Write my future

di harry smile cuore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Si era sempre sentita fuori luogo, come una ballerina in mezzo a delle scarpe col tacco; lei era meno appariscente, meno interessante, era la seconda scelta di tutti.

Se le altre ragazze impazzivano per una serata i n discoteca lei adorava immortalare i tramonti con la sua macchina fotografica. Quell'oggetto le era più caro di qualsiasi persona, era uno scrigno che racchiudeva tutti i suoi ricordi, belli o brutti che fossero, e li conservava inalterati per poterglieli mostrare quando aveva nostalgia.

Lei non aveva una famiglia che la proteggesse, non aveva amici da chiamare a qualsiasi ora della notte per sfogarsi. Quando le lacrime diventavano incontenibili, nessuno la abbracciava, poteva solo rifugiarsi nella lettura o nella musica che erano diventati le sue realtà parallele.

Le altre ragazze la snobbavano, i ragazzi ridevano di lei, gli adulti la credevano troppo ingenua.

Era stanca della sua piccola città dove non si era mai sentita a casa, dove tutti parlavano male degli altri, dove perdere la verginità a quindici anni meritava ammirazione.

Era stanca.

Voleva trovare un posto diverso, persone diverse.

Voleva qualcuno che l'amasse davvero senza pregiudizi.

Tallulah sperava in un mondo diverso, o forse era lei ad essere diversa.


La macchina procedeva veloce su una strada bagnata e grigia della campagna inglese.

Le gocce di pioggia scivolavano sui finestrini dell'auto e Tallulah le osservava malinconica, sentendosi simile a quelle inutili e fragili goccioline.

Seduta sul sedile opposto al suo, la cugina Sally messaggiava ininterrottamente al cellulare dall'inizio del viaggio. Tallulah rabbrividì e si strinse nel maglione grigio di lana.

Tutto sembrava di quel colore quel giorno, perfino gli occhi della ragazza che solitamente erano blu come dei laghetti di montagna.


-Tra quanto arriviamo?- chiese Sally ai genitori con voce piagnucolosa.

-Tra poco, cara, non preoccuparti- rispose la voce fin troppo sdolcinata della zia.

Tallulah li odiava, odiava la loro falsità, le doppie facce, i finti sorrisi.


Sally le dedicò un'occhiata sdegnosa e poi tornò a concentrarsi sullo schermo del cellulare.

Sembrava così bambina a volte, nonostante facesse di tutto per sembrare più grande della sua età. Si truccava come una donna, metteva reggiseni imbottiti e fumava davanti ai ragazzi per rendersi interessante. Non era sempre stata così, da bambine Tallulah e sua cugina erano molto legate quasi come sorelle. Col passare degli anni però Sally aveva cominciato a preferire la compagnia di altre persone e le due ragazze si erano allontanate fino ad arrivare al punto di non parlarsi nemmeno.

Ma nessuno degli amici con cui Sally passava il sabato sera la conosceva veramente, nessuno sapeva delle notte passate a vomitare e piangere dopo essersi ubriacata, nessuno sapeva del suo lato debole e fragile, nessuno, a parte Tallulah.

Era lei che in quelle occasioni aiutava la cugina, la portava a letto senza che i suoi genitori se ne accorgessero, senza pretendere nulla in cambio nemmeno un semplice 'grazie', anzi..


FLASHBACK


-...e Sally è li con te?- domandò la zia a Tallulah.

-Sì, sta...sta facendo i compiti- mentì la ragazza.

-Dille che tra venti minuti saremo a casa, e tu inizia a preparare la cena-

-D'accordo- rispose e poi riattaccò.

Corse a perdifiato fino al parchetto dietro l'angolo, dove Sally passava i pomeriggi insieme a quelli che definiva amici.

-Sally, devi tornare a casa, tra pochi minuti i tuoi genitori saranno qui- disse Tallulah ansimando.

La cugina arrossì da sotto la maschera di fondotinta che le copriva il viso e inconsciamente nascose la sigaretta mezza fumata dietro la schiena.

-Ti fai dare gli ordini da questa...povera sfigata?- chiese un ragazzo rivolto a Sally.

-Ma Sally me l'hai chiesto tu di venirti a chiamare!- protestò debolmente Tallulah.

-No, Ryan ha ragione...vattene stupida orfana!- ribattè la cugina.

Tallulah sentì qualcosa esploderle nel petto e le lacrime le ferirono gli occhi mentre udiva le risate del gruppo di ragazzi. Scappò a casa senza voltarsi, stordita dal dolore delle parole.

Orfana.

Faceva più male di un pugno nelle viscere.


FINE FLASHBACK


La vettura imboccò un viale e si arrestò in un cortile di sassi bianchi già colmo di macchine.

-...e non dimenticatevi di congratularvi con i due sposi per il loro matrimonio!- stava dicendo lo zio mentre si avviavano verso una piccola chiesa di pietra.

Presero posto in uno degli ultimi banchi e Tallulah si appoggiò al muro di pietra che stava al lato della panca. L'edificio le dava un senso di protezione e di armonia. Appoggio la mano sulla pietra fredda e le sembrò di sentire la vita che scorreva dentro quel semplice sasso.

Intanto tutti si erano alzati e la sposa stava avanzando lungo il corridoio centrale, sua zia le lanciò un'occhiata gelida e Tallulah si affrettò ad alzarsi fingendo un sorriso.

Il sacerdote iniziò a pronunciare la tipica formula e la ragazza si perse di nuovo nei suoi pensieri.


L'uscita di chiesa.

I confetti.

Il tragitto fino al luogo del ricevimento.

Gli eventi si susseguirono velocemente e ben presto tutti si ritrovarono a tavola ad assaporare gli antipasti. I tavoli erano stati disposti sotto dei piccoli gazebo in un giardino, in modo da poter stare all'aperto anche in caso di pioggia.

I tavoli erano rotondi da dieci persone e decorati con fiori viola e lilla.

Tallulah si sedette tra sua zia e un uomo sconosciuto che la fissava insistentemente.

Nonostante fosse sicura di non conoscerlo la sua faccia le era in qualche modo familiare, ma non riusciva a ricordare dove l'avesse vista.

Nascose il viso con i capelli sperando che l'uomo smettesse di fissarla ma con la coda dell'occhio sentiva il suo sguardo appoggiato su di sé.


-E' magnifico!- chiocciò la sposina dopo aver aperto il loro regalo. Baciò con enfasi gli zii, poi passò a complimentarsi con Sally per quanto era cresciuta negli ultimi tempi.

Poi il suo sguardo si posò su di lei e il sorriso scomparve:

-Tu..tu devi essere Tallulah?- chiese simulando un sorriso.

-Esatto-

La donna sembrava a disagio e guardò gli zii di Tallulah in cerca d'aiuto.

-Sì, lei vive con noi da quando, da quando...- le parole della zia si spensero in un sussurrò e per un attimo regnò il silenzio.

-Davvero utile questo servizio da caffè!- intervenne la sposa cambiando argomento.

La zia, visibilmente grata per essere stata salvata dalla situazione, si lanciò in una esauriente e inutile spiegazione sul servizio di tazzine, piattini e caffettiera.

Succedeva sempre così, nessuno parlava mai del passato di Tallulah se lei era lì presente, preferivano farlo quando credevano di non essere ascoltati.

Forse era quello il motivo dell'amore della ragazza per i gatti neri: anche lei veniva evitata da tutti e quando attraversava la strada delle persone lasciava dietro di sé una scia di disgrazia e dolore.


-Vado a bere qualcosa- disse Tallulah allontanandosi, sentendosi improvvisamente di troppo.

In realtà prese l'ipod dalla tasca del cappotto e si inoltrò nel bosco del giardino, lontana da tutto e da tutti.

Ascoltava “Love the way you lie” di Rihanna e dopo alcuni secondi iniziò a cantare.

La sua voce era pulita e semplice, riportava indietro nel tempo e ricordava l'acqua che scende cristallina dai torrenti. Cantare la sfogava, la faceva stare meglio.

Finita la canzone aspettò a metterne un'altra, tolse le cuffiette e ascoltò i rumori del bosco che la circondava

Una voce però ruppè la tranquillità che si era creata:

-Hai una voce straordinaria, sai?-

Tallulah si girò di scatto trovandosi faccia a faccia con l'uomo che la osservava a tavola.

Il suo primo istinto fu di scappare, nessuno l'aveva mai sentita cantare prima d'ora e si sentiva terribilmente in imbarazzo.

-Grazie- sussurrò invece.

L'uomo si avvicinò lentamente, come si fa con un animale selvatico per non farlo scappare.

-Hai mai pensato di cantare in pubblico?-

Tallulah spalancò gli occhi.

-Beh, io adoro cantare ma non ho mai pensato di essere tanto brava da cantare per gli altri!-

L'uomo rise.

-Altrochè se lo sei-, le porse la mano, -Sono Simon Cowell e sono un produttore discografico-

Il cuore della ragazzina ebbe un guizzo, produttore discografico?! Ma certo, ecco dove l'aveva già visto..in televisione!

Non la guardava quasi mai ma ogni sera a cena doveva sorbirsi le trasmissioni della cugina, ed era lì che aveva visto quell'uomo.

-Non voglio vantarmi, ma personalmente me ne intendo di belle voci e la tua è davvero una di quelle!-

-Oh..davvero? Voglio dire, grazie...-

-Come ti chiami?-

-Tallulah-

-Che nome particolare- osservò l'uomo, -E dimmi Tallulah, i tuoi genitori sarebbero d'accordo a farti fare un provino di canto?-

-Beh, ecco....i miei genitori sono morti e...-

-Oh, scusami, davvero non volevo ferirti, credevo che la coppia con cui sedevi a tavola fossero i tuoi genitori. Scusami Tallulah, mi dispiace!- e dal suo viso si capiva che era realmente così.

-Non importa, ci sono quasi abituata ormai...-

-Quanti anni hai?-

-Sedici, tra poco diciassette-

-Mmmm, sei minorenne, quindi ti serve l'autorizzazione di un adulto, credi di riuscire ad ottenerla?-

Tallulah ci pensò su: gli zii di sicuro non gliel'avrebbero permesso ma forse una persona a cui poteva chiederlo c'era.

-Credo di sì- rispose la ragazza.

-Ottimo, se te la senti puoi venire anche domani nel mio studio di Londra-

-Se è a Londra non è un problema, ci devo andare per la scuola e posso passare nel pomeriggio- acconsentì la ragazza

-Perfetto, ora ti do' l'indirizzo- disse Simon frugando nel taschino della camicia.

Estrasse un biglietto da visita e lo porse alla ragazza che lo lesse.

-Sì, ho capito dove si trova, a che ora posso venire?-

-Diciamo verso le cinque, ti va bene?-

-Benissimo-


Quella sera Tallulah non prendeva sonno, ma per la prima volta l'insonnia non era dovuta al dolore o alla rabbia ma all'agitazione.

L'incontro con Simon Cowell l'aveva fatta sentire apprezzata ma coll'avvicinarsi dell'appuntamento non poteva fare a meno di sentirsi in ansia.

E se avesse cantato male? E se non gli fosse piaciuta?

Lui era un produttore di grande fama, aveva scoperto grandi artisti.

Lo sapeva perchè appena tornata a casa aveva cercato delle informazioni su Wikipedia e aveva appreso che Simon Cowell aveva lanciato una delle band più apprezzate del momento: gli One Direction.

Tallulah non era una loro fan e non ascoltava le loro canzoni, ma non poteva fare a meno di conoscerli visto che ormai erano dappertutto: sui giornali in edicola, in tv, alla radio, sulle magliette...

La ragazza si strinse nelle coperte e per la prima volta dopo parecchi mesi dormì un sonno tranquillo e sereno, ignara di ciò che stava per sconvolgerle la vita.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


-Quindi hai capito tutto? Dovresti solo darmi l'autorizzazione per un provino di canto perchè sono minorenne..- riassunse Tallulah brevemente.

L'anziana donna annuì sorseggiando tè nero da una tazza.

La ragazza la imitò svuotando la tazza e lei fece un cenno come a chiedere se ne volesse altro. Rifiutò.

-Ci tieni molto a quel provino, vero? Lo vedo dai tuoi occhi: quando n parli si illuminano- disse la donna lentamente.

-Hannah, tu mi capisci meglio di chiunque altro; hai ragione, ci tengo molto a quel provino perchè sento che...sento che in qualche modo potrebbe cambiarmi la vita!- rispose Tallulah vivacemente.

-Ne sarei davvero felice per te, Tallulah, era da tempo che non ti vedevo emozionata come oggi!-

La ragazzina guardò l'orologio appeso sopra la stufa, notò che era in ritardo e si alzò dalla poltrona.

-Allora ti aspetto fuori da scuola oggi pomeriggio?-

-D'accordo- acconsentì l'anziana sorridendo dolcemente.

Tallulah uscii e a causa della fastidiosa pioggerellina sottile caratteristica dell'Inghilterra fu costretta a coprirsi i capelli con il cappuccio della felpa.

Anche questa volta Hannah l'aveva aiutata come altre volte in passato.

Quella donna era importantissima per Tallulah, era una sorta di amica-confidente-vecchia zia premurosa- fata madrina delle fiabe. Si erano conosciute per caso quattro anni prima per una passione che le univa: i gatti. Hannah aveva la casa piena di gatti di ogni genere e ogni sera girava con la sua bicicletta rossa a sfamare i gatti randagi del paese. Proprio una di quelle sere, tornando dal suo giro, aveva incontrato quella timida ragazzina dai capelli ambrati che coccolava un micio nero spelacchiato e molto magro.

Avevano iniziato a parlare e da quel momento era nata un'amicizia molto singolare, a base di tazze di tè nero bollente, chiacchiere al calduccio davanti al fuoco e gatti affamati.

Tallulah non aveva amiche, lei aveva Hannah.



A scuola Tallulah si sentiva un'ombra.

Scivolava silenziosa nei corridoi senza che nessuno si accorgesse di lei, senza fare rumore ma ascoltando tutti i rumori che la circondavano.

In classe nessuno si curava di lei, a parte quando veniva chiamata per un'interrogazione, cosa che la obbligava ad emergere dal suo posto in fondo all'aula e ad esporsi alle occhiate di tutti.

Si sentiva come un animale allo zoo, tutti la esaminavano attentamente pronti a cogliere qualsiasi errore o difetto.

Le ragazze la criticavano per la sua vita sottile e snella, c'era chi la chiamava 'anoressica' ma Tallulah lasciava cadere le loro parole senza dargli troppo peso.

L'unica con cui avesse scambiato qualche parola era Stacy, la compagna di banco occhialuta e secchiona con cui condivideva le lezioni da parecchi anni.

La sorte era stata particolarmente beffarda con questa ragazza: le aveva affibbiato dei capelli crespi e indomabili, occhi deboli, pelle brufolosa e pallida, ma in cambio le aveva donato un cervello eccezionale che la rendeva senza dubbio la migliore della classe.

A volte le due ragazze avevano parlato, qualche volta Stacy aveva invitato Tallulah a studiare insieme, ma la ragazza aveva educatamente declinato ogni invito preferendo stare da sola ad ascoltare la musica che la rendeva libera e spensierata.


Il pomeriggio..


-St. Paul Street...dovrebbe essere per di qua..- disse Tallulah facendo strada ad Hannah in un vicolo stretto e poco illuminato.

La donna avanzò stringendosi nel cappotto beige e seguì la ragazza senza ribattere.

Dopo essere uscite dal vicoletto imboccarono una via più grande, finchè non trovarono la traversa di St. Paul Street.

Presto furono davanti al numero 10, un condominio moderno color rosa pallidissimo.

-Eccoci-

Vennero accolte da una segretaria molto cortese che pregò Hannah di compilare il modulo di permesso a nome di Tallulah. Nel frattempo la ragazza si guardava attorno nella sala d'aspetto notando ogni particolare. C'erano parecchie foto appese, molti erano cantanti che erano stati lanciati in quella casa discografica ma Tallulah non li conosceva.

Solo una foto le era familiare, una che ritraeva cinque ragazzi sorridenti che reggevano un premio appena vinto; Tallulah li riconobbe, erano gli One Direction.

Quella mattina durante la pausa pranzo si era documentata a riguardo, giusto per non arrivare impreparata e aveva persino imparato i loro nomi che recitò mentalmente come una filastrocca: Harry quello riccio, Zayn quello col ciuffo, Niall quello biondo, poi Liam, no Louis...confondeva sempre quei due!

Intanto il modulo era pronto e Hannah le si avvicinò piano:

-Hai ancora bisogno di me, cara?-

-Oh, Hannah...come vuoi, se vuoi restare ne sarei felice, se devi andartene non preoccuparti!-

-Resterò qui a farti compagnia durante l'attesa- decise.

-Grazie Hannah, non so come avrei fatto senza di te!- esclamò Tallulah stringendo la donna tra le braccia.

Era raro che la ragazza manifestasse il suo affetto con le altre persone, solitamente era molto introversa e timida, ma quel giorno si sentiva diversa, come se tutto stesse per cambiare.

-Tra venti minuti Simon ti riceverà- disse alcuni minuti dopo la segretaria, -Intanto ti faccio accomodare in questo corridoio interno-

Fece cenno alla ragazza di seguirla al di là di una porta di legno chiaro ma Tallulah si girò verso Hannah cercandola con gli occhi.

-Spiacente signorina, nessuno può entrare qui dentro, solamente chi deve registrare o provare..è molto delicato1- disse la segretaria con un sorriso tirato.

Hannah scrollò le spalle:

-Non importa Tallulah, ti aspetterò qui..-

-Ma Hannah...- cercò di protestare la ragazza

-Niente ma, questa è la tua occasione ragazza mia, va e fatti valere!-

-Grazie-si limitò a dire nuovamente Tallulah prima di sparire oltre la porta.

Il corridoio ospitava alcuni divanetti e Tallulah venne fatta accomodare su uno di essi, di fronte ad un ragazzo che leggeva svogliato una rivista.

La segretaria se ne andò lasciando Tallulah sola e agitata per quello che stava per fare.

Il ragazzo buttò la rivista su un tavolino e si mise a giocherellare con un oggetto che teneva in mano, sembrava un..cucchiaio?

Tallulah ebbe modo di osservarlo meglio.

Aveva due occhi di un blu acceso, i capelli lisci e castani e la pelle abbronzata.

Era piuttosto carino per dirla tutta, ma sembrava un po' originale.

All' improvviso il ragazzo parlò:

-Ciao, sono Louis, come ti chiami?-

-Tallulah..- rispose lei vagamente divertita dalla voce buffa del giovane.

-E' un nome originale... tal-lu-lah, tall-ulah, t-a-l-l-u-l-a-h..- fece lui sillabando la parola.

La ragazza trattenne a stento una risata, decisamente quel tipo non era del tutto a posto, proprio no!

-Tu canti Tallulah?- fece il morettino.

-In realtà sono qui solo per un provino..tu invece?-

-Oh, sì..io canto in una band ma al momento sono in castigo..- rispose lui.

-In...castigo?- domandò Tallulah perplessa.

-Sì, vedi, stavo tormentando il mio compagno Liam con questo cucchiaio, lui stava impazzendo e non riuscivamo a registrare la nuova canzone del nostro album, così Simon mi ha mandato qua fuori- spiegò lui.

Louis.

Band.

Liam.

Cucchiaio.

Tallulah ebbe una folgorazione:

-Ma tu sei...sei, Louis degli One Direction?!-

-Esatto baby- ammiccò lui.

Tallulah non sapeva come comportarsi: doveva fingersi una fan accanita? Doveva comportarsi normalmene? Doveva...

Le sue riflessioni furono interrotte dall'aprirsi di un porta da cui uscì Simon accompagnato da quattro ragazzi.

-..davvero ottima..-, stava dicendo Simon, -..dovrebbe avere un successone..-

L'uomo s'interruppe notando Tallulah che lo osservava curiosamente.

-Tallulah, mia cara, ce l'hai fatta ad ottenere il permesso alla fine?-

-Ciao Simon, sì ce l'ho fatta- rispose lei.

-Non vedo l'ora di sentirti cantare, hai già scelto che brano farci ascoltare?-

-Pensavo a 'Someone like you' di Adele..-

-E' un brano molto difficle ma davverò bello- approvò Simon.

Solo a quel punto parve ricordarsi dei ragazzi che nel frattempo si erano avvicinati a Louis.

-Hai avuto modo di conoscere il signor Tomlinson, Tallulah?-

-Il..signor..T-Tomlinson?-chiese confusa.

-Sì, Louis!-

-Ah, Louis, sì stavamo parlando...-

-Le stavo raccontando del perchè qualcuno mi ha sbattuto fuori!- si intromise Louis.

Tutti scoppiarono a ridere tranne Simon che scosse il capo divertito.

-Comunque loro sono Niall, Zayn, Harry e Liam- disse l'uomo presentando i quattro ragazzi.

Tallulah strinse la mano a tutti ripetendo a macchinetta 'Piacere', 'Molto piacere', 'Felice di avervi conosciuti', e sentendosi leggermente intimorita dalla presenza di quei ragazzi così famosi e popolari.

-Ora però devo rubarvela!- disse Simon rivolto ai ragazzi.

-Noo, Tallulah non lasciarmiii- strillò Louis prima che gli altri quattro lo trascinassero via per il corridoio.


-Cosa ne pensi di loro?- chiese Simon mentre preparava l'attrezzatura.

-Mi sembrano simpatici e... a posto, non sono così montati come si dice in giro-

-Hai ragione, i giornalisti e la stampa spessono commettono grandi errori nel valutare le persone!-

-Sì, capita- disse lei, poi continuò, -E così anche loro incidono qui?-

-Sì, finora hanno sempre registrato qua le loro canzoni e devo dire che sono molto orgoglioso di loro ma...torniamo a te, sei pronta?-

-Penso di sì..- sussurrò col cuore a mille.

-Perfetto, mettiti queste cuffie e vai!-

Tallulah si infilò le cuffie e si avvicinò al microfono.

Qualche secondo dopo le note malinconiche e struggenti di 'Someone like you' invasero la stanza coprendo qualsiasi altro suono, perfino quello del suo cuore.

La ragazza iniziò a cantare e, dopo qualche istante di incertezza, scoprì che il microfono sembrava fatto a misura per lei, si adattava alle sue mani e alla sua voce.

Tutto era perfetto, Tallulah non si era mai sentita così in pace con se stessa.

La sua voce sgorgava chiara, limpida e senza incertezze.

Al termine della canzone Simon le fu accanto in un attimo:

-Magnifico. Davvero magnifico!-

-Grazie, non credevo che mi sarei sentita così bene cantando davanti ad altri-

-Tu sei fatta per cantare, hai una voce bellissima e per questo sto per farti una proposta molto importante. Non devi rispondermi adesso, hai del tempo per riflettere..-

-Sarebbe?- fece la ragazza con il cuore che martellava nel petto.

-Ti andrebbe di incidere delle canzoni tutte tue?-

-Oddio- si limitò a sussurrare lei e una lacrima di gioia le solcò la guancia.


Uscita dallo studio Tallulah trovò gli One Direction che aspettavano i loro body-guard per uscire dal retro del palazzo.

Loro fissarono stupiti la ragazza malinconica di poco prima trasformata da un gigantesco sorriso che le attraversava il volto.

-Ehi, buone notizie a quanto vedo?- chiese Louis fissandola.

-Si, non immagini cosa mi ha proposto Sim..-

-Tallulah è molto più professionale di voi ragazzi, soprattutto di te Louis!- fece L'uomo comparendo alle spalle della ragazza.

-Gnegnegnegne...- borbottò Louis.

Simon però rimase in silenzio per alcuni minuti muovendo gli occhi da Tallulah ai ragazzi, dai ragazzi a Tallulah.

Solo quando Niall gli chiese cosa stesse facendo, l'uomo si riscosse dai suoi pensieri e guardò i sei giovani con gli occhi accesi da un lampo di spavalderia:

-E se vi dicessi che ho appena avuto l'idea migliore dell'anno?-



Ehilàà ragazzuole!

Sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo, l'ho fatto più allegro perchè effettivamente il primo era abbastanza triste, e mi stava venendo un colpo quando il mio computer me l'ha quasi cancellato..

Ma, bando alle ciance, devo ringraziarvi infinitamente per le 14 recensioni del capitolo precedente: mi avete resa felicissima, davvero! :''')

Grazie a chi mi segue/preferisce/recensisce e anche a chi legge in silenzio.

Spero di riuscire ad aggiornare prima anche se sono piuttosto impegnata C.C

Un bacio gigantesco

-B

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-Siediti qui accanto a me, così- disse la donna lasciando spazio sul seggiolino.

La bambina si sedette cautamente accanto a lei.

-Prova a schiacciare i tasti, Tal- disse ancora.

La bambina allungò le manine sulla tastiera del pianoforte e premette delicatamente uno dei tasti bianchi che produsse un suono leggero e acuto.

-Quello è un si- sorrise la signora accarezzandole la testa.

-Posso suonare una canzone?- domando ingenuamente la bimba, sfiorando i tasti con attenzione.

Sua mamma rise.

-Sei piccola ancora, Tal, ma più avanti potrai farlo, ne sono certa-

Tallulah sporse il labbro inferiore in segno di delusione:

-Posso almeno cantare la canzone del papà?-

-Certamente- rispose la donna iniziando a suonare una dolce melodia con le mani sottili e graziose.

La piccola iniziò a cantare con la sua voce lieve a ritmo della musica finchè parole e melodia si fusero in un'unica armonia.


Era mattina.

Tallulah si trovò nella sua stanza svegliata dal chiarore dell'alba.

Rimase ancora un po' nel letto, coccolata dalla dolcezza del sogno che aveva appena fatto: era così bello rivivere degli attimi di vita con sua madre.

Subito, però, altri pensieri spazzarono via quei ricordi con prepotenza e si insinuarono nella mente della ragazza.

Collaborazione, contratto, tour, permesso.


Tallulah si fece una doccia fredda, indosso l'intimo pulito dei leggins grigi, una canotta e una felpa larga che celava le sue forme. Poi si sdraiò sul letto e cercò di mettere l'ordine nei suoi pensieri.

Dunque, uno sconosciuto, che si era rivelato essere Simon Cowell, l'aveva sentita cantare e aveva apprezzato la sua voce a tal punto da invitarla al suo studio per un provino.

Lì aveva conosciuto, o perlomeno aveva visto gli One Direction e aveva parlato con uno di loro, Louis; il provino era stato molto buono e Simon aveva deciso di farle incidere alcune canzoni ma, e qui arriva il bello, Simon aveva avuto un'altra fantastica idea: aveva proposto di lanciare la prima canzone di Tallulah con la collaborazione degli One Direction e di far partecipare la ragazza al tour internazionale della band.

“Wow” non aveva potuto fare a meno di pensare Tallulah quando l'uomo aveva esposto la sua idea, “Per mesi faccio una vita orribile, segregata a casa dei miei zii e obbligata da tutti a fare quello che non voglio e poi tutt'ad un tratto la mia vita cambia completamente senza lasciarmi il tempo di pensare”.

Si sentiva come Cenerentola, salvata dalla fata madrina ed affidata ad un principe azzurro, anche se nel suo caso era un fato madrino e i principi erano cinque!

Un sorriso le illuminò il volto così bello ma così serio.

Ma come in qualsiasi favola non mancavano gli antagonisti, rappresentati dai suoi zii: naturalmente non le avrebbero permesso di cantare in pubblico e tantomeno di girare il mondo inseguendo la sua passione; e questo non perchè le volessero bene e si preoccupassero per lei, ma semplicemente perchè ciò avrebbe significato renderla felice e libera di essere se stessa e ciò dava loro fastidio.

Tallulah aveva provato a convincere Simon che Hannah avrebbe potuto firmarle il permesso ma l'uomo era stato irremovibile: serviva il consenso di un genitore o di un tutore o in casi estremi di un parente stretto, altrimenti si violava la legge.

“Farò comunque un tentativo” si disse Tallulah, scendendo per la colazione.


-Buongiorno zia, buongiorno zio, ciao Sally!- fece Tallulah il più gentilmente possibile.

Sua zia la guardò sollevando le sopracciglia in segno di perplessità, suo zio si limitò a grugnire qualcosa versandosi altro caffè. Sally, dal canto suo, la squadrò dall'alto in basso e poi uscì dalla cucina urtandola.

Tallulah non riuscì a mandar giù nemmeno un dito di spremuta, aveva lo stomaco chiuso e il battito accellerato.

-Io...Devo chiedervi una cosa- disse rivolta ai due parenti.

La donna si sfregò nervosamente le mani con un tovagliolo e lo zio la guardò fissamente con suoi occhi piccoli e neri.

-Ecco, volevo chiedervi il permesso per fare un..una cosa..- continuò sempre più agitata.

-Cosa vuoi Tallulah?- chiese l'uomo con severità.

-Sapete della mia passione per il canto...e..-

-Parla-

-..ecco vorrei incidere delle canzoni..-

I due la guardarono inespressivi.

-...e fare un tour con dei cantanti famosi!- buttò fuori finalmente sentendosi più leggera.

La zia emise un gemito mentre la faccia dello zio si colorava violentemente.

-Incidere delle canzoni?- domando la donna

-Sì, tutte mie....-

-Tour?-

-Internazionale, nelle capitali europee e forse in America..-

-Cantanti famosi?-

-Parecchio famosi..-

-COME OSII?!- sbraitò suo zio alzandosi in piedi,-NOI TI ABBIAMO OSPITATA IN CASA NOSTRA, TI ABBIAMO NUTRITA SENZA AVERE NIENTE IN CAMBIO, TI ABBIAMO DATO UN LETTO IN CUI DORMIRE E TUU...- si interruppe per riprendere fiato, -TU CI RIPAGHI COSI'?!-

Tallulah si fece piccola piccola e si pentii di averglielo detto.

-NO! NO E POI NO!-gridò ancora l'uomo.

-Ma, provate a capirmi..- tentò ancora Tallulah.

-Se tuo zio ha detto no è no!- intervenne la zia.

-Vi prego!-

-Noi lo facciamo per il tuo bene, sappiamo cosa succede nei casi come questo, Tallulah. I ragazzini vengono sfruttati e poi, quando non sono più di moda vengono messi da parte e dimenticati da tutti. Lo facciamo per te!-

La rabbia iniziò a montare nella ragazzina.

Chi era che la sfruttava ogni giorno nei lavori più faticosi e spiacevoli?

Chi era che la umiliava davanti a tutti?

Chi era che si dimenticava di lei perfino il giorno del suo compleanno?

-Mi è stata offerta un'opportunità, un'opportunità unica, e se rifiuto potrei pentirmene per tutta la vita. Io non rinuncerò così facilmente, sappiatelo!-

-Smettila, Tallulah, noi lo facciamo solo per te!- ripetè di nuovo la zia.

“No, voi volete solamente tarparmi le ali e negarmi ogni felicità”


Tallulah uscii di casa senza curarsi di prendere lo zaino per scuola e iniziò a camminare sotto la pioggia senza badare a dove andava. Imbucò delle vie semideserte e arrivò alla stazione dei bus dove prese la decisione di andare a Londra senza andare a scuola.

Mezz'ora dopo era nel cuore della capitale inglese, la testa persa nei pensieri e i piedi che la guidavano in vicoli sconosciuti. Senza rendersene conto si trovò a vagare nei pressi dello studio di Simon Cowell e si fermò solo quando si ritrovò davanti al cancello dell'edificio.

La sua mano indugiò per alcuni istanti sul campanello e quando stava per premerlo, la porta si aprii lasciando uscire due uomini massicci seguiti da un ragazzo altrettanto alto che indossava occhiali scuri.

Il primo pensiero della ragazza fu che era stupido portare gli occhiali da sole con la pioggia, poi si ricordò di dov'era e capì che probabilmente lo faceva per non fari riconoscere dai paparazzi o dai fan.

I tre si avvicinarono e uscirono dal cancello.

Stavano per sparire all'interno di una Mercedes nera quando il ragazzo tornò sui suoi passi e la scrutò.

-Tallulah?- fece sollevandosi gli occhiali e mostrando due splendidi occhi verdi.

-Ehi..Harry!- disse lei sinceramente sorpresa, -Mi hai riconosciuta!-

Lui rise:

-Beh, non sarò ai livelli di Einstein ma mi ricordo di una persona che ho conosciuto da poche ore!-

-Hai ragione- rispose la ragazza ridacchiando alle sue parole.

-Ma tu che ci fai qua? Non vai a scuola?- chiese lui curioso.

-Sì ma stamattina ho bruciato..- confessò lei a bassa voce, -Non dirlo a nessuno!-

-Ok- acconsentì lui con aria complice.

-Beh, adesso ti lascio ai tuoi impegni, devo andare a parlare con Simon..è piuttosto grave!-

Lo sguardo di lui si incupì e si affrettò a rispondere:

-Simon non c'è, lo cercavo anche io ma è via per dei concerti...se vuoi parlane con me...in fondo siamo quasi colleghi no?-

La ragazza esitò un attimo combattuta tra la sua riservatezza e la voglia di sfogarsi con qualcuno.

-D'accordo- fece infine, seguendolo nella macchina dai vetri scuri.

-Ti va di venire nell'appartamento mio e dei ragazzi? Li almeno non rischiamo di incontrare paparazzi indiscreti o fans fastidiosi-

-Perfetto!- acconsentì lei.


Viaggiarono velocemente nelle strade londinesi, Harry guardava Tallulah incuriosito e lei intimidita dalle sue attenzioni continuava a toccarsi i capelli tesa.

-Ti piace molto cantare?- domandò lei.

-Più di ogni altra cosa. A te?-

-Lo stesso. Fin da piccola adoravo cantare con mia mamma..lei era, era pianista..-

-Mi dispiace tanto Tallulah- disse lui.

Poi, vedendo la sua espressione triste si avvicinò a lei e la strinse tra le braccia:

-Se hai bisogno conta pure su me e i ragazzi-

-Grazie Harry!-

La voce dell'autista ruppe il tenero abbraccio dei due:

-Siamo arrivati!-

Erano nella periferia eppure la zona ospitava appartamenti lussuosi con piscine e grandi giardini.

Il ragazzo la condusse verso una villa color panna e Tallulah avanzò osservando attentamente tutto ciò che la circondava.

Vide due moto parcheggiate nel cortile insieme ad una macchina sportiva, delle aiuole molto curate e un piccolo laghetto.

-Bella la vostra casa- disse educatamente.

-Sì, beh suppongo che lo sia. Non ci ho mai fatto molto caso, qui veniamo solo quando siamo a Londra, cioè poche volte all'anno visto che siamo quasi sempre in giro per i concerti-

Che vita strana.

Così diversa dalla sua, in mezzo a tutto quel lusso che però non pareva interessarlo, Harry si muoveva tranquillo come se fosse perfettamente a suo agio.

Passarono in un salone e poi in cucina, tutto era impeccabile ed ordinatissimo ma non si sentiva nessun rumore.

-I ragazzi sono fuori?- chiese Tallulah.

-Nah, io scommetto che sono ancora a dormire..-sogghignò Harry.

-Ma..sono le dieci e mezza!- fece lei perplessa.

-Tipico-

Salirono le scale e il ragazzo la condusse nella prima stanza: era verde cn una bandiera dell'Irlanda appesa sopra il letto e un ragazzo biondo disteso a pancia in giù.

-Ecco Niall. Mi aiuti a svegliarlo?- chiese Harry con un sorriso maligno.

-Ci sto!- fece lei.

Iniziarono a scuoterlo finchè il biondo non aprì un occhio:

-Hazza, che ti prende?-

Appena però vide la ragazza si tirò il lenzuolo fino al naso arrossendo di colpo.

Lei fece lo stesso.

-Non fate i timidi!- li interruppe Harry che, completamente a suo agio, girava per la stanza.

-E ora andiamo a svegliare Liam- continuò il riccio trascinando Tallulah fuori dalla stanza.

La camera di Liam era una normalissima camera di adolescente non troppo ordinata, e lui dormiva tranquillo con la bocca spalancata.

Lo sottoposero allo stesso trattamento di Niall e anche lui ebbe più o meno la stessa reazione nel vedere Tallulah.

-Ma siete tutti così timidi, non si direbbe?-

-Ti ricrederai vedendo Zayn..-

La camera di quest'ultimo era piena di prodotti per capelli, gel, pettini e specchi e il proprietario del tutto riposava perfetto, senza un capello fuori posto e..senza pigiama.

-Ehmm...Harry non so se è il caso..- fece Tallulah non appena vide che il ragazzo indossava solo dei boxer.

Harry però non volle sentire ragioni e la lanciò letteralmente sul letto dell'amico il quale si svegliò senza fare una piega e si limitò a chiedere:

-Ehi, bellezza, e tu da dove esci?-

Infine toccò a Louis, la cui stanza si trovava in fondo al corridoio.

Appena entrata Tallulah rimase a bocca aperta nel vedere la quantità di oggetti strani che la riempivano: cucchiai giganti, poster di Superman, peluches fatti a piccione..

-Ma è così..-

-Louis!- completò Harry.

Louis fu entusiasta di vedere Tallulah e le saltò addosso.

-Posso chiamarti Tally?- chiese mentre scendevano le scale.

-Mmmm..meglio Tal!-

-Ti fermi a colazione?- chiese Niall.

-Ehm..non ho mangiato niente, quindi..ok!- sorrise la ragazza.

L'iniziale disagio provocato dall'essere sola con cinque ragazzi sparì velocemente sostituito da una naturalezza completamente nuova per l'impacciata Tallulah.

Liam riportò tutti alla realtà:

-Ragazzi, il frigo è vuoto!-

Tutti si bloccarono a metà di quello che stavano facendo.

-Vuoto?- ripetè Niall inorridito.

-Abbiamo solo questo “Preparato per torta al cioccolato”-disse sventolando una busta con disgusto.

Se la passarono osservandola come fosse un oggetto alieno.

-Non ho la più pallida idea di come si utilizzi!- esclamò infine Zayn.

Tallulah li guardò con tanto d'occhi:

-State scherzando vero?-

I cinque ragazzi la guardarono seri, inutile dire che non stavano scherzando.

-Ma...insomma, non è possibile..cioè..ok, lasciate fare a me!- fece Tallulah alzandosi le maniche della felpa.

-Zayn accendi il forno, Louis prendi un teglia, Niall prepara il timer e Liam passami un mestolo-

-Un mestolo, cioè un..-

-Cucchaio, sì!-

Liam scappò correndo nell'altra stanza, solo allora Tallulah si ricordò della sua perticolarità:

-Oh, scusa, non mi ricordavo più!- fece pentita.

-Lascialo perdere, piuttosto dimmi cosa devo fare io- la interruppe Harry.

-Aiutami a versare l'impasto nella pentola-

-Sissignore!-

Il ragazzo si posizionò alle sue spalle e nonostante non la sfiorasse nemmeno, Tallulah rabbrividì impercettibilmente: non era abituata alla vicinanza di altre persone, da tempo ormai le mancavano abbracci e contatti umani.


Mezz'ora dopo una splendida torta al cioccolato troneggiava in mezzo al tavolo e Niall tentava goffamente di ricoprirla con lo zucchero a velo, sporcando invece tutto il tavolo.

-Lascia Niall, faccio io- disse Tallulah prendendo la busta di zucchero.

-No, no, ce la faccio- disse lui stringendo l'oggetto fra le mani.

-Dai, ci metto un secondo-

-No, faccio i...-

La busta si squarciò a metà ricoprendo i due ragazzi di una sottile polvere bianca e dolce.

Tallulah cercò di fingersi arrabbiata ma dopo qualche secondo scoppiò in una fragorosa risata, subito imitata dal biondo.

Gli altri, incuriositi dai rumori che provenivano dalla stanza li raggiunsero.

-Ma che diavolo combinate?- chiese Louis entrando.

Subito sui visi dei quattro ragazzi apparve un sorriso nel vedere le facce e il corpo dei due amici tutti sporchi di zucchero a velo.

-Voi siete matti!- disse Zayn infine squadrandoli con occhio critico.

Prima di recarsi in salotto a mangiare, Harry trattenne Tallulah in cucina e le chiese se desiderasse cambiarsi.

-No tranquillo, sto bene così- rispose lei intimidita.

-Hai ragione, sei bellissima anche così- fece lui togliendole delicatamente lo zucchero dalle guance.


-Allora, Tallulah, di cosa dovevamo parlare?- chiese Harry dopo la merenda mentre tutti erano davanti alla tv a guardare un telefilm.

Il cuore della ragazza perse un battito, con quello che era successo si era completamente dimenticata del motivo per cui era lì e cioè parlare dei suoi problemi con i suoi futuri 'colleghi'.

Liam spense la tv e chiese serio:

-Restiamo anche noi o volete rimanere soli?-

-R..rimanete pure, tanto è un discorso che interessa tutti-

-Vai ti ascoltiamo- fece Louis sedendosi comodamente come un bambino che sta per ascoltare una storia dai propri nonni.

La ragazza tacque titubante: era davvero pronta a parlare di sè e dei suoi problemi a dei ragazzi che conosceva appena da poche ore? Si poteva fidare a raccontare la sua storia?

Hola chicass, sono tornata! Spero che questo capitolo ve gustii anche perché l’ho fatto un po’ più lunghetto del solito. Comunque sappiate che questo è solo l’inizio, come dire un’ “introduzione” di Tallulah agli One Direction..dopo verrà il bello! Grazie per le recensioni, mi fate sempre venire un sorrisone quando le leggo <333 Lettori silenziosi fatevi sentir vi prego…muy gracias! (Oggi sono spagnoleggiante) Un beso -B

PS. Chi andrà a vedere THI IS US ? Fatemi sapereee 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


I ragazzi la ascoltavano attentamente mentre lei raccontava della sua vita difficile e solitaria.

Harry stringeva un cuscino tra le braccia e la scrutava seriamente senza battere ciglio, Niall invece la fissava a bocca aperta con una fetta di torta che era rimasta bloccata a mezz'aria e che si stava sbriciolando sul pavimento ma nessuno pareva notarla.

Tallulah raccontò a quei cinque semi sconosciuti tutto quello che si era tenuta dentro per mesi e alla fine si sentì molto più leggera e tranquilla.

-Quindi il problema è che i tuoi zii vorrebbero tenerti segregata alla 'Harry Potter' e non ti permetterebbero mai e poi mai di cantare con noi?- borbottò Louis scioccato.

Tallulah sorrise sentendo il paragone: molte volte si era sentita simile a quel mago occhialuto, peccato che quella fosse solo una fiaba e non la dura realtà.

-Esatto...vogliono impedirmi di essere felice..io non so perchè ma mi detestano..-

Harry la fissava con gli angoli della bocca curvati all'ingiù, ogni traccia di allegria era sparita dal suo volto.

-Anche per noi l'inizio è stato difficile, X-Factor, la carriera da solisti che non decollava ma poi..beh, se non ci fosse stato Simon noi non saremmo qui probabilmente, perciò direi che l'unione fa la forza-

Era stato Zayn a parlare.

-Grazie ragazzi, non avrei mai immaginato che poteste capirmi così bene-

Tallulah tentò un sorriso e i ragazzi la imitarono.

-Fffieni quiff- disse Niall, la bocca piena del dolce, allargando le braccia.

La ragazza vi si tuffò e poi passò nelle braccia di tutti gli altri: quelle tatuate di Zayn, quelle muscolose di Louis, quelle accoglienti di Liam e per finire le braccia di Harry che la strinsero con vigore ma senza farle male.

Quei ragazzi erano speciali, ogni minuto che passava lo confermava sempre più a Tallulah che, nonostante fosse sempre diffidente con le altre persone, si era già affezionata a loro.

-Adesso devo proprio andare, grazie dell'ospitalità e della torta..- disse Tallulah sciogliendosi dall'abbraccio del riccio.

L'accompagnarono alla porta e prima che uscisse Harry la fermò e le disse:

-Tranquilla Tallulah, vedrai che tutto si sistemerà..-

-Lo spero Harry, lo spero tanto!-



Camminando verso casa, se casa poteva ancora definirla, Tallulah si infilò le cuffiette nelle orecchie e scorse la lista dei titoli in cerca della canzone che andasse più d'accordo con il suo stato d'animo.

Il dito si fermò automaticamente su 'Change your life' delle Little Mix.

Adorava quella canzone, aveva passato notti intere ascoltandola fino ad impararla a memoria.

Anche ora mentre camminava verso il luogo che più detestava al mondo, la canzone riuscì a farle trattenere le lacrime di frustrazione che bruciavano gli occhi..


'Are you scared of the things that they might put you through?

Does it make you wanna hide the inner you?

You're not the only one so let them criticize..

You're untouchable when you realize..'


Sì, aveva paura.

Sì, voleva nascondersi dietro una corazza che non le apparteneva.

Tallulah aveva imparato ad aggrapparsi ai pensieri positivi che l'aiutavano ad uscire dal suo buio meglio di come l'aveva fatto per alcuni tempi la lametta che ormai giaceva dimenticata in un cassetto.

Anche le cicatrici sottili erano quasi del tutto scomparse e finalmente poteva tornare a indossare

t-shirt senza l'ansia di nascondere i polsi.

Quella mattinata l'aveva fatta sorridere, era grata ai ragazzi.

Ripensò alle facce buffe di Niall, alla goffaggine che avevano in cucina, al modo in cui Harry le aveva strofinato delicatamente il viso per pulirla dallo zucchero.

Improvvisamente qualcosa si mise a vibrare nella tasca dei pantaloni.

Quel qualcosa era il cellulare che riportava sullo schermo luminoso la scritta 'Hannah'

-Sì?-

-Tallulah? Ciao, sono Hannah, tutto bene?-

-Hannah! Sì, insomma per quanto riguarda il provino è andato bene, come ti avevo accennato ma..-

Improvvisamente la ragazza si sentì in colpa per come aveva lasciato maleducatamente la donna il giorno prima...era così felice che non si era preoccupata di condividere il momento con una delle persone più importanti!

-Oddio, Hannah, scusami per ieri..non avrei dovuto abbandonarti lì allo studio, mi sento davvero in colpa, sc...-

-Ma figurati, ti capisco perfettamente, ragazza mia, ma piuttosto ti sento strana: c'è qualcosa che non va?-

Il lungo silenzio dall'altra parte del telefono fece capire alla anziana signora che sì, c'era qualcosa che non andava.

-Tallulah, dobbiamo parlare..io, ti devo dire una cosa molto importante...penso sia giunto il momento di parlartene-

-Hannah, così mi preoccupo..stai male? E' successo qualcosa di brutto?-

-No, piccola mia, vieni da me appena riesci..ti aspetto!-

-Arrivo subito-



Il cuore le martellava in petto mentre camminava veloce sul marciapiede.

Cosa volevano dire le parole di Hannah?

Era giunto il momento di parlare di cosa?

Si catapultò nella villetta e quando la donna le aprì si trovò davanti una Tallulah col fiatone che fece accomodare su una poltroncina.

Offrì a Tallulah una tazza di tè ma lei rifiutò con un cenno della mano.

-Dimmi tutto!- soffiò la ragazza.

-Prima raccontami del provino di ieri- propose invece la donna con una calma che Tallulah trovò fastidiosa.

La ragazza le raccontò brevemente di come il provino fosse andato bene, della proposta di Simon e del fatto che gli zii non le avrebbero mai firmato il permesso per svolgere il tour.

Mentre Tallulah parlava di quest'ultimo argomento, Hannah continuò ad annuire quasi volesse sottolineare la verità delle parole della giovane.

-E adesso dimmi perchè mi hai voluta vedere-

Tallulah sapeva di risultare un po' sgarbata ma non stava più in sé dalla curiosità: la pazienza non era mai stata una sua dote.

-E' una cosa molto delicata quindi vorrei che tu fossi tranquilla mentre ti parlo..bevi un po' di te-

La ragazza bevve dalla tazza e poi si lasciò andare sullo schienale della poltrona.

-Sono calma, dimmi-

Mentre la donna stava per iniziare a parlare, un bellissimo gatto tigrato grigio saltò sul tavolino facendo tintinnare il servizio di porcellana.

-Buono Harry!- ordinò Hannah spingendo il gatto giù dal mobile.

-Harry?-

-Non ti ho mai raccontato di essere una accanita lettrice di Harry Potter?-

-Sì, me l'hai detto molte volte ma non sapevo che avessi un gatto che portava il suo nome- disse Tallulah dimenticando per un istante il discorso che stavano facendo.

-L'ho chiamato Harry per via di questa macchia che ha sopra gli occhi..-disse mostrando alla ragazza una macchia grigia che ricordava la cicatrice di Harry Potter.

Ora Harry era salito agilmente sulla poltrona e si era acciambellato sulle gambe di Tallulah che l'aveva lasciato fare per nulla infastidita.

-Ma torniamo a noi..ti ho fatta venire qui per rivelarti una cosa che ti ho sempre tenuto segreta, e non per cattiveria, ma perchè così mi era stato ordinato da una persona molti anni fa..-

Lo sguardò di Tallulah la incitò a continuare.

-Vedi, io ti conoscevo ancor prima che ci incontrassimo casualmente quel giorno...io so di te dal giorno della tua nascita! Io sono tua nonna Tallulah!-

Tallulah sgranò gli occhi e socchiuse la bocca:

-Stai..scherzando vero?-

-Mai stata più seria, tesoro-

-Ma come è possibile, voglio dire io sapevo che i miei nonni erano tutti morti quando i miei genitori erano ragazzi!-

-Così ti è stato detto, ed è vero tutti i tuoi nonni sono morti tranne io-

-E come mai non ti sei mai fatta viva in tutti questi anni?!-

-E' per il motivo di cui ti accennavo prima, una persona mi ha severamente proibito di vederti. E quella persona è mia figlia Julia, tua madre...-



-Ho sentito che mi hai cercato stamattina-

-Oh, sì ero venuto per parlarti di un'idea che mi era venuta riguardo al tour ma mi hanno detto che non c'eri-

-E in cosa consiste la tua idea?-

-No, nulla di importante..piuttosto, anche Tallulah ti cercava stamattina e direi che lei ha motivi più seri per parlarti..-

La voce sincera del ragazzo lasciava capire che sapeva più di quanto lasciasse intendere e così Simon domandò:

-Mi devi dire qualcosa?-

-No, voglio che sia Tallulah a dirtelo..posso anticiparti che non sono buone notizie..-

-Mmm, capisco. Grazie per avermelo detto-

-Di nulla, ciao Simon-

-Ciao Harry-



Tallulah era rimasta scioccata dalla rivelazione.

-Ma Hannah, voglio dire, nonna, perchè mia madre voleva tenerci lontane?-

-E' complicato..vedi, lei rimase incinta di te quando aveva solo diciassette anni e quando ce lo disse tuo padre la prese molto male. Disse che non poteva tollerare una cosa simile e la cacciò di casa. Io avrei voluto sostenerla ma purtroppo mi toccò dar ragione a tuo padre e così la lasciai andare.

Poco dopo tuo nonno morì e io rimasi sola, sola e incredibilmente triste..ancora adesso mi pento di ciò che ho fatto!

Non sai quante volte ho provato a contattare tua chiedendole di perdonarmi, supplicandola di potervi venire a trovare, ma Julia non ha mai dimenticato il mio gesto e ha sempre rifiutato-

Tallulah era ancora sbalordita da quello che udiva.

-E..e quindi è stato un caso che ci siamo incontrate?-

-Puro caso- annuì lei, -Ho capito quasi subito che eri tu, il nome, gli stessi occhi azzurri di tua madre, la tua passione per i gatti, il tuo carattere introverso..Poi quando mi hai raccontato che vivevi dai tuoi zii ho avuto la conferma: tu eri e sei la mia adorata nipotina-

Tallulah accarezzava con troppa forza il pelo del povero gatto che presto prese a miagolare infastidito e si trasferì sul tappeto.

-Scusa Harry!-

Hannah sorrise:

-Tallulah, so che sei abbastanza sconvolta ma ti prego di qualcosa. Non sarai arrabbiata con me?-

-Oh no Han..nonna, figurati..solo che non me l'aspettavo!-

Per la sorpresa Tallulah si era scordata un particolare fondamentale.

-E non sei contenta per la notizia?- continuò la donna.

-Certo che lo son...OMMIODDIO! Tu sei mia nonna quindi...quindi..puoi firmarmi il permesso!-

-Esatto!- sorrise dolcemente sua nonna.

Tallulah saltò in piedi incapace di contenere la gioia che l'aveva invasa nel momento in cui si era resa conto che era libera.

-Quindi mi lascerai partire? Mi toglierai da questa vita che detesto? Mi permetterai di realizzare il mio sogno?!-

-Se è ciò che desideri!-

-Oddio grazie, grazie, grazie non riesco a crederci!-

Le due si abbracciarono con trasporto e Tallulah pianse.

Per la prima volta di gioia.



Louis si alzò vedendo Harry entrare nel bar.

-Come mai mi hai convocato qui in privato?- scherzò Louis dando una pacca sulle spalle dell'amico.

-Volevo parlarti da amico ad amico- rispose il riccio sedendosi.

-Dimmi tutto-

Una giovane cameriera li interruppe per prendere le ordinazioni, entrambi ordinarono una Coca Cola fredda.

-Volevo parlarti del tour e di Tal..è tutto il giorno che ci penso..-

-Ti ha colpito quella ragazza! Devo esser geloso?-

-Ma no stupido, tu rimani sempre il migliore; solo che Tal è così dolce e indifesa che..non so, sento di doverla proteggere..-

-Hai ragione, sembra un cucciolo spaventato..- confermò Louis, poi continuò -Ma dimmi della tua idea per il tour..-



Tallulah trovò due chiamate perse da un numero sconosciuto.

Lo richiamò e le rispose una voce da uomo.

-Simon?-

-Tallulah?-

-Devo parlarti-

-Anch'io..ho saputo che hai dei problemi e che eri venuta a cercarmi..cosa succede?-

-Devo correggerti..non c'è nessun problema: è tutto apposto posso cantare con i ragazzi!-

-Ma questo è fantastico! Hai convinto i tuoi zii?-

-No ma ho scoperto di avere una nonna!-

Simon ridacchiò confuso:

-Tal, stai bene?-

-Mai stata meglio! Che ne dici di vederci stasera per firmare i documenti?-

-Perfetto, vieni da me in ufficio?-

-No, meglio che tu venga da mia nonna- gli dettò l'indirizzo e poi aggiunse -Porta anche i ragazzi se vogliono-

Quella sera dopo cena qualcuno suonò alla porta della piccola villetta e Hannah andò ad aprire mentre la nipote preparava dei biscotti in un piattino insieme a del tè verde.

-Ma quanti bei giovanotti!- la sentì esclamare Tallulah quando gli One Direction al completo sgattaiolarono in casa completamente coperti dai cappucci delle felpe e dagli occhiali scuri.

-Non date assolutamente nell'occhio vestiti così!- esclamò Tallulah andando loro incontro.

I ragazzi si spogliarono e si accomodarono nel salotto.

Hannah quasi ebbe un infarto nel vedere i tatuaggi di Zayn:

-Oh, ragazzo mio ma questi 'cosi' sono così inquietanti!- tentò di scusarsi.

Harry si affrettò a coprire i suoi, subito imitato da Liam e Louis, prima che la vecchietta potesse vederli.

Nel frattempo arrivò anche Simon accompagnato da un altro uomo con un fascicolo di documenti sotto braccio e dopo le presentazioni e le spiegazioni necessarie i due uomini sperirono in cucina insieme ad Hannah.

-Chi è quell'uomo?- chiese Tallulah sedendosi sulla solita poltrona.

-Dovrebbe essere una specie di notaio o qualcosa di simile- le spiegò Liam -Serve per legalizzare i contratti-

-Un gatto!- gridò Harry nel vedere il gatto tigrato con la macchia a forma di saetta, -Amo i gatti!- aggiunse prendendolo in braccio.

Tutti risero.

Zayn prese l'ultimo biscotto dal piattino e Niall gridò:

-NOO! Zayn sei cattivo quello era mio!-

Il micio si spaventò e tentò la fuga graffiando le braccia del riccio.

-Buono Harry, calmati!- intervenne Tallulah.

Al che il riccio la guardò confuso:

-Cosa ho fatto?!-

-Oh, non tu..il gatto- rise Tal.

-Hai chiamato un gatto come me?!- esclamò Harry con un tono di voce tra l'indignato e il divertito.

-Non è colpa mia, è stata mia nonna. E comunque è in onore di Harry Potter..-

-Pff- sbuffò Harry seccato.

-E comunque lui è più tenero!- lo provocò Tallulah.

-Nah, nessuno può competere con me!- ribattè Harry.

-Immagina..puoi!-

Tutti assisterono in silenzio allo scambio di battute finchè Louis sbottò:

-Voi due vi siete bevuti il cervello, dite tanto a me ma voi non siete tanto a posto!-

-Zitto Lou, tu sei il peggiore- intervenne Niall.

Louis lo fulminò con gli occhi:

-Attento irlandese!-

-Tomlinson non minacciare il mio biondino- disse allora Liam.

-Cercate rissa?- disse Harry schierandosi dalla parte di Louis.

-Oh, io non centro!- si affrettò a chiarire Zayn allontanandosi leggermente dagli altri.

Subito dopo un cuscino lo colpì alla testa facendo afflosciare il ciuffo su se stesso.

-Chi è stato?!- ruggì Zayn.

-Scusaaa...- mormorò Niall impaurito.

-Ve la siete cercata!-

Iniziò una tremenda lotta di cuscini mentre Tallulah non riusciva a trattenere le risate dopo quel litigio esilarante:

-Voi siete matti!- riusciva a sussurrare quando tornava seria per qualche secondo.

Quando Hannah, Simon e il presunto notaio tornarono in salotto lo trovarono leggermente in disordine.

I ragazzi tornarono seri e Tallulah chiese:

-Allora?-

Ci fu un rapido scambio di sguardi tra gli adulti.

Louis strinse una mano alla ragazza, Harry fece lo stesso dall'altra parte.

-Tallulah, devo annunciarti che...parteciperai al tour degli One Direction e ti farai conoscere in tutto il mondo!- disse Simon.

Scoppiò il caos, Zayn e Louis si misero a ballare, Niall iniziò a saltellare in modo frenetico, Hannah abbracciò il notaio e stampò due baci sulle guance di Simon, Liam serio come solo lui poteva essere strinse la mano a tutti congratulandosi, Tallulah rimase ferma in mezzo alla stanza incapace di muoversi.

Harry le fu accanto in un attimo:

-Batti il cinque Tal! Complimenti!-

-Grazie Harry!-

-Di nulla-

-Dicevo al gatto- scherzò lei e lui le fece la linguaccia.



*Una settimana più tardi*


-Tutto il mondo già parla di te!- disse Louis in direzione di Tallulah.

La ragazza camminava dietro di lui, il viso nascosto da una cortina di capelli castano mielato e nel sentire la frase alzò gli occhi sul ragazzo.

-In che senso?-

-Guarda qua!-

Louis le porse una rivista di gossip che teneva arrotolata nella tasca e la aprì in una delle prime pagine. Le indicò una rubrica intitolata 'News delle star' dove compariva una foto degli One Direction insieme al titolo 'Nuova collaborazione per la band anglo-irlandese?'.

Tallulah scorse velocemente l'articolo cogliendo alcune parti che la riguardavano.


Da qualche giorno si vocifera di una possibile, anzi, probabile collaborazione tra la nota band One Direction e una giovane cantante alle prime armi con il canto. La fortunata ragazza, di cui a breve potremmo dire di più, pare aver incontrato per caso il famoso produttore Simon Cowell, lo stesso dei cinque ragazzi sopra citati, che è rimasto colpito dal suo talento e le ha subito proposto un contratto e una collaborazione con la band...”


-Come fanno a saperlo?-

-E' quello che mi chiedo anche io! Nessuno ha parlato, Simon ci ha ordinato di tener segreta la notizia e così abbiamo fatto..- rispose Louis.

Passando davanti alle edicole Tallulah notò altri titoli: 'One Direction: cambiamenti in vista?', 'One Direction partecipano al lancio di una giovane cantante' o ancora 'Solidarietà tra cantanti: gli One Direction aiutano giovani cantanti ad iniziare la loro carriera'.

-Perchè siete così dannatamente famosi che ogni cosa che fate finisce su un giornale?!- domandò Tallulah tesa.

Era sempre stata molto timida e l'idea di essere la notizia di copertina di milioni di giornali la rendeva molto nervosa.

Louis fece spallucce:

-Bisogna abituarsi, come ci si deve abituare a portare questi ovunque si vada..- fece indicando i Ray-Ban neri che gli nascondevano gli occhi.

-Siamo arrivati- disse Tallulah.

Louis osservò con attenzione la casa che gli si stagliava davanti:

-E così tu vivevi qui?-

-Sì, fino a qualche giorno fa!-

-Devo entrare insieme a te?-

-Mmm, no..meglio che resti qui e intervieni se ce ne fosse bisogno-

-D'accordo- acconsentì lui sedendosi su una panchina.

Tallulah varcò da sola la soglia di quella che era stata la sua casa e un brivido di disagio le carezzò la pelle; si voltò verso Louis che la stava guardando e che incrociando il suo sguardo alzò il pollice per incoraggiarla.

Si fece coraggio e abbassò la maniglia.

Salendo verso camera sua vide sua zia e sua cugina sedute sul divano in salotto. Loro la squadrarono da capo a piedi ma non dissero nulla.

Tallulah provò una sorta di paura, una strana ansia: tutto sembrava tranquillo, troppo tranquillo.

Iniziò a riempire alcune borse con le cose indispensabili e quelle a cui era più legata.

Con una stretta al cuore posò in valigia anche la foto con i suoi genitori che teneva appoggiata sul comodino e che quasi ogni sera osservava prima di addormentarsi.

Le mancavano, terribilmente.

Tornò di sotto con due borse tra le mani e uno zaino in spalla e di nuovo passò davanti al salotto e percepì la stessa strana sensazione che aveva avuto poco prima.

Sembrava come quando in un film c'è quella strana calma, esagerata e quasi irreale, che serve ad annunciare l'arrivo della catastrofe.

Uscì velocemente e si gettò tra le braccia di Louis che le parvero calde e rassicuranti.

Flash.




Ciao a tutte!

Finalmente ho un po' di tempo e posso scrivere un 'Angolo Autrice' decente, scusatemi per gli altri capitoli ma ero sempre di fretta.

Allora, voglio ringraziare chi segue/ricorda/preferisce questa Fanfic <3

Chi la recensisce <3

E anche chi semplicemente la legge <3

Grazie a tutte voi che mi rendete taaanto felice!

Spero la storia vi stia piacendo e volevo dirvi che questi primi capitoli sono stati come un'introduzione un po' complessa che mi serviva prima di cominciare con la storia vera e propria che inizia tra il prossimo capitolo e quello dopo.

Purtroppo la scuola è ricominciata..sono già stanca, vi giuro..e non so se riuscirò a aggiornare molto presto..

Comunque in un modo o nell'altro lo farò state tranquille :)

Penso di aver detto tutto (minimo mi starò dimenticando 89189402 cose che mi verranno in mente non appena spegnerò il computer ma vabè ve le dirò la prossima volta)

Ora il mio lettino comodo mi chiama

Baci a tutte

-B <3


NB. CERCASI CREATRICE DI BANNER DISPOSTA A CREARNE UNO PER QUESTA FANFIC VISTO CHE IO NON SONO CAPACE u.u

IN CAMBIO POTREI FARE PUBBLICITA' ALLE VOSTRE STORIE, FATEMI SAPERE SE QUALCUNO E' DISPONIBILE O NELLE RECENSIONI O SCRIVENDOMI NELLA POSTA DI EFP


Ora vado davvero

Bye Bye

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Un palcoscenico invaso da luci colorate, le urla di migliaia di persone, i flash di macchine fotografiche che brillavano all'impazzata, un microfono e lei.


Tallulah riaprì gli occhi che aveva chiuso per un momento dopo esser stata accecata da un flash.

-Louis hai visto anche te quella luce pochi istanti fa?-

Lui la guardò aggrottando le sopracciglia:

-No, nessuna luce..e adesso svelta che siamo in ritardo-

La trascinò in un taxi e in pochi minuti dopo vennero scaricati davanti ad un edificio a più piani la cui porta d'ingresso era controllata da due massicci buttafuori.

-Dove siamo?-

-Questo posto è molto importante per noi Tal, e d'ora in poi lo sarà anche per te: qui organizzano i nostri tour e i nostri concerti-

Louis la condusse all'interno dell'edificio dove finalmente poté togliersi gli occhiali.

-Ecco i ragazzi!- esclamò Tallulah e corse loro incontro depositando le borse a terra.

-Tal ci sei mancata!- esclamò Harry.

-Anche voi, ma adesso non dovrete più preoccuparvi, da ora per parecchie settimane mi dovrete sopportare ogni giorno!-

-Non sarà così brutto secondo me- disse Niall.

-Aspetta a dirlo biondo- replicò lei.

-Vieni Tallulah, dobbiamo presentarti alcune persone- fece Liam precedendola in una grande stanza.

Era il regno del make-up: decine di truccatori, estetisti e parrucchieri camminavano freneticamente nella stanza brandendo chi forbici, chi pennelli per il fard, chi piastre per capelli.

Tallulah ridacchiò:

-Questo è il regno di Zayn, vero Z...- si guardò intorno ma non lo scorse, -Ragazzi dov'è Zayn?-

-Giusto, mi sono scordato di dirvelo..ha detto di scusarlo se non è presente ma aveva un appuntamento urgente con Perrie- spiegò il riccio.

-Uuuuuh- sussurrarono maliziosamente Niall e Louis.

-Perrie è la sua ragazza vero?- chiese Tallulah.

Gli altri annuirono.

-Scusate la mia ignoranza sull'argomento ma purtroppo non ero una vostra fan prima di conoscervi..- fece lei arrossendo di colpo.

-Non preoccuparti..vieni ti faccio conoscere una persona molto importante- disse Harry tirandola fuori dalla situazione imbarazzante in cui si era cacciata.

La condusse da una ragazza esile e non molto alta con dei lunghi capelli biondi.

Appena quella si girò Tallulah rimase a fissare incantata due giganteschi occhioni azzurri e sognanti che le diedero subito l'impressione di avere a che fare con un angelo.

-Tallulah ti presento Allison, Allison lei è Tallulah- disse il riccio.

Tallulah strinse la mano sottile della ragazza mormorando un timido saluto, poi aggiunse:

-Adoro i tuoi occhi-

-Oh, grazie..anche i tuoi sono molto belli-

-Ma i tuoi sono qualcosa di meraviglioso, sul serio-

Harry venne chiamato e si allontanò lasciando le due ragazze da sole.

-E così tu sei una..parrucchiera?!- tentò di indovinare Tallulah.

-No, io faccio la truccatrice- sorrise l'altra angelica.

-Ah, capisco. E quanti anni hai?-

-Diciotto-

-Sei molto giovane per lavorare già- doveva essere un complimento ma suonava più come una critica.

Allison però non parve offendersi e spiegò:

-Sì, in verità lo faccio solo per pagarmi gli studi, io studio in un'accademia d'arte e vorrei diventare pittrice-

-Che bello..anche a me piace molto disegnare, mi rilassa molto- rispose Tallulah.

-E tu invece? Cosa ci fai con Harry? Sei la sua nuova fidanzata? Strano che non me l'abbia raccontato, lui è sempre così estroverso..al contrario di Zayn, a lui bisogna cavarle fuori di bocca le parole, è molto riservato..-

-Oh, no, non sono la sua fidanzata- si affrettò a chiarire Tallulah, -Sono qui in veste di collaboratrice, canterò con loro-

-Uhm, peccato vi vedevo bene insieme!- fece Allison sbuffando lievemente.

Harry ricomparve in quel momento.

-Mi sono perso qualcosa?-

Le due ragazze si scambiarono un sorrisino complice e poi scossero la testa.

-Non mi convince quel sorrisetto ma farò finta di niente..- disse Harry.

Le ragazze scoppiarono a ridere e lui le guardò scuotendo la testa.

Intanto vennero raggiunti anche da Liam, Niall e Louis che beveva del caffè da una tazza con l'immagine di un piccione.

-Spiegami il perchè di quel piccione, Louis!- chiese Tallulah

-Kevin? Cosa c'è che non va in Kevin?-

Tutti scoppiarono a ridere e Liam si affrettò a trascinare Tallulah a conoscere gli altri membri dello staff.



-Non dimenticarti la crema se farà caldo, copriti se fa freddo, bevi molto, riposa il giusto non mangiare troppe schifez..-

-Tranquilla nonna oramai ho diciassette anni, riuscirò a cavarmela per qualche mese- la interruppe Tallulah.

Era passata a salutare Hannah prima di lasciare Londra.

Lei era l'unica persona che le sarebbe mancata e a cui sarebbe mancata.

A scuola non valeva la pena passare, tanto nessuno si sarebbe interessato a lei, la 'ragazza fantasma'.

Erano bastati un paio di moduli in cui si annullava la sua iscrizione all'istituto, in fondo aveva diciassette anni e non era più obbligata a frequentare i corsi.

Tallulah si era chiesta se passare a dire addio ai suoi zii ma ripensando alla sensazione che l'aveva avvolta l'ultima volta che aveva messo piede in quella casa aveva deciso che non sarebbe stato necessario.

Quindi Hannah era l'unica persona da cui dover passare.

-Mi mancherai Tallulah!-

-Anche tu nonna..mi mancherai tu, i tuoi tè, le nostre chiacchierate..mi mancheranno i tuoi gatti, Black, Gimmy, Titty...-

-Ho pensato una cosa- la interruppe la donna, -Non ti andrebbe di portare uno dei miei gatti con te, in modo di ricordarti di me mentre sei via?-

-Penso, penso che sia un'ottima idea- sorrise la ragazza.

-Perfetto..so già che gatto darti- disse Hannah sparendo nel giardinetto sul retro.

-Black?- chiese Tallulah adocchiando il gigantesco gatto nero acciambellato su una sedia.

-No..- rispose una voce distante, -Harry!-

Hannah tornò reggendo una gabbietta con dentro il gatto tigrato.

-Era già pronto?- chiese sorpresa Tallulah.

-Sì, ero sicura che avresti accettato, ormai ti conosco abbastanza bene- disse la donna porgendole la gabbietta.

-Non credo che Harry sarà contento- mormorò Tallulah tra sé e sé.

-Come dici?-

-Nulla, grazie nonna-

-Vai adesso, ti aspetta- disse accennando con lo sguardo al ragazzo che camminava avanti e indietro sul marciapiede-

-Ciao, a presto-

-Buona fortuna e a presto, piccola mia-

Un abbraccio, un bacio.

Poi la porta si chiuse e Tallulah rimase sola, con la gabbietta in mano pronta per iniziare la sua nuova vita.

Pronta a voltare pagina da sola.

-Vieni?- chiese Harry fissandola.

Tallulah si avvicinò alla macchina e gli porse la gabbia.

-Ti dispiace se viene anche lui?-

Il riccio sbirciò dentro e arricciò il naso:

-Però promettimi che resto io il tuo preferito..-

-Ma certo stupido!- disse lei spettinandogli i capelli.

Lui sorrise e salirono in macchina.

-Pronta?-

-Mai stata più pronta di adesso!-

-E allora andiamo-

Tallulah si corresse, forse non era poi così sola; forse il nuovo capitolo della sua vita l'avrebbe iniziato con cinque fantastici amici, con Allison e Simon.

Si sentì felice, veramente felice senza nessuna preoccupazione che turbasse la sua euforia.



Tallulah guardava sconsolata il suo riflesso nello specchio.

Il vestito che Simon le aveva preso per la cerimonia d'apertura del tour, nonché sua presentazione ufficiale ai giornalisti e al mondo la faceva sentire a disagio.

-Posso vederti?- domandò Allison che l'aspettava impaziente fuori dal camerino.

-Penso sia meglio di no..- sbuffò lei.

La bionda non l'ascoltò e due secondi dopo aveva spalancato la tenda.

-Stai una favola!- disse facendo l'occhiolino.

-Bugiarda!-

-Non dico mai bugie io, guardati tu stessa!-

Effettivamente il vestito non le stava male, ma era così corto e attillato e la faceva sentire troppo scoperta.

-Non so...mi sento così nuda..non in quel senso stupida!- disse tirando uno scappellotto all'amica che la guardava in modo malizioso.

-Mmm..ho quello che fa per te-

Allison sparì e tornò poco dopo con una stola blu scuro che si abbinava all'azzurro perlato dell'abito:

-Avvolgila attorno alle spalle e alle braccia-

Tallulah eseguì.

-Così sei perfetta..e metti su quelle scarpe!- disse alludendo a dei tacchi dodici che Tallulah aveva nascosto in un angolo.

-Cadrò di sicuro...al cento per cento-

-Smettila e sii più sicura..devo farti fare alcuni corsi di autostima da Zayn se continui così-

Una volta terminato di vestirsi Tallulah passò in sala trucco dove Allison le eseguì un perfetto smokey eyes nero che risaltava in modo incredibile i suoi occhi color del cielo.

I capelli furono lasciati al naturale dato che Tallulah si oppose a qualunque tipo di trattamento alla sua adorata capigliatura.

-Io non resisto..io scappo!- mormorò nervosa mentre Allison l'accompagnava dai ragazzi.

L'altra scoppiò a ridere:

-Ma smettila..sei una star ora e devi comportarti come tale! Perciò sii sicura e naturale, sicura e naturale-

-Vieni con me, Ally- la pregò Tallulah.

-Non posso..a noi dello staff non è consentito partecipare alla festa- disse lei con una smorfia di delusione.

-E io come faccio senza di te?-

-Tranquilla, ci sono i ragazzi..e poi vedrai, appena ti ritroverai in mezzo a tutti quei vip non sentirai la mia mancanza, te lo assicuro!-

-Nah, non ti credo...abbracciami Allison, sto tremando!-

-Vieni qua Tall- disse la bionda stringendo l'amica tra le braccia.

-Tallulah sei assolutamente perfetta!- le interruppe Simon entrando nella stanza.

-Sì, finchè non cadrò sul red carpet e tutti si metteranno a ridere- sospirò la ragazza.

-Non dire così, vedrai che andrà tutto bene- la rincuorò l'uomo.

-E' quello che le sto ripetendo da due ore!- esclamò Allison agitando le braccia.

-Tallulah, fidati di questi due, stai davvero bene!- intervenne Harry comparendo da nulla.

-Haarry!- le saltò addosso lei.

-Ehi, non sapevo che mi volessi così bene- ironizzò lui.

-Scusami, quando sono agitata esagero sempre- disse lei allontanandosi di scatto dal ragazzo.

-Tranquilla, se vuoi abbracciami di nuovo fai pure!-

Ovviamente Tallulah non lo abbracciò e si limitò a ridacchiare nervosamente pregando di non arrossire in mezzo a tutti.

Arrivarono anche Niall, Liam, Louis e Zayn vestiti elegantemente con smoking e papillon e tutti fecero i complimenti a Tallulah.

-Ora basta con i complimenti altrimenti fra poco si mette a piangere e rovina il mio lavoro!- disse Allison scherzando.

-Ragazzi, fra cinque minuti inizia la cerimonia e tra dieci verrete chiamati sul palco; Tallulah tu entrerai cinque minuti dopo di loro e appena se ne andranno canterai il tuo pezzo, d'accordo?- spiegò Simon prima di scomparire dietro le tende.

-Siamo ansiosi di sentirti cantare Tallulah, non abbiamo ancora avuto l'onore!- disse Liam.



-Lou, non ce la faccio più, giuro che me la do a gambe- continuava a ripetere Tallulah mentre aspettava il suo turno nascosta dietro le quinte.

Louis le stringeva forte la mano.

-Non mi ricordo più le parole, farò scena muta!-

-Non hai fatto scena muta neanche con noi la prima volta che ci hai visto e considerando che siamo piuttosto famosi direi che non sei un tipo timida-

-Sì ma voi siete simpatici, alla mano, è come stare con dei miei coetanei in un certo senso...Dimmi un po' chi c'è là fuori..-

-Vediamo..c'è Rihanna..-

Tallulah impallidì.

-Le Little Mix..-

Sbarrò gli occhi.

-Justin Bieber..-

-Basta, Louis zitto..non dovevi dirmi queste cose! E ora come faccio a cantare davanti a loro?! Oddio dimmi che è tutto uno scherzo..

-Ehmmm..Tranquilla Tallulah, era tutto uno scherzo!- trillò lui con una voce molto fasulla.

-E ora siamo lieti di presentarvi gli One Direction!- annunciò una voce in lontanaza.

-Devo andare, non fare pazzie Tall, mi raccomando-

-Massimo mi butto dalla finestra, niente di che-

Louis l'abbraccio e Tallulah vide di nuovo il flash di qualche giorno prima: cosa le stava succedendo? Aveva le allucinazioni?

-Buona fortuna Tall!- sussurrò Niall passandole di lato.

-In bocca al lupo!- le augurò Liam.

-Vai e spacca!- disse invece Zayn prima di salire sul palco.

Per ultimo arrivò Harry che si fermò a pochi centimetri dalla sua faccia.

-Credo in te, sarai fantastica!-

Tallulah non ebbe il tempo di parlare, lui le diede un rapido bacio sulla guancia e poi corse via lasciandola lì con cuore che batteva talmente forte da rimbombarle in testa.


'Cause everytime we touch, I get this feeling...

Can't you feel my heart beat fast, I want this to last..need you by my side'*


FLASHBACK


-Voglio fare la veterinaria per curare gli animali- disse la bambina smettendo di colorare il suo disegno.

-Potrai farlo se ti piace- rispose la madre che stava seduta accanto a lei.

-No, anzi, voglio fare la pilota e guidare gli aerei!-

-Dovrai essere molto coraggiosa-

-Allora..allora voglio fare la maestra dei bambini-

-Diventeresti molto intelligente- spiegò la donna.

-No, ho trovato il lavoro che voglio..la cantante!- esclamò la bimba soddisfatta dall'idea.

-E' un lavoro fantastico, la musica è una grande amica, ricordatelo Tallulah-

-Ti piace la musica mamma?-

-Sai, ti dirò la verità, a volte penso che ascoltare una canzone faccia star meglio di passare del tempo con le persone..ma questo vale per me-

La piccola Tallulah ascoltò le parole della mamma con attenzione.

-Anche io voglio essere amica della musica, mamma!-

-Vedrai che col tempo imparerai ad esserlo..-

-E diventerò una cantante?-

-Ne sono sicura. Se è il tuo sogno riuscirai a realizzarlo!-


FINE FLASHBACK


-E ora è qui con noi una persona speciale, la sua voce è straordinaria ed emozionante, canterà per noi una canzone da lei stessa composta...ecco a voi Tallulah!-

Tallulah aveva capito che cantare faceva parte della sua vita, non poteva farne a meno e non doveva averne paura.

Così tutto le venne automatico, come lavarsi i denti o bere dell'acqua.

Salì sul palco, fece un piccolo inchino e aspettò che gli applausi terminassero; solo allora afferrò il microfono e iniziò a cantare...

La canzone l'aveva composta in quei giorni con l'aiuto di Simon, di Harry e Louis e raccontava della sua vita che stava per cambiare, l'aveva intitolata 'Hope', speranza.

Gli spettatori tennero il fiato sospeso durante tutta la durata del brano e quando finì scoppiò un fragoroso applauso che confermò a Tallulah che tutto era andato per il meglio.

Si sentì stringere in un abbraccio dai ragazzi che l'avevano raggiunta sul palco.

Li guardò uno ad uno.

-Sei stata fantastica!- le disse uno dei cinque.

-Grazie, è anche merito vostro, non so come ringraziarvi!-

-Goditi gli applausi, te li meriti- le disse Louis.

-Lou, come farei senza di te? Dimmi che sarai sempre pronto a sostenermi come stasera!-

Gli occhi blu del ragazzo erano lucidi:

-A cosa servono gli amici altrimenti?-

-Voi ragazzi siate sempre voi stessi, siete perfetti- aggiunse Tallulah che ormai non riusciva a trattenere più la valanga di parole che premeva per uscire dalle sue labbra.

Tutti annuirono.

-E tu Harry...promettimi che ci sarai sempre, perchè, perchè...-

Le parole della ragazza furono interrotte da Simon.

Harry lo fulminò con gli occhi, seccato perchè aveva interrotto il discorso tra lui e Tallulah.

-Grandiosa! Hai visto che non mi sbagliavo? Modestamente me ne intendo di voci e la tua mi ha subito conquistato..Vieni di faccio conoscere il tuo nuovo mondo!-



-Chi vuoi conoscere per prima?-

Tallulah si guardò in giro, tutti i suoi idoli, i cantanti che avevano popolato le sue giornate attraverso delle cuffiette o uno schermo erano lì a pochi metri da lei.

-Oh dio, non ci credo!-

Avril Lavigne le si avvicinò:

-Ehi, ciao!-

-Avril..sono una tua grandissima fan! Adoro le tue canzoni e poi tu sei così bella..-

-Grazie, non esagerare!-

-Non esagero affatto, sei perfetta!-

-Anche la tua voce però non scherza..prevedo già che avrai molto successo-

-Solo il fatto di averti incontrata e di aver parlato con te mi rende una ragazza felice!-

Le due giovani scambiarono ancora qualche chiacchiera, poi l'attenzione di Tallulah venne attirata dalla ragazza che parlava con Zayn a poca distanza.

Si avvicinò ai due e si rivolse al ragazzo:

-Zayn, mi presenti la tua fidanzata?-

-Oh, ma certo..Tallulah lei è..-

-Perrie Edwards delle Little Mix!- esclamò Tallulah interrompendolo.

Perrie si mise a ridere scompigliandosi i capelli che per l'occasione erano viola chiaro.

-Posso abbracciarti?-

-Ma certo-

Tallulah si pizzicò un braccio per essere sicura di non sognare: stava abbracciando Perrie Edwards, aveva appena parlato con Avril Lavigne e stava per essere presentata a Justin Bieber?

-Vi adoro ragazze!- disse poi rivolta alle Little Mix al completo.

-Troppo gentile- sorrise Leigh Anne, -Un giorno o l'altro devi spiegarmi come hai fatto con quelle note alte nella tua canzone: le hai eseguite divinamente!-

-Sento che diventeremo grandi amiche-

Simon la portò a conoscere altri nomi importanti della musica finchè alla fine della serata la testa non le girava come la ruota panoramica di Londra.

-Penso che dovrei ritornare a casa! Ma che dico non ho una casa?!- disse confusa a Louis appena lo incontrò al buffet.

-Tallulah, Harry ti stava cercando..ah, e ti volevo presentare la mia fidanzata...Tall lei è Eleanor, Eleanor questa è Tallulah-

Tallulah ammirò il fisico perfetto della ragazza e il suo volto cordiale, così a pelle sembrava una persona adorabile.

Le due chiacchierarono amabilmente finchè un Harry molto affannato arrivò a separarle:

-Ciao Ele, Tallulah finalmente ti ho trovata!-

Harry si avviò sul terrazzo della sala e Tallulah si affrettò a seguirlo mormorando uno 'Scusami' ad Eleanor prima di abbandonarla.

-Ti è piaciuta la serata in tuo onore?- le chiese lui appoggiato al balcone di marmo.

-E' stata incredibile, mi sembra di sognare! Ma non dimentichiamo che i veri protagonisti siete voi, tu e i ragazzi-

-Sì, ma penso che chi era qua stasera si ricorderà più di te e della tua fantastica esibizione che di noi-

Lei sorrise.

-E a te è piaciuta?-

-Molto, se non teniamo conto che mi sono dovuto sorbire la storia della vita di alcuni colleghi di Simon che mi hanno letteralmente assalito!-

-Dev'essere stato molto interessante- ironizzò Tallulah

-Terribilmente noioso- scosse il capo Harry, poi aggiunse -Dovevi dirmi qualcosa?-

Tallulah sobbalzò poi scosse la testa energicamente:

-Oh no, no tranquillo, era solo una sciocchezza..-

Harry non parve convinto:

-Davvero? Se vuoi sono qui, dimmi quello che vuoi, davvero-

-Grazie, me lo ricorderò..ma per il momento sono davvero a posto-

-Perfetto allora-

Il riccio fece per andarsene ma Tallulah lo fermò:

-Non avrei mai pensato di conoscer un ragazzo come te in vita mia...-

-Ma?- chiese lui.

-Ma ne sono felice-





EHILA' POPOLO!

Lo so, aggiorno sempre in ritardo, e dire che l'ultima volte mi ero ripromessa di aggiornare entro due giorni, ma tra la scuola e il resto non ce l'ho fatta, c'est la vie!

Comunque voglio ringraziarvi una ad una, siete fantastiche e mi fate sentire realizzata ogni volta che leggo una vostra recensione***

Quindi un enorme GRAZIE a..

Chi segue <3

Chi preferisce <3

Chi ricorda <3

E naturalmente chi legge in silenzio <3

Riguardo a voi, lettrici silenziose, sì proprio voi...(sembro molto cattiva ehehehe) fate sentire anche voi la vostra opinione sulla storia..qualsiasi cosa anche una critica, almeno riesco a migliorare e a scrivere una storia più bella!

Anyway volevo consigliarvi di leggere questa Fanfic di Theirvoicesmakemehappy http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2164877&i=1, é davvero ben scritta e molto coinvolgente..ve la consiglio!

Passando alla storia, questo capitolo introduce la nostra Tall nel 'fantastico mondo delle celebrità', quanta invidiaaa!

D'ora in poi vi anticipo che la sua vita cambierà parecchio ma non dico nulla segreto :)

Ah, quasi mi scordavo..in questo capitolo è entrato in scena uno dei nostri personaggi più importanti, Allison, che assumerà molta importanza andando avanti con la storia.


Mi è tornato in mente ciò che volevo dirvi..

Non so se avete notato l'* vicino alla citazione che ho messo..

E' un verso della canzone 'Everytime we touch' di Cascada e ho messo l'asterisco perchè innanzitutto l'ho modificato per adattarlo alla storia ma anche perchè è una parte molto importante e se non l'avete letta con attenzione rileggetela e traducetela (mi sento troppo la prof di inglese -.-”)..

Bien, ho finito, vi avrò annoiato con il mio discorso quindi me ne vado

Vi aspetto nelle recensioni e giuro solennemente di aggiornare presto, se non lo farò sarete libere di tirarmi pomodori in faccia al prossimo capitolo ;)


Kisses

-B


Un'ultima domanda..vi va se nel prossimo capitolo metto le foto delle ragazze??

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


-Ehi, sei sveglia?-

Una voce fuori dalla porta riscosse Tallulah, addormentata sul letto.

Quella notte aveva dormito a casa dei ragazzi, in una camera riservata agli ospiti e rendendosi conto di non essere a casa sua era rimasta un attimo disorientata.

-Ehm, sì sono sveglia dammi un attimo e arrivo-

Si affrettò ad indossare un maglione di lana grigio e dei semplici jeans e si pettinò i capelli con una spazzola che trovò in bagno.

Uscita dalla stanza trovò Louis che l'aspettava appoggiato al muro del corridoio.

-Buongiorno star!- la salutò lui.

-Buongiorno ragazzo più matto sulla faccia della terra!-

Scesero in cucina dove trovarono Niall, Liam e moltissime valigie e borse sparpagliate sul pavimento.

-Oddio ragazzi cosa sta succedendo qua?- fece Tallulah spalancando gli occhi.

-Stiamo evacuando l'edificio- le spiegò Louis.

-Ah-ah-ah..simpatico!-

-E' sempre così quando stiamo per partire, Tall. Vedrai che ti abituerai- le spiegò invece Liam mentre beveva del succo alla pesca.

-Dove sono gli altri?- chiese Tallulah prendendo posto tra Niall e Liam e allungando le mani su una fetta di pane tostato.

-Harry è uscito presto, Zayn dovrebbe essere occupato a preparare le sue valigie ma ci metterei la mano sul fuoco che stia dormendo ancora- rispose Liam.

-Vuoi? E' delizioso..- disse Niall porgendo a Tallulah un piatto colmo di cibo.

-Cosa è precisamente?- chiese la ragazza scrutandolo.

-Uova strapazzate, bacon, pancake e cheesecake-

-Niall? Come fai a mangiare tutto questo alle otto di mattina?!-

-Sarà un'altra delle cose a cui ti abituerai- disse Liam sorridendole.

Si udì una porta sbattere e poco dopo Harry fece il suo ingresso in cucina scrollando i capelli bagnati dalla pioggia.

-Ehi Harry, ci stava proprio un tuffo in piscina con i vestiti stamattina!- lo prese in giro Louis.

-Sappi che ho fatto tutto questo anche per voi- disse il riccio sventolando sei biglietti aerei sotto il naso dei compagni.

-Fammi vedere!- chiese Niall cercando di strapparglieli dalle mani.

-Calmo biondino- lo fermò Harry prima che l'altro sporcasse rovinosamente i biglietti di marmellata.

-Cosa sono?- domandò Tallulah sporgendosi a guardare tra le mani del riccio.

-Tall- le disse Harry solennemente, -Questi sono i nostri biglietti aerei per l'Australia e l'America-

-Australia? America?- riuscì a sussurrare la ragazza, -Il mio sogno da quanto ero bambina!-

-Adesso sta per realizzarsi, sei contenta?- chiese Harry.

-Stupido riccio, me lo chiedi anche?-

-Non cominciate a litigare voi due!- li interruppe Louis evitando un battibecco tra i due ragazzi.

-E quando partiamo? Non sto più nella pelle...-

-Come, non sai niente?! Partiamo oggi, tra esattamente tre ore e mezza! Avevo detto a Louis di dirt...Louis!-

-Forse me lo sono scordato!- bisbigliò lui.

-Tall, non hai disfatto le valigie vero?- chiese ancora Harry

-No, sono ancora intatte..ho solo liberato il gatto in giardino-

-Menomale..allora non ci sono problemi se partiamo oggi?-

-Assolutamente no-

Il riccio sorrise sollevato:

-America stiamo arrivandoo!-

Quando tutti ebbero finito la colazione Zayn arrivò in cucina in pigiama e molto assonnato.

-Ciao Tall, ciao ragazzi!-

-Dalla tua espressione sembrerebbe che tu sia stato tutta notte sveglio a fare le valigie!-

-Uhm..si..cioè no! Che valige? Oddio, le valigie! Oh, merdaa..- in un battibaleno Zayn risalì agilmente le scale e si precipitò in camera sua.

Dal piano di sotto gli altri lo sentirono brontolare indeciso su cosa portare durante il tour.

-Cosa ti avevo detto?- chiese Liam a Tallulah.

-Hai sempre ragione!- ammise lei.



Erano arrivati all'aeroporto con dei taxi e stavano aspettando il volo per New York che decollava a mezzogiorno.

-Mi sento ridicola conciata così- rise Tallulah riferendosi agli occhiali che le coprivano il volto.

-Almeno non sei riconoscibile..non possiamo rischiare di incontrare i giornalisti proprio ora, ci farebbero arrivare in ritardo per la partenza- osservò Zayn.

-Vado ad imbarcare Harry nella stiva, chi mi accompagna?- domandò la ragazza temendo di perdersi nell'immenso aeroporto.

-Vengo io- disse Harry, -Devo salutare il mio caro amico prima della partenza-

I due si avviarono all'imbarco dove affidarono il gatto al personale della stiva:

-Fai il bravo Harry, mi raccomando- disse Tallulah accarezzandolo con un dito attraverso le sbarre della gabbietta.

-Capito Harry?- ripetè il vero Harry rivolgendosi al gatto.

Quest'ultimo miagolò e poi si acciambellò pronto per un sonnellino.

-Harry ti va uno di quei deliziosi cupcakes?- chiese la ragazza osservando con aria sognante una vetrina con delle file di cupcakes colorati che aveva attirato la sua attenzione.

Senza aspettare una risposta lo trascinò all'interno del piccolo negozio che profumava di vaniglia e cioccolato e iniziò ad osservare i pasticcini uno ad uno.

Dopo alcuni minuti stringeva tra le dita un cupcake di cioccolato, fragole e panna mentre Harry pagava alla cassa.

Ritornarono dove avevano lasciato gli altri ma mentre camminavano nel corridoio affollato un uomo urtò Harry facendogli cadere gli occhiali.

Tallulah si chinò per raccoglierglieli ma non fu abbastanza rapida.

Due ragazzine che stavano facendo la coda al check-in rimasero immobili a fissarlo finchè la più grande sbraitò:

-Oh mio dio! Ma quello è Harry Styles!-

Molte persone si voltarono attirate dall'urlo della ragazza e nel giro di pochi secondi arrivarono frotte di directioners da tutti gli angoli dell'aeroporto.

-Harry?- Tallulah sbirciò preoccupata il viso del ragazzo.

-Non possiamo fermarci a firmare gli autografi, il volo parte tra..- guardò l'orologio e poi continuò -Un quarto d'ora!-

Oramai erano circondati da ragazzine urlanti e Harry veniva preso d'assalto per fare fotografie e firmare autografi.

-Harry firmami la maglietta!-

-Fai una foto con me?-

-Mi firmi il cd?-

-Dove sono gli altri ragazzi?-

Mentre il caos aumentava sempre di più a Tallulah venne un idea, si avvicinò ad una delle ragazze che saltellava cerando di ottenere un autografo e le sussurrò nelle orecchie:

-Ho appena visto Niall e Zayn entrare in quel bar laggiù-

Come previsto, la ragazzina urlò la notizia ai quattro venti e tutte si misero a correre verso la direzione indicata da Tallulah.

Lei ed Harry furono liberi di andare e mentre correvano verso l'aereo che stavano per perdere lui le chiese:

-Non mi piace fuggire così dai fan ma questa volta ce n'era bisogno. Come hai fatto a farle correre via in quella maniera?-

-Eh sai, sono una ragazza quindi conosco molti trucchetti in merito!-

-Una volta o l'altra dovrai insegnarli anche a me- rispose Harry.

-Vedremo..- disse Tallulah fingendosi dubitosa.



Quando Tallulah si rilassò finalmente sulla sua poltroncina la colpì il pensiero che era la prima volta che prendeva un aereo.

Era successo tutto così in fretta quel mattino che non se ne era nemmeno resa conto.

Fece per comunicare la sua scoperta ad Harry che sedeva alla sua sinistra, vicino al finestrino, ma poi si accorse che dormiva beatamente appoggiato allo schienale.

Come aveva fatto ad addormentarsi in soli tre minuti?

Alla sua destra era seduto Louis, mentre nei tre sedili davanti c'erano Liam che leggeva un libro, Zayn che ascoltava la musica con l'Ipod e Niall che osservava il paesaggio fuori dal finestrino.

L'aereo ebbe uno scossone e Tallulah allarmata cercò Louis con lo sguardo.

-Tranquilla Tall, non ci siamo ancora staccati da terra..Il bello arriverà dopo quando saremo in mezzo alle nuvole- sussurrò ridacchiando.

-Louis..smettila di spaventarmi sempre!- si lamentò Tallulah

-Scusa Tally, non volevoo..- disse lui dispiaciuto.

-Quante ore durerà il viaggio?-

-Circa sette ore mi pare-

-Wow, tanto vale imitare Harry allora- disse la ragazza cercando una posizione comoda sul sedile.

Non riuscì a prendere sonno così sfilò l'Ipod dalla tasca dei jeans e porse una cuffietta a Louis.

Scorse le playlist finchè non trovò quella che cercava, 'Rilassante'.

Mentre la musica le fluiva dolcemente nelle orecchie Tallulah iniziò a sentire le palpebre pesanti e poco dopo si addormentò.


-Non sei capace a fare niente- sibilò Sally mentre Tallulah cercava di spiegarle di non essere riuscita a fare i compiti anche per lei.

-Ma Sally, ci ho provato però..-

-Smettila, lo so perfettamente che volevi farmi prendere una nota perchè così i miei genitori mi avrebbero messa in punizione..-

-Sally, davvero io..-

La cugina si mise a camminare velocemente dandole le spalle e Tallulah le corse dietro.

Era già la terza volta che litigavano per motivi stupidi quella settimana, la prima volta perchè Sally aveva perso la sua lima per le unghie e aveva incolpato la cugina, poi avevano discusso perchè Sally pensava che Tallulah fosse interessata al ragazzo che le piaceva, infine per quel problema dei compiti.

Tallulah si chiedeva perchè la cugina fosse diventata così cattiva e sgarbata nei suoi confronti; non giocavano più insieme, a scuola non si guardavano nemmeno in faccia e litigavano per qualsiasi sciocchezza.

Il ricordo sfumò in un altro episodio.

Le due ragazze erano sul balcone di casa, Tallulah leggeva un libro mentre Sally giocava con una sigaretta, faceva qualche tiro e poi lasciava cadere la cenere a terra.

-Non è che se fumi diventi più interessante agli occhi dei ragazzi- si azzardò a dire Tallulah.

L'altra la fulminò con lo sguardo:

-Parla quella che con i ragazzi ci sa fare-

-Per lo meno non cerco di farmi notare facendo stupidate di cui potrei pentirmi-

-Oh, ascoltate tutti il grande saggio che non sbaglia mai!- sbuffò Sally.

-Lo dirò agli zii che fumi- disse Tallulah

-Non osare- le intimò Sally.

E così quella sera i genitori di Sally erano venuti a sapere la verità sulla figlia e le avevano impedito di uscire per parecchie settimane e le avevano ritirato cellulare e computer.

-Brutta stronza, mi hai rovinato la vita..ma stai tranquilla che presto o tardi me la pagherai!-

Quelle erano state le ultime parole pronunciate da Sally contro la cugina, prima di chiudersi in un silenzio pieno di rabbia e rancore.


Tallulah riaprì gli occhi notando che la luce sull'aereo era cambiata.

-Ben svegliata, bella addormentata-

La voce di Harry le giunse da un punto imprecisato sopra la sua testa: guardandosi intorno la ragazza notò che durante il sonno si era appoggiata alla spalla del riccio e si affrettò a chiedere scusa.

-Devo averti dato fastidio, potevi svegliarmi- disse tornando a sedere composta.

-No, figurati..è divertente vederti dormire, sembri un angioletto. Anche se in alcuni momenti la tua faccia si rabbuiava..hai fatto dei brutti sogni?-

-Mmm..non ricordo bene..mi pare di aver sognato mia cugina ma non riesco a ricordare..-

-Non devi più pensare a loro, Tall, ora hai me e i ragazzi, ormai i tuoi parenti sono alle tue spalle e non ti faranno più male- disse Harry dolcemente.

'Brutta stronza, mi hai rovinato la vita..ma stai tranquilla che presto o tardi me la pagherai!'

La frase del sogno ronzava in testa a Tallulah ma lei cercò di allontanarla.


Passarono il resto del viaggio chiacchierando, mangiando, guardando film e ascoltando la musica e in un modo o nell'altro quel viaggio interminabile riuscì a finire.

Arrivarono a New York in tarda serata, dove trovarono un furgone che li avrebbe portati all'hotel dove alloggiavano.

Tallulah prese la sua inseparabile macchina fotografica della Nikon e iniziò a scattare foto a raffica: la città di sera era meravigliosa!

Tutti però non vedevano l'ora di andare a letto e così la visita della Grande Mela venne rimandata al giorno dopo.

L'hotel si trovava in una via abbastanza tranquilla dalle parti del Central Park.

Ad aspettarli trovarono un assistente di Simon e..

-Allison che ci fai qui?- chiese Tallulah piacevolmente sorpresa nel vedere la ragazza che li attendeva seduta all'ingresso.

-Stai parlando con la truccatrice ufficiale degli 'One Direction' non so se te lo ricordi?-

-Quindi ci accompagnerai per tutto il tour?-

-Sìì!-

-Sììì!-

Ledue ragazze saltellavano abbracciate sotto gli sguardi allibiti dei cinque ragazzi.

-Ok, Tallulah, si nota che hai bisogno di dormire- Louis la trascinò sull'ascensore e la condusse fino alla sua camera, la 362.

-In che camera sei tu?-

-Io e Zayn nella 347, gli altri nella 354 ed Allison in quella accanto alla tua-

-Che bello, siamo tutti sullo stesso piano!-

Il ragazzo che non si reggeva più in piedi dal sonno salutò Tallulah e se ne andò nella sua stanza.

Rimasta sola Tallulah indossò un pigiama leggero per la notte, sistemò i bagagli e visto che non riusciva ad addormentarsi si affacciò al balcone e si lasciò incantare dalla città meravigliosa che la circondava.

Era impossibile restare indifferenti al fascino di quel luogo, tutte quelle luci, tutta quella vita..

Dava l'idea di un luogo in cui tutto era permesso, in cui ognuno poteva realizzare i suoi sogni; lasciò che il suo sguardo percorresse i profili perfetti dei grattacieli, poi guardò il cielo che paragonato alla lucentezza della città sembrava ancora più buio e distante.

Si sentiva piena e vogliosa di scoprire quello che la città aveva da offrire.

Nessuno poteva fermarla.


'New York, concrete jungle

where dreams are made of

There's nothing you can't do

Now you're in New York,

this streets will make

feel brand new,

big lights will inspire you..

Hear it for New York,

New York, New York.. '



Niall si era svegliato presto quella mattina e dopo essersi vestito era uscito a cercare qualcosa da mettere sotto i denti.

Trovò uno Starbucks a un centinaio di metri dall'hotel e prese un cappuccino.

Uscì dal locale stringendo il bicchiere tra le mani e decise di passeggiare lungo il viale assaporandosi una mattinata tipicamente newyorkese.

Si sedette su una panchina e stette ad osservare alcuni manager che camminavano velocemente con valigette tra le mani e gruppi di bambini in divisa che si dirigeva verso la scuola.

Non gli mancava il college, entrare nella band era stata una vera e propria ancora di salvezza che gli aveva evitato di portare a termine gli studi, cosa che lui detestava.

Quando finì il cappuccino si avviò verso l'hotel ma qualcosa attirò la sua attenzione.

O meglio, qualcuno.

La faccia di Tallulah lo guardava timidamente dalla copertina di alcuni giornali in una edicola.

Niall si avvicinò per vedere meglio e notò che vi era un intero articolo dedicato alla ragazza.

Stava per acquistare il giornale per portarlo all'amica quando girando pagina lesse un titolo che lo lasciò a bocca aperta, scorse velocemente l'articolo e diede un'occhiata alle due gigantesche foto che lo accompagnavano.

Non poteva essere!

Tornò velocemente in hotel rientrando dall'entrata sul retro, come aveva fatto nell'uscire e corse velocemente alla finestra della sua camera che dava sull'ingresso principale.

Come aveva previsto molti giornalisti si erano affollati davanti all'ingresso ed erano in attesa della loro vittima: Tallulah.

Niall si affrettò a svegliare i ragazzi e raccontò loro quanto aveva visto.


La luce del sole filtrò dalle tende, ma non fu quella a svegliare Tallulah, bensì un rumore fastidioso proveniente dall'esterno.

Sembravano delle voci concitate e continue, come un ronzio che le entrava nelle orecchie.

Lesse sullo schermo del cellulare che erano le nove meno un quarto e si chiese se i ragazzi fossero già in piedi. Vestitasi rapidamente, bussò dapprima alla porta di Allison e poi a quella di Liam, Harry e Niall.

Venne ad aprirle il riccio che la guardò con aria preoccupata, lo stesso fecero gli altri ragazzi sorridendole a fatica.

-Cosa succede? Perchè queste facce?-

-Niente, nulla- tentarono di tranquillizzarla loro.

-Ragazzi, cosa mi state nascondendo?-

Tallulah notò che sia Harry che Louis si erano appoggiati alla finestra, quasi volessero impedirle di guardar fuori.

-Ma cosa sta succedendo?!- disse avvicinandosi e scostando le tende.

Un attimo dopo lei, Harry e Louis furono sommersi da decine di flash accecanti.



Salve gente,

vi prego non odiatemi!

Lo so, avevo promesso di aggiornare prima e non l'ho fatto ma purtroppo non ho quasi mai tempo..

E in più questo capitolo non mi convince per nulla, quindi siate magnanime e non prendetevela vi prego :3

Come al solito non finirei più di ringraziarvi tutte, grazie, grazie, grazie!

Questo capitolo finisce con la suspance...chissà cosa sarà successo?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo <3

Come avevo accennato, per farmi perdonare per il capitolo bruttino che ho scritto vi lascio anche alcune foto: la prima è la nostra fantastica, mitica, unica...rulllo di tamburi..Tallulah!

La seconda è Allison e l'ultima è una foto scattata da Tall a New York :)

Ora devo proprio scappare.

Ciao belllezze

#kiss

-B

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