FALL in love

di xjileytwerk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°capitolo ***
Capitolo 2: *** 2°capitolo ***
Capitolo 3: *** 3°capitolo ***
Capitolo 4: *** 4°capitolo ***
Capitolo 5: *** 5°capitolo ***



Capitolo 1
*** 1°capitolo ***


1.

 

Ero tranquilla sul mio letto, mentre leggevo un libro ascoltando un po' di musica, quando il mio cellulare vibrò.

 

Da Justin:

«Esci. Adesso..;)»

 

Alzai gli occhi al cielo e mi diressi verso la finestra di camera mia; mi affacciai e vidi tre ragazzi

apoggiati al mio pick-up scrauso: erano Ryan, Justin e mio fratello gemello Chaz, che mi salutavano

e mi facevano segno di scendere. Dieti una pettinata veloce ai miei capelli rosa confetto, mi vestii (..) e mi infilai le scarpe per poi scavalcare la finestra e atterrare sulla sporgenza sotto di essa; poi mi aggrappai al ramo del ciliegio lì affianco ed entrai nella casetta sull'albero che avevamo costruito

io e Chaz quando eravamo piccoli con nostro padre. Da lì scesi i piccoli scalini incastonati nel tronco e raggiunsi i ragazzi.

«Uscire dalla porta no, eh?» chiese Justin abracciandomi

«Non se si è in punizione..!» risposi io ricambiando l'abbraccio

«Che trasgry che sei» commentò poi lui accennando un sorriso

 

cazzo se era bello

 

È triste dire così del proprio migliore amico, ma era vero.

 

«Daidai, tutti su!» esclamò Ryan mettendosi al posto di guida dopo avermi fragato le chiavi del MIO pick-up. Chaz si sedette vicino a lui mentre io e Justin saltammo nel cassone e ci distendemmo lì. Subito dopo Ryan mise in moto per portarci chissàdove.

«Juss, dove stiamo andando?» chiesi io. Lui mi guardò con un sorrisetto furbo in volto

«Vedrai» tagliò corto lui facendomi l'occhiolino

Io sospirai esasperata scuotendo la testa...quei tre erano i soliti tre deficenti lol:')

 

Dopo svariati minti il veicolo parcheggiò lungo un viale stretto, delimitato da tanti cipressi. Quando tutti furono scesi, Ryan tirò fuori da una borsa quattro torcie e ne diede una a ciascuno di noi. Poi fece luce lungo il vialetto, dove alla fine era situata una specie di scuola mal ridotta; le porte d'entrata erano inesistenti, le finestre tutte spezzate e sbarrate da assi di legno, i muri erano ricoperti di edera e muffa e le piante sulle finestre erano morte e appasite.

«Manicomio..» lessi ad alta voce il cartellino di bronzo per terra, ai piedi delle "porte" «..voi avete osato interrompere la mia lettura per portarmi in un manicomio abbandonato?!?» dissi infuriata puntando la luce della torcia in faccia ai ragazzi.

«E cosa stavi leggendo di così importante da non voler uscire di casa?» chiese mio fratello, con un tono esasperato

«Harry Potter e il princip...»

«Ancora?!?» mi interruppe Ryan alzndo gli occhi al cielo «Lo avrai letto centinaia di volte! Hai rotto le palle, sai?»

«Non rivolgerle mai più la parola in quella maniera, sono stato chiaro??» mi difese Justin «Lei è libera di leggere quel cavolo che le pare, ok?»

«Okok, ma calmati fratello» e si avviò all'interno del manicomio con Chaz appresso

«Grazie..»

«Di niente» rispose lui cominciando a spettinarmi i capelli, finchè non gli tirai una gomitata sullo stomaco facendolo smettere subito mentre fece una ristaina

 

ripeto... cazzo se era bello!

Nemmeno fummo entrati nella “casa” io volevo già uscire. Era pieno zeppo di cose strane, inquietanti e raccapriccianti: sedie con cinghie sui manici per poter immobilizzare meglio la “preda”, camice di forza a brandelli sparse in giro per i corridoi, stanze tutte bianche che avrebbero fatto impazzire pure un sano di mente.

«Dai basta, usciamo» sbottai io

«Oh e rilassati» disse Justin dandomi un lieve colpetto sulla spalla in modo rassicurante, anche se non mi rassicurò per niente

«Come faccio a rilassarmi? Mi avete trascinata in un manicomio marcio e puzzolente per niente..!»

«Non siamo qui per niente» precisò Ryan

«Ah si? Sentiamo allora..perchè siamo qui?» chiesi seccata incrociando le braccia in petto

«Bhe..farci un giro?»

«Non è un valido motivo»

«Ok, pensavamo fosse forte» ammise Chaz facendo spallucce

«Uh si, fortissimo» ironizzai io «Possiamo uscire?»mi lamentai io

«No c: » Rispose Ryan sorridendo mentre puntava la sua torcia su una specie di box ricoperto di catene

Io scossi la testa alzando gli occhi al cielo, in segno di arresa. Ad un certo punto a Justin venne la brillante idea di farmi venire un inafarto, sbucandomi alle spalle facendo versi da mucca in calore(?)

Lui scoppiò a ridere, io lo avrei castrato.

«Me ne vado» dissi infine alzando le braccia. Già ero mezza isterica, se poi Justin cominciava a fare scherzi innocenti per bambini deficenti...

Appena uscita dall'edificio dovetti aspettare pochi secondi per poi vedere i ragazzi uscire.

«Scusa, dai» mi disse Justin facendomi la faccina(?) da cucciolo allargando le braccia facendomi segno di abbracciarlo.

«Se solo osi riprovarci, giuro che ti prendo a sprangate nelle gengive..!» dissi ridendo sprofondando il viso nella su felpa viola della converse.

Lui annuì sorridendo e cominciando ad accarezzarmi i capelli

«Non toccarmi i capelli» lo rimproverai io

«Ma che hai? Il ciclo?»

«Pff, ti avrei già picchiato ;)»

«Okok, nanetta»

Stavo per esercitare la Body Slam* su di lui..

«Ma vai a quel paese! Non sono nana» protestai facendo il broncio

«Ma se è già tanto se mi arrivi alle spalle!»

«Dettagli» sibilai io tenendo il broncio mentre a lui scappò una risatina

«Ma cazzo ti ridi?»

«Sei adorabile quando fai così» disse lui prendendomi le guancie come fanno le nonne(?)

«E piantala!» dissi io ridendo staccandomi dalla sua presa, per poi riabbracciarlo

«Invece di amoreggiare, che ne dite se torniamo a casa?» chiese Chaz passandoci vicino

«Deficente» gli gridò dietro Justin

«Dai, andiamo» conclusi io trainandolo sul pick-up

Arrivata a casa mi buttai di peso sul letto e subito dopo arrivò Peeta, il mio volpino, che si accoccolò ai miei piedi e si addormentò.

Io mi addormentai poco dopo, dopo aver finito di piangere come un'isterica dopo la morte di Silente.

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Capitolo 2
*** 2°capitolo ***


2.

 

«Somers!» tuonò la professoressa di lettere

«Mi dica» dissi io con non-chalance

«Potresti, per cortesia, seguire la lezione?» protestò la prof incrociando le braccia in petto.

«Ma io sto seguendo»

«Ah si? Di cosa stiamo parlando?»

«Ehm..Il re Dario mandò il suo esercito ad Atene per vendicarsi della ribbellione della Ionia» dissi tutta fiera, ma la Gilbert sembrava piuttosto esasperata.

«È esatto...se solo stessimo facendo storia! Dopo le lezioni la professoressa Collins ti aspetterà in aula punizioni»

Cercai di protestare, ma lei non voleva sentire ragioni.

Pochi minuti dopo la campanella suonò, avvertendo l'ora di andare a cibarsi(?).

Presi le mie cose e svogliatamente mi trascinai fino in mensa, sgomitando fra le persone.

Presi il mio pranzo, pagai e mi sedetti in un tavolo all'angolo della stanza grande come una palestra.

Detestavo andare in mensa. Era il luogo in cui era in rilievo il grado di popolarità delle persone.

Al centro si sedevano i giocatori di Football e le Cheerleader/Troiette; tutt'intorno invece c'erano i musiciti e le band che sognano di sfondare (anche se a mio parere fanno un po' pena); poi ci sono quelli a cui non interessa di essere notati e poi ci siamo noi sfigati, che ci sediamo sempre negli angoli più remoti delle stanze, che in pulmino si siedono sempre davanti e con le cuffie nelle orecchie per non sentire i commenti crudeli che fanno riguardo al colore dei capelli, dei piercing che hai e dei tautaggi che hai...ok, sono entrata nel personale, dettagli.

Poco dopo arrivarono Chaz e Ryan, che si sedettero accanto a me.

«Justin è con i suoi amichetti?» chiesi sarcastica

Justin fa parte della squadra di football. Una volta si sedeva al tavolo con noi, ma i suoi "amici" l'hanno minacciato di cacciarlo dalla squadra e allora io e i ragazzi gli abbiamo ordinato di pranzare con loro, anche se io ci ero rimasta un po' male, devo essere sincera..

«Si.. Che fate oggi?» chiese Ryan

«Io sono in punizione, ti va di raggiungermi?»

«No grazie» rispose lui accennando un sorriso

«E se ci provassi con una cheerleader?» domandò Chaz più a se stesso che a noi

«E a che cosa servirebbe?» domandò Ryan alzando gli occhi al cielo

«Non lo so.. Forse per riuscire ad alzare la mia autostima e per potermi sedere vicino a quelli che contano?»

«Chaz, quelli sono una nullità, non valgono niente» lo rimproverai io

«Già, per te c'è solo Justin..»

«COSA HAI DETTO?» esclamò Ryan «DA QUANDO???»

«Sempre» disse mio fratello, che stavo per uccidere

«Non è vero!» protestai io, ma Ryan non mi credette per niente

«Oh mio dio, tu sei cotta di.. Ma lui è.. Oh mio dio»

«Ma smettetela brutti idioti..e tu preparati, perchè presto sarò figlia unica» dissi poi rivolta a Chaz

«Che c'è di male? È scientificamente provato che se hai un migliore amico del sesso opposto al tuo prima o poi te ne innamori»

Stavo per sgozzare entrambi, quando la campanella suonò la fine del prano.

«Se tu solo osi dire qualcosa in giro, giuro che ti castro e ti faccio ingoiare un ornitorinco in calore» dissi a Ryan mentre uscivamo dalla mensa

«Dire cosa?»

 

Justin

 

«Che le piace..»

«LUI» urlai indicando uno a caso

«Lui? Sul serio? È un idiota, pezzente, ignorante e con quei capelli sembra un clown» commentò Justin .

«Lo conosci?» chiesi io

«No»

«E perchè hai detto quelle cose su di lui?»

«Devo andare, faccio tardi»

«Ma..»

«Ciao, a dopo»

 

ж

 

Dopo le lezioni attraversai il lungo corridoio, trascinando le mie Ѵans sul pavimento in finto marmo, dritta verso l'aula di detenzione.

Ai muri c'erano gli armadietti di tutti gli studenti. Erano uno Viola e uno Giallo, come i colori che rappresentavano la Crystal Cove High School negli sport studenteschi come nuoto, pallavolo, basket, lotta libera, lacross e il più ambito di tutti, il football dove giocava Justin, quarterback e capitanoper di più..infatti era il ragazzo iù desiderato da tuute le ragazze del liceo. Ma lui non si dava arie e non si montava la testa facendo il fighetto con con quelli della sua squadra, che al contrario di lui pestavano i nerd, gli omosessuali, Ryan ( D: ) e i ragazzi che non volevano dargli i soldi per il pranzo. Una volta mi hanno rovesiato una granita in testa solo perchè guardavo (e guardo ancora) Glee.. appena Justin l'ha saputo, gli ha fatto una lavata di testa e da quel giorno mi lasciarono in pace.

Arrivai davnti alla porta in mogano su cui c'era scritto "aula detenzione".

Sbuffai ed aprii lentamente la porta per poi entrare.

Mi sedetti in un banco in fondo alla classe, vicino alla finestra.

Oltre a me c'erano anche altri 5 ragazzi, tra cui due miei amici, i fratelli Fred e Faith.

Li osservai bene. Come frateli non si assomigliavano per niente.

Fred era un ragazzo alto, con i capelli rossi, gli occhi verdi, il naso era ricoperto da la lentiggini; indossava una felpa verde dei Boston Celtics, i jeans con il cavallo basso e delle converse bianche ormai tutte consumate. Non so perche, ma quel ragzzo mi ricorda tanto i gemelli Weasley

Sua sorella invece, Faith, era un po' più bassa, i capelli ricci neri le svolazzavano dappertutto, gli occhi erano marrone scuro e anche lei aveva il nasino all'insù ricoperto di lentiggini, l'unica cosa che avevano in comenue; lei indossava una t-shirt arancione con su scritto "campo mezzosangue".

 

Ж

 

La punizione drò mezz'ora, e appena fu finita salutai Fred e Faith e mi avviai fuori scuola.

 

«Ehi, nanetta»

 

ANGOLO AUTRICE

oooooook, fa un po' schifio(?) ma giuro che nei prossimi capitoli migliorerò il tutto.

Se volete lasciare una recensione, fate pure, non costa niente OuO

 

su twitter: @xtoughtofyou 

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Capitolo 3
*** 3°capitolo ***


3.

 

#justin p.o.v.

 

«Sei serio?!» chiesi incredulo a Ryan

«Si.. ma io non ti ho detto niente, o quella mi uccide!»

«Non ci posso credere..»

«Visto? Sei ricambiato»

«Ma.. ma non si può! Siamo praticamente cresciuti insieme, sarebbe strano!» mugugnai

«Che palle di voi due» commentò Chaz a bassa voce

Avevo appena saputo che Jessie, mia migliore amica, si era innamorata di me.

La cosa non mi dispiaceva affatto anche perchè provavo la stessa cosa...

«A proposito... Vado a prenderla a scuola»

Uscii in silenzio e andai verso la mia auto

Guidai fino scuola ed entrai dentro l'edificio ad aspettarla.

Dopo pochi minuti la vedo scendere le scale. I capelli lunghi, boccolosi e rosa le rimbalzavano(?) ad ogni gradino che scendeva; si guardava le scarpe sbiadite aveva l'eastpack su una spalla sola e la faccia annoiata

«Ehi nanetta!»

Lei alzò lo sguardo e sorrise appena velocizzando il passo

«Portami via da qui cwc» mi disse supplicandomi con i suoi occhi verde smeraldo contonrnati da trucco nero

«Solo se ti rifai i capelli neri»

«Ci devo pensare lol»

«Il "lol" si mette solo nei messaggi lo sai?»

«Io può...colpa di Twitter»

«ok, ok.. Dai, muovi il tuo bel culetto»

«Sei invidioso del mio bel culo» disse ridendo, facendomi venire i brividi lungo la schiena.

 

Arrivati a casa sua, si fiondò nella dispensa a prendersi la nutella e quando tornò in salotto trovò Ryan e Chaz sul divano ed io seduto sul pavimento accanto a loro, tutti e tre intenti a giocare a Fifa con l' xbox.

«E poi si lamentano di non avere una vita sociale» commentò sarcastica

«Oooh, simaptica lei» ironizzai io sorridendo ma senza staccare gli occhi dallo schermo.

Poi qualcuno bussò alla porta e notando che nessuno si alzava, Jessie andò ad aprire

«Ehi Fred»

Fred ... Già non lo sopporto

«Ehm..ciao...sabato sera saresti libera? Ho preso i biglietti per il concerto dei one direction... Faith ha detto che ti piacciono e ho pensato...»

«È un appuntamento?»

«Ehm...si?»

Lei stava per aprire bocca ma io la bloccai

«No, è occupata» dissi alzandomi e correndo verso l'ingresso

«E cosa dovrei fare?» chiese inarcando un soppracciglio

«Devi fare.. quella cosa... in quel posto.. con quella persona»

Sono un idiota

Lei alzò gli occhi al cielo e si rivoltò verso.. Fred

«Oddio.. Ma serio? I one direction???»

«Eeh..si»

Lei lo abbracciò con un sorriso a 32 denti «ovvio che vengo!»

Potrei vomitare

«E che intenzioni avresti?»

«Justin, smettila» mi rimproverò lei fulminandomi con lo sguardo facendomi congelare il sangue.

I suoi bei occhioni verdi a volte mettono i brividi se vuole.

E così me ne andai rassegnato in cucina prendendo Chaz per il colletto trascinandomelo dietro

«"ti assicuro che è cotta di te, in mensa ti fissa" e blablabla.. arriva il rosso rincoglionito di turno e lei gli cade fra le braccia!»

«E io che ne sapevo che quello l'avrebbe portata al concerto dei suoi idoli!»

Avrei voluto urlare, o strozzare Fred

 

#jessie pov

 

Quando Fred se ne andò ero al settimo cielo, non potevo crederci! Poi mi accorsi di avere ancora il barattolo in mano e così vi avviai verso la cucina, ma prima di aprire la porta sentì la voce di Justin, che dal tono sembrava piuttosto arrabbiato

«Non può uscire con quello! Se la violenta?»

«Justin, non essere infantile. Se non hai intenzione di perderla per il primo che arriva allora devi dirle quello che provi»

Provare cosa? E per chi?

«Non sono infantile»

«Chaz ha ragione» intervenni io, facendolo voltare di scatto «chi è lei?»

«Nessuno» disse lui superandomi e uscendo dalla cucina

«Che ho detto?»

Mio fratello controllò che Justin fosse tornato a giocare con l'xbox e poi tornò da me

«Se tu» disse bisbigliando

«Io cosa?»

«Non vuole che tu esca con quello»

«Non sono sicura di aver capito»

«Oh dannazione Jessie. Justin è innamorato di te!»

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Capitolo 4
*** 4°capitolo ***


4.

 

Ero incredula, scioccata, sconvolta.

Non era possibile.

Dovevo parargli.

Comiciai a correre per i corridoi della scuola, sgomitando fra le persone.

«Hai visto Justin?» chiedevo a chiunque mi passava accanto, ma nessuno l'aveva visto.

Così presi ilo mio cellulare e lo chiamai. Niente.

Provai a richiamarlo e dopo un bel paio di squilli, finalmente si degna di rispondermi

«Dove sei?»

«A casa, perchè?»

«Niente, ciao»

«Ma..»

Riattaccai e tornai indietro, ma venni fermata all'uscita

«Fred, scusa ma sono di fretta» gli dissi appena mi girai verso di lui

«Posso sapere come mai?»

«Ehm..no»

Sembrò un po' deluso, così rinunciai ad andare da Justin

«Se vuoi puoi venire a farti un giro con me» proposi

«E saltare scuola?»

«Se non te la senti,ok»

Lui ci pensò un po' su «Ok, tanto mi bocciano lo stesso»

Sorrisi e sgattaiolammo fuori

«E dove vorresti andare?» chiese

«Ehm, veramente non saprei..»

«Bene» disse sorridendo e prendendomi per mano

Non so perchè, ma mi sentii avvampare le guance

Vagabondammo per la città fino a pomeriggio tardo e ci divertimmo un casino

Dopo un po' presi il telefono e notai che era spento. Batteria Scarica.

«Senti, mi sono divertita oggi, ma devo andare»

«Tranquilla, ci si vede» disse salutandomi con un gran sorriso

 

Arrivata a casa trovai Justin seduto sulle scale del portico. Appena mi vide il suo volto si fece severo; si alzò e si avvicinò a grandi falcate verso di me

«DOVE DIAVOLO SEI STATA

«Ero a farmi un giro, è vietato per caso?»

«Con chi? E cosa avete fatto? E perchè non eri a scuola??»

ma che cazzo aveva?!

«Justin, ti vuoi dare una calmata??» dissi sorpassandolo, ma lui mi prese per l'avambraccio trascinandomi ancora più vicino a lui, facendomi sentire le farfalle nello stomaco

«Ti ho fatto una domanda..»

tre veramente..

Sbuffai, ma il suo sguardo si fece più severo

«Ho marinato la scuola..»

 

#justin pov

 

Mantiena la calma justin, mantieni la tua fottuta calma.

«E da quando in qua tu salti la scuola?»

Lei sbuffò di nuovo, facendomi incazzare ancora di più.

Durante TUTTO il pomeriggio provai a chiamarla ma lei non mi rispondeva, e dopo una certa ora anzichè del solito 'biiip biiip' partiva subito la segreteria telefonica per dire 'telefono spento' o cazzate varie.

Mi ero fatto mille paranoie

«Oggi... e comunque nemmeno tu eri a scuola, come facevi a sapere che non c'ero nemmeno io? E mollami»disse strattonando il braccio

«Ho chiesto a tuo fratello» risposi mollando la presa «Con chi eri?» chiesi poi con più calma possibile

«Fred»

 

FRED. Ancora lui..?!

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Capitolo 5
*** 5°capitolo ***


                                                     

5.

 

#justin pov

 

Fred...

Non lo sopporto, non deve toccare la MIA Jessie.

Adesso loro sono a quel maledetto concerto e io sono seduto sul divano che rosico di gelosia mentre guardo Spongebob

'siete pronti ragazzi?'

«no.»

'non ho sentito bene..'

«NO.»

«Amico, tu hai dei seri problemi» mi fece Ryan sedendosi accanto a me

Io sbuffai. Anche se aveva ragione, non è normale parlare alla televisione

«So che ti da fastidio che adesso lei si vede con qualcuno, ma non puoi pretendere di avere il pieno controllo su di lei, non è tua»

invece si pensai io «Ma lo hai visto bene quello sbruffone?»

Ryan sospirò esasperato, poi mi diede un colpo sulla spalla alzandosi

«Dove vai?»

«A dormire, quello che dovresti fare pure tu. Notte bro» e scomparve dietro la porta.

Allungai le gambe sopra il divano e mi distesi, con le mani dietro la nuca e dopo un paio di minuti sentii delle risate che venivano dal porticato.

Quella risata la riconoscerei ovunque, però si bloccò di colpo.

Incuriosito mi affacciai alla finestra e vidi la bocca di quel pel di carota sulle labbra di Jessie.

Ero incazzato nero.

Mi costrinsi a non uscire e riempirlo di cazzotti e mi buttai di peso sul divano, qualche secondo dopo la porta si aprì e fece capolino la testa rosa e ben piastrata di Jessie.

Sul volto era stampato un sorriso ebete e gli occhi le brillavano.

«Ti sei divertita eh?» chiesi con un po' troppa arroganza

«È. Stato. Fntastico!!! Hanno cantato Up All Night, Little things, Kiss You, Change my mind e tutte le altre, aiuto erano perfetti waaaa» disse saltellando e ridendo come una bambina. «A te come è andata?» chiese poi lanciando gli anfibi dall'altra parte del salotto, per poi buttarsi accanto a me.

«Non ho fatto niente... È stato divertente farsi ficcare la lingua in gola da un idiota?»

«Cosa?» chiese lei perplessa e in quel momento avrei voluto mordermi la lingua.

«Niente» dissi alzandomi e correndo sul per le scale, ma lei mi era alle calcagna

«Justin, ci stavi spiando??» chiese lei rossa di rabbia

«Vi ho visti per puro caso!»

«Si, certo» disse con una punta di ironia «Me ne vado a letto» aggiunse irritata

«Non dovevamo guardare..»

«Non c'ho voglia. Buona notte.»

sono ufficialmente un idiota.

 

#jessie pov

 

Non potevo crederci, ero arrabbiata come una belva assatanata(?)

Justin continuava a bussare piano contro la mia porta, sussurando il mio nome con la voce roca. Avevo le farfalle nello stomaco, ma ero comunque infuriata.

«Jessie.. Jess... Jessica Clare Somers»

«Sto dormendo»

«Dai, apri»

cedetti

«È aperta..»

La porta si aprì lentamente e Justin entrò con cautela. Poi si sistemò sotto il piumone accanto a me

«Sono un idiota»

«Si, lo sei» dissi fredda

«Scusa» disse lui abbassando lo sguardo giocherellando con la punta delle coperte «Non volevo farti incazzare. Sai che non connetto bene il cervello alla bocca»

Fa troppa tenerezza quando si autoinsulta, è quasi divertente. Sorrisi.

«Ti diverti tanto?» disse lui guardandomi e abbozzando un sorriso

«Si, eccome» risposi appoggiando la testa sulla sua spalla

«Scusa..»

«Me lo hai già detto..»

«Pazienza»

Dopo svariati minuti di assoluto silenzio lui riaprì bocca

«Così voi..si, insomma..state.. insieme?»

«Credo»

Lui annuì e il suo sguardo si rabbuiò e prese a guardarsi le mani.

 

 

Poco dopo ci addormentammo mentre guardavamo Ralph Spaccatutto

 

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ANGOLO AUTRICE

 

ok, questo capitolo è giusto u po' merdoso lol ma ho avuto il blocco dello scrittore(?) D:

anyway, spero che questa cacchetta vi piaccia almeno un po' e se mi lasciate una recensione non mi offendo di certo lol :')

 

p.s. L' "angolo autrice" scritto in arcobaleno è troppo secsi hahaha :'3

 

twitter: @xtoughtofyou

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