All you need is love

di PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST
(/viewuser.php?uid=36206)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sylar/Claire ***
Capitolo 2: *** Peter/Claire ***
Capitolo 3: *** Adam/Elle ***



Capitolo 1
*** Sylar/Claire ***


Corre con la macchina sull'autostrada appena fuori New York.
Sta tornando a casa e non c'è nessuno ad aspettarlo, ma in fondo la cosa non gli dispiace poi molto. Perchè ci ha fatto l'abitudine. Proprio come si è abituato alla morte.
Sorride guardando la strada. Sorride perchè gli piace tornare a casa.
Non è neanche sua la macchina. L'ha rubata a qualcuna della sue vittime. Non si ricorda neanche chi, ma in fondo poco importa.. che ci fa un morto con la macchina?
E' più giusto che la tenga lui, un poveraccio che per vivere ripara orologi.
Canticchia qualcosa che passano alla radio. Sicuramente qualche cantante che tra qualche anno non verrà neanche più ricordato.
Il suo peggiore incubo.
Batte le dita sul volante, tenendo il ritmo della canzone. Sta sera gli gira particolarmente bene.
-Ma non c'è niente di decente?- fruga nel porta oggetti per cercare qualche Cd.
"The Doors". Sorride. Jim Morrison; forse lui non lo sa, ma non lo scorderà mai nessuno.
Un giubbetto catarifrangente lo distrae. Sente suonare un clacson e inchioda. Quella lucetta gialla sulla corsia di emergenza gli è familiare.
No la luce, la persona.
Qualche macchina gli passa accanto e gli automobilisti lo insultano. E' fermo in mezzo la strada cercando di mettere a fuoco la sagoma.
-Imbecille, levati da li!- grida un uomo dentro una machcina blu.
Lui non risponde. Potrebbe alzare un dito e farlo saltare in aria, ma perchè creare un casino?
Fruga nella tasca della giacca e prende gli occhiali.
Stringe gli occhi per vedere meglio.
Sobbalza. Capelli biondi, più corti di come li ricordava, ma sempre piccoletta.
La voglia di ucciderla sedutastante gli appanna gli occhi, ma solo per un attimo. Perchè macchiarsi di sangue, quando Mohinder gli aveva detto che bastava il sangue di quella ragazza per guarire da ogni cosa? La guarda meglio. Gonnellina nera e maglietta dello stesso colore. Forse. Ha il giubbetto giallo sopra.
Perchè ucciderla? Sarebbe uno spreco.
Accosta anche lui sulla corsia di emergenza e scende dalla macchina.
-Quando ti fermi devi mettere il triangolo.-
-Mi scusi è che..-
la frase le muore in bocca. Due anni non sono riusciti a cancellare il ricordo. Quegli occhi nocciola pieni di rabbia odio e un bagliore di follia non li avrebbe mai scordati.
Comicia a tremare, incapace anche di piangere.
Adesso non c'è il suo eroe che tempo fa salvò la situazione.
Adesso avrebbe fatto qualunque cosa pur di salvarsi ancora, si sarebbe anche aggrappata a Mary Poppins con il suo ombrello.
-Ti si è fermata la macchina?-
Quanto gli piace quella sensazione di puro terrore che vede negli occhi blu della ragazza.
Lei ancora non risponde, incapace di formulare una qualsiasi frase.
Sembra aver perso il controllo delle gambe. Vuole correrre. Ma sarebbe inutile, come del resto sperare di tornare a casa.
-Se non te ne vai mi metto a urlare.- dice tutto di un fiato. Forse fargli vedere che non ha paura è la cosa migliore. Forse. Certo che ha scelto la frase più stupida..
-Dai fallo.-
Lei serra le labbra. Psicologia inversa. Ma continua a mantenere quel cipiglio oroglioso con cui, un minimo, spera di uscirne illesa.
-Hai bucato..serve una mano?-
Perchè indugia così? -Se devi uccidermi fallo adesso!- urla lei. Scoppia a piangere. L'attesa snerva più dell'esecuzione. Un po' come andare dal dentista.
-E perchè? Sarebbe uno spreco.-
La squadra da capo a piedi, facendola rabbrividire. Lei continua a piangere. Forse non ha neanche capito il senso della sua maliziosa batutta.
Lui ride, una risata profonda e malata.

-Come mai da queste parti?-
Claire abita in Texas, che ci fa a New York?
Lei si schiaccia di più contro il sedile. Ha accettato il passaggio. O meglio è stata obbligata ad accettare. -Se ti volevo uccidere l'avevo già fatto ragazzina.-
-Affari miei.-
lei risponde alla domanda di prima. Quello che era venuta a fare non lo riguarda e non glielo racconterebbe comunque.
-Eloquente vedo.-
Come sarebbe lui con un assassino accanto? si chiede lei. Forse si troverebbe a suo agio..tra simili ci si vuol bene.
-Ho accettato un passaggio, non di dialogare con te.-
Si da mentalmente della stupida. Cazzo deve assecondarlo non rispondergli a tono! Ormai è fatta.
-Sai una cosa?-
Lei lo guarda. Perchè continua a parlare? Forse adesso vuole annunciarle la sua morte?
-No.- ovviamente Claire non sa neanche che alle domande retoriche non si risponde.
-Pensavo fossi una ragazzina piagnucolosa, che non è capace di fare niente senza qualcuno che le copre le spalle. Se continui a rispondere così mi ricredo.-
Lei appoggia la testa al vetro. Quella voce le fa venire i brividi di terrore. Implora a mente tutti i santi del paradiso, ma chi di questi di sarebbe preso il disturbo? Si gira verso il conducente dell'auto. Continua a sorridere e questo le da ancora di più sui nervi. Lo guarda meglio. Porta una maglietta nera, stretta che gli evidenzia i muscoli. Mica male però.. no ma che pensa? vuole uscire dalla macchina.
-Quanto manca?- chiede ansiosa.
-Che fretta c'è?-
Si da mentalmente della stupida. Aveva trovato due ore fa il suo ragazzo con un altra. L'aveva presa per i capelli e riempita di calci e poi un bel calcione era toccato a lui. Era corsa via e aveva bucato. E poi Sylar. Aveva pensato che era la sua giornata sfortunata. Però è ancora viva, per cui un punto in più per la fortuna.
-Dai quanto manca?-
-Ho accettato di darti un passaggio non di dialogare con te.-

Bastardo. Se solo lui fosse una persona normale lo avrebbe preso a pugni. Lui si gira a guardarla, squadrandola come aveva fatto prima. Lei si ritira, per quanto può.
Lui ha di nuovo qual sorriso. La voglia della ragazza di prenderlo a schiaffi aumenta ogni secondo di più. Si incrociano gli sguardi. Lei distoglie subito. Vuole che questo viaggio finisca presto, sta dando di cervello.
-Perchè mi stai dando un passaggio?-
-Non ti credevo così stupida, Bennet.-

Ma perchè? Perchè gli uomini devono avere il chiodo fisso?
-Scordatelo.- risponde categoricamente lei. Anche se..No, niente.
-Opponiti.-
Ecco. vince lui, sempre. Le viene voglia di piangere, ma non lo fa.
-Allora aprimi la testa.-
-Se non mi sei piaciuta, lo faccio.-
risponde ridendo lui.
Lei si mozzica le unghie. Poi sorride; forse le è venuta un' idea.


Queste sono le cose che quando le racconti nessuno ci crede.
Si guarda intorno. Un appartamento sobrio senza pretese. Prima di entrare si immaginava una casa con le porte che scricchiolano e i cervelli a mo di trofeo. Che idea idiota.
E adesso la camera di lui. Normale anche questa. Forse si aspetta ancora di vedere un cervello spuntare da sotto il letto.
Cavolo, quasi se ne dimentica. Non è la per una visita di piacere. O almeno non lo sarà per lei.
-Ragazzina ti sei incantata?-
-No, tutto a posto.-

Lo guarda. Dalle sue esperienze aveva imparato a guardare il lato positivo. E bhè.. wow la c'è..
Si mozzica un labbro. Sta diventando matta.
Lui la prende e la solleva da terra e posandola delicatamente sul letto.
Lei rabbrividisce. E per la prima volta quella sera, non è un brivido di paura.


Odessa, Texas. Tre mesi dopo. Lui non l'aveva uccisa, e lei era rimasta tre giorni a casa sua. Da quel giorno era un vizio e tutt'ora non ne possono fare a meno. Un po' come la droga.
-Te l'avevo detto di non venire! C'è mio padre sta sera! Cocciuto come una capra!- sussurra lei al ragazzo che sta chiudendo nell'armadio.
-Idiota i miei vestiti!-
Lei glieli tira in faccia e chiude l'armadio, appena in tempo per accogliere nella sua cameretta Noah Bennet. Le sta raccontando qualcosa. Ma lei non ascolta. Tutti le sere, un battibecco. A volte non lo sopporta, a volte lo prende anche a calci e lo fa cadere dal letto. Ma non può fare a meno delle sue mani che la sfiorano, del suo corpo sul suo..
-Orsacchiotta mi senti?-
-Si papy ma sono stanca..-

Buonanotte. E lui che esce dall'armadio. -Orsacchiotta.- la scimmiotta.
-Zitto, non urlare!-
-Non ti sopporto, Bennet!-
-Neanche io, signor Sylar!-
-Allora me ne vado.-
-No.-
Lei lo affera per un polso. -rimani-
-Con piacere.-



Spero vi sia piaciuta.. è una cavolata che mi è venuta così..Se volete qualche paring in particolare accetto suggerimenti.
Ciao!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Peter/Claire ***


Attenzione: premetto che non amo particolarmente questa coppia, per cui se non è venuta come vi aspettavate mi dispiace veramente. Riportata più volta la tematica dell'incesto!

NB:il primo pezzo è dal punto di vista di Claude Reins, l'uomo invisibile. (si lo so no centra niente ma mi è venuto in mente così ^^)
Il secondo dal punto di vista di Peter.


-Carina casa tua.- canticchia Claire seduta sul divano. Sul tuo divano
E ti stai chiedendo perchè l'hai portata con te.
Forse per levarla dalle grinfie della donna che risponde al nome di Angela Petrelli, che altri non è che tua madre. E sua nonna per giunta.
Che casino!!!
Te lo ricordi ancora la prima volta che l'hai incontrata e forse non lo scorderai mai. E neanche io, perchè non la finivi mai di blaterale di quanto fosse dolce questa ragazzina.
-Perchè sorridi?-
Lei ti parla con quel suo modo di fare ancora da bambina.
Già, perchè sorridi? forse non ti capirebbe. Stai pensando che si dovrebbe mettere davanti ad uno specchio e guardarsi tutto il giorno. E allora forse sorriderebbe.
-No così..- rispondi alzando le spalle.
Ultimamente non riesci a formulare frasi di senso compiuto.
-Peter?-
No, proprio non ce la fa a chiamarti zio. E se lo facesse tu ti gireresti?
-Dimmi.- wow Pete, che eloquenza. Mi stupisco non è da te.
-No niente.- risponde lei ridendo.
E sorridi anche tu. Stai imbambolato come un cretino. Si stira e poi si ranicchia sul divano esibendosi in plateale sbadiglio.
-Hai sonno?-
Cavolo Pete, fai delle domande idiote! Non ti viene niente di più intelligente da dire? A quanto pare no.
-No.. è l'effetto del divano.-
Ti siedi per terra ai piedi del divano. Hai una faccia da idiota lasciatelo dire.
-Vuoi qualcosa da bere?-
Già meglio. Lei annuisce passandoti una mano fra i capelli e lo vedo da qua che rabbrividisci.
Lo sapevo! Ancora devi superare la fase da adolescente alla prima cotta. Ma forse a certa gente non passa mai.
Ti alzi e vai in cucina. L'ho sempre detto che il mondo fa schifo. Cotto di lei e poi scopri che è tua nipote.
Confermo che il mondo fa davvero schifo.
Lei si è rimessa seduta. Non vi assomigliate neanche un po'.
Torni con due bicchieri ma non riesco a vedere che c'è dentro. Sposto leggermente il tappeto e te inciampi come un idiota.
Decisamente idiota. Hai bagnato la ragazzina.
Limoncello. Sento il profumo.
-Oddio appiccica.- si lamenta lei, ma non sembra tanto arrabbiata.
-Scusa, scusa, scusa.-
-No dai non ti preoccupare.-


O dio ti prego no no e no. Lo sapevo io. Bene mi servirà da lezione, ovvero PETER IMPARATI A FARTI GLI AFFARI TUOI.
No ti prego Claire no fare quello che penso.
-Scusa sai mi da fastidio.- ammicchi sbottonando l'ultimo bottone della camicetta.
Ok Pete, calmati calmati calmati. Scommetto 100 dollari che ho la faccia da cretino. O da maniaco.
Calmati respira. Sono suo zio. Sono suo zio.
-Peter, hai una maglietta da darmi? Scusa se sto così ma.. Peter mi senti?-
Certo che ti sento, ma sono impegnato a auto controllarmi.
Sono suo zio. Sono suo zio. Ma chi se ne frega!!!
La afferro per le spalle e la bacio.
Idiota che sono. Mi stacco subito.
Ok. Adesso penserà che sono un maniaco pervertito. Nathan mi ucciderà e mia madre mi riporterà in vita per poi darmi il colpo di grazia. La vergogna dei Petrelli.
-Peter..-
Cazzo lo sapevo.
-Claire scusa io non..-
Non riesco a finire la frase che lei mi salta praticamente in braccio, baciandomi.
Non come ho fatto io prima. Scivola con la lingua in tutta la mia bocca. E io non me lo faccio ripetere due volte.
Chi se ne frega di quello che dice il mondo.
La sollevo e la porto in camera mia.
Sento il sapore del limone e alcool.


Gioco con i suoi capelli. Dio quant'è bella. Ma io mi sento in colpa.
-Claire...-
Lei mi zittisce con un bacio.
-Aspetta, parlo prima io. Volevo solo dirti che non aspettavo altro.-
Io rido. Però devo dire quello che penso. -Anch'io. Ma abbiamo sbagliato.-
Lei mi sorride. E poi mi monta sopra.
-Sbagliamo ancora.-




Ringraziamenti:
Hermione Weasley: concordo pienamente con te nel fatto che Sylar è un grandissimo figone (e non dico altro per non diventare volagare ^^) grazie per la recensione!! Te l'ho voluta dedicare perchè mi piaciono un sacco le tue fic ^^
mojojojo: spero che la fic ti sia piaciuta, ho fatto del mio meglio per far venire una cosa accettabile. Adesso aspetto la statua ^^ vabbè dai mi accontento dell'aggiornamento delle tue fic ^^ Anche a te ti ho voluto dedicare la fic perchè mi piacciono troppo le tue fic! Grazie per la recensione!
GaaRamaru: concordo con te, si sa qual è la mia coppia preferita ^^ E aspetto la tua fic!! A te te l'ho voluta dedicare perchè sei una delle mie recensitrici (si dice?) preferite^^
Ino chan: mmm mi alletta l'idea della statua di cioccolato a grandezza naturale (quindi abbastanza piccola XD)!! La farò una fic Matt/Niky! Grazie per la recensione!! A te l'ho voluta dedicare perchè adoro le tue storie. Quando sono andata la prima volta su questo sito c'era la tua fic in cima alla lista e è stata la prima che ho letto. E non me ne sono pentita ^^


Un bacio al prossimo chappy!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Adam/Elle ***


Nb: SPOILER!!!!!!!!!!!! ambientata nella puntata 4 mesi fa, stagione due, quando Peter viene chiuso nel container e Elle insegue Adam. E visto che non ci fanno vedere che è successo ci ho pensato io ^^



Correva, gli facevano male i piedi.
Correva e non aveva più fiato.
Ma non poteva, non voleva fermarsi. Non voleva mai più tornare dentro quella che era stata la sua stanza per trent'anni.
Sentiva i passi veloci dietro di lui, ma non voleva girarsi.
-Fermati bastardo!-
-Prendimi stronza!-

Bhè, un galantuamo non lo era mai stato ma non aveva mai offeso una donna.
Ma quando si vuole la libertà non si guarda in faccia a nessuno.
Ma purtroppo il destino ragione allo stesso modo.
Andò faccia a terra. Tutto colpa di un sasso.
La ragazza non ci mise che un secondo a raggiungerlo.
Lui cercò di alzarsi ma un lampo blu lo ributtò a terra.
Lei gli diede un calcio sulla mascella, rompendogliela irreparabilmente.
Irreparabile per la gente normale.
Infatti dopo pochi secondi la mascella gli tornò a posto
-Wow sei un mostro.- il tono della ragazza era misto di sensazioni, quali stupore, ironia, disprezzo e ammirazione.
-E' un po' che non mi guardo allo specchio, non pensavo di essere peggiorato così tanto-
Elle rise. E poi gli diede un altro calcio, stavolta su un fianco.
Lui fece cenno di alzarsi e lei le balzò sullo stomaco e si mise in ginocchio sopra di lui.
-Basta giochetti.
Elle Bishop non era famosa per la sua pazienza.
-Levati o ti spezzo il collo-
Lei per tutta risposta gli poggiò una mano sul torace, bruciandogli la camicia. Arricciò il naso all'adore di carne bruciata.
-Quanto deve durare ancora?-
-Finchè non muori.-
-Allora prova quanto vuoi. Io ho tutta l'eternità.-

Lei gli diede un cazzotto nello stomaco, facendolo tossire.
Adam rise e le spostò i capelli che le erano caduti sul viso. -Sai, non ero mai stato picchiato da una donna. A parte qualche schiaffo.-
Elle gli tirò uno schiaffo fortissimo.
-Non volevo mancare.- Si giustificò ridendo.
Lui la spinse via e si rialzò riprendendo a correrre, ma sta volta la corsa durò poco perchè lei gli fu subito dietro e lo ributtò a terra. Sta volta gli salì a cavalcioni e puntò i piedi a terra. Prese il cellulare componendo il numero del padre, ma prima che potesse chiamare lui glielo strappò di mano.
-Che cos'è?-
-Un cellulare idiota!-
-Si usa come il telefono?-
-Si....-
Lei sospirò portandosi una mano in fronte. Quando lui era stato catturato, lei neanche era nata.
-Come fa a funzionare se non ha i fili?-
Elle sbuffò. -Non lo so. Ridammelo e basta.-
Lui portò il braccio indietro e lei si sdraiò su di lui cercando si riprenderlo.
-Sono da trent'anni in astinenza non ti conviene metterti così-Lui sorrise malizioso e lei lo guardò indecisa se bruciargli la faccia o qualcos'altro.
Però doveva ammetere che quella faccetta da dolce bastardo era tentatrice.
-Hai gli occhi come i miei.-
A quella distanza, aveva potuto guardare quegli occhi azzurri così a fondo da ricordare ogni singola sfaccettatura.
-Lo posso prendere come un complimento, Elle?-
-Non lo so, fai tu.-

Adam tirò il telefono il più lontano possibile e poi la prese per i fianchi e le cominciò a baciare il collo salendo fino alla bocca.
Lei non obbiettò e lo lasciò fare.
Lo lasciò fare anche quando la girò dolcamente per metterla sotto.
E lo lasciò fare anche quando con le mani accarezzò ogni centimetro del suo corpo.



-Monroe, vattene prima che cambi idea.- disse lei riaggiustandosi i vestiti con noschalance.
-E non ti far più vedere.- aggiunse. Se il padre avesse scoperto questo "piccolo" fatto non voleva sapere neanche che sarebbe successo.
-Non ci contare, Elle.- e corse via con l'intento di scappare a Montreal, in Canada.
Ma con l'intenzione di tornare e non solo per vendicarsi di quelli che erano stati i suoi aguzzini.
Elle lo guardò allontanarsi e sussurrò in modo che lui non poteva sentirla. -Non ci conto, Adam.-


Questo è il mio secondo paring preferito.. se non vi piace perdonatemi ^^
Ringraziamenti:
GaaRamaru: Si lo che quel paring dello scorso capitolo non ti piace e neanche a me molto, e quindi grazie di aver recensito comunque. Di questo che ne pensi? comunque continuo a sperare nella tua fic allora^^
Ino chan: grazie per la recensione!! e lo so che questo paring non ti piace ma ce l'avevo in mente ^^ comunque la Matt/Niky è ai lavori in corso ^^ ti prego aggiorna le tue fic!! ^^
mojojojo: sono contenta che ti sia piaciuta!! Mi dispiace che questo paring non ti piace ma farò pure una Mohinder/Elle.. intanto ti ringrazio per la recensione!! e ti prego anche tu aggiorna le tue fic!! ^^

Un bacio al prossimo chappy!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=217687