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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Unexpected News ***
Capitolo 2: *** Newcomers ***
Capitolo 3: *** Kiss,Friends and Governess ***
Capitolo 1 *** Unexpected News ***
<< Ho due notizie: una
buona e una cattiva. Quale vuoi
per prima? >>
<< La
buona.
>>
<< Sono incinta di due
mesi. >>
La donna lo fissava,mentre alcune
lacrime gli scappavano
dalle guancie,accarezzandosi di continuo il ventre, coperto della
leggera
maglietta di cotone rosa. A poco a poco, il mondo gli cadde addosso
inesorabilmente.
<< C – c
– che c – osa? >> balbettò
fissandola.
La bionda lo prese per il polso e lo portò nel suo studio,
chiudendo la porta
subito dopo. Si levò la maglietta,rimanendo in reggiseno
rosa. Ed ecco che
l’uomo notò tutto. La pancia, leggermente
lievitata sull’utero, faceva capire
che ospitava un piccolo feto di poche settimane mentre,i seni,erano
gonfi di
latte per il nascituro. Si avvicinò a lei e le
accarezzò il
ventre,delicatamente,quasi con paura di far male al loro piccolo (o piccola) ospite.
Quello che avevano fatto due mesi fa
non era amore,no,era
solo sesso. Entrambi volevano riprovare i piaceri del sesso e
quindi,avevano
deciso di avere una nottata insieme. Solo sesso. Nessuna emozione. Ma
in quella
piccola unione,qualcosa doveva di sicuro essere andato storto
… un preservativo
rotto … qualche difetto
della pillola?
<< MALEDETTO TE E IL
GIORNO IN CUI TI HO FATTO ENTRARE
NEL MIO LETTO! >> strillò Angie,iniziando
inesorabilmente a piangere. Gli
occhi azzurri di lei sembravano dipinti con l’acquarello,le
lacrime salate
continuavano a scenderle dal volto. Si avvicinò a
lei,abbracciandola e
facendola sfogare sul suo petto. Angie continuò a
piangere,rendendo la
maglietta dell’uomo inesorabilmente bagnata fradicia.
German le accarezzò pian
piano i capelli,stringendola a se.
Il suo piccolo angelo era incinta. Aspettava un bambino. Sarebbe
diventato
padre. E non poteva di certo non sentirsi l’uomo
più felice ed entusiasta della
terra. Le baciò la fronte e la fece staccare da
se,asciugandole le lacrime e
rassicurandola.
<< Shhhhh calma
… risolveremo questa cosa insieme,
promesso. Domani andremo subito a fare un
ecografia,d’accordo? >>
<< Si … ma
prima ti voglio dire la brutta notizia.
>>
<< Va bene.
>>
<< Ho deciso di non
tenere il bambino. >>
Violetta e Leon camminavano mano
nella mano per le strade
del centro,lei con un gelato al cioccolato,lui con una granita
all’anice color
puffo. La mora ripensava ai momenti passati la sera precedente,quando
era
avvenuta la sua prima volta. La loro
prima volta.
<<
Baciami.
Baciami tutta la notte. >>
<< Comandi,Castillo.
>>
Leon non era da meno. Anche lui
continuava a pensare a tutte
le coccole che si erano scambiati,i baci infuocati e i gemiti della sua
principessa sotto di se. Come era stato bello. Di certo non avrebbero
più
potuto rifarlo,non almeno molto spesso. Tra tre giorni lo studio
sarebbe
ricominciato,le lezioni e le gare tra gli studenti e sarebbero arrivati
nuovi
ragazzi con cui fare conoscenza. Almeno li avevano passato bene quei
tre mesi:
tra gite in canoa sul lago,falò notturni con tutti gli altri
ragazzi,bagni di
mezzanotte nell’acqua cristallina del lago Vargas e cantando
canzoni intorno al
fuoco. Era stata l’estate migliore della sua vita,anche
perché l’aveva passata
con la donna che amava. E poi era giunta la notte dell’ultima
sera di
vacanza,ieri.
<<
Le – ah – on
>>
<<
Dimmi?
>>
<<
Non farmi
male,ti prego … >>
<<
Tranquilla.
Sarò un principe … >>
Quel modo dolce e insicuro con cui
glielo aveva detto,aveva
superato di brutto tutte le aspettative della prima volta che aveva
sempre
sognato con la sua Violetta. La fece sedere su una delle panchine del
parco,seguendola di rimando. Osservarono per un po’ le
anatrelle nello
stagno,una simpatica bambina dai capelli rossi che chiamava la mamma e
un paio
di cagnolini che si ricorrevano. Nessuno dei due osava fiatare,troppo
presi a
finire le rispettive merende.
Tutto procedeva tranquillo e
pacato,quando,all’improvviso,qualcosa,anzi
qualcuno,venne verso di loro. Si
trattava di un ragazzo,alto,bello,muscoloso,con i capelli mori e dagli
occhi
verdi come gli smeraldi più puri.
Si sedette accanto a Violetta,che
alzò la testa dal suo
telefono,guardandolo negli occhi. “BRUTTO SEGNO CAZZO LEON
AGISCI!” la vocina
lo rimproverò ad agire il più in fretta
possibile,visto che quel ragazzo stava
già cortesemente aprendo una conversazione con Violetta.
<< Io sono Mirko. Tu
sei … ? >>
<< Fidanzata. CON ME!
>> rispose per lei Leon,fulminando
con gli occhi lo sconosciuto di nome Mirko.
<< Scusalo Mirko,lui
è un tipo molto geloso. Leon!
Smettila! >> lo rimproverò la ragazza,dandogli
un buffetto sulla spalla.
Quello sbuffò e si
sedette sulla
panchina,non perdendo neanche una mossa di quel bell’imbusto.
<< Sai,era
così anche la mia ultima fidanzata. Poi
l’ho mollata. Tipi gelosi come lui non fanno bene a ragazze
splendide come te.
Dico,bene,Leon? >>
<< Si dici benissimo.
Ora,se vuoi scusarci,lasciaci in
pace. >> rispose l’altro visibilmente
stizzito,beccandosi un'altra sberla
dalla ragazza.
<< LEON!
>> lo rimproverò lei,guadagnandosi uno
sguardo da cucciolo dal ragazzo e una risata sommessa dal bel Mirko,che
non
esito a sedersi di più vicino a Violetta,facendo finire Leon
per terra. “Ancora
cinque secondi e lo faccio finire nel laghetto delle anatre
…”pensò geloso,adocchiando
prima il laghetto poi il ragazzo. Ad occhio e croce pesava di sicuro
sui 50 e
qualcosa chili,contando ovviamente la massa muscolare di un
diciassettenne. Sarebbe
stato uno scherzo per lui,sollevarlo e gettarlo tra gli uccelli semi
acquatici.
<< Comunque sei davvero
una ragazza carina. Questo è
il mio numero,nel caso volessi chiamarmi. Ci conto,bellezza!!!
>>
<< NO QUESTO
E’ TROPPO! COMINCIA A CORRERE! >>
urlò Leon,stringendo i pugni e preparandosi a fare un bel
bagnetto al loro
cortese ospite. L’altro,come una reazione a catena,si
alzò dalla
panchina,lasciò n bigliettino a Violetta e corse il
più velocemente possibile
fuori dal parco. Leon si girò verso la fidanzata e
osservando per qualche paia
di secondo il biglietto che aveva tra le mani. Senza pensarci due
volte,lo
prese e lo buttò in pasto a quelle simpatiche anatroccole.
Prese la borsa di
Violetta e gliela mise in mano,alzandola di peso dalla panchina e
prendendo la
sua mano,incamminandosi con lei verso l’uscita.
<< Ma dai! Era un
ragazzo carino! >>
<< Tanto lo avresti
bruciato comunque! >>
<< Lo credi tu.
>>
<< Si certo.
Dai,muoviti che torniamo a casa. >>
<< Si papà!
>>
|
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Capitolo 2 *** Newcomers ***
STUDIO 21
<< Scusate,sapreste
dirmi dove si trova l’aula
insegnanti? >>
A pronunciarle queste parole fu un
uomo,non tanto
vecchio,sui trent’anni e dalla bellezza divina. Aveva rivolto
un sorriso
cristallino a due ragazze molto carine,porgendogli la domanda nel modo
più cordiale
possibile. Le due,sfoderando gli occhioni,risposero civettuole e da
ochette,anche loro affascinate dalla bellezza di quell’uomo
misterioso.
<< In fondo a destra!
>>
Aveva risposto una,la biondina dai
capelli
corti,indicandogli la porta. L’uomo le aveva ringraziate e si
era incamminato
verso la stanza,lasciandosi dietro di se la scia di ragazzine che
incrociavano
i suoi occhi belli e luminosi. Il biondo entrò nella
stanza,dove trovò solo una
donna. Si trattava di una splendida ragazza,della sua stessa
età (più o
meno),che rimetteva apposto delle carte. Subito capì che
quella donna era la
più bella creatura sulla terra. Indossava un
vestito a fiori e un paio di tacchi,i capelli biondi
lasciati sciolti
sulle spalle. Era girata di spalle,non lo aveva ancora visto. Ne
approfittò
così per mettere apposto le sue cose,facendo cadere apposta
un faldone,così per
attirare l’attenzione di quella bella creatura.
La bionda si girò di
scatto.
<< Oh,scusa! Sono
proprio un idiota! >>
Si abbassò per
raccoglierlo,proprio nel momento in cui Lei
si abbassò a sua volta. Lo prese,toccando inavvertitamente
le sue mani. Entrambi
alzarono lo sguardo,incrociando gli occhi. Quelli azzurri di lei,si
unirono a
quelli grigi di lui in un unico sguardo. Lei sorrise
imbarazzata,raccogliendo
da terra l’oggetto e rimettendolo sul tavolo.
<< Dovevi lasciarlo
fare a me! Mio il danno,mia la
punizione! >>
Rise,lui,ricordandosi poi che nessuno
in quella scuola lo
conoscesse. In effetti,Lei,si era fatta giusto qualche domandina su chi
fosse
quel bellissimo e perfetto uomo che le si era parato davanti
all’improvviso. Le
allungò la mano,presentandosi:
<< Sono Jeremy
Hansen,il nuovo professore di ballo!
>>
Lei accettò la sua
mano,stringendola con vigore e
presentandosi a sua volta:
<< Piacere! Io sono
Angela,ma puoi chiamarmi Angie! >>
<< Immagino che tu sia
la professoressa di canto! Mi avevano
detto che era bella,ma io non pensavo davvero che fosse un
angelo. >>
Angie rise,imbarazzata,per quel
complimento tanto
inaspettato quanto dolce e tenero. L’unico che
l’aveva mai chiamata angelo era
stato German,parecchie volte,per giocare con il suo nome. Sorrise e
tornò alle
sue carte,sistemandole in ordine. Ero i factfile
di nuovi alunni dello Studio e doveva sistemarli prima che Antonio
tornasse. Altrimenti
chi lo avrebbe sentito,quel burbero!
<< Sai,Angie,trovo che
questa scuola sia molto bella. Di
sicuro per me sarà un vero piacere insegnare qua!
>>
<< Si,è
vero. La sua aula,quella di ballo,è molto ampia
e spaziosa,di certo si troverà benissimo qua!
>>
<< Per
prima
cosa,dammi del tu! Mi fai sentire vecchio! >>
Risero entrambi a quella battutina e
poi Jeremy riprese a
parlare.
<< Spero solo di andare
d’accordo con gli alunni e i
professori … >>
<< Tranquillo,sono
sicuro che ti adoreranno. E,comunque,se
ti serve qualcosa,puoi sempre chiedere a me Jeremy! >>
Angie gli mise una mano sulla
spalla,guardando ancora quegli
occhi stupendi e profondi. Per una volta,una volta da quando era
entrata in quella casa,aveva messo
per un
momento di pensare a German Castillo. Chissà,magari,Jeremy
era L’uomo giusto. Avrebbero
potuto frequentarsi,ovviamente dopo l’operazione per
l’aborto.
Jeremy si beò per un
secondo di guardare i suoi
occhi,bellissimi e sensuali. Era la prima volta da quando aveva
lasciato New
York che non pensava alla sua ex fidanzata,Lois Ramino.
Chissà,magari,Angie era
la donna giusta. Solo dopo si accorse di un
piccolo,minuscolo,insignificante,particolare:
la donna era incinta.
<< Si prega ai passeggeri del volo 44
per Buenos Aires,di recarsi
all’imbarco. Grazie. >>
<< Amore! Presto!
Altrimenti perdiamo il volo!
>>
Thomas Heredia,17 anni,lo aveva
strillato letteralmente da
una parte all’altra dell’aeroporto,richiamando la
sua fidanzata,che si era
fermata a prendere da bere. La ragazza gli fece un cenno con la testa e
si
sbrigò a prendere una coca cola dal distributore,correndo
subito dopo dal
fidanzato.
<< Lo sai che quella
roba ti gonfia la pancia.
>>
<< Dai Tom piantala!
Non sei mio padre! >>
La rossa sbuffò,svitando
la lattina e bevendola avidamente. Era
davvero buona,la coca cola. Non la beveva spesso a casa,suo padre la
teneva a
dieta spessa e sua madre era un modella,non gli era permesso bere
porcherie.
<< Ma lo sai che quando
ti arrabbi diventi
stupenda,Emiliè? >>
Emiliè gli diede un pugno
sul braccio,mentre le gote gli si
imporporavano un po’ di rosso per il complimento che il suo
amore le aveva
appena fatto. Prese il suo zaino,se lo mise in spalla e prese Thomas
per
mano,dirigendosi vero il gate del volo. Era così felice!
Sarebbe andata a
Buenos Aires per frequentare lo Studio 21,in modo tale da intraprendere
la sua
carriera da cantante. Il suo fidanzato aveva frequentato quella scuola
l’anno
prima ma poi era dovuto tornare a Madrid e li si erano conosciuti.
Sapeva anche
di una ragazza di cui era innamorato,una certa Violetta Castillo, e
aveva paura
che quella ragazza potesse portagli via la persona che amava di
più al
mondo,cui cui si sentiva pienamente felice.
<< A che
pensi,cucciola? >>
<< Mah niente. Immagino
come sia vivere da sola con te
per un anno. >>
<<
Già,bambolina,non vedo proprio l’ora.
>>
La baciò
teneramente,accarezzandole i capelli rossi.
<< E,dimmi,dormiremo
insieme o … >>
Aveva pronunciato quella frase con
una nota di
malizia,mordendosi il labbro inferiore e guardandolo negli occhi.
<< Secondo te?
Sai,è difficile fare l’amore in due
letti separati,no? >>
Emiliè rise e gli diede un
buffetto sulla guancia,riprendendolo
per quello che aveva appena detto. Gli diede un altro tenero e
appassionato
bacio,mentre davanti i biglietti alla hostess per sedersi
nell’aereo. Trovarono
subito i posti,1B e 1A in prima classe,sedendosi immediatamente.
Avevano circa
dieci ore di viaggio da fare,erano le sei di mattina e
l’unica cosa che
volevano fare era dormire profondamente. Almeno dopo qualche coccola.
Nekane Loira Moreno,16 anni e tre
quarti,dormiva serenamente
nel suo letto,accanto alla fidata cagnolina Destiny.
<< NEKA! SVEGLIA!
>>
Sua madre Rachel entrò in
camera,sfondando letteralmente la
porta che era stata chiusa a chiave. Si svegliò di
soprassalto,spaventando la
barboncina che andò subito a rintanarsi nella cuccia.
<< Mamma! Ma sono le
sette! >>
Un occhiataccia della madre
bastò per farla ragionare. Si alzò
di malo voglia dal letto,infilandosi le sue pantofole a forma di
coniglio e
scendendo le scale,diretta in cucina. Suo fratello gemello stava
già facendo
colazione da un bel pezzo,si ingozzava come un maiale anche se non
avrebbe mai
preso un chilo con tutta la palestra e i pesi che faceva.
<< Giorno minchione.
>>
<< Buongiorno anche a
te,adorata e cara sorellina!
>>
Non erano proprio uguali come
fratelli gemelli,ne nel carattere,nel
nell’aspetto fisico. A volte dubitava pure che quel coso fosse suo fratello. Ma poi sua madre
le faceva vedere i video
della loro nascita e cambiava nettamente idea,spegnendo con un urlo
schifato il
televisore ogni volta. Si sedette davanti al fratello e gli
rubò i cereali. Immerse
la mano,alla ricerca della sorpresina che c’era sulla scatola
dei Kellogs Coco
Pops di quel giorno.
<<
Dammi.la.sorpresina.>>
Sillabò a denti
stretti,mentre il fratello gli porgeva
sbuffando un giocattolino plasticato. Era un mini Scrat
dell’era glaciale,con
tanto di mini ghianda. Quanto amava quel film. Era per bambini,si,ma a
lei
piaceva comunque.
<< Allora,Mi,cosa mi
racconti? >>
<< Ieri ho conosciuto
una ragazza stupenda! Si chiama
Violetta!
<< Wow. Bel nome
… >>
<< Lo so. Solo che era
lì con un tale minchione. >>
<< Come si chiamava?
>>
<< Boh,forse qualcosa a
che fare con un animale.
Manton .. Pardona … Jemon … qualcosa che finiva
con la on. >>
<< Non ne ho idea.
>>
<< A si! ci sono! LEON!
Chiamava Leon! >>
<< Certo che in sto
posto i nomi sono uno più bello
dell’altro … >>
<< Si NEKANE.
>>
<< MIRKO CAZZO COMINCIA
A CORRERE!! >>
*LIVE YOU LIFE*
Jeremy è interpretato da
Jeremy Renner: http://www.menshealth.com/celebrity-fitness/uploads/jeremy-renner-ss1-480x415.jpg
Emiliè da Bella Thorne: http://images.wikia.com/shakeitup/images/8/80/Bella-thorne-jan-23-2013.jpg
Mirko da Logan Lerman: http://d104xtrw2rzoau.cloudfront.net/wp-content/uploads/2013/04/Logan-Lerman-is-DA-MAN-logan-lerman-25842795-944-1222.jpg
Nekane da Maia Mitchell: http://www.teenidols4you.com/picture.html?g=Actors&pe=maia-mitchell&foto=554&act=2713&mv=4&pic=455419#.UjHpsTVH7VI
Questi sono solo alcuni dei nuovi
arrivati! Ditemi cosa ve
ne pare. Accetto consigli,critiche,tutto ciò che volete!
Bacioni oni oni,
Lalla
|
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Capitolo 3 *** Kiss,Friends and Governess ***
Violetta sorseggiava avidamente un frullato fragola e arancia al Resto
Band,che aveva tra l'altro cambiato nome in "Resto Beat". Leon era alla
pista di motocross,Francesca era alle lezioni di nuoto e Camilla invece
faceva la babysitter al suo cuginetto. Era completamente sola quel
giorno. C'erano altre ragazze e ragazzi dentro il bar ma lei non aveva
voglia di parlare con nessuno. Voleva finire il suo frullato,pagare e
andarsene prima che qualcuno potesse anche solo rivolgerle il saluto.
<< Violetta! Ma che piacere! >>
Una ragazza era entrata nel locale,correndo subito verso di lei e
sorridendole amichevolmente. Si trattava di un ragazza bionda,dai
tratti dolci e cordiali,ma che alla prima impressione poteva sembrare
un pò stronzetta.L'aveva già vista,solo non si
ricordava dove e quando.
<< Ok. Forse tu non sai chi sono,vero? >>
Violetta scosse la testa,guardando quella sconosciuta che le si era
parata davanti. Però aveva la sensazione pressante di averla
già vista. Magari ci aveva parlato in coda per il
bagno,oppure in un negozio di vestiti. Quel visetto lo aveva
già notato da qualche parte. Ma dove? Dove poteva aver visto
quella ragazza? Gli venne,poco dopo,un lampo di genio.
<< London Ramsay! Oddio ma quanto tempo è
passato! >>
Corse ad abbracciare l'amica d'infanzia e a darle tre baci su ogni
guancia,cosa che facevano sempre da piccole,che ovviamente la biondina
ricambiò. Campo Del Sol,Madrid 2004. Ecco dove l'aveva
già vista! Erano passati talmente tanti anni che quasi non
si ricordava della sua prima (e unica) migliore amica! Era molto
cambiata,in quegli anni. La London del Campus aveva i capelli corti
come un maschio,indossava sempe pantaloni da uomo capellini da
baseball. Invece ora,aveva i capelli lunghi in una coda,un vestito
lilla e un paio di tacchetti neri.
<< Ma guarda come sei cambiata,Vilu! >>
<< Ma come sei cambiata tu! Faccio fatica a riconoscerti!
>>
<< Sono passati talmente tanti anni che a malapena ti
ricordavi di me,vero? >>
<< Lo ammetto ... sei troppo diversa! Dove sono finiti i
capelli corti e i pantaloni da uomo? E il cappellino dei Giants?
>>
Lodon rise e si sedette di fronte all'amica,ordinando una torta al
caffè e iniziando a raccontarle ciò che era
sucesso in quegli ultimi anni. Specialmente della morte di suo
padre,Marius,di sua sorella Ashley che se ne era andata di casa e della
rottura con il suo ultimi fidanzato,Noah. Lo aveva descritto molto
bene,parlando a pieno dei suoi capelli lunghi neri e dei suoi profondi
occhi verdi.
<< Vuoi vedere una foto? >>
<< Si dai! >>
London cercò il telefono nella borsetta e,quando lo
trovò,andò subito nei contatti. Cero "Noah" e
cliccò sulla sua immagine di profilo. Diede il telefono a
Violetta,che per poco non collassò. Noah Martinez,aveva i
capelli neri lungh,due profondi occhi verdi,ma anche un paio di seni
sodi e un visetto angelico tipicamente femminile. NOAH ERA UNA DONNA.
Quindi questo voleva dire che ... .
<< Ho capito dalla tua faccia che non te lo aspettavi. Ma
cosa posso farci? Non l'ho scelto io,è lui che ha scelto me.
Sono lesbica e sono fiera di esserlo. Spero comunque che sarai mia
amica. A,tranquilla,non ti palperò il sedere di nascosto o
ti bacierò all'improvviso. Perchè so che per
questo c'è già un ragazzo,no? >>
<< Ecco il tuo caffè,Jeremy. Come me lo avevi
chiesto tu! Bollente al punto giusto! >>
Angie entrò nella stanza con due tazzine di caffè
fumante in mano,porgendone una a Jeremy,che stava seduto sul tavolo ad
aspettarla,incantato dalla sua bellezza.Successe tutto in un attimo.
Angie inciampò in una borsa,preparandosi a sbattere di culo
sul marmo e,dopo farsi un gran male,spaccare la tazzina e versarsi il
caffè addosso. Ma l'altro fu più veloce. Con una
mano afferò la tazzina e la appoggiò sul
tavolo,mentre con l'altra afferrò Angie,facendola cadere su
di se sul pavimento. Era una situazione talmente imbarazzante. Le gote
della bionda erano passate dal carne al porpora,non aveva mai provato
un imbarazzo tale. Nemmeno quella famosa volta di due mesi fa,quando
German le aveva tolto il reggiseno.
Si sorrisero entrambi,nessuno dei due aveva voglia che l'altro si
allontanasse. Lo conosceva da poche ore ma sentiva già di
nutrirgli un gran bene,forse amore. Come è che si chiamava
quella sensazione di farfalle nello stomaco che ti viene quando vedi
per la prima volta una persona? A si. Colpo di fulmine. Ecco,per lei
era stato un vero e proprio colpo di fulmine,in piena regola. Jeremy le
accarezzò la guancia,sorridendo ebetamente. Dio se era
bella. Chi era quel demente che l'aveva messa incinta abbonandola poi?
Appena avrebbe preso quel brutto figlio di puttana lo avrebbe pestato
di botte! Nessuno poteva sedurre e abbandonare il suo angelo. Aveva un
voglia matta di baciarla. Una.Incredibile.Voglia.Di.Baciarla.
Posò delicatamente le labbra sulle sue,in un piccolo bacio
casto e amorevole. Angie non si
scostò,anzi,lasciò che le sue labbra
assaporassero quelle dell'uomo. Un solo bacio,casto,dolce,senza nessuna
malizia o provocazione.
<< Scusate,non volevo interrompervi. >>
I due si staccarono e si girarono di scatto. La prima preoccupazione di
Angie fu Antonio,di sicuro se li aveva sorpresi a baciarsi nelle aule
li avrebbe licenziati in tronco. Ma invece non era lui. Era un
uomo,molto molto bello,almeno quanto Jeremy.I capelli mori scuri erano
ondulati e perfettamente pettinato e aveva una barbetta corta,segno che
si era appena fatto la barba. Gli occhi invece,oh,quelli erano la parte
più bella di quell'uomo misterioso. Gli occhi erano color
cioccolato,incredibilmente profondi e capaci di scrutarti l'anima. I
due si alzarono tremanti e ripresero contegno,Jeremy sistemandosi la
giacca stropicciata e Angie riaggiustandosi i capelli.
<< Sono Leandro Casal Ramirez,il nuovo direttore dello
Studio. >>
Leandro fissava la donna da quando aveva messo piede in quella stanza.
Capelli biondi mossi,occhi azzurri,profondi e bellissimi,visetto
angelico e seno prosperoso. Quella era la donna ideale,quella che aveva
sempre sognato. Bella come il sole,sembrava un angelo caduto,dolce e
innocente. Le rivolse un sorriso bellissimo e l'angelo si
presentò:
<< Sono Angela Saramengo. >>
<< Angela,che bellissimo nome ... >>
Angie,imbarazzata,gli strinse la mano. Sembrava che gli uomini belli
piovessero quel giorno,prima Jeremy e poi Leandro. Sorrise a Leandro e
lasciò che Jeremy si presentasse a sua volta.
<< Jeremy Hansen,il professore di ballo ... molto piacere
... >>
<< Piacere mio,Jermaine ... >>
<< Jeremy ... >>
<< Come scusa? >>
<< Mi chiamo Jeremy. Jermaine era quello dei Jackson 5.
>>
<< Ma non era Tito? >>
<< Anche. C'erano anche Michael,Marlon,Jackie e Jermaine!
>>
Quel Jeremy,Jermey o come diamine si chiamava gli stava già
sulle palle. Era ambizioso,antipatico e prima stava baciando Angie. La
donna rise a vederli litigare per quella piccola cosa. La giornata
più buia della sua vita si era trasformata in una giornata
divertente e piena di amore. Controllò l'ora sul suo
telefono,accorgendosi che doveva tornare a casa prima che German
arrivasse.
<< Scusatemi,stare volentieri qui a parlare con voi ma
devo andare a casa. Ciao! >>
Diede un veloce bacio sulla guancia a Jeremy e uno anche a Leandro,per
non farlo scontento e corse fuori dallo Studio,diretta a casa sua.
Lois si sistemò i capelli biondi e prese un bel
respiro,aggiustandosi anche la gonna nera. Strinse la cartellina al
petto e suonò al campanello della casa. Aspettò
qualche minuto che qualcuno venisse ad aprire,sperando vivamente di
essere accettata per quel lavoro. Si allacciò la
camicietta,sistemò un ricciolo ribelle e strinse ancora di
più la cartella quando sentì dei passi
avvicinarsi. La porta si aprì,rivelando subito dopo quello
che poteva diventare il suo nuovo capo.
<< Salve,sono Lois Lane. Spero che abbiate ricevuto la
mia lettera di raccomandazione per il posto come istitutrice.
Ecco,questo è il mio curriculom ... >>
Iniziò a parlare a raffica,tirando fuori dalla cartella
tantissimi fogli. Voti scolastici,lettere di raccomandazioni,articoli
del Daily Planet. Un pò di tutto. German prese in mano uno
di questi articoli. Lo lesse e lo trovò davvero molto
illuminante.
<< Beh,direi che già da questo articolo mi
sembra una ragazza competente e intelliegente,prego entri. A,io sono
German Castillo,il padre di Violetta. >>
Lois gli strinse la mano ed entrò nella casa,guardandosi
intorno. L'arredamento era moderno e classico allo stesso tempo,molto
bello e raffinato.
<< Allora,signorina Lane,mi parli un pò di
lei. >>
Si sedettè su una sedia,scrutando la donna.
<< Ho lavorato come giornalista nel Daily Planet di
Metropolis. Ho studiato ad Harvard e mi sono trasferita in Argentina
per cercare nuove direzioni di lavoro. Parlo perfettamente sette lingue
e mio marito dice sempre che sono una ragazza molto atletica.
>>
<< Marito? >>
<< Si,Clark. Lui è restato a Metropolis per
affari di lavoro ... >>
<< A,d'accordo. Le sue referenze sono ottime,i suoi
vecchi voti scolastici sono fantastici e direi che come istitutrice per
mia figlia è perfetta. >>
La bionda trattenè un risolino di felicità e
rimase impassibile e professionale difronte a quello che sarebbe
diventato il suo nuovo capo. >>
<< Se posso permettermi,la vecchia istitutrice che fine
ha fatto? >>
<< Angie? Beh,deve sapere che lei è la zia di
Violetta ed ha già un altro lavoro,quindi non ha tempo per
occuparsi di entrambe le cose. Ora è anche incinta e credo
che tutto si complicherà di più. >>
Nemmeno a farlo apposta,proprio in quel momento Angie entrò
nella casa guardando i due che si erano girati verso di lei. La ragazza
di fronte a German era un donna sulla trentina,forse anche di meno,con
i capelli biondi e un paio di occhi azzurri. Sembrava la sua sosia,ma
di due annetti più giovani e un pochino più
rifatta. La fissava come se avesse appena visto un alieno a tre teste.
La bionda si avvicinò ai due.
<< Lois,lei è Angela. Angie,ti presento Lois
Lane,la nuova istitutrice di Violetta. >>
Lois strinse acidamente la mano a quella donna che solo con uno sguardo
le stava antipatica. Era evidentemente incinta. Ma di chi? Di Jeremy?
Lo avrebbe scoperto immeditamente.
<< Piacere ... >>
I nuovi personaggi:
Lois Lane è interpretata da Scarlett Johansson:
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London è Dakota Fanning:
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Leandro è Hugh Jackman:
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