People always leave

di Aria__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo.1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo.2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo.3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo.4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo.5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo.6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo.7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo.8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo.9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo.10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo.11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo.12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo.13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo.14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo.15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo.16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo.17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo.18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo.19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo.20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo.21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo.22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo.23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo.24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo.25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo.26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo.27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo.28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo.29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo.30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo.31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo.32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo.33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo.34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo.35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo.36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo.37 ***
Capitolo 38: *** Fine. ***



Capitolo 1
*** Capitolo.1 ***


È strano pensare che le persone mi parlino dei tuoi occhi, e non sanno che in realtà stanno parlando della mia unica salvezza.
 




Alice Wall è una donna bella,solare,allegra,divertente. All’apparenza..
I suoi capelli corti venivano leggermente arruffati dal vento,mentre ritornava verso la sua nuova abitazione.
Le servirono sedici anni per decidersi ad andare via dalla caotica e sempre illuminata New York, per ritornare nel suo paese d’origine. Londra.
Alice amava quel posto,vi era legata in un  modo speciale,intimo.
Era un posto doloroso,pieno di ricordi che da tempo tormentavano la sua mente.
Quel giorno per fortuna Londra accoglieva la bella Alice con dei raggi caldi,che le mettevano in risalto la luce dei suoi bellissimi occhi cristallini.
I suoi 38 anni se li portava molto bene.
Alice entrò nella sua nuova casa,poggiando il sacchetto con la colazione sul tavolino all’ingresso.
L’abitazione era semplice,proprio come lei. Un solo piano le bastava. Due camere da letto,un bagno e una cucina,con un piccolo salotto.
Era il suo nuovo angolo di paradiso.
Passò tutta la mattinata a finire di sistemare i suoi ultimi scatoloni.
Un velo di tristezza riempì il suo cuore quando prese fra le mani una scatola leggermente più piccola rispetto alle altre.
Non c’era scritto niente su quella scatola, ma Alice sapeva bene cosa conteneva.
Con un grande respiro la sollevò e la porto nella sua nuova camera da letto.
Nonostante fosse piccola, quella scatola pesava più delle altre. Conteneva tutto ciò che Alice amava, tutto ciò che Alice aveva perso. Per sempre.
Si accovacciò sul pavimento aprendo lentamente la scatola trattenendo il respiro. Ne estrasse un piccolo album fotografico dalla copertina blu e con un po di coraggio lo aprì.
Erano sedici anni che non toccava quella roba.
 
-   Non capisco perché vuoi conservare tutta questa roba – disse il riccio gettandosi sul letto della giovane Alice
-   Perché tra settanta anni mostreremo tutto questo ai nostri nipoti – rispose Alice ridendo
-   Tra settanta anni vedi il tuo futuro con me? – chiese lui
Lei annuì prima di raggiungerlo.

 
La prima foto provocò una fitta allo stomaco della donna,che richiuse immediatamente l’album non riuscendo a sopportare quegli occhi verdi e profondi che tanto le fanno male.
Posò lo scatolone sotto al letto,prima di ritornare in salone ed accendere la tv.
Non passò molto prima che il campanello suonasse.
Alice tirò fuori uno dei suoi sorrisi migliori ed aprì la porta trovandosi davanti due signore dall’aria davvero simpatica.
-  Salve signora Wall, io sono Amanda Davis e lei Allison Ford, volevamo darle il benvenuto nel nostro quartiere siamo le sue vicine di casa – disse la donna dai occhi scuri e la carnagione ambrata,affiancata da una donna bionda e occhi blu come gli abissi
-  Oh siete davvero molto gentili,il piacere è tutto mio, prego entrate – rispose Alice stringendo la mano ad entrambe
-  Scusate ma non posso offrirvi niente, sono ancora a zero con la spesa.. un bicchiere d’acqua? –
-  Ma si figuri non ce ne è bisogno – rispose la bionda
-  Come mai ha deciso di venire qui signora Wall? – chiese la signora Davis
Tutti la chiamavano signora Wall, anche se non era sposata. Quel tono la facevano sentire terribilmente vecchia.
-  La prego mi chiami Alice – disse – Comunque sono qui perché Londra mi mancava davvero molto,avevo bisogno di ritornare alle origini –
-  È stato difficile per lei tornare? – chiese la signora Ford
Alice prese un grande respiro.
-  Ho passato momenti peggiori – rispose abbassando lo sguardo
-  Quando eravamo giovani la invidiavamo tantissimo – continuò la bionda
-  Era la ragazza più fortunata del mondo – aggiunge l’amica
-  Ero.. – sottolineò con ovvietà Alice, sentendo gli occhi pizzicarle
Tutto il mondo conosceva la sua storia e questo la devastava.
Molte volte si sentiva umiliata,ricordando ciò che era successo.. si sentiva fuori posto in quel mondo, visto che tutto ciò che la rendeva felice l’aveva abbandonata senza una ragione, solo per volontà di un destino che non le apparteneva.
Dicono che il tempo è rimedio di tutte le ferite. Ne siete sicuri?
 
Alice passò tutto il pomeriggio in compagnia delle sue nuove vicine di casa, che per fortuna avevano capito il suo disagio nell’affrontare un argomento ormai chiuso e archiviato come il suo passato.
Dopo aver cenato con una pizza a domicilio,Alice si sistemò nel suo letto.
Erano appena le otto ma ormai la sua vita era monotona,spenta..non aveva più senso.
E come poteva?
 
- Dai Alice sono le tre del mattino dobbiamo andare a dormire – la richiamò il suo dolce ragazzo
- Oh andiamo, non sono affatto stanca – disse lei ridendo e aggrappandosi al suo collo provando a baciarlo
- Alice sei ubriaca –
- E allora? Daaai lasciati andare –
-  Mi farai uscire pazzo –
-  Io sono già pazza di te, Harry – confessò la ragazza continuando a ridere

 
Alice si risvegliò dai suoi pensieri soffocanti,quando sentì il campanello suonare ancora.
Sbuffò prima di alzarsi e cercare di dare una decenza ai suoi capelli.
Rimase a bocca aperta quando vide la persona davanti alla sua porta.
-  Sophie? - chiese incredula Alice
-  Allora è vero che sei tornata – disse la donna sulla soglia di casa
Le due si guardarono per tempo infinito, entrambe con le lacrime agli occhi prima di abbracciarsi.
-  Non ci posso credere – disse Sophie iniziando a piangere
-  Mi sei mancata tantissimo – disse Alice
Alice e Sophie erano migliori amiche ai tempi del liceo. Ne avevano passate davvero tante insieme,ma dopo tutti i casini si erano perse di viste, dopo che Alice aveva lasciato la città improvvisamente.
Passarono ore a parlare dei bei tempi e di come le loro vite si erano evolute.
Sophie era diventata un avvocato molto rispettato in città ed era sposata con un imprenditore bancario. La sorte per lei aveva scelto un giusto fato.
-  E tu che mi dici? Sei qui da sola? – chiese Sophie ad Alice
-  Con chi potrei essere? – disse amareggiata
-  Alice, ti prego dimmi che dopo di.. di lui, hai incontrato qualcun altro.. –
-  Per me non esiste nessuno se non lui –
-  Ma Alice non de.. –
- È tardi – disse la mora tirando su col naso e ricacciando dentro le sue lacrime – forse è meglio se vai –
-  Va bene.. vienimi a trovare okey? – disse Sophie lasciando un biglietto da visita del suo studio sul tavolo in cucina, prima di alzarsi e lasciare la casa
Alice corse in camera sua e si gettò sul letto,iniziando a piangere come una disperata. Si rigirò fra le mani l’anello che per sedici anni l’aveva accompagnata.
Per sempre c’era inciso all’interno.
- Per sempre? Io sono rimasta per sempre, ma tu.. Harry, dove sei? – sussurrò Alice prima di cadere in un sonno profondo
 
La mattina dopo Alice si svegliò con delle grandi occhiaie. Lo aveva sognato. Ancora.
La situazione stava diventando insostenibile.
Si fece una doccia fredda, si vestì e si trucco per bene prima di fondarsi verso la porta di casa ma nello stesso momento in cui la aprì, per poco non andò a sbattere contro una ragazzina, che proprio in quel momento stava bussando al campanello.
-  Aah.. emm, salve è lei la signora Wall? – chiese la ragazza mora
-  Si – disse Alice flebilmente
Alice fissava la ragazza in un modo quasi inquietante, aveva un qualcosa di così familiare. Quegli occhi, quegli occhi di un verde così chiaro li aveva già visti.
- Ti serve qualcosa? – chiese Alice cercando di sembrare normale
-  Io ecco, lavoro per il giornale locale canale 27 e mi hanno detto di dover intervistare la signora Wall che era appena ritornata in città –
- Sarà una cosa veloce? –
-  Non lo so –
- Va bene entra –
- Posso tornare se ha da fare –
- Nono,assolutamente.. prego accomodati.. come ti chiami scusa? –
-  Mi chiamo Rachel –
Alice sbiancò di colpo,sentendo le sue gambe perdere le forze.
Si sedette sulla poltrona di fronte alla ragazzina che si era accomodata sul divano, guardandosi intorno disorientata.
-  Quanti anni hai Rachel? –
-  Sedici signora Wall, sedici anni –
Alice mantenne calmo il respiro. Saranno solo delle stupide coincidenze.
- Allora dimmi cara – la spronò Alice
- Ho una lista di domande da farle.. cosa è successo sedici anni fa signora Wall? –
Alice scosse la testa sorridendo. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con il suo passato.
-  Vuoi sapere davvero la mia storia signorina? –
La giovane annuì,prima di accendere il registratore.
-  Sedici anni fa ho perso tutto ciò che avevo – iniziò
La giovane rimase a guardarla.
-  Ma prima che tutto cambiasse è successo qualcosa di incredibile?-
-  Cosa?-
-  Mi sono innamorata di Harry –
 
"FlashBack"
Alice si sistemò accanto al bancone delle bibite. Il frastuono che si sentiva dall’arena era incredibile.
Lei si trovava nel backstage, grazie al lavoro del padre. Lui era una guardia del corpo e quella sera doveva occuparsi di tenere al sicuro un gruppo di cinque ragazzi: i One Direction.
Alice ne aveva sentito parlare, erano molto famosi ma lei non si era mai interessata a loro, ne alla musica. Era una ragazza ribelle. Popolare,bella e intelligente. Desiderata da tutta la componente maschile del suo liceo. Quindi perché perdere tempo dietro alla musica?
Quella sera il padre l’aveva costretta ad accompagnarlo, visto che avrebbe finito tardi e non voleva lasciarla sola a casa.
- Ciao – disse una voce accanto a lei – potresti darmi una bottiglia d’acqua minerale? –
- Perché? Tu non sai prendertela? – rispose lei acida senza neanche alzare lo sguardo, troppo impegnata a massaggiare su Whatsupp con la sua migliore amica
- E tu cosa ci stai a fare qui? –
- Senti razza di idiota, io non sono la serva di nessuno.. le mani le hai e puoi benissimamente prendere quella cazzo di acqua ed evaporare – rispose Alice alzando lo sguardo incontrando un paio di occhi verdi, divertiti da quella reazione
- Wow che ragazza aggressiva, spero tu ti sia accorta di chi sono –
- Si un cretino – disse lei non curante
Lui scoppiò a ridere.
-  Sono Harry – disse porgendole la mano
-  E chi se ne frega – rispose lei
-  Harry Styles – ritentò il ragazzo
Lei sbuffò prima di iniziare a camminare nella direzione opposta al ragazzo.
- hei aspetta – la raggiunge il riccio - Davvero non sai chi sono? –
- Finalmente te ne sei reso conto –
- Tu come ti chiami? –
- Non ci provare –
- Oh andiamo mi sei simpatica, voglio almeno sapere come ti chiami –
- Senti bello a me non importa sapere il tuo nome, che ti sono simpatica eccetera, sono qui perché mio padre rompe le palle e di sicuro non passerò le prossime ore con te –
-  Beh di certo neanche io, visto che ho un concerto tra pochi minuti –
Alice si voltò di scatto.
-  Tu sei uno dei OneCosi?-
-   Si sono un membro dei OneDirection –
-   Buon per te, allora perché non sei sul palco a cantare? –
Harry scoppiò a ridere, pochi minuti e già quella ragazza lo stava facendo impazzire.
Le strappò il telefono da mano.
- Hei che fai – protestò Alice
- Salvo il mio numero sul tuo telefono e mi invio un messaggio per salvarmi il tuo –
Alice divenne rossa dalla rabbia e riuscì a strappare il telefono dalle mani di quel montato di cantante. Per fortuna era riuscito solo a salvare il numero senza inviarsi un messaggio.
-  Harry sul palco – una voce o richiamò
-  Mi prometti che mi chiamerai?- chiese Harry avvicinando il viso a quello di lei
-  Oh si certo, sarà la prima cosa che farò – lo prese in giro lei
-  Guarda che ci conto – disse lui avviandosi verso il palco
-   Non contare troppo che mi diventi un matematico –
Harry si voltò, ridendo per la battuta.Poi le fece l’occhiolino prima di salire sul palco ed emozionarsi per tutte le urla delle fan in suo onore.
Ma il suo pensiero poco dopo ritornò a quegli occhi azzurri come cristalli. Non si sarebbe dimenticato di quella ragazza dal nome sconosciuto così facilmente.

*SpazioMe*
Alloraaaaaaaaa, sono ancora qui.
E tutte pensano "Ma non te ne vai mai?" No, non me ne vado.
Allora lo so, come inizio non è un granchè ma vi giuro che è una bella storia (modestia)
Cosa ne pensate?

Cooomunque questa è Alice nella realtà



Questa è Alice nel passato



Poi metterò anche le foto di Rachel che sarà moooolto importante nella storia.
Ricordo per chi volesse iscriversi al nostro gruppo facebook, questo è il link: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/


Questo invece è il trailer della storia: http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto a questa nuova storia.
Continuo ad almeno sei recensioni, un bacio, vi amo sempre <3
Aria__


 

                                                                                          

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Capitolo 2
*** Capitolo.2 ***



Lo sai qual'è il tuo problema?
Che sparisci di continuo, ma sei capace di tornare sempre al momento giusto

 


“Flashback”

Alice rimase dietro le quinte ad osservare il concerto. Il suo sguardo, anche se non voleva,continuava a cadere sul ragazzo dai capelli ricci. Alcune canzoni le aveva già sentite, ma ascoltarle dal vivo era diverso. Harry aveva una voce roca e quasi graffiante in alcune strofe, facendo venire la pelle d’oca ad Alice. Sicuramente il giorno dopo già quel ragazzo sarebbe svanito dalla sua mente.
 
- Devo dirti una cosa – confessò Alice alla sua migliore amica Sophie mentre fermava l’auto fuori il cancello della scuola
- Dimmi –
- Emm no, te la dico dopo ora è tardi.. Dio come farò quest’anno senza di te – frignò Alice facendo ridere Sophie
- Beh la prossima volta ti diplomavi invece di farti bocciare –
Alice fu bocciata agli esami di ammissione per la maturità. Come avevo già detto era una ragazza ribelle e la scuola non entrava esattamente nei suoi programmi di vita. Marinava sempre la scuola e quando degnava la classe della sua presenza, ogni scusa era buona per creare caos. Il preside l’aveva punita rimandandola e questo era stato un duro colpo.
Ripetere il quinto anno per Alice significava un biglietto per sola andata all’inferno, soprattutto ora che la sua migliore amica non c’era.
Erano due caratteri completamente diversi, ma proprio per questi si dice che gli opposti si attraggono.
Sophie è dolce ed educata, studiosa e molto intelligente. Una ragazza tranquilla e un po riservata. Tutto il contrario di Alice in poche parole.
- Mi passi a prendere e pranziamo insieme?- chiese Alice
- Sono all’università e ho il corso fino alle due mi dispiace –
Alice sbuffò sonoramente, prima di sentire la campanella del liceo suonare.
- Buona fortuna –
- Anche a te – rispose Alice prima di scendere
Voleva assolutamente raccontarle ciò che le era successo la sera prima al concerto.
I One Direction sono il gruppo preferito di Sophie e ci era rimasta male quando il padre di Alice le aveva detto che purtroppo non poteva farla entrare nel backstage visto che non era una sua parente e che i biglietti erano già terminati da molto.
Alice aveva però pensato di darle il numero di Harry, la ragazza sicuramente sarebbe morta dall’emozione.
 
- Ciao papà – disse Alice rientrando a casa
- Ciao piccola come è andata?- le chiese
Alice lo fulminò immediatamente con lo sguardo. Quest’anno era costretta a studiare sul serio, essere bocciata una seconda volta non sarebbe servito a molto.
- Okey.. domanda sbagliata – rispose Paul ridendo
- Esatto – disse Alice dandogli un bacio sulla guancia prima di dileguarsi nella sua camera
Paul Wall amava sua figlia più di qualunque altra cosa al mondo. Come già sapete fa la guardia del corpo, ma ha anche una piccola palestra di boxe tutta sua dove potersi allenare e dare lezioni, in modo da guadagnare qualcosina extra.
Alice amava tantissimo suo padre. Era come il suo migliore amico, non come la madre.
I suoi erano divorziati da sei anni. Vivevano a New York prima che la famigliola felice si sfasciasse.
Alice era felice di quella divisione, sapeva che i genitori non andavano d’accordo e la soluzione migliore era appunto lasciarsi. Annabelle Kant dirigeva una rivista di moda molto seguita nella grande mela e desiderava da sempre che un giorno la sua adorata figlia prendesse il suo posto.
Ma Alice odiava la moda e qualunque cosa riguardasse cosmetici e creme dimagranti. Per lei le ragazze erano belle come Dio le aveva create, a cosa serviva tutta quella roba?
Alice preferiva seguire il padre nelle sue attività mascoline, amava andare con lui alle lezioni di boxe ed era diventata anche molto brava.
Finita la terza media aveva deciso di raggiungere il padre a Londra e la madre,dopo quella decisione di abbandono da parte della figlia, aveva preferito mantenere i contatti solo per il minimo necessario e per Alice la cosa non poteva che farle piacere.
Alice prese il suo libro di letteratura latina ed iniziò a sottolineare con il suo evidenziatore blu. Ma dopo neanche cinque minuti la porta della sua stanza si aprì.
- Ah Dio non puoi capire chi ho conosciuto al corso di botanica oggi – disse Sophie gettandosi sul letto della giovane senza neanche salutare
Si comportavano così, erano come sorelle ormai.
- Chi?- chiese Alice ridendo, felice di aver trovato una buona scusa per chiudere i libri
- Colin Scott –
- Noo, davvero? Il tipo della quinta C? Quello tutto palestrato?-
- Esatto –
- Oh che figo cavolo – commentò Alice delusa – voglio anche io un corso con lui –
Sophie rise.
- Allora cosa dovevi dirmi questa mattina? –
Alice se ne era già dimenticata. Si alzò di scatto e prese il suo telefono.
- Okey, sei pronta ad urlare? –
- Mi fai paura così Wall –
- Ieri sera al concerto Harry Styles mi ha dato il suo numero – disse Alice tenendo la bocca aperta in una smorfia felice
- Non sei divertente – disse  Sophie sbuffando
- Guarda che non sto scherzando – continuò Alice prendendo il numero e mostrandolo
- Si certo, e se poi è uno scherzo.. chiamalo e dimostrami che è lui –
- No, è fuori discussione.. io non lo chiamo – disse Alice
- Allora era uno scherzo, sai che odio quando mi prendi in giro così – disse Sophie irritata
- Ma no ti giuro che è lui solo che non voglio dargli la soddisfazione di chiamarlo –
- Ma per favore Alice non prendermi in giro – disse Sophie alzandosi e dirigendosi verso l’uscita
- Nonono, Sophie ti prego non andartene.. okey lo chiamo contenta? – disse Alice premendo il tasto verde della chiamata
Sophie tornò a sedersi sul letto, mentre attendeva che una voce dall’altro capo del telefono rispondesse.
- Pronto?-
Alice sbuffò sentendo l’irritazione salire, per aver dato la soddisfazione a quello sbruffone.
- Ciao Harry, ti ricordi di me? Mi hai dato il tuo numero ieri sera nel backstage –
- Non ci posso credere, allora mi hai chiamato.. credevo mi odiassi – disse Harry ridendo
- Non ci posso credere – sussurrò Sophie portandosi una mano davanti alla bocca con le lacrime agli occhi
Alice fece una faccia arrabbiata, come per dire “Te l’avevo detto che era lui”
- Pronto? Sei ancora li ragazza dal nome sconosciuto?- scherzò ancora il riccio
- Senti idiota io non volevo chiamarti ma la mia amica non credeva che fossi davvero tu ma adesso ha sentito la tua voce e ci crede, possiamo anche attaccare ora ciao –
Ma prima che Alice attaccasse Harry parlò.
- Nono aspetta, non attaccare.. puoi dirmi adesso come ti chiami –
- Fanculo –
Sophie fece una faccia arrendevole conoscendo bene il carattere irritante e scortese della sua amica.
- Bel nome -  la prese in giro Harry
- Non ho tempo da perdere con te – disse ancora Alice
- Perché non mi passi la tua amica? – disse Harry
Alice si sentì sollevata nel passare il telefono a Sophie che tremava per l’emozione.
Alice li lasciò parlare, non aveva voglia di sentire ancora la voce di quel montato.
Scese giù sistemandosi sul divano  e guardando MTV.
Dopo dieci minuti scese Sophie piangendo e saltellando contemporaneamente.
- Scoperete?- chiese Alice
- Come sei fine Alice complimenti e no non scoperemo non ancora almeno, abbiamo un app0untamento –
- Subito al sodo è? Sono felice per voi –
- Ma vieni anche tu –
- Come prego?- disse Alice alzandosi dal divano
- Ha chiesto di far venire anche te e gli ho detto che saresti venuta –
- Non se ne parla –
- Oh andiamo non lasciarmi sola –
Alice iniziava a detestare Sophie, come poteva averla coinvolta in una cosa così meschina.
- Quando è l’inconto?-
- Domani alle sette al Winter Bar –
- Sono impegnata che peccato – provò Alice
- A si? E cosa devi fare?- la provocò Sophie
- Studiare – inventò
- Ma non farmi ridere –
- Ti odio –
- Ora devo andare, io devo studiare sul serio.. ci vediamo domani –
- Fanculo Sophie fanculo – urlò mentre l’amica se la rideva mentre chiudeva la porta d’ingresso
- Cosa sono queste parole?- disse Paul entrando in salone
- Fanculo anche tu papà – disse Alice nervosa prima di tornare a chiudersi nella sua stanza
Camminò avanti e indietro per almeno un’ora.
Era nervosa, arrabbiata, agitata, confusa e con  una voglia omicida che le invadeva il corpo.
Questa gliela avrebbe pagata. Non voleva assolutamente andarci.
Sentì il telefono vibrare sulle coperte e si catapultò a leggere il messaggio.
Il mittente era Harry.
“ La tua amica è simpatica ma mai quanto te, non vedo l’ora di incontrati indossa qualcosa di carino ;) Ps. La tua amica ti è rimasta fedele e non ha voluto dirmi il tuo nome, rimani ancora un mistero per me signorina xx”
La rabbia di Alice salì alle stelle.
- Ma chi cavolo si crede di essere?- sbraitò nervosa
Stava per sbattere il telefono a terra ma ci ripensò. Il suo Iphone non meritava una brutta fine per colpa di un deficiente con la voce da angelo.
- Fanculo tutti io domani non vado da nessuno parte – concluse fermamente Alice
 
“Realtà”
- Era molto testarda da giovane signora Wall – disse Rachel ridendo
- Si abbastanza – rispose Alice ridendo
- E ci è andata alla fine all’appuntamento con Sophie?-
- Se non ci fossi andata, probabilmente la mia vita sarebbe diversa ora – sospirò Alice amareggiata

*SpazioMe*
Beautiful girls :)) Come va?
Cosa ne pensate del capitolo? Spero vi piaccia siamo solo all'inizio ma penso che qualcosa si inizia a capire!
Ringrazio tutte le ragazze che hanno recensito il primo capitolo, è molto importante per me :)
Questa è Rachel


Vi ricordo il trailer della storia : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

E questo è il link per il nostro gruppo facebook : https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Un bacione enorme, continuo sempre a minimo sei recensioni <3

Aria__

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Capitolo 3
*** Capitolo.3 ***


Non lo capisci?
Per una come me, che non è mai stata perfetta in niente, tu sarai sempre e comunque, vicino o lontano, l'eccezione che conferma la regola.

 
“Flashback”
Alice sistemò per bene il suo pantaloncino di jeans e la canotta bianca a fiori. Infilò le sue amatissime e fidate DMs blu a stivaletto con fantasia sempre a fiori e si passò un’ultima volta la spazzola fra i capelli lisci, leggermente ondulati sulle punte.
- Dove vai bellissima? Non vieni in palestra?- chiese suo padre entrando nella sua stanza
- Scusa Teddy ma ho un appuntamento purtroppo –
Alice amava chiamare suo padre Teddy, perché era come un orso gigante, lo chiamava così fin da quando era bambina.
- Mi raccomando usa precauzioni-
- Sta tranquillo papà non devo fare sesso con nessuno-
Il loro rapporto era molto cordiale e aperto, Alice non si vergognava di nascondere la sua natura al padre e lui di certo non le vietava di viversi la vita, come lui aveva fatto in precedenza.
- Sei bellissima comunque-
- Grazie Pa’,ora vado.. ti chiamo dopo per dirti se mangio a casa –
- Va bene e buon divertimento –
Alice gli fece l’occhiolino prima di fiondarsi giu per le scale.
Lo so, aveva deciso di non andarci ma quando Sophie si puntava su qualcosa era impossibile farle cambiare idea. Probabilmente se non l’avesse accompagnata non le avrebbe più rivolto la parola.
- Fanculo Wall – disse Sophie quando la giovane entrò nella sua auto
- Cosa ho fatto ora?- chiese Alice confusa
- Sei troppo scopabile cazzo, potevi anche evitare e menomale che non volevi venire –
- Che ti piaccia o meno ho buon gusto nel vestirmi, e di certo non mi sono vestita così per lui e ora sbrigati prima andiamo prima torniamo –
 
Arrivate al bar, la gente era davvero poca per fortuna.
La cameriera che era una loro grande amica visto che frequentavano sempre quel bar.
- Senti Juditte non è che per caso una star della musica è venuto qui?- chiese Alice sotto voce
- Si sono seduti a quel tavolo, come hai fatto a rimorchiarli?-
- L’appuntamento è per Sophie io sono la candela –
- Beh non credo perché sono due di loro –
Alice rimase incredula a quelle parole. Era stata incastrata in un’uscita a quattro.
Aveva evitato per anni uscite del genere trovandole ridicole, inutile e.. ridicole soprattutto.
Alice divenne rossa dalla rabbia mentre Sophie le stringeva forte il braccio per cercare di calmarla.
Alice era nervosa dalla rabbia mentre Sophie per l’emozione.
Si avvicinarono al tavolino appartato dove un ragazzo dal berretto di lana in pieno settembre ci dava le spalle affiancato da un tipo dai capelli color miele a spazzolino.
Alice fece una finta tosse ed entrambi i ragazzi si voltarono.
Gli occhi di Harry finirono subito su Alice, prima di sorridere soddisfatto del fatto che fosse venuta davvero.
- Allora sei venuta- disse Harry sorridendo ancora
Alice sbuffò.
- Solo per lei- disse voltando lo sguardo verso la sua amica che teneva lo sguardo basso
Solo in quel momento Harry si rese conto della presenza dell’altra ragazza, troppo impegnato a scrutare le belle forme e il pulito viso di Alice.
- Tu sei Sophie?- chiese dolcemente prendendole la mano e dandole un bacio sul dorso - è un piacere –
Sophie arrossì di colpo mentre cercava di restare calma mentre Alice roteava gli occhi al cielo per quella scena patetica.
Sophie aveva i capelli castano dorato avvolti in una treccia lunga, che le arrivava sotto al seno. Una gonna a vita alta nera larga sotto e un top bianco. Sembrava una dea.
Alice ci pensava spesso a quanto la sua amica fosse bella nella sua timidezza e semplicità.
- Lui è Louis – disse Harry riportando Alice alla realtà
- Piacere io.. – Alice si fermò
Non voleva dire il suo nome, non voleva darla vinta ancora una volta al riccio.
- Piacere io sono l’amica di Sophie – disse sedendosi allo sgabello
Louis scoppiò a ridere. Tutti e tre imitarono Alice accomodandosi.
- Sei aggressiva proprio come Harry mi aveva detto – disse Louis
- Non mi dire che hai passato tutta la notte a parlare di me come un ragazzino innamorato – lo prese in giro Alice mentre Sophie le lanciava un’occhiata storta
- Sei davvero simpatica – aggiunge Louis
Alice le fece l’occhiolino.
- Allora ragazze perché non ci raccontate qualcosa – disse Harry sorridendo ad Alice che alzò le sopracciglia in modo disgustato
- Comincia tu Sophie – la spronò Louis
- Beh io..ecco.. non so..- tentennò
Alice sbuffò.
- Lei è molto timida ma è una ragazza dolce e gentile, in gamba anche simpatica se prende confidenza e puo donarti il cuore se te lo meriti questo è chiaro. È molto intelligente le piace la natura. La cosa negativa è che ama alla follia la vostra musica e ama voi. Sta iniziando il primo anno di università, vive con sua madre e su..-
- Okey Alice penso possa bastare – disse Sophie leggermente imbarazzata
Alice la fulminò immediatamente con lo sguardo.
- Allora ti chiami Alice, ragazza sconosciuta –
Alice sorrise falsamente prima di concentrarsi su qualsiasi cosa che non fossero quegli occhi verdi che stranamente l’affascinavano in un modo inspiegabile.
- E tu Alice? Anche tu al primo anno di università?- chiese Louis
- Io avrei detto primo anno delle elementari – la prese in giro Harry
- Ma come sei simpatico – rispose Alice – comunque no purtroppo sono ancora all’ultimo anno di liceo –
- Quindi sei più piccola di Sophie – disse con ovvietà Louis
- In realtà no, sono stata bocciata agli esami di ammissione alla maturità e quindi sono costretta a ripetere l’anno –
Harry scoppiò a ridere, irritando ancora di più la mora.
- Che ragazza trasgressiva – disse
- Questa volta sono d’accordo con lui – disse Louis ridendo
 
Passò così una buona mezz’ora.
Sophie iniziava a sciogliersi e così la conversazione era partita e tutto filava bene. Alice dopo un po iniziò a fantasticare, non seguendo più le battute squallide di Harry che facevano ridere solo Sophie.
- Alice nel paese delle meraviglie – la richiamò Louis passandole una mano davanti al volto
Lei scosse la testa.
- Cosa vuoi?- disse acida anche se non voleva
- Ti suona il telefono – disse Louis
- Ohw..-
- Chi è Teddy? Il tuo ragazzo?- chiese Harry
- Mio padre – rispose ad Harry distrattamente prima di sussurrare un “scusate” e recarsi fuori al bar
- Ciao papà –
- Come va li?-
- Uno strazio, forse era meglio se venivo in palestra con te-
- Non hai fatto colpo su questo ragazzo?-
- Oh Teddy io non voglio fare colpo, ho solo accompagnato Sophie, non mi interessa quel deficiente –
- Se lo dici tu.. comunque volevo dirti che faccio tardi stasera, Bill viene più tardi a fare il suo allenamento –
- Allora sai che faccio? Quando finisco mi faccio accompagnare alla palestra però prima passo a prendere delle pizze –
- Perfetto tesoro, a dopo allora –
- Ciao Teddy – disse Alice attaccando
- Divertente il fatto che tu lo chiami Teddy – disse una voce alle sue spalle che la fece tremare
Si voltò infastidita, incontrando ancora quello sguardo magnetico e terribilmente fastidioso.
- Origli anche le chiamate altrui superstar?-
- Sophie sta raccontando della sua lezione di botanica e mi stavo annoiando così sono venuto a controllarti –
Alice pensò a quanto fosse stupida la sua amica. Andiamo era al bar con un cantante famoso e lei si metteva a parlare di piante?
- Non ho bisogno di controlli grazie –
- Perché sei così antipatica con me? Non ti mangio mica –
- Sai quelle sensazioni a pelle? –
- In che senso?-
- Ti odio a prescindere da tutto –
- Un odio a prima vista –
- Esattamente –
Harry rise ravvivandosi i capelli. Probabilmente non era a conoscenza dell’effetto che quella mossa provocò ad Alice. Era terribilmente sexy, questo si doveva ammettere.
Alice non si rese conto che stava trattenendo il respiro, fin quando non sospirò pesantemente.
- Meglio tornare dentro – disse Alice cercando di sembrare normale sentendo Harry seguirla
- Grazie del passaggio Louis sei stato davvero molto gentile – disse Alice quando Louis parcheggiò la sua auto fuori la palestra del padre
- Ma figurati, non ti avrei lasciata andare da sola con questo buio –
- Grazie ancora –
- Come mai fuori una palestra?-
- Mio padre lavora qui e vengo a fargli compagnia, e magari mi alleno un po –
- Tu ti alleni?- chiese Louis
- Mi piace molto la boxe –
- Wow sei forse la prima ragazza a cui sento dirlo –
 
Alice rise, era davvero simpatico quel ragazzo.
- Senti Alice volevo dirti una cosa –
- Ti ascolto –
- Harry non è davvero interessato a Sophie –
- E perché allora le ha chiesto di farsi un giro da solo con lei?-
Alice era confusa, lui aveva insistito tanto affinché li lasciassimo da soli. Sperava che almeno Sophie avesse finalmente fatto un acquisto decente.
- Lo ha fatto per dispetto –
- In che senso?-
- Per te –
Alice scoppiò a ridere, continuando a non capire.
-  Scusami ma non capisco –
-  Harry ha capito che tu non hai intenzione di vederlo o di dargli un’opportunità quindi l’unico modo per vederti è uscire con Sophie –
-  Brutto bastardo che .. –
- Ti prego non dirgli che te l’ho detto, solo fa capire alla tua amica come stanno le cose.. se Harry non ti interessa è inutile perdere questo tempo –
- Mi sembra giusto, grazie Louis, sei un tesoro – disse Alice lasciandogli un bacio sulla guancia prima di prendere le pizze e scendere dall’auto
Alice era furiosa con quel ragazzo dai capelli ricci. Nessuno doveva osare prendere in giro la sua migliore amica.
- Alice – la chiamò Louis abbassando il finestrino
- Dimmi –
- Ora capisco perché Harry è così affascinato da te, sei una ragazza in gamba e bella ed è il caratterino giusto per Harry.. lui non ti lascerà andare facilmente e sarò sincero, se non fossi così innamorato della mia ragazza anche io sarei uscito fuori di testa per te – disse facendole l’occhiolino prima di sfrecciare lungo la strada buia
Alice rimase immobile con le pizze ancora calde fra le mani.
Doveva assolutamente risolvere questa questione e liberarsi il prima possibile di Harry.

*SpazioMe*
Hi amori, cosa ne pensate del capitolo?
Alice odia a pelle diciamo Harry, come se sapesse che la sua conoscenza le porterà sofferenza e ora che sa del suo piano per conquistarla è ancora più ostile nei suoi confronti D:
Questa è Sophie

Lei mi piace molto,ma vedrete cosa scatenerà u.u

Trailer storia : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

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Grazie a chi ha recensito, spero continuiate a farlo.. è importante.
Un bacio.
Aria__

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Capitolo 4
*** Capitolo.4 ***



E’ il mio cuore il paese più straziato
 

 
“Flashback”
Alice bussò insistentemente alla porta della casa di Sophie prima che qualcuno si decidesse finalmente ad aprirla.
- Ciao Alice, vieni entra Sophie sta studiando in camera sua –
- Grazie –
La madre di Sophie aveva sempre cercato di ostacolare la loro amicizia. Credeva che Alice non fosse la compagnia giusta per la figlia modello. Ma le ragazze non se ne erano mai importante. La loro amicizia era più importante di tutto.
-  Quando avevi intenzione di chiamarmi? – disse Alice furiosa
-  Scusami, ho avuto da fare –
- Avuto da fare? Sono due giorni che ti chiamo e tu non mi rispondi o fai la vaga prima di attaccarmi il telefono in faccia –
- Hai ragione non dovevo, è che sono stata impegnata –
- A fare cosa se si puo sapere? –
- Sai l’università non è come il liceo e poi mi sono vista con Harry –
Alice si irrigidì all’istante. Cercò di mantenere la calma.
- Quando?
- Ieri sera –
- E quando avevi intenzione di dirmelo?- si lamentò l’amica
- Ora –
- Stai diventando troppo sfacciata,come me,e questa cosa non va bene –
Sophie scrollò le spalle, prima di tornare con la testa sui libri. Alice stanca lanciò il libro sul pavimento e si sedette avanti a lei sul letto.
- Ma che ti prende?- urlò Sophie infastidita
- No,che prende a te.. sei uscita con Harry ben due volte e non mi hai raccontato niente –
- Forse perché non c’è niente da raccontare –
- Non prendermi in giro e sputa il rospo – disse la mora con una voce più calma e rilassata, anche se dentro stava bruciando – Non dirmi che hai fatto qualcosa che potrebbe farmi arrabbiare – continuò Alice notando lo sguardo basso dell’amica – Sophie? – la richiamò – Cosa avete fatto due giorni fa quando io e Louis vi abbiamo lasciati soli?-
- Niente, solo parlato – rispose velocemente
- E ieri sera? –
La ragazza abbassò di nuovo il capo.
- Ci siamo baciati –
Alice divenne rossa e poi viola. Non riusciva a spiegare neanche a se stessa quello che stava provando. Sapeva che Harry la stava solo prendendo in giro e questo la faceva imbestialire.
- E basta?- chiese Alice
- Si, lui ha provato a spingersi oltre, ma sai come sono.. non mi lascio andare così facilmente –
- E vorrei vedere – disse ovviamente Alice tirando un sospiro di sollievo – perché non me lo hai detto?-
- Credevo ti saresti arrabbiata –
- Ma no, un bacio puo capitare l’importante è che adesso sia tutto finito –
Sophie si irrigidì mentre Alice le avvolgeva il collo con le braccia.
- In realtà non è finita.. ci vediamo ancora, domani sera –
- Cosa?- urlò Alice sconsolata
- Alice mi piace, è il mio idolo ti rendi conto.. non me ne capacito ancora, mi sembra così surreale, per la prima volta ho quello che voglio.. –
- No, ti prego tu.. tu non puoi.. come fa a piacerti se vi vedete da soli due giorni ?-
- Non capisci Alice non te lo so spiegare è come se lo conoscessi da sempre, è così gentile.. dolce…-
- Okey basta – disse Alice alzandosi
- Che ti prende?-
- Harry non è la persone che credi –
- Che stai cercando di dire?-
- Ho parlato con Louis la sera che vi abbiamo lasciati soli-
- E..?-
- Mi ha detto che esce con te, solo perché è l’unico modo che ha per vedere me –
Sophie rimase immobile a guardare la sua amica a gambe incrociate sul letto, prima di scoppiare a ridere.
- Ho capito, sei gelosa – annunciò Sophie
- Cosa? Gelosa? Di che?-
- Di me e di Harry, davvero saremo sempre amiche e scusa se in questi giorni ti ho ignorato ma avevo paura di dirti quello che pensavo, ma stai tranquilla tu verrai sempre prima di lui –
- Nononono sei fuori strada io non sono gelosa, quello che ti sto dicendo è la verità –
- Smettila di dire stupidaggini Alice, per una volta che sono io quella che esce con un ragazzo lasciami fare –
- Non voglio ostacolarti, ma ti sto dicendo la verità –
- Sei solo un’ipocrita, pensi solo a te stessa.. pensi che Harry voglia te, pensi che tutti vogliamo te beh notizia dell’ultimo minuto.. Harry vuole uscire con me-
Alice guardò indignata ciò che rimane della sua migliore amica. Era incredibile come quel ragazzo le avesse manipolato la mente. A lei non interessava affatto di Harry, stava solo avvertendo la sua migliore amica per evitare di farla soffrire. Gli occhi le si riempirono di lacrime.
- Sai che ti dico, fa come vuoi.. ma quando capirai che stavo dicendo la verità.. non venire da me-
Con quelle parole Alice uscì dalla sua stanza e corse fuori da quella casa opprimente.
Non ci poteva credere, la sua migliore amica aveva dubitato di lei e dato fiducia a un ragazzo che conosceva da pochi giorni. Questa era uno dei dolori più grandi che avesse mai provato. E menomale che lei veniva sempre prima di chiunque altro.
Nonostante Sophie l’aveva ferita, non voleva che si facesse del male e che si innamorasse di Harry per poi essere scaricata come la peggiore dei rifiuti, perciò fece l’unica cosa che ancora era in suo potere per evitare che tutto ciò accadesse. Sophie l’aveva ferita, ma Alice non le avrebbe mai voltato le spalle.
“ Dove sei?” scrisse velocemente Alice col suo telefono
“ Sto facendo le prove all’arena, perché vuoi qualcosa Alice ? ;)” rispose subito Harry
“ Dobbiamo vederci, cerca il modo di liberarti ci vediamo fra venti minuti al bar di due giorni fa e se non vieni giuro che vengo fin li e ti strangolo con le mie stesse mani”

Alice non ricevette nessuna risposta e si avviò verso il bar con un diavolo per capello.
 
Erano passati più di quaranta minuti e del riccio neanche l’ombra, Alice stava iniziando davvero a stancarsi. Aveva aspettato più del dovuto quindi senza indugiare si alzò dal tavolino e salutò velocemente Juditte prima di uscire.
Un caldo tepore invase la sua pelle, mentre i raggi del sole pian piano iniziavano a svanire dietro le alte colline.
Passeggiò fin quando non sentì un forte braccio strattonarla.
- Hei sconosciuta – disse la voce divertita di Harry
Alice non trattenne i suoi impulsi e gli mollò un forte schiaffo sulla guancia destra.
Il ragazzo gemette di dolore, portandosi una mano sulla zona ferita.
- Sei per caso impazzita?-
- No, dimmi tu invece che cazzo hai intenzione di fare.. ti aspetto da quaranta minuti – sbraitò la mora
- Beh sai com’è.. ho degli impegni non posso stare tutto il giorno in giro come fai tu-
Alice ci passò una mano fra i capelli, mordendosi il labbro inferiore per evitare di prenderlo di nuovo a schiaffi.
Harry la guardava in modo incredibile, ogni gesto di quella ragazza impertinente lo attraeva. Il modo in cui muoveva quelle labbra e gli sguardi velenosi che faceva,lo facevano impazzire.
Non aveva mai incontrato una ragazza così.
- Ora sono qui cosa vuoi?-
- Voglio che tu la smetta di uscire con Sophie – andò dritta al solo Alice
- Perché?-
- Perché sappiamo bene qual è il tuo scopo e non voglio che lei soffra per causa tua –
- Scusami mi sono perso.. quale sarebbe il mio scopo?-
- Non fare il finto tonto.. Louis mi ha detto tutto –
- Tutto che?- continuò il ragazzo più confuso
- Vuoi uscire con lei solo per vedere me –
Harry la guardò per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
Alice non aveva mai sentito una risata più irritante di quella. Prese il colletto della sua maglietta bianca e lo tirò verso il suo viso.
- Senti idiota di un cantante ti conviene smetterla con questo atteggiamento se non vuoi che ti prenda a schiaffi – lo minacciò
- Mi piacciono le ragazze violente –
- Non ti piacerà il modo in cui potrei rovinare il tuo bel viso – si lasciò scappare la mora pentendosene all’istante
Involontariamente gli aveva fatti un complimento e lui sorrise vittorioso.
- Facciamo così, io non sto uscendo con Sophie per vedere te, ma se proprio insisti la lascerò stare –
- Davvero?- le sembrava strano
- Si ma a una condizione, tu prenderai il suo posto –
Alice scoppiò a ridere in modo isterico.
- Non se ne parla –
- Una sola uscita e se riterrai opportuno dopo potrai mandarmi a fanculo.. scegli. O tu o Sophie – concluse il riccio con un mega sorriso sulle labbra, contornato da delle fossette adorabili
Come poteva un ragazzo così bello essere così bastardo?
Alice sbuffò.
- E va be ma decido io dove, come e quando e sarà per una sola volta, poi addio –
- Affare fatto tesoro. Fammi sapere – disse il riccio soddisfatto riuscendo a darle un bacio sulla guancia prima di darsela a gambe levate per evitare di essere massacrato di botte da quella ragazza tutto pepe
Alice non sapeva se era diventata rossa dalla rabbia o dall’imbarazzo.
Infondo cosa sarebbe potuto succede? Un’uscita e basta no?

*Spazio me*
Chiedo umilmente scusa per aver aggiornato così tardi, ma la mia migliore amica è qui a casa mia da due giorni e non ho avuto il tempo di aggiornare u.u
So che il capitolo non è lungo, ma è di passaggio. Spero vi piaccia lo stesso.
Alloooora, secondo voi Alice esce con Harry per difendere Sophie o perchè gli interessa? Mmmmm
Il prossimo capitolo è gia pronto, quindi se trovo almeno sette recensioni domani lo pubblico ;)

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Un bacio e a presto
Aria__

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Capitolo 5
*** Capitolo.5 ***


Capisci di essere innamorata quando la mattina, appena sveglia, fai di tutto per renderti carina.
E purtroppo non lo fai più per te.

 

 
“Flashback”

Sophie era in camera sua, sistemandosi meglio il vestitino nero merlettato che aveva deciso di indossare per quella serata. Harry sarebbe arrivato a momento e l’agitazione stava salendo.
- Tesoro, c’è Harry – disse la voce di sua madre alle sue spalle
Sophie si voltò giusto in tempo per vedere Harry entrare nella sua stanza.
Era bellissimo, portava un jeans chiaro con una maglietta a mezze maniche grigia e una scritta sul taschino che Sophie non riuscì a leggere, visto che i suoi occhi corsero a quelli di Harry, belli come non mai.
Si sentì improvvisamente a disagio, si era vestita troppo elegante rispetto a lui.
- Che eleganza – disse sorridendo
- Già, mi avevi detto che saremo andati a cena fuori e quindi io..-
- Sei bellissima – stroncò il suo discorso
Sophie arrossì violentemente e abbassò il capo.
- Grazie – sussurrò
- Mi dispiace però che non potrai usarlo –
- Come?- chiese Sophie alzando la testa di scatto
- Senti Sophie tu sei una ragazza meravigliosa, bellissima, intelligente.. ma non fai per me –
Sophie sentì il cuore sbriciolarsi nel petto. Era stata così stupida a credere che potesse esserci qualcosa fra lei e il suo idolo.
- è per un’altra vero?-
Harry sorrise, pensando alla ribelle Alice che doveva incontrare fra meno di un’ora.
- No, è che io sono sempre via.. non funzionerebbe anche se vorrei –
- Va bene – disse Sophie mantenendo le lacrime, non voleva sembrare una stupida ragazzina liceale in crisi per una buca così grande
Doveva mostrarsi forte.
- Troverai il ragazzo giusto Sophie e lui apprezzerà il vestito che indossi più di me e ti sfoggerà al suo fianco con fierezza, ne sono sicuro –
Malgrado la delusione, la giovane riuscì a sorridere e annuire. Restava comunque un ragazzo terribilmente dolce.
- Scusa ma ora devo andare – disse Harry avvicinandosi
- Addio –
- Ci vediamo presto Sophie – disse Harry dandole un bacio sulla guancia prima di lasciarla sola
La ragazza cominciò a piangere. Alice da un lato aveva ragione.
Prese il telefono e compose il numero della sua migliore amica. Doveva porgerle delle scuse, doveva fidarsi di lei.
 
- Ciao papà – disse Alice entrando in palestra
- Ciao tesoro che ci fai qui?- disse Paul mentre sistemava le ultime cose – io sto per chiudere –
- Posso chiudere io? Sai ho bisogno di sbollire un po di rabbia.. voglio stare da sola –
In realtà era li che Alice doveva incontrarsi con Harry, ma non lo avrebbe detto al padre. Avrebbe fatto troppe domande e non era proprio in vena di raccontare come si era fatta incastrare da quel ragazzo dagli occhi meravigliosi.
- è per la storia di Sophie?-
Alice annuì, prima di estrarre il telefono vibrante dalla tasca.
- Parli del diavolo e spuntano le corna – disse Alice notando il nome di Sophie lampeggiare sul display
La giovane terminò la chiamata. L’aveva delusa e ferita. Nonostante stesse sacrificando se stessa per impedirle di soffrire, non aveva ancora intenzione di parlarle. Era molto orgogliosa e se lei aveva ragione, le persone per farsi perdonare dovevano sudare. Alice non passava su niente.
- Io vado, vedi che c’è un ragazzo nello spogliatoio sta finendo di cambiarsi.. chiudi bene quando esci e fai attenzione – disse Paul dandole un bacio sulla fronte
- Certo Teddy, se sei stanco non aspettarmi sveglia –
Il padre le fece un cenno di assenso con le mani prima di uscire dalla porta principale.   
Alice stiracchiò i suoi jeans stretti e si sdraiò su un tappetito blu, iniziando a fare qualche addominale, giusto per perdere tempo.
Mancavano ancora una ventina di minuti prima dell’arrivo di Harry, poteva allenarsi un po e poi lavarsi e tornare come nuova.
- Scusami dai dov’è Paul?- disse una voce alle sue spalle
Alice tremò, si era dimenticata del ragazzo nello spogliatoio. E che ragazzo.
La mora rimase a bocca aperta mentre guardava Alex Ridde posare il borsone a terra e regalarle un sorriso mozzafiato.
Alice sapeva chi era quel ragazzo. Si era diplomato l’anno scorso e lei usciva pazza per quel ragazzo dagli occhi come il miele e i capelli di un nero intenso. Era da sempre stato il suo sogno proibito.
- Lui è andato via – disse Alice alzandosi
- E chi chiude?-
- Chiuso io..-
- Tu sei Alice Wall? La figlia? – disse il ragazzo avvicinandosi
- Esatto, sono io –
- Finalmente ti conosco, è un piacere – dice porgendole la mano
Alice la afferrò saldamente e sorriso come un’idiota. Era ancora più bello da vicino.
- Non ti ho mai visto qui – disse Alice
- Mi sono iscritto una settimana fa, ma se avessi saputo che era la palestra di tuo padre e che anche tu ti allenavi qui mi sarei iscritto molto prima – ammiccò il ragazzo
Alice avvampò e sorrise maliziosa.
- Beh adesso lo sai – rispose
- Quindi posso rivederti qui?-
- Certo –
- E se ti facessi compagnia adesso? Non ho fretta –
- Si perch..-
- Scusami ma è già impegnata – disse una voce alle loro spalle
Alice cercò di mantenere calmo il respiro,mentre assimilava la voce di quel deficiente di un cantante che aveva interrotto il suo momento di seduzione, con uno dei più belli del paese.
- Harry che ci fai qui?- disse Alice voltandosi a guardarlo – dovevamo vederci fra almeno venti minuti –
- Ho pensato di venire prima e a quanto pare ho fatto bene – rispose spostando lo sguardo su Alex
- È il tuo ragazzo?- chiese lui
Alice scoppiò a ridere.
- Non scherzare Alex, lui è solo una spina nel fianco che staserà toglierò del tutto –
- Questo è ancora da vedere – rispose Harry
- Meglio che vada, posso lasciarti il mio numero? - disse Alex sorridendo ad Alice
- Certo – disse Alice ma nello stesso istante Harry parlò – No-
- Okey ho capito, ci vediamo la prossima volta Alice.. ora vedo che non è il caso – si dileguò Alex dando una spallata ad Harry,prima di lasciare i due ragazzi da soli
Alice aveva uno sguardo di fuoco. Se non fosse illegale avrebbe già ucciso quel ragazzo impertinente ed egoista e con i suoi capelli si sarebbe fatta una pelliccia che poi avrebbe venduto al mercato delle pulci per pochi soldi.
- Ti dispiace dirmi chi ti ha dato il permesso di prendere decisioni al posto mio? - sbraitò arrabbiata al massimo la mora avvicinandosi a lui
- Mi sembrava giusto fargli capire che tu non sei disponibile –
- E di chi sarei? Sarei occupata con te?- disse Alice ridendo – No, mi dispiace.. lo sto facendo per la mia migliore amica ma tu non mi interessi per niente, sei solo un’ipocrita e ti diverti a rendere insopportabile la tua presenza –
- Nessuno rinuncia a me –
- Hai mai sentito la frase “C’è sempre una prima volta”?- disse Alice mimando le virgolette con le mani
- Questa prima volta, come dici tu, non accadrà con te – disse il riccio allacciando le sue braccia intorno al bacino di lei
- Levami le mani di dosso – disse lei dimenandosi e facendo pochi passi indietro
Harry sorrise e scosse la testa. Quella ragazza era davvero una belva da domare e lui ci sarebbe riuscito a tutti i costi.
- Vattene – sibilò Alice furiosa
- No, mi devi questa uscita che ti piaccia o meno –
Alice sbuffò prima di sedersi a terra, sconsolata e arresa all’idea che le prossime ore sarebbero state di inferno.
- Ho parlato con la tua amica se ti interessa – prese Harry la parola sedendosi a terra non lontano da lei
Alice non alzò la testa, ma Harry sapeva che stava attendendo un continuo.
- Ho chiuso definitivamente con lei..-
- Come l’ha presa? Sei stato almeno delicato con lei?-
- Io sono sempre delicato –
- Si, si è visto – disse ironicamente la mora alzando lo sguardo
- Credo l’abbia presa abbastanza bene, non ha urlato ne pianto.. sinceramente mi aspettavo di peggio –
- Questo perché non conosci Sophie, scommetto che appena sei uscito di casa è scoppiata a piangere come una fontana.. ci sperava in te –
- E io spero in te – disse avvicinandosi
- Smettila – disse lei allontanandosi a sua volta
- Perché non mi dai una possibilità?- disse lui scocciato
- Non vedo un futuro con te, non vedo niente con te.. a cosa servirebbe? Per divertirti? Perché sai l’ho fatto molte volta.. fare sesso con persone che il giorno dopo non ho mai più visto. Ma con te è diverso, sento che devo starti lontana –
Ed era vero. Alice aveva come la sensazione che quel ragazzo le avrebbe incasinato la vita. L’avrebbe distrutta se lo sentiva. In soli pochi giorni già l’aveva portata all’esasperazione e questo la confondeva.
Era sempre stata brava con i ragazzi, sempre a suo agio.. mentre con lui… non riusciva a spiegarsi. Aveva paura che un minimo contatto l’avrebbe distrutta e non voleva.
- Io non sono quello che credi – di difese Harry
- Puo essere,ma comunque non voglio fare niente con te.. quindi passiamo questa serata in modo tranquillo e poi arrivederci –
- Spero di farti cambiare idea – ammise il riccio
Alice si alzò.
- Perché ci tieni così tanto ad uscire con me? Come hai detto tu nessuno ti dice di no, perché con me allora? Puoi avere chiunque vuoi –
- Non chiunque.. non posso avere te – disse sincero, sorridendo alla bellissima ragazza in piedi davanti ai suoi occhi
- Non mi conosci neanche –
- Hai detto che il tuo inconscio ti dice di starmi lontana, beh il mio dice che non devo separarmi da te neanche un attimo – disse lui alzandosi a sua volta
- È ridicolo – ammise la mora
- Si, lo penso anche io.. ma non lo so, è dal primo istante che ti ho vista che.. che continui a ronzarmi per la testa. Sei insopportabile davvero –
- Se sono insopportabile perché sei ancora qui?-
- Il tuo pensiero nella mia testa è insopportabile, è insopportabile il fatto che è una settimana che ti conosco ed è una settimana che la mia mente fantastica su di te, in tutti i sensi –
 
“Realtà”
- è davvero molto dolce quello che le disse quella sera signora Wall non trova? – disse Rachel sistemandosi meglio sul divano
- Lui era dolce ogni istante e io lo negavo a me stessa, ma le parole che disse quella sera erano l’inizio della mia resa nei suoi confronti -

*SpazioMe*
Oggi Aria__ è giu di morale, e molto triste quindi non dirà niente.. solo che vi ama. Un bacio
Aria__

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Capitolo 6
*** Capitolo.6 ***


Io ti amo,
e quello che mi spaventa di più in assoluto è che non ho alcuna paura di ammetterlo.

 
“Flashback”
- Che bella palestra che ha tuo padre – disse Harry camminando in lungo e in largo per lo spazio circostante
Alice sbuffo, non sopportava più la presenza di quella sottospecie si bradipo.
Alice sentì un rumore e si voltò spaventata.
- Ma che hai fatto?-
Harry ripetè l’azione dando un forte pugno al sacco da boxe.
- Amo la boxe – disse Harry sferrando un altro pugno ancora
Alice sorrise prima di sferrare un forte calcio al sacco. Harry la guardò stupito.
- Piace anche a te?-
- Caro, sono la figlia di Paul Wall e questo ti basta per farti capire – disse lei in tono vanitoso ma allo stesso tempo ironico prima di dare un pugno al sacco
- Sei forse la prima e l’unica donna sulla faccia della terra – confessò Harry estasiato
- Impossibile per due motivi.. uno non sono una donna ma una ragazza giovane e bella, due non sono l’unica e questo è poco ma sicuro –
- Devi sempre contraddirmi –
- Forse sono nata per questo – disse Alice dando un altro pugno
- Molto probabile –
Alice gli face l’occhiolino prima di sferrare un pugno questa volta sul petto di Harry, ovviamente in modo leggero.
- Stai cercando rogna ragazza?- chiese Harry con uno strano luccichio negli occhi
- Non avrai davvero intenzione di batterti con una donna –
- No, lo hai detto stesso tu.. non sei una donna –
Alice scoppiò a ridere e scosse la testa, prima di avviarsi verso il ring al centro della sala e attraversare le corde laterali. Harry la seguì e fece le sue stesse azione, posizionandosi poco distante da lei proprio al centro del “campo di battaglia”.
Alice prese dei guantoni e glieli porse.
- Non farai sul serio – disse Harry
- Hai paura di perdere Styles ?- chiese la mora alzando un sopracciglio
- Potrei metterti al tappeto con un soffio – disse il riccio avvicinandosi
Alice sorrise prima di sferrargli un pugno che prontamente Harry bloccò con la mano destra. Alice lo colpì ripetutamente senza mai riuscire a sfiorare Harry, davvero bravo a parare i colpi.
Harry osservò la ragazza che si divertiva a colpirlo, ovviamente lui non stava impiegando il minimo sforzo a proteggersi da quei piccoli gesti che lei compieva, ma doveva ammette che si stava davvero divertendo.
Alice sembrava una ragazza come tutte le altre ma Harry stava iniziando a capire che non era vero. Aveva qualcosa di speciale, una specie di scintilla, una luce fioca che aspettasse di brillare. Harry aveva intenzione di farlo, voleva che fosse felice e che fosse per merito suo.
Preso dai suoi pensieri Harry ricevette un pugno in pieno viso. Per fortuna non abbastanza forte da fargli gocciolare il naso, ma neanche troppo leggero da non provocargli dolore.
- Oddio scusa – disse Alice togliendosi un guantone
Harry alzò lo sguardo e Alice di ritrovò a trattenere il respiro. Quegli occhi l’avrebbero mandata al manicomio erano un qualcosa di indescrivibile, erano perfetti, magnetici. Ti trasmettevano serenità.
In meno di un secondo Alice non capì cosa fosse successo, ma si ritrovò distesa sul ring con tutto il corpo del riccio spalmato sopra.
- Oppure – disse il riccio avvicinandosi al viso di lei – potrei metterti al tappeto con un bacio –
Alice divenne rossa e deglutì, mentre osservava le labbra a forma di cuore di Harry avvicinarsi sempre di più. Per un solo fottuto Alice desiderò con tutta se stessa di baciarlo, ma poi le immagini di lui e la sua migliora amica insieme, mentre si scambiavano effusioni, comparvero nella sua mente.
In un modo quasi disperato, spinse il corpo di Harry via dal suo che si sdraiò accanto a lei. Sentì la risata leggera di Harry al suo fianco, prima di alzarsi come intimorita che quella vicinanza potesse provocarla ancora. Non poteva assolutamente baciare il ragazzo di cui la sua migliore amica era cotta.
 
Sophie scese dalla sua auto. Gli occhi erano ancora gonfi per le lacrime che aveva versato. Si sentiva terribilmente in colpa per aver tradito la sua migliore amica e aver scelto Harry al posto di Alice. Doveva rimediare e anche in fretta.
Si avvicinò all’entrata della palestra e sentì dei rumori. Era sicuramente Alice che si stava allenando.
Si sporse di poco ma ciò che vide la lasciò distrutta. La sua migliore amica e il ragazzo dei suoi sogni stavano scherzando sul ring da boxe. Lei sorrideva divertita mentre lui sembrava quasi in trance mentre parava i colpi della giovane. Non poteva credere ai suoi occhi.
Quando Harry fece lo sgambetto ad Alice facendola distendere sul tappeto e di conseguenza distendendosi anche lui su di lei, il limite di sopportazione di Sophie arrivò al culmine.
Senza fare rumore chiuse la porta e corse verso la sua auto ancora più umiliata di come non si sentisse già.
Harry l’aveva mollata per la sua migliore amica e lei l’aveva tradita alle sue spalle uscendo con ragazzo di cui sapeva bene di essere innamorata.
La viste era appannata e decise di non mettere in moto l’auto per evitare di creare qualche incidente. Doveva calmarsi a qualsiasi costo.
Sophie si sentiva stupida, le faceva schifo la sua amica. Non riusciva a credere che Alice fosse capace di una cosa così indignosa.
Se solo avesse saputo che tutto quello che aveva visto, era stato creato per salvarla.
 
- E dai Alice lasciati andare – disse Harry ridendo
- Tu non capisci la gravità della cosa, tra me e te non accadrà niente.. non deve accadere niente – sottolineò la mora
- Ma perché? –
- Senti ne abbiamo già parlato prima e già mi sento abbastanza in colpa per essere qui con te quando dovrei essere dalla mia migliore amica per consolarla –
- Ci tieni davvero tanto a lei vero?- disse Harry sedendosi a gambe incrociate sul tappeto del ring
- È l’unica che sta con me perché sono Alice Wall e non Alice Wall la ragazza figa figlia di una guardia del corpo e di una donna famosa che dirige una rivista a New York, è l’unica che sta con me senza avere il desiderio di scoparmi inoltre –
- Anche io non voglio fare niente con te –
Alice rise.
- Ma fammi il piacere –
Harry si alzò e si avvicinò, mentre la mora fece un passo in dietro.
- Dammi solo una possibilità – chiese il riccio
- Te la sto dando adesso –
I due si guardarono e per quanto detestasse ammetterlo, Alice era attratta da quel ragazzo terribilmente sexy e se non fosse stato per la sua migliore amica, beh adesso non starebbe a parlare con lui, ma farebbero altro.
In quel momento qualcuno entrò nella palestra.
- Ordinazione da parte della signorina Wall – disse il ragazzo con berretto con visiera, con due pizze fra le mani
- Grazie – disse Alice uscendo dal ring cercando di darsi un contegno – ecco a te, e tieni il resto –
- Gentilissima – rispose il ragazzo, felice della mancia abbondante
Alice sorrise per poi voltarsi verso il ragazzo, trovandolo estremamente vicino.
- Puoi evitare di comparire alle mie spalle – disse Alice acida
Harry scoppiò a ridere prima di prendere le pizze e risalire sul ring, mentre Alice lo seguiva.
Si sedettero al centro ed aprirono i loro scatoloni.
- Sai anche io sono come te – disse poi Harry
- In che senso?- chiese Alice
- Nel senso che sono circondate da persone che vogliono essere amici di Harry Styles il cantante famoso super sexy e non perché apprezzano Harry Edward Styles – confessò
- Penso che sapevi a cosa saresti andato in contro diventando famoso, non puoi pretendere che la gente ti guardi in modo normale se beh.. non lo sei –
- È qui che ti sbagli, io sono un ragazzo normale –
- Si.. sai i ragazzi normali alla tua età vanno a scuola e lavorano nei bar, non fanno concerti in giro per il mondo –
- Su questo hai ragione e credimi mi manca quella vita –
- Non ti credo, tutti vorrebbero la tua vita –
- Una vita senza amici sinceri, tranne i membri del gruppo. Una vita senza l’amore di una ragazza. Sai quanto è frustrante invaghirsi di una ragazza e scoprire che è uscita con te solo perché sei famoso? No, non lo sai. Mi capita ogni volta e ormai ho perso la speranza. Non incontrerò mai la persona giusta –
- Ognuno di noi ha un’anima gemella – disse Alice addentando la sua pizza
- E la tua dov’è?-
- Mi sta cercando – disse Alice
- Lui sta cercando te –
- E chi ti dice che non sia una lei –
Harry scoppiò a ridere e scosse la testa.
- Forse sono io la tua anima gemella – disse poi il riccio
Alice per poco non si strozzò con il pezzo di pizza.
- Ma ci pensi? Io e te una coppia? Ma non scherziamo –
- Già assurdo – disse Harry - Forse in un altro mondo –
- Forse.. – tagliò corto la mora
 
Dopo aver mangiati la pizza con Harry ed aver trascorso altri venti minuti in sua compagnia a chiacchierare del suo tour, Alice aveva chiuso per bene la palestra ed aveva accettato volentieri il passaggio di Harry fino a casa, stanca di doversela fare fino a piedi.
- Hei papà, sei ancora sveglio – disse Alice entrando in salone, trovando Paul sdraiato sul divano a guardare la tv
- Sto vedendo questo film, è molto interessante – rispose
- Ohw, bene allora io vado è tardi –
- Oh tesoro aspetta, hai chiarito con Sophie?-
- Perché avrei dovuto? Non l’ho ne vista ne sentita – rispose Alice
- Oh pensavo fosse venuta alla palestra –
Alice si bloccò sulla rampa di scale, deglutì rumorosamente e tornò in dietro.
- Perché? È venuta in palestra? – chiese Alice
- Non lo so, è venuta qui chiedendomi dov’eri e io gliel’ho detto ho pensato che sarebbe venuta –
- Merda – disse la giovane prima di correre su per le scale
Prese il suo cellulare e compose il numero di Sophie.
- Cosa vuoi?- rispose acida
- Sophie sei.. sei per caso venuta alla palestra?-
- Mi fai schifo – disse attaccando la telefonata
Si, era venuta pensò Alice demoralizzata prima di gettarsi sul letto disperata.
 
“Realtà”

- Mi dispiace signora Wall, ma devo scappare – disse la ragazza mettendo a posto la sua roba
- Tranquilla Rachel, devo andare anche io a pranzo da mio padre –
- Posso tornare domani mattina?-
- Certo, ma non hai scuola?-
- La scuola comincia fra qualche giorno –
- Ohw okey –
Entrambe uscirono da casa Wall ma ognuno prese una strada differente.
Doveva sapere di più su quella ragazza, se era la persona che credeva Alice non avrebbe più fatto sogni tranquilli.

*SpazioMe*
è un capitolo pietoso lo so, l'ho scritto fretta e furia perchè volevo aggiornare.. quindi scusate
Fatemi sapere cosa ne pensate, ho bisogno di un po di parole belle e allegre in questo periodo :cc

Trailer storia : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be
(A breve un nuovo trailer)

Link gruppo facebook : https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Un bacio, ricordate che siete la mia vita
Aria__

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Capitolo 7
*** Capitolo.7 ***


Vi dirò la verità, un tempo io non ero così.

 

“Realtà”
Alice camminò lungo i quartieri di Londra. Era una bella giornata per fare una passeggiata. Non vedeva l’ora di abbracciare il suo adorato padre.
Le era mancato tantissimo il clima mite, l’aria fresca e tranquilla di Londra. Tutto l’opposto di New York. Ormai si era abituata a dormire con il rumore di mille clacson di auto che sfrecciavano a tutto gas per le strade.
Arrivò fuori la sua vecchia casa. Sorrise tristemente. Le pareti celestine di un tempo adesso erano ancora più sbiadite e il prato non era più verde come un tempo.
Sulla cassetta della posta il nome Wall era quasi del tutto invisibile, proprio come lei.
Per strada le persone l’avevano guardata in modo strano, compassionale. Tutti sapevo di lei e anche se per sedici anni nessuno di era importato della fine che aveva fatto, tutti sapevano cosa l’aveva spinta a sparire dal resto del mondo.
Attraversò il piccolo sentire dalla staccionata al pianerottolo di casa e sorrise ripensando a quante volte lei ed Harry per fare quel piccolo tratto di una durata di pochi secondi ci impiegavano sempre minuti interminabili, troppo impegnati a baciarsi ad ogni passo.
Alice sfiorò lievemente la porta rossa in legno e sorrise quando si aprì, mostrando il vecchio e Paul Wall sorridere emozionato alla bellissima figlia.
- Finalmente – sussurrò l’uomo prima di stringere in un caloroso abbraccio la figlia perduta
- Ciao Teddy – disse Alice
- Mi sei mancata tesoro –
- Mi sei mancato anche tu papà, non sai quanto –
 
- Credevo non saresti più venuta, è un’ora che ti aspetto – disse l’uomo accomodandosi accanto alla figlia sul divano
- Sai com’è, neanche il tempo di mettere piede a Londra che la notizia gira.. ho avuto qualche visita improvvisa –
- Tipo?- chiese il padre
- Nessuno di importante – tagliò corto la ragazza
Non voleva raccontare al padre della visita di Rachel, e delle domande che le aveva fatto. Sapeva che l’uomo avrebbe pensato la stessa cosa che aveva pensato Alice nello stesso istante in cui l’aveva vista, quindi voleva evitare di mettere altri pensieri ansiosi nella testa di suo padre, ormai abbastanza anziano da non riuscire più a sopportare certe notizie.
- Allora come stai?- le chiese
- Come se mi avesse investito un tir – ammise sincera – è dura tornare qui, ma mi mancava.. anzi mi mancavi soprattutto tu –
- La mia bambina – disse Paul accarezzando la guancia della figlia – e dimmi come sta tua madre?-
- La conosci fin troppo bene, lei sta una meraviglia come sempre – disse Alice sorridendo – mi credi se ti dico che con l’aumento d’età è diventata ancora più bella? –
- Non mi sembra strano, tua madre è sempre stata una donna bellissima, affascinante –
- Già..-
- E tu sei come lei – disse il padre sorridendo
Alice sorrise ma sapeva che non era vero. Si somigliavano, ma solo fisicamente. Per il resto erano due persone completamente opposte. Alice avrebbe dato qualsiasi cosa per aver un quarto del coraggio e della grinta della donna che l’aveva messa al mondo.
- Mi fa piacere che le cose tra voi si siano sistemate – disse ancora Paul
- Infondo è pur sempre la mia mamma, no? Mi ha aiutato molto –
- Lo so.. dai vieni a tavola che penso l’arrosto sia quasi pronto –
- Hai messo a fare l’arrosto? Ma se non hai mai cucinato in vita tua – disse Alice ridendo e seguendolo in cucina
- Hai ragione, ma sai.. quando tua figlia scompare per sedici anni, beh uno bisogna adattarsi –
- Mi dispiace papà, avrei voluto restare ma..-
- Tranquilla piccola, ti voglio bene – disse sincero
 
“Flashback”
Alice per tutto il volo in aereo non aveva smesso di piangere per un solo secondo. La gente che volava con lei per tutto il tempo l’aveva in modo strano e triste, ma nessuno si era avvicinato a lei per chiederle se avesse bisogno di qualcosa.
Quando finalmente l’aereo atterrò, Alice salì sul primo taxi. Non voleva farsi vedere in giro e non voleva che la gente sapesse che Alice Wall, ragazza di Harry Styles anzi ex ragazza, era appena arrivata a New York. Si sarebbe creato il putiferio, e lei invece cerava solo un posto dove nascondersi e piangere in silenzio.
Arrivò al grande palazzo dove vivere sua madre. La donna non sapeva niente dell’arrivo della figlia e Alice sperava che nonostante le divergenze che avevano avuto in passato l’avesse accolta. Aveva bisogno dell’amore di sua madre, era stata troppo tempo lontana da lei e per quanto continuasse a ripetere a se stessa che fosse una persona antipatica, era pur sempre sua madre e l’amava come si posso amare solo i propri genitori.
- Alice?- disse la donna sconvolta quando aprì la porta
Vedere la figlia ridotta in quella situazione era una delle cose più brutte che Annabelle avesse mai visto.
- Oh tesoro mio sta tranquilla andrà tutto bene – disse la donna abbracciandola sul pianerottolo d’ingresso al suo grande appartamento di lusso
- Sono sola mamma, sono davvero sola adesso.. mi hanno portato via anche la mia ultima speranza mamma, perché? – urlò Alice fra le lacrime, cercando di sfogare tutto il dolore e la rabbia – non posso vivere senza di loro mamma, ho fatto un errore e mi hanno tolto tutto, ti prego mamma dimmi cosa devo fare –
 
“Realtà”
Alice ritornò alla realtà quando sentì il timer del forno scattare. Balzò dalla sedia e Paul scoppiò a ridere.
- A che stavi pensando?- chiese l’uomo mentre estraeva il suo pasto dal forno
- Al passato..-
- Ma se è passato, non dovresti più pensarci non trovi?-
- È difficile –
- Niente è difficile per i Wall –
- Questa volta è davvero difficile papà – disse amareggiata la donna,poggiando il mento sul palmo della mano
 
Durante il pranzo la conversazione era andata avanti in modo piacevole e scorrevole. Finito tutto Alice si mise all’opera e aiutò Teddy a dare una ripulita. Lei insaponava e lui lavava le varie stoviglie.
- Allora come sta?-
Alice si irrigidì a quella domanda improvvisa e assolutamente inaspettata. Lei sapeva a chi si riferiva. La risposta era più che ovvia.
- Cosa vuoi che ne sappia io papà? Non faccio più parte della sua vita – rispose fredda la mora
- Dovresti provare a..beh..-
- Parlarci? Pff – disse in tono quasi ironico Alice – non so neanche dove sia, lasciamo stare.. sono passati sedici anni,è troppo tardi ormai –
- Non è mai tardi –
- Per me lo è – chiuse il discorso la mora togliendosi i guanti e lasciando il padre da solo in cucina
Aveva bisogno di qualche secondo da sola. Solo due giorni in quella città e già si sentiva in gabbia da tutti quei ricordi. Era sfinita, forse era stata una pessima idea tornare a casa.
Dopo pochi minuti sentì il padre raggiungerla sugli scalini che portavano al piano di sopra.
- Una signora di nome Tessa Moore qualche anno fa si è trasferita qui dall’Arizona – iniziò Paul sedendosi accanto ad Alice, che rimase in silenzio ad ascoltare – Ha acquistato ad un’asta online la tua vecchia casa, anzi la vostra vecchia casa –
Alice sbarrò gli occhi e voltò immediatamente la testa verso il padre, ma non disse niente. Attese il continuo.
- Curioso di conoscere la persone che sarebbe andata ad abitare li, sono andato a darle il benvenuto in città –
- È una brava persona?-
- Molto gentile, quando mi incontra per strada mi saluta e qualche volta che ho del tempo libero e la incontro le offro del caffè al bar più vicino –
Alice annuì.
- Ma il punto non è questo – continuò Paul – quando gli ho raccontato la storia di quella casa e di chi ci viveva, non poteva crederci. Non conosceva i One Direction, è una persona abbastanza anziana, avrà almeno una ventina di anni in più a me, ma dice di aver trovato uno scatolone di soffitta –
Alice si alzò e guardò il padre con gli occhi gonfi di lacrime.
- Quando le ho detto che li ci viveva mia figlia, mi ha detto di seguirla in casa. Voleva darmi lo scatolone e far in modo che te lo facessi avere, ma non l’ho preso –
- Perché?- chiese Alice senza fiato
- Le ho detto che saresti andata tu un girono a riprendertelo –
La mora si morse il labbro inferiore, senza sapere cosa fare.
- Vai – disse Paul alzandosi
- Cosa? – disse confusa Alice
- Puo essere che in quello scatolone ci siano solo vecchi cd o qualche vestito che durante il trasloco hai dimenticato, o puo contenere qualcosa di importante.. qualunque cosa ci sia dentro la signora Moore l’ha custodita ed è il momento che tu vada a riprendere ciò che è tuo –
Alice annuì, prima di abbracciare forte il padre.
- Grazie papà – sussurrò la donna
- Chiamami quando arrivi a casa okey?-
- Si – disse Alice tirando su col naso e dando un bacio sulla guancia all’uomo della sua vita prima di scappare fuori casa
Corse a perdifiato, la sua vecchia casa era abbastanza lontana da lì e voleva arrivarci prima che facesse troppo buio. A Londra verso le quattro il tempo iniziava già a mutare. L’aria diventava pesante e fredda, e il sole svaniva dietro qualche montagna. Corse per alcuni chilometri fin quando non si ritrovò faccia a faccia con la lussuosa villa. O almeno un tempo era sua.
 
“Flashback”
- Adoro le sorprese – disse Alice ridendo mentre seguiva Harry
- Okey ci siamo – disse Harry alle sue spalle – sicura di non vedere niente?- si informò
- Harry sono bendata e sono quasi caduta due volte, penso ti basti per capire che non vedo un cazzo – disse la mora ridendo
- Sempre la solita – disse il riccio prima di sfilarle la benda
Alice trattenne il respiro, non poteva credere ai suoi occhi.
- Harry.. ma.. ma.. è una villa – sussurrò Alice convolta
- Tutta per noi –
- Non fai sul serio –
- Heei, dobbiamo andare a vivere insieme, ormai la nostra vita sta per completarsi e noi abbiamo un posto dove poter stare in santa pace.. la scuola per te è finita e quindi puoi venire a vivere con me e poi stiam..-
- Sssh – disse Alice tappandogli la bocca con una mano – potrebbero sentirti –
- Siamo soli Alice – disse Harry ovvio
- Ho imparato che i paparazzi sanno mimetizzarsi molto bene –
Harry scoppiò a ridere e baciò la sua meravigliosa fidanzata.
- Benvenuta a casa signorina Wall –
Alice sorrise felice prima di iniziare a correre verso l’entrata
 
“Realtà”
- Signora ha bisogno di qualcosa?- disse la voce flebile alle sua spalle
Alice si voltò di scatto.
- Mi scusi, io.. emm.. –
- Tu sei Alice Wall?- chiese l’anziana signora
- Si, sono io – disse Alice sorridendo a stento
- È un piacere per me conoscerti, non sai quanto ho aspettato questo giorno –
- Lei è la signora Moore?-
- Chiamami pure Tessa –
- Tessa – disse Alice
- Vieni tesoro, seguimi –
 
Alice continua a guardarsi intorno, mentre attendeva la signora Moore ritornare dalla cucina con del the. La casa era diversa da come se la ricordava. L’arredamento era di uno stile antico, non come l’avevano arredata lei ed Harry.
- Ecco a te – disse Tessa entrando nel gigantesco soggiorno e accomodandosi accanto a lei sul divano
- Grazie mille –
Tessa le sorrise.
- Aveva una casa fantastica signora Wall –
- Già –
- Suo padre mi ha raccontato cosa le è successo, mi dispiace molto –
- È una storia passata –
 
Finito di bere il the, Alice seguì Tessa su per le scale fino ad entrare nella sua vecchia camera matrimoniale, dove lei ed Harry avevano condiviso molti dei momenti più belli e passionali.
- Credo che questa sia tua, ti chiedo scusa se l’ho aperta ma non sapevo cosa contenesse –
Alice aprì la scatola e il cuore iniziò a pesarle nel petto.
Era il vestito che Harry le aveva spedito in modo da farglielo indossare poi la sera del loro secondo appuntamento. C’era ancora il bigliettino con sopra scritto “PerAliceWall”.
“Alla mia principessa, spero ti piaccia il vestito.. l’ho visto e ti ho immaginata indossarlo e nei miei pensieri sei fantastica. Ti aspetto stasera. Il tuo principe”
- Non sapevo chi fosse Alice Wall ma ho pensato di conservarlo nel caso qualcuno fosse tornato a cercarlo, e non mi sbagliavo –
 
Alice trascorse un’altra oretta in compagnia della donna molto gentile, parlando del suo passato e di come si era conosciuta con Harry.
Quando si era fatta l’ora di andare, Alice prese la scatola con il vestito ed iniziò a camminare lungo le strade buie di Londra. Si fermò fuori casa e prima di entrare estrasse il telefono e compose il suo numero.
Scattò immediatamente la segreteria. Alice sentì il cuore martellarle forte nel petto. Erano sedici anni che non sentiva la sua voce roca e perfetta.
- Ciao, sono Harry e in questo momento non posso risponderti perché sto cantando per mille persone, se ci tieni davvero a parlare con me lascia un messaggio –
Quando Alice sentì il bip non sapeva cosa dire, le parole le morivano in gola.
- Ciao, sono io – trovò finalmente il coraggio – mi sento stupida, davvero tanto. Strano come questo tuo numero sia ancora attivo. So che non sentirai mai questo messaggio probabilmente, ma volevo dirti che mi manchi e nonostante siano passati sedici anni tu sei sempre nel mio cuore. Non ti dimenticherò mai Harry e volevo che sapessi che.. ti amo ancora, e lo farò sempre nonostante tutto quello che ci è successo. Scusa il disturbo -

*SpazioMe*
Da prossimo capitolo tornerà Rachel ewe, ma comunque da questo capitolo si capisce solo a tratti il passato di Alice.
Non volevo pubblicarlo oggi ma domani non ci sarò proprio e probabilmente neanche domenica e lunedi aggiornerò, dipende tutto da cosa mi passa per la testa.

Trailer della storia : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Nuova trailer della storia : http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

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Un bacio, spero recensiate :)
Aria__

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Capitolo 8
*** Capitolo.8 ***


Perché non l’hai mai capito? Faceva male ogni tanto, è vero, ma a me piaceva comunque da impazzire essere la tua più grande dipendenza.

 
 
 
“Flashback”

-Papà ma cosa fai?- chiese Alice
-Preparo le valigie tesoro- rispose Paul chiudendo la cerniera della sua valigia grigia –devo partire lo sai-
-Già? Non pensavo che saresti andato via adesso-
-I One Direction partono domani mattina, io ho l’aereo fra qualche ora.. devo anticiparli e cercare di sistemare tutto il casino di fan che troverò all’aeroporto-
Paul era stato scelto per accompagnare i membri del gruppo a Tokio, ottenendo una promozione e facendo aumentare il suo livello di stipendio. Era una buona occasione per lui.
-Mi dispiace lasciarti da sola, per questo ero indeciso se accettare o meno ma devo proprio andare.. ho chiesto alla madre di Sophie se puoi restare da solo e lei ha accettato-
-PAPà- urlò Alice sconvolta –sei per caso impazzito, io e Sophie non ci parliamo da due settimane e tu te ne esci che devo dormire da lei per il prossimo mese-
-Forse anche di più, dipende da come si evolge la situazione-
Alice sbuffò e si lasciò cadere sul divano, deglutendo rumorosamente.
-Tranquilla tesoro, un mese passa in fretta- cercò di rassicurarla il padre
Paul non voleva lasciare Alice da sola, si fidava da lei ma la conosceva abbastanza bene da non essere responsabile di badare a se stessa per un mese intero.
 
“Realtà”
-E avete fatto pace lei e Sophie quando è partito suo padre?- chiese Rachel tirandosi una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio
Alice più la guardava più sentiva una fitta al cuore. Sempre la stessa domanda le ronzava per la testa. “è lei?”
-Sono successe molte cose signorina- si limitò a rispondere prima di ritornare al suo racconto
 
“Flashback”
Alice non sapeva neanche lei perché lo stava facendo. Si sentiva terribilmente ridicola e la sua testa continuava a gridarle di andare via ma era più forte di lei.
Bussò alla porta elettronica 123 e aspettò che qualcuno andasse ad aprire.
-Alice, ciao che sorpresa- disse Louis il ragazzo che aveva conosciuto all’incirca due settimane prima al bar
-Ciao Louis, scusa il disturbo- disse Alice leggermente intimorita
-Ma figurati, entra- rispose il ragazzo facendole spazio
-Lou chi è?-disse una voce dal salotto
Alice avanzò stringendo forte la fibbia della borsa di pelle della scuola.
-Niall lei è Alice, Alice lui è Niall- disse Louis presentandoli
Alice fece un cenno con la mano e sorrise.
-Beh sicuramente Harry non ha esagerato con i commenti-disse il biondo sorridendo e porgendo la mano alla ragazza
-Cosa vuol dire?-rispose Alice non capendo l’affermazione, mentre stringeva la mano
-Harry ti ha descritta in un modo che non ti rende giustizia, sei davvero bella-
-Ohw.. beh grazie-
-Figurati è la verità, comunque cosa ci fai qui?-
-Ecco io, so che partite domani e poi mio padre mi ha detto di portarvi questi- disse la mora prendendo dalla borsa i loro biglietti aerei –dovete essere lì per le otto, non più tardi- sottolineò
-è stato un pensiero gentile, grazie- disse Louis
Alice annuì,guardandosi intorno non sapendo più cosa fare o dire. In realtà sperava che da un momento all’altro arrivasse Harry con tutta la sua sfacciataggine.
-Lui non c’è- disse poi Louis
La mora lo guardò confuso.
-è uscito a fare compere prima del viaggio-
-Oh si, beh certo figurati io..sono solo passata per i biglietti.. ora meglio che vada devo pranzare con mio padre prima che parte. Fate buon viaggio-
I due ragazzi sorrisero, mentre osservavano la mora uscire dalla loro camera.
-Molto carina-commentò Niall – sembra anche dolce-
-Mmm magari con noi, ma quando c’è Harry caccia subito gli artigli-
-Come si dice “chi disprezza vuol comprare”- citò il biondo
-Credo che hai proprio ragione amico, hai proprio ragione-
 
Alice sistemò le sue ultime cose prima di guardarsi intorno. Come avrebbe voluto restare a casa invece di andare da Sophie. Il solo pensiero già le metteva la nausea. Si sentiva in colpa nonostante avesse fatto tutto solo per cercare di proteggerla. Sarebbe stata dura da spiegare soprattutto conoscendo il carattere testardo di Sophie.
Erano all’incirca le otto quando suonò il campanello.
Alice si sistemò il pantalone della tuta grigio e corse ad aprire la porte.
Ciò che si trovò davanti la lasciò senza fiato. Erano due settimane che non lo vedeva ma quella sensazione di leggerezza non svanì,anzi aumentò nello stesso istante in cui i loro occhi si incontrarono.
-Mi hanno detto che hai fatto visite oggi- disse il riccio sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi da sbruffone che fecero subito innervosire la ragazza
-Dovevo solo consegnarvi i biglietti- rispose prontamente
-Si, lo so. Di sicuro non eri venuta perché ti mancavo-
Alice alzò gli occhi al cielo. Lui era fuori la soglia di casa, mentre lei dentro l’entrata.
-Mi fai entrare?- chiese lui
-Perché hai altro da aggiungere?-
Il riccio scosse la testa. –Come sei difensiva Alice, voglio solo salutarti-
-Bene, ora mi hai salutata quindi fa buon viaggio e salutami l’imperatore del Giappone- disse la mora mentre stava per chiudere la porta ma lui la bloccò con una mano
-Voglio farti una domanda seria- disse Harry indurendo la mascella
Alice rimase in ascolto.
-Vuoi che dopo il Giappone torni qui?- lo disse quasi in tono scherzoso
-No- rispose secca la mora
Il riccio, come se si aspettasse quella risposta scoppiò a ridere poi spinse la porta in modo da aprirla del tutto e allacciò le braccia intorno alla schiena di Alice che rimase paralizzata da quella mossa azzardata. Non riusciva a respira e a mettere insieme la forza necessaria per mandarlo via. Il suo profumo invase i suoi sensi e se non fosse stato per la sua presa salda sarebbe caduta sul pavimento.
Harry avvicinò i loro volti, ma Alice voltò il suo in modo da non guardarlo negli occhi. Sarebbe stata la fine.
-Vuoi che torni qui da te?- ripetè questa volta quasi come un sussurro con una voce così graffiante che fece venire i brividi ad Alice, che si sentì costretta ad alzare di nuovo lo sguardo
E non ci fu risposta a quella domanda, perché i suoi occhi parlarono da soli. Le labbra di Harry intrappolarono quelle di Alice in un bacio casto ma disperato.
Entrambi sapevano che era solo attrazione fisica, ma in quel momento l’adrenalina che scorreva nei loro corpi era così tanta da rendere i pensieri così offuscati ma lasciare libera immaginazione ai loro cuori.
Alice si ritrovò con la schiena contro il muro, accanto alla porta aperta e una mano di Harry che frugava sotto la camicia bianca.
Quando le loro labbra si allontanarono per prendere aria, le loro guance erano in fiamme. Harry provò a ribaciarla ma Alice spostò la testa.
-Vattene- sussurrò con voce fredda
Il ragazzo non si mosse di un millimetro.
-Ho detto che devi andartene, adesso- ritentò al ragazza, cercando di trattenere le lacrime che volevo a tutti i costi uscire
Si sentiva terribilmente in colpa perché stava facendo ciò che aveva impedito alla sua migliore amica. Rovinarsi la vita per un ragazzo che non avrebbe portato a niente, se non all’abbandono e alla delusione più totale.
Harry ancora una volta rimase immobile, avvicinò solo il suo naso alla sua guancia sfiorandola lievemente.
Come scossa da una forza innaturale Alice spintonò Harry lontano da lei e lo guardò con occhi assassini. Lui era la causa di tutta quella rabbia e doveva smetterla all’istante. Doveva partire per il Giappone e non tornare mai più.
Harry si avvicinò alla porta continuando a tenere lo sguardo fisso sulla ragazza che cercava di respirare regolarmente. Aveva poca forza di controllo, sarebbe bastato davvero poco per farla scoppiare. O per farla cedere..
Quando il ragazzo raggiunse la porta, sorpresa Alice, chidendola invece di uscire. Si riavvicinò poi a lei, che teneva le mani stretta a pugni.
-Io non me ne vado,perché adesso voglio essere solo qui.. con te-
Alice capì che stava lottando con qualcuno più testardo di lei e quella battaglia l’aveva persa nello stesso istante in cui aveva alzato lo sguardo verso quel ragazzo tutto ricci e fossette.
Le mani di Hary accarezzarono le sue guance.
-Ti odio-sussurrò la mora indignata
-Lo so-rispose Harry senza muoversi
Alice alzò lo sguardo e il cuore cedette a ogni tentazione.
Sentì le labbra calde e morbide di Harry sulle sue in un bacio più calmo e tranquillo del primo.
Non avevano nessuna fretta, avevano tutta la notte. Iniziò a sbottonarle la camicia, bottone dopo bottone, mentre lei restava immobile sotto il suo tocco. Sapeva che non sarebbe riuscita a star ferma ancora per molto ma voleva comunque mostrarsi,almeno all’inizio, indifferente a ciò che stava accadendo.
Ma lei sapeva bene che non era vero, perché dentro di lei niente era più indifferente.
Perché ogni guardo e ogni tocco erano come scosse elettriche dritte al cuore e facevano male, male per davvero. Un male che nessuno è mai riuscito a spiegare.
Quando il leggero tessuto cadde sul pavimento non si vergognò di essere in reggiseno davanti a lui.
Si era spogliata tante volte davanti a ragazzi come lui, quello era l’ultimo dei suoi problemi. Piuttosto si vergognava di essersi arresa così facilmente.
Non sapeva con chi predersela,se non con se stessa. Era lei la causa di tutto.
Allacciò le braccia intorno al collo di lui quando sentì la sua presa sotto i fianchi, in modo che potesse allacciare le gambe intorno al suo bacino.
Harry iniziò a muoversi, alla cieca, non sapeva dove andare ma non gli importava.
Sapeva che per lui quella ragazza era molto di più che del semplice sesso, ma voleva negarlo a se stesso. Dopo quella notte non l’avrebbe più rivista e voleva un ricordo di lei in tutta la sua perfezione.
Camminò fin quando non sbattè con le gambe conto qualcosa. Le loro labbra si separarono mentre Harry poggiava Alice sullo schienale del divano.
Si sfilò in un attimo la maglietta rossa lasciando il petto scolpito in bella vista.
Si guardarono per secondi interminabili, i loro cuori battevano in modo frenetico mentre i loro respiri sembravano interminabili.
Per quanto lo odiasse, non vedeva l’ora di riunire di nuovo le labbra con le sue, sentirne di nuovo il sapore. Harry l’aveva stregata da subito, col suo modo di fare. Non era diverso dagli altri, anzi.. ma forse era proprio il fatto che,nonostante fosse un cantante famoso, lui si comportasse come un normale adolescente.
Decise che quello sarebbe stato un addio. Decise di immaginarsi ubriaca. Decise di dare la colpa al suo cuore ormai partito. Sapeva che il giorno dopo avrebbe fatto i conti con i rimorsi, ma ora riusciva solo a guardare Harry in tutto il suo splendore.
Si lasciò scivolare sul divano sfilandosi il pantalone della tuta molto abilmente. Voleva sentire il suo corpo il prima possibile.
Harry si sdraiò su di lei, dopo essersi tolto i jeans in modo disordinato e goffo.
Tornarono a baciarsi, le loro lingue si cercavano e si univano.
Alice pensò a tutte quelle volte che quelle labbra avevano sfiorato quelle di Sophie. Era la peggiore delle amiche questo era sicuro, e quando Sophie sarebbe venuta a conoscenza di quella notte, non ci sarebbe più stata speranza per loro. E stranamente ad Alice non importava più.
Sophie l’aveva esclusa, fidandosi di Harry invece di lei.
Decise che il senso di colpa per la sua amica non era idoneo a quel contensto. Ci avrebbe pensato poi, ora voleva solo godersi quella notte che non avrebbe dimenticato tanto facilmente.
Sentiva le mani di Harry vagare su tutto il suo corpo esile,mentre sentiva il peso del suo corpo schiacciarla.
L’eccitazione cresceva ogni secondo, mentre il riccio le lasciava una scia umida di baci dalla mascella ai seni.
-Questo è un addio-sussurrò Alice al suo orecchio provocandogli i brividi
-Non chiedevo di meglio- rispose lui in tono roco prima di tornare a baciarla
 
“Realtà”
-Okey meglio se ci fermiamo qui altrimenti ci spingiamo oltre con i dettagli- disse Rachel un po imbarazzata
-Forse hai ragione- disse Alice ridendo –scusa è che mi lascio prendere dai ricordi, e puo sembrare sciocco ma quella sera.. fu.. fu non te lo so spiegare-
-Lei lo amava già?-
-No, o almeno se lo amavo io ancora non lo sapevo-
-Mi ha detto che quello era un addio però- disse Rachel
-Harry è molto testardo-
-Secondo me lui era innamorato di lei già a quel tempo-
-Puo essere- rispose amareggiata la donna –ma non lo sapremo mai-
In quel momento suonò il campanello.
-Scusami vedo un attimo chi è-
Rachel annuì mentre osservava Alice alzarsi dalla poltrona. La ragazza prese il ciondolo che era legato a una catenina abbastanza lunga da far nascondere il ciondolo sotto la scollatura della maglietta. Aprì il piccolo medaglione e guardò la foto, e cercò di mantenere le lacrime. Voleva solo sapere la verità.
 
Alice aprì la porta e si sarebbe aspettata chiunque, ma non lui. Il groppo in gola si formò in pochi secondi e le parole non le uscivano. Era come se la voce fosse svanita.
-Louis- riuscì a dire
-Ho sentito il messaggio nella segreteria di Harry.. credo sia arrivato il momento per noi due di parlare un po- andò dritta al sodo il ragazzo

*SpazioMe*
Tadaaan Louis coming back people :oo
Allora non so cosa ne sia uscito da questo capito, a me non convince per niente. Harry e Alice si sono spinti oltre davvero oltre e beh tranquilli non è un addio ;)
Ripeto attenzione Rachel a quanto pare è li per scoprire qualcosa mmmm
Mi dispiace che le recensioni stiano diminuendo, ci tengo davvero tanto ma a quanto pare boh, pensavo avrei ricevuto qualcosa in più.
Spero recensiate questo capitolo, inutile rieptere quanto ci tenga.
Per il prossimo aspetto almeno sette recensioni ..

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2 : http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

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Aria__
 

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Capitolo 9
*** Capitolo.9 ***


Una casa può essere fatta anche solo di due braccia.

 
“Realtà”
Alice rimase rigida davanti al suo vecchio amico. Era sempre della stessa altezza, i capelli un po più scuri rispetto al solito. Gli occhi erano sempre invece limpidi. Aveva ancora un’espressione da ragazzino. Portava una maglietta nera a righe bianche a mezze maniche, un jeans stretto e superga nere.
-Eppure non sembri avere quaranta anni,Tomlinson- cercò di alleggerire l’aria la mora
Louis sorrise, facendo sciogliere Alice che si rese conto solo in quel momento di quanto gli era mancato. Di quanto gli mancassero tutti.
Louis abbracciò forte la donna e si costrinse a non piangere. Era un uomo ormai e motivi per versare lacrime non ce ne erano più. Forse..
-Non dovevi venire fin qui- disse ancora Alice liberando l’abbraccio –non ce ne era bisogno-
-Credo che tu abbia bisogno di qualcuno per sfogarti- disse Louis
Alice gli fece spazio per farlo accomodare.
-Carina, non proprio come la vecchia casa.. sembra più normale questa- scherzò
-Tutto cambia- rispose Alice
-Sicura?-
Alice guardò avanti, senza rispondere. Condusse Louis in salotto, dove trovò Rachel nella stessa posizione in cui l’aveva lasciata.
-Rachel voglio presentarti un mio caro e vecchio amico lui..-
-Louis Tomlinson, è un vero onore conoscerla- disse la ragazza alzandosi e porgendo la mano a Louis, che era rimasto impietrito
Non era da Louis essere scortese, ma non riusciva ad alzare la mano. Voltò la testa verso Alice per chiederle conferma delle sue ipotesi. La mora abbassò il capo.
-Oh si scusami, piacere mio- disse infine porgendole un sorriso imbarazzato
-Forse è meglio se vai Rachel, io e Louis non ci vediamo da molto e..-
-Certo, magari passo..-
-Oggi- disse ancora Alice –ci vediamo oggi-
-Okey, arrivederci signor Tomlinson- disse prima di uscire di casa
Louis rimase immobile, lo sguardo perso nel vuoto. Alice sapeva cosa stava pensando Louis e sapeva che si stava per scatenare il putiferio.
-Quanti anni ha?- chiese Louis con voce flebile ma dura
Alice tentennò,mentre mandava giù il nodo alla gola. –Sedici- rispose
-Dimmi che è uno scherzo- disse Louis diventando rosso
-No,io..-
-Alice ti rendi conto, quella ragazza è..è..-
-Non ne sono sicura- disse Alice iniziando a tremare
-Non ne sei sicura, ma stiamo scherzando per caso? Alice quella potrebbe essere..-
-BASTA- urlò Alice alzandosi e iniziando a piangere –per favore basta- singhiozzò
Louis sembrò rilassarsi e abbracciò Alice, tremante e sconsolata. Le lacrime uscivano senza una ragione. Non aveva la certezza che quella ragazza fosse la persona che loro credevano. Ma la somiglianza c’era, il nome coincideva e l’età anche.
 
Louis preparò del the e lo portò ad Alice che si era sistemata sul suo letto.
-Va meglio?- le chiese quando finì di berlo
-Mi sono calmata-disse la donna poggiando la testa sul cuscino
Louis si sdraiò accanto a lei,facendole poggiare la testa sul suo petto. Un tempo quando uno dei due stava male si chiudevano nella stanza e stavano abbracciati per ore. Molto spesso non servivano neanche parole, solo la consapevolezza che c’erano l’uno per l’altro sempre.
-Devi assicurarti che quella ragazza non sia ciò che pensiamo- disse Louis accarezzandole i capelli corti
-E se fosse lei?-
-Le dirai la verità- disse con ovvietà Louis
-Ho paura Louis, ho tanta paura-
-Perché hai lasciato quel messaggio in segreteria ad Harry?- disse Louis cambiando argomento
Alice sospirò e si stringe di più vicino all’amico, come se potesse proteggerla da tutta la sofferenza che la circondava.
-Mi manca Lou- ammise
-Lo so, ma devi andare avanti e rifarti una vita..-
-Non ci riesco-
-Sei sempre così testarda.. non dovevi scappare così sedici anni fa, potevamo aiutarti lo sai-
-Per favore Lou, possiamo semplicemente dormire? So che sei venuto qui per chiarire la questione ma ti giuro che non c’è niente da dire, Harry mi manca ma non è una novità..purtroppo non tornerà mai da me e me ne sono fatta una ragione-
-Non sembra e so che non è così. Prova a dirmi cosa senti-
-è come se la Terra avesse smesso di girare,come se qualsiasi cosa intorno a me non esistesse più- una lacrima rigò il suo volto mentre parlava
Louis non rispose, si limitò a sospirare pesantemente prima di stringerla ancora più forte.
-Mi dispiace che non possa fare niente per farti stare meglio- disse
-Mi basta sapere che almeno tu ci sarai sempre e che mi vuoi bene- sussurrò la donna stanca e stremata
-Sarai sempre e sottolineo sempre la mia piccola Alice-
-Mi sei mancato Lou, non sai quanto-
-Anche tu-
 
-Se la disturbo posso anche tornare un altro giorno-disse Rachel entrando
-No,tranquilla Louis è andato via e non mi va di stare sola quindi la tua presenza mi fa piacere-
Rachel sorrise e si accomodò al suo solito posto.
-Vorrei finire in fretta questa intervista, prima che inizi la scuola e magari passare dopo le lezioni per qualche dettaglio extra-
-Non ci sono problemi per me- disse Alice
Rachel guardò il volto della donna scavato dalle occhiaie e solo in quel momento si rese conto di tutta la sofferenza che quella donna possedeva. Si sentì male, come una pugnalata al cuore.. nessuno merita un dolore così grande. Nessuno.
-Le manca signora Wall?-
Alice sorrise stancamente. –Vuoi la verità Rachel? Sono sedici anni che non vivo più ormai senza di lui-
 
“Flashback”
-Alice- urlò Paul alla fine della scale
Ma mora corse al piano di sotto in intimo. –Cosa c’è? Sono già in ritardo-
Paul era tornato da poche settimane dal concerto di One Direction in Giappone.
-Ho trovato questo fuori la porta, penso proprio che sia per te-
Alice prese la scatola e la aprì curiosa. Un vestitino bianco merlettato inondò la sua vista. Era bellissimo.
-Ma è meraviglioso, ma chi l’ha portato?- chiese Alice meravigliata mentre si rigirava il vestito fra le mani
-Non lo so, qui c’è un biglietto-
Alice lo prese e lo lesse velocemente. “Alla mia principessa, spero ti piaccia il vestito.. l’ho visto e ti ho immaginata indossarlo e nei miei pensieri sei fantastica. Ti aspetto stasera. Il tuo principe”
-Sarà sicuramente di Alex- disse Alice illuminandosi
Ricordate Alex Ridde? Il tipo che più di un mese prima Alice aveva incontrato alla palestra? Si frequentavano da poche settimane, lui si era rivelato un ragazzo spiritoso e gentile e Alice gli moriva praticamente dietro. Era davvero cotta.
Quella sera avevano un appuntamento. Non il primo, ma diciamo quello.. decisivo. Alice era intenzionata a rendere la loro relazione seria. Avevano già fatto sesso e lui l’andava a prendere a scuola, passeggiavano mano nella mano. Quello che fanno tutte le coppie, quindi perché rimandare?
-Vado subito a metterlo- urlò la ragazza prima di correre su per le scale
Paul scosse la testa e sorrise. Sapeva bene che quel regalo non era di Alex.
 
-Sei davvero bellissima tesoro- disse Paul vedendo la figlia scendere le scale
Aveva legato i capelli in uno chignon bello alto ed elegante, il vestito le scendeva perfettamente sui fianchi, accompagnato da un sottile cinturino marrone abbinato ai tacchi.
-Dici?- la ragazza fece una piroetta –non sembro neanche io-
-Sei fantastica piccola.. senti emm.. mentre ti preparavi ha chiamato Alex-
-Davvero? Non ho sentito il telefono suonare-
-Emm.. mi ha detto che non puo passare a prenderti e quindi se ti accompagnavo io alla palestra-
-Palestra? Beh se lo dice lui.. allora andiamo-
-Si-
 
Alice si sentiva agitata. Appena arrivati fuori la palestra Alice rimase meravigliata.
Il piccolo tratto che portava all’entrata era pieno di candele, che rendevano l’atmosfera notturna, piacevole ed elettrizzante.
Alice si voltò verso il padre. –Dimmi buona fortuna-
-Non ne hai bisogno tesoro, va e conquistalo-
Alice sorrise prima si scaraventarsi verso l’entrata. Ciò che vide era meraviglioso.
La palestra era piene di candele profumate alla lavanda, una distesa di petali rossi. Al centro del ring da boxe un tavolino con due sedie.
Alice salì sul ring e sorrise.
Il candelabro era vecchio stile e dava una luce maggiore rispetto alle candele posizionate a terra.
Poi la ragazza notò su uno dei due piatti una busta bianca.
La aprì e lesse.
“Mi sei mancata”
Qualcosa alle sue spalle si mosse. Alice sussultò e si voltò di scatto. Rimase pietrificata.
-Tu non sei Alex- disse Alice ovvia
Harry scoppiò a ridere e strinse la ragazza fra le sue braccia.
-Mi sei mancata- disse lasciandole un leggero bacio all’angolo della bocca
Alice rimase ferma come stregata da quel tocco, da quel gesto, da tutto. Le costava ammetterlo ma si sentiva piena di energia e felice nel sapere che Harry aveva organizzato tutto questo per lei. Solo per lei.
Il cuore le martellava nel petto. In quel mese aveva convinto se stessa che quella notte fosse solo un vecchio e lontano ricordo. In quel mese si era gettata a capofitto in un ragazzo che non fosse Harry, solo perché sapeva troppo bene che altrimenti sarebbe impazzita, senza la presenza del riccio. In quel mese era riuscita a non pensarlo.
In quel preciso istante il suo muro crollò, perché per quanto potesse detestarlo, Harry era l’unico ragazzo che quella sera Alice avrebbe voluto baciare,stringere e amare più di ogni altra cosa.
 
“Realtà”
-Quindi Harry è tornato, per lei.. che cosa dolce- disse Rachel
-Una parte di me,adesso, vorrebbe che non fosse mai tornato-
-Si pente di tutto quello che ha fatto signora Wall?-
-Ogni secondo che ho vissuto con lui, lo ripeterei all’infinito- rispose –ma come ti ho detto.. molte volte vorrei che non fosse mai tornato da me, così adesso starei bene con una vita e una famiglia felice-
-Perché non ha mai cercato un’altra persona?-
Alice sfiorò l’anello che portava al dito dove c’era inciso Per sempre e trattenne le lacrime.
-Lo avevo promesso, io a differenza sua resterò per sempre

*SpazioMe*
So che non è molto lungo ma l'ho scritto ora di fretta e furia e... e boh basta.
Devo andare a vedere per il telefono nuovo AAAAAAAAh :')
Serietà
Cosa ne pensate del grande annuncio dei 1D? Io non so ancora come reagire..
Grazie comunque per chi ha recensito, come lo scorso capitolò andrò avanti solo con almento sette recensioni :)

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Vi amo<3
Aria__

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Capitolo 10
*** Capitolo.10 ***


Comunque le donne sono tremende. Alla domanda: «lo ami veramente?» ancora prima di rispondere «ma chi?» hanno gia' in testa un nome, un cognome, un paio d'occhi distanti e troppo sentimento soffocato

 

“Flashback”
-Cosa hai fatto Harry?- chiese Alice non riuscendo a muoversi

Non era assolutamente preparata a quella sorpresa. Non era preparata a rivederlo.
-Volevo fare qualcosa di speciale,per te.. per noi- rispose con voce roca
Erano ancora terribilmente vicini, il respiro di Harry si infrangeva sul suo volto.
Alice sghignazzo e cercò di allontanarlo senza successo. –Non esiste un noi,Harry..- sottolineò la ragazza

-Non ne sarei così sicuro- disse avvicinandosi ancora di più
I loro nasi si sfiorarono in un bacio eschimese ed Alice non riuscì a non ridere.
Si lasciò baciare, senza una ragione. L’alito fresco di Harry la avvolse come una tempesta. Strinse le mani intorno al colletto della sua camicia e desiderò di fare questo.. per sempre.
Alice gli morse il labbro in modo giocoso,facendolo allontanare di poco.
-Mi sei davvero mancata- ripetè Harry
-Lo so- disse Alice leccandosi le labbra
-Ed io? Non ti sono mancato?-
Alice si liberò dalla stretta e si voltò verso il tavolino. –Ho avuto da fare, non avevo tempo per pensarti- disse in tono scherzoso
Harry sembrò non capire, e le prese la mano facendola voltare verso di lui. Alice si sentiva in colpa per aver passato tutto il mese con un ragazzo che non fosse Harry. Alex era meravigliosa, ma c’era qualcosa che sempre l’aveva spinta verso la direzione opposta. Harry era tornato per lei nonostante si fossero detti addio. Forse perché non aveva niente da fare. Forse perché voleva ancora prendersi gioco di lei. O forse era tornato proprio perché non voleva starle lontano, mai più.
Alice sospirò. –Harry non posso restare-
Il ragazzo si accigliò. –Perché? Cosa succede?-
-Vedi ecco.. questa sera io ero convinta di incontrare un’altra persona-
-Cioè?- chiese in tono pacato, ma l’irritazione nel riccio stava aumentando
Alice abbassò la testa e dondolò sui tacchi alti. –Alex..- disse come un sussurro
-E chi è questo Alex?- chiese
-Ricorda quando cenammo qui in palestra con la pizza? Quel ragazzo con cui mi trovasti a parlare..-
-Quell’Alex..- ringhiò –Perché lui e non me?- chiese poi
La mora alzò gli occhi al cielo.
-C’è bisogno di dirlo? Harry siete due persone completamente diverse-
-Appunto, cosa ha lui che di me ti da fastidio?-
-Niente, questo non c’entra-
I due si guardarono, Alice si mordeva il labbro.
-Aspetta.. vuoi dire che siamo diversi perché lui è un ragazzo normale e io no, vero?-
-Beh, non puoi dire che non sia così.. ecco..io..-
-Ti avevo già detto che io sono un ragazzo come tutti gli altri-
-No Harry, tu sei una celebrità- ribadì la ragazza
-E dov’è il problema? Le ragazze direi che sono più che felici di uscire con una persona famosa- disse Harry alzando la voce
-Stai dicendo che sono io il problema adesso?- chiese irritata Alice
-Tu stai creando un problema che non esiste-
-Scusate- disse una voce alle loro spalle
Entrambi si voltarono di scatto.
Alex era in piedi davanti alla porta di ingresso. Camicia blu chiaro e pantalone nero. Le maniche della camicia erano tirate verso l’alto, lasciando scoperto il piccolo tatuaggio a forma serpente.
-Alex- disse Alice uscendo dal ring –Mi dispiace tanto stavo giusto per venire da te-
-Si, ho sentito- rispose il ragazzo guardando Alice che lo aveva raggiunto
-Hai origliato la nostra conversazione?- chiese Harry in tono rabbioso uscendo anche lui dal ring
-Alice sta uscendo con me adesso- disse il ragazzo avvolgendo il fianco della mora con un braccio, come se volesse mettere in mostra il suo possesso
Alice era un po infastidita da quell’atteggiamento presuntuoso e possessivo, ma non fiatò.
-Non state insieme- ribadì Harry
-E chi te lo dice?- rispose Alex
-Beh non penso che Alice sia così crudele da baciare un’altra persona, mentre si è già impegnata con un’altra non credi?-
Merda pensò Alice
Alex si voltò di scatto a guardarla, sperando che lei negasse. Invece si limitò ad abbassare la testa,colpevole.
-Lo hai baciato?- chiese, ma aveva già capito la risposta
Alice non rispose e si sentì spoglia, quando il ragazzo la liberò dalla sua presa.
-Alex..- cercò di chiamarlo
-Divertitevi- disse prima di uscire
-Ecco, bravo vattene- disse Harry
-Io ti odio- urlò furiosa la ragazza scaraventandosi sul riccio –Perché sei tornato? Per fare cosa? Per scoparmi ancora facendo finta che sia un addio, per poi tornare e scoparmi ancora e poi andare via e ripetere il nastro fin quando non ti sarai stancato di me?- una lacrima le aveva rigato il viso, e non se ne era neanche accorta
Harry non riuscì a proferire parola, rimase muto a guardarla. Pensava davvero queste cose di lui, pensava davvero che sarebbe arrivato a tanto? Harry non lo avrebbe mai fatto. Aveva troppo rispetto per le donna. Per lei.
Alice lo lasciò solo correndo fuori dalla palestra.
Vide poco lontano Alex camminare con lo sguardo rivolto verso il cielo. Iniziò a correre verso di lui.
-Alex aspetta- urlò
Il ragazzo si voltò ma non di fermò ad aspettarla.
Alice inciampò e decise di sfilarsi le scarpe, iniziando di nuovo a correre. Alex aveva rallentato, era arrabbiato con lei ma non voleva chiedere. Le piaceva troppo per lasciar perdere.
-Ti prego, lasciami spiegare- disse a fiato corto
-Ti ascolto-
-Tra me ed Harry non c’è niente, davvero- cercò di riprendere fiato
-Ti piace?-
-No, assolutamente no-
-Io dico di si-
-Cosa te lo fa pensare?-
-La tua faccia, la tua espressione mentre eri con lui. Come ha detto Harry stavo origliando ma non solo, per fortuna non ho visto il bacio altrimenti lo avrei riempito di botte, ma eri felice. Non lo so ti ho vista come in un altro mondo fra le sue braccia. Non mi hai mai guardato in quel modo-
-Ma non è vero-
-Alice- disse il ragazzo fermandosi, posando le mani sulle sue spalle e portando i loro volti alla stessa altezza –preferisco fermarci adesso, piuttosto che andare avanti per un altro mese, al massimo due per poi farti capire che è un’altra la persona che vorresti-
-Alex io..-
-Mi piaci tanto Alice, e se tu sei disposta a dimostrarmi che ci tieni a me tanto quanto io tengo a te.. beh allora okey, altrimenti davvero.. va da lui-
 
Alice tornò a casa con i piedi distrutti. Aveva camminato dalla palestra a casa senza scarpe e ora inizia a pentirsi di quelle scelta.
Si gettò sul divano e si sciolse i capelli. Harry o Alex? Alex o Harry? Era tutto così confuso nella sua mente.
Alice si alzò dal divano e corse al piano di sopra nella stanza del padre, che stava già dormendo.
Prese il libro sul comodino e glielo gettò addosso, facendolo saltare e svegliare.
-Papà- lo chiamò in tono minaccioso
-Alice ma che fai? Che ore sono?- disse l’uomo accendendo la piccola lampada
-Sapevi che era Harry vero? Alex non ha mai chiamato per dirmi di portarmi alla palestra vero? Questo vestito è di Harry vero? Tu sapevi tutto vero?-
-Vero- si limitò a rispondere l’uomo facendo segno alla figlia di accomodarsi accanto a lui
-Perché?- chiese
-Quel ragazzo mi piace, ci ho passato un mese e.. ho imparato a conoscerlo-
-Spiegati meglio-
-è un bravo ragazzo e credo sia davvero cotto di te-
Alice rimase in silenzio, mentre assimilava bene quelle parole. –Ti ha fatto il lavaggio del cervello-
-No, te lo assicuro-
-Lui è Harry Styles, Teddy..- disse la mora come se fosse la cosa più orrenda del mondo
-E tu sei Alice Wall, figlia mia- si guardarono e si sorrisero –A te piace?-
-No, o almeno credo-
-Dell’interesse c’è, altrimenti non ti troveresti in questa situazione non credi-
-Dovevi fare lo psicologo- disse Alice rilassandosi e sdraiandosi sul petto del padre –Dottor Wall, suona bene-
Teddy scoppiò a ridere e per poco tempo la mente di Alice si liberò. Ma no durò a lungo.
La notte porta consiglio o solo altri complessi?
 
Quella mattina Alice si svegliò sentendo un buon profumo che avvolgeva la stanza. Si era addormentata nella stanza del padre.
-Buongiorno piccola, devi andare a scuola quindi ti ho preparato la colazione .. sbrigati-
-Grazie Teddy-
Dopo aver divorato le fette biscottate ricoperte di burro e bevuto il succo alla pesca,corse a mettersi un paio di jeans grigi,una canotta bianca con sopra una camicia a quadri rossa lasciata aperta e le sue Air Max rosse.
Legò i capelli in uno chignon disordinato e corse fuori casa. Stranamente trovò l’auto di Sophie ad aspettarla.
Avevano fatto pace e chiarito la questione dal titolo Harry, ma il rapporto non era più come prima.
Sophie si era convinta che quello che aveva visto si era trattato di un malinteso, capendo invece che la sua amica fosse interessata ad Alex. O almeno lo era.
Chiacchierarono di cose futili durante il tragitto verso la scuola. Si salutarono come i vecchi tempi, prima che l’auto di Sophie sfrecciasse verso l’università.
Durate le cinque lunghe e pallose ore di lezione vari pensieri vagavano nella mente di Alice.
Quando finalmente l’ultima campanella suonò, Alice fu più che sollevata di poter evadere. Corse all’esterno cercando con lo sguardo l’auto di Sophie che le aveva promesso che sarebbe passata a prenderla e che sarebbero andate a pranzo insieme.
Ma c’era troppa confusione.
-Ma che cazz..- le parole di Alice volarono al vento, mentre restava a bocca aperta mentre capiva le urla e le lacrime di tutte le ragazze
Harry Styles era poggiato al suo macchinone nero. Gli occhiali da sole, capelli tirati, camicia verde con altre sfumature, jeans e converse.
Alice abbassò il capo e cercò di non farsi notare. Ma Harry la vide e provò a chiamarla, ma le urla delle ragazze erano troppe.
-Smettetela- gridò una voce femminile che fece tremare tutte
Sophie era al centro del caos, si portò una ciocca bionda dietro l’orecchio. –Lui non è qui per voi- disse
Alice avvampò e cercò di svignarsela il prima possibile. Probabilmente Alice non aveva sentito ma Sophie aveva pronunciato il suo nome. Tutti si erano fatti largo per lasciare spazio ad Alice, che sbuffò.
Si creò una specie di corridoi umano, che portavano da Alice ad Harry, con Sophie al centro del percorso.
I due ragazzi si guardarono ed Harry aveva uno sguardo disperato, come se avesse paura che lei non lo calcolasse. E così accadde.
-Io non lo conosco- disse prima di tornare a camminare
Sophie rimase sbalordita e lo stesso successe ad Harry che fu subito assalito da quelle pazze strillanti.
Alice aveva preso la sua decisione, Harry non faceva per lei.
 
“Realtà”

-Beh sappiamo tutti che alla fine lei ha scelto Harry, signora Wall- disse Rachel
-E chi ti dice che sia stata io a scegliere?-
-Non la seguo- disse Rachel
-Penso che nessuno abbia avuto davvero scelta in questa storia, io ed Harry siamo stati destinati-
Uno strano rumore risuonò per la stanza. Alice si guardò intorno confusa. Rachel tirò fuori dalla tasca il telefono e spense il rumore.
-Devo scappare- disse Rachel alzandosi
-Erano i tuoi genitori?- chiese Alice
-Oh no, io non ho genitori-
Alice rimase immobile. Il cuore smise di battere.
Rachel non disse niente e sgattaiolò fuori casa, non poteva permettersi di fare tardi.
Alice si alzò di scatto cercando di raggiungerla. Voleva sapere di più, ma quando raggiunse l’ingresso trovò un’altra sorpresa.
-Ragazzi- disse Alice spalancando la bocca –questa è davvero la settimana delle visite-
Zayn, Liam e Niall abbracciarono forte la donna.
-Ci aspettavamo tipo, urla, lacrime per il nostro arrivo- disse Niall sorridendo
 
*SpazioMe*
Vedete?Io mantengo le mie promesse, appena sette recensioni e vi ho postati il capitolo, amatemiii
Cosa ve ne pare del capitolos? Sono tornati anche Liam, Zayn e Niall. Ed Harry? Boooooh
Lui è Alex interpretato da Francisco Lachowskì vita mia ;')




Trailer 1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

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Continuo sempre a sette recensioniii <33
Aria__

                                                                  

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Capitolo 11
*** Capitolo.11 ***


Quando non si ama troppo,
non si ama abbastanza.

 
“Realtà”

-Ragazzi davvero non potete immaginare quanto sono felice di vedervi- disse Alice sciogliendo il grande abbraccio
-Alice Wall ci sei ufficialmente mancata- disse Liam carezzandole la guancia
-Anche voi ragazzi, moltissimo- Alice fece una pausa e si fermò ad osservare i suoi amici
Zayn era molto magro, le braccia piene di tatuaggi. I capelli neri, ma senza il solito ciuffo.
Liam aveva i capelli rasati, proprio come un tempo. Era muscoloso e l’aria dolce sul suo viso non era svanita affatto.
Niall era ancora biondo, la mania di tingersi i capelli a quanto pare col tempo non era svanita. Era bello robusto e alto, un bel cambiamento rispetto a sedici anni prima.
-Dai entrate- disse Alice facendoli accomodare
 
-Sei stata davvero stupida Alice- disse Zayn – ci hai fatto prendere uno spavento incredibile sai?-
-Lo so, mi dispiace- disse la mora abbassando la testa
Niall ingoiò il biscotto al cioccolato prima di parlare. –Siamo stati tanto in pensiero per te-
-Avrei voluto parlarvi, scrivervi.. ma non aveva la forza e il coraggio-
-Lo sappiamo, è per questo che non ce la siamo mai presa con te.. sappiamo come sei e quanto ancora oggi ci stai male- disse Liam bevendo la sua birra
Alice annuì. –Allora prima Louis, ora voi..- sospirò –siete passati anche voi per controllare che la vecchia e pazza Alice Wall stesse bene?-
-Certo, ma non solo per quello…- disse Niall guardando Zayn che sorrise prima di cacciare dalla tasca del pantalone una piccola busta, e porgendola alla mora
Alice lo guardò confuso, prima di aprirla.
Sei ufficialmente invitati al matrimonio tra Zayn Jawaad Malik e Perrie Edwards.
Alice si portò una mano davanti alla bocca, prima risaltare addosso a Zayn.
-Oh mio Dio, auguri Zayn finalmente anche tu ti sposi- disse la donna sorridendo felicissima
-Mancava solo lui- disse Liam
Alice si irrigidì.
Già.. tutti i membri si erano sposati,mancava solo Zayn.
Alice abbassò il capo e i ragazzi compresero la sua desolazione. Tutti e tre si alzarono e la strinsero in un forte abbraccio, cullandola fra le loro braccia.
-Andrà tutto bene- sussurrò Liam sentendo i singhiozzi di Alice
-Non volevo riportarti alla mente brutti ricordi- disse Zayn
-No, tranquilli.. sono lacrime di gioia. Sono felice per te Zayn- disse la mora asciugandosi le lacrime
-Beh se la metti così..- disse Niall
-Devo dirti un’altra cosa- iniziò Zayn –Voleva esserci anche Perrie per darti la notizia, ma non è potuta venire-
-Dimmi-
-Vogliamo che tu sia la damigella d’onore-
Il labbro di Alice tremò, prima di scoppiare di nuovo a piangere questa volta davvero emozionata.
Non era andata al matrimonio di nessuno dei ragazzi. Sarebbe stata una sofferenza e non si sentiva pronta. Ma ora basta nascondersi.
-Grazie Zayn, ne sono onorata davvero-
-Ti voglio bene-
-Anche io-
 
-Fammi vedere- disse Alice prendendo la foto del piccolo Payne –è molto bello Liam, somiglia molto a Stefany-
-è vero ha gli stessi occhi e le stesse labbra- rispose Liam fiero di suo figlio
-Quanti anni ha ora?-
-Quasi sei-
Stefany è la moglie di Liam. Era stato il primo a sposarsi fra i membri del gruppo.
-Ragazzi dobbiamo andare- disse Niall rientrando dal balcone –tra poco abbiamo l’aereo per Zurigo-
-Andate a cantare?- chiese Alice
-Dovresti sapere bene che ormai non siamo più una band, i One Direction non si esibiscono più Alice- disse Zayn amareggiato
Alice lo sapeva bene. –E allora cosa andate a fare tutti insieme?-
-Abbiamo un’intervista- rispose Liam
-Louis sta partendo adesso da Holmes Chapel- disse Niall
Alice si irrigidì all’istante.
-è andato da Harry..- sussurrò
-Dopo aver fatto visita a te ha detto di voler chiacchierare un po col suo migliore amico-
-Da quanto tempo non lo vedi?- chiese Niall
-Penso tu sappia la risposta-
-Dovresti andare da lui- disse sicuro Liam
-Forse un giorno, ma non ce la faccio ad affrontarlo- rispose Alice
-è più facile di quanto tu pensi- disse Zayn
-Ne sono convinta, ma non voglio-
 
Alice camminò per la città come un fantasma. Si strinse nel suo cappotto, il tempo stava già diventando freddo nonostante non fosse neanche metà settembre.
Arrivò a destinazione e spinse la porta a vetri.
La donna seduta dietro la scrivania non si accorse subito di lei, ma quando capì chi fosse scattò in piedi.
-Signora Wall lei non puo stare qui- disse la donna dai capelli neri legati in una coda bassa e ordinata
Portava un vestito lungo verde scuro, con dei bottoni bianchi avanti sul petto. Gli occhiali la rendevano ancora più vecchia e antipatica.
-Perché scusi?- chiese Alice
-Sa bene il motivo, Rachel non deve sapere di lei-
Fu come un pugno al cuore. Le sue paranoie erano fondate. Rachel era la persona che credeva. E molto probabilmente anche Rachel aveva scoperto la verità, per questo voleva sapere la sua storia.
Senza fiata uscì dalla “casa famiglia” e sentì le lacrime inondarle gli occhi.
Prese il telefono e inspirò a pieni polmoni l’aria fredda di quel tardo pomeriggio.
-Ciao, sono Harry e in questo momento non posso risponderti perché sto cantando per mille persone, se ci tieni davvero a parlare con me lascia un messaggio-
-Ciao Harry sono di nuovo io.. Alice- non riusciva a parlare,la verità di ciò che stava per dire le faceva salire la nausea –l’ho trovata Harry- di fece coraggio –ho trovato nostra figlia-
 
“Flashback”

Alice non riusciva a studiare, la sua testa continua a ritornare su ciò che era successo quella mattina.
Sentì bussare alla porta della sua camera e quando vide Sophie entrare accennò un mezzo sorriso.
-Devi spiegarmi delle cose per caso Alice?- chiese la sua amica posizionandosi a braccia conserte davanti al letto
La mora prende un grande respiro e incrociò le gambe.
-Cosa vuoi sapere?-
-Tutto, comincia dalla notte in cui hai fatto sesso con Harry- disse con voce graffiate e acida
-è stato un errore,tutto qui- di limitò a rispondere
-Un errore? Alice porca puttana mi avevi detto che non era successo niente fra di voi.. hai tradito la mia fiducia due volte-
-Devo ricordarti che anche tu mi hai tradita?- ribadì Alice
-Non mettere in mezzo questa cosa, sono due situazione differenti-
-Ah si?- disse la mora furiosa alzandosi dal letto –Tu hai scelto lui al posto mio-
-Anche tu hai fatto lo stesso-
-Sono uscita con Harry per non farti soffrire, lo ha ammesso Sophie. Mi ha detto di non voler niente da te se non fare sesso.. e io gli ho chiesto se poteva lasciarti stare e in cambio gli avrei concesso un’uscita tutto qui cazzo l’ho fatto solo per te-
In realtà non era vero. Forse la prima uscire era stata per Sophie. Ma la notte passata sul divano, quella la desideravano entrambi.
-Questo non spiega che tu ci abbia fatto sesso-
-Sai come sono fatta, non ho paura di scoparmi il primo che capita-
-Direi che è il momento di smetterla- disse una voce che riecheggiò nella stanza
Alice e Sophie si voltarono di scatto.
-Rose- sussurrarono entrambe prima di correre ad abbracciarla
-Okey, mi siete mancate anche voi- disse Rose ridendo –ma adesso, cerchiamo di chiarire questa situazione-
Rose, Sophie e Alice erano un trio inseparabile, almeno finchè il padre di Rose u trasferito per lavoro, trascinandola con lei in Italia.
-Ma cosa ci fai qui?- chiese Sophie
-Mio padre mi ha dato il permesso di venire a trovare le mie troiette preferite, ho chiamato tuo padre per organizzare una sorpresa resterò qui tutta la settimana- spigò Rose
-è meraviglioso- disse Alice
-Allora mi spiegate perché stavate litigando in quel modo?-
Le tre ragazze si sedettero sul letto ed iniziarono a parlare. Quella fu una lunga notte di rivelazioni e scoperte.
 
“Realtà”
-Credo che per oggi basti, devo tornare a casa a studiare- disse Rachel posando il registratore nella borsa della sua scuola
Rachel era tornata per la sua intervista, ma Alice aveva un comportamento diverso. Timoroso. Non sapeva come comportarsi. Fece finta di non sapere che in realtà lei non lavorava per nessun giornale, che quella era solo una scusa per sapere la verità.
-Rachel perché vivi in casa famiglia?- chiese Alice
-I miei genitori mi hanno abbandonata appena nata, non so il motivo e non so chi sono e sinceramente non mi va di saperlo, perché chi abbandona un figlio è peggio di un cane-
Alice si sentì morire e attese che Rachel uscisse di casa prima di scoppiare in un pianto isterico. Prese il vaso dal tavolino e lo sbattè al suolo, frantumandolo. Urlò fino a perdere la voce.
Lei non voleva lasciarla andare, era la sua bambina e la amava più di ogni altra cosa. Ma sapeva di non aver lottato abbastanza, per far si che non gliela portassero via.

*SpazioMe*
Non ho molto tempo. Il personaggio di Rose a me piace molto e capirete il perchè.
Eccola


Fatemi sapere cosa ne pensate, soprattutto adesso che si sa chi è davvero Rachel ewe.
Continuo a sette recensioni amori
Un bacio
Aria__

Rose e Alice

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Capitolo 12
*** Capitolo.12 ***


È brutto, non riuscire a credere che qualcuno possa amarti per quello che sei.

 

“Flashback”
Rose era una ragazza fantastica. Capelli neri e leggermente ondulati, molto lunghi. Occhi verdi e labbra carnose e un sorriso da dover mettere fuori legge.
Era una ragazza vispa, energetica, vivace. Una che la verità che la sputa in faccia senza problemi. Ribelle e trasgressiva, con la parola sempre pronta. Per questo Alice l’amava tantissimo. Era una delle poche persone che riuscivano a tenerle testa.
-Alice Wall ora che Sophie se ne è andata parliamo seriamente- disse la ragazza infilandosi sotto le coperte, accanto ad Alice
-Non c’è davvero niente da dire- si limitò a rispondere
-Alice ti conosco e so che se ci hai fatto sesso un minimo di interesse c’è-
-Non è il primo ragazzo con cui vado a letto e poi non vedo più-
-Hai battuto la testa per terra? Stiamo parlando di Harry Styles-
Alice si poggiò su un gomito in modo da poter guardare la sua amica negli occhi, nonostante la luce fosse spenta.
-Perché tutti vi ostinate a ripete “ma lui è Harry Styles”? ma chi se ne frega poteva anche essere Johnny Depp-
-Di cosa hai paura signorina?-
-Di niente- disse Alice abbassando la testa
-Secondo me hai paura di essere lasciata sola, dimenticata. Lui è famoso e non starà sempre al tuo fianco e tu vuoi una persona da coccolare ogni secondo di ogni giorno-
-Non è vero-
-Non hai mai avuto una storia seria perché non hai mai trovato una persona che ti ispirasse, credo che invece ci siamo-
-Se non ci vediamo da tempo, come fai a sapere come reagisco con lui?-
-Credimi se non ti interessava .. col tuo modo di fare glielo avresti già detto e credimi per come sei testarda tu, neanche il più bello del mondo avrebbe insistito più di tanto perché so quanto sei insistente su certe cose, invece non lo stai respingendo con tutta la tua volontà.. è il tuo inconscio che parla, lo desideri più di quanto credi-
Alice sbuffò e si risistemò sul letto. –Mi piace fisicamente, questo non lo nego.. ma non lo conosco-
-Ma ti affascina cavolo cosa ti costa provarci?-
La mora deglutì e chiuse gli occhi.
-Domani andrai a parlarci- disse Rose
-Non credo proprio-
-Metti da parte l’orgoglio da stupida che ti ritrovi e parlaci, dici ciò che senti veramente lui capirà. È famoso Alice potrebbe avere davvero chiunque eppure dopo un mese è ritornato qui e non per vedere Sophie, ma per te-
-E se fosse una presa per il culo?-
-Credimi non lo è, te l’ho detto non starebbe qui-
 
Harry uscì dalla doccia e con ancora i capelli umidi si gettò sul divano. Si passò una mano davanti al viso e chiuse gli occhi.
L’immagine di Alice che lo ignorava e respingeva fuori scuola si fecero spazio nella sua mente e una fitta di rabbia e tristezza invasero il suo petto. Non credeva che ci sarebbe rimasto così male.
Cosa gli aveva fatto quella ragazza tutto pepe? Quegli occhi chiari come cristalli erano così in contrasto con la sua voce dura. Quel viso angelico era in opposizione al suo comportamento da stronza diplomata. E ad Harry piaceva. Piaceva da matti.
-Amico sul serio stai così per quella ragazza?- disse Niall
-Lasciami stare-
-Se non ci sta vuol dire che non le piace, fine della storia-
-Non riesco a smettere di pensarla, di ricordare la notte passata insieme, le sue labbra morbide, il suo profumo quella ragazza mi ha davvero fottuto-
-Questo è amore- disse Louis poggiandosi allo stipite della porta
-Questa è pazzia- ribadì Harry
-Puo essere, ma non puoi continuare così.. trova qualcun altro che te la faccia dimenticare-
In quel momento una ragazza dai capelli rossi e ricci uscì dalla camera da letto.
Louis e Niall la guardarono confusi mentre Harry abbassava il capo.
La ragazza si avvicinò ad Harry e gli lasciò un bacio sulla guancia. –Se hai ancora bisogno di me, chiamami- poi lasciò la stanza
I due ragazzi lo guardarono senza parole.
-Come vedete ci ho già provato, ma non è servito a niente- disse amareggiato il riccio
-Ti resta solo una cosa da fare- disse Niall
-Aprirle il tuo cuore, sii sincero con lei vedrai che cederà- concluse Louis
 
-No Rose non voglio farlo io non scendo da questa macchina- si lamentò Alice
-Se non volevi che venissimo non mi dicevi l’indirizzo-
Alice sbuffò e strinse forte le mani intorno alla cintura di sicurezza. Rose le teneva la portiera aperta, prima di sbuffare e di slegarle la cintura come una bambina di prima elementare.
-Ti stai comportando da sciocca- disse Rose
-Ti ho detto che non andrò a parlarci-
-Bene- disse la ragazza prima di chiudere lo sportello ed avviarsi verso l’entrata dell’hotel
Alice scattò fuori e la chiamo.-Rose ma cosa fai?-
L’amica non si voltò a guardarla e sparì fra le varie persone.
 
-Dovete farmi passare per favore si tratta di vita o di morte- disse Rose vicino la guardia di sicurezza che non voleva farla salire ai piani superiori
-Signorina non è permesso incontrare i One Direction mi dispiace-
Per Alice era stato facile salire perché aveva preso il pass del padre, ma Rose a questo non ci aveva pensato.
Un ragazzo biondo la affiancò e superò la guardia. –Ciao Rich- salutò
-Ciao Niall- rispose l’uomo
-Hei aspetta tu sei uno dei One Direction?- disse Rose mentre si dimenava fra le braccia dell’altra guardia
Niall si girò, il pacchetto di patatine stretto fra le mani. –Vuoi una foto? Fatela passare- diede il consenso
-No, non voglio una foto ma ho bisogno di parlare con Harry-
Niall fece una faccia confusa.
-Sono l’amica di Alice Wall e vor..- ma non riuscì a concludere il discorso che Niall la stava giù strascinando verso la loro camera
 
-Ragazzi questa è Rose- disse Niall
-Salve- salutò la ragazza sorridendo
-Complimenti Niall- fece la battutine Zayn
-Non è qui per me, ma per Harry e..- iniziò Niall
Harry alzò il capo confuso.
-Harry ancora con ragazze sconosciute vai, non ti è bastata la rossa? Quanto ti deciderai a parlare con Alice?- disse Louis
-In realtà lei è un’amica di Alice-
Harry scattò in piedi.
-Lei è giù in auto- iniziò la mora –non è voluta salire, dice di non volerti parlare ma credo che ne abbiate bisogno-
-Grazie- disse semplicemente Harry dandole in modo frettoloso una pacca sulla spalla prima di catapultarsi verso l’esterno
Corse a perdifiato verso l’entrata dell’hotel e una volta fuori si guardò intorno. Poi vide una 500 bianca e al suo interno Alice, a braccia conserte mentre fissava il vuoto. Raggiunse l’auto e salì al posto di guidatore.
-Ma che fai?- chiese Alice –scendi subito-
Harry non la pensò e per fortuna le chiavi nel quadro erano inserite, quindi partì.
-Harry fermati subito- strillò la mora
-Dobbiamo parlare- disse il riccio inserendo la sicura –E visto che parlare con te è più complicato che ottenere un incontro con la regina, l’unico modo è questo-
-Io non voglio parlare con te-
-Mi spighi perché mi tratti così male? Non ti ho fatto assolutamente niente-
-Non ancora-
Il riccio fermò immediatamente la macchina, facendo suonare il clacson alle numerose auto dietro di loro.
I due ragazzi si guardarono negli occhi in modo quasi disperato. Ognuno cercava di capire i pensieri dell’altro.
-E ti vuoi togliere dalla strada coglione- si sentì urlare dalla strada
Harry ripartì e girò in un vicolo abbastanza isolato e buio. C’erano solo pochi lampioni con le luci ancora fioche. Il riccio si fermò e scese dall’auto poi raggiunse la zona passeggero e aprì la portiera ad Alice che rimase immobile con lo sguardo dritto davanti a se.
-Scendi- ringhiò Harry
-Non mi va- Alice non si mosse
Harry le tolse la cintura e la prese per un braccio, ma lei si tenne dentro attaccandosi allo sterzo.
-Sei davvero infantile Alice- sbraitò furioso il ragazzo,mentre lei non se ne importava dei suoi insulti
Voleva solo che quella pagliacciata finisse.
-Cosa vuol dire non ancora?- chiese Harry riferendosi alla frase della mora di qualche minuto prima
-Non ho intenzione di darti spiegazioni-
-E invece si,ne ho il diritto- ringhiò ancora Harry
Il culmine per Alice arrivò immediatamente, facendola trasformare in una belva feroce. Scese dall’auto come una furia e sbattè violentemente la portiera.
-Siamo in paese libero e sono libera di fare e dire ciò che voglio, quando voglio e come voglio- urlò arrabbiata
-Voglio solo capire cosa c’è che non va in me- disse in tono più calmo avvicinandosi alla ragazza che si voltò di spalle
-Dimmelo per favore- chiese ancora Harry –Parlami, dimmi come posso rimediare- quasi supplicò –per favore-
-Tu te ne andrai- sussurrò la ragazza, ancora di spalle, mentre abbassava la testa
-Cosa?-
-Sei anche sordo adesso?-
-No, nel senso..- Harry alzò gli occhi al cielo
Si avvicinò alla mora e l’avvolse fra le sue braccia, poggiando la testa sulla sua spalla. Stranamente Alice non si oppose ma si irrigidì all’istante. Sentiva il battito accelerato del cuore di Harry battere contro la sua schiena.
-Non ti lascerei mai sola- le sussurrò all’orecchio
Lei si liberò dalla presa, infastidita. –Sei un cantante Harry, tu giri il mondo- disse ovvia voltandosi a guardarla
-è il mio lavoro, è quello che faccio.. non decido io-
-Lo so, ma io posso decidere per me e non voglio innamorarmi di te per poi stare male ogni volta che non ci sei-
Harry si avvicinò di nuovo e poggiò le mani sui suoi fianchi, le loro fronti si facevano peso a vicenda.
-Ti prometto che non ti farò mai pesare una situazione del genere- sussurrò ancora provocandole i brividi
Lei scosse la testa, consapevole che quella fosse una bugia.
-Ti prometto che non ti lascerò mai sola-
Alice scosse nuovamente la testa.
-Ti prometto di amarti come nessuno a mai fatto-
La ragazza non si mosse, continuava a tenere lo sguardo basso.
-Perché?- chiese
-Cosa perché?-
-Perché io?-
-Perché sei tu, sei sempre stata tu dal primo istante-
-Non mi conosci neanche-
-Non è vero- ribadì il riccio
-Dimostramelo-
Harry sorrise. –Mostri alle persone il lato aggressivo e sempre allegro. Il tuo modo di fare scaltro e orgoglioso mettono in evidenza il coraggio che hai. Ma è una maschera. Tu sei fragile e hai paura. Paura della vita che ogni giorno affronti con un sorriso. Dici la verità per come la vedi, vivi la vita per come si presenta. Hai tanto dolore e tanta rabbia. Forse perché ti manca tua madre. Ti manca avere una famiglia.. potrei anche sbagliarmi  ma io la vedo così- Harry vede una pausa per studiare il volto della ragazza, che aveva alzato in modo da poter incrociare lo sguardo. –E Dio mio se sei bella Alice. In così poco tempo son riuscito a vederti sempre sotto emozioni diverse. Sei bella perché non sai di esserlo senza trucco, con le occhiaie e i capelli spettinati- e in quel momento Harry si ricordò la notte passata insieme –Sei bella quando ti arrabbi, sei bella quando piangi- Harry sorrise le strofinò la guancia –Sei più bella proprio quando credi di non esserlo..- Harry sfiorò i loro nasi. Il respiro di Alice era aumentato improvvisamente. -..Alice- pronunciò il suo nome quasi senza voce
Alice si morse il labbro, ma un istante dopo incollò le labbra a quelle di Harry. Strinse forte le braccia intorno al suo collo mentre assaporava la sua bocca che sapeva di succo di frutta alla pera. Gli era mancato baciarlo. I loro corpi si incollarono e Harry riuscì a percepire il battito furioso del suo cuore, ormai nelle mani di quella ragazza che gli aveva rovinato i sogni con le sue immagini e i suoi sorrisi.
I due si mossero fino a raggiungere lo sportello posteriore dell’auto. Alice lo aprì senza creare distanza fra le loro bocche e vi si sdraiò all’interno trascinandosi Harry che richiuse la portiera.
Alice si sfilò in un attimo il maglioncino, prima di concentrarsi sulla camicia di Harry. Accarezzò il suo corpo scolpito e tornò a baciarlo.
Quella seconda unione, quel pomeriggio di settembre, fu l’inizio di tutto ciò che distrugge la vita di ogni essere umano.
L’amore.
Nessuno sfugge all’amore, qualsiasi scusa trovi, lui ti batte sempre. Inutile sfuggirvi, che se poi vi acchiappa è ancora peggio.
Fidatevi dell’amore, distrugge tutti, ma è proprio la sconfitta che rende tutti più forti in questo mondo che non guarda in faccia a niente.

*SpazioMe*
Tesorii, come promesso ecco il capitolo :))
Secondo bunga bunga per i due tipi ribelli, cosa ne pensate?
Questo capitolo è solo Flashback
Cosa ne pensate di Rose? Io la amo troppo mjygVTwfg *-*

Trailer1: http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2: http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

Link gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Continuo a otto recensioni giuro <33
Vi ame
Aria__

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Capitolo 13
*** Capitolo.13 ***


Io ti amo, e quello che mi spaventa di più in assoluto è che non ho alcuna paura di ammetterlo.
 

“Flashback”
I due ragazzi tornarono in albergo due ore dopo. Scesero dall’auto e camminarono in silenzio nella hall fino alla camera.
Prima che Harry potesse bussare per farsi aprire, Alice lo fermò con una mano aggrappandosi al suo braccio. Si sporse in avanti e lo baciò. Fu un bacio dolce e confortevole. Come per dire “grazie per oggi,sono stata bene”.
Si guardarono e si sorrisero, prima che un rumore attirò la loro attenzione dalla stanza.
La porta si spalancò rivelando un Liam desolato e disperato al massimo.
-Porca miseria ce l’avete fatta sono due ore che vi aspettiamo- disse con voce flebile
I due si scambiarono un’occhiata per poi scoppiare a ridere.
Dietro di Liam si vide una sedia volare.
I due ragazzi corsero in camera.
-Ma che state combinando?- chiese Harry
Louis e Niall non la smettevano di ridere, mentre Zayn era seduto sotto il tavolo.
Un urlo disumano, simile a quello di un gorilla invase le loro orecchie. I due si girarono di scatto trovando Rose con una sedia alzata sulla sua testa, pronta a lanciarla.
Alice la guardò scioccata spalancando la bocca. –Rose? Rose ti senti bene?-
La mora respirò a fondo, mentre il colore dei suoi occhi versi ritornava chiaro e normale.
-Perché non metti giù quella sedia?- disse Alice avvicinandosi cauta
-Forse è meglio- disse la sua amica poggiando la sedia sul pavimento
-Ah sono fuori pericolo- disse Zayn uscendo allo scoperto
Niall e Louis erano vicini sul divano e continuavano a ridere sotto i baffi.
-Si puo sapere cosa stava succedendo?- chiese Harry guardando tutti
-Rose ha definito Zayn brutto e senza cervello.. e antipatico.. e anche altri aggettivi che non voglio aggiungere- iniziò Liam –Solo perché Zayn ha detto di odiare i The Wanted che a quanto pare sono il gruppo preferito di Rose-
Alice alzò gli occhi al cielo.
-E poi sai com’è Louis, gli piace gettare benzina sul fuoco, ha incominciato a fare il cretino e la ragazza si è praticamente infuriata- concluse Liam
-Siete arrivati a lanciarvi le sedie?- chiese Alice alla sua amica
-Ha iniziato Louis- si difese la mora
-Solo per farti smettere di urlare, ma tu hai cominciato a tirarle ovunque-
Dopo un paio di secondi di silenzio tutti scoppiarono a ridere. –Siete fuori di testa- esclamò Alice
-Ci farai l’abitudine- disse Niall
Questa volta il silenzio durò più a lungo, l’imbarazzo era ben dipinto sui volti di Harry e Alice.
-Forse..- sussurrò la ragazza dagli occhi azzurri –Ora meglio se andiamo vero Rose?-
-Forse è meglio- rispose la ragazza
Dopo aver salutato tutti le due ragazze raggiunsero la porta, ma Harry fermò Alice per un braccio facendola voltare.
Rose capì di doverli lasciare soli e sgattaiolò fuori dalla stanza.
-Ti va se domani sera passo a prenderti?- chiese il riccio guardandola speranzoso
La mora si pensò su e poi annuì abbassando la testa.
Harry lasciò la presa sul suo braccio e la guardò uscire senza dire una parola.
 
-Sei silenzio Wall- disse Rose mentre parcheggiava l’auto fuori casa
-Non ho niente da dire- rispose
-Niente? Niente?-
-A parte la tua grande follia? Andiamo Rose.. sedia? Vi stavate lanciando sedie?-
-Stavamo solo scherzando-
-Beh menomale, non oso immaginare se stavate litigando..-
-Senti hai intenzione di dirmi tu e il riccio sexy che avete concluso o devo inventarmi io la storia?-
-Abbiamo parlato-
-Solo?-
-No-
-Dove siete andati?-
-Abbiamo fatto un giro con la tua auto-
-E..?-
Alice guardò fuori dal finestrino, serrando le labbra per non scoppiare a ridere.
-Oh no.. dimmi di no ti prego-
Alice scese dall’auto continuando a trattenere le risate, seguita dalla sua amica che la guardava a bocca aperta.
-Non lo avrete fatto nella mia auto?- chiese sconvolta
-Forse si..o fose no..-
-Alice Wall non prenderti gioco di me-
-Oh andiamo, chissà quante volte lo hai fatto tu-
 
La sera seguente sembrava non arrivare mai.
Le lancette dell’orologio sembravano essersi congelate.Alice continuava a fissarle sperando che si muovessero, ma sembravano secoli.
-Dio che seccatura- sbuffò la mora spegnendo la tv, che la stava solo irritando
Rose uscì dal bagno con un asciugamano legato al petto. –Ancora non arriva?-
-Se mi vedi qui ci sarà un motivo-
-Come siamo suscettibili- disse Rose prima di ritornare in bagno
Passò un’altra ora prima che Harry si presentasse fuori casa Wall.
-Scusa se ho fatto tardi, è che abbiamo avuto un’intervista e ci è voluto più del previsto- disse Harry mentre erano in viaggio
Alice annuì, ci era rimasta male. Se comincia già da adesso ad arrivare a tardi agli appuntamenti, beh non osava immaginare come sarebbe stato più avanti.
-Dove andiamo?- chiese la mora cercando di mostrarsi entusiasta
-Sai non possiamo farci vedere in giro..-
Una fitta al cuore di Alice, fu come un segnale che le diceva “alt torna indietro, lui non puo darti la felicità che meriti”.
-Ti vergogni di me?- chiese mordendosi il labbro, ma la voce era acida e graffiante
-No, assolutamente no- rispose prontamente il riccio senza distogliere lo sguardo dalla strada
-E allora perché non vuoi che ti vedano con me?-
-Il mondo delle celebrità è molto complicato..- iniziò Harry
-Ah certo, il mondo delle celebrità..- disse con acidità la ragazza
Harry sbuffò. –Per favore prima di fare la stronza stammi ad ascoltare-
Alice scrollò le spalle e guardò fuori dal finestrino.
-Dicevo.. credo sia ancora troppo presto per rendere ufficiale la nostra… beh la nostra non è una relazione per il momento usciamo e non voglio avere tutti quei paparazzi intorno e sentire tutte quelle domande “Ma la ami?”, “Mi sposerete?”, “Da quanto la conosci”o “Quante volte al giorno fate sesso?”-
-Va bene, scusa..-
Harry posò una mano sul suo ginocchio, e le fece una carezza prima di svoltare l’angolo entrando in un quartiere del tutto abbandonato.
-Hai intenzione di uccidermi Styles?- chiese la mora osservando l’ambiente
-Fidati di me-
Harry parcheggiò l’auto ed aprì la portiera ad Alice che sorrise per quel gesto galante.
La prese per mano e la portò nel vicoletto di fronte l’auto fino ad arrivare sotto un lampione che emanava una luce bianca al neon terribilmente fastidiosa.
-Harry questo posto puzza di muffa e topi morti- disse Alice facendo una faccia disgustata
Harry sghignazzo ed indicò ad Alice una scala d’emergenza del palazzo abbandonato che li sovrastava.
-Cosa dovrei fare?-
-Sali- la incitò il riccio
-Dobbiamo salire sul tetto di questo palazzo?- chiese confusa la mora
-Ti ho detto fidati di me-
Alice alzò le sopracciglia prima di obbedire ed iniziare con cautela a salire scalino dopo scalino, quella ammasso di ferraglia arrugginita.
La ragazza sentiva Harry dietro di lei. –Se mi stai guardando il culo, giuro che ti ho un calcio e ti faccio cadere-
Harry scoppiò a ridere e si tenne forte alla scala di ferro, per evitare di cadere.
Una volta arrivati in cima Alice rimase incantata.
Ancora una colta Harry con quelle semplici candele era riuscito a rendere l’atmosfera meravigliosa.
Erano disposte in modo circolare intorno a due sedie a sdraio.
Harry la prese di nuovo per mano e la guidò su una delle due sedie.
-Per fortuna il cielo è limpido stasera, e le stelle sono tantissime- disse Harry
-è meraviglioso-
-Anche la luna si vede bene, dicono che fra circa un’oretta ci sarà un’eclissi lunare-
Alice sorrise emozionata. –Davvero? È una cosa molto dolce- disse poi sorridendo e sedendosi
Harry prese dal suo lettino il piccolo stereo a pile, prestato da Liam e fece partire la prima canzone.
Just the way you are di Bruno Mars.
-Sai puo sembrare stupido, ma non ho mai visto le stelle- disse Alice voltandosi a guardare Harry, che la stava osservando
 
Oh her eyes, her eyes
Oh i suoi occhi, gli occhi
Make the stars look like they’re not shining
Fanno sembrare le stelle meno brillanti


Harry guardava Alice scrutare il cielo. Il suo profilo, la forma delle sue labbra, il colore dei suoi occhi. Oh si se era bella. E lui ne era pazzo, completamente pazzo.
 
She’s so beautiful
Lei è così bella
And I tell her every day
E glielo dico ogni giorno

 
-Ma come fai?- chiese Harry
Alice si voltò a guardarlo. –Cosa?-
-Ad incantarmi con ogni movimento. Sei così bella- sussurrò
Alice sorrise emozionata e si alzò per poi posizionarsi accanto a lui.
 
When I compliment her
Quando le faccio i complimenti
She wont believe me

Lei non mi crede 


Alice si posizionò fra le sue gambe, poggiando la schiena contro il busto di Harry che la avvolse fra le sue braccia.
-Sembri così indifesa- sussurrò al suo orecchio mordendole poi il lobo –così piccola e dolce, ma in realtà sei una furia- disse poi facendola ridere
 
When I see your face
Quando vedo il tuo volto

There’s not a thing that I would change
Non c'è una cosa che vorrei cambiare
Cause you’re amazing

Perchè tu sei splendida
Just the way you are

Proprio come sei
 
-Sei tremenda e mi stupisci ogni volta sai? Ti conosco da poco ma è come se ci conoscessimo da sempre- disse dandole un bacio sulla guancia
Alice si strinse ancora più al suo petto e poggiò la testa sulla sua spalle inclinandola di lato per osservare il volto di Harry che la stava osservando con fare dolce.
-Mi dispiace se a volte esagero, sono sempre sulla difensiva-
-Vorrei capire il perché-
-Non lo so, forse è carattere o forse..- fece una paura -.. ho paura-
-Paura di cosa?- chiese Harry
-Non ne ho idea. So solo che certe volte mi sento così sola-
-Non dovrai più sentirti così-
-Le cose non durano mai per sempre- sussurrò Alice
-Forse hai ragione, ma io voglio provarci-
-Anche io- annuì la mora
 
Her laugh, her laugh
La sua risata, la sua risata
She hates but I think its so sexy

Lei la odia ma io penso che sia proprio sexy
 
-Voglio prendermi cura di te- disse Harry baciandole il collo
Ed Alice adesso ci credeva. E lei voleva che Harry si occupasse di lei. Voleva che qualcuno l’amasse per quello che era. Voleva che Harry la rendesse la ragazza più felice del mondo.
Non ne era innamorata, era ancora troppo presto. Ma le piace, questo era sicuro.
-Mi porterai molti guai e sofferenze, ne sono sicura- ammise la ragazza
-Cause girl you’re amazing,Just the way you are- intonò Harry insieme alla canzone facendo salire i brividi ad Alice
La sua voce era così meravigliosa e roca. Era così eccitante.
-Te l’ho detto Alice Wall, niente più sofferenze con me al mio fianco. Sempre che tu lo voglia-
-Voglio essere felice e se questo vuol dire dover stare con te, beh posso fare uno sforzò- scherzò la mora facendo scattare le risate di Harry che la strinse ancora più forte fra le sue braccia
Quella sera nessuno dei due guardò più il cielo. Nessuno dei due guardò l’eclissi lunare.
E mentre la radio a batterie di Liam si esauriva, Alice e Harry rimase stretti su quel lettino a baciarsi, a ridere e a conoscersi.
L’amore arriva per tutti anche per le persone più chiuse di cuore.
Quello fu il loro punto di partenza, l’inizio della loro vita insieme. L’inizio della catastrofe.

*SpazioMe*
Non so fino a che punto abbia senso questo capitolo ewe
Sarò di brevi parole, spero vi sia piaciuto. Hanno ammesso entrambi di piacersi e che ci proveranno a stare, quindi staremo a vedere come finirà
Grazie per le undici recensioni precedenti, siete meravigliose.
Continuo a otto recensioni :)

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2 : http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

Gruppo link facebook : https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Inoltre volevo ricordare Criminal Love, la mia vecchia storia with Zayn per chi non l'avesse mai letta, beh mi farebbe piacere se passaste.
Vi lascio il trailer e il link della storia.

Trailer Criminal Love : http://www.youtube.com/watch?v=qxibjGMxsvg

Link Criminal Love : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1458958

Aria__

                                                              

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Capitolo 14
*** Capitolo.14 ***


Le riconosco le persone che aspettano. Hanno sempre lo sguardo perso tra la folla, e cercano negli occhi degli altri qualcosa che non hanno ancora mai trovato negli occhi di nessuno.
Neanche nei loro.


 
“Flashback”

Alice era sdraiata sul suo divano. Paul la affiancava, mentre facevano zapping in cerca di un canale carino da poter guardare.
La mora continuava a tenere in mano il suo amato Iphone nella speranza che vibrasse.
-Come va a scuola?- chiese Paul
-Bene, mi sto impegnando-
-Lo spero bene, non farti bocciare di nuovo che ti taglio la testa-
Alice sorrise prima di tornare a fissare lo schermo del suo telefono.
A squillare invece fu il telefono di casa. Alice spalancò gli occhi e saltò giu dal divano correndo verso il mobiletto. Fece una corsa ma inciampò sul piccolo tappeto e aggrappandosi al mobiletto fece cadere tutto compreso il telefono.
-Harry?- disse sdraiata ancora a terra,mentre cercava di riprendere fiato
-Aaah no, ritenta- disse la voce dall’altro lato della cornetta
Alice sbuffò e si sistemò bene sul pavimento, posizionandosi con la schiena sul muro e il telefono vicino alle sue gambe
-Ciao Rose- disse in un sussurro
-Non ti ha ancora chiamata?-
-No..- disse delusa la mora
-Vedrai che da un momento all’altro..-
-No Rose, sono stanca. Son passati due mesi, due fottutissimi mesi dalla notte delle stelle e sai quante volte ci siamo visti? Cinque. E sai quante volte mi ha chiamata? Meglio che non te lo dico-
-Mi dispiace tanto,ma cerca di capirlo è in giro per promuovere il disco non ha un attimo di respiro-
-Rispondi alla mia seguente domanda Rose- disse Alice facendo una pausa –Quand’è l’ultima volta che Niall ti ha chiamato?-
Il silenzio che si innalzò da parte di Rose fu la risposta che la mora stava cercando. –Come non detto-
-Mi ha chiamata ieri, ma di sfuggita lo giuro- si difese Rose
-Almeno lui lo ha fatto, a me neanche un cazzo di messaggio-
-Magari per Harry è diverso, te lo ha detto stesso lui che non è abituato alle relazioni-
-Poteva farselo venire in mente prima di mettersi con me, se per lui era complicato-
-Non sto dicendo questo-
Rose e Niall si stavano conoscendo. Il finto biondino era rimasto incantato da quella ragazza vispa e aggressiva, proprio il suo opposto. Proprio ciò che ci voleva per completarlo. Alice li vedeva benissimo insieme e non si era mai fatta perdere l’occasione di prendere in giro la sua amica.
-è solo che mi manca..- ammise la mora –Ora capisci cosa intendevo quando due mesi fa ti dissi che non volevo avere niente a che fare con lui? Guarda in che situazione mi ritrovo. Disperata perché non sento più la sua meravigliosa voce e mi mancano le sue carezze, i suoi baci-
-Sei davvero molto dolce Alice-
-No Rose, sono semplicemente patetica. Stupida e patetica, dovevo seguire la mia strada e non farmi abbindolare dai tuoi consigli e dalle sue parole-
-Non dire così-
-E cosa dovrei dire? Non è bello cara, non è bello per niente- sbraitò
-Posso chiedere a papà se mi fa venire di nuovo da te per qualche giorno..- propose l’amica
-Perché vivi ancora con tuo padre?-
-In che senso?- rispose confusa
-Hai quasi 21 anni Ro’ , non vai all’università e sei libera di fare ciò che vuoi, perché gli chiedi il permesso?-
-Fin quando vivrò sotto il suo tetto, si rispettano le sue regole-
-E allora vattene, puoi venire a stare da me.. lo sai per Teddy non è un problema- cercò di convincerla Alice
-Sto facendo un corso per estetista, magari dopo aver ottenuto il diploma potrei aprirmi una mia piccola impresa lì-
-Sarebbe fantastico, sarei la tua prima cliente-
-Come minimo- disse ridendo –Senti tornando serie, cosa hai intenzione di fare con Harry?-
Alice respirò a fondo e chiuse gli occhi. Le immagini di loro due seduti sotto le stelle a baciarsi. L’amore in macchina. Sul divano. Sembravano vite passate di così tanti anni, da essere sbiadite.
-Non lo so- ammise infine
In quel momento il telefono di Alice vibrò nella sua tasca. Quando lesse il nome “Harry” il cuore iniziò a martellarle nel petto.
-è lui Ro’-
-Rispondi immediatamente-
-Okay, ci sentiamo dopo- attaccò il telefono fisso e fissò lo schermò illuminato del cellulare
Prese un grande respiro e si morse le labbra prima di rispondere. Non parlò, attese semplicemente una qualsiasi spiegazione dal riccio.
 
“Realtà”
-Un momento lei mi sta dicendo che.. che.. Rose Takemoon la moglie di Niall Horan è la stessa Rose che lei conosceva?- chiese Rachel sbalordita
-Certo Rachel, Rose era una mia grande amica e grazia a me ha conosciuto Niall e guarda ora come sono felici-
-Non sapevo che la moglie di Niall fosse la stessa Rose della sua storia-
-Ora lo sai, almeno loro hanno avuto il lieto fine-
 
“Fkashback”

-Alice?- chiese il riccio non capendo perché non parlasse
Lei fece uno sbuffo come per fargli capire che era in linea, ma che non aveva intenzione di proferire parola.
-Sei arrabbiata- constatò Harry
“Complimenti te ne sei accorto” pensò Alice
-Mi dispiace tantissimo-
“Anche a me”
-Ho avuto tantissimo da fare e non sono abituato a gestire le relazioni, mi dispiace davvero-
“Fanculo” pensò Alice volgendo gli occhi al soffitto per evitare di piangere. Non lo dava a vedere ma ci era rimasta molto male.
-Comunque perché non mi apri? Magari ne parliamo a quattrocchi-
Un tuffo al cuore ebbe Alice al pensiero che il suo amore fosse dietro la porta della sua casa. La voglia di correre e saltargli addosso e riempirlo di baci ebbe la meglio, ma appena arrivò vicino la porta si fermò.
Contò fino a dieci, cercando di calmare il respiro prima di aprire lentamente la porta di ingresso. E come ogni volta quegli occhi resero Alice burro al sole. I capelli tirati indietro, una felpa grigia, accompagnata da un jeans scuro che fasciavano le sue gambe magre.
La mora rimase a guardarlo a bocca aperta mentre richiudeva la telefonata e posava il telefono in tasca.
Harry era poggiato allo stipite della porta con un braccio e cercava un qualsiasi segnale da parte del volto della sua ragazza.
Fece un passo avanti ma di conseguenza Alice indietreggio. Lui alzò gli occhi al cielo e sorrise tristemente. –Sono davvero uno stupido- dissi guardandola negli occhi
Lei abbassò lo sguardo annuendo. Non poteva sostenere il contatto visivo, era una battaglia persa e lo sapeva bene.
-Per favore perdonami- sussurrò Harry avvicinandosi e prendendole la mano
Le baciò il dorso un paio di volte, prima di alzarle il volto con due dita.
Eran due mesi che non la vedeva. E non la ricordava così bella e limpida. –Sei ancora più bella di come ti ricordavo- sussurrò ancora avvicinandosi di più
Alice rimase immobile, ipnotizzata e pietrificata.
-Ti prego dimmi che posso rimediare-
La mora si morse un labbro e cercò una via di fuga da quella trappola piacevole.
Harry annullò in un secondo le distanze fra i loro corpi. Incollò le sue labbra alle sue, ma Alice cercò di respingerlo all’inizio, spingendo via il suo corpo con i pugni. Ma alla fine si lasciò trasportare unendo la sua lingua a quella di Harry.
Quanto gli erano mancati i suoi baci passionali e pieni d’amore. Quanto si erano mancati. E quanto si desideravano, voi non ne avevate la minima idea.
Una leggera tosse li fece allontanare di scatto. Alice sbatte Harry contro la porta tanto forte era stato lo spintone.
-Scusate ragazzi io non sapevo che.. beh, è un piacere rivederti Harry- disse Paul imbarazzato quanto i due giovani
-Signor Wall- salutò Harry rosso in viso
-Io stavo andando a lavoro, non aspettarmi in piedi okay tesoro?- disse dando un bacio veloce sulla guancia alla sua bambina
Alice annuì e attese che il padre abbandonasse la casa.
Appena furono soli Harry si riavvicinò alla mora che questa volta riuscì ad allontanarlo.
-Forse è meglio se tu vai- disse guardandolo dritto negli occhi
-Cosa?-
-Ho bisogno di tempo per riflettere-
-Non ti sono bastati questi due mesi per riflettere?- Harry si pentì all’istante di quelle parole, aveva assolutamente esagerato con quell’affermazione
Alice divenne rosso fuoco e se avesse potuto avrebbe incenerito Harry con lo sguardo.
-No Harry, questi due mesi mi sono serviti a maledirmi perché mi sono lasciata abbindolare da te, che non mi hai minimamente calcolato. Ora mi serve del tempo per riflettere su cosa farmene di te, visto che tu hai gia deciso come usarmi.. solo quando torni dai tour-
-Non è assolutamente vero-
-Allora avresti potuto chiamarmi- urlò la mora
-Ho sbagliato okay? Tutti sbagliano-
-Infatti ho sbagliato a fidarmi di te, e se dagli errori si impara io non sbaglierò più-
Detto questo salì su per le scale lasciando Harry solo in salotto.
Dopo una decina di minuti che Alice era sdraiata sul letto con la testa sotterrata sotto al cuscino, Harry si intrufolò in camera e silenziosamente si sdraiò accanto a lei.
-Hei? Mi dispiace okay? Ho esagerato, non ne faccio mai una giusta- sussurrò con la sua dolce voce roca
-Menomale che lo sai-
Alice alzò la testa e lo guardò, nonostante il buio della stanza. –Ti sono mancata Harry?- chiese a bruciapelo
-Ogni istante, non la smettevo di pensare a te-
-Perché non mi hai chiamata?-
-Non lo so, credevo non fosse importante-
-Sei davvero un coglione-
-Lo so- disse il riccio ridendo –Pace?- disse porgendole la mano
Alice la fissò prima di abbassare la testa. –Tregua per il momento, ma la guerra non è finita-
-E dai ti..- Alice stroncò il discorso di Harry con un bacio leggero
-Va a casa, ne riparliamo domani okay?-
-Sicura?-
La mora annuì e cercò di sorridere.
 
Dopo aver fatto la doccia, Alice si gettò sul divano con una coppa enorme di gelato. Si strinse nelle coperte visto il freddo di inizio dicembre e iniziò a guardare British’s got talent. La divertiva parecchio quel programma.
Non passarono neanche due minuti, prima che il campanello suonasse.
Si alzò di malavoglia e andò ad aprire.
-Sophie ciao, che ci fai qui a quest’ora?- chiese la mora confusa
-Volevo sapere come stavi dopo la notizia e non mi andava di chiamarti- disse la bionda entrando in casa
-Quale notizia scusa?- domandò Alice preoccupata
Sophie spalancò gli occhi e abbassò la testa. Lei non sapeva. Non ancora.
-Mi dispiace, non sarei dovuta venire- disse avviandosi verso la porta
-No Sophie aspetta, adesso mi spieghi-
Sophie sospirò. –Mi dispiace tanto- disse prendendo una rivista dalla sua borsa
La porse ad Alice che la scrutò attentamente. Un piccolo titolo in giallo in fondo alla copertina attirò la sua attenzione.
“Nuova fiamma per il casanova Styles?”
Alice alzò di scatto la testa. –Oddio, non dirmi che ci hanno visti e fotografati- disse Alice deglutendo, iniziando a sfogliare furiosamente il giornale alla ricerca dell’articolo
-Non esattamente- disse Sophie quasi in un sussurro
-In che senso sc..- le parole le morirono in gola
Gli occhi le si riempirono di lacrime, mentre osservava le foto davanti ai suoi occhi. Non ci poteva credere. Si lasciò cadere sul pavimento, con la bocca spalancata continuando a fissare la rivista. Una lacrima rigò la sua guancia, ma fu solo la prima.
Sophie si sedette accanto a lei e la strinse forte. –Credevo l’avessi già vista- le sussurrò –Puo essere un malinteso magari è stat…- cercò di confortarla ma Alice alzò la mano per farla tacere
-Grazie Sophie, sei qui in auto?- chiese
-Si..-
-Portami da lui, ora- disse con un’altra lacrima di frustrazione che le caratterizzava il viso
 
Il tragitto fino all’hotel fu silenzioso e veloce. Le strade erano libere.
-Ti aspetto qui- disse Sophie parcheggiando all’entrata
-Non ci metterò molto, te lo prometto- sussurrò Alice con voce spezzata mentre si avviava verso la hall
Le poche persone presenti la guardavano straniti. Non è da tutte le sere incontrare una ragazza che cammina in pigiama e pantofole.
La mora si avvicinò alle scale ed iniziò a salire lentamente.
-Signorina dove va?- disse una voce alle sue spalle
Lei si voltò lentamente, come un fantasma. Un po lo sembrava.
Peter, il tipo che lavorava alla reception la riconobbe. –Oh ciao Alice, stai bene-
Lei annuì prima di continuare a salire.
Bussò pesantemente alla porta di Harry. Ci vollero alcuni secondi prima che la porta si aprisse.
Harry indossava una felpa consumata e un paio di pantaloni da ginnastica. Gli occhi erano chiusi a due fessure, probabilmente era stato svegliato. Ma quando vide Alice si illuminò e sorrise.
Alice sorrise e piegò la testa di lato, prima di mollargli uno schiaffo in pieno viso.
Quello si che lo aveva svegliato. Lui spalancò la bocca e si massaggiò la guancia.
La mora si porse la rivista che ritraeva lui e una ragazza bionda di profilo, mentre entravano in hotel a New York, avvinghiati. Meglio non specificare cosa diceva l’articolo. Solo parole laceranti per la mora.
Poi si voltò e iniziò a camminare per tornare nell’atrio. Si sentì tirare per un braccio, ma Alice lo scrollò senza neanche voltarsi e lo lasciò solo. Harry la guardava disperato andare via. Voleva parlare, dirle che era solo un errore, ma non gli uscivano le parole.
Lei comunque non lo avrebbe mai creduto.
 
Risalita in auto,l’unico rumore era il leggero sottofondo della radio che trasmetteva it’s time degli immagine dragons.
 
It's time to begin, isn't it?
è tempo di iniziare, vero?
I get a little bit bigger, but then I'll admit
diventerò un po' più grande, ma poi ammetterò che
I'm just the same as I was

sarò lo stesso di quel che ero
Now don't you understand
adesso non capisci che
I'm never changing who I am
non cambierò mai quello che sono
 
La delusione che incombeva nel corpo della ragazza era enorme. Lo sapeva non doveva fidarsi, doveva continuare con la sua convinzione e invece si era lasciata ingannare da quegli occhi tanto belli da uccidere.
 

Don’t look back
Non guardare indietro
 
Ripensava a tutto quello che aveva dovuto subire in due mesi. La speranza che in qualsiasi momento lui potesse chiamarla. Tutti i momenti che avevano condiviso. Erano stati solo prese per il culo? Così sembrava.
 
I don’t ever want to let you down

Non ho mai voluto deluderti 

Glielo aveva promesso, che con lui non sarebbe più stata sola. Non ci sarebbero più stati problemi, che con lui era il sicuro, che si sarebbe preso cura di lei. Non doveva avere paura, invece ora era terrorizzata e la colpa era solo sua.
 
This road never looked so lonely
La strada non è mai apparsa così solitaria
This house doesn’t burn down slowly
Questa cosa non brucia lentamente fino a diventare
To ashes, to ashes
cenere, cenere
 
Niente sarebbe tornato come prima, perché era lei a volerlo. Doveva solo rendersi conto del grosso errore commesso e che ormai nulla sarebbe tornato come lei sperava. Lui non la apprezzava, lei non apprezzava se stessa. Era un’accoppiata invincibile.

*SpazioMe*
Okey emmm.. che ne pensate?? Fatemi sapere u.u
Sarò breve devo fuggire, grazie per chi ha recensito, continuo a otto recensioni <3

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2: http:// http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

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Capitolo 15
*** Capitolo.15 ***


Se tu mi avessi ascoltata, a volte, avresti saputo che per rendermi felice dovevi soltanto restare.

 
“Flashback”
Alice non chiuse occhio per tutta la notte, continuava a rigirarsi nel letto. Una strana sensazione alla bocca dello stomaco continuava a torturarla.
Sono una stupida continuava a ripetersi.
Quando suonò la sveglia quella mattina la mora ne fu più che felice. Mentre era sotto la doccia la radio trasmetteva Stay di Rihanna.
 
Not really sure how to feel about it
Non sono proprio sicura del modo in cui mi sento a riguardo
Something in the way you move
C’è qualcosa nel modo in cui ti muovi
Makes me feel like I can’t live without you

Mi fa sentire come se non potessi vivere senza di te
It takes me all the way

Mi prende completamente
I want you to stay

Voglio che tu rimanga
 
L’acqua bollente scorreva veloce mentre confondeva le lacrime con le goccioline di vapore. Che brutta storia l’amore. Ci uccide tutti.
 
Ohhh the reason I hold onOhhh la ragione per cui resisto
Ohhh cause I need this hole gone
Ohhh perché ho bisogno che questo buco vada via
Funny all the broken ones but i’m the only one who needed saving
Divertente, tutti i cuori spezzati, ma io sono l’unica che ha bisogno di essere salvata


Harry era rimasto sveglio l’intera nottata, seduto sul davanzale della finestra dell’hotel guardando la strada che pian piano si illuminava dei primi colori dell’alba. Pensava cosa stesse facendo in quel momento la sua Alice. Se lo stava pensando, se lo stava odiando.
Come le avrebbe spiegato che lei era l’unica?
 
Cause when you never see the lights it’s hard to know which one of us is caving

Perché quando non vedi mai la luce è difficile sapere chi di noi va in profondità 

Quella ragazza non era nessuno, una semplice sconosciuta che camminava ubriaca da sola per strada. Harry aveva pensato di aiutarla e l’aveva accompagnata all’hotel più vicino. Ovviamente la ragazza non si reggeva in piedi e si poggiò completamente ah Harry facendosi trascinare. Una volta assicuratosi che fosse al sicuro era tornato al suo albergo con i ragazzi.
 
I want you to stay, stay
Voglio che tu rimanga, rimanga
I want you to stay, ohhh

Voglio che tu rimanga, ohhh 

Harry sapeva che sarebbe stato difficile convincere quella ragazzina cocciuta e orgogliosa. Ma ce l’avrebbe fatta. Non l’avrebbe persa, non se lo sarebbe mai perdonato. Doveva parlarle.
 
Le ore di lezione furono tragiche per la mora. Non riusciva a tenere gli occhi aperti, la stanchezza iniziava a farsi sentire. Voleva solo tornare a casa, ficcarsi sotto il suo bel piumone e piangere fino a collassare.
Alice sentì il telefono nella sua tasca vibrare. Era la quindicesima chiamata da parte di Harry, che lei prontamente staccava. Decise di spegnere il cellulare, non aveva alcuna voglia di sentirlo, ne vederlo. Se fosse successo sarebbe stata costretta a dirgli addio e non voleva. Ma doveva farlo e non poteva rimandare per sempre.
 
Uscita da scuola pioveva a dirotto. Alice iniziò a camminare per la strada con il cappuccio della felpa alzato sulla testa. La pioggia faceva quasi male, ma era niente in confronto a quello che aveva dentro.
-Stupida troia bionda- disse Alice a voce bassa scalciando un sassolino
Ormai era fradicia e non cercava neanche più un posto per ripararsi, si sarebbe fatta un’altra doccia arrivata a casa.
Dei fari la illuminarono da dietro e lei si voltò ma quando riconobbe l’auto iniziò a camminare più velocemente.
Harry riuscì ad affiancarla e aprì il finestrino. –Alice per favore sali, ti verrà un malore sotto questo tempo-
-Spero che il malore venga a te, stronzo- sbraitò la mora continuando a camminare
-Ti prego lasciami spiegare, ti giuro è tutto il contrario di come pensi-
Alice si fermò e salì in auto sbattendo la portiera, si abbassò il cappuccio e fissò il riccio indignata. Gli occhi le bruciavano per le troppe lacrime e il viso aveva perso la sua lucentezza. Non era la stessa Alice.
-Mettiamo da parte la storia della finta bionda, resta il fatto che non ti sei fatto sentire, che neanche un minimo messaggio un niente di niente. Sono io che voglio chiudere con te perché non sei pronto a impegnarti e io beh.. neanche io sono pronta-
-Ti prego Alice-
-Tanti saluti e buona fortuna per gli MTV awards- disse  poi scendendo dall’auto e correndo via sotto la pioggia
 
Lei e Sophie erano sedute sul divano a gambe incrociate,mentre giocavano a scacchi. Il tempo fuori faceva quasi paura. Ogni tanto le due ragazze sobbalzavano al rumore dei tuoni.
Erano all’incirca le sei del pomeriggio ma sembrava notte inoltrata.
Il telefono squillò e Alice dopo essersi accertata che non fosse Harry, rispose.
-Rose?- rispose
-Metti.. immediatamente.. su.. fox..- disse a tratti
-Ro’ stai bene?-
-METTI IMMEDIATAMENTE SU FOX- urlò
Alice allontanò il telefono dall’orecchio. –Okay ma non urlare- disse acida prima di accendere la tv
Sbiancò di colpo quando vide che era in onda un’intervista ai One Direction.
-Spiegami cosa dovrei guardare?- disse a denti stretti la mora
-Ti prego, guardala-
Alice mise il vivavoce e posò il telefono sulle sue gambe, mentre Sophie si era sistemata meglio per poter guardare la tv.
 
Harry era tutt’altro che felice di quella intervista improvvisa. Ma doveva farlo, anche se la sua mente era altrove.
I suoi occhi non brillavano, un velo di ombra rammarico e tristezza li avvolgeva.
Louis gli diede una leggera gomitata, riportandolo alla realtà ed Harry si rese conto che l’intervistatrice stava parlando con lui.
-Harry sui giornali non si parla d’altro che di te e questa ragazza bionda, ti va di dirci qualcosa?- gli chiese
Harry sorrise e scosse la testa. –è una semplice ragazza di cui non conosco nome, ne età ne niente di niente, ma ovviamente i giornali pensano subito ai grandi pettegolezzi-
-Quindi non è la tua nuova fiamma- affermò la donna
-Assolutamente no-
-E che ci facevi con lei? Solo un’avventura di una notte?- chiese maliziosa
Niall rise in sottofondo.
-Era ubriaca, stavo tornando in albergo dopo aver fatto un giro in centro e l’ho vista barcollare sul marciapiede di fronte al mio. L’ho raggiunta e le ho chiesto se stava bene ma inizialmente mi respingeva poi si è fatta aiutare e l’ho accompagnata all’albergo più vicino. Era ubriaca fradicia, e quando mi sono assicurato che era al sicuro sono tornato al mio albergo e l’ho raccontato ai ragazzi-
-Ha ragione- confermò Liam
-E poi lui ormai ha il cuore impegnato- si fece sfuggire Louis
Tutti e quattro i membri del gruppo si voltarono a fulminarlo con gli occhi, mentre Louis deglutiva per poi sorridere come se niente fosse.
-Cosa vuol dire? C’è qualcun altro Harry?- chiese ancora quella ficcanaso
Harry pensò bene se raccontare o meno la ragazza che ormai ricorreva ogni notte nei suoi sogni, sarebbe stato rischioso, ma ormai non aveva nulla da perdere.
-Si chiama Alice- iniziò il riccio e un leggero sussurrò da parte del pubblico fece eco in studio
 
-Oh mio dio, oh mio dio ha detto il tuo nome Alice ha detto il tuo nome- urlò Rose dall’altro capo del telefono
Sophie aveva gli occhi spalancato, mentre Alice non riusciva a muovere un muscolo.
-Non ci credo- sussurrò la bionda
-Io lo ammazzo- disse Alice
-Aspetta ascoltiamo cosa dice-
 
-è la tua ragazza?- chiese l’intervistatrice
-No.. cioè non lo so. L’ho conosciuta all’incirca tre mesi fa è una ragazza fantastica davvero dovreste conoscerla- Harry partì in quarta nella descrizione dettagliata della ragazza, come se stessa parlando in confidenza con un amico e con la sua famiglia –Ha degli occhi che ti fanno sentire inutile e inoltre ha un caratterino così duro e esplicito, sincero. È una bomba-
-Sei davvero cotto- commentò Zayn facendo ridere tutti
-Voi la conoscete ragazzi?-
-Emm Louis e Niall la conoscono meglio, noi l’abbiamo vista solo una volta per pochi minuti- spiegò Liam
-E cosa ne pensate?—
-Beh è molto bella, sveglia e intelligente e quando c’è Harry in giro caccia subito il pepe- disse Niall ridendo
-E cosa hai intenzione di fare con lei?-
-Con la storia della tipa bionda se l’è presa, pensava che l’avessi tradita ma non è così lo giuro.. ma da un lato a ragione a non voler stare con me, ho una vita movimentata e sto sempre in giro, non sono bravo a gestire queste cose-
-Se uno ha buona volontà può riuscirci no?-
-Vero- dissero i ragazzi in coro annuendo
-Ma è tardi, lei non vuole piu avere niente a che fare con me quindi.. signore sono di nuovo sul mercato- disse il riccio gettandola sullo scherzo quando invece stava morendo dentro
Voleva solo la sua Alice fra le braccia in quell’istante.
 
Alice camminava avanti e indietro per il salotto.
-Forse..- iniziò Sophie ma Alice la zittì con una mano
-Ti rendi conto? Ha raccontato a tutti di me-
-Vuol dire che ci tiene-
-No no no e non doveva permettersi assolutamente cioè..-
-Ammettilo che sei felice-
-Non è vero-
-Si Alice lo sei- disse la bionda alzandosi e prendendo il volto della sua amica fra le mani –Ascoltami bene signorina Wall, tu adesso vai da lui e chiarite una volta per tutto ciò che siete.. siete pazzi l’uno dell’altro andiamo è normale litigare e fare stupidaggini ma in fondo vi desiderate, vi volete bene è questo quello che conta no?-
 
Dieci minuti dopo Alice camminava a piedi verso l’hotel dove alloggiavano i ragazzi. Visto che il tempo si era calmato la mora era uscita senza ombrello ma la fortuna non era dalla sua parte e dopo dieci minuti di cammino si ritrovava per la seconda volta in quella giornata sotto un diluvio disumano. Ma non le importava. Doveva andare da lui e dirgli che lo perdonava.
 
-Chi ha preso la mia auto?- sbraitò Harry
-Niall- disse Zayn
-Porca puttana adesso mi tocca uscire a piedi- disse prima di correre verso l’uscita della stanza
Non prese neanche l’ombrello ed iniziò a correre furiosamente sotto l’acqua pesante.
Dopo venti minuti di corsa non si rese conto di una ragazza e la urtò facendola cadere.
-Ma porca di quella cretina della tua babysitter ma ci vedi quando cammini-
-Alice?-
La mora alzò lo sguardo da terra. –Harry?-
Il ragazzo la aiutò ad alzarsi.
-Che ci fai sotto il diluvio?- chiese il riccio
-Potrei chiederti la stessa cosa?- urlò la mora per sovrastare il forte rumore della pioggia sull’asfalto
-Stavo venendo da te-
-E io da te-
Entrambi risero, prima di guardarsi seri negli occhi. –Mi dispiace- disse la mora –avrei dovuto ascoltarti e darti la possibilità di spiegarti, è che ero arrabbiata con te-
-In realtà eri gelosa- scherzò Harry
La mora lo fulminò prima di scoppiare a ridere. –Hai ragione-
-Senti Alice ti prometto che non accadrà più una cosa del genere e che non mi comporterò più come un cretino. Voglio stare con te e questo vuol dire cambiare le mie regole di vita e mi sta bene, basta che mi dici che vuoi stare con me-
-Voglio stare con te, Harry- disse sorridendo prima di fiondarsi sulle sue labbra bagnate
Strinse la mani dietro la sua schiena e sorrise nel bacio prima di unire le loro lingue.
-Non ti lascerò mai giuro- urlò Harry prendendo il suo viso fra le mani prima di tornare a baciarla con passione
La strada era completamente deserta e il buio che li circondava faceva quasi paura.
Ma per loro ormai non esisteva più buio, tempesta e freddo. I loro cuori erano caldi e le loro anime erano tornate a brillare.
Potrà essere colpa del destino, del fato, della storia, di Dio, di Budda, della magia, della coincidenza ma invece credo che la colpa sia solo del nostro cuore, troppo propenso ad amare. Colpa sua se uno sguardo ci fa sentire le farfalle allo stomaco. Colpa sua se un sorriso ci manda in pappa il cervello. Colpa di quell’organo creato per farci star male se il mondo oggi non riesce a vivere senza l’amore.

*SpazioMe*
Allooora vedete che Harry non ha fatto niente di grave? Susu ha riguadagnato pugni.
#Domanda
Cosa pensate sia successo ai due? u.u
Fatemi sapere con delle recensioni, ne voglio almeno nove prima del nuovo capitolo che non arriverà prima di lunedì quindi avete tutto il tempo di recensire ewe

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

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Capitolo 16
*** Capitolo.16 ***


Ho comunque sempre scelto te. Ti ho scelto anche con la distanza di mezzo, con la paura di non vederti. Ho sempre scelto te perché nessuno è in grado di essere al tuo livello. Ho sempre scelto te perché il tuo sorriso non riesco a trovarlo sul volto di nessun altro.

 

“Flashback”

Alice era distesa di schiena con la testa inclinata verso sinistra. Harry invece era disteso sul fianco destro, le braccia avvolte intorno al colpo della mora,mentre una delle loro mani erano intrecciate.
Era la pace dei sensi quell’immagine.
La ragazza sbattè più forte le palpebre e sorrise osservando la meraviglia addormentata accanto a lei. Il profilo delle sue labbra leggermente schiuse, le lunghe ciglia che carezzavano le guance rosee.
Si strinse di più nel suo abbraccio, sentendo la presa di Harry aumentare mentre mugugnava qualcosa.
Posò le mani sul suo petto coperto da una maglietta bianca e strinse la piccola catenina, cominciando a giocarci. Era un piccolo porta foto che conteneva un ritratto della famiglia di Harry.
Per Alice fu spontaneo sorridere osservando la foto di Harry ancora bambino, era così diverso eppure sempre così bello.
-Cosa fai straniera?- chiese con voce flebile e impastata dal sonno il riccio leccandosi le labbra, continuando a tenere gli occhi chiusi
-Mmm- mugolò la ragazza allacciando le braccia dietro al suo collo e avvicinandosi di più facendo sfiorare i loro nasi –pensavo a quanto sei bello-
Harry sorrise ed Alice si illuminò, come se la sua felicità dipendesse da quel sorriso e da quelle fossette terribilmente dolci e sexy.
-Posso darti un bacio?- chiese la mora
Lui tirò su con il naso e continuando a tenere gli occhi chiusi portò il corpo di Alice sopra il suo. –Anche due se non ti dispiace-
Immediatamente la ragazza comincia a cospergere il viso, la pelle e le labbra di Harry di baci. Non si sarebbe mai stancata di baciarlo. Si baciarono a lungo, alternando passione e delicatezza.
-Mmm buongiorno Ali- sussurrò aprendo finalmente gli occhi
La mora si alzò sui gomiti e lo guardò stranita. –Come mi hai chiamata?- chiese
-Ali, è carino-
-Ho sempre odiato i soprannomi-
-Beh ora ne hai uno, visto come è buffa la vita?- la prese in giro
Lei ridusse gli occhi a due fessure, come a volerlo minacciare. Ma quello che ottenne fu solo un lungo bacio.
-Senti Ali..- iniziò Harry marcando bene il nomignolo, sapendo l’effetto che aveva su Alice –ti va di andare da qualche parte- disse baciandole il collo –solo io e te, un po da soli- continuò baciandole la mascella –e magari fare..-
-Alt- lo bloccò la mora –ho scuola e non posso mancare-
-Mi sa che salterai oggi invece- disse continuando a baciarle il mento
-No davvero non posso-
-Beh ma sono le dieci e mezza, cosa ci vai a fare a scuola?-
La mora sgranò gli occhi e si lanciò fuori dal letto. Prese il suo cellulare e constatò la verità delle parole di Harry. Era troppo tardi per andare a scuola.
Inoltre il telefono era pieno di chiamate di Teddy, si era dimenticata di avvertirla che, visto il forte temporale sarebbe rimasta a dormire all’hotel.
Merda pensò.
-Cos’è quella faccia?- chiese il riccio sedendosi e stiracchiandosi
-Mio padre mi fucilerà- disse la ragazza sfilandosi l’enorme felpa prestata da Harry e infilando i suoi vestiti, che aveva tolto la sera prima visto che erano fradici
I capelli erano ancora leggermente umidi e decise di legarli in uno chignon disordinato. Infilò in fretta gli stivali e quando alzò il busto si scontrò contro la figura alta di Harry.
-Non così in fretta- sussurra lui al suo orecchio mordendole il lobo
-Harry- ansimò –davvero devo andare- disse con voce spezzata
Lui scosse la testa solleticandole il volto con i ricci, mentre scendeva a tracciare con la lingua  il profilo della sua mascella fino a fermarsi in un punto della gola, che cominciò a torturare con la lingua e i denti.
Dopo un paio di secondi di trance, Alice riprese il suo controllo e lo spostò bruscamente.
-Dannazione Harry- disse correndo allo specchio e alzando il mento, notando il piccolo segno rosso che da li a poco sarebbe diventato viola –sei per caso deficiente?- chiese poi retorica voltandosi verso il riccio
Lui scrolla le spalle e le sorride. –Tutti devono sapere che sei mia-
-Ma statti zitto- disse la ragazza prendendo il telefono e digitando il numero del padre
Non passarono neanche due secondi che subito ci fu una risposta.
-Alice Wall dove sei?- disse con un tono così duro e severo da far trasalire la ragazza
-Papà io..-
-Anzi non mi interessa, torna subito a casa e facciamo i conti- sbraitò prima di attaccare la telefonata
Alice si morse un labbro, timorosa del suo ritorno a casa.
-è arrabbiato?- chiese Harry avvicinandosi
-Già e lui non si arrabbia mai, questa volta ho esagerato dovevo avvisarlo chissà quanto si sarà spaventato- la ragazza fece una pausa –tutta colpa tua-
-Mia?-
La mora rise. –No, sto scherzando. Sono io che quando sto con te non ragiono-
-Ci vediamo stasera?- chiese il riccio
-Non lo so, credo di no..- disse abbassando la testa
-Mi dispiace, mi sento in colpa-
-Tranquillo- disse dandogli un bacio leggero sulle labbra –ora meglio che scappo-
-Aspetta dai metto le scarpe e ti do un passaggio-
-Ma sei in pigiama-
-Non importa-
 
Usciti dalla piccola camera e i due ragazzi si ritrovarono di fronte il resto della band.
Niall era seduto a uno sgabello insieme a Zayn davanti ad un pc. Liam era sdraiato sul divano col telefono e Louis era in piedi vicino la porta di ingresso con una ragazza.
Appena li videro tutti gli occhi furono su di loro, come uno scatto.
-Devo farti i complimenti Harry, questa notte siete stati molto silenziosi- disse Louis prendendoli in giro
Alice alzò un gentile dito medio, mentre Harry alzava gli occhi al cielo scatenando le risate dei presenti.
-Io accompagno Ali a casa-
-Ali?- chiese Liam –bel soprannome-
-La rende dolce- disse Niall
Alice sorrise per poi guardare la ragazza che affiancava Louis.
-Ciao El- disse Harry salutandola con un veloce abbraccio –Alice lei è Eleonor Calder la ragazza di Louis-
-Piacere- disse quest’ultima con una voce aggraziata porgendola la mano che prontamente Alice afferrò con un sorriso
Si sentiva molto inferiore a Eleonor, così bella semplice ed elegante. Iniziava già a invidiarla e non la conosceva neanche, ma sembrava simpatica e tranquilla.
-Harry è davvero tardi- sottolineò la mora
-Si hai ragione- rispose Harry prendendo le chiavi della sua auto –ci vediamo fra poco ragazzi-
Alice salutò con la mano tutti e si chiuse la porta alle spalle.
 
-Non sapevo che Louis avesse una ragazza- disse Alice mentre era in auto con Harry
-Credevo che adesso che stavamo insieme fossi andata ad informati sulle nostre vite- scherzò Harry senza togliere gli occhi dalla strada
Il tempo era ancora nuvolo e piovigginava appena.
-No, non sono andata a informarmi- rispose a tono la mora portandosi una ciocca di capelli sfuggita dallo chignon, dietro l’orecchio –comunque è molto bella-
-è una modella, e si è bellissima-
-Non trattenere i complimenti Harry- disse Alice acida
Harry scoppiò a ridere. –Credimi lei non è il tipo che fa per me-
-E qual è il tuo tipo?- chiese la ragazza alzando un sopracciglio
-Tu sei il mio tipo- rispose malizioso
-Sei davvero un ruffiano Styles- disse la mora ridendo, contagiando il suo ragazzo
 
Alice prese un grande respiro e si voltò un’ultima volta a salutare Harry, che rispose suonando il clacson, prima di entrare in casa. Chiuse in modo silenzioso la porta e si sfilò il giaccone, camminando poi lentamente verso il salotto dove Paul stava ascoltando il telegiornale.
Accortosi della presenza della figlia spense la tv e le fece segno di avvicinarsi.
-Eri da Harry?- chiese duro
-S..sii- rispose timorosa
-E cosa ti costava avvertirmi Alice? Eri troppo impegnata a fare sesso per avvertirmi?- sbraitò alzandosi e lanciando il telecomando per aria facendo tremare la ragazza che si morse un labbro a sangue
Paul non si arrabbiava mai, la lasciava libera di fare qualsiasi cosa essa volesse, ma aveva esagerato.
-Hai idea della paura che ho avuto questa mattina alle cinque quando sono tornato a cosa dal lavoro e non ti ho trovata?- chiese con voce seria e possente
-Mi dispiace papà, hai ragione- rispose con voce mozzata, trattenendo il groppo che aveva in gola
Paul si passò una mano davanti al volto prima di abbracciare la figlia. –Odio arrabbiarmi con te lo sai, ma mi hai fatto davvero spaventare Alice- disse con voce più gentile, facendo calmare il cuore della ragazza capendo che il peggio era passato
Due lacrime rigarono le guance di Alice che si sedette sul divano. –Sono stata una stupida lo so Teddy, mi dispiace un casino- odiava far arrabbiare il padre, lui le dava e permetteva tutto e lei così ricambiava
Si sentiva terribilmente in colpa. –Avevo litigato con Harry, ma poi ho visto l’intervista e sono andata da lui, diluviava ed era tardi ero stanca per tutta la strada fatta a correre sotto quella tempesta disumana e così mi sono addormentata, te lo giuro-
-Che non capiti più- disse Paul sedendosi accanto a lei
-Assolutamente-
-Mi dispiace ma sei in punizione-
-Certo, è il minimo-
Paul era fiero di come la figlia stesse affrontando la cosa, prendendosi le responsabilità delle sue azione. Ma da un lato era anche preoccupato. Quel ragazzo le stava facendo perdere il lume della ragione.
-Tutta la settimana devi frequentare tutte e sottolineo tutte le ore di lezione- fece una pausa osservando il volto della figlia –e finite le lezioni ti verrò a prendere e verrai qui a casa e non uscirai se non per andare a scuola il giorno dopo-
Alice annuì, deglutendo amaramente consapevole che non avrebbe visto Harry per un’intera settimana.
-Va bene- sussurrò la mora stanca –però papà.. non ce l’hai con me vero?- non lo avrebbe sopportato
-No, piccola- disse dandole un bacio sulla guancia e alzandosi per dirigersi in cucina
-Ah papà- lo chiamò facendolo voltare –per informazione non abbiamo fatto sesso stanotte-
-E quel segno che hai sul collo? Non prendiamoci in giro Alice, so come sei fatta ormai l’ho accettato- disse entrando poi in cucina
Alice si portò immediatamente una mano sul collo, notando la leggera sporgenza. Corse in bagno e osservò il segno che era già diventato violaceo. Maledetto Harry, se ne era già dimenticata di quel suo marchio.
Decise di fare un bel bagno caldo. Attese che la vasca si riempisse prima di spogliarsi e immergersi nell’acqua bollente. Aveva quel tipo di calore, anche d’estate non faceva a meno di un bel bagno caldo, la rilassava.
Prese il telefono e chiamò Harry attivando il viva voce e poggiando il cellulare sul bordo della vasca.
-Hei Ali tutto bene?- rispose la voce roca di Harry
-Quando la smetterai di chiamarmi così?-
-Così come?- scherzò
Alice sbuffò ma non potè fare a meno di sorridere. –Sono in punizione-
-Dimmi che almeno possiamo vederci- sussurrò il ragazzo
-Negativo, sono segregata in casa per la prossima settimana-
-Ma non puo essere, è così ingiusto-
-Tu quando vai via?-
-Abbiamo un’intervista a Parigi sabato, torniamo mercoledì-
-Ohw..- fece una pausa –beh allora credo che ci vedremo mercoledì-
-Dio, e come faccio a stare senza di te una settimana intera?-
-Come hai fatto negli ultimi due mesi-
-Colpo basso-
Alice rise. –Harry?- lo chiamò poi facendosi seria
-Ali?-
-Funzionerà?-
-Intendi tra di noi?-
-No tra Louis e Eleonor, coglione-
-Stanno insieme già da un anno e..- Alice scattò a ridere senza fargli completare la frase
-Idiota stavo parlando di noi due-
-Non prenderti gioco di me-
-Mi costringi-
-Io voglio che le cose funzionino ci tengo tanto a te-
-Anche io- ammise la mora facendosi rossa in viso e prendendo del bagno schiuma
-Scommetto che ti sei fatta rossa rossa, vero Ali?-
-Scommetto che se fossi li ti avrei già preso a pugno, vero Edward?-
-Colpito ancora- disse ridendo –voglio innamorarmi di te- aggiunse tutto d’un fiato
Alice fece cadere il bagnoschiuma nella vasca e rimase impietrita. Sgranò gli occhi e la gola diventò improvvisamente secca.
-Nessuno si innamora di me- disse con voce tremante
-Io si- sussurrò Harry, facendo completamente arrestare il cuore di Alice

*SpazioMe*
Sono di ritornooooooooouououooooooo
Allora questo capitolo si non rivela molto ma ogni capitolo è importante, mi raccomando. Alice è in punizione ma con Harry tutto a gonfie vele (per ora)
Una ragazza mi ha chiesto quanti capitolino compongono questa storia. Beh sinceramente non lo so, alcune volte li scrivo proprio al momento, mentre quando ho tempo ne preparo più di uno. Non so davvero quanti ne mancano, ma penso ancora un bel po se a voi fa piacere altrimenti la concludo qui ewe
This is Eleonor, quando la adoro non poetet neanche immaginare *-* ed è bellissima secondo me

voi cosa ne pensate di lei?
Ringrazio:
Gio__Styles
Valentina_95
iworkinbakery
_Vessa_
inlovewithzaynx
Chang_Your_Life_
Gioillarm
Aliel_1D
AngelsEeuni
coronabis
LucciolaBlu_
blunelblu
IgLovepn

per le 13 recensioni, vi ame so much :))
Continuo a minimo, ma minimo è, 9 recensioni o forse 10 :o
Alla prossimaaaa

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2 : http:// http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

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Aria__

                                                                 




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Capitolo 17
*** Capitolo.17 ***


Non puoi fare a pezzi una persona e poi chiederle come sta

 

“Realtà”

-Senta signora Wall..- iniziò Rachel
-Per favore, chiamami Alice ormai siamo in convidenza-
-Okay.. volevo farle una domanda un po personale-
-Dimmi pure-
-Ha paura di andare al matrimonio di Zayn-
Alice trattenne il respiro e si leccò le labbra in un gesto nervoso. Poi alzò nuovamente lo sguardo verso la sua bellissima figlia. –Si-
-Perché?-
-Perché sarò di nuovo esposta al mondo, sono scomparsa per sedici anni e nonostante nessuno e sottolineo nessuno si è preoccupato di sapere che fine avessi fatto, beh tutti sanno perché ero sparita.. sarà difficile affrontare tutte quelle persone- la donna prese un grande respiro –incontrare determinate persone- sottolineò poi
-Perché non..- ma Alice la interruppe
-Ti prego Rachel, mi sento come se fossi dallo psicologo ed ho evitato per anni le suppliche di mia madre per andarci, quindi torniamo alla nostra storia-
-Si, mi scusi-
-Oggi hai da fare?- chiese improvvisamente la mora
-Credo di no.. per..perché?- chiese timorosa la ragazza
-Ora che mi ci hai fatto pensare non ho un vestito per il matrimonio e sarò la damigella d’onore quindi devo essere impeccabile- Rachel rise mentre ascoltava –ti va di accompagnarmi?-
-Io? Ne è sicura?-
-Certo, mi servirà un parere sincero-
-Va bene..- disse la ragazza abbassando la testa sentendo il cuore martellarle forte nel petto
Era davvero molto emozionata all’idea.
 
“Flashback”
Secondo giorno senza Harry. Secondo giorno senza vita.
Alice era sdraiata sul divano, sbuffando in continuazione. –Come mi sono ridotta- sussurrò
-Tesoro, io vado a lavoro.. il mio turno finisce alle quattro- disse Paul dandole un bacio sulla guancia –niente sorprese- sottolineò poi severo
-Fai attenzione papà-
Lui le fece l’occhiolino ed uscì di casa.
Stufa di stare senza far niente, decise di allenarsi un po. Andò a cambiarsi di corsa, infilando una tuta nera e una canotta rossa per poi legare i capelli in una coda bassa e disordinata.
Si sdraiò a terra e cominciò a fare degli addominali, contando sotto voce.
Fece dei vari esercizi per almeno una ventina di minuti fin quando non sentì il campanello suonare.
La ragazza si aggiustò una ciocca di capelli sfuggita dalla coda e si asciugò leggermente con un piccolo asciugamano bianco poggiandolo dopo sulla nuca lasciando i lembi ricaderle sulle spalle.
Aprì la porta ritrovandosi l’angelo più bello del paradiso poggiato allo stipite con una camicia bianca e una giacca nera foderata internamente con della pelliccia. Un pantalone nero e delle scarpe che non aveva mai visto.
Il suo viso si illumino in un sorriso che partiva da un orecchio e terminava all’altro prima di abbracciarlo fortissimo e schioccargli un bel bacio a fior di labbra.
Lo trascinò dentro casa e lo baciò con trasporto, senza dire un parole. Gli era mancato così tanto il suo profumo. Eppure eran solo due giorni.
Come avrebbe fatto quando lui sarebbe andato via?
Scacciò via quel pensiero e allacciò forte le braccia dietro al suo collo prima di sorridergli e sfiorare i loro nasi.
-Ho pensato che tuo padre ti ha vietato di uscire di casa ma non ha detto che nessuno poteva entrare in casa- disse il riccio con voce divertita e le guance leggermente colorate di rosso
-Bella idea genio, non sai quanto mi mancavano le tue labbra- disse la mora mordendogliele
Harry sorrise e sfiorò le sue labbra con un pollice, meravigliandosi per la centesima volta dello spettacolo della sua meravigliosa ragazza.
Era così fiero di aver trovato una come lei. Non l’avrebbe lasciata mai più. Mai.
-Cosa facevi?- chiese sciogliendo l’abbraccio
-Mi tenevo in forma- disse la ragazza spegnendo lo stereo
-Mmm- disse il ragazzo sfilandosi la giacca e sbottonandosi i gioielli della camicia –ti ha di un affronto corpo a corpo?- chiese alzando un sopracciglio
-Di che tipo?- chiese la mora mordendosi un labbro maliziosa
Harry si sbottonò la camicia sotto lo sguardo attento e scrutatore di Alice, cercando di calmare la sua mente sui pensieri poco casti.
-E poi sarei io il perverso- disse ridendo il riccio tendendole la mano e accompagnandola al centro del tappeto
-So perché ti sei sfilato la camicia, così puoi distrarmi facilmente e vincere.. così sei davvero sleale- disse la mora avvicinandosi al suo corpo e tracciando la linea dei suoi muscoli con le dita sorridendo divertita mentre faceva sfiorare le loro labbra
Harry trattenne l’impulso di saltarle addosso e con una mossa veloce le piegò il braccio facendola voltare di schiena, appiccicando i loro corpi.
-Si un po più delicato con me- disse la mora con un pizzico di verità
-Scusami è che o cominciamo a lottare o ti violento, decidi tu-
-Mmm sono tentata sai- disse scherzando la ragazza
Harry scosse la testa prima di sentire un forte dolore sulla zona bassa del ginocchio, dove Alice gli aveva appena sferrato un calcio.
-Neanche tu scherzi- si lamentò il ragazzo
-Tu provochi- disse la ragazza portandosi le mani davanti al volto come difesa
Harry si avvicinò pericolosamente e la mora si ritrovò a correre per tutta la stanza come una bambina inseguita da un cane. Ridevano come matti mentre correvano da un lato all’altro fin quando Alice non inciampò sul lembo del tappeto rovesciandosi a terra.
Il riccio scoppiò in una risata quasi isterica portandosi le mani sulla pancia, trattenendo le lacrime mentre Alice si portava le mani davanti alla faccia, imbarazzata, prima di scoppiare a ridere.
-Non prenderti gioco di me- si lamentò
-Sai che sei molto carina anche quando cadi?- disse il ragazzo
Alice aprì gli occhi ritrovando quelle pozze meravigliose a soli pochi centimetri da lei. I loro respiro affannati per la corsa si univano. Quella vicinanza era così dura da mantenere.
-Solo carina?- chiese lei portando le gambe intorno al suo bacino, ribaltando la situazione e sedendosi a cavalcioni su di lui
Harry sorrise pensieroso e accarezzò leggermente il suo braccio destro sentendo la pelle d’oca formarsi sotto il suo tocco. –Tu sei sempre perfetta- sussurrò
Alice sorrise emozionata e si chinò verso di lui lasciandosi un leggero bacio sulle labbra prima di posare la testa tra l’incavo del suo collo. Chiuse gli occhi portando le mani sul suo petto e carezzandolo leggermente, come per pausa che potesse rovinarsi o rompersi.
-Ti innamorerai mai di me?- chiese improvvisamente il riccio facendo spalanca gli occhi della mora che rimase allibita da quella domanda del tutto inaspettata e strana
-Cosa vuol dire?- chiese portandosi su con il busto, restando comunque a cavalcioni su di lui
-Hai detto, una volta, che ti saresti innamorata solo della tua anima gemella.. e se non fossi io la tua anima gemella? Se non fossi io la tua metà? Riuscirai ad innamorarti lo stesso di me?- chiese alzandosi anche col busto
I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, ma Alice si sentiva soffocare.
Non sapeva assolutamente cosa rispondere.
-I..i..io.. non so se amerò mai qualcuno- disse abbassando la testa
Harry le carezzò la guancia e sorrise appena. Lui sapeva quanto era difficile per lei ammettere un sentimento tanto grande, ma sperava con tutto se stesso che un giorno, vicino o lontano, lei lo avrebbe amato anche un minimo di come lui stava iniziando a fare.
Le sciolse i lunghi e morbidi capelli neri. Vi passò le lunghe dita, mentre la ragazza si rilassava posando la testa sulla sua spalla.
-Voglio averti per sempre- sussurrò Harry
Il momento era diventato serio, davvero serio ed Alice non riusciva a spiegarselo. Aveva uno strano formicolio, una specie di nausea alla bocca dello stomaco che non le dava la possibilità neanche di parlare.
Ammettere che si stava innamorando di lui era davvero troppo, ma sapeva fin troppo bene che ormai stava accadendo e non poteva più tornare indietro.
Harry cominciò a baciarle la spalla, poi il collo passando più volte la lingua sul segno che qualche giorno prima le aveva lasciato. La mora cominciò a sospirare pesantemente mentre anche lei lasciava una lunga scia di baci umidi sul petto e sulle spalle.
I loro cuori battevano all’impazzata. Le mani di Alice corsero ai ricci di Harry stringendoli e massaggiandoli dolcemente.
Si sfilò il top rosso in meno di un secondo per poi tornare a baciarlo con una foga e con una passione mai avuta.
Voleva dimostrargli, anche se non a parole, quanto ci teneva a lui. Quanto lo desiderava.
Si sdraiarono nuovamente sul tappeto mentre la situazione si ribaltava nuovamente. I capelli della mora si sparsero per tutto il tappeto, mentre i suoi occhi azzurri risplendevano.
Harry rimase immobile sopra di lei a fissarla. Era la sua ragazza, era solo sua.
Ritornò a baciarla sentendo le loro lingue fondersi mentre Alice premeva forte le mani sulle sue spalle in cerca di un contatto maggiore. Si baciarono a fondo senza fretta. Una mano di Alice corse alla zip dei jeans di Harry che si sbrigò a togliere, per poi passare alla sua tuta.
La ragazza ribaltò di nuovo la situazione posizionandosi nuovamente a cavalcioni su di lui e poggiando le mani ad entrambi i lati della testa di Harry facendo ricadere i suoi lunghi capelli sui loro volti, come a creare un muro fra loro e la realtà.
 
-Faremo mai l’amore in un letto?- chiese Harry ridendo e contagiando anche la sua ragazza
Si strinsero di più nelle coperte. Erano ancora sdraiati a terra, avvolti da due plaid e dei cuscini presi dal divano.
-Mi piace fare l’amore con te- disse Alice improvvisamente alzando lo sguardo verso Harry
-Si anche io non mi lamento di te- scherzò il ragazzo ricevendo un forte pugno sul petto
Passarono almeno altri venti minuti li su quel tappeto a parlare del più e del meno.
-Okay, adesso ho bisogno di una doccia- disse la ragazza alzandosi e portando sul suo corpo entrambi i plaid lasciando Harry completamente nudo per terra
-E mi lasci qui così?- chiese lui
Alice rise prima di andare nel bagno. Apri l’acqua calda della doccia e lasciò cadere le coperte sul pavimento prima di gettarsi sotto il caldo tepore.
Si massaggiò la pelle sentendo dolore in alcuni punti del corpo, prima di sobbalzare sentendo due mani avvolgerle i fianchi.
-Harry- si lamentò girandosi a guardarlo
I ricci erano svaniti sotto l’effetto dell’acqua, ma le goccioline rendevano i suoi occhi ancora più luminosi e attraenti.
-Soffri il solletico?- chiese improvvisamente
-Che razza di domanda è?- chiese lei ridendo
Lui sorrise malizioso prima di iniziare a torturarle i fianchi.
-Oddio Harry ti prego smettila- disse la mora tra le risate non riuscendo neanche a respirare
-Solo se dici che sono il più sexy di tutti- disse Harry continuando a torturarla
-Okay okay, sei sexy .. sei molto sexy- urlò la ragazza finalmente libera prima di baciare le labbra bagnate del suo grande amore
 
I due uscirono dalla doccia e si avvolsero ognuno in un asciugamano rosso. Alice si strizzò bene i capelli bagnati lasciandoli ricadere sulla spalla destra. Harry tirò indietro i suoi capelli e sorrise alla ragazza, ma mentre stava per baciarla un rumore dal salone attirò loro l’attenzione.
Entrambi si guardarono, mentre un velo di preoccupazione attraversò il volto di Alice.
Harry le fece segno di tacere mentre si incamminava lentamente a piedi nudi, seguito dalla mora che stringeva forte il suo braccio.
Entrarono in salone e una luce si accese facendoli tremare. Alice diede un urlo prima di coprirsi la bocca col la mano quando vide Paul in piedi davanti all’ingresso più imbarazzato di loro.
-Aah io aspetto fuori- disse chiudendo di nuovo la porta
I due rimasero immobili e si guardarono prima che la mora scoppiò a ridere.
-Cosa ridi? È così imbarazzante- disse Harry coprendosi la faccia con le mani
-Lo so- disse ridendo la ragazza –mio padre sa della mia vita sessuale attiva ma non avevo intenzione di sbattergliela in faccia- disse ancora continuando a ridere
-Si arrabbierà?- chiese
-Forse-
-Mi dispiace, non sarei dovuto venire ti ho messa nei guai- disse davvero mortificato il riccio
-Sta tranquillo, è stato uno dei pomeriggi migliori della mia vita, giuro- disse baciandolo dolcemente

*SpazioMe*
Un po smielato questo capitolo è? :oo non è proprio da me......
Mi mancava un po di Realtà u.u
Ringrazio:
Love99
inlovewithzaynx
iworkinbakery
AngelsEuni
Giusy3Guido
Aliel_1D
Change_Your_Life_
coronabis
Gio__Styles
blunelblu
me stessa
LucciolaBlu_

per le 12 recensioni, vi ringrazio davvero di cuore.
Non aggiornerò prima di giovedì, quindi per quel giorno vorrei trovare 12 recensioni? Spero di raggiungere l'obbiettivo..dipende tutto da voi
Alla prossima, love <3

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

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Capitolo 18
*** Capitolo.18 ***


Da quelle labbra uscivano parole. Un sacco di parole. Me ne ricordo appena la metà tanto ero affascinata dal solo fatto che le stava dicendo proprio a me.

 

“Flashback”

-Sei una favola, lo giuro- disse Harry osservando Alice scendere dalle scale,affiancato da Paul che lo guardava in cagnesco
La mora sorrise e fece una piroetta su se stessa.
-Allora papà noi andiamo- disse Alice poi infilando la giacca
-Fate attenzione e chiamami domani mattina-
-Certo- rispose la ragazza prendendo il piccolo borsone e raggiungendo fuori casa
 
-Questa è la nostra prima uscita ufficiale- disse Harry mentre viaggiavano in auto
-Sei sicuro di voler anche me alla festa?- chiese la ragazza
-Ali credi che ti avrei portata se non volevo?-
-Va bene-
 
Entrati nella grande e lussuosa villa, gli occhi furono puntati tutta sulla nuova coppia.
-Ci fissano tutti- disse Alice mostrando un sorriso falsissimo
-Cosa pretendevi?- sussurrò Harry alzando la mano in segno di saluto verso qualcuno che lei non aveva mai visto
Camminarono mano nella mano all’interno della sala. Harry si fermava ogni cinque secondi per salutare qualcuno, prima di presentare Alice. Erano tutti molto cordiali con lei, sembravano felici di vedere finalmente Harry con una ragazza “seria” al suo fianco.
-Oh mio dio Harold ma ci sei anche tu- cinguettò una ragazza dai capelli tagliati a caschetto color oro e occhi verde bottiglia
-Mi sembra ovvio, è il compleanno di Louis- disse Harry infastidito dalla sua presenza
-Hai ragione- rispose ridendo come un’oca –sai come sono sbadata e poi quando ci sei tu la mia mente non ragiona più- disse ridendo ancora
Alice la fissava come se fosse un fantasma. Ma si era accorta della sua presenza?
Come se Harry l’avesse letta nel pensiero strinse un braccio intorno alla vita di Alice, riuscendo così ad attirare l’attenzione della bionda.
-Tu sei la famosa Alice, non si parla che di te da almeno un mese- disse con finta simpatia –io sono Christin- si presentò alzando la mano
Alice non la strinse e si limitò a risponde. –Io sono Alice quella di cui tutti parlano-
La bionda si ricompose assumendo un’espressione minacciosa prima di spostare di nuovo lo sguardo sul riccio. –Non è troppo piccola per te Harry?- chiese
-Non puoi semplicemente evaporare, Christin?- rispose a tono Harry
-Sei sempre il solito cafone, e questo mi eccita tantissimo- disse poggiando le mani sul suo petto
Alice alzò le sopracciglia e spalancò la bocca, prima di alzare gli occhi al cielo e sorridere malefica.
-Christin senti non volevo essere maleducata con te, ma adesso è intenzionale quello che sto per dire- disse la mora posizionandosi davanti ad Harry in fare quasi protettivo –tocca solo un’altra volta il mio ragazzo con quelle tue mani da troia e ti ficco una delle tante bottiglie di vodka presenti in questa stanza su per il culo- continuò con voce tranquilla
La bionda la guardò dall’alto verso il basso. –Non mi fai paura ragazzina-
-Neanche tu se è per questo- rispose convinta la mora ridendo
-Non durerete- esclamò
-Almeno per il momento lui si scopa me e non te-
Quella frase destabilizzò la bionda, mentre Harry scoppiò in una fragorosa risata. Prese Alice per un braccio e la portò lontano da quella discussione.
-Grazie per avermi difesa, fidanzato- disse Alice nervosa
-Era troppo divertente vedervi litigare-
-Attento che la minaccia della bottiglia di vodka vale anche per te- minacciò
Harry stava per rispondere, ma davanti alla loro visuale comparve Louis.
-Heeei festeggiato- disse Alice abbracciandolo –buon compleanno-
-Grazie Ali, mi faccio sempre più bello non è vero?-
-Vero- rispose Harry sorridendo
-Ho visto che stavate parlando con Christin.. a proposito chi l’ha invitata?- chiese Louis
-Lou è la tua festa- sottolineò Harry –hai fatto tu gli inviti-
-Credimi metà delle persone non le conosco, si saranno imbucate-
-E non dici niente?- chiese Alice
-Farò nuove amicizie- disse facendoli ridere –comunque Christin davvero non l’ho invitata io Harry- continuò quasi come se fosse colpa sua
-Lo so amico tranquillo, tanto ci ha già pensato Alice a sistemarla- rispose il riccio
Alice sorrise compiaciuta. –Le troie devono imparare a restare a casa quando ci sono io in giro-
-Beh allora il cinquanta, se non il sessanta per cento delle ragazze in questa sala dovrebbero sparire- affermò Louis
-Se non hanno fatto sesso con Harry non mi disturbano-
Louis scoppiò a ridere, lanciando uno sguardo ad Harry prima di svignarsela.
Alice si voltò confusa verso il suo ragazzo. –Ti prego dimmi che non sei davvero andato a letto con così tante ragazze- supplicò
-Non il cinquanta per cento..- disse abbassando la testa –forse il trenta-
-Harry- lo rimproverò –ma che cosa avevi nel cervello? Ecco perché tutte mi fissano, non solo perché sono la tua ragazza, ma perché sono la ragazza di colui che è andato a letto con loro-
-Dai non è niente di grave-
-Tu dici?- chiese acida la mora
-Sei davvero arrabbiata?-
-Pensi che mi faccia piacere sapere che scopavi ogni cinque secondi con una persona diversa?-
-Aliceeee- urlò una voce alle loro spalle
La mora si voltò e vide la sua amica, Rose, dimenarsi fra le persone.
-Ro’ – urlò e corse ad abbracciarla –Oddio Rose che ci fai qui?-
-Niall mi ha invitata, siamo venuti insieme non è meraviglioso? E poi oggi è il tuo compleanno così ne ho approfittato-
-Oh che cosa carina-
-Ciao Rose- salutò Harry –cosa vuol dire è il tuo compleanno?- chiese poi
La mora alzò la mano in segno di saluto. –Devo dirti delle cose, ti spiace se usciamo due minuti fuori?-
-No, certo- disse Alice prendendo sotto braccio la sua amica e avviandosi all’esterno ignorando la domanda del suo ragazzo
-E mi lasci qui da solo?- urlò Harry
-Le amiche ce le hai- rispose acida prima di voltargli le spalle, lasciando Harry mentre sbuffava rumorosamente
 
-è successo qualcosa di preoccupante Ro’?- chiese Alice una volta sedute sul muretto fuori casa Tomlinson
-Mio padre è malato- iniziò –ha un tumore al fegato-
Alice spalancò la bocca, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime e si gettava fra le braccia della sua amica.
-Mi dispiace tantissimo Rose, non sai quanto.. come stai?- chiese poi guardandola negli occhi
-Ho paura Alice, ho paura di perdere anche lui-
-Non accadrà.. tuo padre è forte-
-No non è vero, non voglio che se ne vada anche lui-
La madre di Rose era morta due anni prima, in un incidente stradale. Non ci fu niente da fare per lei. Rose stette malissimo per molti mesi. Non mangiava, non usciva di casa. Aveva abbandonato gli studi. E Sophie e Alice avevano sempre cercato di fare il possibile per tirarla su di morale, ma sapevano bene che dentro era ancora terribilmente lacerata. E questa nuova notizia non avrebbe portato a niente di buono.
-Ci sono io qui- disse Alice facendole poggiare la testa sulla sua spalla –andrà tutto bene te lo prometto, qualsiasi cosa io ci sono lo sai. Vedrai che guarirà- cercò di confortarla mentre sentiva le lacrime dell’amica bagnarle la spalla
Rose tirò su con il naso e prese dalla tasca della giacca un piccolo pacchetto. –Questo l’ho preso per te, non potevo presentarmi senza regalo il giorno del compleanno della mia migliore amica- disse cercando di forzare un sorriso
-Ro’ non dovevi davvero- disse Alice aprendo lo scatolino e prendendo il piccolo braccialetto tutto colorato di plastica
Alice trattenne le lacrime e abbracciò forte la sua amica.
In giorno del quattordicesimo compleanno di Rose, Alice visto che non si conoscevano ancora bene, le aveva regalato questo bracciale uscito dalla confezione delle patatine. Da li iniziarono ad essere grandi amiche e quello era il loro simbolo.
-Questo te l’ho regalato io però- disse Alice
-E ora lo regalo io a te, ti voglio bene Alice e scusami se non te lo ripeto spesso e se non ci sentiamo più come prima ma voglio che tu sappia che ti penso ogni giorno e che.. che..- non riuscì a concludere che entrambe iniziarono a piangere
-Ti voglio bene anche io Rose, non sai quanto-
 
Alice entrò nel bagno cercando di dare un contegno al suo volto rigato dalle lacrime.
-Stai bene?- chiese una voce al suo fianco
La mora sobbalzò e si voltò verso la ragazzina bionda dagli occhi azzurri che la guardava preoccupata.
-Si, si sono solo.. solo emozionata-
-Tu devi essere Alice- eclamò –finalmente ti conosco-
-Già, a quanto pare molte persone a questa festa non vedevano l’ora di conoscermi- ammise la mora sconsolata poggiandosi con la schiena al lavandino
-Per Harry? Sai tutti ti invidiano, tutti vorrebbero essere al tuo posto-
-Non è una bella sensazione credimi-
-Ti capisco, vivo la tua stessa situazione-
La mora si girò a guardarla confusa. –Scusami la domanda ma quanti anni hai?-
-Quattordici-
-Oh beh e.. cioè.. sei la .. ragazza.. cioè fidanzata di uno dei membri del gruppo?-
La ragazzina scoppiò a ridere. –Certo che no, piacere io sono Charlotte la sorella di Louis-
Alice tirò un sospiro di sollievo e sorrise, stringendole la mano. –Charlotte, è davvero un bel nome-
-Grazie ma Louis fin da piccola mi chiama Lottie, quindi diciamo che ci ho fatto l’abitudine-
-Ora che me lo fai notare vi somigliate un po, però tu sei molto più bella-
La ragazza rise. –Grazie-
-Questa è casa tua?- chiese la mora
-Casa di Louis, ma amo venirci sembra di essere alla casa bianca.. è enorme-
-Vero-
La porta si spalancò improvvisamente. Harry comparve sulla soglia e sorrise vittorioso felice di aver finalmente ritrovato la sua ragazza.
-Ma dove eri finita?- chiese lui
-Al cesso non vedi- disse la mora scatenando le risate di Lottie
-Ciao Lottie- la salutò Harry
-Ciao Harry, emm.. io vado- disse uscendo dal bagno
Harry si chiuse la porta alle spalle, facendo terminare il trambusto del piano inferiore.
-Perché non mi hai detto che era il tuo compleanno?- chiese il riccio avvicinandosi
-Non mi sembrava importante come particolare-
-Aaali sai che sei davvero stupida? Questo è il giorno che ha cambiato la mia vita-
-Perché scusa?-
-Perché sei nata tu- disse poggiando la fronte su quella della ragazza
-Chissà a quante altre lo hai detto-
Lui sbuffò e alzò gli occhi al cielo. –Senti, non sono mai stato un ragazzo tranquillo lo ammetto, uscivo con ragazze differenti ogni sera lo ammetto, mi divertivo lo ammetto ma ora basta. Che poi anche tu non sei poi stata così santa prima di incontrarmi-
La mora abbassò la testa. –Lo so, è che io sono stata con Alex Ridde, Tom Lonton, Carl Burfell mentre ora sto con te che sei mille volte meglio. Mentre tu sei stato con tutte quelle ragazze così perfette, belle, famose e ora guardati. Stai con me. Diciamo che hai avuto un cambiamento drastico-
-Quanto sei idiota amore mio, a me non importa la popolarità e la bellezza. Certo fanno la sua parte ma loro non sono neanche la metà di te. Tu sei intelligente e sveglia, oltre ad essere la più bella di tutta la villa- Harry fece una pausa e le diede un leggero bacio –E sei bella per me, non importa ciò che pensano gli altri hai capito?- disse alzandole il mano con due dita
La mora si leccò le labbra e sorrise stancamente.
-Scusa è che ho solo paura di non essere all’altezza- confessò guardandolo negli occhi
-Smettila di pensare certe cose- disse carezzandole la guancia –non devi temere niente, sei perfetta per me e io non chiedo di meglio-
Iniziarono a baciarsi prima con dolcezza poi sempre con più passione. Harry posò le mani sotto il sedere di Alice riuscendo ad alzarla e facendola sedere sul bordo del lavandino. Si posizionò fra le sue gambe e continuò a baciarla scendendo con una scia di baci sul collo.
-Ho un regalo per te- sussurrò fra i baci
Alice sghignazzo e portò il viso angelico del ragazzo davanti ai suoi occhi, baciandogli la punta del naso. –Cioè?- chiese curiosa mordendosi le labbra
Harry si fece un po più indietro e allargò le braccia. –Me-
La mora scoppiò a ridere e scese dal lavandino correndo ad abbracciarlo e affondando il volto nel suo petto.
-Sei il miglior regalo di sempre- sussurrò
Harry la strinse forte e le baciò la testa per poi scenderle a baciarle la fronte, poi le guance, il mento e infine le labbra. Le sue bellissime, morbidissime e dolcissime labbra.
 
Dopo circa una trentina di minuti i due ragazzi tornarono al piano di sotto come se niente fosse, ridendo fra di loro sperando che nessuno capisse il motivo della loro scomparsa improvvisa.
Harry indossava una camicia bianca accompagnata da un papillon nero leggermente sfasciato a causa del movimento creato nel bagno.
Mentre Alice infossava un vestito blu elettrico molto semplice con scollatura cuore e molto aderente, lasciando in bella vista le sue meravigliose curve.
Partì un lento sulle note della canzone A Thousand Years. 

Heart beats fast
Il cuore batte veloce
Colors and promises

Colori e promesse
How do be brave

Come essere coraggiosi?
How can I love when I’m afraid
Come posso amare se ho paura
To fall

di cadere?
 
Harry strinse la mano di Alice e la trascinò in mezzo alle persone che erano già intente a ballare. Strinse le mani intorno alla sua vita sentendo le braccia sottili della mora stringersi dietro il suo collo. Inspirò bene il suo profumo e la strinse forte, lasciandosi trasportare dalla melodia della musica e dal suo cuore ormai perso per lei.
 
Darling, don’t be afraid
Tesoro, non aver paura
I have loved you for a
Ti ho amato per
Thousand years

Mille anni
I’ll love you for a

Ti amerò per
Thousand more

Mille altri
 
-Chissà come deve essere- sussurrò Alice al suo orecchio mentre lo stringeva ancora più forte
-Cosa?-
-Vivere mille anni con una stessa persone, amarla per così tanto tempo.. come puo essere?-
-A quanto pare l’amore è più forte di quanto credi-
-Ma nessuno è mai vissuto così tanto da poter dire “Si, dopo mille anni la amo ancora”-
-Ma la storia lo dice, prendi Romeo e Giulietta loro continuano ad amarsi tramite la storia, il loro amore non è morto- spiegò il riccio
 
I will not let anything
Non lascerò che nulla
Take away

Porti via
What’s standing in front of me

Quello che ho davanti a me
Every breath,
Ogni respiro,
Every hour has come to this
Ogni ora ha portato a questo
 
-Io credo che riuscirei ad amarti per mille anni- disse Harry stringendola a se, sentendo Alice irrigidirsi fra le sue braccia –certo sei insopportabile- aggiunse ridendo –ma è proprio una delle tue caratteristiche principali-
-Vai con i complimenti Styles- scherzò la mora
 
 
And all along I believed
E per tutto il tempo ho creduto
I would find you

Che ti avrei trovato
Time has brought

Il tempo ha portato
Your heart to me

Il tuo cuore da me 

-Credo di amarti Alice- disse Harry
La mora alzò lentamente lo sguardo puntando gli occhi verso di Harry. Le parole le morivano in gola non sapeva come rispondere.
Ingoiò più volte la saliva e quando finalmente stava per esprimersi Louis parlò.
-Emm emm- fece la prova al microfono –mi dispiace interrompere questo momento ma è arrivato la parte che preferisco, ora dovrete cantarmi tanti auguri- disse felice come un bambino mentre Niall e Zayn portavano la torta davanti a lui
-Ma prima- disse puntando il dito verso Alice –voglio che una mia cara amica venga qui a spegnere le candeline con me visto che oggi la signorina Alice Wall compie venti anni-
Alcune persone applaudirono mentre la mora imbarazzata raggiungeva Louis lanciando uno sguardo preoccupato al suo ragazzo, che sorrideva come se niente fosse.
-Auguri Ali- disse Lou abbracciandola
-Grazie- rispose
-Discorso, discorso- urlò Zayn
Alice roteò gli occhi al cielo quando Louis le passò il microfono.
-Emm- si schiarì la gola
Non sapeva cosa dire. Anzi in realtà non aveva niente da dire se non che amava alla follia il suo ragazzo.
Alice sorrise e riportò il microfono vicino alle labbra. –Vorrei ringraziare Louis per questo gesto davvero molto carino, di festeggiare insieme il compleanno.. scusa Louis non volevo toglierti di dosso i riflettori- scherzò facendo ridere quasi tutti –comunque questo resta uno dei compleanni più che belli che io abbia mai avuto e non perché sono in mezza a persone famose o perché mi ritrovo in una casa lussuosa, è il compleanno più bello perché ho ricevuto il regalo più bello- la mora fece una pausa e sorrise ad Harry che rimase a fissarla con fiato sospeso –non sono abituata a fare o dire queste cose, specialmente in pubblico ma credo che questo sia d’obbligo- si guardò i piedi prima di prendere coraggio –ti amo Harry, grazie per essere il regalo più bello della mia vita-
Ci fu silenzio. Un lungo e interminabile secondo di silenzio prima che tutti cominciassero ad applaudire, mentre alcuni facevano fischi di apprezzamento.
Louis le circondò le spalle scuotendola leggermente e dandole un bacio sulla guancia.
-Forza spegniamo queste candeline, pronta per il desiderio?- chiese Louis
Alice annuì e sorrise mentre si chinava verso la torta e chiudeva gli occhi mentre esprimeva il suo desiderio e spegneva le sue candeline.
 
“Realtà”
-è una delle cose più dolci che io abbia mai sentito- disse Rachel con le lacrime agli occhi
Alice sorrise ed annuì, sfiorandosi l’anello.
-E qual è stato il suo desiderio?-
La mora si sistemò sulla poltrona prima di rispondere. –Amari Harry per mille anni e anche di più-

*SpazioMe*
Si amanoooooooooooooo siiiiiiiiii, sono felice per loro :')))
Alloraaa dolcezza ancora, mi sembra strano visto che è raro per me, di solito faccio sempre accadere qualcosa di brutto quindi ewe preparatevi ahahaha quanto sono cattiva :cc
Ringrazio:
coronabis
Aliel_1D
Change_Your_Life_
Gio__Styles
Horan_hugh
AngelsEuni
iworkinbakery
blunelblu
ZaynseiunfottutofigoMalik
inlovewithzaynx
_Vessa_
Gioillarm
xhoranschef
IgLovepn

per le 14 recensioni, siete le mie amorine ine ine
Ok basta
Continuo a 12 recensioni ewe
 
Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

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Aria__


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Capitolo 19
*** Capitolo.19 ***


Una come te non lascerei nemmeno fra cent'anni


"Flashback"
Dopo aver tagliato la torta Alice si lanciò verso Harry correndo ad abbracciarlo. Si baciarono come non era mai accaduto prima, come se la promessa appena detta fosse timbrata da quel bacio pieno d’amore e di gioia.
Si amavano, si amavano per davvero. La cosa migliore che potesse capitargli? O forse la peggiore?
-Davvero mi ami?- chiese Harry nel trambusto
-Credo proprio che avevi ragione- disse lei stringendo forte le mani sul colletto della camicia del riccio –mi sono innamorata te e questo mi fa star male perché io non voglio amarti perché so che un giorno tu mi ferirai, mi farai star male- disse sorridendo felice –perché quelle tue fossette, quei tuoi occhi, quelle labbra mi tormenteranno a vita e in questo momento l’unica cosa che riesco a dire è.. si ti amo e non fa niente se soffrirò, voglio viverti adesso- concluse il suo discorso saltandogli completamente addosso
 
“Realtà”
-Avevo già capito quanto mi sarebbe costato quel sentimento- disse Alice ridendo tristemente
-Non poteva sfuggirgli- disse Rachel
-No, ormai era deciso-
 
“Flashback”

La musica era alta intorno a loro. L’alcool in circolo nei loro corpi era davvero molto alto.
Alice si muoveva come indemoniata appiccicata ad Harry, che non aveva bevuto visto che aveva il compito di guidare e prendersi cura della sua fidanzata.
-Forse è meglio se andiamo- disse Harry al suo orecchio ridendo per i passi strambi della mora
-Andiamo a fare sesso?- chiese lei con voce isterica
Gli occhi erano rossi e lucidi e quel sorriso da ebete sembrava non voler svanire.
Harry sghignazzò. –No, andiamo a dormire-
-Allora io non vengo- disse lei mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto
Un ragazzo la urtò nel caos facendola quasi cadere a terra, ma subito Harry riuscì ad afferrarla.
-Non ti reggi neanche in piedi, forza andiamo- disse con premura
Lei rise in modo isterico prima di poggiarsi al suo ragazzo come se fosse un bastone.
Il tempo per salutare gli altri non ci fu e i due raggiunsero il Ranger Rover nero e salirono a bordo.
La mora si tolse le scarpe e si sistemò in modo comodo per lei sul sediolino del passeggere mentre Harry le carezzava una gamba mentre metteva in moto e sfrecciava per la strada.
-Sei sexy quando guidi- disse la ragazza
Harry rise e si passò una mano fra i capelli.
-Sei sexy anche quando fai quel gesto con i capelli-
-E tu sei molto sexy anche quando riposi, perché non ci provi?- disse sorridendole
La mora sentì le farfalle nello stomaco fermare la festa in corso. Si fece seria e osservò il volto di Harry. –Dio sono davvero innamorata- sussurrò come se fosse una delle cose più strane del mondo
Harry le sorrise dolcemente e le carezzò la guancia. Due minuti dopo la ragazza era già sprofondata in un sonno profondo.
La radio trasmetteva I don't want to miss a thing degli Aerosmith. 

I could stay awake just to hear you breathing
Potrei stare sveglio solo per ascoltare il tuo respiro
Watch you smile while you are sleeping
Ti guardo sorridere mentre stai dormendo
While you're far away dreaming
Mentre sei lontana nei tuoi sogni
I could spend my life in this sweet surrender
Posso passare la mia vita in questo dolce abbandono
I could stay lost in this moment forever
Posso essere perso in questo momento e per sempre
Every moment spent with you is a moment I treasure
Ogni momento passato con te ? un momento di cui faccio tesoro
 
Harry osservava la ragazza sospirare leggermente nel sonno. Le lunghe ciglia che accarezzavano le sue guancie. Le labbra leggermente schiuse, come avrebbe voluto baciarle. Baciarle per sempre. Il suo respiro era lento e regolare. Sembrava una bambina. La sua bambina. L’avrebbe stretta a se per sempre.
 
Don't want to close my eyes
Non voglio chiudere gli occhi
I don't want to fall asleep
Non voglio addormentarmi
Cause I'd miss you baby
Perché mi perderei te, baby
And I don't want to miss a thing
E io non voglio perdermi niente
Cause even when I dream of you
Perchè anche quando ti sogno
The sweetest dream will never do
Il più dolce sogno non sarebbe tale
 
Sarebbe rimasto per ore a guardala, non si sarebbe mai stancato. Il suo sogno era proprio li nella realtà, che motiva aveva adesso di dormire? Avrebbe solo sprecato occasioni, per osservarla e amarla ancora di più.
 
And I'm wondering what you're dreaming
Mi chiedo cosa stai sognando
Wondering if it's me you're seeing
Mi chiedo se sono io quello che stai guardando
Then I kiss your eyes
Quindi bacio i tuoi occhi
And thank God we're together
E ringrazio Dio che noi siamo insieme
I just want to stay with you in this moment forever
Io voglio proprio stare con te ora e per sempre
Forever and ever
Per sempre e sempre
 
Harry frenò e scese lentamente dall’auto per non fare rumore. Prese la fragile Alice fra le sue braccia, che subito però aprì gli occhi.
-Che ore sono?- chiese stancamente
-L’ora di dormire- disse dolcemente Harry
-No- si lamentò lei scendendo dalle sue braccia –è ora di fare baldoria- urlò
Lui le tappò la bocca e la trascinò verso l’hotel dove aveva prenotato qualche sera prima.
Arrivare al terzo piano fu un’impresa. Alice barcollava a destra e a sinistra cantando parole di una canzone probabilmente inesistente.
Entrati in camera Alice si lanciò verso il letto ed iniziò a saltare come una pazza.
-Dai Alice sono le tre del mattino dobbiamo andare a dormire- la richiamò il suo dolce ragazzo
-Oh andiamo, non sono affatto stanca- disse lei ridendo e aggrappandosi al suo collo provando a baciarlo
-Alice sei ubriaca-
-E allora? Daaai lasciati andare-
-Mi farai uscire pazzo-
-io sono già pazza di te, Harry- confessò la ragazza continuando a ridere
Harry la spinse sul letto facendola sdraiare e sistemandosi su di lei.
-Mmm adesso si che ci siamo- disse la mora accelerando il suo respiro
-Ricordami che non devo più darti alcolici- scherzò il ragazzo iniziando a baciarle il collo lasciando una lunga scia umida di baci facendo sospirare la ragazza
Un buon modo per farla stare ferma e tranquillapensò Harry.
Quando il riccio alzò la testa per baciarla si accorse che si era addormentata di nuovo. Rise in silenzio e si alzò togliendosi i vestiti e prendo il suo pigiama dal borsone che avevano lasciato all’hotel qualche ora prima della festa. Prese una felpa e la avvolse intorno al corpo della ragazza prima di alzare le coperte e coprirla, sistemandosi per bene accanto a lei.
La mora subito si avvinghiò a lui, stringo forte il suo petto e sospirando felice.
 
La mattina dopo alcuni raggi pallidi del sole colpirono i loro volti. Alice mugugnò in segno di disprezzo prima di fiondare la sua testa sotto le coperte.
-Dio che mal di testa- sussurrò la ragazza
Harry rise leggermente. La ragazza capendo che era sveglio alzò la testa e lo guardò minaccioso. –Cosa mi hai fatto Styles?-
-Io proprio niente, hai fatto tutto da sola- disse con ancora gli occhi chiusi
-Ma quanto ho bevuto?- chiese
-Abbastanza da vomitare cinque volte nell’arco della nottata- disse il ragazzo aprendo gli occhi
-Oh no- disse disgustata la ragazza coprendosi la faccia con le mani –che imbarazzo- aggiunse –mi dispiace-
Harry rise. –Tranquilla piccola- disse dandole un bacio sulla testa
-Forse è meglio se mi faccio una doccia- disse alzando il busto dal materasso
-Forse è meglio- disse Harry stropicciandosi gli occhi –così dopo usciamo-
-Usciamo?- chiese di scatto la mora voltando la testa
-Voglio comprarti qualcosa per il tuo compleanno-
-Oh Harry- disse dolcemente –non ce ne è bisogno, ho già avuto il mio regalo-
-Non mi importa- disse lui mordendosi un labbro e alzandosi a sua volta sfiorando le sue labbra –Allora la facciamo questa doccia?- chiese poi malizioso
-Questa volta la faccio da sola- disse la ragazza baciandolo lievemente prima di uscire dal letto e correre verso il bagno, sentendo delle forti fitte alla testa
 
Dopo essersi lavata Alice indossò un jeans nero, un maglioncino bianco e una grande felpa rossa. Converse bianche e capelli lasciati ondulati sulle spalle.
Uscì dal bagno trovando Harry già pronto seduto sulla poltroncina. La ragazza si morse un labbro nervosa.
-Succede qualcosa amore?- chiese osservandola avvicinarsi
La ragazza si sedette sulle sue gambe e lo guardò. –Sei sicuro di voler uscire..cioè allo scoperto con me?-
Il ragazzo alzò un sopracciglio, prima di sorridere leggermente e prendere il suo telefono.
-Guarda- disse porgendole il telefono
Alice lo prese confusa e dopo aver guardato il video, rimase a bocca aperta con lo sguardo fisso nel vuoto.
-Ed ha già avuto più di dieci mila visualizzazioni- sottolineò il ragazzo dandole un bacio sulla guancia
-Hanno ripreso la mia patetica dichiarazione d’amore per te- fece una pausa –e l’hanno postata su youtube- disse amareggiata
-E poi già si sapeva che ero fidanzato, ma nessuno sapevo con sicurezza chi era.. ma ora tutti lo sanno quindi possiamo uscire insieme senza problemi-
 
Per strada molti ragazzi li fissavano. Alice stringeva forte la mano di Harry mentre cercava di non sembrare un pezzo di legno e sembrare il più naturale possibile.
-Sorridi- le sussurrò Harry all’orecchio facendole venire i brividi
Alice sorrise e continuò a camminare.
-Perfetto- disse Harry dandole un leggero bacio –Ci hanno fotografato-
La mora si fermò di colpo. –Cosa? Ci sono paparazzi? Ma io non li vedo-
-Si mimetizzano ovunque, ce ne uno che ci segue da quando siamo usciti dall’hotel-
-E dov’è?-
-Lasciamo stare- disse Harry ridendo –Entriamo in questo negozio? Voglio prenderti un bel vestito-
-Va bene- disse la ragazza leggermente scossa
 
Dopo aver provato almeno venti vestiti, Harry era ormai mezzo addormentato sulla sedia di legno terribilmente scomoda.
-E questo come mi sta?- disse la ragazza uscendo e facendo una piroetta su se stessa, come aveva fatto per tutti gli alti vestiti
Ma quando la vide Harry si illuminò. Il vestito bianco che portava la faceva sembrare un angelo, era bellissima.
-Questo è perfetto- sussurrò il ragazzo
La mora si avvicinò. –Se vuoi puoi aiutarmi a toglierlo- sussurrò in modo malizioso
Harry rise e si alzò seguendo la ragazza in camerino. La aiutò ad aprirle la cerniera e a sfilarlo e quando la ragazza si voltò stava per baciarla ma lei lo fermò. –Bene grazie, ora aspetta fuori che mi vesto-
Harry rimase un po sconvolto prima di scoppiare a ridere, quasi fino alle lacrime. –Volevi davvero una mano a togliere il vestito?- chiese
-Si- rispose ovvia la mora
-Credevo fosse una richiesta più provocante-
-Te l’ho detto che sei un pervertito- disse ridendo e spingendolo fuori dal camerino
 
-Harry quella non è la strada per tornare a casa- disse Alice notando il cartello che indicava un percorso del tutto diverso
-Lo so, infatti non andiamo a casa- disse con tranquillità il ragazzo
La mora scattò sul sediolino.-E dove stiamo andando di preciso? Harry devo tornare a casa o mio padre mi ammazza-
-Tuo padre ci aspetta a destinazione-
-Cosa?-
-Stiamo andando dai miei, passeremo il Natale con loro-
La mora spalancò la bocca. –Scherzi vero? Mi presenterai alla tua famiglia-
-Certo-
-Ma non ho neanche un vest..ecco perché mi hai fatto comprare un vestito. Sei davvero malefico Styles, io non mi sento pronta-
-Lo sarai invece e ti adoreranno, ci scommetto- disse allungandosi verso la ragazza e dandole un veloce bacio sulle guance accaldate
 
“Realtà”

-Sei sicura che alla casa famiglia non da fastidio che vieni a comprare un vestito con me?- chiese Alice mettendo in moto la sua auto
-No, non si preoccupi- rispose Rachel leggermente tesa
-Va bene- disse la mora non del tutto sicura –Sanno che mi stai intervistando?- aggiunse poi
La ragazza si strinse nelle spalle e deglutì. –Sanno che lavoro per il giornale, ma non ho detto chi intervisto-
-Come mai?- chiese Alice fermandosi al semaforo
-Non ho dialogo con le persone in quel posto, sanno solo il minimo necessario-
-E se dovessero vederti con me?- si preoccupò Alice ricordando come la donna che aveva incontrato quel giorno le avesse praticamente vietato di vedere la figlia perduta
-Non mi vedranno- si limitò a rispondere Rachel, prima di spostare lo sguardo fuori dal finestrino
 
Arrivati al centro commerciale, Rachel indossò gli occhiali da sole e scese dall’auto.
Guardò Alice e si meravigliò della sua bellezza. I jeans che portava mettevano in mostra le sue curve ben definite e i tacchi le davano un’aria ancora più da donna matura. I capelli corti le mettevano più in evidenza il viso.
Era bellissima e nonostante Rachel la odiava più di quanto non credeva, era orgogliosa di avere una madre bella come lei.

*SpazioMe*
Cosa voi pensare di questo capitolo? Lascio a voi la parola
Questo è il link della canzone che viene menziona nel capitolo: http://www.youtube.com/watch?v=Vo_0UXRY_rY ma penso la conosciuate tutte ewe
Ringrazio:
valeilove1D
Change_Your_Life_
Love99
Lucky_May
coronabis
Horan_hugh
Gio__Styles
AngelsEuni
Aliel_1D
blunelblu
Lbera di scrivere
inlovewithzaynx
_Vessa_
LucciolaBlu_
xhornaschef

per le 15 recensioni, per il prossimo ne aspetto minimo 14 <3

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2 : http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

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Capitolo 20
*** Capitolo.20 ***


Nella vita ci sono cose per cui non vale la pena tornare indietro; e ci sono cose che vale la pena lasciarsi alle spalle per sempre.


"Realtà"
-Cosa ne dici di questo?- chiese Alice uscendo dal camerino
-Mmmm troppo vistoso- commentò Rachel
-Oh okay, allora provo l’altro- disse rientrando in camerino la mora
Rachel attese un paio di minuti, prima che Alice uscisse di nuovo.
-E questo?- disse sorridendo speranzosa
-Carino, ma non adatto a un matrimonio- disse Rachel facendo una smorfia
Alice sbuffò e tornò nel camerino.
Rachel rise per il comportamento della donna. Sembrava una ragazza. E infondo secondo lei lo era ancora.
La ragazza sentì dei lamenti. –Alice tutto bene?- chiese
-Emm no- disse con una leggera risata –questo non mi entra- si lamentò
Alice lo rimise sulla gruccia e lo passò a Rachel. –Perché non lo provi tu?- chiese
La ragazza rimase immobile col vestitino in mano. Per fortuna c’era una doppia tendina a dividerle altrimenti la donna avrebbe notato il grande stato di disagio.
-Perché dovrei?- chiese la ragazza
-Se ti sta bene possiamo prenderlo- disse Alice uscendo dal camerino con un altro vestito
Rachel rimase incantata. –Sei.. sei bellissima con questo- sussurrò senza fiato
-Sicura?-
-Assolutamente- disse abbassando la testa
-Perfetto, io mi cambio.. tu ti prego prova questo vestito è davvero bello è un peccato lasciarlo a qualche stupida ragazzina- disse Alice scherzando e rientrando a cambiarsi, fiera di aver trovato l’abito giusto
Rachel si fece coraggio ed entrò anche lei nel camerino accanto. Si spogliò velocemente ed infilò il vestito beige. Dopo un po di fatica riuscì a tirare la cerniera dietro la schiena.
Le stava di incanto. Le fasciava il corpo in maniera perfetta. Sembrava essere stato cucito apposta per lei. Lasciò cadere i lunghi capelli neri sulle spalle e si guardò meravigliata. Non aveva mai indossato questo tipo di vestiti.
-Allora come ti sta?- chiese Alice fuori dal camerino
La ragazza prese un grande respiro ed alzò la tendina.
Gli occhi della donna si illuminarono e cercò di mandare giù le lacrime. Era una ragazza bellissima.
Rachel sorrise timidamente. –Come sto?-
-è tuo, assolutamente- disse Alice –Sei una meraviglia davvero- commentò poi
La ragazza sorrise felice e rientrò nel camerino. Provò a tirare giù la zip, ma era incastrata.
-Emm Alice puoi darmi una mano, non viene giù la cerniera- si lamentò la ragazza
-Si- disse la donna entrando
Provò a forzare la zip e quando riuscì a tirarla giù con violenza, il rumore di qualcosa che si spezzava attirò la loro attenzione.
Il ciondolo nascosto dal vestito di Rachel, cadde sul pavimento.
La donna si rannicchiò immediatamente a raccoglierlo, ma quando vide quel ciondolo per poco non svenne. Rimase accovacciata a terra, col piccolo medaglione fra le mani che le tremavano.
Rachel la guardava con occhi sbarrati e terrorizzata. Tremava tutta e aveva paura che la donna capisse tutto. Ma non sapeva che Alice sapeva già la verità.
Con un po di coraggio Alice si tirò su e cercò di sembrare normale.
-Mi dispiace che la catenina si sia rotta, possiamo portare a ripararla- disse con voce flebile
Rachel strappò dalla sue mani il ciondolo e sussurrò un “no” crudo e freddo.
La donna annuì sconcertata –Ti aspetto qui fuori- sussurrò prima di uscire
Si sedette sulla sedia scomoda, sentendo delle forti fitta alla testa. Quello era il ciondolo di Harry.
Ne era certa adesso. Anche Rachel sapeva la verità.
 
-Prendiamo questi due- disse la donna alla cassa
-Va bene, in tutto sono centoventi dollari- disse la cassiera
Rachel fermò la mano di Alice. –è troppo, non voglio farti spendere così tanto-
-Sta tranquilla, non è un problema- rispose la donna porgendole la carta di credito
-E poi questi vestiti vi stanno davvero bene, vi ho viste- disse la ragazza passando la carta luccicante sulla cassa e digitando qualche numero –Hai una mamma davvero molto bella sai?-
Entrambe sbiancarono di colpo. –E lei signora ha una figlia davvero splendida- continuò
-Emm lei non è mia madre- disse in tono freddo Rachel
Alice annuì. –Già, siamo solo amiche- sussurrò
-Oh scusate io.. io ho visto la somiglianza e credevo beh.. scusatemi tanto- disse imbarazzata
Alice prese le buste e con un cenno del capo uscì dal negozio, con Rachel al suo fianco che aveva la testa bassa.
-Scusa per quello che ha detto la cassiera- disse Alice posando le buste sui sedili posteriori dell’auto –So quanto deve essere difficile per te, e sentire queste cose..-
-No io.. cioè –iniziò imbarazzata la ragazza –Mi fa piacere che abbiano pensato che fossi sua figlia-
La donna era di spalle e una lacrime sfuggì alla trappola dei suoi occhi. La asciugò velocemente e cercò di sembrare normale.
-Ma tanto lei non è mia madre, quindi non importa- si affrettò ad aggiungere la ragazza prima di salire in auto
 
“Flashback”
Arrivati fuori casa Styles, Alice era un pezzo di legno. Continuava a mangiucchiarsi le unghie mentre Harry cercava di farle mantenere la calma.
Mentre stava per bussare al campanello la mora gli abbassò il braccio. –Nonono aspetta ti prego- disse posizionandosi davanti alla porta
-Cosa succede?- chiese Harry divertito
-Ho paura- confessò
-Paura di che?-
-E se non dovessi piacergli? Cioè io dico le cose come sono e se non mi dovesse piacere il polpettone che fa tua madre io non avrei problemi a dirglielo ma dopo lei mi odierà-
Harry la guardò per qualche istante prima di scoppiare a ridere. –Oddio sei davvero pazza- disse dandole un bacio sulla fronte –Vedrai ti piacerà il polpettone di mia madre- sussurrò poi
Alice sbuffò. –Almeno mi dai un bacio?- chiese col broncio
Il riccio sorrise dolcemente prima di stringere il suo corpo fra le sue braccia e posare le sue labbra su quelle fredde di Alice. Il calore che invase i loro corpi fu immenso. Ma qualcosa non andava.
La mora aprì gli occhi, prima di scaraventare Harry lontano da lei.
Una ragazza alta, dai capelli neri lunghi e lisci e occhi verdi li stava guardando sulla soglia di casa in modo divertito. Era identica ad Harry quindi era sicuramente la sorella.
-Finalmente siete arrivati piccioncini- disse ridendo e correndo ad abbracciare la mora che rimase paralizzata fra le sue braccia per qualche secondo prima di ricambiare la stretta
-Sono così felice di conoscerti sai?- disse sciogliendo l’abbraccio e poggiando le mani sulle spalle di Alice prima di sorriderle
-Oh beh, anche per me è lo stesso, è davvero un piacere- disse la ragazza cercando di sembrare naturale –Io sono Al..-
-Alice Wall si, Harry mi ha riempito la testa col tuo nome e le tue descrizioni- disse guardando il fratello e sorridendo –Alice di qua, Alice di la, mi manca Alice, voglio Alice-
-Hai finito Gemma?- chiese il ragazzo fingendosi scocciato
La sorella gli sorrise prima di saltargli addosso e allacciare le gambe intorno al suo bacino.
-Quanto mi sei mancato fratellino- disse scompigliandogli i capelli
-Anche tu sorellona, ma adesso scendi- disse ridendo e dandole un bacio
-Piccola finalmente siete arrivati- disse Paul uscendo fuori e abbracciando velocemente la figlia, prima di stringere la mano ad Harry –Mancate solo voi-
-Forza entra, mia madre non vede l’ora di conoscerti- disse Gemma prendendo per mano Alice e trascinandola in casa verso la cucina
-Mamma guarda quanto è bella Alice- urlò la ragazza
La donna si girò e sorrise emozionata. Comparvero delle fossette ai lati della bocca molto familiari ad Alice, che sorrise. Era una donna bellissima, la fotocopia di Harry versione femminile. Impossibile che in quella famiglia fossero tutti così perfetti.
Alice aveva visto la donna solo nella piccola foto che Harry portava al collo nel suo ciondolo.
-Piacere io Anne- disse posando il panno che stava usando per cucinare e avanzando verso di lei
Proprio come la figlia, Anne abbracciò la ragazza stringendo forte.
-Piacere io Al..- ma non terminò per la seconda volta quella frase
-Tu sei Alice si, Harry ci ha parlato tanto di te- disse la donna sorridendole ancora –Spero ti piaccia il polpettone-
Harry rise alle sue spalle ed Alice lo fulminò con lo sguardo. –Certo signora-
-Oh chiamami Anne, signora mi fa sembrare vecchia e io non lo sono- disse poi andando verso il figlio –Ciao amore mio- disse abbracciandolo forte –Ci sei mancato-
-Anche voi mamma- disse dandole un bacio sulla guancia
Si volevano davvero bene e questo intenerì molto il cuore di Alice.
-Allora dov’è questa famosa Alice?- disse un uomo uscendo dal salotto
Il patrigno di Harry era un uomo robusto e con baffi. Sembrava simpatico e anche un po buffo.
-A quanto pare tutti non vedevate l’ora di vedermi- disse la mora alzando una mano
-Aaah, sei davvero bella come dicono tutti- disse –Io sono Robin-
A quel punto Alice si aspettò che anche l’uomo corresse ad abbracciarla invece si limitò a stringerle forte la mano
-è un piacere.. Robin-
 
Dopo pranzo tutti gli uomini della casa si accomodarono sul divano, con delle birre fra le mani intenti a guardare la partita e lanciando ogni tanto qualche insulto a Gemma che insisteva nel voler guardare Real Time.
Alice entrò in cucina e trovò Anne sparecchiare.
-Vuole una mano?- chiese
-Oh no tesoro, sei ospite- rispose la donna posando i piatti nella lavastoviglie
-Ma si figuri, per me è un piacere- disse prendendo la tovaglia e scuotendola fuori la finestra
-Sai Alice sono davvero felice che Harry abbia trovato una ragazza come te- disse la donna prendendo lo straccio giallo e bagnandolo –Non ha mai portato una ragazza a casa- continuò iniziando a pulire il tavolo
Alice si poggiò con la schiena al ripiano della cucina, con le braccia conserte e le gambe accavallate, attendendo un continuo.
-In realtà ormai credevo che Harry non sarebbe più riuscito a trovare la ragazza giusta, tutte le ragazze con cui usciva lo facevano per soldi e per la sua popolarità sono rimasta invece incredula quando mi ha chiamato nel cuore della notte qualche mese fa e mi ha detto “Scusa per l’orario mamma, ma devo dirti una cosa importante, mi sono innamorato per davvero”-
Alice rimase a bocca aperta mentre ascoltava la donna. Il cuore le batteva forte. Era emozionata e le parole di Anne le stavano riscaldando il cuore.
-Io ed Harry abbiamo sempre avuto un buon rapporto, ci siamo sempre raccontati tutti e quando mi ha raccontato di te beh.. sembrava un’altra persona. È davvero felice sai?- disse poi voltandosi a guardare la ragazza che era diventata rossa e stava sorridendo involontariamente
-Tengo molto a suo figlia Anne lo giuro- sussurrò la ragazza
-Lo so tesoro, si vede dal modo in cui vi guardate- disse la donna avvicinandosi –Voglio che tu sappia che sei la benvenuta in questa famiglia e spero ci resterai a lungo-
-Beh lo spero anche io- disse la ragazza ridendo
Anne sorrise e l’abbracciò forte. –Non deluderci Alice, speriamo tutti in te- le sussurrò all’orecchio
Alice ebbe i brividi e stringe forte la donna.
 
-Mamma noi andiamo- disse Harry infilando il cappotto
Alice alzò il capo dal divano. –Noi chi?- chiese
-Io e te- rispose il ragazzo lanciandole il cappotto
La ragazza si alzò e lo infilò.
-Mi raccomando fate attenzione- disse Anne
-Posso venire anche io?- chiese Gemma
-No- disse il riccio
-Dai Harry falla venire con noi- disse Alice
Il ragazzo non disse niente e si limitò a salutare tutti con un cenno della mano, prima di stringere quella della sua ragazza e trascinandola fuori casa.
Il freddo li invase in un secondo. La mora si stringe forte nel suo cappotto, prima che un braccio di Harry corresse a stringerle le spalle.
-Dove andiamo?- chiese la ragazza
-Vedrai- disse facendole strada
 
Dopo una decina di minuti passati a camminare a piedi, per le stradine di Holmes Chapel arrivarono davanti ad un edificio illuminato da diversi lampioni. Andarono sul retro ed Harry con molta facilità scassinò la piccola porta.
-Harry ma che fai?- sussurrò la ragazza guardandosi intorno
-Sta tranquilla ed entra- disse spingendola all’interno
Una luce azzurrina rifletteva sui muri dell’enorme spazio.
-Una piscina- disse Alice confusa
-Questa è la piscina comunale di Holmes Chapel- disse Harry
-E cosa ci facciamo noi qui?-
-L’ultimo Natale che trascorsi qui prima di diventare famoso io ed i miei amici la notte della Vigilia ci intrufolammo qui dentro e festeggiamo-
-In che modo?- chiese la ragazza
Ma si pentì un istante dopo di quella domanda stupida. Harry la strinse forte e la scaraventò in acqua.
La ragazza diede un urlo per l’impatto con l’acqua gelida. –Styles ora sei morto- disse la ragazza emergendo dalla grandissima piscina ed iniziando a rincorrere il ragazzo che si era già sfilato in cappotto, sapendo che prima o poi sarebbe finito anche lui in acqua
La ragazza riuscì a raggiungerlo e gli saltò addosso, bagnandolo con i suoi vestiti zuppi.
Harry sorrise e si morse un labbro, prima di baciare la sua ragazza. La stringe forte sotto le cosce per non farla cadere dal suo corpo, prima di iniziare a camminare verso la piscina e tuffarsi con lei fra le sue braccia.
Iniziarono a scherzare, a schizzarsi e a divertirsi come matti.
Poi improvvisamente Harry fece aderire la schiena della ragazza contro le piastrelle fredde della piscina. Le sfilò piano il maglione, lasciandola in reggiseno prima di fare lo stesso con la sua maglia zuppa.
Prese una ciocca dei suoi capelli bagnati e la portò dietro il suo orecchio. La baciò con disperazione, come se non di vedessero da mesi, anni, secoli. Passò la lingua sul suo labbro inferiore prima di farle incontrare. Alice strinse forte le mani dietro il suo collo, prima di sentire le mani del riccio armeggiare con la cerniera dei suoi jeans.
Toglierli fu difficile visto che la stoffa era praticamente appiccicata alla pelle.
Continuarono a baciarsi sopra e sotto l’acqua. Non si sarebbero mai stancati.
-Tua madre mi piace, e anche tua sorella, e anche Robin- sussurrò la ragazza fra un bacio e l’altro
La ragazza stringe le gambe nude al bacino di Harry per avvicinarsi ancora di più al suo corpo. Harry sfiorò le sue labbra. –A me piaci tu-
La ragazza sorrise prima di mordergli il labbro inferiore e trascinarlo con lei sott’acqua.
 
-Non avevo mai fatto l’amore in una piscina- disse Alice ridendo come la pazza mentre si stringeva ancora di più fra il corpo nudo del suo ragazzo e gli asciugamani che Harry aveva preso dall’armadietto infondo agli spalti. Era sdraiati per terra, avvolti da tutti gli asciugamani che avevano trovato e usando come materasso e cuscini gommoni gonfiabili che venivano usati per imparare a nuotare.
-Neanche io se è per questo- disse Harry carezzandole la pelle e facendole venire la pelle d’oca
-Harry ti amo- disse la ragazza guardandolo –Non ho avuto ancora modo di dirtelo dalla festa-
Il ragazzo le carezzò la guancia prima di baciarla dolcemente. –Ti amo anche io piccola-

*SpazioMe*
Cooome promesso ecco qui il capitolo ewe cosa ne pensate?
La famiglia di Harry adora Alice.
E poi Rachel? Il ciondolo? Mmmm commentate voi
Gemma, Anne ed Harry


Gemma ed Anne


Secondo me sono bellissime *--*
Ringrazio:
Love99
xhoranschef
Angela_Styles_
sarajoy
Lucky_May
LucciolaBlu_
inlovewithzaynx
Aliel_1D
_Vessa_
Change_Your_Life_
AngelsEuni
valeilove1D
IgLovepn
coronabis

per le 14 recensioni, per il prossimo ne aspetto 15 u.u

Trailer1: http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2: http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

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Aria__


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Capitolo 21
*** Capitolo.21 ***


"Tu sei forte, ce la farai a voltare pagina"
Oh al diavolo, lo so che sono forte, e si, è ovvio che ce la posso fare. Ma voi vi siete mai fermati un attimo a pensare che forse non è neanche minimamente o lontanamente quello che voglio davvero per me?



“Flashback”
Alice si stiracchiò per bene sul letto allungando braccia e gambe e sorrise, prima di sentire un tonfo al suo fianco. Alzò di scatto la testa trovando Harry dolorante che si massaggiava la schiena.
-Ma che hai fatto?- chiese la ragazza con voce impastata dal sonno
-Mi hai praticamente spinto fuori dal letto Alice, cazzo- disse rimettendosi sotto le coperte e chiudendo gli occhi
Alice rise leggermente e si strinse vicino al suo petto, carezzandolo leggermente. –Buon Natale amore mio- sussurrò dandogli un bacio sulla guancia
Il ragazzo sospirò felice prima di ribaltare la situazione e stendersi sopra la sua ragazza e baciandola con trasporto. –Buon Natale anche a te signorina Wall-
Alice si morse un labbro e sghignazzò sentendo Harry baciarle dolcemente il collo, facendole un leggero solletico.
-Sarà il Natale più bello di sempre- disse Harry dandole altri baci sulla guancia
Alice annuì prima di scivolare fuori dalla sua presa e scendere dal letto. –Vado a farmi una doccia- disse leccandosi le labbra in un gesto spontaneo,che fece salire in Harry la voglia di sbatterla di nuovo a letto accanto a lui
 
La mattina di Natale per Alice era sempre stato un giorno come tutti gli altri. Quando viveva ancora con sua madre a New York, si faceva l’albero solo per apparire. La madre invitava gente la sera invece che festeggiare con la sua adorata figlia. Come regalo riceveva sempre e solo degli assegni. Cosa se ne faceva una ragazzina di dodici anni con degli assegni con così tanti zeri? Assolutamente niente, solo ora avrebbe potuto sfruttare quei soldi che purtroppo erano rimasti a New York.
Da quando invece viveva col padre l’albero ormai si faceva più per tradizione che per il piacere di farlo. Festeggiavano ordinando cinese o una pizza e guardando il Natale di Geordie Shore su Mtv. Non si facevano regali, per Paul bastava passare una serata tranquilla con sua figlia e ad Alice stava più che bene.
Quella mattina invece fu tutto diverso. A partire dal dolce risveglio, con Harry al suo fianco. Non se le sarebbe mai immaginato neanche nei suoi sogni migliori. Aveva tutto ciò che desiderava. L’amore.
Alice scese le scale con indosso una tuta grigia e una felpa nera di Harry trovata poggiata sulla sedia della scrivania della sua stanza. Il suo profumo la invase come succedeva ogni volta che era vicina al riccio.
Trovò tutta la famiglia in salone. Harry e Gemma giocavano alla Wii. Anne leggeva una rivista, Paul il giornale mentre Robin indossava degli occhiali da vista e scriveva in modo veloce su dei fogli di carta bianchi.
-Buongiorno- disse la ragazza facendo voltare tutti nella sua direzione
Anne sorrise e insieme a Gemma si alzò andando ad abbracciarla.
-Buon Natale Alice- disse donna
-Anche a voi- rispose la ragazza sorridendo prima di lanciare un veloce sguardo emozionato ad Harry, che la stava osservando sorridente
-Vieni- disse Gemma trascinandola vicino il piccolo albero illuminato e facendola sedere –Aspettavamo te per aprire i regali-
-Regali? Oh ma io non ho fatto nessun regalo- disse Alice entrando nel panico
Harry la raggiunse e la fece sedere sulle sue gambe, dandole un leggero bacio sulla spalla lasciata scoperta dall’enorme felpa. –Sta tranquilla piccola, non è un problema- le sussurrò
Dopo aver scartato vari regali fra le urla felici di Gemma e gli occhi lucidi di Anne, arrivò il turno di Alice.
-Questo è per te- disse Robin porgendoglielo
-Me?- chiese confusa prendendo il pacchetto blu fra le mani
-Sapevamo che saresti venuta e non volevamo trovarci impreparati- disse Gemma ridendo e facendo l’occhiolino al fratello, che strinse più forte Alice fra le braccia mentre la sentiva tremare leggermente
Dopo aver mandato giù il groppo che le si era formato in gola, scartò la carta da regalo e aprì lo scatolino rivelando un braccialetto laccato in oro bianco con sopra inciso “Famiglia”.
Alice se lo rigirò fra le mani, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime.
-Ognuno di noi- iniziò Anne –della famiglia Styles abbiamo un oggetto-
-Una collana, un ciondolo, un anello, un bracciale- continuò Gemma –Con sopra inciso Famiglia-
-è come un simbolo che unisce la nostra famiglia, e ora che tu ne fai parte abbiamo pensato che te ne servisse uno-
Una lacrima rigò la sua guancia prima di alzarsi ed abbracciare Anne e Gemma. –Grazie mille, è un regalo meraviglioso- disse poi allontanando la presa e sistemando il braccialetto sul suo polso destro
La ragazza si ricordò del ciondolo che Harry aveva al collo. Probabilmente ero quello il suo simbolo di famiglia.
-Cos’è questo odore?- chiese Paul tirando su col naso
-Oddio l’arrosto- urlò Anne alzandosi
Gemma la seguì e anche Robin. –Oddio è tutto bruciato- urlò Gemma
Paul si alzò e posò il giornale sul tavolino, prima di dare una pacca sulla spalla al riccio e raggiungere il resto in cucina.
Alice si girò a guardare il suo ragazzo prima di correre ad abbracciarlo. –Grazie Harry- sussurrò contro il suo petto, stringendolo forte come per paura che quello fosse tutto un sogno e che sarebbe svanito da un momento all’altro
-E di cosa? Io non ho fatto niente- rispose il ragazzo dandole un bacio sulla testa
-Invece hai fatto tanto. Mi hai dato una nuova speranza. E l’amore di una nuova famiglia- fece una pausa e l’alzò lo sguardo verso di lui –Ora mi sento a casa-
Il ragazzo sorrise prima di baciarla con dolcezza, sorridendo nel bacio.
 
“Realtà”

-Porta ancora quel bracciale?- chiese Rachel sporgendosi un po dal divano per cercare di guardare il polso della donna
-No.. io.. io non ce l’ho più- disse tristemente Alice
-Come mai?-
-Quella è un’altra storia, che non tarderò a raccontarti- si limitò a rispondere flebilmente
 
“Flashback”

-I tuoi parenti sono uno spasso- disse Alice gettandosi sul piccolo letto ad una piazza di Harry
-Ti adorano tutti hai visto- disse il ragazzo sdraiandosi addosso a lei e baciandole il naso
-Già- rispose sorridendo –Adesso alzati e fammi togliere questo vestito, così starò più comoda-
-Nono, non toglierlo- disse il ragazzo alzandosi e porgendole la mano –Dobbiamo uscire e ti conviene tenerlo-
-Perché dove andiamo?- chiese Alice confusa, alzando un sopracciglio
-Gli altri ci aspettano al Blue Palm- rispose Harry aggiustandosi la camicia e prendendo la sua giacca
-Ohw.. okay- disse la mora alzandosi dal letto e seguendo il riccio giù per le scale
 
Mentre erano in viaggio e chiacchieravano fra loro delle loro vite e delle loro esperienze la musica li accompagnava con When you say nothing at all di Ronan Keating.
 
It’s amazing how
E’ incredibile come tu riesca
you can speak right to my heart
a parlare direttamente al mio cuore
without saying a word
senza dire una parola

 
-Quando hai detto ci aspettano “Gli altri” chi intendi?- chiese Alice poggiando i piedi sul cruscotto guadagnandosi un’occhitaccia da parte del fidanzato
Loro e questa fissazione per le loro auto.
-Gli altri del gruppo- rispose il riccio continuando a guardare avanti e canticchiando la canzone in sottofondo
 
The smile on your face
Il sorriso sul tuo volto
lets me know that you need me
mi fa capire che hai bisogno di me

there’s a truth in your eyes
c’è una verità nei tuoi occhi

saying you’ll never leave me
che dice che non mi lascerai mai
 
-Ci sarà anche Rose- continuò poi Harry
-Sul serio?- chiese con un po troppa enfasi la ragazza saltando dal sediolino
Harry vide i suoi occhi illuminarsi e sorrise annuendo, contento di averla resa felice.
 
but when you hold me
ma quando mi stringi a te
near you drown out the crowd
soffochi il rumore della folla

try as they may
per quanto ci provino

they can never define
non riescono a capire

what’s been said between your heart and mine
cosa si dicono i nostri cuori
 
Harry poggiò una mano sulla gamba della mora che rabbrividì a quel contatto, prima di sorridere e stringere la sua mano. Massaggiò il suo palmo, prima di sporgersi dal suo sediolino e poggiarsi con la testa sulla spalla di Harry e avvinghiando le sue braccia alla sua spalla sinistra.
Il riccio le diede un bacio sulla fronte prima di tornare a guidare con la sua bellissima ragazza stretta a lui.
La sensazione migliore del mondo.
 
the touch of your hand
il tocco della tua mano dice
says you’ll catch me where ever I fall
che mi prenderai ogni volta che cadrò

you say it best
e lo dici ancora meglio

when you say nothing at all
quando non dici una parola
 
Il silenzio in quel momento valeva più di mille parole. Bastavano i loro respiri e i loro pensieri segreti a farli star bene. La pace che li accompagnava.
Era tutto perfetto. Loro erano perfetti. Perché l’amore rende tutti perfetti.
 
Arrivati fuori il locale, la gente che c’era era indecifrabile. Una coda interminabile bloccava l’entrata principale.
Alice si aggiustò il vestito quando scese dall’auto e strinse forte il braccio del suo amante.
Qualche ragazza li riconobbe ed iniziarono ad urlare il nome di Harry, che fu costretto a fermarsi e a firmare autografi e scattare qualche fotografia.
Alice lo attendeva poco distante, osservandolo al suo lavoro.
-Scusa- disse una ragazza coprendole la visuale
-Si?- rispose Alice ritornando con i piedi sulla Terra
-Possiamo fare una foto?- chiese
-Io e te?- chiese sconvolta la mora, prima di deglutire
Non se lo aspettava affatto.
-Sei tu la ragazza di Harry vero? Alice Wall?- disse ancora la biondina sorridendo speranzosa
-Emm si sono io-
-Perfetto-
La ragazza girò la macchina fotografica e si avvicinò ad Alice che riuscì a sorridere un secondo prima del flash.
-Grazie mille, sei bellissima e tu ed Harry siete una coppia fantastica- disse prima di allontanarsi veloce
La ragazza si sedette sul muretto li vicino. La bocca ancora spalancata. Continuava a rivivere ciò che era appena successo.
Dopo una decina di minuti Harry riuscì a liberarsi e raggiunse la sua ragazza.
Vedendola impassibile pensò che si fosse arrabbiata per l’attesa.
-Scusami amore, lo so non era previsto ma..- cercò di scusarsi ma la ragazza alzò una mano come per dirgli di tacere
-Una ragazza mi ha chiesto di fare una foto con lei- disse come un sussurro continuando a guardare il vuoto
-Hanno imparato a riconoscerti, a queste fan sono peggio dell’FBI- disse ridendo –E cosa c’è di male?-
-Niente- rispose la ragazza sorridendo –Mi ha fatto piacere-
Harry sorrise e le diede un bacio sulla guancia prima di prenderla per mano e condurla verso l’entrata secondaria, dove una guardia appena vide Harry sorrise e li fece passare senza dire una parola.
La musica era alta e caotica, ed Alice si strinse forte al suo ragazzo per evitare di perdersi.
Il riccio la trascinò fino ad un angolo appartato dove dietro un paravento rosso c’era un tavolino illuminato da delle luci fioche.
-Aliceee- urlò la voce squillante di Rose che corse ad abbracciarla
-Ciao Ro’ che bello vederti- rispose la mora ridendo e sciogliendo l’abbraccio
Harry nel frattempo aveva salutato tutti per poi tornare a circondare i fianchi della ragazza.
-Ali ti voglio presentare Perrie, la ragazza di Zayn- disse Harry cercando di sovrastare la musica
Alice sorrise e le strinse forte la mano.
-Stefany la ragazza di Liam- urlò ancora il riccio
Alice strinse anche a lei la mano.
-è un piacere- urlò la mora
Entrambe le ragazze sorrisero.
 
Dopo una ventina di minuti Rose era al centro della pista da ballo trascinando Niall nelle sue performance eccentriche. Zayn, Liam e Stefany erano poggiati al bancone del bar sorseggiando qualche liquido bianco da dei bicchieri di vetro. Harry era fuori a rispondere a una telefonata urgente del suo manager e Louis ed Eleanor erano andati via per un contrattempo.
Alice era seduta al suo posto con Perrie al suo fianco.
-Come ti trovi con Harry?- chiese la bionda
-Stiamo bene insieme- rispose la mora
-Si, vi ho visti alla festa di Louis. Sei stata molto dolce. Volevo presentarmi a te già da quella sera, ma non ce ne è stata l’occasione-
-Hai ragione-
Avevano già bevuto tre o quattro bicchieri di un qualche alcolico forte, che faceva ancora bruciare le loro gole.
Alice rimase a chiacchiera con Perrie ancora un po prima di sentire una mano afferrarla e trascinarla sulla pista da ballo.
Le luci che si accendevano e spegnevano rendevano l’atmosfera ancora più caotica di quanto già non lo fosse.
Harry strinse forte le mani intorno al bacino della sua ragazza prima di iniziare a baciarla con passione, mordendole le labbra morbide e sottili.
Le loro lingue sembrava danzassero a ritmo di musica.
Ballarono fino a sentire dolore ai piedi. La felicità, aiutata dall’alcool, che circolava nei loro corpi li rendeva euforici e pieni di energie.
 
-Dove stiamo andando?- disse Alice parlando con voce isterica
Era di nuovo ubriaca.
-Certo che non lo reggi l’alcool- disse Harry cercando di prendere le chiavi di casa
-Yuuuu andiamo a fare baldoria nel letto- disse la ragazza aggrappandosi poi alle spalle del suo fidanzato dopo un forte capogiro
-Sssh o ci sentiranno e sono guai- la rimproverò il riccio
-Si infatti sssh Harry non gridare- sussurrò la mora prima di ridere
Riuscirono a entrare nella stanza di Harry, con Alice che barcollava ad ogni passo. Harry iniziò a sbottonarle il vestito, ma Alice fraintese le sue intenzioni e gli saltò completamente addosso baciandolo con trasporto e passione.
-Alice dai cambiati che ci mettiamo a letto- riuscì a dire il ragazzo trattenendo le risate
Ma la mora non lo ascoltò ed iniziò a sbottonargli la camicia e continuando a baciarlo, fin quando non spalancò gli occhi sentendo le mani di Harry sotto il sedere.
Lo allontanò di scatto e si portò una mano davanti alla bocca.
-Non posso farlo- sussurrò
-Cosa?- chiese Harry confuso
-No, tu non puoi capire non posso fare sesso con te io ho un ragazzo- disse convita
Il riccio la guardò confusa prima di scoppiare a ridere, cercando di trattenere le lacrime. Non lo riconosceva neanche più, era messa davvero male.
-Non ridere se Harry dovesse scoprire quello che stavo per fare con te, oddio lo perderei per sempre e io non voglio perché lo amo-
Harry sorrise dolcemente e le carezzò una guancia.
Anche ubriaca fradicia riusciva ad essere dolce e amorevole.
-Va via- sussurrò la ragazza –Non voglio litigare col mio amore-
-Facciamo così io me ne vado e tu non dirai niente al tuo ragazzo okay?-
-Non voglio mentirgli- disse
Il ragazzo sghignazzò. –Sta tranquilla, buona notte-
Aspettò che la ragazza si infilasse sotto le coperte prima di uscire dalla stanza.
-Impossibile, sono stato sfrattato dalla mia camera da letto- sussurrò ridendo e raggiungendo il divano.
-Cosa non si fa per amore?- sussurrò ancora sdraiandosi e chiudendo finalmente gli occhi, cadendo poco dopo in un sonno profondo
 
*SpazioMe*
Yoooooo, mado quanto mi piace l’ultima parte. Alice che pensa di stare per tradire Harry ahaha, mi fa morire.
Okay basta.
Cosa ne pensate? Mmm il nuovo mistero del braccialetto :oo
Fatemi sapere ewe

Perrieeee, la amo tantissimo *--*


Stefany
:))


Questo è il link della canzone che viene mensionata nel capito: http:// http://www.youtube.com/watch?v=tsbkk4SZAqA

Devo scappare, alla prossima <3

Aria__


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Capitolo 22
*** Capitolo.22 ***


Silenzio.
Respiro piano perché qua intorno c'è tanto silenzio, e mi da fastidio interromperlo.



“Flashback”
Alice si svegliò con un tremendo mal di testa e un vuoto di memoria. Si alzò dal comodo letto di Harry alla ricerca del suo ragazzo. Si stiracchiò per bene e stropicciò gli occhi, prima di uscire con cautela dalla stanza e dirigersi in soggiorno.
Trovò Harry appisolato sul divano, in una posizione sicuramente poco comoda. Le labbra schiuse e il respiro pesante.
-Harry- disse con voce troppo alta colpendolo con un cuscino
Il riccio salto dal divano, cadendo al suolo per la seconda volta in quei due giorni a causa della sua ragazza.
-Ma porca miseria Ali, la delicatezza l’hai lasciata al cesso?- disse con voce flebile prima di buttarsi nuovamente sul divano portandosi una mano davanti agli occhi e una sul cuore, che batteva forte per lo spavento
-Scusa- disse sdraiandosi su di lui –Come mai hai dormito sul divano?- chiese poi
-Perché ti amo- sussurrò lui aprendo un occhio divertito
-Non capisco- rispose la ragazza confusa
-Lascia stare amore- disse il riccio portandosi su col busto e dandole un veloce bacio sulle labbra –Devo andare a lavarmi e preparare le valigie-
-Valigie?- Alice sbiancò di colpo e lo osservò attentamente mentre si passava nervosamente una mano nei suoi bellissimi capelli
-Ieri sera mi ha chiamato il manager, dobbiamo partire questo pomeriggio per fare altre prove-
-Ma.. ma è ancora periodo di vacanza- disse delusa
Il ragazzo la strinse forte fra le sue braccia e le diede un bacio sul collo. –La settimana prossima riprende il tour tesoro, devo andare per forza-
Alice abbassò il capo e mordendosi un labbro, annuì sconfitta. –E quando ci rivedremo?-
-Questo non so dirtelo, ma troveremo il modo-
-Me lo giuri?- chiese speranzosa la ragazza guardandolo negli occhi
Harry sorrise dolcemente e le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. –Ti amo lo sai, non posso stare senza di te- le sussurrò mordendole il lobo
Alice deglutì e strinse a lui. –Mi mancherai tantissimo-
-Passerà in fretta vedrai-
-Lo spero tanto-
 
Dopo aver passato l’intera mattinata a dare una mano ad Harry a preparare le cose per partite, lo avevano accompagnato all’aeroporto e poi insieme a Paul erano tornati a casa.
Anche Paul sarebbe partito, la settimana prossima. Avrebbe accompagnato i ragazzi in tour. Da un lato la ragazza era felice per questo, almeno era sicura che qualcuno di massima fiducia tenesse d’occhio quella peste di un ragazzo rubacuori.
Perché lui era suo e di nessun altro.
 
Il mese trascorse veloce.
Alice era tornata a scuola e l’aria iniziava a diventare più pesante in vista degli esami di maturità.
Come avrebbe voluto un abbraccio rassicurante dal suo ragazzo in quel momento.
Paul era partito e aveva acconsentito a lasciare Alice da sola. Gli aveva promesso che si sarebbe comportata bene e che non avrebbe dato fuoco alla casa.
Aveva usato la scusa “Papà lasciami crescere”. Quella ragazza ne sapeva una più del diavolo.
Nonostante avesse ormai vent’anni, Paul la trattava come una piccola adolescente in fase di crescita. Ma è come si comportano un po tutti i genitori no?
A scuola la guardavano con occhi diversi. I ragazzi non le si avvicinavano come prima e le ragazze la invidiavano in un modo inimmaginabile.
La popolarità che gli aveva dato Harry era immensa.
Mentre attraversava il corridoio  principale per dirigersi all’uscita, sentì il suo telefono squillare.
-Pronto?- rispose
-Parlo con Alice Wall?- chiese la voce dall’altro lato del telefono
-Emm, si sono io con chi parlo?- tentennò la mora
-Sono Cloe Harper, direttrice della rivista Vogue-
La gola si Alice si seccò in un istante. –Posso fare qualcosa per lei?- chiese tremante
-Abbiamo sentito e visto della sua relazione con Styles, lei conferma?-
-Si, certo- disse con troppa enfasi la ragazza
-Bene, volevamo incontrarla per parlarle di una proposta che penso non potrà rifiutare-
-Okay io..- non sapeva cosa dire
-Nel tardo pomeriggio passeremo presso la sua abitazione, la troveremo in casa?-
Aveva una voce così buffa, Alice si trattenne dal riderle in faccia. –Assolutamente.. avete bisogno del mio indi..-
-Non si preoccupi, abbiamo tutto il materiale- disse la donna prima di riattaccare
Alice posò il telefono nella sua tasca e scrollò le spalle. Uscì dall’edificio e corse verso l’auto di Sophie.
-Hai da fare oggi?- le chiese la mora senza neanche salutarla
-Dipende in che guaio hai intenzione di cacciarmi- rispose la ragazza sorridendo e mettendo in moto
 
Quel pomeriggio Sophie era più eccitata di Alice, questo era poco ma sicuro. Continuava a camminare avanti e indietro per il salotto, mentre Alice la guardava nervosa dal divano.
-Cazzo Sophie mi stai facendo arrabbiare siediti- sbraitò la mora
-Sono nervosa- rispose mangiucchiandosi le unghie
-è solo la direttrice di una rivista-
-Si ma la rivista è Vogue, non so se ti è chiaro-
-Hai ragione è una delle riviste più importanti e famose, ma non c’è motivo di essere così agitate-
In quel momento il campanello suonò ed entrambe le ragazze sobbalzarono.
-Hai visto anche tu sei agitata- la rimproverò la bionda
-Sta zitta e siediti- la minacciò prima di correre verso la porta
Una donna alta e snella, capelli neri legati in uno chignon bello alto e sistemato, entrò in casa seguita da due ragazzi. Uno grassoccio e pelato, e l’altro magro e dall’aria terribilmente studiosa con un blocco e una mano fra le mani.
-Salve signorina Wall- disse la donna porgendole la mano
-è un piacere signora Harper- disse stringendo la mano
-Loro sono i miei assistenti personali- disse la donna sfilandosi il cappotto e lanciandolo all’uomo grassottello e dirigendosi verso il salone senza il permesso di invito –Michael- disse indicando il ragazzino –E Shon- disse sicuramente riferito all’uomo con cappotto
-Salve ragazzina- disse poi sedendosi accanto a Sophie che sorrideva come un’ebete
Alice alzò gli occhi al cielo. –Posso offrirvi qualcosa?-
-Tè verde con due cucchiaini di zucchero di canna e una spruzzata di limone non del tutto maturo e una cannuccia-
Parlò così velocemente che fu difficile comprendere le sue parole.
-Bicchiere d’acqua?- chiese la mora facendo una smorfia
La donna la guardò prima di scuotere la testa e facendo segno alla ragazza di accomodarsi di fronte a lei. La mora obbedì e si accomodò nervosamente mentre i due ragazzi si sistemavano ai lati della donna.
-Abbiamo visto alcune sue foto sui giornali con il signor Styles, nostro grande amico- iniziò
-Mm si-
-La prego non mi interrompa- la rimproverò
La mora chiuse in un istante la bocca e si morse un labbro.
-Ci siamo informati su di lei cercando su facebook e su altri social network, abbiamo bisogno di una modella che sia uguale a tutte le nostre giovani lettrici, un volto nuovo, giovane e fresco e non del tutto perfetto-
La mora fece una smorfia.
-Vorrebbe essere la nuova modella della nostra copertina?-
Alice spalancò la bocca, mentre Sophie si lasciò scappare un gridolino di felicita, subito fulminata da tutti i presenti in salone.
-Ne è sicura?- chiese la ragazza con voce flebile
-Si rende conto, signorina, che sta parlando con Cloe Harper.. quello che lei dice è oro e non si tira indietro- disse il ragazzo
La mora lo guardò con aria strana, sbarrando gli occhi per evitare di ridere.
-Emm, va bene si io.. ne sarei onorata- disse sorridendo e alzandosi
La donna si alzò. –Perfetto, la contatteremo noi nei prossimi giorni-
-è stato un piacere- disse la ragazza porgendo la sua mano che non fu stretta
La donna infilò il suo cappotto e uscì di casa, con i suoi seguaci senza dire una parola.
-Che donna di classe- sussurrò Sophie
-No, che donna senza educazione- rispose la mora
Le due ragazze si guardarono prima di iniziare a urlare e saltare, per poi abbracciarsi.
-Sarai sulla copertina di Vogue- urlò la bionda
-Sarò sulla copertina di Vogue- urlò a sua volta Alice
-Sarai sulla coperti..-
Alice la fermò. –Abbiamo capito Sophie basta- disse prendo il telefono e componendo il numero di Harry
Ci furono almeno cinque squilli prima che la voce affannata del ragazzo raggiungesse la cornetta.
-Ali amore ciao, scusa ma non posso proprio parlare- disse veloce
-Non mi interessa devi ascoltarmi- disse euforica la ragazza
-Ragazzi facciamo cinque minuti di pausa- urlò Harry –Dai dimmi- aggiunse poi
-Non indovinerai mai chi è venuta oggi a casa mia-
-Infatti non indovinerò, dimmelo tu- rispose ridendo il riccio
-Cloe Harper-
-La direttrice di Vogue?- chiese retorico
-Esatto- disse sorridendo la ragazza saltellando sul posto
-E cosa voleva da te?- chiese confuso il ragazzo
-Sarò su tutte le copertine del suo giornale- urlò la ragazza iniziando di nuovo a saltare per tutto il soggiorno seguita da Sophie
Il silenzio di Harry, la fece fermare. –Harry? Hai sentito quello che ho detto?-
Lui si schiarì la gola. –Mmm si tesoro, ho sentito.. e ma tu ne sei proprio sicura?-
-è Vogue Harry, ma qualcosa non va?- chiese la ragazza improvvisamente seria sedendosi sul divano
-No sono felice che ti abbiano fatto questo proposta- mentii
-Non mentirmi Styles, dimmi cosa succede-
Lui sbuffò. –Okay senti non mi va che tu faccia questa cosa- sputò veloce
-Perché?- chiese quasi come un sussurro
Il ragazzo si passò una mano davanti agli occhi e prese un grande respiro. –Senti Ali non ascoltarmi, è una grande occasione e voglio che tu la prenda al volo.. ora devo andare, ci sentiamo dai ti chiamo io appena sono libero-
Non le diede neanche il tempo di rispondere che aveva già attaccato.
-Cosa ha detto?- chiese Sophie seria sedendosi accanto a lei
-Non ne ho idea-
 
Quella sera Alice preparò dei toast e si accomodò sul divano, guardando le pagine della nostra vita in dvd.
Passò così una serata tranquilla, ma le parole di Harry continuavano a torturarla.
A film terminato, la ragazza spense la tv e le luci. Non aveva bisogno di luci per vedere dove stava andando. Iniziò a salire le scale, ma un rumore la fece voltare di scatto.
Scese gli unici gradini che aveva fatto e si guardò intorno. Provò a riaccendere la luce, ma a quanto pare era saltata.
Eppure fuori non c’era nessun temporale.
Sentì uno spiraglio di aria fredda sulla pelle ed entrò in cucina, trovando la finestra spalancata.
Era sicura di averla chiusa.
Neanche il tempo di voltarsi che qualcosa si avventò su di lei. Iniziò ad urlare, ma la voce non le usciva. Veniva colpita con pugni e caldi in faccia e sul resto del corpo.
Sentiva le lacrime rigarle le guance, mentre veniva massacrata. La forza iniziava a svanire dal suo corpo.
Cosa sta succedendo?Si chiese la ragazza
Un pugno più forte sull’occhio la fece gemere di dolore, ma la voce non le usciva.
La sagoma che la sovrastava aveva il viso coperto da un passamontagna.
Un altro pugno sul labbro e poi un calcio nelle costole, le fecero perdere i sensi.
L’ultima cosa che pensò fu “Aiutatemi” .
 
“Realtà”
-Oh mio dio- disse Rachel portandosi una mano davanti alla bocca –L’hanno aggredita- continuò tremando
La mora se ne accorse e gli prese una mano. –Sta tranquilla, come vedi sono qui e sto bene-
-Deve essere stato terribile- sussurrò la ragazza
-Non immagini quanto- disse la donna sorridendo tristemente
-Le è rimasto qualche segno?-
La donna annuì prima di alzare i pochi capelli e rendere la sua nuca scoperta. Una lunga cicatrice comparve davanti alla visuale di Rachel che sentì gli occhi inumidirsi.
-è stata la seconda esperienza più brutta della mia vita- continuò
 
“Flashback”
Alice sentiva dolore ovunque, le guance le bruciavano a contatto con le lacrime.
Provò a tirarsi su aggrappandosi al bancone, ma il dolore per tutto il corpo era atroce. Era in ginocchio sul pavimento, mentre piangeva in silenzio fin quando un rumore alle sue spalle la fece tremare. Non aveva bisogno di voltarsi, sapeva che il suo aggressore era ancora li.
-Fai sogni d’oro principessa- disse con voce malefica prima di spaccarle una bottiglia di vetro dietro la nuca, facendole perdere i sensi e sbattendo la testa sulla sua pozza di sangue

*SpazioMe*
beh direi che il capitolo parla da solo. Alice è stata aggredita e..beh non è messa bene....
Lascio a voi i commenti
Ringrazio:
xharoldsjuliet
Change_Your_Life_
blunelblu
x_harrysdimples
Angela_Styles_
iworkinabakery
AngelsEuni
Aliel_1D
coronabis
_Vessa_
IgLovepn
inlovewithzaynx
mypolarprincess
xhornaschef

per aver recensito, siete la mia dolcezza più grande <33
Il capitolo successivo è già pronto, quindi tante vostre recensioni e lo posto in un attimo ewe

Trailer1 : http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2 : http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

Link gruppo facebook : https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Aria__

                        

                                                                              Alice e Rose
       


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Capitolo 23
*** Capitolo.23 ***


Io sono a pezzi e lui ha la colla.


“Flashback”
-Pronto?- rispose Alice con voce spenta al telefono
-Amore scusa se non ti ho richiamata ieri, ma non ne ho avuto il tempo.. come stai?- chiese il riccio dall’altro capo della cornetta
-Non ti preoccupare, io me la cavo- riuscì a dire con voce dura
-Sicura? Ti sento strana- rispose leggermente preoccupato il suo ragazzo
-Tranquillo, ora devo attaccare-
-No aspetta Ali, volevo dirti una cosa- si affrettò a dire Harry
La ragazza rimase muta in ascolto, lo sguardo perso nel vuoto.
-Per la storia della rivista Vogue, va bene ci ho pensato e si sono davvero contento.. divertiti sul set- disse con sincerità sorridendo
Il cuore della ragazza si riempì di gioia, ma fu solo un attimo.
-Ormai è inutile, ho già rifiutato- disse in un sussurro la ragazza
-Cosa? Ma perche?-
-Devo andare Harry, ci sentiamo- si limitò a dire prima di attaccare la telefonata
Alice si sistemò meglio sullo sgabello della cucina e compone un numero. Attese impaziente una risposta.
-Ciao sono Alice, so che sei in città.. ho bisogno di una mano-
 
Dopo una ventina di minuti la ragazza sentì bussare alla sua porta.
Urlò con voce flebile un “avanti” prima di sistemarsi meglio sul divano. Si aggiustò bene gli occhiali da sole che le coprivano gran parte degli occhi.
Un sussurro confuso e scioccato sentì alle sue spalle.
-Oddio Alice ma che è successo- disse la bionda alle sue spalle
La mora non rispose, si limitò ad alzarsi.
Perrie le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla. –Ti hanno derubata?- chiese con voce soffocata
La mora deglutì prima di voltarsi e togliersi gli occhiali.
Per poco la bionda non urlò per lo spavento. Si portò una mano davanti alla bocca.
-Sono stata aggredita- disse con voce flebile
Perrie si fece coraggio e la strinse forte fra le sue braccia. –è terribile- sussurrò per poi tornare a guardare la mora –Cosa ti hanno fatto al viso- disse carezzandogli una guancia leggermente più gonfia
Gli occhi erano entrambi viola e talmente gonfi da far paura. Il labbro era spaccato e due tagli le caratterizzavano la fronte.
Alice si tolse in fretta la maglia, senza vergogna mostrando gli altri segni sul resto del corpo.
Il segno di una mano era ben visibile sul braccio sinistro, mentre sotto al seno tante ed enormi macchie viola e verdi le caratterizzavano la pelle bianca.
Perrie rimase immobile a guardarla mentre si voltava di spalle e alzava i capelli, lasciando scoperta la profonda ferita dietro la nuca ancora piena di sangue.
-Oh mio dio Alice ma qui ci vogliono dei punti, devi andare all’ospedale- urlò la ragazza entrando nel panico
-No- disse rivestendosi –Non fa male-
-Ma cosa vuol dire.. è una ferita profonda- insistette la bionda trattenendo le lacrime
-Nessuno deve sapere di questa cosa- disse con voce senza emozione la mora
-E secondo te la gente non noterà tutti questi lividi? Alice il tuo volto.. è irriconoscibile-
-Lo so- si limitò a rispondere prima di sedersi sul divano come se niente fosse –So che sei brava a truccare, ho bisogno che mi aiuti a coprire questi segni-
-Non riuscirò mai a farli svanire sono troppo grandi e troppo.. troppo viola-
-Tu provaci-
-Prima devi farti medicare-
La mora prese un grande respiro, cercando di mantenere la calma.
-Se non vuoi farti vedere posso chiamare qualche ospedale che da la possibilità di far venire qualche infermiere, un dottore chiunque-
-Va bene- si limitò a rispondere
 
Perrie dopo aver telefonato all’ospedale più vicino iniziò a ripulire il disastro. La cucina era irriconoscibile, vetri sparsi ovunque e cassetti gettati per aria. Lo stesso in salone. Non osava immaginare al piano superiore.
-Cosa ti hanno rubato?- chiese Perrie sedendosi accanto ad Alice, che aveva indossato di nuovo gli occhiali
-Dei soldi, ma per fortuna non tutti a quanto pare non sono riusciti ad aprire la cassaforte- rise leggermente –e dei gioielli- si toccò il polso dove solo in quel momento la bionda notò dei segni
-Ne avevi uno addosso?- chiese
-Si..-
 
“Realtà”
-Quella notte lei ha perso il bracciale?- chiese Rachel
-Esatto, non l’ho più visto- rispose con amarezza
 
“Flashback”
-Le sto facendo male?- chiese il dottore ricucendo la ferita di Alice
-No- si limitò a rispondere la ragazza
-è molto coraggiosa signorina-
-Non immagina quanto-
 
Dopo aver chiuso la sua ferita, il dottore si sedette accanto alla ragazza.
-Come si sente?Sente dolore?- le chiese
-Ho più dolore dentro che fuori, dottore..- rispose
-Cosa prova?- le chiese ancora
-Ora si mette a fare lo psicologo?- rispose acida
-Signorina lei è stata aggredita e non ha un bell’aspetto, sono laureato in neurologia e posso aiutarla se lei vuole-
-No, non voglio- si affrettò a rispondere
Il dottore annuì e si alzò, avviandosi verso Perrie che era rimasta a guardare poggiata allo stipite della porta.
-Come sta?- chiese al medico
-Non bene, ha un forte shock post traumatico che l’ha resa dura e chiusa con se stessa e gli altri- rispose con diplomazia
-Cosa posso fare per aiutarla?- chiese ancora preoccupata
-Statele vicino, fatele capire che deve sfogarsi se vuole sentirsi meglio-
-A me non darà mai ascolto- affermò demoralizzata
-Ma ha chiamato lei per farsi aiutare, eppure da come mi ha detto prima non siete amiche strette-
-No, assolutamente-
-Le stia vicino, vedrà che le passerà.. ha bisogno solo..-
-D’affetto- concluse la frase la bionda
Il dottore annuì, prima di uscire da quella casa piena di dolore.
 
-Dimmi se ti faccio male- la avvertì Perrie prima di prendere il correttore ed iniziare a spalmarlo sul grande livido sotto l’occhio destro
La ragazza non si mosse, rimase immobile per tutto il tempo. Sembrava che non respirasse. Era impassibile e questo spaventava molto.
A lavoro concluso, la mora si alzò e si guardò allo specchio. I lividi sotto gli occhi si vedevano ancora e anche lo spacco sul labbro era ben evidente.
-Più di questo non posso fare-
-Grazie- rispose subito
-Vuoi che ti prepari qualcosa?-
-Puoi andare non mi serve niente- rispose burbera prima di tornare a sedersi sul divano
La ragazza prese un grande respiro e la raggiunse. –Ti prego Alice, sto cercando di aiutarti.. di capirti-
La mora si girò a guardarla. Quegli occhi sempre luminosi e pieni di vita, adesso erano spenti e non trasmettevano alcuna emozione. Sembrava un robot.
-Capirmi? Non potrai mai capirmi e sai perché? Perché quello che provo in questo istante dentro è inspiegabile, mi sento vuota.. persa.. sola.. e con tanta rabbia ma così tanta che potrei distruggere il mondo con un urlo-
-Ti starò comunque vicina- disse abbracciandola
Alice cercò di divincolarsi da quella presa, ma alla fine cedette lasciandosi stringere da quell’abbraccio che sarebbe stato caloroso, se Alice non fosse stata così fredda come il ghiaccio.
 
Passarono i giorni. Alice aveva accettato la compagnia di Perrie, più per paura che per solitudine.
Ogni mattina la truccava cercando di mascherare quei segni che ogni giorno sembravano diventare più scuri.
Bruciavano sulla sua pelle, era un marchio che non sarebbe mai svanito, neanche quando i segni sarebbe diventati invisibili.
Quella notte non la cancellerà nessuno dalla sua testa.
A scuola tutti la guardavano in modo preoccupato, ma la scusa che aveva usato è che era inciampata e caduta per tutta la rampa di scale.
A quanto pare tutti ci credevano, anche Sophie, ma con qualche dubbio. E ad Alice andava più che bene.
 
Quella domenica il sole stranamente splendeva nel cielo, come se Dio volesse mettere ancora più alla luce le sue cicatrici.
La mora si recò presso gli studi di Vogue e cercando di non dare nell’occhio, attese la direttrice nel suo studio.
-Signorina Wall- disse Cloe entrando –Non è si è presentata, siamo stati costretti a sostituirla-
La ragazza si alzò e si voltò lasciando di stucco la donna, che cercò di non far trasparire la sua improvvisa preoccupazione.
-è questo il motivo per il quale non mi sono presentata- disse con voce acida e fredda –Ci tenevo a dirle che non è stata una mia scelta, quella di non venire-
-Sono desolata per..-
-Non mi interessano le sue parole, ci tenevo solo a passare di persona- disse prima di sfiorarle una spalla e uscire dal suo ufficio
 
Un’altra settimana passò ed Alice aveva detto a Perrie di poter anche andare via. Voleva restare sola.
Quella notte addormentarsi fu difficile.
Le immagini di quella figura oscura che si scaraventava su di lei e la prendeva a pugni e calci. Era orribile.
La voce che le si mozzava in gola, le lacrime che non la smettevano di uscire.Il dolore di tutte quelle botte.
La paura.
La paura di non farcela.
Si strinse forte sotto le coperte, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Il rumore di alcuni passi al piano di sotto la fecero tremare.
Scattò giù dal letto e si nascose dietro la porta, cercando di calmare il tremore e il panico che la stavano invadendo velocemente.
La porta della sua stanza pian piano si aprì ed Alice come presa da una forza sovrannaturale saltò addosso all’enorme figura, facendola cadere al suolo.
Ma la situazione fu subito ribaltata ed Alice si ritrovò con la schiena incollata al pavimento, con gli occhi serrati per la paura.
-Ti prego non farmi del male- tremò
-Alice sono io- disse una voce roca
La ragazza sbarrò gli occhi. –Harry?- chiese alzando il busto
-Ma che succede?- le chiese
Lei si fiondò fra le sue braccia, non riuscendo a calmare il corpo tremolante e il respiro accelerato.
-Ssh sono io piccola, calmati- disse il ragazzo carezzandole la schiena –Volevo farti una sorpresa- disse aiutandola ad alzarsi ed avviandosi verso l’interruttore
-No- urlò la ragazza –Non accendere la luce-
Il ragazzo si fermò all’istante. La sua figura era irriconoscibile nell’ombra.
-Ti prego non farlo- sussurrò la ragazza
Sapeva che se avesse visto in che condizioni era ridotta non avrebbe mai creduto alle sue scuse.
-Alice mi stai preoccupando- disse con voce accelerata il riccio
La mora si morse un labbro e quando la luce invase la stanza, serrò gli occhi per il fastidio.
Quando li riaprì Harry era immobile davanti a lei, gli occhi e la bocca sbarrati. Superato lo shock corse da lei e prese il volto fra le mani.
-Cosa ti è successo?- chiese con voce rabbiosa
Una lacrima rigò la guancia della ragazza. –Niente, sono solo caduta-
-Non dirmi cazzate Alice- urlò
La ragazza serrò gli occhi, prima di sentire le forti braccia di Harry stringerla al suo petto. –Ti prego dimmi cosa è successo.. chi ti ha fatto questo?-
-Non lo so- sussurrò la ragazza immergendo il volto nel incavo del suo collo
Il ragazzo si allontanò e le diede le spalle, prima di dare un forte pugno al muro facendo sobbalzare la ragazza, che si fece scivolare con pavimento.
-Quando sei stata aggredita?- chiese con voce calma
-Due settimane fa- rispose flebilmente
-E perché non me lo hai detto?- urlò furioso voltandosi a guardarla
-Non volevo spaventarti- disse iniziando a piangere e portandosi le mani davanti al volto
In quel momento il riccio notò i segni sul polso. Si avvicinò a lei e prese il suo braccio fra le mani.
Le carezzò la cicatrice sul polso, per poi alzare la manica fino ad arrivare al segno viola delle impronte di una mano.
Le lacrime si affollarono nei suoi occhi verdi. –Dove altro ti ha toccata?-
La ragazza si fece coraggio ed alzò la maglietta, mostrando i lividi leggermente più chiari sotto il seno.
Il riccio ci passò sopra una mano, con attenzione per non farle male.
Poi Alice alzò i capelli e voltò la testa, mostrandogli la cucitura dietro la nuca.
-Oh tesoro mio- disse stringendola forte –Avrei dovuto esserci e proteggerti-
La ragazza lo strinse forte. Solo lui riuscì a dargli serenità con un semplice abbracciò.
Ma il vuoto che aveva dentro neanche lui riusciva a colmarlo.

*SpazioMe*
Scusate l'enorme ritardo, scusate tantissimo :cc
Non so sinceramente cosa ne sia uscito da questo capitolo, a voi i commenti ovvio
Questa è Alice dopo l'aggressione




Devo scappare non posso fare i soliti ringraziamenti, sappiate comunque che vi amo tantissimo
Un bacione

Aria__

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Capitolo 24
*** Capitolo.24 ***


Avrei bisogno di un abbraccio. Magari forte. Magari tuo.


“Flashback”
Alice era addormentata sul letto, stretta fra le braccia di Harry che cercava di calmarla. Il ragazzo non chiuse occhio tutta la notte.
La mora ogni tanto tremava e alcune lacrime rigavano le sue guance, inconsciamente.
Harry avrebbe dato qualsiasi cosa per cancellare tutto quel dolore, quella paura.
Vedere l’amore della sua vita, ridotta in quelle condizione. Non l’avrebbe mai più lasciata. Non poteva e non voleva.
Improvvisamente Alice saltò dal letto, il respiro accelerato e gli occhi sbarrati.
-Sssh- sussurrò il riccio stringendola ancora più forte, sempre con attenzione per evitare di farle male –Sta tranquilla amore, ci sono io qui-
La mora poggiò la testa sul suo petto, stringendolo più forte che poteva.
-Non lasciarmi mai- gli sussurrò lasciando che alcune lacrime rigassero le sue guance
Il riccio le diede un forte bacio sulla fronte e le strinse la mano. –Non vado da nessuna parte, lo giuro-
 
Quella mattina i raggi del sole, infastidirono il sonno di Alice che si alzò con fatica. Entrò nel panico quando notò che Harry non era accanto a lei.
E se fosse stato solo un sogno?Pensò.
Corse immediatamente al piano di sotto, ma si calmò all’istante quando lo vide alle prese con i fornelli. Quando si accorse della sua presenza il ragazzo posò il panno e corse ad abbracciarla, notando il suo volto sconcertato.
-Credevo te ne fossi andato- sussurrò lei stringendolo forte
-Sono qui- disse cullandola fra le sue braccia –Vieni ti ho preparato la colazione-
-Non ho fame-
Il riccio la guardò assottigliando gli occhi.
-Okay forse un po di fame ce l’ho- si sbrigò ad aggiungere
Il ragazzo sorrise vittorioso e le posò davanti un piatto di toast farciti.
-Forza che devi andare a scuola- disse poi
La mora sbarrò gli occhi e posò il toast di nuovo nel piatto. –Non voglio andarci, voglio stare qui con te-
-Mi troverai al tuo ritorno, ti accompagno e ti vengo a prendere ma non puoi saltare la scuola Ali rischi troppo-
-Ma..-
-Niente ma signorina- disse dandole un leggero bacio sulle labbra –L’ho promesso a tuo padre-
La mora si tese improvvisamente. –Che hai detto a mio padre?- chiese
-Niente, ma non so se parlargliene o meno-
-Ti prego non farlo- supplicò –Entrerebbe nel panico e.. e..-
-Sta tranquilla, non gli dirò niente-
-Come mai sei tornato?- gli chiese
-Abbiamo cinque giorni liberi prima del prossimo concerto e ho pensato di tornare dalla mia bellissima ragazza- disse sorridendole e sfiorandole il naso
La ragazza abbassò la testa. Sfiorò a malapena i toast preparati da Harry, prima di raggiungere il piano superiore e prepararsi per la scuola.
Il campanello la fece sobbalzare, scese le scale trovando Perrie ed Harry fissarsi in silenzio.
-Harry..io.. io non sapevo che fossi qui- disse la bionda lanciando uno sguardo allarmato alla mora alle loro spalle
Il riccio si voltò a guardare Alice, confuso. –Lei lo sapeva?- chiese nervoso
La ragazza annuì mordendosi un labbro.
Il riccio scosse la testa per la rabbia e la guardò deluso. Sperava che qualsiasi cosa fosse successa, lei sarebbe corsa da lui.
A quanto pare si sbagliava.
-Harry non rimanerci male, tu.. tu eri in tour e..- cercò di difendersi la ragazza
-Cosa ci fai ora qui?- chiese il ragazzo rivolto a Perrie, ignorando la mora
La ragazza si schiarì la gola. –Passo ogni mattina per truccarla e coprirle i segni sul viso, o almeno ci provo- rispose
Lui annuì pensieroso e la fece passare, chiudendosi la porta di ingresso alle spalle.
 
Dopo una ventina di minuti passati alle prese col trucco, Alice aveva riacquistato un viso più composto e meno spaventoso.
Harry le aveva fissate tutto il tempo poggiato allo stipite della porta. Era devastato dal fatto che la sua presenza fosse del tutto inutile in quella situazione.
Non poteva fare niente per farla stare meglio, per farle dimenticare tutto.
E questo lo devastava terribilmente. L’amava e non poterla rendere felice era un duro prezzo da pagare.
Si poteva definire addirittura geloso di Perrie, che sembrava indispensabile per curarla.
Tutto questo è assurdopensò
 
-Ci vediamo all’uscita- disse il riccio fermando l’auto fuori il cancello della scuola
Alice annuì e strinse forte la fibbia della sua borsa, lo sguardo fisso sulle scarpe. Non fece un passo.
-Harry mi dispiace- disse prendendo parola –Non volevo nasconderti una cosa tanto grave-
-Ali se io non fossi tornato, tu probabilmente non me lo avresti mai raccontato- si sbrigò a rispondere il riccio con voce apparentemente calma
-Hai ragione- disse deglutendo –Ma solo perché non volevo spaventarti, io sto bene e..-
-Tu stai bene?- urlò prendendole il braccio e alzando la manica della maglia –Alice guarda i segni sul tuo corpo, tu non stai bene- aggiunse
La ragazza ritrasse immediatamente il braccio, con le lacrime agli occhi.
Odiava mostrarsi vulnerabile davanti a lui. Davanti a tutti. Odiava le persone che frignavano e piangevano per ogni minima cosa, ma in quel momento era l’unica cosa che riusciva a fare.
Si massaggiò il polso e si morse un labbro ed Harry spalancò gli occhi.
Le riprese il polso questa volta con più gentilezza, e le sfiorò i segni. –Il bracciale- sussurrò –Ti hanno preso il bracciale vero?-
La ragazza annuì ancora, incapace di parlare prima di aprire lo sportello dell’auto e scendere senza dire una parola.
 
Harry era in fila da più di un’ora all’interno dell’ufficio di polizia. Seduto su una scomodissima sedia, picchiettava il piede in un modo snervante.
Quando finalmente arrivò il suo turno, era nervoso e terribilmente suscettibile.
-Signor Styles ci scusi per l’attesa ma..- iniziò il capo della polizia
-Non mi importano le sue scuse- lo interruppe –Ho già perso abbastanza tempo, devo denunciare un’aggressione- disse poi
-Si spieghi meglio- lo incitò
-Non posso dirle chi è stato aggredito, ma farò in modo di farle avere tutte le informazioni.. descrizioni dell’accaduto, dell’aggressore e tutto ciò che serve.. ma lei deve mantenere il massimo silenzio in questa vicenda- sottolineò il riccio con voce dura
L’uomo seduto dietro la scrivania, porto le mani davanti al petto e lo fissò insicuro.
-Ovviamente verrà pagato debitamente- si affrettò ad aggiungere il ragazzo
-Noi non facciamo questo tipo di indagini in questo modo, si rende conto di ciò che mi sta chiedendo?-
-Si-
 
Harry passò a prendere Alice, che salita in auto non accennò una parola. Il tragitto fu silenzioso e terribilmente frustrante.
Arrivati a casa la ragazza gettò la borsa ai piedi del divano, prima di dirigersi verso la sua stanza.
Sentiva i passi lenti di Harry dietro di lei.
Si accomodò alla fine del letto, poggiando i gomiti sulle ginocchia e portandosi la testa fra le mani.
Il ragazzo si inginocchiò davanti a lei, fra le sue gambe e le prese le mani, baciandole dolcemente.
-Scusa per come ho reagito oggi- disse sotto voce il ragazzo
La stanza era avvolta dal buio, a causa delle finestre chiuse, ma i suoi occhi verdi beh.. sembravano sempre così luminosi. Facevano sentire Alice terribilmente insignificante.
-Non volevo arrabbiarmi, è che mi sento così in colpa per non essere stato qui a proteggerti e..-
-Harry ti prego- singhiozzò la ragazza –Baciami e basta- implorò facendo incontrare i loro occhi
Harry riuscì finalmente a vedere tutto il dolore che traboccava da quelle iridi così meravigliose.
Le carezzò una guancia dolorante con il pollice e fece sfiorare i loro nasi.
Le baciò piano la mascella, lasciandosi dietro una lunga serie di brividi. Le baciò le guance e i lividi sotto gli occhi,sentendo il corpo della ragazza rilassarsi sotto il suo tocco.
-Mi prenderò cura di te amore- le sussurrò sfiorandole le labbra più gonfie del solito
Alice strinse le mani intorno al suo collo e incollò le loro labbra. E quello fu il primo momento in due settimane che si sentì di nuovo viva. Con una nuova speranza.
Lei era la malattia e lui la cura.
Si allontanò dalle sue labbra e la strinse forte fra le sue braccia, dandole un veloce bacio sul collo. La sollevò, come si fa con una bambina e la fece distendere sul piumone prima di sistemarsi su di lei, i gomiti poggiati ai lati della sua testa.
Tornò a baciarla, con una delicatezza assurda, e una dolcezza infinita.
La ragazza lo strinse forte, mentre muoveva le sue labbra sulle sue, come per paura di poterlo perdere. Non avrebbe lasciato mai.
Si appartenevano.
Harry le sfilò delicatamente la maglietta blu scuro per poi scendere a baciarle le numerose macchie leggermente sbiadite sotto il seno. Con una mano invece le carezzava il fianco, mentre l’altra era stretta nella sua piccola e indifesa.
Alice strinse con la mano libera i suoi ricci, massaggiandoli dolcemente mentre sentiva il tocco delle labbra di Harry rilassarle ogni muscolo, ogni centimetro del suo corpo. E del suo cuore.
Si fece coraggio e gli sfilò la polo grigia, passando le mani sui suoi pettorali definiti.
Il suo corpo la sovrastava in un modo quasi protettivo, come se fosse la sua barriera dal resto del mondo.
La mano della mora corse ai jeans del riccio, che smise di baciarla e la osservò insicuro. –Sei ancora dolorante- sussurrò
-Ho bisogno solo di te- rispose veloce la ragazza sfiorandogli la guancia con la mano
Si fissarono per quelli che sembravano secondi interminabili. Harry le portò una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio e le sorrise dolcemente.
-Ti amo Ali, ti amerò sempre- le disse all’orecchio, mordendole il lobo
La ragazza sospirò più pesantemente, prima di sorridere e stringerlo forte in un abbraccio caloroso. –Ti amo anche io- rispose prima di tornare a baciarlo con più passione
Lei era fuoco e lui benzina.
 
Era distesi sotto le coperte, le loro gambe intrecciate. La testa di Ali era poggiata sul petto nudo di Harry che la stringeva come se fosse il suo pupazzo preferito.
 
Your Hand fits in mine
Le tue mani combaciano con le mie
like it’s made just for me

Come se fossero state create per me
 
Harry le cantava con voce leggera e bassa Little Things. La ragazza si strinse di più a lui, sorridendo sentendosi finalmente in pace con se stessa. Quello era il suo posto.
Fra le sue braccia.
 
And i’m in love with you
E sono innamorato di te
And all these little things

E di tutte le tue piccole cose
 
Ragazza gli lasciò un leggero bacio nell’incavo del suo collo, inspirando il suo buonissimo profumo. Harry le baciò la testa prima di continuare a cantare.
 
Maybe you’ll love yourself
Non ti sei mai amata
like I love you
metà di quanto ti amo io
 
La ragazza stava per cadere in un sonno profondo, cullata dalla meravigliosa voce di Harry. Ma il telefono sul suo comodino squillò. La mora sbuffò sonoramente prima di spostarsi velocemente e afferrare il telefono.
-Pronto?- rispose infastidita
-Alice sono Perrie, volevo dirti che beh io.. io domani parto per le prove generali del mio tour e..- disse la voce dolce della bionda dall’altro capo del telefono
-Non preoccuparti, mi sei stata molto d’aiuto. Ti ringrazio molto-
-Figurati, qualsiasi cosa chiamami-
-Lo farò- disse la mora sorridendo prima di attaccare
-Tutto okay?- chiese Harry guardandola negli occhi
La mora annuì prima di sprofondare di nuovo accanto al suo corpo.
-Posso farti una domanda?- chiese Harry stringendola di nuovo a se
-Si- disse lei alzando la testa verso di lui
-Ricordi qualcosa.. beh dell’aggressore-
-Perché?- chiese lei confusa
-Beh non lo so, giusto così per..-
-Una cicatrice- rispose svelta –Una cicatrice tra l’occhio e il naso, era l’unica parte scoperta del volto.. ho visto solo questo-
-Va bene tesoro, non preoccuparti- disse dandole un bacio leggero e sistemandosi meglio al suo fianco
-Harry?- lo chiamò
Lui mugugnò qualcosa in segno di risposta.
-Non metterti nei guai okay?- lo implorò
 
“Realtà”

-Se solo mi avesse dato retta quella sera- disse Alice rivolgendosi alla ragazzina seduta di fronte a lei
-Beh almeno una cosa di tutta questa situazione c’è stata-
-Ti riferisci alla carcerazione del mio aggressore?-
La ragazza annuì, prendendo un sorso del suo the.
Alice scosse la testa e alzò gli occhi al cielo per non piangere. –Non mi importa che quell’uomo sia chiuso in carcere-
 
 *SpazioMe*
Non hoi tempooooooooo, devo fuggireeeeeeeeee
Fatemi sapere cosa ne pensate please
Vi amo tantissimo non dimenticatelo maaaaaaaaaaaai <33

Aria__

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Capitolo 25
*** Capitolo.25 ***


 

Nessuno è più odioso di chi si ostina a voler avere ragione e poi, in effetti, ce l’ha

 
“Flashback”

-Ragazzi io vado a letto- disse Harry appena entrati nella hall del loro albergo di Miami
-Ma come? Siamo a Miami amico- disse Louis poggiandogli una mano sulla spalla
-L’hotel ha organizzato un party per noi e tu vai a dormire?- disse Liam
-Sono stanco- cercò di dire il riccio
Il concerto era stato un vero sballo, l’adrenalina che aveva in corpo adesso però stava svanendo lasciando spazio alla stanchezza.
-Ali ti ha fatto proprio il lavaggio del cervello- continuò Zayn accendendo una sigaretta
-Non è vero..- si difese
-Dimostracelo-
Cinque minuti dopo tutti e cinque erano nella sala privata dell’hotel. E menomale che era privata. Le persone erano almeno una cinquantina. Le luci creavano un effetto così allucinante da far venire il mal di testa.
Erano passato un mese dall’ultima volta che aveva visto la sua Alice.
Harry aveva festeggiato il suo compleanno da solo, quando avrebbe voluto la sua amata ragazza al suo fianco.
Era seduto su uno sgabello, mentre si portava ripetutamente la bottiglia di birra alle labbra.
Fissava Louis scatenarsi con dei passi di danza incredibilmente assurdi.
Come facevano loro a divertirsi? Erano tutti fidanzati ma nonostante questo riuscivano a imporsi dei limiti, divertirsi senza esagerare.
Ma Harry non ci riusciva. Non era mai stato un tipo misurato. Se si lasciava andare poteva combinare molti casini.
 
Alice e Rose erano ferme all’aeroporto. Erano agitate, non sicure di fare la cosa giusta.
-Sai che quando le proprie fidanzate fanno questo tipo di sorprese, beccano sempre il compagno con un’altra?- disse Rose mordendosi le unghie laccate di rosa
-Ro’ non dire stupidaggini, Niall è un tipo serio lo sappiamo- cercò di confortarla la ragazza
In realtà era preoccupata anche lei. E se quella sorpresa che aveva organizzato per Harry si trasformasse in un incubo?
 
Niall era terribilmente ubriaco, le guance rosse e gli occhi terribilmente lucidi. Harry scoppiò a ridere guardandolo e lo tirò per un braccio.
-Andiamo amico ti porto in camera- disse il riccio
-Sei l’amico che tutti vorrebbero Styles- disse con una voce strana e allegra il biondo
-Sisi, mi ringrazierai domani- rispose Harry ridendo trascinandolo fuori la sala
Riuscirono a prendere l’ascensore,con Niall che premeva tutti i bottoni, ci vollero almeno una decina di minuti per arrivare al settimo piano.
Dopo averlo lasciato in camera sua, si sbrigò a raggiungere la sua stanza. Quando vi entrò, una ragazza dai capelli biondi e ricci era distesa sul letto, addormentata.
Harry per un momento pensò che fosse l’effetto delle troppe birre.
No è impossibile pensò.
-Signorina- disse scuotendola un po
La ragazza mugugnò qualcosa e si strinse al cuscino. L’alito puzzava di alcool in una maniera incredibile. Aveva un aspetto così familiare, ma non ricordava in quel momento dove l’avesse già vista. Come ci era finita quella li?
Decise di lasciarla stare e si recò di nuovo verso la stanza di Niall. Bussò ma nessuno rispose.
-Niall amico, sono Harry fammi entrare-
Nessuno rispose. Era troppo ubriaco,sicuramente si era già addormentato.
Il riccio sbuffò e si lasciò scivolare davanti alla porta bianca.
Si fece coraggio e raggiunse di nuovo la sua camera, si accomodò sul divano e chiuse per un istante gli occhi.
Aspetterò che salgano gli altri e dormirò in una delle loro stanze disse fra se e se.
 
Alice e Rose avevano viaggiato tutta la notte, ma non avevano chiuso occhio. Era emozionate all’idea di rivedere i loro fidanzati.
Uscite dall’aeroporto trovare un taxi libero fu abbastanza facile, visto che era appena l’alba.
Arrivate in albergo, il ragazzo della reception le accolse sorridendo.
Diede le chiavi a Rose senza problema, che corse subito verso le scale.
-Io invece sono la ragazza di Harry Styles- disse sorridendo stanca
-Mi dispiace signorina, ma già ieri sera una ragazza è venuta qui dicendo di essere la ragazza del signor Styles- rispose il ragazzo
-Come prego? Io sono la sua vera ragazza- disse allibita la mora
-Mi servono delle prove-
-Prove? Siamo su tutti i giornali di gossip- di lamentò spalancando la bocca
Il ragazzo si abbassò sotto il bancone e prese un foglio di giornale mezzo sgualcito, mostrando la foto di Harry e la ragazza bionda.
Era la foto di Harry che portava quella ragazza bionda sconosciuta in hotel dopo averla vista barcollare per strada.
-Ci deve essere un errore, questo articolo è di mesi fa io sono Alice Wall la ragazza di Harry Styles-
Il ragazzo dopo aver fatto delle ricerche al computer, annuì. –Ha ragione, mi scusi-
-Mi scusi?- disse indignata strappandogli le chiavi dalle mani e prendendo il pulsante per l’ascensore
Che ci faceva quella bionda qui? E perché si era spacciata per la ragazza di Harry?
Entrò con cautela nella stanza, trovando Harry addormentato sul divano e la ragazza bionda sul letto con indosso una maglia di Harry e… e nient’altro.
Alice si morse le labbra e si passò una mano fra i capelli, poi senza fare rumore uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle. Scese velocemente le scale ed uscì dall’hotel.
Si accomodò su una panchina poco distante e compose il numero di Harry.
 
Harry sobbalzò dal divano e si passò una mano sul viso sentendo qualcosa vibrare nella sua tasca. Estrasse il telefono e quando vide il nome di Alice lampeggiare sul display cercò di dare un contegno alla sua voce.
-Hei amore- rispose cercando di sembrare normale
-Ciao Harry, volevo dirti che ti ho fatto una sorpresa e che sono qui a Miami- rispose lei con calma
Lui si guardò subito intorno. –è fantastico tesoro, tra quanto pensi di arrivare?-
-Mmm cinque massimo dieci minuti-
-Okay perfetto, ti aspetto-
-Amore puoi farmi un piacere, prima del mio arrivo?-
-Quello che vuoi, Ali-
-Manda via quella troia di una finta bionda dal tuo letto- rispose burbera prima di attaccare
Harry si alzò di scattò e si ricordò della ragazza addormentata nel suo letto. La scosse violentemente e lei spalancò gli occhi.
-Devi andare via di qui- disse lui col cuore in gola
-Ohw il mio eroe, non sai quanto c’è voluto per entrare in stanza ma tu non tornavi e ho svuotato il minifrigo pieno di alcool mi dispiace- disse ridendo e gettandogli le braccia al collo
Harry se la scrollò di dosso. –La mia ragazza sarà qui tra poco e ucciderà te e poi me se non te ne vai-
-Sta tranquillo, lo sanno tutti che le celebrità non sono fedeli- disse maliziosa
-Io sono fedele.. aspetta, tu sei la ragazza che ho portato in hotel qualche mese fa perché eri ubriaca- disse ricordandosi finalmente il suo volto familiare
-Bingooo- urlò le alzando le braccia al cielo e scendendo dal letto
-Devi sparire immediatamente e.. perché indossi la mia maglietta?- chiese confuso, deglutendo
-Era scomodo il vestitino che indossavo quindi ho preso una tua maglietta dal borsone, spero non ti dispiaccia-
-Toglila subito-
La ragazza stava per aprire bocca, ma lui subito la zittì. –E non dirmi aiutami a toglierla sei adulta e vaccinata penso che sai toglierti una stupida maglia da sola- ringhiò nervoso
Lei inarcò un sopracciglio e si tolse maglia davanti ai suoi occhi, restando con addosso dei semplici slip di pizzo. Gli lanciò la maglietta ed Harry rimase pietrificato, prima di chiudere di scatto gli occhi.
-Puoi guardare, non mi vergogno mica- disse leccandosi le labbra
 
Alice era ancora seduta sulla panchina, quando una mano sulla spalla destra la fece sobbalzare.
-Hei Ali che ci fai qui?- disse Liam posizionandosi davanti a lei
La mora si portò una mano sul cuore. –Mi hai spaventata- rispose alzandosi e abbracciandolo –Volevo fare una sorpresa ad Harry-
-E che fai ti apposti fuori l’hotel e gli salti addosso appena esce?- scherzò Liam ovviamente ignaro della situazione
La mora gli indicò col dito un punto dietro di lui. Il ragazzo si voltò e vide la bionda uscire sorridente dall’hotel e salire sul primo taxi.
-Oh.. io.. non.. cioè..- Liam era imbarazzato
-Non preoccuparti Liam- disse la ragazza dandogli una pacca sulla spalla –Per chi sono questi cappuccini?-
-Per tutti, ieri abbiamo alzato un po il gomito, ci serve un po di carica- rispose
-Qual è quello di Harry?- chiese la ragazza
-Questo- indicò Liam
-Lo prendo io- disse la ragazza prendendo il cappuccino e facendo un lungo sorso –Devo restare lucida-
Liam rise. –Sono sicuro che c’è una spiegazione- cercò di rassicurarla
-Grazie Liam, lo spero per lui e per le sue palle-
 
Harry aveva lasciato la porta della sua stanza aperta, mentre sistemava il suo letto. Alice era ferma da almeno un paio di minuti vicino allo stipite della porta.
Quando il ragazzo si voltò e la vide, restò senza fiato a guardarla. Possibile che fosse diventata ancora più bella?
-Ciao- la salutò con voce spezzata
-Ti prego dimmi che c’è una spiegazione- implorò la ragazza chiudendosi la porta alle spalle
Il ragazzo si passò una mano fra i capelli e la guardò negli occhi. –Perché non ti siedi?-
-Perché non mi spieghi?- rispose a tono la mora
Lui alzò gli occhi al cielo, e prese un grande respiro. –Ieri sera gli altri mi hanno convinto ad unirmi al party privato organizzato per noi in una sala dell’hotel- iniziò
-E tu giustamente ci sei andato- disse con ovvietà la ragazza
-Beh si, ci sono andato non penso di dover essere fucilato per una cosa simile- sbraitò
La ragazza continuò a fissarlo, senza battere ciglia aspettando il continuo.
-Ho bevuto solo delle birre ed ero un po brillo, ma non ubriaco- si difese subito –Niall invece ha esagerato e l’ho aiutato a portarlo in camera sua-
-Perché non salti la parte in cui fai l’eroe, e passi alla parte in cui ti ho beccato con una ragazza mezza nuda nel letto?- disse incrociando le braccia al petto
-Se stai zitta ci arrivo- ringhiò lui
Era insopportabile, come sempre. –Sono rientrato in camera e l’ho trovata qui, ma era vestita solo che puzzava d’alcool ed era praticamente collassata sul mio letto- fece una pausa per osservare la reazione di Alice che rimase immobile a fissarlo –Ho provato a chiedere a Niall di ospitarmi in camera sua, ma si era già addormentato e non mi ha aperto così sono tornato in camera e mi sono seduto sul divano e avevo intenzione di aspettare gli altri per dormire in una delle loro stanze, ma a quanto pare mi sono addormentato-
-A quanto pare inoltre la ragazza indossava una tua maglietta- disse lei sempre con tono acido
-Non gliel’ho data io- disse Harry alzandosi disperato –Senti io non ti ho tradito e questo lo sai bene- continuò avvicinandosi
La ragazza rimase li ferma, ma abbassò lo sguardo.
Lui le carezzò una guancia e le prese una mano, dandole un leggero bacio sul dorso.
-Non lo farei mai- le diede un altro bacio –Lo sai-
La ragazza alzò gli occhi, e cercò di sorridere. –Mi sono sentita morire quando l’ho vista li, sapevo che non mi avevi tradito ma.. non lo so io..- lui le stroncò il discorso baciandola
-Tu pensi troppo Alice Wall- disse sorridendole e sfiorandole le labbra con il pollice
-Mi giuri che non accadrà più?- disse la ragazza mettendo il broncio
-Si- disse lui allungandosi e chiudendo la porta a chiave, prima di circondare il corpo della mora con le sue braccia –E ti prometto anche..- disse dandole un leggero bacio e incominciando a camminare all’indietro verso il letto -.. che farò di tutto per farmi perdonare..- continuò a baciarla sulle guance -..e che ti amerò sempre-
Alice sorrise e con un salto improvviso allacciò le gambe intorno al suo bacino, prima di essere praticamente scaraventata sul letto, con Harry subito su di lei.
-Sono felice di questa sorpresa- disse lui iniziandole a baciare il collo, provocandole i brividi –Mi sei mancata tantissimo- disse fra i baci mentre le mani di lei si infilavano fra i capelli ricci e morbidi
Qualcosa però interruppe il loro momento di passione. Harry estrasse il suo telefono dalla tasca, e quando lesse il numero del distretto di polizia di Londra si irrigidì.
-Chi è?- chiese la ragazza carezzandogli una guancia
Harry deglutì e attaccò la chiamata. –Nessuno, solo il manager, ma puo aspettare .. ora ho una cosa più importante da fare- rispose con voce roca facendola ridere
 
Alice era distesa di schiena, mentre giocava con i ricci di Harry,che aveva la testa poggiata sulla sua pancia.
-Vogliamo andare al luna park?- chiese Alice alzando di poco la testa
-Cosa sei? Una bambina di cinque anni?- scherzò il ragazzo
-Che cosa hai detto?- disse la ragazza invertendo la posizione e mettendosi sdraiata su di lui, che rideva compiaciuto –Ripetilo se hai il coraggio-
Harry le baciò il naso, e sorrise ancora. –Sei una bambina-
-Ti farò pentire di tutto questo- disse passando le unghie sul suo petto muscoloso
-Se è la punizione che sto pensando beh.. fai di me quello che vuoi- disse allargando le braccia
-Ti piacerebbe- disse la mora sfiorandogli le labbra con la lingua
Poi senza preavviso, prese un cuscino e lo colpì in pieno viso lasciandolo di stucco.
-Questo non dovevi farlo- ringhiò lui
-Ops- disse ridendo la ragazza
Fecero una battaglia con i cuscini, che si concluse con un lungo bacio.
-Va bene andiamo al luna park oggi- si arrese lui
La ragazza alzò le mani vittoriosa prima di ridere e sdraiarsi di nuovo su di lui. Ma di nuovo il telefono squillò ed Harry questa volta fu costretto a rispondere.
Si infilò di fretta i boxer neri e si andò nel bagno a rispondere, sussurrando un veloce “Scusa” alla sua ragazza, che non si preoccupò più di tanto di quella telefonata misteriosa.
-Signor Styles sono l’agente Cox del distretto di polizia di..-
-Si, avete saputo qualcosa?- chiese agitato
-In base alle descrizioni che lei ci ha fornito, abbiamo trovato il fascicolo di un uomo che corrisponde a ciò che mi ha raccontato-
-Pensate sia lui?-
-Faremo altre indagini- rispose veloce –Ma credo che siamo sulla strada giusta-
-Grazie agente Cox, mi tenga informato- disse prima di attaccare
 
“Realtà”

Rachel stava per fare una domanda, ma qualcuno bussò alla porta di ingresso.
-Aspetta un attimo- disse la mora alzandosi e raggiungendo l’ingresso
Sbiancò di colpo, quando aprì la porta e si ritrovò davanti la stessa donna che aveva incontrato alla casa famiglia, accompagnata da due guardie.
-Signora Wall lei ha disobbedito alle mie regole, le aveva esplicitamente vietato di vedere Rachel- disse con voce dura
-Non so di cosa sta parlando- di difese la donna
I due uomini la sorpassarono ed entrarono in casa senza permesso. –Hei non potete entrare- urlò la donna nel panico
-Ma cosa succede?- chiese Rachel alzandosi
I due uomini la presero per le braccia. –Lasciatemi stare, subito- urlò la ragazza terrorizzata
Rimase immobile quando vide la direttrice della casa famiglia guardarla con uno sguardo di fuoco.
-Rachel come hai potuto disobbedirmi- urlò la vecchia
-La lasci stare, non è colpa sua- cercò di difenderla Alice, con le lacrime agli occhi
-Signora Wall non si avvicini più a noi e a questa ragazza- disse uno dei due uomini
-Aspettate, aspettate- disse Rachel dimenandosi
Tutti quanti rimasero immobili, mentre madre e figlia si guardavano negli occhi.
-Ho un’ultima domanda da farle signora Wall- disse la ragazza con le lacrime agli occhi
Il cuore di Alice batteva all’impazzata, sarebbe collassata da un momento all’altro se lo sentiva.
-Lei è davvero mia madre?- chiese lasciando che alcune lacrime rigarono le sue guance
Non ci fu risposta. Le due si guardarono per un tempo interminabile.
-Andiamo- disse la vecchia prendendo Rachel per un braccio
-Aspetta Rachel mi dispiace- disse sfiorandole un braccio
-Non mi toccare- urlò la ragazza piangendo disperata –Mi hai abbandonata, lo sapevo che eri tu l’ho sempre saputo, ma ora ne ho la conferma-
Alice aveva iniziato a piangere, mentre si lasciava scivolare sul pavimento.
-Mi fai schifo- sbraitò la ragazza prima di farsi trascinare via
-Aspetta ti prego, devi sapere la verità- urlò Alice sul pianerottolo mentre piangeva disperata –Ti prego non lasciarmi di nuovo anche tu, ti prego- urlò consolata

*SpazioMe*
Goooodmorning
Come stateeeeeeeeee?? Finita la scuola? lol Deibiti, bocciature, o siete promosse senza problemi?? *nonvogliofarmiicazzivostri*
Sooooo, cosa ne pensate? Questo finale un shock o.o mah non me lo aspettavo neanche io
Spero vi piaccia ewe, fatemi sapere cosa ne pensate sapete quanto ci tengo
Inooooltre avete sentito la canzone da solista di Harry?? :oo
Questo è il link per chi non l'ha ascoltata
http://www.youtube.com/watch?v=KOJKrdD3sls
Ringrazio:
malikzioso
Change_Your_Life_
coronabis
inlovewithzayn
Aliel_1D
DirectionLove
Gio__Styles
AngelsEuni
Libera di scrivere
blunelblu
_ehiniall
IgLovepn
per aver recensitooooooooooo <33

Trailer1: http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2: http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

Link gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Ci sentiamo vite mie, love :33

Aria__


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Capitolo 26
*** Capitolo.26 ***


Il cuore è l'ultimo ad andarsene


"Realtà"
-No per favore, vi prego no- urlò Alice cercando di dimenarsi dalla presa di Zayn
-Ali calmati non c’è più niente da fare, smettila- disse il moro lasciando che alcune lacrime rigassero le sue guance
-Ridatemi mia figlia vi prego, ridatemi mia figlia- urlò a squarciagola mentre la donna avanzava a passo spedito senza voltarsi, con la piccola Rachel fra le braccia che piangeva anch’essa disperata

 
Alice aprì di scatto gli occhi e si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore. Prese un grande respiro e si asciugò le piccole lacrime sfuggite alla trappola delle ciglia, durante il terribile incubo.
Non un semplice incubo. Il suo passato, uno dei giorni peggiori.
Rachel le era stata strappata via per la seconda volta.
Era peggio di qualsiasi coltellata dritta al cuore.
Si alzò barcollando e raggiunse la cucina, prendendo dal mobiletto sotto al lavandino una bottiglia di vodka liscia.
La versò in un bicchiere trasparente e si accomodò su uno sgabello, fissando la bevanda non sapendo esattamente cosa fare.
 
-Ti proteggerò da tutto, vedrai- disse Harry stringendola forte
 
-Bugiardo- sussurrò la donna portandosi una mano tra i capelli disordinati –Sei solo un fottuto bugiardo Styles-
 
-Non ci lasceremo mai, qualsiasi cosa accadrà-
-Guarda che è una promessa importante- scherzò la ragazza sedendosi accanto a lui
-Ti amo Ali, e lo farò sempre-
 
-Come hai potuto lasciarmi così?- si chiese fra se e se prima di prendere direttamente la bottiglia e fare un lungo sorso, sentendo l’alcool iniziare subito a bruciare nella sua gola e nello stomaco
I ricordi erano così tanti nella sua testa, molte volte avrebbe voluto semplicemente staccare la spina e vivere nel vuoto.
Sentiva di scoppiare tanto il dolore che conservava, la rabbia, il rimorso e i rimpianti delle parole mai dette, dei baci mai dati e la consapevolezza che tutte le promesse erano come ogni cosa, parole al vento.
Solo stupide, insignificanti, inutili parole che il vento adesso ha smarrito nel mondo.
 
“Flashback”
Alice e Sophie camminavano a braccetto per il centro commerciale. Sorridevano felici mentre giravano per i negozi, dedicandosi allo shopping come non facevano da tempo.
-Quel paparazzo ci segue ovunque- disse Sophie ridendo mentre accelerava il passo –Che gran figata uscirò su internet o su qualche giornale-
-Non ti esaltare troppo amica mia, essere l’articolo di punta di qualche giornale da due soldi non è poi la fine del mondo- disse Alice fermandosi davanti ad una vetrina
-Aliii- urlò una voce
La mora si girò e sorrise a Gemma, la sorella di Harry, che corse subito ad abbracciarla.
Harry era poco più dietro di lei, che portava cinque buste enorme ed aveva una faccia distrutta.
-Gemma lei è Sophie la mia migliore amica e Sophie lei è Gemma la sorella di Harry- le presentò la mora
-Piacere- dissero in coro le due ragazza sorridendo
-Harry che cosa combini?-
Il riccio la fulminò con lo sguardo e gettò le buste per terra.
-Sapete che vi dico? Io vado in auto, quando avete finito mi fate uno squillo e io vengo con un camion a riprendere tutte le vostre spese- disse con voce stanca
Le tre ragazza risero. –Si stanca subito- lo prese in giro la sorella
-Andiamo da Victoria Secret?- chiese poi Sophie
-Oh perché non andate voi due? Io.. io faccio compagnia ad Harry- disse la mora
-Mmmm lasciamo i due piccioncini da soli- disse Gemma prendendo le buste che il fratello aveva fatto cadere e prendendo a braccetto Sophie, prima di svanire dietro l’angolo del centro commerciale
Alice si sedette accanto ad Harry sulla panchina e gli sfiorò la guancia. –Perché avete bisogno di tutti quei vestiti?- chiese –Io ti preferisco senza- scherzò
-Smettila stupido- disse dandogli un bacio –è andata tanto male la tua giornata con la tua sorellona?- chiese poi
-No, solo che sai com’è.. iperattiva, e parla sempre e poi mi mancavi tu- rispose lui sorridendole
-Ohww..- disse la ragazza ricambiando il sorriso –Che ne dici se ce ne andiamo in un posto più tranquillo?-
Il ragazzo si alzò e le porse la mano, che Alice afferrò prontamente prima di stringere il suo braccio muscoloso.
Camminarono in giro osservando le vetrine dei negozi, mentre si avviavano verso l’auto.
-Ti va un gelato?- chiese il riccio
La ragazza annuì felice e osservò il ragazzo allontanarsi e fermarsi vicino al bancone del bar.
Distratta da tanta bellezza, un uomo le andò completamente addosso facendole perdere l’equilibrio.
-Oh mi scusi- disse l’uomo
Quando la ragazza alzò il volto, per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
L’uomo non l’aiutò ad alzarsi e svanì veloce come un fulmine.
Alice tremava come una foglia e non riusciva a muoversi.
Era lui, ne era certa. Quante persone potrebbero avere quella cicatrice terrificante fra il naso e l’occhio? E poi quella voce.
Si alzò di scatto e corse verso Harry che le stava andando incontro confuso, con due coppette di gelato in mano.
Alice lo strinse forte, iniziando a singhiozzare. –Era lui Harry- sussurrò
Le coppette di gelato caddero al suolo ed Harry la strinse forte. –Calmati piccola, calmati. Vieni andiamo-
Harry la prese per mano e velocemente la trascinò verso la cabina fotografica e chiuse la tendina, prese il volto della mora fra le mani e vide tutto il suo terrore.
-Cosa è successo?- chiese spaventato
-L’uomo.. il.. il mio aggressore, Harry era lui-
Non dovette sentire altro. Harry corse fuori dalla cabina e cominciò a correre, tenendo gli occhi bene aperti.
Tutto fu inutile, l’uomo si era dissolto nell’aria e di lui non ce ne era traccia.
Harry tornò da Alice che lo aspettava seduta con le braccia incrociate e lo sguardo fisso nel vuoto.
-è scomparso- disse amareggiato aiutandola ad alzarsi e stringendola forte fra le sue braccia –Calmati amore, ora ce ne andiamo ma tu devi calmarti non è successo niente-
Alice annuì, ma continuo a stringere forte Harry mentre velocemente raggiungevano l’auto. La mora si lasciò sprofondare sul sediolino e si portò le ginocchia al petto, portandosi il labbro inferiore tra i denti.
Harry mise in moto e ogni tanto lanciava sguardi preoccupati alla sua ragazza. Le poggiò una mano sulla gamba e cercò di confrontarla, ma lei sembrava in un altro mondo.
Aveva lo sguardo fisso davanti a se e ogni tanto lasciava uscire dalle sue labbra un respiro pesante.
-Ti sei spaventata?- le chiese fermo al semaforo
-Il ricordo di quello che mi ha fatto, il dolore non solo fisico che mi ha provocato- si portò una mano dietro al collo e sfiorò la lunga cicatrice –Harry è stato orribile- continuò ritornando a piangere
-Nono amore non piangere- disse sfrecciando per la strada non curante del semaforo ancora rosso
 
“Realtà”

Era tardo pomeriggio, Alice aveva guidato nonostante le condizioni in cui si trovava dopo aver passato l’intera giornata a bere qualsiasi alcool che le capitasse davanti.
Arrivò davanti al vecchio edificio dove Harry le aveva mostrato le stelle. Dove si era innamorata di lui. Dove si era sentita per la prima volta apprezzata e amata per quella che era.
Fece un altro sorso dalla sua bottiglia bianca e fatica salì la scala antincendio, ridendo divertita non consapevole del pericolo.
Arrivata in cima inciampò e cadde a terra, provocandole altre risate.
Era una scena patetica, quanto disperata.
Il telefono nella sua tasca squillò. –Zaaaayn- disse con voce isterica cercando di tirarsi su
-Ali dove sei? Sono fuori casa tua perché non mi apri?- chiese preoccupato il moro
Dopo aver ricevuto una telefonata disperata della donna la sera prima aveva preso il primo volo per raggiungerla. Non l’avrebbe lasciata sola. Non di nuovo.
-Perché non sono a casa sciocchino- scherzò ancora la ragazza avvicinandosi verso il bordo del palazzo
-Sei ubriaca?- chiese notando il particolare –Alice dimmi immediatamente dove sei- ringhiò
-Prova a indovinare, è proprio come sedici anni fa- rispose la donna facendo un altro sorso ma notando che la bottiglia era vuota, la lanciò verso il vuoto
Vuoto? Cosa si prova a volare? Pensò la donna sporgendosi di più.
-Ali non ti muovere da li e non fare stupidaggini- rispose veloce attaccando la telefonata
-Certo che non farò stupidaggini- disse arrabbiata per la mancanza di alcool, lanciando anche il telefono giù dal palazzo
Si mise in piedi sul cornicione, e la sensazione piacevole.. l’adrenalina e la voglia di saltare.
Tutte le sofferenze sarebbe svanite al vento, proprio come le sue parole.
-Non farlo- disse una voce alle sue spalle
Il fiato le si mozzò in gola e deglutì rumorosamente. No, non era possibile.
Si voltò lentamente facendo attenzione a non cadere.
-Scendi da li- le ordinò
-Harry…- sussurrò con la bocca spalancata -..Oh mio dio- riuscì semplicemente a dire voltandosi verso il riccio, restando comunque in piedi sul cornicione
-Ali per favore, non farlo- disse disperato
-Almeno così non soffrirei più- disse, come se quella potesse essere una giustificazione –Mi hai lasciata sola, avevi promesso il contrario ricordi?- gridò iniziando a piangere
-è successo tutto troppo in fretta- si difese –Non è stata colpa mia-
-è sempre stata colpa tua- urlò ancora barcollando leggermente –Ti avevo detto di starmi lontana dal primo istante in cui ti avevo visto e invece hai fatto di testa tua e guarda come sono ridotta adesso- disse allargando le braccia –Guarda cosa hai combinato-
-Alice- un’altra voce si aggiunse e dietro la sagoma di Harry comparve quella di Zayn, terrorizzato –Stai calma e scendi da li- supplicò
Ma la mora non lo degnava neanche di uno sguardo, che invece era fisso sull’uomo della sua vita.
 
-Alice- disse la voce di Zayn rotta dal pianto –Stai calma e scendi da li- sussurrò avvicinandosi lentamente
La ragazza si voltò con le lacrime agli occhi. –è tutto finito Zayn- spiegò
-Ti prego Ali, non farlo ti prego- implorò avvicinandosi ancora –Urla, picchiami fai qualsiasi cosa sfogati, ma non.. non farlo..- disse porgendole la mano
-Sono sola Zayn- disse
-C’è tua figlia, ci siamo noi, c’è la tua famiglia,c’è Harry.. abbiamo tutti bisogno di te, noi siamo con te-
Lei scosse la testa.
-Zayn sono pazza secondo te?- chiese sconsolata
-No, sei solo sconvolta ma passerà e tutto tornerà come prima te lo prometto-
 
E proprio come sedici anni prima, si ritrovavano su quel palazzo. E la domanda era sempre la stessa.
-Zayn sono pazza secondo te?- chiese sconsolata
Questa volta il moro attese qualche secondo prima di rispondere. –No, sei solo sconvolt..-
-E non dire che passerà e tutto tornerà come prima Zayn- urlò lei furiosa scendendo dal cornicione e correndo verso di lui –Ogni notte Zayn mi ripeto questa tua stupida frase e in questi sedici anni ha avuto solo l’effetto di benzina sul fuoco- disse iniziando a dargli dei pugni sul petto –Perché mi hai mentito, avevi detto che sarebbe passata e invece sono punto e capo sempre ogni giorno- disse continuando a dare pugni fin quando Zayn non riuscì a stringerla fra le sue braccia
Scivolarono entrambi al suolo, stretti l’uno all’altro e iniziando a piangere.
-Mi dispiace Ali, mi dispiace da morire- disse come se la colpa fosse sua
La donna si voltò verso il punto in cui si trovava Harry, ma ora non c’era più.
 
“Flashback”

Alice era nel letto mentre Harry le stava preparando una camomilla per rilassarla.
Il riccio era preoccupato per la sua ragazza. Non l’aveva mai vista così spaventata. Ne approfittò di essere solo e compose il numero della polizia.
-Signor Styles la stavo giusto per chiamare- rispose il capo della polizia dall’altro lato del telefono
-Oggi l’abbiamo visto al centro commerciale- ringhiò arrabbiato –Ditemi immediatamente cosa avete scoperto-
-Abbiamo il suo indirizzo,domani faremo la nostra entrata-
-Domani?- sbraitò arrabbiato –Dovete farlo adesso-
-è tardi signor Styles e molti dei miei uomini hanno già marcato il cartellino, il nostro turno è finito adesso .. domani sarà tutto finito-
-Assurdo- constatò Harry
-Ha aspettato per mesi, una notte non le cambierà la vita-
-Mi dica almeno l’indirizzo- minacciò il riccio
-Non dovrei..-
-Si sbrighi-
L’uomo gli dettò l’indirizzo che Harry ripetè più volte ad alta voce, così da memorizzarlo per bene.
Salì velocemente le scale e aprì la porta della camera di Alice. –Ecco qui la tua camomilla, scusami ma adesso devo proprio andare mi hanno chiam.. Ali?-
Ma lei non c’era.
 
Alice camminava svelta per quel quartiere malsano e terrificante, i lampioni erano rotti e la poca luce della luca dava un’aria ancora più tetra a quella zona.
Le case sembravano inabitate, c’era solo qualche luce accesa.
Arrivò all’indirizzo che aveva sentito pronunciare da Harry e prese un grande respiro.
Tremava, come non era mai successo.. ma si sarebbe presa la sua vendetta.
Prese coraggio e bussò alla porta, che non tardò ad aprirsi.
E si avevano ragioni i poliziotti. L’uomo dalla lunga e macabra cicatrice le si parò davanti con un sorriso affatto amichevole.
Alice spruzzò lo spray al peperoncino sul volto che l’uomo si portò fra le mani dolorante. Lo spinse un po più indietro all’interno dell’abitazione e cominciò a prenderlo a calci nello stomaco.
-Lurido, viscido verde schifoso- ringhiò la mora
L’uomo però sembrava addirittura divertito da quella scena patetica.
-Dimmi signorina Wall- iniziò l’uomo con voce fredda e accennando un sorriso maligno –Cosa aveva intenzione di fare, eh?- chiese prima di prenderla per i capelli e sbatterla al muro, prima di farla cadere al suolo –Non ti è bastata la lezione che hai avuto?- chiese divertito dandole un calcio sulla gamba destra
La mora spruzzò altro peperoncino e si alzò scappando verso una delle porte della piccola casa malconcia.
-Questa è la mia vendetta- disse con voce tremante la ragazza prima di scontrarsi con una donna bionda e alta
-Vai da qualche parte signorina?- chiese mettendole una mano al collo e incollandola al muro
La gola di Alice si chiuse, non riusciva a respirare. Si dimenava cercando di liberarsi ma era tutto inutile. Con le mani cercò di graffiarle il braccio e solo allora si rese conto che quella donna schifosa indossava il suo braccialetto con inciso Famiglia.
Presa da una forza innaturale le diede un forte calcio, facendola gemere e corse di nuovo verso l’uscita.
Ma perché era andata?
La voglia di vendetta era così alta e forte in lei, non riusciva a pensare ad altro.
L’uomo le si parò di nuovo davanti e con una semplice mossa la scaraventò di nuovo a terra.
La mora strisciò sul pavimento sentendo i passi dell’uomo dietro di lei. Arrivò alla sua borsetta e la aprì tremante.
-Oh piccola, stai cercando un’altra bottiglina di spray al peperoncino?- chiese divertito
-No, sto cercando la tua fine- disse cacciando fuori una pistola e voltandosi di schiena, puntandola proprio sulla sua faccia
L’uomo rimase impassibile, ma di sicuro era sorpreso.
-Non lo faresti- disse facendo qualche passo indietro
La mora si alzò e continuò a tenere l’arma, del padre, puntata sulla sua testa. –Non puoi neanche immaginare la voglia che ho di premere questo grilletto e porre fine alla tua esistenza- ringhiò la ragazza
-Non lo faresti- rispose ridendo l’uomo, cercando di mascherare la preoccupazione
La donna bionda la guardava la lontano, nascosta dietro lo stipite bianco e macchiato.
-Sono diversa dalla ragazza che hai aggredito mesi fa- spiegò Alice, con mano tremante mentre caricava la pistola .Ora l’unica cosa che voglio è vederti agonizzare sul pavimento, proprio come hai fatto tu con me-
-Non te lo permetterò- disse la bionda uscendo dal suo nascondiglio con un’altra pistola, puntata alla testa di Alice
Ma un secondo dopo il rumore di un vetro che venire rotto, e la il corpo della donna al suolo.
-Harry- sussurrò la ragazza portando di nuovo la pistola contro l’uomo che era rimasto immobile
Il riccio era riuscito ad intrufolarsi dalla finestra e a prendere una bottiglia di vetro vuota e spaccarla dietro la testa della donna.
-Oooh arriva la cavalleria- scherzò il viscido
-Alice non farlo- supplicò il ragazzo –Te ne pentirai, per favore-
La ragazza non lo guardò, continuava a tenere lo sguardo fisso sul suo aggressore.
-Ho bisogno di te amore, per favore non farlo- sussurrò ancora il riccio
Ma un attimo dopo il rompo di uno sparo, riempì la stanza.

*SpazioMe*
*Urlo di Munch* Che sudata che ho fatto per scrivere questo capito
Sono curiosa di sentire le vostre considerazioni e i vostri commenti ewe
Ringrazio:
DirectionLove
Gio__Styles
Be_li_ve me
Alil_1D
Angela_Styles_
Change_Your_Life_
blunelblu (Che ci scrive in vacanza da Londraaaaa, portami un pensierino ahaha)
inlovewithzaynx
annaira88
coronabis
Libera di scrivere
iworkinbakery
AngelsEuni
per aver recensito, siete grandiose
Ma anche voi silezione lo siete okay? Okay

Trailer1: http://www.youtube.com/watch?v=z9-SSVp5ZZw&feature=youtu.be

Trailer2: http://www.youtube.com/watch?v=oJWYPyTbc9A

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Aria__


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Capitolo 27
*** Capitolo.27 ***



Non mi piace quando le cose svaniscono, si perdono. Non mi piace fingere di aver dimenticato. Io non dimentico.


"Flashback"
Il rompo di uno sparo invase l’aria. Nessuno si mosse, nessuno fiatò.
-Fermi tutti polizia- urlò una voce alle loro spalle
Harry si voltò di scatto vedendo l’agente Cox con in mano una pistola fumante accompagnato da due uomini in borghese.
Si fecero spazio fra i ragazzi e raggiunsero l’uomo inginocchiato sul pavimento.
-La dichiaro in arresto per tentato omicidio e aggressione- borbottò infilandogli le manette
La donna sbiancò e cerco di fare il meno rumore possibile per allontanarsi, ma Harry la raggiunse e la tirò per un braccio. –Non così in fretta signorina- ringhiò
Uno degli agenti si avvicinò a lui e ammanettò anche la falsa bionda, che aveva sul volto un’espressione disperata.
-Un attimo- li fermò Harry –Questo è mio- disse sfilandole in modo poco delicato il bracciale di Alice
La ragazza nel frattempo era scivolata sul pavimento e fissava le mattonelle in modo molto interessato. Il cuore le batteva a mille e l’adrenalina che aveva in corpo stava lasciando spazio allo sconforto e alla paura totale.
-è tutto finito amore- disse Harry stringendola forte –Tieni- le porse il braccialetto
La ragazza lo prese e lo strinse forte nella sua mano. –Mi dispiace tanto- disse
-Ne riparliamo dopo, adesso andiamo- disse il riccio tirandola su
-Signor Styles la chiamerò in questi giorni per deporre le accuse- disse Cox
-Nessun problema- rispose stringendo il braccio intorno alla vita della sua ragazza che aveva iniziato a tremare
Si avviarono verso l’auto di Harry, ma la ragazza si fermò improvvisamente e si avvicinò al cassonetto.
-Questo non è più mio- sussurrò prima di gettare il bracciale nel bidone
 
Arrivati a casa Wall la tensione era aumentata. Paul era rientrato dal lavoro e guardava la tv non consapevole di cio che era appena successo.
-Dobbiamo parlarne- disse Harry fuori la porta di casa
-Sono stanca- si giustificò la mora
-Alice avevi una pistola, e stavi per uccidere un uomo-
-Ne riparliamo domani- disse chiudendogli la porta in faccia
-Dannazione Ali- sbraitò lui dando un pugno alla porta prima di andarsene
-Cosa succede?- chiese Paul preoccupato alzandosi –Avete litigato?-
-No, niente di grave- rispose veloce la ragazza facendosi uno chignon disordinato prima di gettarsi sul divano
-E questo?- chiese il padre notando la ferita dietro al collo
Merdapensò la mora.
-Cosa ti sei fatta? È stato lui? Ti ha picchiata?-
-Papà smettila non è colpa sua- strillò la ragazza con una crisi di nervi –Sono stata aggredita- confessò senza volerlo
L’uomo la guardò scioccato, prima di correre ad abbracciarla.
 
“Realtà”
Alice dormiva da un giorno ormai e non accennava ad alzarsi. Tutti erano radunati in casa sua,seduti in cucina cercando di trovare una soluzione.
-è preoccupante ragazzi- disse Liam poggiando la testa sulla spalla della moglie
-Dobbiamo fare qualcosa assolutamente- aggiunse Niall
-Non potete immaginare quanto è stato brutto per me rivivere quella scena, sembrava di essere tornati indietro nel tempo sedici anni fa- disse Zayn, affiancato da Perrie che gli carezzava una spalla
-Dobbiamo aiutarla- disse Eleanor –Rose voi due eravate grandi amiche, magari se le parli tu-
-Ci ho provato tante volte- disse la mora –Non mi dava ascolto e iniziava ad ignorare le mie chiamare, Niall ne sa qualcosa-
-Inoltre questa storia di Rachel, cosa possiamo fare?- chiese Louis prendendo un sorso d’acqua
-Dovremmo parlarle e farle capire che non è stata colpa di Alice- disse Zayn
-In realtà si- disse Liam
-Era stravolta- lo ammonì la moglie –è logico che facesse cose di cui non si rendeva conto Liam-
-Parlava con Harry- disse Zayn
Tutti si voltarono a guardarlo. –Quando sono arrivato stava parlando con lui-
-Io me ne vado- disse Louis alzandosi
-Lou aspetta- disse Eleanor seguendolo fuori –Alice ha bisogno di tutti noi-
-è una situazione troppo stressante per me- disse demoralizzato
-Ce la faremo amore, supereremo anche questa-
 
Alice si alzò sentendo un forte dolore alla testa. Scese dal letto e osservò la sua immagine allo specchio.
Non esisteva visione peggiore, era sicuro.
Entrò in salotto e per un momento non si rese conto di tutte le persone presenti li.
Rimase immobile e li fissò uno ad uno.
-Ragazzi.. voi.. voi che ci fate qui?- disse portandosi una mano sulla fronte
-Perché non ti siedi?- disse Rose, sul punto di piangere
La mora alzò gli occhi al cielo e si morse un labbro prima di sedersi sulla poltrona a dondolo.
-E così per vedervi tutti devo diventare una pazza suicida- disse cercando di scherzare, senza ottenere risultati –Mi dispiace-
-Lo sappiamo- disse Stefany –Siamo qui per questo, per aiutarti-
Lei scosse la testa. –Non ho bisogno d’aiuto-
Zayn si infuriò e scaraventò il bicchiere d’acqua per aria rendendo in frantumi il bicchiere di vetro. Si alzò e la guardò negli occhi.
-Non hai bisogno d’aiuto?- sbraitò
Perrie cercò di calmarlo ma lui scostò con violenza il suo braccio. –Ali stavi per buttarti giu per la seconda volta in sedici anni, ti rendi conto di quanta paura ci hai fatto provare-
-Avresti dovuto lasciarmi saltare sedici anni fa, così adesso non avresti più problemi- disse la donna mantenendo il contatto visivo, non aveva paura di lui
-Quindi finisce così?- disse Niall
-Così come?-
-Con te che tagli la corda..- aggiunse Rose, prima di alzarsi e uscire dalla stanza non riuscendo più a sopportare quella situazione
Alice abbassò la testa demoralizzata. Alcune lacrime rigarono le sue guance. Si alzò e si guardò intorno spaesata, prima di gettarsi fra le braccia di Zayn.
-Mi dispiace- sussurrò fra le lacrime –Non volevo spaventarti, non volevo che tutto questo accadesse, ma sto male Zayn sto male e io.. io..-
-Sssh- cercò di tranquillizzarla il moro carezzandole i capelli –Siamo qui per questo, tutti-
-Non merito persone come voi, vi ho ignorato per così tanto tempo.. merito di restare sola-
-Non sarai mai sola, lo sai- le sussurrò stringendola forte –Datti una sistemata, e poi vieni in cucina-
 
Alice si fece una doccia veloce e lasciò i capelli bagnati. Indossò una canotta e un jeans aderente e raggiunse gli altri.
-Ci hai messo poco- scherzò Rose –Non lo avrei mai detto tempo fa-
Gli altri risero leggermente, mentre la mora si accomodava.
-Abbiamo pensato a una soluzione- disse Louis carezzandole un braccio
-Riguardo alla mia follia?- chiese demoralizzata
-Non sei pazza, sei solo stanca di soffrire- disse sicura Perrie
-Dobbiamo convincere Rachel che non sei la persona che lei crede- disse Liam
-Ci ho già provato-
-Ma non ha voluto ascoltarti, ma ascolterà noi- disse Niall
La mora li guardò confusi.
-Siamo testimoni di tutto ciò che è successo e potremmo chiamare Sophie, tuo padre e..- le parole di Zayn cessarono
Un silenzio pesante e lacerante riempì l’aria. La mora prese un grande respiro e si sforzò di sorridere.
-Okay ci sto- si limitò a rispondere
 
Li avevano raggiunti Sophie, Paul e l’agente Cox ormai diventato anziano e prossimo alla pensione.
Erano tutti fuori la casa famiglia. La confusione della padrona dell’attività era ben visibile sul suo volto.
-Signora Wall cosa ha intenzione di fare?- chiese
-Dobbiamo parlare con Rachel- disse Niall –E lei non puo impedirlo- continuò
-Qui comando io- ringhiò la donna
-Signora Fell non so se mi ha riconosciuto, sono l’agente Cox- disse cacciando il distintivo –E le ordino di farsi da parte, lei in questa storia c’entra ben poco-
-Non puo dare ordini, qui comando io- urlò furiosa
-Potrei farle chiudere l’attività con una semplice firma- la minacciò
-E avrebbe il coraggio di mandare tutti questi ragazzi per strada?- chiese indignata
-Aprirei un altro centro di accoglienza, senza di lei- la sfidò
A quel punto la donna sembrò cedere e fece passare il gruppo di persone.
Raggiunsero l’aula centrale, dove molti ragazzi erano intenti a studiare compresa Rachel che rimase a bocca spalancata quando capì chi fossero quelle persone.
Si alzò e rimase immobile, non sapendo precisamente cosa fare.
-Rachel..- sussurrò la mora non riuscendo a completare la frase
La ragazza abbassò lo sguardo, imbarazzata. Gli altri ragazzi erano al corrente di ciò che era accaduto e guardavano la scena come fossero in un film.
-Dobbiamo parlarti- disse Rose
-è importante- aggiunse Liam –E devi ascoltarci-
-Devi conoscere la verità- disse Zayn avvicinandosi alla ragazza che rimase immobile con lo sguardo fisso su di lui –E noi te la racconteremo che ti piaccia o meno-
-Dopo sarai libera di prendere le tue scelte- disse Eleanor avvicinandosi –Ma devi sapere come sono andate davvero le cose e.. dio sei davvero bella-
La ragazza la guardò incerta.
-Già da neonata era bellissima, non vi ricordate?- disse Perrie accomodandosi
-Voi mi conoscete?- chiese Rachel col cuore in gola
-Ti conosciamo tutti tesoro, quando sei nata eri diciamo il nostro portafortuna- disse Louis ridendo
-Era divertente portarti in giro dietro le quinte e vederti battere le manine mentre cantavamo sul palco- aggiunse Niall
-Ti amavamo tanto, anzi ti amiamo ancora- disse Stefany
Alcune lacrime rigarono le guancia della ragazza, che si arrese e si accomodò al suo posto.
-Ragazzi meglio se voi andate a studiare da un’altra parte- disse l’agente Cox riferito agli altri presenti, non coinvolti nella vicenda
Questi annuirono confusi e abbandonarono la sala.
Zayn si accomodò proprio davanti a lei e le prese le mani.
-Partiamo da un episodio che ci sconvolse tutti- iniziò il moro sorridendo appena –Non mi va di raccontare solo le parti finali e tristi, quindi mettiti comoda che abbiamo una lunga storia da raccontarti-
 
“Flashback”
I mesi erano passati veloci, e così mancavano solo tre settimane alla maturità.
Paul non aveva più lasciata sola la ragazza dopo aver saputo della sua terribile aggressione.
Harry aveva quasi terminato il tour e sarebbe tornato da lei giusto in tempo per i suoi esami, per sostenerla.
Quel pomeriggio di fine maggio il tempo era pessimo. Tipico di Londra. Pioveva a dirotto e il temporale metteva quasi paura.
Alice ed Eleanor erano in salotto e stavano bevendo un the, mentre la mora cercava di ripetere gli avvenimenti della rivoluzione spagnola.
-Ci vuole una pausa- disse Alice gettando il libro per aria
-Okay, allora io chiamo un attimo Louis e poi riprendiamo- disse la ragazza alzandosi e avviandosi verso un’altra stanza
La mora sorrise e si alzò per prendere il suo telefono, ma una forte fitta al ventre le bloccò i movimenti. Cadde con le ginocchia al suolo, premendo le mani sulla pancia. Piccoli gemiti strozzati uscivano dalle sue labbra, il respiro era sempre più corto e faticava a prendere aria. Le parole non le uscivano. Il dolore aumentava sempre di più. Come se mille coltelli le stessero lacerando la pelle. Era un dolore insostenibile.
Svenne ai piedi del divano.
 
La ragazza sbattè più volte le palpebre per mettere a fuoco le immagini intorno a lei. Due paia d’occhi la fissavano preoccupati.
-Ma cosa è successo?- chiese la ragazza
-Speravamo me lo dicessi tu sono tornata ad eri collassata sul pavimento- disse Eleanor –Non sapevo che fare e così ho chiamato Stefany nel panico-
-Ciao- salutò la bionda cercando di sorridere
La mora si alzò col busto e si accomodò meglio sul divano.
-Ricordi cosa è successo?-le chiese la bionda
-Io… io mi sono alzata dal divano e delle forti fitte alla pancia mi hanno bloccato i movimenti e il respiro- spiegò la ragazza
-Forse è il caso di fare un controllo in ospedale- disse Eleanor
-Si, mi sembra giusto- disse Stefany
 
Un’ora dopo Alice era seduta sul lettino del dottor Morgan che la stava sottoponendo a delle domande.
-Ha mai avuto questo tipo di dolore?- le chiese
-No- rispose sicura
-Qualcuno in famiglia era malato di cancro?-
Quella domanda la fece rabbrividire all’istante. –Mia nonna  è morta di cancro- sussurrò preoccupata
-Paterna o materna?-
-Ma..matern.. materna- tremava la sua voce –Perché?-
-Signorina Wall puo andare, la chiamerò appena le analisi saranno pronte- disse il dottore strappando un foglietto e porgendoglielo
 
I giorni passavano in fretta, ma il telefono non accennava a squillare.
-Hei piccola che stai facendo?- chiese Paul entrando nella sua camera
La mora chiuse immediatamente il pc e si alzò cercando di dare un contegno alla sua espressione preoccupata. –Sto facendo una pausa-
-Sei in ansia?- le chiese
-Un po- ammise sincera
Paul si sedette accanto a lei e la avvolse con un braccio. –Vedrai che andrà bene, pensa che fra poche settimane sarai libera-
-Già..- disse
Il padre le diede un veloce bacio sulla guancia ed uscì dalla stanza.
La ragazza si risistemò sul letto e riaprì il computer, sulla schermata che stava leggendo.
Il telefono in quel momento squillò e la mora quasi tremò, prima di rispondere.
-Pronto?- rispose incerta –Dottor Morgan io..ohw ma.. ma ne è sicuro?- rispose lasciando che una lacrima rigasse la sua guancia –Passerò, grazie dottore-
La mora si passò una mano davanti al volto ed iniziò a tremare, prima di ciccare sul motore di ricerca e digitare “Cause e conseguenze del cancro alle ovaie”

*SpazioMe*
Come sono stata brava, subito ho aggiornato (Applausi per me)
Okay va be basta fatemi sapere cosa ne pensate pls
Ringrazio:
DirectionLove
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blunelblu (sempre in diretta da Londraaaa)
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per le 17 recensioni kufrdkfughy, love you girls

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Ps. non so se riuscirò ad aggiornare prima di lunedi, visto che domani ci saranno i miei amici a pranzo qui e fino a lunedi ho la mia migliore amica che dorme a casa però tutto puo essere, magari riesco a trovare il tempo
Aria__




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Capitolo 28
*** Capitolo.28 ***


Ci si arrampica ai sogni e poi si cade giù con i lividi addosso


"Realtà"
-Eri malata di cancro?- sbraitò Rose sorpreso al massimo spalancando gli occhi
Anche il resto del gruppo rimase paralizzato, tranne Eleanor e Zayn che sapevano davvero come era andata la vicenda.
-è complicato da spiegare, se mi lasciate raccontare capirete dove voglio arrivare- disse Alice guardandoli, cercando di calmarli
Rachel rimase muta, sempre più ansiosa.
 
“Flashback”
L’umore della ragazza era calato a picco. Tutto era nero intorno a lei. La settimana era passata in modo lento e soffocante.
Il tempo sembrava impazzito, proprio come lei. Un giorno si sudava e il giorno dopo l’acqua che le nuvole regalavano al paese era incredibile.
La pressione degli esami e lo stress e l’ansia per l’incontro col dottor Morgan stavano rendendo la sua giornata terribilmente frustrante.
Sophie la aspettava fuori scuola e sembrò accorgersi del suo stato nervoso.
-Tutto okay?- le chiese
Lei si limitò ad annuire. La bionda capì che non aveva intenzione di parlare, la conosceva abbastanza bene.
-Un ragazzo mi ha chiesto di uscire- cambiò discorso
-Ah si? E quando vi vedete?- chiese distrattamente la mora
-Ho rifiutato. È davvero un bel ragazzo ma non lo conosco e non mi sembrava il tipo giusto-
La mora sbuffò sonoramente e si portò una mano fra i capelli. –Certo che sei proprio strana, come fai a conoscere una persona se non ci esci e lo frequenti. La vita è breve Sophie cazzo, cerca di godertela invece di fare la suora del cazzo-
Non voleva prendersela con lei, era l’ultimo dei suoi pensieri. Ma sentir parlare di aspettare e rimandare. Lei con molte probabilità non avrebbe potuto rimandare più niente.
-Ti senti bene?- chiese la ragazza fermando l’auto
-Sai che ti dico? Torno a piedi a casa, grazie-
Detto questo aprì la portiera e la sbattè forte, prima di avviarsi verso casa a piedi.
 
-Ciao Teddy- salutò la mora entrando in casa
-Hai fatto tardi- constatò l’uomo poggiando il giornale sul tavolo
-Lo so, scusa sono tornata a piedi- si giustificò
-Come mai?-
-Avevo voglia di camminare- disse prima di posare il bicchiere d’acqua nel lavandino e correre al piano di sopra
-Tesoro io tra cinque sei minuti vado a lavoro-
-Ci vediamo stasera- lo salutò prima di chiudersi in camera
Camminò avanti e indietro in modo nervoso, mangiucchiandosi le unghie laccate di rosso. Sentì il suo telefono squillare e quando lesse il nome di Harry un piccolo e spontaneo sorriso comparve sulle sue labbra.
-Amore- rispose lanciandosi sul letto di schiena
-Solo una settimana e ti vedrò, Dio non sopporto più questa distanza- rispose lui
-è il tuo lavoro che ti tiene lontano da me- lo rimproverò, ma senza rabbia nella voce
-Beh pero tra una settimana sarò libero e avremo tutta l’estate insieme senza problemi-
Un nodo alla gola invase Alice, che cercò di mantenere le lacrime. –Si hai ragione, senti devo attaccare vado a studiare-
-Ti chiamo stasera se ci riesco, un bacio ti amo-
La mora si limitò ad attaccare e a lanciare il telefono contro il muro. Un istante dopo si alzò e corse a vedere che non ci fossero danni al suo amato Iphone.
Tirò un sospiro di sollievo e chiamò Eleanor.
-Signorina Wall dimmi tutto- rispose con voce allegra
-Hai da fare oggi?- le chiese
-Tra dieci minuti finisco il servizio fotografico e sono libera, passo da te?- chiese gentilmente
-Mi faresti un enorme favore, devo andare in ospedale-
-Cosa è successo?- chiese allarmata –Stai male? Ali mi spaventi-
-Sta tranquilla, ti spiego dopo- disse attaccando
 
La ragazza passò l’ora successiva a ripetere per l’esame, lanciando ogni tanto sguardi ansiosi all’orologio che sembrava essersi immobilizzato sulle tre.
Finalmente Eleanor arrivò come una furia e attese che la mora salisse in auto.
-Mi devo preoccupare?- le chiese senza salutarla
-Tutto puo essere El, ho bisogno di conferme e il dottor Morgan mi ha dato appuntamento per oggi-
-Allora non perdiamo tempo- rispose la ragazza sfrecciando per la strada come un fulmine
Eleanor era una ragazza dolcissima, inizialmente il loro rapporto era freddo ma avevano imparato a conoscersi e Alice si trovava molto bene in sua compagnia. Le metteva serenità. Inoltre era bellissima e l’ammirava tantissimo per l’eleganza e lo stile che aveva con semplicità.
 
Eleanor sembrava più agitata della mora. Camminava avanti e indietro nella sala d’attesa e si guardava intorno come una pazza disperata.
-El perché non ti calmi?- le chiese gentilmente la mora
-Potresti essere malata sul serio Alice, ti rendi conto?- rispose agitata
-Si, me ne rendo conto ma così mi fai innervosire-
La ragazza si fermò all’istante prima di sedersi con uno scatto. –Scusa- sussurrò
In quel momento il dottor Morgan uscì dalla stanza con un’altra donna più anziana e poi fece cenno dalle due ragazze di entrare.
Alice si accomodò sul lettino bianco.
Quella stanza le metteva angoscia. Le pareti di un color verde così spento e chiaro. Al muro appesi i vari diplomi e certificati di merito.
Una scrivania bianca, come il pavimento e il lettino. Due poltroncine nere.
-Lei è un’amica della signorina Wall?- chiese il dottore riferendosi al Eleanor mentre frugava fra le carte della sua scrivania
-Si io..-
-Sembri agitata- notò il dottore sorridendo-Non c’è motivo di preoccuparsi-
-Non capisco dottore, lei per telefono mi ha detto che..- iniziò Alice ma il dottore la fermò
-Lei ha una tendenza al cancro alle ovaie, dobbiamo solo fare delle iniezioni e non sarà in pericolo, almeno per il momento- spiegò
Eleanor fece un forte sospiro e abbracciò forte Alice, che sorrideva raggiante con i piedi che penzolavano dal lettino.
-C’è una notizia migliore- disse il dottore
Le due ragazze si ricomposero e attesero il continuo. –Lei è incinta-
Il sorriso su entrambi i volti si spensero in un istante. Girarono le teste di scatto, guardandosi con la bocca spalancata.
Gli occhi di Alice si riempirono di lacrime.
-Pensavo fosse felice della notizia- disse il dottore interrompendo quel silenzio
Le due non risposero, sembravano due statue.
-Beh comunque le prescrivo questi farmaci, ci rivediamo fra qualche giorno per la prima iniezione e invece fra una settimana faremo la prima ecografia..-
-Io non posso la settimana prossima ho gli esami di stato- rispose immediatamente la ragazza
-Possiamo spostare la visita di pomeriggio, nessun problema-
Scarabocchiò qualcosa su un foglio bianco prima di firmarlo e porgerglielo.
Le accompagnò all’uscita prima di chiudere di nuovo la porta del suo studio.
Le due non fiatarono e fecero pochi metri verso l’auto prima che Alice scoppiasse a piangere. Eleanor non riusciva a trovare le parole giuste da dire, soprattutto perché non capiva se la ragazza fosse felice o devastata dalla notizia. Si avvicinò e la strinse forte fra le sue braccia.
-Sono incinta El- singhiozzò tremando –Sono incinta, ma proprio incinta ti rendi conto?- disse guardandola negli occhi gonfi e rossi, ancora pieni di lacrime
-Si e non riesco a capire se sei felice della cosa?- disse sincera la ragazza guardandola negli occhi
La mora aprì la bocca, ma non sapeva cosa rispondere.
-è di Harry vero?- chiese improvvisamente dubbiosa la ragazza
Alice la fulminò con lo sguardo. –Smettila El, certo che è di Harry- disse sedendosi sulla panchina verde scuro
-Cosa provi adesso?- chiese mettendole una mano sulla spalla
-Ho paura El, non sono pronta a diventare madre io.. io… ho solo vent’anni e..-
-Molte persone hanno avuto dei figli anche ad età più basse- cercò di dire El
La mora si morse il labbro inferiore. Eleanor le portò una ciocca di capelli scura dietro l’orecchio. –Vuoi.. vuoi .. oddio mi fa impressione persino dirla quella parola-
-Abortire? No no no assolutamente no- disse alzandosi scuotendo la testa –Non metterò mai fine alla vita di una persona, specialmente se è mio figlio-
-Quindi lo terrai?- chiese
-Io..io.. non lo so devo.. devo..-
-Dirlo ad Harry, già..- concluse la ragazza –Come la prenderò secondo te?-
Alice guardò verso il cielo. –Non ne ho idea, non ne abbiamo mai parlato-
-Andrà tutto bene- la consolò la ragazza
-E se dovesse lasciarmi? Lui è un cantante famoso, un figlio non fa proprio parte dei suoi piani-
-Ma lui ti ama e non ti lascerà mai-
-A questo punto non ne sono più sicura- affermò demoralizzata la ragazza
 
“Realtà”
-Non ho mai voluto lasciarti Rachel- disse sincera la donna guardandola negli occhi
-E noi possiamo confermarlo- disse Niall –è stata molto male-
-Harry come ha reagito?- chiese Rachel
Tutti si irrigidirono. Alice prese un grande respiro e tornò a raccontare.
 
“Flashback”
-Resta a dormire qui stanotte- chiese Alice alla ragazza
-Sicura?- rispose Eleanor
La mora annuì e si sfilò ma maglietta infilando quella del pigiama.
Prese un pigiama pulito e lo porse alla ragazza.
-Ti fa tanto male?- chiese
-Cosa?- rispose confusa la mora
-La cicatrice dietro al collo-
-Fa male il ricordo- in quel momento il telefono squillò –è Harry- sussurrò la ragazza spalancando gli occhi e guardando Eleanor in cerca d’aiuto
-Diglielo- disse velocemente la ragazza passandole il telefono
Alice prese un grande respiro e si sedette a gambe incrociate sul letto, seguita a ruota da Eleanor che aveva le mani incrociate come se stesse pregando.
-Harry- rispose cercando di calmare la voce
-Amore non vedevo l’ora di sentirti non sai che spettacolo questa sera il concerto è stato uno dei migliori qui in Italia davvero incredibile, dovremmo tornarci qui voglio farti vedere dei po…-
-Harry sono incinta- disse così veloce e improvvisamente che non credeva che il riccio fosse riuscito a sentirla
Eleanor spalancò la bocca e la guardò speranzosa, curiosa di sapere la risposta.
Alice rimase muta, sentendo il respiro del ragazzo accelerare. Deglutì a vuoto quando senti il tutututu dall’altro capo del telefono.
Si fece cadere il telefono sulle guance e guardò El.
-Cosa ha detto?- le chiese
-A quanto pare non mi ama abbastanza da avere il coraggio neanche di rispondermi- disse scoppiando a piangere
-Non ha detto niente?- disse abbracciandola forte
-Mi ha staccato il telefono in faccia El, è davvero finita- disse disperata fra i singhiozzi

*SpazioMe*
Non è il massimo, questo lo devo ammettere, ma almeno si inizia a capire un po.. inoltre non dovevo aggiornare oggi ma sono riuscita a trovare del tempo, ma adesso non so quando riuscirò ad aggiornare
Harry che non accetta la cosa e attacca la telefonata, mmm sarà questo il motivo della loro rottura
Voglio i vostri commentiiiiiii
Ringrazio:
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Ci sentiamo cucciolissime :))
Aria__




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Capitolo 29
*** Capitolo.29 ***


 

Ogni volta che cercavo di allontanarlo ero terrorizzata all'idea di riuscirci davvero.


"Flashback"
-Ciao tesoro- disse El entrando in camera di Alice, che era sgraiata di schiena con le mani poggiate sulla pancia e lo sguardo fisso sul soffitto
Imitò la sua posizione e sospirò pesantemente. –Ho chiamato Louis- continuò –Non sa niente di quello che è successo, mi ha detto che Harry è strano ma non sanno il motivo-
-Gli hai detto qualcosa?- chiese con voce spenta la mora
-Tocca a te decidere a chi dirlo, non a me- rispose veloce
Alice annuì e tornò a guardare il soffitto. –Domani iniziano gli esami e la mia testa è da tutt’altra parte-
-Ce la farai-
-No El, questa volta è la fine davvero- disse demoralizzata
-Lo hai chiamato?- le chiese
-No, ma lui non ha chiamato me.. è stata una settimana di lungo e terribile silenzio-
-Mi dispiace- disse la ragazza prendendole la mano
-Anche a me, non sai quanto-
 
-Papà devo dirti una cosa-disse la ragazza scendendo di corsa le scale –Non ti arrabbiare pero solo che..-
In quel momento il campanello suonò. Paul si alzò e tranquillamente andò ad aprire.
Richiuse immediatamente la porta quando si rese conto della persona dall’altro lato della sottile barriera di legno. Si girò verso la figlia poggiando le spalle alla porta come per paura che potesse essere buttata giù.
-Era proprio questo che ti volevo dire- disse la mora facendo una smorfia
-Non fare l’idiota Paul aprimi- urlò la voce fuori casa
L’uomo guardò con aria minacciosa la figlia prima di aprire la porta. –Sei sempre molto gentile caro- disse la donna entrando in casa
-Ciao mamma- la salutò la figlia
Ci fu un abbraccio veloce, quasi invisibile.
-Che ci fai qui?- chiese l’uomo confuso
-Mi ha chiamata tua figlia qualche giorno fa e io sono riuscita a liberarmi e a venire, vedo che tu non ne sapevi niente- disse con la solita voce altezzosa la donna
-Infatti non ne sapevo niente, Ali puoi spiegarmi?- le chiese
-Ali?- rise la donna –E da quando hai un soprannome-
-Il mio ragaz…- si bloccò –Non mi sembra il momento per spiegarlo, volevo che ci foste entrambi-
-Per cosa?- chiesero in coro
-Perché non vi sedete?- disse la ragazza iniziando a sudare e voltandosi si spalle cercando di prendere coraggio
-Mi stai spaventando piccola- disse Paul avvicinandosi
-Smettila Paul, non essere drammatico- lo rimproverò la sua ex moglie
-Sai che tua figlia è stata aggredita?- sbraitò l’uomo –Non sai quello che ho passato in questi anni ed è normale che io sia spaventato se si comporta in questa maniera e se ha chiamato te vuol dire che deve essere succ..-
-Sono incinta- disse tutto d’un fiato restando con la faccia al muro, continuando a dare le spalle alle due persone che l’avevano messa al mondo
Prese un grande respiro. Doveva imparare a dare queste notizie con un po di preavviso, prima o poi qualcuno sarebbe svenuto.
Una risata echeggiò nella stanza ed Alice si voltò a guardare la madre che era seduta sul bracciolo del divano con le gambe accavallate. –Stai scherzando spero?- disse passandosi una mano fra i capelli
-Mai stata più seria- rispose lei fra i denti serrando la mascella
La donna alzò gli occhi al cielo, mentre il padre la guardava sconvolto.
-Visto Paul, non avrei mai dovuto lasciare che nostra figlia venisse a vivere con te guarda cosa è successo- si agitò la donna alzandosi e poggiando la borsa per terra
-Smettila per favore, questa non è affatto colpa mia- disse l’uomo
-Ah no? Quando stava a New York era una ragazzina educata e studiosa e guardala ora- fece una pausa per prendere fiato –Bocciata e con un figlio in arrivo, bel lavoro papà- concluse
-Sai solo pensare all’immagine che diamo al mondo, a me non mi frega un cazzo importa soltanto che adesso nostra figlia è incinta- urlò a sua volta l’uomo
-Dovevi pensarci prima di acconsentire a lasciarla uscire con un cantante da quattro soldi- sottolineò la donna
-Non è da quattro soldi, la ama e le starà vicino-
La donna fece una smorfia e guardò la figlia. –Come ha reagito Harry?- chiese con aria di sfida
La ragazza abbassò il capo, trattenendo le lacrime.
-Non mi sorprende- commentò la madre avvicinandosi e carezzandole la spalla –Mi dispiace tesoro che ti abbia lasciata, ma lui è famoso, un figlio non è proprio nei suoi sogni principali-
-Harry ti ha lasciata?- chiese Paul scioccato lasciandosi scivolare sul divano con la bocca spalancata
-Potete smetterla di parlare di lui?- sbraitò la ragazza –E di litigare? Pensate un attimo a vostra figlia che non ha la minima idea di come gestire questa situazione di merda- concluse salendo di corsa le scale e sbattendo forte la porta della sua stanza
Si gettò sul letto e cominciò a piangere senza fermarsi. Sul comodino la foto sua e di Harry. La prese e la scaraventò contro il muro. I vetri andarono in mille pezzi come il suo cuore. Prese la foto fra i cocci e la strappò in mille pezzi immaginando che quello fosse il cuore di Harry.
Le favole non esistono.
 
-Cosa dovremmo fare secondo te?- chiese Paul poggiando le mani sul ripiano della cucina guardando la sua ex moglie seduta sullo sgabello che sorseggiava del the verde
-Ti sei preso cura di lei per tanti anni, ora non puoi posare questo fardello su di me.. veditela da solo- disse alzandosi e prendendo la borsa
-è anche tua figlia- constatò l’uomo
-Il mio lavoro di madre è finito più di cinque anni fa, lei non mi vuole quindi posso anche andarmene- continuò avvicinandosi alla porta
-Sei l’essere più spregevole che esista, un tempo non eri così-
-Un tempo Paul, sono passati tanti anni- disse aprendo la porta –Salutami Alice, dille che saprà come cavarsela.. è pur sempre mia figlia- detto questo si chiuse la porta alle spalle
 
-Tesoro sei sveglia?- chiese Paul entrando nella stanza buia
La ragazza mugolò qualcosa in risposta. L’uomo avanzò verso il suo letto e calpestò i pezzi di vetro.
Si accomodò sul letto vicino a lei e le carezzo una gamba. –Come ti senti?- le chiese
La ragazza sospirò. –Se ne è andata vero?-
-Tua madre è fatta così, lo sai-
-E io che pensavo che volesse aiutarmi- disse la ragazza scuotendo la testa –La odio-
Entrambi rimasero in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri. Poi Alice parlò. –Ti ho deluso papà- disse quasi in lacrime –Non volevo mi dispiace-
-No piccola mia- disse stendendosi accanto a lei e stringendola fra le sue braccia –Queste cose accadono tutti i giorni e io di sicuro non ti abbandonerò, certo vent’anni un figlio è presto ma di certo non ti fucilerò per questo-
-Non sentirei più dolore ormai, Harry ha già disintegrato ogni cellula del mio corpo-
-Quel ragazzo lo distruggo- disse nervoso l’uomo
-Papà.. lascia stare-
Paul prese un grande respiro e chiuse gli occhi. –Quando conobbi tua madre, lei era così semplice e solare proprio come te ed era bellissima-
 
Paul entrò in una stanza buia e si chiuse la porta alle spalle. Si era imbucato a quella festa come faceva sempre con i suoi amici. Era divertente per loro imbucarsi alle feste e rovinarle per poi svanire.
Ma quella sera non era in vena di fare casini quindi aveva cercato un posto tranquillo dove poter rilassarsi.
-E tu chi sei?- chiese una voce nel buio
Il ragazzo sobbalzò e finalmente una figura alta e snella si fece spazio nell’ombra. Si accese la piccola luce vicino al comodino e finalmente Paul potè osservare la meravigliosa ragazza davanti ai suoi occhi.
-Chi sei tu?- rispose il ragazzo continuando a tenere lo sguardo fisso sulla ragazza mora
-Te l’ho fatta prima io questa domanda- scherzò sedendosi sul letto –Sei un amico della festeggiata?- chiese poi
-Ah mm si, sono un amico stretto della festeggiata-
-è un vero piacere conoscerti io sono Annabelle- disse porgendogli la mano
-Paul… Paul Wall- rispose il ragazzo stringendo forte la sua mano
-Non ti ho mai visto da queste parti- constatò lei
-Sono un tipo che non si fa vedere molto in giro- scherzò
-E come mai non sei giù alla festa?- gli chiese
-Non sono dell’umore stasera, e tu?-
-Stessa cosa- disse sdraiandosi sul letto
In quel momento la porta si aprì e una ragazza dai capelli rossi guardò strana Paul prima di concentrarsi su Annabelle. –Ma che fine avevi fatto Anna, ti stiamo cercando tutti è il momento di spegnere le candeline forza, aspettano tutti un tuo discorso- disse poi correndo giù per le scale
Paul sbiancò. Era lei la festeggiata, aveva fatto una pessima figura. La ragazza scoppiò a ridere e si avvicinò al ragazzo.
-Non ricordavo di avere un amico stretto di nome Paul Wall- disse Annabelle ridendo e avvicinandosi
-Scusa- disse mortificato
-Ti sei imbucato alla mia festa e non sapevi neanche chi fosse la festeggiata,cerca di informarti la prossima volta-
-Lo farò- cercò di sorridere
-Bene, allora spero ti imbucherai alla mia prossima festa- disse lasciandogli un leggero bacio sulle labbra per poi correre giù per le scale e lasciare Paul immobile sulla soglia della porta col batticuore
 
-Proprio lo stile di mamma, me la immagino- rise leggermente Alice
-Si, era fantastica ed ero pazzo di lei credimi- fece una pausa come ad immaginare ancora una volta quei momenti felici –Quando mi disse che era incinta, una settimana dopo la nostra luna di miele svenni come un ragazzino- scoppiò a ridere
La ragazza purtroppo, riuscì solo a sentire l’amaro in bocca e la consapevolezza che lei non avrebbe avuto una storia come quella del padre.
-Ma tutte le favole finiscono Ali, le persone se ne vanno sempre in un modo o nell’altro-
 
“Realtà”

-Quella frase è rimasta incisa dentro di me- disse la donna guardando Rachel che aveva lo sguardo basso e assorto –Devi imparare una cosa Rachel, le persone se ne vanno sempre e tu non puoi impedirlo-
 
“Flashback”
Harry era seduto sul divano del loro albergo e fissava il vuoto.
Era incinta, incinta per davvero. Era paralizzato e le parole di Alice continuavano a rimbombarle nella testa.
Non voleva lasciarla, no non lo avrebbe mai fatto ma era terrorizzato e non sapeva come e cosa fare. Voleva quel bambino ma non riusciva ancora a realizzare quanto fosse vero ciò che stava accadendo.
-Harry ci dici cos’hai?- chiese Zayn stufo di vedere il suo amico così depresso
In quel momento qualcuno bussò alla porta. Il moro andò ad aprire mentre di portava la sigaretta alle labbra.
-Salve posso fare qualcosa per lei?- chiese notando la donna fuori la porta
-Tu no, ma un certo Harry Styles si-
-Lei chi è mi scusi?-
-Sono Annabelle Kant, madre di Alice Wall e se non ti sposti subito con questa sigaretta te la ficco..-
-Si, è proprio identica ad Alice prego si accomodi-
Harry era in piedi mentre la guardava senza sapere esattamente cosa dire. La donna si avvicinò e gli mollo un potente schiaffo.
-Non puoi ritenerti un uomo se ti comporti così da coglione e infantile, mia figlia ha bisogno di te ed è inutile che stai qui a crogiolarti come un deficiente quando la mia bambina è a casa a soffrire perché uno stupido moccioso come te ha paura di affrontare le situazioni- disse tutto d’un fiato
-Cavolo è proprio identica a sua figlia- disse Zayn sorridendo divertito
Harry annuì d’accordo con l’amico e poi tornò a guardare la donna dagli occhi azzurri. –Ha ragione signora Kant, sono un codardo un bastardo e tutto quello che vuole è che ho paura-
-Ma di cosa state parlando?- chiese Zayn confuso
-Anche mia figlia è terrorizzata ed ha bisogno di te quindi prendi il primo volo e corri da lei se non vuoi che ti ammazzi con le mie mani- lo minacciò prima di uscire dalla stanza d’albergo senza dire una parola
-Quella donna è davvero terrificante- disse Zayn –Puoi spiegarmi adesso?- chiese poi
-Non posso amico, ora devo andare a salvare la mia vita- disse prendendo il portafogli e il cellulare per poi correre all’esterno
 
Le tre del mattino e il sonno sembrava così lontano. In pantaloncini blu e canotta bianca con le nuvolette Alice camminava per strada con le braccia incrociate.
I capelli erano legato in una coda bassa, che svolazzava al leggero venticello estivo.
Si poggiò a cornicione che dava sul fiume e guardò le stelle e la luna riflettersi sull’acqua.
La luce gialla e fioca dei lampioni dava un’atmosfera strana all’aria. Il bar li vicino era ancora aperto, alcuni ragazzi probabilmente anche loro ansiosi per l’esame erano seduti al tavolino con una birra fra le mani, parlando silenziosamente.
La radio del bar trasmetteva una canzone italiana, che Alice non riusciva a comprendere del tutto. Le lezioni di italiano a scuola le aveva sempre passate a dormire.
 
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore.
Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza


Le mancava Harry in un modo incredibile, era così lontano da lei. Avrebbe voluto tutto il suo calore, e l’affetto per andare avanti in quella notte che non sarebbe mai terminata.
 
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.
Maturità t'avessi preso prima, le mie mani sul tuo seno

è fitto il tuo mistero
 
Come avrebbe voluto non aver perso l’anno, probabilmente tante cose sarebbero state diverse. Sarebbe partita per qualche college e quindi non avrebbe mai conosciuto Harry. Come una stupido esame puo cambiare un’intera vita, lei non se lo sapeva spiegare.
 
Notte prima degli esami, notte di polizia,
certo qualcuno te lo sei portato via,
notte di mamme e di papà col biberon in mano,
notte di nonne alla finestra, ma questa notte è ancora nostra,
notte di giovani attori di pizze fredde e di calzoni
notte di sogni di coppe e di campioni,
notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere

 
Alice sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla. Sobbalzò e si voltò trovando Harry col fiato e gli occhi sbarrati.
-Levami le mani di dosso- sbraitò la ragazza
-Nono ascoltami ho sbagliato, avevo paura lo ammetto ma ora sono qui, sono qui per te, per noi.. per noi tre- sussurrò lui stringendola forte
 
forse cambiarti, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,
se l'amore è amore - se l'amore è amore - se l'amore è amore


-Mi hai fatto passare le pene dell’inferno, sei un bastardo Styles- sbraitò lei guardandolo negli occhi mentre alcune lacrime rigavano le sue guancie
-Mi dispiace tantissimo dovevo metabolizzare la notizia, ma io non ti avrei mai abbandonata-
Lei abbassò lo sguardo.
-Guardami- ordinò stringendole forte il viso fra le mani –Io ti amo e mi prenderò cura di te e di nostra figlia-
 
 se l'amore è amore - se l'amore è amore
 
La baciò senza freni. Le era mancata più dell’aria per un uomo in apnea. Più della droga per un tossico.
-Non è femmina, non lo sappiamo- disse la ragazza staccandosi dalle sue labbra
-Si, ma io la voglio femmina proprio come te-
La ragazza riuscì a ridere. –No, sarà un maschietto-
-No signorina, sarà una bellissima bambina-
-Ma..- non riuscì a parlare che Harry incollò di nuovo le loro labbra
-Poi ne riparliamo- sussurrò prima di stringerla forte e farla volteggiare
-Non mi lasciare mai più- lo minacciò lei
-Non me ne sono mai andato, sono qui ora e per sempre- le disse dandole ripetuti baci sulle labbra –Scusami se ti ho fatto star male in questa settimana, ma avevo bisogno di qualcuno che mi aprisse gli occhi, qualcuno come tua madre-
-Mia madre?- chiese confusa la ragazza stringendo il colletto della sua polo
-Tua madre è venuta in Italia a farmi una bella ramanzina-
La ragazza spalancò la bocca prima di sorridere. Era felice, allora sua madre davvero ci teneva a lei, solo che trovava i modi meno evidenti per dimostrarlo.
-Ti amo Harry e sarà per sempre- sussurrò lei sorridendo
-Adesso che ci penso, il per sempre è davvero poco per noi due-

*SpazioMe*
Scusate tantissimo per il ritardo davvero, sono desolata :cc
Che ne pensate del capitolo, dai è bello lungo e poi mi piace la parte in cui Paul racconta come ha conosciuto Annabelle *-*
Parlando di Paul e Annabelle ecco le loro foto.
Annabelle ora:


Annabelle da giovane:


Paul ora:


Paul da giovane:


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Viamo, a presto
Aria__

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Capitolo 30
*** Capitolo.30 ***


Inizia a fare davvero male solo quando inizi a fingere che non lo faccia.


"Flashback"
-Ce la puoi fare tesoro sta calma- disse Harry massaggiandole  le spalle
Gli esami scritti erano andati per fortuna, ora ero il turno degli orali ed Alice era davvero tesa e nervosa.
-Non ci riesco mi viene da vomitare- disse la ragazza bianca in viso
-Oh amore è normale essere agitato, cerca di..-
-No, mi viene davvero da vomitare- disse quasi soffocando la mora prima di correre verso il bagno delle ragazze
Harry la seguì a ruota e le mantenne i capelli sulla fronte, per non farla sporcare. L’aiutò ad alzarsi e aspettò che si sciacquasse la bocca.
-Sei davvero molto agitata per questo esame, andiamo hai superato gli scritti- disse lui poggiato al lavandino con le braccia incrociate
-Li almeno ho copiato tutto Harry, qui come farò? Non ricordo niente e poi, per la cronaca, non ho vomitato per paura dell’esame è che ho questo senso di nausea da quando mi sono svegliata .. dio che schifo- disse lei passandosi una mano sulla fronte sfinita
Il riccio le si avvicinò e le passò una mano fra i capelli. –Stai sudando, cerca di non pensarci-
-Il fatto è che dell’esame ormai mi importa poco, ho altri pensieri per la testa- disse lei guardandolo negli occhi
Ne era convinta, non esisteva colore più bello in natura. Gli carezzò una guancia con la punta delle dita e tirò su con il naso, per evitare di piangere.
Harry la strinse forte e le lasciò un bacio sul collo, cercando di tranquillizzarla. –Andrà tutto bene- le sussurrò all’orecchio
In quel momento una ragazza entrò nel bagno facendo sobbalzare entrambi. La tipa guardò Harry come pietrificata.
Lui accennò un sorriso prima di prendere la sua ragazza per mano e trascinarla di nuovo vicino l’aula esami.
-Sophie- disse Alice abbracciandola –Che ci fai qui?-
-Ho incontrato tuo padre e sono venuta con lui, per tifare per te- disse sorridendo la ragazza
-Alice Wall tocca a lei- disse la professoressa di italiano aprendo la porta
La mora deglutì e guardò prima Paul, poi Sophie e infine Harry.
-Buona fortuna- dissero in coro seguendola
-No, per favore aspettate qui non voglio che mi vediate- disse supplichevole
-E dai Ali- disse Sophie
-Okay solo tu, voi due aspettate qui- disse prima di chiudersi la porta alle spalle trascinando la sua amica
Calò un silenzio imbarazzante fra i due uomini presenti in corridoio. Harry si fece scivolare vicino gli armadietti di ferro portandosi le ginocchia al petto. Paul era di spalle e fissava il cortile della scuola con disinteresse.
-Mi dispiace- disse il ragazzo alzando lo sguardo verso di lui
L’uomo si voltò. Non avevano mai parlato da quando Harry era tornato per stare con Alice.
Paul si avvicinò e si accomodò accanto a lui, sospirando. –è una faccenda complicata Harry, pensi di cavartela?- gli chiese
Il ragazzo alzò lo sguardo verso il soffitto. –Tutto quello che voglio è rendere felice Alice- sussurrò
-Lo so, io credo nel vostro amore, ma un figlio è davvero una grande responsabilità-
-Ce la caveremo, io non la abbandonerò Paul glielo prometto-
-Mi fa piacere figliolo- disse dandogli una pacca sulla spalla
Il resto dell’ora passò in silenzio. Paul camminava avanti e indietro per il corridoio mentre Harry era intento a giocare col suo Iphone.
Quando la porta si aprì entrambi sobbalzarono e si avvicinarono. Alice uscì sorridente e corse ad abbracciare Harry, saltandogli addosso e baciandolo. –Sono ufficialmente libera- urlò
Sophie rise. –Dobbiamo festeggiare-
-Buona idea- disse Harry –Magari chiamo gli altri-
-Oh si mi farebbe davvero piacere, vorrei rivedere El e Rose e tutti gli altri- disse la ragazza scendendo dal corpo del fidanzato
-Volete un passaggio?- chiese Paul abbracciando la figlia
-Harry ha la macchina, andiamo con lui- disse la ragazza
-Va bene- disse dando un bacio sulla fronte della mora –Ci vediamo più tardi a casa, io torno a lavoro-
Si sorrisero e poi i tre ragazzi si avviarono verso casa Wall.
 
-Mmm come mai tutte queste cose da mangiare?- disse Niall prendendo un’altra manciata di patatine
-Alice è iperattiva- disse Sophie non la smette di stare ferma
La mora spuntò in salotto con un piatto di panini al prosciutto e lo poggiò sul tavolino, soddisfatta.
-Servitevi- disse prendendo un panino e dando un morso
Si accomodò sulle gambe di Harry seduto sulla poltrona e gli diede un leggero bacio prima di sorridere.
Passarono le ore successive a scherzare e mangiare, conversando del più del meno.
-Dovremmo dirglielo- sussurrò Harry al suo orecchio
La ragazza lo guardò con occhi pieni di speranza, prima di annuire e alzarsi seguita a ruota dal suo ragazzo.
Il riccio prese un bicchiere e picchiettò due volte le dita in modo da attirare l’attenzione in modo poco teatrale.
Tutti smisero di parlare ed Harry posò il bicchiere, prendendo Alice per i fianchi.
-Noi due abbiamo una notizia da darvi- iniziò lui
-Vi sposate?- scherzò Louis
Alice scosse la testa sorridendo. Tutti scoppiarono a ridere.
-Non sarai incinta- scherzò Rose
Il sorriso su entrambi i volti si spense e si guardarono di scatto.
Tutti rimasero muti, con le bocche spalancate tranne Eleanor che sapeva già la storia.
-Non ci credo- sussurrò Stefany
-Oh mio dio auguri- urlò Liam correndo ad abbracciare i due novelli genitori
L’aria sembrò alleggerirsi, quando tutti quanti si alzarono ridendo e battendo le mani per poi fare un abbraccio di gruppo.
-Sono davvero felice per te- disse Zayn dando una leggera pacca sulla spalla ad Harry
-Un piccolo Styles o una piccola Wall?- chiese Sophie
-Sophie è presto per conoscere il sesso del bambino sono solo poche settimane- spiegò Alice
-Ma sarà una bambina- sottolineò Harry
-No, un bel maschietto-
-Questo poi lo vedremo- rise il riccio
 
Tutti i ragazzi presenti in casa erano seduti in salone, mentre le ragazze erano al piano di sopra parlando dei loro segreti e cose da femmine.
Louis si portò la birra alle labbra e guardò Harry.
-Non me lo sarei mai aspettato, Harry padre- disse ridendo
-Ancora non ci credo- disse il riccio
-Per questo eri così strano in Italia- sottolineò il biondo
Lui annuì distrattamente.
-E cosa hai intenzione di fare? Cioè con la casa discografica, i paparazzi e i manager?- chiese Liam seduto accanto a lui sul divano
-Dovresti parlare con i manager il prima possibile, non saranno proprio entusiasti di questa notizia- disse Zayn spegnendo la sua sigaretta nel posacenere
-Chiamali- aggiunse Louis –Così almeno ci togliamo questo fardello, faranno storie all’inizio ma non possono di certo impedire una gravidanza- scherzò
Harry annuì e si alzò dal divano, deciso a spiegare la vicenda.
 
-Te lo immagini un piccolo Harry che cammina per casa- disse allegramente Stefany
-Sarà bellissimo, con due genitori come voi- sognò Perrie
In quel momento qualcuno bussò alla porta. –Ragazze scusate- disse Harry –Noi dobbiamo andare, abbiamo avuto una chiamata dai nostri manager urgente-
Alice si alzò. –Quindi parti?-
-Saremo di ritorno domani pomeriggio- disse lui
-Allora noi andiamo- dissero in coro le ragazze alzandosi e salutando Alice prima di scendere dai propri ragazzi
Sophie rimase distesa sul letto.
-Un minuto- disse Alice prima di chiudersi la porta alle spalle e guardare Harry confusa –Allora? Cosa è successo? Dovete fare qualche altro concerto?- chiese incrociando le braccia
-No, ecco vedi sono stato io a chiamarli-
-Come mai?-
-Gli ho detto del bambino-
La ragazza spalancò la bocca. –Har..-
-No aspetta, ci avrebbero creato solo problemi quindi prima lo sanno prima la smetteranno di romperci i ciglioni, a te non succederà niente-
-E a te?-
-Cosa possono fare? Licenziarmi?- scherzò –Sta tranquilla- disse poi dandole un bacio sulla fronte –Torno domani-
Lei annuì prima di osservarlo scendere le scale e svanire oltre la soglia di casa.
 
I ragazzi arrivarono a Boston e raggiunsero l’ufficio dove erano stati convocati.
L’uomo, apparentemente giovane, seduto dietro la scrivania spense la sigaretta e si alzò furioso.
-Harry ti rendi conto di quello che hai fatto?- sbraitò
Louis sbuffò sapendo come sarebbe andata avanti la conversazione e si lasciò scivolare su una delle poltrone.
Quell’uomo faceva casino e problemi per qualsiasi cosa.
-Non è stata una nostra decisione avere un bambino, ma ora c’è e tu non puoi fare proprio niente Mark-
-Non puoi avere questo bambino- sbraitò lui
-E perché mai?- chiese Liam –Non vedo il problema dove sia, abbiamo delle vite Mark ti ricordo, e quelle non le comandi tu-
-Ti prego Liam, non fare il moralista adesso-
-Io non abbandonerò Alice- disse Harry
-Non ti ho chiesto di lasciarla, ma nessuno a parte noi dovrà sapere della gravidanza-
Tutti scoppiarono a ridere. –E come lo nascondi un pancione?- chiese Zayn
-Un modo lo troverete, ma nessuno le fan e tutto il mondo non devono sapere-
-è ridicolo-
-Perderete gli affari, i bilanci e moltissime fan-
-Le vere fan non ci lasceranno per una cosa così- disse Louis
-Questo lo credi tu mio caro- disse Mark sedendosi sulla sua sedia girevole in pelle nera –Fate quello che vi ho detto, ho ne pagherete le conseguenze, voi e il bambino-
-Sei un mostro- disse Niall sbattendo la porta uscendo dallo studio
Gli altri lo imitarono ma Mark parlò ancora. –Harry- lo chiamò
Il riccio si voltò a guardarlo indignato. –Fa come ti ho detto, o finisce davvero male e sai bene cosa intendo-
 
“Realtà”
-Per questo nessuno sa di te Rachel- disse Niall poggiato alla tavola con le gambe incrociate
-è per questo che mi avete abbandonata?- chiese lei guardando Alice dritta negli occhi
-Noi.. io non ti ho mai abbandonata tesoro credimi- disse lei sofferente
-Ti ricordo che sono in una casa famiglia- disse lei a tono
-Non per mia scelta, ho litigato molto con tuo padre cercando di fargli capire che mantenere nascosta questa gravidanza sarebbe stato solo un altro problema-
-Ma..?-
-Ma Harry era testardo, e aveva paura che le minacce di Mark fossero vere- disse Louis
-E come dargli torto, quell’uomo ha rovinato tutti noi- disse Liam
Stefany gli poggiò una mano sulla spalla, per confortarlo
-Quindi avete tenuto la cosa segreta per così tanto tempo?- chiese ancora la ragazza
Tutti annuirono.
-Non è stato facile- disse Alice –Ma l’alternativa era lasciarti e ne io ne Harry volevamo-
 
“Flashback”

-Stai scherzando spero- sbraitò la mora indignata guardandolo dritto negli occhi
Lui si passò una mano sul viso, stanco di quella discussione del tutto inutile. –Non posso farci niente- ripetè lui per la millesima volta
-Come farò a nascondere la mia pancia Harry quando si vedrà,me lo spieghi?- urlò ancora
Lui si accomodò alla fine del letto, grattandosi la testa come alla ricerca di una soluzione. In realtà era solo terribilmente combattuto. La soluzione era una sola.
-Non dirmi che vuoi tenermi chiusa in casa- disse lei flebilmente con tanto odio nella voce
-Senti Ali non le ho fatte io le regole- disse lui alzandosi scocciato
-Sei un ipocrita figlio di puttana Harry, non sai neanche lottare per me.. per noi- disse lei in lacrime prima di sbattere la porta della sua stanza e correre al piano di sotto
Harry la seguì veloce urlando il suo nome.
La seguì fuori casa, ma lei non la smetteva di camminare. Iniziò a correre e riuscì a raggiungerla prendendola per un braccio e facendola voltare bruscamente.
-Non è giusto che tu te la prenda con me, io ho fatto il possibile- urlò lui furioso
-Non basta Harry, a quanto pare non basta- urlò ancora lei
Lui si passò la mano fra i ricci, gesto che faceva quando era terribilmente nervoso. –Dio ti prendere a schiaffi perché non vuoi capire?- supplicò lui
-Non sei tu quello che deve restare chiuso in casa nei prossimi mesi di sole- disse lei iniziando a piangere
-Ti prego tesoro non piangere- disse lui con voce più dolce stringendola forte
-Doveva essere un grande regalo questo Harry, tu lo stai trasformando in un inferno- disse allontanando la sua presa
-Vedrai che andrà bene-
Lei si scrollò le sue mani di dosso. –Se stare con te vuol dire nascondere questa gravidanza, sapendo che tu non hai il coraggio di lottare per me- fece una pausa –Beh puoi anche andare a fanculo, me la caverò da sola- disse poi avviandosi di nuovo verso casa
-Cosa vuol dire Ali?- urlò per farsi sentire –Mi stai lasciando?-
Lei non rispose e continuò a camminare fin quando la sua figura non divenne sempre più piccola, per poi scomparire.

*SpazioMe*
Eccomi, sono stata veloceeeeeee
Vi chiedo scusa se questo capitolo di passaggio, non è il massimo ma ero proprio con zero ispirazione this morning
Comunque non do quanto manchi alla fine, penso mmm massimo 10 capitoli o forse piu o forse meno ahahah non lo so davvero
Vi ripropongo una foto di Rose:




Ringrazio:
malikzioso
SheDaydreams
iworkinbakery
Aliel_1D
sofia_1D
inlovewithzaynx
delisabri
AngelsEuni
demishug
davia
coronabis
LucciolaBlu_
IgLovepn
Harryilcriceto
blunelblu
per aver recensito amorini :33

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Ci sentiamo, spero domani <33
Aria__


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Capitolo 31
*** Capitolo.31 ***


Ha detto che questo mondo tanto orribile a lei sembrava solo addormentato. E che a risvegliarlo non sarebbe stata la logica dei sapienti, ma l'energia degli innamorati: gli unici ancora capaci di coniugare i verbi al futuro


"Flashback"
Alice era distesa sul suo letto, con la testa rivolta al soffitto e le mani sulla pancia.
-Ce la caveremo piccolo, non importa nient’altro-
Scattò in piedi quando vide la sua porta aprirsi. Louis si affacciò solo di testa e osservò la ragazza. –Posso?- chiese
Lei annuì e tornò a sdraiarsi, seguita a ruota da Lou.
-Allora sentiamo anche la tua versione dei fatti- disse lui fissando il soffitto
-Sono curiosa di sentire quante minacce di morte ha pronunciato- disse lei mantenendo lo sguardo fisso al soffitto
-Smettila, lui ti ama tantissimo e lo sai bene-
-Non abbastanza da volere un figlio-
-Non è andata così- rispose a tono lui girando la faccia per cercare di guardarla –Mark è un tipo molto serio e stupido, il suo neurone si è impiccato per solitudine e quindi non ragiona-
-Non fa ridere Lou- disse lei voltando lo sguardo per guardarlo
Lui tornò serio e scosse la testa. –Sto cercando di farti capire, che è complicato per entrambi non solo per te-
-Lo so- rispose lei semplicemente
-Davvero lo hai lasciato?- le chiese poi
-No- disse scuotendo la testa –Non lo farei mai, ero solo arrabbiata-
Lui sorrise vittorioso e l’abbracciò forte, stringendola fra le sue braccia.
-Sei un bravo amico Lou- disse lei strofinando la guancia sul suo petto
-Si anche tu non sei male, solo che sei così aggressiva e cocciuta- scherzò
Lei sorrise appena. –Saremo felici un giorno vero, io ed Harry ce la faremo?-
-Certo piccola Ali- disse dandole un bacio sulla testa –Andrà tutto bene e questa bambina..-
-Bambino- lo corresse la mora
-Giusto, scusa.. questo bambino crescerà bene, viziato e felice-
Lei sorrise emozionata immaginando la sua vita con Harry e un figlio, finalmente insieme per sempre.
 
La ragazza stava sistemando i suoi vestiti nell’armadio quando sentì bussare alla porta. Si voltò e dalla porta spuntò una bandierina bianca. –Pace?- disse la voce dietro la porta
La mora aprì la porta trovando Harry inginocchiato e con un mazzo di fiori fra le mani.
Alice prese i fiori e li scaraventò per aria, con sguardo freddo. Harry rimase pietrificato. Ma Alice scoppiò a ridere e si inginocchiò davanti e lui e lo baciò dolcemente.
-Scusa- sussurrò lei lasciandogli un altro bacio –Sono proprio una rompi coglioni lo so- disse sorridendo e stringendo le braccia intorno al suo collo
-Quindi non mi hai lasciato?- chiese lui con una nuova luce negli occhi
Lei scosse la testa ridendo. –Non l’ho mai pensato scemo- prima di alzarsi in piedi
Harry le prese le mani. –Ho una sorpresa per te- le disse sorridendo
In quel momento Paul salì le scale e quando vide la scena di Harry inginocchiato ai piedi della figlia mentre le stringeva le sue mani spalancò la bocca. –Vi sposate?- chiese
I due ragazzi si guardarono, prima che Harry scattasse in piedi. –Oh no Paul, no assolutamente no- disse ridendo
Alice abbassò il capo e rimase in silenzio.
 
-Adoro le sorprese – disse Alice ridendo mentre seguiva Harry
-Okay ci siamo – disse Harry alle sue spalle – sicura di non vedere niente?- si informò
-Harry sono bendata e sono quasi caduta due volte, penso ti basti per capire che non vedo un cazzo – disse la mora ridendo
-Sempre la solita – disse il riccio prima di sfilarle la benda
Alice trattenne il respiro, non poteva credere ai suoi occhi.
-Harry.. ma.. ma.. è una villa – sussurrò Alice sconvolta
-Tutta per noi –
-Non fai sul serio – disse voltandosi a guardarlo
-Heei, dobbiamo andare a vivere insieme, ormai la nostra vita sta per completarsi e noi abbiamo un posto dove poter stare in santa pace.. la scuola per te è finita e quindi puoi venire a vivere con me e poi stiam..-
-Sssh – disse Alice tappandogli la bocca con una mano – potrebbero sentirti –
-Siamo soli Alice – disse Harry ovvio
-Ho imparato che i paparazzi sanno mimetizzarsi molto bene –
Harry scoppiò a ridere e baciò la sua meravigliosa fidanzata.
-Benvenuta a casa signorina Wall –
Alice sorrise felice prima di iniziare a correre verso l’entrata. Attraversò l’enorme prato verde, saltellando e ridendo spensierata mentre Harry la raggiungeva camminando svelto con le mani in tasca.
-Quindi eri tu il misterioso proprietario che stava facendo costruire questa villa- disse lei sfiorando la colonna vicino la porta principale
-Esatto- si limitò a rispondere lui
-Okay, dai apri- disse euforica incrociando le mani come se stesse pregando
Harry rise ed estrasse le chiavi dalla tasca posteriore dei suoi jeans neri ed aprì la porta con un veloce scatto.
Alice restò a bocca aperta mentre la porta si apriva. Fece un passo in avanti poi si bloccò e si voltò verso il suo ragazzo. Gli corse incontro e gli saltò addosso.
Harry l’afferrò per miracolo, non preparato a quel salto.
-Portami dentro- ordinò lei divertita
-Queste cose si fanno solo dopo il matrimonio- disse lui ridendo
Lei si rabbuiò e scese dalle sue braccia. –Giusto hai ragione, e tu non hai intenzione di sposarmi- disse abbassando lo sguardo
Harry la guardò confuso e le prese il volto fra le mani. –Cosa blateri signorina?-
-Niente io..-
-Riguarda quello che ho detto a tuo padre vero?-
Lei alzò lo sguardo e si morse un labbro, per poi annuire. Harry sospirò dolcemente e le carezzò una guancia. –Tesoro è presto per sposarci, abbiamo già abbastanza grane per il momento-
Lei annuì, incerta.
-Un giorno ci sposeremo, te lo prometto ma adesso.. meglio se .. se lasciamo le cose così, almeno fino all’arrivo del bambino-
-Okay, ho capito- disse lei riuscendo a sorridere
-Facciamo questo giro della casa?-
-Si, sto morendo dalla curiosità- gridò lei prima di correre all’interno
 
5 mesi dopo
-Sono davvero stufo dei tuoi continui lamenti Alice- sbraitò Harry sbattendo forte la porta di casa
-Beh se sono un problema per te,puoi anche lasciarmi- disse lei acida per poi sedersi sul divano e incrociare le braccia
-Ti rendi conto che fai una questione per qualsiasi cosa che dico o faccio?-
-Ti rendi conto che sono tre mesi che non esco di casa?- sbraitò lei alzandosi come una furia
Si portò una mano sulla schiena leggermente dolorante e tornò a guardare il suo ragazzo. –Ho letto il giornale di mia madre- disse prendendo il grande mattone mensile della rivista New Girls ideato dalla madre e glielo sbattè sul petto –Almeno dieci volta nell’arco di due giorni Harry-
Lui prese il giornale e lo lanciò per aria. –Erano queste le condizioni- disse lui
-No, queste erano le tue condizioni-
-Sei assurda- rispose lui voltandosi di spalle
Gli occhi di Alice di riempirono di lacrime. Guardò indignata il profilo di Harry. –Cosa ci è successo Harry?-
Lui si voltò a guardarla e cercò di respirare con calma, passandosi una mano sul volto stanco. Le si avvicinò. –Mi dispiace okay? Non volevo urlare-
-Ultimamente lo fai spesso- lo rimproverò lei abbassando lo sguardo pieno di dolore
Lui la avvolse fra le sue braccia e le diede un leggero bacio sulla guancia. Portò le mani sul pancione abbastanza visibile sotto la maglia larga e lo accarezzò dolcemente. –Passerà- le sussurrò –Te lo prometto-
Lei annuì mordendosi un labbro, prima di alzare di nuovo lo sguardo su di lui. Una lacrima rigò la sua guancia, che Harry prontamente asciugò con premura.
-Scusami lo devo ammettere sono davvero insopportabile, è che tu non ci sei quasi mai e io sono solo in questa casa enorme- disse lei poggiando le mani sul suo petto
-Vuoi tornare a vivere da tuo padre?- chiese lui dubbioso
-No, nono io qui sto bene davvero è che..- fece una pausa e respirò velocemente –Ho voglia di un panino al tonno-
Harry rise e fece sfiorare i loro nasi. –Te ne preparo uno va bene?-
Lei annuì sorridente. Harry si allontanò e lei provò a sedersi sul divano ma una forte fitta alla pancia glielo impedì. Si inginocchiò al pavimento e diede degli urli soffocati. Harry le corse accanto e nel panico cercò di alzarla dal pavimento.
 
I due ragazzi rientrarono in casa sfiniti. Alice si sfilò la giacca che Harry le aveva poggiato sulle spalle.
-Dovremmo parlare- disse lui con voce spenta
-Ora sono stanca-
-Ali.. per favore- supplicò lui
La mora poggiò le mani sul bancone per sorreggere il suo peso e tirò su col naso, prima di voltarsi a guardarlo. Scrollò le spalle attendendo le sue parole.
-Perché non me lo hai detto?- le chiese con le lacrime agli occhi
-Non era importante- si limitò a rispondere lei
-Non era importante? Alice ti rendi conto di quello che stai dicendo?-
-Cosa vuoi che faccia scusa?- lo guardò negli occhi disperata per poi spalancare la bocca –Tu vuoi farmi abortire non è vero?- disse con voce indignata
-Tu rischi la vita con questa gravidanza, hai una tendenza al tumore alle ovaie hai sentito quello che ha detto il dottore- sbraitò lui
-Si ho sentito ma non ucciderò nostro figlio- urlò lei a sua volta puntandogli il dito contro
-Morirai- urlò lui avvicinandosi e sfiorandole il viso –Tu morirai- pianse mentre lo diceva
-Non è detto- disse lei più calma –Ce la siamo sempre cavata, supereremo anche questa- cercò di rassicurarlo
-No, io non te lo permetterò- si allontanò da lei punto lo sguardo nei suoi occhi rossi e gonfi
-Io voglio questo bambino Harry- urlò lei disperata agitando le mani
-E io voglio te, non ti senti egoista?-
-Tu sei egoista, per salvare la mia vita abbandoneresti la nostra creatura-
-Cosa farò con questo bambino quando tu non ci sarai?- urlò lanciando il vaso per aria
La mora tremò, prima di avvicinarsi a lui e prendere il suo viso fra le mani. –Lo so, lo so sei spaventato e lo sono anche io ma adesso stai delirando noi.. noi ce la faremo, avremo questo bambino insieme-
-Potremmo adottarne uno- disse lui col labbro tremolante
Lei scosse la testa iniziando a piangere a singhiozzi. –Perché non capisci Harry- disse dandogli dei pugni sul petto –Io voglio un bambino con i tuoi occhi, le mie gambe, le tue labbra e le fossette io.. io..- si lasciò scivolare sul pavimento –Perché non capisci l’importanza di tutte queste cose-
Il riccio si inginocchiò e le prese le mani. –Io voglio che nostro figlio cresca con una madre-
-Io sarò sempre qui Harry- disse poggiando la fronte sulla sua e respirando con fatica
-Non voglio perderti- sussurrò lui
-Non accadrà- disse portando le sua grandi mani sul pancione
Harry alzò lo sguardo e sentì per la prima volta, qualcosa muoversi. –Anche lui la pensa come me- sussurrò Alice sorridendo appena
Lui scosse la testa prima di abbracciare forte la sua bellissima ragazza. –Ti amo Alice-
-Lo so amore, ti amo anche io-
 
La settimana passò in fretta. L’aria era ancora un po tesa fra i due ragazzi. Harry passava la maggior parte delle notti sveglio, ad osservare Alice. Aveva una tremenda paura di perderla per sempre.
-Guarda che carino- disse Alice mentre sfogliava un catalogo per neonati
-A me piace di più questo- disse Harry indicando una tutina rosa
-Ma ai maschietti non serve il rosa Harry-
Lui alzò la testa sorridendo. –Scommettiamo-
-Cosa?-
-Se è maschio ti darò duecento dollari, se è femmina li darai tu a me- lo sfidò
Lei alzò un sopracciglio. –Ci sto- disse afferrando la sua mano
In quel momento il campanello squillò più volte. Harry si alzò e corse ad aprire.
-Liam, Stefany ciao- disse salutandoli
I due sorrisero e presero Harry sottobraccio raggiungendo il salotto dove Alice era accomodata.
-Ciao ragazzi- disse lei sorridendo
-Ciao futura mamma- disse Liam ridendo
-Mi fate paura- disse Harry sedendosi accanto alla sua fidanzata e circondandole le spalle con un braccio
-Noi ci sposiamo- disse Stefany alzando la mano per mostrare l’anello

*SpazioMe*
Chiedo scusa, se è pessimo e se non ho forze per scrivere altro
ci sentiamo al prossimo
bacioni, vi amo
Aria__

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Capitolo 32
*** Capitolo.32 ***


Tu mi piaci. E mi piaccio, con te.


"Flashback"
-Ciao piccola- disse Harry rientrando in casa
Quando non sentì alcune risposta si preoccupò e corse verso il salone. Alice era seduta sul divano a gambe incrociate, il pancione di cinque mesi ben visibile sotto il tessuto sottile della maglietta, la coda bella alta e le cuffiette nelle orecchie collegate al pc.
-Amore- disse poggiandogli una mano sulla spalla
Alice tremò e diede un urlo strozzato, prima di portarsi una mano sul petto.
-Che cavolo Harry, ci hai spaventati- disse cercando di calmare il respiro
-Scusa- rispose lui dandole un bacio a timbro –Devo dirti una cosa- aggiunse poi
-Anche io-
-Prima tu- disse il riccio sedendosi accanto a lei e stringendola forte fra le sue braccia, continuando a guardarla negli occhi
-No dai, voglio sentire prima te- sorrise la ragazza carezzandogli una guancia
-Giura che non ti arrabbierai-
-Parola di scout- disse lei ridendo e alzando la mano in segno di promessa
-Abbiamo un’intervista domani- disse velocemente il ragazzo
-Cosa? Quindi devo partire?- chiese delusa
-Nono, è alla tv locale-
-Ohw, bene allora-
-Ma vogliono me e te-
La ragazza rimase immobile a guardarlo, prima di scoppiare a ridere. –Tu hai detto di no vero?-
-Non ho potuto-
-Cosa?- sbraitò la ragazza alzandosi in piedi –Mi hai vietato per tre, mesi da quando la pancia è abbastanza evidente,di uscire di casa e ora accetti un’intervista in diretta tv?-
-I manager mi hanno detto di accettare, visto che tu non esci più le persone, le fan, non ci vedono più insieme e iniziano a pensare ad una probabile rottura-
-E mi spieghi come faremo?- disse incrociando le braccia
Harry si alzò in piedi e prese la busta di carta nera con cui era entrato e la porse ad Alice, che la afferrò titubante.
Ne estrasse un vestito nero a pois bianchi molto stretto sul seno e largo in vita.
-Me l’ha data Mark- spiegò Harry
-E pensi che con questo vestito la pancia non si vedrà?- disse la ragazza indicando l’enorme pancione
Poi però notò un’altra cosa all’interno della busta. Estrasse una pancera color carne e se la rigirò fra le mani. –Stai scherzando?- chiese rossa dalla rabbia –Vuoi comprimere la mia pancia?-
-è l’unica soluzione- disse il riccio abbassando lo sguardo
-Harry io ho già dei problemi con questa gravidanza, una pancera che stringerà la mia pancia non sarà d’aiuto-
-L’intervista non durerà più di una ventina di minuti, te lo assicuro-
La ragazza alzò lo sguardo al soffitto e prese un grande respiro per evitare di perdere la poca calma che le era rimasta.
-Sai sto rinunciando a tante cose per te- disse guardandolo negli occhi parlando con voce apparentemente calma –Sto rinunciando alla mia libertà, al divertimento, sto rinunciando all’aria pensa un po. Rinuncio alle uscite con le amiche, ho sprecato un’intera estate chiusa qui dentro- fece una pausa e una lacrima rigò la sua guancia
Harry si sentiva terribilmente in colpa, ma non sapeva cos’altro fare.
-Il dottore viene a visitarmi a casa e quando nascerà questo bambino sarò costretta ad entrare dal retro in modo che nessun paziente mi veda, ti sembra una cosa sana e normale? Ho rinunciato al corso preparto e considerando quanto sono esperta in materia beh, mi sarebbe servito ma no io sono chiusa in casa e adesso invece uscirò per fare una stupida intervista, come il tuo stupido manager e come te che sei ancora più stupido di loro- disse lanciandogli la pancera in faccia e salendo le scale, per poi sdraiarsi con attenzione sul grande letto
 
-Sei sveglia?- disse Harry sdraiandosi accanto alla ragazza che era girata di spalle
Lei annuì leggermente, tirando su col naso per evitare di piangere ancora.
-Hai ragione sai- disse il riccio abbracciandola da dietro e poggiando la testa sulla sua spalla –Hai tutto il diritto di odiarmi-
-Io non ti odio Harry- disse lei voltandosi e poggiando le mani sul suo collo –è che sono stanca di questa situazione opprimente, mi aspettano altri quattro mesi di reclusione e poi? Quando nascerà il bambino cosa accadrà?- chiese guardandolo negli occhi nonostante il buio della stanza
-Non lo so piccola, anche io sono stanco di questa situazione- disse dandole un bacio sulla fronte
Malgrado la situazione, Alice sorrise per quel gesto dolce e lo abbracciò forte poggiando la testa sul suo petto.
-Amore un giorno tutti sapranno la verità- disse la mora con gli occhi chiusi
-Lo so- rispose telegrafico il riccio dandole un altro bacio sulla testa
-Io non ti abbandonerò Harry, lo so .. urlo e mi arrabbio per qualsiasi cosa ma la verità è che resterei chiusa anni e secoli in questa casa pur di stare con te-
Harry sorrise e la strinse forte. –Non sai quanto ti amo-
-Forse perché è da un po di tempo che non me lo dimostri più- disse la ragazza alzando lo sguardo verso di lei
-Hai proprio ragione, è che ho paura- ammise lui prendendo un grande respiro
-Di cosa?- chiese lei carezzandogli una guancia per rassicurarlo
-Di non farcela, mi sto chiudendo con me stesso non.. non so se sono in grado di fare da padre, soprattutto se tu.. tu…-
-Soprattutto se io non dovessi farcela- concluse la mora poggiando di nuovo la testa sul suo petto –Andrà tutto bene Harry, te lo prometto io farò il possibile-
-Non voglio perderti- le sussurrò all’orecchio –anzi, non voglio perdervi- disse poggiando una mano sul pancione
Alice sorrise. –Siamo felici di averti con noi papà-
-E io sono felice di essere qui con voi-
Per un po restarono in silenzio, stretti l’uno all’altro. Il riccio pensava che Alice si fosse addormentata ed invece parlo. –Te lo saresti mai immaginato?- chiese
-Cosa?- rispose confuso
-A distanza di un anno, guarda quante cose sono cambiate-
Harry la strinse ancora più forte. –Se potessi tornare indietro ad un anno fa e decidere di attaccare bottone con me o meno, conoscendo già come andrebbe a finire.. lo faresti?- le chiese
-Se avessi saputo che eri così, quella sera non avrei aspettato e non avrei fatto tante storie, e ti avrei dato il mio numero subito- rispose lei ridendo
-In realtà, se quella sera tu avresti fatto come tutte le altre ragazze io non mi sarei mai innamorato di te, eri una sfida-
-E tu eri uno stronzo- scherzò lei
Harry sghignazzo, ed annuì. –è vero, ma sono cambiato grazie a te-
-Non ti sembra un film questo che stiamo vivendo?-
-Mi sembra più una scena da libro-
-Mmm come si chiamerebbe questo libro?-
-Non lasciarmi mai Alice, perché non vivrei senza di te-
La ragazza alzò lo sguardo e si avvicinò al suo viso. –Si decisamente un bel titolo- disse prima di bacialo come non facevano da tempo
 
-Beh dopo mesi di assenza dalla scena, finalmente per la prima volta e in esclusiva assoluta miei cari telespettatori e pubblico in studio, ecco a voi la coppia più bella e amata dell’anno.. Harry Styles e Alice Wall- disse la conduttrice alzando le braccia per indicare il punto in cui si aprì il varco per far passare i due ragazzi
Sorridevano entrambi, ma erano dei sorrisi falsi e tirati.
Harry indossava un jeans chiaro e delle converse bianche, abbinate alla canotta dello stesso colore accompagnata da una camicia azzurrina lasciata aperta. Alice al suo fianco indossava, la pancera invisibile agli occhi altrui che le avevano compresso alla perfezione la pancia. Il vestito le calzava a pennello e aveva usato delle scarpe alte per slanciare le sue gambe.
I due giovani si accomodarono sulle rispettive poltroncine bianche, la mora accavallò le gambe prima di sorridere e stringere forte la mano di Harry. Non era un gesto dolce semplicemente voleva fargli capire quanto dolore stava provando con quella maledetta pancera, stringendogli la mano e infilando le unghie nella sua carne senza farsi accorgere da nessuno.
Harry sorrideva ma in realtà voleva soltanto uccidere la sua bellissima fidanzata che gli stava massacrando una mano, e sapeva che lo stava facendo apposta.
-Allora Alice tu sei su tutti i giornali, ma questa è la tua prima intervista giusto?- le chiese la donna seduta di fronte a loro
-Esatto- rispose la ragazza annuendo anche con la testa
-Beh nessuno ha mai raccontato la vostra storia, Harry come vi siete conosciuti?-
Il ragazzo guardò Alice, per poi tornare a guardare la conduttrice. –Ci siamo conosciuti un anno fa, ad un mio concerto a Londra- iniziò lui
-Quindi eri una fan?- chiese rivolta alla mora
-Oh no, assolutamente no- rise divertita
Delle risate si alzarono dalla platea, prima che lei continuasse. –Mio padre fa come lavoro la guardia del corpo e quella sera lavorava per loro e io ero dietro le quinte e non sto qui a dire i motivi, io non volevo esserci solo per sottolineare ma.. alla fine è stato un bene- disse posando lo sguardo su Harry che le stava sorridendo
-Ed è scattata subito la scintilla?-
-Beh più che scintilla una guerra- disse Harry facendo ridere di nuovo il pubblico –Credimi non è stato facile, convincerla che ero io la persona giusta per lei-
-Ma ci sei riuscito-
-Per fortuna, altrimenti mi sarei perso un anno meraviglioso- aggiunse
-E quali sono i vostri progetti per il futuro, Liam Payne ha deciso di fare il primo passo con la sua ragazza Stefany e si sposeranno fra tre mesi.. voi avete in progetto qualcosa di simile?-
Un silenzio incessante riempì la sala, tutti erano in attesa di una risposta.
I due ragazzi si guardarono e per poco la mora non scoppiò a ridere. Se solo tutte quelle persone avessero saputo.
-Ci amiamo- rispose Harry –E io voglio passare la mia vita con lei, ma tutto puo essere quindi .. vedremo-
-Siete davvero molto carini insieme, molto meglio rispetto alle foto- scherzò Barbara, la conduttrice che poi aggiunse –In questi mesi non si sono più viste foto di voi due insieme e molte persone parlavano di una rottura-
-No assolutamente- rispose la ragazza
-E come mai non vi siete fatti vedere? Harry ha finito il tour quindi avete avuto tanto tempo per stare insieme-
Harry stava per rispondere, ma Alice lo precedette.
-Abbiamo deciso di passare questo tempo insieme e senza nessun rompipalle di giornalista che ci ronzasse intorno, un po di privacy potreste anche lasciarcela non crede?- concluse il suo discorso con un enorme sorriso strafottente
Harry si trattenne dal ridere, vedendo la faccia sconvolta della conduttrice per quelle parole.
-Hai ragione- si limitò a rispondere prima di passare alle altre domande –Sei simpatica- aggiunse, ma si vedeva che dopo quella affermazione Alice aveva perso molti punti a suo favore
 
-Sei proprio aggressiva- disse Harry entrando in casa, tenendo per un braccio Alice che, stanca, non riusciva a reggersi in pieni
La accompagnò al divano e la fece stendere. –Lo so, hai visto la faccia di Barbara? Così impara a farsi fatti suoi- rispose lei
Harry annuì, prima di alzarsi dal divano. –Ho una sorpresa per te- disse
La ragazza si tirò su col busto poggiando una mano dietro la schiena. Harry le porse un pacchetto e lei lo scartò velocemente, prima di sorridere dolcemente. –Ohw Harry, ma sei un amore- disse osservando la copertina del cd
-Hai detto che volevi partecipare ad un corso preparto, ma visto che non possiamo ho comprato il dvd, possiamo farlo insieme qui- disse lui
La ragazza si alzò e si mise in punta di piedi, stringendo le braccia dietro al suo collo. Era più difficile baciarlo visto la pancia che occupava molto spazio.
-Grazie per il pensiero, sono davvero felice- disse sfiorando le sue labbra
-Se tu stai bene, io sono felice- rispose lui passandole una mano fra i capelli prima di baciarla con passione
 
-Okay, posso mettere play?- chiese la ragazza
Il riccio si accomodò dietro di lei sul tappetino di gomma verde pistacchio, uscito insieme al dvd.
-Vai sono pronto- rispose lui ridendo
 
Dopo aver passato un’ora intera a ridere e scherzare su quel tappetino, provano inutilmente a seguire le istruzioni della donna in tv, decisero di spegnere.
Rimase sdraiati a terra, poggiati su un fianco, mentre si guardavano negli occhi. –Sei bellissima- le sussurrò
-Harry peso quasi ottanta chili e sono solo al quinto mese- rispose lei ridendo
-Sei bellissima lo stesso- disse lui dandole un bacio sulla punta del naso
-Mi amerai anche se sarò cicciona e andrò in qualche programma su Real Time?- chiese lei col broncio
Harry scoppiò a ridere prima di annuire. –Mia sorella ti guarderebbe tutti i giorni-
Alice sorrise e si strinse a lui. –Vorrei restare così per sempre- disse lui
-Tutto cambierà vero?- chiese lei con voce malinconica
-Tutto cambia, sempre-

*SpazioMe*
Questo capitolo vorrei dedicarlo a Faby Leo, che oggi compie gli anni :33 Auguri bellissima, spero passerai un buon compleanno <3
Tornando a noi, questo capitolo è davvero molto dolce secondo me :')
Voglio dire che comunque penso che manchi poco alla fine della storia, ma un'altra è gia in fase di preparazione penso che pubblicherò il primo capitolo a breve.
Inoltre visto che ieri non avevo niente da fare, mi sono messa a cercare le foto della casa di Alice ed Harry ed io me la immagino così:






Chi non vorrebbe vivere in una casa così *-*
Comunque ringrazio:
davia
DirectionLove
xhornaschef (che è in vacanza beata lei ahah)
ilarydirectioner
miriam_06
SheDaydreams
Harryilcriceto
Very69
Change_Your_Life_
ALiel_1D
angi2000wopwop
coronabis
LucciolaBlu_
IgLovepn
inlovewithzaynx
NoemiBotta2505
delisabri
per aver recensito utfrtstfgjfdrydyjk *-*
Io inoltre vorrei fare un ringraziamento speciale a Change_Your_Life_ e coronabis che recensiscono ogni mio capitolo da quasi un anno. Mi seguono dalla mia prima storia. Io me le ricordo bene ormai, vorrei dirvi grazie perchè siete sempre state con me ed è una bella cosa e molto importante. Probabilmente ci saranno altre ragazze che mi seguono da sempre e vi chiedo scusa se non vi ho mensionate ma io ho i loro nomi impressi nella mente.

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Spero di aggiornare domani, dipende tutto da voi. Un bacio vi amo sempre
Aauguri ancora Faby ;)
Aria__



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Capitolo 33
*** Capitolo.33 ***


Io mi rialzo,sempre. Il problema non è quello. Il problema sono i pezzi di me che se ne vanno ogni volta in cui cado. Il problema è quello che diventerò, pur di restare in piedi.


"Flashback"
-Sei bellissima tesoro- disse Harry porgendo una mano ad Alice per aiutarla a scendere le scale e darle un leggero e dolce bacio sulla guancia, facendola sorridere
-Non mi fa sembrare chiatta?- chiese allargando le braccia
Indossava un vestito color panna, con una fascia nera sotto al nero abbinata alle ballerine. Era un vestito semplice, che metteva in mostra la sua enorme pancia di otto mesi.
-Tu sei chiatta Ali- scherzò il riccio
La mora aprì la bocca indignata e lo guardò malissimo, prima di voltarsi di spalle.
-Dai amore scherzavo, lo sai che per me sei perfetta- disse avvolgendola da dietro
-Mi sento uno schifo- disse lei voltando la testa per guardarlo negli occhi
-Se sei stanca o non te la senti, possiamo non andare il dottore ha detto che non devi stare sotto sforzo-
-Harry smettila di preoccuparti, non sono stanca e poi è il matrimonio di Liam e tu non puoi mancare- disse carezzandogli una guancia –Sto uno schifo col morale perché da stamattina non ho mangiato niente-
Harry serrò le labbra per evitare di ridere.
-Avanti ridi di me- disse lei incrociando le braccia
-Sei dolcissima amore- disse sghignazzando prima di darle un bacio sulla fronte –Ti comprerò una busta di patatine prima di arrivare in chiesa-
-Grazie- disse lei dandogli un bacio veloce a stampo prima di sentire il clacson dell’auto di Niall fuori casa
Li raggiunsero a salirono in auto.
-Ciao mammina- disse Rose sporgendosi verso i sediolini posteriori per guardarla –Tutto bene?-
-Smettetela di preoccuparvi per me e andiamo al matrimonio, così prima arriviamo prima possiamo andare a mangiare-
Tutti scoppiarono a ridere e Niall mise in moto.
La cerimonia sarebbe stata effettuata in una piccola chiesa in periferia della città. Hai paparazzi era stato dato un indirizzo sbagliato dove si sarebbe tenuto un altro matrimonio. Almeno così sarebbero stati in pace per un po e senza problemi.
Il pranzo si sarebbe svolto nel locale del padre di Eleanor, in modo che il posto fosse riservato solo agli invitati.
 
Alice gettò la busta delle patatine ancora mezza piena e cercò di pulirsi le mani con dei tovaglioli.
-Perché le hai buttate?- chiese Harry
-Facevano schifo-
-Ma sono le tue preferite, mi hai chiesto tu di comprarti quelle- disse lui passandosi una mano fra i capelli
-Non andrai in banca rotta per una busta di patatine caro- disse lei ridendo
-Vieni trita rifiuti, andiamo a prendere posto dentro- disse scherzando e avvolgendole la vita con un braccio
-Heeei, non chiamarmi così- si lamentò lei
Entrarono in chiesa e presero posto vicino ad Eleanor e Louis, che sorrisero quando li videro.
-Sei bellissima Ali- disse El
-Sei l’unica che lo pensa fin’ora- disse lanciando uno sguardo maligno al suo fidanzato
Rose e Perrie li raggiunsero poco dopo accomodandosi accanto a loro. Zayn e Niall avrebbero fatto da testimoni, mentre le due sorelle di Stefany da damigelle.
 
Dopo una ventina di minuti, Liam si posizionò sull’altare affiancato dai suoi fidati amici. Era teso ed emozionato, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Si sente bene Liam?- chiese Rose
-Speriamo che non svenga- disse Alice
-Non dirlo neanche per scherzo- disse Louis trattenendo le risate –Anche se sarebbe divertente-
In quel momento le note della marcia nuziale partirono e tutti i pochi presenti si alzarono in piedi.
Harry diede una mano ad Alice, che faceva fatica ad alzarsi e lei le sorrise in segno di riconoscimento. Si presero per mani e in quel momento la sposa fece la sua entrata affiancata dal padre.
I capelli biondi come l’oro erano raccolti in uno chignon elegante. Il vestito era senza spalline e le fasciava il busto in modo perfetto, per poi scendere largo sui fianchi fino ai piedi. Era bellissima e aveva un sorriso emozionate e felice stampato in viso.
Alice si voltò a guardare Liam che aveva ripreso colorito e stava sorridendo alla sua futura moglie. Era una scena davvero dolcissima, non avevano occhi per nessun’altro.
 
-Ora sentiamo le promesse degli sposi- disse il prete alzando le mani prima di lasciare la parola ai due ragazzi
Liam prese la fedina che gli porse Niall e la infilò al dito della sua amata ed iniziò a parlare. –Stefany, oh mio amore non.. non credo di aver incontrato mai una ragazza come te, mi hai colpito da subito e mi sono innamorato di te come uno stupido adolescente in fase ormonale- tutti risero in chiesa prima che lui continuasse –Sei una ragazza dolcissima, la persona che ho sempre sognato di incontrare ed ora sei davvero qui, davanti ai miei occhi. Prometto di amarti sempre, ogni giorno della mia vita anche nei momenti più brutti, ed io le mantengo le promesse- si guardarono e alcune lacrime rigarono il viso di Stefany –Ti amo piccola mia e questo è solo l’inizio-
Tutti applaudirono commossi. Alice posò la testa sulla spalla di Harry che le strinse forte la mano lasciandole un leggero bacio sulla fronte.
Stefany si voltò verso sua sorella e prese la fedina, per poi infilarla al dito del suo quasi marito. –Liam James Payne- disse ridendo e piangendo allo stesso tempo –Sei il mio sogno che diventa realtà- singhiozzò –E.. avrei voluto dire tante cose ma in questo momento non ci riesco, basta sapere che ti amo e che sarò sempre al tuo fianco. Sempre-
Altri applausi riempirono l’aria, prima che il prete parlasse. –Bene Liam James Payne vuoi prendere come tua legittima sposa la qui presente Stefany in salute e in malattia, nel bene e nel male finche morte non vi separi?-
Liam prese un grande respiro e sorrise. –Si, lo voglio-
-E vuoi tu Stefany..-
-Si, lo voglio assolutamente- rispose senza far concludere il discorso al prete che sorrise
-Per i poteri concessi dalla chiesa, io vi dichiaro signore e signora Payne-
La bionda gettò le mani al collo al marito, per baciarlo con una dolcezza e felicità che nessuno aveva mai visto.
Tutti erano in piedi ad applaudire, qualcuno piangeva altri ridevano felici.
 
-Ciao futura mamma- disse Stefany quando vide Alice
Si abbracciarono forte. –Ciao sposa novellina, sei bellissima- disse stringendola ancora
-Ohw, grazie anche tu.. voi- disse indicando il pancione
-Sono felice per te e Liam- disse la mora
Le due ragazze si voltarono a guardare i cinque ragazzi che stavano scherzando fra di loro come se fossero ancora dei ragazzini.
-Ancora non ci credo che siamo sposati- disse la bionda asciugandosi una lacrima
-Ti dispiace se mi siedo- disse Alice ridendo –ma questo bambino pesa molto-
-Si- disse Stefany dandole una mano a sedersi, per poi fare lo stesso
-Come state?-
-Stiamo bene- sorrise –e siamo felici per noi e per voi-
-Mi fa davvero piacere che tu sia qui, in realtà io e Liam volevano spostare il matrimonio dopo il tuo parto così da non crearti problemi ma..- iniziò la sposa
-Nono, tesoro avete fatto bene almeno così sono uscita di casa.. ne avevo bisogno- sorrise la mora stringendole la mano
-Tutti pensano che i prossimi a sposarsi sarete tu ed Harry, mi sbaglio?- chiese maliziosa
La mora alzò lo sguardo al cielo e scosse la testa ridendo. –Non lo so sinceramente, per il momento i nostri pensieri sono focalizzati sul bambino poi dopo si vedrà-
-Ti ama davvero- la rassicurò
-Lo so- rispose Alice posando lo sguardo su Harry che stava sussurrando qualcosa a Zayn all’orecchio –è forse l’unica cosa sicura che so-
 
-Sono felice per te amico- disse Louis dando una pacca sulla spalla a Liam che sorrideva felice
-Grazie, ragazzi..è stato un giorno davvero intenso e sono felice che voi siate qui con me- ringraziò lui
-Come minimo, noi siamo una famiglia- disse Niall dandogli un colpetto sulla spalla
Tutti risero. –Harry, Alice sembra davvero in forma- disse Zayn
Harry spostò lo sguardo sulla sua bellissima ragazza che stava conversando con la sposa.
-Ragazzi venite qui- disse il riccio
Tutti si misero intorno a lui ed Harry estrasse dalla tasca interiore della giacca un cofanetto. Tutti rimasero a bocca aperta.
-Dimmi che è quello che sto pensando- disse Zayn
-Voglio chiederle di sposarmi-
Aprì lo scatolino mostrando il semplice anello con sopra inciso Per sempre.
Tutti lo abbracciarono forte, urlando e attirando l’attenzione.
-Sssh ragazzi per favore, non fatevi scappare niente- li supplicò –Soprattutto tu Louis- scherzò
-Muto come un pesce- rispose Louis –Da quanto la ami Harry?- poi chiese
Lui sorrise. –Da sempre, dal primo istante… forse la amavo già prima di conoscerla- rispose sicuro
 
-Okay, attenta.. aspetta che apro la porta- disse il riccio continuando a tenere le mani ferme sugli occhi della ragazza
La fece entrare in casa, facendola ridere per i movimenti goffi e poi le liberò la visuale. Tutta la casa era sparsa di petali bianchi e lucine dello stesso colore, che davano un’atmosfera molto romantica.
-Ohw Harry, ma è bellissimo- disse la ragazza baciandolo forte –Sei davvero dolcissimo- disse iniziando a camminare
Harry si frugò nelle tasche, poi si ricordò di aver nascosto lo scatolino nel cruscotto della macchina. –Ho una sorpresa per te, che ho lasciato in auto-
-Altre sorprese?- chiese lei emozionata
Lui annuì, contento di averla rese felice. –Aspettami qui signorina Wall-
-E dove potrei andare, qui ho tutto quello che voglio- rispose sorridendo
Harry si avviò verso la porta ma la mora lo fermò. Gli avvolse il collo con le braccia e lo baciò a fondo con una dolcezza incredibile. –Ti amo Harry, non dimenticarlo-
-Ti amo anche io- sussurrò prima di lasciarle un altro leggero bacio ed uscire di casa
La ragazza camminò verso il salone osservando la scia di fiori. Si guardò intorno per poi notare delle macchie di sangue sui petali immacolati.
 
Harry rientrò in casa, dopo aver preso un grande respiro. Gli tremavano le mani e le gambe. –Amore- disse chiudendosi la porta alle spalle –Signorina Wall- la chiamò ancora sghignazzando
Si avviò verso il salone, ma in quel momento notò anche lui le varie gocce di sangue. Corse verso il salone trovando Alice accasciata sul pavimento immersa in una pozza di sangue.
Lasciò cadere lo scatolino per terra e corse verso di lei.
-Alice- urlò cercando di svegliarla
Il suo vestito aveva preso ormai il colore del sangue.
 
“Realtà”
-Devo interrompervi, è ora di cena e penso che per questa sera possa bastare- disse la padrona della casa famiglia
Tutti annuirono. –Torneremo domani, tanto il racconto è quasi finito- disse Zayn poggiando una mano sulla spalla di Alice
La mora si alzò prendendo un grande respiro, poi si voltò verso la figlia. Prese dalla borsa una cassetta e gliela porse.
-Guardala per favore- disse prima di raggiungere gli altri all’esterno
 
Rachel chiese a tutti gli altri di lasciarle il salone libero, giusto il tempo di guardare la cassetta. La inserì nel lettore e attese che partì.
Comparve la figura di Alice, seduta su una sedia a dondola mentre carezzava il suo pancione.
-Ciao piccola o piccolo- iniziò guardando verso la telecamera –Se stai guardando questo video beh.. non stai passando un buon momento, perché vuol dire che io non ci sono più- disse lasciando che una lacrima rigasse la sua guancia
Rachel rimase immobile seduta sul pavimento, mentre attendeva il continuo.
-Io sono la tua mamma, ma penso che tu lo sappia già. Mi dispiace non essere li con te, mi dispiace non aver visto i tuoi primi passi o la tua prima parola- singhiozzò mentre sorrideva –Ma voglio che tu sappia che sono fiera di te lo stesso, e che non devi sentirti in colpa per quello che mi è successo. Io ho dato la mia vita per te e non me ne pento-
Alcune lacrime rigarono il volto della ragazza, nel osservare sua madre da giovane.
-Se qualche volta sei giù di morale voglio che tu ti rivolga a Louis, basta guardarlo in faccia per ridere e lui ti aiuterò a tornare sereno ne sono sicura. Invece se hai dei problemi o delle preoccupazioni vai da Liam e Stefany, loro sono la coppia più stabile e felice che io conosca e ti staranno vicino- fece una pausa –E poi c’è Zayn, o Niall, Perrie, Rose, Eleanor- elencò –Loro ti vogliono bene e sono li per te, me lo hanno promesso-
Rachel si asciugò delle lacrime e tirò su col naso.
-Ma una cosa ti chiedo, ed è molto importante figlio mio- Alice guardò fissa la telecamera e altre lacrime rigarono le sue guance –Prenditi cura di tuo padre, trattalo bene e amalo con tutto il cuore perché lui ha bisogno di te hai capito? Lui sembra forte ma non lo è, stagli vicino perché è l’uomo che ti ama di più al mondo ed ha rinunciato a me per te, anche se non voleva- Fece un’altra pausa –Ti voglio bene tesoro mio, non dimenticarti di me io sarò sempre al tuo fianco, sempre-
Rachel rimase immobile con le guance rigate dalle lacrime, mentre lo schermo diventava nero. Nero come il vuoto che aveva dentro.

*SpazioMe*
Come promesso, pronto e fatto ecco il capitolo.
Cosa ne pensateeeeeeee? A me piace molto non lo so u.u
Se ci sono recensioni spero di riuscire ad aggiornare entro domani altrimenti dovrete aspettare la settimana prossima perchè venerdi è il mio compleanno e giovedì viene una mia amica a casa e resta fino ad inizio settimana ewe
Ringrazio:
Be_li_ve me
Very69
Libera di scrivere
AngelsEuni
sofia_1D
miriam_06
Harryilcriceto
coronabis
agni2000wopwop
inlovewithzaynx
IgLovepn
LucciolaBlu_
demishug
Aliel_1D
SheDaydreams
per aver recensito kiygtdtrsetuyguyifytdsrt *-*

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Ps. ho fatto un nuovo e ultimo trailer della storia che posterò fra qualche capitolo, visto che si capisce il finale ahaha
Un bacione, vi amo
Aria__



 

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Capitolo 34
*** Capitolo.34 ***


Le altre donne erano per me la conferma che tu fossi l'eccezione


"Flashback"
Louis sfrecciava a tutta forza verso l’ospedale mentre Harry era seduto sui sedili posteriori con Alice fra le braccia. Era cosciente ed aveva gli occhi aperti, ma aveva una smorfia di agonia dipinta sul viso e non riusciva a respira.
Continuava a perdere sangue sporcando l’auto e i vestiti di Harry. Le sue iridi erano più chiare del solito e il suo viso aveva perso colore. Sembrava un cadavere.
Harry la stringeva forte mentre cercava di confortarla, mentre le lacrime di terrore rigavano le sue guance.
-Non puo finire così amore ti prego- sussurrò piangendo e stringendola forte al suo viso –Non puoi lasciarmi resta con me, ho bisogno di te-
Louis piangeva in silenzio mentre cercava di aumentare la velocità, gli tremava tutto il corpo e riuscire a guidare era una vera impresa.
Per fortuna riuscirono ad arrivare all’ospedale, dove all’entrata secondaria trovarono già dei medici ed una barella pronta.
Corsero in loro aiuto e presero Alice dalle braccia del riccio trascinandola dentro.
Harry li seguì a perdifiato lungo il corridoio deserto, anche se la stanchezza e la vista precaria a causa delle lacrime lo facevano sbandare.
Louis lo raggiunse e gli mise una mano sulla spalla. –Dobbiamo aspettare qui- lo fermò mentre osservavano il corpo di Alice che veniva trascinato via
-Harry- si sentì sussurrare dalla barella
Il riccio alzò immediatamente lo sguardo e corse verso di lei.
-Signor Styles lei non puo entrare qui- disse il medico
-Lei ha bisogno di me- rispose stringendole forte la mano
Alice provò a parlare alzando di poco la testa, presa da spasmi dolorosi. –Ho paura- sussurrò
Il viso era imperlato dal sudore e tremava come una foglia.
-Andrà bene io sarò qui- le disse lui piangendo
-Ti amo Harry- disse prima di essere trascinata via lasciando Harry fermo in quel corridoio
Louis gli poggiò una mano sulla spalla e scoppiarono a piangere. Si abbracciarono. Era l’unica cosa che potevano fare.
 
“Realtà”
-Da qui inizio a raccontare io, visto che tua mamma non sa cosa è successo- disse Louis sedendosi accanto a Rachel sorridendo
Lei annuì incerta e anche un po imbarazzata.
 
“Flashback”
Louis rientrò in sala d’attesa e si accomodò accanto ad Harry, che era seduto sul pavimento col testa fra le mani ancora sporche di sangue.
-Ha chiamato- iniziò –Mi ha detto che volevano venire ma gli ho detto di no, qualcuno potrebbe notarci poi-
Harry annuì senza parlare, per poi guardarsi le mani e la camicia completamente insanguinata.
-Dovresti lavarti un po- gli disse
Harry annuì nuovamente e si alzò a fatica dal pavimento, trascinandosi verso il bagno di servizio.
Provò a lavarsi le mani, ma il sangue andava via difficilmente. Iniziò di nuovo a piangere in un modo quasi disperato e si piegò sulle ginocchia poggiando la testa sul lavandino.
Pianse fino allo sfinimento per poi alzarsi e notare il suo volto distrutto dalle occhiaie e dal terrore.
In quel momento la porta del bagno si spalancò ed entrò Louis con gli occhi sgranati. –è nata- sussurrò
Harry rimase immobile con lo sguardo fisso su quello del suo amico.
-Harry è nata- ripetè
-è una bambina?- riuscì a chiedere
-è la tua bambina Haz- rispose Louis sorridendo
Il riccio si avviò verso la porta del bagno come una furia ma Louis lo fermò. –Forse ti conviene togliere questa camicia sporca di sangue- disse sfilandosi la sua maglietta grigia –Tieni metti la mia-
 
Harry prese un grande respiro prima di entrare nella stanza delle infermiere. Un uomo era seduto di spalle mentre dondolava leggermente.
Appena sentì la presenza di Harry si girò. Fra le braccia stringeva una piccola creatura paffutella dagli occhi verdi.
Harry si portò le mani davanti al viso e altre lacrime rigarono le sue guance. Si avvicinò lentamente e il dottore si alzò.
-Signor Styles, le presento la sua piccola e dolce figlia- disse porgendogliela
Il riccio inizialmente fu titubante, ma quando la strinse fra le braccia pensò che il suo unico compito nel mondo fin da sempre fosse stato quello.
La guardò bene in viso. Aveva i suoi occhi di una tonalità più chiara.
Appena la bambina lo vide, sorrise e si agitò fra le sue braccia.
Harry spalancò la bocca nel panico pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato e il dottore rise.
-Non si preoccupi- disse –è felice di vederla perciò fa così-
Harry sospirò e sorrise alla sua meravigliosa bambina. –Ciao piccola mia, io sono il tuo papà- disse cullandola
La piccola sorrise e fece dei grugniti di felicità.
-Che nome devo metterle?- chiese poi il dottore sedendosi dietro la scrivania
-Io..io..Alice?- disse tornando improvvisamente bianco in viso
-Oh.. lei..lei sta bene- disse il dottore
Il riccio tirò un sospiro di sollievo e sorrise raggiante. –Voglio vederla-
-Se hanno finito di fare le analisi penso che possa raggiungerla- disse il dottore facendogli cenno con la testa di seguirlo
Usciti dalla stanza Louis si alzò dalla scomoda sedia e sorrise emozionato verso la bellissima creatura fra le braccia del ragazzo.
-è bellissima Harry- disse sfiorando le sue guance con le mani
Harry annuì sorridendo per poi dirigersi verso la stanza di Alice.
Vi entrò con cautela, sentendo il dottore che richiudeva la porta alle spalle per lasciarli soli.
La ragazza aveva gli occhi chiusi e il suo viso era ancora pallido. Aveva dei tubi collegati al naso che le permettevano di respirare mentre con le mani si manteneva la pancia ora di nuovo piatta.
-Ciao amore- sussurrò Harry
Lei voltò la testa di scattò ed aprì gli occhi, portandosi le mani davanti alla bocca.
-Mi devi duecento dollari- disse il riccio scherzando ed avvicinandosi
-è una bambina?- chiese lei tremante mentre Harry le porgeva la loro figlia
-Una meravigliosa bambina-
Alice la strinse fra le braccia e cominciò a piangere. –Ha i tuoi occhi Harry, è bellissima- disse fra i singhiozzi
-Ce l’abbiamo fatta- disse lui dandole un bacio sulla fronte –è finita tesoro-
Alice si voltò e guardarlo e sorrise fra le lacrime. –Ti amo tantissimo-
Harry incollò le loro labbra in un bacio disperato e dolce. Poggiò la fronte sulla sua e le asciugò le lacrime. –Ci hai fatto spaventare sai- le sussurrò
-Ora sono qui, siamo qui- disse guardando la bambina –è questo che conta-
-Dobbiamo darle un nome- disse Harry sedendosi accanto a lei sul letto
-Io avevo pensato ad un nome- disse la mora guardandola –Rachel Styles, suona davvero bene-
Hai ragione, è davvero perfetto- disse carezzando una guancia della bambina
La piccola Rachel strinse nella sua piccola e morbida manina il dito di Harry e sorrise felice, di essere finalmente con la sua nuova famiglia.
 
“Realtà”
Alice aveva lo sguardo basso, mentre piangeva in silenzio. Tutti la guardavano con compassione. –Sei stata il regalo più bello della mia vita- disse in un sospiro
-Non ricordo niente di lui- disse Rachel con gli occhi rossi –Ho una domanda-
Tutti rimase in silenzio, in ascolto.
-Ha detto Zayn ieri mentre raccontava che al matrimonio di Stefany lui aveva deciso di farti la proposta e di sposarti-
Tutti annuirono.
-E che l’anello che voleva darti è quello con sopra inciso per sempre, quello che porti tu al dito giusto?-
Alice si toccò la fedina ed annuì sconsolata.
-Quindi ti ha chiesto di sposarti?-
-Non è andata esattamente così- rispose Alice
 
“Flashback”

-Adesso piccola Rachel vedrai la tua nuova e bellissima casa- disse Alice mentre la cullava fra le sue braccia ed Harry apriva la porta –Il tuo papà ti vizierà e ti comprerà tutte le ville del mondo, non sei felice?-
Il riccio rise ed entrò in casa accendendo la luce.
-Sorpresa- urlarono tutti in coro
-Ragazzi- disse Harry sorridendo e posando le chiavi –Mamma- disse notandola
-Oh bambino mio, sei diventato papà- disse correndo ad abbracciarlo –Sono così fiera di te- disse piangendo per poi guardare verso Alice che sorrideva
Le si avvicinò e guardo verso Rachel. –Posso?- chiese
La mora annuì e le porse la bambina.
-Oh ma è un fagottino dolcissimo-
Tutti risero e poi Rose e Sophie corsero ad abbracciare Alice.
-Ci hai spaventate a morte stupida- disse Rose
-Ora sono qui- disse lei ridendo
-Harry vieni un attimo- dissero i ragazzi, mentre Paul era seduto vicino ad Anne che giocavano con la bambina
-Tieni- disse Niall porgendogli il cofanetto con l’anello
-Mentre ripulivano casa lo abbiamo trovato a terra- disse Zayn
-Grazie ragazzi- rispose il riccio infilandolo in tasca
-Le farai la proposta adesso?- chiese Liam
-In realtà no, adesso c’è la bambina e dobbiamo un po organizzarci ma abbiamo tutta la vita davanti- rise –aspetterò ancora un po e poi le chiederò di sposarmi-
Gli diedero una pacca sulla spalla e tornarono in salone dove tutti erano seduti intorno ad Alice che stringeva forte la sua bambina.
Harry si accomodò accanto a lei e le stampò un forte bacio sulle labbra, prima di iniziare a parlare con gli altri presenti.
 
Harry diede un bacio sulla fronte di Rachel e la poggiò delicatamente nella sua culla.
Alice strinse forte il suo braccio e poggiò la testa nella sua spalla, guardando nella penombre la loro piccola figlia dormire.
-Ancora non riesco a crederci che ce l’abbiamo fatta- disse Harry avvolgendola con le sue braccia
-Siamo una famiglia adesso, una famiglia vera- disse la mora alzando lo sguardo verso di lui
-E tu sei bellissima sai- disse dandole un bacio sul naso
-Sai cosa manca però per rendere questa giornata perfetta?- chiese lei stringendo le braccia intorno al suo collo
Lui sghignazzo in silenzio e scosse la testa, facendo sfiorare i loro nasi. Lei si mise sulle punte e incollò le loro labbra in un bacio prima dolce poi sempre più lussurioso.
Non si baciavano così da tempo.
Harry la prese per mano e la trascinò fuori la stanza della piccola, prima di incollarla al muro e tornare a baciarla con passione. Infilò una mano sotto la sua canotta e la strinse forte a se.
Lei gli morse un labbro e incrociò le gambe intorno al suo bacino, mentre Harry la trascinava verso la camera da letto.
La scaraventò sul letto sdraiandosi immediatamente su di lei e scendendo a baciarle il collo fino ad arrivare alla scollatura del top.
-Mi è venuta voglia di fare un altro bambino- sussurrò Harry
Alice scoppiò a ridere e si portò le mani sul viso. –Questa non era sexy- disse lei ridendo
Lui la baciò ancora per poi guardarla negli occhi. –Tu sei sexy-
Lei sorrise e ribaltò la situazione posizionandosi a cavalcioni su di lui e lasciando una scia umida di baci dall’orecchio al collo mentre gli sbottonava i pantaloni.
Improvvisamente il pianto della bambina nella stanza accanto li interruppe bruscamente.
Harry sgranò gli occhi prima di sbuffare. –Ti prego no, non ora-
Alice rise e gli lasciò un altro bacio sulle labbra. –Si comincia la vita da genitori- disse lei alzandosi
-Hei mamma Alice- disse Harry alzandosi col busto dal letto
Lei si voltò sulla soglia della porta e la guardò. –Ti amo-
-Si anche tu mi vai a genio ogni tanto- scherzò prima di fargli l’occhiolino e uscire dalla camera

*SpazioMe*
Tutto bene quel che finisce bene no? Che poi non è finita ma va be ahahaha
Aspetto con ansia le vostre considerazioniiiiiiii
Inoltre, molte già lo sanno, ho iniziato una nuova storia con Zayn e ho pubblicato il primo capitolo vi lascio il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1962248 e anche il trailer http://www.youtube.com/watch?v=56Sc-dw0a-Q&feature=youtu.be
Spero passiate ;)
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Ci sentiamo la settimana prossima credo perchè come hogià detto ieri, venerdì è il mio compleanno e domani viene la amica
Se riesco lo sapete, pubblico <3
Un bacio <3
Aria__

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Capitolo 35
*** Capitolo.35 ***


Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata.


"Flashback"
Alice dormiva beatamente di schiena. Il suo respiro era lento e regolare mentre Harry la osservava come estasiato. Le sfiorò una guancia con la punta delle dita prima di avvicinarsi a lei e cominciare a lasciarle tanti piccoli baci sul viso.
La mora fece una smorfia e vari mugolii prima di aprire lentamente gli occhi e stiracchiarsi portando le braccia verso l’alto.
Sorrise stancamente prima di rotolare sul corpo di Harry e stampargli un bacio veloce.
-Buongiorno- sussurrò lei con voce graffiante
-Ciao amore- disse lui portando le mani fra i suoi capelli e giocando con alcune ciocche –Dormito bene?- chiese
-Non dormivo così da secoli- rispose lei poggiando la testa sul suo petto e chiudendo di nuovo gli occhi
-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri amore mio, tanti auguri a te- le canticchiò all’orecchio baciandole il lobo
Alice sospirò felice ed alzò di nuovo lo sguardo verso il suo meraviglioso uomo. –Grazie- rispose poggiando le labbra sulle sue in bacio dolce
-Ti stai facendo vecchia- rise lui
-E tu sempre più stronzo- rispose dandogli un pugno sul petto scherzando
Harry rise e la strinse forte ribaltando la situazione, facendo aderire i loro corpi. Fece sfiorare i loro nasi prima di baciarla ed insinuare la lingua nella sua bocca.
Si baciarono a lungo e senza sosta, fin quando il pianto della piccola Rachel non li costrinse ad allontanarsi.
-Ci penso io- disse la ragazza alzandosi dal caldo e confortevole letto per avviarsi alla porta
-Okay, io devo fare una telefonata- rispose lui serio
 
Harry era seduto sul divano mentre dava il biberon alla sua piccola creatura. Era così bella e così sua, ancora non riusciva a crederci.
-Sono sicuro che diventerai la ragazza più bella e invidiata del mondo- disse il riccio posando il biberon e cullandola fra le sua braccia
La piccola rise e si agitò felice fra le braccia del padre, facendo grugniti strani. Indossava una maglietta a righe rosa e bianca, un pantalone sempre rosa abbinato anche al cappellino, per tenerla al caldo. Sembrava una bambola di porcella e i vestiti che le aveva regalato Rose erano davvero adorabili.
Alice si poggiò allo stipite della porta osservando la scena con le braccia incrociante e un grande sorriso sulle labbra. Harry alzò lo sguardo e le sorrise a sua volta prima che il campanello suonasse.
La mora si avvicinò alla porta e l’aprì sorridendo.
-Anne, Gemma ciao- disse felice abbracciandole
-Ciao mammina- disse Gemma sorridendo –Auguri di buon compleanno-
-Grazie- sorrise a sua volta
-Dov’è la piccola?- chiese Anne
-Di la, con Harry-
Le due donne si avviarono verso il salone e corsero verso il riccio abbracciandolo per poi privarlo della sua bambina.
-Mamma allora noi usciamo, posso stare tranquillo?- chiese Harry
-Sono abbastanza esperta di bambini non credi?- disse lei ridendo
-Non mi preoccupo di te, ma di Gemma- il riccio rise
La ragazza alzò un gentile dito medio facendo ridere tutto.
-Ma dove andiamo?- sussurrò la ragazza al suo fianco
-A fare un giro, stiamo un po da soli- fece una pausa e la guardò negli occhi –Se vuoi possiamo restare e magari..-
-No, sono felice di uscire un po, Rachel starà bene un paio d’ore senza di noi-
Harry annuì e la strinse forte prima di salutare ed uscire di casa.
 
In auto non ci fu un momento di dialogo, visto che il telefono di Alice squillava in continuazione. Tutti volevano farle gli auguri e tutti ne approfittavano per chiacchierare.
Quando squillò per la decima volta Harry glielo strappò dalle mani e staccò la batteria.
Alice lo guardò confuso mentre gettava i vari pezzi sui sedili posteriori.
Il riccio si voltò a guardarlo e scoppiarono a ridere. –Quell’aggeggio non la smetteva di suonare- disse ridendo
-Adesso capisci come mi sento quando sei ore al telefono- si difese lei
-Hai ragione- disse il ragazzo parcheggiando l’auto
-Perché siamo al mare? È dicembre Harry- sottolineò la mora
-E allora?- disse lui aprendo la portiera e scendendo per poi raggiungere il lato di Alice e darle una mano a scendere
Il vento era gelido e le sfumature grigie che aveva il mare si confondevano perfettamente con i colori cupi del cielo.
Alice si strinse nel suo maglione di qualche taglia più grande celestino per poi essere trascinata da Harry sulla spiaggia.
Si accomodarono sulla sabbia fredda ed Alice si accomodò fra le sue gambe, mentre sentiva il calore del corpo di Harry che la avvolgeva da dietro.
Le diede dei baci dal lobo al collo, sentendola rabbrividire.
-Come sta passando il tempo- sussurrò lei –Sono già due anni che noi stiamo insieme e guarda quante cose sono succede-
-Io sto bene così ad essere sincero- rispose lui
-Non mi sto lamentando, è che è strano-
-In che senso?-
La spiaggia era vuota e il leggero vento tagliente spazzava via le loro parole.
-Siamo giovani Harry, abbiamo appena ventuno anni ed abbiamo già una bambina di pochi mesi e…e se tutti questo.. voglio dire..-
-Dovesse finire?- aggiunse lui stringendola più forte rabbrividendo solo al pensiero
La ragazza annuì. –So che mi ami, ed io amo te ma siamo giovani e probabilmente potremmo innamorarci di altre persone o perdere l’interesse che abbiamo adesso nei confronti dell’altro-
-Non voglio che accada- rispose semplicemente lui poggiando la testa sulla sua spalla
-Neanche io, ti amo tanto Harry e il solo pensiero di non averti con me in futuro.. io.. io non riesco nemmeno ad immaginarla una vita senza di te- disse lei voltando la testa in modo da poterlo guardare negli occhi
Quelle iridi così luminose anche in una giornata buia.
-Ti prometto che qualsiasi cosa accada, questo cielo e questo mare ne sono testimoni, io non smetterò mai di amarti- le sussurrò lui dandole un forte bacio sulla guancia
-Non mi lascerai mai vero?- chiese lei fissandolo
-Dove potrei andare? Tutta la mia vita è fra le mie braccia-
Alice rise ed affondò il volto nell’incavo del suo collo, strofinando il naso sulla sua pelle fredda.
-Facciamo un bagno- disse improvvisamente lui
Alice alzò di scattò la testa e lo guardò assottigliando gli occhi, per poi sghignazzare. –Scherzi?- chiese lei
Harry si alzò e si sfilò la polo e la canotta con un solo gesto restando a petto nudo.
Alice si portò le mani in faccia e scoppiò a ridere. –Sei pazzo- disse alzandosi
Harry la guardò speranzoso, e lei sbuffò prima di sfilarsi il pesante maglione sentendo il vento invaderle la pelle nuda. –E se tu sei pazzo, pur di stare con te anche io lo sono- rispose lei avvicinandosi a lui per un bacio più che passionale
Harry le aprì la zip del jeans e la tirò verso il basso per poi sfilarglieli del tutto. Fece lo stesso anche con i suoi pantaloni neri per poi stringere forte il corpo di Alice e farle allacciare le gambe intorno al suo bacino.
Erano entrambi in intimo, ed Harry iniziò a correre verso l’acqua senza riflettere due volte.
L’impatto con l’acqua gelida per poco non li fece urlare. Harry lasciò la presa dal corpo della ragazza che riemerse dal fondo ridendo ed agitandosi cercando di riscaldare il suo corpo.
Harry nuotò fino a lei e la strinse forte, baciandola con dolcezza.
Alice allacciò di nuovo le sue gambe intorno al suo bacino e incollò il suo corpo seminudo a quello di Harry, stringendo le braccia intorno al suo corpo.
-Ti amo alla follia, sento che il cuore potrebbe scoppiarmi dal petto- disse lei stringendo il suo capelli bagnati sulla nuca
Harry annuì incapace di parlare e incollò nuovamente le labbra sulle sue. Si baciarono a lungo, per poi allontanarsi e guardarsi negli occhi.
-Che ne dici se usciamo? Sto congelando- disse Alice ridendo
Harry annuì sghignazzando in un secondo ed insieme nuotarono verso la riva. Corsero sulla sabbia recuperando i loro vestiti e correndo verso l’auto. Vi salirono a bordo ed Harry accese la stufa facendo riscaldare in un attimo l’ambiente.
La mora si spostò sui sediolini posteriori lasciando i vestiti asciutti davanti insieme ai pezzi del telefono. Fece segno con la mano ad Harry di raggiungerla e lui obbedì saltando sul lato posteriore.
La ragazza rise quando lui si sdraiò su di lei, baciandola con trasporto per poi scendere a baciarle il collo, incuranti del fatto che stessero bagnando tutta l’auto.
La mora ribaltò la situazione in modo cauto, per evitare di cadere e si posizionò a cavalcioni su di lui alzandosi col busto in modo da poter sfilare il reggiseno. Harry alzò anche lui la schiena premendoli petto nudo contro quello della sua amata, per poi baciarla e inserire le mani fra i suoi capelli. Scese poi con le mani e stringerle i seni sentendola gemere sotto ogni suo tocco attento. Le morse il lobo per poi risdraiarsi sui sediolini.
 
-Sei sicura Sophie?- chiese per la millesima volta la mora
-Dio Ali sei davvero insopportabile, sono due mesi che non vedi il tuo ragazzo e oggi è il suo compleanno, inoltre il concerto si terrà qui vicino e ci saranno tutti devi esserci anche tu- disse mentre cullava la piccola Rachel fra le braccia, che dormiva come un angioletto
-Okay, qualsiasi cosa chiamami- disse la ragazza vicino la porta
-Tranquilla e divertiti-
Alice guidò fino all’arena 02 dove si sarebbe tenuto il concerto di apertura del nuovo loro tour. Era il posto in cui loro due si erano conosciuti per le prima volta. Alice sorrise a quel ricordo.
Era stato via due mesi per promuovere il disco in varie radio ed adesso iniziava il tour ufficiale che lo avrebbe portato via da lei, ancora.
Molte ragazze che erano all’esterno, la riconobbero e urlarono il suo nome chiedendole di scattare foto e autografi.
Il concerto era già cominciato  e lei di fece spazio fra la calca di persone ed entrò dal retro grazie all’aiuto del padre che le sorrise e l’accompagno verso il palco.
La ragazza si avviò in prima fila, dietro le sbarre di ferro fra le varie ragazzine che urlavano mentre i ragazzi erano intenti a cantare una nuova canzone del nuovo album.
Paul era poco distante da lei che sorvegliava la zona. Alice sorrideva felice e batteva le mani a tempo di musica e si girò dietro di lei per osservare lo spettacolo di tutte quelle persone presenti solo per lui. La sua più grande soddisfazione.
Poi improvvisamente riconobbe un viso fra la folla e rabbrividì. Si voltò di scatto verso il palco e poi di nuovo verso il punto in cui lo aveva visto, ma l’uomo dalla cicatrice non c’era più.
Impossibile che fosse lui, è in carcere pensò.
Tornò al concerto ancora un po scossa, ma poi riuscì a dimenticare l’accaduto e a godersi lo spettacolo. Harry finalmente la notò e sorrise come non aveva mai fatto e si fiondò verso di lei.
Alice rimase a bocca aperta quando si sdraiò sul palco allungandosi fino a poggiare le mani sulla sbarra e sorridere a pochi centimetri dal viso della ragazza, prima di baciarla davanti a tutti e nel bel mezzo di una canzone. Quando si allontanò le sorrise. –Dopo ho una cosa per te- le sussurrò in modo che solo lei possa sentirlo,prima di alzarsi
Tutte le fan urlarono il suo nome e quello di Alice e sorridevano per quel gesto terribilmente romantico, che fece arrossire la mora fino alla radice dei capelli.
-Harry innamorato- scherzò Louis col microfono in mano facendo ridere tutti
-Ti amo piccola- disse Harry al microfono facendole l’occhiolino
Alice sorrise raggiunta, ma il rompo di uno sparo riempì l’aria.
Calò il silenzio nell’arena e gli occhi di Alice erano sbarrati. Tutti si guardavano confuso e terrorizzati. Nessuno riusciva a capire cosa fosse successo.
I ragazzi sul palco si guardarono, poi una delle cinque sagome si inginocchiò sul palco, mentre con le mani si copriva il sangue che usciva dal foro creato dal proiettile.
Gli occhi si Alice si riempirono di lacrime, mentre vedeva tutta la sua vita crollare sul pavimento.. inerme.
-Harry- urlò disperata e le sue urla riempirono l’aria che divenne pochi secondi dopo, caotica e disperata
Tutto stava per finire, per sempre.

*SpazioMe*
Ecco il tanto e atteso capitolo ewe lascio a voi i commenti perchè io non so che dirvi solo che ci sarà un altro colpo di scena ;)
Vi ricordo la nuova storia, ieri ho postato il secondo capitolo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1975275
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ci sentiamo presto, giuro <33
Aria__
 

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Capitolo 36
*** Capitolo.36 ***


CONSIGLIO: LEGGETE QUESTO CAPITOLO CON QUESTA CANZONE DI SOTTOFONDO, NON SIETE OBBLIGATE http://www.youtube.com/watch?v=q4JqBrC-EAM

Forse è il destino dei cuori spezzati continuare a spezzarsi.

 
 

“Flashback”
Era tutto un accalcarsi di luci e rumori, urla e terrore. Un corpo giaceva inerme sul palco sotto lo shock di mille e più occhi.
Il corpo di Alice sembrava essersi congelato, spento. Come se si fosse presa una pausa da quel momento terrificante. La sua vita era legata all’esistenza di un’altra persona che in quel momento stava lottando fra la vita e la morte.
Presa come da una scarica di adrenalina cercò in tutti i modi di scavalcare la sbarra di ferro che la teneva lontana da lui.
Paul la sollevò e le diede una mano a salire sul palco.
Le altre guardie cercavano di calmare i presenti e li invitavano ad uscire.
C’erano fan sedute a terra in lacrime e chi non riusciva a guardare o a credere a ciò che era appena successo.
Alice corse verso il centro, dove Harry era disteso con le mani a coprirsi la ferita. I membri del gruppo e lo staff erano intorno a lui nel panico totale.
Si inginocchiò e prese la sua testa fra le mani, piangendo.
-Ti ho sempre amata Ali- furono le sue parole prima che un rivolo di sangue gli uscisse dalle labbra bianche come la neve
La mora non riusciva a proferire parola, tremava e sentiva il peso del mondo crollarle addosso.
Si chinò su di lui e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra, in un modo quasi disperato. Il suo corpo era terribilmente freddo.
Una barella arrivò improvvisamente e degli uomini sollevarono Harry per poi correre via dal palco.
Alice si alzò a sua volta ma Louis la fermò per un braccio. Lei cercò di dimenarsi e cominciò ad urlare senza sosta. Il ragazzo la strinse forte e lei pianse come non era mai capitato prima.
-Andrà tutto bene- disse Louis, ma la sua voce ed il suo pianto dicevano l’esatto contrario
 
Ci voglio venti cinque minuti dall’arena 02 all’ospedale centrale di Londra. In quei venti cinque minuti nella mente di Alice c’era solo caos e ombra. Era seduta in auto con il resto del gruppo, con Niall alla guida che aveva rischiato più volte di uscire fuori strada a causa delle lacrime e dei singhiozzi che invadevano il suo corpo.
Alice era con la testa poggiata al finestrino, mentre le lacrime uscivano senza un controllo. La voglia di urlare al mondo la tremenda paura di non poter più guardare il suo bel viso la stava logorando.
 
-Tu come ti chiami?–
-Non ci provare–

-Oh andiamo mi sei simpatica, voglio almeno sapere come ti chiami–
 
Il ricordo del suo sorriso strafottente, della carica che aveva negli occhi quel giorno. Sembrava solo ieri.
Zayn le avvolse le spalle con un braccio, facendole poggiare la testa sulla sua spalla. Le diede un bacio sulla fronte per poi sospirare pesantemente per non tornare a piangere.
 
-Perché ci tieni così tanto ad uscire con me? Come hai detto tu nessuno ti dice di no, perché con me allora? Puoi avere chiunque vuoi –
-Non chiunque.. non posso avere te –

-Non mi conosci neanche –
-Hai detto che il tuo inconscio ti dice di starmi lontana, beh il mio dice che non devo separarmi da te neanche un attimo –
-È ridicolo –
-Si, lo penso anche io.. ma non lo so, è dal primo istante che ti ho vista che.. che continui a ronzarmi per la testa. Sei insopportabile davvero –
-Se sono insopportabile perché sei ancora qui?-
-Il tuo pensiero nella mia testa è insopportabile, è insopportabile il fatto che è una settimana che ti conosco ed è una settimana che la mia mente fantastica su di te, in tutti i sensi –

 
Arrivati fuori l’ospedale Alice si catapultò come una furia verso l’entrata.
-Voglio vederlo- quasi gridò vicino la prima infermiera che si ritrovò davanti
-Styles?- chiese lei con naturalezza
Nel frattempo il resto dei ragazzi l’aveva raggiunta.
-Come puo essere così calma, l’uomo della mia vita rischia la morte e lei si permette anche di fare la tipa indifferente?- sbraitò
-Ali calmati- disse Liam poggiandole le mani sulle spalle e trascinandola lontano
-Ho bisogno di vederlo vi prego, devo sapere che sta bene- supplicò lei tornando a piangere e facendosi scivolare vicino la parete
-Lo stanno operando- disse Niall raggiungendo la ragazza –Non possiamo far altro che aspettare- aggiunse poi
 
-Io non me ne vado,perché adesso voglio essere solo qui.. con te-
-Ti odio-
-Lo so-
 
Anne raggiunse l’ospedale come una pazza e corse verso i ragazzi chiedendo notizie del figlio e dell’accaduto. La mora appena la vide le corse incontro. –Dov’è Rachel?- chiese asciugandosi le lacrime
-Con Gemma, ma ora ditemi come cazzo sta mio figlio?- sbraitò la donna
-Scusate- disse un dottore –Dovrei parlare con un familiare-
-Sono sua madre- disse Anne
-Ed io la sua ragazza- aggiunse Alice
-Vogliamo sapere anche noi, quindi parli la prego- disse Louis
L’uomo fece un grande respiro, poi parlò. –Il proiettile ha lacerato una parte del tessuto del suo cuore, ha perso molto sangue- spiegò
Tutti sbiancarono a quelle parole, mentre Alice si appoggiò al muro prossima allo svenimento. Louis le circondò la vita cercando di sostenerla.
-è in coma in questo momento, ma..- scosse la testa e abbassò lo sguardo –Mi dispiace noi non possiamo fare più niente-
-Cosa vuol dire?- sbraitò Zayn afferrando il colletto del camice del dottore
Niall li divise all’istante e trascinò via Zayn.
-Cosa intende dire dottore?- chiese Louis stringendo forte Alice che aveva affondato il viso nel suo petto e cercava con le poche forze di aggrapparsi al suo corpo
-Che dobbiamo solo aspettare che..-
-Che muoia?- sbraitò la donna –Io non permetterò che mio figlio muoia, mi ha capita?- urlò ancora
-Signora lei non si rende conto, dobbiamo trovare del tessuto per coprire l’enorme ferita di suo figlio, ma è complicato e potrebbe morire lo stesso durante l’intervento-
-Cosa bisogna fare per trovare..trovare qualunque cosa serva per farlo guarire?- chiese Alice trovando un po di forze e alzando lo sguardo
-Trovare un cuore che possa essere..-
-Trapiantato?- chiese Liam
-Non proprio, una specie di trapianto- disse per poi guardare l’orologio –Scusate ma ho un altro intervento, rivolgetevi alla mia assistente se volete, potete vederlo ma.. vi chiedo di non entrare nel panico e di non fare scenate, non servirebbe a niente- detto questo si allontanò svelto
Anne corse lungo il corridoio alla ricerca di qualcuno che la portasse da suo figlio.
-Stai bene?- chiese Louis alla mora poggiandole le mani sulle spalle
-Sta morendo Lou, ed io non posso fare niente per evitarlo- rispose lasciando che altre lacrime rigassero le sue guance mentre guardava il pavimento bianco –Morirei per lui, donerei il mio cuore pur di farlo guarire- tremò
-Lo so piccola- la abbracciò –Tutti saremo disposti a sacrificarci per lui-
Alice sbarrò gli occhi notando qualcosa alle sue spalle. –Gemma cosa ci fai qui?- urlò vedendo la ragazza correre con la bambina fra le braccia
-Credi che sarei rimasta a casa quando mio fratello è stato sparato? Mi dispiace Ali io non posso- urlò lei piangendo
Alice prese la bambina fra le mani e la strinse forte, notando che era addormentata.
-Come glielo spiegherò?- chiese osservando il suo bel faccino innocente
Liam si avvicinò alla mora e le posò una mano sulla spalla. –Sta arrivando Stefany, la faccio tornare a casa con la bambina non mi sembra il caso di tenerla qui-
Alice annuì per poi lasciare la sua meravigliosa creatura fra le braccia del moro che si allontanò il più discretamente possibile.
 
Passarono ore ed Alice era seduta su quelle scomode poltrone, picchiettando in continuazione il piede per terra.
Era seduta al centro fra Niall che Zayn che avevano entrambi la testa china e gli occhi chiusi, per la stanchezza e per il dolore.
 
-Non ti lascerei mai sola-
–Sei un cantante Harry, tu giri il mondo-
-è il mio lavoro, è quello che faccio.. non decido io-
-Lo so, ma io posso decidere per me e non voglio innamorarmi di te per poi stare male ogni volta che non ci sei-
-Ti prometto che non ti farò mai pesare una situazione del genere. Ti prometto che non ti lascerò mai sola. Ti prometto di amarti come nessuno a mai fatto-
-Perché io?-
-Perché sei tu, sei sempre stata tu dal primo istante-
 
L’attenzione dei ragazzi fu catturata dalla figura di Anne, che stringeva forte la figlia mentre si allontanavo entrambe piangendo.
Alice prese un grande respiro e si alzò
Niall si alzò a sua volta, ma Zayn lo fermò. –Meglio se va da sola- sussurrò stanco per poi chiudere gli occhi
La mora avanzò con passo lento e tremante verso la stanza dove Harry era sistemato. Vi entrò con cautela e si chiuse la porta alle spalle.
Prese un grande respiro prima di voltarsi verso il bellissimo angelo disteso su quel letto d’ospedale.
La ragazzi ritornò subito a singhiozzare mentre si avvicinava come una furia al letto e stringeva forte la sua mano, baciandola più volte.
-Amore mio- disse passandogli una mano fra i capelli disordinati –Sono qui, sono io riesci a sentirmi?- sussurrò al suo orecchio per poi dargli un bacio leggero sulle labbra –Io non ti lascio te lo prometto, resterò qui fino al tuo risveglio- aggiunse poi sdraiandosi accanto a lui sul piccolo lettino e stringendosi forte a lui
 
Alice aprì leggermente gli occhi quando sentì qualcosa muoversi accanto a lei. Sbarrò gli occhi e saltò giu dal lettino. Harry le sorrise stancamente.
-Oddio sei sveglio, chiamo un medico- disse la mora
-No- tossì lui –Aspetta un attimo-
La ragazza rimase in piedi torturandosi le mani mentre nuove lacrime di felicità rigavano il suo viso distrutto.
-Prometti che mi amerai sempre?- le chiese
La ragazza annuì e si riavvicinò. –Te lo giuro amore-
-Bene, perché anche io ti amerò per sempre- rispose lui cercando di forzare un sorriso
Lei annuì ancora e gli lasciò un bacio leggero sulla guancia. –Torno subito- disse come una furia per poi correre fuori la stanza
Le persone presenti all’esterno della stanza sobbalzarono vedendola in quello stato.
-è sveglio- urlò per poi correre verso l’infermeria
Il dottore la seguì velocemente mentre si abbottonava il camice ed entrò nella stanza seguito dalla ragazza che stringeva le mani felice.
-Signor Styles- disse il dottore –Come si sen.. signor Styles? Harry mi sente?- urlò l’uomo scuotendolo
-Cosa succede dottore?- chiese Alice paralizzata
-Codice rosso, codice rosso- urlò premendo ripetutamente il bottone di allarme accanto a lettino
Subito altre persone si catapultarono nella stanza, mentre un’infermiera cercava di trascinare Alice all’esterno.
-Che sta succedendo?- urlò fino a perdere la voce –Harry non lasciarmi ti prego- urlò ancora disperata
Il corpo di Harry fu trascinato fuori dalla stanza per poi svanire nel corridoio. Tutti erano in piedi ed avevano raggiunto Alice che si era poggiata con la schiena al muro e piangeva senza freni.
-Cosa è successo?- urlò Gemma
-Io.. io non lo so, era sveglio stava bene ha anche parlato.. poi..poi non lo so io.. ho paura- disse portandosi le mani davanti al viso mentre singhiozzava
Niall la strinse forte mentre iniziava anche lui un pianto che si era tenuto troppo tempo dentro.
 
Il defibrillatore non sembrava servire. Le scariche erano sempre più pesanti, ma il corpo ..il suo cuore non sembrava reagire.
-Forza Styles apri gli occhi- disse il dottore dopo un’altra scarica
Il suo petto si alzò e abbassò dopo la forte scarica, ma niente. Non c’era più niente da fare.
Il suo corpo bianco come la neve fu coperto da un lenzuolo bianco sotto.
-Ora del decesso, 04.22- disse il dottore portandosi una mano davanti al viso disperato per poi abbandonare la sala di rianimazione
 
Era come una scena a rallentatore. Tutti voltarono lo sguardo verso il dottore che si sfilò la mascherina e li raggiunse a passo lento, come a ritardare quella notizia.
Tutti lo guardarono speranzosi, ma durò solo un attimo. L’uomo scosse il capo ed abbassò la testa e quel bastò a far capire la realtà di ciò che era successo.
Anne iniziò ad urlare disperata mentre si stringeva forte al suo nuovo marito e a sua figlia.
Zayn aveva dato un calcio alla sedia in sala ed era corso via, mentre gli altri erano abbracciati e si stringevano per darsi conforto.
Alice era in piedi, immobile. Le labbra dischiuse e gli occhi fissi al pavimento. Camminò fino alla stanza dove Harry era stato ricoverato poco prima e chiuse la porta, accomodandosi sul letto.
Si guardò intorno e alcune lacrime solitarie rigarono le sue guance.
 
-Hai detto, una volta, che ti saresti innamorata solo della tua anima gemella.. e se non fossi io la tua anima gemella? Se non fossi io la tua metà? Riuscirai ad innamorarti lo stesso di me?-
 
-Voglio averti per sempre-
 
-Io credo che riuscirei ad amarti per mille anni-
 
Iniziò a tremare e si alzò lanciando per aria i cuscini e le lenzuola. Prese la poltrona e la scaraventò contro il muro. Non si era mai sentita così sola, persa, vuota. Tutto ciò che la teneva attaccata all’amore era svanito per sempre proprio fra le sue mani.
 
-Credo di amarti Alice-
 
-In realtà ormai credevo che Harry non sarebbe più riuscito a trovare la ragazza giusta, tutte le ragazze con cui usciva lo facevano per soldi e per la sua popolarità sono rimasta invece incredula quando mi ha chiamato nel cuore della notte qualche mese fa e miha detto “Scusa per l’orario mamma, ma devo dirti una cosa importante, mi sono innamorato per davvero”-
 
I ricordi iniziarono a divorarla mentre metteva sottosopra l’intera stanza, lanciando e spaccando tutto. I ricordi le annebbiavano la vista.
Prese un vaso e lo scaraventò sul pavimento frantumandolo.
Louis accorse nella stanza e la bloccò per i polsi, cercando di calmarla.
-Ali guardami, guardami- urlò
Ma lei era persa in un mondo da cui non si puo più tornare. Il mondo dello sconforto e della solitudine. Ormai viveva solo nei ricordi.
 
-Harry ti amo-
–Ti amo anche io piccola-
 
-Ognuno di noi della famiglia Styles abbiamo un oggetto-
-Una collana, un ciondolo, un anello, un bracciale con sopra inciso Famiglia-
-è come un simbolo che unisce la nostra famiglia, e ora che tu ne fai parte abbiamo pensato che te ne servisse uno-
 
–Grazie Harry-
-E di cosa? Io non ho fatto niente-
-Invece hai fatto tanto. Mi hai dato una nuova speranza. E l’amore di una nuova famiglia. Ora mi sento a casa-
 
-Perché?- urlò –Perché?- gridò ancora alzando lo sguardo al soffitto
Si lasciò cadere sulle ginocchia poggiando la fronte sul pavimento. –Io non voglio vivere senza di lui- sussurrò
 
-Non ti sembra un film questo che stiamo vivendo?-
-Mi sembra più una scena da libro-
-Mmm come si chiamerebbe questo libro?-
-Non lasciarmi mai Alice, perché non vivrei senza di te-

 
-Tutto cambierà vero?-
-Tutto cambia, sempre-
 
-Harry- urlò fra i singhiozzi –Torna da me, amore mio senza di te io non ho un senso- furono le sue ultime parole prima di collassare sul pavimento

*SpazioMe*
Okay emm.......boh io ho paura a parlare, ho paura di voi AHAHAHAHAHAHA
continuo a dire che la storia non è ancora finita ewe
Questo è il nuovo trailer della storia:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1975275
Ringrazio:
coronabis
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KimToq
Aliel_1D
MYREASONTOBE_1D
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per aver recensito, cucciole mie yftdrsghyj
Vi ricordo la nuova storia con Zayn:

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Aria__

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Capitolo 37
*** Capitolo.37 ***


Io ve lo giuro,è vero che a certe assenze ci si abitua. Alcune addirittura si dimenticano.
Certe.
Alcune.
Non questa comunque. Non la tua

"Flashback"
Tutto quello che accadde dopo non aveva forma,ne colore, ne vita.
Il tempo sembrava essersi fermato e non solo nella vita di Alice, ma nel mondo.
Ovunque non si parlava d’altro della fine del giovane cantante, ma nessuno parlava della fine che aveva fatto l’unica persona al mondo che era stata capace di amarlo come nessuno al mondo.
Era seduta sul pavimento della cucina, la quinta bottiglia di vodka liscia ormai quasi vuota stretta fra le mani, gli occhi gonfi stanchi e vuoti.
Liam entrò per la decima volta in quella giornata e si accomodò accanto a lei.
-Come ti senti?- le chiese
La risposta della mora fu un lungo sorso dalla bottiglia prima di deglutire rumorosamente e tornare a fissare il vuoto.
-Non puoi continuare così Ali, finirai con l’ammazzarti- aggiunse preoccupato notando le altre bottiglie
-Io sono già morta- rispose con una voce spenta e graffiante
Con fatica cercò di alzarsi e barcollò leggermente. Liam la afferrò prontamente e l’aiuto a tirarsi su.
Lei scostò la presa dal suo corpo e si aggrappò al bancone poggiando le mani sulla sua fronte. Si diede una spinta e camminò verso la porta del salone.
-Dove stai andando?- le chiese preoccupato mettendole un braccio intorno alla vita
Non aveva neanche la forza di respingerlo.
-Da mia figlia- rispose burbera
-Non mi sembra il caso-
-A no?- disse facendo un singhiozzo –Volete portarmi via anche lei è?- urlò
-Ali sono due giorni che non fai altro che bere e adesso ti viene in mente di Rachel, non sei nelle condizioni per vederla- disse il moro esasperato
-Perché non ti fai i cazzi tuoi è? Chi ti da il diritto di parlarmi in questo modo? Chi ti fa il diritto di non farmi vedere la mia bambina?- urlò come indemoniata sbattendo la bottiglia ormai vuota al suolo e frantumandola
Liam la guardò senza più un briciolo di speranza e scosse la testa per poi lasciarla sola.
-Ecco bravo, vattene- disse per poi scivolare nuovamente sul pavimento e crollare in un sonno profondo
 
-Amore dai devi aprire gli occhi- disse una voce
Alice aprì di scatto gli occhi ma l’unica cosa che vedeva era il nero. Si tirò su e notò che era sospesa in aria.
-Ali per favore torna da me-
-Harry? Harry sei tu?- chiese lei guardandosi intorno spaventata
-Non ce la faccio più senza di te-
 
Le forti fitte alla testa le fecero aprire lentamente gli occhi. Non era più sul pavimento ma sdraiata sul divano. Si portò una mano sulla fronte imperlata dal sudore e cercò di tirarsi su a fatica.
Una serie di rumori provenivano dall’entrata e non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
Barcollò aggrappandosi a qualsiasi oggetto le capitasse davanti fino a raggiungere la porta.
-Lei non puo portarla via- disse la voce di Zayn dura
Alice lo raggiunse e notò poco lontano in cima alle scale Louis con la sua bambina stretta fra le braccia.
-Cosa succede?- chiese
-Signora Wall finalmente ho il piacere di vederla- disse una voce a lei sconosciuta
Si voltò in direzione della giovane donna dall’aria presuntuosa e severa.
-Lavoro per la casa famiglia della comunità di questo paese, e in quanto professionale nel mio lavoro sono venuta ad eseguire gli ordini- disse diplomatica avanzando verso la ragazza che la guardò accigliando lo sguardo
-Mi scusi che lingua sta parlando?- chiese confusa lanciando uno sguardo a Zayn che guardava la scena preoccupato
-Lei non è nelle condizioni di prendersi cura di una bambina così piccola, per di più da sola e senza responsabilità- aggiunse
Alice drizzò subito la schiena mentre il suo sguardo si infiammava.
-Mi scusi credo di non aver capito bene, lei vuole portare via mia figlia?- sibilò avvicinandosi alla donna che non sembrava affatto spaventata
-Le consiglio di fare come le sto dicendo o passerà brutti guai, le assicuro che in questo modo nessuno verrà a sapere di questa vicenda e lei potrà tornare alla sua vita da alcolizzata senza il fardello di un bambino a cui pensare-
-Come diavolo si permette- sbraitò la mora pronta a prendere a schiaffi quella donna ma Zayn la bloccò all’istante
-Zayn lasciami immediatamente- urlò stridula la ragazza
-Ali non possiamo fare niente ci ho già provato ma la legge ha deciso così- spiegò lui cercando di tenerla buona mentre la donna li sorpassava
-Non si azzardi a toccare mia figlia, io non glielo permetterò- urlò iniziando a dare pugni e calci per cercare di liberarsi
Louis continuava a stringere forte la bambina mentre la donna gli si avvicinava cauta.
-No Louis non farlo- urlò Alice disperata riuscendo a liberarsi dalla presa del moro e correndo verso la sua unica speranza
Strinse forte la sua bambina mentre lasciava che le lacrime rigassero per la millesima volta le sue guance.
-La prego non mi faccia intervenire con le maniere forti- alzò il tono della voce la donna
I due agenti si avvicinarono ad Alice e la bloccarono per il busto.
-Nono vi prego no- urlò disperata
La donna prese la bambina fra le braccia che iniziò subito a piangere.
-Non portatemi via anche lei vi supplico io ho bisogno di lei, Louis fai qualcosa-
Il ragazzo abbassò il capo per nascondere il dolore.
-Louis ti prego- urlò continuando a dimenarsi
La donna cominciò ad allontanarsi mentre Alice sentiva la testa andarle in fiamme e una forte scarica di adrenalina invaderle il corpo.
-Aspetta, aspetta- supplicò liberandosi
La donna si voltò a guardarla ed Alice si avvicinò cauta. Si sfilò la catenina col ciondolo con sopra inciso famiglia che aveva rubato ad Harry per scherzo e la mise al collo della sua bambina. –Per favore, non dimenticarti di noi- sussurrò al viso della piccola che non la smetteva di piangere
Alice tornò a guardare verso la donna che aveva il viso come scolpito nel marmo senza nessuna emozione. –Vi supplico, non fatelo-
-è meglio per tutti signora Wall glielo garantisco- fu l’unica risposta
 
“Realtà”
Alice era immobile sulla sedia con la testa abbassata per nascondere le lacrime di quel ricordo terribile che Louis stava raccontando.
Rachel era immobile incapace di parlare o di formulare qualsiasi pensiero. Ora vedeva tutto sotto un’altra prospettiva.
-Quello che è successo dopo già lo sai, ho tentato di gettarmi dal tetto del palazzo ed invece sono ancora qui. Ti giuro che non avrei mai voluto questo per te- sussurrò asciugandosi le lacrime con il dorso della mano
 
“Flashback”

Il vento freddo di inizio marzo gelava la pelle diafana di Alice che era distesa nel giardino della sua ormai immensa e deserta casa, mentre osservava il cielo diventare sempre più grigio prossimo al temporale.
Non si era neanche resa conto che qualcuno l’aveva affiancata.
-Come stai?-
La ragazza sobbalzò e si tirò su col busto incontrando gli occhi ormai spenti e privi di vita di Anne.
Alice deglutì e tornò a guardare il cielo. –Sono come le nuvole, mi sento leggera e vuota senza un vero scopo, sospesa in aria a fluttuare fin quando non svanisco del tutto-
-Non accadrà- rispose la donna stendendosi accanto a lei
-Inutile chiedere a te come stai- disse la mora voltando lo sguardo verso la donna che sorrise in modo stanco
-Oggi è il primo giorno che esco di casa- ammise
-E viene qui da me? Complimenti ha scelto il posto migliore per rallegrarsi- riuscì a scherzare anche se nessuno rise
-Dopo quello che è successo io e te non abbiamo più avuto nessun rapporto, neanche quando è successa la questione di Rachel.. mi dispiace non essere stata li-
-è destino che io resti sola Anne, lo so fin dall’inizio- sbuffò
-Sei molto più forte di quanto credi-
-Ubriacarsi e piangere fino a collassare non sono proprio atteggiamenti che si possono attribuire ad una persona forte-
-Le cose si superano Ali, in un modo o nell’altro bisogna superarle-
-è tutta colpa mia, se io ed Harry non ci fossimo mai conosciuti ora.. ora..-
-Ora lui sarebbe circondato da persone che lo sfruttando per i soldi  e per la celebrità e non avrebbe mai provato l’amore-
-E la morte- aggiunse con voce neutra la ragazza
-Lui non ti vorrebbe così-
Alice non aggiunse altro, si limitò a chiudere gli occhi e ad ascoltare il silenzio.
La donna si alzò con fatica e le lanciò uno scatolino che Alice guardò con occhi sbarrati.
-La notte della sparatoria aveva questo scatolino in tasca, i medici me lo hanno ridato ma non ho mai avuto il coraggio di portartelo avevo paura di una tua reazione-
Alice fissava immobile con il cuore a mille lo scatolino.
-Aveva detto che aveva una sorpresa per me- disse lasciando che una lacrima rigasse la sua guancia –Voleva sposarmi- sussurrò aprendo lo scatolino e prendendo l’anello con sopra inciso Per sempre.
-è come l’ho sempre immaginato- disse rigirandoselo fra le mani
-Lui ti amava davvero Ali, e ti ama ancora-
 
“Realtà”

-Mi sono sempre chiesta come sarebbe stata la sua proposta, quali parole avrebbe usato.. ogni notte lo immagino che rientra a casa e così nel modo più semplice e banale del mondo si inginocchia ai miei piedi e senza giri di parole mi chiede di amarlo per sempre- sussurrò la mora alzandosi di scatto e correndo verso l’uscita
Prese aria e cercò di respirare a pieni polmoni per evitare di entrare nel panico.
Poco dopo Rachel la raggiunse.
-Mi dispiace per tutto quello che è successo, ora so che non è colpa tua- le disse guardandola negli occhi
-Ti chiedo scusa se non sono stata presente e se non ti ho cercata e non ho fatto niente per tenerti con me, ma non ce la facevo stavo male ero distrutta e io..-
Scoppiarono a piangere entrambe e si abbracciarono forte. –Io ti perdono.. mamma-
 
-Mamma.. mammina- sussurrò la piccola Rachel
Harry aprì di scatto gli occhi e prese un grande respiro.
-Piccola cosa fai?- chiese alla sua dolce bambina
-Io e zio Niall abbiamo fatto questo disegno per mamma- disse la piccola
-Okay- rispose il riccio prendendo la piccola fra le braccia –Andiamo a prendere una cioccolata lasciamo il disegno qui quando si sveglia lo vedrà va bene?-
La piccola annuì e diede un bacio alla guancia del padre prima di scivolare via dalla sua presa e correre fuori dalla stanza.
Harry si chinò verso la sua amata e le lasciò un leggero bacio sulla fronte. –Torno subito amore mio-

*SpazioMe*
Oddio sono viva :O
Hei oggi è primo settembre e ho aggiornato quindi ho mantenuto la mia promessa ;)
Okay emm commentate voi sono sicura che avrete molte perplessità e un'altra cosa .. non ne sono proprio convinta ma penso che il prossimo capitolo sarà l'ultimo quindi... quindi niente poi vedrete
Vi assicuro che capirete tutto nell'ultimo capitolo
Comunque ringrazio:
lidja24
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Giusy3Guido
Palmy1D
Libera di scrivere
Be_li_ve me
NoemiBotta2505
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per le 39 recensioni lyfesdfgjhkhgfdr ah quanto mi siete mancate *-*
Ricordo il link della nuova storia con Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1975275

Gruppo facebook:
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Spero di aggiornare presto, un bacio <3
Aria__

 

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Capitolo 38
*** Fine. ***




Tutto torna.. e tu?
 





La piccola Rachel entrò in chiesa con un bel vestito celestino e un mazzo di fiori bianchi fra le mani.
Attraversò saltellando il centro della chiesa e si fermò ai piedi del padre davanti all’altare sorridendo felice.
Harry le prese la mano e si chinò verso di lei.
-Sei felice?- le chiese
-Quando vedrai la mamma lo sarai anche tu- gli rispose bisbigliando
In quel momento la musica nuziale fece eco nella grande chiesa e tutti gli invitati si alzarono e si voltarono verso l’entrata.
Alice con i capelli lasciati sciolti e al vento come sempre, indossava un vestito bianco talmente stretto da lasciare libera immaginazione. Il velo era fermato sui capelli da una coroncina.
I suoi occhi chiari brillavano e il sorriso stampato sulle sue labbra trasmetteva una serenità unica.
Harry era estasiato da quella visione e la guardava con occhi sognanti, col cuore a mille al solo pensiero di avere finalmente Alice tutta per se ufficialmente e per sempre.
Ma qualcosa andò storto.
Il brusio che si creò in sala fece tornare Harry alla realtà e notò una macchia rossa farsi sempre più grande sul ventre di Alice sporcando l’intero vestito.
La ragazza era immobile al centro della chiesa con le mani sporche di sangue e gli occhi fuori dalle orbite.
Harry provò a raggiungerla ma non riusciva a muoversi. Urlava ma la sua voce non usciva dalle sue labbra. Iniziò a dimenarsi senza successo.
Osservò impotente il corpo di Alice schiantarsi al suolo in una pozza di sangue e poi si udì un suono di campane.
 
Harry si alzò dal letto sentendo la sveglia irrompere la quiete.
Rimase alcuni secondi fermo fissando il soffitto della sua stanza scura, prima di spostare lo sguardo verso il lato vuoto dell’enorme letto.
Fece un respiro profondo e mandò giu il nodo alla gola e si alzò con uno scatto.
Si fece una doccia veloce ed entrò nella stanza della piccola Rachel che già lo aspettava sveglia seduta a gambe incrociate sul suo lettino.
-Ciao papino- disse sorridendo
Harry scosse la testa e rise. –Hai fatto ancora una volta prima di me-
La piccola sorrise e si alzò per seguire il padre fuori casa. Si fermarono al solito bar all’angolo e fecero colazione con un muffin al cioccolato e un the caldo, ormai un’abitudine di ogni mattina.
Arrivati fuori l’asilo privato come sempre tutti gli sguardi erano rivolti verso il giovane padre famoso e la piccola bambolina che lo seguiva ovunque.
-Mi raccomando fa la brava- disse il riccio abbassandosi sulle ginocchia in modo da trovarsi faccia a faccia con la sua meravigliosa bambina
-Dici a mamma che deve aiutarmi a colore l’unicorno di blu, falle temperare le punte dei pastelli okay?- disse con quella sua voce da angelo
-Va bene tesoro, glielo dirò- rispose schioccandole un forte bacio sulla guancia
 
Harry parcheggiò l’auto all’esterno dell’ospedale centrale di Londra e vi entrò all’interno con la solita aria desolata e malinconica.
Saluto Carl e Betty, i due infermieri del primo piano che gli portavano ogni giorno il caffè in stanza, e prese l’ascensore.
Arrivato al quarto piano scese e si diresse verso la stanza 123.
Perrie ed Eleanor erano in piedi fuori la porta sorseggiando un cappuccino e parlando a bassa voce del più del meno.
Quando notarono il riccio lo salutarono con la solita aria di chi la sa lunga.
In quel momento dalla stanza uscì Paul che si portò una mano davanti al viso e si avvicinò alla finestra per prendere una boccata d’aria.
-Ciao- disse Harry avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla –Come è andata la notte?- chiese
-Come sempre- rispose stanco l’uomo
-Posso restare io te l’ho detto..-
-Hai una bambina di cui prenderti cura, e devi riposare.. non è un problema per me è pur sempre mia figlia-
Harry annuì e prese un enorme respiro prima di entrare nella stanza completamente buia.
Si avvicinò alle finestre e aprì le tende facendo entrare il caldo tepore di quella strana giornata londinese.
Si voltò verso il letto e osservò il corpo ormai immobile della sua amata.
Le si avvicinò e si accomodò sulla sedia di legno vicina al letto e le prese la mano.
-Tua figlia ha detto che devi temperare i pastelli, pretende un tuo aiuto per colore gli unicorni o quello che è- disse massaggiandole il palmo –Penso mi conviene mettermi all’opera e temperarli altrimenti si arrabbierà tantissimo con te, sai come è fatta..- rise per poi fermarsi a guardare il suo viso di pietra
I capelli erano diventati di un colore strano e sbiadito, come la sua pelle ormai bianca e le labbra di un rosa troppo pallido.
Harry prese il suo telefono dalla tasca e come ogni mattina faceva partire la sua segreteria telefonica in modo da farla ascoltare alla more.
-Ciao, sono Harry e in questo momento non posso risponderti perché sto cantando per mille persone, se ci tieni davvero a parlare con me lascia un messaggio-
 
-Ciao, sono Harry e in questo momento non posso risponderti perché sto cantando per mille persone, se ci tieni davvero a parlare con me lascia un messaggio- si sentì dire nell’aria
Alice si guardò intorno confusa. –Avete sentito?- sussurrò vicino a Rachel e Louis che erano seduti con lei nel salone di casa.
-Cosa mamma?- chiese la ragazza posando la tazza di te
Alice sbattè più volte le palpebre e scosse la testa. –No scusate, sono solo molto stanca per tutti i preparati per il matrimonio di Zayn- disse portando lo sguardo sul catalogo d’abbigliamento notando però che era svanito
Alzò lo sguardo e si rese conto di essere immersa nel nero.
-Rachel? Louis?- chiamò spaventata
Un leggero profumo di colonia riempì l’aria, e quella sensazione la fece rabbrividire.
Era il profumo di Harry.
-Alice pensi davvero che si possa continuare così?- la voce di Harry riempì il vuoto circostante
-Harry? Harry dove sei?- chiese la ragazza intimidita
-Sono quattro anni, quattro che non ti degni di aprire gli occhi.. ed io mi sono stancato di aspettarti-
Improvvisamente il nero cominciò a prendere forma, fino a raggiungere le sembianze di una stanza di ospedale.
La mora riconobbe all’istante Harry seduto con il volto rivolto verso il basso. Spostò lo sguardo verso la ragazza a cui stringeva la mano e rabbrividì capendo che era lei.
-I dottori mi hanno detto che ormai anche il miracolo è da escludere e che tu stai morendo lentamente..io.. io non sono come comportarmi-
-Harry sono qui- disse lei avvicinandosi
Provò a mettergli una mano sulla spalla ma questa svanì nel momento esatto in cui entrava in contatto con la sua pelle.
-Rachel sta crescendo senza una madre, o almeno, senza una madre che le dica cosa fare.. lei.. lei si veste e si prepara già da sola la mattina ti rendi conto? Lei dovrebbe fare i capricci perché come ogni bambino non vuole andare a scuola e invece ha capito tutto-
Alice aveva una voglia matta di piangere.
-Ha capito che non stai bene, e che io non ce la faccio da solo.. è intelligente e bellissima sai? Ha dei capelli lunghissimi e neri, gli occhi di un verde così chiaro da sembrare quasi azzurri e ti somiglia tantissimo e vederla ogni giorno tu.. tu non puoi capire come mi sento-
Venne interrotto dalla porta che si apriva, rivelando una Annabelle distrutta e trascurata.
-Mamma- sussurrò Alice –Mamma sono qui mi vedi, mamma- urlò agitandosi, ma la donna la superò senza battere ciglio –Insomma mi spiegate cosa sta succedendo? Perché sono ferma in un letto d’ospedale.. tu sei morto Harry- urlò frustrata
-Come sta?- chiese la donna
-Come sempre, non batte ciglio, non muove una mano, niente di niente è tutto terribilmente fermo- rispose il riccio lasciando che una lacrima rigasse la sua guancia
-Non piangere amore mio sono qui, io sono qui sto bene- urlò la ragazza
-Le hai già fatto sentire la tua segreteria?-
-Si, ma non ha senso per me.. so che è un modo per cercare di riportarla qui ma non credo abbia molto senso-
-La segreteria telefonica, ecco perché la sentivo- disse Alice
-Vado a prendere dei cornetti, qui fuori ci sono Zayn e Niall- disse Annabelle dando una pacca sulla spalla al riccio e uscendo dalla stanza
Harry si passò le mani sul viso e rimase immobile per quelle che sembravano ore a fissare il viso della mora.
Alice si avvicinò al suo corpo inerme e provò a toccarlo ma una forte scarica elettrica la fece volare e di nuovo il nero iniziava a riempire ogni spazio.
-No, di nuovo no- urlava –Harry salvami ti prego- disse osservando gli ultimi frammenti del suo viso
 
La porta della stanza si aprì e Rachel,corse seguita da Louis, ed abbracciò il padre.
-Ciao piccolina, come è andata a scuola?- le chiese
Louis poggiò il suo zaino sulla piccola poltrona e fece l’occhiolino per poi lasciarli soli.
-Papà tu conosci la storia di Biancaneve, oggi la maestra l’ha raccontata e io ho pensato subito alla mamma- disse con quei occhi enormi
Harry la fece sedere al lato del letto con le gambe penzolanti e la osservò. Non le aveva mai raccontato una fiaba, non l’aveva mai portata al parco e non avevano mai trascorso tanto tempo insieme.
Il riccio era sempre chiuso in quella stanza d’ospedale e si sentiva terribilmente in colpa per il modo in cui stava trascurando la sua bambina.
In un modo o nell’altro la vedeva anche come la causa di tutta quella situazione.
Alice dopo la forte emorragia del parto era entrata in coma e non si era più svegliata.
-Perché ti è venuta in mente la mamma?- le chiese
-Perché la mamma dorme sempre, dalle un bacino e vedrai che si sveglia- disse convinta
Harry le sorrise. –Tesoro la mamma è la principessa più bella del mondo ma nessuna magia la farà svegliare.. vedi la mamma ha avuto..- si interrupe a guardala
Come poteva spiegare a una bambina così piccola che la sua mamma non si sarebbe più svegliata?
Scosse la testa e si alzò. –Va bene, proviamo ma non restarci male se non si sveglia- le disse
-Tranquillo papà- rispose la piccola sistemandosi a cavalcioni sulle gambe della madre e spostandosi più in avanti per vedere meglio
Harry e si piegò su Alice. Quella della figlia era un’idea folle, l’aveva baciata tante volte in quei quattro anni.
Poggiò le labbra sulle sue e una forte scarica attraversò il suo corpo.
Rivide ogni attimo dal primo all’ultimo.
Il loro primo incontro, il loro primo bacio. I litigi. L’amore vero. Il suo amore che cresceva a dismisura.
Tutto ciò che li aveva portati a quel momento. Proprio come un film.
Si allontanò e sentì il freddo invadergli il corpo. Sospirò e si voltò versò la bambina.
-Mi dispiace tesoro- disse avvicinandosi alla finestra per chiuderla
Rachel rimase immobile nella sua posizione a pochi centimetri dal viso della madre, mentre attendeva un qualsiasi movimento.
E avvenne il miracolo.
-Papà avevi ragione, la mamma ha degli occhi bellissimi- disse la bambina
Harry chiuse la finestra e si voltò. –Lo tesoro ma come..-
E li ogni sconforto, ogni lacrima, ogni sofferenza svanì.
-Tu sei la mia bambina- disse la voce roca e flebile di Alice
-E tu la mia principessa- sussurrò la bambina –Hai visto papino, ora non piangerai più vero?-
-Come..- cercò le parole
Harry rimase pietrificato mentre Alice voltava lentamente la testa e sollevava gli angoli della bocca nel sorriso più stanco e spento del mondo, ma pieno d’amore. -Insieme per sempre giusto?- sussurrò
Il resto è amore signori. Il resto è vita.
 
Fine.

*SpazioMe*
Solo una cosa.. grazie.
Grazie per essere state pazienti, grazie per essere state con me dall'inizio alla fine. Grazie.
Non faccio i soliti ringraziamenti perchè non ho il tempo di scrivere tutti i vostri nomi.Immaginate che io lo abbia fatto okay.
Andando alla storia. Si è davvero finita.
Non era il finale che volevo, quello che avevo pensato era molto più drammatico.. alla fine qui finisce tutto bene. Magari il finale strappa lacrime lo userò per un'altra storia, quindi non ve lo dirò muahaha.
Analiziamo un po i punti.
1. Alice è entrata in coma dopo il parto, quindi tutto quello che è stato raccontato fino alla scena del parto Alice l'ha vissuta veramente, il resto è solo frutto del coma e della sua testa.
2. La segreteria di Harry, mi avete tormentato dall'inizio della storia ahah e svelato il mistero Alice sentiva la segreteria perchè Harry gliela faceva ascoltare ogni giorno.
3. Quindi Harry non è morto per davvero, contente?
4. Boh non so cosa ci sia ancora da spiegare ma se avete perplessità sono a vostra disposizione.
Se fa schifo come finale, lo accetto non ne sono rimasta entusiasta neanche io..
Se volete continuare a seguirmi in questo momento ho in corso la storia From the plane crash at the heart of disaster con sexy Malik, se passate mi fa piacere ;) (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1975275)
Come vabe inoltre già sapete abbiamo un gruppo facebook e chi ancora non è iscritto è ben accetto: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/
Non metto i link dei trailer e il resto perchè non ho tempo, ma li trovere nei capitoli precedenti.
Insomma, per concludere io sono sempre qui per voi e non vi liberete di me tanto facilmente la mia mente lavora per voi.
Spero di avervi trasmesso qualcosa, una qualsiasi emozione e di avervi reso felici.
Bene dichiaro uffialmente conclusa People always leave, fatemi sapere le vostre considerazioni sui personaggi e su ciò che pensate in generale.
L'amore trionfa. Sempre.
Un abbraccio.
Aria__


 

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