Il Canto della Rivolta

di Romanova
(/viewuser.php?uid=61341)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tentazione ***
Capitolo 2: *** Sugarfree ***
Capitolo 3: *** Asciugamani ***
Capitolo 4: *** Perfezione ***
Capitolo 5: *** Smile, Annie ***
Capitolo 6: *** Weapons ***
Capitolo 7: *** Diamanti rossi ***
Capitolo 8: *** Liaisons dangereuses ***
Capitolo 9: *** Ridi pagliaccio ***
Capitolo 10: *** Sinfonia di morte ***



Capitolo 1
*** Tentazione ***


Hunger Games Raccolta

Lacrymosa

Pairing:Johanna/Katniss
Note: femslash, triangolo
Conteggio: 123 parole
Ispirazione: Catching fire:” -Sei tu, Katniss. Non lo vedi? Il motivo per cui si comportano tutti così. Finnick con le sue zollette di zucchero e Chaff che ti bacia e questa storia di Johanna che si spoglia. Giocano con te perchè sei così.. Lo sai. 
E' come quando non mi volevi guardare nudo nell'arena anche se ero mezzo morto. Tu sei così.. pura.- “

Ricorda ancora la forza impressionante del suo corpo,la sinuosità delle sue curve, il suo profumo e il gelido abisso dei suoi occhi incorniciato da ciglia lunghe come steli d'erba insieme alle sue labbra premute sulla pelle ad eccitarla sino al parossismo.
Si gira fra le lenzuola, la osserva dormire nel suo letto, con la coda di cavallo sfatta e la linea sottile delle labbra che si adatta al ritmo del respiro.
Peeta si é sbagliato.
Forse é vero che é troppo pura per cedere alle tentazioni, ad
alcune tentazioni, per lo meno.
Avrebbe ceduto anche a lui, probabilmente, ma non era per niente una tentazione.
Si addormenta di nuovo.
La mattina successiva sul cuscino di Katniss c'é un messaggio
:" Ti taglierò comunque la gola, non temere".


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sugarfree ***


•Firework

Pairing: Finnick/Peeta
Note:slash
Conteggio:177 parole

Si domanda ancora da dove quel ragazzo prenda tanta sfacciataggine e naturalezza.
Uomini e donne indifferentemente hanno diviso il letto con lui.
Pensa di essere stato goffo e inadeguato, ma la mano che gli si stringe intorno alla vita trattenendolo lì lo rassicura almeno un po'.
Quella mano non ha mai chiesto a nessuno di tornare, figuriamoci di restare, per cui si domanda come abbia fatto lui, Peeta Mellark, vincitore per caso e piccolo pesce in un grande oceano, a cadere nella rete di Finnick Odair.
Magari é stata quella respirazione bocca a bocca, magari il fatto che a Finnick non importa un ficosecco di vederlo nudo, anzi.
"Cosa ti inventerai per trattenermi, questa volta? Mi offrirai una zolletta di zucchero?"
"Non dirlo a nessuno, ma odio i dolci"
"Anche io"
risponde Odair tirandolo nuovamente contro il proprio corpo tonico e ben tornito e ricominciando a baciarlo senza preoccuparsi di cose come la decenza, il pudore, lo zucchero o Katniss.
 "Ok, resto!Che sia l'ultima volta,però" dice Peeta Mellark per la trentesima volta in capo a quattro mesi.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Asciugamani ***


•Heart Attack

Pair:Effie/Haymitch
Note: het,slice of life, risponde alla sfida lanciata da Kymyit Efp sul gruppo Fanfictions Challengers II col prompt “tuffo carpiato di testa”
Conteggio: 194 parole
Ispirazione: Heart Attack by Demi Lovato

Ognuno di noi ha un vizio e quello di Effie è il rimarcare continuamente quelli altrui.
 Haymitch lo trova particolarmente irritante, specie se si è appena sbronzato.
Le farebbe fare un tuffo carpiato di testa in una vasca di Ibridi, maledetta Ghiandaia Chiacchierona.
La loro consolidata abitudine al litigio si è radicata con l'inizio di quell'edizione dei Giochi:se gli passa per le mani il maledetto demente che li ha messi insieme lo uccide.
Respira profondamente e si infila nel bagno del treno diretto al 12 per vomitare in comodità.
Strillando con la sua vocetta Effie si avventa su di lui tirandolo fuori da lì, gli consegna dei vestiti nuovi e gli pulisce la barba con un panno di pregiata stoffa della Capitale, ovviamente griffato.
"Non è maleducato usare uno di quei cosi per pulire del vomito?" domanda,suonando falsamente cinico e sicuramente stanco un po'del mondo e un po' di doversi riempire di alcolici per stare in piedi.
La risposta lo sorprende.
"È stato più maleducato chi ti ha costretto a vomitare, il minimo che puó fare è prestarci gli asciugamani".
Forse l'avrebbe ucciso per ultimo, il benedetto demente che gli ha messo di fianco Effie Trinket.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Perfezione ***


Pairing: Clove/Cato
Note: het, introspettivo
Conteggio:169 parole
Ispirazione: probabilmente P!nk, ma scrivevo ormai da quattro ore per cui non fateci molto conto.

Sapeva che sarebbe stata lungamente criticata se la sua mentore li avesse scoperti, ma non poteva fare a meno di provare un forte desiderio per quel ragazzo biondo e i suoi muscoli, per ciò che il suo sguardo opaco cela e per la forza che ostenta senza curarsi dell'effetto che puó avere sugli altri.
È perfetto, assolutamente perfetto ai suoi giovani occhi di ragazza. Impulsivamente strattona per la spalla una rossa sciatta e inutile davanti a lei, si fa strada fino al palco.
"Mi offro volontaria!"
 Avrebbe avuto Cato e la sua vittoria.
Poi avrebbe avuto la Vittoria con la v maiuscola, ma forse avrebbe potuto rinunciare anche a quella, o almeno così pensa giacendo fra le braccia di Cato anche quella notte di fuoco ma senza amore, o almeno non troppo.
Contrae i muscoli della mano come se avesse in mano un coltello dei suoi.
Non ci avrebbe rinunciato, lo sa bene.

Perché Clove ambisce alla perfezione, e la perfezione non si divide con nessuno, nemmeno con Cato. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Smile, Annie ***


•Smile,Hannah
Pairing:Annie/Finnick
Note: het, slice of life, what if,ooc
Conteggio: 384 parole
Ispirazione: questo headcanon :" Quando la guera finì Johanna si trasferì nel Distretto 4.Odiava quel posto.L'acqua le ricordava il periodo in cui veniva torturata  a Capitol City e Annie la faceva impazzire, ma rimase lì.Prima della missione Finnick le aveva fatto promettere che se gli fosse successo qualcosa si sarebbe occupata di Annie. Johanna lo fece: restò nel Distretto 4 fino alla fine dei suoi giorni."


Si immerge nell'acqua calda sino alla cintola, scende con prudenza fino al fondo sabbioso. É sempre stata brava a nuotare, viene dal 4. Il contatto con la rena la rilassa.
Le piace.
Si lascia andare sulla superficie dell'acqua come se fosse una stella marina, apre le gambe e spalanca le braccia chiudendo gli occhi. Lo sciabordio delle onde riesce sempre a lavare via i brutti pensieri, il ricordo del dottore che le dice che non sarebbe mai guarita, che non c'era speranza per lei.
Si volta ed esce dal mare, i cui rumori le ricordano la voce di Finnick.
 E’ Johanna che la chiama. La loro bambina pare abbia fatto una scoperta straordinaria: i suoi amici sanno come addolcire il tè che condividono quando si incontrano. Entra trafelata in casa sotto lo sguardo sereno della donna. "Tesoro, ripeti cos'hai detto a zia Johanna!" la invita sorridendo Annie. "ucchero!Mi piace lo zucchero!" La rossa deve controllarsi molto per riuscire a baciare la sua bambina senza piangere tutte le lacrime che non pensava di avere. Abbraccia Johanna, ugualmente contenta ma più contegnosa:"Bravissima, tesoro!" "Grazie mamma!Stanotte ho sognato un ragazzo che mi invitava a nuotare,però io non sono capace!Mi insegni?"
 "Mi sa che é ora, Annie" la appoggia Johanna.
Cresta annuisce:"Cominciamo subito, così prima impari prima raggiungi il tuo amico, ok?E... Come si chiama,a proposito?" .
La bambina non glielo dice sino a quando non sono in mare e sta muovendo i primi passi come i cagnolini sfoggiando un bel paio di braccioli arancioni.
 "Si chiama Finnick, mamma!Sai chi è?" chiede lei.
Annie riprende a fare quella che chiama la posa della stella marina per ignorare le lacrime che ormai le bagnano il viso:"Finnick é il tuo papà e prima di morire mi ha fatto un grande regalo"
"É morto?Come l'amico di zia Johanna?"
 "Esatto"
"Cosa vuol dire morire?"
"Vuol dire che se sei buono torni a essere un'onda del mare, proprio come il tuo papà"
"Allora posso nuotare tranquilla se il mio papà mi protegge".
Johanna entra in acqua e cinge le spalle di Annie, cullandola mentre la ottenne si muove con sicurezza nell'acqua. Lei sarà pure matta, ma di sicuro una cosa l'ha capita:Finnick, prima di lasciarla, le ha fatto un grande regalo, quello che ogni persona dovrebbe ricevere.
Un bambino.
Una ragione per sorridere. 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Weapons ***


 
Fly
Pairing: Katniss/Peeta
Note varie: ooc, het, slice of life,OC
Conteggio: 550 parole
Ispirazione: boh, a questo punto ero completamente fusa.

Il profumo di fiori si fa strada nelle narici di Katniss rilassandola.
Sente suo padre chiamarla.
Sono in quel posto magico che lui chiama Prato, un misto di boschi e pianure che si stende a perdita d'occhio.
 "Vieni a sentire, Katniss!"
L'interpellata arriva sorridendo:"Cosa vuoi farmi vedere, papà? Stavo tentando di prendere un coniglio!" spiega eccitata la bimba.
"Ascolta!" comanda portandosi l'indice alle labbra e iniziando poi a cantare la melodia della Canzone della Valle.
Magicamente un coro, una moltitudine, agli orecchi di una stupefatta e piccola Everdeen riprende la melodia amplificando quel canto migliaia di volte.
"Cosa sono?"
"Sono Ghiandaie Imitatrici! Vuoi provare a chiedergli di cantare qualcosa per te?" domanda Mister Everdeen.
 La mora annuisce e intona meglio che puó la sua canzone preferita, ma senza risultato alcuno.
Un po' delusa domanda al padre:"Perché non cantano con me? Gli sto forse antipatica?"
 L'uomo sorride:"Niente affatto: si dice che chi non sa far cantare le Ghiandaie sia in realtà da loro preferito, perché non le costringe a ripetere stupidi suoni come se fossero macchinette a nostra disposizione, quindi ti sono grate. Ti aiuteranno a tempo debito, quando avrai la tua musica. Ora rientriamo"
 "Allora studierò tanto a scuola per trovarla" ribatte la piccola testarda di casa Everdeen.
Non sa che anni dopo avrebbe trovato la sua musica.
Non sa che anni dopo avrebbe saputo cosa cantare.
Ne é del tutto ignara, il papà non le ha ancora detto cos'è una mietitura e non farà mai in tempo a informarla, morirà il giorno dopo lasciandola sola a combattere contro il mondo.
Deve prepararsi da sola alla guerra per sopravvivere.
Ce la farà, la sua voce sarà sinonimo di libertà e morte sicura per chi le intralcia la strada.
 
Ora che ci pensa lei non sarebbe andata tanto lontano senza le ghiandaie imitatrici e senza suo padre.
Le Ghiandaie avevano ripagato il loro debito diventando simbolo della nuova Panem, un po'meno corrotta di quella vecchia, un po' più umana di coloro che hanno gettato le fondamenta per crearla.
Un frullo d'ali la fa voltare: ora é in un giardino del Villaggio dei Vincitori e ha accanto Peeta.
Nel suo prato Ranuncolo sta sfidando un'imprudente ghiandaia che ne ha invaso il territorio.
Ecco, anche lui:suo padre credeva che gli animali andassero trattati con rispetto e non si è opposto all'ingresso di Ranuncolo nelle loro vite. Prende in braccio la sua bestiaccia e lo rispedisce in casa minacciando di farlo arrosto, l'uccello vola via.
Tutto comincia esattamente come finisce.
Si porta le dita alla bocca e fischia tre note ripetute dall'animale.
Esce sua figlia.
 "Mamma, quella... Era una ghiandaia!"
"Esatto"
"Guarda cosa ho trovato in soffitta!".
 Katniss non crede ai suoi occhi: l'arco regalatole da suo padre il giorno del suo decimo compleanno.
 Quando sente sua figlia affermare di avere imparato a tenderlo, le spunta un grande sorriso in faccia.
"Peeta, io e la piccola andiamo a fare due chiacchere fra donne!" esclama la Everdeen imbracciando la sua arma.
 Quando il figlio maggiore, ormai quindicenne, rientra in casa guarda stupito il padre:"Dove vanno?"
"A fare due chiacchiere fra donne" replica il figlio del fornaio con noncuranza
 " E perché hanno in mano armi mortali? Quando lo dicono le mie compagne di scuola hanno in mano dello smalto o dei trucchi o qualche stupida rivista..."
 "Sono donne, pretendere di capire quelle normali é un'impresa, figuriamoci quelle che possono ammazzarti nel sonno..."

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Diamanti rossi ***


Glimmer é indubbiamente la ragazza più incantevole che si fosse vista in quell'edizione dei Giochi ed é fra i Favoriti:sembra un diamante, forte e splendente di luce propria come quelle pietre che vengono dal suo distretto. Si è accorto di quanto non fatichi ad attirare la sua attenzione nell'intervista e nell'Arena.
É bella e sprezzante del pericolo, di qualunque pericolo.
Abile nel combattere, uccide senza pietà e con la scioltezza di una ginnasta alla centesima gara.
É davvero perfetta.
Si rende conto di desiderarne almeno il corpo, perché la sua mente é ossessivamente occupata da altro.
Troverà la ragazza in fiamme, il diamante più grezzo dell'Arena.
Da quando le ha messo gli occhi addosso ha provato un incomparabile disgusto per la sua arroganza.
Come osa sopravvivere una del dodici?Come osa essergli superiore già solo guardandolo? La trova grazie al ragazzo innamorato.
Se Glimmer ha intenzione di giocare faccia pure,morirà per prima. Bloccano Katniss su un albero.
Il loro risveglio é poco piacevole, scappano inseguiti da quelle stupide api, riesce a evitarne le punture per pura fortuna.
Si fermano diversi chilometri dopo arrancando e correndo quando si sentono più in forze.
Contano quanti sono e manca Glimmer, il cannone spara e nel cielo si proietta la sua immagine.
 Cato scuote il capo:é stata sfortunata, sarebbe potuto toccare a chiunque della sua alleanza.
 Il più bel diamante dell'Arena é stato scheggiato da un'altra pietra.
 Il biondo maledice mentalmente la fortuna di quella che pensava fosse una principiante.
Gli ha tolto il suo gioiello preferito.
Pagherà per questo.
Mentre si avvia verso la Cornucopia a sistemare le scorte non riesce a non pensare,  peró, che un certo pezzo di carbone é appena diventato diamante. E non gli sarebbe affatto dispiaciuto aggiungerlo alla sua collezione.
Di vivi o morti, dite voi?
Non importa, conta solo l'aver visto qualcuno di indimenticabile.
Conta solo il portare gloria a un distretto che non ha un vincitore da troppo tempo.
Ce la faranno e saranno più attenti, perché hanno ripassato una lezione importante: sotto la cenere cova il fuoco e loro si sono appena bruciati.
La vita non dà ripetizioni e Cato lo sa bene.
Lo ricorderà solo più tardi, quando sarà sopra la Cornucopia a implorare la morte e ad accettare il suo destino.
Chiuderà gli occhi mentre la freccia gli attraversa il cranio, pensando che effettivamente la vita gli ha impartito una dura lezione.
E gli ha fatto ripetizioni, per essere sicura che capisse che ad avvicinarsi al fuoco ci si scotta.
 Stupidamente pensa che non è mai stato più felice di essersi bruciato. 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Liaisons dangereuses ***


•Made in the USA
Pair: Snow/Finnick
Note: ooc,introspettivo,missing moments
Conteggio: 444 parole
Ispirazione: a questo punto ve ne frega qualcosa delle canzoni della Lovato?

Non ha mai provato il desiderio e non capisce cosa sia saltato nel suo ipotalamo per fargliene provare.
Per lui, poi.
Un ragazzino.
Un essere umano normale si sarebbe sentito sporco, ma non quello sfrontato biondo che non ha esitato davanti alla sua richiesta.
 Si sta prostituendo per lui, sta soddisfacendo ogni suo più perverso desiderio.
 Basta questo pensiero a eccitarlo, é sufficiente il potere per dominare Snow.
 Finnick si abbassa ad accoglierne il membro in bocca e comincia a leccare e succhiare.
Il Presidente stringe la presa sulla sua testa spingendosi contro di lui, scopando la sua bocca senza ritegno.
Perché è sempre stato questo il fattore x: il poter fare, il sapere di poter far fare a qualcuno una cosa tanto spregevole pur di sopravvivere.
Non ha mai dato importanza all'impulso sessuale in sé, ma a cosa si cela dietro, al dominio che il sesso conferisce.
 É sempre stato bravo a dominare e anche stavolta ha avuto il controllo della situazione.
 Coriolanus viene e fa cenno al ragazzo di allontanarsi, soddisfatto nel corpo e appagato nell'ego.
[…]
Finnick Odair si pulisce la bocca con una mano,si alza e si allontana con gli occhi brillanti e quel falso sorriso innocente stampato in viso.
 Può dirsi soddisfatto.
Ha ottenuto cioè che vuole: vivrà,lo ha letto nel languido compiacimento di quel grasso tricheco.
 Ha spezzato il Presidente con il solo potere delle sue labbra e del suo corpo, é un'immagine deliziosa da figurarsi nella mente.
Ha sedici anni ed è più forte di un presidente.
Ritorna alle sue stanze e si rimette a dormire in attesa della sveglia per l'allenamento.
Ora sa che puó tornare.
Prega mentalmente Annie di aspettarlo.
Non tutto si compra col denaro ed é per questo che c'è un numero maggiore di Vincitrici che di Vincitori, questo lo ha imparato subito.
Senza contare che è un Favorito e desidera ardentemente vincere. 
[...]
 Snow si riveste e si pulisce rapidamente, poi ritorna a sorvegliare i lavori dell'Arena e la sua nazione operosa, prospera e dominata.
Sa che non durerà in eterno e qualcuno prima o poi lo priverà del controllo. Stringe a pugno una mano .
Lo avrebbe impedito a qualunque costo, nessuno gioca meglio di lui. Nessuno.
Illuso.
Desiderava un avversario con cui confrontarsi.
Il giorno successivo farà richiamare il ragazzo biondo.
Sarebbe stata una risoluzione interessante quella della loro personale partita notturna.
Avrebbe schiacciato quell'irriverente biondo e avrebbe soppresso così il desiderio che gli provoca.
Una scintilla non va lasciata incontrollata, altrimenti diventa un incendio.
E un incendio, molti anni dopo, avrebbe distrutto Panem. Perché le fiamme si possono spegnere in un luogo, ma nessuno é ubiquo, nemmeno Coriolanus Snow.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ridi pagliaccio ***


Il domani é una brutta cosa, perché non muore mai, o almeno non del tutto.
Almeno finché non partecipi agli Hunger Games.
Le sorride per una volta veramente gentile, veramente affascinato da quella ragazza che non ha bisogno di colori accesi per brillare.
Tanti sono morti sotto i suoi occhi e il suo sorriso é diventato più finto dei denti cariati di Snow.
Sente freddo, si sente freddo e vuoto nel soppesare quali domande porre, quando esattamente sollecitare l'intervento del pubblico, quando ammiccare, quando stringere pietosamente la mano a un ragazzino tremante di paura.
Poi l'ha vista alla Parata e può ben affermare che il suo cuore s'è fermato.
Lei non avrebbe avuto bisogno di pietà, ce l'ha scritto nell'atteggiamento, é un'idea che le risplende tanto nello sguardo quanto nei vestiti fiammeggianti.
Bellissimi.
Lo sono davvero, si scopre a pensare mentre sorride alla folla gaudente.
Arriva la terza edizione della Memoria e quella sua idea trova conferma.
Sarebbero stati i suoi avversari a implorare pietà.
Sorride baciandole la mano, colpito da tanto stile e classe, da tanta dignità e contegno nel portamento.
Maestosa.
E’ diventata una regina.
Prega che ce la faccia un'altra volta, non pensa di poter sorridere e commentare noncurante altre vite che si spengono.
 Non pensa di poter commentare in qualunque modo la sua vita che si spegne.
Vorrebbe poter godere della libertà, anche se da lontano, al sicuro da dietro uno schermo.
Quando si spengono le luci si ritira.
La bellezza, la forza e l'abilità di ciascun vincitore gli riaffiorano alla coscienza.
Gli fa male la mascella, a forza di fingere.
Giunto nel suo appartamento, ormai a tarda sera, non ha nemmeno fame: si strucca e si butta malamente sul divano chiudendo gli occhi.
Piange nel sonno.
Quando si sveglia per prepararsi all'ingresso dei Vincitori nell'Arena si guarda allo specchio.
"Sei vecchio,Ceasar." si dice sfregandosi gli occhi con le mani bagnate d'acqua: "Dovrai farti tirare fissare ancora le labbra col botox. Non puoi piangere sempre.
Possibile che in tutti questi anni tu non abbia ancora imparato a ridere, pagliaccio?"

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Sinfonia di morte ***


•Tomorrow never dies
La storia risponde alla sfida lanciata da Kymiyt Efp sul gruppo Fanfiction Challengers II

Ringhia il suo dolore al mondo.
 Il canto di Rue si é spento troppo presto, proprio come quello di tanti altri bambini del loro Distretto.
Sente la rabbia ribollirgli dentro come se fosse lava: l'avrebbe vendicata. Saluta anche lui l'undici appena l'immagine di Rue si proietta sulla volta del cielo.
Si avvia alla ricerca di coloro i quali hanno posto fine alla sua vita:i Favoriti. Li pedina per un po', vuole sentire uscir dalle loro bocche un'ammissione di colpevolezza.
La ottiene quando il mucchietto d'ossa che si diverte coi coltelli tenta di ammazzare quella del dodici: disintegra la base cranica del mucchietto d'ossa senza alcuna pietà.
La ragazza del dodici scappa, puó concederglielo per aver protetto Rue, cosa che lui non é stato capace di fare.
Il Canto della Rivolta é iniziato e la voce di Tresh,con quel gesto, si é sentita forte e chiara.
Si è esposto, probabilmente gli Strateghi lo puniranno: corre verso la fitta macchia di alberi senza voltarsi indietro.
Si sente l'annuncio della possibile vittoria di due tributi dello stesso distretto.
Ringhia e torna al suo rifugio: é praticamente morto qualunque cosa tenti, le squadre rimaste tenteranno di fargli la pelle: dove si é nascosta la rossina? E il ragazzo innamorato? E Cato?
Troppe variabili.
Deve pensare in modo lucido.
O almeno vorrebbe, perché appena tenta di allontanarsi per portarsi in un luogo più isolato viene aggredito da una belva, non la vede nemmeno arrivare, non sente più nulla del mondo che lo circonda, tutto diventa una sfocata massa di zanne e orecchie e bocche sbavanti.
Gli occhi gli si rovesciano all'indietro.
Che cosa buffa, gli pare di vedere sua madre che lo aspetta, ha ancora dieci anni e gli sta cantando la canzone della Valle.
Che assurdità, Tresh non ha più dieci anni.
Il suo respiro si ferma per sempre.
Chissà se dove sta andando potrà cantare .
Chissà se ci sarà Rue.
Gli pare di vederla:piccola,allegra, vestita d'azzurro.
 Canta per lui e adesso puó cantare con lui,lontano dagli Hunger Games, dalla paura, dalla morte.
Possono cantare insieme.
Per sempre.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2153818