Thirteen things about the British girl

di nephilim_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** prologo ***




"Thirteen things about the british girl"

Prologo






 

 
Camminavo lentamente verso l’aula di biologia con i libri sottobraccio.
Mi sedetti come sempre in ultima fila accanto al mio migliore amico Niall.
Aprii il libro sulla pagina scritta alla lavagna per poi appoggiare la testa sulla spalla del mio vicino annoiata.
- Ehi British! Hai studiato?- mi chiese Niall portando alla bocca un cioccolatino che teneva in tasca.
Scossi la testa, mi spostai con la sedia e per sbaglio feci cadere il libro a terra.
- Horan! Yates! Avete intenzione di continuare a masticare?- ci urlò la vecchia bisbetica, ovvero la Foster, l’insegnante di biologia.
Si avvicinò a noi con i suoi grandi stivaloni marroni sotto una lunga gonna rossa che faceva poco risaltare l’orrendo maglione verde con il collo alto, diciamo che il vestirsi “bene” non fa parte del suo DNA. Per non parlare degli occhialoni e gli orrendi capelli castani crespi che ricadevano sulle spalle come dei fili di paglia, non che odiassi i capelli castani, anzi li adoro, ma i suoi assomigliano di più al colore di un escremento di un bradipo, non so se mi spiego.
Afferrò l’astuccio di Niall trovandoci dentro le carte dei cioccolatini.
- Horan quante volte le devo dire di non mangiare le caramelle in classe!?- starnazzò come un’oca.
- In verità sono cioccolatini…- dissi in difesa del mio amico.
- Yates lei non si intrometta!-
Sbuffai accavallando le gambe e leggendo qualche riga del libro, tanto per far passare in fretta quest’ora.
Sono Neev Eilis Yates, una comunissima ragazza inglese, da lì il soprannome “British” affibbiatomi dal mio caro amico Niall.
La mia vita è in continuo movimento, da quando mia madre morì in un incidente stradale, mio padre decise di trasferirsi a New York insieme alla sua nuova moglie, cioè fidanzata, Brigit una donna tutto shopping e parrucchiere insieme alle sue altre amiche con il quoziente intellettivo di un criceto.
A quest’ultima venne la grandiosa idea di dire a mio padre di iscrivermi in una scuola in California molto ottima, dove casualmente sono l’unica ragazza inglese ed è anche per questo che vengo chiamata “British” da Niall e nella scuola, siccome non sono molto popolare, se proprio c’è bisogno di parlare di me sono “la ragazza inglese”.
Mio fratello fortunatamente si è salvato andando ad un università non molto lontana da New York, anche se devo ammettere che si sta meglio qui che là, oltre per il fatto che mio padre non è mai a casa, ma sempre in ufficio.
L’ora finì, presi di nuovo i libri dirigendomi verso il mio armadietto.
Non si apre, fantastico.
La combinazione, qual era la combinazione?
Ah si, giusto. Inserii il codice facendo aprire l’armadietto.
Appoggiai i libri tra le tante cose sparse poi dirigermi alla mensa.
Addentai la mia mela osservando tutto ciò che accadeva intorno.
Da un po’ osservavo Harry, Zoe e Megan.
Zoe e Megan cheerleader per eccellenza non che migliori amiche da secoli.
Tutte e due provano un sentimento per il così detto Harry, non che, come lo chiamo io, l’indeciso.
Il perché? Be semplice, lui sa benissimo che tutte e due provano qualcosa per lui, e lui ricambia, solo che non sa decidere.
Zoe, ovvero quella più “normale” sa quello che prova l’amica, ma nonostante tutto non glielo dice, e non glielo dirà mai, ne sono certa.
Niall frequenta il gruppo di Harry, ma io non ho mai parlato con nessuno di loro, come del resto non ho mai parlato con nessuno oltre che a Niall ed alla mia ex compagna di stanza, se ne è andata siccome ha finito il liceo, ed ora sono sola, non che mi dispiaccia.
Mi alzai con il vassoio, lo appoggiai, stavo per andare via quando sentii una mano cingermi il braccio.
Mi voltai velocemente notando la faccia sorridente di Niall.
- British! Oggi ci vediamo per studiare biologia?- mi chiese avvicinando alla bocca il cucchiaino con su il budino al cioccolato.
- Ok ok…ci vediamo al parco?- chiesi.
- Fi fa bene!- rispose con la bocca piena.
Sorrisi ed uscii dalla mensa, diretta in biblioteca.
Perché andavo in biblioteca?
Secondo il mio amato preside, arrivare in ritardo per tutto l’anno scolastico è una cosa che non si deve fare.
Ma non è colpa mia se la mia ex compagna di stanza era una fanatica del vestirsi bene come se stesse per incontrare la regina.
Quindi grazie a lei arrivavo sempre in ritardo, sentendo le lamentele di ogni professore.


 

* * *


I'm here babesssss!
Sono qui ad intasare il fandon per la millesima volta u.u
ahahahahah ma chi legge le mie storie sapeva già dell'arrivo di questa mia nuova bambina :3
L'idea di questa Fan Fiction mi è venuta così tutta d'un colpo e sapete già che il prologo è corto.
Chiedo umilmente perdono.
Il banner lo ha fatto CUTIE XOXO, non è stupendo?
Spero di trovare qualche nuova lettrice e vi lascio sotto una gif *-*
Per il volto di Neev ho scelto quella figona di Elisabeth Harnois :)
Recensite e a 10 recensioni vi metto il chapter 1 :)
Ciao Ciao.
Monica.

 

 Non ci posso credere.
- Scusa se oggi è la millesima volta che ti faccio male!- disse Harry facendo illuminare gli occhi.
- Fa niente, ma sta attento…mi stai portando dritta, dritta alla morte ragazzo!- dissi facendogli l’occhiolino

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 1









 

Ho sempre amato leggere.
Sin da piccola mi divertivo a leggere quei piccoli libri per bambini che avranno avuto dieci pagine e poi, siccome non mi piaceva mai, ci cambiavo il finale aggiungendoci delle pagine di fogli scritti da me.
Un genio già a sei anni.
La biblioteca però non mi è mai piaciuta.
I libri sono per la maggior parte su argomenti di studio, il che mi ricorda la scuola.
Mi sedetti dietro la scrivania per poi accendere il computer e cercare le varie cose da fare. Non era un gran che.
La gente passava, mi dava il libro, io scrivevo il nome sul computer e poi se ne andava. Ma una cosa interessante c’era.
Potevo sempre sapere tutto di tutti.
La biblioteca è come un luogo di incontro dove la gente si incontra per parlare di tutti i segreti più oscuri delle persona così dette “famose” del momento.
Mi alzai per poi spingere il carrello con i libri da sistemare.
Mi fermai dietro ad una fila, il riccio stava beatamente scambiando qualche chiacchiera con Zoe. Mi appoggiai per sentire meglio.
- Ehi Zoe…che c’è?- sussurrò Harry a qualche centimetro dal suo orecchio. La cosa mi incuriosiva.
Se qualcuno ci fa proprio caso, riesce a notare che quelle due sono proprio diverse.
Megan, occhi verdi e lunghi capelli neri esageratamente estroversa, studiosa quanto basta e…è il perfetto contrario di Zoe.
Certo di aspetto fisico sono identiche, ma per il carattere; voglio dire lei è esageratamente introversa e abbastanza studiosa.
Per mia fortuna non assomiglio a nessuna delle due, io sono una ragazza normale il che si può capire, siccome non mi conosce nessuno.
Feci qualche passo in avanti vedendo dei ragazzi camminare verso i tavoli liberi guardandomi in modo strano. Non ci feci molto caso e continuai ad ascoltare il discorso di quei due.
- N-niente Harry…sono solo preoccupata per Megan, e se venisse a sapere di noi due?- chiese Zoe assumendo quell’espressione da cane bastonato, che se fossi stata in Harry la avrei bastonata veramente, si può essere più sdolcinati di così?!
- Tranquilla Zoe, tu sai bene che sono indeciso tra voi due…e lei non saprà mai niente, ora devo andare, scusami tanto!- disse il riccio stampandogli un bacio sulla guancia per poi correre via.
Qualcuno arrivò di corsa dietro di me facendomi cadere in avanti contro il carrello di libri, che partii a sua volta qualche passo più avanti.
Mi rialzai prendendo il carrello.
- Ehi tutto bene?- mi chiese qualcuno a bassa voce.
- Scusa? Ah si si…tutto bene…ma sta attento!- risposi voltandomi. Merda era Harry.
Lo vidi sorridere e correre via. Meno male che non si era accorto che li stavo beatamente spiando come se fosse affare mio, che in effetti lo era diventato, siccome conoscevo ogni segreto più oscuro del triangolo amoroso “Zoe-Harry-Megan”.
Scossi la testa per poi tornare a sedermi alla mia postazione, sorseggiando un po’ di limonata che avevo preso dal distributore qui fuori.
 
***
Alzai le braccia per stiracchiarmi e guardarmi intorno.
Ero in biblioteca. Oddio mi ero addormentata in biblioteca, be la cosa non è poi così strana siccome qui ci si annoia.
Mi alzai afferrando il cellulare che segnava una chiamata ed un messaggio da Niall.
“British dove cazzo sei?! È un’ora che ti aspetto davanti camera tua! xx Niall”
“Si scusa Niall, mi ero addormentata, ci vediamo al parco tra qualche minuto. Neev”
Afferrai velocemente la mia borsa correndo velocemente nel parco della scuola.
L’unica cosa che mi piaceva di questo posto è il parco. Il tipo parco Americano con tutti gli alberi alti quanto un grattacielo di New York, il vento, tutto mi ricordava un po’ l’Inghilterra, per il semplice fatto che è un paese pieno di prati verdi, da lì il nome “giardino all’inglese”.
Appena vidi Niall lo salutai con la mano per poi andare a sedermi con lui sulla coperta che avevo steso sull’erba.
Vidi un pacchetto di patatine, nel quale ci fiondai subito la mano dentro prendendone una manciata.
- Allora biondo, pronto per una noiosissima ora di studio?- chiedo ridacchiando mentre muovevo le mani in aria, tutto per rendere la scena più ironica.
Niall mi guardava assente, nessuno capiva il mio spiccato humor inglese.
- British tanto nessuno dei due prenderà la sufficienza…- costatò Niall con la voce di uno che la sa lunga.
- Non credo proprio! Ti assicuro che domani mattina arriverò puntuale e prenderò anche la sufficienza al compito di biologia!- dissi drizzando in piedi, per poi risedermi.
- Uhm…se lo dici tu…- disse Niall ridendo. - Oddio Neev attenta!- strillò.
Ma fu troppo tardi.
Una pallonata mi arrivò in testa. Mi massaggiai dove mi era arrivata la palla per poi alzarmi in piedi ed andare con aria minacciosa verso il tipo che aveva calciato la palla.
Non ci posso credere.
- Scusa se oggi è la millesima volta che ti faccio male!- disse Harry facendo illuminare gli occhi.
- Fa niente, ma sta attento…mi stai portando dritta, dritta alla morte ragazzo!- dissi facendogli l’occhiolino.  
 
 

* * *
 

I'm here babessss!
Scusatemi se se non ho aggiornato prima .-.
Non ho avuto molto tempo libero perchè questa settimana ero sommersa di verifiche, e probabilmente sarà così anche la prossima.
Per prima cosa vi ringrazio...cioè 20 recensioni al prologo!? Ma io impazzisco cioè dbvfbvhdvfchfv
Vi sposo...va bene?
Per poi non parlare delle che hanno messo 31 seguite e  9 preferite!
Poi sono tra gli autori preferiti di 38 people! hascdfhvfdbddchbvfh *-*
Per lo più io faccio capitoli orrendi e aggiorno tardi...chiedo perdono sks .-.
Tra poco entrerà in scena un nuovo personaggio :)
Ora vado, mi raccomando...fate le brave come per lo scorso chapter bfbvghjvbjhf
Ciao Ciao.
Monica.


 


Stavo per andare più vicino a loro per sentire meglio quando qualcuno mi balzò davanti facendomi perdere minimo vent’anni di vita.
Poggiai una mano sul petto per poi aprire gli occhi, strabuzzandoli, nel vedere l’immagine di una Samantha Gale sorridente difronte a me.
- Che stavi facendo?- mi chiese allargando di più il sorriso. Tra poco le si staccherà la mascella, ne sono certa.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 2









 

 
Dopo aver passato qualche ora a studiare con Niall tornai in camera mia pronta per dormire.
Mi sedetti sul letto afferrando prontamente il telefono che squillava, Josh.
Mio fratello Josh aveva la mania di chiamarmi ogni volta che gli veniva in mente di avere una sorella in qualche parte dispersa nel mondo.
È parecchio premuroso, e secondo me pensa che io ,al posto di studiare, spacci droga a destra e a sinistra scappando dalla polizia Californiana.
I suoi filmini mentali sono alquanto interessanti.
- Ciao fratellone!- risposi al telefono mentre facevo zapping con il telecomando.
- Ciao sorellina! Tutto bene?- mi chiese con una voce preoccupata. Alzai gli occhi al cielo.
- Si…ieri sono scappata dalla polizia, fortunatamente non mi hanno presa!- dissi ridacchiando, ed intanto mi era caduto il telecomando dalla mani. Mi maledissi mentalmente per poi ascoltare la risposta di Josh.
- Ah ah ah…simpatica! Quando hai intenzione di venire a New York a trovarci?- chiese marcando bene le prime parole.
- Quando Brigit avrà intenzione di andarsene da questo pianeta. In ogni modo di devo salutare Joshino! Sta per iniziare Gossip Girl!- dissi arricciando il naso. Lo sentii sbuffare. - Ah…se ti serve un nuovo spacciatore chiamami!- continua per poi riattaccare prima che potesse dirmi su.
Mi sistemai bene nel letto pronta per la nuova puntata di Gossip Girl.
Domani sarei arrivata a lezione puntuale, anche perché la Foster me l’avrebbe fatta pagare.


* * *
Ancora mi sto chiedendo chi è il coglione che bussa alla porta di camera mia alle 6.00 a.m di mattina.
Mi alzai sbuffando dal letto per poi avanzare lentamente verso la porta.
La aprii trovandomi difronte una ragazza con tre valigie. Inarcai un sopracciglio.
- Ciao sono Samantha Gale e sono la tua nuov…- chiusi la porta facendola sbattere. Mentre stavo per tornarmene a letto ribussarono alla porta.
- Cosa vuoi ancora?!- chiesi sbadigliando nuovamente.
- Sono la tua nuova coinquilina! Quindi fammi entrare!- disse scansandomi via per poi prendere le valigie e portarle vicino al letto vuoto della mia stanza.
Allargai le braccia come fa il portiere del palazzo della casa di mio padre a New York. Scossi la testa per poi tornarmene a letto.
 
* * *
È da mezz’ora che aspetto fuori dalla porta del bagno.
Bussai di continuo contro la porta finche non la vidi uscire mentre si spruzzava del profumo.
La guardai male entrando nel bagno per poi prepararmi velocemente e correre fuori dalla stanza diretta nell’aula di biologia.
Aprii la porta della classe con una velocità disumana per poi buttarmi sulla sedia accanto a Niall e poggiare i libri sul banco. Lui scosse la testa sorridendo.
- Questa volta sono giustificata!- mi difesi alzando le braccia. Lui inarcò un sopracciglio, come per non capire quello che stessi dicendo. - È tutta colpa della mia nuova coinquilina! Cioè è arrivata questa mattina alle sei!? Ti rendi conto?! Alle sei!- sbottai incrociando le braccia al petto.
- Hai una nuova coinquilina?- chiese portando alla bocca un pezzo di twix che prontamente gli presi e mangiai. - Ehi! Era mio quello!- continuò offeso.
- Tanto tu ne hai a milioni di questi!- dissi facendo la lingua. - In ogni modo questa qua si dovrebbe chiamare Samantha Gale, almeno credo…non ci ho prestato molta attenzione.- dissi facendo spallucce.
La Foster si sedette alla cattedra accavallando le gambe. Era l’inizio della lezione. Quella noiosa lezione di biologia.
 
Passata l’ora uscii con i libri sotto braccio diretta verso la macchinetta per prendere una limonata. Inserii i soldi ed afferrai la lattina appena scese.
Ne bevvi un sorso per poi continuare a camminare verso il mio armadietto e poggiarci i libri, guardai al mio lato sentendo la voce stridula di Megan che parlava allegramente con Zoe, su quanto fosse “sexy” oggi il caro Harry, ovvero, quello che ieri ha tentato di uccidermi.
- Ehi Zoe, hai visto oggi Harry! Non credi che i suoi occhi siano più verdi del solito?- disse Megan con fare sognante. Da quando una persona guarda se diventano più scuri o più chiari gli occhi di una persona. Bah.
Stavo per andare più vicino a loro per sentire meglio quando qualcuno mi balzò davanti facendomi perdere minimo vent’anni di vita.
Poggiai una mano sul petto per poi aprire gli occhi, strabuzzandoli, nel vedere l’immagine di una Samantha Gale sorridente difronte a me.
- Che stavi facendo?- mi chiese allargando di più il sorriso. Tra poco le si staccherà la mascella, ne sono certa.
- Assolutamente niente! In ogni modo dovrei passare…- dissi spostandomi di poco per poi avanzare sentendo dei passi riconcorrermi.
- Senti…credo di non starti molto simpatica…- disse Samantha fermandomi.
- Ci sei arrivata! Sai non è il massimo atteggiarsi come una diva alle sei di mattina quando per lo più io stavo dormendo! Ti avviso…mai svegliarmi mentre dormo!- dissi puntandogli l’indice contro. Lei sbuffò prendendomi a braccetto.
- Ok, dovremmo imparare a conoscerci…dopotutto siamo coinquiline e qui non ho amici, siccome tu mi ispiri simpatia…sarai la mia nuova amica! Su andiamo a fare shopping!- urlò alzando il braccio in aria in stile “superman”.
- Noooooo…io devo andare in biblioteca per scontare la mia punizione, quindi seguimi!- dissi iniziando a correre mentre lei mi seguiva alquanto confusa. 

 

* * *
 

I'm here babesssssss!
Non è un miraggio! Sono io e sto aggiornando dopo 4 giorni...mi merito un' applauso. U.U
*le lettrici la guardano male*
Stavamo dicendo, no non stavamo ancora dicendo niente.
Va be, è entrata in scena Samantha (Sam), non proprio nel migliore dei modi...ma non faccio spoiler U.U
Martina (directionerzm) sarà felice di essere entrata in scena e...basta.
Non chiedetemi di fare capitoli più lunghi, per il semplice fatto che non mi vengono molto bene ed anche perchè...non mi ricordo l'altro perchè :) ma mi sto impegnando U.U
Sks
Va bene...ho finito...quindi vado perchè mia mamma mi sta urlando:
"Monica stai facendo la muffa attaccata a quel computer?!" tze...
Ok, ora mi dileguo sul serio.
Ciao Ciao.
Monica.


 



- Vedo che l’unico modo per vederti è quello di tentare il tuo assassinio…- disse il ragazzo, ovvero Harry, alzandosi. Tese il braccio per aiutarmi a rialzarmi, afferrai la sua mano ringraziandolo con un sorriso.
- Ho visto. Quindi ti chiederei di evitarmi…in un certo senso.- risposi pulendomi i jeans.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 3









 

 
Parlai per tutto il tempo con Sam, si faceva chiamare così.
L’avevo giudicata male, era simpatica ed eravamo anche simili…cioè almeno lei non aveva una sottospecie di matrigna semi idiota fissata con lo shopping ed il rosa, ma per il resto eravamo simili.
Presi la borsa dalla scrivania della biblioteca e mi alzai con in mano il bicchiere di plastica da buttare nel cestino. Lo lanciai facendo centro come se stessi facendo una partita di basket, poi mi voltai verso Samantha che mi guardava sorridendo.
- Hai da fare ora?- mi chiese indicando l’ora sull’orologio.
- Ehm…credo di si, devo andare da Niall, mi deve dare una notizia importante.- dissi uscendo dallo stanzino seguita da lei. - Puoi venire con me se ti va…- le proposi prendendola a braccetto. Annuì e ci dirigemmo verso la stanza di Niall.
Bussai ripetutamente alla porta fino a quando non vidi un biondino scocciato uscire dalla stanza facendo sbattere la porta. Niall non aveva nessun coinquilino, per sua fortuna.
- Ciao British! Ciao ragazza che non conosco!- disse chiudendo a chiave. - Io sono Niall Horan…piacere!- disse una volta giratosi verso di noi, allungando la mano verso Sam.
- Samantha Gale. Ma puoi chiamarmi Sam!- sorrise lei stringendo insicura la mano del biondo.
- Si…cosa dovevi dirmi di tanto importante?- domandai cercando di raggiungere i due, che ormai erano già avanti di qualche metro.
- Oh si, me ne ero quasi dimenticato.- disse Niall battendo una mano sulla fronte. - Volevo chiederti se ti andava di venire con me al corso di teatro…mi ci hanno  mandato per punizione. Evidentemente alla Foster non va bene il fatto che io mangi in classe!- disse sbuffando. Scossi la testa. Quanto poteva essere ingenuo il mio amico.
- Io facevo teatro nella mia vecchia scuola! Se ci vai Neev vengo anch’io!- affermò Sam con un pizzico di entusiasmo nel pronunciare la parola teatro.
Annuii, poco convinta di quello che stavo dicendo, o meglio facendo.
- Perfetto! Ci vediamo domani alle 4:00 p.m  nel teatro della scuola, ci sarà la prima riunione del gruppo teatrale. A domani girls!- concluse Niall correndo via con una velocità disumana. Chissà il perché di tanta fretta.
Scossi la testa nuovamente ed andai via anche io, diretta nel giardino della scuola. Lasciai lì Sam sola nel corridoio, anche se, sicuramente, sarà già alla caccia di qualche persona, con cui fare conoscenza.
Mi sedetti sotto il solito albero vicino ai campi da calcio.
Amavo la tranquillità di questo posto. Trasmetteva un non so che di familiare, un qualcosa che mi ricordava casa.
E per casa intendo la mia casa in Inghilterra, non quella a New York con la brutta copia di una…meglio non finire la frase.
Distesi le gambe per poi mettermi le cuffie e far partire la musica sul mio Ipod. L’unica mia fonte di salvezza.
 
 
Dopo un pò mi svegliai. Devo ancora capire come avessi fatto ad addormentarmi, era la prima volta. Mi passai una mano trai capelli per poi alzarmi e dirigermi sul sentiero che portava al piccolo chiosco.
Camminai lentamente fin quando qualcosa o meglio qualcuno, mi andò addosso facendomi cadere a terra come un sacco di patate.
Sbarrai gli occhi trovandomi qualcuno sopra e la mia borsa a pochi centimetri lontana da me.
Appena riuscii a focalizzare bene l’immagine della persona che si trovava sopra di me, vidi due iridi verdi smeraldo guardarmi. Non appena capii chi fosse mi spostai di scatto. Ma con scarsi risultati.
- Vedo che l’unico modo per vederti è quello di tentare il tuo assassinio…- disse il ragazzo, ovvero Harry, alzandosi. Tese il braccio per aiutarmi a rialzarmi, afferrai la sua mano ringraziandolo con un sorriso.
- Ho visto. Quindi ti chiederei di evitarmi…in un certo senso.- risposi pulendomi i jeans.
- E se io volessi vederti di nuovo?- chiese con un pizzico di malizia.
- Potremmo incontrarci in modo programmato, così da non poter rischiarci la pelle.-
- Sei molto spiritosa…-
- Neev…mi chiamo Neev Yates.- mi presentai, completando la sua frase.
- Harry Styles! Ora scusa ma devo proprio scappare, i miei amici mi aspettano! Ci si vede in giro Neev!- mi salutò correndo via. Ricambiai facendo gesti con la mano a modo di saluto.
Mi ero completamente dimenticata di cosa dovevo fare. Sbuffai tornando all’interno dell’edificio.
Appoggiai la borsa sul letto per poi chiudere a chiave la porta del bagno ed entrare nella doccia, accesi l’acqua ed un getto freddo mi piombò addosso, girai la manovella sul segno rosso facendola scorrere velocemente con una temperatura ragionevole.
 
 
Mi distesi sotto le coperte mentre Sam parlava al telefono con qualcuno da almeno venti minuti, me ne accorsi una volta uscita dalla doccia prima di asciugarmi i capelli. Afferrai il libro di biologia per studiare.
- Si te la passo, ciao bello!- disse Sam per poi girarsi verso di me. - È per te!- continuò indicando il telefono fisso che c’era in camera nostra. Inarcai un sopracciglio.
- Chi sei?- chiesi chiudendo il libro.
- Sono Josh tontolona! Non sapevo avessi una coinquilina, è anche simpatica…magari potrei farci un pensierino! Ti verrò a trovare!- disse sicuramente con quel suo sorrisetto sfacciato in faccia. Risi.
- Josh se solo osi mettere un piede in questo istituto, be…il tuo piede non ci sarà più…- dissi improvvisando.
- Va bene, sorellina ti saluto. Volevo solo salutarti e farmi un po’ di fatti tuoi. Un bacio.- disse per poi riattaccarmi il telefono in faccia.
Scossi la testa e continuai a studiare, maledetta Foster.

 

* * *

I'm here babesssss!
Ok, scusatemi se non ho aggiornato prima...ma è stata una settimana alquanto intensa.
In ogni modo, questa storia vi fa vomitare il vomito? Non so...non ha tante recensioni come la vecchia Fan Fiction, diciamo che ci sono rimasta un po male, ecco.
Spero vi riattiviate :)
Comunque, sto scrivendo anche un'altra storia...non so se volete che la posti o no.
Vi faccio qualche domandina sul capitolo ed altro:
1- Harry ucciderà Neev? no ok ahahahhaha.
2- Come vi sembra la ragazza?
3- Devo postare l'altra storia, si o no?
Con questo ho finito.
Ciao Ciao.
Monica.


 



- Suonami qualcosa Neev.- propose prendendomi per mano ed
accompagnandomi fino allo strumento sopra al palcoscenico.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 4








 

La mattinata passò molto velocemente.
Questo pomeriggio mi dovevo ritrovare con Niall e Sam al corso di teatro, devo ancora capire come ho fatto ad accettare.
Insomma, ho sempre e, ripeto, sempre odiato il teatro. Lo ho sempre ritenuto una cosa che non avrei mai dovuto fare insieme alla danza, due cose per le quali sono negata.
Credo che l’unica cosa che veramente mi appassioni sia la musica, non per altro ho iniziato a frequentare corsi di piano già dei tempi dell’infanzia, insieme alla chitarra e corsi di canto. Sono sempre stata circondata di spartiti di Mozart, Beethoven e chi più ne ha più ne metta.
Anche se ho sempre preferito il piano ed è l’unico strumento che ho continuato a suonare per anni ed anni. Scossi la testa e scacciai i miei pensieri non appena qualcuno mi spintonò indietro sorpassandomi nella fila per prendere il pranzo.
Zayn Jawaad Malik.
L’essere più egocentrico e narcisista che ci sia sulla terra, lo avevo conosciuto grazie a Niall una volta che decise di andare al cinema e gli venne in mente la grande idea di farlo venire con noi. Credo di non stargli molto simpatica, per il semplice fatto che ogni volta che mi vede mi lancia dei ghigni di disgusto e quella sera mi tratto come un emarginata asociale, patetico.
Forse è solo geloso del fatto che io passi con Niall la maggior parte del tempo, ma che sto dicendo?!
Lo rispinsi indietro per poi prendere un vassoio e fare la fila, sotto lo sguardo assassino del Pakistano.
 
* * *
Corsi con il quaderno sotto braccio verso l’aula di teatro, ovvero il teatro dalla parte opposta della scuola alla mia stanza.
Quando ormai mi ritrovai vicina all’aula rallentai il passo, aprii lentamente la porta pensando che la lezione fosse già iniziata.
Nessuno, non c’era nessuno.
Sentii la voce di qualcuno cantare, entrai cautamente senza farmi vedere fino ad arrivare sotto al palco.
Harry era in piedi con un microfono in mano e cantava, aveva un voce stupenda. Non appena mi vide si fermò e le sue guance si colorarono di un accenno di rosso.
- Ehm…cioè…i-io sono venuta per la lezione di teatro…- balbettai, lui scese dal palco venendo da me.
- È finita da un’ora…- spiegò Harry poggiando il microfono sul pianoforte, c’era un pianoforte? Perché io non ne ero mai venuta al corrente? - Perché guardi il piano?- domandò.
- Oh no…niente, niente…- dissi voltandomi con l’intenzione di andarmene da questa stanza il più presto possibile ed interrompere questa discussione.
- Tu suoni il piano?- domandò correndo verso di me. Cominciai a correre anche io.
- Oh be io, cioè beh…- inciampai in una poltrona facendo cadere a terra la borsa con dentro gli spartiti di pianoforte. Si avvicinò per raccoglierli ed aiutarmi ad alzarmi.
- Suonami qualcosa Neev.- propose prendendomi per mano ed accompagnandomi fino allo strumento sopra al palcoscenico.
- No no…meglio di no.- dissi cercando di dimenarmi dalla sua stretta.
- Ti prego.- quando mi voltai avevo il suo sguardo incatenato al mio, i suoi occhi brillavano facendo colorare di tante sfumature l’occhio verde smeraldo dove ti ci perdevi dentro. - Suonami qualcosa Neev…qualunque cosa.-
Abbassai lo sguardo e cedetti alla sua richiesta, tirai fuori dalla borsa lo spartito di Someone Like You di Adele e mi sedetti sullo sgabello accanto ad Harry.
Lo guardai mentre lui mi incitava a cominciare a suonare, posizionai le dita sui tasti bianchi e diedi uno piccolo sguardo al foglio con le note per poi riabbassare e fissare lo sguardo sui tasti.
Le mie dita si muovevano a ritmo della musica, lentamente, sui tasti bianchi iniziando a prendere confidenza con lo strumento.
-Never mind, I'll find someone like you, I wish nothing but the best for you, too, Don't forget me, I beg, I remember you said, "Sometimes it lasts in love, 
But sometimes it hurts instead".-  canticchiai a bassa voce alcune parole che ricordavo della canzone. Smisi di suonare appena sentii un respiro caldo soffiare contro l’incavo del mio collo, al momento gelido.
Mi voltai facendo sfiorare il mio naso contro quello di Harry che accennava un piccolo sorriso con delle adorabili fossette.
- Sei bravissima…- soffiò a pochi centimetri di distanza da me, mi spostai di scatto. La situazione di stava facendo imbarazzante, per me.
Mi alzai in piedi rimettendo lo spartito nella borsetta.
- Neev.- mi chiamò.
- Harry io devo andare…-
- No dai seguimi, è tardi ormai non hai più niente da fare se non andare a dormire. Io non ho niente da fare come te e quindi ho deciso di portarti in un posto!- disse lui prendendomi per mano.
- Non cercherai di uccidermi di nuovo vero?- dissi ridacchiando.
- No…o almeno ci proverò.-
- Allora ci sto! Dove hai intenzione di portarmi?- domandai con una dose eccessiva di curiosità che mi pervadeva. Sono sempre stata una ragazzo curiosa ed è anche per questo che so tutto di tutti.
Mi prese per mano dirigendosi verso la porta, iniziò a correre velocemente spostando tutti ed urlando frasi del tipo “Levati!”, “Scansati!” o “Non vedi che stiamo correndo!?” .
Non appena arrivammo dalla porta d’ingresso lo fermai portandomi una mano al petto.
- Ora mi dici dove stiamo andando!- gli ordinai posizionandomi davanti alla porta d’ingresso, si avvicinò a me prendendomi in braccio come un sacco di patate per poi aprire la porta ed uscire.
- È una sorpresa.- disse solamente continuando a camminare a passo spedito verso un posto pieno di macchine, che voleva fare?


 

* * *

 

Sciuuuuuuu!

Oggi cambiamo saluto ya ya ya.
Allora, so di essere una meddah perchè non aggiorno da tantissimo tempo *si sotterra*
Però sono stata impegnata all day all night (dj Malik, dj Malik) ed ora ho la febbre e sto malissimo -.-"
Va bien, oggi non sono di tante parole perchè appunto sto male ya ya ya.
Quindi mi dileguo perchè devo leggere e recensire una Fan Fiction, poi vado a dormire oppure mangio pane e nutella mlmlmlmlml.
Ciao Ciao.
Monica.


 



- Harry hai paura delle altezze?- domandai ridacchiando, lui si rimise subito a posto drizzando in piedi. Si sistemò la giacca borbottando qualcosa di incomprensibile. Risi.
- Chi io?- domandò buttando nel cestino le due stecche ormai senza più zucchero filato colorato attaccato sopra. Scossi la testa sorridendo.
- No il panda.- risposi sarcastica alla sua domanda mentre lui si inginocchio guardando il mio peluche dritto negli occhi finti.

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Capitolo 6
*** capitolo 5 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 5










 

 
- Harry dove stiamo andando?- domandai non appena si fermò davanti ad una grande Range Rover nera. Era un auto enorme ed abbastanza tenuta bene, doveva essere sicuramente di un qualcuno a cui piacevano molto le macchine, altrimenti non sarebbe dicerto così splendidamente pulita e luccicante.
Harry mi rivolse uno sguardo complice per poi prendere dalla tasca dei pantaloni uno strano aggeggio che avrei giurato fosse uno di quei telecomandi che sostituiscono le chiavi per le automobili.
- Ti presento la mia piccolina! Ci accompagnerà dove ho deciso di portarti questa sera cara Neev.- spiegò sorridendo. Ridacchiai per poi seguirlo fin dentro alla macchina. Anche l’interno era spazioso ed un forte profumo di cannella mi pervase la mente. Poco dopo l’auto sfrecciò sulla strade Californiane, diretta chissà dove. - Neev…- sussurrò Harry.
- Dimmi…- risposi cercando di allacciarmi la cintura di sicurezza.
- Hai una minima idea di dove ti voglia portare?- chiese poggiando una mano sulla mia gamba coperta dai miei leggings neri. Voltai il capo verso di lui, guardava con molta attenzione la strada difronte a noi mentre teneva una mano sul volante ed una sempre sulla mia coscia, sorrisi.
- No, ma sono sicura che sarà un bel posto. San Francisco è una città magica.- dissi poggiando la mia mano sulla sua.
 
 
La macchina si fermò di colpo.
Harry si slacciò la cintura invitandomi a fare la stessa cosa, una volta scesi sentii subito la musica forte che proveniva da poco più lontano da noi. Mi avvicinai al ragazzo riccio prendendogli la mano mentre mi trasportava verso la musica che sentivo.
Il Luna Park mi è sempre piaciuto, amavo andare sulle ruote, gli autoscontri e vincere quei teneri peluche che erano appesi agli stand.
- Allora signorina, da dove vuole iniziare?- chiese emettendo una piccola risatina allegra.
- Ehm…che ne dici se proviamo gli autoscontri?- domandai iniziando a correre verso la biglietteria.
- Preparati a subire tanti colpi piccola Neev!-
Ci sedemmo su due macchinine diverse, purtroppo per Harry l’unica rimasta libera era una rosa con quella insulsa gattina giapponese sopra, si Hello Kitty.
Devo ancora capire come un gatto senza bocca sia diventato “l’idolo” di tutte le bambine dai cinque anni in poi, per non parlare di tutto quel rosa…orrore.
Inserii il gettone nella mia macchina rossa sfrecciando sulla pista, dove era Harry?

 

Harry’s pov

 
Mi era toccata questa stupida macchinina rosa, ora mi avrebbero sicuramente preso tutti per il culo. Cercai la testa bionda di Neev tra la folla di ragazzini sulla pista, non appena la vidi ci andai a sbattere contro di dietro, facendola sobbalzare in aria.
Girò la macchinina rossa cercando di inseguirmi, la sua risata era contagiosa.
- Prova a prendermi!- la istigai facendole la linguaccia, lei mi rispose con un sonoro scontro verso il lato dove stavo guidando.
- Va bene signorina, ma stia attenta a non rovinare quel favoloso color rosa maialino!- disse iniziando a ridere più forte, scossi la testa cominciando ad invertire i ruoli e seguirla con la macchina.
 
* * *
Uscimmo dalla pista, stavamo ancora ridendo come pazzi.
Lei si fermò dinanzi ad uno stand del gioco con le palline, tu la lanci, colpisci tutti i barattoli e vinci qualcosa. In poche parole una cavolata, per me.
I suoi occhi brillarono non appena vide il peluche di un panda in sovrappeso poggiato vicino a tanti altri peluche, cavoli non era un panda! Era una sottospecie di palla travestita da panda!
Mi avvicinai prendendo dal portafogli cinque sterline che in seguito diedi all’uomo alla cassa.
- Colpisci cinque barattoli e la palla sarà tua!- disse il tipo dietro al bancone mentre mi guardava in modo cagnesco, ma fottiti.
Presi bene la mira colpendo in pieno il primo barattolo, così anche con il secondo, il terzo ed il quarto. Ne rimaneva uno.
Lancia la piccola pallina bianca contro il barattolo facendolo barcollare un poco, ma non cadde, rimase lì a barcollare su se stesso. Dannazione.
- Mi dispiace ragazzino, ora puoi sloggiare!- disse rude l’uomo, strinsi forte la mani facendo divenire le nocche bianche mentre guardavo il calvo di fronte a me.
- È, è, è…è caduto.- balbettò Neev indicando il barattolo a terra, sorrisi soddisfatto prendendo il panda in sovrappeso che diedi a Neev prendendola per i fianchi per avvicinarla a me.
- Ci si vede amico!- dissi allontanandomi insieme alla bionda che avevo accanto. Teneva tra le sue morbide mani il peluche che le avevo appena dato, si sedette sulla panchina e rimase lì a fissarlo per un po’.
Ne approfittai per allontanarmi ed andare a prendere due stecche di zucchero filato dal carello che da un po’ di tempo girava per la fiera.
Gliene porsi uno sorridendo, mi ringraziò a sua volta con un piccolo sorriso dipinto sul volto.
Una volta finito lo zucchero filato si voltò verso di me.
- Harry andiamo sulla ruota?- domandò alzandosi in piedi.

 

Neev’s pov.

 
Non appena feci quella domanda Harry sobbalzò ingrandendo gli occhi, oddio non ci credo.
- Harry hai paura delle altezze?- domandai ridacchiando, lui si rimise subito a posto drizzando in piedi. Si sistemò la giacca borbottando qualcosa di incomprensibile. Risi.
- Chi io?- domandò buttando nel cestino le due stecche ormai senza più zucchero filato colorato attaccato sopra. Scossi la testa sorridendo.
- No il panda.- risposi sarcastica alla sua domanda mentre lui si inginocchio guardando il mio peluche dritto negli occhi finti.
- Allora signor panda in sovrappeso, ha paura delle altezze? Sa la mia cara amica qui è un po’ una rompiscatole e quindi lo vuole sapere.- ridacchiai non appena Harry tornò in piedi incastrando il suo sguardo con il mio. Aveva veramente parlato con quel panda? - Bè Neev mi dispiace, il panda non ha intenzione di risponderti, quindi direi che il giro salta.- continuò prendendomi per mano.
- Io non ci spererei.- risposi per poi correre e trascinarlo sulla ruota.
Ci sedemmo su quelle lunghe sedie che erano appese alla ruota, abbassai la così detta “cintura” metallica che scendeva dalla alto.
Il riccio mi strinse la mano mentre con l’altra rimaneva saldamente attaccato alla sbarra metallica.
- Stai tranquillo, non morirai mica.- dissi ridendo. Lui sbuffò sbarrando gli occhi non appena la ruota iniziò a muoversi.
 
 
Scendemmo dalla ruota, Harry era abbastanza scosso anche se non dava a vederlo.
- Il peggior giro di tutta la mia vita.- disse sistemandosi il cappotto marrone che aveva indosso.
- Ci credo! Ti sei perso un panorama fantastico tenendo gli occhi chiusi per tutto il giro!- dissi camminando all’indietro mentre lo guardavo parlare. Sbuffò calciando qualche sasso ai lati della strada. - Andiamo in spiaggia?- chiesi. Annuì girando per un vicolo buio.
Girammo per tanti vicoli bui fino a sbucare sulla spiaggia vicino al piccolo chiosco che solitamente tenevano sempre aperto d’estate.
Feci scivolare lentamente le dita lungo al bancone ricordando tutti i momenti passati seduta qui vicino mentre assaporavo quel dolce frappè alla fragola e mango che tanto adoravo. Lo chiamavo “Passione al framango”.
Scossi la testa sorridendo.
- Qui fanno i frappè più buoni di tutta San Francisco.- disse sedendosi su una sedia di legno. Mi sedetti sullo sgabello bianco accanto al bancone sorridendo.
- Lo so, “Passione al framango” è sicuramente il più buono.- dissi sistemandomi una ciocca di capelli. Lui scosse la testa in segno di protesta.
- Non direi, “Mango e Papaya mix” è sicuramente il migliore!- protestò lui muovendo la testa per spostare i ricci da davanti agli occhi.
- Dobbiamo discutere per il frappè più buono?- domandai con un aria di sfida, lui rise alzandosi in piedi per poi venire di fronte a me.
- Se vuole lei signorina framango.- disse con quel sorrisino da furbetto in faccia, pff scherziamo?
- Bè allora prendimi!- dissi sgattaiolando sotto il suo braccio, iniziai a correre velocemente lungo la spiaggia. Le onde si increspavano sulla riva dove stavo correndo lasciando lei impronte delle mie ballerine.
Dopo un po’ mi fermai, respiravo affannosamente mentre mi lasciavo cadere a terra sulla sabbia asciutta. Harry arrivò tirandomi su.
Mi guardò ridendo mentre poggiava una mano sulla mia spalla, lo guardai stranita.
- Presa!- disse, togliendo la mano da me. Risi portandolo pian piano verso la riva. Abbassai la mano sulla acqua facendola alzare in aria per schizzarlo.
Non appena si abbassò anche lui cominciai a correre lontana dall’acqua, lui rimase lì fermo un secondo guardando qualcosa sul display del cellulare. Mi raggiunse subito dopo.
- Forse è meglio se torniamo al college si è fatto tardi…- disse dirigendosi verso la macchina, annuii e poi lo seguii.
Durante il tragitto nessuno emise una parola, un singhiozzo o un colpo di tosse. Il più assoluto silenzio si era formato dentro quella macchina e non aveva intenzione di uscire.
Si fermò nello stesso parcheggio di quando l’avevo vista per la prima volta, mi slacciai la cintura e scesi mentre lui rimase in macchina. Stavo per chiedergli il motivo del perché lui non stava scendendo, ma iniziò a parlare prima di me.
- Vai pure, io devo parcheggiare l’auto. Ci si vede Neev.- mi salutò,  sfrecciando via nella sua grande macchina, prima che potessi dire qualcosa anche io.
Abbassai il capo guardando il terreno sotto di me, vidi delle piccole gocce cominciare a scendere sempre più velocemente davanti a me. Merda.
Camminai fino sorpassare il cancello ed iniziare a camminare poco più velocemente sullo stretto sentiero tra gli alberi.
Poggiai il piede su un qualcosa di scivoloso, fango credo, e caddi quasi a terra, sbarrai gli occhi non appena sentii due grandi braccia prendermi da sotto la schiena mentre ancora pioveva ed io stavo per cadere a terra.
Alzai lo sguardo incontrando due occhi verdi.


 

* * *
 

I'm here babesssssss!
Ok ragasssssuole sarò veloce perchè devo andare in biblioteca a studiare per una roba di scienze (KILL ME PLS) -.-"
è una specie di rottura di ovaie, capitemi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, devo dire che io lo adoro...credo che sia il migliore che abbia mai scritto, o almeno penso che sia così.
La verità è che non ne ho idea hahahaahhahaha.
Non capisco perchè le recensioni salgono e scendono ahahhahaha
Qualcuna di voi ha indovinato che sarebbero andati al Luna Park sks...quei piccoli spoiler che metto sono malvagi tsk
Volevo mettervi una faccina belliffffffima ma ci metto troppo a cercarla, infatti devo ancora trovare la gif...cazzo...
Passano 10 minuti.
Porca merda sono in ritardo, vi lascio lo spoiler e vado.
Ciao Ciao.
Monica.

 



- Intendi Zayn Jawaad Malik, nato il 12 gennaio, quell’essere egocentrico e narcisista…che mi odia?- domandai alzandomi in piedi.
- Si, lo conosci?- chiese addentando l’altro twix.
- No mai visto.- dissi facendo spallucce, mi risedetti prendendo la mia borsa che avevo lasciato appesa alla sedia. 

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***



"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 6







 


 
Rimasi per qualche secondo a fissare quegli occhi che di prima vista non avevo conosciuto, sbattei le palpebre più volte per poi accorgermi che colui che mi aveva prontamente afferrata era…Harry.
Sorrisi a stento mentre mi aiutava ad alzarmi, mi passai la mano sui pantaloni per pulirli, il ragazzo di fronte a me sorrise.
- Questa volta ti ho salvata, credi ancora che non dovremmo vederci più?- domandò il riccio porgendomi il panda che avevo dimenticato in macchina.
- Ti ringrazio.- dissi solamente per poi afferrare il peluche che mi aveva regalato. Sorrisi correndo via.
Entrai nell’edificio sotto lo sguardo assente della segretaria, la salutai con un cenno e poi continuai a camminare a passo spedito verso l’ala ovest dove si trovava la mia stanza.
Una volta arrivata girai la chiave nella toppa aprendo la porta, Samantha era ancora sveglia intenta a studiare i suoi appunti di francese.
Mi sorrise chiudendo il libro, feci lo stesso mentre mi toglievo la giacca e la poggiavo sul termo per farla asciugare per il fatto che si era bagnata a causa della pioggia.
- Dove sei stata?- mi chiese indicando il panda che avevo lanciato poco prima sul mio letto. Scossi la testa.
- Sono andata al Luna Park, con una ragazzo.- risposi cercando tra i cassetti dell’armadio un pigiama pulita per la notte. Non appena mi girai mi ritrovai la mora davanti con le mascelle che a poco si sarebbero staccata a causa del suo enorme sorriso da ragazza curiosa qual’ era.
- E posso sapere chi è il fortunato?- domandò sedendosi sul letto. Batté le mani ripetutamente sul materasso per dirmi di sedermi accanto a lei, avrebbe sicuramente voluto sapere ogni minimo dettaglio di quella sera.
- Harry, Harry Styles. Non siamo quello che pensi…solo amici o più che altro conoscenti, ha provato ad uccidermi più volte con i suoi innumerevoli voli. Oggi sono arrivata tardi a teatro ed ho trovato lui che cantava…poi siamo usciti come due normali amici di vecchia data, che in realtà non si conoscono nemmeno.- spiegai mente sistemavo le mie cose sulla scrivania e toglievo tutti i libri da sopra al letto.
- Che cosa dolce quella del panda sovrappeso, lo chiamerò Mr.Puffy perché Puffy, come nome, mi ricorda i panda ciccioni.- disse lanciando in aria il peluche che mi era stato regalato da Harry.
- Fai come vuoi. Io vado a prepararmi, domani ho il test di tedesco non vorrei arrivare in ritardo. La signorina Hanz è…pazza.- dissi entrando in bagno.


 
 
 
Il giorno seguente arrivai stranamente in orario per il test di tedesco, presi posto in ultima fila dove ero solita sedere. Una ragazza dai lunghi capelli neri si avvicinò sedendosi nel banco accanto al mio.
Fortune Titmarsh abbiamo parlato poche volte grazie a questo corso ed anche per il fatto della ricerca che ci assegnarono insieme l’anno scorso, diciamo che era una ragazza che amava stare per conto suo isolata dal mondo, ma ha anche voglia di divertirsi in compagnia.
- Ciao Neev, tutto bene?- mi chiese sorridendo. Aprii il libro per ripassare un ultima volta prima di risponderle.
- Si, tu Fortune? È da un po’ che non ci sentiamo.- le risposi leggendo il brano di letteratura tedesca, iscrivermi a questo corso è stata pura follia ed ora ne sono convinta più che mai.
- Questo corso è per pazzi. Perché devi essere pazzo per esserti iscritto!- sbuffò lei sgargiando il suo accento da ragazza del Bronx qual’ era.
- La penso come te, è un suicidio studiare queste cose. Credo proprio che non arriverò nemmeno ad una D in questo test. Dimmi buona fortuna Fortune, tu non ne hai bisogno…te lo dice pure il nome.- dissi ridacchiando per poi chiudere il libro sostituendolo con un foglio a buchi.
Mrs. Hanz varcò la soglia della classe nel suo elegante -per modo di dire- abito verde avviandosi alla cattedra.
- C’è il test sulla letteratura tedesca. Chiudete i libri e separate i banchi, ora.- ci avvertì con il suo solito tono rude.
- Grazie e…buona fortuna.- mi rispose Fortune ridendo alla mia insignificante battuta sul suo nome.
 
 
 
 
Finito il test e l’ora di spagnolo mi diressi in biblioteca come ogni santo giorno, devo ricordarmi di chiedere al preside quando finirà questa tortura.
Mi sedetti all’ingresso addentando una mela mentre leggevo il primo libro venutomi a mano.
Vidi passare tanti ragazzi i quali non mi lasciarono in pace un secondo chiedendomi dove erano riposti libri di cui io nemmeno conoscevo l’esistenza.
Tornai a sedermi poggiando i gomiti sulla scrivania per poi portare le mani alla testa ed arruffarle tra i capelli.
Chiusi gli occhi.
- Signorina Yates! Non si dorme in biblioteca!- urlò qualcuno cercando di assumere un’aria di superiorità che scarsamente riuscì ad ottenere con quel suo ridicolo tono. Alzai lo sguardo incontrando tre ragazzi che mi fissavano sorridenti.
Niall ed Harry mi salutarono prendendo due sedie per poi posizionarle di fronte al bancone che divideva la mia scrivania dal corridoio dell’ingresso della biblioteca, invece il ragazzo con la maglia a righe rimase in piedi appoggiandosi al muro.
- Non sono in vena di scherzi, il test di letteratura tedesca ti induce al suicidio. Dico davvero.- spiegai prendendo un bicchiere di tè caldo dalla macchinetta accanto a me.
- Stia tranquilla signorina A+ la sua media non si rovinerà per una misera D.- disse ridacchiando il ragazzo con la maglia a righe. Inarcai un sopracciglio e lo scrutai per bene: aveva il risvolto nei pantaloni rossi mentre ci indossava sopra una maglietta bianca a maniche lunghe con le righe blu, come scarpe delle Vans dello stesso colore delle righe.
- Oh ma signorino F- io non mi preoccupo…perché la mia media è B+ non A+…quindi evidentemente non sta parlando di me.- dissi sorridendo. Lui rise avvicinandosi, tese il braccio verso di me.
- Louis, Louis Tomlinson. E tu devi essere Neev…la nuova amichetta di Hazza e migliore amica di Niall.- disse il ragazzo castano di fronte a me mentre si sistemava la maglietta.
- Ti piace presentarti alla James Bond? Va bene, però io non posso farlo perché tu sai già chi sono. In ogni modo, che vi serve?- chiesi gettando il bicchierino ormai vuoto nel cestino.
- Niente, siamo passati per salutarti ed ora andiamo che siamo in ritardo per gli allenamenti di calcio. Ciao British.- spiegò Niall per poi correre via insieme hai suoi due amici.
Guardai l’enorme orologio quadrato appeso al muro.
Presi la borsa siccome il mio turno qui alla biblioteca scolastica era finito, mi avviai verso la mensa il parco per fare una passeggiata.
Uscii e mi avviai lungo il sentiero con le cuffiette alle orecchie e Drunk ad alto volume, avrei dovuto impararla con il piano forte prima o poi, o con la chitarra.
Passai per il piccolo baretto vicino alla palestra ed ai campi da calcio e tennis, mi sedetti da un tavolino ordinando una limonata.
Mi portai la cannuccia dello scatolino alla bocca bevendo lentamente il liquido lì contenuto. Mi guardai intorno notando una ragazza con una gonna viola ed una maglietta bianca salutarmi, cercai di mettere a fuoco meglio la figura mentre lei si avvicinava sempre di più. Oh, Samantha.
Si sedette con fare sognante accanto a me chiedendo una limonata anche per lei prese anche un pacchetto di twix e poi ne estrasse uno per mangiarlo.
- Neev ho conosciuto un ragazzo…credo di essermi innamorata…- mi raccontò dando libero sfogo ai  suoi pensieri, sorrisi pensando a chi potesse essere il fortunato.
- Oh! Sono sicura che sarai felicissima con Niall!- dissi battendo le mani per poi prendere di nuovo la mia limonata e portare la cannuccia alla bocca.
- Niall? Ma che stai dicendo…a me piace Zayn.- disse, strabuzzai di colpo gli occhi sputando in avanti la limonata che stavo per deglutire.
- Intendi Zayn Jawaad Malik, nato il 12 gennaio, quell’essere egocentrico e narcisista…che mi odia?- domandai alzandomi in piedi.
- Si, lo conosci?- chiese addentando l’altro twix.
- No mai visto.- dissi facendo spallucce, mi risedetti prendendo la mia borsa che avevo lasciato appesa alla sedia. Il cellulare stava squillando. - Scusami  un secondo…- dissi a Sam. - Pronto?-

 

* * *

 SKS!
Non mi aspettavate così presto vero!? ahhahaha ok sono in ritardo.
Però sono passati 11 giorni e non 2 settimane come al solito...un applauso me lo merito anche se il capitolo è una merda tsk.
Soooooo, Mr.Puffy è anche il nome del gatto obeso della mia vicina, ho preso spunto da lui.
Un applauso al gatto obesoooo! *la guardano male*.
Bien Bienino Bienito, oggi sono in vena di farvi qualche domandina:
1. Come vi è sembrato il capitolo?
2. Sam ha scelto il ragazzo giusto?
3. Chi avrà chiamato la nostra cara Neev?
Scopritelo nel prossimo capitolo, ok no così sembra una di quelle telenovelas argentine.
Aniway, sotto vi lascio il banner della mia nuova OS...vi chiederei gentilmente di passare a leggerla e magari lasciarmi una recensionnnnnn :)
Ciao Ciao.
Monica. 

 

 La nuova One Shot, lasciatemi qualche recensione guysssss :) 

 



- Ehm no guarda io non posso perché…- dissi cercando di improvvisare.
- Perché deve ballare con me, scusami amico!- 

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 7








 

- Ciao principessa! Sono papà, tutto bene?- mi domandò una voce maschile, mio padre. Da quando decide di chiamarmi?
- Si tutto bene…che c’è?- domandai mentre Sam mi guardava impaziente di ricominciare a parlare della sua folle cotta per il narcisista con il ciuffo.
- Oh niente di che, vengo lì a San Francisco per una cena di lavoro e volevo chiederti di venire con me…tutto qui.- spiegò mio padre. Solitamente portava Josh a questo genere di cene di lavoro piene di uomini noiosi in giacca e cravatta che parlavano sull’economia del paese o cose del genere.
- Si ma, se sono sola mi annoio…non può venire Josh?- domandai sbuffando, Samantha picchiettava nervosamente le dita sul tavolo.
- No, deve studiare. Comunque ci sarà il figlio di un mio collega è un ragazzo fantastico, magari così potresti conoscervi.- disse cercando di convincermi, sarà uno di quegli sfigati che iniziano ad imitare il padre all’età di sedici anni per seguire la carriera ed ereditare il lavoro nell’azienda o in qualunque altro lavoro faccia.
- Uff…se proprio devo. Quando?- pregai di avere un esame il giorno dopo quello della cena, così da rimanere nel college.
- Ehm…è questa sera, scusa se ti ho avvertito in ritardo. Io sono già qui in hotel sta arrivando Bridget per portarti un vestito stupendo che ti ho preso dal mio viaggio in Francia. Un bacio toffolina.- disse riattaccando. Al pensiero che presto quella donna con l’intelligenza di un criceto avrebbe varcato la soglia della mia scuola mi vennero i brividi, decisi che sarebbe stato meglio raggiungerla al parcheggio. Salutai la mia amica correndo verso il cancello della scuola.
Mi sedetti su una panchina con la vernice ormai andata via aspettando che arrivi la creatura uscita male. Voltai lo sguardo vedendo una macchina fottutamente troppo rosa per i mie gusti, non appena sentii il clacson suonare mi battei una mano sulla fronte.
Non può essere lei, no assolutamente.
Scese dalla sua “macchina”, se così si può definire, con due scatole rosse con disegnato il simbolo della marca Chanel in bianco, mi avvicinai prendendole le scatole di mano ed allontanandomi.
- Ma non si saluta più sciocchina?- mi chiese sorridendo per poi correre verso di me. Oh merda.
- No, devo correre a fare una cosa. A sta sera è!- dissi correndo via mentre lei alzava le spalle cercando di capire il senso della mia frase, quando mi girai vidi la sua macchina rosa sfrecciare via sulla strada, tirai un sospiro di sollievo per poi camminare lentamente verso la porta d’ingresso.
Sarà una lunga, lunghissima serata.
 
 
* * *
 
Indossai il vestito che mi era stato dato e salutai con un cenno Samantha che si stava andando a fare una doccia, chiusi lentamente la porta scontrandomi con qualcuno mentre mi voltavo. Sentii grugnire e quando riaprii gli occhi notai di essermi scontrata con il completo idiota narcisista, Malik.
Mi guardò in malo modo per poi passare sbattendo contro la mia spalla, mi sistemai il vestito continuando a camminare verso l’uscita.
Notai subito nel mezzo del parcheggio una grande macchina grigia, non appena si abbassò il finestrino vidi il viso sorridente di Clarence il maggiordomo, se così si può definire, di mio padre.
Mi avviai verso la macchina sedendomi nei sedili posteriori.
- Buongiorno signorina Yates.- dissi cortese Clarence, sorrisi affacciandomi davanti dove stava lui.
- Clarence ti ho detto mille volte di non darmi del lei. Comunque ciao anche a te!- dissi tornando a sedermi in modo composto.
Passò una buona mezz’ora prima di arrivare dinanzi ad una grande villa bianca, l’auto entrò nel giardino come se fossimo stati ad una cerimonia del 1800. Un uomo in giacca e cravatta mi aprì la portiera della macchina porgendomi una mano per scendere, ridacchia quasi sussurrando per non essere sentita da tutte le altre persone che stavano entrando proprio nel mio stesso momento.
Non riuscii a fare a meno che notare una ragazzo più o meno della mia età vestito con un orrendo smoking grigio che non faceva di certo risaltare quella carnagione spenta ed i capelli accuratamente pettinati all’indietro. Mi avviai all’interno della casa scuotendo la testa.
Cercai tra la folla mio padre, questi tacchi alti dovranno pur servire a qualcosa. Non appena lo notai mi diressi verso di lui quasi correndo, lo abbracciai forte mentre lui mi lasciava un tenero bacio tra i capelli.
- Piccola Neev da quanto tempo!- disse sorridendo, sorrisi involontariamente.
- Già, ma sai…sei tu che sei sempre in giro per il mondo. Appunto ti volevo chiedere, quando ce ne torniamo in Inghilterra?- domandai. Da quando misi piede in America non feci altro che supplicare mio padre di ritornare indietro, ma con scarsi risultati.
- Ancora con questa storia Neev? Su ora va a sederti che ci stanno per servire il pranzo, perché non ti siedi là in fondo? Sta per arrivare il figlio del mio amico.- sbuffai dirigendomi verso uno dei tanti tavoli rotondi, nemmeno fossimo ad il matrimonio di William e Kate. Al centro erano seduti i padroni di casa con la loro piccola figlioletta che avrà avuto massimo nove anni. Il mio tavolo aveva tre posti, mi portai una mano al cuore quando vidi il buffo ragazzo di prima sedersi nel MIO tavolo.
Lo guardai per un po’ mentre lui si sistemava degli orrendi occhiali privi di montatura  evidente. Diede un leggero colpo di tosse.
- Buonasera signorina, qual buon vento la porta in questa lussuosa dimora?- domandò il ragazzo, se prima era strano…ora non è proprio normale, ne sono certa.
- Ehm…si ciao.- risposi posando uno degli ottantamila tovaglioli sulle gambe, lui inarcò un sopracciglio osservando un punto della sala. Mi voltai per guardare cosa stava osservando da un po’.
No.
Zayn Jawaad Malik, in questa sala, che si sta dirigendo verso questo tavolo, che mi sta guardando in modo cagnesco, devo andarmene subito.
Si sedette con fare disinvolto accanto a me salutando con un cenno con la testa il ragazzo di fronte. Sbuffai bevendo un sorso d’acqua.
- Buonasera anche a lei! Io sono Milward.- disse sempre il tipo buffo.
- Neev, piacere mio.- risposi stringendogli la mano. Malik mi guardò in malo modo per un po’ di tempo.
Presi lentamente il piatto con gli antipasti che aveva appena portato uno dei tanti camerieri, lumache. Spostai a lato quel coso che chiamavano cibo ed aspettai con ansia la prima portata.
 
* * *
Tutti stavano ballando un lento nel bel mezzo della sala, ero seduta già da un po’ su uno di quei carini divanetti bianchi messi accanto alle grandi finestre che erano su ogni lato.
Stavo per tirar fuori il cellulare quando il ragazzo strambo che cenava con me prima si avvicinò con le mani dietro la schiena.
Sorrisi chiedendomi che cosa volesse.
- Salve Milady, vorrebbe concedermi questo ballo?- domandò allungando la mano verso di me, mi spostai di poco. Non avrei mai e dico mai ballato con quel tipo.
- Ehm no guarda io non posso perché…- dissi cercando di improvvisare.
- Perché deve ballare con me, scusami amico!- disse qualcuno proveniente da dietro Milward, non appena lo vidi mi accorsi che Malik mi aveva appena attirata a se portandomi nel bel mezzo della pista da ballo. Rimasi scioccata da questo suo gesto.
Mi fece fare una giravolta facendomi tornare accanto a lui.
- Perché lo hai fatto?- chiesi mentre lui continuava a ballare insieme a me.
- Zitta Yates, questo è l’ultima volta che ti salvo dai tuoi problemi.- disse a denti stretti per non farsi sentire dai suoi genitori che ballavano poco distanti da noi.
- Non ti ho chiesto di aiutarmi. So benissimo che l’odio tra noi è reciproco.- dissi staccandomi velocemente da lui.
- Sei impossibile. Me ne vado.- disse uscendo dalla pista.
- Non ti scomodare, me ne vado io.- dissi correndo fuori dalla villa.
Mi sedetti sul bordo della fontana aspettando che l’auto tornasse.
 
* * *
Uscii dall’aula di matematica con i libri sotto braccio.
Quella mattina il mio armadietto faceva di testa sua e non aveva la minima intenzione di aprirsi, tirai un calcio all’anta blu facendolo aprire magicamente. Sorrisi meravigliata per poi prendere i libri di biologia chiudendo l’anta.
Passai vicino al gruppetto di Harry, Liam e Louis. Parlavano animatamente della partita della sera prima, scossi la testa entrando nell’aula dove trovai la Foster intenta a trafficare con il computer che non riusciva ad accendere.
Alzò lo sguardo osservandomi stranita, che aveva ora?
- Yates cosa ci fa qui?- domandò sistemandosi i piccoli occhiali sul naso. Inarcai un sopracciglio, questo è orario di lezione.
- Ehm…sono venuta per la lezione magari?- dissi appoggiandomi ad un banco, sentivo ancora male per i tacchi esagerati della sera prima.
- Sta scherzando per caso? Lo sa benissimo che oggi devo portare al planetario una classe e per questo motivo non c’è lezione. Ora capisco la sua passione per la disciplina che insegno, ma se ne vada.- disse indicandomi la porta, mi sentii improvvisamente sollevata.
Mi incamminai verso la porta sorridendo.
- Comunque…non la definirei proprio passione.- dissi salterellando via per il corridoio.
 

 

* * *
 

Ok, sono tipo tutta contenta perchè nessuna di voi ha indovinato chi era a telefonare ahahahhaha :)
A parte Martina che lo sapevo già çç
Bene, ecco scoperto chi ha ballato con la cara Neev...è zi il caro Malik.
Adesso qui qualcuna mi inizia a shippare Neev-Zayn ahahhahaha
Soooo, vi lascio qualche domandina e poi vi dico una cosuccia.
1. Chi shippate? ahhahahah
2. Zayn, perchè ha fatto quello che ha fatto?
Bene, vi volevo dire che mia cugina mi ha prestato il suo accaunt per pubblicare la traduzione di una Fan Fiction inglese...vi lascio il link così e vi va di leggerla (cliccate sul nome)

"My Babysitter: Harry Styles"
Poi vi lascio come mi immagino Sam, cioè come Willa Holland.
Bene, vi saluto.
Ciao Ciao.
Monica.


 


- Sei il primo che chiede un libro del genere.- dissi chiudendolo per poi porgerglielo sorridente.
- Allora come va con Zoe e Megan?- 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***




"Thirteen things sbout the British girl"

Capitolo 8









 

 
Picchiai violentemente le dita su quei tasti bianchi e neri. Spostai i fogli facendoli mischiare tutti per poi poggiare la testa sui tasti facendo riecheggiare un fastidioso suono stonato.
Sistemai i fogli tornando ad osservare la moltitudine di note stampate sul pentagramma, sentivo la testa scoppiare. Poggiai le dita sui tasti riprovando la prima riga dello spartito, ma non appena premetti per fare la prima nota cambiai improvvisamente idea chiudendo il coperchio della tastiera del pianoforte.
- Non ti facevo così arrendevole Neev…- sentii una voce pronunciare il mio nome dietro le mie spalle. Il professor Moore entrò nella stanza avanzando verso di me. Scossi la testa mettendo via tutti i fogli.
- Non ci riesco, mi dispiace.- dissi veramente dispiaciuta alzandomi dal seggiolino dinanzi allo strumento. Il mio insegnante di musica di avvicinò sedendosi nel posto da cui mi ero appena alzata per poi riaprire il coperchio dello strumento e suonare qualche nota dell’Inno alla Gioia di Beethoven, dimenticandosi della mia presenza. - Professor Moore?- domandai distraendolo dal mondo parallelo che si era creato nella sua mente in quel momento.
- Oh si, stavo dicendo che se c’è qualcuno che può riuscire a suonare questo pezzo sei tu Yates. Tutte quelle ore passate al piano ti serviranno a qualcosa, credimi.- disse tornando a suonare. Arrossii tutta di un colpo, camminando a passo spedito verso la porta, la aprii correndo via.
Stupido
 
 
* * *
Mi sedetti alla mia solita postazione in biblioteca sfogliando il libro sulla vita del compositore del mio spartito, per sapere qualcosa in più su di lui, mentre mangiavo lentamente una mela.
Sfogliai una pagina facendo cadere la mela dritta nel cestino sotto la scrivania, grugnii posando il libro ed accendendo il computer della biblioteca dovevo registrare ancora qualche libro che avevo lasciato in un angolo remoto della scrivania.
Aprii la prima pagina del libro digitando il codice per segnare che il ragazzo lo aveva riportato indietro, lo posai sul carrello dietro di me per poi prenderne un altro.
- Scusai?- sentii chiamarmi, alzai lo sguardo incontrando gli occhi di Harry. Era sorpreso di vedermi, sorrisi incosciente. Il motivo per cui lui era qui mi era ancora ignoto.
- Oh ciao Harry, dimmi.- dissi chiudendo la finestra che avevo aperto poco prima sul desktop del pc vecchio che la scuola non aveva intenzione di sostituire.
- Ciao Neev, mi servirebbe un libro sulla fisica quantistica…devo fare una ricerca.- spiegò scuotendo la massa disordinata di ricci che aveva in testa. Annuii facendogli cenno di seguirmi. La biblioteca era deserta, presi la scala poggiandola al muro. Mi arrampicai su di essa afferrando un grande libro polveroso. Tornai a sedermi alla mia postazione segnando sul suo profilo il libro che aveva preso.
- Sei il primo che chiede un libro del genere.- dissi chiudendolo per poi porgerglielo sorridente. - Allora come va con Zoe e Megan?- chiesi dandogli un segnalibro con scritto il giorno di scadenza per il prestito del libro. Mi guardò sorpreso.
- E tu come lo sai?- domandò alquanto confuso. - Cioè, ehm tu sai troppe cose su di me quando io so solo che ti chiami Neev.- continuò.
- Oh la risposta alla tua domanda è semplice Styles. Io so tutto su tutti oserei dire.- risposi stampando una ricevuta che avrei dovuto mettere in una cartella. - E poi qui non si parla di altro, sai che le tue due amichette hanno litigato ed ora non si possono praticamente più vedere?- domandai rimanendo scandalizzata, quelle due dicevano di essere migliori amiche dall’inizio dei secoli ma secondo me alla fin fine nessuna delle due poteva vedere l’altra.
- Ehm no…non lo sapevo.- rispose grattandosi dietro la nuca imbarazzato per lo specie di interrogatorio che gli stavo facendo.
- Zoe ha preferito il gruppo di…sfigate? Non so come chiamarle Harry, so solo che sta seguendo la sua passione per l’arte ed ha abbandonato il gruppo delle cheerleader. L’ammiro per questo.- dissi scartando un delizioso cioccolatino Lindt alle nocciole che tenevo nella borsa. Lo portai alla bocca gustandolo, ho sempre amato il cioccolato.
- E tu chi preferisci Neev?- domandò fermandosi sulla porta.
- Io? Nessuna.- dissi salutandolo con la mano per poi tornare a maneggiare con il pc ed i libri. Lo vidi uscire dalla stanza, scossi la testa facendo scorrere velocemente le dita sui tasti del pc.
 
 

Harry’s pov

 
Uscii dalla biblioteca lasciando sola Neev immersa tra i libri, stento ancora a crederci di quante cose sappia quella ragazza.
Camminai a passo svelto verso i campi da calcio dove trovai Liam che camminava lentamente sul sentiero di sassolini contornato dagli alti alberi, corsi verso di lui cogliendolo di sorpresa.
- Ehi amico!- disse Liam dandomi una pacca amichevole sulla schiena.
- Ciao Liam…- dissi con un certo tocco di incertezza tra le mie parole, il discorso di Neev mi aveva veramente sconvolto.
- Che c’è amico?- domandò sedendosi sulla panchina, mi sedetti accanto a lui calciando in avanti qualche sassolino mentre appoggiai il libro accanto a me.
- Neev, anche lei sa della mi forte indecisione tra Megan e Zoe. Sa tutto di me quando io non so un cazzo di lei…capisci che intendo Liam?- spiegai torturandomi le dita. Lui mi guardò cominciando a ridere rumorosamente.
- Ti piace, Hazza? Non è che è diventato un quadrato amoroso il tuo?- disse ridendo ancora più forte. Gli diedi un leggero pugno sul braccio per farlo smettere. Non era assolutamente vero, per me Neev era come una conoscente con cui sono uscito una sera, fine. - Dai Hazza non te la prendere…- disse asciugandosi una lacrima che era uscita per le troppe risate. Mi alzai facendo finta di non aver sentito il suo insensato discorso.
 


Neev’s pov

 
Almeno oggi dovevo andare a lezione di teatro, almeno che non volessi essere uccisa da Niall che senza il mio sostegno non ce l’avrebbe fatta. Tipico di lui, mollare fin da subito.
Spalancai la porta entrando per poi dirigermi dove c’erano tutti gli altri ragazzi seduti per terra sul palco, cercai Niall e Sam trovandoli seduti in prima fila.
Corsi verso di loro sedendomi tra entrambi, il signor Moore uscì da dietro il tendone rosso ricevendo un caloroso applauso dai presenti.
- Buon pomeriggio studenti, quest’anno come è stato detto la scorsa volta abbiamo deciso rappresentare il musical scritto dalla vostra compagna Zoe Wood. Bene ora dobbiamo solo dividerci le parti.- spiegò prendendo da sopra il pianoforte una cartella piena di foglia, probabilmente i copioni con la trama.
Iniziò a dividere i compiti raggiungendo il nome del mio amico biondo, mandato qui a forza.
- Niall Horan protagonista maschile…- disse dandogli a moltitudine di fogli, il biondo imprecò a bassa voce tornando a sedersi accanto a me, gli diedi una leggera gomitata sorridendo per cercare di calmare la rabbia. - Samantha Gale…ti occuperai della scenografia insieme a Zoe, mentre Fortune Titmarsh sarà la protagonista femminile. Oh dimenticavo, Darla Collins tu pianista e cantante quando ci sarà la canzone finale…ovvero l’unica.- continuò sistemandosi la cravatta.
Pianista? Darla Collins e pianista sono due parole che non stanno bene insieme. Avrei odiato il signor Moore se non fosse stato così gentile con me in tutti questi anni, sgattaiolai fino le poltroncine a metà sala sedendomi su una di esse mentre osservavo gli altri già intenti a lavorare. Tirai fuori il libro che avevo preso suRachmaninov questa mattina, sfogliai fino alla pagina di dove ero arrivata concentrandomi sulle prime righe.
Alzai lo sguardo non appena sentii dei passi avvicinarsi a me, il professor Moore e posizionato a lato della poltroncina rossa sulla quale ero comodamente seduta, avevo avuto una conversazione con lui questa mattina e di certo non voglio averne una del genere, un’altra volta.
- Che c’è Neev? Mi sembravi interessata a partecipare allo spettacolo di fine anno…- disse sistemandosi la cravatta. Sbuffai chiudendo il libro, il quale lui subito guardò cercando il titolo. - Sapevo che non ti saresti arresa così facilmente…- disse compiaciuto.
- Credo che smetterò invece, i miei anni di studio del pianoforte non sono serviti a niente.- dissi riponendo il libro nella mia borsa tracolla che portavo quasi sempre con me.
- Ora capisco, volevi suonare tu, non è vero Neev?- domandò con una certa certezza che mi metteva ansia nel rispondere alla sua domanda. Non ho mai amato essere al centro dell’attenzione, ma credo che tutti questi anni di studio dovrebbero essere ripagati una volta tanto.
- Credo sia inutile continuare professore, non mi avete mai chiamata per suonare in nessun spettacolo e questa scuola ne fa una moltitudine immensa all’anno. Quest’anno suonerà Darla ed è anche il mio ultimo anno, quindi è inutile.- disse scostandomi una ciocca di capelli dal viso, lui scosse la testa sorridendo. Che aveva da ridere? - Professor Moore io vado…- dissi alzandomi dalla sedia.
- Neev sei dotata di una grande talento, resta per aiutarci nelle prove dello spettacolo. Non puoi abbandonare una parte di te.- disse dandomi un foglio come quello degli altri, sbuffai. Più che altro ero delusa, forse tutti questi complimenti non erano nemmeno veri solo un modo carino per dirmi di andare avanti e fare la figura della cogliona che non ha mai fatto niente anche se dotata di talento.
- Va bene verrò.- tagliai corto uscendo dalla stanza ormai piena di ragazzi che correvano a destra e sinistra per programmare lo spettacolo ed imparare le varie scene.
Anche se le avevo detto che sarei andata non sapevo se avrei mantenuto veramente ciò che avevo detto, vedere Darla suonare quel meraviglioso strumento in un modo tanto penoso mi avrebbe fatto venire il voltastomaco.
Mi diressi verso la porta della mia stanza cercando la chiave tra il casino della mia borsetta, non appena le trovai le presi mettendole nella toppa facendo penzolare il portachiavi a forma di orsacchiotto che avevo vinto alla tombola di Natale dello scorso anno qui a scuola.
- Ciao Neev!- sobbalzai voltandomi, trovai Harry fermo dietro di me con il libro di fisica quantistica ancora tra le braccia. Gli sorrisi.
- Ti piace proprio come materia, eh?- dissi indicando il libro con dei fogli che ne fuoriuscivano. Si guardò intorno spaesato per poi osservare il libro e sistemare meglio i fogli. – Perché sei qui?-
- Ehm…so che è strano, ma ho bisogno del tuo aiuto…- disse alquanto in imbarazzo. Strabuzzai gli occhi incredula, davvero era venuto da me, proprio me…Neev Eilis Yates? - Cioè tu sarai sempre in biblioteca?- domandò.
- Io? Ehm si…sono segregata lì a causa della mia ex compagna di stanza, ti serve altro?-
- No, no grazie.- disse andando via. Alzai le spalle entrando nella mia stanza. 

 

* * *
 

Ciorno ragazze!
A parte che è sera...quindi va be...
Però eccommmmmi qui ad aggiornare...anche prima del solito.
Sto diventando una brava bambina, ma ora non vi assicuro niente perchè non ho più capitolo pronti, quindi ci metterò di più ad aggiornare...lo so che siete felici U.U
Vi lascio delle domande visto che vi piacciono tanto :) :

1. Harry deciderà di passare più tempo con Neev? Parlando i questo...avevo un'idea ma me la sono dimenticata -.-"

2. Megan o Zoe?

Non ho più domande per oggi, quindi me ne vado a cercare la gif.
*Torna dopo 10 minuti*
Ok ci sono, vi saluto pelle pimpe *-*
Ciao Ciao.
Monica.

 



*Non ho scritto il prossimo capitolo, quindi niente spoiler. Zorry babesssss :(*

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Capitolo 10
*** capitolo 9 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 9









 

 
 
Corsi velocemente come una disadattata verso l’aula di biologia, i corridoi erano tutti vuoti siccome tutti erano a lezione ed io ero per l’ennesima volta in ritardo. Tutta colpa di quella stupida sveglia che la mattina non ha intenzione di suonare.
Aprii velocemente la porta dell’aula respirando affannosamente sotto lo sguardo vigile della professoressa Foster e quello confuso degli studenti, sorrisi muovendo le dita della mano destra in segno di saluto.
- Oh, la signorina Yates ci ha degnato della sua presenza.- disse con tono arrabbiato Mrs. Foster dirigendosi verso di me. L’abito rosa a fiori viola arrivava fin infondo al pavimento facendo intravedere le scarpe a punta come quella della strega del Mago di Oz, rosso scarlatto. Come un pugno nell’occhio su quel vestito. La treccia spettinata le ricadeva sulla spalla dove si potevano notare quelle orrende doppie punte. Deglutii.
- Mi scusi, la sveglia non è suonata e dovevo abbinare i vestiti. Diversamente da qualcun altro…- risposi guardandola da capo a piedi, qualche studente dell’ultima fila iniziò a ridere della mia affermazione, la professoressa ormai rossa in faccia mi puntò un dito contro. - Vado a sedermi?- chiesi sorridendo.
- Yates vada fuori prima che la mia penna si posi sul registro per scriverle l’ennesima nota per il ritardo.- sbuffai uscendo dalla stanza, posai la schiena al muro scivolando in giù per sedermi sul pavimento freddo del corridoio della scuola.
Presi il cellulare iniziando a fare uno di quei giochini spastici che scarichi per pura follia, non appena sentii dei passi alzai lo sguardo notando Harry che si sedeva sul pavimento accanto a me.
- Harry! Che ci fai qui?- chiesi riponendo il cellulare nella borsa a tracolla. Lui scosse la testa scompigliandosi i ricci che ricadevano spettinati sulla fronte.
- Mi ha cacciato fuori, tu?- domandò. - Stesso motivo?- continuò sorridendo. Annuii portando le gambe al petto per la noia mentre lui le distese per lungo.
- Oggi non sono in biblioteca…- lo avvisai prendendo una cicca dal pacchettino che tenevo nella tasca interna della borsetta. - Ne vuoi una?-
- Si grazie.- disse portandola alla bocca. - Ehm…ti va di fare un giro oggi? Devo parlarti di molte cose…ho bisogno di qualche consiglio.- mi chiese. Annuii poggiando la testa sulla sua spalla con fare annoiato.
 

* * *
Come detto questa mattina, mi ritrovai con Harry nel parco della scuola dalla panchina vicino ai campi sportivi. Evitai le pozze di fango sparse qua e la nel prato per non rovinare le ballerine nuove che avevo trovato nel pacco che mi aveva dato mio padre insieme al vestito. Cercai Harry con lo sguardo trovandolo già seduto sulla panchina con in mano due cartoncini marroni con il tappo bianco. Corsi verso di lui cogliendolo di sorpresa.
- Oh sei tu. Mi hai fatto prendere uno spavento.- disse porgendomi uno scatolino, era del cappuccino caldo. Portai la cannuccia alla bocca sedendomi sulla panchina accanto a lui. - È ancora caldo?- mi chiese sistemandosi la sciarpa color panna che aveva al collo.
- Si, è tiepido ma si può ancora bere.- dissi bevendone un altro sorso, era davvero buono dubito che lo abbia preso alla caffetteria della mensa scolastica. - Allora Harry, perché sono qui?- domandai voltandomi verso di lui ed accavallando le gambe.
- Oh si giusto, come ben sai questa sera c’è il ballo all’ arrovescio.- disse voltandosi anche lui verso di me. Il ballo all’arrovescio è un ballo che facciamo in autunno qui a scuola, praticamente la ragazza deve invitare il ragazzo al contrario del ballo “normale” di fine anno. Sinceramente io non sapevo che fosse proprio questa sera. Mi limitai ad alzare le spalle incitandolo a continuare. - Si, il problema è che sia Zoe sia Megan mi hanno chiesto…beh di andarci insieme. Ma non so con chi delle due andarci, capisci?- mi spiegò cominciando a balbettare confuso. Che complicazione.
- E io cosa centro in tutto questo?- chiesi gettando lo scatolino nel cestino di legno dietro la panchina, mi fregai le mani per scacciare il freddo. Dopo una giornata uggiosa il giardino è proprio un posto adatto per incontrarsi, ovviamente secondo la testolina di Harry. - Si insomma, non so proprio come aiutarti Harry.- continuai.
- Con chi dovrei uscire secondo te?- domandò. Oh si perfetto, ora dovrei mettermi nei panni di Harry Styles e decidere con chi delle due ragazze è meglio uscire. Tipo a modo di fata madrina, intendo. - Ho paura che se esco con una dopo perderò l’altra.- mi spiegò torturandosi le dita delle mani. Poggiai la mia mano sulle sue per farlo smettere, cercando un contatto visivo coi sui occhi.
- Harry questa è la vita reale, non una fiaba.- dissi schietta alzandomi, come poteva essere così, così…non mi viene la parola. Lui si alzò prendendomi per un braccio mentre io cercavo di andarmene. - Harry non sono ne te ne la tua fata madrina, devi svegliarti e decidere con chi cazzo vuoi stare delle due!- dissi, mi mollò il braccio facendomi voltare verso di lui.
- Come faccio a saperlo Neev? Credimi non ci riesco, non riesco a capire chi amo davvero.- disse di colpo sfiorandomi il braccio, sussultai a quel tocco sentendo i brividi invadere tutto il mio corpo.
- Lo so Harry, ma devi scegliere, facendo così fai soffrire più persone di quanto tu possa solo immaginare. Ti aiuterò, ma sarà la prima ed ultima volta.- dissi cedendo alla sua richiesta di aiuto. Lui sorrise stringendomi in un caloroso abbraccio che per qualche secondo mi fece passare i brividi di freddo che mi faceva venire il vento. - Cosa devo fare?- chiesi una volta che l’abbraccio si sciolse.
- Vieni ti spiegherò tutto mentre facciamo una passeggiata.- disse prendendomi per mano. Annuii lasciandomi trasportare mentre la sua mano cercò la mia.
 

* * *
Non appena entrai nella mia stanza trovai mezzo armadio sotto sopra, spalancai gli occhi facendo cadere le chiavi a terra.
Samantha stava letteralmente svuotando tutto il suo guardaroba come una disperata, gli smalti erano ovunque sulla scrivania mentre i suoi vestiti occupavano il mio ed il suo letto. Aveva indosso l’accappatoio con un asciugamano a turbante sulla testa, probabilmente aveva i capelli bagnati.
- Che stai facendo?- chiesi evitando le cose sparse per il pavimento, Sam si voltò per guardarmi e correre verso di me con in mano un paio di scarpe col tacco nere con il cinturino vicino a metà scarpa.
- Non trovo il mio vestito, hai presente quello nero che scende in fondo color canarino? Ecco lo ho perso.- disse ritornando a cercare tra il mucchio di vestiti sul letto. Spostai lo sguardo verso il bagno trovando la luce accesa ed il vestito appeso alla doccia. Scossi la testa sorridendo, gli indicai il bagno. Corse velocemente stringendo il vestito tra le braccia cercando in ogni modo di non stropicciarlo.
Andai verso il mio armadio cercando qualcosa da mettere per questa sera. Presi un vestito nascosto nell’angolo, aveva dei fiori neri e color pesca sul petto con un cinturino nero che lo divideva per poi farlo distendere con un color pesca accesso un po’ più scuro dei fiori. Sorrisi appoggiandolo sul letto mentre aspettavo che Sam di sbrigasse a prepararsi per la sera.
- Con chi vai al ballo?- domandai curiosa, Samantha sorrise uscendo dal bagno con già indosso il vestito. Fece una giravolta facendo il segno di approvazione con il pollice. - Allora?-
- Con Zayn Malik.- rispose, lasciandomi pietrificata con gli occhi spalancati seduta sul letto. Avevo capito bene?

 

* * *
 

Ciao belle :)
Per prima cosa chiedo scusa, so che il capitolo è corto...ma è stato davvero un parto. Non avevo le idee del tutto precise e quindi mi è uscito questo.
Ho notato con piacere che Zoe e Megan vi stanno molto a cuore HAHAHAHAHHAH :D
Però nel prossimo capitolo ci sarà una svolta che non scombussolerà tutta la storia, ma farà si che Harry e Neev si avvicininò di più. E...non dico altro sennò faccio troppo spoiler >.<
Allora, mi sono presa la briga di scegliere i vestiti di Neev e Samantha, che li potete vedere cliccando sui rispettivi nomi. Vi lascio anche oggi qualche domandina:
1. Che ne pensate dei vestiti? ahahhahah c:
2. Secondo voi che piano ha in mente Harry?
3. Se leggete lo spoiler potrete notare che ci sarà un bacio, di chi sarà? >.<
Bene, aspetto il vostro parere.
Un bacio. Ciao Ciao.
Monica.

 



Neanche dopo un secondo sentii le sue labbra calde sulle mie tremolanti e fredde, gelide. 

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 10








 

* * *

Devo ancora trovare un modo per farla pagare ad Harry, non mi è piaciuto fin da subito il suo piano. Avrei sicuramente preferito starmene in camera a vedere uno di quegli stupidi film del sabato sera piuttosto che andare al ballo con niente meno che: Louis Tomlinson.
Si esatto, il tizio strambo con la maglia a righe che avevo conosciuto in biblioteca pochi giorni fa. Il piano di Harry consisteva nel tenere lontano Zoe mentre lui ballava con Megan e viceversa…il criceto che prende il posto del suo cervello questo pomeriggio era molto pigro e gli faceva venire in mente piani ed idee completamente da idiota, appunto.
Così ora sono qui, che cammino per mano a Tomlinson verso il salone dove si tiene il ballo all’arrovescio. Stupida festa.
Ci infilammo tra il mucchio di persone dirigendoci verso i tavoli con il punch e gli stuzzichini di ogni genere. Louis mi guardava continuamente mentre mangiava una quantità eccessiva di patatine al formaggio.
- Che c’è Tomlinson?- chiesi schietta, stufa di essere sotto il suo sguardo vigile. Lui ridacchiò dandomi un picchiere di punch, lo ringraziai.
- Niente Neev, sono solo sorpreso per il tuo invito…- mi spiegò portandosi alla bocca il bicchiere seguito da un’altra mancata di patatine. Scossi la testa.
- Lo sai benissimo che ti ho invitato perché me lo ha chiesto Harry!- dissi sbuffando. - E smettila di mangiare! Stai finendo tutte le patatine al formaggio!- lui sbuffò mettendosi le mani in tasca.
Questa festa faceva letteralmente schifo, spostai lo sguardo sulla pista da ballo dove notai subito Harry che ballava insieme a Zoe. Sentii lo stomaco contorcersi pe un motivo a me sconosciuto. Presi Louis per mano trascinandolo a ballare un lento che avevano appena messo come musica.
Restammo per molto tempo in mezzo alla pista da ballo, quando mi voltai vidi Harry scherzare animatamente con Megan senza trovare Zoe. Spostai lo sguardo cercandola nei dintorni, ma senza trovarla. Presi un altro bicchiere di punch dirigendomi verso il bagno mentre ne bevevo un sorso, aprii la porta trovando Zoe seduta sui lavandini che piangeva. Solo ora notai che il suo vestito era uguale a quello di Megan, se non per un’enorme macchia di punch sul davanti.
Mi avvicinai lentamente a lei poggiandole una mano sulla spalla, lei alzò lo sguardo. Il trucco sbavato ricadeva sulle sue gote mischiato alle lacrime, i capelli leggermente arruffati rovinavano il perfetto chignon che avevo visto prima mentre ballava con Harry, il sorriso felice era del tutto scomparso dal suo viso fresco e riposato.
Mi sedetti accanto a lei prendendo un fazzoletto che gli porsi sorridente.
- Chi ti ha fatto questo Zoe?- chiesi mentre lei si asciugava le lacrime con il fazzoletto ormai già consumato e sporco di mascara colato, si voltò verso di me con uno sguardo ancora più triste di prima. - Di me ti puoi fidare…-
- È stata Megan…- disse singhiozzando rumorosamente. - Mi ha rovesciato il punch sul vestito siccome era uguale al suo…non sopportava il vedermi ballare con Harry…- continuò asciugandosi l’ennesima lacrima con la mano.
- Tranquilla Zoe, ora usciamo e tu torni a ballare come se non fosse successo niente. Guarda la macchia già non si vede più.- disse cercando di sdrammatizzare la cosa. Lei sorrise alzandosi subito dopo di me.
- Hai ragione Neev.- disse dirigendosi verso la porta, la seguii tenendo il punch stretto saldamente nella mia mano destra. Passammo accanto a Megan che non era più con Harry, ma bensì con il suo gruppo di amiche oche e pettegole. Zoe le si fermò davanti cercando ti tenere uno sguardo fiero fisso su di lei. - Non mi vendicherò, sono una brava ragazza.- disse fiera uscendo dalla stanza. Rimasi lì ferma a guardare la scena mentre Louis si dirigeva verso di me con uno sguardo confuso.
Mi voltai verso Megan facendo scendere lentamente il punch lungo il suo vestito, strinsi il bicchierino facendolo rompere per poi farlo cadere a terra ormai vuoto.
- Io non sono una brava ragazza.- dissi uscendo dalla sala seguita da Louis.
 

* * *

Passeggiai per il parco della scuola per mano a Louis, parlammo del più e del meno per la maggior parte del tempo. Infondo non era poi così insopportabile e patetico come pensavo.
Ci fermammo vicino alla vetrata della sala dove stava la festa, mi voltai verso di Louis sorridente mentre tenevo ancora le mani strette con le sue. Le sue sita si incrociavano con le mie.
Mi avvicinai di più a lui stringendolo in un caloroso abbraccio come per ringraziarlo della serata passata insieme. Si avvicinò di più facendo sfregare i nostri nasi, mi allontanai istintivamente.
- Mi sono divertito molto questa sera Neev.- disse riportandomi a pochi centimetri da lui.
  


 

Harry’s pov.

 
- E così gli risposi “cetriolini”!- esclamò Liam cominciando a ridere scatenando una risata complessiva del mio gruppo di amici. Darla si avvicinò a lui stampandogli un piccolo bacio a stampo. A volta invidiavo Liam e Darla, erano una coppia perfetta.
Ho sempre voluto avere un rapporto di coppia perfetto a quest’età, anche se non ho nemmeno una ragazza. E non riesco nemmeno a capire chi amo tra due ragazze completamente di carattere diverso. Sorrisi a Liam sebbene la sua battuta era pessima e non faceva per niente ridere.
Poco dopo si unirono a noi Zayn ed una ragazza castana che non avevo mai visto prima d’ora, probabilmente sarà nuova.
- Di che parlate ragazzi?- si intromise Zayn prendendo per i fianchi la castana per avvicinarla di più a se, scossi la testa disgustato dal gesto possessivo del mio amico.
- Niente, Liam fa battute pessime che fanno ridere appunto perché sono delle grandi cagate.- rispose Niall portandosi alla bocca una manciata enorme di patatine che a stento gli entrava in bocca.
Sono sempre stato il più solitario e chiuso del gruppo, non ho mai amato spifferare agli altri i fatti miei. E se capitava era solo perché mi fidavo cecamente di quella persona, come con Neev per esempio.
Nonostante io non la conosco del tutto bene sento come se la conoscessi da una vita, quando sono con lei riesco a tirare fuori il lato dolce di me che non viene fuori spesso. Sono spontaneo e la cosa è strana, mi fido cecamente di lei ed è proprio per questo che la ho fatta uscire con Louis. Tra di loro non sarebbe successo niente, proprio niente.
 

 

Neev’s pov.

 
Lo guardai negli occhi cominciando a sorridere sebbene io stessi cercando di fare tutto meno che quello, imponevo a me stessa di non lasciarmi abbindolare come è solito fare con le altre ragazze.
- Che c’è non rispondi piccola?- domandò mettendo due dita sotto al mio mento per alzare il viso verso di lui, i suoi occhi luccicavano contro il chiarore del lampione poco più in là. La luce fioca rifletteva su di lui dandogli un’aria romantica ed allo stesso tempo attraente.
- Mi sono divertita anche io Louis.- risposi girandomi di schiena unendo le mani, mi morsi il labbro inferiore sperando di non creare un altro momento imbarazzante. - Soprattutto quando ho versato il punch sul vestito di Megan.- ridacchiai spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- Hai spaccato i culi, nessuno ha mai fatto una cosa del genere a Megan Moon.- disse prendendomi per i fianchi, sentivo il suo respiro caldo accanto al mio orecchio. Mi girai verso di lui guardandolo negli occhi. - Sei stupenda questa sera Neev.-
Sorrisi imbarazzata non sapendo cosa rispondere al complimento, non ho mai creduto ai complimenti. Per la maggior parte delle volte sono falsi, credono di farti sentire bene quando in realtà tu pensi che non siano veri.
- Domani già ti dimenticherai di me Louis, ti ricordo che sono Neev…- dissi posando una mano sul su petto cercando di allontanarlo, ma senza risultati. Feci un lungo respiro abbassando lo sguardo. - Sono Neev, la ragazza inglese che nessuno conosce, che è una povera sfigata isolato dal mondo.- dissi trattenendo una lacrima di delusione che lottava per scendere dai miei occhi lucidi.
- Ma che dici Neev? Sei stupenda, non importa quello che dicono gli altri.- disse abbracciandomi un’altra volta. Lo guardai negli occhi mentre le distanze tra noi diminuivano sempre di più, i nostri nasi si sfioravano creandomi dei piccoli brividi lungo il corpo freddo.
Neanche dopo un secondo sentii le sue labbra calde sulle mie tremolanti e fredde, gelide.


* * *
 

Ciao belle c:
Come state? Io male, non mi sento per niente bene e per lo più devo recuperare un voto per colpa di quella puttana della mia prof. Stronza, stronza, stronza.
Sooooo, qui si scopre con chi è il bacio. Non ve lo sareste mai aspettate vero? eh eh vero?
Ahhahahahahhah che bitch che sono stata con voi. Però va be, mi perdonate perchè ho aggiornato tardi
*si autoconvince*
In ogni modo vi lascio come sempre qualche domandina:
1. cambierà qualcosa tra Louis e Neev?
2. chi è rimasta male per il bacio?
Bene ve ne lascio poche perché appunto sto male e devo andare.
Vi anticipo che nel prossimo capitolo si capirà il perchè di questo titolo che ho dato alla storia. Un bacio.
Ciao Ciao.
Monica.

 



- Facciamo un gioco?- domandò incuriosendo Niall che prese in mano il foglio. Tutti annuimmo avvicinandoci a lui. - Dobbiamo scrivere tredici cose su una ragazza, tredici cose che in pochi sanno di lei.- spiegò battendo poi le mani sul tavolo.

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Capitolo 12
*** capitolo 11 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 11.









 

Harry’s pov.

 

Feci cadere a terra il mio bicchiere pieno di punch fino all’orlo rimanendo a bocca aperta. La scena che avevo di fronte era davvero raccapricciante. Non poteva essere vero, Louis e Neev non si stavano baciando.
Mi ero fidato cecamente di loro, avevo raccomandato a Louis di non provarci con lei. Mi aveva del tutto mentito.
Uscii dalla sala facendo sbattere la porta e correndo in camera mia, accesi la tv dando un pugno contro il muro. Mi strinsi il polso dolorante appoggiandomi al muro che avevo appena colpito.
Non appena sentii la porta aprirsi mi voltai di lato per vedere chi stesse entrando in camera, quando vidi Louis sentii il sangue ribollirmi nelle vene. Non capivo il perché di tutta questa rabbia, era questo il punto.
Aveva un sorriso strafottente stampato in faccia, si avvicinò a me posizionandosi di fronte a me con ancora quell’insulso sorriso sul volto. Strinsi le mani a pugno facendo divenire le nocche bianche.
- Il bacio è stato stupendo Harry, non te lo immagini neanche.- disse dirigendosi verso il bagno. Si tolse la giacca appoggiandola sulla maniglia della porta. - Hai fatto bene a farmi uscire con lei, e bravo il mio Harold.- ridacchiò schioccando le dita.
Uscii dalla stanza dirigendomi verso la biblioteca, aprii violentemente la porta sedendomi dietro un alto scaffale di libri di letteratura. Mi portai le mani tra i capelli cercando di calmare la rabbia. Mollai un altro pugno al vetro dello sportello di fronte a me tagliandomi con un pezzo del vetro sottile che avevo appena rotto. Merda.
- C’è qualcuno?- sentii sussurrare dalla corsia apposta alla mia, mi alzai per spostarmi  e cercare di non farmi scoprire. Corsi al piano di sopra della biblioteca dove c’erano i tavoli per lo studio. Mi nascosi dietro una colonna. Feci un lungo respiro quando sentii dei piccoli passi salire le scale. - Ti ho sentito, esci fuori. Non dirò niente del vetro rotto.- disse di nuovo la voce della ragazza che mi stava seguendo. Mi voltai trovando una ragazza bionda intenta a cercarmi, non appena si notò mi accorsi che era Neev. Uscii dal mio nascondiglio con il polso sanguinante. Si portò una mano alla bocca incredula, si avvicinò lentamente a me prendendo il mio polso per controllare come ero messo. - Andiamo…- disse prendendomi per mano, l’altra mano.
Mi accompagnò fino all’infermeria deserta, accese la luce tirando fuori il kit con dentro i cerotti e il disinfettante. Prese un pezzo di stoffa pulendo il sangue che ancora fuoriusciva dal taglio che avevo sul polso. In seguito lo ripulì con il disinfettante per poi avvolgerlo in una benda bianca.
- Neev non è come pensi…- dissi fermandola mentre stava andando verso la porta. Si voltò sedendosi sul lettino dell’infermeria accanto a me.
- Non sai a cosa sto pensando…- sussurrò. Mi voltai verso di lei prendendola per mano. - So che c’è un valido motivo, il problema è che non riesco a capire il perché. Credevo ti stessi divertendo alla festa…- continuò spostando i capelli su un lato facendoli ricadere sulla spalla.
- Oh niente…non è niente. Mi passerà…- mentii sorridendo per coprire la mia piccola bugia. Neev scosse la testa, mi guardò negli occhi per poi avvicinarsi alla mia guancia posando un delicato bacio. Scese dal lettino avanzando verso la porta. Mi salutò con la mano uscendo e chiudendo la porta dietro di se. Mi alzai uscendo anche io, ma ormai se ne era andata. - Sto così per il bacio Neev.- sussurrai.
 

Neev’s pov.
 

 

* * *
Odio la domenica.
È un giorno così monotono, non fai niente per tutta la giornata. Ed oggi è proprio una di quelle domeniche che odio, sono sola che cammino per le vie di San Francisco in cerca di qualche negozietto carino. Per ora avevo preso solo un altro paio di ballerine rosse con un piccolo fiocco bianco a righe sottili blu.
Mi fermai di fronte un negozio di CD dove vidi alla cassa una ragazza con dei lunghi capelli neri perfettamente lisci che le ricadevano lungo la schiena, Fortune. Entrai nel negozio sentendo la campanella tintinnare rumorosamente, mi avvicinai a lei salutandola con la mano.
- Ehi ciao Neev!- disse sorridente, più felice del solito devo dire. Uscii da lì dietro per poi venire accanto a me con una moltitudine di CD in mano. Si diresse verso la corsia denominata con la “T” iniziando a sistemarli in ordine, cercando di non farli cadere. - Ci vieni alla riunione del corso di teatro?- domandò tornando dal bancone per prendere la sua borsa ed indossare un carinissimo cappotto rosso. Inarcai le sopracciglia.
- Ehm…non ne sapevo niente. Quando è?- chiesi seguendola fin fuori il negozio. Lei si fermò davanti alla fermata dell’autobus che si fermava esattamente difronte alla scuola.
- Ehm…tra dieci minuti esatti. Dobbiamo muoverci se vogliamo arrivare in tempo.- disse indicando l’autobus che stava per arrivare qui davanti a noi.
 

Harry’s pov.

 

Mi sedetti su una sedia intorno ad un tavolo della biblioteca; Louis, Liam e Niall stavano parlando animatamente delle solite cazzate che fanno. Soprattutto Louis che non la smetteva di rinfacciare a noi il bacio che ha dato ieri sera a Neev. Gran bastardo.
Presi attenzione quando vidi Liam prendere un pezzo di carta ed una penna, sopra ci scrisse “13 cose” poi si fermò per guardaci in faccia.
- Facciamo un gioco?- domandò incuriosendo Niall che prese in mano il foglio. Tutti annuimmo avvicinandoci a lui. - Dobbiamo scrivere tredici cose su una ragazza, tredici cose che in pochi sanno di lei.- spiegò battendo poi le mani sul tavolo.
- È un gioco di merda Liam. E tu biondo non dovresti essere a quel noiosissimo corso di teatro?- disse Louis incrociando le braccia al petto. Sbuffai.
- Si, ma non me ne frega un cazzo. Allora facciamo questo gioco? Io proporrei di scegliere Neev.- disse. Sgranai gli occhi alla sua affermazione avvicinandomi di più a loro. Liam riprese il foglio dove scrisse “13 cose sulla ragazza inglese”. Si chiama Neev, non ragazza inglese.
Niall prese il foglio cominciando a scrivere:

1.ama il cioccolato.
2.prende segretamente per il culo la Foster.
3.odia il rosa.
4.dimentica spesso quello che vuole dire.


Ok, Niall sapeva molte cose su di lei. Liam e Louis rimasero lì a fissarmi pe un po’ aspettando chissà cosa.
- Cosa volete da me?- domandai schietto torturandomi le dita delle mani per la noia. Liam si scambiò uno sguardo di intesa con il moro al suo fianco.
- Sei tu che stai frequentando Neve da un pò di giorni…hai qualcosa da dirci?- domandò Liam passandomi il foglio con soli quattro punti scritti.
- Punto primo il suo nome è Neev, non Neve. E oh be…lei sa suonare il piano divinamente. Ma si vergogna a farlo in pubblico, ama la pioggia e credo che abbia anche una cotta segreta per Ed Sheeran.- dissi. Rimasero a bocca aperta, soprattutto Niall che non sapeva niente del mio rapporto di amicizia con Neev. Mentre parlavo Liam mi strappò il foglio di mano per segnarsi tutte le cose che dettavo. - Ah giusto, a volte sembra una psicologa provetta.- dissi ridacchiando leggermente.
- Ehm…wow, sai più cose di me amico.- disse Niall dandomi una pacca amichevole dietro la schiena. Sorrisi soddisfatto dalla sua affermazione, mossi la testa facendo ricadere i ricci lungo la fronte.
- Il suo frappè preferito è quello al framango del chiosco in spiaggia.- aggiunsi alzandomi dalla sedia. Vidi il vetro che avevo rotto ieri intatto, siccome questa mattina lo avevano cambiato pensando che fosse scoppiato per il fatto che fosse lì da ormai quasi trent’anni ed anche a causa della sua fragilità. Presi il cellulare infilandolo nella tasca dei jeans insieme al portafogli e indossai rayban neri che portavo spesso con me, o almeno quando c’era il sole. Li saluta con un cenno con la mano.
- Ho anche io un punto da aggiungere, quando è nervosa si morde il labbro inferiore. Ieri prima di baciarla lo faceva sempre.- sentii di dire da Louis mentre me ne stavo andando. Strinsi il pugno lungo i fianchi camminando svelto il più lontano possibile da lì, o Tomlinson si sarebbe trovato con un occhio vero. Quanto è vero che mi chiamo Harry Edward Styles.

 

* * *
 

Ciao ragazzzzzuole c:
Ok premetto che sarò veloce perchè è la seconda volta che faccio l'html perchè il primo si era impallato e quindi in seguito auto cancellato -.-"
Vedo con piacere che tutte spervano in un bacio con Harry...mi dispiace ma per quello dovrete aspettare ancora un po' c:
Finalmente si scopre il perchè del titolo, la cosa è un po' banale lo so...Però come avete notato -o almeno spero- la lista non è completa manca ancora qualche punto...non dimenticatevi di questo particolare :3
Se volete sapere quando aggiorno avvertitemi e seguitemi su twitter così posso avvisarvi c:
Bene, ora vado che devo ancora studiare e fare i compiti -.-"
Vi voglio bene meraviglie c:
Ciao Ciao.
Monica.

 

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- Allora Neev, come va con Louis?- mi chiese Harry. A poco non mi strozzavo con la pizza. Presi un bicchiere di coca cola mandando giù velocemente il liquido dolce nel bicchiere.

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Capitolo 13
*** capitolo 12 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 12








 

 

Neev’s pov.
 

 
 
- Quindi ragazzi ho deciso insieme alla signorina Zoe Wood che faremo Titanic al posto del musical scritto da lei. Bene, potete andare.- disse il professor Moore andando dietro le quinte del palcoscenico. Presi la mia borsa uscendo dall’aula insieme Fortune che poi voltò dal lato opposto al mio salutandomi urlando un “ciao Neev”.
Mi incamminai verso la biblioteca per cercare di nuovo il libro su Rachmaninov che non riuscivo più a trovare in camera mia. Mi incamminai verso i tavoli scorgendo su di un tavolo vuoto un piccolo pezzo di carta voltato. Lo presi in mano sedendomi al tavolo.

“13 cose sulla ragazza inglese”
1.ama il cioccolato.
2.prende segretamente per il culo la Foster.
3.odia il rosa.
4.dimentica spesso quello che vuole dire.
5.suona il piano divinamente.
6.ama la pioggia.
7.ha una cotta segreta per Ed Sheeran.
8.a volta sembra una psicologa provetta.
9.il suo frappè preferito è quello al framango.
10.quando è nervosa si morde il labbro inferiore.


Feci cadere sul tavolo il foglietto stropicciato mentre rimasi in piedi come immobilizzata. Chi avrebbe potuto scrivere questo?
 Mi guardai in giro per poi riprendere il foglio e posarlo nella tasca anteriore della borsetta correndo fuori dalla biblioteca, dimenticandomi completamente di Rachmaninov.
Mi fermai a sedermi sulla panchina rossa scrostata del parcheggio mentre ancora pensavo incredula a quel foglietto, non capivo neanche il perché di tutta questa preoccupazione. Mi conosceva solo un gruppo ristretto di persone, quale sarebbe stato il problema? C’era solo un mio amico barra amica pseudo stalker a cui piaceva scrivere fatti su di me. Mi alzai scontrandomi contro qualcuno che stava passando proprio nell’esatto momento in cui mi ero alzata. Alzai lo sguardo incontrando al posto degli occhi un paio di rayban neri con sotto delle labbra che assumevano uno sguardo sorridente. Il ragazzo si tolse gli occhiali da sole, Harry.
Gli sorrisi.
- Ehi Neev! Che ci fai qui tutta sola?- domandò sfoggiando uno di quei sorrisi meravigliosi che facevano intravedere quelle dolci fossette.
- Oh niente, stavo appunto andando in mensa per cenare. Tu?- chiesi a rimando notando che teneva tra le dita della mano sinistra le chiavi della sua macchina. - E, a proposito, come va il polso?- continuai la mia domanda indicando la fasciatura che accuratamente gli avevo fatto ieri sera.
- Sto meglio grazie. Comunque stavo andando a mangiare una pizza al trancio in un piccolo pub che hanno appena aperto, non so ti va di venirci con me?- chiese grattandosi dietro la testa. Annuii prendendolo per mano mentre lui mi dirigeva verso la sua macchina.
 


Arrivati, ci fermammo in una piccola e stretta strada di periferia dove si intravedeva l’insegna gigante con un panino sorridente. Risi guardandolo contagiando anche Harry.
Ci sedemmo in un tavolo vicino alla grande vetrata del pub, era abbastanza affollato. Dopo aver ordinato ed aspettato per un po’ l’arrivo della pizza iniziammo a parlare ed appunto a mangiare.
- Allora Neev, come va con Louis?- mi chiese Harry. A poco non mi strozzavo con la pizza. Presi un bicchiere di coca cola mandando giù velocemente il liquido dolce nel bicchiere.
- Louis? Louis Tomlinson dici? Non è come credi. Non stiamo insieme, anzi non starei con lui nemmeno se fosse l’ultimo uomo rimasto sulla faccia della terra.- dissi portando alla bocca un altro pezzo di pizza al prosciutto cotto. Lui sorrise come soddisfatto. - E tu invece? Come va con il tuo contorto triangolo amoroso?- chiesi.
- Non ci vediamo dalla sera del ballo, diciamo che ho mollato da sola Megan dopo aver capito che era stata lei a macchiare il vestito di Zoe. Come hai fatto tu del resto.- disse ridacchiando. Mi ricordai la scena del ballo dove versai tutto il punch sopra il vestito di Megan. Era rossa in viso, quasi come lo smalto rosso laccato che ho messo accuratamente questa mattina.
- Cambiamo argomento?-

 
* * *

Mi accompagnò davanti alla porta della mia stanza, gli sorrisi nuovamente prendendo le chiavi dalla borsa.
- Vuoi entrare per qualche minuto?- chiesi facendo colorare le gote di un leggere colore rosato, era tardi molto tardi. Lui annuì mettendosi le mani nella tasche dei jeans scuri, mi voltai di nuovo girando le chiavi nella toppa dando più mandate. Una volta aperta la mia visuale non era una delle più allettanti da quando Sam divenne la mia cara coinquilina.
Lei e Zayn erano comodamente seduti in fondo al letto scambiandosi effusioni e baci, fortunatamente non stavano facendo nient’altro. Strinsi la mano ad Harry non sapendo se sentirmi imbarazzata per aver fatto entrare Harry ed avergli fatto vedere questo oppure per vedere questo.
Diedi un colpo di tosse per cercare di farmi notare, e fu così. Samantha si voltò verso di noi aprendo la bocca sconvolta mentre Zayn ridacchiava con gusto.
- Forse è meglio che io me ne vada.- disse Harry voltandosi. Sbuffai, perché Malik doveva rovinare sempre tutto? Il moro lo seguì smollando un altro bacio alla mia coinquilina uscendo guardandomi ovviamente male come era solito fare. Fanculo.
 
 

Harry’s pov.
 



Vidi Zayn uscire dalla stanza con un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia. Mi diede una pacca sulla spalla come amichevole saluto per poi avviarsi per il corridoio semi buio. Corsi verso di lui affiancandolo, le nostre stanze erano vicine.
- Allora tu e la Yates…- sussurrò schifato mentre si portava una sigaretta alla bocca, prese l’accendino puntandolo verso il fondo per accenderla. - Intendo… state insieme?- continuò.
- No, siamo solo amici.- risposi scacciando le nuvolette di fumo con le mani, quando se ne accorse alzò gli occhi al cielo.
- Meno male, credevo che stessi mollando Megan la cheerleader per la Yates, una stronza del cazzo.- disse schietto. Mi irrigidii sentendo quelle dure parole che poco fa aveva pronunciato con un pizzico di cattiveria, come osava offendere la piccola Neev? Lo mandai mentalmente a fanculo entrando nella mia stanza vuota. Probabilmente Louis sarà andato a farsi qualche ragazza facile senza cervello.
Mi buttai sul letto scacciando i pensieri negativi, malgrado mi fosse difficile. Sfilai la maglietta gettandola sulla sedia.

 

A: Neev.
Hey piccola :) tutto bene lì?

 
Gettai il cellulare a lato cercando di cliccare sul tasto giusto per accendere la radio, presi una banana dal mini frigo sbucciandola lentamente. Tin. Presi il cellulare in mano leggendo il messaggio.

 

Da: Neev.
Si è tutto ok. Fortunatamente Malik se ne è andato.

 

Risi leggendo l’affermazione della ragazza bionda con cui stavo allegramente scrivendo, non doveva proprio sopportarlo. Credo che sia odio reciproco. Mi voltai quando sentii la porta aprirsi, Louis entrò privo di maglietta gettandosi a peso morto sul letto.
Lo squadrai dalla testa ai piedi scuotendo il capo, lui sorrise lanciandomi un cuscino in faccia prima di scivolare sotto al piumone blu con il logo del college.

 

 A: Neev.
Oh bene. Io invece sono qui con il tuo amico Louis.
 Ora ti saluto che ho sonno, a domani.

 

Risposi il cellulare sul comodino notando che Louis si stava già pian piano addormentando, socchiusi gli occhi addormentandomi dopo poco.
Quella notte sognai Neev. 

* * *
 

Giorno bellezze c:
In teoria dovrei aggiornare lunedì e non oggi...ma sono qui perchè oggi è il compleanno di Elena e siccome legge la storia ho aggiornato. Anche perchè Nicole mi ha tipo supplicata, ma va be.
Soooooo, Martina sarà contenta di aver -finalmente- baciato Zayn *partono gli applausi solo suoi*
Benissimo...Neev ed Harry sono di nuovo usciti insieme e lei ha trovato il "famoso" bigliettino che quei furboni alias Niall, Liam e Louis hanno lasciato in biblioteca. TSK.
Va bene, ora vado che devo studiare, fare spagnolo, fare la doccia e mettermi lo smalto che questa sera vado via c:
Ciao Ciao.
Monica.

 

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- Louis forse tu hai frainteso la cosa, per me vali meno di uno sputo sull’angolo della strada. In poche parole non mi piaci.- risposi spostando il suo braccio sudato sulle sue gambe. Si avvicinò di più a me facendo combaciare la sua tutina sporca con i miei jeans appena lavati.

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Capitolo 14
*** capitolo 13 ***




"Thirteen things about the British girl"

Capitolo 13







 

 

Neev’s pov.

 
 
- Quindi mi stai dicendo che Sam sta con Zayn?- domandò per l’ennesima volta Niall mentre versava il liquido di una provetta in un’altra con un liquido giallastro. Sbuffai sistemandomi sul naso i grandi occhialoni a maschera.
- Si Niall! Quante volte te le devo ripetere che Sam sta con quell’ameba di Malik?- risposi scocciata riponendo la provetta vuota nel piccolo lavello. Vidi Niall cominciare a versare il liquido verde nel composto. Merda. - No Niall non versare quel…- troppo tardi.
Il liquido era schizzata addosso al mio compagno biondo colorando il camice bianco di una sostanza di vari colori, cominciai a ridere portandomi le mani sulla pancia. Intanto la Foster si avvicinò a noi strappando dalle mani di Niall la provetta vuota.
- Horan fuori dalla classe. Ora.- disse indicando la porta con l’indice. Fantastico, ho perso il mio compagno.
 


* * *

Fortunatamente oggi la biblioteca scolastica era chiusa, avrei avuto un intero pomeriggio libero. Anzi forse questa cosa ha anche un lato negativo, che posso fare ora che il mio “passatempo” per così dire obbligatorio è chiuso?
Uscii dal grande portone in legno e mi diressi verso il parco sempre dalla panchina di fianco ai campi sportivi dove si stava allenando la squadra di calcio, presi l’Ipod facendo partire l’innumerevole play list che mi ero creata con tutte le mie canzoni preferite, a partire dall’immancabile Give me Love. Posai lo sguardo sui ragazzi che giocavano nel campo circondato da una grande rete, tanti ragazzi con una divisa azzurra, quasi blu, correvano sparpagliati rincorrendo la palla.
Passai una buona mezz’ora seduta sulla panchina ed ormai l’allenamento era finito, i ragazzi stavano uscendo in fila con una bottiglietta d’acqua tra le mani. La mia attenzione fu attirata da un tizio strambo che da un po’ si muoveva i capelli con le mani. Tomlinson.
Corse verso di me sorridente, una volta arrivato provo quasi a posizionare le sue labbra sulle mie, ma feci in tempo a girarmi ed a ricevere un semplice bacio sulla guancia. Mi guardò deluso sedendosi accanto a me.
- Allora piccola mia, come stai?- domandò portando un braccio dietro di me, un secondo. Piccola mia?
- Louis forse tu hai frainteso la cosa, per me vali meno di uno sputo sull’angolo della strada. In poche parole non mi piaci.- risposi spostando il suo braccio sudato sulle sue gambe. Si avvicinò di più a me facendo combaciare la sua tutina sporca con i miei jeans appena lavati.
- Suvvia Neev, lo so che infondo ti piaccio. Senno perché saresti venuta con me al ballo?- continuò. Sapevo tutto sulla vita privata di Louis William Tomlinson e non mi piaceva affatto. Si diverte a passare le serate con una ragazza di versa ogni sera, media molto bassa ed eccelle solo nelle materie inerenti allo sport. Il contrario di me che sono alquanto chiusa, con la media giusta e si diciamo pigra.
- Te lo dirò per l’ultima volta Louis, vattene via ora.- dissi marcando bene le ultime tre parole della frase. Si alzò sbuffando per poi raggiungere la sua squadra. Mi alzai anche io subito dopo correndo dentro, i nuvoloni grigi si stavano impossessando del cielo e sicuramente sarebbe cominciato a piovere a poco. Ora che ci penso oggi ci dovevano essere le prove di teatro.
Entrai silenziosamente nella stanza sedendomi su una delle sedie in prima fila, accanto a me c’era Zoe che cercava di spiegare a Niall i sentimenti che doveva esprimere mentre recitava la parte dove Rose dice a Jack che sta volando, quando in realtà a poco sarebbero morti tutti.
Darla era seduta sullo sgabellino accanto al pianoforte.
- Ok Darla comincia a suonare e a cantare, là voglio il coro pronto. Tre, due, uno si inizia.- disse il professor Moore dando l’attacco al coro ed a Darla. Delle note del tutto stonate uscirono dal mio fantastico strumento musicale. Lei sorrise soddisfatta come se avesse appena preso parte ad un ruolo di solista al teatro La Scala di Milano, la parte migliore era che lei credeva di aver beccato tutte le note. - Fermi tutti. Darla cerca di leggere le note mentre suoni, non puoi schiacciare tasti a caso. Neev vieni qui.- sentendo pronunciare il mio nome mi alzai di scatto correndo verso il palco. Mi sedetti cominciando a far scorrere le dita sui tasti bianchi e neri, chiusi gli occhi lasciandomi travolgere dalle note in un mondo tutto mio. Non appena finii sentii qualche applauso arrivare dalla prima fila, ovvero solo da Zoe e Sam. Mi rialzai tornando al mio posto dove rimasi chiusa come quando una tartaruga rientra nel suo guscio protettivo, solo che io non lo avevo.
 


 

Harry’s pov.

 
Ho realizzato che devo scegliere al più presto chi delle due mi piace di più, iniziando da Zoe. Delle fonti mi avevano detto che oggi sarebbe stata a lezione di teatro e così decisi di passarla a prendere per andare a fare un giro o quant’altro.
Aprii lentamente la porta credendo che ci fosse ancora lezione invece trovai solamente una ragazza bionda seduta al pianoforte.
-Every night in my dreams I see you, I feel you. That is how I know you go on. Far across the distance and spaces between us. You have come to show you go on. - cantò mentre le dita continuavano a passare sul pianoforte, poco dopo lo chiuse con uno scatto d’ira lanciando tutti i fogli all’aria. Si accasciò a terra chiudendosi in un leggero pianto. Mi avvicinai verso la ragazza sedendomi vicino a lei, era Neev.
- Neev, ascoltami, perché stai piangendo?- domandai. Continuò a tenere la testa chinata verso il basso facendo finta di essere sola nella stanza come poco prima che arrivassi io. Scossi più volte il suo braccio ricevendo poi una leggera gomitata per farmi intendere che non mi voleva lì. Gli alzai il viso poggiando due dita sotto al suo mento. - Neev non intendo andare via finche non mi spieghi che è successo.- continuai costringendola a guardarmi in faccia.
- Niente Harry, è una cosa stupida. Lascia perdere e vai via, Zoe dovrebbe essere andata in caffetteria.- disse tornando a guardare il pavimento. Rimasi sorpreso per l’ennesima volta, le mi capiva sempre al volo riusciva ad intuire in un attimo il perché della mia presenza in ogni luogo. Io invece non capivo niente, non so mai che prende alle persone.
- Dai vieni qui.- dissi stingendola in un caloroso abbraccio. Si accoccolò a me tirando su con il naso, affondò il viso nell’incavo del mio collo stringendomi forte una mano.
- Mi illudono continuamente Harry.- disse cogliendomi di sorpresa. Gli asciugai con l’indice qualche lacrima che scendeva sulle guance rosee mentre lei si stringeva ancora di più accanto a me. - Nonostante mi ripetano continuamente che ho talento non mi chiamano mai per essere partecipe sul palco ad uno spettacolo. È frustrante.- continuò staccandosi improvvisamente da me. Appoggiò la schiena contro il pianoforte racchettando tutti i fogli sparsi sul pavimento.
Passai il resto del pomeriggio disteso sul palco con le testa di Neev poggiata sulla mia spalla, le avevo offerto poco fa un bounty che avevo comprato per Zoe prima di venirla a prendere. Adesso è qui che lo sta mangiando dopo avermene dato un piccolo pezzetto cercando di non essere avida nonostante fosse una malata del cioccolato.
Aveva iniziato a piovere violentemente e l’unico rumore che si sentiva oltre i nostri respiri erano le gocce che si infrangevano rumorosamente contro le piccole finestre quasi accanto al soffitto tanto erano in alto. Smise di piangere dopo un po’ cercando sollievo tra le mie dolci parole, non avrei mai creduto di riuscire a tirare fuori questo lato sconvolgente di me.
Mi distolsi dai mie pensieri quando sentii il suono inconfondibile del mio cellulare, lo tolsi dalla tasca dei jeans andando a leggere il messaggio.

Da: Megan.
Ehi riccio. Che ne dici se questa
 sera andiamo a vedere un film?

 

Solo ora mi accorsi che Neev si era alzata con la borsa sulla spalla destra, probabilmente aveva letto il messaggio. Sorrise anche se dubitavo del fatto che quel sorriso sarebbe rimasto a lungo dipinto sul suo volto. Mi alzai anche io stringendola in un ultimo caloroso abbraccio.
Corsi verso la porta mandandole un bacio volante prima di sparire dietro il portone. Il mio corpo si irrigidì di colpo pensando che a poco sarei uscito con Megan Moon, anche se in quel momento riuscivo solo a pensare al pomeriggio passato in balia del respiro caldo di Neev sul mio collo e le lacrime sulle sue gote arrossate.

* * *
 

Ciao c:
Allora ho capito che la storia vi fa cagare...SO SAD.
Siamo arrivati solamente a 10 recensioni quando i capitolo scorsi ne avevano anche 16.
Ho sempre detto che aggioro ogni qualvolta il capitolo arriva a 14 recensioni, però siccome è passato quasi un mese ho deciso di aggiornare comunque. Solo che mi dispiace, d'ora in poi aggiornerò a 14 recensioni.
Continuerò ad aggiornare per quei pochi che un po' ci tengono ed anche per altri -non faccio nomi- (Nicole, Elena e Martina) che se non aggiorno mi ammazzano ed io sarei costretta a scappare in Jamaica perchè a Londra potrebbero trovarmi subito. Bene.
In questo capitolo Neev spiega a Louis quanto gli vuole bene e c'è una piccola parte Nerry- Heev decidete voi c:
Va bene, ci tenevo a dirvi che sto scrivendo altre due storie che non so quando posterò...molto più avanti però c: Un bacio.
Ciao Ciao.
Monica.

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- Non voglio uscire con te Harry.- disse velocemente coprendosi il viso con entrambe le mani, la guardai leggermente confuso. Non era lei quella che mi moriva dietro dalla prima superiore? - Io…cioè non posso.-









 

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Capitolo 15
*** capitolo 14 ***




"Thirteen things about the british girl"

Capitolo 14






 

 

Neev’s pov.

 

 

Le ore in biblioteca sembravano non finire mai, era passato ormai molto tempo da quando presi posto sulla solita sedia girevole bianca di plastica.

Era passato un giorno dalla scena con Harry, come era possibile che solo una stupida passione mi potesse rendere così vulnerabile? Diedi un’occhiata a Liam Payne che stava entrando nella biblioteca con un libro sottobraccio gli sorrisi prendendo l’oggetto che mi stava passando e segnando che lo aveva restituito.

- Un romanzo di Nicholas Sparks? Davvero?- dissi ridacchiando quando lui se ne era già andato lasciandomi sola immersa tra i libri da sistemare sui vari scaffali.

Diedi una svelta occhiata all’ora segnata sullo schermo del pc notando che ormai il mio turno era finito da ben mezz’ora. Mi sentii sollevata nel vedere che in biblioteca non c’era nessuno, presi le chiavi dal cassetto chiudendo la porta a chiave.

Nel passare dall’ingresso della scuola lasciai le chiavi in segreteria sorridendo alla donna con i capelli rossi - tinti – che vedendomi passare sembrò essersi ripresa dal suo mondo parallelo al nostro.

- Neev Yates?- domandò sistemandosi gli occhiali sul naso. Annuii. - Hai lasciato il tuo libro di storia della musica in palestra. - continuò. Oh ecco perché non riuscivo più a trovarlo. La ringrazia correndo verso il luogo che mi era stato detto.

Aprii lentamente la porta passando sugli spalti grigi gelidi, il mio sguardo fu catturato da due persone. Un ragazzo indossava dei pantaloncini blu ed una maglietta bianca, portava sulle mani due enormi guantoni rossi. Erano a piedi nudi ed entrambi si davano colpi abbastanza forti, solo dopo notai che c’era un terzo uomo che si mise in mezzo a loro dividendoli.

Riconobbi poco dopo i ricci sudati di Harry, le ciocche di capelli gli ricadevano sulla fronte, non li interruppi decidendo che sarebbe stato meglio aspettare che loro mi notassero. E così fu.

L’uomo era il professor Grover, l’insegnante di educazione fisica. Non sapevo che insegnasse anche box, anzi, a dire il vero non sapevo nemmeno che si praticasse questo tipo di sport all’interno dell’istituto. Mi fece cenno di scendere, così li raggiunsi.

- Yates a cosa devo la tua visita?- domandò il professore dandomi una leggera pacca sul braccio che mi spostò dal mio posto facendomi barcollare un po’.

- Ehm…ho dimenticato il mio libro di musica.- risposi flebilmente scatenando la risata del professore mentre scorsi Harry avvicinarsi a noi insieme all’altro ragazzo a me sconosciuto.

- Oh Yates, Yates. Ancora fissata con la musica? Perché non fai un po’ di muscoli a queste braccia graciline.- disse strattonandomi il braccio destro, mi spostai di qualche passo prendendo il libro che era poggiato sopra un banco verdognolo che Mr. Grover usava come cattedra. Salutai tutti con la mano correndo fuori da quel posto gelido e raccapricciante, per me. Ho sempre odiato lo sport, qualunque tipo di disciplina che fosse collegata al sudare o correre.

Prima di chiudere la porta sentii due braccia forti cingermi il bacino prendendomi di soprassalto. Mi voltai incontrando gli occhi verdi del mio amico riccio, sorrisi allungando le braccia dietro al suo collo, ridacchiò lasciandomi una veloce bacio sulla guancia.

- Allora?- chiese staccandosi da me per prendere il suo borsone blu come i pantaloncini.

- Allora cosa?- domandai confusa.

- Sto aspettando il bacio che mi spetta.- disse indicandosi la guancia, prima di prendermi per mano e cominciando ad avanzare verso le scale principali che portavano ai dormitori.

- Quando ti sarai fatto una doccia e non puzzerai più come una caprone probabilmente ricambierò il bacio.- risposi spingendolo, per quanto la mia forza innata riesca fare, verso il muro. Mise il broncio spingendo l’indice contro la mia pancia, ovviamente sapeva che soffro il solletico più di ogni cosa.

- Molto gentile piccola. Comunque questa sera devo uscire con Zoe, volevo chiederti se potessi darmi qualche retta su come vestirmi.- disse fermandosi di colpo dinanzi ad una porta marrone con segnato il numero 1069, siccome le stanze partivano dal numero “900” in poi. Annuii lievemente seguendolo dentro alla stanza, mi face spazio sul letto avvisandomi che dopo aver fatto la doccia sarebbe tornato per il cambio abito. Mi sistemai contro la testata del letto sfogliando una rivista di macchine che Harry aveva lasciato aperta sul comodino.

Tin.

Oh merda. Mi voltai verso il cellulare di Harry, un messaggio.

Ok non devo leggerlo, insomma non posso decidere così all’improvviso di ficcare il naso negli affari altrui, è del tutto scorretto. Troppo tardi, ormai avevo già tra le mani il telefono illuminato che lasciava vedere il messaggio lasciato: Megan.

 

Da Megan:

Mi sono divertita molto ieri sera, tesoro. ;)xx

 

Lanciai velocemente il cellulare sotto alla coperta di pile arancione ammucchiata sull’angolo del letto. La porta del bagno si aprì facendo fuori uscire una nuvola di vapore dalla quale uscì un Harry in mutande tutto sorridente.

- Si comincia?-

 

***

Harry’s pov.

Ero pronto per uscire con Zoe, la sera scorsa mi sono divertito abbastanza al cinema con Megan anche se sembrava una cozza tanto mi stava appiccicata.

Scorsi la minuta figura di Zoe avanzare verso di me con una certa fretta; indossava un vestito blu che le arrivava fino al ginocchio, i capelli neri che le arrivavano alle spalle che ricoprivano la fronte a causa della frangia.

La raggiunsi stampandole un piccolo bacio sulla guancia che però non ricambiò abbassando lo sguardo verso il pavimento, inarcai un sopracciglio passando una mano lungo il suo braccio.

- C’è qualcosa che non va?- domandai sedendomi accanto a lei sulle scalinate.

- Non voglio uscire con te Harry.- disse velocemente coprendosi il viso con entrambe le mani, la guardai leggermente confuso. Non era lei quella che mi moriva dietro dalla prima superiore? - Io…cioè non posso.-

- Perché?-

- Non lo capisci Harry? Tu non sei innamorato di me, a te piace un’altra solo che non lo hai ancora capito.- disse alzandosi in piedi per poi posizionarsi di fronte a me a braccia conserte. Alzai il viso per guardarla in faccia.

- Se dici così per Megan io ti giuro Zoe che sto cercando di capire qual…- prima che potessi finire la frase venni interrotto da un verso contrariato fuoriuscito dalla bocca di Zoe.

- No no. Comunque partendo da lei, non ti sei accorto che è una stronza? È il diavolo fatto persona! Ti piace solo perché tutti dicono che sia la più carina della scuola. È ora che comincia a pensare con il cervello e non con il cazzo Harry.- disse continuando a fare avanti ed indietro da una ringhiera all’altra delle scale. Prima che potessi emettere suoni ricominciò a parlare. – Sai cosa mi fa arrabbiare?- domandò.

- No Zoe, io non capisco perché te la stai prendendo con me.- risposi semplicemente guardandomi la scarpe.

- Lei è una ragazza d’ora Harry, non come Megan. Io so chi ami…e se lo so io lo sai anche tu, credimi. Solamente non riesci o non vuoi capirlo.- disse tornando a sedersi accanto a me, sembrava più rilassata. – Oh Harry, io vi vedo. Vedo come sorridi quando ti parla, vedo le emozioni che ti fa provare ogni volta che invece è lei a sorridere.- continuò con fare sognante.

- Io davvero non capisco di cosa stai parlando.- dissi voltandomi verso di lei.

- Capirai Harry. In ogni modo, sono solo venuta per salutarti siccome tra qualche giorno me ne vado, torno a casa mia. E comunque ricordati ciò che ti ho appena detto Harry.- si alzò lasciandomi un lungo bacio sulla guancia arruffandomi i capelli.

Vidi la sua ombra scomparire con lei dietro al muro bianco, se solo riuscissi a capire chi è la famosa ragazza di cui parla.
 

* * *
 

Tralasciando il fatto il fatto che ho appena finito di scrivere il capitolo eccomi qui c:
Se è una merda fate finta di niente, è stato un mese di merda...davvero.
Ho studiato tutti i giorni che a mò crepavo sui libri...brutto modo per morire poi tsk.
Ho aggiornato solo per fare un piacere alla Nicole che dopo che le ho detto che avrei aggiornato questa sera mi ha preso facendo fare l'aeroplanino (?) grazie Nicky c: <3
In ogni modo, mi rivedrete a Luglio. *tutte esultano* so che vi mancherò lòl
Non prendetevela con me...ma con chi ha inventato gli esami..si quelle brutte bestie.
Io direi di prendere i forconi ed inseguirli yeahhhhhh.
No ok, i forconi non bastano....ci servono anche le molotov, i bastoni con le fiamme, i detonatori...ed ovviamente le botilie da spacare sks.
VA BUONO, le recensioni sono salite di 1...ma vale la regola che ho detto nello scorso chapter c:
Soooo, ecco svelata chi ha rifiutato l'invito di Harry, Zoe. Meno 1 gente.
Peròòòòòòò ricordatevi di lei perchè sara very very very very very importante per la storia.
Ok poi che Neev che dice "puzzi come un caprone"...li mi sono ispirata a me stessa ed ad una delle mie grandi figure di merda giornaliere. Quindi donate un'euro per aiutare questa povera ragazza.
Ora vado...devo washarmi (?) e poi vado a dormire, cercando di non rompere il letto come ha fatto Nialluccio. #crazymofo. *-*
Lo spazio autrice si sta dilungando troppo e siccome non mi caga nemmeno un piccione (love ya kevin) me ne vado. Ciao Ciao.
Monica. Ci vediamo a Luglio pipol c:
Twitter - ASK.fm


 



*Se vorrete prendermi a sprangate vi capisco, ma siccome non ho il 
capitolo pronto...niente spoiler, Ciao Ciao guyssss.*
ps. se qualcuno crepa/decede/rotola (?) con la gif...avverto fin da subito che non intendo prendermi la colpa per l'omicidio. Love yac:

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


"Thirteen things about the british girl"

Capitolo 15








 

Neev’s pov.

 

L’aria invernale cominciava già a farsi sentire, per non parlare delle città e dei negozi che nonostante manchino ancora due settimane a Natale sono già piene zeppe di decori e luci di ogni genere.
Ma almeno ci sono i saldi e questo a permesso a me e Sam di dedicarci in una completa giornata sole donne alla balia dello shopping e del rilassamento totale.
Stavo lentamente smangiucchiando la ciambella con su la glassa al cioccolato e gli zuccherini che avevo appena ordinato da Starbucks insieme ad un deliziose caffè alla menta. Guardai distrattamente l’ora sul display del cellulare mentre aspettavo che Samantha tornasse dentro il locale, era andata fuori per rispondere alla telefonata siccome qui c’era dentro un gran baccano.
Ringraziai la cameriera che pulì il tavolo e prese i soldi da portare alla cassa, mi alzai a mia volta raggiungendo la mia amica che a sua volta stava per venirmi incontro.
- Allora? Successo qualcosa?- domandai indossando la sciarpa rossa che mi era stata regalata il Natale passato. Presi il pacchetto di sigarette dalla borsa estraendone una insieme all’accendino blu, la portai alla bocca accendendola.
- Oh niente, questa sera c’è l’ultima partita del campionato di calcio di qualche scuola alla quale a partecipato la nostra. Zayn mi ha chiesto se volevo andare ed ho accettato.- rispose alla mia domanda camminando a mio passo verso la fermata dell’Autobus più vicina. – Comunque…da quand’è che fumi?- alzai le spalle facendo uscire il fumo grigio dalla mia bocca mentre Samantha correva per cercare di bloccare la porta del Bus appena arrivato.


* * *
Indossai i miei anfibi neri una volta indossati i jeans e la camicetta verde smeraldo, frugai nell’armadio alla ricerca di una giacca e dello scalda collo beige che adoravo mettere durante le giornate invernali tipo questa.
Samantha mi aveva più o meno obbligata ad andare a vedere quella stupida partita di calcio che per lo più non era nella nostra scuola ma in un’altra fuori da San Francisco. Salì sul Maggiolino bianco di Sam, la macchina più malandata che io abbia mai visto.

 
Dopo venti minuti infernali causati del meraviglioso, si fa per dire, modo di  guidare di Sam arrivammo al parcheggio del campo di calcio della scuola. Era pieno di ragazzi e ragazze con cartelloni ed altre cianfrusaglie che avrebbero usato per tifare la proprio squadra, in teoria io qui non dovrei esserci…non so nulla di calcio men che meno di altri sport simili a questo.
Eravamo in perfetto orario, cosa strana siccome io arrivo sempre in ritardo, ma i gradoni dove avrebbero seduto gli spettatori erano comunque già colmi di persone. Mi fermai a prendere una busta di arachidi prima di prendere posto accanto a Sam che per l’occasione si era preso uno di quei guantoni giganti con un dito ancora più grande che spunta. Scossi la testa cominciando a sgranocchiare qualche arachide.
Alzai lo sguardo siccome poche file c’erano un gruppo di ragazzi che si muovevano in modo goffo cercando di trovare posto per sedersi, riconobbi immediatamente i riccioli di Harry che assieme a Liam si stava sedendo in mezzo ad altri due ragazzi.

 
Era ancora presa dai miei pensieri quando mi accorsi che tutte le persone si stavano alzando per uscire dal campo, la nostra scuola aveva vinto.
Seguii distrattamente Sam che si lanciò tra le braccia di uno Zayn esultante, mi appartai a lato poggiandomi contro la macchina bianca aspettando che la mia coinquilina avesse finito di salutare tutti gli amici del suo ragazzo.
- Ciao Neev.- sussultai ingarbugliandomi in alcuni rami dell’albero vicino alla macchina, Harry era davanti a me che rideva mentre io farfugliavo qualcosa di insensato proprio per completare la mia figura di merda.
- Ti ha mai detto nessuno che non si  prendono le persone così alla sprovvista?- domandai acida cercando di togliermi le foglie secche dai capelli. Lui sbuffò aiutandomi a finire ciò che stavo facendo.
- Qualcuno a bevuto una spremuta di limoni aspri questa mattina?- chiese Harry prendendomi a braccetto e trascinandomi verso i suoi amici. Gli feci il verso spingendolo poco più in là mentre lui continuava a ridere.
- Ehi vi unite a noi? Stiamo andando al bowling per festeggiare la vittoria.- disse Niall correndo ad abbracciarmi. Annuì poco convinta seguendo Harry, sarei andata in macchina con lui siccome Malik sarebbe andato con Sam.
Si prospetta un lunga serata.

 
 
Mi allacciai i lacci delle buffe scarpe colorate prendendo in mano la mia palla azzurra. Ok Neev, ce la puoi fare.
Lancia degli sguardi tutt’altro che carini a Malik che in questo momento era contro di me. Forza Neev concentrati, tira giù quegli stramaledetti birilli.
Chiusi un occhio prendendo la mira per poi prendere una piccola rincorsa e lanciare la palla sulla corsia. Boom.
Le lucine sul tabellone continuavano a lampeggiare, cioè avevo fatto Strike non ci credo…dico Strike!
Saltai praticamente imbraccio ad Harry che mi fece girare stampandomi un giocoso bacio sulla guancia. Zayn mi guardava storto dirigendosi verso il bancone per lasciare le scarpe insieme a Sam che non aveva giocato altrimenti le squadre sarebbe state dispari.
Andai anche io a lasciare le scarpe uscendo fuori per prendere una boccata d’aria fresca, e gelida per lo più. Dietro al locale c’era una grande distesa verde piena di alberi, accesi il display del cellulare facendomi luce tra di essi.
Alla fine del lungo percorso di alberi si trovava una collinetta dalla quale si vedeva l’intera San Francisco illuminata dalle luci decorative Natalizie, sorrisi sedendomi per terra mentre una folata di vento mi spostò i capelli. Quando mi voltai vidi Harry seduto al mio fianco con una rosa arancione in mano, che devo ancora capire dove abbia potuto trovarne una durante questo periodo dell’anno.
- Ehm si…la ho staccata dal terrazzo di una casa qui vicino. Tieni è per te.- mormorò porgendomi il fiore. Avvampai improvvisamente sorridendogli come per ringraziarlo, la manica della camicia si era tirata indietro lasciando scoperto il mio polso ed una piccola parte dell’avambraccio. Harry concentrò la sua vista proprio su quel punto prendendo tra le sue mani il braccio.
- Non sapevo avessi dei tatuaggi.- disse facendo passare le sue lunghe dita sui disegni di inchiostro sul mio braccio.
- Si…ho la scritta Stay Strong come quella di Demi Lovato, questo che è un misto tra la chiave di violino, un cuore ed il simbolo della pace e l’ultimo è sulla spalla c’è un soffione che fa uscire tante rondini…- spiegai spostando anche l’altra manica per far vedere la scritta completa.
- Oh, ne ho anch’io parecchi…te li farei vedere tutti, ma fa un po’ freddo per togliersi la maglietta.- disse ridacchiando, sorrisi poggiando la testa sulla sua spalla mentre Harry cominciò ad accarezzarmi i capelli color grano lentamente.
Presi tra le mani il suo braccio scorrendo le dita sulla scritta “I can’t change” seguendo con le dita ogni lettera. – Non posso cambiare…”- lessi sussurrando.
- Già…è uno dei miei preferiti…- rispose a sua volta coprendosi di nuovo il polso con il maglioncino blu. Sorrisi nuovamente alzando il viso al cielo.

 

Harry’s pov.

 

Nevicava.
Cioè aveva appena iniziato a nevicare e dei piccoli fiocchi bianchi cadevano sulla faccia di Neev che cercava di prenderne qualcuno con la lingua.
La osservai, gli occhi azzurri, i capelli color grano che le ricadevano sulle spalle. Certo non era la ragazza più bella del mondo, ma tutta la bellezza di una ragazza si trova nella sua personalità non nei vestiti o nella quantità di trucco che ha addosso.
Potrei ascoltare Liam e credere che il mio triangolo amoroso sia diventato davvero un quadrato amoroso, al quale si aggiunta Neev ma si è tolta Zoe…quindi rimane pur sempre un triangolo.
Oppure potrei ascoltare Zayn che secondo lui non è la ragazza adatta a me, ma è meglio non essere influenzati dalle opinioni delle altre persone.
Mi spostai difronte a lei prendendole il viso tra le mani, senti il suo respiro freddo irregolare unito al mio e per la prima volta mi soffermai sulle sue labbra che in quel momento sembravano così soffici ed invitanti.
- Scusami Neev.- sussurrai prima di posare le mie labbra sulle sue. Lei sbarrò gli occhi guardandomi per una nano secondo e poi correre via.
Per un momento ho davvero creduto che la ragazza di cui parlava Zoe fosse davvero lei, Neev.
 

 
Neev’s pov.

 

Corsi davanti l’auto di Niall per fermarlo e subito salì nel posto del passeggero accanto a lui. Mi guardò con uno sguardo confuso mentre io ero intenta ad allacciarmi la cintura velocemente.
Mossi le mani facendogli capire che doveva partire e subito schiacciò sull’acceleratore uscendo dal parcheggio del locale.
Mi mangiucchiai nervosamente le unghie muovendo la gamba tremolante di continuo.
- Neev che hai? Sei più tesa della corda di un violino!- disse Niall prendendomi alla sprovvista. Lo guardai scuotendo la testa. – Dai che è successo?-
- Harry mi ha baciata! Ecco che è successo Niall.- sbottai coprendomi il viso con entrambe le mani.
- Oh finalmente, non sei contenta?- scherzò Niall ridacchiando come al suo solito. Lo fulminai con lo sguardo tornando a sedermi composta.
Grazie ad Harry passerò gli ultimi mesi di scuola ad evitarlo oppure ad evitare qualunque suo contatto visivo, sublime direi.
 

* * *

Ciao ragazze hreufhvvfj
Dopo 22 ( I don't know about you but I'm feeling 22) imperdonabili giorni sono tornata con un nuovo capitolo che fa più che shifo.
Soooo, ciorno...anche se sono le 23:30 quasi...ma va be.
L'esame è finito ed ora sono tutta vostra *la guardano male*
Qui c'è un colpo di scena...e per  ha sempre chi letto le mie storie sa che non è da me far baciare i protagonisti così presto...non so che mi è preso lòl.
Ok ok...sono emozionata perchè finalmente cambio cellulare e niente...ci vediamo la prossima volta (?)
Andrò al Lago di Garda in un posto in culo ai lupi dove il wifi si va a far fottere sempre quindi...non so quando aggiornerò...ma probabilmente mi infiltrerò a mò di stalker e userò il wifi della vicina c: Sono trasgre ya ya ya.
Ok...vi lascio sotto il banner della mia nuova FF se vi va di passare a lasciare una recensione mi farebbe molto piacere c:
Ciao Ciao.
Monica.


Se vi va passate dalla mia nuova Fan Fiction, grazie meraviglie dhhbgfd

 


il Kiss di Harold asjfbhgefd *-*

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


"Thirteen things about the british girl"

Capitolo 16



 
 

- Quindi abbiamo deciso di finire lo spettacolo con la canzone “My heart will go on” ovvero con il bacio tra Rose e Jack che sarà aggiunto per fare più scena. In seguito abbiamo deciso di fare un tributo per la cantante Withney Houston con la sua canzone I will always love you.- spiegò il professor Moore sistemandosi la cravatta bianca strettamente legata al suo collo. - Detto questo, la lezione è finita.-
Mi avvicinai a Sam prendendola a braccetto per uscire dalla sala teatro, mi fermai davanti alla porta avendo un flash.
- Ho dimenticato la borsa.- dissi solamente correndo verso i camerini. Presi la borsa dalla sedia soffermandomi su un rumore strano che proveniva da dietro una tenda. Mi avvicinai scorgendo Louis baciarsi appassionatamente con Darla, cazzo.
Corsi velocemente fuori accorgendomi che Sam se ne era già andata insieme a Fortune lasciandomi qui sola.
Sbuffai mettendo le mani nelle tasche ed incamminandomi verso la classe di spagnolo dove avrei passato l’ultima ora alla balia del mio pensiero frastornato dal trambusto più che totale.
 
 
Uscii dalla classe sbattendo pesantemente i piedi a terra per la noia, prima che potessi recarmi al mio armadietto venni fermata da qualcuno che urlò il mio nome per farsi sentire.
Mi voltai trovando il professor Black con in mano un libro, mi avvicinai a lui lentamente.
- Ti ho vista distratta oggi, di solito sei sempre attenta durante le mie lezioni.- disse ridandomi il mio libro di testo perfettamente racchiuso nella copertina trasparente.
- Si, sono successe molte cose ho bisogno solamente di un po’ di riposo…dopo le vacanze sarà tutto come prima stia tranquillo.- risposi sorridendo e sistemandomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio. Lui annuì salutandomi con la mano per poi tornare in classe dagli alunni del primo anno.
Scossi la testa sorridendo nuovamente per poi andare dal mio armadietto dove trovai Niall intento ad aprire il suo accanto al mio, si sarà sicuramente dimenticato la combinazione.
- Oh ciao Neev! Questo armadietto non vuole aprirsi oggi.- sbuffò dandogli un pugno che lo fece aprire improvvisamente facendo cadere tutti i fogli che ci teneva dentro sparsi su tutti e due i ripiani.
- Ciao Niall, andiamo a prendere qualcosa in caffetteria?- chiesi posando i vari libri in ordine come avevo imposto già dal primo giorno di scuola.
- Certo, non dovevi nemmeno chiederlo.- disse ridacchiando facendo ridere anche a me, lo seguii facendomi spazio tra i vari corpi vaganti per i corridoi.
 
 

***

Passammo l’intero pomeriggio a fare gli esercizi di biologia, a ridere e scherzare come non facevamo da tempo.
Niall è stata la prima persona che ho conosciuto in questa scuola, mi ero appena trasferita dall’Inghilterra e non conoscevo nessuno. Non che ora sia così famosa all’interno dell’istituto.
 

Flashback:
- Ehi ragazza nuova!- gridò uscendo dall’aula di biologia dove ebbi la prima discussione con la Foster.
- Ti ringrazio per non avermi chiamato ragazza inglese come fanno tutti.- dissi fermandomi davanti a lui.
- Volevo sapere se ti andava di andare con me in caffetteria, ci sono dei muffin che sono la fine del mondo.- disse euforico il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color oceano.
- Basta che siano con le gocce di cioccolato accompagnati con del tè, li amo.- ridacchiai incamminandomi con lui.
- Ti sto già amando io British.-
- British? Carino si ti lascerò chiamarmi così.- conclusi entrando a braccetto con lui nella stanza per niente affollata.
Fine Flashback.
 

Mi asciugai con il tovagliolo un baffo fatto con la panna della cioccolata calda dando di nuovo un morso al muffin di cui diedi metà a Niall ingordo qual è.
Alzai un attimo gli occhi incrociando lo sguardo con un ragazzo che si stava avvicinando in lontananza.
Oh merda.
Harry si stava avvicinando sempre di più ed il mio stato mentale non era ancora perfettamente pronta per avere una conversazione con lui, tipo uno stato di trans momentaneo.
Mi avvicinai a Niall dandogli un bacio a stampo sulle labbra staccandomi velocemente da lui.
Vidi Harry allontanarsi decisamente arrabbiato e per lo più confuso, guardai Niall ancora più confuso ed a bocca aperta.
- Scusami, d-devo andare.- balbettai prendendo la borsa e scappando fuori dalla sala.
Ero decisamente nella merda, nella merda più totale.

 

* * *
 

Ok scusatemi, scusatemi, scusatemi per questo enorme ritardo :c
Sono passati quasi due mesi dall'ultimo aggiornamento e mi dispiace tanto, ero in vacanza e avevo il pc senza wifi quindi mi era impossibile aggiornare.
Ma almeno avevo il cellulare e quindi sono riuscita a leggere qualcosina.
Ho anche notato che le recensioni sono diminuite, ma fa lo stesso probabilmente vi sarete stufate di aspettare tutto questo tempo.
Ed ora eccomi qui con questo capitolo - corto e brutto - dove succede una svolta, Neev bacia Niall...ma ovviamente avete capito che lo ha fatto per allontanare Harry da lei. Povero :c
Bene, prometto che la prossima volta aggiornerò prima che passi un mese ahhahahahah
Ciao Ciao.
Monica.

ps. se vi va di passare dalla mia nuova storia mi farebbe piacere c: cliccate sul banner per leggerla. Baciiii <3

 

- Lui dovrebbe vergognarsi Neev? Ti ho sentito quando hai detto a Sam che mi hai baciato solo per allontanare Harry.- sbottò Niall seguendo a ruota Liam che veniva rincorso da Louis probabilmente per cercare di chiarire le cose.


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Capitolo 18
*** capitolo 17 ***


"Thirteen things about the british girl"

Capitolo 17



 

- Sei in un bel casino Eilis!- disse Sam entrando nel negozio di abiti. La seguii a rotta sedendomi sul divanetto bordò libero accanto ai camerini.
- Quante volte ti dovrò ripetere che non sapevo che fare! E poi non chiamarmi Eilis.- sbottai iniziando a smangiucchiarmi le unghie appena sistemate dall’estetista dalla quale mi aveva trascinata Samantha.
Lei sbuffò prendendo in mano almeno cinque vestiti di diversi colori, ma pur sempre uguali di forma e decori dal canto mio alzai gli occhi al cielo aspettando di uscire dal negozio, sperando il più presto possibile.
- Credi che questo vestito andrà bene per la sera dello spettacolo?- mi domandò Samantha con uno sguardo interrogativo. – O forse è meglio questo?- continuò prendendo in mano l’abito blu.
- Per Dio Sam sono identici!- sbottai distraendo lo sguardo verso di lei. – E poi quante volte dovrò dirti che non ho la minima intenzione di venire!- continuai irritata.
- Sei una bambina Neev.- mormorò poggiando i vestiti sull’apposito appendiabiti. Uscii sedendomi sul bordo della fontana della piccola piazza circondata da ogni qual tipo di negozio. Feci passare la mano nell’acqua gelida per poi muoverla per far si che si asciughi.  – Neev dai torna dentro!- sentii gridare Sam da poco lontano da me. Mi raggiunse fermandosi dinanzi a me sbattendo i piedi a terra istericamente.
- Senti prendi il vestito rosso! Zayn vorrà sicuramente portarti a letto prima dell’inizio dello spettacolo.- risposi tornando ad immergere la mano destra nella fontana.
- Vaffanculo ti odio!- urlò sbattendo di nuovo i piedi a terra.
- Io ti odio di più! Ed almeno io ti dico tutto diversamente da te che te ne stai sempre zitta a criticare quello che faccio!- gridai, alzandomi in piedi e puntandole l’indice contro.
Mi sistemai la borsa sulla spalla fermando il primo taxi libero che passava per strada, aprii la portiera cercando di sedermi ma venni fermata presa per un braccio.
- Quindi non ti dico niente, ah?- domandò retorica Samantha. – Senti bene allora, ieri alla fine degli allenamenti di calcio mentre ero con Zayn ho visto Harry e Megan baciarsi! E lui non si tirava indietro, Neev. Però tu non sei meno stronza di lui quindi direi che siamo completamente a posto vero Neev?- aggiunse presa dalla rabbia.
Chiusi di scatto la portiera sussurrando all’autista la meta. Mi asciugai velocemente una lacrima.
Non sapevo se ero arrabbiata con Sam oppure se ero rimasta delusa ed amareggiata dalla notizia del bacio di Harry e di quella cheerleader. Però infondo era anche colpa mia.
Mi strinsi la borsa al petto poggiandoci la testa sopra.
Presi un respiro profondo  accorgendomi che ero già arrivata a destinazione, mi sistemai la borsa sulla spalla prendendo qualche dollaro per pagare l’autista. Chiusi velocemente la portiera fermandomi a sciacquare il viso nella fontanella del parco, presi un fazzoletto asciugandomi velocemente per poi avanzare a passo spedito verso la biblioteca.
Mi sedetti sulla sedia girevole dando una svelta occhiata ai libri da sistemare, erano parecchi. Mi voltai tornando a controllare il computer piuttosto che sistemarli tutti ora.
Ero tranquilla, più o meno. Certo ero ancora un po’ irritata e scossa per quello che era successo prima con Samantha, la mia cara e amata coinquilina, ma devo cercare di scacciare via i pensieri negativi e pensare a quale sarà la prossima metà per il viaggio di Natale della famiglia Yates.
Ero ancora immersa nei miei pensieri quando vidi sei persone avanzare nella stanza, oh no, non loro.
Niall ed Harry non mi rivolgevano nemmeno lo sguardo, nemmeno un cenno di saluto. Niente di niente.
Liam la salutò con la mano, l’unico che mi salutò fu lui a dire il vero. Da Zayn non mi aspettavo niente, non andiamo molto d’accordo noi due.
- Allora Louis, come va con Darla? Deve essere stata una brutta batosta per Liam lasciarsi con lei, mi dispiace tanto davvero.- mormorai digitando i codici dei libri da segnare come restituiti nel computer della biblioteca.
- C-cosa?- domandò balbettando Liam. Cazzo, quindi lui non lo sapeva.
Louis scattò sul posto non appena sentì ciò che avevo appena detto - Neev non…-
- Stai zitto! Dovresti vergognarti per ciò cha hai fatto!- celiai alzandomi dalla sedia girevole che si spostò indietro. Zayn sembrava essere di troppo nella stanza, quindi uscì chiudendo lentamente la porta.
- Lui dovrebbe vergognarsi Neev? Ti ho sentito quando hai detto a Sam che mi hai baciato solo per allontanare Harry.- sbottò Niall seguendo a ruota Liam che veniva rincorso da Louis probabilmente per cercare di chiarire le cose.
Ero rimasta nella stanza sola con Harry, afferrai il carrello con su i libri dirigendomi verso i vari ripiani su cui sistemarli. Come sempre la biblioteca a quest’ora era vuota così mi misi a riordinare i libri in modo preciso, mi accorsi che Harry mi aveva seguita così corsi al piano superiore che faceva da terrazza al chiuso dove c’erano i tavoli per lo studio.
Mi sedetti su uno di essi posando i piedi sulla sedia nera di plastica che avevo spostato per salire. Poco dopo ritrovai Harry fermo sulle scale poggiato alla ringhiera. – Come sapevi di…- domandò improvvisamente.
- Davvero me lo stai chiedendo? Secondo te questi anni passati ad essere una sfigata rinchiusa qui dentro non mi hanno fatto sapere un po’ tutto di tutti?- i mio tono di voce era diventato odioso, un po’ come quello di Samantha quando mi aveva urlato contro prima.
- Non sei una sfigata senza amici Neev, sei tu che non li vuoi è questo il punto.- concluse. Ci fu un breve silenzio prima che ripresi la situazione in mano.
- Credi davvero che non li voglia Harry? Secondo te passare gli anni a fare la ragazza su cui tutti devono contare non significa cercare amici?! Ora mi sono sinceramente stufata di tutti voi.- sbottai, scendendo giù dal tavolo su cui precedentemente ero seduta. Me lo ritrovai accanto, innervosito.
- Quindi sei brava solo te Neev? Perché ciò che è successo poco non lo conferma sai? Non hai mai pensato che non ti hanno mai fatto suonare il piano perché c’è qualcuno più bravo di te? Ci sarà un motivo se hanno fatto suonare Darla al posto tuo!- aggiunse con tono velenoso, sentii come se il mio cuore si fosse fermato con una forte fitta. Poteva avere ragione, ci sarà veramente un motivo per cui il professor Moore non mi ha mai fatto suonare.
- Io…mi hanno detto che sono brava…- mormorai balbettando.
- Devi smetterla Neev, devi uscire dal tuo subconscio che ti fa credere di non essere niente ok?- sussurrò prendendomi una mano.
Avevo perso l’amicizia di ben cinque persone in una giornata, avevo perso l’appoggio dell’unica persona di cui mi fidavo realmente, avevo perso ciò che avevo sempre cercato e voluto ma che non mi ero ancora accorta di avere.
Forse è meglio lasciar perdere tutto, lasciare che io rimanga la protagonista del mio strano subconscio e che Harry torni da Megan in tutta la sua perfezione o meglio da Zoe, se solo non se ne fosse andata.
Mollai improvvisamente la sua mano, abbassai lo sguardo tornando sulle scale per scendere.
- Forse è meglio così Harry, è meglio che tu te ne vada dal mio mondo.- sussurrai scendendo le scale, abbassai lo sguardo mentre lui mi sorpassò in silenzio.
Avevo combinato un casino, che non avrei mai risolto.

* * *
 

Chiedo scusa per il ritardo, anche se credo che a nessuno importi.
So di averci messo un po' ad aggiornare l'ultimo capitolo...ma non mi aspettavo un calo così grande di recensioni.
In questi ultimi capitoli ci ho davvero messo il cuore siccome è da un po' che avevo in mente di postare questa storia e da subito nella testa mi frullavano queste parti, non vedevo lìora di scriverle credendo che sarebbero piaciute a tutti.
Ma evidentemente ancora una volta mi sbagliavo, ma comunque non ne faccio una dramma.
Continuerò a postare perchè ho intenzione di finire questa storia di cui mi manca da scrivere solo l'epilogo, per l'altra si vedrà anche se molto probabilmente potrei cancellarla da un giorno all'altro visto che non la legge nessuno.
In ogni modo vorrei RINGRAZIARE DI CUORE chi ha recensito c: Siete l'amore, davvero 
♥♥♥♥♥
Grazie mille per esserci c:
Vado, vi lascio sotto il link della mia altra storia se volete darci un occhiatina e darmi un vostro parere ♥♥♥
E mi raccomando di non dare di matto per lo spoiler che vi lascerò oggi :3
Baci a tutti voi splendori ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
Ciao Ciao.
Monica x


 


Un ragazzo ed una ragazza incappucciati si tolsero i cappotti ridendo, mi scossi i ricci da davanti gli occhi e notai chi erano i due famigerati ragazzi.
Zayn e Neev.

 

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