Please save me

di Martymoli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I hate people ***
Capitolo 2: *** Green eyes ***
Capitolo 3: *** You are perfect ***
Capitolo 4: *** Broken ***
Capitolo 5: *** Afraid ***
Capitolo 6: *** Us ***
Capitolo 7: *** Last first kiss ***
Capitolo 8: *** i love him ***
Capitolo 9: *** Mine ***
Capitolo 10: *** I'm sorry ***
Capitolo 11: *** Look after you ***
Capitolo 12: *** Promise ***
Capitolo 13: *** Tired ***
Capitolo 14: *** Wake up ***
Capitolo 15: *** Just a dream? ***
Capitolo 16: *** Stay strong ***
Capitolo 17: *** Tomorrow ***



Capitolo 1
*** I hate people ***


CAPITOLO UNO
Nobody's point of view
"Allora domani il primo giorno di liceo" pensó Louis per la decima volta quella serata,mentre guardava dalla finestra. Stava cercando di illudere se stesso che quella sarebbe stata una svolta per la sua vita,ma dopo un po' smise di illudersi,lui stesso infatti si era imposto di vivere senza legami come aveva sempre fatto. L'unico legame che riconosceva era quello d'amore per la sua lametta. 
Perché tutto questo? 
Louis con i suoi genitori non aveva mai avuto buoni rapporti,il tutto si peggioró quando disse loro di essere gay; a scuola per lo stesso motivo lo tormentarono tutti e i pochi amici che gli erano rimasti si allontanarono da lui per paura di essere presi di mira. 
Era stanco delle persone,le rifiutava perché aveva paura di affezionarsi e poi vederle allontanare,come era sempre successo. Tutti questi pensieri gli confusero la mente, e decise di andare a dormire.
LOUIS
La mattina del primo giorno di scuola mi alzai mal volentieri,come al solito tra l'altro,inoltre notai che ero anche in ritardo. Mi lavai,presi un jeans e una maglietta a caso e uscii di casa senza fare colazione e senza salutare i suoi genitori. Andavo a scuola a piedi,visto che era abbastanza vicina a casa mia,mentre camminavo mi misi a pensare. Come sarebbe stato trovarmi tra le persone dopo tre mesi di tregua? "Che me ne importa delle persone?" Pensai poi. "Studierò e basta,dimenticandomi che c'è altra gente". 
Vidi la scuola,ed entrai due secondo prima che suonasse la campanella. 
Le prime cinque ore andarono bene,non parlai con nessuno come avevo in mente di fare e trascorsero abbastanza velocemente. Dopo le cinque ore andai a mensa e mi misi in fila,totalmente ignaro di ciò che sarebbe successo dopo poco.

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Capitolo 2
*** Green eyes ***


CAPITOLO DUE
LOUIS
Tutto il cibo che c'era puzzava come una discarica e aveva un aspetto orribile,ma alla fine per la fame optai  per pollo e patate. Mi guardai un po' in giro,vidi libero un tavolo da due posti in un angolino. "Perfetto,tanto nessuno verrà a sedersi accanto a me" pensai e mi diressi in quella direzione. Mangiare era forse la cosa che detestavo fare più di tutte con le persone,perciò in quel momento più che mai volevo starmene da solo. Mi sedetti e iniziai a mangiare.
HARRY
Mi guardai intorno,proprio non sapevo dove andare a sedermi. In quelle cinque ore avevo conosciuto pochissima gente che aveva già amici stretti,perciò volevano stare con loro,inoltre ero molto timido e non volevo sedermi vicino a qualcuno a cui non mi ero già presentato,ma presto cambiai idea. Vidi un ragazzo seduto da solo in un tavolo per due,era incredibilmente bello,quasi un angelo. Lo osservai meglio,non notai neanche un difetto in lui. Aveva degli enormi occhi azzurri,ma notai qualcosa in essi;non erano per niente allegri,erano quasi spenti,sembravano celare un immenso dolore. 
Non so con quale coraggio mi avvicinai e chiesi con un filo di voce "posso sedermi?" Il ragazzo annuii e mi sedetti accanto a lui;da vicino era ancora più bello,quasi mi vennero i brividi. "Io sono Harry,Harry Styles" dissi porgendogli la mano. Ricambiò e disse "io sono Louis Tomlinson" disse,e girò subito lo sguardo.
LOUIS
Sentii il mio cuore fare le capriole e il mio stomaco svolazzare. Non poteva essere vero,era la perfezione incarnata in una persona. 
Non so cosa,ma c'era un qualcosa in lui che mi ispirava fiducia,sarà stato quel suo viso incredibilmente dolce. 
"Non devo fidarmi di nessuno" pensai "ho già avuto la mia esperienza". Stavo cercando di convincere me stesso,ma era tutto inutile. Non riuscivo a non pensarlo,i suoi occhi verdi erano ormai tatuati nella mia mente. Nell'amore a prima vista non ci avevo mai creduto,ma a quanto pare esiste;senza neanche accorgermene non avevo staccato gli occhi da lui neanche per un istante. 
"Senti..." Sentii pronunciato dalla sua voce che mi riportò alla realtà. "Mi sembravi.... Triste". 
Sgranai gli occhi. Come l'aveva capito? 
Controllai le braccia,erano perfettamente coperte,perciò non aveva visto i tagli.
Comunque decisi di rischiare,volevo fidarmi di lui,non sapevo neanche perché. Gli raccontai tutto di me,scoprendo con piacere che anche lui era gay. 
Quando finii mi guardò con occhi tristi e mi disse"mi dispiace.... Voglio aiutarti". 
Non so con quale coraggio gli presi la mano e dissi "Harry,ti prego,salvami".

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Capitolo 3
*** You are perfect ***


CAPITOLO TRE
Harry
Quelle parole continuarono a risuonare nella mia mente. 
Perché aveva così tanta fiducia in me? Era la prima volta che lo vedevo. Ero confuso per quelle parole,ma ciò che mandava di più la mia mente in tilt era la sua mano stretta nella mia. Sembravano fatte per essere strette l'una nell'altra,erano perfette vicine.
Cercai di mettere ordine nella mia mente. Non volevo che si fidasse troppo di me,non ero per niente certo  di farlo sentire meglio,ma c'era una parte incosciente di me che voleva provare. 
Respirai profondamente e dissi "Louis.... Non credo di esserne all'altezza". 
Vidi i suoi occhi spegnersi di nuovo. "Ti prego,Harry...." Disse con voce supplicante e mi strinse più forte la mano. Lo guardai,aveva gli occhi lucidi.  Vederlo così mi spezzò il cuore."Va bene,cercherò di aiutarti" dissi sforzandomi di sorridere,ma in realtà ero preoccupato,avevo paura di deluderlo. Lo vidi sorridere a trentadue denti,sentii il mio stomaco fare le capriole. Aveva un sorriso perfetto,non solo la bocca ma tutto il viso sembrava rallegrarsi. Mi stavo follemente innamorando di lui. Volevo conservasse per sempre quel magnifico sorriso,che lo conservasse grazie a me.
Louis 
Sorrisi e allontanai la mia mano dalla sua,per non creargli ancora più imbarazzo. 
In realtà quella di aiutarmi era solo una scusa per passare più tempo con lui perché si,mi ero follemente innamorato di lui,e volevo fidarmi. Non so perché,ma pensavo che fosse la cosa giusta da fare. 
"Ehm... Quando finiamo di mangiare...  Andiamo in cortile? Ovviamente se ti va..." Dissi con un filo di voce mentre tremavo per l'imbarazzo.
Che mi stava succedendo?
"Va bene" disse anche lui con un filo di voce. Sospirai con soddisfazione. Mangiai in fretta,ma sembró passare un'eternità. Il pensiero di stare solo con lui mi entusiasmava,ma allo stesso tempo mi intimidiva da morire. 
Finii prima di lui,quando anche lui finì, ci dirigemmo verso l'uscita del cortile. Entrambi non fiatammo durante il tragitto,ciò mi intimidì ancora di più.
A volte aprivo la bocca,ma non sapevo usciva neanche un suono,anche perché non sapevo che dire. Il cammino sembrò lungo chilometri,ma in due minuti eravamo già arrivati.
Harry
Ci sedemmo su un muretto,eravamo entrambi imbarazzati e si vedeva.
Passammo  qualche minuto nel più totale silenzio,quando per rompere il ghiaccio chiesi "Louis,tu... Quanti anni hai?"  "Diciassette" rispose "è la prima volta che mi vedi qui perché mi sono trasferito da poco a Londra,prima vivevo a Doncaster... Tu invece?" "A febbraio faccio sedici anni"risposi un po' imbarazzato,sperando che non mi considerasse troppo piccolo per lui. 
"Bè,non credo che tu sia troppo piccolo per me"rispose sorridendo.
Il mio cuore iniziò a battere irregolarmente,scommetto che ero rosso come un peperone. Che voleva dire? Forse anche lui provava qualcosa per me? Mi aveva letto nel pensiero?
Girai lo sguardo,ero troppo imbarazzato e confuso. "Harry,c'è una cosa che non ti ho detto di me" disse cambiando fortunatamente discorso. Lo guardai incuriosito. Notai che gli tremavano le labbra. "Non voglio avere segreti con te". 
Perché aveva tutta questa confidenza con me?
Sollevo piano le maniche e vidi tagli,tagli ovunque. Era inaccettabile che un essere così perfetto si facesse del male da solo.
Feci passare lentamente e delicatamente le mie dita sui tagli,vidi anche caderci una lacrima su di essi. Era mia. "Penserai sicuramente che sono pazzo" disse. "No"risposi con sincerità asciugando le lacrime prima che mi rigassero il viso "penso che tu sia perfetto anche con questi"

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Capitolo 4
*** Broken ***


CAPITOLO QUATTRO 
Louis
Mi sentii sudare. La gola mi diventò improvvisamente secchissima,il mio cuore iniziò a perdere ogni regolarità nel battito e il mio stomaco fece le capriole. "Non me l'ha detto davvero" pensai "ho sentito male".
Con uno sforzo immane gli chiesi cercando disperatamente di non balbettare"puoi ripetere? Credo di non aver sentito bene". 
"Hai sentito benissimo" rispose con un sorrisetto provocante "ho detto che sei perfetto anche con questi". 
Iniziai a sudare ancora di più,il battito del mio cuore era così forte che secondo me anche lui riusciva a vedere il movimento del petto provocato da esso.
La situazione si stava facendo molto imbarazzante visto che nessuno diceva nulla,ma per fortuna suonó la campanella. "Potremmo vederci all'uscita" disse lui "mi dai il tuo numero?"Balbettai le cifre del mio numero di telefono,mi ringrazió ed entrò nella scuola. 
Le sue parole continuavano a tempestarmi la mente,non riuscivo a pensare ad altro. 
Entrai anche io nella scuola. Per fortuna dopo pranzo avevamo solo un'ora. 
Accesi il mio cellulare,subito vidi il suo messaggio con su scritto "sono Harry",lo memorizzai come "perfect",perché lui era così. Perfetto.
Spensi il cellulare ed entrai in classe.
Harry
"Sono un perfetto idiota" pensai per tutta l'ora. Come mi era venuto in mente di dirgli quelle cose? 
Quel ragazzo mi faceva completamente perdere la testa.
Infondo gli avevo solo detto ciò che pensavo di lui,ma sicuramente stava pensando che io sia un pazzo.
Si,lo pensava di sicuro. E lo pensavo anche io. 
Lo pensai per tutta l'ora,era impossibile togliermelo dalla testa,era dannamente perfetto. 
Poi pensai ai suoi tagli,quasi mi vennero le lacrime agli occhi. Era inconcepibile che uno così perfetto si facesse del male,dovevo far perdergli quel vizio a tutti costi. 
Louis
Eccomi,difronte alla porta di casa mia,la porta dell'inferno. Mi pentii amaramente di non aver risposto al messaggio di Harry che mi chiedeva dove fossi. Perché l'avevo fatto? Ero dannamente masochista.
Presi le chiavi dalla mia tasca ed entrai. 
La prima cosa che sentii fu mio padre che mi disse "verrano degli amici a casa stasera,vedi di non essere deludente almeno oggi". 
Per la prima volta mi irritai parecchio,ero dannamente stanco di essere trattato come una pezza da piedi. "Buona sera anche a te,papà!" Urlai. "La scuola è andata molto bene,perché almeno ero lontano da te!" Come risposta sentii cinque dita arrivarmi con molta violenza in faccia. 
Corsi in camera mia e scoppiai a piangere. Che avevo fatto di male? Perché mi odiavano tutti? 
Sentii il mio cellulare vibrare,giurai che avrei mandato in certo posticino chiunque mi stesse chiamando,ma poi lessi "perfet"sullo schermo e mi calmai un pochino.
"Pronto?"
"Louis,perché stai piangendo?"
""Harry,sono irrimediabilmente distrutto".

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Capitolo 5
*** Afraid ***


CAPITOLO CINQUE
Harry
Il mio cuore si frantumó in mille pezzi sentendolo piangere. L'avevo chiamato per chiedergli perché non mi avesse risposto dopo scuola,ma aveva risposto piangendo dicendo che era distrutto.
"Louis.... Che è successo?"
"Mio padre come al solito mi ha trattato male verbalmente e poi... Mi ha dato uno schiaffo fortissimo. Non ne posso più di essere trattato così".
Sentii la rabbia impossessarsi di me. Come si poteva odiarlo? Era così perfetto,bello,dolce. 
"Louis... È la prima volta che l'ha fatto?" Gli chiesi con la voce più tenera possibile. Non mi rispose,continuò a piangere. 
"Louis... Dimmelo". Dissi,sta volta con determinazione. "No..." Disse con una voce debole e ostacolata dalle lacrime. Non volevo sentirlo così. "Harry,mio padre mi sta chiamando,io vado. Ci sentiamo dopo. Ti voglio bene,ciao". Disse. "Ciao" risposi balbettando. Davvero mi aveva detto che mi vuole bene? 
Questa gioia durò poco perché pensai alla sua voce ostacolata dalle lacrime e scoppiai a piangere. 
Lo avevo incontrato da poco,ma tenevo già tantissimo a lui.
Louis
Scesi le scale impaurito,avevo il terrore che mi volesse di nuovo picchiare. "Devi scendere delle scale,non attraversare l'oceano a nuoto!" Urlò. Iniziai a tremare,stavo iniziando ad avere davvero paura. 
Scesi gli ultimi scalini e mi trovai davanti a lui,con il mio cuore batteva a mille. Se mi avesse fatto di nuovo del male a nessuno sarebbe importato,anzi,mia madre e le mie sorelle pensavano che era la giusta cosa da farmi. "Volevo solo dirti che stasera verrà anche il figlio del mio amico,cerca di non sembrare troppo strano". Mi disse. Abbassai la testa. Perché mi odiava così tanto? Che avevo di strano? "Comunque..." Disse con tono minaccioso e iniziai a sudare di nuovo "questo è per avermi fatto aspettare troppo" e mi fece arrivare un pugno nello stomaco che mi fece piegare in due dal dolore e scoppiai di nuovo a piangere.
Si girò e se ne andò senza degnarmi di uno sguardo. Mi alzai a fatica e andai in camera mia. 
Aprii il cassetto del mio comodino e presi la lametta e presi della carta igienica dal bagno. Mi affondai la lametta nella carne fino a quando il dolore interiore non sparì e pulii il sangue con la carta igienica. "Cara lametta,almeno ci sei tu" pensai,ma poi mi resi conto di una cosa. Avevo provato piacere come al solito,ma quella bella sensazione non era minimamente paragonabile a quella che provavo guardando Harry. Forse si,lui davvero poteva salvarmi.

Ore 22:00,ero chiuso a chiave in camera mia terrorizzato mentre mio padre batteva violentemente alla porta. 
Avevo raccontato a Niall,il figlio del suo amico,tutto ciò che mio padre mi faceva,lui aveva sentito,ovviamente era parecchio arrabbiato. 
Ero in un angolino,in ginocchio a piangere disperatamente mentre mio padre continuava a battere violentemente sulla porta riempiendomi di parolacce. 
Ad un certo punto prese un penny,forzò la serratura ed entrò,avvicinandosi arrabbiatissimo a me. Mi voltai verso il muro dandogli le spalle e iniziai a tremare e a piangere disperatamente,poi si avvicinò ancora di più a me. Chiusi gli occhi terrorizzato,non avevo mai avuto più paura di qualcosa in vita mia.

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Capitolo 6
*** Us ***


CAPITOLO SEI
Niall 
Ero preoccupato,anzi preoccupatissimo per Louis. Sapevo che suo padre ci aveva sentiti,e avevo paura che gli avesse fatto del male. 
Mi aveva raccontato tutto di lui,anche di un certo Harry. Si era aperto con me solo perché l'avevo fatto anche io con lui,mi aveva detto,perché in genere non si fida della gente. Si,gli avevo detto del bullismo che ogni giorno a scuola sopportavo e di tutto ciò che mi dicevano,non sapevo neanche perché. Mi aveva ispirato fiducia dal primo momento che l'avevo visto. "Louis,ti ha fatto del male?" Scrissi in un messaggio,un quarto d'ora dopo non mi aveva ancora risposto,ed ero molto preoccupato per lui. "Ti prego rispondi..." Pensai incessantemente per un interminabile lasso di tempo.
Louis
Finalmente riuscii ad alzarmi da terra dopo dieci minuti cercando di riuscirci. Barcollai e mi sedetti sul letto. Chiusi gli occhi e rividi tutta la scena. "Non sai proprio tenere a freno quella linguaccia,eh?" Urlò mio padre,tirandomi i capelli. Un urlo si sollevò per tutta la stanza. Caddi steso ai suoi piedi e mi tirò un calcio nello stomaco,svariati pugni sul viso e altri calci e pugni ovunque. Tutto ciò ed ero completamente incapace di reagire.
Mi guardai allo specchio. Ero pallido,pallidissimo,gli occhi spenti e rossi,devastati dalle lacrime. Un livido enorme sull'occhio e un paio più piccoli sulle guance,il sangue mi colava dal naso e dalle labbra. Me lo pulii,poi guardai il cellulare e lessi i messaggio di Niall. "Louis,ti ha fatto del male?" "Indovina un po'..." Risposi.
Poi scrissi un messaggio ad Harry. "Harry,per qualche giorno non verrò a scuola,mio padre mi ha picchiato di brutto,non posso venire in queste condizioni,verso le quattro a casa non ci sarà nessuno,puoi venire? Così ti spiego bene che è successo.Ti prego..." Avevo bisogno di lui,volevo averlo al mio fianco. Rispose dopo due minuti "ovviamente verrò,non ti preoccupare" sorrisi,ero così contento che l'avrei rivisto,e ci sarebbe stato solo per me.
Harry
Quelle ore di scuola furono massacranti. Non facemmo niente di troppo difficile,ma volevo passassero subito,così sarei andato da Louis. Era stato di nuovo picchiato,tra l'altro così tanto da non poter presentarsi a scuola. Non si meritava tutto questo,neanche un po'. Come si faceva a trattarlo male?
Finalmente uscii da scuola e subito andai a casa sua. Quando mi aprì la porta quasi non lo riconobbi,tanto era mal ridotto. "Che cavolo ti ha fatto?" Urlai. "Buona sera anche a te,Harry" rispose lui con tono sarcastico. Non riuscii a dire niente. Già era tanto che non fossi scoppiato in lacrime vedendolo così.
Andammo in soggiorno e mi raccontò tutto. Alla fine mi abbracciò e scoppiò in lacrime. Non dissi niente,mi limitai a sentirlo sfogare,e a dargli un po' di conforto accarezzandogli i capelli.
Nello stesso modo andarono gli altri giorni,non ci dicevamo niente di che,come al solito lo lasciavo sfogare,sapevo che era di quello che aveva bisogno. E poi non c'era bisogno di parole,c'eravamo io è lui,noi,perciò tutto il resto del mondo poteva anche sparire.

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Capitolo 7
*** Last first kiss ***


CAPITOLO SETTE
Louis
Tornai a scuola quattro giorni dopo.
Decisi di non dire niente a Harry,volevo fargli una sorpresa.
In quei giorni io e lui avevamo legato molto,ma come amici,e io non volevo accontentarmi di considerarlo un amico,volevo che fosse qualcosa di più,ma avevo paura che lui non ricambiasse ciò che provavo per lui,ma dovevo almeno provarci. 
Lo vidi davanti a scuola che aspettava che la campanella suonasse,era perfetto come al solito.
Gli andai da dietro e lo abbraccia facendolo sussultare e dissi con tono dolce "ciao,Harry". "Louis!" Quasi gridò e ricambiò l'abbraccio. Avrei voluto vivere tra le sue braccia,era l'unico posto dove mi sentivo al sicuro. Non ce la facevo più,dovevo dirgli quanto lo amassi. "Harry... C'è una cosa che devo dirti" dissi con un filo di voce. "Dimmi tutto" rispose sorridendo,ma fummo interrotti dalla voce di qualcuno che disse "e questo tipo chi sarebbe?" Mi girai,vidi un ragazzo alto,occhi marroni e capelli neri. Non so perché ma non mi piaceva per niente.
Zayn
"Non sono affari tuoi". Rispose Harry,come al solito in modo acido.
Guardai il ragazzo,mi stava studiando dalla testa ai piedi. "Questo ha la faccia da depresso" pensai. 
Sapevo benissimo perché Harry ce l'aveva con me,fin da quando eravamo piccoli gli portavo sempre via tutti i suoi amici,semplicemente perché tutti preferivano me a lui,era solo geloso,ma sta volta sembrava davvero arrabbiato,sembrava ci tenesse davvero a quel ragazzo da come mi guardava male. Che ci trovava di così speciale? Mah.
"Io sono Zayn Malik" dissi cercando di essere gentile per fare ingelosire Harry. "Louis Tomlinson". Rispose in modo freddo. "Ora puoi anche andartene" disse Harry con rabbia. Si,di sicuro provava qualcosa per quel ragazzo. "So cosa farò,in tal caso" pensai e me ne andai senza dire niente.
Harry
Aveva capito che ci tenevo a Louis,allora per ferirmi avrebbe di sicuro fatto soffrire Louis oppure avrebbe cercato di portarmelo via, ma io non glie l'avrei mai permesso. Louis era intoccabile.
"Harry... Chi è quel tipo?" Mi chiese e gli raccontai tutto. Quando finii mi disse"non potrà mai portarmi via da te". Quelle parole mi lasciarono di stucco. Che voleva dire?
Imbarazzato cambiai discorso e chiesi"prima che volevi dirmi?" "A che servono le parole?" Rispose e prima che me ne potessi accorgere trovai le sue labbra sulle mie. Ma allora.. Anche io gli piacevo. Contento ricambiai il bacio,e quando ci staccammo lo guardai con occhi pieni di amore. "Spero che anche tu ricambi ció che provo per te".  Sussurrò con voce dolce. Come risposta fui io a baciarlo sta volta. Fu un bacio molto breve,ma molto significativo. "Sei il mio primo e ultimo bacio" sussurrai. "Mi hai tolto le parole di bocca" rispose e mi sorrise. In quel sorriso vedevo il mio tutto.

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Capitolo 8
*** i love him ***


CAPITOLO OTTO
Louis
Avevo paura che non ricambiasse ciò che provavo per lui, ma quando fu lui a baciarmi mi sentii in paradiso. Fu un bacio molto breve, ma non aveva alcuna importanza. Lo guardai con occhi pieni di amore e gli chiesi con un filo di voce “vorresti essere il mio ragazzo?” Sperando con tutto il mio cuore in un “sì”.
Mi sorrise, mostrando le sue fantastiche fossette “sì, voglio essere il tuo ragazzo e sappi che ti proteggerò sempre, non lascerò che nessuno ti faccia soffrire ancora” rispose con un sorriso mozzafiato. Contentissimo mi fiondai di nuovo sulle sue labbra assaporandole avidamente. Tutti ci guardavano in modo strano per via di quel bacio, ma non me ne importava niente. Mi importava solo della sensazione paradisiaca che stavo provando in quel momento. Le nostre lingue si intrecciarono e per me quella fu la sensazione migliore del mondo. In quel momento lui era vicinissimo a me, perciò il resto del mondo poteva sparire.
Quando ci staccammo ci guardammo per qualche istante con occhi pieni di amore e crollai soddisfatto tra le sue braccia, l’unico posto dove mi sentivo protetto, amato e al sicuro. Ci sarei rimasto tutta la vita, tra le sue braccia.
Avrei tanto voluto che quei magici momenti non finissero mai, ma furono interrotti dal fastidioso suono della campanella. Entrammo a scuola mano nella mano come due normali fidanzati e quando giungemmo nel corridoio delle classi gli sussurrai “ci vediamo a mensa e all’uscita,amore” e lui arrossì.
Harry Styles che arrossisce, che spettacolo meraviglioso.
 
Harry
Louis, Louis, Louis…
Già da quando l’avevo incontrato era il mio pensiero fisso, ma ora lo stavo pensando addirittura più del solito, e questa era una cosa molto preoccupante. Le nostre labbra sembravano essere fatte per stare una sull’altra, inoltre le sue avevano un sapore meraviglioso. Non potevo crederci, era stato lui a baciarmi. Ma forse allora….
“No, è impossibile” pensai. Di sicuro gli piacevo soltanto, di certo non mi amava. Io,invece sì.
Pensai a lui durante tutta la durata della scuola, non ascoltai neanche una parola di tutto ciò che dicevano gli altri. Era così perfetto…. Era paragonabile ad un angelo.
Sono stato con lui a mensa e un po’ all’uscita e come al solito è stato fantastico. Bastava la sua presenza a rendere tutto perfetto. Non che avessimo fatto niente di speciale, siamo stati abbracciati a dirci cose dolce e a riempirci di baci. Lui era con me, e ciò mi bastava.
Quando tornai a casa trovai mia madre tutta contenta che mi disse “Harry, c’è una sorpresa per te!” Più che disse mi urlò. “Cosa…. Liam!” Dissi tutto contento e abbracciandolo. Liam era il mio migliore amico, si era trasferito da poco fuori Londra perciò non lo vedevo da luglio. “Allora hai niente da raccontarmi?” Mi disse sorridendo. “Certo che ne ho di cose da dirti, andiamo in camera mia che ti racconto tutto!” Salimmo velocemente le scale e chiusi con violenza la porta. Non vedevo l’ora di dirgli di Louis.
“Allora, spara mio caro Harry!”
“Sto con un ragazzo” dissi con un sorriso smagliante.
Non stavo con un ragazzo qualunque, ma stavo con Louis Tomlinson, la perfezione fatta a persona.
 
Liam
“Dici sul serio?” Chiesi. Sembrava felicissimo mentre lo diceva, non l’avevo mai visto così.
“Sì, è la perfezione, lo amo, lo amo, lo amo”. Sì, non l’avevo mai visto così.
“Bè, dimmi qualcosa di voi”
“si chiama Louis, ed è perfetto. È di due anni e mezzo più grande di me, ma fa nulla. Oggi ci siamo messi insieme, me l’ha chiesto lui! In realtà ci frequentiamo da molto poco, ma sono rimasto colpito subito da lui.”
“Chissà da cosa ma l’ho capito che ti è subito piaciuto. Tu gli piaci solamente o ti ama?”
“Non lo so…”
“Allora devi chiederglielo, e devi dirgli cosa provi per lui”
Louis
“Sì, Niall, stiamo insieme ora!”
Stavo parlando al telefono con Niall, volevo dirgli tutto subito.
“Sono contento che tu sia riuscito a fare il primo passo. Ma lo ami?”
“Cavolo, Niall, lo amo con tutto il mio cuore, è la mia vita!”
“E lui?”
“Ecco, io non lo so…”
“Allora dovresti chiederglielo e dirgli cosa prova per lui.
Nobody’s point of view
E così Harry e Louis si amavano a vicenda senza saperlo, ed entrambi erano stati spronati a dirselo.
“Sì,dovrei dirglielo” dissero contemporaneamente riferendosi alla stessa cosa.
Erano quasi telepatici.

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Capitolo 9
*** Mine ***


CAPITOLO NOVE
Harry
Ormai avevo deciso, avrei detto a Louis che non mi piaceva soltanto,ma lo amavo. Liam mi aveva finalmente dato il coraggio per confessarglielo,perciò ero più che mai deciso a dirglielo. Quella mattina ripetei un milione di volte un discorso che gli avrei fatto prima di dirgli che lo amavo,e sicuro di me stesso mi diressi verso scuola. Avevo acquisito sicurezza,il problema fu che appena vidi Louis avvicinarsi sorridente a me,mi scordai tutto il discorso preparato e persi tutta la sicurezza,mi sentii la fronte sudare e la gola farsi secca. "Ciao Harry" mi disse con un sorriso mozzafiato. Perché doveva essere così perfetto? Tutta quella perfezione mi confondeva. La mia situazione di confusione mentale fu peggiorata da un bacio a stampo che mi diede senza alcun preavviso e mi lasciò senza fiato,ma comunque con un filo di voce riuscii a dirgli "Lou,devo dirti una cosa". "Davvero? Be',in realtà anche io devo, ma dì prima tu" mi rispose con un sguardo dolcissimo. Presi il più fiato possibile. Ormai mi ero completamente dimenticato tutti i discorsi che mi ero preparato,perciò dovevo dirglielo e basta. "Lou... Tu... Io... Insomma,Louis,io ti amo,forse io ti piaccio soltanto ma... Questo è ciò che provo per te". Chiusi gli occhi pronto a qualunque risposta.
Louis
Rimasi stupefatto. Davvero mi aveva detto "ti amo"? No,non poteva essere possibile... Sembrava quasi un sogno, ma era realtà,provava esattamente ciò che provavo per lui.
Ora era lì,davanti a me, con gli occhi chiusi e sicuramente pieno di imbarazzo e anche paura che non ricambiassi. Ma ricambiavo e come. 
"Sai,Harry..." Iniziai e lui aprì gli occhi guardandomi pieno di ansia. "Era la stessa cosa che volevo dirti anche io,perché anche io ti amo". 
Lo vidi sorridere a trentadue denti e si gettò tra le mie braccia stringendomi forte a sè. Era così bello per me vederlo così contento grazie a me. "Davvero?" Mi chiese con una voce piena di contentezza. "Si" risposi "e te lo mostrerò in tutti i modi possibili" e assaporai di nuovo le sue fantastiche labbra come non avevo mai fatto. Si,quel ragazzo era davvero tutto per me.
Liam
"Oggi compito di matematica e interrogazione di chimica. Fantastico no?" Mi disse sarcasticamente Niall. 
Sbuffai. Per me la scuola era la più grande seccatura esistente sulla faccia della terra. Inoltre volevo restare un altro po' a Londra. Il paesino dove abitavo era a mezz'ora da lì,perciò io e Niall ci andavamo praticamente tutti i giorni,ma sta volta sarei voluto rimanere lì. Non tanto per saltare la scuola,ma perché avrei voluto sapere come sarebbe andata tra Harry e Louis. Niall,che conosceva Louis e mi aveva detto che ricambiava ciò che Harry provava,ma avevo paura che nessuno dei due avrebbe avuto il coraggio di confessarlo. 
Mi dispiaceva per mio cugino Zayn,al quale piaceva Harry ormai da anni,ma non era proprio quello giusto per lui,erano troppo diversi di carattere. 
"Hai studiato almeno un po'?" Mi chiese Niall distraendomi dai miei pensieri e riportandomi alla realtà. "No,ieri sono stato a Londra e non ho aperto libro. Ormai i miei genitori si sono rassegnati!" Risposi sbuffando. "Buona fortuna allora!" Disse Niall ridendo. "Ne avrò bisogno" ed entrammo in classe.
Zayn
"Eccoli, i due piccioncini" pensai quasi con disgusto guardando ovviamente Harry e Louis,come al solito mano nella mano e sorridenti. Stavano insieme solo dal giorno prima,ed erano diventati i Romeo e Giulietta della scuola. Che ci trovava Harry in quel nanetto? Ok,aveva un culo alla Nicki Minaj,ma per il resto non mi sembrava niente di che. Infondo sapevo di non avere speranze con Harry,ed era solo colpa mia. Per gelosia lo allontanavo sempre da tutti,e per non fargli capire che mi piaceva lo trattavo male,ma mi piaceva,e neanche poco. Di sicuro però lui mi odiava. Nonostante fossi certo di ciò,volevo provare ad allontanarli,ero troppo geloso. Ero consapevole che Harry mi avrebbe odiato ancora di più se l'avessi fatto,ma c'era una parte di me che mi diceva di farlo,magari ferendo in qualche modo il nanetto con la faccia da depresso.
Niall
Fu una fatica quella mattina. Dovevo fare il mio compito di matematica e l'interrogazione di chimica e contemporaneamente suggerire a Liam,che all'interrogazione era riuscito a prendere c. Niente male rispetto alle F che prendeva di solito.
Era stato difficile,ma ne è valsa la pena;Liam era l'unico amico che avevo in tutta la scuola. Tutti mi prendevano in giro per il mio peso p perchè avevo i denti storti, lui invece pur di difendermi era rimasto solo anche lui.
Gli volevo un gran bene per questo.
"Niall,grazie,sei un amico!" Quasi mi urlò Liam abbracciandomi mentre facevamo la fila per la mensa. "Figurati,per me è stato un piacere" risposi sorridendo.
Poi guardai cosa c'era per pranzo. Cavolo,era tutto troppo buono,ma dovevo resistere e presi solo un piatto di insalata. 
"Sicuro che non vuoi altro?" Mi chiese Liam quando ci sedemmo al tavolo. "Liam,sai che mi prendono in giro..."
"Si,ma ora ti prendono in giro perché sei troppo magro. Dovresti avere un peso forma".
Non sapevo che rispondere. Tanto qualunque cosa avessi fatto mi avrebbero sempre tutti preso in giro; era il mio destino. "Sai Niall,non dovresti dargliela vinta in questo modo. Alcune persone hanno l'abitudine di indebolire altre persone e di vincerle completamente. Dovresti essere più forte". Mi disse Liam. Si,avrei decisamente dovuto.
Louis 
"Vado un attimo in bagno"mi disse Harry mentre stavamo mangiando insieme a mensa. "Ok,amore" risposi facendolo arrossire come ogni volta che lo chiamavo così. Era incredibilmente tenero quando arrossiva e mi sorrideva in un modo che mi faceva battere il cuore a mille. 
Era così perfetto.
Mentre lo aspettavo finii di mangiare. Strano,perché in genere ci mettevo secoli. Guardai l'orologio e notai che effettivamente erano passati dieci minuti da quando Harry era andato in bagno. Ero un po' preoccupato,e comunque non mi piaceva averlo lontano,così decisi di andare a cercarlo. Entrai in bagno e subito sentii la voce di Harry che urlava "lasciami stare!" Subito seguii la sua voce correndo e vidi Zayn che lo bloccò e lo baciò. Sentii la rabbia prendere il sopravvento su di me. Nessuno poteva avvicinarsi al mio ragazzo,soprattutto quel brutto ceffo di Zayn. "Lasciarlo stare,lui è solo mio!" Urlai allontanando subito Zayn da Harry.

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Capitolo 10
*** I'm sorry ***


CAPITOLO DIECI
Harry
Cazzo. Proprio in quel momento doveva entrare? Sapevo che non avrei voluto mai e poi mai quel bacio, era stato Zayn a bloccarmi contro il muro e a posare le sue labbra sulle mie, ma avevo paura che Louis non l’avesse visto e si sarebbe arrabbiato con me. Poi però urlò “lascialo stare, lui è solo mio!” E allontanò Zayn da me, ciò mi rincuorò. Sapeva che era stato lui a baciarmi contro la mia volontà; inoltre era davvero adorabile mentre faceva il geloso. Avvicinai la mia mano alla sua e la strinse forte, quasi come per far capire che anche quella, come tutto ciò che riguardava me, era suo. E per me era fantastico essere di una persona così meravigliosa. E lui era solo mio. “Mi hai capito?” Quasi urlò visto che Zayn non aveva detto una parola. “Non ti devi avvicinare a lui”.
Lo guardai, non l’avevo mai visto così. Aveva le labbra serrate e gli occhi pieni di rabbia e odio. Davvero ci teneva così tanto a me da non sopportare a tal punto che qualcuno si avvicinasse a me?
Mi sentivo così fortunato. Accarezzai la sua mano per farlo calmare un po’ e lo vidi rilassarsi, ma era comunque arrabbiato e si vedeva. Zayn, rimasto in silenzio fino a quel momento, scoppiò in una risata alquanto inquietante. Quanto potevo odiarlo?
“Siete ridicoli” disse ancora ridendo.
Stavo per rispondergli a malo modo, quando fu Louis a farlo al posto mio. “Pensa quello che ti pare, basta che non ti avvicini mai più a lui” e mi strinse più forte la mano, facendomi quasi male.
Zayn scoppiò di nuovo a ridere e disse “dai, so che al tuo ragazzo è piaciuto”. Questa volta fui io a rispondergli “neanche per sogno. Mi ha disgustato, solo Louis può baciarmi”.
Finalmente vidi Louis completamente rilassato, allentò un po’ la presa della mia mano e mi sorrise. Forse aveva paura che a me fosse piaciuto quel bacio, e ora si sentiva più tranquillo.
“Io non ne sarei così sicuro” disse Zayn con tono di sfida e se ne andò senza dare a nessuno il tempo di rispondere. Quanto era irritante. Avrei voluto prenderlo a schiaffi, mi rendeva terribilmente nervoso. Poi sentii le braccia di Louis avvolgermi e mi rilassai.
Louis
Era nervoso, terribilmente nervoso. Sapevo che non voleva essere baciato da nessun altro, e questo fatto lo aveva irritato parecchio. Lo abbracciai tentando di calmarlo, lo sentii tremare tra le mie braccia. “Cucciolo, tutto bene?” Gli chiesi con una voce più rassicurante e dolce possibile. Che domanda sciocca. Era ovvio che non andava tutto bene, infatti scosse la testa senza dire niente. Stavo per rispondergli che sarebbe andato tutto bene con me al suo fianco, quando disse con la voce un po’ spezzata “sai che non volevo, vero?” Guardandomi negli occhi, volendo disperatamente una risposta. “Lo so, tranquillo amore, lo so” risposi sorridendogli. Mi strinse forte a se e mi sorrise. Questo è tutto ciò che volevo. Volevo che ricambiasse il mio abbraccio e che sorridesse. “Ti amo” pensai, ma non so perché non riuscii a dirglielo. “Mi dai un bacio?” Mi chiese arrossendo.
Cavolo, quanto era bello. Era simile ad un angelo, con tutta quella perfezione.
Non gli risposi e poggiai le mie labbra sulle sue, come al solito dovevo mettermi sulle punte dei piedi per farlo. In genere mi sentivo in paradiso quando lo baciavo, era la sensazione più bella del mondo per me, amavo il sapore delle sue labbra. Questa volta, però, non provai assolutamente niente e mentre lo baciavo mi chiesi il perché; capii che era brutto baciare le sue labbra sapendo che qualcun altro l’aveva fatto mentre era mio, perciò mi staccai quasi subito. Per fortuna in quel momento suonò la campanella. “Io…. Devo andare”. Dissi confusamente, iniziandomi ad incamminare a passo svelto, quando Harry mi bloccò prendendomi la mano. “Amore, è tutto apposto” Mi chiese un po’ spaventato da questo mio comportamento. Annuii svogliatamente e me ne andai quasi correndo, liberandomi dalla sua presa.
Mi sentii tremendamente in colpa. Non era stata colpa sua, lui non voleva. Però mi sentivo comunque un po’ arrabbiato. Era stato orribile baciarlo sapendo che l’aveva fatto un altro poco prima.
Zayn
Non sapevo cosa era successo di precisione, ma mi sentii soddisfatto di me stesso. Vidi il nano correre abbastanza velocemente verso la sua classe, e poi vidi Harry seduto accanto la porta del bagno, con le ginocchia che gli coprivano la faccia e piangeva. Nel corridoio non c’era praticamente nessuno, perciò si sentiva l’eco dei suoi singhiozzi. Mi avvicinai e gli dissi con tono di sfida “allora, Styles, perché non vai in classe? La campanella è suonata da cinque minuti”. “Vattene!” Mi urlò. “Lasciami stare”e pianse con più violenza di prima. “Forse si sono lasciati” pensai soddisfatto. “Se sei triste perché non ti fai consolare dal tuo amato Louis?” Chiesi provocandolo.
Non mi rispose, rimase lì, seduto a piangere disperatamente, ogni tanto sussurrando il nome di Louis. Infondo mi faceva pena. Dopo qualche minuto di silenzio, ogni tanto spezzato da un suo singhiozzo, mi urlò “vattene, sparisci. Non ti voglio mai più vedere! Portami via tutte le persone del mondo se vuoi, ma Louis no,cazzo! Lo amo. Invece odio te. Sai solo farmi soffrire. Devi uscire dalla mia vita, smettila di perseguitarmi in questo modo!” E tornò a piangere più disperatamente di prima facendomi un po’ preoccupare visto che a volte gli mancava anche il respiro. “Harry…. Mi dispiace. Non so perché mi comporto così, davvero. Se vuoi perdonarmi fallo, ti giuro che non farò mai più una cosa del genere, ma se non vuoi hai tutte le motivazioni di questo mondo per non volerlo”. Gli dissi tutto d’un fiato, senza mai prendere una pausa. Ero davvero dispiaciuto, non avrei mai voluto ridurlo così. “Vattene” sussurrò, calmando un po’ il suo pianto.
Lo accontentai e me ne andai, se fossi restato lì avrei solo peggiorato la situazione.
Louis
Ero preoccupato per Harry. Stava soffrendo? Pensava che il mio fosse stato un normale comportamento? Decine di domande mi affollarono la testa, non riuscivo a pensare ad altro.
Ad un certo punto entrò una professoressa, chiedendo “scusate il disturbo, qualcuno di voi ha visto Harry Styles? Oggi è venuto a scuola, ma dopo mensa non è tornato in classe e non lo troviamo da nessuna parte”. La risposta fu un “no” collettivo e la professoressa, dopo aver ringraziato, uscì dalla classe. Sentii la paura impossessarsi di me. Dov’era Harry? “Vado un attimo in bagno” dissi frettolosamente e mi precipitai fuori dalla classe e lo cercai ovunque. Era esattamente dove l’avevo lasciato. Come avevano fatto a non trovarlo? Quando lo vidi mi si spezzò il cuore. Piangeva disperatamente  e tremava tantissimo. Non l’avevo mai visto piangere. Era davvero devastante vederlo così. Soprattutto perché era colpa mia. “Harry….” Sussurrai. Mi guardò con i suoi occhi lucidissimi e rossi e abbassò subito lo sguardo. Mi sedetti accanto a lui, cercando disperatamente di incontrare i suoi occhi, ma non ci riuscii. “Perdonami” sussurrai “era strano baciarti sapendo che l’aveva fatto qualcun altro, ma mi è tutto passato. Potrai mai perdonarmi?” Finalmente mi guardò negli occhi. Non mi rispose, ma mi abbracciò. Ciò mi andava più che bene. Lo strinsi forte a me e gli accarezzai lentamente i ricci. “Ti amo” gli dissi. Mi sorrise e mi baciò. Questa volta era diverso non solo dal bacio di prima, ma da tutti gli altri. Era più bello. Lo baciai con passione, asciugando con i pollici le lacrime che scendevano involontariamente dai suoi occhi.

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Capitolo 11
*** Look after you ***


CAPITOLO UNDICI
Harry
"Sei tornato" sussurrai sorridendo una volta che ci staccammo. "Ne dubitavi?" Mi rispose serio. Abbassai la testa. Ero convinto che non sarebbe tornato, ma ora era lì, davanti a me che mi stringeva forte e mi asciugava le lacrime. Sembrava un sogno,ma per fortuna non lo era. 
Era tutto così strano,in genere ero io che confortavo lui quando stava male,lo stringevo forte e gli asciugavo le lacrime,ma sta volta i ruoli erano invertiti. Era così bello stare tra le sue braccia e sentire la sua mano che scorreva tra i miei ricci e gli accarezzava. "Resterai sempre con me?" Gli chiesi poi. "Per sempre. Ti amo,non potrei mai vivere senza di te". 
Sorrisi e lo strinsi ancora più forte. Quanto potevo amarlo?
"Cucciolo,ti stanno cercando i professori,dovresti tornare in classe". Annuii e salii le scale tenendo il mio Louis per mano.
Niall
Un mese. Era già passato un mese. Un mese da quando Liam mi aveva spronato ad essere forte e a imparare a non dare troppa importanza al giudizio della gente.
In questo mese tutto era completamente cambiato. Tutto.
Non solo positivamente,però. 
Avevo davvero imparato a non dare importanza al giudizio della gente,mi ero fatto molti amici,spesso ero invitato a feste,uscite di gruppo e compleanni,ma comunque non riuscivo ad essere felice. Avevo perso Liam,che consideravo il mio migliore amico. Erano un paio di settimane che non ci parlavo più,non voleva più rivolgermi la parola. 
Avevo provato tante,tante volte a riallacciare i rapporti con lui,ma era stato sempre tutto inutile,mi ignorava sempre,proprio lui grazie al quale ero abbastanza felice.
Non ce la facevo più,non volevo essere più ignorato da lui,ero più che mai deciso a riallacciare i nostri rapporti.
Liam
"Liam?" Mi sentii chiamare mentre ero in cortile dopo aver finito di pranzare a mensa. Mi girai e sbuffai. Di nuovo lui. Quasi tutti i giorni veniva da me,non ne potevo più. 
"Io.... Voglio davvero riallacciare i miei rapporti con te" mi sussurrò Niall. Sbuffai per la seconda volta in un minuto. Ma sta volta non volevo ignorarlo,volevo parlarci,anche perché capii che sarebbe stato impossibile ignorarlo sta volta. Sembrava davvero determinato.
"Perché vuoi farlo a tutti i costi?" 
Sbottai. "Ci tengo a te..." Mi rispose un po' intimidito dal tono che avevo usato con lui. Lo guardai,sembrava sincero,ma comunque non gli credevo.  Da quando non gli parlavo più sembrava più felice. "Non è vero. Tu stai sempre con altre persone,non mi pensi mai". "No,Liam... Io cercavo di parlarti spesso ma mi ignoravi sempre. Ora ho abbastanza,amici,è vero,ma per me sei tu il più caro. È grazie a te se ora va tutto bene,non potrei mai non pensarti più". Mi disse tutto d'un fiato,senza fermarsi neanche per un secondo. 
Aveva ragione. Ero io un po' geloso,come amico ovviamente,ma dovevo essere felice per lui. Era sempre stato insultato da tutti,e ora lo vedevo sempre felice. Ed ero stato io a spronarlo a ciò e dovevo andare fiero di averlo aiutato così tanto. "Hai ragione,Niall... Perdonami". "Amici?" Mi chiese lui sorridendo. "Amici" gli diedi la conferma e lo abbracciai forte.
Louis
Era passato un mese da quando mi ero fidanzato con Harry,ed eravamo sempre più inseparabili. Amavo stare con lui,ma amavo anche solo pensarlo. Con quel suo bellissimo e dolce sorriso mi illuminava le giornate. Era davvero la mia vita.
Quel giorno sarei dovuto andare a casa sua e ovviamente ero felicissimo. Era così bello stare con lui,con le sue braccia strette intorno a me.
"Perché non stai mai in casa?" Sentii una voce dietro di me. Era mio padre. "Sono fatti miei" grugnii. Lo detestavo. "In realtà lo so,ma volevo vedere che scusa inventavi,ho letto alcuni tuoi messaggi con quel tipo" disse con tono di sfida. Quanto potevo detestarlo?
"Ora sto andando da lui,quindi lasciami in pace" dissi frettolosamente e uscii di casa camminando a passo svelto.
Non mi avrebbe mai e poi mai impedito di stare con il mio Harry.
Presi una scorciatoia abbastanza inquietante,perché era completamente deserta,non passava mai nessuno,anche se sentii una macchina parcheggiarsi. Poco dopo qualcuno mi buttò violentemente a terra. Era mio padre. "Devi smetter la di comportarti così!" E mi iniziò a tirare pugni. 
Harry
Dieci minuti di ritardo. Strano,decisamente strano. In genere mi sgridava quando facevo due minuti di ritardo ai nostri appuntamenti,era un maniaco della puntualità. L'avevo chiamato,ma non rispondeva. Decisi di provare ad andare a casa sua prendendo la scorciatoia. Mentre camminavo vidi qualcosa di strano in lontananza. C'era qualcuno a terra,e qualcuno tirava pugni. Sentii il cuore balzarmi in gola. Quello a terra  era Louis,l'altro doveva essere suo padre. "Lasciarlo stare!" Urlai così forte da far sentire l'eco. Quello che credo fosse suo padre scappò per essere stato scoperto. Mi precipitai verso Louis il quale si sedette a terra tremando. "Louis...." Sussurrai una volta giunto lì toccandogli la spalla. Si scansò. Aveva paura. "Louis,amore,sono io,Harry!" "Ti prego... Non... Non farmi del male" sussurrò tremando e singhiozzando. "Non potrei mai!" Quasi urlai e mi morsi il labbro,sperando di non averlo spaventato. Finalmente mi guardò era pallido,aveva gli occhi gli lucidissimi,lividi e graffi profondi sul volto e sul petto,ma avrei scommesso che aveva ferite su tutto il corpo. 
"Scusami.... Ero scosso" sussurrò. Come risposta lo abbracciai e lui mi strinse forte a se,come se avesse paura che me ne andassi. Tremava e singhiozzava tra le mie braccia,ma non piangeva. Di sicuro aveva consumato tutte le sue lacrime. Vidi che aveva delle ferite aperte che perdevano sangue,perciò lo aiutai a alzarsi e a incamminarsi verso casa mia,dove mi sarei preso cura di lui.

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Capitolo 12
*** Promise ***


CAPITOLO DODICI
Harry
Lo portai a casa,gli pulii il sangue e gli disinfettai le numerose ferite che,come sospettavo,erano sparse su tutto il corpo. Poi lo feci stendere sul mio letto e mi misi accanto a lui,abbracciandolo e riempiendolo di coccole.
Era davvero distrutto e dovevo aiutarlo. Non l'avrei mai abbandonato in un momento normale,figuriamoci quando aveva bisogno di me. 
Nonostante mia madre non fosse molto d'accordo,restò da me per molto tempo,senza dire niente ai suoi parenti. Fu molto dura. Restava sempre a casa perché aveva paura di uscire e si fidava solo di me,mangiava pochissimo e vomitava spesso. Una volta appena tornai a casa da scuola mia madre mi disse "puoi far smettere quel tipo di piangere? Non la smette da quando si è svegliato alle dieci,e ora sono le tre e mezza". Mi precipitai in camera mia e lo trovai                    steso sul letto che tremava e piangeva disperatamente. "Louis,che hai?" Quasi urlai precipitandomi da lui è stringendolo forte. "Mi sei mancato così tanto..." Sussurrò e lo strinsi ancora più di prima. Stava davvero male. Piangeva così tanto da far stare male anche me. "Sono qui,amore,sono qui" gli sussurrai svariate volte. Come si poteva volere il suo male? Era così dolce e perfetto. Non si meritava tutto ciò. Si sfogò tra le mie braccia e dopo un po' smise di piangere e mi disse "mi dispiace" "per cosa,amore?" Gli chiesi con tono confortante. "Ti sto facendo impazzire,ogni volta che mi lasci solo scoppio a piangere. Mi dispiace" 
"Amore,per me non è un peso aiutarti,davvero. Ti amo e farei di tutto per te". Gli risposi con un sorriso. Mi strinse forte e mi sussurrò "grazie di tutto,ti amo".
Zayn 
Per l'ennesima volta vidi Harry entrare a scuola senza Louis. Sapevo che erano tornati insieme,infatti non vedevo Louis perché non stava con Harry,ma perché si assentava da tantissimo tempo. Non so perché ma ero un po' preoccupato,così mi diressi da Harry. "Harry?" Lo chiamai e si girò verso di me. Se uno guardo avesse potuto uccidere l'avrebbe fatto. Da quando l'avevo baciato ce l'aveva ancora di più con me. Come dargli torto? Stavo per portargli via Louis,che per lui significava tutto. "Mi  sembrava di averti detto di starmi lontano" mi rispose con tono duro. Lo ignorai e gli chiesi "perché Louis non viene a scuola?" "Non sono affari tuoi" rispose e si girò per andarsene,ma lo fermai. "Senti,scusami per tutto ciò che ti ho fatto. Sono sempre stato uno stupido,lo so,ma neanche io so il perchè di questi miei comportamenti. Voglio davvero sapere perché Louis non sta venendo... Non so neanche io il perchè ma mi sto preoccupando". "Potrei anche perdonarti" mi rispose "ma comunque non posso dirti perché Louis non sta venendo. È una cosa personale". Poi se ne andò e lo lasciai fare. Sapevo che mi aveva detto che avrebbe potuto perdonarmi,ma ero certo che non l'avrebbe mai fatto.
Liam 
"Pentito?" Chiesi per la decima volta in pochi minuti. "Si,Liam,come te lo devo dire? Tuo cugino sembrava pentito". Rispose Harry dall'altro capo del telefono sbuffando. Sapevo che lo stavo stressando, ma mi sembrava strano da parte di Zayn pentirsi,lo conoscevo fin troppo bene. O forse no. "Cosa dovrei fare?" Mi chiese lui sospirando visto che non gli rispondevo. "Dubito che Zayn possa cambiare ma... Non so". 
Come cugino era davvero un tesoro,ma so che non era l'amico che Harry e molti altri avrebbero voluto.
"Forse potresti provare così" dissi poi. "Prova all'inizio a dargli un po' di corda,poi se vedi che non è davvero cambiato lascialo perdere. "Potrei..." Rispose lui un po' indeciso. "Cambiando discorso" disse poi "quando ti decidi a tornare a Londra? Non vieni da giorni". "Mia madre ha iniziato a mettermi alle strette"risposi sbuffando.
"Conoscendoti non penso che riuscirà a tenerti a lungo alle strette" ridemmo entrambi. "Comunque io ora vado da Louis,ciao". "Ciao,ci sentiamo in questi giorni" e chiusi. Si,tornare a Londra mi avrebbe fatto bene.
Harry
Tornai a casa dal mio Louis e lo trovai sorridente steso al letto. "Ciao,amore" mi disse,facendomi arrossire come ogni volta che me lo diceva. "Domani torno a casa" mi disse e io risposi "ah,mi lasci solo?" Ridemmo entrambi. Poi si alzò,si avvicinò a me e iniziò a baciarmi con foga. Bacio piuttosto inaspettato,ma ben accettato. Lo spinsi ancora di più verso di me riducendo sempre di più la distanza tra di noi. Quando ci staccammo gli mordicchiai lentamente il labbro sentendolo gemere. "Ti amo" gli sussurrai e gli presi la mano facendolo stendere sul letto. Mi stesi su di lui e continuai a baciarlo con foga.
Louis 
Mi sentii in paradiso. Iniziò a lasciarmi una lunga scia di baci su tutto il petto e ricambiai. Volevo farlo mio,in tutti i sensi,e anche lui aveva la mia stessa intenzione,infatti mi sussurrò all'orecchio "ti va se sta volta faccio tutto io?" Sorrisi maliziosamente e annuii. Mi girai,mi sbottonò i pantaloni e dopo poco penetrò in me. Il dolore si mescolò all'eccitazione. Non so per quanto tempo continuò,so solo che nonostante il dolore mi sentivo benissimo. "Harry..." Sussurrai non so quante volte. Dopo che entrambi venimmo di stese accanto a me. Quanto era bello. Mi guardava sorridente con i capelli sudati e gli occhi lucidi per l'eccitazione. "Sei bellissimo" sussurrai quasi senza fiato. Arrossì e mi disse "sai,sei molto bravo a farmi arrossire" "lo so... Amore" e arrossì di nuovo. Era troppo tenero,ma comunque parecchio bravo al letto,devo dire. Mi avvicinai a lui e lo guardai come facevo solo io. "Rimarrai sempre con me?" Gli chiesi con lo sguardo da cucciolo. "Per sempre" rispose lui dandomi un bacio a stampo. "È una promessa?" Gli chiesi poi. "È una promessa" rispose. "Tu non mi lascerai mai,vero?" Mi chiese. "Mai. È una promessa".

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Capitolo 13
*** Tired ***


CAPITOLO TREDICI
Harry
Quando la mattina dopo mi svegliai vidi il mio Louis che dormiva ancora è mi stringeva forte. Era così tenero. Lo fissai per non so quanto tempo,mi lasciava senza fiato con tutta quella perfezione. La cosa che mi sorprendeva più di tutte era il fatto che non si vedeva per niente perfetto. Come faceva?
"Ti amo"gli sussurrai all'orecchio avvicinandomi un altro po' a lui per abbracciarlo. "Anche io" gli sentii sussurrare,poi aprì i suoi meravigliosi occhi e mi lasciò senza fiato con un sorriso. "Ti ho svegliato io?" Gli chiesi. Lui scosse la testa e mi disse "però sarebbe stato un bel risveglio". 
Era la dolcezza personificata.
"Mi mancherai" gli sussurrai dopo avergli lasciato un bacio a stampo. Sarebbe dovuto tornare a casa quel giorno,ed ero anche preoccupato per lui,avevo paura che gli avrebbero potuto fare di nuovo del male. "Sta tranquillo" disse lui interrompendo i miei pensieri "ci vedremo comunque tutti i giorni". Io annuii e restai tra le sue braccia senza dirgli niente. Non volevo che se ne andasse,sia perché mi sarebbe mancato sia perché avrebbero di nuovo potuto fargli del male. "Sei preoccupato?" Chiese con voce dolce accarezzandomi lentamente i capelli. Che faceva,mi leggeva nel pensiero? 
Annuii lentamente e poi gli dissi "ti prego Louis,se succede qualcosa dimmelo subito". "Non ti preoccupare" rispose e mi lasciò un bacio sula fronte. "Ora mi aiuti a prepararmi?" Lo aiutai e quando fu pronto lo salutai con lungo bacio e lo lasciai tornare a casa. Lo guardai mentre si allontanava e dopo un po' chiusi la porta. Anche se l'avrei comunque visto tutti i giorni mi sarebbe ugualmente mancato.
Niall 
Era passato un po' di tempo da quando avevo fatto pace con Liam e andava tutto benissimo. Lo invitavo spesso anche quando dovevo uscire con altri amici e a scuola stavo quasi sempre solo con lui o comunque con qualcun altro,perciò non ero mai solo. Nella scuola c'erano alcune persone che prima mi insultavano sempre,ora non mi parlavano più,con loro non avrei mai allacciato nessun rapporto.
Un sabato sera stavo aspettando Liam,che come al solito era in ritardo. Non c'era una volta che arrivava non dico puntuale,ma con dieci minuti di ritardo,mi faceva aspettare anche mezz'ora. Ci dovevamo vedere un po' prima quella volta,e a quell'ora lì non c'era nessuno ed era già buio. Era una situazione abbastanza inquietante. Ad un certo punto vidi quei tipi insopportabili che mi prendevano sempre in giro. Vidi uno di loro mimare ad un altro "è solo" allora si avvicinarono a me ed iniziarono.
"Inutile!"
"Racchio!" 
"Vai da un dentista,che io a tre anni avevo denti più dritti!"
"Prima obeso e ora anoressico"
"Patetico!"
Ero solo e non sapevo che fare,stavo per scoppiare a piangere quando sentii urlare "lasciatelo stare!"
Liam 
"Lasciatelo stare!" Urlai quando vidi Niall solo,sul punto di piangere e loro che continuavano a prenderlo in giro. 
Perché dovevo essere sempre così ritardatario? Non l'avrei fatto più.
Niall mi guardò e sorrise,la maggior parte degli altri invece scoppiò a ridere,altri si dicevano tra loro cose tipo "vediamo ora cosa fa". Quanto erano patetici. Non sopportavo la gente così. "Tu che vuoi?" Mi chiese uno con tono di sfida. "Hai qualche problema d'udito?" Risposi duramente "ho detto che dovete lasciarlo stare. Scoppiarono tutti a ridere. Che avevo detto di così divertente? Bah. 
"Sennó?" Chiese sempre la stessa persona di nuovo con tono di sfida. Se avesse continuato così l'avrei preso a schiaffi,ma uno degli altri disse "non perdiamo tempo con questi bambocci" "hai ragione" disse quello che mi aveva parlato e se ne andarono tutti ridendo. "Grazie" mi disse Niall sorridendo e lo abbracciai. "Avrei dovuto difenderti" disse poi . "Non fa nulla risposi". In ogni caso non mi sarei fatto difendere.
Louis
Erano passati circa tre giorni da quando ero tornato a casa, e stava andando tutto male. Forse anche peggio di prima.
Mia madre era super arrabbiata con me sia perché ero scappato per un sacco di tempo di casa sia perché ero stato da un ragazzo,e lei non aveva mai accettato il fatto che io sia gay. Mio padre era scappato di casa e lei riteneva fosse colpa mia.
A scuola tutti mi riconoscevano come il depresso,e avevano ragione. Ero depresso. Avevo anche ripreso a tagliarmi,e non lo facevo da quando stavo con Harry. A proposito di Harry,mi stava completamente ignorando. Gli avevo scritto tante volte di quanto stavo male,ma non rispondeva. Lo chiamavo e non rispondeva. Anche a scuola mi ignorava quasi completamente. 
Di sicuro si era stancato di me. Ma allora non poteva lasciarmi e basta? Almeno mi sarei messo l'anima in pace. Forse non aveva avuto il coraggio di farlo,ma era di sicuro stanco di me. Io invece ero stanco di tutto.

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Capitolo 14
*** Wake up ***


CAPITOLO QUATTORDICI
Harry
Non risposi per l'ennesima volta. Era da giorni che non gli rispondevo più e lo ignoravo anche a scuola,ma per la prima volta mi sentii orribile. Sapevo di quanto stava male e lo ignoravo,nonostante gli avessi detto di chiedermi aiuto in ogni brutto momento. Come potevo essere così egoista? Lo stavo ignorando per egoismo,perché per un po' volevo starmene con Liam e anche con Niall,che avevo conosciuto da poco. Però in quel momento stavo malissimo,mi sentivo troppo in colpa. Ero preoccupato per il mio Louis.
Anche se non sapevo se,dopo tutto il male che gli avevo fatto,volesse essere ancora mio. 
"Harry,perché questo sguardo perso?" Mi chiese Liam riportandomi alla realtà. Lui e Niall erano venuti a Londra e stavano a casa mia,dovevamo svagarci un po' ma proprio non ci riuscivo. "Sono preoccupato per Louis..." Risposi lasciando traspirare l'ansia nelle mie parole. "Che è successo?" Chiese Niall,che non sapeva che stavo ignorando Louis e gli raccontai tutto.
Quando finii mi guardò come se fossi un mostro,e aveva ragione. Ero un mostro. "Liam... Andiamo da lui? Ti prego" chiesi con voce supplicante. "Harry,dai,ce la dovevamo spassare,se davvero ti ama capirà che volevi solo svagarti per qualche giorno". Rispose lui. "Lui sta davvero male... Ti prego,ho solo bisogno di stringerlo forte". "Mi arrendo" rispose lui alzando le mani al cielo.  Subito andammo in macchina e ci dirigemmo da lui. Ero preoccupato,avevo bisogno di vederlo e di stringerlo forte a me. Ovviamente se in quel momento non mi stava odiando.
Liam 
Tutto ciò era una grande seccatura,ma non avevo mai visto Harry così preoccupato,perciò non potevo non acconsentirgli di andare da Louis. Mentre mi supplicava di andare aveva gli occhi lucidissimi e tremava,era sull'orlo di una crisi di pianto. 
Mi indicò la strada per arrivare da Louis e per il tragitto,per l'agitazione,non si stette fermo neanche per un secondo. Quando arrivammo,mentre stavo parcheggiando,sentimmo un rumore strano,come se qualcosa di abbastanza pesante si fosse schiantato al suolo. Harry guardò nella direzione del rumore. Spalancò gli occhi fino all'inverosimile e diventò pallido. Guardai in quella direzione anche io e capii. Capii anche l'agitazione di Harry. Louis si era buttato e ora era steso sotto casa sua. Harry sapeva che era così depresso,ecco perché era preoccupato. "Louis!" Urlò fortissimo e scese velocemente dalla macchina mentre stavo ancora parcheggiando e si precipitò da lui. Parcheggiai e io e Niall ci dirigemmo in fretta verso di lui. Harry,sconvolto,sollevò delicatamente il busto di Louis,gli mise una mano sul cuore e sospirò,ma scoppiò comunque in un pianto disperato. La casa di Louis non era molto alta,ma comunque lui era molto magro,perciò aveva delle ossa molto fragili. 
Mentre Niall cercava di calmare Harry,anche se stava anche lui piangendo,io chiamai l'ambulanza.
Harry
Tutta colpa mia. Tutta colpa mia. La colpa era fortuitissimamente mia. Ok,di certo non ero l'unico responsabile,ma avrei dovuto stargli vicino,invece ero stato egoista. Quanto potevo odiarmi?
Magari pensava anche che io non l'amassi più e questo aveva contribuito. "Ti amo Louis,ti amo" dissi tra le lacrime mentre accarezzavo lentamente il suo meraviglioso viso. "Harry" mi chiamò Liam accarezzandomi la spalla cercando di farmi calmare"ora arriva l'ambulanza e andrà tutto bene,capito?" "Lo so!" Urlai facendolo spaventare "il mio Louis non mi abbandonerà mai,è inutile che me lo dici tu! Lui non può abbandonarmi,non può!" Continuai urlando convincendo più me stesso che lui. Mi ero promesso che l'avrei aiutato per evitare una cosa simile,invece se ora era lì,steso a terra con gli occhi chiusi e in fin di vita la colpa era anche mia.
Non potevo crederci,il mio Louis aveva provato a suicidarsi. Il mio forte Louis. Lui,che fino a quel momento aveva sempre combattuto e non si era mai arreso. Ma lui non aveva perso la sua battaglia. Essere forti non significa non cadere mai,ma avere la forza di rialzarsi. Perché lui ce l'avrebbe fatta,ne ero sicuro. Era impensabile che avrebbe potuto abbandonarmi. Lui non era come me.
Mentre continuavo a piangere disperatamente accarezzando il volto del mio Louis,sentii la sirena dell'ambulanza avvicinarsi sempre di più fino a quando si parcheggiò davanti a noi. Subito gli controllarono il battito e lo trasportarono subito in ospedale. Io andai in ambulanza con lui,mentre Liam e Niall andarono in macchina.
Arrivammo poco dopo tempo,quasi svenni quando lessi "emergenze". Lo portarono velocemente in una stanza e io mi sedetti su una sedia esattamente difronte la stanza dove stava lui e solo in quel momento mi resi conto della gravità della situazione.
Niall 
Io e Liam ci dirigemmo più in fretta possibile all'ospedale e cercammo Harry ovunque,fino a quando non lo trovammo al quarto piano,seduto che piangeva disperatamente. Andammo da lui e cercammo di farlo calmare,ma ovviamente era tutto inutile.
Non conoscevo molto bene Louis,ma comunque ero terribilmente afflitto da ciò che era successo. Da quel poco che sapevo di lui mi sembrava una persona bravissima,inoltre mi era sembrato davvero forte. Fino a quel giorno non si era mai lasciato piegare,ed era da ammirare per questo.
Dopo un tempo indeterminato uscì una dottoressa che ci disse "il ragazzo è in coma,non sappiamo se e quando si sveglierà,mi dispiace. Comunque potete andare a visitarlo". 
"Vuoi andare tu,Harry?" Chiedi facendo una domanda alquanto ovvia. Si alzò,disse alla dottoressa "lui si sveglierà" ed entrò.
Harry
L'amore della mia vita,che era sempre stato forte,era in coma. Non potevo crederci. Entrai nella stanza e lo vidi steso,attaccato a molti macchinari che lo tenevano in vita,con gli occhi chiusi e pallido. Presi una sedia e mi misi accanto a lui. Restai per un po' in silenzio,senza piangere e senza dire nulla,poi presi un lungo respiro e iniziai a parlare. "Ehy Louis,dicono che anche quando si è in coma si sentono  comunque gli altri mentre parlano,perciò provo a parlarti,magari mi senti. Louis,io... Ti amo. So che in questi giorni non te l'ho mostrato ed è anche per questo che sei qui,ma io ti amo da impazzire,davvero Louis. Ti prego,amore mio,resisti. Io so che tu sei forte e ce la farai. Non puoi lasciarmi,non puoi. Ti prego,amore mio,svegliati". Poi scoppiai di nuovo  a piangere. "Ehy Louis,non vedi che sto piangendo?" Dissi poi. "So che io non ci sono stato per te,ma tu non sei come me. Louis,sto piangendo. Perché non vieni da me,non mi stringi forte e non mi dici che andrà tutto bene?" Continuai per cinque minuti così e poi uscii,avevo bisogno di prendere un po' d'aria.


Erano passate due settimane da quando Louis aveva tentato di uccidersi,e non mi aveva ancora mostrato i suoi meravigliosi occhi. Ero disperato. Passavo le giornate al suo fianco,dormivo poco e male e mangiavo pochissimo. "Louis,ti prego,svegliati..." Sussurrai e mi addormentai per la prima volta profondamente,li,con il busto poggiato sul lettino dove era steso mentre lo accarezzavo lentamente.

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Capitolo 15
*** Just a dream? ***


CAPITOLO QUINDICI
Zayn 
"Devo proprio?" Chiesi sbuffando mentre ero seduto a braccia conserte nella macchina di Liam. "Si,devi" mi liquidò lui. "Vuoi che Harry ti perdoni? Devi andare almeno una volta da lui mentre sta con Louis". "Quello non è un problema per me" risposi "non so cosa dire a qualcuno che ha il fidanzato  in fin di vita per tentato suicidio". "Dai,sono sicuro che riuscirai a trovare qualcosa da dire". Rispose dandomi una pacca sulla spalla. Sbuffai e mi rassegnai,anche perché anche se non avessi voluto mi ci avrebbe portato comunque. Per tutto il tragitto guardò la strada senza degnarmi di uno sguardo o di una parola. 
Cosa si aspettava da me? Ero incapace in moltissime cose,soprattutto nelle parole. Non credo che in vita mia avessi mai detto qualcosa che avesse confortato qualcuno. Facevo lo stronzo anche quando qualcuno stava male. Forse le cose intelligenti che io abbia mai detto si possono contare sulle dita delle mani. Infondo non me ne importava nulla di nessuno, fino a quando non avevo visto Harry piangere perché gli avevo quasi portato via Louis. Per la prima volta mi sentii in colpa per aver fatto del male a qualcuno.
Ora ero lì,nella macchina di Liam diretta all'ospedale dove di certo avremmo trovato Harry che stava con Louis. E avrei dovuto dirgli qualcosa. Ma cosa? Probabilmente lui non voleva neanche vedermi. Non voleva nè vedermi nè parlarmi nelle situazioni normali,figuriamoci in un caso così. Voleva di sicuro stare con Louis e basta,senza nessun altro,soprattutto senza qualcuno che odia. Continuavo a non capire perché mi trovavo lì.
Mentre torturavo la mia mente con questi pensieri,notai che arrivammo all'ospedale. Scesi dalla macchina e seguii in silenzio Liam per i corridoi,fino a quando non arrivammo alla stanza dove era ricoverato Louis.
Aprii lentamente la porta e trovai Harry con il busto poggiato sul lettino dove era steso il suo ragazzo e lo accarezzava lentamente. Guardai Harry. Era pallido,aveva gli occhi lucidi e gonfi e aveva circa tre chili in meno da quando Louis aveva tentato di uccidersi. "Harry..." Sussurrai,sperando di non disturbarlo troppo. Mi guardò e lo sentii  sbuffare leggermente. "Che c'è?" Rispose con voce spezzata. "Volevo parlarti... Se vuoi ovviamente". Guardò Louis e poi si alzò,ed entrambi uscimmo dalla stanza. Almeno non mi aveva mandato subito  a quel paese. Forse lo avrebbe fatto dopo,l'importante era che non avevamo già iniziato male.
Liam
Li vidi uscire dalla stanza, prima Zayn e poi Harry. Salutai Harry con un sorriso e con un gesto della mano. Lui si limitò a guardarmi con uno sguardo spento. Potevo capirlo,era il periodo peggiore della sua vita. Solo in quel momento mi ero chiesto se avessi fatto bene a portare Zayn per visitarlo. Non ci andavo da un po',perciò non mi ricordavo di quanto Harry fosse distrutto e di quanto volesse solo essere lasciato in pace. Me l'ero ricordato dopo aver visto il suo sguardo spento e distrutto.
Oltre ovviamente a stare malissimo perché gli mancava terribilmente Louis, era ancora divorato dai sensi di colpa. Non riusciva a pensare ad altro che non fosse il tentato suicidio di Louis ,e il fatto che anche lui,seppur in minima parte,aveva contribuito. 
"Che mi devi dire?" Chiese Harry a Zayn con una voce priva di qualunque tendenza a qualche stato d'animo. Era fretta e vuota,a contrasto del suo sguardo distrutto e del suo volto devastato dalle lacrime che versava ogni giorno per ore. "Io.. Volevo solo dire che.." Sospese per qualche secondo la fase. Harry lo guardò attendendo che completasse ciò che doveva dire,io cercai di incontrare il suo viso per dargli coraggio,ma non ci riuscii. "Ok. Allora,so che di sicuro mi odi e che volevi solo stare da solo con lui,ma volevo solo dirti che mi dispiace... Per tutto. Insomma,ripeto che mi dispiace per tutto ciò che ti ho fatto,sia in passato che recentemente,sia per ciò che è... Successo con Louis,ecco. Non ho mai visto due persone amarsi come vi amate voi due e io onestamente sono fermamente convinto che ce la farà. Avrà avuto un momento di debolezza estrema quando ha cercato di uccidersi,ma sono certo che non se ne andrà. Ti ama,non può abbandonarti. Penso anche che tu non abbia colpe. Stava malissimo e molto probabilmente l'avrebbe  fatto comunque. So che non sono bravo con le parole e che di sicuro non ti importa niente di ciò che dico e le mie parole non cambieranno niente del tuo stato d'animo,ma... Volevo dirtelo e basta." Poi sospirò,quasi come avesse appena finito di compiere chissà quale fatica. Infondo non era andato affatto male.
Harry lo guardò, poi disse "grazie" e accennò una specie di sorriso stanco. "Ora,senza offesa,vorrei stare da solo con Louis". Annuimmo entrambi,lo salutammo e ce ne andammo. "Come sono andato?" Mi chiese Zayn una volta usciti dall'ospedale. "Bene" gli risposi sorridendo. Si,ero certo che fosse andato bene dopo aver visto quel quasi sorriso di Harry. L'unica cosa che mi era incerta,era se Harry l'avesse perdonato.
Harry
Entrai nella camera dove era ricoverato il mio Louis,come al solito mi uscì una lacrima. Ogni volta speravo di trovarlo sorridente e con gli occhi aperti,ma ciò non succedeva mai.  Mi illudevo sempre. "Si sveglierà mai?" Pensai e subito scossi la testa per scacciare via quei pensieri. Dovevo smetterla di avere dubbi,lui non mi avrebbe mai abbandonato. "O almeno spero che non mi abbandonerà.." Scossi di nuovo la testa. Dovevo smetterla con quei pensieri,dovevo avere più fiducia in lui. Presi la solita sedia e mi sedetti accanto al lettino dove era steso da ormai poco più di due settimane. "Sai Louis..." Iniziai. Gli parlavo sempre,anche se neanche sapevo se mi sentisse. "Tutti continuano a dirmi che non ho colpe,a questo punto non so più cosa pensare. Voglio solo sapere se mi odi o se mi ami ancora. Ovviamente se mi odi mi sentirò in colpa in eterno. Però cerca di non odiarmi,ti prego,perché io ti amo" poi poggiai come al solito il busto sul suo lettino,accanto a lui. Non poggiavo mai la testa sul suo petto,avevo paura di fargli male. Di male glie ne avevo fatto fin troppo.
In genere parlavo molto di più,ma mi sentivo particolarmente stanco. Stavo per addormentarmi,quando sentii i macchinari a lui collegati suonare violentemente. Quasi saltai dalla sedia,mi alzai e mi guardai in giro impaurito, poi vidi dei dottori entrare di fretta nella stanza. Guardai cosa avevano in mano. Era uno di quegli aggeggi di cui non mi ricordo mai il nome che servono a far battere il cuore della gente quando si ferma. Quando me ne accorsi quasi svenni,per evitarlo mi appoggiai alla maniglia della porta. Il cuore del mio Louis aveva smesso di battere. "Puoi uscire,per favore?" Mi chiese un dottore,ma io ero incapace di muovere volontariamente qualunque muscolo. Tremavo involontariamente,non riuscivo neanche a piangere. Provarono un paio di volte a rianimarlo,ma senza successo. "Stacchiamo la spina" disse qualcuno. "Qual è l'ora del decesso?" "No!" Urlai io,finalmente riuscendo a muovermi. Mi buttai a terra e piansi disperatamente. "Vi prego,provate ancora  una volta... Solo una.. Vi scongiuro. Lui non è morto! Non lo è! Non mi ha abbandonato,no! Non lo farebbe mai!" Non poteva avermi abbandonato,non era possibile. Lui era forte,e poi mi aveva promesso che non mi avrebbe mai abbandonato,lui,al contrario mio,manteneva le promesse. Poi mi abbandonai ad un pianto disperato mentre ero ancora con le ginocchia a terra e mi tiravo leggermente i capelli. "Va bene" disse uno dei dottori e ci riprovarono. Sentii un bip e subito guardai in quella direzione. "Oh,un segnale!" Esclamò qualcuno interrompendo il mio pianto disperato. "Il suo cuore ha smesso di battere per un po',ma ora ha ripreso".  Mi alzai e sorrisi. Sapevo che era forte. Ero così fiero di lui. I dottori dopo aver fatto alcuni controlli abbandonarono la stanza e mi sedetti di nuovo accanto a lui. "Ehi,amore,non provare mai più a farmi spaventare così". Dissi con la voce ancora spezzata con un tono un po' scherzoso,ma sentivo il cuore che mi martellava ancora violentemente nel petto. Per qualche minuto ho provato la sensazione di averlo perso per sempre,ed era stato davvero devastante. 
 Mi ero reso per la prima volta davvero conto di quanto sarebbe stato impossibile vivere senza di lui,il suo amore,le sue parole dolci. La Terra senza di lui non sarebbe stata la stessa senza di lui,perchè era la persona più bella,dolce,forte esistente. Era meraviglioso sia fuori che dentro. Riuscii ad addormentarmi grazie a tutte le lacrime versate. 
Quando mi svegliai sentii qualcuno che mi accarezzava lentamente la mano. Alzai lo sguardo e vidi i magnifici occhi del mio Louis e sorrideva leggermente.

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Capitolo 16
*** Stay strong ***


CAPITOLO SEDICI
Harry
Mi strizzai gli occhi milioni di volte,pensando di essermelo immaginato o di non aver visto bene. E invece si,il mio Louis mi aveva mostrato dopo poco più di due settimane i suoi meravigliosi occhioni azzurri che mi lasciavano senza fiato ogni volta che li guardavo. Mi ci perdevo dentro.
"Louis!" Urlai quando finalmente capii che non mi ero immaginato niente e mi gettai tra le sue braccia aperte pronte a ricevermi e scoppiai a piangere dalla gioia. "Mi sei mancato. così tanto!" Urlai non so quante volte mentre le lacrime continuavano ad uscire ininterrottamente dai miei occhi. Lui mi teneva stretto a se,seduto sul suo lettino e mi accarezzava i capelli. Anche se non potevo guardarlo,ero certo che stava sorridendo. "Ti amo" mi sussurrò piano all'orecchio e a quel punto sciolsi l'abbraccio. Avrei voluto rimane in eterno tra le sue braccia,ma avevo bisogno di guardarlo negli occhi per capire se mi stava mentendo. Lo guardai a lungo senza dire una parola,notai che nei suoi occhi non c'era traccia di falsità delle parole che aveva detto.
"Non dovresti" risposi,mentre le mie lacrime di gioia si trasformavano in lacrime amare,di tristezza,di sensi di colpa. "Sono una persona orribile" dissi tra i singhiozzi e mi strinse di nuovo forte a se. "Non è vero,amore,non è assolutamente vero" mi sussurrò mentre mi teneva stretto. "Ti rendi conto di ciò che ti ho fatto?" Dissi piangendo disperatamente. Ormai delle lacrime di gioia non c'era alcuna traccia.
Avrei dovuto essere felice,perché finalmente il mio Louis si era svegliato,ma proprio non ci riuscivo. Pensavo solo al fatto che aveva rischiato la vita per colpa mia. Il fatto che mi aveva sorpreso così tanto che si fosse svegliato mi aveva fatto prendere a pieno la consapevolezza che l'avevo quasi perso per sempre. 
La colpa? Ovviamente mia. "Sono un mostro" gli dissi e lui continuò a scuotere la testa stringendomi ancora più forte a ogni cattiveria che dicevo su me stesso. Ma comunque mi confortava  sapere che non mi odiava.
Poi pensai al sorriso che aveva quando avevo visto che si era svegliato, e capii che era falsissimo. 
Lui non voleva essere ancora vivo. 
Io,però,gli sarei rimasto accanto e non l'avrei mai lasciato solo sta volta. Avrei fatto di tutto pur di rivedere quel sorriso che tanto amavo.
Louis 
 Mi sentivo esattamente come prima di tentare di suicidarmi,ero sopraffatto  dal dolore,ma in quel momento non me ne importava nulla. Tutto ciò che volevo era vedere il sorriso del mio Harry.
Non mi ero per niente arrabbiato con lui,perché non aveva nessuna colpa.
Stavo impazzendo dal dolore,quindi l'avrei fatto comunque,con o senza il suo aiuto. Ma sapevo che non l'avrei mai più fatto. Avevo capito quanto Harry ci sarebbe stato male,e io non volevo assolutamente questo. Quando ero in coma sentivo tutte le sue lacrime,le sue parole dolci verso di me e quelle crudeli verso se stesso,era divorato dai sensi di colpa.
Dovevo lasciarmi aiutare,ero certo che Harry non mi avrebbe più lasciato solo e mi avrebbe salvato.
In quel momento dovevo pensare a lui,non a me stesso,e sapevo come fargli tornare il sorriso. "Non sei felice di vedermi,Harry?" Chiesi facendo finta di essere offeso. "Certo che sono felice!" Quasi urlò. 
"E allora basta lacrime di tristezza. Ora sono qui e ti giuro che non lo farò mai più,capito? Pensa al fatto che mi sono svegliato,basta pensare ai sensi di colpa".
Si asciugò le lacrime e mi mostrò uno dei suoi sorrisi più belli e sinceri. Sapevo che avrebbe funzionato. "Mi dai un bacio?" Gli chiesi con una voce tenera. Lui si avvicinò lentamente a me,chiuse gli occhi e io feci lo stesso. Mi prese il volto tra le mani e finalmente le nostre labbra tornarono ad essere una cosa sola. 
Potevo sentire il calore della sua pelle e la dolcezza che mi voleva infondere con quel bacio. "Ti amo così tanto" mi sussurrò con gli occhi che gli brillavano dalla gioia una volta che ci staccammo. "Anche io" gli risposi e gli accarezzai lentamente le guance. Mi era mancato così tanto.
Avrei tanto voluto che quel magico momento non finisse mai,ma fu spezzato forse nel peggiore dei modi.
Nella stanza entrò mia madre. Lei,che era uno dei motivi principali per cui avevo tentato il suicido. Lei,che mi era venuta a trovare solo una volta per litigare con i dottori,e anche con Harry,visto che lei mi insultava pensando che non la sentissi e lui mi difendeva prontamente. Ma io la sentivo,eccome se la sentivo.
Appena entrò Harry mi strinse la mano,come per far capire che mi avrebbe difeso di nuovo,se necessario. "Ma che bel quadretto" disse con tono acido,ma entrambi la ignorammo. "Louis,sei caduto proprio in basso" disse poi. Io abbassai la testa facendo uno sforzo sovra umano per non piangere,mentre Harry la fulminò con lo sguardo. Sarebbe finita male,me la sentivo. Ero certo che Harry mi avrebbe difeso prontamente e sarebbe finita a lite.Invece mia madre  si limitò a dire "appena esci dall'ospedale vai a stare dove vuoi,ti trovi un lavoro,tanto l'anno scolastico ormai l'hai già perso,e ti prendi un appartamento appena te lo puoi permettere". "Starai da me" disse Harry senza pensarci su. "Non disturbo?" "Ma che cosa dici?" Mi rispose sorridendo. Nel frattempo mia madre era già uscita e Harry mi asciugò delle lacrime di cui non avevo neanche avvertito la presenza.
Prima di rendermene conto,scoppiai  in un pianto disperato e Harry subito mi avvolse nelle sue braccia,accarezzandomi la schiena e i capelli e riempiendomi di baci sulla fronte. In quel momento non mi pesò più tanto di essere abbandonato da entrambi i miei genitori,perché avevo lì la persona indispensabile per la mia vita. Era lì che mi stringeva forte a se. "Come farei senza di te? Come?" Dissi piangendo rivolto ad Harry,il quale mi rispose "sono qui e non me ne vado,tranquillo". 
In quel momento mi resi conto che non sarei mai riuscito a vivere senza di lui. Era la mia roccia.
Niall 
Quel giorno ero uscito da scuola un paio d'ore prima per sciopero,perciò sarei andato a trovare Louis. Sapevo che si era svegliato da un paio di giorni e perciò volevo andare a vedere come stava. Presi una navetta diretta a Londra e lì presi un pullman per l'ospedale. 
Quando arrivai lì,vidi molto movimenti nel corridoio dove c'era la stanza dove era ricoverato Louis. Chiesi ad uno dei dottori lì presenti "non è possibile entrare in questa stanza? Sembra ci sia molto movimento". "Il paziente ha avuto una forte ricaduta,una cosa totalmente imprevedibile,soprattutto perché stava molto meglio". 
Rimasi stupito. Sapevo che stava moto meglio,ma allora cosa poteva essere successo? Sapevo che i dottori avevano detto che era fuori quando l'avevano visto sveglio. E invece stava rischiando di nuovo la vita. 
A quel punto mi venne un dubbio:Harry sapeva? 
Stavo per mandargli un messaggio,quando lo vidi avvicinarsi. Era di buon umore,stava sorridendo.
"Ora come glielo dico?" Pensai mentre mi avvicinavo a lui. "Ehy,Niall!" Mi salutò sorridendo. "Sei venuto a trovare Louis? Come sta?" Perché doveva essere così di buon umore? Così complicava tutto. Vide che non rispondevo e non lo guardavo negli occhi,perciò mi strinse un braccio e mi chiese "Niall? Che è successo? Mi sto preoccupando". Mentre le lacrime stavano facendo strada nei suoi occhi. "Lui...ha.... Ha avuto una forte ricaduta e..." Dissi balbettando.  Neanche mi lasciò finire la frase e si precipitò da un dottore urlando "mi avevate detto che era fuori pericolo!"
"È stata una cosa totalmente imprevedibile,mi dispiace". 
Si buttò a terra e si abbandonò ad un pianto disperato. Mi precipitai da lui tentando di calmarlo,ma ovviamente era tutto inutile.
Harry
Non era possibile. Anzi,non era giusto. Finalmente l'avevo riavuto,e ora? E ora rischiavo di perderlo di nuovo? O se ne era già andato? "Ma almeno è ancora vivo?" Chiesi a Niall mentre ero in lacrime. "Si,per or... Cioè,si è vivo e basta". Stava per dire "per ora". Quindi se ne sarebbe andato? No,no,non era possibile. Non poteva lasciarmi. Senza di lui sarebbe stato impossibile vivere. Inoltre non sopportavo che tutti mi prendevano in giro cercando di consolarmi dicendo che era tutto apposto e che sarebbe andato tutto bene. Il mio Louis stava rischiando la vita,come poteva essere tutto apposto? "Voglio che siate sinceri"
Dissi ai dottori  che erano appena usciti dalla sala dove era ricoverato Louis. "È vivo? Se si,ce la farà?" 
"È meglio non prevedere niente" rispose uno di loro. "È vivo,ma visto ciò che è successo non possiamo garantire niente. Prima era fuori pericolo e hai visto che cosa è successo. Non è di nuovo in coma,ora sta riposando,puoi visitarlo".
Mi alzai,salutai Niall,che aveva detto che era meglio se mi lasciava solo,ed entrai nella camera dove c'era il mio Louis. Lo vidi,era più pallido del solito e respirava abbastanza regolarmente,ma solo grazie a tutti quegli apparecchi attaccati a lui. 
Pensai che tutto ciò era terribilmente ingiusto. Non era lui che si meritava di essere il quelle condizioni. Ero io che mi meritavo di stare male,di rischiare la vita,anche di morire. 
Ma lui no. La persona più meravigliosa al mondo,cioè lui,non si meritava tutto ciò,ma solo il meglio. 
Mi addormentai e feci un sogno tremendo. Mi avevano annunciato che Louis non ce l'aveva fatta e se n'era andato per sempre. Mi disperavo e sentivo la sua voce in lontananza dirmi che era tutta colpa mia. Lo disse circa qualche decina di volte. 
Quando mi svegliai ero in un bagno di sudore. Vidi il mio Louis che stava ancora dormendo,ma notai che era più vicino e aveva una mano posata sul mio braccio. Probabilmente si era svegliato,ma,venendo che dormivo,si era addormentato di nuovo.
"Non posso perderti" gli sussurrai mentre gli accarezzavo il volto. "Ti prego,resta forte".


Primo angolo autrice!
Ok,ho visto che la mia fan fiction è seguita da abbastanza gente perciò inizio a fare gli angoli autrice.
Per prima cosa:spiegatemi perché la storia è tra i preferiti di 11,tra i ricordati di 4 e tra le seguite di 9 e quasi nessuno recensisce. Qualcuno me lo spieghi,per favore. Ora passiamo alla storia:Louis si sveglia e fa il tenero con Harry e Harry fa il tenero con Louis. Tutto va bene,ma,visto che amo rovinare le cose,Louis ha una forte ricaduta e non si sa se ce la farà. Riuscirà a farcela? Lo scoprirete alla prossima puntata!

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Capitolo 17
*** Tomorrow ***


CAPITOLO DICIASSETTE 
Louis
Appena mi svegliai per la seconda volta vidi Harry che mi guardava mentre mi accarezzava i capelli. Era così tenero. Appena mi vide sveglio mi fece mancare il respiro con un suo meraviglioso sorriso. "Amore" gli sussurrai,facendolo come al solito arrossire. Come si poteva non amarlo? Era troppo tenero. Mi era mancata la dolcezza del suo viso quando arrossiva. Gli feci segno di appoggiare la testa sul mio petto e lo fece. Restammo per qualche minuto in silenzio,lui mi guardava sorridendo mentre io passavo le mie dita tra i suoi morbidi ricci,come piaceva a lui.
Quelli potevano essere gli ultimi momenti della mia vita,volevo passarli facendo felice il mio Harry.
Poi gli feci una domanda che lo fece rabbrividire. "Harry,mi prometti che andrai sempre avanti?" Vidi il suo sorriso sparire e i suoi occhi spegnersi. No,non era questo che volevo....
"Louis,non parlare come se stessi per...." "Harry" lo interruppi "non credo di potercela fare. Sono debole,riesco a muovermi a stento. Voglio essere sincero con te".
Le lacrime iniziarono a rigargli le guance e scoppiò a piangere disperatamente. Subito lo abbracciai e lo strinsi in modo quasi soffocante,riempiendolo di baci e accarezzandogli i capelli. 
Lui faceva sempre così con me quando piangevo e mi faceva sempre sentire meglio,anche nei momenti peggiori. Infatti dopo qualche minuto smise di piangere e rimanemmo
per un po' in silenzio. Ma c'era qualcosa di rumoroso in quel silenzio.
Il rumore dell'amore,della paura,del dolore,dei sensi di colpa.
Fu lui a rompere quell'assordante silenzio. "Tu però resterai forte? Farai di tutto pur di uscire da questo dannato ospedale?" Mi chiese con gli occhi lucidi. "Certo" gli risposi e lo baciai per confortarlo. 
Appena ci staccammo io mi stesi sul lettino e lui poggiò il busto accanto a me,mentre mi guardava,non più sorridendo,però.
Non volevo ferirlo,ma non sopportavo più che tutti lo prendevano in giro dicendo che sarebbe andato tutto bene. Volevo dirgli che era molto probabile che non ce l'avrei fatta,perché non volevo che qualcuno lo illudesse ancora.
Però,non mi aveva ancora promesso che sarebbe sempre andato avanti indipendemente da come sarebbe andata. 
"Allora andrai sempre avanti?" Gli chiesi accarezzando lentamente i suoi capelli. Abbassò lo sguardo,sospirò e disse "non so come farò,ma se ci tieni sì,andró avanti. Ma non riuscirò mai ad amare qualcun altro".
Lo guardai con aria triste. Potevo capirlo,anche io se si fosse trovato lui nella mia situazione avrei fatto lo stesso. Una lacrima uscì dagli occhi di entrambi,contemporaneamente. 
"Come farò senza di te?" Mi chiese con voce spezzata. In quel momento capii che non me ne sarei mai andato. 
Sarei restato forte e sarei uscito presto da quell'ospedale. 
"Non ti preoccupare"risposi finalmente con decisione. "Non ti lascerò". Strinsi la sua mano con forza,come per dare anche a lui il coraggio che in quel momento avevo io. "Ne sei sicuro?" Chiese con voce spezzata. "Mai stato più sicuro. Ti amo e non voglio lasciarti". 
E lo vidi sorridere in modo sincero. Questo era ciò che volevo.
Liam 
Andai a prendere Harry dopo che uscì dall'ospedale per visitare Louis e andammo a farci un giro nel nostro parco preferito,che scoprimmo per caso quando eravamo bambini,dopo una bravata,cioè ci eravamo allontanati dai nostri genitori che ci spiegavano perché era stato costruito il Big Ben,ci eravamo persi e avevamo visto questo meraviglioso posto. Altrettanto meravigliosa non fu la nostra punizione quando ci trovarono. 
Era un parco meraviglioso,sembrava quasi di essere in campagna. Era completamente sommerso dal verde,con panchine e vecchi addormentati sopra, enormi stagni pieni di anatre e uccelli acquatici.
Portai lì Harry perché sapevo che anche lui amava quel posto,perciò lì si sarebbe distratto un po',ma,dopo qualche minuto di silenzio a camminare,gli chiesi "come sta Louis?" Si fermò di colpo e abbassò lo sguardo. Domanda sbagliata.
"Scusami... Non dovevo".
"In realtà non lo so" rispose "oggi inizialmente mi ha detto che voleva essere sincero con me,perciò mi ha detto che forse non ce l'avrebbe fatta,poi però mi ha giurato che non se ne sarebbe andato... Quindi non lo so. Ho paura che mi stia mentendo".
Restammo qualche altro minuto in silenzio,rotto dalle foglie che calpestavamo,il russare di alcuni vecchi e le grida di alcuni bambini,magari anche loro scappati lì e ora persi.
"E come sta di umore,invece?" 
Ma ero impazzito? Sapevo che non dovevo parlarne con Harry e che l'avevo portato lì per farlo distrarre,invece lo stavo facendo quasi disperare. "Non si sta aprendo con me,forse per non farmi preoccupare. Sorride,ma dai suoi occhi si capisce che è distrutto. Prima o poi però riuscirò a farlo parlare".
Finalmente riuscii a cambiare il discorso e gli chiesi "ti va un gelato? Offro io. Scommetto che non hai uno spicciolo,e sono quasi tre settimane che non mangi seriamente".
"Un gelato non si rifiuta mai" rispose furbo "e poi ovvio che non mi porto soldi. A che servono? Le cose al bar dell'ospedale fanno schifo!" E finalmente lo vidi ridere. 
Sapevo che portarlo lì in qualche modo sarebbe riuscito a farlo sorridere. 
Uscimmo dal parco,che ormai conoscevamo bene,e andammo in un bar proprio all'uscita. 
Sapevo che non l'avrebbe finito,ma volevo provare almeno a farlo mangiare un po'.
"Ti sei sforzato molto" dissi ironico dopo aver visto che aveva avanzato un gelato alla crema nella coppetta piccola. "Sai che non ho molto appetito" rispose "e se ho di nuovo fame ne prendo un po' da te. Ne hai abbastanza per tre persone!" 
"Mi stai dicendo che mangio troppo?" Chiesi con un tono da finto offeso. "Forse" rispose e rise per la seconda volta in una giornata. Non male.
"Liam,mi riaccompagni in ospedale?" Chiese dopo qualche minuto passato a ridere e a scherzare. Sbuffai e alzai gli occhi al cielo. "Questo era un pomeriggio per farti distrarre!" Gli urlai contro facendolo quasi spaventare. "Lo so,ma io..."
"Basta,ti accompagno,poi però non mi vedrai per un bel po' di tempo". 
"Liam,ma io..." "Ho detto basta".
Abbassò lo sguardo e sussurrò un "ok". Non so cosa mi prese,solo che non mi resi conto di quanto gli avessi risposto male. Voleva solo stare con il suo ragazzo che stava male,infondo. Lo accompagnai,per tutto il tragitto non ci scambiammo una parola. 
Quando arrivammo scese dalla macchina in silenzio e si avvicinò all'entrata,mentre io me n'ero già andato.
Harry
Che avevo fatto o detto di male?
Assolutamente niente. 
Io volevo solo stare con il mio Louis che stava malissimo. Non l'avrei abbandonato un'altra volta. Poteva fare quello che voleva,io sarei comunque rimasto da Louis. Preferivo stare con il mio ragazzo.
Quando entrai nella camera dove era ricoverato vide che avevo gli occhi lucidi e subito mi chiese cosa fosse successo. Mi sedetti accanto a lui e gli chiesi "se te lo dico,prometti di aprirti anche tu con me?"
Abbassò lo sguardo e,dopo un po',mi rispose "e va bene".
"Ho litigato con Liam,si è arrabbiato perché volevo tornare da te mentre stavo con lui,ma non fa nulla. È con te che voglio stare". "Sono sicuro che gli passerà presto" rispose e mi passò le mani tra i capelli,come piaceva a me. "E tu come stai?" Gli chiesi abbracciandolo,poiché prevedevo che sarebbe scoppiato a piangere. "Con te mi posso confidare,vero?" Mi chiese con voce tenera. "Certo amore mio" gli risposi dopo avergli dato un bacio a stampo. 
Si mise bene tra le mie braccia e iniziò finalmente ad aprirsi. "Mi sento esattamente come prima di provare ad uccidermi... Ma non lo farò più,solo perché te l'ho promesso. Harry,anche se so che sopravviverò io... Dentro mi sento morto,sono sopraffatto dal dolore. Ho pensato tante volte di farmi anche un minimo di male con qualcosa,ma so che non vuoi.  Però,prima di provare a suicidarmi,mi sono tagliato tante altre volte io. Amore io sto.... Più di malissimo io...." Non riuscì a completare che scoppiò a piangere. Subito lo strinsi ancora più forte e lo riempii di carezze. Mentre parlava si fermava spesso per asciugarsi le lacrime,ora invece era scoppiato.
"Harry,ormai solo tu mi mantieni in vita... Sei tutto ciò che ho... Non abbandonarmi mai,ti prego" mi disse singhiozzando mentre continuava a piangere in modo disperato. "Stai tranquillo,non me ne vado" risposi sorridendogli leggermente. 
Dopo circa dieci minuti si calmò,io gli sollevai le maniche e gli diedi dei dolci baci sulle cicatrici vecchie e nuove.
"Ti amo" mi disse,io come risposta posai le mie labbra sulle sue,lasciandolo sorpreso.
Passarono i giorni,e Louis stava sempre meglio,io ero sempre lì con lui a dargli coraggio. Un giorno andai da lui e lo trovai sorridente e mi disse "indovina un po'? Domani potrò uscire".


Angolo autrice!
Ci ho messo circa due ore a scrivere perché non sapevo cosa far succedere.
Ok,all'inizio abbiamo i nostri teneri larry,e Louis pensa che non ce la farà,ma poi si fa coraggio.
Liam cerca di far distrarre Harry,ma parla solo di Louis e si arrabbia con lui,poi finalmente riesce a far aprire Louis e... Notiziona... Louis potrà uscire dall'ospedale!!

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