All comes back

di r_inLovewithoned
(/viewuser.php?uid=450633)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Milano:) ***
Capitolo 3: *** Holidays:D ***
Capitolo 4: *** Disco ***
Capitolo 5: *** I can't believe ***
Capitolo 6: *** Butterflies again ***
Capitolo 7: *** Wishes ***
Capitolo 8: *** Thank you ***
Capitolo 9: *** What if. . . ***
Capitolo 10: *** Special guest ***
Capitolo 11: *** Start ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ho sempre adorato il modo in cui mi guardava. Mi faceva sentire come fossi l'unica ragazza al mondo. Ho sempre amato toccare i suoi ricci,ero l'unica che ne aveva il permesso. Diceva che lo calmavo,che lo rendevo felice,che ero la sua droga e che non avrebbe mai rinunciato a me. Diceva che un giorno mi avrebbe fatto girare il mondo,sapeva quanto desideravo farlo. Diceva che poi mi avrebbe sposata in ogni luogo che avremmo visitato. Io non ho mai dubitato di lui,ho creduto ad ogni singola cosa che mi ha detto. Non pensavo che se ne sarebbe andato. Pensavo che solo Dio me lo avrebbe portato via,un giorno,quando saremmo stati più grandi,molto più grandi. "Non ci lasceremo mai" questa era la promessa che mi aveva fatto. Sono passati tre anni. Tre anni da quando è uscito da quel programma che lo ha reso famoso. Sono passi tre lunghissimi e fottutissimi anni ed io sono ancora qui a piangere per lui. Ero stata io ad insistere perchè facesse i provini non pensando al fatto che lentamente me lo avrebbero portato via. Inizialmente ci sentivamo spesso,ma man mano che il tempo passava e i suoi impegni si moltiplicavano lui non trovava neppure il tempo di mandarmi uno schifosissimo messaggio e se lo faceva sembrava anche scocciato, fino a che non ci siamo più sentiti. Beh,penso che questo è il peggiore dei modi per mettere fine ad una relazione. Avrei preferito me ne avesse parlato di persona spiegandomi la situazione. Sarei stata male ugualmente,lo so, ma non penso che avrei sofferto in questo modo. Decisi di prendere in mano la situazione,dovevo esser forte e andare avanti. Le lacrime non lo avrebbero riportato da me. "Signorina si allacci la cintura. Siamo pronti a partire". Una voce femminile mi riportó alla realtà. Le sorrisi e allacciai la cintura. Ero sull'aereo. Avevo deciso di tornare in Italia,la mia Italia. Holmes Chapel non faceva più per me, mi tornavano alla mente troppi ricordi in quel paesino. Sarei partita due anni prima,ma avevo aspettato di finire il liceo per poi iscrivermi all'università in Italia. Milano. Era lì che stavo andando. Avrei studiato giurisprudenza,il mio sogno sin da piccola. Sorrisi. Che abbia inizio una nuova vita. CIAO A TUTTE:) HO INIZIATO A SCRIVERE QUESTA NUOVA FF, SPERO TANTO VI PIACCIA E CHE MI LASCIATE QUALCHE COMMENTINO. BACI XX

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Milano:) ***


Le grandi città erano di gran lunga migliori dei paesini per svariati motivi. Di certo la mentalità delle persone che abitava in una Milano era diversa da quella che abitava in un paese. Non penso che nella Milano avrei visto facilmente un gruppo di signore fuori dalla porta di casa a spettegolare. Non penso che camminando per strada,anche se fossi cresciuta lì,qualcuno mi avrebbe mai salutata,non per scortesia,ma perché non mi avrebbe mai riconosciuta. Nei piccoli paesi invece è diverso. 1000 sono le persone che vi abitano? Bene quelle 1000 persone ti conoscono e sanno tutto di te,anche cose che nemmeno tu sai di aver fatto. Ero stufa di camminare per strada e venir additata come "quella che il ragazzo l'ha lasciata perchè ormai famoso". Era come se tutti provassero pena per me,ed è il sentimento più brutto che una persona possa provare. Provi pena per un cagnolino che casualmente è stato investito per strada,ma non per una persona,non per me. ----------------------------------------- Era da due settimane che ormai abitavo a Milano e la mia vita aveva preso una piega del tutto migliore. Avevo due coinquiline simpaticissime, Becca e Carlotta,con le quali mi trovai bene sin dall'inizio. Dalla prima sera mi portarono per locali ed era quello ció che mi serviva:divertirmi. La settimana dopo il mio arrivo iniziarono anche le lezioni che trovavo davvero interessanti. Era un trauma svegliarsi la mattina alle 7,per esser pronta alle 8,pensavo che con la fine del liceo sarebbero finite anche le sveglie alla mattina presto,ma mi sbagliavo di grosso.----------------------------------------- Stesa sul letto della mia stanza cercavo di tenere a mente alcuni articoli della costituzione che il mattino il professore aveva spiegato,ma non riuscivo proprio a concentrarmi. Speravo che qualcuno mi sarebbe venuto in aiuto. "Giiiiin" sentì Becca urlare in lontananza. Io di tutta risposta gridai un "Sii?". Poco dopo comparve sulla soglia della mia porta. "Andiamo a fare un giro? Non riesco proprio a studiare."mi disse. "Assolutamente si." Mi misi i miei stivaletti neri presi borsa e chiavi e uscii dalla stanza. "Ho conosciuto un tizio che mi ha chiesto di uscire." Mi confidó la mia amica. " E tu cosa hai risposto?" Le chiesi. "Ovviamente si,non potevo lasciarmi scappare un bocconcino del genere!"mi rispose con sguardo divertito e poi continuó "Stasera mi porta a cena fuori. Ti immagini? Non sono mai stata a cena fuori con un ragazzo. Solitamente faccio cose diverse con i ragazzi." Abbassó lo sguardo un po' imbarazzata. Si,è vero,la conoscevo da due sole settimane,ma ormai sapevo tutto ció che c'era da sapere su di lei. Era una ragazza davvero bella,capelli neri riccissimi,un bel paio di occhi verdi e perchè mulatta aveva una carnagione che faceva invidia a tutte,molto più a me che avevo un colorito molto somigliante a quello di Casper. Ma la carnagione non era l'unica cosa che le invidiavo perchè aveva un fisico perfetto. Era bella porca miseria e lei lo sapeva. Le piaceva la bella vita e divertirsi con i ragazzi e i ragazzi per questo motivo si divertivano con lei,non le davano mai appuntamenti al fine di conoscersi "intellettualmente",ma carnalmente. "Dai andrà tutto bene." Le sorrisi. "Ora andiamo a cercare un vestito che sia adatto per una cena. E sbrighiamoci perchè non abbiamo molto tempo." Lei mi schioccó un bacio sulla guancia dicendomi "Da domani mi impegno a trovarti un ragazzo,penso tu sia pronta per una nuova storia." Le sorrisi falsamente. Di una cosa in quel momento ero certa:non ero pronta ad una relazione con un altro ragazzo. ---------------------------------------------------------------------------------- VI AVRÓ SICURAMENTE ANNOIATE CON QUESTO PRIMO CAPITOLO,MA È UN CAPITOLO DI PASSAGGIO,SPERO CHE ALMENO UN PO' INIZIA AD INTERESSARVI PERCHÈ HO GRANDI IDEE PER QUESTA FF. SPERO MI FACCIATE SAPERE DI QUELLO CHE PENSATE TRAMITE UN VOSTRO COMMENTO. SPERO DI AGGIORNARE PRESTO:D UN BACIONE

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Holidays:D ***


P.O.V HARRY "Harry sveglia!" Mi gridó all'orecchio destro Niall. Con gli occhi semichiusi lo guardai male e controllai l'orario. Mezzogiorno. "È da un po' che provo a svegliarti,ma nulla." Il biondo era alquanto pimpante,sembrava essere sveglio da un bel po'. Lo guardai e notai che era anche vestito. L'unica cosa che riuscii a dirgli fu "Giorno!". "Si, Haz, per me è giorno ormai da un po'." Mi sorrise. Che strano tipo. Quando eravamo in tour facevamo fatica a svegliarlo ed ora che avevamo un mese di vacanze dinanzi a noi era sveglio? "Di là hai dei cornetti. Cornetti italiani amico. I migliori." Sorrisi al mio fratello non di sangue. Si,eravamo in Italia. Io e Niall,Niall ed io. Avevamo programmato questa vacanza da un po',degli altri nessuno ci aveva assecondato perchè preferivano rivedere le ragazze,ma a noi non è fregato nulla. Dopo aver girato un po' il mondo avevo bisogno di staccare la spina e andare in un posto che avevo sempre desiderato visitare meglio. Milano! Eravamo atterrati la sera prima e affittato una villa solo per noi due per un mese. Non vedevo l'ora di visitare la città,non che non ci fossi mai stato,avevamo anche tenuto dei concerti qui,ma con la vita frenetica che svolgevamo non avevo avuto il tempo per visitarla come si deve. "Vai a farti una doccia che ho prenotato un tavolo in un ristorante." I suoi occhi brillavano. Era da quando avevamo pianificato il tutto che non faceva altro che parlare della cucina italiana. " Intanto vado a fare una partita alla play. Muovi quel culo Haz." Così dicendo se ne andó lasciandomi solo nella stanza. Non feci in tempo ad alzarmi dal letto che il telefono inizió a squillare. Sullo schermo usciva la scritta "Cara". Sorrisi e risposi. "Buongiorno raggio di sole!" Mi salutó la mia amica. "Giorno splendore." La salutai a mia volta. "Allora? Che si dice? Sei in quel di Milano?" "Si,Niall mi ha appena svegliato. Tu? Tutto bene?" Le chiesi. "Sisi,tutto ok. Volevo avvisarti che tra qualche giorno arriveró a Milano per una sfilata,dobbiamo vederci." Mi disse. "Assolutamente si Cara. Poi fammi sapere quando sarai qui che ci organizziamo,magari stai da me,c'è un bel po' di spazio. Ora ti devo lasciare che Niall vuole andare a pranzo. Ci sentiamo piccola. Ti voglio bene." Le dissi. "Si,ci sentiamo Haz. Ti voglio bene anch'io." Mi salutó. Posai il telefono e mi diressi in bagno per fare la doccia. Il rapporto che avevo con Cara era strano. Non stavamo insieme,non riuscivamo a starci. Eravamo grandi amici,ma ogni tanto,specialmente quando eravamo ubriachi,finivamo a letto. Le volevo un gran bene,ma la nostra relazione si fermava lì. Uscii dalla doccia mi vestii e insieme al biondo uscimmo per andare al ristorante. Prendemmo posto al tavolo prenotato e ordinammo. "Sai Haz,devo dirti una cosa." Stava tormentando un tovagliolo,capivo che era abbastanza nervoso. "Dimmi! Cosa hai combinato?" Gli domandai. "Nulla di preoccupante. Stamattina ho incontrato una ragazza,e beh,l'ho invitata a cena." Il mio piccolino stava crescendo.------------------------------------------------------------------------------------ NON PENSAVO DI RIUSCIRE AD AGGIORNATE COSÌ PRESTO,MA ECCOMI QUI. SPERO VI STIA INIZIANDO AD INTERESSARE,QUINDI RECENSITE PER FARMI SAPERE COSA NE PENSATE. UN ABBRACCIO <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Disco ***


Il pomeriggio passó in maniera abbastanza tranquilla. Rientrammo a casa con un abito nuovo per Becca e un paio di scarpe per me( ho la fissa matta per le scarpe). "Su dai,esci! Fatti vedere!"le dissi. "Arrivoo!" La ragazza che uscì dal bagno era bellissima, ed io avevo fatto anche un ottimo lavoro nel truccarla,nonostante non avesse bisogno del trucco,era bella comunque. Era di una bellezza diversa dal solito,più sofisticata,meno volgare. Nessun seno troppo evidente e nessuna "coprifiga" (così definivo i vestiti che lei spesso usava),ma solo un abito poco sopra il ginocchio con una scollatura per nulla eccessiva. "Sei una favola! Ti preferisco mille volte così Becca" le dissi con gli occhi che mi brillavano. "Devo dire che non hai tutti i torti!" Mi disse felice. "Adesso vai e non fare tardi" le dissi a mo' di scherzo. "Ti racconto tutto dopo" disse schioccandomi un bacio sulla guancia destra e la vidi sparire. Avevo una fame tremenda,ma preferivo aspettare che Carlotta rientrasse per mangiare assieme. Mi diressi in cucina per sgranocchiare qualcosa quando la porta di casa si aprì e la ragazza che vidi entrare era proprio la mia coinquilina con in mano due pizze. "Amica ho portato da mangiare" mi disse lasciandomi un bacio sulla fronte e dirigendosi in cucina per posare il cibo. "Sei un amore!" Le dissi. "E questa sera io e te ci si diverte,oltre che si rimorchia,ma questo fa parte del divertimento... Dunque" non era una domanda,era una vera e propria affermazione quella che Carlotta aveva fatto. "Ma che dici?" Le chiesi mentre preparavo la tavola. "Mia cara hai capito bene,io e te stasera andiamo in discoteca e non sono accette scuse". Mi fece l'occhilino. "Va bene! Ora mangiamo,altrimenti si freddano." Dopo cena ci dirigemmo entrambe nelle nostre stanze per vestirci. Avevo scelto di mettere un vestito,senza tacchi,ho sempre odiato quei mostri,mi portano più alta di quella che sono a parte il fatto che sono scarpe abbastanza scomode,con ballerine. Mi guardai allo specchio. Tutto sommato non ero male. Avevo dei grandi occhi castani capelli lunghi rossicci e un po' di lentiggini sulle guance. Avevo una corporatura tendente al magro ed ero alta. L'unica cosa che davvero odiavo di me era la mia carnagione che faceva invidia a Casper. Quella sera avevo tenuto i miei lunghi capelli sciolti e lasciati in maniera abbastanza naturale. Carlotta mi raggiunse. Anche lei aveva optato per un vestito corte con ballerine. Aveva raccolto i suoi capelli biondi in una treccia laterale e truccato di nero quegli occhioni azzurri. "Sei bellissima Gin e non lo dico solamente perchè sei mia amica." Mi disse. Le sorrisi. "Allora andiamo?" Le chiesi. "Andiamo mia cara amica. Andiamo e conquistiamo." Ci dirigemmo in discoteca. Amavo andarci. Amavo la musica a palla che ti entrava in testa ed era capace di mandarti su di giri anche senza bere nulla. Corpi muoversi,attaccati,con le mani in aria a cantare a squarciagola. Poi aggiungici anche un bel quattro bianchi e stai più che bene. Ci avvicinammo al bancone e ordinammo i coktail. "Ho già puntato un tizio." Mi informó la mia amica. La guardai mordicchiare la cannuccia del suo drink e ammiccare ad un ragazzo niente male alla nostra destra. "Niente male!" Le sussurrai all'orecchio. "Buttati Lottie! Buttati senza pensarci. Ti sta mangiando con gli occhi." La guardai dirigersi verso il ragazzo con una camminata abbastanza convinta e sensuale. Un sorriso comparve sulle mie labbra. Aspettavo di finire il mio quattro bianchi per lanciarmi nella mischia quando ad un tratto vidi due occhi fissarmi increduli. Avrei riconosciuto quei due smeraldi lucenti in mezzo a 1milione di persone. Fu per questo che mi cadde il coktail dalle mani e dalla mia bocca uscì un "Non è possibile" che nessuno avrebbe udito a causa dell'alto volume della musica.------------------------------------------------------------------------------------ BUONASERA RAGAZZE! QUESTO CAPITOLO DEVO DIRE CH E NON MI CONVINCE MOLTO,MA PER IL PROSSIMO HO IN MENTE GIÀ MOLTE COSE CHE SPERO VI PIACERANNO. VISTA LA TARDA ORA VADO A DORMIRE,VEDO SE RIESCO A PRENDERE SONNO:D NIGHT xx

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I can't believe ***


No,non era possibile,non poteva essere possibile. Mi girai nuovamente verso il punto in cui avevo visto quei due occhioni fissarmi e non vidi più nessuno. Tirai un sospiro di sollievo,ma la mia delusione la si poteva leggere benissimo in viso perchè in cuor mio speravo che quello che avevo visto fosse tutto reale. Non potevo continuare a distruggermi in quel modo. Pensare di aver visto gli occhi di Harry in una discoteca piena zeppa di persone non era di certo sintomo che fosse uscito dalla mia testa e dal mio cuore,era tutt’altro. Grosse lacrime iniziarono a solcare il mio viso. Mi diressi in bagno,mi guardai allo specchio e fu proprio in quel momento che decisi che la mia vita doveva assolutamente cambiare,dovevo tagliare fuori dalla mia vita,dalla mia mente e dal mio cuore l’unico ragazzo per cui io mi ero follemente innamorata. Aggiustai il trucco,rovinatosi in seguito al mio “pianto liberatorio”,uscii dal bagno e mi diressi nuovamente al bancone. A tutto ci avrei pensato l’indomani. Era tempo di bere!---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- P.O.V. HARRY Niall era uscito per il suo appuntamento galante con la ragazza della quale ancora non conoscevo neppure il nome,ma pensai dovesse essere fantastica se Niall aveva deciso di invitarla a cena. Il mio amico non era affatto un tipo che prendeva così l’iniziativa,specialmente se riguardava una ragazza. Era abbastanza impacciato con il sesso opposto. Mi buttai sul divano e accesi la tv sperando di riuscire a trovare qualcosa di carino da vedere. Girai e rigirai tutti i canali per ben tre volte,ma poi mi arresi. Mi diressi in camera,presi la mia giacca e le chiavi e uscii da casa. Non sapevo di preciso dove ero diretto,sapevo solamente che non volevo rimanere in quella villa da solo per tutta la serata. Uscii su una via piena di locali e una discoteca in particolare mi incuriosii. Entrai. Era pieno zeppo di persone. Persone che ballavano, persone che bevevano, persone che limonavano. Sorrisi. Mi stavo dirigendo verso quello che era il bancone quando una ragazza tutta sola attirò la mia attenzione. La fissai. Non era possibile. Somigliava maledettamente alla mia Ginevra,giusto un po’ cresciuta,feci per avvicinarmi quando un gruppo di ragazzine impazzite mi strattonò via. “HARRYYYY! Ommiodio! Harry sei davvero tu!” “Una foto Harry,le mie amiche non mi crederanno mai.” Mi voltai verso il bancone,ma la ragazza che poco prima avevo adocchiato non c’era più. Mi convinsi che era solamente frutto della mia immaginazione,dopo tutto molto spesso mi capitava di vedere i suoi occhi in una folla di persone,durante i concerti mentre cantavo. Ma quello che vedevo non era reale,era solo quello che i miei occhi,il mio cuore e la mia testa avrebbero voluto vedere. Mi girai verso le mie fan e sorridendo dissi “Calma calma! Facciamo tutte le foto che volete!”.--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------BUON SABATO POMERIGGIO A TUTTE STO AGGIORNANDO ABBASTANZA PRESTO E LA COSA MI STUPISCE. STA INIZIANDO A INTERESSARVI LA STORIA? PENSO CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO FARÓ INCONTARARE I NOSTRI ROMEO E GIULIETTA. VOI,SE NE AVETE VOGLIA,POTETE PUR SEMPRE LASCIARE UNA PICCOLA RECENSIONE PER FARMI SAPERE CHE NE PENSATE. A PRESTO XX

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Butterflies again ***


Mi svegliai la mattina dopo esausta,con i capelli legati e la bocca che sapeva tanto di vomito. Non ricordavo di essermi infilata nel letto,non ricordavo neppure di essere rientrata a casa. L'ultimo ricordo che avevo era di me e Carlotta in pista a ballare,da lì buio. La testa mi girava tremendamente come se fossi appena scesa dalle montagne russe,ma riuscii ugualmente ad alzarmi dal letto. Senza bussare entrai in camera di Carlotta e mi buttai sul suo letto. Stava dormendo beatamente,mi dispiaceva svegliarla,ma lo feci ugualmente. "Lottie! Lottie! Svegliati!" Iniziai a scuoterla tutta. Con una faccia spaventata mi guardó e riuscii a malapena a pronunciare il mio nome "Gin!". "Lottie,non ricordo cosa sia successo ieri! Perchè ho i capelli legati? L'ultimo ricordo che ho è di te e me che ballavamo,poi nulla più." Le dissi sfinita. "Hai vomitato Gin,e pure tanto! Ho dovuto portarti a casa perchè stavi veramente male! Si puó sapere quanto caspita hai bevuto? Ti ho lasciata sola per nemmeno un'ora!" "Io..io..beh si,ho bevuto un po'." Non le avrei mai e poi mai detto di essermi immaginata che Harry fosse lì. "Non bere mai più così tanto,mi sono preoccupata." Mi guardó seria. "Scusa,non pensavo mi potessi ridurre in quel modo. Non succederà più mamma!" Scherzai. Una risata cristallina uscii dalla sua bocca. "Comunque io vorrei tanto sapere cosa ne è stato dell'appuntamento di Becca." Aggiunsi. "Andiamo a svegliarla?" Mi rivolse uno sguardo complice. "Mi sembra ovvio." Ci alzammo dal letto e andammo nella stanza della nostra amica. Spalancammo la porta e rimanemmo abbastanza deluse nel vedere il letto vuoto. Io e Carlotta ci guardammo con uno sguardo interrogatorio,ma poi sentimmo un odore di cucinato. Infatti Rebecca era intenta a cucinare. "Ragù? Pasta? Polpette? Becca stai bene?" Le chiesi guardando tutto quello che c'era dentro le varie pentole e padelle. Ero seriamente preoccupata,sapevo quanto odiasse cucinare,allora perchè lo faceva? "Vengono a pranzo il ragazzo di cui vi parlavo ieri ed un suo amico,spero non vi dispiaccia." Si voltó raggiante,aveva messo anche il grembiule. Era fuori. "Ovviamente pranzeremo TUTTI insieme e con tutti intendo anche voi." Aggiunse. "Bene" "Perfetto" furono le nostre risposte. "Ora andate a lavarvi a breve saranno qui." "Penso che l'appuntamento sia andato bene." Dissi ridacchiando a Carlotta prima di dirigerci ognuna nel proprio bagno per una bella doccia calda.------------------------------------------------------------------------------------ P.O.V. HARRY Erano le dieci quando quella domenica mi svegliai. La sera prima ero rientrato abbastanza presto dal locale perchè,non si sa come,ma la notizia che io fossi lì si era sparsa in men che non si dica(il potere delle directioners) e in men che non si dica mi ritrovai bloccato dalle fan. Solo grazie al proprietario del locale ero riuscito a scappare dal retro. Ero poi tornato a casa che ancora Niall non c'era e poco dopo già dormivo. Ci vollero 10 minuti per svegliarmi del tutto dopo di che andai in bagno per una doccia. La doccia appena svegli penso sia la cosa più bella che esista. Quel getto caldo che avvolge il tuo corpo,dalla testa fino ai piedi,rilassa così tanto che ci passerei delle belle ore sotto. Nolente dopo 15 minuti uscii dal bagno e mi diressi in cucina dove trovai Niall intento a giocare alla play. "Allora bro,che mi dici di ieri?" Gli domandai a mo' di buongiorno. "Uno splendore." Mi sorrise. "Siamo invitati a pranzo da lei Harry,quindi corri a vestirti perchè dobbiamo passare a prenderle prima qualcosa." Aggiunse. "No e mi spieghi io cosa faccio con voi due? La candela?" Domandai scioccato. Come poteva pensare che io andassi a pranzo solo con loro due. "Ci saranno le coinquiline sciocco." Mi disse senza degnarmi di uno sguardo tanto era preso dalla partita che stava giocando. Mi lasciai sfuggire un "Spero almeno siano carine." "Se somigliano almeno un terzo a Becca allora si,sono bellissime." Avevo perso Niall. "Ora corri a vestirti!" Come un bambino che obbedisce al padre mi diressi in stanza per vestirmi.------------------------------------------------------------------------------------ P.O.V. GINEVRA Non appena misi le scarpe ai piedi il campanello suonó. Diedi un ultimo sguardo allo specchio e uscii dalla stanza. Non feci in tempo a mettere piede fuori dalla porta che un urlo mi colse alla sprovvista. Corsi verso la cucina per vedere cosa fosse successo. "Lottie cosa è successo?" Guardai la mia amica incredula fissare due ragazzi che ridacchiavano. Mi bloccai non appena riconobbi il biondo. Sapevo benissimo chi fosse il secondo anche se mi dava le spalle. Non era possibile. Non stava accadendo. Sentii il mio corpo debole,le gambe mancare,la mia testa girare più forte e le farfalle tornare a vivere nello stomaco quando una testa riccia si giró lentamente verso di me. Dinanzi a me si presentó un ragazzo cresciuto,non era più un bimbo,il bimbo con il quale avevo trascorso momenti indimenticabili. Il mio bimbo era diventato un uomo;era cresciuto e l'aveva fatto senza me. I suoi occhi mi scrutarono increduli e dopo quella che parve un'eternità comparve un sorriso sulle sue labbra,quel sorriso che mi faceva mancare ogni volta il fiato,quel sorriso che mi mandava in estasi,quel sorriso seguito da quelle fossette che tanto amavo. Era come se il mondo si fosse bloccato e c'eravamo solo io e lui,non sentivo niente,non vedevo più nessuno,la stanza era buia e vuota,ma l'unica cosa che vedevo era la luce che quel ragazzo emanava. "Gin cosa ci fai qui?" Esclamó Harry,il mio Harry.-----------------------------------------BUONASERAAA! INNANZITUTTO VORREI SCUSARMI PER IL MODO IN CUI SCRIVO,MA SONO COL TELEFONO E PER LASCIARE UN PO' DI SPAZIO DEVO PER FORZA METTERE QUESTI TRATTINI OSCENI. HARRY E GINEVRA FINALMENTE SI SONO INCONTRATI:) MA SECONDO VOI COSA SUCCEDERÀ? GINEVRA CADRÀ DI NUOVO TRA LE BRACCIA DEL SUO HARRY? LO SCOPRIREMO PRESTO! BUON SABATO SERA A TUTTE XX

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Wishes ***


Feci di tutto per evitare di balbettare e mostrarmi debole ai suoi occhi e risposi "Ci abito Harry. Io abito qui." "C..co..cosa?" Solo allora mi resi conto che in cucina non eravamo soli,ma che c'erano anche Niall,Becca e Carlotta. Fu proprio la voce di quest'ultima a riportarmi alla realtà. "Beh vedi Lottie,lui è il ragazzo di cui vi ho parlato,è lui Harry." Ammisi,avevo volutamente omesso il fatto che il mio ex ragazzo facesse parte della band più famosa del mondo. "Ma..ma perchè non mi hai detto nulla? Sai quanto io li adori." Mi disse delusa. "Lo so,ma tanto non avrebbe fatto la differenza,no? Non avrei potuto presentarteli comunque." Mi difesi. "E tu perchè non mi hai detto che il ragazzo che ti aveva dato appuntamento era uno dei miei idoli?" Questa volta si rivolse a Becca. "In mia difesa posso solamente dire che non avevo mai sentito parlare di loro prima d'ora." Rispose alzando le mani. "E comunque ciao Niall,è un piacere rivederti. L'ultima volta che ti ho visto eravate usciti da poco dal programma. Sei cambiato parecchio." Mi avvicinai a lui. "Sei cambiata anche tu." Mi sorrise e mi strinse in un abbraccio. Evitavo di guardare Harry. Il suo sguardo mi metteva in soggezione,l'aveva sempre fatto. "Perchè abiti qui?" Mi domandó. "Mi sono iscritta all'università" risposi cercando di concentrarmi su una macchia di smalto sulla mattonella. "Giurisprudenza?" Lo ricordava,allora. "Si!" Fu la mia risposta secca. "Bene! Ora prendete posto a tavola perchè è pronto!" Ringraziai mentalmente Becca per aver posto fino alla "conversazione" con Harry e mi sedetti lontana da lui. A tavola regnava un silenzio tombale e io non staccai un attimo gli occhi dal mio piatto. Non riuscivo a dire una parola,mi sentivo imbarazzata e con lo stomaco in subbuglio,fu così che non appena passammo al secondo riuscii a prendere parola per dire che non avrei più mangiato,sarei andata in camera. "Ma se non hai fame resta almeno qui con noi" mi imploró Carlotta. "No Lottie,davvero,mi sta ritornando il mal di stomaco! Capiscimi." La guardai fissa. "Ritornando? Perchè? Che hai avuto?" Domandó preoccupata Becca. "Certo che dormivi come un sasso allora." Intervenne Carlotta. "Ha bevuto un bel po' ieri sera e beh ti lascio solo immaginare" aggiunse. "Okok! Allora vai tesoro,ma non appena ti senti meglio vieni di qua. Ci troverai sul divano a guardare un film." "Certo..." Che no. No,non avrei messo nemmeno un piede fuori dalla stanza se sapevo che nella stessa casa ci fosse stato anche Harry. Mi diressi in camera e mi buttai sul letto. Stavo male,molto male. Il mio malore non era di certo causato dall'alcol della sera prima,ma da una persona. Perchè le cose dovevano essere così maledettamente complicate? Dovevo essere punita per qualcosa? Io chiedevo solamente un po' di felicità. Avevo passato tre anni in totale apatia,faticavo ad uscire di casa perchè la ferita che Harry mi aveva inflitto non voleva rimarginarsi. Avevo allontanato tutto e tutti e messo su una corazza,uno scudo. Ma quando pensavo di aver trovato finalmente uno spiraglio di luce,qualcosa che somigliava lontanamente all'essere felice,lui compariva per togliere il filo con il quale da poco avevo tentato di ricucire le mie ferite,quando avevo deciso di lasciarmi alle spalle tutto. Calde lacrime scesero dai miei occhi. Eppure,nonostante lui mi avesse abbandonata,faticavo a volergli male,perchè vecchi ricordi tornavano alla mente. ** "Harry mi sono impigliata con qualcosa" dissi bisbigliando. Harry si voltó dalla mia parte e trattenne una risata. "Aspetta,ti aiuto io"disse cercando di non ridere. "Ce la fai a scavalcare?" Mi chiese. "Ce la faccio" Lo guardai con aria di sfida. Che poi perchè dovevo scavalcare? Cosa dovevo scavalcare? Dove mi stava portando? Cose normali con lui non si potevano fare. Avremmo potuto benissimo andare a guardare un film al cinema,mangiare una pizza,bowling e invece mi aveva portata in un posto sperduto che per arrivarci si doveva pure scavalcare una staccionata abbastanza alta. Cosa? No! E come ci passavo ora? Gli avevo detto che ne ero capace. Non ce la facevo più a rendermi ridicola. Ecco perchè una volta che Harry era già dall'altro lato e mi guardava con aria interrogativa l'unica cosa che riuscii a dirgli fu "Non penso di potercela fare!" Tenendo gli occhi bassi per la vergogna. In men che non si dica me lo ritrovai davanti con una mano tesa che io presi saldamente. Brividi percorsero tutto il mio corpo. Mi aiutó a passare dall'altro lato e tenendomi sempre la mano mi guidó verso una distesa di verde. Dallo zaino tiró fuori due teli e ci sdraiammo. "La notte delle stelle cadenti." Mi guardó sorridendo. Rivolsi il mio sguardo verso il cielo. Un'infinità di stelle si stendeva sopra le nostre teste,era uno spettacolo. "È bellissimo!" Dissi. "Lo so" disse compiaciuto. "Come hai scoperto questo posto?" Gli domandai. Lo vidi sorridere. "Quando ero un po' più piccolo avevo combinato un pasticcio e per paura che mia madre si arrabbiasse con me avevo deciso di scappare di casa. Fu così che girando e girando trovai questo posto. Durai nemmeno un'ora perchè mi mancava già la mia mamma,allora tornai da lei. Ma da quel giorno ogni volta che voglio isolarmi dal resto del mondo,che voglio rimanere solo con me stesso me ne vengo qui." Non facevo altro che guardare quei due occhi che ricordavano tanto il prato sopra il quale eravamo sdraiati. Distolsi lo sguardo e lo rivolsi nuovamente al cielo. "Uh guarda Harry! Una stella cadente!" Dissi emozionata. Non ne avevo mai vista una prima d'allora. "Hai espresso il desiderio?" Certo che l'avevo espresso,speravo in qualche modo che lui non mi vedesse solo come un'amica perchè i sentimenti che ormai io provavo per lui erano ben diversi da una semplice amicizia,ma non avrei mai avuto il coraggio di ammetterlo. "Si!" Risposi. "Uh guarda Gin,ho visto anch'io una stella cadente!" Aveva gli occhi che brillavano e quelle fossette che adoravo. "L'hai espresso il desiderio?" Gli feci il verso. "Si,ora peró spero si avveri". Si avvicinó pericolosamente a me. Io restai ferma. Eravamo così vicini che i suoi ricci solleticavano la mia fronte e sentivo il respiro caldo sulla mia pelle. Si avvicinava sempre di più,sempre di più,fin quando le sue labbra non toccarono le mie. Harry Styles mi stava baciando. Il mio cuore fece una capriola,fuochi d'artificio esplodevano nella mia testa. Avete presente il sorriso di un bambino? Un abbraccio sincero di un amico? La vostra bambola preferita? Il giorno prima di una gita scolastica? La coca cola? Praga? Beh quel bacio era di gran lunga più bello. Dopo quelli che parvero minuti,si staccó e mi guardó "Il mio desiderio si è già avverato." Mi disse con gli occhi fissi sui miei. Non riuscendo a sostenere lo sguardo,rivolsi i miei occhi sul terreno e imbarazzata dissi "Anche il mio Harry"** Ritornai alla realtà non appena sentii bussare alla porta. "Chi è?" Dissi cercando di trattenere le lacrime. "Sono io!" Non feci fatica a distinguere la voce roca di Harry. --------------------------------------------GOODMORNING! COME È ANDATO IL SABATO SERA? HO AGGIORNATO ANCHE OGGI E SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA. SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE:) GRAZIE ALLE DUE RAGAZZE CHE HANNO COMMENTATO,SPERO DI NON DELUDERVI. BUONA DOMENICA A TUTTE:****

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Thank you ***


POV HARRY La coinqulina di Becca appena ci vide si mise ad urlare,segno che non l'avesse avvertita che sarebbero andati a pranzare due dei memvri dei one direction. Era un bel bocconcino,ci avrei pure potuto provare,non pensavo mi avrebbe mai potuto rifiutare,dall'espressione che aveva sul viso era chiaro fosse nostra fan. Ma le mie intenzioni morirono sul nascere non appena udii una voce molto più che familiare che si chiedeva del perchè Carlotta avesse urlato in quel modo. Mi girai lentamente verso la ragazza che era appena entrata in cucina e rimasi di sasso. Avevo Ginevra di fronte. Era diversa,cambiata,era cresciuta. La bambina che avevo abbandonato prima non c'era più,avevo una donna di fronte. Avrei voluto correrle in contro e abbracciarla forte,respirarla e sentire quel profumo di vaniglia che non si staccava mai dalla sua pelle. Ma non feci nulla di tutto questo. Mi limitai a mostrarle le mie fossette e chiederle cosa ci facesse in quella casa,anche se era abbastanza ovvia la sua risposta. Si era trasferita a Milano per studiare. Becca interruppe la "chiacchierata" per avvertirci che il pranzo era in tavola. Arrivati al secondo Ginevra disse di sentirsi male e che sarebbe andata in stanza a riposare. Da quel poco che riuscii a cogliere della conversazione fra le tre avevo capito che aveva bevuto. Quando stava con me non lo faceva mai,ci divertivamo con altro. Ma lei era cresciuta. Dopo mangiato ci misimo sul divano per guardare un film,ma non riuscivo a connettere. Avevo bisogno innanzitutto di assicurarmi che stesse bene e secondo di parlare,chiarire,farle capire che non avrei mai voluto abbandonarla e che non era passato giorno in cui non la pensassi,che cercavo il suo odore su altre ragazze,i suoi occhi vivaci e ingenui negli occhi di ragazze che tutto erano tranne che ingenue. Cercavo le sue mani,la sua bocca. Ma nessuna era mai riuscita a darmi quello che lei mi aveva dato. "La stanza di Gin?" Chiesi a Carlotta. "In fondo a sinistra." Mi alzai senza dire una parola. Una volta di fronte alla porta presi tutto il mio coraggio e bussai,sperando di non esser mandato via a male parole,anche se me le meritavo tutte. Una risposta non tardó ad arrivare,ma fu del tutto diversa da quella che mi aspettavo.--------------------------------------------- POV GINEVRA Avrei fatto bene a mandarlo via,ma non avevo voglia,volevo vedere quello che aveva da dirmi. Mi asciugai le lacrime e dissi "Entra!" Una volta dentro si chiuse la porta alle spalle e si avvicinó verso il letto in cui ero distesa. Guardavo un punto fisso di fronte a me."Come stai?" Mi chiese. "Mi sono ripresa!" "Ne sono contento." Perchè doveva mostrarmi sempre quelle dannate fossette? Ci fu del silenzio dopo di che prese parola di nuovo lui. "Come stai?" Ancora? Ma la fama gli aveva mandato in pappa il cervello o cosa? Magari faceva uso di sostanze stupefacenti. "Penso di aver già sentito questa domanda." Cercai di assumere un tono freddo,anche se l'unica cosa che avrei voluto fare era buttarmi tra le sue braccia,ma era del tutto sbagliato. "Lo so,sciocchina. Volevo sapere come stavi in generale." Le sue guance si tinsero leggermente di rosa. Imbarazzato? "Sto abbastanza bene,grazie." Lo dissi con tono deciso,avevo bisogno di convincermi che stavo bene. "Mi sei mancata,sai?" Cercó di avvicinarsi di più a me. "Non penso. Ma magari vuoi sapere se tu mi sei mancato. Si,Harry,mi sei mancato. Direi una bugia se rispondessi in maniera contraria. Ho passato un periodo bruttissimo nel quale mi chiedevo dove avessi sbagliato,cosa avessi potuto fare di tanto male per farti allontanare da me. Non riuscivo a trovare la risposta. Non volevo più parlare con nessuno,non volevo che tutti stessero con il mostro che aveva fatto scappare il suo Harry,perchè evidentemente lo ero. Tu eri così buono e così..così..oddio..perfetto." Tirai su col naso,non proferì parola,segno che mi stava ascoltando,allora continuai a sputare fuori tutto quello che mi ero tenuta dentro per troppo."Non ho guardato una tua intervista per circa due anni,non ho ascoltato una tua canzone,quando un giorno,alla ricerca di un film in tv,non mi sei capitato tu su mtv. Non appena ti vidi rimasi scioccata. Non eri tu,era un'altra persona. Che fine aveva fatto il mio Harry? Allora mi resi conto che la persona sbagliata non ero io,ma tu. Io non ero un mostro. Io non avevo lasciato la mia ragazza per la fama. Non le avevo fatto promesse per poi lasciarla in quel modo brutale. Quel giorno mi sono fatta forza e ho deciso che ti avrei lasciato alle spalle. Ci ho messo tanto,ma ce l'ho fatta. E mi hai dato una lezione,sai Harry?" Mi girai per guardarlo in faccia. "Mai fidarsi di nessuno. Sono soprattutto le persone a cui vogliamo più bene che ti tradiscono e ti fanno male,tanto male. Ti ringrazio per questo." Senza nemmeno dargli il tempo di rispondere mi alzai dal letto e mi unii agli altri per il film. Stavo male,ma ero costretta a farlo. Solo in quel modo Harry Styles sarebbe potuto uscire dalla mia vita.----------------- BUONASERAAAAA! COME È INIZIATA LA SETTIMANA? ECCO UN ALTRO CAPITOLO. GINEVRA FINALMENTE SI SFOGA. MA HARRY CHE FARÀ? SPERO DI RIUSCIRE AD AGGIORNARE DOMANI:) buonanotte xx

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** What if. . . ***


POV HARRY La verità fa male. Se poi a sputarcela in faccia è una delle persone che noi definiamo "più importanti"è ancora peggio. Gin aveva ragione. Ragione su tutto. Ero stato un emerito cretino a lasciarla e soprattutto in quel modo. Non se lo meritava. Avremmo potuto trovare un modo per stare insieme,ma io ero un bambino ingenuo e la fama era una cosa del tutto nuova per me. E per uno come me che non aveva mai avuto nulla a che fare con quel mondo ne ero del tutto risucchiato. Più fama avevo più ne volevo. All'inizio ne ero affascinato. Come poteva non esserlo un ragazzino di paese come me che non aveva mai visto tutto quel lusso? Che non aveva mai visto persone disposte a fare di tutto pur di entrare nelle sue grazie? O milioni e milioni di ragazzine urlanti che avrebbero fatto carte false pur di poterlo semplicemente abbracciare? In quel mondo non c'era posto per due, o per lo meno,io non avevo voluto far spazio ad un'altra persona,alla mia fidanzata,la mia compagna di vita ormai da tempo. Ero stato un'idiota e me ne ero pentito subito dopo. La sua mancanza la sentivo,la soffrivo. Era come un coltello conficcato nel cuore. Ma allo stesso tempo non avevo il coraggio nemmeno di mandarle uno stupidissimo messaggio. Molte volte,quando tornavo ad Holmes Chapel,mi aveva sfiorato l'idea di andare sotto casa e riprendermela. L'avrei stretta forte forte e non l'avrei più lasciata andare. Avrei respirato i suoi capelli che mi erano mancati. Mi sarei perso in quegli occhi grandi e le avrei urlato in faccia che ero stato un coglione a lasciarla andare,che avevo perso la ragione,ma l'avevo ritrovata. Ne ero certo che lei mi avrebbe capito,che mi avrebbe si urlato addosso cose brutte,che magari nemmeno pensava,ma che poi mi sarebbe saltata addosso e mi avrebbe stretto forte forte facendomi promettere di non lasciarla più da sola. Ma quando ero a casa non avevo mai fatto nulla. Molte volte finivo sotto casa sua,ma poi scappavo via perchè la verità era una ed era innegabile. Ero un codardo. C'era pure la piccolissima possibilità che Gin non avrebbe capito e che mi avrebbe mandato via. O che lei mi dicesse "Scusa Harry,ma ho trovato un altro". Non avrei potuto reggerlo. Sapere lei fra le braccia di un altro mi faceva venir voglia di urlare. Lei era mia. Per questi motivi erano trascorsi tre anni in cui io cercavo lei su altre ragazze perchè lei non sarebbe mai più ritornata da me. Ma due occhi dolci,sinceri e pieni d'amore come i suoi non li avevo mai incrociati,due mani che si incrociavano perfettamente con le mie non le avevo mai strette. Ma il destino a volte è davvero burlone e ci aveva fatto reincontrare in una situazione che mai e poi mai mi sarei aspettato. Uscii dalla stanza e la vidi sul divano abbracciata alle sue amiche. Cosa non avrei dato per essere io al posto loro. "Ragazzi io vado un po' a riposare. Magari un giorno organizziamo di nuovo qualcosa tutti insieme." Detto questo uscii dalla porta e per l'ennesima volta sentii di aver fatto qualcosa di davvero stupido. Ero solamente bravo a scappare. Avrei dovuto dirle qualcosa,ma non lo feci. Forse un giorno ci sarei riuscito. -------------------------------------------- BUON SABATO SERA A TUTTE:) SCUSATE SE MI SONO FATTA ATTENDERE TROPPO,MA HO AVUTO TROPPI IMPEGNI E HO POTUTO AGGIORNARE SOLAMENTE ORA! SPERO CHE CIÓ CHE LEGGERETE VI PIACERÀ E AGGIORNERÓ PRESTO. PROMESSO :**

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Special guest ***


POV GIN "Ragazzi io vado un po' a riposare. Magari un giorno organizziamo qualcosa di nuovo tutti insieme." Dopo aver pronunciato queste due frasi frettolosamente lo vidi aprire la porta di casa e sparire dietro essa senza nemmeno voltarsi. Il mio cuore piangeva. I miei occhi avrebbero fatto altrettanto se solo la mia forza di volontá non le avesse impedito di venir fuori. Non dovevo mostrarmi debole né di fronte le mie amiche, né, principalmente, di fronte a Niall. Dovevo far finta che tutto stava andando per il meglio e che la sua presenza non aveva fatto smuovere nessun sentimento in me. Di certo i tre avevano capito che era inutile farmi domande così solamente il biondo se ne uscii con un "Perdonatelo,è un po' stressato. Deva ancora riprendersi dal tour.",prima di tornare a guardare il film avvinghiato alla mia coinquilina. Mentirei se dicessi che seguii il film perchè non feci altro che pensare a quello che avevo detto a lui e a come lui mi avesse completamente ignorato non degnandomi neppure di una misera risposta che credevo di meritare. È vero che non gli avevo dato il tempo di rispondere ma avrebbe potuto benissimo bloccarmi e dirmi qualcosa. Invece per l'ennesima volta era andato via. "Ragazze ho passato una bellissima giornata. Gin è stato un piacere rivederti." Niall mi distolse dai miei pensieri. "E non preoccuparti. Si sistemerà tutto." Mi sussurró all'orecchio dopo avermi lasciato un dolce bacio sulla guancia destra. Lo guardai dirigersi verso la porta con Becca al suo fianco, mentre io mi diressi in cucina per un tè. Cinque minuti dopo mi raggiunsero anche le altre due. "Allora? Come vi sembra?" Chiese Becca con gli occhi che le brillavano. "Non c'è bisogno che io risponda. Lui è stupendo,bellissimo,dolcissimo. È... Oddio! È perfetto." Rispose Carlotta. Becca scoppió in una fragorosa risata. "E noto anche abbastanza sintonia tra di voi. Penso che tu gli piaccia davvero. Conosco Niall ormai da tre anni e so per certo che non sarebbe mai uscito con una ragazza se non le fosse piaciuta sul serio. Sei in buone mani amica." Continuó Lottie. "Si,voi due siete amici di vecchia data." Disse Becca. "Sono una fan. Lo seguo dagli inizi. Non puoi capire il rapporto che si instaura tra fan e idolo." "Tu cosa ne pensi Gin?" Mi chiese, ignorando completamente la nostra amica. "Beh,sono d'accordo con Lottie quando dice che gli piaci. Si vede da come ti guarda. Io personalmente non lo conosco più di tanto,ma sembra davvero un ragazzo d'oro." Le sorrisi. Era un sorriso sincero. Ero felice che per una volta qualcuno si interessasse a Becca in quel modo. "Comunque vado a studiare un po'. Sapete dove trovarmi." Dissi allontanandomi dalla cucina con una tazza di tè fumante alle mani. Volevo rimanere sola,sola con il mio dolore e i miei pensieri. Non volevo parlarne con nessuno. Non volevo che qualcuno si fosse messo lì ad ascoltarmi,compatirmi e darmi qualche consiglio trito e ritrito che certamente non avrei seguito. Mi gettai sul letto con le cuffie alle orecchie. Avevo finito pure le lacrime,così mi addormentai. POV HARRY Tornai a casa e mi sdraiai sul divano dove finii per addormentarmi tormentato dai miei pensieri. A svegliarmi fu Niall qualche ora dopo che sicuramente era appena tornato a casa. Lo vidi farsi spazio sul divano,guardare un punto fisso e poi rivolgere la sua attenzione su di me. Stava per prendere parola,magari voleva parlare di Ginevra,quando qualcuno bussó alla porta. Niall mi guardó stranito,ma poi si diresse verso la porta di casa per vedere chi fosse stato a bussare. Non avevo idea di chi potesse essere,nessuno sapeva che stavamo lì. Per un attimo mi si accese una piccola speranza. Che fosse Gin? Due minuti dopo Niall entró nella stanza. "Hai visite amico." Mi disse facendomi l'occhiolino. Guardai la porta del salotto con aria speranzosa. Rimasi in parte deluso quando vidi entrare una tra le ragazze, a mio parere, più belle. "Che fai raggio di sole? Non vieni a salutarmi?" Mi guardó sorridendo. Non potei far altro che correrle incontro e abbracciarla forte. Mi era mancata davvero. "Sono felice di vederti Cara." ------------------------------------------------------------ECCOMI QUI. COME AVETE POTUTO VEDERE CARA É ARRIVATA A MILANO. LE COSE COME SI METTERANNO? SPERO VI PIACCIA IL CAPITOLO ANCHE SE SIETE VERAMENTE IN POCHI A SEGUIRE. MI FAREBBE DAVVERO PIACERE SAPERE COSA NE PENSATE PURE TRAMITE MESSAGGIO. :***

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Start ***


Erano passati cinque giorni da quando Harry aveva pranzato da noi ed io portavo addosso ancora i segni di quella giornata. Per di più,per coronare il tutto, il giorno seguente era finito sui giornali in dolce compagnia della modella biondina del momento, Cara Delevingne. Non c'é bisogno di dire che la rabbia,nel vederli immortalati nelle foto sorridenti e felici mentre prendevano un caffè insieme o visitavano la bella Milano, raggiunse livelli inimmaginabili. Niall continuava a venire a casa,quando per mangiare quando semplicemente per prendere Becca e portarla fuori. Non facevano sentire escluse nè me nè Lottie,anzi ci era anche capitato di organizzare una serata dedicata ai giochi da tavola. Riscontrai nella figura del biondo un amico sincero sin da subito,ma,nonostante ci trovassimo sempre a parlare di qualunque cosa,l'argomento Harry non veniva mai fuori. Mi decisi che dovevo farmene una ragione. Il ragazzo che un tempo conoscevo non esisteva più,mi aveva rimosso dai suoi pensieri e dai suoi ricordi. Ne conseguì una scarsissima concentrazione tanto da non riuscire a studiare neppure mettendomici di impegno. Dopo giorni di perenne permanenza a casa decisi di ritornare a lezione. "Perchè sveglia così presto?" Mi chiese Lottie intenta ad addentare un toast. "Forse perchè sono una studentessa e tra 30 minuti ho lezione di diritto romano?" Risposi versando del latte freddo in una tazza. "Quindi ti sei ripresa?" Mi chiese sorridendo. "Si e stasera andiamo a ballare mia cara amica." Risposi. "Chissá che riesco a far colpo." Le feci l'occhiolino. "Così mi piaci sorella. Comunque scappo che a breve ho lezione. Vedi che è rimasto del caffè nella caffettiera. Ci vediamo dopo." Mi lasció un frettoloso bacio sulla guancia e sparì. Feci colazione e dopo 20 minuti ero pronta per affrontare la mia prima lezione della giornata. Riuscii a trovare un posto e poco dopo il professore si mise a parlare. Seguii per i primi 10 minuti dopo di che persi la concentrazione,pensavo solamente ad una cosa:Harry. La mia vita non poteva dipendere da lui. Non dovevo vivere in funzione di lui. Vivere? Perchè? Stavo per caso vivendo? Non provavo un'emozione concreta da quando lui improvvisamente era scomparso dalla mia vita. A distogliermi dai miei pensieri fu la voce di una ragazza che mi chiedeva di farla passare. Notai un via vai di persone e capii che ci erano stati concessi 15 minuti di pausa. Il momento buono per fumare. Raggiunsi il cortile e accesi la mia Marlboro. "Non è che per caso hai da accendere?" Mi domandó un ragazzo. "Certo" gli risposi porgendogli il mio bic. "Grazie mille." Rispose. "Nulla." "Anche tu giurisprudenza?" Ma voleva attaccare bottone? No perchè non ero proprio dell'umore adatto per sostenere una conversazione. "Si." Risposi in maniera molto scocciata. "Primo anno?" Si ostinava. Ma non capiva che non avevo voglia di parlare. "Si." Fu di nuovo la mia risposta. "Io sto al secondo! In caso dovessi avere problemi con qualsiasi materia posso aiutarti." Mi fece l'occhiolino. Ma ci stava provando?? "Davvero molto gentile. Comunque devo andare. La mia lezione sta per iniziare. Grazie per l'aiuto." Gettai a terra la sigaretta e Mi allontanai. "È stato un piacere anche per me. Quando vuoi." Odiavo le persone che ci provavano in maniera così aperta. Ma si,chi l'avrebbe più visto. La giornata trascorse in maniera abbastanza serena. Pranzai con alcune colleghe e alle sei rientrai a casa dopo l'ultima lezione della giornata. Ad aspettarmi c'erano Becca e Niall intenti a preparare un dolce. Da quando il biondo era entrato nella vita della mia coinquilina questa era cambiata,in maniera migliore di certo. "Cosa cucinate di buono?" Chiesi. "Sei tornata?" Niall corse ad abbracciarmi. "Proviamo a fare una crostata." Becca rispose alla mia domanda sorridendo. "Quando è pronta allora mi chiamate. Mi troverete in camera a studiare." "La mangeremo dopo cena." Rispose il biondo. "Perfetto." Dissi. "Che impegni avete per stasera?" "Ma nulla. Perchè?" Chiese Becca. "Io e Lottie andiamo a ballare." Risposi." Venite con noi?" Aggiunsi. "Senz'altro." Mi risposero in coro. "Ottimo! Ora se permettete,vado dai miei cari libri." Così dicendo mi congedai. Era vero. Volevo studiare. Così aprii il libro,ma dopo la prima pagina non riuscii più a continuare e mi addormentai. "O apri o butto giù la porta! Mi sto preoccupando." Carlotta stava urlando e battendo contemporaneamente dei colpi alla porta. Mi alzai e barcollando aprii. Mi trovai di fronte tutti e tre che mi guardavano in cagnesco"Che c'è?" Chiesi. "Che c'è? C'è che è da cinque minuti che ti chiamo e tu non rispondi. Ci hai fatto preoccupare." Era davvero preoccupata. "Scusate ma sapete che ho il sonno profondo." Mi giustificai. "Ma non dovevi studiare?" Il volto di Niall assunse un'espressione un po' più dolce quando mi rivolse la domanda. "Giuro che era quella la mia intenzione,ma al sonno non si comanda." Risposi. "Sisi. Muoviti che è pronta la cena." Disse Becca. Non feci in tempo a sedermi a tavola che il campanello suonó. "Vado io." Dissi. Aprii il portone di casa e rimasi scioccata nel vedere chi ci stava fuori.--------------------------------------- BUONASERA A TUTTI:) DOPO TANTO SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE. CHISSÀ CHI SARÀ LA FIGURA MISTERIOSA! PRESTO LO SCOPRIREMO! SPERO IL CAPITOLO VI PIACCIA:) Xx

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2182716