come lui mi vuole...

di Kitty_Thomas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap.1 PRESENTAZIONI ***
Capitolo 2: *** i Belli ***
Capitolo 3: *** l'altro LUI.. ***
Capitolo 4: *** io sono Edward Cullen... ***
Capitolo 5: *** divertiamocci! ***
Capitolo 6: *** Alice e.. suo fratello. ***
Capitolo 7: *** un'amica vera... ***
Capitolo 8: *** questione di modi. ***
Capitolo 9: *** la cena ***
Capitolo 10: *** cambiamenti. ***
Capitolo 11: *** discoteca ***
Capitolo 12: *** avvicinamenti ***
Capitolo 13: *** agli occhi degli altri ***
Capitolo 14: *** e tu chi sei realmente? ***
Capitolo 15: *** Prom. ***
Capitolo 16: *** shut up! ***
Capitolo 17: *** she is my. ***
Capitolo 18: *** finalmente.. ***
Capitolo 19: *** me and you together.. ***
Capitolo 20: *** I see you! ***
Capitolo 21: *** human shield ***
Capitolo 22: *** Goodbye My Lover ***
Capitolo 23: *** EPILOGO. ***



Capitolo 1
*** cap.1 PRESENTAZIONI ***


Eccomi di nuovo intenta a prepararmi per andare a scuola.. a differenza di molti miei coetanei mi piace la scuola! Forse è proprio questo uno dei motivi per cui vengo considerata strana.. vivo in una piccola cittadina degli stati uniti.. “forks”.. è piccola ma l’adoro.. ci vivo praticamente da quando sono nata e anche se non ha tutti i confort è bella. tutti conoscono tutti, tutti sono amici di tutti, tutti sono invitati alle feste di tutti tranne la sottoscritta.. forse è colpa mia ma non ho intenzione di cambiare per piacere a quattro deficenti montati. Io mi chiamo Isabella, Bella per gli amici. Ho 17 anni e vivo da sola con mio padre. Mia madre mi ha abbandonato alla nascita, sono cresciuta con un uomo, quanta femminilità ho?  Pari a 0 ecco la risposta!

Sono le 7,30 del mattino, e sono sola in casa perché mio padre, Charlie, capo della polizia, ha il turno in centrale.. per arrivare a scuola ci metto circa 15 minuti, sarei comunque in anticipo ma non mi va di restare a casa, ci sto fin troppo.. prendo il mio amato pick-up e mi diriggo a scuola.. fuori fa freddo, come sempre d’altronde, ma ormai ci sono abituata non mi da più fastidio..   il mio bambino, il pick-up per intenderci fa un po’ i capricci.. sarà il caso di fare un salto dal meccanico questo pomeriggio.. arrivo comunque  a destinazione, parcheggio nell’ampio cortile della scuola e scendo per dirigermi sulla panchina davanti la porta d’entrata. Anche se fa freddo, è una giornata assolata, e sentire la vitamina D che penetra nella mia pelle mi fa sentire meglio.. infilo le cuffie dell’i-pod e mi perdo nel mio sole.. una canzone parecchio forte, non sicuramente il mio genere, finita nel mio i-pod chissà per quale ragione mi desta dal dormiveglia in cui ero caduta. Alzo il capo spaesata,pensando che chissà che ora si fosse fatta e invece mi accorgo che gli altri studenti stanno arrivando solo ora.. volto il capo automaticamente verso destra, come faccio da quasi 4 anni ormai ed eccoli li che arrivano.. i Cullen con gli Hale. Ci sono tutti, Rosalie , una delle ragazze più belle della scuola..gambe lunghe, ventre piatto, curve mozzafiato, capelli biondi lunghi e morbidi come seta, gli occhi azzurri e di ghiaccio. Mi ha sempre messo soggezione quella ragazza e di certo io non le sto simpatica.. accanto a lei Emmet Cullen, un ragazzone molto bello,  bruno altissimo e tutto muscoli. Loro stanno insieme da quando avevano 4 anni praticamente, e lui bhè lui è cotto.. dietro di loro Jasper Hale, fratello gemello di Rosalie.. anche lui alto, biondo con i capelli ricci e bellissimo. Accanto ha Alice Cullen la sorella minore di Emmet.. lei è bassina, magrissima, ha i capelli corti e neri e sembra un peperino.. ha degli occhi molto vispi e ogni giorno arriva a scuola con dei vestiti nuovi. Anche lei è bellissima. Ed eccoli lì, il ragazzo più bello che io abbia mai visto.. lui è Edward Cullen, gemello di Alice e fratello minore di Emmet.. alto, non altissimo, magro e non tanto muscoloso. I capelli ramati, gli occhi verdi, la pelle diafana, le labbra rosse e un sorriso che farebbe cadere ai suoi piedi chiunque..  parecchie volte mi sono chiesta da dove arrivasse cotanta bellezza.. era forse un miraggio? Spesso mi perdo a guardarlo, a studiare ogni suo piccolo particolare.. la sua bellezza è qualcosa di straordinario. Qualcosa che ti fa pizzicare gli occhi, qualcosa che ti chiude lo stomaco, qualcosa che credi irreale e da una parte lo speri perché accanto a tanta perfezione, perfino l’angelo perfetto si sentirebbe a disaggio. Perfino i suoi fratelli, belli come il sole, passano in secondo piano se lui è nelle vicinanze. Naturalmente lui è il ragazzo più ambito della scuola.. e lui? Se le passa tutte anche se sta con una snob smorfiosa di prima categoria.. Tanya.. alta bionda tutta tette e cosce e con segatura al posto del cervello. Sta con me al corso di spagnolo. Segue il corso per modo di dire.. passa l’intera ora a specchiarsi a parlare dell’ultima prestazione del suo ragazzo, o a prendermi in giro..  ho già detto che la odio?  Ed eccola che arriva accompagnata da quelle due oche delle sue  amiche, Victoria , anche lei bellissima alta con dei lunghi capelli rossi e ricci e Jessica, la mia ex migliore amica.. Tanya si avvinghia a Edward e lui sta al gioco e mentre la bacia guarda il sedere ad una ragazza che gli è appena passata davanti. Non smetterò mai di dirlo, per quanto è bello è stronzo!


ps_ volevo dirvi che è un capitlo di prova!! a seconda di quante recensioni riceverò e quindi se piacerà o meno, continuerò a scrivere :)
 
 
 
 

 

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Capitolo 2
*** i Belli ***


ciao a tutte!!! grazie mille delle recensioni.. waoo! mi avete spronato a continuare.. ora vi posto un nuovo capitolo appena sfornato.. ditemi cosa ne pensate.. accetto tutto! grazie ancora e un bacione!!!!

-signorina Tanya se non le chiedo molto, potrebbe chiudere quello specchietto e seguire la mia lezione per almeno 10 minuti?

Il professore sembra alquanto scocciato e non posso dargli torto! Cavoli Tanya sta attaccata a quello specchietto da quando è iniziata la lezione! Il nostro professore di spagnolo è giovane e abbastanza permissivo ma la pazienza ha un limite, anche per lui.

-professore mi scusi ma che colpa ne ho io se sono bella e voglio ammirare la mia bellezza? Non è una cosa brutta o mi sbaglio?

-signorina Denali, nessuno mette in dubbio la sua bellezza ma le sarei grato se durante la mia lezione faccia a meno di specchietti e robe varie e presta un po’ di attenzione visto che i suoi voti non sono di certo ottimi..

Povero prof, cerca di imporsi come può ma Tanya è furba, sa che è in possesso della situazione..

-i miei voti non la riguardato mica.. lei si limiti a spiegare, sta a me decidere se seguire o meno la lezione. Tanto la pagano lo stesso!
Ma che gran maleducata!

-io ci tengo al mio lavoro, e tengo ai miei alunni.. lo spagnolo è una bella lingua e molto usata.. le conviene ascoltare se vorrà trovarsi bene nel mondo del lavoro. Un futuro magari..

-cazzate…

-signorina Denali moderi i termini e metta via quelle cianfrusaglie dal banco altrimenti gliele butto dalla finestra..

-e con quale diritto??

Imperterrita la ragazza! Basta, non ce la faccio più ad ascoltare la sua voce isterica che non fa altro che dire baggianate!

-tanya  perché non ti ficchi quello specchietto in bocca, così la tieni occupata e fai un’opera di bene per tutta la classe?

Ecco la parte di me che cercavo di reprimere.. io non penso mai quando devo parlare, sparo quello che penso e mi frego delle conseguenze e sempre mi ritrovo nei pasticci. Purtroppo ora le sapevo le conseguenze e non avevo grande scelta. O continuavo a tenere testa a Tanya, pur sapendo che non sarei mai riuscita a battere la reginetta della scuola, o dovevo stare zitta e cercare quindi di troncare la cosa il più presto possibile.. tutta la classe si era messa a ridere per la mia battuta e vidi lo sguardo di Tanya assottigliarsi…

-Tu!!_ mi guardò come se stesse guardando spazzatura_ come ti permetti? Una scrofa come te, che critica me? Attenta Swan non sai contro chi ti metti! Questa me la paghi, sappilo!

Decisi di prendere la via più semplice, lasciai perdere e mi voltai ancora verso la lavagna ignorando le risatine e gli insulti che ancora mi stava facendo.. ormai erano 4 anni che andava avanti questa storia, solo insulti, scherzi, incomprensioni e nessuno che si mettesse dalla mia parte. Ecco la mia vita.. un tempo ci stavo male e piangevo, Dio solo sa quanto ho pianto. Ma adesso ho smesso, forse perché ho finito le lacrime, forse perché ho finito le colpe da affibbiarmi, forse perché mi viene solo il vomito a sentire le loro parole.

-basta Tanya.. e voi tutti basta ridere! Signorina Swan è ok?

Il professore è molto gentile con tutti, soprattutto con chi ha rispetto nei suoi confronti. Non mi va di farmi vedere debole..

-tutto ok..

Mormoro abbassando la testa. Non ci sono riuscita, ancora una volta sono passata per la sfigata maltrattata.. perché è quello che sono..
La campanella ci annuncia la fine della lezione così dopo aver aspettato che uscissero tutti dalla classe, come di mia abitudine, mi avvio verso la mensa. I 20 minuti peggiori della mia giornata.. passo accanto al bancone del cibo, prendo un vassoio e mi sporgo un po’ per decifrare quale schifezza giace oggi in quel pentolone malandato che ricorda tanto il pentolone delle streghe, dei vecchi cartoni animati che guardavo da bambina.. passo avanti sperando che almeno nel secondo trovo qualcosa di commestibile ma niente, del pesce bollito e un purè piuttosto liquido.. niente anche oggi prendo la mia mela, la mia soda e vado verso il mio tavolo.. è libero come sempre, chi si vuole sedere con la secchiona di Isabella Swan?? Nessuno! Ecco chi!

-ciao Bella, disturbo?

-che vuoi?

È Mike, un cretino patentato che “i belli” usano come esca per farmi degli scherzi..

-come sei acida!

-se non mi dici che vuoi e poi sparisci dalla mia vista, l’acido te lo faccio ingoiare..

-ma fai un po’ di sesso che sembri la zitella di mia zia!

Quest’ultima frase Mike l’ha detta urlando, e “i belli” seduti ad un tavolo nei pressi del mio, iniziano a ridere e ripetono ad alta voce la battuta di Mike..

-e chi è così pazzo da fare sesso con quella lì? Non lo vedete quanto è racchia??

Ecco la voce stridula, ecco l’ennesimo insulto, ecco tutte le risatine, ecco il vuoto dentro di me.. alzo gli occhi verso il tavolo  da dove ho sentito la voce, non avevo dubbi è Tanya, vuole vendicarsi per la lezione di spagnolo.. do un’occhiata ai suoi compagni di tavolo… le sue amiche fidate ridono come matte seguite a ruota da Rosalie che mi guarda con aria di superiorità. Emmet e Jasper sorridono semplicemente, nessun atto teatrale, un semplice sorriso. James, fidanzato di Victoria se la ride come un deficiente accompagnato dal fedele amico Lauren, fidanzato di Jessica.. Alice non ride, sembra seria e guarda in un punto, guarda lui. Lui Ha la testa china sul piatto e la muove in senso di disaccordo, mentre giocherella con il cibo. Alza lo sguardo nella mia direzione e i suoi occhi incontrano i miei.. la sua espressione è seria.

-racchia zitella!racchia zitella!

Tanya grida a  gran voce queste parole e i miei occhi si colmano di lacrime, continuo a guardare Edward e lui da uno sguardo fugace alla sua ragazza, poi riprende a giocare con il cibo.
Lui non mi ha mai presa in giro, si  è sempre limitato a qualche sorrisino.. di questo ne sono grata, non riuscirei a sopportare i suoi scherzi, di tutti si,  ma non suoi. Intanto il coro aumenta e ormai tutta la mensa urla “racchia secchiona” perfino Eric, secondo bersaglio dei “belli” dopo la sottoscritta.. mi dico di essere forte, mi dico di lottare, mi dico di non mostrare la mia debolezza ma cazzo, sono una ragazza di 17 anni, non ce la faccio a sopportare tutto questo.. prendo la mia borsa e scappo via in lacrime.. via dalla mensa, via dalla scuola.. mi rifugio nel mio pick-up e mi dileguo da quell’inferno.. so già dove andare..  dove vado ormai da 4 anni, dopo ogni umiliazione..

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Capitolo 3
*** l'altro LUI.. ***


ciao a tutte!! allora prima di tutto grazie per le recensioni!! benvenute alle nuove e grazie dei complimenti! me commossa! *w* bando alle ciance, vi lascio ad un piccolo capitolo.. lo so è corto ma visto che il successivo centra poco con questo qui, non mi andava di unirli! l'latro lo posterò prossimamente.. voi però fatemi sapere che pensate degli sviluppi di questa storia così mi rendete felice e me felice = più capitoli e più velocemente! ;) basta non vi annoio più, vi lascio alla lettura.. bacione... 

-è successo ancora vero?
-si Jake..
Dissi fiondandomi fra le sue braccia..
-e succederà ancora se non muovi il culo e non ti difendi!
-ci provo Jake! Non sai quanto vorrei difendermi e non essere derisa in quel modo ma non ci riesco! Ho tutti contro, tutti capisci?
-tutti tranne me..
-lo so.. ma a scuola non ci sei e io mi sento morire..
Lui è Jacob. Il mio migliore amico da una vita praticamente. Ha 1 anno in meno di me e non viene alla mia stessa scuola perché lui abita alla riserva di LaPush. Esatto è un indiano.. suo padre è il migliore amico di mio padre. Sua madre è morta alla sua nascita ed è figlio unico. Lui non è tanto alto, ha la carnagione scura, i capelli e gli occhi neri.. è davvero un bel ragazzo ma non il mio tipo.. è il mio tipo di amico però.. comprensivo, divertente, non mi giudica per il mio aspetto fisico, non mi prende in giro, non si prende gioco dei miei sentimenti. Lui è la mia forza, sarei persa senza..
-e lui che ha fatto?? Solito sorrisino?
-no… aveva l’espressione seria e giocherellava con il cibo mentre la sua ragazza mi sputtana vanta davanti a tutta la scuola..
-però è cretino…
-secondo me no.. a me basta che non mi prende in giro anche lui, non voglio le sue difese..
-ok ma non vede che la sua ragazza è psicologicamente malata??
-secondo me non gli importa gran chè di lei… te l’ho detto sento almeno 5 ragazze al giorno che si vantano di essere andate a letto con lui…
- e allora perché non la molla?
- e cosa ne posso sapere io Jake?
- hai ragione.. ma lei non lo sa che si fa mezza scuola?
-avrà il prosciutto sugli occhi.. e poi secondo me sta con lui solo perché è bello e lei vuole il meglio…
-ma che vi fa a voi ragazze Edward Cullen??
-e chi diavolo lo sa! So solo che ogni volta che il mio sguardo incrocia il suo, mi perdo e vorrei essere li accanto a lui a baciarlo, abbracciarlo a…
-okok ho afferrato!
- scusa Jake la smetto!!
-tranquilla.. comunque ti va pizza e film per questa sera??
-aggiudicato!
Le mie serate le passavo spesso così. Una pizza, un film e il mio amico Jake.. era bello, potevo essere me stessa e non preoccuparmi di quello che pensavano gli altri..  Jake mi faceva star bene.
“amo il tuo sorriso”
Una frase che mi ripete spesso, ecco perché cercava sempre di farmi sorridere, anche quando non c’è alcun motivo per farlo… gli voglio bene, ma un bene vero.. non il solito ti voglio bene falso, non la solita falsa.. gli voglio bene e sempre così sarà.

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Capitolo 4
*** io sono Edward Cullen... ***


come promesso ecco l'altro capitolo.. buona lettura e grazie a chi ha lasciato la recensione nel capitolo precedente.. spero che lo facciate anche in questo.. allora questo Edward Cullen che ha nella testa???

Pow Edward

 

-ma l’avete vista la racchia oggi in mensa? Oddio hahahhahha
Perché non chiudeva mai il becco questa qui?? Ma i genitori l’hanno cresciuta a pane e cattiveria???
-hahaha Tanya la tua battuta è stata straordinaria, tu sei straordinaria!
Ed ecco il coro delle lecchine! Evviva la falsità!
-          Si lo so io sono bella, intelligente, desiderata, ricca, famosa..
Basta! Non la sopporto più! Le ficco la lingua in gola così almeno sta zitta per dieci minuti pieni!
-          Waoo Edward..
Tutto quello che riesce a dire dopo il mio bacio, bene un po’ di sollievo.. ormai la bacio solo per farla stare zitta e ci vado a letto solo per la mia stupida reputazione… ma inizio a stancarmi di tutto questo..
-Ciao amore ci vediamo questa sera!!
-ok a stasera..
Liquido Tanya in poco tempo, prima la levo dalle scatole meglio sto! Mi metto nella mia volvo e aspetto mia sorella che come sempre tarda ad arrivare! Eccola che finisce di sbaciucchiarsi con il suo ragazzo e mi raggiunge in auto.. partiamo verso casa..
-Edward ti ho visto oggi a mensa…
-cosa Alice?
- dai Edward non mentire con me… puoi riuscirci con la tua ragazza, i tuoi amici persino con Emmet ma non con me… è da un po’ che lo noto.. tutti la prendono in giro..tranne te.. e lo vedo come ti irrigidisci quando iniziano le beffe nei suoi confronti..
-non so di cosa tu stia parlando..
Fingo. So bene di cosa sta parlando, ma non pensavo fosse tanto evidente la mia situazione..
-invece si che lo sai!
Inutile fingere ancora.. mia sorella mi conosce troppo, siamo troppo legati per tenere segreti..
-neanche tu la prendi in giro…
Cerco di giustificarmi..
-lo sai come la penso… non mi piace mortificare le persone in quel modo.. e poi Bella non ha fatto nulla di male.. cos’hanno da accanirsi contro di lei non lo so!
-lei dice le cose come stanno.. ecco cosa gli da fastidio..
-già.. e tu? Tu perché non la tratti come tutti? Con Eric e Mike ti comporti come gli altri..
Rido sarcasticamente …
-quei 2 sono scemi proprio! E poi sono un cavaliere io.. non mi permetterei mai a prendere in giro una ragazza…
- stai con Tanya e ti scopi mezza scuola.. questo non è prendere in giro?
-Tanya più che ragazza è un robot… voglio dire lo sa bene che mi passo mezza scuola e continua a stare con me.. non sta bene…
-forse è innamorata..
-si innamorata.. innamorata dell’idea di essere la migliore, di essere la fidanzata del più bello..
-modesto fratellino!
-ti ricordo che siamo gemelli!!
-ti sei salvato al 90° minuti mio caro DonGiovanni!
Mi sorride con quel sorrisetto da folletto e gli occhi neri e vispi come quelle di una volpe. Adoravo mia sorella.. era la persona più importante della mia vita.. avrei fatto qualsiasi cosa per lei.. lei era speciale.. era bella, bella davvero ma non era come tutte le ochette, certo era fissata con la moda ma di certo non passava la giornata davanti allo specchio o a criticare gli altri..
-a che pensi Ed?
-che ti voglio bene più della mia stessa vita…
-sei un amore di fratello!
Così dicendo Alice mi buttò le braccia al collo e mi strinse forte e per poco non andammo fuori strada..
-ehi Ali così ci ammazziamo!!
-haha ok scusa scusa sto apposto…
-ecco brava…
-Comunque volevo parlarti di una cosa… Edward..
-che succede?
-bhè si tratta di quella Bella.. sono 4 anni che la trattano come uno straccio vecchio, non ce la faccio più a vederla così… le stanno rovinando gli anni più belli…
-e che vorresti fare?
-aiutarla.. si insomma integrarla nel gruppo..
-ma sei pazza??
-Edward perché? Io lo so che tu la pensi come me! Che c’è di male?
- lei non fa parte del nostro mondo!
-ma per fortuna per lei! Il nostro mondo è uno schifo e lo sai…
-schifo o non schifo è considerato il migliore.. e lei non potrà mai farne parte!
-quindi deduco che non mi aiuterai??
-no.. non posso… ho una reputazione.. piuttosto stai attenta a non rovinare la tua!
-me ne frego della reputazione! E tu, ti credevo diverso.. sei proprio come la tua ragazza!
-Alice ma l’hai vista?? Dio, viene a scuola vestita peggio della zia Meggie! Neanche ci prova a farsi piacere!
-è proprio questo il punto! Se tu stai con me la possiamo aiutare… le oche le hanno fatto venire un sacco di complessi ma sono sicura che dietro quella tuta larga e quella coda, si nasconde una bellissima ragazza…
-e si nasconde bene direi..
- non fare il cretino, lo vedo che a volte la fissi!
- ha dei bei occhi…
- secondo me è tutta bella…deve solo uscire fuori! Allora mi aiuti si o no?
-no..
-sei un deficiente, non farti tirare nella mischia!
-Ali e dai…
Alice aveva abbandonato la mia auto tutta arrabbiata. Intanto eravamo arrivati a casa.. la sua idea non m convinceva.. è vero che provavo pena per quella ragazza ma non potevo proprio farla inserire nel mio gruppo… ero il leader, ero invidiato da tutti, ero il migliore.. ero il più egoista… ecco…

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Capitolo 5
*** divertiamocci! ***



ciao a tutte!! frazie delle recensioni precedenti.. allora quanto è cretino questo Edward Cullen? mah.. vedremo... fatemi sapere le costre considerazioni, un bacione!


POW EDWARD.
-e tu Edward?? dicci la verità, Tanya è una bomba a letto!
- se la cava..ho visto di meglio!
-haha sei proprio un bastardo dovrebbe lasciarti all’istante!
- non lo farà mai.. questa se non la mollo io me la tira all’infinito..
-cioè hai intenzione di mollarla?
-non ancora… mi piace l’idea dell’occupato.. alle altre piace fare le amanti di Edward Cullen!
-ribadisco, sei un gran bastardo!
-si lo ammetto…
Ero negli spogliatoi del calcetto e me la spassavo con i miei amici James e Laurent.. cose da liceali insomma. Non mi divertivo realmente però, non erano quelli i miei svaghi preferiti e neanche il pallone mi piaceva.. ero bravo però, il migliore anche in questo, il capitano della squadra.. Lasciare Tanya era davvero nei miei progetti. Avevo voglia di divertirmi si, ma mettendo un po’ la testa a posto..  volevo una ragazza seria,una di quelle con cui puoi condividere le tue passioni, parlare del più e del meno divertirsi.. Tanya non era niente di tutto questo…
-ehi Edward ma pensi di andarci con Tanya alla festa a tema?
-cavoli l’avevo scordata.. odio quelle cazzate!
-ma se sei da 4 anni il Re del ballo, che ti lamenti?
-e sai che spasso essere il re del ballo con Tanya che sta sempre in mezzo per farsi eleggere reginetta.. e poi io odio ballare, non capisco che mi votino a fare..
-haha questo neanche io…
Scoppiammo a ridere tutti e tre, poi negli occhi di James vedo una scintilla inquietante....
-Edward che ne dici di fare qualcosa di diverso? Di divertirci un pò!
-James non mi sono mai piaciute le tue idee!
-ma non le abbiamo neanche ascoltate Edward.. sentiamo che ha da dire, potrebbe essere interessante..
Mi lascio convincere da Laurent e do la parola a James..
-invita una racchia al ballo! Nessuna ti direbbe mai di no…
-a che scopo scusa?
-uno fai diventare verde Tanya, 2 molli la racchia con nonchalance davanti a tutti la sera del ballo e 3 ci sganasceremo tutti dalle risate e tu a fine serata ti farai sicuramente qualcuna!
-scordatelo! Lo sapevo che la tua idea era pessima..
-e dai Cullen non fare il cretino! O forse hai paura di un rifiuto?
-io paura di un rifiuto? L’hai detto tu, nessuno riuscirebbe a dire no a Edward Cullen..
-e allora che c’è che non va?
- non mi va di sputtanare qualcuno al ballo..
-Cullen stai diventando una femminuccia patetica!
-ma sta zitto James!
-James ha ragione! E ti dirò, secondo me non accetti la proposta perché con una cessa accanto non saresti nominato re del ballo..
-ma non dire cazzate non me ne frega niente di essere il re del ballo.. e poi io riuscirei a far diventare reginetta anche una pattumiera!
- allora cogli la sfida.. invita al ballo una cessa così la farai felice facendola diventare reginetta e non sentirà tanto il dolore della presa per il culo!
- no ragazzi non mi va…
- ah femminuccia pappamolle!
-smettetela!
-altrimenti chiami la mammina??
- ok basta.. ditemi chi devo invitare a sto maledetto ballo e facciamola finita!
- vai fratello così ti vogliamo! Allora facci ragionare per un pò..
-ok ma non coglioneggiate..
Lascio che quelle due menti malate si consultino e intanto vado nella doccia.. apro il getto d’acqua calda e mi basso il bagnoschiuma beandomi di quel rilassamento. Chissà chi mai avrebbero scelto quei due.. e chissà che faccia Tanya, considero decente il piano solo per vedere la sua faccia! Però infondo non voglio prendere in giro una povera ragazza.. un conto è farci sesso, li la vittima dovrei essere considerato io visto che sono tutte assetate, ma un conto è invitarla al ballo, farla sognare e sbriciolarle tutto il suo sogno davanti all’intero corpo studentesco.. un’azione degna di Edward Cullen..
Esco dalla doccia e vado verso il mio armadietto e vedo James e Laurent con gli occhi da furbi, abbracciati che ridono come matti…
-che avete da ridere?
Chiedo dando un occhiata al mio corpo.. tutto normale..
-hahaha abbiamo trovato la fortunata futura reginetta!
-e per grazie, chi è?
-Swan!
Rispondono contemporaneamente per poi riscoppiare a ridere.. ma avevano detto Swan?? Lei? Isabella Swan?? No no e ancora no! tutte tranne lei ! Alice mi avrebbe fatto fuori, Swan dopo una cosa del genere si sarebbe suicidata e il padre come minimo mi avrebbe fatto espatriare!
-ma che cazzo vi passa per la testa? Non posso portare Swan al ballo, è fuori discussione!
-cos’è Cullen, hai paura?
- voi siete due cretini! Swan no! tutte tranne lei! E dai che vi ha fatto di male quella poveretta?
-Edward Anthonie Masen Cullen non ti sarai mica preso una cotta per quel cesso ambulante???
-ma no..
-e invece si! Oh Cullen mi deludi! E io che ti credevo il mio mito!
-ma che dici scemo cretino! Non ho una cotta per quella lì solo che mia sorella.. lo sapete com’è fatta ha il cuore tenero e se scopre una cosa del genere mi uccide!
-tua sorella non lo saprà fino al ballo, arrivato il ballo le fai un bel regalo e le passerà tutto..
-allora Cullen accetti o andiamo a dire a tutti che hai una cotta per la Swan?
-non ho nessuna cotta!
-quindi accetti?
-fanculo!
-sei un grande!!!!
 Ma che avevo fatto? La cazzata più grande della mia vita!

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Capitolo 6
*** Alice e.. suo fratello. ***


salve a tutte!!!!!! allora capitolo nuovo davvero lungo!! O.o spero di non essermi dilungata troppo e di non risultare noiosa.. fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi se c'è qualcosa che secondo voi dovrei cambiare.. insoma recensite in tanti! un bacione!!!

-
ciao Bella..
Una voce dolce, cristallina, femminile mi destò dai miei pensieri. Mi girai automaticamente per vedere la persona che mi aveva parlato e mi trovai davanti una delle persone che volevo assolutamente evitare. Alice Cullen. Ripensai a tutti gli scherzi che mi erano stati fatti e mi salì un nodo alla gola che mi impediva di respirare. Poi però pensai alle parole di Jacob, se davvero volevo mettere fine a tutta quello dovevo reagire, non dovevo subire.. feci un respiro profondo e dopo essermi schiarita la foce mi decisi a rispondere..
-senti se sei qua per uno dei vostri stupidi scherzi, puoi anche andartene.. oggi non è affatto giornata e non ci metterei tanto ad avvisare mio padre e farvi passare un brutto quarto d’ora..
Alice mi guardava con uno sguardo diverso dagli altri. Provava compassione, dispiacere nei miei confronti..
-io non voglio assolutamente farti alcuno scherzo… sono l’ultima persona al mondo che si permetterebbe … volevo.. _ esitò per un momento abbassando lo sguardo, poi lo riposò sul mio viso e continuò_ volevo solo chiederti come stai e chiederti scusa…
Davvero una Cullen mi stava chiedendo scusa? Ok lei non mi aveva mia offesa, non aveva neanche mai partecipato ai soliti scherzi dementi ma quanto potevo fidarmi? La fiducia verso il prossimo ormai era una cosa che mi aveva lasciata tempo fa, esattamente 4 anni fa quando la mia migliore amica, colei che consideravo come una sorella, forse anche meglio di una sorella, mi aveva tradita spiattellando tutti i miei sentimenti, tutti i miei problemi, tutti i miei segreti a Tanya, per il semplice piacere di essere accettata nel gruppo più famoso del liceo. Da allora è iniziato il mio “processo di sfigatizzazione” come io stessa l’ho definito..
-ah come sto.. bhè uno schifo grazie.. e le scuse te le puoi tenere.. ora se non ti dispiace vorrei restare sola..
Sentivo che c’era qualcosa di sbagliato nel mal trattare Alice ma non potevo farne a meno. Volevo che capissero ciò che provavo io ogni qualvolta che mi insultavano, volevo rovinare non dico la loro adolescenza come loro avevano fatto con me, mi bastava far cadere il loro mondo per 5 minuti, 5 fotutissimi minuti di gloria.
-Bella io.. non sono come gli altri.. non voglio prenderti in giro o altro..
-e secondo te ora succederà come nelle favole? Ti credo e diventiamo migliori amiche?
-bhè ne sarei davvero felice…
Restai spiazzata da quella risposta. Alice era rimasta completamente seria, con lo stesso sguardo triste negli occhi, con la stessa compostezza.. e se davvero lei era diversa? Se davvero c’era qualcuno oltre a Jacob, era disposto ad  essere mio amico?
-mi prendi in giro Alice..?
-non mi permetterei mai te l’ho detto…
-quindi tu Alice Cullen vorresti diventare amica mia? La sfigata del liceo o meglio della città??
-non penso tu sia una sfigata. Credo tu sia molto meglio degli zoticoni che ti umiliano …
-ti ricordo che fra quegli “zoticoni” ci sono tutti i tuoi amici e parenti..
-purtroppo lo so.. per questo si, voglio diventare tua amica.. voglio staccarmi da loro, gli voglio bene ma a volte diventano insopportabili.. tu potresti mai fidare di me?
-no.. ora come ora no.
Non ce la facevo proprio.. non riuscivo a fidarmi totalmente di quella ragazza così gentile che mi aveva parlato con tanta calma e dolcezza. Non ci sarei mai riuscita forse. Forse il mio destino era rimanere sola a vita.. forse non dovevo avere amici..
-tu pensi che io sia come gli altri ma ti sbagli davvero. Comunque comprendo che non puoi fidarti così su due piedi.. ma lasciami provare.. lasciami dimostrare che persona realmente sono e giuro che non te ne pentirai.
Una proposta di un nuovo legame.. “Isabella è la tua occasione..” .. l’occasione per avere una vita un po’ più normale..
-no scusa non ce la faccio…
Niente. Non riuscivo a fidarmi del prossimo. Avevo sofferto troppo in passato e 4 belle parole di certo non sarebbero riuscite a cancellare anni di dolore e solitudine.
 
                                                              *************************************
 
Maledetto pick-up! Ma proprio sotto la pioggia e sulla strada doveva abbandonarmi? Non capivo niente di meccanica, per quello c’era sempre stato Jacob, ma ora lui non c’era. Era partito per cinque giorni con al sua scuola. Mio padre era andato a pesca oltre Forks con Billy , il padre di Jacob. Aveva così insistito a non partire ma sapevo che ci teneva.. era sempre e solo impegnato a lavoro e qualche sera con il suo amico a vedere qualche stupida partita di cui ignoravo totalmente le regole. Se la meritava una vacanza, almeno un week-and. Ora però ero nei guai. Come sarei tornata a casa? Completamente fradicia toccavo qui e la il motore e altre diavolerie presenti nel cofano. Nulla, non cambiava niente. Casa mia era distante da li, ma tornare a piedi era l’unica soluzione. Certo con quel temporale mi sarei presa una bronchite come minimo ma le mie scelte erano limitate.. sarei tornata a prendere il mio mezzo non appena papà avesse fatto ritorno a casa. Proprio mentre presi questa decisione un claxon mi fece sobbalzare.. una porche gialla mi si era affiancata. Sapevo chi era, solo una persona aveva quella macchina a Forks. Si abbassò il finestrino e come pensavo comparve il viso da folletto di Alice Cullen.
-serve una mano Bella?
-no faccio sola.. grazie comunque..
Alice dal nostro primo incontro non si era data per vinta, aveva sempre cercato di avvicinarsi. Qualche volta perfino a mensa aveva scelto di sedersi con me e non con i suoi amici.
-bhè sei zuppa e non credo che quella carretta abbia intenzione di partire.. dai salta su!
-ehi! Non chiamare carretta il mio bambino! E poi non posso salire.. ti bagno i sedili..
-e chi se ne frega del sedile dai Bella salta su!
Il temporale non accennava a diminuire anzi aumentava costantemente. Infondo Alice si era dimostrata gentile tutto il tempo.. accettai il passaggio con un sorriso che lei ricambiò euforicamente.
-allora Bella dove abiti?
Gli spiegai bene la mia via e Alice mi ci portò velocemente. Guidava come una matta e ridevamo per la mia paura per la velocità. Arrivata a casa prima di scendere tastai le mie tasche alla ricerca delle chiavi di casa.
-merda!
Esclamai.
-che succede???
Chiese Alice preoccupata.
-ho lasciato  le chiavi di casa nel furgoncino!
-ma c’è la volante di tuo padre, perché non ti apre lui?
-mio padre è via per il week-and.
Dissi rassegnata. Non potevo approfittare della gentilezza di Alice, lo era stata fin troppo con me..
-cioè vuoi dirmi che per 3 giorni tu vorresti stare qui tutta sola con questo tempaccio e con chissà quanti malfattori in giro??
-Alice non esagerare dai…
-nonono Bella! non se ne parla neanche.. tu questi tre giorni verrai a stare da me!
-NO!
Tirai un urlo. Forse ero stata maleducata nei confronti di Alice ma non potevo andare a casa sua, doveva vivevano i miei peggiori incubi..
-Bella…
Alice aveva un tono triste e dispiaciuto.. mi schiarii la voce e le spiegai i perché della mia risposta.
-Scusa Alice.. non è per te.. però io non posso venire da te.. da te che ci vivono i miei peggiori incubi.. perdonami e cerca di comprendermi..
-Tranquilla Bella! in casa siamo solo io e mamma! Emmet e papà sono andati a vedere le università per il prossimo anno. Senza Emmet Rosalie non viene a casa e tantomeno gli altri zoticoni.. Jasper è fuori città quindi puoi venire..
-ma sicura che non disturbo? Magari tua madre non è d’accordo..
-mia madre?  Haha appena la vedrai ti accorgerai che donna è.. se tu verrai a stare da noi la renderai la donna più felice del mondo..
-oh.. e c’è un altro problema.. non ho vestiti..
-e io che sono, un cagnolino? Ce li ho io Bella!
-i tuoi vestiti?? Bhè non credo che. Cioè io.. io..
-zitta e andiamo! Ti farò passare i tre giorni più belli della tua vita..
Mi aveva convinta.. infondo avevo passato 4 anni di soprusi e umiliazioni, che sarebbero mai stati 3 giorni con Alice? Andammo verso casa Cullen. Si trovava fuori città allo sbocco dell’autostrada.. Alice girò a destra ed entrammo in un viale illuminato da dei lampioni. Tutto intorno un prato verde e infondo la foresta, dopo qualche metro eccola lì casa Cullen. Era ancora più bella di quanto l’immaginavo.. era enorme e quasi completamente circondata di pareti di vetro. Restai a bocca aperta e Alice rise della mia espressione.. poi scese per un discesa ed entrammo in quello che doveva essere il garage. Era grande quanto casa mia! Dentro c’erano diverse auto coperte ognuna dal proprio telo. Alice parcheggiò e poi insieme salimmo per una scaletta…
-mamma sono a casa!
-tesoro sono in cucina! Vieni qui…
Una voce molto dolce rispose ad Alice. Doveva essere sua madre.. casa Cullen da dentro era meravigliosa. Rimasi estasiata nel vedere con quanta cura ogni cosa era riposta nell’angolo giusto. Camminammo nel grande salone e poi entrammo in cucina..una donna bionda e bellissima stava preparando la cena.
-ciao mamma! Lei è Bella… suo padre è fuori città così le ho detto di stare da noi per questi tre giorni.. per te va bene?
-certo che va bene! Bella tesoro benvenuta nella nostra casa! Fa come se fossi a casa tua!
La dolce signora mi abbracciò. Aveva ragione Alice, era davvero la donna più dolce del mondo..
-tesoro ma sei zuppa! Così ti prenderai un malanno! Alice dalle qualche cosa da mettere e accompagnala a fare la doccia!
-gra..grazie signora.. lei è così gentile..
-non devi ringraziarmi tesoro.. e ti prego dammi del tue  chiamami Esme…
-va bene Esme. Grazie encora..
Alice mi accompagnò in camera sua e mi fece vedere il bagno, enorme anche questo..
-bene tu fai la doccia io ti metto sul letto tutto ciò che ti serve e ti aspetto giù.. ok?
-ok Alice.. ah. Grazie di tutto…
-grazie a te per essere venuta! Così dicendo il folletto mi si aggrappò addosso stile koala. Dopo sparì dietro la porta..
Rientrai in bagno e azionai il getto d’acqua della doccia e mentre aspettavo che si facesse calda l’acqua, mi spogliai. Solo ora mi accorsi che morivo di freddo e che ero tutta un ghiacciolo. Presi del bagnoschiuma alla vaniglia e lo spalmai sul mio corpo poi insaponai anche i capelli e infine risciacquai tutto.. mi infilai l’accappatoio e dopo averlo legato stretto alla vita tornai in camera dove Alice mi aveva preparato dei vestiti da mettere… si trattava di jeans blu e una camicetta stile boscaiolo.. era una vita che non indossavo i jeans. Sempre e solo tuta… infilai comunque i vestiti e mi specchiai alla gran specchiera posta a lato destro della camera.. bhè dovevo ammettere che non stavo male.. diedi un’occhiata ai miei capelli completamente bagnati e decisi di fare una passata di phon per non ritrovarmi con il mal di testa.. dopo il phon i miei capelli si acconciavano naturalmente con dei boccoli che mi arrivavano sulla schiena.. avevo perso il mio amato elastico per capelli, e visto che li intorno non ne vidi neanche uno lasciai i capelli sciolti.. neanche me la ricordo l’ultima volta che li ho lasciati così..  mi diedi un’altra occhiata e poi scesi giù. In cucina non trovai nessuno così chiamai Alice.. nessuna risposta.. mi avviai verso il ripiano della cucina e vidi un biglietto.era per me.
“scusacci Bella siamo dovute uscire un attimo.. non starai sola per molto, il tempo di comprare degli ingredienti.. fa come se fossi a casa tua Alice.”
Bene ero tutta sola in casa Cullen.. che onore.. avevo una sete pazzesca così mi avviai verso il frigorifero d’acciaio, grande 2 volte il mio.. che mai gli sarà potuto mancare con un frigo così?? Aprii e come pensai lo trovai zeppo di cibo.. le bottigliette d’acqua erano nell’ultimo ripiano così mi piegai per prenderne una. Appena posai la mia mano sulla bottiglietta mi arrivò una pacca sul sedere. M’irrigidii e mi girai di scatto, senza riuscire a capire da chi mai fosse arrivata quella sberla. Rimasi impietrita davanti a ciò che mi si parò davanti. Edward Cullen in tuta grigia e canottiera bianca senza scarpe era li davanti a me che mi fissava sorpreso e io li atterra come una deficiente accovacciata ai suoi piedi. Non oso pensare cosa avrebbero pensato Alice e sua madre se fossero rientrate in quel momento. Mi alzai di scatto a quel pensiero e Edward si schiarì la voce..
-Swan? Che ci fai qui?
- i.. io.. tu.. Alice mi ha.. mi ha invitata a stare qui.. per tre giorni.. io non.. cioè tu.. erm io pensavo.. lei mi ha detto.. che tu.. che c’era solo..
Non riuscivo a dire una frase di senso compiuto.. davanti a quel Dio come facevo? Erano anni che studiavo i suoi lineamenti perfetti e ora trovarmelo li così vicino mi faceva perdere completamente il controllo. Potevo sentire il suo profumo, era meraviglioso..
-Alice non mi aveva detto che tu eri in casa..
Finalmente una frase con un po’ di significato!
-oh.. capisco… e scu.. scusami per.. lo schiaffo.. pensavo fossi un’ochetta amica di mia sorella..
-ah o..ok..
Pensava che fossi un’ochetta amica di sua sorella? Cioè lui palpava il sedere di tutte le amiche di sua sorella.. e cosa più importante le aveva chiamate ochette.. ecco che le soddisfazioni cominciano ad arrivare!
-comunque i  Jeans ti stanno bene.. e anche i capelli così.. molto meglio..
Disse prendendo una ciocca dei miei capelli fra le sue dita.. non ero sicura della mia voce, sarebbe uscita uno schifo così tacqui. Lui mi fece un sorrisetto, il sorrisetto che tanto amavo, quel sorriso sghembo che solo lui sapeva fare e andò via augurandomi buona permanenza…
Ero completamente stordita, se mi avessero chiesto il mio nome in quel momento non sarei riuscita a rispondere.. sarei però riuscita a scrivere un libro intero sulla perfezione di Edward Cullen..

 

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Capitolo 7
*** un'amica vera... ***


-scusa Bella se non ti ho avvisata ma se te lo dicevo non venivi…
-e ci credo che non venivo! Alice che figura!
Non potevo scordare la faccia di Edward appena mi vide. Lui sicuramente si aspettava una bellissima ragazza e aveva trovato me, goffa e muta che non si era neanche difesa per la pacca..
-ma guarda che la figura di maniaco perverso l’ha fatta lui mica tu..
-e io quella di cretina analfabeta..
-ma che dici! E poi io non pensavo che io fratello di venerdì pomeriggio sarebbe mai uscito dalla sua stanza paradisiaca.. non è mai successo prima! Ti avrei detto della sua presenza questa sera..
-non ci credo molto! E comunque di che stanza parli scusa?
-su, all’ultimo piano c’è una stanza of-limits per tutti tranne per me e Edward.. sono l’unica che può entrare li…
-una specie di stanza segreta?
-qualcosa un po’ più speciale e un po’ meno infantile di una stanza segreta.. noi la chiamiamo “MR”…
-mr??
-“music Room”
-una stanza della musica? Nel senso che vi chiudete li e ascoltate musica?
-no.. nel senso che Edward si chiude li e compone musica.. io di tanto in tanto, quando lui è realmente soddisfatto di un suo componimento entro lì e lo ascolto.. potrei ascoltarlo suonare per ore e ore, senza mai stancarmi.. lui è un artista …
Edward Cullen un artista? Questa mi era nuova..
-oh.. e che suona? La chitarra?
-anche.. ma la sua passione è il piano … se solo decidesse di lasciare quel maledetto calcetto per il quale è bravo si, ma non è la sua passione.. il piano però … mio fratello quando suona diventa un’altra persona, si trasforma.. si perde in quei tasti d’avorio e produce una melodia che pochi riuscirebbero a fare..
-se è così bravo perché la sua musica la fa ascoltare solo a te??
-una volta non era così … sai chi gli ha insegnato a suonare?
-no.. chi?
-mia nonna … lui e lei erano legati da qualcosa di eccezionale.. non passava giorno che non stessero insieme e che non suonassero.. erano magnifici..
-erano? Che è successo?
-10 anni fa Edward sarebbe dovuto esibirsi per la prima volta … era il suo primo concerto e mia nonna non sarebbe mancata per nulla al mondo.. quel giorno Edward era euforico, non stava nella pelle.. non vedeva l’ora di dimostrare a sua nonna quanto fosse bravo, quanto sarebbe riuscito a commuovere i presenti..
Alice fece una pausa.. non volevo mettere fretta al suo racconto, sentivo che non aveva un lieto fine.. sospirò e proseguì da dove aveva lasciato..
-Edward salì sul palco, salutò i presenti con un inchino e diede un’occhiata al posto vuoto che sarebbe dovuto essere occupato dalle nonna.. solo uno sguardo poi si accomodò e iniziò a suonare una melodia fantastica, frutto suo e della nonna.. al termine tutti i presenti si alzarono in piedi, e iniziarono ad applaudire ma Edward guardò ancora verso la sedia della nonna.. ancora vuota. I suoi occhi si rattristirono. Salutò con un inchino e sparì dietro le tende.. poco dopo fummo informati che la nonna aveva avuto un incidente.. e non ce l’aveva fatta.. da quel giorno Edward maledisse il pianoforte, pensando fosse la causa della morte della nonna.. si colpevolizzò al tal punto da abbandonare il suo sogno per 6 anni…
Avevo un nodo alla gola e la pelle d’oca. Che storia triste, povero Edward.
-cosa ha fatto cambiare idea a Edward?
Come mai ora risuonava? Cosa l’aveva spinto a lasciare alla spalle tutto il dolore?
-un giorno andammo a fare visita a mia nonna al cimitero.. Edward s’inginocchiò e posò i fiori nel vaso, mentre levava quelli vecchi si fermò a leggere ciò che c’era scritto sulla lapide.
“non abbandonare il tuo sogno, qualunque cosa succeda. Alla fine ogni tuo sforzo, ogni tua lacrima, ogni tua sofferenza, sarà ripagata.”
-era una frase che nonna ci ripeteva spesso.. Edward quel giorno stesso iniziò a costruire la MR.. ma ancora non ce la fa a suonare davanti a tutti … ha come la fobia.. appena ci prova gli viene in mente quando ci hanno dato la notizia della scomparsa della nonna. E si blocca..
Non sapevo cosa dire. Mai avrei creduto che Edward avesse alle spalle un passato così triste.. l’ho sempre visto come il numero 1, come l’invincibile , come colui che non soffre mai, mi sembrava quasi ultraterreno e invece ora ho scoperto che persona fosse.
-Bella questa storia non la sa nessuno… tranne la mia famiglia naturalmente.. vorrei che rimanesse così..
-oh. Ce-certo Alice non ne farò parola con nessuno. Promesso.. ma posso chiederti una cosa?
-certo.. dimmi.
-perché lo hai raccontato a me? Che mi conosci da poco, che ti ho anche trattata male, che non sono del tuo mondo…
-perché tu secondo me sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto. Anche se ti conosco da poco io mi fido cecamente di te… neanche Rosalie sa di questa storia.. lei è una buona amica, una buona cognata ma è ancora una ragazzina del liceo che pensa ad apparire.. tu Bella sei di più..
Raramente mi lasciavo andare a gesti affettuosi. Non ero il tipo di ragazza che ogni 3 secondi baciava, abbracciava la propria amica.. neanche mio padre salutavo con un bacio.. un ciao, ma detto con il cuore era molto meglio di 10 baci “di giuda”.. ma in quel momento vidi la sincerità negli occhi di Alice. Il cuore mi si riempì di gioia e non potei fare a meno che abbracciarla. Lei ricambiò l’abbraccio e mi sussurò
“ti voglio bene”
Si ne ero sicura, Alice era sincera. Alice voleva la mia amicizia, Alice mi voleva bene..
una lacrima scese sul suo viso e un’altra sul mio…
-basta tristezza su! Andiamo in cucina da mamma!
Andammo in cucina e trovammo Esme intenta ad impastare qualcosa…
-Bella,Alice! Eccovi finalmente! Ma che avete? Perché avete gli occhi rossi? È successo qualcosa in mia assenza Bella? con Edward? ha fatto qualcosa?! No perché se è così lo prendo a calci!
-mamma mamma! Calmati! Edward non ha fatto…
Alice si fermò, forse ripensò al mio racconto Esme sembrava davvero preoccupata così risposi io per tranquillizzarla..
-Esme tranquilla..Edward non ha fatto nulla.. _se gli dicevo cosa aveva fatto lo avrebbe davvero preso a calci! E poi avevo troppo vergogna!_ c’è sfuggita qualche lacrimuccia perché ho appena scoperto che ragazza straordinaria è Alice…
Alice mi guardò con gli occhi colmi di gioia..
-oh che spavento! Ragazze non sapete quanto sia felice che voi state legando.. Alice aveva bisogno di un’amica matura.. di un’amica vera..
Quelle due donne mi conoscevano da pochissimo e avevo un’idea così positiva di me che mi sentii quasi in soggezione.. ma ero felice, finalmente un’amica vera..

salve ragazze!!! ma quanto sono felice per le vostre recensioni?? tanto!!!!! *_* siete fantastiche, davvero! allora abbiamo scoperto tante cose in questo piccolo capitolo.. e ora? il nostro Edward Cullen che farà? scopriamolo insieme... AVVISO per i prossimi capitoli.. ho già in mente l'argomento dei prossimi capitoli ma li devo ancora scrivere.. scuola permettendo, domani forse riuscirò a scrivere... appena scrivo posto! ora la smetto di blaterare, do la parola a voi! un gran bacione e ancora GRAZIE! ;)

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Capitolo 8
*** questione di modi. ***


Edward Pow.

Edward smettila… è solo Swan.. ciò che mi ripetevo dal momento in cui i miei occhi avevano incontrato quei 2 occhioni cioccolato. Ero a disagio per il mio gesto, certamente poco cavalleresco. Solitamente a casa venivano un sacco di ragazze, un po’ amiche di Alice un po’ amiche mie.. bhè amiche di letto. Spesso non ricordavo neanche il loro nome.. quando entrai in cucina e vidi quel corpicino così grazioso, i neuroni si bruciarono all’istante e la mano partì da sola. Appena capii che era Swan la proprietaria di quel lato B fantastico rimasi sorpreso. Allora aveva ragione mia sorella, dietro quei buffi e largi pantaloni della tuta si nascondeva una bella ragazza? Si era così.. ma non potevo invaghirmi di lei, lei era il bersaglio della scuola e io il figo, cosa avrebbero pensato di me gli altri?
-Edward!!!!!!! scendi giù subito, devo parlarti!
Era la voce di mia madre. Lo riconoscevo quel tono, mi doveva sicuramente avvertire su qualcosa.. e se Swan le aveva raccontato del nostro “incontro”? ero fregato, mamma che era totalmente fissata con le buone maniere di certo non mi aveva educato ad accogliere un’ospite in quel modo. Scesi giù e andai in cucina..
-mamma.. dimmi…
Diedi un bacio sulla guancia a mia madre, sapevo che quel gesto le faceva tenerezza e ne approfittai. Lei era intenta a sbattere qualcosa dall’aspetto davvero gustoso, dentro un contenitore..
-non mi incanti signorino con i tuoi baci! Quelli risparmiali per le tue “accompagnatrici..”
-e dai mamma non dire accompagnatrici che mi fai sentire un vecchio che va a put..
Neanche finii la parola e mia madre mi fulminò con gli occhi.
-signorino quante volte ti ho detto che questo linguaggio non mi piace? Sei grande ok ma sei sempre un Cullen e i Cullen sono tutti educati e assolutamente non volgari. Intesi?
-si scusa mamma.. intendevo dire che mi fai sembrare come un single di una certa età che cerca determinate accompagnatrici..
-così va meglio.. e sentiamo come dovrei chiamare tutte quelle scapestrate che vengono qui e ti fanno la corte?
-amiche??
-si amiche.. dovresti pensare un po’ di più alla tua ragazza molto meno a queste “amiche..”
-mamma Tanya non è una cosa seria te l’ho detto…
-seria o non seria non s i prendono in giro le persone, soprattutto il gentil sesso. Quindi io ti consiglio di dirglielo chiaramente.
-ok mamma ma ora dobbiamo parlare di Tanya? Delle mie “amiche? O mi hai chiamato per altro?
-ti ho chiamato per avvisarti che abbiamo un ospite. Starà con noi per 3 giorni. Si chiama Isabella ed è una ragazza dolcissima. È amica di Alice e sei pregato di comportarti come si deve. Se solo scopro che non sarai cordiale con lei ti prendo a calci.. intesi?
3 giorni? Per 3 giorni Swan restava qui a casa mia? Il resto del discorso di mia madre non lo ascoltai ma era immaginabile.. risposi che sarei stato carino e coccoloso e mia madre mi diete un colpetto affettuoso in testa. Le sorrisi e lei ricambiò con un sorriso dolce come il miele.
-Edward se stasera esci invita anche tua sorella e Isabella. Isabella la vedo una ragazza molto chiusa, le farebbe bene uscire un po’.. Che cosa? Uscire con Swan di venerdì sera? Per passare come lo sfigato del momento? Non potevo.. ma avevo promesso a mia madre di essere educato.
-mamma questa sera veramente c’è la partita in tv. Non ho intenzione di uscire, pensavo di rimanere qui.. e poi tu e Alice siete sole quindi..
Merda, mi ero giocato il venerdì sera. Sempre meglio di uscire con lei.
-oh! Vedi Edward che sei carino quando vuoi…
-grazie mamma sempre gentile..
-tesoro ma lo sai che ti adoro!
-anche io mamma.. ma dimmi un po’ che stai impiastricciando li? -una torta alle fragole! È la preferita di Isabella…
-mmm quindi a questa qui le fai le torte e al tuo figlio preferito niente?
-non fare in cafone Edward! e poi la torta è per tutti! La mangeremo questa sera a cena.
Cena? Cenare con Swan? Mi sarei divertito a guardare le sue guancie diventare rosse come un pomodoro…
-bene.. vado a suonare un altro po’, a dopo.
-ve bene tesoro alle 19:30 scendi che mangiamo.
-perfetto… Mi ero ricordato che dovevo invitare Swan al ballo per quella scommessa cretina. L’avrei fatto dopo cena. Con qualche sorriso dei miei e qualche sguardo l’avrei rapita.

POW BELLA
-che ne dici se questa sera andiamo a fare un giro in centro?
-erm io. Scusa Alice non mi va. Se vai vuoi, non stare qui per me.
-perché non ti va tesoro? E poi non esiste che io esco e ti lascio qui! Mi va di divertirmi con te!
-hai sbagliato amica Alice.. scusami. Io non sono il tipo che esce e si diverte. Io.. non esco mai.. e non mi va di farlo.
-perché Bella?
-perché no.. non mi va di parlarne. Morivo dall’imbarazzo. Sarei voluto sprofondare.
-Bella_ la voce di Alice era un dolce sussurro_ di me ti puoi fidare lo sai.. confidati.. ti farà bene.
Alice mi sembrava sincera. Non era come le altre. In lei c’era qualcosa di straordinariamente vero. Pochi avevano quell’aspetto. Non potevo non fidarmi, non potevo negarle il mio sfogo. Tirai un sospiro, poi mi decisi.
-prometti che non mi giudicherai? E non riderai di me?
-non potrei mai ridere di te e tantomeno giudicarti.
Che occhi dolci e sinceri! Feci un secondo respiro, poi mi decisi. Dissi tutto d’un fiato, senza girare intorno al discorso. Arrivai subito al dunque.
-Alice io non sto bene con me stessa. Mi vedo brutta e goffa. A casa mia, da sola, senza nessuno intorno sto bene, ma quando sto con la gente mi sento minuscola e insignificante e nello stesso momento sento che tutti gli occhi sono puntati su di me. E mi criticano. E so che è così. Faccio fatica a venire a scuola, figurati ad uscire. Perdonami davvero.. Ero stata sincera per la prima volta con una persona che non fosse Jake. Mi sentivo strana, come più libera.Alice aveva ascoltato tutto con attenzione, parola per parola poi finalmente parlò.
-si può sapere chi ti ha messo in mente queste idee stupide?
-i tuoi amici per iniziare.. poi tutto il resto della scuola.
Alice rimase zitta per un po’ con lo sguardo fisso su di me.
Bella non devi farti condizionare così da ciò che pensano quei cretini! Loro vogliono solo una persona che non parla, che non risponde così scatenano su di essa tutte le frustrazioni della loro vita priva di significato. Tira fuori il coraggio, sei bella cavolo! Le ragazze pagherebbero per avere il tuo fisico! E i ragazzi? Se solo mettessi in mostra il necessario ti sbaverebbero dietro come tanti cani! Prendi mio fratello oggi. Diventai porpora al solo pensiero. Ma credevo poco alle parole di Alice. Ero brutta. Me lo ripetavano in continuazione e purtroppo avevano ragione. Avevo degli occhiali orrendi, che portavo anche se non mi servivano. Li usavo solo per coprire quel cespuglio che mi ritrovavo al posto delle sopracciglia che non avevo il coraggio di aggiustare. Il fisico era magro, slanciato ma c’erano fisici più belli..
-permettimi di dimostrarti che ho ragione!
-e come?
-noi questa sera non usciamo ma prepariamo la giornata di domani che sarà dedicata completamente al te! Scommetti che domani sera usciremo e avrai così tanti ragazzi intorno che ti stancherai?
-Alice a me non importa dei ragazzi che si avvicinano a me solo perché sarò carina.
-è questo il bello tesoro! Sai che gusto fargli credere chissà che e poi lasciarli li come cretini?
L’idea mi allettava. Ma davvero Alice sarebbe riuscita a “trasformarmi”? avevo paura di no.
-no Alice mi conosco.. non sarò mai una bella ragazza..
-ma fammi provare! Io provo poi se ti piaci domani sera andiamo a fare stragi di cuori altrimenti casa e pizza, promesso!
-bhè allora inizia a chiamare al fattorino delle pizze..
-io penso proprio che inizierò a chiamare a Edward per prenotarci 2 posti in disco!

salve a tutte!! grazie mille per le stupende recensioni. scusate il mio ritardo ma gli ultimi giorni di scuola sono disastrosi per me! ho un sacco di interrogazioni arretrate T.T... va bhè, ditemi un pò, che ve ne pare di questo capitolo? aspetto i vostri pareri con ansia baci :)

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Capitolo 9
*** la cena ***


BELLA POW
Seduta al tavolo dei Cullen, a mangiare una squisita cena mi sentivo come inappropriata. Esme era premurosa e mi invitava ad assaggiare tutti quegli squisiti piatti. Alice non era da meno e continuava a ripetermi che dopo ci sarebbe stata una sorpresa.. e poi c’era Edward.. Dio quant’era bello! Aveva i capelli arruffati e gli occhi un po’ gonfi, forse a causa del continuo studio del pianoforte. Indossava gli stessi abiti di qualche ora prima più una felpa con la cerniera aperta, dello stesso colore dei pantaloni.
-Bella devi assolutamente assaggiare la carne con questa salsina speciale!!
-ce-certo..
Ero distratta da Edward, continuavo a fissarlo perciò quando parlavano con me rispondevo sempre impacciata.
-e dai mamma non la forzare.. è piccolina quanto cibo credi che possa entrarci nel suo stomaco?
Edward se ne uscì fuori con queste parole mentre mi guardava facendomi l’occhilino. Avvampai. Diventai rossa come un peperone e il cuore cominciò a battere come un tamburo. Possibile che una cosa così poteva farmi quell’effetto? Bhè ma con Edward Cullen tutto è possibile!
-Edward…
Rimproverò Esme.. e lui fece uno sguardo come se stesse dimostrando l’ovvio.. Dio ogni sua mossa mi faceva sciogliere. La cena passò così con me incantata su Edward, con lui che a volte beccavo a guardarmi poi distoglieva lo sguardo, con Esme che mi riempiva di domande rispettando sempre la mia privacy e Alice che guardava male le occhiatine di Edward.
-vado a prendere una cosa che ti piacerà molto Bella!
-per me?
-principalmente per te!
Esme aveva preparato qualcosa per me? Neanche 4 ore che mi conosceva e già aveva fatto qualcosa per me? La vidi tornare con un gran sorriso e con qualcosa di rosa in mano.. appena poggiò il vassoio sul tavolo vidi una delle cose più gustose al mondo, una torta alle fragole, la mia preferita!
-è la tua preferita vero???
-oddio! Grazie! Si è la mia preferita.. ma come facevi a saperlo??
-bhè un giorno, quando avevamo entrambe l’ora di buco e ci siamo incontrate al bar accanto alla scuola ho visto che assaporavi con estrema lentezza e totale dedizione una fetta di torta alla fragola e visto che sono una grande osservatrice ho capito che è la tua preferita!
-Alice sei grande! Davvero… e Esme grazie anche a te.. non dovevi disturbarti..
-ma figurati tesoro è sempre un piacere far felici gli ospiti soprattutto se sono dolci e ben educati come te!
-basta con queste moine per favore! La mangiamo questa torta o la fissiamo?
-sempre il solito Edwad!
Esme tagliò la torta e ce la servì.. dopo averla mangiata Edward si congedò da noi dicendo che doveva prepararsi per guardare la partita e io e Alice aiutammo Esme a rassettare la cucina..
-bene visto che qui abbiamo finito noi andiamo di sopra…
-va bene ragazze io vado in camera da letto a guardare qualche DVD strappalacrime visto che il soggiorno è occupato da Edward… se vi serve qualcosa bussate senza problemi ok?
-perfetto mamy! notte…
Alice salutò Esme con un leggero bacio sulla guancia e un sorriso felice. Io mi limitai a un “notte e grazie”. Passammo per il salotto stranamente vuoto.. e salimmo le scale di legno che portavano al secondo piano. A metà piano ci incontrammo con Edward, intento a mandare un messaggio..
-che fate non uscite?
Ci chiese calmo con un sorriso dolcissimo. Mi sciolsi come cera e restai a fissarlo senza dire una parola. Rispose prontamente Alice..
-no, non questa sera.. abbiamo da fare.. domani però.. vorremmo andare in disco tu che fai?
-Alice…
Cercai di fermarla. Non sarei mai andata in disco. Sarei stato lo zimbello della serate e sinceramente mi bastavano le prese in giro a scuola..
-bhè questa sera guardo la partita.. domani se vi va prima andiamo a mangiare qualcosa in centro e poi ce ne scendiamo in disco…
-sarà difficile per la cena, abbiamo un sacco di cose da fare.. però per la disco è perfetto!
-ok.. allora alle 11,30 pronte che andiamo.. intesi?
-ok fratellone notte..
Alice salutò  anche Edward con un bacio. Io ero nel panico più totale. Non sapevo che dirgli, se augurargli buona notte o chissà cosa.
-Swan non me lo dai il bacio della buona notte?
Avvampai! Merda… che imbarazzo.. non sapevo cosa rispondergli così restai qualche secondo a fissarlo.
-vabbè faccio io va..
Così dicendo avvicinò le sue labbra alla mia guancia e mi lasciò un tenero bacio. Diventai ancora più rossa di prima e sussurrai un “notte” così piano che feci fatica io stessa a sentirmi.. Edward fece un sorrisetto soddisfatto e scese giù mentre io raggiunsi Alice e ci recammo in camera sua..
 
Iniziammo a parlare del più e del meno. Il mio gruppo preferito, il suo colore preferito, i miei smalti inesistenti, i suoi trucchi che neanche una make-up-artist avrebbe fino ad arrivare ad un tasto importante..
-Bella… ti piace mio fratello vero?
-che? No.. ma che.. no.. cioè… cosa? No..
Andai nel pallone. Stupida lingua che non riusciva neppure a mettere in sieme 3 parole!
-dai… ho visto le occhiatine questa sera…
-ma no.. e che.. è bello.. si.. non si può negare..
-si ma tu non sei la ragazza da “oddio quanto è bono Cullen stasera me lo faccio”..
-no questo no appunto.. guardavo la sua bellezza e tutto qua..
-secondo me ti piace un po’ di più… oltre la sua bellezza intendo..
-ma non lo conosco… io. No..
-va bene questo argomento ti mette in imbarazzo… cambiamolo!
-grazie…
-allora domani c svegliamo intorno alle 9 ci prepariamo andiamo a fare colazione e poi shopping! Passiamo la giornata fra i negozi, pranziamo li e prometto che la sera ti farò venir voglia di andare in discoteca!
-la vedo dura Alice… comunque ti ho promesso che ti avrei dato questa possibilità e le promesse sono debiti perciò domani sono tutta tua!
-perfetto!
Dopo un lungo e dolce abbraccio e tante altre chiacchiere accompagnate da un film comico, ci addormentammo.
 

buona sera ragazze.. il capitolo è un pò cortino ma ho preferito pubblicare questo piccino piuttosto che nulla.. il seguente è già in fase di "creazione" però purtroppo questa settimana è disastrosa per me quindi non so quando riesco a finirlo. intanto che ne pensate di questo? non è che per caso mi sto dilungando troppo e vi annoio? fatemi sapere i vostri pensieri.. ps_ le vostre recensioni? la mia forza! le adoro grazie *_* un bacione ;*

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Capitolo 10
*** cambiamenti. ***


MATTINO SEGUENTE. pow Bella

Mi ero svegliata in contemporanea con Alice e insieme ci preparammo per affrontare la nostra giornata.. mi prestò un altro suo paio di jeans e una  felpa che a causa dei suoi gusti “diversi” non aveva mai usato. Scendemmo in cucina e trovammo Esme intenta a leggere una rivista di gossip mentre sorseggiava una tazza di caffè.
-buongiorno Esme..
-buongiorno mamma..
-buongiorno ragazze! Dormito bene Bella?
-perfettamente!
- mi fa piacere… allora vi preparo la colazione?
-tranquilla mamma oggi non staremo a casa.. porto Bella al centro commerciale e mangeremo li.. torneremo nel tardo pomeriggio ok?
-bene.. ma state attente…
-certo.. ah Edward?
Ecco.. doveva proprio nominarlo? Appena sentii il suo nome pensai a quello che era successo il giorno prima! Che caldo ragazzi!
-dorme… lo sai che pigrone che è tuo fratello… questa sera uscite?
-sisi usciamo con lui mamy quindi tranquilla che lo sorveglio!
Scoppiai a ridere.. era la folletta che doveva sorvegliare Edward? bhè pensandoci, si!
Dopo aver salutato Esme andammo verso il centro commerciale.. Alice aveva preso in prestito la mercedes di Esme e sfrecciava per le strade che portavano verso Siattle mentre intanto mi spiegava un po’ del programma della giornata… prima tappa colazione! Poi tanti ma tanti negozi… mi aveva obbligato ad accettare il fatto che pagasse lei. Non ero molto contenta di ciò, se io non potevo permettermi grandi spese non era giusto che dovesse pagare Alice.. ma lei insisti così tanto da farmi dire un “no” un po’ meno convinto, e lei ne approfittò per trasformarlo in un “si”.
-Alice ora che abbiamo mangiato da che negozio iniziamo?
- bhè prima dei negozi saliamo su.. ho prenotato 2 appuntamenti dall’estetista..
Estetista? Non c’ero mai stata! Non sopportavo l’idea che mi dovessi spogliare davanti ad una perfetta sconosciuta per farmi torturare! Che poi detto da una che la prendono in giro cani e porci suona un po’ strano.
-ma… Alice io.. non mi piace andare dall’estetista..
-Bella.. mi hai promesso che ti saresti fidata di me.. fra un’ora giuro che mi ringrazierai!
Entrammo in negozio di cosmetici  e Alice salutò le commesse come se le conoscesse da una vita, o forse così era.
-Jasmine senti ho prenotato 2 trattamenti completi.. per me e la mia amica Bella..
-cero Alice! Hai delle preferenze per la ragazza che si dovrà occupare di voi?
-bhè Marie si occuperà di Bella e Melanie di me, è possibile?
-certo Alice! Prego accomodatevi..
La commessa ci fece entrare dietro una porta  con le porte automatiche, posta al lato del negozio e li si aprì un nuovo mondo. C’era una scrivania al centro della stanza e dietro di essa stava seduta una ragazza che appena ci vide si alzò e ci salutò.
-signorina Alice buongiorno! Buongiorno anche a lei signorina…?
-Bella?
-buongiorno Rachel abbiamo appuntamento con Marie e Melanie… dove dobbiamo andare?
-oh allora Marie la trovata nella stanza 4 mentre Melanie nella 3… in questo momento sono libere potete accomodarvi fin d’adesso.
-perfetto Rachel allora vado un secondo da Marie così le presento la mia amica, tu avvisa Melanie che sto arrivando.
-perfetto…
Alice era euforica e a passo di danza mi accompagnò davanti la mia stanza.. bussò e una voce sottile rispose al di là della porta. Entrammo e vidi la ragazza che ci aspettava. Era molto carina e sembrava anche gentile. Tirai un respiro di sollievo.
-ciao Alice! Ti aspettavo… ehi ciao! Piacere io sono Marie…
Disse porgendomi la mano.
-piacere io sono Bella…
-Marie  oggi ti dovrai occupare della mia amica.. trattamento completo va bene?
-certo Alice con piacere!
-allora a dopo.. ah Marie… deve uscire una stellina!
-ah non sarà difficile ha un visino e un corpicino così carino e delicato che non ci vorrà tanto!
-si lo so… perfetto a dopo Bella!
-ciao Ali…
Mi spogliai e mi sdraiai sul lettino e iniziai a chiacchierare con Marie che come previsto si dimostrò carina e gentile con me. Iniziò la ceretta alle gambe e a tutto il resto.. poi passo al fiso e dopo aver sfoltito le sopracciglia “cespugliose” e aver fatto sparire i baffetti iniziò a spalmarmi una crema o meglio una maschera.. poi passò alle mani e infine i piedi. Levò la maschera dal viso e dopo essermi vestita, mi fece sedere su una sedia.
-Bene Bella avevo ragione sei bellissima… avevo intenzione di truccarti ma mi rendo conto che non ce n’è bisogno.. un po’ di mascara e via!
-grazie.. credo tu stia esagerando ma sei gentile..
-io non esagero mai in questi casi.. fidati dell’esperta! Ma dimmi quegli occhiali sono essenziali?
-bhè veramente no…
-perfetto allora falli sparire dalla mia vista entro 3 secondi o te li faccio sparire a modo mio.
Neanche il tempo di prenderli e già Marie li aveva spezzati.
-ma…
-avrebbero potuto tentarti!
Si giustificò lei facendomi l’occhiolino…
-ora leviamo anche questa coda e si.. ora sei una bambolina..
mi alzai guardando con lo sguardo assottigliato la dolce Marie che tanto dolce non era stata né con i miei poveri occhiali, né con il mio elastico per capelli. Mi avvicinai allo specchio e vidi il riflesso davanti a me..
-waoo.
Esclamai senza neanche accorgermene. Non potevo immaginare che un paio di sopracciglia ben fatte e i capelli sciolti mi avrebbero portata a essere così.. diversa.
-allora come ti vedi?
-bhè.. bene.. cioè.. bella..
-lo sei davvero… lo eri già prima ma ora sei una bambolina, te lo ripeto!
-grazie… davvero!
-grazie a te per non avermi fatto penare! Sei stata una cliente fantastica!
Scoppiai a ridere e Marie insieme a me. Proprio in quel momento sentii bussare alla porta da dove sbucò Alice felicissima, più raggiante di prima..
-Bella avete.. omioddio! Sei.. un’incanto..
-bhè non esageriamo Alice..
-e chi esagera! Sei perfetta! Così semplice ma bella… l’ho sempre detto che eri bellissima ma ora me ne convinco ancora di più!
Le mie gote bollivano. Odiavo i complimenti, mi facevanoi sentire “osservata”.
-okok però basta complimenti…
-va bene lo so che non ti piacciono!
E già Alice mi conosceva quasi bene ormai… dopo aver salutato Marie e tutto il resto uscimmo dal negozio e iniziammo a comprare di tutto e di più.. dovemmo recarci 3 volte alla macchina per posare le buste, troppo pesanti da portare con le altre. Spesso ci venivano rivolte delle occhiatine ammiccanti da ragazzi che non conoscevamo. Ero stranita da tutto ciò.. nessuno mai mi aveva rivolto quelle occhiate, non avevo mai fatto shopping sfrenato in quel modo ma dovevo ammetterlo non era male. Forse era Alice che rendeva tutto speciale rallegrando ogni singolo momento della giornata, ma credo che quella fu una delle giornate più divertenti della mia vita..
-Bella ceniamo da McDonald’s?
-va bene Alice anche perché è tardi per cenare a casa…
La cena fu divertente soprattutto quando un ragazzo per fissarci era andato addosso ad un colloso, rovesciandogli tutta la coca-cola addosso. Fortunatamente il colosso era un gigante buono ma la scena fu così divertente che io e Alice continuammo a ridere fino a casa..
-ehi ragazze siete di buon umore eh?
-si mamma oggi è stata un giornata fantastica!
-si bellissima..
-Bella davvero ti sei divertita? Ma lo sai che stai benissimo??
-merito di Alice! Grazie Esme..
-sono felice per questa amicizia davvero! Sembrerò ripetitiva ma vedervi così felici mi piace!
-sono felice anche io..
Lo ero davvero. Per la prima volta non mi ero sentita inadeguata, indecente, non accettata. Mi sentivo sempre me stessa, lo sarei stata sempre ma avevo una forza in più, la sicurezza. O quasi. Alice mi faceva sicurezza ma sola sarei crollata senz’altro.. lei era magnifica.
-mamma Edward?
-è uscito con Jasper però mi ha detto di ricordarvi che alle 23,30 dovrete essere già pronte..
-ok bhè allora andiamo adesso che siamo in due a doverci preparare…
Salimmo di sopra e con noi portammo solo le buste nella quali c’erano i vestiti per la serata. Avevo una paura terribile di andare in discoteca. Li non eravamo solo io e Alice, li avrei trovato i miei peggiori incubi…
-Bella.. ti vedo preoccupata..
-un po’ Alice.. per la disco.. dici che non mi prenderanno in giro?
-ma dico sciocchina ti sei guardata? Sei uno splendore! Le stenderai tutte..
-non credo.. sarò pure più carina ma non so difendermi.. non ho carattere.. su quello ci devo lavorare e di certo non sarà cosa semplice..
-non sarà difficile invece.. ci sono io con te ricordalo.. facciamo così noi andiamo, se non ti diverti  andiamo via! Solo io e te e andiamo a divertirci altrove! Ci stai?
-va bene…
-ok! Allora vai a fare la doccia così intanto scelgo il vestito, il trucco e gli accessori!
-agli ordini!
La doccia mi rilassò completamente. Alla fine profumavo di vaniglia.. mi infilai l’accappatoio e andai in camera.
-Bella asciuga i capelli perché naturali sono meravigliosi. Io faccio la doccia e poi penso al trucco!
La preparazione durò tanto ma non fu noiosa. Anche se piastricciarmi il viso e mettere un vestito che mi copriva non senza sforzo il sedere con tanto di tacco 12 non era proprio nelle mie “cose che adoro fare”, tutto sommato non andò male. Dopo un po’ di polemiche sul mini-vestitino finalmente eravamo pronte..
-Alice!!!! Vi volete muovere? Vi lascio a piedi!
Era Edward che ci chiamava da sotto le scale. il cuore iniziò a battere forte e mille domande iniziarono a frullarmi in testa. Che avrebbe pensato del mio nuovo look? E se non ci avrebbe neanche fatto caso? E se mi avrebbe trovata ridicola? E se…?
-Bella dai sei perfetta andiamo o Edward ci ammazza!
Alice mi tirò per la mano ma mi bloccai.
-che succede?
-non voglio.. mi sento ridicola.. Alice vai tu..
-non ci pensare proprio! Bella se fossi maschio ti salterei addosso! Sei uno schianto e io non ti lascerò per un secondo!
-promesso?
-si… e ora andiamo…
Arrivate sulle scale Edward era seduto sull’ultimo gradino girato di spalle mentre parlava con Jasper. Ecco il primo ostacolo.
-Amore finalmente sei bellissima come sempre… e lei è?
Jasper si ricolse gentile a me e Alice. Non mi aveva riconosciuto.? Perfetto..
-finalmente ce ne avete messo di tempo ma che vi siete fatte i vestiti da sol..
Edward si girò verso di noi e mentre mi guardò, le parole gli si fermarono in gola. Spalancò gli occhi e si passò velocemente la lingua sulle labbra.
-lei è Isabella Jaz..
-Bella!
La corressi subito..
-no Bellissima..
Disse Edward continuando a fissarmi. Avvampai e sorrisi timidamente.
-piacere Bella.. non ci siamo mai presentati, è un piacere conoscerti…
Jasper si dimostrò gentile. Mi tranquillizzai un po’.. da vero gentil uomo aveva subito distolto il suo sguardo da me e lo aveva riportato immediatamente su Alice.. si baciarono con estrema dolcezza e lei sembrava stesse vivendo in una favola.. che bello vederla così..
-allora andiamo con 2 macchine Edward?
-si.. per me va bene..
-ok allora io vado con Alice..
Cosa? Io dovevo andare con Edward, in macchina, da sola? No!!
-che?
-che c’è bambolina non ti fidi di me?
-che.. io.. e che..
Guardai lo sguardo di Alice. Fremeva dalla voglia di stare con Jazz. Lei era stata così gentile con me e io non potevo staccarla ancora da lui.
-ok vengo con te..
-“grazie”
Mormorò Alice. Sul volto di Edward si stampò un sorriso meraviglioso. Mi sciolsi nel vederlo. Era terribilmente bello, così bello che mi faceva mancare l’aria.  Mi porse la mano e tutti e quattro andammo verso il cortile, dove i ragazzi avevano parcheggiato l’auto. Stavo camminando mano nella mano con Edward Cullen. Doveva essere sicuramente un sogno. Questa idea mi tranquillizzò un po’. Edward mi aprì la portiera e infine si accomodò anche lui accanto a me. Partimmo verso la discoteca. Lui guidava ancora più veloce di Alice e io già mi sentivo le farfalle nello stomaco per la sua presenza, poi a quella velocità ero in procinto di rimettere..
-devi proprio andare così veloce??
-si..
Rispose lui sorridendo divertito..
-e dai rallenta un po’..
-negativo….
-ho paura!
Fece una risata sarcastica poi mi guardò negli occhi.
-con Edward Cullen al volante sei al sicuro, fidati!
-a se lo dici tu!
-posso dirti una cosa?
-certo.. dimmi..
-sei proprio bellissima stasera..
-gra..grazie..
-è la verità… allora dietro quella tuta enorme si nascondeva questo corpo da urlo??
Corpo da urlo? Che vergogna! Diventai rossa come al solito e abbassai lo sguardo..
-scusami non volevo metterti in imbarazzo.. anche se quando arrossisci sei proprio carina..
Ancora quel sorrisetto furbo, ancora il mio cuore in gola.
-allora ti piace ballare?
Mi piace ballare? Ma che domanda era?
-ballare? No.. odio ballare…
-stai scherzando?????
Mi chiese sorpreso.
-non scherzo.. sono scoordinata…
Ammisi imbarazzata..
-waoo forse sei l’unica ragazza nel nostro liceo a cui non piace ballare… saresti perfetta..
-perfetta? Per cosa??
Ero confusa.. dove voleva arrivare?
-per venire al ballo con me.. odio ballare.. e cerco da sempre una bella ragazza a cui non piace ballare per portarla al ballo..
Rideva, era divertito. Io non lo ero affatto..
-bhè allora?
-allora che?
Chiesi quasi irritata.
-ci vieni al ballo con me?
-scherzi?
-no.. vieni?
-Edward puoi infinocchiare l’intero corpo studentesco, soprattutto la schiera femminile ma non me! Non mi hai mai sopportata e ora che mostro le gambe mi fai in carino con me? No grazie.. sono sicura che ci sarà la fila per venire al ballo con te.
Davvero l’avevo detto? Davvero avevo rifiutato l’invito di Edward? davvero? A giudicare la sua faccia sorpresa si!
-non volevo questo.. comunque l’invito è sempre valido.. sono sicuro che cambierai idea..
-non succederà.
Quelle furono le ultime parole fino alla discoteca. Pensai e ripensai a quello che avevo fatto. Mi sentivo un po’ sciocca da una parte ma dall’altra ero fiera di me. Alice avevo ragione.. il carattere ce l’avevo, lo dovevo solo tirare fuori e quella sera c’ero riuscita alla grande..


buona sera ragazzi!! come state? grazie infinite per le recensioni.. scusate ma vado di fretta questa sera... vi lascio con questo capitolo bello grande e ricchissimo di novità.. spero vi piaccia e fatemi sapere! un bacione.....

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Capitolo 11
*** discoteca ***


POW EDWARD
No. mi aveva detto no. aveva rifiutato il mio invito al ballo. Ero così convinto che avrebbe accettato subito che quando quel “no” entrò nella mia mente restai di stucco. Ero offeso, irritato. Non mi sarebbe importato se un’altra ochetta mi avesse detto no.. ma lei.. il suo no era terribilmente insopportabile.  Ma non mi sarei arreso facilmente, infondo sono Edward Cullen e se voglio una cosa la ottengo. Una sensazione mi dice che però con lei non sarà facile come sembra. lei è diversa. Alice poi aveva ragione, dietro quella tuta si nascondeva una Dea… rimasi di stucco quando la vidi in cima alle scale e per poco non sbavai. Era avvolta in un abitino molto striminzito nero che le copriva ben poco e le faceva risaltare quelle gambe così sexy e perfette, era anche abbastanza scollato e valorizzava il suo decolté. E chi se lo aspettava che Swan aveva un seno così bello? Il viso poi era il viso di un angelo. La forma a cuore, gli occhioni color cioccolato, le labbra carnose e rosse, di un rosso dolce, non volgare. Boccoli color mogano le scendevano sulle spalle  e la rendevano perfetta. Possibile che non mi ero mai accorto di tanta bellezza? Possibile che i miei occhi erano restati all’oscuro di quella meraviglia per tutto quel tempo??
Entrammo in discoteca insieme, senza aspettare Alice. Io avanti e lei dietro di me, non le davo retta, ero offeso.
-Edward amico! Passa pure…
Simon, il buttafuori, mi fece passare senza problemi come al solito provocando l’ira dei ragazzi che aspettavano in fila chissà da quanto tempo…
-Cullen, con chi di queste qui ti vuoi divertire stasera?
Simon mi mostrò le prime ragazze della fila che mi guardavamo come se mi volessero saltare addosso, rabbrividii. Ok le ragazze disinibite erano passabili ma come loro, quasi malate di sesso non mi piacevano assolutamente. Mi voltai indietro e mostrai Bella..
-nessuna di queste.. lei Simon.. falla passare..
-waoo bravo Cullen bel bocconcino!
-grazie Simon…
-io non sono il bocconcino di nessuno e soprattutto non sto con lui né stasera ne mai…
-ohoh che caratterino la ragazza!
-già Simon un peperino…
Bella mi passò davanti lanciandomi uno sguardo assassino. Se gli sguardi potessero uccidere.. Simon mi fece l’occhiolino e io entrai. Trovai Bella all’entrata che guardava spaesata la pista.
-se non vuoi restare ferma qui tutta la sera ti conviene farti avanti!
Gli sussurrai all’orecchio, a causa della musica forte.
-aspetto Alice..non vado li da sola…
-e io che ci sto a fare.? Dai andiamo.
-no. con te no…
-e dai che ti costa? Un ballo e via!
-no!!! te l’ho detto, non so ballare…
-bene allora vieni con me ai divanetti, ho il privato. Alice verrà sicuramente la…
Dopo avermi scrutato con quegli occhi così profondi e dolci, Bella decise di seguirmi. La presi per mano per evitare di perderla e ci accomodammo sul divanetto rosso all’angolo della sala.
-Cullen!! Waoo che bocconcino stasera!
-ciao Kevin… no lei non è una delle solite.. è l’amica di mia sorella…
Decisi di assecondare Bella. mi aveva rifiutato perché pensava fossi stronzo? Perfetto, facciamo il gentil uomo, vediamo se mi rifiuta ancora!
-tu te le fai tutte le amiche di tua sorella!
-non lei!... è diversa dalle altre..
Forse la mia tattica funzionava, Bella iniziava a guardarmi diversamente. Il suo sguardo non era più inceneritore ma incuriosito.
-bhè allora lasciala a me no??? che né dici di andarci a divertire un po’ appena smonto bellezza?
-scordatelo cretino!
-però! Che caratterino!
-Kevin se ci provi con lei ti spezzo le ossa, intesi?
-ok Cullen tranquillo… allora che vi porto?
-2 bianchi!
-Perfetto…
Kevin si allontanò con le nostre ordinazioni.
-cullen tu mi sorprendi sempre.. anche in discoteca ti servono???
Bella mi guardava incuriosita, in cerca di una risposta.. tardai a dargliela però. Ero come ipnotizzato dalle sue labbra. Erano perfette, come una mela rossa e io desideravo quella mela come nient’altro al mondo…
-bhè certo vorrei ricordarti che sono Edward Cullen!
-e questo?
Ecco la sua diversità.. ogni volta che me ne uscivo con quella battuta in compagnia di una ragazza, questa moriva ai miei piedi. Lei invece, a lei non importava il mio nome, non le faceva nessun effetto. Questo mi provocava sconforto. Perché proprio lei doveva essere così disinteressata a me?
-io ti piaccio, di la verità Swan…
- ma fammi il favore! Piuttosto tua sorella quanto ci mette?
-Swan non cambiare discorso.. ammettilo, sei pazza di me!
-e perché mai dovrei essere pazza di te?
-tutte sono pazze di me!!!
-io fortunatamente non sono tutte…
-vuoi dire che mi trovi brutto?
-no. sei bello Cullen ma nella vita non c’è solo a bellezza.
Quante volte in vita mia avevo sentito quella risposta? Mia madre me lo ripeteva spesso, in tv si sentiva spesso, i professori lo dicevano spesso ma mai come quella volta capii il vero significato della frase. Quella ragazza andava ben oltre l’aspetto fisico. La superficialità che dimostravano le nostre coetanee in lei era totalmente assente. Era matura, era una donna in un fantastico corpo da diciassettenne. Ecco perché non aveva mai sentito il bisogno di cambiare per piacere agli altri. Lei era convinta delle sue idee, aveva i suoi ideali li piazzati nella mente e di certo le offese di 4 mentecatti non le avrebbero fatto cambiare idea. 
-ecco i 2 bianchi Edward…
-grazie  Kevin…
-tieni Bella…
-grazie..
Restai a guardarla mentre portava il cocktail. Al primo sorso il suo naso si arricciò e il bicchiere fu subito allontanato dalle sue labbra.
-che succede, non ti piace?
-ma che roba è???
-è solo un assaggino..
-ah bene!
Fece un sorriso che mi fece perdere battiti al cuore e poi riavvicinò il bicchiere alle labbra e ne bevve un sorso più lungo. La sua espressione non era più disgustata, si stava abituando.. 
-Bella..  credi che in tutta la serata me lo concedi un ballo???
-scordatelo Edward..
-e dai….
-no! piuttosto aiutami a cercare tua sorella!
- ah tranquilla mi ha mandato un messaggio dicendo che era con Jazz e che ci raggiungerà qui fra poco…
-sicuro?
-certo! Ora che ne dici di un altro drink?
-ok ma meno forte, non sono abituata e già mi gira la testa!
-d’accordo..
La storia del messaggio di Alice era una palla. In realtà ero stato io a chiedere a mia sorella di godersi la serata con Jasper, così sarei riuscito a stare solo con Bella e forse storcerle un si per il ballo. Lasciai Bella al tavolo per andare a prendere altri due drink e quando tornai trovai Kevin li che le parlava. Provai una sensazione strana, di difesa. Non l’avevo mai provata prima… mi avvicinai veloce al tavolo e porsi il drinik a Bella.
-di un po’ Kevin non sono stato abbastanza chiaro prima?
-certo amico non scaldarti le ho chiesto se voleva altro da bere..
-non preoccuparti c’ho pensato io.. vai ora..
Kevin mi fece un’occhiataccia e poi andò via.
-che roba è?
Mi chiese Bella guardando il suo bicchiere con sospetto.
-erm si chiama ECLIPSE.. è leggero tranquilla ma bevi con calma che è ghiacciato…
-ma è analcolico?
-tu bevi!
Fece come le avevo detto e subito dopo il primo sorso strizzo gli occhi..
-ma fa schifo!
-e allora dallo a me…
-no lo bevo…
-così ti voglio!
Continuammo a chiacchierare e dopo il terzo drink ormai Bella era partita completamente tanto da invitarmi a scendere in pista.. approfittai dell’occasione e iniziammo a scatenarci.. lei era stupenda si muoveva in maniera terribilmente sexy e io rimasi incantato dalle movenze del suo corpo. Ma non era lei la goffa e distratta ragazza che inciampava ogni 2 minuti? Posai la mano sulla sua vita e le feci appoggiare la schiena al mio torace. Ballammo in quella posizione per un po’ poi si voltò e mi buttò le braccia al collo, continuando a muoversi come una gattina..
-ho sete Edward!
-andiamo al bancone a prendere qualcosa allora!
Ordinai 2 drink e quello fece crollare definitivamente Bella nelle gioie dell’alcool. Continuammo a ballare e lei si muoveva addosso al mio corpo in modo provocante, sapevo bene che era l’alcool a farla muovere in quel modo ma era così sexy e misteriosa e terribilmente intrigante che non so cosa avrei fatto pur di averla!
-Edward!!!!!!! l’hai fatta ubriacare???
L’urlo di Alice mi riportò alla realtà. Cazzo! Quella era la volta buona che mi ucideva! Ci allontanammo dalla pista per parlare.
-Alice.. ma no.. 2 drink..
Cercai di giustificarmi ma Bella mi interruppe.
-ciaooo amica mia! Tuo fratello è un gran gnocco lo sai?
- Bella tu stai delirando! E tu Edward non ti ho lasciato con lei per ridurla in questo stato ma sei un cretino???
-Alice mi dispiace ma non sta morendo, si sta divertendo! Ed è anche ora!
-per farla divertire non c’era bisogno di imbottirla di alcool! Dobbiamo portarla via o fra poco vomiterà l’anima!
-infatti non mi sento tanto bene…
Bella era pallida e iniziava a mostrare i primi segni di cedimento. Alice era nera, voleva strozzarmi, lo vedevo.
-scusa Alice sono stato un cretino a farla bere così tanto.. la porto a casa…
-si un cretino! Su andiamo…
-no tranquilla goditi la serata con Jasper, la porto a casa io… l’ho cacciata io in questo guaio e io la tolgo..
-Edward posso fidarmi?
-certo!
-vai piano e attento a non farti scoprire da mamma o è la volta buona che ti ammazza!
-tranquilla sorellina so cavarmela..
L’avevo fatta grossa, Bella non era del nostro ambiente, non era abituata a bere e tutto quell’acool le stava facendo perdere i sensi..
-Bella… ora andiamo a casa ok??
-mmmmhh
Presi Bella sotto braccio e andammo verso la macchina.. dopo averla fatta sedere sul sedile e averle allacciato la cintura presi posto anch’io e sfrecciai verso casa. Si addormentò quasi subito dopo aver preso posto sul sedile. Durante il tragitto la guardai più volte, per assicurarmi che stesse bene e mi sembrò tutto ok. Arrivati a casa evitai di parcheggiare la macchina in garage e parcheggiai nel vialetto.
-Bella… ehi.. siamo arrivati.. ce la fai a scendere?
La sua risposta fu un mugolio così la presi in braccio e andai verso casa..  fortunatamente era uno scricciolo e non ebbi alcuna difficoltà ne quando dovetti aprire la porta d’ingresso ne nelle scale e tantomeno quando arrivai in camera. L’adagiai sul letto e le levai i capelli che le erano caduti sul viso.. dormiva tranquillamente ed era così dolce.. piano si mosse e il suo vestitino già corto, si alzò appena. Si lamentò un po’ nel sonno e si toccò il ventre, dove le cuciture dell’abito erano più strette. Volevo farla stare comoda così decisi di levarle il vestito. Feci scorrere la lampo posta davanti e piano gli sfilai l’abito di dosso, cercando di fare con più delicatezza possibile. Quel gesto lo avevo fatto chissà quante volte con altre ragazze, ma farlo a lei mi provocava uno strano effetto, come una morsa allo stomaco.  Sotto indossava un intimo nero, terribilmente sexy. Mi accaldai immediatamente ma cercai di ricompormi e di reprimere i miei istinti primitivi. Coprì quel corpo così fragile ma così terribilmente perfetto, con il lenzuolo e le accarezzai la guancia. Mi accorsi solo allora di essere nella mia stanza e non in quella di Alice ma ormai non potevo più rischiare di svegliarla così mi spogliai anche io e mettendo una maglietta a mezze maniche  mi infilai nella parte opposta del letto, cercando di non avvicinarmi troppo. Era così dolce e pura che avevo timore perfino di sfiorarla. Inaspettatamente però lei si voltò verso di me e si accoccolò sul mio petto. Restai immobile per qualche minuto poi le aggiustai ancora una volta una ciocca ribelle e cercai di calmarmi mentre cadevo anch’io fra le braccia di morfeo .
Salve a tutte! scusate l'attesa, sono mortificata ma la scuola mi ha uccisa! xD ora che finalmente è finita spero di ritrovare un pò do pace e tempo e dedicarmi alle mie storie.. allora che ve ne pare del capitolo? deluse? sono curiosa di leggere le vostre recensioni... ps_ grazie per le precedenti, siete fantastiche come sempre! bacione!!!!

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Capitolo 12
*** avvicinamenti ***


POW BELLA
Ero in dormiveglia. Avevo un terribile mal di testa e una sensazione di nausea. Non avevo assolutamente voglia di aprire gli occhi, avevo paura che il mio mal di testa aumentasse ancora di più. A parte questi fastidi ero comoda, ero su qualcosa di caldo e rilassante, sarei voluta restare così per sempre.. su e giù, su e giù.. “la cosa” su cui ero comodamente adagiata si alzava e si abbassava ad intervalli regolari, cadenzati dal mio stesso respiro.. mi ci volle un po’ per collegare tutto poi quando misi insieme i pezzi dei miei ragionamenti mi alzai di soprassalto! La mia testa a quel punto stava per esplodere e mi lasciai andare ad un gridolino..
-che c’è? Stai male?
Aprii nuovamente gli occhi e mi ritrovai sotto di me Edward Cullen, bello come il sole con i capelli arruffati, gli occhi un po’ gonfi e rossi e un’espressione preoccupata che mi scrutava.
-che diavolo ci fai qui???
Urlai inviperita. Non ricordavo nulla della sera precedente, a parte il gusto di un drink schifoso che ancora albergava sulle mie papille gustative..
-ehi calma e poi sei tu quella mezza nuda nel mio letto!
A quelle parole diventai rosso porpora e con timore abbassai lo sguardo sul mio corpo e poi perlustrai la stanza. Aveva ragione io ero in intimo nel suo letto, nella sua stanza e non avevo la minima idea di come ci fossi finita. Fui invasa da una sensazione di sconforto. Possibile che ero caduta tanto in basso? E pure la situazione parlava chiaro. Portai con gesto automatico le coperte in modo da coprirmi e iniziai a farfugliare qualcosa di incomprensibile sul fatto che Edward Cullen era un vero bastardo!
-ehi vacci piano Swan, non è successo assolutamente niente. Non sono un maniaco. Ieri ti sei ubriacata tanto da perdere i sensi così ti ho portata a casa, e visto che ti lamentavi del tuo vestito scomodo te l’ho levato. Non ti ho nemmeno guardata nuda eppure avevo la possibilità! Quando mi sono infilato nella parte opposta del letto tu ti sei raggomitolata sul mio corpo, che potevo fare?
Mi ero accoccolata mezza nuda su Edward Cullen? O cazzo, che figura di merda!
-davvero non è successo nulla?_ chiesi imbarazzata.
-cerTo che no.. davvero pensi che sarei arrivato a tanto?
Nello sguardo di Edward c’era tanta incredulità e delusione. È vero era uno stronzo ma non si sarebbe mai permesso di andare oltre il concesso, ne ero sicura.
-scusa Edward è che non ho ragionato e l’ho sparata li com’è venuta.. perdonami..
-sei ancora sotto l’effetto dell’alcool, per questa volta ti perdono.
Mi rivolse il suo solito sorriso sghembo e io morii.
-come ti senti a proposito?
-uno schifo! Ho mal di testa e mi viene da vomitare!
-ahhaha immagino, le prime volte anch’io stavo così… andiamo in cucina che ti preparo mix che è una mano santa per il giorno post-sbronza..
-ok…
Mi alzai senza pensare che non ero vestita e mi ritrovai mezza nuda davanti al suo sguardo malizioso con la testa che girava in maniera insopportabile tanto che mi rifece cadere a letto. Svelta mi coprii con un cuscino e Edward continuava a fissarmi divertito
-Bella piano! Ti sei scolata 4 drink ieri sera, è normale che se ti alzi di scatto perdi l’equilibrio!
-chissà chi me li ha fatti bere quei 4 drink!
-okok ammetto le mie colpe ma tu non rifiutavi mica…
-perché mi assicuravi che non erano alcolici!
-ok da questa conversazione uscirò sicuramente sconfitto quindi che ne dici di chiuderla e andare in cucina?
- ok.. solo che.. devo fare un salto in camera di Alice per prendere qualcosa da indossare…
-ti do la mia maglia? Ti andrà sicuramente a vestito..
-oh.. grazie..
Edward si alzò dal letto e andò verso l’armadio da dove tirò fuori una maglietta e me la lanciò. Me la infilai e notai che aveva ragione, copriva abbastanza. inspirai il profumo che emanava. Sapeva di Edward.
-che fai mi sniffi la maglietta???
Mi chiese sorridendo divertito.
-ah no .. è che.. ha un buon profumo!
-grazie..
Uscimmo insieme dalla sua stanza e scendemmo in cucina.
-che ti va di mangiare? Mamma ha lasciato una marea di roba…
-nulla.. ho bisogno di qualcosa che mi faccia passare questa sensazione orrenda!
-ok ti preparo io qualcosa tu siediti..
Mi accomodai sullo sgabello della cucina e iniziai a scrutare ogni piccolo gesto di Edward. si muoveva aggraziato e svelto. Ammirai il suo fisico asciutto, poco muscoloso ma comunque da togliere il fiato, i suoi capelli spettinati, le sue spalle larghe. Era davvero davvero bello!
-Bella di un po’ non ti ricordi nulla di ieri sera?
La sua domanda mi fece distogliere lo sguardo che si perse nuovamente nei suoi occhi verdi.
-bhè no nulla…
-ah.. nemmeno quando eravamo in macchina?
-Edward l’unica cosa che ricordo è la faccia di un cretino che mi chiedeva di andare a ballare…
-oh forse Kevin..
-chi??
-lascia stare.. bhè io ieri sera ti ho fatto una domanda.. una proposta più che una domanda.. non ricordi neppure quello?
Certo che lo ricordavo. Mi aveva invitato al ballo e io prontamente avevo risposto di no. la mia idea non era di certo cambiata ma avevo quasi timore di manifestargli una seconda volta il mio rifiuto.
-ora vuoi 2 vi sedete e mi spiegate per quale cavolo di motivo tu Bella sei uscita dalla stanza di Edward con addosso solo e dico SOLO con la sua maglietta mezza rincoglionita!
-Alice.. io
Bhè Alice mi aveva momentaneamente salvato dalla proposta di Edward ma ora ero nuovamente nei guai. Che le potevo raccontare se io stessa non ricordavo una mazza della sera precedente?
-Alice calmati non è successo nulla.. ieri sera per sbaglio ho portato Bella in camera mia ma si è addormentata subito.. mi spiaceva svegliarla e l’ho lasciata dormire. Non è successo nulla.
-Edward tu stai zitto che ultimamente non fai altro che farmi arrabbiare! Insomma prima la fai ubriacare e te la strusci addosso, poi te la porti a letto! Insomma!
Te la strusci addosso? Cosa?
-che vuol dire te la strusci addosso??????
-Bella non farci caso mia sorella esagera, non ti ho strusciata addosso abbiamo ballato un po’ e basta…
-Edward io non ti ho mai detto nulla quando ti sei fatto ogni mia amica che varcava la soglia di casa, lo sai.. ma Bella non te lo permetto. Lei non è una sgualdrina quindi ti chiedo di starle lontano altrimenti giuro che faccio un casino e sai che ne sono capace!
- Alice esageri davvero ora.. per una strusciatina..
-una strusciatina? Allora è vero!
Ero ancora più inviperita di prima. Davvero Edward aveva approfittato del mio stato per farmi strusciare su di lui? E io che mi ero fatta anche problemi per averlo accusato ingiustamente! La mia mano partì con convinzione e si posò dritta dritta sulla guancia di Edward.
-Ahio Bella!
-non ti avvicinare più a me cretino che non sei altro!!!
Lasciai la cucina nera e mi avviai verso camera di Alice.
-Bella perdonami faccio schifo come amica. Ti avevo promesso che non ti avrei lasciata e invece ti ho abbandonata a mio fratello.. perdonami sono stata una sciocca!
-Alice tu sei fantastica e per quello ce è successo non preoccuparti.. cioè Edward è un cretino ok ma è pur sempre un ragazzo.. nessuno si sarebbe lasciato perdere l’occasione..
-nel senso che lo difendi?
-no certo che no! ma non lo accuso ecco. È un ragazzo e i ragazzi sono tutti uguali…
-forse hai ragione tu! Ma resta il fatto che non doveva trattarti come una bambola di pezza! No sei mica un giocattolo tu..
-bhè questo si.. anche se.. sai un tipo ci ha provato e lui mi ha difeso.. mi è sembrata una cosa carina da parte sua..
- mio fratello ti ha difesa? Da uno che ci voleva provare con te? Scherzi?
- no non scherzo. Perché sei sorpresa?
-perché non lo ha mai fatto! Anzi! Solitamente serve le ragazze ai suoi amici su un  piatto d’argento! Chissà perché lo ha fatto…
Alice sembrava sorpresa dal mio racconto e io non ne comprendevo il motivo. Che c’era di strano nel comportamento di Edward?
-Alice c’è di più… tuo fratello mi ha fatto una proposta come dire, inaspettata.
-che proposta? Non dirmi qualcosa di indecente che giuro che vado giù e gli rompo quel bel nasino che si ritrova!
-no nulla di indecente! Mi ha chiesto di andare al ballo con lui..
-oddio! E tu?
-e io ho rifiutato.. ho fatto male??
-no!!! cioè perché hai rifiutato?
-bhò.. ho paura di una presa in giro.. è vero che ne ho subite tante ma da lui mai.. e non voglio iniziare..
-capisco Bella.. ma da domani non credo proprio che continueranno a prenderti in giro.. e in quanto a Edward.. lui non lo ha mai fatto  è vero e non credo che inizierà ora…
-mi ha anche detto che la proposta era sempre aperta.. secondo te dovrei ritirare il mio no?
-non subito.. magari.. prova a conoscerlo prima! Magari si rivelerà un nuovo Edward!
-a giudicare da ieri sera non credo proprio!
-già!
Scoppiamo a ridere senza un vero e proprio motivo e per l’intera mattinata lasciammo da parte l’argomento Edward. preparammo insieme il pranzo visto che Esme non era in casa.
 
-Edward a pranzo!!!!
Alice chiamò suo fratello e lui si precipitò giù affamato più che mai…
-mmmmm profumo! Che c’è per pranzo??
Ecco un’altra cosa che amavo di lui.. era il più sexy della città, il più stronzo, il più puttaniere ma a volte diventava un bimbo dolcissimo.
-pasta e pesce! Non che te la meriti tanto…
-già.. scusami Bella è che.. –chinò la testa poi la rialzò e puntò quei 2 smeraldi dritti dritti nei miei occhi- ieri eri così sexy che non ne ho potuto fare a meno… mi perdoni?
-ok..
Ero incantata da quegli occhioni dolcissimi, non riuscivo a protestare o a dilungarmi…
Edward sorrise e poi si buttò a capofitto nel suo piatto per poi alzare il capo e fare un’espressione estasiata …
-cazzo ma è buonissimo!
-Edward ma non sai proprio parlare senza parolacce vero?
Lo riprende la sorella mentre io sorrido.
-Bella scommetto che l’hai fatta tu, Alice non toccherebbe un pesce neanche se fosse ricoperto di brillanti.. o forse si?
-Fratellino guarda che ti rovescio il resto della pasta in testa se non stai zitto!!!
-ma figurati nanetta…
Sorrido mentre i due fratelli battibeccano e mi chiedo come fosse stata la mia vita se anch’io avessi avuto un fratello.. mi avrebbe difeso dagli insulti? Sarebbe stato il mio migliore amico, proprio come lo è Edward per Alice?
Fra una chiacchiera e l’altra finimmo di pranzare.
-Edward ci pensi tu ai piatti? Io e Bella abbiamo da fare…
-ehi ti ricordo che fra tutti quello con la vita sociale più piena sono io quindi ho da fare!
-ma guarda te che cafone di fratello che mi ritrovo!
-dai Ali facciamo in 10 minuti noi, ti immagini in che condizioni lascerebbe i piatti il signorino?!
-che intendi dire Swan?
-o nulla nulla…
Il suono del campanello interruppe il nostro discorso.Alice con passo aggraziato andò verso la porta dalla quale entrò Jasper.
-ciao amore mio.. come stai?
Alice si buttò addosso a Jasper e gli stampò un bacio sulle labbra. Ci raggiunsero in cucina e Jasper mi salutò educatamente. Dapprima restai sulle mie, pronta all’attacco.
-gattina ritrai gli artigli, Jasper è inoffensivo.. è sua sorella.. di lei si che devi preoccuparti!
Edward mi sussurrò all’orecchio quelle parole e il suo respiro mi fece rabbrividire. Forse se ne accorse perché poggiò il pollice sinistro sul suo labro mentre sfoderava un sorrisetto  soddisfatto.
-Bella possiamo parlare un secondo??
Alice si rivolse a me come un barbone si rivolgerebbe ad un riccone per chiedere la carità.
-Dimmi Ali…
Andammo in disparte e Alice un po’ imbarazzata mi spiegò che Jasper aveva programmato una cosina intima e non poteva rifiutare.
-mi stai mollando a casa da sola con tuo fratello per andare a fare sesso con Jasper??
-bhè..riassunto è così…
Feci la finta offesa ma poi le sorrisi. Alice mi di buttò al collo e mi ringraziò diecimila volte…
-Bella sei unica… ti prometto che non farò tardi e questa sera sarà un’altra serata fantastica..
-vai tranquilla Alice e.. non mettere fretta a Jasper per me!
Le feci la linguaccia e lei sorrise mentre tornavamo insieme in cucina dove avevamo lasciato Edward e Jasper.
-pronta Alice?
-si andiamo…
-Ehi Jazz! Vacci piano con la mia sorellina!
Jasper sorrise e rassicurò Edward e dopo avermi salutata uscì di casa con Alice mano nella mano…
-Cullen che sei geloso di tua sorella?
-Non sono affari tuoi…
-oh permaloso anche… e poi Jasper non sembra uno sprovveduto…
-lo so chi è Jasper, è mio amico! Ma mi da fastidio comunque ok?
-ok ok non c’è mica bisogno di urlare…
Mi misi a sparecchiare la tavola un po’ offesa mentre Edward era andato dall’altra parte. Come mi sarebbe passato un pomeriggio da sola con quello scemo che si scaldava per mezzo scherzo? E io cosa avreo dovuto dire allora dopo tutto ciò che i suoi amici deficenti mi facevano passare ogni giorno?
-Bella.. scusa per prima… me la sono presa con te ma non dovevo.. scusa…
-quante scuse oggi..
-prima faccio le cazzate, poi chiedo scusa.. è così che funziona no?
-dovrebbe funzionare così.. perché non lo ricordi ai tuoi amici qualche volta?
Ancora 2 dolci smeraldi puntati nei miei occhi, ancora la dolcezza del suo viso, ancora battiti mancati al mio cuore…
-ti fa tanto male?
-cosa?
-i miei amici.. cioè quello che dicono…
-tu che dici? Secondo te come mi sento a stare perennemente sola, con galline tutte cosce e tette che mi prendono in giro e deficenti tutti muscoli e mezzo neurone che mi trattano come… spazzatura?!
Abbassò lo sguardo mentre tamburellava le dita sullo schienale di una sedia…
-mi.. mi dispiace Bella..
-si…
-erm.. ti.. ti aiuto a rassettare…
-se lo fai per pietà lascia perdere faccio sola..
-no.. non lo faccio per..”pietà” non faccio nulla per pietà..
-ok allora…
Iniziammo a pulire la cucina silenziosamente. Io insaponavo i piatti e lui li sciacquava.. d’un tratto l’acqua diminuì e a noi restavano ancora un bel po’ di cose da lavare, contando che avevamo arretrato i piatti e i tazzoni della colazione…
-merda proprio ora doveva diminuire?
-aspetta controllo sotto il lavello se c’è qualche valvola..
-ti intendi di idraulica?
-no… però.. una volta a casa mia è andata via l’acqua mentre facevo la doccia così ho armeggiato qualcosa sotto il lavello del bagno e l’acqua è tornata… sarà stata fortuna ma tentar non nuoce!
-mmmm
-cos’è quel mmmmm?
-niente.. stavo pensando a te nuda e bagnata mentre armeggiavi con il sottolavello…
-pervertito depravato!
Colpii Edward con uno scappellotto sotto la nuca e lo spinsi via.
-ohi! È colpa tua che mi racconti scenari provocanti, che vuoi!
-se vabbè ora levati che controllo…
-mica potresti spogliarti mentre lo fai?
- vuoi un altro schiaffo in testa?
-no grazie…
Mi chinai sotto il lavello e cominciai a toccare qua e la le varie valvole che vedevo…
-Edward succede nulla??!
-no…
-e ora?
-niente…
Improvvisamente mi ricordai il colore della valvola che avevo girato quando l’acqua andò via a casa mia. Giallo! La valvola gialla!
-cazzo Bella! chiudi questa maledetta acqua!
-è tornata?
Uscii da sotto il lavello e trovai Edward completamente bagnato
-non si vede?
Scoppiai a ridere freneticamente, tanto da aver mal di stomaco.
-Bella non è divertente!!!
-oh si che lo è!
-no!!
-si! Ahahhaha
-ok l’hai voluto tu!
Edward mi prese in braccio e mi fece salire sul lavello, bloccandomi fra le sue gambe mentre cominciava a bagnarmi con il rubinetto a doccia…
-Edward! Edward! smettila!!!
-no te la sei cercata!!!!
-Edward!!!
Continuò a bagnarmi per un po’ mentre rideva come un matto. Poi finalmente chiuse l’acqua e mi ritrovai bagnata fradicia, con la cucina che confronto il missiissipi è un deserto e lui bagnato e bello come sempre.
-Edward! guarda cosa hai combinato! Questa me la paghi!
-ahha okok però ora ferma la.. vado a prendere 2 asciugamano o ti verrà la bronchite senza contare che bagneresti tutta la casa!
-e di chi è la colpa??
Cominciai a strizzare la maglietta ormai completamente trasparente mentre Edward tornava con un asciugamano sulla spalle e uno in mano. Mi si avvicinò come poco prima e cominciò a strofinare l’asciugamano sui miei capelli e sulle mie spalle mentre io cominciavo ad avere freddo..
-Swan non mi dire che hai freddo per due goccioline?
-scemo sono zuppa!
-lo vedo lo vedo!
Dio che sorriso che aveva… mi incantava.. il suo viso si avvicinò pericolosamente al mio…”bella connetti!!” niente.. addio mente, addio buon senso… “bella è Cullen, connetti” il cuore aveva mandato a fanculo la mente e mi ritrovai a pochi millimetri dalle labbra di Edward. il suo respiro dolce mi stordì ancora di più. Piegò la testa ma il suono di qualcosa ci interruppe.
-maledetto telefono.
Mormorò allontanandosi da me.. mi ricomposi e la mia mente cominciò nuovamente a connettere… continuai a strofinarmi i capelli mentre scendevo dal ripiano della cucina… Edward tornò poco dopo.
-scusa.. amici..
-vengono qui?
Ero terrorizzata all’idea di stare sola nel territorio nemico con quei deficienti..
-no.. gli ho detto che avevo altri.. impegni..
-ok..
La nostra conversazione terminò li e poi cominciammo ad asciugare i nostri disastri in cucina..
-Bella… ti va un film?
Restai zitta. Non sapevo che rispondere… ma infondo che male avrebbe fatto un film?
-va bene…
Ci spostammo in soggiorno e Edward accese la tv che trasmetteva solo cavolate.. a parte un vecchio film in bianco e nero…
-lascia qui..
-ti piace questa roba?
-no ma hai un’altra scelta??
-in effetti….
Dopo qualche scena sentii lo sguardo di Edward addosso così mi girai e gli domandai il perché dello sguardo..
-sei.. veramente bella.. non lo avevo mai notato..
Mi imbarazzai terribilmente e arrossii..
-anche quando arrossisci…
Ancora il suo sorriso sghembo..
-posso.. posso chiederti una cosa?
-dimmi…
-se non vuoi rispondermi tranquilla… ecco.. perché.. perché non hai mai risposto alle offese che ti fanno?
-perché.. non sono abbastanza forte…
-dovresti esserlo…
-lo so…
Il suo sguardo era di una dolcezza disarmante. Ma avevo un duppio e in quel momento mi si presentò l’occasione perfetta per risolverlo..
-tu.. tu perché non mi hai mai presa in giro?
-perché non ne vedo il motivo… Bella mi dispiace sul serio per tutto quello che hai passato.. credimi.
Ancora la dolcezza, ancora la sincerità, la stessa sincerità che qualche giorno prima avevo letto negli occhi di sua sorella…
-grazie..


sono imperdonabile lo so. non uccidetemi vi prego. vi chiedo umilmente scusa ma ho passato un periodaccio e l'ispirazione è andata un pò a quel paese... vi lascio con questo capitolo abbastanza lungo (yeha!) e aspetto le vostre recensioni, belle o brutte che siano. un bacione alla prossima!

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Capitolo 13
*** agli occhi degli altri ***


beh si, ora vorrete sicuramente uccidermi.. lo so lo so ma che ce posso fa se mi sparcisce l'ispirazione?? O_O SCUSATE.  allora vi volevo avvisare che ho cambiato il tempo dei verbi, ovvero, da questo capitolo in poi userò il presente, perchè.. boh lo vedo più figo.. solo che non ho voglia di modificare i capitoli precedenti perchè conoscendomi non mi limiterei a cambiare il tempo dei verbi ma cambierei l'intera storia e non mi sembra in caso.. ora vi lascio al capitolo! come sempre ASPETTO LE VOSTRE RECENSIONI. un bacione.. xxx

-Pelandrona… alzati dai.. è tardi! Abbiamo scuola.. su tesoro svegliati!
Sono  infagottata sotto le lenzuola caldissime, nel mio sogno mi trovavo in riva al mare con il sole che riscaldava la mia pelle.. ero nella più totale pace ma sentivo in lontananza qualcosa, o meglio la voce di qualcuno che interrompeva il mio quieto vivere.. riesco a mala pena a sbirciare da un occhio, la provenienza di quella voce momentaneamente fastidiosa e capisco che è Alice che tenta di svegliarmi..
-Alice dai ti prego 5 minuti..
-no tesoro alzati siamo già in ritardo! Su svegliati!!
Alice accompagna le sue parole con dei gesti bruschi, inaspettatamente bruschi, visto la sua fisicità minuta.
-okok Alice mi alzo però non tirarmi la gamba!
A malincuore levo le calde coperte dal mio corpo e il gelo mi assale merda..
-fa freddissimo!
Mi lamento portandomi di nuovo le coperte addosso.
-daiii poche storie alzati daiii
Stremata da Alice decido di alzarmi, questa volta sul serio… vado nel bagno e faccio una doccia calda per riprendermi dal freddo mattutino.. mentre sono sotto la doccia Alice mi avvisa che mi avrebbe aspettato in cucina per la colazione.. sotto la doccia inevitabilmente un pensiero va a Lui.. si sarà svegliato? E poi che mi importa? Dio sembro una delle ragazzine deficenti della mia scuola..
esco dalla doccia e trovo sul letto un sacco di vestiti che sicuramente Alice ha adagiato li per me..  cerco di prenderne uno a caso ma sono tutti “troppo” per il mio stile. Alla fine mi rassegno e opto per una maglietta a maniche lunghe grigio chiaro, un paio di Jeans e delle semplici scarpe da ginnastica. Prima di scendere in cucina mi do una sistemata ai capelli, noto che le mie occhiaie sono tornate ancora al loro fidatissimo posto e che le mie labbra a momenti si spezzettano, a causa delle temperature gelide. Decido di lasciar perdere e lascio quella stanza, prendendo lo zaino con le mie cose.
-Buongiorno Bella, dormito bene?- Esme ha in mano una caraffa di caffè e mi da il buongiorno con un sorriso dolcissimo che riesce a mettere un po’ di buon umore anche a me..
-ciao Esme.. si grazie.. tu come hai passato il week-and?
-bene grazie cara.. ti sei trovata bene qui?
-benissimo e grazie ancora per l’ospitalità, non so come sdebitarmi..- ed era vero. Nessuno era mai stato così gentile con me, di conseguenza mai mi ero trovata in una situazione come quella… sdebitarmi.. il un modo o nell’altro l’avrei fatto..
-tesoro non devi neanche pensarlo! Sono felicissima che Alice ha trovato una persona dolce come te..
Arrossisco come sempre di fronte ad un complimento e tiro la sedia da sotto il tavolo, così da accomodarmi.
-bene vi ho preparato la colazione, servitevi pure.. ah Alice, tuo fratello?
Eccolo ancora nei miei pensieri. Come immaginavo, non si era ancora svegliato.. dormiglione..
Senti da che pulpito vien la predica, e poi a te che importa se è già sveglio o no?
Stupida vocina del cavolo!
-sarà ancora nel letto.. l’ho chiamato 200 volte e ogni volta mi rispondeva con un “mmmm” -
-cosa devo fare io con tuo fratello per farlo svegliare, ancora non l’ho capito! Scusatemi un secondo, provo a richiamarlo… -
Afferro la caraffa del caffè e inizio a riempire la mia tazza mentre penso ancora a litigare mentalmente con la mia vocina mentale  ma avverto uno sguardo scrutatore addosso. Mi volto di poco verso Alice e la trovo con lo sguardo assottigliato intenta a studiarmi mentre continua a sorseggiare il suo thè… cerco di far finta di niente e di concentrarmi sul colore scuro del caffè ma il suo sguardo è così insistente che sono costretta a chiedere cos’ha da fissare.
-che c’è?
-con 10 paia di pantaloni e 15 maglie, diligentemente abbinate da me, questa mattina, proprio questi straccetti dovevi scegliere?
-ma io sono comoda… -borbotto quasi offesa.
-ma se hai un fisico da modella, perché non lo devi esaltare?- ancora con quella storia! Per poco non mi strozzo con il caffè e le mie guancie diventano ancora una volta rosse.
-perché non ho intenzione di fare la modella…-
-che peccato, con questa affermazione si è infranto il mio sogno di vederti su Vanity Fair mezza nuda…-
Edward arriva ancora addormentato in cucina uscendosene  con quella stupidaggine mentre porta teatralmente la mano al cuore, come se si fosse spezzato.
-perché dovrei fare la tua stessa fine, scusa?
La mia battuta sorprende anche me e fa ridere Alice che prontamente mi da il cinque..
-ahaha ma che divertente Swan sai anche fare battute allora. È bello sapere che non sei “la nonna di Haidi”..
-la nonna di chi scusami?
-Haidi.. hai presente le caprette? beh tu sei la versione femminile del vecchio nonno solitario..- inizio a ridere come una bambina a quella battuta e Edward e Alice mi guardano sorpresi..
-e ora perché ridi? –
-beh ne ho sentite tante sul mio conto ma questa è la prima volta che la sento, e devo dire che è fantastica-
Continuo a ridere mentre Edward infastidito si siede di fronte a me e inizia a versarsi il caffè. Ha i capelli in disordine e le labbra in una smorfia di disappunto. Gli occhi sono puntati nei miei a volte si assottigliano come se volessero   incenerirmi..
-Che hai da fissare Swan?-
-io un bel niente, non so tu..-
-io meno di te..-
-meglio!-
Arrossisco ancora una volta e mi alzo dal tavolo contemporaneamente a Alice. Do un’altra occhiata a Edward e lui mi fissa con uno sguardo diverso, quasi dispettoso. Da oggi in poi inizieranno delle lunghe giornate, me lo sento.
 
 
 
 
Cammino a testa bassa con i libri stretti al mio stomaco,tanto da farmi male. Ho il passo accelerato e mi concentro a fissare la punta delle mie scarpe, passo dopo passo. Sento degli occhi che mi scrutano, voci che si chiedono chi sono e altre ipotesi. Non riesco ad alzare lo sguardo, un loro commento di troppo e  finisco atterra, continuo a camminare fino ad arrivare al mio armadietto, lo apro e poggio i libri che fino a poco prima mi hanno fatto da scudo. Guardo l’orologio e noto che mancano ancora 10 minuti per la lezione così prendo i libri che mi servono e vado verso il bagno. È mattino presto, nessuno va in bagno di primo mattino, sarà il mio rifugio per i prossimi dieci minuti. Mi guardo allo specchio e mi trovo diversa, con i capelli sciolti, senza i miei occhiali, senza la mia caldissima tuta, di sicuro meglio di questi jeans gelidi.. la campanella mi distoglie dal mio scrutamento personale e a malincuore lascio il bagno e vado verso la classe.
 
EDWARD POV.
Mi ritrovo per l’ennesima volta nella mia vita ad ascoltare una noiosissima lezione di matematica e a chiedermi a cosa diavolo mi serviranno nella vita i logarittimi. Poso una mano sotto il mento e sbruffo, il professore Clean se ne deve essere accordo perché mi guarda in modo truce ma continua comunque con la sua spiegazione..
Bisogna trovare il numero che moltiplicato per la base dia il numero n..
Abbattetelo vi prego! Cambio mano sotto il viso e faccio uno sbadiglio.
-oh Edward, che si fa questa sera?- James non poteva scegliere momento migliore per chiedermi dei programmi per questa sera… Dio, almeno io poi li sapevo svolgere gli esercizi ma lui faceva letteralmente schifo, poteva almeno stare minimamente attento. Decido comunque di rispondere, le mie parole di certo non gli avrebbero fatto cambiare idea..
-quello che vuoi..-
-andiamo a in quel nightclub che ti dicevo l’altra volta?- sesso, alcol, sesso e ancora alcol, due semplici parole ma che per James erano tutto.
-James ma riesci a vivere senza vedere un paio di tette al vento per una sera?-
-No..-
-immaginavo.. ok ma passo a prenderti io..-
-perfetto amico.. oh.. ma quella scommessa?- mi blocco immediatamente a quelle parole e lui deve essersene accorto perché caccia fuori un sorrisetto soddisfatto..
-Edward Cullen rifiutato?? Non ci credo!- sto per rispondere ma per la prima volta il professore mi salva il culo, anche se in parte.
-Cullen e  Gigandet o la smettete o vi sbatto fuori!-
Non rispondiamo neanche e ritorniamo ai nostri impegni precedenti.
 
 
Davanti al mio armadietto mi ritrovo a pensare a Bella, quella strana ragazza che avevo avuto modo di conoscere, anche se in modo scarso, nel week-and appena passato. All’apparenza si era dimostrata chiusa e parecchio timida ma poi si era iniziata ad aprire un po’. Avevo notato la sua bellezza, Dio se era bella.. non volevo ammetterlo a mia sorella, non volevo ammetterlo a Jasper
beh il brutto antroccolo è diventata un cigno, la tua ochetta morirà d’invidia”
Disse riferendosi a Tanya. Cazzo l’avevo scordata! Infondo stavamo insieme tecnicamente e non le rispondevo da 4 giorni. Dovevo lasciarla prima possibile.
Chiudo l’armadietto pronto ad andare a cercare Tanya per scaricarla ma alla fine del corridoio vedo Bella. sta per uscire, le ore di lezione sono finite. È voltata di spalle, i capelli mogano e pieni di boccoli le arrivano sotto la schiena, e Dio.. che fondoschiena! Come ho fatto a non notarlo prima? Noto che d’un tratto si mette a correre ed apre le braccia, come se stesse per abbracciare qualcuno. A quel pensiero mi irrigidisco e serro la mascella
Che cazzo te ne frega a te Edward?
Mando a fanculo quella stupida coscienza e mi precipito a passo svelto verso l’uscita.. la trovo sorridente tra le braccia di un tizio che sta per mangiarsela con gli occhi. Lei lo stringe forte a se e gli lascia un enorme bacio sulla guancia.
Pagherei per essere quel tizio
Che cazzo pensi Edward? smettila!
-Edward!-
Qualcuno mi chiama, mi volto automaticamente per capire chi è e scopro che è Tanya. Ha addosso una minigonna che le copre praticamente nulla, un maglioncino scollato che le mette in risalto i seni e quei capelli così perfettamente lisci che incutono terrore. Sposto lo sguardo da lei senza degnarla di una risposta e torno a guardare nella direzione dove ho lasciato Bella e quel tizio ma li non ci sono. Faccio un giro del parcheggio con gli occhi e la trovo, mentre sale su una motocicletta guidata da quel ragazzo e lo stringe sorridendo. Un altro moto di rabbia mi sale addosso, moto che aumenta quando sento le mani di Tanya sul mio braccio.
-che vuoi tu?-
-Come scusa? Tu sparisci per 4 giorni, lasciandomi pensare chissà cosa, dopo averti lasciato non so quanti messaggi e ti rivolgi anche così?-
-ma stai zitta, sono sicura che ti sarai trovata bene tra le gambe di chissà chi..-
Neanche la guardo mentre parlo, non so neanche perché sono così tanto arrabbiato con lei, in fondo non mi ha fatto niente. So solo che vedere Bella mentre abbracciava quel tizio e saliva sulla sua moto felice mi aveva fatto scazzare e lei era un’ottima svuota rabbia..
-sei solo un coglione Edward, un emerito stronzo senza cervello ne cuore!-
-può essere. Lasciami allora no?- che bastardo, voglio anche che il lavoro sporco lo fa lei. Nei suoi occhi leggo prima sgomento poi improvvisamente si addolciscono e le sue mani tornano a carezzarmi il braccio.
-amore non potrei mai lasciarti, io ti amo così tanto..- fa per abbracciarmi ma l’allontano in malo modo
Adesso o mai più Edward..
-Tanya io non ti amo, non ti ho mai amata e non credo riuscirò mai a farlo. Credo, beh si potresti avere di meglio, perciò..-
-mi stai forse lasciando Edward?- il suo tono torna isterico e insopportabile e quel secondo, istante, di compassione che avevo provato verso i suoi occhi apparentemente dolci svanisce immediatamente e mi convinco che quello che sto facendo è la cosa più giusta..
-si Tanya, ti sto lasciando.. –
-vaffanculo, stronzo!-
Mi stampa 5 dita sulla guancia sinistra e va via, via da me. Mi sento libero finalmente e sono felice di quello che ho fatto.
Massaggio ancora la guancia dolorante mentre mi avvio verso la macchina. Metto in moto ma il cellulare prende e vibrare, un messaggio.
Cullen ti aspettiamo al solito posto, muovi il culo. –Laurent.
 
-ma l’avete vista che culo?-
-perché le tette??
-e chi se lo aspettava da quella cessa…
-che cessa più non è… ragazzi ho deciso! Me la faccio.. non sarà difficile convincerla..
Ripugnanti, i discorsi di quei quattro deficienti seduti accanto al nostro tavolo fanno vomitare. Mi alzerei volentieri e spaccherei  la faccia in 30 secondi. Ma devo stare calmo, in fondo quasi neanche la conosco quella Bella, non mi dovrebbe importare così tanto! Laurent e James se la ridono ancora per poco fa, quando mi hanno praticamente sputtanato allegramente sfottendomi perché Bella non ha accettato il mio invito al ballo. Gran cazzata questa fottuta scommessa.
 
POW BELLA.
Finalmente questo schifo di giornata è finita. Dio, forse era meglio quando tutti  mi prendevano in giro o quando ero praticamente invisibile per l’intero corpo studentesco. Le 8 ore appena trascorse sono passate così lentamente che più volte ho avuto l’impulso di scappare via da quell’incubo. Tutti a chiedersi cosa avessi fatto, così tanta cattiveria e superficialità in una sola giornata mi hanno stancata. Mi affretto a raggiungere il parcheggio di scuola quando mi accorgo di non avere il mio pickup. Deve essere sicuramente ancora in quella strada dove l’ho abbandonato venerdì pomeriggio.. merda.. prendo il cellulare per chiamare mio padre ma il rombo di una motocicletta mi distrae. Alzo gli occhi e incontro i suoi, quegli occhioni neri che mi tanto mi sono mancati in questi cinque giorni.
-Jacob!- urlo felice di rivedere il mio migliore amico. Finalmente una faccia conosciuta, una faccia che mi ha sempre dimostrato affetto. Si leva il casco e mette la motocicletta su un cavalletto, mi raggiunge con un sorriso raggiante e allarga le braccia. Corro verso di lui e lo stringo forte a me come lui fa con me.
-Bella! ma che hai combinato?- ci stacchiamo un po’ e il suo sguardo mi scruta incuriosito.
-oh beh, qualche cambiamento. Perché, non ti piaccio?
-scherzi?? Sei.. sei.. Dio Bella sei bellissima, non che prima non lo eri eh ma ora stai.. stai davvero bene!-
-beh grazie..-
-non mi levi di torno con un grazie, su salta su, devi spiegarmi che ne hai fatto di quei buffi occhiali e di quei pantaloni della tuta!-
-ci sto, solo se vieni a cena da me. Non vedo mio padre da tempo e se faccio tardi anche oggi mi uccide, sai com’è..-
-ci sto, salta su piccola!-
Afferro il casco dalla sua mano e salgo sulla moto, mette a moto e lo stringo forte e non perché ho paura, anzi amo le moto, lo stringo perché ha un profumo così familiare che mi fa star bene e mi è mancato così tanto.
 
Racconto a Jacob del mio week-and. Racconto degli incontri con Edward, racconto della gentilezza di Esme e soprattutto racconto di Alice e di quanto fosse diversa da come l’avevo immaginata. Gli racconto della sbronza  e del mio risveglio sul petto di Edward. racconto della torta di fragole fatta appositamente per me, gli racconto dell’incontro con l’estetista e con capi di alta moda di cui ignoravo totalmente l’esistenza e gli racconto del primo discorso serio intrapreso con Edward davanti ad un vecchio film in bianco e nero.  Gli racconto della giornata appena passata, dei commenti dei miei compagni, delle occhiatine e delle mille ipotesi ridicole fatte dalle pettegole. Jacob mi ascolta e ancora una volta non mi giudica, ascolta e mi comprende, comprende i miei momenti di imbarazzo e comprende  le cazzate fatte dopo la mia prima sbronza. È un amico vero, un amico fidato, la persona più bella del mondo. Colta da un momento di tenerezza gli butto le braccia al collo e lo stringo forte a me, come se volessi legarlo a me per sempre. Lui ricambia l’abbraccio e mi lascia un bacio fra i capelli. Non chiede il motivo, non c’è bisogno di parlare con lui. Continuiamo a preparare la cena insieme e sono felice, felice come non lo sono mai con nessuno.
-Jake prendi il pepe li sopra?-
-ma sto aggiustado la tavola!-
-ma io non ci arrivo e se non metto il pepe che pasta all’arrabbiata è?-
-nana-
-come mi hai chiamata scusa?-
-nana!-
-stupido idiota che non sei altro!-
Metto un finto broncio e incrocio le braccia al petto mentre gli volto le spalle. Lo sento sorridere e avvicinarsi a me. Mi prende per i fianchi e mi alza quanto basta per arrivare alla credenza. Gli urlo di mettermi giù ma non mi ascolta così prendo il pepe e mi agito fra le sue braccia -Jake scemo fammi scendere!-
Mi fa scendere ma non libera i miei fianchi dalla sua presa anzi, la rafforza e inizia a farmi il solletico. Mi dimeno ma è troppo grande per me quindi stremata dalle risate lo supplico a fermasi. Lui si ferma sorridente e mi stringe a se dandomi un bacio accanto alle labbra. Mi pietrifico e lo guardo negli occhi. È tranquillo e continua a sorridere. Forse quel gesto per lui è stato perfino involontario.
-chi sei e che ne hai fatto di mia figlia?-
La voce familiare di mio padre mi libera dall’imbarazzo di quel momento. Jacob abbandona la presa sui miei fianchi e sorride salutando mio padre con un –capo Swan- accompagnato dal gesto della mano.
-ciao figliolo!- mio padre saluta Jake mentre apre le braccia, pretendendo anche lui un mio abbraccio. Gli vado incontro e mi stringo a lui.
-allora Bels? Cos’è questo cambiamento? –
-Beh ogni tanto bisogna cambiare no?-
-si ma non credevo che tu fossi il genere di ragazza che indossa Jeans e maglia.. poi cos’è la novità dei capelli sciolti? E i tuoi occhiali? In tutto questo non centrerà mica un ragazzo?-
A quelle parole il mio cervello si collega automaticamente ad Edward. i suoi capelli, il suo sorriso, la sua pelle perfetta, i suoi occhi cristallini, la sua voce calda, le sue mani sul mio corpo. Arrossisco immediatamente e la cosa non sfugge a mio padre che si mette a ridere.
-non mi sbaglio mai!-
-e invece si papà! Non c’è alcun ragazzo! Ho incontrato una ragazza, un’amica e stando con lei ho fatto qualche cambiamento, niente di anormale!-
- a si? E chi è questa ragazza?-
-Alice Cullen, chi se no?-
Jacob anticipa la mia risposta e io lo fulmino con gli occhi.
-Cullen come Edward Cullen? Quell’ Edward Cullen? Fortuna che non centrava alcun ragazzo!-
-smettila papà! E anche tu Jake!-
-e io che ho fatto?-
Jacob sorride alzando le mani in segno di innocenza e mio padre continua a guardarmi sorridente.. Dio che nervi!
-ooo basta, mi avete scocciata ora vi sedete se volete mangiare perché se non la smettete subito non vedrete l’ombra di una mollica!
Jake e papà si accomodano al tavolo ancora sorridendo e sulle mie labbra spunta un sorrisino, mentre ripenso ancora una volta ad Edward. servo la cena e mi accomodo anche io iniziando a mangiare e ripensando ancora al mio week-and.

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Capitolo 14
*** e tu chi sei realmente? ***


Sono nel bar della città, il “twilight bar” seduta insieme ad Alice mentre gusto una cioccolata calda. Parliamo del più e del meno, le racconto di Jacob e secondo le sue ipotesi lui è cotto di me. Io non la penso così, vedo Jacob come un fratello ma non come un ragazzo, poco ma sicuro. Mi racconta di lei. Della sua storia con Jasper, del rapporto di amicizia con Rosalie e scopro che in realtà non è come l’immagino io. Dai racconti di Alice sembra una ragazza non dolcissima ma gentile. Ma come si dice? Se non vedo con i miei occhi non credo! Mi parla di suo fratello Emmet e mi dice che lui è il ragazzone più buono del mondo, ma anche qui non sono molto convinta, infondo le sue risatine le ho sempre sentite.
-Bella.. con chi verrai al ballo?
Alla domanda di Alice nella mia mente riaffiora un flash-back. Edward, la sua macchina, i suoi occhi nei miei, la sua voce
“ci vieni al ballo con me?”
La mia risposta negativa, il suo viso sorpreso e deluso.
-allora?
La voce di Alice mi riporta ancora una volta alla realtà.
-no cioè non fa per me. Insomma io odio queste cose, odio ballare, odio gli abiti da sera, odio queste cose da ragazzina …
-oh …
Scema cretina deficiente scema cretina deficiente!
-Alice perdonami! Scusami sono una cretina mi dispiace non intendevo.. cioè sa che non penso queste cose su di te, lo sai, non sarei qui se le pensassi.
Sul volto di Alice compare subito un sorriso sincero e mi tranquillizzo. Ma quanto posso essere cretina, quanto?
-non preoccuparti Bella, so che non era tua intenzione offendermi. Ma sicura che non vieni? E dai, ci divertiremo! Ti prego!
-no Alice. Te l’ho detto, non sono cose per me.
-ma quest’anno è diverso! Il tema è la maschera, saremo tutti mascherati e nessuno scoprirà la vera identità dell’altro. Poi la stupida regola che è il ragazzo a chiedere alla ragazza di partecipare al ballo, quest’anno non è obbligatoria! Chiunque può partecipare al ballo, soli e/o accompagnati! Dai ti prego!!! Poi io sono una delle organizzatrici! Ti prego!
Per quanto potesse risultare dolce e tenera l’espressione di Alice in questo momento, non avrei mai partecipato a quel ballo, mai.
-No Alice sono irremovibile su questo, non parteciperò mai, neanche se me lo chiede la regina Elisabetta in persona!
-beh io non solo la regina Elisabetta, sono Alice, la tua amica. Quella che ha bisogno di te a questo ballo! Ti prego sceglieremo un vestito che non rivelerà la tua identità, ma ti prego partecipa!
-no, ho detto di no ed è no.
 
 
Non so se quella ragazza ha poteri sopranaturali o se è solo furba, fatto sta che mi ritrovo in palestra circondata da altre ragazze e cerco di aiutare Alice nell’organizzazione di quello stupidissimo ballo che si terrà fra tre giorni. Non capisco come abbia fatto a convincermi non solo a partecipare al ballo, ma anche ad aiutarla ad organizzarlo! Scema che sono…
Continuo dipingere di  giallo una parete di cartongesso mentre alle mie spalle sento un urlo isterico, l’ennesimo urlo isterico fatto dalle ragazze che ho accanto. Non mi volto neppure per capire a quale tovaglia è stato abbinato il centrotavola sbagliato o quale unghia spezzata è dovuto l’urlo e ritorno alla mia parete gialla.
“Dio quanto è bello! Ma che ci fa qua? È venuto ad aiutarci?”
“non lo so, so solo che è single e che è bellissimo!!”
Tutto spiegato, l’urletto  isterico questa volta è stato causato dall’entrata di chissà quale palestrato di turno. Intingo ancora una volta il pennello e mi sporgo in alto, tentando di arrivare più in alto possibile ma due mani mi stringono i fianchi scoperti. Mi volto di scatto sorpresa con il pennello pieno di vernice e  mi ritrovo davanti Edward con il naso tinto di giallo.
-Bella ahio, che vuoi farmi sembrare il canarino titti??
Scoppio a ridere e mi libero della sua presa. Che ci fa li? Perché mi ha preso dai fianchi? E soprattutto, era lui la causa dell’urlo isterico quindi era sempre lui il ragazzo “bellissimo e single”.
E a te cosa importa  Bella?
Scaccio la mia vocina odiosa e mi ricompongo.
-che ci fai qui? Tua sorella ha incastrato anche te?
-no in realtà no. sono venuto qui per parlare con te..
Parlare con me? Il cuore perde dei battiti e poi ricomincia a battere forte, fortissimo.
-che.. cos.. cosa devi dirmi?
-beh..
I suoi occhi sono nei miei, sono lucidi e le pupille si muovono veloci. Stringe le mani fra di loro e le sfrega mentre si passa veloce la lingua sulle labbra. Dio, che visione..
-niente non devo dirti niente..
-e allora perché sei qui?
-mia sorella.. mi ha mandato ad aiutarti, e non volevo dirtelo ecco.
Certo, Alice. Io cretina già avevo fatto duemila film degni di oscar.
-oh beh se è così.. devo dipingere tutta questa parete, ma non arrivo fino a sopra e le scale ce le hanno Britney e Gracy.. finiresti tu per me?
-devi arrivare li sopra?
Il suo sguardo riuscirebbe ad uccidermi, poco ma sicuro. È così dolce ma allo stesso tempo sicuro di se..
-beh si..
-sono alto, ma non così alto!
Ha ragione, la parete è troppo alta perfino per lui. Che figura da impedita.
-hai ragione non cioè..
Mentre tento di dire qualcosa di sensato le sue mani sono di nuovo sulla mia vita e le sue labbra accanto al mio orecchio. sento le ragazze intorno a me che spettegolano e posso giurare di aver sentito un “stronza” ma al momento non me ne frega nulla, ascolto solo Edward e il suo respiro caldo.
-tranquilla piccola, Sali sulle mie spalle.
Rimango sorpresa dalle sue parole e non mi muovo, rimango pietrificata e ancora intontita.
-allora? Salta su, altrimenti finiamo domani mattina!
-che? No! ti faccio male, peso no lascia stare aspetto le scale!
-ma smettila e salta su, sono uno forte io!
Alzo un sopracciglio e lui mi guarda con fare ovvio poi mi sorride e mi invita ancora una volta a salire sulle sue spalle, abbassandosi per facilitarmi il salto. Non so quale santo sia dalla mia parte ma mi convinco e salgo sulle sue spalle miracolosamente senza sfracellarmi al suolo. Le sue mani vanno sulle mie cosce e le mie si aggrappano ai suoi capelli, in un momento in cui perdo l’equilibrio. Sorride e mi stringe forte così mollo la presa dai suoi capelli e gli dico di avvicinarsi alla parate così iniziamo. Tremo sulle sue spalle mentre si sposta per farmi dipingere ogni angolo del pannello..
Se non cado oggi, non cado più.
-allora Bella, con chi andrai al ballo?
A quella domanda perdo l’equilibrio e quasi mi spiaccico al suolo ma Edward naturalmente è più veloce di me e mi regge in tempo.
-oh oh ti ha sconvolta la mia domanda?
-no ma che dici.. ho solo perso l’equilibrio, sai com’è sono sulle spalle di un ballerino di tip-tap!
-come scusa?
-nel senso che non stai mai fermo, Dio, mi farai ammazzare oggi!
-ma sentila, che ingrata! Ora ti faccio cadere sul serio, vediamo come la metti poi!
Inizia a dondolare e a piegarsi da un lato all’altro e in questo momento davvero penso che finirò sul pavimento così mi aggrappo forte al suo collo ma lui mi tira giù,prendendomi prontamente fra le sue braccia. Finiamo comunque atterra, o meglio lui atterra e io su di lui.
-ma sei un idiota? Dio, ho il cuore a mille!
-il cuore a mille ce l’hai dal momento in cui hai sentito le mie mani sui tuoi fianchi, baby..
Arrossisco e mi porto una ciocca dietro l’orecchio mentre mi alzo e mi ricompongo
Sorride ancora, sorride sempre. Mi accorgo che  i miei pensieri sui suoi meravigliosi denti sono veritieri.. sono dritti, bianchi, emanano luce propria. O forse sono io ormai andata?
-Bella..Bella?
-si?!
-sei caduta in trans o sei ancora fra noi mortali?
-sto-sto bene.
-a me non sembra. ti va un gelato?
Mi ha chiesto di prendere un gelato con lui? Io a prendere un gelato con Edward Cullen? Ma che diavolo sta succedendo al mondo?
-allora? Non sarai mica una di quelle che attribuisco alla parola “gelato” parole del tipo “cellulite, grasso, 3 kg in più, niente bikini” ?
- ma chi io? No! adoro il gelato!
-e allora andiamo che ti do un cono enorme!
Mi fermo davanti al quel doppio senso forse involontario. Edward si volta e dopo aver scrutato l’espressione del mio viso scoppia a ridere.
-Bella! ma che hai capito? Intendevo il cono gelato! Non ti facevo così perversa!
-e infatti non lo sono!
-se se..
Continua a ripropormi quel discorso per tutto il tragitto in macchina e da una parte gli sono grata perché  almeno abbiamo parlato di qualcosa. Arriviamo davanti la gelateria,  vicino la spiaggia di LaPush. È sempre aperte, anche adesso che è inverno e qui si fa il miglior gelato di sempre!
Mi apre la porta e mi lascia passare, come un gentil uomo di altri tempi. Ci fermiamo davanti la vetrina dei gelati  e li fissiamo senza parlare, come se quei colori così invitanti ci avessero stregato.
-per me amarena e zuppa inglese!
Ma che accostamento di gusti è? Io continuo a fissare quei colori, convinta di trovare un gusto diverso dal solito, convinta di trovare qualcosa che riuscirà a stuzzicare il mio palato, convinta di fare la scelta che mi porterà all’estasi assoluta del piacere. E invece…
-cioccolato, grazie!
-che? Tutto questo tempo per “cioccolato grazie”?
-e allora tu che hai abbinato l’amarena alla zuppa inglese? Chi mai abbinerebbe due gusti così?
-io!
- touchè!
Decidiamo di gustare il gelato in spiaggia, passeggiando. L’aria fresca del mare maschererà il rossore perenne del mio viso quando lui mi sta accanto.
-mi fai assaggiare il tuo gelato?
-il mio semplice “cioccolato” tu, “Mr mischio i gusti che non centrano nulla fra di loro” ?
-si, non fare la difficile dai.
-assaggia!
Sto per passargli il cucchiaino ma lui mi anticipa e lecca il mio gelato, lecca dove avevo leccato io e lo fa in modo così tranquillo e naturale che  resto sbalordita. Io il mio cibo, soprattutto quello già morso/leccato, non l’ho mai diviso con nessuno prima d’ora.
-mmm non c’è niente da fare, questo è il miglior gelato del mondo!
-hai ragione!
Sorrido soddisfatta e continuo a leccare il gelato, dove ha leccato lui qualche secondo fa, con naturalezza, come se uno scambio di saliva fra me e lui è una cosa naturale.
-allora me lo dici perché sei venuto in palestra?
-per aiutarvi con le decorazioni, te l’ho detto.
-è la verità?
-certo che è la verità..
-ok..
-e tu perché hai deciso di partecipare? Non ti facevo ragazza da ballo di fine anno.
-infatti non lo sono. Tua sorella mi ha costretta.
-Alice Alice non si smentisce mai!
-Mai!
-non sei la ragazza del ballo, non sei la ragazza della moda, non sei la ragazza dei trucchi e non sei la ragazza che balla in discoteca. Allora che  ragazza sei?
-non lo so. Forse la ragazza che ascolta la musica, o la ragazza che divora un libro dopo l’altro. La ragazza che compra un jeans in base alla comodità e non se fa il sedere bello o meno. sono questa ragazza, credo.
-una ragazza con le palle quindi?
- no, non credo!
Sorrido per la sua affermazione e cerco di capire la sua espressione. È confuso ma interessato, sembra che sta cercando davvero di capire come sono fatta.
-mmm mi sa che mi ci vorrà ancora per capirti.
-ancora devo capirmi io, ti ci vorrà parecchio!
Ridiamo insieme e finiamo di mangiare il gelato. Ci sediamo su uno scoglio, sotto di noi le onde si infrangono e di tanto in tanto qualche schizzo ci raggiunge ma non mi disturba affatto.
-E tu invece? Che ragazzo sei?
- non sono un libro aperto per te?
- no. conosco la tua parte “esteriore” ma la parte interiore, il vero TE, no. mi piacerebbe sapere chi è il vero Edward Cullen.
-vuoi la verità? Beh al vero Edward Cullen non gliene frega niente del calcio ma ama il pianoforte.
-il pianoforte? Sai suonarlo?
Conosco già la risposta, ma lui non sa che la conosco.
-si.. è il mio grande amore_sorride_..
-dove hai imparato a suonare?
Prende un respiro e guarda l’orizzonde. Lo schizzo di un’onda gli bagna una guancia ma lui non ci fa caso. Si volta verso di me e inizia a parlare. Mi parla di sua nonna, mi parla del suo legame, un legame stretto, un legame indistruttibile. Mi parla della sua morte, di quanto ha sofferto, di quanto è stato difficile per lui ricominciare a suonare. Mi parla della frase che mi aveva accennato Alice e mi parla della “MusicRoom”. Si confida ed è tranquillo, si confida e io lo ascolto con piace, assorta totalmente dai suoi ricordi d’infanzia.
-non ho mai raccontato queste cose a nessuno. Le conosce solo la mia famiglia perché le ha vissute con me.
-perché le hai raccontate a me?
-non lo so. Forse perché sei la ragazza del gelato al cioccolato.
Sorride ancora e gli rispondo anch’io con mezzo sorriso. inizio a guardare l’orizzonte e riaffiorano alla mente i miei ricordi d’infanzia. Le lunghe passeggiate con mamma e papà, il natale con i regali, le estati sotto l’ombrellone, i castelli di sabbia e poi l’abbandono. I pianti, gli incubi la notte, la sua assenza.
-mi dispiace, ti ho rattristito con il mio racconto.
-no, niente affatto. Sono felice che mi hai raccontato queste cose di te. E che a volte un racconto ti fa ripensare a tante cose.
-cose come?
Un altro sguardo all’orizzonte, un respiro. Il profumo del mare mi conforta, mi rassicura. Inizio a raccontarmi anch’io e lo faccio senza paura, lo faccio in modo naturale, lo faccio come se stessi parlando di un paio di jeans.
-cose tipo mia madre che abbandona me e mio padre per scappare chissà dove con uno 10 anni più giovane di lei.
-lo ha fatto davvero?
-si. Avevo cinque anni e una bella mattina mi sono svegliata e invece di trovare la colazione ho trovato mio padre che stringeva fra i pugni uno stupidissimo biglietto. “ho bisogno di vivere, non cercatemi.” Qualche anno fa ho fatto delle ricerche. Volevo trovarla, volevo provare a ricostruire un rapporto. L’ho trovata sotto un nickname in una di quelle nuove piattaforme sociali, e cercando fra le foto l’ho vista appiccicata ad un uomo più giovane nella piscina di chissà quale villa.
-è una storia orribile.
-tutti noi abbiamo una storia orribile alle spalle.
-ma la tua.. prima ti ho definita “ragazza con le palle”. Beh non credo di essermi sbagliato, infondo dopo tutto sei ancora capace di raccontare questa storia con una tale forza d’animo.. è raro.
-sei il primo a cui la racconto. Chi la conosce, la conosce per sentito dire. Ma io non l’avevo mai raccontata a nessuno. Nessuno oltre te la conosce dal MIO punto di vista.
-e perché l’hai raccontata proprio a me?
-perché sei il ragazzo del gelato all’amarena e zuppa inglese!

OMG sempre in ritardo, il capitolo non è lungo ma boh. lasciatemi le vostre recensioni che le amo tutte! baci baci

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Capitolo 15
*** Prom. ***


SALVE GENTE! eccomi qui con un nuovo capitolo.. uno ogni 3000 anni direte,,, scusatemi come sempre! dunque per scrivere questo capitolo, sopratutto l'ultima parte mi sono ispirata al finale di una delle serie di "Grey's Anatomy". ditemi che guardate anche voi quel telefilm, io l'adoro! *w* comunque naturalmente non vi dico adesso a quale scena mi riferisco altrimenti vi rovinerei il finale.. so che è un capito un pò contorto e so che mi manderete a quel paese ma è venuto fuori così perciò pazienza.. aspetto le vostre recensioni, sapete che è meraviglioso leggervi!
credo di aver parlato abbastanza, scrivetemi in tante! un bacione, al prossimo capitolo! ps_ ringrazio tutte coloro che mi seguono sempre nonostante io scriva sempre in ritardo.. siete fantastiche ragazze!



Il giorno del ballo è ormai arrivato. Sono qui nel mio vestito da principessa, con Alice che mi da l’ultima sistemata al trucco e la mia maschera pronta sul comodino. E chi se lo sarebbe mai aspettato? Io, Bella Swan, la ragazza bruttina e presa in giro dall’intero corpo studentesco, pronta per andare al tanto odiato ballo della scuola. Certo è diverso, quest’anno ci sono le maschere che nascondono la nostra vera identità, ma io e la mia goffaggine non avremo sicuramente vita facile.
-devi per forza mettere la maschera? Sei meravigliosa stasera, è un peccato coprirti il viso.
-già è un miracolo che vengo, figurati se vengo senza maschera!
-vabbè se ci sarà un misterioso ragazzo stasera che ti leverà quella maschera-e altro- digli che il trucco è opera mia!
-sei sempre la solita!
Sorrido insieme a quella ancora nuova ma meravigliosa amica. Abbiamo deciso di presentarci al ballo insieme. i ragazzi sarebbero andati insieme e noi ragazze a parte, un’idea innovativa insomma. Nelle ultime 24 ore ho avuto l’opportunità di conoscere meglio Rosalie. Non è proprio il tipo di persona che piace a me ma non è male come sembrava. Mi ha anche chiesto scusa, in un modo tutto suo certo, ma è sempre apprezzabile. Mi avvicino al comodino per afferrare la maschera, la indosserò prima di scendere. Alzo lo sguardo e trovo il mio riflesso nello specchio. Sono dentro un vestito fiabesco, rosa. Io odio il rosa ma forse l’ho scelto proprio per sviare le indagini e non farmi riconoscere? Può darsi. I miei capelli sono pieni di boccoli morbidi e leggermente legati all’indietro. Il trucco è leggero ma d’effetto e nel mio sguardo c’è qualcosa che non pensavo di avere, una lucina, una lucina che mi annuncia che forse forse non mi dispiace partecipare a questo ballo. Mi infilo la maschera e scendo al piano di sotto, seguita da Alice e Rosalie già pronta ad uscire. Esme ci fa i complimenti a tutte e ci abbraccia forte. Dal vialetto arriva il suono di un  claxon, segno che la nostra limousine è arrivata, idea di Jasper. Non sono mai stata in una limousine ma devo ammettere che non è affatto male! L’ho sempre considerata come una macchina per i viziati figli di papà e ancora oggi se non fosse stato per le insistenze di Alice io mi sarei tranquillamente presentata al ballo con il mio amato pickup, ma ora che sono dentro sono contenta di quelle insistenze.  Sul sedile troviamo 3 mazzi di rose rosse, uno per ognuna di noi e una bottiglia di Champagne con attaccato sopra un biglietto:

“ogni mazzo di fiori è per voi, splendide fanciulle..
-Jasper.
Non scolatevi tutta la bottiglia, vi voglio sobrie. Ci penserò io a farvi ubriacare dopo!
;) –Emmet.
Si, mi devi un mazzo di rose baby! ma potrai ripagarmi con un ballo :*
                       -Edward. 
                           ’’

Niente male come inizio serata! Arriviamo al ballo e all’entrata troviamo Edward Emmet e Jasper impegnati a parlare o a commentare tutte le persone che stanno entrando. Indossano tutti e 3 un elegante abito nero e una semplicissima maschera nera. Eward a differenza di Emmet e Jasper indossa la cravatta, indossata morbida. È bellissimo, come sempre. Jasper si incammina subito verso Alice e dopo averle dato un tenero bacio sulla guancia la prende sotto braccio, accompagnandola dentro. Emmet fa la stessa cosa con Rosalie ma sostituisce il dolce bacio sulla guancia con un appassionante bacio sulle labbra. Sono rimasta sola, fortuna che dovevamo presentarci insieme! Edward mi guarda e sorride sghembo, poi si avvicina a me dopo avermi dato un bacio leggero e casto sul lato della bocca mi chiede se può accompagnarmi dentro. Al momento non sono capace di formulare una risposta vocale perciò sorrido e afferro il suo braccio.
Dentro è tutto meraviglioso, Alice ha fatto un gran lavoro.
-ti va di bere qualcosa? – Edward mi sorride ancora e io ricambio completamente rapita dalla sua bellezza.
-si, si grazie.
Ci avviciniamo al ponch mentre Edward me ne offre un bicchiere. Ne mando giù un sorso e rabbrividisco.
-ma è corretto!
-James..
Risponde semplicemente Edward sorridendo. Improvvisamente mi viene in mente che a quel ballo ci saranno sicuramente i suoi amici deficienti e mi pento di essere venuta.
-Bella? va tutto bene?
-erm si solo che.. forse.. forse non è stata una buona idea venire al ballo. Insomma Alice e Rosalie giustamente stanno con i loro ragazzi e io sono sola e.. non..
-ah grazie per avermi dato dell’invisibile eh..
Fa il finto offeso mentre sorseggia il suo ponch.
-non intendevo offenderti. Volevo solo dire che tu fra un po’ andrai a divertiti e io non sarei di compagnia perciò è meglio che io torni a casa.
Faccio per andarmene ma Edward mi afferra un braccio e mi fa voltare.
-dove scappi? Se vai via tu vado via anche io e ti sentirai in colpa per avermi rovinato la sera del ballo!
-non ti farei divertire comunque.
-scommettiamo invece che ci divertiremo tutti e due?
Infondo non ho nulla da perdere.. ma si, resto!
-va bene accetto la scommessa! però è meglio posare il ponch. l'ultima volta non è finita bene..
-parla per te.. io ti ho avuta nuda nel mio letto, è andata più che bene!
-scemo! comunque grazie per le rose, non dovevi.
-mi hai preso per un cafone? certo che dovevo.. e poi mi ripagherai, tra poco, in pista con me..
-scordatelo!
-vedremo..
Passo tutta la serata con Edward e devo ammettere che aveva ragione, ci stiamo divertendo davvero molto o almeno per me è così.. E’ riuscito perfino a convincermi a ballare, e  non un solo ballo ma molti. Io odio ballare e di certo il mio non equilibrio non aiuta molto  ma con Edward è tutto diverso, ha un carisma, un’allegria e un’eleganza nei movimenti che riesce a rendere aggraziata perfino me.
-visto? Alla fine siamo al ballo insieme.
-si ma non è la stessa cosa..
-l’importante è che siamo insieme no?
-perché? Perché ti interessava portare al ballo proprio me?
-perché sei.. diversa.
-devo offendermi o devo prenderlo come un complimento?
-è una buona cosa Bella.
-se lo dici tu..
-se lo dico io cosa?
-se lo dici tu.. mi fido.
Mi risponde con un sorriso e continua a farmi volteggiare fra le sue braccia e io mi sento felice, finalmente. La musica si ferma e il DJ annuncia che è arrivato il momento di nominare il re e la regina di questo ballo. Alice sale sul palco e prende le buste con i nomi dei vincitori, coloro che hanno ricevuto più voti in tutto l’arco della serata.
-bene bene ragazzi! Siamo giunti al momento della proclamazione del re e della regina di questo ballo d’inverno. Ma prima fatemi spendere due parole. Volevo ringraziare il preside che ha permesso che tutto questo, volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato a creare quest’atmosfera fantastica, il nostro fantastico DJ che ha animato la nostra serata nel migliore dei modi e permettetemi di fare anticipatamente i complimenti ai nostri re e regina, chiunque essi siano. Ora basta parlare e andiamo al punto. Il re di questo ballo in maschera invernale, la persona che ha ricevuto più voti è.. James Gigandet.
Alice pronuncia quel nome con quasi disprezzo e Edward scoppia a ridere. Che gli prende? Ero sicura che sarebbe stato lui il re del ballo. Un  faro di luce illumina quello sbruffone di James mentre sale sul palco. Da un vile bacio a Alice e prende la sua corona impossessandosi contemporaneamente del microfono.
-pro- prova!? Oh si sente!
Mi ha fatto la scoperta dell’acqua calda. Alice storce il naso ma fa comunque un passo indietro fissando James malamente e lui continua a parlare.
-beh grazie a tutti per avermi votato. Cioè ero sicuro che il vincitore sarebbe stato Edward ma eccomi qua. Alice dolcezza ti dispiace se annuncio io la mia regina?
Senza aspettare la risposta di Alice James sfila dalle mani di Alice la seconda busta.
-bene vediamo un po’ chi sarà la mia regina.. chiunque tu sia preparati ad una notte di fuoco baby!
Crede di essere spiritoso? A me fa solo schifo. Tira fuori il nome della regina e scoppia a ridere come un deficiente.
-wooo ragazzi. La mia regina. Cioè la nostra regina è la bellissima, la divertente, la sorridente, la popolarissima, la ragazza più bella dell’istituto.. “Isabella Swan!”!!
mi crolla il mondo addosso. Io?
-avanti baby Sali sul palco!
Rimango dove sono, ferma immobile mentre Edward si volta verso di me pietrificato. Che gli prende ora? Il faro di luce colpisce anche me, accecandomi per un momento. Non voglio essere la regina, non voglio salire sul quel palco con quel viscido di James. È troppo tardi però visto che qualcuno che neanche conosco inizia a spingermi verso il palco. Mi volto per cercare aiuto in Edward ma lui rimane al suo posto, di ghiaccio. Salgo sul palco e una bionda mi si avvicina con la mia corona. È Tanya, l’ex ragazza di Edward e sul volto ha un ghigno perfido e soddisfatto. Ho un brutto presentimento.
-oh mia regina che ne dici di levare la maschera e di venire a ringraziare il tuo popolo?
Faccio un passo verso James, prima faccio il discorso prima scendo da quello schifo di palco.
-erm.. grazie a chi mi ha votato. Non me l’aspettavo, cioè grazie.
-ohhh l’avete sentita che carina la mia regina?
Quell’impedito si sta prendendo gioco di me? Lo guardo male e faccio per scendere dal palco ma le parole di James mi bloccano.
-dove scappi “BELLA”? sai, se tu si qui, su questo palco devi ringraziare una sola persona.. e io devo pagare una scommessa.. Edward? amico? Ricordi quando ci dicevi che saresti riuscito a far diventare regina anche la madre dei cessi in persona e io ti ho sfidato proponendoti questo scherzo della natura?
Mentre parla James mostra con la mano lo schermo alle sue spalle dove appare una mia foto. Ho i capelli sporchi di cibo, gli occhi rossi e gonfi di lacrime, il vassoio della mensa sul pavimento e alle mie spalle c’è un tizio che mi mostra e ride, come se fossi un fenomeno da baraccone.
-bene fratello hai vinto la scommessa! Quella cosa li questa sera è qui e questo grazie a te!
Mi si riempiono ancora una volta gli occhi di lacrime. Guardo sotto il palco e vedo solo volti sconosciuti che ridono, ridono di me ancora una volta. Ancora una volta mi vedono come una scimmia del circo. Con lo sguardo lo cerco e lo trovo nello stesso punto in cui l’ho lasciato. È fermo immobile, rigido, la mascella serrata e mi sta fissando. Maledico il giorno in cui l’ho visto per la prima volta, maledico il momento in cui mi sono resa conto di avere una cotta per lui, maledico il giorno in cui gli ho dato confidenza, maledico me stessa per avergli raccontato la parte più segreta e importante della mia vita e scappo via da quel palco via da quell’umiliazione.
Solo quando arrivo in bagno, il posto più vicino, mi accorgo che Alice mi ha seguita. Ormai sto piangendo a dirotto e il nervosismo sale a mille.
-Bella!
-hai fatto tutto per questo stupido momento Alice? Volevi divertirti anche tu!?
-Bella no! non ne sapevo niente te lo giuro!
Alice mi guarda con uno sguardo deluso. So che non sta mentendo, non può.
-scusa.. ti ti credo ma ora lasciami sola, per favore..
-non non ti lascio sola, non ti lascio.
Dopo non so quanto tempo smetto di singhiozzare. Alice mi da un ultimo abbraccio e mi dice ancora una volta che le dispiace ma io so che non è colpa sua.  Usciamo dal bagno e andiamo fuori dalla palestra. Le persone hanno ripreso a ballare e nessuno per fortuna mi nota.
-chiamo un taxi e torno a casa.
-ma no Bella, torna con noi in limousine, resta da me questa sera!
-non voglio rivedere tuo fratello per il resto della mia vita. e poi no, vai a divertiti con Jasper, io adesso sto bene. Ho solo bisogno di stare da sola, e di dormire.
-va bene, ma aspetto il taxi con te.
Ci mettiamo sedute sul muretto davanti alla palestra mentre stringo fra le mani la maschera. Neanche lei è riuscita a proteggermi e ancora una volta mi sento sola, vuota, spenta.
-Alice puoi lasciarci soli un secondo.
Riconosco quella voce alle mie spalle è lui. Non mi giro neanche. Alice fa tutto.
-tu, stupido ragazzino viziato che non sei altro! Come hai potuto fare una cosa del genere? Come puoi essere così malvagio e cattivo e meschino! Come Edward come? Non ti azzardare ad avvicinarti a lei perché in questo momento ai miei occhi sei solo un coglione!
-Alice va dentro.
-Alice va dentro? Ma chi ti credi di essere Edward chi?
-Alice va dentro!
Edward alza la voce con Alice e io non posso sopportare che a causa mia lei venga trattata così da suo fratello. Mi alzo e vado verso di loro. Abbraccio Alice e le dico di entrare, che so cavarmela. Dopo una serie di no mi ascolta e torna in palestra. Restiamo da soli, faccia a faccia, senza maschera questa volta. Ha gli occhi grigi e cupi in questo momento e mi fissa.
-Devo spiegarti..
-non devi spiegarmi nulla, ci ha già pensato il tuo amico.
-non è come dice lui!
-non hai fatto quella scommessa?
-si ma era diverso..
-era diverso? Sei un coglione Edward un emerito coglione io non voglio stare un minuto di più a parlare con te! Ti sei divertito, hai fatto divertire, complimenti. Ora basta però. Ti chiedo solo di cambiare strada quando mi vedi e di non azzardarti più a trattare male tua sorella.
-Bella mi devi fare parlare! Non puoi darmi del coglione e non puoi credere a quello che è successo così senza sentire la mia versione!
-la tua versione Edward la tua versione?! Non me ne fotte niente della tua versione! Hai la minima idea di come mi sia sentita io su quel palco poco fa? Ce l’hai!? Certo che no! tu sei solo il belloccio della situazione quello con la vita perfetta! Non puoi capire come mi sento io, non puoi capire quanto può fare male una stronzata come questa!  Non me ne fotte nulla di quello che hai da dirmi, per me te ne puoi andare anche all’inferno!
Edward rimane pietrificato davanti a me. Finalmente mi sento libera, vuota ma libera. Sta per dire qualcosa ma il suono del mio cellulare lo blocca. Rispondo alla chiamata senza guardare chi è.
-pronto?
-Signorina Swan?
-si, sono io. Con chi parlo?
-sono Luke, il collega di suo padre.
-Luke? È successo qualcosa?
-deve stare calma.. suo padre.. c’è stata una sparatoria, suo padre è stato colpito alla testa. È in coma.
Perdo le forze. Il telefono mi cade dalle mani e sento che sto per svenire. Miracolosamente non succede. La sensazione provata poco fa sul palco è niente confronto a quella che provo in questo momento.
-Bella! Bella! che è successo Bella?!
Edward continua a scuotermi e io cerco le parole per rispondergli, devo farlo, devo raggiungere mio padre.
-mio padre.. l’hanno sparato. È in coma..
Edward spalanca gli occhi poi mi prende per mano e mi fa trascina da qualche parte. Non so dove, non me ne curo neanche. Non riesco a pensare ad altro che a mio padre.
Siamo in macchina di Edward, sta sfrecciando per le strade della città.
-Bella ti sto portando da tuo padre. Bella!?
-si..
Non riesco a dire altro, è come se mi fossi scordata tutte le parole, è come se fossi tornata bambina.
Nell’ospedale Edward continua a correre davanti a me e a tirarmi per la mano. Odio avere questa reazione! Dio, è mio padre! È in coma! E io non riesco neanche a correre da lui volontariamente!
Un’infermiera da delle indicazioni  a Edward  e ringrazio Dio che lui è con me perché se fossi stata da sola non avrei capito neanche una parola detta dall’infermiera. Saliamo due rampe di scale e dopo qualche corridoio arriviamo in una stanza. Sul lettino c’è mio padre. È steso immobile, bianco, con gli occhi chiusi. Mi immobilizzo mentre Edward continua a stringermi la mano e il dottore che è accanto al letto di papà con la cartella in mano, si avvicina a me.
-voi chi siete?
-sono sua figlia! Che ha? Si riprenderà vero?
Riesco a parlare finalmente, riesco a farlo.
-signorina Swan, le condizioni di suo padre sono gravi. La pallottola si è conficcata in un punto molto difficile da operare. Per il momento abbiamo bloccato l’emorragia ma va operato altrimenti suo padre morirà nel giro di poche ore.
-che rischio ha l’intervento?
È Edward a parlare, io ho ancora una volta perso la facoltà della parola. Mi sento morire, voglio morire.
-alto. Le ripeto, la pallottola si trova in un punto rischioso. L’intervento è molto difficile, ma non impossibile. Ci serve una decisione. O lasciarlo morire così o tentare di salvarlo con l’operazione. Signorina Swan?
-operiamo!
È un sussurro il mio ma sono convinta di quello che dico. Se c’è una speranza di salvare mio padre anche se minima, devo provarci!
-Bene, deve mettere una firma qui, per il consenso.
Firmo dove il dottore mi indica e dopo avermi stretto la spalla esce dalla stanza. Mi avvicino al letto dove mio padre è steso. Prendo la sua mano nella mia e la stringo. È gelida. Quel contatto mi basta per scoppiare a piangere e accasciarmi sul bordo del letto. Edward si appoggia per un po’ al mio fianco poi delicatamente, mentre io continuo a piangere, mi prende fra le braccia e si mette a sedere sulla poltrona accanto al letto. Stringo forte la sua camicia e continuo a piangere. Una sua mano mi strofina la schiena mentre l’altra mi tiene stretta a se. Quel contatto stranamente mi infonde sicurezze e per un momento non me ne frega nulla del male che mi ha fatto. Ho bisogno di lui, ho bisogno del suo sostegno, ho bisogno di quella stretta calda.
-andrà tutto bene piccola, andrà bene. Ci sono io.. andrà bene piccola..
 
   
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Capitolo 16
*** shut up! ***


Salve gente! eccomi qui con un nuovo capitolo! visto che questa volta non sono passati 3000 anni? :D come avete passato il Natale? spero bene! non vi abbuffate di dolci come faccio io ù-ù
sono molto contenta di aver postato presto! fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, lasciate le vostre recensioni.. e niente, buona lettura!


Sono passati 2 giorni dalla sera del ballo, 2 giorni dalla sparatoria. L’operazione è andata bene, anche se le probabilità erano minime è andata bene. Charlie è ancora ricoverato e secondo i medici ne avrà per molto tempo. Ha subito un’operazione molto complessa e ci vorrà del tempo prima che venga dimesso dall’ospedale ma per fortuna è fuori pericolo. A volte si sveglia, parla un po’ con me e mi tranquillizza ma si riaddormenta quasi subito. Secondo i medici è normale questa reazione, almeno per i primi giorni. Fa male vederlo così, il mio super papà steso in un letto di ospedale privo di forze, ma sono comunque felice, aveva scarse probabilità di farcela e invece posso ancora sperare di riprendere la vita come un tempo. Non lo lascio solo quasi mai ma domani è lunedì e nel poco tempo in cui è stato sveglio mi ha chiesto di andare a scuola. L’idea non mi elettrizza per niente ma è il mio dovere andare e andrò. In questi giorni in ospedale sono venuti a trovarmi Alice ed Esme. Carlies continua a passare e ad rassicurarmi. È venuto a trovarmi anche Jacob. Mi mancava così tanto il mio migliore amico.
-Tranquilla Bells, Charlie si riprenderà presto.. è un uomo forte lui..
-si.. è un uomo forte.. e che mi fa così rabbia vederlo su quel letto.. insomma lui era li per proteggere delle persone! Per fare del bene.. e guarda cosa ha ricevuto in cambio.
-ti capisco.. vieni qui abbracciami forte forte!
Stringo forte il mio migliore amico e il suo calore mi da conforto e quasi mi riscalda l’anima.
-Bella? perdonami, posso parlarti un secondo?
Carlies interrompe l’abbraccio fra me e Jake. Il cuore inizia a battere più veloce pensando subito all’annuncio di una brutta notizia ma si tranquillizza non appena vedo il sorriso tranquillo di Carlies.
-Bella tuo padre questa mattina mi ha detto che domani tornerai a scuola..
-si.. cioè lui vuole così e voglio assecondarlo il più possibile.. ma se ci sono problemi di qualsiasi genere resto qui in ospedale! Qualche assenza non sarà un problema..
-no Bella, devi andare a scuola. Volevo dirti che appunto questa mattina ho parlato con tuo padre e mi ha parlato di una sua preoccupazione non inerente alla malattia. Io sono stato molto felice di poterlo aiutare e in un certo senso tranquillizzarlo.
-di che parli?
-in questi giorni hai passato le notti in ospedale e diciamo che eri “al sicuro”. Se domani tornerai a scuola però la notte hai bisogno di riposare in un letto. Chi ha sparato tuo padre è ancora libero, Charlie è molto preoccupato per la tua sicurezza quindi gli ho proposto di farti stare a casa Cullen per un po’, fin quando non sarà dimesso almeno.
Io? A casa Cullen? Con Edward davanti ai miei occhi 24 ore su 24? Non sono sicura di potercela fare.
-Carlies il tuo è un pensiero davvero gentile e ti ringrazio, ma non credo che ce ne sia il bisogno. Insomma posso sempre chiudermi e la nostra casa è a prova di scasso..
-Bella se venissi a stare a casa Cullen tuo padre sarebbe più tranquillo e sai bene che le preoccupazioni infieriscono sulle guarigioni.
-è una specie di ricatto?
Carlies sorride alla mia battuta a poi mi ripete che per lui e la sua famiglia non ci sono problemi, Alice ne sarebbe felicissima ed Esme ha già preparato tutto per il mio arrivo. Mi trovo spiazzata perciò accetto.
-devo andare a prendere qualche vestito e il pick-up a casa, ieri sera sono venuta qui con Jake.
-va bene, va a casa quando vuoi. Ah e benvenuta..
-grazie Carlies.
Io andare a vivere a casa Cullen dopo il casino successo al ballo. Perché Dio ce l’ha tanto con me? Ma forse stare un po’ con Alice mi aiuterà.
-che voleva Carlies?
-mi ha proposto di andare a vivere a casa Cullen fin quando papà non sarà dimesso.
-wo, nella tana del lupo.. e tu che gli hai risposto?
-di si.. farà stare più tranquillo Charlie.
-farà stare più tranquillo Charlie? E di te che mi dici?
-starò bene Jake.. sta tranquillo.
-vorrei crederti..
-fallo! E dammi anche un passaggio a casa, se devo trasferirmi devo pur “trasportare” le mie cosa da una casa all’altra.
- ti ricorderai di me quando  piangerai e soffrirai in quella casa buia e  sola e ti pentirai di aver fatto la sarcastica con me..
-tutto quello che vuoi Jake ora muoviti però!
 
Parcheggio il mio pickup nel viale dei Cullen e spengo il motore. Stacco la chiave e faccio un lungo respiro
“sei già stata qui Bella, puoi farcela, devi farcela. Ora scendi da questo pickup prendi la valigia ed entri in quella casa. Andrà tutto bene bella, andrà bene.”
-Bella!!! che fai non scendi?
Alice appare improvvisamente davanti al finestrino del mio pickup e mi fa spaventare tanto da tirare un urlo.
-scusami, non volevo spaventarti! E che sono così felice che tu verrai a stare qui che non vedevo l’ora che arrivassi! non che sia felice che tuo padre è ricoverato, è ovvio.. è che io non ho mai avuto una sorella e ora che sei qui ce l’avrò e sono.. felice!
-Alice! Respira!
-come? Si respiro!
Sorrido per quella piccola donna sempre di buon umore. Amo il suo carattere, è così spigliata, così allegra, mette tutti di buon umore. Scendo dal pickup  e abbraccio Alice e ringrazio anche lei per l’ospitalità. Naturalmente mi rimprovera dicendo che non c’è bisogno di ringraziare e che è felicissima di avermi li con lei.
-EMMET!!!
Emmet spunta fuori dal portone di casa quasi subito dopo la chiamata di Alice. Ha un sorrisone stampato in faccia e viene verso di noi. Ha il fisico palestrato, i capelli neri, un sorriso contagioso e gli occhi molto espressivi. Bello da far invidia, tipico dei Cullen.
-Bella! benvenuta a casa Cullen!
Emmet mi afferra e mi fa volteggiare, il suo modo un po’ strano e spiazzante di darmi il benvenuto a casa. Mi imbarazzo e abbasso lo sguardo mentre lui scoppia a ridere e afferra la mia valigia portandola dentro. Io e Alice lo seguiamo in casa e un profumo di cibo mi da in caldo benvenuto. Dalla cucina spunta fuori Esme con un grembiule e i capelli raccolti. Anche lei mi sorride dolcemente e apre le braccia mentre mi viene incontro.
-Benvenuta cara! Fa come se fossi a casa tua. ti ho sistemata nella camera degli  ospiti, accanto alla camera di Alice. Hai un bagno personale, una libreria, una tv e naturalmente un letto!
-grazie Esme. Siete gentilissimi e non dovevate disturbarvi, davvero.
-sciocchezze cara! Per me è un piacere averti in casa.
Esme mi abbraccia ancora una volta poi Alice mi tira per un braccio e mi porta di sopra, nella stanza degli ospiti. È enorme, molto più grande della mia stanza in casa di Charlie, al centro della stanza c’è un letto a baldacchino con la trapunta e le tendine avorio. Sulla parete di fronte c’è una grande libreria, a destra una scrivania con uno specchio e accanto al letto un comodino. Sulla sinistra c’è un armadio a muro enorme mentre in fondo alla stanza una porta che mi conduce al bagno, anch’esso enorme. La mia valigia è già adagiata sulla cassapanca ai piedi del letto.
-Alice come farò a sdebitarmi per tutto?
-non devi sdebitarti di nulla Bella! ora, scendi con  me a guardare la tv fin quando non è pronta la cena ?
-a che ora si cena?
-alle 19:30.
Guardo l’orologio che segna le 18:50.
-preferisco approfittare e fare una doccia se non ti dispiace. Ho ancora addosso l’odore dell’ospedale.
-certo Bella! gli asciugamano sono nell’armadio in bagno, c’è anche un accappatoio. Shampoo, bagnoschiuma e robe varie sono nella doccia..
-va bene grazie.
-nulla!
Alice mi schiocca un bacio e poi saltella fuori dalla stanza mentre io mi levo le scarpe e vado verso il bagno.Mi infilo sotto la doccia calda e per poco i miei pensieri svaniscono assieme all’acqua. Esco dalla doccia e mi stringo nell’accappatoio. Avvolgo un asciugamano nei capelli e mi guardo allo specchio. Sono così diversa rispetto a qualche mese fa. La mia pelle è liscia e morbida, i miei occhi sono grandi e brillano. Il monociglio non c’è più e con lui sono spariti anche i baffetti. Sotto agli occhi albergano le occhiaie ma non me ne curo. Sfrego i capelli nell’asciugamano e dopo inizio ad asciugarli con cura, perdendomi fra i miei pensieri. Mio padre, la sparatoria, il ballo, Edward. solo pesandolo mi manca un battito. Stupida masochista lui ti ha presa solo in giro, dimenticalo. Come se fosse cosa semplice. I capelli erano ormai asciutti da un pezzo perciò chiudo il phon e torno in camera da letto.
-Bella..
Alzo lo sguardo e mi pietrifico. Edward è davanti a me, le dita della mano destra nella mano sinistra, una felpa grigia, i jeans e la sua bellezza.
-che.. che fai qui?
-volevo parlarti. Sarebbe  stato.. imbarazzante vederti direttamente a cena, davanti a tutti.
-lo sarà comunque perciò se non ti dispiace esci da questa stanza, devo vestirmi.
Devo essere forte, devo fare la dura, tenerlo per le palle come si suol dire. Non posso cedere davanti ad un faccino d’angelo, non posso permettermi di soffrire ancora per lui, non ora.
-per favore Bella. quella sera al ballo..
-mi hai allegramente sputtanato davanti a tutti, complimenti. Ma tranquillo io non ce l’ho con te e neanche con i tuoi 4 amici deficienti. Ce l’ho con me stessa, ce l’ho con me per essermi fidata di te, per averti raccontato cose personali, per aver creduto in qualcosa che non c’era. Perciò non scusarti ma fammi un unico piacere, esci dalla stanza e facciamo finta che io e te non abbiamo mai parlato in vita nostra.
-ti ricordi solo le cose brutte eh? E che mi dici delle mie di confessioni? Che ne dici del buonumore che avevi quando stavi in mia compagnia? Che mi dici delle preoccupazioni che mi sono preso per te? Che mi dici di quella sera in ospedale quando ti ho stretta tra le braccia tutta la notte?
Non ho ne la forza e ne le parole per rispondere. Le sue di parole mi hanno ferita ancora una volta ma non so rispondere a tono, non stavolta. Lo ignoro e  mi avvicino alla valigia tirando fuori degli slip e un reggiseno. Non penso neanche a quello che faccio, agisco e basta. Gli do le spalle, infilo le mutandine continuando ad indossare l’accappatoio, poi lo slaccio e lo lascio cadere sul pavimento mentre mi infilo il reggiseno. Mi sto vestendo davanti a lui, posso sentire il suo respiro accelerato e i suoi movimenti nervosi. In altre occasioni solo in pensiero di questo gesto mi avrebbe fatto arrossire all’inverosimile ma ora ci pensa la rabbia che provo nei suoi confronti a non farmi  pensare al pudore.
-Bella..
Mi volto verso di lui ma non lo guardo, tiro fuori dalla valigia un jeans e lo infilo e poi cerco una maglia. Trovo un maglioncino rosso e indosso anche quello. Ai piedi metto le mie amate converse e gli passo davanti.
-non sei voluto uscire dalla stanza perciò lo faccio io adesso. Spero che lo spettacolo ti sia piaciuto.
Sputo fuori quelle parole e poi esco dalla stanza, lasciandolo li da solo. Vado in sala da pranzo e trovo Alice che apparecchia la tavola. Decido di aiutarla così prendo i piatti dalla vetrinetta e inizio a disporli sul tavolo, uno accanto ad ogni posata adagiata in precedenza da Alice. Il silenzio che ho creato viene spezzato da Alice che nota la mia freddezza.
-Bella? che succede?
È inutile provare a mentire, allungherei solo il brodo perciò le dico la verità.
-ho parlato con tuo fratello.
-devo prenderlo a calci?
-no, ho imparato a difendermi da sola. Ma grazie comunque del pensiero.
-se hai bisogno sono qua. Però una cosa posso dirtela?
-non dirmi che dovrei passarci sopra..
-certo che no ma.. io ho parlato con Edward. mi ha spiegato che quella scommessa con i suoi amici l’ha fatta prima di conoscerti veramente.
-a si? E dopo avermi conosciuta perché non ha annullato la scommessa?
-non lo so..
-ecco.. Alice mi dispiace ma non posso credergli.. il mio cervello si rifiuta.
-ti capisco..
Esme ci interrompe e con lei arriva dalla cucina anche Carlies con un vassoio in mano.
-oh Bella, ben arrivata!
-grazie Carlies..
-scusatemi, vado ad avvisare Edward ed Emmet che la cena è pronta.
Io Alice ed Esme intanto ci accomodiamo. Edward, Emmet e Carlies arrivano sorridendo e scherzando con loro. Carlies sorride ad Esme e lei lo guarda con uno sguardo pieno di amore. Devo ammettere che sono davvero una famiglia bellissima. Non mi sento a disagio anzi, sono tranquilla almeno fino a quando Edward non si accomoda accanto a me.
-mi hai fregato il posto..
Sussurra.
-dovrei alzarmi?
-non mi permetterei mai di far scomodare una signora..
Adesso non è più impacciato, gentile  e premuroso ma è tornato bastardo e sarcastico. Ma quanti cambiamenti d’umore ha questo ragazzo?
La cena è ottima, scherziamo e chiacchieriamo per tutto il tempo. Carlies mi aggiorna delle condizioni mediche di mio padre e sono molto felice di apprendere che sta sta facendo grandi passi avanti. Emmet fa battute tutto il tempo, alcune parecchio imbarazzanti, prendendosi qualche schiaffo in testa da Esme. Edward continua a punzecchiarmi e io rispondo a tono. Non gliela darò vinta.
A fine cena aiuto Esme ed Alice a sparecchiare mentre Carlies prende un libro e si accomoda sulla poltrona mentre Emmet si fionda sul divano, davanti alla tv. Edward si offre volontario ad aiutarci e a giudicare dalle facce sorprese di Esme ed Alice, è un avvenimento più unico che raro. Esme ne approfitta per sgattaiolare da Carlies e facendo la conta i piatti da lavare toccano ad Alice che va in cucina svogliata. Io ed Edward rimaniamo in sala da pranzo a sparecchiare. Raccolgo una posata alla volta, posandola lentamente nella vaschetta. Edward fa altrettanto con i piatti.
-allora, pensi che potresti rifarmi lo spettacolino di poco fa, più tardi?
-Edward sono armata, sta zitto.
-ohoh passiamo al pesante eh..
-l’hai voluto tu..
-mai hai iniziato tu..
-io?
-si tu, con quello specie di spogliarello prima.
-sono incazzata nera con te Edward, se sei tanto scemo da non capirlo, non avevo alcuna intenzione di farmi vedere nuda da te. Ma visto che sei uno stronzo e che non volevi uscire dalla mia stanza, mi sono semplicemente svestita davanti a te. Che c’è, una donna nuda ti sciocca?
-non puoi neanche immaginare quante ne ho viste, quindi no baby, una donna nuda non mi sciocca.
-poverette quelle che ti sono venute dietro.
-tu sei una di quelle. Sbaglio o hai una cotta per me?
-te lo sogni.
-no quello che sognerò stanotte sarà il tuo corpo nudo fra le mie mani. E preso sarà realtà, ci scommetto quello che vuoi.
-scommettici la testa, così te la decapito!
-piccola, fra qualche settimana sarai pazza di me.
-attento allora, le pazze sono pericolose!
Afferro l’ultima posata e vado in cucina. La discussione mi ha fatto alzare la temperatura corporea perché sto sudando. Dio odio Edward Cullen!
-tutto ok?
-erm si Alice, tutto ok. Sono solo un po’ stanca. Vado a dormire ok? Buona notte a domani.
-va bene, notte Bella.
Nell’uscire dalla cucina mi scontro con Edward. sotto un braccio ha la vaschetta con i piatti mentre con la mano libera mi afferra un fianco. Lo guardo negli occhi e lui sorride malizioso, liberando la presa non senza avermi prima carezzato l’addome. Qualcosa si muove dentro di me, qualcosa nel basso ventre. NO!
Corro in camera da letto, dopo aver augurato una buona notte a Esme, Carlies ed Emmet. Mi levo le scarpe, i jeans e la maglietta. La stanza è caldissima e sul letto  vedo due piumoni quindi decido di non mettere il pigiama. Mi infilo sotto le coperte e fra i pensieri e la stanchezza vengo accolta dolcemente fra le braccia di morfeo.
Sento caldo, parecchio caldo. Non riesco a muovermi però. Mi dimeno ne letto e infine mi giro, verso la fonte di calore. Sono assonnata e non connetto bene ma vedo chiaramente chi c’è nel mio letto, avvinghiato al mio corpo.
-Edwar!?
-dormi piccola.
-no.. tu non devi stare nel mio letto..
Il mio cervello si rifiuta di collaborare e invece di svegliarsi completamente, ricomincia a cadere nel mondo dei sogni.
-dormi piccola, dormi..
-ti odio.
-lo so.. 


vi aspetto al prossimo capitolo, grazie per le recensioni dei capitoli precedenti. spero di leggerne tantissime anche in questo, bacione! 

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Capitolo 17
*** she is my. ***


Salve gente! Eccomi pronta con un nuovo capitolo..
Volevo ringraziare tutte le fantastiche persone che mi seguono e lasciano delle recensioni magnifiche, grazie grazie grazie! *-*.

 
POW EDWARD
I raggi di sole che penetrano dalla finestra mi svegliano. Mi sento molto riposato mentre mi stiracchio nel letto. Guardandomi intorno mi ricordo che non sono in camera mia ma nella stanza degli ospiti.
BELLA! mi alzo sul letto e guardo intorno per trovarla ma non c’è. Chiamo il suo nome non troppo forte, per non farmi sentire dagli altri, ma non risponde nessuno. Mi alzo dal letto e vado a controllare in bagno. Vuoto . Prima di uscire dalla stanza do una sbirciatina al corridoio per evitare di essere beccato mentre esco in boxer dalla camera di Bella. via libera.
Entro in camera mia, mi do una rinfrescata nel mio bagno personale e dopo essermi vestito scendo in cucina con la speranza di trovare Bella che fa colazione ma le mie speranze sono vane. Seduti sugli sgabelli dell’isola in cucina, trovo solo Alice ed Emmet.
-Buongiorno..
-Giorno Ed..
-giorno.
Do un bacio sulla guancia ad Alice ma lei continua a sorseggiare il suo succo ignorandomi. È ancora arrabbiata con me per la storia del ballo. Faccio finta di non notare la sua freddezza e mi verso una tazza di caffè bollente, la mia droga.
-Bella?
Chiedo tentando di dimostrarmi più indifferente possibile.
-e a te che importa?
Alice è acida, parecchio acida. Odio vederla così soprattutto quando la sua acidità è rivolta a me.
-e dai Alice voleva solo essere gentile..
-si poteva pensarci prima di fare il cretino al ballo!
Alice afferra la sua borsa a esce fuori dalla cucina parecchio incazzata.
-Edward dovete fare pace tu e lei! Non c’è gusto, ero io quello che le faceva i dispetti e tu quello che la difendeva a spada tratta..
-e come faccio a fare pace se non mi degna neanche di uno sguardo?
-l’hai fatta grossa al ballo.. ha ragione ad avercela con te.
-anche tu con questa storia? Vi ho già detto che non sapevo nulla del teatrino organizzato da James e compagnia bella!
-non è a me che devi dare spiegazioni ma alle tue donne..
-mamma lo sa?
- no imbranato, Alice e Bella!
-Bella non è la mia.. donna.
-però l’idea ti alletta, dici la verità!
-ma per favore!
-il mio fratellino arrossisce?
Merda! Perché devo arrossire come una bambina di 10 anni?
-io non arrossisco e ora se non ti dispiace vado a scuola!
-vai vai e parla con Alice. Ah fratellino!
-cosa?
-Bella è una a posto. Se vuoi provarci fa che sia l’ultima.
-stai facendo il sentimentale?
-accetta il consiglio del tuo fratellone!
Lancio una mela scherzando ad Emmet e sorridendo esco dalla cucina. Fa che sia l’ultima. Magari.
In macchina trovo già Alice seduta al posto del passeggero con le braccia incrociate.
-ce ne hai messo di tempo! Vuoi farmi arrivare a scuola in ritardo?
-scusa, parlavo con Emmet.
In macchina si crea un imbarazzante silenzio, silenzio rotto da Alice.
-ti ho visto ieri sera.
-come?
-non fare il finto tonto con me! Ti ho visto ieri sera quando sei entrato in camera di Bella!
mi si gela il sangue nelle vene, se non mi ammazza oggi non mi ammazza più.
-e questa mattina ho controllato la tua stanza, il letto era intatto.
-non è successo nulla.
-lo so che non è successo nulla razza di cretino! Bella non è una puttanella come le tue amiche, non fa sesso alla prima occasione solo perché glielo chiede Edward Cullen!
-e allora perché sei così incazzata con me?
-mi chiedi il perché? Edward perché devi fare il cretino con tutte le mie amiche? Con le altre ti ho lasciato fare, non mi importava se te le portavi a letto o meno, ma Bella è diversa! Te l’ho chiesto sin dall’inizio di lasciarla stare e tu te ne sei altamente fregato! Prima le spezzi il cuore, al ballo. Poi tenti di portartela a letto!
-io non voglio portarmela solo al letto Alice! E non avevo intenzione di spezzarle il cuore al ballo! Hanno fatto tutto James e Tanya, non sapevo niente di tutta quella sceneggiata del cazzo! E ci sto una merda a pensare che sta male per me perché per la prima volta mi importa davvero di una ragazza, esclusa te ovviamente.
-e allora perché questa notte sei andato da lei?
-perché avevo bisogno di sentirla mia, almeno per un po’.
Alice mi guarda ancora sospettosa e io sono scioccato della mia confessione. Mi importa davvero di una ragazza.
-sei innamorato di lei?
Sono innamorato di lei? Non lo so cos’è l’amore! Fino a poco fa pensavo non esistesse e ora forse me lo trovo davanti, mi coglie impreparato. È l’amore?
-non lo so. Non la conosco bene ma quel poco che so di lei mi piace e mi interessa. Non voglio farla soffrire e non voglio trattarla come le altre. Credo.. credo che lei.. potrei innamorarmi di lei, si.
Un’altra confessione. Mi serviva Alice per ammettere a me stesso che quella piccola ragazza sta entrando nel mio cuore? Si, mi serviva lei.
-Ne sei davvero davvero certo? Sei sicuro che non è solo attrazione fisica? Sei sicuro che non vorresti mai farla soffrire?
Ne sono davvero sicuro? mi passa per la testa l’immagine di Bella dopo il ballo. Tremava, aveva gli occhi gonfi e rossi a causa delle lacrime, versate in parte per me e sul suo viso c’era tanta delusione.
Quell’immagine mi fa male al cuore. Potrei davvero rivederla in quelle condizioni a causa mia?
No! ne a causa mia, ne a causa di altri. La proteggerò io, se me lo permetterà.
-sono sciuro. Al 100%.
Un sorrisone appare sul viso di Alice e mi riempie il cuore. Mi butta le braccia al collo e per poco non ci ammazziamo ma non mi importa.
-mi.. mi aiuterai a conquistarla?
-prometti che se ti aiuto non me ne pentirò?
-promesso.
-allora si, ti aiuterò! Sono così felice!
Sorrido per la ritrovata euforia di mia sorella e parcheggio.
 
L’ultima campanella della giornata, il mio momento preferito. Raccolgo le mie cose e cerco di sbrigarmi. Non ho visto Bella per tutto il giorno, voglio parlarle prima di arrivare a casa.
-Edward!
-Alice! Dimmi..
-esco con Jasper, di a mamma che torno per l’ora di cena ok?
-va bene.
Alice saltella da Jasper e lui mi sorride, segno che è contento della nostra riappacificazione. Esco nel parcheggio e cerco con lo sguardo il pickup di Bella ma il mio sguardo viene rapito da un’altra scena, alquanto raccapricciante. James e Tanya sono avvinghiati contro un angolo della scuola. Mi monta dentro una rabbia assurda, non perché la mia ex sta limonando con il mio presunto migliore amico ma perché quei due minchioni hanno fatto solo casini! Mi affretto a raggiungerli, deciso a dirgliene quattro.
-ma che belli che siete, devo dire che fate davvero una bella coppia, Dio li fa e poi li accoppia!
Tanya si stacca dalle labbra di James e mi guarda poi spara l’ennesima cazzata.
-che c’è Edward, sei geloso? Mi hai mollata tu.
-geloso io di te? No, sai quante me ne sono fatte mentre stavo con te? Diciamo anche mezza scuola.
Tanya assottiglia lo sguardo e contrae la mascella.
-mi dici cattiverie  per farmi soffrire visto che sto con il tuo migliore amico?
-puoi anche metterti con il diavolo, non me ne frega nulla.
-allora perché sei qui?
-per dirvi quanto mi fate schifo! Che cazzo vi è passato per la testa al ballo?
James scoppia a ridere, una risata che mi fa saltare i nervi ancora di più.
-oh ma guardatelo Edward Cullen che ha pietà di quella specie di racchia..
-lei non ha bisogno della pietà di nessuno ed è molto più bella e donna di quanto tu non sarai mai.
James ha uno sguardo sbigottito e Tanya spalanca la bocca.
-Edward Cullen mi stai dicendo che dopo essere stato il mio ragazzo, ti stai innamorando di quella cessa?
-ti sto dicendo che solo il pensiero di essere stato dentro di te mi vengono i brividi.
-Edward fratello smettila, quella ti sta rincoglionendo!
-no James, quella mi ha aperto gli occhi e dovresti farlo anche tu. Sono passati i tempi delle gare a chi scopava di più. Sono solo cazzate, bambinate e mi sono stancato.
-a si sono solo cazzate? Benissimo, vatti a scopare Swan vai. Potrà anche essere diventata carina ma dentro è marcia. Sarà solo una puttanella come le altre che con i suoi modi da Santarellina ti sta rincoglionendo.
-lei non è una puttana come le altre.
Guardo involontariamente Tanya mentre rispondo a James e lei mi pianta in faccia cinque dite. Cazzo male!
James scoppia a ridere e fa per andarsene ma si gira e torna da me.
-si Edward lei non è una puttana come le altre, lei è peggio delle altre! Perfino sua madre se l’è levata dalle palle e guarda che fine ha fatto suo padre..
In quel momento penso al dolore negli occhi di Bella quando mi raccontava dell’abbandono di sua madre, quel dolore così vivo e forte ancora oggi, penso alle lacrime in ospedale, alle lacrime che l’hanno portata ad avere una crisi respiratoria. Penso a tutto il dolore che ha passato quella ragazza solo per l’ignoranza e la cattiveria di quattro minchioni, me compreso, e la mano parte, parte da sola come se quel pugno in faccia al James potrebbe sanare tutto il dolore inferto a Bella negli anni passati. In poco tempo ci troviamo entrambi a terra, prendo botte da lui ma gliene assesto parecchie anche io fin quando il professore di ed.fisica e Laurent non ci dividono.
-che cazzo vi prende?
Non rispondiamo, continuiamo a fissarci come due leoni nell’arena.
-ci ha iniziato? Perché avete fatto a pugni?
Ancora silenzio. Tanya fa per avvicinarsi ma la scanso via, mi libero dalla presa del professore e vado verso la mia macchina, strofinandomi il labro sanguinante.
-Edward, Edward! che cazzo ti è preso?
Laurent mi ferma e mi volto verso di lui fulminandolo con gli occhi.
-vaffanculo pure tu!
Proseguo verso la macchina e mi infilo dentro. Mi guardo allo specchietto. L’occhio fa male e sicuramente diventerà nero, dal labbro esce sangue ma nulla di che. Il resto è tutto ok, a parte la mano dolorante. Accendo comunque la macchina e vado verso casa.
 
Entro in casa, sembra apparentemente deserta. Poso le chiavi della macchina sul mobile all’entrata e appendo la giacca.
-Alice sei tornata!
Dalla cucina spunta fuori Bella con la faccia sporca di farina. Appena mi vede il sorriso le muore in volto. No no no! voglio vederla felice di vedermi, non voglio che solo la mia presenza la faccia rattristire..
-Alice è con Jasper.
-va bene..
-sai per caso dov’è mia madre?
-è andata a prendere le misure di una casa, per arredarla.. tuo padre ha telefonato per dire che non tornerà per cena ed Emmet non lo so.
-oh ok..
Fa per dire qualcosa ma se ne pente e torna in cucina. Aspetto qualche secondo imbambolato ma poi la raggiungo. La trovo intenta a lavare delle scodelle sporche di impasto per dolci mentre nel forno c’è una torta che sta cuocendo.
-non sapevo ti piacesse cucinare..
-sono tante le cose che non sai di me..
-già.. non ti ho vista oggi.
-sono uscita presto.
-non sei venuta a scuola?
-si.
-non ti ho vista neanche li.
-che fai mi controlli?
Lava l’ultima scodella e si gira verso di me. I suoi occhi si aprono di più e il suo volto ha un’espressione sorpresa.
-che hai fatto al viso?
Istintivamente mi porto una mano al labbro che dopo il mio tocco riprende a sanguinare.
-niente..
-niente? Stai sanguinando e il tuo occhio è nero! Hai fatto a botte?
-no non è niente.
Bella si avvicina a me e tenta di vedere meglio ma mentre mi scosta la mano dolorante mi fa male e mi lamento.
-cazzo!
-scusa! Ti fa male anche la mano?
-si ma non è nulla, davvero.
-nulla o no, devi disinfettare quel labbro e devi fasciare la mano.
-non mi va di fasciarmi tutto come una mummia!
-fai i capricci come i bambini Cullen?
-no.
-e allora seguimi .
Andiamo in silenzio nel bagno comune al piano di sopra. Mi siedo sullo sgabello mentre Bella cerca l’occorrente per medicarmi. Si avvicina a me con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante e io mi lamento per il bruciore e lei sorride soddisfatta.
Adoro il suo sorriso, anche in questo caso. Riesco a sentire il suo profumo, è meraviglioso. Ha una mano fra i miei capelli ed è ferma tra le mie gambe. Riesco a vedere bene il suo viso. È struccata ma è incantevole. Ha la pelle bianca, non bianco malato ma bianco porcellana, le labbra rosse, le ciglia lunghe e incurvate. I boccoli color cioccolato le circondano il viso e le scendono sulle spalle. Indossa un maglioncino leggero marrone, con un po’ di scollo. Scruto il suo corpo, i seni non troppo grandi ma sodi, il ventre piatto, le gambe lunghe fasciate dai jeans. È bellissima e io sono un coglione ad essermene accorto troppo tardi.
-il labbro è disinfettato, dammi la mano.
Le do la mano dolorante senza dire una parola, mi limito solo a studiare tutti i suoi movimenti. Inizia a massaggiarla con una crema. Il suo tocco è delicato, morbido, caldo.
-allora mi dici come ti sei ridotto così?
-e tu mi dici com’è che non ti ho vista tutto il giorno?
-rispondere a una domanda con un’altra domanda è maleducazione..
-non vuoi dirmelo?
-secondo te che ho fatto?
-non ne ho idea, per questo te lo chiedo.
-volevo andare via, sparire dalla città ma arrivata all’aeroporto non avevo abbastanza soldi per il biglietto perciò ho rimandato il tutto alla prossima settimana.
-stai scherzando?
-si, Edward. sono stata da mio padre. Questa mattina presto, e nell’ora del pranzo. Contento?
Si sono contento, contento di sapere che eri al sicuro.
 -è stato strano svegliarmi e non trovarti.
-è stato strano trovarti nel mio letto questa notte.
Posso vedere le sue guancie diventare rosse mentre parla ma fa finta di niente e continua con la fasciatura.
-però non mi hai cacciato.
-ero assonnata, pensavo fosse un sogno.
-un sogno eh?
-un incubo rende meglio l’idea?
-forse.. e perchè questa mattina non mi hai svegliato?
-avrei dovuto?
-non lo so..
-allora io ho risposto alle tue domande, tu mi dici perché e con chi hai fatto a  botte?
Le interessa davvero, si sta preoccupando per me?
-ho fatto a pugni con James.
-che cosa? A scuola? Sei impazzito? Lo sai che per chi fa a pugni c’è l’espulsione!
-tranquilla.. eravamo nei parcheggi e l’orario scolastico era finito.
-perché hai fatto a pugni con lui? Non era.. il tuo migliore amico?
-nella vita a volte si fanno scelte sbagliate.
-l’hai picchiato perché non vuoi più essere suo amico?
- l’ho colpito perché è un coglione, e io sono peggio di lui per averlo capito troppo tardi.
-oggi l’ho visto con Tanya, si baciavano.
-lo so li ho visti anche io.
-l’hai colpito per lei? Sei ancora innamorato di lei?
-non sono mai stato innamorato di Tanya e no non l’ho colpito per lei.
-non ti da fastidio che sta con la tua ex?
-no, non mi fa nessun effetto.
-stai mentendo.
-cosa te lo fa pensare?
-perché se un uomo fa a pugni con il suo migliore amico lo fa solo ed esclusivamente per difendere la sua ragazza.
-Tanya non è la mia ragazza. Ma hai ragione, l’ho colpito per una ragazza, che non è Tanya ovviamente.
-oh..
Finisce la fasciatura e fa per andare via ma la fermo.
-Bella?
-cosa?
-mi dispiace davvero per il ballo. All’inizio ho accettato la scommessa. Sono stato un coglione, lo so ma avevo paura di essere.. escluso. Quando ho iniziato a conoscerti mi sono pentito di aver accettato. Improvvisamente l’idea di essere escluso da quella compagnia mi piaceva..  Quella sera quando ti ho proposto di stare con me al ballo, non sapevo che James e Tanya avevano portato avanti quella cazzata. Te lo giuro. Se potessi tornare indietro gonfierei James prima del ballo, e non oggi.
-quindi c’hai fatto a pugni per me?
-si.
-oh..
-mi credi? Fallo ti prego Bella, fallo.
-perché sei venuto in camera mia ieri notte? Vuoi solo portarmi a letto e aggiungermi alla lista?
-sono venuto da te perché avevo bisogno di sentirti vicina, di sentirti mia. Almeno per un po’. E no, non voglio te solo per il sesso, non sei come le altre.
-quante volte hai detto questa frase?
-una, adesso.
Le sue pupille si dilatano e diventano lucide e le sue labbra si schiudono a malapena. Le mette un braccio dietro la schiena e l’avvicino a me. Mi chino per avvicinarmi meglio al suo volto. La sento tremare fra le braccia e perdo un battito. Poso delicatamente le  mie labbra sulle sue ma lei si ritrae immediatamente.
-io.. no non posso.
-per favore Bella..
Le parole mi escono da sole. Continuo a tenere gli occhi chiusi e a stringerla a me. Tento di riavvicinarmi ma una campanella ci distrae. Apriamo gli occhi e torniamo al mondo reale, è l’allarme anti incendio. MERDA!

 
Dunque people! Ecco qui un nuovo capitolo. In realtà è metà capitolo. Ho deciso di dividerlo per non annoiarvi troppo! Che ne pensate della piega che sta prendendo la storia? Vi sta deludendo? Spero di no, vi aspetto con le vostre stupende recensioni, un bacio a tutte.

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Capitolo 18
*** finalmente.. ***


mi rendo conto di essere imperdonabile.. a mia discolpa posso dire di essere abbastanza sfigata. nel periodo scolastico non ho avuto tempo. quando finalmente avevo trovato il tempo e l'ispirazione e avevo buttato giù qualche capitoletto booom! il computer si rompe, il mio hard disk è finito nella pattumiera e con lui tutto il mio lavoro ç_ç credetemi, non è una bella esperienza! ma oggi sono tornata.. questo capitolo è quello che aspettiamo da tempo insomma. non vi dico più nulla per non rovinarvi la sorpresa. aspetto le vostre recensioni. vi chiedo scusa ancora. un bacione.

-sei proprio sicuro che stai bene?
-si Bella, per l'ennesima volta sto benissimo. vai e divertiti, il tuo vecchio è più informa che mai e una serata davanti a una bella partita con il mio migliore amico accanto non può che farmi bene.
-prometti che per qualunque cosa mi chiami?
-promesso, ora sbrigati altrimenti ti lasciano qui!!
Do un bacio in fronte a mio padre e mi diriggo verso la cucina dove ho lasciato la borsa. Afferro anche il soprabito e vado verso la porta. Appena apro mi ritrovo Billy e Jacob in procinto di suonare.
-ehi Bella, bel tempismo!
-Buona sera Billy, ciao Jake!
schiocco un bacio a Jacob e li saluto dicendo che Alice e Rose mi stanno aspettando in macchina.
-non resti con noi stasera?
Jake sembra deluso e mi dispiace lasciarlo li visto che quasi sicuramente è venuto solo per fare compagnia a me  ma ho già preso un impegno e se do buca a Rose e Alice mi uccidono.
-no, perdonatemi ma avevo già preso un impegno con le ragazze..
-Tranquilla Bella Jake ti avrà per se un'altra volta, vai e divertiti con le tue amiche.
Guardo Jake che alza gli occhi al cielo e io gli sorrido arrossendo. Saluto nuovamente con la mano e vado verso la macchina che mi attende sul vialetto.
Rose e Alice hanno insistito nel passare una serata spensierata a cena fuori solo noi donne. gliene sono grata perchè con l'incidente di mio padre la mia unica uscita era l'ospedale e da quando mio padre è stato dimesso, quattro giorni fa, le uscite riguardavano le capatine in farmacia per avere tutto a disposizione in caso di emergenza.
 
-una cena divina direi..- non mangiavo così bene da non so quanto..
-tutto squisito, dovremmo tornarci presto, magari con i ragazzi...
-si buona idea Ali, magari settimana prossima! tu che dici Bella?
-Dico che con una cena del genere sarebbero più che contenti..
sorridiamo insieme e mi sento tranquilla come non mai. una serata tra amiche a volte è davvero la migliore cura. propongo di andare a prendere un gelato insieme, infondo c'è sempre posto per il dolce e le ragazze accettano più che volentieri. mentre siamo sedute al nostro tavolo con la faccia fissa sul menù delle mega-coppe gelato, una voce mi distrae. alzo lo sguardo e di fronte a noi ci sono Emmet  Jasper ed Edward tutti sorridenti.
-ragazzi che sorpresa! e la vostra serata da uomini?
Alice fa la classica vocina da bambina sorpresa, troppo poco convincente e sono quasi sicura che dietro questa "sorpresa" ci sia il suo zampino. Edward mi sorride e io perdo un battito. Dall'ultima volta nel bagno di casa sua ho sempre cercato di evitare di parlargli. per fortuna non sono più dovuta rimanere a lungo a casa sua e a scuola non mi è tanto difficile evitarlo. lui ha cercato un approccio più volte ma io mi sono sempre tirata indietro. non ce la faccio proprio a parlargli perchè la sua sola presenza, il suo sguardo, il suo sorriso, mi fanno diventare creta. potrei fare qualunque cosa per lui e non voglio questo, non voglio sentirmi ancora una volta come  mi sono sentita la sera del ballo.
-ma come non siamo venuti qua perchè Edward voleva vedere Be.
la frase di Emmet rimane in sospeso perchè Edward gli pianta un gomito nel fianco e contemporaneamente Rose gli pesta un piede..  non posso fare a meno di scoppiare a ridere come tutti del resto. facciamo posto ai ragazzi e Edward viene a sedersi accanto a me. mi giro verso il suo viso trovandolo a pochi centimetri dal mio. lui sorride sghembo e mi dice un "ciao" talmente dolce che mi fa avvampare. gli sorrido e mi sposto una ciocca dietro l'orecchio riprendendo le mie facoltà mentali, per quanto possibile. ordiniamo i nostri gelati e chiacchieriamo del più e del meno. ogni tanto sento lo sguardo di Edward fisso su di me e la subito dopo il suo sospiro divertito perchè sicuramente si accorge delle mie guancie rosse. trattengo il respiro quando la sua gamba si attacca alla mia e il suo calore si mescola con il mio, a quel punto il gelato è mio alleato perchè mi rinfresca se pur momentaneamente.  finite le nostre coppe di gelato, Alice propone a Jasper una passeggiata nel parco illuminato di fronte la gelateria e ovviamente in tempi più che brevi anche Emmet e Rosalie si dileguano. alla faccia della serata fra ragazze! mi ritrovo sola con Edward e questa volta non ho scuse per dileguarmi, gran bel piano, devo ricordarmi di fare i miei complimenti a quella nanetta malefica.
-sembri tesa, non ti va di rimanere sola con me? guarda che non mangio mica.
Arrossisco per l'ennesima volta e il mio battito cardiaco accellera. decido di non rispondere alla domanda così gli propongo di fare due passi. Edward accetta con piacere e ci incamminiamo. non so di che parlare, ma non mi sento in imbarazzo. è una sensazione alquanto strana . l'aria è fresca e io ho dimenticato il giacchetto in macchina. indosso una magliettina di cotone a righe bianca e nera e una gonnellina nera a vita alta con delle calze sottili. Edward deve accorgersi dei brividi che invadono il mio corpo e si leva la sua felpa restando in camicia, e  mi aiuta a indossarla, come il più classico dei cliché.
-così congeli tu però..
-mmm allora stammi vicina.
infila una mano sotto la sua felpa e la posa sul mio fianco, attirandomi a se. perchè un semplice contatto mi fa quest'effetto? il freddo sparisce dal mio volto ma cerco di cacciare via l'imbarazzo e poggio la mia mano, stretta in un pugno sul suo fianco. lo  guardo e lui mi sorride e mi sembra quasi di averlo visto arrossire. me ne compiaccio e continuiamo a passeggiare. ci avviciniamo al laghetto e propongo a Edward di sederci su una delle panchine. una volta seduti mi stringo ancora a lui come se volessi davvero riscaldarlo e lui mi passa il braccio sulle spalle così da tenermi stretta. il cuore va ancora a tremila ma l'imbarazzo è quasi svanito, mi sento come se mi trovassi nel posto giusto, al momento giusto con la persona giusta, è una sensazione divina. Edward mi carezza il fianco e rimaniamo in silenzio per un pò. il cielo è nuvoloso ma ogni tanto le nuvole che danzano in cielo ci fanno ammirare la luna, meravigliosa. Come se mi stesse leggendo nella mente Edward interrompe il silenzio.
-è meravigliosa la luna questa sera, non ostante le nuvole, non ostante non sia circondata dalle stelle e non ostante fa capolino di tanto in tanto, è meravigliosa.
mi guarda negli occhi e questa volta è serio.
-un pò come te.
lo guardo ancora, i nostri volti sono vicinissimi e posso sentire il suo respiro sul mio volto. si avvicina ancora e ancora fin quando le sue labbra si ritrovano a pochi millimetri dalle mie. tremo e lui se ne accorge perchè si ritrae un pò.. no!! la mia vocina protesta ma non è come penso. senza allontanarsi tanto e continuando a tenere gli occhi fissi sulle mie labbra, come per non perderle d'occhio, afferra le mie gambe e me le fa stendere sulle sue. il mio corpo ruota in direzione delle gambe e anche lui fa in modo che siamo faccia a faccia. la sua mano si sposta sulla mia vita e la mia va sulla sua guancia. poi finalmente si avvicina definitivamente e le sue labbra toccano le mie. sono calde, morbide. in bacio diventa più passionale ed entrambi le mie mani vanno tra i suoi capelli, spingendolo verso di me. ha un sapore divino e ne voglio sempre di più, vorrei che questo contatto non si sciogliesse mai. ci stacchiamo poco per riprendere aria ma riprendiamo da dove avevamo lasciato. le sue mani mi stringono la vita e cerca di avvicinarmi il più possibile al suo corpo così senza sapere come finisco a cavalcioni su di lui mentre continuo a baciarlo. ci stacchiamo e lo guardo negli occhi. sono lucidi come sicuramente lo saranno i miei. mi sorride dolce e mi sposta i capelli dietro le orecchie, iniziando a carezzarmi il viso. mi rendo conto di essere a cavalcioni su di lui e che la cosa fa molto gli fa più che piacere, sorrido e cerco di mettermi in una posizione più decorosa visto che ho anche la gonna ma la sola cosa che mi lascia fare è sedermi sulle sue gambe. vado per abbassare il bordo della gonna visto che con i movimenti si è alzata e di parecchio anche ma Edward non me lo permette. mi stringe le mani nelle sue e dopo averci posato un bacio sopra le porta sulla sua testa, fra i capelli. iniziamo a baciarci ancora mentre lui con una mano giocherella con il bordo della mia gonna e con l'altra mi circonda i fianchi stringendomi  a se. rimaniamo in quella posizione per non so quanto tempo e se fosse dipeso da me o da lui, ci saremmo rimasti per sempre ma ci rendiamo conto che deve essere trascorso  un bel pò e che sicuramente gli altri ci staranno aspettando. scendo dalle sue gambe e mi sistemo alla meglio, la stessa cosa fa Edward. sorridendo mi afferra la mano e ci incamminiamo  verso la macchina.  camminare mano nella mano con lui, in un parco, di notte, dopo aver passato non so quanto a baciarlo seduta sulle sue gambe, mi fa vibrare il basso ventre. arrivati al parcheggio vediamo gli altri appoggiati alle auto intenti a chiacchierare. libero istintivamente la mano di Edward e lui mi guarda stranito. mi giustifico con un "non ancora" e gli sorrido. lui mi stampa un bacio sulle labbra, sicuro che nessuno ci veda e mi sorride felice. sono contenta che abbia capito. voglio che il ricordo di questa serata sia solo mio e suo per questa notte ed evidentemente anche per lui vale lo stesso. quando ci avviciniamo alla macchina Emmet inizia ad urlare e a fare battute e in quel momento vorrei ucciderlo seriamente perciò non rispondo. Edward sorride  a suo fratello e gli da uno schiaffetto in testa. ridiamo tutti e per fortuna l'attenzione su noi due  si sposta un pò. rimaniamo a chiacchierare per altri cinque minuti fin quando non decidiamo che è ora di tornare a casa.  Edward perchè non accompagni tu Bella a casa? così mi eviti di arrivare dal lato opposto della città a quest'ora da sola. mi strizza l'occhio e io le sorrido per poi abbassare lo sguardo. ovviamente Edward coglie la palla al balzo e accetta. in auto non parliamo molto ma i nostri sguardi dicono tutto. arrivati a casa Edward parcheggia , spegne la macchina e mi guarda. non resisto e mi fiondo sulle sue labbra. Dio non mi riconosco più!  ma momentaneamente chi se ne frega!
-vieni qui..
sussura al mio orecchio e la mia pelle si copre di brividi. ascolto la sua richiesta e con un'agilità a me sconosciuta fino ad allora, torno a cavalcioni su di lui che prontamente manda leggermente indietro il sedile.
-ho una voglia matta di te...
sussurra mentre continua a  baciare e succhiare il mio collo. avvampo..
-è presto,
dico tenendo le sue mani che stavano già per intrufolarsi nella gonna.
-lo so, ma sappi che ho una voglia matta di te.
sorrido e torno ad occuparmi delle sue labbra. ci baciamo ancora per un pò e poi i miei occhi vanno sul display che segna l'ora. sono le 01:45!
-oddio è tardissimo!
-nooo..
si lamenta come un bambino quando gli viene negato il suo gioco preferito. sorrido e gli do un bacio veloce mentre scendo alla meglio dalle sue gambe. una volta fuori dalla macchina gli mando un ultimo bacio e mi precipito dentro, sorridendo felice come non mai, con ancora la sua pelle e il suo profumo addosso.


oooookkk! Bella è passata da "vergineMaria" a "assetatadite" ma comprendetela, 17 anni a sbavare per un Dio della bellezza, finalmente ce l'ha fra le braccia.. ne approfitta no? eheh e non venitemi a dire che non avreste fatto la stessa cosa ;D  aspetto le vostre opinioni, GRAZIE A TUTTI :)

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Capitolo 19
*** me and you together.. ***


salve! non vi aspettavate di rivedermi così presto eh? e invece eccomi qua. quando la fantasia si impossessa di me sono un vulcano di idee! dunque il capitolo è abbastanza lungo, ricco di rivelazioni e se leggete attentamente anche di rivelazioni riguardanti il capitolo successivo. la storia d'amora tra Edward e Bella finalmente si sviluppa. inoltre mi sono accorta che il rating di questa storia è arancione quindi chi l'ha scelta l'avrà fatto anche perchè si aspetta qualcosina in più.. beh a questo proposito ho deciso di inserire qualche scenetta piccante che a mio dire rende più interessante il tutto. spero di averlo fatto senza essere volgare o poco carina. fatemi sapere che ne pensate di questa scelta e se continuo o ritorno alla storia casta.  ora basta chiacchiere, leggete il capitolo e lasciatemi le vostre recensioni. vi abbraccio tutte e grazie che mi seguite, siete un amore. 

-Papà? che ci fai sveglio? sono le due! stai male?
-Sono le 2 Bella. le 2 di notte.
ma che? poi capisco e sbianco. sto per ricevere il primo cazziatone della mia vita per non aver rispettato il coprifuoco.
-scusami papà, avrei dovuto avvisarti e..
-avresti dovuto avvisarmi? ma lo sai quante cosa brutte mi sono passate per la testa? lo sai quante volte sono morto questa sera?
-scusa è che fra una chiacchiera e l'altra abbiamo fatto tardi e Alice..
-non provare a mentirmi!
sbianco ancora una volta e sbarro gli occhi. che intende dire? non oso chiedere.
-quella li fuori non era Alice e tantomeno Rosalie e di certo tu non la stavi salutando come si salutano le amiche.
cazzo! ramanzina per il ritardo e beccata in pieno mentre erm, pomiciavo (?) con un ragazzo davanti casa. non è la mia serata, o almeno non in questi ultimi dieci minuti.
-quindi il problema è che sono tornata a casa con un ragazzo? papà non sono più una bambina e dovresti essere felice per me invece che stare qui a polemizzare sul fatto che mi ha portato a casa il fratello di Alice !
-il problema è che non ti riconosco più Bella!
-non mi riconosci perchè il venerdì sera non lo passo a piangere dietro un libro da sola papà? preferisci vedermi in quel modo?
stiamo urlando ed è tutto così strano. non ho mai litigato con mio padre prima d'ora o almeno non così e di certo non alle 2 di notte. dopo una breve pausa che sembra un'eternità riprende a parlare.
-non ti riconosco perchè mia figlia non tornerebbe mai a casa alle due di notte con i capelli arruffati, la gonna che le copre a stento il sedere, una felpa maschile addosso,  dopo aver fatto Dio solo sa che cosa in macchina con uno sconosciuto.
istintivamente abbasso la gonna. merda avevo scordato di risistemarla.
-lo sconosciuto in questione lo conosci, mi hai costretto a vivere a casa sua in passato. e non abbiamo fatto nulla.
abbasso lo sguardo colta dalla vergogna.
-a e allora che ci facevi a cavalcioni su di lui eh?
-papà!
urlo e lui sbarra gli occhi.  ci ha guardati dalla finestra? mio Dio che figura. lui è quasi imbarazzato, non abbiamo mai parlato di queste cose. poi si alza.
-è tardi,ne riparleremo domani.
lascia la stanza della cucina e va al piano di sopra. io rimango un ancora un pò li e ripenso alla serata. non riesco a pentirmi di quello che ho fatto perchè per una volta in vita mia mi sono sentita viva, libera, mi sono sentita normale e mi sono fregata delle conseguenze. mi andava di trascorrere quel tempo con Edward e se pagherò in futuro questa serata al diavolo! ho provato quello che tutti devono sentire almeno una volta alla mia età.
 
il mattino seguente mi sveglio tardi, o almeno tardi per i miei canoni. scendo in cucina e trovo papà che legge il giornale e i resti della sua colazione sul tavolo.
-alla buon'ora eh?
non rispondo e riempio la mia tazza di caffè. prendo una brioche e la metto a riscaldare nel microonde, poi mi siedo.
-mi dispiace per la litigata di ieri sera.
-anche a me e sono ferito per il fatto che mi hai mentito! perchè non mi hai detto che saresti uscita con un ragazzo?
-perchè non lo sapevo!-
mio padre mi fa uno sguardo truce così mi affretto a spiegare la situazione creatasi ieri sera, ovviamente omettendo tutto ciò che è successo nel parco.
-ok, ci può stare. ma perchè non mi hai detto di avere un ragazzo?
avvampo e mi strozzo con il caffè.
-non ho un ragazzo papà!
-e quello nella macchina ieri sera cos'era un criceto?
-Edward non è il mio ragazzo! cioè non lo so cos'è.. è che.. è successo ieri sera, è scattato il bacio eh.. ora devo capirlo ancora io cosa siamo!
-il primo bacio ieri sera e già in macchina eravate così intimi?
dio fammi morire ora.
-papà! non ci credo che lo stai dicendo davvero..
-Bella.. dovremmo affrontare un discorso.. devi capire che..i ragazzi vogliono solo..
-non mi stai facendo il discorso vero? ti prego non farlo per favore..
faccio per alzarmi ma mio padre insiste perchè io mi sieda. potrebbe essere più imbarazzante? abbasso lo sguardo e mi torturo le mani fra loro.
-dicevo, i ragazzi vogliono solo una cosa. sesso. sta a voi ragazze essere superiori. il sesso è una cosa importante e non si fa tanto per.. per farlo bisogna amare una persona e conoscerla e apprezzarla. non basta essere attratti fisicamente. questo Edward, per cui hai una cotta da sempre, ha una fama da sciupa femmine.. non vorrai entrare nella sua lista anche tu? o ci sei già entrata? Bella?!?
-oddio no papà no! per chi mi hai presa? no! voglio sotterrarmi in questo istante, ti prego basta!
-va bene va bene sappi che neanche per me è così facile parlare.. ma lasciami dire un'altra cosa.. se mai capiterà, più in la nel tempo, con un ragazzo sicuro, di cui ti fidi, prendi precauzioni.. insomma usate il..
-nonono! basta! ho capito, ti ringrazio ma per la mia sanità mentale non posso ascoltare altro! papà seguirò i tuoi consigli e tu sta tranquillo, non sono una ragazzina senza cervello. non.. preoccuparti. ok?
-quando si tratta di figlie e sesso è impossibile non preoccuparmi Bella.
-ok però basta parlare di questo, ti prego.
la mia è una supplica. non ho mai provato così tanto vergogna nel parlare con mio padre. lui ritorna nella sua espressione abituale e riprende a leggere il giornale.  prendo tutti gli avanzi della colazione e li poso nel lavello.
-vado a cambiarmi.
-va bene. ah Bella, un'ultima cosa...
rimango ad ascoltare sulla soglia della porta trattenendo il respiro.
-metti un foulard o trova un modo per coprire quei succhiotti.
ok, ora si che vorrei essere inghiottita dalla terra. ma doveva proprio dirmelo? merda, me ne sarei accorta sola no? porto una mano al collo e corro di sopra, imbarazzata più che mai.
continuo a impiastricciarmi il collo con del fondotinta che mi ha regalato Alice ma non risolvo nulla, anzi peggioro la situazione. decido di lavare via tutto quel disastro e di mettere un foulard.  indosso un paio di pantaloncini di jeans, delle scarpe da tennis e una canotta con sopra una camicia a quadri che lascio aperta. sento suonare il campanello ma non me ne curo, sarà sicuramente Billy. sistemo il letto e scendo giù in cucina e prego di non incontrare mio padre. entrata in soggiorno sbarro gli occhi. mio padre è seduto sulla poltrona e sul divano c'è Edward rigido e immobile. papà fissa Edward e quest'ultimo guarda un punto fisso.
-Edward? che ci fai qua?
si girano di scatto tutti e due e Edward mi fa uno sguardo come per chiedermi aiuto.
-è venuto per portarti a fare colazione e per riportarti il cellulare che ti era caduto in macchina. deve essere successo quando sei scesa.-
mio padre allude al fatto che sono scesa dallo sportello di Edward visto che mi trovavo a cavalcioni su di lui. Edward se ne accorge e sbianca.
-oh, beh stavo giusto andando a fare due passi..
Edward si alza di scatto e mio padre lo fulmina.
-ma tu hai già fatto colazione Bella.
-un caffè non mi farà male..
-bene. pensate di tornare alle due anche stavolta?
arrossisco ed Edward interviene.
-mi scusi signor Cullen, è stata colpa mia.
papà fulmina ancora una volta Edward e lui mi chiede nuovamente aiuto con lo sguardo. non so come muovermi quando agisco d'impulso. gli prendo la mano e lo trascino alla porta. papà ci segue e io lo saluto promettendo di non fare tardi mentre Edward si trasforma in un perfetto gentil uomo e lo saluta educatamente. una volta fuori tiro un sospiro di sollievo e scambio un sorriso con Edward.  entriamo in macchina e allaccio la cintura di sicurezza Edward parte ma si ferma poco più avanti.
-che c'è?
domando sorpresa.
-ho dimenticato una cosa.
si avvicina a me e mi bacia, tenendo una mano dietro la nuca. gli carezzo il viso e gli sorrido, felice, davvero felice.  trascorro la giornata con lui. questa volta avviso papà e lui dopo aver brontolato un pò mi da il permesso di rimanere fuori a patto di tornare per mezza notte a casa. parlare con  Edward è sempre interessante, non mi annoia mai e potrei ascoltarlo per ore e ore. adoro scoprire sempre nuove cose di lui e lui è sempre all'altezza di tutto. mi porta in una casa a mare e mi spiega che quella è una delle case che sua madre sta ristrutturando per poi venderla al miglior acquirente. dentro è quasi totalmente arredata se non fosse per le pareti spoglie e i mobili privi di ornamenti. scendendo dalla scala posteriore arriviamo direttamente sulla spiaggia, è una casa da sogno con tanto di piscina con idromassaggio in giardino.
-ti va un bagno in mare?
Edward mi sorride entusiasta come un bambino.
-un bagno in mare?  Edward si gela!
-ci riscalderemo dentro dai non fare  la guasta feste.
-no te lo scordi.
cerco di impormi ma lui con un sorriso malizioso mi rincorre per tutta la spiaggia fregandosene delle mie proteste. mi prende in braccio e mi trascina sulla riva. non riesco a smettere di ridere e per lui è lo stesso. finiamo atterra, travolti da un'onda. riemergiamo completamente zuppi e tremanti. gli getto le braccia al collo e lui mi stringe a se, facendo allacciare le mie gambe alla sua vita. mi porta in braccio fino alla casa e io continuo a riempirlo di baci sul tutto il viso. non so davvero da dove arrivi tutta questa mia sicurezza ma lui mi fa quest'effetto o sono semplicemente io che finalmente ho deciso di accontentare me stessa.  in casa ci mettiamo a cercare asciugamani o tovaglioli per asciugarci ma non ne troviamo. i mobili sono vuoti e noi battiamo i denti dal freddo..
-ho un idea.
-se centra di nuovo il mare giuro che mi metto a urlare!
Edward scoppia a ridere e poi si avvicina a me stringendomi la vita.
-la casa non ha asciugamani ma ha i letti. potremmo spogliarci, stendere i vestiti e rimanere a letto per un pò.
avvampo. nuda in un letto con Edward? ok non sarebbe la prima volta ma adesso è diverso. Edward deve essersi accorto della mia espressione perchè mi alza il viso e incastra il suo sguardo nel mio.
-piccola tranquilla, non ti chiedo niente. solo stare abbracciato a te per un pò, o per sempre.
sorride sghembo e non posso fare altro che iniziare a spogliarmi. lui fa lo stesso. rimango in reggiseno e mutandine  mentre Edward raccoglie i nostri vestiti per stenderli al sole. in realtà anche l'intimo è zuppo ma mi vergogno a spogliarmi completamente nuda. quando Edward torna si avvicina a me e inizia a baciarmi trascinandomi sul letto. scosta le coperte così da poterci infilare dentro e finalmente sento un pò di calore. Edward è disteso su di me e slaccia il mio fuolard. l'avevo dimenticato.
-e questo?
-è per coprire i segni che mi hai lasciato, mio padre non li ha apprezzati molto.
sorride mentre torna ad occuparsi del mio collo, da dove aveva lasciato la sera prima. sentirlo su di me, sentire le sue labbra, la sua lingua, il suo corpo, la reazione che gli provoco nelle parti basse, mi fa tornare quella sensazione al basso ventre. E' divino.  passo le mani fra i suoi capelli e poi sulla sua schiena liscia. inizia a baciarmi sulle labbra e io non posso credere di aver rinunciato a tutto questo per diciassette anni! lo voglio sentire sempre più stretto a me così gli allaccio le gambe alla vita e lo stringo ma lui si lamenta sulle mia labbra. lo libero subito e mi sottraggo pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato ma lui ha il sorriso più dolce del mondo sulle labbra.
-scusami...
-non scusarti, è che... se fai così non riuscirò a fermarmi.
-così come?
questo mondo mi è estraneo e devo capire fin dove spingermi e quando è troppo.
-se ti muovi così sotto di me vengo all'istante Bella.
penso che il mio viso sia diventato simile a un pomodoro in questo momento. lui mi bacia tenero e scende da mio corpo, posizionandosi dietro di me. rimaniamo perfettamente attaccati l'uno all'altra. le sue mani giocherellano con il mio ventre  e poi si spostano sul mio seno, sopra la stoffa.
-anche questo è zuppo, dovresti toglierlo prima che ti venga un malanno.
oh Edward penso che non farò in tempo a prendermi un malanno perchè se tu continui a fare così morirò per autocombustione! mi limito a fare cenno di si con la testa, provando ad allontanare imbarazzo e quant'altro mentre lui mi stacca i gancetti e fa scivolare via l'indumento.
-vado a stenderlo con gli altri panni.
mi limito a sorridere e lui sparisce dietro il balcone. torna subito dopo e io gli apro le braccia per invitarlo a rientrare nel letto. ovviamente non se lo fa ripetere due volte e si intrufola sotto le coperte con me. poggio la testa sul suo petto e mi accorgo che il suo cuore ha il battito accellerato.
-come batte forte il tuo cuore...
-colpa tua.
respiro al fondo il suo profumo e lo stringo a me. lui mi carezza la schiena e mi stringe a sua volta contro il suo corpo.
-dovremmo parlare. che dici?
-dico che i gesti valgono più di mille parole ma ogni tanto anche le parole sono importanti.
ho proposto io di parlare e ora non so che dire, bella prova!
-non sai quanto ti ho aspettata Bella.
-me?
-si te. così dolce e tagliente allo stesso tempo, gentile, intelligente, semplice ma unica. sei perfetta, perfetta per me.
lo stringo più forte e improvvisamente ho paura. paura che sia tutto una bugia.
-sei sincero con me?
-come non mai.
-posso fidarmi davvero di te?
-si. ti prego fallo, ho bisogno di te. ho bisogno di essere l'uomo della tua vita.
mi sciolgo. ma non riesco ancora a fidarmi totalmente di lui, ci vorrà tempo e lui è sulla strada giusta.
-ci vorrà del tempo.
-quanto ne vuoi stellina..
mi stringe ancora a se e mi posa teneri baci sui capelli e io mi sento protetta fra le sue braccia.
uno squillo interrompe il mio sogno. apro gli occhi e sono sdraiata sul petto di Edward. mi sento riposata e guardando fuori mi accorgo che il sole sta per tramontare. abbiamo dormito tutto il pomeriggio. alzo lo sguardo e fisso il suo viso che sta per svegliarsi, mi incanto. E' una meraviglia della natura ed ora è mio. sprizzo gioia da tutti i pori così mi alzo e gli stampo un bacio sulle labbra, lui sorride e afferra il cellulare dal comodino per poi passarmelo. rispondo senza guardare chi è, non riesco a distogliere lo sguardo da Edward.
-pronto?
-Bella! allora sei viva..
-Jacob?
-si, proprio io. ricordi il tuo vecchio amico?
-Jacob si scusami, è successo qualcosa?
-no.. volevo solo fare due chiacchiere e invitarti a vedere un film a casa mia stasera, come ai vecchi tempi.
mi alzo dando momentaneamente la schiena nuda a Edward. lui copia il mio movimento e inizia a baciarmi la spalle per poi salire sul collo mentre mi accarezza tutta. il mio corpo si ricopre di brividi e perdo le parole.
-Bella? ci sei?
-si Jake, si scusa.. erm stasera avrei un altro impegno.
-oh, esci con la compagnia di ieri sera?
-beh si in teoria.
Edward continua a baciarmi e succhiare la mia pelle e io parlo sempre più come una demente. gli faccio cenno di smettere ma lui in tutta risposta mi sorride malizioso e mi leva il lenzuolo che mi copriva afferrandomi e buttandomi giù con lui. mi lascio scappare un gridolino e subito dopo mi ricordo di essere al telefono con Jacob. arrossisco come se lui potesse vedere quello che sta succedendo e mi affretto a rimandare la nostra chiacchierata in un altro momento.
-Bella?
-scusa Jake..
-è la terza volta che ti scusi in cinque minuti. ma che succede?
-nulla davvero.
Edward in quel momento mi morde un orecchio e mi stringe un seno. mugolo senza ritegno.
-Jake è un brutto momento, posso richiamarti?
-ok... sicura che va tutto bene?
-si tranquillo. ciao Jake.
-aspetto la tua chiamata, ciao Bella.
riattacco e mi giro di scatto verso Edward che se la ride.
-m a dico ti sembra il modo?
faccio la finta offesa ma lui continua a sghignazzare così senza pensarci due volte scosto le coperte e mi metto a cavalcioni su di lui con l'idea di torturarlo con il solletico ma lui smette immediatamente di ridere e di respirare e mi guarda a bocca semiaperta con gli occhi sgranati. merda sono nuda.
-potrei anche morire in questo istante-
farfuglia confuso. arrossisco e mi abbasso su di lui così che i nostri corpi siano perfettamente attaccati. restiamo così per un pò poi lui rompe il silenzio.
-ma che avevi intenzione di fare quando sei salita qua sopra?
alzo la testa per guardarlo in faccia e gli faccio la linguaccia. lui capovolge la posizione e me lo ritrovo di sopra mentre inizia a farmi il solletico fregandosi altamente delle mie suppliche.
 
dopo aver recuperato i vestiti ed averli indossati decidiamo con Edward di andare a mangiare una pizza visto che abbiamo saltato il pranzo. mi porta in una pizzeria carina e non molto impegnativa. ordiniamo le nostre pizze e due coca-cola. su una di esse c'è  una di quelle nuove scritte "condividila con... il tuo tesoro" mentre l'altra dice "condividila con...chi sorride". Edward nota le scritte e sorride affermando che fanno proprio al caso nostro. non posso che essere d'accordo. la cena è tranquilla, la pizza è ottima e la compagnia non potrebbe essere meglio di così. a fine cena ovviamente non mi permette di cacciare fuori nemmeno un centesimo e va a pagare lui mentre io aspetto sull'entrata. proprio in quel momento entrano Tanya e James avvinghiati da far schifo. mi notano e si fermano.
-Bella?
-Tanya, James...
-oh mio Dio che coincidenza, come stai principessina?
-prima di vedervi molto meglio, la vostra relazione invece?
Tanya sorride acida e poi risponde.
-più che bene.
faccio un sorriso che più finto non si può e cerco di allontanarmi da loro ma James mi interrompe.
-sei venuta qui da sola?
proprio in quel momento arriva Edward. il sorriso gli muore in faccia non appena vede Tanya e James.
-e voi che fate qua?
è burbero, brusco, freddo come il ghiaccio. l'Edward dolce e spensierato è sparito.
-oh beh penso quello che avete fatto voi. come ti va la vita Edward? lei è la tua nuova scopamica? di solito non ti disturbi a offrire la cena alle tue compagne.
fulmino james mentre Tanya si mangia con gli occhi Edward. Dio mio avrei voglia di strapparle quei capelli tinti a uno a uno. Edward sembra non accorgersi degli sguardi di Tanya e li liquida con un "vi saluto".
rispondono entrambi famelici mentre io mi volto e non spreco fiato neanche a dire ciao. Edward poggia una mano sulla mia vita e mi stringe a se. Sembra ritornato l'Edward dolce.
ne io ne Edward prendiamo l'argomento, nessuno dei due è intenzionato a rovinarsi la serata. passeggiamo per un pò stretti l'uno a l'altra senza parlare di un vero argomento. ci limitiamo a sussurrarci qualcosa di tanto in tanto. mi sembra di vivere in una favola, la mia favola.
-Bella?
-mh?
-posso farti una domanda?
-certo! dimmi.
ci fermiamo accanto ad un muretto. Edward mi aiuta a sedermi e si posiziona tra le mie gambe mentre io gliele allaccio alla vita.
-beh... mi chiedevo.. posso.. possiamo.. definirci.. beh.. posso dire che.. che sei la mia ragazza?
sono sconvolta dalla tenerezza che è questo ragazzo. gli do un bacio che vale più di una risposta.
-lo prendo come un si.,
sussurra felice. ci baciamo per un pò mentre tutto intorno a noi scorre e noi rimaniamo stretti nella nostra bolla. alle 23,30 andiamo verso la macchina così da trovarci nei pressi di casa mia intorno alle 23,40.
-abbiamo 20 minuti ancora.
-già..
senza esitazioni mi accomodo sulle gambe di Edward mentre lui tira indietro il sedile proprio come la sera prima. ci dedichiamo l'uno a l'altra per un pò e poi Edward mi invita a pranzo a casa sua l'indomani, visto che è domenica. accetto ma dico che per sicurezza dovrò chiedere a mio padre. a quel pensiero scatto subito verso il display dell'ora che segna 00.14.
-merda un quarto d'ora di ritardo! questa volta mi ammazza!!
-a chi lo dici!!
ma com'è possibile che sia trascorso così tanto tempo?  salto di nuovo sul mio sedile e Edward si affretta ad accendere la macchina. arriviamo davanti casa mia alle 00.15 e dopo aver stampato un bacio sulle labbra ad Edward corro verso casa mentre lui mi fa segno che mi chiamerà quando arriverà a casa. entro in casa con il cuore in gola e trovo mio padre intento a guardare la tv in soggiorno.
-papà
-lo chiamo esitante.
-oh Bella, tesoro! sei a casa.
è tranquillo. io a momenti morivo d'infarto e lui è tranquillo. qui c'è qualcosa che non va.
-tutto ok papà?
-benissimo tesoro, tu hai trascorso bene la giornata?
arrossisco nel ripensare alla mia giornata e ringrazio il buio della notte.
-molto bene...
-mi fa piacere... senti Bells..
oh no, quando usa quell'odioso nomignolo c'è qualcosa che non va.
-papà cosa devi dirmi?
-ecco.. domani io e Billy vorremmo andare a pesca. qui vicino ovviamente giusto per rilassarci un pò.
-no! ma sei impazzito? il dottore ha detto niente sforzi!
ecco perchè non mi sono beccata una ramanzina, perchè vuole qualcosa in cambio! bella volpe!
-Bella che sforzo è sedersi su una sedia con una canna in mano a sorseggiare un buon caffè in compagnia di un amico?
-papà.. non.. e se ti affaticassi troppo?
-e secondo te Billy me lo permetterebbe?
ci penso bene. infondo con Billy è in ottime mani.
-ok ma niente sforzi promettimelo.
-promesso... oh tu potresti venire con noi! manda un messaggio a Jake così verrà anche lui e ti terrà compagnia.
bingo! la scusa perfetta per andare a casa Cullen!
-beh papà tu sai quanto io odi la pesca.. mi annoierei a morte e poi...
-e poi?
-Edward mi ha invitata a casa sua domani a pranzo, stavo per chiederti il permesso.
mio padre arriccia il naso e poi sospira.
-già a pranzo a casa sua? ma non starete correndo un pò troppo?
-no.. cioè.. li ci abita la mia migliore amica e i suoi genitori quando sono rimasta da loro mi hanno detto che avrebbero avuto piacere se fossi andata a trovarli a pranzo qualche giorno.
arriccia ancora il naso poi senza il minimo entusiasmo acconsente. gli do un bacio sulla guancia e felice gli do la buonanotte.
 
il mattino seguente mi sveglio presto. papà è già uscito e io dopo aver fatto colazione mi metto d'impegno a fare una torta per portarla a casa Cullen. Edward mi verrà a prendere intorno alle 11,00 così ho anche il tempo di fare una doccia e indossare qualcosa di carino. opto per un vestitino semplice con le maniche a tre quarti che arriva sopra il ginocchio bianco e rosso. porto con me anche una giacca di jeans e infilo le ballerine rosse e allaccio al collo un foulard rosso visto che oggi i segni sono molti di più rispetto a ieri. sono pronta. incarto la mia torta al cioccolato e do una sistemata veloce ai capelli. in quel momento sento suonare il campanello. corro ad aprire ed Edward appare davanti a me. bellissimo. ha la barba incolta, i capelli disordinati una maglietta celestina e i jeans con sopra un giacchetto nero. toglie il fiato. lo saluto con un bacio e lui strabuzza gli occhi non appena vede il pacchetto nelle mie mani.
-è un regalo per me?
è tutto entusiasta e per un momento mi pento di non aver pensato a qualcosa solo per lui. poi mi dico che di notte non sarebbe stato possibile comprare qualcosa così gli sorrido e gli dico che è una torta al caramello e cioccolato che mangeremo tutti insieme dopo pranzo.
-caramello?
-si.. non ti piace il caramello?
-scherzi? potrei morire per il caramello!
mi da un bacio rapido e andiamo verso la macchina. prima di andare a casa facciamo un giro in città e prendiamo un caffè insieme. scopro che anche Edward non vivrebbe mai senza e me ne compiaccio. partiamo verso casa sua e prima di scendere dall'auto mi viene in mente una cosa.
-Edward?
-dimmi..
-hai avvisato i tuoi che verrò li a pranzo vero?
-certo. non vedono l'ora di vederti, sono tutti affezionati a te.
-beh  lo sono a loro. ma esattamente come mi hai..erm..definita?
-hanno capito tutto da soli. ho semplicemente detto: ieri sera ho invitato Bella a pranzo da noi. Alice si è messa ad urlare e saltarellare sul posto mentre batteva le mani, mia madre mi ha stretto un abbraccio soffocante, mio padre si è limitato a un sorrisino ed Emmet mi ha mollato una pacca sulla spalla.
sorrido immaginando la scena.
-quindi dovrò aspettarmi una Alice iperattiva?
-già.. aspetta..
sussura mentre scende dalla macchina. fa velocemente il giro dell'auto e viene ad aprirmi lo sportello porgendomi una mano con un gentil uomo inglese di altri tempi. certo, la portiera.
-che c'è?
-niente mi sorprendi sempre.
-perchè?
-per i tuoi modi... a volte sembri che arrivi da un'altra epoca.
-oh piccola per te potrei discendere da qualunque epoca, ti basta chiedere
-mi va bene questa.
rispondo imbarazzata. prendo la mia torta e ci dirigiamo verso casa. non appena entriamo mi sento in famiglia. dalla cucina arriva il classico profumino di buono al quale ero ormai abituata.
-siamo arrivati.
Edward ci annuncia con un urlo e dalla cucina come un piccolo uragano arriva Alice che mi abbraccia forte, tanto da farmi male. ora capisco che intendeva Edward.
-Bella! sono così felice felice felice felice!!!
continua ad abbracciarmi mentre spunta anche Esme.
-Bella!
Alice mi molla solo per permettere a sua madre di abbracciarmi. il suo abbraccio è meno distruttivo, sicuramente.
-sono molto contenta di vederti. ti trovo benissimo.
-grazie signora Cullen anche io la trovo in perfetta forma. questo è un piccolo pensiero per voi.
-oh cara chiamami Esme! e non dovevi disturbarti lo sai che in questa casa sei una figlia e non un ospide.
-nessun disturbo, davvero. è solo un dolce al cioccolato e caramello.
-oh guarda tu la coincidenza, il gusto preferito di Edward.
Alice ha l'aria furbetta e io incrocio le sopracciglia perchè è davvero una coincidenza.
-ma non stiamo qui sull'uscio! dai entrate! Edward offri qualcosa a Bella su non fare il buzzurro!
Edward fa la faccia offesa ed Esme gli stringe una guancia  poi in cucina mentre io Ali ed Edward ci accomodiamo in soggiorno. dal frigo-bar Edward tira fuori un aperitivo e ne versa il contenuto in tre bicchieri. Alice mi trascina sul divano.
-io e te dobbiamo fare una lunga chiacchierata!
-va bene...
le sorrido felice e lei mi abbraccia ancora.
-Alice potresti evitare di uccidermi la ragazza?
sbarro gli occhi a quelle parole e così fa Alice. anche Edward stesso sembra sorpreso di averle pronunciate. ci guardiamo tutti e tre e poi Alice tira un urlo felice.
-aaaaaaaaaaaaa! non vedevo l'ora di sentirtelo dire!
sorrido a Edward e lui sorride a me. ha pronunciato quelle parole in un modo così dolce e spontaneo che se non fosse che siamo in casa dei suoi genitori con sua sorella accanto gli sarei già saltata addosso. devo controllare i miei ormoni, dovrò lavorarci su, mi riprometto.
successivamente io e Alice andiamo in cucina e troviamo già quasi tutto pronto così chiedo l'occorrente per  aggiustare la tavola. Esme non me lo permette ma io insisto così mi porge il necessario. Alice mi segue mentre Edward ritorna in cucina e inizia a piastricciare qualcosa sotto l'occhio vigile di sua madre, come se fosse un bambino. poco dopo arriva Carlisle che mi saluta gentilmente e mi dice che è felice di avermi li a pranzo. successivamente quando  Alice ed Esme iniziano a portare le portate in tavola arrivano Emmet , Jasper e Rosalie. quest'ultima viene ad abbracciarmi mentre Emmet mi da un bacio sulla guancia. Jasper si limita ad un "ben trovata Bella" mentre dopo aver stretto la mano a Carslie gli porge una bottiglia di vino che ha tutta l'aria di essere pregiato. a volte è così chiuso e timido questo ragazzo. ricambio tutti i saluti e mi accomodo fra Edward ed Alice. il pranzo è squisito, l'atmosfera è familiare e tranquilla. parliamo del più e del meno, Esme ci racconta qualche aneddoto su Edward Alice ed Emmet da bambini e noi scoppiamo a ridere ogni volta. erano davvero delle pesti. ringrazio mentalmente tutti per non aver tirato fuori l'argomento "Edward e Bella insieme". i coniugi Cullen sono persone molto discrete per fortuna e gioiscono senza mettere in imbarazzo nessuno.  quando però arriva il momento del dolce ed Esme  dice che l'ho fatto io  Emmet e la sua finezza mi fanno arrossire.
-bell'affare fratello! oltre che bella te la sei trovata anche brava in cucina eh? 
Edward fulmina con lo sguardo suo fratello mentre Rosalie ed Esme lo colpiscono contemporaneamente in testa.
-ahio! che ho detto? è la verità! non vedo perchè si ostinano a nascondere il fatto che stanno insieme!
-Emmet la smetti di metterli in imbarazzo? quando saranno pronti ce ne parleranno loro.
Carslie ammonisce il figlio e io guardo Edward e gli sorrido timida. mi capisce al volo e inizia a parlare.
-beh ve l'avremmo detto. cioè tanto lo so che l'avete capito ma è anche giusto diverlo chiaramente. si, io e Bella stiamo insieme e siamo felici e niente. Emmet  grazie per aver rotto il ghiaccio.
vedere Edward arrossire è sempre uno spettacolo. solo che adesso sono imbarazzata più che mai. che si dice in questi casi?
-beh ha già detto tutto lui. concordo pienamente. soprattutto sul fatto della felicità...
Alice mi abbraccia mentre Carslie ci dicono che sono davvero felici per noi. Edward mi stringe la mano e io ricambio la stretta. dopo aver mangiato il dolce e aver sparecchiato Rosalie ed Esme mettono la lavastoviglie mentre noi altri ci accomodiamo in soggiorno. quando Rosalie ed Esme ci raggiungono, io con Ali e Rose saliamo al piano di sopra con la scusa che dobbiamo incipriarci il naso.
-ora tu ti siedi e ci racconti tutto!
-beh ha già detto tutto Edward no?
-no con noi non te la levi così, vogliamo sapere i particolari!
-beh è da poco cioè dall'altra sera quando siamo rimasti soli nel parco... per questo non vi avevo ancora detto nulla.
-capisco... e quel foulard? tu non porti mai i foulard.
-beh non portavo neanche i vestitini se è per questo...
mi giustifico dallo sguardo accusatorio di Alice ma Rosalie interviene schiacciandomi.
-noi ragazze indossiamo i foulard solo per una ragione: succhiotti! allora avete fatto già l'amore?
-Rosalie! non così schietta.
Alice l'ammonisce ma subito dopo riprende lei.
-beh allora?
-ragazze! avanti sono cose personali!
-sciocchezze quando io e Jazz l'abbiamo fatto l'ho raccontato subito Rosalie e così ha fatto lei quando è andata con Emmet  per la prima volta!
-beh io non sono così!
mi rendo conto di essere stata un pò brusca e loro abbassano lo sguardo. nono non voglio offenderle e farle sentire a disagio.
-scusatemi è che è tutto nuovo e certe cose devo capirle ancora io.
-tranquille, scusa la nostra invadenza.
mi sorridono dolci e dispiaciute. uffa non voglio far dispiacere nessuno io!
-no anzi ho bisogno di voi... non è ancora successo. non voglio ancora.
Alice e Rosalie tornano immediatamente a sorridere maliziose.
-ma te l'ha chiesto?
-beh in teoria..
-aaaaa.
-aaaaaaaa cosa?
-aaaaaaa quindi si è presentata anche l'occasione.?
-si... tecnicamente si.
-e lui si è arrabbiato molto quando hai detto no?
-veramente io gli ho detto di non essere pronta la sera prima. quando si è presentata l'occasione è stato lui a dirmi che non mi avrebbe chiesto niente di più di quello che ero disposta a offrirgli.
strabuzzano gli occhi e poi esclamano un "ohhhhhhhh" con gli occhi a cuore stile cartone animato.
-ohhh cosa?
-è innamorato.
ora sono io a spalancare gli occhi.
-dite?
-se qualcuna avesse detto una cosa del genere a Edward l'avrebbe mandata a quel paese senza troppe cerimonie mentre a te ha risposto in quel modo tanto dolce. tu che dici?
sorrido compiaciuta senza rispondere.

quando scendiamo di sotto Esme e Carslie sono pronti a uscire e dicono che resteranno a cena fuori. Emmet e Rosalie approfittano di casa libera di Rose e escono di casa anche loro mentre Jasper ed Alice decidono di passare la domenica pomeriggio al centro commerciale. cioè Alice lo decide, Jasper acconsente e basta.  io ed Edward rimaniamo soli in casa quindi.
-ti va un dvd?
-con piacere!
dopo mezz'ora  di scelta ardua optiamo per PRETTY WOMAN.
-non capisco perchè voi donne impazzite per questo film...
-due parole: RICHARD GIRE!
-ah ma io sono meglio!
scoppio a ridere e lui mi da un pizzicotto sul fianco offeso. mi ricompongo e mi avvicino a lui, facendogli le fusa per farmi perdonare.
-okok perdonata ma smettila di fare così o non rispondo delle mie azioni.
lo bacio sul collo e mi metto comoda. a fine film dopo diecimila commenti mi ritrovo sdraiata tra le gambe di Edward con la testa sulla sua pancia.
-non capisco perchè con tutti i soldi che ha sta con una puttana.
-perchè è innamorato!
-ahhh e lei bella com'è che ci fa in mezzo alla strada?
-il destino crudele.
-sarà il destino ma io sti film non li capisco proprio.
 mi giro a pancia in giù per guardalo e il mio seno è a contatto con la sua erezione. complimenti Bella. mi alzo di scatto e lui opta per un secondo film cercando di mantenere la calma. vederlo così agitato a causa mia mi scatena qualcosa di sconosciuto dentro.  questa volta il film lo decide lui e ne sceglie uno con Bruce Lee. io odio quel genere di film.
questa volta sono io la guastafeste e interrompo il film con i miei commenti acidelli. alla fine ci troviamo nella posizione opposta a quella di prima: lui è sdraiato e poggia la testa sulle mie gambe. questa volta non appena i nostri occhi si incontrano scatta qualcosa e lui è subito su di me. ci baciamo con foga, come se non ci vedessimo da giorni. cerca di sfilarmi il vestitino ma lo blocco.
-no. non qui. sopra. in camera tua.
si alza da me e mi prende in braccio con estrema facilità. fa le scale con me in braccio che mi attacco al suo collo e inizio a succhiarlo e morderlo.  arrivati in camera sua mi poggia sul letto e si accomoda su di me. ha il fiatone ma non se ne cura. mi leva il vestitino e poi si occupa delle mie scarpe e delle sue. rimango in intimo ma mi blocco.
e se mi volesse solo per questo? e se dopo aver avuto ciò che vuole mi lascia? lo blocco subito.
-Edward non ancora...
smette di torturarmi un fianco e risale sul mio viso.
-va bene piccola.. ma..ci sono altri modi per amarci senza andare oltre...
arrossisco e faccio finta di non aver fatto caso alla parola "amarci".
-potrei non conoscerli.
-potrei insegnarteli. solo se tu vuoi. solo se tu ne hai voglia.
in questo momento se non fosse per la mia stupida paura di perderlo gli salterei addosso quindi, si, ho voglia di conoscere questi modi!
-si ne ho voglia.
-bene...
scende a baciarmi il collo con estrema lentezza poi mi fa alzare la schiena, fa volare il mio reggiseno e si occupa dei miei seni. li stringe fra le dita, li bacia, li lecca. è una sensazione... Dio non credo di essermi mai sentita così. ansimo e me ne vergogno ma non riesco a farne a meno. senza abbandonare completamente il seno scende a baciarmi il ventre e poi sempre più giù. giocherella un pò con l'elastico delle mie mutandine e poi mi chiede il permesso di toglierle.
-si ma prima spogliati, sei troppo vestito.
lo aiuto a spogliarsi e in poco tempo rimane in boxer e riprende da dove ha lasciato. mi accarezza, mi bacia mi vizia e io potrei morire dal piacere. gli sfilo i boxer e con il suo aiuto ricambio il piacere che lui ha donato a me. dopo aver imparato come fare faccio da sola e vederlo chiudere gli occhi  tremare e gemere  per merito mio è il massimo.

più tardi sono stesa sul petto di Edward e giocherello con i peli morbidi che a volte spuntano fuori dalle sue camicie.
-sei meravigliosa Bella.
-anche tu lo sei...
mi stende ancora una volta con la schiena sul materasso e si avvicina al mio orecchio.
-non vedo l'ora di essere dentro di te, di fondermi con te.
-anche io ti desidero ma... ho paura.
mi guarda negli occhi e ci stendiamo di fianco, faccia a faccia, ancora nudi.
-di me?
-ho paura che dopo mi lascerai.
il suo sguardo diventa dolce e mi fa impazzire.
-non succederà mai.
-non riesco a convincermene.
-lo farò io... con il tempo. un giorno sentirò  pronunciare dalla tua bocca "voglio fare l'amore con te". quel giorno saprò che ricambi l'amore che io provo per te e che finalmente avrai capito quanto è grande e sincero.
rimango a bocca aperta. questa volta non posso fare finta di niente. lui mi sorride sghembo e mi guarda negli occhi.
-si piccola, ti amo, ti amo tanto. 


uuuuuuuu vi ho lasciato sul più bello! eheh è tutto più "faigo" così :) scusate se è lungo e se vi ho annoiate, ora però aspetto le vostre recensioni. lo sapete che senza di quelle non funziono no? eheh un bacione e grazie a tutti!

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Capitolo 20
*** I see you! ***


Salve ragazze! buon primo settembre a tutte! allora questo capitolo non è molto impegnativo ma preparatevi perchè i prossimi saranno belli carichi e saranno i conclusivi. eh già anche questa storia sta arrivando al termine, ma non così presto! prima ci sono due o tre cose da mettere in chiaro! ah volevo dirvi, oggi è uscito lo spot Dior con Robert come protagonista! ma quanto può essere figo quell'uomo? a momenti mi prendeva un infarto! :Q___________  chiusa parentesi, vi ringrazio per le precedenti recensioni, vi aspetto come sempre anche in questo capitolo! un bacione!!

POW EDWARD.
La sveglia suona. Sono le 7,00 in punto e io invece di imprecare e sbattere il telefono al muro come mio solito sorrido. Ultimamente sorrido sempre e detto così mi fa sembrare un deficiente ma se l'amore significa essere deficienti beh il primato di stupidità quest'anno andrà sicuramente al sottoscritto. Dopo essermi preparato scendo velocemente sotto. Sono solo le 7,30 e mia madre con Alice per la sorpresa di vedermi già bello che pronto a momenti non si strozzano.
-buongiorno donne della mia vita.
Le saluto entrambe con un bacio sulla guancia e loro mi guardano sospettose.
-c'è forse qualcosa che non va?
Domando tranquillo.
-Edward sono le 7,30 tu sei già pronto e sorridi. È lunedì mattina e tu sorridi! Non è mai successo prima!
-cosa vuoi che ti dica sorellina, si vede che ho i motivi per farlo. A proposito di questo, scappo a prenderla.
-ma a chi?
Domanda confusa mia madre.
-al motivo del mio buon umore no? Ci vediamo stasera! Ah Ali ti dispiace farti dare un passaggio da Emmet?
-vai tranquillo dalla tua.. erm.. b-Bella!
Sorrido ancora per l'ennesima volta e mi fiondo in macchina. Arrivo sotto casa di Bella e suono il clacson. Lei si affaccia alla finestra e mi fa segno che sta per scendere. Le vado in contro e appena esce da casa la stringo a me. Mi è mancata questa notte, lei mi manca sempre. Devo chiedere a Alice di organizzare un pigiama party o una roba del genere così la rapisco e la porto in camera mia. Proprio mentre faccio pensieri decisamente poco casti sulla meraviglia che ho fra le braccia, dalla finestra spunta suo padre con il visto contratto in una smorfia di disprezzo. Non devo stargli particolarmente simpatico. Libero Bella e lo saluto in modo educato e lui mi fa un gesto vago con la mano per poi sparire dietro la finestra. Apro la portiera della macchina a Bella e mi assicuro che stia comoda. Non so perchè ma da quando sto con lei ho rispolverato i modi gentili che mi avevano insegnato nonna e mamma quand'ero ancora un bambino:
le donne sono dei fiori bambino mio, dei fiori delicati che vanno amate e coccolate. Solo così diventerai un vero uomo.
E come dimenticare le frasi della nonna. Certo questi consigli li avevo messi da parte per un pò ma adesso metterli in pratica con Bella è una cosa così semplice e naturale.
-ciao...
Le sussuro appena mi accomodo anche io.
-ciao...
Le do un bacio e la sento tremare. Trema sempre anche quando le prendo semplicemente la mano. Questa cosa mi fa impazzire, in senso buono ovviamente. Prima di andare a scuola mi fermo davanti ad un bar. Scendo velocemente e prendo due croissant e due caffè. Li porgo a Bella e andiamo verso scuola facendo colazione in macchina. Un tempo una cosa del genere nella mia macchina non l'avrei mai permessa ma adesso la cosa che più mi preme è che Bella stia bene e che mangi.
Quando scendo dall'auto la maggior parte degli studenti è in cortile ad attendere il suono della campanella. Parcheggio in stile "pilota di formula1" e i soliti curiosi si girano a fissarmi. Infilo gli occhiali da sole e faccio il giro dell'auto per aprire la portiera a Bella. Lei scende e tutti rimangono a bocca aperta. Non me ne curo, chiudo la macchina metto un braccio sulla vita di Bella e la stringo a me.
-sapevo che sarebbe andata a finire così...
-così come?
-così.  Tutta la scuola ci sta fissando, perfino il professore di biologia.
-ah sono solo invidiosi, ignorali.
Inarca un sopracciglio e mi fissa.
-invidiosi perchè sei il mio ragazzo?
È la prima volta che le sento pronunciare questa frase  e devo ammettere che mi fa più che piacere.
-no... perchè tu sei la mia ragazza.
Arrossisce e mi sorride timida. Io sfodero il mio sorriso sghembo che la fa impazzire e arrossisce ancora di più. È bellissima ed è mia. Ci scambiamo un bacio davanti l'aula di matematica. Lei entra e io mi vado in quella di letteratura inglese. Dopo cinque lunghe e pallosissime ore è finalmente ora di pranzo. Vado a cercare Bella e la trovo al suo armadietto mentre tenta di sistemare i libri nell'armadietto. La guardo da lontano. È uno spettacolo: ha tanti di quei libri in mano che cerca a stento di non farli cadere ma fallisce e i libri cadono tutti sul pavimento. Stringe i pugni e fa una smorfia arrabbiata mentre si china per prenderli. Sorrido, è così buffa quando si arrabbia. Mentre mi avvicino per darle una mano noto due deficienti che le fissano il sedere e fanno commenti sicuramente poco carini. Li guardo male e loro se ne accorgono così si levano dalle scatole.
-Edward!!
-Piccola... aspetta ti aiuto io.
Raccolgo i libri da terra e li sistemo nell'armadietto. Le prendo la mano e andiamo verso la mensa.
- nel tuo vassoio c'è una mela e un succo.
-si... non mi entusiasma il cibo della mensa.
-ma una mela e un succo per pranzo è poco.
-tranquillo papino, a cena mangerò il doppio.
Sorrido sarcastico ma lievemente compiaciuto per quell'appellativo.  Amo prendermi cura di lei.
Ci sediamo al solito tavolo e subito dopo arrivano Jasper, Alice, Emmet e Rosalie. Questi ultimi sono senza vassoio e hanno un libro ciascuno in mano.
-ragazzi ma voi non mangiate? Che siete tutti a dieta?
Emmet e Rosalie non mi rispondono neanche e continuano a fissare il libro disperati.
-Edward lasciali stare... si avvicina il loro esame, gli tocca studiare!
L'esame! Giusto quest'anno Emmet e Rosalie finiscono il liceo, cioè praticamente fra un mese. Sono stati entrambi ammessi a Princeton e non vedono l'ora di lasciare la città e andare a vivere al collage. E pensare che fra un anno ci sarò io al loro posto.  Alice e Bella iniziano a parlare fra loro e io scambio due parole con Jasper. In quel momento passa davanti al nostro tavolo Tanya. Mi fissa e si passa la lingua sulle labbra e poi mi fa l'occhiolino. Rabbrividisco, quella ragazza è una vipera e io non capisco come ho fatto a starci insieme. Mi volto subito verso Bella ma sembra tranquilla e continua a chiacchierare con Alice. Sicuramente non l'ha vista. La campanella suona ed Emmet e Rosalie si alzano come due robot, senza smettere di fissare il libro. Non hanno detto una parola per tutto il tempo, iniziano a farmi paura.
-ah che seccatura ho educazione fisica all'ultima ora!
-Bella sei l'unica persona al mondo che odia educazione fisica.
-odio sudare, odio stare dietro un pallone e odio quelle deficienti che si presentano quasi in mutande per fare colpo sul professore. Compresa quell'oca di Taya.
Tanya? Non mi piace per niente l'idea di loro due da sole. Chissà che sarebbe capace di fare quella vipera bionda.
-avanti piccola ci vediamo fra tre ore.
-mhh
Mi fa il broncio e devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non sbatterla al muro e morderle le labbra a sangue.
Passano lente e noiose altre 3 ore e finalmente finisce anche questa giornata di scuola. Vado verso la palestra per incrociare Bella e la vedo uscire con i capelli ancora raccolti.
-piccola, sopravvissuta a questa tortura?
Mi guarda in faccia e non sorride, rimane seria. Si limita ad un semplice "si".  Forse si è offesa.
-tutto bene?
-certo. Andiamo?
-si...
Le prendo la mano e non trema. Qui c'è qualcosa che non va. Arrivati in macchina non dice una parola, si limita a guardare fuori dal finestrino.
-Bella? È successo qualcosa?
-no.
- sei strana. Che hai?
-niente. Non ho niente. Sono solo un pò stanca.
Le stringo la mano mentre continuo a guidare, aspettando di sentirla tremare ma niente. Forse si sarà abituata al mio tocco, peccato mi piaceva quella sensazione.
-ti va se andiamo a prenderci qualcosa al bar?
-no. Preferisco andare a casa e riposare un pò se non ti dispiace.
Continua a non guardarmi, evita il mio sguardo. È davvero stanchezza?
-okay ti porto a casa.
Trascorriamo il resto del tempo in macchina in silenzio. Arrivati davanti casa sua si affretta ad aprire lo sportello per scendere. Mi pietrifico. Non mi saluta neppure? Poi però si gira e mi lascia un bacio a stampo sulle labbra. Non sorride.
-a domani Edward.
Si volta e l'afferro per il polso.
-Bella? Sicura che è tutto ok?
Annuisce poi si libera dalla mia stretta e va verso casa, senza voltarsi. E ora che faccio? Lo vedo che non è normale. Solitamente me ne sarei fregato ma stavolta sono preoccupato. Non so che fare. Decido di tornare a casa. Magari sarà la stanchezza e fra un pò si farà sentire lei. Arrivato a casa mi chiudo nella "musicRoom" e inizio a suonare. Esco dopo un'ora con la speranza di trovare una chiamata o un messaggio di Bella ma niente. Decido di mandarle un messaggio.
Piccola come stai? Che dici se più tardi ti vengo a trovare e mangiamo cinese a casa tua? Non farmi preoccupare. Ti amo.
La sua risposta arrivava dopo un pò e mi gelo nel leggerla:
Ho già preso un impegno. Jacob mi ha invitata a casa sua e ho detto di si. Comunque sto meglio grazie, a domani :*
Che cazzo vuol dire Jacob mi ha invitata a casa sua e ho detto si? Non le rispondo neanche, mi infilo sotto la doccia e cerco di sbollire la rabbia. Non funziona mi vesto e scendo sotto.
-Edward tesoro la cena è quasi pronta.
-non ho fame.
Rispondo brusco  e prendo una bottiglietta d'acqua.
-oh no... il buon umore è già finito. Che hai combinato?
-io? Che ho combinato io? Deve essere per forza mia la colpa? Non lo è, ecco la novità!
-Edward abbassa i toni e calmati intesi?
Come impartisce ordini Esme Cullen non lo fa nessuno.
-scusami. Sono nervoso. Non dovevo prendermela con te.
-cosa è successo? Hai litigato con Bella?
-si ma non voglio parlarne mamma.
-magari ti farebbe bene e potrei aiutarti.
-Magari dopo. O domani.
Mi sorride dolce e mi carezza una guancia. È la mamma migliore del mondo, non ci sono dubbi.
-non aspettatemi per cena.
-Edward...
-mamma per favore devo risolvere questa questione.
-senza fare guai, promesso?
-promesso.
Esco di casa ancora furioso e .... geloso? Un nuovo sentimento a me sconosciuto, brava Bella. Tutto merito tuo. Vado a casa di quel Jake e arrivo proprio mentre  Bella e Jacob si abbracciano. Mi nascondo meglio per non essere visto. Quanto vorrei andare a spaccare la faccia a quel coso. Bella gli sorride e lui ricambia il sorriso, poi spariscono dietro la porta di casa. Per fortuna si spostano nella stanza della tv che si affaccia sul giardino. Riesco a vederli. Lui è tutto sorridente e ha in mano due scatoli di pizza e una bibita. Lei è di spalle. Jacob Si siede accanto a lei e iniziano a guardare la tv. Sicuramente è un film romantico, di quelli sdolcinati che piacciono a Bella. Lui l'avrà scelto per fare colpo, patetico. Resto li a guardarli per un pò. Non succede nulla di che e mi sento un cretino per essere nascosto nel bosco al buio a sorvegliare la mia ragazza che ha deciso di dedicare solo una serata al suo migliore amico. Infondo lui c'è sempre stato per lei e io non sono nessuno per impedirle di vederlo. Mi decido a tornare a casa ma qualcosa attira la mia attenzione. La testa di Jake si avvicina pericolosamente a quella di Bella. La prende di sorpresa e le sue labbra si posano su quelle della mia ragazza. Ora vado li e lo uccido. Restano attaccati per 2 secondi, li conto pure. Poi lei si ritrae e si alza. Lui si mette le mani dietro la testa e fa il pentito. Fai bene a esserlo, cane. Lei esce dalla casa e lo saluta con la mano, lui sembra imbarazzato ma ricambia il saluto. Bella sale sul pick-up e va via. Poco dopo parto anche io con la mia macchina. Se non fossi terrorizzato all'idea di Bella da sola di notte dentro a quella carretta a quest'ora invece di seguire lei starei prendendo a pugni lui. Per fortuna Bella torna a casa. Non si è accorta della mia presenza. Entra dentro e poco dopo vedo la luce della sua stanza accesa. È al sicuro. Torno a casa con un peso nel cuore. Ora oltre alla gelosia ho paura, paura di perderla. Non so che fare, non so che dire. Magari ho fatto qualcosa di sbagliato. Forse il giorno prima ho esagerato, mi sono spinto oltre il concesso e le ho dato l'idea sbagliata. Io la voglio davvero, la amo. La amo da starci male.
-Edward?
Mia madre esce dalla cucina con una tazza fumante in mano.
-ho fatto una tisana, ne vuoi un pò?
-no mamma ti ringrazio...
-hai mangiato?
-no...
-hai chiarito con Bella?
-no...
Mi da un'altra carezza sulla guancia.
-Edward, Bella è una ragazza in gamba. Non ti farebbe mai un torto. Io non so che è successo ma sono sicura che riuscirete a chiarirvi. Ricorda che la regola numero uno in una storia è la sincerità seguita dal dialogo. Parlale, segui il mio consiglio.
-grazie... domani lo farò,
salgo  in camera mia e mi butto sul letto. Ripenso a questa mattina, a quant'ero felice e ora sono qui con questo peso nel cuore e un sacco di pensieri in testa. E Bella che starà facendo? Con questo pensiero mi addormento.
 
Il mattino seguente sono più positivo. Ho intenzione di chiedere spiegazioni a Bella. Sicuramente tutta questa storia è un malinteso. Prendo un caffè al volo e mi precipito a casa di Bella. Suono e lei esce dal portone. È bellissima come sempre e mi manca tanto stringerla fra le braccia ma mi torna alla mente il bacio tra lei e Jacob. Mi blocco e risale la rabbia. Cerco di tenerla a freno, almeno fin quando non avrò avuto qualche spiegazione da Bella.
-buongiorno...
-buongiorno.
Le apro la portiera e poi mi accomodo al mio posto. Non ce la faccio proprio a baciarla così faccio finta di niente e vado verso scuola. Lei guarda fuori dal finestrino come ieri. Così però impazzisco. Devo sapere.
-com'è andata la serata ieri?
-bene...
-mhh pensavo fossi stanca per uscire.
-infatti. Ma dopo aver riposato mi sentivo meglio e non vedevo Jake da un pò.
Giusto, Jake è importante, io no.
-e che avete fatto?
-pizza e film.
-e basta?
-e che dovevamo fare?
-chiedevo soltanto.
Il viaggio prosegue in silenzio. Non posso crederci che non me l'ha detto! Se non significava niente per lei poteva dirmelo no? O c'è di più? O lei è innamorata di lui e cerca un modo per lasciarmi? Mi viene la nausea al solo pensiero.
Arrivati a scuola ognuno va per la sua strada. Non un ciao. Niente.
All'ora di mensa ci ritroviamo al tavolo da soli visto che gli altri non sono arrivati, in queste cinque ore ho avuto modo di pensare. Decido di darle un' ultima possibilità, magari vuole essere spronata a parlare.
-quindi ieri sera oltre alla pizza e al film non avete fatto altro?
-o mio Dio Edward no! Dopo il film sono tornata a casa, punto!
Mi irrigidisco e spingo con forza via il vassoio che cade sul pavimento. La coca-cola si rovescia e tutti si girano a fissarci. Odio le sceneggiate quindi non faccio niente, resto fermo fin quando gli altri distolgono l'attenzione. Bella intanto continua a fissarmi con gli occhi spalancati e il viso contratto in  un'espressione arrabbiata e al tempo stesso sorpresa.
-ma che ti è preso?
Mi volto verso di lei inviperito.
-che mi è preso? Mi è preso che stiamo insieme da 4 giorni e già mi racconti palle!
-ah io ti racconto palle?
-si tu! Parli tanto delle altre ma a questo punto non penso tu sia così diversa.
Mi alzo di scatto e lascio la mensa senza darle il tempo di rispondere. Vado nei parcheggi e li incontro Tanya ma vado di fretta e non la degno di uno sguardo. Mi afferra un polso e io la scanso via
-levati dalle palle tu!
Mi guarda con la bocca aperta ma non me ne frega un cazzo, salgo in macchina e vado via.
 
 
Sono chiuso nella musicRoom da non so quante ore e continuo a suonare. Devo farlo fin quando non mi passa la rabbia, l'alternativa sarebbe uccidere Jacob Black.
-si può sapere che cazzo ti è preso in mensa?
Smetto di suonare e mi volto. È Bella, incazzata nera. È nella MusicRoom e non si è degnata minimamente di bussare.
-questa stanza è offlimits, fuori!
-non me ne frega un cavolo se è offlimits! Ora tu mi spieghi cosa significava quella scenetta patetica in mensa.
Mi alzo e vado a chiudere la porta. La stanza è insonorizzata, possiamo urlare quanto vogliamo e adesso è proprio ciò di cui ho bisogno.
-quella scena patetica non significava un cazzo va bene? Come non significa sicuramente niente il fatto che tu e il tuo amico vi siete baciati e che non hai avuto la decenza di dirmelo!
Sbianca. Poi riprende a parlare con più calma.
-come lo sai?
-non importa come lo so! So solo che la mia ragazza ieri  mi ha trattato come una merda senza motivo e s'è andata a baciare con il suo amico! E per giunta oggi mi fa pure l'incazzata, mi sembra giusto!
-io non mi sono andata a baciare con nessuno! È successo e l'ho allontanato subito! Di ai tuoi informatori di raccontarle fino in fondo le cose!
-i miei informatori sono io! Vi ho visti io con i miei occhi!
-e tu che cavolo ci facevi a casa di Jacob a quell'ora!?
-e secondo te che ci facevo?
-mi hai seguita? Edward scherzi? Mi hai seguita!??
Dio mio quanto urla, finirò per perderci un timpano.
-ti ho seguita perchè mi hai liquidato con un cazzo di messaggio senza un cazzo di motivo dopo avermi detto un sacco di cazzate!
-magari un motivo c'era no? No! Ma per te non c'era! Ti ho trattato così solo perchè mi andava di farlo vero?
-e io te l'ho chiesto questo fottuto motivo e tu mi ha detto niente! Dovevo scoprirlo no? E l'ho fatto a modo mio!
-non era Jacob il motivo!
-e allora perchè sei andata da lui invece di dirmi che cazzo ti passa per la testa?
-che mi passa per la testa? Mi passa per la testa che sabato mi hai portato nella stessa casa dove ti sei scopato Tanya su ogni superficie possibile ! ecco cosa mi passa per la testa.
Tanya! Lo sapevo che c'era di mezzo quella gallina senza cervello! E lei che le crede anche!
-te l'ha detto lei?
-si me l'ha detto lei! E magari noi siamo stati pure nelle stesse lenzuola vero?
-no fermati è tutta una cazzata non è vero niente!
-ah certo ora non è vero come no...
Fa per andarsene ma la sbatto contro il muro incastrandola con il mio corpo.
-tu da qui non te ne vai fin quando non chiariamo questa cosa!
-bene! Chiariscimi le idee! Perchè cazzo mi hai portato li Edward? Non potevi trovare un altro posto?
-io  e Tanya li non ci siamo mai stati ok?
-e allora lei perchè mi è venuta a parlare proprio di quella casa?
-e che ne so io! Ne hai parlato con qualcuno?
-no! A parte... Alice.. ma lei non glielo avrebbe detto mai, ovviamente!
-e dove ne avete parlato?
-negli spogliatoi della palestra...
Si immobilizza e si morde il labbro.
-oh no...
-ecco! Visto quanto sono stronzo?
Mi giro e vado verso il pianoforte. Mi siedo ma non suono. Lei si viene a sedere sulle mie gambe e mi abbraccia incastrando il viso sotto al mio collo.
-scusa...
-non è finita qua. Jacob.
-quello non è stata colpa mia. È scattato il bacio e lui mi ha chiesto scusa subito. Se hai visto bene mi sono staccata immediatamente e sono tornata a casa.
-ho visto. Ma sono arrabbiato.
-con me?
-si.
-per la storia di Tanya o del bacio con Jake?
-del fatto che non mi hai parlato di nessuna delle due cose.
-mi dispiace. Non so ancora gestirle certe cose. Per il fatto di Tanya ero troppo arrabbiata e non riuscivo a parlartene... per Jake avevo paura della tua reazione.
-infatti voglio ucciderlo.
-non devi farlo.
-lo so. Ma vorrei tanto.
-davvero pensi che io sono come le altre?
-quando te l'ho detto il pensiero mi ha sfiorato la mente. Ma è durato poco e niente.
-sono perdonata?
Fa le fusa sotto il mio collo e qualcuno la giù si è risvegliato.
-non ancora.
Trattiene il respiro e inizia a carezzarmi le cosce per poi salire. Dio mio è una strega.
-e che posso fare per farmi perdonare?
-sei sulla strada giusta...fossi in te continuerei così.
Ride sulle mie labbra e la bacio. Dio quanto mi è mancato il suo sapore.  Inizia a tremare e potrei morire dalla gioia di risentire quel tremolio. La prendo in braccio e dopo aver chiuso il pianoforte ce la poso sopra. Inizio a spogliarla e ci amiamo in quel modo non totale che le ho insegnato qualche giorno fa.

(il pomeriggio dopo)
-e a quel punto il professore ha iniziato a fare uno strano movimento con la testa proprio come fanno le rane quando mangiano gli insetti. Ti giuro Edward stavo morendo dal ridere!
Bella mi racconta con entusiasmo la sua lezione di biologia e di quanto sia fuori il professore. Ride di buon gusto fin che i suoi occhi non si riempiono di lacrime e si tiene lo stomaco per lo sforzo. Amo vederla così allegra e sono sicuro che in questo momento ho una faccia da pesce lesso mentre mi incanto a guardarla. Non la cambierei per nessuna ragione al mondo, è perfetta.
-dai voglio vedere la scena!
-oh spero che un giorno o l'altro capiterà anche a te di vederlo, è uno spasso.
Continua a ridere e io non resisto più così mi fiondo sulle sue labbra e la bacio. Il bacio diventa passionale e mi dimentico che sono in un bar e che attorno a me c'è gente.
-forse è meglio andare...
-si meglio...
Lascio dei soldi sotto il posacenere e prendo Bella per mano mentre ci avviamo verso la macchina.
-Dio che tramonto! Prendi il tuo telefono, voglio una foto nostra con questo spettacolo come sfondo!
Mi affretto a prendere il telefono ma tastandomi le tasche non lo trovo. Merda!
-merda non c'è! Aspetta un attimo vado a vedere se l'ho lasciato sul tavolo.
Torno di corsa nel bar e Bella mi aspetta nel parcheggio. Per fortuna proprio in quel momento vedo la cameriera con in mano il mio telefono mentre lo porge al titolare. Ecco perchè amo questa città, per la sua lealtà! Vado dal titolare e gli dico che il telefono è mio. Lui mi guarda sospettoso e io pigio il bottone così appare come immagine di blocco la foto mia e di Bella che ci siamo fatti ieri nella musicRoom. Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo. Il titolare sorride nel vedere la foto e mi porge il telefono. Lo ringrazio e torno nei parcheggi ma quando mi avvicino nel punto in cui ho lasciato Bella vedo che non è sola. Davanti a lei c'è Tanya. Mi avvicino svelto prima che quella strega possa fare altri danni ma d'un tratto vedo la mano di bella alzarsi e colpire in pieno viso Tanya. Spalanco gli  occhi e mi affretto a raggiungerle. Contemporaneamente a me arriva James. Metto un braccio intorno alla vita di Bella e la tiro via ma lei non si stacca e continua a tirare i capelli di Tanya che urla a squarciagola . Se stessi vedendo questa scena da estraneo sarei piegato in due dalle risate ma ho paura che le unghie lunghe e finte di Tanya possano fare del male a Bella così rafforzo la presa e la tiro via alzandola dal pavimento e portandola fin dentro la macchina senza farle posare i piedi a terra. James intanto tiene Tanya che si dimena e cerca di raggiungerci.
-puttana!!
Urla Bella inviperita. Sono scioccato e corro immediatamente dal mio  lato e parto prima che Bella possa scendere dall'auto e finire il lavoro iniziato con Tanya.
-io la uccido! Quella troia! La uccido con le mie mani!
-Bella calmati! Ma che cavolo ti è preso?
-la uccido Edward!  le strappo quei capelli ossigenati ad uno a uno e giuro che le faccio perdere tre taglie di quelle tette finte che si ritrova!
Se non si calma non mi racconterà nulla. Continua a sbruffare e a stringersi la mano con la quale ha colpito Tanya, si sarà fatta male sicuramente.
-ti sei fatta male?
-non mi importa. Lo farei altre cento volte. La odio!
-mmh mi sembra di averlo capito questo.
Sbruffa ancora inviperita e si gira dall'altra parte. Sorrido. Anche incazzata nera è bellissima.  Arriviamo davanti casa sua e appena parcheggio lei scende e va a passo svelto verso casa. Per un momento mi blocco pensando che ce l'ha con me ma lei si ferma e si volta.
-vieni?
Mi incita. Le sorrido e la seguo dentro e poi su per le scale, nel suo bagno.
-la odio la odio!
Continua a ripetere mentre butta fuori dall'armadietto un sacco di medicine. Le afferro le braccia e la guardo negli occhi.
-basta Bella. Calmati. Siediti, ci penso io a te.
Stranamente fa come le dico. Si rilassa  e va a sedersi sul wc chiuso. Prendo dall'armadietto una fascia e una crema contro i dolori e proprio come ha fatto lei qualche tempo fa, le inizio a medicare la mano. Prima controllo che sia tutto e poi procedo con il massaggio.
-mi spieghi perchè l'hai colpita?
-perchè è una troia.
-questo l'ho capito. Ma che ti ha detto?
-che ti stancherai di me.
Abbassa lo sguardo triste, come un cucciolo indifeso.
-e poi?
La incito.
-e che tornerai da lei. Che sono solo una di passaggio e che non appena ti stancherai di me, tornerai da lei perchè lei è l'unica donna perfetta per te.
-e poi?
-e che al tuo fianco ti faccio sfigurare.
La sua voce diventa sempre più bassa e mi spezza il cuore. Le alzo il viso e la bacio con passione poi la guardo negli occhi.
-stammi a sentire Isabella Swan. Punto numero uno per quanto sia eccitante vedere la tua ragazza che mena un'altra per te, non voglio che fai più a botte con nessuna. Poi punto numero due, non devi nemmeno pensare per un istante che le minchiate dette da Tanya sono vere. Ti dico la verità nuda e cruda. Sai perchè sono stato con lei? Per il sesso. Esatto per scoparmi la più popolare perchè ero un fighetto senza cervello che pensava solo ad essere acclamato da tutti. Ecco perchè ma sai come mi sentivo dopo?
-come?
-uno schifo. Mi sentivo vuoto. Sai come mi sento quando poso semplicemente le mie labbra sulle tue o ti sfioro?
-come?
-come se stessi in paradiso e tu fossi l'angelo più bello.
Mi sorride dolce e io le carezzo il viso.
-e punto numero tre, sei uno schianto. Una meraviglia della natura. E a volte mi chiedo che ho fatto per meritarmi tanto. Lei al tuo fianco sfigura e sai perchè? Perchè oltre a essere bella fuori tu sei bella dentro. Lei è marcia, e la sua bellezza esteriore forzata va bene per una notte, tu sei per tutta la vita amore mio.
Gli occhi le si riempiono di lacrime e questa volta è lei a baciare me.
-sei meraviglioso.
La sollevo e lei incrocia le gambe intorno alla mia vita. Le mie mani vanno sul suo sedere e la stringo forte a me mentre la porto in camera sua.  Mi siedo sul suo letto con lei a calvalcioni su di me. Ci baciamo e lei mi sbottona la camicia con la mano sana e  la lancia sul pavimento. La sua maglietta fa la stessa fine. Sto per sganciarle il reggiseno ma dal piano di sotto arriva una voce.
-Bella? Sei di sopra?
Bella appena sente quella voce salta giù dalle mie gambe e mi lancia in faccia la mia camicia mentre lei si infila la maglietta.
-sbrigati Edward muoviti! Infila quella maledetta camicia o mio padre ti fa fare un volo dalla finestra!
Muoio perchè so che il capo Swan ne è capace. Infilo la camicia e seguo subito Bella di sotto.
-papà! Billy, Jake... che... che fate qua?
-e voi due che diavolo ci facevate sopra da soli?
Il capo Swan mi fulmina con lo sguardo e io sono sicuro che in questo momento sono pallido come un cecio. È la volta buona che mi ammazza.
-e che hai fatto alla mano? Perchè è fasciata?
Sia santificata la mano di Bella.
-eravamo di sopra perchè Edward mi ha fasciato la mano.
-e perchè Edward ti ha fasciato la mano?
-perchè me la sono chiusa nello sportello della macchina.
Ah però. Bella la santarellina sa anche mentire! Mi piace!
-sei sicura che non ci sia nulla di rotto?
Interviene l'amico di Charlie che dovrebbe chiamarsi Billy.
-mio padre è il Dtr Cullen. Mi ha insegnato a capire quando mi trovo davanti a uno strappo muscolare, una semplice distorsione o ad una rottura. Posso assicurarle che Bella non ha nulla che non possa passare con un pò di crema e una fasciatura leggera.
-oh, grazie Edward.
Il capo mi ha ringraziato. Ora arriva il diluvio universale.
-dovere Capo Swan.
I miei occhi si spostano immediatamente su Jacob e mi viene in mente che due sere fa ha baciato la mia ragazza. Lo guardo male e lui mi guarda con sospetto. Il padre di Bella e il suo amico vanno verso la cucina e io scendo le scale per mettermi faccia a faccia con Jacob. È più basso di me ma è coraggioso, sostiene il mio sguardo e non fa neanche un passo in dietro.
-non t'azzardare mai più a toccare la mia ragazza.
-altrimenti?
Faccio per attaccare Jacob ma Bella si piazza fra noi e ci divide.
-ehi smettetela! Non iniziate anche voi per favore!
Continuo a fissare male Jacob e lui ricambia l'occhiataccia. Dalla cucina spunta fuori Charlie.
-tutto bene ragazzi?
-si tutto bene...
Risponde Bella mentre noi due continuiamo a guardarci in cagnesco.
-bene... erm Edward guardiamo la partita e prendiamo la pizza. Sei dei nostri?
-con  piacere.
Charlie mi fa cenno di assenso e ritorna in cucina e io riprendo a guardare male Jacob.
-Edward, Jacob smettetela di guardarvi così!
Guardo Bella che a sua volta mi supplica di smetterla con lo sguardo. Ah che cavolo lei ha mollato una sberla e tirato i capelli alla mia ex e io non posso fare nulla al suo amico che l'ha baciata. Decido comunque che non è il caso di fare scenate in casa di Bella proprio ora che suo padre sembra gentile con me e mi avvicino alla mia ragazza, stringendole la mano. Jacob lo nota e arriccia il naso mentre va in cucina anche lui.
-lo odio.
-Edward...
-tu odi Tanya e io odio lui.
-Tanya è malvagia, Jake è un buon amico.
-è innamorato di te.
-per me è come un fratello Edward.
Mi prende il viso e mi bacia.
-capito testone?
-sono geloso comunque.
Alza gli occhi al cielo e mi prende per mano. Andiamo insieme verso il divano e ci accomodiamo sulla poltrona, lei sulle mie gambe. Poco dopo arrivano Jacob e gli altri.
-ragazzi il divano è tanto grande, ci sono posti comodi per tutti.
Charlie ci ammonisce e Bella arrossisce. Scende dalle mie gambe e va verso il divano dove si sta accomodando anche Jacob. Non la lascio sola vicino a lui! Mi alzo anche io e mi metto in mezzo. Charlie ci guarda stranito e alza gli occhi al cielo.
-Bella?
Jacob chiama Bella a bassa voce dietro le mie spalle come alle elementari.
-cosa?
-fossi in te io la maglietta la metterei nel verso giusto!
Ma che bastardo! Lo fulmino con lo sguardo e poi guardo la maglietta di Bella, solo ora mi accorgo che è alla rovescia. Bella arrossisce e si mette un cuscino addosso per coprirsi.
Quando il campanello suona, Bella va a prendere le pizze mentre Charlie prende da bere.
-quindi tu sei il figlio del Dtr Cullen?
-si.
-uhm, siamo vecchi conoscenti. Come sta?
-molto bene, grazie.
-e tu stai con Bella?
-erm si.
-Bella per me è come una figlia. Se la fai soffrire...
-afferrato!
Bella arriva con le pizze e mi salva da quella situazione imbarazzante. Un passo falso con Bella e mi ritrovo due uomini che vogliono uccidermi. Perfetto. La partita inizia e anche la nostra cena sul divano. A casa mia non mangiamo mai sul divano, a mia madre verrebbe un colpo! Ma non mi è mai mancata veramente quest'usanza. Inizio a commentare la partita e io e Charlie siamo d'accordo su tutto. Me ne compiaccio! Un punto per te Cullen! Jacob sembra poco interessato, giusto due commenti ogni tanto. Bella si annoia a morte lo vedo, e di tanto in tanto mi giro verso di lei e le dico qualcosa di carino. Piccola sono impegnato a conquistarmi la fiducia di tuo padre o ci perderò le gambe. A fine primo tempo Charlie deve fare un annuncio.
-Beh lo dico ora perchè ci siete tutti. Oggi sono passato dal medico, cioè dal Dtr Cullen, cioè da tuo padre Edward, e mi ha detto che sono guarito. Il mio periodo di riposo è terminato così da domani riprendo a lavorare.
-non se ne parla neanche! Papà! Chi ti ha sparato è ancora in circolazione! Non puoi rischiare di andare per la città con quel pazzo libero!
Bella si scalda parecchio e le stringo la mano per farla calmare un pò.
-tesoro tranquilla. Riprenderò a lavorare ma in ufficio. Per tornare all'azione ancora è presto anche se mi piacerebbe molto.
Bella tira un sospiro di sollievo e annuisce. Billy e Jacob si congratulano con lui e anche io.
-sono molto felice per lei capo Swan.
-così puoi passare molto più tempo da solo con Bella?
Sbianco. Pensavo che grazie al calcio le battutine raggelanti fossero finite. Beh devo ammettere che un pensierino ce l'avevo fatto. Devo ricordarmi di non pensare davanti a lui.
-no intendevo... cioè...
-papà! -
-ok ok scherzavo. Anzi no ero serio. Scordatelo ragazzo, anche dall'ufficio sarò la tua ombra.
Spalanco gli occhi mente Bella si porta una mano sul volto disperata e Jacob e Billy se la ridono. La partita ricomincia e io mi salvo in calcio d'angolo. Il secondo tempo lo seguo un pò meno. A fine partita Jacob e Billy ci salutano. Jacob abbraccia Bella e mi fa una smorfia soddisfatta. Lo prenderei a calci. Appena la libera le metto una mano alla vita e la stringo a me guardando male Jacob. Quando vanno via anche Charlie ci saluta e sale di sopra.
-Edward sono contento che sei rimasto. Ti aspetto alla prossima partita.
-non mancherò capo Swan.
-bene. Non fare tardi, domani avete scuola.
-aiuto Bella a riordinare e vado a casa.
-okay, buonanotte.
-notte papà.
-buona notte capo Swan,
Rimaniamo soli io e lei.
-allora?
-allora cosa?
-come è andata?
-beh direi bene no? Jacob è ancora vivo e tuo padre ha meno voglia di spezzarmi le gambe.
Sorride.
-si.. possiamo dire che è andata bene.
Raccogliamo le lattine vuote e gli scatoli della pizza e li buttiamo via.
-è meglio che vado... o domani faremo tardi a scuola.
-non voglio.
-non mettere il broncio o non vado via davvero.
Aumenta il broncio e io la stringo a me, baciandola. Il bacio si fa sempre più intimo quando dal piano di sopra arriva una voce.
-ora è meglio che tu vada Edward.
-si, certo. Notte capo Swan.
-se se...
Merda ci stava spiando da sopra?
-scusalo non c'è abituato...
-non potrei esserne più felice.
Le sorrido e le do un ultimo bacio prima di uscire e andare verso la macchina. A metà vialetto mi volto e la trovo ancora appoggiata al portone che mi guarda.
-ah Bella?
-si?
-ti amo.
Il suo viso si addolcisce e mi sorride. So che infondo mi ama anche lei, ma comprendo che non è ancora pronta a confessarmelo. Le darò tutto il tempo che le serve perchè lei è la mia stellina e io mi sono innamorato, questa volta credo d'avvero che per l'ultima volta.
 
ps_ chi vuole un fidanzato come Edward batta un colpo! :P

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Capitolo 21
*** human shield ***


Buona sera fanciulle (e fanciulli). come state? eccomi qui pronta con un nuovo capitolo. ormai siamo giunti QUASI al termine di questa storia e scriverla è diventato semplice e tutto in discesa. voglio ringraziarvi per le recensioni, vi ripeto senza di quelle non funziono quindi recensite recensite recensite! bando alle ciance, vi lascio a questo capitolo. è mooooooolto ricco. spero vi piaccia, che apprezzerete le mie scelte e che come sempre mi scriverete un pensierino a fine lettura!! ci vediamo dopo, un bacione a tutte.

-non può essere vero Jake. Dimmi che è uno dei tuoi scherzi ti prego!
-no Bella sono serio questa volta. Fra due ore dobbiamo partire.
-ma è assurdo! Come farai con la scuola?
-mio padre grazie anche al tuo ha trovato una soluzione. Frequenterò una scuola li e non perderò nulla.
-e io come faccio? A me ci hai pensato?
-tu ora hai Edward.
-Jake... sei il mio migliore amico da quando avevo cinque anni! E ora mi dici che te ne vai dall'altra parte del paese! Perchè me lo dici solo oggi?
-mio padre voleva che fosse tutto in regola prima di dirmelo. Io l'ho saputo qualche giorno fa ma non ho trovato mai il momento adatto per dirtelo.
- è assurdo. Io non ci sto.
Jake mi abbraccia forte e io lo stringo a me. Non posso ancora credere che domani parte. Non posso pensare ad una vita senza Jacob. Lo conosco praticamente da sempre e ora devo dirgli addio. Perchè per una volta che le cose vanno bene deve per forza arrivare la sfiga?
-tuo nonno non può venire qui?
-no Bella. A Pittsburgh ha i suoi dottori, le sue abitudini. Un cambio di vita così radicale non lo reggerebbe.
-anche qui ci sono ottimi medici! Il padre di Edward è fantastico, hai visto anche tu come ha curato Charlie! Non posso credere che non fai niente per restare!
-Bella ti assicuro che esistesse un modo per starti vicino io lo troverei. Ma non c'è. Non stavolta.
Le lacrime iniziano a bagnare il mio viso e Jacob mi abbraccia forte. Inizio a singhiozzare fra le sue braccia.
-ehi Bella non fare così. Mi verrai a trovare. Tutte le volte che vorrai! Faremo una stanza solo per te e tu potrai venire anche tutti i weekand.
-sai che non è possibile.
-si invece. Deve esserlo Bella. Ti prego non piangere più, mi spezzi il cuore così.
Mi stacco dal suo abbraccio e mi asciugo le lacrime con il dorso della mano.
-quindi ti accompagno in aeroporto?
-veramente... odio gli addii . Ci tocca salutarci qua.
Lo abbraccio di nuovo e verso le mie ultime lacrime.
-sei il mio migliore amico Jake. Ti voglio bene, come se fossi mio fratello, come se fossi sangue del mio sangue.
-anch'io ti voglio bene Bella. Forse anche qualcosa in più del bene.
-jake..
-lo so lo so. Non è il momento e il tuo cuore appartiene a un altro.
-ci sarà sempre un posto per il mio migliore amico nel mio cuore.
-tu hai tutto il mio.
Non rispondo e continuo ad abbracciarlo. Mi mancherà tanto.
 
Esco da casa di Jacob dopo un'ora, con gli occhi gonfi e un peso nel cuore. Non posso credere di aver appena detto addio al mio migliore amico, alla mia ancora di salvezza. Non so dove andare, a casa non voglio tornarci così vado a casa Cullen. Spero di non trovare Edward, non voglio che mi veda così a causa di Jake. Suono il campanello ma neanche questa volta la fortuna è dalla mia parte. Apre Edward e appena mi vede il sorriso che ha sulle labbra svanisce.
-Bella? Piccola che succede?
-posso stare un pò con te? Non mi va di rimanere sola.
-certo che puoi stare con me, per tutto il tempo che vuoi. Entra.
Entro dentro e non sento nessuno in casa. Sono le sei del pomeriggio, sicuramente i genitori di Edward saranno a lavoro.
-Bella che succede? Perchè hai gli occhi gonfi?
-venendo qua speravo di poter parlare con Alice veramete.
-è uscita con Jasper. Non puoi parlare con me? È colpa mia se stai così? Ho fatto qualcosa che...
-nono non è assolutamente colpa tua.
-e allora chi ti ha tolto il sorriso? Lo uccido con le mie mani, se ti hanno torto un capello...
-non mi ha fatto nessuno niente. Possiamo sederci?
-certo scusami. Vieni.
Andiamo in soggiorno e ci sediamo sul divano. Mi accoccolo su Edward e respiro il suo profumo. La sua sola presenza mi fa stare meglio. Forse ha ragione Jake. Forse Edward potrebbe col tempo diventare anche il mio migliore amico. Ciò non potrà però cancellare anni di amicizia con Jacob. Edward mi carezza la schiena e mi posa teneri baci sui capelli.
-ho appena detto addio a Jacob, ecco il perchè degli occhi gonfi.
Si irrigidisce immediatamente. Contrae la mascella e smette di carezzarmi ma lascia comunque la mano sulla mia schiena.
-non è come pensi. Fra poco lui e suo padre si trasferiranno a Pittsburgh, da suo nonno. È rimasto solo e ha bisogno di cure e compagnia. Così si trasferiscono.
Non mi risponde e continua a guardare un punto fisso. Gli carezzo una guancia.
-Edward?
-sei innamorata di lui?
-no.
-e perchè la notizia della sua partenza ti ha ridotto così?
-perchè è il mio migliore amico. Lui c'è sempre stato da quando avevo cinque anni Edward. Mi ha sempre accettata per quello che sono, non ha mai aspettato un mio cambiamento per essermi amico.
-perchè invece io...
-non sto dicendo questo. Perdere un amico è doloroso Edward. Questo non vuol dire che se sto male per la sua partenza significa che sono innamorata di lui. I sentimenti che provo per te sono diversi da quelli che provo per lui, da quelli che provo per qualunque altra persona al mondo.
-è una cosa positiva?
-certo che è una cosa positiva Edward.
Mi sorride sghembo. A volte sembra sicuro di se, forte e indipendente. Altre sembra un bambino insicuro che aspetta sempre di essere rassicurato.
-e se partissi io?
-ti seguirei. Ecco la differenza.
La risposta mi esce spontanea, non ci penso neanche. È una cosa talmente ovvia per me.
-mi sciogli il cuore così.
Lo bacio. Un bacio dolce, senza secondi fini. Solo per il gusto di assaporare il suo amore.
-Edward?
-dimmi stella.
-ti amo.
Spalanca gli occhi che gli diventano lucidi e mi stringe a se. Poso l'orecchio sul suo cuore e lo sento battere all'impazzata.
-non puoi capire la gioia che mi dai Bella.
-lo sento dal tuo cuore...
-anch'io ti amo, tanto amore mio.
Ci accomodiamo meglio sul divano, io stendo il mio busto sul suo, la testa sul suo petto, ad ascoltare il suo cuore. Rimaniamo in quella posizione per un pò, abbracciati, uniti, innamorati.
-Edward devo tornare a casa. Fra poco mio padre tornerà e devo preparare la cena.
-ma fuori è buio.
-e al mio pick-up ci sono le luci.
Mi alzo e lui mi segue.
-intendi dire che vorresti tornare a casa da sola con quel coso?
-è un pick-up Edward. E si, devo tornare a casa.
-ti accompagno io.
-e il pick-up?
-te lo prendi domani dopo scuola, quando è giorno.
- va bene.
Accetto solo perchè sono stanca e non ho voglia di discutere. Entriamo in macchina e andiamo verso casa mia.
-ti senti meglio?
-si. Merito tuo.
Gli sorrido e lui ricambia, stringendomi la mano. Si ferma davanti casa ma non voglio che vada via.
-che dici se resti a cena?
-dico che con te resterei ovunque.
-Esme mi ucciderà. Ti sto rubando.
-Esme è felice che sto con te.
Scendiamo dalla macchina e andiamo verso casa. Infilo la chiave nella serratura ma noto che è aperta. Strano, mio padre non la dimentica mai aperta.
-è aperta.
-l'ha dimenticata tuo padre?
-si. Credo di si.
Entriamo e andiamo direttamente verso la cucina. Appena entro mi si gela il sangue. C'è un uomo. Un estraneo. Ha una pistola in mano e ce la punta contro. Edward mi tira istintivamente indietro e si mette davanti a me, per farmi da scudo.
-un altro passo o movimento sbagliato e siete morti.
Mi stringo a Edward e non muovo più un muscolo. La paura mi invade ogni centimetro del corpo.
-cosa vuole? Perchè è qui?
-sta zitto ragazzino! Qui le domande le faccio io! Sedetevi in quell'angolo!
Ci mostra con la pistola un angolo della cucina. Edward continua a tenermi dietro di se e facendo marcia indietro arriviamo all'angolo. Ci sediamo, lenti, con movimenti studiati. Tremo dalla paura. L'uomo continua a puntarci contro la pistola e inizia a scrutarci. Anche io lo fisso. È alto ma non troppo, leggermente muscoloso. Ha i capelli corti e neri, gli occhi castani. Indossa dei guanti neri, un paio di jeans e una camicia nera aperta con sotto una canotta. Mi sembra di averlo già visto. Mi ricorda qualcuno ma non capisco chi. Perchè mai un uomo così è in casa mia e mi sta minacciando con una pistola?
-tu sei Isabella?
-si...
Mormoro. Si avvicina a grandi passi e mi prende per un braccio, Edward si alza di scatto e cerca di fermalo ma lui gli punta la pistola sulla fronte.
-no! Fermo! Vengo vengo ma lascialo stare!
Mi spinge a terra e Edward è di nuovo accanto a me. L'uomo torna indietro e senza mai levare la pistola , cerca nel cassetto qualcosa. È troppo lontano e troppo pericoloso per tentare di fare qualsiasi cosa.
-non c'è un cazzo in questa casa! Bene.
Torna da me e mi alza puntandomi la pistola alla testa.
-fai un solo movimento e le faccio saltare il cervello.
Edward spalanca gli occhi e rimane nell'angolo, livido in faccia, con gli occhi spalancati. L'uomo mi tiene per un braccio, la pistola contro la testa. Poi mi fa sedere al tavolo.
-il tuo paparino non c'è?
Cosa? Che vuole lui da mio padre? Come lo conosce? All'improvviso mi viene un lapsus...
-sei tu... l'hai sparato tu!
-intelligente la bambina.
-cosa vuoi da noi? Perchè ci fai questo?
-ho detto che le domande qua le faccio io!
Urla e mi terrorizzo. Edward si alza di scatto e lui gli punta la pistola.
-ti ho detto di stare seduto o ti giuro che alla bambolina prima me la scopo e dopo te l'ammazzo davanti! Siediti!
Edward si siede e non distoglie gli occhi da lui.
-Metti le mani dietro la schiena!
Edward esegue.
-dunque, eravamo rimasti alle presentazioni... tu sei la figlia di Charlie e di Reneè giusto?
Cosa? Come conosce mia madre? Cosa centra lui con la mia famiglia?
-rispondimi!
-si!
-sai io conosco molto bene tua madre. Siamo stati insieme, per un pò.
Merda! Ecco dove l'ho visto! Era in foto con lei! Aveva i capelli lunghi ma era lui! Che vuole l'amante di mia madre da noi?
-che centriamo noi con lei?
-beh piccola Isabella, lei mi ha lasciato. E sai perchè? Perchè voleva tornare dalla sua famiglia diceva, dalla sua amata figlioletta. Così io ora la uccido questa figlioletta e lei non tornerà da nessuno.
Mi viene la nausea.
-io non vedo mia madre da quando avevo cinque anni!
-non mentire!!
Urla ancora. Ogni urlo è un colpo al cuore.
-te lo giuro! Non abbiamo più contatti con lei! Ti ha mentito con noi non c'è mai tornata!
-zitta zitta zitta!
Mi scaraventa giù dalla sedia.
-Vai da lui! Vai vai vai!
Gattono velocemente da Edward e lo stringo forte.
-se vi muovete sentite che succede. Prima mi scopo lei, poi uccido lui e dopo finisco lei! Intesi?!
-si..
È un sussurro il nostro.
-tranquilla. Ci penso io. Tranquilla.
Edward parla talmente a bassa voce che a stento lo sento io. L'uomo continua a camminare nervoso per tutta la cucina.
-tua madre è una puttana! Ecco che cos'è! E ora io che ci faccio con voi due? Cosa?!
Pochi secondi dopo sentiamo una voce che arriva da fuori.
-polizia.la casa è circondata. Fai uscire gli ostaggi. Dopo esci tu con le mani in alto.
La polizia! Come faceva a sapere? Guardo Edward e so che centra qualcosa. Torno con lo sguardo sull'uomo e ci fissa impaurito.
-porca puttana! Siete stati voi! Vi avevo avvisato!
Si avvicina e mi tira su per poi sbattermi contro il tavolo. Cerca di abbassarmi i jeans ma io mi dimeno. Mi punta la pistola alla testa e mi urla di stare ferma. È un secondo e non vedo più Edward nell'angolo.
-lasciala stare!!!
È su di lui e cerca di afferrare la pistola. Per combattere contro di Edward libera me. Picchia un calcio a Edward e l'allontana, poi fa fuoco. Vedo Edward accasciarsi  e urlo con tutte le forze. Mi butto al suo fianco e in quel momento fanno irruzione dalla finestra Luke e un altro collega di papà. L'uomo non se ne accorge e continua a fissare me ed Edward. Punta la pistola allo stomaco di Edward che rimane fermo, steso, ancora cosciente.
-non farlo ti prego. Ti scongiuro non farlo.
Sto piangendo ma lui mi guarda con un ghigno maligno. Fa per premere il grilletto e non so se sia l'adrenalina o cosa ma lo spingo via. Edward si alza e mi tira giù. L'uomo preme il grilletto e la pallottola colpisce la vetrina frantumandola. In quel momento i poliziotti lo bloccano ma lui non si arrende. Afferra la pistola e fa fuoco ancora, colpendo Luke. Il collega a quel punto preme il grilletto e l'uomo cade sul pavimento. Immobile. Io e Edward ci alziamo e lo controllo. L'ho visto sul pavimento e ora è in piedi, accanto a me.
-stai bene Edward? Dove ti ha colpito? Edward?
-mi ha colpito di striscio al braccio. Sto bene.
Lo abbraccio forte e lui mi stringe con il braccio sano.
-è tutto finito piccola, è tutto finito.
-È deceduto. Non c'è più polso.
Mi giro verso i due poliziotti. Luke è seduto e si tiene una gamba sanguinante ma è vigile. Anche lui è stato colpito di striscio per fortuna. Il collega è piegato sul corpo dell'uomo e controlla il polso.
È morto.
-Bella! Bella tesoro!
In cucina entra anche papà. Libero Edward e corro ad abbracciarlo.
-è tutto finito bambina mia è finito.
-Edward è ferito.
-Edward figliolo vieni fuori, c'è un ambulanza.
Torno da Edward e gli passo un braccio attorno alla vita come per sorreggerlo ma in realtà è più per tranquillizzare me stessa, assicurarmi di averlo accanto a me vivo. Lui mi stringe e andiamo fuori. Papà rimane dentro. Due infermieri entrano in casa con una barella, altri due ci vengono incontro e prendono Edward. Andiamo verso l'ambulanza. Siamo circondati dai vicini, venuti tutti a constatare l'accaduto.
-la pallottola ti ha solo sfiorato. Basterà qualche punto.
L'infermiera è gentile, mi porge un bicchiere d'acqua e mi fa sedere accanto a Edward.
-Edward! Bella!
In ambulanza entra Carslie.
-tranquilla Jamie, è mio figlio. Ci penso io.
Carslie si  rivolge all'infermiera che annuisce e scende dall'ambulanza. Il Dtr Cullen si precipita a vedere la ferita di Edward. Anche lui dice che ha bisogno di punti.
-Vado dentro a vedere se si può fare qualcosa per quell'uomo. Voi non muovetevi da qui.
Rimaniamo soli e mi avvicino ancora di più a Edward. Se gli fosse successo qualcosa di più grave non me lo sarei mai perdonata. Sono innamorata persa di questo ragazzo, è diventato in poco tempo parte vitale di me.
-grazie Edward.
-per cosa?
-mi hai salvata. E ti sei beccato una pallottola.
Sorride dolce.
-ti farò da scudo umano a vita. E grazie anche a te. Se non era per te a quest'ora avrei una pallottola nel petto.
-non dirlo neanche per idea.
Poso la testa sulla sua spalla e lui me la bacia.
-centri tu con l'arrivo della polizia vero?
-si. Quando mi ha detto di mettere le mani dietro la schiena ho afferrato il cellulare. Ho chiamato il 911 e ho lasciato in linea. Hanno ascoltato la conversazione e sono arrivati in pochi minuti.
gli do un bacio leggero sulla guancia e lo stringo un pò a me. In quel momento passa la barella con un corpo inerme coperto da un lenzuolo bianco. Dietro c'è mio padre che sale in ambulanza e mi abbraccia. È davvero tutto finito.
 

-benvenuta Bella.
-waooo Edward.. è meraviglioso qui.
-già e per una settimana intera è solo mio e tuo.
Sorrido e abbraccio forte Edward. Siamo nella casa a mare dei suoi genitori, a San Diego. Siamo soli, fra una settimana ci raggiungeranno Jasper ed Alice che sono momentaneamente occupati in una mini vacanza con la famiglia di Jasper. Fra due settimane invece arriveranno anche i coniugi Cullen. Sono ancora scioccata, mio padre mi ha dato il permesso di passare un intero mese di vacanza con Edward! Forse ha semplicemente pensato che dopo tutto quello che ci è successo nei mesi di maggio  e giugno, una lunga vacanza è ciò di cui avevamo bisogno. Dopo quella terribile sera io e Edward abbiamo passato le sei settimane successive ad incontrare psicologi e a parlare con la polizia. Ovviamente mio padre non si è potuto occupare delle indagini e a noi è toccato raccontare i fatti di quella sera ogni giorno, più volte al giorno. Lo squilibrato che è entrato in casa mia, è deceduto quella sera stessa. Legittima difesa, il giudice l'ha confermato. Ma proprio a causa della sua morte è toccato a noi, con i nostri racconti e l'aiuto dei medici, capire cosa ha spinto quell'uomo a compiere quel gesto. Alla fine hanno dedotto che era affetto da insanità mentale e il suo era solo un piano per riavere mia madre. Mia madre, che anche dopo questa storia non si è fatta viva. Dovrei rassegnarmi davvero, non mi vuole più.
-che c'è piccola?
Sollevo il viso e incontro gli occhi di Edward. Verdi, trasparenti, bellissimi. Edward in queste settimane è stato meraviglioso. Anche nei momenti peggiori è stato al mio fianco, pronto a stringermi la mano e tranquillizzarmi. Mi ha fatto divertire, mi ha trattata come una regina.
-niente, ho solo voglia di godermi questa settimana con te a 360 gradi.
L'abbraccio forte e ci baciamo.
La sera, dopo aver fatto la doccia, scendo giù in soggiorno e trovo Edward in piedi davanti al divano.
-che c'è?
-ho una sorpresa.
-per me?
-si…
Sorrido e lui ricambia con mezzo sorriso teso. Mi avvicino a lui e gli carezzo una guancia.
-perché sei nervoso?
-perché non so come interpreterai questa sorpresa.
-io amo le sorprese, e qualunque cosa sia se l'hai fatta tu sarà sicuramente perfetta.
Sorride ancora nervoso.
-Edward?
-ok andiamo. Però…
-però?
-te lo dico dopo.
Incrocio le sopracciglia e afferro la sua mano. Lui sorride e mi porta in cucina, per poi uscire dalla porta del retro. Siamo in giardino e qui è meraviglioso. È assurdo nella parte anteriore della villetta abbiamo la sabbia  e il mare, qui sembra di trovarci in una giungla. Una giungla molto curata. È buio ma ci sono delle lanterne che illuminano il giardino. Edward mi conduce davanti a una porticina. Sembra una specie di serra.
- chiudi gli occhi.
Faccio come mi dice. Lui mette una mano sui miei occhi e con l'altra sento che apre la porta.
-attenta al gradino.
Salgo il gradino e sono invasa da un meraviglioso profumo.
-ok ora camminiamo un po’…
-ahhh quando posso aprire gli occhi?
-sii paziente!
Continuo a camminare con le sue mani sulla mia vita che mi indicano la strada da fare. Ad un tratto si ferma.
-ok, ci siamo, apri gli occhi.
Apro gli occhi e quello che mi trovo davanti è meraviglioso. Sembra un giardino esotico, ci sono dei fiori meravigliosi che non avevo mai visto. Non sono rinchiusi in vasi ma crescono direttamente sul terreno. Ci sono piante anche appese, alberi verdi e l'aria che si respira è fantastica.
-è meraviglioso qui.
-sapevo che ti sarebbe piaciuto. Mia madre è appassionata di botanica. Ma non si accontenta di qualche piantina sul terrazzo. Negli anni ha ricercato i fiori più belli in tutto il mondo e ha costruito questo paradiso, per offrirgli il clima perfetto.
-è davvero un paradiso.
Guardo Edward e lui mi sorride dolce.
-non è ancora finito, vieni…
Mi afferra la mano e andiamo verso la fine della serra. In un angolo c'è una capanna. Sembra fatta di paglia e foglie di palme secche, con una scaletta per salirci dentro. Questo posto è pieno di sorprese.
-dopo di lei madame…
-lo fai solo per guardarmi il sedere ?
-beccato!
Gli faccio la linguaccia e salgo la scaletta in legno, Edward mi segue. Scosto la tenda e la capanna appare più grande di quanto avessi immaginato. Sul pavimento, fatto di legno, ci sono dei cuscini e una coperta mentre nei quattro angoli ci sono delle candele. Non trovo parole adatte per descrivere cosa provo in questo momento. Mi giro verso Edward e la mia espressione dovrebbe essere un misto tra incredulità e adorazione.
-tutto questo non vuol dire che sei obbligata, era solo una sorpresa e se non vuoi, possiamo stare qui e parlare o…o…
Edward nervoso è uno spettacolo, ma quando mai non lo è? Lo zittisco con un bacio.
-basta parlare.
Inizio a levargli la camicia già aperta. Mi afferra le mani e mi guarda negli occhi.
-sei sicura?
-si. Voglio fare l'amore con te Edward. Adesso, in questo paradiso.
Mi sorride dolce e ricomincia a baciarmi. Ci spogliamo lentamente. La sua canotta, la mia maglietta, i suoi jeans, i miei pantaloncini, il mio reggiseno, i suoi boxer, le mie mutandine.
Siamo nudi, sdraiati fra i cuscini e non potrei sentirmi meglio. Edward continua a sfiorarmi il corpo, a baciare ogni angolo di me.
-sei bellissima.
Arrossisco. Mi sento il cuore in gola. Sta succedendo davvero, con il ragazzo migliore del mondo e dentro un paradiso terrestre. Devo essere stata una persona meravigliosa in un'altra vita o semplicemente è arrivato il momento del riscatto dopo anni tristi e bui.
Edward è su di me e io lo voglio, lo voglio così tanto. Sento che anche lui mi vuole ma i suoi gesti sono lenti, dolci.
-Edward…
Mugolo e a stento riconosco la mia voce. Smette per un secondo di torturarmi il seno e mi guarda.
-ti prego…
-cosa?
Ha capito ma vuole sentirselo dire. Stronzo.
-ti voglio.
-con calma piccola, voglio assaporarti tutta.
Metto una mano fra i suoi capelli e con in piede gli carezzo la gamba. Una sua mano si sposta tra le mie, lì. Morirò per autocombustione.
-mmmh sei pronta.
-se continui così mi sciolgo Edward. Ti prego.
Sorride soddisfatto e sale sul mio visto. Occhi negli occhi, il suo corpo sul mio.
Mi chiede ancora una volta il consenso, in tutta risposta lo bacio e lui si fa spazio dentro di me. Piano.
-ahh!
Mi lascio sfuggire un urlo. Fa male porca miseria.
-ti ho fatto male?
-ora passa…
Mi bacia il collo e il viso senza uscire da me. Il dolore svanisce e muovo i fianchi verso di lui per fargli capire che sono pronta. Lui spinge un po’ di più e il dolore ritorna ma è molto più sopportabile. Si ferma, mi bacia. Poi ricomincia. Lo fa fin quando non mi abituo e ora la sensazione si che è meravigliosa. Stringo le gambe intorno alla sua vita e lui inizia a muoversi più rapidamente. Il piacere mi si accumula tutto nel basso ventre e dopo ogni spinta sembra che stia per esplodere. Arriviamo al culmine insieme e richiudiamo il nostro piacere bocca contro bocca, ti amo contro ti amo. Esce da me. Ho il fiatone come se avessi corso una maratona. Si stende a pancia in su e mi tira a se. Mi accoccolo sul suo petto e ascolto il battito irregolare del suo cuore. Anche il suo respiro è accellerato.
-come stai piccola?
-mai stata meglio.
Sorride e mi bacia i capelli.
-ti ho fatto male?
-non lo ricordo neanche più.
Lo stringo forte e lo guardo negli occhi.
-è stato meraviglioso Edward, tu sei meraviglioso. Hai fatto tutto questo per me e io… ti amo così tanto.
Ho le lacrime agli occhi per la felicità che provo in questo momento. Lui mi da un bacio tenero, dolce.
-anch'io ti amo tanto piccola.
Passiamo la notte li, abbracciati, cullati dai nostri respiri. Il mattino seguente infilo la sua camicia, lui infila solo i jeans e torniamo in casa.
-ho bisogno di una doccia… tu?
Lo provoco. Lui sorride malizioso. Ha già capito.
-pensi che io puzzo?
-puzziamo di sesso.
-nahh semmai profumiamo d'amore!
Gli  butto le braccia al collo e lo bacio, lui mi tira su e mi posa sul ripiano della cucina. La doccia dovrà aspettare.
 
Non posso credere che l'estate sia già finita. Siamo a fine agosto e domani mattina dobbiamo tornare a Forks. Ho passato un mese splendido assieme a Edward. La prima settimana è stato meraviglioso, ventiquattro ore su ventiquattro insieme, giorno e notte. Abbiamo fatto l'amore tante di quelle volte che ho perso il conto. Edward è una persona fantastica. In questo mese ho imparato a conoscerlo veramente e ho capito di amarlo sul serio. In questa ultima settimana sono stati con noi anche i genitori di Edward oltre a Jasper e Alice. Emmet e Rosalie sono in vacanza pre-università, da soli alle bahamas. Ieri mattina ho avuto una sorpresa. Edward e i suoi genitori hanno invitato mio padre e Jake qui con noi. È stato un gesto meraviglioso. Non vedevo l'ora di rivedere Jacob. Mi ha raccontato che in questi mesi ha conosciuto una ragazza e si è fidanzato. Sono davvero felice per lui e Edward sembra molto più rilassato.
-chi vuole un'altra salsiccia?
-io!!
Edward e Jacob rispondono insieme e poi scoppiano a ridere. Sorrido anche io e mi incanto a guardare questa meravigliosa famiglia. Come cena di addio all'estate abbiamo organizzato un barbecue. Charlie e Carslie si contendono il cappello da mago dell'arrosto. A fine cena mangiamo la torta che io ed Esme abbiamo preparato nel pomeriggio. È alle pesche, una ricetta di nonna Cullen. Edward in questo periodo mi ha parlato molto di lei e dai suoi racconti mi accorgo che si somigliano davvero tanto.
-ieri sera non vi abbiamo mostrato il giardino! Charlie, Jake dovete vederlo assolutamente!
Esme è entusiasta. Jake e Charlie si alzano e seguono Carslie ed Esme.
-e voi non venite?
Guardo Edward e decidiamo di seguirli. Percorriamo tutto il giardino esterno, illuminato dalle lanterne. Quando arriviamo alla serra guardo Edward  e lui mi sorride divertito, sta pensando quello che sto pensando io. Gli stringo la mano e lui ricambia la stretta.
-questo posto racchiude la flora di tutto il mondo.
Esme apre orgogliosa la porta della serra e lo spettacolo davanti a noi è spelendido. Jake e papà rimangono a bocca aperta ed Esme se ne compiace. Carslie alza gli occhi al cielo e si incammina dentro. Lo seguiamo. Esme inizia a dare i nomi a tutti i fiori presenti.
-e ora una chicca!
Ci avviamo verso la capanna. Nella  mia mente riaffiorano ricordi meravigliosi e a giudicare dall'espressione di Edward vale lo stesso anche per lui.
-questa capanna l'ho progettata io. È ideale per rilassarsi accompagnati da un buon libro e questo fantastico profumo di fiori. Poi è molto più grande di quello che sembra visto che per metà è costruita fuori dalla serra.
È perfetta anche per farci l'amore Esme, soprattutto con tuo figlio.
A volte mi meraviglio dei miei pensieri poco casti e poco carini. Esme apre la tenda e guarda dentro confusa. Edward e io ci guardiamo e sbianchiamo.
-oh strano, non ricordavo di averci lasciato dei cuscini li dentro.
Merda merda merda! Se ci sono i cuscini ci sarà anche la coperta, prova schiacciante della mia verginità persa. Ma come diavolo abbiamo fatto a dimenticarci di toglierla?
-ce li ha messi Alice settimana scorsa! Lei e Bella sono venute a spettegolare qui visto che io e Jaz continuavamo a interromperle.
Edward cerca di giustificarsi alla meglio e gli altri sembrano crederci. Tiro mezzo sospiro di sollievo ma poi Esme fa per entrare nella capanna.
-arriviamooooooo!
Urlo. Tutti si voltano a guardarmi insospettiti.
-non avete sentito Alice chiamare?- mento spudoratamente.
-ah ecco cos'era. Si sarà proprio Alice.
Edward mi accorda. Carslie ci guarda come se avesse capito tutto e per fortuna è dalla nostra.
-si cara forse è meglio rientrare, fra poco si azionerà l'annaffiamento automatico.
Esme sembra delusa di non poterci mostrare la capanna al suo interno ma scende comunque dalla scaletta. Usciamo dalla serra finalmente. Carslie si ferma un po’ più dietro, con me e Edward.
-qualunque cosa sia, risolvetela entro cinque minuti. Vi copro io con gli altri.
Avvampo e abbasso la testa. Carslie si volta e torna dagli altri. Io e Edward corriamo nella capanna. Io prendo la coperta e la raccolgo alla rinfusa mentre lui spinge i cuscini in un angolo. Corriamo dentro e infilo la coperta in lavatrice, azionandola immediatamente con la temperatura più alta, per andare sul sicuro. Edward scoppia a ridere e io gli do un pizzicotto sul fianco.
-smettila! Dio mio se l'avessero vista… e tuo padre se n'è accordo. Che vergogna!
Mi porto le mani al viso e lui mi viene ad abbracciare continuando  a ridere.
-mio padre non si è accorto di tutto. Ha capito che c'era qualcosa sotto ed è  intervenuto. Ma adesso andiamo o penseranno che siamo rimasti li dentro a fare sesso.
-si trovano in ritardo di un mesetto.-
affermo sorridendo ma Edward non ride con me. Al contrario  sbianca e mi libera dall'abbraccio.
-che hai detto?
Ma che gli prende? È pallido e ha gli occhi spalancati. Deglutisce a fatica.
-che sono in ritardo di un mesetto.
Edward inizia a sudare freddo e io non capisco che gli prende.
-Edward?
-chi è in ritardo di un mesetto?
-i pensieri di Charlie e gli altri?
Il suo viso riprende colore. Tira un lungo respiro di sollievo e si piega in due posando le mani sulle ginocchia. Ma che ha?
-Edward ma che diavolo ti prende?
-mi hai fatto venire un colpo! Avevo capito che tu eri in ritardo di un mesetto!
Questa volta sono io a sbiancare e a sudare freddo. Porca miseria, ma io ho un ritardo!


ecco come sempre vi ho lasciato sul più bello. beh dovreste ringraziarmi, stavo tagliando il capitolo quando Edward e Bella sono in ambulanza ma poi vi ho pensato e mi sono detta "troppa tristezza in un capitolo solo, inserirò l'altra metà per farli sognare un pò!". allora i nostri due piccioncini sono arrivati al momento che tutti aspettavamo ma forse hanno fatto un pò di guai. mmmmmm scopriremo che succede nel prossimo capitolo! vi lascio un bacione, aspetto di sentire la vostra! a prestissimo :)

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Capitolo 22
*** Goodbye My Lover ***


buona domenica sera/notte a tutte! dunque, fra tre giorni inizio la scuola... (vi preogo bombardatela prima) quindi mi sono detta.. affrettiamoci! ed eccomi qui a quest'ora improponibile a pubblicare un altro capitolo. vi annuncio che ci saranno dei salti nel tempo enormi ma fidatevi di me. vi ringrazio per le recensioni del capitolo precedente, siete un amore. vi lascio al capitolo. ps_ preparate i fazzoletti!!! 

POW EDWARD.
Sono in camera mia, steso sul letto con le cuffie. Non riesco a distrarmi dal fatto che la mia ragazza probabilmente è incinta.

-e ora che ti prende? Perché sei diventata così pallida?
Non mi risponde e si mette le mani sulla pancia.
-Bella?
-il ciclo… doveva venirmi due settimane fa.
Un minuto di respiro ed ecco di nuovo l'ansia.
-mi prendi in giro?
-no, posso prenderti in giro su una cosa del genere?
-e come cazzo è successo?
-vuoi fatto un disegnino?
È inviperita per la miseria.
-ma siamo stati attenti!
-beh evidentemente non abbastanza!
Si mette la mani nei capelli e va a sedersi sulla panchina accanto alla lavatrice. Incinta. Aspetta un bambino. Diventerò padre. Bella incinta.
-di qualcosa… per favore..
Mi supplica e mi sveglio dai miei pensieri. La vedo così piccola e indifesa su quella panchina mentre mi fissa con gli occhi sgranati e non posso fare altro che sedermi al suo fianco e stringerla forte a me.
-che sia vero o no, l'affronteremo insieme.
-non mi abbandonerai?
Mi stringe il cuore sentire che ha ancora questa paura.
-non lo farei per nessuna ragione al mondo. Ti amo, come devo dirtelo?
Scende dalla panchina e viene a sedersi sulle mie gambe, incastrando il viso nel mio collo. Ci lascia un bacio sopra e sospira.
-mi fido di te Edward.
-e io di te.
La stringo forte e la coccolo per un po’ fin quando Alice non viene a chiamarci.
 

Toc-toc. Mia madre sbuca dalla porta e viene a sedersi sul mio letto.
-ti va di parlare?
-di cosa?
-sei strano da quando siamo tornati a casa. Problemi con Bella?
-più o meno.
-avete litigato?
-mamma non…  è difficile parlarne con te.
-perché sono una donna?
-si..
-tra donne ci capiamo. Magari posso aiutarti a capire.
-no.. davvero grazie mamma ma non mi va.
Se dicessi a mia madre che forse Bella è incinta le prenderebbe un colpo. Quando mamma sta per andarsene la porta della mia camera si apre. È Bella.
-buona sera signora Cullen, scusi non volevo disturbarvi.
-tranquilla tesoro, sono sicura che Edward è molto felice di vederti.
Bella le sorride educatamente e quando mia madre si chiude la porta alle spalle corre da me che le apro le braccia per accoglierla. Si stende sul letto e posa la testa sul mio petto.
-scusa se sono piombata qui. Papà è a lavoro e non riuscivo a distrarmi a casa da sola.
-hai fatto bene a passare, stavo per venire io da te. Mi mancavi.
-ci siamo visti tre ore fa…
-mi mancavi lo stesso.
Le bacio i capelli e lei mi stringe. Qualcuno bussa alla porta e lei schizza via dalle mie braccia. Si siede alla scrivania e io vado di fronte a lei sul letto. Entra Carslie in camera e chiude la porta dietro di lui.
-ragazzi, va tutto bene?
-ti ha mandato mamma?
-no… cioè mi ha detto che c'è qualcosa che non va e sono venuto a parlare un po’.
-erm vi lascio soli?
Bella è imbarazzatatissima. Le prendo la mano e la guardo negli occhi.
-no cara, resta.
Carslie cerca di tranquillizzarla ma senza riuscirci.
-papà non vogliamo parlarne..
-allora facciamo così. Io ora non sono Carslie ma sono il Dtr Cullen. Qualunque cosa sia, non la dirò a nessuno perché c'è il segreto professionale di mezzo. Ci state?
Guardo Bella e lei mi fa cenno di si con la testa.
-va bene. Però promettimi che non giudicherai, che ti limiterai a un consiglio medico e che non lo dirai a nessuno compresa  mamma,  e il padre di Bella.
-massima riservatezza. Avete la mia parola.
-ok.. beh.. quando eravamo in vacanza… noi.. cioè.. io.. Bella ha.. ha..
-ho un ritardo, forse sono incinta.
-che cosaaaaaaaaaaaaaaaaaa?!
Bella anticipa le mie parole. Papà urla e per poco non ci rimane secco.
-papà avevi promesso!
-incinta? Ma sei impazzito?
Carslie mi da uno schiaffo in testa, quegli schiaffi che solitamente si becca Emmet.
-papà! Non urlare! E non menarmi! Il segreto professionale è andato a puttane?
-modera il linguaggio ragazzino!
-calmatevi tutti e due!
Bella ci rimprovera e poi arrossisce perché ci voltiamo verso di lei e la ascoltiamo senza fiatare. Carslie sembra quasi a disagio e cerca di riprendere la sua compostezza da medico.
-scusatemi. È una notizia scioccante per me, immagino per voi. Ritorno nelle mie vesti da medico. Dunque, Bella. Quanti giorni di ritardo?
-due settimane.
-mh potrebbe essere un ritardo causato dal cambio di abitudini. Due settimane è ancora presto sia per un'ecografia che per un test da farmacia. L'unica cosa da fare sarebbe aspettare.
Aspettare? Con quest'ansia addosso?
-non c'è altro modo?
-Beh potremmo fare gli esami del sangue ma tu devi ancora compiere diciotto anni e serve l'autorizzazione di tuo padre.
-non se ne parla... aspetteremo.
Saggia decisione, ci tengo ancora a rimanere in vita!
-va bene. Vi lascio ora.
-papà? Hai promesso di tenere la bocca chiusa ricordalo.
-tranquilli ragazzi. Ah.. in qualunque caso e qualunque cosa decidete di fare noi saremo dalla vostra anche se brontoleremo un po’ all'inizio.
Sorride dolce, il sorriso che ha imparatao dalla mamma ed esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
 
3 giorni dopo.
Sto dormendo e un rumore mi sveglia. È un pianto. Il pianto di un bambino. Mi alzo dal letto e vado nella stanza accanto. C'è una culla e in piedi accanto alla culla c'è Bella. È magra, troppo magra. Ha i capelli raccolti in una coda morbida, le occhiaie profonde e scure e ha fra le braccia un bambino. Il nostro bambino. Alice e Jasper entrano in camera e ci annunciano che sono stati scelti da tante università. Anche noi lo siamo ma non possiamo andarci, non con un bambino che ci sveglia ogni ora la notte. Bella mi guarda, pallida, posa il bambino e si accascia sul pavimento. No! La mia Bella! La mia stellina troppo stanca! No! No! No!
Mi sveglio in un mare di sudore urlando.
-Ehi! Edward era solo un incubo!
Bella? È sul mio letto, fresca di doccia, in jeans e canotta. Le guance rosee, nemmeno l'ombra delle occhiaie, il ventre piatto e i seni tondi e sodi. Non è come nel mio sogno. Sorride, non la smette di sorridere.
-amore.. che fai qui alle 8 del mattino tutta sorridente?
Saltella  con le ginocchia sul letto, come una bambina e poi finalmente parla.
-devo dirti una cosa bellissima.
Fa che non sei incinta, fa che non sei incinta.
-mai avrei pensato di essere così felice di questa cosa!
Inizio a sudare di nuovo. Fa che non sei incinta, fa che non sei incinta.
-questa mattina mi è venuto il ciclo!
-e..?
-e non sono incinta Edward!
L'abbraccio forte sorridendo. Poi lei si immobilizza e libera l'abbraccio. Si rattrista e guarda verso il basso.
-ehi e ora che ti prende?
-non è giusto essere così felici.
-Bella.. siamo giovani. È giusto così, non saremmo stati pronti per un bambino ora. Non abbiamo detto che non vogliamo bambini, solo non ora.
-ma i bambini non sono dei giocattoli. Non possiamo scegliere noi quando farlo o meno.
-infatti se fosse arrivato sono sicuro della nostra scelta.
Mi guarda negli occhi speranzosa.
-l'avremmo tenuto vero?
-certo che l'avremmo tenuto amore mio.
-sei meraviglioso Edward.
I suoi occhi diventano lucidi e viene a coccolarsi su di me. So che ho sperato che non fosse incinta, so che ho fatto diversi incubi a proposito. Ma guardando la realtà, non avrei mai permesso che qualcuno facesse del male a un esserino nato dal nostro amore, neanche se me l'avessero imposto.
-hai detto che in un futuro un bambino fa parte dei tuoi piani.
-nel mio futuro ci sei tu, prima poi arriverà e l'accoglieremo a braccia aperte.
Mi stringe forte e io la stringo a me. Sono innamorato perso, non ho scampo.
 
10 settembre, pow Bella.
Delle voci e dei rumori mi svegliano. Sono le sette del mattino.
-entro anch'io poi vi lascio soli due minuti d'orologio. Se non scendi entro questo tempo salgo io. Intesi?
-si capo Swan ora però entriamo?
Edward? Che ci fa Edward a casa mia  a quest'ora? E perché sta già discutendo con mio padre? Non cambieranno mai quei due!
-certo che entriamo che domande.
La maniglia della porta si muove e io chiudo istintivamente gli occhi. È un vizio che mi è rimasto da quando ero bambina. Ogni volta che mio padre veniva a controllare se mi ero svegliata, io chiudevo gli occhi. Non so spiegare neanche io il perché. Sento avvicinarsi qualcuno. Resisto all'impulso di aprire gli occhi per non rovinare la sorpresa a nessuno. Due labbra calde mi si posano sulla fronte. È Edward, riconoscerei quelle labbra tra mille. Apro leggermente gli occhi e lo vedo. Devo dire che i miei sogni su di lui non gli rendono giustizia, è bello da mozzare il fiato. Ha in mano un mazzo di rose rosse enormi. Mi sorride sghembo.
-buon diciottesimo compleanno amore mio.
Apro definitivamente gli occhi e mi metto a sedere in mezzo al letto. Prendo il mazzo di rose sulle mie gambe e gli apro le braccia. Lui non si lancia tra di esse come al solito. Guardo alla sua destra e capisco il perché. C'è anche papà in camera e ha una mini torta in mano con una candelina sopra. Oh ma quanto sono dolci gli uomini della mia vita? Sorrido a Charlie e lui viene a darmi gli auguri.
-buon diciottesimo compleanno bambina mia.
Soffio la candelina e li guardo sicuramente con gli occhi a cuoricino.
-un risveglio perfetto, siete fantastici.
Mi sorridono entrambi poi papà controvoglia esce dalla stanza dicendoci che ci aspetta sotto per fare colazione tutti insieme. Appena la porta si chiude Edward si siede sul letto.
-ok abbiamo due minuti prima che tuo padre salga e mi uccida!
Mi metto a ridere e gli butto le braccia al collo. Poi finalmente ci baciamo.
-grazie amore. Sei un romanticone.
-per te solo rose e cuori piccola.
Lo bacio ancora portandolo su di me.
-ragazzi! La colazione è pronta!
L'urlo di mio padre fa schizzare Edward in piedi. Mi metto a ridere e scendo anch'io dal letto. Prendo le rose e andiamo giù, a fare colazione tutti insieme.
 
Per il mio compleanno non ho voluto nessuna mega festa, solo la mia famiglia. Festeggio a casa Cullen, Alice ha così insistito che non ho saputo dire di no. Per l'occasione è venuto anche Jake che dovrà però ripartire domani mattina. Trascorriamo la serata all'aperto,cenando con la musica di sottofondo. Mio padre è diventato molto amico del Dtr Cullen e sono molto contenta. Da quando Billy è partito stava sempre da solo, almeno ora ha un amico con cui trascorrere il tempo libero. A fine cena non dobbiamo preoccuparci neanche di sparecchiare perché per l'occasione c'è il catering. Le luci in giardino d'un tratto si spengono arriva una torta enorme a forma di libro con diciotto candeline accese. Sulla torta c'è rappresentata  una ragazza che mi assomiglia molto con il pigiamone e due libri in mano. Sorrido, hanno pensato a tutto.
-dai tesoro, esprimi un desiderio!
Mi avvicino alla torta e guardo le candeline poi sposto il mio sguardo su di Edward. Eccolo il mio desiderio, voglio solo lui per sempre. Spengo le candeline e in men che non si dica sono travolta da baci e auguri. Mangiamo la torta e brindiamo con dell'ottimo spumante. È italiano e devo dire che ha un gusto meraviglioso. Papà l'ha fatto arrivare qui per l'occasione.
-è ora di aprire i regali Bella!
Da casa esce fuori Emmet spingendo un carrellino con sopra tante buste regalo. Mi imbarazzano da morire queste situazioni.
-non dovevate disturbarvi ulteriormente …
-sciocchezze Bella, la maggiore età si raggiunge una volta sola!
Mi avvicino al carrellino e afferro la prima busta. È di Jacob e al suo interno c'è una scatolina che contiene un braccialetto con attaccato un ciondolino a forma di B. è splendido. Ringrazio Jacob e procedo con gli altri regali. Un week-and per due a Los Angel dai genitori di Edward, una macchina fotografica da Emmet, un ciondolo da Rosalie, un vestitino rosso firmato Valentino da Alice, un orologio da Jasper, un album portafoto fatto a mano dal padre di Jake, uno dei primi testi di Romeo e Giulietta da mio padre che dovrò rimproverare per aver speso così tanti soldi ma ringraziare perché non poteva scegliere regalo più bello e una collana di perle da Edward. Ringrazio ancora tutti per i regali meravigliosi.
-c'è ancora una cosa. Vieni con me?
Edward mi prende la mano e mi sorride timido. Guardo gli altri che annuiscono sorridendo, stringo la mano di Edward e lo seguo. Entriamo in casa poi su per le scale fino alla porta della music-room. Che ci facciamo qui? Edward apre la porta e mi fa entrare.
-vieni, siediti vicino a me.
Mi accompagna accanto allo sgabello davanti al piano. Lui si siede accanto a me e posa le mani sui tasti d'avorio. Mi si ferma il cuore. Vuole davvero suonare davanti a me? Una musica dolce riempie la stanza e le dita di Edward danzano lente sul pianoforte. La sua espressione è divina, concentrata, seria, quasi nostalgica e lievemente triste. Il mio cuore sta per sciogliersi. Potrei ascoltarlo suonare per ore senza mai stancarmi. Mi incanto a guardare le linee perfette del suo viso e ascoltare le note dolci e sconosciute che il suo cuore puro sta riproducendo per me. Chiudo gli occhi e mi immagino in un prato, insieme a lui, abbracciati e felici, innamorati più che mai. Non so quanto tempo passa esattamente, potrebbero essere passate ore e non me ne sarei accorta. La musica va pian piano affievolendosi, poi il silenzio. Edward rimane fermo per qualche secondo poi si gira verso di me e sorride timido. Mi accorgo solo ora che il mio viso è inondato di lacrime. Edward le asciuga con i pollici e mi guarda negli occhi, lo sguardo pieno d'amore.
-è una ninna nanna. L'ho scritta per te. È il mio regalo vero e proprio.
La canzone è mia? L'ha scritta lui? Potrei essere più felice? Non credo. Lo abbraccio forte e respiro a fondo il suo profumo.
-ti piace?
-se mi piace? Edward è la cosa più bella e dolce che potessi regalarmi.
Lo stringo un po’ a me poi do voce ai miei pensieri.
-e se facessi domanda alla Juilliard?
 
 
MAGGIO DELL'ANNO DOPO.
Mi preparo pigramente per andare a scuola. Siamo a maggio. Non riesco ancora a credere che sta per finire il liceo. Quest'anno è stato così ricco di avvenimenti che il tempo è volato e non me ne sono accorta. La mia storia con Edward non potrebbe andare meglio. Stiamo insieme da un anno e questo è stato l'anno più bello della mia vita. La mia vita è totalmente cambiata. A scuola non vengo più presa in giro, ora sono la più invidiata dell'istituto perché sto con Edward Cullen. Eh si, non ostante abbia messo la testa a posto e si sia fidanzato seriamente, Edward rimane il ragazzo più ambito dall'istituto. All'inizio questa situazione mi ingelosiva e infastidiva parecchio, ora sono felice di dire "giù le zampe, è mio".  La reginetta del ballo quest'anno è stata Alice e Jasper il suo principe. Se ripenso alla sue espressione felice sul palco mi emoziono di nuovo. Tanya, James e Laurent non si sono mai più avvicinati a noi. Rimangono gli stronzi di sempre ma dall'anno scorso hanno smesso di prendere di mira le persone. Anche Edward quest'anno è maturato molto e dopo tanto insistere ha accettato il mio consiglio. Ha fatto i provini per entrare alla Juilliard e dovrebbero contattarlo  proprio in questo periodo. Io ho fatto domanda di entrare a Yale e a giorni dovrebbe arrivare anche a me la risposta. Intanto finisco di prepararmi e scendo giù. Trovo mio padre davanti al portone con una busta in mano.
-non sarà quello che penso…
-è quello che pensi.
Papà mi guarda felicissimo e mi porge la busta. C'è scritto Yale University in un elegante calligrafia. Corro in cucina a sedermi e papà mi segue. Il cuore mi batte a mille. Entrare a Yale è il mio sogno da quando avevo 6 anni. Apro la busta e tiro fuori il foglio al suo interno. Lo stringo forte e chiudo gli occhi poi mi faccio forza e dopo un lungo respiro leggo:
Miss Bella Swan, siamo lieti di annunciarle che la Yale University ha accettato la sua domanda di iscrizione pertanto è ammessa ai corsi .
Salto in piedi dalla sedia e mi metto a urlare come una ragazzina.  Non posso credere che andrò a studiare letteratura inglese a Yale! Abbraccio forte papà che mi stringe dicendomi che è tanto orgoglioso di me. in quel momento sento suonare il campanello. Corro ad aprire e appena vedo il viso di Edward gli salto in braccio stile koala.
-amore buongiorno! E tutta quest'allegria?
Poso i piedi a terra e piazzo davanti il foglio dell'ammissione a Yale. Edward mi afferra felice e mi fa volteggiare congratulandosi con me. Dalla cucina arriva papà che si gusta la scena divertito.
-Edward a te com'è andata?
-oh la Brown mi ha respinto.
Mi rattristo subito ma poi vedo il sorriso di Edward.
-Harward mi ha accettato però e anche Yale. Ma non ci andrò.
-non ci andrai? Che significa che non andrai nelle università migliori degli stati uniti d'America?
Papà sembra sbalordito e all'inizio lo sono anche io ma guardando Edward negli occhi capisco.
-sei entrato vero?
-a settembre inizio a seguire i corsi per diventare un pianista laureato alla Juilliard!
Gli butto le braccia al collo e lo stringo forte rischiando di strozzarlo. Sono tanto orgogliosa di lui! Un anno fa non riusciva a suonare davanti a nessuno, nove mesi fa ha suonato davanti a me e nei nove mesi successivi ha piano piano riacquistato sicurezza in se stesso. Ora non ha più paura, ora ha solo voglia di suonare e far emozionare il mondo con il suo talento e io non potrei essere più felice.
A scuola incontriamo Alice e Jasper. Sono stati entrambi ammessi a Pinceton e sono anche loro il ritratto della felicità. Un dubbio però mi assale. Io e Edward saremo distanti, impegnati in due cose completamente diverse. Come faremo con la nostra relazione? È una domanda che fa troppo male affrontare così mi impongo di non chiedermela fin quando posso evitare di farlo. Edward deve pensarla come me perché non tira mai fuori la questione.  I mesi successivi sono più ricchi di emozioni di quelli passati. La cerimonia dei diplomi è una delle cose più emozionanti che uno studente può vivere. Io e Edward decidiamo di fare una vacanza per conto nostro, prima di iniziare una nuova vita. Trascorriamo luglio e metà agosto in Europa, da soli. Penso siano i giorni più belli della mia vita. Visitiamo Parigi, Roma, Barcellona, Amsterdam e Londra. Londra lascia nel cuore di entrambi qualcosa di magico a tal punto che mentre eravamo sul London Eye ci siamo promessi di venire a vivere qui un giorno. Come tutte le cose belle anche le vacanze finiscono e noi dobbiamo affrontare l'argomento tanto temuto. Come vivremo distanti e impegnati?

http://www.youtube.com/watch?v=wVyggTKDcOE&hd=1 (suggerimento musicale)
-abbiamo due sogni diversi Bella.
-due sogni diversi che si attraggono però.
Ha gli occhi tristi e ho già capito. Per quanto possiamo amarci, per quando il nostro amore sia vero e sincero non abbiamo scelta. Il destino, le nostre ambizioni, i nostri sogni di una vita ci stanno per dividere. Ci amiamo troppo per permettere l'uno a l'altra di sacrificare il proprio sogno per rimanere insieme.
-io non voglio dirti addio Edward.
Inizio a singhiozzare mentre sono rannicchiata sotto il suo collo, nel letto della casa a mare, dove abbiamo deciso di trascorrere l'ultima settimana di vacanza.
-se piangi mi spezzi il cuore amore mio. Il nostro però non è un addio. È un arrivederci.
-come farò senza di te?
-io ti amo Bella. Ti amo più di ogni altra cosa al mondo e se esistesse un modo per far combaciare il nostro amore e le nostre ambizioni sarei l'uomo più felice della terra.
-ma non esiste.
Affermo mentre mi si stringe il cuore. Una relazione a distanza porterebbe solo tanto dolore, tanta ansia, tanta tensione, tanto nervosismo. Rischieremmo di arrivare a odiarci e non vogliamo assolutamente rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme. Lasciarci è l'unica soluzione e per quanto possa fare male a conti fatti sembra la cosa migliore. Passiamo la nostra ultima notte d'amore. Domani torneremo a casa e poi Edward partirà per New York mentre io per Yale. Edward mi ha regalato un anno e mezzo meraviglioso. Con lui ho condiviso il mio primo amore, la mia prima volta, la mia prima vacanza. Ci sono stati momenti bui è vero ma con lui accanto è stato semplice superare anche quelli.  È un ragazzo straordinario, dalle mille risorse e io sono sicura che è l'amore della mia vita e che magari un giorno ci rincontreremo. Deve essere così perché io non riuscirei a raggiungere questo livello d'amore con nessun altra persona al mondo e per lui vale lo stesso. Come si dice, se non uccide fortifica. Magari questa lontananza ci farà bene, magari un giorno per ora lontano ritorneremo Edward e Bella. Ora però non ci resta che dirci addio.
 
POW EDWARD.
È il mio primo giorno di lezione. Sono teso da morire. Mi manca Bella. Sapevo che mi sarebbe mancata ma non così tanto. Mi manca come manca l'ossigeno, la sua assenza mi provoca un dolore fisico. Non mangio un vero pasto dal giorno in cui ci siamo detti addio e non dormo per 4 ore di fila da quando abbiamo preso la decisione di lasciarci. Un compagno conosciuto questa mattina dice che questa è la situazione ideale per un artista, infondo i musicisti raggiungono il culmine della loro bravura e ispirazione quando attraversano dei periodi depressi, Ma io non credo che se continuerò così riuscirò a concludere qualcosa. Mentre cerco di orientarmi nella scuola sbatto contro qualcuno. Merda, figuracce il primo giorno? Alzo lo sguardo per chiedere scusa e non posso credere ai miei occhi. Una bionda, alta, in un elegante completo nero. Niente scollature, niente vita bassa, niente biondo effetto finto. Non può essere lei.
-Tanya?
-Edward?
 
POW BELLA.
Yale è enorme. Enorme e bellissima. Troppo grande per me forse. Vado alla ricerca della mia aula con una cartina del campus in mano. Come farò a seguire la mia prima lezione universitaria se il mio pensiero fisso è Edward? La sua assenza fa male da morire. Non poterlo sentire, non poterlo vedere, non sapere come sta è una tortura e in questa tortura mi ci sono ficcata io con le mie mani. Nell'ultimo periodo sono dimagrita tanto. La notte piango e il giorno mi perdo nei miei libri per non affrontare la mia realtà dolorosa. Perché non esiste una soluzione? Perché abbiamo dovuto scegliere? Perché devo stare così male?
-Swan!
Qualcuno mi chiama e mi distrae dai miei pensieri angoscianti. Conosco quella voce. Mi volto speranzosa e me lo trovo davanti. Sorrido dopo non so quanto tempo.
-Jacob?!

lo so lo so! volete uccidermi e mi starete maledicendo in tutte le lingue del mondo... io vi avevo avvisate di prendere i fazzoletti. poi la canzone straziante ci ha dato il colpo di grazia eh? :'( aspetto le vostre maledizioni erm pardon recensioni, un bacione grande grande!

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Capitolo 23
*** EPILOGO. ***


buona sera! prima di tutto scusate il ritardo ma sono stata impegnata con gli esami della patente. (idonea, yeah!) poi è iniziata la scuola e non ho trovato il tempo per dedicarmi alla storia. comunque eccomi qui con l'ultimo capitolo. eh già, siamo arrivati alla fine! sono molto felice di essere riuscita a portare a termine questa storia e io personalmente mi sono affezionata tantissimo a voi, alle vostre stupende recensioni. a proposito di questo, le ultime recensioni sono state abbastanza incacchiate! ahahhaha mi avete fatto sorridere. dovete capire però che la vita ci pone davanti delle scelte e anche se dolorose dobbiamo cercare di fare quelle giuste! detto questo sto zitta, vi lascio alla lettura e vi aspetto giù per i saluti finali..!

Mi specchio e non mi riconosco. Il mio abito è bianco, stretto in vita e largo sulle gambe con un lungo strascico. I capelli sono raccolti in una elegante acconciatura, qualche ciocca scende morbida e dona al mio viso un tocco di dolcezza. Il make-up è leggero ma fa la sua figura. Sono agita, ho i crampi allo stomaco dall'ansia. Faccio un lungo respiro e afferro il velo, e lo metto fra i capelli facendo attenzione a come fare. Il parrucchiere mi ha dato indicazioni prima e per fortuna riesco ad inserirlo perfettamente senza rovinare l'acconciatura.
-posso entrare?
-papà.. certo che puoi entrare!
Papà è in un elegante smoking nero. Non l'ho mai visto così bello ed elegante. È emozionato e cerca di nasconderlo come può ma non ci riesce.
-sei bellissima bambina mia.
Mi abbraccia delicatamente come se potessi rompermi se mi stringesse più forte.
-anche tu, sei un figo con questo smoking.
Mi fa l'occhiolino e fa la faccia compiaciuta ma poi torna serio.
-Bella.. sei sicura della tua scelta?
-si papà. Sono sicura. È l'uomo della mia vita, non ho dubbi.
-qualche anno fa però..
-è passato. È lui che amo, lui che voglio sposare.
-per me la cosa più importante è la tua felicità, se lui ti rende felice lo tratterò come un figlio.
Abbraccio di nuovo papà ma il nostro abbraccio viene interrotto.
-scusate se vi interrompo. Posso dire due parole alla sposa?
-Jacob? Porta male vedere la sposa prima del matrimonio!
-ahh chiacchiere!
Jacob sorride e io sorrido a mia volta. Papà ci lascia soli e Jake viene al mio fianco.
-sei bellissima..
-beh grazie, anche tu stai bene!
-ho fatto del mio meglio. Questa giornata deve essere perfetta. Bella volevo ringraziarti.
-ringraziarmi?
-si .. per aver scelto me.. è un ruolo importante questo!
-non essere sciocco Jake, la scelta non poteva ricadere  su altri ovviamente.
Jake mi stringe a se. Una dolce musica suonata al pianoforte ci interrompe.
-ok è ora di entrare in scena!
Jake lascia la stanza e io riprendo a specchiarmi per l'ultima volta. Un lungo respiro ed esco anche io. Papà è dietro la porta, pronto ad accompagnarmi all'altare.
-papà?
-cosa tesoro?
-non mi sento le gambe.
-allora è la scelta giusta.
Stringo forte la mano di papà e quando la musica della marcia nuziale parte, tiro l'ultimo lungo respiro e partiamo. Scendiamo le scale con calma, lentamente, andando a passo di musica. Intravedo un sacco di persone in piedi ad aspettarmi. Non appena arrivo in prossimità del tappeto rosso che dovrà accompagnarmi all'altare tutti si voltano e mi sorridono. Cerco di capire chi sono ma vengo distratta. È li, sull'altare e aspetta me. Sorride. E il mio cuore si riempie di gioia. Vorrei correre da lui invece che marciare, vorrei andare li e recitare le mie promesse, ascoltare le sue ed essere sua moglie per il resto dei miei giorni ma d'altra parte vorrei godermi questo momento a pieno. Cerco di andare avanti ma mio padre mi trattiene.
-Edward non va da nessuna parte, le damigelle però devono finire il loro percorso.
Sorrido nervosa mentre Alice e Rosalie sfilano eleganti nel loro vestito lungo color glicine. La figlia di Jacob, due anni appena, si affretta a riempire di fiori il tappeto. Finalmente è il mio turno, finalmente posso andare da Edward. Tutta l'ansia, il batticuore, il mal di stomaco, è niente se confrontato alla sensazione di vedere li Edward ad aspettarmi, felice. Ha scelto me, sarà mio per sempre. Arrivo davanti ai suoi occhi, lucidi, emozionati.
-sei un incanto..
Non riesco a rispondere, non riesco a trovare le parole per descrivere lui. Papà prende la mia mano e la posa su quella di Edward che me la stringe delicatamente. Non riesco a distogliere gli occhi dai suoi, è il mio universo, il mio sole meraviglioso.
-siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Isabella Marie Swan e Edward Anthony Masen Cullen. Prego cari è ora delle vostre promesse.
Il reverendo George pronuncia la frase più antica del mondo e io poso le mani su quelle di Edward e lo guardo negli occhi.
-io Edward Cullen accolgo te Isabella Swan e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e il malattia, in ricchezza e in povertà. Prometto di restare al tuo fianco nei momenti belli e in quelli brutti. Affronteremo la vita insieme, piangeremo insieme, sorrideremo insieme. Rinuncio alle altre, prometto di non tradirti mai perché tu sei parte di me, sei la mia esistenza. Fin che morte non ci separi.
Le lacrime invadono il mio viso e stringo forte le sue mani. Con la voce tremante dall'emozione ma sicura pronuncio la mia promessa.
-io Isabella Swan accolto te Edward Cullen e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e il malattia, in ricchezza e in povertà. Sarai l'uomo della mia vita, mi appoggerò a te quando avrò bisogno e ti stringerò a me nei momenti di difficoltà. Resterò al tuo fianco qualunque cosa accada e non avrò timore di niente se tu sarai al mio fianco. Fin che morte non ci separi.
Jasmine, la figlia che Jacob ha avuto dalla sua compagna Miley due anni fa, ci porta le fedi. Edward prende la mia poi mi afferra la mano e guardandomi negli occhi pronuncia le parole di rito:
-Isabella ricevi questo anello segno del mio amore e della mia fedeltà.
Lo bacia e lo infila al mio anulare. La stessa cosa faccio io e dopo afferro nuovamente entrambe le sue mani riportando i miei occhi nei suoi.
-se qualcuno di voi è a conoscenza di un motivo per il quale questi due ragazzi non debbano sposarsi, parli ora o taccia per sempre.
Passano pochi secondi e tutto tace. Mi volto verso la folla di presenti e vedo Esme ed Alice che piangono. Papà è emozionato, Jake mi sorride e stringe a se la sua compagna mentre tiene per mano Jasmine.
-bene, con il potere a me conferito vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa.
Edward mi sorride e si lascia sfuggire un "finalmente" appena prima di modellare le sue labbra sulle mie. Il bacio più dolce che ci siamo mai dati. Per tutto il tempo la folla intorno a noi sparisce, siamo soli, io ed Edward, marito e moglie che si amano e si desiderano pazzamente. Quando ci siamo lasciati cinque anni fa ho passato il periodo più brutto della mia vita. Ovviamente la nostra decisione non stava ne in cielo ne in terra, siamo stati altruisti l'uno verso l'altra ma non saremmo mai potuti rimanere divisi.


(5 anni prima, due settimane dopo la separazione di Edward e Bella.)
-Bella.. dai usciamo! Ti porto a bere qualcosa.
-non voglio niente Jake.
-ma non puoi stare chiusa qui per sempre.
Inizio nuovamente a singhiozzare sdraiata sul letto della mia stanza a Yale. Non vedo Edward da due settimane e mi manca, mi manca da morire. Questa mattina ho provato a chiamarlo ma dopo il primo squillo ho staccato per paura di essere il motivo del suo sogno infranto. Non mi ha richiamata, non un messaggio. Ho il cuore a pezzi e Il dolore si fa sempre più forte, si impadronisce di ogni parte di me. Era mio, avevo il ragazzo dei miei sogni e me lo sono lasciata sfuggire per una stupida università.
-lascio l'università Jake.
-ma che cazzo dici Bella? Ragiona!
-ho ragionato Jacob! Non mangio da giorni e quando lo faccio non può neanche considerarsi un pasto! La notte la passo piangendo, mi dimentico di lavarmi! Non posso vivere senza l'amore Jacob non ora che l'ho trovato in Edward. Preferirei vivere con lui sotto un ponte piuttosto che stare lontana da lui in una reggia!
-sono solo un mucchio di cazzate Bella!
-no! Non puoi capire Jacob, io lo amo!
-anche io ti amavo Bella! Ti amavo con tutto il cuore! Eppure sono partito, ti ho dimentica! Mi sono innamorato di un'altra!
-non è la stessa cosa Jacob. Non provavi gli stessi sentimenti che provo per Edward perché ti giuro che in questo momento preferirei avere la lama di un coltello conficcata da qualche parte piuttosto che questo dolore al cuore.
Jacob mi ha appena confessato il suo amore ormai finito ma io non riesco nemmeno a pensarci in questo momento. Sto male seriamente e credo che se continuo così non riuscirò ad andare avanti un altro giorno. Jake si siede con me sul letto e mi abbraccia forte mentre io piango a dirotto sulla sua spalla ma qualcuno bussa alla porta ed è costretto a lasciarmi per andare ad aprire. Penso sia la mia coinquilina nevrotica che ha dimenticato le chiavi così mi ributto sul letto.
-che fai qua?
-dov'è? È qui?
Edward! La sua voce! Scendo dal letto in un secondo e mi precipito nel mini soggiorno del mio alloggio. Edward è li sulla porta, bagnato fradicio e mi guarda con gli occhi spalancati e pieni di lacrime. Non esito un momento e corro da lui saltandogli in braccio. Mi stringe forte e mi bacia mentre le nostre lacrime si mischiano.

Alla fine non siamo riusciti a stare lontani per più di due settimane. Edward appena ha visto la mia chiamata è partito da New York e mi ha raggiunto a Yale. Abbiamo passato la notte insieme e ovviamente il mattino seguente le cose sono andate diversamente. La sola idea di stare lontani ci spaventava così tanto da metterci  a piangere come due bambini. Alla fine siamo riusciti a trovare una specie di soluzione: nessuno dei due ha rinunciato al suo sogno di laurea e la nostra storia è continuata a distanza. Ogni week and ovviamente ci vedevamo e ogni domenica pomeriggio era un dramma separarsi. Sono stati quattro anni difficili, la nostra storia è stata messa a dura prova tra litigi, gelosie, paure e ansie ma siamo rimasti insieme comunque. Non ci siamo più lasciati e ancora oggi l'idea di stare lontana da lui mi terrorizza. Sei mesi fa mi sono laureata a pieni voti a Yale, ora sono la Dtr.ssa Bella Swan, a questo punto direi Cullen. Edward si è diplomato alla Juilliard. Ora è un pianista famoso, ha composto diverse melodie e ha iniziato un tour in giro per il mondo, ovviamente con me a seguito. Il nostro sogno però è mantenere  la nostra promessa e penso che ora abbiamo l'occasione di realizzarlo.

Il bacio termina solo perché siamo distratti dalle urla di Emmet e dall'applauso generale. Leggermente imbarazzati ma innamorati persi, ci voltiamo verso i nostri invitati. Siamo subito assaliti da milioni di auguri, Esme che piange ancora felice, Jasper ed Alice con il suo pancione -già fra poco diventeremo zii- Rosalie ed Emmet che si sono sposati un anno fa, Carlisle, papà e la sua nuova fiamma Emily, Jacob, il mio migliore amico non che testimone e la sua bellissima compagna dai lunghi capelli rossi con la loro adorabile bambina, Billy e tanta altra gente che quasi stento a riconoscere. Ovviamente il matrimonio è stato interamente organizzato da Alice, celebrato nell'immenso giardino di casa Cullen, addobbato a festa. ha invitato gente da me mai vista ma le sono comunque grata perché è stata una cerimonia impeccabile e poi avrei fatto qualsiasi cosa pur di accontentare la mia migliore amica in attesa di un bambino. La cerimonia confluisce in un'elegante cena servita da un catering impeccabile. Io e Edward sembriamo due adolescenti mentre ci imbocchiamo a vicenda e non la smettiamo un minuto di guardarci. È il giorno più bello della mia vita. Tra una portata e l'altra un invitato alla volta si alza e fa un discorso per me e Edward. Ovviamente a rompere il ghiaccio è Emmet e il suo discorso non può che riguardare il sesso. Scoppiamo a ridere tutti mentre papà rimane serio e lo guarda male. Poi è il turno di Esme che fa un discorso molto molto dolce e tutti ci sciogliamo. Alice è la prossima e ovviamente lei quando parte in quarta non la ferma nessuno, a parte i calci del suo bambino. Charlie mi fa emozionare dicendo che rimarrò sempre la sua bambina anche se si fida di Edward. Emily, la compagna di papà da tre anni ormai, dice che ha visto crescere la nostra storia e che per lei siamo come due figli. Poi è il turno di Edward.
-volevo prima di tutto ringraziare tutti i presenti. Poi vorrei fare un brindisi a mia moglie, bella come non mai questa sera. In questo momento mi sento come le ragazze dei film americani quando si sposano: è il giorno più bello della mia vita!- scoppiamo a ridere mentre Edward imita la voce di una ragazza emozionata ma poi torna serio- seriamente parlando, è davvero il giorno più bello della mia vita perché Bella è diventata mia moglie. Ha scelto me e non smetterò mai di ringraziare il cielo per questo. Lei mi ha reso una persona migliore, mi fa sentire amato, mi fa sentire forte. Con lei al mio fianco non temo niente. Perciò facciamo un applauso a quella meravigliosa creatura.
Arrossisco ma non distolgo lo sguardo un secondo dal viso di Edward, emozionato, felice. Dopo la cena arriva il taglio della torta. Milioni di flash ci accecano mentre io ed Edward ci imbocchiamo a vicenda. A seguire c'è il lancio del bouquette. È Alice la fortunata e considerando il pancione penso proprio che si sposerà presto. Una musica maliziosa inizia a risuonare nella stanza ed Emmet si impadronisce del microfono. Jasper gli da corda e posiziona una sedia al centro della pista da ballo.
-ora il mio fratellino sfilerà la giarrettiera alla nostra cara Bella. Maschietti, tutti dietro di lui e vi raccomando non sbirciate!
Emmet è sempre il solito e nessuno dei presenti riesce a trattenere le risate. Io e Edward ci avviciniamo alla sedia sorridendo divertiti.
-bene ora sorellina metti la gamba sulla sedia e tu fratellino sfilale la giarrettiera con i denti!
Guardo Edward e scoppiamo a ridere insieme poi faccio come dice Emmet e lui si mette ad urlare.
-uuuuuuuu ragazzi ma quanto è sexy la nostra sposina?
-Emmet vacci piano con mia moglie!
Edward ed Emmet si punzecchiano scherzosamente come sempre poi Edward mi fa l'occhiolino e si infila sotto la mia gonna ampia. Tutti i presenti iniziano a fremere e Edward mi fa mancare l'aria mentre mi lecca la coscia prima di afferrare fra i denti la giarrettiera.
-Fratellino, il nipotino lo farete più tardi, in camera, da soli! Sbrigati ad uscire da sotto quella gonna!
Arrossisco e Edward si affretta a sfilare la giarrettiera. Quando ha fatto la lancia alle sue spalle ed è Jacob il fortunato.
Edward mi sorride e mi afferra dalla vita aiutandomi a scendere.
-grandissimo Jacob! ora vi prego di sgomberare la pista perché la sposa e lo sposo vogliono condividere con noi il loro primo ballo da marito e moglie.
Emmet ci fa l'occhiolino e io gli sorrido mentre metto le braccia al collo di mio marito. Ancora occhi negli occhi, ancora io e lui da soli. Una musica dolcissima http://www.youtube.com/watch?v=9J0tRjiEfrE&hd=1  invade la stanza e mi perdo fra le sue braccia, con la testa sul suo cuore mentre mi stringe a se e canticchia il testo della canzone.
She may be the face I can't forget
The trace of pleasure or regret
May be my 
treasure or the price I have to pay..
 
She may be the mirror of my dreams
The smile reflected in a stream
She may not be what she may seem inside her shell.

 
La musica termina ma io non mi stacco da lui. Edward continua a stringermi e parte un'altra dolce melodia. La pista intorno a noi si riempie di coppie ma non guardo neanche chi sono, continuo a stringere mio marito, a sentirmi protetta e immensamente felice fra le sue braccia. Qualche altro lento e arriva il ballo tra padre e figlia. Papà mi sfila dalle braccia di Edward e mi prende fra le sue mentre inizia a volteggiare con me sulla pista. Edward balla con sua madre, Carlisle con Alice e Jacob con la sua bambina. La musica finisce e Emmet pretende un ballo insieme, ne concedo uno anche al mio testimone mentre Edward balla con Alice poi finalmente torno fra le sue braccia ma la musica cambia e iniziamo a scatenarci. Tre ore dopo siamo in aereo, un aereo privato. Io, Edward e i due piloti che ci portano in una destinazione a me sconosciuta.
-sei bellissima, in quel vestito poi…
Sto sorseggiando champagne a non so quanti metri da terra con mio marito in un'elegante aereo privato, regalo di nozze dei suoi genitori. è ormai notte fonda e dopo una giornata del genere non sono ancora stanca, ovviamente vedere Edward nel suo abito da sposo elimina ogni traccia di stanchezza.
-anche tu sei molto sexy.
Leggo il bordo del mio bicchiere e lo provoco. Lui mi sorride malizioso e posa il suo bicchiere per poi alzarsi e venire davanti a me.
-mi stai provocando?
-io? No ovviamente…
Mento! Improvvisamente ho una voglia matta di fare l'amore con lui. Accavallo le gambe dentro al mio vestito da sposa e sbatto le ciglia.
-sai, non ho mai fatto l'amore ad alta quota.. dicono sia una figata ma secondo me lo sopravalutano.
-dici? Beh dovremmo rimanere con il dubbio perché il bagno è troppo piccolo e io con quest'abito non ci entro.
-possiamo sempre toglierlo..
-e mi faresti passare la prima notte di nozze a fare sesso in un bagno?
Mi sorride dolce e torna a sedersi accanto a me, afferrandomi la mano.
È troppo gentil uomo per fare sesso nel bagno di un aereo in una notte così importante. Poggio la testa sulla sua spalla e mi appisolo per il resto del viaggio. Quando stiamo atterrando Edward mi sveglia con un bacio. Sono ancora assonnata e fuori è buio.
-che ore sono?
-le tre, piccola.
-e noi siamo arrivati?
-no. Siamo qui di passaggio, domani dopo pranzo partiremo per il nostro vero viaggio di nozze.
Gli sorrido e aspettiamo che l'aereo si fermi definitivamente. Il pilota e il copilota portano le valigie nell'audi nera che ci attende accanto alla pista d'atterraggio mentre io e Edward li seguiamo mano nella mano.
 
-se avessi saputo avrei levato il vestito a casa…
-non te lo avrei mai permesso piccola. Voglio sfilartelo io.
Tre semplici parole e mi sveglio completamente. Il sonno è sparito e il desiderio torna a farsi strada dentro di me. Non vedo l'ora di avere Edward tutto per me.
Un autista prende la guida dell'auto. Mi chiedo quando e come Edward ha organizzato tutto questo e mi prometto di ringraziarlo a dovere. Arriviamo davanti ad un hotel. È enorme, una reggia più che un hotel. L'autista, un uomo di colore di mezza età ci apre lo sportello, Edward salta fuori elegante come sempre nel suo vestito da sposo e mi aiuta a scendere. È notte quindi l'hotel è quasi completamente vuoto se non fosse per l'uomo e la donna alla reception.
-Mr e Mrs Cullen?
Cavolo, Mrs Cullen! è così strano sentirlo dire ad alta voce! Edward annuisce mentre l'uomo anzianotto dietro la reception chiama un fattorino e manda a prendere i nostri bagagli in auto.
-a nome di tutto l'hotel vi porgiamo le nostre più sentite felicitazioni.
Sorrido educatamente e Edward fa lo stesso. La ragazza fissa Edward incantata.
Ragazzina guarda pure, tanto da ora in poi è mio e basta!
L'uomo anzianotto si schiarisce la voce mentre alle nostre spalle arriva il ragazzo con i bagagli. La ragazza distoglie lo sguardo da Edward e afferra dietro di se una card per poi porgerla a Edward a malincuore.
-il ragazzo vi farà strada, vi auguro una buona notte.
-oh lo sarà senz'altro…
Edward risponde sorridendo e io arrossisco. La ragazza mi guarda male e io la ignoro.
Ti piacerebbe essere al mio posto vero?
Edward mi circonda la vita e seguiamo il ragazzo davanti a noi. In ascensore Edward senza farsi vedere posa una mano sul mio sedere e lo palpa delicatamente. Rimane serio in volto e io cerco di imitarlo per non fare brutta figura. L'ascensore ci porta all'ultimo piano, direttamente in camera. Edward fa passare prima il ragazzo con i bagagli e quando ritorna nell'ascensore mi prende in braccio all'improvviso. Mi lascio scappare un urletto da ragazzina felice e gli metto le braccia al collo.
-non sarà la nostra casa ma la tradizione va rispettata!
Mi fa l'occhiolino e io mi sento ancora una volta la donna più fortunata del pianeta. Le porte dell'ascensore si chiudono alle nostre spalle mentre Edward mi porta all'interno della stanza. Più che una stanza è un appartamento! Il soggiorno, la cucina, la camera da letto e il lussuoso bagno. Mi incanto a guardare l'eleganza di questo posto, roba da reali.
-il meglio per la mia regina.
Edward come se potesse leggermi nella mente mi posa atterra e mi afferra da dietro baciando delicatamente il mio collo.
-hai bisogno di andare in bagno?
La sua voce cambia. È roca, seducente, ispira sesso allo stato puro.
-no.
-bene…
Posa le mani sulle mie spalle e inizia a massaggiarmele. Scende lungo le braccia poi sui seni, li stringe sotto la stoffa dell'abito da sposa. Scende ancora a mi carezza le costole, la vita, i fianchi. Vi si ferma e inizia a succhiarmi il collo. Sono creta fra le sue mani, mi sciolgo. Continua a scendere sul mio sedere e mi stringe le natiche, poi sulle cosce per poi risalire alla vita. Mi fa girare e mi avvento sulle sue labbra, calde, morbide.
-ti voglio Edward.
-mi avrai, ma lentamente. Voglio gustarti tutta.
Mi fa girare di nuovo e le sue mani vanno sulla mia schiena mentre inizia a sganciarmi il vestito con calma e dedizione, un bottone un bacio sul collo, una carezza. Finalmente finisce e delicatamente mi sfila anche le maniche dell'abito per poi farlo scivolare definitivamente sul pavimento.
-esci di li.
A volte diventa così autoritario e la cosa non può che eccitarmi ancora di più! Eseguo e lui si piega a raccogliere l'abito per poi adagiarlo su una sedia senza staccare gli occhi dai miei.
-vieni qui..
Mi avvicino a lui mentre mi squadra. Indosso un corsetto bianco, il perizoma, il reggicalze e le calze bianche. Ai piedi ho ancora le ballerine, messe prima di iniziare le danze.
-sei meravigliosa Bella..
Riprende a carezzarmi tutta mentre ci baciamo nuovamente. Le mie mani vanno sulla sua giacca e la faccio scivolare delicatamente dalle sue spalle. Le sue mani si spostano sul suo panciotto ma lo blocco subito.
-lasciami spogliare mio marito.
Sorride sulle mie labbra e riporta le mani sul mio sedere. Sbottono prima il gilet e poi mi occupo della cravatta e della camicia. La cintura dei suoi pantaloni raggiunge gli altri vestiti sul pavimento e io interrompo il bacio. Edward mi guarda curioso. È meraviglioso in pantaloni eleganti e niente altro.
-siediti sul letto..
Gli sussuro cercando di fare la sexy.
-si ma prima tu girati, sei troppo vestita.
Gli do le spalle e lui inizia a slegare il corsetto per poi sfilarmelo definitivamente. Esco dalle ballerine e mi volto verso di lui per poi spingerlo sul letto. Mi abbasso continuando a incastrare i miei occhi nei suoi e inizio a slacciargli le scarpe. Gliele sfilo insieme ai calzini e poi torno su, al bottone dei suoi pantaloni. Gli bacio l'ombelico e lecco subito sopra la stoffa dei pantaloni. Edward mi guarda ammaliato e io finalmente sbottono i pantaloni e glieli sfilo, lasciandolo in boxer. Mi rimetto in piedi e lui si alza sui gomiti per guardarmi meglio. Cerco di imitare le donne dei vecchi film d'amore, quando con estrema grazia ed eleganza si sfilavano le calze per far eccitare i loro uomini. La scena non si ripete alla perfezione perché le mie calze si incastrano nel reggicalze e scoppiamo a ridere. Mi dedico comunque all'altra gamba, convinta di dover fare quello spettacolino per il mio uomo e quando me ne sono finalmente liberata mi sfilo anche il perizoma, rimanendo completamente nuda. Edward smette di ridere e anche di respirare. Faccio roteare l'indumento su un dito per poi gettarlo via mentre mi avvicino a passo felino verso il letto. Edward si mette a sedere e io mi metto a cavalcioni su di lui. I suoi boxer fanno la stessa fine delle mie calze e finalmente siamo una cosa sola.
 
2 ANNI DOPO.
1, 2, 3…quanto sono lunghi questi secondi? 4, 5 ,6.. andiamo lancetta ce la puoi fare, compi questo fottutissimo giro completo! 7,8,9.. non riesco a guardare… avanti Bella, è semplice due lineette sei incinta, una e non lo sei. Visto che non riesco ad abbassare la testa sul test faccio il contrario, portandomi quello strano oggetto davanti agli occhi. 2 linee. Rosa scuro. Non ci sono dubbi. Sono incinta.
-Bella ti sbrighi? Dai facciamo tardi!
-arrivo!
Nascondo il test di gravidanza nella borsa ed esco dal bagno. Edward è già di sotto, bello  come sempre. Indossa un paio di Jeans scuri, una maglietta bianca e una giacca nera, il professore di pianoforte più sexy della storia.
-tutto bene piccola?
Anche se ci conosciamo da ormai quasi 10 anni e siamo sposati da due, quel nomignolo mi scioglie il cuore ancora come il primo giorno.
-si.. andiamo?
Mi sorride e mi afferra la mano mentre usciamo insieme da casa, casa nostra. Il cielo di Londra è nuvoloso e fra un po’ pioverà, amo questo clima. Respiro aria fresca e vado verso la macchina, sedendomi al posto del passeggero. Quando allaccio la cintura mi viene istintivo posare una mano sulla pancia. Edward se ne accorge e mi guarda preoccupato.
-hai mal di pancia? È arrivato il ciclo?
Dai Bella è la volta buona! Diglielo!
-no niente ciclo ancora.
-arriverà…
Mi sorride dolce e il mio respiro si blocca. No Edward non arriverà, sono incinta porca miseria.. ma perché ho così tanta paura di dirglielo? Infondo facciamo l'amore tutti i giorni, senza protezione. È una cosa più che normale ciò che è successo! Eppure l'idea di dirglielo mi fa tremare. E se non lo volesse? Non ora almeno.. se ci giudicherebbe un peso? sarei costretta a scegliere fra lui e il bambino? Non posso neanche pensarci.
 
Arriviamo a scuola pochi minuti dopo. Lui insegna musica e io letteratura inglese. Diventare professori in una scuola a Londra è il massimo della vita, considerando anche il fatto che il collega più bello e sexy è mio marito. Prima di entrare nell'istituto ci scambiamo un bacio e poi ognuno va per la sua strada. Entro in classe pensierosa e ai miei alunni non sfugge visto che diversamente dal solito rimangono fermi a guardarmi smettendo di fare chiasso.
-buongiorno ragazzi. Sedetevi e iniziamo la lezione.
-tutto bene prof?
-si, grazie Tommy.
-la vedo un po’ pallida, ovviamente rimane comunque bellissima! La mia proposta di matrimonio è sempre valida!
La classe scoppia a ridere e io con loro. Tommy è la vita della classe, è un ragazzo solare, allegro, scherzoso e stranamente anche molto educato. Le sue battute sono sempre divertenti anche quando mi fa delle proposte di matrimonio assurde davanti alla classe.
-sono solo un po’ stanca. Dunque ragazzi voi vi siete mai innamorati?
E chi meglio di me può parlare dell'amore?
Le risposte dei ragazzi sono a maggioranza si e due tre no.
-e lei prof s'è mai innamorata?
-certo. Mi sono innamorata una volta sola nella mia vita e lo sono tutt'ora.
Le ragazze sospirano con aria sognante e i ragazzi arricciano il naso. Tommy fa finta di strapparsi i capelli disperato.
-ma che avrà mai più di me il professor Cullen?
-tutto!
Le ragazze rispondono a coro e scoppiamo a ridere nuovamente.
-avanti ragazzi, facciamo lezione seriamente ora. Dunque, chi di voi ha letto il maestro dell'amore, William Shakespeare?
 
 
Edward mentre torniamo a casa è particolarmente allegro e continua a fissarmi e a sorridere. Conosco quell'espressione, deve dirmi qualcosa di importante, qualcosa di importante che lo rende estremamente felice.
-avanti sputa il rospo!
-eh?
-so che devi dirmi qualcosa, conosco quell'espressione!
Mi guarda ancora divertito e accosta la macchina nel nostro vialetto.
-ok ma entriamo dentro.
Lo seguo dentro felice. Per un momento dimentico tutto lo stress accumulato per la mia grande notizia e vedo solo Edward e la sua felicità.
-dunque hai presente Milano?
-uhm si, Alice mi parla sempre di quanto sia bella e alla moda e quando vorrebbe andare a vivere li.
-ecco perfetto. Oltre a queste qualità è conosciuta anche per la scala, dove si esibiscono i ballerini migliori del mondo.
-mi stai dicendo che vuoi diventare un ballerino di danza classica Edward?
Mi guarda male ma torna subito a sorridere.
-no Bella. Ti sto dicendo che questa mattina mi hanno contattato e vogliono che io suoni li in diretta mentre la compagnia di danza classica più famosa del mondo si esibisce.
Sgrano gli occhi. Cavoli se è una bella notizia! Gli butto le braccia al collo e mi lascio scappare un urletto emozionato.
-non posso crederci! Sono così orgogliosa di te!
Gli stampo un bacio sulle labbra e lui mi fa volteggiare mentre ride felice.
-e non è tutto! Mi hanno offerto tre grandi tappe, Barcellona, Parigi e Berlino! Mi esibirò da solo, quasi tre ore di musica, si prevede il tutto esaurito!
Lo stringo ancora più forte e mi lascio scappare qualche lacrimuccia, emozionata come sono è il minimo.
Edward riprende a farmi volteggiare e poi ci baciamo con passione. Gli allaccio le gambe alla vita e lui mette le sue mani sul mio sedere mentre si incammina verso il tavolo del soggiorno. Mi ci posa sopra e mi leva la giacca, io levo la sua. Toglie la camicetta da dentro la gonna e la sbottona, liberandomi i seni. Li bacia entrambi e poi torna sulla mia bocca. Mi alza la gonna fin sulla vita e mi abbassa le mutandine. Sesso da buona notizia, uno dei miei preferiti! Sta per entrare dentro di me con violenza ma lo blocco urlando.
-che c'è? Stai male?
-no! Non posso! Cioè non so se posso!
-hai il ciclo? Chi se ne frega Bella, ti voglio da morire!
Mi bacia il collo e tenta di entrare ma lo spingo via. Mi guarda con gli occhi sgranati e con il respiro affannato. Devo dirglielo. Gli sorrido dolcemente per tranquillizzarlo e scendo dal tavolo. Mi sistemo i vestiti e lui mi imita continuando a non capire cosa stiamo facendo. Gli prendo la mano e lo porto sul divano, mi siedo in braccio a lui e afferro la borsa.
-non ho il ciclo Edward e non sto male. Cioè qualche mattina è capitato che io mi sia sentita male ma oggi ho capito il perché.
Edward deglutisce e si passa una mano tra i capelli, nervoso.
-Dio santo Bella parla, mi stai facendo morire..
-questa mattina ho fatto questo.
Afferro il test di gravidanza e glielo passo. Lo prende in mano timoroso e rimane a fissarlo per qualche secondo, poi finalmente parla.
-cos'è?
-un test di gravidanza.
Deglutisce e diventa pallido.
-e.. e che dice?
-dice che fra qualche mese diventeremo genitori Edward.
Resta a fissarmi per mezzo minuto pieno. Il mio cuore batte all'impazzata, l'ansia mi invade e sto per alzarmi quando lui si muove e mi afferra le mani.
-ne  sei sicura?
-beh la mattina ho la nausea, il mio ciclo è in ritardo di sei settimane e le lineette sono scure.
Tremo e mi sembra di rivivere quella volta quando dopo la nostra prima vacanza insieme avevo rischiato di rimanere incinta.
L'espressione di Edward si rasserena improvvisamente poi sorride, un sorriso che va via via ad allargarsi fin quando non mi fa alzare per poi abbracciarmi forte. Un abbraccio così dolce non ce lo siamo mai dati. Riprendo a respirare e sorrido anche io. Bacio mio marito il padre di mio/a figlio/a e gli sorrido felice. Lui ricambia e si abbassa, fino ad inginocchiarsi ai miei piedi. Alza la camicetta e posa un tenero bacio sulla mia pancia.
-ciao piccolino.. io sono il tuo papà..
Penso che non esista scena più dolce a questo mondo. Le lacrime mi bagnano il viso e io ringrazio il cielo per avermi regalato Edward, mio marito, il mio uomo meraviglioso. Sono sicura che sarà un padreperfetto, che insieme costruiremo la nostra famiglia, che continueremo a fare ciò che più amiamo fare nella nostra bolla felice, sotto il cielo di Londra.

dunque dunque non poteva che finire così!  nostri piccioncini sposati, in attesa di un bambino, impiegati nel lavoro che amano nella città dei loro sogni, delle loro promesse. ahhh sarebbe meraviglioso vivere una storia come la loro, non trovate? *-* io vi rinnovo i miei saluti, i miei ringraziamenti e la mia gratitudine. sono davvero felice che la storia vi sia piaciuta. alcuni di voi mi hanno detto di averla letta in una sola giornata, altri che la mia scrittura vi rilassa, altri che la storia è originale. apprezzo tutto, davvero tutto! vi leggo sempre e non vedo l'ora di leggere cosa pensate della conclusione. vi aspetto numerose, un bacione stelline mie!

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