giorno!”

Ah…”

Che c’è hyung?”

Niente, niente”

Mmm... va beh, ti accompagno in salotto?”

Sì, grazie”

Zelo aiutò Jongup ad alzarsi e lui, tenendosi stretto al più piccolo camminò lentamente fino al salotto.

Grazie Jun... e scusa se sono lentissimo a camminare...” abbassò la testa Moon.

No, no. Fa lo stesso, tanto tra un po' imparerai a camminare normalmente come facevi un tempo”

Tu dici?”

Certo hyung! Ne sono sicuro” gli sorrise teneramente il maknae.

 

Jongup... io, Jun e Himchan dobbiamo andare al minimarket per comprare le ultime cose per la cena di domani...”

Mmm, va bene”

Youngjae si avvicinò all'orecchio di Jongup “Pensa un po'...Dae e Yongguk si sono offerti di fare le pulizie...potrebbero fare esplodere la casa, lo sai vero?”

Moon sorrise “Beh, se sento che sta per esplodere qualcosa vi chiamo al telefono allora!”

Sì, facciamo così...ah non so come Jun abbia ridotto la vostra stanza...comunque sei comodo sul divano?”

Sì...”

Sei sicuro di non volere qualche cuscino e un coperta in più? Il riscaldamento è acceso, ma in ospedale ogni volta che vengo fa sempre più caldo del normale quindi non vorrei che tu avessi

freddo...”

Hyung, non ti preoccupare sto benissimo”

Va bene...quindi non hai bisogno di niente...posso andare?”

Jongup annuì.

Hyung! Himchan ha detto che ti devi sbrigare perché è da un po' che ti aspettiamo e ha freddo”

Arrivo Jun!” guardò un'ultima volta Moon “Allora vado...a dopo Jongup”

A dopo hyung

 

 

Che scatole pulire...” piagnucolò Daehyun.

Potevi andare a fare la spesa allora...”

Non mi andava di camminare...”

Allora non lamentarti. E poi la donna delle pulizie è venuta ieri quindi non è che abbiamo molto lavoro da fare”

È vero, ma non mi piace comunque pulire...ah, dobbiamo fare anche la lavatrice?”

Mmm...mi sa proprio di sì...se non ricordo male si sono accumulati un sacco di vestiti”

Allora vado a fare la lavatrice”

Ma sei capace?”

Ovvio”

Mi devo proprio fidare? La fa sempre Jun la lavatrice...”

Non ti preoccupare, io sono un genio della lavatrice!”

Ok...io vado a mettere a posto la mia stanza...spero che Himchan non abbia tirato fuori tutti i vestiti come fa sempre” sbuffò il leader.

 

Daehyun cadde a peso morto sul divano e abbracciò Jongup “Jongup, sono stanchissimo”

Avete finito di pulire?”

Ho appena finito di mettere i vestiti in lavatrice...è stato un incubo...c'erano le maglie blu, quelle nere quelle bianche e quelle colorate...allora non sapevo se fare la lavatrice con i vestiti scuri o


quelli colorati o i bianchi...ho diviso i vestiti e ho visto che tra i colorati c'era quella maglia rossa che mi piace tanto allora ho scelto di fare la lavatrice dei colorati”

Ah...”

Comunque cosa stai guardando in TV?”

In realtà non sto guardando la TV...stavo pensando”

A cosa?”

A niente”

Va beh, se non vuoi dirmelo non ti costringo...sarà meglio che mi alzi e finisca di pulire...”

 

Finito Jongup! Abbiamo finito” urlò Daehyun per la casa ritornando a sedersi sul divano “Però puzzo come una capra...uffa. Ah Jongup, vuoi farti una doccia prima che arrivino gli altri?”

Sì...cioè no, fa niente”

Guarda che non dobbiamo rispettare un turno...puoi andare tu prima di me”

No, hyung...fa lo stesso”

Guarda che sul serio puoi andare...”

Yongguk hyung dov'è?”

Ah...ha detto che deve finire di mettere a posto delle cose nella sua stanza, però guarda che lo dico io a Yongguk che ti stai facendo tu la doccia”

No, non è questo...”

Allora puoi andare...aspetta che ti aiuto ad alzarti”

Ma...”

Forza non fare storie...mentre ti fai la doccia io mi mangio qualcosa perché sto morendo di fame”

...”

Yongguk entrò nella stanza “Cosa state facendo?”

Volevo farmi una doccia e anche Jongup...però gli ho detto che può andarci prima lui di me a farsela visto che io volevo mangiare qualcosa adesso”

Ma Jongup, ce la fai a farti la doccia da solo?”

...”

Daehyun guardò Jongup “Ah...è per questo che mi hai detto che non volevi più farla?”

...”

Scusa...non...”

Fa niente hyung...però posso provare anche a farla da solo...”

Sei sicuro?”

Mmm...mi aiuti un attimo ad alzarmi in piedi?”

Certo...ti...ti avrei aiutato io, ma...non...non credo di essere capace...e...”

Va bene...”

Jongup cominciò a camminare lentamente verso il bagno.

Yongguk lo seguiva da dietro.

Jongup...sei...sicuro che ce la fai da solo?”

Moon si girò “Mi stavi seguendo?”

...era...perché ancora non cammini bene e...non volevo che ti facessi male...di nuovo...”

...grazie”

Comunque...se vuoi...ti...ti posso aiutare io...so che non sono l'infermiere o Jongin o Jonghyun che ti aiutano sempre...e poi...in ospedale c'è la vasca e un po' riesci a cavartela, ma...qui abbiamo


solo la doccia e...è perché...sul serio non voglio che ti succeda...niente...” disse lentamente Yongguk.

Jongup abbassò la testa “Mmm...va bene...”

 

Hyung, cosa stai facendo?”

Così ti siedi su questo sgabello e non ti tocca stare in piedi tutto il tempo”

...”

Yongguk si tirò su le maniche della maglia e arrotolò i pantaloni che indossava fino al ginocchio “Allora, vuoi farti la doccia tutto vestito?”

Ah...no no...p...però...i...” Jongup parlava con voce agitata.

Cosa Jongup?”

I...b...però...r...”

Hai bisogno che ti aiuti a toglierti i vestiti?”

...però resto in boxer” disse d'un fiato guardandosi i piedi.

Yongguk si grattò la testa “C...certo”

Moon cominciò a togliersi i vestiti lentamente mentre Yongguk, preso il soffione della doccia cercava di raggiungere la giusta temperatura dell'acqua.

Ci sei Jongup?”

Sì...”

Bang si girò e si ritrovò Jongup a pochi passi da sé. Cavolo...il tuo fisico è sempre perfetto...se non migliorato...forse a furia di muoverti e di fare tanti esercizi per ritornare come prima...i


tuoi muscoli sono diventati più tonici...però...meglio se non penso a certe cose ora...

Allora...attento quando entri...che è un po' bagnato...”

...” perché lo stai facendo? Ti faccio pena?

Ok...e ora siediti sullo sgabello”

Ma posso fare anche da solo hyung...”

No no...ormai sono qui, faccio io” perché sono così ostinato?...

Hyung...non voglio che tu faccia così solo perché ti senti ancora in colpa...” Mi fa solo sentire peggio...

...”

Jongup tirò via dalla mano di Yongguk il soffione “Posso cavarmela anche da solo”

Non è perché mi sento in colpa...” non lo farei mai per questo motivo...

...”

Lo faccio perché...” perché?

Perché?”

Perché...perché mi va...e almeno questi due giorni che sei a casa vorrei che tu non ti affaticassi troppo...prenditi questi due giorni come...come una vacanza!” Cosa cazzo sto blaterando?...Devo


calmarmi e pensare prima di parlare...

...” perché il mio cuore fa sempre più male?

Yongguk riprese il soffione, aprì l'acqua e Jongup abbassò la testa così che il leader non si potesse bagnare.

Usi questo shampoo vero?”

Jongup alzò un po' la testa “Sì, quello”

Chiudi gli occhi così se ti finisce un po' di schiuma non ti brucia troppo...è la prima volta che lavo i capelli a qualcuno quindi...accontentati...”

Moon sorrise “Tanto peggio di Jongin non sarai”

Perché?”

Perché lui sembra che mi voglia strappare via tutta la testa...e poi usa l'acqua bollente...così chiamo sempre Jonghyun quando mi devo fare la doccia...”

Bang si mise a ridere “Ma povero Jongin”

Dici così perché non ti ha mai lavato la testa”

Mmm...va bene ti credo...comunque ti sto facendo male? È da poco che ti hanno tolto la fasciatura...non vorrei...”

No, no hyung...va benissimo...anzi sembra quasi che tu mi stia massaggiando al testa”

Allora...cioè...i punti quando te li tolgono?”

Non lo so...si vede tanto la cucitura?” chiese con tono un po' triste Jongup.

No...è che la vedo perché ti sto lavando i capelli...”

...”

E non preoccuparti, ritornerai come prima...ne sono sicuro...e poi aspetta un attimo” gli sorrise Yongguk riprendendo in mano il soffione “Abbassa la testa che ti risciacquo”

Sì...”

Ecco fatto...ora ti metto un'ultima volta lo shampoo...”

...”

...e poi Jongup i tuoi muscoli sono più tonici adesso...” ma perché cazzo gliel'ho detto? Perché non mi tengo la bocca chiusa? Basta solo che le pensi certe cose e non le dica ad alta voce...

Jongup alzò la testa di scatto e un po' di schiuma gli entrò dentro l'occhio “Come hai det...a...aish...hyung...hyung...l'occhio mi brucia mi brucia mi brucia...”

Oddio ti è entrata della schiuma dentro?”

Non lo so...sì...mi brucia...”

Aspetta ci soffio...te la toglierei con le mani ma sono tutte piene di shampoo...”

Il leader cominciò a soffiare sull'occhio di Jongup.

No...hyung mi entra di più dentro...mi brucia di più” si agitò Moon.

A...aspetta che ti sciacquo...” e prese in mano il soffione, aprì l'acqua, ma poi perse il controllo del soffione che sbattendo contro la parete della doccia sembrava essere impazzito.

Quando Bang riprese il controllo del soffione ormai era già bagnato, ma comunque indirizzò il getto d'acqua sull'occhio di Jongup che dopo averlo strofinato per un po' sembrò calmarsi.

Grazie...ora sto bene”

Ok...per fortuna”

Però tu sei tutto bagnato”

Mmm...fa lo stesso...tanto poi mi cambio i vestiti”

...”

Dai, finisco di sciacquarti”

Sì” e abbassò la testa. È tutto il tempo che mi batte forte il cuore...Yongguk...

Hey Jongup...hai davvero dei capelli morbidi...” basta...ancora? Devo smetterla...

...” non dirmi cose carine...

...e anche profumati ora” sorrise Yongguk.

...” smettila.

Fatto...ora la spugna...la spugna...la tua qual è?”

Quella viola”

Ah...ho sempre pensato fosse di Jun...comunque...eccola...qui....presa”

...”

Cocco? Ma chi è che usa il bagnoschiuma al cocco?” chiese stupito il leader.

Jongup gli rispose con un alzata di spalle.

Vuoi...usare questo?”

Ehm...no...”

Già...non sei uno da 'cocco'...secondo me sei più uno da pino selvatico o muschio, quegli odori forti ma rinfrescanti...” Yongguk...cosa cazzo stai dicendo? “...ehm...scusa...comunque ho solo


quello al cocco e il mio che non so neanche che odore sia...”

Va...va bene quello che usi tu”

Sì...”

Yongguk passò in silenzio la spugna lungo la schiena di Jongup, poi lo girò di fronte a sé e cominciò a passarla sul suo petto, poi sui suoi addominali, lentamente, coprendo ogni centimetro della


sua pelle con la schiuma in totale silenzio.

Ora posso finire da solo”

Sì...” e diede la spugna a Moon, quasi risvegliandosi dai suoi pensieri.

...”

...”

Yongguk continuava a fissare dritto davanti a sé, immobile.

Hyung...ho finito”

Di nuovo Yongguk si destò dai suoi pensieri “Sì...allora...è meglio se ti risciacqui il corpo in piedi, no?”

Sì...”

Ti aiuto ad alzarti allora...aggrappati al mio braccio...bene così...ok ci siamo...aspetta che tolgo questo sgabello che adesso non serve più...”

...”

Tieniti stretto a me comunque”

...”

Ecco, tolto anche questo sgabello...il soffione lo rimetto a posto, tanto se mi bagno non cambia niente...al massimo... ecco mi tengo un po' lontano così...apro l'acqua Jongup?”

Sì...ma posso anche appoggiarmi alla parete così tu puoi uscire”

No no...è più sicuro se ti appoggi a me...”

Va bene...”

L'acqua cominciò a scorrere sul corpo di Jongup che teneva la testa piegata in alto; Yongguk seguiva il percorso che l'acqua compiva: il viso, il collo, il petto, gli addominali, i boxer che ormai


completamente bagnati aderivano al corpo di Jongup lasciando poco spazio all'immaginazione di chiunque; in fine l'acqua attraversava le sue gambe e i suoi piedi per poi disperdersi sotto quelli.

 

Un attimo. Un misero secondo.

Il piede di Jongup si mosse e Yongguk si ritrovò addosso tutto il suo corpo; istintivamente gli abbracciò il fondo schiena con entrambe le mani, stringendo di più a sé il corpo del più piccolo.

Non dissero nulla per qualche secondo, rimanendo in quella posizione, i loro cuori battevano forte: quello di Jongup perché era stretto al corpo di Bang, quello del leader perché aveva visto


Jongup scivolare e aveva temuto il peggio.

Moon alzò il viso, ritrovandosi a pochi centimetri dalle labbra di Yongguk; abbassò gli occhi e si staccò leggermente da lui “Scusa hyung...”

Yongguk, che cingeva ancora il corpo di Jongup, sciolse quell'abbraccio e si schiarì la voce “Non è nulla...”

...”

...”

Jongup finì di lavarsi in silenzio e quando chiuse l'acqua Yongguk uscì per primo dal box e andò a prendergli l'asciugamano col quale subito il più piccolo si cinse la vita.

Prendo un altro asciugamano per la testa...”

...”

Il leader prese l'asciugamano e glielo pose in testa, coprendo un po' il viso di Jongup.

Va bene se strofino con questa forza?”

Moon annuì e il leader continuò a sfregare l'asciugamano sui suoi capelli con dolcezza poi, finito di sfregare, Jongup alzò la testa e Yongguk tirò leggermente indietro l'asciugamano,


scoprendogli tutto il viso e parte del capo.

Aveva tutti i capelli scompigliati e i suoi occhi guardavano intensamente quelli di Bang.

Pochi respiri li dividevano.

 

TU-TUM.

TU-TUM. TU-TUM.

TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM.

 

Yongguk...il mio cuore...sta impazzendo...lo sento...tra un po' scoppia...

 

TU-TUM.

TU-TUM.

TU-TUM.

 

Perché mi batte così il cuore?...Yongguk, calmati...è Jongup...è solo Jongup...che ha i capelli scompigliati...un po' bagnati...e ti sta guardando...con i suoi occhi...che...brillano...


no...sono...piccoli...non...Yongguk...no...non puoi...lui...

 

TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM.

 

Yongguk non...non mi guardare...

Moon abbassò lo sguardo.

 

TU-TUM. TU-TUM.

TU-TUM. TU-TUM. TU-TUM.

Perché il mio cuore non la smette di battere così? E poi...oddio ha abbassato lo sguardo... devo...devo dire qualcosa...questo silenzio...non...non va...non va assolutamente bene...lui... cosa


posso dire? Devo...che devo andare a cambiarmi perché ho i vestiti tutti bagnati...sì...perché...ma perché gli sto stringendo il viso?...io...devo abbassare le mani...


e poi...e poi...e poi ha il fiato corto...e i suoi occhi...ora mi guarda...e...e le sue labbra...io...

Yongguk si avvicinò al viso di Moon senza chiudere gli occhi.

 

Yongguk, cosa stai facendo? Non...non...non avvicinarti...oddio...il mio cuore...mi fa...mi esplode...però...io...

Jongup si allungò verso le labbra del leader.

Però io ti voglio...

 

Yongguk chiuse gli occhi mentre si avvicinava sempre più alle labbra di Moon; quando le sfiorò abbassò di colpo le palpebre e fece un piccolo respiro, poi affondò le sue labbra in quelle di


Jongup insistente, premendo con tutto il corpo; le mani del leader scesero lungo le spalle rigide del più piccolo, poi continuarono il loro viaggio lungo i fianchi che le sue mani strinsero forte.


I loro corpi aderirono, le mani di Jongup coi palmi rivolti verso il petto di Yongguk erano ora attaccate a quel petto e Moon non riusciva a capire se quel battito così forte e quella specie di dolce


ronzio dentro la sua testa fossero merito del suo cuore o anche di quello di Yongguk.


Dopo pochi secondi, senza che il bacio si fosse intensificato, Bang si staccò da Jongup con gli occhi spalancati.

 

Cosa...cazzo...ho fatto?

 

Cosa...cazzo...è stato?...io...Yongguk...

 

Vado...a mettermi dei vestiti asciutti” e uscì dal bagno.

 

Ma che cavolo ti è preso Yongguk? Perché ogni volta che mi ritrovo da solo con Jongup deve finire così? Perché agisco sempre d'impulso? Neanche mi piace...ha un bel corpo...


ok...questa è una cosa oggettiva...ma...il suo viso...non è il mio tipo, per niente...ma ogni volta...quell'atmosfera...i suoi occhi...non devo guardarlo negli occhi quando stiamo da


soli...sì...ok, calmati Yongguk. Se faccio finta di nulla...sarei uno stronzo...ma se dico qualcosa...e poi cosa? E poi perché solo con lui? Neanche con Himchan sono mai stato così


impulsivo...c'è qualcosa che non va...no...basta, devo smetterla di pensarci troppo...e preferisco passare per stronzo...almeno...forse è meglio se cominciamo ad allontanarci... ultimamente


sono stato troppo vicino a lui...in ospedale...sì...ok...ora devo asciugargli i capelli...e questa è l'ultima cosa che faccio per lui...

 

 

Quando Yongguk rientrò dentro il bagno Jongup si era già vestito, così il leader prese il phon e cominciò ad asciugare i capelli a Jongup in silenzio, finché non sentirono bussare alla porta.

Hyung! Avete finito? Noi siamo tornati”

Era Zelo.

Hyung! Yongguk hyung! Jongup hyung! Mi sentite? Posso entrare? Posso? Io entro eh!”

e aprì la porta di scatto.

Come mai non mi avete risposto?”

Non ti abbiamo sentito” rispose Yongguk.

Ah...” perché hanno quelle facce? È successo qualcosa?...

Avevi bisogno di qualcosa Jun?”

Ehm...no...” che gentilezza...meglio non insistere...meglio se me ne vado... “...volevo solo dirvi che siamo ritornati...”

Ok”

Yongguk che risponde così...uffa, voglio sapere cos'è successo...lo chiederò a Jongup più tardi...o forse sono io che mi faccio troppi problemi...

Allora...vado...”

Mmm”

Zelo uscì chiudendosi la porta alle spalle. Va beh, non devo preoccuparmi...

Yongguk continuò ad asciugare i capelli di Jongup senza dire nulla.

 

Finito, sono asciutti”

Grazie” rispose a testa bassa Moon per poi alzarsi dallo sgabello dove era rimasto seduto e uscire lentamente dal bagno.

 

 

Hyung, sono felicissimo che sei qui! È da tanto che non dormiamo insieme...ultimamente ho dormito sempre da solo...e...mi sei mancato”

Anche tu mi sei mancato” disse a bassa voce Jongup, la sua voce che rimbalzava sulle pareti della stanza completamente immersa nel buio.

Ti sei sentito solo in ospedale?”

Sì...molto...i primi giorni non riuscivo nemmeno ad addormentarmi...”

...”

Però ora qualche volta Jonghyun quando viene la sera rimane fino a tardi finché non mi addormento”

Bene, almeno non sei sempre solo...e poi...c'è anche quella ragazza...”

Yoonmi?”

Sì...lei...hyung ti piace quella ragazza?”

...”

Ti piace?”

Moon sospirò “No...è solo una mia amica...a me...piace ancora...”

Yongguk hyung” finì la frase Junhong. Sì, è inutile...gli piace troppo Yongguk...beh...non mi fa neanche così tanto male...sembra...che ormai mi ci sia quasi abituato...al fatto che non gli


piaccio...forse...non sento neanche più il cuore battermi come una volta...forse...

Jun...io...ti piaccio ancora?”

...”

Scusa...non...scusa la domanda non dovevo fartela...”

No...va bene...io...non lo so hyung...non ci capisco più niente...”

...”

Dormiamo?”

Sì...”

Domani mattina si scartano i regali”

Io non ve ne ho fatti di regali...”

Non fa niente. Non penso che ci saranno dei gran regali...poi anche le baby ci avranno fatto tantissimi regali”

È vero...”

E tu secondo me ne riceverai di più, visto che sanno che non stai bene”

...”

Va beh, buonanotte hyung

Buonanotte Jun”

 

 

E il mio regalo?” chiese Daehyun guardando il suo ragazzo “Sono già le due del pomeriggio e ancora non l'ho ancora visto”

Non c'è. Non te l'ho fatto. Sono io il tuo regalo”

Eh? Ma io voglio un regalo!”

Mi dispiace”

Scusa hai pensato a tutti e non a me?”

...”

Allora dammi quello che ti ho regalato”

No, dai...”

No no...finché non mi arriva il regalo io mi tengo il tuo”

Youngjae mise il muso quando si sentì il suono del campanello.

 

Junhong si alzò da terra e corse verso la porta; Jongup si alzò dal divano e camminò lentamente al seguito degli altri che si stavano dirigendo verso l'uscio.

 

Buon Natale!” urlarono Jongin e Minki entrando in casa.

Jongup guardava tutti senza capirci niente.

Jongup!” Jongin corse ad abbracciare il fratello senza dire una parola.

...ma...come mai siete qui?”

Ci hanno invitati questi cinque qui”

Jongup guardò tutti in viso e non poté nascondere la sua felicità.

Quindi, ho portato anche Minki perché è un ottimo cuoco e aiuterà in cucina, vero Minki?”

Il ragazzo annuì “Ah, non mi sono presentato. Sono Lee Minki, piacere di conoscervi”

 

 

Quindi mi aiuterai in cucina? Io sono Kim Himchan, piacere di conoscerti”

Piacere mio...cosa posso fare?”

Minki è bravissimo in cucina Himchan” gli sorrise Jongin.

Dai Jongin, sta buono. Mi dirà lui cosa devo fare. Oggi sono l'aiutante chef”

Himchan sorrise “Allora tanto per cominciare puoi lavare la verdura”

Certo”

 

Jun, vieni qui!”

hyung...cosa devo fare?”

Non lo so non ho ancora deciso...quindi puoi stare seduto e guardare come si cucina”

Ma allora potevo stare di là con Jongup hyung...”

No, tu stai qui. Guarda e impara”

Uffa...”

Himchan si girò verso il maknae guardandolo male.

Ok...ok...rimango...”

Bene...e guarda attentamente che Minki è molto bravo”

Davvero?”

Minki sorrise imbarazzato “Diciamo che me la cavo...”

Minki hyung...” cominciò a parlare Zelo.

Sì?”

Ma sei un amico di Jongup?”

Io? Ma sono molto più grande di lui...ho la stessa età di Jongin”

Junhong spalancò gli occhi “Sul serio?”

Sì...comunque grazie per avermi fatto sentire per un attimo più giovane... però conosco Jongup da sempre...da quando è nato”

Sul serio? E com'era da piccolo?”

Jongup da piccolo...correva come un pazzo da tutte le parti e Jongin non riusciva mai ad acciuffarlo nonostante fosse molto più grande di lui...”

Choi si mise a ridere.

Sì...era una peste e faceva quello che voleva, però sapeva capire quando era il momento di smetterla...ed era un bambino dolcissimo”

Jongup?” chiese Himchan quasi allibito.

Sì, perché?”

Perché è un po' freddo in realtà...”

Ah...quello...”

Allora che fate?” chiese Jongin entrando in cucina e camminando verso il suo ragazzo.

Stavamo cucinando”

Davvero? Non l'avrei mai detto...” disse stringendo i fianchi di Minki che impugnò il coltello e lo alzò “Stammi lontano”

Ehm...perché mi punti contro un coltello?”

Perché ora non è il momento”

Uffa volevo solo abbracciarti...loro non si scandalizzano mica, vero?”

Himchan e Zelo scossero la testa un po' perplessi.

Scusate...ma voi...” cominciò a chiedere Kim “Insomma...state insieme?”

I due si guardarono e Jongin si mise a ridere “Cosa c'è di sconvolgente? Ah...oddio... non lo sapevate?”

Junhong scosse la testa.

Ah...scusate...pensavamo lo sapeste già...Jongup non ve l'ha mai detto che sono gay?”

No...”

Ah...quel ragazzino non capisce niente...”

Guarda che è colpa tua se ora è così” lo rimproverò serio Minki.

Hey, non c'è bisogno di ripeterlo di continuo ok?”

Va bene...scusa...però ora vai di là con gli altri e lasciaci cucinare in pace o non mangerai niente stasera”

Ma non è giusto! Perché Junhong può rimanere? Posso rimanere anche io?”

Va bene, basta che non fai quegli occhioni dolci...e...staccati...da me...grazie...”

Solo se mi dai un bacino”

Eh? Ma sei matto? Se vuoi rimanere siediti su quella sedia vicino a Junhong e stai buono”

Sissignore...” rispose triste Jongin mettendosi a sedere accanto a Zelo “Non ti da fastidio il fatto che sia gay vero?”

No no...per niente”

Beh, anche se ti dava fastidio non mi importa”

...” che carattere...un attimo prima sembra un bambino viziato...e poi dice 'anche se ti dava fastidio non mi importa' con quel tono da superiore...però ora mi sta più simpatico rispetto alla


prima volta in cui ci siamo incontrati...

 

Himchan e Minki erano una squadra vincente in cucina, tutto procedeva a meraviglia e il maknae guardava con attenzione ogni movimento notando che quei due erano in grande armonia e che


Himchan si sentiva veramente a suo agio con Minki.

 

Yah, tu! Himchan!”

Kim si girò di scatto verso Jongin “Sì?”

Smettila di provarci con Minki”

Come? Io...provarci con Minki? Hai capito male...io...”

Lascialo stare è un geloso patentato...”

Ah...ok”

Sarò anche geloso ma neanche Junhong scherza, vero?”

Eh?” il maknae guardò Jongin negli occhi.

No, niente...lasciamo stare. Io mi sono rotto di stare qui...me ne vado di là con gli altri”

 

Comunque...perché non facciate domande sbagliate...insomma...ora che non c'è Jongin posso parlarne...lo avrei fatto anche in sua presenza, ma gli avrei rovinato l'umore...”

Di cosa si tratta?” chiese Himchan appoggiandosi coi gomiti al tavolo.

Mi avete detto che Jongup è freddo ora...”

Sì...”

È stato Jongin a raccontarmi tutto...è successo dieci anni fa...” prese respiro e guardò che Jongin non stesse per entrare “Allora...dieci anni fa Jongup aveva quasi otto anni...e una volta...eravamo


in casa io Jongin e Jongup...e allora è successo che Jongup ci ha visti mentre...mentre...ci...baciavamo...o qualcosa del genere...e...insomma lì per lì ha detto 'che schifo' però non se n'è più


preoccupato...e quando stavo per andarmene mi ha persino chiesto di dargli un abbraccio...Jongin gli ha chiesto di non dirlo a nessuno...e Jongup l'ha promesso...ma sì sa che i bambini...beh, quella


sera Jongup ha visto i suoi baciarsi e non è riuscito a tenere la bocca chiusa...e Jongin mi ha detto che dopo che i suoi hanno cercato di fargli un lavaggio del cervello premendo sul fatto che stare


con un ragazzo fosse una cosa immonda...” fece una pausa “...poi prima di andare a letto ha visto Jongup che era stato tutto il tempo ad ascoltare...e gli ha detto...”

Ti avevo detto di stare zitto”

Minki guardò verso la porta “Jongin...”

Non ti preoccupare...va bene...che lo sappiano...”

E da quel giorno Jongup è diventato silenzioso...e io sono diventato un fratello orribile perché per due anni sono stato lontano da Minki...”

Quando siamo ritornati insieme...Jongin voleva rifare pace con Jongup, ma pensava che lui si fosse già dimenticato dell'incidente e fosse solo arrabbiato perché quel zuccone del mio ragazzo si


era comportato male con lui...”

L'importante è che abbiamo risolto...”

Sì...ma perché sei tornato in cucina?”

Ho fame...quand'è che mangiamo?”

Tra mezz'ora”

Perfetto...allora prendo Yongguk e andiamo a comprare del vino. A dopo bruttoni”

A dopo tappetto”

Tappetto e me? Solo perché sei un gigante questo non significa che io sia un tappo!”

Sì sì...” gli si avvicinò Minki “E ora vai a comprare il vino...” gli disse schioccandogli un bacio sulla guancia.

 

Quindi Jongup...”

Sì...credo che si sia sentito così tanto in colpa da aver deciso di diventare molto silenzioso e non lasciarsi sfuggire niente...inoltre...i suoi genitori sono molto cattolici...e il fatto che Jongin


fosse gay...l'hanno trattato malissimo...”

Zelo guardò Himchan negli occhi.

Che ho detto?” chiese Minki.

Niente” rispose in fretta Kim.

Mmm...va beh...comunque Jongup è un ragazzo d'oro e una volta che avrà aperto il suo cuore...beh credo che qualunque ragazza o ragazzo cadrebbe ai suoi piedi”

Himchan accennò un sorriso.

 

 

Ti piace il vino?” chiese Jongin.

...sì abbastanza...quello rosso mi piace di più”

Anche a me e poi per il cenone di stasera...è meglio il vino rosso...”

...”

Sei uno di poche parole tu...o forse siamo noi Moon a essere dei chiacchieroni...ah, la prima volta con te sono stato davvero scorbutico...ti chiedo ancora scusa”

No...non ce n'è bisogno...”

Ok. Dici che queste bottiglie bastino?”

Beh...sì...” Davvero...che strano carattere che ha...Quando parla assomiglia tanto a Jonghyun, ma se si ascolta attentamente è molto più conciso e diretto...

Ne prendo un'altra...anche se mi ubriaco non mi importa”

...” continuo a non capirlo...

Forza, un po' di vitalità!” lo spintonò Jongin.

Yongguk quasi perse l'equilibrio.

Se stai dritto con la schiena e i piedi ben saldi a terra non cadi più...quindi schiena dritta!”

Yongguk si raddrizzò.

Bene...e ora cammina fino alla cassa sempre con la schiena dritta”

...”

Sei un uomo di quanti? Vent'anni?”

Ventitré”

E ancora non tieni la schiena dritta e la testa alta?”

...”

Ok. Fuori i soldi”

Yongguk lo guardò perplesso.

Beh, io sono un ospite, non tocca a me pagare”

Yongguk tirò fuori il portafoglio e pagò tutto.

 

 

Jongin smettila di bere...” lo supplicò Minki togliendogli il bicchiere dalle mani.

Che c'è? Non sono ubriaco!” urlò Jongin, l'alcol che cominciava a sentirsi.

Va bene bevi anche quel bicchiere e poi basta”

Bevi anche tu tesoro”

No...ho già bevuto abbastanza...e poi ogni volta che bevo mi vien sonno...” sbadigliò Minki.

Al vino rosso!” urlò Jongin alzandosi in piedi “Ma dove sono tutti?”

Jongup sospirò “Yongguk è andato a dormire dieci minuti fa e Youngjae è in bagno che vomita e Daehyun è con lui...Himchan e Zelo stanno dormendo sul divano...”

Yah! E tu non hai bevuto neanche un pochino?”

Lui non può...” disse stanco Minki “Forza...smettila di bere...”

Lascialo fare...io ho sonno...sono già le tre di notte e domani devo ritornare in ospedale”

Certo Jongup...vai pure...resto io con questo stupido...magari ancora qualche minuto e mi sento meglio...però tu vai Jongup...che ti sei stancato abbastanza per oggi...”

Sì...grazie Minki hyung

 

 

Dae~” si lamentò Youngjae.

Che c'è?”

Sto per morire...me lo sento”

Ma che dici? Dai...dici che devi vomitare ancora?”

Non lo...”

Oddio...che schifo...”

Daehyun teneva su la testa a Youngjae che aveva ripreso a vomitare.

Giuro che se continui viene anche me su il vomito...”

...”

Gesù...quando finisci dimmelo...che ti do lo straccio così ti pulisci la bocca...”

...”

...”

Fatto. Ora non vomito più...”

Sicuro?”

Sì...e il regalo...”

Regalo?”

Il regalo di Natale...”

Non fa niente se non me l'hai fatto” lo baciò sulla fronte Daehyun “E non preoccuparti, te lo ridò il cellulare che ti ho comprato”

Ma in realtà il regalo c'è...volevo dartelo prima di andare a letto...è sotto il tuo cuscino”

Davvero?”

Sì...davvero”

Grazie...e ora...vado a prenderti un bicchiere d'acqua e andiamo a dormire”

Sì...”

 

Ma come... si sono addormentati tutti?...vado a prendere una coperta per Minki e Jongin... però si sono addormentati così sul tavolo...e Jongin stringe ancora il bicchiere...eh... forza


Daehyun, fai da babysitter a questi due...che poi stanno insieme...penso da tanto tempo... anch'io vorrei stare con Jae per tanti anni...per sempre sarebbe troppo bello...

Jung tolse il bicchiere dalle mani di Jongin e andò in salotto dove Jongup aveva lasciato le coperte che Youngjae gli aveva lasciato il pomeriggio.

Pure questi due...ma tu guarda Jun come abbraccia Himchan...questi due ultimamente stanno troppo insieme...mmm... no Daehyun, non farti viaggi mentali...anche se quella volta che ho


pensato che a Jongup piacesse Yongguk...ci avevo anche preso...beh...però... Jun... e Himchan...sarebbe come prendere due bambini e farli stare insieme in una stessa stanza senza


giocattoli...
si mise a ridere per i suoi pensieri. Va beh...e neanche 'sti due si sono coperti...e Jun si lamenta nel sonno più del solito...uff... che fatica...

Coprì Himchan e Zelo, prese un'altra coperta e andò a coprire Jongin e Minki.

E ora...fatemi prendere il bicchiere d'acqua per il mio Jae...

 

 

Dove sono?...hey ma come sono vestito elegante...nero...questi borbottii?...mamma? Yongnam? Natasha? Hey, c'è anche... ma perché si sono girati tutti verso la porta? E poi...sono in una


chiesa? Quando? Come è successo?...oddio il prete...quando?...che spavento...hey ma c'è una ragazza in vestito da sposa...che bel vestito: semplice ed elegante e...oddio mi sto


sposando?...si...ovvio che mi sto sposando...mi sto sposando con una ragazza che ha il velo che le copre il viso...mmm...non ha neanche tanto seno... si avvicina...oddio...si


avvicina...eccola...e ora...vediamo un po' che bel visino hai...le alzo il velo...piano...queste cose si fanno con calma...tutto si dovrebbe fare con calma...ma


guardala...ride...aspetta...oddio...ma...MA...

JONGUP!” urlò Yongguk aprendo gli occhi di scatto e alzando il busto per poi sentire la testa girargli. Oddio la testa che male...e che cazzo di sogno era quello? Cosa?...Sarà stata colpa


dell'alcol...ne sono sicuro...non c'è altra spiegazione...ah...la testa...che ore sono?

Yongguk prese il cellulare. Ma sono già le sette? Meglio se mi alzo...e poi dobbiamo anche riportare Jongup in ospedale...

 

 

Himchan...” sussurrò Yongguk “Channie...svegliati...”

Che c'è?” si lamentò lui nel sonno.

Svegliati...sono le otto e sarà meglio che riportiamo Jongup in ospedale...”

Sì...arrivo tra dieci minuti...” e si strinse attorno al corpo di Zelo.

Himchan...svegliati...e poi stai stritolando Jun...”

Himchan aprì gli occhi e subito allontanò il corpo di Zelo. Perché stavamo dormendo così?

Buongiorno Channie

Buongiorno...che hai? Hai fatto qualche incubo?”

No...e visto che devi andare in camera a prepararti...sveglia Jongup”

Va bene...”

 

Se volete lo portiamo io e Minki in ospedale” sorrise Jongin.

Non urlare Jongin mi sono appena svegliato” lo rimproverò Minki.

Scusa...non l'ho fatto apposta...”

Lo so...”

Però...” li interruppe Yongguk.

Cosa?”

...ehm...niente...”

Quindi lo riportiamo io e Minki?”

Va...va bene...cioè...no lo accompagno anche io...Himchan tu puoi anche rimanere a casa...”

Mmm...ok...” gli rispose Kim “Jongup si stava preparando quindi appena è pronto potete partire...”

Sì...”

 

Allora vi lasciamo qui...Minki ha già richiesto la sedia a rotelle così accompagni Jongup”

Ah...grazie Minki”

Figurati...ecco l'infermiera...buongiorno Maeri” la salutò con un sorriso Minki.

Ciao Minki! Come stai?”

Tutto bene tu?”

Bene...ah ho portato la sedia a rotelle per Jongup. Ciao Jongup” sorrise la giovane.

Buongiorno”

Ah, lui è il mio ragazzo Jongin e lui è un amico di Jongup, Yongguk”

Piacere, Maeri...ci siamo già incontrati diverse volte visto che lavoro in quel reparto...”

 

 

Ah, giusto. C'è Yoonmi che è preoccupatissima per te Jongup...ha detto che sei sparito allora le abbiamo spiegato che eri ritornato a casa per dei giorni...ma lei non ne ha voluto sapere, sai?”

Ah...mi dispiace...se avessi saputo che sarei tornato a casa glielo avrei detto...”

Sì, ma tanto Yoonmi sai com'è fatta...non se la prende mica per queste sciocchezze” continuò a parlare la donna spingendo la sedia a rotelle.

Sì...”

Eccoci...allora vi lascio da soli. Yongguk? Ti chiami così giusto?”

Sì...”

So che magari vuoi stare con Jongup, ma tra dieci minuti deve andare a fare i suoi esercizi”

Certo...allora rimango un po' e poi vado”

Fai pure con comodo...a dopo Jongup”

A dopo”

Maeri uscì dalla stanza e dopo pochi secondi Yoonmi entrò dentro come un uragano e senza neanche salutare o guardare chi c'era in stanza si fiondò su Jongup abbracciandolo.

Uppie! Dove sei stato? Con chi eri? Perché non mi hai detto niente?”

Yoonmi...staccati...e calmati...”

Sì scusa” si ricompose la ragazza “Però potevi dirmelo che tornavi a casa per questi due giorni...in più mi avevi promesso che avremmo passato il Natale insieme...”

Sì...scusa...”

Fa niente...ti sei divertito a casa?”

Sì...e...Yoonmi...c'è anche Yongguk...”

Yongguk?” si guardò dietro “Ah, ciao! Scusa non ti avevo visto...”

Ciao...”

Scusa sul serio...come stai?”

Bene grazie, tu?”

Tutto bene...anche se questi occhiali a volte mi creano dei problemi... va beh...” ritornò a guardare Jongup “Mi sei mancato tantissimo Jonguppie...io come faccio a stare senza di te?”

Yongguk guardava la scena in silenzio e Jongup qualche volta guardava oltre le spalle di Yoonmi per incrociare gli occhi del leader.

 

Jongup...tra un po' devi andare a fare gli esercizi, giusto?”

Sì...”

Uffa...e io che volevo stare un po' con te...”

Ma tanto ci vediamo dopo...e poi sei sempre qui da me” sorrise Moon.

Sì, hai ragione...dammi un bacino ora”

Yongguk aprì gli occhi e senza neanche rendersene conto o realizzare quello che stava pensando o succedendo disse “NO” per poi chiudere immediatamente la bocca.

 

Cosa cazzo mi è preso? Perché l'ho detto?...io...

 

Guardò prima Jongup poi Yoonmi che rispose al suo sguardo con una specie di ghigno, poi andò a posare le sue labbra sulla guancia di Jongup, continuando a fissare il leader che contrariato e


incredulo camminò fino ai due staccando Yoonmi da Jongup.

 

Jongup non è il tuo ragazzo!”

 

Yongguk hyung...perché?...

 

E ora cosa cazzo mi è preso? Sono un pazzo...

 

 

 

 

Eccomi con in nuovo capitolo finalmente...è quasi un mese che non pubblico e ora sono pure senza internet... non so quando riuscirò a pubblicare il ventitreesimo che sto già scrivendo... non ho neanche visto tutto il video di

hurricane ma l'ho sentita e ….mi aspettavo di meglio (Bang ti uccido)

 

 

Ringrazio: padfootMoony, MomakaHappines, __ Iris, yesiam, luna8029, kimia, chiara_bap

E mi dispiace tantissimo non aver potuto rispondere alle vostre recensioni!

 

A presto,

Sarasvathi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** 4:30 ***


“Come scusa?” chiese Yoonmi staccandosi dalla guancia di Jongup.
Yongguk cercò di pensare in fretta a qualche risposta, ma non sapeva cosa dire.
All'improvviso aprì bocca e con un filo di voce disse “Scusate...mi sono espresso male...volevo dire che...che non è il tuo ragazzo, ma stareste bene insieme...”
“Sul serio?” chiese Yoonmi con un gran sorriso.
Yongguk annuì, ma non osò guardare in faccia Jongup e prima che potesse dire altro che potesse essere frainteso uscì dalla stanza.
 
Non ce la faccio più...cosa cavolo stavo facendo? Non era forse quello che volevo?... volevo che Jongup non mi amasse più...quindi...se Yoonmi...e lui...
 
24 Gennaio 2013
 
7:30
 
“Jae...”
“Mmm...?”
“Svegliati dai...” continuò a sussurrargli nell'orecchio Daehyun.
“Ancora un po'...”
“...”
“...”
“Jae...”
“Che vuoi?” chiese Youngjae strofinandosi gli occhi.
“Ti amo”
Yoo sorrise “Anche io ti amo...”
“Tanti auguri amore”
Il più piccolo aprì gli occhi e si ritrovò appoggiato al cuscino accanto a lui non il viso di Daehyun, ma un enorme mazzo di fiori; si alzò, li prese in mano e li annusò, poi raggiunse il suo ragazzo e lo baciò “Grazie”
Jung sorrise avvicinandosi al suo orecchio “E questo è solo l'inizio...”
 
11:00
 
“Noi usciamo, non aspettateci per pranzo...” disse Daehyun a Himchan.
“Pranzate fuori?”
“Sì. Oggi è un giorno speciale per Youngjae, quindi deve esserlo fino alla fine”
“Ma come siamo dolci...” lo stuzzicò Kim.
“Certo. Lui è il mio ragazzo”
“Ma sentilo...ah, posso chiederti un favore?”
“Cioè?...”
“Se hai ordinato una torta o altro...ecco volevo farla io la torta per il suo compleanno...e visto che starete fuori...avrò di sicuro tanto tempo per prepararla...”
“Mmm...ok. Tanto volevo sceglierla con lui la torta...ma visto che vuoi farla tu...a me va bene” gli sorrise Daehyun.
“Perfetto”
“...ah, ecco Jae...”
“Sono pronto” disse Youngjae entrando dentro la stanza.
“Bene”
“Ma dov'è che andiamo esattamente?”
“Segreto”
“Daehyun è diventato un romanticone oggi” rise Himchan.
“Mi fa solo piacere” rispose Youngjae stringendo la mano a Jung.
“Divertitevi”
“Certo hyung”
 
11:45
 
“Jun!”
“Sì hyung?” lo raggiunse il maknae.
“Oggi diventiamo pasticcieri”
“Pasticcieri?” chiese Zelo guardando Himchan con la testa piegata di lato.
“Sì...dobbiamo fare la torta per il compleanno di Youngjae”
“Perché noi due? Non puoi chiedere aiuto a Yongguk hyung?”
“Ma...scusa perché ultimamente mi eviti?”
“Io...non ti sto evitando hyung...sei tu che mi chiami di continuo...”
“Io?”
“Sì...ogni cosa che fai mi devi chiamare...e io devo obbedire perché sei più grande di me... però a volte mi chiami per delle cose inutili...”
“...”
“...scusa hyung...”
“No...scusa tu...la torta...la posso fare anche da solo se non ti va di aiutarmi...”
“...”
“Sul serio Jun...scusa se mi sono comportato così...non me ne ero reso conto...puoi... puoi andare a fare quello che ti pare...”
“Allora...io...vado di là...”
“Sì...” Sul serio sono diventato così? Lo chiamo sempre? Io? ma... non è vero...lo faccio perché...voglio che mi aiuti...tutto...qui...che ore sono?...troppo presto se inizio ora la torta...non voglio neanche cucinare per pranzo...ordinerò qualcosa al ristorante cinese...
 
15:30
 
Aish...non riesco a buttare giù neanche un verso...di questo passo non combinerò niente...avrò cestinato chissà quanti testi...non riesco più a scriverne uno decente...e poi...
Guardò il calendario. 
Cerchio... oggi tocca a me andare a trovare Jongup...anche se è diventata una cosa insopportabile...e imbarazzante...parto il pomeriggio e poi me ne sto due ore seduto su una stupida panchina in quel parco vicino all'ospedale...quando comincia a scendere il sole vado da Jongup con la scusa che abbiamo tanti impegni e prima di quell'ora non potevo andare a trovarlo...e che non posso restare più di mezz'ora...ormai però...dopo un mese che faccio così...l'avrà capito che è tutta una bugia... gli altri ci vanno sempre appena siamo liberi...e ci stanno più che possono...io...anche ora che abbiamo pochi impegni...forse ora mi odia...e pensare che ultimamente ha pure dovuto smettere di fare i suoi esercizi... faceva più del dovuto...era migliorato troppo in fretta...e ora invece...è fermo...dicono ci sia qualcosa che lo blocchi...che ore sono?...solo le tre e mezza...tra un po' sarà meglio che vada a trovarlo...sì...andare al parco e poi andare a trovarlo...
 
“Himchan hyung...”
“...”
“Himchan hyung...scusa per prima...”
Kim alzò la testa “Non devi scusarti...è stata colpa mia”
Junhong scosse la testa “No...va...va bene così hyung...”
“...comunque cosa vuoi?”
“...ecco...di là da solo mi annoiavo...così...”
“Sei venuto qui...”
“Sì...e...”
“E?”
“Posso ancora aiutarti?...”
“...”
“...”
Himchan sorrise “Certo, inizio adesso”
Zelo si avvicinò al più grande “Davvero?”
“Sì”
“Allora cosa devo fare?”
 
16:00
 
“Dae...ma perché stai  facendo tutto questo?"
“Cioè?”
“I fiori...il ristorante...e ora...ma dove siamo?”
“Nella parte nord di Seoul...ho cercato il posto più bello per stare noi due da soli... lontani da tutti...in mezzo al verde...come piace a te...non sai quanta fatica per orientarmi e arrivare a destinazione”
“...Dae” 
“Che c'è? Non ti piace?”
Youngjae rise “Scemo...certo che mi piace...è che...sono così felice che il mio cuore potrebbe anche fermarsi...”
“Non pensarle neanche certe cose...e poi...non sto facendo niente di che...”
“Invece sì...mi stai rendendo il ragazzo più felice del pianeta”
“Smettila” arrossì Daehyun.
“Guardati...sei tutto rosso” 
“Ti ho detto di smetterla...”
Youngjae si avvicinò al suo ragazzo e gli baciò il collo “Ti amo”
“Ti amo anch'io”
 
16:15
 
“Dae...”
“Che c'è?”
“Lo sai che è da un po' che mi stringi così la mano?”
“Ti da fastidio?”
Yoo scosse la testa “Per niente...anzi...c'è una cosa che non ti ho mai detto...”
“Cosa?”
“Grazie”
Jung sembrò rifletterci su un attimo, poi guardò Youngjae “Non ti seguo”
“Ecco...io...sono stato così ingiusto con te...ti ho quasi imposto il mio amore...e...non so come...ma alla fine...siamo qui...tu e io...tu...” i suoi occhi si riempirono di lacrime “Tu... quel testone di Daehyun...quel Daehyun che fa di testa sua e crede sempre di avere ragione... tu...hai scelto me...quando potevi dirmi di no...quando potevi voltarmi le spalle...quando potevi abbandonarmi...io...”
“...Jae...smettila” disse dolcemente Daehyun asciugandogli le lacrime “...io...ho solo seguito il mio cuore...io...ti amo perché...perché sei stupendo...e...lo so...non avrei mai pensato che mi sarei innamorato di un uomo...per di più di te...però...è successo e ne sono felice... sul serio...e quello che sto facendo per te oggi...dovrei farlo tutti i giorni...”
“Grazie...”
 
17:00
 
“Che state facendo?”
“Stiamo preparando la torta per Youngjae hyung...vuoi aiutarci anche tu?”
“Mi piacerebbe...ma devo andare da Jongup” anche se preferirei stare qui...
“Ah...giusto...è da tre giorni che non lo vedo...ieri ci sei andato tu Himchan hyung?”
“Sì”
“Come stava?”
“Come sempre...ho anche parlato con il dottore...e mi ha detto che non sa perché ora il suo processo di guarigione sembri in stand by... dice che dalle analisi e i controlli che gli fanno non è risultato fuori niente...”
“...”
“Beh, forse è solo un momento un po'...triste...insomma...forse me ne sono accorto solo io ma è ritornato a parlare poco...” continuò Himchan.
“Sì...anche quando ci sono andato io...era un po' giù di morale...”
“Allora io vado” disse Yongguk avviandosi verso la porta.
“Yongguk” gli corse dietro Kim.
Bang si fermò, la schiena rivolta verso l'amico.
“Senti...forse...insomma se gli parlassi tu...se gli chiedessi cos'ha...forse a te risponderebbe...”
“Ci proverò...” non so neanche se riuscirò a parlare...figuriamoci a chiedergli cosa gli prende...
“Grazie. Sei un buon leader”
Yongguk uscì di casa senza aggiungere niente.
Un buon leader...magari lo fossi...mi faccio sopraffare dai miei sentimenti...non sono affatto un buon leader...
 
17:50
 
“Hyung, abbiamo finito?”
“Sì...”
“Dici che sarà buona?”
“Assolutamente! L'abbiamo fatta noi due” sorrise Kim.
“Hai ragione...dobbiamo preparare anche la cena?”
“...spero di no...non mi va di cucinare...”
“Neanche a me”
“E anche se ti andasse non sei capace!”
“Sì invece che so fare...ormai sono bravo come te”
Himchan scoppiò a ridere “Certo che sei divertente”
Zelo mise il broncio, poi vedendo che Himchan non la smetteva di ridere, venne contagiato da quella risata.
 
18:15
 
Forse è meglio se entro...è da cinque minuti che sto qui fuori dalla porta...sì, entriamo...
Yongguk entrò dentro la stanza: Jongup stava guardando fuori dalla finestra le nuvole grigie che si stavano avvicinando all'ospedale; non si accorse che qualcuno era entrato finché il leader non si schiarì la voce.
“Ciao hyung”
“Ciao” e prese posto sulla sedia.
Hanno lasciato solo due sedie...forse hanno capito che non abbiamo tempo di venire insieme tutti i giorni...
“Come stai?” chiese Moon senza guardare il leader in faccia.
“Bene, bene...tu?”
“Bene”
“...” faresti meglio a non venire più se deve essere sempre una sofferenza...
“...” non riesco neanche a guardarlo in faccia...ma quand'è che è diventata una cosa così imbarazzante?...sembra quasi che sia successo e basta...odio questo silenzio...e pensare che mi piace il silenzio di solito...sì, ma questo è un silenzio snervante...e ora starò seduto a guardarmi le mani e i piedi per mezz'ora...ogni dieci minuti guarderò l'orologio pensando che sia già passata mezz'ora...Jongup...chissà se lui mi guarda...
Yongguk alzò leggermente la testa per poi abbassarla. Cazzo mi fissa.
“Oggi è il ventiquattro?”
“Sì”
“Quando ritorni a casa puoi fare a Youngjae hyung gli auguri da parte mia?”
“Certo”
“...” ci risiamo...
“...”
“...hyung...”
“Sì?”
“...niente...” non ha senso iniziare una conversazione con qualcuno che neanche ti guarda... e pensare che fino al mese scorso venivi sempre a trovarmi sorridendo...mi chiedevi sempre come stavo...se avevo fatto i miei esercizi...se potevi aiutarmi anche tu in qualche modo... se penso che...se penso che il mio cuore batteva fortissimo...e continua ancora...nonostante tu sia diventato così freddo...ma è anche colpa mia...quando...quando hai detto che io e Yoonmi...saremmo stati bene insieme...ho creduto di poter morire... una lacrima gli rigò il viso. La asciugò. Tirò su col naso.
Bang alzò la testa “Jongup...”
“Sì?”
“...io...”
Qualcuno bussò alla porta.
“Buonasera, sono io” disse un'anziana signora entrando senza far rumore.
“Buonasera” la salutarono i due ragazzi.
“Mi scusi signore, devo fare un'iniezione al paziente”
“Sì, scusi...”
“No, no stia pure seduto...Jongup sei pronto?”
“Sì...”
“Allora, aiutami a ricordare...ieri dove l'abbiamo fatta?”
“Qui” e indicò il punto.
“Bene...oggi facciamo l'altro braccio”
“Ok”
 
18:50
 
“Jongup...ti stai addormentando seduto...”
Moon aprì gli occhi “Cosa?”
“Sdraiati...ma cosa ti hanno iniettato?”
“Non lo so...ma mi fa sentire stanco...”
“Ho visto...senti...sdraiati...resto finché non ti addormenti”
“Sì...”
“...” che palle...questi nuvoloni non se ne vanno...lampi e tuoni...ma piove solo quando ci vengo io in ospedale?
 
19:20
 
Sembra si sia addormentato...sarà meglio che me ne vada ora...la giacca...dove l'ho la...
 
KA-BOOM
 
Jongup, che aveva appena preso sonno aprì gli occhi, si sdraiò supino e si coprì fino al naso con la coperta; cercò con gli occhi il leader che si era avvicinato a una sedia più lontana per prendere il cappotto.
Anche Yongguk stava guardando Jongup.
“Hyung...cos'è stato?” chiese Moon, gli occhi aperti, il suo cuore che batteva forte come mostrava l'elettrocardiogramma.
Yongguk ci mise un po' a rispondere “Un...fulmine credo...”
“Sembrava...una bomba...”
“Già...ed è pure saltata...la luce...anche fuori i lampioni...”
Moon guardò fuori dalla finestra “Hyung...sto tremando...”
“Anche io...”
 
Dopo un po' una piccola luce si accese nel corridoio.
“Credo...che il generatore d'emergenza si sia attivato...però qui non c'è molta luce...”
“Sì...”
“Jongup...vengo vicino a te”
“Ok...”
 
20:35
 
Il cellulare di Yongguk vibrò nella sua tasca.
“È Himchan...mi chiede perché non sia ancora rientrato...però...non ti voglio lasciare qui da solo...e poi non ho ancora ben capito cosa sia successo...l'infermiere che è passato prima... non mi ha detto niente...”
“Puoi...puoi anche andare a casa...”
“Ma se tremi...no, non ti lascio...scrivo a Himchan che starò con te...”
“Ma Youngjae hyung...è il suo compleanno...”
“Non penso se la prenderà...”
 
“Dice che non può ritornare a casa...”
“Come non può ritornare a casa?” chiese Daehyun.
“Scrive che non ha capito bene cosa sia successo ma non può lasciare Jongup da solo e sono senza luce...mmm...non ci ho capito molto neanche io...ma sarà meglio mangiare, che dite?”
“Ok...”
“Ah, un altro messaggio di Yongguk...dice che Jongup ti fa gli auguri Jae”
“Ringrazialo da parte mia”
“Sì, faccio subito”
“Allora mangiamo” disse Jung.
 
21:05
 
“Jongup...”
“Cosa?”
“Hai freddo?”
“No...perché?”
“...tremi...”
“È ancora per prima...quel coso”
“Ah...ti sei preso un bello spavento...ti è pure passato il sonno vedo...”
“Sì...”
“...”
“...” potresti anche non parlarmi se poi dopo due parole dobbiamo ritornare in silenzio.
“...ehm...Jongup...” dovrei parlargli giusto?...sì devo farlo...senza guardarlo in faccia ma devo farlo...
“...sì?”
“Non sono il leader migliore del mondo e non me ne ero neanche accorto di quello che sto per dirti...ma...Himchan mi ha detto che sei ritornato silenzioso...come un tempo...e...”
“Sì”
“Sì?” alzò il viso Yongguk.
“Sì...sono ritornato silenzioso...e quindi?”
“È che...volevo...sapere come mai...”
“...non preoccuparti...passerà...”
“Jongup...ultimamente non abbiamo parlato molto...”
“Vedo che te ne sei accorto...” disse sarcastico il più piccolo.
“Jongup...cosa ti prende?” chiese Bang alzando leggermente la voce.
“Niente. Non mi prende niente”
“Allora perché mi rispondi così?”
“Lascia stare...”
“No, non lascio stare...non so cos'ho fatto, ma ultimamente...il rapporto che stavamo ricostruendo...si è rotto”
“Lo so benissimo, non sono un bambino”
“Lo so che non sei un bambino ma non capisco cosa abbia fatto scattare in te e in me tutto ciò...il fatto di non parlarci più come un tempo...e...”
“Non capisci? Cioè? Non c'è molto da capire...”
“...Jongup, perché?” chiese Yongguk serio.
“Perché non capisci mai un cazzo!” e subito si coprì la bocca per aver detto quelle parole “Scusa hyung...non volevo...”
“Jongup...”
“...”
“No...non mi importa di quello che hai detto...piuttosto...non ti avevo mai sentito alzare la voce con qualcuno...”
Moon abbassò lo sguardo.
“No...puoi...puoi anche continuare...cioè...non so come comportarmi...”
“Devi comportarti come fai sempre...come hai sempre fatto!”
“Sì...lo farò...allora posso chiederti di nuovo perché ti sei richiuso in te stesso?”
“Proprio non ci arrivi eh?”
“...”
“Lasciamo stare...”
“...”
 
22:10
 
“Himchan era buonissima la tua torta” sorrise Youngjae.
“L'ho fatta insieme a Jun”
“Davvero? E bravo maknae”
“Grazie hyung...”
“Mmm...Himchan, Jun...io e Jae...stasera non stiamo a casa...insomma...dobbiamo andare da una parte...”
“Da una parte?” chiese Yoo perplesso.
“Sì, in un posto...una sorpresa...”
“Ah...”
“Va bene, mamma Chan vi da il permesso di andare a divertirvi stanotte” sorrise Kim.
 
22:30
 
“Hyung, perché non vai a casa?”
“No...ti ho già detto che sto con te”
“...”
“...”
“Allora posso chiederti una cosa?”
“Certo...”
“Ti...ti dispiace dormire con me?”
“...”
“...scusa non dovevo chiedertelo”
“No...va...va bene...cioè va bene se me l'hai chiesto e...va...”
“Non sei costretto a farlo...”
“...”
 
23:10
 
“Jun, non ti addormentare!”
“Non mi sto addormentando hyung...”
Himchan prese con l'indice della crema dalla torta e passò il dito sulla guancia del maknae.
“Hyung! Cosa fai?”
“Sembri tenero così”
“Ma che tenero e tenero?” si pulì la guancia Zelo “Ora ti faccio vedere io” e sporcò entrambe le guance di Kim di torta “Così sembri una torta Himchan”
“Un torta cosa?”
“Torta Himchan”
“E che sapore ha questa torta?”
“Non lo so...ha sapore di Himchan”
“Allora dev'essere buonissima!”
“Certo, come no”
“Allora vediamo se la torta Junhong ha un buon sapore” disse Himchan avvicinandosi a Choi con in mano un piatto con una fetta di torta.
“No hyung, no!” urlò Zelo scostandosi dal più grande finendo per cadere dalla sedia.
Allora Himchan si buttò sopra il più piccolo e gli spiaccicò la fetta di torta in faccia, poi leccò via un po' di crema dalla guancia del maknae “Mmm...buona questa torta Jun” disse Kim scherzando, ma quando i suoi occhi incontrarono quelli di Junhong capì che qualcosa era andato storto: il piccolo aveva gli occhi spalancati e sembrava sul punto di piangere; si toccò la guancia e, dopo aver spostato il corpo di Himchan corse via.
Cosa gli è preso?...ah, questi giovani...non li capisco proprio...né lui né Jongup...va beh, sarà meglio che aggiusti in cucina...metto a posto e poi vedo se Jun è ancora arrabbiato...
 
“Ehm...Jae, non guardarmi così...ti giuro che anche se sembra un palazzo in rovina...dentro è stupendo”
“...se lo dici tu...ma perché siamo in questo love hotel? ”
“...come perché?”
“Cioè sì lo so il perché...voglio dire, non potevamo restare a casa?”
“Volevi restare a casa? Se vuoi ritorniamo a casa...pensavo solo che stando da soli, una stanza tutta nostra, nessuno che ci sente...pensavo sarebbe stato più bello e...però se non ti piace ritorniamo a casa e...”
Youngjae sorrise “No, va benissimo qui Dae....”
“Ok...allora entriamo ho prenotato la stanza più grande”
“...mica ci dobbiamo ballare là dentro...”
 
23:45
 
“Dae...”
“Sì?”
“...come posso dirlo?...”
“Dillo e basta” 
Yoo accarezzò la guancia a Daehyun che giaceva accanto a lui.
“Jae, allora che hai?”
“...la stanza è stupenda e questo letto sembra enorme...”
“Qual è il problema?”
“...niente è un problema mio...”
“Cioè? Mi devo preoccupare?”
“No, non mio nel senso del mio corpo...ma...”
“Dai Jae, dillo”
“La gente che scopa urlando di continuo come se fosse la fine del mondo proprio non la sopporto”
Daehyun si fermò un attimo non capendo bene perché Youngjae avesse detto quella frase; poi, dopo essere rimasto in silenzio per alcuni secondi scoppiò a ridere “Sembra che la montino cinque ragazzi insieme”
“Appunto!” esclamò Yoo.
“Forse questo hotel non è stata la scelta giusta...e....bene, andiamo”
“Dove?”
“Non lo so”
“Come non lo sai?”
“No, non lo so...cercheremo l'hotel più piccolo e più nascosto della città e terremo svegli tutta la notte quelli che dormono”
“Di certo questi due però non li battiamo”
“Beh, forse non te ne accorgi, ma in certi momenti credo che la tua voce raggiunga anche le stanze dei maknae e degli hyung...”
Youngjae arrossì “Non è vero”
“Invece sì...probabilmente non vedono l'ora che noi finiamo ogni volta che lo facciamo”
“Ma sta zitto, non dire stupidaggini”
“Ok, ora stavo esagerando...trattieni anche troppo la tua voce, ma mi piacerebbe sentirla... mentre ti faccio mio” disse Daehyun andando a mordicchiare il mento di Youngjae.
“Dae, Dae...non qui ti prego...sarebbe una tortura per me...”
“...ok, ok...andiamo a cercare un altro posto...però, visto che ora usciamo...ti porto prima in quel posto e poi cerchiamo un altro hotel”
“Che posto? Ma quante sorprese mi hai fatto oggi?”
“Boh, non le voglio quantificare...sul serio”
 
00:05
 
Jun non è più tornato di qua...chissà perché se l'è presa...forse dovrei andare a chiedergli scusa...e sto film fa cagare.
Spense la TV e si alzò dal divano.
Certo che Daehyun è dolcissimo...ha preparato tutto per Jae...e tutto da solo... chissà come si staranno divertendo quei due...sono invidioso...anche io vorrei avere qualcuno che mi ama accanto a me...fosse anche Yongguk...cioè, no Yongguk no...diciamo che è un gran scopatore...omo...no, non posso pensare così del mio migliore amico...diciamo che eravamo in un periodo particolare e io ero posseduto da uno spirito malvagio che mi faceva fare brutte cose...però...mi manca fare sesso...prima di Yongguk...c'è stata Hyunee...però...sono due cose diverse...e poi...non perché disprezzi penetrare una ragazza, ma...sentirlo dentro al mio corpo...è tutt'altra cosa...ecco, non dovevo mica pensarci a queste cose io...ok Himchan...calmiamoci...
Tornò a sedersi sul divano.
 
“Dae...è bellissimo...”
“Già...e poi con tutti i fari delle macchine che sfrecciano sul ponte...”
“Ho sempre voluto venirci qui...ma non abbiamo mai tempo...e a dir la verità quando siamo liberi ho solo voglia di oziare...quindi...grazie anche per questo regalo”
“Di niente...” e baciò Youngjae.
“Dae...”
“Sì?”
“Possiamo tenerci per mano per un po'?”
“Certo, per tutto il tempo che vuoi”
“Allora finché non ce ne andiamo stringimi la mano e non lasciarla per nessuna ragione”
“Neanche se mi puntassero un fucile contro”
“...Dae, sei la mia vita”
“...e tu sei uno scemo”
 
“Hyung...sei sveglio?” chiese Jongup vedendo che il leader non muoveva alcun muscolo.
“Sì, perché?”
“Sembravi morto...”
“...”
“Se vuoi dormire...puoi anche stare nel mio letto...io...posso anche restare sveglio oppure Yoonmi...”
“No” lo interruppe Bang.
“No cosa?”
“Yoonmi se ne sta nella sua stanza e tu nella tua...e io...se voglio dormire...unisco le due sedie”
“Ma così dormirai malissimo!”
“No, non ti preoccupare. Potrei anche dormire su dei sassi che non sentirei niente”
“...ok”
“Ora dormi”
“...” e come posso addormentarmi sapendo che tu sei qui...che non dormirai per colpa mia...e che forse la prossima volta quando verrai qui neanche mi saluterai?...
 
01:40
 
Youngjae si stropicciò gli occhi.
“Buongiorno principessa” lo prese in giro Daehyun.
“Buongiorno ranocchio”
“Perché ranocchio?”
“Perché ora ti bacio e diventi un bellissimo principe di nome Jung Daehyun”
“Allora aspetto il suo bacio principessa...”
Yoo si avvicinò alle labbra di Daehyun, senza baciarlo “Non mi piace baciare i ranocchi” disse infine, lasciando Jung senza parole.
“Stronzo”
“Ranocchio”
“Allora il ranocchio bacerà la principessa e lei si trasformerà in una ranocchia”
“Ma non è la stessa cosa?”
“Cosa?”
“Se la principessa bacia il ranocchio o viceversa...alla fine un bacio è un bacio...il ranocchio diventerà sempre e comunque principe se bacerà la principessa, no?”
“Jae, perché anche a quest'ora devi essere così serio?”
“Non lo so...dimmelo tu”
“Forse perché mi ami?”
“Diciamo che è perché ti amo”
“Ah, ti informo che è già il venticinque...quindi pensandoci bene non sarebbe più il tuo compleanno...quindi ho il diritto di abbandonarti qui e ritornarmene a casa”
“Allora fallo”
“No...era tutto il giorno che aspettavo di andare in quell'hotel”
“Ma scusa...ci eravamo andati per farlo in santa pace, no?”
“Beh...sì...”
“Cosa mi nascondi?”
“È una sorpresa! E dovrai aspettare...aspettarmi qui...torno tra dieci minuti”
“Non posso venire con te?”
“No...”
“Ma se passa qualcuno mi rapisce perché sono troppo bello”
“Pazienza”
“Come pazienza?”
“Jae, ti prego...non avevo pensato a quei due simpatici ragazzi che urlavano come scimmie mentre lo facevano nella stanza accanto alla nostra...”
“Ok, ok...ti aspetto”
Cazzo...e ora come faccio? Come?...avevo preparato tutto... l'avevo fatto preparare apposta...negozio...negozio...eccolo...
 
Allora...cioccolato...ciocco...eccolo...allora...al latte...no...dov'è il fondente...mmm...che palle devo fare in fretta...ah eccolo...però...cosa faccio lo riscaldo con le mani e poi... no sarebbe ridicolo...mmm...ah, trovato...lo so che è ridicolo anche così, ma è l'unica cosa che posso fare...avrò bisogno anche di uno zainetto...
 
02:00
 
Ma...oddio, mi sono addormentato qui? Così?...
Yongguk si lasciò sfuggire di bocca qualche lamento.
“Hyung...stai male?”
“Oddio...”
“Cosa?”
“Mi hai spaventato...pensavo stessi dormendo...”
“Non riesco a dormire...”
“Ancora?...”
“...”
“Ancora niente luce?”
“No, in realtà è tutto a posto...ho solo chiuso tutte le persiane e spento la luce...”
“...”
“Così potevi dormire...pensavo avessi freddo e ti ho messo sulle spalle una coperta ma l'hai buttata a terra...quindi...l'ho ripresa...”
“Hai...hai fatto bene”
“...”
“Credo...che ritornerò a dormire...”
“...”
“E...prova anche tu a dormire...”
“Ci proverò...”
 
02:25
 
Alla fine mi sono addormentato sul divano...e mi sono dimenticato di Jun...forse è ancora sveglio...forse in realtà non è arrabbiato...però se n'è andato in quel modo...un po' brusco... ma perché non capisco mai dove sbaglio?...mi sento un deficiente a volte...dai, andiamo a vedere se è ancora sveglio...
 
“Jae, ci siamo”
“Finalmente...ti giuro che se dovevamo camminare ancora per un po'...la nottata con me l'avresti passata a guardarmi mentre dormo...”
“Cattivo...ho fatto così tanta fatica per trovare un posto così scadente”
“Beh, scadente...ma siamo soli...ho visto che avevano dato via solo altre due chiavi...”
“Sì...”
“Dae...la mia ultima sorpresa...non esiste più ora?”
“Sì che esiste invece”
“Ma avevi detto che avevi preparato tutto...nell'altro hotel...qui...siamo venuti senza prenotazione o altro...e...”
“Non preoccuparti...però giurami che non riderai”
“Perché dovrei ridere?”
“...giuramelo”
“Lo giuro”
“Ok...”
Daehyun si tolse lo zainetto dalle spalle, Youngjae si mise a sedere sul ciglio del letto.
Jung tirò fuori dallo zaino un pacco di cioccolato fondente.
“Dae...siamo venuti qui per mangiare la cioccolata? Cioè...sei andato al negozio per della cioccolata?”
“Jae...zitto un attimo mi vergogno da morire a fare questa cosa...” e tirò fuori dallo zaino un fornellino a gas, un tegamino, un cucchiaio e dei fiammiferi.
Youngjae a stento trattenne la risata, poi quando si fu calmato chiese “Cosa devi farci?”
“Sciolgo il cioccolato”
“Eh?”
“Forse ci metterà un po', anche perché bollente non è il massimo sulla pelle e...”
“Sulla pelle?”
“Sì”
“Non ti seguo”
“Il mio ultimo regalo per te...è una mia fantasia sessuale”
“E la tua fantasia sessuale è fare l'amore mentre il cioccolato si scioglie in un pentolino?” chiese divertito Yoo.
“Ha-ha...divertente...in realtà è un'altra...”
“O...k... ti lascio fare allora”
“Grazie...”
“Basta che non fai scattare l'allarme antincendio”
“Non sono così stupido...ricordati che quello negato in cucina sei tu, non io”
 
“Jun...” bussò alla porta Himchan “Jun, sei sveglio?”
Nessuna risposta. Io entro...
 
Ma...come cavolo si è addormentato?...tutto in un angolino...le gambe piegate al petto... avrà pianto? Prima sembrava sul punto di piangere...
“Jun...svegliati” lo scosse Kim “Non riesco ad alzarti da terra...non puoi dormire qui...”
Zelo aprì gli occhi e quando vide Himchan lo scostò via.
“Hey, ma che ti prende Jun?”
“Hyung...non ti avvicinare”
“Perché?”
“Ti prego hyung, vattene”
“Fai come ti pare” rispose atono Himchan per poi andarsene.
 
03:05
 
“Jongup...sei ancora sveglio?” chiese Yongguk con voce impastata.
“Sì...”
“Posso...accettare ancora la tua offerta?”
“La mia cosa?”
“Insomma, posso dormire con te?”
“...” perché me lo chiedi ora?...devo dirgli di no...o va a finire che penso cose che non sono vere su noi due...che ritorno a pensare che forse un giorno potremmo stare insieme e... 
“Sì”
Fanculo...perché ho parlato? Non dovevo dirlo...no...cavolo si sta alzando dalla sedia...ok... meglio se mi metto al margine...oh, aspetta...stavo per cadere...ecco qui va bene, non dovrebbe neanche riuscire a sfiorarmi...e poi è magro...quindi...
 
Ok...stiamo a margine del letto...ma perché gliel'ho chiesto?...forse perché mi ero rotto di stare su quella sedia...e cominciava a farmi male la schiena...però...in questa posizione non dovrei riuscire a toccare il suo corpo...>girò la testa.
“Jongup...puoi...puoi venire anche più in qua...sto io a lato del letto...va bene?”
“No, no...va bene se sei tu che ti fai più in qua...insomma...io non ho neanche sonno...”
“No, sul serio...fatti più in qua giuro che...che non ti sfioro neanche”
“No...sto bene qui dove sono...”
“Ok...” mi sa che finché non lo vedo che si mette comodo...non prenderò sonno...
 
“...E ora...” disse Daehyun spegnendo il fornellino “...dopo anni e anni...aspettando che quel minuscolo fornellino sciogliesse la cioccolata...mentre la mia voglia aumentava e la tua forse diminuiva...” si avvicinò a Youngjae baciandolo con foga “Ora...si da...il...via...allo... spettacolo...” disse tra un bacio e l'altro cominciando a togliersi e togliere i vestiti al suo ragazzo.
“Dae...guardarti mentre cercavi di far sciogliere quella cioccolata non è stato il massimo... ma devo ammettere...che di voglia ne ho parecchia oggi...non è che mi hai fatto stare in astinenza solo aspettando questo giorno?” chiese Youngjae abbassandosi i pantaloni.
“Chi lo sa” gli rispose Jung, buttando il più piccolo sul letto, salendogli sopra.
“E la tua fantasia?”
“Devo aspettare un po' che si freddi...così calda ti bruci...”
“Mi brucio? Io?”
“Sì...”
“Dae...è quello che penso io?”
“Non lo so...tu a cosa pensi?”
“...”
“Se pensi che ora ti do qualche bacio e appoggio il pentolino sulla tua erezione che...oh, ma siamo già felici eh?...” osservò malizioso Jung.
“Sì...con te lo sono sempre” gli disse Youngjae mordendogli il labbro “E Dio se mi fanno impazzire le tue labbra Dae e...oh, buongiorno amico di Dae...ti sei svegliato anche tu alla fine...”
“Smettila di parlare...non avevi detto che le mie labbra ti fanno impazzire?” lo stuzzicò Daehyun avvicinandosi al suo viso.
“Sì...”
“Allora aspetta un po' perché devo prendere il pentolino e portarlo sul letto”
“Ma...mi lasci così?”
“Un attimo...ci metto due secondi!”
“Dae...mi si ammoscia...se entro due secondi non sei qui sopra di me sul serio mi guarderai dormire stanotte...magari mangiandoti quella cioccolata...uno...d...”
Le labbra di Daehyun erano su quelle di Youngjae “E due” disse il più grande stringendo il cucchiaio in mano pieno di cioccolata fusa che andò a riversare sul petto di Yoo.
“Dae, che fai?”
Daehyun lo guardò, abbassò il viso e cominciò a leccare via la cioccolata, poi, riempito di nuovo il cucchiaio spinse Youngjae verso la testiera del letto in modo che non fosse completamente sdraiato e gli infilò il cucchiaio in bocca “Manda giù” gli disse per poi togliere il cucchiaio dalla sua bocca e far entrare la lingua.
“Jae...era ieri...e te l'ho ripetuto diverse volte, ma...auguri”
“Dae...se questa è la tua fantasia...dimmi che è solo l'inizio”
Jung sorrise e riempì nuovamente il cucchiaio.
 
04:15
 
“Jae...ormai avrò i denti cariati...” rise Daehyun sdraiato accanto al suo ragazzo.
“Dae...lo so che la tua fantasia è stata fantastica e spero lo rifaremo...ma...se ti dicessi che ti voglio ancora?”
“Vuoi farlo ancora?”
“Sì...e se c'è rimasto del cioccolato...posso farti quello che mi hai fatto tu?”
“...se...se proprio vuoi...”
“Dae...non venire troppo in fretta questa volta”
“Non è colpa mia se tu sei una macchina da sesso che non si stanca mai”
“Non è vero”
“Sì invece...senti, ma non è che per caso prima di entrare nei B.A.P. eri una pornostar?”
“Chissà...” sorrise Youngjae baciandogli il collo.
 
Basta...non riesco a dormire...non capisco perché Jun da un po' mi tratti come un niente... ora lo sveglio e mi spiega tutto perché io non riesco a prendere sonno...e poi chissà quei due da soli in ospedale cosa fanno...no, non faranno niente Yongguk ha promesso...
 
“Jongup...lo so che sono strano ultimamente e...devo andare a casa...ma...prima che me ne vada...lo so siamo sdraiati su un letto insieme ma non voglio che tu fraintenda...o meglio non lo so neanche io perché, ma...posso abbracciarti?”
“...”
Yongguk guardò l'elettrocardiogramma e i battiti di Jongup stavano aumentando.
“Jongup...io ti abbraccio” e dopo aver girato il corpo di Moon verso di sé lo strinse forte in un abbraccio.
 
“Jun. Svegliati”
“Eh? Hyung...cosa ci fai qui?”
“Perché ultimamente mi tratti così? Perché non vuoi più starmi vicino? L'ho visto sai? Anche mentre preparavamo la torta per Jae...l'ho visto che mi stai a venti centimetri di distanza...perché?”
“Non è vero...”
“Sì che è vero! E voglio una spiegazione! Non dormo bene e stanotte proprio non riesco a chiudere occhio”
“...”
“Jun, vuoi dirmi che cosa c'è che non va? Cosa ti ho fatto? Puoi dirmelo se qualcosa non va bene...se ti ho detto qualcosa che ti ha offeso o altro puoi dirmelo liberamente”
Junhong si sedette sul materasso e piegò le gambe contro il petto.
“Jun...” Himchan gli accarezzò una mano “...ti prego...”
“Io...hyung...io non lo so cosa c'è che non va...io...tu mi chiami sempre per stare con te e non è che mi dispiaccia, ma mi confondi...”
“Ti...confondo?”
“Perché poi penso a cose strane, a cose che non dovrei neanche pensare...cose che non possono essere vere...”
“Jun, di cosa stai parlando?”
Gli occhi di Zelo si riempirono di lacrime.
“Hey...non piangere...hey, guardami...guardami” gli prese il viso Kim.
“No...hyung...ecco quando mi tocchi...non mi toccare ti prego...”
“Perché?” chiese alzando la voce Himchan “Cosa c'è di male?”
“C'è che poi penso che mi piaci!” urlò il maknae.
“...”
“E tu non mi piaci...non mi puoi piacere” cominciò a piagnucolare Zelo “Tu...sei Himchan!”
Kim si allontanò lentamente da Junhong.
“Sei più grande di me...sei...non mi puoi piacere...perché sei più basso di me...perché hai gli occhi troppo grandi...e...non mi piace il loro colore...e hai i denti da coniglio...li odio... hai tutta la faccia da coniglio...e poi quando parli...non parli ma biascichi...e non hai un bel fisico...e ti credi chissà chi...e odio quando ridi...quando balli e non ti impegni...quando canti e la tua voce mi rimane dentro per giorni...quando mi sfiori con una mano e faccio sogni strani in cui ci siamo io e te...e anche adesso...che mi guardi così...e...e...ti odio...mi... mi fai schifo e non capisco...perché...io...perché io ti devo pensare...tutto il giorno...tutta la notte... e sentirmi male...per...per ogni cosa che...che fai...che dici...ti odio...ti odio...ti odio...ti...ti...” il suo respiro si fece affannato e le lacrime presero a scorrere copiose lungo le sue guance.
Himchan si avvicinò a lui lentamente senza dire nulla.
“Non...non...non avvi...avvicinarti...” Zelo parlava con voce sconnessa, il suo respiro irregolare. 
Mi...mi sento male...il cuore...mi fa male...devo...non mi deve venire un attacco...solo... devo respirare...
Himchan vide che Junhong cominciava a respirare sempre peggio.
Si avvicinò al suo viso socchiudendo gli occhi.
Zelo spalancò gli occhi vedendo che Kim si stava avvicinando al suo viso. Provò ad alzare le braccia e spingere via il più grande, ma non ci riusciva.
 
04:30
 
Perdonami Yongguk...ti giuro che la nostra promessa...questo è un piccolo errore che mi devi concedere...la nostra promessa...è ancora valida...a me...non piace Jun...è solo che...
 
Himchan posò le sue labbra su quelle di Junhong che accettò quel bacio; i cuori dei due ragazzi battevano forte e il respiro sconnesso di Zelo si era ora fatto regolare.
 
“Allora vado...” disse Yongguk con il giubbotto in mano.
“...”
“Io...Jongup, lo so...che sono un po' strano ultimamente, ma...”
“Hyung...devo darti una cosa”
“Cosa?”
Jongup aprì il cassetto del comodino accanto al letto e ne tirò fuori un foglio piegato “Questo...questo l'ho scritto un po' di tempo fa...ancora...ancora non ho iniziato con gli esercizi di scrittura quindi è tutto scritto tremolante e...e....leggilo a casa” e gli porse il foglio.
Yongguk allungò la mano e stinse il foglio “Lo...lo leggerò...ora vado”
“Hyung...grazie per essere stato con me...”
“Di...niente Jongup”
 
“Dae...”
“Mmm?”
“Questo è stato il compleanno più bello della mia vita...”
“No...questo è solo il primo dei tuoi compleanni più belli”
“Ti amo”
“Ti amo anch'io...tanto...tantissimo e forse...forse non te ne sei neanche accorto, ma ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e secondo che passo con te sento di essere una persona migliore...”
“...sei troppo per me”
“E tu lo sei per me”
 
05:30
 
Himchan aprì gli occhi. Che ore sono? Guardò alla sua destra: Jun stava dormendo accanto a lui e ora il suo volto sembrava rilassato. Com'è possibile?...mi hai elencato tutti quei difetti, ma più dicevi di odiarmi...più sentivo che eravamo vicini...più capivo...che questi due ultimi mesi li ho passati con te...che questi ultimi due mesi siamo stati così vicini...che ci siamo raccontati tante cose...che abbiamo capito i nostri pregi e difetti...anche se sei molto più piccolo di me... anche se molte volte ci scontriamo e non la pensiamo allo stesso modo...ma...ho...promesso...devo...Yongguk sarà ritornato?...devo ritornare nella mia stanza...
 
Himchan aprì la porta della stanza, Yongguk era seduto sul ciglio del letto, la schiena curva, le mani che stringevano un foglio che da lontano sembrava scarabocchiato.
“Hey, Yongguk...cos'è successo in ospedale?”
“...”
“Yongguk?”
Himchan si avvicinò all'amico “Guk...perché stai piangendo?”
Il leader si asciugò le lacrime scuotendo la testa “Non è niente”
“Cos'è quel foglio?”
“Niente...”
“Yongguk...posso leggerlo?”
“No. Non puoi”
“Perché no?”
“Perché è mio...”
“Chi l'ha scritto?”
“...”
“...Yongguk...ma stai male?”
“Himchan...io non so se ce la posso fare...”
“Di cosa stai parlando?”
“Ci ho provato in tutti i modi...ma...dopo questo...non ce la posso fare...”
Kim prese la lettera che Bang stringeva tra le mani.
 
“Yongguk...questo...”
“...Channie...io...”
“Me l'avevi promesso”

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Scusate la lentezza nel pubblicare i capitoli...il primo grazie va a __Iris che mi pubblica questo capitolo (grazie ♥) (di niente cacca ♥)
Ringrazio chi mi ha recensito: __Iris, luna8029, Masayume Pachirisu, yesiam.
ringrazio chi legge e aspetta i miei aggiornamenti.
E POI ORA ASPETTERÒ IL NUOVO MV DEI BAP VISTO CHE HURRICANE NON MI ERA PIACIUTA NEANCHE UN PO'...Badman promette bene...
va beh un megabacio! Siamo ormai verso la fine di questa mia ff...
a presto
Sarasvathi

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Capitolo 24
*** Crazy Stupid Love ***


“Himchan, mi dispiace ma devo andare”
“Dove vuoi andare? Non puoi, non ti lasceranno entrare a quest'ora”
“Non mi interessa, devo andare da lui”
“Yongguk...devi solo aspettare due ore e poi potrai andare”
“...”
“Come facciamo ora?” sbuffò Kim sedendosi accanto al leader.
“...in che senso?”
“Ci eravamo fatti una promessa e tu sai benissimo perché...”
“Himchan...”
“Sono troppo piccoli, non possiamo...un giorno ce ne pentiremo. Ripenseremo a tutto questo e ce ne pentiremo...”
“...e comunque vadano le cose loro si stancheranno presto di noi...”
“E noi soffriremo...”
“Himchan, lo so...ma sul serio...sono stato...uno scemo, uno sciocco a non capire che...”
“Lo sapevo...per questo ti ho fatto promettere...perché di solito sei uno che mantiene le promesse...ma l'amore è un forza maggiore della tua volontà o della ragione...specialmente il suo amore”
“Già...”
“Yongguk...anche io penso che non potrò mantenere la nostra promessa”
“Cos'è successo mentre ero via?” chiese Bang guardando il pavimento sotto i suoi piedi.
“L'ho baciato di nuovo...”
“Perché?”
Himchan appoggiò la schiena contro il muro e sorrise “È una storia lunga, comunque si era arrabbiato con me...almeno così pensavo e gli ho chiesto cosa c'era che non andasse...e lui ha cominciato a elencare tutti i miei difetti e le cose ce non gli piacevano di me...ha aggiunto che però mi pensava sempre...e altre cose e non lo so perché ma l'ho baciato senza pensarci su due volte...”
Yongguk sospirò “Questi maknae tirano fuori le parti più irrazionali di noi...”
“Già...sono dei mostriciattoli”
“Ma sono anche stupendi”
“E io non me ne ero mai accorto”
“Io invece mi ero sempre negato di vederlo come ragazzo...l'ho sempre visto come un bambino...”
“Ma i bambini siamo noi due” rise Himchan appoggiando la sua testa sulla spalla di Yongguk.
“Himchan scusa per tutto quello che abbiamo passato...tutti gli errori che ho fatto...io i tuoi li ho già perdonati”
“Stavo per dirti la stessa cosa”
“Che ne dici Channie, ti va di metterti con me sul serio?” chiese Yongguk fissando la parete dal lato opposto della stanza.
“Solo nei tuoi sogni”
Yongguk scoppiò a ridere “I miei sogni...ti ho mai raccontato cos'ho sognato la notte di Natale?”
“Ehm...non penso”
“Che mi sposavo”
“Con chi?”
“Con Jongup”
Himchan guardò Yongguk “I sogni sono desideri Gukkie”
“E aveva pure un vestito da sposa addosso”
“Gli farai cambiare sesso?”
“Non mi sono mai piaciute le ragazze...”
“A me sì...Hyunhee era una gran gnocca”
“Era alta?”
“Perché me lo chiedi?”
“Così, magari hai un debole per gli spilungoni in generale”
“Era alta un metro e cinquanta...”
“...”
 
“...era da tanto che non ci prendevamo in giro così...”
“Già...mi sei mancato Himchan...tanto”
“Anche tu Yongguk”
“...”
“...”
“Ma scusa un attimo...ora che ci penso...”
“Cosa c'è?”
“Perché sono ancora qui che parlo con te?”
“Cioè?”
“Devo andare da Jongup…tra poco si aprono gli orari delle visite”
“Guk...”
“Sì?”
“Vestiti bene...questo è il vostro primo appuntamento” gli sorrise Kim.
“Allora signor stilista, cosa mi consiglia di indossare per l'occasione?”
“Una camicia e quei jeans che ti fanno un bel culo”
“Ma che stai farneticando? Io non ce l'ho proprio un culo...sembra una lavagna tanto è piatto”
“Hai ragione...forse quei jeans sono stati confezionati apposta per gente senza culo come te...”
“Beh, almeno non ho cosce da donna...”
“Come scusa?”
“Sì...non te l'ho mai detto ma sul serio...se c'è una parte del tuo corpo che odio...sono quelle cosce”
“Ma Yongguk! Ti sembrano cose da dire a una signorina?”
Bang scoppiò a ridere “Se sei scemo a volte...”
“Vestiti e vai da Jongup anche se è ancora presto…inventati una scusa e vallo a trovare”
“Sì”
 
Prima di uscire di casa raggiunse Himchan e gli schioccò un bacio sulla guancia “Grazie Channie...sei un amico prezioso”
“Di niente tesoro”
“E smettila di fare la checca”
“Ok la smetterò”
 
Yongguk aveva camminato deciso fino alla stanza di Jongup.
Forza Yongguk...ora entri e gli dici tutto quello che hai da dire, tutto quello che hai capito... tutto...
Aprì la porta.
Yoonmi era lì.
E stava abbracciando Jongup.
E lui abbracciava stretto lei.
Bang rimase qualche secondo fermo a guardare la scena.
Yoonmi allentò un po' l'abbraccio e baciò Jongup sulla guancia, poi sussurrò lui qualcosa.
Yongguk continuava a guardare senza muoversi.
Mentre il suo coraggio svaniva.
Restare e reagire in qualche modo o uscire e aspettare che i due avessero finito?
Yoonmi immerse la sua mano nei folti capelli spettinati di Jongup.
 
Non me ne frega niente.
 
Yongguk camminò svelto, strinse un polso di Yoonmi e la allontanò da Moon.
Lei stava piangendo.
Jongup pure.
 
Cosa cazzo sta succedendo qui?

Yongguk lasciò la presa e la ragazza si asciugò le lacrime, con un fazzoletto si soffiò il naso “Stronzo, hai rovinato il NOSTRO momento” disse poi guardando il leader negli occhi.
“...”
“Guardati. Vieni sempre a fare del gran casino e non concludi niente”
“...”
“Jongup è mio per tutta la giornata”
“...”
“E sinceramente...me lo terrei accanto a vita” continuava a parlare Yoonmi.
“...”
“E cavolo se mi stai antipatico Yongguk quando non parli e agisci d'impulso senza capire niente!”
“Non è colpa mia...”
“No, figurati. Perché ogni volta che sto accanto a Jongup ti agiti o ti comporti in questo modo? Non ha senso”
“...”
“Jongup digli qualcosa o gli tiro un pugno in faccia” 
“Hyung...ha ragione Yoonmi...ogni volta che vieni e c'è lei ti comporti in modo strano. Parli e ti comporti come se io fossi di tua proprietà, poi però cambi idea e dici che ti esprimi male e dici tutt'altra cosa”
“...”
“E invece quando ci siamo solo noi due te ne stai muto come un pesce a fissarti le scarpe. Che fanno pure schifo!”
“Jongup...”
“No, Jongup un corno. Anche adesso, perché ti sei comportato da maleducato?”
“...io...”
“Basta! Ci metti trent'anni a dire una sola parola...anche ieri sera…dopo il fulmine…non ce la faccio più...ogni volta che vieni o dici cavolate o mi fai arrabbiare! Se deve continuare a essere così allora meglio se non vieni proprio più e non me ne frega se mi piaci, se ci starò male...perché così sto solo peggio!”
Yoonmi guardava la scena con un mezzo sorriso dipinto in faccia e Yongguk incrociò il suo sguardo. 
Perché sorridi così? Ti fa piacere che lui mi tratti così?...ho capito sai?...tu vuoi Jongup vero?...ma Jongup vuole me, lo sai? sì...ora lo sai...l'ha appena detto che gli piaccio...l'hai sentito vero?...e allora perché hai quella faccia allegra?...
“Perché stai sorridendo? Ti sembra una cosa divertente?” chiese spazientito il leader.
“Yongguk, stavi parlando con me. Rispondimi. Perché ti comporti così?” richiamò la sua attenzione Moon.
 
Stai per scoppiare Yongguk...questa è la tua unica e ultima possibilità...lo sai vero?...
 
“Hyung, non guardare Yoonmi. Guarda me! Rispondimi!”
“Forza Yongguk rispondi a Jongup” Tic. Toc. Tic. Toc. Il tempo sta per scadere Yongguk...
“...”
“...”
“...”
“...”
“Yongguk hyung. Se non mi rispondi. Sappi che non metterai mai più piede dentro questa stanza”
“...” allora Yongguk?...ci vuole così tanto? Sei così tanto orgoglioso da non riuscire a dire niente di quello che provi?...se tu sei così tanto orgoglioso...allora non mi resta che una cosa da fare...
Yoonmi sfiorò la mano di Jongup guardandolo negli occhi. E ora Yongguk...vediamo un po' cosa farai...
“Jongup...lascia stare Yongguk...ci hai provato in tutti i modi...ci sono tante persone che ti vogliono bene...e forse dovresti aprire il tuo cuore a qualcun altro”
“...”
“Jongup...ti amo” disse con tono dolce Yoonmi.
 
Il cuore di Yongguk si fermò e la sua vista si appannò. Non capì bene quello che stava facendo, ma vedeva chiaramente Yoonmi avvicinare le proprie labbra a quelle di Jongup.
Lo disse con voce tremante.
 
“Non toccare Jongup”
 
E dai suoi occhi caddero lacrime.
“Non...toccarlo...lui...lui vuole me...”
“Ma tu non ricambi i suoi sent...”
“E io voglio lui”
Yoonmi sospirò e si allontanò da Jongup. Missione compiuta.
“Jongup, scusa ma non ti amo. Volevo solo mettere alle strette quel testone...io ho finito qui...Jongup, come ti stavo dicendo prima che entrasse Yongguk, verrò a trovarti spesso e mi raccomando continua con gli esercizi e impegnati”
“Sì...”
“Yongguk, sei un testone, ma hai fatto la scelta giusta...ora vi lascio chiacchierare” sorrise lei “E non piangere come le femminucce” sussurrò all'orecchio del leader.
“Yoonmi...”
“Oggi la dimettono dall'ospedale, per questo era qui...ci stavamo salutando”
“...”
“Dai, ora vado”
“Aspetta, ti accompagno” disse atono Bang.
 
Io mi butto. Quella di ieri era una specie di dichiarazione vero?...beh visto che ha accettato il mio bacio...sì... sorrise. Certo che solo lui poteva dichiararsi in un modo simile...però... sono felice...non posso dire di amarlo...ma mi piace...giusto un po'...
“Jun, svegliati”
Zelo si stropicciò gli occhi e quando realizzò che era Himchan quello che l'aveva svegliato si coprì il volto con le coperte “Buon...buongiorno hyung” 
“Jun. Quella di ieri era una dichiarazione?”
“...”
“Perché se è così...vuoi provare a essere il mio ragazzo?”
Choi abbassò le coperte “Non è così che si fa hyung! Ma tu sei mai stato con qualcuno?”
“Eh?”
“Non puoi chiedere a uno o a una se vuole essere il tuo ragazzo o la tua ragazza!”
“Dici? Perché no?”
“Perché no e basta”
“Volevo solo essere chiaro”
“Ma...lo dici perché ti faccio pena?”
“No. Perché un po' mi piaci”
“Ah...un po'...”
“Perché a te quanto piaccio io?”
Il maknae avvampò “Un pochino”
“Ah...solo un pochino...posso baciarti?”
“Hyung!”
“Scusa...è che voglio baciarti”
“Io no”
“Perché no? È il bacio del buongiorno! Scommetto che anche Youngjae e Daehyun si danno il bacio del buongiorno!”
“Non esiste il bacio del buongiorno!”
“Sì invece!”
“Ti dico di no. E poi se esiste e loro due se lo danno è perché stanno insieme”
“Beh allora mettiamoci insieme anche noi e diamoci questo bacio del buongiorno”
“Ma hyung...io non voglio che sia una cosa decisa a tavolino...voglio...che tu ti innamori di me e voglio anche io innamorarmi tanto tanto di te...così tanto che ti darò dieci baci del buongiorno e cento della buonanotte”
Himchan sorrise e arruffò i capelli del maknae “Certo piccolino”
“E non chiamarmi così”
“Ok piccolino mio”
“Uffa Himchan!” e si alzò dal letto.
Kim lo tirò a sé per un polso, si alzò leggermente sulle punte e baciò Junhong “Buongiorno Jun”
“Bu...buongiorno” disse lui andando a toccarsi le labbra con una mano.
 
“Ecco la mia stanza...devo preparare la valigia e poi mi verranno a prendere...puoi ritornare da Jongup, lo sai che non gli piace stare da solo...”
“Yoonmi. Sarò un testone, sarò quello che vuoi, ma perché l'hai fatto?”
“Fatto cosa?” chiese lei piegando i vestiti che erano sul letto.
“Le tue parole prima erano sincere...il fatto che ami Jongup”
Lei sorrise “Eh già...Jongup è proprio perfetto...anche se è più piccolo di me...”
“...”
“Però...volevo darti un'ultima possibilità” guardò il leader negli occhi.
“Cioè?”
“Vedi, volevo aiutare Jongup a mettersi con te...e quindi ho cominciato a stare spesso in stanza da lui a chiacchierare...non gli ho mai detto che volevo aiutarlo...stavo nella stanza aspettando che tu arrivassi...ogni volta...perché volevo vedere se in qualche modo potevo aiutare Up...ma poi ho finito per innamorarmi sul serio di lui...non era previsto che mi dimettessero così presto...quindi è un caso che tu oggi sia venuto...se non fossi venuto... beh sarei sempre stata nei paraggi pronta a entrare in azione...ma solo per darti l'ultima chance...”
“Quindi...se io non avessi detto niente...”
“Sì. Avrei fatto di tutto pur di essere io quella nel cuore di Jongup. E avrei fatto in modo che lui ti odiasse sul serio”
“Grazie”
“Come scusa?”
“Grazie”
“...Yongguk...dovresti odiarmi”
“No. È solo grazie a te...insomma ho capito troppo tardi perché mi comportavo in un certo modo...se non ci fossi stata tu...forse ora io e Jongup saremmo ancora fermi a prima dell'incidente...”
“Oltre che testone e femminuccia...sei anche uno stupido”
“Perché?”
Yoonmi scosse la testa e baciò dolcemente una guancia di Yongguk “A presto Yongguk”
“A presto Yoonmi”
“E ora corri da Jongup, io devo scegliere quale vestito indossare per il mio primo giorno fuori dall'ospedale, all'aria aperta, con la luce del sole che mi illumina"
 
“Jongup...”
“Hyung...prima...”
“Jongup...quella lettera...io...Dio solo sa quanto io sia cieco e stupido”
“Hyung...”
“Jongup mi piaci” disse d'un fiato, gli occhi chiusi, i pugni stretti lungo i fianchi.
“...”
Quando riaprì gli occhi Jongup stava ridendo e piangendo contemporaneamente.
Bang si avvicinò a lui e lo abbracciò per diversi minuti.
“Hyung...sei davvero tu?”
“Sì”
“Quindi questa è la realtà? Hai detto davvero che ti piaccio?”
“Sì. L'ho detto...però Jongup...non voglio andare in fretta...voglio...imparare ad amarti... Jongup, io pensavo davvero di amare Himchan, solo lui...ma quell'amore era sbagliato... e lui non mi voleva...non mi ha mai voluto...quel giorno...il giorno dell'incidente... avrei dovuto tenere stretta la tua mano, non avrei dovuto camminare fianco a fianco con Himchan...se avessi camminato al tuo fianco tu non saresti mai caduto e non saresti mai venuto in ospedale...”
“Hyung...non è...”
“Lo so...ma lasciami parlare, non sai quanto sia difficile per me dire queste cose...la sera prima dell'incidente...ti ho baciato perché i tuoi occhi...Jongup i tuoi occhi brillavano come un fuoco e per me l'amore...l'amore si può comunicare in modo diretto solo con gli occhi. E tu quella sera l'hai fatto. E ora vorrei farlo anche io...ma non ti amo quanto tu ami me...quindi devo dirti tutto a parole...”
“...”
“Sono lento in tutto Jongup...persino nel capire i miei sentimenti, nel capire le tue parole, i tuoi gesti, i tuoi sguardi...perdonami...” strinse una mano a Jongup “Io sono più grande di te, ma sono così immaturo a volte...sono più forte fisicamente, ma tu hai sopportato così tante cose, così tanto dolore...io, Jongup...di fronte a te sono una nullità...sono un microbo...”
“Yongguk...” gli occhi do Jongup si riempirono ancora di lacrime.
“E non solo questo. Voglio che tu sappia che anche se sarò lento sarò sempre dalla tua parte...se ci metterai un minuto, un ora, un giorno, un mese, un anno o la vita intera a ritornare a ballare come facevi prima io ti aspetterò e seguirò ogni tuo passo, anche il più piccolo, stringendoti la mano...guidando i tuoi respiri...i tuoi battiti...sarò le tue spalle, le tue gambe, i tuoi occhi, la tua forza, la tua felicità. Jongup, ora che ho capito...ora che ho realizzato tutto ciò che veramente provo per te...farò di tutto per renderti felice”
“Hyung…tutto così all’improvviso…non so cosa dire”
“Non dire niente, è tutto perfetto così…noi che ci guardiamo negli occhi…e io che ti stringo la mano…così” e intrecciò la propria mano con quella di Jongup.
 
Era passato un altro mese. Era Febbraio ed erano già passati più di due mesi da quando Jongup era in ospedale.
Le fan continuavano a chiedere di Moon, del suo stato fisico e i BAP dovevano sempre rimanere sul vago.
Dopo che Yongguk aveva detto quelle cose a Jongup, lui in pochi giorni era ritornato a migliorare fisicamente: ormai camminava da solo. Forse correre era ancora un po’ difficile e faticoso, ma camminare no e Jongup, tutto il giorno solo, girava per l’ospedale e si fermava a chiacchierare con chiunque incontrasse.
Aveva capito che la comunicazione verbale era la chiave di tutto.
Anche gli altri BAP avevano ripreso ad allenarsi sempre di più e a comparire in radio e alcuni show televisivi.
Per il nuovo album avrebbero aspettato che Jongup si fosse ripreso.
Il manager aveva detto loro che potevano comunque rilasciare un singolo anche senza Jongup, ma tutti si erano rifiutati: erano una famiglia e non potevano lasciare indietro qualcuno.
Daehyun e Youngjae passavano le giornate allegramente; certo qualche volta litigavano per cose stupide, ma dopo alcuni minuti facevano pace e tutto tornava come prima.
Junhong e Himchan avevano cominciato a stare sempre più insieme e il più grande dormiva qualche giorno nella sua stanza e qualche volta in quella del maknae.
Non avevano ancora fatto niente. Qualche volta, quando l’atmosfera si faceva più dolce si baciavano, niente di più: Zelo sembrava avere paura di tutto quello che gli stava succedendo e Himchan nonostante tutto resisteva sempre.
Yongguk invece andava sempre più spesso a trovare Jongup e gli stringeva la mano, gli accarezzava il volto, rideva con lui, raccontava lui tutto quello che facevano ogni giorno; gli aveva anche raccontato di Himchan e Junhong e Jongup era scoppiato a ridere dicendo che quella coppia era troppo divertente e assurda.
 
Un altro mese.
Era già Marzo.
La notizia arrivò all’improvviso.
 
“Jongup! Ti dimettono! Ti dimettono!” urlò Jonghyun spalancando la porta della stanza del fratello.
“Cos’hai detto?”
“Ti dimettono!”
Yoonmi, che stava seduta di fronte a Jongup si aprì in un sorriso “Lo dimettono?” chiese guardando Jonghyun.
“Sì, lo dimettono! Ha chiamato prima il suo medico e ha detto che ora può anche ritornare a casa perché è molto stabile e oddio Jongup non sei felicissimo?”
Jongup era rimasto immobile a fissare il fratello “Jonghyun…mi tremano le gambe”
“Come ti tremano le gambe? Non stai bene?”
“No…sto benissimo…è che…non pensavo che sarei più tornato a casa…”
Jonghyun camminò fino al fratello e lo strinse forte a sé “Te l’avevo detto che saresti ritornato…te l’avevo detto Uppie…sono così felice per te”
“Anche io…sono felice”
Yoonmi andò da Jongup e gli accarezzò la testa. Mi sa che questo è il nostro addio Jongup…ora che non starai più in ospedale…probabilmente non ci rivedremo più…
 
“Himchan, Himchan!” urlò Yongguk per la casa.
“Che c’è?” gli urlò lui di rimando.
“Jongup! Jongup!”
“Jongup cosa?”
“Himchan dove sei?”
“Sono in bagno! Lasciami pisciare in pace!”
“Ok…Jae! Dae! Jun! Dove siete?” continuava a gridare eccitato il leader.
Andò in salotto e stavano guardando un programma in televisione.
“Cosa ci fate lì sul divano? Alzatevi!”
“Hey, Guk, che ti è preso?” lo guardò strano Daehyun.
“Jongup!”
Himchan entrò in stanza “Basta gridare il nome di Jongup! Dicci cos’è successo”
“Lo dimettono”
Zelo strabuzzò gli occhi “Hyung! È tutto vero?”
Yongguk annuì lentamente con un gran sorriso in viso.
Junhong prese a saltare su e giù per la stanza.
“Quando lo dimettono?” chiese Kim.
“Tra qualche giorno…credo dopodomani”
“Andiamo a prenderlo tutti insieme!” propose il maknae.
Daehyun guardò Zelo “Hey…lascia che ci vada solo Yongguk a prenderlo…”
“Ma…ci voglio andare anch’io!”
“Sì, ma…Yongguk e lui…insomma lo sai no?”
“Sì lo so! Però è un mio amico…” mise il broncio il più piccolo.
“Tanto dovranno solo fare il viaggio di ritorno in macchina insieme, poi verranno a casa e sarà tutto tuo” gli disse Youngjae.
“Davvero?”
“Hey, hey, hey…calmati” gli disse Himchan “Starai con lui come ci staremo noi”
“Sei geloso hyung se sto solo con lui?” chiese Zelo punzecchiandolo nei fianchi.
“Figurati”
“Però io sì…vorrei stare un po’ con lui…” disse Yongguk.
Tutti si fermarono e Himchan mise una mano sulla fronte del leader “Mi sa che ha la febbre”
Lui tolse la mano di Himchan “Che vuoi tu? Perché dovrei avere la febbre?”
“Perché il Yongguk che conosciamo noi non dice queste cose come se stesse dicendo ‘vado a mangiare’…”
Il leader arrossì leggermente “Non è vero…”
“Sì sì invece…”
“Oh, va bene. Basta. E non guardatemi con quelle facce…io ritorno in stanza” disse allontanandosi in fretta.
Tsk…non è vero che sono cambiato…o forse sì…forse è tutto merito di Jongup… e ora che ci penso anche lui è diventato un chiacchierone…almeno con me…mi ricordo quando parlava solo con Jun così…sono felicissimo che Jongup ritornerà a casa…non vedo l’ora che arrivi dopodomani…
 
“Yoonmi, che hai?” chiese Jongup quando Jonghyun se ne fu andato.
Lei strinse forte la borsetta “Visto che ti dimettono…non ci rivedremo più?”
Jongup la guardò negli occhi “Perché non ci rivedremo più?”
“Perché sarai molto impegnato ed è da tanto tempo che non stai solo con i tuoi amici e starai tutto il giorno con Yongguk…”
“Ma anche tu sei una mia amica ora…forse non ci rivedremo così tanto spesso come ora…ma non ti dimenticherò, te lo prometto” sorrise Moon.
“Davvero?”
“Certo…e non ti si addice l’essere così spaventata e triste. Tu sei Yoonmi! Dovresti esplodere di felicità!”
“Sì…hai proprio ragione piccoletto” mi mancherai…
 
“Jongup, buongiorno”
“Buongiorno hyung! Ci sei solo tu?” chiese guardando fuori dalla porta.
“Sì, sono venuto a prenderti solo io…sei pronto?”
“Sì” disse Moon stringendogli la mano “Andiamo”
“Torniamo a casa”
 
“Ah…giusto non hai la patente…a volte me lo scordo…quanto ci mette l’autobus ad arrivare?”
“…non lo so”
“Uffa, non ce la faccio più ad aspettare”
“Ma siamo qui da neanche un minuto”
“Lo so, ma è così bello essere fuori dall’ospedale!”
“Lo so Up…”
Jongup guardò il leader negli occhi e si mise a ridere.
“Perché ridi?”
“Perché sono felice”
“Anche io lo sono Jongup”
“Lo so…”
“Ti voglio bene”
“Anche io te ne voglio”
 
“Eccolo! Eccolo! Il bus!”
“Sì, l’ho visto Jongup…sembri un bambino piccolo in questo momento, lo sai?”
“Davvero?” 
“Sì…davvero”
“…”
“Dai saliamo…”
“Sì”
 
“Hyung, che stai facendo?” chiese Jongup mentre Yongguk gli metteva in testa le sue cuffie.
“Quando ho saputo che ti avrebbero dimesso…non so perché ma mi sono sentito…ispirato…”
“In che senso?”
“Nel senso che ero nella mia stanza, mi sono alzato, sono andato nello stanzino insonorizzato e ho registrato…”
“Cosa?”
“Questa canzone”
“Quale?”
“Quella che ascolterai tra un po’…appena la trovo…”
“…”
“L’ho scritta per te…questa…sarà la nostra canzone” disse premendo il tasto PLAY e stringendo la mano di Jongup.
La musica partì.
 
La base era lenta come il rap del leader e la sua voce, le sue parole erano le protagoniste della canzone.
 
Sfioro la tua mano e sento un brivido,
tu senti lo stesso?
Sembra quasi che io sprofondi
dentro la mia testa
e mi chiedo quando questo sia iniziato.
Le voci degli altri giungono come suono indistinto
e scivolano via leggere.
La tua no.
Il mondo non può capire, troppo ipocrita
per questi sentimenti.
Ma tu no.
Gli altri ti vedono arido,
ma se sfioro la tua mano sento ancora un brivido,
lo senti anche tu?
Mi sorridi, sorridi sempre
e io ti guardo.
Sono forse per me i tuoi sorrisi?
Continui a ridere e il tuo volto mi segue
tutto il giorno.
Mi stendo su questo letto e lo sento,
ti sto ancora sfiorando la mano.
La senti il mio brivido?
Io sento il tuo cuore sorridermi
mentre il mondo si spegne.
 
Jongup continuava a tenere le cuffie nelle orecchie, la canzone era già finita.
“Hyung” parlava senza guardare in faccia il leader.
“Sì?”
“Posso ascoltarla ancora?”
“Certo…” gli sarà piaciuta?...è quello che mi è venuto in mente mentre desideravo vederlo…forse fa schifo…
 
La base ripartì e la voce calda di Yongguk avvolse di nuovo il cuore di Jongup.
 
“Hyung”
“Che c’è, non ti è piaciuta?”
“La voglio sentire ancora, finché non arriviamo a casa…attiva la ripetizione”
“Sei…sicuro? Se non ti piace puoi dirmelo io non mi off…”
“È la cosa più bella del mondo” lo guardò dritto negli occhi Moon “Tu e questa canzone siete la cosa più bella della mia vita”
Yongguk arrossì leggermente e, attivata la ripetizione lasciò che Jongup ascoltasse ancora e ancora e ancora la loro canzone mentre ancora si stringevano la mano, mentre la gente saliva e scendeva dall’autobus, mentre gli occhi di Jongup erano felici e quelli del leader sereni.
Ogni volta che stava con Jongup in lui cambiava qualcosa, già dalla prima volta che lui gli aveva detto indirettamente che gli piaceva. Ogni volta che stava con Jongup diventava una persona migliore. Impulsiva, ma anche attenta, dolce. E cosa più importante, nonostante si agitasse più del normale, in realtà si sentiva molto calmo in sua presenza.
Strinse più forte la mano del più piccolo e si avvicinò di più al suo corpo.Ritornare a casa era stata la cosa più bella.
Dopo aver ascoltato ininterrottamente la canzone che Yongguk aveva scritto per loro due era ritornato aveva passato tutta la giornata con i suoi amici.
Sembravano tutti felici e lo tempestavano di domande su domande, ridevano, scherzavano.
Verso le due di notte Junhong crollò sul divano e Himchan cercò ti tenerlo in spalla e portarlo nella sua stanza “Allora io vado con Jun…dormo con lui oggi…Jongup tu dormirai con Yongguk”
“Ma le stanze…”
“Sì, dopo l’incidente siamo ritornati alle stanze originarie…”
“Quindi Jun è stato solo tutto il tempo?”
“Non sempre…a volte dormivamo tutti e tre assieme” disse Daehyun.
“Ah…”
“Comunque io vado, non so quanto riuscirò ancora a tenerlo in spalla…pesa…”
“Sì”
“Ah…Jongup, sono felicissimo che tu sia tornato” sorrise Kim.
“Sono felice di stare di nuovo con voi” disse Jongup.
 
“Dio se pesi Jun…ecco fatto…” sarà meglio mettergli il pigiama…dormire in jeans non è il massimo…ma perché ha indossato i jeans oggi? Di solito li indossa solo quando usciamo non per casa…ah, ho capito…volevi andare con Yongguk a prendere Jongup nonostante ti avessimo detto che ci sarebbe andato solo lui eh?...beh, a quanto pare hai capito che doveva andarci solo Guk…
Himchan slegò la cintura di Zelo e poi gli calò giù i pantaloni. Devo pure fare da mamma a un bambino...e questi boxer con le macchinine?...oddio neanche i bambini di dieci anni le indossano più…
Gli tolse anche la maglia. Guarda che pelle bianca che hai…e poi neanche un pelo…a parte l’altezza sei davvero ancora un bambino…beh, non è che io sia poi questo grand’uomo… credo che persino Jongup abbia più peli di me…va beh…che importa?...almeno non devo farmi sempre la barba…però ti si vedono le costole Jun…sei dimagrito ancora?...non va bene così…da domani mangi tutto quello che hai nel piatto senza far storie… gli toccò i fianchi e in quel momento il maknae aprì gli occhi.
“Hyung, che stai facendo?”
“Mmm…”
“Ma perché sono nudo?” urlò Zelo.
“Non urlare! E non sei nudo”
“Beh più o meno. Perché mi hai tolto i vestiti?”
“Perché…”
“No” lo interruppe “Se vuoi fare quelle cose no. Non voglio. E non stiamo nemmeno insieme”
“Ma non volevo fare niente”
“Certo, come no…”
“Guarda che volevo metterti il pigiama, scemo. Non ci ho neanche pensato a quelle cose che pensi tu. Pervertito”
“Non sono un pervertito”
“Allora perché hai pensato subito a quello? Non è che vuoi farlo?”
Junhong arrossì violentemente “Non…non è vero”
“Sì invece che vuoi” gli salì sopra Himchan.
“Hyung no! Scendi! Non starmi sopra così!”
“E perché no?” gli baciò il petto Kim.
“P…per…perché non va bene”
“E perché no?” salì lungo il collo.
“P…perché il mio corpo non mi ascolta…”
Himchan si mise a ridere con la testa appoggiata alla spalla di Choi.
“E non ridere hyung…mi vergogno…”
“Jun…io ti piaccio vero?”
“Sì…un pochino…”
“Tu mi piaci tanto”
“Da…davvero?”
“Sì”
“A…anche tu mi piaci tanto…”
“Lo so…”
“…”
“Jun, se provi qualcosa…insomma…fisicamente…perché siamo stesi in un letto…credo vada bene…visto che ci piaciamo…”
“…però mi vergogno…posso…posso mettermi il pigiama?”
Himchan si alzò dal corpo del maknae “Certo…scusa se ti ho messo a disagio”
Prima che Kim fosse sceso dal letto Junhong lo fermò “Hyung aspetta…”
“Cosa c’è?”
“…”
“Jun, se non hai niente da dirmi allora vado a farmi una doccia”
Zelo prese un respiro profondo e si allungò per baciare Himchan.
“Jun…”
“…”
“Perché mi hai baciato?...cioè, sono sempre io quello che ti bacia…”
“Hyung…io non so quando e come due persone stanno insieme” cominciò a parlare serio il piccolo “…però sto davvero bene con te hyung…anche quando facciamo i bambini…quando giochiamo…anche quando mi sento in imbarazzo…anche se non sei proprio il ragazzo dei miei sogni…ah, lascia stare, sto facendo un discorso noioso…”
Himchan scosse la testa “No, non è noioso…è un discorso bellissimo…e sinceramente… sono stato solo con una ragazza…tanto tempo fa…e penso che…quando si capisce che è il momento si sta insieme e basta, non c’è bisogno di dirselo…”
“…ma allora come faccio a capirlo?...”
“L’hai detto tu un po’ di tempo fa, ricordi?...”
“…”
“Il bacio del buongiorno…avevi detto che se ci fossimo messi insieme mi avresti dato dieci baci del buongiorno e cento della buonanotte…quando per te staremo insieme mi dovrai dare quei baci” gli sorrise il più grande per poi uscire dalla stanza.
 
Non si erano ancora baciati da quando Yongguk gli aveva detto che gli piaceva: l’ospedale non era il luogo adatto.
Nella stanza del leader le ore continuavano a passare, ma nessuno dei due chiudeva occhio.
Erano sdraiati di fianco nel letto del leader e si guardavano negli occhi senza dirsi nulla, respirando lentamente dentro le coperte, stringendosi ancora la mano.
Fu Yongguk a rompere il silenzio “Jongup, sono felicissimo che tu sia qui, ora, con me”
“Anche io lo sono hyung…finalmente sono a casa, in un luogo caldo e accogliente…e ti stringo la mano…”
Bang si aprì in un gran sorriso “Up…mi piaci veramente tanto”
“Ti amo”
Il leader respirò profondamente e si avvicinò alle labbra di Moon tremando, come la prima volta che l’aveva baciato.
Questa volta fu però più intenso e consapevole.
Le labbra morbide di Jongup premevano contro quelle del più grande.
Si davano piccoli baci, ripetendo sempre quel movimento: si avvicinavano, si staccavano, respiravano e ritornavano a cercare l’uno le labbra dell’altro.
Quando Yongguk entrò con la lingua dentro la bocca di Jongup lui la accolse e mentre le loro lingue si intrecciavano, mentre la lingua calda di Yongguk avvolgeva quella di Moon, i loro corpi si avvicinavano e le mani del più piccolo si andavano a posarsi sul petto del leader il cui cuore batteva forte come il suo.
Yongguk, sta davvero succedendo?
 
Quando si staccarono dal bacio ritornarono a guardarsi negli occhi: avevano le guance in fiamme.
“Jongup, sei bellissimo”
“Hyung…” si avvicinò al viso del più grande e lo baciò, poi spinse il suo corpo giù e gli salì cavalcioni “Hyung…” continuò a chiamarlo dopo essersi staccato dalle sue labbra.
“Jongup…prima che tu possa continuare…posso…posso chiederti una cosa?”
“…sì…”
“Puoi leggermi ad alta voce la tua lettera?”
Jongup scese dal letto “No”
“Perché no?”
“È troppo imbarazzante…non avrei dovuto dartela…”
“E invece no…è stato grazie a quella lettera che ho potuto realizzare…che ho capito che mi piacevi…” lo abbracciò da dietro il leader dopo essersi alzato “Ti prego…” gli soffiò sul collo “Ti prego Jongup…leggimi quello che mi hai scritto…”
“Va…va bene…dov’è?”
Bang si staccò da Moon e andò a prendere quel pezzo di carta.
 
“Dae…”
“Sì?”
“Ma tu sei felice di stare con me?”
“…che domanda è?” Daehyun si girò sul fianco e accarezzò il viso di Youngjae “Certo che lo sono”
“Sei proprio sicuro di esserlo?”
“…ma Jae, perché mi chiedi una cosa simile?”
“Non è che ora che stiamo insieme…insomma…non è che continui a stare con me solo perché se mi lasciassi ora…si farebbe casino?”
“Jae, sei fatto?”
“No…ho solo bisogno di certezze…non so perché…oggi sono un po’ triste”
“Come mai?”
“Non lo so…così…a volte mi capita di stare giù senza un motivo preciso…”
Jung lo baciò “Va meglio ora?”
“Un po’…”
“Jae, cosa posso fare per tirarti su di morale?”
“Non lo so…è che non mi piace stare così…solo che a volte capita…e l’unica cosa che voglio è che qualcuno mi stringa forte a sé e mi dica che mi vuole bene…ah, lascia stare…meglio dormire ora”
“No. Come possiamo dormire se tu stai così?”
“Non ti preoccupare…”
“Guarda che ti posso abbracciare io”
“No…Dae…lasciami un po’ stare così…” e girò le spalle al compagno.
Ma che gli è preso?...non so cosa fare…forse è meglio lasciarlo stare…eppure prima sembrava felice…c’era anche Jongup…chissà…
 
Piange?...oddio sta piangendo?...
“Jae…?”
“…”
“Hey…”
“…”
Cazzo, non risponde…
Daehyun abbracciò da dietro il suo ragazzo “Jae…amore…perché piangi?”
“Non…non lo so…succe…succede s…sempre così…”
“Jae…perché stai così?”
“N…non…non lo s…so…”
Il più grande strinse forte a sé Yoo “Hey, calmati…”
“Dae…mi vuoi bene?”
“Io ti amo”
“Da…davvero?”
“Certo, perché oggi mi fai queste domande inutili?”
“Non…non sono inutili…io…ecco sono cresciuto da solo…e…e mamma mi diceva di essere forte…e io l’ho fatto…ma ci sono dei giorni Dae…che mi viene da piangere…che vorrei solo piangere…”
“Jae…”
“Dae…dimmi ancora che mi ami…”
“Ti amo Jae. Ti amo così tanto che non puoi neanche immaginarlo…”
“Dae…perché devo fare finta di essere forte anche quando ho bisogno di aiuto?”
“Jae, ci sono io qui…qualsiasi cosa…Jae ti amo e sei la persona più importante della mia vita”
Youngjae tirò su col naso “Grazie Dae…”
“Jae…mostrami ogni tua debolezza...e affrontiamola insieme..”
“...”
 
“Dae…puoi anche lasciarmi ora…sto…sto meglio”
“Sicuro?”
“Sì…”
“…ma tutti gli altri giorni che ti sentivi così?”
“…”
“…piangevi da solo?”
“Sì…”
“…dovevi dirmelo”
“Io…è frustrante…sul serio…”
“Lo immagino…Jae…posso baciarti?”
“Sì…”
 
“Jae, dormi?”
“No…”
“Stai ancora male?”
“No…va meglio…”
“Se mai ti sentissi di nuovo così…non esitare a dirmelo e scusa se non sono buono a consolarti…”
“No…anzi grazie…senza di te…avrei pianto da solo…come tutte le altre volte finché non mi fossi addormentato”
Daehyun strinse forte una mano di Youngjae “Ti amo Yoo Youngjae”
“Scemo” sorrise il più piccolo.
“Sul serio…” e lo baciò sulla fronte dolcemente.
“Dae, possiamo dormire abbracciandoci?”
“Ovvio…”
“E posso mettere la mia testa sul tuo petto?”“Sì…”
“Mi piace sentire il battito del tuo cuore”
“…”
“Notte Dae”
“Notte amore mio”
 
Jongup prese il foglio di carta che era piegato. 
Lo aprì. 
Yongguk lo invitò a sedersi nel letto tra le sue gambe che aveva divaricato.
Quando Jongup si fu seduto il leader strinse la vita del più piccolo e appoggiò la testa sulla sua spalla “Uppie…leggila…”
Moon si schiarì la voce e cominciò a leggere quello che aveva scritto.
“Hyung, è da un po’ che volevo dirti queste cose. Leggi attentamente e perdona se la mia mano non scrive ancora bene, se la mia scrittura è tutta tremante” fece una pausa.
“Perché ti sei fermato?”
“Devo proprio leggerla?”
“Sì, ti prego…fallo per me…voglio sentire quelle parole uscire dalla tua bocca”
“…va bene…” riprese a leggere “Yongguk. Bang Yongguk. Questo è il tuo nome. Ed è uno dei suoni più belli che le mie orecchie abbiano mai sentito. Se vuoi fermarti, se non vuoi più leggere fermati ora. E il mio cuore non sarà esposto. Se vorrai sapere quello che provo, allora leggi tutto fino all’ultima riga” si fermò qualche secondo, poi riprese “So che sarà strano quello che leggerai, ma grazie. L’unica cosa che voglio dirti è grazie. Grazie perché sei nato. Grazie perché vivi e respiri. Perché ti ho potuto conoscere. Perché posso starti accanto, perché posso guardarti. Grazie perché mi parli. Grazie perché sai che esisto anche io. Grazie perché sei il mio leader e il mio amico. Grazie perché ogni giorno sorridi. Grazie perché posso sentire la tua calda voce. Grazie perché sei tu. Grazie perché mi sei sempre stato accanto. Grazie perché ho potuto baciarti” si fermò.
Yongguk gli stava baciando la spalla dopo avergli abbassato la manica della t-shirt.
“Vai avanti a leggere Jongup…”
“G…Grazie perché ho potuto sentire per un attimo i tuoi pensieri e il tuo cuore battere. Grazie perché quando sto con te sono libero. Grazie perché sei stato il mio rivale quando pensavi che mi piacesse Himchan. Grazie perché qualche volta sono nei tuoi pensieri. Grazie perché sei sempre venuto in ospedale. Grazie perché anche se molte cose non le ricorderai io ho passato i momenti più felici della mia vita con te. Grazie perché mi hai sempre sostenuto. Grazie perché mi hai sempre difeso. Grazie perché sei unico. Grazie perché stai leggendo. Grazie perché…”
Yongguk cominciò a parlare sopra la sua voce “Perché illumini i miei pensieri. E se anche mi odiassi. Grazie. Se anche non mi volessi più vedere. Grazie. Persino quando mi hai odiato per la storia di Himchan. O quando quella notte che a Jun è venuto l'attacco di panico ti ho trovato nel letto con Himchan. O quando mi hai regalato quella bellissima collana che purtroppo ho gettato giù dalla finestra. O quando la sera prima dell'incidente ho sentito le vostre voci provenire dalla stanza, quelle voci mentre facevate l'amore e non sapevo più cosa fare.  Ma specialmente grazie perché vivi e posso amarti”
“…hyung…”
“Jongup…l’ho letta così tante volte questa tua lettera e non mi stancherò mai di farlo…è così…spaventosamente limpida…i miei pensieri hanno vacillato la prima volta che l’ho letta…e non riuscivo a fermare il pianto…”
“Yongguk…”
“Grazie perché ora sei tra le mie braccia Jongup…grazie perché posso sentire il tuo profumo…grazie perché posso baciare il tuo collo” e baciò Jongup sul collo “Grazie perché le mie mani possono toccare il tuo corpo” e mise le sue mani sotto la maglia di Moon.
“Grazie perché ti piaccio” continuò Jongup.
“Grazie perché sei nel mio letto”
“Grazie perché mi fai battere così forte il cuore”
“Grazie perché mi rendi felice”
“Grazie…Yongguk…” Jongup sembrava stanco.
“Jongup…hai sonno?”
“Un…po’…”
“Allora dormiamo…è tardi…”
“Sì…”
“Jongup, grazie di esistere, perché se tu non fossi esistito avrei dovuto crearti…e se anche ti avessi creato, non saresti venuto così perfetto come sei”
“Yongguk, ti amo così tanto”
“Grazie per il tuo amore”
 
Ciao! Come state?
Io in totale sclero per Badman. FINALMENTE. MI PIACE. LA ADORO. E LORO SONO STUPENDI. (Jongup sei fortunato che abito cos’  lontano da te)
Ringrazio _Iris per la pubblicazione del capitolo <3 (Di niente ancora caccona <3 )
Ringrazio i recensori: _Iris, MomokaHappiness, yesiam, luna8029 e kimia.
Grazie di cuore.
Ringrazio anche chi mi segue e legge.
Non sono del tutto soddisfatta del capitolo…ma ormai questo è e ve lo tenete (e me lo tengo)
Finalmente un po’ di luce…le cose ormai hanno preso una direzione precisa. Questo è il penultimo capitolo…sto già lavorando all’ultimo e spero di riuscire a finirlo presto.
Boh, non ho altro da dire.
All’ultimo capitolo belli <3
Sarasvathi

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Capitolo 25
*** Il Trionfo dell'Amore ***


Eccomi. Dopo più di un mese che non pubblico. Chiedo umilmente scusa(?) anche per quest’ultimo ritardo. Spero che l’attesa ne valga la pena :)
Il capitolo è pronto da molto tempo, ma volevo pubblicarlo io stessa e purtroppo la connessione internet al pc è arrivata solo oggi.
Bene, questo è l’ultimo capitolo ed è il più lungo tra tutti ed è quello con cui ho avuto più difficoltà perché ancora non sono sicura che sia almeno presentabile come capitolo finale.
Ringrazio chi mi ha recensito: __Iris, luna8029, MomokaHappiness, chiara_bap e yesiam, chi ha recensito anche altri capitoli chi mi ha seguito, chi è passato per caso, chi recensirà anche l’ultimo capitolo, insomma…tutti.
Sto già lavorando a due nuove ff, una crossover e una sui BAP (molto diversa dalle due che ho scritto) quindi torturerò EFP ancora per un po’ (lol).
Chiedo scusa per eventuali errori e…niente, mi sono dilungata anche troppo.
Buona lettura.

RIASSUNTO DEL CAPITOLO PRECENDENTE:
Bang, dopo aver letto la lettera che gli ha consegnato Jongup, capisce quello che prova realmente per Moon e vuole andare in ospedale a dirglielo.
Himchan entra in stanza e vedendo Bang  con la lettera in mano si chiede che cosa sia: la prende, la legge e capisce tutto.
Yongguk e Himchan si ritrovano, confessano a loro stessi che vogliono stare il primo con Jongup e il secondo con Junhong. Si rompe quindi la promessa che si erano fatti, dove si erano promessi che mai sarebbero stati con i più piccoli.
Yongguk la mattina stessa va da Jongup e lo vede in stanza abbracciato a Yoonmi; vedendoli così vicini s’ingelosisce e strattona via la ragazza, rovinando così il ‘loro momento’. Yoonmi sta infatti per essere dimessa ed è passata a salutare l’amico.
Jongup si arrabbia per l’atteggiamento di Yongguk perché ogni volta che Yoonmi è presente sembra essere geloso, mentre quando i due ragazzi sono soli non dice una sola parola.
Jongup vuole sapere perché Bang si comporti così, ma non ottiene risposta, così Yoonmi gioca la carta finale: dice a Jongup di amarlo e si sporge per baciare Moon. Allora Yongguk dice a Yoonmi di lasciare Jongup e finalmente ammette che vuole stare con lui.
Bang accompagna Yoonmi alla sua stanza e la ragazza ammette che ama davvero Jongup, ma che ha deciso di dare una possibilità al leader che la ringrazia.
Yongguk ritorna nella stanza di Jongup e si dichiara a lui.
Passano due mesi, è Marzo e inaspettatamente giunge l’attesa notizia: Jongup sarà a breve dimesso.
Yoonmi saluta definitivamente Jongup, ma lui le promette che in futuro si incontreranno ancora.
Bang, contento da la buona notizia a tutti gli altri membri e il giorno della dimissione va a prendere Jongup.
Saliti sull’autobus, il leader fa ascoltare a Jongup una canzone che ha scritto appositamente per loro due.
Ritornato Jongup, i BAP chiacchierano per tutto il giorno e Zelo, la sera crolla addormentato. Himchan lo porta quindi in braccio nella sua stanza e sta per mettergli il pigiama; Jun si sveglia e pensa che Himchan voglia farlo con lui (trovandosi mezzo nudo) ma i due, nonostante sembri vogliano farlo, non concludono niente.
Jongup e Bang possono finalmente stare un po’ da soli e si coccolano per un po’. Quando stanno per passare al livello successivo (insomma detto così sembra un videogioco a livelli .-.) Yongguk chiede a Jongup di leggergli la lettera che gli aveva scritto.
Poco convinto Jongup comincia a leggerla e mentre la legge Yongguk la recita a memoria: l’ha letta e riletta tante volte e a suon di ‘grazie’ i due vanno a letto.
Youngjae, a letto con Daehyun ha una piccola crisi: si chiede se Daehyun sia davvero felice di stare con lui, perché ha bisogno di certezze. Daehyun cerca di confortarlo e dopo un po’ ci riesce e chiede a Youngjae di confidarsi sempre con lui quando si sente un po’ giù di morale.
Fine (scusate se non sono brava a fare riassunti)
E ORA IL CAPITOLO FINALE <3

 

“Youngjae hyung...posso parlarti?”
“Certo” disse Yoo abbassando lo schermo del portatile.
“Posso chiudere la porta della stanza?”
“Sì...certo, ma cosa devi dirmi? Un segreto?”
“Non proprio...però non voglio che qualcuno senta...”
“Mmm...va bene Jun...chiudi pure la porta”
Il maknae prese una sedia.
“Allora, di cosa volevi parlarmi?”
“...io credo che mi piaccia sul serio tanto Himchan hyung...”
“Ok...credo che questo l'avessimo capito tutti”
“E...e noi ci baciamo soltanto...ma vorrei...insomma...”
“Andare oltre ai baci”
“Sì...però...ho paura...”
“Di cosa?”
“Non...non lo so...”
“Mmm...ma avete mai provato a fare qualcos'altro?”
“...se dico a Himchan di fermarsi lui si ferma e non va avanti”
“Davvero?”
“Sì...”
“Forse anche lui è insicuro come te...”
“Tu dici?”
“Sì”
“Ma...insomma...posso farti un'altra domanda?”
“Certo”
“Io lo so come lo fanno un uomo e una donna...perché in alcuni film si vedono gli attori che fanno l'amore e qualche volta ho visto anche...dei video...ma...insomma con un ragazzo...cioè lo so ma...lo posso immaginare…ma...”
Youngjae sorrise.
Hyung non ridere...mi sento in imbarazzo”
“Beh, non chiederle a me queste cose...perché non vai da Himchan così ti spiega lui tutto?”
Hyung! Non voglio fare la figura dello scemo...”
“Ma non c'è niente di male...nel non averlo mai fatto...nell'essere impacciati la prima volta...e poi...viene abbastanza naturale come fare...oppure vai a vedere dei video tra ragazzi”
“Mmm...”
“Però...insomma dipende se sei attivo o passivo...”
“Attivo?”
“Sì...”
“...cioè?”
“Non sai neanche la differenza tra attivo e passivo?”
Junhong scosse la testa.
“Dai questa te la spiego”
“Ok”
“L'attivo è quello che sta sopra e...insomma...entra nel corpo dell'altro...e il passivo è quello che sta sotto e...”
“Ho capito...ma tu hyung sei attivo o passivo?”
“Tu cosa pensi che sia?”
“Mmm...passivo?”
“...esatto...sembro così tanto un passivo?”
“No...è che boh, sono andato a caso...ma...come si fa a decidere chi è il passivo e chi l'attivo?”
“Oddio Jun...non lo so...”
“E tu e Dae come l'avete capito?”
“È successo e basta...”
“Ah...ma se io poi divento il passivo...Jae fa tanto male?”
“...voglio essere sincero con te...sì, fa un male cane...”
“Davvero?”
“Sì...perché...insomma la prima volta...e considerando che Dae non è stato dolcissimo...ecco il giorno dopo ti muovi un po' beh...ti fa male tutto il fondo schiena...”
“Oddio”
“Sì, ma poi...a me piace...e quindi...dopo un po'...dopo una decina di volte che lo si fa... ti ci abitui e non fa più così tanto male...”
“Ah...ma invece Daehyun?”
“Cosa?”
“Lui non sente male vero?”
“No...non dovrebbe...”
“Ok...quindi se voi foste un maschio e una femmina tu saresti la femmina e Daehyun il maschio?”
“Beh...sì...”
“Mmm...”
“...”
“...”
“Hai altro da chiedermi? O questo giro di domande imbarazzanti è finito?”
“No...è...è finito...e grazie”
“Di niente”
 
 
“Ah...Yongguk...fermati...” ansimò Jongup.
“Perché?”
“Il muro è gelido, mi sta venendo la pelle d'oca”
“Scusa...” e allontanò il corpo del più piccolo dalla parete.
“Fa niente...baciami ancora”
“Sì, però dobbiamo finire di vestirci” disse il leader mentre Moon gli abbracciava la schiena nuda e gli morsicava una spalla “Dai Up...tutte le mattine arriviamo in ritardo...l'altro giorno non abbiamo neanche fatto colazione...”
“Sei tu la mia colazione” disse il piccolo leccando il punto dove il segno del morso era visibile.
Bang sorrise “Sì, ma vestiamoci...di mattina sei incontenibile Uppie
“Finché non sarai matto di me non ti lascerò stare un secondo”
“Ma tu mi piaci già tanto...è da più di due settimane che sei a casa e che stiamo sempre appiccicati”
“Lo so...ma non riesco più a starti lontano”
“...anche io vorrei stare tutto il giorno con te...”
 
 
Hyung! Lasciami stare! Non mi toccare! Perché mi devi sempre stare appiccicato? Perché mi devi toccare sempre?”
“Ma non ti piace quando ti bacio? Quando metto le mie mani sul tuo corpo così?” chiese Kim accarezzando una gamba al maknae.
“...”
“Allora ti piace...”
“Sì che mi piace...”
“E perché mi allontani sempre?”
“Perché tu non la smetti mai di toccarmi, che è diverso! Non c'è bisogno di toccarmi sempre”
“...va bene...è che non facciamo mai niente...insomma ho ventidue anni io! Sono un uomo... e la mia relazione...insomma ci baciamo e ci tocchiamo un po’ al massimo...vorrei qualcosa di più Jun”
“E perché devi sempre essere così diretto?”
“Non lo so...con te mi viene naturale esserlo...non sono mai stato così con nessuno”
“Mmm...però io hyung...”
“Cosa? Ti senti insicuro?”
“Anche, però...prima vorrei che stessimo assieme sul serio...che fossimo una coppia”
“Capito...e finché non riceverò i baci del buongiorno e quelli della buonanotte significa che non pensi che stiamo insieme...”
“...”
“Va bene, non importa” sospirò stanco Kim “E non farti troppi problemi...verrà il giorno in cui capirai che mi piaci tantissimo e che già stiamo insieme”
Hyung...”
“Dimmi”
“Che ore sono?”
“Non lo so...le nove credo”
“È ancora mattina?”
“Jun...ma sei scemo? Sì che è mattina”
“...”
“Dai, ma che ti prende oggi?”
“Niente...”
“Allora sbrigati a vestirti”
“Va bene”
“Ti ho già preparato i vestiti”
“Perché me li hai preparati tu?”
“Perché tu fai sempre tutto all'ultimo secondo e poi, ragazzo mio, hai uno stile orrendo”
“Non è vero...a me piace come mi vesto”
“Lasciamo stare. Oggi non ho la pazienza di giocare con te”
Hyung...”
“Io vado di là. Ti aspettiamo. Sbrigati”
“...”
 
 
Forse sono stato un po' duro con lui stamattina...e non gli ho parlato quasi per niente...però è vero che sono un po' stanco...insomma fa il difficile... non vuole che faccia questo...o quello...che lo  tocchi...che gli dica le cose come stanno... è ancora un bambino indeciso...e io non voglio neanche forzarlo a fare cose che non gli va di fare...eppure ha solo un anno in meno di Jongup...e tra lui e Guk a me sembra che le cose vadano a gonfie vele...stanno sempre appiccicati e sono perennemente felici... ah, lasciamo stare... e poi ogni notte la passiamo a dormire...e nemmeno abbracciati...e come se non bastasse si addormenta subito...basta che si sdrai, non importa dove o quando...lui si addormenta...
Si girò sul fianco, rivolto verso Zelo.
“Porca troia!” urlò all'improvviso “Jun, mi hai fatto prendere un colpo! Come mai sei ancora sveglio?”
“È da un po' che sbuffi sempre la notte...e poi stavo pensando”
“Beh, si può pensare a occhi chiusi...saranno le tre di notte e tu hai gli occhi iniettati di sangue e pure spalancati...che paura...ho pensato di essere finito in un film horror per un secondo”
Junhong si mise a ridere.
“E cosa ridi?” sorrise a sua volta Kim dando una piccola spinta al più piccolo.
“Rido perché mi piaci”
“Ed è una cosa divertente il fatto che ti piaccia?”
“Boh, forse sì”
“Jun...lo so...te lo dico perché sul serio ne ho abbastanza...ho perso la pazienza e voglio dirti che...”
Zelo baciò Himchan.
“Insomma...quello che voglio dirti, e non interrompermi, è che...”
Lo baciò di nuovo.
“Jun, stai cercando di zittirmi dandomi dei baci? Guarda che non funz...”
Ancora.
“Jun, aspetta. Ti ho detto che voglio dirti una cosa!”
“Me la dici tra novantasette baci hyung
“Eh?”
“Ti ho detto che sono rimasto sveglio per pensare e ci ho pensato veramente tanto...e... ti voglio dare i cento baci della buonanotte”
“Jun...”
“Sul serio...io...l'ho capito che stiamo insieme e scusa se sono un po' freddo...non lo faccio intenzionalmente...è che non sono un tipo da coccole tutto il giorno, ma per te cercherò di cambiare...a me basta anche solo sapere che ci sei per me...che ti piaccio...”
“Jun...”
“Ti ho detto dopo i baci”
E sorridendo lo baciò nuovamente.
Himchan stava fermo.
Un bacio dopo l'altro.
Si sentiva ubriaco.
Ubriaco delle labbra di Jun.
Ubriaco del suo respiro.
Dei suoi occhi che dopo ogni bacio apriva.
Per poi chiudere e posare le sue labbra su quelle del più grande.
Cinquanta baci.
Tutti allo stesso ritmo.
Lenti.
Duravano pochi secondi.
Settanta.
E Himchan cominciava davvero a non capirci più niente. Come possono dei semplici baci... farmi impazzire così?
Novanta baci.
A che conto siamo? Mi sono perso al ventesimo bacio Jun...
“Himchan...”
“Sì?...” chiese lui con aria sognante.
“Dopo quest'ultimo bacio...staremo insieme...lo sai?”
“Siamo già arrivati all'ultimo?”
“Sì...” e si posò su quelle labbra.
“Jun...”
“E ora buonanotte hyung” concluse Zelo girando le spalle a Kim.
“Ma...mi lasci così?”
“...sì...non posso? Ti dovevo dare i baci della buonanotte”
“E basta?...”
“Sì”
“Stronzo...speravo che...”
Junhong arrossì “Hyung mi vergogno”
“Lo so...anche io...”
“Come anche tu?” si girò il maknae.
“Sì, anche io...insomma mostrarsi completamente nudo di fronte a te...e fare certe cose non è che sia la cosa più normale del mondo...e poi sono molto più grande di te…”
“...”
“Sul serio Jun...io...voglio sul serio...”
“Anche io voglio fare sesso hyung!”
Himchan scoppiò a ridere.
“Perché ridi?”
“Perché l'hai detto così convinto...”
“È perché voglio sul serio farlo...”
“Allora facciamolo”
“Po...possiamo farlo con la luce spenta?”
“...se così ti senti più sicuro...allora va bene”
“Allora facciamo con la luce spenta...al massimo...se proprio...se...se vuoi possiamo tenere acceso l'abat-jour così non è completamente buio...”
“Ok...allora...accendi l'abat-jour...io spengo la luce”
Quando Himchan ritornò sul letto Junhong era sdraiato supino, le braccia distese lungo i fianchi, il corpo teso.
“Hey, Jun...rilassati...” lo baciò Himchan sul collo; poi mise le mani sotto la maglia del maknae e gli accarezzò l'addome.
Hyung...”
“Sì?”
“Mi piace quando mi tocchi”
“Fallo...fallo anche tu a me...”
“Va...va bene” e mise le mani sotto la t-shirt del più grande, accarezzandogli ripetutamente il petto.
“Jun...io...io non penso che mi fermerò più se mi lasci continuare” lo guardò negli occhi Kim, stando sopra al più piccolo.
Hyung...puoi andare avanti...”
Himchan tolse la maglia a Zelo e continuò a baciargli la candida pelle mentre la debole luce gialla dell'abat-jour illuminava metà viso del maknae.
 
Quando Himchan prese in bocca l'erezione di Jun, lui trattenne il respiro come se fosse in apnea, la bocca semiaperta.
Hyu...hyung...” ansimò.
“Mmm?” chiese lui continuando a muovere la testa su e giù senza staccarsi dal membro del più piccolo.
“È...” strinse il lenzuolo “Himchan...mi...mi piace da impazzire”
“Mmm...”
“F...fermo hyung!” urlò dopo un po' Zelo alzandosi leggermente per poi alzare il viso a Himchan.
“Che c'è Jun?”
“B...basta così...”
“Ma...”
“No hyung...stavo per...”
“Va bene Jun” disse il più grande accarezzandogli la testa.
“È che non voglio che...”
“Non fa niente...”
“Però...voglio andare avanti...voglio fare l'amore con te hyung
“Anche io”
“Però...” disse il maknae mentre Himchan tornava a baciargli il collo.
“Mmm...dimmi...”
“Tu sei come Daehyun hyung o come Youngjae hyung?”
Kim si fermò e lo guardò negli occhi “Jun, cosa stai dicendo?”
“Ecco...cioè...Youngjae hyung è...quello che sta sotto...e invece Daehyun...”
“Oddio Jun” si mise a ridere Himchan “Possibile che anche in momenti come questi mi devi far ridere?”
“Che ho detto di divertente?”
“Niente, hai solo raccontato dettagli della vita di coppia di Daehyun e Youngjae...ma scusa come fai a saperlo?”
“Me l'ha detto Youngjae hyung
“Ah beh...però...cos'è che ti preoccupa?”
“Youngjae hyung mi ha raccontato che...che fa tanto male la prima volta e...anche per questo mi sono spaventato...perché ha detto che non si sceglie se essere attivo o passivo ma mentre si fanno certe cose...insomma...io non voglio essere come Youngjae hyung” concluse Zelo rosso in viso.
Himchan gli accarezzò una guancia “Stai tranquillo...io...non ti preoccupare...io sono passivo”
“Ah...”
“...”
Junhong cominciò a baciare il viso di Himchan ripetutamente.
“Hey, hey...che ti è preso Jun? Ti senti all'improvviso più sicuro?”
“...mmm...” rispose Zelo baciando il petto del più grande.
 
“Himchan...ora...come...”
“...”
“Entro e basta?”
“No no...fermo...non...non così in fretta Jun...”
“È che sto impazzendo...”
“Lo...lo so anche io...ma...è da un po' che...”
“...”
“Ecco...dovresti...” Dio, ma gli devo spiegare tutto passo per passo?...cosa gli dico ora? Infilami prima un dito poi un altro su per il culo?...che cosa imbarazzante...
“Cosa?...”
Ok...facciamo in questo modo... “Jun...”
“Sì?” oddio...non riesco più ad aspettare…Himchan sei così bello...
Kim avvicinò la sua mano alla bocca di Jun; lui gli baciò il palmo. Poi il più grande inserì l'indice e il medio dentro la sua bocca.
 
H...hyung...cosa...”
“Jun...così...così mi fa meno male...” boccheggiò Himchan mentre si preparava.
“Himchan...” lo baciò sul petto, all'altezza del cuore il maknae “Himchan quanto devo aspettare ancora?”
“Ah...a…ancora un po'...”
 
Junhong si posizionò sopra Himchan, i palmi delle mani sul materasso sopra le spalle del più grande.
Respirò profondamente “Himchan...vado?”
Lui gli accarezzò il viso “Vai” e mentre sentiva il membro del maknae premere contro la sua apertura stringeva con le sue braccia il suo collo.
“A...ah...” si lasciò sfuggire Himchan quando Zelo fu entrato completamente dentro di lui.
Choi invece appoggiò la sua testa sulla clavicola del più grande ansimando. Cazzo, se mi piace.
 
Kim continuava a gemere sotto le spinte decise del maknae.
Che si sentiva vivo.
Sentiva il respiro di Himchan insinuarsi nei suoi pensieri, così anche i suoi ansimi.
“A...ah...Jun...”
“Ti...ti sto facendo...male?” chiese il maknae fermandosi.
“No...anzi...in quel punto...”
Junhong riprese a spingere dentro il corpo del più grande.
“Ah...lì...lì...Jun...” ansimava facendo scendere le sue mani lungo il fondo schiena del più piccolo.
 
Ora che il piacere era diventato il sentimento predominante dell'atto Himchan aprì gli occhi e quasi scoppiò a ridere: Zelo aveva la fronte tutta corrucciata, sembrava così concentrato da risultare ridicolo.
E la risata gli scappò.
“Che c'è hyung?”
“Niente...solo che...rilassati Jun...deve essere una cosa piacevole...” gli disse dolcemente il più grande.
“È molto piacevole Himchan...molto” continuava a spingere il maknae.
 
Vennero quasi contemporaneamente, Zelo aggrappandosi alle spalle di Kim diede un'ultima spinta finale e Himchan si sentì pieno del seme del maknae.
Junhong si abbandonò sopra il corpo del più grande dopo essere uscito da lui, la testa appoggiata alla sua spalla che continuava a riempire di piccoli baci.
“Himchan...”
“Dimmi...”
“Sei stupendo”
“Lo so...e anche tu lo sei”
“Mmm...”
“Sei perfetto”
“Mmm...”
“Sei stanco?”
“Mmm...” sospirò il maknae.
Himchan gli accarezzò la schiena ancora nuda dolcemente, poi tirò le coperte su, continuando a toccare il corpo del più giovane che dopo qualche minuto si addormentò.
Dormi già?...forse ti sei impegnato troppo... rise. Mmm...non ho mai dormito completamente nudo con qualcuno...e per di più tutto sudato...tutto sporco di me...e di te...
Diede un ultimo bacio a Zelo e chiuse gli occhi.
 
 
“Buongiorno” salutò allegro Himchan entrando in cucina.
Yongguk lo guardò sospettoso “Come mai così allegro?”
“Boh, non lo so. Forse mi sono solo svegliato di buonumore?”
“Mmm...ok...Jun non si è ancora svegliato?”
“No” sorrise Kim “E Jongup?”
“Dorme”
“Ok”
“...”
“Cosa mangi?”
“Riso”
“Mmm...”
“...”
“È buono?”
“Himchan...è riso”
“Giusto...è riso”
“Cosa vuoi per colazione?”
“...non lo so”
“Beh qualsiasi cosa tu voglia, serviti da solo”
“Sì...”
“...”
Himchan continuava a fissare il leader, le braccia appoggiate al tavolo.
Yongguk alzò diverse volte il viso e Kim lo fissava ancora.
“Ok. Himchan, cosa vuoi dirmi?”
“Non voglio dirti niente”
“Allora perché continui a fissarmi così? Quando mi fissi così vuoi dirmi qualcosa”
“No” disse Himchan poco convincente.
“Avanti, dimmi quello che mi vuoi dire”
“...”
“Senti, se non vuoi dirmi niente almeno lasciami finire di mangiare perché odio quando mi fissi così...non riesco a mandare giù neanche un boccone di riso”
“Ok ok, se insisti tanto...mamma mia come sei curioso...vuoi sempre sapere tutto della mia vita privata...”
“Veramente...sei tu che vuoi dirmi tut...”
“Quindi se insisti te lo dico”
Bang sospirò.
“Ieri l'abbiamo fatto”
“...”
“Yongguk? Ci sei?”
“L'avete fatto”
“Sì, ieri notte”
“E...?”
“Ed è stato imbarazzante...emozionante...super eccitante...e tipo Jun all'inizio...”
“Channie...non voglio i dettagli”
“Sì, scusa...è stato stupendo...”
“Mmm...”
“Se ti stai preoccupando per Jun...non farlo...sta benissimo”
“Ok...”
“Tu e Jongup?”
“Io e Jongup?”
“L'avete già fatto?”
Yongguk si schiarì la voce “Non c'è bisogno che tu lo sappia”
“Ok, non l'avete ancora fatto”
“Beh, facciamo un passo alla volta...ma aspetta un attimo. Non mi avevi detto che Jun si infastidiva se lo toccavi?”
“Beh, è che io sono estremamente appiccicoso...quindi...e poi diceva che lo avremmo fatto solo dopo che avrebbe capito che stavamo insieme…e a quanto pare…”
“Ah...”
“Sei invidioso perché io e Jun l'abbiamo già fatto e tu e Up no?”
“Mmm...un pochino...è che in realtà...insomma...facciamo cose, ma...”
“Capito...beh, tanto prima o poi...”
“Sì...e...non parliamo di questo ora...”
“Ok ok...vado a svegliare Jun” e si alzò dalla sedia, ma dopo aver fatto due passi il maknae comparve sulla porta strofinandosi gli occhi.
“Buongiorno” lo salutò il leader.
Himchan lo baciò dolcemente “Buongiorno Jun…”
“Bu...buon...giorno...” arrossì il maknae, permeato delle immagini di Himchan della sera prima.
“Che hai Jun?” chiese Kim.
“Niente…gli altri non sono ancora svegli?”
“No, ma è ora di svegliarli o faremo tardi agli allenamenti”
“Sì”
 
 
“Dai Jongup, forza, ce la puoi fare” lo incoraggiò Zelo “Metti tutto il peso sulla mano destra”
“Cos…” Jongup cadde a terra e il maknae lo aiutò a rialzarsi.
“Apri la mano hyung. Devi avere il palmo della mano aperto e appoggiarlo tutto a terra”
“Mmm…ci riprovo”
“Va bene”
“Hey, ce l’ho fatta!”
“Sì! Sei fantastico Jongup. Non ti fermi un attimo…neanche se ti tremano le gambe…”
“Grazie…è che voglio sul serio impegnarmi tanto…anche se faccio una gran fatica…”
“Sì…”
“Che hai Jun?”
“Niente…è solo che…un tempo…lascia stare”
“…scusa se faccio perdere del tempo a te e anche agli altri…”
“No…non dire così, non è vero!”
“Sul serio Jun…ora sto con Yongguk e sono felicissimo, ma…forse è meglio se lascio i B.A.P.”
Hyung…perché…”
“Non lo dico perché voglio farvi compassione o pietà o altro…sul serio, non so se riuscirò a fare quello che facevo…come prima”
“Infatti lo farai meglio!” gli urlò contro il maknae “Tutti…tutti i giorni che…sei stato in ospedale…io…ho pregato così tanto che questo giorno arrivasse hyung! Non immaginavo che mi sarei innamorato di Himchan…però…sul serio, tu hai un posto grandissimo nel mio cuore. Ho passato così tanto tempo con te e voglio passarne ancora tanto. Voglio che ci alleniamo insieme. Che cantiamo insieme. E che migliori ancora di più nella danza”
“Grazie Jun…”
“Di niente…anzi scusa se ho alzato un po’ la voce…”
“No, anzi…”
“Allora… ritorniamo a ballare?”
“Sì”
“Facciamo dall’inizio?”
“Mmm…”
 
 
“Hey, com’è andata oggi?”
“Cosa?”
“Con gli allenamenti…”
“Bene, bene hyung…sono un po’ stanco ma finalmente sono ritornato a ballare…anche se sono un po’ incapace…devo ricominciare tutto daccapo…”
“Jongup, ti posso chiedere una cosa?”
“Sì”
“Sei sicuro di farcela?”
“In…in che senso?”
“Cioè…ricominciare tutto daccapo, non ti pesa?”
“Perché dovrebbe pesarmi?”
“Non voglio costringerti…insomma siamo una famiglia ma se vuoi ritirarti…”
Hyung…” la voce di Moon tremava.
“Scusa, non volevo farti…piangi?”
“…”
“Jongup, lo so che dai sempre il massimo e non vorrei che tu arrivassi al punto di odiare quello che fai…tutto…qui…”
“Mmm…va bene…”
Bang abbracciò Jongup “Scusa, non volevo dirti qualcosa che ti facesse star male”
“No…non preoccuparti” rispose Moon, le braccia stese lungo i fianchi. Non ricambiò l’abbraccio del leader.
 
“Uppie…sei arrabbiato?”
“Per cosa?”
“Per quello che ti ho detto prima…”
“No…”
“Sicuro?”
“Sì…perché continui a chiedermelo?”
“Perché…sembri un po’ distante oggi…”
“Scusa, sono sovrappensiero”
“…”
“Forse dovrei davvero lasciare i B.A.P.”
“…”
“Forse stiamo solo perdendo tempo e non ritornerò mai a ballare come un tempo…e non voglio rallentarvi…”
“Jongup…”
“Sul serio hyung…mi dite tutti che va bene se aspettate…se ci metto un po’ di tempo, ma sinceramente prima o poi vi stancherete di aspettarmi”
“No…non succederà mai. Io ti starò accanto” per sempre
“Lo so, ma…non è così…semplice…io…hyung, non so ancora scrivere come si deve…vado ogni settimana in ospedale per il check-up … e se un giorno all’improvviso le mie capacità motorie peggiorassero?”
“Non…” non pensarlo nemmeno
“E se invece succedesse? Mi aspettereste tutti ancora?”
“Sì…” ovvio...smettila di dire certe cose...
“E se non potessi più muovermi?”
“Allora noi ti staremo accanto”
Jongup scosse la testa “No, voi dovete andare avanti…anche senza di me”
“Mai” disse Yongguk con le lacrime agli occhi “Io…m…mai più…non…non ti l…lascerò n…neanche un s…s…secon…do”
“Yongguk…”
“J…Jongup…io…non…potrei p…più vivere…s…senza d…i…te”
Il cuore di Moon prese a battere all’impazzata “Hyung…ti amo”
“Anche…anche io Jongup…sei…diventato…” tirò su col naso mentre il più piccolo gli asciugava le lacrime “La persona più importante della mia vita adesso…”
“Yongguk…ti amo”
“Ti amo…anche io” disse tremando il leader.
 
 
“Himchan, svegliati”
“Mmm…che c’è?”
“Svegliati”
“Ma perché? Oggi siamo liberi, no?”
“Sì, ma è da qualche giorno che ci svegliamo o prima tu o prima io e…”
“E?”
“…niente, se non ti viene in mente niente allora lascia stare…ritorna pure a dormire…”
“Jun, che hai? Lo sai che appena sveglio non ci capisco niente”
“Sì…ma lascia stare”
“Dai…non fare il bambino…”
“Il bacio…cioè…i baci del buongiorno…avevi detto che li volevi…ma non me li hai più chiesti da quando abbiamo…”
Kim sorrise, si allungò fino al viso del maknae e lo baciò.
“Jun, baciami”
“…”
“Jun…”
Choi si allungò e schioccò un bacio rapido sulle labbra di Kim.
 
 
“Dae…sei ingrassato?”
“Come scusa?”
“È che…i tuoi fianchi…”
“Cos’hanno?” chiese allarmato Jung toccandosi i fianchi dopo aver tolto le mani del suo ragazzo “Ma…a me sembra che sia tutto uguale…”
“No, no. Sei ingrassato…guarda qui” disse pizzicandogli il fianco con forza.
Aish! Ma sei scemo? Perché mi pizzichi così?”
“Sei ingrassato…”
“E quindi? Se anche fosse?”
“Sarà perché mangi dolci di continuo…”
“Se anche fosse?”
“Devi dimagrire”
“Ma pensa al tuo di corpo!”
“Io ci penso sempre…tu invece…”
“Se fossi grasso non mi ameresti più?”
“No”
“Jae!”
“Scherzo”
“Mmm…non ti credo”
“Te lo giuro. Se anche fossi obeso del massimo grado ti amerei”
“…anche io”
“Però…”
“Cosa?”
“Però è meglio se dimagrisci un po’…”
“Ma Jae…ultimamente ho una fame assurda”
“Mica sei incinto che devi sfamare anche un bambino nella placenta”
“E se lo fossi?”
“Dae…mi hai tradito con qualcuno?” chiese Yoo avvicinandosi al mento di Daehyun per poi morderlo.
“Mmm…chissà…”
“Stronzo”
“Anche tu”
“Tanto lo so che ami solo me”
“E chi te lo dice?”
“I tuoi baci”
“Quali? Questi?” e baciò il più piccolo stringendo il proprio corpo al suo.
“Mmm…sì proprio questi”
“Magari te li do pensando a un’altra persona…”
“Beh anche io penso ad altri”
Daehyun cominciò a fare il solletico a Youngjae.
“A…Ah…fer…fermati Dae! D…Dae! A…o…oddio…Dae!”
 
*TOC TOC*
Hyung…per favore…potreste non fare baccano a quest’ora?” chiese Jongup di là dalla porta stropicciandosi gli occhi.
Daehyun e Youngjae si misero a ridere a bassa voce.
“Mi sa che li abbiamo svegliati…” sussurrò Daehyun.
“È tutta colpa tua…se tu non avessi cominciato a urlare così!”
“Ma mi stavi facendo il solletico! Lo sai benissimo che lo soffro. E tanto”
“Sì…lo so…” rise ancora “Jae…settimana prossima è il nostro anniversario”
“Sì…”
“Ti ricordi la tua dichiarazione?”
“Sì…”
“Quando mi hai detto all’improvviso ‘Mi piaci’ mi si è fermato il cuore…mi sono chiesto ‘Ma che cazzo sta dicendo?’…poi mi hai detto che scherzavi e dopo pochi giorni mi hai detto che non scherzavi e che ti piacevo davvero…in quel momento ti ho odiato”
“Io pensavo sarei potuto morire…”
Daehyun accarezzò la guancia dell’amato “Però l’importante è che stiamo insieme, vero?”
“Assolutamente…”
“È solo perché sei stato un rompiscatole che ci siamo messi assieme, lo sai?”
“Sì, lo so…ma a me basta che tu mi ami. E che io ti ami”
“Anche a me”
“Ma…spiegami una cosa: come hai fatto ad innamorarti di me?”
“…”
“Allora?”
“Sinceramente…non lo so…l’ho sentito…cioè se ti ho baciato…o altro…è perché lo sentivo e lo ammetto: all’inizio non ero super-innamorato di te…ma…col tempo…non so Jae…il tuo amore è così vero…che a un certo punto ho pensato di essere impazzito”
“Io sono sempre stato pazzo di te”
“E tu sei riuscito a rendere me pazzo di te”
“Ti amo”
“Ti amo anche io, tanto”
 
 
“Hey Jongup, cos’hai oggi?”
“Niente…sono solo un po’ stanco e ho tutti i muscoli indolenziti...anche se ieri siamo stati a riposo”
“Ah, capisco. Vuoi che facciamo una pausa?” chiese Zelo.
“Mmm, va bene”
Hyung…posso dirti una cosa?”
“Certo, quello che vuoi” gli sorrise Moon sedendosi lì accanto.
“È da un po’ che non mi confido con qualcuno e…”
“…scusa…”
“No, non è colpa tua…”
“…”
“Ecco…io ti ho davvero amato e ancora ti amo…”
“Eh?”
“No, non fraintendere! Non in quel senso…come posso spiegartelo? È che…sei il mio unico vero amico, sul serio…e…e ti amo come amico. Nel senso che sei nel mio cuore ma come amico…ormai lo sei solo come amico…perché io amo Himchan…nel senso di amare per starci insieme per tutta la vita…”
“Ho capito. Allora anche io ti amo Jun”
“Ehm…ok…”
“Che c’è?”
“Niente” sorrise timidamente “È che se penso a un po’ di tempo fa…che se mi avessi detto che mi amavi…anche solo nel senso in cui io dico che amo te ora…cioè, credo che il mio cuore sarebbe esploso. Invece…”
“Lo ami proprio Himchan, eh?”
“Sì. Tanto”
“Si vede…e…non l’avrei mai detto, ma siete una bella coppia”
“Grazie hyung…ah volevo…dirti anche un’altra cosa…però è un po’ più…”
“Dai, dilla e basta”
“Sì…”
“Quindi…”
“Io e Himchan hyung l’abbiamo fatto”
“…ah…l’avete…fatto”
“Sì…qualche…giorno fa…”
“E…com’è stato?”
“Bellissimo. Bellissimo e…ecco l’abbiamo fatto ancora e…è sempre più bello…”
“Capisco…”
“E tu e Yongguk hyung?”
“No…non ancora. Cioè…facciamo cose, ma proprio farlo... non ancora”
“…”
“Tu…insomma…sei il passivo?”
“Eh?...ah, no…sono…l’attivo perché…perché Himchan dice che è passivo e…e comunque in caso fossi stato io il passivo…non avremmo fatto niente…sarei morto di paura…”
Jongup rise “Ma dai, insomma…ok farà male, ma poi…”
“Mmm…”
“È che in realtà speravo che lo fossi tu il passivo…così…potevi dirmi…come…com’è…”
“Chiedilo a Youngjae hyung o Himchan hyung!”
“Ehm…Jun, no…”
“Perché no?”
“Perché…non ce la faccio a chiedere certe cose a loro…”
“Mmm…non so come aiutarti…ma scusa, tanto mica è deciso che sei tu il passivo”
“Invece sì…”
“Come ‘Invece sì’? come fai a saperlo?”
“Fidati, lo so…lo capisco…”
“…mi dispiace non esserti d’aiuto hyung
“Fa niente…”
“Vuoi riprendere con gli allenamenti?”
“No…ci ho pensato molto e ne abbiamo parlato un po' la scorsa volta...ma...ho deciso che lascio i B.A.P.”
Zelo fissò negli occhi il più grande “Hyung, se è uno scherzo è di pessimo gusto. Ne avevamo già discusso alcuni giorni fa”
“Ti sembra che io stia scherzando?”
“Cazzo sì! Sarà meglio che tu scherzi Moon Jongup” si alzò il maknae.
“Jun…”
“Non me ne frega un cazzo! Ti abbiamo aspettato per tutti questi mesi e ci stiamo allenando perché tu possa ritornare a ballare come un tempo. È così che ci tratti?”
“Se per voi è stata solo una perdita di tempo scusate tanto! Vedo che sono diventato un peso…e per non farvi perdere ulteriore tempo mollo tutto. Getto la spugna”
“Non puoi”
“Perché?”
“Dopo…dopo che ci siamo detti tutte quelle cose…come puoi anche solo pensare di andartene?”
“Jun, parlo così perché non hai la più pallida idea di come io mi senta, di quanto sia difficile per me allenarsi così…non sai quanto cazzo ci ho messo a imparare a camminare decentemente senza inciampare, senza cadere. Tu non puoi capire. Nessuno di vuoi può capirmi!” si alzò a sua volta.
“…”
“Pensavo…ero così felice di ritornare…di uscire dall’ospedale e Yongguk…e Yongguk e io stiamo insieme e sono la persona più felice del mondo…ho te e tutti gli altri, ma…sento che tanto è inutile. Che tanto non ritornerò mai più a ballare come un tempo!”
“E invece sì! Basta che continui a impegnarti. Ritornerai come un tempo…”
“No. Non è vero. Jun…io…io ho guardato alcuni video di prima dell’incidente…delle nostre esibizioni e…non ce la farò mai. Non so più fare niente. Niente”
Hyung, smettila di dire cazzate!”
“Non sono cazzate!”
Qualcuno aprì la porta “Hey, vi state alle…nando” finì la frase in un sussurro Himchan “Che…che succede? Perché quelle facce?”
“Ah, vaffanculo Jongup!” disse Zelo prima di uscire dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle.
“Jongup…mi puoi spiegare cos’è appena successo?”
Jongup si specchiò negli occhi di Kim, poi cadde sulle ginocchia piangendo.
“Hey, Jongup…ma mi spieghi che è successo?”
Moon scosse la testa.
 
 
“Jun…scusa per prima” disse con la testa appoggiata alla porta Jongup “Sul serio, non avrei dovuto dirle certe cose…sono stato uno stupido”
“…”
“Posso entrare?”
“…”
“Jun, ti prego…”
Zelo aprì la porta.
“Grazie Jun…” ed entrò dentro la stanza.
“Vi lascio soli” sorrise Himchan prima di andarsene “E vedete di risolvere tutto” aggiunse con tono minaccioso.
 
“Jun, potresti almeno dirmi qualcosa?”
“Cosa vuoi che ti dica?”
“Ti ho già chiesto scusa…non lascerò mai i B.A.P. …voi siete la mia famiglia e…”
“E per questo motivo non avresti dovuto neanche pensarle certe cose. Come…come hai potuto pensare che fossi un peso?”
“È che…”
“Ah, lasciamo stare. L’importante è che tu non lo dica più hyung…sul serio”
“Non lo farò”
“Bene” sorrise il maknae “Da domani ci alleniamo come un tempo”
“Ma…non credo di potercela fare…”
“Vedi? È qui il tuo problema hyung…è nella tua testa. Tu pensi di non riuscirci e ogni movimento che fai ti sembra faticoso come dieci chilometri di corsa. Pensi a cose che non sono vere e migliori lentamente. Devi pensare positivo!”
“Lo so…l’ho fatto fino ad ora…ma…”
“Allora continua a farlo e…e da domani facciamo allenamento tutti insieme. Ne ho parlato anche con Himchan prima e ha detto che va bene…ho pensato che…che se siamo tutti insieme…forse sarai più motivato e…e a Yongguk non abbiamo detto niente...visto che non volevi che lo sapesse...”
“Grazie Jun” disse Moon abbracciando l’amico “Grazie di cuore”
 
 
“Jae, posso farti una domanda?”
“Dimmi”
“Se…se mai un giorno…senti Youngjae, ti amo”
“Anche io, ma non ho capito quale sia la domanda”
Daehyun inspirò a fondo “Insomma…ho sempre voluto sposarmi e avere bambini e…se… uffa, lo dico e basta…però insomma lo dico per il futuro…in un futuro lontano e non so come andranno le cose e…”
“Dae, non agitarti...”
“Se staremo ancora insieme, tra qualche anno…io…”
“…”
“Vorresti sposarmi?”
“…”
“Ah, lo sapevo…ho fatto una domanda sciocca. Solo che mi è venuta l'idea in testa all'improvviso e...”
“Dae…non…m…mi…vedi…vero?”
“No, è buio”
“M…me…meglio”
“Perché?”
 
 
“Jongup, ti amo” lo baciò Yongguk.
“Anche io”
“…”
Hyung…Jun mi ha detto che lui e Himchan…”
“Ah, te l’ha detto”
“Sì…”
“E?”
“E…e insomma ci ho pensato…è da un po’ che ci penso in realtà ma non ne ho mai avuto il coraggio solo che…che oggi…sul serio…lo voglio davvero…voglio…voglio che tu mi faccia tuo”
“Up…”
“Ho bisogno di sentirti tutto hyung…voglio…”
Yongguk ritornò a baciare il più piccolo con passione.
 
Erano nudi, Yongguk sopra Jongup.
“A…ah…”
“Scusa Jongup”
Lui scosse la testa “Va…va bene”
“Mmm…” e prese a tirargli un capezzolo coi denti.
“Ah…Yon…Yongguk”
“Up…cambiamo…posizione…cioè…girati”
“Mmm…ok…” e si girò.
Yongguk strinse le mani di Jongup che lui aveva messo sopra il cuscino, all’altezza del suo viso ed entrò in lui deciso, baciandogli l’angolo delle labbra.
Jongup cercò di trattenere il più possibile il gemito di dolore che gli stava per uscire dalla bocca finendo con l’irrigidirsi.
“Jo…Jongup…stai…c…calmo…ri…rilassati” gli disse Yongguk
 
Yongguk si sentiva come in un'altra dimensione.
Entrava e usciva da quel corpo, sentiva i gemiti di Jongup.
Ma non riusciva a pensare a nulla.
Sentiva come se tutto il mondo fosse sparito.
Solo lui e Jongup.
Dentro una campana di vetro.
Una cosa preziosa, un po' come la rosa del Piccolo Principe.
Spingeva dentro quel corpo e la voce di Jongup era una dolce melodia.
Non riusciva a pensare a nulla.
 
L'amore è un bel casino.
 
Sentiva il cuore martellargli in testa.
Entrava.
Usciva.
Entrava.
 
L'amore è un cerchio.
 
Si sentiva stretto a Jongup, legato a lui come se fosse stato incatenato.
Non riusciva a smettere di volerlo.
Sempre di più.
 
Lascia che mi arrenda a te.
 
 
“Per il mio compleanno cosa mi regali?”
“Ma il tuo compleanno è tra un mese hyung...”
“E quindi? Non hai ancora pensato a cosa potresti regalarmi?”
“Ehm...no” disse arricciando le labbra il maknae.
“Come no? Devi pensarci bene al mio regalo!”
“Himchan, a volte sei insopportabile...specialmente quando si tratta di regali o peggio ancora di vestiti!”
“Scusa tanto eh! Anche tu a volte sei fastidioso”
“Quando?”
“Quando di continuo sei lì a chiedere a me e Yongguk cos'è quello o quell'altro o quando ti perdi e dobbiamo spiegarti tutto daccapo”
“Va beh, sono solo un po' distratto...”
Kim sospirò “Sì, lo sei...ah, alla fine con Up hai risolto?”
“Sì...sembrava felice all'idea di allenarci tutti insieme”
“Mi chiedo perché non ci abbiamo pensato prima...l'ho detto a Yongguk che ci saremmo allenati insieme ma non gli ho spiegato il motivo...che poi...in effetti allenandosi solo con te sembrava quasi che a noi non importasse niente di lui...”
“Sì...forse sì...è solo che ho paura...non...non è più come prima...l'incidente l'ha cambiato hyung...certo delle cose sono migliorate, ma altre...”
“In che senso Jun? A me sembra molto più aperto...non credo che alcuni mesi fa ti avrebbe urlato in faccia o ti avrebbe detto tutto quello che pensava così facilmente...”
“Sì, sì...non dico quello...è che...ho paura che questi mesi che è stato all'ospedale si sia sentito tanto solo e abbandonato...”
“...”
“E...e non voglio che lui si senta solo...”
“Non penso si senta solo...secondo me...è solo un po' stressato e giù di corda”
“Mmm...speriamo”
“Jun…baciami”
“Baciami tu”
Himchan si avvicinò alle sue labbra e gli morsicò un labbro tirandolo verso di sé.
Si staccò “Jun, facciamolo”
Zelo si alzò leggermente fino a raggiungere l’orecchio di Himchan “Mi piace tanto fare l’amore con te”
Himchan gli prese il viso e lo baciò, poi a fior di labbra gli disse “E io penso tutto il giorno a quello che facciamo ogni notte”
Junhong arrossì “Sei un pervertito!”
Kim scoppiò a ridere, poi si abbassò e baciò il petto di Zelo.
 
 
“...Jae? Perché è meglio che sia buio? Cos'è che non devo vedere?”
“I...il mio cuore...”
“Jae, io il tuo cuore non lo vedrei comunque...insomma è dentro il tuo corpo”
“Il mio cuore batte fortissimo...”
“...”
“P...perché l'hai detto?”
“Perché ti ho detto che...che magari tra alcuni anni...vorrei...sposarti?”
“Sì...”
“P...perché ti amo e...”
“E...?”
“E vorrei...non lo so perché te l'ho detto...è che ho sempre voluto sposarmi e...e avere una famiglia...e...tutte...quelle cose...lo sai...”
“Ma Dae...noi una famiglia...non...”
“Lo so” lo interruppe lui “Ma...ma non importa...anche solo noi due...siamo...una famiglia e poi magari tra...tra qualche anno...dopo che ci saremo sposati....insomma potremmo anche... adottare dei bambini...anche se dubito che sarà legale...adottare bambini per noi...”
“Dae...mi sa che stai volando troppo con la fantasia...noi...ma ti rendi conto delle conseguenze?”
“...”
“Io ti amo da morire e lo sai...ma il matrimonio...non che non voglia...ma...fare outing... ma ti immagini lo scandalo? Tutti i giornali ne parlerebbero...”
“Eh, adesso...tutti i giornali...non credo...insomma...non siamo gli unici omosessuali nel mondo dello spettacolo, quindi...”
“Ma...”
“...”
“Dae...scusa, ma...almeno per ora non mi sento di prometterti una cosa così...importante...”
“...”
“Scusa, sono un pessimo ragazzo...”
“No...è che...scusa, mi è passato per la testa questo pensiero e... e l'ho detto ma...hai ragione tu...”
“Dae, scusa...sul serio...non...non ti ho ferito vero?”
“No, non ti preoccupare...a volte viaggio davvero troppo con la fantasia...è che tu non sei una ragazza, quindi non è così semplice...insomma non che voglia che tu sia una ragazza... tu... tu sei perfetto così...maschio e... sul serio ti amo”
Youngjae accarezzò il viso di Daehyun “Sei così stupido a volte...e così sognatore...e amo tutto di te...anche i tuoi difetti...anche quando cominci a parlare come una suocera”
“Non parlo...come...una suocera...” mise il broncio Jung.
“Sì, sì, come no...”
“Cattivo...solo perché mi piace un po' parlare e ho l'accento di Busan...”
“Dai, scherzo” e baciò il compagno.
“Lo so” e salì sopra il più piccolo.
“Cosa vuoi fare?”
“Secondo te?”
“E se non mi andasse?”
“A te va sempre. Sai, sei veramente insaziabile a letto…”
 
 
 
Yongguk era sdraiato accanto a Jongup e il più piccolo percorreva il suo petto con i polpastrelli.
“Jongup”
“Mmm?”
“Ti ha fatto tanto male?”
“Mmm...un po'...”
“Scusa, non volevo...ma...”
“Non fa niente, lo sapevo...però è stato bellissimo...”
“Già...potrei farci una canzone su quello che abbiamo appena fatto...”
“Yongguk...meglio di no”
“Scherzavo...”
“Mmm...sarà meglio”
Il leader baciò il collo di Moon “Hai proprio un buon profumo”
“Ho usato quel bagnoschiuma al cocco di dubbia provenienza”
Yongguk annusò il suo collo “Sei sicuro? A me non sembra cocco”
Jongup rise “Secondo te, avrò usato quella roba al cocco? Ti stavo prendendo in giro”
“Ha-ha...dai, ora alziamoci. Ci siamo coccolati per ore…”
“Ma se ho male ovunque...riuscirò ad alzarmi dal letto?”
“Mmm...provaci...al massimo ti trasporto io in braccio ovunque tu voglia andare”
“Scemo...” sorrise Moon prima di provare ad alzarsi.
 
 
“Usciamo da qualche parte insieme?” chiese Junhong con aria innocente “È da tantissimo che non usciamo...”
“...non...non so Jun...” gli rispose il leader guardando Jongup “A...a voi va bene?”
“Non...saprei...è che...” disse titubante Himchan.
“Se è per me...insomma basta che non saliamo su una montagna e va bene” sorrise Moon.
“Allora usciamo!” sorrise Choi.
Moon si alzò dalla sedia “Io…voglio dirvi che sono felice…sono felice di essere ancora vivo e di poter stare con tutti voi” disse guardandosi le scarpe.
Yongguk lo abbracciò da dietro e gli sussurrò in un orecchio “Sono pazzo di te”
Jongup si mise a ridere.
“Hey, voi due, se dovete fare le vostre cose…andate nella vostra stanza!” urlò loro Himchan “Vero Jun?”
“Vero…altrimenti possiamo fare anche noi quello che ci pare”
“Ma voi siete tutti pazzi…” disse Daehyun uscendo dal salotto.
“Dae, dove vai?”
“A vestirmi…”
“Aspetta, ti accompagno…” sorrise Yoo allontanandosi dagli altri.
“Non metteteci troppo…”
 
“Secondo te, usciamo?”
“Che ore sono?”
“È quasi mezzogiorno”
“Dae e Jae sono dentro da un pezzo…mi sa che non andiamo da nessuna parte, al pomeriggio dobbiamo andare a provare…” sospirò Yongguk.
“Va beh, sarà per la prossima volta”
“Sì…”
“Jongup…” il leader guardò verso Zelo e Himchan che stavano accoccolati sul divano e guardavano un film “Avvicinati un po’ a me…”
“Che c’è?” chiese lui avvicinandosi al leader.
“Ti amo” e lo baciò.
“Che schifo!” urlò Junhong.
Bang e Moon si voltarono: Himchan e Zelo li stavano fissando da dietro il divano.
“Dai, Jun. Non fa schifo. Lo facciamo anche noi”
“Ma loro sono Yongguk e Jongup! È come se vedessi Superman e Batman baciarsi!”
Tutti scoppiarono a ridere.
“Pronti!” entrò nella stanza Daehyun.
“Pronti per cosa?” chiese Yongguk.
“Per uscire”
“Ma hai visto che ore sono?”
“Ehm…no…perché? Ci abbiamo messo troppo?”
“Eccomi, eccomi” li raggiunse Youngjae “Che succede? Non si va più da nessuna parte?”
“Ci avete messo anni a ‘vestirvi’…” disse sarcastico Kim.
“Scusate…c’è stato un imprevisto…”
“Un piacevole imprevisto” puntualizzò Youngjae beccandosi una gomitata sul fianco “Ahia, Dae!”
“Quindi…non si va da nessuna parte?”
“No”
“Mi sono vestito per niente?”
“Già” disse Yongguk.
“Allora…Jae, andiamo a cambiarci i vestiti?”
“Andiamo”
“Ma siete instancabili voi due!” disse sconvolto Himchan “Neanche Jun che è pieno di forze chiede il bis!”
Hyung!” gli urlò contro Choi.
“Scusa Jun…”
“Lascia stare…”
“Tu che dici?” sussurrò Jongup in direzione di Yongguk “Credi che questo delirio andrà avanti ancora per molto?”
“Mmm…chissà…”

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