The creepy cook

di CacciatriceDellaLuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Ultimo capitolo ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Regnava la più completa pace sulla Thousand Sunny, forse per il fatto che non c'era quasi nessuno in quel momento a bordo, c'erano solo Sanji alle prese con i fornelli e Zoro nella sua amata palestra a fare flessioni.
Nessuno dei due stava litigando, erano troppo impegnati nei fatti propri per pensare ad azzuffarsi. ora vi starete chiedendo: Ma gli altri Mugiwara? Beh, cari lettori, la risposta è che Usopp è stranamente scomparso, si è volatilizzato da un mese...e tutti lo stanno cercando.
 Avevano lasciato la nave nelle mani di Zoro che,  come al solito, era a fare la guardia mentre gli altri andavano a fare commissioni, ma il cuoco insolitamente decise di restare pure lui nella sunny, perché, diceva che aveva in mente un piatto speciale, speciale come quello che aveva servito ai suoi Mugiwara un mese fa circa... tutti ricordandosi del sapore che aveva  quella carne avevano già l'acquolina in bocca, poi subito dopo scesero a cercare il loro compagno dal naso lungo in un isola dove avevano arenato la loro sunny, non sapendo però che ormai era troppo tardi per il loro amico cecchino.

THE CREEPY COOK

Mentre i mugiwara non c'erano sulla neve, sanji era in cucina con l'intenzione di preparare quella squisita prelibatezza di cui era stato altamente fiero quel giorno, aveva tutti gli ingredienti, mancava solo la carne, quella carne così tanto speciale da rendere tutto il piatto degno dell'ambrosia, la stava cercando da quasi una ventina di minuti per poi arrendersi e sgranando gli occhi si accorse che la carne era finita << QUELL'IDIOTA DEL CAPITANO!!! >> Pensò Sanji con sguardo furioso, che rassegnato sbatté lo sportello per poi andare avanti ed indietro con sguardo sconcertato e pensieroso,  dove poteva trovare della carne degna di quella? Beh, avrebbe dovuto cercare “La sua carne perfetta” in giro nell'isola ma non poteva lasciare la nave, era suo l'incarico di tenerla d'occhio insieme allo spadaccino, pensò ad una soluzione per un paio di minuti fino ad averla trovata, non aveva calcolato di prepararlo proprio, ma non aveva altra scelta, e la carne come la faceva lui aveva bisogno di molto tempo per essere pronta.
Sulla cima dell'albero, dentro l'osservatorio, c'era Zoro che si stava allenando con i suoi pesi, era diventato il suo principio giornaliero allenarsi con oggetti pesanti, più pesanti erano e meglio era. In quel momento lo spadaccino si sentiva con completa tranquillità, adorava restare solo senza che nessuno tipo Brook lo interrompesse per dirgli che doveva andare in bagno perché gli si erano bloccate le gambe e non poteva quindi muoversi. Dopo l'ennesimo sollevamento si stancò e decise di mettersi a meditare in completa pace, non si era mai sentito così sereno da un mese, si sentiva solo il suono del suo respiro e nient'altro. 
Quel breve momento di pace venne interrotto dalla voce di Sanji che lo chiamò uscendo dalla cucina
<< Marimo! Scendi che ti ho preparato il pranzo! >> Zoro si sorprese a quelle parole: Pranzo? Non eravamo nemmeno a mezzogiorno e poi Sanji cucinava per tutta la ciurma e non sono per lui. 
Pensava che ci fosse sotto qualcosa, che magari avesse messo qualcosa dentro il cibo ma poi ragionò, per quando odiasse quel biondino sapeva benissimo che non avrebbe mai scherzato con del cibo, così si mise un asciugamano dietro il collo togliendosi un po' il sudore e scese dall'osservatorio arrivando sul ponte, respirò la pura aria che si sentiva a pieni polmoni per poi dirigersi dentro la cucina, e l'unica cosa che vedeva in quel momento era solo un panino in un piatto di porcellana, ne rimase molto deluso di questo, di solito Sanji cucina va prelibatezze di carne o pesce ma non un panino
<< Mi stai prendendo in giro? >> Domandò Zoro alzando un sopracciglio
<< No, quell'idiota del capitano si è finita tutta la carne >> disse mentre era girato dall'altra parte a pulire i piatti << questo è il massimo che sono riuscito a preparare al momento. Ma non temere, presto potrai gustare tanta carne. Carne deliziosa e succulenta >> Chiunque avrebbe intuito che nel modo in cui lui aveva detto quella frase c'era un briciolo di insanità, ma Zoro rimase impassibile fregandosene altamente, poi si sedette a tavola e prese tra le mani il panino analizzandolo per qualche minuto, non sapeva come mai ma aveva una strana sensazione.
<< Beh, non mangi? >> Domandò il cuoco, Zoro scosse  la testa ritornando alla realtà, andiamo, era sempre Sanji! Come poteva sospettare di lui riguardo a del cibo? Sapeva benissimo che detestava sprecarlo per scherzi o cose così inutili, così si mise in bocca il tramezzino dandogli un bel morso morso, sotto il ghigno di Sanji che era sempre girato dall'altra parte a pulire. 
Il verde continuò a mangiare il panino dal sapore decisamente insolito , e poi, aveva sempre quella strana sensazione, come se stesse per succedere qualcosa di pericoloso. 
<< Allora? Com'è? >> Domandò Sanji sempre con quel suo sorrisetto 
<< *Gulp* >> Ingoiò l'ennesimo morso << Non ti aspetterai mica dei complimenti, cuoco.>> Gli rispose con il suo classico sguardo menefreghista.
<< No, mi aspetto molto di meglio! >> Sanji si girò verso Zoro, rivelando un sorriso malevolo mentre gli si avvicinava 
<< Che hai intenzione di fare? >> Domandò impavido << Si puo' sapere perché ti stai comportan... >> Non riuscì a finire la frase, in un attimo si sentì la gola gonfia e gli mancò il respiro, incominciò a tossire alzandosi dal suo posto ma reggendosi sul tavolo con la testa abbassata incominciando a tossire senza sosta << *Cof, cof cof* Che cazzo Ma che diavolo c'hai messo!? N-non riesco a respirare!>> Zoro si lasciò scappare un gemito mentre sentiva di essere sul punto di perdere le forze. Lentamente alzò lo sguardo verso il biondo, tutto intorno a lui si faceva sempre più sfocato. Anche i contorni del cuoco che nel frattempo si avvicinava sempre di più con un ghigno stampato sulle labbra, tutto si fece buio e Zoro cadde a terra, privo di sensi.

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Si svegliò di colpo, gemendo. Non riusciva a vedere nulla, solo il più completo buio. Pian piano riprese conoscenza e si ricordò cosa era successo poco prima: quel cuoco da strapazzo l'aveva avvelenato con il suo stupido tramezzino. Giurò a se stesso che una volta uscito da quella situazione l'avrebbe fatto a fette. Provò a muoversi ma un dolore atroce gli attraversò tutto il corpo. Non poteva nemmeno muovere il collo, un'enorme catena lo immobilizzava. Sapeva bene che avrebbe potuto benissimo liberarsi ma per qualche oscura ragione non ci riuscì. Si sentiva debole, ormai stava perdendo la sensibilità del proprio corpo anche se il dolore riusciva ancora a sentirlo benissimo, specialmente ogni volta che accennava il minimo movimento. L'attenzione dello spadaccino venne richiamata da un coltello lanciato a pochi centimetri dal suo viso. Sgranò gli occhi e notò una figura avvicinarsi e abbandonare l'ombra dove stava nascosta: era Sanji. Il cuoco osservò la sua preda e, accennando un ghigno, gli alzò il mento.
<< Ma ben svegliato. Hai dormito bene? >> . Domandò poi il biondino portando le mani dietro la schiena. La spadaccino gli lanciò uno sguardo confuso e arrabbiato e quasi gli ringhiò contro.
<< Mi spieghi che cazzo sta succedendo? Perchè non riesco a muovermi?! Perchè mi fa male tutta la schiena? E, soprattutto, cosa mi hai fatto?! >>. Per tutta risposta il compagno gli mostrò la siringa che teneva in mano, con un bel ghigno stampato sulle labbra. Zoro scrutò l'oggetto per qualche secondo in silenzio, poi sgranò gli occhi, urlando << Che cos'è?! >>.
<< Anestesia. Quella speciale, di Chopper. Il corpo è immobilizzato ma il dolore si sente benissimo. Te ne ho dovuta iniettare un bel po', una sola dose non era sufficiente. Forse ho un po' esagerato... >>. Il biondo si passò il dito sotto il mento, sorridendo divertito. Zoro cominciò ad agitarsi, furioso. Se solo avesse potuto avrebbe tranquillamente ammazzato quel bastardo.
<< Perchè l'hai fatto?! >> urlò lo spadaccino. Il cuoco accennò un ghigno e si allontanò di qualche passo.
<< Tra poco lo scoprirai.>> Con gli occhi colmi di rabbia, Zoro si agitò appena. << Torna qui, dannazione! Non andartene e liberami! >>. Quando vide tornare il biondo con una nuova siringa, sgranò gli occhi e provò a liberarsi ma il corpo si rifiutava di reagire. In compenso però riusciva a sentire ogni fitta di dolore. Sanji accennò un sorriso perverso mentre senza alcuna esitazione conficcò l'ago della siringa nella spalla del compagno. << Stai fermo, altrimenti ti farai male. >> Iniettò una terza dose, sorridendo soddisfatto. Ormai Zoro era sul punto di perdere la pazienza.
<< Ascoltami, cuoco da strapazzo. Che mi stai facendo? Dove mi trovo? E perché è tutto buio? Liberami subito! >>. Il biondo si limitò a ridacchiare divertito, mentre sfilava dal muro il coltello che poco prima aveva lanciato a pochi centimetri dal viso di Zoro.
<< Ma come, non l'hai ancora capito? Ti voglio cucinare. >> Lo spadaccino alzò un sopracciglio, scoppiando poi a ridere.
<< Certo. Tu. Cucinare...me? Ma fammi il piacere! >>
<< Anche Usop ha risposto così. Balbettava come un bambino spaventato poi è scoppiato a ridere, senza smettere un secondo di tremare.>> A quelle parole, Zoro smise di ridere all'istante. Alzò lentamente la testa, osservando confuso e scioccato il compagno.
<< U-Usop? >> Il biondo sorrise tranquillamente ed andò ad accendere la luce della stanza.
<< Esatto, Usop. Cosa credi, che tu sia la prima persona che cucino? >> Quello che vide il verde in seguito era solo orrore, non poteva credere i suoi occhi: c'erano una decina di teste decapitate rette in piedi a dei bastoni di legno lunghi tra i quali aveva riconosciuto Arlong, Foxy e... una donna,Porche, non credeva ai suoi occhi, stanza era piena di sangue, pieni di attrezzi per la tortura di pentole piene di sangue, non riusciva a smettere di guardare i cadaveri ma l'attenzione fu richiamata a Sanji che gli piombò davanti al naso. << Allora, non è meraviglioso? >> Il cuoco fece un profondo respiro, annusando quella fetida aria che riempiva la stanza, trovandola, al contrario, meravigliosa. Si alzò in piedi, cominciando a girare su se stesso, allargando le braccia, con quel sorriso malevolo stampato sulle labbra. Lo spadaccino lo osservava, sconvolto. Provò nuovamente a muoversi, senza però alcun successo. Trovandosi finalmente alla luce capì in che situazione si trovava: i polsi erano trafitti da due enormi chiodi e grondavano sangue. Cominciò ad avere paura ma, orgoglioso com'era, non l'avrebbe mai fatto capire al cuoco. Quando provò ad agitarsi appena, Sanji si avvicinò e gli domandò tranquillamente << Cosa c'è, ti fa male la schiena? >> Mostrò un sorriso innocente, in netto contrasto con quello furioso dello spadaccino. << Mh, dopotutto la tua pelle e i tuoi polsi sono letteralmente inchiodati all'asse a cui sei incatenato. Se provi a staccarti, lo farà pure la tua pelle quindi, fossi in te, me ne starei fermo e buono. >> Il cuoco ghignò divertito, soprattutto dopo aver osservato compiaciuto il compagno che faceva l'esatto opposto di quello che gli aveva appena consigliato. Zoro provò a muoversi ma l'unico risultato che ottenne, come previsto, fu un dolore lancinante.
<< Si può sapere cosa ti è successo?! Dannazione, non puoi cucinarmi, siamo compagni! >> Era furibondo. Non poteva certo morire li, aveva un sogno da realizzare. Dopo tutto quello che aveva passato e sofferto, tutto il sangue che aveva versato in battaglia, la sua vita non poteva certo finire così.




Autrice @Laguerriera
Con l'aiuto di @KappaFerruccio

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Sanji scoppiò a ridere.
<< Beh, anche Usop era un tuo compagno, Eppure era così buono, il mese scorso l'avete mangiato con gusto.>>
<< Ma di che cosa stai parlando?! >>domandò Zoro, furioso ma confuso.
<< Quella carne speciale, quella che voi avete definito ambrosia, non ricordi? >> Il ricordo di quel giorno tornò alla mente dello spadaccino: Sanji aveva portato in tavola quella carne così deliziosa e saporita, tutti l'avevano mangiata con gusto.
<< E-Era...Usop?>> Era talmente sconvolto che iniziò a balbettare, sgranando gli occhi. Sanji sorrise, soddisfatto, allontanandosi dal compagno.
<< Aspettami qui e non muoverti. Ah, già. Non puoi. >> Rise e si diresse verso una stanzetta adiacente a quella in cui si trovavano.
Nel frattempo Zoro continuava a ripensare alle parole del cuoco. Quella scoperta l'aveva sconvolto: si era davvero mangiato il suo compagno, scomparso ormai da un mese? Era davvero finito nel suo stomaco? Lo aveva...Digerito?. In quel momento ebbe un conato di vomito. Aveva mangiato il suo compagno senza nemmeno accorgersene. Era davvero troppo anche per lui. Era in trappola? Cosa poteva fare? Poco dopo Sanji tornò nella stanza portando con se un carretto carico di strumenti di tortura: coltelli, asce, mazze, chiodi. Trascinava il carretto con una mano, l'altra la teneva nascosta dietro la schiena. Zoro lo osservò con sguardo intrepido, non voleva mostrare di avere paura, non avrebbe mai gridato aiuto. In qualche modo se la sarebbe cavata. Portò lo sguardo su Sanji, guardandolo con odio. Il cuoco ricambiò lo sguardo, sorridendo.
<< Ti ho portato un amico! >> Disse poi il biondo, con un sorriso innocente sulle labbra. Zoro non ebbe tempo di ribattere, quello che il cuoco tirò fuori da dietro la schiena lo lasciò completamente senza fiato: la testa di Usop, impalata ad un bastone, come quelle dei loro nemici viste poco prima. Il sangue era ormai incrostato sul viso e sulla bocca dell'amico, gli occhi erano stati tolti, dei piccoli vermi sbucavano dalle due orbite vuote, era pieno di graffi e lividi. Questa volta pure lo spadaccino dovette ammettere a se stesso di essere veramente spaventato. Chinò appena la testa, giusto per distogliere lo sguardo da quello spettacolo disgustoso. Era tutto vero, Sanji aveva davvero ucciso Usop. Zoro era sconvolto, cominciò a pregare che qualcuno arrivasse per fermare tale pazzia.
<< Ma come, non saluti il tuo amico?>>. Sanji sorrise mentre avvicinava la testa del compagno a quella di Zoro, facendo premere le due fronti, una contro l'altra. Zoro sussultò e provò a dire qualcosa ma quando vide i vermi ancora sporchi del sangue di Usop finire sul proprio naso, sgranò gli occhi, disgustato. Provò a dimenarsi ma fu tutto inutile, il dolore alla schiena e ai polsi era troppo forte. Sanji sorrise soddisfatto e allontanò la testa del compagno visibilmente scioccato. Quando lo spadaccino alzò lo sguardo, riuscì a vedere solo quel dannato cuoco sorridere.
<< Perchè?! >> Fu l'unica cosa che riuscì a dire in quel momento. << Perché hai fatto tutto questo? Hai ucciso un nostro compagno! E la cosa ti diverte così tanto?! >> Strillò poi furibondo mentre i vermi intrisi del sangue di Usop continuavano a strisciare sul suo viso. Mentre ascoltava il compagno, Sanji assunse un'espressione seria. Gli occhi di Zoro erano colmi di rabbia e dolore. << Ci hai illusi tutti quanti dicendo che lui era scomparso! Sono andati tutti a cercarlo, si illudono che lo troveranno! E invece tu...Ce lo hai fatto mangiare! Perchè tutto questo?! >> Sanji chinò appena il capo per qualche secondo per poi rialzarlo e mostrare un sorriso da psicopatico.
<< Beh, la carne umana è la più buona da cucinare. Devo ammettere che all'inizio ero abbastanza scettico ma ora posso dire che è la carne più buona che abbia mai mangiato! E sono certo che da adesso in poi potrò sempre usare voi come scorta di cibo >> Si lasciò andare ad una folle risata sotto lo sguardo attonito di Zoro. Pian piano si calmò e dopo essersi asciugato una lacrima con un dito, posò la testa di Usop in una angolo della stanza e si avvicinò al carretto, mettendosi a cercare tra le armi. Tirò fuori un' accetta e si avvicinò allo spadaccino, ghignando. << Ora basta con questi discorsi sciocchi, pensiamo a divertirci. >> Istintivamente Zoro sentì l'impulso di dimenarsi per poter scappare e, come previsto, si strappo' un lembo di pelle dalla schiena. Si morse il labbro per non lasciarsi fuggire alcun gemito di dolore e Sanji sorrise, divertito.

Autrice: http://ask.fm/Laguerriera
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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Sanji sorrise, divertito, dopo di chè gli afferrò la mano immobilizzata dai chiodi e gli allargò le dita, alzando pericolosamente l'accetta. Zoro strinse i denti, senza togliere lo sguardo dall'arma. 
<< Ehi Marimo, che spadaccino saresti senza mani? >> domandò ironicamente il cuoco mentre senza alcuna pietà scagliava la lama verso la mano di Zoro. Lo spadaccino cercò in tutti i modi di liberarsi ma fu tutto inutile. Gli sembrò di vivere la scena al rallentatore. L'accetta era sempre più vicina alla sua mano, elemento fondamentale per uno spadaccino. Ed era lo stesso pure per il cuoco. Certo, almeno fino a prima che perdesse decisamente la testa. Non sentì subito il dolore. Voltò lentamente la testa verso la sua mano e sgranò gli occhi, inorridito: l'indice era sparito. Quello psicopatico di un cuoco lo aveva fatto davvero. Zoro trattenne l'ennesimo gemito, mordendosi un labbro mentre Sanji leccava la lama dell'accetta, sporca di sangue. Il dito balzò via, finendo a qualche centimetro di distanza. << Divertente, non è vero? >> Sanji sorrise perversamente mentre scagliava nuovamente l'accetta verso le altre dita dello spadaccino. Medio, anulare, mignolo. Rimase solo il pollice. Zoro era quasi al limite. Si lasciò scappare un gemito di dolore ma non urlò, non avrebbe mai dato quella soddisfazione al cuoco. Non avrebbe nemmeno chiesto aiuto anche se doveva ammettere che in quel momento era veramente indifeso. Poteva solo dimenarsi e insultare quel folle di Sanji. Venne poi il turno dell'altra mano: altre quattro dita vennero staccate senza alcuna pietà.<< Ah, finito! >>. Il cuoco si passò una mano sulla fronte, sospirando allegramente. Del sangue colava da ciò che restava delle mani di Zoro, andando a sporcare anche le braccia. Lo spadaccino iniziò a tremare, era sotto shock. Evitava in ogni modo di guardare in che stato erano ridotte le sue povere mani. Come avrebbe combattuto in futuro?
La prima soluzione che gli balenò in mente fu quella di chiedere a Franky di impiantargli delle dita metalliche o qualcosa del genere. Non ebbe molto tempo per pensarci, Sanji lo riportò alla realtà con una pesante martellata sulla guancia, facendogli sputare sangue. << Non ignorarmi, Marimo! Ti ho fatto una domanda: Non è divertente, eh? >> strillò il cuoco con sguardo spiritato. Si avvicinò poi al suo viso, sentendo il respiro irregolare del compagno. << Cosa c'è Muschio Verde? Hai paura di me? >> Zoro rispose al suo ghigno ringhiandogli contro. Cosa poteva fare? Come poteva uscire da quella situazione? Sanji posò il martello su un tavolo e andò alla ricerca di qualche nuovo attrezzo di tortura da usare sul compagno, sparpagliando per la stanza le armi sporche di sangue, usate già in precedenza sulle altre vittime. << Mh, cosa potrei usare adesso? >> mormorò il biondo. Ebbe poi un'improvvisa illuminazione e si avviò verso delle pentole che stavano bollendo sul fuoco. Indossò un guanto da forno sollevando il coperchio di una pentola per poi rivelarne il contenuto: sangue. Insoddisfatto, sollevò un altro coperchio ed esultò quando trovò olio bollente. Con un cucchiaio ancora incrostato di sangue ne versò un po' in una ciotola di metallo e si avvicinò allo spadaccino. 

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Zoro non aveva capito bene le sue intenzioni, si mise ad osservare la ciotola che aveva in mano per qualche secondo, poi strinse i denti guardando Sanji furiosamente mentre l'altro accarezzava il bordo della ciotola con un dito. << Sai, Usop l'ho cotto vivo. L'ho arrostito lentamente sulla brace. Foxy l'ho grigliato mentre Arlong è diventato un ottimo sushi. Magari con te userò il metodo della frittura, che ne dici? >>. Il biondo accennò un ghigno malefico, soddisfatto nel trovare finalmente un briciolo di terrore negli occhi di Zoro che, dimenandosi, finì solamente per strapparsi un altro lembo di pelle dalla schiena. Sanji rise nel vedere il sangue colare dalla schiena dello spadaccino, ormai lo aveva in pugno. Era in preda ai brividi, gli occhi erano lucidi ma non avrebbe mai versato una lacrima. << Oh, credi che farà male? Che ne dici di provare? >>. Il biondo ghignò e gli versò addosso l'olio bollente riuscendo finalmente a rubargli un grido di dolore. Gli tolse letteralmente il respiro. La pelle era completamente ustionata e finì per riempirsi di bolle. Lo spadaccino si morse il labbro quando l'olio arrivò sulla carne viva sulla schiena. Il dolore era lancinante ma doveva resistere a tutti i costi, ansimava pesantemente tentando di riprendere fiato mentre il biondo rideva divertito a vederlo in quello stato.
<< Mh, forse faceva davvero male >> disse poi con un'espressione innocente in volto, avviandosi nuovamente verso il carretto per cercare un altro attrezzo da usare sulla sua vittima. Zoro non riusciva a smettere di tremare, gli occhi erano ancora sgranati per lo shock. Ormai stava cedendo, poteva quasi dire addio al suo orgoglio da spadaccino ma arrivati a quel punto preferiva vivere nel disonore piuttosto che diventare la cena di quel pazzo. Nel frattempo Sanji aveva trovato un coltellino e si avvicinò alla sua preda, abbassandosi e accarezzandogli la pancia, sfiorando la pelle ormai ustionata. Ne studiò ogni centimetro per poi staccarne un pezzettino con la lama del coltellino. Zoro trattenne l'ennesimo gemito mentre osservava il sangue fuoriuscire dalla nuova ferita e quasi gli mancò il fiato quando vide il cuoco portare il lembo di pelle alle labbra e successivamente in bocca, masticando e gustandolo soddisfatto.

<< Lo sai, non sei niente male >> disse poi Sanji, inghiottendo il suo spuntino. Si leccò le labbra, assaporando il retrogusto ferroso del sangue, poi si allontanò di poco andando a cercare qualcosa tra i medicinali sul tavolo. << Ah, la vecchia anestesia! >> Il cuoco mostrò allo spadaccino la siringa che teneva in mano e senza perdere tempo si avvicinò e iniettò il medicinale nella sua spalla. << Ed ora buonanotte... >> sussurrò ghignando il cuoco mentre Zoro cominciò a sentire le palpebre pesanti. Cercò di combattere quell'improvvisa sonnolenza ma riuscì a fare ben poco: dopo qualche secondo crollò addormentato, chinando la testa in avanti. 

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Innanzitutto volevo ringraziarvi per ecco... il fatto che vi stia piacendo così tanto la nostra fanfiction, io non mi sarei mai aspettata che sarebbe piaciuta a così tante persone essendo questa la mia PRIMA fanfiction, voglio ringraziare tutti! :D L'idea mi era venuta in mente leggendo una fanfiction dei MLP chiamata Cupcakes.
Comunque come ho già detto la storia non la faccio da sola :'D
Però sono veramente commossa che vi piaccia!
La continueremo presto bye!
-Laguerriera (Panciotta) 


"Beh, che dire. Ringrazio tutti voi, sia chi legge e basta che chi legge e lascia una recensione. E grazie anche a Panciotta che mi tiene i pomeriggi occupati X°°D Continuare a seguire la sua storia e stay tuned (°3°)/"

-Kappa 


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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


Al suo risveglio aveva la vista annebbiata, pregò il cielo che il suo fosse solo un sogno, che tutto il dolore che aveva subito non fosse altro che la sua pura fantasia, pregava che il quel momento fosse nell'osservatorio a dormire e che tutto fosse esattamente come prima. Pian piano la vista si fece sempre più nitida e con sua somma delusione si ritrovò nuovamente nella stessa stanza, con gli stessi cadaveri, le stesse dita a terra, lo stesso dolore. Non era un sogno, era tutto esattamente come prima. Trovò però qualcosa di nuovo: era come paralizzato, il collo era alzato e bloccato da un pezzo di metallo e la bocca era spalancata da un dilatatore, quelli che generalmente usano i dentisti. Provò guardarsi intorno e vide il suo aguzzino che inclinò appena la testa di lato per potergli vedere meglio il viso.
<< Sembri una sgualdrina con una bocca del genere, sai? >>. Gli afferrò il mento con una mano, ghignando e trattenendo una risata mentre Zoro gli lanciò un'occhiataccia. Pure quell'umiliazione doveva subire. Quando il cuoco si allontanò ebbe una completa visuale del soffitto, che sembrava essere la parte più pulita della stanza. All'improvviso però ricomparve la testa di Usop che lo fece sussultare. Il cuoco ridacchiò divertito, scimmiottando la voce del compagno << Ehi, ciao Zoro! Diventerò un coraggioso guerriero del mare! >>. Zoro borbottò qualcosa ma con il dilatatore in bocca non riusciva a dire nulla, il cuoco dopo essersi divertito abbastanza allontanò la testa del cecchino sostituendolo con un imbuto molto lungo che agitò con la mano per farlo notare meglio al suo compagno. Lo spadaccino intuì subito le sue attenzioni e tentò di ordinargli di fermarsi ma fu tutto inutile. Il cuoco infilò tranquillamente l'imbuto nella sua bocca, fino a farlo arrivare in gola. Zoro dovette resistere all'istintivo conato di vomito e restare calmo, non doveva entrare in panico. Nel frattempo Sanji tornò al suo carretto con gli attrezzi di tortura intento a cercare un nuovo giocattolino da usare sul compagno. La scelta questa volta ricadde su un normalissimo frullatore.
Afferrò poi per i capelli la testa di Usop e scimmiottò nuovamente la sua voce << Ehi, lo vuoi un bel frullato? >>. Tornò poi al tavolo dove con cura usò una pinza per strappare gli ultimi lembi di pelle rimasti attaccati al viso del cecchino e li gettò in una ciotola. Vi aggiunse poi gli occhi, tenuti da parte in un barattolo di vetro, e frullò il tutto mentre canticchiava allegramente una canzone del loro musicista, Brook. Zorò osservò ogni sua singola azione, attonito. Incurante di aver frullato anche qualche verme che ormai aveva fatto della testa di Usop il suo habitat naturale, il biondo si avvicinò allo spadaccino con la ciotola tra le mani sorridendogli innocentemente, lo fissò in quel modo per qualche minuto per poi incominciare a versargli il contenuto dentro la bocca. Zoro sgranò gli occhi, disgustato. Tentò di dimenarsi, lamentandosi per il disgusto, agitando appena la lingua nell'intento di impedire il passaggio di quell'intruglio verso la gola. Quasi offeso, il cuoco afferrò una pinza e velocemente strinse la presa sulla lingua, immobilizzandola. << Io ti offro un frullato e tu lo rifiuti?! Appena lo finisci facciamo i conti! >>. Zoro gemette e socchiuse gli occhi mentre il biondo lo obbligava ad ingerire quello che rimaneva del povero Usop. Il disgusto e i conati di vomito lo stavano facendo impazzire. Finalmente il biondo tolse il dilatatore e il pezzo di metallo che gli stava bloccando il collo osservando soddisfatto la sua espressione disgustata. 

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


Eri lì ansimante, con la testa abbassata per non far mostrare il proprio volto sconvolto al cuoco, aveva il voltastomaco, in preda a vari conati di vomito. Sanji si avvicinò, curioso, e Zoro cercò di trattenersi. Tuttavia il pensiero di ciò che aveva fatto, la testa di Usopp insieme agli altri cadaveri, l'odore, il sangue, il dolore, il cannibalismo fu la goccia che fece traboccare il vaso. Non riuscì più a trattenersi e vomitò tutto quello che il cuoco gli aveva fatto ingerire con la forza. Rimase a testa china, tossendo e sputacchiando, mentre cercava di riprendere fiato. Sanji sembrò non apprezzare il gesto e gli mollò un bel calcio dritto in faccia. Era furibondo. Lo spadaccino sputò parecchio sangue misto a saliva, ritornando ad ansimare. Il cuoco posò il piede a terra e s'accese una sigaretta.
<< Tu hai idea di quanto amore ci ho messo in quel frullato? >> Gli domandò chinandosi appena verso il viso dello spadaccino per poi soffiargli addosso il fumo della sigaretta che stava fumando. Zoro tossì, cercando d'ignorare il suo sguardo a tutti i costi. << Ma guardati. Prima eri un pirata valoroso ed ora eviti persino il mio sguardo per la paura. Nemmeno Usop tremava così. Eppure quando gli ho messo dei calabroni vivi dentro la bocca si era comportato così come te. Sei patetico. Mi hai molto deluso.>> Zoro era veramente al limite. Furioso, si chinò appena in avanti finendo solo con il strapparsi altri lembi di pelle ma ormai si stava abituando al dolore.
<< E-e io che dovrei d-dire?! >>. Continuava a tremare, sia per la rabbia che per il dolore. << Un tuo compagno...Hai ucciso Usop! Avevi detto, che non avresti mai sprecato del cibo! S-soprattutto per far male alla gente, P-poi? Hai ucciso una donna! DONNA! Tu avevi detto che saresti sempre stato pronto a servirle, ma non a tavola! E-e poi sarei io quello che delude!? T-TU SEI UN BASTARDO E SEI UN CANNIBALE, FAI S-SCHIFO! >> Terminata la frase gli sputò in viso, colpendogli uno zigomo. Sanji assunse uno sguardo serio. Dopotutto Zoro aveva fatto centro, colpendo un tasto dolente per il cuoco. Aveva giurato a se stesso che non avrebbe mai ucciso una donna e invece l'aveva addirittura servita come pietanza ai suoi compagni. Si mise una mano tra i capelli, sembrava fosse sul punto di ritornare finalmente in se e Zoro lo fissava, con un briciolo di speranza negli occhi.
Sanji cominciò a sentirsi strano, aveva uno strano peso sul petto. Chiuse gli occhi qualche istante concentrandosi su quelle vere e tristi parole per poi riaprirli e mostrare il solito sguardo psicopatico. Deluso, Zoro chinò la testa scuotendola appena. Chiuse gli occhi, rimanendo in silenzio, mentre ascoltava il compagno ridere come un pazzo allontanarsi di qualche passo per andare a prendere una mazzetta e dei chiodi con i quali si mise a giocherellare. Zoro si guardò in giro, agitato. Il suo cuore batteva a mille, il cuoco che conosceva ormai se ne era andato, non era più il biondino che non sopportava, quello con cui litigava giorno e notte. Era diventato un'altra persona, un essere disgustoso e psicopatico al quale mostrò uno sguardo ricco di odio, ringhiandogli contro.
<< Smettila con queste sciocchezze >> Gli disse il cuoco inginocchiandosi a terra e sollevandogli la stoffa dei pantaloni, mostrando così la gamba dello spadaccino. << Avrei voluto finirti in fretta, ma dopo questo tuo comportamento ho deciso che ti punirò per bene.>> Prese il martello con la mano destra e un grande chiodo con la sinistra.
Zoro continuava a dimenarsi, strappandosi lembi di pelle dalla schiena, ormai c'era sangue ovunque e cominciava a sentirsi debole. Il biondo mirò al collo del piede dello spadaccino e nel frattempo lo osservava compiaciuto mentre tentava inutilmente di liberarsi. Era troppo divertente vederlo in quello stato, si atteggiava ancora a fare il duro nonostante si vedesse benissimo quando era spaventato. Rapidamente conficcò il chiodo nella carne, facendo schizzare sangue ovunque. Zoro si morse un labbro a sangue mentre l'altro prendeva un altro chiodo per poi piantarlo nell'altro piede. Il dolore era terribile.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


Il biondino sorrise vedendo la sua espressione, si alzò e si allontanò da lui canticchiando allegramente. Zoro se ne stava ad osservare il proprio petto sporco di vomito e sangue, la pelle era ustionata e i piedi sanguinanti. Non riusciva a credere di essere finito in una situazione del genere, uno spadaccino del suo livello ridotto in quello stato, con gli occhi lucidi e continui tremori. Il cuoco tornò poi con un'enorme batteria elettrica, insieme a dei cavi elettrici e delle pinzette attaccate alle superfici, una piccola creazione di Franky che usava quando saltava la corrente sulla Sunny. Zoro sgranò gli occhi, terrorizzato. Poteva torturarlo con tutto ma la scossa proprio non poteva accettarla. Collegò le pinze dei cavi elettrici ai chiodi piantati nei piedi e nelle mani dello spadaccino poi si avvicinò al macchinario, sorridendo innocentemente. La sua vittima non faceva altro che agitarsi. Voltò lo sguardo verso Sanji e lo vide fargli "ciao ciao" agitando piano la mano mentre premeva il bottone di accensione della batteria.
L'elettricità scorse per tutto il corpo dello spadaccino che inarcò la schiena, sgranando gli occhi. Urlò a squarciagola per il dolore, liberando anche la vescica, senza controllo. Quando finalmente Sanji spense la macchina, sulla pelle dello spadaccino erano aumentate le ustioni ed emanava fumo da tutto il corpo. Gemette più forte del solito, tremando e ansimando pesantemente, per poi svenire dallo shock.
<< Zoooro..Svegliaaati... >>Lo chiamò il cuoco, sorridendogli. Lo spadaccino aprì gli occhi lentamente, poteva sentire benissimo la puzza di bruciato provenire dal suo corpo e quella dell'urina che gli aveva bagnato i pantaloni. Mugolò qualcosa, ancora sotto shock. Era esausto, non riusciva più a muovere un muscolo. Era completamente indifeso, se ne stava immobile ansimando e tremando, temendo la prossima mossa del cuoco. Con gli occhi lucidi si mise a pensare ai suoi compagni, al suo capitano, a Nami, Brook, Chopper, Robin, Franky ed anche il povero Usop. Li vedeva sorridere e scherzare e voleva solamente tornare da loro. Sanji si allontanò tornando al tavolo degli attrezzi per poi tornare con l'ennesima siringa tra le dita. Sgranò gli occhi però quando vide Zoro sul punto di lacrimare, per un momento si rese conto che forse c'era qualcosa di sbagliato in tutto quello che aveva fatto. Non aveva mai visto lo spadaccino piangere se non per quell'unica volta, la sua prima e vera sconfitta contro Mihawk. Chiuse gli occhi qualche secondo ma quando li riaprì tornò nuovamente lo sguardo da folle e psicopatico. Allungò la mano per alzargli il mento e iniettare la siringa nel collo, questa volta solo metà dose. << Questo è per toglierti un po' di dolore. Solo un po', altrimenti che divertimento c'è? >> disse poi mentre toglieva l'ago dalla pelle.
Dopo qualche minuto l'anestesia cominciò a fare effetto, di poco ma qualche differenza rispetto a prima riusciva a sentirla. Il cuoco prese dal tavolo anche due lunghi lacci emostatici, giocherellandoci per qualche minuto con le mani, poi si mise in ginocchio e allacciò il primo laccio ben stretto sotto i pettorali e il secondo sotto la pancia dello spadaccino che si sentì mancare il fiato. Sanji osservò soddisfatto la sua preda e tirò fuori da una tasca interna della sua giacca un coltellino. Ridendo divertito, passò la lama al centro dei suoi addominali, in perfetta linea verticale. Nonostante l'anestesia, Zoro provò un dolore allucinante e sgranò gli occhi mentre il sangue schizzava dappertutto, arrivando anche sul viso del biondo che si leccò le labbra alla vista delle viscere del compagno. Il dolore era insopportabile, alla fine Zoro cedette e delle lacrime rigarono il suo viso.
Il cuoco infilò una mano nella fessura appena creata e afferrò l'intestino dello spadaccino. Portò un'estremità alla propria bocca e cominciò a tirare, stringendo con i denti. Zoro urlava disperato in preda al dolore, inarcò appena la schiena ormai completamente sotto shock. Sentiva di essere ormai vicino alla fine, c'era sangue ovunque, ne usciva a fiotti dallo squarcio nell'addome. Il cuoco passò poi al fegato e al pancreas estraendoli con cura dal corpo dello spadaccino che nel frattempo rivide tutta la sua vita: il suo incontro con Rufy, lo scontro con Mihawk, la sua prima sconfitta, tutte le battaglie che seguirono. E poi, penso a lei, a Kuina. Pensò alla promessa fatta all'amica di infanzia, promessa che non avrebbe mai potuto mantenere a causa della follia del cuoco. La vista cominciò a farsi sfocata e socchiuse gli occhi, ormai privo di forze.
<< Mi dispiace, ragazzi. >> Fu il suo ultimo pensiero. Tutto si fece buio, le palpebre dello spadaccino si chiusero per l'ultima volta mentre le lacrime rigavano il suo viso. 

Se ne era andato. 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


Il biondo continuò ad eviscerare il compagno ormai privo di vita per un paio di minuti poi si fermò quando si accorse che non stava più urlando. Il cuore, in bella vista, non batteva più. La pelle ormai aveva perso ogni accenno di colorito. Sanji osservò il compagno in silenzio per poi alzarsi e lasciar cadere il coltellino che teneva tra le mani. Sgranò gli occhi, ben consapevole di quello che aveva appena fatto. Si era divertito molto a giocare con il corpo dello spadaccino però l'idea di aver perso un altro compagno lo rattristava parecchio. Si guardò in giro alla ricerca della testa di Usop, poi osservò nuovamente il cadavere di fronte a se. Si abbassò per riprendere il coltellino in mano e osservò la propria figura allo specchio: si sentiva strano, da una parte vedeva un pazzo furioso e dall'altra un cuoco fantastico, da elogiare per il lavoro ben fatto. Accennò un ghigno, osservandosi compiaciuto e soddisfatto, poi tornò a lavorare sul corpo di Zoro.

Era l'ora di cena sulla sulla Sunny. Tutti i Mugiwara erano seduti a tavola con l'aquilina in bocca, specialmente Rufy che sembrava più eccitato del solito e stava sbavando ovunque. Nami dovette mollargli un pugno in testa per farlo smettere, disgustata.
<< Mi stai inzuppando tutta la gonna! >>. Robin invece sembrava pensierosa.
<< Mh, è molto strano. Zoro non è ancora a tavola e di solito è sempre il primo ad arrivare a tavola >> Effettivamente quella assenza dello spadaccino sembrava proprio strana. La loro attenzione venne però richiamata da Sanji che entrò che li raggiunse con un piatto di carne fumante, appena uscita dal forno.
<< Il Marimo? Non temete, ha avuto una brutta sensazione ed è uscito a controllare, da solo. Quell'idiota si sarà perso, come al solito.>> Posò il piatto sul tavolo e fortunatamente Nami e Chopper riuscirono a fermare l'ingordigia di Rufy prima che la carne venisse spazzolata via in un lampo.
<< Si, probabilmente si sarà perso.>> Affermò Franky.
<< Yohohoho è un vero peccato che si perda questa cena da riempirsi lo stomaco, anche se io essendo uno scheletro non ho lo stomaco Yohohoho!>> commentò Brook, ridendo da solo alla propria battuta.
<< Potete cominciare a mangiare se volete, io non ho molta fame. >> dichiarò il cuoco osservando poi compiaciuto i compagni divorare con gusto quella carne, ignorando che si trattasse proprio del secondo compagno disperso.
<< Mmmh, deliziosa! >> Commentò la rossa. << Oh, c' è anche qualche salsina? >>. Sanji non se lo fece chiedere due volte e, tra varie moine e complimenti sdolcinati, versò la salsina "speciale" su quello che doveva essere il braccio dello spadaccino. Naturalmente anche la "salsa" era un derivato dello spadaccino, per la precisione il suo sangue.
<< Questo piatto è SUPEREEEEEEER!>> Gridò Franky esibendo la sua solita posa per poi tornare a mangiare mentre il cuoco servì a tavola anche le interiora, la pelle e il resto della carne di Zoro.
<< Mmmh, ma poi lo andiamo a cercare? >> Domandò Nami con la bocca piena
<< Sisi, dopo aver mangiato però! >> Disse il capitano continuando ad ingozzarsi tutti gli altri annuirono continuando a mangiare.

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Capitolo 10
*** Ultimo capitolo ***


Si risvegliò in una stanza buia, gemendo. Sentiva dolore in tutto il corpo, non capiva cosa fosse successo. L'ultimo ricordo era una tazza di the offerta dal cuoco poi il buio totale. Il soggetto in questione era Nico Robin che nonostante la situazione in cui si trovava tentava di rimanere calma. La puzza nella stanza era tremenda, provò ad usare il suo potere ma senza alcun successo. Quando finalmente venne accesa la luce, la donna sgranò gli occhi, sconvolta: le teste dei loro nemici appese, strumenti di tortura e sangue ovunque. In preda al disgusto e all'orrore provò a liberarsi ma notò di essere immobilizzata da manette di agalmatolite.
<< Chi sei? Fatti vedere! >> urlò la donna cominciando ad avere un po' di paura ma cercando di mantenere il suo sangue freddo. Improvvisamente la porta della stanza si aprì, Robin immaginava di trovarsi di fronte a qualche nemico ma quello che vide fu qualcosa di tremendo: dalla porta fecero capolino due teste, quelle di Zoro e Usop.
<< Pss, ehi Zoro, guarda! C'è Robin! >> Disse qualcuno scimmiottando la voce del cecchino.
<< Uhm? Non mi interessa, lasciami dormire.>> Il misterioso burattinaio imitò anche la voce dello spadaccino, con tanto di russata finale. Il cuore di Robin cominciò a battere all'impazzata, specialmente quando vide Sanji uscire allo scoperto.
<< Sanji? >> Balbettò la donna incredula mentre il cuoco si avvicinava con ancora le due teste in mano. << Che sta succedendo? Cosa significa tutto questo?>>
<< Oh, Robin-chan, sei meravigliosa! >> Sembrava il solito Sanji, con tanto di moine e occhi a cuore, eppure c'era qualcosa di diverso. Nei suoi occhi l'archeologa poteva vedere qualcosa di veramente malvagio. La donna continuava a fissarlo incredula e sconvolta mentre il biondo si diresse al tavolo per poi voltarsi verso la sua nuova preda con un coltellaccio in mano.
<< Pronta per la cena, Robin-chan? >>


 

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