10 clichés di Achamo (/viewuser.php?uid=89164)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Kasatchok ***
Capitolo 2: *** 2 - Damn-phone ***
Capitolo 3: *** 3 - Amour ***
Capitolo 4: *** 4 - Hakka ***
Capitolo 5: *** 5 - Boom! ***
Capitolo 6: *** 6 - My Horror Time ***
Capitolo 7: *** 7 - Decisione ***
Capitolo 8: *** 8 - Frontera ***
Capitolo 9: *** 9 - Förkärlek ***
Capitolo 1 *** 1 - Kasatchok ***
Dieci
clichés
Beta-reader:
Lory =)
Azione (Russia)
1 -
Kasatchok
‘Finalmente
ti ho in pugno!’. Disse con un forte accento russo un uomo
vigoroso dagli occhi cristallini e dalla barba a pizzetto folto
completato da baffi .
Guardava
l’agente segreto legato ed imbavagliato ad una sedia semplice
in mogano sulla quale era puntata un’intensa luce simile al
bagliore del sole.
‘Dopo
tanto tentare di prendere te, ci sono riuscito con trucco da bambino e
sono davvero sorpreso che tu cascato …’. La figura
dell’uomo russo dal vestito elegante passeggiava disinvolta
davanti all’agente impugnando un revolver calibro 460.
‘…
sono molto sorpreso. È bastato uno solo mio agente per
mettere te al tappeto. Credevo fossi più bravo in tua arte
marziale, ma mi sbagliavo …’. Il suo oscillare era
superiore al dimenarsi dell’agente segreto che tentava di
liberarsi dalle corde che gli stringevano i polsi.
‘…
sei solo povero stupido; non te la caverai e non riuscirai a scappare
di qui, perché io, Boris, eliminerò te e
…’. Il russo non ebbe il tempo di concludere il
discorso che si vide disarmato dall’agente.
‘Ti sei
perso nel tuo inutile monologo, Boris!’. Sentenziò
con voce calda e suadente puntando la pistola appena afferrata contro
il torace dell‘antagonista.
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Achamo
& il suo inutile monologo
”Mi
presento con una raccolta di flashfic narranti i 10 clichés
più famosi di film e storie di diverso genere, che potrete
trovare sopra ogni capitolo. Associato al cliché troverete
anche una nazione... spero di non offendere nessuno... ci tengo a
sottolineare che si
tratta puramente di una raccolta comica/parodica delle
ormai note scenografie cinematografice e letterali. Spero vi strappi
qualche risata ;)"
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Capitolo 2 *** 2 - Damn-phone ***
Horror
(Inghilterra)
2 -
Damn-phone
Erano
immersi nell’oscurità dei boschi inglesi che li
avevano resi impotenti.
Annaspavano avidi
l’aria cercando di riempire il più possibile i
polmoni voraci. Erano sfuggiti ai loro inseguitori cannibali, due di
loro non avevano trovato la salvezza, ma non si sarebbero arresti.
‘Ragazzi,
proviamo a chiamare la polizia!’. Un giovane dai capelli
biondi e dal corpo vigoroso propose un’ottima soluzione
nonché l’aiuto che disperatamente cercavano.
Nessuno aveva
ancora avuto la brillante idea di premere i tre semplici tasti per
comporre il numero delle forze dell’ordine.
‘Harry,
tu sei l’unico ad avere un cellulare con te! Fa
presto!’. Un ragazzo occhialuto si mise all’opera
cercando disperatamente di chiamare i loro salvatori.
Compose il numero
999 e si portò all’orecchio destro il cellulare.
‘Non
c’è linea!’. La chiamata era stata
sospesa perché in quei boschi la rete telefonica non
riusciva a penetrarne gli antichi alberi.
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Capitolo 3 *** 3 - Amour ***
Romantico (Francia)
3 -
Amour
La dolce
atmosfera che si respirava nel ristorante più elegante della
città di Parigi era perfetta per quella serata
d’amore.
Un pianista
faceva vibrare melodiche le corde dello strumento a coda, innalzando
musica raffinata.
Pierre
versò altro champagne prima nel calice della compagna
Monique, poi nel suo e brindarono a quella serata intrecciando le
braccia e scambiandosi i rispettivi bicchieri scintillanti.
Tutto era soffuso
e caldo.
I loro sguardi
languidi preannunciavano un evento importante.
‘Ho una
cosa da chiederti, mon amour!’. Disse dolcemente il francese.
‘Oh,
Pierre’. Monique sorrise elegantemente e con un leggero
rossore in volto che le accendeva le guance morbide.
Pierre
s’inginocchiò alla sua dama ed estrasse una
scatolina dalle tasche dei pantaloni, la aprì con decisione
e con un sorriso enorme mostrò un anello prezioso dal
diamante incastonato al suo centro.
‘Vorresti
sposarmi?’. Le parole scivolarono candide sulle sue labbra.
‘Pierre,
certo che voglio!’. La donna si riprese dallo stupore della
visione romantica ed accettò la proposta del suo galante
uomo con letizia.
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Capitolo 4 *** 4 - Hakka ***
Fantascienza
(Giappone)
4 -
Hakka
Takumi batteva
freneticamente i polpastrelli sulla tastiera del suo pc.
Era rapido e
scattante; lettere, numeri e comandi avanzavano sullo schermo nero del
programma che aveva creato con la sua mente diabolica.
Ogni tanto
allungava lesta la mano verso un pacchetto di patatine alla sua
sinistra, portandosene una manciata alla bocca e sgranocchiandole
irrequieto.
Canzoni metal
giapponesi facevano vibrare l’aria e il suo torace, mentre il
riflesso dello schermo del computer si specchiava nelle sottili lenti
dei suoi occhiali.
La stanza,
immersa nel buio più tetro, era tappezzata da figure esili e
seducenti di modelle e dive della sua nazione.
Sì,
era il più astuto ed esperto hacker del Giappone e presto
avrebbe dimostrato di poter competere e sconfiggere i rivali
statunitensi e polacchi.
In pochissimi
istanti aveva compromesso importanti sistemi informatici degli U.S.A.,
mostrando alle aquile un raccapricciante teschio rosso che rideva
soddisfatto sugli schermi dei computer delle aziende colpite.
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Capitolo 5 *** 5 - Boom! ***
Azione (Italia)
5
- Boom!
L’ispettore
Angelo Carrioli e il collega Edoardo Martetti erano stati incaricati di
occuparsi di un caso importante: dovevano scovare ed arrestare una
banda di malviventi americani che spacciavano cocaina nel Paese.
Correvano con la
volante della polizia, sfrecciando nella scia azzurra che abbandonava
all’aria fresca della giornata.
‘Angelo,
non senti questo strano ticchettio?’. Martetti
avvertì un pericolo incombente, mentre invitò il
collega in abiti informali a tendere l’orecchio.
‘Sì,
lo sento’. Arrestò la corsa dell’auto,
ne spense il motore ed entrambi cercarono di capire di cosa si
trattasse.
Il suono
aumentò la frequenza, adesso più veloce e ritmata.
Capirono
improvvisamente l’origine del suono sospetto e si guardarono
ad occhi sgranati per alcuni istanti, poi scesero dalla vettura celeri
come il dio Ermes.
Fecero in tempo a
gettarsi dando le spalle all’auto che esplose in un fumo
tossico nero e in una vampa rossa e violenta, come le improvvise
eruzioni dell’Etna, il monte che sovrastava la loro regione.
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Capitolo 6 *** 6 - My Horror Time ***
Horror
(U.S.A.)
6
- My Horror Time
Si muoveva
insidioso e cupo verso Micheal.
Giocava con la
sua vittima terrorizzata come il gatto con il topo ormai condannato.
Micheal era
immobile, soffriva quella violenza, e il tremore gli percorse tutte le
sinapsi, mentre l’adrenalina non riusciva a sprigionare la
sua energia evasiva.
Quell’assassino,
armato di coltello dalla lama già cremisi, si avvicinava
lento e tristemente suonava la messa da requiem della sua sventurata
vittima.
Era pallido in
volto, il miserabile Micheal, e non riusciva a fuggire
dall’ipnosi che il lento camminare del suo aguzzino gli
provoca.
Micheal venne
assalito dal terrore più cupo e lucente che il suo cuore
avesse mai fibrillato.
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Capitolo 7 *** 7 - Decisione ***
Azione
(Germania)
7 - Decisione
Alex si era
riparato dietro al pilone più grosso che era riuscito a
trovare. Luke lo incalzava con i suoi proiettili, ma senza riuscire a
colpirlo.
Alex stava
cercando il caricatore della pistola quando si accorse di averlo perso,
così si voltò evitando alcuni colpi sparati
dall’avversario e lo vide. Era al centro della stanza, sotto
i proiettili infuocati che uscivano dal lungo tubo metallico della
pistola di Luke.
Inspirò
profondamente e si lanciò senza esitazioni verso il
caricatore pieno. I proiettili lo sfioravano ma non lo colpivano,
mentre si proteggeva la testa con le braccia.
Colpi che
risuonavano nel loro fragore metallico.
Alex
afferrò il caricatore e velocemente lo inserì
nella pistola, per poi riprendere la sparatoria.
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Capitolo 8 *** 8 - Frontera ***
Drammatico (Messico)
8 - Frontera
Correvano sollevando la leggera sabbia ocra del confine, lasciando che
una nuvola di polvere si innalzasse al cielo. Il calore che emanava la
terra e i bollenti raggi solari ustionavano le loro pelli scure, mentre
le fronti grondavano sudore sia per l’insopportabile afa sia
per la paura degli uomini che li inseguivano.
“Pedro! Avanti, alzati”. Un uomo dai folti baffi
neri cadde rovinosamente a terra, impastando il sudore appiccicoso alla
sabbia chiara prima sotto i suoi piedi. L’amico lo incitava,
doveva alzarsi per attraversare il confine assieme a lui.
“Pedro!”. Lo chiamava gesticolando nervosamente.
“Va avanti senza di me…”. Pedro
allungò le braccia scure verso il compagno in fuga: almeno
lui doveva salvarsi dalle manette della polizia di confine.
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Achamo
& il suo inutile monologo
”Ok,
sono scomparsa per un bel po' e mi dispiace, ma
cercate di capire... lo studio, gli esami, la vita sociale (quale?!), e
bla bla bla... insomma, spero mi scuserete... bha, non so quanto sarete
comprensivi, ma confido nel 'quanto basta'. Grazie ancora a chi mi ha
seguito fin qui".
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Capitolo 9 *** 9 - Förkärlek ***
Romantico
(Svezia)
9
- Förkärlek
“Fredrik!”
Helén serrò dolcemente
le sue sottili dita a quelle dell'amato, stringendole con vigore in
quel momento di tensione e sconforto.
“Fredrik, non lasciarmi!”
Dagli occhi purpurei della donna presero a scendere piccole lacrime
dal sapore amaro e triste, che le incisero il viso come gocce di
acido. Osservava l'uomo che amava tremare immerso nel suo stesso
sangue, attendendo la Morte e il suo fatidico e nero verdetto.
L'uomo
strinse energicamente la piccola mano della donna, socchiuse le
labbra secche e increspate di sangue rappreso e con voce flebile le
sussurrò: “Helén, volevo dirti che ti
ho sempre amata...”
Le
parole amorose che le rivolse furono cocenti, seppur immerse nel
tepore della paura di morire.
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Achamo
& il suo inutile monologo
“Eccomi
di nuovo con un briciolo di tempo da dedicare alla scrittura e ai
lettori; siamo giunti alla penultima mini-storia... vi ho lasciato un
piccolo intervallo di tempo per esultare, eheh. Spero che anche
questo breve racconto sia stato di vostro gradimento ;) Alla prossima
ed ultima!”
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