10 clichés

di Achamo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Kasatchok ***
Capitolo 2: *** 2 - Damn-phone ***
Capitolo 3: *** 3 - Amour ***
Capitolo 4: *** 4 - Hakka ***
Capitolo 5: *** 5 - Boom! ***
Capitolo 6: *** 6 - My Horror Time ***
Capitolo 7: *** 7 - Decisione ***
Capitolo 8: *** 8 - Frontera ***
Capitolo 9: *** 9 - Förkärlek ***



Capitolo 1
*** 1 - Kasatchok ***



Dieci clichés

Beta-reader: Lory =)



Azione (Russia)

1 - Kasatchok  


‘Finalmente ti ho in pugno!’. Disse con un forte accento russo un uomo vigoroso dagli occhi cristallini e dalla barba a pizzetto folto completato da baffi .
Guardava l’agente segreto legato ed imbavagliato ad una sedia semplice in mogano sulla quale era puntata un’intensa luce simile al bagliore del sole.
‘Dopo tanto tentare di prendere te, ci sono riuscito con trucco da bambino e sono davvero sorpreso che tu cascato …’. La figura dell’uomo russo dal vestito elegante passeggiava disinvolta davanti all’agente impugnando un revolver calibro 460.
‘… sono molto sorpreso. È bastato uno solo mio agente per mettere te al tappeto. Credevo fossi più bravo in tua arte marziale, ma mi sbagliavo …’. Il suo oscillare era superiore al dimenarsi dell’agente segreto che tentava di liberarsi dalle corde che gli stringevano i polsi.
‘… sei solo povero stupido; non te la caverai e non riuscirai a scappare di qui, perché io, Boris, eliminerò te e …’. Il russo non ebbe il tempo di concludere il discorso che si vide disarmato dall’agente.
‘Ti sei perso nel tuo inutile monologo, Boris!’. Sentenziò con voce calda e suadente puntando la pistola appena afferrata contro il torace dell‘antagonista.

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Achamo & il suo inutile monologo
”Mi presento con una raccolta di flashfic narranti i 10 clichés più famosi di film e storie di diverso genere, che potrete trovare sopra ogni capitolo. Associato al cliché troverete anche una nazione... spero di non offendere nessuno... ci tengo a sottolineare che si tratta puramente di una raccolta comica/parodica delle ormai note scenografie cinematografice e letterali. Spero vi strappi qualche risata ;)"

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Capitolo 2
*** 2 - Damn-phone ***




Horror (Inghilterra)

2 - Damn-phone


Erano immersi nell’oscurità dei boschi inglesi che li avevano resi impotenti.
Annaspavano avidi l’aria cercando di riempire il più possibile i polmoni voraci. Erano sfuggiti ai loro inseguitori cannibali, due di loro non avevano trovato la salvezza, ma non si sarebbero arresti.
‘Ragazzi, proviamo a chiamare la polizia!’. Un giovane dai capelli biondi e dal corpo vigoroso propose un’ottima soluzione nonché l’aiuto che disperatamente cercavano.
Nessuno aveva ancora avuto la brillante idea di premere i tre semplici tasti per comporre il numero delle forze dell’ordine.
‘Harry, tu sei l’unico ad avere un cellulare con te! Fa presto!’. Un ragazzo occhialuto si mise all’opera cercando disperatamente di chiamare i loro salvatori.
Compose il numero 999 e si portò all’orecchio destro il cellulare.
‘Non c’è linea!’. La chiamata era stata sospesa perché in quei boschi la rete telefonica non riusciva a penetrarne gli antichi alberi.

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Capitolo 3
*** 3 - Amour ***



Romantico (Francia)


3 - Amour


La dolce atmosfera che si respirava nel ristorante più elegante della città di Parigi era perfetta per quella serata d’amore.
Un pianista faceva vibrare melodiche le corde dello strumento a coda, innalzando musica raffinata.
Pierre versò altro champagne prima nel calice della compagna Monique, poi nel suo e brindarono a quella serata intrecciando le braccia e scambiandosi i rispettivi bicchieri scintillanti.
Tutto era soffuso e caldo.
I loro sguardi languidi preannunciavano un evento importante.
‘Ho una cosa da chiederti, mon amour!’. Disse dolcemente il francese.
‘Oh, Pierre’. Monique sorrise elegantemente e con un leggero rossore in volto che le accendeva le guance morbide.
Pierre s’inginocchiò alla sua dama ed estrasse una scatolina dalle tasche dei pantaloni, la aprì con decisione e con un sorriso enorme mostrò un anello prezioso dal diamante incastonato al suo centro.
‘Vorresti sposarmi?’. Le parole scivolarono candide sulle sue labbra.
‘Pierre, certo che voglio!’. La donna si riprese dallo stupore della visione romantica ed accettò la proposta del suo galante uomo con letizia.

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Capitolo 4
*** 4 - Hakka ***





Fantascienza (Giappone)


4 - Hakka


Takumi batteva freneticamente i polpastrelli sulla tastiera del suo pc.
Era rapido e scattante; lettere, numeri e comandi avanzavano sullo schermo nero del programma che aveva creato con la sua mente diabolica.
Ogni tanto allungava lesta la mano verso un pacchetto di patatine alla sua sinistra, portandosene una manciata alla bocca e sgranocchiandole irrequieto.
Canzoni metal giapponesi facevano vibrare l’aria e il suo torace, mentre il riflesso dello schermo del computer si specchiava nelle sottili lenti dei suoi occhiali.
La stanza, immersa nel buio più tetro, era tappezzata da figure esili e seducenti di modelle e dive della sua nazione.
Sì, era il più astuto ed esperto hacker del Giappone e presto avrebbe dimostrato di poter competere e sconfiggere i rivali statunitensi e polacchi.
In pochissimi istanti aveva compromesso importanti sistemi informatici degli U.S.A., mostrando alle aquile un raccapricciante teschio rosso che rideva soddisfatto sugli schermi dei computer delle aziende colpite.

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Capitolo 5
*** 5 - Boom! ***



Azione (Italia)

5 - Boom!



L’ispettore Angelo Carrioli e il collega Edoardo Martetti erano stati incaricati di occuparsi di un caso importante: dovevano scovare ed arrestare una banda di malviventi americani che spacciavano cocaina nel Paese.
Correvano con la volante della polizia, sfrecciando nella scia azzurra che abbandonava all’aria fresca della giornata.
‘Angelo, non senti questo strano ticchettio?’. Martetti avvertì un pericolo incombente, mentre invitò il collega in abiti informali a tendere l’orecchio.
‘Sì, lo sento’. Arrestò la corsa dell’auto, ne spense il motore ed entrambi cercarono di capire di cosa si trattasse.
Il suono aumentò la frequenza, adesso più veloce e ritmata.
Capirono improvvisamente l’origine del suono sospetto e si guardarono ad occhi sgranati per alcuni istanti, poi scesero dalla vettura celeri come il dio Ermes.
Fecero in tempo a gettarsi dando le spalle all’auto che esplose in un fumo tossico nero e in una vampa rossa e violenta, come le improvvise eruzioni dell’Etna, il monte che sovrastava la loro regione.

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Capitolo 6
*** 6 - My Horror Time ***




Horror (U.S.A.)


6 - My Horror Time


Si muoveva insidioso e cupo verso Micheal.
Giocava con la sua vittima terrorizzata come il gatto con il topo ormai condannato.
Micheal era immobile, soffriva quella violenza, e il tremore gli percorse tutte le sinapsi, mentre l’adrenalina non riusciva a sprigionare la sua energia evasiva.
Quell’assassino, armato di coltello dalla lama già cremisi, si avvicinava lento e tristemente suonava la messa da requiem della sua sventurata vittima.
Era pallido in volto, il miserabile Micheal, e non riusciva a fuggire dall’ipnosi che il lento camminare del suo aguzzino gli provoca.
Micheal venne assalito dal terrore più cupo e lucente che il suo cuore avesse mai fibrillato.

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Capitolo 7
*** 7 - Decisione ***



Azione (Germania)


7 - Decisione



Alex si era riparato dietro al pilone più grosso che era riuscito a trovare. Luke lo incalzava con i suoi proiettili, ma senza riuscire a colpirlo.
Alex stava cercando il caricatore della pistola quando si accorse di averlo perso, così si voltò evitando alcuni colpi sparati dall’avversario e lo vide. Era al centro della stanza, sotto i proiettili infuocati che uscivano dal lungo tubo metallico della pistola di Luke.
Inspirò profondamente e si lanciò senza esitazioni verso il caricatore pieno. I proiettili lo sfioravano ma non lo colpivano, mentre si proteggeva la testa con le braccia.
Colpi che risuonavano nel loro fragore metallico.
Alex afferrò il caricatore e velocemente lo inserì nella pistola, per poi riprendere la sparatoria.

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Capitolo 8
*** 8 - Frontera ***



Drammatico (Messico)

8 - Frontera

Correvano sollevando la leggera sabbia ocra del confine, lasciando che una nuvola di polvere si innalzasse al cielo. Il calore che emanava la terra e i bollenti raggi solari ustionavano le loro pelli scure, mentre le fronti grondavano sudore sia per l’insopportabile afa sia per la paura degli uomini che li inseguivano.
“Pedro! Avanti, alzati”. Un uomo dai folti baffi neri cadde rovinosamente a terra, impastando il sudore appiccicoso alla sabbia chiara prima sotto i suoi piedi. L’amico lo incitava, doveva alzarsi per attraversare il confine assieme a lui.
“Pedro!”. Lo chiamava gesticolando nervosamente.
“Va avanti senza di me…”. Pedro allungò le braccia scure verso il compagno in fuga: almeno lui doveva salvarsi dalle manette della polizia di confine.

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Achamo & il suo inutile monologo
”Ok, sono scomparsa per un bel po' e mi dispiace, ma cercate di capire... lo studio, gli esami, la vita sociale (quale?!), e bla bla bla... insomma, spero mi scuserete... bha, non so quanto sarete comprensivi, ma confido nel 'quanto basta'. Grazie ancora a chi mi ha seguito fin qui".

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Capitolo 9
*** 9 - Förkärlek ***


Romantico (Svezia)

9 - Förkärlek

“Fredrik!” Helén serrò dolcemente le sue sottili dita a quelle dell'amato, stringendole con vigore in quel momento di tensione e sconforto.
“Fredrik, non lasciarmi!” Dagli occhi purpurei della donna presero a scendere piccole lacrime dal sapore amaro e triste, che le incisero il viso come gocce di acido. Osservava l'uomo che amava tremare immerso nel suo stesso sangue, attendendo la Morte e il suo fatidico e nero verdetto.
L'uomo strinse energicamente la piccola mano della donna, socchiuse le labbra secche e increspate di sangue rappreso e con voce flebile le sussurrò: “Helén, volevo dirti che ti ho sempre amata...”
Le parole amorose che le rivolse furono cocenti, seppur immerse nel tepore della paura di morire.

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Achamo & il suo inutile monologo
“Eccomi di nuovo con un briciolo di tempo da dedicare alla scrittura e ai lettori; siamo giunti alla penultima mini-storia... vi ho lasciato un piccolo intervallo di tempo per esultare, eheh. Spero che anche questo breve racconto sia stato di vostro gradimento ;) Alla prossima ed ultima!”


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