You always make me smile

di igikoengland
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 Telenovelas ***
Capitolo 2: *** #3 Esami ***
Capitolo 3: *** #2 Risveglio ***



Capitolo 1
*** #1 Telenovelas ***



#1 Telenovelas


Era un dato di fatto, ormai.
Antonio amava guardare soap opere Sudamericane e non si vergognava nemmeno ad ammetterlo.
Non trovava motivo di imbarazzo nel guardare quelle serie che, spesso, le donne si perdevano a vedere; c'era qualcun'altro però che se ne vergognava, ed era proprio uno dei suoi migliori amici. L'unica soap opera tedesca non poteva non essere seguita da un magnifico Gilbert che non sapeva cosa guardare mentre era a tavola con il fratello. I telegiornali erano troppo noiosi, i così detti telequiz erano a detta sua stupidi, i talentshow non erano da meno. Perciò si ritrovò a seguire quella telenovela ambientata tra le montagne della Baviera. Lui stesso diceva di non essere interessato a quella serie, ma più e più volte Ludwig l'aveva trovato in camera sua a piagnucolare per la fine, per così dire, tragica, di un episodio.
Ma questa è un'altra storia; tornando allo strano interesse di Antonio,era cominciato tutto come un passatempo, qualcosa da fare in quell'oretta dopo il pranzo e prima della siesta.
Accendeva la tv e, semplicemente, guardava qualche puntata della prima serie che gli capitava, arrivando così a seguire una decina di serie differenti.
Non c'era niente di male dopotutto, se non che spesso e volentieri si faceva prendere troppo da quelle trasmissioni così teatralmente tragiche e dal finale sempre inspiegabilmente tutto rose e fiori per i protagonisti. Un lieto fine che ovviamente arrivava dopo più di cinquecento puntate; e gli occidentali avevano pure il coraggio di criticare gli anime di Kiku perchè sembravano infiniti.
A Lovino, inizialmente, la cosa era sembrata davvero strana, ma poi rifletté, dopotutto era di Antonio che si stava parlando, l'imprevedibilità era il suo forte.
Lo spagnolo aveva cercato di far "appassionare" pure il suo ragazzo, ma con esito negativo. Lovino non aveva niente contro quelle trasmissioni, le reputava soltanto un po' femminili e del tutto scontate. Perciò, quando arrivava la fatidica ora d'inizio delle telenovelas, se ne andava in camera a dormire, anche perchè temeva che, rimanendo nei paraggi, Antonio, finito un episodio, lo raggiungesse e cominciasse a raccontargli gli sviluppi della trama.
Così faceva ogni pomeriggio, ed ogni volta la scampava, dovendo a arrivare anche a fingere di dormire quando lo spagnolo lo raggiungeva a letto per la siesta.
Ma quel giorno, il suo piano non funzionò. Esattamente come ogni giorno subito dopo aver finito di sparecchiare e lavare i piatti si diresse in camera con fare assonnato e si addormentò subito, avendo dovuto aiutare Antonio nei campi quella mattina.
Dopo tre quarti d'ora buoni, avendo il sonno abbastanza leggero, sentì lo spagnolo salire le scale piuttosto velocemente. Cominciò a preoccuparsi, che diavolo gli era preso? La porta si spalancò e, non aspettandosi il forte rumore, sobbalzò, continuando comunque a dormire, o almeno, a fingere di dormire.
Antonio si precipitò sul letto e cominciò a scuotere malamente l'italiano.
"QUERIDO! E'-E' successa una cosa terribile!" Esclamò praticamente in lacrime. L'altro mugugnò scocciato, non era preoccupato più di tanto, voleva soltanto poter proseguire con il suo riposino pomeridiano. Lo spagnolo però continuava a scuoterlo e a piagnucolare.
"Hanno ucciso Consuelo, entiendes?! CONSUELO!" Tirò su con il naso, sembrava proprio un bambino. Lovino aprì un occhio, soltanto per fargli capire dallo sguardo quanto fosse furioso per quel brusco e, a suo parere, immotivato risveglio.
"IO LO SO CHE E' STATO JUAN!" si passava le mani nei capelli con fare nervoso e di tanto in tanto cercava di asciugarsi le lacrime. L'italiano sospirò rassegnato, ma forse aveva ancora un'opportunità per salvare la sua siesta.
"E-E ora Pedro... NE USCIRA' DISTRUTTO!" Si alzò dal letto e cominciò a camminare per la stanza avanti e indietro, come quei matti negli ospedali psichiatrici. Oh, un giorno Lovino ce l'avrebbe decisamente mandato. Intanto che Antonio continuava a camminare nervosamente, l'italiano tolse il suo guanciale da sotto alla sua testa e lo strinse a sé, nascondendolo così sotto al lenzuolo.
"ES UN CABRÓN! HIJO DE PUTA!" Imprecò tornando a scuotere Lovino. Stava decisamente diventando preoccupante, era arrivata l'ora di intervenire. Sospirò pesantemente e gli tirò una cuscinata, di quelle che ti sembra di prendere un mattone in testa, non un cuscino.
"A-Ahio..! Querido que..!? N-Non capisci il mio dramma!" Mormorò offeso, prendendo l'italiano per la maglietta nell'intento di farlo mettere seduto. L'altro gli mise il guanciale in faccia, cercando di spingerlo via.
"Bastardo! Finiscila e fammi dormire!" Esclamò mollando il cuscino e voltandogli le spalle borbottando insulti. L'altro rimase a fissarlo con sguardo ebete e stringendo il cuscino che gli aveva lasciato tra le mani. Si avvicinò ancora al letto e si stese vicino al suo Lovinito, abbracciandolo da dietro. L'italiano sgranò gli occhi, perchè adesso lo stava abbracciando? Tutto d'un tratto si era calmato e sembrava essere tornato il solito Antonio appiccicoso.
"M-Mollami.." Mugugnò senza dimenarsi però. Dopotutto era piacevole, non voleva veramente che l'altro sciogliesse quell'abbraccio.
"Voglio fare la siesta così oggi.." sussurrò lo spagnolo vicino all'orecchio di Lovino. L'altro sospirò, dopo che l'aveva svegliato con quella scenata non se lo meritava decisamente. Gli sembrava quasi di parlare con un bambino a volte e non con un idiota venticinquenne.
"V-Va bene.. basta che la smetti di parlare di Consuelo e degli altri stronzi.." Si girò e si accoccolò contro il petto dello spagnolo, in fondo l'aveva già perdonato, anche se era davvero tentato di pubblicare in rete il video della sua scenata ripreso con la telecamera di sicurezza che avevano in camera.

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.:angolo dell'autrice:.


Salve a tutti! Grazie per aver letto il primo capitolo di questa raccolta!
Beh il primo capitolo è ispirato ad un mio headcanon, ovvero che Antonio ama le telenovelas, proprio come descrito qua.
Per quanto riguarda Gilbert beh, anche lui le ama, ma una solo in particolare, ovvero "Tempesta d'Amore", una soap opera tedesca che sono obbligata a vedere ogni volta che vado da mia nonna a cena -u-
Beh è tutto! Ringrazio Sol e Camy che mi hanno fatto da beta uu
Pareri e critiche sono sempre ben accette! <3

Ameriko_

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Capitolo 2
*** #3 Esami ***


[Avvertimento: questo capitolo della raccolta è una Gakuen!AU, ovvero qua i personaggi non sono nazioni, ma semplici studendi di una scuola superiore. In questa oneshot Lovino ha appena finito la terza superiore, mentre Antonio si ritrova a sostenere gli esami di maturità.]


#3 Esami

Camminava avanti e indietro con aria turbata.
Ovvio, come poteva non essere agitato in un momento come quello?. Farfugliava frasi sconnesse, tenendo lo sguardo basso e il capo chino, mentre muoveva freneticamente le mani.
Lovino lo osservava con un'espressione a metà tra l'infastidito e il preoccupato. Un po' gli dava noia vedere lo spagnolo comportarsi in quel modo, e non sembrava nemmeno che avesse intenzione di smettere finché non l'avessero chiamato all'interno della stanza dove si stavano svolgendo gli esami orali.
Un po' era preoccupato, non per Antonio, sapeva benissimo quanto lo spagnolo si fosse preparato per l'orale nelle ultime settimane che precedevano l'inizio degli esami; più che altro lo preoccupava pensare che in due anni si sarebbe ritrovato nella medesima situazione, anche se, probabilmente, non sarebbe stato così agitato come lo era il suo ragazzo in quel momento.
"Antonio, datti una cazzo di calmata, sei irritante." Disse sospirando, non ce la faceva più, ma dopotutto Lovino era famoso per non essere propriamente una persona paziente.
"M-Mi chiederanno quello che non so!" Esclamò l'altro passandosi nervosamente una mano fra i capelli castani e spettinati. "E mi bocceranno! Perché come minimo sono andato male anche negli scritti e-e.." Continuava a camminare velocemente, avanti e indietro, sulle mattonelle di marmo bianco.
Lovino sbadigliò e si alzò dalla sedia, avvicinandosi all'altro e facendolo voltare verso di sé.
"Ascoltami." Per quanto lo imbarazzasse, si sforzò di guardare lo spagnolo negli occhi. Antonio aveva un'espressione decisamente stranita, oltre che confusa e agitata. L'italiano prese un respiro profondo e si morse leggermente il labbro inferiore per l'imbarazzo. "Non hai motivo di essere agitato, hai capito idiota?" Cercò di essere il più diretto possibile, nonostante sapesse che l'altro aveva di certo i suoi motivi per essere nervoso; ma dopotutto, solitamente, in quei casi, l'unico approccio possibile era proprio quello.
"Mi hai ripetuto ogni possibile argomento minimo una decina di volte, e anche se spesso mi addormentavo, sono convinto che tu sappia tutto alla perfezione." Continuò, consapevole del fatto che le sue guance si stessero imporporando e la sua voce stesse cominciando a tremolare leggermente. "Quindi ora finiscila di tormentarti le mani e consumare il pavimento a forza di fare avanti e indietro, perché non serve proprio a niente."Antonio continuava ad essere confuso, dalla situazione e dalle parole dell'italiano. Non si sarebbe mai aspettato un simile discorso da parte dell'altro, o probabilmente lo riteneva troppo timido e scontroso per arrivare a dirgli certe cose.
"E smettila pure di passarti le mani tra i capelli, che ci ho messo mezzora a pettinarteli decentemente." Concluse l'italiano abbozzando un sorriso, per poi tornare a guardare negli occhi Antonio. Si alzò sulle punte e gli mise le mani sulle spalle, per poi posare le sue labbra su quelle dello spagnolo.
Un bacio leggero e breve, una specie di incoraggiamento per l'esame, che sperava avrebbe potuto far tornare Antonio con la testa sulla Terra, e non persa fra i milioni di pensieri che gli stavano affollando la testa in quel momento.
"Ce la farai, mh?" Disse semplicemente, staccandosi leggermente dall'altro, che annuì lentamente e sorrise, sentendosi decisamente sollevato e quasi sereno, nonostante ovviamente permanesse ancora un po' di ansia.
"E quando avrai finito io sarò qui fuori ad aspettarti, lo sai vero?~" Disse l'italiano, con una punta di malizia, lasciando intendere all'altro cosa avrebbero fatto quella sera per 'festeggiare'. Antonio, in risposta, lo abbracciò stringendolo forte.
"Gracias, querido.." Gli sussurrò vicino ad un orecchio, sciogliendo poi l'abbraccio quando sentì la porta dell'aula, dove si stavano svolgendo gli esami, aprirsi. Uscì un compagno di classe dello spagnolo che gli diede una pacca sulla spalla come in bocca al lupo. Antonio si voltò lentamente verso la porta aperta, intravedendo i suoi professori seduti dietro una cattedra. Prese un respiro profondo ed entrò nella stanza, dimenticandosi completamente di Lovino, rimasto in piedi davanti all'aula, quasi incredulo che lo spagnolo non l'avesse nemmeno salutato.
"Che idiota.." Sospirò e scosse la testa, tornandosi a sedere su una delle sedie di legno sistemate dall'altra parte del corridoio.

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.:angolo dell'autrice:.

Salve a tutti! Mi scuso per il terribile ritardo! çwç
Ma, come tutti ovviamente saprete, è ricominciato quell'inferno che le persone normali definiscono scuola! (?)
Ebbene, questa mezza cartuccia di autrice ha cominciato la terza superiore (già, sono piccina-), perciò di tempo per scrivere ne avrà sempre di meno Ma prometto che non abbandonerò le due fanfiction che ho in corso uwu (ovvero questa raccolta e un'altra long c: )
Beh concludendo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ho sempre desiderato di scrivere qualcosa tipo Gakuen *^*
Faccio gli auguri a tutti quelli che hanno appena ricominciato la scuola/una sessione di esami universitari e simili. Che la SpaMano sia con voi (?) ~*^*~
Grazie a tutti per le recensioni ai capitoli precedenti, siete fantastici <3

Ameriko_

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Capitolo 3
*** #2 Risveglio ***


#2 Risveglio

Seduto sul letto, osservava con minuzia la schiena nuda di Lovino che dormiva rannicchiato, in parte coperto dalle lenzuola biancastre, proprio li a pochi centimetri da lui. Non si sarebbe mai stufato di starlo a guardare mentre dormiva, sembrava quasi un‘altra persona, cosí tranquillo e rilassato. Antonio certamente amava il suo italiano in ogni momento, pure quando cominciava uno dei suoi sproloqui spesso rivolti, appunto, al povero spagnolo, per motivi che spesso nemmeno lui comprendeva.
Probabilmente, se Lovino avesse sorpreso Antonio mentre lo guardava dormire gli avrebbe dato del ‘pervetito‘ e del ‘maniaco‘, insulti che numerose volte rivolgeva al suo ragazzo. Ed in parte era pure convinto di ció che diceva, perchè, per quanto Antonio potesse sembrare tonto o un po‘ con la testa fra le nuvole, di certo la malizia non gli mancava. Chi poteva sapere cosa passasse per la mente bacata di quello spagnolo dall‘aria quasi ingenua? Forse Lovino, dopo anni e anni di relazione con lui, poteva riuscire ad intuire qualcosina, ma di sicuro non poteva essere certo di niente, data l‘imprevedibilitá dello spagnolo.
L‘italiano si rigiró, borbottando per la troppa luce che stava filtrando dalla finestra. Antonio prese ad accarezzargli i capelli lentamente, facendo attenzione a non avvicinarsi troppo al ricciolo che contraddistingueva entrambi i fratelli Vargas. Sapeva che, anche se Lovino stava dormendo, sentendo la sua mano troppo vicina a quel suo ciuffetto, gli avebbe dato una testa dritta nello stomaco, e non ci teneva per niente a cominciare la giornata in quel modo. L‘italiano aprí leggermente un occhio, per quanto potesse essere faticoso per lui in quel momento. Antonio gli sorrise e gli diede un bacio sulla fronte.
Buenos días, mi amor~“ gli sussurró, ricevendo in cambio un mugugno somigliante ad un ‘Buongiorno, bastardo‘.
Quieres la colazione?“ gli chiese ridacchiando leggermente, era davvero buffo il suo Lovino da appena sveglio. Con tutti quei ciuffi castano scuro scompigliati che gli coprivano quasi completamente gli occhi semiaperti. L'italiano scosse la testa, gettando le braccia intorno ai fianchi dello spagnolo, ancora seduto vicino a lui.
"Non ora... Rimani qui, idiota.." Cercò di nascondere il viso fra le lenzuola, dato il rossore che lentamente gli stava colorando le guance. Odiava che Antonio lo vedesse arrossire, nonostante sapesse benissimo che lo spagnolo lo conosceva da così tanto tempo dal poter ormai prevedere quando le sue guance si sarebbero imporporate.
"Que..?" Gli chiese leggermente stupito lo spagnolo. Lovino si fece forza e si sollevò leggermente, poggiando i gomiti al materasso. Guardò Antonio negli occhi per qualche interminabile secondo, perdendosi in quelle iridi di un verde così luminoso da sembrare quasi irreale.
Prese un respiro profondo e afferrò la maglietta dello spagnolo facendo così avvicinare i loro visi. Bastò un attimo, una manciata di secondi e le loro labbra si unirono, nonostante la confusione iniziale dello spagnolo.

Dopotutto, la colazione poteva aspettare.


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.:angolo dell'autrice:.

Salve a tutti! Grazie a tutti per la pazienza, so che sono un po' lenta ad aggiornare çwç
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se sono riuscita a scriverlo è soltanto grazie alla mia canzone SpaMano preferita (?)
E' bellissima, dovreste ascoltarla! Si chiama Geografia, il gruppo a cui appartiene si è "La Oreja de Van Gogh" -che nome strano per un gruppo musicale--- (?)-
Beh, è tutto! Ringrazio come sempre la mia beta Camy <3
Pareri e critiche sono ben accette, ovviamente!

Ameriko_


 

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