Un passato nascosto

di Yulin Fantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo arrivo (o un nuovo ritorno?) ***
Capitolo 2: *** Visita in un giorno di pioggia ***
Capitolo 3: *** Un vecchio amico ***
Capitolo 4: *** Il biglietto ***



Capitolo 1
*** Un nuovo arrivo (o un nuovo ritorno?) ***


Gwen era una sedicenne gotica, un po’ sola, che non aveva amici. Ma dopo che ebbe partecipato ad A Tutto Reality si era fatta dei nuovi amici e anche un ragazzo. Ma un ritorno al passato può fargli cambiare tutto…
- Sono stanco morto. E tu tesoro come stai?-
- Ah Duncan, ti sei svegliato. Sto bene.-
Gwen e Duncan dovevamo andare insieme in una città a carico di Chris.
- Solo che mi sembra strano che ci paghi la vacanza…- Osservo Briget.
- Chissà dove andremo…- Concluse Geof.
Improvvisamente, l’aereo dove si trovavano tutti gli ex-concorrenti del reality vece un rumore poco rassicurante.
- A tutti passeggeri, consiglio di tenersi.-
Disse l’altoparlante. E inizio l’incubo.
 
                                                                             POV. GWEN
Avrei ammazzato Chris con le mie stesse mani. Non perché ci aveva quasi ucciso nel’aereo, ma perché ci aveva portato nel luogo che io non avrei mai voluto che i miei compagni vedessero.
Ma ricominciamo da capo: dopo avere sentito la voce del’altoparlante, tutti ci aggrapparono ad Owen. Aiuto, quel ragazzo pesa una tonnellata! Ad ogni modo, l’aereo fece tre giri della morte, due giravolte su se stesso e quattro sballottolamenti. Il tutto mentre giravamo su noi stessi. Quando finalmente atterrammo ancora vivi (non chiedetemi come) vidi il cartello. Ed è stato proprio lì che ho avuto l’idea di ammazzare Crish: un grosso cartello virtuale ci fluttuava accanto. E lì stava scritto “benvenuti a HeartLandCity!”. “Ok” ho pensato “Chris, inizia a correre.”
Chris ci fece fare il giro della città, anche se questa città la conosco benissimo, e poi ci lasciò esplorare liberi. Mi allontanai subito dal gruppo per scrivere il mio diario. Ma due occhi mi stavano spiando. Subito non ci feci caso, pensando che fosse Cody, ma lui era andato insieme a Beth. Se non era Cody, chi era allora?
- Sorpresaaaaa! Indovina chi sono?-
Avrei voluto urlare, ma mi limitai a prendere la mani sconosciute e toglierle dai miei occhi. Ma quando mi girai, trovai un ragazzo di quindici anni, con un vestito medievale corto e rosso, capelli corti,mossi e arancione scuro. I suoi occhi erano verdi. Appena lo vidi debbi trattenere un altro urlo. Fu lui a iniziare a parlare ridendo:
- Ma è così che saluti tuo cugino?- Dovetti trattenermi dal picchiarlo.
- Three! Mi hai spaventato, cavolo!- lui mi sorrise e io lo ricambiò: sì, lui è mio cugino Michel Arclight, detto Three. 

NOTE D'AUTORE
Io: finalmente!!! Ho fatto copia e incolla da word, ma non voleva partire!!!
Astral: bene...
Io: scusate se il capitolo è un pò schifoso, ma non preoccupatevi: ho quasi finito di scrivere quello dopo. Ah, le coppie sono come l'originale. No, questa non è DxG come pensavate, ma DxC. Poi scoprirete cosa è successo a Gwen. Daccordo... spero che recensirete in tanti! Ciao!
Yulin-chan.

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Capitolo 2
*** Visita in un giorno di pioggia ***


- Allora Gwen che ci fai qui da sola? Pensavo che fossi in gita con il reality.-
- In effetti era cosi, ma quello stupido del produttore è venuto qui, senza sapere a cosa va incontro. Ma dimmi, come stanno i tuoi fratelli?-
- Stanno, bene. Non sono cambiati di una virgola, nemmeno Four. Ma dimmi una cosa: te e Duncan…-
- Cosa sai di noi due?-
- Abbiamo visto ogni puntata di tutte le serie. Prima Cody a farti la corte, poi Trent e alla fine Duncan. Ragazza, ti sei data da fare!-
Risi sotto voce: mio cugino non cambierà mai. Ma qualcosa mi venne in mente:
- Astral come sta?-
Three stette un po’ in silenzio guardando in là. Pessimo segno.
- Sta bene. È rimasto solo un po’ sconvolto dai baci…- Si tappò la bocca.
- Che significa sconvolto?-
- Be, siete amici d’infanzia e de ancora il tuo migliore amico… allora non si è ancora abituato che tu abbia tre ragazzi a farti la corte.-
In realtà, io e Trent siamo rimasti amici, ma prima che riuscissi a dirgli qualcosa, sbuco Duncan. Con un balzo da far invidia un gatto, Three si arrampico su un ramo.
- Tesoro! Eccoti dove eri! Ti abbiamo cercato dappertutto.-
Poi si guardò in giro
- Stavi parlando con qualcuno?-
- No, stavo solo facendo delle osservazioni. Torniamo dagli altri.-
Questa volta lo scampata bella, ma non potrò mantenere segreta la verità ancora a lungo…
                       
                                                                    POV. DUNCAN
Non capisco cosa succeda a Gwen. Era da quando eravamo arrivati che si comportava in modo. La cosa più strana era che conosceva la città, anche se mi aveva detto che non la aveva mai visitata prima. Non capisco…
 
- Allora ragazzi, per dormire dovremmo andare in un albergo. Si trova un po’ più in là, vicino a una collina dove si trova una villa.-
“Ha detto una villa? Che sia quella dove…” Le riflessioni di Gwen furono interrotte da qualcuno che gli stringeva i capelli.
- Ahiiiiii! Ma chi è stato?!-
 
                                                                  POV. GWEN
Mi stavo girando per vedere chi mi aveva tirato i capelli, ma non vidi nessuno.
“Che strano…” Pensai fra me e me. Gli altri stavano già andando e dovevo sbrigarmi se non volevo dormire sotto un portico, ma qualcuno mi trattenne.
- Guarda un po’ chi abbiamo qui: la darkettona ruba-ragazzi vuole andare a baciare un altro ragazzo?-
- Courtiny, adesso no, ti prego. Sono in un periodo difficile e…-
- In un periodo difficile!? Te lo do io il periodo difficile!-
Stava per darmi un pugno, ma qualcosa la trattenne.
- Courtiny, vieni che con la violenza non si risolve niente. Troveremo un altro modo per vendicarci…-
Bene, ci mancava solo Heather. Vi spiego: da quando anche Courtiny mi odia, loro hanno fatto una specie di alleanza contro di me. Mi fanno di tutto: prendono le mie cose, leggono il mio diario e mi fanno le foto più imbarazzanti. Mi sento sempre osservata e non è una cosa bella. Finalmente se ne andarono, perché ora dovevamo fare la maratona per arrivare dal gruppo. Quando arrivarono, ci diedero delle stanze in gruppi da quattro. Io ero con Bridgette, LeShawna e Lindsay. Bridgette e LeShawna erano mie amiche, allora ero felice di stare con loro. Lindsay era una fanatica si shopping e la cosa non mi esaltava, ma sempre meglio delle due che mi spiavano anche quando mi lavo i denti.
Entrammo nella stanza e capì che sarebbe stata una vacanza molto lunga. I letti erano nelle quattro angoli della sala e la carta da parati era rossa. Il problema era che il bagno era uno solo e di mattina sarà una cosa lunga.
Sistemammo le nostre cose e io scelsi il letto vicino alla finestra e guardai fuori: si stava per mettere a piovere, allora dovevamo stare nella camera. Ma io non ci tenevo molto e senza farmi vedere, usci. Avevo preso l’impermeabile, allora non mi dovevo preoccupare. Volevo andare in un posto preciso e mi incamminai verso la collina. L’odore di pioggia che si sentiva era fortissimo, così come il fango sotto le scarpe.
Quando finalmente arrivai in cima alla collina, lo spettacolo che si estese sotto i miei occhi era meraviglioso: un giardino, pieno di piante rare, si estendeva sotto i miei occhi. In mezzo a quello spettacolo si alzava una piccola villa. Non persi tempo e bussai. Mi aprì un ragazzo sui vent’anni, i capelli azzurri come gli occhi che sfioravano il terreno. Mi guardò con lo squardo felice.
- Bentornata Gwen.-
- Ciao Five.-
 
NOTE D’AUTORE
Almeno questo capitolo è più lungo! Sperò che vi piaccia e state tranquilli fan di Courtiny: non è lei il nemico principale, ma qualcun altro. Ora ciao e recensite!
Sayonara,
Yulin-chan.

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Capitolo 3
*** Un vecchio amico ***


                                                                 POV DUNCAN
Stavo cercando Gwen d’appertutto. Avevo addirittura chiesto a Bridgette dove era e neanche lei lo sapeva. Fuori pioveva a dirotto e a forza di chiedere, tutti la stanno cercando.
- Gwen? Gwen, sei da qualche parte?-
- Duncan! Guarda!-
Vidi Geof che correva nella mia direzione.
- Amico mio, che succede?-
- Non troviamo il cappotto di Gwen!-
- Cosa?!?! Non può essere uscita, non con questo tempo! Si ammalera!-
Ero seriamente preoccupato: da quando eravamo arrivati, Gwen si comportava in modo strano.
“Parlava con qualcuno quando lo chiamata, ne sono certo. Poi è sempre pensierosa e malinconica… cosa gli sarà successo?”
- La tua ragazza ti ha abbandonato?-
Mi voltai: Courtiny era appogiata al muro. Mi guardava sodisfatta.
- La darkettona ha deciso di stare di conto proprio senza dirti nulla? Sicuro di poterti fidare di lei? Forse sta uscendo con qualcuno, Duncuccio…-
- Menti! Siamo tutti qui! Non può essere con qualcuno! Siamo appena arrivati!-
- Noi sì, ma lei? Se non hai notato, conosce molto bene la città. È possibile che l’abbia già visitata e conosca qualcuno.-
Aveva ragione: Gwen conosceva bene la città, anche se mi aveva detto di non averla mai visitata… ma qualcosa mi saltò all’occhio: un foglietto e sopra c’era scritto un indirizzo
- Forse questo era il luogo dove era diretta!-
Senza aspettare un attimo, presi il cappotto e andai in strada. Dovevo trovarla.
 
                                                                     POV GWEN
Chris Arclight, o meglio conosciuto come Five, aveva aperto la porta con un sorriso stampato sulla faccia. Poi notò che fuori stava piovendo.
- Oh, ma che maleducato! Entra pure, cuginetta.-
Entrai. La casa era accogliente, con un camino e due divani già occupati: Three e Four stavano parlando.
- Ciao ragazzi!-
Si girarono: Four non era cambiato per niente dall’ultima volta che lo visto. I capelli biondi e rossi e gli occhi viola. Con il suo solito ghigno.
- Gwen, la mia gotica preferita, come stai?-
- Non c’è male. Tu piuttosto, Thomas, cosa mi racconti?-
Si fermò un attimo: va sempre nel pallone quando lo si chiama con il suo vero nome. Poi si riprese.
- Be, almeno è meglio di signor Burattino Truccato.-
Risi a quella battuta: Four quando aveva avuto il deck Burattino Truccato, mi sono piaciuti subito. Ma lui non me li lasciava mai vedere o usare, allora per vendetta gli diedi quel soprannome e a volte lo chiamo ancora così.
- Bene, bene, Gwen. Sei diventata una acchiappa ragazzi. Lo sai che hai lasciato scoccato il tuo amico?-
Mi diedi una schiaffo sulla fronte: dovevo andare a trovarlo, gli dovevo raccontare tantissime cose. In fondo, Astral era ancora il mio migliore amico.
- Three, sai se Astral vive ancora con Yuma?-
- Sì, e quando lo vedi, salutalo da parte nostra!-
- Contaci!-
E mi precipitai fuori. Andavo velocissimo, così veloce che potevo finire a gambe all’aria da un momento all’altro, ma non mi importava. Volevo vederlo. Volevo rivedere Astral. Volevo parlarli, raccontargli tutte le cose che mi sono capitate, dei miei amici, di Trent, di Duncan…
Mi fermai. Ma che stavo facendo? Stavo andando dal mio migliore amico, colui che quando ero sola c’era sempre, colui che aveva tantissimi problemi che forse neanche ha risolto e gli sbatto in faccia tutto le cose belle che mi sono capitate da quando non lo più visto? Una volta io e lui ci siamo fatti una promessa: saremo stati insieme per sempre. Ma io non lo mantenuta.
Andai in un campo di alberi di ciliegio. Di solito andavamo sempre lì quando giocavamo e guardai il lago.
- Astral… di sicuro mi odierai. Non ho rispettato la nostra promessa. Potrai mai perdonarmi?-
- Io lo già fatto.-
Mi girai: riconoscerei quella voce fra mille, anche se partisse un’astronave, anche se fossimo in un teatro dell’opera, io la riconoscerei. E appena lo vidi, lo abracciai fortissimo.
- Astral! Non sai quanto mi sei mancato!-
Dissi fra le lacrime.
- No, Gwen, non piangere. Ci sono qui io.-
- Non mi odi allora?-
- Come potrei?-
- Sul serio?-
- Parola di astrale.-
Sorrisi. Ah, un Astrale è un essere del mondo Astrale. Infatti Astral non è umano, lui è il Numero Originale.
 
NOTE D’AUTORE
Scusate se il capitolo è corto e fa schifo, ma non avevo molte idee. Ora vado ad aggiornare le altre storie, ciao!
Yulin.

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Capitolo 4
*** Il biglietto ***


ATTENZIONE: è possibile che questa storia prenda un pezzo da un’altra mia storia “La famiglia Zexal” non lo ancora deciso e non preoccupatevi! Non dovrete seguire quella storia per capire questa: ho solo preso un legame famigliare che ho inventato lì. Vedrò se farlo o no, intanto leggete questo capitolo. Buona lettura!
 
                                                                                   POV GWEN
Stava ancora piovendo, ma Astral si era portato un ombrello. Allora stavamo passeggiando per la riva del fiume e chiacchieravamo del più e del meno.
- Allora Astral, fatto qualcosa di particolare?-
- No, nulla di che. Fra la raccolta dei Numeri e la lotta del dio del mondo Bariano, non ho neanche un momento di pace.-
Lo capivo: Astral era un essere del mondo Astrale e anche il Numero Originale. Lui aveva un nemico: Don Thusand (o Don Mille? Non l’ho mai capito come si chiama quel personaggio).
Prima aveva altri nemici, ma sono riusciti a fargli andare dalla loro parte.
- Tu invece cosa mi racconti? Non eri in gita con il reality?-
- Anche tu con questa domanda? Sì, sono in gita qui. Ma non ho ancora detto nessuno del mio segreto.-
- Bene. Parlando del reality…-
Lo guardai: era abbastanza nervoso.
- Tu e Duncan… siete fidanzati, giusto?-
Lo guardai con gli occhi sgranati: non era assolutamente da Astral quella domanda, ma cercai di riprendermi.
- Sì, ci siamo fidanzati.-
- Allora deve essere impazzito o forse è un alieno, perché sopportare una come te è impossibile.-
Disse facendo un sorriso. Avrei voluto dargli un pungo, ma mi limitai a ribattere.
- Be, è un miracolo che a Yuma non sia ancora scoppiata la testa, con tutte le critiche che gli fai.-
Sorrise ancora. Adoravo farlo sorridere, ma non l’ho mai visto ridere. Neanche Yuma, che è il suo migliore amico (maschio, perché femmina sono io) c’è riuscito. Per me è diventata una missione e non mi arrenderò finche non ci riuscirò.
- Gwen.-
La sua voce mi riportò alla normalità. Mi guardava con lo sguardo preoccupato.
- Astral, tutto bene?-
Si mise a guardare la pioggia che cadeva e le vie deserte della città.
- Duncan è davvero fortunato ad avere una fidanzata come te . -
Con quella affermazione mi lasciò un po’ stordita, ma sorridente. Guardai l’ora e per poco non cadevo lunga distesa sulla strada.
- Aiuto! È tardissimo! Astral, devo scappare, mi dispiace!-
Non so se parlavo o urlavo, perché in quel momento ero di corsa.
- Aspetta, prendi questo ombrello.-
- E tu non ti bagni?-
- Sono un essere del mondo Astrale che può diventare trasparente e che può teletrasportarsi.-
Gli sorrisi, presi l’ombrello e lo salutai. Dovevo arrivare presto all’albergo!
 
                                                                               POV COURTINY
Duncan stava cercando quella gotica da tantissimo tempo. Gli ho detto di lasciar stare, ma mi ha dato ascolto? No. Ha occhi solo per quella darkettona. Sentì qualcuno che entrava e mi precipitai a vedere. Rimasi molto delusa: Gwen era entrata con un ombrello preso chissà dove e stava sorridendo radiosa. Sbuffai e chiamai il mio ex-ragazzo.
- Duncan, c’è la tua ragazza!-
Corse come una valanga.
- Gwen! Amore mio, quanto mi sei mancata! Ma dove sei stata? Stai bene?-
Lei annuiva a tutte le domande, ma sembrava assente. Quando fu riaccompagnata in camere, mi si avvicino Heater.
- Visto? Sembra che la darkettona sia nel mondo dei sogni… cosa sarà successo?-
- Non lo so, ma quando lo scoprirò… lei sarà finita.-
 
                                                                                  POV GWEN
Duncan mi faceva domande a raffica e io cercavo di rispondergli, ma andava così veloce che pensavo che la lingua gli si fosse attorcigliata. Dopo la milionesima domanda, Bridgette lo prese per un braccio.
- Duncan, lascala riposare, ti risponderà domani.-
Lui annuì e dopo un bacio veloce, uscì dalla camera. Appena fu uscito, le mie amiche si sedettero accanto a me.
- Allora?-
- Allora cosa?-
- Gwen, sei stata fuori da sola con il diluvio e ritorni tutta felice con un ombrello che non è tuo. Deve essere successo qualcosa!-
Glielo potevo dire? Loro erano mie amiche, ma mi avrebbero preso per pazza… decisi di non dire tutta la verità, ma solo una parte.
- Io sono nata qui. I miei genitori erano molto impegnati e mi lasciavano spesso da i miei cugini. Mi sono fatta anche degli amici del posto. Poi mio zio era anche uno scienziato, allora ci piaceva guardare i suoi esperimenti. Un giorno però, i miei genitori mi portarono via da qui e vidi molto poco i miei amici e cugini. Sono solo andata a visitare loro e il mio migliore amico…-
Speravo che mi credessero, infatti era così.
- Ok, ma chi era quel tuo amico?-
Non sapevo cosa dirgli, ma qualcosa attiro la mia attenzione: nell’ombrello che mi aveva dato Astral, c’era qualcosa. Un biglietto. Dentro c’era scritto:
 
“ Cara Gwen,
forse oggi non avrai capito la mia affermazione di quanto il tuo ragazzo sia fortunato e te lo volevo spiegare: significava solo che è fortunata ad avere una persona come te. Tu sei fantastica, la migliore amica che si possa avere. Spero che avrai capito. Un bacio, io tuo migliore amico,
Astral Asutaru Astrale Zexal.”
 
Quanto adoro Astral: è uno dai modi semplici e adora scrivere biglietti. Misi il biglietto sul comodino e spensi la luce.
“ Buona notte Astral. ”
 
                                                                                  POV ASTRAL
Sentivo di poter toccare il cielo con un dito. Avevo rivisto Gwen! Avevo rivisto la mia migliore amica! Andai verso la casa di Yuma, perché andavo lì a dormire. Ma penso di essere arrivato tardi, perché un ragazzo degli occhi cremisi mi guardava infuriato.
- Astral! Testa bakata! Sai che ore sono!? Mi sono preoccupato tantissimo! Non rifarlo mai più!-
- Yuma, non ci crederai! Ho incontrato Gwen!-
Mi sembrava che la notizia gli sia piaciuta, perché la rabbia gli sparì di colpo.
- Davvero? Bene, ma la rivedrai domani! Ora fila a dormire!-
Forse gli avrei dovuto dire che gli essere astrali possono ance fare a meno del sonno, ma mi sentivo molto stanco e mi misi sul letto.
“ Buona notte Gwen. ”
 
NOTE D’AUTORE
Basta! Ho male le dita! Scusate se il capitolo fa un po’ schifo, ma ho cercato di impegnarmi. Spero che recensirete!
Sayonara,
Yulin.

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