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di immy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** O io, o lui. ***
Capitolo 2: *** Non sono affari tuoi, Bonnie! ***
Capitolo 3: *** La svolta ***
Capitolo 4: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 5: *** Vita quotidiana ***
Capitolo 6: *** Gwen ***
Capitolo 7: *** La festa e Fell's Church ***



Capitolo 1
*** O io, o lui. ***



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O io o lui














<< Ragazzi... io... non lo so. Sono ancora troppo confusa, credo di aver bisogno di tempo. Non voglio perdervi, per questo ho bisogno dei miei spazi... per fare la scelta giusta, senza far soffrire nessuno. >> stava dicendo Elena.

I fratelli Salvatore, per una volta avevano preso posizione e stanchi di essere presi in giro, l'avevano affrontata dicendole di scegliere, tra loro due.

<< O io, o lui. >> le avevano detto in coro guardandola fisso negli occhi.

La risposta della Bionda aveva sconvolto i suoi amici, che stavano assistendo a tutto.

Erano ormai due anni che Elena faceva l'eterna indecisa.

Possibile che dopo due anni lei non abbia deciso che vuole tra i due? Si chiedeva Meredith.

Matt, invece non sapeva più che pensare.

<< Ma... scusa Elena... allora perché hai trascorso tutto questo tempo stando con Stefan, malgrado tu provassi qualcosa anche per Damon? Non è un po' come prenderli in giro? >> le domandò Bonnie, con un coraggio che non credeva di possedere.

Stefan in risposta le rivolse un sorriso di gratitudine e uno sguardo intenerito, dal coraggio che stava mostrando di avere.

<< E poi che tu scelga Stefan oppure Damon, non è assolutamente vero che non farai soffrire nessuno. Perché in qualunque modo finirà questa storia, chiunque tu scelga tra loro due, uno di loro finirà per soffrire. Ti amano Elena! Di certo non ti faranno i complimenti o gli auguri quando sceglierai, ma se continui a fare l'indecisa non farai altro che aumentare e prolungare la loro sofferenza. >> le disse nuovamente la Rossa sorprendendo gli altri e se stessa per ciò che aveva detto.






Angolino dell'autrice:
Ciao a tutti...
Come avrete notato in questo periodo sono piuttosto prolifera XD
Comunque... questa storia mi frulla in testa da tipo sei mesi, ma non riuscivo mai a svilupparla come piaceva a me, per fortuna ora ci sono riuscita e quindi ho pensato di pubblicarvi questa specie di prologo, innanzitutto per vedere se la storia ci sarebbe piaciuta o vi avrebbe incuriosito e un pò per sfizio personale XD
A parte questo... visto che ho tipo 20000 storie ancora da finire di scrivere, ho pesato appunto di pbblicare questo cpaitolo per vedere se vi sarebbe piaciuta, poi l'avrei continuata una volta finito di scrivere almeno una delle storie a cui sto lavorando, per cui... no non ho altro da dire.
Spero che questo mini capitolo sia di vostro gradimento e che mi direte che ne pensate...
Grazie a tutti per le recensioni alle altre mie storie, prometto che risponderò, appena pubblico il prossimo capitolo.
Un bacione a tutti voi
Buon week end
Immy

Ps. probabilmente la cosa non vi interesserà minimamente, ma volevo condivirla con voi.
Oggi sono andata a donare il sangue per la prima all'avis.... oddio che soddisfazione u.u
Ok basta ora che vi ho lasciato delle note più lunghe addirittura del capitolo mi ritiro XD
Ciao ancora a tutti.

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Capitolo 2
*** Non sono affari tuoi, Bonnie! ***




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Non sono affari tuoi, Bonnie!














<< E poi che tu scelga Stefan oppure Damon, non è assolutamente vero che non farai soffrire nessuno. Perché in qualunque modo finirà questa storia, chiunque tu scelga tra loro due, uno di loro finirà per soffrire. Ti amano Elena! Di certo non ti faranno i complimenti o gli auguri quando sceglierai, ma se continui a fare l'indecisa non farai altro che aumentare e prolungare la loro sofferenza. >> le disse nuovamente la Rossa sorprendendo gli altri e se stessa per ciò che aveva detto.

 

Era stato il primo discorso serio che faceva ad alta voce, per più di un minuto senza balbettare.

Si sentì lo sguardo di Damon addosso, sembrava perforarla, mentre cercava di capire il perché di quella reazione, ma Bonnie non lo ricambiò. Non era sicura che sarebbe riuscita a sostenere quello sguardo serio ed intenso.

<< Io... io, no! Non riesco ancora a scegliere. Provo dei sentimenti per entrambi e vorrei avere il tempo di pensarci prima di fare una scelta. >> disse Elena fulminando Bonnie per l'ennesima volta. I suoi interventi erano evidentemente indesiderati.

<< Elena, ne stai parlando come se dovessi scegliere tra due paia di scarpe da comprare. >> le rispose la Rossa, praticamente disperata.

Possibile che non capisse?

<< Sono persone! Con dei sentimenti e con un cuore, che tu stai calpestando, senza neanche rendertene conto. Elena la vittima in questa storia non sei tu che devi scegliere tra due bei ragazzi. Le vere vittime sono questi poveri ragazzi, questi poveri fratelli che tu stai facendo soffrire giorno per giorno e che non faranno altro che odiarsi ancora di più quando questa storia andrà troppo, troppo per le lunghe. >> continuò a dire Bonnie, infervorata.

I presenti in stanza guardavano la Strega con occhi che traboccavano sorpresa e ammirazione.

Stefan e Damon invece la guardavano in modi completamente differenti, il primo era piacevolmente sorpreso dal coraggio di Bonnie, il secondo invece non faceva che guardarla con il suo sguardo impenetrabile. Non voleva che la Rossa, o gli altri presenti in stanza capissero ciò che in quel momento gli stava passando per la testa.

Elena invece era furiosa con l'amica.

Che cosa stava cercando di fare?

<< Non sono cose che ti riguardano, Bonnie! >> esplose finalmente la Bionda.

Dopo aver lanciato uno sguardo rabbioso a Bonnie, Elena ribadì nuovamente la sua posizione, dopodiché uscì in giardino dicendo che aveva bisogno di una boccata d'aria fresca.

L'esclamazione urlata da Elena ebbe l'effetto di una doccia gelata su Bonnie, la svegliò.

Si chiese a che cosa stesse pensando quando aveva attaccato in quel modo una delle sue migliori amiche. Che cosa aveva sperato di ottenere?

<< L'Angelo aveva ragione, Pettirosso. La cosa non ti riguarda e quindi, non avevi nessun diritto di intervenire. Lascia le cose da grandi alle persone grandi, appunto e... non ti intromettere, mai, più. >> le disse Damon arrabbiato, prima di seguire Elena in giardino.

<< Non starlo a sentire Bonnie. Lo sai com'è fatto Damon. >> le disse Stefan notando lo sguardo più che mortificato, che aveva fatto capolino sul suo viso.

<< No. Aveva ragione. Non mi dovevo intromettere, però... Stefan, quando l'ho vista comportarsi in quel modo io... beh non ce l'ho più fatta. Ho visto in lei tutto quello che io non vorrei mai essere. >>

<< Lo so e io l'ho apprezzato molto, credimi. >> le rispose l'amico con un sorriso affettuoso, poi quando notò che Bonnie non stava di certo meglio la abbracciò.

<< Grazie Bonnie, davvero. >>

la Rossa sentendo il calore di quell'abbraccio e la sincerità di quelle parole si lasciò andare ad un sorriso.

Forse non aveva sbagliato proprio tutto.

Dopo aver ringraziato Stefan per la comprensione gli disse che voleva tornare a casa. Erano le otto di sera e per lei iniziava a farsi tardi.

In vampiro insistette per accompagnarla a casa. Era troppo tardi perché Bonnie andasse in giro per la città tutta sola.







Angolino dell'autrice:
Ok, ok so di sver detto che non avrei continuato con questa storia se non dopo aver finito una delle storie a cui già sto lavorando, però... avevo questo capitoletto da parte e non ho resistito ad aggiornare.... a parte questo... cui vediamo una Bonnie ancora nella "lotta" contro Elena, ma vediamo anche che sis sente in colpa... già vi dico che nel prossimo cpaitolo combinerà qualcosa... non ho voluto aggiungerlo, perché vi avrei tenuto troppo sulle spine dal momento che questo è l'ultimo aggornamento, per questa storia almeno quindi... vi dico solo che dal prossimo capitolo entreremo nel vivo della storia :)
Damon è stato davvero terribile, oggi, ma nei prossimi capitoli, potremmo vedere un Damon completamente diverso! e ok basta non dico altro... vorrei solo ringraziare gli angioletti che hanno recensito il piccolissimo prologo che avevo inserito... questo capitolo è dedicato a tutte loro :) e vorrei ringraziare anche chi ha messo la storia tra le tre categorie... sono rimasta sconvoleta quando ho visto quanta genta l'ha già messa tra le preferite O.O
la cosa mi ha praticamente sconvolto... cercherò di on deludere nessuno con questa storia...
Grazia ancora a tutti
Un bacio
A presto
Immy

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Capitolo 3
*** La svolta ***





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La svolta


















Dopo averla accompagnata a casa le augurò la buonanotte facendole promettere che il giorno dopo sarebbe andata a trovarlo al pensionato. Aveva paura che dopo quello che era successo poco prima con Elena e Damon, Bonnie si sarebbe chiusa in se stessa pensando che non avrebbe dovuto aprire bocca.
Bonnie dal canto suo stava pensando esattamente le stesse cose, ma gli promise lo stesso che il giorno dopo sarebbe andata a vederlo.
Dopo aver salutato l'amico con un lungo abbraccio ed aver fatto ancora una volta le sue scuse, Bonnie rientrò a casa.
Salutò distrattamente la madre dicendole che non aveva fame, quindi di non chiamarla per cena e dopo aver salutato suo padre con un bacio sulla guancia, la strega salì al piano superiore, in camera sua. Si fece la doccia e si mise addosso un comodo pigiama, che non era altro che delle culottes e una maglietta larga, che aveva sottratto tempo prima al padre e che quindi le stava a vestito.
Dopo aver raccolto i suoi lunghi ricci in una coda di cavallo alta, spense la luce e si mise a letto.
Passò circa un'ora o forse anche di più a girarsi e rigirarsi nel letto, incapace di prendere sonno. Odiava quando le succedeva. Ogni volta che le capitava di avere discussioni... importanti, come quella avuta con Elena ore prima ormai, passava il suo tempo a cercare di non pensarci, tenendosi impegnata finiva col non dormire la notte per colpa dei suoi pensieri. Poteva fare di tutto durante il giorno cercando di non ripensarci, ma la notte no, perché la notte rimaneva da sola, con se stessa. Solo lei e i suoi pensieri e quindi non riusciva a fare a meno di ripensare a quello che aveva detto e non, a quello che avrebbe potuto e/o potuto dire e a quello che invece si sarebbe potuta benissimo risparmiare ed era proprio a quello che Bonnie stava pensando in quel momento.
Non avrebbe dovuto essere così dura con Elena, certo se lo era meritato, ma il punto era che il fatto in questione non la riguardava affatto, come aveva detto Damon, avrebbe solo dovuto farsi gli affari suoi.
Ah, Damon.
Quello che aveva detto ad Elena li aveva detto anche per il suo bene, ma ci aveva guadagnato solo del sano odio da parte sua. Non era di certo ciò che voleva ottenere. Non pretendeva che dopo ciò che aveva detto all'amica lui le dovesse chissà che dichiarazione d'amore, ma non si aspettava assolutamente che l'avrebbe rimproverata per l'ennesima volta, non era la prima volta che la trattava in quel modo, ma avrebbe preferito solo un pizzico più di comprensione. Aveva litigato con una delle sue migliori amiche!
Per lui.
Perché non voleva più vederlo soffrire perché nonostante lui avesse fatto le peggio cose da quando era al mondo non si meritava di certo un tale trattamento dalla Bionda, non si meritava di certo una sofferenza, un'agonia che continuava a protrarsi da anni.
Un cuore già martoriato che continuava ad essere prima illuso e poi spezzato.
Speranze che continuavano a rinascere, ma che poi venivano barbaramente distrutte. No. Nessuno di meritava un trattamento simile, nemmeno l'uomo più crudele del mondo.
<< Io vorrei soltanto vederti felice. >> disse Bonnie ad alta voce, non facendo minimamente caso al corvo nero appollaiato sul davanzale della sua finestra, un corvo che aveva seguito l'intero corso dei pensieri che Bonnie non aveva badato a schermare, credendo di che non ce ne fosse bisogno.
Un corvo che era rimasto sconvolto dai pensieri e dalle parole di Bonnie.
Non avrebbe mai pensato che la Streghetta avesse detto tutte quelle cose ad Elena per lui. Per lui!
E non gli sarebbe mai passato per l'anticamera del cervello che il suo piccolo Pettirosso avesse una così alta considerazione di lui. Di Damon.
Un vile assassino che aveva promesso al fratello un'eternità piena di sofferenza, che si era innamorato e cercava di rubare la ragazza a suo fratello. Lui che uccideva senza avere il minimo ripensamento o senso di colpa.
Come poteva una creatura tanto pura ed innocente come il Pettirosso... volergli bene.
Bonnie rinunciò a prendere sonno così si alzò dal letto e andò a prendere uno dei vecchi grimori di sua nonna. Se non riusciva a dormire tanto valeva fare qualcosa di costruttivo, si ritrovò a pensare. Così aprì il libro e si mise alla ricerca di qualche incantesimo nuovo da imparare.
Mentre sfogliava il grimorio, però la Rossa non riusciva a non pensare so due Salvatore e a quelli che gli stava facendo passare la sua amica bionda. Pensò che infondo Elena era simile a Katherine. Lei diceva tanto di no, ma la verità era che la storia si stava ripetendo, proprio come nel '500. Elena, come Katherine non riusciva a decidere con chi volesse stare e amandoli entrambi aveva anche paura di perderli così aveva pensato bene di tenerseli entrambi.
Elena era tale e quale alla vampira psicopatica che tempo prima avevano sconfitto.
Sfogliava il vecchio volume guardando le pagine, senza vederle veramente.
Pensava al fatto che se qualcuno avesse fatto sapere ai fratelli, nel '500 quello che sarebbe successo, le conseguenze che sarebbero derivate da alcune loro azioni, magari la storia dei due fratelli e quella dell'allegra combriccola, come usava chiamarli Damon, sarebbe stata completamente diversa.
Magari avrebbero vissuto tutti in pace... Sì, sicuramente. Se non ci fosse stata Katherine, Stefan e Damon sarebbero stati dei veri fratelli, che si volevano bene, com'era giusto che fosse. Non l'avrebbero dovuta affrontare e questo non avrebbe attirato Klaus e i Kitsune, chissà come sarebbe stato vivere una normale vita.
<< Vorrei tanto che qualcuno avesse detto a Damon e Stefan chi era veramente Katherine, a suo tempo... >> mormorò sovrappensiero la Strega.
Neanche cinque secondi dopo la pagina che aveva da poco girato, del grimorio si illuminò di una luce gialla, accecante, Bonnie fu costretta a pararsi gli occhi con la mano destra per la troppa luce.
Una luce che poco dopo sparì all'improvviso, così com'era apparsa, grazie al grimorio che si era chiuso di colpo.
<< Ma... Che...? >> si chiese Bonnie riprendendo in mano il grimorio, con molta cautela, questa volta.
La aprì alla pagina 577, l'aveva vista di sfuggita mentre sfogliava il vecchio libro, poco prima.
Ricominciò a sfogliare il grimorio, come poco prima.
Era arrivata alla pagina 575, 576, 579...
579!
Mancava un'intera pagina. Quella che prima si era illuminata. Ricontrollò meglio il volume e non trovò nessun segno di strappo. La pagina sembrava essersi volatilizzata, come se in quel libro non ci fosse mai stata.
<< Cos'era quella luce, Streghetta? >> domandò Damon entrando dalla finestra.
Bonnie fece un salto spaventata, sia dall'improvvisa entrata in scena del vampiro, che per la scomparsa di quella pagina del grimorio.
<< Io... Io non... Lo so! >> disse Bonnie più confusa e terrorizzata di poco prima.
Bonnie, all'improvviso iniziò a sentirsi esausta e non sapeva il perché.
<< Come non lo sai? >>
<< No. Io... Damon sono stanca. È meglio che vada a dormire. >> disse la Rossa e poi, senza aspettare una risposta, si infilò sotto le proprie coperte e pochi secondi dopo Bonnie era già tra le braccia di Morfeo.
Damon la trovò molto strana, ma dopo aver visto che la Streghetta dormiva serena, uscì dalla sua stanza e andò a caccia, cercando sempre di capire cosa fosse successo in quella camera solo pochi minuti prima e perché quel libro si era illuminato? E perché il Pettirosso era esausto, così all'improvviso?





Angolino dell'autrice:
Ciao a tutti... so di aver già detto che non avrei più pubblicato capitoli di questa storia e chiedo scusa per essere così ripetitiva, ma oggi ho controllato il mio profilo su efp e mi sono accorta che sono quasi due mesi che non pubblico nulla e questo è perché sono quasi due mesi che la scuola mi ha completamente assorbito, ormai gli unici momenti che ho per scrivere sono le ore di italiano e non ho neanche il tempo di riscrivere tutto a computer, ho deciso quindi di pubblicare questo capitolo, che credevo più lungo sinceramente, tanto per farvi sapere che sono ancora viva... con questo direi che ho finito i capitoli già pronti che avevo quindi vi chiedo scusa ancora per il ritardo con tutte le storie, mi dispiace tantissimo e vi chiedo anche di avere ancora un pò di pazienza... tra poco passeranno le verifiche e le interrogazioni che ho e quindi avrò un pochino più di tempo per dedicarmi come si deve alle storie, che poverette se lo stra meritano... spero di non farvi aspettare ancora moltissimo... ho anche una novità... ho deciso di continuare a scrivere Forbidden Love, perché innanzitutto sono molto affezionata a quella storia e anche perché ci ho speso moltissimo tempo, dalla stesura della strama ai capitoli stra lunghi, so che probabilmente mi ruberà ancora più tempo per le storie e mi dispiace (so di avrlo detto tantissime volte, ma è la verità), ma probabilmente riuscirò a scrivere con calma e tranquillità solo nelle vacanze estive, che avrò più tempo... in ogni caso, cercherò di fare quel che posso per stare dietro a tutte le storie, non so quale capitolo di quale storia pubblicherò per primo o altro, in questo vado a sentimento... un giorno mi sento di scrivere una storia e un'altro giorno l'altra, quindi vi prego di avre moooolta pazienza con me... vi chiedo ancora scusa e spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Un bacio a tutti
Immy

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Capitolo 4
*** Nuove conoscenze ***



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Nuove conoscenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Signorina Bonnie! Oh santo cielo! Cosa ci fate ancora addormentata? Signorina, svegliatevi vi prego. Oggi dovete andare a prendere il tè con la signorina Caithlyn Sulez, per poterla conoscere e poi il conte Giuseppe Salvatore ha invitato voi e la vostra famiglia a cena, nella sua tenuta. Vuole farvi conoscere i figli e un'amica di famiglia. >>
Bonnie stava dormendo su un letto che non le sembrava propriamente il suo. Com'era possibile? E poi chi era che la stava chiamando?
<< Mamma, oggi entro un'ora dopo a scuola, te l'avevo detto. >> si lamentò Bonnie stiracchiandosi per poi tornare a sprofondare sotto le coperte.
<< Ma... Ma di che parlate, signorina! Vi sentite bene? Voi non andate a scuola! Avete il signor Padovani che viene due ore a giorno... >> replicò una voce che le sembrò molto più giovane di quella di sua Madre.
Bonnie fece spuntare la testa da sotto le coperte, un po' sospettosa.
Alla base del letto una ragazza più o meno della sua stessa età la stava guardando con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.
<< Finalmente vi siete svegliata! >> disse la ragazza che uscì subito dopo.
Bonnie si alzò dal letto ancora frastornata.
Solo in quel momento Bonnie si guardò intorno. Lei indossava una tunica bianca. Una di quelle che la gente metteva nel paleolitico. Una veste del genere l'aveva vista solo nel suo libro di storia. E quello da cui si era alzata era un pesantissimo letto a baldacchino in legno di quercia, decorato con elegantissimi arabeschi. C'erano pesanti tende rosso scure e coperte rosse con giochi di colore neri.
La stanza era enorme e anche mezza vuota, dal momento che non c'era molto altro da metterci a parte una toeletta, sempre in legno, accanto alla porta e un armadio grande, dalla parte opposta, di fronte al letto c'era un'altra porta che presumeva fosse il bagno. In quel momento rientrò la ragazza con in mano una tinozza d'acqua bollente. Era una ragazza molto ordinaria,con Una bellezza tipicamente mediterranea. Capelli castano scuri, occhi marroni, minuta, ma magra.
<< Ch- chi sei tu? >> domandò Bonnie un po' spaventata, non dalla ragazza in sé, ma dalla situazione generale, insomma, che ci faceva lei lì?
<< Come chi sono, signorina Bonnie! Avete voglia di scherzare questa mattina? >> le domandò la ragazza sorridendo affettuosa.
Non sapeva spiegarsi il perché, ma aveva la sensazione che quella ragazza le fosse affezionata.
<< No... Chi sei? >> le chiese Bonnie ancora più preoccupata.
<< Sono Ginevra, la vostra domestica. Vi sentite bene? >> chiese questa volta la ragazza altrettanto preoccupata.
Le ispirava fiducia e simpatia.
<< Che nel nome! >> esclamò la Rossa entusiasta, ma a quel punto in dubbio si insinuò in lei. Aveva una domestica?
<< Grazie signorina Bonnie. >> rispose la ragazza arrossendo. Non aveva mai ricevuto un complimento prima di allora. Non aveva mai ricevuto complimenti e basta.
<< Ginevra... In che anno siamo? >> domandò poi la strega, spaventata dalla risposta che avrebbe potuto ricevere.
<< Nel 1527. Signorina, scusate se ve lo chiedo ancora, ma siete sicura di sentirvi bene? >>
<< Sì, sto bene però... Sei sicura che sia l'anno giusto? >> domandò Bonnie con le lacrime agli occhi, mentre crollava seduta sul letto.
<< Bonnie... dirò ai vostri genitori che non vi sentite bene oggi, magari posticiperanno i vostri impegni, va bene? >> domandò affettuosamente Ginevra.

<< Grazie... >> disse Bonnie, mentre si rimetteva a letto cercando di trovare conforto nel caldo abbraccio delle coperte e sperando dentro di sé di riaddormentarsi per poi risvegliarsi a casa sua, tra i suoi amici e parenti.

Poco dopo rientrò Ginevra.

<< Ho comunicato ai signori McCullough che non vi sentite bene. >>

<< Grazie, Ginevra. Ora, credo che dormirò un po'... se quando mi risveglierò sarò ancora qui, ti devo chiedere una cosa. >> disse Bonnie prima di infilare la testa sotto le coperte e sperare di risvegliarsi nel terzo millennio.

Fece un sonno senza sogni.

 

 

Bonnie si svegliò qualche ora dopo, ma non ebbe il coraggio di aprire gli occhi. Li serrò maggiormente e con la testa sempre sotto le coperte e gli occhi chiusi tese le orecchie, sperando di poter sentire sua madre urlarle dalla cucina, al piano inferiore, di andare a far colazione, ma niente.

Dopo qualche minuto si decise ad aprire gli occhi e far spuntare la testa da sotto le coperte; non l'avesse mai fatto!

Era ancora in quella camera rinascimentale.

Come diavolo ci era arrivata e perché?

Forse un nuovo nemico era arrivato a Fell's Church e gli stava facendo questo?

E se così fosse cosa sperava di ottenere?
<< Signorina Bonnie... vi siete svegliata finalmente. >> disse Ginevra con sollievo quando entrando in camera la vide sveglia.

<< Che cosa ci faccio io qui... >> si domandò la Rossa pensierosa.

<< Prima vi siete sentita male, non ricordate? Vostra madre si era un po' preoccupata per voi e il signor McCullough era un po' contrariato perché secondo lui, conoscere la signorina Sulez, sarebbe stata un'ottima occasione per vedere se sarebbe stata una buona dama da compagnia per voi. Poi, però vi hanno entrambi augurato di riprendervi. >>

<< Ginevra posso chiederti una cosa? >> domandò Bonnie con lo sguardo fisso nel vuoto.

<< Certo che potete! >>

<< Potresti fare finta che io non sia di quest'epoca? >>

<< Che intendete dire? >>

<< Fai finta che io venga dal futuro o dal passato, o che io sia una bambina che non sa nulla!insegnami tutto quello che si deve fare per “sopravvivere” in società. Fai finta anche che io non sappia nulla della mia famiglia, come se avessi perso la memoria e dimmi tutto di loro. >> le chiese nuovamente Bonnie pensando che se doveva restare lì per molto.... beh, preferiva fare bella figura.

La povera Ginevra non poteva né astenersi né chiedere a Bonnie il perché di quella strana richiesta. Era una serva e doveva ubbidire agli ordini della sua signora.

<< Certamente. Da dove volete che cominci? >>

<< Dimmi della mia famiglia... >>

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice:

Ciao a tutti!

Beh dai... questa volta ho aggiornato anche prestino rispetto ai miei soliti tempi... sono contenta che il capitolo precedente sia piaciuto e spero che vi piaccia altrettanto anche questo...

come avrete letto qui abbiamo Bonnie che si è trovata catapultata nel 1500 e ha chiesto l'aiuto di Ginevra... che ne pensate? Mi piacerebbe sapere che pensieri avere riguardo a questa storia e come credete che possa andare avanti o addirittura finire :)

in ogni caso... ho aggiornato e sto scrivendo il prossimo capitolo, ma non so quando lo pubblicherò visto che ho tutto il programma di quest'anno di economia da studiare... la mia gentilissima prof ha pensato bene di sbolognarcelo così da un giorno l'altro perché quest'anno c'è l'esame -.-”

vabbeh lasciamo stare i miei problemi... spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto

un bacione

Immy

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Capitolo 5
*** Vita quotidiana ***


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Vita quotidiana














La giovane domestica si armò di santa pazienza e le spiegò che la sua famiglia era originaria di Edimburgo. Sua madre, Silvia, era italiana e conobbe suo padre, scozzese, William, durante l'anno sabbatico che aveva trascorso appunto in Scozia. Non aveva mai conosciuto i suoi nonni paterni o materni in quanto alcuni erano deceduti quando lei non era ancora nata e altri erano morti quando lei era molto piccola.

Era figlia unica e i suoi genitori erano una di quelle poche coppie che si sposarono per amore. A dire la verità erano solo stati molto, molto fortunati perché si erano trovati e innamorati di una persona dello stesso livello sociale.

Dopo averle detto il necessario circa la famiglia McCullough, Ginevra passò alle regole di bon ton, Bonnie sapeva che bisognava dare del “voi” a tutti quanti e doveva dare del “tu” ai servi perché

erano dei servi appunto.

A tavola non si doveva mangiare con i gomiti appoggiati sul tavolo, bisognava sempre stare seduti in modo composto, infatti, Ginevra era rimasta scandalizzata quando ha visto Bonnie sedersi stravaccata su una poltrona per poi accavallare le gambe. La giovane italiana le spiegò infatti che quella posizione la usavano solo le prostitute.

Bonnie grazie a molti film sapeva anche che a tavola bisognava cominciare dalle posate più esterne, che solitamente erano cucchiai.

<< E se mi mettono nel piatto una bistecca? Come faccio a mangiarla con dei cucchiai? >>

<< Non è possibile perché ti metteranno sempre una zuppa per prima. >> le spiegò Ginevra che da una mezz'oretta aveva preso a darle del “tu”.

Bonnie aveva cercato di metterla a proprio agio e ci era riuscita.

Ginevra le aveva detto che lei non era l'unica domestica che avevano in casa e che per Bonnie era l'ora di cominciare a cercare una dama da compagnia.

Quando Bonnie le domandò che cosa volesse dire, Ginevra le spiegò che le dame da compagnie spesso erano delle ragazze nobili, ma un po' inferiori alla sua famiglia; questa non aveva molto da fare se non stare accanto a Bonnie, chiacchierarci e farle fare bella figura quando erano con altri.

<< Non ci sono nobili che hanno scelto una serva come dama da compagnia? >> si informò Bonnie ricordandosi di aver visto un film con quella trama una volta, peccato però che la serva scappi a fine film.

<< É prevista questa possibilità, ma non succede moto spesso. Fin'ora ho sentito solo di una serva che è diventata dama da compagnia. >> le disse la ragazza dopo essersi presa qualche secondo per poterci pensare.

<< Domani devo andare da qualche parte? >> domandò la Rossa dando ormai per scontato che non si sarebbe più risvegliata nel suo mondo, tanto valeva cercare di adattarsi finché quell'incubo non si fosse deciso a finire.

<< Vostra madre è decisa a farvi conoscere la signorina Cathlin Sulez . >>

<< Oh... che bello... >> replicò Bonnie senza entusiasmo.

Il giorno dopo Bonnie fece come le disse la madre e andò a conoscere Cathlin, che le sembrò fin troppo viziata.

Non faceva che ripetere dei voti eccellenti che aveva all'università e dei numerosi viaggi che faceva con la propria famiglia. Quella stessa sera a Rossa comunicò alla madre che aveva scelto la sua dama da compagnia.

La signora McCullough si trovò molto d'accordo con la sua scelta, anche se con un po' di iniziale sorpresa. Le disse che il giorno dopo avrebbe potuto debuttare in società con la sua dama da compagnia alla festa organizzata dal conte Giuseppe Salvatore per festeggiare il ritorno del figlio minore da un lungo viaggio.

<< Salvatore? >> domandò speranzosa la Rossa, magari avrebbe potuto chiedere aiuto a Stefan oppure a Damon. Forse anche loro erano stati catapultati in quel mondo proprio come lei.

<< Sì cara. Suo figlio minore, Stefano Salvatore è tornato ieri. >>le spiegò tranquillamente la madre mentre sfogliava un libro che poco prima aveva preso nella biblioteca del marito.

<< Stefano? >> domandò sorpresa Bonnie.

Da quando si chiamava in quel modo? Era forse il suo nome, in italiano?

<< Lo so, non lo hai mai conosciuto né visto prima, ma domani sarà il momento giusto. È un bravissimo ragazzo Bonnie cara. Fossi in te ci penserei, sei quasi in età di matrimonio. >> le disse Silvia con un sorriso ammiccante.

Finita a chiacchierata con la madre, Bonnie tornò tranquillamente nella propria stanza per cambiarsi e poi andare a dormire.

Si svegliò piuttosto tardi il giorno dopo, fece colazione con i genitori, che poco dopo uscirono dopodiché andò da Ginevra, le disse della festa che si sarebbe tenuta quella stessa sera a casa del Conte Giuseppe Salvatore e quindi le chiese gentilmente di prepararle il suo abito più bello, perché era intenzionata a donarlo alla sua dama da compagnia e poi di scegliere un abito anche per lei.

La Moretta corse immediatamente a preparare il tutto, mentre Bonnie andava a pranzare, da sola, i genitori non erano ancora tornati e poi, non avendo nient'altro da fare decise che avrebbe fatto una passeggiata per i boschetti che circondavano casa sua e un po' tutta la città.

Camminò per un po' circondata solo dai rumori prodotti dalla natura, guardandosi attorno affascinata finché un salice piangente non attirò la sua attenzione. Adorava quell'albero trovava il suo nome oltre che molto belo anche particolarmente azzeccato.

Si avvicinò all'albero e poi alzò gli occhi al cielo, voleva vedere i giochi di luce che faceva la luce del sole sul salice. Sorrise leggermente notando che il sole era splendente e scaldava la pelle e creava degli splendidi giochi di luce e ombre sull'albero.

Restò ancora qualche secondo a contemplare quella meraviglia poi sorrise nuovamente e cercando di non farsi ammazzare dal vestito, secondo lei fin troppo lungo andò a sedersi con la schiena appoggiata al tronco del salice, alcuni secondi e poi si stese completamente a terra, sull'erba soffice e fresca, non le diede fastidio, anzi, il contrasto tra il calore del sole e l'erba fresca la faceva sentire euforica. Alzò gli occhi e guardò i raggi del sole che filtravano attraverso il salice. La calma e la pace che trovò in quel posto erano così rilassanti che Bonnie chiuse gli occhi per poterseli godere meglio, ma inevitabilmente finì per addormentarsi, con un sorriso sereno stampato in viso.
 

 

<< Signorina? >>
Bonnie iniziò a svegliarsi quando sentì una voce a dir poco famigliare chiamarla, cercare di svegliarla.
Era una voce famigliare, ma che era certa di non aver mai sentito prima.
Dopo qualche minuto si decise ad aprire gli occhi.
<< Vi siete svegliata, finalmente. Iniziavo a temere il peggio. >>







Angolino dell'autrice:
Ciao a tutti...
Sono finalmente riuscita ad aggiornare, beh dai non sono in ritardo questa volta :)
non so... non ho molto da dire se non che spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, spero mi direte che ne pensate e vorrei cnche sapere da parte vostra cosa vi aspettate dal resto della storia... insomma se devo scrivere anche di come vanno le cose a Fell's Church nel presente, o concentrarmi su questo... come andrà avanti Bonnie, come sarà l'incontro con i Salvatore... insomma un pò quello che pensate o che vi aspettate da questa storia...
spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo... grazie atutti quelli che mi seguono..
Buone vacanze
un bacione
a presto
Immy

 

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Capitolo 6
*** Gwen ***



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Gwen





















<< Signorina? >>
Bonnie iniziò a svegliarsi quando sentì una voce a dir poco famigliare chiamarla, cercare di svegliarla.
Era una voce famigliare, ma che era certa di non aver mai sentito prima.
Dopo qualche minuto si decise ad aprire gli occhi.
<< Vi siete svegliata, finalmente. Iniziavo a temere il peggio. >>
Aperti gli occhi si scontrò con due grandi occhi verde prato, che in quel momento la stavano scrutando preoccupati.
<< Stefan! Cosa ci fai tu qui? >> domandò Bonnie appena riconobbe l'amico.
<< Chi? >>
La domanda del ragazzo destabilizzo un po' la Rossa.
Che fosse lo Stefan del rinascimento?
<< Io... Scusate...? Vi ho scambiato per un'altra persona... >>
<< Oh... Certo, non fa niente. Io sono Stefano Salvatore. >> si presentò educatamente il ragazzo tendendo la mano con il palmo aperto verso l'altro, in attesa che la ragazza la prendesse a sua volta presentandosi, e infatti fu proprio quello che successe.
Bonnie appoggiò delicatamente la propria mano su quella di Stefan, fece un breve inchino e si presentò.
<< È un piacere fare la vostra conoscenza signor Salvatore, io sono Bonnie McCullough. >>
<< Oh, che sorpresa! La famiglia che si è trasferita qualche mese fa vero? >>
<< Sì... >> rispose Bonnie con un sorriso per la curiosità del giovane Salvatore.
<< Che... Che cosa ci facevate qui da sola? È pericoloso per una fanciulla vagabondare da sola per i boschi... >>
<< Potei farvi la stessa domanda. >> rispose Bonnie facendolo ridere.
<< Comunque, volevo fare un giro, sono qui fa una settimana, i miei genitori sono sempre fuori e io mi annoio a casa da sola, per questo sono uscita a prendere una boccata d'aria fresca e quando ho visto il bosco, mi sono incuriosita e ho voluto vederlo. >>
<< E siete finita per addormentarvi. >> finì per lei Stefano con un sorriso cordiale.
<< Sì. E voi invece? Cosa ci facevate qui? >>
<< Anche io volevo fare un giro. >> rispose il ragazzo indicando il cavallo bianco dietro di sé.
<< Oh... Che bella! >> mormorò Bonnie incantata.
<< È un cavallo. >> specificò Stefan,sorridendo.
Quella ragazza sembrava non aver mai visto un cavallo.
<< Come si chiama? >>
<< Narciso. >>

<< Che bel nome, che hai! >> disse Bonnie direttamente rivolta al cavallo, che alzò leggermente la testa, come a volersi pavoneggiare.
Bonnie fece una risata divertita, che sorprese Stefano. Mai aveva incontrato una ragazza che si fosse lasciata andare in quel modo, nessuna delle ragazze che aveva conosciuto era se stessa. Bonnie sì invece. Non sembrava interessarle di chi fosse figlio, non calcolava affatto il fatto che lui fosse figlio di un conte e lei figlia di un lord britannico. Non le importava del rango della sua famiglia tanto meno del suo stesso titolo nobiliare.

Narciso invece, come offeso dalle risate di Bonnie si allontanò trottando verso il laghetto lì accanto e una volta arrivato si abbassò verso l'acqua e rimase lì per un po' a fissare l'acqua, come se si stesse specchiando dopodiché si mise finalmente a bere.

<< Forse ho capito perché l'hai chiamato Naciso... >> mormorò Bonnie con una risata pensando al mito greco dal quale Stefan aveva scelto il nome per il suo cavallo.

<< ...È molto modesto. >> disse nuovamente Bonnie un po' sovrappensiero continuando a guardare il cavallo.

<< Oh, dio! Chiedo scusa, non mi ero accorta di aver cominciato a darvi del “tu”, mi dispiace. >>

<< Non vi scusate... se preferite darmi del “tu” fate pure. >> si affrettò a rassicurarla il ragazzo vedendola ad un passo da un attacco di panico.

<< Va bene, ma a patto che voi facciate lo stesso. >> rispose la Rossa con un sorriso a trentadue denti. Infondo quel nuovo/vecchio Stefan non era tanto diverso da quello che lei conosceva.

<< Devo andare. Arrivederci signorina McCullough. >> disse Stefan dopo aver montato su Naciso.

<< E chiamami Bonnie! >> gli urlò dietro la ragazza, mentre il cavallo cominciava a ad avviarsi verso casa Salvatore.

<< D'accordo. >> le rispose Stefan ridacchiando prima di portare il cavallo dal trotto al galoppo.

Dopo aver salutato Stefan, Bonnie iniziò ad avviarsi verso quel palazzo, praticamente monumentale, che era casa sua.

Pensò che Stefan da umano era, per certi versi, più bello che da vampiro. I suoi occhi verdi sembravano brillare di luce propria. La sua pelle era più rosea, più umana e... sembrava più felice. I sorrisi che le aveva fatto sembravano venirgli dal cuore. Le piaceva molto di più quello Stefan spensierato e felice, le faceva male al cuore allo Stefan che aveva lasciato a Fell's Church, un uomo logorato da sensi di colpa che non esistevano e che sembrava portare sulle spalle il peso dei problemi del mondo intero.

Tornò a casa sua e andò direttamente a cambiarsi per il ballo a casa Salvatore.

<< Siete bellissima... >> mormorò Ginevra estasiata, dopo aver aiutato Bonnie a mettere un abito viola con fronzoli, arabeschi e brillantini bianchi.

<< Grazie Gwen, sei gentile.>> la ringraziò Bonnie guardandosi allo specchio e chiedendosi chi fosse l'aristocratica Rossa, con la chioma riccia raccolta con solo qualche ciocca che le accarezzava le spalle. Quella non era lei, lei non era così elegante.

<< Cosa? >> domandò la giovane mora, sconvolta.

<< Ho detto:”grazie, sei gentile...” >> ripeté Bonnie confusa.

<< No... come mi avete chiamata? >>

<< Ah, Gwen... spero non ti dispiaccia se ti ho dato questo soprannome. >> Bonnie era preoccupata che la ragazza di fosse offesa.

<< No, no di certo. È solo che nessuno mi aveva mai dato un soprannome prima d'ora... mi piace. Vi ringrazio. >> confessò Ginevra commossa. Nessuno mai le aveva riservato cotanta considerazione. Per tutta la vita aveva sempre ricevuto solo ordini: “Ginevra fai questo, Ginevra fai quello, Ginevra esci da lì!”

era sempre stata trattata, o meglio maltrattata, come una serva, o peggio. Bonnie la stava trattando da amica, cosa che nessuno aveva fatto.

Da quando era venuta a lavorare a casa McCullough era stata trattata da pari, cosa che non era mai successa e che le dava emozioni incredibili. La faceva sentire uguale a loro, come se anche lei fosse una nobile, e facesse parte del loro mondo, ma purtroppo lei non lo era e non lo sarebbe mai stata.

<< Figurati! Comunque ti avevo chiesto di darmi del “tu”. >> le disse Bonnie guardandola in modo fintamente truce, per poi proseguire dicendo: << E... perché tu non ti sei ancora cambiata? >>

<< Per cosa? >>

<< Non te l'avevo detto? Ho scelto la mia dama da compagnia. >>

<< … >> Ginevra era senza parole, non sapeva proprio che dire. Dove voleva andare a parare Bonnie?

<< Sei tu! >> disse la Rossa per svegliare l'amica.

<< Stat... stai scherzando? >>

<< No! >> le rispose Bonnie ridendo della sua sorpresa, forse non completamente consapevole che con quella semplice scelta avrebbe letteralmente salvato la vita della Mora, una vita che senza quello che aveva appena deciso Bonnie sarebbe stata tra cucine e stalle, a prendere ordini da persone superbe che credevano di avere il diritto di calpestarla, moralmente, solo perché di rango sociale inferiore al loro.

<< Oh, Bonnie non so proprio come ringraziarti! >> esclamò Gwen abbracciando con foga la strega, felicissima.

<< Non devi. Gwen, sei la ragazza più dolce e amabile che abbia mai conosciuto. >> le rispose affettuosamente Bonnie, ricambiando l'abbraccio, poi si staccò dall'amica andando verso l'armadio per poi aprirlo e tirarne fuori l'abito che Gwen aveva precedentemente preparato per “la dama da compagnia” di Bonnie, il vestito era blu, simile a quello della strega, ma con decozioni azzurre.

<< Cosa... devo accompagnarti già da questa sera? >> le chiese la ragazza sconcertata.

<< Certamente. >>

<< Da... dalla famiglia Salvatore? >> le domandò Ginevra nuovamente incerta.

<< Sì. >> rispose Bonnie reprimendo una risata.

<< In casa di Stefano Salvatore... >> replicò la Mora sovrappensiero permettendo così a Bonnie di fare 2+2.

<< No, veramente la casa è di Giuseppe Salvatore, ma dimmi... tu fai a conoscere Stefano Salvatore? >>

<< Non, lo conosco infatti. >>

<< Sicura? >> le domandò Bonnie ridendo e contagiandola con sé.

<< Sì, l'ho incontrato qualche anno fa... >> cominciò a raccontare del suo primo incontro con Stefano.








 

Angolino dell'autrice:

Ciaaao...

Ok, ok giù torce e forconi, chiedo scusa per il ritardo, ma sono impegnatissima tra verifiche e stesura della tesina non ho proprio tempo, in ogni caso, sono lo stesso riuscita a scrivere questo....

E' un capitolo un po' di passaggio, Bonnie fa la conoscenza di Stefan, o meglio Stefano e “nomina” Ginevra come dama da compagnia... che ne pensate? Comunque giù dal prossimo capitolo o quello dopo entreremo un po' più nel vivo della storia.

Dal momento che la storia è un po'.... e io sono pessima con le descrizioni, volevo chiedervi se non vi dava fastidio che io cominci a mettere delle foto dei vestiti che le ragazze indossano, per esempio al prossimo capitolo avremo la festa e non so, pensavo che sarebbe bello mostrarvi i vestiti che immaginavo... fatemi sapere comunque...

Volevo anche scusarmi per alcuni errori nel precedente capitolo, che la gentilissima annaterra mi ha fatto notare.... lo sapevo che all'epoca le donne non erano ammesse all'università, ma purtroppo, non ci ho fatto minimamente caso quando ho steso il capitolo e poi non facevo che pensare a come scrivere dell'incontro tra Bonnie e Damon che era appena tornato dall'università appunto, e quindi mi solo lasciata un po' condizionare da questo... comunque scusate ancora e se vedete altri errori vi prego fatemelo presente, in modo che nei prossimi capitoli non ricapitino... a parte questo non penso di avere altro da dire... spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che continuerete a seguirmi.

Un bacione a tutte.

Ps. grazie mille alle anime pie che mi recensiscono i capitoli, volta per volta, siete fantastiche e grazie anche a tutti quelli che hanno inserito la storia tra le tre categorie e ringrazio anche chi segue la storia in silenzio.
Pps. Volevo aggiungere che continuerò con "Roba da donne..." una volta finito l'anno scolastico e finito il mio esame di maturità perché voglio dedicarmi ad una cosa per volta e quella storia, incredibile, ma vero, è impegnativa, più di quanto pensassi, credevo l'avrei finita in 3 capitoli, ma non è vero, si è protratta più del previto e scrivendo 10 pagine di word per volta, non ho tutto questo tempoda dedicarle, quindi la riprenderò una volta iniziate le vacanze, per questa storia, invece e "una settimana alla Boston University" e anche "Forbidden Love" cercherò di portarle avanti in contemporanea... e per ora ci sto riuscendo... sono fiera di me u.u

Baci

Immy






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La premessa per leggere questa storia è che vi dimentichiate tutto ciò che ha scritto la Smith sui protagonisti... sono tutti umani innanzitutto e siamo ai nostri tempi.
Giuseppe chiede ad Elena di sposarlo, Damon naturalmente ci mette lo zampino di mezzo e combina un disastro che finirà per deudere molto la sua "sorellina" Bonnie.
Autore: immy | Pubblicata: 22/09/12 | Aggiornata: 30/03/13 | Rating: Arancione | Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Capitoli: 5 | In corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Note: What if? | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 13 recensioni

 


In questa storia abbiamo come protagonisti Elena, Stefa Damon e Bonnie, tutti umani.
Elena e Bonnie vanno a Boston per una vacanza e decidono di affittare una stanza al college di Boston e lì incontrano i fratelli salvatore, che frequentano...
Autore: immy | Pubblicata: 03/11/12 | Aggiornata: 17/01/13 | Rating: Arancione | Genere: Comico, Commedia | Capitoli: 6 | In corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore | Note: AU | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 27 recensioni


Che dire? Il titolo dice tutto... i nostri protagonisti sono un pò fuori di testa in questa storia.
Autore: immy | Pubblicata: 22/10/12 | Aggiornata: 22/10/12 | Rating: Giallo | Genere: Comico, Commedia | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Damon Salvatore/Elena Gilbert, Elena Gilbert/Stefan Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 8 recensioni


Abbiamo i nostri protagonisti, nessun vampiro. sono tutti bambini, all'uscita da scuola... beh non so che altro dire... leggete e fatemi sapere.
Autore: immy | Pubblicata: 13/10/12 | Aggiornata: 13/10/12 | Rating: Verde | Genere: Comico, Commedia, Romantico | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Matt Honeycutt, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 9 recensioni


Damon Salvatore... beh è sempre il solito Damon solo che è umano e che una delle sue tante ex gli gioca un brutto tiro, con lo scopo di fargliel pagare per averla lasciata dopo neanche una settimana che si frequentavano.
Il raiting per ora è giallo, ma probabilmente più avanti potrei modificarlo.
Autore: immy | Pubblicata: 25/07/12 | Aggiornata: 12/10/12 | Rating: Giallo | Genere: Comico, Commedia, Romantico | Capitoli: 6 | In corso
Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Meredith Sulez | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 52 recensioni


Elena un giorno decide che Damon beve troppo e quindi per "aiutarlo" lo manda in una clinica per alcolizzati, ma in suo soccorso arriva la Streghetta. Che succederà?
Autore: immy | Pubblicata: 05/09/12 | Aggiornata: 05/09/12 | Rating: Arancione | Genere: Comico, Romantico | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 11 recensioni



 

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Capitolo 7
*** La festa e Fell's Church ***





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La festa e Fell's Church





 

 

 

 

<< ...ma dimmi... tu fai a conoscere Stefano Salvatore? >>

<< Non, lo conosco infatti. >>

<< Sicura? >> le domandò Bonnie ridendo e contagiandola con sé.

<< Sì, l'ho incontrato qualche anno fa... >> cominciò a raccontare del suo primo incontro con Stefano.

 

 

 

 

<< Sì, l'ho incontrato qualche anno fa. Mia madre lavorava nella cucina dei Salvatore e io ogni tanto andavo da lei, per vedere come stava. E un giorno l'ho incontrato. Mi si è presentato educatamente, senza trattarmi con disprezzo per essere la figlia di una serva. Mi aveva trattata come avrebbe trattato qualunque altra persona. Poi l'ho rivisto al funerale di mia madre, dove mi fece le condoglianze. Sembrava veramente mortificato. Da quella volta non lo vidi più. Anche perché morta mia madre non avevo più motivo per andare da loro. Probabilmente non si ricorda di me. >>

<< È gentile, vero? >>

<< Tanto. >> rispose Gwen commossa.

<< Come è morta tua madre? >> domandò Bonnie non riuscendo a trattenersi.

<< Era malata da tempo. Tifo. Era sempre molto fragile, ma continuava lo stesso a lavorare. >> mormorò Gwen ripensando con tristezza alla madre.

<< E tuo padre? >>

<< In prigione per debiti. >> rispose seccamente la ragazza, profondamente risentita.

Da quando suo padre era andato in prigione a sua madre era toccato andare a lavorare e anche a lei, si può dire che con il tuo comportamento irresponsabile avesse distrutto l'intera famiglia.

<< Oh, mi dispiace, Gwen. >> le disse Bonnie riabbracciandola.

Gwen le piaceva sempre di più, perché era rimasta una semplice e brava ragazza malgrado la sua vita travagliata.

<< Non fa niente. >> mormorò Ginevra con un sorriso commosso accompagnato ad un'alzata di spalle rassegnata. Non era certo colpa di Bonnie se suo padre aveva quel brutto vizio.

Bonnie le era sempre stata accanto si ritrovò a pensare realizzando solo in quel momento di aver trovato un'amica.

<< Va bene... ora vestiti e andiamo. >> disse Bonnie, prima di aiutare l'amica ad indossare il suo vestito.

Circa mezz'ora dopo le due erano pronte e si stavano dirigendo verso l'uscita.

I genitori di Bonnie erano già sulla carrozza.

<< Ginevra, sei bellissima cara. >> ci tenne a complimentarsi la madre di Bonnie, ammirata.

<< Grazie, signora McCullough. >> rispose Gwen arrossendo.

<< Ti ho sempre detto di chiamarmi per nome. >> la rimbeccò la signora con una risata.

<< D'accordo. >> balbettò Gwen.

Era forse un sogno quello che stava vivendo? Se così fosse stato non avrebbe più voluto risvegliarsi.

<< Che ne pensi, caro? >> domandò la signora McCullough al marito.

<< Stai molto bene, Gwen. >> si complimentò anche il padre di Bonnie, con la cortesia del gentleman che era.

<< Grazie, signore. >>

Dopo poco arrivarono davanti al palazzo della famiglia Salvatore.

Sia Bonnie che Gwen rimasero incantate da tanta bellezza e sfarzo. Era tutto illuminato da tante luci, a Bonnie ricordava le milioni di piccole luci decorative che suo padre usava mettere all'esterno della casa e sull'albero, per Natale.

<< Bonnie, Gwen, entriamo care. >> disse Silvia quando notò che sia sua figlia che Gwen sarebbero rimaste anche giorni imbambolate davanti a quell'edificio.

Giuseppe li accolse in maniera impeccabile o meglio accolse i signori McCullough perché alle due ragazze parlò poco e niente e in effetti non avrebbe avuto senso.

Durante la serata Bonnie e Gwen non ebbero la possibilità di vedere o parlare con nessuno dei due fratelli, ne rimasero un po' deluse. Bonnie era curiosa di conoscere il vero Damon, quello ancora umano e Gwen voleva rivedere Stefano per la prima volta dopo tanto tempo. Sicuramente non si sarebbe ricordato di lei.

Entrambe vennero invitate a ballare a qualcuno e per fortuna Gwen aveva provveduto a insegnarlo a Bonnie, la Rossa infatti non osava immaginare la figura che avrebbe potuto fare pestando i piedi al suo cavaliere.

Le ragazze si intrattennero anche a parlare con qualche ragazza e stranamente tutte rimasero sconvolte scoprendo che Gwen era una serva e Bonnie l'aveva fatta diventare la sua dama da compagnia, ma per fortuna non tutte girarono i tacchi lasciandole sole come fecero Cathlin e le sue amichette.

<< Magari c'è rimasta male visto che non hai voluto lei come dama da compagnia. >> disse Gwen quando notò lo sguardo indignato di Bonnie.

<< Già e direi che ho fatto bene visto il suo comportamento. >> replicò piccata la Rossa.

Altre invitate lodarono la nobiltà d'animo di Bonnie per aver aiutato Gwen e con molto piacere di Bonnie non trattarono Ginevra diversamente, anzi, la trattarono come esattamente le nobildonne della festa.

La serata tutto sommato andò a gonfie vele e le due amiche tornarono a casa esauste, infatti appena tornate a casa le due salutarono educatamente i signori McCullough e filarono a letto sotto so sguardo divertito dei genitori di Bonnie che rimasero a chiacchierare in salotto.

 

 

 

 

Nel frattempo a Fell's Church...

 

erano tutti al pensionato. Tutti tranne Bonnie, di cui Matt chiese subito, non vedendola seduta accanto a Meredith.

<< Siamo qui per questo. >> gli rispose appunto Meredith, preoccupata.

<< Che vuoi dire? >>

<< Non riusciamo a trovarla. La sua stanza è completamente vuota, come se non ci fosse mai stata. La famiglia McCullough si sta trasferendo in Canada e Mary sembra essere figlia unica. >> spiegò Damon, trangugiando un bicchiere di Bourbon con nonchalance.

<< Che... che significa? >> domandò Stefan, anche lui preoccupato.

Che fine aveva fatto Bonnie?

<< Non si ricordano di Bonnie? >> domandò Matt quasi preso da un attacco di panico.

<< Ciao ragazzi! Come mai tutti qui? >> domandò una raggiante Elena scendendo dal piano superiore.

<< Non riusciamo a trovare Bonnie. >> le disse semplicemente Rick che avevano chiamato Damon e Meredith, sperando in un aiuto a trovare la Streghetta.

Damon, infatti aveva parlato solo con Rick della strana luce del libro in camera di Bonnie prema della sua scomparsa. La Rossa era scomparsa infatti quella stessa notte. Il giorno seguente Bonnie l'aveva chiamata, ma non era riuscita a rintracciarla. Il numero sempbrava inesistente, così ancò a casa di Bonnie e scoprì che la famiglia si stava trasferendo e che l'unica figlia dei McCullough era Mary, ma i coniugi le dissero che nella loro cantina c'erano dei diari, dei vecchi libri e degli scatoloni con il nome “Bonnie”.

<< Magari è la figlia dei vecchi proprietari. >> le suggerì l signora McCullough.

Anche Damon andò a controllare. Naturalmente a modo suo, il Moro infatti era entrato di soppiatto nella vecchia stanza di Bonnie e l'aveva trovata completamente vuota, se fosse stato umano avrebbe giurato che quello che gli era preso era un calo di pressione. Non era preparato a vedere quella stanza completamente vuota. Bonnie non c'era più. La sua streghetta era completamente sparita, rapita da chissà chi o cosa, che non voleva riportarla indietro a quanto pare visto che la sua stessa famiglia non si ricordava di lei.

Quando lo disse a Meredith, la ragazza corse a casa McCullough e chiese alla famiglia se potevano darle gli scatoloni e le cose di Bonnie.

Le portò al pensionato, Damon cercò il libro incriminato e mostrò la pagina mancante a Rick che gli promise di fare delle ricerche.

Dopodiché Meredith chiamò tutti per dare la notizia.

<< Bonnie? E chi è? >> domandò Elena con curiosità.

<< Che c'è? >> chiede nuovamente la Bionda, ma confusa, dagli sguardi allibiti che tutti le rivolgevano. Neanche Damon riuscì a trattenere la propria sorpresa questa volta.

 

 

 

 

Angolino dell'autrice:

Ciao a tutti!!

Lo so lo so è una vita che non mi vedete da queste parti e di questo chiedo umilmente perdono :'( ho avuto solo un questi giorni dei momenti liberi e sono corsa a scrivere subito, anzi a copiare, visto che qualche capitolo di questa storia l'avevo scritto su dei fogli volanti e quindi ci vuole un po' di tempo e anche pazienza che io di rado ho, ma ora che ho preso un computer portatile finalmente, non dipendo per forza da quello fisso e quindi ho il tempo di scrivere anche se sto in Burundi u.u infatti ho scritto questo capitolo grazie al pc portatile... ora un po' più di tempo e il pc quindi credo che riuscirò ad aggiornare con un minimo di regolarità.... proverò a pubblicare anche le altre storie... ci spero proprio....

spero che non mi abbiate abbandonato perché non pubblico da un po' e se lo aveste fatto direi che vi capisco perfettamente, se no scusate ancora per il ritardo, pero che il capitolo vi sia piaciuto...

al prossimo aggiornamento

un bacione

Immy

 

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