Each flower blooms with time

di malikzioso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.All about me...or not everything ***
Capitolo 2: *** 2.Training ***
Capitolo 3: *** 3.It's a good day to have a good day ***
Capitolo 4: *** 4.What do i fell? I don't know ***



Capitolo 1
*** 1.All about me...or not everything ***


:( | via Tumblr
-Parlami un po' di te...-
-Bhè,il mio nome è Carlotta,18 anni e sono di origine italiana,ma vivo qui a Londra da un anno,da dopo la maturità. Ci siamo trasferiti io,mia mamma e il suo nuovo compagno che per me è come un papà,visto che il mio se ne è lavato le mani di me... Per me qua nulla è nuovo grazie a Liam, il mio migliore amico. La cosa strana è che ci siamo conosciuti all'età di 16 anni grazie ad uno scambio culturale e da lì abbiamo cominciato a scriverci fino a passare le estate assieme,un po' in Inghilterra e un po' in Italia.Insomma,siamo inseparabili ormai e io non saprei che fare senza di lui-
-Insomma,un grande cambiamento di stile di vita. Qua c'è scritto che la tua passione è la boxe,giusto? Molto strano sentirlo dire da una ragazza-disse Caroline.
-Già! È da quando ho 13 anni che la pratico e ogni giorno mi ci appassiono sempre di più. Ho ottenuto vari titoli,sono stata anche campionessa di Italia per 2 anni di seguito nella mia categoria. E che dire del mio allenatore...forse  la cosa che rimpiango di aver lasciato nel mio paese. È grazie a lui che oggi  ho la forza e la determinazione che mi ritrovo.-terminai con un po' di amarezza nella voce.
-Prima mi hai accennato di tuo padre,possiamo approfondire? Ho visto che ti sei irrigidita alla sola pronuncia-
Ogni volta che qualcuno toccava quel maledetto argomento,mi si formava il magone in gola...come se qualcuno girasse una lama più volte in una ferita che sarebbe dovuta guarire con il tempo...così mi dicevano.
-Mio “padre”?-mimai le virgolette con le dita -Lui non sa nulla di me...è da quando avevo 7 anni che i nostri rapporti sono andati sempre in discesa. Io lo adoravo,più di mia madre,per me era come l'aria,che senza di essa non puoi vivere. Ovviamente,dopo che i genitori divorziano,chiunque è felice che tutti e due cerchino di ricostruirsi una vita e così fu per mio padre. Aveva conosciuto una donna che aveva due figlie e nessuna delle tre mi era piaciuta,fin dall'inizio. La storia continuava bene,tranne che per me,visto che lui iniziò a fare da padre alle bambine della sua donna e non più a me...- Mentre parlavo iniziai a piangere senza accorgemene. Nessuno poteva capire quanto dolore e odio verso i suoi confronti provassi,nemmeno questa "strizza cervelli".
 -E poi?- mi domandò la psicologa.
-Poi? La fine di ogni cosa...io decisi di non vederlo più e lui accettò la mia decisione,visto che sta cosa è durata sei anni...E adesso ha saputo solo ieri che abito qui,carino no?- feci in tono ironico.
Nel mezzo del silenzio trillo' il timer che significava che la seduta era finita,finalmente! Odiavo venire qua,perchè ogni volta che lo facevo,arrivavo a casa sempre giù di morale a causa dei brutti ricordi.
-Per ora posso dirti che te provi molta rabbia nei confronti di tuo padre,ma ciò non deve impedirti di essere felice. È dura convivere con un peso così,ma te sei forte e vedrai che con il tempo e il mio aiuto tutto si risolverà.- esortò Caroline.
-Sisi,con il tempo,ovvio...solita zolfa! Sono 12 anni che non riesco a non pensarci! Se ogni giovedì devo venire qua per sentirmi dire queste cose,allora perdiamo tempo entrambe- Dissi per poi uscire dallo studio e dirigermi verso il luogo che più amavo...la MIA amata palestra,dove la gente non ti giudicava per l'aspetto fisico,ma per le tue abilità nel ring.
Abituata all'autunno italiano,qui a Londra a fine settembre iniziava a fare abbastanza freddo. Il tragitto dallo studio di Caroline alla palestra era piuttosto lungo se fatto a piedi,ma visto la mia pigrizia,non ci pensai due volte e mi diressi verso la fermata del bus più vicina. Lanciai uno sguardo all'orologio:erano le 17.00 e l'autobus arrivava ai 20. Siccome ero un po' scocciata,presi cellulare e cuffie e inizia a sentirmi la musica,giusto per ammazzare il tempo.
-Strano,il bus che arriva in orario? Che evento- esclamai sarcasticamente tra me e me.
Non feci neanche in tempo di salire che sento -Buon pomeriggio Carlotta!-. Cercavo di capire chi fosse,ma un'idea me l'er già fatta...Fred,il mio vicino di casa che faceva l'autista. -Buon pomeriggio anche a te!- esclamai con un sorriso falso come una banconota da 2 euro. Detto ciò,mi diressi verso il fondo alla ricerca di un posto.
Finalmente il bus frena poco prima della mia destinazione,scesi e camminai verso la mia meta. Quando mi ritrovai quasi davanti alle porte della palestra,notai una sagoma molto familiare che mi veniva in contro:era lui,Liam.


*Spazio me*

Ciao a tutti,sono Carlotta e questa è la mia primissima storia e spero che abbia attirato un briciolo della vostra attenzione. Questo primo capitolo funziona un po' da prologo,perchè vi spiega chi è Carlotta. Per favore,recensite in modo tale che io possa sapere che ne pensate; mi piacerebbe continuare a scriverla :)

Comunque lei è Carlotta


E lui è il nostro amico Liam
Liam ♥ | via Tumblr

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Capitolo 2
*** 2.Training ***



c-a-n-a-r-i-o-s | via Tumblr

Era da due settimane che non lo vedevo, era dovuto tornare a Wolverhampton perchè sua sorella non era stata molto bene.
-Carloooootta!- esultò Liam mentre correvo verso di lui.
-Liam,-dissi - mi sei mancato tantissimo. Guai a te se stai via ancora così tanto  tempo perchè ho bisogno di chiamarti nel profondo della notte per spararti quattro cavolate senza la paura di svegliare tua sorella che non sta bene!-.
-Hahah anche te mi sei mancata, ma non molto, solo un pochino- fece un piccolo spazio tra il pollice e l'indice nell'intento di mimare la misura minima.
-Grazie...sei sempre così affettuoso- esclamai cercando di sorpassarlo, azione che mi fu impedita visto che mi trovai tra le sue braccia.
-Sei un ruffiano, sai?-dissi mentre mi godevo il suo abbraccio.
-Dai Otta, sai che ti voglio bene ...però senza le tue chiamate alle 2 del mattino non si sta male-
-Diciamocelo, chi è che non mi vuole bene?-dissi con aria altezzosa.
-Modesta! Dai, entriamo che io in queste settimane ho mangiato tantissimo e devo A S S O L U T A M E N T E  smaltire il tutto-mi disse mettendo le mani sulla pancia e ridendo.
Anche Liam da qualche mese veniva li con me, visto che la boxe lo aveva sempre interessato, ma non aveva mai avuto nessuno stimolo per farla. Era portato  fisicamente, visto la sua altezza, muscolosità e agilità, ma la cosa che lo frenava era il carattere. Lui è un po' debole: ha paura di fare male alle persone, insomma, è troppo buono e in questo sport non bisogna esserlo. Per fortuna, sia io che il nostro allenatore Tom, lo avevamo spronato e man a mano stava diventando sempre più determinato.
Entrammo dentro e ci dividemmo per andare nei rispettivi spogliatoi. Mi cambiai con molta calma, visto che oggi non avevo voglia di allenarmi e facevo di tutto per perdere tempo. Quando finii di allacciarmi le scarpe, uscii e trovai Liam a chiacchierare con i soliti ragazzi mentre si riscaldavano.
-Carlotta, stasera che ne dici di fare un po' di guanti? così non perdi il ritmo-
-Ehm...va bene Tom, con chi ?-dissi con un entusiasmo pari a zero
-Non lo so, se arriva Mark li fai con lui- mi disse Tom con il suo solito modo burbero.
Terminati i miei soliti riti(stretching, corda e vuoto) iniziai ad avvolgermi le mani nella mie fasce verde fluo, pronta per andare ai sacchi.
Liam era lì, tutto concentrato nel saltare la corda e c'erano tre ragazze che se lo mangiavano con gli occhi. Feci un piccolo risolino perchè sembrava che gli fosse apparsa la Madonna in persona.
Quando suonò il campanello di inizio ripresa mi riscaldai e cominciai a fare quello che mi disse Tom, compresi i guanti.

Ero esausta, sentivo le gambe che mi cedevano ad ogni passo e avevo un fame incredibile. Per fortuna Liam aveva la macchina e si offrì per portarmi a casa.
-Stasera hai fatto delle belle riprese. Mark, a un certo punto, l'ho visto male, se lo beccavi con quel gancio finiva per terra- esortò Liam nel silenzio più totale del tragitto.
-Già, infatti me ne sono resa conto dopo che potevo fargli male- risposi- Ho visto che Tom ti ha fatto sudare eh? Avevi una faccia stravolta. Comunque..hai fatto colpo- dissi con un tono sarcastico.
-Su chi, sentiamo- rispose con il suo sorriso che ti faceva scogliere
-Sulle tre fighette, sembrava avessero assistito ad un'apparizione-. Iniziammo a ridere entrambi mentre facevo l'imitazione delle loro espressioni.
 Arrivammo con la macchina davanti a casa mia che stavamo ancora ridendo. Quando ci riprendemmo, chiesi a Liam se volesse entrare un attimo in casa,ma rifiutò perchè il giorno dopo sarebbe dovuto essere al lavoro presto.
Ci salutammo, uscii dalla macchina e tirai fuori le chiavi. Essendo giovedì, mia mamma e Giorgio(il suo compagno) non c'erano: erano a giocare a carte. Cioè, è possibile che ho una madre di 45 anni che va a giocare in posti dove il più giovane ne ha 85? Possibilissimo, ma capita solo a me. Infilai la chiave nella toppa ed entrai, dove mi accolsero le feste del mio cane. Poggiai la borsa, mangiai qualcosa e poi collassai sul divano dopo essermi fatta una bella doccia calda e dopo un messaggio di Liam :
"Notte dolcezza xx
ps:mi mancava la tua rumorosa ridarella.
                                                 L.xx "


*Spazio me*
Salve gente,questo è il secondo capitolo...nulla di che,ma da qua inizia la vera storia :)
Mi raccomando,recensite così che io possa sapere che ne pensate .
Buona serata e al prossimo capitolo. xx

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Capitolo 3
*** 3.It's a good day to have a good day ***


If you jump, I jump.

Erano le sette e mezza del mattino e fuori dalla finestra il tempo non era molto bello, il cielo era coperto da qualche nuvola. Non so il perchè mi fossi svegliata così presto e visto l'ora cercai di riprendere sonno , ma ormai ero sveglia e decisi di rispondere al messaggio di Liam.
"Buongiorno x.
Scusa se ieri sera non ti ho risposto, ma sono crollata sul divano. Comunque oggi che fai di bello?"
Anche se mi sembrava strano, oggi avevo la giornata libera da tutto. Prima che mi alzassi dal letto passarono circa 20 minuti e quando lo feci, mi diressi verso il bagno per andarmi a sciaquare passando davanti alla stanza dei miei che dormivano beatamente come dei ghiri. Finita la puliza, andai in cucina a prepararmi la colazione, avevo un po' di fame e così scelsi di farmi del semplice caffè latte con i cereali. Presi un pentolino e misi su il latte e poi aspettai qualche minuto che cuocesse. Pronto il latte, ci versai i cereali e mi misi un po' sul divano a guardare la televisione nell'attesa che mia madre si svegliasse.
-Buongiorno Amore- esclamò lei come sempre con un sorriso a 42 denti.
-Buongiorno ma'- risposi con un tono stanco e ancora impastato dal sonno nonostante fossero le nove e mezza.-Ieri com'è andata?- Le chiesi.
-Male,non abbiamo vinto nulla,ma ci siamo divertiti- disse mentre si faceva il caffè.
Una cosa che odiavo di mia madre era il fatto che anche alle sei del mattino avesse voglia di parlare e fosse sempre così sveglia e pimpante. Io sono l'esatto contrario: la mattina per tirarmi su dal letto,ci vuole la gru , per svegliarmi ci metto secoli e odio parlare,io la mattina vorrei silenzio,ma lo si ottiene solo quando mia mamma lavora.
Mentre chiacchieravo con mia madre, sentii squillare il mio telefono e mi alzai dal divano,dirigendomi verso il tavolino dove si trovava l'oggetto. Quando sbloccai il telefono lessi il mittente del messaggio:era Emily. è la mia migliore amica e ci siamo conosciute grazie ad Harry,il compagno di merende di Liam,che quando sono assieme di due cervelli non ne formano uno. Emily ed io siamo due scalmanate,ma abbiamo caratteri molto simili: siamo cocciute,lunatiche e un po' permalose,quindi immaginatevi quando ci scontriamo(molto spesso).
"Ciao Cara,siccome te non mi degni mai e perciò sei una merdina,lo farò io. Ti do due opzioni per oggi: o esci con me o vieni con me. A te la scelta xx". Quando lo lessi,sul mio volto apparve un sorrisino di felicità,era sempre un piacere vederla e stare insieme.
"Sceglierò la prima,visto la vasta scelta :) ci vediamo oggi alle quattro davanti al Black Pearl? Intanto chiedo anche a Liamn e te ad Harry x". La risposta di conferm
a non tardò ad arrivare. Non ebbi il tempo di mettere il telefono a posto che suonò per l'nnesima volta.
-Pronto?-
-Buongiorno Otta- disse una voce che amavo sentire.
-Liam,buongiorno anche a te! Ho da proporti una cosa: oggi esci con me e Emi?- esclamai.
-Eh,non so se ho tempo sai, sono un ragazzo molto impegnato e devo vedere se ho uno spazio nell'agenda- disse sarcastico.
-Mi scusi Dott.Payne,avrebbe un posto verso le tre? Non capita di passare un pomeriggio con due le due ragazze più belle e simpatiche di questo mondo!- esortai cercando di rimanere seria. Tentativo non riuscito.
-Mmm non so,resti in linea che controllo...- disse e prima di riparlare lasciò passare qualche secondo - Signorina,oggi è la sua giornata fortunata, sono libero!-
-Che onore! Allora,visto che non hai nulla da fare,mi passi a prendere alle tre sotto casa mia,così raggiungiamo Harry ed Emi- dissi con tono di ovvietà.
-No,spiegamelo,adesso oltre che Dottore, sono pure taxista?!- disse scherzosamente ironico.
-Scusa,a cosa serve la macchina se non vuoi dare passaggi?- sbottai con una risata.
-Anche a quello,ma non solo. Comunque ci vediamo alle tre sotto casa tua e per favore, sii puntuale per una volta- disse sempre con la sua voce estremamente calma e dolce.
-Solo perchè sei te ci proverò, ma non ci contare. Ah,viene anche Harry così non sei solo-
-Perfetto! allora a dopo-
-A dopo taxista- dissi scherzosamente prima di interrompere la conversazione.

Quando finii di mangiare erano le due e decisi che era ora di iniziare a prepararsi per uscire. Siccome il tempo non prometteva bene, indossai un paio di jeans, una canotta blu, una felpa bianca e blu, le mie converse bianche e per il trucco non spesi più di tre minuti, giusto per mettermi il mascara e del lucidalabbra. Terminato di vestirmi, andai a vedere che ore fossero: erano le 14.55. Stranamente ero in anticipo e per shoccare Liam, decisi di farmi trovare già sulla strada. Appena arrivai sul marciapiede, intravidi subito la macchina di Liam e man a mano che si avvicinava, sentivo accelerare il battito cardiaco, ma che motivo avevo per agitarmi?
La macchina accostò e io salii.
-Salve signorina, dove la porto?-
-Guardi, io dovrei andare al Black Pearl, quindi lì- dissi con un sorriso da orecchio a orecchio.
-Ti posso dire una cosa? Non mi piace fare il taxista...- esclamò Liam dubbioso.
-Neanche per me? Dai, appena finisco la scuola guida, ti ripago di tutti i milioni di chilometri che ti faccio fare- dissi facendogli l'occhiolino.
- Per te questo e altro, ti porterei in capo al mondo se me lo chiedessi- mi disse guardandomi con i suoi dolci occhioni marroni.
In quel momento, pensai che il mio cuore si fosse fermato: quello sguardo mi aveva stregata, non riuscivo a smettere di guardarlo.
-Capisci perchè te sei la persona più importante della mia vita?- dissi mentro lo abbracciavo.
- Perchè ti porto ovunque con la macchina?- chiese un po' di dubbio.
-No, scemo! Perchè  posso contare su di te...SEMPRE-

 

*Spazio me*
Ciao a tutti! Allora,scusate il ritardo,ma in questi giorni ho avuto da fare. Fino a questo punto della storia, nulla di sconvolgente tranne alla fine quando la nostra Carlotta inizia a sentire qualcosa di strano. Eh...tataaaahn! Ecco l'arrivo in scena di Harry ed Emily, i nostri nuovi personaggi :)

Spero che vi piaccia questa storia perchè nella mia testa frullano idee ovunque e devo metterle in ordine lol.

Questa è Emily

(12) Tumblr

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Capitolo 4
*** 4.What do i fell? I don't know ***


 

McQueen | via Tumblr

Ero in macchina con Liam che stavamo andando verso il centro città per incontarci com Emily e , durante il tragitto, attaccammo la radio quando ad un certo punto passarono Burn, di Ellie Goulding e io e Liam non resistemmo a non cantarla,visto che era la canzone che al momento adoravamo. C'era una piccolissima ed insignificante differenza canora: lui cantava come se lo facesse da sempre, come un angelo, mentre io sembravo una gallina a cui stavano tirando il collo. Mentre eravamo presi dalla canzone, notammo che qualche kilometro prima della meta c'era un traffico intenso e saremmo arrivati sicuramente in ritardo anche perche' per trovare posteggio era un'impresa.
-Otta, te scendi qui e raggiungi Emi e Harry, io arrivo appena trovo posto con la macchina- mi disse con un tono quasi paterno
-Va bene, appena sei apposto, mi chiami e ti raggiungo- detto questo aprii la portiera e scesi dall'auto.
Neanche cinque minuti di camminata che mi trovai di fronte al caffè, dove intravidi Emily.
-Ehi Otta!- sbottó lei appena mi vide e in tre secondi me la trovai con le braccia attorno al collo che mi stringeva.
-Emi, lo so che te senza di me non puoi vivere, ma se continui a stringere, io soffoco e ti dispererai- esclamai mentre cercavo di staccarla di qualche centimetro. Mi era mancata anche a me, anche se ci eravamo incontrate solo pochi giorni prima.
-Non è colpa mia se mi manchi... Comunque Harry arriva a minuti e Liam?-
-Sta cercando posteggio, ma appena ha fatto mi chiama e ci raggiunge-
Io ed Emi ci mettemmo a chiacchierare delle nostre solite scemate visto che non era ancora arrivato nessuno, ma dopo poco vidi sbucare una testa con dei ricci e un ciuffo che per tenerlo su,gli sarà servita almeno una boccetta di lacca:era Harry, tutto capelli. Penso che un ragazzo così simpatico,dolce e comprensivo non possa esistere, è una persona che chiunque vorrebbe avere nella propria compagnia.
- Buongiorno ragazze- disse sfoggiando il suo magnifico sorriso con quelle adorabili fossette.
- Ciao Harry!- dissi abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia. Emily non disse nulla, gli si fiondó direttamente addosso.
Allora voglio chiarire questa cosa: perchè tutti si accorgono che Haz e Emi si piacciano tranne che loro stessi? Boh, se io fossi in loro mi fermerei a esaminare i fatti, come quando sono assieme stanno sempre vicini,scherzano,si abbracciano per ore o si baciano sulla guancia appena colgono l'occasione. Lo ammetto,insieme sarebbero la fine del mondo, lei con questa chioma rosso fuoco e pelle chiara,lui sorriso da mozzare il fiato,bellissimo viso,insomma, figo.
-Carlotta,torna da noi,grazie- disse Harry mentre mi scorreva la mano davanti agli occhi per attirare la mia attenzione.
-Scusate ma ero totalmente immersa nei miei pensieri.-
-Ma Liam è andato a posteggiare a Wolverhampton e sta tornando sui gomiti?- esortì Emi con la sua solita voce che all'apparenza poteva sembrare da persona tranquilla e diplomatica.
-Giusto,aspettate che lo chiamo- Alchè mi alzai dal tavolino dove eravamo seduti e andai fuori mentre digitavo il suo numero. "Il cliente da lei chiamato è al momento irraggiungibile" perfetto. Non appena attaccai, mi arrivó un messaggio che mi diceva che era di nuovo disponibile. Stavo per riprovare a chiamare,quando qualcuno mi arrivó da dietro e mi tappó gli occhi.
-Ciao Liam- esclamai mentre gli appoggiavo le mie mani sulle sue per toglierle dal mio volto.
-Ma dai! Potevi almeno fingere di non sapere chi fosse...- disse con tono scherzosamente scocciato.
-La prossima volta mi metto di impegno e faró come mi hai detto- lo guardai per qualche secondo e continuavo a domandarmi come potesse essere così bello ogni giorno che passava. -Andiamo dentro che con quei due da soli mi preoccupo- disse lui e poi mi prese per una mano per trascinarmi dentro il locale.
-Oh Liam,com'è stato il viaggio per posteggiare la macchina da tua madre? - scherzó Harry intanto che si alzava per salutare l'amico.
-Impegnativo,soprattutto il ritorno- Disse Liam serio,ma due secondi dopo sorrise ponendo fine al momento di serietà.
Anche Emi si alzó e salutó Liam.
Restammo al Black Pearl per un'oretta, poi decidemmo di andare a fare un giro a vedere qualche vetrina.-Guarda che carini che sono- esclami vedendo la mia amica con la testa sul petto di Harry che urlava e rideva mentre lui le strusciava il pugno sulla testa,causandole un lieve bruciore.
-Si,ma vedrai che prima o poi uno dei due farà il primo passo. Ieri ho parlato un po' con lui e gli ho chiesto che pensasse di Emily- mi disse Liam a bassa voce,visto che i soggetti del nostro argomento erano vicini a noi r se avessero sentito,smentirebbero all'istante.
-E lui che ha detto?- domandai mentre toglievo dalla maglia di Liam una briciola del muffin che aveva mangiato al bar.
-Ha detto che la trova bellissima e che gli piace,ma ha paura di rovinare il loro rapporto. Da un lato lo capisco,pensa se adesso si fidanzano,hanno un bel rapporto e se si lasciano? Finirebbe tutto- Nel pronunciare le ultime parole,cambió tono,un po' cupo.
-Bhè dipende dal motivo della separazione. Poi io penso che se due persone sono migliori amici e si piacciono è bene che provino a vedere come va la relazione,se vedi che non funzione ne parli con il tuo compagno e si cerca di non rovinare nulla.- dissi tranquillamente,come se fosse una cosa ovvia. So che non era così perchè ci ero passata e Liam sapeva bene quanto ci avessi sofferto. Si chiamava Davide,lo amavo e quando ci mettemmo insieme per me era un sogno,ma purtroppo le cose stavano andando troppo bene per essere reali così un giorno arrivó quello che non mi sarei mai aspettata:si sentiva e usciva ancora con la sua ex. Quando venni a saperlo dalla mia amica,il mondo mi crolló addosso e iniziai ad odiarlo perchè non potevo capire come una persona potesse essere così viscida ,stronza e cominciai a pensare che io non valessi nulla,perdendo tutta la mia autostima che ancora oggi non ho recuperato. Fu la mia prima cotta che andó avanti per i due anni successivi. Prima di frequentarci eravamo migliori amici(appunto) e di lui mi fidavo ciecamente,ma penso che sia stato uno degli errori più grossi della mia vita.
-Magari fosse sempre così Carlotta,allora tutti saremmo fidanzati con il proprio migliore amico e dopo la rottura tutto sarebbe come prima.- Esortò Liam con voce profonda,come se qualcosa di questo argomento lo toccasse.
-Ragazzi io devo andare,devo essere tra venti minuti allo stadio a vedere mio fratello,se no quando arrivo a casa mi pianta una scena degna di un oscar,glielo avevo promesso- Disse Emily prima di salutarci.
-Se vuoi ti accompagno io,tanto devo passare da un mio amico a prendere due cose- sbottò Harry guardando Emily con occhi supplichevoli e mostrando il suo sorrisino. Lei non avrebbe resistito,bastava che pronunciassi il suo nome e lei andava in brodo di giuggiole.
Lei annuì e ci salutarono prima che si allontanassero da noi. Io e Liam invece,decidemmo di girare ancora per un po',nessuno dei due aveva voglia di tornarsene a casa. Ci fermammo in vari negozi visto che ogni vetrina esponeva qualcosa che attirava la mia attenzione: risultato? Nonostante fossimo entrati in TUTTI i negozi del centro commerciale,non comprai nulla,ovviamente.
Quando si fecero le sei e mezza ci incamminammo a prendere la macchina.
-Stasera cosa fai di bello?- Mi chiese Liam mentre metteva la cintura e dava gas all'auto.
-Nulla,tu?- risposi con aria scocciata,mi aspettava una di quelle serate noiose che le passeresti a mangiare schifezze fino a che non prendi 20 kg.
-Forse viene Harry,mi deve la rivincita alla xbox,l'ultima volta mi ha stracciato per ben tre volte!- esclamò facendomi segno con le tre per sottolineare la sconfitta.
-Divertitevi e fagli vedere chi è il campione.- gli strizzai l'occhio-Domani sera,dopo palestra vieni a casa mia che ci guardiamo un film? Sempre che tu sia libero- dissi sperando che potesse.
-Certo! Da quant'è che non facciamo le serate film? Ad una condizione: che scelgo io film e cibo e non osare dire di no , "oddio ma sono a dieta e ingrasso" o michiate simili- esclamò imitando la mia voce e scoppiò a ridere,seguito da me.
-Va bene,farò un eccezione solo per questa volta. Allora dopo allenamento vieni a casa mia e via con il divertimento- disse tra una risata e l'altra.

Tornando seria,non mi accorsi di essere già arrivata e un po' mi dispiaceva perchè ci stavamo divertendo,ma lo salutai abbracciandolo per qualche minuto. Dopo quest'istante di tenerezza scesi dalla macchina,chiusi la portiera e lui mi salutò ancora. Misi le chiavi nella toppa, aprii la porta di casa accompagnata dal saluto di mia mamma che iniziò a farmi l'interrogatorio sul come avessi passato la giornata,ma cercai di divincolarmi usando la scusa di andare sotto la doccia che stranamente funzionò, così ne approfittai per stare un po' da sola.
Entrai nella doccia e girai le manopole per regolarmi l'acqua,l'adoravo bollente,mi rilassava parecchio e mi riscaldava fino alle ossa dopo essermi presa del freddo in giro. Sotto il getto d'acqua ripensai a Liam e a come mi fossi divertita oggi,ma la cosa a cui dedicai più tempo a riflettere era la reazione che avevo avuto quando lo stavo aspettando sotto casa,come se qualcuno mi avesse stretto lo stomaco in una morsa e stessa cosa quando lo guardavo,non so il perchè ma era un po' come una calamita,una volta che lo guardi non riesci più a toglierci gli occhi di dosso. Era come se mi piacesse cioè a me piaceva,era un bellissimo ragazzo,ma lo vedevo come il mio migliore amico e non come il "mio" fidanzato...oppure ero io che non volevo vederlo in quel modo per paura,paura di non essere abbastanza?


*Spazio me*
Ciao a tutti,perdonatemi per il mega ritardo ma sono sotto preparazione per una gara e in più la scuola...sapete com'è.
Allora spero che vi piaccia,ma questo capitolo non è nulla di che,chiamamolo di passaggio.
Buona lettura a tutti :)

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