the door

di cashtan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** un bagliore ***
Capitolo 3: *** tornado down ***
Capitolo 4: *** truppe non identificate ***
Capitolo 5: *** il rapimento ***
Capitolo 6: *** che volete da me? ***
Capitolo 7: *** la fuga ***
Capitolo 8: *** i preparativi ***
Capitolo 9: *** il festino ***
Capitolo 10: *** il mattino ***
Capitolo 11: *** stupore ***
Capitolo 12: *** insonnia ***
Capitolo 13: *** L'assalto parte 1 ***
Capitolo 14: *** L'assalto parte 2 ***
Capitolo 15: *** si parte! ***
Capitolo 16: *** La forza di Knuckles parte 1 ***
Capitolo 17: *** La forza di Knuckles parte 2 ***
Capitolo 18: *** la nona sinfonia di Tails ***
Capitolo 19: *** Lui non c'era ***
Capitolo 20: *** Un intruso ***
Capitolo 21: *** un alleanza inammissibile ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Knock, Knock…
 - avanti! La porta è aperta! – gridò una volpe impegnata a rovistare nel vano motore del suo aereo.
 Oltrepassò la porta un riccio blu, si diresse alle spalle della volpe, che si girò guardandolo negli occhi. Trattenersi fu per lui impossibile, e scoppiò a ridere – ahahahahah, hai una botta assurda!!! Vieni, e siediti….olè! – Tails aiutò Sonic, ubriaco fradicio a sedersi – perché il tuo hangar ruota?? Perché il tuo…Tails…ma quante code hai??? – chiese il riccio con voce bassa ed occhi semi-chiusi. – ah, non lo so, contale! – rispose ironicamente Tails.
 - Sonic promettimi che non andrai più da amy quando organizza i festini! Ti prego! Quella chissà quali droghe mette nelle bevande! Altro che rum e pera!! – disse Tails ridendo ininterrottamente da prima.
 - Non parlare così di lei! Io la amo!! La amo!! – urlò Sonic – se ti sentissi da sobrio – pensò Tails trattenendo un ulteriore sghignazzata.
 - Sentito?? Lui mi ama! - Disse Amy entrando con passo deciso, e portandosi via Sonic che
deambulava con grande sforzo – ora lo porto a casa! Vuoi venire con me a nanna? – chiese affettuosamente Amy ottenendo un mugolio come risposta. Quando entrambi furono usciti Tails pensò – già…Sonic avrai un brusco risveglio…sarà meglio che vada a letto anch’io, sono quasi le due. – Tails prese le scale, attraversò il corridoio, entrò in camera sua e si infilò a letto. Posò dolcemente le sue labbra sulla guancia di Cosmo stampandole un bacio, spense la luce sul comò e si addormentò abbracciato a lei.
 
A svegliare Miles non fu l’odore del caffè preparatogli dalla sua lei, fu piuttosto la puzza d’alcool di cui sonic era ancora impregnato, aprì gli occhi appena in tempo per vedere il riccio entrare sbattendo la porta e gridando: - sei un sadico bastardo!! –
- che ti prende…lasciami dormire... - borbottò svogliato Tails, - bell’amico sei! Non hai visto in che condizioni ero ieri sera!? – chiese Sonic con ovvietà, - ahahahah non potevo non vederlo!!! – ammise la volpe ripensando all’aria sborniata che aveva sonic la sera prima, - ma dov’è il problema scusa? Cosa potevo fare? – chiese perplesso Miles. – Cosa potevi fare!??!?! Togliermi dalla grinfie della squinternata! – urlò il riccio portandosi le mani alla bocca a mo di megafono.
Tails riprese a ridere, ma smise subito non appena lesse l’espressione disperata di Sonic sul suo volto. – Io non ricordo un accidente di ieri sera!! Potrei aver fatto qualunque cosa con lei!!Oh no! E se lo avessimo fatto?!? – si chiese il riccio, - naaaa, tranquillo. Eri troppo malconcio per fare qualunque cosa! – disse Miles sorridendo per calmarlo, in quel momento entrò anche Knuckles in camera dicendo – raga venite a vedere fuori! –
- cosa? – chiesero gli alti due all’unisono. – Qualcosa di strano… – rispose l’echidna.
Sonic e Knuckles scesero di sotto mentre Tails passava dalla cucina a dare il buongiorno a Cosmo con un lungo bacio, dopo alcuni minuti, raggiunse gli altri.
- ieri non c’era! – disse il rosso, indicando uno strano bagliore che fluttuava all’orizzonte sopra il mare. – Cosa starà accadendo? – si chiese Sonic. – andiamo a vedere? – disse Miles interrogando il gruppo e ricevendo un cenno di approvazione da entrambi. Tornarono di corsa dentro l’hangar,
 - sarà pronto tra due ore! – informò Tails riferendosi al Tornado x. – Due ore?? Perché così tanto? – chiese Knuckles, - perché devo finire di montare un componente in un motore, prima di prepararlo alla partenza. – rispose, – uff…e va bene, io torno all’altare del master emerald, quando sei pronto avvertimi Tay. – disse l’echidna incamminandosi. – Ok, Sonic perché non fai un salto dalla tua amata nel frattempo? – propose la volpe a Sonic prendendolo per i fondelli, - fanculo prower! – esclamò Il porcospino prima di sparire velocemente uscendo di corsa.

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Capitolo 2
*** un bagliore ***


- Ok, prepariamoci.- disse Tails, ottenendo l’attenzione di Knuckles, seduto in tandem dietro di lui.
Tails accese un pannello di controllo premendo un pulsante, inserì una password (troppo prevedibile: “Cosmo” ) e i motori e ogni altro pannello o quadro si accesero. La cabina di pilotaggio si illuminò per via di tutte le spie che si illuminavano contemporaneamente, poi, si spensero quasi tutte, ciò significava che l’aereo era pronto a partire. Tails non si fece prendere dall’entusiasmo ed eseguì un giro di controllo meticoloso di tutte le funzioni del tornado x.
- timone? –
 - ok –
 - Alettoni ali di destra? –
 - A posto –
 - A sinistra? –
 - anche –
 - Aerofreni? –
 - ok –
 - Flap? –
 - Vanno bene –
 - Ok, missili? –
 - rispondono –
 - ECM (contromisure elettroniche) ? –
 - Fanno bip bip –
 - bene, radar? –
 - continua a segnalare la presenza di quell’energia misteriosa –
 - ok, sistema di espulsione? –
 - è a posto, dannazione Tails partiamo o no?!? –
 - si, si! Che palle Knuckles! – Disse Tails incazzato.
 - Ciao amore! Torno tra un’oretta – Urlò la volpe a Cosmo prima di premere il pulsante di chiusura della calotta di vetro. – fai attenzione! – disse lei di rimando. – Ma certo! – confermò lui sorridendo.
Miles mostrò il pollice a Sonic, seduto su un ala, per segnalargli che stavano per partire. Vista la brevità della pista, per decollare utilizzavano una catapulta da portaerei, simile a quella che usavano sul tifone blu.
Intanto all’interno della cabina si stavano accavallando le voci di Tails e Knuckles:
- flap pronti al decollo –
- confermato, catapulta pronta –
- HUD (head up display) attivato –
- potenza al cinquanta per cento –
- pronto a rimuovere il blocco al carrello anteriore –
- potenza al cento per cento! –
Miles si baciò il medio e l’indice della mano destra e li posò sulla foto di cosmo, posta sopra la cloche.
- VIA!!!!-
Il tornado x si sblocco con un sussulto prima di raggiungere i duecento all’ora in tre secondi e i cinquecento metri di altitudine in dieci. Tails sogghignò osservando il volto contratto di knuckles che non era abituato a simili accelerazioni. Ritrasse i flap e il carrello, osservò sonic alla sua sinistra per verificare che ci fosse ancora e virò in direzione del misterioso bagliore.
- potenza al trenta per cento, il radar è ancora muto, rotta 185 (più o meno a sud) – informò Miles.
- burp! – Knuckles stava digerendo il pranzetto preparato da Cosmo e Cream, pasto che aveva ritardato ulteriormente la partenza dei tre.
- Ok, ho qualcosa sul radar, quaranta miglia a ore dodici, saremo sul bersaglio tra dieci minuti. –
- Com…Knuckles…CHE CAZZO FAI?!?!? – strillò Miles inorridito.
- mmh?? Niente perché? – chiese con aria innocente levandosi per un attimo la sigaretta di bocca.
- se non la spegni subito, te la infilo in un occhio!!razza di imbecille! –
- Ok, ok, calma – disse stufato Knuckles – è che sono nervoso – si giustificò l’echidna.
Tails attivò delle ventole per rimuovere il fumo, nel farlo, si accorse che erano solo a poche miglia dall’obbiettivo. – cavolo! Sono passati solo tre minuti! Questa cosa si sta avvicinando a noi! – esclamò Miles “Tails” Prower.
- ciò significa che fra pochi minuti raggiungerà anche l’isola! – osservò Knuckles.
Ora che si trovavano a poche centinaia di metri dal “bagliore” si resero conto che non si stava affatto avvicinando.
 – diventa sempre più grande! Si sta ingigantendo! – disse preoccupato il rosso.
La mente della volpe si proiettò a casa sua, pensava a Cosmo, non voleva rischiare di perderla un’altra volta, ma non avrebbe mai fatto in tempo a raggiungerla. Inoltre, raggiungerla per portarla dove? Quella bolla bianca abbagliante avrebbe inglobato ogni cosa, o no? Miles tornò alla realtà,
- ragazzi? Ci stiamo finendo dentro! – ammise la volpe. – oh merda! – esclamò l’echidna.
Un acuto e intermittente bip accompagnato dall’illuminazione di alcune spie segnalò ai due dentro la cabina, che l’aereo non procedeva più rettilineo, - il tornado non risponde ai comandi!!! – urlò Tails e si voltò a osservare Sonic.
Il riccio si teneva più forte che poteva all’ala dell’aereo, perdendo sangue dalle mani, - resisti amico!! – pensò Miles.
Poi tutto si fece bianco e rumoroso, più “bip bip” si sovrapponevano ed echeggiavano nella carlinga, i due al suo interno non potevano più nemmeno vedere i comandi e i pannelli di controllo.
Tails notò che la cloche non vibrava più, e si sentì come nello spazio. Nessuna forza agiva più su di loro, tanto che Sonic si alzò in piedi e disse: - Ma dove siamo? -.
Ancora non si riusciva a vedere nulla, la luce bianca inondava sempre l’aereo e il suo interno, quando un improvvisa sferzata di vento colpi l’aereo. Sonic cadde sparendo alla loro vista, e prima che Miles potesse accorgersene, l’aereo cominciò a ruotare paurosamente su se stesso.
- stiamo andando giù!! Taiiiiils!!!! – urlò terrorizzato Knuckles, mentre la volpe si concentrava per riprendere il controllo del tornado x.
Non appena l’aereo riprese a procedere diritto, tutte le spie acustiche e visive smisero di funzionare, e la normalità venne ripristinata. Miles si voltò di nuovo a controllare Sonic, ma non c’era più. La cosa non lo stupì molto, visto che era impossibile che avesse resistito al vorticare violento di prima.
 - Abbiamo perso Sonic, dobbiamo cercare un posto per atterrare… e cercarlo. – disse con voce sorprendentemente calma.
- ok…- mugolò il rosso nauseabondo – cerchiamo prima di capire dove siamo finiti! – aggiunse.
- L’altimetro mi dice che siamo a millecinquecento metri…ma secondo me siamo più alti…direi almeno millenovecento. – Informò Miles, e capovolse l’aereo per vedere bene cosa stavano sorvolando. – dici che l’altimetro si sia rotto durante il turbinio? Chiese il copilota, – non credo… - rispose osservando le montagne sotto di lui, - probabilmente la pressione atmosferica è diversa, e visto che è uno strumento barometrico… - aggiunse con ovvietà.
Tails aveva altro per la testa. Come stava cosmo? Era stata risucchiata anche lei dal bagliore bianco? Era rimasta nel loro mondo? Era morta?
Quest’ultima domanda prese a rimbombare nella sua testa.
 - e se fosse davvero…- Tails represse un conato di vomito e si voltò all’indietro sentendo Knuckles che lo chiamava.
 - Amico! Ho due contatti! A sud, cinquanta miglia, rotta 360! Cosa facciamo? Gli andiamo incontro, li aspettiamo o scappiamo? -.
- Aspettiamo…si saranno accorti della nostra presenza, e vorranno farci atterrare da qualche parte – propose Miles.
- giusto! E se invece ci volessero abbattere? Magari stiamo volando in uno spazio aereo appartenente a una nazione in conflitto…ci crederanno nemici!! – esclamò il rosso.
 - Non abbiamo alternative! Andargli in contro potrebbe spaventarli e non possiamo fuggire per sempre! Il tornado x è alimentato da uno smeraldo del chaos! Ma noi no!! Moriremo di fame prima o poi…inoltre…devo pisciare! – spiegò Prower incazzato.
- Ok…- disse rassegnato l’echidna, mentre preoccupato osservava il radar, - gli strumenti di analisi     
dell’ambiente esterno confermano la presenza di ossigeno e anidride carbonica per la maggior parte. – aggiunse.
- Meno male – rispose nettamente la volpe, che lanciò un occhiata alla foto di Cosmo, senza poter fermare la discesa di una piccola lacrima.

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Capitolo 3
*** tornado down ***


I due aerei in avvicinamento si affiancarono al tornado x e Tails li riconobbe subito, erano due caccia F-16 americani.
- Guarda Knuckles!! Sono due caccia americani! Siamo sulla terra! – esclamò il pilota.
- che culo! Potremmo fare un salto da chris! – disse contento l’echidna.
- speriamo riconoscano il tornado! – aggiunse Miles. Il pilota del caccia alla sua sinistra muoveva energicamente le spalle, segno che stava armeggiando con la radio di bordo.
- credo vogliano comunicare – disse Knuckles.
- Lo penso anch’io ma… -
- Ma?? Prosegui! –
- non ho ricollegato il cavo della radio all’alimentazione… -
Tails rimase in silenzio, aspettando la voce incazzata del copilota, che arrivò in meno di un secondo.
- Mi spieghi che cazzo hai fatto in due ore?!? – sbraitò il rosso.
- quando siamo partiti non ho pensato che avremmo dovuto comunicare con la bolla bianca! Scusa tanto!! – si giustificò la volpe seccata.
Nel frattempo altri due caccia avevano raggiunto i primi due, quando accadde l’inaspettato. Due lampi di luce gialla illuminarono l’abitacolo da sinistra e da destra, i due F-16, avevano preso fuoco e stavano precipitando.
- ma sono impazziti?!? Hanno abbattuto il loro compagni! – esclamò knuckles incredulo.
Bip bip bip bip…si accese una scritta piccola su un pannello: “you’re engaged”.
Il bip era accompagnato da un pallino lampeggiante in uno schermo simile a quello radar.
Senza dire un parola, Tails virò a sinistra violentemente, per poi salire di quota.
- Ma che ca...Tay!! che succede?!? – chiese impaurito il rosso.
-Uno dei due aerei ci ha puntato contro un missile!! – spiegò Tails
- E allora? Non l’ha ancora lanciato, no?!? Seminiamoli, questo è un aereo ipersonico!! – Suggerì con ovvietà l’echidna.
- Giusto! – disse Tails, quando una serie di puntini gialli tracciarono linee verticali di fronte all’aereo. – oh, no – mormorarono all’unisono.
Quelle linee si avvicinarono in pochi decimi di secondo, erano granate sparate dal secondo aereo che era proprio sotto di loro. Tails virò a destra tentando di evitarle, ma una raggiunse l’aereo proprio mezzo metro all’interno del quadro. Metà di esso smise di funzionare e l’altra metà impazzì. L’aereo comincò a vibrare, ancora inclinato a destra e mentre l’abitacolo si riempiva di fumi, Miles attivò di nuovo le ventole.
- Tails tutto bene?!? Andiamocene, il secondo aereo è di nuovo dietro di noi! –
Una sirena e una lampada inondarono la cabina di rumore e luce rossa, era il segnale che un missile era partito dal caccia alle loro spalle.
- Tay! Leviamoci di torno!! Vira a destra!! – strillò Knuckles.
- È finita… - pensò Miles.
- SEI SORDO???LEVIAMOCI DALLE PALLE!!!!! – Urlò l’echidna colto dal panico.
- HO CAPITO, NON POSSO VIRARE A DESTRA KNUCKLES!!! L’AEREO È INGOVERNABILE!!!
Il missile raggiunse e colpì una delle ali di sinistra, quella dove circa mezz’ora fa, era aggrappato Sonic. L’aereo prese a girare vorticosamente su se stesso, proprio come faceva prima. Knuckles stava trattenendo il respiro per il terrore e teneva gli occhi sigillati. Tails non ebbe altra scelta che gridare: - ESPULSIONE!!! – mentre con entrambe le mani tirava una leva posta fra le sue gambe.
Una quarantina di micro-cariche esplosive fecero saltare via la bolla di vetro sopra le loro teste. L’abitacolo si inondò di aria freddissima, il rumore di un esplosione, ultimo ricordo…poi l’oscurità.
 
 
Knuckles e Tails rinvennero più o meno nello stesso minuto, il primo si ritrovò appeso a un albero e pieno di graffi in faccia. Poteva vedere Tails cinquanta metri più in basso, sdraiato nell’unica radura di tutta la foresta.
- è proprio un fortunato bastardo! – disse il rosso mentre scendeva dall’abete.
 Nel frattempo la volpe rinvenne, sentendo un dolore lancinante al gomito sinistro ancor prima di aprire gli occhi. – aaaaah…- si lamentò Miles. – era meglio se stavo zitto! – mormorò l’echidna.
- Tails! Dove sei ferito?! – chiese premuroso Knuckles.
- Qui… - disse la volpe indicandosi il gomito peloso.
- Non è grave, ora te lo fascio… -
- verranno a cercarci…-
- ovvio che verranno…Chris è troppo lontano, non possiamo raggiungerlo… -
- non dimenticarti di Sonic! Dobbiamo trovarlo, da quando siamo usciti da quel “portale” fatto a bolla, non ci siamo allontanati di molto…sarà qui intorno.-.
- Ok Miles, ce la fai ad alzarti? –
Tails annuì, si alzò e si tolse l’imbracatura del paracadute. Entrambi si incamminarono verso nord per cercare Sonic.
- Sonic era ubriaco fino a ieri…- disse Tails camminando.
- Festino di amy eh? – intuì Knuckles, e intanto, si accendeva l’ultima cicca.
- già…- ammise Miles facendosi scappare una risata.
- è per questo che non è rimasto a pranzo con noi? –  chiese il rosso aspettandosi una risposta affermativa.
- esatto, sarà molto debole…non mangia da ieri mattina credo…- rispose la volpe.
Knuckles si fermò all’improvviso. Aveva notato una casetta di legno abbandonata alla sua destra, immersa nel folto.
- Diamo un’occhiata? – propose l’echidna, gettando a terra il mozzicone.
- speriamo di trovare del cibo, o da bere…- disse Tails, ed entrarono.
Si divisero, Tails esplorava il piano di sopra, mentre Knuckles pensava alla cantina.
Entrambi si fecero strada pestando vetri rotti e spostando ragnatele, tanto che la mano destra di Tails sembrava un bastoncino di zucchero filato.
- ci sono solo mensole vuote e…oh mio Dio…BOSSOLI DI FUCILE!! – osservò Tails prima di sollevare lo sguardo e notare qualcos’altro.
Una foto priva di cornice era attaccata alla parete, ritraeva una famigliola felice in riva a un fiume.
- TAIIIIILS!!!!!- urlò Knuckles, facendo rimbombare la sua voce giù in cantina.
- cazzo, ARRIVO RESISTI!!!! – Urlò di rimando precipitandosi in cantina e pensando a quale tipo di pericolo aspettarsi. Quando entrò, vide l’echidna china su una cassa che reggeva in mano un pacchetto colorato, - no Tails…non posso resistere…SIGARETTEEEEE!!!!! Strillò eccitato, infilandosene subito in bocca una.
-Maledizione Knuckles!! – Esclamò incazzato Miles che ancora respirava affannosamente.
Entrambi tornarono al piano di sopra, uno con passo allegro, l’altro tutto l’opposto.
Tails buttò un’altra occhiata alla foto appesa alla parete e si ricordo della sua foto…quella di Cosmo.
Si lasciò andare in un pianto soffocato, non sopportava l’idea di stare lontano da lei, Knuckles lo vide, e capì subito perché era chino su se stesso.
- ti manca? – chiese Knuckles a voce bassa.
Tails non rispose, si limitò a singhiozzare ancora, mettendosi seduto e facendosi avvolgere dalle sue due code. Il rosso aspettò che si fosse calmato e finì di fumare la sua sigaretta. A quell’ora… dovevano già essere a casa.

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Capitolo 4
*** truppe non identificate ***


Cosmo si infilò fra lui e la sua Playstation, mentre Amy, Cream e Rouge aspettavano fuori.
- ma che caz…Cosmo ti levi di lì?!? – si lamentò Shadow, cercando di spostarsi a destra e a sinistra per vedere lo schermo. – che ti prende?!? – aggiunse.
Gli occhi di Cosmo iniziarono a luccicare, quando si gettò piangendo addosso a lui.
- Aiutami…Tails non è tornato…era con Sonic e Knuckles…bolla bianca… - disse Cosmo tra un singhiozzo e l’altro. – ok, ok farò il possibile!!! Ora cerca di calmarti!! – disse il riccio con tono pacato. Lasciò Amy, Cosmo e Cream in casa sua e uscì a parlare con Rouge, che sembrava l’unica a non aver perso la testa.
- mi spieghi che è successo?!? – chiese Shadow.
- poche ore fa, al largo, fluttuava una bolla bianca…i tre sono andati a vedere con il tornado x…la bolla è sparita e loro non sono più tornati…semplice no!? – spiegò lei.
-Mah…sarà stato Eggman…vado, lo picchio e torno con i tre ragazzi. – Comunicò il riccio nero, ma fece solo le prime due cose, perché a quanto pare, Eggman stavolta era innocente.
 
- Cavolo ma a me scappava la pipì! – esclamò perplesso Miles, avvicinandosi a un cespuglio per evacuare. Da lì poteva godere di una vista meravigliosa, una catena montuosa si estendeva dirimpetto.
- aaaah….meno male non l’ho fatta da svenuto… - pensò Tails, concludendo l’operazione.
Tails indietreggiò aumentando velocemente la frequenza dei passi.
- Knuckles!! Abbassati!! – esclamò all’echidna sottovoce, buttandosi dietro una roccia.
- che succede!? – Chiese il rosso preoccupato, imitando Miles.
- guarda!! – esclamò la volpe.
Un elicottero fece capolino da dietro le montagne e raggiunse una colonna di fumo nero, ronzandoci poi intorno come un calabrone.
- Stanno ispezionando i resti del tornado x! – disse Knuckles ottenendo un gesto affermativo da Tails.
Intanto l’elicottero si era avvicinato loro di duecentocinquanta metri e da esso ora, pendevano sei robuste corde di canapa. Sei soldati si calarono dalle funi, sparendo nella vegetazione e l’elicottero se ne andò.
- sono qui per ucciderci… - mormorò serio Knuckles.
- devono aver visto i nostri paracadute, il tuo è ancora impigliato in cima all’albero… - aggiunse Tails.
- cosa facciamo? – domandò il rosso.
- nascondiamoci…poi si vedrà…- suggerì Miles.
Decisero di non entrare nella casetta abbandonata, perché sarebbe stata ispezionata da cima a fondo, si allontanarono invece di altri cento metri e si nascosero fra delle rocce coperte di muschio.
La speranza che nessuno sarebbe venuto a cercarli lì fu vana, in breve tempo tre soldati raggiunsero i sassi e si infilarono nel dedalo naturale formato da essi. I due optarono per un approccio non letale, anche se Tails per sicurezza, estrasse il suo pugnale dalla fontina orizzontale dietro il bacino.
Knuckles balzò giù da una roccia atterrando silenziosamente, un metro dietro a un militare. Portavano un equipaggiamento leggero, niente zaino, ma erano armati di fucili d’assalto M4, fucili a pompa SPAS 12 e altra roba posizionata un po’ ovunque intorno al corpo.
PAK!! Knuckles colpì il soldato sul lato destro del collo con un pugno destro, afferrandolo da sotto l’ascella sinistra con la mano sinistra. L’accompagnò delicatamente a terra, verificò che il cuore battesse ancora e si preparò ad affrontarne un altro.
Tails si trovò davanti un nemico che velocemente puntò avanti il fucile, ma la volpe lo disarmò con un colpo di coda destra, dopo il quale dava le spalle al soldato e un colpo con entrambe le code a entrambi i lati del suo collo. Assestato quest’ultimo colpo si trovò davanti il terzo militare, che non poté nemmeno alzare l’arma. Un sasso scagliato da dietro, raggiunse la sua testa coperta solo da un cappello mimetico. L’uomo barcollò indietro borbottando qualcosa e poi cadde in avanti rompendosi il naso sul pavimento di ghiaia offerto dalla natura, e offrì così a Tails la vista di chi aveva scagliato la pietra
- Grazie amico!! – esclamò ridendo Tails.
- di nulla! – rispose un riccio blu mostrando un bel pollice su.
- Tails, tutto ben…GUARDA CHI SI VEDE!!!! – esclamò Knuckles vedendo Sonic in piedi, e subito si accese una sigaretta.
- Che hai fatto al gomito? – chiese il porcospino a Miles.
- non lo so…c’ho trovato una scheggia di vetro…forse era dello schermo del radar…e tu che hai fatto in queste due ore?? – rispose, aggiungendo la domanda.
- te lo spiegherò lontano da qui! – disse Sonic.
- giusto andiamocene…quel colle la davanti andrà bene, no?! – propose Knuckles, indicando un altura ad alcuni chilometri più a nord.
- ok vi aspetto la! – Disse il riccio prima di partire a corsa per raggiungere il luogo dopo una ventina di secondi.
- andiamo…- mormorò Tails. Il rosso afferrò le gambe della volpe che cominciò a far roteare le sue code e si alzò in volo. Raggiunsero Sonic dopo dieci minuti volando a non più di due metri d’altezza per non essere individuati, facendo slalom fra i tronchi d’abete.
Scese un fiocco…poi due…iniziò a nevicare.
I tre scelsero un punto fra gli alberi dove passare la notte, dato che si sarebbe fatto buio dopo poche ore. Knuckles iniziò a scazzottare una bassa parete di rocce e terra, scavando così un buco davanti a lui e formando una specie di caverna.
Si misero tutti a sedere su un tronco caduto, osservando la carcassa ancora infuocata del tornado, ad alcuni chilometri da loro, mentre veniva spenta e portata via in pezzi da altri soldati su diversi camion.
- …il mio tornado x… - mormorò Tails, affezionato al suo aereo.
- bene, bene, bene….Miles Prower…come torniamo a casa?!? – chiese Sonic aspettandosi un’idea brillante dal suo brillante amico.
-…non lo so…- ri-mormorò con tono piatto.
La nevicata si era intensificata e non si riusciva a vedere nulla che fosse a più di quindici metri, così entrarono nella loro tana.
- ok…facciamo il punto, una bolla bianca si forma vicino a casa nostra creando così, un portale che collega il nostro mondo con quello terrestre…logicamente le forze armate statunitensi inviano due caccia per identificarci, essendo comparsi dal nulla sopra il territorio americano…altri due velivoli di origine ignota abbattono i due caccia statunitensi e noi.
Vedono che ci lanciamo con il paracadute…vengono ad ucciderci soldati con mimetiche americane ma privi di qualunque fregio o mostrina di appartenenza ad un corpo…avete un idea? –
Riassunse Knuckles.
Tails si illuminò – Sono stati loro! – esclamò.
Gli altri due lo guardarono in attesa di argomentazioni.
- Ma certo! È evidente che siamo un inconveniente non calcolato da quei soldati misteriosi! Probabilmente qualcuno sta conducendo esperimenti sui portali dimensionali o cose del genere, e quella bolla bianca può essere stato un pasticcio causato da loro! Dobbiamo infiltrarci nei loro ranghi e capire cos’hanno intenzione di fare! Così potremo…tornare a casa… - concluse Tails.
- Così ti voglio amico mio!! – esclamò felice Sonic.
- In effetti…quando li abbiamo messi K.O. … non sembravano così stupiti di vedere animali colorati, in piedi, alti centoventi centimetri… - aggiunse Knuckles.
- beh…eravamo piuttosto famosi un annetto fa, non ti ricordi?!? – disse Sonic.
- già…Ragazzi…come procediamo? – chiese il rosso accendendosi una sigaretta.
- io direi di riposare per adesso…GROAAAN…non mangio da quasi due giorni…domani mattina andremo a cercare del cibo, poi ci nasconderemo in uno dei loro camion, tanto prima che finiscano di portare via tutti i pezzi passeranno alcuni giorni…-
- buona idea! – disse Knuckles.
-bene…- disse Tails sospirando…e si offrì per tappare l’entrata della caverna con le code.
- buona notte… yawn… -
- ‘notte… – risposero gli altri due a Sonic.
Con l’arrivo del buio, tortura psicologica da sempre, la mente di Tails non poté non tornare alla sua Cosmo. Le sue lacrime scendevano lente dai suoi occhi, divenendo ghiaccio all’altezza delle guance, colpite da una gelida brezza notturna…si perché, aveva chiuso l’entrata della caverna con le code, ma rimanendo di fuori.
Non voleva farsi sentire…mentre liberava la tristezza, tenuta dentro per tre ore.
Il suo pianto si confuse…con l’ululare del vento.

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Capitolo 5
*** il rapimento ***


- Faremmo meglio a sbrigarci! Hanno quasi finito di caricare i pezzi…non resterà un bullone del tornado x nel giro di trenta minuti…se se ne vanno…non avremo altre occasioni! – Disse Sonic che stava osservando i soldati ancora all’opera. Nonostante la nevicata, fu una mattina “proficua”. Riuscirono a procurarsi l’acqua grazie a una polla vicino alla tana scavata da Knuckles e ottennero un pochino di cibo improvvisandosi pescatori. Purtroppo però, il rosso stava finendo le sigarette, e il suo nervosismo avrebbe potuto contagiare anche gli altri due.
- sono rimaste in cinque… - mormorò Knuckles preoccupato, osservando il pacchetto aperto.
- Dai avviciniamoci di soppiatto! – Disse Tails, ignorando la lamentela di Knuckles, quando accadde l’inaspettato.
Una strana bolla bianca, uguale a quella che aveva fatto da portale, si stava riformando nel solito punto dal quale erano spuntati loro.
- a quanto pare stanno ripetendo l’esperimento! – osservò Sonic.
- i soldati sembrano non curarsene!! Altro indicatore che sono coinvolti! Ma certo…per loro è normale! – affermò la volpe. In effetti, solo un soldato si era voltato a guardarla, per poi girarsi con aria disinvolta.
- Andiamo!!! - Urlò Miles – afferratemi! Voliamo fino al portale e torniamo a casa!!! – concluse.
- Non ce la faremo mai! Si sta già rimpicciolendo! – constatò Knuckles.
In effetti, dopo aver raggiunto un diametro di “appena” cento metri, la bolla cominciò a rimpicciolirsi velocemente.
- Ma cosa…?!? – borbottò Sonic Guardando la sfera luminosa, ridotta ora ad un raggio di dieci metri. Da essa uscì roteando furiosamente, qualcosa dai colori molto affemminati.
- Non ci credo… - commentò Tails che ormai aveva capito che cos’era.
Adesso tutti i soldati sembravano interessati al bagliore, dato che ne era uscito un altro aereo, quello di Amy.
- sarà già a mille metri da terra! Se non si lancia è la fine! – disse impaurito Miles.
All’improvviso, uno sbuffo di fumo bianco emerse da tutto quel roteare del velivolo, sopra quella scia, c’erano due seggiolini, dai quali due corpi si staccarono e si appesero ai rispettivi paracadute. La bolla ridotta a una pallina, sparì.
- che bello!! La squinternata è venuta a rompermi le balle anche di qua! – esclamò ironico Sonic, riferendosi ad Amy, in realtà, era molto preoccupato per lei.
Ma i piloti di quell’aereo, non erano ancora salvi. I militari iniziarono a muoversi per raggiungere in fretta il luogo dello schianto del nuovo aereo, e per ucciderne i padroni.
- Dobbiamo fare subito qualcosa! – esclamò Sonic incoraggiando anche gli altri a pensare.
- trambusto! Abbiamo bisogno di confusione…qualcosa che li trattenga qui tutti insieme per rimettere a posto le cose! – suggerì Knuckles.
Si misero all’opera, Knuckles si accese una sigaretta e la gettò nel serbatoio di un camion, per poi correre via e buttarsi a terra. Un esplosione a catena coinvolse tutti i mezzi e qualche tenda.
Come previsto, i soldati che erano partiti con delle jeep, inchiodarono subito e invertirono la loro marcia.
Tails era pronto a scattare, quando le jeep furono accanto a lui, balzò fuori dal cespuglio rimanendo basso e con il pugnale tagliò una gomma alla prima jeep e due alla seconda, per poi rigettarsi dietro alla pianta, ancora mezza coperta di neve.
Sonic nel frattempo corse a soccorrere Amy e la sua copilota, trovando entrambe illese, che si toglievano le imbracature dei paracadute.
La riccia rosa non perse tempo e si gettò addosso al suo amore,
- Oh, Sonic! Lo sapevo che saresti corso subito in mio aiuto! Ti amo!!! – disse commossa e compiaciuta Amy. Sonic fu felice di lasciare che la sua amica l’abbracciasse con tanto affetto, però la cosa iniziò a farsi soffocante.
-Via…ho capito… - disse Sonic cercando di divincolarsi, ma fu caricato anche del peso dell’altra.
-Grazie al cielo stai bene!! Tails dov’è?!? – chiese Cosmo con le lacrime agli occhi.
- è più giù…con Knuckles a creare un diversivo…E LEVATI, CAZZO!!! – spiegò il riccio per poi sbraitare in faccia ad Amy che si era incollata a lui.
- Sempre gentile eh?! – chiese con tono sarcastico la Rose.
Knuckles sbucò da dietro una roccia, puntando dritto verso Sonic.
- Maledizione! Adesso me ne restano soltanto quattro!! Ma non potevo incendiare uno stecco con l’accendino invece di sprecarne una?!? Accidenti a me!! – urlò l’echidna in faccia al riccio, fregandosene altamente delle altre due.
- Ma che ti prende?! Di che parli?! – chiese esterrefatto Sonic.
- Niente, niente… - grugnì il rosso guardando per terra.
- Dov’è Miles?!? – chiese nuovamente Cosmo a Knuckles.
-oh cacchio…era dietro di me! – affermò Knuckles guardandosi intorno.
- NO!!! – strillò l’amata di Tails che stava guardando verso la zona dei resti del tornado x.
Un soldato colpì Miles in pieno volto con il calcio del suo fucile, facendogli schizzare sangue dal naso mentre altri due lo tenevano per le braccia. Lo portarono fino ad un elicottero facendogli strusciare le gambe per terra…sembrava stremato, come se avesse lottato per ore.
I loro amici guardavano inorriditi la scena che si svolgeva alcuna centinaia di metri davanti a loro, impotenti, cominciando fin da subito a porsi decine di domande.
Come avevano fatto a catturarlo?
Come lo avevano ridotto così?
Sarebbero riusciti a liberarlo?
Come?
Intanto l’elicottero era già decollato, lasciando tende,camion infuocati e resti del tornado x, là dov’erano.
- È colpa mia! Cosa gli faranno!?! – si incolpò Knuckles iniziando a piangere, cosa che impressiono Sonic non poco.
Cosmo invece, non piangeva più, ma fissava il vuoto. Le fiamme che sovrastavano i camion si riflettevano nei suoi occhi, la ragazza era sotto choc.
Sonic prese in mano la situazione. Consolò il rosso che aveva gettato in una pozzanghera le quattro sigarette rimaste, e insieme ad Amy, aiutò cosmo a sedersi e a riprendersi.
I due ricci si allontanarono di alcuni metri dagli altri due e si misero a fissare il luogo da dove era decollato l’elicottero.
- Cosa facciamo? – chiese la riccia a Sonic con tono straordinariamente calmo, ed era da tanto che lui non sentiva Amy parlare di qualcosa che non riguardasse il loro presunto amore.
- Intanto andiamo a vedere se possiamo recuperare qualcosa di buono o di utile dal loro ex-accampamento…poi forse…andremo dai Thorndyke. – suggerì il riccio.
- Un idea niente male, Chris e chuck potrebbero aiutarci a recuperare Tails…ma sarà un viaggio lungo…ce la faremo? – si chiese Amy ancora con tono calmo.
- voi mi aspetterete qui…non c’è un minuto da perdere! Una volta che li avrò raggiunti, torneremo a prendervi con i mezzi adeguati! E RIAVREMO IL NOSTRO MILES PROWER!!!! – concluse fieramente Sonic.
- torna con delle sigarette… -  aggiunse una voce familiare, lontana dieci metri dietro di loro.
Tutti e quattro raggiunsero il luogo del misfatto e cominciarono a guardarsi intorno. Tutto ciò che i militari avevano lasciato lì era anonimo, le mimetiche erano americane, ma non portando distintivi o simboli ricamati, era difficile ricavarne il reparto di appartenenza.
Gli occhi di Cosmo si incollarono ad un oggetto che conosceva molto bene…il pugnale di Miles.
L’arma era piantata per terra, trafiggendo una bottiglia di plastica bianca. L’oggetto era ricoperto di scritte rosse a pennarello indelebile, e non emanava alcun odore. La ragazza avvicinò la bottiglia al naso e rischiò di svenire sopra una pozza di gasolio in fiamme. Knuckles afferrò al volo Cosmo e prese ad esaminare le scritte sulla bottiglia insieme agli altri, tenendola a debita distanza dal viso.
- Questa roba è velenosa… - commentò Knuckles.
- Credo sia con questo che hanno indebolito il nostro amico… - suggerì Sonic.
- Beh, lo faremo analizzare da chuck…vado a cercare station square! – e così detto il riccio blu partì alla velocità del suono in direzione sud.
Cosmo strinse il pugnale al petto e accasciandosi, ricominciò a piangere. Amy la raggiunse e la abbracciò, sapendo che sarebbe stato quasi inutile per tranquillizzarla.
- Ne usciremo tutti vivi…e torneremo a casa…te lo prometto – sussurrò dolcemente la riccia alla sua amica.

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Capitolo 6
*** che volete da me? ***


- mmh…la temperatura è gradevole…forse ho una benda agli occhi, ma se non ce l’ho e li apro…potrebbero accorgersi che ho ripreso conoscenza. Mi trovo legato su una sedia…scomoda…aaaaaaah… che dolore insopportabile! Tra il gomito e il viso, non so quale sia messo peggio. Nessuna voce…sembro essere in uno sgabuzzino… - Tails stava cercando di raccogliere informazioni grazie ai suoi cinque sensi. Usava perfino il gusto: il sapore di sangue gli suggeriva che non era stato medicato, e che quindi i rapitori non erano intenzionati a tenerlo a lungo in vita.
SBRANG! Una porta sbatté violentemente e Miles dovette trattenere un sussulto.
Tails si accorse che l’ambiente si era illuminato, per via della luce che ora batteva sulle sue palpebre.
- puoi aprire gli occhi Tails…non c’è bisogno di fingere di essere ancora svenuto, visto che sei collegato a vari sensori che ci comunicano istantaneamente il tuo stato di salute e coscienza… -
Disse con tono di concessione un uomo davanti a lui.
- Merda! – pensò la volpe storcendo la bocca, e aprì gli occhi.
La luce non era fortissima, ma le sue pupille che erano abituate al buio, non fornirono una vista nitida per alcuni minuti. Intanto notò il tavolino di plastica grigio davanti a lui, le pareti color beige di una stanza non più grande di nove metri quadri e alta due, e poi lui…l’uomo che aveva parlato.
Era calvo, Vestito elegante: camicia bianca, cravatta grigia e giacca nera. Sul tavolo c’era un cappello, probabilmente il suo. Nessuna telecamera, nessun altra persona, la porta si trovava alla sua sinistra. Tutte queste cose furono registrate dal cervello di Miles in pochi secondi, dopodichè, apri bocca: - come conosce il mio nome? – chiese con voce roca, avendo ancora del sangue coagulato in gola.
- Ti farò alcune domande. – informò l’uomo, ignorando del tutto quella di Tails.
- come sei arrivato nel nostro mondo? – chiese.
- I nostri due mondi sono stati collegati da un portale a forma di bolla luminosa bianca…l’ho attraversato con il mio aereo…e sono finito di qua. – rispose la volpe.
- posso avere dell’acqua? E delle cure mediche? Sono ferito. – aggiunse.
- Più tardi…in quanti eravate su quel velivolo? – chiese l’uomo.
- Ero solo. – affermò Tails.
- Noi abbiamo trovato DUE sedili eiettabili… - commentò il tizio.
- Il mio aereo possiede due sedili è vero, ma ero partito da solo. – sostenne ancora Miles.
L’uomo osservò la volpe per alcuni istanti con aria seria e minacciosa, Tails iniziò a provare veramente paura. Il tizio si chinò da un lato, guardando in basso, poi lanciò delle foto sul tavolino.
Erano finite di traverso, ma Miles riuscì a vederle bene, ritraevano due corpi appesi ciascuno ad un paracadute. Si trattava probabilmente di foto scattate dagli aerei che li avevano abbattuti.
- se già conosce la risposta a questa domanda… perché me la pone? – chiese seccato Prower.
- per testare la tua affidabilità. – rispose l’uomo con semplicità.
- chi siete? E perché mi state trattenendo? – chiese la volpe a voce molto alta.
- risponderò solo alla tua seconda domanda…ci serve il tuo aiuto… dovrai costruire per noi un aereo simile al tuo… - ammise il tizio.
- perché? – chiese brevemente Tails.
- pare che i nostri non riescano a sopravvivere al passaggio attraverso “the door”… - spiegò l’uomo.
- “the door” ?? è così che chiamate la bolla bianca? Allora è opera vostra! – concluse Miles.
- la cosa non ti riguarda… comincerai domani mattina, ti forniremo tutto ciò di cui avrai bisogno...incluso il “carburante” – e così detto, l’uomo estrasse uno smeraldo del chaos da una valigetta. Tails non aprì bocca, riconobbe lo smeraldo che alimentava il tornado x, e pensò nuovamente: - Merda!! - .
 
- Ok aspetta…quel monte me lo ricordo…ok, ora a destra… – ragionava Sonic cercando di trovare Station Square.
- si si SI SI SI!!!! – esultava il riccio, ormai davanti al cancello della villa di Chris, che era rimasta uguale a come si presentava sette anni fa.
Preso dalla nostalgia di quei giorni, Sonic si buttò in piscina rischiando di affogare, solo per commemorare il modo in cui il ragazzo lo aveva trovato per la prima volta.
Sentendo gli schiaffi del riccio sull’acqua, uscì precipitosamente un giovane, che vide il suo amico annaspare.
- Oh cazzo!! OH CAZZO!!! Non ci credo! Non ci credo! – Gridò felicissimo e incredulo il ragazzo.
Sonic stava cominciando a pentirsi della sua nostalgica idea.
- MovitBLUB…stò affBLOB, BLUB… DANNAZIONE!! – cercò di dire il riccio riuscendo a scandire bene solo l’ultima parola.
- oh scusa!! – disse con uno scatto Chris ed estrasse l’amico prendendolo per un braccio.
Sonic, sdraiato a bordo piscina, iniziò a tossire sputando un bel po’ d’acqua.
- Ma che cazzo m’è venuto in mente di fare… - pensò ritenendosi un cretino.
Il giovane mise a sedere il riccio e lo abbracciò.
– Mi sei mancato!! Che succede di bello stavolta?!? – disse Chris con le lacrime agli occhi.
- di bello niente! – e così affermato, Sonic si mise a raccontare della bolla, dei soldati, e del rapimento di Tails.
- dobbiamo partire subito!!! Prenderemo l’elicottero e porteremo tutti qui, poi analizzeremo la bottiglia di cui mi hai parlato! – disse con intraprendenza e preoccupazione Il ragazzo.
- Bene!! Io vi guiderò! Vai a chiamare Chuck! – esclamò il riccio!
- SUBIT…ehm…non credo sia una buona idea… - affermò Chris inchiodando letteralmente l’entusiasmo.
- Perché?! Non sarà mica malato? – chiese preoccupato e perplesso Sonic.
- No, no anzi! È solo…cambiato, ecco… - spiegò il giovane, guardando per terra.
- Non dirmi che si è rincitrullito per via della vecchiaia! – esclamò Sonic sperando di sentire un “no”.
- Te lo spiego più tardi! Ora prendiamo l’elicottero e andiamo dai nostri amici! – tagliò corto Chris e andò a preparare l’elicottero.
Sonic nel frattempo decise di rilassarsi sul divano, facendosi attorniare dai ricordi.
- quanti sonnellini c’ho fatto! – pensò sdraiandosi, quando vide un bigliettone da cento dollari sul tavolino da fumo.
- Mmh…ah, già! Devo prendere le sigarette a Knuckles! – ricordò il riccio, e si precipitò in centro a Station Square. Sonic riconobbe l’insegna di un tabacchino, ed entrò. Visto che era anche un’edicola, e che il titolare era assente, ne approfittò per dare uno sguardo ai titoli dei giornali.
I terrestri non si erano dimenticati di loro, ogni cinque riviste, due contenevano un inserto o un intervista che li riguardava. Comparve dietro il bancone, un tizio alto, capellone e magrissimo dicendo: - Desideri? - con un tono privo di qualsiasi voglia di vivere.
Sonic che non ricordava il valore del dollaro, si sollevò in punta di piedi e appoggiò la banconota da cento su un piattino di alluminio, poi disse: - me li cambi in sigarette! -.
Il riccio usci barcollando con cinquanta pacchetti in equilibrio sulle mani, maledicendosi per non aver chiesto a Chris quanto costavano.
Nonostante che Sonic sapesse che sarebbero tornati a villa Thorndyke, volle portare con sé tutti i pacchetti per poter osservare quale sarebbe stata la reazione di Knuckles.
Il viaggio durò circa quattro ore, atterrarono a cento metri da i loro amici che li raggiunsero in pochi secondi.
Il rosso salì per ultimo e il riccio lo sommerse con i pacchetti mentre era ancora sulla scaletta, (era un elicottero gigante, molto alto, ideato e costruito da Chuck) facendolo cadere.
- Ma porc…Sonic ti amo!! Diventerò Omosex solo per te!!!! – Urlò l’echidna ridendo, superando di gran lunga il frastuono delle pale. Raccattò tutti i pacchetti lanciandoli a bordo e salì la scaletta; infine, chiuse il portellone.
Amy si mise a sedere accanto a Cosmo, che vomitò più volte visto che soffriva il mal d’aria.
Knuckles si mise a giocare con i suoi cinquanta pacchetti che guardava con amore, accatastandoli in modo da assumere varie forme, tra cui l’elicottero sul quale si trovavano, la sua casa e l’aereo di amy. Knuckles lanciò un bestemmione che rimbombò per due secondi, dopo che una folata di vento aveva fatto crollare il tornado x in scala: uno a quaranta. Amy aveva aperto il finestrino per far respirare Cosmo.
Sonic sedeva davanti, accanto al pilota Chris.
- Dobbiamo muoverci…analizzeremo la bottiglia, se riusciamo a risalire al costruttore, potremo costringerlo a rivelarci a chi le vende – propose il riccio.
- Bene… - confermò sconsolato il ragazzo, che era visibilmente molto preoccupato per Tails.

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Capitolo 7
*** la fuga ***


-Ok, in questo hangar c’è tutto quello che ti serve per costruire l’aereo e, ovviamente, le relative armi. Non pensare di fare il furbo…una volta costruito lo ispezioneremo alla ricerca di irregolarità, infine, lo collauderemo con te a bordo! Il caccia dovrà avere due posti: sul primo siederai tu, mentre sul secondo starà un pilota al quale dovrai insegnare come manovrare il tuo aereo. Tieni questo foglio…lì sono specificate tutte le caratteristiche che vorremmo avesse. –
E Così detto, il tizio calvo porse il documento a Tails, che lesse rapidamente le prime due righe.
- Va bene, mi metterò subito all’opera, ma prima, posso avere acqua e cure mediche? – chiese la volpe per l’ennesima volta.
- è tutto su quel tavolino… - disse l’uomo indicando un tavolo metallico sopra il quale erano disposte bottigliette d’acqua, scatole di cibo vario, bende e acqua ossigenata.
- sarai controllato ventiquattro ore su ventiquattro… buon lavoro. – concluse l’uomo, prima di uscire dall’enorme hangar tramite una porticina, oltre la quale Miles poté vedere alcuni uomini armati.
Tails si disinfettò le ferite e le fasciò con le bende, aprì le scatole e constatò che c’era un solo tipo di cibo…tonno sott’olio. Bevve numerosi sorsi d’acqua e si mise all’opera, costruendo un aereo perfetto, nonostante non avesse materiale di prima o di seconda scelta. Impiegò solo una settimana nel costruirlo, durante la quale, non vide mai nessuno entrare dalla porta. L’unico collegamento con il mondo esterno, era una telecamera, quella con la quale lo sorvegliavano. La volpe era molto indebolita da numerosi fattori: dormiva poco a causa della mancanza di una superficie morbida e della eccessiva luminosità continua dell’ambiente, mangiava giusto la quantità di cibo sufficiente per non svenire, e la causa maggiore, era la solitudine. Ormai non vedeva Cosmo, la sua amata, da nove giorni. Nelle pochissime ore che passava da dormiente, la sognava.
Sognava Cosmo che si divertiva insieme agli altri suoi amici, e lui vicino a lei che tentava di consolarla, di spiegarle che le era accanto, ma era come invisibile, ignorato…inesistente.
Era così che Tails si sentiva anche da sveglio…inesistente.
Cercò di trattenere le lacrime sapendo che a breve sarebbe arrivato finalmente qualcuno a verificare il suo operato.
- mi staranno cercando? Si saranno dimenticati di me? Quanto sarà preoccupata Cosmo? Sarà disperata o…soddisfatta? – pensò Tails con un cervello che stava cominciando a funzionare male.
Una porta sbatté violentemente ed entrarono dieci persone: cinque armate, quattro in tuta da lavoro blu e una in divisa elegante, quest’ultimo, era il famigerato tizio calvo.
- ottimo! Ora vediamo se funziona…o se c’hai installato delle trappole! – disse arcigno l’uomo.
I quattro presero ad ispezionare minuziosamente l’opera di Miles, senza riscontrare anomalie.
- Tutto a posto capo…nessun ordigno, niente di pericoloso. – riferì un uomo al suo principale.
- Bene! Portatelo sulla pista, e chiamate il pilota! – ordinò il tizio.
- subito! – risposero tutti in coro energicamente ed eseguirono gli ordini.
I tizi armati puntarono le armi contro Tails e ordinarono lui di uscire senza fare scherzi. Dopo circa quindici minuti, erano sulla pista quasi pronti al decollo, mancava solo di riempire i serbatoi di cherosene. La volpe era debole, ma non abbastanza per pilotare e pensare a un piano di fuga.
- Non lascerò che usiate questo mezzo per raggiungere il mio mondo…cazzo!! – pensò Miles.
La pista era molto strana, perché era al chiuso.
Si trattava di un cunicolo lungo tre chilometri, alto cento metri e largo duecento.
La volpe non vedeva l’era di riempirsi gli occhi con la luce del sole, ammesso che fosse giorno, perché con tutto il tempo che aveva passato là sotto…
Finalmente arrivò anche il secondo pilota, un giovane dall’aspetto deficiente.
- Ahahahah, ma state scherzando?!? Un volpino dovrebbe insegnarmi a volare?!? Ahahahah – chiese esterrefatto e ridendo l’uomo.
Tails ignorò completamente l’insulto, anche perché un piano di fuga stava prendendo forma nella sua mente.
- bene (eheheheh…) allora andiamo! – concluse il giovane.
- Bada volpe, non fare scherzi…il tuo sedile eiettabile è stato disattivato…se tenti di far precipitare l’aereo, andrai giù con lui…o rientrate entrambi, o per te è la fine – spiegò serissimo l’uomo misterioso.
- stia tranquillo –disse Miles con voce roca e tono piatto.
Partirono.
L’aereo si era staccato da terra già dopo aver percorso quattrocento metri, quando furono fuori dal cunicolo, Miles lo impennò aumentando la potenza.
- Mio Dio che bello… - sussurrò Tails facendosi inondare dalla luce del Sole, e iniziò a spiegare mentre si allontanava dalla base che lo aveva segregato.
- Allora, i comandi per manovrarlo sono del tutto uguali a quelli degli aerei terrestri: cloche tra le gambe, manetta del gas a sinistra, pedali per il controllo del timone. – spiegò svogliatamente la volpe, poi, mise in atto il suo piano.
Tirò una leva, che fece aprire ( e quindi staccare a causa del vento) la cupola di vetro del caccia mentre con l’altra mano si toglieva le cinture di sicurezza.
- CHE CAZZO STAI FACENDO?!?!? – strillò il suo secondo.
Tails non disse niente, ma saltò giù dall’aereo afferrando prima il ragazzo dietro di lui, facendolo precipitare nel vuoto, evitando così che potesse riportare l’apparecchio all’uomo misterioso.
- Tanti saluti! – esclamò la volpe soddisfatta, mentre stazionava in aria a circa mille metri di altezza, facendo roteare le sue code.
In quel momento dietro di lui apparve Chris con il suo elicottero, il portello era stato aperto da una mano.
- Oh cazzo, non si sono scordati di me! – pensò felice la volpe mentre entrava dentro.
Prima ancora che potesse vedere chi altri si trovava nell’elicottero, fu stritolato da una specie di pianta in un pianto…era Cosmo.
Prower aprì la bocca, probabilmente per dire qualcosa…poco importava, Cosmo si attaccò alle sue labbra con le sue, e nessuno dei due sentì il boato dell’aereo che si era ormai schiantato, procedendo senza pilota. Quando dopo due ore si staccarono, la ragazza disse a Miles: - puzzi di selvatico! -.
La volpe si mise a ridere-piangere, e si baciarono di nuovo.
Tails riuscì finalmente a dormire come si deve, a sedere accanto a Cosmo, appoggiato al suo petto, sicuro del fatto che si sarebbe svegliato ancora attaccato a lei.
Quando si risvegliò dopo dodici ore, si trovava a villa Thorndyke, sdraiato su un comodo letto con accanto Cosmo che gli medicava le ferite. Aveva la testa che gli pulsava come il cuore, ma la sua felicità era ormai inabbattibile.
- Quanto mi sei mancata…Amore… - sussurrò Miles.
La ragazza ricambiò con un bacio in fronte e due in bocca.
Entrarono all’improvviso Sonic, Chris, Knuckles, Amy ed Ella.
- Oh scusateci! – esclamò sorridendo il riccio.
- Non fa niente…abbracciatemi!! – richiese la volpe.
Uno per uno si chinò verso Tails abbracciandolo forte.
- Levati di bocca la sigaretta!! – esclamò Cosmo a Knuckles, che con movimenti impacciati cercava il pacchetto per usarlo per spegnere la cicca.
- scusate! – disse.
- No, ti prego! Fuma pure…mi mancava il puzzo delle tue schifose sigarette! – ammise Miles, scatenando una risata collettiva.
Per tutto il tempo, Tails non aveva lasciato la mano di Cosmo. Erano finalmente di nuovo insieme e al momento, Miles non desiderava altro.
- dobbiamo scoprire chi c’è dietro a tutto questo! – disse invece Sonic a Knuckles.
- già…per adesso facciamolo riposare…domani gli chiederemo di raccontarci della sua prigionia, e allora troveremo e distruggeremo la base! – rispose Knuckles, fremente dalla rabbia.
- e sarò ben felice… di prendere a cazzotti qualcuno…- concluse.
 

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Capitolo 8
*** i preparativi ***


L’indomani, in tarda mattina, Sonic e Knuckles entrarono nella stanza dove Miles, corroso da nove giorni in tutto di lotta per la sopravvivenza, riposava.
- Buongiorno amico mio – disse Sonic piano, ma “ronf” fu tutto quello che rispose la volpe.
A quel punto con la sua innata gentilezza, Knuckles diede un pizzicotto a Tails, proprio sulla cicatrice del gomito sinistro.
- Aaargh!! Porca miseria! Che ti prende?!? – disse incazzoso Miles.
- Buongiorno caro!! È venuto il momento di riorganizzare le idee e le informazioni! – disse Knuckles come se stesse parlando a un bambino, e mostrando un ampio sorriso.
- Buongiorno un cazzo! E dov’è Cosmo?!? – chiese la volpe ancora incazzata.
- Cosmo è giù che ti prepara la colazione, confidiamo sul fatto che oggi, potrai di nuovo deambulare! – disse Sonic con una gentilezza che a Tails, ricordò l’uomo calvo.
- e va bene…intanto ve la faccio io una domanda…dov’era che volavo stazionario quando mi avete trovato? – chiese Tails, arresosi al fatto che non avrebbe più potuto dormire.
- ti trovavi sulle montagne rocciose in Montana…pochi chilometri a sud di dove il tornado x è impattato...e tu quanta strada avevi fatto da quando sei evaso? E cosa hai visto nel covo dei cattivi? Insomma raccontaci cosa è successo la dentro! – disse infine Knuckles.
La volpe iniziò a raccontare e finì dopo un ora, a causa anche della colazione squisita e genuina preparatagli dalla sua donna. Raccontò del tizio calvo, di “The Door”, dell’aereo che gli avevano fatto costruire perché i loro non sopportavano le sollecitazioni del portale e di come era fatta quella base( per quel poco che sapeva).
- Quindi… ‘sti tizi, hanno creato un portale dimensionale, “The Door”, che mette in comunicazione i nostri due mondi? – chiese per capire Sonic.
- già – rispose breve Miles.
- e questi militari, capeggiati da un elegante uomo pelato, ti hanno obbligato a costruire un aereo che fosse capace di oltrepassare The Door? – chiese il riccio ancora.
- esatto – rispose ancora brevemente la volpe.
- e come sei fuggito? Chiese l’echidna.
- Volevano che collaudassi l’aereo e che insegnassi a un loro pilota, seduto dietro, ad usarlo…io ho aperto la cabina di pilotaggio e sono saltato giù facendo precipitare nel vuoto il poveretto… - spiegò Tails.
- a proposito, è vivo – informò Sonic. – aveva un paracadute sull’addome…abbiamo a che fare con soldati astuti! – aggiunse.
In quel momento entrò Cosmo che restituì il pugnale a Tails.
- Tieni amore…Chuck ha analizzato questo e la bottiglia, ed è riuscito a risalire alla composizione del prodotto…si trattava di un potente narcotizzante. – spiegò la ragazza.
Tails ripose l’arma nella fondina che aveva appoggiata sul comodino e, nel farlo, portò alla mente una domanda che formulò subito ai suoi amici: - come mi avete trovato? -.
- I numeri impressi sulla bottiglia sono coordinate…Chris, Sonic, Chuck e io siamo subito partiti per raggiungere il luogo indicato da esse…a pochi chilometri da dove il GPS ci indicava di arrivare, abbiamo visto un paio di code gialle roteare sospese a mille metri circa di altezza. Ho aperto il portellone dell’elicottero…non riuscivo a credere che fossi veramente tu… - rispose Cosmo con le lacrime agli occhi per la gioia.
Una volta chiarite tutte queste cose, Tails provò ad alzarsi…stava bene; la testa non gli girava più, il setto nasale sembrava a posto e il gomito pareva essere la sola fonte di dolore, ma era sopportabile.
- Stasera daremo una festicciola Miles…- disse Sonic aspettandosi una ovvia domanda.
- ah che bello! Chi la organizza? – chiese in via precauzionale Tails.
- ovviamente…Amy! Ma non solo! Avrà l’aiuto di… - disse Sonic facendo levitare la suspance.
- di…?!? – chiese Prower, logorato dalla curiosità.
In quel momento, entrò sbattendo la porta un uomo in camicie, con qualcosa in mano.
- di meee!!!! – esclamò Chuck che stava fumando qualcosa.
- Sonic…quella non sembra una sigaretta… - bisbigliò Cosmo, osservando la mano del vecchio, al riccio che annuì non troppo preoccupato, ed entrambi si girarono verso Knuckles. L’echidna tirò fuori il suo pacchetto di sigarette, lo guardò un paio di secondi, e lo gettò alle spalle fissando il nonno di Chris, con aria di ammirazione.
- Ragazzi, stasera ci si diverte!! – esclamò il rosso eccitato strofinandosi le mani.
Durante il pomeriggio, ognuno si diede da fare con i preparativi: Tails e Chris si occuparono delle luci, della console, insomma di tutto ciò che andava con la corrente elettrica; Amy, Cosmo ed Ella prepararono tutte le bevande (o meglio i veleni), mentre Knuckles e Chuck sparirono non appena usciti dalla stanza di Tails; è facile immaginare cosa facessero o cosa preparassero per la serata.
Sonic era rimasto l’unico a non fare una mazza, ma non ne era dispiaciuto, anzi.
Il riccio vide Tanaka il maggiordomo, uscire dalla porta principale e puntare dritto verso di lui.
- Oh no…cosa vorrà? – si chiese sottovoce il blu mentre riposava appoggiato a un albero dalla chioma enorme.
- Tutti si danno da fare per preparare la festa…perché invece lei ozia sotto un albero senza fare nulla? – chiese il maggiordomo appoggiandosi accanto all’albero accanto a Sonic.
- Potrei farti la medesima domanda… - rispose l’altro.
- Touché… io non do una mano perché ricordandomi dell’ultima volta che siete stati qui, anni fa…ho deciso che non farò un cazzo! – spiegò Tanaka mentre il riccio lo guardava esterrefatto.
- ma, ma…quale ricordo le impedisce di lavorare? – chiese stupito il blu.
- Il ricordo del macello che facevate ogni giorno in questa villa…il ricordo di quando knuckles ha bucato la porta con un cazzotto perché non sapeva che era tale…il ricordo di una volpe a due code che aveva privato ogni elettrodomestico dei propri componenti, perché voleva costruirci un ciclomotore a reazione…devo continuare?? – disse il maggiordomo cercando di mantenere la calma, ma facendo trasparire un tono isterico.
- Tanaka…prendi le tue cose e va…vatti a riposare un paio di giorni a casa tua, e quando ti senti pronto, torni ad affrontare il tuo peggior nemico…noi. – concesse il riccio comprensivo.
L’uomo non disse parola e corse subito in casa a fare le valigie.
Un echidna e un anziano uscirono da una porticina che dava sul terrazzo più alto di tutti, il primo si sdraiò per terra, l’altro si appoggiò alla ringhiera ridendo tanto da contrarre il viso per lo sforzo.
Sonic li raggiunse con un balzo e li osservò con un mezzo sorriso.
- Sonic, Sonic, Sonic…dannazione siediti con noi! – propose Chuck con lo sguardo ebete e appoggiando un braccio sulle spalle del riccio.
- decisamente non sono sigarette… - pensò ad alta voce il blu.
- cosa te lo fa pensare? Ti sembriamo strani? – chiese sereno il rosso stuzzicandosi i capelli  e aspirando un altro po’ .
- noooo, no tranquilli! – esclamò ironico Sonic.
- vuoi favorire? – chiese il nonno di Chris, porgendo una “sigaretta” al riccio.
- no grazie…ormai aspetto la roba di Amy per avvelenarmi! – affermò il blu entrando dentro.
I due avevano ricoperto ogni superficie della stanza con cartine, erbette “magiche” e qualche scatola di fiammiferi.
- Che organizzazione! – pensò subito Sonic guardandosi intorno.
Scendendo le scale, Sonic si sorprese a pensare alla sua amica riccia.
- Amy, speriamo non esageri con i super alcolici…dovrò diffidare di tutto ciò che mi porta… o contare sul fatto che vedendomi fuori di me, Tails mi porti via… certo che Amy è cambiata in poche ore…ha mantenuto una serietà e un controllo una settimana fa che erano inusuali per lei…mah – pensò durante la discesa il riccio.
 

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Capitolo 9
*** il festino ***


Sonic uscì di nuovo fuori e, girovagando per il giardino, vide Tails sdraiato carponi sul bordo della piscina. Miles stava gettando sassolini nell’acqua seguendoli con lo sguardo fino a che non toccavano il fondo, e sembrava molto pensieroso. Osservando la volpe che riempiva di pietre la piscina, Sonic ripensò allo sbrocco di Tanaka, e si immaginò il maggiordomo costretto a ripulire la piscina appena tornato dalle sue ferie.
- Che fai? – chiese il riccio.
- Nulla… - rispose l’altro.
- A cosa pensi? – chiese di nuovo il blu.
- io? Beh…secondo te facciamo bene a festeggiare? Voglio dire…quei soldati non si saranno certo fermati…probabilmente staranno ancora lavorando a The Door, forse stanno generando un’altra bolla-portale proprio ora, e i nostri amici sono in pericolo…sicuramente ci staranno cercando, e non ci metteranno molto a trovare l’indirizzo del luogo dove abbiamo alloggiato per diversi mesi, anni fa… oppure stanno scappando! Quando attaccheremo la loro base sarà già troppo tardi! – disse Tails mentre Sonic lo ascoltava sereno.
- senti, stai tranquillo amico…è ovvio che stanno lavorando ancora a The Door, ma se anche stessero generando un portale adesso…Shadows se la saprebbe cavare, e baderebbe a Cream e a sua madre…per quanto riguarda invece la nostra sicurezza, ci trasferiremo subito dopo il festino! Chris possiede una villetta tattica in montagna, molto attrezzata, la cui esistenza non è registrata da nessuna parte! – informò il riccio.
- cioè…è abusiva? – chiese Tails.
- esatto…e non ti preoccupare! Saranno ancora lì…e gliela faremo vedere!!! – concluse Sonic osservando il volto dell’amico che si rasserenava.
Si avvicinò lentamente Knuckles, con gli occhi rossi come il corpo, e mise una mano sulla spalla del riccio.
- Raga…stasera si becca! Al festino ci saranno tutte le giovincelle della città! – disse l’echidna.
- Io non tradirei mai Cosmo, e tu Sonic, sarai tallonato da Amy tutta la serata…quello con più agio saresti tu Knuckles, ma… - disse con sospensione Tails.
- ma cosa? – chiese sbigottito il rosso.
- se continui così stasera potresti non reggerti in piedi! – affermò ridendo la volpe.
L’echidna se ne andò senza ribattere ma borbottando qualcosa.
 
 
Venne sera, e il festino cominciò.
Chuck aveva invitato tutta la gioventù di Station Square, e tra gli imbucati c’era anche Tanaka.
Sonic, Tails e Knuckles indossavano solo una cravatta per uno (oltre alle solite scarpe e ai soliti guanti), i cui colori erano i loro ma scambiati. Tails aveva una cravatta rosso echidna, Sonic una giallo volpe e Knuckles una blu riccio.
- DJ Chuck! Per voi!! – squillò al microfono la voce del nonno di Chris, munito di cuffie e console.
Miles si scatenò subito in pista con Cosmo che indossava un vestito verde chiarissimo, Knuckles contro ogni previsione della volpe, veniva coccolato da un trio di belle ragazze. Chris aveva individuato una ragazza e aveva cominciato a corteggiarla in tutti i modi, con scarsi risultati. L’unico che insolitamente sembrava non divertirsi, era il riccio.
- Che ti prende? Come mai così solo in quest’angolino? – chiese con voce accattivante Amy, mettendo un bicchierino in mano a Sonic.
Sonic osservò diffidente il liquido alcolico e lo getto addosso a una pianta.
- Cosa vuoi? – chiese brevemente il blu.
- Secondo te? – ribatté con voce suadente e ammaliante la riccia.
- Amy…da quanto tempo mi vuoi? –
- Da sempre! -
- e da quanto tempo ti rifiuto? –
- Da sempre…-
- Ti vuoi mettere in testa che a me non piaci?!? –
- Non se ne parla…balliamo?!? –
- No… -
- Si. –
- Uffa…che palle, va bene…balliamo… - si arrese finalmente il riccio.
Mentre si avvicinavano alla pista furono quasi travolti da Tails e Cosmo che stavano scappando in camera loro.
Sonic si mise a ballare svogliatamente, ma dopo pochi secondi cominciò a prenderci gusto.
Knuckles, ora munito di cuffie, aveva preso il posto di Chuck alla console mentre il vecchio si era seduto a riprendere le energie. L’echidna era ancora circondato da belle ragazze che gli stampavano baci ovunque. Sonic lo stava guardando con aria di ammirazione e invidia.
Divenne tutto buio.
Sonic afferrò Amy e spiccò un salto verso la console, raggiungendo l’echidna. Intanto si stava scatenando il panico, e la gente cominciò a correre in direzioni diverse ferendosi a vicenda.
- Ma che succede? – chiese urlando il riccio a Knuckles.
- Alcuni uomini sono entrati e hanno estratto delle pistole, io da quassù li ho visti e ho spento le luci. Sonic, erano qui per noi, erano qui per ucciderci…dobbiamo andarcene!!! – rispose il rosso.
Amy, Sonic e Knuckles raggiunsero Chris e suo nonno e, tutti e cinque si rifugiarono in un salotto.
Sonic che era l’ultimo chiuse la porta e, da un'altra, entrò Cosmo che si copriva con un asciugamano, era molto impaurita.
- Dobbiamo fuggire! I militari sono qui! Miles ci aspetta sul tetto, sta avviando l’elicottero! – Esclamò la donna di Tails, e tutti si avviarono su per le scale. Intanto potevano udire porte sfondarsi una dopo l’altra e urla concitate dei soldati.
Mentre salivano l’ultima rampa, videro un cadavere sugli scalini più in alto, e poi altri sul tetto.
I rotori del velivolo ruotavano già velocemente e tutti e sei salirono a bordo.
- Maledetti stronzi! Non vi scordate di qualcuno?? – gridò Tanaka che era già a pochi metri dall’elicottero insieme a Ella.
Chris si affiancò a Miles, sedendosi al posto del copilota.
- Tails, ma qui morti la per terra? – chiese il ragazzo.
- Ero in camera con Cosmo, quando un esplosione mi ha fatto afferrare il pugnale…ho mandato lei giù a cercarvi mentre neutralizzavo i militari e preparavo il mezzo alla partenza…SIAMO TUTTI?!? – Chiese la volpe che dopo aver udito diverse conferme, decollò.
L’elicottero fu colpito molte volte dai proiettili dei soldati, senza però subire gravi danni.
- Chris, pilota tu per favore – e così richiesto, Miles si spostò nel vano passeggeri a tranquillizzare Cosmo.
- Non è giusto cazzo! Avevo convinto Sonic a ballare! – piagnucolò la riccia delusa.
Knuckles e Chuck si erano preparati ad un eventualità del genere, e si erano riempiti le tasche di sigarette normali e “speciali”.
Il rosso sentì il bisogno di rilassarsi, e dopo cinque tiri passò ad Amy, mostrando un sorrisino e  dicendo: - tieni, hai bisogno di relax… -.
Amy afferrò la canna incazzata e la scagliò fuori dal mezzo.
- Riccia di merda! – esclamò l’echidna senza mutare espressione.
- Ok ragazzi, con questa velocità saremo a destinazione fra tre ore…non posso andare più veloce perché sto volando basso per evitare di essere individuato dai radar…Tails, gradirei un tuo aiuto nella navigazione…- spiegò il ragazzo alla guida.
- Arrivo – confermò Miles prima di dare un bacino a Cosmo e di raggiungere Chris.
Dopo numerosi alberi, massi, monti e pali scansati e numerose case schivate, arrivarono alla “villa di montagna”. Era un edificio con un piano principale e qualche passaggio segreto che portava in stanze speciali. Dall’esterno sembrava una baracca inagibile, tetto e pareti erano dipinte con colori mimetici e l’ingresso era una botola alla quale si accedeva da una trincea sul retro che finiva sotto il pavimento della casa.
La volpe e Chris avevano parcheggiato l’elicottero sul una piattaforma che tramite un comando veniva inghiottita dal terreno.
- Ganzo! – pensò Sonic entrando.
L’interno era arredato con uno stile modernissimo e non c’era traccia di polvere, sporcizia o insetti.
- uao! – esclamò Kuckles.
- non preoccuparti! Anche questa villa è ricolma di scorte di erbetta magica! – rassicurò il vecchio all’echidna strizzando un occhio.
Tails fu l’ultimo ad entrare, e richiuse la porta dietro di sé.
Chris assegnò ad ognuno una stanza, erano tutte state arredate in modo da soddisfare i bisogni di tutti. Ad esempio, quella di Miles e di Cosmo aveva un letto matrimoniale, piante, computer e marchingegni vari. Quella di Knuckles…beh potete immaginare di cosa fosse piena. Quella di Tanaka aveva aspirapolvere ultimo modello, un tatami ed era isolata acusticamente (per favorire il suo relax) e così via per ogni persona.
Con una specie di altoparlante, Chris chiamò tutti a raccolta nella saletta principale.
Tails si era appena fatto una doccia per ripulirsi dal sangue dei nemici.
- Signori…resteremo qui fino a che non avremo debellato ogni minaccia…potremmo impiegare giorni o mesi, quindi cominciate ad ambientarvi…- annunciò il ragazzo.
La saletta era molto accogliente, dotata di un caminetto dietro al quale, incassata nel muro, c’era una ventola che spingeva l’aria calda verso il grande divano a dieci posti, posizionato davanti a un televisore molto grande.
- Ogni stanza è dotata di un sistema di interfono per comunicare fra di esse, si regolare la temperatura interna individualmente, quindi per esempio, mentre knuckles e Chuck manterranno una temperatura e un umidità adatte alle loro piantine, Tails potrà portare in camera sua una brezza siberiana. Non abbiamo problemi di acqua, perché la prendiamo tramite una pompa da un fiume sotterraneo, e non abbiamo problemi di alimentazione elettrica perché lo stesso fiume fa girare una turbina e di conseguenza un alternatore che ci da energia. I bagni sono qui accanto, dotati di tre docce, tre tazze, tre bidé e tre lavandini. Le cucine sono dietro quella porta, e ora visto che sono le tre di notte…buonanotte! – e così spiegato Chris se ne andò a letto, come tutti.

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Capitolo 10
*** il mattino ***


- Amore…dove vai? Sono ancora le sei… – chiese Cosmo a Tails con voce assonnata.
- Dormi, dormi…vado a fare un lavoro con Chris, ci vediamo tra un’oretta nelle cucine per la colazione...Smack! A dopo cara… - Disse la volpe uscendo rapidamente di camera.
- Tra un’oretta…yawn… ma tu sei pazzo… - pensò Cosmo rituffandosi nel sonno.
La villa era costituita da un corridoio posizionato a “T” rovesciata,  esso suddivideva le stanze in tre settori: verso la nord si trovavano le stanze di Tails e Cosmo, Sonic, Knuckles, Chuck ed Amy; verso sud-est c’erano le cucine, i bagni e la sala principale ; infine, verso sud-ovest si trovavano gli alloggi di Tanaka, Chris, Ella e una stanza speciale, dove Miles si sarebbe recato quella mattina a lavorare.
Il volpino percorse il mezzo corridoio, girò a sinistra e raggiunse l’unica porta sul lato destro, la attraversò e si trovò in uno stanzino lungo e stretto, si avvicinò all’unica porta sulla sinistra, digitò una password su un tastierino e finalmente…era dentro.
Chris stava già lavorando al computer.
- Eccomi, scusa il ritardo ma non riuscivo ad alzarmi – ammise Prower.
- Buongiorno Tails, non preoccuparti, è comprensibile con sole tre ore di sonno, siediti qui e dammi una mano per la configurazione di questo RADAR…non ci capisco una mazza! – disse Chris.
Tra una tazza di caffé e l’altra i due lavorarono per un ora ottenendo un ottimo risultato.
- Andiamo a fare una colazione come si deve! – propose il ragazzo.
- Io voglio pane e Nutella! – esclamò Miles.
- E che cazzo è? – chiese curioso Chris con un sorriso.
- Lascia perdere… - rispose Tails.
I due si erano ora avviati alle cucine.
- Come sta il tuo gomito? – chiese con apprensione il ragazzo.
- Molto meglio grazie, l’ho strapazzato un po’ questa notte, durante la colluttazione, ma va bene… - e così detto, il volpino varcò la soglia della cucina, seguito dal giovane.
 
- Ma cos’è?!? –
- è speciale fidati! –
- ma… l’hai creata in laboratorio? –
- non dire cavolate! L’ho trovata per caso in cima a questo monte… –
- ma non puoi metterci la solita?! –
- se ti dico che è speciale! Fidati no?? –
- mah…proviamo… -
- tieni, è fatta! –
- spero di esserlo io dopo averla fumata…si ma dove?! Non c’è una fottuta finestra! –
Svegli dalle cinque, Chuck e Knuckles si erano preparati il fabbisogno giornaliero di canne, con una misteriosa nuova erba, trovata dal più anziano.
- Chuck, sono le sette e mezza passate…andiamo in cucina a mangiare, ce le fumiamo dopo dalla botola di ingresso della casa – propose l’echidna.
- bene, mi ci va un buon caffé! – rispose il vecchio.
I due si avviarono alle cucine e le raggiunsero alle sette e quaranta.
- Tails e Chris stanno trasferendo le scorte di cibo dalla dispensa ai loro stomaci…forse per risparmiare spazio…- suggerì ironico il rosso.
- ehi! Lasciateci qualcosa!! – urlò Chuck.
- perché non vi fate un the? È sopra quello scaffale…c’è un barattolo pieno di the essiccato, basta scaldare l’acqua e poi immergercene un po’ con il filtro… - propose la volpe.
- Ma si può… -
- NON È UNA PIANTINA FUMABILE!!!! – esclamò la volpe prima che Chuck terminasse il discorso.
- ah…ok…- mugolò deluso il vecchio.
Verso le otto e venti, Cosmo ed Amy entrarono nelle cucine ancora barcollanti di sonno.
La riccia, non vedendo Sonic tornò subito da dove era venuta, l’altra invece si mise a sedere accanto a Tails, che non appena la vide scoppiò a ridere.
- Ahahahahah, che botta! Sembri Sonic due settimane fa! – commentò Miles.
Cosmo si appoggiò alla spalla del volpino che continuava a ridere e, nonostante i sobbalzi, si riaddormentò in pochi secondi.
- Forse è meglio se la riporto in camera… - e così detto, Miles prese la donna in braccio e la traslocò nella loro stanza.
Fecero irruzione nelle cucine, Amy e Sonic che ridevano come matti.
- Ma cosa cazzo avete da ridere così?!? – chiese spazientito Chris.
- Per poco non siamo stati investiti da Tanaka che correva nudo per il corridoio “pilotando” un aspirapolvere nuova! Ahahahah…gridava:”io sono un mito, il Dio del pulito!!”!!!! Ella stava rannicchiata in un angolo coprendosi il volto con le mani!! Ahahahahah… - spiegò il riccio.
Tutta la comitiva tranne i ricci si spostò nel corridoio per vedere se quanto detto fosse vero…e lo era. Poi all’improvviso, Ella afferrò tanaka per una gamba e lo trascinò nella sua stanza chiudendocelo a chiave.
- ottimo lavoro Ella, ragazzi, vi voglio tutti tra un ora nella sala. Ieri sera vi ho dato solo un infarinatura riguardo a questa casa, le regole da seguire e i nostri obbiettivi, visto che eravamo molto stanchi…per cui vorrei chiarire tutto ed evitare spiacevoli sorprese… - spiegò il giovane.
- Va bene Chris… - disse Sonic con le lacrime agli occhi per le risate.
 
Dopo un ora erano tutti dentro la sala principale, compresa Cosmo, se pur sempre assonnata.
Nel caminetto ardeva un fuoco, che con il suo scoppiettare interrompeva il silenzio della gente in attesa, del discorso del ragazzo.
- Allora, cominciamo da i nostri obbiettivi… - esordì Chris.
- Dobbiamo sconfiggere la misteriosa armata che sta sviluppando una sorta di portale da questo mondo al nostro…per farlo dovremo uscire da qui, e infiltrarci nella loro base situata dentro una montagna non lontana…una volta dentro dovremo distruggere ogni progetto e ogni prototipo di generatore di portali, dovremo insomma mandare a monte il loro progetto: “The Door”. Notate la frequenza del verbo “dovremo” nel mio parlare…perché se non riusciamo in questo, i bastardi avranno accesso al nostro mondo prima o poi, dopotutto, come raccontato da Tails…hanno ormai solo da costruire un mezzo con una struttura sufficientemente forte da resistere al passaggio attraverso il portale… - spiegò il ragazzo.
- quindi riassumendo, abbiamo due tre obbiettivi, in ordine d’importanza: rimanere nascosti fino all’elaborazione del piano d’attacco, attaccare e distruggere l’intero progetto The Door, e se possibile l’intero impianto; infine, capire perché i tizi sono interessati al nostro mondo…fine. – concluse Chris.
- Ok, adesso invece io, vi illustrerò alcune particolarità di questa casa, e le regole da rispettare… – parlò la volpe.
-quelle che a voi sembrano finestre, in realtà sono schermi a cristalli liquidi che mostrano ciò che una telecamera dall’altra parte del muro vede… questo per evitare che si possa vedere all’interno, da fuori infatti si vede solo un piccolo bottoncino…la casa è isolata acusticamente e visivamente, ma questo non impedisce alle vibrazioni di essere percepite anche da fuori, per cui evitate di fare troppo casino…accanto all’ingresso c’è la porta che conduce alla camera di Chris, e all’armeria…il cui ingresso al suo interno è vietato per Ella, Amy, Cosmo e ovviamente, dato lo sclero, Tanaka, se non previa autorizzazione… è severamente vietato a tutti, uscire dall’edificio, perché oltre a esporci al rischio di essere visti, faremo fuoriuscire le radiazioni elettromagnetiche emanate dai congegni al suo interno, e ciò significa: essere individuati dalla base nemica e trovare un missile all’ingresso…viene da se che questo rifugio è schermato, ma è severamente vietato ogni contatto con il mondo esterno attraverso telefoni cellulari e simili, anche perché sviluppano un campo magnetico che supera la schermatura e verremmo individuati all’istante…ci sono domande? – concluse il volpino.
- si, io…- si fece avanti Knuckles.
- prego…  - concesse Tails.
- Una volta distrutto il progetto The Door…come torniamo sul nostro pianeta? – chiese calmo il rosso.
- Come ho fatto io l’altra volta…con quel marchingegno che si sintonizzava sulla frequenza del Master Emerald, ricordate? – rispose Chris.
- bene, altre domande? – chiese nuovamente Miles.
- come faremo a non essere individuati quando usciremo da qui per attaccare la base? – domandò Amy.
- spegnendo tutto…se tutto ciò che funziona con l’energia elettrica verrà spento, non emetteremo campi elettromagnetici…altro? – spiegò Prower.
- sulla base di quali informazioni elaborerete un piano d’attacco? – chiese Cosmo.
- sui dati che abbiamo raccolto fino ad ora e sulla mia esperienza all’interno della base…altre domande? – spiegò ancora la volpe.
- che ne facciamo di Tanaka? – chiese Ella.
- visto che è impazzito, lo terremo isolato in camera sua…a turno gli porteremo da mangiare e da bere…lo porteremo in bagno strettamente sorvegliato quando vorrà fare la cacca…l’altra roba la farà nel vaso da notte… - rispose il volpino fissando un punto nel muro.
Non c’era nessuna altra domanda e tutti sembravano soddisfatti.
Tails e Cosmo si chiusero in camera per ore a farsi le coccole o qualcos’altro, Knuckles e Chuck infilarono la testa nel caminetto spento e fumarono quanto gli pareva, Chris faceva la guardia al RADAR, Ella se ne stava in camera sua, Tanaka ovviamente pure, Amy lucidava il suo martello e Sonic…pensava a lei, e a quando l’aveva salvata dal minaccioso aspirapolvere del pazzo. Pensava al suo sangue freddo dopo il lancio di fortuna, pensava persino alla domanda intelligente che aveva fatto prima. La riccia stava cambiando? Stava maturando? Sonic si chiedeva questo, rendendosi conto che non si era mai interessato così ad una ragazza e, che era veramente carina.
- ah, basta Amy! Pensiamo ad altro! – si esortò il riccio blu.
All’improvviso, tutto si tinse di rosso e la voce di Chris risuonò dagli altoparlanti.
- Ragazzi dovete spegnere tutto! Luci, computer, TV e radioline! Se vi dicessi chi è venuto a bussare alla botola…non ci credereste mai! -.
 

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Capitolo 11
*** stupore ***


L’orrenda scena che si prostrava dinanzi al riccio, privò di ogni forza le sue gambe… e cadde.
Da una botola in alto, piazzata sul pavimento del rudere sotto al quale si trovava, pendeva ad occhi aperti, la testa sottosopra di Chris.
-OH, CHRIS!!! TI HANNO IMPICCATO…ALLA ROVESCIA!!!- sbraitò piangendo disperato con le mani portate alla bocca.
- Sono vivo brutto idiota, dammi la mano che ti aiuto a salire! – esclamò il ragazzo divertito e felicissimo di essersi ricongiunto con un altro vecchio amico.
Shadow tese la mano ancora tremante per lo spavento verso quella di Chris, e lo issò su. Una volta chiusa la botola, il giovane accese una luce e finalmente abbracciò il riccio nero. Tutti lo imitarono a turno e volarono affettuosi insulti e prese in giro consuete tra amici. Del tipo:” sei voluto finire anche tu nella merda eh??” detta da Knuckles strizzando l’occhio, oppure:” che razza di citrullo, startene a casa, a giocare ancora alla Play e a rincoglionire no vero?” da parte di Tails. Lui rispose con il suo solito sorriso finto rivolto a tutti, il suo carattere gli impediva di esternare tutta l’allegria che provava per aver ritrovato i suoi amici.
- Che ci fai qui? – chiese Chuck a Shadow in un impeto di piena lucidità.
- Ci siamo infilati nel bagliore che si era riformato un oretta fa…e siamo atterrati non lontano da qui…e così siamo di nuovo sulla terra? – spiegò il riccio nero concludendo con la domanda retorica.
Domanda che Sonic ignorò per poi formularne una sua, e non era retorica.
- Perché hai parlato al plurale? Chi altri è con te?!? – chiese il riccio blu impaziente.
- Oh, un sacco di gente…ho chiesto gentilmente a Eggman di prestarci un elicottero! – spiegò shadow ironico.
Da un interruttore generale Tails spense di nuovo tutto, Sonic riaprì la botola e uscì, per poi tornare in compagnia di Rouge e Cream.
- Che bello ragazzi! Si ma dove mettiamo tutta questa gente?! – si chiese Cosmo.
- Ella, porta Cream in camera tua, dormirà con te, Sonic si prende Shadow… - ordinò Miles con aria da leader, e i quattro interpellati annuirono.
- Mentre Rouge potrebbe…mmh… Rouge, tu potresti sistemarti con Knuckles… - propose il volpino simulando un aria il più innocente possibile.
Tails sapeva che l’echidna aveva un debole per la pipistrella, e non vedeva l’ora di vedere la sua timidezza fare effetto.
Knuckles arrossì, ma essendo fortunatamente rosso, non si notò.
- Che razza di sadico! – pensò L’echidna che avrebbe voluto strozzare la volpe con le sue stesse code.
- Non c’è problema ma, perché non dorme con Amy? Sapete, fra donne… - escogitò il rosso.
- NO!! La camera di Amy è piccola! – esclamò Tails coprendo la bocca della riccia che stava sicuramente per dire:” non è vero, camera mia è molto grande” o qualcosa di simile.
Sonic, Cosmo e Shadow che ormai avevano capito il gioco di Prower, trattenevano a stento un malizioso sorriso.
- Me la pagherete, me la pagherete, me la pagherete…- pensava ciclicamente il rosso accompagnando Rouge alla sua camera e accendendosi una sigaretta.
- I NUOVI ARRIVATI SONO PREGATI DI PRESENTARSI ALLA SALA PRINCIPALE TRA QUINDICI MINUTI, CHRIS HA DA RIEMPIRVI LA TESTA CON NOZIONI, REGOLE E TATTICHE…GRAZIE…- disse la voce di Tails all’altoparlante.
I due entrarono e la ragazza cominciò ad osservare la stanza.
- Fammi indovinare, quello non è prezzemolo giusto? – chiese Rouge osservando le piantine in vaso che riempivano un terzo della stanza.
- Giusto…ora ti preparo il letto. – e così brevemente risposto, il rosso estrasse un materasso e una rete da un mobile, lo piazzo a terra, prese copriletto, coperte e cuscini e ultimò il suo lavoro.
La pipistrella si buttò sul letto e i suoi occhi si posarono sulla seconda porta della camera.
- E quella?? Dove porta? In bagno? – chiese la ragazza.
- No, in camera di Chuck… - rispose Knuckles appoggiato al muro con lo sguardo perso nel vuoto.
- Ehi…tutto Ok? – chiese perplessa Rouge.
- I-Io? S-Si t-tutto bene.. – rispose imbarazzato il rosso e imboccò rapidamente la porta.
Non appena fu fuori, si trovò davanti Miles, il cui viso mutò rapidamente espressione, da sereno a “pronto a morire”.
L’echidna afferrò la volpe per la pelliccia del petto e la schiacciò al muro. Continuando a premere con un solo braccio messo in posizione orizzontale, usò l’altro per levarsi di bocca la cicca accesa, e avvicinarla al volto di Tails.
- Razza di bastardo, siamo amici da tanto tempo…perché mi giochi un tiro del GENERE!?!? – chiese incazzato Knuckles.
Tails spinse l’amico incazzato sul petto, utilizzando le code; non appena si fu allontanato di trenta centimetri, afferrò con entrambe la braccia, la mano che teneva la cicca, mentre con i piedi allontanava del tutto il braccio che lo premeva al muro; ora, completamente libero, Miles applicò una leva dolorosa a gomito e polso, e finalmente il rosso lasciò la sigaretta.
- Ti ho giocato un tiro del genere proprio perché sono tuo amico! – affermò Prower strizzando l’occhio a Knuckles e lasciando la presa.
- Amico devi superare la timidezza…ti ricordi com‘ero spavaldo con Cosmo? Devi fare lo stesso con Rouge! – incitò ancora il volpino.
- Non è semplice…poi non so neanche se mi piace… - disse l’echidna inginocchiato, tastandosi il polso dolorante.
- bah…fai come credi… - concluse Miles entrando in camera sua.
 
Finita tutta la spiegazione, Chris si avviò verso le cucine da solo, per fare uno spuntino, erano circa le quattro di pomeriggio.
Trovò già dentro Sonic, che si teneva la pancia e guardava per terra con aria sconvolta e preoccupata.
- Sonic…Tutto a posto? Cos’hai? – chiese l’amico che non aveva mai visto il riccio in quello stato.
- Non lo so…sento un’energia strana…allo stomaco… - rispose il blu, spostando lo sguardo sugli occhi del ragazzo, come per cercare in lui una soluzione.
- Ti viene da vomitare? – chiese gentile il giovane.
- No, no…stanotte ho sognato Amy… - spiegò il riccio.
- oh cavolo… - rispose Chris spalancando gli occhi e fissando il vuoto.
- stai sperimentando per la prima volta, gli effetti di una famosa malattia degenerativa…- continuò.
- Oh no…non dirmi che… - disse con esitazione Sonic, sempre più impaurito.
- eh si…sei stato stregato… - affermò il ragazzo.
- Me lo dovevo aspettare! Era da giorni che mi sentivo strano! – esclamò Sonic.
- SLAM! – disse una porta sbattendo, per colpa di Amy.
- Tanaka è evaso dalla sua stanz…- la ragazza non riuscì a terminare la frase, che fu stretta al collo dal braccio del maggiordomo impazzito.
Sonic afferrò il braccio maledetto del pazzo, e lo spinse via con un pugno in faccia; afferrò la ragazza e fece dieci passi indietro. Il volpino che fortunatamente era di nuovo in corridoio, oltrepassò i ricci e si avvicinò a Tanaka, che si stava già rialzando.
Miles diede le spalle al maggiordomo e generò con le sue code un vento tale da farlo sbattere sul muro in fondo. Il pazzo svenne.
- Porca miseria, badare a questo tizio diventa sempre più problematico! – Esclamò affaticato Tails mentre afferrava il corpo privo di coscienza e lo trasportava sul suo letto.
- T-Tutto bene? – chiese emozionato il riccio alla sua amica.
- Siiiii!! – rispose Amy avvinghiandosi come al solito al suo salvatore, di insolito accadde invece, che lui non se la strappò di dosso come un rampicante.
Tails stava già costruendo una porta di metallo, che resistesse ai calci di Tanaka.
- Che chiasso fate? – chiese irritato Knuckles uscendo da camera sua assieme a Rouge e a uno spinello.
- Tanaka ha dato di matto… - spiegò non curante Chris.
 
La serata fu abbastanza calma, a parte quando Tanaka evase di nuovo e raggiunse il microfono degli altoparlanti situato nella saletta. In quel momento erano tutti a cena e lo si udì dire:” Per favore, Amy e Cosmo alla cassa quattro…” con voce femminile.
Fu comunque facile ricondurlo in camera, dato che era stranamente calmissimo.
La cena proseguì tranquillamente, accompagnata da un’intensa chiacchierata, ogni tanto cercando di non farsi scoprire, Sonic lanciava occhiate ad Amy, che era davanti a lui. Cosmo imboccava Miles con amore, e lui incassava per questo tutte le prese per il culo degli amici.
Chuck fumava tutto quello che gli capitava a tiro, Cream e Chese giovavano a rincorrersi attorno al grande tavolo e Knuckles, su cinque volte che prendeva in mano il bicchiere, lo rovesciava sei. Capirete, aveva Rouge accanto.
Ella serviva allegramente le pietanze sedendosi di rado. Shadow se ne stava serio come capotavola, annuendo quando gli veniva rivolta la parola.
D’improvviso, la volpe si alzò per fare un annuncio.
- Ragazzi, vi diamo la felice notizia, che il mio amore…aspetta un bebé!!!! – rivelò sorridendo il volpino.
Chris e Cosmo cominciarono a ridere, la ragazze assunsero un espressione estasiata, mentre i maschi, una inorridita.
- Scherzavo idioti! Volevo dirvi che io e Chris abbiamo già ultimato il piano…stasera alle ventuno, il briefing…domattina, l’azione!! – le espressioni estasiate divennero deluse, e quelle inorridite cambiarono in rilassate.
- finalmente usciremo da questo buco di merda… - pensò Sonic.
Si spostarono tutti nella saletta continuando a chiacchierare, fuori stava nevicando.
Rouge da ragazza intelligente com’era, sapeva bene che Knuckles aveva una sbandata per lei, e si mise a sedere sulle sue ginocchia appoggiandosi al suo petto.
Tutti i muscoli del rosso si contrassero istantaneamente, mentre una scarica di adrenalina lo invadeva, poi, riuscì a rilassarsi. Era incredibilmente impaurito e felice allo stesso tempo. Miles vide dov’era seduta la pipistrella, e trattenne una risata, facendo uscire un suono gutturale.
Anche Amy era seduta sul divano, e Sonic le si mise accanto. Inizialmente la riccia guardò il suo amore con espressione sospettosa, poi accettò di buon grado e piazzò le sue gambe sopra quelle del riccio, passò le braccia attorno al suo collo e si appoggiò a lui. Invece di scaraventarla via come al solito, Sonic le alzò il viso delicatamente, e la baciò…
Il chiasso formato da tutte le voci si azzerò, Chris sorrise e guardò altrove, tutti gli altri restarono a bocca aperta per tutta la durata del bacio.
Queste le domande nella testa di ognuno (compresa Amy): Che gli prende? Che ha bevuto Sonic? Dov’è il trucco?
Quando si staccarono, Amy teneva ancora gli occhi chiusi, temendo di trovare qualcun altro o nessuno, al posto di Sonic, temendo di ritrovarsi nel letto da sola.
Lo stupore di tutta la gente superava di gran lunga quello avuto per lo scherzo di Tails di prima.
Una voce, ruppe il silenzio: - Sonic che cazzo fai?!?!? – esclamò perplesso Tanaka affacciato alla porta che, evaso di nuovo, stava per lanciare un petardo nella stanza.
Intanto la Rose, aveva aperto gli occhi, e stava per inondarli di lacrime, quando il riccio con lei attaccata sparirono di corsa dalla stanza, lasciando tutti al loro stupore.
 

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Capitolo 12
*** insonnia ***


Erano già davanti alla camera di lei, quando all’altro venne una brillante idea. Si girò di scatto e si precipitarono in camera di Tails, chiudendo a chiave.
- Scusa Tails, scusa Cosmo, ma il letto matrimoniale stanotte serve a me!! – pensò il riccio blu.
- Non so cosa ti stia passando per i cervello ma…CARPE DIEM!!!! – disse invece la riccia.
 dopodichè…consumarono.
 
Knuckles teneva da cinque minuti la sigaretta fra l’indice e il medio della mano destra, che stavano subendo un ustione di terzo grado, dato che la cicca si era consumata fino ad arrivare alle dita. Non sentiva più il dolore, non sentiva più l’emozione di avere Rouge appoggiata a sé, sentiva solo il silenzio quasi infrangibile che regnava ancora nella sala, rotto solo dal sibilo della sua carne che bruciava, e dallo scoppiettio del fuoco nel caminetto. C’era chi guardava per terra, chi fissava il vuoto, Cosmo e Tails si guardavano negli occhi esterrefatti, ma tutti pensavano alla stessa cosa:”non è possibile”.
Chuck stava dando la colpa alla marijuana, persino Chris, che aveva sentito Sonic affermare di essersi invaghito di Amy, riteneva impossibile quell’avvenimento.
Il rosso smise addirittura di fumare per ben quattro ore.
Qualcuno ruppe il silenzio.
- …beh…s-se le cose stanno così, non penso che quei due saranno qui tra dieci minuti per il briefing…per cui qualcuno li aggiornerà domattina… - parlò il volpino.
Era ovvio che ormai tutta la concentrazione era andata a farsi benedire, per cui Chris fu molto breve non entrò nei dettagli.
- Allora, io e Miles dopo un accurata ricerca, abbiamo scoperto il punto d’ingresso più facilmente sfondabile,ed è la fine della pista scavata all’interno del monte…vi aprirò la via con qualche missile del tornado x, e sarete dentro…facendovi largo a fucilate e cazzotti, seguirete Tails che vi porterà dall’uomo misterioso di cui ci ha parlato… - spiegò il ragazzo.
- Quando sono stato la dentro…nella loro base...mi spostavano spesso da una stanza all’altra, e nonostante fossi incappucciato, ho contato il numero dei passi e memorizzato tutte le svolte, tracciando una mappa degli interni… - credo di aver capito dove si trovi la zona riservata alla progettazione di the door…se saremo fortunati, incontreremo il bastardo misterioso…si parte domattina alle sei…è tutto! – concluse Prower.
Tutti si alzarono e se ne andarono dalla saletta, ma a nessuno venne in mente che il tornado x era stato distrutto, come poteva lanciare missili? La verità era che sotto al rifugio c’era una pista simile a quella dei nemici, con una copia esatta del tornado pronta al decollo. In sala rimasero Knuckles, Tails e Cosmo.
La volpe si avvicinò all’echidna che ancora fissava il vuoto con le braccia leggermente sollevate.
- Knuckles…ho detto:”è tutto!”… - il rosso si sbloccò e fissò Tails.
- ah…si, ora…vado… - sussurrò sconvolto, poi si alzò e uscì rapidamente dalla stanza.
- Amore…andiamo a letto? – propose maliziosa Cosmo.
Il volpino voglioso la prese per mano e la condusse fino alla porta di camera…chiusa!
- Ma che caz… - esclamò Miles osservando la porta che non ruotava sui cardini.
- YA-HUUUU è occupato!!! – gridò una voce dall’interno, una voce che sapeva di blu.
- Ma dai ragazzi! Che palle! – esclamò con voce stufata la volpe.
- E ora…dove lo facciamo, amore?!? – chiese Cosmo sempre più maliziosa.
Il ragazzo non rispose, poi ebbe un’illuminazione.
Tornarono in sala, Tails ravvivò il fuoco, spense la luce a proiettò sul televisore l’immagine di una telecamera che seguiva la luna dalla sua alba al suo tramonto, e per l’appunto, quella notte, era un plenilunio.
- Sei un romanticone… – mormorò dolcemente la ragazza.
- E poi…sono bellissimo! – rispose scherzoso il volpino.
Lei rispose con un sorriso accattivante, e Tails non ci vide più.
Si sdraiarono sul grande divano…e consumarono.
 
L’echidna, molto provato dalla pioggia incessante di emozioni di quel giorno, si recò al bagno, e si fece una lunga e rilassante doccia.
Chiuse il rubinetto, aprì la cabina, uscì dal box doccia e…ci rientrò.
- L’hai mai fatto nella doccia? – chiese con libidine la pipistrella.
- C-C-Cosa? – chiese Knuckles all’estremo dell’imbarazzo.
A Rouge venne da ridere, in un'altra occasione e con un altro uomo, se ne sarebbe andata piantandolo come un idiota, quale egli era. Ma essendosi anche lei infatuata dell’imbecille, non poteva andarsene.
- Secondo te? – e così risposto, la pipistrella baciò l’echidna, sapendo che lui non avrebbe mai preso iniziativa. Il rosso cominciò a sciogliersi e a prenderci gusto, finché non divenne finalmente padrone della situazione. Chiuse il box, riaprì l’acqua…e consumarono.
 
Chris uscì di camera verso mezzanotte con aria stordita e arrabbiata.
- Sono troppo nervoso per domani…uffa…una bella doccia mi rilasserà…- e così pensato, Il ragazzo si avviò al bagno, entrò e notò due figure indistinte di colore acceso, confondersi all’interno di un box doccia.
- Ma cosa caz…- Chris aprì la doccia ed ebbe in pochi decimi di secondo, il quadro completo della situazione.
- Ops! Scusate! – esclamò imbarazzato il giovane e richiuse, scattando poi fuori dal bagno.
- Porca miseria! Ho fatto la figura del guardone…andrò in sala a rilassarmi davanti al caminetto…- pensò il giovane.
Chris entrò in sala chiudendo la porta dietro di sé, si voltò verso il divano e spalancò le braccia.
- Ma che c’è nell’aria stasera!?! Poi mi fate venire voglia anche a me che sono in astinenza… - constatò irritato il ragazzo, nel frattempo i due si erano fermati, e osservavano Chris imbarazzati.
- E se…non so…magari, una cosina a tre? – suggerì il giovane.
La risposta fu rappresentata da una violenta cucinata in pieno viso, da parte di Tails.
- Ahahahah scherzavo scemo!! Scusate, buon prosieguo!! – salutò il ragazzo, e uscì.
- Divertitevi ragazzi, che domattina avremo ben poco da amare… - pensò Chris, tornando rassegnato a letto.
 
Alle cinque e mezzo erano tutti in corridoio, pronti a partire.
- Buongiorno ragazzi, è il momento di entrare nei dettagli della missione! Io e Knuckles piloteremo il tornado x e vi apriremo la strada, Tails, tu sarai alla testa della spedizione. La spedizione sarà composta da: Tails, Sonic, Shadow, Amy, Cosmo e Chuck. A te Rouge affido il compito più difficile…baderai a Cream, Ella e… Tanaka! – spiegò Chris.
Alla parola Tanaka, Rouge sussultò e deglutì.
- M-Ma sarò in grado? – si chiese la pipistrella.
- Ma si! – sorrise il ragazzo.
Con una codata a una leva, il volpino disattivò ogni apparecchio all’interno del rifugio, dopodichè fissò alla coscia la fondina con il pugnale.
Knuckles salutò Rouge con bacio, e dopo uno scambio di affettuose raccomandazioni, seguì Chris che scendeva lungo una botola posta dentro l’armeria.
Di sopra intanto, i sei uscirono dalla botola dell’ingresso. Udirono tutti il rombo del vento dentro ai loro orecchi, e sentirono l’odore neutro e fresco dell’aria pura.
Purtroppo, dato che era autunno, e che erano ancora le sei del mattino, il sole non era ancora sorto.
Tails prese in braccio Cosmo, lo stesso fece Sonic con Amy e…Shadow con Chuck.
- Perché voi due avete delle ragazze leggiadre, e io un vecchio cannato? – si lamentò il riccio nero.
Gli altri risero, compreso Chuck che ne fumava una con il the al limone, alla faccia di Tails.
La volpe partì, guidata da un palmare che teneva al polso, e fu seguita dai ricci.
 
Dopo circa quaranta minuti dalla partenza dei sei, l’echidna e il ragazzo si apprestavano a decollare.
- Spegnimento dispositivi nell’hangar –
- Completato –
- Chiusura calotta e apertura della grotta –
- Ultimata –
- Carrello anteriore? –
- Collegato alla catapulta –
- HUD, ECM, HDD, AAM, Radome? –
- Verdi –
- Timone, alettoni? –
- Perfetti –
- Aerofreni? –
- Aspetta…a posto –
- Flap? –
- Funzionano –
- Sistema di espulsione? –
- Attivato! –
- Ok ci siamo, stato della catapulta? –
- Quasi pronta! Potenza motori al venticinque per cento! –
- Ok il RADAR sembra a posto –
- Catapulta pronta Chris! –
- Potenza reattori al cento per cento! –
- Quando vuoi, togli il blocco! –
- Sembra tutto ok…tre, due, uno, VIA!! –
Chris fu schiacciato al sedile per la forte accelerazione, così come Knuckles.
L’aereo schizzò da zero a duecento chilometri orari in circa quattro secondi e in cento metri.
Non appena si staccò da terra, furono fuori dalla grotta.
- Rotta 270, e Knuck…KNUCKLES!! Spegnila subito! – strillò Chris.
- Tu e Miles siete fissati… - mormorò l’echidna spegnendo la sigaretta.
- Dicevo…rotta 270, saremo sul bersaglio in venti minuti… - informò il ragazzo.
- VENTI MINUTI??? Allora mi dispiace, ma ne fumo una…- affermò il rosso.
- Ma, ma…prima di partire no eh?? – suggerì incazzato il giovane.
- Mi sono dimenticato…- disse innocente l’echidna.
Chris rispose con un grugnito, e attivò le ventole di espulsione dei fumi.
 

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Capitolo 13
*** L'assalto parte 1 ***


- Ok ragazzi, la base nemica è oltre questo colle…riposiamoci dieci minuti…qui c’è una polla… - informò il volpino.
- oh bene! Fumare mette sete! – così detto, Chuck si mise a trangugiare acqua.
Mentre Sonic e Amy si scambiavano tenerezze e Tails con Cosmo faceva lo stesso, Shadow si voltò a guardare Chuck.
- C-Che c’è??? Vuoi un bacino anche tu? Ahahahahah!!! – scherzo il vecchio, accortosi che veniva fissato dal riccio nero.
Shadow rise,poi si voltò di nuovo verso le due coppiette.
- Mi devo trovare una ragazza anch’io! – pensò il porcospino nero.
Il cielo si stava coprendo, e i nostri eroi si erano potuti godere solo cinque minuti di sole.
All’improvviso, Tails interruppe l’esplorazione della bocca della sua ragazza, il palmare aveva vibrato. La volpe premette un pulsante sul display, e la voce di Chris cominciò a parlare.
- Qui Chris, distruggerò la porta tra sette minuti esatti, dopodichè, quando mi avrete liberato il passaggio dalle macerie, atterrerò sulla pista interna…così io e Knuckles vi aiuteremo, da vicino…- spiegò.
- Ricevuto, noi siamo a cinquecento metri dalla porta, attento perché proprio adesso stanno uscendo due caccia F-16! – rispose Miles. Infatti, due aviogetti stavano uscendo dalla base nemica, uno fianco all’altro.
- Ricevuto, grazie…li ho già sul RADAR… - affermò il ragazzo.
- Fai attenzione… - raccomandò Prower prima di chiudere la comunicazione.
I sei ripresero il volo/cammino.
Si fermarono a cento metri dalla porta e si nascosero dietro a delle rocce, per evitare di ferirsi dai detriti.
- E…adesso? – chiese Sonic.
- Adesso…aspettiamo con pazienza… - suggerì Chuck.
 
- Ritarderemo un po’ …ma non abbiamo scelta! Knuckles, dov’è il secondo?! –
- Si sta mettendo dietro di noi cazzo!! –
Il tornado x manovrato da Chris, virò a sinistra per seguire il primo F16.
- Missili AAM SideWinder a infrarossi pronti Chris…l’hai agganciato!!! –
Per assecondare e favorire la migliore traiettoria del missile, il ragazzo capovolse l’aereo e tirò a sé la cloche, facendo alzare (cioè abbassare) il muso.
- Posizione perfetta, FUOCO!!! – esclamò Chris, premendo il pulsante di lancio del missile.
Il missile AAM IR AIM-9J SideWinder agganciato all’ala destra, si staccò dalla sua guida emettendo il suo tipico rumore, simile a un fruscio. Nell’istante in cui era ancora a pochi metri davanti al Tornado x, l’abitacolo di quest’ultimo si illuminò per via della fiammata generata del piccolo razzo.
Dopo circa tre secondi, il SideWinder aveva raggiunto il bersaglio, esplodendo a cinque metri da esso, portando con sé, gran parte del corpo del velivolo nemico.
- Bingo! L’hai colpit…ci ha agganciati Chris! Tiralo suuuu!!! – strillò l’echidna.
Il secondo F16 Fighting Falcon, si era posizionato alla spalle del Tornado x in posizione di fuoco perfetta.
Il ragazzo rollò l’aereo a sinistra di centotrentacinque gradi e tirò a sé la cloche.
- L’abbiamo ancora alle costole! È davvero bravo diamine!! – esclamò il rosso.
Il bip-bip che segnalava la presenza di nemico che sta per lanciare un missile, fu sostituito dalla luce rossa e dal rumore tristissimo di una sirena. Chris attivò prontamente la “mitraglia”, un congegno che spara lamine d’acciaio, utili a deflettere il segnale radar emesso dal tornado.
Il missile AIM-7D Sparrow non capì più niente quando il segnale RADAR che seguiva andò a sparire, e vagò per alcuni chilometri, prima di schiantarsi su un monte a caso.
Sirena e luce erano adesso spenti, e con abili manovre il ragazzo, si era finalmente piazzato in coda all’aereo nemico, a soli duecento metri di distanza.
L’F16 virò a destra e Chris lo seguì, aprendo il fuoco con il cannone da venti millimetri Vulcan M61. Anche il secondo velivolo nemico andò a schiantarsi, guarda caso, sulla porta della base.
- Non ci credo! Che culo! Abbiamo risparmiato un missile Aria-Terra Shrike!! – rise Knuckles.
 
I sei approfittarono subito dello schianto dell’aereo, a colpi di spin dash, Sonic e Shadow coprivano Tails, Amy e Cosmo che stavano piazzando la dinamite sui detriti più grossi.
Chuck intanto comunicava con Chris
- Chris, qui Chuck…fra tre minuti il passaggio sarà sgombro, e tu potrai atterrare! Hai subito danni? Comunicami il tuo stato! – richiese.
- Tutto ok Nonno! Ricevuto, fra tre minuti sarò lì… - comunicò il giovane, via radio.
- Cariche piazzate! Entriamo dentro e facciamoci strada fino alla fine della pista! Abbiamo davanti a noi una scarpinata di tre chilometri! – annunciò il volpino.
I sei si misero a correre lungo la pista, Sonic e Shadow ci davano dentro di spin dash, contro ogni nemico che usciva ogni tanto, dalle numerose porticine piazzate sulle pareti.
Nonostante lo stato d’allarme però, la base non sembrava avere schierato una potente difesa, le loro uniche contro misure fino ad ora, erano state solo due caccia e qualche decina di nemici.
Dietro di loro, un boato segnalò che tre minuti erano passati, in quel lasso di tempo, i sei, avevano già percorso un chilometro.
- Ragazzi mettiamoci da parte e aspettiamo che Chris sia atterrato! – ordinò Tails.
Tre da una parte e tre dall’altra, tutti si fermarono a riprendere fiato, aspettando l’atterraggio di Chris…ma non fu proprio lui…ad atterrare.
 
- è tutto sgombro davanti a noi! Siamo perfettamente allineati… - annunciò Chris, ma: - Aaah cazzo!!! – esclamò subito dopo.
Un lampo e un tuono si manifestarono assieme, e invasero la cabina.
Knuckles in quel momento stava guardando gli strumenti, e non fu accecato, ma Chris si.
- Cazzo non ci vedo!! Knuckles, devi farci scendere tu! – esclamò disperato il ragazzo.
Knuckles sbiancò, (in pratica da rosso divenne rosa) ma non aveva alternative.
Si fece coraggio, impugnò cloche e gas, agì sul secondo di questi due comandi, riducendo l’afflusso di cherosene ai motori al minimo.
- Ok, aerofreni…adesso aspetto di scendere a duecentocinquanta all’ora…ok, via gli aerofreni e fuori il carrello…siamo a duecentoventi all’ora, flap! – pensava il rosa, agendo sui comandi.
L’aereo adesso era a cinquecento metri dalla pista, ancora perfettamente allineato.
Nonostante la stabilità fosse leggermente compromessa dalla tremarella dell’echidna, se la stava cavando bene.
- quindici piedi…dieci…cinque – nel momento in cui disse “cinque”, il Tornado x toccò terra dopo aver sorvolato appena dieci metri di pista.
- freni carrello attivati! Paracadute d’emergenza!! – esclamò il rosa.
- La pista è lunga tre chilometri, perché cazzo hai aperto il paracadute d’emergenza?!? – chiese il giovane, che stava ricominciando lentamente a vedere.
- Perché si!!!!! – esclamò sconvolto Knuckles.
Chris riprese i comandi e portò l’aereo in fondo alla caverna, dando un passaggio agli altri sei, che si sedettero sulle ali, poi girò il velivolo per prepararlo a ri-decollare.
- complimenti Chris! Atterraggio da manuale – strizzò l’occhio la volpe.
- Complimentati con Knuckles, ha eseguito lui l’atterraggio! Io ero impossibilitato al momento… - rispose il giovane.
- Wow, Knuckles dà spettacolo!!! – commentò Sonic.
Il rosso (aveva ripreso colore) per tutta risposta si accese una sigaretta con le mani che tremavano tanto da spegnere la fiamma dell’accendino, poi disse: - u-un gioco d-da ragazzi…-.
Gli altri sette risero, poi si incamminarono tutti verso la porta che dava l’accesso alla base.
Sonic afferrò la maniglia, però Shadow distrusse la porta.
- Ma allora sei abominevole!! – esclamò il blu contrariato.
Il riccio nero neanche lo guardò e, oltrepassò il buco guardando il soffitto.
Il porcospino blu lasciò cadere la maniglia e, insieme agli altri, seguì “l’abominio”.
- Sarà bene che vada io in testa – suggerì Tails, e passò avanti a tutti.

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Capitolo 14
*** L'assalto parte 2 ***


Tails per orientarsi all’interno della base, prendeva come punto di riferimento la posizione dell’hangar dove fu segregato per circa una settimana.
Per trovare il famigerato generatore di portali, la volpe utilizzava il suo palmare in funzione di scanner, da esso infatti spuntava una piccola antenna simile a un lampione londinese.
- Mmmmh…Shadow, sfonda qua per favore… -chiese Tails indicando una porta.
Amy passò avanti al riccio nero e assestò una martellata alla porta, vicino alla maniglia.
- Amy, amore mio…sii più femminile e aggraziata!! – scherzò Sonic.
- Scusatemi ma non ho più voglia di stare qua dentro! – rispose la riccia.
- Ehm…grazie Amy…entriamo…- commentò Miles.
La porta dava su un grosso stanzone buio, impossibile vedere quanto era grande.
- Cosmo, mi passi la torcia? – chiese Prower.
- Eccola! – rispose lei lanciandogliela.
Il volpino la accese, e fu stupore per tutti.
La stanza era grande come minimo, otto milioni di metri cubi, duecento metri per duecento per duecento.
E davanti a loro si ergeva l’imponente macchinario che generava The Door.
- Ooooooooooh….- riecheggiò nell’enorme ambiente.
- Dai ragazzi! Piazziamo le cariche esplosive e andiamocene! – Ordinò Shadow.
- Si piazziamole però…mi sembra tutto così strano…perché abbiamo trovato solo qualche decina di soldati lungo la pista, e non abbiamo incontrato anima viva qui dentro? – ragionò Tails esortando gli altri a riflettere.
- Ma ti importa!?! Meglio così! Senza nessuno a rompere facciamo prima… - rispose sicura di sé Amy.
- E va bene… - si rassegnò Miles e cominciò ad ispezionare il macchinario per trovare i punti più idonei al posizionamento delle cariche.
Data l’enormità dell’aggeggio, poté svolazzare da una postazione di comando all’altra utilizzando le code, gli altri intanto aspettavano giù.
- Interessante, sembra che sfrutti lo stesso sistema del macchinario di Chris, certo questo è un prototipo un po’ grezzo ma…è sempre qualcosa in grado di percepire la frequenza del master emerald, e di raggiungerlo… - ragionava intellettualmente il volpino.
- Bah…piazziamo una carica qui e salterà tutto in aria… - concluse prower.
Ma nel punto ideale per piazzare la bomba, c’era già qualcosa.
- Questo che roba è…SHADOW SFONDA QUALCOSA PER FARCI USCIRE DI QUI!!!!!!! – gridò adrenalinico Miles dopo aver visto un timer quasi al termine del suo lavoro.
Senza ragionare, il riccio nero sfondò tutti i muri da lì al tornado x.
Chris, Chuck, Amy e Sonic salirono sull’aereo stringendosi un po’, e uscirono dalla caverna-base a velocità supersonica.
Shadow sfondò il fianco della montagna e fuggì a corsa, mentre Cosmo e Knuckles, aggrappati a Tails, seguirono il riccio nero.
- Ma perché siamo fuggiti a tutta birra?!? – chiese il rosso.
- C’era già una bomba! È per questo che c’erano pochi soldati! Si apprestavano tutti ad andarsene! Se attaccavamo domattina anziché oggi, non avremmo trovato altro che una montagna fumante!
Un boato fece fermare Miles e Shadow che si ripararono dietro ad alcune rocce. Nonostante fossero già a un chilometro dalla montagna, l’onda d’urto fece svenire tutti e quattro per alcuni secondi.
Stavolta fu Tails, più veloce di Knuckles a riprendere i sensi, lentamente strisciò lungo la roccia che lo aveva riparato, fino ad affacciarsi e poter vedere la montagna. Non c’era rimasto molto.
- Merda…la domanda è…perché?? – commentò il volpino ancora intontito.
- Beh…i casi sono due…o hanno costruito un secondo macchinario più piccolo che hanno portato via, e hanno demolito il più antiquato, o il progetto The Door…è diventato inutile! – suppose Shadow.
- C-Che vuoi dire? – chiese esitante Miles cominciando a capire.
- Forse in quei pochi giorni da quando sei fuggito, sono riusciti a costruire un aereo resistente alle sollecitazioni del portale, e sono già andati su Mobius…oppure hanno un generatore di porte, nuovo… - spiegò il riccio nero.
Il polso di Prower vibrò insieme al palmare.
- Qui Tails, in ascolto… - comunicò la volpe.
- Sono Chris, io vado subito a casa ed atterro… se l’aereo subisce seri danni con quattro persone…non potremmo lanciarci e moriremmo tutti…- giustificò il ragazzo.
- Va bene…ci vediamo al rifugio… - confermò la volpe parlando a due centimetri dall’aggeggio sul polso.
I quattro si “incamminarono” per raggiungere il rifugio.
 
- Rouge, qui Chris, sto per atterrare! C’è una notizia buona e una cattiva… -
- Dimmi prima la buona…-
- È saltato tutto in aria! –
- Fantastico! La cattiva? –
- Non è saltato con le nostre cariche esplosive…i soldati hanno brillato tutta la montagna volontariamente…quindi c’è senz’altro qualcosa sotto! –
- Capisco, e i ragazzi a piedi? –
- A piedi ci sono solo Shadow, Chris, Cosmo e Knuckles…ma stanno tutti bene tranquilla! –
- Knuckles?!? Ma non era sul tornado? E a piedi non erano in sei?!? –
- Tranquilla!! Sono cambiate le formazioni ma stiamo tutti bene!! Ora calmati e vai a premere il pulsante rosso nell’hangar al piano di sotto!! –
Rouge eseguì l’ordine, raggiunse la botola e la aprì, per poi scendere nel buio. Finite le scale a pioli si lasciò andare, cadendo in piedi su un pavimento due metri più in basso.
Vide alla sua destra un pannello di pulsanti illuminati, e premette quello che emanava di rosso.
Tutte le luci dell’hangar e della pista si accesero, la porta della grotta si aprì.
Degli arti meccanici disposero sei cavi di arresto. I cavi di arresto sono semplicemente delle funi elastiche resistenti disposte di traverso alla pista, i caccia che atterrano sulle portaerei agganciano queste funi con un’apposita asta uncinata posta sotto la fusoliera.
- Sonic, smetti di baciare la tua ragazza per almeno dieci minuti e fammi da copilota! – chiese Chris.
Il ragazzo ottenne come risposta un “si” svogliato.
- Speriamo che Rouge abbia premuto il pulsante giusto… - pensò il giovane.
- Dai Chris, sono pronto! –
- Bene, velocità duecentocinquanta all’ora, fuori il carrello! –
- Carrello fuori e a posto, giù il gancio d’arresto! –
- Gancio in posizione, potenza motori allo zero per cento, velocità duecentoventi all’ora, Flap! –
- Ci siamo!! Cento metri dall’imboccatura della pista-grotta!! –
- velocità centottanta all’ora…dentro!! Touch down!! –
Il tornado agganciò il secondo cavo disposto dalle braccia robotiche, portandolo da centosettanta chilometri orari a zero in tre secondi, lungo settanta metri.
Chuck si spiaccicò sui comandi HDD (Head Down Display) davanti alla cloche.
- Ahia cazzo… - fu la sola cosa che il nonno riuscì a dire.
- Rouge siamo atterrati, sani e salvi! – esclamò via radio Chris.
- Lo vedo!! – rispose lei salutando dalla finestrella della saletta di controllo nell’hangar.
Rouge fu raggiunta subito dai quattro, e una domanda usci spontanea dalla gola del giovane: - Come è andata con il pazzo? -.
- Non so come ma…Cream lo ha fatto tornare in sé…- rispose tranquilla la pipistrella.
- C-Cream? – esitò il ragazzo.
- Si vedi, Tanaka voleva cucinarsi del coniglio, e dopo essere evaso per la decima volta riesce a raggiungere la coniglietta armato di coltello… -
- E poi?!?! – chiese sconvolto in attesa del finale.
- E poi…lei lo guarda e gli fa:”che ti prende Tanaka?” …lui posa il coltello, corre a vestirsi e torna scusandosi per il comportamento strano, e ora sembra di nuovo normale…- rispose Rouge.
- Da non credersi! – esclamò esterrefatto il giovane.
 

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Capitolo 15
*** si parte! ***


A mezzogiorno, erano tutti riuniti nella saletta principale, mentre (incredibile ma vero) Tanaka, in frac da cameriere, serviva a tutti cioccolate calde, e distribuiva coperte di pile.
Coloro i quali erano tornati a piedi, ancora diffidavano del maggiordomo asiatico, e si misero a fissare scrupolosamente l’invitante e profumato cioccolato all’interno delle tazze.
- mmh…chissà che veleno c’ha messo…- pensò Miles.
- Ehi Tails…pss! Ehi! Perché non porti un attimo la tua tazza in laboratorio e la analizzi?!? – bisbigliò Sonic al volpino, che rispose con un flebile sorriso.
Dopo dieci minuti, erano ancora in sala, tutti zitti.
Il silenzio era interrotto solo dal sorseggiare risuonante nelle tazze, e dagli infiniti baci con cui il riccio blu ricopriva Amy.
Tanaka transitò con disinvoltura dietro a Tails, che non seppe fermare l’istintivo movimento di avvicinare la mano destra alla fondina del pugnale, poi niente, il maggiordomo non fece nulla.
La volpe non poté fare a meno di notare che il suo cinturone, era ancora zuppo.
Così come lo erano i suoi guanti, le sue scarpe e i suoi calzini, queste erano le conseguenze di una doccia da vestiti.
In effetti fra tutti gli scossi, Tails lo era di più. Anche più di Cosmo.
L’unico che sembrava completamente privo di preoccupazioni, tanto da innervosire gli altri, era Knuckles, riverso su Rouge.
- Ehi ragazzi, ma che vi prende?!? The Door è distrutto! Perché tanta irrequietezza? – chiese il rosso alzando la testa.
- Si! Ma non per mano nostra! Perché l’hanno distrutto?!? – urlò Cosmo.
- Come ieri tu hai ben riassunto, i casi sono due: o ne hanno uno nuovo, o hanno raggiunto il loro obbiettivo…in entrambi i casi…non ne avevano più bisogno… - disse tristissimo Sonic, indicando Shadow.
- Ma non trovate che ci siano altre stranezze? Voglio dire…perché ad esempio, l’esercito americano non ha mai disturbato i nostri scontri? Insomma…fra Tails e Chris, il tornado è stato pilotato già alcune volte sui cieli statunitensi…è possibile che i RADAR del NORAD non abbiano mai visto niente? Dopotutto il tornado non è un velivolo stealth! – aggiunse il riccio nero.
- Forse quell’unità ha il completo controllo dello spazio aereo di quella zona delle montagne rocciose…o forse… - accennò misterioso Chuck.
- forse?!? – esortarono tutti gli altri.
- …Forse è coinvolto anche il governo americano… - concluse il nonno.
- Dai ragazzi, l’unico modo per sapere cosa vogliono quei bastardi e per proteggere Mobius, è andare proprio là! – suggerì Chris.
- Torniamo all’elicottero! Nella villa a Station Square ho il mio laboratorio segreto! Lì è contenuto il macchinario che permette di tornare su Mobius, raggiungendo il Master Emerald! – Esclamò il ragazzo.
E così Amy, Sonic, Knuckles, Rouge, Tails, Cosmo, Chris, Chuck, Ella, Tanaka, Cream, Cheese, Shadow salirono sul grande e capiente elicottero, nascosto sopra il rifugio.
 Chris e Miles si misero ai comandi, Tails come pilota e il ragazzo come il suo vice.
Le pale cominciarono a ruotare così veloce da sollevare la neve come fosse polvere, insieme al forte rumore del decollo, si unì un “bip” fastidioso, che segnalava un problema.
- Che cazzo! Siamo partiti ora! – esclamò Chris.
- Si, ma dimentichi che quest’elicottero è reduce da uno sforacchiamento…quando siamo venuti quassù ci siamo riempiti di piombo, e non abbiamo più fatto manutenzione…era impossibile che non colpissero qualcosa di importante…- spiegò Miles.
- Beh senti…i danni non sembrano gravi…magari ce la facciamo, dai che sei il migliore! – incitò il ragazzo alla volpe.
Dopo alcune ore di volo riuscirono a raggiungere villa Thorndyke.
Pochi secondi prima dell’atterraggio, da un piccolo tubo cominciò a uscire un fumo nero che invase l’intero abitacolo. Per rimediare a questo problema, Chuck e Knuckles provarono ad aspirare tutto, ritenendosi capaci di ben altre concentrazioni di fumi. Inutile dire che svennero entrambi nel giro di cinque secondi.
Rouge guardò perplessa il suo ragazzo privo di coscienza, e senza dire una parola ne spostare lo sguardo, abbassò il finestrino. Il volpino ringraziò la pipistrella e atterrò senza problemi.
La casa era ancora devastata, ma posta sotto sequestro da parte delle forze dell’ordine.
In giro non c’era nessuno, così tutti oltrepassarono le varie transenne e sbarre, e si avviarono verso il laboratorio nascosto di Chris, Shadow portava in braccio l’echidna citrulla, mentre il ragazzo portava suo nonno.
Una volta riportate tutte le dovute password su un display, scannerizzate impronte digitali retina e ritmo cardiaco,verificato il timbro vocale e una serie di altre caratteristiche psicofisiche del giovane, riuscirono finalmente ad entrare.
Chris accese un computer e ordinò a tutti i mobiani, di salire su una specie di piatto.
Il ragazzo si avvicinò al volpino, e consegnò lui, una specie di cellulare.
- Con questo potremo comunicare….basterà che tu lo alimenti con uno smeraldo del chaos, e che tu componga il mio numero telefonico con questa tastiera…fatemi sapere come state appena arrivate, e tenetemi aggiornato… - chiese Chris, che quasi piangeva, non sapendo quando ancora avrebbe rivisto i suoi amici, poi un vetro si abbassò su di loro, sigillandoli.
Il vetro vibrava per via di tutte le urla concitate di saluto dei Mobiani affezionati, fino a che tutti insieme non urlarono:” GRANDE CHRIS!!!”.
Il ragazzo premette un pulsante e si ritrovarono tutti catapultati accanto al Master Emerald.
Proprio in quel momento, il rosso aprì gli occhi, che gli si illuminarono subito, alla vista del suo Master.
- R-ragazzi!!! Siamo di nuovo a casa?!? – chiese emozionantissimo l’echidna, - Non ho salutato Chris e Chuck… - aggiunse dispiaciuto, e cominciò a cercare Rouge con lo sguardo; trovandosela accanto, si rilassò. Poi si guardò intorno e capì perché tutti erano immobili.
- Oh merda…- sussurrò, prima di svenire di nuovo.
 

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Capitolo 16
*** La forza di Knuckles parte 1 ***


Moooolto lentamente, il volpino avvicinò testa e polso al Master Emerald, collegò ad esso con un paio di cavetti il “quasi cellulare” datogli da Chris, lo accese e compose il numero di telefono del ragazzo, riuscendo a fare tutto ciò in circa venti secondi.
- TAILS!!!! – gridò il giovane, – come state?!? -.
In previsione dell’urlo, Miles aveva tenuto la mano sul piccolo altoparlante.
- Per ora bene…- bisbigliò, - ma siamo circondati da canne… -.
A queste parole, Chuck rinvenne e balzò da letto scattando accanto a Chris.
- Nipote…ho sentito una parola magica…CANNE!!! Dove sono?!? – disse il vecchio, con un inquietante sorriso che andava da un orecchio all’altro.
- Nonno! Intendeva sicuramente canne di fucile o di pistola! – esclamò il ragazzo.
- Si certo! Ora anche le armi si fanno!! Questa poi!! – ribatté.
- Per favore! I vostri urli potrebbero innervosire i cattivi! – bisbigliò ancora la volpe.
- Ma dove siete? – chiese il giovane sottovoce.
- Non lo so…siamo tutti accanto allo smeraldo gigante, ma qualcuno ci sta puntando addosso canne di armi varie e riflettori che impediscono di vedere bene…credo però di aver capito una triste cosa…siamo ancora sulla terra, e ho dato risposta alla domanda che ci assilla dall’assalto: hanno distrutto tutto perché hanno già ottenuto ciò che volevano…il Master Emerald! – comunicò sempre a bassa voce Prower.
- Merda…- pensò Chris.
I riflettori si spensero, venendo sostituiti da luci normali.
Ora tutti poterono vedere cosa realmente li circondava.
La stanza era dipinta di giallo crema, perfettamente cubica, alla loro destra in alto si vedeva un vetro, che li separava da una piccola sala di controllo. Alcuni cavi erano collegati allo smeraldo, e andavano a sparire dentro la sala tramite un buco. Dodici uomini puntavano varie armi addosso ai Mobiani, quando entrò da una porticina, un uomo che Tails riconobbe subito.
In ricordo di ciò che aveva passato l’ultima volta che aveva visto quel tizio, Miles si coprì stupidamente volto e corpo con le due code, disponendole davanti a lui in verticale, e cominciò a tremare come cellulare in vibrazione.
- Benvenuti! – disse inquietantemente un uomo calvo, - benvenuti, nella mia nuova, calda e accogliente base! Cos’è quel cilindro giallo e peloso che traballa?!? – chiese perplesso.
- oooh, il piccolo e intelligente Miles…- commentò prendendo in giro il volpino, che nonostante fosse adulto, ora si comportava come un bambino, proprio come un “piccolo”.
Da dietro una coda fece capolino un orecchio, poi un occhio quasi lacrimante.
- S-s-si? – rispose terrorizzato Tails.
Senza dire una parola, il tizio elegante ordinò con un gesto a due uomini di portare via la volpe.
- Signore, cosa ne facciamo degli altri? – chiese con voce rauca e bassa, un soldato graduato.
- Portateli in cortile e fucilateli…- ordinò con tono piatto il bastardo.
Due militari si avvicinarono al volpino che chiuse gli occhi, uno dei due lo buttò a terra con un calcio sulla schiena, rompendo così il mezzo di comunicazione che teneva ancora stretto in mano.
Cosmo iniziò a imprecare piangendo contro i due, che ignorarono totalmente ogni suo gesto, la ragazza si lasciò cadere in ginocchio e, venne raggiunta da Amy, che la strinse a sé.
- Noooo!!! Nonno! Dobbiamo fare qualcosa!! – sbraitò il ragazzo.
- Io qualcosa ho già fatto… - rispose lui con calma.
- Sarebbe? – chiese Chris rassegnato al fatto che sicuramente si riferiva a canne o roba simile.
- Li ho localizzati! Si trovano in un'altra zona delle montagne rocciose, non troppo lontana dalla loro precedente base…- affermò il vecchio.
- Andiamoli a prendere! – esclamò il giovane.
Intanto Sonic e Shadow, dentro di sé, ridevano come matti, al solo pensiero di quanto avrebbero fracassato quelle  teste di pene a suon di spin dash.
Il tizio calvo uscì accompagnato dai due militari che portarono via Tails, trascinandolo per le code.
I due ricci stavano per scatenarsi come furie, quando accadde l’inaspettato.
L’echidna scarlatto si alzò; si alzò mostrando un volto con un ché di strano.
Un sorriso inquietante solcava il suo viso, le sue pupille erano ridotte a due minuscoli puntini e, con esse, guardava a terra.
I muscoli erano tutti contratti, le mascelle serrate, gli occhi spalancati, tremore leggero ma costante, questa “versione” di Knuckles fece piangere Cream, che si era dimostrata forte fino ad’allora.
-…L’unico scopo della mia vita, il mio solo compito, è di proteggere quella pietruzza…ogni volta che ho fallito, ho sempre rimediato…e rimedierò ANCHE STAVOLTA!!! – quello che inizialmente era un mormorio di riflessione, era divenuto un grido di guerra.
Il rosso stese improvvisamente le mani verso l’alto, e cominciò a borbottare parole incomprensibili.
Il Master Emerald si illuminò fino a scagliare scariche elettriche addosso a ogni soldato, colpendolo a morte.
Rouge tappò gli occhi alla coniglietta.
Shadow e Sonic si guardarono sconvolti dicendo all’unisono:”cazzo…”.
- …Qualcuno trovi Tails…Sonic, Shadow, voi portate via lo smeraldo del chaos…vi voglio tutti fuori di qui entro dieci minuti, perché distruggerò l’intera base… - ordinò con calma l’echidna.
Shadow e Sonic liberarono il Master dai grossi cavi, lo afferrarono e uscirono a gambe levate.
Amy si occupò di portare Cream e Cheese al sicuro.
Rouge si avvicinò a Knuckles che continuava a borbottare formule incomprensibili.
- Amore…ne uscirai vivo…vero?!? – chiese esitante la pipistrella.
- Esci di qui…- fu la sola cosa che disse, lei lo guardò preoccupata, poi si mise alla ricerca di Tails assieme a Cosmo.

- Non riesci a correre più svelto?! Anf, anf, anf…-
- Non mi sfidare!! Anf, anf, anf…-
- Ehi voi!! Fermatevi!! – strillò uno scienziato attivando un allarme.
I due ricci correvano lungo i corridoi, travolgendo ogni tanto un soldato o uno scienziato.
Il riccio nero si fermò, costringendo il blu a fare lo stesso.
- Senti Sonic, tanto tutta la base verrà distrutta da Knuckles giusto? – chiese Shadow.
- Si…- rispose l’altro brevemente.
- Allora permettimi di sfondare dei muri! – e così detto, Shadow sfondò un muro dopo l’altro, fino a trovarsi davanti un portone metallico, alto circa venti metri e largo quindici.
Sonic che lo raggiunse con il Master sulle spalle osservò il portone, e notò che non aveva alcun tipo di fessura.
Shadow lo distrusse, mentre l’altro si coprì gli occhi.
In un secondo Sonic fu attorniato dal freddo, e si sentì sbattere su una paratia alla sua destra, mollando la presa del Master.
Tutto era ovattato, rallentato, come se fluttuassero nello spazio o…
- …nell’acqua PORCO CANE!!! – pensò il blu, aprendo gli occhi.
Shadow era capovolto, così stupito di trovarsi in un ambiente del genere che aveva rilassato ogni muscolo e osservava perplesso, i suoi arti si muovevano disordinati, come se non li controllasse più.
Poi guardò Sonic, come in cerca di spiegazioni.
Ma il blu era colto dal panico, così il nero afferrò lui e il Master, scalciando verso l’alto raggiunse la superficie… era un lago.
Shadow depositò sulla riva prima il suo amico, poi tornò a riprendere lo smeraldo che aveva lasciato cadere precedentemente, e lo piazzò accanto a una roccia.
- Cough! Cough! Splut! – tossì il blu.
- Bene…siamo vivi e fuori! – constatò Shadow.
Si guardarono entrambi intorno, a quanto pare la nuova base era piazzata al di sotto di un lago.
Notarono del movimento sotto la superficie, così afferrarono il Master e si andarono a nascondere dietro alcune rocce. Emersero diverse bolle di colore blu oltremare, dalle quali uscirono numerosi soldati.
- Capsule di salvataggio! – pensò Sonic.
Da una di esse uscì il tizio calvo assieme a Tails e ad alcuni uomini, e come tutti si misero a nuotare verso la riva alla sinistra dei ricci.
- La base si sta riempiendo d’acqua…Merda!! Knuckles, Cosmo, Rouge, Cream e Cheese sono ancora dentro! – disse preoccupato Shadow.
- Già…e c’è anche AMY!!!! – sbraitò Sonic portandosi la mani a parare il volto rigato dalle lacrime.

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Capitolo 17
*** La forza di Knuckles parte 2 ***


- Sonic non ti abbattere! Troveremo un modo per salvarli tutti! – incoraggio Shadow.
Entrambi i ricci si accorsero che Tails non poteva aver nuotato fino a riva, perché aveva polsi, caviglie e code legate. Nonostante la paura, il volpino era ancora potenzialmente pericolosissimo, e i soldati si erano voluti cautelare.
- Cazzo!!!! Voialtri, andate a cercare i due ricci in fuga, avevano quella pietra che emana energia! Tutti gli altri con me! Andiamo a preparare gli elicotteri per la fuga!! – ordinava il tizio calvo, la cui testa bagnata ora scintillava alla luce del sole.
- Signore, perché ci portiamo dietro ‘sto volpone? – chiese uno dei soldati.
- Ha delle conoscenze che ci tornano sicuramente utili! – rispose con ovvietà l’uomo.
Due soldati afferrarono Miles, e tutti strascicando le gambe bagnate e stanche, si avviarono verso la cima di una collina, dove erano nascosti i velivoli.
- Ok…se ne stanno andando! Penseremo a Tails dopo! Ora ci restano meno di cinque minuti per portare i nostri amici via da là sotto! – affermò Sonic che si era rianimato.
- Che cazzo fai Sonic?!? Tu non sai nuotare!! – sbraitò il riccio nero.
- Pazienza! – e si buttò nell’acqua con un macigno in mano.
Il blu raggiunse il fondo in pochi secondi, trovò l’entrata e vi si infilò. Attraversò tutti i muri perforati da Shadow, con la via illuminata dalle luci d’emergenza. Aveva quasi finito l’ossigeno nei polmoni, quando salendo delle scale, riesce ad emergere. Prosegue lungo il corridoio che ospita la porta da cui si entra in: “sala Master Emerald”.
- Knuckles! Hai visto Amy?? Potresti rallentare le tue bislacche magie?!? Non so se riuscirò a trovarla entro quattro minuti! – chiese Sonic al rosso.
L’echidna nemmeno aprì gli occhi, continuava a dire parole incomprensibili, aveva assunto una posizione da “meditazione”.
- Merda!! – pensò il blu, e si mise a correre per il corridoio.
- Aiuto!! –
- Vi prego!! –
Erano voci che sembravano essere lontane quanto disperate, ed appartenevano alle sue amiche.
Il riccio le seguì, fino a trovarsi di fronte una porta in stile caveau di banca.
Sonic la prese disperato a Spin Dashate, senza ottenere risultati soddisfacenti.
Si girò e vide dietro di sé, arrivare un po’ di acqua.
- Come faccio ad aprirti prima di morire affogato?!? – si chiese con le lacrime agli occhi.
Poi vide uno scienziato morto per terra, si mise a frugare nelle sue tasche, e trovò sigarette, pen drive, gomme da masticare e…chiavi!
Erano circa dieci, e Sonic le provò una dopo l’altra.
KLANK!!
- Si cazzoooo!!!! – esultò il blu.
La porta si aprì e Amy lo travolse, non poteva ancora baciarla, avrebbero perso tempo, dovevano uscire da lì.
- State tutti bene vero? – chiese emozionantissimo il riccio.
- Si Sonic! – risposero tutti, tranne Amy, che disse:”ora si amore…”.
Cosmo si avvicinò al blu.
- Avete trovato Tails?! – chiese impaurita.
- I soldati lo stanno portando via! Dopo lo recupereremo! – incoraggiò Sonic.
- Guardate!! – urlò Rouge guardando verso la porta. Dal fondo del corridoio, un’onda stava per investirli. Sonic si mise a guardare la stanza, sembrava una specie di magazzino, era alto circa dieci metri, ed era pieno di…scaffali!
- Arrampicatevi sugli scaffali! Rouge, aiuta Cream! – ordinò il riccio.
Raggiunsero lo scaffale più in alto, che si trovava a circa nove metri e mezzo di altezza, si accoccolarono tutti lì, rannicchiati.
- Cosa faremo quando l’acqua ci raggiungerà? – chiese Amy al suo ragazzo.
- …Mi dispiace amore…ma non lo so…tra un minuto saremo sommersi, e tra due Knuckles e la sua magia vudù, distruggerà tutto… - ammise lui.
Si baciarono.
Si baciarono mescolando lacrime salate e saliva, certi che quello sarebbe stato il loro ultimo minuto.

Un rombo di elicottero si levò improvvisamente.
- I nostri due elicotteri sono entrambi qui! Chi sta venendo qui?!?Cosa succede?!? – chiese esterrefatto il tizio calvo.
Il rumore delle pale aumentava sempre più, Tails, aprì gli occhi.
- Ora…- pensò adrenalinico il volpino.
Si alzò in piedi e si tagliò le corde sui polsi, grazie alla baionetta sul fucile di un militare. Poiché aveva le gambe legate, Tails effettuò una ribaltata acrobatica in avanti, sbattendo le code unite sul soldato che reggeva il fucile.
In quel momento si levò da sotto una collina, l’elicottero che avevano udito fino ad ora.
Da esso si affacciò un vecchio, armato di fucile mitragliatore, che cominciò a sparare all’impazzata.
- Ahahahahah morite sudici!! – gridò Chuck con il dito sul grilletto.
Tails che era di nuovo in posizione eretta, afferrò il suo fedele pugnale, che gli era stato confiscato, e si nascose dentro un elicottero per tagliare tutte le corde con le quali lo avevano invalidato.
Alcuni soldati vennero colpiti a morte, altri feriti, la maggior parte (fra i quali il tizio pelato) si nascose dietro il primo elicottero.
Chris fece atterrare il velivolo, dal quale oltre a lui scesero Chuck e Tanaka.
I tre falciarono a colpi di mitragliate tutti i nemici, compreso il loro capo.
Senza ringraziare nessuno, ne dire una parola, Tails uscì dal secondo elicottero, e volò fino al lago.
- M-ma, Miles!! Dove stai andando?!? – chiese gridando il ragazzo.
- Non c’è tempo!! – fu la sola cosa che disse, e sparì nell’acqua del lago trecento metri più giù, insieme a una scatola che aveva con sé.

Il livello dell’acqua era ormai salito fino alla gola di Sonic. Un ultimo appassionato bacio, prima di morire affogati.
- C’è un ultima cosa che vorresti dirmi? – chiese dolcemente la riccia.
- Si…mi sento in colpa per non averti salvato…per non essere riuscito a salvare Cream, Rouge, Cosmo, Cheese...Tails… - disse il blu, piangendo.
- Ehi, non piangere…aumenti il livello dell’acqua! – scherzò Amy.
Ma lui non sorrise, e la baciò ancora, con l’acqua ormai agli occhi.
Un boato scosse il magazzino, e della polvere cominciò a diffondersi nell’acqua, impedendo a chi era dentro di vedere. Dalla nuvola di polvere, uscirono due braccia gialle, e Sonic in quel momento avrebbe fatto l’amore con il proprietario di esse. Il blu, la rosa, Rouge, Cream e Cosmo, si attaccarono alle gambe del volpino formando una catena, mentre Cheese, abile nuotatore, li seguiva.
Veloce come un siluro, Tails portò tutti a riva, e soddisfatto del suo lavoro, si scosse tanto da asciugarsi all’istante.
La riva era piena di cadaveri, persone che avevano erroneamente pensato di poter sottrarre a Shadow il Master Emerald.
Miles abbracciò Cosmo, la asciugò avvolgendola con le code, la guardò negli occhi mentre passava una mano dietro la sua nuca e l’altra dietro la schiena, e staccò le sue labbra da quelle della ragazza solo quando, un minuto dopo, il Master cominciò a brillare.
La luminosità di quella pietra aumentava sempre più, fino a quando, una scarica elettrica si liberò da essa e raggiunse il lago, che sussultò in un esplosione sotterranea.
- No…Knuckles…- pianse Rouge, constatando che il suo amore, non emergeva.
Tanaka, Chuck e Chris, raggiunsero tutti gli altri.
- Ohi ragazzi, state tutti bene? – chiese pimpante il giovane Chris.
- No, non tutti…- affermò mogio Shadow, indicando la pipistrella disperata.
- Peccato…era un ottimo compagno di fumate…- commentò mogio il nonno.
Qualcosa fece schizzare in alto dell’acqua, sulla riva poco a destra.
- Aaaaanf!! – rifiatava l’echidna, abbracciato a una cassa.
Tutti corsero verso di lui, e lo attorniarono.
- Amore!!! Come stai?!? – chiese preoccupatissima Rouge.
- Bene cara…anf, anf, Chuck!! Tieni!! – urlò il rosso al vecchio, porgendo a lui la cassa.
- Cos’è?? – chiese curioso il nonno di Chris.
- Credo sia la scorta di marijuana!! – esclamò l’echidna.
Tutti si misero a ridere, tranne Chuck, che afferrò avidamente la cassa, e tranne Rouge che iniziò a shakerare il suo ragazzo.
Poi finalmente, anche loro riuscirono a baciarsi.
Si incamminarono di nuovo verso la cima della collina, chiacchierando del più e del meno.
- Beh, ragazzi, come riportarvi su Mobius ancora non lo so, però un modo lo trovo tranquilli! Cosa farete appena tornerete a casa? – chiese curioso e anche un po’ triste Chris.
- Io riassemblo il Tornado X, e Sc**o Cosmo fino a esaurire ogni energia…e non farò queste due cose proprio in quest’ordine! – Rispose il volpino di buon umore.
Esaurita la ridarella generale, parlò Sonic.
- Io imiterò Miles, per quanto riguarda Amy, e poi non so…tanto non temere Chris, qualcos’altro di brutto e pericoloso capiterà senz’altro! -.
- Io dedicherò dodici ore del giorno a Rouge, e le altre dodici al sonno…e vorrei fare così fino alla mia morte, ma so che tanto non ci riuscirò, per i motivi accennati da Sonic…- commentò Knuckles.
Appena arrivati in cima alla collina, Prower si fermò un attimo a osservare i cadaveri, un brivido lo scosse, non per lo schifo, ma perché sentiva che qualcosa non andava, senza saper spiegare che cosa.
- Che hai Amore? – chiese Cosmo perplessa.
- Niente, Sali sull’elicottero…non è un bello spettacolo…- rispose serio.
Tutti rimediarono un posto a sedere, tranne Sonic, ma solo perchè volle andare a piedi.
Knuckles depositò a bordo il suo Master Emerald, e si mise fra lui e Rouge.
Tails lasciò la mano di Cosmo, per farla salire dal portellone, mentre lui con Chris saliva dagli sportelli anteriori per pilotare.
- Come ci hai trovati Chris? – chiese sorridendogli Miles.
- Merito del mitico nonno Chuck! Vi ha localizzato lui, grazie al segnale dell’apparecchio ricetrasmittente che ti ho dato…a proposito…dov’è? – domandò il ragazzo.
- In fondo al lago credo…- rispose il volpino fissando il vuoto.
- Va beh…non è nulla amico! – rispose ridendo il giovane.
- Già…torniamo a casetta! Rotori a posto, afflusso di carburante ottimo, sembra tutto ok…- disse Tails.
- Pronti al decollo! – comunicò pimpante Chris ai passeggeri, e si levarono in volo.

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Capitolo 18
*** la nona sinfonia di Tails ***


Knock, Knock…
 - avanti! La porta è aperta! – gridò una volpe impegnata a rovistare nel vano motore dell’elicottero di Chris.
- Questo momento mi sembra di averlo già passato… - disse Sonic entrando nell’hangar di villa Thorndyke.
- Sembra anche a me…eravamo però a casa mia, avevo la testa nel Tornado X, e tu avevi molto più alcool in corpo! – rispose Miles.
Il volpino aveva appena finito di esaminare l’elicottero da cima a fondo.
- Cos’eri venuto a dirmi? – chiese rilassato Prower.
- Ecco, volevo ringraziarti per averci salvato la vita, non l’ho fatto oggi, per cui lo faccio adesso… –disse sonic.
- Non pensarci nemmeno amico! Non mi devi nulla, avresti fatto lo stesso per me e per gli altri! – ribatté sorridendo Tails.
I due lasciarono la rimessa dell’elicottero per raggiungere la piscina, dove si trovavano già tutti.
Erano quasi le undici di sera, la luce di faretti e della Luna illuminava lo specchio d’acqua.
Knuckles e Chuck stavano a bordo piscina a fumare come ciminiere, Cream e Cheese si schizzavano felicemente con l’acqua, tutti gli altri chiacchieravano beatamente.
- Mi domando perché cazzo vi viene in mente di festeggiare in piscina, visto che sei di voi hanno rischiato di morire affogati in quella trappola acquatica! – disse scosso il blu.
- E dai!! Non farti pregare! – esclamarono in coro Cosmo, Amy e Rouge.
- Grande Knuckly! È veramente buona sta’ roba! – comunicò stupito Chuck al rosso, che rispose annuendo con fierezza.
- Non hanno nemmeno preso l’umido…- commentò l’Echidna.
Ma quello che si divertiva di più, era Shadow. Si trovava sdraiato sul fondo, perché non riusciva a raggiungere la superficie, e stava ridendo come un matto, poco dopo venne estratto da Tanaka.
Tails si tolse scarpe, guanti e calzini, e si tuffò nell’acqua, travolgendo volutamente il giovanotto Chris.
Amy invece afferrò il suo amato e lo trascinò con sé.
- NO, NO, NO, NON VOGLIOOOOO!!!!! – strillava impaurito il porcospino.
Schizzava più acqua lui annaspando che Tails con le sue code rotanti.
- Noooo!!!! M’hai spento la cicca!! – sbraitò incazzato il rosso, mentre Chuck copriva la sua.
Amy lo tenne a galla, visto che non ci riusciva in automatico.
- Anf, anf, anf, anf, maledetti! Finitela di ridere! Voi non avete difetti?!? – urlò incazzato Sonic.
- Parlando di cose serie…Chris, hai escogitato un modo per riportarci su Mobius? Sai, i ragazzi del Chaotix sono bravi ma…Eggman è un gran bastardo, chissà che casino ha combinato in nostra assenza! – chiese Shadow, seduto a bordo piscina.
- Si…ho trovato il modo di riportarvi a casa, è molto semplice, come il Master emerald, anche gli altri smeraldi lavorano su frequenze simili…basterà sintonizzare il marchingegno su uno di loro, e tornerete su Mobius!! A meno che, qualcuno non si sia fregato anche gli altri smeraldi…- rispose Chris sorseggiando un bicchiere di birra.
- Bene…e, hai un idea di come funzionasse The Door? – chiese Tails.
- Credo di sì…evidentemente, in un modo a noi sconosciuto, sono riusciti a copiare la mia macchina tempo fa…- spiegò il ragazzo.
- Il ragionamento non fa una grinza…ora il problema è scoprire in che modo ci sono riusciti, dato che questa villa, e in special modo il tuo laboratorio, sono predisposti per evitare spionaggio e intelligence… - disse il volpino.
- Non preoccuparti! Ora che li abbiamo sconfitti non serve più sapere come ci hanno copiato…- dichiarò il giovane.
- No Chris, perché qualcuno potrebbe riprovarci! E riuscirci di nuovo! – avvertì Miles.
- Ci penseremo amico mio! Ora godiamoci il nostro meritato riposo!- Esclamò allegramente il ragazzo.
Dopo essersi asciugati tornarono tutti in casa, e si piazzarono in salotto. Poiché ancora non avevano cenato, Chuck, Ella e Tanaka si misero a cucinare Hot Dog.
Cosmo accese la televisione.
- Strani avvenimenti nella zona nord delle montagne rocciose, le poche persone che abitano quei luoghi, riferiscono di pattugliamenti e perlustrazioni dei boschi, da parte di soldati non appartenenti all’esercito americano. Alcuni sostengono di aver visto aerei infilarsi dentro a delle montagne, altri ancora parlano di esplosioni violentissime. Una persona addirittura, ci ha raccontato di aver visto una bestia gialla con due code, paracadutarsi nella foresta abbandonando un velivolo in fiamme… -
Parlava la voce di una giornalista al TG.
- Tutto questo anni fa poteva sembrarci inverosimile, ma dato che mesi fa il nostro amico Sonic ci ha raggiunto assieme ai suoi amici, non possiamo stupirci di nulla…- parlava ancora la giornalista.
A quelle parole il blu rise, per essere subito zittito dagli altri, che volevano sentire.
- Ci è giunta ora la notizia che, nonostante l’ora notturna, forze dell’ordine stanno agendo in una zona adiacente a quella degli avvistamenti, per la rimozione di molti cadaveri, e per lo svolgimento di alcune indagini, pare…ZOT! – la giornalista fu interrotta da Tanaka, che spense il televisore.
- Nooooo…- riecheggiò a lungo.
- Signori, si è fatta una certa ora…è bene che facciate un buon sonno…- annunciò con la sua solita(meno solita nel periodo di pazzia) calma.
- Senti amico, io sono il padrone di questa casa, ed ho più che raggiunto la maggiore età…quindi qui si fa quello che dico io! E io dico che…- argomentava il giovane.
- … - Disse Tanaka, con sguardo assassino.
- …che…che…OK…- si arrese Chris.
Tutti si avviarono di sopra, ognuno alla sua stanza, tutti svogliati, tranne i sei innamorati ovviamente, che poterono così divertirsi in solitudine nelle loro camere, appositamente attrezzate con caminetto e letto matrimoniale.

Il primo a svegliarsi fu il volpino, che sprintò in laboratorio alle cinque e mezza, colto da un attacco d’arte riguardante la costruzione di una macchina. Cosmo si svegliò con uno sbadiglio un’ora più tardi, anche lei era mattiniera.
-…’Ils? ‘Ails? ‘more?– chiamava stordita la ragazza ispezionando il lato del letto di Tails con un braccio.
Alzò la testa e aprì mezzo occhio, constatando che non c’era più nessuno.
- Uffa…non riesci proprio a dormire tre ore di file eh!? – esclamò ironica Cosmo, levandosi di dosso le coperte.
Scese dal letto, prese il suo vestito e uscì di camera stiracchiandosi, poi andò in bagno seminuda.
- Yawn…mi annaffio un po’…- pensò con un sorriso la ragazza-pianta.
Appoggiò vestito, mutande e reggiseno su un ripiano, poi si tolse quel poco che aveva addosso e lo infilò nella cesta dei panni sporchi.
- Uh…che cos…IIIIIIIIIH!!!! – strillò impaurita.
Una mano le tappò la bocca e la sua gemella la spinse al muro.
- Sei pazza?!? Gli spiriti dei miei antenati odiano gli urli! – Esclamò sottovoce Tanaka.
- Antenati? Ma, ma tu…- balbettava Cosmo non meno spaventata.
- Questo è il mio tempio! – affermò fiero, indicando alcune statuette di giada poste sulla mensola dei fustini di sapone.

- Amore…vado in bagno…- informò Amy.
- Si ma torna presto…- chiese affettuoso Sonic.
- Smack! Ovvio! – affermò lei, stampando un bacio sulle labbra del suo ragazzo.
Si infilò le ciabatte, e la camicia da notte, uscì dalla stanza mentre il riccio sorridente la seguì con lo sguardo.
Era quasi davanti alla porta, quando questa si spalancò, sputando Tanaka.
- QUESTO È UN BAGNO!! NON È UN LUOGO DI CULTO!!! – Strillava una ragazza dall’interno.
- Questa è…Cosmo?!? E quando mai l’ho vista incazzata? Che starà accadendo? – pensò la riccia, avvicinando si un po’ di più.
Poi fu costretta ad arretrare, per evitare di essere vittima di un bombardamento di statuette verdoline, con le quali la ragazza di Tails cercava di colpire il maggiordomo.
Sfruttando le sue abilità di artista marziale, Tanaka afferrò tutte le statuette per posarle a terra delicatamente, ogni volta che gliene arrivavano di nuove.
- Signorina Cosmo la prego di trattenersi! – esclamò sconcertato l’inserviente orientale.
Con una risata, Amy si girò, e tornò dal suo Sonic.
- Già fatto? – chiese il blu.
- Si, diciamo che era…occupato! – rispose ridendo la Rose.
Il riccio fece una faccia confusa, poi si scosse le spalle e afferrò il braccio di Amy, gettandosela addosso, entrambi risero divertiti.

- Tesoro? Tesoro ma dove…che cazzo ci fai laggiù? – chiese assonnata e perplessa Rouge a Knuckles, il quale era caduto dal letto ed era rotolato fin sotto la scrivania, dormendoci quasi tutta la notte.
- Oh, sono le nove… ehi bello! Sveglia! – disse la pipistrella raggiungendo il suo amato e scuotendolo forte.
- Eh?!? Ah, buongiorno amore…- mugolò l’echidna.
- Che cazzo di materasso duro c’ha dato Chris? Ma tu stanotte hai dormito bene? – chiese il rosso a Rouge.
- Ahahahah, scendi a fare colazione idiota! – esclamò ridendo la pipistrella uscendo dalla stanza.
Knuckles aprì gli occhi e si rese conto di dove si trovava. Ancora sotto la scrivania e con lo sguardo perso nel vuoto, si accese una sigaretta.
- Io devo smetterla con la droga…- mormorò serio.

Alle otto di mattina Tails dovette interrompere il suo lavoro, distratto dal rombo di un motorone che entrava nel laboratorio.
- Ti ho spaventato? Scusami…- disse Shadow spengendo il motore e mettendo la moto sul cavalletto.
- Stamani alle quattro mi sono detto: “Dormire ho dormito, donne da amare non ne ho…mi faccio un giro in moto! – spiegò il riccio nero.
- Ganzo…- commentò il volpino, - fammi un favore, vai di sopra e raduna tutti in sala, perché ho un annuncio importante da fare! – chiese.
- Va bene Miles…- confermò il nero.
Nel giro di mezz’ora Shadow aveva portato tutti gli abitanti della casa in salotto, ed erano in silenzio sui divani, con le loro colazioni in fase di digestione.
- swip, swip, swip, swip – dissero le code di Tails, annunciando il suo arrivo.
La volpe atterrò davanti al caminetto, intorno al quale convergevano i sofà, e si guardò intorno.
Erano proprio tutti, la sua adorata Cosmo, - perché guarda Tanaka incazzata?? – si chiese Miles, Amy, Sonic, Knuckles, Rouge...Tails guardò negli occhi ognuno di loro, poi uno, parlò.
- Quindi?? – esclamò annoiato Shadow.
- Amici! Sono riuscito in qualcosa di meraviglioso! – annunciò il volpino con il petto gonfio e vastissimo.
- Sarebbe?? – incalzò Sonic, pensando a qualche invenzione bislacca.
- Un portale fisso in grado di far passare persone dal laboratorio di Chris al mio e viceversa! – esclamò allargando le braccia.
A Knuckles cadde la sigaretta di bocca, a Chuck caddero i calzoni, e tutti caddero in uno stupore epocale.

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Capitolo 19
*** Lui non c'era ***


- Tails! Non ti permettere mai più di fregarci la roba! – sbraitò il nonno, mentre il rosso annuiva.
- No tranquillo! Miles Prower il puritano non beve e non fuma! È solo in vena di scherzi! – suggerì Shadow.
- Dai ragazzi! Se non lo conoscete ora! Tails è capace di questo e altro! Vi ricordate quando m’ha riparato il televisore solo avvicinandosi?!? – disse Sonic.
- A parte che quella volta ti ha solo aggiustato la spina dell’antenna, che tu deficiente nel tuo correre veloce avevi tranciato! Comunque hai ragione, il nostro volpino sarebbe capace di fare ciò che ha detto…- commentò la riccia, ricevendo una linguaccia da Sonic, sul quale era seduta.
Tails cominciava ad irritarsi, dirigeva lo sguardo su chi parlava e manteneva la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Si levò un chiacchiericcio animato fino a che Prower non intervenne.
- Ehm…scusate! –
Tutti si voltarono verso il giallo, calò il silenzio e Knuckles si rimise la cicca in bocca.
- Posso mostrarvi l’aggeggio in funzione… se ancora vi interessa… - spiegò un po’ deluso dalla reazione dei suoi amici.
- Si che ci interessa, scusaci! – disse Rouge a nome di tutti.
Sicuramente, quello che più sperava nel funzionamento della nuova invenzione di Tails, era Chris.
Chris era l’unico che veniva tagliato fuori quando i Mobiani tornavano a casa loro, in quel modo sarebbe potuto vivere sulla terra senza privarsi degli unici amici che gli erano rimasti.
Tutti fecero per alzarsi, ma solennemente Miles li fermò con un gesto della mano.
- Non serve scendere in laboratorio…ce l’ho in mano! – spiegò tranquillo.
- IN MANO?? – dissero tutti all’unisono stupiti.
- Si! Eccola! – esclamò Miles mostrando un cubetto blu scuro.
Tutti esposero delle facce perplesse.
- Questo…è…un dado Star?? – chiese scettico Shadow.
- Prendi pure in giro! Adesso lo attivo, vado nel mio Hangar, e torno con la mia valigetta degli attrezzi! – affermò il volpino.
Prower mise il cubetto in terra, e lo premette sulla faccia rivolta verso l’alto.
L’aggeggio si illumino per un attimo, poi da esso uscì una “lastra” fatta di una luce evanescente.
Respirò profondamente ad occhi chiusi, poi li aprì, e sicuro di sé, attraversò quella cosa fino a che le sue code non sparirono.
Cosmo preoccupata, aveva unito le mani sul petto, e non staccava gli occhi dalla luce.
Dopo un paio di minuti ne uscì un volpino fiero di avere con sé la cassetta delle chiavi inglesi.
Urla concitate di esultanza si levarono dal salotto di villa Thorndyke, fino a che Sonic chiese:”Ma come è possibile?!”.
- Ora vi spiego: come funziona la macchina di Chris? – chiese come se avesse davanti degli alunni.
- Ti porta vicino a uno smeraldo! – rispose convinta Cream.
- Esatto! Ma cosa intendi per vicino? – chiese nuovamente la volpe.
- Alcuni centimetri…- rispose ancora la coniglietta.
- Infatti, ma se io per vicino intendessi alcuni anni luce? – chiese ancora Miles fra lo stupore degli altri.
- Ma qualcosa ad anni luce di distanza non è affatto vicina! – affermò Shadow.
- Sbagliato! Una cosa a dieci anni luce è molto vicina se paragonata a qualcosa a dieci miliardi di anni luce…vicino, non significa altro che:”a una certa distanza, che è minore rispetto ad altre” …quello che io ho fatto in questa macchinetta è semplicemente fare in modo che mi porti vicino agli smeraldi! In questo caso ho scelto quello in casa mia… e al ritorno fa la solita cosa, con la differenza che la “vicinanza” è di alcuni anni luce in una certa direzione! Capite?!? – spiegò il cervellone bicode.
- Non molto in verità, ma sei un grande! – ammise Rouge.

- Ok…vado? –
- Si vai…-
- Vai Tails…-
- Ok, allora vado…una, due…e tre! –
- Che schifo…-
- Sonic non cominciare a bluffare…-
- Ho tutto il diritto di lamentarmi…Shadow mischi malissimo…-
Dal tavolo nel giardino di Sonic si levava il fumo insano delle cicche di Knuckles e Chuck, fumo che si perdeva nel cielo notturno di Mobius, che inoltre si stava coprendo di nuvoloni neri.
L’ambiente che li circondava era molto tetro, il che faceva provare a tutti un’inspiegabile serie di emozioni tendenti al misterioso e al leggendario.
- Poker!! – esclamò il riccio blu mostrando due K, e avvicinandoli ai due sul tavolo.
- Io lo sapevo che bluffavi! – lamentò il nero.
- Però ragazzi, lui la prossima volta non gioca! Anche stavolta guarda caso ha lasciato la mano! – si lamentò Chris del suo vicino di sedia.
- Perché?! Ho lasciato la mano e c’ho indovinato! – ribatté lui per difendersi.
- Cazzo Silver! Tu ci puoi leggere la mente! Così non vale! – disse Knuckles con la bocca semi-chiusa per via della sigaretta in bocca.
- Dai raga, andiamo tutti in All-In e poi si va in casa che qui tra poco…- Sonic fu interrotto da una deflagrazione quasi contemporanea a un lampo.
Giocarono così l’ultima mano, che vinse Sonic.
- Andate dentro! Io sistemo le carte e le fiches…- ordinò il porcospino blu.
Il vento iniziò a soffiare forte, faceva dondolare le due lanterne che illuminavano il gazebo di Sonic, unito alla casa tramite un vialetto di ciottoli.
Il riccio si spiaccicò sul tavolo, raccogliendo le carte in modo da non farle volare via, le ripose nella scatolina, e iniziò a raccattare le fiches.
Tutti si incamminarono chiacchierando di argomenti vari, tra cui il gusto della pizza preparata dalle ragazze.
Il porcospino blu guardò l’orologio da muro attraverso la finestra del salotto, gli altri erano già entrati e stavano parlando con le femmine che avevano preferito restare in casa a spettegolare fra loro. Erano le ventitre e alcuni minuti, quando Sonic spense le lanterne e si avviò nel vialetto.
Krack!! Un rametto si spezzò dietro di lui.
Sonic si bloccò, il cuore iniziò a pompare velocemente, le sue pupille si dilatarono, i pacchetti di fiches e carte gli caddero dalle mani, raccolse il coraggio, e si voltò.
Niente, c’erano solo le lanterne oscillanti per il vento, il tavolo, il gazebo e le sedie.
Un altro lampo illuminò il giardino, seguito da un tuono fortissimo e quasi immediato.
- C-C’è nessuno? – chiese il riccio con gli aculei sollevati, pronto a sostenere un combattimento.
L’unica risposta fu un ennesimo tuono, stavolta più lontano, e il fruscio continuo del vento che causava anche un cigolare delle lanterne.
- Me lo sarò sognato…- si disse il blu, raccogliendo carte, fiches e affrettando il passo.
Aprì la porta nell’esatto momento in cui iniziò a piovere, chiuse a chiave ed entrò in sala.
- Che hai Sonic? – emerse la domanda di Amy dal chiacchiericcio, lei aveva notato subito che il suo riccio era turbato.
- Niente, credevo…niente…- rispose incerto abbracciandola.
- Ragazzi, si è fatta una certa ora…noi andremmo a dormire…- disse il volpino a nome suo e di Cosmo.
- Andiamo anche noi? – chiese Knuckles a Rouge.
- Si andiamo…’notte ragazzi! – augurò la pipistrella.
- Buonanotte a tutti – dissero Tails e Cosmo congedandosi come anche Knuckles e Rouge.
- Andiamo anche io e il nonno allora, che dobbiamo passare per il portale in casa di Miles…dormite bene! – spiegò Chris, e i due seguirono gli altri.
Dopo pochi minuti, anche Silver e Shadow uscirono dalla casetta del blu, e i due ricci rimasero soli.
- Ora che siamo soli…mi dici cosa ti preoccupa? – chiese nuovamente la Rose.
- Niente, sono solo stanco…- rispose guardando fuori dalla finestra in direzione del gazebo.
- Non ti credo…ma va beh…- affermò Amy imboccando le scale.
- Zitta…- ribatté lui affettuoso, seguendola.

- MERDA!!! – si svegliò Miles con questa candida parola, facendo destare anche la sua ragazza.
- Ma che ti piglia? – chiese impaurita Cosmo al suo volpino.
Lui si voltò verso lei, era madido di sudore, e i suoi occhi erano spalancati.
- I cadaveri! – disse Tails.
- Quali cadaveri?!? – domandò lei, che cominciava a spaventarsi.
- Quelli vicino agli elicotteri, uccisi da Chuck e Tanaka! – aggiunse lui, quasi urlando.
- Cosa avevano di strano?!? Vieni al dunque!! – Sbraitò lei, mentre l’altro mormorava:”Ecco cosa non andava in loro…”.
- Allora? Cosa non andava in loro?!? – chiese di nuovo Cosmo.
- Ne mancava uno! Quello dell’uomo calvo!!! – spiegò sicuro Tails.

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Capitolo 20
*** Un intruso ***


Trrr trrr trrr…trrr trrr trrr…
- Ma chi cazzo chiama a quest’ora? – mugolò assonnato il riccio blu mentre si staccava da Amy.
Allungò il braccio verso il comodino e afferrò l’aggeggio insistente, se lo portò all’orecchio e rispose.
- Prontovaffanculochiunquetusia…- disse incazzato.
- Grazie altrettanto…Sono Tails, mi sono reso conto solo ora di una cosa grave…hai presente i cadaveri sulla collina uccisi da Chuck e Tanaka? Fra essi non c’era quello del pelatone misterioso!! – spiegò sottovoce il volpino adrenalinico.
- Oh merda…ma sei sicuro? Insomma, te lo ricordi bene? – chiese incredulo Sonic.
- Benissimo, e c’è dell’altro! Mi sono messo ad osservare il RADAR che rileva la posizione degli smeraldi su Mobius…ti ricordi quello che alimentava il Tornado x? – domandò enigmatico Miles.
- Mmh…lo avevano recuperato i soldati, quindi, o è ancora sott’acqua, o è insieme al cadavere del tizio calvo…ma se tu mi dici che non è morto…- venne interrotto.
- Il tizio calvo è vivo! Con a disposizione uno smeraldo del chaos! E il RADAR dice che si trova qui su Mobius! Nel tuo giardino!! Porta Amy in una stanza sicura, io e Knuckles ti raggiungiamo in pochi minuti, vediamo di catturarlo! – suggerì Tails e attaccò il telefono.
- Cazzo, allora non sono pazzo! – esclamò sorridendo il blu.
- Che succede?!? – chiese esterrefatta Amy.
- Perdonami tesoro…- così detto Sonic afferrò la Rose, se la caricò sulle spalle e la trasportò in cantina.
- Resta qui e non aprire a nessuno che non abbia la mia voce! – ordinò alla riccia che senza fiatare si sedette su uno scalino e si appoggiò ad un muro della rampa di scale più bassa della casa.
Poi il riccio si recò all’ingresso, dove agendo su alcuni interruttori, tolse l’illuminazione a tutto l’edificio tranne il giardino,si spostò in salotto dove, scostando leggermente le tende, diede un occhiata fuori.
- Crack…te lo do io il Crack! – pensò a voce alta il riccio incazzato.
- Se c’è del Crack lo voglio io! – disse Knuckles dietro di lui, facendolo sussultare.
- Come sei entrato?!? – chiese perplesso Sonic.
- Tails ha aperto la porta con il passepartout, ci siamo avvicinati strisciando da casa sua a qui…nel breve tratto di giardino attraversato ci siamo infilati nel canale  di raccolta dell’acqua, per fortuna asciutto…siamo sicuri che non ci ha visti…- spiegò il rosso.
Miles fece capolino da dietro un mobile accanto alla porta di sala, teneva la testa china sul suo cellulare.
- Sono in contatto con il RADAR in casa mia…dice che lo smeraldo e il suo accompagnatore, sono più o meno a…cinque metri da noi!!!- Resosi conto di ciò che il telefonino gli stava comunicando, Tails lo lasciò cadere a terra per estrarre il suo pugnale. Poi si appiatti a una parete, volto verso la porta, e gli altri lo imitarono.
- Cinque metri in che direzione? – chiese Sonic con voce bassissima al suo amico.
- Nella stanza qui accanto… - mormorò di risposta lui.
I cuori dei tre amici facevano a gara a chi batteva più velocemente, mentre il sudore cominciò a bagnare i loro volti. I loro corpi volevano più ossigeno, per seguitare il lavoro dei muscoli cardiaci, ma mettersi a respirare affannosamente avrebbe creato rumore. Immobili come statue, con i polmoni che bruciavano, i tre udirono inquietanti passi avvicinarsi.
Un uomo entrò in sala.
Passò a venti centimetri dal volpino, che con uno scatto passò dietro di lui.
Calcio lieve all’incavo del ginocchio per abbassarlo quanto bastava, strangolamento al collo con il braccio sinistro, mentre con l’altro portava il pugnale alla gola del tizio.
Sonic scattò agli interruttori e illuminò a giorno l’intera casa.
Poi udì delle voci provenire dalla sala dove aveva lasciato gli altri due e il tizio.
- Porco cane, ma che cazzo ci fai qui?!? –
- Cazzo, ma se accade qualcosa di strano ci sei sempre tu fra le palle!!! –
- Ma che succede?!? - pensò il riccio tornando in salotto.
Poi vide tutto.
Tails si appoggiava al muro come se volesse spostarlo, con il pugnale ancora in mano, Knuckles a braccia spalancate guardava in alto, come a chiedere a qualche divinità di polverizzarlo.
- Io pensavo di farvi un favore portandovi lo smeraldo! – disse irritato Tanaka.
- Si!! Grazie!! Ma portarcelo di giorno era troppo difficile vero?!? Molto meglio entrare di soppiatto in casa alle tre di notte spaventandoci a morte!! – sbraitò Knuckles.
- Volevo farvi una piacevole sorpresa! – spiegò allegro ed innocente il maggiordomo.
- A proposito…come sei entrato?!? – chiese Miles.
- Sonic mi aveva dato le chiavi ieri perché pulissi un po’…- rispose l’asiatico.
- Tu, tu, tu ti fidi di questo pazzo?!? – domandò stupito il volpino ad occhi larghi.
Sonic ridendo andò a liberare Amy.
La luce invase gli occhi disabituati della ragazza, che strizzò gli occhi.
- Ma che succede? Sento voci irritate! – constatò la Rose.
- L’ennesima impresa di Tanaka…- si limitò Sonic, le dette un bacio, e tornarono dagli altri.
Avevano legato il maggiordomo ad una sedia, stile interrogatorio.
- Ora me lo spieghi come mai avevi tu lo smeraldo?!? – ringhiò Tails.
Tanaka, nonostante il trattamento, aveva mantenuto il suo gentile sorriso.
- Me l’ha regalato un tizio con l’impermeabile e il cappello, e io avendolo subito riconosciuto,  l’ho portato a voi! – spiegò sereno.
- Che cosa?!? Era sicuramente il nostro uomo! E dove l’hai incontrato? – incalzò Knuckles, accendendosi un sigaro.
- Nel bar qui dietro…- rispose Tanaka.
- Cosa?!? Quindi è già su Mobius! E l’unico modo per arrivarci è dal laboratorio di Chris! – capì Sonic.
- Amy! Chiama Chris e digli di controllare minuziosamente che dal suo laboratorio segreto non sia sparito nulla! – Ordinò allarmato il blu.
- Bene! – rispose lei, ed afferrò la cornetta.
- Pronto?! Chris? Sono Amy! – dichiarò lei, trattenendo in seguito le risate per ciò che sentiva attraverso la cornetta.
- Si è qui con me…- la voce femminile si allontanò sensibilmente – chi è questa Amy?!? Chi è questa che ti chiama di notte?!? –.
Poi si aggiunse un uomo – Nessuna amore, è solo un amica! –.
Dopo di nuovo lei – un amica eh?!? Ti aspetti che ci creda?!? –.
Infine lui – Non mi scopo le ricce!! Non sono zoofilo!! –.
- Amy! Dimmi! Come mai una telefonata a quest’ora?!? – chiese preoccupato il ragazzo.
- Si, scusa il disturbo ma…Sonic mi ha ordinato di dirti di controllare se è sparito nulla dal tuo laboratorio, pare che il tizio calvo sia ancora vivo, e sembra anche che sia riuscito ad entrare in Mobius! – esplicò la Rose.
- Ok grazie! Vado subito giù! – confermò il giovane.
- Scusa se ho creato un equivoco, non sapevo che eri in dolce compagnia…- si scusò Amy.
- Ma no! Tranquilla! Non ti preoccupare! Ciao, stammi bene…- salutò Chris.
- Anche tu! Buon lavoro! – augurò la riccia, e riappese.
Knuckles stava slegando l’asiatico, si voltò verso Amy.
- Che cosa ti faceva ridere così di gusto? – chiese a bocca stretta il rosso, per non far cadere il sigaro, mentre lavorava con le corde.
Lei rise ripensandoci.
- Niente…ho disturbato Chris mentre si divertiva con una ragazza! – rispose la Rose.
Tutti la guardarono alcuni secondi, poi risero di gusto, Tanaka compreso.

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Capitolo 21
*** un alleanza inammissibile ***


- …si, però aspettiamo ormai da quattro ore! – si lamentava Knuckles del ritardo di Chris.
- Il suo laboratorio è bello grande! Renditene conto! Ce ne vuole di tempo per controllarlo tutto! – giustificò Sonic.
- Infatti…dove è andato Tails? – chiese Amy, guardandosi attorno.
I quattro sedevano al tavolo di legno del parco cittadino già le dalle tre e cinquanta di notte, ed erano lì da quattro ore.
-…Ehm, credo sia là…- le rispose Sonic, indicando il volpino che girava attorno a un alberello.
- Ma, sta annusando un arbusto?!? – si domandò ad alta voce Knuckles.
- Oh no…non dirmi che sta per farlo! Anzi…farla! – esclamò schifata Amy.
La volpe passò a quattro zampe, sollevò quella posteriore destra a mo di cane, e la fece, con il volto che trasmetteva sensazioni paradisiache.
- Sei un mannaro!! – urlò il riccio al suo amico, rovinando il suo stato di relax.
Tails non disse nulla, assunse solo un espressione seccata, finito il suo lavoro abbassò l’arto, tornò alla stazione eretta, e raggiunse gli altri, trenta metri di praticello distanti.
- Scusate ma, quando scappa scappa!! – si giustificò il volpino ridendo.
- Si ma resti comunque un troglodita…- ribatté il blu.
Knuckles si accese una sigaretta, chino sul suo fiammifero, mentre Amy si chiedeva come cavolo faceva Cosmo a sopportare un animale del genere.
Grazie alla sua espressione, il volpino quasi indovinò le parole precise pensate dalla riccia.
- Nel caso non te ne fossi accorta, tu sei una riccia, Knuckles è un echidna, e io sono una volpe…non mi sembra di essermi comportato in un modo tanto strano, essendo una volpe! – replicò Miles.
Finalmente Chris si fece vivo, arrivò assieme al primo raggio di sole, che cadde sulle fronde degli alberi del parco, disegnando macchie luminose sull’erba. Era ancora a cento metri da loro quattro, che lo osservavano mentre camminava a passo sveltissimo con un foglio in mano e ancora il camicie da scienziato indosso.
Arrivò infine.
- Bene ragazzi, ho rovesciato il laboratorio come una tasca, ho controllato ovunque, e questa è la lista di ciò che manca…tranquilli non è molta roba…dunque, due piantine di felce… - iniziò ad elencare il giovane.
- Colpa mia…- rispose corto Knuckles, con tono umile e alzando la mano. Tutti si girarono indietro, guardandolo in cagnesco.
- Ok…un pacco di fogli A4 da stampante…- proseguì.
- Colpa mia…- ammise allo stesso modo, facendo ripetere l’intera scena.
- Ah…della serie: mi fa più male l’involucro di ciò c’è dentro, ma lo fumo ugualmente…un pacchetto di psicofarmaci per Tanaka…- continuò.
- Colpa di Chuck…- spiegò Knuckles aspirando dalla sua cicca e sollevando le sopracciglia.
- Ehm…ok…e adesso il pezzo forte, una pen drive contenente alcuni progetti di Eggman…- concluse il ragazzo.
- Bingo! – rispose Sonic annuendo.
- Ti ricordi che genere di progetti erano? – chiese allertato Tails, con le braccia incrociate, appoggiato al tavolo.
- Non precisamente ma, erano i soliti robot distruttivi…- spiegò Chris.
Una potente pallonata, scagliata da uno scoiattolo di dodici anni colpì il rosso in testa, rintronandolo non poco. L’echidna si alzò, raccolse il pallone da terra e lo restituì al giovincello, che lo ringraziò e si scusò.
- Che pazienza! – osservò la Rose con ammirazione.
- Sono solo bambini…- disse Knuckles prima di un altro tiro di sigaretta.
Il rosso e il volpino spedirono i loro messaggi di buongiorno alle loro amate, poi tornarono al problema dei progetti in mano al tizio calvo.
- Siamo di fronte a una situazione di pura emergenza…dobbiamo subito circondare la grande villa del dottor Eggman! È necessario spiarlo! Il pelatone non può costruire quelle armi senza i pezzi che solo uomo-uovo può produrre…bisogna impedire che si alleino!!! – concluse il riccio blu battendo un pugno sul tavolo.
Tutti annuirono seriamente, quando una pallonata colpì di nuovo Knuckles, ma stavolta…distrusse la sua sigaretta…
Con gli occhi spalancati e iniettati di sangue, il rosso osservò la sigaretta storta come una “N”, spenta, da buttare. Si alzò lentamente e si voltò verso il ragazzino, lo stesso di prima.
L’echidna afferrò il pallone e lo scagliò violentemente addosso al reo, facendolo cadere di schiena.
Con numerosi colpi di tosse, si rialzò e scappò piangendo.
- Vai a giocare altrove!!! – gli gridò Knuckles incazzatissimo.
- Ma…M-ma…sei un mostro!!!- esclamò inorridito Chris.
- Tails piscia come un cagnolino…Knuckles mangia i bimbi…non che ora anche il mio Sonic si rivela essere un poco di buono?!? – si chiese mentalmente la riccia.
- Ok allora, la villa di Eggman è a un ora di auto da qui…molto in periferia…la cosa migliore da fare secondo me…è andarci con il mega camper tattico! Poi una volta lassù faremo i turni di guardia…- propose Miles.
- Il mega camper?! Ottimo, così io mi porto dietro Rouge, e tu ti porti Cosmo! – constatò l’echidna.
- E io mi porto Amy…- affermò il blu iniziando una trafila di baci di ogni genere: a stampo, alla francese, fremente, e chi più ne ha, più ne metta.
- Scusate…c’è posto anche per…la mia ragazza? – chiese timidamente Chris.
- Ma certo, ce n’entra quante ne vuoi! – scherzò il volpino.
Il ragazzo rise per la battuta.

Un’ora dopo, erano tutti a casa di Tails, armati di valigie. Cristina, la ragazza di Chris, era meravigliata da tutto ciò che vedeva, nemmeno sapeva dell’amicizia tra il suo moroso, e il famoso riccio Sonic.
Quando poi vide una volpe con due code, che baciava una pianta ornamentale, spalancò occhi e bocca.
- Ma che cazz…- commentò sconcertata, voltandosi verso l’altro umano.
- Sono fidanzati…- esplicò con un sorriso gentile il giovane.
La donna si voltò di nuovo verso il suo amore quando la volpe passò a sbaciucchiare un caccia super tecnologico.
- Ha due fidanzate? Un geranio e un aereo? Non mi sembra fortunato in amore…- constatò Cristina.
- Ma no! Quello è il Tornado X II!! Il suo mezzo preferito, lo tratta come un figlio – spiegò ancora Chris.
- Ah beh allora! – disse ironica.
- Ok aspettatemi fuori, esco con il camper…- informò Miles.
Tutti obbedirono ed uscirono dall’hangar, tutti meno Cosmo.
Un potente rombo riecheggiò per tutto l’hangar, raggiungendo i timpani di coloro che aspettavano seduti sulla dorata spiaggia.
- mmh…il motore promette bene! – commentò l’umana.
- Ahahahah, aspetta di vedere l’esterno! – disse ilare il ragazzo.
Il meraviglioso rumore del motore passò in secondo piano, quando Tails usci alla guida di uno spaventoso trabiccolo arrugginito. Cristina pensò che poteva entrare nel camper solo sfondandolo con una carezza.
Tutti gli altri risero osservando lo stupore negativo della giovane dai capelli neri.
Quando però entrò all’interno del mezzo, fu avviluppata da un sollievo enorme, duraturo.
Grazie a non si sa quale magia di Tails, il camper internamente, era più lussuoso e moderno di  quanto non apparisse dall’esterno, persino il volume sembrava aumentato, e in effetti…
Il volpino aprì bocca prima di Cristina, sapendo che avrebbe posto domande:” La tecnologia di questo camper sfrutta in piccolo la natura dei buchi neri…qui tutto è concentrato, quindi rimpicciolito, e lo spazio è di conseguenza maggiore… di uno virgola otto la dimensione esterna…per la precisione…” poi si voltò le sorrise gentilmente.
Il camper aveva dieci posti, ognuno scelse il suo e iniziò a sistemare i bagagli, mentre Miles guidava piano per non far cadere nessuno.
Mentre agiva sullo sterzo con una mano, con l’altra leggeva un messaggio sul cellulare.
- Cazzo…ragazzi, il dottor Eggman è andato nella sua villa al mare, dall’altra parte della penisola…ci vorranno cinque ore di viaggio…ora sono circa le nove, per cui arriveremo alle due pomeridiane…- informò a voce alta gli altri, che emettevano voci di disappunto e delusione.
L’autista bi-code raggiunse l’inizio del vialetto che portava al cancello della sua casa-aeroporto, prima di aprirlo con il telecomando, volle dare uno sguardo alla cartina, come si doveva aspettare, un cattivo odore di fumo lo raggiunse.
- Knuckles per favore! Fuma al finestrino! – lo richiamò Prower.
Il camper con due tubi di scappamento (uno era il cannone del rosso), si avviò verso l’entrata dell’autostrada.

Ok, questo è quello che si definisce “angolo dell’autore”.

Non mi sono mai intromesso nel mio stesso racconto, ma stavolta lo devo fare per scusarmi con tutti voi per l’eccessivo ritardo nell’aggiornare questa fan fiction.
Di nuovo, scusatemi tanto, ho avuto un po’ da fare, con l’aggiunta di piccoli problemi di natura fortunatamente risolvibile, già che ci sono ne approfitto per esprimervi il mio augurio che possa esser stata per voi una piacevole lettura…
Con affetto verso tutti voi dal vostro Cashtan (Каштан).

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