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di Queen Directioner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8 ***
Capitolo 9: *** Chapter 10 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***
Capitolo 12: *** Chapter 12 ***
Capitolo 14: *** Chapter 13 ***
Capitolo 15: *** Chapter 14 ***
Capitolo 16: *** Chapter 15 ***
Capitolo 17: *** Chapter 16 ***
Capitolo 18: *** Chapter 17 ***
Capitolo 19: *** Chapter 18 ***
Capitolo 20: *** AVVISO ***
Capitolo 20: *** Chapter 19 ***
Capitolo 21: *** Chapter 20 ***
Capitolo 22: *** Chapter 21 ***
Capitolo 23: *** Chapter 22 ***
Capitolo 24: *** Chapter 23 ***
Capitolo 25: *** Chapter 24 ***
Capitolo 26: *** Capther 25 ***
Capitolo 27: *** Chapter 26 ***
Capitolo 28: *** Chapter 27 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


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Chapter 1

Le lancette dell'orologio erano passate più veloci del pevisto. Erano le 18:50 e mi restava poco più di un ora. Lu mi sarebbe dovuta passare a prendere alle 20.00 e io come mio solito ero in ritardo. Aprii le ante dell'armadio in cerca di qualcosa di accettabile da mettere, ma niente... fino a quando riuscii a trovare un abito accettabile. Il colore beige della stoffa risaltava il colore dei miei occhi, con una scollatura a cuore e arrivava fino alle ginocchia. Niente di speciale ma per l'occasione andava bene. Sistemai il vestito sul letto insieme a dei tacchi neri 15, e andai a lavarmi. Appena entrata nella doccia, mi abbandonai all'acqua che scorreva sul mio corpo beandomi di quell'attimo di pace, pensando a come si sarebbe svolta la serata. Lu aveva detto che dovevo smettere di rinchiudermi in casa. Dovevo uscire, conoscere nuova gente e magari conoscere un ragazzo, ma a me non importava niente di avere un uomo! Insomma... perchè tutte lo desiderano? Hai meno tempo per te stessa, devi fare attenzione con che ragazzi parli, altrimenti rischi di ricevere scenate di gelosia e soprattutto devi stare a quello che loro ti ordinano. No grazie. Uscita dalla doccia mi avvolsi un aciugamano intorno al corpo e uno per raccogliere i capelli, infilai le ciabatte e aprii la porta della mia camera.

- Mamma!? Che fai in camera mia?

Teneva tra le mani il vestito che poco prima avevo poggiato sul letto. Lei e la mamma di Lucrezia, Antonella, erano praticamente come
me e lei: inseparabili. Conoscevo la mia migliore amica fin dalla terza media. Le nostre madri erano tremende e assillanti, per questo
andavano d'accordo. Era anche colpa delle nostre mamme se io ora dovevo andare a quella stramaledetta festa. Non ero una
festaiola, ma sapevo anche io come divertirmi.

- Tesoro ha chiamato Antonella, ha detto che ti passano a prendere un pò prima così passate anche dall' Azzurra perchè non sa come
arrivarci.

- Va bene. Adesso però esci mamma, devo fare in fretta.

Dissi spingendola delicatamente fuori.

- Si tesoro, anche io ti voglio bene. Io e tuo padre ti aspettiamo giù, sbrigati!

Urlò ormai giù dalle scale. Aprii lo scaffale della biancheria e ne tirai fuori un paio di mutandine rosse della Tezenis. Del reggiseno per
stasera non ne avevo bisogno. Mi sfilai l'asciugamano dal corpo, misi il sotto della biancheria e il vestito. Avevo ancora l'asciugamano
avvolto nei capelli, così corsi in bagno. ad asciugarmeli. Tutti dicevano che stavo meglio con i capelli legati, così che i miei capelli ricci
non mi coprissero il viso, ma a me piacevano sciolti, così al naturale. Mi truccai leggermente: ombretto marroncino, eye-liner, mascara
e glossip. Fatto.

- Francy scendi! C'è Lucrezia che ti aspetta.

Adoravo mia mamma, ma quando urlava era insopprtabile.

- Arrivo, un secondo!

Mi infilai alla svelta i tacchi, presi la poshette con dentro il cellulare e scesi le scale.

- Cogliona si può sapere quanto ci metti?

Ad aspettarmi miss finezza, con un vestito che le stava a dir poco da Dio. Corto fino a metà coscia, con la parte sopra rossa, e la
gonna nera. Ovviamente tacchi neri 15. Lei ci viveva con i tacchi. Ci balla anche.

- Buona sera anche a te amore, che hai mangiato stasera? Acido o limoni?

- Sisi, andiamo che dobbiamo andare anche dall'altra bischera.

Mi prese per mano e corse verso la porta.

- Aspettate ragazze! Fatevi fare almeno una foto.

Disse mia mamma fermandoci. Sembrava tanto da film in cui una teenager, prima di adare ad un ballo, deve passare a farsi fare la
foto dai genitori.

- Ok mamma, veloce.

Aspettammo due minuti prima che mia mamma capisse come doveva fare per scattare una foto, ma alla fine ce l'abbiamo fatta.

- Ciao mamma, ci vediamo verso le due.

- Ciao ragazze, divertitevi.

- Ciao Patry ! Dai patata, muoviti che altrimenti l' Azzu ci ammazza, e lo sai che lo fa.

Sorrisi pensandoci. Azzurra studiava con noi alla stessa scuola di ballo: la Max Ballet Academy. Lei e io facevamo Hip Hop, mentre
Lulu studiava Latino Americano. Era una ragazza d'oro. Un pò in carne ma comunque bellissima, con i capelli lisci rosso scuro che le
scendevano fino alle spalle, occhi che le invidiavo perchè erano di un azzurro-verde incantevole, labbra sottili e guancie paffute e
morbidissime. Lucrezia invece aveva un fisico perfetto. Aveva delle curve più evidenti ma perfette e portava i capelli rasati da una parte
e corti dall'altra, sul biondo scuro. Occhi castani come i miei, anche lei bellissima. Io inevece non ero come loro. Non pensate che sia
una di quelle che non credono di essere belle o che si preoccupano sempre dell'aspetto fisico. No, affatto. Mi piace come sono: capelli
ricci castani con riflessi ramati, lunghi poco sotto le spalle. Occhi grandi color nocciola e bocca carnosa. L'unica cosa che non mi piace
del mio fisico sono i fianchi, ma non me ne sono mai fatta di problemi.

Attraversammo il vialetto di casa mia fino ad arrivare alla sua macchina.

- Ciao Anto.

Mi sporsi dal sedile posteriore per darle un bacio. Adoravo quella donna. Era tosta come mia madre e non si fa abbattere da niente e
nessuno.

- Ciao tesoro. Lucrezia sali o ti lascio a piedi?

- Nono salgo, e chi se la fa a piedi?!

Risi. Quella ragazza era la persona più pigra che avessi mai conosciuto, ma anche per questo l'adoravo.

Eravamo in macchina da dieci minuti e Lu non la smetteva di parlare della festa. Era il ballo delle quinte e lei stava già progettando
questa serata da due anni. Sua madre non ne poteva più e ha acceso la radio mettendo la Pausini. Ad Antonella non piaceva per
niente la Pausini, e il fatto che l'abbia messa vuol dire che non ne poteva davvero più. A me non dispiaceva quella ragazza. Mi
piacevano le sue canzoni ed aveva una bellissima voce, solo che per me non aveva niente di speciale.

 

- Lucrezina, abbiamo capito che Matteo è un gran pezzo di gnocco e non ti chiederò come fai a sapere persino il suo codice fiscale
perchè non voglio sapere di avere una figlia stalker, ma ti spiace dirmi a che ora hai intenzione di tornare?

- Non lo so. La Francy torna alle due, quindi penso per quell'ora.

Vidi gli occhi di Antonella spalancarsi dallo specchietto retrovisore.

- Francesca, che hai dato da bere a tua mamma?

Aveva un espressione esilarante, ma d'altronde era il ballo del liceo. Il massimo sarebbero state le due.

- Le ho chiesto se preferiva eroina o cocaina. Non mi ha risposto quindi ce le ho messe tutte e due.

Lu si mise a ridere, mentre Antonella scosse la testa, ma anche lei aveva un sorrisino all'angolo della bocca.

- Arrivate belle. Scendete, andate dall'Azzurra e toglietevi dalle palle. Ci vediamo alle due. Divertitevi!

Ora capisco da dove ha ereditato la finezza la mia migliore amica. Salutai Antonella con un bacio sulla guancia, chiusi lo sportello e ci
avvicinammo al citofono.

- Chi è?

- Il lupo mangia frutta. Dai Azzu, chi vuoi che sia?! - Si vedeva che Lu non vedeva l'ora di entrare in quella sala. Fosse stato per me
invece, avrei volentieri preferito starmene a casa, ma mai dire NO a Lucrezia Vadi, altrimenti finisci male.

- Eccomi bellezze. Andiamo che non voglio arrivare in ritardo.

- Azzu pure tu non vedi l'ora di entrare in quel manicomio? Io ci vengo solo perchè altrimenti mi giocavo il Collage a Londra con voi e..-
Intanto avevamo già cominciato a camminare verso la scuola.

- E soprattutto perchè sapevi che se non saresti venuta, ti avrei rotto le ossicina.

Mi interruppe Lu pizzicandomi una guancia.

- Esatto.

***

Eravamo là dentro da sole due ore e già mi volevo suicidare. L'unica cosa buona era la Band; un gruppo di ragazzi che l'anno scorso
venivano qui da noi e che la preside ha insistito che venissero. Ero seduta con Valentina su una panchina appena fuori dalla porta della
palestra. Il giorno dopo ci saremmo dovute vedere a scuola, ma lei sarebbe partita domani mattina per Cagliari, e non l'avrei rivista per
chissà quanto tempo. Era una ragazza fantastica; capelli lisci , castani fino alle spalle. Due occhi grandissimi e scuri che sembrava
brillassero. Una bocca carnosa e dei lineamenti del viso perfetti. La conoscevo da molto più di quanto conoscessi Lu. Siamo andate a
scuola insieme fin dalla 4° elementare, e mi sarebbe mancata davvero tanto.

- Ehi, promettimi che però tornerai in questo buco di città a trovarmi.

Le dissi con gli occhi lucidi. Avrei dato qualsiasi cosa per non farla andare via. Era una delle persone più importanti della mia vita.
Quando ero stata mollata dal mio ex, la chiamai e anche con la pioggia, lei venne a casa mia in cinque minuti.

- Certo, ma non dimenticarmi tu eh.

Cercava di non darlo a vedere, ma stava per piangere. In dieci anni solo una volta l'ho vista debole.

- Mai.

Ci abbracciammo per non so quanto tempo. Il suo trucco e il mio era andato a farsi fottere.

- Dai torniamo dentro, altrimenti Lu e Azzu cominceranno a urlare i nostri nomi per tutta la palestra!

Mi misi a ridere, era impossibile non farlo quando eri con lei. Ci alzammo dalla panchina, e a braccetto tornammo dentro. Da lontano
vidi Lu che stava ballando  un lento con Matteo, il ragazzo per cui aveva una cotta. Erano bellissimi quei due.

- Salve ragazze. Vi state divertendo?

Mi girai verso il mio professore di matematica; Andrea Caldi. Era un uomo sulla trentina, ed era il nostro insegnante preferito. Odiavo
matematica, ma con lui era come se fosse ora di intervallo.

- Salve prof. Non è male, ma posso chiederle un piccolo favore?

Lui  e Vale mi guardarono con aria interrogativa.

- Che ha in mente, signorina Ranieri?

- Vede la coppia Vadi e Monzali in fondo alla sala? Potreste fare una foto a quei due? Ho bisogno del suo aiuto per un piccolo scherzo.

Vale e il prof mi sorrisero. Andrea sapeva che adoravo fare scherzi alle persone, e Vale mi aiutava sempre.

- Ok, ma non prendere mai di mira me per favore. Hai una mente troppo oscura Francesca.

Disse tirando fuori il suo cellulare dalla tasca dei pantaloni e ridendo. Io e Vale intanto ci guardavamo complici, anche se sapevo che
se Lu avesse saputo quello che avevo in mente, mi avrebbe davvero spezzato le ossa.

- Fatto, qualcos'altro?

Io gli sorrisi e gli spiegai.

***

- Oddio non ce la faccio davvero più. Queste scarpe mi stanno uccidendo!

Azzu si stava lamentando da venti minuti di quanto le facessero male i piedi. E ci credo! Mai indossato i tacchi e la prima volta lo fa con
un tacco 15 e per sei ore. Lu, Azzu e io ci sedemmo sulle scale fuori scuola, aspettando che mia mamma ci venisse a prendere.
Avevamo passato un' altra mezz'ora solo per salutare Vale, ma abbiamo deciso che l'anno prossimo invece di andare in Grecia,
saremmo partite per la Sardegna.

- Ragazze, io domani mattina mi fingo malata. Chi ce la fa a tornare qui fra sette ore?

In effetti Lu aveva ragione. Probabilmente domani a scuola ci sarebbero state si e no due persone.

- E cosa scriveresti nella giustificazione?

Chiese Azzu guardandola con un sopracciglio alzato.

- Semplice. Incapacità di movimento dei piedi.

Io la guardai male, ma poi scoppiammo a ridere.

- Ragazze ecco la Patry! Dai muoviamoci che voglio andare a casa.

Ci alzammo tenendo in una mano i tacchi mentre con l'altra ci tenevamo l'una all'altra per non cadere, fingendo espressioni doloranti.
Che poi tanto finte non erano.

- Che esagerate! Dai salite in macchina che domani c'è scuola.

Mia mamma deve davvero farsi di eroina. Credeva sul serio che io sarei andata a scuola tra... sei ore e poco più?! No, se lo scorda.

- Mamma scordatelo! io domani fino a quando non abbiamo l'aereo non mi alzo.

Dissi salendo in macchina e chiudendo lo sportello. Lei mi guardò con aria di sfida. Ecco, ora riparte con i suoi ricatti.

- Tesoro niente scuola, niente Londra.

Io e le altre la guardammo con occhi sbarrati.

- E non fate quelle faccie voi due - disse riferendosi a Lu e Azzu - Antonella e Francesca - la mamma di Azzurra - sono d'accordo con
me.

Sbuffammo e gliela lasciammo vinta. Tanto era inutile, con mia mamma si perdeva sempre.

- Ecco ragazze. Scendete.

Avevamo deciso che per stanotte le ragazze avrebbero dormito a casa mia, così alzarsi sarebbe stato un pò più facile. Anche se avevo
qualche dubbio su questo.

Le ragazze e io scendemmo e ci avvicinammo al portone, mentre mamma cercava un posto per la macchina.

- Quindi domani scuola, bello. Almeno alla prima ora ho il Caldi. Mi farò due risate.

Appena Lu disse quelle parole mi tornò in mente lo scherzo. Oh tesoro, eccome se ti divertirai.

- Parla per te che io ho il Piscolla. Giuro che se ci fa fare ginnastica lo castro.

Povera Azzu, in effetti non era il massimo avere ginnastica alla prima ora, specie dopo una serata così.

Aprii la porta di casa, entrammo e buttammo le scarpe in un angolo remoto della casa.

- Papà, ancora sveglio?

- Si, ma te vai a dormire. Sicuramente mamma ti ha già detto che..

- Si lo so. Domani scuola, o meglio OGGI!

- Brava bimba. Salve ragazze, i vostri letti sono già pronti. Andate di sopra che domani Patrizia passa a svegliarvi, altrimenti chi vi alza.

- Buona notte papà, dai la notte anche alla mamma da parte mia.

- Notte signor Ranieri.

***

Eravamo in bagno a lavarci. Erano quasi le tre e per poco non mi addormentai sul lavandino.

- Notte ragazze. A domani.

- Notte cucciola.

Diedi un bacio a tutte e due, uscii dal bagno e mi sfilai il vestito. Non mi misi neanche il pigiama che già dormivo, appena poggiata la
testa sul cuscino.

 

 

Vi prego ditemi che sono ancora le quattro e non mi devo alzare. Ma ovviamente quando mai era così? Mi alzai non so con quale forza
interiore dal mio letto a causa dei richiami di mia mamma e guardai la sveglia. Le sette e mezza. Aspetta... COSA? Porca troia tra
mezz'ora c'è scuola e servivano venti minuti solo per arrivarci. Buttai giù dal letto le altre due e corsi in bagno. Mi lavai denti, viso e mi
spazzolai i capelli. Filo di eye- liner e mascara e ritornai in camera. Le altre due come me stavano correndo da una parte all'altra della
stanza, preparandosi. Bel risveglio, vero? Indossai degli short, una magliezza e mezze maniche della guess con un paio di All Star,
prese a caso dall'armadio.

- Buon giorno belle.

- Buon giorno un cazzo! Siamo in ritardo e per poco non inciampavo per prendere le scarpe!

- Lu la finezza l'hai lasciata a scuola? O meglio.. l'hai mai avuta?

Lei si girò a guardarmi male, appena finì di infilarsi la canottiera.

- No, mai avuta, ma voi due mi amate anche per questo, vero?

Ci chiese facendo il labbruccio in fuori.

- Certo piccola, siamo sposate ricordi? - dissi abbracciandola. Da quando ci siamo conosciute, dicevamo sempre di essere sposate.
Se fossi stata un ragazzo, me le sarei davvero sposate, perchè erano fantastiche.

Sciolto l'abbraccio ci catapultammo in cucina per una colazione lampo.

- Azzu molla immediatamente quella brioshe! Mancano dieci minuti!

Camminando ce ne impiegavamo venti, per cui se correvamo fino al punto di rischiare la perdita di un polmone per strada, forse ce
l'avremo fatta. Ovviamente se Azzu si decideva a mollare la brioshe alla nutella. Ma ripeto.. era alla nutella.

- Okok, arrivo!

A casa eravamo da sole perchè i miei erano già a lavoro dalle quattro di macchina, per cui il passaggio in macchina ce lo potevamo
scordare. Sicuramente le persone che ci vedevano correre con 200 Kg di roba in mano, mentre Lu cercava di tenersì sù i pantaloni, ci
scambiavano per ritardate mentali.

- Aspetti Cinzia! Ci siamo anche noi! - Urlai alla bidella che stava per chiudere le porte. Era una donna fantastica. Era un pò bassa e in
carne, ma per noi era bella comunque. I capelli nerissimi e corti, con due occhi color marrone scuro, e il naso a patata. Quello che la
rendeva la più amata della scuola, era il fatto che più che una bidella, sembrava la migliore amica dei ragazzi. Era un donna d'oro, e
probabilmente sarebbe l'unica ad essermi mancata davvero dopo oggi.

- Azzurra, Francesca e Lucrezia! Di nuovo in ritardo? - ci chiese con la sua aria da donna seria, anche se sapevamo che quella donna
era tutto tranne che seria. Scherzavamo sempre su tutto, anche sui ritardi che diciamo.. erano parecchio frequenti.

- Scusa, scusa, scusa ma ieri c'è stato il ballo e non.. - cominciò a dire Lu in modo teatrale. Tra le due non avrei saputo dire chi era la
più infantile.

- Dai, muovetevi che avete lezione e i prof sono già in classe!

Salimmo di corsa le scale. - A dopo amori miei. - dissi salutando quelle due e dirigermi nella mia classe. Probabilmente all'uscita, Lu
mi avrebbe ammazzata non appena il Caldi avesse messo in atto il nostro piccolo scherzo. Non vedevo l'ora di vederla ucire con gli
occhi di drago, ma apparte questo, sapevo che sarebbe stata una giornata di scuola di merda, specialmente senza Vale.

***

- Vi prego, fatemi uscire da qui!

Ero fuori dal cancello della scuola ad asppettare quelle due, quando tra la classe di Azzu, sentii la sua voce che implorava pietà.
Povera cucciola, ci credo che volesse uscire da là dentro. Il Piscolla deve averla uccisa.

- Azzu, finalmente! - dissi andandole in contro.

- Non è colpa mia. Sarei uscita appena suonata ma quella vipera della Collins ha voluto darci il suo regalo d'addio. - disse con un tono
di disgusto.

- Ah davvero? E cosa vi avrebbe regalato? - Lei mi guardò tipo " Are you fucking kidding me?". In effetti sapevo già che i regalini della
Collins consistevano nel dare ai ragazzi bigliettini, con su scritto una frase tipo " Se son rose fioriranno", e infatti..

- Ci ha dato i suoi cazzo di biglietti, e tu lo sai! Glieli avrei volentieri messi su per il cu..

- TU!

Azzu e io ci girammo verso quella voce. Oh oh, questa ora mi strangola. Dall'entrata vidimo una super mega extra ingazzata Lucrezia
Vadi, che non vedeva l'ora mi farmi fuori. Forse avevo esagerato? Nha..

- Io ti strangolo razza di cogliona rincitrullita di una migliore amica! Come cazzo ti sei permessa ?! - Lu cercava di rincorrermi mentre io
giravo intorno ad Azzu che ci guardava in modo interrogativo. E ci credo.. neanche lei sapeva nulla.

- Si può sapere che sta succedendo?! - chiese lei fermando Lu per le spalle in modo che non mi uccidesse. Lu la ignorò
completamente rivolgendosi di nuovo a me.

- Ringrazia che ti amo perchè se così non fosse ti strapperei tutti quei ricci uno ad uno! - E credetemi.. l'avrebbe fatto davvero. Due anni
fa ha dato un calcio nel pacco a uno, solo perchè le ha detto che aveva un culo da paura.

- Io continuo a non capire, Fra si puà sapere che le hai fatto? - disse Azzu divertita dalla scena.

- Ecco.. diciamo che ho chiesto al prof di matematica una piccola foto ricordo ieri del ballo. - Lei mi guardo con un sopracciglio alzato.

- La verità è che ha chiesto al Caldi di mettere una foto di me e Matteo ieri al ballo sulla lavagna interattiva, mentre facevamo un lento! -
Azzu mi guardò seria, per poi scoppiare a ridere, seguita da me. La scena era troppo comica.

- Lasciamo perdere, ti dico solo che questa me la pagherai Francesca Ranieri. - Io smisi di ridere. Quando diceva il mio nome per
intero, allora sapevo che me l'avrebbe fatta pagare.

- Ragazze fra due ore abbiamo il volo per Londra, cazzo!

Io e Lu guardammo Azzu con gli occhi spalancati. Porca troia aveva ragione! Senza aggiungere parola arrivammo a casa correndo
come la mattina. E poi dicevano che non eravamo portate per lo sport, pff. Si in effetti era vero. Apparte la corsa e la danza, nel resto
eravamo delle chiaviche. Arrivate a casa, feci alzare mamma e papà dal divano, ovviamente salutandoli, mentre io e le ragazze
corremmo sù a prendere le valigie. Ci avrebbero accompagnate loro all'aeroporto, mentre i genitori di Lu e Azzu erano ancora a lavoro.

- Ragazze aspettate, mi stavo dimenticando una cosa. - dissi mentre loro erano già pronte per andare al piano di sotto. Aprii il cassetto
della scrivania e presi il mazzo di chiavi che tenevo nascosto.

- Fra, l'adoro anch'io, ma per me hai fatto una cavolata a prenderla. E poi i tuoi non ne sanno neanche nulla. - disse per l''ennesima
volta Azzu. Era da cinque anni che mettevo da parte i soldi per permettermela, e finalmente a Londra avrei potuto usarla.

- Tranquilla Azzu, e comunque mio cugino me la porterà quando saremo arrivate al collage. - mio cugino Lapo viveva a Londra. Anche
lui si era stufato della solita vita in Emilia, così ha deciso di andarsene.

- Ok, comunque scendiamo altrimenti a Londra ci tocca arrivarci a piedi. E io non ci penso minimamente, quindi marsh! - disse Lu
mentre si catapultava giù dalle scale, con noi a seguito. Mancava un' ora e mezza e per arrivare all'aeroporto ci voleva sì e no una
quarantina di minuti, ma almeno avremo fatto le cose con calma.

- Avete preso tutto? - chiese per l'ennesima volta mia madre, e per l'ennesima volta le risposi.

- Si mamma! E poi staremo al College, non in un campo di sopravvivenza.

- Allora datemi le borse e salite in macchina con tuo padre, io arrivo. - le diedi un bacio sulla guancia e ci avviammo. Le ragazze e io
occupammo i posti dietro, mentre mamma e papò avanti.


- Ok Piero, puoi partire. - disse mia mamma entrando in macchina e chiudendo lo sportello. Durante tutto il viaggio, mamma ci tartassò
di domande e raccomandazioni. Dopo quaranta minuti passati ad assicurare i miei sull'essere responsabli, cosa altamente
improbabile, arrivammo all'aeroporto.

- Ragazze, scendete e avviatevi all'entrata, io intanto cerco un parcheggio e arrivo a salutarvi.

Scesimo, e dopo aver recuperato i bagagli eccoci all'entrata. I miei dovevano tornare per riaprire il bar, quindi aspettammo papà per
l'ultimo saluto.

- Bambina stai attenta. E chiama me o tuo cugino per qualsiasi problema.

Io le diedi un bacio sulla guancia. Adoravo mia madre, e con mio padre e le ragazze, erano le persone più importanti della mia vita.

- Ciao tesoro, non ti ripetero le stesse cose della mamma, so già che ti ha fatto un capo enorme.

Io risi con mio padre. Mi sarebbe davvero mancato. - Solo attenta, specie ai ragazzi!

Mio papà era molto protettivo, fin da quando a 14 anni ho avuto il primo ragazzo. Ovviamente è stata la classica cotto adolescenziale,
anche se da lì ho capito che mi andavo bene così. No boyfriend, no problem.

- Papà, lo sai come la penso.

Lui mi rivolse un sorriso e mi diede un bacio sulla fronte. Intanto le ragazze stavano salutando mia mamma, dopo aver già salutato mio
papà. Prendemmo i bagagli, e andammo verso il check-in. Mi voltai verso i miei e vidi che erano ancora lì, mentre mamma stringeva la
mano a mio papà. Era molto sensibile, ma di una dolcezza infinita quella donna.

- Londra, cavolo sono cinque anni che lo diciamo e ora ci andiamo davvero.

- Dai Azzu così mi fai sentire in una scena in un film.

Alla battuta di Lu scoppiammo a ridere. Sarebbe stata un estate fantastica.

 

 

 
 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


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Chapter 2

- Dai Lu, piantala!

- Oh andiamo Fra, almeno ammettilo!

- Okok, ammetto che non è male.

- Ecco. - disse lei soddisfatta.

Eravamo in volo da nemmeno un ora e lei non faceva altro che parlare di quando carino fosse il ragazzo due sedili avanti a noi. Ok non era male, ma Lu mi stava facendo arrivare al punto di odiarlo. L'Azzu? Beh, lei è crollata appena ha appoggiato la testa sul sedile. E come biasimarla? Neanche cinque ore di sonno stanotte. Quasi quasi mi mettevo a dormire anche io.

- Ora vado a chiedergli come si chiama. Tu aspetta qui. - mi disse alzandosi dal sedile.

- E chi si muove. - Appena collegai le parole al cervello scattai in piedi.

- Che cazzo fai Lu?! Vieni subito qui o ti butto di sotto!

Ecco il pericolo di passare il tempo con Lucrezia Vadi. Le figure di merda erano assicurate. Non feci in tempo a chiamarla che era già seduta nel posto libero accanto al ragazzo. Rassegnata mi rimisi seduta, quella ragazza me ne faceva passare di tutti i colori, ma almeno con lei il divertimento non mancava. Azzu dormiva nel sedile accanto a me, così decisi si fare uguale. Appoggiai la testa sulla spalla della mia migliore amica, e mi addormentai. Speriamo solo che almeno al mio risveglio Lu non sia stata buttata di sotto dall'hostess.

- Signorina? Signorina dovrebbe scendere.

Una voce femminile mi fece aprire gli occhi. Trovai davanti a me una ragazza in divisa che mi sorrideva gentilmente.

- Oh.. mi scusi. Faccio subito. - Mi alzai prendendo la mia valigia dal portabagagli sopra il sedile e mi guardai intorno. Tutti i passeggeri erano scesi, gli unici eravamo io, Azzu ancora addormentata, e .. un secondo, dov'è quell' indemoniata?

- Mi scusi, sa dirmi dov'è l'altra ragazza che era con noi?

- Certo, la signorina dovrebbe trovarsi già a terra. Mi ha chiesto di riferirvi che è al bar. - detto questo, la ragazza se ne andò. Appena sarei scesa da quell'aereo, giuro l'avrei strangolata. Altro che foto con Matteo.

- Azzu? Dai sveglia dormigliona siamo arrivate a Londra!

Azzu si svegliò all'improvviso ritornando sul pianeta Terra. Strano.. di solito svegliarla era più dura.

- Che? Oh, sisi eccomi. - io risi. Sembrava gli avessi appena detto che aveva vinto la lotteria. In effetti Londra era il nostro premio. - Ma Lu dov'è?

- L'hostess mi ha detto che è andata al bar. Forse con il ragazzo che ha conosciuto.

Lei mi guardò interrogativa. Già.. dormiva.

- Dai vieni. Ti spiego strada facendo. - la presi a braccetto e scendemmo dall'aereo. Obbiettivo: trovare bar, uccidere Lu, cercare il Collage.

- Hai capito la Vadi.. - disse Azzu sorridendo.

Dopo due anni non avevo ancora capito come poteva non essere fidanzata. Non che non fosse bella, anzi. Non lo dicevo solo perchè ero sua amica, ma perchè era vero; Azzu era una ragazza bellissima.

- Ma si può sapere dove cavo.. ?

Stavamo girando per l'aeroporto da mezz'ora senza trovarla, quando finalmente la vidi al bar. Era sola, quindi il ragazzo non era più con lei.

- Razza di imbecille! Si può sapere perchè cazzo non ci hai aspettato?
Per fortuna lo dissi in italiano, così anche se avevo attirato l'attenzione di qualcuno nessuno mi avrebbe capita.

- Perchè, razza di babbea addormentata, avevo intenzione di comprarvi questo per svegliarvi! - disse mettendomi davanti al naso un cappuccino da portar via.

- Oh... che dolce la mia patatina. - dissi abbracciandola, facendo ridere lei e Azzu. Finiva sempre così; ci insultavamo per scherzo, e finevamo con l'abbracciarci.

- Leccaculo. Dai ora usciamo di quì. Voglio vedere la nostra nuova casa-studio!

- Abbassate la voce! Ci stanno guardando tutti, coglione!

- Si Azzu, anche noi ti amiamo, ma ora, come ha detto la Lu, usciamo di quì! - presi entrambe a braccetto, e con i bagagli uscimmo.


- Posso esservi utile? - Eravamo appena arrivate alla London's School of Art. Enorme era riduttivo per descrivere quella struttura. Appena varcammo la soglia, i corridoi erano invasi dall'enorme quantità di studenti. Non sembrava male la scuola, mi piaceva, tranne l'idea della divisa. Oddio quella no. Non mi piaceva essere uguali agli altri. Alla vecchia scuola ci conoscevano per l'originalità. Apparte questo, ci dirigemmo verso il bancone, dove una signora sulla quarantina ci accolse. Dall'espressione sembrava la versione femminile di Hitler, tanto che quando ci rivolse parola, neanche ci guardò.

- Salve. Siamo le nuove studentesse; Vadi, Ranieri e Ammannati. - Azzu, sempre gentile. Quella tre secondi e io già imprecavo su di lei. La donna scostò un paio
 di fogli facendo scorrere la penna su un elenco di nomi.

- Ehm.. si, eccovi. - Si alzò dalla sedia e prese due paia di chiavi da un armadietto. Un secondo.. due?

- Ecco a voi. Stanza 251 e 252. Buona giornata ragazze. - disse tornando a farsi i cazzi suoi.

- Mi scusi ma, noi avevamo chiesto esplicitamente una camera a tre. Non due. - la donna per la prima volta alzò la testa squadrandomi.

- Tesoro, io sono la segretaria. Non la preside. - disse per poi rivolgere lo sguardo ai documenti. Ora la sgozzo. Lu notò il mio nervosismo e mi tirò per una spalla per evitare che combinassi qualcosa. Appena ti rivedo vedi come ti rispondo, brutta zoccola. Afferrammo le valigie e ci immischiammo nella marea di studenti. Le camere dovevano essere nei piani superiori, quindi prendemmo l'ascensore e cominciammo dal secondo piano. No, da numero 1 a numero 100, quindi dovrebbero essere al secondo piano.

- Ma porca miseria, non ci poteva dare anche una cartina quella zoccola?! - dissi a voce alta.

- Dai Fra, è il primo giorno. Cerca di non uccidere nessuno.
Per fortuna arrivammo davanti alle camere.

- Ragazze ora ditemi se non dovrei ucciderla a quella. Comunque, voi prendete la camera insieme, io andrò nell'altra.
Stavo già infilando la chiave nella serratura, quando una mano mi prese il polso.

- Fra, non se ne parla! Posso stare io da sola.

- Dai Azzu, non morirà nessuno, ma almeno nessuna delle due non dovrà sopportare il mio casino. Sapete come sono fatta. - dissi sorridendo. Non volevo stare da sola o con una sconosciuta, ma preferivo che Lu e Azzu non stessero sole. Loro si guardarono un pò, per poi annuire.

- Allora facciamo così, disfiamo i bagagli, poi vengo in camera vostra e decidiamo cosa fare. Ci state?

- Ok patata, ci vediamo dopo. - mi diedero entrambe un bacio sulla guancia ed entrammo. La camera non era male. Le pareti erano color crema, era larga e molto spaziosa, con due armadi uno a sinistra, e l'altro nella parete a destra. Una Due grandi scrivanie ai lati della porta una finestra nella parete centrale e.. due letti. Bene, avrei avuto una compagnia, speriamo che almeno sia simpatica. Buttai la mia valigia sul letto e la aprii, cominciando a ordinare le mie cose nell'armadio. Quando rividi il macco di chiavi, mi ricordai di Lapo. Presi velocemente il cellulare e digitai il suo numero. Avanti.. rispondi.

- Pronto?

- Lapino! Come stai cuginetto? - adoravo chiamarlo così. Destava il fatto che sua cugina fosse più grande di lui, così ogni volta che mi serviva qualcosa, ecco che tiravo fuori il fatto del nomignolo.

- Cugina! Chiamami così e la tua bimba me la prendo io. E so che è per questo che mi hai chiamato, e non per salutare un tuo parente che non vedi da anni. - Piccolo ma intuitivo. Anche se non aveva del tutto ragione. Mi mancava, e avevo già deciso che quando sarebbe arrivato a portarmi la mia bambina, avrei passato del tempo con lui.

- Oh.. ma così mi fai sentire in colpa! Scherzo. Non vedo l'ora di rivederti. Quando vieni?

- Vengo a portartela domani. Ti devo raccontare un pò di cose. Piuttosto, sei venuta con delle amiche, giusto?
Strada sbagliata tesoro.

- Giù occhi, mani e soprattutto labbra dalle mie amiche Lapino! Toccale anche con un solo dito e ti uccido.

Non che mio cugino fosse il classico stronzo, affatto. Solo che mi sembrava strano vedere mio cugino con una di loro, anche se sinceramente non mi sarebbe dispiaciuto per niente avere come parente una mia migliore amica. Che cazzo sto pensando?!

- Capito, capito. Stacco, a domani alle 10 fuori da scuola tua. Ciao!

- Fermo fermo! Alle dieci?! Non se ne parla, domani è Domen.. - mi interruppi non appena guardai il cellulare. Stò bastardo mi ha attaccato! Domenica, alle 10. Non se ne parla! Presi le chiavi della camera, uscii a bussai alla camera accanto.

- Entra e aiutami, adesso!

Aprii la porta e una Lu incazzata stava buttando i vestiti per aria. E menomale che ero io quella disordinata.

- Lo sai vero che se non ero io facevi una colossale figura di merda? - le dissi
. Ma tanto ci era talmente abituata che non le sarebbe importato. - Ma Azzu? - chiesi notando che non era in stanza. Secondo me è uscita esasperata dal casino che le stava facendo passare Lu.

- E' uscita perchè " è impossibile che ancora una diciottenne non sappia ancora 
disfare la sua valigia!" Parole sue.Infatti..


- Dai ti aiuto e poi andiamo a cercarla. - dissi cominciando a raccogliere le maglie sul pavimento. Sarebbe stata dura.

Azzurra's pov

Me ne ero appena andata da quella stanza. Lu diventa una cosa impossibile quando si parla di ordine, ecco perchè lei e Fra sono amiche. Quel pensiero mi fece ridere. Erano incredibili quelle due. Stavo camminando per i corridoi, giusto per vedere un pò la scuola, quando a causa del casino infernale finii addosso a qualcuno.

- Oddio scusa. Non ti avevo proprio vista. - disse colui/lei che mi venne addosso. Era già pronta a dirgliene di tutti i colori, quando alzai lo sguardo e vedi un ragazzo che cercava di pormi una mano. Era davvero molto bello. Occhi nocciola, capelli quasi del tutto rasati ed appena un accenno di barba. Accettai la sua mano in modo da rialzarmi.

- Tranquillo, è anche colpa mia. - che?! Nono, reset. Era sua la colpa. Anche se in effetti anche io avevo la testa fra le nuvole. Lui mi sorrise e mi tese di nuovo la mano.

- Liam.

- Azzurra.

Lui mi guardò incuriosito.

- Italiana?

- Già.. l'hai capito dal nome vero?

Babbea, è ovvio!

- Esatto. Ora devo andare, scusa ancora Azzurra.

Ci lasciammo la mano, e con un sorriso continuò a camminare nella parte opposta alla mia. Continuai a guardarlo, fino a quando non sparì nella marmaglia. Era meglio se tornavo da quelle due. Fra mi ucciderà per averla lasciata sola con Lu.

Fra's pov

- Fatto! - disse la sfaticata buttandosi sul letto. Giuro che appena torna l'Azzu la trucio. Sistemare con Lu dovrebbe essere illegale.

- Chiama quell'altra. Voglio vedere un pò la scuola, magari incontriamo ragazzi carini.
Ed eccoci! Alla parola ragazzi, mi tornò in mente quello dell'aeroporto.

- Ehi ma poi col riccio?

Non era male dovevo dire, anche se mai giudicare un libro dalla copertina. Più son belli, più son stronzi.

- Niente. So che si chiama Harry, ha diciannove anni, ha una sorella che si chiama Gemma mi pare, e non è fidanzato soprattutto!

Risi al "soprattutto". Anche se a Lu piaceva un ragazzo ma questo era fidanzato, non ci pensava neanche a parlarci. Il suo ex gli aveva fatto le corna, e sapeva come ci si stava male. Quando lo seppi, uscii di casa per andare da Simone con l'intenzione di fargli fare sei mesi di fisioterapia, ma Azzu ovviamente mi ha fermato dicendomi " non risolvi nulla così, piuttosto ora preoccupati di Lu.". Non ero affatto una persona che ragionava come l'Azzu. Ero impulsiva, lo sapevo.. ma toccatemi Lu e Azzu e divento Hitler versione donna. Sentimmo un rumore di serratura, e Azzu fece il suo ingresso in camera. Appena mi vide, prese la lampada sulla scrivania e se la mise davanti. Io risi.

- Dai Azzu, non ti faccio nulla. Lo sai. - dissi cercando di smettere di ridere.

- Precauzione. Non voglio fare la fine di Alex. - Ah già.. Alex era un altro idiota, stronzo, bastardo e chi più ne ha più ne metta, che quando avevamo 15 anni si mise con Azzu per una scommessa.

- Andiamo Azzu, abbiamo avuto solo una piccola conversazione.
Come la chiamavo io.

- Piccola?! Conversazione?! Francesca, gli hai rotto il setto nasale!

Lu scoppiò a ridere come me. Azzu all'inizio fece una faccia seria, o almeno doveva essere, per poi non trattenersi neanche lei.

- Dai usciamo di qui! Sono solo le tre e quiero ver el colegio!

- Fra piantala con lo spagnolo! Lo sai che con la Bonelli avevo quattro.

- Per questo Lu. Dai andiamo, andiamo! - spinsi quelle due fuori dalla camera, e scendemmo ai piani inferiori.

- Dio, questo posto è enorme! - Azzu ancora correva per i corridoi a cercare la sala registrazione. Sembravamo tre bambine al Luna Park, per non parlare delle due bidelle che Lu ha quasi investito. Bel modo di farsi conoscere il primo giorno.

- Hai ragione, qua sembra di stare alla Casa Bianca! Ragazze dividiamoci, io vado a vedere la sala video, devo assolutamente vederla! - Lu senza aspettarci corse in mezzo agli studenti. Dio, la mia amica si faceva di qualcosa.

- Eccola! Ehi Fra, vieni con me in sala registrazione? - mi chiese gentilmente Azzu pronta per entrarci dentro. Non mi andava, preferivo cercare l'Auditorium.

- No Azzu, tu vai pure. Io continuo il giro e ci vediamo in camera mia fra mezz'ora, ok?

- Capito, a dopo amore.

Azzu entrò e io continuai a cercare. Avevo visto sul sito la sala di riunione ed
 era bellissima. Era la prima cosa che volevo vedere.

- Scusa, sai dirmi dove posso trovare l'Auditorium? - chiesi alla prima ragazza che mi capitò di vedere.

- Certo, continua per il corridoio, poi gira in fondo a destra e sei arrivata.

- Grazie.

Le sorrisi e seguii le sue indicazioni. In fondo a destra e poi.. eccola. Mi affacciai alla porta di vetro. La stanza era vuota, meglio così. Entrai e chiusi la porta dietro di me. Era.. bellissima. Al centro c'era un palco con un pianoforte a coda rosso, e davanti a esso c'erano le scalinate con i posti a sedere. Camminai verso il palco, fino ad arrivare al piano. Alle medie lo studiavo. Mi piaceva un sacco passare le ore a suonare, ma quando mio zio morì, smisi di farlo. Era stato lui a convincermi a prendere le lezione, e quando se n'è andato, ho voluto smettere. Non era uguale suonare senza di lui. Mi sedetti, e cominciai a suonare qualcosa. Ero un pò arrugginita ma me la cavavo ancora bene. Con lui suonavo sempre la colonna sonora di Titanic, quindi cominciai. Chiusi gli occhi, immaginandomi lui accanto a me. Sentivo gli occhi cominciare a diventare lucidi, ma non smisi. Ricordai le nostre mani che si sfioravano sulla tastiera, le sue enormi e le mie così piccole. Sentii qualcosa di caldo sfiorarmi la mano ed aprii subito gli occhi. Vicino alla mia mano c'era qualcun'altro. Alzai lo sguardo incontrando due occhi color ghiaccio. Erano così chiari da farmi venire i brividi alla schiena.

- Scusa, ma ho sentito qualcuno suonare. Sei molto brava. Io sono Louis. - disse il ragazzo porgendomi la mano che strinsi. Aveva degli occhi incredibili. Come potevao essere così accesi?

- Francesca. Figurati, comunque io stavo per andarmene così ti lascio il piano. 

- Feci per alzarmi ma lui afferrò delicatamente per il polso.

- No, rimani pure. Sono io che ti ho disturbato, ma volevo sapere come facevi a suonare Titanic. Eri molto brava. - Mi disse sorridendomi. Aveva l'aria di uno a posto. Capelli alla sbarazzina color biondo scuro che gli lasciavano scoperti la fronte, e labbra sottili. Era davvero un bel ragazzo. Io tornai seduta davanti al piano, con lui a seguito.

- Grazie. Lo studiavo qualche anno fa. E comunque non è difficile, se vuoi ti insegno. - Stop! Che cazzo ho detto?!

- Certo, magari domani mattina però. Adesso ho lezione. - disse alzandosi - Ti va se ci vediamo qui alle 10?
Caspita che velocità nell'accettare. Non volevo risultare sgarbata, ormai gliel'avevo chiesto.

- Certo.

Lui si piegò verso di me, lasciandomi un dolce bacio sulla guancia. Ero sicura di essere diventata leggermente rossa, così abbassai lo sguardo per non farmi vedere da lui.

- Grazie Francesca. Allora a domani. - Disse andando verso la porta rivolgendomi un ultimo sorriso. Io tornai a suonare da sola. Perchè diamine avevo accettato? Neanche lo conoscevo. Improvvisamente mi ricordai dell'orario. Oh merda, ero in ritardo! Ma di che mi preoccupavo, tanto Lu di sicuro avrebbe ritardato minimo di un quarto d'ora, l'unica puntuale era.. Azzu! Cominciai a dirigermi velocemente verso camera mia.


- Si può sapere dov'eri? - Arrivai davanti alla mia stanza con il fiatone. Ad aspettarmi c'erano tutte e due. Un attimo.. Lu prima di me? Ma quanto ho ritarda.. Venti minuti?! Oops.

- Sorry baby. - dissi con la faccia da cucciola.

- Ok, ma ora entriamo. - Eheh funzionava sempre con loro. Tirai fuori le chiavi dalla tasca posteriore dei Jeans, e aprii.

- Ehii facciamo una cosa. Mettiamo già le divise così poss.. - 

Mi bloccai appena notai che nella mia stanza c'era una ragazza. Appena ci sentì si girò e mi surrise.

- Ciao.

Aveva un sorriso davvero molto bello.

- Io sono la tua compagnia di stanza, Eleonor. Scusa per il disordine, ora metto tutto al posto.

Si mise una mano dietro la nuca, probabilmente era in imbarazzo, che tenera.

- Non ti preoccupare, anche la tua compagna è una disordinata totale! - disse dietro di me Lu.

- Francesca. - dissi porgendogli la mano con un sorriso, che lei strinse. - E loro sono Azzurra e Lucrezia. Attenzione perchè la seconda è una malata mentale. - dissi facendo ridere Eleonor, mentre per risposta, Lu mi diede un calcio nel sedere. Io mi girai a guardarla male e tornai sulla ragazza. Sembrava davvero simpatica, e inoltre era davvero bellissima. Capelli lunghi bruni e mossi. Due grandi occhi castani e un viso da brava ragazza. Credo che non sarebbe stato così brutto avere una compagna come credevo.

- Anche tu sei nuova?

- Si. Il problema dell'esserlo è non conoscere nessuno. - disse ricominciando a svuotare la sua valigia.

- Beh, per adesso conosci noi. Noi volevamo metterci un attimo la divisa, e se vuoi dopo ti facciamo fare un giro. Ti va?

- Certo. Grazie Azzurra. - disse sorridente. Azzu e Lu andarono nella loro stanza a cambiarsi, mentre io e El parlammo, conoscendoci meglio.

- E questo è l'auditorium. - Appena lo dissi, mi tornò in mente Louis. Ancora dovevo dire alle ragazze cosa era successo.

- Ah ragazze, scusate me lo stavo dimenticando. Domani mattina, mentre voi continuerete a ronfare, io sono qua alle dieci con un ragazzo. - a quelle parole Lu e Azzu mi guardarono come se avessero visto un fantasma.

- Momento.. Francesca Ranieri con un ragazzo, nella stessa stanza?! Vuoi finire al carcere minorile?! - chiese alzando la voce Lu, forse un pò troppo dato che si girarono tutti verso di noi.

- Oh andiamo, non vuol dire che voglia uccidere qualcuno. L'ho incontrato oggi in Auditorium mentre suonavo il piano e mi ha chiesto di insegnargli Titanic. Dobbiamo vederci domani mattina alle 10. - Dissi tranquillamente. Ok, è vero che forse con i ragazzi avevo avuto dei disguidi, ma mica li uccidevo! A meno che non facevano qualcosa a me o alle ragazze.

- E come si chiama costui? - disse Azzu con sguardo furbetto. No tesoro, hai capito male.

- Frena Azzu, non ho il minimo interesse verso di lui, ed è solo una lezione. Comunque Louis. - dissi ricominciando a camminare verso la camera. Ormai erano due ore che giravamo per l'istituto e tra un ora ci sarebbe stato il primo turno per la mensa.

- Uh, devo conoscerlo. - disse Lu con enfasi. Se credevano davvero che avessi un
 attrazione per quel ragazzo, si sbagliavano di grosso.

- Muovete il culo, bellezze! C'ho fame!

- Ahah ok Azzu. Andiamo, ho fame anche io. - disse El, che fino a quel momento non aveva aperto bocca.



- Allora El, come ti sono sembrate le ragazze? - Io e Eleonor eravamo in camera nostra per prepararci a dormire. Per la prima volta trovai il cibo di una mensa commestibile Miracolo. Azzu e Lu erano nella loro camera, e se conoscevo bene Lu, a quest'ora sarà già stata sotto le coperte a ronfare.

- Sono davvero simpatiche. Grazie Fra. - disse sorridendo. - Sinceramente, credevo che mi sarei trovata male con una compagnia. Mi hai fatto cambiare idea. - Dio, quanto poteva essere dolce?!

- Non dirlo neanche El, e comunque anche io pensavo lo stesso. Dai ora dormiamo, domani ho lezione, e non dire nulla sul fatto che sia Domenica guarda!
El rise - Ok, buona notte Fra.

- Notte El. - Dissi spengendo la luce e addormentarmi poco dopo.


***


Mi stropicciai bene gli occhi e cercai di collegare il cervello. Impossibile. Dovrebbe essere illegale svegliarsi di Domenica, ma di che mi lamento?! Sono stata io la cogliona ad accettare. Ma anche Louis non aveva un cazzo da fare oggi? Mi alzai con fatica dal letto e rivolsi lo sguardo alla sveglia; 9:20. Avevo ancora 40 minuti.. forse ce l'avrei fatta. Si eh, chi piglio in giro. Infilai le ciabatte facendo attenzione a dove mettevo i piedi. La stanza era poco illuminata e El dormiva beatamente. Non volevo svegliarla. Aprii lentamente la porta del bagno, e accesi la luce piccola dello specchio. Ero un disastro. I miei capelli ricci mi coprivano metà viso, avevo due occhiaie enormi sotto gli occhi e a malapena riuscivo a connettere due parole insieme. Si prospettava una giornata interessante. Mi lavai con l'acqua fredda il viso, almeno quello mi svegliava. Mi lavai i denti, e raccolsi i capelli in una coda. Tocco di eye-liner, mascara e un pò di correttore per gli occhi poteva salvarti da una giornata di merda. Tornai di là silenziosamente, e presi dalla sedia la mia divisa. Pronta, ed erano solo le 9:45. Ne approfittai per scendere a fare colazione. Presi le chiavi e uscii dalla camera. Sicuramente Lu e Azzu avrebbero continuato a dormire fino a mezzogiorno e passa, quindi se le svagliavo era come scavarmi la fossa da sola.


- Un cornetto e un cappuccino per favore.

Ero al bar del college. Essendo Domenica mi aspettavo per i corridoi unicamente bidelli e professori, invece sembrava più attivo di ieri pomeriggio! Sì, io e Lu siamo le più attive di Firenze. Bugia.

- Signorina, il suo ordine.

Alzai lo sguardo e incontrai di nuovo degli occhi glaciali familiari. Louis? Controllai l'orario ma in teoria mancava ancora qualche minuto.

- Tranquilla, non sei in ritardo, ma anche io vengo prima a fare colazione.

A gran sorriso mi mise davanti il vassoio con le ordinazioni. Era anche più bello di ieri. Maglietta a righe a mezze maniche, e un paio di jeans scuri stretti. Si mise a sedere accanto a me e cominciò a guardarmi mentre consumavo la colazione. Aveva un chè di inquietante.

- Tu non mangi? - chiesi cercando di metter fine a quella situazione.

Lui scosse il capo come per cacciare via determinati pensieri, e poi mi rispose..
- Ho già mangiato, grazie. - io intanto avevo appena finito il mio adorato cornetto alla nutella, per poi bere velocemente il cappuccino. Prima cominciavamo, prima potevo andar via. Ieri volevo chiedergli di annullare "l'appuntamento", se così si poteva definire, ma non avevo il suo numero e mi sembrava brutto farlo. Lui rise all'improvviso.

- Che c'è? - chiesi.

- Nulla, sei solo sporca qui. - disse passando il suo pollice al lato della mia bocca, sfiorandomi le labbra. Era strano.. non doveva ma mi piaceva il suo tocco delicato.

Per fortuna il suono di un cellulare ci interruppe. Dio sia lodato!

- E' il tuo. - disse allontanandosi, rimanendo seduto al suo posto. Lo sfilai dalla tasca della camicetta e risposi.

- Pronto?

Non guardai neanche chi era il mittente, troppo concentrata sulla figura del ragazzo accanto a me.

- Si può sapere dove sei, rimbambita?!

Staccai il cellulare dall'orecchio e controllai: Lapino.

- Buon giorno anche a te, coglione. Dove dovrei essere?

Prima che rispose, mi tornò in mente. Ore 10, Domenica, chiavi, la mia bambina!

- Oh cazzo! Lapino aspettami fuori dalla scuola. Arrivo subito. - dissi chiudendo la chiamata.

Come diamine avevo potuto dimenticarmi della bimba?! Anche di mio cugino, ovvio. Mi alzai all'improvviso dalla sedia facendo comparire sul viso di Louis uno sguardo confuso.

- E' successo qualcosa? - chiese alzandosi anche lui.

- No ma.. Louis scusa davvero, ma mi ero dimenticata che stamattina Lapo doveva portarmi una cosa, ora mi sta aspettando fuori e.. vuoi venire? Così appena ho fatto con lui facciamo lezione.

Francesca Ranieri ti sei bevuta il cervello?! E' la seconda volta, porca troia! La mia bocca parlava da sola. Ti prego non accettare..

- Certo, grazie. - disse sorridendo. E te pareva. Fra sei ufficialmente una cogliona. Cominciammo a uscire dal bar, avrei dovuto inventarmi una scusa con mio cugino per il ritardo, ma in fondo che male c'era? Ero in ritardo di soli 10 minuti. Il solito impaziente. Aprii la porta d'ingresso e vidi in fondo alle scale un ragazzo sopra ad una splendida, bellissima, fantastica moto Honda 600, color nero intenso. La mia bambina! Scendemmo le scale e andai ad abbracciare mio cugino mentre Louis dietro di noi ci guardava. Litigavamo spesso quando era ancora a Firenze, ma mi era mancato molto.

- Finalmente, sai stavo per scappare con la moto. - disse sciogliendo l'abbraccio.

- Ci dovevi solo provare e avresti dovuto fare fisioterapia per il resto della tua vita. - dissi guardandolo in modo più serio che mai. Lapo rise, aveva una risata invidiabile, quando qualcuno tossì, o meglio finse, mi ricordai che non eravamo soli.

- Oh.. Lapo lui è Louis, un mio amico, Louis lui è Lapo. - Louis si avvicinò a noi e strinse la mano a mio cugino. Aveva uno sguardo.. vuoto.

- Piacere di conoscerti. Sei il ragazzo di questa pazza? - disse indicandomi.
Io diventai rossa, ma questa volta non per l'imbarazzo, ma dalla voglia di mettere le mani addosso a Lapo. Comunque mi limitai a dargli uno schiaffo leggero dietro la nuca.

- Scusalo Louis, ma mio cugino è un vero idiota. - gli occhi di Louis si.. illuminarono. Ma forse era una mia impressione. Aveva gli occhi così chiari che sembravano brillassero sempre.

- Figurati, anzi mi pare un tipo simpatico. - scherzava?!

- Fai uso di stupefacenti Louis? Altrimenti la lezione di oggi salta. - lui per risposta rise. Cavolo, era incredibile quando rideva. Ripigliati babbea!

- Che lezione avete? - chiese Lapo guardandomi divertito. L'ho già detto che è un idiota?

- Ok, ora vi conoscete. Lapo molla la mia bimba e dammi pure le chiavi che hai usato, non mi fido. - lui rise lasciandomela. Oh, amore mio! Ok ero proprio di fuori. Quel cornetto deve avermi fatto male.

- E il cugino non si saluta?

- Certo. Vieni qua Lapetto! - lo abbracciai fortissimo. Il mio cuginetto preferito!

- Io vado ragazzi. Ciao Louis, piacere di averti conosciuto! - disse Lapo allontanandosi. Avrei voluto far conoscere mio cugino anche alle ragazze, ma presto lo sarei andata a trovare e le avrei portate con me. L'unica cosa che Lapo non avrebbe dovuto fare, era provarci. Lui era davvero un bel ragazzo, e molte ragazze gli andavano dietro, ma le mie ragazze erano mie!

- Ehi Louis, sai dove posso portarla? - chiesi riferendomi alla moto.

- Sì, seguimi.

Lentamente Louis mi fece strada. Quello sguardo perso era sparito. Aveva un sorriso che andava da un orecchio e l'altro, e non potei fare altro che fare lo stesso. La sua risata era talmente bella, quanto contagiosa. Due minuti ed eravamo al parcheggio dietro la scuola.

- Grazie Lou. - dissi parcheggiando la moto.

- Come mi hai chiamato?

Mi girai verso di lui. - Perchè?

- Mi hai chiamato Lou.

Lo guardai stranita. Non me ne ero neanche resa conto, ma era solo l'abbreviazione del suo nome. Non capivo cosa ci poteva essere di strano. - Si, non dovevo?

- Nono, affatto. Mi piace.

Gli sorrisi e finii di agganciare la moto. Oggi pomeriggio l'avrei fatta vedere alle ragazze e ci avremmo fatto un giro. - Allora, cominciamo la lezione? - dissi rivolgendogli un sorriso.

- Certo.

***

- Dai Lou, torna qua, lo puoi fare!
Eravamo in Auditorium da due ore ormai, e tra mezz'ora sarei dovuta tornare dalle ragazze, probabilmente erano già sveglie. Intanto Lou cercava per l'ennesima volta di fare il ritornello di Titanic, senza risultati. Eppure era bravo, e le note erano facili. Doveva riuscirci. Sbagliò di nuovo e si alzò dallo sgabello, andandosi a sedere su una sedia sugli spalti.

- Ci rinuncio.

La sua faccia finta imbronciata, mi fece ridere.

- Non ridere! Tu ci riesci e io no! - disse mettento il labbro inferiore in fuori, come un bambino piccolo. Oddio gliel'avrei volentieri morso. Ma che pensieri faccio?!

- Dai vieni, ti aiuto.
Lou tornò a sedersi accanto a me, posizionando le sue mani sulla tastiera.

- Ora seguimi.

Feci anch'io la stessa cosa, ma in un ottava più alta. Cominciai a suonare sulle prime note del ritornello, con lui a seguito. Stava andando bene. Lo vidi continauare con sempre più sicurezza. Nell'ultima parte del ritornello, la sua mano destra sfiorò la mia per una nota in comune. Si fermò a guardarmi.

- Che c'è? Stavi andando bene.

Lui non disse niente. Continuava a guardarmi come qualche ora fa al bar. Io ero completamente in balia del suo sguardo. Era affascinante. Cominciò a suonare lo spartito dall'inizio, senza distogliere gli occhi dai miei, mentre si avvicinava.

- Louis..

Non riuscii a continuare. Le parole mi erano morte in gola, mentre lui mi guardava e continuava a suonare la melodia, avvicinandosi. Era arrivato al ritornello, e lo stava suonando divinamente senza guardare dove metteva le dita. Troppo impegnato a guardare me. Si stava avvicinando sempre di più, ma non volevo lo facesse. Solo.. perchè non riuscivo ad allontanarmi io? Il ritornello era finito, non aveva sbagliato neanche una volta. Mi aveva preso in giro, lo sapeva suonare, e anche benissimo. Ormai le sue labbra erano a meno di un centimetro dalle mie. Le volevo, volevo sentire il loro sapore, la delicatezza di quelle labbra sottili sulle mie.

- Mi hai preso in giro. Perchè? - chiesi riferendomi al brano. Se fossi rimasta 
in silenzio, sarei completamente persa in quelle labbra. Lui sorrise leggermente, senza allontanarsi di un millimetro.

- Per avvicinarmi a te e fare questo.

Il suo fu un sussurro appena percepibile, prima che le sue labbra sfiorassero le mie. Al diavolo tutto, le volevo. Adesso. Stavo per assaporarle totalmente, quando sentimmo la porta dell'Auditorium aprirsi.  Mi allontanai immediatamente, mentre vedevo Lou sospirare leggermente serrando la mascella. Cosa diavolo stavamo facendo?! Cosa stavo facendo. Mi girai verso la porta e vidi due babbee con la bocca mezza spalancata, e una El sorpresa. Quasi sotto shock.

- Ragazze, che ci fate qui?

Lou si girò verso la porta, sbarrando gli occhi. Che gli era preso?

- Louis ?!

- Eleonor ?!

 

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


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Chapter 3

- Abbiamo interrotto qualcosa?

La voce di Lu mi fece distogliere lo sguardo da Lou e El. Si conoscevano ?!

- No, affatto. Tanto avevamo finito. Vero Lou? - chiesi al ragazzo che distolse lo sguardo da El, per puntarlo su di me.

- Si.

Mi guardava in modo strano rispetto a prima. Non volevo conoscere il motivo per il quale conosceva El. Mi imposi di stare zitta e non aprire bocca, ma qualcuno mi rubò le parole.

- Ma.. voi due vi conoscete? - chiese Azzu rivolta ad El.

- Ecco, lei.. - Lou cominciò a parlare al posto della ragazza, prima che quest'ultima prese parola.

- Lui è il mio ex.

Spiazzata, disintegrata, sorpresa.. delusa. Un secondo e sentii tutto. Ex?! Questo vuol dire che il ragazzo che stava quasi per baciarmi, e ripeto quasi, è stato con la mia compagnia di stanza, nonchè nuova amica? Grande.

- Oh.. 

Non sapevo cosa dire, ma in quel momento la porta mi sembrò la soluzione migliore

- Ragazzi è meglio.. se io vado. Devo fare delle cose. - dissi cominciando a raccogliere gli spartiti sul leggio, sotto lo sguardo di Lou. - Ci vediamo direttamente a mensa, ok?
Lasciai un bacio sulla guancia di Lu e Azzu, per poi a El, anche se in quel momento avrei voluto tartassarla di domande. Ci avrei parlato più tardi.

- Ok amore. A dopo. - mi disse Lu.

Superai le ragazze e uscii dalla porta della sala, rivolgendo un ultimo sguardo a Lou. Quel suo sguardo, era tornato come prima. Vuoto.


Eleonor's pov

- Ehi, che ne dite se andiamo a vedere che sta combinando la Fra? Voglio vedere stò Louis! - disse Lu. Quella ragazza era un tornado. Non la fermi neanche con le catene. Meno male che avevo conosciuto loro tre, erano delle ragazze fantastiche. Louis.. quando ieri Fra aveva detto il suo nome, ebbi dei flashback con il mio ex. Per un secondo dopo aver sentito il suo nome, credevo fosse lui, ma è passato tanto tempo.

- Dai Lu, non fare la scema. Magari non vogliono essere disturbati. - disse Azzu sorridendo. Non conoscevo bene Fra, ma non mi sembrava tipo da volersi fidanzare. Deve esserle accaduto qualcosa, ma era una scelta sua se raccontarmelo. Non avevamo tutta questa confidenza come l'aveva con le altre, anche se mi sarebbe piaciuto. Stavamo camminando verso l'Auditorium, o meglio dire, io e Azzu stavamo rincorrendo Lu che cercava di raggiungere l'Auditorium. Quando arrivò aprì la porta, e quello che vedemmo mi spiazzò. Louis. Non ci credo, non poteva essere davvero lui. Era praticamente a mezzo millimetro da Fra e.. si stavano per baciare. Fra si scostò velocemente, mentre il ragazzo era ancora rivolto al piano.. ma quando si girò, non ce la feci a far finta di non conoscerlo. Mi era mancato. Tanto.

- Louis ?!

- Eleonor ?!

I suoi occhi si spalancarono alla mia vista. Mi sentivo gli occhi delle ragazze puntati addosso, ma in quel momento ero troppo concentrata a guardare quelli del ragazzo.

- Abbiamo interrotto qualcosa? - disse Lu riferendosi ai due ragazzi.

- No, affatto. Tanto avevamo finito. Vero Lou?

Gli occhi di Louis erano ancora su di me, per poi spostarsi sulla figura di Fra.

- Si.

- Ma.. voi due vi conoscete? - chiese Azzu riferito a me e 
Louis, ma forse più a me.

- Ecco, lei.. 

Louis cercò di rispondere alla domanda, ma le parole uscirono dalla mia bocca da sole.

- Lui è il mio ex.

Non ragionai su quello che uscì dalla mia bocca. Non feci in tempo a collegarla al cervello che la sorpresa nell'averlo rivisto mi fece perdere la ragione.

- Oh.. ragazzi è meglio.. se io vado. Devo fare delle cose. Ci vediamo direttamente in mensa, ok?

Mi sentivo strana, male quasi a vederli insieme. Quando io e Louis ci siamo lasciati, il suo ricordo mi rimase sepolto sotto quintali di convinzione che per me lui era passato. E' bastato uno sguardo, e quel ricordo avevo paura stesse tornando in superficie, ma se a Fra fosse interessato Louis, cosa altamente probabile dalla sua espressione, mi sarei sentita malissimo. Avevo appena trovato un amica, non volevo perderla per un ragazzo. Anche se quel ragazzo era Louis.

- Ok amore. A dopo.

Fra diede un bacio sulla guancia anche a me, e uscì dalla sala. Dopo mensa le avrei chiesto di parlare.



Francesca's pov

Parcheggiai la moto al solito posto e mi levai il casco per poi cominciare a camminare verso la mensa. Ero stata un ora circa in giro con la mia bimba, e mi ci voleva proprio. Non vedevo l'ora di mostrarla alle ragazze. Ero giusto in tempo per il turno della mensa, così andai direttamente lì aspettando di trovarci le ragazze. Eccole. Le raggiunsi al tavolo e posai il casco sul banco, mettendomi seduta accanto ad Azzu, mentre El e Lu erano di fronte a noi.

- Buongiorno anche a te, maleducata. E quel casco? - chiese 
Lu notandolo.

La sua faccia si immobilizzò. Io sorrisi, Lucrezia Vadi ha 

capito signori. Dev'essere il giorno del giudizio.

- Non dirmi che è quello che penso.

- Oh sì invece.

In tutto questo, la povera El ci guardava confusa. E ci credo. Lu si alzò e cominciò a gridare. E rieccoci.

- Tu! Stronza di un'amica, ti è arrivata la tua bambina e non 
mi hai detto niente?!

I presenti in mensa si girarono verso di noi, ma non mi importava più di tanto. Ormai con Lu ci avevo fatto l'abitudine nell'attirare l'attenzione.

- Tu hai una che?!

Io e le altre scoppiammo a ridere alla domanda di El. Forse aveva capito che avevo davvero una bambina.

- Tranquilla El. La sua bambina è una fantastica Honda 600, che ovviamente ci farà vedere. Vero Fra? - disse Azzu prima, e rivolgendo l'ultimo sguardo a me. El sembrava rilassarsi, e i ragazzi in mensa tornarono ognuno a farsi i cazzi propri.

- Lu, grida un'altra volta qualcosa del genere e puoi dire addio alla mia moto.

Lu mi guardò con il labbruccio in fuori. Piccola...

- Ragazze con questi vassoi davanti mi avete fatto venire fame. Vado a prendere qualcosa da mangiare.

Mi alzai dal banco e andai verso i banconi con il cibo. Presi un vassoio e cominciai a metterci dentro tutto ciò che mi piaceva, cioè mezza mensa. Presi un piatto di omelette, un'insalata mista, patatine fritte con ketchup e una mela. E ovviamente non poteva mancare il Cheese Burgher.

- Ehi.

Sentii una voce dietro di me, mentre ero ancora davanti al bancone dei panini. Mi girai.

- Ciao Lou.

Non ci diedi tanto peso, anche se morivo dalla voglia di parlargli. Lui si avvicinò col suo vassoio accanto a me. Possibile che deve sempre stare tra i piedi?

- Volevo ringraziarti per oggi. Se non mi avessi aiutato, avrei dovuto ripetere la prova di musica. - disse continuando a guardarmi, mentre io tenevo lo sguardo fissato al mio vassoio. Guardai di sfuggita le ragazze, e notai che mi 
stavano fissando.

- Figurati.

Detto questo, presi il vassoio e cercai di tornare al tavolo, ma lui mi venne dietro. Oddio questo è una sanguisuga! Anche se devo ammettere che in erità non mi dispiace più di tanto.

- Fra, ti andrebbe ti darmi delle ripetizioni anche domani?

Stavamo ancora camminando verso il banco delle ragazze, quando vidi il viso di El. Era.. triste. No, non potevo fare questo. Mi fermai e mi girai verso di lui, guardandolo negli occhi. Dio, quanto avrei voluto dirgli di sì, ma se ad El fosse ancora interessato, non mi sarei comportata come un'amica, e lei per me lo era.

- Scusa Lou, ma.. non posso. Devo accuparmi di questioni familiari e studiare. Non ho tempo.

Scusa del cazzo Fra. Ero sul punto di dirgli di sì, ma non potevo, fino a quando non avrei saputo cosa provava El per quel ragazzo. Mi sorrise, anche se si vedeva lontano Km che era un sorriso forzato.

- Ok, allora ci vediamo Fra.

Mi lasciò un bacio sulla guancia, come la prima volta, e andò a sedersi con dei ragazzi. Uno di loro mi era vagamente familiare. Scossi la testa e tornai dalle mie ragazze.

- Che voleva il ragazzo? - mi chiese Lu mentre addentata come una dissennata il suo hamburgher.

- Niente. - risposi cominciando a mangiare le patatine, e guardare di sfuggita El. Era tranquilla e sorridente, ed era la risposta che aspettavo. Le piaceva, e da adesso sarei stata lontana da Lou il più possibile. Certo Fra, come se ti fosse facile.


Louis' pov

- Ma che ti importa di quella ragazza?

Che mi importa, amico? La verità è che non lo sapevo nemmeno io. Questa mattina all'Auditorium, non sapevo che mi era preso, ma quella ragazza mi attirava come nessuno, poi è arrivata Eleonor. Era da molto tempo che non la vedevo e mi era mancata. Quando entrò da quella porta, rimasi colpito nel vederla, ma quando tornai sugli occhi di Fra non mi ricordai più di nulla. Era speciale quella ragazza e lo capii 
dal giorno in cui la sentii suonare da sola il piano.

- Non lo so Harry. Il fatto è che quando l'ho vista, mi sono 
scordato anche di El. Mi sono scordato di tutto. - dissi passandomi la mano sul viso.

Eravamo in camera nostra. Io ero steso spaparanzato sul letto, mentre l'altro imbecille si stava sistemando i capelli da mezz'ora. A volta non sapevo chi fosse peggio tra lui e Zayn.

- Uh, mi hai chiamato Harry e non Hazza. La cosa dev'essere brutta allora.

Harry prendeva sempre tutto alla leggera, e alcune volte lo 
invidiavo. Almeno non ci rimaneva male quando qualcosa non 
gli andava per il verso giusto.

- Si può sapere dove devi andare? - dissi alzandomi dal letto e cercando di cambiare argomento. Non volevo parlare più di lei. Dovevo togliermela dalla testa. Era tosta, ma sapeva anche essere dolce. Cazzo Lou ripigliati!

- E' Domenica. Io e Zayn andiamo a farci un giro in centro. Ti aggreghi?

Giro in centro eh? Sapevo cosa intendeva Harry, ma non mi andava proprio. Preferivo starmene in camera a dormire. Domani sarebbe iniziato il primo giorno di lezioni, e già la sola idea mi metteva la nausea.

- No, andate voi. Non mi va.

Harry prese le chiavi e prima di sparire dalla porta mi chiamò.

- Ehi bro? - mi girai verso di lui per sapere che voleva - è solo una ragazza. Divertiti e non pensare a lei.

Detto questo, sparì dalla stanza, mentre io tornai sul mio letto.

- Non è solo una ragazza Hazza.

***

- Fra, scusa possiamo parlare? Ti rubo cinque minuti.
Eravamo appena tornate in camera. Mi ero fatta fuori metà cucina e non vedevo l'ora di riposarmi ma El mi chiese di parlare. Speravo non si trattasse della questione Louis, non mi andava proprio.

- Va bene. Dimmi. - dissi mettendomi sul suo letto, seduta davanti a lei.

- Ti interessa Louis?

E te pareva Fra. Quando mai te ne va bene una?!
Lo conoscevo bene? No. Mi fidavo ciecamente di lui? No. Credevo potesse succedere qualcosa? No. Mi interessava? ..

- No, El. E a te?

Grandissima cazzata. Quel ragazzo era come una calamita, ma non volevo ammetterlo. Soprattutto se a El fosse piaciuto.

- Non lo so. Credo di sì.

Colpo al cuore. Ma che mi aspettavo? Che dicesse " No Fra, per me non conta più nulla e puoi provare a conoscerlo tu?" . Se prima non ero sicura di aver fatto bene a rifiutare la domanda di Louis, ora ne ero certa. Una mia amica era interessata a lui? Louis doveva sparire dalla mia mente. E poi El era una ragazza bellissima, ed era anche la sua ex. Prima me lo levavo dalla testa, meglio era. Avevo bisogno di farmi un altro giro.

- El se non ne sei sicura, devi cercare di capirlo. Se hai bisogno di aiuto, puoi contare su di me.

Feci un sorriso, probabilmente il più finto di tutta la mia vita.

- Grazie Fra. Credevo che ti interessasse Louis a dire il vero. 
Ora sono più tranquilla.

Mi abbracciò e ne rimasi sorpresa. El non meritava di stare male per un ragazzo. Era dolcissima e anche una ragazza insicura, ma non ero io la persona più indicata per aiutarla con Louis. Non avrei potuto starle accanto come meritava, perchè una parte di me, anche se piccola, era attirata dal ragazzo di cui le era innamorata. Solo una di noi poteva aiutarla; Azzu. Quando sentimmo bussare alla porta, ci staccammo dall'abbraccio e ci demmo un bacio sulla guancia. Senza aspettare alcuna risposta, due coglione entrarono frettolosamente e ci vennero sopra schiacciandoci.

- Ahah dai scendete! Ci state schiacciando!

- Zitta bugiarda! Avevi promesso di farci fare un giro sulla moto e non hai mantenuto la promessa. Ora la paghi!

Lu e Azzu cominciarono a farmi il solletico, mentre El cercava di fermarle. Odiavo il solletico, ed era l'unica cosa in grado di farmi fare tutto quello che volevano, pur che la smettessero.

- Okok, ora ci andiamo, ma lasciatemi ahahah.. vi prego!

Lu e Azzu si ritirarono sorridenti. Quelle due me l'avrebbero pagata presto.

- Allora andiamo dai. - dissi prendendo le chiavi dalla tasca.

- Aspettate ragazze! - disse Azzu fermandoci - Voi andate pure, io devo sistemare alcune cose in sala registrazione. 
Domani ho la lezione di musica e devo fare il demo.

- Allora ti accompagnamo. Il giro possiamo farlo un altra vol..

- Fra non dirlo! Possiamo andarci insieme domani, tu per favore portami lontano quella pazza! - disse riferendosi alla 
Lu.

Io mi misi a ridere e andai dall'Azzu a darle un bacio sulla guancia.

- Ok ti libero da lei per un paio d'ore ok? Se hai bisogno chiama e torniamo subito.

- Certo cucciola.

- Azzurra ti dispiace se vengo anche io? Domani pure io ho musica e preferisco prepararmi, e poi per le moto non ci sono portata. - disse El facendo un sorriso timido. Che cucciola.

- No, figurati E chiamami Azzu. - rispose sorridendole.

- Ok, allora noi due andiamo. Ci vediamo tra un paio d'ore nella Hall. Ciao babbee!

Lu mi tirò per un braccio trascinandomi fuori dalla porta, mentre sentii Azzu e El scoppiare a ridere. Quelle tre mi avrebbero fatta diventare matta.


Azzurra's pov

- Dai, allora andiamo.

El e io uscimmo dalla camera chiudendoci la porta dietro. El a mensa era strana. Non la conoscevo bene ma potevo capire quando una persona aveva qualcosa che la tormentava, ed El era una di queste.

- El che hai? - le chiesi mentre camminavamo per il corridoio verso la sala di registrazione.

- Come?

- Non fare la finta tonta. Ti ho visto a mensa. Avevi qualcosa che non andava, e non provare a dirmi che non è vero.
Lei abbassò la testa. Centro. Quella ragazza era chiara come l'acqua, la si capiva subito.

- Beh.. hai presente Louis?

E adesso che c'entrava lui? Un secondo... la rezione di lei in Auditorium, l'espressione abbattuta quando lui e Fra si sono avvicinati al nostro tavolo a mensa...

- Ti piace.

Non era una domanda. Sapevo di aver centrato il punto, l'unico problema era.. Fra. No, sicuramente non si sarebbe interessa a Louis. Lei non era tipo dal fidanzarsi, e sicuramente l'aveva capito anche El. Fra era troppo testarda con i ragazzi. Per lei erano come scarafaggi che somigliavano a esseri umani.

- Non lo so. Ma prima in camera stavo parlando di Fra su questo.

Intanto eravamo arrivate davanti all'entrata della sala, ma prima di aprirla, mi fermai davanti a lei.

- E lei che ti ha detto?

- Le avevo chiesto se le interessava Louis, ma mi ha assicurato il contrario. A dire il vero ero spaventata se fosse stato l'opposto. Ho appena conosciuto te e le altre e non volevo portare problemi, specie se per un ragazzo.
Quella ragazza era un angelo. Mi ricordava così tanto me stessa le prima volta che stavo con Fra e Lu. Mi sentivo un estranea ma mi hanno fatto capire il contrario. Le presi le mani.

- El, qualsiasi cosa ti succeda puoi contare su di noi. Sei nostra amica e non pensare mai il contrario.

- Grazie Azzu, davvero.

Mi strinse in un abbraccio. Era davvero dolcissima.

- Dai entriamo o finiamo domani.

Aprimmo la porta della sala, ma ci accorsimo che era occupata.

- Oh scusate. Non sapev... Tu?

Appena alzai lo sguardo verso la persona, un ragazzo con i capelli rasati e occhi nocciola mi apparse davanti. Liam?

- Ciao. Scusa ti serve la sala? Ho quasi finito e te la lascio subito. - disse rivolgendomi un sorriso. Non mi ero dimenticata di lui, ma rivederlo mi sembrava... strano.

- Ciao Liam.

El dietro di me lo salutò. Conosceva anche lui?!

- Ehi El, è un piacere rivederti.

Le andò in contro abbracciandola. Perchè avevo voglia di essere io al posto di El? Azzu, smettila di fare uso di stupefacenti! Si staccarono dall'abbraccio.

- Anche per me. Lei è la mia amica..

- Azzurra. Ci siamo conosciuti ieri per un piccolo.. incidente. Scusa ancora comunque.

Dio, sembrava davvero dolce. Azzu stai facendo una figura di merda, rispondi porca troia!

- No tranquillo, nessun problema. Comunque se non hai ancora finito possiamo tornare più tar..

- No anzi, il tempo di mettere via le mie cose ed è tutta vostra. Se volete potete già comnciare ad usarla.
Stavo per rifiutare, ma El prese parola al posto mio.

- Ok grazie. Azzu perchè non cominci tu?

Prima avevo detto che era un angelo? Sbagliato. Era una piccola diavola. Mentre Liam era di spalle, El mi diede dei colpetti con il gomito incitandomi.

- Ehm.. ok.

Nonono, retro marsh! Che diavolo mi è saltato in testa?! Stavo per ribattere, ma El mi spinse dentro senza lasciarmi parlare e chiuse la porta, parlandomi dalla parte opposta del vetro. Appena sarei uscita da lì l'avrei strozzata.

- Liam scusa, non ci capisco una mazza, potresti aiutare te 
Azzu? - disse rivolgendomi un sorrisino divertito.

Brutta stronza approfittatrice! Appena esco vedì che ti fò!

- Certo. Dimmi Azzurra, che canzone vuoi cantare? - disse 
Liam rivolgendomi un sorriso, facendomi dimenticare l'istinto 
omicida nei confronti di El.

- "Right Now" di Rihanna.

Amavo quella canzone, e non per vantarmi ma mi riusciva 
alla grande. Ok, mi sto vantando.

- Ragazzi vi lascio lavorare, io devo andare a sistemare 
alcune cose.

What?! Eleonor Calder prova solo a fare un passo verso la 
porta e ti uccido nel sonno!

- Ok, Azzurra se non ti dispiace rimango io ad aiutarti. In uno 
è un pò difficile.

- Se non hai niente da fare, va benissimo.

- Nessun impegno. Spero di rivederti in giro El!

El ricambiò e uscì dalla sala. Dio mi aiuti! Come ci si può 
concentrare se davanti si ha un ragazzo da stupro?! Passare le 
giornate in camera con Lu mi sta facendo male. Sto 
diventando pervertita come lei e Fra. Non va affatto bene.

- Ok, metto la base e parti. - disse lui sedendosi sulla 
poltrona.

La musica cominciò a risuonare nella piccola stanza. Non 
volevo ricordare che c'era qualcuno ad osservarmi, così come 
facevo sempre, chiudevo gli occhi. Non ero mai riuscita a 
cantare davanti a qualcuno apertamente, le uniche erano Fra 
e Lu. Cominciai a cantare. La tonalità era perfetta di voce e 
stavo andando alla grande. Quando finii aprii gli occhi e vidi 
Liam che mi guardava sorpreso. Speravo fosse positivo o 
giuro che appena uscita mi sarei scavata la fossa da sola. 
Ovviamente dopo aver ammazzato El e lasciato una lettera 
d'addio alle ragazze.

- Dove hai imparato a cantare in quel modo?!

Dire che era sorpreso era riduttivo. Cancellai i miei piani di suicidio e uscii dalla stanza, andandogli incontro.

- Non lo so. Solo che mi piace cantare e le canzoni di 
Rihanna mi riescono abbastanza bene.

- Abbastanza? Azzurra credimi sei stata eccezionale!

Abbassai lo sguardo cercando di non fargli notare il leggero 
rossore. Ci mancava solo il rendermi ridicola.

- Chiamami Azzu, e comunque grazie.

- Tieni. - disse tirando fuori dal computer il disco.

- Grazie Liam. Allora ci vediamo.

Gli diedi un bacio sulla guancia. Dove avevo trovato il 
coraggio non chiedetemelo, perchè non lo so neppure io. Mi 
girai per raggiungere la porta, quando Liam mi chiamò 
facendomi voltare verso di lui.

- Azzu aspetta. Come te la cavi col comporre?

Fino all'anno scorso mi divertivo a scrivere canzoni, e molte 
le avevo proposte al liceo, ma poi ho perso l'abitudine.

- Diciamo che me la cavo. Perchè?

- Potresti aiutarmi a comporne una? Mi serve per l'esame 
finale e sinceramente.. non me la cavo granchè. - rispose 
mettendosi una mano dietro la nuca. Era imbarazzato.

Mi sarebbe piaciuto aiutarlo.

- Va bene.

- Perfetto. E' un problema se vieni da me domani dopo le 
lezioni?

- Nono, va benissimo.

Gli sorrisi e lui contraccambiò.

- A domani.

Detto questo, uscii dalla stanza. Dovevo avvertire le ragazze, 
anche se sapevo che avrei rischiato l'esasperazione con Lu e 
Fra. Quelle due mi avrebbero tartassato di domande. Tornai 
in camera mia, ma El non c'era. Forse era ancora in giro. Mi 
stesi sul letto e mi addormentai senza neanche accorgermene.



Eleonor's pov


Quando uscii dalla sala di registrazione, sapevo già che Azzu 
mi avrebbe uccisa appena fosse uscita da là dentro. Stavo 
tornando in camera mia per studiare Latino. In quella materia 
ero una frana e se non mi mettevo sotto avrei passato 
un'estate tra interrogazioni e recuperi. Col cavolo! Stavo 
camminando per il corridoio del secondo piano, quando mi 
scontrai con qualcuno.

- Oddio scusa, non ti av.. oh ciao. - dissi.

- Ciao El, scusa te. Stavo andando troppo di fretta.

Aveva gli occhi spenti. Non glieli avevo mai visti così tristi.

- Ehi Louis, che hai?

Lui non rispose, si limitò a guardarmi. Non credevo che 
l'avrei rivisto dopo tutto questo tempo. Era cresciuto, era 
cambiato. Aveva i lineamenti più definiti e il fisico più 
muscoloso. Non sapevo però, se dentro fosse rimasto il solito 
bambino.

- Nulla, scusa ma devo scappare. - disse sorpassandomi.

Non lo avevo mai visto così freddo con me, e sinceramente ci 
rimasi un pò male. Avevo perso la voglia di studiare, così me 
ne andai in giardino. Mi era venuta voglia di prendere una 
boccata d'aria.



Francesca's pov


- Francesca Ranieri, io con te non salirò su nessun mezzo di trasporto mai più!

Lu e io avevamo deciso di andare in centro con la moto. 
Appena arrivate Lu si catapultò giù dal sedile cominciando a 
dirne di tutti i colori.

- Come sei esagerata Lu! E' stata solo una piccola corsetta.

Ok, forse la stavo facendo un pò più piccola di quello che era, 
ma avevo bisogno di velocità. Era l'unico modo per scaricare 
la tensione.

- Piccola corsetta?! Io ti attacco alla ruota posteriore e ti 
trascino come Achille con Ettore!

- Achille ed Et..? Lu ti sei messa a studiare letteratura? - dissi 
togliendomi il casco e parcheggiando la moto.

- Si.. e maledico a vita lo studio.

Io risi e presi a braccetto la pazza, incominciando a 
incamminarci verso il centro. Dopo neanche due minuti 
sentimmo dei clacson suonare e un sacco di gente riunita 
intorno a qualcosa.

- Ehm.. Fra? Quella gente non sono nello stesso posto dove 
avevi parcheggiato la tua bambina?

Mi bloccai all'improvviso e mi voltai lentamente verso la mia 
amica.

- Che. cazzo. hai. detto?

Ditemi che ho capito male e che la mia bimba era a 500 km 
di distanza da quelle perdone.

- Ho detto ch..

- Muovi il culo Lu! - dissi trascinandola con me correndo 
verso la marmaglia di persone.

Lu e io ci fecimo spazio tra la folla, arrivando fino al centro 
dove era rivolta l'attenzione. Nonono, ditemi che la mia 
bambina, per la quale ho speso il risparmio di cinque anni, 
non è quella a terra con un leggero graffio sul fianco destro. 
Lu si girò verso di me con la paura di quello che potevo fare 
negli occhi. E ne aveva motivo!

- Fra? - io ero completamente con gli occhi sbarrati sulla 
moto - Patata, concentrati con me, respira e inspira.. resp-

- Quale emerita testa di cazzo ha osato toccare la mia moto?!

Ormai ero fuoco e fiamme. Neanche Lu riusciva a farmi 
calmare. Cercavo il disgraziato che voleva morire tra le 
persone finchè non lo sentii.

- Allora sei te!

Mi girai verso la figura di un ragazzo. Jeans neri stretti, 
maglietta bianca con sopra una giacca nera anch'essa. Capelli 
nero corvino con un ciuffo esagerato, occhi color caramello e 
carnagione ambrata. Se in quel momento non avessi avuto 
l'elevato livello di mettergli le mani addosso e fargli ingoiare 
la benzina, avrei detto che era una bel ragazzo.

- Ma la sai parcheggiare la macchina, imbranata?!

Lu cercava di tenermi per le spalle, ma invano. Mi avvicinai al 
ragazzo e gli urlai ad un soffio dal viso..

- Imbranata io?! Stammi bene a sentire coglione, oggi non è 
giornata! Adesso tu raccogli da terra la mia moto, mi ripaghi i 
danni e ti allontani immediatamente da me, se non vuoi che ti 
tagli quella piramide che ti ritrovi sulla testa.

Persino Lu si era accorta che stavo esagerando, ma ormai 
avevo i nervi alterati come non mai.

- No.

Il ragazzo mi rispose sorridendo arrogantemente. Ora lo 
faccio fuori, ora lo faccio fuori, ora lo facc...

- Dai Zayn, chiedile scuse e andiamocene.

Da dietro di lui comparve un ragazzo. Appena lo guadai mi 
accorsi che io quei due li avevo già visti.. al college. Erano 
seduti al tavolo di Louis!

- Harry?!

Questa volta fu Lu a parlare. Mi lasciò le spalle e si mise 
davanti a me.

- Lucrezia ?!

Mi sembrava un flashback di questa mattina, ma ora non era 
proprio il momento. I due si abbracciarono come se non si 
vedessero da una vita. Harry.. Harry. ma che idiota, ora 
ricordo! Era lui il ragazzo dell'aereo. Io e Zaino o come cazzo 
si chiamava, li guardavamo con un sopracciglio alzato, 
dimenticandoci per un secondo la nostra "conversazione".

- Oh scusate - disse Lu staccandosi dal riccio - Lu lui è Harry, 
Harry lei è Fra, la mia migliore amica.

- Ciao bellezza. - disse il ragazzo prendondomi la mano e baciandola. Oddio che penoso, ma mi trattenni dal dirlo per Lu.

- Ciao riccio.

Non diedi molto peso al ragazzo, fino a quando non mi tornò in mente il moro.

- Scusa Harry, è tua la moto?

Mo vedi che ti fo, stronzetto.

- Ehm.. no, è di Zayn.

Quando mi girai verso il moro, lo vidi fare cenno di no con la 
testa ad Harry. Ora ti faccio vedere io ciuffetto.

- Zayn scusa. Ho sbagliato ad aggredirti e vorrei ricambiarti il 
favore. - dissi avvicinandomi, percorrendo con l'indice il suo 
torace.

Harry e Lu mi guardavano straniti, mentre il deficiente 
sorrideva con un sopracciglio alzato.

- E come?

Tirai fuori dalla mia tasca le chiavi, e lo lasciai lì 
avvicinandomi alla sua moto. Era una Ducati 900, grande 
moto italiana. Peccato. Lui quando intuì ciò che volevo fare 
cerco di fermarmi, ma non fece in tempo. Arrivai alla sua 
moto e ci feci un graffio uguale a quello che il deficiente 
aveva causato sulla mia. Era da stronza lo ammetto, ma se lo 
meritava.

- Ma sei impazzita ?! - disse correndo in contro alla sua moto, 
scostandomi.

- No, sono Francesca.

Il ragazzo si voltò verso di me con sguardo omicida. Se 
credeva di farmi paura si sbagliava, e di grosso. Venne verso 
di me a passo svelto, ma Harry lo bloccò per le spalle.

- Zayn non fare cazzate. E' una ragazza ed eri in torto.

- Ascolta il tuo amico, ciuffetto. - lo provocai.

Zayn si scrollò dalle mani dell'amico e si avvicinò lentamente 
a me.

- Fa attenzione ricciolina. Non mi importa se sei una ragazza, 
questa me la paghi. Parola mia. - disse ad un centimetro dal 
mio viso.

Io risi. Quel ragazzo poteva far paura solo a mia cugina di 
due anni.

- Sto già tremando.

- Ehi voi due, se volete baciarvi allora datevi una mossa! Io e 
Harry vogliamo andare in giro!

Mi girai a guardare Lu. Questa volta la cazzata che aveva 
detto le sarebbe costato caro.

- Ridillo e puoi dire addio alle mie scarpe turchesi col tacco!

Poteva sembrare stupido, ma Lu si era innamorata di quelle 
scarpe. Lei lasciò il braccio di Harry per venirmi in contro.

- Scusa, scusa, scusa! Mi perdoni?

- Leccaculo. - dissi facendola ridere e i due ragazzi con lei. - 
Dai andiamo.


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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


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Chapter 4

 
- Cazzo Fra, esci!

- Lu, te lo puoi scordare! Io fuori con questo non mi faccio 
vedere!

Accidenti a me e a quando le ho detto di sì. Odiavo i vestiti, e specialmente quello. Ma no, per Lu era ora che abbandonassi 

i vestiti da maschio e incominciassi con cose più eleganti. Non se ne parla!

- Francesca Ranieri - cazzo, nome intero. Non prometteva 
nulla di buono - se non esci immediatamente, giuro che urlo 
a tutti i presenti quello che ai combinato in seconda liceo!

Spalancai gli occhi. Nonono, quello no.

- Dai Lu, sicuramente non vuole uscire perchè è orrenda, 
proprio come la sua moto.

Zayn, Zayn, Zayn ! Quell'individuo era dovuto venire con noi. 
Perchè mi chiedo io?! Già non mi andava a genio Harry. Sì, 
era gentile con noi, forse anche troppo. Il problema era la 
sua aria da Don Giovanni. Zayn dice che sono orrenda? Ora 
vedi come ti faccio cadere gli occhi, tesoro.

- Ciuffetto chiuditi la bocca! Ok esco, ma ti consiglio di 
ripararti dietro Harry o rischi seriamente la tua vita!

Dio non ci credo, ok contiamo fino a tre. Uno, due..

- E muoviti!

Il braccio di Lu mi trascinò fuori dal camerino. Ergo, mi 
ritrovai tre paia di occhi addosso. Lo odiavo. Quella pazza mi 
aveva costretto a indossare un vestito corto fin sotto il 
sedere, senza spalline color carne con un corpetto nero. Non 
mi stava male, anzi. Solo odiavo indossare vestiti perchè non 
mi rispecchiavano.

- Porca troia! Fra sei uno schianto!

- Lu tappati quella bocca, giuro che questa me la paghi.

I ragazzi erano ancora imbambolati, quando uno si decise ad 
aprire bocca.

- Ehi Fra, quanto vuoi all' ora?

Ok, adesso aveva davvero esagerato. Se c'era una cosa che 
odiavo erano le frecciette dei soliti coglioni.

- Ora mi hai veramente rotto le palle, ciuffo!

- Ah no! Fra vatti a cambiare e compratelo. - disse Lu 
fermamdomi di nuovo per il braccio e spingendomi nel 
camerino, prima che strappassi i capelli al moro - e tu Zayn, 
lo dico per il tuo bene.. Stai zitto!

- Non ascoltarlo Fra! Sei uno schianto.

- Grazie Harry, ma non mi convincerete a prenderlo. Non se 
ne parla.

Uscii dal camerino e trascinai Lu fuori dal negozio. Erano 
passate già un'ora e mezza e dovevamo tornare se non 
volevamo essere massacrate da Azzu.

- Lu andiamo. Tra mezz'ora dobbiamo essere di nuovo al 
college. - dissi correndo con lei e i due a seguito, verso il 
parcheggio. Io e ciuffo ci eravamo stuzzicati tutto il giorno. 
Sarebbe stato simpatico se solo non avesse toccato la mia 
bambina. Arrivai e passai il casco a Lu.

- Ragazzi voi venite con noi?

Cazzo Lu, perchè ?! Giuro che ti metto un ragno sotto il 
cuscino stanotte. Ah già, lei soffre di aracnofobia.. Meglio!

- Certo. Ma stavolta guido io. Harry ci mette tre anni solo per 
arrivare alla stazione a 100 m da qui.

- Almeno con lui ci siete arrivati. - dissi tra me e me.

- Che vorresti dire, incapace? - chiese il moro girandomi 
verso di me scazzato.

- Io? Nulla. Solo che scommetto che tu neanche sai guidare.

Mi piaceva un sacco stuzzicarlo, anche se avrei preferito 
volentieri arrotarlo che parlarci. Mi guardò con aria di sfida 
per poi avvicinarsi a me e alzarmi il mento con due dita, per 
puntare il suo sguardo nel mio. Mi dava ai nervi il fatto che 
un idiota come lui fosse più alto di me.

- Vuoi scommettere, dolcezza?

- Tutto quello che vuoi, bellezza. - dissi l'ultima parola con 
una punta di acidità.

Si allontanò tornando alla sua moto. Avevo proprio voglia di 
suonargliele.

- Un giorno di schiavitù. Tu ed io. Ci stai? - disse montando e 
indossando il casco.

- Preparati a perdere, bei capelli. - dissi facendo lo stesso.

Lui rise. Oh vedi cosa ho in mente per te, schiavetto.

- Fermi fermi! E noi ?! Dovremmo salire con voi due su quei 
catorci, rischiando la vita per una stupida scommessa tra voi 
due ?!

Lu ci guardava allibita. Io guardai Zayn e lui guardò me, per 
poi rispondere un sonoro..

- Si!

Lu e Harry si guardarono. Non so il perchè, ma quei due non 
me la raccontavano giusta. Lu non mi raccontò più neanche 
cosa successe dopo l'atterragio. Me lo sarei fatta spiegare 
appena tornata con Azzu e El.

- Ok.

Quella ragazza era lunatica oltre che scema. Ma io l'amavo 
per questo. Lu salì dietro di me, abbracciandomi forte, 
mentre Harry si mise dietro Zayn.

- Sei pronta, imbranata?

- Preparati a perdere, ciuffetto.

Accendemmo i motori. Mi sentivo parecchio Fast and Furious. 
Partimmo e dovetti ricredermi. Zayn sapeva guidare, e anche 
molto bene. Mentre guidavo per superare il moro, Lu mi stava 
appiccicata come una cozza. In camera avrebbe sclerato, ci 
avrei scommesso. Mancava un ultimo Km al college, ma se 
qualcuno ci vedeva arrivare a quella velocità, ci avrebbero 
cacciati fuori di sicuro, ma non avevo la minima intenzione di 
fare da schiava a quell'essere. Lu cominciò a dirmi di frenare, 
e per un pò non volli darle ascolto, ma poi feci come mi 
disse. Non avrei rischiato di essere vista per una scommessa. 
Rallentai notevolmente, mentre il moro arrivò primo. Cazzo.

- Tu sei un completo idiota!

Harry stava gridando contro Zayn. Mi venne da ridere, perchè 
in quella scena sembravamo proprio io e Lu. Mi fermai vicino 
a loro e Lu scese togliendosi il casco, cosa che feci anche io.

- Grazie per avermi risparmiato la vita patata, ma te la tua 
bimba te la scordi per una settimana!

Disse Lu cercando di fare l'imitazione di mia madre, e devo 
dire le riusciva alla grande. Io scoppiai a ridere con lei dietro.

- Ehi imbranata. Devo ricordarti la scommessa?

Mi girai verso il moro. Dio solo sa quanto vorrei tirargli sulla 
faccia il casco, ma così gli rovinerei l'unica cosa decente che 
aveva. Bugia.

- No ciuffo. Dimmi che devo fare e sparisci.

- Te lo dirò domani. Dai Harry andiamo, e tu - disse riferendosi di nuovo a me - attenta a come parcheggi la moto. - disse sorridendo.

Oh, che la voglia si vada a far fottere. Alzai il braccio pronta 
per tirargli addosso il casco, ma per la millesima volta Lu mi 
fermò. Giuro, prima o poi gli avrei cambiato tutti i connotati 
della faccia.

- Ci vediamo domani, tesoro.


Zayn, sei la persona più irritante che esista.


Harry's pov

Io e Zayn eravamo appena entrati nell' Istituto. Devo ammetere che non sono male quelle ragazze. Non mi aspettavo di rincontrare Lucrezia dopo quell'episodio in aereo. Meglio così. Almeno non era una cozza come le altre ragazze, anzi.

- Allora, che hai in mente?

Il moro si voltò verso di me. Eravamo in corridoio per rientrare nelle stanze, o quella vipera della Bini ci avrebbe fatto pulire i bagni se ci avesse visto ancora in giro. Zayn rise. Quando faceva così, era meglio stargli alla larga. Poteva avere idee... originali.

- Non ne hai idea.

Appunto. Arrivammo davanti alle stanze.

- Ci si vede domani a lezione Hazza. - disse entrando nella 
sua camera.

Che coglione, è vero. Domani è Lunedì, nonchè primo giorno 

di lezione. Cazzo che palle. Aprii la porta della stanza e ci 
trovai un Louis disteso sul letto. Scommetto non aveva fatto 
nulla tutto il giorno. Da quando aveva conosciuto quella, 
neanche una battuta squallida.

- Ehi Tomlinson.

Lui non portò neanche lo sguardo su di me. Era come se 
avesse gli occhi incollati al soffitto.

- Ehi Hazza. Com'è andato il giro?

- Una favola. Abbiamo incontrato due ragazze e Zayn a 
litigato tutto il tempo con una. - dissi ridendo, ricordando 
quante infamazioni si erano lanciati a vicenda. 

- Ah si? Bene.

Sospirai. Erano due giorni gli urlavo contro dicendogli di non 
pensare a quella. Quel ragazzo stava andando a 200 allora 
contro un muro e fino a quando non ci si sarebbe schiantato 
contro, non si sarebbe fermato.

- Abbiamo, o meglio, hanno fatto pure una scommessa con 
una corsa in moto. - dissi stendendomi sull'altro letto. Quella 
giornata mi aveva stremato.

- Non credo che una ragazza possa battere Zayn in moto. 
Quindi deduco che abbia vinto lui.

- Già..

- Fammi indovinare.. Zayn ne combinerà un'altra delle sue 
eh? - disse ridendo.

Io annuii. - Esatto, solo che credo che con questa ci andrà 
giù pesante.

- E come si chiama la disgraziata? - chiese divertito.

- Francesca. Pensa, viene anche nel nostro istuituto. E' 
condannata. - dissi divertito.

Il viso di Lou cambiò radicalmente. Da divertito a... 
preoccupato? Si alzò dal letto e mi venne vicino.

- Descrivimela.

Non capii la domanda, ma lo accontentai.

- Capelli ricci, lunghi. Occhi scuri e carnagione chiara. Mi 
pare faccia di cognome Ranieri. La sua amica l'aveva 
chiamata così.

Ora vidi le pupille di Louis dilatarsi.

- Harry, è lei.

- Cosa è le..

No. Nonono, Harry Styles tu non hai capito che la ragazza che 
ha fatto andare in pappa il cervello del tuo migliore amico, è 
la stessa con cui ha fatto una scommessa con Zayn di essere 
la sua schiava, per tutto il giorno di domani. Ma quando Lou 
annuì capii di aver intuito bene.

- Oh, cazzo.




Lucrezia's pov

Eravamo appena entrate. Dovevamo darci una mossa o la vice 
ci avrebbe fatto fare una figura di merda.

- Racconta. Adesso.

Fra mi fermò per il corridoio, guardandomi negli occhi. 

Sapevo a che si riferiva.

- Dai, non ora. Andiamo o Azz..

- Azzurra può aspettare cinque minuti in più. Dai sputa il 

rospo. - disse divertita.

Io le raccontavo sempre tutto. Problemi familiari, ragazzi, 
scuola, sport..

- Okok. Credo che mi interessi Harry. - dissi indifferente, 
anche se quel ragazzo mi rendeva altro che differente.

Lei mi guardò senza dire niente, per poi appiccicarmisi 
addosso come una zecca.

- Finalmente, cazzo! Credevo neanche Brad Pitt sarebbe 
riuscirto a farti togliere dalla tua testa di legno Matteo!

Io mi sciolsi dall'abbraccio, sorridendole. Sapevo però che 
adesso avrebbe tenuto sott'occhio Harry 25 ore su 24. Lei era 
così, per questo l'amavo.

- Lo sai vero che adesso io sarò 007 al femminile. Giusto?

Io risi. La sua espressione avrebbe dovuto essere seria, ma 
fallì miseramente.

- Oh lo so. Solo che è Harry quello che dovrebbe saperlo. Dai 
ora muovi il culo! Siamo in ritardo!

Ci mettemmo a correre fino a raggiungere le camere.

- Aspetta, vai a chiamare El. Venite in camera mia e per 
stanotte dormite da noi.

- Ok, a dopo. - disse per poi entrare nella sua stanza, e io 
nella mia. Appena entrai, trovai Azzu nel mondo dei sogni. La 
svegliai nel modo peggiore che ci potesse essere. Mi avrebbe 
uccisa ma era troppo divertente vederla cercare di difendersi. 
Presi un cuscino e mi avvicinai a lei.

- Sveglia Azzu!!

Cominciai a tirarle cuscinate addosso senza pietà, mentre lei 
cercò invano di difendersi. Doveva ringraziare che c'ero solo io e non la Fra. Lei era una macchina da guerra. La smisi, 
pronta a subirmi le sue due ore di intense imprecazioni.

- Ma sei scema?! - Io feci per aprire bocca, quando lei mi interruppe - No, non rispondere. Si lo sei! - disse prendendo 
un cuscino e tirarmelo in faccia, facendo comparire sul mio 
viso una finta espressione incazzata.

- Avevate intenzione di divertirvi senza di noi?!

Una Fra finta offesa e una El palesemente finta piangente, ci 
vennero incontro buttandoci sul letto di Azzu, facendoci 
scoppiare a ridere. Era troppo tempo non passavamo una 
notte tutte insieme, e stavolta ci sarebbe stata anche El.

- Allora, passiamo alle cose serie. Sedute!

Ordinò Fra come quando voleva imitare la Severini. Noi 
ubbidimmo e ci sedemmo tutte in cerchio sul pavimento. 
Sembravamo delle bambine che facevano quei giochi infantili 
all'asilo.

- Ora bambine, faremo un giochino. - disse Fra con faccia da 
bambina. Mi sa di aver lasciato un pò di droga nella stanza di 
Fra. Noi annuimmo.

- Ora vi chiamerò per nome, e dovrete raccontare delle cose 
che ancora non mi avete detto, che avete fatto oggi. - disse 
mandando un occhiata a me. Sapevo che voleva sapere 
qualcosa in più, anche se c'era poco da raccontare.

- Iniziamo... Azzu! Spara.

Azzu cominciò a ridere guardando El.

- Ricordati che hai un conto in sospeso con me per questo. - 
disse puntando l'indice in direzione di El.

- Che avete combinato ?! - chiesi a voce di ubriacona.

- Beh, praticament..

- Zitta tu! Ho detto Azzu! - la sgridò Fra, facendoci scoppiare 
tutte a ridere. Faceva delle espressioni facciali uniche.

- Oggi, quando voi siete uscite con la moto, io e El siamo 
andate in sala di registrazione. Lì abbiamo incontrato un 
ragazzo, Liam, che avevo incontrato già ieri per il corridoio. 
Vi dico solo che gli sono finita addosso. - disse coprendosi la 
faccia con le mani.

Io feci una faccia offesa.

- E tu, brutta stronza non ci hai detto nulla ?! - sbraitai.

- Beh, non credevo fosse così importante! - disse in sua 
difesa trattenendo una risata.

- Ok, per stavolta sei perdonata. Ma vai avanti con la storia! - 
disse Fra frettolosa. Intanto El continuava a reprimere una 
risata. Vuol dire che la parte divertente doveva ancora 
arrivare, allora.

- Il fatto amiche mia, è che appena siamo arrivate questa 
stronza - disse puntando l'indice contro El - se n'era andata 
con una scusa pessima lasciandomi sola con lui! A cantare 
poi! E per finire in bellezza, domani dopo le lezioni devo 
aiutarlo con il testo di una canzone.

Io e Fra scoppiammo in una risata.

- Oddio, dovevo esserci. E comunque di che ti vergogni ?! Hai 
una voce bellissima! - disse Fra, seguita da me.

- Concordo in pieno.

- Ora sta a me scegliere! Ehm.. Fra e Lu, che avete combinato 
?! - esclamò El.

Io e Fra ci guardammo per poi rotolarci in terra dalle risate.

- Oh oh. Ele ne hanno combinato una grossa. Tieniti forte. - 
disse Azzu. In effetti aveva ragione. Io cominciai a 
raccontare.

***

- Dai non è possibile. - disse Azzu mettendosi una mano sugli 
occhi come per dire "Ahimè dove sono finita". Intanto io e le 
altre due avevamo gli occhi lucidi dalle troppe risate.

- Comunque Fra, Zayn può sembrare un idiota, ma credimi è simpatico quando vuole.

- Appunto El, quando vuole. L'unica cosa che mi preoccupa è 
sapere cos' avrà in mente di farmi fare domani. - rispose Fra. 

In effetti anche io mi preoccuperei al posto suo. La rivalità 
che hanno dimostrato oggi quei due, sembrava al punto di 
volersi uccidere.

- Ehi signorina, manchi solo tu! Parla!

El all'affermazione di Fra, sbiancò.


- Ecco.. sono finita addosso a Louis in corridoio.

Anche lo sguardo di Fra mutò. Da divertito, diventò.. non 
rattristato. La conoscevo bene, troppo. Quel ragazzo le 
piaceva, ma sarebbe stata dura farglielo ammettere. Sono 

sicura però, che se ancora non ci aveva provato l'aveva fatto 

per El. Lei era come me; se c'era di mezzo l'amicizia o 

l'amore, sceglieva di salvare l'amicizia.



- E cos'è successo? - chiese Azzu.

- Niente.. solo ci siamo salutati e poi se n'è dovuto andare. - 
continuà lei a testa bassa.

Gli piaceva. Forse non era amore ma quel ragazzo non 
restava indifferente a El. E purtroppo, sono sicura fosse così 
anche per Fra. Quest'ultima guardava fissa la ragazza. Non 
aveva detto una parola da quando El aveva iniziato a 
raccontare. Sembrava assente.

- Dai ora tutte a nanna. Domani abbiamo lezione ed è già 
mezzanotte! Muovete il culetto!

- Ma Azzu, io non voglio! Non sono ancora stanca! - disse Fra 
facendo il labbruccio come una bambina piccola.

- Niente ma. A NANNA! - urlò Azzu a Fra, che scattò in piedi 
come una molla ed entrò nel letto di El con lei, mentre io con 
Azzu. Spengemmo la luce e chiusi gli occhi cercando di 
addormentarmi.


Eleonor's pov

- El? Eleonor svegliati!

Aprii gli occhi, o almeno ci provai. Dovevo ancora connettere 
il cervello ma riconobbi la figura di Lu davanti a me che 
cercava di svegliarmi.

- Ehi buongiorno. - dissi con una voce da ubriacona, che fece 
ridere silenziosamente la ragazza.

- Dai alzati. Tra un' ora abbiamo lezione. - disse 
allontanandosi da me per poi sparire in bagno.

Mi guardai intorno e vidi Azzu vicino all'altro letto che 
cercava di mettersi i pantaloni. Mi girai dall'altra parte del 
mio letto, e vidi Fra addormentata. Tirai una mano fuori dal lenzuolo con l'intenzione di svegliarla, ma Azzu mi chiamò a 
bassa voce.

- Ferma El! Fra odia svegliarsi prima, le abbiamo rimpostato 
la sveglia fra mezz'ora. Non ti consiglio di svegliarla. - disse 
cercando di trattenere una risata per non svegliarla.

Risi anch'io. Quelle tre si conoscevano così bene da sembrare 
una persona sola a volte. Mi alzai e bussai al bagno.

- Un attimo!

- Tesoro comincia a vestirti. Lu ci passa le ore nel bagno. - 
disse Azzu facendomi voltare verso di lei.

Presi i vestiti sopra la sedia, che avevo lasciato ieri sera, e mi 
vestii.

- Tutto vostro!

Una Lu tutta in tiro e truccata alla perfezionione uscì dal 
bagno.

- Abbassa la voce, babbea! Altrimenti sai com'è Fra quando si 
sveglia.

Lu tremò leggermente. Forse pensando ad una Fra più 
arrabbiata del solito. Quella ragazza aveva un carattere forte, 
per questo l' ammiravo. Io entrai nel bagno e mi diedi una 
veloce sistemata. Mascara, matita e legai i capelli in una 
coda. Pronta.

- Dai chicas muovetevi. Ho lasciato un biglietto alla bella 
addormentata che siamo al bar. Fuori!

Lu prese le chiavi e ci spinse fuori dalla camera. I corridoi 
erano pieni di ragazzi che andavano nella nostra stessa 
direzione. Mancava ancora un'ora alla prima ora di lezione e 
noi avevamo intenzione di svuotare il bar prima di loro.

- Nutella!

Appena arrivate, Azzu corse subito al banco delle ordinazioni, 
mentre Lu la seguiva a ruota. Io le raggiunsi e chiesi di ordinarmi un cornetto e un cappuccino, per poi sbrigarmi a 
prendere un tavolo, prima che ci toccasse mangiare in piedi. 
Presi il solito, quello che prendevamo anche durante i pasti. Misi la borsa con i libri sul banco e presi un posto. Quelel due 
non erano ancora uscite dalla folla. Ero curiosa di vedere con 
quanti vassoi sarebbe uscite. Già ridevo all'idea.

- E' occupato?

Mi girai e incontrai lo sguardo di Louis. In divisa era ancora 
più bello.

- Nono, siediti pure.

- Grazie El. - disse sedendosi e dandomi un bacio sulla 
guancia. Eppure ieri era così freddo..
- El!

Guardai oltre Louis, per vedere una cresta bionda familiare, 
che portava con se tre vassoi contemporaneamente.

- Niall!

Mi alzai dalla sedia e gli andai in contro. Era da quando io e 
Louis ci eravamo lasciati che non lo vedevo. Eravamo rimasti 
in contatto per un pò, ma alla fine abbiamo smesso, come 
con gli altri. Lui posò i vassoi sul tavolo e mi abbracciò.

- Come stai, bellissima? - disse sciogliendo l'abbraccio. Io gli 
sorrisi, a volte pensavo che da quanto zucchero mangiasse, 
lui diventasse la dolcezza in persona.

- Bene, mi siete mancati. - dissi vedendo anche gli altri 
arrivare.

Li salutai tutti; Harry, Zayn e Liam. Ci sedemmo tutti. Non 
vedevo l'ora di presentarli alle ragazze. Nominate. Tra la folla 
vidi sbucare Azzu e Lu stracolme di vassoi. Scoppiai a ridere, 
non riuscivano quasi a camminare per non far cadere i vassoi.

- El, alza il culetto e dacc..

Quando videro che non ero sola, Lu smise di parlare per 
puntare gli occhi dritti in quelli di Harry, mentre Azzu era 
ferma sulla figura di Liam. Già si conoscevano, ma ancora 
dovevo presentargli Niall, e Zayn ad Azzu. Io mi alzai e tolsi 
di mano i vassoi alle ragazze.

- Ragazze, loro sono Harry, Liam, Louis e Zayn, che già 
conoscete mentre il biondo sexy lì si chiama Niall.

- Ciao. - disse Lu tranquilla, andandosi a sedere nel posto 
libero accanto ad Harry. Non so se c'era qualcosa, ma quei 
due li vedevo bene insieme, uno più pazzoide dell'altro. Io mi 
alzai dal mio posto, per lasciar sedere Azzu accanto a Liam. 
Inutile che dica quanti sguardi omicidi mi abbia lanciato la 
ragazza, mentre io mi sedetti alla sinistra di Louis.

- Ciao Liam. - disse timidamente Azzu sedendosi al mio 
posto.

- Ehi ciao, bellissima. - disse Liam lasciandole un bacio sulla 

guancia.

Lei diventò rossa, non so se per il nomignolo o per il bacio, 
ma probabilmente solo io me ne accorsi. Gli altri erano 
troppo occupati ad abbuffarsi.



Francesca's pov

- E stai zitta!

Quella cazzo di sveglia non poteva suonare tra... 4/5 ore?! 
No. Doveva per forza scassare la michia. La presi e la lanciai 
da qualce parte, come facevo di solito. Le finestre erano 
ancora spalancate, da dove veniva una luce fastidiosa. Ieri 
sera ci siamo scordate di chiuderle. Ancora distesa sul letto, 
mi guardai intorno. Ok, primo non ero nella mia camera, e 
secondo, ero sola. Ah già, ieri sera io ed El avevmo dormito 
in camera delle ragazze. Ma loro dove erano finite ?! Mi alzai 
non so con quale forza interiore, e mi avvicinai alla scrivania. 
C'era un biglietto.



Buon giorno cogliona! Oggi è Lunedì e sicuramente il tuo 
primo pensiero saranno state le lezione. Si, certo. Comunque 
io e le ragazze siamo al bar a fare colazione. Muovi il culo!

- Patata.



Il classico buongiorno della Lu. Andai in bagno e mi lavai con 
acqua ghiacciata il viso. Primo giorno di lezione. Dio mi aiuti. 
Mi lasciai i capelli ricci sciolti, mettendoci un pò di schiuma 
per definirli di iù. Eye-liner e mascara come di routine ed ero 
a posto. Tornai in camera e mi misi la seconda divisa, quella 
con i pantaloni da ginnastica. Quale giorno migliore per fare 
sporto, no?! Morte a chi aveva deciso l'orario di lezione. 
Borsa con i libri, chiavi ed uscii dalla stanza. Erano le 8;35. 
Le lezioni sarebbero iniziate alle nove quindi avevo ancora un 
pò di tempo. Per i corridoi nessuno era in giro. Probabilmente 
al bar avrei incontrato la terza guerra mondiale di studenti. 
Infatti. Al solito posto trovai le ragazze, ma non erano sole. 
Mi avvicinai di più e mi bloccai quando li vidi. Era Louis, con 
gli altri. Zayn, Harry e altri due ragazzi che non conoscevo. 
Azzu mi vide, e mi indicò, facendo girare anche tutti gli altri 
verso di me. Cazzo Azzu, lo sai che odio l'attenzione! Feci 
finta di niente e mi avvicinai al nostro tavolo.

- Ciao ragazzi. - dissi cercando di non far cadere lo sguardo 
su Louis e Zayn. Pregavo tutti i santi che non si ricordasse 
della scommessa.
- Ehi imbranata. Come hai dormito?

- Bene ciuffetto. Ma poi ti ho visto.

I ragazzi, anche quelli che non conoscevo scoppiarono a 
ridere, forse per il nomignolo, mentre Zayn mi trucidava con 
lo sguardo. Tiè stronzetto.

- Io sono Niall. - disse un ragazzo biondo, sicuramente tinto, 

alzandosi e porgendomi la mano sorridente. Aveva il viso 

davvero dolce.

- Ciao, Francesca. - dissi stringendogli la mano.

El mi salutò cominciando a parlare. - Buon giorno Fra! Loro 
sono Niall, che hai appena conosciuto, Liam - disse indicando 
un ragazzo con i capelli quasi rasati che mi salutò sorridente, 
accanto ad Azzu. Un momento, Liam?! Hai capito Azzurrina. - 
mentre gli altri tre già li conosci.

Non badai a Harry o Zayn, mi venne quasi automatico girarmi 
verso Lou. E' possibile che più cercavo di evitarlo e più volte 
me lo trovavo di fronte ?! Avevo paura delle rezioni che mi 
provocava quel ragazzo. Non dovevano succedere.

- Ciao Harry, Zayn.

Li salutai. Non potevo certo far finta che non ci fossero, 
specie se l'ultimo continuava a guardarmi di sfida.

- Imbranata, vieni a sederti. - disse battendo le mani sulle 
sue gambe.

- Te lo scordi ciuffo.

Preferivo mangiare in piedi che sedermi su di lui. Oggi me l'avrebbe fatta pagare, quindi meglio se neanche lo sfioravo.

- Ah ah! Scommessa!

Lo odio, lo odio, lo odio. Ho già detto che lo odio ?! Feci 
come mi disse sotto lo sguardo sorpreso di Lu e Azzu. Era la 
prima volta che un ragazzo l'aveva vinta su di me, ma per colpa di quella maledetta scommessa, non potevo ritirarmi e 
fare la figura della codarda. Mi accomodai sulle sue gambe, 
mentre lui metteva le sue mani sui miei fianchi.

- Togli immediatamente quelle mani o giuro che te le taglio. - 
dissi in un sussurro.

Gli altri erano impegnati negli affari loro per badare a noi, 
così solo Zayn mi sentì.

- Tranquilla. Non ti faccio niente. - disse il moro ridendo. 
Meglio per lui o giuro lo avrei castrato.

L'unico tra i ragazzi che ci guardava era lui, Lou. El gli svava 
parlando, ma lui sembrava non prestarle la minima 
intenzione. Cazzo girati e parla con lei! Era stressante sentirsi 
il suo sguardo addosso, specie quello nervoso che aveva 
adesso. Perchè poi..



Louis' pov

Quando Fra entrò nel bar, mi ricordai solo in quel momento 
di cosa successe in Auditorium ieri. Certo Louis, come se non 
tu non l'avessi pensata tutto il giorno precedente, e non fosse 
stato il primo pensiero stamattina. Niall fu il primo a 
presentarsi, anche se avrei voluto essere io, ma ero troppo 
concentrato ad ammirarla per fare qualsiasi cosa. Era 
bellissima, anche con la divisa orrenda del College lo era. Il 
suo sguardo incontrò il mio poche volte. Capivo che non 
volesse guardarmi negli occhi, ma non ne capivo il motivo. 
Quando ad un certo punto, finalmente mi rivolse lo sguardo. 
Amavo i suoi occhi. Erano di un marrone chiaro che sembrava 
splendessero.

- Imbranata, vieni a sederti. - disse Zayn facendole segno di 
sedersi sulle sue gambe. Quando ieri Hazza mi aveva rivelato 
della loro scommessa, volevo uscire da quella stanza e 
trovare Zayn per urlargli "Non guardarla, non parlarle, non 
toccarla." Ma non potevo. Non ero nessuno per dirlo.

- Te lo scordi ciuffo.

Quella ragazza aveva un carattere incredibile. Sapeva essere 
tosta, ma allo stesso tempo dolce. Esattamente la ragazza che 
desideravo. Quando stavo con Eleonor era diverso. Certo lei 
era dolcissima, ma gli mancava la grinta che aveva lei.

- Ah ah! Scommessa! - rispose Zayn come un rimprovero.

Lei sbuffò e si andò a sedere su di lui. Avrei voluto urlare in 
quel momento. Avrei voluto essere io quella a tenerla tra le 
mie braccia, non lui. Posizionò le sue mani sui fianchi della 
ragazza. Serrai la mascella così forte che avevo paura si 
sarebbe spezzata. Provai a concentrarmi su quello che mi 
diceva El, ma non ci riuscivo. La mia mente era concentrata 
su Fra. Conoscevo Zayn; non mollava una ragazza fino a 
quando non l'aveva ottenuta, e sperai vivamente che quella 
ragazza non fosse la mia Francesca.

- Togli immediatamente quelle mani o giuro che te le taglio. - 
disse lei in un sussurro.

Gli altri non fecero caso ai due. Liam parlava con Azzurra, 
Harry e Niall con Lucrezia, mentre El stava blaterando su 
qualcosa riguardo questo pomeriggio, ma non le diedi retta. 
L'unico a rimanere con lo sguardo su di loro ero io. Non 
sapevo neppure io perchè. O forse sì, solo che non volevo 
ammetterlo.

- Tranquilla. Non ti faccio niente.

Meglio per te Zayn.

- Allora? Louis mi ascolti?

La mano di El sulla mia spalla mi costrinse a distogliere lo 
sguardo dai due, per posarlo su di lei.

- Scusa.. ero distratto. Dicevi?

La ragazza mi sorrise. - Ti volevo chiedere se oggi 
pomeriggio di andava di venire con me a fare un giro.

Lei mi guardava con occhi speranzosi. Stamattina avevo 
deciso di parlare con Fra, invitarla ad uscire, ma a quanto 
pare era impegnata con il moro. Avrei voluto rifiutare la 
richiesta di El, ma il giorno prima mi ero comportato male 
con lei in corridoio, senza neanche salutarla. Dovevo farmi 
perdonare. Rivolsi per un momento lo sguardo a Fra. Mi stava 
guardando.

- Va bene.

Eleonor mi sorrise. Avrei voluto sorriderle anche io così 
sinceramente, ma tutto quello che riuscii a fare fu un sorriso 
tirato.



Lucrezia's pov

Stavo parlando con Harry. Quel ragazzo era davvero 
simpatico oltre a essere un gnocco da paura. Oddio sembravo 
una ragazzina alle prese con le prime cotte adolescenziali. 
Dovevo dare un freno ai miei pensieri.

- Che fai oggi? - mi chiese lui.

Finalmente. Io non gli avrei mai chiesto di uscire, non ero 
come quelle ragazze appiccicose, era lui a dover fare il primo 
passo.

- Niente. Che avevi in mente? - dissi finendo la mia 
colazione.

Lui sorrise. Forse non si aspettava fossi così diretta, meglio.

- Niente. Vieni con me da Starbucks?

- Ci sto. Facciamo alle 5. Fino al quell'ora ho lezione. - dissi 
con faccia annoiata che la fece ridere.

Aveva una risata stupenda. Niall lo chiamò picchiettandogli 
sulla spalla e cominciando a parlare di non so cosa. Ne 
approfittai per osservare Fra. Durante le lezioni ci avrei 
parlato. Quando un ragazzo le interessava, era difficile farle 
aprire bocca, ma me ne accorgevo lo stesso. Bastava vedere 
come guardava Louis, e come lui guardava lei. Zayn stava 
discutendo con Niall e Harry, mentre Fra sulle sue gambe 
spostava gli occhi dal vassoio a Louis. Quest'ultimo stava 
parlando con El, ma mi sembrava che i muri dessero più 
attenzione alla ragazza di quanto non facesse lui. Anzi, era 
proprio così.

- Ti volevo chiedere se oggi pomeriggio di andava di venire 
con me a fare un giro. - chiese El a Louis.

Oh oh. No buono. Fra aveva ancora lo sguardo incatenato ai 
due.

- Va bene.

Stupido ragazzo, rimbambito e coglione! Avrei voluto urlargli 
di non accettare per Fra. La conoscevo, riprese a parlare con 
Zayn per non fare caso ai due.

- Ragazzi mancano cinque minuti!

La voce di Azzu ci fece riportare tutti gli occhi su di lei.

- Porca troia! Muoviamoci!

I ragazzi scoppiarono a ridere. Oops, l'avevo detto a voce 
alta? Ci alzammo lasciando di corsa la mensa, arrivando alla 
sala centrale. Azzu tirò fuori dalla borsa gli orari.

- Ok.. El tu ed io abbiamo biologia, mentre Lu e Fra hanno 
scienze motorie con la Darbos.

Al sentir quella materia, io e Fra sbuffammo. Preferivamo fare 
5 ore di assoluto silenzio che fare attività sportiva.

- Voi ragazzi? - disse El.

- Hazza, Niall e io a matematica. Tu Lou, con Zayn avete 
ginnastica con il McConnel.

Non lo conoscevo bene, ma giurerei che Louis abbia guardato 
Zayn come se volesse fucilarlo. Mi sa che quei due avrebbero 
avuto una sana chiacchierata, come io l'avrei avuta con Fra.

- Allora ci vediamo dopo. Ciao, bellezza.

Harry mi salutò con il solito bacio sulla guancia. Non arrosii 
ne nient'altro. Non era la prima volta che succedeva. Liam 
salutò Azzu allo stesso modo, mentre Louis, Niall e Zayn 
abbracciarono a turno El. Su Louis e Fra ci avrei scommesso. 
Non una parola, niente. I ragazzi si allontanarono verso l'ala 
Ovest, mentre io e le ragazze nella parte opposta. La mattina aveva l’oro in bocca? Beh, questa allora sarebbe davvero 
stata una giornata di merda.



Francesca's pov

- Buon giorno ragazzi e benvenuti alla prima lezione di..

Che palle, appena arrivati e questa già ci metteva tre ore solo 
per presentarsi. Eravamo in palestra, che sembrava più che 
altro metà della casa Bianca. A Londra gli Istituti aveva soldi 
da buttar via, in Italia era un miracolo se trovavi la 
cartigienica nei bagni.

- Marò che coglioni. Ma questa non sa fare altro che parlare 
?!

- Mi hai letto nella mente Lu. Già odio fare ginnastica. Mi sa 
che questa a fine anno non ce la fo arrivare.


Lei rise. Eravamo le più lontane quindi potevamo sparlare 
liberamente. Nessuno le prestava attenzione, ma essendo il 
primo giorno di lezioni, preferivamo passarlo senza nessuna 
noto per "mancanza di rispetto all'insegnante."


- Dai dillo.

Se ne uscì Lu con questa frase. Non dissi niente. Avevo visto 

quando al bar stava fissando me e Lou. A volte odiavo essere 

la sua migliore amica. Non le si poteva nascondere nulla e 
alcune volte lei capiva quello che volevi prima che lo sapessi 

tu stesso.

- Che cosa?

- Non fare la finta tonta. Louis.


Anche solo al sentir quello mi si formava un groppo in gola.

- Cosa vuoi che ti dica?

Intanto la Darbos ci aveva dato l'ordine di correre. Ammazzati 
bastarda, tu e il correre. Lu stava correndo al mio fianco, 
mentre gli altri ci stavano tutti avanti.

- Quello che pensi. Non pensare di cavartela rispondendomi 
"non ho nulla" o cazzate varie. Sono la tua migliore amica, lo 
capisco.

Aveva ragione. Era inutile cercave di nasconderglielo, ma 
soprattutto era inutile nasconderlo a me stessa.

- Ok hai ragione.

- Si lo so sono un genio. - disse pavoneggiandosi, facendomi 
ridere. - Ma voglio che lo dici esplicitamente.

- Corsa laterale! - gridò la prof.

- Dai Lu, già è tanto se ho ammesso che hai ragione. - dissi 
scocciata.

Ero una testa dura, lo ammetto, ma i ragazzi dovevano stare 
fuori dalla mia testa. Specie se uno di loro piace ad una mia 
amica.

- Fra, è palese che lo fai per El. Ti sei fatta da parte anche 

quando a quella troia dell' Elisa piaceva Marco. Vuoi bene ad 
El ma non vuol dire che non puoi neanche esserci amica con 
lui.

Aveva ragione, ma se cominciavo con l'essergli amica, sapevo 
già che ci sarei rimasta solo peggio.

- Dillo. - insistette.

- Ok va bene! Mi piace Louis.

- Passo incrociato!

Se grida di nuovo la metto sotto con la moto.

- Alleluja! - non riuscii a bloccarmi una risata. Lei era 
praticamente me. Capiva ciò che pensavo, volevo. Certe volte 
mi faceva paura.

- Quindi? Che hai intenzione di fare?

Mi fermai e lei con me. La guardai. Sapevo dove voleva 
arrivare anche se avevo paura, che alla fine ne sarei uscita 
bruciata.

- Ok, proverò ad avere dei rapporti con Lou. Ma non andrò 
oltre l'amicizia. E per la cronaca, Marco l'avevo lasciato 
perchè non provavo più nulla per lui. Di certo non per quella 
stronza.

Lei mi sorrise. 

- E tu con il riccio?

Lei mi guardò deglutendo. Eheheh mò mi rispondi ciccia!

- Ci vediamo oggi alle 5 da Starbucks. - disse con 
indifferenza.

Stavo per parlare, quando lei mi bloccò.

- Non.dire.una.parola! Sarai la prima a sapere cosa 
succederà.

- Vadi, Ranieri! Muovete il didietro!

Io e Lu scoppiammo a ridere ricominciando a correre. Se 
fossi diventata anch'io così, avrei chiesto alle ragazze di 
ammazzarmi.

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


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Chapter 5

 
Louis' pov

- Allora questo sarà il nuovo schema. Tomlinson, Donovan e Malik attacco. Niente obbiezioni.

- E te pareva. - disse Zayn scocciato.

Come biasimarlo? Era la quarta volta che ci selezionavano per la squadra di football. Non che non ci piacesse, ma a malapena
riuscivano a dormire per colpa di quei cazzo di allenamenti.

- Dai, ormai ci avresti dovuto fare l'abitudine. - dissi cominciando a camminare con lui verso il campo.

Da lì a tre settimane ci sarebbe stata la prima partita della stagione. Ciò significava niente complicazioni.

- Che ti prende?

Mi girai verso Zayn.

- Che vuoi dire?

Parlare era l'ultima cosa che mi andava di fare, e lui l'ultima persona con cui farlo.

- Oh andiamo. Come se ti stessi comportando come al solito. - disse ridendo.

- Guarda che me l'ha detto, Hazza. - continuò.

Mi girai immediatamente verso di lui. No, Hazza non avrebbe potuto dirgli niente.

- E cosa ti avrebbe raccontato? - chiesi incrociando le braccia a mò di sfida.

Non ce l'avevo con Zayn.Era uno dei miei migliori amici, ma stamattina gli avrei parlato come mai avevo pensato di fare. Mi dava
fastidio, tanto.

- C'entra una ragazza, vero?

Non sapevo che rispondere. Tanto era inutile negare, e poi ero un imbranato a dire il falso. Mi passai una mano tra i capelli. Speravo
solo che quell'ora con McConnel passasse in fretta.

- Lo sapevo. - disse pavoneggiandosi.


- Dai non fare il cretino, è solo una ragazza. Due giorni massimo tre e neanche mi ricorderò il suo nome.

Enorme, colossale cazzata. Era dal primo giorno che l'avevo vista che non mi era ancora uscita dalla testa quell'italiana. O forse ero io
che non volevo.

- Comunque me ne parlerai quando vuoi. Per ora mi accontento di aver ragione.

- Nei camerini signori! Avete 5 minuti.

- Ma chi l'ha fatto venire in questa scuola sto coglione?! - disse Zayn facendomi ridere.

Lasciammo il campo da gioco e passammo dalla palestra all'interno. No, non dovevo vederla. Non in quel modo.

- Porca troia! Hai capito la Ranieri. - urlò Zayn facendo girare la ragazza e tutto il resto della palestra verso loro due.

Lei per risposta gli riservò sorridente il dito medio. Quella ragazza era incredibile. Si girò verso di me e mi sorrise dolcemente. Avrei
potuto passare ore ad osservarla.

- Per oggi la lezione è finita. A domani ragazze.

Una volta uscita la Darbos, sentii Fra dire..

- Domani ti metto sotto con la moto, altro che lezione, ti mando all'ospedale.


Io e gli altri ragazzi scoppiammo a ridere, prima di dirigerci negli spogliatoi. Mancavano ancora quattro ore di lezione e poi sarei uscito
con Eleonor. Non vedevo l'ora che la giornata finisse.

 

Eleonor's pov

- Scusa, potresti dirci dove si trova l'aula 315?

Se avremmo continuato così, in aula ci arrivavamo domani mattina. Era già la terza volta che dovevamo chiedere a qualcuno.


- Certo, in fondo al corridoio, poi a destra ed è la prima porta a sinistra. - disse il ragazzo.

- Ok, grazie.

Con Azzu seguimmo le sue indicazioni. Gira a destra, prima porta a sinistra..

- Eccola!

Azzu spalancò immediatamente la porta, e vidimo tutti impegnati alla lezione. Oops.

- Buon giorno ragazze. Voi dovete essere le nostre nuove alunne.. Peazer e Ammannati, dico bene?

Una donna sulla cinquantina era seduta alla cattedra. Aveva il tipico aspetto da signora accaedemica. Capelli raccolti, occhiali a
cerchio sul naso, viso con pochissimo trucco e una camicia biancia dentro una gonna nera, lunga fino alle ginocchia. Il tutto con due
tacchi neri.

- Si, scusi per il ritardo.

Mi affrettai a dire, mentre entrambe raggiungemmo gli unici posti rimasti, in fondo all'aula.

- Fantastico. Primo giorno, prima ora e già abbiamo fatto la nostra entrata. - disse la ragazza ironcamente, fendomi scappare una
piccola risata.

- Dai, ora pensiamo a biologia. - dissi cominciando ad aprire il libro della materia.

- Ah no signorina. Tu mi devi qualche spiegazione.

Mi girai verso di lei con un sopracciglio alzato.

- Sarebbe?

Lei mi guardò in modo serio. A volte faceva inquietudine essere guardata in quel modo, specie da Azzu. Faceva le espressioni in
modo perfetto.

- Oh non saprei - disse cominciando a sfogliare il suo libro - forse un ragazzo con occhi azzurri, alto, che era con oggi a mensa..

Sapevo dove voleva andare a parare.

- Okok, ho capito. - dissi cercando di non farmi scoprire dall'insegnante. Mi ci mancava solo un rimprovero il primo giorno.

- Ma non c'è molto da spiegare. Usciamo oggi come amici.

Da una parte mi faceva male dire la parola con la A quando mi riferivo a me e Louis. Speravo che lui provasse almeno un minimo
interesse per me, ma dopo tutto questo tempo, chi penserebbe di riprovarci? Semplice.. io.

- Andiamo El, non sono mica stupida. Quel ragazzo ti piace?

Già.. sarà stata la decima volta solo da oggi che me lo sono chiesta. Dopo oggi speravo di tornare in camera, rilassarmi e soprattutto
con le idee chiare.

- Non lo so Azzu.

Lei sospirò. Un secondo... mò vedi signorina.

- Ehi ma tu con il signorino Payne?

Lei spalancò gli occhi.

- Eheheh ti ho beccato mia cara Azzurrina. Rispondi.

Lei sorrise abbassando lo sguardo. Cavolo com'era tenera.

- Ecco, è carino, dolce e simpatico.

- Tutto qui?

La guardai io con un sopracciglio alzato e sguardo divertito. Si vedeva che era in imbarazzo quando vicino a lei c'era Liam. Al bar ne
aveva dato la prova.

- Oggi ci dobbiamo vedere per la canzone. Comunque sono sicura che non succederà nulla.

Purtroppo avevo paura avesse ragione. Azzu e Liam mi sarebbero piaciuti in sieme, ma c'era un ostacolo tra loro due; Danielle. Lei ed io eravamo amiche, poi quando io e Louis abbiamo rotto abbiamo perso i contatti. Danielle era dolce come ragazza. Non quando Azzu
ma non era una di quelle viziate, per questo andavamo d'accordo. Io sorrisi ad Azzu, e lasciai passare l'ora di Biologia. Non vedevo
l'ora che quella giornata finisse. Mi aspettava un pomeriggio interessante.

 

Francesca's pov

- Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regn..

- Lu, non ti sembra di essere un pò esagerata?

Lei si girò a guardarmi. Era passate cinque lunghissime ed estenuanti ore e non vedevo l'ora di sdraiarmi sul mio letto.

- No, affatto! Un orario del genere dovrebbe essere illegale, come la Darbos!

Io scoppiai a ridere. Gli studenti ormai ci avevano inquadrato come comiche della classe, e ne avevano tutte le ragioni. Lu non faceva
altro che far battute esilaranti alle prof. Avrei voluto filmarla.

- Ehi bamboline.

Ci fermammo e vidimo dietro di noi, in fondo al corridoio i ragazzi venire verso di noi.

- Ehi coglione. - risposi al moro.

Lui mi guardò truce, mentre Lu mi diede una gomitata. Per tutto l'orario mi aveva tartassato di domande di cosa avevo in servo per
Zayn. Era stato stressante.

- Sai, - disse fermandosi davanti a me - dovresti essere più gentile con me.

- Oh, mi dispiace tanto. Cosa dovrei fare per farmi perdonare? - dissi fingendomi dispiaciuta e mettendo il labbro inferiore in fuori.

- Io un'idea ce l'avrei. - disse mordendosi il labbro. Ah è così eh? Preparati Malik, avrai un pomeriggio d'inferno.

- Scusate? Quando avete finito di fare i piccioncini avvisateci pure.

Mi allontanai da Zayn per guardare Lou. Era nervoso, stringeva i pugni e la mascella contratta. Non mi piaceva vederlo così, ma sperai
che quel comportamento fosse stato per una giornata di merda, e non per me. Ci mancava solo che provasse qualcosa per me, e
davvero avrei potuto dire addio alla mia possibilità di levarmelo dalla testa.

- Problemi? - gli rispose il moro.

- Ehi ragazzi!

Una voce ci interruppe prima che Lou gli rispondesse. C'erano Azzu e El che si fermarono davanti a noi con il fiatone.

- Noi.. credevamo... che.... ritardo.

- Azzu prendi fiato e cerca di parlare normalmente. - dissi alle ragazze divertita.

- Noi.. credevamo di.. essere in ritardo. - disse El mentre si appoggiava alla spalla di lui. Era un contatto insignificante, ma mi provaca
un leggero fastidio allo stomaco. Dev'essere la colazione.

- Ciao Azzu. - disse Liam dando un bacio sulla guancia alla mia amica, che ovviamente diventò rossa, mentre io cercavo di soffocare
una risata. Era troppo tenera.

- Ciao Liam.

- Ehi Lu, lo Starbucks ci aspetta. Che ne dici andiamo? - chiese il riccio a Lu. A me quei due insieme facevano paura. Chissà cosa
combinavano.

- Certo. Ragazzi ci vediamo.

Lu mi fece l'occhiolino. Sapevo che mi avrebbe parlato per ore quando sarebbe tornata, e non vedevo l'ora di ascoltarla. Sparì con
Harry in fondo al corridodio.

- Allora ce ne andiamo anche noi. Vorrei finire la canzone. - disse Liam, ma era più rivolto ad Azzu che a noi.

- Ok. Ci vediamo stasera. - diede un bacio a me e El e anche lei ci abbandonò. Quelle due me l'avrebbero pagata, ma per fortuna c'era
ancora Niall.

- Ok, signorini voi fate quello che vi pare, a me c'è Demi che mi aspetta.

Eh nonono, biondino. Tu non puoi lasciarmi qui con questi tre! Torna subito qui!

- Lovato? Hai capito l'irlandese. - disse ciuffo divertito.

Io invece non mi divertivo affatto.

- Louis, allora che ne dici di quel giro? Ti va di passeggiare in giardino?

Quando El parlava a Lou, aveva un luccichio negli occhi, che mi faceva male guardarla. Lui era importante per lei, e Lou di certo
ricambiava. Mi accorsi che il ragazzo aveva fino a quel momento i suoi occhi su di me. Zayn mi venne vicino, mettendo un braccio
intorno alla mia vita, avvicinandomi a lui.

- Certo El. Andiamo.

Lou prese El per mano sotto lo sguardo sorpreso, mio e della ragazza, per poi allontanarsi con questa rivolgendomi uno sguardo quasi
deluso. Ero troppo concentrata a vedere le due figure allontanarsi da noi, per ricordarmi di essere rimasta sola con quel babbeo.

- Allora bimba, sei pronta per farmi da cagnolina per tutto il giorno? - disse lui poggiando le sue mani sui miei fianchi e
fronteggiandomi.

- Primo, non sono il tuo cane e secondo, togli quelle luride mani da me ciuffetto.


Mi staccai da lui e mi allontanai, cercando di raggiungere la mia stanza. Fino a stasera le ragazze erano impegnate e preferivo passare una giornata da sola che con quel coglione.

- Tesoro, ricordati che abbiamo un accordo. Se non oggi, sarà domani.

Quel.. non so neanche io come definirlo ancora, mi fece voltare verso di lui interrompendo i miei programmi per il pomeriggio. I ragazzi
non ci sarebbero stati, quindi meglio finire quella maledetta scommessa oggi che domani.

- Ok, va bene. Ma fammi fare qualcosa di imbarazzante e giuro ti rado mentre dormi.

Lui sorrise soddisfatto, prendendomi per mano e cominciando a correre verso l'uscita del College. Ma che gli è preso?!

- Ehi piano! Si può sapere dove stiamo andando?! - dissi per la millesima volta cercando di evitare di inciampare.

- Sorpresa.

 

Azzurra's pov

- Eccoci.

Liam aprì la porta, lasciandomi entrare per prima. Eravamo nel dormitorio maschile, più precisamente nella sua stanza. Sinceramente,
speravo che ci fosse qualcun'altro con noi durante tutto il tempo. Non che mi desse noia stare con lui, anzi. Lui era dolcissimo e gentile,
ma ero sicura sarei caduta nell'imbarazzo. Infatti.

- Scusa il disordine, ma il mio coinquilino è Niall, e lui lascia le sue impronte ovunque. - disse grattandosi la nuca. E dovevo essere io
quella in imbarazzo?

- Figurati. Sono stata nella stessa stanza con Lu e Fra e credimi, con quelle due è difficile uscire vive dalla stanza.

Lui rise. Aveva una risata bellissima, che fece ridere anche me.

- Dai, cominciamo.

Prese un quaderno e una penna, sedendosi con me sul letto, uno di fronte all'altro. Gesù aiutami a non fare figure di merda.

- Allora, di cosa dovrebbe parlare la canzone?

- Non lo so a dire il vero. - io lo guardai interrogativa - Non so quale tema decidere, ma non voglio scrivere le solite canzoni d'amore.
Voglio fare qualcosa di diverso.

Almeno il tema non riguardava gli innamorati. Era già un passo avanti per evitare le mie famose figure.

- Che ne dici di una nuova esperienza?

Questa volta fu lui a guardarmi interrogativo.

- Ora ti spiego. Eì il primo anno anche per te al College, giusto?

- Esatto. - disse continuando a non capire dove volevo andare a parare.

- Allora metti su carta quello che senti quando devi affrontare qualcosa di nuovo. Non sai come comportanti con ciò che ti sta intorno o
cosa dovresti dire e fare.

Lui annuiva, ma quelle parole che uscirono dalla mia bocca, non volevano solo dare una traccia per una canzone. Era quasi quello che
sentivo io quando avevo la figura di lui di fronte.

- Mi piace. Te come inizieresti? - disse cominciando a preparare la penna.

- Ehi, io ti ho dato l'idea mica posso fare tutto io. - disse provocando un'altra sua risata.

Lui si fermò a guardarmi smettendo di ridere. Mi guardava senza aggiungere parola. Per un attimo mi perdei in quegli occhi nocciola.
Dio solo sa quante ore o giorni avrei passato solo ad osservarli.

- Sei mai stata indecisa fra qualcosa?

La sua domanda mi riscosse dai miei pensieri. Riformulai la domanda che mi aveva fatto e non ne capii il senso.

- Sì ma, questo cosa c'entra con la canzone?

Lui non distoglieva lo sguardo da me. Mi piaceva questo contatto ma dovevo allontanare il pensiero di lui o sarei andata in tilt. Lui
ignorò totalmente la mia domanda.

- E come hai fatto a decidere per quale delle due cose eri disposto a rischiare, più di averla?

Non sapevo cosa c'entrasse questo discorso, ma gli risposi comunque.

- Lo capisci, basta che segui quello che ti dice il cuore. Se ci tieni davvero da rischiare tutto, allora è la scelta giusta.

Lui mi guardava senza continuare. Stava diventando una situazione strana. Lo vidi poggiare il quaderno e la penna sul letto, e
avvicinarsi lentamente a me. Non dissi niente. Avete presente quando ancora dormite, ma avete quella incredibile sensazione che sia
tutto vero? Era così che mi sentivo in quel momento. Una sua mano accarezzò delicatamente la mia guancia sinistra.

- Liam, cos..

- Lo sto facendo.

- Cosa?

Il suo sguardo vagava dai miei occhi alle mie labbra. Una sensazione si fece spazio dentro di me, dicendomi che volevo che andasse
oltre e che eliminasse quelle odiose distanza tra le nostre labbra.

- Sto seguendo ciò che mi dice il mio cuore.

Rimasi.. incantata. Quindi, lui teneva a me? Milioni di domande mi frullavano per la testa mentre lui continuava ad accorciare sempre di
più le distanza. Mi sentivo impotenta in confronto a lui, mi sentivo completamente inerme. A quelle domande non avevo risposta, tranne
una. Lo volevo. Era sbagliato, ma volevo commettere quell'errore subito. Lui si fermò a meno di un centimetro da me, guardandomi di
nuovo negli occhi. Forse credeva che io non volessi, che appena si fosse riallontanato da me, gli avrei gridato contro. Ma se così fosse,
l'avrei già fatto.

 

Lucrezia's pov

- Un frappuccino e un cornetto, grazie.

Stavo per mettere mano alla borsa quando un'altra mano, la sua, mi fermò.

- Non pensarci neanche, questo lo offro io.

Stavo per ribattere, ma mi precedette. La ragazza dietro il bancone se ne andò, mentre lui si girò a guardarmi vittorioso. Adoravo il suo
sorriso, ma odiavo quando aveva l'ultima parola, anche se si trattava di uno Starbucks.

- Lo sai vero che alla prossima sta a me?

- No, sono un gentiluomo. Devo offrire io alla ragazza. - disse facendo un espressione da perfetto gentlemen, e facendomi ridere.

Lui fece una faccia da finto offeso, mettendo in labbro inferiore in fuori, come un bambino piccolo. Se non l'avesse subito ritirato,
gliel'avrei staccato a morsi entro due secondi. Sì, sono molto aggressiva oggi.

- Come osi ridere delle mie espressioni ? Io sono bellissimo.

Cazzo, se lo sei!

- Si proprio come può esserlo un travestito. - mentii. Quel ragazzo avrebbe fatto invidia anche a Brad Pitt e Jonny Depp messi insieme.

Intanto la ragazza tornò con le nostre ordinazioni.

- Grazie e arrivederci.

Stavo per allungare la mano verso le ordinazioni, quando lui mi precedette, addentando il mio cornetto. Io.ti.uccido.riccio.sexy.

- Questo per quello che hai detto, dolcezza. - disse lui.

- Togli le due luride mani dal mio cibo!

Gli sfilai il cornetto e con il resto andai a sedermi su un tavolo libero, con lui a seguito.

- Allora.. come mai hai deciso di iscriverti al College? - chiesi per evitare silenzi imbarazzanti.

- Per due scelte. O iscriversi o passare l'estate a lavorare in una panetteria. Ho scelto questo. - disse lui cominciando a sorseggiare il
suo frappuccino. - Tu?

- Fra e Azzu.

Lui smise di mangiare guardandomi interrogativo, prima che io continuassi.

- Volevamo passare un estate insieme a Londra e in più prepararci per quando andremo all'Università.

Lui mi guardò annuendo. - Quindi l'anno prossimo immagino non tornerete.

- Credo di no. - dissi con un accenno di dispiacere.

Cominciava a piacermi quella scuola, cominciava a piacermi lui. Intanto entrambi avevamo finito di mangiare. Ci alzammo e
decidemmo di andare a verso Westminster. Durante il tragitto parlammo di tutto. Di me, di lui, della sua famiglia e anche della sua
passione della musica. Mi sarebbe piaciuto sentirlo cantare, ma lui non mi accontentava. Prima o poi l'avrei ascoltato. Arrivammo fin
sotto la torre dell'orologio, era davvero bellissimo.

- E' bellissimo, vero?

- Già.. - gli risposi.

Restammo per due minuti a contemplare quella meraviglia, quando entrambi ci guardammo. Possibile che ragazzi come lui non
fossero illegali?! Era la perfezione con braccia e gambe. Aveva dei capelli ricci in quali avrei voluto affondare con le mani, per stringerli
tra le mie dita. Due occhi di un verde smeraldo che sembravano davvero due gemme preziose e quando rideva gli comparivano delle
fossette che avrei voluto toccare e lasciare dolci baci. Porca troia, Lucrezia ripigliati!

- C'è una domanda che ancora non ti ho fatto. - disse guardandomi serio e prendendo entrambe le mie mani.

- Quale? - dissi cercando di non restare incantata dai suoi occhi, ma era maledettamente difficile.

- Di chi sei? - disse mentre cominciava ad avvicinarsi. Riccio allontanati o qui finisce male, per me.

- Perchè questa domanda?

I miei respiri cominciavano a diventare leggermente irregolari. Non doveva succedere, rimani cosciente Lu! Questo mi imponeva il
cervello.

- Tu rispondi.

I nostri nasi quasi si sfioravano ed ero certa che se non si fosse allontanato entro due secondi, avrei mandato a puttane il buon senso.

- Appartengo a me stessa.

- Risposta sbagliata.

Questa volta le sue labbra sfioravano le mie e a quel punto fanculo alla ragione. Finii di accorciare io le distanze, unendoci in un bacio
incredibile. Schiusi volontariamente le labbra, lasciando così che la sua lingua entrasse ad esplorasse la mia bocca. Cavolo, quel
ragazzo baciava da Dio. Attorcigliai le braccia attorno al suo collo, mentre lui circondo il mio bacino con le sue, avvicinandomi di più a
lui. Quel ragazzo dell'aereo mi avrebbe fatto diventare assolutamente dipendente da lui. Ci staccammo, ma avremmo continuato
ancora se non avessimo avuto bisogno d'aria.

- Qual'era la risposta giusta? - dissi non allontanandomi da lui di mezzo millimetro.

- La risposta - disse cominciando a riavvicinarsi di nuovo - era che adesso sei mia.

Mia. Avevo paura che adesso avesse ragione, ma ancora non provavo amore per lui. Mi piaceva, ma se c'è una cosa che ancora non
aveva capito, è che io appartenevo solo a me stessa.

- Staremo a vedere riccio. - dissi tenendo la mia fronte appoggiata alla sua. Lui rise.

- La prendo per una sfida. Ora andiamo.

Mi prese di nuovo per mano e tornammo verso il College. Appena arrivata, mi sarei confidata con le ragazze, anche se ero sicura che
non sarei stata l'unica a raccontare un pò di cose. Chissà però come se la stava cavando Fra con Zayn.. se fossi in lui non la
provocherei.

 

Eleonor's pov

- Allora sei stata a New York fino a qualche settiman0a fa?

Io e Louis stavamo ancora passeggiando nel giardino sul retro dell'istituto. Mi era mancato parlare con lui. Quando eravamo fidanzati,
non era solo il mio ragazzo, era anche il mio migliore amico. E lo era anche adesso.

- Già.. è bellissima come città. Ci tornerei volentieri.

A NY mi ero divertita, era vero. Ma adesso, non ci tornerei. - E tu invece?

Lui si fermò a sedere sotto ad un albero, seguito da me.

- Lo sai, Doncaster. E per qualche giorno sono stato a casa di Harry, per poi venire qui.

Parlare così, mi ricordava quando ci eravamo conosciuti la prima volta. Speravo che con Louis potesse ancora esserci qualcosa, mi
piaceva ancora, ma avevo paura di sapere quello che pensava lui. Infondo però, a questo serviva l'uscita con lui.

- Mi mancano le tue sorelline.

Lui mi guardò sorridendomi. E' sempre stato un fratello maggiore perfetto per loro. Era incredibile come andasse d'accordo con le
piccole, era dolce come loro.

- Mancano anche a me, sinceramente. Ho un'idea.

Si alzò in piedi porgendomi la mano, mentre io lo guardavo stranita.

- Cioè?

- Vieni con me.

Non ci capivo niente, ma presi comunque la sua mano, per poi entrare al College e salire al secondo piano del... dormitorio maschile?!

- Louis si può sapere dove stiamo andando?

Entrammo nella sua stanza e accese il computer, senza rispondere alla mia domanda. Quel ragazzo in fatto di stranezza era proprio lo
stesso.

- Voglio fare una web con loro. - disse. - Ti va? - chiese girandosi verso di me sorridendo. Ricambia per poi annuire.

- Certo.

Presi una sedia, e mi accomodai al tavolo accanto a lui. Avevo sempre avuto un ottimo rapporto con le sorelline. Era così dolci che
nessuno poteva resistere a quelle bambine.

- El!

Alzai lo sguardo verso lo schermo del computer per vedere le ragazze dall'altro lato della web.

- Ciao piccole! Come state?

- Bene. Siamo contente di vederti.

- Ehi ma il fratellone non si saluta?! Brave antipatiche.

Louis fece la faccia da finto offesa facendoci ridere.

- Scusa fratellone, ma tu non ci manchi. - risposero tutte insieme.

- Neanche voi se è per questo! - disse facendo la linguaccia.

Bugiardo! Conoscevo Louis, le sue sorelline erano forse la cosa a cui teneva di più. Anzi, sicuramente.

- Come ti pare. El ma tu e mio fratello state di nuovo insieme? Perchè se è così ti avverto; è un ragazzo cattivo!

Io risi. A casa Tomlinson quando i fratelli erano tutti insieme, Johanna rischiava di tornare trovando la casa sottosopra.

- Guarda che il ragazzo cattivo ti ha regalato un orsetto!

- Si ma poi gli hai staccato la testa!

Io scoppiai a ridere mettendomi le mani sulla pancia. Erano più piccole del fratello, ma riuscivano a tenergli testa benissimo.

- Vabbè, comunque ora dobbiamo staccare. Ci vediamo presto, piccole. Vi voglio bene.

- Anche noi fratellone. Ciao El!

Le salutai e Louis spense la videochiamata. Tornai con lo sguardo all'orario.

- Cavolo, sonpo già le sette! Se la Bini mi vede quando fa il controllo, mi uccide. - dissi alzandomi e andando verso la porta.

- Aspetta, ti accompagno.

Stavamo camminando per i corridoi, o meglio correndo. Finalmente arrivai davanti alla porta della camera. Ci mancava solo una figura
di merda dalla vice preside.

- Grazie per aver accettato di uscire, Louis. Mi è mancato parlare un pò con te.

Il momento imbarazzante dei saluti prima o poi doveva arrivare no? Ma a dire il vero, andarmene in camera non ne avevo punta voglia.

- Figurati, e scusa se l'altro giorno mi sono comportato da coglione in corridoio. Ero nervoso. - mi disse sorridendo.

Un pò c'ero rimasta male, ma dopo quell'episodio non ci pensai minimamente. Non aggiunsi parola, ma volevo fare una cosa.

- Allora a domani Eleonor.

Si avvicinò a me per lasciarmi un delicato bacio sulla guancia per poi guardarmi negli occhi. Erano sempre stati invidiabili, erano di un
azzurro quasi cristallino. Forse stavo sbagliando, anzi sicuramente, ma dovevo farlo, ne avevo il bisogno. Lui mi guardava interrogativo,
mentre estrema lentezza mi avvicinavo a lui. Se non avesse voluto, avrei mandato tutto a puttane, ma se non l'avessi fatto, il mio
cervello rischiava di scoppiare dalle incertezze. Presi delicatamente il suo viso accarezzandogli un guancia, per poi arrivare a sfiorare
le sue labbra.

- El.. non dovresti..

- Shh, lasciamelo fare. Ti prego..

Mi stavo comportando da egoista, e lo ero. Volevo riassaggiare le sue labbra, mi ero state negate per troppo tempo. Finalmente
attaccai le mie labbra alle sue, in un castissimo bacio a stampo, niente di più. Lui non si muoveva di un millimetro, e questo mi fece
male. Per me non era cambiato niente, ora ne ero certa, e avevo timore che per lui invece lo fosse. Lui mise delicatamente le mani sui
miei fianchi, pensando che finalmente volesse ricambiare, ma mi sbagliavo. Mi staccò delicatamente da lui per poi guardarmi negli
occhi.

- Mi dispiace Eleonor. Non volevo che tu capissi male ma...

Basta. Avevo la risposta che cercavo. Sentivo le lacrime salire agli occhi ma non avevo intenzione di darlo a vedere, così lo interruppi
prima che continuasse.

- No dispiace a me. Non ho frainteso niente, volevo solo capire se provavo ancora qualcosa per te, ma mi sbagliavo. - mentii. La frase
che stava per dire mi avrebbe fatto crollare, e non sapevo se dopo quella caduta sarei riuscita a rialzarmi ancora.

- Quindi.. tutto come prima?

Io gli sorrisi, il sorriso più falso in vita mia, ma annuii.

- Certo. Buonanotte Louis.

Lui mi sorrise ed io entra in camera senza aggiungere parola. Aspettai di sentire i suoi passi allontanarsi, per poi scivolare con la
schiena sulla porta, arrivando a raggiungere il pavimento. Brava El, hai risvegliato quel sentimento che doveva rimanere sepolto nel
passato. Adesso avrei dovuto reprimerlo ancora, ma è difficile. Fottutamente difficile.


 

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


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Chapter 6

 
Francesca's pov

Quel ragazzo era un fottuto coglione, babbeo, imbecille, 
stupido, ignorante e tutti gli aggettivi negativi che esistevano 
in questo universo. Ma come cazzo gli era venuta in mente 
una cosa così? Anzi, come mi era venuto in mente a me di 
accettare quella scommessa?!

- Oh suvvia Fra! Non avrai mica paura.

Ora lo strangolo, lo pesto, lo fucilo, lo fulmino e poi lo 
ammazzo.

- Togliti quel sorrisino del cazzo dalla faccia, razza di 
imbecille. Non lo farò neanche mi pagassi oro. Ok forse 
quello sì...

Lui per risposta si mise a ridere. Dopo questa vedi come ti 
scompare la ridarella stronzetto.

- Devo ricordarti per caso che abbi....

- Abbiamo una scommessa! Ho capito, ma ricorda bene le mie 
parole Malik.. - dissi avvicinandomi al suo viso di parecchio, 
mentre lui mi guardava divertito.

- Questa me la pagherai cara.

Mi allontanai per poi indossare quella maledetta cosa. Presi 
l'indumento e dopo un sacrificio estremo lo accontentai 
indossando quella maglia.

- Bleah! Oh ma dai, chi andrebbe in giro con questa maglia?! 
E' a dir poco surreale!

Voi direte " Che male c'è a indossare una maglia?". Invece c'è 
eccome! Soprattutto se su quella c'è scritto "Zayn Malik is the 
God of Sex."

- Sai, ti dona parecchio, e dice la verità. - disse lui facendomi 
l'occhiolino.

- Scordati che io esca con questa addosso! E' già un miracolo 
che sia riuscita ad indossarla.

Non mi andava giù che quel lombrico riuscisse a comandarmi, 
anche se per un giorno. Nessuno l'aveva mai fatto e giurai su 
tutto quello che avevo di più caro che da domani gli avrei 
reso la vita un inferno!

- Tranquilla bimba, andremo solo al Luna Park.

Io sbarrai gli occhi. Eh no ciccio, hai capito male. Molto male. 
Ma se vuoi giocare, giochiamo.

- Ok. - dissi con indifferenza.

- Sei davvero sicura che verrai con me con quella maglia 
addosso?

Anche lui sembrava leggermente sorpreso.

- Certo, a te basta che io indossi questa maglia, giusto?

Lui annuì.

- Bene, allora andiamo. Solo che prima devo fare un salto in 
camera mia, ho dimenticato il telefono.

Bugia, ma di certo non gliel'avrei data vinta.

- Ok ma entro anche io. Non sia mai che ti levassi quella 
bella maglietta. O se proprio vuoi farlo, va bene. Basta che 
dopo te la rimetti. - disse sorridendomi malizioso 
prendendomi per i fianchi.

- Maiale. Andiamo.

Aprii la porta della sua camera e con lui scesi al piano 
inferiore al dormitorio femminile. Arrivai davanti alla camera 
e la aprii.

- Bella stanza. - disse lui entrando per poi tuffarsi sul mio 
letto e prendere tra le mani il mio Mp4.

Io non gli risposi, e aprii le ante dell'armadio.

- Che stai facendo?

Lo ignorai e tirai fuori una felpa, indossandola e 
allacciandola, in modo che la maglia non si vedesse.

- Ehi, bellezza. Via quella giacca! Devi fare quello che ti dico. 
- disse alzandosi e venendo verso di me.

Io gli puntai il dito contro.  - Ah ah! Avevi detto che dovevo 
uscire con la maglia addosso. Ebbene la sto indossando. Ora 
andiamo?

Lui mi guardò assottigliando gli occhi. Fregato, per questa 
volta. Chissà quante altre cazzate mi avrebbe fatto fare. 

Al Luna Park. 

In mezzo alle persone. 

Merda.

- Ok, per stavolta hai ragione.

Io sorrisi soddisfatta e presi il mio cellulare sulla scrivania, 
per poi uscire dalla stanza con lui a seguito.



***



- Muovi il culo, bellezza! Voglio salirci prima di compiere 
trent'anni.

- Ah perchè? Non ne hai già 75?

Lui mi guardò truce. Adoravo farlo uscire dai gangheri, stava 
diventando il mio passatempo preferito.

- No e se vuoi te lo posso anche dimostrare.

- Sisi come ti pare. Dai sbrighiamoci prima che chiuda.

Salimmo su quelle montagne russe alte come un grattacelo a 
200 piani. Sinceramente? Mi stavo cagando sotto, ma col 
cavolo gliel'avrei data vinta al moro.





- Allora, come ti senti?

Quello lì davvero me lo stava chiedendo? Stavo una merda, mi sentivo il vomito salire fino alla bocca e avevo i capelli sembravo fossi appena uscita dalla lavastoviglie per come erano combinati.

- Alla grande. Facciamo un altro giro?

Lo dissi giusto appunto per dargliela a bere.

- Ok. - disse avviandosi verso la fila.

Ma che mi prendeva sul serio?! Nonono, mi serviva una 
scusa. Io su quel catorcio col cavolo ci risalivo.

- Zayn non possiamo. Siamo in ritardo e sono le sette meno 
dieci!

Lui si girò con gli occhi fuori dalle orbite.

- Stai scherzando?!

Intanto mi stava già trascinando per mano verso la sua moto. 
Voleva guidare lui e io col cavolo che gli avrei lasciato toccare la mia bambina.

- No, dico davvero. Dai parti!

Raggiungemmo la moto e mi infilai il casco velocemente, per 
poi aggrapparmi a lui. Non lo avrei mai ammesso a lui, ma mi 
ero divertita.

- Zayn se non rallenti ci sfracelliamo! - gli gridai cercando di 
farmi sentire a causa della troppa velocità. Quel ragazzo 
guidava come un pazzo. Peggio di me.

- Rilassati, dolcezza. Siamo quasi arrivati.

Mi sembrò di capire quello. Non sentivo quasi un cazzo. 
Svoltammo all'ultima curva a destra, ed attraversammo il 
cancello della scuola. Il ragazzo si fermò e io scesi 
immediatamente dalla moto seguita da lui.

- Divertita eh?

- Si certo. Un pomeriggio intero con Zayn Malik. Non chiedevo di meglio. - mentii. Era da tempo che avevo bisogno 
di una giornata così.

- Guarda che lo so che dici cazzate. Comunque io mi sono 
divertito.
Un secondo... lui ha appena detto questo? Il ragazzo più 

odioso del mondo e che soprattutto, mi ha fatto cadere la 
moto neanche due giorni fa, ha detto che si era divertito?!

- Contento te. Muovi il culo, dolcezza. Voglio entrare prima 
dei trent'anni. - dissi rimuginando le sue parole di qualche 
minuto fa.

Lui rise. Parcheggiò la moto ed entrammo facendo attenzione 
alla Bini, nella Hall della scuola.

- Ehi imbranata, ti accompagno in camera. Credo di aver 
lasciato lì le chiavi della mia stanza.

Scherza?! Questo ragazzo è davvero imbranato!

- Ok ma sbrigati. Non voglio problemi.

Salimmo le scale e prima di raggiungere la stanza vidi in 
fondo al corridoio qualcuno.

Dovevo avere le allucinazioni, perchè mi sembrava di vedere 
Lou e El che, si stavano... baciando.

No, era vero. Non me lo stavo immaginando. Sentii qualcosa 
dentro di me, come un infrangersi.

- Che stai guardando?

Il moro mi raggiunse dietro di me, e seguì il mio sguardo. 
Bella domanda ciuffo, che sto guardando? Ho appena visto 
una mia amica baciare il ragazzo che sto cercando di 
togliermi dalla testa. Ecco cosa. Ma che mi potevo aspettare? 
Oggi sarebbero usciti, l'hanno detto anche davanti a me ed 
era ovvio che si sarebbero baciati. Fattene una ragione Fra.

- Però, Louis ci dà dentro. - disse il ragazzo ridendo.

Già Zayn, te almeno ridi. Io no. Lui si fermò, probabilmente 
aveva puntato gli occhi su di me che non dicevo una parola. 
Ma poco importava. I miei occhi erano ancora puntati sui due. 
Sulle mani di El intorno al suo collo e sulle mani di lui sui 
fianchi della ragazza. Si staccarono, ma ero troppo lontana 
per capire qualcosa.

- Muoviti ciuffetto, andiamo a prendere queste chiavi.

El era entrata in camera e Lou se n'era andato. Meglio così, 

almeno non ci avrebbero visti. Aprii la porta della camera, e salutai El.

- Ehi bella.

Cercai di reprimere l'immagine di prima, e per almeno un 
minuto ce la feci.

- Ciao Fra. Ehi Zayn. Com'è andato il pomeriggio?
Il ragazzo stava per rispondere ma lo interruppi sull'iniziare.

- Zitto tu! E' stata una palla tremenda. Zayn è tremendo. - 
dissi andando verso il letto e recuperare le chiavi che 
l'imbecille aveva dimenticato.

Quando tornai con lo sguardo sul moro, lui aveva un 
espressione divertita e un sopracciglio alzato.

- Che c'è?

- Mi hai chiamato per nome.

Ci pensai un attimo. E' vero, neanche me n' ero resa conto. Di 
solito lo chiamato ciuffo, ciuffetto, babbeo... insomma quei 
soprannomi lì.

- Ah già. Beh queste sono le tue chiavi. Addio e a mai più. - 
dissi spingendolo fuori dalla camera provocando una sua 
risata.

- A domani bimba. Ci vediamo a lezione.

Cazzo, è vero. Domani altra lezione, altra rottura di palle. 
Chiusi la porta e mi girai verso El.

- Ehi ma quelle due non sono ancora tornate? - chiesi alla 
mora.

- No, ma arriveranno a momenti. Sono davvero curiosa di 
sapere com'è andata a loro. - disse sorridendo.

" E a te? Ti sei divertita a baciare Louis?" avrei voluto 
chiederle, ma mi morsi la lingua per starmene zitta. Io non 
ero nessuno per dire certe cose. Ero una sua amica, niente di 
più.

- Già.. - mi limitai a dirle.

Neanche a chiamarle, entrarono dalla porta quelle due 
coglione delle mie migliore amiche.

- Eccole, le abbiamo nominate e ora ne subiremo le 
conseguenze. - dissi facendo ridere El.

Azzu e Lu ci vennero addosso buttandoci sul letto mio. Per 
stanotte avremmo dormito nella stanza di El e mia.

- Ci state schiacciando, babbee! Togliete il culo!

Quelle due si alzarono e scoppiammo tutte a ridere.

- Ehi io non ho per niente fame. Voi?

- Io neanche Lu. Ma ora passiamo a cose serie!

Si girarono tutte a fissarmi con sguardo interrogativo.

- Ditemi subito cosa avete fatto, porcellone! - dissi guardando ognuna delle ragazze che ridendo, presero il 
cuscino dal mio letto e me lo sbatterono in faccia. Ci 
sdraiammo tutte sul pavimento, e cominciammo a raccontare. 
Mi piaceva guardarle felici mentre mi raccontavano cosa gli 
era successo. Lu aveva avuto il suo bacio con Harry. A quel 
ragazzo gli sarei stata attaccata come una cozza per spiarlo. Se avesse fatto qualcosa a Lu gli avrei staccato le palle e poi gliele avrei fatte mangiare. Sì, sono poco protettiva, ma sono le mie ragazze. Azzu aveva quasi avuto il suo bacio con Liam. Quasi perchè purtroppo mi raccontò che in camera loro fece irruzione Niall con Demi, e la situazione fu parecchio imbarazzante. Speravo di conoscere la ragazza di Niall. Se era simpatica come lui, saremmo andate molto d'accordo. E infine raccontò El.. quando raccontò non prestai attenzione, visto che avevo avuto la possibilità di vederla con i miei occhi, ma le sorrisi. Ero comunque contenta per lei. Le piaceva Lou e non mi sarei mai messa tra loro. Dopo un paio d'ore andammo a dormire. Domani era il secondo giorno di lezione e già ero stufa.

8:00 A.M

- Amoriii!!! Il sole è alto che splende, gli uccellini cantano e..

- E se non chiudi immediatamente quella bocca ti ci ficco 
dentro il cuscino! - dissi a Lu tirandogli il cuscino contro.

Sapevamo che odiavo svegliarmi eppure lo facevano. Ah già.. lezione. Mi alzai e vidi che El e Azzu stavano indossando la 
divisa, mentre la mia migliore amica tornò a distendersi per 
terra.

- Eh no tesoro.

Mi alzai e mi misi a sedere a cavalcioni su i lei, cominciando 
a farle il solletico. Lei cominciò a ridere come una pazza, era 
sempre stato il suo punto debole.

- Ahahah, nono... mi... ahah alzo. Ma.. basta ahahha... ti 
prego! - disse cercando di buttarmi via da sopra lei. Io mi 
scostai e corsi in bagno. Se ci fosse entrata Lu avrei dovuto 
aspettare tre ore.

Doccia, denti, trucco, capelli e fatto. Solita routine. Avevo la 
divisa in camera, quindi dovevo uscire dal bagno con solo 
l'intimo, tanto non mi vergognavo di certo davanti alle 
ragazze. Aprii la porta del bagno ed uscii. Non l'avessi mai 
fatto.

- Ragazze sapete dove ho lasciato la div...

Oh.porca.troia.di.una.Eva.in.calore.

- Woo baby, bel buongiorno.

Mi trovai davanti quattro coglioni con gli occhi sbarrati e le 
bocche semi aperte, e tre stronze che mi guardavano come a 
chiedermi scusa. Col cazzo!

- Che cazzo ci fate voi qui?! - dissi non molto cortesemente, 
ma dato il mio "abbigliamento" non potevo cerco accoglierli 
in altro modo. Presi velocemente una maglietta a caso sulla 
sedia della scrivania di El. Quelle tre mi avrebbero anche 
potuto avvisare porca puttana!

- Oh siamo venuti a vedere uno spogliarello.

- Ciuffo se non chiudi quella boccaccia giuro che ti rubo tutta 
la lacca che hai! - dissi puntandogli un dito contro. L'odio per 
quel ragazzo cresceva come l'età. Più giorni passavano, più 
cresceva.

- Imbranata, sei stata tu a chiedere.

Quell'aria da perfetto stronzo ce l'aveva da vendere.

- Ragazzi smettetela. Dobbiamo raggiungere Louis al bar. Ho 
fame!

- Ok biondino. - si avvicinò a me per poi sussurrarmi 
all'orecchio - Noi proseguiremo il discorso più tardi.

Ora sì che mi aveva rotto. Mentre tutti i ragazzi ci 
guardavano, gli pestai più forte che potevo il suo piede 
destro.

- Porca put..

- Conversazione finita moro.

I ragazzi cercarono di reprimere una risata, mentre io finivo 
di indossare la gonna e la camicetta della divisa, e le mie 
adorate Nike.


- Dio, sto morendo di fame!

- Azzu cerca di non fare come ieri mattina che ti sei..

Troppo tardi. Azzu si era già dileguata verso la cassa.

- Che avrebbe combinato ieri Azzu? - chiesi io ad El. Io 
ovviamente ero impegnata a dormire.

- Diciamo che.. se continua così finirà tutti i soldi prima di 
una settimana.

- Capito. Mai separare Azzu dal cibo.

Da quando siamo usciti dalla camera, ciuffo non si era 
azzardato ad accennare parola. Devo usare lo stesso metodo 
più spesso. Magari la prossima volta l'avrei cambiato 
puntando un obbiettivo più alto.

- Ehi imbranata, vieni con me ad occupare un tavolo. Gli altri 
si sono offerti a ordinarci da mangiare.

E te pareva che la tranquillità finisse.

- E chi ti dice che mi offri io per accompagnare un coglione 
come te? - gli chiesi con un sopracciglio alzato.

- Io.

Mi prese per mano a andò verso un tavolo vuoto. Quando 
stavo per sedermi lui mi bloccò.

- Aspetta, vedo Louis. Andiamo.

Che?! Nonono mi piace di più stare qui. Stavo per aprire 
bocca quando lui mi prese di nuovo la mano e ci 
avvicinammo a passo svelto al tavolo dov'era seduto Lou.

- Ehi bro.

Louis alzò lo sguardo verso di noi, o meglio.. verso di me, 
per poi spostarlo su Zayn.

- Ehi ragazzi. - disse sorridendo. Sembrava avesse una brutta cera.

Ci mettemmo seduti ed io in mezzo ai due. Perfetto no? Cazzo 
ragazzi muovetevi a prendere quelle cazzo di ordinazioni!

- Com'è andata ieri con El? - dissi la prima cosa che mi venne 
in mente per spezzare il silenzio che si era creato. Quando 
collegai il cervello alla bocca, mi resi conto che la prima cosa 
a cui ho pensato, era l'ultima che avrei dovuto dire. Cazzo 
Francesca, sei imbranata davvero allora!

Lou si girò a guardarmi. Aveva uno sguardo indecifrabile, non 
era da lui. Di solito sorrideva, anche per questo mi piaceva.

- Bene.. siamo andati a passeggiare in giardino.

Tutto qui? Mi pare sia successo anche qualcos'altro..

- E?

Questa volta fu Zayn a parlare. Un momento.. da quando 
chiamo ciuffo per nome?!

- E niente. L'ho riaccompagnata in camera e poi sono tornato 
nella mia. Non è successo nulla di speciale.

Brutto stronzo, bastardo e pure bugiardo. Ma che cazzo me 
ne fregava a me poi?!

- Ehi ragazzi.

Mi girai verso i sei che stavano venendo verso di noi, due dei 
quali avevano in mano quattro vassoi ciascuno. Ovviamente 
quei due erano Azzu e Niall. Quei due insieme avrebbero 
potuto andare ai record mondiali di abbuffata. Appoggiarono i 
vassoi sul tavolo e si misero a sedere. Ma porca troia anche a 
mensa dovevo avere davanti Zayn rompiscatole/rotturadicazzo Malik?! Tanto meglio, avrei potuto tirargli perfettamente la colazione in faccia. E infatti lo feci.

- La vuoi piantare?! - disse lui cercando di togliersi le briciole 
di biscotti che gli stavo lanciando.

- Certo. Va bene nel giardino di casa tua?

Lui mi guardò truce. Non so il perchè ma adoravo stuzzicarlo. 
Vedere la sua faccia incazzata era una soddisfazione enorme e poi, me la doveva ancora pagare per quello che aveva fatto 
alla mia bambina.

- Oh a casa mia ci vieni bimba, ma per qualcos'altro.

Questa volta gli tirai direttamente cinque biscotti insieme. I 
ragazzi scoppiarono a ridere, mentre lui fece un sorriso 
all'angolo della bocca. No buono. Si alzò, e sotto lo sguardo 
di tutti venne dietro di me, facendomi voltare.

- Se non chiedi immediatamente scusa, farò vedere il tuo 
benvenuto di stamattina ai qui presenti. Sono stato 
convincente, tesoro?

Io sbiancai, ma mi ripresi subito. Non poteva.

- Genio come fai a farlo vedere, se è successo stamattina?

Lui sorrise e tirò fuori il cellulare sventolandomelo davanti 
agli occhi.

- Oh merda. - disse Harry.

- Tesoro, mi sa che ti conviene dargli retta. - esclamò Azzu.

- Uh, questa è brutta. - disse Liam.

- Cancellala immediatamente o giuro che ti ammazzo! - esclamai invece io con la mia solita finezza, facendo voltare 
un paio di tavoli verso di noi.

- Ma che state dicendo?!

Mi girai verso Lou. Oh già.. lui non sapeva nulla.

- Niente, Zayn piantala di fare il cretino.

- Oh ma dai Niall. Come se vi foste dispiaciuto quello che è 
successo. - disse il moro ai ragazzi.
Giuro che se beccavo Zayn da solo lo avrei ucciso senza

 pietà. Altro che rompergli il setto nasale o fisioterapia, 
quello l'avrei mandato all'ospedale per il resto della sua vita. 
Lou si alzò e si riferì al moro.

- Zayn, non so che hai combinato a Fra ma piantala di fare il 
cretino.

Aspettate, stop, retromarsh, replay. Che stava facendo?! Mi 
stava difendendo? In effetti l'avrebbe fatto per chiunque. 
Ciuffo tornò al suo posto con il cellulare in mano.

- Sto aspettando.

No. Col cazzo che mi sarei fatta mettere di nuovo i piedi in 
testa da lui. Mi è bastato ieri.

- Fra lascialo perdere, non lo farà veramente. E se lo fa, è un 
vero coglione. - disse Harry rivolgendo l'ultima frase al moro, 
mentre gli altri concordavano.

- Dopo devo parlarti. - sussurrò qualcuno al mio orecchio. 
Lou.

Di che vorresti parlarmi eh? Di quando ti sei sbaciucchiato la 
mia migliore amica? O di quando all'Auditorium stavi per 
baciare me? Grazie ma preferivo risparmiarmelo.

- Sono occupata Lou. Dopo le lezioni devo andare a trovare Lapo.

Inventai una scusa sul momento, ma ora che ci pensavo non 
era male l'idea di andarci.

- Ti ruberò solo cinque minuti.

Io annuii arrendendomi. Gli altri intanto tornarono ai loro 
discorsi, quando vidi una cosa a dir poco da diabete. Harry e 
Lu si stavano baciando. Avevo detto che avrei tenuto d'occhio 
il ragazzo, ma mi sembra a posto.

- Harry?

Lui si girò verso di me interrompendo il suo contatto amoroso 
con la mia migliore amica.

- Si?

Lo guardai per qualche secondo. - Falla soffrire e ti spezzo le 
gambe.

I ragazzi scoppiarono a ridere, mentre lui fece una risata 
nervosa. Fai bene ad aver paura riccio. Per quanto riguardava 
Azzu, stava parlando come sempre con Liam anche se tra 
quei due ieri non c'è stato nulla a causa del biondino. Quei 
due prima o poi si sarebbero messi insieme. Ci avrei messo la 
mano sul fuoco. Anzi, entrambe. Niall parlava con ciuffo, e 
speravo vivamente che per qualche giorno sarei riuscita a 
togliermi il moro dalle palle, mentre Lou ed El stavano in silenzio. Mi aspettavo di vederli baciarsi, abbracciarsi o 

parlare come fidanzati. Dopotutto ieri si sono baciati, ma 
niente. Come se non fosse successo.

***

- Buongiorno ragazzi. Aprite il libro a pagina 27, oggi 
inizieremo il nuovo capitolo riguardante la Grecia Classica...

Fine dell'attenzione. Mi piaceva storia, ma oggi avevo la 
voglia sotto zero di ascoltare, e sarebbe stato così anche per 
le prossime sei ore. Oggi giornata lunga, e la cosa più 
tremenda è che non avevo nessuna ora in comune con i 
ragazzi apparte l'ultima... con Lou. Questa giornata sarebbe 
stata una vera merda.

- Ranieri? Ranieri, mi sta ascoltando?!

Alzai la testa dal bancone incrociando lo sguardo della 
vecchia bisbetica. Oddio pure questa ci mancava all'elenco. 
Mi alzai cercando di mettermi meglio sdraiata sulla sedia per 
poi risponderle.

- Certo prof.

- Bene, allora non le dispiacerà dirmi l'argomento che avevo 
appena finito di spiegare.

Vecchia bastarda e pure stronza. Ma perchè questa non è 
ancora in pensione?!

- Stava parlando di quando lei ha conosciuto Luigi XIV, 
giusto?

La classe cominciò a ridere, mentre la donna mi guardava con 
gli occhi spalancati attraverso gli occhiali rotondi. Sembrava 
Lu quando vedeva un paio di tacchi.

- Come si permette?! Guardi che la posso sbattere fuori dalla 
classe!

Questa volta fui io a ridere. - Finalmente, credevo di doverle 
chiedere il permesso per andarmene.

Raccolsi la mia borsa e mi diressi verso la porta, prima di 
riportare lo sguardo sulla donna. - Ah e un ultima cosa 
professoressa Gilbert.

Lei mi guardò incrociando le braccia al petto, aspettando che 
continuassi.

- Ha chiamato il conte di Cavour, ha detto che rivuole la sua 
parrucca indietro.

La classe scoppiò nuovamente a ridere mentre lei prese le 
sembianze di un peperone in ebollizione.

- Fuori di qui!

Io sorrisi e chiusi la porta alle mie spalle, uscendo verso il 
giardino sul retro. Non sapevo nemmeno io il perchè del mio 
comportamento. Sì, a volte ero menefreghista, anzi parecchie 
volte... ma mai così. Aprii la porta del cortile e raggiunsi 
l'albero al centro del giardino, sedendomi sotto di esso. 
Mancava solo mezz'ora alla prossima ora, così ne approfittai 
per rilassarmi un pò prima di tornare in classe. Dopo mi 
aspettavano due ore di matematica. Chiusi gli occhi e mi beai 
di quella tranquillità. Niente, nessuno mi disturbava.


- "Dopo devo parlarti."


Quelle tre parole mi stavano facendo rimbambire. Insomma, 

che cazzo vuole?! Non posso continuar a stargli intorno se 
volevo togliermelo dalla testa. Decisi che sarei andata a 
trovare Lapo, come dissi a Lou. Dovevo riposarmi un pò la 
ragione, e avrei lasciato le ragazze con gli altri. Almeno loro 
si sarebbero divertite.

Due squilli, tre squilli, quattro, cinque, sette... ma cazzo sa 
come si risponde ad un telefono?!

- Pronto? - disse lui con voce roca. Erano le nove e mezza e 
solo allora mi ricordai che prima di mezzogiorno lui non si 
alzava. Oops.

- Ehi Lapino.

Cercai di parlargli per farlo addolcire, altrimenti oggi mi 
avrebbe ucciso per averlo svegliato a quest'ora.

- Fra? Che vuoi?

- Oh grazie per la gentilezza. E io oggi che ti volevo pure 
venire a trovare!

- Porterai la bimba con te?

- Ovvio. Come ci vengo sennò, a piedi?!

- Sì.

- Bene, allora ci vediamo la prossima settimana.

Lui rise. - A che ora hai in mente di venire?

- Va bene per te alle cinque? Fino alle quattro ho lezione e 
devo parlare un attimo con Lou.

Sentii lui dall'altra parte del telefono cominciare a ridere. Che 
cazz..?

- Perchè ridi?

- Oh andiamo, ti piace.

Rimasi in silenzio per un attimo, per poi urlargli conto: - Che 
cazzo dici?!

Lui rise ancora di più. Ora ne avevo la conferma, mio cugino 
era perennemente ubriaco. Non per il fatto che ha detto che 
mi piacesse Lou, ma perchè l'ha visto una volta e già crede 
che sia vero.

- Ne parliamo oggi quando vieni. Abbiamo parecchie cose da 
dirci cuginetta.

- Sono più grande di te, bimbo.

- Solo fisicamente. Di mentalità ti batto alla grande.

Alzai gli occhi al cielo ridendo. Volevo godermi gli ultimi 
minuti, quindi lo salutai e chiusi la chiamata. Stavo per 
alzarmi, quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla. Mi 
girai e incontrai due occhi azzurri scrutarmi.

- Ehi.

Si mise seduto accanto a me guardando davanti a sè.

- Ciao biondino. Che ci fai qui?

- Avevo bisogno di cinque minuti di pausa. Green mi stava 
uccidendo.

Io risi. Quello di inglese sapeva essere un rompi coglioni di 
prima categoria.

- Tu?

- Ho avuto un'accesa conversazione con la Gilbert. Quella 
vecchia prima o poi se ne dovrà andare, no?

Questa volta fu lui a ridere. Aveva la risata contagiosa e 
bellissima.

- Ehi ma quando conoscerò la tua ragazza? - chiesi io 
sorridendogli. In effetti ero curiosa di conoscerla. Sembrava 
simpatica.

Lui abbassò lo sguardo mentre il suo avviso assunse un 
leggero rossore. Oddio l'avrei preso a morsi da quanto era 
tenero.

- Domani pomeriggio volevo invitarla a venire con noi al 
cinema. Te che ne dici?

- Dico che dovresti chiederglielo anche ora. E poi.. non 
farebbe male a nessuno una giornata tutti insieme. - dissi più 
a me stessa che a lui.

- Ci conviene tornare in classe. Cos'hai adesso?

- Due ore di matematica. Posso venire con te? - dissi facendo 
il labbruccio. Con Azzu e Lu funzionava sempre.

- Ahah, dai muovi il sedere e torna in classe!

- D'accordo biondino.

Lui si alzò per poi offrirmi una mano che accettai volentieri. 
Parlare con Niall ti faceva bene. Per un secondo ti sembrava 
non ci fossero problemi.

- Che hai intenzione di combinare oggi pomeriggio? Dare 
fuoco alla macchina della Gilbert?

Io risi. - Non è male come idea, ma vado a trovare mio 
cugino. Ok adesso vado sennò non posso entrare neanche 
alla seconda ora.

Cominciai a incamminarmi verso la porta d'entrata.

- Buona lezione italiana!

- Anche a te irlandese! - gli gridai ormai alla porta, entrando. 
Matematica sto arrivando, o meglio banco. Mi sarei fatta una 
bella dormita di due ore. Non sarebbe stato di certo così se 
avessi avuto il Caldi anche al College.


Sei.ore.lezione. Vaffanculo ai politici che decidono l'istruzione 
scolastica.

- Ciao.

Ero comodamente appoggiata con la testa sul banco. Ormai lo 
facevo da già cinque ore apparte mandare qualche messaggio 
alle ragazze, quando uno sconosciuto mi distrasse dai miei 
pensieri, costringendomi ad alzare la testa verso di lui.


- Ciao...

- Chase.

Chase.. che nome è?! Mi ricordava quello di Zoey 101, il 
ragazzo innamorato follemente della sorella di Britney 
Spears. In effetti gli somigliava, se non fosse stato per i 
capelli. Quelli li aveva castano scuro e sembrava ci avesse 
messo cinque bombolette di lacca. Cavolo, questo tizio 
sarebbe andato d'accordo con ciuffetto.


- Fra. - dissi mettendomi in una posizione decente sulla 
sedia. Eravamo arrivati all'ultima ora ed era già un miracolo 
che mi ricordavo quale ora fosse.

- E' libero questo posto? - disse indicando il banco libero 
accanto a me.

- Certo, siediti pure.

Non l'avevo mai visto prima. Probabilmente era nuovo. Si 
sedette sulla sedia, cominciando a tirare fuori i libri dal suo 
zaino.

- Primo giorno? - chiesi per instaurare una conversazione. 
L'insegnante di musica ci avrebbe messo due ore per arrivare.

- Già.. anche tu sei nuova? - chiese il ragazzo sorridendo.

- Sì, ma sono qui da tre giorni.

Chase e io ci girammo quando sentimmo l'aprirsi della porta. 
Eccolo. Il professor Barren non era male come tipo. Non in 
senso estetico, visto che era un uomo di una sessantina 
d'anni, con i capelli bianchi e due enormi occhiali che gli 
coprivano il viso, ma nel lato caratteriale era una forza. Era 
simpatico e non rompipalle come la vecchia della Gilbert. Noi 
ci alzammo in piedi come da copione.

- Buon giorno professore.

- Buon giorno ragazzi, sedetevi pure grazie.

Tornai a sedermi, mentre per la prima volta nella giornata 
cominciai a seguire la lezione. Musica era decisamente la mia 
materia preferita.

- Allora.. cominciamo con i presenti. Anzi facciamo che mi 
dite direttamente voi chi manca, altrimenti vi ripeterei la 
stessa cosa che avete dovuto sentire per cinque volte. - disse 
facendo ridere alcuni della classe. Aveva sessantanni, ma si 
comportava come un ventenne.

- Assenti allora sono: Lockwood, Stewart, Darris e...

Ci girammo verso il rumore proveniente dalla porta.

- Tomlinson. Stavo giusto per segnarla sul registro. Si vada a 
sedere che la lezione è già cominciata.

- Si, scusi prof.

Merda, avevo dimenticato che l'ultima ora l'avrei avuta in 
comune con lui. Il ragazzo si guardò in giro, fino a incrociare 
il mio sguardo. Mi regalò un sorriso dolce, e stava 
cominciando a venire verso di me ma quando vide che il 
posto accanto al mio era occupato, si fermò. Andò verso la 
finestra e si sedette due banchi più avanti, accanto a 
Christian. Sinceramente mi sarebbe piaciuto ci fosse stato lui 
al posto di Chase ma d'altro canto, meglio così.

La lezione proseguì perfettamente. Barren aveva detto che tra 
un mese avremmo iniziato un nuovo importante progetto, ma 
non ci volle anticipare altro. Era musica, quindi non mi 
preoccupavo visto che non avevo problemi in quella materia. 
Finalmente sentimmo il suono più meraviglioso che esista.

- Ragazzi cercate di non sfondare la porta quando uscite. Alla 
prossima settimana.

Salutai Chase che sparì velocemente dall'aula, per poi 
cominciare a raccogliere le mie cose e metterle nella borsa.

- Fra?

Mi fermai e mi girai verso di lui. Cazzo, cazzo, cazzo mi ero 
dimenticata della "chiacchierata".

- Ciao Lou. Cosa c'è?

Feci finta di niente continuando a mettere l'ultimo libro in 
borsa per poi mettermela a tacolla, sperando che il ragazzo si 
fosse dimenticato di quello che mi aveva detto stamattina. 
Speranza fallita, ovviamente.

- Ti avevo chiesto di parlare.

Il suo tono non era freddo, ma.. piuttosto distaccato. Guardai 
verso la cattedra ma notai che il prof se n'era andato prima di 
noi. Merda.

- Ok, dimmi.

Volevo far veloce, prima avremmo finito e prima sarei andata 
da Lapo. Mi misi seduta sul banco a braccia incrociare, 
mentre aspettavo che il ragazzo in piedi davanti a me 
cominciasse a parlare. Io e lui soli nella stessa stanza. La 
cosa non mi piaceva. Per niente.

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


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Chapter 7

 

- Lou scusa ma potremmo darci una mossa? Alle cinque dovrei essere da mio cugino.

Lui annuì e aprì per l'ennesima volta la bocca cercando di parlare. Avrei giurato che si sentisse a disagio, ma era così dannatamente
bello anche in quel caso.

- Vado dritto al punto. - io annuii per fargli capire di continuare. - Io.. tu...

Quella situazione stava stressando più me che lui.

- Lou parla, mica ti mangio.

Cercai di metterla sul comico ma quella situazione stava davvero prendendo un strana piega.

- Ci vieni con me, noi.. al cinema domani?

Silenzio. Scherziamo?! Era questo che voleva dirmi? Che stupida che sei Francesca. Una stupida illusa, ecco cosa.

- Sì, certo. Ma era questa l'emergenza?

Ti prego dimmi che non era questa e devi dirmi qualcos'altro. Cazzo, ma che mi piglia?!

- Non era un'emergenza ma.. altrimenti dopo mi sarei scordato di avvisarti.

Boom. Grande risposta del cazzo. Cercai di rimanere indifferente alla situazione, e annuii. Volevo uscire da quella cazzo di stanza che
stava diventando anche troppo piccola.

- Ok, scusa ma devo andare. Ci vediamo stasera a cena con i ragazzi.

- Certo. Ciao Fra.

Si avvicinò lasciandomi un bacio sulla guancia, come la prima volta in Auditorium. Perchè non potevano spuntare Cosmo e Wanda
come nei "Fantagenitori" ed esaudire ogni mio desiderio. Ok sto diventando pazza. Ora penso anche ai cartoni animati. Colpa del
bacio di lui. Uscii da quell'aula sorridendogli un ultima volta, e mi avviai verso il parcheggio. Mandai un messaggio alle ragazze che ci
saremmo viste direttamente a mensa per cena e mi avviai verso il parcheggio. Avevo bisogno di un pomeriggio come ai vecchi tempi.
Io e mio cugino.



Louis' pov

Coglione codardo! Ma che mi stava passando per il cervello in quel momento?! Avevo tirato finalmente fuori le palle per parlarle, anche
solo per cinque minuti e io mando tutto a puttane. Quella mattina bollivo di rabbia. Come ogni volta che vedevo uno dei miei migliori
amici starle a meno di 50 m di distanza. Mi stavo comportando da fidanzatino geloso ma c'erano due punti a sfavore; non ero il suo
ragazzo e non avrei dovuto essere geloso di chi si avvicinava a lei, ma lo ero. Cazzo se lo ero. Uscii da quella sala dopo di lei, sbattendo la porta e avviandomi verso la mia stanza. Stava andando di male in peggio. Fra, El, Zayn e i miei fottuti sentimenti mi stavano facendo andare all'aria il cervello. Arrivai dvanti alla porta della camera, l'aprii e mi buttai a peso morto sul materasso. Il bacio di ieri con Elonor mi aveva sorpreso. Non piaciuto, ma sorpreso. Non volevo che lei provasse ancora qualcosa per me. Le volevo bene ma diversamente da qualche tempo fa. Adesso non sarei più andato a casa sua sotto la pioggia anche solo per assicurarmi che stesse bene. Non sarei stato sveglio tutte le notti a pensare a lei. Non avrei affrontato tutto e tutti solo per lei. E per Fra? Questo era il problema, perchè avevo paura che la mia risposta sarebbe stata Si'. Ma non potevo, era troppo diversa da me, ma così perfetta.
Sembravo un adolescente alle prime prese con le cotte adolescenziali e questa cosa doveva cambiare. Sentii la porta della camera
aprirsi e Hazza entrò con il fiatone in camera.

- Ehi ma che ti è successo?! - chiesi divertito.

Mi alzai appoggiando la schiena contro lo shienale del letto. Sembrava avesse appena fatto una maratona di 50 Km.

- Non ridere cazzone. Quel pozzo senza fondo di Niall voleva che lo accompagnassi al supermarket. Col cazzo!

Io scoppiai a ridere. Fare la spesa con Niall era davvero stancante, per non parlare delle figure di merda alla cassa quando la
commessa vedeva dieci scatole dello stesso prodotto e tre carrelli pieni. Si tolse la maglia e si distese sull'altro letto mettendo le mani
dietro la testa.


- Come va con Lucrezia?

Hazza mi aveva parlato di lei molte volte. Troppe. Oggi a mensa di sicuro non si facevano problemi a dimostrare baci in pubblico, ma
Hazza è sempre stato così. Era ovvio che ieri l'avrebbe baciata.

- Bene. Quella ragazza mi attira.

Io annuii tornando a distendermi. Hazza sembra aver trovato la ragazza giusta, Liam ha la sua storia con Danielle anche se non me la
racconta giusta, Niall con Demi e Zayn... beh lui sembra interessato alla ragazza che mi fa andare il sangue al cervello. Sentii il mio
migliore amico alzarsi dal suo letto e andarsi a sedere sulla scrivania accendendo il computer. Mi tornarono in mente le parole di Zayn
questa mattina.

- Ehi Harold. - lui girò il capo verso di me. - Che intendeva Zayn stamattina con il "benvenuto" di Fra?

Lui si morse il labbro inferiore e si mise una mano dietro il collo.

- Lou, a te piace Fra?

- Non si risponde ad una domanda con un' altra.

- Se non rispondi non rispondo alla tua.

Io sbuffai. A volte aveva i comportamenti da bambino.

- Non lo so.

Lui mi guardò torto. - Che vuol dire non lo so?

- Vuol dire che non lo so Hazza! Perchè me lo chiedi?

Cazzo, neanche avessi fatto chissà quale domanda.

- Così...

- Va bene, ma ora rispondi alla mia.

Lui si girò verso il computer e comnciò a navigare su Twitter.

- Niente di che, ha solo insultato pesantemente Zayn.

Tutto quì?

- Era così difficile da dire?

- No, ma fossi in te mi chiarirei le idee su quella ragazza.

Ero stufo di stare in quella stanza, avevo bisogno di suonare.


- Io esco Hazza. Te che hai intenzione di fare?

Presi le chiavi e il cellulare, mentre il ragazzo chiuse il PC e tornò a distendersi sul mio letto.

- Tra poco viene Lucrezia. Deve aiutarmi in matematica.

Io risi. - Dille buona fortuna da parte mia.

Uscii da stanza e scesi le scale fino al piano terra. Se dovevo schiarirmi le idee come aveva detto Harry, il rimedio migliore era la
musica.




Eleonor's pov

Finalmente erano le quattro. Uscii dall'aula e sentii qualcosa vibrarmi nella tasca della felpa. Tirai fuori il cellulare.

- Sono andata da mio cugino.

Ci vediamo direttamente a mensa per cena.

- Fra.



Non mi andava di passare il pomeriggio da sola o con i ragazzi. Così chiamai Azzu per sapere cosa voleva fare.

-El?

- Ciao Azzu. Senti Fra mi ha mandato un messaggio che è da suo cugino. Che ne dici se con Lu andiamo in centro? Ho un emergenza
shopping.

- Si l'ha mandato anche a me. Per me va bene ma Lu credo che sarebbe passata da Harry. Mi ha detto che avevano ripetizioni di

qualcosa.

Io risi. - Si.. ripetizioni. Dove sei che ti raggiungo?

- Non importa ti ho vista. Rimani lì arrivo.

Chiuse la chiamata e mi guardai ingiro per vedere dov'era. Eccola in fondo al corridoio. Oggi giornata io e Azzu, almeno avrei svuotato
un pò la testa dai pensieri.

- Eccomi. Allora, quando vogliamo iniziare? Ma ti avverto, con me spendi minimo sulle 500 sterline. - disse ridendo.

- Anche adesso. Avevo bisogno di una giornata no problem.

- Capito. Andiamo in camera mia e posiamo la roba. Sicuramente Lu è già dal fidanzato.

Risi e ci incamminammo verso la camera di Lu e Azzu. Il miglior amico di una ragazza? Shopping no limit.


***


- No, mi serve qualcosa di più.. originale.

- Dici davvero che questo non è originale?!

Azzu mi sventolò davanti agli occhi il vestito che aveva appena deciso di farmi provare.  Era carino.. ma troppa fantasia.

- Ok io intanto mi porto dietro un paio di vestiti. - disse lei cominciando ad entrare nel camerino.

- Paio? Tesoro saranno come minimo venticinque abiti!

- Dettagli.

Scossi la testa. Fare shopping con Azzu era davvero divertente e mi faceva bene. Io cercai ancora qualcosa tra l'ultimo reparto finchè non trovai quello che stavo cercando. Vestito lungo fino terra di color rosso scuro, con un cinturino di diamanti sotto al seno, e un coprispalle nero a maniche lunghe.
Ciò che mi piaceva di più era lo spacco sul fianco destro dell'abito e la fascia sopra di pizzo. Era bellissimo.

- Azzu l'ho trovato. Me lo provo e poi mi dici com'è.

- Sissignora. - urlò lei da dentro il suo camerino.

Entrai in quello affianco e staccai l'abito dall'ometto, incominciando a spogliarmi. Tra qualche sera volevo uscire con tutte le ragazze e
andare alla GreenHouse. Di certo il College non lo provedeva ma se ci organizzevano non avremmo corso rischi.


- Allora hai finito? Dai esci che voglio vederti!

- Un attimo ora esco.

Sistemai meglio il coprispalle, e mi guardai. Era quello giusto. Non c'era una cosa che avrei cambiato.

- Basta, mò esci!

Dallo specchio vidi un braccio prendermi la mano e tirarmi fuori.

- Azzu! E se non fossi stata ancora pronta?!

- Oddio sei una gnocca da paura!

Io risi. A volte era la ragazza più educato che conoscevo, altri invece sembrava avere lo stesso atteggiamento di Fra.

- Thanks baby. Cazzo e poi critichi me?! Se non ti compri il vestito  giuro che ti uccido!


Lei arrossì. Cucciola, a volte mi sembrava non si rendesse conto di quanto fosse bella.

- Ok, lo compro. Dai usciamo che la commessa mi guarda male da quando siamo entrati!

Io scoppiai a ridere. Ci credo, avevamo buttato all'aria il negozio!





- El - mi girai verso di lei- Stavamo tornando verso il College ricoperte da pacchi di vestiti, e avevamo comprato qualcosa anche per le
ragazze.

- Si?

Lei si fermò poggiando le buste alla base di una panchina e sedendosi. Feci la medesima cosa anch'io. Azzu stava diventando la mia
migliore amica, certo anche Lu e Fra ma con lei mi sembrava di essere più aperta e ci passao più tempo rispetto alle altre.

- Volevo chiederti una cosa. - io annuii. - Ricordi quando vi ho raccontato del pomeriggio con Liam e del "quasi bacio"?

Mentre parlava aveva lo sguardo basso e si torturava le mani. - Ecco.. visto che te lo conosci, sai se ha già la ragazza?

Quella domanda me la fece alzando lo sguardo verso di me. Era l'ultima domanda che mi sarei aspettata, e di certo non avevo la
risposta pronta. La verità però era che Liam era fidanzato eccome. Da due anni stava con Danielle, e mi sembravano molto innamorati
una volta ma dopo che Azzu ha raccontato di quel pomeriggio, il comportamento di Liam mi aveva sorpreso. Non avrebbe mai tradito
Danielle, ma forse le cose tra loro non erano più come quelle di una volta. La guardai negli occhi e riuscii a leggere nei suoi curiosità e paura. Paura di sapere che la risposta fosse stata affermativa, ma non potevo certo dirle una menzogna.

- Sì. Si chiama Danielle.

Mi sentii una stronza a dirlo così direttamente, ma l'arei illusa rispondendole diversamente. Era mia amica e doveva sapere come
stavano le cose.

- Oh, grazie.

Al suo sorriso neanche un bambino avrebbe creduto fosse vero. Era tirato, forzato, come i miei quando vedevo Louis con Fra. Solo

dopo mi accorgevo che le mie erano solo viaggi mentali.

- Azzu, - le presi le mani guardandola seriamente - Liam non ha mai tradito la sua ragazza.

Lei abbassò lo sguardo. Probabilmente credeva che le stessi per dire che tra loro due non sarebbe mai accaduto nulla, ma era
esattamente il contrario.

- Ma se l'altro giorno ti ha quasi baciato, vuol dire che per te lui prova qualcosa. Vuol dire che le cose con la sua ragazza stanno
cambiando. Vuol dire che puoi avere una possibilità con lui.

Le sorrisi. Il sorriso più sincero che avessi mai fatto. Ero amica con Danielle, è vero. Ma sapevo che la loro storia non sarebbe durata.
Sono passati due anni, non è poco, ma loro due non erano fatti per stare insieme. Erano troppo diversi; lui gentile e lei possessiva; lui
riflessivo e lei impulsiva.

- Grazie El, ma non credo tu abbia ragione. - disse con un velo di malinconia. Se erano fatti per stare insieme, le cose sarebbero
andate avanti senza forzarle. A quei due serviva tempo, tempo per sapere quello che volevano.

- Io non credo, ma ora torniamo al College o mi addormenterò su questa sudicia panchina.

Lei rise e prendemmo le borse per ricominciare a camminare.



Francesca's pov

- Grazie scemo, e salutami Luna.

- Certo, tanto vedrai quella pazza di mia sorella la prossima volta.

Gli diedi un bacio sulla guancia e chiusi la porta di casa sua dietro di me. Parlare con mio cugino era un toccasana. Mi aspettavo di
trovare casa sua come un porcile, invece era più pulita della camera mia e di El; ovviamente grazie a mia cugina. Luna era peggio di
mia madre in fatto di pulizie. Attraversai il vialetto della casa, fino a raggiungere la moto dall'altra parte della strada. Montai sopra e
partii. Erano già le sette meno dieci e dovevo incontrarmi con i ragazzi a mensa. Ero stata tutta la giornata senza loro a parte la prima
mattina e avevo bisogno di parlare con qualcuno. Mio cugino mi aveva aiutato, ma non era una ragazza, più o meno. Mi fermai ad un
semaforo rosso e mentre aspettavo sentii un rumore di frenata dietro di me. Girai la testa per vedere cosa stava succedendo ma tutto
quello che vidi furono un paio di fanali di una macchina e l'urlo di qualcuno. Buio.



Lucrezia's pov

Il mio ragazzo era un idiota.

- Harry, sarà la decima volta te lo spiego!

- Allora fammi anche l'undicesima. - disse guardandomi divertito. Mi sembrava di star dando ripetizioni ad un ritardato mentale. Anzi,
era proprio così.

- Sei al College e ancora non hai capito la regola della proprietà commutativa?!

Io l'avevo imparata all'elementari, come tutti ma ovviamente sto scemo del mio ragazzo doveva distinguersi dalla massa.

- No, spiegamela tu. - rispose stendendosi sul letto con le mani dietro la testa e chiudendo gli occhi. Sì, mi stava prendendo altamente
per il culo. Vediamo se adesso si ripiglia. Buttai sul pavimento il libro di matematica, e mi misi a cavalcioni su di lui, abbassandomi sul

suo viso. Lui aprì gli occhi guardandomi sorridente.

- Allora.. fai finta che io adesso sia stesa su di te. - dissi con voce sensuale.

- Oh me lo sto immaginando già.

Quel suo sorrisino fece ridere anche me. Era un pervertito ma quando lo faceva era maledettamente sexy.

- Bene, se io sono su di te ed il risultato è un bacio.. - dissi per poi dargli un veloce bacio a stampo. - cosa succede se si scambiano i
due fattori?

Lui mi guardò passandosi la lingua sulle labbra. Era la prima volta che amavo la matematica, o forse amavo lui. Harry mi prese i polsi
portandomi sotto di lui e facendo sfiorare i nostri nasi.

- Succede che il risultato è sempre lo stesso. - disse poi baciandomi. Si staccò per un attimo.. - O meglio.

Non capii le sue parole fin quando non fuse di nuovo le sue labbra con le mie chiedendo subito accesso con la lingua. Portai le braccia
intorno al suo collo e cominciai ad stringere i suoi ricci tra le mie dita. Aveva dei ricci odiosamente morbidi. Lui sorrise nel bacio e
portò una mano sulla mia guancia destra, mentre io lasciai i suoi capelli per portare le mani sul suo petto, e allontanarlo delicatamente.

- Bravo bimbo. Ma ora proseguiamo.

Mi scostai da lui e raccolsi il libro da terra, mettendomi appoggiata sullo schienale del letto. Lui sbuffò ma poi mi seguii. Continuammo
per circa un ora e mezza e ci accorgemmo che era già ora del primo turno di mensa.


- Harry alzati dobbiamo incontrare gli altri a cena. - dissi alzandomi cominciando a mettere il libro dentro la mia borsa.

- Ok ma aspetta.

Si alzò e mi girò verso di lui dandomi un ultimo bacio a stampo.

- Sei appiccicoso.

Lui rise ed uscimmo dalla sua stanza per raggiungere la mensa.

***

- Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!

- Non è colpa mia se il mio ragazzo è un idiota.

Mi sedetti di fianco ad Azzu baciandole la guancia e cominciai a mangiare il pollo, almeno quello doveva essere. Notai il posto vuoto
accanto a Zayn e vidi che mancava la mia migliore amica.

- Ragazzi ma Fra dov'è?

- Non lo sappiamo. Ancora non è arrivata.

Probabilmente era ancora da Lapo. Vidi Liam allontanare il suo piatto con una faccia disgustata. Ci credo, quel pollo era talmente
disgustoso che solo l'odore faceva salire il vomito. Sentii la suoneria di un cellulare, e Azzu posò la forchetta sul piatto per rispondere.

- Pronto?

Io le chiesi chi era ma lei era troppo impegnata nella conversazione. Smise di masticare e vidi i suoi occhi diventare... lucidi?!

- Azzu?

Liam la scosse per una spalla, ma lei aveva gli occhi impiantati nel vuoto.

- Azzu? Azzurra che cazzo succede?!

Scossi Azzu insistentemente cominciando a preoccuparmi. Lei spostò lo sguardo su di me e cominciò a lasciar uscire qualche
singhiozzo dalle sue labbra. Cazzo, che le era preso?!

- Dobbiamo andare all'ospedale.

Che cazz..? - Perchè?!

Lei mi guardò lasciando uscire delle lacrime sulle sue guancie arrossate. Gli altri avevano la mia stessa espressione sul viso, mentre
Azzu cercava di controllare il respiro.

- Fra.

Il mio cuore perse un battito. Fra non era ancora arrivata; suo cugino abitava lontano..



Aveva preso la moto.
 

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Capitolo 8
*** Chapter 8 ***


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Chapter 8

 
Quando ti risvegli da un sogno, non sapevi se ti ritrovavi nella realtà o se stessi sognando ancora. Quando ti risegli da uno svenimento, credi fosse tutto un' immaginazione quello che ti circondava. Quando mi risvegliai io, non credevo nulla di questo. Udii un rumore insistente, e percepii qualcosa di morbido sotto la mia testa. Cercai di girare la testa di lato e aprii lentamente gli occhi. Non era asfalto, era.. bianco. Sentii qualcosa stringere la mia mano, ma non ce la facevo a tirare su la testa per guardare. Mi sembrava di essere legata. Cercai di mettere a fuoco la vista, e vidi delle pareti bianche. Tutto era bianco in quel posto. Se avessi creduto nel paradiso, avrei detto di esserci arrivata. No, era troppo triste per esserlo. Portai una mano libera sulla mia testa; sentivo come se avessi degli aghi conficcati dentro procurandomi un dolore allucinante. Sentii la presa sulla mia mano destra farsi più forte, e un rumore di sedia strisciare pesantemente sul pavimento.

- Fra? Oddio rispondimi, ti prego.

Riconobbi un ciuffo biondo. Avrei voluto sorriderle, ma era come se mi avessero risucchiato tutte le forze.

- Oddio si è svegliata! Finalmente si è svegliata!

La mia migliore amica lasciò la mia mano per posarle entrambe sulle mie guancie e sentii la sua fronte poggiarsi delicatamente sulla

mia. Volevo parlarle, sentire di nuovo la sua voce, ma non riuscivo a fare altro che aprire solo le labbra emettendo qualche verso
strozzato.

- Shh, non parlare. Sarai stanca.

Chiusi nuovamente gli occhi per tornare nel profondo sonno dal cui mi ero svegliata, senza capire niente di tutto ciò.

 

Louis' pov

Ero seduto su quella sedia da non so neanche io quanto tempo. Avevo ancora in mente le parole che uscirono dalla bocca di Azzurra
come coltelli trafiggermi dentro. Francesca, la mia Fra aveva fatto un incidente per un bastardo ubriaco. Mi passai le mani tra i capelli
poggiando i gomiti sulle mie gambe. Non dormivo ne mangiavo da giorni, non finchè Fra non si sarebbe risvegliata dal coma, e se non
l'avesse fatto.. non ci volevo neanche pensare. Sentii qualcuno sedersi accanto a me e porgermi l'ennesima tazza di caffè. Solo l'odore
mi dava la nausea. Non mi serviva neanche alzare lo sguardo per sapere chi fosse, solo lui non aveva rinunciato a convincermi a
mettere qualcosa nello stomaco. Lui mi levò dal davanti la tazza sbuffando. Non mi importava se li stavo portando all'esasperazione,
non mi importava di diventare anoressico, non mi importava di un cazzo. Volevo solo vedere Fra attraversare quella maledetta porta da
sala di ospedale.

- Lou..

- Non chiamarmi così.

Ero arrivato al punto di odiare anche il mio nome. L'unica da cui avrei voluto sentir uscire quella parola era lei.

- Louis, se non mangi finirai per svenire su questa cazzo di sedia!

Alzai lo sguardo verso di lui, mostrandogli gli occhi rossi. Ormai non facevo altro. Io, i ragazzi e Lu, che non aveva voluto uscire un

minuto da quella sala, ormai non facevamo altro che versare lacrime, solo che le mie non le aveva viste nessuno. Solo il mio migliore
amico.

- Non mi importa.

Lui mi abbracciò. Mai ero caduto così per una ragazza, ne per Hannah, ne per Eleonor, nessuna. E questa ragazza è piombata nella mia
vita e in tre settimane è arrivata col farmi quasi odiare l'amore. Odiare perchè il suo pensiero era onnipresente e non riuscivo a farla

uscire da me. Non potevo ammetterlo però, non ora che El ed io...

- Louis?

Mi staccai dall'abbraccio di Harry per fissare Eleonor. Guardai dietro di lei e vidi i ragazzi con le stesse facce di questi ultimi giorni;
assenti. Azzurra stava sfogando l'ennesimo pianto tra le braccia di Liam e Harry, Niall e Zayn cercavano invano di alleggerire la cosa.
Ma alleggerire un cazzo! Niall e Harry hanno pianto come me, e Zayn.. lui ogni volta cercava di nascondere il viso, ma lo sapevamo tutti
che era troppo orgoglioso per far vedere anche una sola lacrima colare sul suo viso. Quando lo guardavo, non facevo altro che pensare
che a Zayn forse  interessi davvero. Poche volte si dimostrava debole, e quando lo faceva.. dentro si sentiva morire; ma io mi sentivo
già morto. Riportai gli occhi sulla ragazza che aveva preso il posto di Harry. I suoi occhi erano perennemente rossi.

- Lo so. Vieni qui.

L'abbracciai di getto, ormai si sfogava completamente solo con me ed a volte con Azzurra. Erano passate due stramaledette
settimane dall'incidente e ogni giorno era così. Ormai avevamo mandato il College a farsi fottere, Lu ed io per primi. Rischiavamo
l'espulsione, ma per cosa poi?! Per stare accanto ad una ragazza che ha avuto un incidente?! Vaffanculo al College e alla borsa di
studio.

- Quando si sveglierà mi accompagnerai?

Alzò la testa verso di me, e io annuii. Sarei stato il primo a varcare quella soglia, ovviamente dopo che avremmo trascinato fuori Lu a
forza. Sentimmo urlare dalla sala d'ospedale e io mi alzai velocemente dalla sedia. Quella sala era dove stavano Lu e Fra. Gli altri
anch'essi raggiungendomi davanti alla porta. Prima che portassi una mano sulla maniglia per aprire e vedere cosa stava succedendo,
ricevetti una spallata da qualcuno.

- Levatevi! Adesso!

Azzurra per poco non ci fece cadere, catapultandosi sulla porta. Quella ragazza aveva una forza pazzesca. Avrebbe steso me e i
ragazzi in un colpo solo. Entrai velocemente dopo di lei, seguito dagli altri, e vidi Lu in lacrime con tra le mani il viso di Fra. Speravo
con tutto me stesso che quelle urla e quelle lacrime erano di felicità. Lo sperai come non mai in vita mia.

- Ragazzi!

Lu si staccò da Fra e andò ad abbracciare Azzurra. Guardai Fra stesa sul lettino; Dio avrei voluto morire. Milioni di fili la tenevano
collegata a quelle maledette macchine da cui dipendeva la sua vita, o meglio la mia. Aveva il viso distrutto e pallido. I capelli le
ricadevano sul viso disordinatamente e.. non si muoveva. Era bellissima anche in quelle condizioni. Aveva gli occhi chiusi come
fossero sigillati e sentii una stretta al cuore. Sentii per l'ennesima volta le lacrime salire agli occhi, e una volta che Lu si fu staccata
dall'amica le andai in contro.

- Lu, che cazzo succede?!

I ragazzi intanto erano tutti nel lettino intorno a Fra. Io invece per poco non rischiavo di svenire. Lei cercò di parlare seppur i singhiozzi
glielo impedivano.

- Lei..è.. si è..

Parla cazzo! Avrei voluto urlare e spaccare tutto. Non avevo capito, o non volevo capire io. Il pensiero di averla persa mi faceva stare
male. Stavo per uscire da quella sala e andarmene di corsa non so dove, quando la mano di Lu mi afferrò l'avambraccio girandomi
verso di lei.

- Si è svegliata. - disse con un sorriso.

Io invece non riuscivo a fermare il mio che si era fermato sul mio viso, che man mano sembrava si stesse allargando. Hazza tornò
indietro da Lu baciando la sua fidanzata, mentre io presi il suo posto. Si era svegliata. Volevo essere io quello ad averla visto per
primo a riaprire gli occhi, io quello a sussurrarle parole all'orecchio, io ad abbracciarla ancora.

- Che ci fate voi qui?!

I ragazzi ed io ci girammo verso la porta. Un'infermiera con una cartellina blu in mano venne verso di noi cercando di farci uscire.

- Non potete stare qui! La ragazza deve riposare.

I ragazzi lasciarono la sala con un sorriso sulle labbra abbracciandosi, mentre io rivolsi un ultimo sguardo alla ragazza sul quel lettino
prima che la porta me lo impedì. Di nuovo.

 

Francesca's pov

- Tesoro, finalmente ti sei svegliata.

Aprii gli occhi passandomi le mani sul viso. Mi sembrava di aver dormito un' eternità. Quella non era nessuna delle mie ragazze. Mi
guardai intorno e riconobbi di essere in una.. sala di ospedale?!

- Che ci faccio qui?

Cercai di alzarmi, ma quella donna mi fermò facendomi tornare alla posizione di prima.

- Sei in ospedale. Hai fatto un incidente in moto. - disse tornando a scrivere qualcosa sulla cartellina. Incid..? Certo, ero andata da
Lapo e stavo tornando al College quando..

- Ricordi qualcosa?

Io scossi la testa. - Solo due fari abbaglianti venirmi contro.

La donna annuì e cominciò a sostituirmi alcuni tubicini attaccati alle mie braccia.

- Dov'è la mia amica?

Mi ricordavo di essermi svegliata e aver visto il viso di Lu davanti a me sussurrarmi qualcosa. La volevo qui. Volevo le ragazze con me,
adesso. L'infermiera rise. Ma era scema?!

- La tua amica è stata qui per tutto il tempo. Non è voluta andare via neanche quando abbiamo chiamato la sicurezza.

Io risi leggermente. Almeno sapevo che non mi avevano abbandonata su quell'asfalto. Quando ripensai alle parole della donna la
domanda mi venne spontanea.

- Quanto sono stata qui?

- Due settimane. Sei stata fortunata, il coma poteva anche..

- Coma?! - domandai allarmata. Io ero entrata in coma per colpa di un idiota che non sapeva guidare?!

- Sì. Vuoi che vada a chiamare qualcuno? Ma ti avverto che possono solo entrare tre alla volta.

Io annuii e feci il nome delle ragazze. Non sapevo se anche i ragazzi erano fuori dalla sala ma  speravo di sì. La donna uscì e io
riappoggiai la testa sul cuscino. Ero sveglia ma il dolore allucinante ancora c'era. Girai la testa verso la porta, quando sentii questa
aprirsi. Vidi le ragazze venire, o meglio correre verso la mia direzione, con le lacrime agli occhi. Se non le avessi fermate mi avrebbe
investite.

- Ferme lì! - dissi mettendo una mano di fronte a me. Loro si fermarono all'istante. - E ora venite ad abbracciarmi senza uccidermi.

Sorrisi e in mezzo secondo mi trovai circondate dalle mie ragazze. Sentii le lacrime salirmi agli occhi e lasciai uscire le lacrime. Erano
lì con me, per me.

- Cogliona del cazzo, ci hai fatto spaventare!

Lu si trattenne dal prendermi a cazzotti visto che ero già debole. Dovevo usare la scusa dello star male più spesso se significava meno
lividi sulla mia pelle. Io le sorrisi nuovamente.

- Scusate. Non era nei miei piani finire investita e ritrovarmi in coma per due settimane, in una lurida sala d'ospedale.

- Stà zitta o mi fai piangere di nuovo, stronza! - disse Azzu abbracciandomi stritolandomi, forse un pò troppo. Mi staccai dalla sua
presa ferrea ed abbracciai anche El.

- Mi siete mancate. Avete saltato il College per due settimane! Siete idiote?! - esclamai con espressione seria.

- No siamo tue amiche, e che il College si vada a far fottere con la Bini! Pensi davvero che ti avremmo abbandonata?! - dissero
leggermente incazzate.

- No, mai.

Sorrisi e le abbracciai ancora. Erano le mie ragazze, erano la mia vita. Ci staccammo di nuovo quando sentimmo qualcuno bussare
alla porta. Azzu si staccò dall'abbraccio sussurrando qualche imprecazione per averci interrotto, andando verso la porta.

- Chi cazzo è che romp..

Si bloccò, non so per quale motivo. Lo capii quando si scostò mettendosi una mano dietro la nuca, imbarazzata; il dottore. Io scoppiai
a ridere per la figura appena fatta.

- Sono contenta si senta meglio signorina Ranieri. Volevo dirle che qua fuori ci sono altri ragazzi che vorrebbero vederla. La prego li
faccia entrare o mi distruggeranno l'ufficio. - disse lui sorridendo. Io annuii e vidi cinque teste dietro il dottore, varcare la soglia della
sala. Ognuno di loro aveva un sorriso sul viso, e mi sorpresi nel sapere che erano quì. Credevo che non si sarebbero interessanti più di
tanto ad una che conoscevano da nemmeno una settimana, ma a quanto pare mi sbagliavo. Tra di loro anche una ragazza
sconosciuta. Era davvero bellissima: bionda con ciocche rosa sulle punte, labbra carnose e occhi scuri.

- Ciao.

Lei mi salutò sorridendo, mostrandomi la dentatura bianca.

- Ciao. Scusami ma.. posso sapere chi sei?

Lei mi allungò la mano, sempre senza far sparire quel sorriso dalle labbra. - Io sono Demi, la ragazza di Niall.

La ragazza dell'irlandese eh? Eh bravo il mio amico. Le strinsi la mano e vidi il piccolo Niall arrossire leggermente. Quel ragazzo era
fatto di zucchero filato, quasi che veniva voglia di dargli un morso. Demi sembrava davvero la ragazza perfetta per il biondo.

- Oh finalmente ti conosco! Anche se speravo di poterlo fare in condizioni diverse da queste.

Lei e gli altri risero. Era davvero bello poterli vedere lì con me. Lou.. quando incrociai i suoi occhi azzurri mi vennero in mente tutti i
momenti fino all'incidente. L'Auditorium, la lezione di musica, la mensa, la discussione col lui il pomeriggio prima che accadesse tutto.
Era lì ed era il regalo più bello potessi avere. I suoi occhi erano.. rossi. Aveva pianto, pianto per me.

- Ehi imbranata!

Spostai lo sguardo sul moro, venire verso di me e abbracciarmi.

- Ciuffo, mi fai leggermente male. - dissi cercando di ricordare come si faceva a respirare. Era la prima volta che ci abbracciavamo e..
mi piaceva come cosa. Ricambia sorridendo per poi staccarmi. Anche lui aveva gli occhi rossi. Tutti li avevano. Sentii gli occhi
diventarmi nuovamente lucidi, prima di lasciar venire fuori tutto.

- Ehi, perchè piangi? - mi chiese Niall abbracciandomi anche lui. Io risi leggermente e mi staccai guardandoli uno ad uno.

- Grazie. Davvero.

Loro mi guardarono sorridendo. - Non dirlo neanche. Ci sei mancata bellezza.

- Grazie Liam. Avete anche mancato il College, io.. non dov..

- Ancora con questa storia?! Piantala di dire cazzate e pensa a rimetterti che ti vogliamo a rompere di nuovo i maroni!

- Grazie ciuffetto, mi siete mancati anche voi.

In tutto questo, gli unici a non aver ancora aperto bocca erano El e Lou. Vedevo negli occhi di lei felicità nel vedermi bene, e questo non
poteva far altro che farmi contenta. Ma in lui.. era come caduto in trans. Non un abbraccio, un "Ci sei mancata". Niente, eppure aveva
pianto anche lui. Lo guardai per qualche secondo, fino a decidermi a salutarlo.

- Ciao Lou.

Lui sorrise dolcemente. Mi era mancato vedere quell'espressione sul suo volto, mi erano mancati i suoi occhi glaciali. Mi era mancato
lui. Una volta uscita di qui, l'avrei fatto. Gliel' avrei detto. Per la prima volta pensai a me stessa, e a quello che volevo io. Amavo El come
le altre, ma si trattava del mio amore, e mi ero stancata di nasconderlo. Se mi avesse respinto mi sarei messa l'anima in pace, ma per una volta dovevo levarmi quella paura dallo stomaco. Volevo rischiare tutto, anche col rischio di farmi odiare da El. Quando lui aprì finalmente bocca per cercare di dir qualcosa, la voce di El glielo impedì.

- Fra, sono contenta tu ti sia ripresa e non vediamo l'ora di dirti due cose.

Io la guardai interrogativa. Vagai tra gli sguardi dei presenti trovandoci la mia stessa espressione confusa.

- Cioè?

- La prima è..

- Io e Liam stiamo insieme.

Mi voltai verso quella voce con gli occhi sbarrati. No, non ci credo. La mia Azzu era.. fidanzata con Liam?! La ragazza sputò quelle
parole come aria, abbracciando Liam contenta, ma quando mi voltai verso di lei con sguardo truce, deglutì rumorosamente.

- Tu.tu.qui. - dissi puntando l'indice verso i due in questione, mentre gli altri cercavano di non ridere.

I due si guardarono tenendosi per mano, per poi avvicinarsi lentamente al letto.

- Fra.. senti se hai intenzione di uccidermi, ti voglio dire ch..

Io interruppi le sue parole stritolandoli entrambi tra le mie braccia.

- Bastardi egoisti! Voi due vi mettete insieme mentre io sono qua mezza rotta su un cazzo di lettino di ospedale, e non me l'avete detto
appena ho riaperto gli occhi?!

I ragazzi risero, ed anche io. Ero incredibilmente contenta della notizia. Vedere Azzu felice era come se lo fossi io. Li lasciai liberi dallo
stritolamento e guardai severa Liam. Era un bravo ragazzo, sapevo che era quello giusto per la mia amica, ma gli avvertimenti non
fanno mai male.

- Liam, un errore.. e sei morto. - dissi incredibilmente seria.

- Non ce ne sarà bisogno Fra. E' in buone mani.

Girò la ragazza verso di lui, baciandola a stampo. Erano perfetti. Io e gli altri applaudimmo ai due, che si staccarono rossi in viso.
Erano fidanzati, ma pur sempre due innamorati timidi. Io ricordai El, e mi rigirai verso di lei.

- La seconda notizia? - dissi sorridente, non sapendo che poi quel sorriso si sarebbe spento in meno di un secondo.

Sentii i ragazzi smettere di applaudire e guardare la scena inermi. Li guardai stranita, sembrava fosse morto qualcuno. Mi girai verso
Lu e vidi che era ancora abbracciata ad Harry, ma.. aveva lo sguardo basso. Ma che succ..? El si avvicinò a Lou e gli prese la mano.
Stavo per aprire bocca quando le sue parole mi fecero morire le parole in gola. E fecero morire anche me.

- Io e Lou, stiamo insieme di nuovo.

 

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Capitolo 9
*** Chapter 10 ***


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Chapter 10

 
- E infatti eccoci.

Vidi Hazza drizzare verso la porta del bar. Ok, da quella reazione si poteva capire che era benissimo che era Lucrezia. Anche Liam come il precedente, andò a baciare la sua ragazza. Da quando si era messo con Azzurra non sapeva come gestire la situazione con Danielle. Ha passato alcune ore all'ospedale a parlarmi della cosa e mi disse che non era facile lasciare Danielle dopo ben due anni, ma amava Azzu. Danielle non l'ha presa molto bene, ma la sua reazione non fu migliore di quella di Azzurra quando seppe che lui l’aveva lasciata a causa sua. Se c’era qualcosa che avevo imparato di Azzu, Fra e Lu, era che non sopportavano i tradimenti. Poi le cose si sono sistemate e forse non avevo mai visto due persone più perfette di loro.
 

Francesca's pov

- Tranquilla mamma, ci vediamo fra due giorni.

Abbracciai i miei genitori e scesi dall'auto, per poi aprire il bagagliaio e prendere la borsa. Le ragazze erano già entrate, ovviamente
se non vedevano i rispettivi fidanzati dopo se la sarebbero rifatta con me quindi le scaraventai praticamente dentro. Avevamo anche
accompagnato Luna, Lore e Lapo a casa loro dato che dovevano preparare i bagagli; sarebbero tornati per una settimana in Italia da
mia zia. Mia mamma abbassò il finestrino richiamandomi.

- Tesoro studia e stà attenta.

- Certo mamma. Dimentichi che ho Hitler e Mussolini a difendermi. - dissi riferendomi a Lu e Azzu.

Lei rise e disse a papà di ripartire. La macchina girò l'angolo in fondo alla strada e scomparve. Non li avrei rivisti per due giorni a
causa dello studio da recuperare, ma per la loro partenza avrei chiesto un permesso di qualche ora. Entrai al College e arrivai fino alla
segreteria. Vi ricordate di quella donna che il primo giorno avrei voluta estremamente sgozzare con le mie mani? I miei istinti erano
cambiati.. ora le avrai dato fuoco e poi trucidata. Ma io dico.. se ti dico quello di cui ho bisogno che cazzo mi rompi a ististere a
chiedermi il motivo della mia assenza, con quell'aria arrogante poi?! Presi il foglio datomi da quella donna e raggiunsi l'ufficio del
preside, come da lei dettomi. Primo piano, porta a destra con scritto "Direzione". Eccola.

- Avanti. - sentii da dentro la stanza dopo aver bussato. Aprii la porta e una donna dai capelli corti e rosso scuro, sicuramente tinti data
la ricrescita, e gli occhi impegnati a scorrere veloci su un foglio, mi si presentò davanti. Io mi sedetti sulla poltrona nera davanti a lei,
quando finalmente alzò il volto. Non avevo mai visto la preside, ed era proprio una bella donna. Occhi a mandorla e verdi, labbra sottili
e colorate dal rossetto rosso scuro e un accenno di trucco sugli occhi. Non era molto giovane ma era comunque bella.

- Buongiorno signorina Francesca.

Aveva una voce molto dolce e piacevole.

- Buongiorno signora. Mi hanno mandata qu..

- Oh lo so. Mi hanno informata sull'accaduto e mi lasci dire che sono rimasta colpita. Mi dispiace davvero molto per quello che le è
successo.

Aveva uno sguardo realmente dispiaciuto e non mi sembrava come la preside/avvoltoio che ho sempre avuto.

- Già.. - dissi solo.

Lei si alzò dalla sua sedia e mi venne incontro prendendomi le mani e facendomi alzare lentamente.

- Sappia signorina che se avesse qualsiasi problema può sempre rivolgersi a me. - disse sorridente.

Era una strana situazione..

- Grazie, ma spero non ce ne sia bisogno.

Lei mi rivolse un sorriso e mi disse di tornare in camera rassicurandomi che l'accaduto non avrebbe influito sul rendimento scolastico
ne mio o dei ragazzi. Ancora dovevo capire perchè sono dovuta andare dalla preside del College. Presi l'ascensore e salii al terzo
piano verso la mia camera. I corridoi erano poco popolati, infatti era sabato ed erano appena le nove di mattina. Aprii la porta della
camera con le chiavi datemi precedentemente dalla segretaria, e buttai la mia borsa sul letto. Non avevo l'obbligo di indossare la
divisa quindi uscii dalla stanza in shorts e maglia a mezze maniche con una felpa. Sfilai il cellulare dalla tasca dopo aver chiuso la porta
della camera, e cercai il numero di una delle ragazze in rubrica per sapere dove fossero, fin quando non mi scontrai contro qualcosa.

- Ma che cazz..? Oh scusa, non ti avevo proprio visto. - dissi portandomi una mano sulla testa per alleviare il dolore della botta, mentre
la persona davanti a me mi porgeva una mano. Riconobbi che era un ragazzo dalla mano grande. Sollevai il viso e incrociai un viso
familiare. Accettai il suo aiuto e raccolsi il cellulare da terra.

- Scusa tu. Aspetta.. ma tu non sei..

- Chase! - Francesca!

Esclamammo all'unisono il nome dell'altro. In effetti aveva un faccia familiare. Mi veniva da associarlo a  Zoey 101 ogni volta che lo
vedevo. Lui mise una mano dietro la nuca imbarazzato. Per cosa poi..

- Scusa ma.. ora devo andare. - dissi rompendo il silenzio e cercando di sorpassarlo, finchè non mi fermò delicatamente per la spalla,
girandomi verso di lui.

- Ho saputo quello che ti è successo e.. mi dispiace.

Com'è che qua dentro tutti sappiano tutto di tutti?! Gli sorridi, era stato comunque gentile e mi girai nuovamente.

- Aspetta...

Ora mi stavo innervosendo. Dovevo trovare le altre. - Dimmi.

- Ecco.. volevo chiederti se ti andrebbe di fare un’ uscita fra amici..

Uscita eh? Ora che ci pensavo prima che accadesse l'incidente saremmo dovuti andare al cinema. Guardai Chase e vidi che stava
aspettando una risposta.

- Certo. Ti va di venire al cinema con me ed alcuni amici domani? E' Domenica quindi abbiamo il giorno libero.

 - Certo.

Gli lasciai il mio numero per poi dirgli l'orario e continuai a incamminarmi verso il piano inferiore del bar. Quelle due avevano sempre il
cellulare spento e quello di El invece suonava libero ma non rispondeva. Quando le vedo poi mi sentono. Arrivai davanti alla porta del
bar e la aprii. Vidi nel nostro banco in fondo al bar, tutti i ragazzi girarsi verso la mia figura. Si alzarono e per poco Lu non fece
rovesciare la sedia dalla troppa velocità. Io risi, ormai era diventata totalmente imbranata con lo stare del riccio, ma devo dire che così
rincoglionita e pazza mi piaceva ancora di più. Grazie Harry. Mi ritrovai circondata da circa una decina di braccia a schiacciarmi contro
il corpo di quegli imbranati. Prima di essere assalita avevo notato che eravamo soli al bar e quindi avevamo risparmiato una colossale
figura di merda.

- Ragazzi... non.. respiro.

Quell'ammasso si tolse finalmente di dosso permettendo ai miei polmoni di funzionare a dovere.

- Come stai imbranata?

- Purtroppo per te ciuffo sto bene.

Lui mi rivolse un sorriso che non vedevo da tempo e sinceramente, mi era mancato. Se ripenso a come ci siamo conosciuti mi viene
ancora da ridere..

flashback*

- Fra? - io ero completamente con gli occhi sbarrati sulla moto - Patata, concentrati con me, respira e inspira.. resp-

- Quale emerita testa di cazzo ha osato toccare la mia moto?!

Ormai ero fuoco e fiamme. Neanche Lu riusciva a farmi calmare. Cercavo il disgraziato che voleva morire tra le persone
finchè non lo sentii.


- Allora sei te!

Mi girai verso la figura di un ragazzo. Jeans neri stretti, maglietta bianca con sopra una giacca nera anch'essa. Capelli nero
corvino con un ciuffo esagerato, occhi color caramello e carnagione ambrata. Se in quel momento non avessi avuto l'elevato
livello di mettergli le mani addosso e fargli ingoiare la benzina, avrei detto che era una bel ragazzo.


- Ma la sai parcheggiare la macchina, imbranata?!

Lu cercava di tenermi per le spalle, ma invano. Mi avvicinai al ragazzo e gli urlai ad un soffio dal viso..

- Imbranata io?! Stammi bene a sentire coglione, oggi non è giornata! Adesso tu raccogli da terra la mia moto, mi ripaghi i
danni e ti allontani immediatamente da me, se non vuoi che ti tagli quella piramide che ti ritrovi sulla testa.


Persino Lu si era accorta che stavo esagerando, ma ormai avevo i nervi alterati come non mai.

- No.

Il ragazzo mi rispose sorridendo arrogantemente. Ora lo faccio fuori, ora lo faccio fuori, ora lo facc...

- Dai Zayn, chiedile scuse e andiamocene.

flashback*

Quella fu la prima volta che conobbi anche Harry. L'avevamo già conosciuto sull'aereo ma fu quello il primo vero incontro. Ora Harry e
Lu stavano insieme, lo stesso Liam e Azzu e Louis e Eleonor.. già. Mi riscossi dai pensieri quando notai che mancavano proprio gli
ultimi due all'appello.

- Ragazzi.. ma Louis e Eleonor?

- Sono andati via poco prima che arrivassi tu, è bello rivederti Francesca!

Sorrisi a Demi e l'abbracciai. Avevo visto quella ragazza due volte e già l'adoravo.

- Anche per me Demi. Niall trattala bene!

- Sissignora! - disse lui mettendosi una mano a mò di saluto militare.

 

 Louis' pov

 - Lou ti va di andare a farci un giro?

Girai lo sguardo verso di El. Preferivo aspettare che Fra varcasse quella porta, stavo per risponderle ma magari sarebbe stata il momento giusto per risolvere il casino che avevo combinato. Mi stavo comportando da vero stronzo; El mi aveva detto che gli piacevo ancora mentre Fra continuava a giacere sul lettino di ospedale e chiedendole di mettersi con me, per levarmi quell'orribile immagine inferma  di Fra nella mia testa. Le volevo bene ed era stata importante per me, per questo dovevo farlo, anche se dopo mi avrebbe odiato e urlato contro. Ne avrebbe tutte le ragioni. Mi girai verso Hazza seduto davanti a me e mi fece cenno di andare.

- Sì.. andiamo.

Ci alzammo dal tavolo sotto gli occhi degli altri e dopo che Eleonor mi prese per mano, uscimmo dal bar. Non sapevo dove parlarle ma
sapevo che avrei dovuto farlo, quindi la portai nel retro della scuola in modo che avremmo potuto parlare tranquillamente. Arrivati, la
feci sedere sul muretto mentre io rimasi in piedi. Mi sudavano le mani e avevo paura di perdere la sua amicizia dopo la mia bravata.

- Come mai hai deciso di venire qui?

- Eleonor.. ti devo parlare.

Lei mi guardava senza continuare a capire. Vedevo i suoi occhi brillare di tranquillità ma sapevo che presto sarebbero diventati lucidi,
e a causa mia.

- Che succede?

- Stavo pensando a quando mi hai fatto quelle confessioni all'ospedale.

Lei sorrise, probabilmente ricordando il momento a lei piacevole.

- Sì.. non sai quando mi ci è voluto per ammetterlo. - disse colorando di un leggero rossore le sue guance. Dio Eleonor così però non
aiuti.

- Vedi, io..

Lei mi interruppe prima che io potessi continuare.

- No aspetta, prima che tu dica altro voglio dirti io una cosa.. - disse avvicinandomi al suo corpo e mettendo una mano dietro il mio
collo. La guardai interrogativo a quella reazione e stavo per allontanarmi e sputare fuori tutto quando le sue parole mi fermarono.

- Ti amo, Louis.

Il mio cuore perse un battito, ma non uno di quelli che succedono per la felicità o gioia, ma di quelli di paura. Adesso avevo paura che
la verità avrebbe messo fine a tutto. Io rimasi con gli occhi incatenati nei suoi castani e per un solo momento mi immaginai davanti a
me quelli di Fra. Dio avrei voluto che quelle tre semplici parole fossero uscite dalle sue labbra invece che da quelle della ragazza
davanti a me. La mia immaginazione era così forte che mi fece commettere la seconda cazzata più grande della mia vita. La baciai.

 

Francesca's pov

Uscimmo dal bar e mentre facevamo il giro per la scuola cercando di trovare i due smarriti, parlavamo dell'idea del cinema.

- Credo di averli trovati..

Harry attirò la nostra attenzione puntando il dito al di fuori della scuola. Vidi due ragazzi di cui una seduto su un moretto con le braccia
attorno al collo di lui che si baciavano. Non riuscii a distinguere bene i volti fin quando lei non mosse da un lato il viso, intensificando il
bacio: oh Harry.. li hai trovati eccome.

Sentii qualcuno sfiorare una mia mano: Lu. Cavolo odiavo quella ragazza e i suoi dannati poteri sensitivi. Lo sapeva, sapevo quello che
stavo provando anche se non le dicevo niente. Se fosse stato possibile, avrei detto che ormai io e lei siamo una persona sola con gli
stessi sentimenti.

- Scusate ragazzi, devo andare un attimo nella mia stanza a prendere una cosa.

Feci per passare, quando una mano mi trattenne. - Vuoi che ti accompagni?

- No ciuffo grazie. Voi andate pure a fare quello che dovete, io preferisco riposarmi un pò prima.

I ragazzi annuirono mentre le ragazze mi sorridevano dolcemente, ovviamente tranne Demi che era ancora all'oscuro di quello che
realmente stava succedendo. Mi allontanai dal gruppo e presi velocemente l'ascensore.

Lucrezia's pov

Se si potesse uccidere una persona con lo sguardo, a quest'ora Louis Tomlinson si troverebbe già venti metri sotto terra. Non capisco
Fra e non capisco lui.. insomma anche Harry, che pur essendo il mio ragazzo è un completo imbecille - ovviamente in modo positivo -
si accorgerebbe di quello che una persona come Fra prova. Lei cerca sempre una via per scappare dai sentimenti, come se far
vedere realmente quello che provava l'avrebbe uccisa, ma sapevamo alla fine cosa sarebbe successo. Arriverà al punto di non poterne
più e sputare tutto fuori. Ci avvicinammo ai due piccioncini interrompendo il bacio. Adoravo Eleonor ma dovevamo chiarire questa
situazione.

- Ehi.

Louis si staccò velocemente da Eleonor, come se avesse appena preso una scossa elettrica. Spiacente ma non siamo scemi fino a
non avervi visto Tommo.

- Ragazzi vi stavamo cercando d'appertutto. E' tornata Fra e..

Alle parole di Liam, Louis sembrava aver preso un'altra scossa.

- E' tornata?

- Si ma si è allontanata un attimo. - presi parola io. - Louis, possiamo parlare un attimo? Te lo rubo solo due minuti El.

I ragazzi mi guardavano interrogativi, ma avrei chiarito con Harry dopo.

- Ehm.. ok.

Sussurrai ad Harry un veloce "Dammi due minuti" e mi allontanai con Louis a seguito.

- C'è qualche problema?

- Nono, solo volevo chiederti una cosa.

- Ok.

Fra mi avrebbe uccisa se sapesse che lo sto facendo io ma questa situazione stava dando sui nervi anche a me.

- Ho dimenticato una cosa in camera di Eleonor e Fra l'altra sera e non posso mandare nessuno o scoprirebbero la sorpresa.

Lui mi guardava con un sopracciglio alzato non capendo. Ma è scemo sto figliolo?!

- E io dove rientrerei nel tuo piano?

- Dovresti andare a prendermela tu. La porta non è chiusa a chiave quindi puoi entrare tranquillamente. L'ho lasciato impacchettato
sulla scrivania. - mentii.

- Oh, ok.

Io gli sorrisi e tornai dagli altri mentre Louis raggiungeva la camera di Fra ed El. Quest'ultima mi rivolse uno sguardo interrogativo non
capendo sicuramente dove fosse Louis. Infatti..

- Dov'è andato Louis? - mi chiese.

- Oh.. gli ho chiesto di occuparsi di una cosa. Tornerà tra poco.

Lei e gli altri mi credettero e proposi di andare a fare un giro in centro città dicendo che Louis ci avrebbe raggiunto dopo, in modo che
avrebbero avuto tutto il tempo per parlare, perchè sapevo già che una volta visti, avrebbero avuto parecchio da dirsi. Mandai un
messaggio a Fra dicendogli che andavamo un pò fuori e saremmo tornati verso sera. Zayn prese la sua moto e noi il taxy. Provammo a
convincerlo a venire con noi ma lui preferiva il suo mezzo. Tesdardo, decoccio e duro come Fra.

 

Francesca's pov

Un suono dal mio cellulare mi costrinse ad alzare la testa del cuscino. Ma dico, un attimo di pace non si trova?! Afferrai il cellulare da
sopra il comodino tornando nella posizione precedente e aprendo il messaggio ricevuto.

Da: Pata <3

Ehi cogliona noi andiamo a fare un giro. Torniamo verso cena. Divertiti ;)

 

Brutta stronza, bastarda ed egoista di una migliore amica. Sono appena uscita dall'ospedale e lei e gli altri mi lasciano marcire qua
dentro senza nessuno che mi fa compagnia. Ovviamente se non lo avessero deciso loro glielo avrei detto io; ci mancava solo
restassero al College durante una giornata così solo per assicurarsi che non mi cadesse qualcosa in testa. Riappoggiai il cellulare sul
comodino e chiusi gli occhi. Non li riaprii neanche quando sentii la porta della camera aprirsi, probabilmente una delle ragazze aveva
dimenticato qualcosa.

- Lu possibile che ti devi sempre dim..

Mi bloccai quando vidi una figura ferma sulla porta. No, non era decisamente Lucrezia.

- Ehm.. scusa ma, Lucrezia mi ha chiesto di prenderle una cosa.

Rimasi sul letto concedendomi cinque minuti la visuale che avevo davanti. Saranno passate anche due settimane in coma ma più
passava il tempo e più mi sembrava che questo ragazzo fosse scolpito nel marmo. Era bellissimo.. sì, un bellissimo stronzo che ha
baciato la tua compagna di stanza dopo aver cercato di baciare te! Mi ripresi e mi alzai dal letto cominciando a fare qualcosa col mio
cellulare. Sapete quando tirate fuori il telefono per evitare di fare figure di merda, anche se state ad aprire una cartella e poi chiuderla
continuamente? Ecco, uguale.

- Tranquillo, che ti serve?

- Un pacco che aveva lasciato sulla scrivania.

Buttai il cellulare sul letto e mi avvicinai al tavolo sommerso di fogli. Cotinuavo a spostare quella montagna di libri e quaderni non
trovando però alcun pacco. Che sorpresa poteva mai aver..? Sorpresa eh?! La mia sorpresa sarò mettergli ragni nel cuscino stanotte!
Lucrezia poteva anche essere disordinata ma a volte era anche troppo subdola. La conoscevo bene, troppo, e di certo l'unica sorpresa
l'aveva fatta a me lasciandomi sola con lui. Se credeva che con questa bravata fosse cambiato qualcosa si sbagliava di grosso.
Afferrai il libro di musica quando sentii qualcosa soffiarmi sul collo.

- Come stai?

Quando il suo respiro attraversò la mia pelle ci misi una decina di secondi per formulare bene la frase.

- Bene. - dissi continuando a spostare libri. Lui non si smuoveva di un millitro, come se avesse le scarpe incollate al pavimento della
stanza. Cazzo, allontanati! Guardavo un punto indefinito sulla parete davanti a me, quando sentii una presa ferrea sui miei polsi e una
superficie calda a contatto con la mia schiena. Mi ritrovai rigirata con lo sguardo nel suo e i nostri nasi a pochi centimetri di distanza.

- Sicura?

Il suo sguardo era terribilmente serio, fin quando mi liberai della sua presa e scostandomi da lui per andare verso il centro della stanza.

- Si, perchè?

- Nulla, ti vedo.. strana.

- Strana?

- Sì. - disse avvicinandosi di nuovo verso di me e lasciando il libro che pochi secondi fa avevo in mano, sulla scrivania.

- Dì a Lucrezia che non c'è niente sulla scrivania. Sicuramente l'avrà lasciata in camera sua.

Lui per tutta risposta annuì senza smettere di guardarmi. Aveva problemi mentali sto ragazzo? Non aggiunsi altro e tornai ad
aggeggiare col mio cellulare distesa sul mio letto, senza degnargli di alcuna attenzione.

- Possiamo parlare?

Guardai oltre il telefonino e vidi lui ancora in piedi all'inizio del letto e con la mascella contratta.

- Di cosa?

Lui si inumidì le labbra passandoci la lingua sopra e non potei non soffermarmi su quest'ultime particolarmente arrossate. Dio, avrei
voluto mordergliele. Mi riscossi dai miei pensieri tornando con l'attenzione sul cellulare, aspettando che lui parlasse.

- Di quello che ti è successo.

Sbuffai mentalmente. Cazzo, ero qui, respiravo ancora e avevo tutti gli arti ancora attaccati al corpo. Perchè non poteva semplicemente
andarsene e tornarsene a sbaciucchiarsi con El?!

- Senti Louis non ho voglia di parlarne.

- Louis? Come mai non più Lou?

"Perchè odio il tuo soprannome tanto quanto mi piaci tu."  Io lo guardai indifferente alzando le spalle. Lui si sedette in fondo al letto
sotto il mio sguardo sorpreso. Ma che..

- Volevo dirti che mi dispiaceva e.. chiederti come va con Zayn.

Sbattei le palpebre un paio di volte.

- Zayn?

Lui annuì con la testa.

- Perchè? - continuai io.

- Perchè immagino che da come vi piacete, mi pare ovvio che si sia preoccupato per te, come tutti noi. - disse contraendo la mascella.

Ma che cazz.. ?! Mi alzai appoggiandomi allo schienale del letto.

- Louis che stai dicendo?!

- Ti sto chiedendo come va la tua relazione con Zayn. Che c'è di male?!

Ma questo ragazzo era tanto bello quanto idiota?!

- Io non sto con Zayn! - dissi forse alzando leggermente il tono di voce.

- Ah no? Strano visto che state appiccicati come se foste due sanguisughe. - disse lui in risposta. Mi alzai dal letto con uno scatto per
evitare di urlargli contro. Ma che credeva?!

- Scusami?! Ma poi anche se fosse che cosa importerebbe a te?

Lui si alzò come me e mi venne davanti imprigionandomi con la sguardo al suo. Adoravo i suoi occhi ma in quel momento mi
sembravano attraversati da una scia di sfogo e rabbia. Volevo capirlo, ma ogni volta che ci provavo lui mi rendeva il compito difficile.

- Mi importa cazzo!

Mi fece quasi paura, ma non aveva nessun motivo per dirmi quelle cose con quel tono.

- Calmati, se hai un problema non è colpa mia. - dissi cercando di dargli le spalle, ma lui mi fermò per la seconda volta ritornando con
lo sguardo al mio.

- Il mio problema sei tu, non lo capisci?!

Spalancai leggermente gli occhi alla sua frase.

- I-Io?! E sentiamo che ti avrei fatto?

Cercavo in tutti i modi di non far emergere quella Fra scontrosa che ogni volta cercavo di nascondere ma sentivo che tra poco sarei
esplosa.

- Fai che mi dai ai nervi!

Ora basta. Se non se ne andava entro cinque secondi rischiavo di farlo volare dalla finestra della stanza. Mi liberai in modo brusco
dalla sua presa per la seconda volta e quel mio lato che odiavo di me, stava cominciando a venire fuori.

- Io ti do ai nervi?! Louis hai per caso problemi mentali?

- Sto benissimo quella che non si accorge di niente sei tu! Non puoi frequentarti con uno come Zayn!

- Perchè?! Che cazzo te ne importa a te?!

Probabilmente anche tutto il resto del College ci stava sentendo dall' altra parte di quella porta, ma la mia attenzione era tutta su quel
ragazzo che diventava sempre più incomprensibile.

- Mi importa invece!

- Ma perche?!

- Perchè mi piaci Fra! Mi piaci!


 

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***


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Chapter 9

 
Non avrei voluto svegliarmi. Avrei voluto continuare a dormire per sempre, come in balia di un sogno infinito. Era quello che volevo in quel momento. Volevo ridere in faccia a quella frase, darmi un pizzicotto e ritrovarmi a dormire sul letto accanto a quella sveglia rompicazzo che ogni mattina mi butta giù dal letto, ritrovarmi a casa di mio cugino a ridere come quel pomeriggio o ritrovarmi su quell'aereo per Londra e scendere. Scendere per non aver vissuto quelle ultime tre settimane.

- Ch-che cosa?

La mia voce venne fuori a tratti, così insicura che neanche io me ne capacitavo. Vidi il viso di El interrogativo per la mia reazione. In
effetti la mia non doveva essere l'espressione che ci si aspettava da un'amica contenta. Scacciai un sorriso, e credetemi.. era tutto
tranne che vero.

- Beh, congratulazioni. Sono felice per voi.

Il mio sguardo non calcolava minimamente la ragazza. Era incastrato in quello di lui; triste, dispiaciuto. Mandai al diavolo tutte le mie
convinzioni sul volergli dire le cose come stavano. Avrei scelto per l'ennesima volta l'amicizia all'amore. Avrei scelto per l'ennesima
volta la felicità degli altri alla mia. Spostai lo sguardo dagli occhi azzurri del ragazzo per guardare gli altri presenti.

- Dov'è la mia bambina?

Gli altri sorrisero al sentir quella voce, ed anch'io, seppur ancora non avessi visto il volto della persona. Mi bastava la sua voce. Si
levarono dal davanti la porta, e vidi mio cugino con le lacrime agli occhi. Oddio ti prego, non anche tu.

- Lapino ricaccia indietro quelle lacrime e vieni ad abbracciarmi. - dissi cercando di non piangere per tutto quello che succedeva, ed
aprii le braccia per prepararmi ad un'ondata d' amore. Lui mi abbracciò e io non ce la feci più. Scoppiai in un leggero pianto che cercai
di nascondere sulla sua spalla.

- Ragazzi potete lasciarci soli, per favore?

Gli altri annuirono sorridenti, mentre fissai per l'ennesiva volta Lou. Da oggi lui per me sarebbe stato Louis Tomlinson, fidanzato della
mia compagna di stanza, nonchè mia amica.


- Ciao Fra, rimettiti!

- Certo. E' stato un piacere Demi.

Salutai la ragazza bionda che mi rivolse un sorriso, per poi vederli uscire tutti dalla stanza. Io mi staccai dall'abbraccio e lo invitai a
stendersi accanto a me sul lettino, spostandomi. Non lo avevo mai visto piangere, se non per quando andò via di casa per venire a
Londra.

- Perchè stai piangendo?

Odiavo vederlo triste. Fin da bambino era troppo bello per vederlo piangere.

- Dovrei esserci io in questo posto. Lo sai vero?

Io lo guardai allibita. - No! Sei scemo?!

Gli presi il viso tra le mani e gli asciugai le lacrime. - Non pensarlo neanche lontanamente. E' stata colpa di un idiota se ora mi trovo
qui. Non tua.

Lui mi guardava sorridendo. Non era stata colpa sua, mai l'avrei pensato e non doveva farlo neanche lui. Lui mi prese le mani e ci
distesimo entrambi sul lettino, tenendoci la mano.

- Cosa mi sono persa in questi giorni. - dissi sussurrando più a me stessa che a mio cugino. Volevo sembrasse una domanda, ma non
lo era. Speravo di star ancora dormendo e non aver visto mio cugino piangere, di non aver visto quelle due mani intrecciate e non aver sentito quelle maledette parole uscire dalla bocca di El.

- Niente di chè. - lui si girò verso di me, mentre io ancora guardavo il soffitto. - Mi dispiace.

Io risi all'angolo della bocca. Non era per l'incidente che si stava scusando, lui sapeva. Quel pomeriggio gli avevo detto tutto; tutto
quello che neanche a me stessa ero riuscita a confessare. A volte Lapo aveva la capacità di capire le persone, prima che queste
capissero se stesse. Ero uscita da quella casa per fare una volta per tutte le promesse che fino a due minuti fa, avevo detto. Avrei detto
tutto a Louis ma ormai era inutile. Io girai lo sguardo verso di lui e gli sorrisi.

- Luna?

Lui rise come me prima, ma poi tornò serio. Avevo visto tutti, mancava solo lei. Quel pomeriggio non la vidi perchè era fuori con
Lorenzo, il suo ragazzo e non vedevo l'ora di guardare com'era cresciuta. Da piccola la trattavo come se fosse bambina mia, era la
mia piccola.

- Quando ha saputo quello che ti è successo.. non ha retto.

Io lo guardai interrogativa. - Non ha retto? Mica è un'ottantenne con problemi al cuore.

Lui rise davvero. - No, ma è svenuta.

Io smisi di ridere e lo guardai ad occhi spalancati. Sven..? Mi alzai appoggiandomi alla spalliera e per poco non urlai.

- Svenuta?! Dov'è?

- Tranquilla, si è ripresa dopo due minuti. Sai che ha la pressione bassa, le succede varie volte. Comunque mi ha detto che domani
viene a trovarti. Non è potuta venire perchè l'anno chiamata dall'agenzia. Non voleva neanche andare dopo aver saputo dell'indiente,
ma poi l'ho convinta.

Avrei dovuto immaginarlo. Non la vedevo da tanto anche a causa del lavoro. Comunque aveva la possibilità di viaggiare per il mondo,
quindi ero contenta avesse scelto quello. Ci mancava solo che lo perdesse per venire in questo posto. L'avrei uccisa con le mie mani.

- Hai fatto bene. Lorenzo dov'è adesso?

Avevo conosciuto il suo ragazzo per telefono quando chiamavo Luna. Erano fidanzati da due anni e ormai sarebbero anche andati a
vivere insieme, se mio cugino Lapo non fosse iper protettivo nei confronti di Luna. Diceva sempre che vivere con lei era una tortura, ma
sarebbe stato peggio senza, anche se non lo ammetterebbe.

- E' partito anche lui con Luna. Comunque ho parlato prima con il dottore. Ti rimetteranno domani mattina, così Luna e Lore ti
aiuteranno. Anche se scommetto che lo vorranno fare anche le ragazze. Carine approposito.

Io gli diedi un pugno in un braccio sapendo benissimo di fargli solo il solletico. Tentar non costa nulla.

- Io ora vado Fra. Verrò anche io domani mattina.

Si alzò dal lettino e mi diede un bacio sulla guancia.

- Ok Lapetto. Ti voglio bene.

- Anch'io scema.

Uscì dalla sala anche lui come gli altri precedentemente. L'unica cosa che voleo in quel momento era riposarmi. Mi ero segliata da
neanche un'ora e già mi sentivo crollare a pezzi. O forse quello era il mio umore. Chiusi gli occhi mettendo le braccia sotto il fresco
cuscino, e caddi nel sonno senza neanche rendermene conto.

***

- Oddio che esagerazione, sto bene!

Odio mio cugino. Mi sembrava di essere una in fin di vita che viene trasportata da sei persone. Cercai di alzarmi da quel lettino da
sola. Ormai ci riuscivo benissimo, durante il pomeriggio facevo anche delle camminate per il corridoio. Ovviamente sotto i richiami
delle infermiere, ma era una palla stare tutto il giorno in quella sala. Per fortuna mi avevano dimessa la mattina o sarei diventata pazza
in quelle quattro mura. Quando misi piedi a terra, Luna e le ragazze cercavano di convincermi a lasciarmi dare una mano, mentre Lore
e Lapo le dicevano di lasciarmi aria. Almeno quei due non erano assillanti. Quando stamattina vidi Luna e Lore entrare nella stanza per
poco non urlai di felicità. Sapevo mi sarebbero venuti a trovare, ma non riuscii a tenere a freno l'entusiasmo. Ero sempre stata così.

- Hai fatto un incidente, quindi non rompere.

- Azzu sto benissimo! Quindi ora mollate.

Mi staccai dalla loro presa e andai accanto ai ragazzi.

- Vi prego salvatremi voi da quelle tre pazze!

Loro si misero a ridere. Mi piaceva la loro risata, quei due ragazzi al posto dei denti avevano diamanti. El quella mattina era rimasta al
College. Mi dispiaceva un pò che non fosse venuta e averle privato di stare con le ragazze quella mattina, ma la capivo.. voleva stare
con Louis adesso e inoltre doveva recuperare i giorni d'assenza. Presi la borsa che mi avevano portato per il cambio e uscimmo da
quella stanza. Non vedevo l'ora di mettere piede fuori da quell'edificio. L'unica cosa che non mi dispiaceva là dentro era quando il
dottore veniva a vedere i risultati. Era un uomo sulla sessantina ma era davero spiritoso. Non come quelle mummie delle infermiere. Lo
andammo a salutare e scesimo di qualche piano fino all'entrata in vetro. Non aspettai gli altri e mi catapultai fuori. Dio, finalmente.

- Ehi potresti anche aspettarci.

- Scusa Lore, ma in quella camera stavo diventando un vampiro. Neanche un raggio di sole.

Già.. stranamente quel giorno a Londra trovammo il tempo piacevole. Non c'era una sole che spaccava le pietre come a Firenze, ma
era comunque luminoso. I ragazzi non erano venuti e un pò mi dispiaceva, ma quando ne chiesi il motivo, Lu mi spiegò che li avevano
obbligati a tornare al College o avrebbe minacciato Harry di restare senza baci per un mese. Quei due erano davvero perfetti per stare
insieme. Due babbei. I ragazzi risero e raggiungemmo la macchina di Lore.

- Lapo la mia bambina dov'è?!

Lui stava per rispondere quando Azzu gli rubò parola.

- La tua bambina te la scorsi per il resto della tua vita! Col cazzo che ti ci rifacciamo salire su quella ferraglia.

- Oh andiamo Azzu neanche fossi in prigione. E poi è colpa di quell'idiota alla macchina, non mia.

Lei mi guardò truce. Neanche il labbruccio funzionava più con lei. Capivo fosse arrabbiata e preoccupata, ma non ero io il coglione che
era andato addosso a qualcuno.

- Dai Azzu, ha ragione. Facciamo così.. - io sorrisi a Lu. Finalmente una dalla mia parte. - Riavrai la tua bambina, ma la userai
massimo due volte a settimana. - E te pareva.

- Due volte a settimana?! - esclamammo io e Azzu all'unisolo.

- Sai, Azzu ha ragione. E' troppo poco Lu! - continuai io.

- Non ti lamentare o le volte le azzeriamo e darò ragione ad Azzu.

Io annuii scontenta. La regola sarebbe durata al massimo due settimane e poi sarei riuscita a convincerle. Forse. L'avrei volentieri
usata anche di nascosto, ma Azzu mi disse che aveva lei le chiavi, quindi potevo anche sognarmi di scappare.

- Arrivati.

Mi affacciai al finestrino dell'auto e vidi che non eravamo affatto al College ma.. all'aeroporto? Mi voltai verso i ragazzi con sguardo
interrogativo e li vidi abbassare la testa. In quell'auto calò un silenzio a dir poco fastidioso.

- Perchè ci troviamo qua?

Loro alzarono lo sguardo verso di me senza rispondermi, mentre vidi dallo specchieto retrovisore gli occhi di Lapo al volante, che
cominciavano a diventare lucidi. Ma che stava succedendo?!

- Ci dispiace.

Puntai lo sguardo su Lapo e non capii le sue parole. Avevano tutti uno sguardo da funerale e nessuno voleva rispondermi.

- Per cosa? Lu mi spieghi che succede?!

Lei abbozzò un sorriso amaro. Ok, o mi avevano drogata all'ospedale o qua davvero c'era qualcosa che non andava.

- Quando hai avuto l'incidente.. eri maggiorenne ma avevano l'obbligo di avvisare un familiare  o un tutore.

Alle sue parole sbarrai gli occhi. Nono non è possibile.

- Vi prego ditemi che i miei non ne sanno nulla di questa merda. Ditemelo!

Stavo alzando la voce, ma i miei non avrebbero dovuto saperlo. Non dovevano! L'ultima cosa che volevo era farli preoccupare per
colpa di un cretino e perdere l'anno di preparazione all'Università per un cazzo di incidente! Loro mi guardarono senza aggiungere
parola, mentre io mi buttavo pesantemente con la schiena contro il seggiolino.

- Quindi.. ora andrò a casa immagino. - dissi con la voce spezzata.

- No.

Mi girai verso Lapo e vidi che mi sorrideva. Prima quasi piangeva e ora ride? Mio cugino è scemo, ma dev'essere una dote di famiglia
a quanto pare.

- Ma c'è qualcuno che ti sta aspettando all'uscita.

Mi sembrava di essere in uno scherzo televisivo, ma uscii dall'auto dirigendomi verso l'entrata. Se non sarei andata a casa, allora
perchè eravamo all'aer..

- Mamma?!

Sbarrai gli occhi quando vidi scendere mia madre con una valigia. Stanno scherzando?! Lei si girò a guardarmi e si mise una mano
sulla bocca. Se la conoscevo bene, ed era così, mi sarebbe piombata addosso. Infatti. Non volevo che lei sapesse. Aveva lasciato
papà a casa da solo e preoccupato, perchè se lo sapeva lei, era ovvio lo sapesse anche lui e di certo non volevo farlo preoccupare o
lasciare il lavoro per venire qua. L'abbracciai forte; mi era mancata tanto. Lei si staccò con il viso pieno di lacrime; mi odiavo da sola
per vederla stare male a causa mia. Lei doveva sorridere, non piangere per me.

- Mamma ti prego non piangere, mi faccio schifo da sola.

- Non dirlo neanche amore, ma non hai idea di cosa hai fatto passare a me e tuo padre! Quando ti avevamo detto di stare attenta non
intendevamo dire di farti investire.

Grande mamma. Dimmelo pure così posso tranquillamente buttarmi dalla finestra della camera mia e di El.. se ancora ne avevo una al
College.


- Mamma non volevo davvero. Mi immagino solo come starà papà.

Abbassai lo sguardo non riuscendo a reggere quello di mia madre. L'avevo delusa, e forse l'avrei delusa ancora di più se mi avessero
mandato via dal College per il casino che avevo combinato.

- Perchè non glielo chiedi te stessa.

Lei mi alzò il mento con due mani guardandomi. Corrugai la fronte, ma quando indicò dietro di me, vidi l'uomo della mia vita che stava
scendendo anche lui con la valigia.

- Papà?!

Lui si girò verso di me e gli andai incontro. Non mi era ancora chiaro il fatto che avessero lasciato la pasticceria chiusa solo per venire
qui. Ero un idiota, se solo fossi uscita da quella casa non sarebbe successo nulla. La colpa non era solo di quell'ubriaco, ma anche
mia.

- Bimba, come stai?

Io strinsi l'abbraccio ancora di più. Quelle stronze e mio cugino sapevano che sarebbero venuti qui, senza dirmelo. Non mi staccai
ancora dall'abbraccio, era troppo bello sentirlo vicino.

- Bene papà. Perdonatemi, per favore. - dissi cercando di non far arrivare quell'ondata di lacrime che stava minacciando di uscire.

- Non hai niente da farti perdonare, non è stata colpa tua. L'importante è che ora stai bene.

Io mi staccai e lo guardai negli occhi. Le persone dicevano che io ero la sua fotocopia, ma avrei voluto esserlo anche caratterialmente.
Alcuni dicono che le bambine da piccole dicevano di essere fidanzate con il proprio papà, ma lui era davvero l'unico uomo della mia
vita.

- Vi ho fatto lasciare il lavoro, vi ho fatto preoccupare e tu mi vieni a dire che non è colpa mia? - dissi con un velo di ironia. Lui mi
accarezzò la guancia bagnandomi la fronte.

- Sì.


Io sorrisi, fin quando almeno non mi fece una domanda. - Signorina, mi spieghi con quale moto avresti viaggiato te?!

Cazzo. Io risi nervosamente; adesso ci sarebbe voluta Lu con la sua perfetta puntualità a interrompere il momento e a salvarmi il culo,
ma ovviamente questo non accadde. Gli risposi che avrei spiegato tutto ad entrambi una volta in macchina, e purtroppo dopo dovetti

farlo per forza o mi avrebbero lasciata a piedi. Mamma e papà non avevano affatto chiuso il bar, ma lo avevano lasciato in mano ad
Andrea, il ragazzo che lavorava in laboratorio con mio padre da otto anni. Sarebbero tornati tra due giorni e io ci rimasi male, ma
ovviamente non potevano lasciare tutto nelle mani di quel disgraziato; era troppo lavoro anche per Andrea. Avrebbero alloggiato in un
hotel in centro città che si era offerto di pagare Luna con i soldi datile per il lavoro. Avrei voluto permettermelo io, ma ero senza un
soldo. Mamma approvò alla grande l'idea di Lu nel farmi usare solo due volte a settimana la mia bambina e io ovviamente non potevo
metter bocca sulla questione. Volevo bene a quelle due ma quando stavano insieme erano intrattabili.

 
Louis' pov

- Alzati coglione!

Sentii qualcosa di soffice colpirmi il viso. Alzarsi avrebbe voluto dire affrontare un altra giornata di College, quindi feci finta di non aver
sentito quell'idiota del mio migliore amico e tenni gli occhi chiusi. Lo sentii sospirare, e quando credetti che si fosse arreso si avvicinò
al mio orecchio sussurrandomi:

- Guarda che se non ti alzi, chi aiuterà Fra a tornare al College?

Aprii lentamente agli occhi, quando quelle parole raggiunsero le mie orecchie. La luce della finestra mi colpì fortemente,
costringendomi a portare una mano davati agli occhi. Fra.. ospedale.. stamattina sarebbe dovuta uscire. Mi alzai controvoglia restando
comunque seduto sul letto e passandomi una mano sul viso. Odiavo svegliarmi la mattina, soprattutto dopo giornate come queste:
l'incontro con Fra e le ragazze, il ritrovo con El, l'incidente e il mio fidanzamento con Eleonor.. troppi fatti per sole due settimane. La
testa mi pulsava come se avessi degli spilli conficcati nel cervello. Sarei rimasto volentieri in quella stanza per il resto della giornata,
ma non potevo. Era già un miracolo se ci avevano permesso di continuare gli studi al College dopo ciò che è successo.

- Allora?! Datti una mossa o arriviamo tardi a lezione!

- Hazza tappati quella bocca! Mi scoppia la testa..

- Muoviti e basta!

Mi lanciò in faccia la divisa e uscì dalla porta della camera, sicuramente per andare a chiamare Lucrezia e sapere dov'era. Ormai era diventata il suo chiodo fisso quella ragazza. Andai in bagno e mi diedi una ripulita, cercando di far rimanere aperti entrambi gli occhi, sebbene il sonno sembrava non volersene andare. Dopo qualche minuto uscii anche io dalla stanza e andai direttamente al bar. Come Harry, avrei dovuto anche io andare da Eleonor ma quella mattina avevo bisogno urgentemente di un caffè. Arrivai e il bar era quasi completamente vuoto, se non per due ragazze che stavano andando verso l'uscita dopo aver preso dal bancone un cappuccino. Mi sedetti al solito tavolo col caffè, aspettando che anche gli altri arrivassero a far colazione. Era Sabato e per due giorni eravamo liberi da lezioni e professori, questo spiegava il silenzio al bar. Gli studenti amavano dormire ma noi non avremmo sprecato la mattina su un letto, quando stava per tornare Fra. Mentre il gusto amaro del caffè colpì le mie papille gustative, io pensavo a quella ragazza riccia. A volte mi veniva da ridere a vedere il mio migliore amico sotto schock ogni qual volta che vedeva Lucrezia, ma io non ero messo meglio di lui. Forse anche peggio, ma quello che c'era di sbagliato era che non lo ero per Eleonor, ma per l'italiana. Volevo tornasse da noi e la notte quasi non dormii al pensiero di rivederla. Mi passai una mano sul viso e mi sostenni la testa con entrambe le mani, chiudendo gli occhi.

- Ehi Tommo.

Sollevai lo sguardo dal mio caffè, vedendo i ragazzi e Eleonor varcare la porta del bar. La ragazza sorrideva come al solito, era
sempre stata una ragazza solare, e qualche tempo fa avrei potuto dire di sentire i brividi dietro la schiena. I ragazzi si sedettero e
Eleonor accanto a me, stampandomi un bacio sulle labbra con mia sorpresa. Ero ancora pensieroso per accorgermi in tempo per
l'eccessiva vicinanza.

- Ehy, tutto ok?

- Sisi, scusa El sono solo stanco.

Le sorrisi dolcemente, e ricambiando lei tornò alla sua colazione. I ragazzi mi guardarono senza muovere ciglio. Non erano d'accordo
con quello che avevo fatto, soprattutto Harry e Zayn. Forse avevano ragione; avevo fatto una cazzata a chiedere a El di rimettersi con
me ma in quel momento il mio cervello aveva stampato il volto di Fra davanti ai miei occhi invece di quello di Eleonor.

- Ho chiamato Lu. - disse Harry portando l'attenzione su di sè. - dice che sono appena uscite dall'ospedale e dovevano fare un salto da
qualche parte e poi sarebbero tornate.

- Finalmente. Mi mancava la mia amica d' abbuffata.

I ragazzi risero all'affermazione di Niall. Io nel frattempo ero ancora impegnato ad osservare lo zucchero rimasto sul fondo del mio
bicchiere.

- Ehi ragazzi.

Alzammo lo sguardo verso la ragazza che veniva verso di noi. L'avremmo riconosciuta tra mille quella chioma bionda come l'irlandese,
ma con delle ciocche rosa.

- Ciao Demi!

Lei ci salutò tutti su un bacio sulla guancia - ovviamente a Niall diede il servizio completo, essendo il suo ragazzo - e si sedette accanto
a Eleonor.

- Come sta Francesca? - ci chiese lei rubando un sorso del caffè di Niall che stranamente, non si preparò a scatenare una guerra
come se l'avessimo fatto noi.

- Bene, Harry ha chiamato e hanno detto che tra poco saranno qui. - dissi io intervenendo per la prima volta nella conversazione. Demi
legava facilmente alle persone e non appena ieri tornammo dall'ospedale, notammo tutti che non vedeva l'ora di rivederla tornare al
College.

- E infatti eccoci.

 

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


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Chapter 11

 
- Perchè mi piaci Fra! Mi piaci!
 
Louis' pov

Dovevo essere completamente, totalmente fuori di testa per aver permesso a quelle parole di essere venute fuori. Sarebbero dovute rimanere sepolte fino a quando non l'avrei più rivista e finalmente mettermi l'anima in pace, ma ovviamente la mia testa aveva deciso di perdere la ragione tutta in una volta. Non capivo cosa mi era preso. Ero venuto in quella stanza per prendere un fottuto pacco di cui non mi interessava un cazzo e finisco con urlare contro a Fra. Non volevo ma la sua scommessa con Zayn, il vederli insieme e aver visto il dolore di Zayn in quei giorni in ospedale mi avevano mandato il sangue al cervello. Gli occhi della ragazza brillavano più di prima e le labbra carnose era rimaste leggermente schiuse.

- C- Che cosa?

Avere il suo viso e tre centimetri di distanza dal mio non faceva affatto bene al mio buonsenso. Un solo altro suo respiro sul mio viso, e
avrei commesso il terzo sbaglio in quelle tre settimane, solo che di questo non me ne sarei pentito. Afferrai il suo viso tra le mie grandi
mani, avvicinando i suoi occhi ai miei; completamente diversi. I suoi scuri e i miei chiari, lei grandi e io stirati e soprattutto nei suoi
riuscivo a leggere tutto, tranne quello che pensava in quel momento, e non saperlo subito mi avrebbe ucciso. Probabilmente sarei già
morto se non fosse rimasta sorpresa dalle mie parole.

- Louis, che stai..

- Mi piaci Fra. Mi piaci da impazzire. - le soffiai sulle labbra. Volevo assaggiare quelle labbra da quel primo giorno in Auditorium e fu
così per il resto dei giorni a seguire. Lei rimaneva in silenzio e non l'avevo mai vista così vulnerabile fino ad adesso. Aveva sempre la
risposta pronta ma questa volta era diverso, l'avevo sorpresa come faceva lei ogni volta che mi guardava.

 

Francesca's pov

Dovevo reagire, allontanarlo da me e dal mio sguardo. Urlargli contro per avermi detto quelle parole quando stava con una mia amica e
magari tirargli un bel cinque sulla guancia. Avrei dovuto.. ma non lo facevo. Non ci riuscivo perchè mi sentivo come fossi sulla luna e le braccia e gambe troppo pesanti per muoversi anche di un solo millimetro. Le sue mani circondavano delicatamente le mie guance e il suo tocco mi piaceva. Quella vicinanza mi infastidiva tanto quanto mi provocava piacere, ed era sbagliato. Lui era Louis Tomlinson cazzo! Il fidanzato di Eleonor! Permisi a poche parole di uscire dalla mia bocca cercando di allontanarlo dalla testa, ma è come dire ad Azzu di non mangiare Nutella per due ore; impossibile.

- Louis, che sta..

Lui bloccò le mie parole avvicinandomi ulteriormente.

- Mi piaci Fra. Mi piaci da impazzire.

Sapete quando vi dicono di non fare qualcosa ma è proprio quello il momento in cui la vostra curiosità cresce? Esattamente questo
stavo provando. Quegli occhi non erano miei, ma di Eleonor. Quei sorrisi non erano miei, ma di Eleonor. Quelle labbra non erano mie
ma della mia amica e non c'era niente di lui che mi apparteneva. Lui era suo e lei era la mia amica. Sentivo il suo respiro sul viso e
chiusi gli occhi. L'immagine di El e Louis mi piombò nella testa come un proiettile e questo mi fece fare quello che dovevo. Poggiai
delicatamente una mano sul suo petto allontanandolo delicatamente, e alzando lo sguardo per guardarlo di nuovo negli occhi color
ghiaccio. Bastavano quelli per crearmi i brividi.

- Credo che dovresti andare adesso.

Quando lui riaprì gli occhi e vidi quel velo di tristezza all'interno di essi, mi odiai da sola. Mi avrebbe preso per una stronza, una
bastarda e una menefreghista senza sentimenti, ma non potevo farlo.

- Fra..

- Ti prego, và via.

Mi girai dandogli le spalle e chiudendo gli occhi per non fargli notare che stavano cominciando ad inumidirsi. Non potevo nascondergli
niente, i miei occhi per lui erano come uno specchio o un libro aperto. Non disse niente fin quando non lo sentii sospirare e i suoi passi
allontanarsi da me, lui si stava allontanando da me. Ero ancora girata quando sentii la porta aprirsi e chiudersi fortemente. Sobbalzai
al rumore forte e non ce la feci. Eccola.. la prima, la seconda, la decima. Quelle bastarde lacrime erano riuscite a farmelo capire, ma
troppo tardi. L'avevo detto troppo tardi, perchè lui non era più con me in quella stanza.

- Mi piaci anche tu Lou.

 

Azzurra's pov

- Lucrezia molla immediatamente quell'abito!

La presi per la vita cercando di allontanarla ma quella ragazza aveva la presa di un coccodrillo.

- Col cavolo! Bellezza questo l'ho visto prima!

Il ragazzo che teneva per la vita quella razza di bionda rifatta, probabilmente il suo ragazzo, cercava di allontanarle ma come me ebbe poco risultato o niente.

- Tu?! Ma per favore e poi neanche ti entrerebbe! - le rispose la ragazza alla mia amica.

Se c'era una cosa che la razza umana non doveva fare, era offendere Lucrezia Vadi, o si sarebbe ritrovato con una mano infilata nello
stomaco, rendo l'idea?

- Ora basta!


Eleonor strappò di mano il vestito ad entrambe e finalmente riuscimmo a separarle. El e Lu avevano insistito per mezz'ora per entrare
nel negozio e ringraziai Gesù benedetto che i ragazzi avessero voluto stare fuori ad aspettarci invece di entrare.

- Ma vi sembra il modo di comportarvi per un vestito?! - dissi io alle due che ancora si lanciavano occhiatacce. Ok era davvero bello
come abito, rosso fuoco con spalline basse, scollo a cuore e corto fino alle ginocchia di pizzo, ma questo non spiegava il motivo di una
quasi rissa! Com'è finita? Beh.. Lu è riuscita ad ottenere il vestito offrendo il doppio del costo della bionda, ma in compenso il titolare ci
aveva letteralmente sbattute fuori dal negozio.

- Ehi, ma che avete combinato?

Andai verso il mio ragazzo lasciandogli un bacio sulle labbra, mentre gli altri ci raggiungevano e Lu mostrava trionfante il vestito
conquistato. Io ed El spiegammo la situazione ai ragazzi mentre raggiungevamo al bar, e loro cosa fecero? Si misero a ridere! In effetti
come scena era abbastanza comica.

- Che prendete ragazze? - disse un ragazzo con la divisa del bar che venne al nostro tavolo. Si capiva subito dall'accento particolare
che aveva che non era inglese. Somigliava al nostro.

- Io un caffè ristretto e cornetto alla nutella, grazie. - dissi io al ragazzo che sorrise e tornò dietro il bancone.

- Ragazzi forse è meglio se torniamo. - dissi io ad un certo punto.

- Se intendi dire per Fra ci conviene non tornare ora o ci urlerebbe in faccia e ci costringerebbe ad uscire di nuovo.

All'affermazione di Lu i ragazzi risero. In effetti era per lei che volevo tornare. Mi sentivo in colpa perchè aveva detto che aveva bisogno
di riposarsi mentre noi siamo in centro senza di lei. Mi divertivo di più quando uscivamo insieme, ma non che la presenza dei nostri
nuovi amici ci dispiacesse.

- Lo so ma credo che dovremmo passare del tempo con lei dopo quello che è successo.

I ragazzi annuirono e mi venne un idea. - Che ne dite se oggi venite da noi e per stanotte dormiamo tutti insieme? Tanto domani niente
lezioni.

Gli altri furono d'accordo e per stasera avremmo fatto in questo modo. Ci sarebbe stata anche la mia migliore amica ed era la prima
volta che avrebbero passato la notte tutti insieme.

- Ragazzi qualcuno di voi sa qualcosa di Louis?

La voce di Eleonor fece girare gli sguardi verso di lei, tranne Lu. - No, ma è il tuo ragazzo. Dovresti saperlo. - rispose quest'ultima.

Lu mi aveva fatto sembrare che per l' intera giornata, qualcosa la infastidiva nei confronti di Eleonor, che la stava guardando
interrogativa, come il resto dei ragazzi. Non me la raccontava giusta e se Lu aveva qualcosa contro qualcuno vuol dire che un motivo
c'era. Eleonor non ci fece peso e continuò a consumare il suo frullato alla fragola. Arrivate al College avrei parlato con Lu, o la sera non
avrei potuto farlo per la presenza degli altri. Sentii il cellulare vibrare nella tasca dei jeans e lo sfilai fuori lasciando la mano di Liam. Un messaggio..

Da: Francy

Dobbiamo parlare. Io, te e Lu. Dimmi quando tornate e per favore, non farne parola con nessuno xx

 

Dobbiamo parlare? Probabilmente c'entrava l'atteggiamento scontroso di Lu, ma non capivo ancora il problema che escludesse El dal
discorso.

- Chi era?  - mi chiese Lu alzando il viso dal suo piatto di patatine.

- Niente, mia mamma.

 

 

Louis' pov

- Segreteria telefonica. Il cliente da lei chiamato non è al momento ragg..

Fanculo a questa cazzo di segreteria telefonica. Lasciai il cellulare sul letto e mi buttai anch'io su esso a peso morto. Mi ero lasciato
sfuggire quelle parole di bocca e a lei non erano toccate miseramente. Mi aveva mandato via come fossi un oggetto vecchio senza neanche avere il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmi "per te non provo niente. Mi dispiace". E ora mi ritrovavo sdraiato su quel letto già da un paio d'ore ad osservare il soffitto con sù attaccato il poster dei Beatles. Ricordo quando appena arrivati, Harry cercò di attaccarlo senza cadere dalla scala, e ci era riuscito anche se con risultati scarsi. Risi a quel ricordo. Sentii la maniglia della porta abbassarsi e alzai il capo dal cuscino giusto per riuscire ad intravedere una chioma riccia. Harry.

- Ehi, si può sapere che fine avevi fatto? - disse lui cambiandosi la maglietta e mettendo una T- shirt vecchia. Tornai su col busto
appoggiandomi allo schienale nel letto.

- Ero stanco. Avevo bisogno di una dormita.

- Lunedì ricominciano gli allenamenti per la partita, ricordi?

Io annuii dando poco ascolto alle sue parole. La partita era davvero l'ultima cosa di cui mi importava. Vidi Harry sedersi sulla sedia
della scrivania e tirare fuori il cellulare.

- Con chi messaggi? Guarda che Lu potrebbe ucciderti se sapesse che la tradisci. - lo presi in giro io. Lui per tutta risposta mi alzò il
dito medio.

- Impossibile visto che ci sto già parlando. A proposito oggi dormiamo tutti in stanza di El e Fra. - disse lui senza alzare lo sguardo da
quell'aggeggio tra le mani. Io invece lo alzai eccome quasi mi avessero punto.

- Come?

- Sei diventato sordo per caso?

- No, ma io non vengo.

- Si può sapere che hai? Sembri Niall quando scopre che in mensa hanno finito il pollo.

Quella battuta mi avrebbe fatto ridere, ma non ora. - Ho detto tutto a Fra.

Sentii un peso sul mio letto. - Allora? Che è successo?

Mi misi a gambe incrociate di fronte a lui e cominciai a raccontare i fatti.

***

- Lou mi sembra ovvio il suo comportamento.

Io lo guardai torvo. - Ovvio? Non le è importato minimamente, avrebbe almeno potuto guardarmi in faccia, cazzo!

- Non l'ha fatto perchè sicuramente non riusciva a mentirti guardandoti. A me succede lo stesso con Lu, anche se credo che succeda
anche per la paura che lei potrebbe spezzarmi una gamba se le mentissi.

Io risi. Mi alzai dal letto e mi chiusi nel bagno. Non mi importava se Harry aveva ragione, non avevo voglia di andare. Ci mancava solo
che mettessi di nuovo piede in quella stanza dopo quel pomeriggio.

- Oh, andiamo. Mica ti uccidono se per una notte la passiamo con le ragazze.

- Devo fare delle cose.

Non sentii risposta fino a quando il rumore della porta che si apre e chiude si fece sentire. Uscii dal bagno aspettandomi la camera
vuota con la prospettiva che Harry se ne fosse andato, ma mi trovai davanti sia lui che Eleonor.

- Louis, stai bene? - mi chiese lei con premura venendomi in contro.

- Sisi, tutto ok.

- Bene.. oggi Azzu aveva pensato di passare la notte insieme dato il ritorno di Fra. Tu vieni vero?

- No El, scusa ma ho alcune cose da fare. - dissi io tornando sul letto sotto lo sguardo suo e di Harry.

- Dai vieni. Fra è tornata dall'ospedale e non possiamo lasciarla sola anche stasera!

Lei mi guardava implorante e per quanto avessi voluto rispondere con un altro no, in fondo aveva ragione. Era appena tornata e io già
avevo combinato un macello. Non andare significherebbe causarne anche altri.

- Ok, vengo.

Lei sorrise mentre Harry mi guardò con uno sguardo di rimprovero. - E le cose che dovevi fare? - chiese lui.

Lo guardai e vidi che c'era davvero rimprovero. Odiavo quel giorno quando capì come stavano davvero le cose.

flashback*

- Louis, sei seduto su questa sedia da giorni. Se non ti muovi ti verrà il culo piatto!

- Harry lascia stare. Non ho voglia di parlare. - dissi al ragazzo tornando con la schiena poggiata su quel lurido muro di
quell'edificio chiamato ospedale.


- Oh io sì invece.

Io sbuffai. Aveva la sua ragazza, poteva benissimo andare da lei a rompere il cazzo invece che a me.

- Di cosa dovremmo parlare? Mh?

Lui mi guardò con un sopracciglio alzato. - Lo sai. L'ho capito.

- Cosa hai capito?

Quel ragazzo era più strano di Lu e Azzu messe insieme.

- Di Fra.

Io girai lo sguardo verso di lui guardandolo in faccia. - Che c'entra Fra, adesso?

- Se mi vuoi prendere per il culo fingi meglio. Ammettilo che ti piace. - dissi con un'alzata di spalle e tono tranquillo. Io ero
tutto tranne che tranquillo. Lo lasciai perdere e tornai alla posizione precedente.


- Ti voglio bene Louis ma lasciatelo dire, hai fatto una cazzata con Eleonor.

- Ora basta. Non provo niente per Fra. Le voglio bene ma  a me piace Eleonor. Amo Eleonor.

Lui rise e si passò una mano tra i ricci. - Sì, forse hai ragione. Ma te la ami come una sorella, è stata importante per te ma non
è lei quella che ti ha fatto andare in pappa il cervello. Non mentire a me amico, sono troppo bravo in queste cose.


Mi fece l'occhialino e io sorrisi. - Come va con Lu?

- Bene. Quella ragazza mi tiene testa anche troppo bene. A proposito io ora torno al College per farmi una dormita decente.
Sicuro di non voler venire?


- Sì.

Lui annuì e se ne andò, mentre io rimasi su quella sedia d'attesa e sperando che Fra si svegliasse. Ormai non facevo che
quello da una settimana.


flashback*

 

- Le farò domani. - risposi semplicemente.

 

Francesca's pov

- Che casino..

- Già..

Quando Azzu e Lu tornarono dal giro in centro, avevo deciso che avrei detto loro tutto. Ovviamente avevo chiesto di tenere la bocca
chiusa con El. Se l'avesse saputo ci sarebbe rimasta di merda ed era l'ultima cosa che volevo. Se quel pomeriggio avevo fermato
Louis, l'avevo fatto per lei e sarebbe stato tutto inutile se fosse venuta a sapere qualcosa.

- Ehi ma Demi e El dove sono andate?

Sapevo che El era andata in giro per il College, probabilmente da Louis, ma Demi non l'avevo ancora vista.

- El non lo so ma Demi l'ho vista andare con Niall a prendere la roba per venire quì stasera. - mi spiegò Lu.

Azzu mi aveva detto che Lu aveva avuto atteggiamenti quasi scontrosi nei confronti di Eleonor e avrei dovuto immaginare che fosse a
causa mia. Le dissi subito di non prendersela con lei. Ci mancava solo che quelle due litigassero.

- Scusa se ho avuto quest'idea Fra. Se non te la senti possiamo annullare tutto e..

- Nono tranquilla Azzu. Ormai l'hai chiesto e poi non mi dispiace.

Lei mi sorrise e sinceramente ero anche tranquilla. Non credo che Louis sarebbe voluto venire dopo oggi quindi ero tranquilla. Erano
già le sette e mezza di sera. I ragazzi sarebbero venuti a posare in camera la roba e poi saremmo tornati in camera dopo essere
andati alla disco, sotto suppliche di Azzu e Lu. Fosse stato per me sarei rimasta in camera. Eravamo sedute a terra quando sentimmo
qualcuno bussare alla porta.

- Avanti.

Dalla porta sbucarono Demi, Niall e Liam. Li facemmo entrare e Niall aveva dietro una borsa sulle spalle.

- Ehm.. Niall lo sai vero che resterete qui solo stanotte? - chiesi io.

- Oh tesoro non dirgli niente. Gliel'ho già detto mille volte ma lui senza la sua riserva di cibo non vive. - intervenì Demi.

C-Cibo? Ok questo ragazzo non era normale. I ragazzi scoppiarono a ridere mentre o guardavo ancora il biondo, che imbarazzato si
mise una mano dietro la nuca. Aspettammo che arrivassero anche gli altri ma arrivarono solamente Harry e Zayn. Negli ultimi giorni
andavo d'accordo con ciuffetto, rispetto ai primi giorni di conoscenza. Sapeva essere divertente ma a volte rimaneva quel tipo tanto
stronzo quanto bello e quel ragazzo era davvero "da stupro", come disse Lu qualche giorno fa.

- Ehi sbaglio o manca qualcuno?

- Sì, ma credo che ci raggiungeranno dopo.

Scendemmo in mensa e come previsto c'era poco e nessuno. Gli studenti preferivano passare il sabato sera a mangiare fuori piuttosto
che sorbirsi il "cibo" servito in quel College. Mi sorprendevo se a volte trovavo muffa e non ragni o scarafaggi tra gli antipasti.

- Oddio vi prego ditemi che più tardi prenderemo qualcosa di decente.

- Oh ci puoi contare Azzu.

Mangiai solo mezza porzione di quella roba. Non avevo neanche granchè fame, in più lo stomaco mi si chiuse totalmente a quella vista.
Louis e Eleonor stavano venendo verso di noi e avrei preferito sprofondare. Sarebbe venuto anche lui e ci avrei messo la mano sul
fuoco che in quel momento mi stava mandando a fanculo mentalmente.

- Finalmente! Eravate rimasti chiusi in camera?

- Lu piantala con i tuoi pensieri sconci! Non abbiamo combinato nulla. - la rimproverò El.

Louis ovviamente non mi filò un minimo. Azione reciproca.

- Andiamo vi prego. Sento l'insalata o quello che era che sta cercando di tornare sù.

Ci alzammo dalla mensa e tornammo nelle rispettive camere per cambiarci.

 

 

- Cazzo Lu, è troppo corto!

- Zitta stupida, è perfetto.

- Lu ha ragione, sei davvero bellissima.

- Grazie Demi. - le sorrisi.

Potete dire quello che volete su Lucrezia Vadi: era una stilista professionista, simpatica, dolce ma è la testa più dura e decoccia che
abbia mai incontrato. Da che pulpito poi viene il commento.. Il vestito scelto? Gonna nera corta fin sotto il sedere ma a vita alta e un top
nero anch'esso. Non che ci fosse qualcosa di male, ma quello che mi dava noia era che sul top c'erano due adesivi glitterati a forma di
mano su entrambi i seni. Io la uccido, io la uccido, io la...

- Ok pronte! Mettetevi le scarpe e scendiamo senza farci vedere o siamo morte.

Ah giusto, mancavano i trampoli.. tacchi neri della D&G tacco 12. Ma io dico cari Domenico e Stefano, perchè dovete far venire i dolori
ai piedi con delle scarpe così? Siete stilisti da urlo ma fate in modo che non cadano in mano a Lu, cazzo! Quando guardai le ragazze,
vidi che non erano mai state più belle di così: Demi aveva un vestito bianco con collare intorno al collo attaccato con degli spilli ad un
top senza maniche e che lasciava la schiena totalmente scoperta, corto fin sotto il sedere. Dio invidiavo quella ragazza era bellissima.
Azzu aveva un vestito turchese che le risaltava gli occhi lungo fino alle ginocchia, con corpetto nero fin sotto il seno e senza spalline,
tacchi bianchi 5. Faceva hip hop e i tacchi li odiava ma quella sera dovevamo stare alle regole di Lu. Quest'ultima invece indossava un
vestito rosso fuoco lungo dietro e corto avanti di pizzo, con un profondo scollo a V che le faceva risultare il seno prosperoso e per
chiudere in bellezza alla “stylist” non potevano mancare dei sandali neri tacco 15. El invece vestito beige senza spalline. Semplice ma
le fasciava perfettamente le forme e indossava delle calze a rete con tacchi neri 8. Indossammo i cappotti sopra i vestiti e uscimmo
dalla stanza. Era l'ora del coprifuoco, quindi i corridoi erano vuoti. Riuscimmo a raggiungere il primo piano e uscimmo dalla porta che
dava sul cortile del retro. I ragazzi ci avrebbero aspettato al parcheggio a due isolati dal College. Dopo dieci minuti eravamo lì, infatti
vidimo i ragazzi appoggiati ad una macchina; Audi rs8 nero lucido.. una meraviglia. Ci togliemmo i cappotti e li demmo ai ragazzi.

- Porca putt..

- Styles le parole!

Io risi. Erano stupendi insieme, e pensare che all'inizio Harry non mi piaceva affatto. Mi ha fatto ricredere in pochi giorni. Liam baciò la
sua ragazza e per poco non mi salì il diabete a 200. Niall era il solito romanticone, aveva portato una rosa bianca per demi. Cavolo era
da filmarlo, cucciolo. Louis baciò sulle labbra El, e lei gli sorrise. Diedi la colpa del mio malumore alla giornata di merda, piuttosto che
a quei due. L'unica cogliona che non aveva un cavaliere? Presente! O almeno, credevo.

- Bel culo imbranata.

Sentii il suo fiato sul collo e le sue mani poggiarsi sui miei fianchi. Avrei voluto ucciderlo, ma mi limitai a tirargli una gomitata nello
stomaco, cosa che ovviamente lo fece ridere per il solletico, e a me imprecare mentalmente dalla botta presa al braccio. Cazzo, che
minchia di muscoli ha questo?!

- Ciuffetto tappati la bocca o ti ci infilo questo cazzo di tacco che mi sta ammazzando il piede. - dissi sussurrando al suo orecchio
ancora girata di spalle a lui.

- Cercavo solo di essere gentile, come sei scontrosa. Comunque questi segni di mani ti donano.- disse ridendo.

- Ehi, volete entrare o ve la fate a piedi?

Non mi ero neanche accorta che i ragazzi erano già entrati in macchina.

 

***

 

- Un negroni senza gin, grazie.

Il ragazzo sparì dietro il bancone del bar e tornò poco dopo mettendomi davanti un bicchiere con del liquido rosso. Lo bevvi
velocemente e il sapore era davvero forte. Fortuna che non c'erano i miei o mi avrebbero preso un biglietto per il primo volo di ritorno
per Firenze.

- Ehi dolcezza, vuoi ballare?

Mi girai di spalle incontrando un ragazzo, sicuramente ubriaco fradicio da come a malapena si teneva in piedi, con mezza testa rasata
e l'altra metà con taglio in stile Punk. Cercai di risparmiarmi una risata alla sua vista, ma era davvero difficile.

- No grazie. Il mio ragazzo è qui vicino.

Lui se ne andò senza aggiungere parola e io tornai al mio negroni.

- Caccerai via anche me o il tuo ragazzo mi prenderà a pugni?

- No, tu sei un idiota quindi neanche ti prende in considerazione. - dissi io finendo l'ultimo sorso di drink. Non avevo neanche bisogno di
guardarlo per sapere chi è. La sua voce roca ormai la conoscevo. Mi alzai dallo sgabello ed entrai tra la folla di sudati e ubriachi che
cercava di ballare, mentre il moro mi seguiva. Era divertente vederlo spintonarsi contro gli altri cercando di farsi spazio. Vedevo Lu ed
Harry che ballavano appiccicati. Per il compleanno avrei regalato ad Harry dei preservativi, non mi andava di diventare zia così presto.
Demi e Niall invece stavano parlando e ridendo con Liam e Azzu seduti sui divanetti in pelle rossa. Per quanto riguardava Louis e El?
Li avrà inghiottiti la terra.

- Oh, andiamo. Concedimi un ballo imbranata, e poi non ti rompo più. - disse dopo essere riuscito a fermarmi per un polso.

Mi girai verso di moro. - Promesso ciuffo?

Lui sorrise per poi rispondermi: - Promesso.

 

 

Non so come, ma mi ritrovai circondata da una sessantina di persone tutte avvinghiate al balcone degli alcolici con Zayn accanto a me.
Il motivo di tanto affollamento? Una gara di chi reggeva l'alcool. Il barista riempì i bicchieri in fila e ne lanciò ad alcuni dei ragazzi in
prima fila al bancone.

- Siete pronti gente? 3..2..1.. giù!

Zayn ed io prendemmo un bicchiere ma fui più veloce e lo sbattei sul bancone prima di tutti. Il barista rise alla scena mentre una donna
sulla trentina mi disse:

- Tesoro, dovresti essere sul pavimento a quest'ora.

- No, la mia intolleranza è grande così!

Allargai le braccia come una bambina quando vuole far vedere una cosa grande grande. Ok, forse ero ubriaca. Senza il forse.

- Bimba, sei una forza.

- Ohh piccolo ciuffo, la sconfitta gela? - dissi facendo il labbruccio in fuori.

Lui rise e mi mise un braccio intorno al collo. Dal suo alito si capiva che anche lui non era messo tanto bene in fatto di lucidità.

- Si dice brucia imbranata. Ok, andiamo a cercare gli altri o non torniamo più in quel cazzo di College alla fine.

Io annuii e con Zayn per mano uscimmo dalla folla. Cercavamo gli altri quando sentii il mio cellulare nella poshette squillare. Lo sfilai e
feci un segno a Zayn che dovevo uscire un attimo. Lui mi diede la sua felpa e cercando di indossarla uscii dal locale.

- Chi mi vuole?

Non guardai neanche il nome sul display. Quelle scarpe mi stavano uccidendo così le sfilai e continuai a camminare verso una
panchina a piedi scalzi.

- Fra? Francesca dove cazzo sei?!

- Oh Lulù! Che bello sentirti, sai io e Zayn ti stavamo cercando ma non ti trovavamo. Dove ti sei nascosta monella?

- Fra sono con gli altri e adesso dimmi esattamente dove sei.

Mi guardai in giro. - Sono.. sotto l'insegna della disco, credo di essere nel retro.

- Arriviamo.

Staccò la chiamata prima che possa aggiungere parola e con ancora le scarpe tra le mani, mi distesi sulla panchina. Sentii un’ ombra
sopra di me che mi toglieva la luce emanata dall’insegna.

- Zayn che vuoi?

Lui salì sopra di me a cavalcioni sfiorando il mio naso con il suo.

- Sei favolosa.

Anche con l'alcool in circolo, rimasi sorpresa dal fatto che sapesse fare un complimento a qualcuno che non sia la sua immagine riflessa. Non mi dette nemmeno il tempo di allontanarlo o rispondergli, che appoggiò le sue labbra sulle mie.
 

 

Louis' pov

- Ma dove sono?!

- Aspettate provo a chiamarla.

Lucrezia tirò fuori il suo cellulare componendo velocemente il numero di Fra sulla tastiera. Quella ragazza voleva farci passare un diavolo per capello. L'avevo osservata tutta la sera mentre ballava con Zayn ma poi l'ho persa di vista perchè Eleonor non si sentiva bene e dovevo accompagnarla in bagno. E ora non sapevamo dove cazzo era finita Fra! Quando ci siamo accorti che mancava anche Zayn.

- Fra? Fra dove cazzo sei?!

Lucrezia e Azzurra erano un pò preoccupate, mentre Harry cercava di tranquillizzarla. Fra era una ragazza con la testa sulle spalle, non
le sarebbe successo niente.

- Louis? Se le fosse successo davvero qualcosa?

Io abbracciai El. - Tranquilla è troppo furba anche da ubriaca per farsi abbindolare da qualcuno.

I ragazzi risero, mentre Lucrezia terminava la telefonata con Fra.

- E' sicuramente ubriaca. Si trova sotto l'insegna nel retro. Muoviamoci.

 

***

 

Per prima cosa dovevamo cercare la porta del retro che portava in una specie di cortile che stranamente non puzzava di alcool. Dopo
circa 15 minuti siamo riusciti a trovare quella maledetta porta che dava su quel cortile pieno di panchine e l’insegna che diceva Fra. Lu
e Azzu si fiondarono velocemente sulla maniglia, quando uno spettacolo rivoltante mi si presentò davanti.

 

- Che cazzo state facendo?!






 

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Capitolo 12
*** Chapter 12 ***


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Chapter 12

 
- Che cazzo state facendo?!

I due interruppero velocemente il contatto e si rivolsero verso di noi.  Vidi i loro sguardi confusi, mentre Zayn ancora non si decideva a
levarsi dal corpo di Fra. Se non l’avesse fatto di spontanea volontà entro due secondi, l'avrei costretto io stesso.
Come non detto; andai verso di lui mentre i ragazzi erano ancora imbambolati alla scena, e lo tirai giù da lei velocemente.

- Ehi bro, che ti piglia?

Capii dal tono di Zayn che era ubriaco, ma in quel momento al mio cervello non interessò. La mia mano prese vita propria fin quando
non si lasciò andare sulla guancia di Zayn in un cazzotto. Quest’ultimo cadde a terra, mentre Fra si passava una mano sulla fronte. Ero
incazzato, e non solo con Zayn ma anche con lei. In teoria non avrei dovuto esserlo, lei poteva fare quello che voleva, ma il fatto che
Zayn l’avesse toccata mi rodeva il fegato. Cazzo, se lo faceva.

- Louis ma che fai?!

Niall e Liam corsero in soccorso di Zayn, tirandolo su da terra, aiutandolo. Invece io ero andato verso Fra sollevandola dalla panchina.
Aveva gli occhi chiusi e probabilmente l’alcool l’aveva già portata al dormiveglia.

- Torniamo al College, adesso. – disse Lu.

 

***

 

- Louis posala sul letto, io vado a prenderle il cambio.

Le ragazze sparirono dietro la porta del bagno, mentre i ragazzi si buttarono a peso morto sul pavimento. Avevamo portato i sacchi a
pelo per dormire, ma per i ragazzi andava bene anche così. Bastava dormire. Appoggiai Fra in uno dei due letti per poi togliermi
anch'io le scarpe. Nessuno aveva ancora la forza per parlare; Fra era ubriaca e probabilmente a causa mia Zayn aveva perso la
capacità di parlare. La mia reazione era stata esagerata ma i ragazzi non fecero parola sull’accaduto. Probabilmente Eleonor si sarà
fatta delle domande e avrei dovuto rispondere a queste. Ma cosa potevo dirle? Gli altri non si sentivano più neanche i piedi.
Aspettammo che le ragazze ci raggiunsero per poi andarcene a dormire.

 

Francesca's pov

 

Mi svegliai a causa del troppo calore che sentivo sul mio corpo. Aprii lentamente gli occhi mettendo a fuoco cosa mi pressasse sulla
vita. La vista non mi aiutava così cercai di capire cosa fosse col tatto. Mi stropicciai un paio di volte gli occhi quando riuscii a mettere a
fuoco la mia camera. Vidi sopra di me metà viso di Lu stesa sul letto.. quindi, che ci facevo io sul pavimento? Alzai appena la testa e vidi che quel peso percepito era il braccio di... Zayn?! Che minchia ci facevo stesa a terra co... Non riuscii a pensare che un enorme mal di desta mi costrinse ad appoggiare una mano su di essa. Mi alzai velocemente dal pavimento scostando non proprio delicatamente il braccio di Zayn, e corsi verso il bagno. Mi piegai sul water e per poco non sputai fuori anche l'anima. Sentii qualcuno da dietro tenermi i capelli, ma ero troppo impegnata a rimettere per chiedere chi fosse.

- Come ti senti?

Feci un sorriso ironico. - Te che dici? Mi sento uno straccio.

Tirai lo sciacquone e mi misi a sedere sul pavimento con le mani che sostenevano la testa.

- Ho un mal di testa allucinante, cazzo.

- Succede quando alzi troppo il gomito.

Mi alzai lentamente con l'aiuto di Louis e mi sciacquai velocemente la bocca. Dio, che schifo di risveglio. Preferivo mille volte quella
rompicazzo della sveglia che suonava fino a sfondarti le orecchie che questo.

- Che è successo ieri? - chiesi io guardandolo.

- Se non lo sai tu..

Sbuffai e mi passai una mano sul viso. Il mal di stomaco era passato ma il mal di testa era ancora lì. Uscii dal bagno e vidi che i ragazzi
erano ancora a ronfare. El era in un letto singolo da sola, mentre nel mio letto c'erano una Demi e un Niall completamente appiccicati.
A terra Zayn e più in là Liam e Azzu e Lu accanto ad Harry. Avrei dovuto fotografarli. Notai il vestito di ieri sera poggiato sulla sedia
della scrivania, ma non mi ricordavo affatto di avermelo tolto io stessa. Sicuramente è stata Lu e non avevo alcuna fretta di svegliarla o
mi avrebbe urlato contro a chiedermi che avevo combinato ieri sera, anche se l'unica cosa che ricordo eravamo io e Zayn a ballare. Mi
ricordai di Louis quando mi superò e cominciò a fregare nella sua valigia in silenzio. Da ieri pomeriggio, non mi aveva rivolto parola
fino a qualche minuto fa. Sembrava non fosse successo nulla.

- Possiamo parlare?

Non mi piaceva quella situazione e guerra di silenzio. Volevo chiarirla. Stava per rispondere quando ci girammo verso un mugolio e un
tonfo sordo. Guardai e notai che la causa di quel rumore era Niall che si trovava sul pavimento, massaggiandosi la fronte, mentre Demi
continuava tranquillamente a dormire.

- Che botta. Stai bene?

- Sisi - disse lui alzandosi.

- Dai svegliamo gli altri. - disse Louis andando a svegliare Zayn. Ci mise un pò ma con quella sua frase capii che non aveva proprio
voglia di affrontare l'argomento lasciato in sospeso. Ma di che mi lamentavo? Ero stata io a farlo reagire così e del mio essere
perennemente e incredibilmente stronza.

 

 

Lucrezia’s pov

Io come al solito dovevo far chiarire la situazione. Avrebbero dovuto pagarmi per il mio ruolo da psicologa, ma questa volta dovevamo
parlare seriamente.

- Aspettate, noi tre dobbiamo parlare.

Fra e Zayn si fermarono sulla soglia della porta, mentre gli altri già andati nelle rispettive classi. Ieri sera avevo parlato con loro e avevo
chiesto di non dire parola sull’ accaduto e lasciar il compito a me. Come al solito. I due mi guardarono insospettiti, mentre dissi loro di
sedersi sul letto. Sembravo una mamma che riprendeva i propri figli dopo aver fatto qualcosa di sbagliato.

- Che è successo ieri sera? – chiesi io ai due.

Loro si guardarono senza dire niente, riportando poi lo sguardo su di me e come compito dell’alcool, non ricordavano niente.

- Eravamo andati alla disco, no?

Io annuii alla domanda di Zayn. – Vi ricordate altro?

Fra scosse la testa ancora con sguardo interrogativo, così decisi di andare dritta al punto. Mi accomodai sulla sedia della scrivania e
parlai.

- Vi siete baciati.

Loro automaticamente scoppiarono a ridere dopo un paio di minuti.

- E come vi siete baciati… - continuai io.

- Lu lo sai vero che il primo d’Aprile è ancora lontano?

- Fra non sto scherzando. – dissi tremendamente seria.

Voi penserete che queste cose non mi riguardavano, ma invece eccome, cazzo! La mia migliore amica bacia il ragazzo che odia,
mentre quello che davvero le piace si subisce tutta la scena. Quest’ultima si alzò prontamente dal letto, come se si stesse si fosse
appena scottata.

- Io ho baciato ciuffo?!

- Ehi, a chi dici ciuffo, razza di imbranata?!

- Smettetela! – intervenni io.

Quei due si stavano comportando come due bambini prendendolo come uno scherzo, allora non sapendo più come far capire loro che
era la verità, gliela spiegai fin dall’ inizio.

 

***

 

Uscii dalla camera dirigendomi verso la mia classe. Era meglio se quei due risolvevano da soli. Prima ora chimica. Almeno avrei
condiviso l’ora con Demi. Aprii la porta dell’aula trovandoci il professore pronto a rivolgermi la solita ramanzina per il ritardo. Andai a
sedere, quando dopo 15 minuti sentii qualcosa nella tasca della divisa vibrare.

 

Come sono andate le cose con Fra e Zayn?

Demi xx

 

Risposi velocemente al messaggio, cercando di non farmi vedere.

 

Lo scopriremo stasera. Li ho lasciati chiarire da soli.

 

Non ti arrabbiare con loro. Erano ubriachi ;)

 

In effetti la ragazza aveva ragione. Non erano stati loro, ma l’alcool e sapevo che per colpa di questo le cazzate venivano fuori
facilmente. Lasciai perdere la faccenda e mi concentrai su chimica. Avevo capito la mia reazione esagerata, ma non volevo che Fra
dopo si fosse sentita male per uno stupido sbaglio commesso senza neanche che se ne ricordasse.

 

Zayn’s pov

 

- Malik, ora te lo rispiego meglio. La sola idea delle tue labbra sulla mie mi dà il voltastomaco!

- Ma non dire cazzate, scommetto che vorresti rifarlo.

Lei fece un verso di frustrazione prendendo la borsa pronta per uscire dalla camera. Dio, quanto amavo provocarla. Era troppo
divertente vederla diventare rossa di rabbia, soprattutto se per me.

- Sai, scommetto che vorresti che io adesso ti ribaciassi e rimanessimo qua fino a domani. – dissi io continuando a farle salire il livello
di fastidio nei miei confronti.

- E io scommetto che non ti piacerebbe ritrovarti un cinquino stampato sulla tua faccia. No?

Solo a sentir nominare schiaffo mi faceva portare una mano sulla mascella. Non ricordavo bene di ieri sera, ma dopo avermi lavato la
faccia con acqua fredda, alcuni immagini mi tornarono in mente. Ricordavo che qualcuno mi aveva colpito, anche se non riuscivo ad
assegnargli un volto o un motivo. Decidemmo di smetterla e uscimmo dalla camera per andare a lezione. Se la faccenda del bacio mi
aveva toccato? No, affatto ma mi dava un occasione per infastidire la riccia.

 

IL GIORNO DOPO

 

Louis' pov

- Vada a farsi una doccia fredda Tomlinson! Loockwood entra tu.

Due, tre, cinque, dodici.. avevo perso il conto dei richiami del coach in soli 40 minuti di allenamento. Il motivo? Giocavo da far schifo. Il
Lunedì non poteva iniziare peggio di così e ieri pomeriggio non è andato di certo meglio. Al cinema con i ragazzi e quel Cake, Chake, Chase.. sì Chase. Nessuno di noi lo aveva mai visto in giro tranne Fra che lo aveva invitato a venire a vedere Ironman 3.

- Lou torna nello spogliatoio e và a lezione. E usa acqua fredda, molto fredda.

- Stà zitto Hazza. Il coach mi ha già fatto girare abbastanza le palle per oggi. Lui e la sua cazzo di partita. - dissi scostandomi dalla sua
mano che mi aveva poggiato sulla spalla.

- Ok tranquillo. Ci vediamo a biologia.

Rifeci la borsa e uscii dallo spogliatoio per tornare verso l'aula di biologia. Se c'era una materia che odiavo, era proprio quella, anzi, le
odiavo tutte.. l'unica in cui me la cavavo era musica. Aula 112,113, eccola.. 114. Bussai ed entrai senza aspettare risposta.

- Oh signor Tomlinson. Per quale motivo ha deciso di degnarci della sua presenza? Vada a sedersi e tiri fuori il libro a pagina 216.

Avrei voluto rispondere a quella befana, ma mi limitai ad ignorarla e occupare l'ultimo posto rimasto libero, in penultima fila. Dovevo
pensare solo ad una cosa: la partita di domani.

 

Francesca's pov

 

- Che facciamo oggi?

- L'hai già scritto trenta volte! E per la trentunesima volta.. NON LO SO!

- Scorbutica xx

Non c'è modo migliore di passare una lezione di letteratura inglese, in cui Green cercava di tenere aperti anche i suoi di occhi da
quanto fosse noiosa la sua lezione, che scambiare messaggi con quella testa vuota di Malik. Almeno avevamo occupato gli ultimi posti
in modo da non farci vedere. Spensi il cellulare, lo misi sotto il banco e mi girai verso il moro mimandogli un "finiscila". Lui rise e mi
lasciò continuare la lezione in santa pace.

 

Eleonor's pov

- Finalmente! Un altro minuto là dentro e mi sarei addormentata.

- A me è piaciuto invece. Sì forse un pò lento ma è uno dei classici.. che ti aspetti?

Io e le ragazze lasciammo la sala di musica e andammo verso la mensa. Fra era entusiasta della lezione di pianoforte, ma io l'ho
trovata davvero noiosa. Non che mi aspettassi canzoni Rock n' Roll da Mozart, ma comunque noioso è stato.

- Ragazze sto morendo di fame. Se Griselda ci serve di nuovo pane e olio riempo di carne la macchina alla preside.

Ci girammo verso Azzu. Di solito lei era quella tranquilla, non offendeva mai nessuno e quando lo faceva era incazzata per qualcosa.

- Azzu, tutto ok? Non è che tu e Lu vi siete scambiate il corpo?

Io e Fra ridemmo mentre Lu fece una risata ironica. - Ah ah. Divertente.

Quel giorno non avremmo pranzato con i ragazzi a causa degli allenamenti. Domani avrebbero avuto la partita contro i "Lions" della
West High Academy. Non me ne intendevo ma quella era la prima partita della stagione per cercare di entrare nel campionato e tutti i
ragazzi avevano scelto di far parte della squadra quest'anno.

- Solo io penso che pranzare senza quegli idioti in giro sia frustrante?

- No Fra. Mi manca il mio coglione.

Ridemmo alla battuta di Lu nei confronti di Harry. Quando avevo conosciuto lui qualche anno fa, era già un bel ragazzo ma il suo motto
era "Non innamorarti tu, e starai bene sempre di più." Invece adesso era fidanzato con Lucrezia e mi sembrava davvero preso. Forse
aveva messo la testa a posto il nostro Hazza.

Fra.. avrei voluto parlarle ma non era affatto necessario. Mi era bastata la reazione di Louis la sera precedente, per collegare le cose.

***

 

- Stai scherzando?! Kurt Warner è stato il miglior giocatore dell'anno per due volte consecutive!

- Sì, e poi nessuno l'ha più sentito nominare.

- Questo perchè vivi chissà dove, riccio!

Se prima avevamo detto che senza i ragazzi era noioso.. adesso non avremmo sentito affatto la mancanza nel caso se ne fossero
andati. Eravamo al bar dopo che i ragazzi ci avevano raggiunte. Liam, Azzu, Niall e Demi se ne stavano tranquilli a parlare di chissà
cosa; Louis aveva deciso di rimanere in camera. Avrei voluto andare a vedere come stava ma non volevo disturbarlo. Accanto a me c'erano Lu e Chase; quel ragazzo era
davvero simpatico anche se un pò timido. Aveva un carattere simile a quello di Niall ed era anche lui un pò timido. Ieri al cinema
avevamo legato velocemente e devo dire che è anche un bel ragazzo. Fra, Harry e Zayn invece se ne stavano appoggiati al bancone in
attesa di qualcosa da mangiare, mentre discutevano sul rugby.. o meglio litigando.

- Dai voi tre, finitela! Fra abbiamo capito che Kurt è il tuo sogno erotico ma per favore, basta rugby!

La ragazza tirata in causa si girò verso il biondo e gli riservò uno sguardo truce. Se quei due non stessero diventando migliori amici,
credo che Fra l'avrebbe scannato.

- Ragazzi domani non abbiamo nessun esame. Facciamo il bis di Sabato?

- Oh io ci sto! E ovviamente io sto accanto a Lu. - disse Harry raggiungendo la sua ragazza e lasciarle un bacio sulla guancia.

- Scusa Harold, ma russi come un maiale. Stanotte preferisco stare con le ragazze.

I ragazzi scoppiarono a ridere mentre Harry faceva il finto offeso. Quest'ultimo uscì dal bar per avvisare Louis, e ci saremmo incontrati
direttamente dopo mensa in camera di Lu e Azzu, questa volta.

 

***

 

- Zayn Jawaad Malik, sei la persona più stupida ed infantile che esista!

- Da che pulpito viene la critica! Parla per te barboncino.

- Ritira quello che hai detto, ciuffo!

- E' la verità imbranata!

Fra si avvicinò a Zayn e gli prese un lembo di pelle sul petto, strizzandolo. Il moro si morse il labbro inferiore per impedire il verso di
dolore, mentre tutti noi li lasciavamo fare godendoci la scenata dei due ridendo. Nessuno lo sa il perchè, forse neanche loro due,
perchè si parlano sempre così. Ero al corrente della faccenda della moto ma era successa già un mese fa! Ma quei due continuano a
comportarsi come cane e gatto.

- Chi si propone per il solito gioco da pigiama party?!

Tutti annuimmo alla domanda di Niall e ci mettemmo in cerchio. Ovviamente il classico gioco era "Bacio o Pena". Erano le dieci
quindi la sorvegliante dei corridoi era già passata da mezz'ora. L'ordine era; io, Louis, Lu, Zayn, Demi, Harry, Liam, Azzurra, Niall,
Chase e Fra alla mia sinistra.

- Ok, inizio io.

Niall fece girare la bottiglia di vetro e questa cominciò a girare velocemente. Speravo che non capitassi io in alcun giro a parte Louis.
La bottiglia cominciò a rallentare e punto sù..

- Harriuccioo, dammi un bacino!

Niall si picchiettò l'indice sulla guancia, mentre noi ridevamo. La faccia di Harry diceva la sua e sbuffando diede un bacio sulla guancia
al biondo aggiungendoci un dolce "idiota". Ricominciammo e il prossimo turno mi fece sussultare, visto che la bottiglia era stata girata
dal mio ragazzo. Non girava bella aria, almeno così mi sentivo io. La punta di ferro si fermò e seguii la direzione della persona tirata in
sorte. Preferivo tutti, tranne quella.

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Capitolo 14
*** Chapter 13 ***


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Chapter 13

 
Girai la bottiglia e vidi i presenti impegnati con lo sguardo su di essa. Quando si fermò, alzai lo sguardo verso il tirato a sorte, fin quando non incontrai i suoi nocciola. Sapete il detto "occhio per occhio, dente per dente"? Ecco, sapevo già che se mi sarei avvicinato troppo a quegli occhi, mi sarei ritrovato con un pugno sui denti. Lei voltò lo sguardo verso il pavimento. La conoscevo, non era timida ma arrabbiata. Lo capivo dai suoi lineamenti di quel viso perfetto contrarsi. Dalle sue dita intrecciarsi e il suo petto variare il ritmo velocemente. Io ero uguale a lei, se non fosse che il mio ritmo non si era velocizzato. Era proprio partito.

- Forza signorini! C'è qualche problema?

Lu ci incitava, ma io distolsi lo sguardo da Fra per puntarlo su Eleonor, la guardai come per capire se a lei desse fastidio, e l'avevo visto. Anche se in
quel momento annuiva, si sentiva indecisa. Mi voltai ancora verso Fra che non aveva detto parola. Mi alzai dal mio posto e mi avvicinai alla ragazza.
L'arrabbiatura che avevo con lei fino a quel pomeriggio, era come se il mio cervello l'avesse eliminata. Il silenzio era imbarazzante ma lo era ancora di
più il fatto che lei non volesse farsi avanti. Le sfiorai il mento con le dita e le alzai il viso. Volevo che mi guardasse quando le sarei stato a un millimetro
di distanza, volevo che mi guardasse quando le nostre labbra si sarebbe toccate, ma quel momento non arrivò. Si alzò velocemente come tutti gli altri,
quando sentimmo qualcuno bussare alla porta.

 

Francesca's pov

Interruppi quel contatto in meno di una frazione di secondo. Mi alzai velocemente come il resto dei ragazzi, mentre Louis era ancora seduto in terra con
sguardo confuso. Avrei voluto assaporare quelle labbra più di qualsiasi altra cosa, come quando stava per succedere alla lezione di piano, ma si vede
che questo non doveva succedere. Vidi per un secondo l'espressione di El. Inutile dire che non approvava la sorte del gioco, ma annuì comunque. Mi
sentivo sporca, una stronza per aver dovuto.. e voluto.. quasi baciare il suo ragazzo. Azzu ci disse di entrare tutti nel bagno, mentre lei andava ad aprire la porta.

- Sì?

- Signorina, tutto bene qua dentro?

- Certamente signora preside.

P-preside?! Cazzo.

- Va bene, allora buona notte.

Detto questo, Azzu chiuse la porta della camera e noi uscimmo da quel minuscolo bagno. Per un pelo.

- Forse è meglio se ce ne andiamo a dormire.

 

***

 

-  Ad esempio dalle lettere scritte da Mozart ad amici e familiari, cancellarono spesso le parti più scurrili e ciò nel chiaro intento di idealizzare la figura del
compositore.

- Molto bene Ranieri. Sta recuperando in fretta e continui di questo passo.

Barren mi mandò a sedere con un 9 pieno in musica. Dovevo recuperare parecchio o sarei rimasta indietro. Chase mi battè il cinque e io guardai due
banchi più avanti al mio e vidi Louis sorridermi. Ricambiai e con Chase ricominciai a seguire la lezione. Dopo ieri sembrava che la tensione fra noi due
fosse sparita in un secondo, ma i problemi erano rimasti; quelle sue parole dette qualche giorno fa, purtroppo le avevo ancora in testa e sembrava
volessero continuare a tartassarmi il cervello.

- Allora, come sicuramente non vi ricorderete- disse il professore alzandosi dalla sedia e girando per i banchi - vi avevo riferito qualche settimana fa che
avremmo iniziato un progetto.

La classe annuì aspettando che continuasse. - Per questo, ho deciso che dopo la partita di football che si svolgerà questo pomeriggio, andrò a parlare
con la preside chiedendole un permesso per una gira d'istruzione a Vienna, e..

Non riuscì a continuare che la classe si era già preparata ad esultare, con me compresa.

- Per favore, lasciatemi finire e poi potrete andare a rompere qualche aula che non sia la mia. Dicevo che questo viaggio a Vienna necessiterà di un
permesso, ma visto che la maggior parte di voi sono già maggiorenni, chi ha meno di 18 anni dovrà venire qui in aula alle otto per prendere il permesso
da far firmare. Avete capito?

La campanella suonò e noi annuimmo velocemente per poi precipitarci fuori la classe.

- Dio, non ci credo che andiamo a Vienna! Voglio andare a vedere la casa di Mozart.

Chase era euforico quasi quanto me. Avevo imparato che i suoi compositori preferito erano Shumann e Shubert, ma anche Mozart rientrava nei suoi
interessi.

- Te che ne pensi Louis? - chiese Chase.

Il tirato in causa annuì distrattamente, prima di scusarsi per andarare agli allenamenti. Era strano... troppo.

 

Eleonor's pov

Somebody take me back to the days

Before this was a job, before I got paid

Before it ever mattered what I had in my bank

Yeah back when I was tryin to get into the subway

And back when I was rappin for the hell of it

But now a days we rappin to stay relevant

Im guessin that if we can make some wishes outta airplanes..

 

Mi sfilai le cuffie dalle orecchie quando vidi la figura di Lu entrare in camera.

- Ehi.. come mai qui?

Io mi alzai dal letto di Azzu e le andai in contro.

- Scusa Lu ma.. potrei parlarti? Ti rubo solo cinque minuti.

Lei annuii con sguardo interrogativo, per poi indicarmi di riaccomodarmi sul letto, con lei al seguito. Non sapevo che era il caso di parlarne prorpio con
lei.. insomma avrei potuto farlo con Azzu, la quale mi trovavo più a mio agio.. ma Lu era la migliore amica di Fra, quindi era da lei che dovevo saperlo.

- Dimmi.

Tentennai prima di iniziare, per poi prendere fiato e cominciare. - Sarò diretta.

Lei annuì incintandomi a continuare, senza capire dove volessi andare a parare. Anzi, forse non lo sapevo neanche io quello che stavo facendo.

- Ti stavo aspettando perchè.. avevo bisogno di parlarti di Francesca.

- Ok. C'è qualcosa che non va?

- Volevo sapere.. se a lei piace qualcuno.

Lei mi guardava con un sopracciglio alzando. - Perchè non lo chiedi direttamente a lei?

- Vedi, non abbiamo ancora molta confidenza e vorrei che diventassimo più amiche.

Lei annuì, alzandosi poi dal letto. - Comunque sì. Ma non so chi sia.

- Ok grazie. Beh.. ora ti lascio libera. Ciao Lu.

- Ciao bella.

Mi lasciò due baci sulle guance, ed uscii dalla sua camera. Non sapevo perchè facevo quelle domande sulla mia compagna di stanza, ma sapevo di
avere paura. Da quando ero arrivata in quel College e rivisto Louis, avevo sempre avuto la paura che a Fra piacesse. Mi aveva detto di no ma non so
perchè mi sentivo come se non mi stesse dicendo la verità. Se avessi parlato con lei, mi avrebbe detto sicuramente che non era interessata a Louis,
come la prima volta.

 

Francesca's pov

Ero tornata in camera mia dopo aver bevuto qualcosa con Chase. Era solo Martedì e già non vedevo l'ora arrivasse Sabato. Stavo per ributtarmi sul
letto quando una frettolosa Eleonor entrò in camera mia.

- Ancora così stai? Dai lumaca muoviti che tra mezz'ora inizia la partita!

Guardai la sveglia sul comodino e mi accorsi che erano già le 4:15.

- Cazzo! Manca un quarto d'ora!

Lei rise e dopo essermi tolta l'odiosa divisa e aver indossato dei jeans attillati e una cannottiera con sopra una felpa, ci catapultammo fuori dalla stanza.

- Dove sono gli altri?

- Ci aspettano davanti al campo. - mi rispose.

Uscimmo sul retro e corremmo verso il campo più avanti. Eccoli.

- Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!

- Scusa Azzu, ma la ritardataria era ancora in divisa straiata sul letto. - disse Lu puntandomi un dito contro e cercando di recuperare fiato per la corsa.

- Ok ma ora muovetevi. I ragazzi sono già negli spogliatoi ed El è già dentro con Demi.

 

 

Eleonor's pov

Mancava un minuto e pochi secondi e la nostra squadra aveva un notevole vantaggio. I Lions della West Hight erano davvero bravi, ma i ragazzi
giocavano ancora meglio di loro. Eravamo sedute sugli spalti con il resto della scuola e l'affiatamento era al massimo.

Meno dieci secondi alla fine, e.. Zayn Malik segna un altro punto per i nostri ragazzi!

Ci alzammo in piedi ed esultammo i ragazzi. Avevano vinto la partita e soprattutto erano entrati nel campionato.

- Sono stati grandi! Dai scendiamo!

Scendemmo dagli spalti facendoci spazio tra i ragazzi urlanti, fino ad arrivare al campo. Demi stava abbracciando Niall, e lo stesso fecero Lu, Azzu con i
rispettivi ragazzi. Fra invece diede un bacio sulla guancia a Zayn. Era la prima volta che li vedevo così vicini se non per urlarsi contro. Spostai lo
sguardo verso il mio ragazzo e gli andai incontro, per poi abbracciarlo.

- Sei stato bravissimo Louis!

- Grazie El. Ehi ragazzi andiamo a festeggiare? - disse poi rivolto ai ragazzi, che accettarono.

 

***

 

- Questo sì, che era un tiro, perdente!

- Hai solo avuto culo, non ti montare.

Che dicevo su Fra e Zayn? Infatti.. mai visti così vicini se non per insultarsi. Eravamo andati al bowling, mentre gli altri della squadra hanno preferito
andare alla festa organizzata a scuola. Sarebbe stato un gran putiferio, così avevamo deciso che era meglio festeggiare a modo nostro.

- Sai una cosa? Mi correggo, hai un gran bel culo.

Quello scemo di Zayn piegò la testa di lato, osservando il lato B della mia migliore amica, mentre faceva un'altro tiro, abbattendo sette birilli su dieci. I
ragazzi ed io, seduti ad uno dei tavoli in fondo alla pista, ridemmo per la sua battuta, tranne ovviamente Fra che si girò verso di lui e gli tirò una sberla
dietro la nuca.

- La vostra amica è manesca!

I due tornarono verso il nostro tavolo, mentre il moro si massaggiava falsamente la testa.

- Non è colpa mia se sei cretino, ciuffo.

Si misero a sedere accanto a noi, per poi cominciare una conversazione nella quale non prestai la minima attenzione. Forse era sbagliato quello che
pensavo, ma forse era anche la cosa migliore.

- Louis? Possiamo parlare?

Lui interruppe il suo discorso con Liam, e si alzò seguendomi distante dai ragazzi. Dovevo parlare con il mio ragazzo, o meglio.. colui che lo sarebbe
stato per i prossimi trenta secondi.


 

 

Francesca' pov

Non prestai attenzione ad Azzu e Liam, che mi stavano parlando di qualcosa, che spostai lo sguardo sui due che senza dire una parola si alzarono dal tavolo e si diressero verso il bancone, all'uscita della sala da bowling. Sentii il sangue bollirmi nelle vene nel vedere le loro dita intrecciate, ma cercai di reprimere il mio istinto omicida. Probabilmente qui non c'era abbastanza privacy per scambiarsi effusioni. Cazzo Fra, smettila! Sentii il cellulare vibrarmi nella tasca, e lessi sul display il nome di Chase.

- Ehi Chase.

- Scusate la chiamata, ma la Bini ha detto di venire tutti nella Hall tra mezz'ora.

- Ok arriviamo subito.

Staccai la chiamata sotto gli sguardi interrogativi dei ragazzi.

- Dobbiamo tornare al College.

Ci alzammo andando a recuperare Louis e El, per poi partire sull'auto di Harry.

 

2 GIORNI DOPO

 

- Forza Lu, spingi di più!

- Lo sto già facendo, ma è troppo piccola!

- Spingi, porca puttana!

Ancora qualche spinta e finalmente quella dannata valigia si chiuse. Ovviamente io e Lu eravamo a ridurci all'ultimo momento con i preparativi,
scontandone poi con una corsa con 300 Kg dietro fino al pullman. La preside si era decisa a farci andare a Vienna per quattro giorni ed El e Azzu non
aspettarono altro che fare i bagagli due giorni prima. Sentimmo bussare alla porta e mentre Lu andò ad aprire, io mi sedetti di nuovo sulla valigia,
cercando di appiattirla.

- Eii Fra. - disse Harry dopo aver dato un bacio alla mia migliore amica.

- Buongiorno riccio. Come mai qui?

- Sono venuto a chiamarvi. A proposito, che stavate combinando? - disse con sguardo malizioso. Oddio questo è peggio di ciuffo! Lu gli tirò poco
delicatamente un riccio, provocando una risata da parte mia.

- Non i ricci, amore!

- Dai muoviamoci riccioli d'oro!

Il riccio mi rivolse un' occhiataccia, per poi aiutarci a portare i bagagli nella Hall.

 

***

 

- Bene ragazzi, lasciate le borse nel portabagagli del pullman e salite ordinatamente!

Se certo. Infatti, come detto da Green, una mandria di bufali si prese a gomitate per cercare di appropiarsi dei posti in fondo per tutte le dieci e ore di
pullman fino ad Innsbruck. Già, niente male un viaggio di 10 ore no?

- Ragazze, è stato un piacere conoscervi. Ci vediamo in paradiso.

- Ma andiamo Azzu, basta fare così! - dissi io afferrando la spalla di ciuffo, e scostandola poco delicatamente, per poi passargli davanti.

- Ehi bel culo, tieni le tue mani apposto!

Io lo ignorai, e andai ad occupare i sedili al centro, aspettando che anche gli altri salissero.

 

***

 

Turn up the music, cause this song just came on

Turn up the music, if they try to turn us down

Turn up the music, can I hear it til the speakers blow

Turn up the music, fill your cup and drink it down

 

If you're sexy and you know it put your hands up in the air

Put your hands up in the air, girl, put your hands up

If you're sexy and you know it put your hands up in the air

Put your hands up in the air, girl, put your hands up

 

- Mi passi una cuffietta?

Me ne sfilai una dall'orecchio, e lo porsi ad Azzu. Eravamo in viaggio da già cinque ore ed eravamo solo a metà strada. Quella mattina ci eravamo
svegliate presto ma non riuscii a recuperare sonno neppure durante il tragitto. I ragazzi erano collocati così: ciuffo odioso accanto a Tyler Loockwood,
Niall accanto a Demi, Harry con Lu ovviamente, Chase con Eleonor e Liam con Louis. A me per fortuna era capitata Azzu. I nostri accompagnatori erano
cinque; anche se non capivo il motivo visto che eravamo solo due classi e non l'intero istituto. Vidi Louis alzarsi dal suo posto, due sedili avanti a noi e
nell'altra fila, e dirigersi verso Azzu e me.

- Azzu? Scusa ma Liam vorrebbe parlarti.

La mia amica annuì, mi ridiede la cuffietta e si alzò silenziosamente dal suo posto senza aggiungere parola. Azzurra Ammannati, che cazzo stai
facendo?! Il ragazzo prese il suo posto accanto a me, mentre io guardavo Azzu sedersi accanto al suo ragazzo lasciandogli un bacio sulla guancia. Da
diabete.

- Ehi.

Mi voltai verso di lui e ricambiai il suo sorriso allegro. - Ciao.

- Che ascolti?

Gli porsi una cuffia e lui cominciò a mimare con le labbra le parole di Chris Brown. Cazzo, quel ragazzo era.. illegale. Ecco cos'era.

- Intenditrice. Adoro Chris Brown.

- E' uno dei miei artisti preferiti.

Lui annuì e senza che me ne rendessi conto, mi lasciò un bacio delicato sulla guancia. Dovevo essere diventata rossa peggio dei peperoni dell'orto di
mia zia Antonietta, che ora non so perchè sto facendo questo paragone, che decisi di abbassare lo sguardo per non farmi vedere. La sua leggera
risata mi confermò che ormai avevo fatto una figura da imbecille, quindi feci finta che non fosse successo niente.

- Dio, sono distrutta. - dissi a me stessa, ma anche Louis mi sentì.

- Riposati. - disse lui sorridendomi.

- Ci ho provato, ma non riesco a chiudere occhio.

- Provaci.

Chiusi gli occhi e rilassai i muscoli, lasciando che la playlist continuasse fino ad accompagnarmi nel sonno.

 

***

 

- Fra? Francy svegliati.

Sentii qualcosa scuotere la mia spalla indolenzita, probabilmente dalla posizione, ed aprii gli occhi passandomi una mano sul viso cercando di mettere a
fuoco. Ero ancora sul pullman e tutti i sedili erano.. vuoti?

- Ehi finalmente ti sei svegliata bell'addormentata!

Azzu mi diedi un pizzicotto sulla guancia per farmi svegliare, e la vidi scendere dal pullman. La seguii e vidi tutti i ragazzi allungarsi tra i corpi degli altri,
pur di prendere la proprio valigia.

- Pensavamo fossi morta. Il bagaglio te l'abbiamo salvato noi.

Sorrisi a Niall, e presi la mia valigia.

- Bene ragazzi. Prendete le borse e raggiungetemi con tutti gli altri. Questa è Solbad Hall, a soli venti minuti da Innsbruck e queste sono le vostre
famiglie. - disse la Gilbert indicandoci degli uomini dietro di lei che ci salutavano con un sorriso da un orecchio all'altro. Era inquietante.

- Verrete smistati secondo i posti presi sul pullman. - continuò la vecchia maligna.

Un secondo.. come i posti in pullman? Perfetto, almeno avrei avuto Azzu come compagna di banco invece di uno sconosciuto.

- O’ Donnell e Calder, Stewart e Terrel, Malik e Loockwood.. e per favore non mandate a fuoco la camera voi due,..

Trattenemmo una risata per la raccomandazione della Gilbert, anche se sicuramente fra qualche giorno si sarebbe ritrovata su un materasso in mezzo
alle montagne con le capre, per colpa di Malik.

- Ammannati e Payne, ed infine Ranieri con Tomlinson. Ci sono domande?

Ero già pronta ad avviarmi verso Azzu quando collegai che il mio nome non era stato detto con quello di Azzu. Tom-Tomlinson?! Oh cazzo.

 

 

Eleonor's pov

- Stai pure tu sul letto matrimoniale. Io prenderò quello singolo.

Sorrisi a Chase e buttai la mia valigia sul letto. - Grazie, proprio non riesco a dormire nel singolo.

- Non c'è problema. Comunque ci dovrebbero almeno un massaggio per quelle dieci ore!

Io risi. Aveva una risata contagiosa ed era davvero simpatico. Aprii la valigia e cominciai a svuotarla. Saremo rimasti con quella famiglia per due giorni,
per poi partire per Vienna.

- Hai ragione, ho la schiena che implora pietà.

- Allora.. come va con Louis?

Mi fermai per un momento dallo svuotare i bagagli. Fortuna ero di spalle o mi avrebbe dato per un ritardata mentale per la mia reazione.

- Ehm.. bene.

Non mi andava proprio di parlarne. Non avevo detto niente a nessuno, neanche alle ragazze. Mi avrebbero chiesto il motivo per cui l'ho fatto e non
potevo certo dirglielo.

- Non sembri molto convinta..

Già.. cercai di sviare il discorso chiedendogli qualcosa di lui. In effetti conoscevo davvero poco sul suo conto. Quel giorno al cinema aveva detto che gli
piacevano i film di fantascienza, ma non sapevo altro.

- Ci sarebbero un sacco di cose da sapere, quindi mettiti pure seduta. - disse lui ridendo.

Io feci come disse. Ero davvero interessata a sapere qualcosa su di lui.

 

Lucrezia's pov


- Harold Edward Styles, lascia immediatamente le mie mutande!

Signori, avete capito bene. Quel coglione del mio ragazzo aveva deciso di rubarmi i vestiti solo perchè gli avevo detto che i suoi capelli erano in disordine. Ma vi rendete conto?!

- Oh, ma sono così carine. E poi il rosso di pizzo ti dona proprio!

- Ma vai a cagare! - dissi arrendendomi alla sua altezza.

Il bastardo ne approfittava essendo più alto di me di almeno 15 cm. Sì lo so, sono una nana. Feci per scostarmi quando lui mi prese il polso facendomi
girare velocemente verso di lui, per poi lasciarmi un bacio a stampo sulle labbra. Cazzo, sto ragazzo bacia da Dio! Lo sentii sorridere nel bacio e non
potei non farlo anch'io.

- Ti odio. - dissi io in un sussurro dopo esserci staccati leggermente.

- Perchè? - chiese lui divertito.

- Perchè mi fai venire voglia di dire sì a tutto.

- A tutto?

Io annuii e lui posizionò le sue mani calde sui miei fianchi. Anche attraverso gli strati di stoffa, sentivo la mia pelle andare a fuoco a ogni suo minimo

sfioramento. Allacciai le braccia al suo collo, affondando le mie dita nei suoi ricci morbidi.

- Allora chiama le ragazze, e dì loro che non ti senti bene.

Io inarcai un sopracciglio. - E perchè dovrei?

- Primo, perchè hai detto che avresti detto sì a tutto, e secondo perchè così avresti il dottor. Mr Sexy accanto a te per guarirti.

Io risi. - Peccato che io mi senta alla grande, quindi finiamo quì e andiamo all'appuntamento con gli altri. Ah, e queste sono mie.

Afferrai con un gesto rapido i miei slip dalle sue mani e tornai a disfare la mia valigia. Finii di sistemare le ultime magliette, quando pensai a Fra. Era
capitata in camera con Louis e questo di certo, non migliorava la sua situazione.

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Capitolo 15
*** Chapter 14 ***


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Chapter 14
 
 
 
Francesca's pov

- Willkommen. Dein Zimmer ist hinten dem flur.

Mi girai verso Louis con un sopracciglio alzato, mentre lui diceva qualcosa di incomprensibile alla signora bionda davanti a noi.

- Ma che cazzo dice? - sbottai io.

Lui per tutta risposta rise, dopo aver preso la maniglia della sua valigia.

- Ha detto che la nostra camera è in fondo al corridoio. Dai vieni.

Afferrai anche io il mio borsone e dopo aver blaterato in malomodo quello che doveva essere un "grazie", seguii Louis. Fortuna che
almeno lui ci capiva qualcosa o avrei davvero rischiato di dire qualche cazzata. Lui aprì la porta della camera, con me a seguito. Vidi il
colore delle pareti, e per poco non mi venne nostalgia dei colori del College. Le pareti erano sul marrone scuro, con dei comodini
appoggiati alle pareti laterali, con sopra di essi uno specchio. Una finestra nella parete davanti, proprio sopra ad un.. letto
matrimoniale?!

- Che fai ancora sulla porta?

Distolsi l'attenzione dalla camera a Louis. Non mi ero accorta che lui avesse già aperto la valigia, mentre io ero rimasta sulla soglia
della porta come una cretina.

- Questa camera è inquiente. Ne ho vista una così in un film horror, e non finisce bene.

Lui rise, senza smettere di disfare la valigia. Quel silenzio era estenuante, fin quando non sentii Louis tossire.

- Ehm.. ti dispiace se.. dormiamo insieme?

Lasciai la mia valigia sul letto come fece con la sua, e lo guardai. - No tranquillo. Basta che non russi.

Cercai di metterla sul divertente ma eccome se mi dava fastidio, cazzo! Non poteva. Ma in effetti.. non poteva certo dormire sul
pavimento.. Alzai un momento lo sguardo sulla parete, quando per poco non morii d'infarto.

- Che hai?

- Quel.. quel coso sul muro, mi ha fatto perdere dieci anni di vita!

Guardò verso quell'aggeggio e si mise a ridere. Sbaglio o mi prendeva per il culo?!

- Louis! Non ridere, è inquietante!

- Ma dai, è solo un pezzo d'arredamento.

- Sì, ma con la testa di cervo e appeso al muro! Con quel coso chi ci dorme?!

Lui continuò a ridere e io gli tirai un cuscino in faccia. - Smettila.

- Okok, ora muoviamoci o la Bini ci uccide.

 

***

 

- Cinque minuti, un minuto, un secondo, un...

- Okok biondo, ma diamoci una mossa!

Niall sorrise contento ed io lo seguii entrando in quel negozio di musica. La Gilbert ci aveva dato venti minuti di libertà prima di tornare
in albergo e i ragazzi decisero di passarlo a prendere qualcosa al bar. Mi stupii del fatto che Niall rifiutasse del cibo, ma capii dopo
che mi chiese di accompagnarlo nella Sonic Boom. Era davvero enorme come negozio di musica e Niall si era letteralmente
innamorato di una chitarra acustica.

- Voglio questa! - disse all'addetto con una voce da bambino. Dio, era tenerissimo.

- Sono 530 sterline.

Io per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Stava scherzando?!

- Niall! Ma sei impazzito?!

- Dai Fra mi piace tanto! Se mi piace, mi piace. - disse come se dovessi comprargliela io.

Non volevo certo impedirgli di comprare qualcosa che gli piaceva, anche perchè sapevo che il biondo era bravissimo alle corde, ma
una cifra così era un'esagerazione.

- Grazie e arrivederci. - disse il ragazzo al banco.

Uscimmo dal negozio soddisfatti e Niall con il suo nuovo acquisto, che non perse tempo a mostrare ai ragazzi.

- Demi, dovrai pretendere delle serenate da questa alle prossime sere. - dissi io scatenando le risa dei ragazzi, e un piccolo Niall
imbarazzato.

- Ragazzi dobbiamo tornare sotto l'orologio. Siamo già in ritardo di cinque minuti!

 

 

Azzurra's pov

Come primo giorno di visita non era andato tanto male, se non consideriamo il male atroce che stavano provando le mie povere
gambe. Erano circa le sette e mezza e dovevamo tornare ognuno dalle proprie famiglie. Fortunatamente ero capitata con Liam, ed era la cosa migliore che potesse capitarmi. Tuttavia non mi sembrava giusto; se non mi fossi spostata dal mio posto, adesso Fra non sarebbe costretta a stare con Louis. Sapevo che a lei non faceva dispiacere passare del tempo con lui, ma lei provava comunque qualcosa nei confronti di quel ragazzo.

- Ehi, che hai tesoro?

Guardai il mio ragazzo. Cavolo, non mi sembrava ancora vero di averlo incontrato in quel College. Ero dovuta andare fino a Londra pur
di incontrare il ragazzo di cui mi sono innamorata. Dovevo ringraziare le ragazze per questo viaggio.

- Nulla, sono solo un pò stanca.

In effetti era vero. Mi sembrava strano che riuscissi ancora a reggermi in piedi. - Scusa, ma oggi non mi va proprio di cenare. -
continuai io.

- Non se ne parla. Ora tu verrai con me, a cenare con quei pazzi di austriaci, e soprattutto dopo dormirai coccolata da me. - disse lui
baciandomi la fronte e abbracciandomi.

Era di zucchero filato quel ragazzo. Se mi avessero descritto un ragazzo così prima di adesso, avrei affermata convinta che non
esisteva nessuno con tanta dolcezza, invece c'era e Liam ne era la prova vivente.

- No sul serio. Non mi va.

- Ok, non volevo arrivare a questo ma...

Mi fece stendere sul letto e si mise a cavalcioni su di me, cominciando a farmi il solletico sui fianchi.

- Nono... ahah... ti.. ti prego Liam.. BASTA!

- Dimmi che verrai.

- Okok, verrò, promesso!

Lui cessò la tortura, abbassandosi all'altezza del mio viso.

- Amo quando ridi. - dissi senza neanche rendermene conto.

- E io amo te.

Esiste il paradiso? Sì, perchè io l'ho appena raggiunto con quelle semplici parole.

- Ti amo anch'io Liam.

 

Eleonor's pov

- Oddio sono distrutta! - dissi gettandomi a peso morto sul lettone.

- A chi lo dici. E' un miracolo se mi sento ancora una piccola parte dei piedi.

Ridemmo insieme e lasciai uscire un sospiro.

- Gli austriaci non sono così male.

- Già.. mi vado a lavare e poi vado a dormire.

Lui annuii e aprii la porta del bagno della camera. Gli austriaci, a mio parere, avevano un' idea d'arredamento piuttosto strano. Alle
pareti c'erano dei quadri di ritratti medievali che sembrava ti stessero fissando per davvero. Ma dico.. come fanno a fare i bisogni con
questi che ti guardano?! Presi il beauty appoggiato sullo scaffale alto sopra lo specchio, e mi lavai i denti, mi struccai . Lasciai i capelli
sciolti perchè dormire con la coda mi dava un fastidio tremendo. Aprii la porta del bagno per andare a prendere il mio pigiama,
essendomelo scordato prima di entrare, quando vidi la figura di Chase girata di spalle senza maglietta. Vidi i suoi muscoli muoversi
mentre le sue braccia compievano i movimenti, e ne rimasi affascinata. Non sapevo dei suoi tatuaggi fin quando non notai sulla sua
spalla destra, una rosa che stava perdendo i suoi petali. Era... bellissimo.

- Oh, scusa. - disse lui girandosi e mettendosi velocemente una T-shirt bianca.

- Tranquillo, dovevo solo prendere il pigiama. - dissi cercando di mostrarmi indifferente alla sua presenza. Dovevo ammettere che era
davvero un bel ragazzo. Aprii la mia valigia ai piedi del letto matrimoniale, mentre sentii Chase che si stendeva sul singolo. Mi
dispiaceva lasciarlo dormire in quel letto stretto, quindi gli proposi di mettersi nel matrimoniale.

- Davvero tranquilla, sto benissimo anche quì.

- Va bene. - dissi arrendendomi.

Presi il pigiama, che consisteva in un pantalone lungo e una maglietta a mezze maniche, e tornai nel bagno. Infilato il mio pigiama,
tornai in camera e chiamai Chase, ma lui non mi rispondeva. Probabilmente si era già addormentato. Come biasimarlo? Tirai su le
coperte del lettone, mi infilai dentro rannicchiandomi a causa del freddo materasso, e spensi la lampada sul comodino.

 

***

 

Non riuscivo a dormire. Ero sempre stata una tipa freddolosa ma quella notte lo ero più del solito. Provai per l'ennesima volta a
chiudere gli occhi, ma passò un'altra mezz'ora insonne. Domani non avrei avuto le forze se non mi fossi addormentata subito. Tremavo
dal freddo, e mi strinsi maggiormente nel letto. Sentii un leggero rumore provenire da dietro, ma non mi spaventai pensando che
probabilmente Chase si stava muovendo nel sonno. Quando sentii un peso sul mio letto, trattenni il respiro. Sentii le coperte alzarsi e
una presenza stendersi accanto a me, circondandomi la vita con un braccio. Mi girai per vederlo in viso, ma..

- Shh, tranquilla. - mi sussurrò il ragazzo all'orecchio.

- Ora dormi.

E così, tra le braccia di Chase chiusi finalmente gli occhi riuscendo ad addormentarmi dopo qualche minuto.

 

 

Francesca's pov

- Oh ma dai, non è vero!

- Sì invece! Non scherzerei mai su una cosa così.

- Sese ok.

- Non mi credi?! - chiese lui porgendo il labbro inferiore in fuori.

- No, affatto.

Era impossibile credere che due anni fa, i ragazzi abbiamo lisciato i capelli a Harry. Non potevo immaginarlo senza i suoi ricci. Era la
prima notte fuori dal College ed era stata una giornata stancante.

- Domani andremo al Museo Civico. Che ne pensi?

- Penso che sarà una gran rottura di palle. - rispose lui ridendo, coinvolgendo anche me. Lui prese dei vestiti dalla sua valigia e senza
dire niente andò in bagno. Approfittai di quel momento per cambiarmi velocemente e infilarmi il mio pigiama.

- Fra puoi prestarmi il den... ma che ti sei messa?!

Io mi guardai. Ok, non era della mia.. "età".. ma che male c'era?

- Il mio pigiama. E allora? - dissi io avviandomi verso il letto e alzando le coperte, per poi entrarci e stringermi il più possibile per non
sentire la sensazione di freddo.

- Nulla, solo che non mi aspettavo di vederti col pigiama di Superman. Comunque mi presti il tuo dentifricio? Hazza ha rubato il mio.

- Sì, è nel beauty sul lavandino.

Lui annuì e tornò in bagno. In quel momento la suoneria del mio cellulare mi costrinse ad alzarmi. Lo presi e tornai velocemente a letto,
aprendo il messaggio appena arrivatomi.

 

Amore ti prego aiutami,

mi hanno messa in stanza con un pervertito!

Lu xx

 

Te lo sei scelto tu così, scema.

Ora lasciami dormire, ci vediamo domani.

Notte xx

 

Scrissi velocemente e uscii dalla finestra dei messaggi. Stavo per chiudere il cellulare quando visi la foto di sfondo; io e mia mamma.
Era da quando l'avevo incontrata qualche giorno fa all'aeroporto che non ci sentivamo. Lei troppo impegnata con il lavoro, e io troppo
egoista per ricordarmi di lei. Mi facevo pena da sola. Erano le otto e mezza di sera e mamma dovrebbe essere appena tornata dal
bar. Composi velocemente il numero sulla tastiera e portai il cellulare all'orecchio. Uno squillo, due, sei, dieci.. fino a quando finalmente
non sentii la voce di mia madre.

 

- Pronto?

- Ciao mamma.

- Francy, finalmente ti fai sentire! Come sta andando la scuola piccola? Tutto bene in Austria?

- Sisì. Sono molto ospitali anche se hanno uno strano gusto dell'arredamento.

Sentii mia mamma dall'altro capo ridere. Mi mancava davvero tanto poterla vedere fare così di persona.

- Papà come sta?

- Bene. Ha avuto una visita ieri e il dottore dice che per adesso è tutto apposto. Solo che sai com'è fatto tuo padre.. toglili tutto ma non
la pasta.

Mio babbo aveva il diabete. Si era scoperto l'anno scorso quando cominciò a bere quasi sempre, e lui era uno che non beveva quasi
mai. L'abbiamo portato dal dottore, e la notizia ci fece mettere le mani tra i capelli. Un pasticcere con il diabete, non è proprio il
massimo. Se non fosse un ingordo di pasta, forse adesso il problema non ci sarebbe.

- Digli che se continua così gli fai sparire le sigarette e niente più Fiorentina. Come facevo con me col computer.

Lei rise di nuovo, e mi diede la buonanotte.

- Ti voglio bene, piccola.

- Anch'io mamma.

Staccai il cellulare e notai che Louis era appoggiato allo stipite della porta. Notai che aveva in mano i vestiti che aveva indossato quel
giorno, mentre il suo corpo rimaneva coperto soltanto da un paio di boxer neri. Abbassai lo sguardo sul cellulare e feci finta di niente.
Non mi dava noia vederlo così, anche perchè si vedeva dagli addominali che faceva parecchio allenamento fisico.

- Da quanto sei lì? - chiesi io.

- Non molto.

Si staccò dalla porta e venne verso il letto, lasciando i vestiti alla base di quest'ultimo.

-Fammi capire una cosa; io qua sto morendo praticamente congelata, e tu riesci a stare con solo delle mutande addosso? - chiesi io
con un sopraccigli alzato.

- Non che la temperatura sia molto diversa da quella di Londra.

- Tu sei matto. - dissi girandomi di spalle a lui e pensando al domani. Sentii una pressione sul letto e capii che anche lui si era disteso.

- Notte Louis.

Non ricevetti risposta, ma decisi di non girarmi per vedere se si era già addormentato. Chiusi gli occhi e mi immaginai una volta finito
tutto questo. Una volta finito il College.

- Ci credi?

Aprii gli occhi sentendolo parlare.

- A cosa?

Sentii lui muoversi un'altra volta, così mi girai anch'io. Trovai i suoi ghiacciai a fissarmi, ma non abbassai lo sguardo.

- Che tutto quello che inizia.. prima o poi finisce.

Lo guardai stranita. - No.

- Perchè?

Ci pensai, ma non riuscii a trovare altra risposta se non... - Perchè se vuoi davvero qualcosa. Non te la lasci scappare per niente al
mondo.

Lui sollevò l'angolo destro della bocca in un sorriso ironico. - Io me lo sono lasciato scappare.

- Che vuoi dire?

Lui ritornò alla posizione principale, con lo sguardo rivolto al soffitto. - Voglio dire che tutto finisce, come Eleonor.

Sentii come se qualcosa mi si fosse risvegliato dentro. - Tu ed El..

- Sì. Di nuovo.

Lessi un filo di tristezza nei suoi occhi e nella sua voce. Si vedeva che le voleva bene, e questo.. lo invidiavo.

- Per questo dici che te la sei fatta scappare?

- No.

Non riuscivo a capire. Sembrava triste per la rottura con la mia amica. Spostò lo sguardo dal soffitto bianco su di me. Quando vedevo
l'azzurro, sentivo come dei brividi. Sembra che quel colore sia così freddo, invece quando guardavo negli occhi di Lou era diverso.
Sempre azzurro, ma sentivo.. calore.

- Mi sono fatto scappare te.

 

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Capitolo 16
*** Chapter 15 ***


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Chapter 15


Louis' pov

- Mi sono fatto scappare te.

Era.. quale? La terza, quinta, ventesima volta che pensavo una cosa come quella, ma mai una volta mi era uscita dalla bocca. Tranne
ora.

- Louis, che dici?

"Dico che continui a tartassarmi il cervello, ma te continui a far finta di niente". Era questo quello che mi faceva più male. Mi faceva
male dover ammettere che mi piacesse senza aver una minima possibilità, mi faceva male sapere che avevo ferito Eleonor per quello
che provavo per lei.. ma la sua indifferenza era il dolore peggiore. Non distolsi lo sguardo dal suo, al contrario di lei che invece
guardava qualunque cosa tranne che me.

- Non avrei dovuto trattarti in quel modo. – disse guardandomi finalmente negli occhi. Era sincera, potevo vederlo.

- Già.. – risposi soltanto.

Sentii lei muoversi mentre tenevo lo sguardo basso, e qualcosa di caldo posarsi sulla mia guancia sinistra. Girai velocemente il volto
per vedere cosa mi stesse sfiorando, quando mi trovai a meno di due millimetri di distanza il suo volto. Mi stava dando un bacio sulla
guancia, ma io lo avevo interrotto sperando di ricevere qualcosa di più prezioso. I nostri nasi si sfioravano e se non avessi finalmente
avuto quelle labbra sarei scoppiato. Nessuna interruzione, niente occhi puntati contro o motivi per impedirci di smettere quel contatto.
Le sfiorai la guancia con la mano destra mentre lei chiuse gli occhi al mio tocco. Sfiorai quelle labbra carnose e soffici, finalmente mie.
Più le toccavo, più mi passava la voglia di aumentare le distanze. Sentivo ogni cellula del mio corpo cominciare ad accendersi, come

se fossi esposto al sole in una giornata di 60° gradi. Volevo continuare a scottarmi per il resto della vita se voleva dire provare quelle
sensazioni. Ero un contatto bramato da tempo, e ora che l’avevo doveva durare il più a lungo possibile, se non per sempre. Feci
delicatamente forza sui miei avambracci, cercando di alzarmi con il busto, facendo alzare contemporaneamente anche lei. Un semplice
bacio a stampo non mi bastava così passai la lingua sul suo labbro inferiore chiedendole l’accesso. Qualcosa in lei le diceva di
fermarsi ma volevo far sparire ogni esitazione da lei, volevo che si fidasse di me. La mia mano si spostò dalla sua guancia, a sfiorarle
il collo. Portava sempre una catenina con mezzo cuore. Lei non aveva solo quel pezzo di ferro, ora invece aveva tutto il mio tra le sue
mani. Posò le sue mani finalmente sul mio busto, prendendo la mia miglia in un pugno. Era mia, solo mia adesso.


Lucrezia’s pov

- Oddio la mia pancia chiede vero cibo!

- Zitto o mi fai crescere la fame!

Chiudemmo la porta della camera in modo che i proprietari non vengano ad offrirci altre loro specialità. Non avevo ancora digerito quei
testicoli di manzo. Una parola? Immangiabili. Lasciai Harry in piedi, mentre io mi catapultai a peso morto sul letto. Alzai la testa verso
di lui, non sentendolo fare alcun movimento. Lo vidi con le mani nelle tasche dei jeans neri, con il capo inclinato e un sorriso all’angolo
della bocca. Non immaginavo sapere cosa stava progettando in quel cervello.

- Ma che fai?

- Che ne dici di un tanga con attaccato una faccia da gatto?

Io sbattei un paio di volte le palpebre. Quando ripresi controllo del corpo buttai la testa all’indietro sul materasso coprendomi il viso
diventato totalmente rosso all’idea di quel pezzo di stoffa.

- Harry! – dissi afferrando un cuscino da dietro e tirandoglielo fortemente in viso. Lui per tutta risposta che fa? Ride. Stò imbecille! Mi
alzai dal letto incazzata e imbarazzata nera per dargli un pugno sul braccio. Ovviamente mi feci male io invece che lui.

- Dai amore stavo scherzando!

- I sogni erotici fatteli, ma senza dirmeli razza di pervertit…

Sentii le mie labbra bloccate da qualcosa, quando capii che mi stava baciando. Odioso, bastardo e subdolo approfittatore sexy. Ormai
mi aveva baciata e ciò significava cervello in vacanza per le prossime 24 ore. Allacciai le mie braccia intorno al suo collo, mentre lui
sorrideva soddisfatto. Bastardo. Posizionò le sue mani sui miei fianchi, avvicinando il mio bacino al suo. Lasciò il controllo sulle mie
labbra, per appropriarsi del mio collo. Sentii i brividi aumentare dietro la schiena, e ciò mi impedì di fermarmi. Cazzo, lo odiavo quando
aveva il controllo. Spostai le mie mani tra i suoi capelli per stringerli, e tirarli quando sentivo i suoi denti stringere un mio lembo di pelle.
Lui lasciava uscire dei sospiri ogni volta che lo facevo, e questo era gratificante. Sentii le sue mani spostarsi sui miei glutei, e alzarmi
di peso costringendomi ad allacciare le gambe intorno al suo bacino.

- Styles, stai varcando i limiti. – dissi lasciando scappare dei piccoli gemiti dalle mie labbra. Lo sentii sorridere contro la mia pelle.

- Sbagliato. Tutto questo – disse aumentando la presa sui miei glutei – è già mio.

Tirai per l’ennesima volta i suoi capelli, mentre lo sentivo cominciare a camminare. Non capii la direzione ma percepii qualcosa fare
sempre più pressione nella zona bassa. Arrossii e cercai di non farmi vedere da lui, quando capii cos’era quella presenza. Lui rise
continuando a torturare il mio collo, lasciandomi una scia di baci umidi fino alla mascella.

- Non vincerai Styles.

- Ho già vinto.

Si abbassò facendo incontrare la mia schiena con una superficie morbida, sicuramente il letto. Lui salì su di me posizionando le sue
gambe ai lati del mio bacino, cominciando a riappropriarsi delle mie labbra. Se avesse continuato, me le avrebbe consumate del tutto.
Le mie mani erano ancora impegnate nei suoi ricci, quando sentii le sue accarezzarmi la pancia, ancora coperta dalla camicetta
bianca. Esse si fermarono al bottone più basso, cominciando a slacciarlo, e a fare lo stesso con gli altri. Quella situazione era diversa
dalle altre. Sapeva cosa voleva lui, ma non sapevo cosa volevo io. Forse lo stesso.

- Ti amo, Lucrezia.

Tre parole, che mi diedero la risposta.

- Ti amo anch’io Harry.

Lui sorrise in risposta e le sue labbra non si staccarono mai dalle mie, se non per pronunciare ripetutamente quelle parole che per me
erano come musica. Arrivò all’ultimo bottone guardandomi negli occhi. Dio lo invidiavo per avere quel verde così acceso. Mi sfilò
delicatamente l’indumento, mentre io alzai il busto per facilitargli l’azione. Riattaccò le sue labbra alle mie e posizionò lentamente le
sue mani sul mio seno, ancora coperto dal reggiseno nero. Quel gesto mi fece agitare. Nessuno l’aveva mai fatto in modo così intimo,
ma il fatto che fosse Harry, riusciva a tranquillizzarmi. Mi sentivo un’incapace a star lì ferma senza far nulla così decisi di lasciare i suoi
capelli, e passare le mie mani sul suo busto arrivando al bordo della sua maglia. Gliela sfilai velocemente, buttandola da qualche parte
del pavimento. Lui si stacco dalle mie labbra per baciarmi il collo, passando per il seno fino ad arrivare al bordo dei jeans, che in quel
momento mi stavano dando solo un fastidio tremendo. Lui alzò lo sguardo verso di me, come a chiedere il permesso. Lo guardai e lui
continuò, slacciando il bottone e abbassando la zip. Tornò su con il busto lasciandomi ripetuti baci sul collo, mentre le sue mani
cercavano di levare quell’indumento. Solo la biancheria mi impediva di mostrarmi del tutto a lui, quindi decisi che non era equo. Con lui
ancora su di me, gli accarezzai gli addominali e scesi alla sua cintura, che dopo qualche minuto slacciai e lasciai cadere per terra, in
compagnia dei jeans. Era.. bellissimo, perfetto. Mi accarezzò le guance baciandomi la punta del naso, mentre ormai solo la biancheria
ci ostacolava. Passò le sue mani sul mio collo, sentendolo poi passare sulla mia schiena. I miei capelli tornarono nei suoi ricci con
l’intento di non lasciarli più. Sentii le sue mani cercare di sganciare il gancetto del reggiseno, impiegandoci qualche minuto.

- Dio, come sto odiando la biancheria in questo momento.

Io risi, alzando il busto per aiutarlo. Quell’indumento andò a far compagnia al resto dei vestiti, mentre io cercavo di coprirmi.

- Sei bellissima.

Più mi parlava, più sentivo che potevo fidarmi di lui. Ritornai ai suoi ricci, mentre lui scese con i baci fino al seno prosperoso. Baciò
l’incavo tra di essi, per poi tornare al mio viso. Le sue mani si spostarono ai lati dei miei slip. In quel momento mi maledii per aver
indosso quelli di Winnie de Pooh. Lui rise, cominciando a giocare con l’elastico di queste.

- Mi piacciono. – disse ridendo.

- Stà zitto.

Mi liberò anche di queste, lasciandomi completamente inerme davanti a lui. Io ero troppo impegnata con i suoi capelli, che si liberò da
solo dei suoi boxer, gettandoli da qualche parte. Eravamo entrambi senza mura, completamente esposti l’uno all’altro… e questo mi
piaceva.

- Harry.. – dissi fermandolo per un momento.

- E’ la prima volta.

Lui mi sorrise rassicurandomi baciandomi la punta del naso. – Meglio.

Fu mio. Solo e totalmente mio quella notte e non sarebbe stato di nessun’altro.



DUE GIORNI DOPO



Francesca's pov

- E poi?

- E poi niente Lu. Finisce lì.

La mia amica mi guardava ancora con gli occhi sbarrati. Accidenti a me e a quando ho deciso di raccontarglielo. Lu non capiva più
niente e in effetti aveva ragione perché non capivo più nulla nemmeno io. Nella sera seguente tra me e Lou non successe niente, non
una parola su ciò che era accaduto.

- Ma è impossibile. Siete degli idioti.

Io mi fermai aumentando la distanza dal gruppo. - Scusa Lu, ma non siamo ancora arrivati al vostro punto.

Lei arrossì violentemente alle mie parole. Quando mi disse quello che era successo ho rischiato di rimettere la colazione, ma almeno
avevo una scusa per ricattarla.

-Ehi volete darvi una mossa?

El e i ragazzi poco più avanti si girarono verso di noi. Ciuffo si avvicinò a noi, mentre gli altri continuavano il giro con Green, e ci
circondò la vita avvicinandoci a lui. Ora ero sicura che la colazione mi sarebbe tornata davvero su.
- Muovete i culi. - disse lui per poi darci a ognuno una pacca sul sedere.

Io e Lu ci guardammo, e in meno di un secondo inviammo al moro due sonori cinquini sulle guance.

- Zayn, chiedi scusa e mettiti le mani in culo se non vuoi che te le tagli.

Un Harry a dir poco fumante arrivò verso di noi, o forse verso il moro per dargli anche il terzo. Come si dice.. non c'è due senza tre. Speravo che quella cazzo di visita al Museo finisse presto. Fanculo a stà giornata.


***

- Fra mi passi quella maglia?

Presi quella T-shirt sulla sedia e la lanciai a Azzu. Per due notti a Vienna ero andata da lei a dormire, chiedendo il cambio alla Gilbert e
rivolgere anche solo mezza parola a quella sottospecie di ornitorinco, mi costava caro. E meno male l'avevo fatto o mi sarei ritrovata
altre notti accompagnata da Lou. La notte dopo era stata imbarazzante, e mi era bastata.

- Fra mi fai da elefante?

Io risi, ricordandomi della scena prima di parte e i tentativi per chiudere la valigia. Mi sedetti su quest'ultima cercando di schiacciare i
vestiti, ma questa ragazza doveva dare un freno ai suoi istinti pazzi di shopping. Ci voleva uno stipendio solo per lei.

- College, stiamo tornando. - dissi senza il minimo entusiasmo.


Lucrezia's pov

- Dai, prova almeno a riprendertele!

- Va bene. - disse facendo finta di impegnarsi nel recuperare l'indumento in mano mia.

- Fanculo Harry, mi prendi per il culo e basta! - dissi arrendendomi.

- Come se ti dispiacesse rendermele. - disse divertito.

Gli rilanciai i boxer rinunciando alla mia idea di vendetta. Ci avremmo impiegato ore a rifare le valigie continuando di quel passo.

- Ehi hai visto i miei sandali neri? - chiesi continuando a rovistare nella valigia.

Eppure li avevo visti ieri sotto il letto, ma stamattina erano spariti.

- Io? No affatto.

Stop. Conoscevo Harry anche solo dalla voce. Mi gira verso di lui in stile scena da film horror.

- Styles, dimmi che tu non c'entri nulla con le mie bambine.

Ok l'amavo. Ci avevo fatto l'amore ma se aveva toccato i miei tacchi gli avrei infilato i ricci nel water tirando ripetutamente lo
sciacquone. Troppo esagerata? No, affatto!

- Ah dici quelle favolose che ho trovato sotto il tuo letto e ho prestato ad una mia amica? No, non c'entro niente.

- Tu.. io.. Harry Harold Edward Styles comincia a scappare, e passa preferibilmente per la finestra! - dissi andandogli contro e
prendendo dei vestiti dalla sua valigia usandoli come straccio contro di lui.

- Ahio! Mi fai male.

- Bugiardo, dimmi dove le hai messe o ti scordi le coccole per il prossimo mese.


Lui mi fermò per gli avambracci, sfiorandomi il naso con il suo.

- Le ho messe nell'armadio. Secondo cassetto a partire dal basso.

Mi avvicinai ancora di più a lui, facendo quasi sfiorare le nostre labbra. Lui chiuse subito gli occhi aspettando che continuassi, ma
questa volta passa riccio.

- Grazie.

Mi allontanai da lui aprendo le ante dell'armadio finendo la mia valigia con indifferenza, sotto il suo sguardo confuso e divertito. Dio
Styles, quanto sei scemo.

- College, stiamo tornando. - dissi prendendo la valigia, e avviandomi alla porta con lui a seguito.



Eleonor's pov

- Chase siamo in ritardo, muoviti!

- Okok, arrivo.

Prendemmo le valigie, e ci catapultammo fuori dalla casa, ringraziando i proprietari. Eravamo già in ritardo di qualche minuto e il
pullman sarebbe partito tra poco. Ci mancava solo che restassimo in Francia, per l'amor di Dio.

- Eccoci!

Gridai verso i ragazzi, che intanto stavano infilando le valigie nel garage del pullman.

- Vi siete persi per strada? - ci chiese Azzu venendoci incontro.

- Problema con le valigie. Quando si parte? - chiese Chase.

- Salite sul pullman ragazzi! - urlò Green.

- Adesso.

Ridemmo e questa volta non ci fu il pericolo di essere schiacciati. Avevamo già i nostri posti.


***

- Ragazzi fate silenzio, per favore!

- Un pò mi dispiaceva per la Gilbert. Insomma.. una povera sessantenne in astinenza che cercava di stare a passo con degli
adolescenti. Che mondo..
Scoppiai a ridere insieme a Fra e Azzu, sedute davanti a noi, alla battuta di Chase. In effetti non aveva tutti i torti. In quei quattro giorni lo avevo conosciuto; era un ottimo amico e persona, anche se il passato non era stato dei migliori. Perdere i genitori una settimana dopo il 18° compleanno, per di più in un incidente per una vacanza, non era affatto un bel ricordo. Forse Azzu aveva ragione. Tirai fuori il cellulare mentre il ragazzo prese a parlare con Tyler ed inviai un messaggio ad Azzu.

Forse avevi ragione.

Chase mi piace..

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Capitolo 17
*** Chapter 16 ***


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Chapter 16


Lucrezia's pov

Arrivammo al college verso l'ora di cena e con le ragazze avevamo intenzione di stare in camera mia  e di Azzu.

- Ehi Harry mi chiede dove siamo. - dissi dopo aver aperto il suo messaggio.

- Digli che vedere le loro facce non era salutare.

- Ancora con Zayn ce l'hai? Dai, lo sai che è un idiota. - dissi io divertita.

Cos'era successo? Diciamo che il nostro moro imitava ogni secondo gli atteggiamenti di Fra. Inutile dire che lei voleva alzarsi e fargli
mangiare i capelli, e credetemi.. l'avrebbe fatto se Azzu non la fermava.

- Ormai il turno in mensa è andato. Ragazze mi mancava il pigiama party con voi.

- Piccola, sdolcinata Azzu. Anche tu ci sei mancata. - dissi dandole un bacio sulla guancia.

- Vecchio metodo?

- Oh ci puoi contare El. Portate i cuscini!



***



- Eleonor, dovevi dirmelo che era un maniaco sessuale!

Lei rise, e si lasciò andare con la schiena indietro sul letto. Noi invece eravamo distese a pancia in sù sul pavimento.

- Almeno non ti ha messo incinta!

Tirai fortemente un cuscino sulla faccia di Azzu. Non erano da lei quelle affermazioni. Stare con Liam non le giovava tanto.

- Piantala!

- Ehi mancano le confessioni! Azzu te invece che hai combinato con Liam, invece di criticare me?!

Azzu si coprì il viso con le mani. Eheh beccata.

- Maialona! Che hai combinato?! - disse Fra alzando il tono di voce. Forse un pò troppo.

- Abbassa la voce cogliona! Vuoi che ti sentano?!

Lei mi ignorò totalmente continuando a fare domanda.

- Non pensate male, pervertite! Solo che.. mi ha detto ti amo.

Pronunciò l'ultima frase più piano, quasi a vergognarsene. 3..2..1, e si ritrovò spiaccicata da 300 Kg.

- Finalmente! Credevo di dovergli inviare un invito, cazzo.

- Tu e la tua solita delicatezza, Lu.



Francesca's pov

- Scusate se non ve l'ho detto prima.

Avevamo appena spento la lampada per dormire, quando Eleonor ci chiese di riaccenderle.

- Che c'è?

Lei si era tirata su dal letto, a gambe incrociate. - Volevo dirvelo, ma non so perchè ve l'ho tenuto nascosto.

Lu la guardava con sguardo confuso, mentre Azzu sembrava indifferente. Quelle due avevano un legame come l'avevo io con Lu, e
questo mi rodeva leggermente. Insomma.. io conosco Azzu da tanto ed è una delle mie migliori amiche con Lu, ma ero gelosa del
legame che aveva stretto con El quelle poche settimane, che invece costruì con me in quasi due anni.

- El non girarci intorno e spara.

- Io e Louis ci siamo lasciati.



***



Giravo per le classi e ancora non mi ricordavo in quale ala fosse quella di musica. Ok, ero lì da quasi due mesi e dovrei sapere dove
fosse, ma non era facile in quel dannato College, soprattutto dopo una gita! Eccola, finalmente. Bussai un paio di volte e poi entrai. Ti
pareva; tutti seduti e Barren in piedi accanto alla lavagna, con su scritto a caratteri cubitali "Vienna".

- Ranieri, ancora? - disse l'uomo con tono frustrato.

Non potei biasimarlo. Mi aveva parato il culo per i ritardi troppe volte.

- Ha ragione. Mi dispiace.

Raggiunsi velocemente l'unico banco rimasto davanti, e vi appoggiai la borsa. Intravidi Louis e Niall infondo alla classe che mi
salutavano. Ricambiai e mi rigirai verso Banner.

- Stavo dicendo.. spero a tutti sia piaciuta la gita.

Tutti annuimmo. Mi era piaciuta davvero, e di solito mi si doveva trascinare con le catene per uscire dall'Italia, ma Vienna e Londra
erano diverse.

- Bene, per questo ho deciso di farvi fare un compito sull'argomento.

- Cosa?!

- Sta scherzando?!

Alcuni ragazzi si lamentarono. Eccolo il caro vecchio Barren; sotto sotto, c'era sempre la fregatura.

- No Doson, sono serissimo. Ma se non le piace l'idea, posso anche aumentare la dose di compiti. Che ne dice?

Il ragazzo se ne stette zitto, sicuramente infamando mentalmente Barren.

- Sarà un compito a coppie in modo che non sarà così noioso. Ma non aspettatevi di avere potere sul da farsi. Le coppie sono già
state scelte e le troverete sulla bacheca nella Hall durante il turno mensa.

Grande. Sarei capitata con uno sconosciuto, cosa c'era di meglio. Anche se forse.. finire con Lou mi avrebbe dato la possibilità di
chiarire. Non potevamo comportarci come viziati. Era successo.



Louis' pov

- Sei un completo idiota!

- Cazzo Harry, lo so. Ora piantala di rompere!

Lui sbuffò e se ne fece per andare dalla stanza, quando tornò a sedersi accanto a me sul letto. Ero un idiota? Sì. Ero un coglione? Sì.
Me ne sono pentito? Assolutamente no. Eppure faceva finta che fosse stato un sogno, mentre i ragazzi continuavano a dirmene di tutti,
e avevano ragione.

- Louis, fra te ed Eleonor è finita finalmente, e scusa se te lo dico ma era l'ora.

Io risi. - E adesso che niente te lo impedisce, decidi di mandare tutto a puttane lasciandotela scappare di nuovo?!

- Hai ragione.

Mi alzai dal letto e presi la giacca sulla sedia per poi uscire. Lucrezia cominciava davvero a cambiare il mio migliore amico.



Francesca's pov

- Ragazzi non ci credo! Pollo, e intendo pollo vero!

Scoppiarono a ridere, ma cazzo era da foto ricordo! A quanto pare Griselda aveva cambiato idea di avvelenarci con la sua cucina, e forse avrebbe mantenuto l'idea geniale... per il resto della sua vita.

- Fra portamene due porzioni. Devo recuperare gli ultimi giorni. - mi disse Lu.

Presi doppia porzione per lei e una per me, e tornai al tavolo con gli altri, sedendomi tra Harry e Liam.

- Lo sapete della nuova idea di Barren? - chiesi io cominciando a mangiare.

- Sì, e la cosa peggiore è che l'ha proposto ad entrambe le classi della gita.

Io sbarrai gli occhi alle parole di Hazza. - Anche voi?!

- Sì, quindi non vedo l'ora di vedere quel foglio e finire sto cazzo di progetto. Neanche le coppie ci fanno scegliere. - esclamò Malik.

- Oh, tranquillo piccolo. Vedrai che talmente spaventerai il tuo compagno, che già tra due giorni avrai il progetto fatto. - dissi
guardandolo.

I ragazzi risero mentre lui mi rispose con la sua solita prontezza. - Fottiti riccia.

- La pianti di prendermelo?! Te ce l'hai di già!

- Ma l'ho finito! Dai amore solo ancora un pò.. - disse il biondino a Demi.

- Dai piccolo, guardalo. Come fai a dire di no? - feci io.

- Così. - Demi si avvicinò a Niall e gli rivolse un sonoro - No.

Lui offeso cominciò a girare la forchetta nel piatto vuoto. Povero piccolo irlandese.

- Tieni, non mi va. - dissi porgendogli il mio vassoio.

Lui mi sorrise e io ricambiai.

- Ehi mi sa che Barren non ce la farà a fuggire alla massa. - disse Harry indicando con il capo l'altra parte della mensa, dove il
professore stava attaccando un foglio alla bacheca. Probabilmente la lista delle coppie.

- Dai andiamo.

Ci alzammo dal tavolo e lasciammo i vassoi lì. Intanto Barren cercava di sfuggire dagli studenti, ma non erano molti. Arrivammo davanti
al foglio, ma alcuni ragazzi ci impedivano di vedere.

- Scusa... scusami.. permesso.

- Azzu ci arriverai domani così: ehi, vuoi fargli una foto? Dovremmo vedere anche noi.

Troppo brusca? Nha.. preferisco definirmi diretta. Arrivai davanti al fogli e scorsi con l'indice la lista di nomi, leggendoli anche per i
ragazzi. Quando arrivai al mio, per poco non sbiancai. Volevo un ragazzo dagli occhi chiari, capelli chiari e simpatico al massimo?
Bhe.. mi era capitato l'esatto opposto.

 
Vadi - Tomlinson

Calder - Loockwood

Styles - Kutcher

Lovato - Ammannati

Payne - Yonout

Horan - O' Donnell

Ranieri - Malik


- Io lo disintegro, lo brucio, lo torturo, lo infilzo e poi l'ammazzo..

- Fra frena i tuoi istinti e siediti per favore! Mi stai facendo venire il mal di testa!

Fermarmi?! Stava scherzando, insomma... mi hanno messa in coppia con.. quello! Lui, cioè lui che preferirei buttarmi dalla Torre Eiffel
piuttosto che sopportarlo due ore in più ogni giorno! Mi misi a sedere sullo sgabello del bagno delle ragazze con le altre.

- E comunque.. è bravo in quella materia quindi meglio di niente, no?

- Azzu non provare a mettere buona parola su di lui perchè trucio anche te.

- Mi dici perchè lo odi così tanto?! - scoppiò Lu.

Perchè.. perchè sì. Primo, mi aveva graffiato la bambina, secondo non perdeva occasione per infastidirmi e terzo, mi sta sulle palle di
natura.

- Perchè è insopportabile! - dissi ghignando i denti.

- Usciamo di quì e torniamo a lezione. Io e te Fra, abbiamo la Darbos, quindi muoviamovi.

Lasciammo le altre tre dandoci appuntamento con i ragazzi nella Hall una volta finite le lezioni. Darbos, uguale a un'ora e mezza di
esercizi stressanti. Grande, la giornata andava di bene in meglio.


Louis' pov

- Harry muoviti, dobbiamo andare!

- Sì, aspetta un attimo.

Mi allontanai dall'armadietto lasciandolo da solo con Allison. Quella ragazza era insopportabile ed aveva una voce che neanche un
sordo poteva sopportare. Mi immaginavo una Lucrezia furente quando saprà la compagna di lavoro di Hazza. Cazzo, non vorrei essere
nei suoi panni. Vidi Harry venire verso di me, mentre raggiungevamo la palestra per l'ora con McConnel.

- Si può sapere che avevi di così importante da dirle?

- Mi aveva chiesto di vederci per il progetto. - disse con un'alzata di spalle.

- E?

- E cosa Louis? Sembri una femmina malata di gossip quando fai così.

- Oh nulla.. solo per sapere.

Arrivammo in palestra e vidi il prof parlare con la Darbos.

- Dai, andiamo a cambiarci.



***



- Ehy amico, nessun problema se sto con Eleonor per il progetto di Barren?

Mi girai verso Loockwood, mentre finivo di allacciarmi i lacci delle scarpe.

- Nono, tranquillo. Non stiamo più insieme.

Uscimmo dallo spogliatoio, mentre notammo che nel campo di gioco c'era già la classe di Lu e Fra. Noi ragazzi ci lamentavamo del
coach, ma loro non potevano certo dir di meglio sulla loro.



- Corsa laterale, avanti!



Lucrezia's pov

- Allora Tomlinson, cosa facciamo?

Il ragazzo si sedette sul mio letto portandosi un dito sotto il mento, a mò di pensatore. Mi fece ridere.

- Che ne dici di fare una presentazione invece di un testo scritto?

- Ok, buona idea. Hai delle foto della gita?

- Sì, ho la macchina fotografica nella mia stanza. Dopo le andiamo a prendere.

Annuii e mi sedetti sulla sedia della scrivania. Tutti gli altri ragazzi avevano deciso di iniziare il progetto come noi. Barren ci aveva dato
un tempo decisamente troppo ridotto, quindi dovevamo darci una mossa. Accesi il computer per poi aprire il programma video.

- Facciamo una cosa: io preparo le slides e tu pensi alle didascalie. Ci stai?

Louis annuì aprendo il quaderno degli appunti. Credevo che quelle due ore sarebbero state lunghe, invece quello scemo non faceva
altro che farmi ridere.

- Ehi guardami, sono un tricheco.

Mi girai verso di lui, vedendolo con due matite infilate nelle narici. Io scoppia a ridere e gli lancia un quaderno preso sulla scrivania, in
faccia.


- No, tu sei scemo, è diverso.

Lui fece un'espressione da finto deluso e tenne la testa bassa. Non gli risposi neanche, continuando il mio lavoro. Quel ragazzo era un
rimbambito. Passò qualche minuto, quando decisi di approfittare del compito per parlargli.

- Ehi Louis. - lui alzò lo sguardo su di me. - So cos'è successo.

- Che intendi?

- Fra è la mia migliore amica, quindi so quello che le succede.

Lui cambiò espressione da confuso a preoccupato.

- Tranquillo, mica ti uccido. - dissi divertita.

Lui chiuse il quaderno e cominciò a parlare. - Che vuoi sapere?

Mi alzai dallo sgabello e gli andai in contro sedendomi sul letto davanti a lui.

- Non voglio sapere nulla. Voglio solo dirti che dovreste smetterla. So che tu ed Eleonor vi siete lasciati... di nuovo. So anche che ti
piace la mia amica e non ti crederò se mi dici che ho torto.

Lui accennò una risata all'angolo della bocca. Gli dissi le cose con più calma di quanto pensavo.

- Hai ragione. Grazie Lu.

Gli sorrisi e feci per alzarmi dal letto, quando lui mi fermò. - Vadi, cerca di non cambiare troppo il mio di migliore amico.

Alzai il sopracciglio interrogativa. - Voglio dire.. che state bene insieme.

Annuii e tornai al mio posto. Francy, se adesso mandi tutto a puttane dopo la chiacchierata con Louis, ammazzo anche te.



Harry's pov

I corridoi stavano cominciando a svuotarsi, mentre raggiungevo la camera prima di cena. I ragazzi avrebbero già dovuto finire. Vidi la
mia camera, ma andai addosso a qualcuno.

- E stà più attento!

Alzai la testa quando un ciuffo biondo e occhi castani mi si presentò davanti. - Non è colpa mia se sei una nana.

Lei per tutta risposta mi diede uno schiaffo sul braccio, lasciandomi un bacio sulle labbra.

- Allora? Com'è andato il compito? - dissi io cingendole la vita con un braccio, accompagnandola alla sua stanza.

- Bene, ma il tuo amico è un completo idiota.

- Perchè?

- Perchè lui e Fra si comportano in un modo che neanche uno psicologo capirebbe.

Risi all'affermazione. Sapevo anch'io cos'era successo ed il fatto che non si dessero corda, era proprio infantile.

- Lasciali fare. Vedrai che prima o poi si daranno una smossa.

Lei sbuffò, e si scostò da me. - Ehi ma te con chi sei in coppia? - mi chiese.

- Non lo sai? - chiesi io sorpreso.

- No. Fra ci ha trascinato via non appena aveva letto "Malik" , non lasciandomi neanche il tempo di guardare. - disse con un'alzata di
spalle.

- Barren mi ha messo con la Kutcher.

Lei smise di camminare, guardandomi con un sopracciglio alzato. - Kutcher?

Io annuii. Avevo imparato a conoscerla. Conoscevo ogni suo accenno, ogni suo movimento ed espressione, e quella che aveva
adesso mi faceva ridere.

- Perchè? Non sarai mica gelosa?

Lei deglutì mettendosi a ridere. - Io? Ma fammi il favore. Quindi sei stato con lei per due ore?!

Questa volta non ce la feci e mi scappò una risata. Quando smisi notai che lei non era più davanti a me. Girai la testa dall'altra parte e
vidi che stava camminando verso la sua stanza.

- Ma dai amore, mica te la sarai presa? - dissi raggiungendola.

- Prendermela? E per che cosa?! Solo per il fatto che tu abbia trascorso due intere ore , a mia insaputa inoltre, con un'oca
spennacchiata dalla parrucca di platino?! No, affatto.


La fermai per un polso, tirandola verso di me. Il suo comportamento era infondato. - Ti fermi un secondo?

Lei sbuffò stringendo maggiormente i libri a sè.

- Ti amo.

Le sfiorai il naso con il mio, mentre le chiuse gli occhi accennando un sorriso all'angolo della bocca.

- Anch'io babbeo.



Francesca's pov

- Sbagliato.

- Giusto.

- Sbagliato!

- Giusto!

- Giusto!

- Sbagliato!

- Ah ah! - gli puntai il dito contro mentre lui ancora ci pensava.

- Fanculo.

Io risi. Sapete una cosa? Fare un compito con la persona più odiosa del mondo, non era così male. In fondo se potevi tormentarlo e
prenderlo per il culo, poteva anche diventare una cosa divertente.

- Sei un' infantile.

- Disse quella che ancora ha nel diario, la copertina del film di "Space Jam".

Io gli tirai contro un righello, non avendo altro in mano, mentre lui ancora rideva. Stronzo, infantile e odioso ciuffo a piramide.

- Finito. Ci vediamo a mensa ciuffo! - dissi chiudendo il mio quaderno, e sfilandogli il mio diario dei compiti dalle mani. Come poteva
dire qualcosa contro "Space Jam"? Ok che ci sono Silvestro, Titti e tutti quelli della Walt Disney, ma era un gran film, andiamo!

- Aspetta, abbiamo fatto solo mezz'ora!

- Quindi? Siamo già un pezzo avanti.

Lui si alzò dalla sedia, prendendomi il polso e portandomi sul letto.

- Non ho intenzione di prendere un brutto voto per colpa tua imbranata, quindi muovi il culo e lavora.

Io sbuffai. - Ma non ho voglia di fare il compito! - mi lamentai come una bambina.

- E allora che vuoi fare? - disse lui esasperato buttandosi sull'altro letto.

Ci pensai su, quando ebbi un' idea. Mi alzai e aprii il cassetto della scrivania. Mi ricordai di quando vidi Azzu nasconderle dentro,
mentre io ero sdraiata sul letto.

- Che stai facendo?

Ignorai il moro continuando a cercarle. - Eccole!

Mi voltai verso di lui, sventolando in aria le chiavi. - Che ne dici di un giro?

Lui mi guardò prima confuso, per poi sorridermi. Si alzò dal letto tirando fuori dai suoi jeans il suo mazzo di chiavi, mentre uscimmo dalla camera. I ragazzi avrebbero finito tra un'ora e mezza; avevamo tutto il tempo a disposizione.

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Capitolo 18
*** Chapter 17 ***


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Chapter 17


- Stai migliorando, te lo concedo.

- Migliorando? Io sono il massimo, baby!

Io annuii dandogli falsamente ragione, mentre mi toglievo il casco, e parcheggiando la moto dietro la scuola. Avrei rimesso le chiavi al
loro posto, in modo che Azzu non scoprisse nulla.

- Sbaglio o ti avevano proibito di usarla?

- Sbagli. E' mia, non ho bisogna di un'autorizzazione.

Lui annuì ed entrammo al College. Eravamo in ritardo per la cena e probabilmente i ragazzi si stavano chiedendo dove fossimo. Presi
il cellulare dalla tasca e composi velocemente il numero di Lu. Uno, quattro, sette.... che cazzo stava facendo?!

- Pronto?

- Finalmente! Ma che stavi facendo?

- Ero con Harry. Tu piuttosto si può sapere dov'eri finita?

- Poi ti racconto. Siete in mensa?

- Sì vi stiamo aspettando. Aspetta... Liam vuole sapere se Zayn è con te.

- Sisi il broccolo è qua. Stiamo arrivando.

Staccai la chiamata girandomi verso il moro che mi guardava con espressione esasperata. Povero.. ancora non riuscivo a sopportarlo.



***



- Eccovi. Vi abbiamo tenuto i posti. - disse Demi venendoci incontro.

- Grazie bella. Griselda è già passata?

- No, sta passando ora. - mi rispose Niall.

Sarei rimasta a digiuno anche stasera. Cazzo, quanto mi mancava il cibo italiano!

- Ehi che ne dite se per cambiare andiamo a mangiare dalla Bella Napoli?

La proposta di Harry non era male. Quel ristorante l'aveva preso sott'occhio già da qualche giorno. Era carino e non era affatto caro.
Pizza, uguale a una montagna di calorie ma almeno si mangiava cibo vero.

- Io ci sto! - esultò euforico Niall. Scommetto che persino a lui il cibo della mensa cominciava a far ribrezzo.

- Ok, ma ci andiamo la prossima settimana. Ci manca solo che Barren ci metta un due per il compito.

- Hai ragione Lu. Piuttosto come va con il compito voi? - disse Lou.

- Noi ancora non sappiamo come iniziare. Voi? - disse Azzu.

- Noi facciamo una presentazione. Voi Fra?

Alzai lo sguardo verso Lou. Quel pollo, che fin'ora era stato il punto più interessante della conversazione, lo allontanai guardando poi
Zayn.

- Bene. Siamo ad un buon punto. - mentii. Avevamo a malapena deciso il titolo, ma ci restava un'altra settimana. Dovevamo metterci
sotto.



***



- Fra aspetta un secondo!

Smisi di camminare e guardai dietro di me.

- Ehi Lu.

- Dobbiamo parlare.

La sua espressione era... seria? Wow per una Lucrezia seria ce ne voleva.

- Ok, dimmi.

- Ho parlato con Louis.

L-Louis?

- Quindi? - dissi cercando di non calcare troppo il mio tono di voce.

- Andiamo in camera tua. Le altre arriveranno più tardi.



Lucrezia's pov



- Finito!

Io e Louis ci alzammo dal letto esultando.

- Non ne potevo più! Che ne dici, è abbastanza?

- Sì, anche troppo. - dissi io contenta.

- Ehi io raggiungo gli altri, vuoi venire con me? - mi chiese mentre prendeva la sua roba, rimettendola in borsa.

- No grazie. Vado a cercare Harry.

Lui annuì salutandomi con un bacio sulla guancia, uscendo poi dalla camera. Il progetto era finito e se non fosse stato per Louis a
quest'ora sarei ancora al punto di partenza. Era sabato ed erano soltanto le due. Entrai in bagno e mi cambiai il pigiama. Sì, a quell'ora
io aveva ancora il mio caro pigiama addosso. Non ero uscita e poi era comodo. Infilai un paio di jeans bianchi, una camicetta rosa
salmone a mezze maniche e le Nike Air Force. Ancora non riuscivo a credere di aver convinto Fra a lasciarmele. Era passato anche
qualche giorno dalla nostra chiacchierata. Capivo Francy e adesso lei capiva me. Riuscii a farla ragionare ed a non evitare Louis. Lo
stesso feci con lui e mi disse che avrebbe risolto tutto, anche se ancora non avevo capito come. Presi il cellulare da sopra il comodino
e composi veloce il numero di Harry. I ragazzi avevano deciso di andare a casa di Lapo, appena tornato dall'Europa, tranne me, Harry
e Louis. Eravamo stati gli ultimi a finire il progetto, come al solito. Staccai la chiamata dopo che la voce della segreteria mi tartassò
l'orecchio. Cazzo, quel ragazzo ha un iPhone 5 e neanche lo usa! Uscii dalla mia camera e attraversai il lungo corridoio. Avevo saltato
anche mensa e stavo morendo di fame. Ne anvrei approfittato per trascinare Harry a mangiare fuori.

- Ehi Chase, scusa. Hai visto Harry? - dissi bloccando Chase sulle scale.

Ieri si era sentito male durante la lezione di biologia, e non aveva voglia di uscire, quindi ha preferito rimanere a scuola.

- Sì, l'ho visto andare in auditorium. - mi disse con un sorriso.

- Ok, grazie.

Gli rivolsi un sorriso e proseguii verso l'Auditorium. Prima di arrivare sentii qualcuno cantare dall'interno della sala. Era Harry; la sua
voce era bellissima e lo invidiavo per questo. Sentii la musica e la sua voce fermarsi. Pensai che avessero finito le prove, quindi entrai.
Non l'avessi mai fatto.. Harry, Allison. Le labbra rosee di Harry, quelle che fino a un paio di ore fa erano mie, adesso sfioravano quelle
della ragazza davanti a lui. Sentii qualcosa di freddo rigarmi le guancie. Lacrime. No, non dovevano scendere. Mi scappò un
singhiozzo dalle labbra, e questo bastò per far girare i due verso di me. I suoi occhi incontrarono i miei per pochi secondi, perchè
quella stanza era diventata troppo piccola per tutti e tre. Lo vidi cominciare a correre verso di me, ma chiusi violentemente la porta
della sala, diretta verso la mia stanza. Riuscii a leggere in pochi attimi paura, rabbia e dispiacere nei suoi occhi; ma nei miei c'era solo
delusione e tristezza. Forse un'altra sarebbe stata ancora là, a chiedere spiegazioni e credere che fosse stato un malinteso, ma io no.
Odiavo il tradimento. Corsi verso gli alloggi femminili sperando che Harry non fosse dietro di me. Mi avrebbe sicuramente raggiunto e
costretto a fermarmi, ma adesso cercavo solo una persona; Fra. Erano sicuramente tornati. Vidi la porta della sua stanza e con le
lacrime ancora sul volto aprii la porta senza aspettare.



Francesca's pov

Zayn era appena uscito dalla mia stanza. Il compito stava andando bene, mancava solo l'ultima parte. Mi buttai sul mio letto a peso morto, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarmi per almeno cinque minuti. Cosa impossibile, dato che fui costretta a riaprirli sentendo la porta della stanza aprirsi e chiudersi violentemente.

- Che cazz..?

Alzai il busto trovandomi davanti la figura di Lu, col fiatone e il trucco colato sulle guance.

- Che ti è successo? - dissi alzandomi velocemente e andandole in contro, avvolgendola in un abbraccio. La sentii cercare di trattenere
qualche singhiozzo sulla mia spalla, mentre la mia maglia veniva bagnata dalle lacrime.

- H-Harry...

- Ehi, tranquilla. Tranquillizzati e cerca di spiegarmi.

La feci sedere sul mio letto, e mi misi seduta vicino a lei. Harry c'entrava qualcosa, ma non avevo mai visto Lu così distrutta.



***



- Dove cazzo è?!

Uscii dalla mia camera peggio di mia mamma quando scopre che non avevo ordinato camera. Harry, Harry, Harry! Se lo trovo giuro
che lo castro! Avrei accettato di tutto, ma se mi toccava Lu poteva ritenersi morto! Sentii i passi pesanti di Lu dietro che mi seguiva.
Non riuscivo a tranquillizzarmi, neanche Lu poteva farlo. Stavo attraversando il corridoio quando urtai contro la spalla di qualcuno. Non
ci feci caso e continuai per la mia strada.

- Ehi? Fra, fermati!

Qualcuno mi prese per le spalle, facendomi girare; Louis. Vidi che dietro di lui Lu non c'era più.

- Dove vai?

- Vado a uccidere il tuo amico, ecco dove vado!

Non ce l'avevo con lui, ma se mi fosse capitato davanti il Papa, probabilmente avrei infamato anche lui.

- Vieni con me.



Louis' pov

Probabilmente il parquet si stava consumando per i passi di Fra, che continuava a fare avanti e indietro, non smettendo di parlare. Si
mise a sedere accanto a me sul letto.

- Fra, capisco che sei arrabbiata, ma conosco Harry. Ci dev'essere per forza un malinteso. - dissi cercando di difendere il mio amico.

- Ah si? E quale? Per esempio lui aveva la colla sulle labbra e quella troia ha cercato di levarla assorbendola, giusto?!

Ok, parlare con lei era difficile, ma quando era incazzata diventava impossibile.

- Dov'è Lu?

Lei sospirò. - Non lo so,  l'ho persa di vista quando mi hai fermata. - disse continuando a guardare il pavimento.

- Tu và a cercarla, io vado da Harry. - disse ancora, alzandosi dal letto.

- Aspetta, meglio se ci vado io da Harry o finisci per ucciderlo. - dissi con una punta di divertimento.

- Ok. Senti io e Lu non ci saremo a cena. Tu non dire niente agli altri, ci parlerò io.

Io annuii, uscendo di camera con lei. Quando avevo deciso di ricominciare a parlarle, speravo di farlo in altre circostanze ma adesso
c'era qualcosa di più urgente da fare; dovevo trovare Harry e parlargli.



***



Saranno state due ore che continuavo a cercarlo per il College. Cazzo, dov'era andato?! Mi ricordai del cellulare lasciato in camera
mia. Probabilmente non mi avrebbe risposto ma non sapevo più dove cercarlo. Presi l'ascensore e salii al secondo piano. Percorsi il
corridoio fino alla mia camera, ma vidi la maniglia della mia camera abbassata, e la porta socchiusa. Tutti gli studenti erano a cena,
quindi non c'era nessuno in giro. Mi avvicinai alla camera e lentamente aprii la porta. Vidi qualcuno girato di spalle a me, con la testa
bassa. Riconobbi quei ricci subito:

- Harry?

Sentii un singhiozzo uscire dalle sue labbra, con ancora il capo chino. Stava piangendo; Harry Styles stava piangendo. Non ricevetti
risposta, quindi mi avvicinai a lui sfiorando la sua spalla con la mano.

- Vattene.

Mi sedetti affianco a lui, non ascoltando le sue parole.

- No.

Lui si girò verso di me, e vidi i suoi occhi essere rossi. Aveva gli occhi distrutti e stanchi. Lui fece un sorriso tirato all'angolo della
bocca. Si passò una mano tra i ricci, scompigliandoli più di quanto già non fossero. Se fossimo stati in altre circostanze, gli avrei fatto
una foto ricordo.

- Che cosa vuoi?

- Parlare.

Lui non accennò risposta, così continuai io. - Parlami Harry. Sono il tuo migliore amico!

Lui scosse la testa, sempre con lo sguardo sul pavimento.

- Lo so che è successo più di quanto abbia visto Lu.

Lui alzò finalmente lo sguardo su di me. - Come lo sai?

- Lu ha detto tutto a Fra.

Lui sorrise ironico. Metteva quasi inquietudine quando faceva così. - Grande, adesso Fra mi vorrà uccidere.

- In effetti ti conviene starle alla larga per un paio di settimane.

Passarono un paio di minuti di silenzio, ma io non mi alzai da lì, come Harry.

- Non sono stato io Louis.

Non risposi, lasciando che lui finalmente parlasse. - Allison.. Stavamo al piano e lei, lei aveva cominciato a venirmi incontro. Io non
volevo, cercavo di allontanarla ma...

Non finì la frase che un'altra lacrima solcò il suo viso. - Lo so. So che non lo faresti mai Harry. Non a Lu.

Lui mi sorrise leggermente, passandosi poi una mano sul viso.

- Che devo fare? Aiutami, per favore.

Era la prima volta che mi chiedeva un aiuto in fatto di donne, ma si parlava di Lu. Era la prima ad aver rubato il cuore al riccio.

- Chiarisci con lei. Non fartela scappare per una come Allison, Harry.



Lucrezia's pov

- Lu? Lu, svegliati.

Riaprii gli occhi, portando una mano davanti ad essi. Odiavo la luce di primo mattino.

- Alzati dormigliona. Devi andare a lezione!

Ricevetti una cuscinata da Fra, che cercava invano di alzarmi. Domenica era passata velocemente, troppo, e io non lasciavo quel letto
da.. 48 ore. Vidi il mio cuscino, diventare da bianco a nero. Non mi ero occupata minimamente del mio aspetto e sembravo
sicuramente uno zombie.

- Ti vuoi alzare o no?!

- No! - risposi coprendomi la testa col cuscino.

- Ok, fai come ti pare.

Fra uscì dalla mia stanza strarotta delle mie lamentele. Ero diventata scontrosa e antipatica; più del solito, diciamo. Ormai anche le
altre ragazze avevano rinunciato a farmi alzare. Chiusi di nuovo gli occhi; fanculo alla scuola. Avrei mandato a fanculo anche il progetto,
ma così ci sarebbe andato di mezzo anche Louis. Stava facendo tanto per me, era diventato il mio migliore amico e ci mancava solo
che lo facessi andar male a causa mia. Bel ringraziamento sarebbe. Era Lunedì e per stavolta avrei saltato le lezioni, non mi andava di
rivedere la sua testa riccia.



Azzurra's pov

- L- Liam.. asp- aspetta! - dissi divertita allontanandolo da me.

- Oh ma dai!

- Siamo in un corridoio, scemo!

- Non importa.

Riprese possesso delle mie labbra, avvolgendo le braccia intorno al mio bacino. Fortuna che gli studenti erano già entrati. Mi staccai
da quel piacevole contatto, quando sentii qualcuno chiamare il mio ragazzo.

- Harry? - disse Liam.

Appena tornate dal centro, Lu mi raccontò l'accaduto.

- Scusate, avete visto Lu?

- No. - dissi con una punta d'acidità - sarà sicuramente in camera sua, come negli ultimi due giorni.

Harry abbassò lo sguardo cogliendo la mia frecciatina, per poi annuire e ringraziarci, allontanandosi verso la fine del corridoio.

- Azzu?

Mi girai verso Liam.

- Non essere così dura con lui.

- Non mi fido del tuo amico Liam, scusami se te lo dico, ma è così.

- Fidati di me. Sono sicuro che c'è una spiegazione.

Io annuii. Forse aveva ragione. Gli lasciai un bacio sulle labbra ed entrammo in classe.



Harry's pov

Azzu mi odiava, Fra mi voleva uccidere e sicuramente anche Dami e El l'avrebbero voluto fare, anche se non avevo parlato con loro da
quel Sabato. Ero distrutto, a malapena riuscivo a reggermi in piedi. Non ricordavo neanche più quante volte avevo bussato alla porta della camera delle ragazze per farmi entrare, ma niente. Loro mi odiavano, lei mi odiava. Lasciai Azzu e Liam in pace, e mi diressi verso gli alloggi femminili. Fanculo alle lezioni e ai progetti, dovevo andare da lei. Saremmo stati soli, perfetto.
Quella porta non mi fece così tanta paura fino a quel momento. Cazzo, bussa Harry! Picchiai un paio di colpi sulla porta, aspettando che una voce mi permettesse di entrare, ma niente. Sembrava non ci fosse nessuno dentro. Abbassai la maniglia della porta, entrando piano. La stanza era vuota, ma vidi un rigonfiamento nel letto sinistro. Lu. Probabilmente dormiva, così richiusi la porta cercando di non svegliarla. Non mi aveva sentito, così mi avvicinai al suo letto per osservarla. Cazzo, era... stupenda. Sembrava che il cuscino avesse assorbito tutto il dolore che aveva provato a causa mia, ed ora lo sguardo sereno che aveva in volto mi faceva sentire ancora più in colpa perchè per colpa mia, quell'espressione prima se n'era andata. Mi misi in ginocchioni davanti a lei, scostandole con il dito un ciuffo biondo cadutole davanti agli occhi chiusi. Le labbra erano leggermente schiuse, rosee e gonfie. Volevo morderle, ma l'avrei svegliata, e sicuramente se mi avesse visto mi avrebbe riempito di schiaffi fino a farmi sanguinare. Non ce la feci, mi avvicinai lentamente a lei, sfiorandole il naso con il mio. Sembrava che quelle labbra mi stessero dicendo "Baciami", e non aspettai un secondo, che le sfiorai delicatamente con le mie. Il gusto di fragola mi invase i sensi. Chiusi gli occhi beandomi di quel contatto, che però ebbe breve durata.

- Che ci fai qui?!

Riaprii gli occhi trovandomi i suoi che mi guardavano. Dio, come mi erano mancati. Si alzò velocemente col busto dal suo letto,
allontanando il suo viso dal mio. Ti prego, ritorna qui.

- Lu... - tentai di parlare, ma lei non me lo permise.

- Lucrezia per te.

Si alzò del tutto dal suo letto, ed io feci lo stesso.

- Vattene.

Ritornai vicino a lei, ma Lu continuava ad allontanarsi da me. Odiavo quando non mi ascoltava.

- Lasciami sp...

- Ho detto vattene! Sei sordo?! - disse indicandomi la porta della stanza, e prendendo dalla sedia i vestiti. Non notai neanche che in
quel momento indossava solo l'intimo. Mi soffermai sulle sue curve e gli addominali appena accennati sulla pancia.

- No, ma fammi parlare, cazzo!

Lei retrocesse leggermente al suono della mia voce. Allontanarla era l'ultima cosa che volevo, ma sembrava che riuscissi a fare solo
quello.

- Che cosa vuoi? - disse questa volta con più calma.

- Parlare. Ascoltami per favore.

Lei mi guardò negli occhi, mettendomi in soggezione. I miei chiedevano solo perdono.

- Non ce n'è bisogno. Ora esci Harry, ti prego.

Andò verso la porta, aprendola ed intimandomi di uscire ma no! Non l'avrei lasciata andare di nuovo.

- Ti ho detto di no! Non fare la bambina.

- Perfetto, allora me ne vado io. - disse finendo di abbottonarsi il jeans e cominciando ad uscire.

- No, tu non te ne vai.

Andai verso di lei, fermandola per un polso e trascinandola di nuovo dentro la stanza. Chiusi la porta talmente forte che mi spaventai io
stesso. Mi aveva stufato,  mi stava facendo andare in bestia e dovevo riaverla.

- Lu non sono stato io a baciarla! Ascoltami e poi deciderai tu se volermi ancora oppure no.

Lei annuì incrociando le braccia al petto.

- Mi manchi Lu. Mi mancano i tuoi occhi e il tuo profumo. Odio non poterti baciare tutte le mattine e dirti che sei bellissima. Mi manca
fare l'amore con te e mi mancano i tuoi modi da bambina capricciosa.

Lei mi guardava non accennando una parola.

- Mi manca potermi avvicinare a te anche con una scusa idiota, voglio baciarti e sento che ucciderei chiunque pensasse anche solo di
poterti sfiorare. Odio il fatto che qualcuno si possa mettere tra di noi e odio quando mi tieni testa. Mi manchi amore mio..

Ormai mi ero avvicinata a lei tanto da appoggiare la mia fronte sulla sua. Lei non si muoveva, sembrava una bambola di porcellana,
con gli occhi gonfi e le guance arrossate, ma quell'aspetto di lei mi faceva solo capire quanto volessi baciarla ancora di più. Aprì la
bocca per dire qualcosa, ma la interruppi poggiando nuovamente le mie labbra sulle sue. Avrebbe potuto scansarmi, tirarmi uno
schiaffo e sbattermi fuori dalla stanza a calci, ma non lo fece. Avevo rischiato di perdere i denti baciandola, ma se non l'avessi riavuta
indietro sarei finito col diventare pazzo. Accarezzai le sue guance mentre lei rimase immobile fin quando non le presi le mani,
guidandola verso il mio collo.

- Ti prego amore mio, perdonami o dimmi che non mi vuoi, e ti lascerò in pace. - dissi allontanandomi di poco mantenendo gli occhi
chiusi. Chiesi con tutte le mie forze che mi perdonasse e mi avrebbe detto "Ti amo" fin quando non ci saremo ritrovati sul letto a
coccolarci come due giorni fa. Aprii gli occhi, quando le sue labbra finalmente cominciarono a lasciar uscire di nuovo la sua voce.

- Io...







 

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Capitolo 19
*** Chapter 18 ***


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Chapter 18

 

Harry's pov


- Io..

Spostò le sue mani dal mio collo, poggiandole delicatamente sulla mia maglietta. Anche attraverso il sottile strato, sentivo il mio corpo riscaldarsi al suo tocco. - Mi
dispiace.

Il mio cuore perse un battito. Due parole, mi straziarono completamente. Volevo che mi dicesse qualcos'altro.

- Mi dispiace essermi lasciata condizionare da te, mi rode il fatto di non averti incontrato prima, odio che tu possa essere stato a meno di cinque metri da un'altra
ragazza.

Continuò a parlare, e ad ogni sua parola il mio cuore sembrava aver ricominciato a battere.

- Odio non poter più essere tra le tue braccia o dover condividere anche solo la tua vista con qualcuna.

A quella frase una piccola risata uscì dalle mie labbra.

- Mi dispiace dover ammettere che mi sei mancato da morire e odio dover ammettere che mi sono innamorata di te Harry Edward Styles, perchè vorrei non fosse
successo, ma non posso farci niente. Sei mio Harry, e voglio che sia così per il resto della mia fottuta vita.

I suoi occhi lasciarono sfuggire un'altra lacrima, come i miei. - Mi hai fatto morire per un secondo.

Lei sorrise avvicinandosi a me, sfiorando un'altra volta le mie labbra.

- Ti amo.

- Anch'io bimba.

 

Francesca's pov


La lezione di matematica era ancora più noiosa di quanto ricordassi. Ma dico io, perchè quel vecchio rimbambito non poteva andarsene in pensione?! Sentii un rumore
provenire dalla tasca esterna della borsa e senza farmi vedere dal prof lo presi. Un messaggio...


Amore devo dirti una cosa. Vien subito in camera dopo le lezioni.

Ti amo xoxo

Lu




La mia amica era lunatica. Fino a due ore fa credevo di doverla portare in un centro di riabilitazione e adesso sembra che le abbiano regalato chissà cosa. Manco avesse fatto pace con Harry.. Il suono più bello che si potesse sentire? La campanella. Rimisi i libri in borsa, e con El e Azzu uscii dall'aula.

- Fra ti fermi a mangiare con noi dopo? - mi chiese El.

- No, devo fare delle cose. Ci vediamo direttamente stasera, devo studiare con Malik.

- Ok a dopo amore.

Diedi un bacio ad entrambe e raggiunsi l'aula di musica. Incredibile ma vero, non ero in ritardo. Vidi Allison entrare in classe affianco a Loockwood. Quei due erano
perfetti; due stronzi assieme. Se fossimo state da sole, le avrei strappato quelle extension a morsi. Puttana.

- Ehi ciao.

Mi girai all'improvviso quando sentii qualcuno soffiarmi in un orecchio.

- Dio Lou, mi hai fatto prendere un colpo!

Il ragazzo rise ed entrammo in classe. In classe c'erano già tutti, ma per qualche motivo erano tutti attorno al mio banco. Eh, no cicci, avete capito male. Quel posto è
mio! Mi avvicinai facendomi spazio quando intravidi qualcosa di rosso posato sul mio banco. Un secondo... rose?!

- Ehi Ranieri, hai un ammiratore segreto?

- Chetati Loockwood!

Lui alzò le mani in segno di resa, e dissi agli altri di tornare ai loro posti. La gente farsi i cazzi suoi mai eh. Posai la borsa a terra prendendo poi il mazzo di rose tra le
mani. Vidi che attaccato ad un nastro c'era una lettera.

- Ehi, ma che roba è?

Alzai lo sguardo verso di Lou, che occupò il banco accanto al mio. Alzai le spalle non dandogli una risposta. Misi tutto nella borsa, e le avrei letta con Lu.

- Buongiorno ragazzi. - disse la Gilbert entrando in classe.



UNA SETTIMANA DOPO..


I giorni erano davvero passati veloci. Non era successo niente, tranne delle continue lettere da parte di un anonimato.. più andavano avanti e più credevo si trattasse di uno scherzo. Una settimana fa Lu mi disse che con Harry le cose erano state chiarite e subito la mia voglia di ammazzare Allison è cresciuta a dismisura. Ero contenta comunque, Lu era felice e Harry non era il colpevole... meglio per lui. Per quanto riguarda il progetto con Zayn, stava andando alla grande e sì, ho cominciato a chiamarlo per nome. Pazzesco no?

- Ehi imbranata! Mi passi il diario?

Lui invece preferiva ancora il mio soprannome, che tral' altro solo lui usava. Presi il diario dalla sua borsa e glielo lanciai addosso. Essendo di spalle a me, purtroppo non
riuscii a prenderlo di faccia.

- Cazzo, sei impazzita?! - disse massaggiandosi la nuca. Io risi per la sua espressione da idiota incazzato.

- Piantala scema, e finiamo sta cosa!

Io annuii e mi alzai dal letto avvicinandomi a lui. - Dove sei arrivato?

- All'escursione delle miniere. Ho quasi finito. - disse continuando a scrivere.

- Bene.

Tornai verso il letto e mi misi distesa.

- Fatto. Andiamo a mangiare?

- No vai tu. Io sono stanca. - risposi.

Lui annuì e lasciandomi un bacio sulla guancia se ne andò dalla stanca. Riposai lo sguardo su quel pezzo di carta posato sul comodino..



flashback*


- Francesca Ranieri, ti dai una cazzo di mossa ad aprirla?!

- Lu calmati. E' solo una lettera.

- Sì, ma che hai trovato con un mazzo di rose, quindi aprila.

Sbuffai e seduta affianco alle ragazze la apri.

- Porca troia! - esclamò Lu dopo aver letto velocemente la lettera.. io invece ero ancora al primo rigo!

- Fra sei sicura di non avere idee su chi possa avertelo mandato?

- No El, non ne ho la minima idea. - dissi finendo di leggerla.

- Adesso Harry mi sente. La voglio anch'io una cosa così!

Scoppiammo tutte a ridere alla battuta di Lu.


flashback*



Non sapevo ancora perchè, ma avevo deciso di tenerla. In fondo non mi dispiaceva questo gioco, se così potevo chiamarlo. Mi alzai dal letto e uscii dalla stanza. Mi aspettava una giornata in centro con le ragazze e non saremmo sicuramente tornate per neanche l'ora di cena.



***


- Azzu? Sveglia dormigliona!

Continuai a scuotere per la spalla Azzu, ma non si decideva a dar segni di vita, così come le altre.

- Ok, mi ritengo costretta.

Andai in bagno e riempii una bacinella di acqua calda, quasi bollente. Tornai in camera dalle ragazze e come immaginavo erano ancora distese sui letti. Bene. Avvicinai
la bacinella a Lu, le presi la mano e la misi dentro con due dita nell'acqua calda. Lu continuava a dormire, ma dopo due minuti si svegliò urlando.

- Che cazzo è successo?!

Io risi, mentre le altre ancora infamavano per l'urlo di Lu. Era un vecchio trucco imparato a scuola, e a quanto pare funzionava ancora.

- Ma sei impazzita?! Mi hai fatto cagare addosso!

- Tecnicamente, il termine giusto sarebbe pisciarti sotto!

Già, provate a mettere la pelle a contatto con l'acqua calda mentre dormite, e la mattina vi troverete i pantaloni fradici. Strano.. ma funziona!

- Lu? Vuoi un pannolino amore? - le chiese Azzu mentre El e Demi ancora ridevano.

- Io vi ammazzo!

Lu si alzò finalmente dal letto cominciando a venirci dietro.

- Cazzo mancano dieci minuti! Muovete il culo, coglione! - urlai fermando l'onda assassina di Lu, spingendo le ragazze nel bagno.

- Ci vediamo a colazione! - urlai per poi uscire dalla camera. Mi chiedo sempre come faccia la Bini a non scoprire che la camera accanto a noi, era perennemente vuota.



***



- Due cappuccini, tre cornetti, due caffè ed un succo di frutta all'arancia, grazie.

La signora alla cassa ancora mi guardava sbigottita. Ha qualche problema di vista questa?!

- Ehi.

Un ragazzo posò il suo vassoio accanto al mio sul bancone. - Ehi ciao Chase. - lo salutai sorridente.

- Non vorrai mica sfidare Niall e Azzu, vero? - mi chiese indicando il vagone di cibo che la signora stava cercando di portare.

- No, non mi azzarderei mai.

- Thè verde, grazie. - disse lui porgendo i soldi alla cassiera, che finalmente aveva finito il mio ordine.

- Gli altri dove sono? - chiesi prendendo il mio vassoio e aspettandolo.

- Quando sono uscito eravamo rimasti d'accordo di vederci al bar, ma.. a quanto pare non sono arrivati.

- Sbagliato. Li hai nominati. - esclamai vedendo i ragazzi entrare. Tra loro anche Lu e le altre. Finalmente, credevo di dover ricorrere ai metodi di mia mamma alla fine.

- Buongiorno a tutti! - esclamò un Harry particolarmente contento, baciando Lu.

- Quanta allegria Styles. Ti prego attaccamene un pò per le lezioni. - disse Chase.

- Ehi ragazzi, e per noi niente colazione?

- No Lou, te la vai a prendere. - risposi io facendogli la linguaccia, che lui ricambiò.

- Buongiorno Fra.

Guardai El salutarmi... male?! Ok, aveva decisamente uno sguardo assassino.

- Giorno anche a te El. Stai bene?

Lei annuì tirando un sorriso. Non chiesi altro. Ormai ci aveva nascosto così tante cose che quando vorrà, deciderà di aprire bocca.

 

Eleonor's pov


Un risveglio peggiore no, affatto. Abbiamo dovuto buttare giù dal letto le ragazze urlando, la colazione faceva schifo, come da routine, e ciliegina sulla torta, entro al bar e vedo Fra e Chase parlare. Soli.

- Buongiorno Fra.

- Buongiorno anche a te El. Stai bene?

No, starò bene quando alzerai il culo dal posto accanto a Chase. Annuii e rubai un cornetto dal vassoio di Niall, sotto le sue lamentele.

- Eii oggi è il giorno della presentazione. - esclamai io ricordandomi che oggi scadeva la settimana .

- Già.. noi abbiamo Barren alla quarta ora. Voi? - chiese Zayn.

- Seconda. Almeno è venuta bene. - dissi rivolgendo un sorriso a Tyler, seduto due tavoli più avanti al nostro.

- Dai andiamo. Prima cominciamo e prima si finisce.



***



- Complimenti Calder e Loockwood. Per la prima volta signorino mi sorprende. Cosa le hanno fatto?

- Oh niente prof. Io sono il suo miglior studente. Non lo sapeva? - rispose lui provocando una risata da parte della classe.

Tornammo ai posti con il voto massimo; sapevo sarebbe andata bene. Barren cominciò a spiegare il nuovo secolo del Romanticismo. Roba che ormai sapevamo a
memoria. Presi il cellulare prima che qualcuno si accorgesse della bassa suoneria dei messaggi.



Vieni nel bagni dell'ala Ovest tra due minuti.

Voglio vederti.

XX




Sorrisi a quel messaggio e chiesi a Barren di poter uscire due minuti dalla classe. Lui acconsentì e chiusi la porta dell'aula Ala Ovest, ma dico io.. più vicino no eh? I
corridoi erano completamente deserti e dopo due minuti fui davanti ai bagni. Non c'era ancora nessuno, quando mi sentii tirata da dietro per un braccio. Non capii in quale
bagno mi avesse trascinato, essendo di spalle.

- Mi hai fatto spaventare!

- Scusa. - disse lui lasciandomi un bacio sulle labbra. Non credevo che avrebbe mai potuto funzionare tra di noi, eppure sento che lui mi faceva stare meglio di chiunque,
anche di Louis.

- Com'è andato il compito?

- Alla grande. Massimo dei voti; sai Tyler è davvero bravo. Credo che farò di nuovo coppia con lui al prossimo compito. - dissi io.

Lui afferrò piano i miei polsi avvicinando il mio petto al suo.

- Non ho sentito bene. Ripeti.

- Dicevo.. che Tyler è davvero..

Non mi lasciò finire la frase che si impossessò delle mie labbra, facendomi sorridere nel bacio. Mi staccai controvoglia.

- Non dire mai più una cosa del genere. - disse serio.

- Era il minimo dopo stamattina. Perchè eri seduto vicino a Fra?

Lui rise leggermente appoggiando la sua fronte sulla mia. Non che avessi qualcosa contro Fra, ci mancherebbe.. ma sapete quanto vi sale la voglia di staccare le braccia
a qualcuno per gelosia? Ecco, uguale.

- E' mia amica El. Non hai motivo di essere gelosa.

Io annuì per poi lasciargli un veloce bacio sulle labbra.

- Ma se vuoi, oggi lo diciamo ai ragazzi. Ok? - continuò Chase.

- Va bene. Ora vado, sono in ritardo per colpa tua!

Lui rise e io uscii dal bagno.

 

Francesca's pov


- Complimenti ragazzi. Avete fatto delle relazioni ottime sulla gita, quindi per premiarvi non vi assegnerò compiti o interrogazioni per il prossimo mese, e inoltre chiederò
l'organizzazione della festa di Natale. Che ne dite?

Diedi il cinque a Zayn e misi il libro in borsa. Se prima maledicevo tutti i santi per avermi messo in coppia con lui, ora non potevo chiedere di meglio.

- Hai visto signorina? Non sono così male in fondo.

- Non ti allargare. Sei stato bravo. - gli risposi ridendo.

Aspettammo che gli altri uscissero dalla sala, per poi lasciare anche noi l'aula.

- Cogliona!

- Stronza!

Vidi Lu venirmi incontro insieme a Demi, Niall e Harry.

- Allora? Com'è andata? - le chiesi io.

- 82 su 100. Fammi i complimenti, baby!

- Brava amore, peccato che noi abbiamo preso solo 98. - dissi io finta dispiaciuta, mentre lei mi guardava storto, e Zayn mi metteva un braccio sulle spalle.

- Fanculo. La prossima volta stai con me!

Ridemmo, quando vidimo gli altri arrivare.

- Buenos dias chicos. Que pasa?

- Appena tornata da spagnolo, Azzu? - chiese Demi sorridente.

- Oh sì, e non mi ci far pensare.

- Ragazzi? Scusa ma devo dirvi una cosa. - disse Chase facendoci voltare tutti su di lui. Vidi El, Louis e Azzu sorridere.

- Cosa?

Chase tentennò leggermente, prima che El prese parola, stringendo la mano del ragazzo.

- Io e Chase stiamo insieme.

Ok, mi sembrava di ripetere la scena all'ospedale. Tranne che stavolta non ero su un lettino e il fidanzato di El non era Louis; anche meglio.

- Sono contenta! Perchè non ce l'avete detto prima? - dissi io abbracciandola. Ora collegavo l'occhiataccia di El stamattina. Ero seduta accanto a Chase; mi veniva quasi
da ridere. Lei si strinse a me, per poi passare agli altri.

- Non volevamo affrettare, scusateci. - disse il fidanzatino.

- Non so voi, ma io per festeggiare andrei finalmente alla Bella Napoli. Che ne dite? - propose Niall, cominciando già a sfregarsi le mani.

-Vamos chicos!

- Azzu, piantala con lo spagnolo!




 

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Capitolo 20
*** AVVISO ***


*auguriinritardo*

So che vi aspettavate un capitolo oggi ma purtroppo il Natale non me l 'ha permesso :( comunque sono contenta che la mia storia abbia avuto questi risultati e lo devo a voi!! <3 Martedì 31 comunque vi aspettano DUE nuovi capitoli per farmi perdonare! 
A presto!!

xoxo     Q. Directioner

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Capitolo 20
*** Chapter 19 ***


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Chapter 19

 

Demetria's pov


- Niall non ci posso credere! Quando la smetterai di fare il maiale?! - esclamai continuando a trascinarlo verso la sua stanza, a causa della troppa quantità di pizza che si era divorato.

- Non ho mangiato poi così tanto! - si lamentò lui.

- Fatto. Scusate ma io ora me ne vado. Notte maialino, ciao Demi. - ci salutò Louis lasciandomi un bacio sulla guancia, lasciandomi sola con i lamenti del biondo.

- Amore, mi fa male! Tanto tanto male! - si lamentò per l'ennesima volta portando le mani sulla pancia mentre era disteso sul letto.

- Affari tuoi amore. Così impari a chiedere tripla portata.

Mi sedetti sul letto accanto a lui. Era già sera tardi e ci mancava solo farmi scoprire in camera a quest'ora con un ragazzo, inoltre quando questo è il mio ragazzo.

- Cucciolo devo andare o se mi beccano sono fritta. Hai bisogno di qualcosa? - chiesi io dolcemente.

- Sì, avvicinati un attimo, devo darti una cosa. - disse con quell'espressione ancora sofferente.

Mi avvicinai a lui, quando tolse una mano dalla sua pancia, e mi prese dietro il collo lasciandomi un bacio sulle labbra, ridendo.

- Mi hai preso in giro brutto bugiardo!

Lui rise baciandomi ancora. Ho un fidanzato tanto bello quanto idiota, e lo era parecchio! Decisi che sarei potuta rimanere con lui un altro paio di minuti.

- Ehi come mai Louis andava così di fretta? - chiesi io.

- Doveva.. fare una cosa che si era dimenticato di fare oggi. Tutto qui. - mi rispose Niall con un'alzata di spalle. Io annuii e lasciandogli un ultimo bacio e la buonanotte,
uscii da camera sua andando verso la mia. Quella sera le ragazze ed io avevamo deciso che era meglio non dormire tutte in una stanza. Avevamo rischiato di farci
scoprire un paio di volte quindi meglio evitare.

 

Francesca's pov


Questa era stata forse la giornata più stancante fin'ora. Erano le dieci e mezza e non avevamo la minima voglia di uscire. I ragazzi erano già nelle loro stanze, come le
ragazze. L'unica ero io che decisi di andare in aula musica per suonare prima di addormentarmi. La notte è decisamente la mia parte del giorno preferito; niente urla o rompimento di coglioni per il College. Solo silenzio. Arrivai all'auditorium posizionandomi sullo sgabello e sfiorando i tasti bianchi e neri con le dita. Chiusi gi occhi concentrandomi su uno di quei momenti miei e di mio Zio, fin quando non rivissi un ricordo..

flashback*

Sentii qualcosa di caldo sfiorarmi la mano ed aprii subito gli occhi. Vicino alla mia mano c'era qualcun'altro. Alzai lo sguardo incontrando due occhi color ghiaccio. Erano
così chiari da farmi venire i brividi alla schiena.

- Scusa, ma ho sentito qualcuno suonare. Sei molto brava. Louis. - disse il ragazzo porgendomi la mano che strinsi. Aveva degli occhi incredibili. Come potevano essere
così accesi?

- Francesca. Figurati, comunque io stavo per andarmene così ti lascio il piano. - Feci per alzarmi ma lui afferrò delicatamente per il polso.

- No, rimani pure. Sono io che ti ho disturbato, ma volevo sapere come facevi a suonare Titanic. Eri molto brava. - Mi disse sorridendomi. Aveva l'aria di uno a posto.
Capelli alla sbarazzina color biondo scuro che gli lasciavano scoperti la fronte, e labbra sottili. Era davvero un bel ragazzo. Io tornai seduta davanti al piano, con lui a
seguito.

flashback*



Riaprii velocemente gli occhi quando sentii il rumore di una porta chiudersi. Ero sicura che fossi stata l'unica dentro quella stanza, eppure non avevo le allucinazioni. Porsi lo sguardo verso la porta di vetro, vedendo sul pavimento qualcosa. Lasciai il piano avvicinandomi, quando vidi una piccola scatola quadrata, con un fiocco blu. Sopra un biglietto...

Amore sentirti suonare,
sperando che un giorno lo farai per me.
Vieni quì domani a mezzanotte per incontrarmi. Ti prego non mancare.
Buonanotte, piccola.


Non ne potevo più. Non fraintendetemi, era romantico tutto questo ma sembrava di stare in un film horror. Aprii il pacchetto trovandoci dentro un foglio piegato. Non capivo cosa fosse, quando aprii la pagina, notando che era il testo di una.. canzone?


***


- Fra saresti completamente pazza a non andarci!

Il risveglio di quella mattina non era stato dei migliori. La sveglia non aveva suonato ed io e El eravamo in un ritardo mostruoso. Come se non bastasse avremmo avuto
Diritto.

- El non ti ci mettere anche tu, ti prego. Le altre mi hanno già fatto un capo enorme - dissi io proseguendo verso la classe. Andiamo, era solo un regalo. Ok, così magari
poteva sembrare leggermente insensibile, ma non capivo perchè tutto questi problemi per un appuntamento. Non ero la tipa da romanticismo, mai stata.

- Allora io te lo farò esplodere. Ascolta, non possiamo costringerti a fare nulla, ma non sei curiosa di sapere chi è?

- No, non lo sono, grazie. - mentii. In effetti la curiosità mi stava mangiando dentro, ma probabilmente sarà stato uno che alla fine neanche mi sarebbe piaciuto. Solo un
ragazzo era riuscito ad attirare la mia attenzione, ma a quanto pare io non attiravo la sua.

- Fai come vuoi. - disse lei arrendendosi. Avevo già problemi con Diritto alla prima ora, non volevo averli anche con El. Mi scusai con lei ed entrammo in classe, poi avrei
deciso sul da farsi.



***

 

Lucrezia's pov


- Idea! - esclamai facendo balzare tutti.

Eravamo a pranzo a decidere cosa avremmo fatto il pomeriggio e le idee erano... zero.

- Illuminaci bella bionda. - disse Zayn.

- Ripeti scusa?! - disse stavolta il mio ragazzo.

Lo ignorai e proposi l'idea che il mio geniale cervello ha tirato fuori.

- Due parole: Acqua Park!

I ragazzi mi guardavano come se avessi la rabbia. Che ho detto?!

- Bellezza sei un genio!

- Volete perdere le ossa oggi?! - ribadì Harry all'affermazione di Liam, mentre quest'ultimo si beccò uno scappellotto dietro la nuca da Azzu.

- Harry prenditi un calmante. Comunque dicevo che potremmo andarci accompagnati da Lapo e Luna.

- Questa ragazza è tanto bella quanto intelligente! - disse Niall.

- Ok al diavolo il calmante.

Harry fece per alzarsi dalla sedia, mentre noi ridemmo. Lo tirai giù baciandolo sulle labbra.

- Ok, li chiamo io più tardi e vediamo. - disse Fra.



***



- Ragazzi, vi prego solo un giretto!

- Niall, ti rendi conto di quello che stai dicendo?! - sbottò stupita Demi.

- Ma che c'è di male?

- C'è che vuoi fare lo scivolo per i bambini, Niall! - rispondemmo in coro ridendo. Il biondo sollevò le spalle indifferente, come se fosse una cosa normale.

- Ragazzi lasciatelo andare poverino. Non vedete come si offende? - disse in sua difesa Fra.

Lei mi guardò complice e io capii che aveva qualcosa in mente, così...

- Va bene irlandese vai, ma cerca di non rimanere incastrato nel tubo.

Il ragazzo annuì e scattò verso lo scivolo. Oddio non ci credo che un ragazzo della sua età stava davvero per farlo.

- Si può sapere perchè l'avete lasciato fare? - chiese Liam a me e Fra.

Noi ridemmo e tornammo verso le sdraie, frugando nella borsa.

- Perchè signori, dopo questo il nostro Nialler ci penserà due volte prima. - esclamammo mostrando loro la macchina fotografica.

- Siete due stronze. Lo sapete?

- Si cuginetto. - rispose Fra a Lapo, mentre gli altri entrarono nell'idromassaggio al centro della sala.

- Dai sbrigati, sta per uscire! - dissi a Fra.

Lei accese la macchina e nel preciso istante in cui Niall uscì dal tubo a forma di naso di elefante, scattò la foto. Dovemmo trattenerci dal ridere.

- Ragazzi è stato fantastico! - esclamò lui contento, mentre noi gli mettevamo davanti la macchina fotografica.

- Oh sì. Eri molto carino.

Appena vide la foto strabuzzò gli occhi e cercò di prenderci dalle mani la macchina. Piccolo, era troppo basso per riuscirci. Il pomeriggio passò tutto così, e tornammo al
College con le ossa completamente rotte.

 

Francesca's pov


- Non è vero! Non sparare cazzate!

- Ti giuro che l'ho fatto davvero!

- Sisi, come no. - dissi io a Eleonor divertita.

Girammo ancora la bottiglia, facendola ruotare velocemente. Anche quella sera avevamo deciso che io, Eleonor e Demi in camera di Lu ed Azzu. Il gioco? Chi veniva
puntato dalla bottiglia, doveva dire la cosa più imbarazzante che aveva fatto in vita sua, e per adesso El stava vincendo ma doveva ancora affrontare Lu. Sapevo anche io
cosa aveva fatto, e non aveva assolutamente concorrenti.

- Azzu! - esclamò El.

- Grazie ma io ho già fatto. Passo la mano a Lu. - disse con sguardo da stronza.

- Brutta bastarda l'hai fatto apposta! - sputò quest'ultima.

Io intanto mi godevo la scena ridendo silenziosamente. Non vedevo l'ora di risentire quella storia.

- Ok.. prima però mi dovete promettere che non ridete. Soprattutto tu! - disse Lu puntando il dito verso di me.

- Sissignora.

- Ok.. è successo prima delle vacanze. Era il mio compleanno e avevamo deciso di andare a festeggiare, così andammo al Tenax, la discoteca più famosa di Firenze.
Eravamo lì da un paio d'ore e la gente sai com'è, cominciava ad alzare un pò il gomito..

- Peccato che tu abbia alzato anche la gamba però. - la interruppi io, ricevendo una cuscinata in pieno viso.

- Zitta tu! Comunque dicevo che alla fine presi anch'io qualche bicchiere ma avevo esagerato. A metà festa salii sul palchetto dietro il bar, cominciando a ballare, ma
credetemi ero ubriaca da far schifo.

Intanto io e Azzu continuavamo a ridere, mentre El aspettava che continuasse.

- Insomma è finita che ho trascinato su con me un ragazzo e ho urlato a tutta la disco se per il mio compleanno potevamo... scopare. - disse l'ultima parola in un
sussurro.

Eleonor cominciò a ridere come noi, mentre Lu si copriva il viso con le mani. L'avrò sentite decine di volte ma ancora mi faceva ridere.

- Ok ora basta. E' quasi mezzanotte e domani abbiamo giornata lunga. - disse Lu alzandosi e guardandomi. Sapevo cosa dovevo fare, ma sinceramente non volevo.

- Notte bimbe. - disse Azzu passando a darci un bacio sula guancia ad ognuna, ed infilandosi nel letto con El e Lu a seguito. Quest'ultima non faceva altro che mandarmi
occhiate, quindi mi arresi.

- Ragazze io devo andare a chiamare Lapo per dirgli una cosa. Esco un attimo ok?

- Tranquilla Fra. Puoi dirla anche quì. - fece Azzu.

- Nono, è una cosa sua e.. non posso dirla a nessuno. mentii.

Loro annuirono ed io uscii dalla camera col cellulare in mano, per far credere alle ragazze che la scusa era plausibile. Chiusi la porta della camera dietro di me e
cominciai a camminare. Se fino a ieri credevo che la notte fosse la mia parte del giorno preferito, adesso votavo pienamente per la mattina presto. Cercai di fare piano, e
scesi al piano terra, verso l' Auditorium. Non mi importava se il pigiama che indossavo non era adeguato per la situazione. Era già tanto se venivo, quindi al lucido o no
non me ne importava. Arrivai davanti alla porta poggiandoci sopra un orecchio. Non sentivo niente. Controllai sul cellulare, eppure erano mezzanotte e cinque. Decidi di
entrare chiudendomi la porta dietro di me. L'auditorium era completamente al buio, e non vedevo niente.

- Ma porca putt...

Cercai di non urlare quando sentii il piede andare a sbattere contro qualcosa di duro, probabilmente uno scalino. Lu quando risalgo ti rapo i capelli a zero! Chi cazzo me
l'ha fatto fare?! Sentii dei passi scendere dall'alto. Probabilmente chi mi stava aspettando aveva deciso di farlo sulle scalinate alte.

- Chi sei?

Nessuna risposta. Sentivo solo i passi che si facevano più vicini, mentre io restavo ferma vicina al palco.

 

Lucrezia's pov


Tastai la mano sul comodino, cercando la sveglia per poter finalmente porre fine a quel fastidioso rumore, quando però mi accorsi che non era una suoneria, ma un
vibrare. Aprii gli occhi, mentre la stanza ancora era buia e dalla finestra si vedeva che era ancora notte fonda. Ma che cazz..? Portai una mano sotto il cuscino, dove sentivo provenire il rumore. Una chiamata... sta scherzando?! Harry mi sta chiamando alle - controllai l'orario sul deskop - 00:15 ?! Io lo ammazzo!

- Ma che fai?

Sentii Azzu muoversi nell'altro letto, mentre El ancora non aveva sentito nulla.

- Niente Azzu. Scusa, continua pure a dormire.

Non se lo fece ripetere due volte che tornò con la testa sul cuscino. Mi alzai dal letto e andai in bagno per non disturbare le ragazze.

- Ma sei impazzito?! Stavo dormendo! - dissi accettando la chiamata.

- Oh amore anche io ti amo. Comunque scusa se ti ho svegliato ma che ne dici di un giretto romantico?

Alzai un sopracciglio chiedendomi che cavolo passasse per la mente di quel ragazzo.

- Harry che stai dicendo?

- Vestiti e aspettami fuori dalla porta fra cinque minuti.

Feci per replicare quando sentii un suono sordo dall'altro capo del telefono. Mi aveva riattaccato?! Sì, ora lo ammazzo davvero. Tornai comunque in camera in silenzio, e
presi i primi vestiti che trovai, appoggiati sul mio letto. Mi cambiai e sempre facendo silenzio uscii dalla camera chiudendo la porta. 

Erano passati già dieci minuti e Harry non arrivava, quando però lo vidi finalmente in fondo al corridoio che veniva verso di me.

- Scusa. - disse una volta essermi arrivato davanti.

- Scusa?! Mi chiami a quest'ora, mi dici di vestirmi senza darmi un motivo e adesso mi chiedi pure scusa?! - dissi visibilmente arrabbiata. Ok, forse esageravo, ma di
notte diventavo davvero una belva se qualcuno non mi faceva dormire almeno 12 ore! Lui alzò gli occhi al cielo e improvvisamente mi baciò, prendendomi alla sprovvista.
Brutto bastardo e pure sexy.

- Ok, sei perdonato. - gli dissi dopo esserci staccati.

- Ora mi spieghi perchè mi hai svegliato?

- Pensavo che sarebbe stato romantico, non credi? - disse facendo sù e giù con le sopracciglia. Io risi guardando l'espressione che fece.

- Dai non ridere, dovresti dirmi "Oh Harry, tu si che sai come farmi felice!"

- Oh Harry, tu si che sai come rompermi le palle, amore! - dissi invece io.

- Dai andiamo.

Mi trascinò per una mano e mi porto fino al piano terra, senza rispondere alle mie domande.

- Eccoci. - disse arrivati nel...

- Giardino? - chiesi io con un'espressione confusa.

Lui annuì e mi indico un piccolo spazio di prato sotto all'albero centrale, in cui era sistemato un tappeto, come quello da picnic. Non era chissà cosa, ma trovai
estremamente dolce quel gesto.

- Fammi capire, vorresti stare del tempo quì con me, sotto le stelle? - chiesi io cercando di nascondere il piacere che mi dava quell'idea.


- No. Voglio dormire quì con te. - disse lasciandomi un bacio sulla guancia, che si colorò di un leggero rossore. Accidenti a te!

-Sei carina quando arrossisci. Lo sai? - mi disse divertito.

- Zitto và.

Andammo a sederci su quello strato sottile, ed io mi posizionai con la testa sul suo torace.

- Grazie Harry. - dissi dopo qualche minuto.

- Perchè?

- Perchè mi hai dato la possibilità di conoscerti. Non so cosa avrei fatto se non fossi salita su quell'aereo. - dissi con tutta la sincerità che avevo.

- Ti amo piccola.

- Ti amo Harry. - risposi io baciandolo delicatamente. L' arrabbiatura di prima? Passata. La stanchezza? Anche quella. La voglia di spezzargli il collo per avermi
svegliata? Totalmente svanita. Ero con lui e ci avrei passato l'eternità. Sentii la sua lieve risata farsi spazio nel silenzio.

- Perchè ridi?

Lui si girò verso di me, cominciando ad accarezzarmi la schiena su e giù, con la sua grande mano.

- Hai davvero fatto quella cosa?

Io gli rivolsi uno sguardo confuso. 

-Quella cosa della disco.

Io spalancai leggermente gli occhi, continuando a far finta di non capire. - A che ti riferisci?

Lui si avvicinò ancora di più, facendo scontrare il suo respiro sul mio. - Al fatto che hai invitato un ragazzo a scopare con te. - disse tremendamente serio. Stavolta fui io
a ridere.

- Sì, ma ovviamente ancora non ti conoscevo, e soprattutto ero ubriaca fradicia. Ma te come fai a saperlo?!

- Ero fuori dalla vostra porta, aspettando che le altre si addormentassero.

Io alzai gli angoli delle labbra in un sorriso, baciandolo.

- Ehi ma Louis non sarà preoccupato se domani scoprono che non hai dormito in camera? - dissi staccandomi di poco da lui.

- Perchè neanche lui passerà la notte in camera stanotte. - disse tornando con lo sguardo sul cielo.

- Che intendi?

Lui si girò a guardarmi tra il confuso e il divertito.

- Non l'hai capito?

Feci segno di no con la testa, quando lui si avvicinò di nuovo a me.

- Doveva fare una cosa, che doveva fare molto tempo fa.

Non capii fino a quando non mi venne in mente. Louis e i suoi sentimenti, Fra e i regali ricevuti, Fra non era in camera e neanche Louis... Quando capii la situazione, non
riuscii ad impedirmi un sorriso. Guardai Harry, facendo unire le mie labbra alle sue in un bacio passionale. Erano ragazzi fantastici e io avevo il migliore che potevo
desiderare. Spero che Fra abbia una buona serata, perchè la mia non potrebbe andare meglio.

 

Francesca's pov


I leggeri passi si fermarono e vidi la sagoma del ragazzo. Potei dirlo grazie alle forti curve e muscoli del suo torace. Non riuscii a vedere nessun particolare a causa del
buio. Vidi il ragazzo avvicinarsi verso di me, mentre io continuavo ad indietreggiare.

- Chi sei? - chiesi una seconda volta, e per la seconda volta non ci fu risposta. Mi stavo stufando di quel gioco, volevo andarmene, ma mi ritrovai con la schiena a
contatto col muro freddo, e la figura possente del ragazzo davanti a me. Continuava ad avvicinarsi ed io mi sentivo in trappola. Tutto quello; l'oscurità, il mistero e il
dubbio, mi piacevano. Sentii i capelli del ragazzo solleticarmi la fronte, mentre il suo respiro diventava ogni secondo più pesante.

- Cosa vuoi? - tentai un ultima volta, cercando di identificare il volto del ragazzo. Lui rimase in silenzio e immobile per qualche secondo, quando finalmente sentii la sua
voce ad un soffio dalle mie labbra.

- Voglio questo.

La poca luce a disposizione mi aiutò a definire i suoi occhi; azzurri. Li avrei riconosciuti a primo impatto.

Quella voce, il suo corpo che emanava un calore facendomi sentire la mia pelle incendiarsi, e il sapore delle sue labbra, quando le poggiò sulle mie. Morbide, sottili e
così piacevoli che non mi sembravano neanche vere.

Trovai da sola la risposta alle mie domande. Portai le mie braccia, che fino a quel momento erano rimaste immobili lungo i miei fianchi, dietro il suo collo. Le sue labbra
si muovevano esperte sulle mie, non lasciandomi quasi aria neanche per respirare. Salii con le mani verso i suoi capelli, mentre lui poggiò una mano sulla mia guancia
destra. La sua pelle era così calda, morbida.. a contatto con la mia che invece era fredda come il ghiaccio e bianca come il latte. Sentii sfiorarmi il fianco con l'altra
mano, mentre il mio corpo veniva sopraffatto sempre di più dal suo. L'avrei già allontanato, se non avessi capito chi era.

- Louis.

 








AUGURIIII!!!

Non so voi, ma Capodanno è il giorno che prefesco!! :)
Ecco i due capitoli che vi avevo promesso per oggi e ancora scusate se Venerdì scorso
non ho postato quello che vi avevo promesso.
Mi sono accorta che questo è il primo capitolo in cui scrivo anche l'angolo Autore
e ho capito di aver fatto male a non farlo prima, quindi aspettatevi di sopportarmi anche a fine capitolo eheheh!
Leggete, commentate e soprattutto spero vi divertiate a continuare a leggere la storia tra Francesca e Louis.
Questo capitolo è decisamente il mio preferito!!!!


Buon anno a tutti gente!! A Venerdì 10 Gennaio 2014!!!

xoxo
Q. Directioner

 

 

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Capitolo 21
*** Chapter 20 ***


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Chapter 20

 

Louis' pov

- Louis.

Chiusi gli occhi quando il suono della sua voce raggiunse le mie orecchie. Eravamo al buio ma aveva capito chi ero, adesso sapeva che avevamo fatto una cazzata ad
ignorarci dopo Vienna, ma ancora non sa che stavolta non me la sarei lasciata scappare per nulla al mondo.

- Fra. - sussurrai con ancora la mia fronte appoggiata alla sua.
Non disse altro che questa volta, fu lei ad appropriarsi delle mie labbra. Erano come eroina, quelle labbra erano droga pura.



***



- Sveglia dormiglione!

Sentii una superficie morbida sul viso, per poi aprire gli occhi. Vidi un idiota con i capelli ricci correre da una parte all'altra della stanza in mutande; sicuramente aveva
perso i pantaloni.

- ti dai una mossa Don Giovanni?! Se avessi fatto aspettare così tanto Lu mi avrebbe mandato a fanculo a quest'ora. - continuò lui ad urlarmi contro ridendo. Mi passò per
la mente un flashback della sera precedente ed automaticamente non potei trattenere un sorriso. Mi alzai dal letto e afferrai la maglia.

- Harry risvegliami così e ti uccido. - dissi al mio migliore amico.

- Meno male che sei di buon umore allora. Sbaglio o mi devi raccontare qualcosa?

Mi fermai dal vestirmi e mi voltai verso di lui che mi rivolse un sorriso.



***



- Cazzo, dovevo fare una cosa così anch'io, porca puttana! - disse il biondo buttandosi col capo indietro sul letto.

- Sarà per la prossima. Adesso fuori i culi dalla nostra stanza!
Harry buttò i ragazzi fuori mentre loro cercavano di aggrapparsi allo spilite della porta. Hazza chiuse la porta, e finimmo di prepararci.



 

Francesca's pov


- Hai capito la nostra battona! - esclamò ad alta voce Lu. Le afferrai e guance, tirandola verso di me.

- Ripeti e dì addio ai miei tacchi.

Lei sbuffò, mentre Demi, El e Azzu intanto ascoltavano quello che era successo. Le scene di ieri sera erano stato il mio primo pensiero non appena riaprii gli occhi
stamattina. Dire che le ragazze erano euforiche era riduttivo, soprattutto El. Non mi piaceva nascondere le cose, ed erano passate dodici ore dalla sorpresa di Lou.

- Avete scopato? - disse Lu.

Sbarrai gli occhi. - Cogliona, ovvio che no! - dissi io scioccata. Mi alzai dal pavimento e le andai contro facendole il solletico, facendola scoppiare in una risata esagerata.

- Che minchia fate lì impalate?! Aiutatemi!

- Scusa Lu, ma abbiamo lezione. Ci vediamo dopo. - le rispose Azzu che con le ragazze, lasciarono la stanza divertite. Mi alzai da Lu e cominciai a prepararmi anch'io.
Lei mi aveva raccontato della sua serata con Harry e non credevo che lui fosse un tipo da romanticismo, ma dovetti ricredermi.

- Ehi fra ma ci pensi a quando eravamo in prima superiore?
Mi girai verso di lei con sguardo interrogativo. - Sì, quindi?

- E' che adesso siamo tutte fidanzate con degli gnocchi da paura, mentre cinque anni fa svenivamo se un ragazzo ci dava un bacio sulla guancia. - rispose lei divertita.
Finimmo di prepararci e lasciammo la stanza, preparandoci ad un altro giorno di lezioni.



***



- Giorno ragazzi! - esclamò Barren con il suo solito entusiasmo. Ancora io e le altre 

quattrocento persone non avevamo capito come facesse ad avere sempre il buon umore.

- Vadi, la vedo particolarmente contenta oggi. - rivolse alla mia amica.

- Eccome professore. Oggi giorno di eventi speciali. - rispose lei guardandomi divertita.

-Per quale motivo?

Lei trattenne una risata, mentre io alzai gli occhi al cielo esasperata. Louis e Niall fecero finta di isolarsi dalla lezione. Mi era bastato vedere come avevano reagito i ragazzi stamattina al bacio che mi diede Lou per capire che sapevano tutto di ieri sera. Avrei ucciso Lou a sangue.

- Così... - rispose lei.

Barren lasciò perdere la mente malata di Lu, e continuò la sua lezione.

- Ragazzi, prima di darvi la notizia, spero di essere il vostro insegnante preferito.

Tutta la classe rivolse attenzione all' uomo. - Quindi, aspettatevi di passare una settimana tra natura, insetti e tende scomode. Andiamo in campeggio! - concluse
facendo finta di agitare le mani all'aria, mentre la classe lo fece per davvero.

- Prof, lei è decisamente il nostro preferito! - disse il mio ragazzo, facendo ridere la classe. Ovviamente anche se con Barren si facevano più visite che lezioni, decise che
quel giorno avremmo fatto il Romanticismo. Mi trattenei da mandarlo a quel paese, passando l'ora a chiacchierare con Lu e Azzu e tra occhiate con Lou.



***



- Dai Azzu! Solo un paio d'ore! - dissi cercando di convincere quella testa dura.

- Fra ti devo ricordare il motivo? Non ti darò le chiavi della moto!

Fanculo a quando aveva spostando il nascondiglio delle chiavi. Sbuffai andando davanti a lei e facendole il muso.

- Mi spieghi cosa dovresti farci?

Stava cominciando a cedere, sì!

- Devo uscire con Lou tra un quarto d'ora e vogliamo andare in centro. Dai ti prego!!

Mi guardò con le sopracciglia contratte, segno che le stavo facendo tenerezza. Cazzo Azzu, abbocca!

- Ok va bene. ma solo un paio d'ore!

Tirò fuori dal suo astuccio il paio di chiavi della bambina. Che cogliona, come ho fatto a non controllare nello zaino?! Le afferrai lasciandole un bacio sulla guancia,
mentre uscii dalla camera. El, Demi e Lu avevano deciso di uscire con i rispettivi ragazzi, mentre Azzu sarebbe uscita più tardi con Liam. Uscii dal College e vidi Lou con
le mani nelle tasche dei jeans che strusciava il piede a terra, colpendo ripetutamente una lattina. Lo osservai e non potei trattenere un sorriso; la maglia a mezze
maniche a righe orizzantali gli stava perfetta, i jeans chiari a vita bassa gli fasciavano perfettamente le gambe, mentre i capelli sempre lasciati alla sbarazzina. Alzò lo
sguardo su di me, sorridendomi. Ricambiai e mi avvicinai a lui, mostrandogli il mazzo di chiavi.

- Non dovresti essere in punizione? - disse mettendo le sue mani sui miei fianchi e avvicinandomi a lui. Credo che non mi sarei mai abituata al suo tocco e ai brividi che
mostravano l'effetto che aveva su di me.

- Non più.

Incastrò le sue labbra su lei mie in un semplice bacio a stampo. Lo sentii sorridere sulle mie labbra, per poi staccarsi e darmi un ultimo bacio in fronte.

- Dove vuoi andare?

- Ora vedi, però sarò io a guidare. - disse sfilandomi le chiavi dalle mani sotto il mio sguardo sorpreso.

- Vorresti guidare la mia bambina? Te lo scordi signorino.

Cercai di riprendere le chiavi ma era troppo alto, e ne approfittava.

- Ok, ma questa me la paghi. - dissi sorridendogli.

Ci avviammo verso la moto e salii dietro di lui aggrappandomi al suo busto. Lo vidi rivolgermi un occhiolino dallo specchietto retrovisore prima di accendere il motore,
lasciando il cortile.



***



-Ne vuoi uno? - mi chiese arrivando al carretto. Io annuii sorridente, mentre lui chiedeva al signore un altro zucchero filato. Lo vidi sfilare dalla tasca dei jeans quello che
doveva essere il portafoglio, ma io fui più veloce di lui, e porsi le sterline al signore. Lui mi guardò contrariato, ma non mi piaceva che gli altri dovessero pagare al posto
mio. Afferrai il bastoncino ringraziandolo, offrendone un pò anche a Lou. Diede un morso, poggiando il suo braccio destro sulle mie spalle. Era la nostra prima uscita e
adoravo la scelta del Luna Park. Sotto quell'aspetto, ero rimasta ancora una bambina e mi piaceva fare giri e divertirmi. La nostra prossima attrazione era la ruota
panoramica. Sinceramente? Odiavo le grandi altezze, mi mettevano soggezione e paura che sarei potuta cadere da un momento all'altro.

 

Louis' pov

Staccai un altro pezzo di zucchero filato da quello di Fra, portandomelo alle labbra.

- Ehi! Smettila. - si lamentò lei, ridendo. Attaccai le mie labbra alle sue, smettendo di camminare. Il suo sapore era decisamente più dolce di quello dello zucchero filato.

La sentii sorridere, mentre le circondai la vita con le mie braccia.

-E' mio. - disse staccandosi il minimo indispensabile dal bacio, riferendosi allo zucchero.

- La smetto se mi dai una ricompensa. - le dissi. Lei sorrise, sfiorando il suo naso col mio. Come un idiota avevo già chiuso gli occhi, sperando che quella distanza
inutile sarebbe scomparsa. Sentivo le nostre labbra sfiorarsi, mentre aumentai la presa sui suoi fianchi, intanto le sue dita giocavano con i capelli dietro il mio collo. Era una tortura. Mi sporsi qualche millimetro più avanti, ma appena lo feci il suo tocco sparì totalmente. Riaprii gli occhi, vedendola dirigersi con un sorriso verso la ruota panoramica, lasciandomi solo come un'imbecille. La seguii velocemente, riprendendola per la vita.

- Questa me la paghi. - le soffiai ad un orecchio, vedendola continuare a ridere. Intrecciai le sue dita alle mie, continuando il giro.


***

La vista di Londra era incredibile. Di giorno stupenda, di notte magica. Era un panorama perfetto, anche se solo uno avrebbe potuto rapirmi ancora di più. Peccato che in quel momento, quel panorama era nascosto dalle palpebre di Fra, completamente chiusi.

- Hai paura? - le chiesi notando che la sua stretta nella mia mano, diventava piano piano più salda. Lei annuì, tenendo ancora gli occhi chiusi. Eravamo in cabina da soli e la scena mi divertiva. Riusciva a tenere la testa alta a chiunque, ma non alle grandi altezze. Mi spostai dietro di lei, tenendo comunque la mia mano intrecciata alla sua. Volevo farle aprire gli occhi, per osservare la meraviglia che anch'io stavo osservando. Volevo che con me superasse le sue paure, a partire dalla più piccola. Era rigida, ferma come una statua. Poggiai la mia mano libera sul suo fianco destro, lasciandole un bacio dietro il collo. La sentii sospirare, e la sua presa nella mia mano, diventare meno salda.

- Oh Dio..

Capii che aveva aperto gli occhi. La vista di Londra aveva avuto lo stesso effetto anche su di me. Si girò verso di me, incastrando il suo sguardo nel mio. Gli angoli delle sue labbra si sollevarono in un sorriso dolce, facendomi capire che ero riuscito a farla fidare di me, abbandonando la paura.

- Grazie.

Le sorrisi, avvicinandola di più a me. - La vuoi ancora quella ricompensa?

- Tu che ne dici? - le risposi divertito. Lei si avvicinò ulteriormente, facendo sfiorare di nuovo le labbra. Questa volta non sarebbe scappata lasciandomi insoddisfatto. Strinsi la presa sul suo bacino, impossessandomi velocemente delle sue labbra rosee.

 

Lucrezia's Pov


Era la seconda volta che mi ritrovavo a fare la valigia, eppure la rottura di palle aumentava sempre di più.

- Azzu mi presti il tuo pantalone della Guess? - chiesi alla mora sorridendole. Lei me lo lanciò e finii di fare la valigia.

- A che punto siete lumache? - dissero El e Demi entrando in camera.

- Aspetta, sta cazzo di cerniera non si chiude! - esclamai come una pazza facendo ridere le ragazze. - Ma dov'è Fra?

- Prova a indovinare. - disse sorridendo El.

***

- Giorno splendori!

Harry venne verso di noi schioccandomi un bacio sulla guancia. Ovviamente eravamo tra gli ultimi arrivati, ed era già quasi pieno. Volsi lo sguardo sugli altri, vedendo che erano tutti impegnati a scambiarsi effusioni.

- Lou vi siete appena fidanzati. Giù le mani dalle zone proibite signorino! - dissi verso i due.

Lui mi rispose sorridendo, ed occupammo i posti che i ragazzi ci avevano riservato.


***

- Fanculo a questi cazzo di insetti! - disse Zayn lamentandosi appena aveva messo piede fuori dal pullman.

- Malik, iniziamo bene la settimana... - disse Barren al moro - La regola la sapete, coppie come quelle del pullman.

Arrivammo su una zona piana, cominciando a mettere le tende. Dire che era un rompicapo era riduttivo. Stavo cercando di montarla con Harry, quando arrivai all'esasperazione, cercando di vedere come facevano gli altri. Qualcosa mi diceva che questa escursione sarebbe stata un gran casino: El e Chase non riuscivano neanche ad aprirla, Fra e Lou ridevano invece di montarla, mentre Niall e Demi sembravano riuscirci; anzi, Niall era seduto su una sedia mangiando un panino, mentre era Demi a montarla. Gli unici che sembravano capaci erano Liam e Azzu.

- Signorina? Le dispiace aiutarmi?

Mi girai verso Harry con un sopracciglio alzato. Anche lui odiava montare quella cazzo di tenda, ma io non potevo certo affaticarmi.

- Mi dispiace ma è lei l'uomo forte e muscoloso. O meglio... dovrebbe essere. - dissi ridendo.

Lui alzò gli angoli delle labbra formando quelle adorabili fossette. Ragazzo illegale!

- Stai dicendo che non sono un uomo forse?

Lasciò la presa sul tessuto della tende, avvicinandosi a me. Io intanto lo guardai a braccia conserte, trattenendo un sorriso.

- Non volevo dirlo così.. ma sì.

Era davanti a me e la sua altezza mi sovrastava di parecchio. Odiavo questa cosa, mi faceva sentire una nana.

- Non mi pare che tu ti sia lamentata qualche settimana fa, in camera.

Sentii il sangue cominciare a colorarmi le guance. Abbassai lo sguardo per impedirgli di ridere soddisfatto, mentre gli lasciai un pugno sul braccio, facendomi però male io. Sentii la sua risata, quando portò due dita sotto il mio mento, facendomi alzare lo sguardo. Mi accarezzò il rossore con il pollice, cominciando ad avvicinarsi. Odiavo quel ragazzo; era maledettamente perfetto, sotto ogni punto di vista. Saremmo stati a due millimetri di distanza, quando mi allontanai da lui, che intanto aveva già chiuso gli occhi, ricordandomi di essere davanti a tutti. Infatti vidi i ragazzi togliere velocemente lo sguardo su di noi, ridendo. Figura di merda... Harry aprì gli occhi, lasciandomi comunque un bacio sulla guancia.



 

 
















Bom Dia!!
Lo so, lo so, mi volete uccidere perchè il capitolo fa abbastanza schifo.
Infinite scuse se non vi è piaciuto ma comunque eccovelo.
Bene bene, tra Lou e Fra finalmente le cose sembrano che si stiano sistemando..
ma se vi dicessi che non tutto è oro ciò che luccica?
Cosa succederà tra i ragazzi?
Vi aspetto Venerdì 17 signori!

xoxo Q. Directioner

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Capitolo 22
*** Chapter 21 ***


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Chapter 21

Azzurra's pov

Liam mi aiutò a finire di sistemare la tenda, mettendo dentro le valigie, ritornando al punto di ritrovo. Barren e alcuni ragazzi erano già lì, aspettando.

- Ci siete tutti? - esclamò il professore. Vidi arrivare anche i ragazzi, così li raggiungemmo.

- Bene, ora che ci siete tutti vi spiego il programma. Oggi pomeriggio andremo a fare un escursione ed una volta finita avrete tutta la serata libera.

Liam battè il cinque a Zayn, esultando. Vidi il moro girarsi a parlare con una bionda.. Allyson se non sbaglio. Mi ricordavo bene di lei, come il resto dei ragazzi. Era colpa sua se Harry e Lu avevano fatto quella litigata e adesso Zayn ci era finito anche in tenda. Sarà stata con noi per il resto della settima e speravo che non avrebbre creato altri problemi.

 

Lucrezia's pov

- Mi spiegate di nuovo perchè dobbiamo fare quella stramaledetta escursione?!

Sentii la scarpa appoggiarsi su qualcosa di morbiso. Abbassai lo sguardo ed ero finita di nuovo in una pozzanghera. Strinsi il labbro inferiore tra i denti per impedire di lanciare un urlò di rabbia. Sentivo che dietro di me, i ragazzi stavano ridendo. Mi voltai verso di loro con sguardo assassivo, facendoli smettere.

- Cosa ci trovate di divertente?

- Assolutamente nulla. - rispose Azzu. Si avvicinò a me porgendomi un fazzoletto per pulirmi la scarpa.

- Odio questo fottutissimo campeggio! - esclamai riprendendo a camminare a fianco ad Harry, che mi avvolse un braccio intorno alle spalle.

- Amore, sei qui da un giorno! - disse ridendo.

- Appunto! E' già tanto se non sono diventata pazza.

Sfilai il cellulare dalla tasca dei pantaloncini, cercando di vedere se ci fosse linea.

- Una settimana senza linea?! Non se ne parla, io torno al College! - dissi fermandomi. Harry per risposta rise, fermandosi accanto a me.

- Preferisci il cellulare a questa stupenda gita?

Io lo guardai con un sopracciglio alzato. - Chetati Styles. Stai paragonando la mia vita in miniatura, a questa foresta dove ci vivono solo funghi e insetti?!

- No, sto dicendo che sei una sclerata. Sclerata, ma adorabile.

- Non funziona riccio. Niente bacio.

Intanto non mi ero accorta che eravamo rimasti notevolmente indietro rispetto agli altri ragazzi. Guardai dietro le spalle di Harry, notando che non c'era nessuno.

- Harry?

- Cosa?

- Dove sono gli altri?! - esclamai preoccupata. Lui cominciò a guardarsi in torno, come me.

- Oh cazzo.

- Oh cazzo?! Harry dimmi che quel " oh cazzo ", è positivo.

Lui mi prese per mano, cominciando a camminare verso la strada che avrebbero potuto prendere gli altri. Stavamo camminando da dieci minuti ma l'unico risultato, erano dei piedi doloranti ed un altro inciampo nel fango da parte mia.

- Lu fermati. Ci siamo persi. - disse Harry, mentre io continuavo a camminare o almeno cercare una tacca per chiamare qualcuno. Mi voltai verso di lui osservandolo mentre si sedeva su un tronco d'albero.

- Harry dobbiamo trovare gli altri. Non ci possiamo fermare.

- Tanto qualcuno verrà a cercarci. Non siamo capitati nel deserto.

Come faceva a stare così tranquillo? Eravamo nel mezzo di un bosco, senza linea per chiamare aiuto, e con a malapena due bottglie d'acqua. Andai verso di lui, sedendomi sulle sue gambe.

- Secondo te che stanno facendo gli altri? - chiesi poggiando la testa sulla sua spalla.

- Si saranno già accorti che siamo spariti. Mi immagino le ragazze cominciare a correre a destra a manca per trovarci, prendendosela con i ragazzi.

Risi al pensiero.

 

Francesca's pov

- Ragazzi tornate alle tende. Io e il professor Green andremo a cercarli, ma voi non muovetevi da qui.

Io intanto ero sicura di aver consumato la suola delle scarpe a forza di correre avanti e indietro.

- Ma come si fa a perdersi in un escursione? E' da idioti.

Mi girai verso la bionda accanto a Zayn, trucidandola con lo sguardo. Non capivo due cose; primo, come potesse Zayn sopportarla anche solo per due secondi e secondo, che cazzo ci faceva con noi?

- Scusami? Non mi pare che nessuno ha chiesto il tuo parere.

Forse potevo sembrare una stronza, anzi senza forse, ma chi cazzo le aveva chiesto nulla?! Diciamo che il mio odio verso di lei era giustificato; aveva fatto litigare Harry e Lu e dovceva ritenersi fortunata se non le strappavo quella parrucca. Lei mi guardò con sguardo d'odio. La cosa è reciproca, bastarda.

- Cerchiamo di calmarci. Hai provato a chiamarla? - mi chiese Demi.

- No, non c'è una fottuta linea in questo posto.

Andai a sedermi accanto ad Azzu ed El.

- Secondo voi sono ancora vivi? - chiese Niall cercando di mettere un pò d'allegria nella situazione, riuscendoci.

- Scommetto quello che volete, che in questo momento Harry ci sta provando spudoratamente.

Alla battuta di Lou scoppiammo tutti a ridere.

 

Harry's pov

- Hai barato!

- Ma non si può barare a questo gioco. - dissi cercando di giustificarmi.

- Sì invece! Ti ho visto signorino, quello non era un uccello.

Risi alla sua testardaggine. Alzai il busto da terra, mettendomi su di lei.

- Allora che ne dici di vederne un altro? - chiesi mettendo malizia nella domanda. Vidi i suoi occhi spalancarsi leggermente, mentre non rispondeva. Sorrisi soddisfatto; mi piaceva metterla in soggezione e farle assumere quel leggero rossore sulle guance.

- Ne facciamo a meno, grazie. - disse ridendo, poggiando una mano sul mio busto e spostandomi da sopra di lei. Si alzò pulendosi il sedere dai residui di terriccio sulla stoffa dei pantaloncini, offrendomi una visuale stupenda. Peccato che se ne accorse.

- Harry!

Vidi arrivarmi una scarpa contro, schivandola velocemente. - Sei impazzita?

Lei rise, mentre tornava verso di me, probabilmente per recuperare la scarpa. - Ringrazia che non ti ho preso.

Mi alzai ed afferrai la scarpa prima di lei, mentre cercava di togliermela dalle mani. Mi piaceva che avesse quell'aria da bambina piccola. Se non la conoscessi, non avrei mai detto che in un esserino come lei ci potesse essere tanta grinta.

- Harry dammi subito la scarpa!

Io risi a mi avvicinai ulteriolmente al suo viso. Erano passate circa tre ore da quando ci siamo persi, e questa cosa cominciava a piacermi particolarmente.

- Salta un pò se ci riesci, nanetta.

- Sai che non ci riesco, stronzo.

Appoggiai la mia fronte sulla sua, divertito. Avvolsi i suoi fianchi tra le mie dita, avvicinandola. Non si oppose e ne fui eternamente contento. In effetti mi mancava parecchio da quella volta a Vienna.

- Hai intenzione di baciarmi? - disse alzando l'angolo della bocca. Bastarda, ogni volta che lo faceva finiva col comportarsi da bastarda. Annuii con la testa, avvicinandomi a quelle labbra rosee. Era pazzesco, sentivo il mio amico dei paesi bassi svegliarsi, anche solo guardandola in quei pozzi marroni.

- Non te lo meriteresti. Lo sai?

Ero stufo di quelle parole. Volevo i fatti.

- Stà zitta.

Feci scontrare il suo bacino col mio, baciando quelle labbra piene. Lei, che fino a quel momento aveva tenuto le sue braccia lungo i fianchi, accarezzò il mio torace coperto solo da una maglia bianca sottile, salendo. Sentivo che presto mi sarebbe finita l'aria, ma per quel bacio valeva la pena di morire. Le sue dita si intrufolarono tra i miei ricci, stringendoli; amavo quando lo faceva. Spostai le mie mani dai suoi fianchi a dietro la schiena, continuando a stringere il suo corpo caldo. Abbassai la presa arrivando a poggiarle sui suoi glutei. Non disse niente, continuando a stringere i miei ricci. Strinsi possessivamente il suo sedere, ricevendo una leggera tirata di capelli da parte sua, lasciandomi uscire dalle labbra un gemito.

- Mani fuori dalla linea rossa. - disse staccandosi il minimo indispensabile.

- Non l'hai ancora capito bambolina?

Scesi a baciarle il collo, soffermandomi sulla mascella. La sentii gemere, e risi soddisfatto. Mi spostai sul suo orecchio, arrivando a torturarle il lobo. Lei non rispondeva, totalmelmente inerme al mio controllo, come lo ero io a lei.

- Tu sei roba mia. - le sussurrai all'orecchio per palparle di nuovo i glutei.

 

Buon giorno cari lettori!
Allora..... la storia sta andando avanti sembra per il meglio, giusto?
Eheheheh mi dispiace ma non sempre tutto è ciò che sembra.
Sono contentissima delle visite e delle vostre recensioni e vorrei abbraccirvi tutti, uno per uno! :*
Comunque fatemi sapere che ne pensate!
Al prossimo venerdì!!

xoxo Q. Directioner

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Capitolo 23
*** Chapter 22 ***


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Chapter 22 


Francesca's pov

- Fra mi andresti a prendere il cellulare in tenda, per favore?

Annuii ad Azzu, allontanandomi dal gruppo. Se rimanevo senza far niente per altri due secondi, avrei mandato a farsi benedire le raccomandazioni di Barren, andando a cercare quei due babbei. Arrivai alla tenda di Azzu e Liam, aprendo la lampo per entrare. La sua borsa era poggiata sul sacco a pelo. La aprii e cominciai a frugare dentro in cerca del cellulare. Avevo i pensieri così concentrati su Harry e Lu spersi in mezzo agli alberi, che non mi accorsi di due mani dietro di me poggiarsi sui miei fianchi, fin quando non percepii un respiro caldo sul collo.

- Ehi.

Girai lo sguardo per quanto mi fu possibile, incontrando due occhi con il ghiaccio dentro, portando anche i brividi con loro.

- Come mai qui? - chiesi afferrando il cellulare dalla borsa. Quel ragazzo mi metteva in soggezione.

- Azzu voleva che venissi a controllare che non scappassi chissà dove.

Mi lasciai scappare un sorriso.Ovviamente doveva mandare lui a controllare, no? Furba la mia amica. Mi girai verso di lui, lasciandogli sulle labbra un casto bacio a stampo. Lo sentii sorridere sul bacio, provocando lo stesso a me. Lou lasciò la presa sui miei fianchi, portandoli dietro la schiena e avvicinandomi.

- Credo che Azzu si preoccuperà. - disse staccandosi leggermente da me.

- Perchè?

- Perchè rimarremo qui per un bel pò. - disse sorridendomi malizioso. Sorrisi riappropriandomi delle sue labbra. Se fino a due minuti fa ero preoccupata per Lu e Harry, adesso speravo che rimanessero dispersi ancora per pochi minuti. Schiuse le labbra, passano la sua lingua sul mio labbro inferiore. Fu come un azione involontaria, concedendogli l'accesso ancor prima che la richiesta mi arrivò al cervello.

- Sei bellissima. - mi sussurrò staccandosi di nuovo, arrivando con un sussurro al mio orecchio.

Arrossi violentemente, ringraziando che non mi potesse vedere. Poggiai le mie mani sulle sue guance, riportandolo con gli occhi ai miei.

- E tu sei un bugiardo. - dissi sorridendo.

- Un bugiardo che dice tutto ciò che pensa.

Non lasciai scappare il sorriso dalle labbra. C'erano persone che ti mettevano il buon umore solo a guardarti, ma lui no. Lui si faceva amare subito, ancora prima di vederlo. Si allontanò da me, porgendomi una mano che stinsi nella mia. Uscimmo dalla tenda ritornando verso i ragazzi, per poi porgere il telefono ai ragazzi.

- Sentite, io mi sarei anche rotto le scatole. Al diavolo le raccomandazioni, andiamo a cercarli! - disse il mio ragazzo. Io annuii convinta, aspettando un appoggio dagli altri.

- Lou? Ci stai chiedendo di fregarcene e andare a cercare due babbei, rischiando anche noi di perderci e magari essere sospesi? - chiese Chase. - Io ci sto!

Ridemmo e cercando di non farci vedere dagli altri ragazzi uscimmo dal punto di ritrovo, andando a cercali. Lucrezia, dove cazzo sei?!

 

Lucrezia's pov

Non potevo desiderare momento migliore. Certo, eravamo dispersi in un bosco da mezza giornata, ma credetemi.. farlo con Harry Styles accanto non ha confronto.

- A che pensi? - chiese passandomi una mano sulla schiena nuda, mentre continuavo a guardare il cielo, distesi. Girai lo sguardo verso di lui affogando in quegli smerandi verdi, alzando le spalle.

- Pensavo a quando siamo arrivate qui.

Lui mi guardo confuso. - Voglio dire.. se non fossimo saliti sull'aereo o non fossimo venute a Londra. Tutto questo, tu... noi, non esisterebbe.

Lui mi guardava senza dire niente. Spostai lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. Volevo incastrarle ancora con le mie, ma era tornata la preoccupazione di qualche ora prima. Non potevo non chiedermi dove fossero e cosa stessero facendo i ragazzi.

- Non sarebbe cambiato niente. Saresti stata comunque destinata a me. - disse riportando la mia attenzione su di lui. - Forse più tardi, ma saresti stata comunque mia.

Pronunciò quelle parole con una tale sicurezza, come se lui potesse averne la conferma, e forse sarebbe stato davvero così. Sentiamo indispensabile una cosa, solo dopo che la incontriamo, ma credo che mi sarei sentita a metà comunque se non lo avessi mai incontrato.

- Ti amo.

Vidi una scia di luce attraversargli gli smeraldi. Le sue carazze si fermarono e non mi pentii minimamente delle parole appena uscite dalla mia bocca. Vidi sul suo viso crescere sempre di più un sorriso.

- Ti amo anch'io pazza. Non smetterò mai di dirtelo.

Mi riavvicinai a lui per prendermi la cosa più preziosa che possedevo, quando delle grida ci interruppero.

- Hazza? Amore mio, dove sei?!

- Lou smettila di fare lo scemo! cerca di trovarli!

Mi sembrò di riconoscere la voce di Lou da lontano, e quando lo risentii ne ebbi la conferma; era lui. Mi venne da ridere per il suo modo di chiamare il mio ragazzo, ma il mio sorriso svanì appena mi resi conto della situazione.

- Cazzo i ragazzi! Vestiti!

Ci alzammo velocemente recuperando i vestiti da terra, infilandoceli.

- Fra? Francy, siamo qui! - gridai cercando di attirare l'attenzione, una volta finito di vestirci. Vidi una chioma riccia sbucare da dietro un albero.

- Ragazzi li ho trovati! Babbea rincoglionita! Si può sapere come cazzo ti è saltato in testa?! - gridò con l'ultima parte della frase riferita a me. Corsi verso di lei, abbracciandola.

- Sì, mi sei mancata anche tu, scema.

Mi staccai dalla mia migliore amica, notando che dietro di noi, il mio ragazzo corse in contro al suo amante, saltandogli in braccio.

- Oh mio Dio, cucciolo! Mi hai fatto preoccupare da morire!

Ridemmo alla vista di Harry e Lou abbracciarsi, per poi andare a salutare anche gli altri. Notai che fra loro c'era anche quella ragazza, Allyson. Mi ricordavo benissimo di lei, come dimenticarla... mi chiedevo solo perchè fosse qui, adesso.

 

Louis' pov

Era passata una settimana ed eravamo arrivati all'ultimo giorno di totale libertà nel campeggio. Avevamo rischiato una sospensione per il nostro menefreghismo delle regole, come lo aveva definito Green, ma almeno Barren non era uno stronzo come il collega.

- Lou! Louis sbrigati, aspettiamo solo te! - mi chiamarono i ragazzi da fuori la tenda.

- Aspettate un secondo! Non scappa il lago!

Mi infilai il costume ed uscii dalla tenda.

- Dov'è Fra? - chiese El notando l'assenza della mia ragazza.

- Era nella tenda con Lu. Si sono volute cambiare insieme. - rispose Harry al mio posto.

- Almeno non sono sceme da cambiarsi davanti a due pervertiti come voi. - disse Zayn.

- A noi non sarebbe dispiaciuto. - risposi.

- Cosa non ti sarebbe dispiaciuto, signorino?

Mi girai verso la mia ragazza affiancata da Lu. - Porca putt...

Scacciai l'imprecazione dalla mia testa, non facendo scappare un solo centimetro di pelle della ragazza davanti a me. Costume a due pezzi color turchese a fascia, valorizzandole le forme. Capelli ricci lasciati sciolti e senza trucco. Era ancora più bella.

- Lou, Harry, state sbavando come cammelli. Volete un secchio?

La voce di Lu mi riscosse dai pensieri poco casti che stavano nascendo nella mia testa. Anche Lu era molto bella, ma non l'avrei ammesso davanti ad Hazza. Ci tenevo ad avere le ossa perfettamente intatte. Indossava un costume anch'esso a due pezzi con la parte di sopra rossa, e quella sotto nera. Avrebbe fatto impazzire il mio amico in meno di mezzo secondo. Tolsimo lo sguardo dalle due, prima di dare la conferma di essere due completi coglioni.

- Dai andiamo. ho voglia di un bagno!

Fra e Lu si presero sotto braccio, sorpassandoci davanti. Ero pur sempre un ragazzo, quindi il mio sguardo si posò involontariamente sulla parte posteriore del costume azzurro di Fra. Non ci stavano aspettando, ma io e Hazza spostammo lo sguardo su Zayn, trovandolo a contemplare le ragazze.

-Zayn, giuro che ti cavo gli occhi se non la smetti. - ringhiai contro il moro. Quest'ultimo alzò le mani in segno di resa, mentre raggiungemmo le ragazze.


 

Francesca's pov

- Andiamo Zayn! Non è mica pericoloso! - urlò Demi cercando di convinvere il moro ad entrare in acqua. A quanto pare non sapeva nuotare e ne rimasi dispiaciuta. Mi sarebbe piaciuto affogarlo o almeno rovinargli il ciuffo.

- Non insistete. Non ne ho voglia.

- Scusa, perchè non ti metti i braccioli? - chiesi io, seguita a ruota dagli altri. Eravamo tutti insieme e si sarebbe annoiato a riva da solo. Quest'ultimo sbuffò per poi andare a cercare nella borsa i braccioli che avevamo portato dietro nel caso avesse deciso di entrare.

- Stai scherzando?! Preferisco affogare che entrare con questI!

- E adesso che c'è che non va?! - chiese Lou esasperato dalla testa dura del moro.

- Me lo chiedi anche?! Ho due principesse disegnate sulle spalle! Ve lo scordate che ci entro!

Reprii una risata giusto per educazione nei suoi confronti, ma mi lasciai comunque scappare un piccolo commento. - E c'è una principessa anche nel mezzo.

- Che hai detto, imbranata?

- Oh.. era da tanto che non mi chiamavi così! - dissi fintamente contenta, provocando una risata da parte dei ragazzi. Lo vidi venire verso l'acqua e in quel momento pensai che i miei piani per affogarlo erano fottuti, visto che molto probabilmente mi avrebbe ucciso prima lui.

- Amore, amore proteggimi tu dal mostro cattivo! - dissi mettendomi alle spalle di lui, che rideva.

- Zayn azzardati a toccare la mia ragazza e ti accorcio ancora di più il gambero.

I ragazzi risero mentre il moro rinunciò al suo piano di vendetta.

- Cazzo, dovevo chiamare Doniya! - disse il moro. Ora che ci pensavo, era un pò di tempo non sentivo mia mamma. Una volta tornata al College l'avrei chiamata e magari avrei chiesto qualche giorno alla scuola per andare a trovarla. Fece per uscire dall'acqua, ma Lou lo fece prima di lui.

- Nono, rimani in acqua signorino. Vado io mia principessa. - disse prendendo per il culo ciuffo. Si allontanò tornando verso le tende, mentre noi costringevamo l'altro a rimanere in acqua.

- Ok, prima lezione di nuoto signorino! - esclamò euforica Lu. Caro Zayn, io comincerei a preoccuparmi.

 

Louis' pov

La giornata passava velocemente, anche troppo. Vidi la tenda di Zayn ed Allyson dietro le altre. Aprii la lampo entrando, per poi cercare la sua borsa. Quella tenda era un vero macello, sembrava ci vivessero due me. La vidi sotterrata da dei cappotti e la aprii, cominciando a cercare il cellulare di Zayn. Passò qualche minuto ma del cellulare nessuna traccia. Mancava solo che mi avesse fatto venire qui per nulla, magari se l'era anche portato dietro. Uscii dalla tenda quando vidi l'oggetto sul tavolino. L'afferrai e tornai dai ragazzi; probabilmente si staranno chiedendo che fine avevo fatto. Sentii il cellulare di Zayn vibrarmi nella mano, e risi osservando il mittente; imbranata. Era sicuramente Fra. Il mio sorriso svanì quando vidi la foto allegata alla chiamata. Che cazzo ci faceva Zayn con una foto della mia ragazza in intimo?!
 

Spazio Autrice
Buon Giorno ragazze,
Scusate se ieri non ho pubblicato ma ho avuto da fare.
Comunque ecco a voi il capitolo che ne dite??
Io ne vado pazza, lo adoro.
Secondo voi cosa succederà tra Louis e Fra?
Vabbe non vi anticipo niente...
Tanti Baci a venerdì prossimo!!
xoxo Q. Directioner

 

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Capitolo 24
*** Chapter 23 ***


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Chapter 23

Francesca's pov

- Puoi prestarmi il tuo maglione?

Lou annuì standomi di spalle, lanciandomi il suo maglione rosa salmone. Avrebbe fatto freddo quella notte e la tenda non era decisamente il luogo più caldo in cui si possa dormire.

- Sei stanco?

Lui annuì di nuovo, impedendomi di guardarlo in viso e farci una conversazione normale. Mi infilai il suo maglione ed esasperata mi misi nel sacco a pelo senza dire una parola. La tenda era illuminata solo da una lampada vicino all'entrata che permetteva di vedere giusto dove poggiare i piedi per non inciampare. Lou si infilò nel suo sacco a pelo, senza accennare una sillaba. Era da quando siamo tornati dal lago che non accennava parola con nessuno. Mi spostai su un fianco, cercando di chiudere invano gli occhi. Quella situazione mi aveva veramente rotto.

- Mi dici che hai? - chiesi senza pensarci due volte. Lui non mi rispose di nuovo, facendomi sentire come una cogliona che continuava a parlare da sola. Non era tipa da alzarsi e andargli dietro obbligandolo a dirmi cosa gli passava per la testa.

- La smetti di ignorarmi?

Niente. Fanculo Louis.

- Vuoi sapere che mi prende?

Ecco, allora la voce ce l'aveva ancora. - E' quello che ti sto chiedendo da mezz'ora. - dissi con una punta d'acidità. Lo vidi alzare il suo busto dal sacco a pelo, guardandomi con uno sguardo strano. Riuscivo a leggere confusione e rabbia al tempo stesso. Si alzò, avvicinandosi al tavolino di legno dietro al suo sacco a pelo, prendendo quello che doveva essere il suo cellulare. In tutto questo io lo seguivo in ogni minima mossa, sempre più confusa.

- Lou ma che stai facen..

- Ora vedi. - disse interrompendomi ancor prima che potessi finire di parlare. Alzai il busto rimanendo comunque sdraiata, mentre si mise davanti a me guardandomi serio. L'atteggiamento serio e preoccupato non si addiceva ad un ragazzo come lui. Non sembrava neanche lui. Lo vidi aggeggiare con il cellulare, fin quando non mi mise davanti agli occhi un immagine. Ma quella.. ero io?! Mi alzai totalmente sfilando dalle mani di Lou il cellulare, mentre non toglievo lo sguardo incredulo dall'immagine.

- Mi puoi spiegare? - disse lui con fermezza.

- Sei tu che dovresti spiegarmi come fai ad avere questa foto! - risposi.

- Me la sono inviata dal cellulare di Zayn e credimi, non è stato una bella sensazione sapere che lui aveva foto di te in quel modo sul cellulare!

Quindi era partita da ciuffo la cosa. Coglione.. coglione e pure stupido; perchè cazzo non l'ha cancellata?!

 

flashback*

Avevo la divisa in camera, quindi dovevo uscire dal bagno con solo l'intimo, tanto non mi vergognavo di certo davanti alle ragazze. Aprii la porta del bagno ed uscii. Non l'avessi mai fatto.

- Ragazze sapete dove ho lasciato la div...

Oh.porca.troia.di.una.Eva.in.calore.

- Woo baby, bel buongiorno.

Mi trovai davanti quattro coglioni con gli occhi sbarrati e le bocche semi aperte, e tre stronze che mi guardavano come a chiedermi scusa.

- Che cazzo ci fate voi qui?! - dissi non molto cortesemente, ma dato il mio "abbigliamento" non potevo cerco accoglierli in altro modo. Presi velocemente una maglietta a caso sulla sedia della scrivania di El. Quelle tre mi avrebbero anche potuto avvisare porca puttana!

- Oh siamo venuti a vedere uno spogliarello.

 

***

 

- Se non chiedi immediatamente scusa, farò vedere il tuo benvenuto di stamattina ai qui presenti. Sono stato convincente, tesoro?

Io sbiancai, ma mi ripresi subito. Non poteva.

- Genio come fai a farlo vedere, se è successo stamattina?

Zayn sorrise e tirò fuori il cellulare sventolandomelo davanti agli occhi.

flashback*

 

- Allora?

La voce di Lou mi riscosse dai pensieri, che mi guardava aspettando una risposta. Gli raccontai tutto, ma sembrava che quell'espressione incazzata non volesse sparirgli dal viso.

- Hai capito ora? - gli chiesi sperando che i segni di nervosismo sparissero dal suo viso angelico. Nei suoi occhi ancora timore e voglia di urlarmi contro, potevo leggerlo benissimo. Stringeva ancora tra le mani l'apparecchio elettronico, e per poco non abbi paura che si sarebbe rotto in mille pezzi.

- Ok. - disse in un sussurro, chiudendo le palpebre e poggiando improvvisamente la fronte sulla mia. Ero ancora seduta a gambe incrociate sul sacco a pelo e ringrazia tutti i santi per questo, o sarei caduta a terra come gelatina.

- Ma giuro che appena vedo Zayn lo faccio diventare sterile. - continuò.

Lasciai scappare un leggero sorriso che mi dipinse le labbra rosee e secche. Sfiorai il suo naso col mio e non ricordai momento più dolce. Lou non era come ci si potrebbe aspettare; è insicuro, cristallino come l'acqua nel mostrare i sentimenti perchè non riusciva a nasconderli..

- Sei ancora arrabbiato? - chiesi chiudendo le palpebre, aspettando una sua risposta. Faceva caldo, terribilmente caldo. La sua fronte ancora appoggiata alla mia mi faceva salire ulteriormente la temperatura del corpo. Sentii un suo dito poggiarsi sotto al mio mento, incollando le sue labbra sulle mie. Era automatico, gli angoli della mia bocca si curvarono leggermente dando vita ad un sorriso dolce, come il sapore delle labbra del ragazzo. La sua mano, da sotto il mento arrivò ad accarezzarmi la guancia fino a sistemarmi un riccio ribelle dietro l'orecchio. Si staccò da me, costringendomi ad aprire gli occhi.

- Secondo te?

 

***

 

- Silenzio! Per favore ragazzi comportatevi civilmente! Oh mio Dio, chi me l'ha fatto fare? - si continuò a disperare Barren cercando di riportare il controllo all'interno del pullman. Quest'ultimo era un vero disastro; l'autista sembrava essere spazientito dal nostro fracasso e se avesse potuto, ci avrebbe volentieri fatto schiantare contro un muro se non fosse stato che c'era anche lui con noi. Sotto i sedili c'era stata la prima guerra mondiale di palline di carta, questo per colpa mia e di Demi, ma dettagli.

- Già, me lo chiedo anch'io. - rispose Niall alla domanda retorica del professore, scatenando una nostra risata silenziosa. Io ero seduta accanto a Demi, El con Lu, il mio ragazzo con Liam, Azzu con Niall, Chase con Harry ed Allyson con ciuffo. Quest'ultimo ed io dovevamo ancora parlare di quello che era successo con Lou. Avevo convinto Louis a lasciarlo perdere e passarci sopra, anche se prima di salire sul pullman sembrava volergli infilare un palo in culo, tanto per rendere l'idea. Ovviamente la vendetta non era esclusa per me; me l'avrebbe pagata, eccome se l'avrebbe fatto! Spostai lo sguardo sul sedile accanto al suo, vedendo che quella bionda non si staccava un attimo da lui e il gruppo. Sembrava una cozza e non c'era verso di liberarsene, ma chi cazzo la vuole?! Non fraintendetemi, io sono sempre aperta a tutti ma per lei era fuori discussione; non dopo quello che aveva combinato.

- Ok siamo tutti pronti. Parti pure Sebastian. - disse Green all' autista. Ora ci aspettavano due ore su delle poltrone scomode da morire.

 

***

 

- Oddio ora cado! Ora cado!

Afferrai El per un braccio aiutandole a stare in piedi ed impedendole di cadere come una patata. Fare le scale con la valigia di 200 tonnellate non era la cosa più facile del mondo, ma ovviamente l'ascensore era occupato e i ragazzi hanno voluto fare una specie di competizione, in cui il gruppo che arriva ultimo avrebbe pagato da bere.

- Azzu muovi il culo, cazzo! - le urlò Lu da cima le scale, mentre Azzu aveva qualche difficoltà respiratoria.

- Lucrezia Vadi chiudi il becco e vieni ad aiutarci invece!

La presa in causa sbuffò lasciando la sua valigia in cima alle scale, correndo verso la mora, aiutandola a portare la sua valigia fino in cima. Eravamo quasi arrivati, quando sentiamo qualcuno urlarci contro.

- Attenzione là sotto!

Alzai la testa vedendo i ragazzi qualche scalino più in alto di noi, mentre la valigia che Lu aveva lasciato, rotolava giù a gran velocità.

- Siete completamente impazziti, razza di coglioni?! - urlò Demi ai ragazzi. Rimasi un attimo stupita come i ragazzi, nell' aver appena sentito quelle parole uscire dalla bocca della bionda. Non aveva mai usato parole così... forti.

- E' stata un'idea sua! - puntò il dito Niall, verso Lou. Guardai il castano con un sopracciglio alzato, mentre Lu faceva respirazione yoga per mantenere la calma. Lasciai la valigia e mi avvicinai al mio ragazzo coglione prendendolo per un orecchio, abbassandolo verso di me.

- Lou? - gli sussurrai ad un orecchio, mentre i ragazzi sfuggivano alla furia delle altre ragazze.

- Dimmi angelo.

Attaccai le mie labbra alle sue, mentre Lou rispondeva subito al bacio. Aprii un occhio vedendo che gli altri ci guardavano confusi e anche divertiti. Morsi violentemente il labbro inferiore del ragazzo, che si staccò velocemente lamentandosi del dolore.

- Scusa, non l'ho fatto apposta. - gli dissi sorridente mentre gli altri prendevano le proprie valigie e andando nelle rispettive camere. Il castano invece aveva ancora un aria da stronzo. Gli si addiceva proprio.

- Sicura?

- Certo. Sicura come del fatto che tu non volessi farci perdere apposta la scommessa, imbroglione.

 

***

 

- Lapino!

Corsi verso mio cugino, stritolandogli le braccia al collo, mentre lui mi prendeva in braccio. Oddio, mi sembra di essere in una scena di qualche anno fa; ma non ero io la più grande?

- Fra non sei più un peso piuma. Scendi che non mi regge la spina dorsale.

Saltai giù andando a salutare anche Lorenzo. Lui e mio cugino ci avevano invitati alla festa di un loro amico, anche se da quel che ho capito è un collega di lavoro di Lore. Chiesi anche di Luna, ma era ancora in Italia. Mia cugina e il suo assillante lavoro.

- Sono contento siate venuti. Entrate, vi presento Tommaso. - disse Lore facendoci strada all'interno della casa. Già dal vialetto si capiva che sarebbe stata l' inizio dell' apocalisse. L'amico di Lore doveva avere i soldi che gli uscivano anche dalle orecchie per permettersi un alloggio così. Il cancello non era molto alto, ma appena entravi si vedeva subito l'enormità della struttura. Era interamente bianca, a tre piani avrei giurato. C'era un giardino dove dei ragazzi cominciavano a divertirsi, in fondo erano già le dieci e mezza. Avevamo evitato la disco, almeno non dovevamo neanche pagare la scommessa dei ragazzi, visto che era principalmente a causa loro che avevamo perso, anzi, a causa di Lou. Presi per mano quest'ultimo attraversando la porta d'ingresso.

- Ehi amico. Non ci speravo più.

Un ragazzo abbastanza alto venne incontro a Lorenzo. Si diedero un abbraccio seguito da una pacca sulla schiena - gesto che non ho mai capito dei ragazzi - mentre quello che doveva essere Tommaso venne verso di noi.

- Boia, mi sa che stasera sarò accusata di tradimento. - mi sussurrò Lu ad un orecchio.

Sorrisi, osservando meglio il ragazzo, in effetti non era affatto male: capelli neri portati all'insù, zigomi e forme del viso ben marcati, se non perfetti. Aveva gli occhi di un color chiaro, sul verde. Vestito bene, anche troppo. Avrò avuto sì e no sui venticinque anni.

- Non lo sai che Harry potrebbe sentirti? - sussurrai alla mia amica.

- Tranquilla Fra, l'ho sentita benissimo. - disse la voce del riccio prima che Lu rispondesse. La vidi spalancare leggermente gli occhi alla sorpresa che Harry stesse ascoltando la conversazione, e non potei non ridere. I due risero, mentre Harry le lasciò un pizzicotto sul fianco.

- Benvenuti ragazzi. Sono Tommaso.

Sentii la presa di Lou farsi leggermente più forte sul mio fianco, mentre stringeva la mano del ragazzo davanti a lui. Notai che sul collo di Tommaso, quasi nascosto dalla camicia, si scorgeva una scritta in nero. Cercai di non scoppiargli a ridere in faccia, capendo perchè lui e Lore fossero amici.

- Divertitevi, in cucina c'è da bere.

Detto questo se ne andò, mentre noi ci dirigevamo verso la cucina.

- Perchè ridi? - mi chiesero le ragazze notando che il sorriso divertito non spariva dal mio volto. Intanto i ragazzi erano andati sul divano in pelle nera.

- Gli avete visto la scritta sul collo? - chiesi guardando El che rise capendo, prendendo un semplice bicchiere d'acqua. Stasera niente alcool.

- No, perchè? - chiese Azzu.

- Ora capisco perchè è amico con Lorenzo. - dissi io ridendo più forte con Eleonor. - Aveva scritto con pennarello nero Do you wanna try, baby? sul collo. Che cazzo di amici ha mio cugino?

 

***
 

Sentii una forte botta sul fianco, che mi costrinse ad aprire le palpebre. Non avvertii nessun rumore fastidioso di sveglia assordante, eppure potevo vedere che la luce del giorno illuminava la stanza. La superficie era morbida, calda e profumata.. non era la mia stanza. Mi tirai su con la testa, mentre una botta fortissima di mal di testa mi costrinse a portarmi una mano in fronte. Sentii un movimento nel letto, proprio affianco a me. Un tuffo al cuore quando mi ricordai della sera prima.

 

flashback*

- Mollatemi! Lasciatemi subito! - sbraitai divertita contro i ragazzi, mentre ciuffo a piramide ed il mio ragazzo cercavano di spingermi verso la piscina al centro del salotto. L'orologio segnava che erano già le una e al College ci avrebbero sicuramente ucciso, se non espulso, se non fosse stato Sabato sera.

- Rilassati Bamby. Solo una nuotata, me lo devi dopo le lezioni al campeggio.

- Te lo scordi babbeo, amore aiutami tu! Zayn cattivo vuole farmi del male!

Ricordate quando avevo detto niente alcool per tutta la sera? Dimenticatevelo, quella promessa era andata dritta dritta nella spazzatura, dopo che Lu mi arrivò davanti con un drink. Il castano fermò il moro, abbracciandomi, ma dopo qualche secondo mi sentii cadere nel vuoto con Lou, mentre una sensazione di freddo mi invase il corpo. Riemersi dalla superficie, mentre vedevo quell'idiota e gli altri ridere fino a star male.

- Bastardo! Giuro che questa me la paghi brutto stronzo! - gli urlai contro.

Stavo per uscire dalla piscina, quando due mani si posarono sui miei fianchi, riportandomi col corpo in acqua. Stavo congelando, ma il corpo di Lou riusciva a essere terribilmente caldo anche ad una temperatura come quella dell'acqua della piscina.

- Dove vorresti andare?

Mise un dito sotto il mio mento, soffiandomi le parole sulle labbra. Odiavo quando lo faceva, era terribilmente irresistibile. Stronzo, stronzo ancor più di ciuffo ridicolo.

- A tagliare i capelli e fare un' operazione facciale a quel coglione. - dissi riferendomi al moro, senza togliere lo sguardo da quei due ghiacciai. Mi baciò ignorando completamente il mio attacco omicida verso Zayn. Il sapore delle sue labbra fece volare via dalla mia testa quel pensiero, mentre le altre cinquecento persone all'interno della casa scomparivano, facendo restare solo la musica.

 

***

 

- Mamma! Mi dai il latte?!

- Oddio, ma quanto puzzi?

- Io? Sei tu che non ti lavi mai, pasticcino.

Lu continuava a urlare cose senza senso, mentre il suo ragazzo cercava invano di trascinarla al piano di sopra, mentre Lou cercava di fare lo stesso con me. I piedi mi facevano un male cane, mi sembrava di star camminando su tante punte appuntite, così mi abbassai per levarmi i tacchi, ma per poco non caddi dalle scale.

- Attenta ubriacona! Dai siamo quasi arrivati in cima.

Lou aveva la voce altamente scocciata, e il fatto di farlo incazzare ed esasperare per qualche assurdo motivo, mi faceva ridere. O forse era solo l'effetto dell'alcool.

- Notte amore! - mi urlò Lu, mentre Harry la trascinava nella camera da letto davanti a quella dove eravamo diretti noi.

- Patata non mi lasciare! Harry se la stupri ti taglio i ricci!

Ok, ero davvero fuori. Il riccio rise, per poi chiudere la porta della stanza, mentre Lou mi appoggiava delicatamente sul letto. Fece per rialzarsi, quando afferrai il colletto della sua camicia blu.

- Aspetta.

Il suo corpo ricadde sul mio, mentre spostava il suo però sugli avambracci, ai lati della mia testa. Sentii la sua voce calda attraversarmi con una scossa l'orecchio e la spina dorsale. Non capii bene le sue parole, vittima dei brividi.

flashback*

 

Vidi una chioma castana sparsa disordinatamente sul cuscino bianco di fianco al mio. Il cuore accellerò i battiti, mentre mi accorsi che le lenzuola erano troppo fredde. Lo alzai, notando che il mio corpo era coperto solo dall'intimo e il busto del ragazzo senza maglia. Che cazzo avevo fatto?!
 

Buon pomeriggio girls!
come potete vedere ecco a voi il capitolo!
spero vi piaccia perchè a me piace troppo..
Secondo voi cosa avrà combinato Fra??
Hahahahaha non vi anticipo niente lo leggerete voi se volete.
a venerdì prossimo belle
Xoxo  Q. Directioner

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Capitolo 25
*** Chapter 24 ***


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Chapter 24

 

Eleonor's pov

- Sveglia bellissima.

Ero già sveglia, ma non volevo ancora aprire gli occhi. Di mattina, il letto diventava il mio migliore amico e la cosa più importante del mondo.

- Se non ti alzi ti lascio qui. - disse il ragazzo divertito.

O quasi la più importante. Aprii un occhio sorridendogli, mentre Chase mi porgeva una tazza. La afferrai ringraziandolo, cominciando a scaldarmi le mani fredde sulla ceramica. Mi appoggiai allo schienale, cominciando a
sorseggiare il caffè.

- I ragazzi? - chiesi. Lui si distese di nuovo accanto a me, mettendosi con le mani dietro la testa.

- Liam e Azzu stanno dormendo nella stanza di Lu mentre Demi e Niall in quella del biondo.

Annuii. Era Domenica e la giornata avrebbe dovuto trascorrere solo relax e coccole sotto le coperte, ma dovevamo andare a recuperare Fra e gli altri. La sera prima erano ritornati a casa di Lapo, visto che le ragazze erano troppo
ubriache e non potevano certo rientrare al College sbronze. Sarebbe bastato quello per farle cacciare, quindi le ho coperte dicendo alla preside che hanno passato la notte dal cugino di Fra, per un problema familiare. Dopo
alcune chiamate le hanno dato il consenso, per fortuna.

- A che pensi?

Mi girai verso di lui, sorridendogli. Adoravo i suoi occhi, avevano sempre quella scia luminosa che non spariva mai, neanche quando era triste, il che era più unico che raro.

- A ieri sera. A che ora andiamo a prendere gli altri?

- Mi sono fatto dare il numero di Fra da Azzu e al telefono ha risposto suo cugino. Tra un paio d'ore dobbiamo andare da loro. Che ti va di fare?- disse guardandomi malizioso. Aveva una faccia davvero buffa.

- Oh, che pezzato, beh.. io ritorno a dormire. Notte.

Mi rigirai dandogli le spalle, e portandomi le coperte fino alle spalle, chiudendo gli occhi e sforzandomi di non ridere. Sentii il suo braccio circondarmi i fianchi, avvicinandomi a lui. La mia schiena aderì al suo petto e col sorriso in
volto tenni gli occhi chiusi, senza veramente dormire.

 

Francesca's pov


Mi alzai lentamente cercando di non svegliare Lou. Quella situazione era assurda, che cazzo ci facevo io in intimo, a letto col mio ragazzo? E soprattutto, che è successo ieri?! Mi guardai intorno e riconobbi delle foto su una
scrivania. C'erano Lapo e mia zia Laura, quindi ero a casa di mio cugino. Sulla sedia era poggiato il mio vestito, ancora leggermente umido a causa della caduta in piscina. Aprii le ante dell'armadio, cominciando a guardare tra
gli ometti, in caso ci fosse qualcosa con cui coprirmi; faceva un freddo cane. Sentii un mugolio alle mie spalle, voltandomi velocemente. Lou si stava agitando, probabilmente svegliato per il troppo rumore. Afferrai le prime cose
che mi capitarono di mano: pantaloncini di calcio e maglietta con tre quarti di manica. Sembravo davvero la versione femminile di mio cugino. Corsi in bagno, chiudendo la porta dietro di me. Cazzo, facevo invidia ad un panda; due macchie nere enormi a causa del trucco della sera precedente, i capelli ricci che sembravano aver preso la scossa elettrica e come si dice, ogni riccio un capriccio. Mi sciacquai la faccia, legandomi i capelli con l'elastico che tenevo sempre al polso. Intanto Lou si era svegliato, potevo capirlo per i passi pesanti nella stanza. Avevo paura di uscire dal bagno, quelle quattro mura erano di certo più sicure della camera da letto. Dio, davvero mi vergognavo a chiedere al mio ragazzo se l'avevamo fatto? Nono, se davvero così fosse sarei stata una completa cogliona, stupida, scema e chi più ne ha, più ne metta. Lou è il mio ragazzo, lo amo ma quel passo non l'avrei percorso, non ora. Abbassai la maniglia della porta del bagno, per poi aprirla prima che ci ripensassi. Lo vidi col cellulare tra le mani, in piedi di fianco a letto. Non era ne davanti a me, ne mi dava le spalle. Il profilo del suo corpo si lasciò studiare da me; il ventre era esattamente come mi era sembrato di vederlo sotto le coperte bianche, magro e con un' accenno di muscolatura. Non era uno di quei ragazzi palestrati da far schifo o ribrezzo, era.. perfetto esattamente così. Le sue braccia anch'esse con i muscoli sviluppati grazie a chissà quante ore di football e palestra, mentre il profilo del suo viso sembrava quello di un modello di Abercrombie. Cazzo.

- Ehi buongiorno.

Appoggiò il suo cellulare sul comodino, mentre lo vidi dirigersi verso di me. Porca troia Lou, mettiti qualcos'altro oltre ad un semplice jeans. Mi guardava stranito, quando mi accorsi che ero rimasta come una bambola di
ceramica.

- Giorno.

Arrivò davanti a me lasciando con mia sorpresa un bacio sulla guancia. Mi passai una mano tra i capelli nervosa. Se non fossero già stati ricci, li avrei fatti io da quante volte mi arrotolavo i ciuffi di capelli tra le dita.

- Tutto bene? - mi chiese mentre andò a recuperare la sua maglietta sul letto. Grazie!

- Si.. Lou? - lo richiamai.

- Cos'è successo ieri sera?

Mi guardò accennando un sorriso. Non sapevo che cominciare a piangere o sospirare di sollievo.

- Te e Lu avete alzato un pò il gomito. Siamo usciti da casa di Tommaso e Lapo ha insistito col farvi venire qui.

Ok.. quindi, sta dicendo che non ho combinato nulla, giusto?

- Ho.. fatto qualche cazzata? - domandai andando a sedermi sul letto, seguita da lui. Guardai l'orologio sul comodino di fianco a me, accorgendomi che erano quasi le sette e un quarto.

- A parte fare battute squallide con le tue amiche e ti comportavi da decenne, no.

Lo disse con un sorriso che contagiò anche me. Non avrei mai voluto vedere me da ubriaca. Mi immaginavo già una che saltella a destra e sinistra sul bancone degli alcolici, mentre Lu usava le bottiglie come microfoni,
cantando. Se fosse successo davvero qualcosa del genere, avrei chiesto alle ragazze di uccidermi mentre dormivo.

- Te non hai bevuto? - chiesi a Lou, che scosse la testa avvicinandosi a me. Stop, retrò, indietro.. allontanati bell'imbusto.

- Perchè?

- Perchè dovevo badare a te bimba. Chissà che cavolate avresti fatto se non c'ero io.

- Poco sicuro il ragazzo. Comunque grazie.

Sorrisi al mio ragazzo, mentre mi lasciava un bacio a stampo sulle labbra. Non volevo approfondirlo, non perchè non volessi, anzi. Ancora due secondi e davvero avrei perso la verginità, ma non volevo ucciderlo con il mio alito da
cammello. Non aveva risposto direttamente alla mia paura, ma avevo comunque capito; non si sarebbe mai approfittato di una ragazza sbronza, non l'avrebbe mai fatto di nessuno. E poi, me l'avrebbe già detto. Mi fido di Lou, mi fido del mio ragazzo.

 

Lucrezia's pov


- Mollala! Ho freddo!

- Anche io, quindi non lamentarti.

Cercai di tacere per almeno due secondi, ma era impossibile. Faceva un freddo cane, porca troia! Afferrai saldamente la coperta, tirandola fortemente verso di me, sentendo poi un tonfo sordo e un lamento. Oops..

- Lucrezia!

Alzai il busto girandomi verso la parte dove c'è Harry, o meglio c' era visto che per colpa mia era finito col culo per terra.

- Scusa amore, ma te l'ho detto che sono freddolosa.

Mi rigirai velocemente dandogli le spalle, dopo aver notato che si stava alzando velocemente e qualcosa mi diceva che avrebbe rivendicato la sua parte di coperta.

- Ok adesso mi hai fatto arrabbiare. - disse divertito.

Sentii le sue mani afferrarmi per i fianchi, sollevandomi dal morbido materasso. Odiavo e impazzivo per i suoi muscoli al tempo stesso, ma perchè diamine doveva essere più forte di me?!

- Harry mettimi giù! Lasciami!

Mi caricò sulla sua spalla come un sacco di patate, mentre lui ancora rideva. Che cazzo ti ridi coglione?! Sto per vomitare! Cominciai a camminare non sò dove, quando mi accorsi che il suo obbiettivo era la porta del bagno.

- Harry se non mi metti giù, giuro che... oh. Amore lo sai che hai un sedere fantastico?! - mi interruppi beandomi del lavoro che Madre Natura aveva fatto sul ragazzo. Lui per risposta palpò con una mano il mio, facendomi
incazzare. Odiavo quando mi toccava il sedere.

- Mai quanto il tuo, ma visto che mi hai riservato un risveglio da schifo, voglio solo ricambiare il favore.

Mi rimise finalmente giù, ma subito dopo mi ritrovai nella vasca da bagno, mentre lui afferrava il rubinetto. Ma che cazz....

- Harold posa subito quel coso. No!

Il getto di acqua ghiacciata mi arrivò dritto sul viso ancora stanco, mentre quel babbeo ancora rideva. Non mi restava che una cosa da fare se non volevo finire male:

- Se la smetti.. ti regalo quelle culotte che ti piacciono tanto!

Il getto di fermò di colpo, e passandomi una mano sugli occhi per levare i residui d'acqua, mi ritrovai il mio ragazzo che sorrideva soddisfatto. Mi sarei pentita per i prossimi sessant' anni di quello che gli avevo detto, ma non c'è
nulla di più fastidioso dell'acqua fredda la mattina.

- Cosa hai detto?

- Io? Nulla. - dissi alzando le spalle. Lui riaprì il getto, mentre io lo costrinsi a chiuderlo di nuovo.

- Ok va bene! Affare fatto stronzo.

 
***



- Accendi il motore!

- Tranquilla Lu, il bowling non scappa.

- Sì, invece! Sono già le tre quindi premi sull' acceleratore se non vuoi diventare donna! - urlai per la trecentesime volta contro Lou. Il perchè del mio umore? Fatemi pensare.. il risveglio peggiore della mia vita, un fottutissimo
Harold Edward Styles che non faceva altro che giocare tra i cassetti cercando le mie culotte preferite e ora anche il problema con la macchina che non parte. Cos'è che dimentico? Ah sì.. mi mancava il Mar Rosso tra le gambe!
Siamo usciti da casa di Lapo ringraziandolo per tutto, salendo in macchina con Chase, El, Zayn, Liam, Azzu, Demi e Niall. Volevamo fare qualcosa di diverso ma il biondo aveva detto che i ragazzi erano molto più bravi delle
ragazze nei giochi, quindi sfida sia!
 

***


- Ritirati!

- Chase chiudi la bocca o ti ci ficco la palla da bowling dentro! - urlò Fra al ragazzo. Come d'accordo eravamo maschi contro femmine e loro erano in un vantaggio enorme. Fanculo ai loro bicipiti sexy del cazzo.

- Fossi in te me ne starei zitto, amico. - sentii sussurrare Zayn a Chase. Oh amico, la cosa vale anche per te. Fra prese posizione e lanciò la palla da bowling, buttando giù otto birilli su dieci. Ci servivano tre strike per battere i
ragazzi o avremmo dovuto sorbirci le enfasi di Niall sul fatto che avesse ragione. Eravamo seduti al tavolo, mentre Fra torna verso di noi lasciando una pacca sulla testa al ragazzo di Eleonor, mentre questo si alzava per il suo
turno. Fra si mise a sedere accanto a me, facendomi l'occhiolino. Ci costava ammetterlo, ma Chase era un' asso in quel gioco e se volevamo batterlo, dovevamo cambiare strategia, o meglio imbroglio. Tirò il la prima mano,
buttando giù cinque birilli, e mentre si preparava per il secondo, mi alzai velocemente da sopra le gambe del mio comodo ragazzo cuscino Harry, e gli presi la palla tra le mani buttandola ad occhi chiusi sulla pista. Sentivo le
risate delle ragazze e le lamentele dei loro fidanzati, mentre Chase mi guardava male. Mi girai trionfante per tornare al mio posto, quando sorpresa sentii i ragazzi esultare, mentre Fra si copriva gli occhi con una mano. Mi girai
verso la pista e notai che più sfiga di così non si poteva avere, cazzo!

- Mi pigli per il culo?! Non vale! Era il mio tiro! - esclamai infuriata quando il tabellone segnò il punto vincente ai ragazzi? In parole povere giocare ad occhi chiusi ti faceva giocare meglio, visto che per merito mio, avevo buttato giù
tutti i birilli rimasti dei ragazzi.

- Amore, sei stata fantastica.

- Piglia poco per il culo Harry. Questa è assurda.

I ragazzi risero, mentre ci preparavamo a tornare al College, dato che avevamo trascorsi lì l'intero pomeriggio. Il giorno dopo avremmo avuto una settimana piena di verifiche e dovevamo metterci sotto. Questo vuol dire
matematica!

- Uccidetemi ragazze, per favore.

Azzu mi lasciò un bacio sulla guancia ridendo, mentre salivamo in macchina di Lou.
 





















Salve bellezze!!
Come state?! Dunque dunque.. avete letto la parte del bowling, no?
Ecco.. non l'ho inventata. Ieri sono andata a giocare con degli amici e diciamo che con me la sfiga
ci vede alla grande lol
Ho notato che l'ultimo capitolo ( il 23 ) sembra che non vi abbia colpito tanto e mi è dispiaciuto tanto..
desidererei sapere cosa ne pensate, quindi lasciate tutte le recensioni che volte!!
P.S accetto anche consigli ;)

Bhe dopo di questo... buon ultimo giorno di scuola di settimana a tutti!!
Vi amo :*

xoxo Q. Directioner

 

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Capitolo 26
*** Capther 25 ***


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Chapter 25




Francesca's pov

- Riesci a crederci? Una borsa di studio, cavolo!

- Sì è fantastico.. o lo sarebbe se solo potessimo partecipare anche noi.

Aprii la porta della stanza con Azzu a seguito. Quella settimana mi aveva distrutto; verifiche su verifiche ed interrogazioni a non finire. Era da una settimana che non
uscivamo per colpa dell' ammasso di compiti che gli insegnanti ci aveva inflitto. Non passavo del tempo da sola con Lou e neanche con i ragazzi, era già tanto se
riuscivamo a scambiarci sui parole durante le colazioni lampo al bar, per poi passare sei ore nelle aule e altre cinque in camera rinchiusi con il naso affondato nei libri. Mi
buttai a peso morto sul letto, lasciando i libri sul pavimento. Dopo avrei comunque dopo ricominciare a studiare per la verifica di musica di domani.

- Per me dovremmo almeno provarci. Dopotutto cosa ce lo impedisce? - continuò Azzu, cercando di convincermi.

- Ce lo impedisce il fatto che appena il College finirà l'anno, noi torneremo in Italia. Cosa ce ne faremmo di una borsa di studio?

Mi costava dire quelle parole, e ad Azzu costava sentirsele dire. La vidi alzarsi dal letto di Eleonor per venire verso di me, stendendomisi accanto. Poggiò la testa sulla
mia spalla, facendomi spuntare un sorriso.

- Iniziamo a studiare? - chiesi cercando di pensare ad altro. Sentii un sospiro da parte sua. A lei non era mai dispiaciuto studiare, anzi le piaceva ma non così tanto come
negli ultimi giorni.

- Va bene, cominciamo.

 
***



- El tra poco mi uscirà il libro di Shumann dalle orecchie. Ti prego facciamo una pausa?

- No Lu. Dai manca poco, almeno finisci questa pagina.

Tolsi lo sguardo dal mio libro per puntarlo su Lu ed El. Sembravamo io e mia madre, quando lei da bambina cercava sempre di farmi passare più tempo sui libri che alla
televisione a vedere stupidi programmi.

- Ok io ho finito. - disse Demi sorridente chiudendo il suo libro di musica.

- Beata te. A me manca ancora mezzo libro. - mi lamentai. Azzu aveva chiamato le ragazze, chiedendo se potevano venire a studiare con noi dato che lei era una frana a
musica, ed io una frana a fare da tutor. Non mi sembrava una buona idea dato che credevo saremmo finite col fare festa invece di studiare, ma a quanto pare mi sbagliavo.
El era davvero brava a spiegare ed era la prima che vedevo riuscire convincere Lu a leggere un libro, che non fosse la rivista di Cioè.

- La mia pancia si sta lamentando alla grande e ormai è ora di cena. Andiamo a mensa?

Annuimmo tutte alle domanda di Demi, lasciando i libri in camera e uscendo. Composi velocemente il numero di Lou per chiedergli se scendevano a cenare con noi come
al solito, e loro confermarono.

 
***



- Solo a me pare che il purè si stia muovendo?

- Tranquillo Liam, vuol dire che stavolta invece del disinfettante c'hanno messo i vermi. - disse Lu posando il suo vassoio sul banco. Ci sedemmo, quando notai che la
mensa era quasi completamente vuota, sicuramente erano tutti impegnati ancora a studiare. Era pazzesco.

- Come sono andate le verifiche? - chiese Niall addentando una patatina.

- Bene, solo che la Gilbert mette inquietudine.

Risi alla risposta sincera di El. Come biasimarla? Lentamente la mensa si stava riempiendo di ragazzi che si concedevano il lusso di mangiare qualcosa per poi tornare ai
libri, mentre io non toccai un briciolo di cibo, o quello che era.

- Avete saputo della borsa di studio?

Demi riportò l'attenzione di tutti sulla questione appena aperta. Non volevo ascoltarla di nuovo.

- Sì. Io la trovo una cosa fantastica, voi partecipate?

Ero seduta sulle gambe di Lou, quando lo sentii lasciarmi un bacio dietro il collo. Mi girai verso di lui sorridendogli, mentre Azzu continuò a parlare.

- Io no. Mi farebbe comodo ma, so già che non lo vincerei. - esclamò Chase.

- Perchè?

Rubai una patatina dal vassoio di Niall mettendomela in bocca. Chase credeva che non avrebbe vinto il concorso perchè non possedeva abbastanza talento. Quel ragazzo
si sottovalutava; era entrato in questa scuola proprio grazie alle sue capacità e avrebbe dovuto esserne fiero. Aveva talento da vendere. Ci alzammo dai posti, mentre
salutai Lou con un bacio, tornando nelle rispettive stanze. Si poteva essere più stressati di così?

 
***



- Arriva!

Ciuffo lanciò un lungo con il libro, mentre camminavamo per i corridoi. Tyler riuscì a prenderlo, mostrandolo fiero ai compagni di squadra. Che scemi..

- Avete finito di fare i finti fighi? - chiesi ai due.

- Noi siamo fighi, imbranata. Abbiamo finito gli esami, quindi pensa a divertirti!

Quella frase mi mise allegria; già, la settimana ed i suoi compiti era praticamente finita. Stasera saremo usciti tutti insieme per festeggiare. Una sera di svago dopo una
settimana di sgobbo, non ce la toglieva nessuno!

- Mi risparmio per stasera. Voglio fare la nottata! - esclamai abbracciata abbracciata a Lu. Avremmo fatto le sceme, bevuto da star male e fatto cazzate a non finire.
Ovviamente tutto sotto sorveglianza di Liam, altrimenti chi ci portava a casa?

- Piuttosto toglietevi dalle palle che noi ci andiamo a preparare! - disse Lu prendendo noi ragazze e dirigendosi verso il dormitorio femminile.

- Adesso? Ma mancano ancora tre ore! - disse il mio ragazzo sorpreso.

- Ed è tardissimo! - esclamò El. Salutammo i ragazzi, scomparendo dalla loro vista mentre loro proseguivano verso gli allenamenti di football.

 
***



- Vuoi uscire o no da quel bagno?! Devo pisciare!

- Delicatezza Lu, sii delicata. - la rimproverò Demi da dentro il bagno. Io, Azzu ed El intanto ci stavamo preparando. Mi feci fare il make up da Lu, che dopo parecchi
tentavi mi convinse. Per quella sera il College ci aveva dato il permesso di uscire, in occasione della fine degli esami. Ce lo meritavamo proprio!

- Demetria Lovato, se non esci da quel bagno adesso ti tingo i capelli di blu mentre dormi! Ti do tre secondi: uno..due.. tr-

- Fatto! Tutto tuo amore. - la interruppe una bellissima Demi uscendo dal bagno, lasciando un bacio sulla guancia a Lu. Ho già detto che era bellissima? Beh, lo ridico.
Assolutamente stupenda: I suoi occhi scuri erano contornati dal make up color scuro, con le lunghe ciglia, il suo viso senza alcuna imperfezione e limpida, per non
parlare del vestito. Sapevamo tutte bene della mania di Lu per i vestiti e se Demi non sarebbe stata attenta, rischiava di farsi rubare il vestito dalla mia migliore amica.

- Finalmente, gabinetto arrivo! Ah e comunque, sei bellissima.

Ridemmo vedendo Lu chiudere velocemente la porta dietro di se.

- Ragazze tra quindici minuti i ragazzi ci passano a prendere! Muovete le chiappe! - esclamò El osservando sul suo cellulare. Mi infilai velocemente il vestito, e ringraziai
che il trucco e i capelli fossero già sistemati. Eravamo puntuali, a parte il fatto che sembrava che Lu fosse cascata dentro il buco del cesso.

- Lu muoviti! Siamo in ritardo! - esclamai dalla camera.

- Sì, un secondo. Questa maledetta spallina non si vuole infilare!

Sembrava isterica, e non volevo vederla in versione ubriaca. Dopo qualche minuto uscì anche lei, presi il cellulare mettendolo nella pochette e chiusi la porta della camera,
raggiungendo i ragazzi nella Hall.

 
***



- Caspita, c'è praticamente tutto il College!

Appena arrivammo all'entrata del locale, capii che sarebbe stata un'impresa entrarci. La fila era lunghissima.

- Ma dovevamo proprio venire al GreenHouse?! - chiese Lu spazientita. Anche altre volte eravamo venute qui, ma mai così tanta gente.

- Medoto Vadi? - fece Lu, attirando la mia attenzione. Azzu ed io stavamo per replicare, vedendola sorridere. Facemmo per fermarla, ma era già partita verso l'ingresso.

- Ma che stà facendo?

- Nulla Harry, sta solo per farci fare una delle sue solite figure di merda. - risposi osservando i movimenti della bionda, che in quel momento stava parlando con l'omone
davanti all'entrata, mentre la gente ancora in fila ce l'aveva con lei per aver sorpassato. La vidi annuire e farci segno di entrare. Ok, non so come, ma la bocca larga di Lu
aveva vinto.

- Secondo te come ha fatto?  chiesi a Demi. Quest'ultima rise, con un'alzata di spalle.

- Non lo voglio neanche sapere.
















 
!! LOOK AT ME !!
Buon San Valentino bellezzeeee!!
Auguro a chi è fidanzato una serata stupenda, mentre per chi è single tanta, tanta
voglia di divertirsi! Allora.. eccoci qua. Mi dispiace di non aver potuto aggiornare questa mattina
ma torno ora a casa e non avete idea di che giornata ho dovuto passare. Spero
che voi vi siate divertiti perchè io ho passato il San Valentino a Palazzo Vecchio ( Firenze )
a sentire un NOIOSISSIMOO discorso di Renzi.
Mica male come giornata, no?
No, infatti. Ha fatto schifo.
Bhe.. io vi lascio alla vostra lettura.
Un bacione a tutti!! Vi adoro :*

xoxo Q. Directioner
 

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Capitolo 27
*** Chapter 26 ***


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Chapter 26


Francesca's pov

- Io dico quello rosso.

- Io quello blu.

- Rosso.

- Blu.

- Rosso!

- Blu!

- Basta! - esclamai, mettendo fine alla discussione fra quelle due. Era già confusa di mio e adesso ci mancavano solo Lu e Azzu che erano in disaccordo per decidere
quale maledetto vestito farmi indossare.

- Scusa, comunque quello blu ti risalta la carnagione. - cercò di convincermi Azzu.

- Ma quello rosso ti evidenzia la carnagione e in più i capelli. Inoltre rosso è sexy. - esclamò Lu facendoci ridere. Entrai nel bagno, portando con me entrambi i vestiti che
El mi aveva prestato per l'uscita con Lou. Non poteva aiutarmi a vestirmi, visto che anche lei aveva il suo appuntamento con Chase, ma ha comunque voluto darmi una
mano, proponendomi i vestiti. Senza sarei stata persa; probabilmente mi sarei presentata in jeans e camicia se non fosse stato per le ragazze. Mi osservai per qualche
secondo allo specchio, contemplando la mia immagine. Le ragazze avevano fatto un gran lavoro sui miei occhi, cosa che io non avrei mai immaginato neanche. I capelli
avevano deciso di farmeli lisci, anche se era una sofferenza dovermi sentir distruggere i miei boccoli. Davano sempre un diavolo per capello, ma era strano vedermi liscia.
Mi spogliai degli abiti, togliendo dall'ometto il primo vestito blu, quello che avrebbe voluto indossassi Azzu. Non era male, anzi El era forse la persona con più gusto nel
vestire, che io abbia mai conosciuto. Era semplice, giusto per un appuntamento; lungo fino a metà coscia ma non attillato, bensì cadeva delicatamente sulle gambe,
senza spalline a fascia, ma arrivava fino alla base del collo in pizzo. Semplice ma davvero carino. Me lo sfilai, provando quello che votava Lu; era molto.. diverso dall'altro.
lungo anch'esso fino a metà coscia ma abbastanza attillato, di color rosso. Senza spalline con scollo a cuore, ma sopra a tutto, una specie di velo nero trasparente mono
spalla, ovviamente attillato al vestito rosso. Non mi feci vedere dalle ragazze, visto che sapevo sarebbe scoppiata un'altra discussione, quindi optai per quello che mi
convinceva di più; vada per il rosso. Uscii dal bagno riprendendo il vestito blu, mentre l'altro ancora ce l'avevo addosso.


- Allora? Che ne dite? - chiesi facendo una giravolta su me stessa. Le ragazze mi guardavano sorridenti, anche Azzu.

- Dico che sei da bava. Manca solo una cosa..

Azzu si avvicinò al suo letto, cominciando a frugare sotto di esso. Ne tirò fuori una scatolina color rosa. Sapevo benissimo cosa c'era dentro.

- Azzu, lascia star..

- Chetati. Mi farebbe piacere che tu le indossassi per uscire con Lou. Te lo meriti.

Sfilai la scatola dalle mani di Azzu, che intanto mi sorrideva contenta. Aprii la scatola, trovandoci quello che immaginavo.

- Mi prendi per il culo?! Perchè a me non me le hai mai volute neanche far guardare?! - si lamentò Lu verso Azzu, facendomi ridere. Ricordate l'ossessione di Lu per i
tacchi, no? Beh.. quelle erano scarpe di Louboutine e di certo agli occhi della bionda non passavano inosservate.

- Perchè tu non ti saresti limitata solo a quello. Me le avresti rubate! - esclamò Azzu puntandole il dito contro divertita, mentre Lu annuiva.

- Prometto di riportartele sane e salve. Grazie ragazze.

Loro mi rivolsero un sorriso sincero, mentre mi diedero delle pacche sul sedere per farmi sbrigare. mancava davvero poco, e dopo giorni, io e Lou possiamo concederci
una giornata per noi.






Azzurra's pov

- Perchè devi continuare?

- Perchè mi diverto!

- Ah, quindi ti diverti a darmi noia? - gli chiesi continuando a ridere, lanciandogli l'ennesimo pop corn in viso.

- E' il mio passatempo preferito, principessa.

Il suo sorriso ne fece nascere uno anche sul mio, mentre la televisione continuava a trasmettere suoni e parole che per me erano superflue. Insomma, non lo sarebbero
se avessimo visto il film come persone normali, invece di tirarci il cibo a vicenda. Puntai lo sguardo verso la televisione, quando sentii qualcosa circondarmi le spalle.
Poggiai la testa sulla spalla di Liam, godendomi il suo profumo, e finendo la piccola scatola di popcorn. Il film era il mio preferito; il mio ragazzo mi aveva lasciato campo
libero, ed io ne approfittai per scegliere Flashdance. Ora c'era la parte in cui lei arrivava sotto la finestra di lui, lanciando contro il vetro un sasso raccolto per strada.

- Secondo te l'appuntamento di Fra e Lou come starà andando? - chiesi a Liam alzando lo sguardo verso di lui. Quest'ultimo fece un sorriso all'angolo della bocca,
alzando leggermente le sopracciglia.

- Sei qui con me, mentre ti sto facendo le coccole.. e pensi a Louis? Devo preoccuparmi? - chiese ridendo.

- Babbeo! Intendevo solo che... a volte le cose vanno male a causa di un fraintendimento. - Non so perchè pensai a quello, ma il film mi faceva sembrare le cose proprio
così. - Voglio dire.. Harry e Lu si sono quasi lasciati perchè lei credeva che Harry la stesse tradendo, proprio come Alex pensa del protagonista. - dissi riferendomi al film.

- E se capitasse anche a Fra e Lou? Oppure a noi?

Era un ragionamento strano e contorto, ma qualcosa mi faceva nascere questo pensiero in testa. Le cose con me e Liam andavano alla grande e non ero mai stata così
contenta prima di allora. Era questo che mi spaventava: se la tranquillità finisse? Sentii il ragazzo muoversi al mio fianco, mentre mi posava due dita sotto il mento,
facendomi girare lo sguardo dalla televisione ai suoi occhi castani. Quegli occhi che tanto amavo e desideravo vedere sempre aperti e luminosi.

- Non succederà mai. Sai perchè?

Scossi la testa, aspettando la sua risposta. Sorrise, lasciandomi la visione dei suoi perfetti denti bianchi. Non aveva solo gli occhi più belli del mondo, ma anche un
sorriso che mi metteva sicurezza, tenerezza, amore.

- Perchè ti amo, ed è così forte che il mio cuore conosce solo il tuo nome.

Al diavolo la televisione accesa, i piedi congelati che non riuscivo neanche a sentire a causa del freddo pavimento e il caldo che stavo provando in quel momento accanto
a lui.

- Ti amo anch'io Liam. Lo giuro.

Mi lasciai cullare sulla sua spalla, dopo avergli lasciato un bacio a stampo sulle labbra. La sua mano scorreva tra i miei capelli accarezzandomi l'acute e donandomi un
senso di tranquillità. Non sarebbe cambiato assolutamente nulla tra noi, se non una cosa; l'amore sarebbe solo potuto diventare ancora più forte, ma mai diminuire.



Lucrezia's pov

- Andiamo piccola, come fai a non riuscirci?

- La smetti di sfottermi? Mi dispiace di non avere il tuo stesso talento, sei contento?

Quel riccio si stava burlando di me. Eccome se lo stava facendo!

- No. Sei una noia a calcio oltre che imbranata.

Continuava lo stronzo.  Cercava di trattenere le risate, mordendosi l'interno guancia. Ero una schiappa a calcio, è vero. Forse la persona più scarsa su tutta la faccia del
pianeta ma mai, e ripeto mai burlarsi di me. Quel babbeo era ancora impegnato e ridere di me, quando tirai un calcio preciso al pallone, colpendolo sul suo torace. Sentì
male? Ovviamente no. Fanculo a lui, alle sue risate e ai suoi muscoli.

- Ahio. - disse ironicamente massaggiandosi il punto colpito.

- Se vuoi farmi contenta, allora fingi bene di esserti fatto male.

Lui rise alla mia affermazione, avvicinandomi e circondandomi le spalle con il suo braccio destro. Lasciammo il campo da football, cominciando a passeggiare nel giardino
del College. Era una bella serata; il freddo londinese era da copione, ma il mio ragazzo almeno aveva una temperatura da termosifone.

- Fermiamoci quì. - disse lui, sedendosi e successivamente mettendosi disteso sull'erba. Io lo guardai ancora in piedi, mentre lui chiudeva gli occhi rilassato.

- Amore, so che sono sexy, ma perchè non vieni accanto a me? - chiese aprendo solo un occhio.

- Proprio perchè sei sexy che non lo faccio!

Lui rise per l'ennesima volta, tirandosi su col busto e prendendomi una mano, trascinandomi giù con lui. Il silenzio era padrone del momento, dando sensazione di pace. A differenza di Harry, tenni gli occhi completamente spalancati e attenti all'infinito blu sopra la mia testa. Quella situazione mi ricordava quella di qualche settimana fa.


flashback*

- Eccoci. - disse arrivati nel...

- Giardino? - chiesi io con un'espressione confusa.

Lui annuì e mi indico un piccolo spazio di prato sotto all'albero centrale, in cui era sistemato un tappeto, come quello da picnic. Non era chissà cosa, ma trovai
estremamente dolce quel gesto.

- Fammi capire, vorresti stare del tempo quì con me, sotto le stelle? - chiesi io cercando di nascondere il piacere che mi dava quell'idea.


- No. Voglio dormire qui con te. - disse lasciandomi un bacio sulla guancia, che si colorò di un leggero rossore. Accidenti a te!

- Sei carina quando arrossisci. Lo sai? - mi disse divertito.

- Zitto và.

Andammo a sederci su quello strato sottile, ed io mi posizionai con la testa sul suo torace.

- Grazie Harry. - dissi dopo qualche minuto.

- Perchè?

- Perchè mi hai dato la possibilità di conoscerti. Non so cosa avrei fatto se non fossi salita su quell'aereo. - dissi con tutta la sincerità che avevo.

- Ti amo piccola.

- Ti amo Harry. - risposi io baciandolo delicatamente.

flashback*




- Ci stai pensando..

La sua voce mi fece voltare lo sguardo dalla sua parte. Mi accorsi che mi stava guardando, chissà da quanto. Ritornai sulle sue parole, non capendone il senso.

- A cosa?

Gli angoli della sua bocca si curvarono verso l'alto, mentre si avvicinava, tirandomi verso di lui grazie alle sue mani sulla mia vita.

- Al nostro picnic di sera, qualche settimana fa. - rispose tranquillo. Ero stupita. Stupita dal fatto che fosse riuscito a capirlo, come se lo leggesse. Ma ormai, io ero
questo per lui, un libro aperto o un diario lasciato incustodito, senza lucchetto.

- Già.. comunque il tuo "picnic", come lo chiami tu.. faceva schifo.

Lui si voltò di scatto verso di me, con un'espressione sul viso sorpreso. Risi alla sua espressione. Quello che aveva detto non era assolutamente vero; Harry era bravo ai
fornelli tanto quanto a dare baci - che per la cronaca poteva tenere un corso - ma sapevo che teneva alla sua abilità culinaria.

- Impossibile. te li sei divorati più veloce di quanto facesse Niall.

- L'ho fatto solo perchè mi dispiaceva lasciarlo nel piatto. - dissi con un alzata di spalle, vedendo lui ridere.

- Oppure perchè mi ami.

- Probabile riccio.

Questa volta fui io a ridere. Sentii la sua mano sul mio fianco, attirarmi ancora di più verso il suo corpo caldo. Mi girai su un fianco, beandomi di quella vista di smeraldi
fusi. Avevo detto probabile? No, mi correggo.. davanti non avevo il ragazzo che mi faceva battere forte il cuore, lui era quello che me l'aveva rubato appena messo al
mondo.



Francesca's pov

Amore, sto congelando qua fuori da solo.
Ti aspetto nel cortile, fai presto.
Lou XX


Uscii dalla Hall del College, avviandomi verso l'uscita. Erano quasi le otto, in perfetto orario. Attraversai la porta d'ingresso, vedendo dall'altra parte della strada una macchina nera parcheggiava. La figura del ragazzo appoggiata al cofano e il suo sguardo rivolto verso di me, Louis. Mi rivolse un sorriso esteso, mentre lo raggiungevo velocemente; era sempre vestito il modo impeccabile. I capelli lasciati sempre alla sbarazzina, ai piedi delle scarpe marrone scuro, jeans scuri attillanti e una giacca nera lasciata aperta, sopra ad una maglietta bianca.

- Wow..

Il commento uscì veloce dalle sue labbra, mentre mi circondava i fianchi con le sue braccia.

- Wow anche a te. - gli risposi sorridendogli. Mi avvicinai lasciandogli un bacio sulle labbra morbide e leggermente infreddolite a causa della temperatura londinese. Sentii
qualcosa di umido sfiorarmi il labbro inferiore e un sorriso appena percepibile sulle mie labbra. Accolsi la sua lingua nella mia bocca, assaporando il buon sapore del mio
ragazzo. Una sfilza di brividi mi attraversò la spina dorsale, ma sapevo che non era il freddo d'inverno. Interruppi il contatto, guardandolo con un sopracciglio alzato.

- Non avevi freddo? - chiesi divertita. Lui scosse la testa negando, rivolgendomi un sorriso. Mi aprì lo sportello del passeggero, per poi andare al posto di guida. Non
sapevo la destinazione ne cosa sarebbe successo, ma non vedevo l'ora di scoprirlo.








 
* LOOK AT ME *

Ed ecco a voi il capitolo 26!! Che dire? Non so voi ma a a me mancavano dei momenti
romantici tra i nostri protagonisti. So che il capitolo non è granchè e che
probabilmente ho deluso le vostre aspettative ma non penalizzatemi, please!! :3
Comunque ho notato che il capitolo precedente
non ha riscosso molto successo.
Questo un pò mi dispiace perchè spero che la storia continui a piacere a tutti!
Quindi sarebbe troppo chiedervi almeno 2 recensioni per questo capitoletto?
Please cari lettori, ditemi ciò che ne pensate
perchè nei prossimi capitoli voglio stupirvi!

Bhe dopo questo, buon Venerdì a tutti!!

xoxo Q. Directioner

 
 

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Capitolo 28
*** Chapter 27 ***


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Chapter 27

 

Francesca's pov

Passai la mia lingua sulle labbra, cercando di alleviare il bruciore causato dalla cioccolata troppo calda. Il Lunedì era il giorno che decisamente odiavo di più; primo giorno della settimana, ciò vuol dire lezioni, inoltre voleva dire ginnastica all'ultima ora con la Darbos. Mi facevano ancora male i piedi per colpa di quella bastarda..

- E poi? Che è successo?

Lu continuava a fare domande su domande. La caffetteria era praticamente vuota, eccetto per Griselda e l'altra impiegata che stavano per chiudere. Ma d'altronde, eravamo le uniche due idiote ancora lì alle undici e mezza di sera.

- Te l'ho detto, mi ha portata da Lumiere. Era carino il posto... - le risposi cercando di scaldarmi le mani sulla ceramica della tazza calda.

- Sai che me ne può fregare del posto Fra! Voglio sapere il resto!

Poggiai la cioccolata sul tavolo, ricordando la sera precedente. Era stata una delle serate più piacevoli della mia vita, decisamente.

flashback*

- Cosa vi porto ragazzi?

Un uomo vestito a lucido, interruppe il nostro discorso guardandoci. Sembrava mio nonno Domenico appena tornato dal fare la spesa; sul naso aveva dei grandi occhiali, che lasciavano vedere il grigio delle sue iridi. L'aria stanca ma comunque un sorriso sulle labbra. Avrà avuto su una settantina d'anni. Era strano vedere un uomo di una certa età ancora a lavorare, non ce n'erano molti. Sulla giacca portava il cartellino con il suo nome; Lumiere.

- Io una...- cominciò Lou.

- Zitto Louis! Prima la signorina. - disse l'uomo interrompendolo, per poi rivolgersi a me. La scena mi fece ridere. Capii che si dovevano già conoscere quei due.

- Mi fido del mio ragazzo. - gli dissi con un sorriso.

- Va bene. Louis ti ricordo che il limite di porzioni è dieci, quindi non fare come l'ultima volta.

Lou gli sorrise, facendo ridere anche me. - Ho deciso. Stupiscici, poi la signorina ti dirà come la pensa. - disse Lou indocando me. L' uomo scrisse veloce sul blocchetto, per poi sparire dietro la porta delle cucine.

flashback*

- Ok, ora ho capito che il tuo ragazzo si fa sempre riconoscere.. - disse Lu facendomi ridere. - Ma di cosa avete parlato?

- Di tutto. Assolutamente di qualsiasi cosa. - risposi. Quella sera mi ero accorta che di Lou non sapevo molto. Mi aveva raccontato della sua famiglia, le sue passioni e la sua storia. Non ero mai stata così attenta ad una conversazione; volevo sapere tutto di lui, ogni minimo accenno.

- Ehh, Harry invece riguardo ad appuntamenti fa schifo. - esclamò lasciandosi andare contro lo schienale della sedia.

- Ma stà zitta. Come se le sue sorprese non ti fossero piaciute. - le dissi sghemba. Lei evitò il discorso, con un gesto della mano.

- Sisi, comunque.. vai avanti.

Mi riportai la cioccolata alle labbra, cominciando a raccontarle.

flashback*

- Comunque sia non ci riusciresti.

- Tu dici bimba? - esclamò lui con tono sorpreso.

- Dico, dico.

Lui mi sorrise, tornando con lo sguardo sull'infinito blu. A volte la mente di quel ragazzo era sorprendente, e completamente pazza. Mi sarei aspettata di tutto con la nostra uscita, ma nei miei pensieri non c'era l'idea di due ore di viaggio in macchina, fino a Chatham. Ve ne rendete conto?! Erano le undici e mezza, e avremmo dovuto trascorrere altre due ore di ritorno. Domani avrei avuto lezioni, e non sapevo se avrei avuto la forza di alzarmi dal letto. Mi sedetti sulla sabbia,lasciando le scarpe a terra e ascoltando il rumore delle onde nascere, per poi scomparire una dopo l'altra. Sentii il ragazzo spostarsi dietro di me, poggiando il suo mento sulla mia spalla destra. Era tutto così calmo, diverso dal mio stile di vita, sempre frenetica e quasi nessun momento di tranquillità. Poggiai la schiena sul suo busto, beandomi di quella pace. La spiaggia era deserta, solo noi in quei kilometri di sabbia fredda. Sentii le sue mani circondarmi i fianchi, per poi arrivare davanti alla mia pancia ed unirsi alle mie mani.

- Bello, vero?

Ascoltai la sua voce arrivarmi all'orecchio, provocandomi brividi. Strinsi le mie dita alle sue, mentre annuivo con lo sguardo che cercava di vedere oltre l'orizzonte. L'uomo è ben misera cosa in confronto al mondo..

- Stupendo.

Girai il mio sguardo verso di lui, osservando gli angoli della sua bocca sollevarsi in un sorriso dolce, unico. Incastrai i miei occhi scuri in quelli glaciali di lui. Chiarissimi, luminosi e polari. Come potevano i miei reggere in confronto ai suoi?

- Perchè sei così? - soffiò sulle mie labbra, mentre una distanza minima, quasi inesistente, ci divideva.

- Così come? - chiesi cercando di resistere a quella forza magnetica che sentivo mi attirava verso di lui. Sfiorò il suo naso col mio, mentre i miei occhi si chiusero involontariamente, aspettando un suo contatto più profondo.

- Diversa.

Aspirai a pieni polmoni alle sue parole. "Diversa".. era l'ultimo aggettivo con cui avrei definito me stessa, ma mi piaceva. Mi piaceva pensare che qualcuno riusciva a vedere qualcosa in te che agli occhi degli altri sfuggiva. Quella distanza era diventata come elettricità, dovevo eliminarla, o rischiavo di impazzire. Quando mi impossessai delle sue labbra, un sapore indescrivibile si depositò sulle mie. Non era menta, fragola o qualsiasi altro gusto. Era il suo, e non esisteva sapore migliore di quello. Portai una mano ai suoi capelli, girandomi leggermente dalla sua parte. Questa volta fui io a chiedergli il permesso di approfondire il bacio. Permesso che lui subito mi concedò. Non era la prima volta che sentivo le sue labbra sulle mie, eppure mi sembrava incredibile che tutte le volte gli stessi brividi mi attraversavano, se non diventando anche più frequenti. Poggiai l'altra mia mano sulibera sulla sua guancia calda, nonostante il freddo pungeva sulla mia pelle. Le sue mani fecero una leggera pressione sui miei fianchi, portandomi esattamente davanti a lui. Odiavo essere toccata, da qualsiasi persona. Era strano, ma anche a mia mamma a volte mi staccavo velocemente dal suo tocco. Era una cosa che ho sempre avuto dentro, odiavo quando la gente mi toccava troppo, eppure.. a Lou non riuscivo ad impedirglielo. Mi piaceva. Sentivo la sua figura abbassarsi sempre di più, fin quando la sua schiena non tocco la fredda sabbia. Io a cavalcioni su di lui, le mie mani ancora tra i suoi capelli, mentre le sue avevano cominciato ad accarezzarmi la schiena. Era strano, insolito ciò che stava succedendo, come se non fosse da me. Continuavo ad assaporare le sue labbra, che lentamente stavano diventando sempre più arrossate, come probabilmente anche le mie. Tirai il suo labbro inferiore tra i denti, cosa che non avevo mai fatto a nessun'altro ragazzo, mentre sentivo il suo tocco salla mia schiena, scivolare lentamente verso il basso. Non sentivo il bisogno di fermarmi o d'aria, fin quando non percepii il suo tocco sui miei glutei. Interruppi il contatto staccandomi appena da lui, riaprendo gli occhi, notando che lui li teneva ancora chiusi. Non dissi niente, quando lui li riaprì, facendomi tornare i brividi per il ghiaccio all'interno di essi.

- Scusa, è che.. - cercai di riustificarmi, quando lui mi sfiorò le labbra con un'indice, sorridendomi.

- Tranquilla. Anzi scusa..

Scossi la testa, cercando di rialzarmi dal suo corpo. Solo in quel momento ricordai che era davvero tardi, e noi eravamo a due ore dal College.

flashback*

Vidi la figura di Lu stare immobile, e questo mi fece capire solo una cosa. Sarebbe sclerata fra tre, due, uno..

- Scherzi?! - appunto.

- No Lu, non scherzo.

Mi alzai dal mio posto, poggiando la tazza ormai vuota sul bancone, in modo che il giorno dopo Griselda l'avesse trovata. Mi girai per tornare dalla mia amica, quando mi prese un colpo nel vederla dietro di me con ancora gli occhi che tra poco sarebbero uscite dalle orbite.

- Ma perchè?

- Perchè cosa? - chiesi cercando di seguire il filo logico del discorso, ma le sue domande erano più strane di lei.

- Perchè ti sei staccata?

La guardai, quando il suo viso si incupò all'improvviso. - Fra, a te piace sul serio Louis, vero?

Stavolta fui io a spalancare gli occhi. - Certo che mi piace Lu! Anche di più, solo che.. non lo so.

Mi poggiai al bancone, aspettando la sua prossima domanda, ma la vidi lì, a guardarmi con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

- Perchè sorridi?

lei continuò a farlo. Stava cominciando a diventare inquietante.

- Ripeti quello che hai detto. - disse solamente. Ripensai con sguardo confuso alla frase che avevo appena pronunciato, quando capii.

- Oh.. sì, l'ho detto. E' solo che..

- No, stà zitta! - esclamò puntandomi il dito contro. - Francesca Ranieri ha appena detto che le piace un ragazzo, anzi anche qualcosa di più. L'unica cosa che non ho ancora capito è.. - disse prima che la interruppi.

- Solo una? Wow stai diventando più intelligente. - le dissi prendendola in giro.

- Non prendermi per il culo e lasciami finire.. dicevo che non capisco il perchè ti sia staccata.

Sbuffai sonoramente, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lu era ancora nella sua figura immobile, con le braccia conserte che mi guardava aspettando una risposta.

- Quando è stata la prima volta che Harry ti ha detto ti amo? - le chiesi stavolta io. Lei mi guardò, facendo intuire che aveva capito.

- Ora capisci? Non.. non voglio che succeda così. Sarebbe stato il posto perfetto al momento perfetto, ma non senza quelle parole.

Lei annuì, dicendo di aver capito. Questo è l'unico ostacolo che ancora mi fermava. Erano due parole, cinque lettere semplici ma che messe insieme erano le più prezione che potessero esistere. Avevo capito che quel sentimento adesso era parte di me, l'unica cosa che mi chiedevo, era se facesse parte anche del cuore di Lou.
 

Buona Sera ragazze
Scusate se non ho pubblicato ieri ma sto avendo
dei problemi con il mio computer.
Comunque spero vi piaccia il capitolo di questa settimana.
Ci sentiamo la prossima settimana.
Ciao belle
XOXO Q.Directioner

 

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