Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley

di Egle e Elivi
(/viewuser.php?uid=1851)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte uno ***
Capitolo 2: *** Parte due ***
Capitolo 3: *** Parte tre ***



Capitolo 1
*** Parte uno ***


Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley

Parte uno

Gli voltava la schiena, ma non gli occorreva vederla in faccia per sapere che aveva messo il broncio.
"Te l'ho già detto… se non ti va di venire, puoi anche non venire. Non c'è problema." mormorò lei con voce triste.
"Okay…" mugugnò, incrociando le braccia dietro alla testa, mentre faceva dondolare mollemente una gamba giù dal materasso. Le coperte conservavano ancora l'odore e il calore dei loro corpi.
Ginny estrasse una spazzola dalla borsa e si pettinò con cura i capelli rossi che le arrivavano appena al di sopra delle spalle. Draco riusciva a vedere il suo viso pallido, riflesso nello specchio.
"Certo…" riprese lei, dopo essersi schiarita la voce "Preferirei che tu venissi, ma, come ti ho già detto, non c'è problema! In fondo è solo la mia famiglia…"
Draco roteò gli occhi, sbuffando silenziosamente e distogliendo lo sguardo. Odiava quando faceva così! Quando lo ricattava moralmente! Non venire se non vuoi, ma sappi che io ci rimango male! Ovviamente non te lo dico a parole e faccio finta di essere calma e disinvolta, ma mi si legge in faccia che voglio che tu venga!
Ma lui non avrebbe ceduto! Nossignore! Non quella volta! Aveva ceduto su ogni fronte: a Ginny non andava bene il materasso duro del suo letto e così ne aveva comprato uno più soffice, a Ginny non piaceva il suo pizzetto e così l'aveva tagliato, a Ginny piaceva lo yogurt alla fragola e così lui glielo faceva sempre trovare in frigorifero, a Ginny piaceva il suo vecchio maglione nero e così lui glielo aveva regalato e si sarebbe anche fatto crescere un po' i capelli per il matrimonio, ma non sarebbe MAI andato a una cena dai Weasley! Avrebbe dovuto schiantarlo e portarcelo legato mani e piedi! Perché lui non avrebbe MAI ceduto volontariamente!
"E poi chissà che confusione… tra i miei fratelli, Hermione ed Harry…" buttò lì Ginny, spruzzandosi un po' di profumo.
Draco si fece improvvisamente attento.
"Potter?" sibilò nello stesso modo in cui avrebbe pronunciato una bestemmia.
"Sì, lo sai che è di famiglia" rispose Ginny, stringendosi nelle spalle "Credo che si fermi a dormire da noi."
"Dormire da voi?" scandì lentamente Draco, mentre nel suo cervello si formava l'immagine di Ginny ed Harry che dormivano sotto lo stesso tetto.
Si mise a sedere di scatto, infilandosi i calzini con foga.
"Passami i pantaloni!" ringhiò.
"Cosa?"
"Vengo! Non crederai che ti lasci da sola con Sfregiato per tutta la notte?" sbottò, infilandosi una camicia bianca e un paio di pantaloni scuri.
Ginny gli circondò il collo con le braccia, dandogli un bacio sulla guancia.
"Sei il fidanzato migliore del mondo" gli disse, cancellando il lieve segno lasciato del rossetto rosa con le dita.
Draco grugnì a mo' di risposta, pensando già a tutte le scuse possibili per scappare da quel covo di faine il prima possibile.

Venti minuti dopo erano entrambi in piedi, davanti alla porta della Tana. Draco non ricordava di essersi sentito mai così nervoso e così scocciato. Ma perché doveva capitare proprio a lui? Perché Ginny non poteva essere figlia unica? O meglio ancora, figlia unica e orfana?
"Non mi mollare neanche per un secondo" le intimò, stringendo maggiormente la mano di lei nella propria.
"Sta' tranquillo. E poi sono la mia famiglia! Non mordono!" rispose Ginny incoraggiante.
In quel momento la porta di spalancò e Fred balzò fuori con la bocca aperta, come se stesse per azzannare qualcuno. Draco e Ginny fecero un salto all'indietro in simultanea.
"Ah scusate! Pensavamo che fosse Percy con Penelope" spiegò George, tirando indietro il fratello per farli entrare.
"'Ma', è arrivata Ginny con coso lì!" sbraitò Fred.
"Il mio nome è Draco. Draco Malfoy…" sibilò l'ex Serpeverde, fulminandolo con lo sguardo ed entrando in casa.
"Uh c'è Hermione!" esclamò Ginny, facendo per allontanarsi, ma Draco la trattenne, serrando la morsa intorno al suo polso.
"Non mi lasciare" ringhiò il ragazzo, osservando il tripudio di teste rosse e la baraonda generale in cui la casa sembrava essere immersa. Probabilmente raggiungevano con il loro vociare i decibel prodotti da un jet. Lui odiava la gente chiassosa!
"Solo un minuto! Voglio andare a salutare Hermione!" ribatté Ginny, tentando di liberarsi.
"Ginny! Draco caro!"
Prima che avesse il tempo di accorgersi di quello che si stava per abbattere su di lui, Draco si ritrovò imprigionato in un abbraccio spaccacostole. Ginny ne approfittò per far scivolare via la sua mano e sparire nel turbinio di Weasley che infestava la casa.
"Draco tesoro" esclamò Molly, liberandolo del suo abbraccio e dandogli un pizzicotto affettuoso sulla guancia "Come sono felice che tu sia venuto" disse con voce piena di commozione.
"Questi sono per lei, signora" rispose Draco freddamente, allungandole un vassoio di dolcetti, che aveva comprato prima di arrivare.
"Oh, ma non dovevi disturbarti!" lo sgridò bonariamente la donna, prendendolo a braccetto e conducendolo in sala da pranzo. C'era un tavolo accostato alla parete, vicino a quello principale apparecchiato per quattordici, pieno di ogni ben di Dio: piatti colmi di tramezzini e tartine, una faraona, un pollo, involtini e altre cose che Draco non riuscì a identificare, ma che avevano un aspetto molto invitante. La signora Weasley fece un po' di posto al suo vassoio, che si perdeva vergognosamente in mezzo a quella moltitudine di manicaretti.
"E poi cos'è questo signora? Sei di famiglia, no? Chiamami mamma!" gli disse Molly, ammiccando.
Draco trasalì, assalito da un brivido di freddo.
"Non chiamo nemmeno mia madre mamma, ma Narcissa" sibilò, sdegnato.
"Oh poverino" rispose Molly, portandosi una mano alla bocca e sfoderando un'espressione piena di comprensione.
"E tuo papà?"
"Signore?" ribatté Draco, come se fosse la cosa più logica del mondo.
"Se non rinforzano la difesa non potranno mai sperare di vincere la coppa…" stava dicendo Ron, scendendo le scale con a fianco Harry, quando si accorse di Draco a pochi passi da lui.
"Ron, guarda chi è venuto!" vociò la signora Weasley, sorridendo "Non saluti il nostro Draco?"
Ron gli rivolse un'espressione schifata, arricciando le labbra, poi si girò verso Harry riprendendo il discorso di prima, come se non fossero mai stati interrotti.
"Ron!" lo riprese Molly, dandogli uno scappellotto "Non ti ho insegnato l'educazione?"
"Scusa, mamma…" rispose Ron mogio, voltandosi di nuovo verso Draco "Oh ciao Ginny" disse, mentre sua sorella li raggiungeva "Hai trovato un cane per strada e hai pensato di portarlo a casa? Credo che non sia un purosangue... sembra più che altro un bastardo!"
"Chi ti ha insegnato certe parole! Ron! Mi stupisco di te!" sbraitò Molly, saltellandogli intorno per dargli degli scappellotti.
"Ahi! Ma'!" si lamentò il ragazzo, tentando contemporaneamente di proteggersi con le braccia e di non colpire per sbaglio la madre.
"E tu Harry, dai il buon esempio! Saluta!"
"Malfoy…" disse freddamente Harry, con un ghigno disgustato non meno di quello di Ron.
"Potter…" ribatté Draco, circondando la vita di Ginny con un braccio, quasi a voler rimarcare la sua proprietà.
"Oh, ma guardate come sono carini!" cinguettò Molly, congiungendo le mani con aria sognante. "E poi Draco è sempre così elegante e tutto pulito e profumato! Dovresti prendere esempio da lui, Ron!"
Ron ed Harry fecero finta di vomitare, tenendosi lo stomaco e aprendo spasmodicamente la bocca.
"Oh adesso basta!" sbottò Ginny, rifilando un calcio nello stinco di suo fratello.
"Ahia! Ma perché sei sempre così manesca!" si lamentò Ron, facendo gesti sgraziati con entrambe le braccia. Aveva arti così lunghi da sembrare tralicci della luce.
"La cena è pronta!" chiamò la signora Weasley, battendo le mani.
"Io e Draco dove ci sediamo?" chiese Ginny, conducendolo al tavolo, dopo aver fatto una linguaccia a Ron, ancora dolorante.
"Tu, Ginny cara, siediti qui, vicino a Bill e Ron… mentre tu, Draco caro, dall'altra parte, tra Fred e George, così da dividerli!"
"Ma…" si oppose Ginny, avvertendo la stretta convulsa di Draco intorno alla sua vita "Noi preferiremmo sederci vicini."
La signora Weasley scoppiò a ridere, facendo un vago cenno con entrambe le mani.
"Oh questi giovani innamorati che vogliono stare sempre vicini!"
"Io mi metto vicino a Ron" esclamò Harry, accomodandosi rapidamente accanto all'amico.
"Potter…" sibilò schifato Draco, scoccandogli un'occhiata piena di disapprovazione.
"Che cosa vuoi?" rispose Harry, che evidentemente non aveva sentito le parole appena pronunciate da Molly.
"E bravo Malfoy! Anche tu ti sei accorto dell'intimo rapporto tra il nostro fratellino e il suo amichetto del cuore! Vieni siediti vicino a noi" gli disse uno dei gemelli, strappandolo letteralmente da Ginny e strascinandolo verso il suo posto.
"Aiuto!" mimò silenziosamente Draco con le labbra in direzione della fidanzata. Ginny si strinse nelle spalle, allargando le braccia impotente.
Draco fu fatto sedere tra Fred e George che sembravano entusiasmati da quella novità.
"Allora Draco, cosa ci racconti?" lo apostrofò George, dandogli una manata sulla spalla.
"Possiamo chiamarti Draco, vero?"
"In fondo siamo quasi parenti!"
"Ragazzi, lasciatelo respirare…" s'intromise uno dei fratelli maggiori di Ginny, dando una pacca sulla schiena a Draco, tanto forte che per poco non gli fece sbattere la faccia sul tavolo. Il nuovo arrivato aveva mani grandi quanto una padella per frittata e spalle da lottatore.
"Ciao, io sono Charlie!" si presentò stringendogli calorosamente la mano. "E non badare a questi due!" proseguì circondando il collo dei gemelli con le sue forti braccia "Se ti danno qualche problema, basta che me lo dici e li metto a posto io!"
"Andiamo Charlie! Stavamo solo familiarizzando con il nostro futuro cognato!"
Draco trasalì per il ribrezzo al solo pensiero di essere imparentato con quella marmaglia.
Odiava quella massa di bifolchi… il loro vociare, la puzza di fritto di cui era pregna la bettola che loro chiamavano casa, il loro modo di parlare…
Lo faceva solo per Ginny. Lei era diversa da tutta quella gentaglia. Lei era speciale e lui l'amava! L'amava… l'amava così tanto da aver accettato di cenare con la sua famiglia. Doveva essere impazzito.
"Buonasera, miei Weasley e non!" salutò allegramente una voce.
Un coro di "ciao pa'" si levò nella sala all'entrata del capofamiglia.
Arthur si sedette a capotavola, mettendosi il tovagliolo sulle gambe, mentre Draco si serviva delle tartine.
"Che giornata! Nove ispezioni! Nove!" si lamentò il signor Weasley, addentando un involtino.
"Papà lavora al Ministero. Ufficio uso improprio di manufatti babbani…" spiegò George, parlando con la bocca piena e sputacchiando un po' di carota sulla camicia di Draco.
"Lo so." rispose laconicamente l'ex Serpeverde, ripulendosi con il tovagliolo.
"E poi siamo dovuti andare…" continuò Arthur "…da un tizio che ha comprato una casa babbana e ha cercato di lanciare un incantesimo pulente al water, ma qualcosa non ha funzionato così… merda dappertutto!"
Draco guardò quello che aveva nel piatto, tentando di non vomitare.
"Che c'è caro? Non ti piacciono le tartine?" esclamò Molly, passadogli di fianco affaccendata come una cameriera.
"Magari Draco non è abituato alla nostra cucina un po' rustica, in fondo lui è pur sempre un mezzo aristocratico…" esclamò Fred, fregandogli una tartina dal piatto, lanciandola in aria affinché gli ricadesse dritta dritta in bocca.
Molly osservò Fred con disappunto.
"Bè certo…" commentò poi accigliandosi "Però non sembra essere molto in salute è sempre così pallido e magro… cosa ti preparava di solito a casa la tua mamma?"
Draco si sistemò meglio il tovagliolo sulle gambe, cercando di non prestare attenzione al commento sul suo presunto cagionevole stato di salute.
"Mia madre non cucinava mai a casa…"
Molly represse un singhiozzo sconcertato, che si perse nel vociare dell'intera chiassosa famiglia.
"Noi avevamo un cuoco…"
Nella cucina il silenzio si fece improvviso.
"Un cuoco?" domandò George, inghiottendo rumorosamente un pezzo di pane.
"Sì…" confermò Draco cercando di reprimere il sorrisetto ironico che gli era nato spontaneo nel vedere la possibilità di mostrare la sua superiorità ad una famiglia così grezza "Un cuoco e tre assistenti…"
"E avevate anche dei camerieri?"
"Dodici domestici in tutto, quattro di loro elfi domestici e un maggiordomo!"
"Quindi se tu volessi, per esempio, della peperonata alle quattro di mattina puoi fartela cucinare?" chiese uno dei gemelli con occhi sognanti.
"Volendo…"
Fred e George si avvicinarono a Draco strizzandolo in un abbraccio soffocante.
"Facci venire a vivere a casa tua! Ti preeeeeeeeego!"
"Ragazzi suvvia, lasciatelo respirare!" li riprese bonariamente Arthur per nulla turbato dalle rivelazioni del ragazzo.
"Ormai Draco vive da solo… o mi sbaglio?"
Draco, liberatosi dall'asfissiante presenza dei gemelli, si sistemò i capelli e annuì.
"Sì, ho un appartamento a Londra…"
"Ed è molto carino, sai papà?" intervenne Ginny sorridendo "E' piccolo ma molto moderno e confortevole."
"Piccolo?" esclamò Arthur un po' perplesso "E avete intenzione di trasferirvi lì una volta sposati?"
"Sì, certo…" confermò Draco, scrutando il volto di Arthur. C'era evidentemente qualcosa che non andava e constatò che forse sarebbe stato meglio cambiare argomento.
"Bè spero bene che sia solo per i primi tempi!" esclamò Arthur occhieggiando Molly che gli passava di fianco ancheggiando vistosamente, con un vassoio tra le mani.
"Se avrete tanti figli quanti ne abbiamo avuti noi, non vi basterà lo spazio! In casa Weasley ci si dà da fare! Vero, bella patatona mia?" e così dicendo assestò una sberla potente sul grasso fondoschiena della moglie che protestò stizzita, soffocando poi una stupida risatina.
"Ma papà!" esclamò turbata Ginny, mentre Harry e Ron ridacchiavano senza sosta al vedere il viso di Draco divenire color porpora.

"Serviamo il pesce!" esclamò improvvisamente la signora Weasley dopo diverse portate di primo più abbondante contorno e antipasto. Draco cominciava a sentire lo stomaco chiedere pietà, per tutta la sera la madre di Ginny non aveva fatto altro che ingozzarlo di cibo, ostinandosi a non credere che potesse già essere sazio. Il resto della famiglia seguitava a servirsi senza sosta. Era evidente che i Weasley avevano uno stomaco straordinariamente elastico. Non era umanamente possibile mangiare così tanto e non apparire mai sazi. Per un attimo credette anche, di essere lui quello anormale lì in mezzo, ma quando vide sui volti di Harry ed Hermione la stessa identica espressione che era sicuro apparisse anche sul suo viso, si sentì rincuorato.
"Pesce, Draco?" lo invitò la signora Weasley allungando sul suo piatto una grossa orata al forno.
"No, grazie, signora, sono veramente sazio!"
"Ma come può essere? Siamo appena al secondo… e ancora abbiamo un sacco di roba, frutta e dolce, inoltre ci sono anche i pasticcini che hai portato tu da mangiare."
Draco cominciò a sentirsi male al solo pensiero. Inoltre come poteva dire alla donna che il pesce, tra tutti i cibi esistenti, era quello che meno tollerava? Alzò uno sguardo supplichevole su Ginny che avvertì immediatamente il pericolo.
"Mamma, a Draco non piace il pesce!" esclamò velocemente.
Molly si bloccò poco prima di riempire il piatto del ragazzo.
"Oh ma potevi dirlo subito, invece di dire che eri sazio!" e così dicendo riempì velocemente i piatti di Fred e George e poi raccolse delle cosce di pollo da un altro piatto, servendole a Draco senza chiedergli nulla.
Il ragazzo cercò di evitare di sbuffare, per amore di Ginny che ora lo osservava soddisfatta, credendo di averlo salvato.
"Ehi, Draco!" lo chiamò improvvisamente Fred, picchiettandogli sulla spalla con un dito.
Il ragazzo girò la testa in attesa.
"Devo farti vedere una cosa… guarda qui!" e così dicendo spalancò le labbra mostrando il cibo triturato sulla sua lunga lingua. Draco si ritirò schifato evitando di commentare.
"Perdonalo…" disse George dall'altro lato, scotendo la testa con aria sconsolata, prima di aprire anch'egli le sua labbra esibendosi nello stesso identico spettacolo del fratello.
"Fred, George, quante volte vi devo dire che con il cibo non si gioca!" li rimproverò Molly all'altro lato del tavolo.
I due ragazzi si finsero rammaricati e ripresero a mangiare.
Draco dal canto suo aveva cominciato a tagliare la sua carne, con precisione, in pezzi sottili sotto il coltello, spolpando l'osso con perizia. Non fece in tempo a concludere la sua operazione che di nuovo si sentì fissato.
"Che c'è?" domandò stizzito ai gemelli, intenti a scrutarlo con attenzione.
Ginny che aveva colto la sua esclamazione si volse a guardare i fratelli.
"Cosa succede?"
"Guardavamo il tuo fidanzato… quella carne, la sta vivisezionando!"
Draco posò coltello e forchetta e sbuffò.
"Ho capito, ho capito!" afferrò la coscia di pollo e cominciò a mangiarla con le mani, sotto gli sguardi ammirati dei gemelli.
"Ora sì che sei uno di noi, cognatino!"
Draco pensò che quella sera avrebbe fatto meglio davvero a rimanere nel suo comodo lettuccio, a leggere, senza dover pensare a nient'altro che non fosse come concludere la serata.

Continua...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Parte due ***


Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley

Parte due

Molte portate dopo, Draco sentiva una leggera pesantezza di stomaco. Non sapeva con precisione quante volte avesse svuotato il piatto, ma tante. Voleva solo un caffè e rimanere seduto su una poltrona per il resto del tempo che aveva da vivere…poco! Se non si fosse buttato giù dalla finestra per sfuggire alle grinfie di Weasley, ci avrebbe pensato il colesterolo a metter fine alle sue sofferenze. Quella roba sembrava grondare grassi e qualsiasi sostanza tossica per l'organismo umano. Guardò con mestizia la fetta di torta alle mele con una montagna di panna che aveva di fronte a sé, chiedendosi se potesse farla sparire con un incantesimo, perché nel suo stomaco non poteva entrarci di certo. Non era umanamente possibile mangiare tutta quella roba in una volta sola!
"Non ti piace la torta, Draco? Preferisci il budino?" gli disse affettuosamente la signora Weasley.
Draco lanciò un'occhiata al budino, coperto da un fitto strato di caramello e contornato da molte decorazioni di zucchero e decise in fretta che la torta era il male minore.
"No, no! la torta va benissimo" rispose, ficcandosene una forchettata in bocca. Forse poteva spostarla con la lingua in senso contrario, cioè verso il cervello… magari lì un po' di posto c'era ancora. Oppure poteva tenerla in bocca, gonfiando un po' le guance, tipo criceto.
In quel momento Fred si girò verso di lui: si era infilato due grissini nel naso e stava incrociando gli occhi. Draco buttò giù il boccone rischiando di strozzarsi, ma un colpo molto potente assestato sulla sua schiena per poco non gli fece sputare torta, polmoni e intestino tenue.
"Tutto bene?" chiese Charlie, posandogli la mano sulla spalla. Aveva dita grosse come telescopi e il palmo largo come una piazza d'armi. Ricevere uno schiaffone da lui probabilmente corrispondeva a beccarsi in faccia la palla di ferro che i babbani utilizzavano per demolire gli edifici.
"Tutto bene" mormorò, portandosi un bicchiere d'acqua alle labbra. Il fratello di Ginny gli strinse la spalla, probabilmente incrinandogli qualche osso, e poi si allontanò vociando qualcosa in direzione di qualcuno.
"Questa non la mangi più vero?" chiese George.
"No la voglio io! E' l'ultima fetta" esclamò Fred, prendendo il piatto d'altra parte. Entrambi cominciarono a tirare e la torta finì prevedibilmente sui pantaloni eleganti di Draco.
"Oh ci dispiace" mormorò Fred con gli occhi umidi.
"Non ci perdoneremo mai per questo" aggiunse George, portandosi le mani sul cuore e tirando su con le narici.
"Non importa…" sibilò Draco, vincendo l'impulso di far cozzare molto dolorosamente le loro teste.
"Ma noi stavamo parlando con la torta" precisò Fred, mentre dava il cinque al gemello al di sopra la testa di Draco. L'ex Serpeverde mugugnò qualcosa di molto simile a "Dovevo immaginarlo" e si alzò in piedi.
"Tesoro, che hai fatto ai pantaloni?" gli chiese Ginny avvicinandosi.
"Niente" ringhiò, ripulendosi con il tovagliolo.
"Forse è meglio che tu vada in bagno" gli suggerì Ginny, accarezzandogli i capelli. Ron e Harry mimarono il gesto di vomitare, mentre Draco li fulminava con lo sguardo. La signora Weasley si avvicinò a entrambi da dietro e rifilò loro una sonora sberla sulla nuca. "Mi meraviglio di voi! Non si fanno queste cose sotto al mio tetto!"
"Scusa mamma" mormorò Ron, imbronciando le labbra.
"Scusa Molly" aggiunse Harry, assumendo la stessa espressione dell'amico. Non appena la donna diede loro le spalle, ripresero a fare smorfie ancora più accentuate.
"Non badare a questa banda di mentecatti" gli sussurrò Ginny, scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte "Il bagno è la seconda porta a destra in cima alle scale!"
"Grazie" sussurrò Draco, sfiorandole la fronte con le labbra e uscendo, accompagnato da un vociare indistinto e dalle grida della signora Weasley. Salì le scale, che scricchiolavano rumorosamente sotto il suo peso, e raggiunse il primo piano. Sulla soglia del bagno s'impietrì: c'erano un paio collant e un reggiseno di Molly Weasley appesi al di sopra della vasca da bagno. Draco rabbrividì, richiudendo la porta alle sue spalle.
"Non guardare da nessun altra parte. Non guardare" si ripeté mentalmente.
Aprì l'acqua del lavandino, esaminando la sua faccia allo specchio. Non aveva mai mangiato così tanto in vita sua. Quella sera si era reso conto di cosa volesse dire essere messi all'ingrasso come i porci. Si sciacquò la faccia e si ripulì i pantaloni. Fece per uscire, ma la porta non si apriva. Provò a ruotare la maniglia e a tirare, ma non accadeva nulla. Era bloccata. Appoggiò la fronte alla porta, sospirando sonoramente. Quando sarebbe finita quella maledetta serata?
"Ehi!" gridò, battendo un pugno sul pannello di legno, ma con il chiasso che c'era al piano inferiore dubitava che potessero udirlo.
Con uno sbuffo si sedette sul coperchio abbassato del water. Non gli rimaneva che aspettare che Ginny si accorgesse della sua assenza. Se almeno avesse avuto la sua bacchetta, si sarebbe liberato in un attimo. Incrociò le braccia sul petto, guardandosi intorno per cercare qualcosa da fare nell'attesa. Per caso vide una rivista. Sulla copertina capeggiava la faccia sorridente di un attore… gli sembrava di ricordare che si chiamasse qualcosa come Orlando Bloom, un mezzosangue. Doveva essere una rivista di Ginny, impazziva per quel tale. Draco prese a sfogliare il giornale annoiato. Borsette, gonne, trucchi, pubblicità, schifo… schifo…
"Il vostro ragazzo ha molta carica erotica?" era il titolo di un test, che si trovava quasi alla fine. Le risposte erano segnate a matita.
"Vediamo" mormorò Draco, subito molto interessato.
"Il vostro ragazzo è molto corteggiato dalle altre donne?"
Ginny aveva segnato come risposta: molto.
"Se dovreste paragonarlo a un animale, quale scegliereste?"
Le opzioni erano pantera, toro, tigre, aquila.
Ginny aveva segnato toro.
Draco aggrottò le sopracciglia pensosamente. Lui non si sentiva molto un toro, ma forse c'erano riferimenti sessuali, che solo una donna poteva comprendere.
"Sessualmente vi sentite appagata?"
Ginny aveva risposto: moltissimo.
Draco sorrise compiaciuto, complimentandosi con sé stesso. Forse non era tanto male essere rimasto chiuso nel bagno.
"Quanti rapporti sessuali avete alla settimana?"
Ginny aveva segnato: più di 6.
Quello era veramente strano. Ripercorse mentalmente la settimana appena trascorsa, ma non riusciva proprio a contarne 6. Fece spallucce e ricominciò a leggere.
"E al massimo quanti in una sola notte?"
Ginny aveva segnato 4.
Così tanti? Okay c'era stata quella volta per il suo compleanno… e quell'altra volta dopo che erano andati a Edimburgo per un convegno, ma non era in grado di ricordarne altre.
Scrollò nuovamente le spalle, pensando che Ginny forse aveva una concezione tutta sua del rapporto sessuale.
"Avete mai sorpreso altre donne a fissarlo o a flirtare apertamente con lui?"
Ginny aveva risposto: parecchie volte.
Beh, forse quello era vero.
"Come definireste il suo fascino?"
Ginny aveva risposto: magnetico.
Draco gongolò, tutto felice. Magnetico… sentiva di avere qualcosa di magnetico.
Voltò pagina e controllò il risultato: estremamente sexy, con una forte carica erotica.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta.
"Draco, sei lì dentro, tesoro?" lo chiamò Ginny.
"La porta deve essersi incastrata" rispose l'ex Serpeverde, richiudendo il giornale e alzandosi in piedi. Fece per avvicinarsi, quando il pannello di legno si aprì violentemente. Riuscì ad evitarlo solo per un pelo, scansandosi per pura fortuna.
"Non preoccuparti! Succede sempre!" lo rincuorò Charlie, che aveva buttato giù la porta con una spallata. O più probabilmente appoggiandocisi semplicemente contro "Sono di sotto. Se serve aiuto chiamami" disse il ragazzo scendendo le scale. Non appena sparì dalla loro vista, Draco circondò la vita di Ginny con le braccia e la baciò sulle labbra, per poi scendere sul suo collo.
"Draco, no! Può vederci qualcuno!" mormorò la ragazza, staccandolo da sé.
"Non dirmi che puoi resistere al mio fascino magnetico?" ribatté Draco, baciandola di nuovo. Ginny rise, spingendolo via.
"Fascino magnetico?" chiese, aggrottando le sopracciglia.
"Sì, non trovi che io abbia un fascino magnetico?" rispose lui, avvicinandosi di nuovo e attirandola contro di sé languidamente.
Ginny rise ancora. "Può darsi… non lo so"
"Oh andiamo! È inutile che tu finga di essere timida… so tutto ormai"
"Tutto cosa?" domandò Ginny, sottraendosi ancora una volta dalle sue attenzioni.
"Il test sul giornale in bagno!"
Ginny scoppiò a ridere fragorosamente, portandosi una mano davanti alla bocca.
"Quello? Ma quello è di mia mamma! Lo sai che non mi piacciono i test stupidi"
Draco si passò una mano sulla faccia mentre tutte le risposte gli saettavano davanti agli occhi accompagnate dall'immagine del faccione e del panzone di Arthur Weasley. Arthur Weasley aveva un fascino magnetico. Arthur Weasley era un toro…
"Ti prego, fammi un incantesimo per la memoria" bofonchiò, accorgendosi che tutto quello che aveva ingurgitato si stava ribellando nel suo stomaco, a causa della rivelazione.
"Perché?" chiese Ginny, sempre ridendo.
"Credo di aver appena scoperto molti lati della vita sessuale dei tuoi"
La ragazza si sollevò sulle punte dei piedi e gli depose un bacio leggero sulla guancia.
"Come sei sciocco" disse, conducendolo al piano inferiore.

La serata sembrava proseguire come nella più classica tradizione Weasley. Non che Draco fosse a conoscenza di quale fosse questa fantomatica tradizione.
Si era seduto sul divano, solitario, con una tazza di thè tra le mani, indeciso se finirla immediatamente e rischiare che la cara e dolce Molly lo rimpinzasse nuovamente di torta oppure bere con calma e attendere che la serata si concludesse velocemente.
"Hermione…" Ginny dall'altra parte del salotto si avvicinò all'amica che stava chiacchierando amabilmente con Percy che era arrivato, insieme a Penelope, un po' più tardi rispetto agli altri.
"Che c'è?"
"Senti, non è che mi faresti un grosso favore?" domandò la rossa, occhieggiando il fidanzato che sembrava stesse per cadere addormentato da un momento all'altro.
"Ma certo, lo sai che puoi chiedermi tutto!" esclamò Hermione con un sorriso.
Ginny si illuminò, indicandogli Draco.
"Andresti a fare due chiacchiere con lui?"
"Ritiro ciò che ho detto… quasi tutto…"
"Hermione ti prego! Non posso stargli accanto solo io, ho come l'impressione che si senta isolato. Ho provato a chiedere ad Harry e Ron di essere gentili con lui, ma il risultato che ho ottenuto è stato… quello che vedi!"
Harry e Ron ridevano come due pazzi, seduti di fronte alla scacchiera, lanciando occhiatine fugaci al povero solitario Malfoy.
Hermione fece una smorfia schifata, poi osservò Draco che sembrava stesse assistendo ad un film horror tanto la smorfia sulle sue labbra era accentuata.
"E va bene… ma non ti aspettare molto…" fece, mentre Ginny per la gratitudine le strizzava un braccio e la spingeva molto poco delicatamente al divano di Draco.
Hermione si avvicinò titubante e sistemandosi meglio la gonna si sedette all'altro capo del divano, mentre Malfoy le lanciava un'occhiata in tralice.
"Ehm… bella serata vero?" disse la ragazza, osservandosi attorno a disagio.
Draco bevve l'ennesimo sorso di thè e fece una smorfia.
"Mai divertito tanto in vita mia…"
"Mi fa piacere…" mentì Hermione che aveva colto appieno il sarcasmo del ragazzo ma non si era fatta intimorire dal suo tono.
"Da quanti anni tu ti sorbisci queste riunioni di famiglia?" chiese Draco più per fare conversazione che per un reale interesse.
"Da quando conosco Ron praticamente." confermò Hermione.
"Condoglianze…" mormorò Draco, sorseggiando un altro po' di thè, mentre Hermione gli lanciava uno sguardo severo.
"Bene" esclamò Hermione rimettendosi in piedi "Direi che la conversazione è stata proficua, buon proseguimento!"
Draco alzò la tazza in segno di saluto.
Ginny si fece vicina all'amica che era andata a sedersi di fianco ad Harry e Ron.
"Hai già finito?" le domandò con apprensione.
Hermione si strinse nelle spalle.
"Avevamo esaurito gli argomenti di conversazione!"
Ginny scosse la testa, mentre Harry e Ron venivano scossi dall'ennesimo attacco di risa e andò a recuperare una scatola al di sopra della credenza, raggiungendo Draco sul divano.
"Indovina cosa ho qui!" chiese, sorridendo al ragazzo che si mise seduto un po' più compostamente sul divano.
"Se è qualcosa da mangiare, ti prego, gettala fuori dalla finestra!" sibilò Draco, osservando intimorito la scatola.
"Ma no, stupido! Guada qui! Sono le partecipazioni per il matrimonio, le hanno stampate stamattina!" e così dicendo aprì la scatola e mostrò al ragazzo i fogli di carta bianca decorati a motivi dorati.
"Ti piacciono? La mamma voleva qualcosa di più appariscente, ma ho pensato che non fosse il caso!"
Draco evitò di riferirle che non pareva il caso nemmeno a lui, conoscendo la signora Molly, molto probabilmente si sarebbero trovati con partecipazioni color rosa shoking con decorazioni ad elefantini volanti a mo di grotteschi puttini.
"Belle…" si lasciò sfuggire senza troppo entusiasmo. Fosse stato per lui avrebbe evitato tutto quel casino per un matrimonio, avrebbe preso la sua Ginny e si sarebbero sposati a Las Vegas, senza parenti o scocciatori di sorta… ma Ginny ci teneva tanto al matrimonio tradizionale, chiassoso, con l'abito bianco, il lancio del bouquet e tutto il resto.
"Spero che bastino… io ne ho stampate un numero sufficiente credo, anche se siamo sempre in tempo a stamparne delle altre… a proposito, hai stilato la lista dei tuo invitati?"
"Non ce n'è stato bisogno è tutta stampata qui!" e così dicendo Draco si portò una mano sulla fronte indicando che aveva a mente tutto ciò che gli serviva.
"Davvero? Ma sei sicuro? Chi viene?" domandò Ginny sorpresa.
"Tiger, Goyle, Flint… forse mia madre… basta!"
"Come basta?" esclamò la ragazza.
"Quanta gente dovevo invitare? Avevamo detto niente di grandioso, mi sono limitato!" ripose Draco riprendendo a sorseggiare il thè, accorgendosi che era miserevolmente finito. Guai se se ne fosse accorta la signora Weasley.
"Oh bè… credevo avresti invitato qualcun altro… la parte riservata allo sposo in chiesa sarà un po' vuotina."
"Non che mi interessi più di tanto…"
Ginny scosse la testa severamente.
"Sei sempre il solito, potevi invitare che so… Pansy per esempio!"
Draco trattenne una risatina.
"Non mi pare il caso, tesoro…"
"Perché no? Io ho invitato Dean Thomas!" gli fece presente, sfoggiando un sorriso smagliante.
Draco si massaggiò una tempia, cercando di non scoppiare. "Fammi capire bene? Hai invitato il tuo ex, al nostro matrimonio?"
"Sì… beh lo sai che siamo rimasti amici! E poi siamo usciti insieme per poco, ed è successo secoli fa!"
Draco scrollò le spalle, anche se non era del tutto convinto. "Beh con Pansy le cose non sono andate molto bene. Non mi sembra davvero il caso di invitarla al matrimonio"
Ginny fece per pensarci su, poi annuì.
"No, forse no… bè, vorrà dire che troveremo una soluzione, magari potremo passare un po' dei miei invitati dalla tua parte!" e così dicendo estrasse una lunga lista che sbucò appena sotto tutte le partecipazioni al matrimonio.
"Mmm, Lupin! Sicuramente Remus non avrà problemi a sedersi dalla tua parte!"
"Lupin…" mormorò Draco come se avesse appena pronunciato una parolaccia.
"Oh, anche Alastor! A lui va bene qualsiasi posto basta che sia seduto!"
"Alastor… Moody??" gracchiò Draco scioccato.
"Sì, perché?"
"No niente…" borbottò il ragazzo. Niente a parte il fatto di avere tra gli invitati un licantropo straccione e un mezzo vecchio rimbambito deforme.
"E tua cugina Tonks? Dai, lei è tua parente. È giusto che stia dalla tua parte!"
"Perfetto…" ci mancava la svampita casinara.
"E Hagrid e Madame Maxime, che fanno volume!" continuò Ginny raggiante.
Draco non si prese neppure il disturbo di controbattere, pensando che con i suoi invitati poteva benissimo mettere su un circo!
"E poi… oh poi sono convinta che Harry non avrà problemi a mettersi dalla tua parte, in fondo ormai lo conosci da più tempo di me!"
"No, Potter no!" esclamò Draco alzando la voce, tanto che il soggetto del discorso si voltò nella loro direzione.
"Che hai Malfoy?" chiese Harry, aggrottando la fronte.
Ginny prevenne Draco dal dire qualsiasi cosa.
"Harry, pensavo che al nostro matrimonio potresti sederti dalla parte di Draco, visto che ha pochi invitati!"
"Cosa??" sbottarono all'unisono Harry e Ron, mentre Hermione alzava un sopracciglio istupidita.
"A me sembra un'ottima idea!" intervenne Molly sedendosi accanto a Draco che dovette spiaccicarsi il più possibile a Ginny per evitare di venir schiacciato.
"Ormai siamo tutti in una grandiosa famiglia! Harry lo vedo bene da quella parte!"
"Ma io…" cercò di obiettare il ragazzo.
"Su su Harry… sacrificati per la causa!" lo prese in giro Ron, muovendo distrattamente il suo alfiere sulla scacchiera, in una mossa vincente.
Harry gli lanciò un'occhiata furiosa ma poi sul suo viso si formò un sorriso cattivo.
"Okay, mi metto dalla parte di Malfoy…" la signora Weasley e Ginny esultarono soddisfatte, Draco imprecò mentalmente "Solo se verrà anche Ron però!"
"Cosa?" sbottò il rosso lasciandosi cadere una pedina.
"Bè, perché no?" esclamò Molly illuminandosi "Ma sì va benone, una bella famiglia omogenea!"
"Cosa?" risbottò Ron, spalancando le labbra come un pesce rosso.
"Dobbiamo stare vicini vicini!" gli disse Harry con vocina fintamente idiota.
"Intima amicizia…" commentò scherzosamente George mentre Fred annuiva consapevole "Molto intima!"
Ron si alzò in piedi sbuffando come un toro, agguantando un'ennesima tartina, occhieggiando Hermione che alzò le mani in segno di resa.
"Io non posso, sono una delle damigelle d'onore, mi spiace!"
"Fate come volete…" esclamò poi afferrando la sua giacca posata su una delle sedie "Piuttosto voi siete pronti? Sono già le dieci!"
I gemelli guardarono l'orologio e spalancarono gli occhi.
"Il tempo vola davvero quando ci si diverte!"
Harry allungò la sua mano per raccogliere anche la sua giacca.
"Dove andate?" chiese Ginny che evidentemente non era al corrente del programma serale dei fratelli.
"Andiamo al pub!" spiegò Ron, mentre si vestiva "Ne hanno aperto uno nuovo qui vicino, volevamo andare a dare un'occhiatina, visto che è sabato sera!"
"Oh, ma è magnifico!" esultò la ragazza osservando Draco il quale si rese conto immediatamente cosa sarebbe venuto appena dopo quella esclamazione.
"Perché non portate Draco con voi?"
Sul viso dei ragazzi apparve una smorfia di dolore misto a disgusto. Draco avrebbe voluto emigrare in un altro continente, seduta stante. Peccato che i viaggi extracontinentali con la smaterializzazione non fossero contemplati neppure tra i maghi.
"Ma Gin, non so se è proprio il caso…" mormorò Ron, mentre Harry guardava da tutt'altra parte e i gemelli recuperavano le loro giacche color verde marcio.
"No, infatti!" intervenne Draco, fingendo di sbadigliare "Sono piuttosto stanco, preferirei stare qui con voi, dico davvero!"
"No no no no…" esclamò Molly alzandosi in piedi, fronteggiando i suoi ragazzi con aria severa "Io invece penso che sia proprio il caso! Portatevi dietro Draco, forza! Sarà un modo come un altro per familiarizzare! E tu Draco caro" disse poi aiutandolo a rialzarsi, sistemandogli il colletto della camicia e il ciuffo di capelli "Non puoi essere davvero stanco, non fare il timido ed esci con i ragazzi, sono sicura che ti divertirai!"
"Ma signora, io veramente…" cercò di obiettare Draco mentre la donna gli infilava la giacca.
"Niente ma… e niente signora, quante volte ti devo dire di chiamarmi mamma? Inoltre non puoi stare qui! Ginny, Hermione ed io ci dobbiamo occupare delle ultime prove dei vestiti e tu non devi assolutamente essere presente!"
Ron si avvicinò alla porta spalancandola con Harry al seguito. I gemelli si misero rispettivamente uno da una parte uno dall'altra di Draco, sogghignando soddisfatti.
"Ti facciamo divertire noi Draco! Non ti preoccupare!"
Al giovane Malfoy non ci volle molto a capire che uscire indenne da quella serata sarebbe stato molto, ma molto difficile.

"Ginny, tesoro, sei uno splendore!" la signora Weasley osservava la figlia con gli occhi lucidi di lacrime. Il vestito, rigorosamente bianco che aveva indossato, le calzava a pennello, non molto appariscente, ma delicato e semplice così come si addiceva alla personalità della ragazza.
"Forse però andrebbero fatte ancora delle modifiche che dici?"
Ginny si guardò nello specchio.
"No, io credo che vada bene… non tira più nemmeno sui fianchi per cui è perfetto!"
Molly le si avvicinò, cercando pateticamente di risistemarle le spalline affinché le ricoprissero le spalle.
"Forse dovrei appuntarle…"
Ginny si scansò, rimettendo le spalline al loro posto.
"Mamma è così il modello, le spalle devono stare scoperte!"
"Tesoro, ma sei sicura? Io le vedo mooolto meglio tirate su!"
Ginny scosse la testa, rassegnata.
"Diglielo tu Hermione, per favore che le spalline devono stare giù!"
"Sì Molly, il modello era proprio così…" confermò Hermione aiutando Ginny a slacciare la cerniera sulla schiena affinché potesse spogliarsi del vestito e rimettersi comoda.
"Va bene, va bene… in fondo ormai i tempi sono cambiati, i vestiti da sposa anche…" si rassegnò la signora Weasley, sedendosi sul divano, osservando amorevolmente sua figlia che si rivestiva e risistemava il vestito sulla gruccia dentro l'armadio in salotto.
Le due ragazze si sedettero sulle poltrone appena di fronte alla donna.
"Bene Ginny…" esordì poi la signora Weasley con l'aria di una che la sa lunga "Lascia che ti dia un paio di consigli riguardo al matrimonio, ed in particolare riguardo la tua prima notte di nozze!"
Ginny sentì le guance farsi color porpora, mentre Hermione spalancava gli occhi, rischiando di strozzarsi con il thè che stava bevendo.
"Che c'è?" domandò Molly allargando le braccia "Io credo che sia una cosa naturale di cui discutere, a breve sarai sposata… e dovrai affrontare un rapporto…"
"Mamma io non credo di avere bisogno di delucidazioni in proposito!" la interruppe Ginny, prima che la donna dicesse qualcosa di scioccante.
La signora Weasley guardò la figlia e poi passò lo sguardo su Hermione come a cercare una qualche risposta.
"Cosa stai cercando di dirmi Ginevra?" il fatto che Molly avesse chiamato la figlia con il suo nome per intero non significava nulla di buono.
"Bè… insomma, dopotutto lo hai detto anche tu prima che i tempi sono cambiati, quindi, vedi, io non è che sia proprio così inesperta riguardo certi tipi di… argomenti!"
"Cosa vuoi dire con: non sono proprio così inesperta? Vuoi dire che non sei più… non sei più…?" La voce di Molly aveva preso a tremare in maniera incontrollata, mentre nei suoi occhi si stavano formando delle lacrime incontenibili.
"Da qualche anno ormai…" ammise Ginny per nulla orgogliosa di quella confessione. Vedere sua madre in quello stato non era proprio un bello spettacolo.
"Oh mio Dio! La mia bambina è diventata una donna e non me lo ha mai detto!" scoppiò a piangere la signora Weasley, rischiando di far svegliare suo marito che dormiva profondamente su una delle poltrone più distanti del salotto.
"Mamma su, non è il caso di fare così!" cercò di calmarla Ginny, mentre Hermione, non sapendo cosa fare aveva ripreso a bere il suo thè, leggermente a disagio.
"Invece è il caso! E dì, chi è stato? Chi ti ha strappato la virtù? Quanti uomini hai conosciuto?" attaccò la donna, aggrappandosi alle spalle di Ginny con irruenza.
"Solo con Draco mamma! Te lo giuro, solo con lui, ora ci sposiamo, per cui è tutto a posto, no?"
La donna seguitava a singhiozzare spasmodicamente, fino a che non smise di colpo, fissando uno sguardo allucinato sulla figlia.
"Avete sempre preso precauzioni, vero?"
Ginny lanciò ad Hermione un'occhiata dubbiosa.
"Ma certo… altrimenti adesso mi troverei la pancia gonfia come un'anguria!" esclamò mimando il gesto di un pancione sul suo ventre.
"Meno male, oh meno male…" si rincuorò Molly, rimettendosi seduta compostamente, asciugandosi gli occhi con gli angoli del grembiule "Lo sai quanto noi Weasley siamo prolifici, una piccola distrazione e si è fregati. Si fa sempre centro!"
Hermione spalancò gli occhi, poi represse una risatina.
"Non dirlo a Draco, ti prego!" sussurrò Ginny ad Hermione che mimò il gesto di cucirsi le labbra, continuando a ridacchiare "E finiscila di ridere, dovresti stare attenta anche tu!"
Hermione tossicchiò per contenersi e riprese a bere il suo thè.
La signora Weasley si voltò verso Hermione allucinata.
"Cosa vuol dire questo? Hermione… anche tu?"
Ma fortunatamente la nuova crisi di pianto che avrebbe potuto seguire la risposta di Hermione venne interrotta da un rumore sordo alla porta, che si spalancò, rivelando la presenza dei fratelli Weasley, Harry e Draco di ritorno da pub. Tutti barcollanti, tutti allegri, tutti evidentemente brilli.
Molly si alzò in piedi di scatto, additando Draco con risentimento.
"Tu hai fatto sesso con la mia bambina!"
La frase impietrì l'intera famiglia, mentre Arthur mugugnando qualcosa, decise di salire al piano di sopra per allontanarsi da tutto quel fracasso.
"Ehm…" borbottò Draco, non del tutto consapevole di quello che aveva appena udito. Aveva le orecchie che gli fischiavano e la vista tutta appannata. Certo la voce della signora Weasley non aiutava a recuperare la piena lucidità, non con certi tipi di argomenti soprattutto.
"Non ci sono EHM, tu hai rubato la virtù della mia bambina! Lo so, Ginny me lo ha detto, spero che ti prenderai le tue responsabilità da oggi in poi!" urlava la donna senza controllo, mentre Fred e George lasciavano andare Draco appoggiandolo ad una delle sedie.
"Signora io e sua figlia ci sposiamo…"
"Sarà meglio!" esclamò Molly in preda ad una crisi isterica "Ed ora è bene che chiunque abbia fatto sesso in questa famiglia me lo dica immediatamente! Oppure taccia per sempre!" la donna scansionò uno ad uno i suoi figli in attesa che facessero un segno anche minimo che gli desse la possibilità di tradirsi.
"Percy?" indagò allora, additando il figlio che stava scendendo in quel momento dal piano di sopra assieme a Charlie e Bill.
"Mamma?" domandò il ragazzo evidentemente disorientato.
"Hai mai fatto sesso?"
Percy, Bill e Charlie spalancarono gli occhi sconcertati.
"Rispondimi! Subito!"
"Bè mamma…" replicò Percy rosso in viso "Io sono sposato…"
La signora Weasley riprese a singhiozzare rumorosamente.
"Anche lui, oh mio dio… e tu Charlie? Bill? Bill dimmi di no, ti prego!"
I due ragazzi abbassarono il capo un po' in imbarazzo, poi Bill si strinse nelle spalle.
"Mamma oramai abbiamo una certa età e come ben sai…"
Molly soffocò un urlo frustrato, mentre Fred e George tentavano di defilarsi dalla parte opposta e Ron si nascondeva dietro ad Harry con scarso risultato.
"Fermi lì voi due! Voi due non potete aver fatto sesso con nessuno, non avete una ragazza! Ditemi di no! Ho bisogno di certezze!"
I gemelli rotearono gli occhi.
"Se vuoi ti diciamo di no…"
"O altrimenti tacciamo per sempre…"
Molly fece un verso così straziante che per poco Draco credette di trovarsi al cospetto ad un Lupo Mannaro.
"Tutti i miei bambini! Tutti i miei bambini mi hanno tenuto nascosto tutto questo senza mai dirmi nienteeee… non ho più certezze!"
Harry fece cenno a Ron di rimettersi in piedi. Appena la donna vide rispuntare la testa del ragazzo gli si scagliò contro come una furia.
"Tu! Tu, Ron sei la mia unica certezza!" esclamò rimettendosi a singhiozzare, stritolando il figlio in un abbraccio distruttivo.
"Mamma io… cioè…"
Fred e George gli tapparono entrambi la bocca con le mani.
"Non dire nulla!" gli sussurrarono cospiratori "Non dirglielo mai, porta con te questo segreto, nella tomba! Sei la sua unica certezza!"
"La mia unica certezza, il mio Ron così puro, così innocente…" continuava a balbettare Molly, mentre piano piano si calmava e Ron diventava di mille colori tra le sue braccia, sotto gli sguardi divertiti di tutti.
"Almeno vi siete divertiti al pub?" esclamò Molly dopo essersi un po' calmata, restando però sempre avvinghiata al suo figlio maschio minore.
"Un mondo! Abbiamo anche deciso di preparare al nostro caro cognatino una festa di addio al celibato degna di questo nome!" commentò Fred, felice di poter cambiare argomento. Draco non ricordava affatto di aver discusso di questa cosa, ma ormai aveva capito che non poteva opporsi alla tempesta Weasley quando decideva di agire.
"Oh, bravi, bravi… così mi piacete!"
"Certo che però siete ingiusti…" commentò Percy avvicinando i gemelli con aria severa "Nemmeno quando mi sono sposato io avete organizzato una festa di addio al celibato."
Fred e George si scambiarono uno sguardo perplesso.
"Ma come no? E' stata un successone e non te lo ricordi?"
Percy inarcò un sopracciglio istupidito.
"Diglielo anche tu Ron!"
"Già, un tripudio. Mai divertito tanto, vero Harry?"
Harry annuì, sorridendo.
"Concordo! C'è stato di che discuterne per una settimana intera!" esclamò improvvisamente Ginny con fervore.
"Anche tu ci sei andata?" esclamò Percy scioccato.
"Bè sì… e anche Hermione è stata invitata!"
"Già… è stato particolare!" concordò Hermione con un cenno del capo.
"Ragazzi ma io non me lo ricordo! Mi state prendendo in giro, vero?"
Fred e George fecero una smorfia.
"Ehm… no… è che forse ci siamo scordati di dirtelo…" esclamarono all'unisono, mentre Percy spalancava gli occhi scioccato.

Dopo aver calmato Molly con almeno una decina di tazze di thè bollente, la donna decise di farsi accompagnare a letto dai suoi figli più grandi, mentre Draco stava valutando l'idea di farsi portare a casa seduta stante, perché con il mal di testa che gli era venuto sarebbe stato un miracolo non vomitare l'intera cena con tanto di ciliegina in cima al mucchio.
"Ginny, possiamo andare anche noi ora?" domandò dunque, mentre Harry, Ron ed Hermione cercavano di mettere un po' d'ordine in cucina.
"Andare dove?" domandò la ragazza sistemando una coperta sul divano.
"A casa?" disse Draco, spalancando gli occhi.
"No, non se ne parla nemmeno… tu in queste condizioni proprio non ti puoi smaterializzare… né tanto meno usare la polvere volante."
Draco fece per ribattere qualcosa quando il verdetto di Ginny arrivò diretto come un gancio alla mascella.
"Tu dormi qui stanotte!"
"Io? Stanotte? Qui?" trasecolò Draco, non del tutto lucido per poter commentare decentemente quella rivelazione.
"Sì certo!"
"E dove dorme?" arrivò la voce di Ron non del tutto felice di questa nuova scoperta "Non abbiamo abbastanza letti liberi!"
"Bè, c'è sempre il divano…" commentò Ginny osservando la coperta di ciniglia che aveva appena sistemato lì sopra.
"Ah bè, se c'è sempre il divano…" esclamò Ron ridacchiando, mentre Draco osservava schifato il divano sul quale Grattastinchi ronfava beatamente, lasciando peli rossi un po' ovunque. Piuttosto che dormire sopra quel coso avrebbe dormito per terra.
"No, Ginny davvero, preferisco andare a casa… ti prego, fammi tornare a casa!" disse con enfasi, prendendo il polso della ragazza strizzandoglielo con fervore.
"Non se ne parla, davvero…"
"Ginny lo sai che non sopporto i gatti…" sussurrò Draco indicando la palla di pelo accovacciata lì vicino "E quello è l'esemplare più brutto che io…"
"Oh, ma non ti preoccupare per quello… tu dormirai nella stanza di Ron. Ron cederà molto volentieri il suo letto! Sarà lui a dormire sul divano."
"Cosa???" sbottò il ragazzo dai capelli rossi, abbandonando le faccende, avvicinandosi alla coppia con ira.
"Io non dormo sul divano per lasciar comodo mister aristocrazia qui!"
"Ron, per favore, si tratta solo di una notte!"
"Una notte un corno! Già c'è Harry ad invadermi la stanza, manca solo questo qui!"
"Malfoy… io mi chiamo Malfoy!" borbottò Draco tra i denti "No, un momento!" esclamò poi osservando Harry che raggiungeva il gruppo seguito da Hermione "Io dovrei dormire con Potter?"
"Bè, sì, ma non è mica un problema!"
Harry dovette lottare per reprime una smorfia di disgusto.
"Non hai una casa dove tornare?" sbottò Malfoy, rivolto al ragazzo.
"Spiacente Malfoy, ma io faccio parte di questa famiglia da molto prima di te!"
Draco cercò di vincere il primordiale istinto di colpirlo in faccia, sempre se avesse avuto la forza di farlo.
"Oh, finitela di comportarvi come dei bambini!" sbottò Ginny parandosi di fronte ai due con sguardo feroce.
"Si fa come ho detto io… Harry dormirai in stanza con Draco, non vi ho detto di sposarvi, e Ron, tu dormi sul divano, è solo una notte e poi tu hai un buon spirito di adattamento, lo so!"
Il rosso osservò Grattastinchi che gli rivolse uno sbadiglio soddisfatto, deciso a dimostrare che da lì non si sarebbe schiodato per nessuna ragione al mondo.
"Malfoy, questa me la paghi…" borbottò tra sé e sé, mentre Draco si lasciava trascinare al piano superiore dalla sua amorevole Ginny.

Continua...

Inanzitutto grazie mille a tutti quanti per le recensioni che ci avete lasciato, siete mitici. Inoltre vorremmo precisare una cosa. Questa nasce evidentemente come una fanfic comica, avevamo voglia di scrivere qualcosa di poco impegnativo e divertente. Magari alcuni di voi hanno giustamente sollevato delle perplessità riguardo ad alcuni comportamenti dei nostri protagonisti, ci teniamo a specificare che abbiamo volutamente esasperato alcuni loro atteggiamenti, nelle storie comiche spesso succede, chiamatela licenza poetica. Con questo vi rimandiamo al prossimo capitolo e grazie ancora per il sostegno! P.S: Per chi lo avesse chiesto Ron ed Harry non stanno insieme, sono solo i gemelli che si divertono a prenderli in giro^^;

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Parte tre ***


Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley

Parte 3

Draco constatò che dormire con Potter non era stata la cosa peggiore che gli fosse capitata dopotutto. Una volta superato il primo impatto di vedere spuntare dal letto di fianco al suo un ciuffo si capelli ribelli, più alcuni grugniti tutt'altro che rassicuranti, avrebbe anche potuto passare una serata tranquilla, se non che tutto quello che aveva mangiato e bevuto la sera precedente, fosse come una bomba in procinto di esplodere nel suo stomaco. A volte udiva dei gorgoglii così profondi che si trovava a pensare se mai avesse un'immensa grotta nella pancia.
Si mise seduto nel letto e cercò di rilassarsi un attimo affinché i dolori allo stomaco si placassero, mentre attorno a lui le decine di sguardi dei poster dei giocatori di Quidditch gli lanciavano occhiate furtive.
Sentì di avere un improvviso bisogno di bere.
Nonostante fosse piuttosto riluttante nel pensare di dover scendere le scale scricchiolanti della casa, e tornare in quella cucina che sapeva di cibo e di fritto più di un mercato cinese, inforcò silenziosamente la porta e si trascinò giù per le scale, scendendo a velocità ridotta per evitare sgradevoli scricchiolii. Svegliare Molly e rischiare di farsi trovare mezzo nudo per i corridoi della sua casa non era la sua massima aspirazione, tanto più che ancora era convinto non lo avesse perdonato per quella faccenda del sesso prematrimoniale.
Una volta al piano terra si rilassò. Fortunatamente la luna piena illuminava la casa e c'era una visibilità sufficiente a non doversi schiantare contro qualsiasi mobile.
Un grugnito potente e improvviso colse la sua attenzione, facendolo sobbalzare.
Il suo sguardo si andò a posare sul divano poco distante. Ron dormiva profondamente, pancia all'aria, con un braccio buttato all'indietro al di sopra della testa e una lunga gamba nuda che usciva dalla coperta e toccava il pavimento. Un corpo evidentemente troppo ingombrante per essere ospitato da un divano così minuscolo. Grattastinchi gli dormiva sullo stomaco, in preda a furiose fusa, evidentemente a suo agio.
Draco evitò di avvicinarsi troppo. Uno spettacolo simile ad una tale ora del mattino non era il miglior modo per concludere la degna giornata.
Quatto quatto si avvicinò al frigorifero e lo spalancò, mentre la sua luce lo inondava e il suo ronzio si faceva più potente.
"Succo di zucca… succo di zucca e ancora succo di zucca…" commentò a mezza voce, osservando la quantità industriale di bottiglie di succo presenti "Ma non bevono altro in questa famiglia?"
Improvvisamente si sentì osservato e voltò la testa quel tanto che bastava per vedere una figura imponente alle sue spalle, a pochi passi di distanza da lui.
"Fermo dove sei…" sibilò la voce di Ronald Weasley, mentre nella sua mano si illuminava una bacchetta. Ci mancava solo la dimostrazione da Auror.
Draco represse un'imprecazione e si voltò molto lentamente, posando una mano sulla sua bacchetta, assicurata nei boxer. La aveva portata per farsi luce, non avrebbe mai pensato gli sarebbe servita per evitare un attacco dal lenticchioso gorilla Weasley.
"Guarda che sono io…" disse Draco atono, quasi annoiato.
Ron pareva non averlo nemmeno sentito.
"Ho detto fermo e metti giù la bacchetta!" disse mantenendo il suo tono di voce più fermo e distaccato possibile.
"Weasley, per favore, evitiamo questi stupidi giochetti alle tre di notte!"
"Ti ho detto di parlare? Non mi pare! Posa la bacchetta!" ribadì Ron determinato a non lasciarsi incantare.
"Ma sei scemo? Ti ho detto che sono io! Draco! Stai dormendo ancora?" gli ringhiò contro il biondo, senza esitare ad estrarre finalmente la sua bacchetta e puntarla sul suo presunto avversario.
Ron represse uno sbuffo ma si mantenne fermo come una roccia.
"Lo so che sei tu! Che ci fai in piedi? Non mi sei mai stato simpatico, e sapevo che prima o poi avresti fatto una mossa falsa, che credi di fare eh?"
Draco si sentì sciogliere le ginocchia. Lenticchia era proprio un deficiente! L'essere cresciuto non gli aveva certo portato un po' più di maturità, tutt'altro.
"Avevo sete, sono venuto a cercare un po' d'acqua!" affermò Draco con stizza. Doversi giustificare con il fratello scemo era proprio il colmo!
"Se avevi sete potevi usare l'acqua del bagno!"
Draco non ci aveva proprio pensato, ma vista la precedente esperienza, quella stanza preferiva evitarla per un po'.
"Volevo dell'acqua fresca…" disse dunque, ormai stufo di quella diatriba.
"Non mi incanti Malfoy…" sibilò Ron con gli occhi dardeggianti, mentre alzava la bacchetta minacciosamente.
Degli scricchiolii distanti colsero l'attenzione di entrambi fino a che una testa rossa non fece capolino nel salotto, arruffata e gonfia di sonno.
"Che state facendo voi due?" esclamò Ginny realizzando in quel momento la scena di fronte ai suoi occhi.
Draco e Ron entrambi in boxer e maglietta si puntavano addosso a pochi metri di distanza le rispettive bacchette. Entrambi spettinati, entrambi furiosi.
"Il tuo fidanzato si è tradito!" esclamò Ron senza smettere di squadrarlo con rabbia.
"Tuo fratello è malato di mente!" ribatté Draco non meno attento al suo avversario.
Ginny si passò una mano tra i capelli scotendo la testa.
"Se uno di voi non fosse mio fratello e il mio fidanzato non portasse i calzini tirati su fino a mezza gamba, molto probabilmente troverei molto sexy e virile una scena del genere… ma dato che sono anche molto assonnata bè, finitela che non siete un bello spettacolo e andatevene a letto!" e così dicendo si portò al frigorifero, scansando Draco, estraendo una bottiglia di acqua fresca.
"Ma dov'era? Io non l'ho trovata prima!" si lasciò sfuggire Malfoy abbassando di poco la guardia.
Ginny fece spallucce versando un po' d'acqua per lei e per i due contendenti.
"Sedetevi sul divano…" ordinò con voce imperiosa che somigliava in maniera impressionante a quella della signora Weasley.
Draco per un attimo si fece pervadere da un brivido terrore.
"Mi spiegate cosa stavate facendo? Insomma ormai non siete più dei ragazzini! I tempi delle stupide discussioni sono finite. Siete o non siete uomini adulti? Perciò comportatevi come tali. Io voglio… anzi pretendo che prima del mio matrimonio tra voi due non ci sia più alcuna questione irrisolta, per cui, se avete qualcosa da dirvi vedete bene di chiarirvi questa sera, altrimenti saranno grossi guai… per entrambi!" e lanciando un'occhiata esplicativa ad ognuno di loro si allontanò di nuovo su per le scale.
Draco e Ron si lanciarono un'occhiata in tralice e poi tornarono a guardare dritto di fronte a loro cercando di ignorarsi in qualche modo.
"D'accordo…" cominciò Draco incrociando le braccia "Chiedimi scusa e concludiamo la faccenda."
Ron represse una risatina divertita.
"Io chiedere scusa a te? Per cosa? Semmai sei tu quello che mi deve chiedere scusa!"
"Io? Io non ho nulla per cui chiedere scusa!"
Ron si volse con ferocia.
"Come no? Hai tutto da farti perdonare, a partire dal fatto che ti sei fidanzato con mia sorella!"
Draco alzò le braccia al cielo con stizza. Cominciare una discussione proprio su quell'argomento non era proprio il caso.
"Senti… non ho intenzione di chiedere scusa per una cosa che voglio fare! Io e tua sorella ci siamo messi insieme perché ci vogliamo bene, se ci sposiamo non lo facciamo per divertimento, siamo grandi e vaccinati, entrambi consapevoli delle nostre scelte! Io non so che problema hai ancora con me, ma vediamo davvero di chiarirlo, perché francamente sono stufo di dovermi giustificare per qualsiasi cosa! E sono stufo di vedere Ginny sempre in agitazione per questo!"
Ron osservò il ragazzo senza mutare la sua espressione, anche se il monologo di Draco sembrava in qualche modo averlo messo nelle condizioni di farlo riflettere. Forse aver tirato in ballo i sentimenti di Ginny non era stata una mossa sbagliata. Forse avrebbero potuto cominciare a discutere in maniera un po' più matura. Ron incrociò le lunge gambe sul divano e guardò il soffitto.
"Vuoi sapere che problemi ho con te? Non mi piaci! Non mi sei mai piaciuto!"
"Guarda che la cosa è reciproca…" commentò Draco a mezza voce.
"Io non so cosa Ginny abbia trovato in uno come te. Francamente ho sempre pensato meritasse qualcosa di meglio, di molto meglio!"
"Qualcuno come Potter, per esempio?" domandò Draco non nascondendo il disgusto nelle sue parole.
"Sempre meglio lui, di un ex Serpeverde, sbruffone e stronzo come lo eri tu ai tempi della scuola!"
"Sì, non mi sono fatto mancare nulla ad Hogwarts!" esclamò Malfoy con un sorrisetto ironico stampato in viso.
Ron sospirò a fondo coprendosi le gambe con la coperta.
"Ginny dice che sei cambiato…" sussurrò forse un po' rassegnato "Io il cambiamento non l'ho visto… ma sei lei mi assicura una cosa, tendo a crederle. Il fatto che però tu non mi piaccia resta. Questo non posso cambiarlo."
Draco fece una smorfia e si strinse nelle spalle.
"Idem. Ti assicuro che non starei nemmeno tentando di fare un dialogo civile con te se non fosse per Ginny…"
Ron gli scoccò un'occhiata strana.
"Le vuoi bene davvero?" chiese quasi sussurrando, tanto che Draco dovette formulare mentalmente la domanda un paio di volte prima di rispondere.
"Bè… se non fosse così, questa sera non sarei nemmeno venuto qui!" ammise, senza credere di poter fare una confessione simile proprio a Ron. "Insomma, io non so a cosa siete abituati voi, ma questa riunione di famiglia mi ha steso! Letteralmente!"
Ron finalmente si lasciò andare ad una risata rilassata.
"Le famose cene Weasley! Sono un test decisamente efficace…" disse strofinandosi gli occhi, soddisfatto "Se superi questa prova, sei della famiglia!"
"Un test?" domandò Draco spiazzato.
"Certo, un test. La mamma non lo sa, ma la tradizione è nata praticamente da quando Bill portava le sue fidanzate a casa! Non hai idea di quante ne abbiamo fatte scappare… Penelope invece, la moglie di Percy, ha resistito…"
"Ma siete dei sadici!" sussultò Draco scioccato.
"Non fraintendere… non tutto ciò che facciamo nasce da un calcolo… però diciamo che stasera ci abbiamo messo più impegno del solito. Conoscendoti…"
"Grazie…"
"Non c'è di che…" mormorò Ron "Comunque il test mi pare tu lo abbia passato, più che brillantemente anche… ed è questo che mi fa incazzare da matti."
"Spiacente." Disse Draco sarcastico "Questo spero non voglia dire che ora faccio parte della famiglia."
Ron fece una smorfia piuttosto eloquente.
"Ne facevi già parte dal giorno in cui ti sei messo con Ginny… accetti lei, accetti anche noi. Il problema sta nel fatto se noi riusciremo ad accettare te. Ma data la situazione…"
Draco tossicchiò nervosamente, la situazione era leggermente surreale, mai e poi mai nella sua vita avrebbe pensato di dialogare così amabilmente con il migliore amico del suo peggior nemico.
Improvvisamente Grattastinchi, sceso dal divano per sgranchirsi le gambe, spiccò un balzo finendo dritto dritto sulle ginocchia di Ron, accoccolandosi tra le sue gambe, appagato.
"Gattaccio…" fecero i due in simultanea, lanciandosi uno sguardo preoccupato.
"E' il gatto più orrendo che abbia mai visto…" commentò Draco allontanandosi leggermente.
"E lo dici a me?"
"Mi spieghi allora perché te ne prendi cura?" domandò Draco cominciando al alzarsi. Forse era arrivato il momento di tornare a letto.
"Hermione…" mormorò il rosso tristemente, cercando di spostare il gatto affinché non gli gravasse sullo stomaco come un grottesco piumino di pelo.
"Zerbino…" commentò Draco allontanandosi.
"Ha parlato…" esclamò Ron cercando di spolverare la coperta per rimettersi a dormire "Oh Malfoy!" lo richiamò poi, alzando la testa quel tanto che bastava per farsi vedere dal biondo "Se fai soffrire mia sorella… ti taglio le palle, siamo intesi?"
Draco non dovette guardare il gesto più che esplicito delle dita di Ron e il suo sguardo crudele per capire che lo avrebbe fatto davvero.

Svegliarsi al mattino guardando il viso della persona amata, è forse il modo migliore per cominciare la giornata. Svegliarsi al mattino guardando il viso della persona che più si detesta al mondo, è forse il modo peggiore per cominciare la giornata. Se poi si aggiungono i postumi per una sbornia colossale il quadro è perfetto.
Draco si mise a sedere, arricciando le labbra in una smorfia, osservando il ragazzo che ancora dormiva nel letto di fianco al suo. In quel momento Harry emise un grugnito inarticolato, mentre un filo di bava gli scendeva dall'angolo della bocca.
Draco raccattò i suoi vestiti e li indossò rapidamente. Puzzavano di fritto e di birra. Avrebbe dovuto portarli in tintoria e concedersi lui stesso un lungo bagno per lavar via quell'odore opprimente. Scese di sotto silenziosamente, o almeno ci provò dato che le scale scricchiolavano rumorosamente a ogni suo passo.
Dalla cucina proveniva un buon profumo di caffè. Bene.
Non appena entrò si accorse che era presente solo Ginny. Anche il divano dove aveva dormito Ron era vuoto. Decisamente meglio.
"Buongiorno" lo salutò la ragazza, sollevandosi sulle punte dei piedi e baciandolo sulle labbra.
"'giorno" rispose Draco, avvolgendole la vita con le braccia.
"Volevo scusarmi con te per il comportamento dei miei fratelli... non so cosa gli sia preso..." mormorò Ginny a bassa voce.
"Non importa"
"Cosa?" ribattè la ragazza con tono incredulo, spalancando gli occhi.
"Ho detto che non importa" rispose Draco, stringendosi nelle spalle.
"Sei davvero il fidanzato migliore del mondo" esclamò Ginny, baciandolo ancora.
Draco si staccò da lei di malavoglia, passandosi una mano tra i capelli ancora spettinati.
"Devo andare. Devo passare da casa e cambiarmi. Ho un pranzo di lavoro... anche se non so ancora come farò a mangiare. Ieri sera credo di aver immagazzinato scorte alimentari per un mese!"
"D'accordo. Ci sentiamo più tardi?"
"Certo" rispose Draco, deponendole un ultimo, frettoloso bacio sulle labbra.
"Ti amo" aggiunse Ginny prima che lui si smaterializzasse.
Si materializzò nel suo salotto e si abbandonò sul divano con uno sbuffo. Lasciò il suo sguardo vagare sui suoi mobili moderni, sulle pareti, tappezzate da quadri dall'enorme valore artistico, sui tendaggi bianchi e a un tratto si sentì solo.
Solo nel suo bel appartamento ordinato e dall'odore non ben definito. Era tutto un pò asettico e impersonale, come la camera di un albergo.
Draco prese un foglio e vi scrisse sopra solo poche parole:

Ginny, questo pomeriggio posso venire a prendere il tè a casa tua?
Draco


La porta scivolò silenziosamente sui cardini, rivelando la figura sorridente della signora Weasley.
"Draco, caro!" lo accolse, abbracciandolo come se non si vedessero da molto tempo, invece che dalla sera precedente.
"Buongiorno, signora" rispose al saluto Draco, rigido come un paletto, mentre la donna lo liberava dalla sua stretta.
"Quante volte ti ho ripetuto di chiamarmi mamma! O almeno Molly!" lo rimproverò, sventolandogli un indice davanti al naso "Vieni con me! Ginny arriva subito" gli disse scortandolo in cucina, dove un altro ragazzo era seduto al tavolo intento a mangiare una fetta di crostata.
"Potter! Ma non ce l'hai una casa tua?" ringhiò Draco schifato.
"Su bambini non litigate, mentre vado di sopra a controllare a che punto è Ginny" disse Molly, sparendo su dalle scale.
Draco guardò nuovamente ora Harry ora la crostata. Doveva ammettere che aveva un aspetto invitante. Si sedette di fronte al ragazzo e si tagliò una fetta di torta, addentandola con gusto.
Poco dopo arrivò anche Ron. Si bloccò sulla soglia, con la fronte aggrottata in un'espressione di disappunto, notando Draco nella cucina.
L'ex Serpeverde gli rivolse un cenno di saluto con il capo.
Ron rispose allo stesso modo, accomodandosi di fianco al suo migliore amico e servendosi un pò di crostata.
"Chi l'avrebbe mai detto?" borbottò Harry dopo qualche minuto, innaffiando la torta con un pò di limonata.
"Cosa?" ringhiò di rimando Draco, senza smettere di mangiare.
"Avresti mai creduto possibile... questo. Noi tre, seduti allo stesso tavolo, a mangiare una fetta di torta?" spiegò il mago con gli occhiali.
"Se lo avessi creduto possibile, mi sarei gettato nel lago con una pietra legata al collo" rispose Draco, ingurgitando l'ultimo boccone di torta.
"E io ti avrei aiutato a cercare una pietra abbastanza grande per tenerti sott'acqua." aggiunse Ron con la bocca piena.
Harry gli scoccò un'occhiata indecifrabile.
"Un'altra fetta?" gli chiese.
"Taglia" rispose Draco "Sia chiaro, però, che voi due continuate a non piacermi." aggiunse secco.
"Non c'era nemmeno bisogno di specificarlo! Neanche tu mi vai a genio!" ribattè Ron.
"Concordo." aggiunse Harry.
E tutti e tre si rimisero a mangiare la torta di mamma Weasley, inconsapevoli di essere spiati da una sorridente Ginny.

Fine? No, certo che no, siete tutti invitati al matrimonio... ovviamente pregati di prendere posto in chiesa dalla parte dello sposo!

***

E la storia finisce qui... per ora, come avete letto dall'ultima frase, ma non è detto che non ci faremo risentire ancora. Per adesso però non ci resta che salutare tutti e ringraziare tutti, ma proprio tutti quelli che ci hanno recensito e trasmesso il loro entusiasmo per questa ff. Lo ribadiamo siete MITICI! Ma non vi abbandoniamo oh no, ci faremo sentire nuovamente!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=21910