Six degrees of separation.

di Elielihoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First, you think the worst is a broken heart. ***
Capitolo 2: *** 2. "What's gonna kill you is the second part" ***
Capitolo 3: *** 3. "And the third, in when your world splits down the middle" ***
Capitolo 4: *** 4. "Fouth, you're gonna think that you fixed yourself". ***
Capitolo 5: *** 5. "Fifth, you see them out with someone else". ***
Capitolo 6: *** "And the sixth, is when you admit that you may have fucked up a little" ***
Capitolo 7: *** 7. Epilogue. ***



Capitolo 1
*** First, you think the worst is a broken heart. ***


Six degrees of separation. 

First, you think the worst is a broken heart. 



-Voglio stare con te- sussurrò Zayn all’orecchio di Joey, in modo che potesse sentirlo solo lei.
-Non è una buona idea..- mormorò la rossa a sua volta –Le persone si stancano sempre di me- gli sorrise debolmente lei e scrollò le spalle, in segno di rassegnazione, e con la tristezza negli occhi tipica di una ragazza forte, come quella che era Joey. Una ragazza forte, determinata ma con alle spalle una serie di avvenimenti e situazioni difficili da cui ancora non era uscita del tutto.
-Si stancano anche di me- mormorò Zayn, con un obbiettivo ben preciso in testa: le labbra di Joey.
-Io non mi stancherei mai di te..- rispose quindi Joey, con la sincerità e l’innocenza tipica di un bambino. “Bingo” pensò Zayn. Proprio la risposta che sperava.
-Quindi è ufficiale!- esclamò contento.’ Sul viso della rossa si dipinse un’espressione di pura confusione, niente che Zayn Malik non avesse già previsto –Dico, è ufficiale, sei la mia ragazza- si spiegò meglio Zayn. Joey sorrise, sorrise sul serio.


Adesso era finita, era finita da un mese e Joey stava malissimo da quando, un mese fa, aveva bussato alla porta della camera da letto di Zayn e ad aprirgli era stata una ragazza, una loro compagna di scuola, Perrie Edwards, che numerose volte aveva mostrato fin troppe volte troppo interesse per Zayn. Aveva intravisto dall’apertura della porta Zayn che dormiva sul suo letto, a petto nudo, e Perrie con la camicetta abbottonata male ed i capelli scompigliati. Era bastato.
Era corsa via e aveva evitato ogni chiamata, ogni messaggio di Zayn. Non aveva nemmeno voluto aprirgli la porta di casa. Da un mese usciva solo per andare a scuola, e anche li evitava Zayn il più possibile.

-Zayn? Sono io! Mi apri?- disse Joey, bussando delicatamente alla porta –Zayn?- chiese ancora, non ricevendo risposta. Finalmente la porta si aprì, ma non per mano di Zayn. Una Perrie Edwards, con tanto di capelli scombinati e maglietta abbottonata male, stava in piedi davanti alla soglia e la guardava con aria soddisfatta.
-Zayn sta dormendo- disse con quel tono da vipera, tipico di Perrie –Se vuoi gli dico che sei passata, quando si sveglia- le fece l’occhiolino e le chiuse la porta in faccia. La rossa scese velocemente le scale e uscì fuori da quella casa. Si sedette sullo scalino davanti la porta e cominciò a piangere.
-Niall?- singhiozzò dopo aver composto il numero del biondo –Niall ti prego vienimi a prendere- era arrivato subito, sfrecciando sulla sua moto. Non appena accostò vide la rossa accucciata sullo scalino, un pacchetto con il logo Starbucks per terra, tutto schiacciato, e una bustina a qualche metro di distanza dal sacchetto. Joey salì sulla moto e quella sera dormì a casa di Niall, stretta a lui.


Joey scese di sotto ad aprire la porta, dopo essersi assicurata che non fosse stato Zayn a bussare.
-Bimba, come stai?- fortunatamente era di Niall che si trattava, il suo migliore amico. Glie l’aveva presentato Zayn, tre anni prima, quando si erano messi insieme. Tecnicamente non avrebbe dovuto vedere neanche lui, essendo uno dei più cari amici di Zayn, ma era l’unica persona con cui avesse voglia di parlare.
-Oggi Zayn ha chiesto di nuovo di te- mormorò Niall, un po’ incerto –Dovresti parlarci Jò. Dovresti sentire cosa ha da dirti e magari..-  la rossa lo interruppe bruscamente urlandogli in faccia un no secco, che fece raggelare il biondo. Ma lei era più che decisa a non parlare con Zayn, non parlarci mai più.
- Come stai, piccoletta? Come stai realmente?- chiese il ragazzo, stringendola forte.
-Male. Il mio cuore è a pezzi, ed io sono a pezzi appresso a lui- mormorò buttandosi sul divano, seguita a ruota dal biondino.
-E’ normale piccoletta- disse lui scrollando le spalle.
-Cosa vuoi dire?- chiese lei, confusa.
-Voglio dire, è normale, sono fasi.. – si mantenne sul vago il biondo, tipico di Niall Horan.
-Fasi?- chiese di nuovo la rossa, che non aveva capito proprio nulla.
-Stai attraversando la prima delle sei fasi della separazione!- esclamò esasperato come se fosse la cosa più ovvia del mondo. La rossa lo intimò a continuare. –Hai il cuore spezzato. Credi che questa sia la cosa peggiore di tutte.. Aspetta di arrivare alla fase due- mormorò il biondino, abbassando il tono della voce sull’ultima frase. Mano a mano, Joey prendeva consapevolezza del fatto che, di sicuro, stava passando per davvero in quella fase. Incuriosita si voltò con uno scatto fulmineo verso il biondo.
-In che cosa consiste la seconda frase?- chiese intimorita dalla risposta che poteva ricevere. 


Hi :D 

Eccomi qui con una nuova fan fiction :D Ho preso spunto da una canzone che ho sentito ultimamente, six degrees of separation, dei The Script. Mi è piaciuta un sacco, ho letto la traduzione e SBAM, mi è venuta l'ispirazione ahahah. E' un po' cortino, lo so :( ma giuro che i prossimi saranno più lunghi! Che ne pensate di Zayn versione 'traditore'?ahahah. E di Niall versione 'best friend'? Devo dire che a me piace molto immaginarli in questo modo, Zayn bello e stronzo e Niall dolce e coccolone ahahahah
E niente, prometto che il prossimo sarà più lungo :D 
Nel frattempo, se non avete da fare, vi lascio il link delle altre due storie ( 1. 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2045412&i=1 2. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2170279&i=1) e della mia OS (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2131598&i=1
Sono assolutamente all'inizio e sono una principiante! Se avete consigli da darmi per migliorarmi, sono sempre bene accetti! :D 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia fatto venir voglia di lasciare una recensione :D 

Much love, Elielihoran <3 <3 <3

 

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Capitolo 2
*** 2. "What's gonna kill you is the second part" ***


Six degrees of separation.

"What's gonna kill you is the second part"






“Zayn, dimmi subito dove mi stai portando o metto i piedi sul cruscotto!” quel pomeriggio Joey aveva acconsentito ad uscire con Zayn. Gli aveva promesso che sarebbero stati tutto il pomeriggio insieme e poi sarebbero andati a cenare a casa di lei, che viveva da sola. Era salita sulla macchina del suo ragazzo, che non voleva dirle dove si stavano dirigendo. Era da circa quattro mesi che stavano insieme, Zayn aveva imparato a conoscere Joey, aveva memorizzato quali erano i suoi interessi ed ogni lunedì cominciava ad organizzare il pomeriggio speciale da regalare alla sua ragazza. “Stavolta sono fregato” si diceva sempre “Totalmente piegato ad una ragazza. Sei un pappamolle, Zayn” poi ci pensava meglio, rifletteva a lungo e arrivava all’esatta conclusione di non essere piegato proprio a nessuno, arrivava alla conclusione che il suo stato attuale non era una schiavitù, bensì un bisogno. Il perenne bisogno di vedere la rossa sorridere a causa sua. Perché Joey aveva il sorriso più bello che Zayn avesse mai visto. Creava una specie di dipendenza. Ogni tanto gli capitava di dire qualche frase del tipo ‘smetti di sorridere oppure si innamoreranno tutti di te’ e si sentiva stupido. Stupido perché non era mai stato nello stile di Zayn Malik sputare fuori certe sdolcinatezze. Se solo avesse potuto leggere nella mente di Joey, appena dopo aver  pronunciato quelle parole. Anche lei conosceva ormai bene il suo ragazzo, e sapeva che quando diceva qualche cosa di incredibilmente smielato era perché non era riuscito più a trattenersi, perciò aveva imparato a fingersi indifferente e a gioire dentro. Si era accorta che tutto quello che aveva detto
gli anni passati, cose del tipo ‘l’amore fa schifo’ oppure ‘l’amore è una rovina’, non sempre era vero. Joey era innamorata, lo sapevano tutti, anche se lei lo stava ancora ammettendo a se stessa. L’unico a non saperlo era proprio Zayn. Si sa come sono le persone innamorate. Insicure quando si tratta dei sentimenti del partner e con i prosciutti negli occhi, non si riescono a captare i segnali. Ma Zayn conosceva bene i suoi sentimenti, era già uscito dalla fase dell’autoconvinzione. Adesso doveva solamente dichiararsi.. Più facile a dirsi che a farsi.
“Va bene, va bene, te lo dico! Ma togli quei piedi da la!” esclamò esasperato Zayn. Joey sorrise trionfante mentre Zayn staccò una mano dal volante per rovistare dentro la tasca della giacca. Ne tirò fuori due biglietti e li prose alla sua ragazza. Joey all’inizio rimase sorpresa, poi guardò bene, biglietti aerei. Biglietti aerei per la California.
“Accosta” mormorò Joey, più seria che mai. Zayn rimase sconvolto, cosa aveva sbagliato? Era sicuro che le sarebbe piaciuto andare in California!
“Che cosa?” chiese preoccupato.
“Accosta” ripeté la rossa quasi urlando. Zayn accostò sulla destra e abbassò lo sguardo, aspettando che la sua ragazza parlasse. Inaspettatamente Joey si lanciò in braccio a lui, gettandogli le braccia al collo. Il moro rimase un po’ interdetto, ma la strinse ancor più forte. Sentì il suo collo inumidirsi. Joey stava.. Piangendo? Dolcemente la allontanò da lui per guardarla negli occhi.
“Perché piangi?” le domandò con tutta la dolcezza che poteva possedere. Joey si asciugò le guancie e gli sorrise debolmente.
“Te lo giuro Zayn, sei quel che di più bello c’è nel mondo. Ti guardo negli occhi e te lo giuro, io giuro di amarti. Quanti doppi turni al lavoro hai dovuto fare per permetterti questi biglietti? Non erano necessari. Io ti amo. Ti amo qui, ti amo in California, ti amo anche all’inferno. Ti amo in ogni tua piccola sfumatura. Perché tu sei Zayn, e sei la parte più bella della mia vita! Stiamo insieme da due anni, ed io, io ti amo. Lo so per certo” e lo strinse di nuovo.
“Idem” sussurrò Zayn all’orecchio della sua ragazza, per poi baciarla e riprendere il cammino verso l’aeroporto.


Ovviamente Niall non le aveva detto in che cosa consisteva la seconda fase, quando mai. Era andato via dopo cena, lasciando la sua mente in balia dei ricordi di Zayn. Era ormai mezzanotte inoltrata, ma il suo cervello non riusciva a spegnersi. Decise di alzarsi dal letto per sedersi sulla cassapanca che stava sotto la finestra, sulla quale si infrangevano le goccioline di pioggia. Joey passò tutta la notte ad osservare il temporale attraverso il vetro. La pioggia che bagnava l’asfalto e le poche macchine che sfrecciavano con i fari accesi l’aveva sempre affascinata. Vide l’alba. E mente il sole sorgeva, passò una mano sull’altra estremità della panca, sentendo ovviamente la mancanza di Zayn. L’ultima volta che aveva visto l’alba era stato con Zayn, proprio su quella cassapanca.
Trascinò  stancamente i piedi fino al bagno, dove passò un bel po’ di strati di correttore sotto gli occhi, per coprire le occhiaie dovute alla nottata insonne. Indossò la felpa verde che Niall le aveva portato dall’Irlanda. Il biondo aveva avuto l’idea di provarsi la felpa e prenderla della sua misura, così che a Joey sarebbe venuta larga, come piaceva a lei. Mise degli skinny jeans chiari e delle semplici Vans rosse. Con lo zaino in spalla, le cuffie nelle orecchie si incamminò verso la scuola. Non appena varcò il cancello ed entrò in cortile, cominciò a guardarsi intorno cercando Jamie, ma i suoi occhi si incastrarono in quelli di Zayn prima che potesse percorrere con gli occhi un quarto del cortile. Il moro rimase con la sigaretta a mezz’aria. Si perché dopo che la ragazza che amava l’aveva mollato, Zayn aveva perso tutto e si era dato all’erba, alle sigarette, all’alcool e alle risse. Fumava mezza canna quasi ogni sera, sigarette ne fumava praticamente un pacchetto al giorno e le risse.. Aveva un bel po’ di rabbia repressa. Zayn era arrabbiato. Arrabbiato per aver perso quel che di più bello aveva, arrabbiato perché l’aveva perso per nulla, arrabbiato con Perrie Edwards che era stata la causa di tutti i suoi problemi, arrabbiato con Joey perché non gli aveva dato la possibilità di spiegarsi. Era arrabbiato con Niall Horan, suo migliore amico storico, perché poteva abbracciare Joey, mentre a lui era stata tolta la possibilità. Arrabbiato con i suoi migliori amici, perché ogni mattina per loro c’era sempre un sorriso da parte di Joey. Ma più di tutti, Zayn era arrabbiato con se stesso. Col suo cuore, precisamente. Col suo cuore che si era innamorato e aveva perso quell’indipendenza e quella liberta che fino a qualche tempo fa erano tipiche di Zayn Malik. Adesso stava guardando Joey che abbracciava Niall, che rideva con lui. Lo guardava con invidia, ma non ci discuteva mai. Niall era l’unica persona che poteva dargli notizie sulla ragazza che amava, Niall stava sudando sette camice per convincere la rossa a dare a Zayn la possibilità di raccontarle la verità. Ma lo sapevano tutti, Joey era testarda. Era grato a Niall, gli voleva bene davvero. Gli occhi di Zayn ripresero vita. Gettò il mozzicone per terra e lo pestò con forza, poi a passi decisi si avvicino ai due ragazzi. Il biondino, che lo vide arrivare, si congedò all’istante con un ‘ho degli amici che mi aspettano’. La rossa lo guardò interrogativa, ma non appena si girò e incontrò il petto muscoloso di Zayn capì all’istante. Ormai però Niall era sparito. Sbuffò sonoramente e prese a camminare decisa verso l’interno dell’edificio.
“Joey!” la chiamò Zayn, senza però ricevere risposta “Joey! Dobbiamo parlare!” quasi urlò Zayn, allungando un po’ il passo per starle accanto.
“Io non ho niente da dire” mormorò la rossa, continuando a camminare verso l’aula di inglese.
“Allora ascolta ciò che devo dire!” disse Zayn, sull’orlo di una crisi di lacrime. La rossa si arrestò di colpo, girandosi verso il ragazzo e facendo attenzione a non incontrare gli occhi ormai lucidi di quest’ultimo.
“Non credo di avere abbastanza forza” mormorò riprendendo a camminare. Stavolta però Zayn non la seguì. Rimase fermo a rielaborare ciò che aveva appena sentito e a cercare di attutire il frastuono che il suo cuore stava facendo.

“Allora? Avete parlato? Vi siete rimessi insieme?” il biondo spuntò accanto a Joey, cominciando con le sue solite domande a cui la rossa rispose semplicemente negando con la testa. Niall capì al volo. Le passò un braccio attorno alla schiena e la strinse.
“Come stai?” le sussurrò all’orecchio.
“Benissimo! La mia vita non è mai andata meglio di così” esclamò Joey, fin troppo euforica per risultare credibile. Il biondo la strinse più forte, facendole capire che non se l’era bevuta per niente.
“Credo di stare passando per la seconda fase, e mi sta davvero uccidendo” mormorò la rossa, lasciandosi sfuggire qualche lacrima ribelle.



BUONASERA! 

Finalmente sono riuscita ad aggiornare questa FF. Avrei dovuto pubblicare il capitolo ieri sera, ma sono uscita da word senza salvare e l'ho dovuto ristrivere tutto D: Comunque sia, che ne pensate del capitolo? Spero vi piaccia tanto quanto mi è piaciuto scriverlo :D In questo capitolo la determinazione di Joey nel non voler ascoltare Zayn è abbastanza evidente. Capitolo per capitolo si vanno conoscendo tratti importanti della relazione di Zayn e Joey. Io li amo da morire! Praticamente nella mia testa la fan fiction è gia finita ahahahah. Non dovrebbe comunque essere troppo lunga, conto infatti di arrivare agli 8-9 capitoli :D 
Nel caso aveste del tempo libero e voglia di leggere qualcosa, vi lascio i link delle altre FF: 
- Welcome to my life (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2045412&i=1
- The Hunger Games (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2170279&i=1
E della mia OS: 
- I'm in love with you, and all your little things (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2131598&i=1
Mi sto già mettendo a lavoro per aggiornare 'The Hunger Games' e per una nuova OS che mi ronza in testa da un po'! 

Vi metto anche il link della canzone a cui è inspirata questa fan fiction, ovvero Six Degrees Of Separation dei The Script (
http://www.youtube.com/watch?v=FCT6Mu-pOeE

Ringrazio sempre le ragazze che hanno messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite e mi farebbe piacere se mi faceste sapere quello che ne pensate di questo capitolo :D 

Much love, Elielihoran <3 

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Capitolo 3
*** 3. "And the third, in when your world splits down the middle" ***


Six degrees of separation.

 

And the third, is when your world splits down the middle.

 



“Mi chiedo perché mi trovo qui” brontolò per l’ennesima volta Joey, contro la sua amica Jamie. Jamie era una delle sue più care amiche, l’aveva conosciuta nell’ufficio del preside qualche mese prima, e da li avevano instaurato un bel rapporto. L’unica pecca di Jamie, era un fratello fin troppo ribelle e festaiolo. Il leggendario Louis Tomlinson, bello da far schifo. Ai signori Tomlinson capitava spesso di partire per lavoro e lasciare i due a casa da soli. Si aspettavano un tantino di responsabilità da un figlio di diciott’anni compiuti e una figlia di diciassette. Almeno una volta al mese Louis organizzava un festino a casa sua, dove gran parte della scuola era presente. Jamie aveva convinto Joey a partecipare e a farle compagnia, dato che non conosceva nessuno degli amici di suo fratello. Joey aveva provato a rifiutare l’invito, ma la bionda l’aveva letteralmente lavata, vestita, pettinata, truccata e caricata in macchina. Adesso Joey si trovava da sola, seduta sul quarto scalino dall’alto che si rigirava un bicchiere d’acqua tra le mani. C’era un via vai di gente, principalmente coppiette, che facevano sali e scendi dalle scale, passandole accanto senza degnarla di uno sguardo. L’ennesimo ragazzo stava scendendo le scale mentre una coppia di ubriachi le stava salendo. Il ragazzo non guardava per terra, quindi non si era neanche accorto della presenza esile che stava seduta qualche gradino più in basso finché non ci inciampò, riversando il contenuto del bicchiere sulla maglia bianca di lei.
“Scusami! Non ti avevo visto, scusami, scusami!” urlò dispiaciuto il ragazzo, sovrastando di pochissimo il rumore. Si apprestò a togliere dalle mani della rossa il bicchiere ormai vuoto, mentre quest’ultima malediceva la sua amica per aver scelto una canottiera bianca ‘E’ l’unica nel tuo armadio che sta bene con questa gonna a fiori e queste scarpe nere’ aveva detto. Peccato che il bianco, da bagnato, diventa trasparente.
“Tranquillo” urlò, cercando di tranquillizzare il ragazzo, che la guardava mortificato “E’ trasparente?” gli chiese ancora, insinuando appena la lingua tra i denti a mo’ di sorriso e  guardando la chiazza bagnata sul suo petto. Il ragazzo annuì e poi rise rumorosamente, facendo sorridere anche la rossa. Le fece cenno di seguirla in cima alle scale. Doveva essere un amico di Louis, perché si sapeva muovere piuttosto bene in quel labirinto che era casa Tomlinson. Aprì una porta, quella del bagno, e fece accomodare la ragazza sul coperchio della tavolozza del water mentre lui rovistava nello stipetto accanto allo specchio, dove Joey studiava la chiazza abnorme.
“Conosci bene questa casa” mormorò Joey guardandosi intorno. Il moro si voltò un attimo per sorriderle, per poi riprendere a rovistare tra i cestini.
“Io e Louis siamo amici da secoli” le rispose.
“Che cerchi?” domandò innocentemente la rossa.
“Il phon!” esclamò tirando fuori l’apparecchio e sorridendo trionfante. Attaccò lo spinotto e poi guardò l’aggeggio un po’ perplesso, rigirandoselo tra le mani. Joey si alzò da quella sedia improvvisata e si avvicinò a lui.
“Che stai facendo?” gli chiese trattenendo a stento una risata, dovuta all’espressione seria e concentrata di lui.
“Come si accende questo coso?” domandò in risposta, prendendo a colpire invano la parte superiore del phon. Joey gli fece segno di darglielo e cominciò anche lei a cercare il tasto d’accensione, notando che il ragazzo moro effettivamente non aveva tutti di torti, sull’asta non vi era alcun tasto. Dopo un bel po’ di tempo, Joey individuò il tasto appena sotto il cilindro da dove esce l’aria e lo premette, esultando contenta. Si accorse solo dopo che il phon era puntato precisamente al centro del viso del ragazzo e scoppiò a ridere, notando la sua espressione che trovò davvero esilarante. Fu il moro a spegnere l’aggeggio.
“Oddio scusa” esclamò lei, in preda alle risa, riprendendo tra le sue mani il phon “Mi tieni i capelli?” chiese al moro, tornando quasi seria e di un colorito normale. Il ragazzo annuì e le scostò i lunghi capelli sia dalle spalle, tenendoli poi alti, al di fuori della portata del phon. In pochi minuti la maglia della rossa era tornata come prima, quindi quando spense il phon, il ragazzo lasciò andare i capelli di lei.
“Comunque sono Joey” disse lei, mentre si sistemava i capelli.
“Zayn” rispose il moro riponendo l’apparecchio nello stipetto “Vieni nella nostra scuola, giusto? Ti ho visto più volte con Jamie Tomlinson” spiegò lui, più per chiacchierare che per conferma. Ciononostante la rossa annuì. Per i minuti successivi Zayn la studiò. Quando Zayn conosceva una ragazza era solito ad analizzarla nei dettagli, per quanto riguarda l’estetica. Non era interessato solo al bel fisico e al bel viso. Lui guardava il portamento, i modi di fare e di parlare e anche le espressioni. Joey, nonostante portasse i tacchi piuttosto alti, aveva un portamento semplice ed elegante, che non sfuggì all’occhio attento di Zayn, per quel che aveva potuto intendere, non era neanche una ragazza volgare, tutt’altro. Si era rivelata davvero simpatica, visto e considerato che Zayn non solo le era inciampato di sopra, ma le aveva pure rovinato la maglia. Osservò con attenzione gli abiti che portava. Una gonna rossa a fiori copriva la famosa canottiera bianca fin sopra l’ombelico, arrivando poi a metà coscia. Faceva contrasto con tutti gli altri vestitini striminziti e attillati che avevano le altre ragazze al piano inferiore. Portava anche una collana, un girocollo apparentemente troppo stretto, nero con gli strass, un paio di orecchini a bottone abbinati alla collana e numerosi bracciali in entrambi i polsi, che tentennavano ogni volta che faceva un movimento. Il trucco non era pesante, anzi, quasi inesistente. Solamente una riga di matita nera dentro l’occhio, nella palpebra inferiore, che rendeva ancor più profondi quegli occhi neri. Joey si era accorta da un bel po’ dello sguardo insistente di Zayn, ma non era affatto in imbarazzo, stranamente. Si voltò e gli sorrise, tendendogli la mano per intimargli di alzarsi.
“Se vuoi possiamo scendere” disse semplicemente, con un sorriso gentile ad incorniciarle il volto. Il ragazzo ricambiò il sorriso, afferrò la mano, facendosi condurre giù per le scale.



Si sentiva stupida, era davvero una stupida. Aveva ripensato agli occhi di Zayn mentre la imploravano di dargli la possibilità di spiegarsi, mentre la pregava di ascoltarlo e si dava mentalmente della debole. Non era abbastanza forte per guardare Zayn negli occhi e dirgli di lasciarla in pace. Perché? Perché Joey Stone era totalmente, incondizionatamente, follemente, veramente innamorata di Zayn Malik da quella sera in casa Tomlinson. Perché Joey Stone non cambia mai parere sulle persone, e l’impressione che le aveva fatto Zayn era stata positiva sin da subito. Così positiva che l’aveva portata all’innamoramento incondizionato e incontrollabile. Forse avrebbe dovuto ascoltare il racconto di Zayn, la sua versione dei fatti. Ma sfortunatamente, oltre ad essere testarda e innamorata, Joey era anche fin troppo orgogliosa. Non sarebbe andata a cercare Zayn, avrebbe aspettato la prossima occasione, se mai ci sarebbe stata.
La professoressa di filosofia continuava a parlare, irritando ancor di più la rossa. Quando finalmente la campanella suonò, si diresse velocemente in mensa, dove tutto quel che prese fu una mela. Si avviò al tavolo isolato, dove non si sedeva mai nessuno e addentò la mela, ricordandosi del primo bacio con Zayn.

“Buon compleanno!” le urlò nelle orecchie Zayn, non appena Joey gli aprì la porta. La rossa si toccò l’orecchio, facendo intendere al moro che forse l’aveva gridato un po’ troppo forte. Quest’ultimo le sorrise e l’abbracciò forte. Quella sera sarebbe venuta a casa di Joey tutta la loro comitiva, per festeggiare il sedicesimo compleanno della rossa. A scuola le avevano già fatto tutti gli auguri, ma Zayn l’aveva riempita di messaggi e glie l’aveva urlato nell’orecchio ogni volta che si erano incontrati per i corridoi. Zayn e Joey avevano deciso che quel pomeriggio si sarebbero cimentati nella preparazione di una torta, da offrire poi ai loro amici. Zayn si era presentato puntualissimo come sempre.
“Me li hai già fatti cinquanta volte, Zayn” mormorò lei, stringendolo altrettanto forte.
 Si diressero in cucina, dove Joey aveva già preparato gli ingredienti. Lesse la ricetta della torta a Zayn, ma prima che potesse dire quante uova sarebbero servite, le arrivò una manciata di farina in testa. Rimase a bocca aperta mentre si girava lentamente per guardare in faccia il moro. Quest’ultimo le sorrise amabilmente.
“Ei Joey!” esclamò sporcandole il naso di cioccolata “sei sporca sul naso” disse, ridendo della sua stessa battuta.
“Ei Zayn!” esclamò allora la rossa, imitando il tono di voce che poco prima aveva assunto il suo amico “sei sporco sulla guancia” disse spalmandogli un cumulo di burro sulla guancia. Entrambi scoppiarono a ridere, prendendo a lanciarsi ogni ingrediente e facendo la lotta con i cucchiai di legno. Poi d’un tratto Joey si fermò, buttò a terra la sua arma e guardò il moro.
“Ei Zayn!” esclamò pimpante, nello stesso modo di poco prima “hai un po’ di cioccolata sulla bocca” esclamò per poi stampargli un veloce bacio sulla bocca. Zayn d’altro canto rimase stupito. Mai, mai nella sua vita aveva incontrato una ragazza solare, allegra, spensierata, spontanea e intraprendente come Joey, ed era per questo che provava dei sentimenti così forti nei suoi confronti. Che fosse l’inizio di un amore di quelli rari, certamente nessuno dei due lo sapeva. Infatuazione, la definivano entrambi. Il moro restò con gli occhi spalancati, guardando la rossa mentre gli sorrideva a trentadue denti dondolandosi sui talloni, come se avesse fatto una monelleria.
“Ei Joey” mormorò stavolta Zayn “Sei bellissima” e poi la baciò, ma stavolta la baciò sul serio, era pur sempre lui il ragazzo, stava pensando, Joey aveva rotto il ghiaccio e Zayn lo stava sciogliendo del tutto. La rossa nel frattempo colpì il moro alle spalle. Senza staccare le labbra dalle sue, era riuscita a prendere l’ultimo uovo della confezione e a romperlo in testa a Zayn, che adesso la guardava allibito.
“La doccia me la faccio prima io” disse. Lo baciò di nuovo e poi salì di sopra.


“Ei piccoletta! Perché non ti siedi con noi?” chiese Niall, riscuotendola dai suoi pensieri e sedendosi rumorosamente accanto a lei. La rossa scosse la testa debolmente.
“Scusami biondino, ma non sono proprio in vena..” mormorò mentre si passava il palmo della mano sulla guancia, spazzando via le lacrime che erano fuoriuscite. Allora Niall capì, e la strinse in un abbraccio così familiare da farla cadere in dei singhiozzi liberatori. Tutte le certezze, tutto quello in cui sperava, tutto quello in cui credeva, tutto quello che amava stava sprofondando nella crepa che si era creata quando il suo mondo si era spaccato proprio nel mezzo. 




AAAVEEE :D 

Sono riuscita ad aggiornare anche questa FF, ovviamente in ritardo...... Scusatee :( vi giuro che non l'ho fatta apposta! Ho iniziato a scrivere questo capitolo subito dopo aver pubblicato l'altro, ma poi purtroppo per mancanza di tempo ho tardato a continuarlo, infatti l'ho scritto tutto oggi! Mi è piaciuto tanto scriverlo, anche se non è un granchè. Vi dico gia da adesso che sono un'amante dei lieto fine (SPOILER) ahahaahah. Avevo anche pensato di farla diventare una long, poi però mi sono ricreduta perché sarebbe stata una forzatura, quindi APPROSSIMATAMENTE mancano circa 4 o 5 capitoli alla fine :D 
In questo capitolo Joey comincia ad avere dei rimorsi, si rende conto che probabilmente è stata un po' immatura e testarda e che Zayn ha comunque qualcosa di piuttosto importante da dirle, visto quanto ci tiene ad essere ascoltato. Mentre nell'altro capitolo c'era un po' più di "presente", questo è incentrato principalmente sui flashback perchè, non so se sono riuscita a farvelo capire, è il post-incontro, la seconda ora, precisamente.
Cooooomunque, Ho riguardato i capitoli precedenti.. SONO DAVVERO CORTISSIMI!! Mi dispiace da morireee, infatti questo ho cercato di farlo un po' più lungo, anche se non sono sicura di esserci riuscita. GIURO CHE SONO TRE PAGINE DI WORD. 

Mi servirebbe qualche anima pia che sia capace di fare banner belli.. Sia per questa FF che per l'altra, perchè io proprio non riesco a capire come si fa, quindi se qualcuno è disponibile, vi prego, contattatemi ahahahah. 

Inoltre se avete qualche FF che magari vi piacerebbe rendere più 'famosa', lasciatemi il link nelle recensioni, perchè ho una voglia matta di leggere in questo periodo ahahah. Nel frattempo vi lascio il link della mia long Welcome to my life. (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2045412&i=1)
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia fatto venir voglia di recensirlo, grazie sempre a chi reensisce e a chi ha messo questa storia nelle preferite/ricordate/seguite!

Much love, Elielihoran <3

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Capitolo 4
*** 4. "Fouth, you're gonna think that you fixed yourself". ***


Six degrees of separation.

Fourth, you're gonna think that you fixed yourself.





Dopo lo sfogo di Joey, Niall non se l’era proprio sentita di abbandonare l’amica a se stessa. Era andato a casa sua e aveva passato tutto il pomeriggio con lei, e quando era arrivata la sera si erano sdraiati sul letto di lei e avevano dormito stretti l’uno a l’altro. La mattina successiva infatti, Joey era raggiante. Si era svegliata alle sei, decisamente troppo presto per un sabato mattina. Tuttavia non aveva voglia di riaddormentarsi. Aveva guardato l’amico biondo al suo fianco, con un sorriso dolce, e gli aveva spostato i capelli dalla fronte, lasciando poi un dolce bacio in prossimità dell’occhio. Si era alzata ed era entrata in doccia, pensando al suo amico biondo. Niall Horan si stava rivelando davvero un buon amico. La ascoltava, senza interromperla. Era capace di ascoltarla parlare dello stesso argomento per ore, poi quando finiva di parlare esprimeva il suo pensiero. Niella era sempre stato così, da quando avevano instaurato quel rapporto, la ascoltava, la consolava, la abbracciava, le teneva compagnia e cercava di continuo di farla ridere quando qualcosa non andava e non chiedeva mai niente in cambio. Joey aveva voglia di abbracciarlo, stringerlo e ripetergli quanto era importante fino alla nausea. Voleva raccontargli quanto si sentisse a casa quando ogni mattina, a scuola, non appena i loro sguardi si incrociavano, Niall apriva le braccia e lei si lanciava all’interno di esse, accoccolandosi sul petto muscoloso e lasciandosi cullare da colui che in quel momento l’unico sole nella tempesta che era diventata la sua vita. Voleva dirgli quanto lui fosse importante, quanto gli volesse bene, ma non era nel suo stile. Joey si lasciava andare in taciti abbracci, e Niall capiva. Capiva tutto, capiva sempre.
Frizionò un po’ i capelli prima di accendere il phon e lasciarli svolazzare dappertutto. Quando decise di aver finito, ripose il phon e diede un’occhiata all’ora. Le sette e mezza. Aveva perso un’ora e mezza dentro la doccia, a preparare un discorso che non avrebbe pronunciato mai. Sgusciò di nuovo sotto le coperte, cercando di fare meno rumore possibile, capendo solo quando il biondino sospirò muovendosi di aver fallito miseramente. Ne approfittò per intrufolarsi anche tra le braccia dell’amico che sorrise con gli occhi socchiusi e si avvicinò a sua volta.
“Ei piccolina” mormorò con la voce impastata dal sonno, appoggiando il mento sulla testa rossa dell’amica. Joey non rispose, fece semplicemente strisciare la guancia sul petto tonico del biondo mugolando qualcosa “Buongiorno anche a te” sussurrò Niall, posandole un tenero bacio tra i capelli profumati e ridendo debolmente.
“Ti voglio bene” mormorò la rossa, così, improvvisamente. Ma Niall lo sapeva già, così la strinse ancor di più, continuando a stringerla finché non caddero entrambi tra le braccia di Morfeo.

Quando Joey aprì gli occhi, erano le undici passate ed era sola nel letto. Si stropicciò gli occhi come un bambino appena sveglio e si guardò intorno in cerca di una testa bionda. Era sola. Fece un giro per la casa e intravide il tavolo della cucina apparecchiato per una persona sola. Entrò sorridendo, pensando di trovarci Niall, ma anche quella stanza era vuota. Sul frigo vi era un biglietto dove Niall si scusava ma era dovuto scappare e le augurava buona colazione. Il suo migliore amico le aveva cucinato i pancake e invece di far colare a casaccio lo sciroppo d’acero, l’aveva usato per disegnare cuore in cima ai pancake. Joey sorrise cominciando a mangiare quel che gli era stato preparato.

Gli dispiaceva da morire non aver potuto salutare Joey, ma aveva un migliore amico in preda ad una crisi, e lui doveva esserci. Si precipitò a casa di Zayn, rischiando più volte di fare un incidente con la moto, e bussò al campanello insistentemente, finché non venne ad aprire un Zayn con gli occhi rossi.
“Come stai?” gli chiese il biondo, buttando il casco a terra e chiudendo la porta alle sue spalle.
“Lei come sta?” chiese in risposta Zayn. Tipico, pensò Niall. Nessuna novità. Zayn infatti era solito a chiedere a Niall di Joey, voleva sempre sapere come stava, che faceva, se piangeva o se si fosse già tirata su. Chiaramente Niall non poteva raccontare ciò che gli confidava la sua amica, e Zayn lo sapeva, come sapeva che il biondo cercava di rispondere alle sue domande quanto più sinceramente gli era possibile.
“Sta.. bene. Se ci penso bene, stamattina si è svegliata piuttosto allegra” disse, sorridendo al pensiero della sua amica con il sorriso sulle labbra. Il moro sorrise amaramente, borbottando qualcosa del tipo ‘meglio così’. Joey stava andando avanti, stava andando avanti senza di lui, e questo lo stava letteralmente facendo a pezzi.
“Cosa hai intenzione di fare?” chiese Niall.
“Niente” mormorò Zayn, scatenando così l’ira del biondo.
“Cosa significa niente, Zayn? Ti è andato in pappa il cervello? Vuoi davvero perdere la ragazza che ami?” sbraitò Niall, alterato per la risposta ricevuta poco prima.
“Che vuoi che faccia? Sta bene, sta andando avanti e non vuole starmi a sentire” mormorò il moro, incapace di alzare la voce.
“Ma chi l’ha detto che sta andando avanti? Ti amava, Zayn. Non hai idea di quante lacrime ha versato su questa stessa maglietta” urlò ancora, toccandosi la maglietta “ Nessuno di noi sa quello che c’è dentro di lei. Crede di essere stata tradita dal ragazzo di cui è innamorata, tu ti comporteresti diversamente? La staresti a sentire?” si calmò un po’ prima di continuare a parlare “Senti amico, io lo so che tu non l’hai tradita e so anche che vi amate. Ci provo a convincerla a starti a sentire, ma è un lavoro che dobbiamo fare in due. Per quanto io sia importante per lei, non posso dirle come agire e come comportarsi, posso spingerla a parlarti, ma il resto è compito tuo. La ami? Vattela a riprendere. Credimi Zayn, non lo direbbe mai, ma lei non aspetta altro che chiarire tutta questa faccenda. Mi mancano le uscite tutti insieme, eravamo una forza quando eravamo tutti insieme..” mormorò tristemente, con un sorriso amaro sulle labbra, al ricordo dei vecchi tempi. Si voltò a guardare il suo amico, seduto inerme sul divano con le guancie bagnate e gli occhi straripanti di lacrime. Soffriva, soffriva come un cane. Sembra stupido a pensarci. Due persone che soffrono entrambe per via dell’altro. Sembra una situazione così facile da risolvere, basterebbe soltanto stare a sentire quello che l’altro ha da dire. Ma purtroppo l’orgoglio si può combattere soltanto con la determinazione, che scarseggiava in Zayn.
“Tornerete insieme, amico. Te lo prometto..” mormorò il biondo, abbracciandolo e cercando di tirargli su il morale.

Quel giorno Joey stava particolarmente bene. Aveva divorato i suoi pancake e adesso aveva voglia di uscire. Il suo migliore amico le aveva dato buca, ma non glie ne faceva una colpa dato che da quando aveva rotto con Zayn era stato tutti i giorni a consolarla. Aveva anche altri amici, e Joey lo sapeva bene, per questo non se l’era presa. Adesso le toccava trovare qualcun altro con cui passare quel pomeriggio. Diede una scorsa veloce alla rubrica del suo cellulare. Poteva chiamare Louis, o Liam, o Harry. Con Louis ormai parlava poco, per via del suo evitare Zayn, Liam aveva una ragazza e di sicuro di sabato pomeriggio sarebbe stato impegnato con lei. Avrebbe chiamato Harry, che continuava comunque a sentire piuttosto frequentemente. Digitò velocemente il numero di Harry in rubrica e gli scrisse un messaggio, la cui risposta non tardò affatto ad arrivare.

“Pronta fra mezz’ora, bambina”

E Joey non poté fare a meno di sorridere per la risposta di Harry. Harry era così, come i bambini. Non portava mai rancore per nulla e il suo quadro delle priorità era già ultimato. Infatti Harry considerava Joey una priorità. Non uscivano insieme da tanto e non aveva senso rinunciare alla sua proposta per una potenziale sveltina. Non aveva esitato neanche per un secondo e aveva subito accettato, annullando in seguito l’impegno preso il giorno prima con Georgia. Perse dieci minuti buoni ad ammirarsi davanti allo specchio, poi prese le chiavi della macchina e partì verso casa della rossa.
Quando arrivò la trovò già fuori dal vialetto di casa, con un sorriso sulle labbra.
“Harold!” esclamò entrando in macchina e stampandogli un bacio al centro della guancia. Il riccio sorrise in risposta, mettendo successivamente in moto la macchina.
“Dove la porto, bella rossa?” gli chiese scherzando mentre le strizzava un occhio con fare da playboy.
“Andiamo al parco, ci prendiamo lo zucchero filato e poi andiamo a cenare al McDonald con due big menù a testa!” esclamò euforica, facendo ridere Harry.
Joey era una delle ragazze più strane che Harry avesse mai conosciuto, e ne aveva conosciute tante. Non le importava niente di mangiare sano, di limitare il consumo di carboidrati o di stare attenta alle calorie che assumeva. Joey Stone era una mangiona, e infatti sin da subito si era integrata nel gruppo di amici di Zayn. Gli avevano pure insegnato a giocare a calcio, faceva il portiere e, per essere una ragazza, non se la cavava affatto male.
In poco tempo furono al parco, proprio davanti il tizio che vendeva lo zucchero filato. Anche il signor Zucchero Filato conosceva Joey, infatti ogni volta lo zucchero filato della rossa era sempre il più grande di tutti. E non ne rimaneva mai neanche un ciuffo.
“Ei Al! Come stai?” esclamò contenta la rossa.
“Joey, da quanto non ti facevi viva! Ti trovo benissimo!” disse altrettanto euforico il signor Zucchero, come erano soliti a chiamarlo loro.
“Il solito?” gli chiese Al, con fare quasi paterno. Joey annuì contenta, facendogli segno con le dita di farne due.

Passeggiavano come due bambini, tenendo in mano lo zucchero filato. Prima della rottura tra Joey e Zayn, lei ed Harry erano soliti a fare queste passeggiate quando Joey aveva impegni. E invece a volte in quel parco ci passeggiavano tutti e sei insieme, ma lo zucchero filato era una specie di segreto tra Joey ed Harry.
“Allora? Come stai?” le chiese Harry, mentre passeggiavano lentamente in mezzo ad alberi e bambini.
“Bene” rispose Joey, guardandosi intorno. Harry le strattonò il braccio, facendola voltare verso di lui.
“Davvero?” chiese ancora, dubbioso e con un sopracciglio alzato.
“Sul serio. Oggi in particolare mi sento davvero bene.. Credo di stare andando avanti” rispose, più sincera che mai. Infatti, come abbiamo avuto modo di dire precedentemente, Joey quel giorno si era svegliata davvero bene, era in forma e allegra. A dire la verità, anche  Harry l’aveva notato, ma pensava che fosse solo una maschera, conoscendo l’amica. Però aveva colto la sincerità nelle parole della rossa e adesso la stava abbracciando. Da un lato felice, perché la rossa sembrava la stessa che aveva conosciuto tre anni prima, dall’altro triste. Triste perché Joey e Zayn erano la coppia più innamorata che Harry avesse mai visto. Non si scambiavano mai troppe effusioni in pubblico, si limitavano al saluto col bacio e alle passeggiate mano nella mano. Non erano una coppia pesante, anzi, era piuttosto piacevole passare del tempo con loro. Dei toccasana, li avrebbero definiti tutti i loro amici. Per il semplice fatto che erano così innamorati da riuscire a far trapelare tutto l’amore che provavano l’uno nei confronti dell’altra senza troppi baci o troppe smancerie. Mettevano davvero il buon umore quando erano insieme.
“McDonald?” chiese Harry, conoscendo già la risposta. La rossa infatti annuì, guardandolo con aria di sfida.
“Chi arriva prima alla macchina offre il dolce” urlò mentre già correva come una bambina. Harry sorrise, cominciando a correre dietro di lei.  



AAVEE!

In questo capitolo spunta finalmente anche Harry, che era anche lui un buon amico di Joey. Dato che fin ora è stata una storia piuttosto calma, ho inserito una mezza discussione tra Niall e Zayn. Niall infatti risulta più forte e determinato di Zayn, che dopo il litigio con Joey è distrutto. Niall si arrabbia con Zayn perchè entrambi sanno che Zayn non ha fatto nulla, ma quest'ultimo non sta facendo niente per cercare di convincere Joey ad ascoltarlo, se non quel piccolo tentativo nel capitolo precedente, quindi Niall cerca un po' di spronarlo, anche alzando un poco i toni. 
Joey dal canto suo sembra essersi un pochino risollevata, ma non saltate a conclusioni affrettate...... 
Che ne pensate di Harry e Joey? Io li adoro!
In realtà inizialmente Harry e il resto dei ragazzi, per i primi capitoli, dovevano essere solo delle comparse, ma era necessario qualcuno che non fosse Niall per scrivere il capitolo successivo. Non abituatevi troppo neache a Niall e Joey, perchè non è sempre tutto rosa e fiori (SPOILER).

Per il resto, QUATTRO RECENSIONI. IO VI AMO, GIURO :D siete state carinissime, ed è principalmente grazie a voi che ho aggiornato così presto (sono passati solo cinque giorni). E indovinate? NESSUN FLASHBACK, neanche uno piccolino ahahahah. Ho letto e riletto le vostre recensioni e ho cercato di seguire i vostri consigli, infatti ho inserito una piccola discussione ahahahah. Ho portato un bel nove a casa, quindi essendo allegra e giuliva ho scritto praticamente i tre quarti del capitolo, l'ho finito e l'ho postato ahahahaha.

Mi scuso con le ragazze che mi avevano lasciato i link delle storie, sia nelle recensioni che in privato. Scusate se non ho recensito, giuro di averle lette, ma questi giorni sono stati piuttosto movimentati. Passerò a recensire! Ribadisco, se volete mandatemi i link, sia in una recensione che in privato, perchè le leggo tutte! 

Inoltre non sapete quanto è stato difficile trovare una foto di una ragazza con i capelli rossi naturali, gli occhi scuri e i capelli ricci che somigliasse alla Joey che ho in testa!ahahah. Comunque io mi ci sono messa di impegno ed eccovi qui il prestavolto di Joey! (
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=496575567041509&set=a.494878050544594.112443.229246817107720&type=3&theater). So che gli occhi non sono esattamente neri, ma immaginateli più scuri :D ahahah.

Se qualche persona paziente ha voglia di spiegarmi come fare il collegamento ad un link, tipo scrivo ciao e se ci si clicca va al link che imposto, glie ne sarei grata a vita ahahahahah.

Concludo il mio monologo ringraziando chi  ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite, chi ha recensito e chi semplicemente ha letto :D Fatemi sapere cosa ne pensate, perchè davvero, mi siete davvero utili. E vi lascio con una canzone tra le mie preferite, The reason degli Hoobastank (
http://www.youtube.com/watch?v=ZADpco6Zn9I). Vi chiedo di ascoltarla e leggere la traduzione, fatemi sapere che cosa ne pensate, vi spiegherò in seguito :D

Grazie sempre, Elielihoran <3 

 

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Capitolo 5
*** 5. "Fifth, you see them out with someone else". ***


Six degrees of separation. 

Fifth, you see them out with someone else.

 

Il pomeriggio trascorso con Harry era stato davvero una ventata d’aria fresca. Si erano divertiti, senza pensare a niente, come ai vecchi tempi, quando erano soliti a passare qualche pomeriggio insieme, a passeggiare per la città senza una meta precisa. Non si vedevano da un bel po’ dato che, nonostante Niall le proponesse spesso di riprendere ad uscire con loro, Joey aveva sempre rifiutato, evitando così di vedere Zayn. Ma chiaramente il biondo non c’entrava niente con il loro litigio, perciò a volte diceva semplicemente a Joey che non sarebbe passato quel giorno perché sarebbe uscito con gli altri. Quel giorno in particolare, Joey non lo sentiva da quella mattina, quando svegliandosi non l’aveva trovato più. Sicuramente dopo essersene andato da casa sua, era andato a casa di Zayn e probabilmente, per non essersi fatto sentire, doveva essere di sicuro ancora con lui.
Harry e Joey avevano appena finito la loro gara. La rossa era arrivata alla macchina per prima, quindi avrebbe offerto il dolce, impedendo così ad Harry di offrirle l’intera cena, come era sicura che avrebbe voluto fare. Entrarono in macchina sbattendo gli sportelli contemporaneamente, lasciandosi andare sul sedile, cercando di regolarizzare il respiro affannato.
“Oggi non ho sentito Niall..” mormorò Joey, cercando di innescare una conversazione.
“Non ti ha scritto?”chiese il riccio, ricevendo soltanto un movimento del capo come risposta. Scrollò semplicemente le spalle, aggiustandosi i ricci “mandagli un messaggio” rispose semplicemente. La rossa gli sorrise, tirando fuori il cellulare dalla tasca. Scrisse un misero ‘che fai’ che non tardò ad inviare.
“Sarà da Zayn” disse la rossa, più a se  stessa che all’amico “D’altronde non è che può stare sempre con me..” mormorò, rigirandosi il cellulare tra le mani. Harry si trovò un po’ spiazzato, non sapeva proprio che dire, la rossa aveva ragione, ma lui non poteva dirglielo, che razza di amico sarebbe stato? Le passò un braccio attorno alle spalle.
“Io ci starei sempre con te” buttò giù, facendo sorridere l’amica al suo fianco.

Nel frattempo, in casa Malik, il povero Zayn stava avendo un’altra crisi, molto più potente di tutte quelle precedenti. Urlava, piangeva e tirava pugni ovunque, mentre si riempiva di insulti.
“Sono un cretino! L’ho lasciata andare, sono ridicolo” urlò per l’ennesima volta “un verme, ecco cosa sono! Una piaga dell’umanità, non servo a niente! Sono inutile” alzò ancora la voce, colpendo con un pugno tutt’altro che delicato la parete vuota più vicina “Mi ammazzo, è la fine..” mormorò stavolta, lasciandosi scivolare con le spalle al muro, finendo in una posizione rannicchiata, quasi fetale. Niall era terrorizzato dalla situazione, tratteneva a stento le lacrime. Le nocche di Zayn ormai sanguinavano bellamente, e gli occhi erano rossi. Per la prima volta in quei giorni, Niall si rese davvero conto dello stato del suo amico. Era letteralmente a pezzi, a singhiozzare sul pavimento come non aveva mai fatto. Niall a passo lento si avvicinò a lui, sedendosi al suo fianco e dandogli delle pacche amichevoli sulle spalle.
“Amico, non fare così..” mormorò il biondo, vicino all’orecchio di Zayn.
“Non ce la faccio, non posso continuare in questo modo” sussurrò, terrorizzando Niall ancor di più.
“Te lo giuro Zayn, tornerete insieme. Fosse l’ultima cosa che faccio” esclamò il biondo, facendo alzare il suo amico “Stasera usciamo, d’accordo? Io, tu, Louis, Harry e Liam. Come ai vecchi tempi”. Il moro annuì debolmente, aprendo l’armadio e cercando dei vestiti adatti, mentre Niall controllava il cellulare.

Da Joey:
Che fai?
Inviato alle 19:03

A Joey:
Sono da Zayn, tra poco usciamo. Ci sentiamo poi, piccolina.
Inviato alle 19:32


Aveva risposto semplicemente e sinceramente, come era solito a fare. In quel momento, non poteva proprio perdersi in chiacchiere, aveva un amico sull’orlo della depressione, non poteva proprio permettersi di perderlo di vista, almeno per quella sera.
Mentre Zayn si vestiva, Niall telefonava agli altri amici, cominciando da Louis, che accettò senza esitare. Poi Liam, che volle essere pregato per qualche minuto prima di accettare l’invito e promettere di essere puntuale all’appuntamento, ed Harry, che chiamò per ultimo.
“Ei amico!” esclamò il suo interlocutore “Qualcosa non va?”
“Harry! Stasera si esce, serata tra uomini come ai vecchi tempi, non si discute!” rispose contento il biondino, scatenando l’ilarità dell’amico riccio.
“Passo. Sono tutta la sera con Joey” disse il riccio, schietto come sempre. Il biondo non seppe esattamente perché, ma sentì un leggero fastidio aleggiare nel suo stomaco, tanto che si fece subito serio.
“Joey?” chiese stupito.
“Si.. Joey. Capelli rossi, occhi scuri, lentiggini, hai presente?” domandò ironico, per smorzare la tensione che riusciva a percepire anche attraverso la cornetta.
“So chi è” tagliò corto il biondo “che ci fai con Joey?” chiese bruscamente, rendendosi conto solo dopo che si era voltato piuttosto male nei confronti dell’amico.
“Siamo stati tutto il giorno insieme, la porto a cena fuori. Mi dispiace attaccare, Irish, ma è tornata. Divertitevi!” esclamò Harry, facendo finta di niente e chiudendo il telefono senza neanche aspettare una risposta.

La rossa risalì in macchina, con la bottiglia d’acqua in mano. I due avevano deciso di avere troppa sete, e di non riuscire ad aspettare di comprare l’acqua direttamente al McDonald, quindi non appena videro l’insegna di un bar, Harry mandò Joey, facendola correre all’entrata del bar.
“Il barista era proprio un ritardato” esclamò ridendo la rossa “Gli ho chiesto una bottiglietta d’acqua, mi ha guardato spaesato, come se non avesse mai sentito la parola ‘acqua’ mentre si guardava intorno come per cercare aiuto. Ci sono volute due persone per una bottiglietta d’acqua, non ho mai riso così tanto” raccontò la rossa, facendo ridere anche l’amico accanto a lei.
“Forza, guida che sto morendo di fame” urlò, costringendo Harry a fare come gli era stato detto, mentre borbottava qualche maledizione su di lei.
In un quarto d’ora furono al McDonald. Joey mandò Harry a prendere il cibo, mentre lei cercava un tavolo libero. Si guardò intorno per cinque minuti buoni, finché non ne notò uno, prendendo a correre per accaparrarselo. Rivolgeva occhiate curiose ai vassoi di tutti i presenti, studiandone il contenuto attentamente, per verificare che la sua scelta del cibo fosse stata abbastanza buona. Quattro ragazzi varcarono la porta del locale, catturando subito l’attenzione di Joey. Li identificò come i suoi amici, o meglio, gli amici di Zayn. Pregò tutti i santi di non essere riconosciuta, borbottando un ‘vaffanculo’ quando Louis urlò il suo nome. Finse un sorriso, mentre il quartetto si avvicinava a grandi passi.
“Ei Joey!” esclamò Liam “Sei da sola?” gli chiese stranito.
“Emm, no.. io..” balbettò, cercando di non rivelare la sua compagnia. Si lasciò andare in un altro ‘vaffanculo’ quando Harry spuntò con un vassoio strapieno di cose, salutando sorridente gli amici.
“Ei ragazzi, che ci fate qua?” chiese contento, mentre la rossa, ancora seduta studiava le facce del resto di quella che una volta era una comitiva. Liam e Louis sorridevano, scambiando quattro chiacchiere con il riccio. Niall non li guardava neanche, inspiegabilmente. Zayn invece fissava la sedia vuota di fronte a Joey con la mascella serrata e gli occhi spenti. Niall si avvicinò alla rossa, stendendo le labbra in un sorriso falsissimo.
“Che hai fatto oggi?” le chiese. Ovviamente la risposta la conosceva già.
“Sono stata con Harry” rispose sincera, non cadendo nel tranello del biondo, che rimase serio.
“Non ti sei fatta sentire” borbottò.
“Veramente ti ho mandato un messaggio circa un’ora fa” ribatté tranquilla la rossa.
“Intendo prima” la incalzò di nuovo il biondo. La ragazza rispose con una scrollata di spalle.
“Neanche tu” disse, guardandolo male. Da che pulpito viene la predica, pensò.
“Non mi andava” rispose Niall, imitando la rossa nella sua scrollata di spalle, rendendosi conto non appena finì la frase di quello che realmente aveva detto e della persona a cui l’aveva detto. Chiaramente Joey non ci sarebbe passata sopra.
“Benissimo” disse solamente, tornando a prestare attenzione al suo amico riccio.
“Perché non vi sedete con noi?” chiese Harry a tutti gli altri. Joey si alzò di scatto dalla sedia, facendola strisciare rumorosamente, incenerendo Harry con lo sguardo, che capì subito. Lo sguardo di fuoco, non sfuggì neanche a tutti gli altri, tanto che ebbero il buon senso di rifiutare la proposta e di salutare gli amici.
Il resto della serata trascorse normalmente in entrambi i tavoli. A fine cena, Harry riaccompagnò la rossa a casa e aspettò che entrasse prima di andar via.

Il lunedì arrivò subito, e per Joey alzarsi fu anche più difficile del solito. Tuttavia, spronata dall’insistente suono della sveglia, si preparò velocemente e uscì di casa prestissimo. Non aveva voluto sentire Niall, dopo la sua risposta di sabato. L’aveva fatta davvero infuriare. Si era comportato da stronzo senza nessun motivo, per di più con la sua migliore amica. Mentre calcolava in mente tutte le volte che Niall avrebbe dovuto scusarsi, si accorse di essere arrivata e di aver già varcato il cancello verde del cortile della scuola. Vide Harry, appoggiato al solito muretto con il resto della combriccola, compreso Niall. Non appena la vide, il riccio le sorrise, salutandola con la mano, saluto che Joey non tardò ad imitare. Il biondo, incuriosito dal modo in cui Harry stava salutando, si voltò a vedere a chi era rivolto, accorgendosi solo dopo che il saluto era rivolto alla ragazza dai capelli rossi e gli anfibi color inchiostro.
“Joey!” urlò Niall, richiamando la sua attenzione. La rossa si voltò, salutò il biondo con un cenno della testa, per poi riprendere a camminare dalla parte opposta. Il biondino sospirò, riprendendo a dare ascolto alle discussioni dei suoi amici, consapevole del fatto che non sarebbe stato perdonato finché non si fosse scusato a dovere.

Le prima ora di lezione volò veloce, fortunatamente. Joey salutò svelta la professoressa di chimica, dirigendosi poi verso l’aula d’inglese, quasi correndo pur di evitare di incontrare qualcuno. Riuscì nel suo intento, varcando la soglia della classe subito prima della professoressa, che invitò gli studenti a prendere posto. La lezione era incominciata da un quarto d’ora quando a Joey vibrò il cellulare. Si affrettò a tirarlo fuori dalla tasca, leggendo subito che il mittente era Niall.

Da Niall:
Devi uscire in corridoio subito

A Niall:
Non ho voglia.



Da Niall:
Non fare la bambina. E’ urgente. Sono qua fuori.


La rossa sbuffò e alzò la mano, interrompendo la spiegazione, e chiedendo educatamente alla professoressa di mandarla in bagno. Non appena ricevette il permesso, si fiondò fuori, guardandosi intorno alla ricerca del biondo. Lo scorse poco dopo, col fiatone, che correva verso di lei. Brutto segno.
“Sbrigati, devi venire con me! Zayn sta male, ed io non so come aiutarlo!” e quello bastò e avanzò come motivazione. Joey seguì il biondo, correndo come una bambina, fino alla porta del bagno dei maschi. Fece per abbassare la maniglia, ma il biondo la fermò.
“E’ il bagno dei maschi!” esclamò in preda al panico. In tutta risposta Joey sbuffò.
“Ti sembra che mi importi?” rispose bruscamente, facendo irruzione nel bagno.
Quello che vide, fu forse la scena peggiore di tutta la sua vita.  Zayn era rannicchiato in un angolino, accanto ai lavandini. Teneva le ginocchia al petto e tremava come se ci fosse un terremoto. Premeva le mani sulle orecchie, come se qualcuno stesse gridando, mentre si guardava intorno spaventato. Gli occhi lucidi, le guance già bagnate e le lacrime che già scorrevano. Joey si buttò a terra, provocando un rumore sordo all’impatto delle sue ginocchia contro le piastrelle azzurre del bagno della scuola.
“E’ un attacco di panico” le disse il biondo. Joey non stette neanche a sentire Niall, guardò il moro negli occhi, mormorando il suo nome.
“Zayn. Ei Zayn! Sono qui..” mormorò, spostandogli delicatamente le mani dalle orecchie e sorridendogli rassicurante. Zayn tuttavia continuò a tremare e a piangere. Joey si mosse lentamente. Si sistemò a fianco del moro, appoggiando la schiena al muro e stendendo le gambe, facendo sdraiare Zayn in modo tale che la testa di lui poggiasse sulle gambe di lei e prese ad accarezzargli i capelli, spostandoglieli dalla fronte sudata e cominciando a cantare.
“Making my way downtown, walking fast, faces passed and I’m home bound. Staring blankly ahead just making my way , making a way through the crowd” cominciò, passando la mano tra i capelli morbidi di Zayn “And I need you , and I miss you , and now I wonder. If I could fall, into the sky. Do you think time, would passing by? Couse you know I’d walk a thousand miles if I could just se you.. Tonight..” e dopo quella prima parte di canzone, il respiro del ragazzo si era regolarizzato, le lacrime erano cessate e Zayn si godeva a pieno la sensazione meravigliosa delle dita della mora sul suo viso, mentre la ammirava in tutta la sua bellezza. Era già successo a Zayn di abbandonarsi al panico, sin da quando era ragazzino capitava, e una volta anche mentre era con Joey, ma la rossa era stata l’unica ragazza al mondo in grado di calmarlo, per ben due volte.
“Tutto bene?” gli domandò dolcemente Joey, aiutandolo a rimettersi seduto. Il moro annuì lentamente, dispiaciuto del cambio di posizione. La rossa gli sorrise, mentre si alzava da terra.
“Joey! Ferma..” Zayn la bloccò per un polso, e inaspettatamente Joey si girò. Gli poggiò una mano sulla guancia e gli sorrise.
“Sono nel bagno dei maschi e la professoressa mi sta aspettando.. Buona giornata Zayn” disse per dirigersi verso la porta. Al passaggio, approfittò della distanza ravvicinata col biondo, dandogli una spallata e mormorando un ‘ciao anche a te, stronzo’. Segno che l’aveva perdonato.

 

SBAM! 

Eccomi qua, puntualissima col nuovo capitolo, anche se non mi convince molto. SVOLTA DELLA STORIA. Povero Zayn, ben due crisi in un capitolo solo ahahhaha.Joey ha avuto una piccola discussione con Niall, ma proprio una cosetta di poco conto, visto che la perdona subito. La fine del capitolo secondo me è bellissima! Joey finalmente parla normalmente con quel cucciolino depresso di Zayn, e sono a un passo dal chiarimento (SPOILER) dato che il prossimo capitolo e il sesto, ovvero la sesta fase, e chi ha sentito la canzone sa già un mezzo anticipo di quello che POTREBBE succedere, ma stavo pensando di inserire un altro bel litigio MUAHAHAHAHAHAH. Tanto per non dare pace a Zayn ahahahah. 
Detto questo, spero che almeno a voi questo capitolo piaccia, e vi lascio con un quesito. DAN DAN DAAAAN. Quale canzone assocereste alla coppia Zayn e Joey? Io una mezza idea, per l'epilogo ce l'ho, ma voglio vedere se voi mi suggerite qualcosa di migliore! 
Grazie sempre a chi spreca tempo a recensire questa stora, a chi la mette tra le preferite/ricordate/seguite e a chi semplicemente legge, mi fate davvero contenta :D 

E concludo chiedendovi per l'ennesima volta di recensire e dirmi quello che pensate della storia, ciò che vi piace e non vi piace, perchè, davvero, mi serve per migliorarmi :D 

Buona serata, Elielihoran <3 <3 


 
 

 

 


 

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Capitolo 6
*** "And the sixth, is when you admit that you may have fucked up a little" ***


Six degrees of separation.
And the sixth, is when you admit that you may have fucked up a little.






“Che ascolti?” urlò Zayn, venendole incontro e strappandogli la cuffietta dall’orecchio. Joey sorrise, intimandogli di metterla e di ascoltare la musica con lei. Zayn cominciò a muovere la testa a ritmo di Total Eclipse of The Heart, inconsciamente, mentre la rossa svolgeva su un quaderno qualche compito che aveva dimenticato di fare il pomeriggio precedente, non dando peso al suo ragazzo. Il moro si divertiva a prendere in giro la sua ragazza per le sue smanie di ordine e perfezione. Il suo armadio, la sua stanza, la sua libreria e persino il suo iPod erano divisi a sezioni. I suoi vestiti erano divisi in gruppi: i vestiti adatti per l’inverno e quelli per l’estate. Per i vestiti dell’inverno c’era la sezione maglioni, la sezione felpe, la sezione jeans, la sezione tute, la sezione gonne e la sezione collant. Ma la parte dell’estate era persino più sconvolgente: vi erano la sezione per i prendisole, la sezione per i vestitini da giorno, la sezione per i vestitini da sera, la sezione pantaloncini, la sezione canottiere, la sezione top e anche le magliette a mezze maniche stavano in una sezione diversa da quelle con le maniche a tre quarti. La prima volta che Joey glie lo mostrò, Zayn rimase terrorizzato da tanto ordine. Mai visto niente di simile in vita sua! Ed era rimasto ancora più sconvolto quando aveva chiesto alla rossa di poter usufruire del suo iPod e aveva visto le playlist. Aveva una playlist per ogni genere musicale. Capì dalla canzone che stavano ascoltando, che si trovavano nella playlist delle canzoni d’amore. Quando la canzone in riproduzione finì, l’iPod passò automaticamente alla canzone successiva. Una delle canzoni che conosceva a memoria.
“Making my way downtown, walking fast, faces passed and I’m home bound. (Faccio la mia strada verso il centro, camminando velocemente, le facce passano e sono diretta a casa)
Staring blankly ahead just making my way , making a way through the crowd (Con lo sgurdo fisso nel vuoto mi faccio strada, mi faccio strada tra la folla)” prese a canticchiare, battendo la mano a tempo “And I need you , and I miss you , and now I wonder (E ho bisogno di te, e mi manchi, e ora mi chiedo..)” il moro poggiò due dita sotto il mento della ragazza, facendola voltare delicatamente. Incatenò i loro sguardi e continuò con la sua canzone “If I could fall, into the sky. Do you think time, would passing by? ( Se io cadessi nel cielo, pensi che il tempo passerebbe?) Couse you know I’d walk a thousand miles if I could just se you.. Tonight.. (perché tu sai che camminerei per mille miglia, se potessi solo vederti.. Stanotte)” smise di cantare, baciandola dolcemente.

Una volta tornata in classe, Joey non aveva prestato la minima attenzione alla lezione, che nel frattempo proseguiva. Aveva visto con i suoi occhi, l’anno prima, come Zayn non reagisse affatto bene ai litigi delle persone intorno a lui.

“Stai scherzando, Yaser?” urlò Trisha, con i nervi a fior di pelle “Nostra figlia non andrà in Pakistan dopo il diploma! Sai meglio di me quanto sia pericoloso!” continuò.
“Ma li ci sono i miei genitori, non sarà da sola!” rispose l’uomo, alzando ancor di più la voce.
Quella discussione proseguiva da ore, e a Zayn non piaceva stare solo a sentire i suoi genitori. Aveva provveduto a chiamare Joey quando, mezz’ora prima, i suoi genitori avevano iniziato ad alzare la voce. La rossa si era arrampicata sull’albero in giardino, i cui rami quasi sfioravano la ringhiera del suo balcone, e aveva subito cercato di far distrarre Zayn.

Il ragazzo, dal canto suo, sapeva che quella calma apparente non avrebbe retto a lungo. Sapeva dove sarebbe andata a sfociare questa assurda situazione, ma in cuor suo, sperava che l’effetto che Joey gli aveva sempre fatto, avrebbe contribuito a calmarlo anche in quella situazione. Si imponeva di respirare regolarmente e di non dar peso a quelle grida, ma in realtà, Zayn Malik era un tipo troppo tranquillo, troppo pacifico per ignorare quel che succedeva attorno a lui. Gli procurava fastidio quando la gente gridava, non l’aveva mai sopportato. Non aveva mai incoraggiato le risse e non aveva mai picchiato seriamente qualcuno. Era una cosa oltre modo sferrare un pugno vero a qualcuno, e gli dava fastidio vedere le persone che lo facevano senza alcuno scrupolo. Non sopportava di litigare con le persone a cui voleva bene, e se questo succedeva, provvedeva sempre a scusarsi e a cercare di far pace, anche se non era lui ad essere in torto.
Joey dal canto suo, aveva ormai imparato a conoscere Zayn, in ogni suo atteggiamento, sguardo o mossa. Aveva capito perfettamente che il ragazzo non la stava ascoltando, che quella era soltanto la calma prima della tempesta. L’aveva capito quando Zayn si era sdraiato sul letto, di fianco, in posizione quasi fetale e aveva cominciato a guardarla negli occhi, con il respiro pesante. Si accovacciò per terra, poggiando i gomiti sul materasso e cominciando ad accarezzare il viso, ancora sbarbato, del suo ragazzo, che in risposta strizzò gli occhi in un modo anomalo, cominciando a tremare. Un’ondata di terrore attraversò il corpo esile di Joey, lottando per sopraffarla. La rossa prese un bel respiro, sapendo che se si fosse lasciata andare sarebbe finita male per tutti. Si sdraiò sul letto di Zayn, nell’angolino che rimaneva, accovacciandosi e guardandolo negli occhi. Gli occhi del ragazzo erano lucidi, ormai le lacrime straripavano, lo sguardo era assente e Joey dovette far appello a tutte le sue forze per apparire calma.
“Zayn, Zayn!” mormorò, cercando di rilassarlo “Ti ricordi il nostro primo bacio?” gli chiese sorridendo, senza aspettarsi una risposta “Eravamo tutti sporchi, reduci dalla battaglia di cibo più bella di sempre” continuò “E ti ricordi quando, il mese scorso, sulla panchina della scuola, hai cominciato a cantare? Ricordi cosa cantavi?” domandò ancora, spostandogli i capelli dalla fronte “Ti ricordi? And I need you, and I miss you, and now I wonder” la rossa cominciò a cantare, vedendo i pugni di Zayn schiudersi lentamente, il respiro diventare più leggero e il corpo smettere di tremare “Oh si che te lo ricordi!” scherzò, incitandolo a cantare “If I could fall, into the sky, do you think time would passing by?” gli sussurrò all’orecchio. Zayn si riscosse, accennando un sorriso grato alla sua ragazza.
“Cause you know I’d walk a thousand miles if I could just see you, tonight” continuò allora il moro, regalandole un delicato bacio sul naso “Questo è un segno” disse a Joey, che nel frattempo si era alzata dal letto.
“Un segno che sei un isterico e che ti chiuderanno in una casa di riposo?” gli rispose scherzando. Entrambi scoppiarono a ridere, poi Zayn scosse il capo.
“E’ il segno che siamo destinati a stare insieme, cara la mia rossa. E sai che vuol dire? Che se io finirò in una casa di riposo, ti porterò con me” Le rispose a tono Zayn, raggiungendola e battendole il cinque. La rossa gli sorrise amabilmente.
“Niente di più bello” mormorò, poggiando le labbra sulla guancia del suo ragazzo.


Joey si ritrovava a passeggiare per i corridoi, pensando e ripensando alla reazione di Zayn. Aveva visto con i suoi occhi come questa situazione stesse lentamente distruggendo entrambi. E forse aveva fatto una cavolata, forse avrebbe dovuto ascoltare ciò che Zayn aveva da dire, perché non era più tanto sicura che la versione dei fatti di Perrie fosse vera. Perché se fosse stata vera, Zayn avrebbe reagito in questo modo? Si stava amaramente pentendo di non aver voluto sentire la versione dei fatti di Zayn. Magari voleva solo scusarsi con lei per essere stato così debole da cedere alle avances di Perrie.. Ma lei non poteva saperlo, e lo realizzava solo in quel momento. Aprì l’armadietto rosso, riponendoci i libri e dirigendosi in cortile, decisa ad ascoltare Zayn e, per la prima volta, decisa a tornare sui suoi passi. Camminò lentamente verso l’esterno della scuola, dove sapeva che avrebbe trovato Zayn con tutto il resto della comitiva. Non appena varcò il cancello, i capelli scuri del ragazzo catturarono il suo sguardo. Vide che Zayn stava animatamente parlando con Niall e un’altra testa bionda che non riusciva ad identificare. Fece qualche passo per avvicinarsi, e appurò che l’altra testa ossigenata era quella di Perrie. Sbuffò sonoramente, maledicendosi per aver pensato di mettere da parte il suo orgoglio, e fece dietrofront, dirigendosi di nuovo al portone. Sfortunatamente delle urla catturarono la sua attenzione, e la curiosità la costrinse a voltarsi e avvicinarsi a Zayn e Niall, cominciando a captare l’oggetto della discussione.
“Ma non ti fai schifo, Perrie?”chiese retorico Niall alla bionda, che sorrise falsamente e negò con la testa, irritando in tal modo il biondo “dovresti” le rispose, non nascondendo il suo sdegno nei confronti di quella ragazza cattiva, subdola e meschina.
“Perché mai? Io non ho fatto niente di male” esclamò, con quel sorriso da strega ad incorniciarle il viso ossuto. A quel punto Zayn non riuscì più a trattenersi, sigillò i pugni e guardò Perrie.
“Niente di male? Mi hai rovinato, Edwards” sbraitò il ragazzo. Tuttavia la biondina non si scompose e, continuando a sorridere, scrollò le spalle indifferente.
“Oh Zayn caro” cominciò, accarezzandogli una guancia. Gesto dal quale il moro si sottrasse immediatamente “Non è colpa mia se la tua ragazza non si fida di te, non credi?”
“Non è questione di fiducia tra di noi!” sbottò ancora “Sei stata tu che le hai detto una cavolata, e l’hai fatto col solo intento di farci lasciare! Hai mai sentito parlare di amore, Perrie? Beh, ti spiego quello che mi hai fatto. Hai fatto in modo che la persona che più amo al mondo, finisse per non parlarmi più, pensando che a quel punto mi sarei buttato tra le tue braccia, non è cosi?” le domandò, cercando di mantenere la calma. Perrie si limitò ad annuire, senza far sparire quell’odioso sorriso “Notizia dell’ultima ora! Io sono ancora innamorato, anche più di prima, con l’unica differenza che adesso non ti posso più sopportare e che soffro come un cane perché senza farti nessuno scrupolo, mi hai portato via la persona che più amo!” sbraitò, mandando al diavolo il tentativo di mantenere la calma. Finalmente Perrie smise di sorridere, e lo guardò con un’espressione quasi dispiaciuta.
“Io.. Non sapevo che fossi innamorato della Stone” mormorò.
“Oh, non prendermi per il culo, Perrie!” la interruppe Zayn “L’intera città lo sapeva!”
Quella discussione, che avrebbe potuto continuare per ore, fu interrotta dal suono della campana, che avvisava la fine della pausa. Joey aveva sentito l’intera discussione, e non poteva essere più felice di così. Fece in modo di sparire prima che Niall e Zayn la vedessero, e rientrò in classe per seguire il resto delle lezioni, felice come non era da tempo.
Si sedette al suo posto, pensando a ciò che avrebbe dovuto fare. Avrebbe parlato con Zayn all’uscita, su questo non c’era dubbio. Non voleva perdere altro tempo, voleva riavere il suo ragazzo perché diamine, se n’era innamorata. Sentirlo parlare con Perrie in quel modo, sentirgli dire tutte quelle cose, le aveva aperto gli occhi ancor di più. Gli avrebbe chiesto scusa, per non averlo voluto ascoltare, per non avergli parlato, per averlo distrutto e per essere stata la causa di tutte le sue lacrime, andando contro alla promessa che si erano scambiati anni prima.
Attese con ansia che la campanella di fine lezione suonasse, e quando finalmente suonò, ripose tutti i libri all’interno dell’armadietto, e uscì in cortile per parlare con Zayn. Lo vide subito, al solito posto, con tutto il resto della comitiva. Fumava una sigaretta lentamente e ogni tanto annuiva. A passo determinato, Joey si avvicinò a lui, facendosi largo a gomitate tra i compagni di scuola. Spinse malamente Liam ed Harry che, sfortunatamente, si erano trovati sulla sua strada, e percorse la poca distanza che la separava da Zayn. Si avvicinò a lui il più possibile, lasciando la tracolla ai suoi piedi, e si soffermò qualche secondo sugli occhi di Zayn, stupiti. Con un gesto secco, afferrò la sigaretta appena iniziata, la tolse malamente dalle labbra del moro e la gettò a terra, abbassando un istante lo sguardo, giusto il tempo di pestarla. Tornò a guardare gli occhi di Zayn, ancora più straniti di prima. Gli poggiò la mano dietro il collo e dopo tanto tempo, poggiò le labbra su quelle di Zayn, suscitando gli applausi degli amici attorno a loro.
In un primo momento, il moro rimase interdetto, ma poi strinse forte la rossa e ricambiò il bacio. Si staccarono entrambi quasi allo stesso momento, solo per riprendere fiato.
“Lo sapevo! L’avevo predetto!” urlò euforico Niall, appoggiato dagli altri tre.
“Ma cosa..” provò a dire Zayn, ma Joey lo zittì, baciandolo ancora.
“Mi sembra che questo stupido litigio sia durato abbastanza..” mormorò la rossa, tenendo la fronte appoggiata a quella del ragazzo, che si trovò a sorridere “Volevi essere ascoltato, benissimo. Andiamo a pranzo insieme, prometto di ascoltare tutto quello che hai da dire!”


BOOOOOOOOM. 

Eccovi il sesto ed ultimo capitolo! Ebbene si, il prossimo sarà l'epilogo :D Finalmente Joey ha capito tutto e trovo che sia adorabile il modo in cui va da Zayn e lo bacia :') Sono ritornata, come avete potuto vedere, ai miei cari e vecchi flashback ahahahah. In realtà lo scorso capitolo avevo tirato fuori una canzone dal nulla, e mi sembrava corretto spiegarvi perchè Joey sceglie di cantare prorpio quella, A Thousand Miles di Vanessa Carlton, una delle mie canzoni preferite :'D 
Non so perchè, ma nel complesso questo capitolo non mi convince molto. Non sono riuscita a descrivere le scene come avrei voluto, ma sono stata una giornata a riflettere su come poterlo aggiustare e questo è il meglio che sono riuscita a fare e spero davvero che possiate apprezzarlo più di me. 
La storia sta giungendo al termine, e come avrò detto in circa ogni 'spazio autore', sono indecisa se scrivere un seguito o meno, tuttavia, non so quando potrò postare l'epilogo dato che volevo aggiornare l'altra mia FF e postare il primo capitolo di una nuova a cui lavoro da qualche giorno, perciò non vi assicuro niente. 
Beh, sul capitolo non ho nient'altro da dire, lascio a voi i commenti. 
Grazie sempre a chi recensisce, a chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite, a chi lascia commenti brevi e a chi semplicemente ha letto fino a questo punto :D Grazie di cuore! 
Mi farebbe piacere, inoltre, se mi faceste sapere, tramite una recensione o in privato, se volete un seguito a questa FF, perchè io sono perennemente indecisa ahahahah. 
Concludo ringraziandovi ancora!
Un bacio, Elielihoran <3

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Capitolo 7
*** 7. Epilogue. ***


Six degrees of separation.

Epilogue.





“Dove vuoi andare a pranzo?” le domandò Zayn, scervellandosi per trovare un buon locale non troppo lontano, dato che entrambi erano arrivati a scuola a piedi. Joey alzò le spalle, sorridendo al ragazzo che camminava accanto a lei. Era particolarmente radiosa, la rossa. Aveva scoperto che il ragazzo che amava, non l’aveva tradita, in alcun modo. L’aveva visto distrutto, con i suoi stessi occhi, e se n’era innamorata ancor di più. Aveva fatto un po’ una stronzata, a non ascoltarlo. Era stata stupida e immatura, e aveva solo perso tempo. Del tempo che entrambi avrebbero potuto passare in modi migliori, tempo che avrebbero potuto passare insieme. Seduti sul divano di Joey, a guardare una stupida commedia per ragazzine e a criticare ogni singola scena. Tempo che avrebbero potuto passare ad amarsi. Più la rossa guardava l’espressione tranquilla sul volto del ragazzo, più se ne innamorava e più si sentiva in colpa, l’aveva fatto a pezzi. Notò con la coda dell’occhio il moro che frugava nelle tasche del giubbotto di pelle, finché pochi secondi dopo non ne tirò fuori un pacchetto di Lucky Strike blu da venti, quasi vuoto, e un accendino arancione quasi senza liquido. Si portò la sigaretta tra le labbra, e cercò numerose volte di far fare la fiamma all’accendino, finché non ci riuscì, accendendo così il bastoncino di tabacco, e aspirando una lunga boccata. Joey si voltò verso di lui, guardandolo negli occhi, con un’espressione di rimprovero. Il moro, dal canto suo, la guardò confuso, non riuscendo proprio a capire il suo errore. La rossa strappò la sigaretta dalle labbra del ragazzo, spegnendola sul suo giubbotto nero e guardandolo male.
“Che stai facendo?” gli domandò, con tono accusatorio.
“Beh, stavo fumando” rispose ovvio il ragazzo, alzando le spalle, ancor più confuso di prima.
“Perché?” chiese ancora la rossa, mettendo le mani sui fianchi, e continuando a scrutarlo.
“Perché mi andava..” borbottò Zayn, cominciando a capire dove voleva andare a parare.
“Vedi di farti passare questa voglia, Zayn. Non ho intenzione di sentire in bocca il saporaccio del tabacco ogni volta che ti bacio, mi sono spiegata?” disse autoritaria, con tono che non ammetteva repliche “Inoltre il fumo uccide, e noi dobbiamo arrivare al matrimonio, ricordi Zay? Quindi da qua il pacchetto” Il moro, dal canto suo, sorrise felice, posando il pacchetto sulla mano aperta della ragazza, aspettando che lei lo stritolasse e lo buttasse dentro il primo cestino nel loro cammino verso meta ancora ignota.  
“Questo vuol dire che siamo tornati insieme?” le chiese, riprendendo a camminare.
“Oh si” rispose semplicemente la riccia, afferrandogli la mano “Siamo per sempre, caro amico fidanzato” entrambi ridacchiarono, felici che tutto fosse tornato al suo posto. Perché alla fine, ci si poteva discutere a tempo indeterminato sulla loro storia, ma guardandoli, chiunque capiva che loro erano un per sempre. Un per sempre destinato a durare. Perché, ne avevano avuto prova, entrambi erano distrutti, persi, addirittura devastati senza l’altro. Tra di loro c’era amore, l’amore quello vero, quello che non ha bisogno dei continui baci approfonditi, dei continui sms sul cellulare, dei post su Facebook. L’amore quello vero, quello che, gira e rigira, torna sempre a galla. Quello che, volente o nolente, ti prende il cuore. Quell’amore che non si può spiegare, ma di cui tutti avvertono la presenza.
Zayn e Joey stavano seduti al loro solito tavolo, del loro ristorante preferito. Non appena avevano attraversato la soglia del locale, il proprietario e il personale li avevano accolti caldamente. Non avendoli visti per più di un mese, erano tutti felici di vederli ancora insieme, mano nella mano, a camminare spediti verso il tavolo accanto alla vetrata. Zayn scostò la sedia di Joey, da vero gentiluomo, e poi si sedette di fronte a lei. Nessuno di loro sfogliò il menù, e i camerieri non vennero neanche a prendere l’ordinazione. Erano tre anni che al tavolo 9 portavano sempre acqua naturale, due hamburger medi con formaggio fuso e una porzione grande di patatine fritte.
“Comunque credo di doverti una spiegazione..” mormorò il moro, allungando una mano verso il piatto straripante di patatine. La rossa annuì, facendogli capire che l’avrebbe ascoltato “Noi non avevamo preso appuntamento per quella mattina, perciò avevo deciso di svegliarmi un po’ più tardi” cominciò a raccontare “Quando mi sono addormentato ero da solo, ed ero da solo quando mi sono svegliato. Quando hai rifiutato tutte le mie chiamate e Niall ha cominciato a mandarmi messaggi intimidatori, ho capito che c’era qualcosa che non andava, e quando sono sceso, mia mamma mi ha detto che una ragazza bionda era salita in camera mia, e successivamente eri salita tu. Te lo giuro, Jo. Io non le ho aperto io.. Non l’avrei mai fatto..” concluse, da un lato dispiaciuto, dall’altro felice di essere finalmente riuscito a raccontare la sua versione dei fatti. Joey sospirò, poggiando la mano su quella del ragazzo, abbandonata al lato del tavolo.
“Ti avevo portato la colazione da Starbucks, muffin al cioccolato e frappuccino alla vaniglia..” borbottò “In ogni caso tranquillo, lo so..” concluse, guardando l’espressione nuovamente confusa sul volto del suo ragazzo..
“Che vuol dire che lo sai?” le chiese perplesso. La rossa scrollò le spalle.
“Ho seguito in diretta la discussione con Perrie oggi in cortile” disse indifferente, infilandosi una patatina in bocca “ero venuta a cercarti per chiarire. La vicenda nel bagno dei maschi mi ha aperto gli occhi..” spiegò, tornando a guardare quegli occhi color caramello, che l’avevano ormai imprigionata.

“Comunque io una ragione l’avevo trovata..” mormorò Zayn, mentre passeggiavano per le vie stranamente poco trafficate della città.
“Una ragione?” ripeté Joey, intrufolandosi sotto il braccio muscoloso del suo ragazzo, facendosi circondare il collo, per poi afferrare la mano che penzolava dalla sua spalla.
“Una ragione per me, una ragione per andare avanti..” spiegò il ragazzo “Per cambiare quello che ero.. Per ricominciare..” disse, lasciandole un bacio tra i capelli “La ragione eri tu..” concluse, guardando avanti e sorridendo.
“Io?” domandò la rossa, ancora perplessa. Zayn sospirò, attirandola a se ancor di più e annuendo.
“Se ti avessi visto tra le braccia di qualche altro ragazzo, se ti avessi vista sorridere come sorridevi a me, sarei andato avanti, e l’avrei fatto per te. Dopo aver dato un pugno al tuo ragazzo e avergli fatto una bella ramanzina ovviamente” ridacchiò “Perché dopotutto” continuò, tornando serio “la tua felicità è la mia priorità..” Non appena la rossa capì che Zayn aveva terminato il suo discorso, si arrestò e si voltò a guardarlo, raggiante.
“Sappiamo entrambi che non sarei andata da nessuna parte senza di te” mormorò sulle sue labbra, per poi baciarlo dolcemente. Tutto come prima, pensò, sorridendo finalmente sulle labbra del suo ragazzo. 


SBABAAAAM. 

Sono riuscita a postare l'ultimo capitolo di questa storia, in ritardissimo, lo so ahahahahah. Anyway, siamo finalmente arrivati all'epilogo di questa FF :'D 
Finalmente i nostri due cari amici fidanzati hanno charito questa assurda situazione, portando me autrice e voi lettrici alla fine delle sei fasi di una delle canzoni che preferisco. Non sono particolarmente contenta di questo capitolo, non so perchè, ma mi sembra piuttosto ordinario.. Sfortunatamente, dopo una settimana e passa di duro lavoro, passato con la testa tra i tasti del computer, non sono riuscita a fare di meglio. La mia parte preferita, è sicuramente il monologo di Zayn sulla 'ragione per andare avanti', nonchè testo tradotto di un'altra tra le canzoni che preferisco: The Reason, degli Hoobastank. Vi prego di perdonarmi se in qualche modo il finale vi è sembrato banale :( 
Cambiando discorso, non posso dire che i due bei protagonisti di questa storia mi mancheranno, perchè ho già pronto il primo capitolo del sequel, che, almeno penso, sarà una storia completamente differente, e mi dispiace dirvi che un capitolo simile non lo rivedrete per un po' (SPOILER) e chi vuole capire capisca ahahahahahahah. 
Vorrei ringraziare le ragazze che hanno recensito, per il sostegno che mi danno dopo ogni singolo capitolo, in particolare una, che mi capirà sicuramente, per i suoi consigli sul mio modo di scrivere, che ho cercato di applicare durante tutto il corso della storia :D 
Se qualcosa non vi è piaciuto, al solito, vi prego di dirmelo, perchè ci tengo veramente a migliorarmi!
In quanto al sequel, per chi volesse seguirlo, conto di pubblicarlo o domani o dopodomani, perchè prima vorrei postare qualcosa di nuovo.. Se volete essere avvisate, non esitate a chiedere<3 
Grazie ancora a tutte quelle che hanno letto fino a qua, che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, ribadisco, mi motivate in una maniera impressionante e mi spingete a continuare a scrivere :D grazie, grazie davvero <3

Much love, Elielihoran<3 

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