Titanic

di Drew Bieber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il Titanic, la nave che mi porterà in America, e lì i miei sogni si realizzeranno, e diventerò una famosissima cantante, me lo sento. La partenza è vicina, oggi, e io non ho ancora i biglietti, sto aspettando il mio miglior amico, James, ha detto che sarebbe riuscito a trovarli, ma lo sto aspettando da tanto ormai e ancora non è arrivato. La nave sta per partire, sono già tutti in fila. Inizio a preoccuparmi che James non sia riuscito a trovare i biglietti, lo cerco con lo sguardo nella speranza di trovarlo, e noto un’auto di qualche famiglia ricca, sta uscendo una ragazza e un ragazzo la aiuta, quant’è carino, ma lui non guarderebbe mai una come me ne sono certa, mentre lo osservo nei minimi dettagli qualcuno mi prende per il braccio facendomi correre, è James, ha trovato i biglietti e ora possiamo imbarcarci. Siamo nella terza classe, nella stessa cabina, non mi dà fastidio stare con un ragazzo, se quel ragazzo è lui, ci conosciamo da piccoli, siamo cresciuti insieme, e non mi vergogno, lui per me è il fratello che non ho mai avuto. Sistemo la mia roba e esco sul ponte per vedere il mare. Rimando impressionata di quello che vedo. È bellissimo vedere quella immensa distesa d’acqua, sono così concentrata che non mi accorgo neanche che la nave è già partita, dopo un po’ arriva James e risvegliarsi da sogno, ritorno dentro e subito esco di nuovo, con una cartellina dove scrivo le mie canzone, è da quando ero piccola che scrivo, mi viene subito l’ispirazione, mi basta poco, come ad esempio vedere il mare. Resto lì sulla panchina per ore concentrandomi solo su quello che vedo e cerco di riportarlo sul foglio in parole, come al solito ne è uscita una fantastica canzone. Mi alzo per fare un giro e mi cade addosso una mantella di pelliccia, è così grande che mi fa cadere a terra. Sento qualcuno che si scusa dal ponte di sopra, e qualche minuto dopo la stessa persona viene ad aiutarmi. Mi alzo e mi tolgo la pelliccia di dosso, e eccolo di nuovo, quel ragazzo che ho visto prima della partenza, dietro di sé ce la luce del tramonto che gli illumina di rosso le punte dei suoi capelli color grano, io resto imbambolata a fissarlo, lui lo stesso, per fortuna che il sole non fa sembrare molto che sono rossa rendendomi la faccia più rossiccia. Sento un’altra voce, quella di una ragazza, si avvicina a lui rimproverandolo di averla lasciata troppo a lungo sola, si cede che è una ricca, è viziata e presuntuosa da far paura. Il ragazzo mi chiede gentilmente di rendergli la mantella e mi ringrazia, poi lo vedo scomparire verso il piano superiore nelle sfumature del sole. James mi chiama per andare a mangiare, corro subito da lui abbandonando quello che fino a pochi minuti fa è stato luogo di un sogno che potrò mai sognare.
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È sera vado a cambiarmi perché devo partecipare ad una cena importante con tutte le persone più i portanti di questa nave e non ne ho proprio voglia. Mi butto sul letto e ripenso a quello che è successo sul ponte qualche ora prima. L’incontro con quella ragazza. era bellissima. Non riesco a scordarmi i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi blu come il cielo splendenti della luce del sole, e i suoi stupendi capelli biondi che sembravano d’oro, con dei leggeri boccoli e un ciuffo che le incornicia perfettamente il suo viso perfetto. Qualcuno bussa alla porta della mia stanza, è Emily, e ora mi rimprovera di nuovo per non essermi ancora cambiato e in due secondi devo essere elegante per scendere nella sala. Mi preparo e sono già seduto al tavolo. Tutti parlano di affari, dei soldi, delle loro miniere, delle loro fabbriche, delle loro imprese. Per me è tutto noioso. Esco fuori per prendere un po’ d’aria e ammirare il mare notturno. Guardo nel blu intenso e mi ci immergo con i miei pensieri. Sento una dolce melodia non molto distante che mi pervade la mente, la cerco con l’udito ma non la trovo, giro tutto il ponte, ma niente, ritorno dove ero prima e la sento più forte, proviene da sotto. Mi sporgo per vedere da chi proviene il suono.  C’è qualcuno sulla prua della nave, una ragazza, nella mia testa mi ripeto continuamente “ti prego voltati, ti prego voltati, ti prego voltati” e quasi come se qualcuno ascoltasse le mie preghiere, rivedo i suoi occhi che mi catturano, nella mente provo a ricordare tutte le sfumature di blu che conosco, ma niente si avvicina neanche lontanamente al blu delle sue iridi, il vento la danzare alcune ciocche nell’aria, non riesco a capacitarmi di come possa esistere qualcuno di così bello, di così perfetto, con una voce che ti fa vivere in un altro mondo, non è una dea, né un angelo, né una stella, è la ragazza più bella che abbia mai visto anzi di tutto il mondo, né in cielo né in terra può esistere qualcuno di così unico. Passo minuti e minuti in questi pensieri, studiando nel modo migliore la sua figura esile e i lineamenti del volto, perdendomici sempre di più, ora il mare blu dei miei pensieri è diventato il mare blu dei suoi occhi. Di scatto scendo e cerco di raggiungerla il più velocemente possibile. Le sono a pochi metri di distanza, non riesco a fare un solo passo, è di spalle e non mi nota, ma le fisso il movimento dei suoi capelli al vento. D’improvviso si gira e incrocio il suo sguardo, sei mi guarda e mi sorride, a quel punto perdo totalmente il controllo e sento il cuore a mille, sento che potrebbe esplodere da un momento all’altro. “Ciao, tu sei quello di oggi pomeriggio giusto?” me lo dice in un modo che non ho mai sentito pronunciare da nessuno, quelle parole mi sembrano poesia, rispondo a scatti e provo a non farla aspettare troppo ma alla fine riesco a dirgli un misero sì, che non era assolutamente all’altezza del modo in cui lei aveva pronunciato prima. “Cosa ci fai qui? Insomma nella terza classe?”, “ti ho sentita cantare e …”, non finii la frase di proposito perché avrei sicuramente detto un sacco di cose che mi avrebbero messo in imbarazzo, “mi hai sentita cantare?”, “si … e sei bravissima”, “ahahah grazie”, la sua risata era armoniosa, e ad ogni parole che diceva l’ascoltavo con estrema attenzione, era un po’ in imbarazzo si vedeva dal leggero rossore sulle sue guancie tonde, “prego è la verità”, “sei molto gentile a dirlo”, stavo per risponderle quando Emily mi chiamò per farmi risalire, dovevo ritornare da lei. Lasciai quella ragazza col cuore che piangeva, ma non potevo restare oltre, ma averle potuto parlare mi fa sentire molto meglio.
Spazio Autrice
Hei, ho scritto una nuova fan fiction sempre su Justin, questa volta mi sono aspirata al Titanic, il primo capitolo non è lungo, spero che vi piaccia, fatemelo sapere se vi fa piacere e per favore recensite grazie a chiunque leggerà la mia storia ciaoooooooo

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Odio quando Emily viene a svegliarmi mentre dormo perché vuole che l’accompagni sul ponte. Devo svegliarmi e fare passeggiate e parlare con gente noiosissima. Mentre camminiamo ogni tanto mi affaccio di sotto per vedere di rincontrare la bellissima ragazza di ieri sera. Quando vorrei poterle parlare invece che stare con Emily. Insomma lei è una bella ragazza, molto raffinata ed elegante, ma ho bisogno di qualcosa di diverso, voglio una persona vera, e non come quelle della prima classe, che parlottano di altre o che parlano d’affari. Lascio Emily sola a parlare con delle signore, guardo il ponte sottostante e ogni secondo che passa mi rattristo sempre di più, lei non c’è.
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“Sky, Sky, ehi guarda cosa ho qui, è un invito per il ballo in maschera di sta sera nella prima classe”, James arriva gridando come un pazzo mentre dormivo, solo perché è riuscito a trovare un invito per un ballo, a me non importa, lui insiste per andarci, dopotutto è un ballo in maschera e nessuno può riconoscersi, “dai Sky andiamoci, sarà divertente, immagina quante belle ragazze ci saranno, forza è un occasione da non perdere”, “ Jay, smettila dia, voglio dormire, ho sonno, e poi a me queste cose non interessano”, “per favore, fallo per me, che ti costa”, “senti se vuoi possiamo parlarne dopo, ora lasciami stare”, “ok, grazie Sky, vado fuori”. Dormo per un’altra mezz’ora e scendo dal letto. Vedo sul comodino l’invito al ballo, ripenso subito a quel ragazzo, forse ci sarà anche lui. Potrei anche andarci, ma non ho il vestito da sera adatto, anzi non ce l’ho proprio un vestito da sera. Vado nell’atrio e mi siedo vicino una signora, Miss. Lily, lei è davvero molto gentile, è una signora di più o meno una quarantina d’anni ed è abbastanza robusta, ma molto simpatica e scherzosa, mi vede con la busta in mano e mi chiede cos’è, quando capisce tutto dice che ci penserà a risolvere il mio problema. Esco fuori sul ponte e vado da James per dirgli che sarei andato con lui al ballo, lui mi abbraccia felice.
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Sono due ore che Emily non fa altro che provare vestiti su vestiti, è insopportabile, ha una marea di abiti e nessuno le piace, è troppo viziata e non si accontenta mai di ciò che ha. Per ogni vestito che indossa la guardo, ma invece di vedere lei vedo quella ragazza meravigliosa, vedo i suoi occhi, i suoi capelli, il suo sorriso, il suo viso, il suo corpo perfetto. Non riesco a dimenticarmela, è la ragazza più bella che abbia mai visto. Devo fare di tutto per poter sapere il suo nome costi quel che costi. Quando Emily si decide a vestirsi andiamo nel salone principale dove tutti i personaggi più importanti dell’aristocrazia sono mascherati, ma riesco a riconoscerli tutti, c’è anche qualcuno della seconda classe. Quello era un ballo come tanti, solo che tutti avevano una maschera, e questo forse rendeva le cose più belle, così avrei ballato con qualcuno che forse non conoscevo, forse con qualche graziosa ragazza.
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Sono felicissima, mi sto preparando per andare al ballo, il vestito di Miss. Lily è bellissimo e mi sta anche bene, anche l’acconciatura raccolta mi piace molto, non sembro io. Appena James mi vede rimane senza parole, forse sono più bella di quanto potessi pensare, anche lui è molto elegante, mi sembra uno di quei signorini dell’aristocrazia sempre vestiti bene. Senza perdere tempo saliamo alla prima classe, il padiglione e stupendo, lussuosissimo, ci sono molte decorazioni d’oro e fiore bianchi dappertutto, sembra di essere in una fiaba, ogni dama ha un vestito meraviglioso, ce ne sono di rosa, rossi, verdi, blu, viola, azzurri, blu, tutti impreziositi da pietre preziose, i cavalieri sono quasi vestiti tutti uguali e James non fa eccezione, col suo vestito composto da giacca e pantaloni neri con la camicia bianca sotto. Restiamo un po’ in disparte non conoscendo nessuno, ma dopo neanche cinque minuti James è pieno di ragazze, e io resto sola. Esco fuori e vado ad ammirare il mare, e nell’aria sento lo stesso profumo di quel ragazzo che ho conosciuto, ci sto ancora pensando, lui essendo della prima classe dovrebbe essere qui, forse ci incontreremo. James viene a chiamarmi per avvertirmi che il buffet è aperto, non mangio molto, ho lo stomaco un po’ chiuso. C’è un grande tavolo pieno di tantissime cose da mangiare, dalla carne al pesce alla frutta ai dolci, prendo qualche stuzzichino e un po’ di frutta. Mi siedo su una sedia aitanti tavoli, i violinisti cominciano a suonare e l’atmosfera cambia ancora di più, si formano alcune coppie che ballano al centro della sala, adesso mi sembra di stare ad un vero ballo, con principi e principesse, da piccola sognavo sempre di vivere una cosa del genere ed ora è tutto vero. Vorrei andare anch’io a ballare, ma Jay è occupato con altre ragazze che già stanno litigando per decidere chi ballare per prima con lui. Mentre guardo con molta attenzione e nei minimi dettagli i passi che compiono poco alla volta le dame e i cavalieri con tanta eleganza, mi si avvicina un ragazzo che mi chiede di ballare, accetto timidamente non sapendo chi fosse e raggiungiamo il centro del padiglione, non sono molto brava con quei passi, quindi sbaglio continuamente, ma a lui non sembra importare. Quel ragazzo è proprio carino. È alto, ha dei bei capelli e uno sguardo profondo, quasi ipnotico, la sua voce poi è dolce e gentile. Sembra il principe che ogni principessa vorrebbe nella sua fiaba, e così mi sento io, la mia fiaba è completa, sono ad un ballo, in un bellissimo castello, con uno stupendo principe azzurro. Mi sento la principessa che ho sempre sognato di essere. Terminato il ballo tutti gli ospiti si spostano all’esterno, alcuni sorseggiano un drink, altri mangiano qualcosa, io invece guardo la profondità del mare, lo fisso anche se è tutto buio, mi sembra di farne parte, in quel momento è il mio unico pensiero. James mi raggiunge e mi racconta cosa è successo nelle ultime due ore. Ad un tratto iniziano i fuochi d’artificio, sono meravigliosi belli e colorati come devono essere.
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Ero sul ponte con Emily quando fui sorpreso dai fuochi d’artificio, erano davvero bellissimi. Illuminavano il mare di mille colori. mi rallegrarono un po’, perché ero triste di non aver più potuto vedere quella ragazza, ma qualcosa mi diceva che era molto vicina a me, ebbi questa sensazione anche quando prima ho ballato con quella sconosciuta, era molto bella anche lei, ma aveva un’aria familiare. Mi guardai intorno e la rividi, era in compagnia di una ragazzo. Anche lei stava vedendo i fuochi d’artificio, quando si slegò i capelli e si tolse la maschera e scoprii che era quella ragazza di cui ero tanto preso, rimasi sbalordito da quello che vidi, possibile che quella era la ragazza che avevo conosciuto nella terza classe. A vederla così ne rimasi più incantato di quando la vidi la prima volta, quell’abito color rosa cipria che si intonava perfettamente ai sui capelli mossi castano chiaro e ai suoi occhi blu la faceva sembrare un angelo, nessun’altra ragazza poteva avere più perfezione di lei, e la luce dei fuochi d’artificio gli illuminava ancora di più il suo unitissimo sorriso, facendomi diventare rosso. Avevo ballato con lei e non me ne ero neanche reso conto, l’avevo stretta tra le mie braccia e l’avevo lasciata andare, avrei solo voluto poterlo rifare, perché sapevo che avrei provato una sensazione diversa, e volevo sapere com’era. La vidi andarsene sotto i miei occhi e non feci nulla, era vicina, ma la sentivo lontanissima. Si stavano chiudendo poco alla volta le porte del mio cuore.

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