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Ciao a tutti! Eccomi qua al PC a dare libero sfogo
alla mia fantasia ( giusto perche non ho niente da fare, no)! Questa è la mia
prima fanfiction e, nonostante abbia gia una traccia in mente, non ho la più
pallida idea di come verrà. Vi prometto però che cercherò di fare del mio
meglio e, per riuscirci, ho bisogno di una vostra partecipazione attiva. Quindi
vi prego, mandatemi TANTE, TANTE, TANTISSIME critiche ed altrettanti consigli…
ci conto! Ora vi lascio alla lettura del primo capitolo…
“Il rumore del mare riecheggiava
lieve nell’aria, un sospiro di vento accarezzava dolcemente le fronde degli
alberi, granelli di sabbia volteggiavano danzando sulla riva, in cielo un manto
di stelle faceva da corona alla candida luna che dolcemente sorrideva a
Patricia. La ragazza la guardava incantata, fissa con lo sguardo. Poi abbassò
gli occhi e d’incanto vide all’orizzonte salire maestoso l’impavido sole che,
con la sua enorme luce, colorava ed animava la linea perfetta ed estrema del
mare. Patty era là, sulla riva di quell’isola tropicale che ammirava estasiata
il magnifico paesaggio che la circondava con la mente annebbiata dall’immagine
di quel paradiso. “Dove mi trovo? Che posto è mai questo? Che cosa ci faccio
qui? Come ci sono arrivata?”
Si
alzò da terra e cominciò a camminare sulla spiaggia, dritta davanti a sé, senza
sapere dove andare. Poi si avvicinò all’acqua e lasciò che le delicate onde le
accarezzassero i piedi. Una folata d’aria fresca la raggiunse passandole fra i
capelli che lievi ondeggiavano sulle ali del vento. Poi la brezza cessò
lasciando pieno dominio al colore argenteo del mare. Ad un tratto si sentì
afferrare per la vita da due forti braccia. La ragazza trasalì colta dalla
paura: il cuore le batteva forte forte e il sangue le era gelato, non respirava
più trattenendo l’aria in gola. Ma subito l’uomo dietro di lei la rassicurò
rendendo quel contatto dolce e protettivo. Lui allora l’abbracciò con più
ardore tempestando di dolci baci il suo collo...”
—PATTY, ALZATI, è DA UN
QUARTO D’ORA CHE SUONA LA TUA SVEGLIA! SE NON LA SPEGNI SUBITO FINIRAI PER
SVEGLIARE TUTTO IL VICINATO!!!— Esclamò la madre.
La ragazza aprì lentamente gli occhi assonnati e infastiditi
dalla luce che già aveva invaso la stanza.
Allungò un braccio nella direzione della sveglia e, dopo
vari tentativi, riuscì a zittirla. Confusa si riavvolse nelle coperte e prese a
fissare il soffitto bianco. Tutto ad un tratto si sentì volteggiare nell’aria e
la mente le si annebbiò.
—PATTY, E’ TARDI, DEVI ANDARE A SCUOLA!!!— Sua madre la
richiamò e Patty ricadde bruscamente nel mondo reale.
“Uffa, è stato solo un sogno…me lo sentivo che era troppo
bello per essere vero!”
Poi guardò finalmente l’orologio:
—COOOSSSSAAAAA!!!!!!!!!!!!!
NON E’ POSSIBILE, NON POSSONO ESSERE GIA LE 7.00! SONO IN UN RITARDO
PAUROSO!!!!!—
-Brrr… che freddo che fa oggi! Tesoro, mi raccomando,
copriti bene! –
- Si, non ti preoccupare mamma-
Si preparò a tempo di record e, senza nemmeno aver fatto
colazione, uscì di corsa verso il campo da calcio della scuola.
-Ciao, ci vediamo!-
La strada non era poi
molta da casa sua a scuola, di corsa ci avrebbe messo poco più di cinque minuti
ma avrebbe rischiato di scivolare e farsi molto male. Così decise di rallentare
e di continuare camminando. Era una mattina veramente fredda: il termometro era
sceso sotto lo zero e la neve rimasta era tutta ghiacciata. Era da un bel po’
che a Fujisawa non si assisteva ad una gelata simile. Nonostante i numerosi
disagi, un tale spettacolo non passava di certo inosservato: tutt’intorno il
ghiaccio splendeva illuminato dal debole sole mattutino che risaltava con i
suoi raggi i freddi cristalli. C’era un’atmosfera da sogno e lo scenario del
Monte Fuji, imponente con la sua bianca cima, la rendeva ancora più romantica.
Se solo ci fosse stato accanto a lei il ragazzo dei suoi sogni pronto a
riscaldarla dolcemente fra le sue braccia!
- Ehi, Patty, cos’hai? Ti vedo pensierosa… non mi hai
nemmeno sentito arrivare!-
- Ho-Holly! Ciao, ero soprapensiero… scusa. Stavo ammirando
il paesaggio, stamattina è proprio incantevole!-
-Si, è vero, è proprio bello. Ora però ci conviene andare, è
tardi e ci aspettano gli allenamenti.-
Il numero dieci della New Team riprese pallalpiede la sua
corsa verso la scuola mentre Patty lo guardava allontanarsi un po’ perplessa.
“Non cambierà mai” pensò la ragazza sorridendo caldamente. Poi lo rincorse per
raggiungerlo.
Era inutile, era proprio incorreggibile. Oliver Hutton, il capitano
della squadra più forte del campionato, viveva per il calcio. Nemmeno il freddo
e il gelo riuscivano a separarlo dal suo migliore amico. Patty lo ammirava
moltissimo per la sua tenacia nel credere nel suo sogno e nel volerlo a tutti i
costi realizzare. E lo amava, lo amava con tutta se stessa. Sin dal primo loro
incontro al campetto, quando avevano solo 11 anni, aveva capito che quel
ragazzino forte e tenace avrebbe rapito il suo cuore, per sempre. Ma lui non
sembrava neanche accorgersi di lei! All’inizio, per questo motivo, era stata
male, e ne soffriva ancora adesso. Ma ora era arrivata al punto in cui gli
bastava semplicemente stargli vicino e aiutarlo, nel bene e nel male. Lo
guardava allenarsi, correre sorridente con il suo amato pallone ai piedi, pieno
di vita e di energie mentre distanziava di molto i compagni di squadra ormai
esausti.
- Forza, scansafatiche, non mi direte che siete già stanchi,
vero?-
- Holly, sono le 8 della mattina… come fai ad avere tutta
questa energia? Io ho un sonno AWWWH!-
- Hurper, uno scansafatiche come te non fa testo… tu sei
sempre stanco, a qualsiasi ora! Le uniche attività che non ti stancano mai sono
fare il cascamorto con le ragazze, dormire e mangiare!-
- Ehi Price, ma come ti permetti?!-
- E dai Bruce, non puoi dire che non sia vero-
- Holly, anche tu! Ma ce l’hanno tutti con me!-
-- AH, AH, AH!!!--
Una risata generale fece tornare l’allegria anche a Bruce
che, da gran burlone qual’era, accettò le critiche con garbo ammettendone la
veridicità.
Patty guardava quel gruppo di ragazzi con i quali era
cresciuta: con loro aveva passato la sua infanzia e con loro era cambiata,
aveva imparato tante cose, anche ad amare. Quel gruppo si era rafforzato tanto
proprio con l’arrivo di Holly. Era sorprendente pensare a ciò che era riuscita
a fare la presenza di quel ragazzino che inneggiava a “Il pallone è il mio migliore amico”!Persino lei, la
piccola Anego, un vero e proprio maschiaccio intraprendente e scatenato che
indossava la divisa maschile della scuola e capeggiava i tifosi della Niuppi,
non era più la stessa. Ora era diventata una bella ragazza, dal corpo
longilineo e femminile, con dei lunghi capelli neri e setosi che le arrivavano
fin dietro le spalle, la pelle chiara e profondi occhi da cerbiatta. Semplice ma
elegante. E, soprattutto, innamorata persa del suo capitano.
Sorrise a quest’ultimo pensiero. Improvvisamente si ricordò
del sogno fatto quella notte: che delusione svegliarsi e ritrovarsi nel proprio
letto…ma in fondo lei c’era abituata…nonostante vari sguardi teneri, molto
teneri, che ogni tanto Hollyle
riservava e qualche situazione in cui lui sembrava sul punto di fare il primo
passo, aveva perso ogni speranza di riuscire ad entrare nel cuore del capitano,
non credeva più nemmeno di essere corrisposta. Ne era stata quasi sicura fino a
poco tempo fa, si ripeteva in continuazione che era timido, troppa timido per
dichiararsi, ma tanto tenero… eppure adesso era stufa, era stufa marcia di
credere ancora alle favole, doveva finalmente guardare in faccia alla realtà,
bella o brutta che fosse! Holly non era interessato a lei, doveva metterselo in
testa…per quanto timida una persona possa essere, dopo cinque anni la forza per
dichiararsi la trova! Per lei era diverso, era un altro paio di maniche, lei
era una donna ed era l’uomo che, da bravo cavaliere, doveva fare la prima
mossa, non lei! O forse era solo una scusa…Fatto stava che Holly la vedeva solo
come amica, nulla di pìù, e di questo lei doveva farsene una ragione!
- Patty, ci sei? Non hai sentito una sola parola di quello
che ti ho detto, vero? Dobbiamo andare, muoviti, le lezioni stanno per
cominciare!-
- Oh cielo! Evelyne, dove sono gli altri?-
-Sono già andati da un pezzo. Sbrigati!-
-Si, arrivo arrivo…-
Le due ragazze arrivarono
in classe appena in tempo, proprio un attimo prima dell’arrivo del professore.
Tirarono un grosso sospiro di sollievo, poi si diressero ognuna verso il
proprio banco. Holly fu molto sollevato vedendole finalmente arrivare: doveva
ammettere che si era davvero preoccupato, la loro manager era sempre così
precisa e puntuale, ma quel giorno, osservandola, l’aveva trovata al contrario
molto distratta, era persino arrivata tardi agli allenamenti! Che si fosse
presa l’influenza? Possibile, ma qualcosa gli diceva che la motivazione era
un’altra. Si soffermò ad osservarla seduta al suo posto, nel banco vicino al
suo…era così carina con quelle guance tutte rosse per la corsa appena fatta! Ad
un tratto lei si voltò e i loro occhi s’incrociarono fissandosi per un lungo
istante. Ciò che Patty lesse negli occhi di lui fu una forte preoccupazione ma,
soprattutto, una grandissima tenerezza: quando la guardava in quel modo le
pareva di sciogliersi, tutto intorno a lei divenne bello e luminoso, raggiante,
non c’era più la classe, nessun professore intento a spiegare né i compagni di
classe con le loro occhiate maliziose. Non c’era più niente e nessuno, solo
loro due e…il paradiso. Ma ciò che è bello, si sa, nella maggior parte dei casi
non dura mai molto. E così una vocina s’insinuò nei lieti pensieri della
ragazza ricordandole che quello sguardo non voleva dire nulla di speciale, che
Holly non l’amava, che era solo un altro abbaglio, un’altra illusione. Patty,
ritornata alla realtà, sorrise dolcemente al capitano e si girò intenzionata a
seguire la lezione. Holly si stupì non poco dell’atteggiamento della manager:
quel sorriso aveva un non so che di amaro, malinconico, la stessa amarezza e
malinconia che aveva visto riapparire nei suoi occhi. Quel cambiamento
improvviso non fece altro che preoccuparlo di più, tanto che non riuscì a
smettere di pensarci per tutta la durata delle lezioni, mentre, di tanto in
tanto, la osservava con la coda dell’occhio.
Eliane guardava fuori dal
finestrino dell’aereo con sguardo assente. Non pensava a nulla. Non voleva
pensare a nulla. Voleva solo lasciarsi alle spalle tutto quanto e farsi una
nuova vita. Voleva essere finalmente felice, o meglio, voleva tornare ad essere
felice, proprio come lo era un tempo: sempre allegra e vivace, curiosa ed
espansiva…un vero uragano. Chissà, forse in Giappone sarebbe riuscita a
ritrovare il suo sorriso. Dopotutto quella era anche Casa sua! A dire il vero
non c’era mai stata prima d’ora, ma nelle sue vene scorreva sangue nipponico.
Suo padre era giapponese ma aveva sposato una donna francese e, per ragioni di
lavoro di lei, si era trasferito a Parigi. Eliane conosceva i suoi parenti
paterni solo tramite telefono e lettere. Non aveva avvisato nessuno del suo
imminente arrivo, né della sua avventata partenza. Si era recata in aeroporto
la sera prima, lì aveva passato la notte e la mattina si era imbarcata sul
primo aereo per Narita. Chissà cosa avrebbe fatto sua madre quando avrebbe
trovato la lettera in cui scriveva che sarebbe sparita per un po’! Magari si
sarebbe spaventata a morte e l’avrebbe fatta cercare per tutta Europa. Eliane
sorrise al suo stupido pensiero: sicuramente non si sarebbe preoccupata più di
tanto, avrebbe alzato gli occhi al cielo e avrebbe esclamato - Ragazzi!- e con
un sospiro avrebbe ricominciato indifferente il suo lavoro. Sì , sicuramente
sarebbe andata così. Da quando sua madre aveva ricevuto quella dannata
promozione e aveva iniziato a frequentare Armand Debois tre anni prima il loro
rapporto si era completamente annullato. E, da allora, erano iniziati tutti i
suoi guai. Se solo quella sera…
-Gentili passeggeri, stiamo
per iniziare la manovra di atterraggio. Vi preghiamo di allacciarvi la cintura
di sicurezza fino a manovra completata, grazie. -
L’aria era particolarmente
fredda ma Eliane non ci fece molto caso. Scesa dall’aereo si guardò attorno e
respirò a pieni polmoni quell’aria nuova ma tanto familiare. Prese qualche
moneta dalla tasca dello zaino e si diresse verso una cabina telefonica. Non
aveva alcun bagaglio: l’idea di fare la valigia era stato l’ultimo dei suoi
pensieri. Voleva andarsene al più presto, aveva preso solo lo stretto
necessario e lo aveva infilato nello zaino. Aveva preso con sé tutti i soldi
del suo conto: non erano molti ma per il momento sarebbero bastati. Intanto
avrebbe chiesto ospitalità ai suoi parenti e si sarebbe cercata un lavoro.
Inserì i gettoni ed alzò la
cornetta, digitò il numero ed attese…
- Tuu tuu… tuu tuu …Pronto!
Chi parla?-
- Ciao Célie, sono Eliane…-
- ELIANE!!! SI PUO’ SAPERE
DOVE CAVOLO TI SEI CACCIATA? ALIX ED IO SIAMO MOLTO PREOCCUPATE PER
TE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
- Scusate, non era mia
intenzione, ma non potevo continuare a rimanere lì, capisci? Voi siete le
uniche due persone che mi mancheranno , mi mancate già ora!-
- Ma dove sei Eliane?-
- Scusa, ma è meglio che non
te lo dica, preferisco che nessuno sappia dove sono, voglio stare tranquilla.
Non offenderti però, non è che non mi fido di te! È solo una precauzione in
pìù!-
- OK! Per questa volta
chiuderò un occhio. Macome mai mi
chiami da una cabina telefonica? Hai il cellulare scarico?-
- Non l’ho portato con me.-
-Sei sempre la solita
smemorata!-
- Guarda che l’ho lasciato
lì apposta, non voglio rischiare di essere rintracciata da lui! Ora ti saluto.
Ti richiamerò ungiorno, ma non so
dirti quando. Sicuramente quando mi sarò sistemata del tutto.-
- OK! A presto allora, e
cerca di riguardarti, e di trovare degli amici affidabili, e, soprattutto,
evita di cacciarti nei guai, capito?-
- D’accordo, ci proverò.
Salutami Alix e dille di non preoccuparsi che sto bene. Mi raccomando… voi due
non mi avete sentita, assolutamente, capito?-
- NO PROBLEM! Non diremo
niente. Bérard soprattutto non saprà proprio nulla. Hai la mia parola. Fidati!-
- Mi fido! Beh, allora
ciao!-
- CIAO CIAO!-
Ripose la cornetta sul
ricevitore asciugandosi una sottile lacrima che le aveva rigato il viso.
Uscì dall’aeroporto e
s’apprestò a prendere un taxi.
Gli allenamenti pomeridiani erano già iniziati e i ragazzi, dopo vari ed
estenuanti esercizi di riscaldamento, erano impegnati
Gli allenamenti pomeridiani erano già iniziati e i
ragazzi, dopo vari ed estenuanti esercizi di riscaldamento, erano impegnati a
giocare un’amichevole. Diversamente dal solito, Holly e Benji non giocavano
nella stessa squadra - Così è più giusto ed equilibrato - aveva detto il n° 10.
In effetti la partita risultò molto combattuta e tutti s’impegnarono al
massimo. Il campionato era particolarmente duro quell’anno e, se volevano
battere Lenders e difendere il titolo di campioni, avrebbero dovuto migliorare,
e di molto. In oltre quell’anno c’era in ballo anche la convocazione in
Nazionale: ne valeva la pena!
- ATTENZIONE!!!-
Una pallonata aveva colpito in pieno il banchetto
delle manager, facendo cadere una bottiglia di acqua aperta addosso a Patty, e
poi era rimbalzata contro i panni stesi, sporcandoli tutti di terra.
- TU NON LO FAI MAI APPOSTA,
MA POI COMBINI SEMPRE GUAI! MA LO SAI QUANTI GRADI CI SONO, NE HAI LA MINIMA
IDEA?!! -
- S-Scusa Patty… Como posso farmi perdonare?-
- Lascia perdere, combineresti solo altri guai. -
- E dai, farò qualsiasi cosa, e bene. Parola di
Bruce Hurper!-
- Benissimo, allora fammi un favore: TAPPATI LA
BOCCA E SPARISCI!!! -
- Uffa, volevo solo cercare di rimediare… -
- Bruce, a dire il vero c’è qualcosa che potresti
fare per ottenere il nostro perdono-
- A sì? E che cosa Evelyne?-
- Rilaverai a mano tutto il bucato che hai sporcato
e tutto quello della settimana…-
- Eve, non farà altro che rovinare tutto…-
- Ovviamente sotto stretta vigilanza di Patty! -
- OK! Allora ci stò! -
- Cosa! Dovrei sottostare al regime di questa
strega!? -
- Ma come ti permetti, scansafatiche… se ti prendo
te la faccio pagare… non scappare, coniglio… hai forse paura di una donna?! -
Patty continuava a rincorrere Brucesotto lo sguardo divertito dei ragazzi,
soprattutto di quello del capitano “E’ sempre la solita Anego, in fondo. Eppure
è così cambiata… è così buffa quando si arrabbia! Ma è così dolce… Ma che cosa
sto pensando!” Oliver scosse la testa ricacciando quei pensieri assurdi. Era
ancora preoccupato per la sua amica, ma era giunto alla conclusione che
continuando a pensarci non avrebbe risolto proprio nulla. Al momento doveva
concentrarsi su ciò che stava facendo, ed impegnarsi, proprio come stava
facendo lei, altrimenti avrebbe solo perso tempo. Più tardi, riaccompagnandola
a casa, le avrebbe parlato e solo allora avrebbe saputo come aiutarla. Ogni
cosa a suo tempo, e ora era tempo di allenarsi.
- Forza, ora basta. Riprendiamo ad allenarci. -
La situazione si ristabilì e il gioco riprese.
La prima manager, un po’ imbronciata, raccolse i
panni e li risistemò nella cesta dei panni sporchi. Si cambiò la tuta e tornò
al banchetto dove Evelyne e Susy la stavano aspettando.
- Tutto a posto? -
- Sì, non preoccuparti. Grazie Eve… quello stupido,
se solo stesse più attento!-
- Dai Patty, vedi il positivo della cosa! -
- E quale sarebbe? -
- Beh… ti sei fatta una bella corsa, così ti
sei scaldata un po’, visto che morivi dal freddo. Inoltre hai fatto correre un
po’ anche Bruce e avrai la soddisfazione di vederlo finalmente lavorare. Forse
la prossima volta starà più attento, non credi?! -
- AH, AH, AH, hai ragione. Comunque mi sa che dovrò
iniziare a chiamarti Pollianna, riesci sempre a vedere il lato positivo delle
cose, sei formidabile Eve! -
- Non esagerare…-
- HOLLY, SEI FANTASTICO!!! -
Susy, la terza manager e ammiratrice del
capitano, esultò al goal del n° 10, seguita dalle altre.
Gli
allenamenti erano finiti da poco. Il sole stava tramontando e l’aria si faceva
più tagliente. Oliver Hutton palleggiava imperterrito col suo amico pallone:
nonostante le ore di allenamento, non era per niente stanco, come suo solito.
Sprizzava energia da tutti i pori. Al contrario Bruce era davvero morto: quel
giorno l’allenamento era stato particolarmente duro – Se laoriamo di più,
sentiremo meno il freddo! – aveva detto il capitano. Era inutile lamentarsi,
quando lui decideva una cosa, quella era…almeno per quanto riguardava il
calcio.
- Ciao, a domani! -
--CIAO!--
I ragazzi si diressero ciascuno verso le proprie
abitazioni. Erano rimasti solo Holiver, Evelyne e Patty. Le due ragazze stavano
finendo di sistemare mentre il n° 10 le aspettava sotto al Ciliegio.
- Guarda Patty, ti sta aspettando. Sei emozionata,
vero? -
- Eve, smettila di prendermi in giro! -
- Non ti prendo in giro! Comunque, amica mia, se
vuoi un consiglio, penso proprio che tu debba dirglielo. Non puoi andare avanti
così! -
- Ti ringrazio, ma ora sto bene… te l’ho detto. -
- No, non stai bene! Patty, guarda che tra poco
partirà per il Brasile e tu non lo vedrai più. E’ questo che vuoi? -
- No, ma non voglio nemmeno interferire con il suo
sogno! Se lui è felice, lo sono anch’io. Questo mi basta. E poi lo sai anche tu
che io per lui sono e sarò sempre e solo un’amica!-
- Come fai a dirlo scusa!Forse, se tu gli parlassi
almeno lui saprebbe… -
- Eve, basta, ti prego! -
Non aveva proprio voglia di parlarne. Voleva solo
vivere il presente e poter stare il più possibile vicina al suo capitano. Era
arrivata al punto di desiderare ciò che lui stesso desiderava, pur di vederlo
felice. Il sogno di Holly di andare in Brasile e diventare un calciatore professionista
era ora anche il suo sogno. Il suo capitano sarebbe diventato il campione del
mondo e lei lo avrebbe sempre sostenuto, anche a costo di rimanere per sempre
nell’ombra. Sempre!
- Allora, siete pronte si o no?! -
- Certo capitano, abbiamo finito, anche se avremmo
finito certamente prima se tu ci avessi aiutate invece di startene qui a
giocare…e hai anche il coraggio di lamentarti! Ah, uomini…ma cos’anno al posto
della zucca!!!-
- °_____°” -
-Lasciala perdere, è un po’ nervosetta
stasera…comunque devo ammettere che ha ragione, dovremmo smetterla di viziarvi
così tanto, soprattutto lei. Si, Patty ha proprio ragione, dovremmo mettere a
fare il bucato tutti quanti voi, non solo Bruce!-
-Sai Eve…non è una cattiva idea, così forse staranno
più attenti a non sporcarsi. No dico Holly, ma lo sai quanto tempo ci vuole per
cercare di smacchiare il più possibile anche una sola delle vostre maglie? Ne
hai la più pallida idea???-
-Patty…ma …è impossibile non sporcarsi giocando a
calcio!-
-Lo so Holly, non sono stupida-
-Non ho mai detto questo!-
-E’ solo che a volte ci piacerebbe essere un po’ più
apprezzate, tutto qui…invece sembra che il nostro lavoro sia poco importante e
che tutta la fatica la facciate solo voi.-
-Ma non è assolutamente vero, senti Patty, mi
dispiace se diamo quest’impressione, ma voi, tutte voi siete importantissime
per la squadra, e soprattutto tu sei indispensabile. Tutti noi vi vogliamo
bene, di questo non devi mai dubitarne. Hai ragione, forse non vi dimostriamo
abbastanza la nostra gratitudine, ma dovete esserne certe, noi vi apprezziamo
moltissimo! Grazie Evelin…e grazie di cuore Patty…per tutto!-
-Di niente capitano!-
-^____^OK, ora andiamo, altrimenti si chiederanno dove siamo finiti! Forza
pigrone, non ti farai battere da due ragazze, vero?-
Patty e Eve cominciarono a correre verso la
direzione di casa, seguite subito da Holly che le raggiunse in breve tempo.
Ormai la povera Evelin era rimasta al quanto indietro mentre il Capitano e la
prima manager, più allenata e resistente dell’amica, si contendevano il podio.
-Cosa c’è, il grande campione non riesce a
distanziare la sua manager?-
-Ehi, non fare tanto la spiritosa, il fatto è che
non mi stò impegnando al 100%, altrimenti ti avrei già battuta da un bel
pezzo!-
-A si? Bene, allora inizia ad impegnarti perché sto
per vincere io!-
-Lo vedremo!-
-Voi due, aspettatemi!!!-
Finalmente giunsero al traguardo, l’angolo della
strada era vicinissimo, ora si doveva giocare il tutto per tutto. I due
accelerarono la corsa, Patty chiuse gli occhi e utilizzò tutta l’energia che le
era rimasta.
-Ed ecco che Anego arriva e taglia il traguardo per
prima…siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Allora capitano, come ci si sente ad essere
sconfitti? E da una che ti lava le magliette?…Ehi Holly, che fai ti sei
offeso?…Non parli più?…Ma dove sei?-
La Ragazza si voltò indietro…
-Non dire niente e, soprattutto, non ridere!-
Holly, tentando di giungere per primo al traguardo,
era inciampato in una scatola che si trovava per chissà quale ragione in mezzo al
marciapiede…risultato? Ora il bel capitano si trovava a terra con la scatola in
questione finitagli misteriosamente sulla testa! La scena era fin troppo buffa
per riuscire a trattenere le risate, così ben presto il calciatore si era
ritrovato circondato dalle sonore risate che le due manager non riuscivano a
trattenere. Dopo un buon quarto d’ora le ragazze riuscirono a riprendersi e i
tre, ricompostisi, si salutarono dividendosi e continuando il loro cammino
verso casa. Evelyne svoltò all’angolo mentre Holly e Patty continuarono nella
stessa direzione rimanendo soli. Parlarono per un po’ di calcio (che novità!),
poi seguì un imbarazzante silenzio. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Oliver si
sentiva particolarmente a disagio, situazione strana per il n° 10 della New
Team, sempre così sicuro di sé! Il cuore gli batteva forte forte, era strano,
ma da qualche tempo stare solo in compagnia di Patty lo innervosiva. Sapeva
solo che ultimamente la vedeva ogni giorno diventare sempre più carina e non
poteva fare a meno di pensare a quanto fosse straordinaria. E poi doveva
assolutamente scoprire perché quel giorno, e non solo, era così…distante,
distratta, così triste, e quella era la situazione ideale.
“Che
situazione imbarazzante, questo silenzio è davvero straziante…non so cosa
fare…”
“Mamma
mia, perché mi sento così in imbarazzo! È solo Patty, la mia migliore amica…non
dovrei avere difficoltà a comunicare con lei…”
“Devo
assolutamente trovare qualcosa di cui parlare!”
“Adesso
basta, devo prendere coraggio e parlarle!”
-Patty…--Holly…-
-Si?--Si?-
-Oh,
scusa…cosa stavi dicendo?-
-N-no,
figurati^___^dimmi pure!-
-Ma
guarda che non è tanto importante!-
-Non
fa niente, cosa mi volevi dire?-
-Beh,
volevo solo sapere come mai stamattina sei arrivato in ritardo…è una cosa
talmente strana trattandosi di te! Me lo sarei aspettato da Bruce, per lui è
diverso, quando è in orario è già un miracolo! Ma per quanto ti riguarda,
capitano, la cosa è alquanto strana! Insomma…tu solitamente sei quello che
arriva almeno un’ora prima!-
-Scusa
Patty, ma l’ho detto ieri alla fine degli allenamenti che oggi avrei
ritardato…non ti ricordi?! Te l’ho anche ripetuto più di una volta e tu mi hai
risposto di aver capito, sempre. Mia madre ha voluto portarmi a fare i soliti
controlli, le solite cose…esami del sangue, radiografie varie, e altri esami di
cui nonricordo il nome. Io gli e l’ho
detto che era solo una perdita di tempo ma lei niente, non ne ha proprio voluto
sapere…e per che cosa poi? Per sentirsi dire che sono sano come un pesce?!!?!
Questo già lo sapevo, e così ho perso tempo prezioso! Uffa!!!-
--Ah
ah ah, eddai, su non fare così! Se anche perdi un’oretta di allenamento cosa ti
cambia? Non mi pare la fine del mondo, tanto tu sei comunque sempre
pallalpiede!!! È come se ti allenassi di continuo.-
-No,
non è per niente la stessa cosa!-
-Ma
è comunque simile! Vabbè, tanto lo sanno tutti che sei fissato!-
-Cosa,
io sarei fissato, non è vero! È il mio sogno.-
-Ah…
‘___’ …già, hai ragione, è il tuo sogno, devi fare di tutto per realizzarlo-
-
…E tu?-
-E
io cosa?-
-Cosa
c’è che non va, Patty, sei così strana ultimamente! Dov’è finita Anego, la
ragazzina tutto pepe, vivace, scatenata e impulsiva che si vestiva da
maschiaccio e urlava a squarcia gola il nome della nostra squadra dagli
spalti!?! Dov’è finita quella ragazzina!-
-N-non
ti seguo, cosa intendi dire, è normale cambiare quando si cresce, allora ero
una bambina, ora sono crescuta e mi devo comportare giustamente come una futura
donna. Sono una ragazza, non un maschiaccio!-
-Oh,
questo lo so, lo vedo, sei una bellissima ragazza-///////- …, non ti sto dicendo che non devi comportarti come
tale, solo che ti stai, come dire, spegnendo…-
-Spegnendo
°//////°?-
-Si,
all’inizio non era così, eri comunque te stessa, ma ora…sei comunque sempre tu
ma sei…come dire…diversa!-
-Diversa?-
-E’
come se la tua personalità si tesse annullando, ti stai rinchiudendo in un
mondo tutto tuo, ma da cosa vuoi scappare, che cosa c’è che ti fa soffrire?!-
-C-cosa
mi fa soffrire °___° ?!…………………………… ^____^ Ma no Holly, ma cosa dici, magari il
fatto è che sono un po’ troppo stanca! Ben mi sta, così la prossima volta
imparo a voler strafare!-
-Voler
strafare?-
-Si,
mi sono riempita le giornate di impegni di ogni genere e tipo…non ho praticamente
un attimo libero per me, è naturale che sia stravolta! Per questo ho la testa
fra le nuvole, inizio a non reggere più tutto questo stress! Non preoccuparti
però, ho solo bisogno di una vacanza!-
-N-ne
sei sicura?-
-Certo,
tranquillo!-
-Sono
contento, ma se c’è qualcosa…non esitare a parlarmene, ok?-
-Ok,
stanne certo!-
Bugiarda!
Gli aveva mentito, ne era consapevole. Holly si era accorto che qualcosa non
andava in lei…le aveva parlato sinceramente preoccupato…si era offerto di
ascoltarla…niente! “Amore mio, come faccio a sfogarmi con te…se sei tu che mi
fai piangere” Per lui era cambiata, per lui ora rischiava di annullarsi…era
confusa… “Non riesco a capirti capitano, a volte sembra che non ti importi
niente di me…allora io cerco di farmene una ragione, mi metto il cuore in
pace…e poi diventi tutt’a un tratto così attento nei miei confronti…ti
preoccupi…sei attento ai miei sentimenti…così spero sempre che tu ti accorga
finalmente del mio amore…ma no…niente…è solo un’altra semplice illusione…sono
confusa…non voglio ingannarmi ancora…io…io voglio essere felice…felice…e allora
smettila di giocare capitano…io voglio fermarmi…voglio la verità…basta
illusioni…sono stufa…basta…non voglio più pensare…” un gran mal di testa la
colse, non vedeva l’ora di arrivare a casa e chiudersi in camera sua. Ormai
faceva fatica a trattenere le lacrime,aveva bisogno di sfogarsi, voleva
sfogarsi. “Nonostante tutto oggi non posso non riconoscere che sei stato
estremamente carino e dolce con me…forse dovrei gioire di questo, esserne
felice…non vuol dire illudersi, devo solo essere contenta di avere almeno la
tua amicizia…si, è così…sono contenta di avere almeno questa…in fondo hai
ragione, così mi faccio solo del male…e ne faccio anche alle persone che mi
stanno accanto…Eve, Emy, Jenny e anche tu capitano, tutti voi vi preoccupate
per me…e non è giusto…non devo essere così egoista…e tragica…devo affrontare la
situazione, a testa alta!” Patty si sentiva meglio ora! Le parole del suo
adorato le avevano fatto bene in fin dei conti, lui le voleva bene, ora ne era
certa. Non importava in che misura, se come amica o qualcosa di più, per ora
poteva accontentarsi di ciò…dopotutto con il tempo le cose avrebbero anche
potuto cambiare…avrebbe solo dovuto pazientare un pò, e magari neanche tanto.
“Speriamo bene, non voglio illudermi di nuovo!”
-
^_____^Grazie^_____^-
-Come?
E per cosa?-
-Per
la tua amicizia^___^ , è molto
importante per me ^/////^-
-Non
c’è di che, anche la tua amicizia è importantissima per me, cosa farei senza il
mio angelo?! ^//////////////////^-
Una
ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi verdi smeraldo correva
affannosamente verso il cannoniere e, quando lo raggiunse, si butto tra le sue
braccia, sotto lo sguardo attonito di Patty.
-Tu
sei Oliver Hutton, vero? Si non c’è alcun dubbio…sei senz’altro tu! Finalmente
ti ho trovato! Non sei cambiato quasi per niente, sai? Comunque sono andata a
casa tua e c’erano parecchie tue foto…sei diventato un campione, eh eh, ce
l’hai fatta, sei sulla buona strada, anzi buonissima! Tua madre è gentilissima,
ed è anche molto simpatica…credo proprio che mi troverò bene con lei, siamo già
diventate ottime amiche! ^^ Mi ha detto che avrei potuto trovarti al campo ad
allenarti, ma a quanto pare avete gia finito! Non sapevo dove cercarti, per
fortuna questa città non è molto grande ed è molto facile orientarcisi, anche
per una come me che in quanto ad orientamento è zero assoluto! ^___^
che
fortuna incontrarti proprio per strada, s………………………………………………………………..-
Patricia
era rimasta…di stucco: chi era quella ragazza spuntata fuori da chissà dove che
si era fiondata tra le braccia del capitano come se si conoscessero da
tantissimo tempo??? E perché continuava a stargli avvinghiata come una
sanguisuga?????? Cosa voleva quella biondina dal suo Holly??? E lui, perché non
faceva nulla per allontanarla? Perché se ne stava li imbambolato, non si
aspettava forse di rivederla??? La prima manager della New Team era alquanto
confusa…non ci capiva niente, ma cosa stava accadendo? Una cosa però la
sapeva…se quella mocciosetta non avesse lasciato presto, mooolto presto (e
quando dico presto intendo dire subito) il SUO capitano, avrebbe avuto il
piacere, nonché l’onore, di subire la furia di Anego, l’antica guerriera che si
nascondeva nel profondo del suo animo. La ragazza era combattuta, cercava in
tutti i modi di calmarsi, dopotutto che diritto aveva di dire a Holly chi
frequentare o meno?! Una parte di lei aveva una gran voglia di piangere, si
sentiva offesa, voleva correre, correre lontano, scappare via da quella
situazione tanto dolorosa. Ma l’altra parte, quella combattiva, non le
permetteva di muoversi e la incitava a prendere l’intrusa per i capelli. La
gelosia le stava ormai offuscando la mente.
Il
povero capitano, dal canto suo, poteva dirsi quasi più confuso dell’amica.
Guardava quella ragazza piombatagli chissà come e da chi sa dove che continuava
a parlare, nemmeno lui sapeva di cosa…era perplesso, sembrava avesse appena
visto un mix tra un alieno e un fantasma! Chi era quella biondina?!!!…E,
soprattutto, come faceva a conoscere il suo nome?!!!…Non pensava di averla mai
vista prima, anzi, ne era sicuro al cento per cento! E poi i suoi tratti
somatici erano occidentali e, anche se parlava e pronunciava abbastanza correttamente
il giapponese, aveva un accento tipicamente francese. Sicuramente non lo
conosceva per fama, non era ancora un calciatore famoso, e poi, da quanto aveva
capito, aveva detto di conoscerlo personalmente! Ma allora, dove poteva averla
incontrata?!…magari durante il torneo svoltosi in Europa qualche anno prima?!
No, non era possibile…se così fosse stato se ne sarebbe certamente
ricordato…d’altronde lei sembrava avere molta confidenza nei suoi confronti!
Non poteva fare a meno di continuare a domandarsi chi fosse, non riusciva
minimamente a muoversi, era come paralizzato, rapito con la mente in un’altra
dimensione…e muto, aveva letteralmente perso l’uso della parola. E di questo
ben presto se ne accorse anche lei (Finalmente!!! N.d. Eva): aveva continuato a
parlare a raffica, senza dare il tempo al ragazzo di risponderle o di farle
qualche domanda...era così emozionata di trovarsi lì, finalmente si sentiva al
sicuro, o perlomeno sentiva che poteva esserlo! Aveva paura che le chiedessero
il perché della sua presenza in Giappone, non aveva voglia di parlarne, non se
la sentiva…non voleva ascoltare alcun tipo di predicotto riflessivo, di quelli
che ti inducono a tornare sui tuoi passi e affrontare il problema, invece di
scappare. Lei non stava scappando! Aveva semplicemente bisogno di cambiare un
po’ aria…di stare un po’ da sola…lontano dalle sue preoccupazioni. Aveva
bisogno di trascorrere un periodo felice…finalmente…dopo tanto tempo…una breve
pausa…non chiedeva molto…non era stupida, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto
tornare…semplicemente si apprestava a vivere un periodo di quiete, poi avrebbe
riaffrontato la tempesta. Ma non voleva neanche mentire…ma…ovviamente non
poteva cancellare la sofferenza dal suo cuore, ma non voleva coinvolgere
nessun’altro nel suo dolore…per questo si era mostrata così espansiva, vivace e
scatenata…proprio come era una volta…solo che stavolta si trattava di una
recita…in attesa che l’inverno finalmente avesse lasciato il posto alla bella
stagione. Continuava a parlare, un po’ per l’emozione, un po’ per la paura,
quando finalmente si decise a guardare negli occhi il giovane calciatore. Le
parole le morirono in gola (Finalmente si è zittita! N.d. Eva)…Holly la fissava
sgomento, immobile, con lo sguardo attonito e fisso…non capiva perché la
guardasse così…aveva forse qualcosa che non andava???
-C-che
c’è?-
-………….-
-A-allora?-
-B-beh,
e-ecco…i-io…t-tu…-
-Si?-
-T-tu…i-io…-
-tu…io…cosa?…………..ah,
credo di avere capito qual è il problema…ah ah ah^___^” che stupida…ah ah ah!-
Improvvisamente
si rese conto che effettivamente lei non si era neanche presentata e che, anzi,
si era comportata proprio come un’autentica pazza, nel vero senso della parola.
Chissà cosa stava pensando lui di lei ora…E’ vero che si conoscevano già, ma non
solo non erano più in contatto da diversi anni, la loro era anche una
situazione molto particolare!
-Che
maleducata, non mi sono neanche presentata! Sicuramente ti starai chiedendo chi
è questa pazza furiosa di una straniera che si mette a urlare il tuo nome in
mezzo alla strada, ti salta al collo e ti annega di parole…giusto? ^^-
Holly si riscosse dal suo stato di trans e trovò perfino
la forza di annuire. Patty intanto, più gelosa che mai, stava proprio per
perdere il controllo: chi si credeva di essere quella poi?! Non solo era
sbucata fuori dal nulla rompendo l’incanto dell’unico momento della giornata in
cui poteva restare sola con il suo grande amore, ma gli si era anche
appiccicata, escludendola per giunta…e poi gli rivolgeva certi sorrisi a trentadue
denti che…arrrrghhh!!!
-Io
non mi sono presentata, è vero, però mi reputo comunque offesa…sono nelle tue
stesse condizioni, eppure io ti ho riconosciuto, caro il mio Tsubaky…invece tu
no, mi hai già dimenticata?!!-
Adesso basta, era veramente troppo!!!
-Ehi
tu, si può sapere chi diavolo sei?-
-E-eliane!
Eliane, sei proprio tu?-
-Ah,
ma allora lo sai chi sono! ^__^-
Il
capitano della New Team era felicissimo, i suoi occhi avevano cominciato a
brillare di felicità…non poteva crederci, non riusciva a credere che lei fosse
proprio li, davanti a lui, in carne ed ossa! La abbracciò con affetto e le
schioccò un sonoro bacio sulla tempia. Patricia era confusa, perplessa, ma
stavolta era la parte mite di lei che stava avendo il sopravvento…era accecata dalle
lacrime che, ormai ingenti, premevano per uscire e scorrere liberamente sul suo
dolce viso, mentre un nodo alla gola si serrava sempre più stretto…aveva la
sensazione di soffocare…
-H-olly,
tu la conosci?- Chiese a fatica, cercando di trattenersi.
-Certo
che la conosco, lei è…-
-Piacere,
il mio nome è Eliane! Scusa se ti ho ignorata prima, ma ero talmente felice di
rivedere Holly che non capivo proprio più niente! Scusa ancora!-
La
francese fece un sincero sorriso tendendo la mano in direzione di Patty, che,
sempre un po’ esitante, gli e la strinse.
-P-piacere,
io sono Patty-
-Piacere
di conoscerti, Patty…hai un bel nome, sai? Viene da Patricia, giusto?-
-Be,
S-si, ti ringrazio ^=^ -
-Oh,
scusa, come al solito parlo sempre a raffica! Mi dispiace, e ti prego, ogni
volta che ci casco tirami un bel pugno in testa…chissà che mi entri finalmente
nella zucca di essere un po’ più discreta!-
-E-eh
eh-
-Comunque
spero di diventare presto tua amica, Holly mi ha parlato molto di te! Sei stata
la sua prima tifosa, vero? E ora sei la manager del suo club di calcio…è
meraviglioso! Sono davvero felice di avere finalmente conosciuto la ragazza di
mio cugino! ^_______^ -
--COOOOOOOSSSSSAAAAA!!!!!!°//////°°//////° --
I
due ragazzi arrossirono fino alla punta dei capelli…Eliane li guardò come
fossero due alieni…erano talmente buffi…
Era
davvero impossibile non scoppiare a ridere!
-
PPUAAAAHAAAHAHHAHHAHAHHAHAAAAAHHHAHAHAAAHHHAAAHAHAHAHHAAHAAH dovreste davvero
vedervi, AHHHAHHAHAAAHAHAH siete talmente AHAAAAHHAAHAA bufffffi, AHHAAHAHAHHA
sembrate due pomodori, AHAHAHHHAAAAAAHAHHAHAHHAAHHHAHAHAHHHAHAHA -
--ELIANE, INSOMMA!--
La
ragazza continuava a sbellicarsi dalle risate, mentre la manager e il capitano
cercavano, sempre più imbarazzati, di farla smettere.
-Ok,ok
la smetto! ……………………Ecco, ora sono calma…………………….Ma si può sapere cosa ho detto
di male?-
-Beh…-
-A-ah,
ci sono!!! Ho capito tutto!!!!!! Vi siete messi insieme da poco e la cosa vi
imbarazza ancora un po’….GIUSTO? ma, suvvia, non dovete vergognarvi, è una cosa
davvero normalissima, sapete?-
--ELIANE!!!=/////==/////= --
-Che
c’è, che altro ho detto di male??? °___°’ –
--Noi
non stiamo insieme!!!///////// --
-Coosaaaa?
No, mi state prendendo in giro, vero?-
-Per
niente Eliane! Patty è solo una mia…………a-amica!- disse perplesso e un po’ a
disagio il n°10 supportato da una imbarazzatissima Patty.
-Mmmmmmh….no,
non ci credo! O…….-
-ELIANE!!!-
-Ok,
ok…stò zitta, ho afferrato il concetto!-
-Scusa,
ho capito male o hai detto di essere la cugina di Holly?!?- chiese la manager
speranzosa.
-No,
hai capito benissimo, io sono la sua cuginetta invisibile!-
Patty
tirò un sospiro di sollievo, improvvisamente il mondo le parve talmente
bello…Si sentiva volteggiare nell’aria e intorno a lei era tutto un coro
festoso…il groppo alla gola si era totalmente sciolto…le veniva da piangere, ma
stavolta dalla felicità…si sentiva così leggera!!! Era raggiante e i suoi occhi
brillavano di vita. Improvvisamente le tornarono in mente le parole della
ragazza e la curiosità la fece tornare alla realtà.
-I-invisibile!?!
Che vuoi dire?!?-
-Beh,…diciamo
che questa è la prima volta che c’incontriamo di persona!-
-COOOSA!!!-
Patty
era allibita, come era possibile?! Vivevano lontano, è vero, ma da come si
comportavano sembrava cha fossero addirittura cresciuti insieme! No, non poteva
essere, la stavano senza alcun dubbio prendendo in giro!
-Eddai,
su…ora basta…piantatela di prendermi in giro!-
-Ma
non ti stiamo prendendo in giro, Patty, Eliane dice la verità!-
-Ma…sembrate
così affiatati…-
-Beh,
effettivamente lo siamo, o per lo meno lo eravamo, almeno fino a tre anni fa…-
-Già,
ci sentivamo praticamente ogni giorno per telefono e ci scrivevamo
tantissimo…ci confidavamo praticamente tutto. Anche se distanti, riuscivamo a comprenderci
perfettamente, avevamo una sintonia fantastica, lei era come una sorella per
me, oltre che la mia migliore amica! Mi ha aiutato nei momenti difficili e mi
ha sempre incoraggiato nella realizzazione del mio sogno, proprio come fai tu.
Inoltre non mancava di certo di rimproverarmi quando, secondo lei, ne avevo
bisogno…anche se lontana, le sue strigliate erano davvero da incubo…altro che
bambina, in quei momenti avevo persino paura che si mettesse a sputare fuoco!-
-Ah
ah ah, già si, è vero…ah ah ah…dovevi sentirlo al telefono, era così docile e
remissivo…era talmente spaventato che non faceva altro che ripetere in
continuazione “S-si…certo…s-si…hai…ragione…s-si…”ah ah ah…-
-Non
è per niente divertente! È sempre stata una pazza scatenata…se me ne sono
accorto io tramite telefono e lettere, figurati come la vedevano gli altri, dal
vivo!-
-Mi
adoravano, mio caro, mi adoravano letteralmente…io ero una leader! ^___^-
-di
piuttosto che avevano paura di te!-
-Ehi,
ma per chi mi hai preso…per una che andava in giro a minacciare la gente???-
-Ah
ah ah, ma no, figurati…lo sai che ti sto solo prendendo in giro…è da così tanto
che non ne ho più l’onore!-
-Beh…in
effetti…è da un po’ che non ci sentiamo…-
-Tre
anni per la precisione, ma dov’eri finita?! Non hai neanche più risposto alle
mie lettere!-
-Già,
ti chiedo scusa-
Eliane
si rattristò tutto d’un colpo…il ricordo di ciò che era accaduto tre anni prima
tornò vivo più che mai nella sua mente: non avrebbe mai immaginato che potesse
succedere a lei una cosa simile, che la sua felicità, il suo equilibrio
venissero intaccati in quel modo, non aveva mai pensato all’eventualità che una
disgrazia potesse colpire la sua famiglia…proprio la sua famiglia…Si sentiva
una stupida, come aveva fatto ad essere così presuntuosa, come aveva potuto
credere o anche solo pensare che non sarebbe accaduto mai nulla di male ai suoi
cari? Che tutto ciò che è malvagio avrebbe per sempre risparmiato il suo nido?!
Come si sentiva sciocca, aveva forse pensato di essere superiore agli altri per
meritarsi tanto riguardo??!!! Quell’esperienza era stata la peggiore di tutta
la sua vita, prima un giardino incantato pieno di rose e fiori. Era stato un
brusco risveglio che l’ha strappata ad un bellissimo sogno, una doccia fredda,
gelida, troppo gelida…oppure era l’inizio di un incubo destinato a farla stare
sempre peggio? Lei non lo sapeva, ma una cosa si, l’aveva compresa bene…quello
era stato davvero l’inizio di qualcosa, qualcosa che l’aveva cambiata
profondamente, che aveva cancellato la gioia dal suo cuore, insieme a tutta la
sua vivacità. Quello era stato l’inizio del suo lungo inverno, un inverno lungo
tre anni.
Patty
vide un’ombra attraversare i suoi occhi. La osservava e si chiedeva cosa la
preoccupasse tanto, sembrava tutt’un tratto così triste, sembrava stesse
soffrendo. Evidentemente il ricordo di un’esperienza triste la faceva star
male, qualcosa era sicuramente successo nel suo passato…si, ma cosa?!
-Cos’è
successo tre anni fa?-
A
quella domanda Eliane s’incupì e sbiancò maggiormente, tanto che Patricia,
preoccupata, si pentì immediatamente di averle posto una domanda tanto
indelicata. Evidentemente non si sentiva di parlarne!
Anche
Oliver notò la cosa e decise di intervenire.
-Come
avrai già capito, Eliane è francese, o meglio, lo è per metà. Suo padre ha
sposato una donna francese conosciuta, durante uno dei suoi primissimi viaggi
di lavoro, a Parigi. Si è trasferito lì dopo il matrimonio, sia per amore, sia
per dovere. Eliane è la figlia di mio zio, il fratello maggiore di mio padre.-
-Non
sapevo che avessi uno zio paterno-
-Non
siamo mai stati tanto in contatto, tra i numerosi impegni di lavoro è sempre
stato difficile organizzare una rimpatriata. Qualche volta lui e papà si
incontravano in Europa, ma raramente. Mia cugina non ha mai incontrato di
persona nessuno di noi…mi sarebbe piaciuto conoscere mio zio! Papà me ne
parlava sempre tanto!-
-Parli
come se non ne avessi più la possibilità!-
-Purtroppo
è così: tre anni fa ha avuto un incidente che gli è stato fatale …-
Quelle
parole risuonarono con violenza nella testa di Patty: come aveva potuto essere
così poco opportuna, mostrare così poca delicatezza! Possibile che non avesse
ancora imparato a comportarsi da adulta? Ma cosa aveva al posto del cervello, i
criceti in sciopero di Mei-Chan? Lo sapeva, se ne era accorta che l’argomento
doveva farle male…e allora perché non era stata zitta!
-Oh…..Eliane,…mi
dispiace davvero tanto, credimi, io…..io non volevo…=_=-
-Non
fa niente Patty, davvero, non ti preoccupare, non potevo saperlo. Non posso
negare che la cosa mi faccia molto male…ma non importa…lo supererò…prima o poi!
^_^ -
Patricia
sorrise, quella ragazza aveva una forza d’animo eccezionale, era riuscita, con
il suo sorriso, a rassicurarla immediatamente. Voleva aiutarla ad accettare
l’accaduto…voleva esserle amica.
-Ok!
^__^ Oh, ma sarai sicuramente affamata…hai detto che sei arrivata poco fa,
giusto? È inutile stare in mezzo alla strada a chiacchierare…dopo tutte quelle
ore di volo sarai anche stanchissima. Holly, ma è mai possibile che qui debba fare tutto
io??!!! Dovresti fare gli onori di casa e invece…ahhhhhhhhhh, gli uomini
d’oggi! Coraggio Eliane, ora vai a casa, mangi qualcosa, ti fai un bagno
rilassante e subito a letto. Domattina ti sentirai meglio e così potremo
parlare con più tranquillità. Mi raccomando Holly, non tartassarla di domande,
ci racconterà domani il perché della sua improvvisa vista, giusto? ^^ E mi
raccomando: NIENTE
CALCIO!!! Avrai tutto il tempo che
vorrai per renderla partecipe delle tue gesta sportive…INTESI??!!!-
-C-certo,
non preoccuparti Patty…eh eh eh^_^’-
-Ah
ah, siete davvero molto buffi! ^^ Comunque…grazie Patty, va bene, seguirò il
tuo consiglio.-
Eliane
era molto grata alla manager della New Team: effettivamente si sentiva
parecchio provata e il suo stomaco iniziava ad emanare degli strani gorgoglii.
In oltre in questo modo avrebbe avuto tutta la notte per prepararsi ad
affrontare suo cugino e sua zia, trovando una scusa plausibile che
giustificasse la sua presenza in Giappone. Doveva fare in modo di non destare
in loro alcun tipo di sospetto, non doveva assolutamente permettere che venisse
loro la benché minima intenzione di chiamare sua madre. Doveva stare
attentissima. Sarebbe stato difficile qualche volta, soprattutto perché doveva
fingere…ma oramai c’era dentro, il gioco era iniziato e lei non poteva più
tirarsi indietro.
I
tre ragazzi ripresero allegramente il cammino verso casa: dovevano riposarsi il
più possibile…l’indomani li aspettava una giornata ricca e faticosa.
Ciao a tutti!!!^^Come vedete ho già finito anche il terzo capitolo…visto che brava? (beh,
si…effettivamente…) Cmq non so se riuscirò a mantenere questo ritmo! Lo so, lo
so…starete dicendo “questa ha appena cominciato a scrivere e dice di essere già
stanca!”. La frequenza delle mie pubblicazioni non dipende totalmente da me…il
fatto è che tra università e lavoro…comunque spero di non farvi aspettare più
di 4/5 giorni. Se mi dovesse capitare di non aggiornare per più del tempo
concessomi, mi raccomando, tiratemi le orecchie!
Comunque,
ora passiamo ai ringraziamenti:
Rossy:
sono contenta che i primi capitoli ti siano piaciuti! Visto, ecco per te
prestissimo anche il terzo…non ti preoccupare, come hai letto, Eliane non
s’intrometterà tra Holly e Patty, porterà forse comunque un po’ di scompiglio
fra loro (e non solo) ma in un modo diverso. Continua a leggere e ovviamente a
recensire, mi raccomando. Un salutone da Eva^____^
Gemini:
ti ringrazio per i complimenti, fa sempre piacere quando il proprio lavoro
viene apprezzato! Mi dispiace deluderti, ma come avrai capito leggendo, e come
ho detto a Rossy, Eliane non metterà in crisi la coppia Holly/Patty, anche
se…stai a vedere perché la sua vivacità occidentale diverrà davvero
fondamentale…continua a seguire questa storia e scoprirai cosa voglio dire…CIAO
CIAO da EVA ^____^
Alex_kami:
Grazie per i complimenti fattimi, mi fa piacere che la fanfic sia di tuo
gradimento. ^^ effettivamente si, ho iniziato questa storia un po’ di tempo fa
ma per impegni scolastici non sono riuscita più a continuarla. Alcuni giorni fa
l’ho ripresa in mano e rileggendola mi sono accorta della sua incompletezza.
Così, come hai potuto appurare, ho riscritto quasi interamente il primo
capitolo e ho modificato notevolmente il secondo. Mi sembrava giusta dare il
giusto spazio anche ad Holly e Patty, dopotutto sono anche loro i protagonisti
della storia! Per quanto riguarda il personaggio di patti, ho sempre pensato a
come era lei una volta, nella prima serie, e, vedendola poi cresciuta, mi sono
sempre chiesta: dov’è finita Anego, l’irruente maschiaccio capo dei tifosi e
sempre pronto a litigare? Va bene che si cresce, ma il peperino che c’è in lei
non può sparire così, nel nulla, come se nulla fosse! Per quanto riguarda Tom
ed Eliane…Beh, chi lo sa…potresti averlo azzeccato…oppure no…Non ti resta che
continuare a seguire Aspettando Primavera. Alla prossima, un bacione EVA^____^
Pé:
Wow, adesso mi fanno anche pubblicità! E si, l’ho proprio addestrata bene!
(Brava Mei, continua così). Sono contenta che la storia ti piaccia, così adesso
riceverò anch’io un po’ di complimenti. Ecoo subito fresco fresco il terzo
capitolo, spero t’interesserà e che ti faccia venire ancora più voglia di
seguire la fanfic. Mi raccomando, continua a recensire, ci tengo. Aiutami a
convincere Mary a darsi una mossa a pubblicare, è da un po’ che ha pronti già
ben quattro capitoli e non si decide a postarli. Aspettando con impazienza il
prox capitolo de “Il frutto di un amore” (che spero arriverà presto) ti lancio
un megasaluto! Ciao da EVA ^____^
Mei-chan:
Meeeeeeiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!! È da tantissimo che non ci sentiamo, poi se
quando torni a casa, quelle poche ore, le passi anche in Internet…me lo spieghi
tu come faccio a telefonarti??? Ma sabato mattina e domenica non mi scappi…mi
devi raccontare tutto di come va il lavoro, ricordatelo! Ti ringrazio per le
stelline e per la tanta santa pazienza che ti ritrovi a sopportarmi, ma guarda
che anch’io ne devo avere tanta con te, ne! Devo forse ricordarti un certo
Cangurò? E non solo, ora invadi anche il mio spazio contagiando i personaggi
della mia fanfic! Allora quand’è che pubblichi anche tu? Non ti sembra ora?
Tanto non ci vogliono ore per inserire la fanfic, quindi non mi dire che non
hai tempo! Un bacione grosso grosso da EVA
(P.S.
Ishiburi desu Mei chan!)
P.S.
mi scuso per il soprannome adottato per Holly, è preso dal nome originale, ma
non sono riuscita a trovarne un altro preso dal nome occidentale. Mi serviva un
soprannome che solo Eliane utilizzava e gli facesse così riconoscere la cugina.
Se ne avete uno da propormi non esitate, in futuro potrebbe servirmi ancora.
“…passaggio perfetto di Tom Becker al capitano nipponico, Hutton si
appresta a tirare, è un tiro potentissimo signori, dritto
“…passaggio perfetto di Tom Becker al capitano nipponico,
Hutton si appresta a tirare, è un tiro potentissimo signori, dritto in rete. Il
portiere, in un disperato tentativo, si tuffa ma per pochissimo non riesce a
raggiungere la sfera. Potrebbe essere goal, attenzione, sì…è dentro signori, è
sicuramente goal…snooooooooooo…clamoroso errore, il Giappone perde
un’occasione…la sfera colpisce la traversa e torna in gioco. Ma, che succede,
Tom Becker è pronto a colpire…il numero undici nipponico si tuffa sulla palla
di testa e segna! È fantastico signore e signori, un’azione davvero
stupefacente. Tutto fa credere che lo sbaglio precedente non sia stato affatto
un errore, ma ancora una volta il frutto della straordinaria intesa che
caratterizza questi due stupefacenti calciatori, ancora una volta la golden
gombi ha colpito gente, portando così alla vittoria mondiale il Giappone. Ma il
merito non è soltanto loro: questi mondiali hanno conosciuto la generazione
d’oro del calcio nipponico. Tutti questi ragazzi sono stati protagonisti del
match, nessuno escluso, e con grande fatica, tanto impegno e forza di volontà
sono riusciti a realizzare il loro piccolo grande sogno di gloria. Facciamo un
bell’applauso a questi straordinari ragazzi.”
Lo stadio è gremito di gente, la folla impazzita. Ce
l’abbiamo fatta, ci siamo riusciti: abbiamo conquistato la tanto ambita coppa
del mondo!
Piano piano la confusione sembrò allontanarsi, il suo suono
era sempre più lontano, all’immagine festosa si sostituì un buio intenso e il
suono cessò totalmente. Dei rumori si udivano in lontananza, ma erano come
ovattati, nascosti. Poi divennero più nitidi: si percepiva chiaramente il
rumore di un motore, di macchinari vari e anche l’odioso continuo tonfo di un
martello. Lentamente l’oscurità fece posto ad una debole luce che, attraverso
le palpebre ancora chiuse e colpite leggermente da alcuni raggi di sole,
appariva di un colore misto tra l’aranciato e il rosato.
Tom dischiuse piano piano gli occhi cercando di mettere a
fuoco ciò che lo circondava. Sorrise, poi li richiuse stropicciandoseli e
rannicchiandosi per l’ultima volta sotto le coperte, al calduccio. Guardò
l’orologio di plastica appeso sulla parete davanti a lui, uno di quelli
economici, ma molto carino. Si guardò intorno…niente. Era già uscito.
“Sicuramente non avrà voluto perdersi l’alba…ultimamente questo soggetto lo
ispira molto.”
Lentamente si alzò dal letto, aprì le tende e spalancò la
finestra. Il rumore delle macchine scavatrici si fece più forte invadendo tutta
la stanza: era ormai una settimana che andavano avanti così, i lavori erano
cominciati lo stesso giorno del suo arrivo ma Tom non ci faceva neanche più
caso: fortuna che passava le giornate al campo con gli amici! Sbuffò e si
diresse zoppicante verso il bagno. Dopo dieci minuti era già perfettamente
pronto: era sempre stato parecchio veloce nel prepararsi, chissà, forse
influenzato dal suo modo di vivere molto frenetico. Entrò in cucina e si
preparò una semplice colazione a base di pane tostato e marmellata, giusto per
accaparrare un po’ d’energie. Poi prese il cappotto e le stampelle, uscì
dall’appartamento e, dopo aver chiuso la porta a chiave, si diresse verso il
campo da calcio.
-Buongiorno Tom, raggiungi i tuoi amici anche stamattina?-
-Buongiorno a lei, già anche se non mi posso allenare, per
lo meno in attesa di iniziare la riabilitazione osservo gli altri giocare…non è
la stessa cosa ma…mi posso accontentare. Dopotutto è veramente difficile
tenermi lontano da un campo da calcio, anzi, è impossibile.-
-Ah ah ah, magari avessi ancora la tua età, poter seguire un
sogno e vivere le giornate senza avere preoccupazioni! Non ho visto tuo padre…è
uscito presto stamattina?-
-Credo proprio di si, deve essere uscito per dipingere
l’alba e poi si deve essere interessato ad un altro soggetto. È sempre così,
per lui dipingere è come per me giocare a calcio: non smetterebbe mai-
-Io lo conosco pochissimo, conosco più te per fama, ma per
quel poco che ho visto credo proprio di poterti dare appieno ragione-
-Infatti! Cmq ora la saluto signor Cuper, arrivederci-
-Ci vediamo giovanotto, buona giornata!-
Che tipo quel signor Cuper, era un po’ come il portinaio del
palazzo, sempre seduto sulla sua seggiola all’ingresso, pronto a fare due
chiacchiere con chiunque passasse. Simpatico e amichevole, era sempre pronto a
dare una mano ovunque servisse: il giorno in cui andò in pensione era stato il
peggiore in assoluto…adorava lavorare, e, ancora di più, adorava il suo lavoro.
Era un semplice meccanico, ma in ciò che faceva ci metteva l’anima. Dopo quel
brutto giorno, aveva provato a continuare nel suo impiego, pur accettando di
compiere compiti molto più semplici, ma, con il passare degli anni e il
continuo rinnovo tecnologico dei mezzi lavorativi, si rese conto, a malincuore,
di non essere più idoneo a continuare, sia per via della sua età, sia a causa
delle sue conoscenze ed esperienza ormai sorpassate. Il mondo stava cambiando
sempre più rapidamente, era giunto il momento di lasciare spazio alle nuove
generazioni, era giusto così. Da quel giorno era letteralmente diventato il
grande amico di tutti nel palazzo, e per quanto Tom e suo padre lo conoscessero
da solo una settimana, ciò era bastato a farli affezionare a quel simpatico
vecchietto.
Inoltre egli aveva più volte dichiarato e dimostrato di
essere un accanito tifoso di calcio, e non aveva mai smesso di incoraggiare il
giovane numero undici nel perseverare nel suo sogno, superando a tutti i costi
ogni ostacolo lungo il cammino. Tom si fece tutt’un tratto pensieroso: ormai
ogni notte rivedeva la stessa scena: il Giappone campione del mondo. Eppure ora
rischiava seriamente di essere, anziché protagonista, spettatore di
quell’evento. Era successo tutto così in fretta, si era infortunato durante una
partita, una storta da nulla, poteva tranquillamente continuare a giocare,
sebbene stringendo un po’ i denti. Una volta finito l’incontro avrebbe fasciato
la caviglia e nel giro di poco si sarebbe sistemato tutto. O forse no… Inutili
i tentativi mossi dal medico della squadra per convincerlo a rinunciare a due
partite, massimo tre. Inutili i continui incitamenti dei compagni a non
rischiare troppo. Inefficaci le minacce dell’allenatore che non aveva la forza
di mettere in pratica la promessa di buttarlo fuori dalla squadra se solo
avesse messo piede in campo. Tom aveva continuato a giocare, incurante del
dolore in continuo aumento che gli stava procurando quella maledettissima
piccola semplice storta, fino a quando non successe: stava disputando una
partita molto importante, la finale di campionato, si avvicinava sempre di più
all’area di rigore affiancato da Pierre, crossa in direzione di quest’ultimo
che tira e fa goal portando alla vittoria il Paris Saint Germain, tutti
esultano, il capitano francese si gira nella sua direzione per festeggiare il successo
appena conquistato…ma non lo vede…poi eccolo…a terra…dolorante. Al momento del
tiro la sua caviglia non aveva più retto e, per quanto non avesse impiegato
molta forza, cedette. Tom aveva preteso troppo da sé stesso. Risultato: una
frattura composta che era andata a danneggiargli il tendine, un’imminente
operazione, un tempo a riposo di durata non ancora diagnosticata, un lungo e
noioso periodo di riabilitazione e, come se non bastasse, il 40% delle
probabilità di non poter più tornare quello di una volta. Che stupido, era
stato davvero stramaledettamente idiota, ben gli stava. Inizialmente si era
sentito parecchio giù di corda, depresso, il calcio era tutta la sua vita…ma il
sostegno dei compagni gli avevano ridato la fiducia in sé, aiutandolo a ritrovare
quello spirito battagliero che da sempre animava la sua passione per il calcio:
lui ce l’avrebbe fatta, doveva farcela, non poteva assolutamente deludere i
propri amici…c’era in palio una coppa del mondo! Era tornato nel suo Paese e
nella città che più di tutte gli aveva lasciato ottimi ricordi, quella che
considerava effettivamente come casa sua: lì avrebbe affrontato la
fisioterapia, vicino ai suoi amici e compagni.
Aveva percorso tutta la strada completamente assorto nei
suoi pensieri ed ora era ormai giunto a destinazione: le voci dei compagnierano nitide e chiare, si stavano già
allenando e, come al solito, Holly li stava facendo sudare. Riuscì a percepire
perfettamente anche le immancabili lamentele di Bruce e, ovviamente, come non
sentirla, le urla squillanti di quel microfono umano che si ritrovavano come
terza manager. A volte non la sopportava proprio, e si che la conosceva da così
pochi giorni…ma come faceva il capitano a reggerla, riusciva a far saltare i
nervi pure a lui, e ce ne voleva, con tutta la pazienza che si ritrovava! Tra
l’altro non riusciva proprio a capire quale fosse la necessità di avere
addirittura tre manager: passi due, ma tre addirittura! Se poi questa terza è
solo una bimba viziata che non fa nulla dalla mattina alla sera se non fare la
ruffiana no limits con il povero Holly, si dimostrava ancora più inutile! Ma
forse di questo se ne era accorto solo lui che di tempo per guardarsi attorno,
osservando quindi anche la vita ai margini del campo, ora come mai prima ne
aveva a iosa. Fatto stava chequella
ragazzina non gli piaceva…forse era troppo duro con lei, atteggiamento strano
da parte sua. Però aveva notato che il comportamento di Susy, il più delle
volte, feriva Patty, eterna innamorata del numero dieci nipponico, e ciò non
gli stava per niente bene. Tom era bravo e buono quanto volete, ma guai a
toccargli le persone a cui tiene di più! E lei era una di queste, era una sua
grande amica, un’amica che spesso si era confidata con lui tramite lettere.
Solo Eve era a conoscenza di quella corrispondenza. La loro amicizia si era
rafforzata durante gli ultimi giorni del primo campionato nazionale della New
Team: la ragazza era parecchio triste, d’altronde chi non lo sarebbe sapendo
che presto dovrà separarsi dalla persona che ama! Lui le aveva promesso che,
anche se sarebbe dovuto partire per la Francia, avrebbe sempre trovato il tempo
per ascoltarla, e così fu, anche se Holly alla fine non era più partito. Non si
scrivevano spessissimo, ma quelle poche lettere erano bastate per accrescere in
ognuno stima reciproca. Ora, sapendo che c’era Eveline sempre vicino a lei, si
sentiva molto più sollevato: le due erano diventate molto amiche e la cosa non
poteva farle che bene. Mamma mia, quante volte avrebbe voluto prendere Oliver
per il collo e fargli capire cosa provava la ragazza per lui, quanto la faceva
soffrire con il suo atteggiamento! Ma in fondo nutriva una forte fiducia in
lui, pensando, anzi, essendo certo che ricambiasse la manager. Doveva solo
darsi una svegliata, si, ma il più presto possibile e forse poteva sfruttare il
suo viaggetto di piacere a casucciaper
sbloccare la situazione…ci sarebbe riuscito ad ogni costo, quei due avrebbero
dovuto mettersi insieme prima del suo ritorno in Francia, costi quel che costi!
-EHIIII, ATTENZIONE…PIIIIIISSSTAAAAAAAAAAAAAAA……-
-Eh, ma cos… OOOOOOOOOOOH-
PATATRAFFFF………..
Ma cosa era successo, possibile che non si potesse pensare
in santa pace, starsene un po’ tranquillo per conto suo senza che un uragano lo
investisse! Non bastavano gli odiosi lavori del cantiere accanto al suo
condomino, ora non era più al sicuro nemmeno lì!
-Ohi ohi…oooh scusami, scusami tanto, non l’ho fatto
apposta…davvero! Ti sei fatto male? Vedi, il fatto è che ero in un ritardo
pauroso e ho pensato bene di guadagnare tempo venendo a scuola con i
Roller…forse avrei dovuto prima ricordarmi che non ci so andare! ^_^’ -
Tom si mise a sedere controllando la sua caviglia: per
fortuna non si era fatto nulla. Era stato davvero un bello scontro, va bene che
non l’aveva fatto apposta, ma avrebbe dovuto comunque fare più
attenzione…qualcun altro, al suo posto, avrebbe potuto ferirsi, ed anche lei.
Alzò lo sguardo deciso a dirgli, gentilmente, la sua opinione…si trovò davanti
due stupendi occhi verdi, imploranti di perdono e tanto, tanto dispiaciuti.
Quella povera ragazza era inginocchiata vicina a lui, preoccupata, imbarazzata,
mortificata…appariva come una bimba che aveva appena combinato l’ennesimo
pasticcio…gli stava accanto cercando le parole più adatte a scusarsi mentre una
leggera brezza muoveva i suoi biondi capelli che, leggeri, sfioravano il bel
viso del calciatore nipponico.
-Buongiorno Tom, vedo che hai già conosciuto mia cugina!-
Holly e gli altri, avendo sentito uno strano tonfo, erano
accorsi per vedere cos’era successo. Quello che videro li lasciò perplessi:
Cos’era successo? E, soprattutto, cosa ci faceva Tom a terra vicino ad una
bella straniera? La situazione era al quanto strada, visto e considerato il
fatto che i due erano veramente molto vicini, così, per evitare possibili
battutine maliziose da parte di Bruce, e non solo, il capitano aveva deciso
d’intervenire, supportato da Patty.
-Eliane, Tom…ma che vi è successo?-
-E, cosa? Holly, cosa vuol dire “Vedo che hai già conosciuto
mia cugina”? Quale cugina?-
-Eliane, Eliane è mia cugina…è francese ed è venuta da
Parigi a trovarmi…è la prima volta che viene in Giappone, sai?-
-Una cugina francese? Da Parigi? E da quando hai una cugina
tu scusa?-
-E’ una lunga storia! Te la racconterò più tardi! Piuttosto,
Eliane, cosa hai combinato?-
-Cosa?! Perché dai la colpa a me? voglio dire, la colpa
effettivamente è mia, ma perché accusi a priori me?-
-Scusa, ma sei tu fra voi due l’uragano, la pasticciona che
combina sempre guai!-
-Io cosa? Non è vero che combino guai!-
-Non combinerai guai ma devi ammettere che sei una vera
pasticciona!-
-Ma non è assolutamente vero!-
--_____--
-Ok, ok…va bene, forse…un pochino…-
--_____--
-Un pochino tanto?-
--____--
-OK, ok…tanto, sono una vera e propria pasticciona,
contento?-
-Adesso si! ^__^ Comunque volete spiegarmi cos’è successo?-
-E’ colpa mia, era tardi così ho deciso di venire a scuola
con i pattini…solo che…-
-Ma Eliane, non mi risulta che tu li sappia usare, almeno
che non abbia imparato recentemente…-
-Infatti, è questo il fatto…non li so usare! Sono arrivata
fin qui per miracolo, finché non ho incontrato lui-
-Vuoi dire finché non vi siete scontrati, vero?! Ah ah ah ,
è assurdo, solo tu riesci a fare certe cose!-
-E c’è bisogno di ridere! Uffa!!!-
-Ti sei fatta male piuttosto? Io non mi sono fatto niente,
ma tu?-
-N-no, ti ringrazio, non mi sono fatta niente…non
preoccuparti…-
-Bene, allora non c’è più niente di cui discutere! Tu stai
bene, io sto bene…Ok, non c’è niente da vedere ragazzi, adesso non
approfittatevene. Andate ad allenarvi piuttosto, su, avete un campionato da
vincere, o ve lo siete dimenticati!-
-Tom ha ragione ragazzi, coraggio, torniamo in campo, faremo
una partitella tra di noi…vi avviso che la squadra che perderà farà dieci giri
di campo in più!-
-- Ma, capitano…--
-Niente ma, correte piuttosto!-
-Ah ah ah, Holly riesce sempre a trovare il modo di farli
lavorare-
-A quanto pare! Io ancora non l’ho visto all’opera, sono
arrivata solo ieri, ma se ha la fama che si ritrova, un motivo ci sarà!-
-Lui è…formidabile, è eccezionale! È nato per essere
capitano e svolge questo compito in maniera esemplare! Riesce a farsi volere
bene da tutti, è impossibile arrabbiarsi con lui, e anche quando succede, è
solo un breve momento, passa subito…non puoi fare a meno di dargli fiducia.
Senza di lui la New Team non sarebbe quella che è, lo stesso campionato non
sarebbe più lo stesso! Quando scende in campo riesce sempre ad imparare
qualcosa di nuovo, non c’è tecnica che Oliver non acquisisca. Inoltre impara
anche dagli stessi avversari, e pure loro non possono fare a meno di apprendere
da lui un’importante lezione. Persino Mark Lenders, la tigre che sul campo da
gioco vedeva solo la palla, e solo essa rispettava, è cambiato imbattendosi in
Holly ed ha imparato il vero significato e spirito del gioco. Certo, la sua
tecnica è comunque rimasta super offensiva, ma in confronto a quello che era
prima…La lezione più grande che Oliver ha e continua tuttora a impartire, la
sua più grande e unica vera regola, è “Il pall…-
-“Il pallone è il mio migliore amico”…si lo so, sapessi
quante volte me lo ha detto e scritto, arrrrgh, non ce la facevo più, mi veniva
voglia di farglielo mangiare quel maledetto pallone!!!-
-Ah ah ah! Comunque, che maleducato, non mi sono
presentato…il mio nome è Tom-
-Piacere, io sono Eliane, e sicuramente avrai già capito che
sono la cuginetta del futuro campione di calcio che vi ritrovate come
capitano!-
-Già, ne ho avuto il sospetto!-
-Ho visto che sei infortunato…cosa ti è successo? Una brutta
storta?-
-Beh, è una lunga storia, diciamo che è cominciata così, poi
aggiungi una buona dose di testardaggine e di stupidità e…-
-Quanto tempo devi stare a riposo?-
-Non ne ho la più pallida idea! Purtroppo il mio tendine c’è
andato di mezzo, sono stato operato e ora c’è la riabilitazione…non mi resta
altro da fare che incrociare le dita!-
-Wow, una cosa grossa! Non preoccuparti, sono certa che ce
la farai! Anche perché non puoi assolutamente lasciare solo in campo mio
cugino…tu sei Tom Becker, giusto? Holly mi ha scritto di te nell’ultima lettera
che mi ha mandato…il Giappone ha bisogno della coppia d’oro, quindi vedi di non
fare brutti scherzi e, soprattutto, di rigare dritto! Niente colpi di testa,
Ok?-
-Ok, ok! Però, fantastico, ti conosco appena e già mi hai
dato una bella lavata di capo! Beh, in fondo me la merito proprio!-
-Mh-mh…te la sei proprio cercata!-
I due ragazzi scoppiarono in una divertente risata, poi si
diressero verso il banchetto delle Manager e si sedettero insieme a Patty ad
osservare la partita d’allenamento.
Finalmente sono riuscita a concludere anche il quarto
capitolo! Scusatemi tanto per il ritardo, avevo promesso che non ci avrei messo
più di cinque giorni…purtroppo ho constatato che è meglio non promettere nulla
in proposito, non si sa mai cosa può capitare! Spero di non avervi deluso con
questo quarto capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate! Ed ora passiamo ai
consueti ringraziamenti:
Gemini: tadam, sorpresa!!! Sono contenta che Eliane ti
piaccia, continua a seguirla, sarà un personaggio fondamentale nella storia. La
sua personalità è a dire il vero molto più complessa di come può sembrare ora,
ma questo aspetto verrà svelato più avanti. Tu continua a seguire la storia e a
recensire, mi raccomando, in bene e in male. Un mega saluto da EVA ^__^
Rossy: paura ne? Se hai immaginato che quella fosse una
vecchia fiamma del n° 10, cosa per altro se non improbabile da diluvio
universale, ti sei dovuta ricredere! Ebbene si, Eliane è solo sua cugina e
porterà sicuramente qualche novità! Ma non è tutto qui…Per ora, non ti posso
dire nient’altro se non continua a seguirmi e a commentare. Baci baci da
EVA^__^
Betty: ciao, mi fa piacere che ti piaccia la storia,
continua a seguirla, soprattutto se vuoi scoprire il segreto di Eliane…non
credo proprio che verrà svelato tanto presto! Aspetto altre critiche, Un bacio
da EVA^__^
Pé: ciao bella! Visto, e siamo solo all’inizio! Se vuoi
sapere come andrà a finire tra Holly e Patty, e soprattutto, cosa nasconde la
nuova arrivata Eliane, continua a leggere questa storia, e ovviamente a
commentare! Ce l’abbiamo fatta, siamo riuscite a convincere Mary a pubblicare,
W W W ^^ Ok, cercherò di pazientare ma non ti nascondo che sono davvero curiosa
di leggere il nuovo capitolo della vostra Fanfiction! Non vedo l’ora! Un bacio
grosso grosso da EVA^__^
Ailin: Ciao, mi fa piacere che apprezzi la mia fanfiction,
e anche di essere stata la prima a recensire la tua! Come ti ho già detto mi
piace molto e non vedo l’ora di leggerne il seguito! Sono contenta di esserti
stata in qualche modo utile per ravvivare la tua carica di scrivere…è vero,
quando qualcuno apprezza ciò che fai ti senti meglio e, soprattutto, motivata a
continuare! Per questo è importante per un’autrice che il proprio lavoro venga,
non solo letto, ma anche e soprattutto criticato, così da poter avere un vero e
proprio riscontro. Il giudizio degli altri, positivo o negativo che sia, è
necessario al fine di capire i propri punti deboli e correggere gli errori per
potenziare le proprie possibilità. Una recensione, se ascoltata, può farti
crescere, è ciò è davvero importantissimo. Spero pertanto che continuerai a
seguire la mia fanfiction e a commentarla, anch’io non sarò da meno! Un mega
ciao da EVA^__^
Mei-chan: io ho solamente detto la verità, e poi che
vuoi??? Non è mica colpa mia se sei contagiosa! Non sei tu che devi citarmi per
i diritti d’autore, piuttosto sono io che dovrei farlo per invasione di
proprietà privata!!! Cmq, torniamo a noi…MEEEEEEEIIIIIIII!!!!!!! Finalmente ti
sei decisa a pubblicare! Complimenti, la tua storia è bellissima!!! Però
ricordati anche il contratto firmato con la E&M Writing Corporation, mi
raccomando!!! Un mega ciaoooooooooooooo dalla tua amicissima EVA^__^
Non mi resta che darvi appuntamento al quinto capitolo, un
grosso bacio dalla vostra EVA ^^
La mattinata era trascorsa tranquillamente e in allegria: dopo i
consueti allenamenti mattutini, i ragazzi si erano tutti reca
La mattinata era trascorsa tranquillamente e in allegria:
dopo i consueti allenamenti mattutini, i ragazzi si erano tutti recati a
scuola, compresi Tom ed Eliane, che nonostante risiedessero in un altro Paese
avevano deciso di continuare gli studi per non rimanere troppo indietro. Più
che altro era stata una scelta dettata da forze superiori, il padre di lui e la
zia di lei, ma i due decisero che in fondo era giusto “Sarà divertente_ pensava
Eliane_ frequentare una scuola qui in Giappone! Imparerò ancora meglio la
lingua e potrò rispolverare le mie conoscenze sulla scrittura…papà era così
orgoglioso del suo Paese…tutto ciò che so lo devo a lui!”. Le lezioni si
rivelarono agli occhi della ragazza piuttosto interessanti così che il tempo,
come sempre accade quando si svolge un compito piacevole, passò velocemente.
Durante l’ora di pranzo la squadra al completo si era accalcata intorno alla
francesina, curiosa di conoscerla meglio, finalmente. Eliane si compiacque
molto della bella accoglienza ricevuta, quei ragazzi erano tutti davvero molto
simpatici, e poi c’era quel Bruce…lui la faceva letteralmente morire dalle
risate! Era talmente buffo…e così pasticcione…un imbranato cronico con la
sindrome del Don Giovanni. Se poi aggiungiamo il fatto che Evelin, la seconda
manager del gruppo, era perdutamente e irrimediabilmente innamorata di lui,
nonché tremendamente gelosa…il gioco è fatto e il risultato è quello di
trovarsi davanti a scene di vera e propria comicità! Terminate anche le lezioni
del pomeriggio, era giunta l’ora di allenarsi nuovamente. Eliane si era seduta
sull’erba in uno degli angoli del campo per assistere indisturbata agli
allenamenti. “E’ fantastico vederli giocare, ci mettono l’anima, Holly deve
avere una fortissima influenza su di loro. Tom ha proprio ragione, ha la stoffa
del leader, è riuscito a insegnare all’intera squadra a trattare il pallone
come uno di loro, anzi, il loro migliore amico. Perché è questo che sono, una
squadra formata da dodici giocatori, tutti insieme, e il pallone è il giocatore
fondamentale. Mi sembra ieri che Holly ed io parlavamo al telefono e
discutevamo proprio di ciò…io non ci credevo, non volevo credere che si potesse
considerare come tale una palla. Io preferivo uscire con degli amici veri, in
carne ed ossa, e cercavo di convincere di ciò anche mio cugino. Sono sempre
stata molto testarda, così alla fine non ce la facevo più a sentire la solita
solfa –Il pallone è il mio migliore amico- e, esasperata, mi arrabbiavo a tal
punto…Ma in fondo credo di essere stata sempre un po’ invidiosa, in realtà.
Sotto sotto il calcio mi è sempre piaciuto molto, mi affascinava e mi affascina
tutt’ora. Purtroppo io non sono molto brava negli sport, anzi, ogni volta che
tentavo di calciare un pallone…lasciamo perdere! Sono una ragazza molto orgogliosa
e non mi piace fallire in ciò che faccio, non mi piace perdere perciò ho finito
per convincermi nel considerare il calcio uno sport odioso. Ma non è così, è
sempre stata solo una scusa. E papà lo sapeva bene, lo ha sempre saputo, ecco
perché, nonostante il mio apparente dissenso, mi ha portata allo stadio un
sacco di volte! E quante altre ancora, nel campetto sotto casa, ha cercato di
insegnarmi le regole basilari. Era proprio buffo quando si metteva quella
divisa da calciatore e si atteggiava come fosse un vero e proprio
professionista! Non che non fosse bravo, in effetti aveva praticato quello
sport per tanto tempo, ma non era di certo un campione. Mio padre…eh si, lui mi
voleva davvero tanto bene!”
-Eliane, pronto…terra chiama Eliane…ci sei?-
-Holly, ma che fai!-
-Che faccio? Te ne stavi qui con un’espressione talmente
buffa…sembravi come in trans, allora, cosa stavi guardando così intensamente?
Eri come ipnotizzata!-
-Eh, no, no, non stavo guardando proprio nulla!-
-Sicura?-
-Ma si, si certo…ero semplicemente soprapensiero…guardandovi
giocare mi sono tornate in mente le nostre discussioni telefoniche! ^__^-
-Eh…ah si è vero…me ne ero quasi scordato!-
-Cosa…è inutile, non cambierai mai…ma guarda un po’, ti
dimentichi di tutto ciò che non riguarda il calcio…potrei anche essermi offesa,
sai?-
-Mi farò perdonare!-
-E come?-
-Organizzando una bella cena in tuo onore nel ristorante
migliore della città, ovviamente!-
-Bruce! Certo, si potrebbe anche fare, basta che paghi tu!-
-E no, caro il mio Holly…sei tu quello che si deve far
perdonare, mica io!-
-E con questo? Io mi devo far perdonare da mia cugina, che
cosa centrate voi, scusa?-
-Non vorrai mica escluderci!…Noi siamo i tuoi migliori
amici, nonché fedelissimi compagni di squadra, e tu ci pugnali alle spalle
così?! Cattivo!!! ç___ç –
-Eddai Bruce, non fare così ^__^’ –
-Credo proprio che la cena sia un’ottima idea…però non ho
intenzione di rovinare mio cugino, e, visto che io mangio davvero molto
solitamente, penso sia meglio fare che ognuno paghi la sua parte…o meglio, come
giusto che sia quando si esce in compagnia, potremmo pagare alla romana! Non so
come si dica da voi…vuol dire che alla fine dividiamo il conto equamente per il
numero che siamo. Così paghiamo tutti la stessa cifra. D’accordo?-
-Dici sul serio? @___@ Beh, non sembra una cattiva idea!
Certo, avevo sperato in un pasto gratis…ma sicuramente non rinuncio al cibo…io
di certo non mi tiro indietro! Pancia mia fatti capanna!!!
Yhuuuuu…ragazziiiii…ssssi mmmaaangiaaaa…yuhuuuuuuu!!!-
-Mhh, è inutile, non cambierà mai!-
-Fammi indovinare…la sua filosofia di vita è Riposo,
donne e cibo?-
-Indovinato!^^-
-Mh mh…però è simpatico-
-Già, è proprio perché è così che è un amico speciale…la sua
grinta è eccezionale, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!-
-Hai ragione…siete un gruppo molto affiatato, insieme
formate una vera grande famiglia…una famiglia stupenda!-
-Siamo fortunati…ma anche tu lo sei, coraggio, su, non fare
quella faccia! Sei diventata triste tutto d’un colpo! Anche tu hai una
famiglia, a Parigi, e anche qui, a Fujisawa. E i tuoi amici? Ne hai sempre
avuti così tanti!-
-Eh…ah, si…hai ragione^^ è solo che mi sono fatta un po’
prendere dalla nostalgia-
-Ti manca tua madre, vero? Da quel che so non ti sei mai
allontanata da lei fino ad ora-
-Già, è un’esperienza nuova…ma prima o poi deve succedere,
no? Non posso mica stare con lei per tutta la vita…prima o poi lo dovrò
lasciare il nido!-
Com’era lontano dalla verità! Se le mancava sua madre? Certo
che le mancava, non poteva negarlo…sarebbe stata ipocrita e falsa se avesse
affermato il contrario. Sua madre le mancava da almeno tre anni…quanto avrebbe
voluto poter tornare a casa e trovarla lì, a braccia aperte, pronta a
stringerla a se, preoccupata e felice, anche arrabbiata, contenta di rivedere
la sua bambina! Ma se anche fosse tornata non l’avrebbe trovata comunque,
avrebbe continuato a sentire nostalgia e a sperare di poterla rivedere…ed
essere affettuosamente abbracciata da lei. Si perché quella che portava le sembianze
della donna che l’aveva messa al mondo e che l’aveva amata tanto non aveva
nulla a che fare con sua madre. Lei era fredda, scontrosa, distratta,
menefreghista nei suoi confronti…non ascoltava mai cosa aveva da dirgli, non la
capiva, per il semplice fatto di non provarci nemmeno. Era solo un’estranea ,
un’estranea con la quale condivideva una casa ma senza aver nessun tipo di
contatto. Era solo un’alcolizzata depressa che aveva preferito lasciarsi cadere
in un baratro sempre più profondo manipolata ciecamente dalle viscide mani di
Armand Debois. No, lei non poteva assolutamente essere sua madre…sua madre non
avrebbe mai permesso che ciò avvenisse, non avrebbe mai permesso alla sua
bambina di soffrire tanto, non le avrebbe mai concesso di…quanti ricordi,
quanti brutti ricordi…no, la definizione giusta è incubi: fanno male gli incubi
che di notte non ti lasciano dormire…ma sono haimèancor più terribili e dolorosi quelli che non ti permettono di
vivere. Gli incubi ad occhi aperti erano il suo terrore, per tanto, troppo
tempo l’avevano tormentata…ora cercava di combatterli…ma era così difficile. Ma
quell’aria, quell’ambiente l’aiutava, si sentiva a casa…la sensazione avuta
all’aeroporto non era ancora svanita, e in cuor suo sperava che quel sogno,
quel bellissimo sogno tra le braccia del suo papà, non finisse mai!
-Eliane! Ti sei persa di nuovo?-
-Oh, scusa Holly…dicevi?-
-Ti ho chiesto cosa ti ha spinto qui in Giappone. Non
fraintendere, non è che mi dispiaccia la tua presenza, anzi, sono felicissimo! Ma
devi ammettere che sei arrivata così all’improvviso, e senza nemmeno un minimo
di preavviso!-
-Hai ragione…ma non preoccuparti! Il fatto è che volevo
farti una sorpresa, e a quanto pare…ci sono riuscita!-
-Beh, questo sicuramente!-
Oliver osservava attentamente sua cugina: era così
disinvolta, sembrava felice…rideva e scherzava con tutti, con tranquillità e
con semplicità. Era proprio come se la ricordava, brillante e frizzante,
sprizzava energia da tutti i pori! Eppure c’era qualcosa che non lo convinceva…quei
suoi strani silenzi, quel suo estraniarsi dalla realtà…Eliane era arrivata da
pochissime ore tutto sommato, ma questi suoi improvvisi rabbugliamenti, questi
suoi sbalzi d’umore erano stati frequenti durante tutto il giorno fin lì
trascorso. C’era qualcosa in fondo al suo animo che gli diceva di stare
attento. In cuor suo sperava di sbagliarsi, dopotutto lui non la conosceva
realmente…per quanto gli riguardava Eliane avrebbe potuto essersi presa gioco
di lui per tutto quel tempo, facendosi passare per quella che effettivamente
non era: non si può assolutamente dire con estrema sicurezza di conoscere una
persona solo tramite corrispondenza e telefono! Era confuso, ma una cosa la
sapeva bene: le voleva molto bene, era come una sorella per lui, lo era sempre
stata, anche se poi avevano perso i contatti. La cosa importante però era che
ora si erano ritrovati e che, soprattutto, avrebbero potuto conoscersi
veramente l’un l’altro. Lui le voleva bene e l’unica cosa che avrebbe potuto
fare sarebbe stata quello di starle accanto, sempre. Non importava se gli stava
nascondendo qualcosa…se avesse avuto bisogno di sfogarsi, di confidarsi, lui
sarebbe stato pronto ad ascoltarla…e ad aiutarla…sempre…questa era una
promessa! Sempre!
-Ok Ila, ora devo tornare in campo…ricordati che se hai
bisogno di qualcosa…il tuo Tsubaki è qui…intesi? ^___-
-Intesi ^^! Ora vai, e non preoccuparti!…Holly…grazie!-
-^___^Coraggio
ragazzi, torniamo al lavoro!-
“Holly è davvero un amico! Mi dispiace solo di dover
continuare a mentirgli…purtroppo! Tsubaki…spero solo che tu possa perdonarmi!”
-Ehi…cos’è quell’aria afflitta?! E’ successo forse
qualcosa?!?-
-Eh…oh ma insomma, che diavolo avete tutti quanti oggi?
Perché mi chiedete tutti se ho qualcosa che non va? Ma ci tenete così tanto a
psicanalizzarmi? Cos’è, in realtà siete degli psicologi in incognito?!-
-C-cosa? Ah ah ah, no assolutamente, nulla di tutto ciò!
Scusami non volevo essere inopportuno. È solo che ti ho vista un po’ giù e
volevo saperne il motivo! Ma in effetti non dovrei impicciarmi degli affari
tuoi…scusami!-
-N-no, figurati…scusami tu Tom…non volevo aggredirti in
questo modo…Pace?^_______^ -
-Pace ^__^Allora,
ti piace qui-
-Sono arrivata da troppo poco per esprimere un giudizio,
ma…sì, in questa città c’è un’atmosfera…fantastica! Mi sento a casa!-
-Capisco cosa intendi dire…io ho sempre viaggiato molto da
quando i miei si sono separati. Mio padre è un pittore ed è sempre alla
costante ricerca di nuovi soggetti che possano interessarlo. Abbiamo passato
tanti momenti felici in talmente tante città, ho girato tutto il Giappone in
sua compagnia, ma non ho mai trovato altrove lo stesso clima, la stessa
atmosfera che sento qui, a Fujisawa. È solo in questa magnifica città,
nonostante vi abbia vissuto per breve tempo, che mi sento veramente a casa!-
-E’ bellissimo il modo in cui ne parli…queste parole ti
vengono dritte dal cuore…-
-Già…-
-E adesso? Adesso dove vivi?-
-A Parigi, mi sono trasferito lì qualche anno fa per
esigenze lavorative di mio padre. Gli è stata offerta un’ottima possibilità,
permettendogli di stabilirsi fisso in una stessa città continuando a dipingere
e esponendo i suoi lavori. È stato un grosso colpo di fortuna, il suo sogno
poteva finalmente divenire realtà. So bene cosa significhi coltivare un sogno,
quindi non potevo oppormi, sarebbe stato egoista da parte mia! E poi lui aveva
bisogno di me…e io di lui! Sono entrato a far parte di una squadra molto
importante, il Paris Saint Germani, perfezionando così la mia tecnica di gioco.
È stata una bella esperienza, mi trovo bene con Pierre e gli altri, ma non sarà
mai come a casa propria!-
-Già! Però, devo proprio essere stata fuori dal mondo io
ultimamente! Vivo a Parigi, e non so neanche che tu giochi nella squadra più
importante non solo della città, ma anche di tutta la Francia!-
-Beh, a quanto pare non sei una gran patita di calcio…vero?-
-Diciamo che ho avuto altro a cui pensare!-
-E’ giusto…cmq non ti preoccupare, non me la prendo mica?-
-Ci mancherebbe altro!WOW…M-ma hai visto?!!? Ma come ha fatto a fare un tiro simile??? Non ho
mai visto nulla del genere!!!-
-Ma come, non hai mai visto tuo cugino giocare? Beh, allora
preparati, perché è un vero portento!-
-Me ne sono accorta…però, se da solo fa di queste prodezze,
e per di più in allenamento, figuriamoci che spettacolo vedervi giocare
insieme, la famosa golden gombi all’attacco!-
-Non sai quanto mi piacerebbe essere in campo in questo
momento!-
-Quando inizi le sedute di riabilitazione?-
-Domani pomeriggio ho la prima…-
-Benissimo, prima inizierai, prima vi vedrò all’opera! Ora
sono proprio curiosa…quindi sbrigati a guarire…capito???-
-Ok ok, calmati però!-
-Scusa, sono sempre la solita ^^ Guarda, ma Patty e Evelyn
devono fare tutto quel lavoro tutti i giorni?-
-Beh, si…sono le manager, e quello è il loro lavoro-
-Deve essere davvero molto faticoso-
-Lo è, ma nessuno le obbliga, e a loro piace…inoltre così
possono stare vicine alle persone a cui tengono di più-
-Già, Eve vicina a Bruce e Patty…scommetto vicina ad Holly-
-Te ne sei accorta anche tu? Non è possibile!-
-Perché? Loro sostengono di essere solo buoni amici, ma non
penso proprio che sia così, per niente! È troppo evidente che tra quei due
schioccano scintille, altrimenti non sarebbero diventati tanto rossi quando ho
chiesto se stavano insieme!-
-E’ una vita che Patty gli corre dietro, lo ama da così
tanto tempo…però non gli e lo ha mai detto: sa benissimo che il sogno più
grande di Holly è il Brasile, è perfettamente consapevole che presto lui
partirà e non lo potrà più rivedere per chissà quanto tempo…non vuole
assolutamente interferire con il suo sogno, non vuole porlo davanti alla
condizione di scegliere tra lei e il calcio! E poi…certo, poi c’è anche la
paura di non essere ricambiata! Continua ad amarlo, in silenzio. La cosa
peggiore è che se ne sono accorti tutti, tutti quanti, tranne il diretto
interessato, a quanto pare!-
-Beh, è evidente il suo amore…impossibile non accorgersene,
almeno per una persona normale! È invece già possibile per un baka proveniente
dal pianeta dei palloni come Holly…ahhh, ma cosa devo fare con lui, eh…quando
arriviamo a casa gli tiro le orecchie…non si fa così, no no! Non si fa soffrire
una ragazza in questo modo…soprattutto Patty, che mi sembra davvero un tipa in
gamba, una ragazza davvero fantastica! Poverina, il fatto che lui sembra non
accorgersi di una cosa tanto palese deve farla stare ancora più male!-
-Già-
-Comunque io sono convinta che anche Holly provi per lei un
forte sentimento…si, anche lui la ama, ne sono sicura, sicurissima!!! Me ne ha
sempre parlato nelle sue lettere, non ce ne è una in cui non l’ha nominata, e
poi credi forse che non abbia notato quegli sguardi languidi che ogni tanto,
anzi spesso, quei due si scambiano? Per non parlare di ieri sera…non so perché ma
ho avuto l’impressione di aver interrotto un momento idilliaco con il mio
arrivo! Quei due devono darsi una bella svegliata…Brasile o non Brasile, si
metteranno insieme…devono pensare al presente ora e viverlo appieno, non
possono continuare a farsi mille pippe e paranoie varie…chi cavolo se ne
importa se dopo lui dovrà partire? Non vuol dire mica che si devono lasciare!
Se si amano da così tanto tempo nell’ombra, come fanno a credere che una
semplice lontananza possa dividerli, nemmeno il tempo c’è riuscito! Io credo
che sia peggio amare nell’ombra qualcuno che ti sta vicino ogni giorno,
piuttosto che amare qualcuno lontano, sapendo però di essere corrisposta! Sai
come si dice, la distanza distrugge gli amori piccoli e passeggeri, ma rafforza
e accresce quelli grandi e veri. E il loro amore, a parer mio, è vero e
profondo!-
-Credo che tu abbia perfettamente ragione, per questo mi ero
ripromesso di sfruttare il mio soggiorno in città per aiutarli-
-Benissimo, allora è deciso! Noi due, unendo le nostre forze,
riusciremo a sistemare e a legare finalmente i cuori innamorati di Oliver e
Patricia! Vedrai, sarà un successone! Allora, siamo d’accordo?-
-Ok, affare fatto, da ora in poi saremo soci!-
-Allora è deciso, domani vengo con te in ospedale, così
iniziamo a organizzare il tutto! Tom…questo è l’inizio di una splendida
amicizia!-
-No, è solo l’inizio di tutti i miei quai…mamma mia, devo
essere pazzo per mettermi in società con una pazza come te!-
-Cosa??? Ma come ti permetti?!!!! Adesso ti faccio vedere io!!!-
-Ah ah ah Eddai, stavo solo scherzando ^__--
-Eh…ok, per questa volta ti perdono…ma solo perché
altrimenti non ho un socio di riserva, intesi?!-
--Ah ah ah ah ah ^^ ^^--
Gli allenamenti erano ormai finiti e i ragazzi si stavano
salutando prima di tornare ognuno alla propria casa. Quel giorno gli esercizi
non erano stati pesanti come la volta prima: la presenza di Eliane aveva
addolcito un po’ il capitano, ma tutti sapevano che sarebbe stata solo una
breve parentesi. L’indomani si sarebbe tornati alla normalità! Non gli restava
che godersi quel breve momento. Bruce era felicissimo, già si pregustava la
mangiata che si sarebbe fatto durante la famosa cena: appuntamento a sabato
sera…non vedeva l’ora! Si salutarono, dopodiché ognuno andò per la propria
strada, consapevole che l’indomani l’aspettava un’altra giornata lunga e
faticosa, ma sempre piacevole e magari anche con qualche novità.
Ciao a tutti!!! come potete vedere ho già finito il 5°
capitolo…che vi posso dire, i miracoli esistono! Ringrazio come sempre tutti i
lettori e gli autori che leggono questa storia e invito chi non l’avesse ancora
fatto a recensire, non mi stancherò mai di ripeterlo, nel bene e nel male. Mi
farebbe molto piacere! E ora passiamo ai consueti ringraziamenti personali:
Ailin: e si, Eliane è un personaggi davvero
particolare…chissà! Ti ringrazio ancora tantissimo, continua a seguirmi e anche
tu aggiorna presto, mi raccomando, ci conto! un bacio EVA ^__^
Luxy: mi fa molto piacere ricevere una tua recensione! Le
tue storie mi piacciono molto, anche se non sono mai riuscita a recensirle…ho
sempre letto molto in differita fino ad ora, ma prometto che mi farò perdonare!
Mi fa piacere che la storia sia di tuo gradimento e a quanto pare non solo a me
(ho visto che hai già avuto l’onore di leggere la ff e conoscere la mia socia
Mei-chan). Continua a seguirmi, un megasaluto da EVA ^__^
Pè: non preoccuparti, Tom non se la passa poi così male…e
poi considera che stiamo parlando di Capitan Tsubasa, il manga in cui tutto e
di più è possibile, persino fare un gol letteralmente insieme a tutta la
squadra (con tutti i giocatori che si lanciano insieme al pallone in rete…non
me lo sono inventato…esiste veramente quest’azione nel manga!)! E poi non
temere, Tom è il mio preferito, non permetterei mai che gli capitasse qualcosa
di veramente brutto! A dire il vero nel progetto originario non avrebbe nemmeno
dovuto infortunarsi, ma sai poi come va a finire, la ff va per conto suo! Ci
sentiamo al prossimo capitolo (e spero anche prima), un mega ciao da EVA ^__^
Rossy: che cosa posso dirti…per scoprirlo dovrai
continuare a seguire la storia, solo così scoprirai chi colpiranno le frecce di
Cupido! Un saluto grande da EVA ^__^
Mei-chan: Meeeeiiiiiiiiiii!!!!!!! Arigato Gozaimasu mille
per i complimenti e altrettanti per la tua ff! che dirti d’altro oltre al fatto
che non mi risulta affatto di averti dato delle anticipazioni? Cosè, la tintura
rosso lampadina che ti sei fatta ti ha dato alla testa? O, no, ho capito! Il
tuo criceto si è appisolato sui comandi dell’archivio dati e ha mandato in tilt
tutto l’ambaradam!!! Un mega bacione dalla tua bionda preferita EVA ^__^P.S. il mio pipistrello ti saluta!
Betty: come ho detto a Rossy, per scoprirlo non devi fare
altro che continuare a seguire la ff…chi lo sa cosa potrebbe accadere! Grazie
ancora per la recensione…Ciao Ciao da EVA ^__^
Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo capitolo,
non perdetelo, un bacione da EVA ^^
“Dopo la scuola dovrò andare a fare la spesa, sarà meglio
“Dopo la scuola dovrò andare a fare la spesa, sarà meglio!
Con il fatto che mia madre ha trovato un bel lavoretto, ora il compito di
controllare le scorte alimentari spetta a me. Non che me ne abbia
esplicitamente incaricata, ma, tornando a casa stanca la sera, sicuramente
nemmeno si sognerà di controllare i viveri. Certo che mi ci voleva proprio un
altro compito, visto che effettivamente non ho null’altro a cui pensare! AHHHH,
beh, pazienza! Vorrà dire che cercherò di organizzarmi meglio.
Dunque….vediamo…..cosa devo prendere…il latte sicuramente,
l’ho finito giusto stamattina…poi bisognerebbe fare una bella scorta di acqua,
ne sono rimaste solo due bottiglie e non credo che arriveranno a domani. Uova,
farina, soia, riso…del sushi e degli onigiri per cena…mi fermerò in un
sushi-bar, non ne ho proprio voglia di mettermi ai fornelli stasera. Tanto mio
padre neanche rientra: ha una cena di lavoro e, secondo me, se non lo
riaccompagnano, si fermerà a dormire direttamente in ufficio. In queste
occasioni bevono sempre tanto di quel sakè! Ah, e poi voglio prendere dello
zucchero e della farina, noci, nocciole e cioccolato extrafondente. Per ultimo,
burro. Voglio proprio preparare una torta e sono curiosissima di sapere come è
la torta “cioccolatino”, come la chiama Eliane…i pronostici sono buoni!”
L’odioso stridere del gesso sulla lavagna la riportò alla
realtà. La lezione era iniziata da soli venti minuti, ma a Patty sembrava
fossero passate ore. Il professore, un omino di bassa statura con due occhiali
tondi modello fondo di bottiglia, spezzò il gesso nuovo e ricominciò a
scrivere. La lezione di matematica era di per sé già abbastanza noiosa, se poi
ci si metteva anche il signor Nakamura con la sua parlantina lenta e
inespressiva, totalmente atonale, allora il tutto diveniva…da suicidio! Per
carità, era un insegnante molto preparato, ma per quanto riguardava la
spiegazione o qualsiasi relazione con il pubblico…lasciamo perdere, non faceva
proprio per lui. Patty sbuffò silenziosamente appoggiando pesantemente il mento
alla sua mano: non ce la faceva più “ma quanto manca!” Guardò fuori dalla
finestra: il cielo era grigio, quel giorno non aveva mai smesso di piovere, e
non sembrava averne la minima intenzione. Un altro scroscio, l’ennesimo, solo
che questo sembrava più forte e deciso degli altri. Diluviava ora…ci si metteva
anche il tempo “come se non avessi già abbastanza sonno!” Un grosso sbadiglio
colse la ragazza che si accasciò poi con la testa sul banco in preda alla
disperazione più cupa, quella disperazione più cupa che sicuramente ogni
studente conosce.
Nemmeno Holly aveva voglia di stare attento, non che fosse
sua abitudine, si intenda. Pensava al tempo, con tutta quella pioggia
certamente l’allenamento pomeridiano sarebbe saltato…ma in fondo non gli
dispiaceva più di tanto. Strano, molto strano da parte sua: per un momento
credette di avere la febbre! Si girò in direzione dei compagni; a quanto pare
non era l’unico a non ascoltare! Patty continuava a girarsi e rigirarsi sulla
sedia, non riusciva a stare ferma e la testa le cadeva pesantemente in tutte le
direzioni. Holly non poté fare a meno di ridere silenziosamente: com’era buffa
la sua Patty con quell’espressione così scocciata e insofferente, ma tanto simpatica!
“LA MIA PATTY!!!!!!!!! Ma cosa sto dicendo!?!”
Il capitano della New Team non riusciva a credere a ciò che
aveva pensato e assunse l’ espressione di un tonno con gli occhi spalancati. In
quel momento la manager si girò guardandolo e…non poté fare a meno di ridergli
in faccia. Tentò di soffocare con le mani il suo divertimento, mentre il
capitano le chiedeva con gli occhi il motivo di ciò. Poi i loro sguardi
s’incrociarono, questa volta entrambi esprimendo dolcezza. Si sorrisero.
“Magari potrei approfittare della brutta giornata per
chiedere a Patty di aiutarmi con lo studio. Settimana prossima c’è una verifica
importante e se prendo un brutto voto la mamma ha minacciato di farmi saltare
l’allenamento per una settimana. Sì, poi gli e lo chiedo! In questi giorni devo
averla trascurata un po’. Sono stato così occupato e preso dall’arrivo di
Eliane…Mi ha fatto davvero piacere questa sorpresa, e credo non solo a me. Sarà
una mia impressione ma Tom ed Eliane passano un po’ troppo tempo insieme! Chissà…”
“Com’è buffo il mio Holly quando assume quell’espressione
sbalordita! Cucciolo…è così carino! Chissà a cosa stava pensando…Mi ha sorriso
davvero in modo molto dolce, è un amore quando vuole…lo fosse un po’ più
spesso… Giuro che ci sono volte in cui lo strozzerei! Chissà cosa voleva dirmi
l’altra volta…prima che Eliane c’interrompesse… Questa settimana l’ho visto
davvero molto felice, era rilassato, deve avergli fatto un enorme piacere
vedere la cugina! È una ragazza simpatica, molto simpatica e piena di vita. È
piaciuta subito a tutti in squadra, proprio a tutti, e ad una persona in
particolare, a quanto pare! Tom sembra trovarla particolarmente piacevole…quei
due passano un sacco di tempo insieme. Ho come l’impressione che stiano
tramando qualcosa. Vengono, vanno, spariscono, bisbigliano, sogghignano,
farfugliano…boh! Sarà meglio che indaghi, quei due non mi convincono…Certo che
hanno una tale intesa! E poi sono così carini…sarebbero perfetti insieme: lui
riesce a mitigare la sua esuberanza, e lei a sminuire la sua timidezza…si fanno
bene a vicenda! Sì…mi piace!”
E’ disarmante l’effetto che può avere il suono della
campanella sugli studenti: veri e propri automi, corpi che hanno ormai
rinunciato a dare qualsiasi segno di vita, improvvisamente si rianimano, come
se nulla fosse. Il sonno sparisce, smettono si sbadigliare e un potente flusso
energetico si fa prepotentemente strada nelle loro vene. L’euforia è dappertutto!
La classe, anzi, la scuola, fino a qualche secondo prima inanimata, ora
appariva tutta un brulicare di studenti e professori frettolosi e impazienti, è
tutto un via-vai, un diffondersi di chiacchiere e risate.
Patty si sentiva emozionata, era quasi incredula e
ringraziava silenziosamente la campanella amica, quella stessa campanella che
solo all’inizio della mattinata aveva tanto odiato. Fece un grosso respiro, poi
estrasse dalla cartella il suo bento e si preparò a gustarne ogni prelibatezza “Mmm
ho una fame!”. L’ora di pranzo era sempre stata una delle sue preferite, non
tanto per il cibo, quanto perché era una delle poche ore della settimana
durante la quale poteva finalmente dedicare un po’ di tempo a sé stessa. Le
piaceva rifugiarsi lontano da tutto e da tutti sul terrazzo della scuola,
libera di manifestare ogni sua emozione. Sorrise, prese il bento e si diresse
verso la porta.
Anche Oliver era davvero grato a quel dolce e melodioso
suono che aveva posto fine a quel supplizio.
“Holly…ci sei? Dai, sbrigati!”
Gli altri lo stavano chiamando, era ora di pranzo e, come
ogni giorno, tutti i ragazzi della New Team avrebbero mangiato insieme
discutendo di calcio. Ma non solo: capeggiati dai due latin lover Paul Diamon e
Bruce Arper (il secondo più che altro ci provava a fare lo sciupa femmine)
l’argomento preferito erano senz’altro le ragazze, per questo alle manager era
assolutamente vietato pranzare con loro. A dire il vero erano le ragazze stesse
che si rifiutavano di passare quell’ora con i calciatori, non avevano la minima
intenzione di sorbirsi una marea di discorsi idioti e maschilisti!
Il capitano però, a differenza degli altri, trangugiava il
cibo più in fretta che poteva per poi alzarsi e correre subito a riscaldarsi in
vista dell’allenamento ( >.< un caso davvero disperato, non c’è che dire!
N.d. EVA). Quel giorno
però era diverso: probabilmente solo a causa della pioggia, ma l’idea di
allenarsi non aveva neanche lontanamente attraversato l’anticamera del
cervelletto del ragazzo. Al contrario, senza nemmeno degnare di uno sguardo il
povero Bruce, si era diretto fermo e deciso nella stessa direzione presa dalla
manager.
In corridoio c’era un caos pazzesco, tanto che molti
studenti erano costretti ad alzare la voce per poter parlare con i compagni,
aumentando così ulteriormente la confusione. Patty camminava spedita verso la
sua meta, desiderosa più che mai di raggiungerla presto per potersi immergere
finalmente in una completa, anche se temporanea, tranquillità. Quel giorno,
vista la forte pioggia, decisamente non avrebbe potuto pranzare sul tetto come
suo solito, ma la manager aveva un piano di riserva per situazioni
“d’emergenza”. Pochi ne erano a conoscenza, ma vicino alla porta dalla quale si
accedeva al terrazzo ce ne era un’altra che introduceva ad una piccola veranda.
Non era chiusa a chiave, il bidello come al solito se ne scordava, o forse,
conoscendo la ragazza e le sue abitudini, la lasciava semplicemente aperta
apposta per lei. Patty sorrise pensando all’uomo: il signor Barman era una
persona veramente eccezionale, gentile e simpatico, riusciva sempre a farsi ben
volere da tutti, studenti e insegnanti. Prestava servizio in quella scuola da
un tempo indefinito, nessuno sapeva quanti anni fossero con certezza. Conosceva
Patty sin da quando frequentava le elementari ed aveva assistito alla sua
crescita e ai suoi cambiamenti. Le era molto affezionato e lo stesso si poteva
dire della manager nei suoi confronti. In lui Patty aveva sempre trovato un
supporto per qualsiasi richiesta e iniziativa apportata dalla ragazza. Entrò
nella stanza e richiuse la porta dietro di sé. Si sedette e, portando il capo
all’indietro con fare rilassato, iniziò a svuotare la mente. Il rumore della
pioggia batteva prepotentemente sulle pareti di plastica trasparente offuscando
la visuale esterna. Chiuse gli occhi cercando di catturare ogni minima parte di
quella stupenda sensazione. Tutto intorno si fece più ovattato catapultando
Patty in un mondo parallelo dove la pioggia diventa l’evento più meraviglioso e
le numerose gocce che cadono pesanti sono ognuna una nota diversa, parte della
stupenda sinfonia suonata dalle incantevoli mani di Madre Natura. La ragazza si
sentiva cullata…avvolta…rasserenata da una dolcissima tranquillità.
Hhhhaaahhhhh…era tutto così bello…
Il corridoio pullulava di gente, tutti o quasi si erano
allontanati dalle proprie aule aprendo le finestre per cambiare l’aria ormai
viziata presente al loro interno. Holly si guardava intorno alla ricerca della
manager, l’aveva vista uscire dalla classe ma poi ne aveva perso le tracce in
mezzo a tutta quella confusione. I ragazzi cercavano ancora di richiamare la
sua attenzione ma inutilmente, così, rinunciando ormai a tentare di comprendere
la strana meccanica che muoveva le rotelle del cervello del loro capitano,
decisero di andare finalmente a pranzare, con o senza di lui. Holly in mezzo al
corridoio continuava a guardarsi a destra e a sinistra, tentando di scorgere
anche un solo indizio che lo portasse a lei.
- Perché non provi sul tetto?-
Il ragazzo si girò di scatto trovandosi davanti una
divertita Eve che lo fissava maliziosamente. Come faceva lei a sapere che stava
cercando Patty?
- S-sul tetto? Che cosa? Chi dovrei trovare sul tetto???-
- Guarda che non funziona con me, sai? Sicuramente stai cercando
qualcuno, altrimenti non saresti qui da dieci minuti a guardarti continuamente
intorno con sguardo scrutatore senza neanche sentire i ragazzi chiamare!
Avanti, andiamo…non sono mica stupida!!! E poi anche se avessi avuto qualche
dubbio, tu me l’avresti tolto subito: <…chi dovrei cercare…>… CHI???
Insomma, guarda che non c’è niente di male a dire che stavi cercando Patty!-
Holly divenne immediatamente rosso e iniziò a farfugliare
qualcosa che nessuno capì, nemmeno lui. Eve, di contro, rideva compiaciuta
facendolo sentire ancora più in imbarazzo.
-Ah Ah Ah…dovresti vedere la tua faccia capitano…Ah Ah
Ah…sembri un peperone…Ah Ah Ah… peccato che Eliane non sia qui a godersi questo
spettacolo, non sa cosa si sta perdendo…Ah Ah Ah-
-Eddai Eve… °//////°…smettila!-
-Ok, ma solo a patto che tu ammetta che stavi cercando
Patty!-
-Hhhaaahhhh…e va bene. Sto cercando Patty, tu sai dove
potrebbe essere?-
- ^.^ Certamente, te l’ho detto prima…prova ad andare a
vedere sul tetto-
-Cosa? Ma sta diluviando! Non credo proprio che sia sotto
l’acqua!-
-Beh, questo lo so anch’io, ma li vicino c’è una piccola
veranda. Quando il tempo è brutto pranza sempre lì-
-Davvero?-
-Mm Mm ^.^ -
-Grazie mille Eve ^_^…ti devo un favore-
-Non pensare a me, ma a Patty. Ora vai, e buona fortuna…ciao
ciao! ^.^ -
-Ciao ^_^ !-
Il campione della New Team si diresse felice verso la
veranda. Non sapeva dell’esistenza di un posto simile a scuola, a quanto pare
al contrario Patty doveva frequentarlo spesso. Eve era stata chiara : .
C’erano davvero tante cose che non sapeva della manager, e
questa scoperta gli procurò un leggero fastidio. Arrivò a destinazione ed aprì
piano la porta. La stanza era piuttosto povera di arredamento, vi erano solo un
tavolino e due sedie poste vicino alle pareti. Tra queste quelle esterne erano
formate da pannelli di plastica: doveva essere una stanza molto calda d’estate!
Il rumore della pioggia incessante era reso più intenso dallo scontro delle
gocce contro la plastica ed annebbiavano di un alone la vista del paesaggio
circostante. L’atmosfera sognante era resa ancora più magica dalla mancanza di
luce, creando così uno stupendo gioco d’ombre. Patty se ne stava seduta su una
sedia, poggiata con la testa all’indietro proprio accanto ad una parete
trasparente. “E’ meravigliosa!” pensò Holly non appena la vide. Il gioco di
ombre e lo scenario dietro di lei la rendevano ancora più bella di quanto già
non fosse, proiettando una luce quasi azzurrata su tutta la sua figura.
Sembrava essere la protagonista di un quadro, un quadro meraviglioso, e Holly
ne rimase totalmente affascinato. Il campione fece per entrare nella stanza,
chiuse la porta lentamente per non disturbarla e si diresse verso la sedia
rimasta libera.
TTRTRAAAACCCC
Imbambolato com’era nell’osservare la ragazza non si era
accorto di essere molto vicino allo spigolo del tavolino al centro della
stanza. Fu il suo stinco sinistro a ricordarglielo sonoramente! Patty fu
bruscamente riportata nel mondo reale. Il cuore le era saltato alla gola e,
rimbalzando sulla sedia, si guardava intorno cercando di capire cosa stesse
succedendo. Non le ci volle molto per comprendere la situazione. Si alzò dalla
sua postazione, accese la luce e si ritrovò davanti un saltellante Oliver
Hutton che cercava di soffocare un grido di dolore.
CIAO A TUTTI!!! e dopo un lungo periodo d’assenza durato 2
mesi, eccomi di nuovo qui. Vi chiedo scusa per tutto questo tempo ma ho avuto
un periodo di crisi, mi è venuto il blocco dello scrittore e arrivata a metà
capitolo non riuscivo più ad andare avanti. Poi finalmente ieri mi è venuta
l’ispirazione e…eccomi qui! Non so ancora quando pubblicherò il prossimo, in
parte perché il blocco non è ancora del tutto passata, in parte perché devo
dare tre esami entro meno di un mese e sono ancora in alllllltiiiiissssimo
mare! Quindi abbiate un po’ di pazienza. Beh, che dirvi a parte il fatto che mi
siete mancati tutti? Non mi resta che passare ai ringraziamenti personali:
Eliane: gomen gomen gomen, lo so, ti avevo scritto nella
recensione che enro tre giorni avrei postato il capitolo, ma purtroppo non ce
l’ho fatta. Come al solito sei gentilissima, grazie per i complimenti, spero
solo che ti sia piaciuto anche questo capitolo nonostante non siano presenti Eliane
e Tom con le loro combutte. Aspetto con ansia un tuo parere e spero anche di
poter leggere presto un nuovo capitolo della stupenda “Diavolo biondo”. A
presto da EVA^^
Se7en: ciao! Cosa posso dirti, beh non ti preoccupare, ci
sarà anche un’incontro diretto tra Holly e Patty, come hai potuto leggere da
questo capitolo. Ma il fatto è che la storia non è incentrata totalmente su
questa coppia, la protagonista vera e propria è un’altra, anche se questa avrà
maggior spazio nella seconda parte. Cmq mi fa piacere che ti piaccia la ff, mi
raccomando, continua a recensire. Un salutone da EVA^^
Rossy: continuerai a seguirmi anche dopo tutto questo tempo,
vero? @.@ dimmi di si, non puoi abbandonarmi! Fammi sapere cosa pensi di questo
capitolo al più presto, mi raccomando ^.^ . ciao ciao da EVA^^
Pé: CIAOOOO!!! Allora Pé, hai visto, finalmente ho
aggiornato e devo ringraziare te! Mamma mia, mi ero irrigidita nel mio schema
fisso e da li non mi schiodavo proprio…non so come sia venuto questo capitolo,
non succede nulla di speciale in fondo…diciamo che è semplicemente un
antefatto, o meglio, che l’episodio non è concluso: fine prima parte. Forse hai
ragione per quanto riguarda i dialoghi sai? Me ne sono accorta anch’io
effettivamente. Devo ricordarmi che chi legge non ha la visuale della
situazione, o meglio, ne ha una sua. Non è un film! Cercherò di stare attenta.
Cerca pure di psicanalizzare Eliane, ma passerà parecchio tempo prima che venga
svelato il suo mistero. Mi spiace, devi solo pazientare! Ciao ciao, ci sentiamo
presto, EVA^^
Betty: come sempre ti ringrazio per le tue recensioni, fammi
sapere al più presto qualcosa anche sul nuovo capitolo. Ciao da EVA^^
Mei: MEIIIIIIIIIIIII!!! Visto, ce l’ho fatta! Ho aggiornato
anche la tua storia ma non l’ho ancora letta, lo farò al più presto e poi ti
scrivo una bella recensioncina! Eliane mi assomiglia, effettivamente per alcuni
tratti ci sta (non a caso si è avvicinata a Tom dovuto tornare per forza dalla
Francia…bah, saranno coincidenze?). Ma vogliamo vorse parlare della tua
Anja/Patty? com’è che le piace inventarsi mille lavori? Aspetta, dov’è che ho
già sentito qualcuno affermare questa cosa? Salutami Oscar e stai attenta che
con il nuovo apparecchio insonorizzante potrebbe fare di tutto e di più (ci
siamo capite, vero?). ciao ciao da EVA^^
Non mi resta altro da fare che salutarvi e darvi
appuntamento al prossimo capitolo, mi raccomando, voi continuate a seguirmi e a
recensirmi, vi aspetto numerosi! Ciao ciao da EVA^^
-HA HA HA!!! Ma…capitano…ma cosa mi combini?!!?!! Ah ah
ah!!! Ma lo sai che la corrente elettrica è stata inventata apposta per poter
illuminare una stanza buia??? Bastava accendere la luce!
-A-a-a…molllto spiritosa…Certo che lo so! Semplicemente non
volevo disturbarti!-
-E gia, perché in effetti sei stato talmente silenzioso…come
un elefante in un negozio di cristalli!-
-Ma bene…si, prego…continua pure…tanto…Ricordati solo che
fino a prova contraria io sono ancora il tuo capitano e per giuntami dovresti rispetto!-
-Sissignore, signorsì, signore!!!-
-Sgrunt!!! E comunque se non fosse stato per quello stupido
tavolino non ti saresti neanche accorta della mia presenza! Ma poi cosa diavolo
ci fa un tavolo in mezzo ad una stanza???-
-Ah…capisco…così, in verità, è tutta colpa di quel tavolo
che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, giusto?-
-Assolutamente si!-
-Ah ah ah, ok campione, vorrà dire che, in mancanza della
difesa di Mr Table, accetterò la tua versione dei fatti…dopotutto chi tace
acconsente, no?-
-E dai, su non prendermi in giro, anche perché non me lo
merito…è la pura verità!-
-Ok Ok!…Ti sei fatto male?-
Patty era finalmente riuscita a smettere di ridere e il suo
volto si dipinse di una dolce preoccupazione…tutta per il suo amore.
“Quegli occhi!”
Holly si sentì mancare il fiato. Patty lo stava fissando in
attesa di una risposta: il suo volto era rilassato e sereno e il suo sguardo
tanto rassicurante e pieno di dolcezza che anche se si fosse fatto veramente
molto male, ne era sicuro, se ne sarebbe completamente scordato.
“I suoi occhi sono talmente belli…sembrano quelli di una
cerbiatta…teneri, dolci, gentili, indifesi…e forti anche, si, forti…ma
bisognosi di protezione. Ahhhh, quanto vorrei stringerla subito forte tra le mie
braccia…e non lasciarla…non lasciarla mai più…ma…perché sto pensando a tutto
ciò? Possibile che Patty mi piaccia veramente così tanto??? Possibile che gli
altri, che Eliane, che Tom, avessero ragione??? Possibile che, che io per tutto
questo tempo…che senza accorgermene…senza saperlo…io…io… Possibile che sia
innamorato di Patty?!!”
-Capitano?! Che cosa stai guardando così imbambolato?-
-Eh? Oh, scusami Patty, ero soprapensiero-
-Me ne sono accorta! Però non mi hai ancora risposto!
Allora, come sta il tuo stinco?-
-Sta bene, non preoccuparti. Certo, forse è ancora un po’
indolenzito, ma nulla di grave…ci vuole ben altro per mettermi ko!-
-Come sarebbe a dire nulla di grave??? Ti ricordo, caro il
mio capitano, che anche i colpi più innocui possono portare ad un vero e
proprio infortunio! Non c’è nulla da trascurare! Tieni, a casa metti questa
pomata…ti farà bene!-
-Crema Attiva…e cos’è? E poi, da dove l’hai tirata fuori,
scusa!?!-
-E’ una crema naturale, la porto sempre con me, è utilissima
per tantissime cose. E comunque in classe ho anche il mio astuccetto medico
pieno di creme e bende. Quello invece me lo porto sempre dietro per te…non si
sa mai! Credo comunque che in questo caso L’Attiva vada più che bene! ^.^ -
-………..^_^…Grazie Patty!-
-Di niente capitano. Ma, toglimi una curiosità! Tornando al
discorso di prima, se non volevi disturbarmi, che cosa ci sei venuto a fare
qui? E non dirmi che stavi cercando un posto isolato dove pranzare perché non
sei proprio il tipo a cui piace mangiare da solo e soprattutto in silenzio!
Allora?-
-Beh, in effetti…ti stavo cercando /////-
-°/////°………e, per quale motivo?-
-Beh, ecco, vedi…insomma, il fatto è che oggi c’è davvero un
tempaccio…salteremo gli allenamenti e…così…ho pensato che potrei approfittarne
per studiare un pochino…sai, settimana prossima ho un compito importante e…-
-E volevi chiedermi di aiutarti!?! –
-Sì, esatto…ti prego Patty, ne ho davvero bisogno!-
-Ahhh, e va bene…ma ad una condizione!-
-Tutto quello che vuoi!-
-Io aiuto te a studiare se tu aiuti me a cucinare!-
-COSA?!!!-
-Prendere o lasciare! -.--
-O-ok! Però non è leale!-
-Certo che lo è…Devo forse ricordarti le tue ultime parole?
<Tutto quello che vuoi> E poi fino a prova contraria sei tu quello
che ha bisogno d’aiuto! Io posso benissimo cavarmela anche da sola sai?-
-Appunto, e allora a che servo io vicino ai fornelli?-
-Si chiama “dare per avere” Holly…impara! Se vuoi il mio
aiuto io te le concedo più che volentieri, ma anche tu devi fare la tua parte!-
-E dov’è finito lo spirito disinteressato?-
-Uffa!!! Sei peggio di un bambino!-
-Non è vero! Comunque ti avverto, ti sei tirata la zappa sui
piedi…io sono bravo a mangiare, non a cucinare, ricordatelo!-
-Sono sicurissima che non farai molti danni, credo che sia
in grado anche tu di passarmi gli ingredienti senza provocare disastri, no?-
-Io non ci giurerei!-
-Ma dai, ti screditi così tanto?! Dov’è finita tutta la
fiducia in te stesso?!-
-Stiamo parlando di economia domestica, non di
calcio!…..…tanto non l’avrò vinta, giusto?-
-No!-
-Ahhhhh, ok…mi arrendo! Che cosa dobbiamo preparare?-
-Una torta, mi ha dato la ricetta tua cugina, sembra buona,
così voglio provare a farla-
-Ecco, ora so con chi me la devo prendere!-
-Ohhhhh sei davvero peggio di un bambino quando ti ci metti,
sai? Piuttosto ora è meglio muoversi perché le lezioni stanno per ricominciare…
DRRRIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN
…mi correggo, sono cominciate…corri che non ne ho proprio
voglia di rimanere in piedi nel corridoio per un ora con due secchi pieni
d’acqua in mano…soprattutto in compagnia di un elefante come te!-
-EHI!-
-Stavo scherzando…corri!!!-
-Arrivo-
Le lezioni erano ormai finite da un bel pezzo, anche il
tempo, con grande sorpresa di tutti, sembrava essere migliorato: il precedente
acquazzone era infatti ora scemato in un’innocua pioggerella, permettendo così
un ritorno a casa abbastanza asciutto. Holly e Patty, come promesso, dopo un
veloce saluto, si diressero verso il supermercato, sotto lo sguardo perplesso,
per non dire scioccato, degli amici.
“Ma che è successo? È già arrivata la fine del mondo???”
“Questa è bella!!! Ora capisco il motivo di questo diluvio!”
“Bene bene bene…finalmente le cose stanno andando per il
verso giusto…sono veramente molto contenta per te, amica mia”
“Questa si che è una bella notizia…a quanto pare sarà più
facile del previsto!”
“Giuro che se me lo avessero raccontato non ci avrei
creduto…allora questa situazione mi è valsa a qualcosa, dopotutto!”
(E qui vi sfido…chi stava pensando cosa! Abbinate il giusto
personaggio al suo pensiero…vediamo chi indovina! N.d. Eva)
“Com’è bello camminare al suo fianco! Ahhh…mi sembra un
sogno! Ma ti rendi conto Patty…è venuto a cercarti! A cercarti, capisci! Si, è
vero…voleva semplicemente chiedermi di aiutarlo a studiare…ma è comunque venuto
a cercarmi…non ci credo ancora. Solitamente quando deve chiedermi qualcosa, a
meno che non riguardi il calcio, aspetta che mi trovi nei paraggi,e di certo non rinuncia ad una buona
discussione sportiva con i ragazzi! Eve mi ha detto che appena è suonata la
campanella si è subito diretto verso la mia direzione, senza un attimo
d’esitazione, come se avesse già deciso di seguirmi, e che in corridoio
continuava a girarsi e rigirarsi frettolosamente cercando di scorgermi… Capitano…ma
cosa ti succede ultimamente?! In questi ultimi giorni sei davvero strano:
sembri preoccupato per me, arrossisci quando ti guardo…sembra quasi che tu ti
stia accorgendo della tua manager… NO! Patty, ma cosa stai facendo! Vuoi forse
illuderti di nuovo?! Non ti è bastata l’esperienza passata? O meglio, le
esperienze passate?!!! Dovresti imparare dai tuoi errori, è a questo che serve
sbagliare, ad imparare! Dove sono finiti tutti i tuoi buoni propositi!?! Ti eri
ripromessa di non ricascarci mai più, che non ti saresti permessa di soffrire
ancora, ti eri ripromessa di voltare pagina…insomma…basta illudersi!!! Stai
crescendo, il tempo dei sogni è finito…ora è giusto che cominci a pensare anche
un po’ al tuo futuro e alla tua felicità…non puoi vivere sempre in funzione di
Oliver Hutton! E piangere…e soffrire per lui…perché nemmeno ti vede. Ma…
allora…allora perché in questi giorni si comporta in questo modo? Non è mai
stato così…PATTY/LO SO! Lo so benissimo che non dovrei illudermi, io non mi sto
illudendo, o forse si…di nuovo…NO, non di nuovo!
…………………………………………………………NO! Non mi sto illudendo invece…sto
solo cercando di capire perché… che c’è di male in questo??? È impossibile
rimanere indifferenti di fronte a questo cambiamento io…io non ce la faccio…non
ci riesco…mi viene da piangere…NO! Non devo piangere! Insomma Patty, ma ti
rendi conto?! sei con il ragazzo che da sempre ami, solo tu e lui e tu che fai…
vuoi piangere…sei triste? Ma sei scema o cosa?! ORA BASTA! Smettila di farti le
paranoie… basta pensare a cosa accadrà dopo, cosa è accaduto prima… uffa…ciò
che ora conta veramente è ora. ORA!!! Vivi il presente, goditi questi momenti
che puoi passare con lui… perché tutto ciò passerà. Comunque stiano le cose,
presto lui partirà per il Brasile e tu non lo potrai più rivedere almeno per
molto tempo. Forse sarà per sempre così…non credo che tornerà in Giappone, e
sinceramente gli e lo auguro, per quanto possa farmi male. Davanti a se ha una
carriera molto promettente e sarebbe uno stupido se la buttasse al vento. E non
lo farà, lo so, lui diventerà un calciatore professionista, c’è l’Europa nel
suo futuro. Ma fino ad allora, fino a quando lui partirà per il Brasile, lui
sarà qui, e io avrò la possibilità di stargli accanto. Non devo sprecare questo
tempo, devo vivere pienamente attimo per attimo, sorridi Patty e sii felice,
Holly è qui, è qui accanto a te! Questo è tutto ciò che conta ora…ora…”
-Patty…cosa c’è? Tutt’un tratto ti sei fatta pensierosa e
scura in volto…C’è qualcosa che non va?-
-Eh…n-no, non ti preoccupare Capitano…non è nulla, vedi^.^ sto sorridendo!?! Piuttosto, guarda,
siamo arrivati. Muoviamoci a fare questa torta altrimenti non la mangiamo più…è
già abbastanza tardi, e tra non molto arriverà a casa mia madre…fortuna che ho
preso del cibo pronto!^_____^-
-……..Si^_^-
I due ragazzi entrarono velocemente in casa e, altrettanto
velocemente, prepararono gli ingredienti e gli utensili per la torta. Dopo
circa un’oretta di lavoro l’impasto fu pronto da infornare, e tutto sommato la
cosa era andata piuttosto bene, senza troppi intoppi e pasticci.
(O no, ho dimenticato di comprare le noci!!! N.d. P / Cos’è
questo odore di bruciato? OH NOOOOOO IL CIOCCOLATO!!! N.d. H / Holly, ma questa
è uvetta…che ci fa l’uvetta al posto delle mandorle? N.d. P / E-em…Patty…l’uovo
andava nel cioccolato o sul pavimento? N.d. H/ Holllyyyyyyyyy noooooooooooooooooooooo fermo…prima d aggiungerli devi
montarli gli albumi!!! N.d.
P…………………………….)
--FINITO!!!--
-Dopotutto sono stato bravo, no?-
-Già, e la torta non sembra nemmeno essere venuta tanto
male! Non vedo l’ora sia pronta…voglio proprio assaggiarne una fetta!-
-A chi lo dici!-
-Forza…ora dobbiamo rimettere tutto a posto-
-Cosa? Questo non era compreso nei patti!-
-Ma è compreso nella ricetta!-
-Eh…dove??? Io non leggo niente riguardante l’argomento qui-
-Prova a leggere tra le righe, campione! Mi sa che dovrò
raccomandare a mamma Megghy di farti lavorare un po’ di più in casa: sei
davvero uno scansafatiche sai?-
-Uffa!!! Oggi non fai altro che sgridarmi…mi sento
frustrato!-_--
-Tu cosa…Aha aha aha aha aha aha aha aha aha aha aha aha aha
aha aha aha-
--_- bene…hai
finito ora?-
-Aspetta…Aha aha aha…solo un momento…Aha aha aha aha aha aha
aha aha aha…Ecco, ora ho finito! ^.^-
-Ah, bene! -_--
- ^.^ -
-……….^_^ -
“Com’è carina…e poi, quel sorriso…è davvero fantastico…è il
sorriso di un angelo! Prima, quando l’ho vista triste mi sono preoccupato…non
so cos’avesse, ma una cosa la so…ora ho deciso: mi voglio impegnare a fondo,
mia piccola Patty, affinché il tuo dolce sorriso non si spenga mai, te lo
prometto! Farò di tutto per mantenere la mia parola perché, vedi dolcezza, oggi
ho finalmente capito una cosa importante, una cosa molto importante…ho capito
finalmente che ho bisogno di te…ho capito finalmente…che ti amo!”
Minna, finalmente ho aggiornato…contenti??? Vi prego di
scusarmi tantissimo per la lunghiiiiiiiiiisssssssssssssima attesa ma,
purtroppo, ultimamente sono moooolto incasinata: tra studio (ho 8 esami da dare
entro settembre), lavoro, blocchi vari, imprevisti di ogni genere……..non riesco
a scrivere tanto spesso! Spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto. Certo,
non è nulla di eccezionale, ma è uno dei numerosi passaggi che mi servono per
portare avanti la storia…abbiate pazienza. Cmq non manca tantissimo alla
conclusione della prima parte, dopodiché comincerà la seconda, nonché vera
storia (e allora capirete molte cose…compreso il titolo!) non posso promettervi
di riuscire a rispettare determinati tempi (non posso fare promesse che non
sono sicura di poter mantenere e visti i miei tempi millenari…) ma vi assicuro
che questa storia giungerà ad una fine! Questo è sicuro…inoltre se vedete che
tra un aggiornamento passa davvero moltissimo tempo (anche più di quello che è
passato ora) vi autorizzo a tirarmi le orecchie! Beh, che dire ancora?
Ringrazio tutti i lettori di questa ff, anche chi non recensisce, invitando
ovviamente quest’ultimi a lasciarmi qualche riga da ora in poi…coraggio…non
siate timidi. Qualunque cosa pensiate, positiva o negativa che sia, fatemela
sapere. Con le vostre critiche e consigli mi aiuterete solo a migliorare! Mi
raccomando, è molto importante per me che siate completamente sinceri: oltre che
essere un passatempo, poter partecipare a questo sito è una vera e propria
palestra per me^.^ (e magari anche per molti di voi) per questo ci tengo
particolarmente...voglio correggere i miei errori e i miei difetti,
grammaticali, lessicali, strutturali…insomma, avete capito, no?! Vi ringrazio
ancora moltissimo per la vostra enorme pazienza. Non mi resta che lasciarvi ai
ringraziamenti personali:
Rossy: purtroppo invece ti ho fatto aspettare davvero
parecchio…giuro che non l’ho fatto apposta! Comunque hai visto? Ora Holly ha
preso piena coscienza dei suoi sentimenti…che cosa succederà a questo punto per
te? Spero di sentirti presto, ^.^/Eva
se7en: magari fosse solo l’ispirazione! Cmq spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto. Continua a seguirmi, un grosso saluto da Eva
^^
Pé: Péééèèèèèééééééééééééééé, Ciaooooooooooooooo!!!! Gomen gomen gomen gomen gomen!!!!! Ti
prometto che il prima possibile risponderò alla tua email!!! Lo giuro!!! Anche
se un po’ in ritardo (come hai potuto notare dagli aggiornamenti) risponderò
sempre!YES! Un megasalutone dalla
pulcina Eva ^.^/
Ailin: Mamma mia, quanti complimenti che mi hai fatto nella
recensione…sono commossa!!! GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ti ringrazio anche per la tua comprensione. E cosa ne pensi di questo capitolo?
Forse dovrei accelerare un tantino i tempi? Cmq presto entrerò nel vivo della
storia, o meglio, nell’anticamera del vivo della storia! Mi raccomando, fammi
sapere al più presto…ciao ciao da Eva ^^
Mei-chan: Meiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…
visto, ho aggiornato finalmente…non temere, prima o poi inizierò a lavorare
anche su “Cuore Antico”, non disperare, ma nel frattempo non rincorrermi con in
mano fogli e penna, onegai!Fammi
sapere presto un tuo parere, by by a mamma chioccia da pulcina Eva^^P.S.credo che aspetterò ancora un po’ per
cambiare l’introduzione, perciò considerati fortunata a avere avuto quella
soffiata! (non preoccuparti, non chiedo nessun’anticipazione da parte tua,
anche perché so che non me ne daresti! Mi serviva semplice un consiglio, ma
ancora non mi sembra arrivato il momento di cambiare…mancano ancora un po’ di
capitoli) ciao ciao ^.^/
Salatissimi a tutti quanti e arrivederci alla prossima, che
spero sia il più presto possibile!!!