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My Immortal Life – Mia vita immortale {Chicago 1918 – Forks 2005}
[Certo, ho
sempre saputo di essere immortale, ma non avrei mai immaginato di avere tanto da
raccontare!
Mi ripeto
sempre che la mia esistenza abbia iniziato a poter essere chiamata tale quando
ho conosciuto Bella, ma in realtà, so che non è così. Tutto ha avuto inizio da
quel morso di un secolo fa…]
Grazie mille a Patience90: il
99% del lavoro é suo!
Io ho solo cercato le immagini e messo i
brillantini.
Ragazze un
minuscolo commento prima d’iniziare…
Ehm… Lo scorso
capitolo ERA il capitolo uno, quella parte nera in corsivo era la prefazione al
capitolo 1°.
Sì, lo so che
il capitolo uno era orribilmente corto ed avevate tutte le ragioni di credere
che fosse tutto il testo la prefazione.
Ma, cercate di
capirmi, sono abituata alle flash xD Okay, dopo avervi trattenuto vi lascio
leggere, mi ritrovate a fine capitolo ^_^
Prefazione:
(Non è
‘’necessario’’ leggerla per chi volesse passare direttamente al vero
inizio della storia, è solo una breve ‘’presentazione’’ al capitolo, una flash
che introduce il capitolo due.)
Ero stupefatto,
stranito e –impossibile negarlo- eccitato.
Un vampiro…
Quali benefici ne avrei
tratto?
E quali malefici si
sarebbero impossessati di me?
Non lo sapevo e forse
sarebbe stato meglio non saperlo,
per quanto riguardava
la seconda parte.
Avrei sperimentato
nuovi brividi,
brividi impossibili ai
semplici umani,
brividi che superavano
tutte le barriere dell’umanità.
Eppure questo non
bastava a tranquillizzarmi o
a rendere il fatto meno
terrificante.
Sarei stato cosa?
Un mostro? Un
attrazione?
Non volevo questo ma,
all’immortalità, non si può girare le spalle.
2°
*La Storia di Carlisle*
Dedico questo capitolo a Locke
‘’Io
un vampiro?’’ Mi domandai interiormente.
Non lo credevo possibile: mai
avevo creduto ai miti, alle leggende…
Certo, mi piaceva leggere libri
riguardanti l’argomento, ma non avevo mai creduto veramente
nell’esistenza di quei personaggi mitologici.
Intanto, Carlisle prese a
raccontarmi la sua storia:
- La mia storia ebbe inizio a
Londra, precisamente nel 1640, l’anno della mia nascita.
Non mi
soffermerò più del dovuto sui miei anni da bambino e da adolescente,
ti dirò solo
il fatto che crebbi con mio padre, mia madre non fu presente nella mia crescita:
ella morì
quando io nacqui.
Un fatto che
però è di vivida importanza per noi, ora, è il periodo di persecuzione religiosa
che in quel
secolo vi era presente.
Un’altra cosa importante per
la comprensione del racconto è che mio padre era un pastore anglicano, egli
guidava la caccia a coloro che, recentemente, vengono definite creature
mitologiche. Avrai tu capito che nella seguente categoria rientrano i vampiri.
Nel 1640 si
credevano esistenti codeste creature ed esse erano portatori di male e oscurità,
si riteneva. Dunque li si cacciavano, giustificandosi con la liberazione del male nel mondo.
Ma non è da
trascurare la morte di poveri disgraziati:
l’epoca
rozza e l’ignoranza costante causavano morti di umani, colpevoli solo di essere
stati confusi con creature deplorevoli.
Eppure come un vile fellone non feci
nulla per evitare queste morti, talvolta sapendo che fossero umani quelli
condannati come creature oscure. Forse temevo l’ira di mio padre, oppure
semplicemente mi scarseggiava il coraggio necessario.
Ero
condannato: io stesso avrei dovuto uccidere coloro non colpevoli un giorno, ed
il pensiero macabro m’invadeva ogni giorno il corpo e l’anima, scuotendomi di
brividi per il terrore.
Eppure la
vecchiaia giunse a mio padre e a me giunse l’incarico di usufruire il suo posto.
M’impegnai
per trovare creature maligne e non persone innocenti. Ci riuscì.
Scovai un
rifugio di vampiri, rifugiatisi nelle fogne della città.
Con il resto
della mia cittadina mi apprestai a tendergli un’imboscata,
per
liberarci di loro e dei loro spiriti malvagi.
Con armi ora antiche, torce e
forconi la città era riscaldata dal fuoco della battaglia che
presto si
sarebbe scatenata ferocemente come una irrequieta notte di tempesta.
In cuor mio
pregavo perché il bene e la forza ci accompagnassero nella lotta contro quegli
esseri.
Ci
appostammo un poco indietro dal loro rifugio e ci restammo per una buona ora senza
nulla:
ormai m’accusavano di aver
errato, che non ci fosse nessuna anima impura nei paraggi.
Ma poco dopo, uno dei bevitori di sangue umano uscì dal suo nascondiglio e senza alcun
problemi ci individuò –probabilmente aveva sentito l’odore del nostro sangue-.
Con voce
appena udibile chiamò gli altri in lingua latina. Gli stava chiaramente
avvisando che
la loro cena era appostata
proprio al di fuori del loro nascondiglio.
Convinta che
fosse troppo afflitto dalla sete di sangue per fuggire o
combattere, lo attaccai ferocemente con il mio forcone. Ma esso non faceva nulla
altro che attorcigliarsi come plastilina contro il suo petto d’acciaio.
Ghignando a
malapena mi si avvicinò velocemente, affondando subito dopo i suoi
denti nella carne del mio corpo. Fortunatamente non ero solo in questo scontro:
gli abitanti
della cittadina gli furono addosso in un secondo, cercando di scalfirlo.
Prese la
saggia decisione di fuggire, ma non senza aver ucciso due uomini ed essersi
portato via un terzo. La folla lo rincorse aggressiva, senza badare a me.
Avrei voluto
morire e farla finita ora, tanto sapevo benissimo che sarebbe stata quella la
mia fine.
Mio padre
avrebbe bruciato tutto ciò che il mostro avesse avvolto nella sua vita oscura,
qualunque
cosa avesse toccato, calpestato e morso… Tutto ciò che era stato infettato.
L’istinto di
sopravvivenza invase tutti i miei sensi e mi permise di strisciare in una zozza
cantina malandata e in disuso. Mi seppellì sotto a dei puzzolenti sacchi di
patate marce,
cercando di
resistere all’impulso di urlare, per non essere scoperto. Mi fu molto difficile,
ma credo che tu riesca a
capire. Non avrò la necessità di raccontati cosa provai, Edward…-
Sussultai, il ricordo del dolore
della trasformazione era ancora vivido nella mie mente.
Mi scoprì affascinato dal
racconto di Carlisle:
Sembrava uno di quei libri che
amavo leggere. Lo guardai, ansioso del continuo.
Mi regalò un lieve sorriso e
continuò:
-Tre giorni dopo ero un
vampiro e me ne resi conto con immenso disgusto.
Odiavo me stesso, tutto ciò
che ero diventato. Non m’importava nulla dell’immortalità e tutto ciò che scoprì
in seguito. Non trovando nessuna motivazione per continuare la mia esistenza
sotto tali sembianze, provai l’autodistruzione. Ma gettarsi da grandi altezza,
cercare d’affogarmi e provare a morire di fame –anzi, sete, è più appropriato-
non mi serviva a nulla:
mai ottenni risultati da
questi tentativi di suicidio. Ero indistruttibile.
Quindi pensai a non nutrirmi,
se proprio dovevo esistere.
La mia idea di base era di
continuare a non nutrirmi.
Eppure la sete che mi divorava
diminuiva la mia forza di volontà e dovetti tenermi a distanza dagli umani e dai
centri abitati o molto frequentati. Come in isolamento, se mi comprendi.
Ero in un bosco isolato,
quando scoprì la mia salvezza.
Camminavo svogliatamente,
cercando con tutte le mie forze di reprimere l’impulso di nutrirmi.
Passò un cervo ed i miei
occhi lo focalizzarono immediatamente, senza difficoltà alcuna.
Senza quasi accorgermene mi
accovacciai, tesi i muscoli e scattai.
Fui addosso a quel cervo e mi
nutrii del suo sangue.
E lì trovai la mia soluzione:
Non era più necessario
soffrire la sete –soprattutto perché diminuiva la mia forza di volontà-, avrei
potuto nutrirmi del sangue degli animali.
Infondo da umano avevo già
mangiato selvaggina,
l’unica differenza era che ora
mi nutrivo di una parte che prima avevo sempre scartato.-
Mi sorrise nuovamente, garbato.
Io restituì il gesto.
Questo Carlisle mi affascinava,
reprimeva qualcosa a cui l’avevano condannato…
Di cui non aveva colpa. Cercava
di essere qualcosa di migliore.
Un gesto nobile,
senz’altro.
Osservai i suoi occhi: Erano
lontani anni, decenni, secoli…
-Col passare dei secoli,
iniziavo a sviluppare una certa immunità verso il sangue umano.
Questo mi permise di diventare
dottore, con molto tempo, sofferenze, rinunce ed abilità.
In ogni modo, studiavo per
tutto il mondo medicina, cercando di ampliare le mie conoscenze.
Ero in Italia, quando
incontrai i Volturi, di cui ora ti racconterò..
Erano una congrega di vampiri
civilizzati, per così dire, molto diversi da quelli che incontravo in
Inghilterra. Eleganti ed impeccabili erano l’esempio di vampiri da ammirare.
Aro, Marcus e Caius erano i
loro nomi.
Nonostante fossero civilizzati
ed educati, si nutrivano di sangue umano. Era questo probabilmente il loro unico
difetto.
Cercavano di convincermi a
cibarmi dalle persone, e io cercai di convincere loro a nutrirsi di selvaggina.
Nessuno delle due schiere
giunse naturalmente a convincere l’altra.-
Mi rivolse un altro sorriso cortese.
-Vieni- disse poi, invitandomi a
seguirlo fuori dalla camera.
Mi guidò in uno studio
–probabilmente il suo- e sulle pareti potevo notare alcuni quadri.
Sfiorò un quartetto di
figure piuttosto composte, sistemato sulla balconata più alta, che osservava
calmo il viavai sottostante. Esaminai attento i lineamenti degli uomini
raffigurati.
M’indicò successivamente
tre degli uomini rappresentati: due dai capelli neri, l’altro bianchi come la
neve.
-Protettori notturni delle
arti-.
(Twilight)
Capì che il quadro che mi aveva
indicato rappresentava il suo periodo in Italia e che i tre uomini sulla cornice
–il quarto era indubbiamente lui- erano Aro, Marcus e Caius.
Protettori notturni delle arti,
li aveva chiamati.
Questa strana definizione mi
affascinava, ma al tempo stesso m’inquietava terribilmente.
-Che fine hanno fatto?- Domandai, curioso.
-Sono ancora lì-.
*Lilian spunta fuori
all’improvviso*
Ecco il secondo capitolo
–riscritto- , anche questo piuttosto corto ç_ç
Mi dispiace ragazze, io ci provo,
ma sono abituata a scrivere cose corte.
Però ho aggiornato presto, no? ^.^
E, inoltre, ho una buona notizia!!!
Ho già scritto tutto fino al 4°
capitolo e ne ho già pronto metà del 5°! =D
Uh, dato che ci sono voglio farvi
notare che ogni capitolo avrà la propria prefazione.
Il perché non lo so nemmeno io xD
ATTENZIONE:
Essendo io persona
imprevedibile nelle date di aggiornamento,
per chi volesse, posso tenerlo
informato degli aggiornamenti di questa storia ^.^
Ma solo a chi vuole,
naturalmente.
ATTENZIONE 2:
Le parti sottolineate e in
corsivo sono dei pezzi estratti da Twilight.
Bene, finite le scuse e gli
avvisi: passiamo ai ringraziamenti! =D
Whattina:
Davvero ti piace come descrivo il pov del nostro neo vampiro?
Bhe,
grazie mille! ^_^
Sono
felice che quella frase ti sia piaciuta, l’ho scritta soffermandomi sui
sentimenti di una perdita e dell’impossibilità di sfogarsi.
In
ogni modo, sono felice che la mia storia renda curiosa.
Parlerò certamente degli anni bui di Edward, mi soffermerò anche sulla minima
sfumatura che la meyer ha reso nota della storia del nostro amato vampiro.
_BellaBlack_:
Sì, era proprio questa ^_^
In
effetti ci ho messo un po’ a pubblicarla, te ne ho parlato parecchio tempo fa,
ci
credo che l’hai aspettata per tanto xD
sono
felice che ti piaccia e ti ringrazio per essere stata comprensiva per i miei
tempi d’aggiornamento. Però con il ‘’non ti corre dietro nessuno ’’ mi sono
immaginata la scena di qualcuno che mi rincorre per prendermi a padellate xD
Sarò
normale? No eh?
Comunque per le recensioni alle mie storie stai tranquilla, non devi se non ti
va. ^_^
A
presto! =D
Iside5:
ti ringrazio tantissimo per avermi segnalato l’errore,
sei
stata di grande utilità ^.^
Però
devo farti una confessione…
Era
lo scorso capitolo il capitolo uno xD
Ma
avevi tutte le ragioni di credere fosse solo una prefazione, e non prefazione +
capitolo. Era un po’ corto come capitolo xD
In
ogni modo sono felicissima del fatto che pensi che prometta bene, davvero =D
Grazie mille iside! ^^
SoleDincht,:
Ma quale disturbo, non ho fatto assolutamente niente ^.^
Grata? Oddio ho fregato l’idea a qualcuno senza neanche saperlo,
mi
dispiace. Stai scrivendo una fanfic su Twilight? Ho controllato nel tuo accaunt,
ma non ho trovato nessuna fanfic con quel titolo, quindi suppongo sia in
progettazione.
Appena pubblichi fammi sapere! =D
Comunque, tornando alla risposta alla recensione, devo dirti che era lo scorso
capitolo il primo xD O meglio, prefazione + capitolo uno.
Ti
ringrazio tantissimo per i complimenti e per il commento ^.^
redRon:
*Lilian tossicchia*
Ehm,
lo scorso capitolo era anticipazione + capitolo uno…
Quindi questo capitolo non è nessuna meraviglia xD
Ma
ti ringrazio moltissimo per la recensione, sai quanto mi piacciano i tuoi
commenti, anche se so di non meritarmi tutti questi complimenti.
Ti
voglio bene,
tua
Lily (oppure sirius hahaha xD)
Patience90,:
Ninny Nana, grazie!!!
Non
sai che piacere leggere i tuoi commenti! =D
Sì,
lo so. Ma più che tutte le cose che hanno a che fare con lui ti attira il nostro
vampiro stesso xD (E io mi associo, è troppo… bhe, troppo :P)
Locke:
Con questa recensione sei stata tu a lasciare la bocca aperta a me!
Tutti questi complimenti… Bhe, mi hanno commossa!
Sentirmi dire che il mio stile è tra i migliori, sublime ed impeccabile è
qualcosa di… unico. Non so quasi cosa dire, a parte ringraziarti all’infinito e
dedicarti questo capitolo. ^.^
Spero che tu non abbia fatto indigestione ‘’divorandoti’’ questo capitolo xD
Un
kissone,
Lily
PenPen:
Sono
felice che ti piaccia ^.^
Grazie mille della recensione, mi fai sempre un gran piacere.
E ora…
Commentino…?
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