Love is a stupid game

di Heya17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter One. ***
Capitolo 3: *** Chapter Two. ***
Capitolo 4: *** Chapter Three. ***
Capitolo 5: *** Chapter Four. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao mamma, dà un bacio a papà da parte mia quando esce dalla doccia!” Esclamò Amber uscendo di casa.
“Certo, tesoro! Ci vediamo stasera!” La donna scosse la mano in segno di saluto e chiuse la porta.
Amber si diresse alla metropolitana il più velocemente possibile.
Appena salì sopra, si sedette al primo posto libero che trovò e uscì l’ultimo libro che aveva comprato: 
Il meglio di me, di Nicholas Sparks. La cosa che più amava Amber era leggere; la rilassava, la portava in un mondo tutto suo in cui sapeva di non poter essere mai infelice, a meno che il libro non le piaccia. Iniziò a leggere libri quando aveva 9 anni e da lì non ha più smesso.
Arrivò la seconda fermata e attendeva che 
lui facesse la sua entrata. La sua aspettativa, infatti, non venne smentita e lui salì sulla metro.
Ogni mattina lasciava che i suoi occhi lo fissassero per tutta la durata del tragitto, non le importava di sembrare maleducata, o 
ossessionata. Perchè lei in realtà era ossessionata da quel ragazzo, nonostante non sapesse praticamente nulla di lui, tranne il suo aspetto fisico - che ormai conosceva fin troppo bene. La cosa che più le piaceva di lui era quella buffissima voglia sulla gola, ogni volta che il suo sguardo cadeva su di essa le scappava sempre un sorrisino. In cuor suo sapeva che era un bravo ragazzo, lo aveva visto numerose volte aiutare delle anziane signore salire e scendere dalla metro.
Sapeva anche che le piaceva Leona Lewis – il ragazzo ascoltava sempre la musica ad alto volume, e così Amber riusciva a sentire qualsiasi canzone stesse ascoltando il ragazzo.
Molte volte la voglia di andare da lui e presentarsi si faceva sentire, ma la sua timidezza l’aveva sempre vinta.
Spesso le veniva in mente una citazione dal film “Il ritratto di Dorian Gray”: 
Ogni impulso che soffochiamo ci avvelena l’esistenza.
Erano due anni ormai che Amber uccideva tutti i suoi impulsi, eppure era ancora lì, a guardarlo mentre batteva il tempo di Better In Time con un piede.
Arrivarono alla loro fermata ed Amber mise di fretta il suo libro nella borsa per dirigersi all’uscita altrettanto velocemente, prima di rimanere sulla metro, 
di nuovo.
Cercò nuovamente di inseguirlo per tutto il tragitto stazione-scuola, ma il ragazzo aveva un passo troppo veloce per Amber che non era per niente una ragazza atletica.
 
 
Louis entrò in una stanza dove sul letto c’era ancora qualcuno a dormire. Prese la rincorsa e saltò sul letto urlando: “
Sveglia, dormigliona!
Ronnie si mise subito seduta sul letto infuriata “
Louis, che cosa ci fai nella mia camera? E soprattutto, che ci fai in casa mia?
“Mi hanno incaricato di venirti a svegliare, dato che se ne sono già andati tutti e tuo padre e mia madre vorrebbero che andassimo a scuola insieme stamattina, come due bravi fratellini. - mi diede una pacca su una spalla - E vorrei ricordarti che da ieri ci vivo anch’io qui”
Ronnie aveva completamente dimenticato che suo padre aveva invitato Jay e i suoi figli a vivere da loro prima del matrimonio. “Che ore sono?” Domandò d’un tratto.
“Sono le 7.30” Rispose neutro Louis.
“E io sto ancora a perdere tempo con un idiota come te, Tomlinson!” Ronnie si alzò subito dal letto e corse a prendere la divisa dal suo armadio.
“Vado a finire di preparare la mia cartella.” Louis si alzò dal letto e si diresse alla porta.
“Se prepari le valigie e te ne vai mi fai un enorme piacere!” Ronnie andò a rinchiudersi nel bagno. Amava rispondere in malo modo a quella che per lei era 
una delle più grandi piaghe della sua vita.
Come risposta Louis si mise a ridere tra se e se, e tornò in camera sua.
Dopo una mezzoretta piena Ronnie era pronta e raggiunse Louis al piano inferiore.
“Finalmente!” esclamò Louis appena vide la mora scendere le scale.
“Non rompere, Tomlinson. Potevi benissimo andartene da solo dato che  non c'è nessuno
, tanto non ti stupra nessuno per strada, al massimo tu potresti violentare qualcuno.”
“Mmmmh, e io che pensavo che volessi un passaggio con la macchina.” Louis fece oscillare col dito le chiavi della sua Toyota.
“Se provi a fiatare in macchina ti uccido.” Lo minacciò Ronnie.
Louis sghignazzò nuovamente e si diresse con la sua sorellastra verso la macchina. A volte pensava a quanto fosse cocciuta quella ragazza, ma doveva farci l’abitudine dato che avrebbero condiviso tutto per parecchio tempo.

 
Niall entrò nella camera di sua sorella e non ci trovò nessuno. Vide la porta del bagno chiusa e capì che era lì dentro. Bussò alla porta e domandò: “Cher, sei pronta?”
“Sì, ma non riesco a trovare il mio fondotinta ed ho un vulcano in eruzione sulla fronte!” Esclamò Cher disperata.
Niall abbassò lo sguardo un attimo e notò un tubetto color carne per terra. “Cher, per caso è questo?”
Cher aprì la porta subito e vide il biondo con in mano il suo fondotinta. “Grazie fratellone!” Gli regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi e richiuse la porta.
“Fa in fretta, è già abbastanza tardi!” Concluse Niall, uscendo dalla camera.
Cher si passò il fondotinta per il viso e corse al piano terra pronta per una nuova giornata scolastica. “Pronta!”
“Andiamo!” Niall sorrise ed uscì di casa con sua sorella.
“A che ora è andata via mamma?” Domandò Cher per spezzare il silenzio.
“Alle 6.30. Stamattina alle 5 ha voluto fare il bucato e ha rovesciato per sbaglio il cestino delle robe sporche...” Niall aveva la stanza esattamente accanto a quella dove c’era la lavatrice e l’asciugatrice.
“E scommetto che tu hai alzato il tuo culetto dal lettuccio e sei andato ad aiutarla.” Lo interruppe Cher e come risposta il biondo annuì. Loro madre era parecchio sbadata ed entrambi si chiedevano come facesse a svolgere una perfetta operazione chirurgica a qualche stomaco malato e non riuscisse a fare il bucato.
Mentre i due gemelli giocavano tra loro ad “Indovina cosa c’è per cena” vennero interrotti.
“Ehi, ragazzi!” Zayn si avvicinò a loro.
“Ciao Zayn, come va stamattina?” Domandò Niall, dando una pacca sulla spalla del moro.
“Tutto bene. Sai che la Winkins ha in mente di farci fare un compito oggi?” Rispose.
“Stai scherzando, vero? Io non so niente di chimica, come potrei mai fare un compito il primo giorno di scuola senza aver ripetuto neanche una sola pagina?!” Cher stava iniziando già ad agitarsi.
“Tranquilla, ti aiuto io!” Disse dolcemente Zayn.
“Davvero?”  Chiese speranzosa Cher.
“Ehi, aiuti lei e non aiuti me?” Si intromise Niall.
“Certo che aiuto anche te, idiota!”
"Sei la mia salvezza!" Esclamò Niall, facendo sorridere sua sorella e Zayn.
 
Harry si svegliò nel suo letto e quando aprì gli occhi notò una ragazza bionda accanto a lui. “Ma che ore sono?” Borbottò, girandosi dall’altra parte per controllare la sveglia. Erano le 7.15 e doveva prepararsi urgentemente per andare a scuola. Si alzò dal letto cercando di non svegliare la biondina, ma andò a sbattere con il mignolo al mobile. “Por...” Iniziò ad urlare, ma si fermò, massaggiandosi il mignolo.
“Harry, che succede?” La bionda si mise seduta sul letto grattandosi la testa.
“Niente, ma devi andartene, c’è scuola.” Rispose Harry, rimettendosi in piedi.
“Non possiamo andare a scuola insieme?”
“No, Stefany, devo vedermi con degli amici prima.” Il riccio prese la sua divisa dall’armadio.
“Mi chiamo Melany.” Puntualizzò la bionda.
“Stefany, Melany, Cinzia, Carlotta, qualunque sia il tuo nome quando esco dal bagno devi essere fuori da casa mia.” Harry entrò nel bagno senza far aggiungere altro alla ragazza che sbuffò rumorosamente.





SALVE!
Allora, forse qualcuno ha già letto questa stori da un altro contatto e quindi ci tengo a precisare che quel contatto era mio, ma l'ho cancellato per alcuni problemi. Ora ne ho uno nuovo e ho voluto riproporre questa storia. Giuro che non ne scriverò altre finche' non avrò finito questa.
Posterò il primo capitolo tra due settimane, perchè lunedì parto.
Spero vivamente che a qualcuno interessi questa storia e magari lasci una recensione
A presto!

-Heya17.

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Capitolo 2
*** Chapter One. ***


Ronnie era alla ricerca delle sue due migliori amiche. Si aspettava che una stesse leggendo qualche libro sulla psicanalisi umana in un angolino della scuola, e che l’altra stesse giocando a rugby con qualche maschione.
Venne smentita quando trovò entrambe ai loro armadietti, entrambi vicini.
Perché io devo avere l’armadietto lontano dieci chilometri e voi lo avete uno accanto all’altro? Oltretutto, il mio è appiccicato a quello di Tomlinson!” Si lamentò Ronnie.
Perché lo chiami per cognome se è il tuo fratellastro?” Domandò Cher confusa.
Perché è l’invenzione più maligna di Dio, insieme a tutte le materie scientifiche!”
Non ricordavo che fosste stato Dio ad inventare le materie scientifiche. -  Sghignazzò Amber con la bionda, ma notò che l’altra loro amica non si stava divertendo tanto quanto loro, così cercò di rimediare – Come va la convivenza?”
E’ in casa mia da solo ieri sera e già non ne posso più! L’unica opera buona che ha potuto fare in 12 ore è stata accompagnami a scuola con la macchina.” Rispose scettica Ronnie.
Allora non è così maligno come credi.” Accigliò Cher, chiudendo il suo armadietto.
Prova a difenderlo ancora e ti sgonfio il pallone da calcio firmato da Beckham!” La minacciò Ronnie.
Ok, ragazze, manteniamo la calma. – Amber tentò di calmare le acque - Ronnie, capisco che tu sia tesa per l’arrivo di Louis, le sue sorelle e di sua madre nella tua vita, ma devi cercare di mantenere la calma. –  Apoggiò due mani sulle spalle dell’amica - Ora proviamo insieme un esercizio di… “
Non provare a fare con me uno dei tuoi giochini psicologici!” La bloccò Ronnie.
E’ inutile, quando è così nervosa non la ferma nessuno!” Concluse Cher.
La campanella suonò e le ragazze si divisero per andare nelle loro classi.
 
Amber entrò nell’aula di letteratura, si andò a sedere ad uno degli ultimi banchi ed iniziò a sfogliare il libro curiosa di sapere quali sarebbero stati gli argomenti del primo quadrimestre.
Mentre era impegnata a leggere la biografia di Jane Austen, una voce maschile la fece sobbalzare “E’ libero quel posto?” Domandò, riferendosi al banco dietro di lei.
Amber alzò lo sguardo e non potè credere ai suoi occhi. Il ragazzo che ogni giorno fissava sulla metro con tanto interesse le aveva appena rivolto la parola. Quel ragazzo, Liam Payne, colui che riusciva a farle battere il cuore anche quando si metteva semplicemente una mano tra i capelli.
C-certo!” Balbettò Amber e il ragazzo senza aggiungere altro si sedette al posto indicato prima.
Amber continuava a prendere dei lunghi respiri e a pensare “Dai, Amber, puoi farcela. Forza e coraggio.” Appena raggiunse il massimo dell’autostima, si girò verso Liam e quando aprì la bocca per far uscire fuori quelle parole che vorrebbe dirgli da tempo: “Mi chiamo Amber Osborne,  il professor Figgins fece la sua entrata in classe, urlando: “Buongiorno ragazzi!”. Amber fu costretta a doversi voltare di nuovo, ridare le spalle a Liam e iniziare a seguire la lezione di letteratura.
 
Ronnie entrando in classe notò un ammasso di ragazze che accerchiavano un banco e colui che c’era seduto. Non ci mise molto a capire che quello seduto era l’essere più odioso – dopo il suo fratellastro, non che suo migliore amico – che avesse mai conosciuto: Harry Styles.
Era il ragazzo più vanitoso, superficiale, materialista e maniaco del sesso – dopo Louis – della scuola.
Si chiedeva perché tutte le ragazze della scuola si esaltassero anche solo quando lui passava davanti i loro occhi ignorandole completamente e come facessero, dopo essere andate a letto ed essere state scaricate, a continuare a parlare di lui  in modo positivo.
Però tutte sapevano chi fosse la miglior scopa-amica di Styles: Melany McChilly, e nonostante ciò l’Harry Styles Fan Club continuava a regnare nella scuola.
Ronnie si sentiva fortunata ad essere una di quelle poche ragazze del terzo anno a non essere andata a letto con Mister Ricci Perfetti e che non si eccitava a sol sentir pronunciare il suo nome.
Ronnie andò a sedersi al primo posto libero che trovò e subito dopo arrivò il professor Basset per la lezione di storia, una delle materie più noiose per Ronnie.
 
Zayn stava raggiungendo il laboratorio di biologia, ma si fermò appena qualcuno lo chiamò. “Zayn, aspettami!” Urlò Cher.
Ehi, piccola!”
Cher spalancò gli occhi “Piccola?”
Mi… è scappato..” Rispose Zayn, riprendendo a camminare.
Comunque, mi aiuti a questo compito, vero? Sai che sono negata in biologia!”
Non solo in biologia!” Zayn si fece scappare un sorriso.
"Non sei divertente!" 
Zayn continuò a ridere. "Avanti, Cher, ovvio che ti aiuto. Rilassati!"
"Io mi rilasso, ma se prendo di nuovo F ti scomunico dalla mia lista di migliori amici!" Cher affrettò il passo e Zayn si fermò un attimo confuso.
"Un momento hai una lista di migliori amici? CHEEER!" Zayn la rincorse, tentando di raggiungerla.
 
Finita anche l’ultima ora Amber si catapultò al suo armadietto per sistemare le ultime cose ed andare subito alla metro prima che Liam la precedesse.
Ehi, Amber, perché tutta questa fretta?” Domandò Cher, aprendo il suo armadietto.
Devo andare velocemente alla metro, altrimenti la perdo.” Rispose, riponendo alcuni libri nello zaino.
Perdi la metro, o perdi Liam?”
Ok, forse entrambi, ma comunque rischierei di non tornare a casa in tempo!” Si giustificò.
Sei incredibile! Comunque, hai visto Ronnie?”
Ha detto che sarebbe tornata a casa con Louis, quindi non credo che passerà di qui. – Amber chiuse l’armadietto – Ora vado. Ti chiamo oggi pomeriggio!” Amber si allontanò dall’amica e affrettò il passo.
Ciao…” Rispose Cher, ma Amber era già parecchio distante per sentirla.
Amber in 10 minuti arrivò alla metro. Dopo un altro quarto d’ora arrivò la metro, ma di Liam non ce n’era neanche l’ombra e sentì una forte delusione.
 
Ronnie finalmente tornò a casa dopo aver fatto la strada a piedi da scuola. Era convinta che Louis la stesse aspettando dove aveva parcheggiato quella mattina, ma quando ci tornò non c’era né Louis, né la macchina. Per tutto il tragitto non faceva altro che ripetersi in mente: Quell’idiota di Tomlinson.
Quando Ronnie infilò la chiave nella serratura della porta le bastò solo una mandata per aprirla, questo le fece intuire che qualcuno fosse già tornato a casa e sapeva anche chi fosse.
Entrò e si fermò sulla soglia della porta del salotto dove c’erano Louis e i suoi quattro amichetti: Zayn Malik, Niall Horan, Liam Payne ed Harry Styles.
Oltre Horan, Ronnie non riusciva a vedere nessun’altra faccia innocente in quella stanza.
Ciao sorellina!” Esclamò Louis, notandola.
Perché non mi hai aspettata all’uscita? E loro che ci fanno qui?”
Peter voleva conoscere anche i miei di amici, dato che mia madre conosce Cher, Amber e addirittura Zoe che non abita più in questa città. E se mi avessi dato la possibilità di parola questa mattina ti avrei detto che all’uscita avrei dovuto portare in macchina loro quattro e che non c’era posto anche per te!” Spiegò tranquillamente Louis.
Tom… - Si bloccò - Louis, Johanna conosce le mie amiche perché per cinque anni ha passato tutti i pomeriggi in casa nostra, mi sembra più che normale che le abbia incontrate tutte. Per quanto riguarda il dono della parola, non mi devi prendere alla lettere in tutto.” Ronnie cercò di mantenere la calma per non dare spettacolo davanti gli amici del suo fratellastro.
Quindi posso giocare a moscacieca con i tuoi tanga?” La domanda di Louis provocò le risate degli altri quattro.
E io potrò strapparti le mutande dei Power Rangers?” Controbattè Ronnie.
Ok, come non detto!”
Ronnie salì in camera sua soddisfatta.



HOI!
Ecco il primo capitolo.
Ormai si sono capite quali sono le relazioni tra i ragazzi.
Il prossimo capitolo lo dovrei postare la settimana prossima. Potete essere aggiornate dal mio contatto Facebook: Heya Efp (Cliccare sul nome per aprire la pagina del contatto).
Baci!

-Heya.

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Capitolo 3
*** Chapter Two. ***


Cher, – Niall entrò nella camera di sua sorella senza bussare – io sto andando a fare alcune cose con Liam.”
Va bene!” Rispose Cher, che stava leggendo una rivista.
Niall uscì dalla stanza e raggiunse Liam a casa sua.
Cher rimase a leggere la sua rivista e improvvisamente suonò il campanello. Scocciata andò ad aprire e trovò Zayn. “Ehi, Zayn! Come mai qui?” Domandò sorpresa, non si aspettava che il suo amico le facesse visita.
Devo parlarti.” Rispose serio Zayn, che entrò subito in casa.
Cher chiuse la porta dubbiosa. “Dimmi tutto.”
Zayn prese un lungo respiro. Erano anni ormai che provava sempre lo stesso sentimento e non era mai riuscito ad esporlo per paura che lei non ricambiasse e che qualcosa sarebbe potuto cambiare tra loro. Le aveva già mandato qualche indizio, che lei naturalmente non aveva capito. Quella mattina, quando l’aveva vista entrare a scuola con le sue due amiche, sentì qualcosa di grande nel suo cuore, mai sentito con nessuna prima e capì che forse era arrivato il momento di parlarle. “Io…” A Zayn sembrò che le parole gli si bloccarono sulla punta della lingua.
Tu?” Lo incitò a parlare Cher.
Sediamoci, devo star calmo io e devi star calma tu.” Zayn trascinò Cher sul divano del salotto. Cher era sempre più confusa e preoccupata.
Zayn, mi dici, per favore, cosa ti succede?” Disse una Cher spazientita.
Tu mi piaci!” La buttò così, senza aggiungere altro, inespressivo.
Cher rimase in silenzio, non si aspettava una cosa del genere e Zayn non lo aveva detto neanche nel miglior dei modi. Dopo altri secondi di straziante silenzio, Zayn si alzò. “Lo sapevo,  non dovevo dirtelo.”
Cher afferrò Zayn per il polso senza alzarsi dal divano. “Da quanto tempo?” Aveva gli occhi che guardavano il vuoto.
Da qualche anno.” Rispose, tenendo il capo basso.
Qualche anno?! – Sbraitò Cher, mettendosi in piedi – Perché non me l’hai detto prima?”
Non volevo rovinare il nostro rapporto.”  Rispose, girando la testa per non incontrare il suo sguardo.
Non volevi rovinare il nostro rapporto?! – Cher non fece caso che stava alzando la voce – Se credi che io possa mandare a puttane il nostro rapporto per una cosa del genere significa che non mi conosci davvero come pensavo!”
E io non pensavo che nonostante tutti i miei continui tentativi tu non riuscissi a capire quello che provassi per te!”
Zayn, non si dimostrano i propri sentimenti ad una persona facendo il migliore amico, dovevi dirmelo prima esplicitamente!”
Non lo avresti capito lo stesso probabilmente!” Zayn si girò a guardare Cher negli occhi.
Mi stai dando della stupida?!”  Cher trattenne la voglia di tirare un pugno dritto in faccia a Zayn.
Può darsi!Zayn era troppo nervoso da potersi accorgere di quello che stava dicendo.
Esci fuori da questa casa!”  Urlò scettica Cher.
Sì, me ne vado, è meglio che stare con te!Zayn corse verso la porta ed uscì.
A quelle parole Cher rimase immobile per qualche minuto e subito dopo si accasciò per terra e scoppiò a piangere. Litigare con Zayn era una delle ultime cose che voleva, soprattutto litigare per una cosa come quella. Le sue parole continuarono a ripetersi nella sua mente. E’ meglio che stare con te.
 
Ronniiiie, dove seeeiii?Domandò Louis che non trovava più la sua sorellastra per casa.
Sono in bagno, idiota!Rispose Ronnie.
La tua dolcezza mi commuove sempre! – Ronnie pensò a quanto fosse stupido quel ragazzo – Comunque, qui c’è Brad Willis!” Brad Willis era uno dei ragazzi più carini della scuola ed era anche amico di Louis. Ronnie uscì dal bagno con addosso solo un asciugamano e i capelli bagnati. “DOVE?!Dopo essersi guardata attorno, notò solo Louis che rideva a crepapelle appoggiato al muro del corridoio. “Io ti ammazzo!Sbraitò, iniziando a rincorrerlo per tutta la casa.
Oddio, Ronnie fermati!” Suo padre la bloccò, prendendola in braccio.
Io lo uuuucciiiidoooo!Ripetè, dimenandosi.
Louis, che le hai fatto?” Domandò Jay, tenendolo da un braccio.
Le ho semplicemente detto che qui ad aspettarla c’era…”
NON DIRE QUEL NOME!Lo bloccò Ronnie.
Quale, Brad Willis?”
AAAAAAAAAAAAAAH!Ronnie riuscì a liberarsi dalla presa di suo padre e riprese a rincorrere Louis che corse verso la sua camera, dove ci si rinchiuse dentro. Ronnie si fermò davanti la sua porta e continuò a bussare – sbattere fortemente – sulla porta con la mano. “Prima o poi dovrai uscire da quella camera e quel momento sarà la tua fine!Concluse andando in camera sua a finire di prepararsi.
 
Dirò ad Eleanor della tua collezioni di giocattoli e gadget dei Power Rangers!” Ronnie minacciò Louis.
Non oseresti!”  Rispose Louis.
Oh, sì che oserei!” Ribattè Ronnie.
Peter, Jay e le sorelle di Louis poterono intuire che i due ragazzi stavano scendendo al piano terra per cenare.
Ragazzi, smettetela!” Li fermò Peter, stanco ormai di tutte le urla.
I due si guardarono negli occhi e si sedettero subito a tavola.
Abbiamo da farvi un annuncio.” Disse Jay, quando furono tutti insieme.
Mandate Louis in un collegio e io ritornerò ad essere una ragazza felice?” Domandò Ronnie ironica.
Non ti libererai di me così facilmente!” L’avvisò Louis.
Cos’è una minaccia?” Chiese Ronnie, pronta a scoppiargli a ridere in faccia.
Ragazzi, per favore! E’ una cosa seria.” Peter si innervosì.
Anche la mia idea era seria.Brontolò Ronnie, zittendosi del tutto dopo un’occhiataccia del padre.
Dicevo – riprese Jay – Abbiamo deciso di anticipare le nozze. La chiesa ha detto che per il 25 agosto hanno già un altro impegno.”
 “Sììììììììì!Esultò Louis.
NOOOO! - Protestò Ronnie  - A quando le avete anticipate? Ditemi che sono il 24 agosto!”
No, ci sposiamo il 7 maggio”
Sono contento per voi, mammina!” Disse Louis, sorridendo.
Anche noi!” Esclamarono le gemmelle.
Infatti, complimenti mamma e anche a te Peter!” Aggiunse Lottie.
"Saremo una vera famiglia!" Disse entusiasta Fizz.
Non è giusto, perché non ne avete parlato anche con noi?!” Ronnie aveva gli occhi lucidi ed era sul punto di scoppiare in lacrime.
Pensavamo che sareste stati d’accordo.” Rispose con un filino di voce Jay.
E infatti Ronnie ne è felicissima, vero?” Peter mise una mano sulla spalla di sua figlia.
Ronnie guardò suo padre per poi alzarsi e andarsene in camera sua.

Ronnie sentì il suo stomaco vuoto brontolare. Vide l'orario, le 0.10am. Pensò che tutti ormai stessero dormendo e che poteva andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare.
Scese al piano inferiore e sentì delle voci provenire proprio dalla cucina, erano Jay e Louis che discutevano.
"Louis, ormai ricevo più lettere dalla tua scuola, che non bollette e tasse!"
"Non sei felice? Quelle non si pagano!"
"Intendi ripetere un'altra volta l'anno?"
"Perchè no? Il liceo è così divertente e poi tra me e il preside c'è un certo feeling!"
"
Louis, io sono davvero stanca! Se riceverò solo un'altra lettera o chiamata dalla scuola sarò costretta a mandarti da tuo padre!"
"Preferirei campare per strada piuttosto che trasferirmi da lui!"
"Louis, è tuo padre!"
"Che padre è un uomo che abbandona la propria famiglia?" Louis si alzò dal bancone e uscì dalla cucina per tornarsene in camera sua. Era talmente arrabbiato che non si accorse nemmeno che Ronnie era proprio lì. 
Ronnie si affacciò dalla porta della cucina e vide Jay mantenersi il capo con la mano rassegnata. Riusciva quasi a capire quella donna. Louis era un ragazzo molto euforico e a volte risultava anche fastidioso e il tutto era causato dall'assenza di una forma paterna. Ronnie tornò silenziosamente in camera sua, prima che qualcuno potesse accorgersi della sua presenza.



Hoy!
Ecco il secondo capitolo!
 Nel prossimo ci saranno anche gli altri personaggi.
Mi dispiace che questo capitolo sia corto, ma non sapevo come dividerlo dall'altro :S
Giuro che posterò presto!
Magari fatemi sapere cosa ne pensate di questo.
Baci!


-Heya.

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Capitolo 4
*** Chapter Three. ***


Amber correva verso la stazione per prendere la metro per tornare a casa. Era in ritardo e se avesse perso la sua solita corsa avrebbe dovuto aspettare un’ora intera per la prossima. Improvvisamente inciampò, facendo cadere i libri che aveva in mano e alcuni fogli. Sono la solita sbadata, pensò, iniziando a raccogliere tutto velocemente.
“Hai bisogno d’aiuto?” Domandò una voce a lei famigliare.
Amber si concentrò qualche secondo sulla voce e la persona a cui apparteneva e quando riuscì ad abbinarli insieme non potè credere a ciò che stava capitando. Alzò lo sguardo e vide Liam Payne che si piegò in ginocchio per raccogliere le sue cose.
Appena finirono di raccogliere tutto si rialzarono in piedi.
“Frequentiamo lo stesso corso di  letteratura, vero?” Domandò Liam.
“Anche quello di spagnolo, matematica, grammatica, scienze naturali e musica.” Rispose Amber, senza badare alla velocità con cui lo fece.
“Ah… Sei preparata, noto.”
“No, è che mi ricordo sempre i miei compagni di corso. Soprattutto quelli che vedo spesso.” Amber si accorse della giustificazione stupida che aveva usato.
“Riesci a ricordarti tutti i tuoi compagni, oltre a tutte le date e scrittori studiati?”
Amber si stupì nel vedere che Liam che sapesse della sua bravura in letteratura. “Anche quelli non studiati, se è per questo…” Balbettò.
Liam sorrise. "Io sono Liam!"
"Piacere, Amber!"
Il treno arrivò e i due salirono.
"Ascolta, io ho un po' di problemi di memoria e dato che tu sei brava, non è che potresti aiutarmi con letteratura? Io sono una vera frana!" Liam sghignazzò.
Amber rimase incantata dal bellissimo sorriso del ragazzo. "Certo che ti aiuto!"
"Davvero? Sei gentilissima!"
I due continuarono il viaggio scambiandosi chiacchiere.

 
LOUUUUIIIIIIS!” Un urlo si espanse per la casa e Louis sobbalzò dal letto per andarsi ad affacciare alla ringhiera delle scale.
“Che succede?” Domandò preoccupato.
“Perché il mio reggiseno era nella cuccia di Kyra?” Domandò Ronnie furiosa.
“Perché non sono riuscito a trovare nulla di più imbottito per farlo star comoda. Anche lei è un essere vivente, sai che brutto dormire sull’erba.” Rispose con nonchalance Louis.
Ronnie cercò di mantenere la calma per non scagliarsi sul fratellastro. “Punto primo: non entrare mai più nella mia camera senza permesso. Punto due: I MIEI REGGISENI NON SONO IMBOTTITI!” Sbottò alla fine, andandosene in camera sua.
“Ok, comunque quello rosso lo sto usando io, mentre mamma ha messo il mio cuscino a lavare.” Anche Louis tornò in camera sua.
LOUUUIIS!” Ronnie uscì dalla sua stanza per rincorrere Louis, ma era già troppo tardi "Quando uscirai sarai un ragazzo morto!".
 
Cher andò in palestra per sfogare un po’ di rabbia con il sacco da box. Quando aprì la sala dove c’era il suo solito sacco vide che c’era già qualcun'altro ad allenarsi al suo posto. Si avvicinò per vedere chi fosse e trovò Zayn. Si portò una mano sulla fronte, ricordandosi che anche Zayn si allenava lì e ai suoi stessi orari. Ma solitamente usava un altro sacco. Cher cercò di fare dietro marcia senza farsi notare, ma andò a sbattere ad uno sgabello, facendo fallire la missione "scappare in silenzio".
“Chi c’è?” Domandò Zayn, fermandosi. Cher rimase immobile dov’era, sperando che Zayn non la vedesse e che riprendesse ad allenarsi. “Cher, sei tu?”
Oh, porca miseria! “No, sono la donna delle pulizie!” Disse con una voce più acuta della sua e un accento spagnolo, nascondendosi dietro un altro sacco per non far vedere la sua faccia.
“Non sapevo che le signore di 48 anni indossassero i pantaloncini, mostrando le loro gambe perfette.”
Cher arrossì. “Non hai mai visto Madonna come si veste? Tutte dobbiamo sentirci giovani!” Cher diede un testata al sacco per la risposta stupida che aveva dato.
“Cher, sposta quel sacco.”
Cher spostò il sacco come le aveva ordinato il ragazzo e si accorse che lui fosse più vicino di quanto si aspettasse. Non aveva idea di cosa fare, non le era mai capitata una situazione del genere ed era anche imbarazzante. “Scusami, tolgo subito il disturbo. Tanto stare da solo è meglio che stare con me, no?” Cher si voltò verso la porta per andarsene, ma Zayn la bloccò.
“Per favore, aspetta. Ho sbagliato a dirti quelle ultime parole, lo so. Ma ero arrabbiato e non sono riuscito più a controllarmi, iniziando a parlare a sproposito. Mi dispiace!”
Cher si voltò verso Zayn. “Sei perdonato!”  Gli sorrise con dolcezza e Zayn si avvicinò per abbracciarla.
“Amici come prima, vero?” Domandò Zayn.
“Anche più di prima!” Rispose Cher, cullandosi nelle braccia del moro.
 
“Ronnie!” Jay entrò nella camera di Ronnie senza bussare.
“Ora capisco da chi ha preso Louis!” Disse Ronnie, alludendo al fatto che il suo fratellastro non bussava mai quando entrava in camera sua.
“Scusami. – Jay si avvicinò al letto dove Ronnie era beatamente sdraiata a leggere una rivista di gossip – Comunque, stai ancora cercando lavoro?”
“In teoria sì, praticamente non mi sto dando da fare.”
“Bene. Ricordi quella mia amica che lavora alla panetteria, Mary? – Ronnie annuì, sperando che Jay arrivasse velocemente al punto – Ecco, sta cercando qualcuno che l’aiuti alla cassa e io le ho proposto te, calcolando che Louis manderebbe la panetteria in banca rotta.”
“Davvero? – Ronnie si mise seduta e abbracciò Jay – Grazie mille, Jay!”
“Figurati”
“Quando inizio?” Domandò, sciogliendo l’abbraccio.
“Oggi alle sei.”
Ronnie guardò l'orologio accanto il letto ed erano le 5.30pm. “Jay, potevi avvisarmi prima!” Ronnie si alzò dal letto e corse in bagno.
 
Harry era nel bagno della panetteria a darsi da fare con una nuova ragazza di nome Maggie. Quando finì uscì con lei, guardò sua zia Mary e si avvicinò a lei.
“Che ne dici di lei? Sembra brava!” Domandò Mary non sapendo di cosa facesse suo nipote insieme a tutte le nuove ragazze che arrivavano.
“No, non mi piace. E’ troppo moscia.”  Rispose, cercando di mantenere un’espressione autoritaria.
“E va bene. Anche questa va a casa. Tra un po’ ne arriverà un’altra, ma sappi che sta volta non darò conto al tuo parere. Sarò io a scegliere!” Mary si allontanò da suo nipote per avvicinarsi a Maggie e dirle che sarebbe dovuta tornare a casa.
Harry si allontanò per qualche minuto dal bancone per andare in bagno e quando tornò vide sua zia stringere la mano all’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere in quella panetteria: Ronnie Osborne.
“Oh, tesoro, ti presento la nuova ragazza che da oggi stesso lavorerà con noi!”
Ronnie si voltò per vedere con chi stesse parlando Mary e rimase a bocca aperta. Non poteva crederci, avrebbe lavorato con il ragazzo più odioso e insopportabile di tutta la scuola.
“Oh, Ronnie, che piacere!” Esclamò Harry con un pizzico di malizia.
“Il piacere è tutto mio...” Ironizzò Ronnie, roteando gli occhi.
 
Dopo cena, Niall si mise seduto al suo letto pronto per dormire, ma prima tirò fuori una foto dal suo cassetto. La foto ritraeva una ragazza dai lunghi capelli biondi. Guardando quella foto un sacco di ricordi gli tornarono in mente e si fece scappare una lacrima. Rimise la foto dentro il cassetto e cercò di addormentarsi.



Hola!
Eccovi il terzo capitolo. come promesso! Abbiamo avuto tutti i personaggi in questo capitolo.
Beh, Liam ed Amber finalmente si sono conosciuti; Zayn e Cher hanno fatto pace; Louis e Ronnie litigano come sempre; Ronnie dovrà lavorare con Harry e Niall è molto malinconico.
Chi sarà la ragazza della foto? E perchè manca così tanto a Niall? Continuate a seguire la storia e lo saprete! Ahahahah
Ora devo scappare, c'è un libro di spagnolo da finire che mi aspetta.
Un beso a todo el mundo!

-Heya.

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Capitolo 5
*** Chapter Four. ***


Ronnie era alla cassa, tentando di aprirla da più di 5 minuti. Era passata quasi una settimana da quando aveva iniziato a lavorare nel panificio "Mary" e ancora non aveva imparato ad usare quell'aggeggio. "Apriti, maledetta!"
Harry impietosito dalla scena aiutò Ronnie, aprendo la cassa e prendendo i soldi della signora che aveva comprato quattro panini. "Grazie, signora e arrivderci!" Disse, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
"Ce l'avrei fatta da sola..." Borbottò Ronnie infastidita.
"Hai detto la stessa cosa anche ieri e i giorni precedenti."
Ronnie sbuffò, non sapendo cosa rispondere al riccio. 
"Non ci vuole molto, basta spingere questi quattro tasti e poi è fatta!" Harry spinse i tasti con i numeri 5, 8, 9 e 3, riaprendo nuovamente la cassa. "Provaci tu ora."
Ronnie fece lo stesso, riuscendo ad aprire la cassa e rimase quasi meravigliata. "Grazie..." disse a voce bassa.
"Non ho sentito bene!"
"GRAZIE, IMBECILLE!"
"Ci siamo quasi!" Harry se ne andò, lasciando Ronnie da sola con la cassa.
L'ultima cosa che Ronnie voleva era far impietosire Harry e dargli una ragione in più per sentirsi superiore a lei. Odiava quella faccia da sbruffone che si ritrovava, le ricordava tanto Louis. Tante erano le cose che accomunavano quei due e forse proprio per quelle cose erano migliori amici. L'unica cosa che li differenziava era che Louis era riuscito a trovare l'amore sotto forma di un essere alta più di 170 cm, capelli lunghi, magra, chiamata Eleanor, mentre Harry ancora girava per i corridoi della scuola trovando una nuova sciocca da portare nel bagno.

Amber correva per strada cosciente del suo ritardo. Aveva appuntamento con Liam alle 5.00pm per le loro ripetizioni di letteratura e lei era in ritardo di 20 minuti. Appena arrivò in bibioteca guardò ovunque speranzosa che Liam non se ne sia andato, ma dopo un po' notò subito quella chioma castana che avrebbe riconosciuto ovunque.
"Eccomi!" Disse Amber, sedendosi accanto a Liam.
"Oh, finalmente!"
"Scusami per il ritardo, ma il bus ha saltato la corsa."
"Sta tranquilla! Allora: iniziamo?"
"Sì!" Amber sorrise, insieme a Liam. Per tutta l'ora che passarono insieme in biblioteca non fece altro che guardarlo e a pensare a quanto era bello. Ogni volta che lui la guardava o le sorrideva, Amber perdeva un battito di cuore.
Alla fine dell'ora i due uscirono dalla biblioteca. "Beh, ci vediamo domani!" Disse Amber, iniziando ad avviarsi verso la fermata del bus.
"Ehm, aspetta! - Amber si girò sorpresa - Ti va se andiamo in qualche locale a bere qualcosa? Offro io, per ringraziarti!"
Amber non sapeva cosa rispondere, o meglio lo sapeva, ma quel sì le si bloccava in gola. "S-sì!"
"Bene!"
I due si incamminarono verso uno dei locali più vicini.

"Certo che potevi metterti qualcosa di più sofisticato questa sera!" Disse Niall, guardando meglio sua sorella.
"Cosa ci trovi di insofisticato nella tuta?" Chiese infastidita Cher.
"Beh, l'anno prossimo andrai al college e magari dovresti rinnovare il tuo armadio!"
"Nella facoltà di attività motorie si indossa sempre la tuta!"
"Non proprio sempre..."
"Niall, qual è il tuo problema? Stiamo andando a mangiare una pizza io, te e Zayn, non dobbiamo andare al ballo scolastico!"
"Forse non siamo solo noi tre."
"Che vorresti dire?"
"Ciao ragazzi!" Esclamò Zayn, non appena i due fratelli arrivarono al punto di incontro.
"Ciao!" Esclamarono all'unisono Cher e Niall.
Dopo qualche secondo che i ragazzi rimasero fermi per un po' Cher si irritò. "Perchè non ci muoviamo?"
"Eccomi! - Esclamò una ragazza bionda che indossava un vestitino aderente e dei tacchi a spillo - Scusate il ritardo, ma è difficile camminare a passo svelto con questi tacchi!"
"Lei chi è?" Chiese Cher quasi schifata.
"Perrie, loro sono Cher e Niall, i miei due migliori amici. Cher, Niall, lei è Perrie, la mia ragazza!"
A quelle ultime tre parole Cher rimase scioccata. La sua ragazza? Come era possibile? Fino a qualche giorno prima lui diceva di essere follemente innamorato di lei e poi si trova una ragazza?



Eccomi!
Beh, questo capitolo fa schifo ed è solo di passaggio. Proprio come me che devo scappare a studiare!
Spero non vi faccia tanto schifo, quanto ne faccia a me.

-Heya!

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