Turning Points

di Una Certa Ragazza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ginny ***
Capitolo 2: *** Neville ***
Capitolo 3: *** George ***
Capitolo 4: *** Harry ***
Capitolo 5: *** Minerva McGrannit ***
Capitolo 6: *** Hermione ***
Capitolo 7: *** Dudley ***



Capitolo 1
*** Ginny ***


Ecco qui la prima drabble! A pensarci bene è la prima drabble che scrivo, e anche la prima fanfiction su Harry Potter... Questa è in prima persona, ma non saranno tutte così.
Gli aggiornamenti avverranno ogni quattro-cinque giorni, approssimativamente... Grazie per essere su questa pagina!

 


Ginny

 

Io e Harry volevamo una famiglia. Naturale che la volessimo, la volevamo tutti, dopo la guerra: avevamo il disperato bisogno di costruire qualcosa.
Tuttavia, io sapevo che era il salvatore del mondo magico che stavo per sposare, e – checchè ne dicesse Harry – non era come sposare una persona qualunque.
Agli occhi di chi aveva vissuto quegli anni terribili, io non sarei mai stata abbastanza per stare al fianco del Ragazzo Che È Sopravvissuto.
Così prima di diventare Ginevra Potter dovevo diventare Ginny Weasley, e farlo sapere a tutti.
Sollevai lo sguardo e guardai negli occhi la talent-scout delle Holyhead Harpies.
«Accetto.»

 




Modifico il capitolo inserendo questa breve nota perchè, come mi è stato fatto notare, non tutti sanno questa piccola notizia: la Rowling ha dichiarato che dopo Hogwarts Ginny è diventata una famosa giocatrice di Quidditch. Ho pensato che dopo la guerra Ginny avrebbe voluto mettere su famiglia e avere una vita tranquilla, ma di fronte all'opportunità di entrare a far parte della squadra abbia deciso di seguire la sua passione. :)

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Capitolo 2
*** Neville ***


Ecco, questa a rigor di logica (e di conti) è una flashfic e non una drabble, ma vabbè :) Per il commento a questo capitolo, direi che le pagine 203-204 del primo libro lo spiegano benissimo.
Ah, come al solito mi sono dimenticata di dire che personaggi, libri di Harry Potter ecc. non sono di mia proprietà intellettuale, se mai ci fossero stati dubbi XD

 

Neville

 

Il giorno dopo la Guerra c'era stata una festa.
Il giorno dopo la Guerra non solo i combattenti non se n'erano andati da Hogwarts, ma era arrivata altra gente.
Il giorno dopo la Guerra, Neville Paciock stava cercando un posto tranquillo dove assorbire tutte le emozioni della notte trascorsa.
Voldemort era stato sconfitto, i suoi amici erano salvi e lui aveva trovato il coraggio di dire a Hannah che si era innamorato di lei (sono cose che succedono, in battaglia, glielo avevano detto anche Ron e Hermione).
Ah, e naturalmente sua nonna era fiera di lui.
Aprì la porta di un'aula in disuso che sembrava promettente, ma dentro non c'era neanche un posto per sedersi, soltanto un enorme, antico specchio con una scritta: "Erouc li amotlov li ottelfirnon"
Intrigato, Neville si avvicinò e ci guardò dentro.
«È solo un normalissimo specchio.» disse un po' deluso, richiudendo la porta dietro di sé. 





 

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Capitolo 3
*** George ***


Eccomi di nuovo! Innanzitutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto e in particolare Jesse O e Hummingbird_Royaifan per aver recensito.
E adesso vi lascio alla drabble.

 

 

George

 

La consapevolezza colpì George come un pugno non appena aprì gli occhi e vide l'orologio. Aveva compiuto quarantadue anni.
Non bisognerebbe mai passare metà della vita senza il proprio fratello gemello, ma lui, disgraziatamente, lo aveva appena fatto.
Si alzò dalla sedia e si sgranchì la schiena. Un'idea brillante, addormentarsi nello studio.
Fuori stava per arrivare un'alba inglese, il cielo era di uno strano blu che a George sembrò cavo e vuoto.
L'abisso che aveva nel cuore si riaprì con uno strappo doloroso.
«Allora, George» fece allegramente il ritratto di Fred, sulla parete accanto a lui «Come ci si sente ad avere quarantadue anni?»
«Romano.»





Ecco, non è che sia proprio un'allegria, ma comunque... credo che per George sia stato terribile non avere più Fred accanto. Con questo non voglio dire che George abbia passato una vita infelice, ma non credo che abbia mai potuto superare la morte del fratello. La frase finale di George deriva da un episodio del settimo libro, quando george perde l'orecchio, Fred chiede "come ti senti?" e George risponde: "Romano", perchè il suo orecchio è un foro come il foro romano. Fred gli risponde che è una battuta pessima.
Nella mia drabble ovviamente George si riferisce al vuoto che ha nel cuore...






 

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Capitolo 4
*** Harry ***


Ciao a tutti! So che è un sacco che non aggiorno, ma avevo perso l'agenda con le drabble e il fatto di sapere che non le avrei mai riscritte come le avevo pensate mi ha fatto andare in stand-by, nell'attesa che ritrovassi il blocchetto. Fortunatamente, come spesso succede, era dove doveva essere.
Questa è la drabble di Harry. Il che significa che scriverla non è stato affatto facile, ma spero comunque di aver centrato il punto. Non mi convince del tutto, ma non sapevo più come modificarla!



Harry

 

Ancora una volta sei a Kings Cross, ma questa volta non parti tu: è James che va a Hogwarts, oggi.
Entri, e il vociare della gente che in quella stazione troppo piena e troppo grande diventa eco, l'aria azzurra del mattino o uno scherzo della luce ti inchiodano in mezzo all'atrio, riportandoti ad un primo settembre di tanti anni fa.
E improvvisamente non sei più Harry Potter, il trentaseienne, l'auror, l'uomo che è sopravvissuto e che adesso sta accompagnando suo figlio a scuola.
Sei un bambino di undici anni che ha sognato di essere un mago.
Ma l'attimo di smarrimnento dura solo un battito di ciglia, perchè, ancora una volta, a salvarti sono delle voci.
«Allora, che binario era? Ah sì, nove e tre quarti.»
«Ma nonna Molly, è lo stesso tutti gli anni!»
La tua famiglia.



Ecco quiE
 

NOTE dell'AUTRICE: Leggendo e rileggendo i libri mi sono accorta, col senno di poi, del significato che abbia avuto per Harry il fatto di ritrovarsi salvato dai Weasley nel primo libro, quando non trovava il binario nove e tre quarti. Mi ha colpito molto ripensare a come Harry deve aver vissuto quegli attimi in cui si è chiesto - forse con una sorta di sbalordimento e di orrore, come può succedere ad uno che si rende conto di essere in piedi sul vuoto - se tutto quello che aveva vissuto in quei giorni, la speranza che aveva coltivato, non fosse stato frutto della sua immaginazione. E io credo che, anche a distanza di anni, parte di Harry conservi in sè quella sorpresa di ritrovarsi nel mondo magico e di essere magico lui stesso. Credo anche che un frammento di lui ancora tema di aver fatto solo un lunghissimo sogno.
E allora come ora, a tenerlo ancorato al mondo a cui appartiene è la sua famiglia, quella desiderata ad undici anni, quella reale a trentasei. 





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Capitolo 5
*** Minerva McGrannit ***


Eccomi di nuovo! Ringrazio tutte le persone che hanno recensito, letto, o sono anche solo passate a dare un'occhiata.
Questa drabble, tanto per cambiare, non è di un allegria fantasmagorica, anzi, pensare al momento che ho raccontato mi fa un po' commuovere. Rispetto ad Hogwarts siamo un po' tutti come lei, in un certo senso...



Minerva McGrannit
 
E poi, una mattina di luglio, Minerva McGrannit se ne andò da Hogwarts seguita dal suo baule e da sessant’anni di ricordi.
Era una visione irreale, tanto che in quella chiara mattina d’estate, miracolosamente sgombra da nuvole, poteva quasi sembrare uno scherzo della luce.
Giunta al cancello, fu vista voltarsi un’ultima volta verso il Castello, con le sue mura e le sue torri e i suoi studenti che la salutavano dalle finestre e seguivano il suo percorso con lo sguardo.
Dalla torre di Astronomia pendeva il gigantesco stendardo fatto dai suoi ultimi malandrini, Fred Weasley e James Potter.
“ARRIVEDERCI MINNIE!”
«Arrivederci, ragazzi.» disse lei.
Poi, con un gesto della bacchetta, scomparve.






NOTE FINALI: Beh, come è intuibile l'ultima frase della Professoressa è una citazione dall'omonimo film "Arrivederci ragazzi"

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Capitolo 6
*** Hermione ***


Ciao a tutti! E' davvero un sacco che non aggiorno questa raccolta di drabble, ma non è abbandonata, tutt'altro! E' che disgraziatamente ho la tendenza a non sapermi organizzare, e se non mi do delle scadenze inizio a rimandare all'infinito.
Bando alle ciance e alle scuse inutili: la colpa rimane ed è meglio che vi lasci subito alla fanfiction!





Hermione

 

C'era una volta una ragazzina che alzava sempre la mano, come se volesse toccare il cielo con un dito e non ci riuscisse mai.

Quella ragazzina eri tu.

Hermione Granger, nata babbana e con un disperato bisogno di trovare il suo posto, in bilico come un'equilibrista tra il mondo dei babbani, dove non potevi più tornare, e quello dei maghi, dove per essere accettata dovevi provare di averne il diritto.

E c'era quella mano, il ponte tra i due mondi, quello in cui eri nata e quello che avevi scelto come tuo, perchè quel cielo così lontano non si faceva mai raggiungere e allora bisognava allungare tutto il braccio, di più, sempre di più...

Adesso però sei diventata grande, così grande che a queste benedette stelle riesci ad arrivarci contando solo sulla tua testa, e di alzare la mano non ne hai più bisogno.

Tranne quando sei al Wizengamot a discutere di una causa importante, e tutti aspettano il tuo voto.




NOTE di FINE CAPITOLO: Ok, lo so che non è un granché. E' sotto persino ai miei standard, il che per certi versi è tutto dire, comunque ci tenevo davvero a scrivere una drabble in cui raccontare quella che se vogliamo è un po' la sofferenza di Hermione: per tutti i primi libri, mi è sembrato di avvertire la tensione del braccio di Hermione come un gesto esasperato (e un po' disperato), caricato di tutte le sue angosce e aspettative, nonché simbolo delle sue insicurezze. Hermione è davvero un personaggio molto umano, e trovo che abbia un ottimo sviluppo, se vogliamo vederla dal punto di vista tecnico. Se stiamo parlando dei miei sentimenti al riguardo, allora posso abbandonarmi a dire che la adoro e che è una di quelle personalità che quasi mi pare di aver incontrato davvero, ad un angolo della mia infanzia, e che mi porterò sempre dietro. Grazie, Johanne Kathleen Rowling.



OT, ed evidentemente P.S: Sto lavorando (ed è quello che mi ha tenuta impegnata tutto questo tempo, almeno per quanto riguarda la scrittura) ad un romanzo online che si chiama "L'amore ai tempi di Spotted"; se vi fa piacere, sarei contenta se ci deste un'occhiata (qualcuno di voi tempo fa mi aveva chiesto di scrivere una storia lunga, e a quanto pare eccola qui). Ad ogni modo il link è http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1735462&i=1 Grazie a tutti!

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Capitolo 7
*** Dudley ***


Salve! Torno a pubblicare qui una drabble che non vedevo l'ora di scrivere... Si potrebbe dire che questo è il mio headcanon, e nessuno mi ha ancora detto il contrario. Ovviamente, se disponete di informazioni che io ignoro vi prego di dirmi tutto!
Colgo l'occasione per fare un po' di pubblicità neanche tanto occulta e dire che ho finalmente iniziato una long-fiction in questo fandom, dopo che ho caldeggiato quest'idea per più di un anno. Se avete piacere di leggerla, la troverete all'indirizzo http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2171679&i=1.
Grazie per l'attenzione, adesso la pianto e vi lascio alla storia...


 

Dudley

 

«Pronto?» fu la voce dall'altra parte del filo a rendere tutto terribilmente concreto.

«Harry?» fece Dudley, con un sussurro appena udibile. Curiosamente gli tornò alla mente quel giorno in cui l'amico di Harry aveva chiamato a casa e suo padre si era messo ad urlare.

«Dudley?» sorpresa. E come biasimarlo?

«Harry a...aiuto.»

La voce del cugino si tinse di una nota di panico «Che succede?»

Dudley tornò con lo sguardo alla porta spalancata del salotto, dove suo figlio Algernon aveva appena fatto esplodere la televisione. E il fatto era che apparentemente non aveva usato niente per riuscirci.

Deglutì. Aveva la gola secca.

«H-Harry» disse, finalmente costringendosi a cavare di bocca quelle parole «credo che mio figlio sia un mago.»

 

 

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