Ho bisogno di te

di lafatablu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 01 ***
Capitolo 2: *** Parte 02 ***
Capitolo 3: *** Parte 03 ***
Capitolo 4: *** Parte 04 ***
Capitolo 5: *** Parte 05 ***
Capitolo 6: *** Parte 06 ***
Capitolo 7: *** Parte 07 ***
Capitolo 8: *** Parte 08 ***
Capitolo 9: *** Parte 09 ***
Capitolo 10: *** Parte 10 ***
Capitolo 11: *** Parte 11 ***
Capitolo 12: *** Parte 12 ***
Capitolo 13: *** Parte 13 ***
Capitolo 14: *** Parte 14 ***
Capitolo 15: *** Parte 15 ***
Capitolo 16: *** Parte 16 ***
Capitolo 17: *** Parte 17 ***
Capitolo 18: *** Parte 18 ***
Capitolo 19: *** Parte 19 ***
Capitolo 20: *** Parte 20 ***
Capitolo 21: *** Parte 21 ***
Capitolo 22: *** Parte 22 ***
Capitolo 23: *** Parte 23 ***
Capitolo 24: *** Parte 24 ***



Capitolo 1
*** Parte 01 ***


 

Ho bisogno di te.

Versione completa di I need you già pubblicata nelle mie storie.

~~~ ~~~ ~~~

Collocata nella terza stagione di Angel e nella sesta stagione di Buffy,

questa storia parla di come a volte sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto,

per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza.

~~~ ~~~ ~~~

Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.

Il titolo è orribile ma non mi viene in mente altro.
Per il momento non è un NC17 (nel caso lo diventasse, avvertirò, ma non credo che mi spingerò oltre).

Voglio però fare una piccola raccomandazione.

Se siete fans di Cordelia e Spike, questa storia non fa per voi.

Loro due, non sono ritratti in modo dolce, anche se ..Cordelia ha dei reali motivi per il suo strano comportamento

Mentre Spike, beh lui è Spike ..e non è un mistero che io non lo amo!!

 

 

Ho bisogno di te.

 
Prologo


“Allora? adesso che c’è? eravamo tutti d’accordo, perché ora siete così nervosi? Abbiamo fatto la cosa giusta, no?” Chiese Gunn mentre tamburellava su un libro con una matita.

Fred sospirò pesantemente e si massaggiò il collo “Charles puoi smettere con quella matita per favore?” Sorrise stancamente e continuò, “Forse siamo stati troppo precipitosi, Cordelia sarà furiosa quando lo saprà, oppure no.. ma avremo dovuto dirlo prima a lei. Ad ogni modo Angel è stato informato e se va bene a lui, dovrebbe essere tutto ok, giusto?”

Lorne ingoiò tutto d’un fiato il suo liquore preferito e pareva visibilmente preoccupato, il pensiero di dover affrontare l’ira di Cordelia non lo riempiva certo di gioia. Eh si, la ragazza a volte esagerava con la sua forte determinazione e spesso feriva le persone con il suo modo di fare autoritario. Non che Lorne non le volesse bene, ma non sempre apprezzava il suo comportamento. Tentò di rispondere a Gunn e a Fred, ma fu interrotto dalla nuova arrivata che entrò nella hall dell’ Hyperion, e con passo spedito si dirigeva verso la sua scrivania. Roteando gli occhi spazientita, portò le mani ai fianchi e rivolse lo sguardo verso le scale che portavano al piano superiore, mostrando in modo evidente tutto il suo fastidio per la nuova situazione.

“Oh no, non ditemi che è andato avanti così per tutta la notte”. Nessuno rispose e lei incalzò. “Allora? Qualcuno è salito su per vedere cosa sta succedendo? Non può farcela da solo, lui non ha il tocco di una donna, nonostante il suo gusto nel scegliere i vestiti e adesso dovrà ascoltarmi, che lo voglia o no.”

Gunn abbozzò un sorriso “Buongiorno anche a te Cordelia ..e si, è andato avanti così per tutta la notte. Un vero strazio”

“Quasi per tutta la notte, non tutta la notte” corresse Fred, che fu colta da un attimo di puro terrore, ma cercò di farsi coraggio comunque, d'altronde l’idea era stata sua. Qualcuno doveva pur informare Cordelia della loro decisione. “Il fatto è, come hai detto tu, che lui ha bisogno d’aiuto e noi abbiamo deciso..”

Lorne le fece cenno di tacere “Dolce Fred, è meglio aspettare che torni Wesley da..tu sai dove.”

Cordelia, pur notando una certa tensione nel gruppo, decise di ignorarli e incalzò ancora “qualcuno è andato su? avete verificato che tutto sia sotto controllo?” Fred annuì velocemente e Lorne tentò di rassicurarla “oh si, visto che nessuno di noi ha dormito, siamo andati su e giù per tutta la notte a turno, ma niente da fare..quel moccioso ha urlato quasi ininterrottamente, come se lo stessero sgozzando. Neanche la mia musica è riuscito a calmarlo.”

Fred sorrise a Lorne e in cuor suo pregò che Wesley arrivasse al più presto. Avrebbero messo Cordelia davanti al fatto compiuto e lei alla fine avrebbe accettato la loro decisione. Certo, decisione che avevano preso senza consultarla, ma lei era stata contraria all’idea sin dall’inizio e aveva mostrato molta ostilità, senza lasciare spazio a repliche.

Non se ne parla proprio, Fred. Quando ho detto che c’è bisogno del tocco di una donna, intendevo dire di una donna donna, una donna vera, non uno scherzo della natura. Quindi no, quella non è un opzione praticabile.”

Si, grosso modo, quelle erano state le parole di Cordelia e nessuno aveva osato controbattere. Poi Cordelia aveva lasciato l’albergo e aveva passato la notte a casa sua, mentre loro erano stati svegli per tutta la notte. Era impossibile dormire con il pianto di Connor che incessantemente martoriava le loro orecchie. Fred ricordava gli eventi delle ultime ore e per supportare la tesi che la loro decisione fosse più che giusta, sentì risuonare dentro sé le parole di Angel.

Avanti piccolo, andrà tutto bene. Lo so che sei spaventato, lo sono anche io ..ma ora smetti di piangere. Non siamo soli, hai sentito la zia Fred? Fra poche ore..noi due..

Fu quello il momento in cui il piccolo smise di piangere, almeno per qualche minuto. Sembrava più interessato a seguire il suono della voce di suo padre, quasi come comprendesse il significato delle sue parole.

Fred sorrise a se stessa, non le importava di cosa potesse dire Cordelia. Vedere la gioia di Angel era una cosa così rara e lei voleva assolutamente aiutarlo in questa nuova fase della sua vita, anche se questo avesse comportato il fatto di inimicarsi Cordelia. Fred non capiva neppure perché lei fosse così ostinata con il suo “non se ne parla proprio”. Non che Angel acconsentì subito, questo no.. anzi inizialmente era stato un “NO” fermo e deciso. Ma Fred, aiutata anche da Wesley, Gunn e Lorne, aveva insistito così tanto che alla fine lui cedette, riconoscendo che al momento quella decisione era la loro unica ancora di salvezza.

In oltre Fred ricordava benissimo il momento in cui nacque Connor e ricordava le parole di Darla, visto che oltre ad Angel, lei era l’unica presente in quel vicolo sotto la pioggia, con Holtz alle loro spalle che li minacciava con una balestra.

La loro decisione, maturata nelle ultime ore, in fondo era anche un modo per tenere fede all’ultimo desiderio di Darla.

Devi fare di tutto per proteggere questo bambino. C’è una sola persona al mondo che darebbe la sua vita per lui, così come sto facendo io. Lei è l’unica che può proteggerlo e amarlo così come lo amo io. In quattrocento anni di vita, non ho amato nessuno in questo modo. Tu assicurati che lui lo sappia.”

Poi Darla divenne polvere, lasciando suo figlio sulla nuda terra, e Fred sentì Angel pronunciare un nome, mentre avvolgeva suo figlio con il cappotto e lo stringeva fra le sue braccia, proteggendolo dalla pioggia. Fu in quel momento che Fred vide la sua vulnerabilità. Non aveva mai visto Angel così indifeso come in quel momento. Nemmeno a Pylea, quando era emerso il suo IO vampirico e lui aveva pianto per la paura che i suoi amici non potessero sopportarne la vista.

Ricordando ancora gli eventi delle ultime ore, pensò sempre più, che avevano fatto la cosa giusta. Era grata a Wesley per essere rimasto con loro e dopo ore di insonnia, si ritrovarono tutti nel suo ufficio, dove l’ex osservatore era intento a consultare i suoi libri.

 

..e il piccolo Connor ancora piangeva!

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Capitolo 2
*** Parte 02 ***


 

 

 

Parte 2

La nascita miracolosa del figlio di due vampiri era un fatto senza precedenti. Wesley doveva saperne di più. Da ore, l’ex osservatore era intento a consultare i suoi libri, avrebbe voluto informare Rupert Giles per consultarsi con lui e questa sera non escludeva di farlo.

Gunn invece insisteva che era importante sapere come fare per combattere contro la setta di vampiri, che accerchiava da ore l’albergo e sosteneva che era importante incrementare il loro arsenale e la loro forza.

Lorne sottolineava che l’incantesimo di protezione non avrebbe retto a lungo, dopo tutto lui non era esperto di magia, lui era solo un demone empatico. Sarebbe stato utile consultare una vera strega.

Fred controllava ancora la lavagna in cui ore prima aveva stilato la lista dei nemici di Angel, che volevano rapire Connor. Più controllava e verificava e più si faceva strada in lei la convinzione che avevano urgente bisogno di un aiuto esterno. Aveva quindi riproposto la sua idea, quella che Cordelia aveva scartato subito, bollandola come una “pessima, pessima idea”.

Tutti e tre erano d’accordo che servissero: Competenza di un esperto. Armi e forza. Alta Magia.

Con enorme sorpresa di Fred, Wesley concordava con lei. “Si, Giles potrebbe aiutarci”. Anche Gunn era d’accordo “Beh, si dice che nessuno possa battere una cacciatrice, quando si tratta di prendere a calci i cattivoni. Mi piace, ci sto!” Lorne acconsentì dicendo “Qui non servono solo i muscoli o i libri, avere con noi una strega esperta, adesso sarebbe davvero un grande aiuto ..e poi, sono amici di Angel, Wesley e Cordelia dopo tutto, quindi perché non chiamarli subito?”

Insomma tutto conduceva a Sunnydale. Pareva che la soluzione dei loro problemi portasse esattamente in quella direzione. Lì c’era Rupert Giles, lì c’era la strega potentissima e soprattutto, lì c’era la cacciatrice.

“Già, ma hai sentito prima? Cordelia pensa che non sia il caso, anche se non sono certa di aver capito il perché” rispose Fred “eppure, per più di una ragione, continuo a pensare che l’unica persona in grado di aiutare Angel, sia Buffy.”

Poi raccontò al gruppo ciò che aveva sentito da Darla, e Wesley, come fosse illuminato da un improvvisa folgorazione, prese in mano la situazione “Dobbiamo parlarne con Angel. Subito”

--- --- ---

“Che cosa? State scherzando, vero? Io dovrei fare cosa? secondo voi dovrei chiamare Buffy perché non riesco a far addormentare mio figlio?” Angel teneva in braccio Connor e passeggiava nervosamente per la stanza, era esausto. “Sono un padre terribile, non riesco neppure a farlo smettere di piangere ..sono un padre terribile”

“Angel non essere sciocco, ovvio che non stiamo dicendo questo” disse Lorne.

“Pensaci Angel” incalzò Wesley. “Guarda la cosa dal lato giusto, ovvio che qui non serve una babysitter, certo che no. Dico solo che abbiamo bisogno di aiuto e anche subito. L’albergo è circondato da un infinità di demoni che vogliono Connor per i più disparati motivi. Holtz e altri tuoi nemici non aspettano altro che mettere le mani su tuo figlio e come se non bastasse, la W&H è appostata là fuori con le sue squadre d’assalto. Non possiamo batterli, sono troppi. L’incantesimo di protezione sta per cedere. Serve la competenza di Willow, di Giles e.. la forza di..”

Angel gli lanciò uno sguardo torvo che avrebbe potuto incenerirlo all’istante.

“NO, Wes. Discorso chiuso, mi hai sentito? Non voglio coinvolgerla in questo, è chiaro?”

Connor, sentendo la voce agitata del padre, pianse ancora più forte, quasi come se avesse percepito la gravità del pericolo. Angel si sedette di nuovo, posandolo sulle sue ginocchia e cullandolo nel tentativo di rassicurarlo, ma inutilmente. Gunn, Lorne e Wesley si scambiarono uno sguardo fra il divertito e il preoccupato e insistettero ancora, ma Angel pareva non sentire ragioni.

“Insomma, perché no?” chiese Fred “Qual è il problema vero? Non vuoi chiedere aiuto perché hai paura di dire alla tua ex che hai un figlio e che sua madre è Darla? È questo il vero problema? Ma questo è insensato, siamo nel bel mezzo di un emergenza, sono certa che lei capirà. Si tratta comunque di salvare la vita di un innocente e Darla sarebbe..”

Fred si fermò a guardare Angel che pareva non ascoltarla. Era più interessato ad osservare il sorriso di suo figlio, che per un breve attimo aveva smesso di piangere.

Perché hai smesso? Si chiese Angel, mentre a sua volta, rispondeva estasiato al sorriso di Connor, con un altro sorriso.

“Sono le fusa” disse distrattamente Lorne, rispondendo alla domanda non espressa verbalmente da Angel. Lorne lo conosceva bene, aveva letto la domanda nella sua anima.

“Le fusa? Intendi dire come i gatti? cosa centrano le fusa con Connor e Buffy?” chiese Gunn.

Angel e Lorne si scambiarono uno sguardo di intesa che significava

“Io so - che tu sai - che io so”

Connor cominciò a piagnucolare di nuovo, ma più sommessamente, anche lui doveva essere esausto. Aveva solo poche ore di vita e già la fuori vi era un mondo crudele che non aspettava altro che poter banchettare con la sua carne. Senza spostare lo sguardo da Connor, Angel ignorò Gunn e con voce calma e pacata rispose a Fred.

Man mano che parlava, lei giurò di aver sentito un suono basso e profondo, proveniente dal petto e dalla gola di Angel, un suono ritmico e costante che pareva quasi ipnotico. Angel faceva le fusa? Oh cielo, non l’aveva mai notato prima.

“Fred, capisco la tua.. la vostra.. preoccupazione, ma sei completamente fuori strada. No.. non è quello il problema. Non ho paura di dire a Buffy di Connor, per il semplice motivo che lei sa già di Connor. Sa tutto, compreso il suo nome ..anzi lei ha saputo il suo nome prima di voi, visto che.. insomma, ok io adoro quel nome e sono stato io a sceglierlo, ma lei ha pensato che fosse bellissimo. Anche a Buffy è piaciuto subito, quindi è come se.. lo avessimo deciso insieme.. un nome Irlandese.. ecco era proprio questo che Buffy voleva.. e..”

Fred spalancò gli occhi incredula “ma… ma… quando? ..hai parlato con Buffy? Angel..?”

Nella stanza era calato il silenzio, Connor finalmente dormiva e Angel adattò il suono della sua voce, seguendo il dolce ritmo del battito del suo cuore. La voce non era che un sussurro e ricordò che le uniche volte che era stato in grado di fare questo, era stato sempre in presenza di Buffy, e ora ripeteva questo miracolo in presenza di suo figlio. Angel era connesso alla vita attraverso loro due, respirava il loro respiro e si sentiva vivo come non mai.

“Mentre voi eravate in ospedale con Connor, ho chiamato Buffy. Lei doveva saperlo e doveva saperlo subito. Io.. avevo bisogno che lei sapesse, capisci? Sa anche che potrebbe essere utile il suo aiuto, lei sa tutto.” chiuse gli occhi e poggiò la testa sullo schienale della poltrona.

“Andrà tutto bene, abbiamo solo bisogno di riposare un po’”

Ad un cenno di Lorne, Fred e Gunn uscirono dalla camera e Fred aspettò che anche Wesley li raggiungesse. “Wesley?” chiese Angel mentre sistemava Connor nella culla, “Chiama Sunnydale, parla con Giles e..”

Fred attese ancora, sperando di sentire le parole giuste “..e Willow e..” Fred tornò sui suoi passi “..e Buffy, avanti Angel, non c’è miglior tempo del presente”

Annuendo, Angel sorrise a Fred, mentre Connor si svegliò e cominciò di nuovo a strillare. Pareva che in quella culla vi fosserò le spine, decisamente il cucciolo preferiva le braccia del padre.

“Avanti piccolo, andrà tutto bene. Lo so che sei spaventato, lo sono anche io ..ma ora smetti di piangere. Non siamo soli, hai sentito la zia Fred? Fra poche ore..noi due..”

Così Wesley aveva chiamato Giles, ma non l’aveva trovato. Seppe che si era trasferito da tempo in Inghilterra. Neppure Buffy era a casa e non riuscì a parlare neanche con Willow. L’unico con cui riuscì a parlare fu Xander, che non disse molto, ma Wesley riuscì comunque a percepire un qualche disagio nella sua voce, come se fossero nel bel mezzo di una apocalisse, o come se non volesse avere nessuna conversazione con lui.

Fortunatamente Fred era piuttosto ostinata, e dopo numerosi tentativi, alle prime ore dell’alba riuscì a trovare Buffy. Pareva preoccupata per sua sorella e per Willow. Disse che Dawn, proprio poche ore prima, aveva rischiato di morire in un incidente d’auto in cui Willow era alla guida. Fred passò la telefonata a Wesley che spiegò la gravità della situazione. Concordarono subito che Buffy avrebbe preso il primo aereo e che in poche ore sarebbe stata a Los Angeles.

Vedendo il sorriso sul volto di Wesley, Fred volle sapere e lui rispose che sorrideva per le ultime parole dette da Buffy.

Avevo proprio bisogno di una vacanza ..e Angel ancora una volta mi sta aiutando. Beh, tecnicamente sono io che sto aiutando lui, ma..ancora una volta lui.. ok, ci stiamo salvando a vicenda.. abbiamo bisogno l’uno dell’altro e il momento non poteva essere migliore di così

 

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Capitolo 3
*** Parte 03 ***


 

Parte 3

“Dove è Wesley?” la voce di Cordelia interruppe il flusso dei suoi pensieri e Fred tornò alla realtà del presente. Davanti a lei, Cordelia teneva in mano un bicchiere di sangue e un biberon, mentre si accingeva a salire le scale. “Allora? Come mai non è ancora arrivato?”

Fred tentò di balbettare qualcosa di sensato, ma sperava che qualcuno venisse in suo soccorso. “Cordelia, come cercavo di dirti prima, io.. noi, tutti insieme.. abbiamo deciso che fosse meglio.. Wesley è all’aeroporto e..”

Lorne la bloccò subito “..e sta per arrivare, a breve sarà qui.. ehi attenta a non scambiare i liquidi, principessa... ad Angel il rosso e al piccolo il latte caldo”

Cordelia sorrise a Lorne, ma stava cominciando a spazientirsi con questi atteggiamenti strani di Lorne, Gunn e Fred e inoltre il pianto del bambino che proveniva dal piano superiore non aiutava certo. Quel piccolo sarà stato anche il figlio di Angel e lei con il tempo lo avrebbe anche amato, ma il suo pianto, al momento, era al quanto fastidioso.

“All’aeroporto? A far ché? Ok non importa, me lo direte dopo, ora devo far smettere questo strazio, come fatte a sopportarlo? Non vi da sui nervi?”

Cordelia Chase si voltò bruscamente e in un attimo fu in fondo al corridoio, al primo piano dell'albergo che ospitava la Angel Investigations. Nella mano sinistra una bottiglia di latte caldo, e nella destra un bicchiere di sangue di maiale. Si era auto assegnata il compito di contribuire alla nuova missione “Angel-con-Connor” e voleva farlo bene. Ciò significava che papà doveva mangiare, così come il piccolo demonietto urlante. Beh, almeno avrebbe smesso di piangere. Angel era un totale deficiente in certe cose, non sperava certo che lui vi riuscisse. Non senza il suo aiuto. Bussò piuttosto rumorosamente per annunciare la sua presenza e, senza aspettare risposta, entrò sfoderando il più smagliante dei suoi sorrisi.

Angel era seduto sul letto, appoggiato contro alcuni cuscini, mentre cullava Connor in braccio, e gli sussurrava qualcosa in una strana lingua. Alzando gli occhi, vide Cordelia alla porta e sorrise come un qualsiasi padre orgoglioso, innamorato di suo figlio.

“Ciao, sei già qui?”

“Angel? dove altro potrei essere? Ma che avete tutti quanti stamattina? Siete così strani”

Angel si alzò dal letto e solo allora vide il sangue e il latte che Cordelia teneva in mano

“Tutti quanti? Tutti quanti cosa?”

Cordelia roteò gli occhi al cielo, possibile che Angel fosse sempre un così tale pappamolle? Doveva sempre spiegarle tutto due volte? Decise che era meglio lasciar perdere.

"Ok ragazzi. La Pappa è pronta." Disse allegramente, poggiando il sangue sul comodino e poi con fare imperioso, fece cenno ad Angel di passargli Connor.

Angel si ritrasse subito e strinse suo figlio ancora più strettamente fra le sue braccia. “Non credo sia una buona idea ..e non abbiamo fame”

“Non è una buona idea? Ma ti rendi conto che non ha smesso di piangere per tutta la notte? Sei forse riuscito a farlo dormire? Avanti Angel, non fare storie. Dammi Connor e bevi il tuo sangue”

A malincuore, Angel cedette, discutere con lei era una battaglia persa in partenza. Posò Connor fra le braccia di Cordelia e già sentiva un orribile sensazione di vuoto. Esattamente come si era sentito i primi tempi al suo arrivo a Los Angeles, dopo aver lasciato Buffy. Un terribile vuoto incolmabile e un buco proprio in mezzo al cuore.

"Grazie" Disse lei, come se Angel avesse avuto una qualche possibilità di scelta. "Ora mangia" comandò, non a Connor, ovviamente.. ma al suo iperprotettivo padre.

"No, non ho fame e neppure Connor ne ha. Ha mangiato mezz’ora fa" Rispose Angel, ma prese comunque il bicchiere in mano, senza mai distogliere gli occhi da suo figlio. "Attenta alla testa. Tienilo bene, non vedi che penzola fuori dal tuo braccio? Devi sostenerlo, così" e si inginocchiò per sorreggere la testa di Connor e sistemarla meglio, mentre il piccolo non voleva saperne di aprire la bocca.

Davvero non ha fame? Pensò Cordelia, ma non è possibile. I bambini hanno sempre fame. Alla fine dopo un estenuante lotta di due volontà che si scontravano, Cordelia ebbe la meglio. Il piccolo cedette, aprendo la bocca e ingurgitando controvoglia quel liquido bianco e caldo. "Visto che aveva fame?" disse Cordelia trionfante. "E giusto perché tu lo sappia, ho intenzione di prendermi cura di lui molto spesso, non è vero piccolo?"

Angel si muoveva nervosamente e non vedeva l’ora che questo strazio finisse. Era solo a pochi centimetri da suo figlio, ma già ne sentiva la mancanza. Poggiò ancora le mani sulla sua testa, accarezzandola dolcemente e inalò il profumo di Connor che pareva avere un effetto calmante su lui. Dio lo amava già tantissimo e si sentiva totalmente connesso a lui.

Sapendo che Cordelia percepiva il suo nervosismo, Angel cercò di ritrarsi indietro, non voleva offenderla o urtare la sua sensibilità. Respirando profondamente il profumo caldo di suo figlio e chiudendo gli occhi, concentrò il suo udito fino a quando non sentì altro che il suono del battito cardiaco di Connor. Il ritmo lo cullava, e un sorriso contenuto si accese sulle sue labbra.

"E ora perché sorridi? Stai per dirmi, “Come farei senza di te?” Vedi come è tranquillo adesso? la zia Cordy si prenderà cura di voi due, che lo vogliate o no! Tu non sei in grado di gestire tutto questo da solo"

Angel si sentì leggermente ferito e non rispose. Sedendosi sul bordo del letto, guardò Cordelia attentamente, e si chiese se era anche vagamente consapevole, di come a volte, le sue parole potevano ferirlo. Si chiese anche come era stato possibile, pensare di essere.. di essersi innamorato di lei. Le voleva bene, questo era cosa certa, ma l’amava davvero come aveva creduto fino a pochi giorni fa? Perché la sentiva come un intrusa adesso? Perché lo infastidiva il suo modo di fare? Perché era stato così facile chiamare Buffy e parlare con lei, come se non si fosserò mai separati? L’ultima volta che si erano visti, fu giusto qualche settimana prima. Quando lei tornò dal.. dal paradiso. E perché Darla disse quelle parole prima di morire? Lei l’aveva supplicato di proteggere suo figlio e parlò esplicitamente di Buffy, indicandola come l’unica persona al mondo in grado di poter amare suo figlio, come solo una madre poteva fare. Perché l’insopprimibile bisogno di chiamarla e di dirle tutto? e perché la sua immediata comprensione? Si sarebbe aspettato almeno un po’ di disagio o chissà che altro, e invece no. Buffy si era commossa ed era stata felice per lui. Aveva pianto con lei al telefono, ma erano lacrime di gioia. Per entrambi. Buffy non chiese nulla di Darla. Buffy capì e basta, senza fare domande, e offrì subito il suo sostegno ancor prima di capire che Angel aveva bisogno d’aiuto. E la sua risata quando sentì il nome di Connor? “Angel è bellissimo. È perfetto!”

Angel guardò ancora Cordelia e sentì come se si fosse tolto un enorme peso dal cuore. No, lui non amava Cordelia, ed era felice di averlo capito adesso, prima che le cose potessero spingersi tanto oltre da non riuscire più a gestirle. Per fortuna, l’arrivo improvviso di Darla incinta, aveva dato un tale scossone alla sua vita, che ora le sue priorità erano completamente diverse. Ciò che prima gli era sembrato così importante, adesso passava totalmente in secondo piano. Non poteva più vivere come prima. L’amore era rientrato nella sua vita e questa volta non se lo sarebbe lasciato sfuggire. “Questo è un dono immenso, Angel. È vita” Le parole di Buffy, ancora una volta gli scaldarono il cuore. Solo lei e Connor contavano.

“Oh Dio, odio quando stai lì fermo come una statua ninja a rimuginare. Ehilà? Sveglia, ti ho fatto una domanda. E adesso perché tuo figlio si agita così tanto? Oh no, non ricomincerà a piangere, vero?”

Angel scattò subito in piedi, ma non fu così veloce da riuscire ad evitare che Connor rigurgitasse tutto il latte sulla costosa camicetta di seta di zia Cordy.

“Oh Dio, che schifo” Urlò Cordelia.

“Non aveva fame, Cordelia. Lui mangia ogni tre ore ed era troppo presto. È un fatto fisiologico ..il rigurgito intendo. Se lo stomaco è troppo pieno, espelle automaticamente ciò che non può contenere”. Angel prese Connor di nuovo fra le sue braccia e porse un panno alla sua amica

“Tieni. Datti una pulita, a Connor ci penso io. Ehi piccolo? Hai combinato un bel guaio, lo sai? ora la zia Cordy sarà furiosa”

“Non lo trovo divertente” Vedendo che Angel si sdraiava di nuovo sul letto, posando Connor contro il suo petto, Cordelia urlò tutto il suo disappunto “Ma sei matto? Ci credo che piange come un ossesso, chi vorrebbe stare sopra una cosa dura e fredda? Senza contare che puoi bloccargli la digestione, avanti ri dammi il bambino, è ora del bagnetto”

Cordelia aveva il raro potere di farlo sentire in colpa per ogni cosa e spesso dopo le sue osservazioni “amorevoli” si sentiva inadeguato e fuori dal mondo, e adesso l’aveva veramente ferito. “A lui piace invece. Lo so che non ho un battito cardiaco e che il mio corpo non emette calore, ma a Connor piace stare contro il mio petto”

“Ed è per questo che ha pianto tutta la notte? Perché le piace il freddo che emana il suo papà?”

“Non ha pianto tutta la notte, adesso non sta piangendo per esempio. Ci stiamo adattando, Cordelia. Io e lui stiamo imparando a conoscerci. È una cosa nuova per entrambi, sai?” disse Angel con un largo sorriso rivolto a Connor.

“Ma per favore” sbuffò Cordelia “Comunque sarà meglio che vada giù, meno male che in ufficio tengo sempre delle camice di ricambio, metterò anche questo nel conto del mio stipendio, cosa credi, paparino? Vado adesso, gli altri mi sono sembrati un po’ schizzati stamattina, forse è perché non hanno dormito e.. non ho capito perché Wesley..”

“Wesley ha passato la notte qui, adesso è all’aeroporto, e..”

sollevò la testa e guardò Cordelia con un sorriso che lei non aveva mai visto prima.

“..e presto sarà qui. È andato a prendere Buffy!”

“Che cosa? ma ti sei bevuto il cervello? Certo che si, non è quello che accade sempre quando si tratta di Buffy? vai completamente fuori di testa, proprio come hai fatto con Darla. Non avevi già toccato il fondo con lei? Adesso di nuovo Buffy? cos’è una mania la tua? È sempre una biondina a farti perdere il controllo. Eh no, bello, questa volta non lo permetterò”

Cordelia agitava le mani ed era molto arrabbiata. Voglio proprio sapere di chi è stata la brillante idea.. lo sapevo che mi nascondevano qualcosa! Pensò fra sé.

Spiegare a Cordelia che Darla e Buffy non erano la stessa cosa, era fiato sprecato. Angel lo sapeva bene, quindi preferì glissare l’argomento e comunque la sua vita privata non riguardava Cordelia e se è per questo, non riguardava nessun altro.

“Non avrei voluto coinvolgerla, so che sta vivendo un momento complicato della sua ‘nuova vita’ e non avrei voluto crearle altre preoccupazioni. Ma con Fred e gli altri, abbiamo convenuto che abbiamo urgente bisogno d’aiuto. Hai notato niente venendo qui? Hai visto tutte quelle auto appostate la fuori? Cosa credi che stiano aspettando? Se l’incantesimo di protezione cedesse adesso, nel giro di pochi minuti saremmo tutti morti”

“D’accordo Angel..” disse Cordelia tentando di calmarsi “siamo in una situazione di emergenza, ma anche altre volte lo siamo stati, e siamo riusciti a cavarcela da soli. E comunque, tu pensi che Buffy sarà felice di sapere di Connor? Cosa le dirai? ‘ciao amore, non ho mai smesso di amarti, oh si tranne quella volta che sono andato a letto con Darla e.. ops.. sai, ci ho pure fatto un figlio insieme?’ E pensi che lei capirà? Pensi che sarà davvero disposta ad aiutarti?”

“Cor.de.lia” ringhiò Angel fra i denti in modo esasperato.

Ma lei era già fuori e non lo ascoltava più. Naturalmente solo dopo aver sbattuto la porta tanto forte da far sobbalzare Connor, spaventandolo e facendolo svegliare di soprassalto.

“Sshh piccolo, va tutto bene ..è solo la zia Cordy dopotutto, nulla che non possiamo tenere sotto controllo”

Angel non era affatto preoccupato per Cordelia, pensava davvero ciò che aveva sussurrato al suo cucciolo, e più ci pensava e più si convinceva, che avere Buffy accanto, era tutto ciò di cui aveva bisogno adesso, anzi no.. tutto ciò di cui avevano bisogno. Si, entrambi.

Lui e Connor!

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Capitolo 4
*** Parte 04 ***


 

 

 

Parte 04

 

“E quando avevate intenzione di dirmelo?” chiese una furiosa Cordelia entrando nell’ufficio che un tempo era stato di Angel, prima che Wesley diventasse il nuovo capo.

“Voi non avete idea in che guaio vi siete cacciati. Non eravamo già messi male, senza dover aggiungere altri problemi? Lasciate che ve lo dica più chiaramente che posso. Angel e Buffy insieme, sono una mina vagante. Sono come una bomba ad orologeria. Sono una minaccia per il mondo intero. Voi non sapete che cosa può diventare Angel quando sta vicino a lei. Voi non eravate a Sunnydale l’ultima volta che Angelus era libero di girare per il mondo. Non potete sapere, perché non avete avuto il piacere di incontrarlo, e io non permetterò che accada ancora. Buffy può tornare indietro anche subito, perché non abbiamo bisogno di lei.”

Fred aveva sentito Wes al telefono pochi minuti prima e sapeva che a momenti sarebbe stato di ritorno. Sapere che Cordelia era stata informata da Angel le diede nuova forza e coraggio. Voleva bene a Cordelia, ma spesso era intimorita da suo atteggiamento e sapeva che lei, la pallida e fragile Winifred Burkle, non poteva competere con la “principessa” Cordelia che rivendicava il suo trono e non perdeva occasione per ricordare a tutti, che lei e solo lei possedeva lo scettro del comando.

Tutti erano intimoriti da lei, persino Wesley e Angel, ma la verità era, che Fred non era ne timida ne fragile e che, da sola, era riuscita a sopravvivere per cinque anni in una dimensione demoniaca. Quando sentiva aria di pericolo, allora veniva fuori tutta la sua forza.

“Abbiamo preso questa decisione tutti insieme. Si tratta di fare la cosa giusta, rammenti Cordelia? difendere gli indifesi ad ogni costo. Chiunque essi siano ..e adesso Connor e Angel hanno bisogno di protezione. Hai davvero così poca fiducia in lui? pensi davvero che metterebbe in pericolo suo figlio? Io credo di no.”

Cordelia avrebbe voluto interromperla ma Fred continuò

“Buffy sta venendo qui con una strega, l’amica della sua amica. Tara. Noi abbiamo deciso tutti insieme perché questo è l’unico modo per mettere in salvo Connor. Se tu fossi stata qui con noi stanotte, anzi che dormire comodamente nel tuo letto, saresti stata informata per tempo. Non era nostra intenzione agire di nascosto da te. Semplicemente abbia fatto la cosa giusta”

Cordelia stava per replicare, quando un lampo accecante colpì tutti quanti, facendoli sbalzare a terra violentemente. “L’incantesimo di protezione è andato” urlò Lorne. “Possiamo cominciare a dire le nostre preghiere, perché non usciremo vivi da qui”

Un altro lampo seguì il precedente e in lontananza sentirono un canto lento e dolce, come una nenia antica. Un immensa luce bianca avvolse l’intero edificio e in quel momento si spalancarono le porte da dove riuscirono ad intravedere tre figure avvolte da una intensa luce blu che si facevano strada all’interno della hall. Si alzarono di scatto, mettendosi in posizione di lotta, pronti ad affrontare la nuova minaccia, ma Gunn urlò “Fermi. È Wesley.”

 

“Invisibilis ad malum. O dea, iubeo. Nos Absconde a tenebris”

 

A quelle parole, la luce blu scomparve e tutti poterono vedere chi si celava dietro essa.

 

“Hai ripristinato l’incantesimo di protezione?” Chiese Wesley

“Si, ma ho anche celato la nostra vista all’esterno. Loro non possono più vederci, almeno fino al tramonto” rispose Tara.

“Bene. Proprio quello che ci serve. Angel non può muoversi durante il giorno e abbiamo così il tempo di pianificare una via di fuga. Qua non può restare, deve lasciare Los Angeles” disse Buffy.

 

Lorne, Fred e Gunn erano frastornati e senza parole, ma felici di vedere i nuovi arrivati. Cordelia invece era stranamente silenziosa e squadrandola dalla testa ai piedi, non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Buffy. Sembrava cambiata, forse era anche più bella di come la ricordasse.

“Buffy! chi non muore si rivede a quanto pare. Anche se nel tuo caso, forse è meglio dire chi “resuscita” si rivede. Come sei stata nell’aldilà? non bene immagino, visto che sei voluta tornare fra i vivi. Questa cos’è la terza volta? Quante volte sei morta? Ho perso il conto. Comunque bentornata, Buffy. Ora dimmi, perché sei qui?”

Era come ricevere un pugno sullo stomaco o uno schiaffo in pieno viso, per il modo in cui le parole erano state deliberatamente pungenti. Pronunciate solo per il gusto di ferire. Buffy, aveva dimenticato quanto potesse essere velenosa la lingua di Cordelia, persino Anya impallidiva di fronte al dispotismo della sua ex compagna di liceo. Perché Angel diceva che era cambiata? A lei non sembrava proprio. Forse il tempo aveva un po’ addolcito Cordelia, ma a quanto pareva lo nascondeva bene, perché Buffy non notò nessun sostanziale cambiamento in lei. E il peggio era, che il resto dei presenti, nonostante fossero a disagio, avevano talmente paura del disprezzo di Cordelia, che preferivano rimanere in silenzio. Insomma proprio come ai vecchi tempi, quando Cordelia tiranneggiava e inceneriva tutti con un solo sguardo.

Ma non tutti erano disposti a stare in silenzio.

“Ciao Buffy, io sono Fred e.. ci siamo sentite prima al telefono.. grazie per..”

Buffy ignorò Cordelia e sorrise a Fred, la salutò calorosamente e salutò anche gli altri, presentando Tara a chi non la conosceva e Wesley le presentò al resto del gruppo.

“Bene, adesso che abbiamo scoperto che tutti abbiamo un nome, mi dici cosa ci fai qui?” Disse Cordelia

Buffy rivolse ancora lo sguardo verso lei “Ciao Cordelia. Sono qui per Angel. Dove è?”

Cordelia le si piazzò davanti, incrociando le braccia al petto, e la guardò con tono di sfida. Il linguaggio del corpo non lasciava molti dubbi circa le sue intenzioni. “Angel sta riposando e non vuole vedere ness..”

Fred ne aveva abbastanza. Era stanca, non dormiva da ore e lo stress dell’essere stata sotto assedio tutta la notte cominciò a farsi sentire. Trovava Cordelia irritante oltre ogni limite. Non sapeva che rapporto ci fosse fra le due e non le interessava. Buffy era anche sua ospite e non poteva permettere che stupide beghe da liceali, rovinassero i loro piani. Interruppe quindi Cordelia senza esitazione e prese Buffy per un braccio.

“Andiamo Buffy, ti accompagno su da..”

Non poté continuare oltre perché vide che Buffy ormai non l’ascoltava più.

Segui il suo sguardo che era rivolto verso l’alto e proprio là, nel corridoio al piano superiore, quasi nascosto da un arco, vi era Angel con il suo dolce fagottino fra le braccia. Stava in piedi e si ergeva in tutta la sua imponente figura, mentre incredulo, guardava verso il basso.

Fred fece un passo indietro, quasi con pudore, non voleva in alcun modo invadere il loro spazio.

Buffy si mosse in avanti come un automa e cominciò lentamente a salire le scale. Angel seguì i suoi movimenti e scese alcuni gradini, da prima lentamente poi quasi corse per raggiungerla. Esattamente come fece Buffy. Si incontrarono a metà strada, e nell’attimo esatto in cui si raggiunsero, il mondo intorno a loro scomparve. C’erano solo loro due.

Beh, non esattamente.

C’erano solo loro tre.

Non parlarono, non servivano le parole. Il loro linguaggio era fatto di sguardi, di occhi umidi di commozione che si perdevano negli occhi dell’altro. Il loro era un codice antico, comprensibile solo a chi sapeva vedere con il cuore.

Come una corrente sotterranea, che scorreva fra i loro corpi, se solo si fossero sfiorati per un istante, furono avvolti dal profumo delle loro anime. Era come se non si fossero mai lasciati.

Come sempre, quando stavano vicino, il mondo esterno sfumava i propri confini e loro entravano in una dimensione di sogno. Si abbracciarono e insieme risalirono le scale, prima di scomparire completamente allo sguardo degli altri.

Angel sentì il suo dolore e la sua disperazione. Subito. La strinse più forte.

Buffy sentì la sua paura e la sua vulnerabilità. Subito. Lo strinse più forte.

In silenzio, strettamente abbracciati, felici solo di essersi ritrovati, il mondo moriva e loro si ritrovavano ancora.

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Capitolo 5
*** Parte 05 ***


 

 

 

 

Parte 05

 

Sembrava che il tempo si fosse fermato. Perché con Angel era sempre così dannatamente semplice e bello, ma allo stesso tempo difficile e complicato? Per Buffy fu una cosa naturale aprire il suo cuore ad Angel, aveva bisogno di raccontare ciò che era diventata la sua vita. Per un po’ erano rimasti in silenzio, godendo solo della reciproca vicinanza, ma poi Buffy cominciò a parlare e come sempre accadeva, Angel ascoltava mentre la stringeva fra le sue Braccia.

“..Non so cosa fare con Willow. Sta usando troppo la magia.. la notte scorsa ha quasi ucciso Dawn.. e io non ero lì a fermarla. Ho lasciato mia sorella da sola per tutta la notte. Ero troppo occupata a.. a perdermi.. con..”

Soppresse un singhiozzo che morì nella sua gola e ingoiò le lacrime che minacciavano di uscire. Sorrise, ma era un sorriso triste. Non riusciva neppure a pronunciare quel nome. Non davanti ad Angel e si chiedeva se lui avesse mai potuto comprendere. L’amava a tal punto da poter sopportare anche questo? Poteva dire a lui di essere stata a letto con Spike, pur non amandolo e solo perché aveva il disperato bisogno di sentirsi ancora viva?

Connor dormiva tranquillamente nella sua culla. Buffy si era commossa nel vedere questo dolce batuffolino che odorava di buono. “È così piccolo. Così indifeso” disse in un sussurro. Voleva toccarlo, stringerselo al cuore, ma allo stesso ne era intimorita.

“Vuoi tenerlo?” aveva chiesto Angel e lei si era ritratta subito, rispondendo di no. Non poteva. Non voleva contaminare la sua purezza. Aveva appena sfiorato una guancia, accarezzandolo delicatamente, ma non riuscì ad andare oltre. Solo una piccola carezza, per assicurarsi che fosse tutto vero e reale, ma sentiva che se lo avesse preso in braccio, se lo avesse appoggiato al suo corpo, avrebbe sporcato la sua innocenza.

Come se.. quasi come se.. lei non fosse degna di assaporare una simile gioia.

Angel aveva annuito senza insistere.

Come sempre, non chiedeva, non forzava, non imponeva ..aspettava.

E come sempre era stato, si ritrovarono abbracciati, sdraiati sul grande letto, avvolti dalla semi oscurità delle pesanti tende da cui filtrava il giorno. Il sole non era il benvenuto e Buffy sentì che era tutto così giusto. Lei non meritava che questo. Le tenebre. Ripensò a ciò che aveva detto Spike solo poche ore prima. “I vampiri ti eccitano” e sentì un ondata di disgusto provenire dalle viscere, farsi strada nel suo ventre, per fermarsi e morire nella sua gola.

Non poteva piangere, non davanti ad Angel.

“Uno solo è il vampiro che mi eccitava. L’unico. Ma se ne è andato.”

Perché adesso Angel la stringeva più forte? Aveva forse intercettato i suoi pensieri? E perché le sfiorò la fronte con le labbra, baciandola delicatamente? Aveva importanza sapere il perché? la nausea sparì e Buffy si sistemò meglio sul petto di Angel. Chiuse gli occhi e sorrise. Era a casa.

Come era facile abbandonarsi fra le sue braccia. Per loro era sempre stato così naturale. Anche l’ultima volta che si erano visti a Sunnydale, davanti alla tomba di Joyce, erano rimasti abbracciati per tutta la notte e anche allora, era sembrato tutto così giusto e naturale.

“Dawn starà bene, Buffy”

“Si, è solo un braccio fratturato, dopotutto. Oh dio, domani.. che giorno è domani?”

“Mercoledì, credo. Cosa succede domani?”

“L’assistente sociale. Vuole parlare con me. Dawn ha problemi a scuola e vogliono capire quale sia la causa.”

“Buffy va tutto bene, non c’è niente che non si possa risolvere ..e non sei tu la causa del basso rendimento di Dawn. Avanti, guardiamo la cosa con oggettività. Cosa avete dovuto affrontare di recente? La morte di vostra madre, la.. tua.. il tuo ritorno.. non pensi che c’è ne sia abbastanza? Cosa ne può sapere l’assistente sociale della vostra vita?”

“Già! Il mio ritorno. Non so cosa sia successo realmente con l’incantesimo di resurrezione. Non so se ciò che è tornato sia la stessa Buffy che conoscevi. Io mi sento diversa, Angel. Sento di non essere completa, come se ..non avessi più l’anima. In me c’è qualcosa di sbagliato”

“No. In te non c’è proprio nulla che non vada. Chi ti ha messo in testa queste assurdità? La tua anima è proprio lì dove deve essere. Credimi, io lo so. Posso sentirla. Sei confusa, disorientata, hai bisogno di tempo per connetterti di nuovo a questa vita, ma presto andrà meglio ..e non sei sola. Giles, Willow sono un po’ distanti adesso, lo so. Ma ci sono io, e c’è Dawn ..e Connor”

Buffy si alzò dal letto, allontanandosi di scatto. Voleva urlargli che invece era sola. Che Giles se ne era andato, che Angel non era lì con lei, che non riusciva neppure a trovare uno straccio di lavoro decente, che dentro sentiva di essere sporca, che Spike l’aveva trattata come l’ultima delle donnacce e che in fondo, a lei era piaciuto. Ma stette lì in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto, persa nella sua disperazione, perché non riusciva a trovare una via d’uscita.

Angel la raggiunse subito e l’abbracciò così stretta da toglierle quasi il respiro. Lei appoggiò la fronte sul suo petto e sentì le lacrime che finalmente scendevano libere. Non volle fermarle.

“Spike può colpirmi.” Disse mentre piangeva sommessamente. “Lui non sente dolore quando mi colpisce. Cosa vuol dire Angel? sono forse diventata un demone senza anima? perché può colpire solo me?”

Angel sentì una fitta al cuore, sebbene da secoli non battesse più. Sentì come se qualcuno glielo stesse strappando dal petto. Sapeva bene che Spike era coinvolto in tutto questo, anche se non l’aveva detto a Buffy. Aveva sentito chiaramente il suo odore ed era assolutamente certo che fosse quello il motivo per cui non volle prendere in braccio Connor. Per questo lui non aveva insistito. Voleva rispettare i suoi tempi e non aveva bisogno che lei raccontasse i particolari per capire quello che era successo.

Lei e Spike avevano.. faceva male solo a pensarlo, faceva malissimo, ma non importava adesso. Ciò che importava invece, era che non sopportava di vedere Buffy in quello stato, non sopportava che lei si sentisse sporca e indegna e non sopportava di vederla sottomessa di fronte alle difficoltà del vivere. Sembrava che lei non volesse più lottare, come se si fosse arresa, come se avesse esaurito la sua energia vitale. Ma non era così. Davanti alla sua apparente fragilità, Angel poteva vedere ancora tutta la sua forza e lo splendore della sua anima. Non c’erano tenebre in lei. Buffy era luce. La sua Luce.

“Non darei molto credito alle parole di Spike. Non so perché può colpirti, ma il motivo non è certo perché in te vi sia qualcosa di sbagliato. In te non c’è proprio nulla che non vada. Hai parlato con Willow di questo? Con Tara? Se qualcosa è andato storto con l’incantesimo, loro possono aiutarti. E se qualcosa è andato storto.. noi.. insieme, troveremo una soluzione. Non c’è nulla che non si possa sistemare, con o senza magia.”

“Non capirebbero, non voglio che sappiano.. a loro non ho  neppure detto che ero in paradiso. Continuano a pensare di avermi salvata da una dimensione infernale e non voglio farli sentire in colpa ..non capirebbero”

“Questa è una cosa che dovrai affrontare prima o poi. Non dico che devi farlo subito, lo farai quando ti sentirai pronta. Ma devi volerlo anche tu. Il primo passo importante, per te adesso, è che non devi dimenticare che se ti separi da coloro che ami, allora il male vince. Lo farai quando sarà il momento, ma questo non ci impedisce di chiedere a Tara qualcosa sugli aspetti tecnici dell’incantesimo. Possiamo farlo anche subito, lei è qui e fino al tramonto siamo bloccati. Direi che è il momento giusto per farlo”

Le parole di Angel avevano senso e lei volle credergli.

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Capitolo 6
*** Parte 06 ***


 

 

 

Parte 06

 

Le parole di Angel avevano senso e lei volle credergli. Aveva bisogno di sperare che tutto potesse tornare come prima. Aveva disperatamente bisogno di aggrapparsi a qualcosa che l’aiutasse ad uscire dal suo personale inferno.. qualunque cosa.

Sentì un fruscio provenire dalla culla e si precipitò di corsa a vedere cosa stesse succedendo. Connor dormiva ancora, si era mosso solo un pochino e sorrideva beatamente, ignaro del mondo che lo circondava. Lei si inginocchiò e gli sussurrò “Andrà tutto bene, piccolo” mentre gli accarezzava delicatamente una guancia. Il piccolo si mosse ancora, istintivamente cominciò a succhiare un dito di Buffy, che era proprio li accanto alla sua bocca. Non riuscì a resistere, lei si chinò e gli baciò la testa con dolcezza infinita. Lo coprì meglio per paura che sentisse freddo. Il figlio di Angel doveva stare al caldo e aveva bisogno di lei.

Sorrise.

Anche lei aveva bisogno di lui. Si sentiva bene accanto a Connor, si sentiva dannatamente bene. Inspirò profondamente e sentì un ondata di gioia alla vista del suo sorriso. Si voltò verso Angel che stava in piedi proprio dietro a lei “Hai visto? Mi ha sorriso” poi accarezzò ancora Connor “Quel sorriso era per me? Non devi aver paura, tesoro.. non permetterò che ti accada nulla di male. Sai io sono un amica del tuo papà e sono certa che io e te andremmo d’accordo”

Come era lontana adesso la notte appena trascorsa fra le braccia di quell’animale. In quel momento sentì che poteva creare una distanza emotiva fra lei e Spike e quel che era certo solo pochi minuti fa, ora pareva non avere più senso. Non avrebbe permesso a Spike di ferirla in quel modo, mai più. La sola idea la ripugnava e l’artefice di questo miracolo era proprio il piccolo Connor. Il contrasto del suo dolce profumo con l’odore acre del corpo freddo di Spike era una cosa insopportabile. Connor la stava salvando? Non era lei che doveva salvare lui? Sorrise ancora, mentre una certezza si faceva strada in lei. Non seppe perché, ma era certissima di amarlo già. Immensamente.

Angel non riusciva a togliere gli occhi da quella scena. Era come ipnotizzato da essa e per quanto la sua visione fosse offuscata dalle lacrime di commozione che gli riempivano gli occhi, sentì per la prima volta, da quando era nato Connor, che l’ansia e la paura che lo avevano paralizzato nelle prime ore, ormai erano solo un ricordo. Vide distintamente un aura luminosa, avvolgere Buffy e Connor e comprese che il vero miracolo della sua nascita era il legame invisibile che lo univa a Buffy. Loro due erano connessi l’un l’altro e riuscivano a “sentirsi” ad un livello profondo. Si avvicinò e si chinò anche lui accanto a Buffy.

“È il primo sonno lungo che fa da quando è nato.” Disse in un sussurro. Parlò così piano che Buffy quasi non lo sentì, ma Angel non voleva svegliare Connor che si era riaddormentato, proprio mentre Buffy lo accarezzava. “Per tutta la notte non ha fatto che piangere. Ha giusto dormicchiato di tanto in tanto, ma mai per più di cinque minuti” disse ancora Angel.

Ridacchiarono insieme e si allontanarono dalla culla per paura di svegliarlo.

“Allora è meglio fare piano” disse Buffy “Anche se starei delle ore a guardarlo dormire. Fa bene all’anima, lui è pura innocenza, Non so se posso prenderlo in braccio.. forse non dovrei..”

Angel giurò di aver visto una nube oscurare ancora il sorriso di Buffy, come si era allontanata dalla culla e chiunque fosse il responsabile, avrebbe dovuto fare i conti con lui.

Spike, ma certo.. che sciocco, ovvio che centrava lui. Era riuscito a farla sentite sporca, era riuscito a macchiare la sua bellissima anima e Angel questo non poteva certo perdonarlo.

Rabbrividì al pensiero che molti dei perversi giochi mentali di Spike, era stato proprio lui ad insegnarglieli. Questo pensiero lo spaventava. Ma sapeva anche che Spike non era che un patetico idiota, e che per tutta la sua non vita non aveva fatto altro che emulare Angelus, non riuscendoci. Ricordava benissimo la forza di Buffy, quando dovette affrontare Angelus. Buffy era stata la sua più grande sconfitta, lui non riuscì a piegarla come fece con Drusilla.

Mentre adesso Buffy era debole e vulnerabile, e Spike era abile a sfruttare le debolezze altrui a proprio vantaggio. Avrebbe fatto di tutto per ottenere ciò che voleva. Angel sapeva bene che se Spike si metteva in testa una cosa, non era solito fermarsi, finché tutto nella sua strada, non fosse che morte. Sentì il demone dentro lui ruggire con rabbia.

Spike doveva essere fermato. Subito.

“Spike”

Pronunciò quel nome con rabbia, mentre stringeva pericolosamente i pugni e il suo volto divenne una maschera di cieco furore. Per un attimo, a Buffy parve di vedere Angelus e si allontanò spaventata, ma Angel era ormai perso nei suoi pensieri e non si rese conto di parlare a voce alta. “Credo che io e lui, presto faremmo una bella chiacchierata. Presto, molto presto.”

Era così preso dalla sua furia omicida, che non si accorse che Buffy non era più lì.

“Buffy?”

La trovò in bagno, seduta per terra con la schiena poggiata contro la vasca, completamente raggomitolata su se stessa, mentre stringeva le ginocchia al petto e nascondeva il viso che ormai era diventato una maschera di pianto. La raggiunse subito. Si sedette accanto a lei, e tentò di sciogliere l’auto-abbraccio consolatorio in cui Buffy si era rifuggita.

Lei lottò, non voleva che lui la toccasse. Non meritava la sua comprensione e non voleva la sua pietà. Ma Angel non si scoraggiò e dopo una debole lotta, la prese delicatamente per le spalle, la fece sedere sulle sue ginocchia e la cullò fra le sue braccia. La sua bambina. Nessuno doveva ferire la sua bambina e Spike avrebbe pagato per tutto questo.

“sshh.. va tutto bene..sei al sicuro adesso”

Continuava a cullarla ..e le baciava la fronte ..e gli occhi ..e le guance ..e ancora la fronte. Sopprimeva a fatica la disperata voglia di baciarle le labbra. Sapeva che non era il momento giusto. Adesso voleva solo farla sentire al sicuro e proteggerla da tutto quel dolore. E parve funzionare, perché il suo pianto adesso era sommesso e più silenzioso.

“Cosa mi sta succedendo Angel? Mi sento divisa. Non mi riconosco più. Questa non sono io. Non mi sento viva. Un momento penso che tutto andrà bene e l’attimo dopo penso di essere indegna di questa vita, di essere sporca e provo disgusto di me stessa. Spike non ha nessuna colpa. Lui non ha fatto niente che anche io non volessi. Tu non hai idea di cosa è successo la notte scorsa ..io ..io non ti ho detto tutto. Perché ho permesso che accadesse?”

“So cosa è successo la notte scorsa, Buffy. Lo so da appena ti ho stretta a me, in quella scala. Non devi aver paura di parlarne, non con me. A me puoi dire tutto, io non sono Xander o Willow o.. chiunque altro. Non è successo nulla che io non possa comprendere, credimi. Mai e poi mai mi permetterei di giudicarti. Tu non l’hai fatto con me. Non credo sia molto diverso da ciò che è successo fra me e Darla.”

Le parole di Angel le scaldarono il cuore. Lui la comprendeva, lui sapeva esattamente cosa stesse provando e come si era sentita quando era stata con Spike. Angel riusciva a vedere la sua anima meglio di come potesse fare lei stessa. Lo faceva con garbo, con amore, in punta di piedi, senza far rumore, senza clamori. A lui poteva dire tutto e questo era una liberazione.

“Angel, ho paura. Ho paura di non riuscire a controllare me stessa, sento che se… sento che potrebbe succedere ancora. Non ho le forze per combattere contro tutto questo e Spike è così maledettamente insistente... io non voglio che accada di nuovo”

“E allora non accadrà. Ma devi volerlo con tutte le tue forze. Non essere così severa con te stessa. Quando cominciamo a pensare che nulla abbia più importanza, quando tutto ciò in cui abbiamo creduto crolla come un castello di sabbia, allora tentiamo di aggrapparci a qualcosa, a qualunque cosa, pur di non sentire il freddo che abbiamo dentro. Andare a letto con Darla, per me non è stato altro che questo. Volevo sentire qualcosa oltre al freddo. Sai cosa è stato esattamente per me stare con lei quella notte? Un momento di pura e perfetta disperazione”.

Certo che lui la comprendeva. Lui aveva già vissuto tutto questo. Si erano persi entrambi, ed entrambi aveva cercato calore in letti che non appartenevano a loro. Spike e Darla non erano altro che sconosciuti fantasmi senza anima. Anche Angel aveva sofferto, esattamente come lei ..e mentre la cullava fra le sue braccia, Buffy sentì la sua antica forza, provenire ancora da lui.

Da quando era andato via, aveva fatto di tutto per dimenticarlo, aveva tentato di andare avanti con la sua vita, ma non vi era riuscita. In Spike cercava inconsciamente Angel, ma lui non poteva essere lì. Certo che no! mai si era sentita sporca con Angel. Lui era insostituibile. Unico e irripetibile. Nessuno poteva competere con lui, e nessuno avrebbe preso il suo posto nel cuore di Buffy. Mai. Il loro amore era puro e innocente e adesso aveva bisogno di sentirlo ancora vivo e reale. La sua vita dipendeva da questo.

Gli accarezzò le labbra, tracciandone delicatamente i contorni con le dita e Angel rispose al suo richiamo. Senza distogliere gli occhi dai suoi, lentamente ma inesorabilmente, si chinò su lei e posò le labbra sulle sue. Da prima dolcemente, poi sempre con maggior passione.

Avevano dimenticato quanto dolce potesse essere per entrambi, morire nelle labbra dell’altro.

Fu Buffy a interrompere il bacio per prima, ma solo perché aveva bisogno di respirare.

“Perché siamo seduti qua per terra? E in bagno per giunta”

Risero entrambi e Angel seppe che Buffy, la sua Buffy, era tornata. Almeno per il momento, le nubi parevano allontanarsi. Angel stava per dire qualcosa, quando sentirono un lamento provenire dalla camera. Si alzarono di scatto e contemporaneamente dissero “Connor” mentre, mano nella mano, correvano insieme verso la culla.

“Uhm, non ti piace svegliarti senza nessuno intorno, vero ometto?” disse Buffy, sollevandolo dalla culla. Era la prima volta che lo stringeva fra le sue braccia e non sarebbe stata certo l’ultima. Le piaceva moltissimo la sensazione che provava in quel momento, ma si sentiva anche un po’ goffa.

“Ho paura di fargli male, Angel. Non ho mai preso in braccio un bambino così piccolo”

Angel aveva un sorriso che arrivava fino al cielo e faticò non poco a maschera la risata. Lei era assolutamente adorabile, anche nella sua goffaggine e Connor era assolutamente tranquillo e rilassato fra le sue braccia.

“A me pare che te la stai cavando benissimo. Non è vero, Connor?” disse, mentre accarezzava la testa di suo figlio

“Si.. come no” disse Buffy. Poi ci ripensò su un istante e aggiunse “Ok, molto bene”

“Ehi? un momento. Connor non sa ancora il tuo nome. Questa è Buffy, tesoro e sono certo che voi due andrete molto d’accordo”

“Angel? penso che Connor abbia bisogno di un bagnetto. Hai una vaga idea di come fare?”

“No. Decisamente no. Categoricamente no. Assolutamente no”

“Mai fatto prima? Andiamo bene allora”

 

≈◦  ≈ ◦ ≈

La risata di Angel e Buffy, fu la prima cosa che Fred e Lorne sentirono quando sbirciarono dentro la stanza e ciò che videro li lasciò senza fiato...

 

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Capitolo 7
*** Parte 07 ***


 

 

 

Parte 07

 

La risata di Angel e Buffy fu la prima cosa che Fred e Lorne sentirono quando sbirciarono dentro la stanza, e ciò che videro li lasciò senza fiato. Connor beatamente adagiato sulle braccia di Buffy, in cui pareva starci davvero comodo e pareva anche divertito alle buffonate di quei due strani tipi ..e Angel che con un braccio cingeva le spalle di Buffy, mentre con l’altra mano accarezzava la testa di suo figlio ..e ridevano.

“Avanti, non sarà poi così difficile” diceva Buffy.

“No, certo che no. abbiamo affrontato cose peggiori” rispondeva Angel.

Poi, insieme rivolgevano lo sguardo verso Connor ..e ridevano. Subito dopo, si guardavano intensamente negli occhi e le loro labbra si univano nel più dolce dei baci ..e ancora ridevano.

“Kyrumption e Moira, eh?” disse Fred, sfidando Lorne con lo sguardo con un vago senso di disagio. “Già, mi sa che abbiamo preso una bella cantonata, tutti e due. Ma ehi, non l’avevo mai visto accanto a Buffy” rispose Lorne

“Già, neppure io. Ma guardali.. sono assolutamente..”

“Anime gemelle? Volevi dire questo? Si lo sono. Lo vedo. Lo sento.” disse Lorne “E ora capisco anche perché leggevo tutta quella tristezza nell’anima di Angel. Aveva un buco nel cuore e nessuna sarebbe mai stata in grado di colmarlo, se non lei” Lorne sospirò “Nessuno riuscirà a dividere quei due, neanche Cordelia.”

“Volevo dire adorabili, ma hai reso l’idea” rispose Fred.

Angel notò la loro presenza “Ehi ragazzi, tutto bene la fuori? È successo qualcosa?”

Fred si affrettò a rassicuralo “Si, è tutto ok. Tara dice che per un po’ non corriamo pericoli seri ..e Buffy? mi ha anche detto di dirti che a Sunnydale è tutto sotto controllo. Ha parlato poco fa con Dawn e Xander e per ora è tutto tranquillo. Loro sanno che stanotte sarete lì tutti e tre ..e vi aspettano. Dawn ha detto che non vede l’ora di coccolare Connor.”

“Bene” disse Buffy. “Fra un po’ scendiamo anche noi, ma ora abbiamo bisogno di..”

“..di questo” disse Lorne indicando la bacinella che teneva in mano, “..e di questo” aggiunse Fred, posando sul letto una borsa piena di articoli per neonato. “Con Cordelia abbiamo acquistato qualcosa al rientro dall’ospedale. Qui c’è tutto l’occorrente per il bagnetto. Noi ora torniamo giù dagli altri. In bocca al lupo, ragazzi ..e auguri.”

Fred e Lorne raggiunsero gli altri e mentre scendevano le scale ripensavano al loro colossale errore di valutazione. “Sei sicuro che Kyrumption e Moira non abbiano qualche altro significato arcaico in Pyleiano? Perché non mi pare che il destino di Angel sia congiunto con.. tu sai chi”

Lorne sorrise “Si pasticcino, certo che ha anche un significato arcaico. Kyrumption anticamente veniva usato per descrivere una specie di brodo fatto con escrementi di bue”.

Fred rise “Ha un suo senso, se ci pensi bene. E Moira? Che significato ha?” Lorne ci pensò su e rispose “Non ha molta importanza adesso. Però conosco bene il significato di ciò che ho visto poc’anzi in quella stanza. C’è una sola parola che può definirlo ed è una parola nota in tutte le dimensioni.” Fred chiese ancora “Vuoi dire che ha un significato universale?” Lorne annuì “Amore, Fred. Quello che abbiamo visto la dentro è amore. Amore, nella sua forma più pura”

--- --- ---

“Come va lassù? Avete controllato che sia ancora Angel e che non si sia trasformato nel suo malvagio alterego?” sbuffò Cordelia.

“No Cordelia, per favore. Finiamola con tutto questo. Ok?” rispose Fred infastidita.

“Lassù va tutto a meraviglia, beh più o meno. Adesso Angel e Buffy stanno per affrontare la cosa più tosta che abbiano mai affrontato in vita loro. Incrociamo le dita e..” disse Lorne.

Un coro di “Che cosa?” lo interruppe e Fred rise divertita.

“Niente di apocalittico, tranquilli. Lorne parlava di..”                    

“Il primo bagnetto di Connor. Un evento assolutamente speciale”

“ahhh” dissero tutti, visibilmente sollevati.


Intanto lassù, le cose cominciavano a diventare disperatamente ..scivolose


“Angelll, aiuto. Sta sgusciando da tutte le parti, puoi tenerlo fermo per favore?” Buffy era bagnata dalla testa ai piedi e aveva schizzi di bagno schiuma e shampoo ovunque. “Per fortuna questo shampoo non brucia gli occhi”

“Si, lo sto tenendo, ma lui non vuole sentirne di star fermo. Mi sa che gli piace l’acqua, hai visto come sgambetta? Ehi, guarda qua che muscoli”

“Si ho visto, la vaschetta è quasi vuota, l’acqua è ormai tutta sui miei vestiti. Ok giovanotto, basta così. Mi arrendo, hai vinto tu. Credo che per oggi possa bastare”

“Ah ecco, quella è acqua. Pensavo tu stessi sudando. Io sto sudando e..non riesco a tenerlo.. però guardalo come si diverte, hai visto il sorriso? Papà dopo ti farà il tuo primo ritratto”

“Angel, lo sai vero che da circa un secolo hanno inventato la macchina fotografica? L’asciugamano.”

“Cosa?”

“Il telo di spugna. L’accappatoio. Insomma dammi qualcosa per avvolgerlo. Il nostro ometto non deve prendere freddo, vero Connor?”

“Buffy? perché stiamo parlando così? voglio dire... perché parliamo con questa voce da..”

“..da genitori felici e completamente rincitrulliti davanti al loro piccolo miracolo?”

“Si”

Angel prese il telo e avvolse velocemente il piccolo, sedendosi esausto sul bordo della vasca. Poi afferrò quello più grande e lo porse a Buffy. “Sei completamente bagnata, dovresti togliere quei vestiti. Nel mio armadio troverai sicuramente qualcosa che andrà bene.”

Lei annuì e si sedette accanto a lui. Era assolutamente serena.

“Dopo le scioglierai vero?” chiese Angel, indicando i suoi capelli.

Lei lo baciò velocemente sulle labbra e rise “A volte le trecce sono comode. Si, dopo le sciolgo ..non credo di avere altra scelta. Sono completamente zuppe d’acqua ..e di shampoo”

Angel non riusciva a smettere di guardarla. Era bellissima. Aveva sempre amato l’oro dei suoi capelli. “Non tagliarli” disse in un sussurro. “No, certo che no ..perché dovrei?”

Dopo aver, insieme, asciugato e rivestito Connor, e mentre Angel scaldava il suo latte, Buffy fece una doccia veloce, indossò una larghissima felpa di Angel che la copriva fino alle ginocchia. Non era certo elegante, ma era comodissima e odorava di Angel.

Angel era seduto sul letto, poggiando la schiena sui cuscini e teneva Connor sdraiato sulle sue gambe. Il piccolo, nonostante avesse fame, era silenziosamente sorridente. Il suo papà aveva messo su il volto vampirico e anziché esserne spaventato, lui era curiosamente attratto dalle sue zanne lucenti. “Non so perché, ma a lui piace vedermi così”

Buffy si sedette nel letto accanto ad Angel e ridacchiò.

“Non sono affatto sorpresa. Io ho accarezzato mille volte questo tuo viso e ho baciato le tue labbra ..senza neanche accorgermi delle zanne. Ricordi?”

Certo che lo ricordava, lo ricordava benissimo, come avrebbe potuto dimenticare la gioia che provò in quel momento? Mai, nessuna mai, l’aveva amato in modo così totale. Ricordò che quella volta per loro doveva essere una serata speciale. Angel voleva regalare a Buffy una serata di normalità, dovevano vedersi alla pista di pattinaggio perché lei adorava pattinare sul ghiaccio. Aveva confessato ad Angel che, da quando era diventata la cacciatrice, non era più riuscita a concedersi un momento da dedicare al pattinaggio. La sua vita era ormai totalmente dedicata alla missione. Solo demoni da uccidere e null’altro su cui fantasticare.

Come sempre accadeva però, anche quella serata andò a finire male. Quando Angel la raggiunse sulla pista ghiacciata, trovò Buffy che lottava contro un brutto demone inviato da Spike e Drusilla per uccidere la cacciatrice. Angel mise su il volto vampirico e nella lotta contro il demone rimase ferito ..fu in quel momento che Buffy lo baciò senza neppure rendersi conto che il volto di Angel era trasfigurato dal demone. Lo amava così tanto che in lui non vedeva altro che l’uomo. Il fatto che lui non fosse umano, non fu mai un problema per Buffy. Mai.

Angel si riscosse dai suoi pensieri e la guardò con occhi pieni d’amore. “Lo ricordo” mormorò.

Lei si sporse in avanti e lo baciò, proprio come quella sera sulla pista di pattinaggio, e proprio come quella sera, l’anima di Angel sussultò, quasi folle di gioia. Quasi.

“Credo che Connor abbia fame” disse Buffy, ritraendosi.

Perché aveva sussultato in quel modo?

“Si, ma stavamo aspettando te” Rispose Angel, abbassando lo sguardo.

Perché lei e solo lei gli faceva tremare l’anima in quel modo?

Buffy prese Connor in braccio e si appoggiò con la schiena contro il petto di Angel. Lui allargò le braccia per accogliere entrambi. Dal comodino, prese il biberon caldo e lo porse a Buffy. Sapeva che lei desiderava farlo, per questo aspettò che lei finisse la doccia.

Rimasero in silenzio, tutti e tre abbracciati e l’unico suono che sentirono fu il rumore della suzione di Connor che svuotava avidamente la sua bottiglia.

“Uhm, avevi davvero fame, eh?” sussurrò Buffy. Angel la baciò sul collo e affondò il viso fra i suoi capelli. Erano morbidi come la seta e odoravano di miele e vaniglia.

Lei si voltò verso Angel e gli sorrise. “Ti amo, lo sai vero?”

“Si, lo so. Ti amo anche io. Non ho fatto altro che amarti per tutto questo tempo e non hai idea di quanto tu mi sia mancata. Non hai idea di quanto ti abbia cercata e desiderata.”

“Lo so Angel. Credi che per me sia stato diverso? Avrei fatto di tutto per non perderti, ma ora non ha più importanza. Fra noi funzionerà. Stavolta sarà diverso.”

Tacitamente avevano deciso che erano ancora una coppia, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come non si fossero mai lasciati. Non avevano discusso, né avevano programmato nulla, ma loro sapevano di essere ancora insieme. A dire il vero, questa certezza nasceva dalla consapevolezza che il loro amore non avesse mai smesso di esistere, nonostante la lontananza, nonostante Riley e Darla ..nonostante tutto, intimamente erano entrambi consapevoli che la loro storia non fosse mai finita. Anche davanti alla tomba di Joyce era accaduto che si erano ritrovati abbracciati, come se il tempo per loro si fosse fermato. Ogni volta che il loro destini si incrociavano di nuovo, tutto cominciava esattamente come prima.

..e questa volta non era diverso, anzi questa volta avevano più certezze di prima, lo sapevano entrambi. Troppe cose erano cambiate e adesso avevano più che mai bisogno l’uno dell’altro.

Connor cominciò a piagnucolare, qualcosa lo infastidiva. “Credo che abbia bisogno di sentire anche il suo papà” disse Buffy. Si spostò e lo posò al centro del letto, proprio fra lei e Angel.

Erano vicinissimi e Angel chiuse gli occhi per sentire meglio i loro respiri e il battito dei loro cuori. Buffy percepì un fremito strano che vibrava attraverso il petto di Angel. Erano come onde concentriche, che partivano dal centro dell’addome per fermarsi nella sua gola, da cui scaturiva un suono basso, ritmico e costante. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Era da così tanto tempo che non sentiva questo dolce e rassicurante suono e si chiese come avesse fatto a sopravvivere così a lungo senza Angel accanto a sé. Connor piagnucolò ancora, evidentemente il suo papà non era ancora così vicino. Non come lui avrebbe voluto.

Senza aprire gli occhi, Angel fece scivolare dolcemente Connor contro il fianco destro e se lo poggiò sulla parte superiore del petto. Il bambino ora, era rannicchiato sul suo cuore e si calmò subito. Assonnato e appagato, riuscì a portare il pollice alla bocca, continuando a succhiare tranquillamente, seguendo il ritmo che proveniva dal cuore di suo padre. Succhiò beatamente ancora per un po’, fino a quando non si addormentò profondamente.

Angel aprì gli occhi e guardò prima Connor, accertandosi che dormisse tranquillo e poi guardò Buffy che era visibilmente commossa.

"Gli piace molto stare in questa posizione, sul mio cuore". Disse Angel, in un sussurro appena udibile. "Anche se non riesco a capire esattamente perché" Aggiunse subito, guardando ancora suo figlio. "Ho letto qualcosa sui bambini stanotte, sai? mentre lui strillava..”

Sorrise a Buffy e lei ridacchiò “..e gli esperti dicono, che loro amano dormire a pancia in giù, poggiati sul ventre della mamma o del papà, ma questo è a causa del calore dei lori corpi e del battito cardiaco. Io.. io non.. non possiedo ne l’uno ne l’altro.. il mio cuore non batte e il mio corpo è freddo.. quindi non capisco perché Connor ami comunque questa posizione."

“Connor è un bambino fortunato” disse Buffy sorridendogli e accarezzandogli il viso per rassicurarlo. Odiava quando lui autocondannava la sua natura di vampiro.

“Fortunato? Quindi.. tu.. non pensi che sia una brutta cosa dormire su qualcosa di freddo e duro. Cordelia prima ha detto..”

“Non è esattamente quello a cui penso quando dormo vicino a te. Non ho mai sentito freddo vicino a te ..e si, Connor è fortunato perché...”

Buffy chiuse gli occhi e si rannicchiò contro il suo petto, posando l’orecchio proprio sul cuore, vicinissima al viso di Connor. Percepì subito l'impulso di energia ondulatoria proveniente dalla parte più profonda del torace di Angel, proprio vicino al suo cuore.

“Quanti bambini possono dire di sentite il loro papà che fa le fusa, quando è assolutamente sereno?”

Angel rise sommessamente, non voleva svegliare il piccolo. “Quando è sereno ..ok, va bene. Perché.. quando non lo è.. le fusa diventano..”

“..diventano un grrrrr un po’ più aggressivo” finì Buffy per lui, mentre rideva. “Connor non sente il battito cardiaco. Sente le fusa ed è assolutamente rilassante e rassicurante ..per me lo è stato per tanto tempo. Io dormivo benissimo quando stavo accanto a te, era come farsi cullare dolcemente ..e tu sei così lontano dal concetto di freddo per me ..tu non sai quanto.”

La guardò accoccolarsi ancora contro il suo corpo mentre chiudeva gli occhi. Scostò le coperte e coprì sia lei che loro figlio. I due grandi amori della sua vita. Erano proprio lì, accanto a lui. Stretti saldamente al suo corpo morto, ma ora sapeva con certezza assoluta, che loro due erano esattamente dove volevano essere.

Baciò gli occhi chiusi di Buffy. Con devozione e amore infinito e mormorò “Grazie”

Buffy era stremata e aveva bisogno di dormire e anche Angel era esausto. Chiuse gli occhi anche lui ..quasi dormiva quando sentì ancora la voce assonnata di Buffy.

“Angel?”
“Umm?”

“Perché Cordelia ha detto quelle cose sul dormire su un corpo freddo? Lei che ne sa? non ha dormito con te, vero?”

“No, amore mio. Lei non ha mai dormito con me, né mai accadrà.”

La strinse più forte, avvicinandola ancora di più a sé. Posò un lieve bacio sul capo di suo figlio e subito dopo tornò a respirare il respiro della sua donna, sprofondando il viso fra i suoi capelli.

Tutto il suo mondo era lì. Null’altro contava. Solo loro tre. Dopo sarebbero arrivate ancora ansie e paure. Dovevano affrontare parecchi nemici, molti dei quali non erano altro che i loro demoni personali, ed erano proprio quelli i più insidiosi e i più terrificanti. Angel lo sapeva bene. Ma in questo momento null’altro contava per lui. Era avvolto fra il calore delle due persone che amava di più al mondo. Per adesso solo questo contava. Almeno per una volta, tutto era così semplice e chiaro. Era assolutamente perfetto e finalmente poteva risposare.

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Capitolo 8
*** Parte 08 ***


 

 

 

Parte 08

 

Angel e Connor dormivano ancora e lei non li svegliò. Sgusciò via dal letto senza fare rumore e si unì al resto del gruppo. Voleva sentire Dawn e Xander, era molto preoccupata per Willow e si sentiva un pochino in colpa per aver lasciato Tara da sola con queste persone, che in fondo erano degli sconosciuti. Mentre scendeva le scale, notò che Lorne la guardava in modo strano. Lui teneva gli occhi socchiusi e la scrutava attentamente, come se la stesse studiando. Un po’ la metteva a disagio, ma ciò che Buffy non sapeva, era che Lorne le stava leggendo l’anima. Lo salutò con un cenno della mano e chiese dove fossero gli altri.

“Fred, Wesley e Tara consultano certi libri, stanno lavorando sodo da ore ..e tutto in gran segreto” rispose Lorne. Buffy annuì “Avrei bisogno di fare una telefonata, dove posso..” In quel momento arrivò Gunn “Puoi usare il telefono nell’ufficio di Wesley ..se riesci ad entrare” disse sorridente, mentre le indicava la porta. Buffy annuì ancora, senza dire nulla.

Queste persone, a parte Cordelia, erano state tutte gentili con lei, ma in qualche modo non riusciva ad apprezzarlo, come se non le importasse. Lo stato d’animo attuale era molto diverso da come si era sentita mentre stava su con Angel. Adesso era di nuovo confusa e spaventata. Ma Angel non era lontano, doveva solo risalire le scale e sarebbe stata ancora accanto a lui.

Questo pensiero la rasserenò moltissimo.

Bussò nell’ufficio di Wesley, ma non ricevette risposta. Non appena entrò, sentì Tara che diceva “Allora è fatta. Dobbiamo solo verificare alcune cose, giusto per essere sicuri che tutto vada bene”. Buffy chiuse la porta, loro sobbalzarono e giurò di aver visto confusione e sorpresa nelle loro facce mentre chiudevano velocemente i libri, come se nascondessero qualcosa.

“Buffy? sei qui?” disse nervosamente Fred.

--- --- ---

Gunn intanto parlava con Lorne nella hall. “Una ragazza di poche parole, a quanto pare”. Lorne era pensieroso. “Uhm.. è strano si, c’è qualcosa che non riesco a mettere a fuoco. La ragazza che ho visto scendere poc’anzi dalle scale, non è la stessa che è entrata nell’ufficio di Wes, ed è anche diversa dalla ragazza che abbiamo conosciuto stamattina”

“Cosa?”

“Non lo so Gunn, ma.. quando l’ho vista la prima volta, la sua aura era come avvolta da una nebbia opprimente. Mentre prima, quando scendeva le scale, l’aura era limpida e chiara ..e man mano che scendeva, tornava ad essere grigiastra..”

Lorne smise di parlare perché sentì un fastidioso ronzio alle orecchio “Non senti questo ronzio? Dio mi sta distruggendo i timpani”

“No, non sento nulla”

--- --- ---

“Buffy? è bello rivederti” disse Fred festosa. “Hai fame? vuoi mangiare qualcosa. Ti piacciono i Tacos? Io adoro i Tacos o forse preferisci cinese? Non c’è problema.. possiamo ordinare..”

“Fred, non possiamo ordinare nulla, lo sai. Non possiamo lasciare l’albergo, siamo invisibili all’esterno e se qualcuno uscisse, la protezione salterebbe ..e non credo che Buffy abbia così tanta fame” disse Wesley con calma, tentando di salvare Buffy dall’irruenza di Fred.

Buffy sorrise a Fred e chiese a Wesley di poter telefonare. Si avvicinò a Tara e notò che teneva la mano sopra la copertina del libro, che stava consultando prima che lei entrasse, come se lo stesse proteggendo. Sembrava un libro antico, come quelli che Giles custodiva gelosamente.

“Tara, scusami ti ho lasciata da sola ..è che avevo bisogno di.. stai bene?”

“No Buffy, ma cosa dici? Non c’è nessuno problema. Si, sto bene, come vedi ho fatto amicizia subito con Fred e Wesley e anche con Lorne ..sono tutte persone fantastiche, sai?”

“Chiamo a casa, voglio sentire come va.. voglio sapere se Willo..” si bloccò vedendo lo sguardo triste di Tara “Oh Dio, mi dispiace, Tara.. non volevo..”

“Willow non sta bene. Dawn ha detto che non è uscita dalla sua camera neanche per fare colazione.. e non so ancora cosa è successo esattamente stanotte..” rispose Tara, preoccupata.

“Fra poche ore saremo a casa ..tutti insieme e cercheremo di capire cosa le sta accadendo”

Tara annuì, si fidava di lei. Sebbene loro due non avessero mai parlato molto, Buffy sentiva un certo legame con lei. Tara, in qualche modo, le ricordava Angel e Buffy le voleva bene. Era certa che lei amasse Willow, e non fu un caso che la notte prima volle ricordarlo anche a lei.

Tara ti ama. Io lo so

Buffy lo sapeva per certo, perché lei aveva conosciuto l’amore di Angel e sapeva cosa volesse dire essere amata da qualcuno in modo disinteressato. In quel momento non poteva non mettere a confronto il comportamento di Angel con quello di Spike. Lui diceva di amarla, ma non era così. Era Angel quello che l’amava davvero, proprio come Tara amava Willow. Per questo l’aveva lasciata. Voleva che lei sapesse che amore non significa accondiscendenza passiva. Chi ama non può farsi complice dell’infelicità e dell’auto distruttività della persona che dice di amare. Tara, vedeva i pericolosi percorsi che stava seguendo Willow e non poteva stare a guardare in silenzio. Voleva aiutarla, anche se questo comportava il doversi separare.  E se ripensava a Spike, non poteva sentite che disgusto. No lui, non l’amava, questo era certo.

Prese il telefono e chiamò al Magic Box.

“Dawn? Perché non sei a scuola? Okkk. Ho detto ok, ho capito. Cosa? Oh si, è bellissimo, presto lo vedrai, è piccolissimo ed è così.. come? siiii.. esatto.. morbidoso, tutto da coccolare”

Si guardò intorno, ricordando di non essere sola “È mia sorellina.. lei è un po’.. scusatela” Gli altri sorrisero e lei continuò la telefonata. “Stanotte saremo di ritorno, nel frattempo dovresti fare delle cose per me, alcune modifiche. Ti va di darmi una mano? Ok, dobbiamo fare degli spostamenti. Io e te staremo insieme nella stessa stanza. Angel e Connor hanno bisogno di tranquillità e prenderanno una delle nostre.. DAWN? Lo so che vuoi la camera tutta per te, ma è solo per un po’. No.. io e Angel non dormiremmo insieme.. dì a Xander di darsi una calmata”

Tara, Fred e Wesley si lanciarono complici sguardi d’intesa e Tara parlò per tutti e tre. “Buffy, po-potresti dire a Willow di spostarsi nella tua ca-camera. Tu, Angel e il bambino potete stare lì. È più gra-grande. Era la ca-camera di tua madre.. mi sembra la so-soluzione più giusta”

“Dawn, aspetta.. ora chiudo un attimo. Ti richiamo io. Non muoverti da lì.”

Tara era nervosa. Aveva cominciato a balbettare, il suo disagio era evidente, e Buffy si chiedeva perché. Fred intervenne per darle una mano “Ok, lo so che non conosco la tua casa Buffy, ma credo che Tara abbia ragione. Voi due siete adulti, non credo che condividere la stessa camera possa compromettere nulla, checché ne dica Cordelia  ..e poi andiamo, su ..non sarete mica soli.. Connor sarà il vostro angelo custode” Buffy rise, che Connor fosse un angelo non vi era alcun dubbio. Anche Wesley pareva d’accordo.

Volevano che lei e Angel dormissero insieme? Si, era evidente, ma perché?

“Buffy, dopo.. dopo la vostra prima volta, quanto tempo siete stati insieme tu e Angel? Voglio dire.. senza fare sess.. insomma, hai capito cosa voglio dire. Ero a Sunnydale in quel periodo, ricordi? Quindi so che siete in grado di gestire questo e io.. noi tutti.. ci fidiamo di voi.”

Accidenti, ne aveva fatta di strada il giovane Wesley, era davvero cambiato molto. Certo che ricordava quel periodo, e come avrebbe potuto dimenticarlo? Wesley era stato il suo osservatore. Suo e di Faith e ricordava anche benissimo, che era disposto a lasciar morire Angel di una morte atroce, purché lei non si distraesse dall’apocalisse di quel maledetto sindaco. E ora guardatelo qui. Lavorava per Angel ed era il suo migliore amico.

La vita non avrebbe mai smesso di stupirla.

Sentì un ondata di forza invadere il suo essere e di nuovo si sentì connessa al mondo che la circondava. Un po’ per la telefonata con Dawn, con cui aveva parlato di Angel e Connor e un po’ per le parole dei tre che stavano davanti a le, ma lei sentì di essere se stessa ancora una volta. Guardò queste persone come se le vedesse per la prima volta. Gli amici di Angel erano persone speciali e lo amavano. Angel era la ragione per cui si erano uniti ed era la missione di Angel ad animare la squadra. Fred, Wesley, Lorne e Gunn erano la famiglia dell’uomo che lei amava e non poteva che amarli a sua volta ..compresa Cordelia, che sembrava avere un posto speciale nella squadra di Angel. Doveva assolutamente parlare anche con lei. Non le piaceva la sua ostilità e forse era solo un atteggiamento passeggero ..almeno così sperava.

“Grazie Wesley. Forse avete ragione, inoltre questa soluzione non sconvolgerà la vita di Dawn” risero tutti insieme “Era terrorizzata all’idea di condividere la stanza con me. La chiamo subito”

“Dawn.. ok cambio di programma. Abbiamo pensato che è meglio se è Willow a trasferirsi in camera mia, contenta? okkk, okkk ..e devi dire a Xander che riesco a sentire quello dice, visto che sta urlando ..e che, a differenza sua, c’è ancora qualcuno che si fida di Angel ..e di me. Bene, ora ascoltami devi comparare alcune cose, fatti accompagnare da Anya. Una culla, un fasciatoio, una cesta per i giocattoli e.. Ohhh.. si va bene, ma animaletti di pezza morbidi, mi raccomando, e porta anche mister Gordo nella camera di mamma. Non so.. tu hai qualche idea? direi giallo, o verde, magari celeste? insomma colori tenui e caldi.. Ah si, giusto! compra anche quello, credo si chiami marsupio, o qualcosa del genere ..e brava la mia sorellina. Come? No, tesoro è troppo presto, lui è piccolo e ancora non cammina. Quando sistemi la camera di mamma, fatti aiutare da Willow, ok?”

Buffy guardò Tara che urlò a Dawn

“Si Dawn, fatti aiutare da Willow ..e possibilmente senza usare la magia”

Buffy annuì “Dawn? passami Xander adesso, si anche io ti voglio bene. Xander? dai una mano a Dawn per l’acquisto dei mobiletti nuovi ..lo so, lo so che sei un esperto falegname, ma ci occorre subito. Si, stanotte saremmo a casa ..e cerca di coinvolgere Willow, almeno sarà occupata in qualcosa che la tenga lontana da Amy e da quel tipo losco.. quello ha tutta l’aria di essere un bastardo senza scrupoli. No, Xander adesso non ricominciare con questa storia. Angel HA bisogno d’aiuto e noi lo aiuteremo ..o meglio, tu sei libero di non farlo, ma IO lo aiuterò. Si certo, ci saranno tutti, anche gli amici di Angel ..si esatto, anche la tua ex.. okkk”

Prese gli ultimi accordi con loro e riattaccò soddisfatta.

“Proprio come Angel. Sei un vero leader, Buffy ..voi due vi somigliate molto” disse Fred. “Direi proprio di si, Fred” disse Wesley compiaciuto. “Non per niente sono stato il suo osservatore.. anche se in effetti non mi ascoltava per niente e faceva assolutamente a modo suo.. e ora sono il capo di Angel, quindi entrambi sono stati sotto la mia guida”

Buffy e Wesley risero divertiti ricordando i vecchi tempi, e anche se in passato vi erano state delle incomprensioni fra loro, al momento tutto erano totalmente alle loro spalle.

“Si cresce Wes. A volte facciamo degli errori, ma da essi impariamo molto. Per me è tutto ok, il passato è passato.” Lui annuì, concordando. Buffy guardò Tara e ricordò le parole di Angel “Ho bisogno di parlare con te.. da sola.. hai un momento?”

Fred e Wesley uscirono lasciandole sole e si unirono a Lorne e Gunn. “Dove è Cordelia?” chiese Wesley. “Già!” aggiunse Fred “È da un po’ che non la vedo in giro”

Gunn li guardò storto “E come avreste potuto? eravate chiusi in quell’ufficio da ore.. si può sapere cosa stavate facendo?” Fred e Wesley sorrisero compiaciuti “È una sorpresa” e un attimo dopo, Lorne capì anche ciò che loro non dissero con le parole “Allora? siete riusciti a capirci qualcosa?” Fred guardò Wesley come a chiedergli il permesso di poter rispondere e lui annuì. “Direi proprio di si, dobbiamo solo verificare alcune cose, ma il più è fatto”

“Fatto cosa?” chiese Cordelia uscendo dalla cucina con un grosso panino in mano. “Che c’è? perché mi guardate così?” Rise, notando che guardavano il panino “Ah, questo? Avevo fame”

Lorne urlò, comprimendo con forza le orecchie come a volerle proteggere da qualcosa di doloroso “Dio, è fortissimo adesso.. ma non lo sentite anche voi? Un ronzio continuo e sibillante.. ahhh i mie poveri timpani. Sapete che vi dico? Non vedo l’ora di lasciare l’albergo, e poi dicono che Sunnydale sia una cittadina davvero carina”

“Sunnydale?” chiese Cordelia.

In quel momento Buffy e Tara uscirono dall’ufficio e si unirono al gruppo.

“Si, Cordelia, abbiamo deciso che Sunnydale è il posto più sicuro per..” disse Wesley, ma fu subito interrotto da una furibonda Cordelia “Puoi scordartelo. Io non torno a Sunnydale neanche morta.. e poi cosa vuol dire abbiamo deciso? Chi ha deciso?”

Buffy fece appello a tutto il suo autocontrollo..

Non era anche Cordelia un membro della famiglia di Angel? già! A quante pareva si ..e non aveva deciso, proprio poc’anzi, di rispettare le scelte di Angel? tutte le scelte di Angel?..e già!

..quindi radunò tutte le sue forze e sorrise a Cordelia. “Io. Sono stata io a decidere”

“Ti sei auto nominata come nostro nuovo capo? Questa non è la tua città. Qui non sei nessuno”

“No, Cordelia le cose non stanno così. Lo capisci che Connor qui è in pericolo? Capo o no, io penso che sia la cosa più giusta da fare”

Ridacchiò un po’ a disagio “io ..e anche Angel.. anche se ancora non ne abbiamo parlato in modo esplicito.. insomma non abbiamo ancora parlato dei dettagli, ma..”

Cordelia sorrise. Aveva trovato un punto debole nel suo avversario e lo sfruttò a suo favore

“..quindi, fammi capire bene, Angel non sa ancora che tu hai deciso per lui? E speri che lui lasci Los Angeles e torni a Sunnydale? Perché è questo ciò che hai sempre voluto, non è vero? Tu vuoi che lui torni insieme a te. Notizia flash, mia cara. Angel non tornerà a Sunnydale, lui non è più lo stesso che conoscevi. Lui ha una missione ora e non l’abbandonerà di certo per te.”

“Ciò che io voglio o non voglio, non è affar tuo, Cordelia ..e non credo che Angel sia cambiato come dici tu. Ma adesso, la missione di Angel ha un nome diverso. Il suo nome è Connor. Se tu fossi stata un po’ meno occupata a pensare a te stessa, avresti già capito che è così. Dici di conoscerlo bene, ma a questo punto comincio ad avere dei seri dubbi, sai? Hai idea di cosa Connor significhi per Angel? Lui ha un figlio adesso.. un figlio umano. Ha un anima e un cuore che batte ..e la sua vita dipende totalmente da Angel. Hai pensato anche solo per un momento a tutto questo? Se tu hai una soluzione diversa, io sono tutta orecchi. Avanti, sentiamo cosa proponi, se è una cosa sensata, non esiterò a seguirti. Hai avuto delle visioni? Le Forze dell’essere ti hanno forse dato delle indicazioni su come fare per proteggere Connor?”

Buffy, inconsapevolmente, aveva toccato un nervo scoperto. Cordelia in cuor suo sapeva che lei aveva ragione. Ma ogni volta che la sua vita si incrociava con quella di Buffy, non ne aveva ricavato altro che guai. Perché questa volta doveva essere diverso? E comunque non le avrebbe permesso di comandare a casa sua. Lei era solo un ospite e doveva stare al suo posto.

“Lo so che Connor è importante per Angel e che tu ci creda o no, noi vogliamo aiutarlo. Tu non c’eri quando Darla si è presentata con il pancione e non puoi sapere cosa abbiamo fatto per Angel e Connor.”

Buffy rise “Avanti Cordelia, Connor è nato solo poche ore fa, cosa hai fatto di così importante..” Si fermò e non continuò oltre, in fondo lei aveva ragione e non voleva litigare. “Ok, scusami. Non volevo essere scortese, e hai ragione.. io non c’ero.. ma ora si, ora sono qui”

“Non abbiamo bisogno di un capo, Buffy. Noi abbiamo già un capo, ed è Wesley”

“Cordelia..” Buffy smise di parlare e guardò Wesley “Già, è vero! nonostante prima abbiamo parlato di questo.. non riesco a capire. Wesley, perché sei tu il capo?” chiese sorridendo, nel tentativo di smorzare la tensione.

Lorne si affrettò a spalleggiarla. Più conosceva Buffy e più le piaceva. La ragazza aveva il fuoco nelle vene, altro che tipa silenziosa e taciturna, sembrava una vera tigre quando si trattava di proteggere le persone che amava. E Angel e Connor erano assolutamente in cima alla sua lista. Era riuscita a mettere a tappeto Cordelia, usando solo l’amore che la univa ad Angel e Cordelia aveva capitolato come mai prima d’ora.

“Vedi, piccolo e tenero batuffolino vivace.. a volte diamo troppo importanza alle parole. Si, è vero, Wesley è il nostro capo ora, ma io penso che sia più giusto dire che Angel ha scelto un ottimo direttore d’orchestra per la sua sinfonia. Senza offesa Wes.. ma anche tu sai che è così”

Buffy rise “Io sarei un piccolo e tenero batuffolino vivace?” ..ma concordava assolutamente con lui. Wesley era sicuramente un buon capo, ma l’anima del gruppo era la missione di Angel.

“No, infatti. Non sono per niente offeso. Le cose stanno proprio cosi” rispose Wesley ridendo anche lui insieme a Buffy. “Se Angel ti ha nominato suo direttore d’orchestra, deve aver avuto i suoi buoni motivi, quando è successo?” Wesley rise ancora “Oh beh, è una lunga storia”

“O magari no” incalzò Cordelia. “Angel ci ha licenziati qualche mese fa ..e sai perché? perché ha perso la testa per quella biondina da quattro soldi. E adesso sta per accadere di nuovo. Wesley forse non l’ha ancora capito, mai io si. Tornare a Sunnydale è solo l’inizio della fine. Possibile che non capisci, Wes? Angel ci sta licenziando di nuovo e sempre per colpa di una.. e non ho più avuto nessuna visione da quando lei è qui.”

“E io cosa centro con tutto questo?” chiese Buffy.

“Cosa centri? E me lo chiedi? quando sei nei paraggi, tu centri sempre. Hai deciso di rovinare ancora la mia vita? Da quando sei arrivata a Sunnydale non hai fatto altro che rovinare tutto.”

“Non ho tempo per queste cose adesso, devo tornare su.. ma io e te dobbiamo parlare. Da sole. Non ho alcuna intenzione di rovinarti la vita, e sai perché? perché questo vanificherebbe tutte quelle volte in cui invece ho salvato la tua vita ..e ora se vuoi scusarmi..”

Le voltò le spalle e si diresse velocemente verso le scale. Lorne la guardò salire e sorrise. Aveva avuto conferma ai sui dubbi, Mentre lei si avvicinava fisicamente ad Angel la sua aura risplendeva e le impurità negative si dissolvevano. Era una cosa incredibile.

Si precipitò dentro la camera di Angel ..e un istante dopo dimenticò Cordelia e tutto il resto.

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Capitolo 9
*** Parte 09 ***


 

 

 

Parte 09

 

Si precipitò dentro la camera di Angel ..e un istante dopo dimenticò Cordelia e tutto il resto. Loro due erano svegli e Angel era indaffaratissimo con pannolini e orsacchiotti. Non poté fare a meno di sorridere.

“Serve aiuto?” Chiese. Lui ridacchiò “No. Ho capito come funzionano questi così moderni, più o meno ..e comunque, Connor ha deciso di collaborare” Risero insieme.

“Stai bene?” Chiese poi Angel. Lei annuì

“Si, ero.. ero scesa a telefonare e..”

Si sedette sul letto accanto a Connor e fu lei che finì di vestirlo, mentre Angel andò a scaldare il latte. Sembravano gesti pianificati da tempo, come se loro fossero una normalista coppia di genitori.. come se avessero fatto tutto questo un’infinità di volte.

“Buffy ho sentito tutto, so cosa è successo giù, non devi fingere con me” Disse Angel, tornando con il biberon e porgendolo a Buffy. “Lascia perdere Cordelia, con lei me la vedo io, ma dopo. Adesso dimmi.. hai parlato con Tara?”

Lei prese il piccolo in braccio e si sedette sul divano, e Connor succhiò il suo latte senza fare storie. Buffy lo guardava come se fosse il tesoro più prezioso del mondo. Parlava a bassa voce, non voleva disturbarlo mentre mangiava.

“Sei preoccupato anche tu, vero?”

“Si, lo sono. Ci hai parlato?”

“Si.. ha detto che.. secondo lei è tutto ok, ma non appena torniamo a casa ricontrollerà tutto. Qui non ha l’occorrente sotto mano ..per quanto riguarda Cordelia, vorrei parlarci io..”

Angel si sedette accanto a lei, mentre ripiegava alcune tutine di Connor e anche lui parlò a bassa voce. “Come vuoi, ma non aspettarti granché. Quando le cose non girano come lei vorrebbe, diventa un po’ insensibile, e a volte esagera. Noi ci siamo abituati e sopportiamo le sue stranezze. Le vogliamo bene e lei ne vuole a noi. Ma la conosci, no? Lei è.. Cordelia Chase”

“Sembra preoccupata per le sue visioni. Ha paura di perdere qualcosa ..in fondo la capisco”

“Ah si, lei ha questa idea fissa, che senza le visioni smetterebbe di essere importante, ma non è così. Io continuerei ad essere suo amico e a volerle bene, ed è così anche per gli altri. Ma riuscire a far capire questo a Cordelia, non è un impresa facile”

“Angel, è lo scopo della sua vita, se non può più aiutare te… lei pensa di essere inutile”

“Lo scopo? No, Buffy lo scopo non è una cosa immutabile. Ogni momento che viviamo è unico e irripetibile e ogni singolo momento ha uno scopo da realizzare ed è sempre diverso.”

“Ho capito cosa vuoi dire, ma parlavo dei grandi scopi della vita.. della missione”

“Si, lo so.. ma non cambia niente. Guarda me per esempio. Lo scopo della mia vita è cambiato un infinita di volte. Prima la mia grande missione era.. aiutare una certa cacciatrice” Risero insieme e pareva che anche Connor sorridesse alle loro parole. “Mi sa che sta ascoltando anche lui..” disse Buffy “..e gli piace molto quello che dice il suo papà, vero piccolo?”

“Poi la mia missione è cambiata” Continuò Angel, rispondendo al suo sorriso. “Le Forze dell’Essere mi hanno messo sulla strada di Doyle e di Cordelia. Le nostre vite si sono incrociate e ci siamo uniti intorno ad una missione comune. Il nostro scopo era aiutare gli indifesi. E l’abbiamo fatto, perché era quella la strada per la nostra redenzione.”

“Non so Doyle, perché non ho mai saputo nulla della sua vita, ma Cordelia? Non credo abbia nulla a che fare con la redenzione. Insomma, non è che abbia commesso chissà ché ..gusto?”

“Dici? Allora hai dimenticato chi era Cordelia al liceo? Pensi che anche lei non debba..”

“Ok, ok” disse Buffy divertita “No, non l’ho dimenticato e ho avuto un piccolo promemoria proprio poco fa”

“Tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare.. comunque quando ho incontrato di nuovo Darla, la mia missione è passata in secondo piano e mentre stavo per perdermi, la vita mi ha messo di fronte ad un altra grande missione. La mia missione, adesso è lui. Mio figlio. Lui deve vivere ad ogni costo. Lorne ha detto che Connor è più di una missione. Lui è dono prezioso e io non..”

“Non accadrà nulla a Connor. È una promessa. Io non lo permetterò”

Lui si schiarì la gola con un colpo di tosse. Era commosso, ma continuò a parlare.

“Quindi Cordelia sbaglia se pensa che tutta la sua vita ruoti intorno alle visioni. La sua vita vale molto di più e continuerà ad avere valore anche se le visioni passassero a qualcun altro. La vita di Wesley ha smesso di avere valore, quando è stato licenziato dal Consiglio? Certo che no. Credi che.. giusto per fare un esempio.. credi che una persona che ha fatto il medico per tutta la vita, cessi di avere valore quando andrà in pensione? No, non smetterà di essere importante per qualcuno.. i figli..i nipoti.. Gli scopi cambiano continuamente, Buffy.. sta a noi saperli cogliere. Se vivi seguendo questa linea, vedrai che tutto diventerà chiaro. L’errore che facciamo tutti quanti, è che ci aspettiamo qualcosa dalla vita. Tutti ci chiediamo che cosa voglio dalla vita, ma sbagliamo. Dovremmo invece chiederci cosa la vita vuole da noi e quando quella domanda arriva, dobbiamo essere pronti a rispondere. Dalla nostra risposta può dipendere la salvezza del mondo intero o di un singolo essere umano. Ma non cambia molto.”

Buffy ascoltava con attenzione, le pareva di vivere dentro una bolla d’aria colorata, dove poteva respirare a pieni polmoni, senza paura di cadere e farsi male. Aveva dimenticato quanto potesse essere bello vivere accanto ad Angel. Inoltre, notò con piacevole stupore, che non era più così taciturno e tenebroso come un tempo. Cordelia aveva ragione.

Angel era cambiato, forse proprio grazie a Cordelia.

Angel continuò a parlare. “Poi ci sono scopi che ritornano.. o che credevamo di aver perduto e invece sono ancora di fronte a noi, perché la vita, in quel momento ci chiede esattamente di fare proprio quella singola azione. Credo che quella certa cacciatrice.. quella della mia prima grande missione, abbia ancora bisogno di me.”

Le sorrise ..e aveva una voglia matta di baciarla.

Buffy sorrise commossa. Aveva davvero dimenticato quanto potesse essere bello ascoltare il suono della sua voce. Dio, lo amava da morire. Ogni volta riusciva a trovare le parole giuste e ogni volta arrivavano dritte al cuore.

Lui le sfiorò le labbra con le sue. Non riuscì a trattenersi. Dio, l’amava da morire. Aveva dimenticato quanto potesse essere bello, essere guardato con occhi pieni d’amore. Ogni volta riusciva a stupirlo e ogni volta il verde dei suoi occhi arrivava dritto all’anima.

Già! La sua preziosa anima. Era meglio staccare subito le labbra dalle sue. L’anima doveva rimanere esattamente dove si trovava. Si guardarono in silenzio, maledicendo gli zingari e la loro stupida, stupidissima clausola. La perfetta felicità non poteva far parte della loro vita.

“Angel? prima ho visto che stavano lavorando su un libro, sai di quelli antichi e preziosi. Quelli che Giles custodisce tanto gelosamente.. puoi dare un occhiata? Mi sa che c’è qualcosa che non ci stanno dicendo.. non sarà qualcosa che riguarda Connor?”

“No, non credo. Wesley me lo direbbe se ci fosse qualcosa.. pensi che Connor abbia qualcosa che non va? Lui è umano e ha un anima..non c’è nulla di demoniaco in lui.. dobbiamo farlo vedere da un altro pediatra.. quella tipa dell’ospedale non mi sembrava così esperta ..e anche l’ecografia che ha fatto Wes.. insomma potrebbe non aver letto giusto.. ma me lo direbbe se Connor fosse..”

La sua ansia era alle stelle e Buffy si pentì subito di aver parlato “No. Connor non ha nulla che non va. OK? proprio nulla.. lui è.. guardalo Angel. Guardalo adesso, sta bene.. con il pancino pieno e.. sveglio come un grillo. Se questo ti tranquillizza, domani sera, noi due insieme, lo porteremmo dal pediatra.”

Angel si calmò. “Non credo dormirà, si è appena svegliato”

Prese il biberon vuoto e lo portò in cucina. “Hai fame? vuoi mangiare qualcosa?” chiese, mentre controllava nel frigo. “Pizza surgelata ..oppure, okkk ci sono anche delle uova e del formaggio ..e anche del gelato”

Lei si sedette sul letto a gambe incrociate, sistemando Connor nel suo grembo e mentre lui giocherellava con un dito di Buffy, lei con l’altra mano teneva il libro di cui aveva parlato Angel. Doveva saperne di più sui neonati.

“Va bene qualsiasi cosa. Si, in effetti ho un po’ di fame”

Angel tornò poco dopo con dei piatti pieni di cibo che poggiò sul letto e si sedette anche lui, proprio di fronte a loro due ..Connor succhiava beatamente il suo pollice ..Buffy mangiava e leggeva il libro “Oh, oh.. senti questa. Lo sapevi che se poggi il dito sul palmo della mano di un neonato, lui risponde chiudendo intorno le sue piccola dita?” ..e Angel era tutto intento a disegnare loro due “No, non lo sapevo..non sono ancora arrivato a quel capitolo” Buffy rise “Beh, ci credo.. io ho cominciato dalla fine” 

“Connor? Ehi, piccolo.. avanti guarda papà, questo è il tuo primo ritratto, sai?”

“Angel, dobbiamo comprare subito una video camera ..voglio filmare ogni momento della sua crescita”

“Uhm Uhm”

“Non ti ho ancora detto della telefonata con Dawn. È super eccitata per l’arrivo di Connor ..vuole comprare un marsupio”

“marsupio?”

“Si, quelle sacche che si legano sul davanti o anche sulla schiena.. così posso portarlo a spasso tranquillamente, e contemporaneamente ho le mani libere ..sai potrebbe essere utile quando..”

“Tu non andrai a caccia con Connor. Beh, non subito.. forse fra qualche anno.. vero Connor?”

“Certo che no.. ma lui uscirà con me durante il giorno, mentre papà dorme.. vero Connor?”

“..e gli altri che dicono? Xander ad esempio.. ha già affilato il suo paletto di legno?”

“Oh lui.. mi sa che è una causa persa.. un po’ come Cordelia.. chissà che faccia faranno quando si rivedranno e chissà come la prenderà Anya..”

“Anya? Parli della tipa che ci ha spedito in quella realtà alternativa? Quella che ha richiamato la Willow vampira? era un demone della vendetta.. che centra con Xander?”

“Si, si.. proprio lei… centra molto con Xander.. sta per diventare sua moglie e non è più un demone..”

“Oh”

“Angel? Ricordami di domani per favore, mercoledì mattina devo vedere l’assistente sociale. Ho difficoltà a memorizzare le cose,  ci sono momenti in cui tutto sembra scivolarmi addosso..”

“Certo ..e Tara deve controllare che tutto sia andato bene ..ma questa sensazione è normale..”

“Lo spero.. comunque prima era persistente e costante.. mentre ora va solo a momenti..”

“eccolo qua.. finito.. che te ne pare?”

“Angel? è bellissimo.. come fai a catturare gli sguardi in questo modo? Visto Connor? il tuo papà è un vero artista.. anche se io non ho proprio questo sguardo.. non di recente almeno”

“Ti sbagli invece.. tu adesso hai proprio quello sguardo ..non avrei potuto disegnarlo se non l’avessi visto ..Buffy ti fidi di me?”

“Si”

“Passerà.. è solo una cosa momentanea.. anche per me è stato così.. anche se io non era certo in paradiso.. ma avevo te vicino e..”

“..e io ho te”

Parlarono ancora, ed insieme elaborarono un piano per sfuggire all’attacco dei demoni che circondava l’albergo.

“…come facciamo ad uscire da qui senza che ci seguano? Non appena mettiamo un piede fuori, saremmo di nuovo visibili”

Vagliarono ogni possibile alternativa e arrivarono alla conclusione, che per il momento era meglio lasciare Los Angeles. Ribadirono ancora che Sunnydale poteva offrire maggior protezione, almeno per un po’. Sunnydale era una vera calamita per demoni e vampiri, era la bocca dell’inferno e non era certo un posto sicuro, tutt’altro ..ma per un po’ avrebbe funzionato. Avevano bisogno di tempo per escogitare qualche altro piano. Angel e Connor non potevano passare il resto della loro vita a nascondersi, ma per il momento non c’era molto altro che loro potessero fare.

“Questo terrà lontana la W&H. Loro non mi vogliono qui. Io sono la loro spina nel fianco, ma se non mi vedranno in giro, a rovinare le loro apocalissi, perderanno interesse e smetteranno di seguirmi”

“Giusto!” disse Buffy “Per quanto riguarda la setta dei vampiri, credo che non saranno così sciocchi da cercarvi nella città della cacciatrice. L’unico pericolo reale direi che rimane quel tizio. Holtz. Devi dirmi tutto di lui. Chi è? perché c’è l’ha tanto con te?”

Angel le disse tutto su Holtz e di come Angelus e Darla sterminarono la sua famiglia.

“Vedi? in fondo lui.. è uno dei buoni” Buffy non volle sentire ragioni. “Non mi importa. Buono o no ..se solo si avvicina a Connor, dovrà vedersela con me.”

In quel momento entrò Fred e disse che Lorne voleva parlare con entrambi di una cosa della massima urgenza. Scattarono in piedi all’istante. Percepirono subito il pericolo. Insieme. Contemporaneamente. Subito pronti a combattere.

Buffy stringeva Connor strettissimo al suo petto e Angel abbracciò entrambi, proteggendoli con il suo corpo. Lasciarono la camera con riluttanza e seguirono Fred.

Non appena Lorne li vide scendere, ebbe un senso di stordimento. Non aveva mai visto nulla di simile. Era letteralmente senza fiato. Davanti a lui, si muoveva con grazia, la cosa più bella che avesse mai visto.

Angel, Buffy e Connor erano avvolti da un aura brillantissima, lucente e dorata. Dal centro dei loro corpi, proprio all’altezza dei loro ombelichi, si diramavano dei sottili filamenti di luce e si intrecciavano vicendevolmente, formando un triangolo di luce.

Da Connor, i filamenti si dividevano in due parti uguali, per andare poi a collegarsi, una parte con Angel e l’altra con Buffy. La stessa cosa accadeva per Angel e Buffy. Parte dei filamenti che nascevano dal ventre di Buffy, andava ad unirsi sia con Angel che con Connor e Angel univa i suoi, con suo figlio e con la donna che amava.

Era una visione quasi impossibile da sostenere, tanto era bella. Loro tre era connessi strettamente l’un l’altro. Inestricabilmente uniti dai loro centri di luce.

Quello era il centro della vita. Dove tutto nasce e mai può morire.

Lorne, per la prima volta in vita sua, vide l’eternità e comprese il vero significato dell’amore. La luminosità era troppo intensa per lui, non poté guardare oltre. Si accasciò esausto e perse i sensi.

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Capitolo 10
*** Parte 10 ***


 

 

 

Parte 10

 

“..e l’oscar va a me” disse Cordelia, sollevando le braccia in segno di vittoria.

Wesley alla guida del suo fuori strada, le sorrise “Si, sei stata grande.. come sempre, anche Angel e Buffy hanno fatto la loro parte.. dei veri attori professionisti.. e Lorne poi.. con il suo finto svenimento è stato davvero grande.. come va la dietro? Tutto ok?”

Tara annuì “Si, Connor dorme”

Lorne intervenne subito, correggendo Wesley “Ehi? un momento. Quello era vero, non fingevo.. sono svenuto davvero.”

Buffy stringeva Connor fra le braccia e lo sistemò meglio, coprendogli la testa con il suo cappotto, con cui l’aveva avvolto quando lasciarono l’albergo. Sembrava infastidito dalle luci dei fari delle altre macchine che incrociavano lungo la strada e lei non voleva che si svegliasse. Non adesso.

“Si, siamo stati tutti bravi. Pare l’abbiamo bevuta. Adesso li ha tutti alle calcagna.”

Guardava nervosamente fuori dal finestrino, sperando di veder comparire l’auto di Angel da un momento all’altro. Era molto preoccupata. “Dovrebbe essere già qui ..e se qualcosa è andato storto?” Tara le accarezzò un braccio per tranquillizzarla e Lorne le sorrise paternamente “Angel è bravo in queste genere di cose. Stai tranquilla.. alla fine lui se la cava sempre”

Wesley invece era preoccupatissimo. Adesso Angel era inseguito dai demoni che avevano accerchiato l’Hyperion per ore, ed erano davvero tanti. La W&H aveva capito il loro trucco e sicuramente stavano cercando loro. Si, era molto preoccupato anche lui, ma non volle dirlo, tentò di scherzare invece. “Buffy.. tu e Angel avete davvero superato voi stessi con il vostro..”

“Melodramma?” disse Cordelia.

“Non era quello che avevo in mente.. ma si.. avete recitato benissimo” disse Wesley.

“Non è che non l’abbiamo fatto altro volte..” rispose Buffy

“il melodramma? Certo che no.. chi meglio di voi due può essere così melodrammatico” incalzò Cordelia.

“Cordelia? per favore” disse Wesley

“ok, ok.. Wes, scherzavo. Non essere sempre così suscettibile e.. devo ricordarti che anche tu reciti bene la parte di Angel? Fred e Gunn hanno riso parecchio quella volta che io e te abbiamo imitato loro due. Ricordi? Oh Buffy.. baciami – Oh Angel.. mordimi..

Wesley sorrise a disagio e preferì cambiare discorso. Ricordò un evento del loro passato a Sunnydale “Già, è vero Buffy, ti riferisci a quella volta con Faith e il sindaco. Angel finse di essere Angelus ..anche in quel caso siete riusciti ad ingannare tutti quanti, ricordi?”

Buffy ricordava benissimo, non poteva essere che così e ricordava anche molto bene, che né lei né Angel si erano divertiti tanto ..anzi per loro fu una vera e propria sofferenza, ma adesso non era il momento di parlare di queste cose.

“Il furgone che ci sta seguendo è quello di Gunn, giusto?”

Lorne annuì “Si. Fred e Gunn stanno proprio dietro a noi, con tutti i nostri bagagli. Stiamo andando in direzione di Sunnydale, vero?”

Cordelia sospirò “Già! Sai che gioia.. beh, almeno ho avuto il tempo di fare le valige.. povero Dennis.. si sentirà solo”

Buffy guardò ancora fuori dal finestrino, sperando di vedere l’auto di Angel, ma lui non arrivava. Ripensò agli ultimi eventi e a come, ancora una volta, era stato doloroso lasciarsi.
Angel era riuscito a farsi inseguire sia dalla W&H che dai demoni. Tutti insieme, inscenarono una recita che permise loro di fuggire in direzione opposta a quella di Angel, senza che nessuno sospettasse nulla. Lorne aveva capito che il ronzio che martoriava i suoi timpani, non proveniva dalle lampade a neon, ma dalle telecamere nascoste che la W&H aveva posizionato per spiarli. Quindi la W&H conosceva tutte le loro mosse, compreso il piano di cui Angel e Buffy aveva parlato nella loro camera, proprio pochi minuti prima. Dovevano escogitare in fretta uno stratagemma. Con una banale scusa, si rifugiarono nello stanzino delle scope, dove non vi erano telecamere nascoste, mettendo a punto un piano in pochissimi minuti. Fu Cordelia, stimolata dalle osservazioni di Wesley, ad avere l’idea della recita. La Wolfram&Hart doveva “vedere” Angel e Buffy che decidevano di separarsi, ma doveva essere una cosa credibile. Dopo aver ascoltato le loro recenti conversazioni, la W&H avrebbe creduto ad una loro improvvisa separazione? C’era solo una cosa che poteva dividerli in quel momento. Angelus.

Così.. Cordelia finse di avere una visione, in cui vedeva Buffy e Angel abbandonarsi alla passione e Angel che sperimentava l’istante di pura e perfetta felicità, perdendo ancora una volta la sua anima. Urlò, fingendo dolore, quando descrisse il massacro della sua falsa visione. Angelus era stato liberato e aveva trucidato ferocemente tutti quanti, lasciando il loro corpi senza vita, immersi in un mare di sangue. “È una carneficina. C’è sangue ovunque. Ci ucciderà tutti, nessuno escluso ..ucciderà anche Connor” urlava Cordelia. “Buffy, tu sarai l’ultima.”

Ognuno di loro recitò una parte. Finsero di litigare fra loro, urlando le proprie divergenze e infine venne il momento in cui Angel e Buffy dovettero recitare il loro addio.

Il melodramma, come disse appunto Cordelia.

Ma quello che Cordelia non sapeva, era che per loro due, fu estremamente doloroso e che le loro lacrime erano assolutamente vere. Stavano per separarsi ancora e non sapevano se il loro piano avesse funzionato oppure no. Quella, poteva essere realmente l’ultima volta che si vedevano. Se Angel non fosse riuscito a seminare i suoi inseguitori, lui non avrebbe mai più rivisto Connor e Buffy. Il loro, poteva essere un vero addio. Lo sapevano bene.

“Non possiamo permettere che accada” diceva Angel “come vedi non puoi aiutarmi, non possiamo nasconderci a Sunnydale. Prenderò Connor con me e..”

Buffy lo abbracciava, posando “Connor” fra le sue braccia, “dove andrete?”

“fuggiremo.. forse in Europa”

Angel, con in braccio il finto Connor, un orsacchiotto di pezza, uscì dall’albergo e in pochi secondi una lunga carovana di auto lo seguì, permettendo così agli altri di allontanarsi dall’albergo indisturbati. Uscendo dall’albergo, Buffy nascose Connor sotto il suo cappotto e salì nell’auto di Wesley con Cordelia, Tara e Lorne, mentre Fred e Gunn, caricavano il loro bagagli e li seguivano con il furgone. Prima di dirigersi verso Sunnydale, passarono per l’appartamento di Cordelia, pensando così di depistare eventuali inseguitori e per dare il tempo ad Angel di raggiungerli. Ma lui ancora non arrivava e Cordelia, dopo le forti insistenze di Buffy, lo chiamò al cellulare. Lui era ancora in macchina, guidando nella direzione opposta a Sunnydale,

“Passami Buffy” disse con voce concitata. “Buffy, lasciate Los Angeles, subito ..vi raggiungerò sull’autostrada”

Buffy sentì lo stridore dei freni dell’auto di Angel che si arrestava bruscamente “Angelll?”

“Fai come ti dico. Immettetevi sull’autostrada.. vi raggiungerò lì”

Poi sentì un esplosione violenta e subito dopo un assordante agghiacciante silenzio. Il cellulare le cadde dalla mani. “Angel” mormorò fra le lacrime.

Fred, Lorne e Tara la circondarono subito abbracciandola, quasi a volerla proteggere dal dolore, ma rimasero tutti in silenzio, anche loro avevano sentito l’esplosione. Cordelia la guardò con gli occhi pieni di lacrime e poi guardò verso Gunn e Wesley, che erano impietriti dal terrore. Raccolse il cellulare, notando che era ancora acceso. Si avvicinò a Buffy e prendendola per un braccio, la fece sedere sul divano. Era sicura che le sue gambe, non l’avrebbero sorretta a lungo, e in oltre notò che era visibilmente pallida. Provò pena per lei.

“Buffy, si sente qualcosa” disse indicandole il cellulare. Buffy non riusciva a parlare, sembrava non capire le sue parole.

“La comunicazione non è stata interrotta. Lui è ancora in linea. Angel? Angel? mi senti?” Urlò Cordelia, cercando di darsi un tono per farsi coraggio, ma non ricevette risposta e l’ansia stava diventando insostenibile. “Angel, giuro che se è uno scherzo.. non è affatto divertente”

“Angel, rispondimi..” urlò ancora Cordelia, ma tutto ciò che riusciva a sentire, era uno strano ticchettio. Stava per chiudere la comunicazione, quando sentì la voce di Angel.

“Cordelia? Siete ancora lì? Almeno per una volta, puoi fare come ti dico? Uscite da casa tua. SUBITO.” Lei sorrise, passò il cellulare a Buffy e mentre digrignava i denti, per dare libero sfogo alla paura che aveva provato prima, finse di essere arrabbiata.

“L’ammazzo. Giuro che questa volta, lo ammazzo”

Sentendo la voce di Angel, Buffy parve rianimarsi “Angel? stai bene? Dio ho pensato.. che tu fossi.. cosa sta succedendo?” Anche lei sentiva il ticchettio in sotto fondo.

“Sto bene, ma la W&H ha capito che era un trucco e si stanno dirigendo di nuovo verso Los Angeles. Dovete uscire subito da lì. Quando vedranno che non siete all’albergo, quello è il primo posto dove andranno a cercarvi. Salite subito in macchina.. io ho ancora qualcosa da sistemare.. massimo fra un ora, sarò li con voi. Ora sentirai un'altra esplosione ..ma stai tranquilla, io starò bene.. fai come ho detto.. uscite subito da lì..”

Un istante dopo, tutti quanti sentirono l’esplosione di una bomba ..e poi ancora silenzio. Questa volta dal telefono non arrivò alcun suono. Il cellulare di Angel risultava spento. Buffy non meno preoccupata di prima, riprese però in mano la situazione e ordinò a tutti di raggiungere le loro auto, facendo esattamente come Angel aveva chiesto.

Connor si mosse un pochino e Buffy tornò al presente. “E se non riuscisse a trovarci? ci sta mettendo troppo tempo, dovrebbe essere già qui” disse con voce carica d’ansia.

“Buffy, non penso che Angel non riesca a trovare la strada per Sunnydale” rispose Wesley.

Lorne osservò attentamente Buffy e ricordò quanto profondamente lei fosse connessa ad Angel. “E se invece avesse ragione? Anche secondo me ci sta mettendo troppo tempo..”

Buffy guardò Tara “Puoi fare qualcosa?” e lei comprese subito

“Mi serve qualcosa di Angel. Va bene tutto ..un oggetto ..qualunque cosa ..qualcosa che sia legata a lui.. che gli appartenga”

Buffy si guardò intorno, ma al momento non aveva nulla con sé, tutte le loro cose erano nel furgone di Gunn. “Wes, Cordelia.. avete niente di Angel con voi?”

Prima che loro potessero rispondere, Lorne si rivolse a Tara “Qualcosa che sia legata a lui? che gli appartenga? beh.. sono proprio lì accanto a te.. Connor e Buffy sono…”

Tara annuì velocemente, comprendendo subito ciò che Lorne intendesse dire.

“Buffy, per favore apri il finestrino. Bene, ora prendi la manina di Connor, in modo che io possa stringerle entrambe con la mia. Mi serve l’altra mano libera per creare la sfera di luce. Non pensare alla mia mano, devi pensare che sia la mano di Angel a stringere le vostre.”

Prese per mano Buffy e cercò un contatto con quella di Connor. Chiuse gli occhi e concentrò la sua attenzione sul quel contatto fisico. Un istante dopo, una piccola luce scaturì dal palmo dell’altra mano “Trovalo e indicagli la strada, affinchè possa ritornare da noi” La sfera luminosa si librò nell’aria e volò via velocissima, uscendo dal finestrino aperto. “Trovalo” Urlò ancora Tara.

Lorne non poté non notare la forza che scaturiva dalla ragazza. Aveva creato un ponte di energia fra Angel, Buffy e Connor. Solo una persona che sapeva amare, poteva fare qualcosa del genere. La magia era solo uno strumento. Il vero veicolo era l’amore.

“È così che cerchi la piccola streghetta dai capelli rossi, non è vero?”

Tara sorrise e annuì “Willow ed io sappiamo sempre come trovarci.. cioè.. lo sapevamo”

Lorne volle rassicurarla “Non temere la ritroverai ancora.. presto molto presto. Lei adesso ha bisogno di te. Sei l’unica in grado di aiutarla. L’unica.”

≈◦  ≈ ◦ ≈

Angel era furibondo. Si era forse perso? Stava girando in tondo da almeno un ora. La seconda esplosione aveva divelto entrambe le carreggiate e non riusciva a vedere nessun cartello che gli indicasse dove fosse. Il cielo, senza neanche una stella, pareva più nero del solito. Quella era la notte più buia che avesse mai visto. C’era qualcosa di innaturale nell’aria. Lui vedeva benissimo al buio ..e quel che vedeva era.. niente ..non riusciva a vedere assolutamente niente. Solo l’asfalto di fronte a sé e la campagna circostante, ma oltre a questo non vedeva null’altro. “Ma dove accidenti sono? che cosa sta succedendo. Non posso essermi perso”

Subito dopo l’esplosione, quando fu certo di aver ucciso tutti i demoni che lo inseguivano, era risalito sulla sua auto, facendo retromarcia per dirigersi verso Sunnydale. Aveva imboccato l’autostrada, o almeno così lui credeva, ma dopo un paio di chilometri, si ritrovava esattamente al punto di partenza. Allora frenava di botto, perché scopriva di essere di nuovo, davanti al cratere che lui stesso aveva creato poco prima. Questa era la seconda volta che accadeva e per di più, il suo cellulare non dava segni di vita.

“Ok.. adesso sono davvero incazzato.. si può sapere che sta succedendo? Va bene.. ci riproviamo un altra volta.. non c’è due senza tre.”

Ingranò ancora la retromarcia, ma alcuni minuti dopo dovette fermarsi ancora. Una luce bianca e blu aveva invaso l’abitacolo dell’auto, e pareva proprio che ce l’avesse con lui. La sfera luminosa roteava velocemente sulla sua testa e cercava di attirare la sua attenzione

“E questo che accidenti è? Ehi.. che fai? vuoi fermarti?”

disse Angel parlando alla luce, come se questa potesse rispondergli. Abbandonò il volante, e agitando le mani, cercava di scacciare questa strana cosa che gli ronzava intorno, come fosse una sorta di piccolo insetto fastidioso. Un attimo dopo, sentì chiaramente un tepore fra le sue mani.. come se.. come se stesse stringendo altre mani.. mani calde.. che stringevano le sue.. mani a lui molto care. Chiuse gli occhi e sentì distintamente il profumo di Buffy e Connor tutto intorno a lui ..e il calore delle loro mani che accarezzavano dolcemente le sue.

“Buffy.. Connor.. ma come è possibile..”

Riaprì gli occhi e vide che la luce si spostava in avanti, indicandogli una stradina secondaria, che lui non aveva notato prima. Sorrise e mormorò. “Vuoi che ti segua, vero? Va bene, andiamo” Sembrava che la luce comprendesse le sue parole, perché sfrecciò via velocissima, dirigendosi verso la stradina. Angel la seguì senza esitazione e sorridendo disse “Grazie Tara”

Dopo mezz’ora di guida, seguendo sempre la luce, lasciò la stradina sterrata e finalmente imboccò l’autostrada. Un grande cartello indicava “Sunnydale” ..e il cielo era di nuovo stellato come non mai. Guidò ancora per qualche minuto, finché la luce blu non scomparve, ma in lontananza riuscì a vedere chiaramente il furgone di Gunn. Lampeggiò con i fari per segnalare la sua presenza. Gunn rallentò fino a fermarsi e Wesley fece lo stesso.

“Eccolo” gridò Buffy, mentre usciva velocemente dall’auto, correndogli incontro. Angel frenò e salto giù, precipitandosi ad abbracciare Connor e Buffy.

“State bene?” Lei non rispose, lui non le lasciò il tempo di farlo.

Le loro labbra si unirono disperatamente, incuranti del mondo che li circondava. Avevano vissuto ore d’angoscia e quello era l’unico modo per allontanare tutte le loro paure.

Angel a malincuore, si staccò da quelle labbra dolcissime e prese Connor in braccio. Aveva bisogno di sentirlo più vicino. “Dorme” disse Buffy con le lacrime agli occhi e questa volta fu Angel a non avere il tempo di rispondere.

Buffy si aggrappò ancora alle sue labbra e sentì il sapore salato delle lacrime. Non era sicura che fossero le sue. Anche Angel piangeva. Ansia, paura.. ma soprattutto gioia.

“Ho avuto paura di.. credevo di essermi perso di nuovo.. non riuscivo a..”

“Lo so, l’ho sentito.. sapevo che stava succedendo qualcosa di innaturale e..”

“..e attraverso Tara, hai inviato la luce.. ho sentito il vostro profumo e il calore delle mani..”

Si unirono ancora in un bacio lieve e delicato. Non riuscivano a staccarsi. Non volevano. Erano di nuovo vicini. Insieme. Null’altro contava. Connor piagnucolò e cominciò a muoversi, sgambettando nel cappotto di Buffy che lo teneva al caldo.

“Eccolo là. Si è svegliato” dissero insieme ridendo.

Raggiunsero gli altri che erano scesi dalle auto e avevano guardato tutta la scena. Stavano lì in silenzio, con i loro sorrisi stampati sui visi. Il loro piano aveva funzionato. Gunn e Wesley ridevano e unirono le loro mani in segno di vittoria “..qua Inglese.. dammi un cinque”

Cordelia, per una volta, decise di non fare commenti, ripromettendosi di farlo in seguito. Doveva parlare con Angel e doveva farlo prima possibile. Lei continuava a pensare che Angel e Buffy insieme, fossero una minaccia per loro, ma anche lei era contenta di vedere che Angel stava bene e per ora decise di dargli un attimo di tregua.

“Bene” disse Tara “Ho chiamato Xander e ho detto loro che stiamo per arrivare. Willow e Dawn sono a casa. Aspettano voi due e il bambino. Xander e Anya, ci aspettano al Magic Box. Hanno sistemato delle brande in palestra, per Gunn, Lorne e Wesley. Mentre Cordelia e Fred, per stanotte dormiranno a casa di Anya. Almeno finché non troviamo una sistemazione migliore”.

Si salutarono, risalendo ognuno nella propria auto. Buffy prese la sacca di Connor e salì nell’auto di Angel. “Meglio chiudere il tettuccio.. c’è troppo freddo per Connor.” Angel era d’accordo, e mentre tentava di chiudere la cappotta, gli sfuggì un lamento e si piegò in avanti per il dolore. “Angel. Sei ferito.. stai sanguinando.. fammi vedere”

L’auto adesso era perfettamente chiusa e Angel accese anche il riscaldamento. Connor doveva stare al caldo. “Non è niente.. guarisco in fretta.. lo sai” ..e la baciò ancora. Sarebbe mai riuscito a stare lontano da quelle labbra? Aveva seri dubbi.

Arrivarono a Sunnydale dopo la mezzanotte. Subito dopo il cartello “Benvenuti a Sunnydale”, le auto si fermarono e prima di dividersi, si salutarono ripromettendosi di rivedersi la mattina dopo. “Buffy.. non è necessario che veniate al Magic Box. Li accompagno io.. voi tornate a casa.. sarete stanchissimi” disse Tara.

Angel era d’accordo e fu grato a Tara di avergli risparmiato un incontro con Xander. Adesso, era davvero l’ultima cosa che voleva, e Connor stava cominciando a dare segni di impazienza.

Cordelia si avvicinò ad Angel e lo tirò per la giacca, costringendolo ad ascoltarla suo malgrado. “Che c’è?” Lei sbuffò “Che c’è? e me lo chiedi? Non credi che sarà meglio se dormi sul divano? Non fare nulla di avventato signor “quando sto vicino ad una biondina perdo la testa”. Ricordati la mia visione.. Noi non vogliamo rivedere Angelus, giusto?”

Angel era davvero stanco di tutta questa storia ed era sempre più intollerante verso gli atteggiamenti della sua amica. “Cordelia.. quella visione NON era una visione. Quella visione ERA una farsa” Lei sfoderò uno dei suoi smaglianti sorrisi “Lo so, ma prevenire è meglio che curare.. io ti conosco Angel.. nessuno ti conosce meglio di me”

Angel aveva davvero molti dubbi su questo ultimo concetto e ancora una volta l’aveva ferito “Oh, grazie Cordelia.. è bello sapere che ti fidi di me”

Le voltò le spalle e tornò da Buffy e Connor “Andiamo. È tardissimo e Dawn ci sta aspettando.”

Guidò in silenzio fino a casa Summers. Buffy non poté trattenersi oltre, odiava vedere quello sguardo ferito e pensò che nulla era cambiato. Quando si toccavano certi punti dolenti, lui era completamente indifeso e vulnerabile, allora il senso di colpa e di inadeguatezza prendevano il soppravvento e a lei faceva male vederlo così.

“È solo la solita vecchia cara e priva di tatto Cordelia. Niente che tu non possa gestire”

Disse Buffy, nel vano tentativo di aiutarlo. Scesero dall’auto. Angel, con in braccio Connor, si occupò dei loro bagagli, mentre Buffy cercava le chiavi di casa.

“Lo so.. è solo che.. sta cominciando a pesarmi davvero tanto ..e forse lei ha ragione..”

Lei le lanciò uno sguardo indefinibile, tra incredulità e divertimento “Si certo, come no.. sshh.. dormono tutti” disse felice “meglio così, adesso non riuscirei a frenare l’irruenza di Dawn”

Andò in cucina. Accese la luce, e prendendo in mano la posta, vide che fra le altre cose, vi erano numerose bollette da pagare. Il suo umore cambiò all’improvviso e ad Angel non sfuggì né il suo nervosismo né la sua tristezza “Grande. È bello essere a casa” disse lei con amarezza.

Lui le poggiò una mano sulla spalla “Buffy..” ma non poté continuare oltre. Qualcuno scendeva le scale e si dirigeva verso la cucina.

“Buffy. Angel. Siete arrivati finalmente. Abbiamo aspettato un po’, poi il sonno ha vinto. Dawn è crollata ..e anch’io, non è che sono stata proprio qui ad aspettare voi.. ma che ore sono?”

Una voce atona e priva di emozione li salutava e Angel si sentì invadere da una tristezza infinita. Quella non poteva essere Willow, era cambiata davvero così tanto?

Lei si avvicinò a sbirciare Connor. “Tuo figlio? Carino.”

Risalì le scale e Angel non riuscì neppure a salutarla, tanto era scioccato da ciò che vedeva.

“Willow? stai bene?” chiese Buffy, dalla cui voce traspariva tutta la sua preoccupazione.

“Si, Si. Io sto bene. Dawn sta bene. Voi state bene. Stiamo tutti bene. Evviva.. Evviva..”

Angel e Buffy la videro sparire dentro la stanza, che fino al giorno prima era stata di Buffy. Rimasero in silenzio, incapaci di parlare e con un pesante peso sul cuore. Willow si stava perdendo o forse si era ormai persa del tutto ..e loro non potevano fare più nulla per lei. Angel riuscì a spostare lo sguardo dalla scala a Buffy e lei vide lo stupore nei suoi occhi.

“Bentornato a casa, Angel. È questa la mia vita adesso ed è così tutti i giorni ..e ancora non hai visto tutto il resto.” Spense la luce e lui in silenzio la segui per le scale. Non riusciva ancora a parlare. Buffy passò a vedere Dawn, le baciò la fronte. Almeno lei dormiva.

Entrando in camera sua, o meglio in camera di sua madre, il suo umore ebbe un cambiamento brusco e repentino. Angel sorrise. Questa era la sua Buffy. “Non posso crederci, Dawn è stata bravissima.. ha comprato proprio tutto..” Prese Connor dalle braccia di Angel “e ora a nanna, nella tua nuova culletta.. e questo è mister Gordo.. tu e lui diventerete amici inseparabili..”

Questa lunga giornata giunse al termine.. erano davvero esausti, ma contro le più nefaste previsioni, loro erano insieme, tutto il resto, almeno per ora, non aveva importanza. “Ti sveglio io.. dormi tranquilla.. a che ora viene l’assistente sociale?” chiese Angel. Ma Buffy dormiva già. Le baciò la fronte delicatamente ..e chiuse gli occhi. Era tornato a casa. Finalmente.

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Capitolo 11
*** Parte 11 ***


 

 

 

Parte 11

 

Angel non aveva dormito molto quella notte, troppi pensieri si affollavano nella sua mente. Non che lui avesse realmente bisogno di dormire, non come gli umani per lo meno, e non la notte. Ed era questo uno dei pensieri che gli martellavano la mente. Lui non era umano. Non era per questo che aveva lasciato Buffy? solo tre anni prima, aveva visto la sua non umanità come un ostacolo insormontabile. Ed ora eccolo qui. Stretto alla donna che amava, mentre lei dormiva  serena fra le sue braccia. Ma nulla era cambiato da allora, compresa la sua maledizione. La maledizione che li aveva fatti incontrare e che poi li aveva crudelmente divisi. Cosa c’era di diverso da allora? Perché era tornato a Sunnydale? Stare accanto a lei, senza poterla amare completamente, era maledettamente difficile e non ricordava quanto fosse doloroso.

Si disse che era qui per proteggere Connor, ed era vero. Ma era solo una parte della verità. Era qui perché Buffy aveva bisogno di aiuto, e anche questo era vero, ma ancora non era tutto. Lui era qui, perché proprio quella mattina, nell’attimo in cui la vide salire le scale, comprese che senza di lei non poteva più vivere. Non poteva e non voleva. Non importava quanto duramente avesse provato a starle lontano, Buffy era una parte di sé e senza lei accanto nulla aveva più senso. Inorridiva al solo pensiero di doversi separare ancora da lei, ma come avrebbe potuto resistere alla tentazione di amarla come avrebbe voluto?

Ed ecco il vero motivo per cui da ore si rigirava nel letto. Averla accanto, sentire il suo respiro, sentire il suo corpo caldo avvinghiato al suo, lo faceva impazzire. Lei si era mossa nel sonno, scoprendo inavvertitamente un seno e lui non riuscì a resistere. L’accarezzò delicatamente, ma avrebbe voluto baciare ogni parte del suo corpo per sentire il sapore della sua pelle. Lei gemette nel sonno. Socchiudendo le labbra, chiamò il suo nome più volte. Era una tortura. Lui conosceva il dolore, ma questo era impossibile da sopportare. La voleva disperatamente.

Pregò che Connor si svegliasse, e alle prime luci dell’alba, qualche Dio sconosciuto ebbe pietà di lui. Connor piangeva e si precipitò a prenderlo “sshh, non vogliamo svegliare Buffy, vero?”

Scese in cucina e dopo aver dato il latte a Connor, lo sistemò nella sacca che Dawn aveva comprato per lui. Abbassò la cappottina, voleva che lui lo vedesse e gli parlava continuamente per fargli capire che il suo papà non era lontano. Non voleva che piangesse, gli altri dormivano ancora. “Allora, piccolino.. che ne dici se adesso prepariamo la colazione per la mamma?”

Cominciò ad armeggiare con uova, pancetta e tutto ciò che sembrava commestibile. Doveva assolutamente essere occupato in qualcosa, per tenere lontano certi pensieri. Notò la posta sul tavolo e comprese perché Buffy era preoccupata. Aveva anche problemi finanziari? Perché non l’aveva detto? prese le bollette e le mise in tasca. Sarebbe stato difficile spiegare a Buffy che lui poteva aiutarla, anche in queste cose e non voleva discutere su questo. Così decise che non era necessario informarla. Non subito almeno.

Poco dopo sentì bussare alla porta, era un bussare sommesso. Chiunque fosse non voleva disturbare. Era ancora buio la fuori, chi poteva essere a quell’ora?

“Tara? già sveglia? tutto bene? avanti entra..”

Lei lo salutò imbarazzata. “Non ho chiuso occhio.. ho bisogno di vedere Willow”

Angel sorrise e annuì comprensivo. Loro due non si conoscevano affatto, si erano visti solo il giorno prima, ma sentivano una certa affinità fra loro. Si piacevano a vicenda ed erano a loro agio nel chiacchierare insieme, come se si conoscessero da sempre.

“Non ti ho ringraziato per prima” Tara rideva mentre coccolava Connor “No Angel, non io, ma loro due.. Buffy e Connor ti hanno trovato, per loro tu sei insostituibile.. devi ringraziare loro..”

Senza rendersene conto, si ritrovarono seduti sul divano, a chiacchierare come vecchi amici.

“..e così, ho deciso di stare lontana da lei per un po’, ma non so se è stata una buona idea.. la verità è, che Willow mi manca da morire..”

Chi meglio di Angel poteva comprendere la decisione di Tara? “Anni fa ti avrei detto che decidere di stare lontani, era una cosa saggia.. oggi invece, non riesco neanche a formulare quel pensiero.. io non posso più stare senza Buffy..anche se è difficile starle accanto senza..”

Tara avrebbe voluto rassicurarlo con maggior enfasi ma non poteva. Con Wesley, Fred e Lorne, stavano cercando una scappatoia sulla maledizione, ma al momento non erano ancora certi di riuscire nel loro intento. “Nulla è immutabile Angel, la vita a volte può ancora sorprenderci”

Angel sorrise, ma era uno strano sorriso e a Tara non sfuggì lo strano luccichio dei suoi occhi. Come se avesse capito che lei aveva percepito qualcosa, Angel si affrettò a cambiare discorso.

“Hai avuto modo di verificare l’incantesimo di resurrezione?”

Tara volle tranquillizzarlo subito. “Si. Stanotte non ho dormito come ho detto, ho ripreso l’incantesimo in mano e ho ricontrollato ogni singolo passaggio. Non c’è nessun errore, tutto è andato come previsto” Angel pareva non convinto del tutto.

“Angel, ho controllato e ricontrollato almeno dieci volte. Non c’è nulla che non vada in Buffy. Lei deve solo accettare il fatto, che questo è un periodo di transizione, di adattamento.. ma presto passerà. A me già sembra che stia molto meglio di ieri. Prima di partire per Los Angeles, era davvero a pezzi. Mi ha detto di aver dormito con il letto drappeggiato dall’aglio, anche se non ho capito cosa volesse dire.. credo sia una delle sue stranezze, ma oltre a questo non c’è molto altro.. solo piccole stranezze. Ma dopo essere tornata da Los Angeles, vedo che sta meglio, lei è molto più serena. Tu sai cosa vuol dire tornare da una dimensione infernale, sai che all’inizio è dura..”

Angel strinse le mascelle nervosamente. No, la sua Buffy non era stata all’inferno. Ma non poteva dirlo a Tara. E l’aglio non era una stranezza. Lui sapeva bene il perché di quel gesto e anche questo non poteva dirlo a Tara.                                                                                                                                              

“Non è la stessa cosa. Il mio è un corpo morto. Era già morto prima di andare all’inferno ed era morto quando sono tornato. Ciò che avete fatto con Buffy è diverso. Avete rianimato un corpo umano, gli avete dato nuova linfa vitale. Lei respira. Ha un cuore che batte. Per me non è stato così. Questa potrebbe essere la causa di ciò che prova Buffy adesso” Tara era d’accordo con lui, ma era certissima che tutto fosse andato bene e insistette ancora. Lui volle crederle.

“È ancora presto per svegliare gli altri.. stamattina deve venire l’assistente sociale per Dawn. Sarà meglio che trovi tutto in ordine. Tara, ti va di darmi una mano?” Lei  acconsentì subito. Forse era meglio non salire subito da Willow. Le piaceva molto Angel. Aveva una dolcezza innata, un modo di amare protettivo e un cuore immenso. Se non fosse stata lesbica, e se non amasse già perdutamente Willow, avrebbe anche potuto innamorasi di lui. Rise al solo pensiero e pur non sapendo il perché, Angel rise con lei. “Perché ridi?” chiese divertito “No.. niente”

Riordinarono il soggiorno insieme, mentre continuavano a chiacchierare. “Buffy e l’ordine non sono mai andati d’accordo.. anche se forse, io esagero in senso contrario” disse Angel ridendo

“La conosci bene, eh?” Lui annuiva. Si, la conosceva molto bene la sua Buffy e amava ogni singola parte di lei, anche il suo disordine. Sollevò una scatola di cartone per spostarla altrove, non era certo quello il suo posto “Cosa è questo? sai dove posso metterla?”

Tara cambiò subito umore, la tristezza nei suoi occhi era evidentissima

“il contenuto di quella scatola.. è ciò che mi divide da Willow ..pozioni, erbe maleodoranti, polveri magiche, formule, incantesimi, cristalli.. Buffy ha ripulito la sua stanza ..questa roba è come una droga per lei ..e finirà con l’ucciderla”

Angel posò la scatola e si sedette sul divano, seguito da Tara

“Non accadrà. Tara, tu non devi permettere che questa robaccia vi divida..”

Distrattamente aveva infilato una mano sotto un cuscino del divano e sentì qualcosa di metallico. Lo prese in mano. “È l’accendino di Spike” disse Tara ..e in quello stesso istante, i pensieri di Angel erano ormai lontanissimi da Willow. “Spike. Viene.. lui viene spesso qui?”

Tara non riusciva a decifrare lo sguardo di Angel. Vedeva tristezza, ma anche rabbia, tantissima rabbia ..dolore sicuramente, ma perché?

“Di recente no, non spessissimo. Qualche volta ci aiuta. Talvolta per soldi, talvolta no ..quando è morta Buffy, si è preso cura di Dawn per un po’ ..ma ultimamente, non l’ho visto molto in giro ..o forse sono io a non essere più tanto in giro in questa casa, visto che non abito più qui.”

Perché Angel era così silenzioso adesso? aveva forse detto qualcosa che l’aveva ferito? “Angel? va tutto bene?” lui abbozzò un sorriso e si rialzò. No, non andava affatto bene.

“Cosa ne facciamo di questa roba?” chiese, indicando la scatola.

“Spazzatura. Quella è spazzatura ed è quello il suo posto” rispose Tara.

Angel vi lanciò dentro l’accendino di Spike e sorrise. “Giusto.. robaccia inutile.. non è altro che spazzatura. La porti fuori tu? io.. non posso.. sai, il sole..”

Né Angel, né Tara, avrebbero mai saputo che con quel semplice gesto, stavano “salvando” le persone che amavano. Entrambi però, sentivano di aver fatto qualcosa di “giusto”

Angel preparò del caffè e su un vassoio sistemò alcuni piatti con le frittelle, del pane e un po’ di uova e pancetta, che aveva cucinato prima e lo porse a Tara.

“Credo che Willow sarà felice se sarai tu a svegliarla, e non credo che a Buffy dispiacerà se non scenderete per la colazione” Lei prese il vassoio e lo ringraziò ..capiva benissimo perché Buffy lo amasse così tanto. Angel era una persona davvero speciale. Rise e lo ringraziò “Messaggio ricevuto ..meglio se l’assistente sociale non vede troppa gente in giro.. giusto?”

“Oh mio Dio..” Una voce li raggiunse e Tara e Angel si voltarono a guardare verso le scale.

“..mio Dio, non posso crederci. Angel sei qui.. e c’è anche Tara.. tu e Will avete fatto pace, vero? Angel, Dio.. come sono felice di vederti.. dove è Connor? voglio vederlo subito”

Dawn scese le scale velocemente. Si fermò solo un attimo, quando incrociò Tara che saliva, e l’abbracciò “piano tesoro.. così rovesci il vassoio ..non badare a me.. corri a salutare Angel..”

Non se lo fece dire due volte. Corse da lui e gli buttò il braccio al collo. Già, solo uno.. visto che l’altro era fuori uso dalla sera prima. Poco ci era mancato, che lei e Willow non rimanessero uccise, in quell’incidente d’auto. Ma al momento era solo felice di rivedere Angel.

“Ehi, piccola.. è bello rivederti.. fatti guardare un po’.. sei cresciuta davvero tanto..”

“Dove è? voglio vederlo subito” corse in cucina e cominciò a salterellare davanti a Connor che ignaro di ciò che accadeva intorno a lui, succhiava tranquillamente il suo pollice “Oh mio Dio.. è piccolissimo.. che tenero.. Angel per favore.. posso prenderlo in braccio? Per favore..”

Intanto Buffy ..aprì lentamente gli occhi. Era già giorno. Aveva dormito profondamente, come non le capitava ormai da tempo. Si sentiva riposata e piena di energia. Allungò una mano ..e Angel non era accanto a lei. Solo per un attimo fu colta dal panico, ma poi sentì le voci da basso e provò una sensazione di benessere indescrivibile, una gioia profonda. Non era più sola. Sentire la voce di Angel, era una cosa che la faceva stare bene.. era così rassicurante. Proprio come quando era bambina.. proprio come la mattina di Natale, quando si svegliava  e sentiva le voci dei genitori giù in cucina. Guardò verso la culletta e sorrise, “accidenti stavo facendo un bellissimo sogno ..c’eri anche tu, sai?”

Alzandosi, vide che Connor non era lì. Rise. “Anche tu come tuo padre, eh? Uffa.. io voglio svegliarmi con voi accanto. Voglio trovarvi qui, quando mi sveglio..”

Una doccia veloce e scese giù, con indosso solo l’accappatoio, aveva bisogno di rivederli subito. A metà scala si fermò, incapace di continuare, mentre i suoi occhi diventavano acquosi. La scena che vide di fronte a lei la commosse profondamente. Era di nuovo in paradiso?

Angel e Dawn seduti in cucina, facevano colazione e parlavano sottovoce. Connor in braccio ad Angel ..e Dawn che faceva delle buffe smorfie per farlo ridere. Era serena, da tempo non la vedeva così.

“..C’erano anche dei carillon, ma erano rosa, lui è un maschietto, quindi no, non gli ho presi.. hai visto dentro la cesta? Ho comprato tantissimi giochini ..e anche un tappetone morbido.. così mentre io studio, lui potrà gattonare libero.. posso tenerlo in camera mia, qualche volta?”

Angel era felice di rivederla, anche se in realtà, non si erano mai incontrati prima. Ma, come tutti gli altri, anche lui aveva i ricordi di Dawn bambina, ed era assolutamente naturale comportarsi in modo paterno, perché nei suoi ricordi, era ciò che aveva sempre fatto con lei. Lei era la sorellina di Buffy e lui l’amava come un fratello maggiore. “Posso avere del caffè?” chiese Dawn ..o per meglio dire, lui l’amava come un padre protettivo. “No Dawn, niente caffè, sei troppo giovane per questo genere di cose. Meglio la spremuta.. finisci di mangiare e corri a vestirti o farai tardi a scuola.. non hai detto che fra un po’ arriva Xander?”

“Lo vedi? tutta colpa di Willow.. non posso neanche prenderlo in braccio, questa fasciatura è così fastidiosa..” Angel preparò la sua merenda per la scuola, non voleva parlare di Willow adesso. “Quando toglierai la fascia, potrai tenerlo. Promesso. Ora io e Connor andiamo a svegliare Buffy..” Ma lei era già lì. “Buffy?” Non appena la vide, le corse incontro. Dio.. era bellissima. “Buongiorno” Le allungò una mano e lei la strinse subito ..non vedeva che lui.

Dawn sfrecciò veloce su in camera sua “Ciao Buffy, avevi ragione.. Connor è dolcissimo e Angel mi ha detto, che posso tenerlo in camera con me ..qualche volta”

Si. Era di nuovo in paradiso. Dawn era serena come non mai. Connor era fuori pericolo ed Angel era proprio qui accanto a lei. Stava sognando?

Angel posò Connor dentro la sacca, mentre Buffy si guardava in torno con aria sorpresa.

“Hai.. hai riordinato..”

“Non da solo.. mi ha aiutato Tara”

“Tara è qui?”

“Si, è su con Willow. Credo abbiano bisogno di stare un po’ da sole..”

“..e la colazione.. anche la colazione.. tu hai fatto tutto questo..”

“non riuscivo a dormire e..”

“russavo?”

“cosa? nooooo.. certo che no.. non era esattamente quello il motivo della mia..”

“..insonnia? ..e neanche Connor.. dico bene?”

“si.. esatto.. io..”

Non erano certi di ricordare come fosse successo, ma ancora una volta, si ritrovarono con le bocche incollate in quelle labbra di fuoco, che non odoravano di castità. Passione e desiderio soffocati per anni, parevano prendere forma in quel bacio disperato, lasciandoli storditi e inappagati. Gioia e dolore. Inferno e paradiso. Era quello il loro mondo. Avere la possibilità di impazzire d’immensa gioia, ma non poterne godere ..e Angel si chiese, se avesse avuto ancora la forza di resistere. Lui non era più lo stesso uomo di tre anni prima.. non era più sicuro di riuscire a controllare il disperato bisogno di lei. Troppe cose erano cambiate ..e ora Buffy, era più donna che mai. Lo capì da quel bacio.. quelle labbra volevano di più.. erano labbra esigenti, che sapevano prendere e dare piacere ..e lui non poteva soddisfarle. Doveva staccarsi da lei subito.. prima che..

“È meglio se.. vado.. io devo..”

“..andare, lo so”

Le accarezzò il viso, “mangia qualcosa” Sussurrò “porto su Connor un attimo.. torno subito.”

Rimase a guardarlo, finché non lo vide sparire dietro la porta ..le sue labbra bruciavano ancora e volevano lui ..disperatamente lui. Si ricompose e chiamò Xander “Sei già in macchina? Ok.. puoi fermarti un attimo dal macellaio? Si, sangue di maiale.. ok, va bene. Xander? Grazie.”

In quel momento, la porta della cucina si aprì violentemente e una coperta fumante si precipitò dentro. Spike. No.. quella era davvero l’ultima cosa che voleva vedere adesso. La giornata era cominciata nel migliore dei modi e ora lui avrebbe rovinato tutto. “Che sei venuto fare qua?”

Lui la sfidò con lo sguardo, era convinto che se solo l’avesse sfiorata, lei avrebbe ceduto subito. “Sto cercando il mio accendino. Non sono qui per te. Non sopravalutari amore, a quell’accendino ci tengo”

Buffy era poggiata al mobile, teneva le braccia indietro, mentre fra le mani nascondeva un mestolo di legno, che stava poggiato proprio lì. Ma Spike non poteva saperlo.

“Il tuo accendino non è qui, e non chiamarmi amore.”

Spike si sporse in avanti, quasi sfiorandole i capelli, mentre con sorriso compiaciuto e sicuro di sé, ondeggiava vistosamente i fianchi, mimando in modo volgare l’atto sessuale. La cacciatrice non poteva resistergli. Le piaceva farsi pregare. Le piaceva sfidare il suo sguardo, con i suoi occhietti da innocentina, ma lei non era affatto innocente. Non più. Si era lasciata fare di tutto la notte scorsa, e le era piaciuto. “E come dovrei chiamarti allora? passerotto? dolcezza?”

Buffy lo strattonò, allontanandolo da sé con disgusto, e gli puntò il paletto contro. “Si cambia musica, Spike. Tu avvicinati ancora a casa mia, e giuro che ti pianto questo sul cuore. Chip o no.. se ti vedo ancora qua intorno, sarai solo un mucchietto di polvere”

Spike rise. Era la solita vecchia musica invece. Fingeva di non volerlo, ma poi non poteva resistergli “Avanti cacciatrice, sappiamo tutte e due che non è vero. Abbiamo già parlato di questo. Tu mi vuoi, non puoi fare a meno di me. I vampiri ti eccitano.”

Un attimo dopo, Buffy lo colpì con un calcio violentissimo, proprio sui genitali. Spike cadde a terra urlando e contorcendoti dal dolore.

“E io ti ho già risposto. Uno solo è il vampiro che mi eccita. L’unico. Ed è tornato”

Spike annaspò, mentre con le mani si teneva il basso ventre, per lenire il dolore acuto che rischiava di fargli perdere i sensi. Non comprese completamente le parole di Buffy, ma non vi era dubbio, che questa volta lei pareva davvero determinata a non farsi toccare da lui. Sentì l’eco delle sue ultime parole e ne fu terrorizzato. LUI era tornato? sollevò la testa e lo vide.

Freddi occhi neri. Più freddi e più neri della morte.

Occhi che lo guardavano, troneggiando dall’alto, con terrificante furore. Conosceva bene quello sguardo. Nessuno meglio di lui, poteva descrivere la crudeltà di quegli occhi. Ma ciò che adesso lo spaventava di più, era la certezza, che di fronte a lui non vi fosse Angelus. No, in quegli occhi da cui traspariva gelida furia omicida, poteva vedere anche il guizzare dell’anima. Quello era Angel, ed era furioso. Lo vide mentre si muoveva lentamente, ma inesorabilmente verso lui e faceva più paura di Angelus. Sollevò le mani in segno di resa. Un istante dopo, la sua stessa coperta lo colpì in pieno viso, come fosse una dolorosa e violenta frustata.

“Spike. Alzati e vattene.” Sibilò Angel, lanciandogli la coperta.

Il tono di Angel non lasciava spazio a repliche. Si alzò e corse fuori. Quando pensò di essere a distanza di sicurezza, urlò tutta la sua frustrazione “Va bene cacciatrice, me ne vado. Per questa volta hai vinto. E tu.. pallone gonfiato.. non finisce così, puoi starne certo, checca..”

Angel e Buffy si guardarono senza parlare. Lei non riuscì a sostenere il suo sguardo a lungo e abbassò gli occhi. Si vergognava di se stessa e se Angel l’avesse trattata con disprezzo, non avrebbe potuto dargli torto. Lei si sentiva sporca e sentiva di non meritava il suo amore.

L’attimo dopo, sentì le sue braccia che la stringevano. Lui le baciò i capelli, la cullò dolcemente. Si spostò solo un po’ e le sollevò il mento, baciandola ripetutamente sul viso. Voleva vedere i suoi occhi. Non sopportava di vederla a testa china, mentre si arrendeva alla vergogna di aver ceduto alle carezze di quell’animale. In un attimo, gli fu chiaro, in modo inequivocabile, l’importanza di essere li. Buffy aveva bisogno di lui, come mai prima d’ora.

Spike era una minaccia e doveva essere fermato.

“Tara o Wesley, faranno l’incantesimo per eliminare l’invito..” disse, rassicurandola.

Buffy annuì e tentò di scherzare “..ma allora anche tu non potrai..”

Angel non si lasciò sfuggire l’occasione, la tempesta, almeno per ora, era passata e scherzò anche lui, “Buffy.. non è.. ok facciamo così.. io esco.. e tu mi rinviti subito ad entrare ..ok?”

“State parlando di de-invitare Spike? Ora capisco perché era così incazzato. L’ho sentito imprecare contro qualcuno. Immagino parlasse di voi. Cosa ha combinato questa volta?”

Xander entrò in cucina e poggiò sul bancone il sangue di maiale per Angel. “Per te. Fresco di giornata ..e prima che tu ti faccia delle strane idee, sappi che NON sono affatto felice di rivederti. Ma fintanto che la vostra riunione non diventa pelvica, posso sopportare la sua presenza ..e se questo serve a tenere lontano Spike, beh… potrei anche stringerti la mano”

Tese la mano verso Angel e lui la strinse senza esitazione. Lo guardò intensamente per qualche secondo, sembrava cambiato. Lui e Xander non sarebbero mai stati amici, ma ora aveva ben altro a cui pensare e decise di abbassare la guardia.“Grazie per il sangue Xander”

Dawn arrivò subito dopo. “Credo che Connor non voglia stare solo.. ha messo su il broncio..” Angel corse in camera “Il broncio?” Buffy salutò Dawn e Xander sulla porta di casa, e proprio in quel momento arrivò l’assistente sociale.

“Buffy Summers? Sono qui per Dawn. Vedo che almeno oggi non è in ritardo”

Senza essere invitata, si precipitò dentro e rimase piacevolmente sorpresa. “Complimenti. Bellissima casa. Se ha bisogno di un po’ di tempo per vestirsi, prego faccia pure, io posso aspettare.” Buffy era a disagio. Si rese conto solo in quel momento, di avere ancora indosso solo l’accappatoio. Accidenti, non voleva che la tipa, si facesse delle strane idee sul suo conto. Rischiava di perdere l’affidamento di Dawn e questo non doveva accadere.

In quel momento arrivò Angel con Connor. Baciò Buffy sulla fronte, lanciandole uno sguardo d’intesa che voleva dire “Tranquilla. Lascia fare a me”. Lei annuì, ma era terrorizzata. E se non avesse funzionato? Angel sorrise “Credo che voglia la sua mamma”  Si, Buffy era terrorizzata.

“Tesoro, non hai fatto sedere la nostra ospite?” Angel sorrise alla signora “Prego si accomodi, possiamo offrirle qualcosa?” L’assistente sociale guardava la scena con occhi indagatori e scriveva tutto nei suoi appunti. Ma sorrise ad Angel, sembrava una cosi brava persona.

“Si, grazie. Un thè lo prendo volentieri. Signorina Summers, questo signore vive con lei? E questo bambino? mi scusi, può spiegarmi?”

Angel rispose per lei. “Signorina Summers? Credo ci sia un errore. Certo che vivo con lei.” Si avvicinò e le porse la mano presentandosi “Angel O’Connor. Sono il marito di Buffy Summers, e questo è il nostro bambino. Ci scusi, siamo ancora un po’ frastornati, lui è nato solo pochi giorni fa. Mia moglie ha ancora bisogno di molto riposo. Non siamo soliti ricevere gli ospiti in accappatoio, e chiediamo ancora scusa, ma sono certo che lei capirà.”

Buffy avrebbe voluto correre il più lontano possibile, e aspettava da un momento all’altro di sentire le urla della tipa. E invece no, non arrivarono. Angel era riuscito a convincerla?

“Oh, sono io ad essere imbarazzata. Forse sono arrivata troppo presto. Ma davvero non sapevo che fosse sposata, e men che meno che fosse diventata mamma di recente. La prego di scusarmi signora Summers. Vi faccio i miei migliori auguri” Si alzò e avvicinandosi a Buffy, fece una carezza a Connor. “Oh ma che carino. Come si chiama?”

Buffy sentì che Angel si stava innervosendo. Sapeva che lui non amava che degli sconosciuti toccassero il suo bambino, ma comunque, lei si fidava di lui e del suo autocontrollo. Infatti lui andò in cucina, mostrando una calma impressionante. Tornò subito dopo, con thè e pasticcini.

“Sono desolata, non capisco perché nei miei documenti non compaia il matrimonio. È una cosa recente?” Angel si sedette accanto a Buffy e rispose “No. Siamo sposati da quattro anni”

Buffy sbarrò gli occhi. Angel era forse impazzito? “eh si.. sembra ieri..” disse ridacchiando

“Quattro anni? Ma la signora all’epoca aveva solo diciassette anni” Angel versò il thè e porse la tazza alla signora, insieme ai pasticcini, che lei pareva gradire molto.

“Esatto. Ci siamo sposati proprio il giorno del suo compleanno”

Buffy si illuminò e gli sorrise. Un sorriso autentico. Sentì un senso piacevole di appartenenza. Quello era il più dolce dei suoi ricordi “I claddagh.. sul molo” disse Buffy. Angel prese la sua mano e la portò alla bocca, baciandola. Proprio come aveva fatto Buffy, quella notte sul molo.

Lei rabbrividì.

“Il molo? Non capisco” disse l’assistente.

“Credo che sia questo il motivo per cui, fra i suoi documenti, non compare la registrazione del matrimonio. Sicuramente vi è stato qualche disguido legale. Credo si tratti solo, di cattiva comunicazione fra due diverse culture. Noi ci siamo sposati secondo l’antico rito celtico. Il molo rappresenta la strada da percorrere insieme. Gli sposi, giurandosi amore eterno, si scambiano i claddagh di fronte alla vastità dell’oceano, che rappresenta la vita intorno a loro. Vita che da quel momento in poi, dovranno condividere insieme. Il molo è anche il simbolo della loro casa, un ponte immaginario fra loro e il mondo. È un antico rito della mia gente. Io sono irlandese.”

L’assistente era affascinata dal racconto di Angel e dimenticò presto i suoi appunti. Prese un altro pasticcino, però. Erano davvero buonissimi. Vedeva che la coppia di fronte a lei era molto unita. In quella casa si respirava un aria di serenità e di armonia. “Oh ma questo è bellissimo. Molto suggestivo. Ora capisco anche il suo cognome e la scelta del nome per  vostro figlio”

“Si. L’Irlanda mi manca e quando è possibile, cerco di mantenere viva la tradizione.”

“La capisco sa? Detto fra noi, anche io non sono americana” Si avvicinò di più ad Angel, sporgendosi in avanti, come se stesse per confessare chissà quale segreto, e sottovoce disse

“Sono danese”

“Ah, ecco perché” Angel sorrise “Il colore dei suoi capelli. È molto bello. Rosso danese”

Buffy era senza parole. Angel era seduttivo con lei? ..e questa stupida grassona ci stava pure. Ma guardala lì.. pensò Buffy. Tutta presa dai complimenti di Angel. Ma se si vede lontano un miglio che sono tinti ..e quanti pasticcini ti sei mangiata? Spero che ti strozzi. “Si davvero belli” disse con un sorriso falso “Rosso danese. Certo, Non c’è nulla di più bello del rosso danese.”

Angel faticò molto a non ridere, inoltre vedeva che Connor si agitava, e cominciava ad essere stanco. Riportò quindi il discorso su Dawn, ricordando alla tipa il motivo della sua visita.

“Signori O’Connor, il consiglio di classe è preoccupato per Dawn. La ragazza arriva spesso in ritardo, fa molte assenze e il rendimento scolastico è calato parecchio. Mi hanno incaricato di incontrare voi. Io devo verificare che in famiglia, non vi siano problemi e che ci siano persone che si prendono cura di lei. Alla sua età è importante vivere in un ambiente sano, e per quanto mi riguarda, voi siete perfettamente all’altezza del vostro compito. Lo scriverò nel mio rapporto. Dawn non potrebbe avere una famiglia più amorevole di questa. Credo che il disagio che sta vivendo, sia da ricercare altrove, al di fuori della famiglia. Sapete se di recente sta frequentando nuovi amici? Non escluderei le cattive influenze esterne”

Buffy e Angel risposero quasi contemporaneamente. “No, nessuna nuova amicizia. Se così fosse, a noi non sarebbe sfuggito. Lei esce solo con noi.”

Angel aggiunse ancora “Dawn ha dovuto affrontare molti cambiamenti, in così poco tempo. La morte della mamma è stata un duro colpo per tutti, e ancor di più per Dawn ed è accaduto meno di un anno fa. Poi la gravidanza di Buffy e l’arrivo del nipotino. Insomma sono eventi che cambiano la vita radicalmente, ci vuole del tempo per adattarsi. Noi crediamo che un po’ stia soffrendo per la nascita di Connor. Forse c’è un po’ di gelosia. Fino ad ora, lei era la piccolina di casa, ed ora teme di perdere qualcosa. Per quanto noi cerchiamo di rassicurarla, lei..”

“Ma certo. Credo che sia proprio così. Ho seguito un caso analogo di recente. La gelosia fra fratelli è una cosa molto destabilizzante per un adolescente, ma non è nulla di grave. Tutto torna alla normalità dopo un po’. Posso permettermi di darvi un consiglio? Fattela sentire importante. Fatte in modo di coinvolgerla quando vi prendete cura del neonato. Non so.. potrebbe aiutarvi mentre gli fatte il bagnetto..”

Angel e Buffy annuirono “Certo”

Finalmente l’assistente sociale andò via, dicendo loro, che per lei il caso era chiuso. Buffy avrebbe continuato ad avere l’affidamento di sua sorella.

“È andata bene. Non posso crederci” Buffy era felice e rideva “Angel? ci stavi provando con lei? rosso danese, eh? ma che vuol dire? Quelli erano capelli tinti e pure male.. classica tinta fatta in casa” Angel sfoderò un sorriso innocente, ma era evidente che tratteneva la risata “Non ne ho idea, non credo che esista un rosso danese, ma a lei è piaciuto il mio complimento.. si l’ammetto.. mi riesce bene il gioco della seduzione.. secoli e secoli di pratica”

Buffy continuava a ridere “Connor, tu non ascoltare.. tuo padre ai tempi d’oro, doveva essere un bel bricconcello” Lui finse serietà e portò una mano sul cuore in modo teatrale “So come parlare al cuore di una donna..” e Buffy lo derise divertita “..e alla pancia, quella si è mangiata un intera scatola di pasticcini..” risero ancora, poi lei divenne seria.

“Perché hai parlato della notte sul molo? Era una cosa nostra.. una cosa intima e..”

Anche Angel divenne serio “Tu eri tesa come una corda di violino, ti sentivo lontanissima e avevo bisogno che tu fossi con me. Thè e pasticcini non erano abbastanza. Dovevo farle capire, che in questa casa, non c’è nulla che non vada. In questa casa, l’amore è presente e non c’era bisogno di fingere. Lei doveva vederlo con i suoi occhi, era qui per questo. Io le ho solo mostrato, per una frazione di secondo, che noi ci amiamo e che amiamo Dawn. Lei non era affascinata dal mio racconto, lei ha visto il tuoi occhi. Ha visto la tua emozione e l’ha sentita vera e reale ..perché lo era. Tu hai sempre saputo, che quella notte sul molo, noi ci siamo uniti in matrimonio. Non ne abbiamo mai parlato, ma in cuor tuo, l’hai sempre saputo.”

Buffy non rispose, era emozionata. Sapeva che Angel aveva ragione. Lei aveva sempre saputo di essere solo sua. Sempre. L’amore che provava per lui, non era mai morto e nel profondo della sua anima, lui aveva sempre mantenuto un posto speciale. Nessun altro era riuscito a prendere quel posto. Apparteneva ad Angel e solo lui poteva arrivare a toccare quella parte, perché solo lui conosceva la strada per giungere fino a lì. Lei, l’aveva solo dimenticato e baciandolo, lo ringraziava per averla ricondotta nella profondità della sua anima.

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Capitolo 12
*** Parte 12 ***


 

 

Parte 12

 

La ‘Angel Investigation’, discuteva animatamente riunita davanti a caffè e ciambelle. Mancava solo Angel. Da circa un ora si erano ritrovati al bar di Sunnydale, proprio quello vicino al cinema e Cordelia non aveva fatto altro che lamentarsi. “A me sono sembrati gentili” diceva Fred “Anya è una tipa strana, ma è simpatica, un po’ ti assomiglia” Cordelia le lanciò uno sguardo d’avvertimento “ma per favore, giuro che non passerò un'altra notte in quella casa”.

Wesley era di buon umore “Potresti chiedere alla tua amica Harmony di ospitarti” Cordy lo batté sul braccio fingendo di colpirlo “Non sei divertente, Wes.” Lorne si lamentava per il mal di schiena “almeno voi due avete dormito in un letto vero”. Gunn invece era silenzio e sorrideva mentre guardava Fred. La ragazza da tempo occupava buona parte dei suoi pensieri.

Anche Wesley la guardava con occhi incantati, e anche lui negli ultimi tempi si era ritrovato a pensare spesso a lei. “Io devo andare a comprare qualcosa ..perché a differenza di qualcun altro, non ho avuto modo di passare a casa mia per fare le valige” disse rivolgendosi a Cordelia, giusto per punzecchiarla un po’.

Lorne come sempre riuscì a trovare il lato positivo della situazione “Almeno qua non devo nascondermi. Avete notato che nessuno bada al mio colore verde e alle mie corna?” Cordelia sorrise “Benvenuto nella bocca dell’inferno. Qui, quelli strani sono gli umani.”

Il loro era uno strano gruppo, ma stavano bene insieme. Erano molto affiatati e cercavano di esserci l’uno per l’altro, come una vera famiglia.

Il cellulare di Fred squillò. Era Tara che chiedeva di raggiungerli al Magic Box, dicendo loro che anche Angel e Buffy erano lì. “Si sta così bene qua al sole. Oh il dolce far niente.. un po’ mi mancava.. ok andiamo. Il capo chiama” disse Cordelia.

Fu Wesley ad alzarsi per primo “Io vi raggiungo subito, devo davvero compare un cambio d’abito” Cordelia gli indicò il nome di un negozio dove avrebbe trovato ciò gli serviva. Se c’era una persona che conosceva tutti i negozi alla moda di Sunnydale, quella era Cordelia Chase.

Poco dopo essere uscito dal negozio, Wesley si accorse di essere seguito, ma non riuscì a capire da chi. Possibile che avessero già scoperto che si nascondevano a Sunnydale? Non era stupito infondo. Poteva essere la W&H e la cosa non gli piaceva molto. Quelli avevano mezzi potenti per trovare chiunque, ma in qualche modo escluse che fosserò loro. In fondo avevano ottenuto ciò che volevano. Angel lontano da L.A.

Doveva assolutamente parlarne con Angel.

Entrò al Magic Box e li trovò intenti a fare ricerche. Salutò Willow che stava al computer. Mentre Xander, Anya, Buffy e Angel consultavano dei libri. Si unì a loro.

“A cosa state lavorando?” chiese. Anya e Buffy non risposero, tanto erano prese dalla lettura.

“Niente di apocalittico, cerchiamo informazioni su un diamante che è stato rubato dal museo ..ma con scarso successo, su questi libri non c’è niente” rispose Xander.

Wesley era perplesso “Vi occupate di questo genere di cose adesso? non è compito della polizia?” Angel lo guardò con un vago sorriso enigmatico “Questo congela le persone, Wesley ..almeno credo. Siamo sulla bocca dell’inferno, l’hai dimenticato?” Wesley si sedette e sorrise per le parole di Angel, ma anche lui prese un libro “Ah beh.. quand’è così.. dove sono gli altri?”

Willow sembrava seccata “Cordelia, dopo tre secondi di ricerca, ha detto che era stanca ed è uscita a fare un giro e Gunn si è offerto di accompagnarla.. Tara, Fred e Lorne invece sono in palestra, e ti stanno aspettando ..pare che sia una riunione privata, solo gli eletti sono ammessi” Wesley annuì a disagio e andò a raggiungere gli altri.

“Willow.. non ti hanno esclusa..” disse Xander. “Ah no?” ribatté Willow.

“Stanno lavorando sul versante magico, Willow.. è meglio se stai lontana da questo ..è perché ti vogliono bene, non perché vogliono escluderti..”

Lei si innervosì ancora di più “Stai zitto Xander, per favore”

Angel li osservava in silenzio e studiava con interesse tutta la scena. Erano queste le persone che vivevano accanto a Buffy? Xander e Willow erano molto cambiati da come li ricordava lui. Aveva sempre ammirato e forse anche un po’ invidiato la loro amicizia, da cui talvolta si era sentito escluso. Ma a vederli ora, pareva che non fosse rimasto molto del vecchio gruppo. Giles se ne era andato, lasciando sola Buffy proprio nel momento di maggior bisogno. Willow era persa nel suo mondo e pareva che solo la magia avesse valore per lei. Xander era intrappolato in rapporto di coppia di cui aveva paura. Angel era bravo a leggere l’animo umano e non gli ci volle molto per capire che Xander era nervoso e sotto pressione, mentre Anya non faceva che parlare del matrimonio. Xander aveva paura di fare il grande passo, era evidente, ma nessuno pareva notarlo. Erano questi gli amici di Buffy? era questa la sua famiglia?

Sapevano che lei stava annegando in un mare immenso di problemi? Sapevano che aveva grosse difficoltà economiche? E se lo sapevano, perché non l’avevano aiutata? Buffy cercava un lavoro. Le avevano forse offerto di lavorare nel negozio di Giles? Sarebbe stata la cosa più logica da fare e invece a nessuno venne in mente.

Sapevano che Buffy aveva rischiato di perdere l’affidamento di Dawn e che aveva seri problemi a gestire il suo rapporto con la sorella quindicenne in piena crisi adolescenziale?

Sapevano che Buffy si sentiva isolata dal mondo e che da sola non riusciva a far fronte a tutte queste responsabilità? Era evidente che il peso dei suoi doveri la stava schiacciando.

No, loro non sapevano proprio niente. Non sapevano neanche di averla strappata dal paradiso. Non sapevano, perché non volevano sapere. Erano ciechi e sordi. Erano isole mute, ognuno perso nel proprio microcosmo personale e non comunicavano più fra loro. Non c’era da stupirsi se Buffy aveva cercato la compagnia di Spike. Non si può vivere circondati dal nulla.

Buffy non meritava questa vita. Guardò verso lei. Le sorrise con occhi da innamorato.

Questa è un'altra grande novità, pensò Angel. Buffy assorta così tanto nella lettura, da non sentire il battibecco tra Xander e Willow? Erano lì da almeno un ora e non aveva quasi parlato. Si era tuffata subito fra i libri per una ricerca, che lui, francamente, trovava noiosa e priva di senso. Da quando era diventata così diligente? che lui ricordasse, mai prima d’ora. Rise fra sé. Buffy non avrebbe mai smesso di stupirlo. Era uscita da casa tutta felice di poter usare per la prima volta il marsupio, ed ora eccola lì, con Connor che dormiva appoggiato sul suo cuore, sorretto dal marsupio, mentre lei sfogliava con attenzione un libro di Giles. Non poteva crederci. Anche Anya era assorta nella lettura. Cosa c’era di tanto interessante in quei libri?

“Ecco perché” gridò Buffy tutta contenta. “Riflesso della suzione. Si chiama così. È per questo che ieri mattina Connor ha succhiato il mio dito quando ho sfiorato le sue labbra. È una cosa legata all’istinto. Qui dice che è innato.”

Con un gesto velocissimo, Angel spostò il libro “Fai vedere” e rise quando capì.

Sotto al libro di Giles, Buffy ne nascondeva un altro. Il libro sui neonati che si era portata dietro da Los Angeles. Ecco perché leggeva con interesse.

“Questo spiega tutto. Non poteva essere che tu.. insomma, il mio mondo era fuori asse” disse Angel e continuò a ridere contagiando anche Xander.

“Che c’è?” chiese Buffy “Non penserete che perda tempo con questa ricerca, vero? non c’è nulla su questo diamante ..e poi, scusate.. Anya può leggere una rivista di alta moda sugli abiti da sposa e io non posso leggere qualcosa su Connor?”

Xander quasi soffocò con la ciambella che stava addentando in quel momento “Che cosa?” strappò il libro da Anya e saltarono fuori alcune riviste femminili. “Anya? Ancora non siamo sposati e già non mi ascolti più?”

Angel non riusciva a smettere di ridere e Buffy lo seguì a ruota.

“E allora? questa ricerca è noiosa e non necessaria.. guarda che carino quest’abito bianco” disse Anya. “Anya?” Sbottò Xander, poi rivolgendosi ad Angel “..e tu? da quando sei diventato così espansivo? Smettila di ridere ..ti preferivo quando rimuginavi”

Buffy guardò Angel con interesse. Xander aveva ragione. Non aveva mai visto Angel ridere come adesso ..mai davanti ad altre persone. Con lei gli capitava di ridere, l’avevano fatto anche poche prima a casa, ma in pubblico difficilmente si lasciava andare. Gli sorrise con occhi da innamorata. Amava tantissimo anche questo Angel ed era certa che Connor fosse l’artefice di questo miracolo. Lui si voltò a guardarla e come sempre riuscì a captare i suoi pensieri. Allungò il braccio e prese la sua mano “Non solo Connor” disse.

Anya si alzò per servire un cliente e Xander la seguì. Willow era silenziosa e guardava Angel e Buffy. Le pareva di essere tornata indietro nel tempo. Quando tutto era più semplice, quando erano ancora al liceo, quando Angel era parte integrante del gruppo. Guardò le loro mani che si stringevano e vide che erano ricomparsi i due claddagh. Sorrise. “State di nuovo insieme?”

Non ebbero il tempo di rispondere, Tara entrò e chiamò Willow “Hai un momento? Abbiamo bisogno della tua competenza”. Sparì di nuovo dietro la porta e Willow la seguì un po’ esitante. Buffy la bloccò “State di nuovo insieme?” Lei parve rianimarsi e sorrise “Si, credo di si”

 

Intanto nella palestra aggiornarono Willow sugli sviluppi della ricerca

 

“Il sangue del suo Sire. Lo so, l’ho sempre saputo. Studiando i files di Jenny Calendar, mi fermavo proprio su quel passaggio. Darla era morta e non c’era modo di avere il suo sangue.  Se avessi saputo che era tornata in vita, avrei potuto lavorarci su, ma ora non c’è niente che possiamo fare. Darla è morta di nuovo, quella era la nostra unica speranza. Comunque, anche avendo il suo sangue, non avrei saputo come usarlo. Come ho detto, ho smesso di decifrare i files, perché mancava proprio la materia prima per invertire l’incantesimo” disse Willow.

“Il sangue di Darla non è più un problema. Siamo riusciti ad averlo..” Disse Fred

“..E sappiamo anche come usarlo.” Continuò Wesley “Ho lavorato sulla maledizione per tutti questi anni, senza mai farne parola con Angel. Non volevo illuderlo inutilmente. Ho ripreso il lavoro esattamente da dove avevi interrotto tu. Giles mi ha fornito tutto il materiale in vostro possesso e adesso, grazie all’aiuto di Tara, siamo riusciti a decodificare l’intera formula del rituale usato dagli zingari. Confrontando le mie traduzioni con il lavoro da te svolto, siamo riusciti ad identificare il passaggio esatto in cui è stata inserita la clausola della perfetta felicità. E ora siamo in grado di eliminarla, lasciando intatta l’anima.”

“Ma come avete fatto ad avere il sangue di Darla? Sapevate già che sarebbe stato utile? Wesley, hai detto che è grazie a Tara che..” Fu Fred a rispondere questa volta.

“Non non è stata una cosa intenzionale, o per meglio dire, quando mi sono procurata il suo sangue, non avevo idea che sarebbe servito per la maledizione. È stata una cosa del tutto casuale. Tutte le grandi scoperte scientifiche avvengono sempre in modo casuale. Quando abbiamo portato Connor in ospedale, senza essere vista e senza parlarne con nessuno, ho trafugato frammenti di placenta che l’infermiere aveva gettato nella spazzatura, compreso il cordone ombelicale reciso, ho preso anche una provetta contenente il sangue di Connor. Volevo analizzarlo, insomma non capita tutti i giorni di assistere ad una nascita impossibile, non potevo lasciarmi sfuggire un evento così unico. Io ho visto la cosa dal punto di vista puramente scientifico. Volevo studiare il loro sangue, volevo vedere quanto fosse diverso da quello umano. La mia intenzione era quella di ricostruire la mappa cromosomica di Connor. Insomma era uno studio di genetica comparata. Mi chiedevo come fosse possibile che Connor fosse umano, nonostante i sui genitori non lo fossero. Ho informato Wesley e lui mi ha parlato della maledizione. Poi sono arrivate Buffy e Tara ..e il resto lo sai”

“Scienza e Magia” disse Willow affascinata “È sempre stato il mio grande sogno” Fred la capiva benissimo, anche lei era animata dalla curiosità scientifica e la magia, per quanto lei ne sapesse davvero poco, la incuriosiva molto, ma preferiva il microscopio alle formule magiche.

“Quindi è fatta?” chiese Willow eccitata “Abbiamo tutto, possiamo modificare il rituale dei non morti” Tara intervenne subito, non voleva coinvolgerla nel rituale. Erano tutti d’accordo che sarebbe stata lei ha recitare la formula. “È tutto pronto, Willow. Il rituale è già stato modificato e sarò io a fare l’incantesimo, è troppo pericoloso per te..”

Willow era un po’ risentita “È un gioco da ragazzi invece, ridare l’anima ad Angel è stato il primo incantesimo che ho fatto”

Tara rispose pazientemente, ma in modo risoluto. “Non è un gioco da ragazzi, Willow. È molto pericoloso invece, per te lo è sicuramente, abbiamo già parlato di questo. Io farò l’incantesimo, su questo non si discute. Durante il rituale Angelus sarà liberato per qualche minuto, prima di maledire ancora Angel con la formula modificata. È una magia molto oscura e tu, adesso, non sei in grado di sostenerla.” Willow si sentiva braccata. Sapeva che Tara aveva ragione, ma la magia era una parte di se stessa e non voleva rinunciarvi del tutto. “Allora perché mi avete chiamato? Per dirmi quello che già sapevo? Solo per informarmi che avete fatto tutto senza me? Avete richiesto voi la mia competenza, cosa ci faccio qui se non avete bisogno di me”

Wesley intervenne subito “Senza il tuo aiuto non saremmo riusciti a creare il nuovo rituale. Io ho cominciato a studiare la maledizione partendo dalle tue ricerche. Tara, a Los Angeles, ha potuto aiutarci perché era a conoscenza del tuo lavoro. Tu sei stata fondamentale oltre ogni dire e credo che Buffy e Angel te ne saranno grati per tutto il resto della loro vita. Possiamo ancorare l’anima di Angel e questo, in buona parte, lo dobbiamo a te.”

Lorne scrutava Willow. Vedeva che la sua aura non era luminosa come avrebbe dovuto essere, ma non appena Tara le si avvicinava, diventava più limpida e questo confermava ciò che già sapeva. Tara era l’unica che potesse aiutarla. “È stato un lavoro di squadra, Petit Red. Non ha importanza chi reciterà il rituale, tu adesso non sei al massimo della tua forza, puoi dirmi il contrario? Credo che tu abbia bisogno di recuperare energie e in questi casi, cosa può esserci di meglio di una vacanza? Che ne dite di fare un bel viaggetto in Inghilterra, voi due insieme? Deviare il percorso che avevamo deciso di seguire, anche se può essere faticoso, potrebbe salvare delle vite umane. Cambiando le scelte che avevamo pianificato, potrebbe essere utile per deviare la traiettoria di una pallottola vagante, ad esempio. In Inghilterra avete un amico, sono certo che sarà felice di ospitarvi”

Willow e Tara si strinsero le mani spaventate, ma stranamente confortare dalle parole di Lorne. In fondo non era una cattiva idea. Decidere di stare lontano da Sunnydale per un po’, poteva avere molti vantaggi per loro. Avrebbero potuto frequentare il college a Londra o addirittura Oxford. Giles le avrebbe sicuramente aiutate ad inserirsi nel mondo accademico. E loro sarebbero state insieme. Willow sembrava essersi calmata “D’accordo. Come posso aiutarvi?”

Intanto Angel e Buffy erano rimasti soli. Avevano chiamato Cordelia e Gunn al cellulare, pregandoli di passare a prendere Dawn a scuola. Avrebbero pranzato tutti insieme al negozio e come concordato in precedenza, al calar del sole sarebbero andati insieme dal pediatra, per la prima visita medica di Connor. Xander e Anya erano andati a prendere le pizze e loro due si godevano la gioia della loro intimità. Stare insieme, così vicini, inevitabilmente li conduceva sempre nelle stesso tormentato luogo. Passione che non poteva essere appagata.

Angel si staccò dalle sue labbra “Buffy.. non possiamo continuare così.. io..” Lei pareva spaventata “No.. non dirlo Angel, non potrei sopportarlo, non di nuovo..io non voglio perderti” Angel la guardò angosciato. Pensava che lui l’avrebbe lasciata?

“Buffy, io non sto andando da nessuna parte.. non andrò via, non questa volta. Ascoltami per favore, ricordi di avermi detto di aver visto Tara e gli altri lavorare su quei libri? Sono riuscito a dare una sbirciata, non ho potuto vedere molto, ma credo di sapere cosa stesserò cercando. Non si trattava di Connor, ma di me. Erano antichi rituali di magia molto potente, tramandata dai Mistici Oscuri. Alcuni testi erano in sanscrito. Altri in latino arcaico, e altri.. in rumeno. Ho riconosciuto anche il rituale di Jenny Calendar. Stanno lavorando alla maledizione. Credo che stiano tentando di eliminare la clausola della perfetta felicità..”

“Lo sapevo che c’era qualcosa di strano nel loro atteggiamento.. ma perché non dirlo? perché non ne parlano anche con noi? Perché tutto questo mistero”

“Credo che ci stiano proteggendo dalla delusione, potrebbero non riuscirci. Ho sempre saputo che Wesley studiava segretamente il rituale, ma non ne ha mai parlato con me, per non creare inutili aspettative. È meglio se non ci illudiamo, potrebbero non riuscirci ..anche adesso stanno elaborando qualcosa.. ho sentito parte dei loro discorsi, ma c’era troppo chiasso e non ho potuto capire molto.. dici che è da maleducati se mi avvicino di più e ascolto meglio?”

“Non è una cosa carina ascoltare di nascosto” disse Buffy ridacchiando, poi si corresse e subito aggiunse “no.. non tanto.. insomma, non è colpa tua se hai un udito molto buono”

Angel la prese per mano e si alzarono insieme. Si assicurarono che Connor dormisse nel suo passeggino, e dirigendosi verso la palestra, lui poté sentire chiaramente la voce di Wesley.

“Il rituale parla del sangue di Darla, ma  non solo”

In quel momento entrarono Xander e Anya seguiti da Cordelia, Gunn e Dawn e anche Connor si svegliò. Si allontanarono dalla porta e a Buffy non sfuggì la tensione che emanava dal corpo di Angel “qualcosa non va?” Lui corse a prendere Connor “Va tutto bene” ma Buffy capì che mentiva. Si guardarono intensamente per un istante e lei seppe che le loro speranze, ancora una volta, erano impossibili da realizzare. Angel sentì ancora una volta il peso del suo passato che lo schiacciava. Se era necessario il sangue di Darla, non vi era più modo di procurarselo.

Mentre apparecchiava, Anya informò che le pizze non erano ancora pronte “Ho preso un po’ di antipasti per ingannare l’attesa, per le pizze dobbiamo aspettare un po’”

 

Nella palestra si continuava a discutere

 

“Il rituale parla del sangue di Darla, ma  non solo” disse Wesley

il sangue di colei che dall’uomo generò il demone. Il sangue di colei che spezzerà le catene al demone e che dall’uomo creerà nuova vita. Il sangue di colui che dal loro amore è generato

Recitò Fred “Quel passaggio ci ha fatto sudare parecchio. Inizialmente pensavamo, come te, che parlasse solo di Darla, ma fa riferimento a due donne diverse e abbiamo molte ragioni per pensare che si tratti di Buffy, in oltre nell’ultimo capoverso si riferisce sicuramente a Connor.”

“Nei files della Calendar, non citava nessun altro oltre al suo Sire. Non capisco il secondo capoverso però. Che vuol dire “che dall’uomo creerà nuova vita?” Non ha molto senso. Forse c’è stato un errore quando hanno trascritto il testo? Potrebbe essere che intendesse dire che creerà una nuova vita umana. Uomo inteso come razza umana e ovviamente parlerebbe di Connor” disse Willow, ma lei stessa non era convinta. “Oh, oh, un momento, ma sta parlando di Buffy. Lei creerà una nuova vita? Ma allora.. non capisco”

“Per questo abbiamo bisogno della tua competenza” disse Fred. “Io credo di aver scoperto di che si tratta e anche Lorne ha una sua teoria. Se la teoria di Lorne è giusta, e io penso di si, questo spiegherebbe perché Connor è umano e spiegherebbe anche perché Darla in punto di morte, ha detto ciò che ha detto. Quel che è certo, perché le mie analisi l’hanno confermato, è che Connor non è figlio di Darla. Nel suo DNA non vi è la minima traccia dei suoi cromosomi. La mappa cromosomica di Connor indica che il suo patrimonio genetico, l’ha ereditato per il 50% da Angel e l’altro 50% è sconosciuto. Connor è un bambino speciale, da qualunque lato lo si voglia guardare. Solitamente la madre è nota e il padre sconosciuto o dubbio, nel suo caso invece sabbiamo chi è il padre, ma non conosciamo la madre. Della madre sappiano solo che NON è Darla. Dobbiamo parlarne subito con Angel, e dobbiamo informare sia Angel che Buffy del rituale. Ora abbiamo tutto ciò che occorre. Il sangue di Darla, di Connor ..e di Buffy.”

Willow era allibita, stava per rispondere quando sentì Anya che bussava “Siete ancora vivi la dentro? È quasi pronto, aspettiamo voi” Uscirono subito, ripromettendosi di continuare dopo. C’erano ancora molte cose che Willow non sapeva. Cosa aveva detto Darla in punto di morte? Che teoria aveva in mente Lorne? se Darla non era la madre, di chi era figlio Connor?

“Chi va a prendere le pizze?” Urlò Anya “Vado io” disse Fred “Ho bisogno di sgranchirmi le gambe” Angel le corse dietro “Fred.. Fred, aspetta” Le consegnò la sua carta di credito e le bollette da pagare. Fred aggrottò la fronte “Ancora bollette? Le ho pagate due giorni fa. Luce, gas, telefono, la rata dell’albergo..” Angel parlò sotto voce per non farsi sentire “Non sono le nostre ..sono di Buffy e visto che vai in banca.. dovresti..” Le consegnò un foglio con i dati di Buffy “Devi aprire una nuova carta di credito usando questi dati” Fred lesse il foglio e gli sorrise “Intestata a Buffy?” Angel annuì “Fred, non è necessario che gli altri sappiano, ok?”

Lei lo guardava con occhi pieni di adorazione. Lui era il suo eroe. L’aveva salvata dai mostri, e per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa. “D’accordo”

“Fred? va tutto bene? voglio dire.. state lavorando a qualcosa.. prima in palestra.. se c’è qualcosa che..?”

Lei gli sorrise ancora “Angel, hai percepito qualcosa, vero? so che il tuo istinto è.. oh al diavolo.. Si, stiamo lavorando a qualcosa di grosso e fra un po’ sarai informato di tutto.. ma stai tranquillo non voglio tenerti in ansia.. va tutto bene.. anzi benissimo.. siamo riusciti a risolvere un rompicapo.. beh erano due veramente..e io sono già arrivata alle mie conclusioni.. e sono tutte a nostro favore. È meglio che vada adesso, se no la banca chiude”

Tornò da Buffy con il cuore leggero. Erano riusciti a trovare una soluzione? Dio non poteva crederci ..non poteva, ma voleva crederci..aveva bisogno di crederci. Sfiorò un ginocchio di Buffy per attirare la sua attenzione. Voleva tranquillizzarla subito. “Va tutto bene” mormorò.

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Capitolo 13
*** Parte 13 ***


 

 

Parte 13

 

Quella era la prima volta che i due gruppi erano riuniti tutti insieme. Davanti alla tavola imbandita, il clima era leggero e conviviale, parevano una vera famiglia allargata. Per una volta, le delusioni, le incomprensioni, le invidie, le gelosie, avevano dato loro una tregua.

“Ai magnifici dodici” disse Xander sollevando il bicchiere. “Manca solo Spike. Qualcuno l’ha visto?” ribatté Anya, ricevendo occhiatacce un po’ da parte di tutti.

“Tredici” corresse Dawn, mentre giocherellava con la manina di Connor.

“Ti piacciono i bambini, vero Dawn?” chiese Cordelia.

“Le adolescenti hanno una corsia preferenziale con i bambini piccolissimi. Loro sono ancora molto vicine all’infanzia. Non sono più bambine, ma non sono ancora adulte. Insomma fra loro c’è intesa e i neonati lo sentono..” disse Anya tutta soddisfatta.

“Si, mi piacciono molto, e Connor più di tutti ..lui è.. è come se fosse il mio primo nipotino, non vedo l’ora di poterlo prendere in braccio” rispose Dawn, chinandosi a baciare Connor.

Fred e Lorne si scambiarono sguardi d’intesa. “Alla tua età, il mio passatempo preferito, era fare le treccine alla mia nipotina. Era un po’ come giocare con la mia bambola.” disse Fred

“Beh, nessuno dice niente del passeggino che ho regalato a Connor?” chiese Gunn. “L’hai comprato tu?” chiesero insieme Tara e Willow “Si. Ho dato fondo a tutti i miei risparmi, ma ne è valsa la pena” Lorne sollevò il bicchiere e propose un altro brindisi. “Alla famiglia.. purché non sia la mia” tutti risero e Wesley fece eco “Alla famiglia.” Anya sbuffò “Manca solo Giles”. Xander la derise in tono scherzoso “Anya? la finisci di elencare tutti quelli che mancano?”

“Signori e Signore ..e bambini” disse Tara sorridendo verso Connor. “Visto che stiamo parlando di Giles ..annunciamo ufficialmente che noi due...” Willow posò il bicchiere, le accarezzò una ciocca di capelli e finì per lei “..che noi due, abbiamo deciso di trasferirci per un po’ di tempo in Inghilterra” Il tintinnio dei bicchieri fu seguito da un coro di Evviva. “Ad un nuovo inizio” disse Lorne, felice che avessero deciso di seguire il suo consiglio.

Angel e Buffy ascoltavano in silenzio. Osservavano gli altri, di tanto in tanto si scambiavano sguardi complici, sapendo di condividere lo stesso pensiero. Potevano ancora vivere una vita, che avesse una qualche parvenza di normalità? Stava accadendo l’impensabile e loro ne erano testimoni consapevoli. Solo qualche giorno prima, Buffy annegava il bisogno di lui ricercandolo dove non poteva trovarlo, mentre Angel annacquava il ricordo di lei ubriacandosi con le false parole dei suoi amici, che lui sentiva non essere vere. Per brevi attimi la sua mente vide in Cordelia, una possibilità di fuga dalla solitudine. Mentre Buffy, scappava dalla vita concedendo al suo corpo il piacere perverso dei sensi, che reclamavano il ritorno alla pace perduta.

Questo era stato Spike. Piacere della carne. Questo era stata Cordelia. Illusione della mente.

Per far smettere il dolore. Per non sentire più, quel maledetto freddo che si portavano dentro.

Mancava però l’essenza stessa della vita. Mancava l’anima. Mancava la tridimensionalità della profondità del loro amore immenso. Loro erano Corpo – Mente – Spirito. Insieme. Poi accade l’impensabile. L’arrivo di Connor cambiò le loro esistenze per sempre ..pareva fosse accaduto tante vite fa e invece era solo ieri. Sorrisero. I claddagh si sfiorarono e d’un tratto, intorno a loro, vi era solo silenzio. Occhi negli occhi ..e lì ritrovarono le parole e l’antica promessa.

Sei ancora la mia ragazza?

Sempre.

Qualcuno li chiamava. Faticosamente tornarono alla realtà.

“Pronto? mi sembrava di parlare con te ..le mie labbra si muovevano..” Cordelia era al quanto seccata. Angel la stava ignorando? Xander la punzecchiò, notando che Cordelia in fondo era la stessa di sempre. “Ancora non ti sei arresa, eh? Lo dissi anni fa e lo ripeto ancora. Non riuscirai mai a dividere questi due.” Lei spalancò la bocca con indignazione “Xander Harris..”

Buffy intervenne in suo aiuto. “Xander, lei non vuole dividerci.. perché dici questo?” Cordelia ringraziò, ma le ricordò che lei sapeva difendersi benissimo anche da sola. “Grazie Buffy, apprezzo il tuo gesto, ma non era necessario ..e giusto perché tu lo sappia.. io voglio dividervi, ma non nel senso che intende Xander. Voi due insieme, siete una pericolosa mina vagante”

Buffy stava per rispondere e con molta meno gentilezza di prima, ma Angel la fermò. Posandole una mano sul ginocchio, l’accarezzò con un leggero movimento circolare del pollice. Buffy ebbe un brivido e non le sfuggì l’erotismo implicito in quel piccolo gesto. Sfiorò la sua mano e in fine la strinse forte, aveva bisogno di quel rassicurante contatto sensoriale.

Stringendo la mano calda di Buffy, lui si voltò verso l’amica. “Volevi dirmi qualcosa? ti ascolto”

Cordelia lo guardò come se gli fossero spuntate due teste “Si certo, come no ..comunque, prima ti ho chiesto se hai un idea sul come dovremo organizzarci per i prossimi giorni. Wes, Gunn e Lorne non possono dormire in palestra in eterno e io NON dormirò un'altra notte a casa di Xander ..senza offesa per nessuno, ben inteso” Angel pensò che in fondo lei non avesse tutti i torti e annui serio. “Ci penseremo, ok? Troveremo una soluzione. Come sempre.” Anya parve illuminarsi “Ci sarebbe la casa di Giles, ma dobbiamo chiedergli il permesso. Non darò la chiave a nessuno senza che lui lo sappia”.  Xander la guardò stupito “Giles ti ha dato la chiave di casa sua?” Anya annuì come se fosse la cosa più naturale del mondo. “Si. Certo!”

..e tutti convennero che poteva essere un ottima soluzione.

Subito dopo, Anya e Xander lasciarono l’allegra compagnia, perché dovevano sistemare “certe cose urgenti” a casa loro. Uscirono dicendo che sarebbero tornati dopo la pausa pranzo, e dissero che il negozio era chiuso fino alle sedici. Anya si fece promettere solennemente che nessuno si sarebbe avvicinato alla cassa. “Non ci provate, ok? tanto è chiusa a chiave”

Angel rivolse la sua attenzione a Dawn, “Come è andata oggi a scuola?”

Un po’ perché voleva cambiare discorso, ma soprattutto perché era realmente e sinceramente interessato a lei. Essere riusciti a convincere l’assistente sociale, era solo una piccolissima parte della soluzione, ma non risolveva il problema reale. Dawn non studiava abbastanza, faceva molte assenze e spesso arrivava in ritardo e questo non andava affatto bene. Era convinto che non ci fosse nulla di realmente grave, ma sicuramente Dawn stava attraversando un momento difficile. Non intendeva fare delle pressioni, ma voleva che sapesse che lui e Buffy si interessavano a lei.

Dawn si illuminò. Adorava Angel fin da quando era piccola, lui era stato l’unico a non trattarla come una bambina rompiscatole e amava per come l’ascoltava con attenzione e con pazienza. Lui ascoltava per davvero, non fingeva mai. La faceva sentire importante, molto di più di quanto non avesse fatto il suo vero padre.

“Abbastanza bene. Oggi avevamo compito in classe. Il test chiedeva di descrivere la nostra più bella emozione, e io ho parlato di Connor. Ah, poi all’ultima ora, mi ha convocato la psicologa. Ha fatto uno strano discorso sulla gelosia verso i fratellini ..non ho capito bene cosa volesse dire ..spero non si riferisse al mio test, io non sono affatto gelosa di Connor”

Buffy le accarezzò delicatamente i capelli e lei rispose con il più dolce dei sorrisi. Sapeva di aver trascurato Dawn negli ultimi tempi e sentiva di essere responsabile di molte mancanze, ma ora voleva farle arrivare tutto il suo affetto. Avrebbe potuto fare il solito discorsetto “Devi studiare di più - devi evitare le assenze - non devi far tardi a scuola ...e bla... bla... bla...” ma decise che fosse più saggio adottare la linea morbida di Angel. Niente pressioni.

“Sono sicura che il tuo test era perfetto ..a casa, se vuoi, puoi raccontami le emozioni che hai provato quando hai visto Connor ..e io potrei dirti le mie. Possiamo parlare. Noi due. Insieme”

Il sorriso sereno di Dawn le diceva che aveva scelto l’approccio giusto. Perché era tutto più facile se aveva Angel accanto? Tutta la sua vita ..ancora una volta, ruotava intorno a lui. Tutto sembrava chiaro e comprensibile e per la prima volta, in cuor suo, ringraziò Willow di averla riportata indietro. Certo, la sua vita era ancora molto lontana dall’essere perfetta, ma lei aveva ritrovato la forza di combattere e non si sarebbe arresa facilmente. Buffy era finalmente tornata. Sorrise. No, non grazie a Willow. Angel e solo Angel era riuscito a riportare indietro la vera Buffy. Angel le aveva restituito l’anima. Lui ..e Connor. Perché sentiva di essere così profondamente legata a lui? Lo prese in braccio e se lo strinse forte al cuore possessivamente, baciandogli delicatamente il capo. Non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.

Lui è mio. Mio e di Angel. Lo cresceremo insieme. Sarò io sarò la tua mamma, piccolo.

Dopo pranzo Fred si avvicinò ad Angel e senza farsi notare gli restituì la carta di credito. “È tutto a posto, ho saldato i conti in sospeso, compresi parecchi arretrati  ..le bollette erano tutte già scadute da tempo. Per fortuna sono riuscita a fermare l’atto giudiziario che stava partendo proprio mentre ero lì. Lei ha rischiato il pignoramento dei mobili e presto avrebbe perso anche la casa. Per l’altra faccenda, la nuova carta di credito intestata a “tu sai chi”, hanno detto che ci vorranno alcuni giorni. La spediranno per posta non appena è pronta.”

“Grazie Fred. Non avevo idea che la situazione fosse così grave. Stava rischiando di perdere tutto” mormorò Angel, scuotendo la testa preoccupato, mentre guardava verso Buffy.

Fred annuì “Gravissima. Vi erano arretrati da pagare che risalivano al trimestre successivo alla sua mor.. insomma hai capito, no?  Durante la sua assenza nessuno ha tenuto a bada i conti. Il deposito bancario lasciato dalla madre, si è esaurito in fretta ..ma ora è tutto risolto, tutti i creditori sono stati pagati. Il tuo tempismo è stato fenomenale ..bastava arrivare solo dieci minuti dopo, e lei avrebbe dovuto affrontare un marea di avvocati, atti giudiziari e tutta quella penosa e umiliante trafila burocratica ..insomma sei arrivato in tempo, evitandole così un sacco di guai. Adesso però devi controllare bene le tue finanze ..credo che i tuoi risparmi, abbiano subito un drastico taglio.. non sei ancora alla bancarotta ovviamente, ma..” Sistemò meglio gli occhiali e arricciò il naso divertita “..poi chi la sente Cordy, se non puoi pagarle lo stipendio?”

Angel rise “Giusto ..chi la sente poi? Comunque, nessun problema ..dovrò solo lavorare di più ..clienti paganti, sai? il genere che ama Cordelia” Strizzò l’occhio amicante e Fred rise “Non ci sono solo Buffy e Dawn, ora devo anche pensare al futuro di Connor. Potrei vendere la villa di Crawford Street ..anche se dubito che qualcuno voglia comprarla”

Fred divenne seria, doveva parlare assolutamente con lui, ma non voleva farlo davanti a tutti. “Angel? noi.. dobbiamo..” In quel momento si avvicinò anche Wesley seguito da Buffy che teneva ancora Connor stretto a se. Angel allargò le braccia e lei vi posò il piccolo “Vieni qua, campione ..dal tuo papà ..sei stanco, vero?” Wesley tentò di parlare “Angel..” ma Buffy e Angel continuarono a parlare come se il mondo intorno a loro fosse invisibile.

“Si, deve essere stanco. Credo che riconosca la tua voce, sai? Prima, mentre ridevi con Fred, si è voltato verso te come se ti cercasse”

Angel guardò suo figlio estasiato “Lo credo bene.. certo che riconosce la mia voce.. mi sa che ha sonno, ma non riesce a dormire”

Buffy era assolutamente d’accordo “Qua c’è troppo chiasso e anche troppa luce ..ha bisogno di un ambiento più ovattato.. lui ha solo pochi giorni di vita, e noi due siamo dei genitori incoscienti”

“È vero. Torniamo a casa?” Chiese Angel.

“Angel mi stai a sentire?” disse Wesley divertito, notando l’affiatamento della coppia “Vedo che sei tutto preso dal tuo nuovo compito di papà, ma ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare ..e anche tu Buffy, devo parlare anche con te” Angel e Buffy sollevarono lo sguardo verso lui.

“Wes, tu non sei più il mio osservatore ..lo ricordi, vero?” e Angel aggiunse “Dimmi Wesley. Ti stavo ascoltando ..riesco ancora a fare due cose contemporaneamente, cosa credi?” Notando che Angel ridacchiava, Wesley stette al suo gioco “Non si direbbe. È che mi sembri.. tutti e due.. mi sembravate al quanto distratti ..Buffy, lo so che non sono più il tuo osservatore, sono stato cacciato dal Consiglio ..oh aspetta, ora che ci penso.. fu proprio per colpa di.. VOI DUE” Nascose una risata che però non sfuggì ad Angel, ormai lo conosceva troppo bene.

“Non sono affatto distratto. Vuoi che ti dica cosa sta succedendo qua intorno? Ok. Riesco a sentire il fruscio delle pagine del libro che Dawn sta sfogliano, quindi ne deduco che lei sta studiando. Riesco a sentire i sospiri soffusi di Willow e Tara e non ho bisogno di voltarmi per sapere che si stanno baciando. Riesco a sentire Cordelia che sfoglia una rivista, e da come gira le pagine, direi che è annoiata. Riesco a sentire il silenzio-ascolto di.. Lorne? mi stai leggendo? e riesco a sentire che Gunn è completamente assorto nei suoi pensieri ..e sai perché? perché sento il suo respiro. Riesco a sentire che Connor adesso è meno irrequieto di prima perché sta seguendo il suono della mia voce, e sento che il battito del suo cuore è in sintonia con il cuore di Buffy ..e proprio adesso, entrambi hanno accelerato le loro pulsazioni cardiache perché Buffy sta accarezzando la sua manina e tutte e due stanno ricevendo piacere da questo contatto fisico ..sai perché? perché riescono a sentirsi a vicenda. E ora sento che tu e Fred avete avuto un attimo di sgomento perché la vostra sudorazione è in aumento. È di questo che volete parlaci? Volete dirci qualcosa sul perché Buffy e Connor sono così legati fra loro? Perché il loro cuori battono insieme perfettamente sincronizzati? ..come se, come se..”

“Puoi sentire tutto questo?” Chiese Buffy commossa “È uno dei pochi vantaggi dell’essere un vampiro ..e non ti dico cosa riesco a sentire dai rumori che provengono dalla strada” Buffy rise, anche per mascherare la sua emozione. Le parole di Angel l’avevano colpita profondamente. “Utile abilità ..sopratutto per un vampiro che ha un agenzia di investigazioni” Anche Angel rise per lo stesso identico motivo. Wes e Fred avevano scoperto qualcosa? avevano delle risposte alle sue domande? Adesso era in ansia e voleva sapere. “Wesley? Fred?”

Wesley percepì la sua ansia, non era necessario avere abilità da vampiri per capirlo. Conosceva bene Angel, era il suo migliore amico e sapeva che lui si era posto parecchie domande sulla nascita di Connor. Sicuramente non a livello razionale, perché la gioia di essere diventato padre prevaleva su tutto il resto, ma sapeva che Angel non era il tipo di persona che non ragionava sulle cose. Tutt’altro.. lui l’aveva visto più e più volte rimuginare sugli strani eventi della sua vita e la nascita di suo figlio non faceva eccezione.

“Si, è di questo che vogliamo parlarvi..” Fred lo interruppe “..ma non qui. È una cosa abbastanza intima, credo sia meglio andare in palestra, anche Connor starà meglio.. c’è  più silenzio e..” Angel annuì, Fred aveva parlato molto velocemente ed era chiaro che era nervosa.

“..Lorne ha una sua teoria, su una cosa che.. insomma.. io credo che lui abbia ragione, ma non ho ancora avuto modo di verificarla.. non a livello scientifico ..e non voglio farlo senza parlarne prima con te e Buffy. Inoltre, c’è anche un'altra cosa di cui dobbiamo parlare con voi due ..noi tutti insieme ..per noi intendo Lorne, Wesley, Willow e Tara ..e so che tu hai già capito di che si tratta.. almeno in parte.. hai ascoltato di nascosto i nostri discorsi, Angel? che sciocca.. certo che si, anche se non volevi.. lo so che sei un gentiluomo ..ma il tuo udito è.. ohhh insomma.. al diavolo ..il fatto è che noi dobbiamo parlare con voi. OK?”

Buffy era sbalordita. Quando era in ansia, anche lei parlava velocissimamente a ruota libera, ma accidenti.. Fred la batteva di gran lunga. “Okkk Fred, abbiamo capito” disse Buffy. Fred arrossì un po’ a disagio “Scusa.. è che sono un po’ nervosa”

Wesley fece un cenno a Lorne, Willow e Tara e li seguirono in palestra.

“Riunione plenaria delle massime menti, dove gli umili e i poveri mortali non sono ammessi?” chiese Cordelia con tono annoiato.

Wesley avrebbe preferito non avere nessun altro lì, almeno per ora, ma non voleva urtare la sensibilità di Cordelia. Guardò verso Angel per chiedergli cosa fare, in fondo era lui che doveva decidere. Angel rispose con calma imperturbabile. Era ansioso, ma lo nascondeva bene. “Cordelia, Wes e Fred stanno lavorando su un antico rituale magico.. se vuoi, puoi anche darci una mano ..stanno traducendo un antichissimo libro.. sai di quelli criptici che tu ami tanto..”

Cordelia roteò gli occhi verso l’alto, quasi nauseata. “Basta così.. sono già annoiata. Un antico libro ammuffito e polveroso? No grazie, ho già dato ..e poi Wesley è così noioso quando traduce ..quindi ora.. andrò a godermi un po’ di sole.. ho visto un negozio prima.. ma lo sai che hanno delle cose davvero carine?”

Wesley faticò a nascondere la risata e pensò che lo stratagemma di Angel era geniale nella sua semplicità. L’uso della psicologia inversa dava sempre i suoi frutti. Beh, con Cordy funzionava sicuramente. Finse di essere offeso con lei “..e così io sarei noioso, eh?”

Gunn prese Cordelia sotto braccio e la spinse gentilmente verso l’uscita. Aveva capito che c’era qualcosa di nuovo nell’aria. Fred, a Los Angeles, aveva parlato di una sorpresa in arrivo per Angel e Buffy ..così stette al loro gioco e li spalleggiò. “Noioso o no, anche io non amo tanto i libri.. quindi accompagnerò Cordelia nella sua passeggiata. Voglio conoscere meglio Sunnydale. Cordelia mi farà vedere il vostro vecchio liceo” Lei prese borsa e giacca e uscirono insieme “Credo sarà un po’ difficile ..visto che è saltato in aria ..serpentone compreso”

“E io?” chiese Dawn “Tu studia” risposero Angel e Buffy insieme. Lei sbuffò ..poi sorrise “Posso tenere Connor con me?” Buffy guardò Angel che abbasso lo sguardo verso Connor. Sembrava tranquillo. Lo sistemò nel passeggino e lo avvicinò verso Dawn. “Va bene, ma non distrarti e non deconcentrarti dallo studio. Lui non ti disturberà. Vedi? ..sta per addormentasi”

Tornò verso gli altri e prese Buffy per mano. “Va tutto bene. È meglio così” sussurrò.

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Capitolo 14
*** Parte 14 ***


 

 

Parte 14

 

Potrete amarvi senza più ostacoli. La maledizione per voi sarà solo un brutto ricordo…

Non è Darla la madre di Connor. Buffy lo è. Lui è vostro figlio..

 

Quelle parole volavano libere nell’aria, rimbalzando nella loro mente come dardi infuocati ..poi diventavano delicate e soffici piume che accarezzavano l’anima ..e finivano dritte al cuore.

L’ambiente quasi asettico della palestra, contrastava decisamente con il caotico andirivieni dei loro pensieri. Il silenzio amplificava a dismisura la sensazione di dissonanza interiore. Troppe informazioni. Troppo dettagliate. Troppo veloci. Troppo tutto insieme.

Si, per Buffy e Angel ..era stato semplicemente troppo.

Per tutto il tempo, mentre gli altri parlavano, avevano mantenuto un contatto fisico per sostenere il flusso continuo delle loro parole e riuscire a sopportarne il peso.

Le loro mani non si separarono mai.

Buffy si era alzata, muovendosi nervosamente su è giù, in quello spazio che ora pareva troppo grande ..aveva trascinato Angel con sé e lui l’aveva seguita. Dopo, era stato lui a dare direzione ai loro passi. Posandole una mano sulla spalla, l’aveva condotta verso il grande tappeto, invitandola a sedersi e lei docile l’aveva seguito.

Ora stavano lì, seduti l’uno accanto all’altro ..le mani strettamente intrecciate fra loro. Il loro sguardi vagavano dalle mani agli occhi. Si spostavano poi ai visi delle persone di fronte  ..per poi tornare, con le teste chine, di nuovo alle mani ..e ancora ai loro occhi, dove si soffermarono a lungo. Quando vi lessero un ‘SI’, Buffy sia aggrappò al suo braccio. Angel strinse le sue mani più forte e ruppe il silenzio.

“Noi.. non riusciamo a.. potete ripetere tutto da capo? ..un'altra volta e con calma?”

“Il rituale..” Cominciò Wesley

“NO. Wesley, fermati. Non una sola parola sugli aspetti tecnici.. di quelli ne avete già fornito in abbondanza. Avete tradotto il rituale originale. Avete trovato un modo per modificarlo. Durante il processo, io perderei l’anima. Angelus verrebbe liberato solo per pochi minuti, per dare così a Tara il tempo necessario che le permetterà di maledirmi di nuovo. Insomma, riceverei la mia anima indietro subito dopo ..e senza scomode clausole. Ma non è tutto. Giusto?”

Si spostò leggermente in avanti. Guardò Buffy per un istante, quasi a chiederle il permesso e subito dopo si alzarono, per andare a sedersi di nuovo intorno al tavolo insieme agli altri.

“Il sangue. Per ancorare la mia anima, pare sia necessario il sangue di tre persone, che avete identificato in Darla, Buffy e Connor”

“Si. Grosso modo, hai riassunto i punti cardine..”

“Già, Wes. Grosso modo. Ho dimenticato qualcosa? Torniamo al sangue. L’avete identificato, si ..ma come? Avete detto voi stessi che quel passaggio non è chiaro?”

Buffy prese in mano il block notes e rilesse mentalmente quel passaggio. Prima di passarlo ad Angel, lo lesse almeno tre volte per imprimerselo bene nella memoria.

“Quel passaggio è chiarissimo” disse Fred “come ha fatto notare Willow, l’unico punto che ci pare un po’ oscuro, può essere semplicemente determinato da un errore di trascrizione”

“Non è proprio così Fred. Io ho detto che forse, il termine ‘Uomo’, era da intendersi come riferimento al ‘genere umano’. Ma non capisco cosa centra questo con Buffy. Lei non ha creato una nuova vita. Angel ha ragione. Quel punto va chiarito meglio”

Angel lesse a voce alta.

Il sangue di colei che dall’uomo generò il demone. Il sangue di colei che spezzerà le catene al demone e che dall’uomo creerà nuova vita. Il sangue di colui che dal loro amore è generato

Guardò ancora verso Buffy, per cercare risposte nei suoi occhi, ma non le trovò. Quasi con rabbia, lanciò il notes sul tavolo “Ma questo non ha alcun senso”

Fred invece continuava ad avere le sue certezze, lei non era una che si scoraggiava facilmente. “Lorne, per favore.. qui mi servirebbe il tuo aiuto..”

Lorne annuì, ma sollevò la mano facendole segno di tacere. Era occupato a leggere l’aura della coppia di fronte a lui. Qualcosa sfuggiva al suo controllo, però. Riusciva a vedere chiaramente frammenti del loro passato, ma c’era qualcosa che interferiva con la sua lettura. Vi era una zona grigia avvolta dalla nebbia e lui non riusciva a vedere oltre. Come se qualcosa avesse creato una barriera protettiva che gli impediva di andare avanti.

Angel e Buffy ancora una volta si estraniarono dal mondo circostante, e parlavano usando solo gli sguardi. Non era una cosa che facevano deliberatamente. Accadeva e basta.

Nei meandri della loro mente tutto era chiaro. Loro sapevano già la verità, ma avevano paura che diventassero pensieri reali, perché era semplicemente troppo ..tutto semplicemente troppo bello, perché fosse vero. Le loro emozioni si sovrapponevano velocemente, passando dal rifiuto all’accentazione ..e ancora alla negazione, per poi sentire un vago senso di gioia ..e poi paura e ancora gioia. Ma sempre più intensa. Quella gioia, ora diventava quasi certezza. Le domande che si ponevano erano tantissime. Quando mai fu concessa loro una cosa così bella? Quando mai, loro due avevano avuto un lieto fine? Eppure, in quel momento, sapevano che quella scheggia impazzita di consapevolezza, era la verità.

Buffy era la vera madre di Connor.

La voce lontana di Lorne li destò e tornarono dubbi e paure. La chiarezza non apparteneva al razionale. Solo nei loro cuori tutto era luce. Nella dura realtà del presente, le certezze erano difficili da sostenere. “Non può essere..” mormorò Buffy.

“Vi sono molti modi per percepire la realtà” disse Lorne, stranamente serio. “Io li chiamo ‘canali’. Fred arriva alla verità usando la lente del suo microscopio. Wesley la cerca sui libri.  Willow e Tara usano il canale magico. Io ‘vedo’ la verità attraverso la musica, che mi permette di leggere dentro le anime ..e voi due usate l’intuizione. Le vostre lenti d’ingrandimento sono i vostri occhi. Ho visto come vi guardate e ho visto le parole mute che usate per comunicare. Voi sapete già la verità. Sapete il come e il quando, ma siete spaventati per urlarlo ad alta voce”

Tutti ascoltavano in silenzio. Quando Lorne diventava serio, era meglio prestare attenzione.

“Se voi volete, posso fare da amplificatore a quell’urlo che vi muore in gola e che vi spaventa così tanto. Non so quanto vi sarò d’aiuto, io posso solo dirvi quello che ho visto. Quando ho perso i sensi, a Los Angeles, non fingevo affatto. Sono svenuto perché ciò che ho visto era di una bellezza stupefacente. Qualcosa di unico. Connor è legato ad Angel, esattamente allo stesso modo in cui è legato a Buffy ..ed è inutile dire, che voi due siete strettamente uniti l’un l’altro. Credevo fosse solo una leggenda. Ma ciò che ho visto non lascia spazio a dubbi.”

Tacque per un po’. Voleva dare loro il tempo di metabolizzare le sue parole.

“Il triangolo di luce” disse poi sottovoce.

Tacque ancora, poi continuò “Ecco ciò che ho visto. Il triangolo di luce, da dove tutto nasce e dove mai nulla muore. È lì che vive il Per sempre. È quella l’eternità.”

Lasciò loro ancora un po’ di tempo. Sapeva che ne avevano bisogno e infine proseguì.

“Voi tre, insieme, siete questo. Uniti inestricabilmente da filamenti dorati di pura luce. I filamenti partono dal plesso solare di ciascuno di voi e vanno ad unirsi, vicendevolmente con i filamenti dell’altro, formando un triangolo luminosissimo di pura energia. Siete legati l’un altro, come da una sorta di invisibile cordone ombelicale. Questo mi dice, senza alcun dubbio, che Connor è vostro figlio. Lui è nato da voi due. Il come e il quando.. voi lo conoscete già. Se dirlo o no agli altri è una vostra decisione. Ma io so, e anche Fred lo conferma, che Darla non è la madre di Connor. Buffy lo è. Lei è sua madre ..e questo spiegherebbe tante altre cose.”

Buffy e Angel erano soprafatti dall’emozione. “Vuoi.. che interrompiamo? possiamo continuare più tardi.. non dobbiamo per forza..”

Buffy scosse la testa “No.. continuiamo ..è meglio così ..ora non potrei stare in nessun altro luogo.. tu stai bene?”

“Io.. credo di si” Rispose Angel con un fil di voce.

Fred li informò delle sue ricerche sul sangue di Darla. Confermò quindi le parole di Lorne. “Non c’è traccia di Darla nella mappa genetica di Connor. Lei NON è sua madre. Sono certa che sia tuo figlio, ho solo bisogno di un po’ del tuo sangue per confermarlo. In oltre, questo darebbe senso alle parole di Darla. Lei voleva che fosse Buffy a proteggere Connor.”

“Perché è la cacciatrice ..forse è per questo che ha parlato di lei” disse Wesley

“No. Lei non ha parlato di forza fisica. Ha parlato dell’amore di una madre verso un figlio. Angel tu eri lì, sai che è vero. Io stessa ti ho sentito pronunciare il nome di Buffy dopo le parole di Darla. La prima cosa che hai fatto, dopo la sua nascita, è stata quella di correre a chiamare Buffy. A Los Angeles mi hai detto chiaramente che avevi assolutamente bisogno che lei sapesse subito. Avete anche scelto il suo nome insieme. Buffy ha accettato la sua nascita, come fosse la cosa più naturale del mondo e..”

“Ero felice.. credevo di esserlo per Angel, ma ora so che ero felice per noi due. Avrei dovuto provare gelosia verso Darla, almeno un pochino ..e invece no. Io ho sentito un immensa gioia per la nascita di Connor e profonda gratitudine per Darla. In quel momento sapevo, che per la prima volta, tutto era come avrebbe dovuto essere da molto tempo. Erano solo sensazioni.. ma erano fortissime” sussurrò Buffy a voce bassissima.

Angel avrebbe voluto dire a Buffy cosa era realmente successo in quel vicolo sotto la pioggia. Voleva raccontare le emozioni che provò quando prese in braccio suo figlio la prima volta, ma erano cose troppo intime per parlarne davanti a tutti. Scelse il silenzio, per ora.

“..c’è una cosa che non ho detto..non pensavo fosse importante..” Continuò Buffy “..la notte che è nato Connor ho sognato Darla.. non ho dato peso al sogno, perché pensavo avesse altri significati.. ma ora so che non è così.. lei mi stava chiedendo aiuto. Era spaventata e piangeva. Pioveva a dirotto e lei stava seduta per terra, rannicchiata contro un muro. Era sofferente e mentre mi guardava, comprimeva il ventre con le mani, poi le ha sollevate verso me, e ho visto che erano piene di sangue ..subito dopo è diventata polvere, ma dalle ceneri è nata una luce brillantissima ..e in quel momento, ho sentito una gioia immensa. Osservavo la scena dall’esterno, non ho interagito con Darla in modo diretto, e lei non ha pronunciato una sola parola. L’unico suono che sentivo era quello della pioggia e il suo pianto disperato. Ora so che voleva che io vedessi quella luce. Lei mi ha permesso di assistere alla nascita di mio figlio.”

Buffy aveva gli occhi pieni di lacrime e Angel non stava certo meglio. Trovarono rifugio, ognuno nelle braccia dell’altro “Lui.. è nostro figlio” mormorò Buffy “è nostro..”

Gli altri erano altrettanto commossi, ma la mente razionale di Wesley li costrinse ad abbandonare le emozioni. “Ma questo è.. non voglio dire impossibile, ma.. abbiamo visto tutti la gravidanza di Darla. Io stesso ho fatto un ecografia e voi eravate presenti. Connor è cresciuto nel suo ventre, lei l’ha nutrito per nove mesi e..”

“Darla non ha dato nulla a Connor.” Angel interruppe Wesley con fermezza “È stata lei a dirmelo. Lei non l’ha nutrito, non avrebbe potuto. Il bambino ha nutrito Darla, condividendo la sua anima con lei. Per questo l’amava. ‘Terribilmente’. Ha detto proprio così. Lo amo terribilmente. Per la prima volta, dopo quattrocento anni, ha provato amore ed è stato per lui ..e per lui ha dato la sua vita. Sapeva che non avrebbe potuto amarlo dopo la sua nascita, ma nonostante ciò, voleva che lui vivesse. Per permettergli di vivere, lei ha scelto di morire ..e l’ha restituito alla sua vera madre. Io non credo che Darla sapesse di Buffy ..credo che l’abbia intuito solo poco prima di morire ..e nel momento in cui è morta, ne ha avuto la certezza. Questo spiegherebbe il sogno di Buffy. Non dimentichiamo che tu fai spesso dei sogni profetici”

Buffy annuì. Tutto diventava più chiaro adesso, ma Wesley non era ancora certo di aver compreso. “Siamo immersi nel sopranaturale ogni giorno delle nostre vite, e non ho difficoltà a credere agli eventi insoliti. La gravidanza di Darla era certamente di natura mistica, ma.. Connor è un bambino reale, in carne ed ossa. Perché vostro figlio ha avuto bisogno di Darla per nascere? Non trovate che sia un po’ contorto tutto questo? Perché non è cresciuto nel ventre di Buffy? A differenza di Darla, lei avrebbe potuto nutrirlo e amarlo.. non voglio fare il guasta feste, ma credo sia giusto porci queste domande..”

“Perché era morta” disse Tara. Tutti si voltarono verso lei. “Buffy non poteva.. perché non era più in questo piano di esistenza.. e.. e.. Connor doveva comunque nascere ..ad ogni costo. La sua nascita era profetizzata. Darla era l’unica che potesse.. insomma, non sono sicura di questo.. sul perché sia stata scelta lei.. credo che la comprensione del quadro generale ci sfugga al momento” Willow era d’accordo con Tara “Darla e Buffy, unite nel cerchio sacro della vita e della morte ..ha molto senso per me.. considerando anche la storia personale di Angel”

“Si, certo” rispose Wesley “La sua nascita era profetizzata. Le profezie Nyaziane, in cui sono contenute le pergamene di Aberjian, parlano della nascita di Connor

“Il Troclon.. ma certo..” Urlò Fred. Wesley sorrise “Esattamente”

“Il.. che cosa?” chiesero Buffy, Willow e Tara contemporaneamente.

“Si. Il Troclon. Che porterà con sé la rovina del genere umano” Rispose subito Fred.

“Cosa? Mio figlio non porterà proprio un bel niente. Di certo non la rovina del genere umano”

Fred rise vedendo la reazione di Buffy “Lo vedi? tu e Angel siete così simili.. anche lui, quando ne abbiamo parlato, ha reagito esattamente come te. Tranquilla, non mi riferivo a Connor. Il Troclon è una confluenza di eventi, spesso mistici, come nel nostro caso, che si verificano nello spazio-tempo, indipendentemente l’uno dall’altro. Ma ogni singolo evento, concorre a creare un evento ancora più grande. Come ad esempio, la nascita di Connor

“SI” disse Willow eccitata. “Perché Connor nascesse dovevano verificarsi tutta una serie di eventi, che apparentemente sembravano slegati fra loro, ma non lo erano. Il ritorno di Darla. La tua morte. Noi che ti riportiamo in vita. Darla che muore per un figlio non suo. Connor che ha bisogno di te. Angel che ti cerca. Il tuo arrivo a Los Angeles..”

“Esatto. Anche la presenza di Daniel Holtz ha senso solo se la spieghiamo così” continuò Fred “Questa è la bellezza tragica di una convergenza cosmica. Ognuno gioca solo la propria parte, senza sapere di contribuire alla creazione di qualcosa di più grande, come nel caso di Holtz. Lui viene qui nel ventesimo secolo in cerca di Angel e Darla, e finisce per trovare il bambino non ancora nato di Angel e Buffy, il quale non era affatto malvagio come temevamo all’inizio, ma in realtà è destinato ad essere una sorta di figura messianica che salverà il mondo.

Buffy era senza parole. Fred aveva parlato così in fretta che l’aveva quasi stordita. Ma nella sua mente aveva ben chiara una cosa. Il suo ritorno dalla morte adesso aveva un sapore diverso. Lei era tornata per proteggere Angel e il loro bambino.

“Holtz è una minaccia” Disse Buffy, stringendo i pugni.

Angel ebbe paura. “Lo so ..e non si darà pace, finché non concluderà la sua vendetta”

Wesley riportò l’attenzione su ciò che, per lui, aveva priorità assoluta nel qui e ora. “Tara ha detto delle cose interessanti. Lei sostiene che Buffy non poteva portare avanti la gravidanza.. perché non era qui in quel momento. Ma di quale momento stiamo parlando? Del momento in cui è stato concepito? Mi seguite? Se lei è la madre, spiegherebbe perché il bambino è umano. Ma Angel? lui non lo è ..e questo fa nascere altri interrogativi. Mi chiedo come è potuto succedere, ma  soprattutto.. quando. Quando è stato concepito, Connor?”

Lorne vedeva l’imbarazzo di Buffy e Angel e tentò di dare loro una mano “Avanti Wesley, vuoi che loro due ti facciano un disegnino? Lo sai bene “come” nascono i bambini. Nel solito modo. Antico quanto il mondo, non è vero ragazzi?”

Buffy arrossì vistosamente. Non è che Lorne nel leggerle la mente, poteva anche vedere certe sue cose intime? Sperava proprio di no.

Lorne rispose subito “Tranquilla zuccherino, quando percepisco eventi come quelli, spengo video e audio” Lei rise e guardò verso Angel.

Dovevano divulgare il loro grande segreto? Ma dall’espressione confusa sul suo viso, comprese che lui era più disorientato di lei. “Non lo so Buffy.. ma forse dovremmo..”

Lorne perse la pazienza e insistette, spronandoli a parlare. “Avete intenzione di informare anche gli altri? o dobbiamo girarci attorno ancora per molto? Avanti Angel, non essere sciocco”

 

“Noi.. tempo fa.. beh, non molto tempo fa..” Cominciò Angel.

“..si, non molto.. più o meno due anni fa.. noi abbiamo avuto modo di..” Continuò Buffy.

“..di stare insieme per un po’.. un giorno intero a dire il vero.. io ho ucciso un demone..”

“..una specie di ninja ..e Angel.. lui era.. Per ventiquattro ore.. Angel era umano”

 

 Le voci concitate degli altri parevano arrivare da molto lontano ..ma loro non le udivano più

..e abbiamo camminato insieme lungo la spiaggia ..le nostre labbra si sono unite nel più caldo dei baci, sotto il sole che accarezzava la nostra pelle ..abbiamo sentito i nostri cuori battere insieme. Per una volta, tutto era assolutamente perfetto..

..e abbiamo fatto l’amore fino a sfinirci.

 

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Capitolo 15
*** Parte 15 ***


 

 

Parte 15

 

Li lasciarono li a discutere e a fare congetture. Non erano neanche sicuri che si fossero accorti della loro assenza tanto erano presi dalle loro elucubrazioni. Sapere che Angel era stato umano per un giorno intero, li aveva sconvolti. Buffy e Angel invece volevano verificare che là fuori fosse tutto a posto. Connor dormiva ancora e Dawn studiava. Tornarono in palestra che ancora discutevano, mentre loro due invece avevano bisogno di un po’ di leggerezza.

“Gli occhi e la bocca sono tuoi” disse Angel serissimo. “Anche il naso è mio.. un po’ patatoso, ma la fronte è decisamente tua. Chissà come saranno i capelli ..spero non come i tuoi” Angel rispose un po’ offeso. “Perché.. che hanno i miei capelli?”

Ma la leggerezza durò poco. Bentornati nella dura realtà.. pensò Buffy un po’ seccata.

Willow era arrabbiata con lei. “Ci siamo sempre dette tutto, perché mi hai nascosto una cosa così importante?”

Buffy con pazienza, spiegò, ancora una volta, che non avrebbe potuto dirle nulla perché neppure lei sapeva. “Ho ricordato tutto quando io e Angel ci siamo incontrati ..dopo il mio ritorno dall’alto dei cieli”

Willow la guardò in modo strano e lei si rese conto della gaffe. Ricordò a se stessa, che quello era un'altro segreto che non voleva ancora condividere. “Willow, nell’alto dei cieli.. è solo un modo di dire”. Lei però non le dava tregua.. “Beh, anche in questo caso.. avresti potuto dirmelo” ..e Buffy di fronte alle sue insistenze, come sempre, scivolò in quell’angolo buio dell’anima che ogni volta la schiacciava. Il senso di colpa. Portò le braccia al petto, chiudendole in un auto abbraccio protettivo, chinò la testa e non rispose.

Angel adesso era davvero arrabbiato, non poteva lasciar correre. Willow era davvero diventata così insensibile, o lo era sempre stata? Si alzò e avvicinandosi a lei, la fronteggiò minaccioso. Sapeva che questo funzionava sempre. Invadere lo spazio vitale altrui incuteva timore. Voleva che comprendesse, che il mondo non ruotava solo intorno a lei. Willow sobbalzò e indietreggiò.

“Ti sei chiesta perché non ti ha detto nulla? Forse perché eri un po’ troppo presa dalle tue cose ed eri così assente e lontana, da non accorgerti del suo malessere. Non pensi che per Buffy questa è una cosa talmente intima e personale, da desiderare di tenerla solo per se? Magari per proteggere quel ricordo da commenti inopportuni che feriscono più della lama di una coltello. Hai mai pensato a questo, Willow? Non credi che forse.. dico forse..”

“Angel.. io non..” Willow era spaventata e Angel non infierì oltre. Tornò a sedersi accanto a Buffy, sapeva che Willow era una ragazza sveglia, e aveva capito, ma lui ancora non aveva finito. La guardò ancora e mormorò pianissimo

“Forse per lei è stato doloroso, per questo ha taciuto”

Per un attimo gli occhi di Angel incrociarono quelli di Tara. Sorrideva. Anche lei approvava e questo lo tranquillizzò. A volte, per aiutare coloro che amiamo, poteva essere necessaria anche la nuda e cruda verità e Tara lo ringraziò in silenzio. Willow aveva bisogno anche di questo.

Anche Lorne approvava. La streghetta era una ragazza fortunata, aveva amici che le volevano bene e Angel era uno di questi. “Non è arrabbiato, non per davvero.. o comunque non più. Quando è arrabbiato sul serio è molto.. molto più oscuro e di solito indossa pantaloni di pelle”

Tutti risero, anche Willow e Angel “Beh, ho un ricordo abbastanza vivido di quei pantaloni e..” Buffy spalancò gli occhi fingendo gelosia, per alleggerire la tensione che si era creata fra loro.

“Willow? che vuol dire quel ho un ricordo vivido di quei pantaloni? Stiamo parlando di Angel”

“Oh.. uh.. non vivido in quel senso ..e non stiamo parlando di Angel”

Risero ancora, ma Wesley pareva avere fretta “Giusto, stiamo parlando di Angelus e questo ci riporta al motivo della nostra riunione. Alla luce delle nuove informazioni..”

Si fermò un attimo, perché un pensiero improvviso lo colpì, guardò Fred e lei comprese. “Buffy, tu hai recuperato quel ricordo da sola o ne sei a conoscenza perché ne ha parlato Angel?”

Buffy era un po’ perplessa, non capiva dove volesse arrivare, e non voleva parlare delle sue cose davanti a tutti. Decise di dire solo l’essenziale. “Si e Si. Angel mi parlò di quel giorno, e io ricordai tutti i particolari. Quello che so, non è solo ciò che mi ha raccontato Angel. Ora so di aver vissuto un intero giorno a L.A. Fa parte dei miei ricordi adesso. Perché vuoi saperlo?”

“Perché anche questo va inserito nella concatenazione di eventi mistici che hanno portato alla nascita di vostro figlio” rispose Fred sorridendole. Buffy corrugò la fronte “..e questa è una cosa bella, giusto? nulla di cui dobbiamo preoccuparci..”

“Assolutamente si, diciamo che la nostra è solo curiosità accademica” disse Wesley amicando verso Fred. Rivolgendosi ancora a Buffy continuò “Alla luce delle nuove informazioni, possiamo dire che la traduzione del rituale è completa. Quel passaggio controverso, ora è chiarissimo”

Buffy riprese in mano il notes e lesse per l’ennesima volta. Già da prima aveva notato una cosa che le pareva strana. Guardò Wesley ..e non che non si fidasse di lui e delle sue competenze ..d’accordo un po’ non si fidava di lui.. ma comunque preferiva parlare con l’unica persona di cui si fidava ciecamente. Rivolgendosi ad Angel, gli fece notare qualcosa “Hai notato i verbi?”

Il sangue di colei che dall’uomo generò il demone. Il sangue di colei che spezzerà le catene al demone e che dall’uomo creerà nuova vita. Il sangue di colui che dal loro amore è generato

“Si. Passato. Presente. Futuro.” Rispose Angel “Certo che l’ho notato”

“Si. Ma non nel giusto ordine” Disse Buffy “Perché non sono nel giusto ordine?”

Wesley prese il notes dalle mani di Buffy e anche lui notò l’incongruenza. “Tieni presente che è stato scritto cento anni fa, ma hai ragione. Gli zingari sapevano il fatto loro, dopotutto”

“Sapevano il fatto loro? io trovo che invece abbiamo agito da folli. Se volevano punire Angelus, perché inserire una clausola che presto o tardi l’avrebbe liberato di nuovo?” disse Willow.

“Non credo sia stata una scelta, probabilmente era l’unico modo per lanciare la maledizione” rispose Wesley e Lorne aggiunse “..e in quelle condizioni di vita, la felicità è cosa rara. Angel era profondamente infelice dopo la maledizione, infondo era proprio ciò che volevano. Lui doveva soffrire per l’eternità.”

“Probabilmente contavano su questo, cioè nella quasi impossibilità di poter vivere quel momento perfetto. La consideravano come un eventualità davvero remota” continuò Wesley “..e avevano ragione. Non potevano sapere che Angel, cento anni dopo, avrebbe incontrato Buffy”

Willow non era d’accordo “A quanto pare si, invece. In quel passaggio parlano di colei che in un ipotetico futuro avrebbe liberato il demone. Sapevano che sarebbe successo. Però non capisco perché nel dischetto della Calendar non citasse quella parte così importante”

“Credo che loro non sapessero tutto e comunque il futuro non è scolpito nella pietra” Disse Fred, prendendo in mano una bustina trasparente. Estrasse un floppy, mostrandolo a Willow “Parli di questo?” Willow annuì, non pensava che quel floppy esistesse ancora “È sempre stato tutto qui invece, solo che tu usavi un computer vecchissimo e non hai visto tutto. C’era una parte criptata, rilevabile solo con i moderni PC” continuò Fred agitando il dischetto giallo.

Angel nel vederlo scosse la testa confuso, come se cercasse di ricordare qualcosa. Buffy notò che le sue mani tremavano e quando lui si alzò di scatto, allontanandosi dagli altri, lei lo seguì subito. Qualcosa lo preoccupava e voleva sapere cosa fosse. “Angel?”

La muscolatura del suo viso era contratta, le braccia incrociate sul petto in posizione di chiusura. “Mi spaventi così. Cosa è successo? Angel, per favore” Lei forzò le sue braccia, facendogliele aprire e lui si lasciò abbracciare. “Non è niente ..è solo che.. credo di aver vissuto un déjà vu. Ho rivisto la scena della mor.. di Jenny Calendar e..” Tremava visibilmente, lei lo strinse più forte “Non eri tu..” Angel tentò di allontanarsi “Ero io invece..” ma Buffy non mollò la presa, continuò ad abbracciarlo. Che altro poteva fare? “NO. Non eri tu.. dimmi del déjà vu

Sentì che lui ridacchiava, ma vi era molta amarezza nella sua voce “Imbecille. Io ho visto..” Buffy urlò “Angel..per favore..tu NON sei lui” Pur non essendo d’accordo, per tranquillizzarla, cedette. “Va bene.. quando Angelus ha distrutto il computer della Calendar, per una frazione di secondo, ha visto il dischetto. Ho visto.. lui.. lui ha visto che cadeva dalla scrivania.. era quello sicuramente.. un piccolo oggetto giallo, ma era talmente preso da ciò che aveva in mente, che l’ha ignorato. Che imbecille. Era convinto di distruggere l’unica copia del rituale e invece l’originale era proprio sotto il suo naso, ma non vi ha dato peso. Per nostra fortuna, immagini cosa sarebbe successo se avesse distrutto anche quello? Quando Fred ha agitato il dischetto in quel modo ..quel giallo in movimento, mi ha allarmato ed è scattato il déjà vu

Accarezzandogli il viso, posò un lieve bacio sulle sue labbra. “Conserverò quel floppy fra i nostri più preziosi gioielli. Anche io lo ritrovai grazie ad un déjà vu. Poteva andare perduto per sempre, poteva trovarlo chiunque e gettarlo via.. invece..

Non poté continuare. Lui la stava baciando con una tale forza che le tolse il respiro. Non erano soli però e a malincuore dovettero interrompere.

“Stai meglio?” chiese lei.

“Meglio..” rispose lui.

Tutto questo parlare di Angelus, degli zingari e del rituale per l’imprigionamento dell’anima, aveva rievocato ricordi orribili e lei era stanca di vivere quest’altalena di emozioni. Tornarono a sedersi con gli altri e con tono un po’ aggressivo, Buffy incitò Wesley “Possiamo continuare?” La guardò perplesso “Stavamo aspettando voi” Poi guardò l’amico “Angel? va tutto bene?”

“Andiamo avanti Wesley” Non che Wesley si aspettasse una risposta diversa da lui, Angel difficilmente  esternava le sue emozioni in pubblico, ma vederlo così lo rattristava. “D’accordo”

Fred si avvicinò a Buffy con cautela “Lo so che sei.. siete stanchi, tutti e due ..ma è tutto pronto. Possiamo eseguire il rituale anche subito. Mi serve solo un po’ del tuo sangue”

“Adesso? subito? Certo.. il mio sangue?”

Fred non sapeva che fare e guardò Wesley, che tentò di rassicurarla.

“Buffy, è solo un piccolo taglietto, non..”

Willow si avvicinò all’amica “Lo sai, serve anche il tuo sangue” e recitò anche lei la parte del rituale.Il sangue di colei che dall’uomo generò il demone. Qua si parla di Darla che trasformò l’umano Liam in demone. Il sangue di colei che spezzerà le catene al demone e che dall’uomo creerà nuova vita. Qua parla di te. Sei stata tu a spezzare la maledizione, liberando di nuovo Angelus e quando Angel era umano, con lui hai dato vita ad un altro essere umano. Il sangue di colui che dal loro amore è generato. E questo è Connor..”

“Avevo capito, Willow. La tua spiegazione non era necessaria. Voglio sapere cosa succede se qualcosa va storto. Angelus.. avete detto che verrà liberato per brevi momenti. Brevi quanto? E se il rituale non funziona? Cosa succede all’anima di Angel?”

“Non accadrà nulla” rispose Wesley e continuò “Se qualcosa dovesse andare storto..”

Angel lo bloccò, non voleva sentire inutili e poco rassicuranti parole. “Wesley, NON abbiamo bisogno di un discorso d’incoraggiamento. Buffy ha chiesto quanto brevi sono questi momenti. Cosa pensate di fare in quei, seppur brevissimi, momenti? Credete davvero che Angelus vi permetterà di continuare l’incantesimo? Voi non avete idea di cosa è capace.”

“Angel.. avanti.. non..”

“No, Wesley. Ti dirò io cosa accadrà. Non appena sarà libero, prima ancora che voi vi rendiate conto della sua presenza, Angelus avrà spezzato il collo a metà dei presenti, solo per ridere un po’. L'altra metà di voi sarà talmente spaventata, che non riuscirà a reagire. Angelus uscirà da quella porta e troverà Dawn e Connor e..”

Immaginò l’orrore.. chiuse lentamente gli occhi per scacciarlo via, ma era ancora tutto lì.

Buffy strinse il braccio scuotendolo, per trascinarlo via da quei pensieri terrificanti. “Serviranno delle catene” mormorò. Lui riaprì gli occhi e sorrise.. ma era un sorriso stanco “Sarà meglio.”

“Abbiamo un piccolo problema, Angel. Il rituale va fatto entro oggi. Il sangue del tuo Sire non durerà a lungo. Vi sono già dei coaguli e deve essere sangue fresco, più o meno. Sai bene che non vi è alcun modo di poter avere altro sangue di Darla.” Disse Wesley

“D’accordo Wes, dacci il tempo di organizzare meglio le cose. Ne parliamo dopo, ok?”

Fred, timidamente si avvicinò di nuovo a Buffy. “Mi serve un po’ del tuo sangue” Lei porse il braccio docilmente, e Fred prelevò il sangue. “Quella cos’è? una siringa?” Fred annuì “Non avevo intenzione di farti un taglietto, come ha detto prima Wesley. Mi serve un po’ più di sangue per.. tu sai cosa.. insomma.. in questo modo eliminiamo tutti i dubbi.. non vuoi sapere anche tu di essere la madre di Connor con certezza assoluta? Il test del DNA non mente mai”

“No, non voglio saperlo, perché io lo so già” La sua voce tremava. Angel allontanò subito Fred da lei e l’abbracciò “Buffy..va tutto bene. Fred non voleva dire.. sshh..va tutto bene..”

Wesley un po’ si odiava per questo, ma dovette insistere ancora. Il tempo incalzava e lui era preoccupato anche per altri motivi. “Questa è un occasione unica. Adesso o mai più. Non abbiamo tempo, Angel ..e dobbiamo ancora chiarire come ha fatto un embrione concepito più di due anni fa, ad abbandonare l’utero della madre legittima, per nascere due anni dopo, dall’utero di una vampira che non poteva nutrilo. E tu vuoi rimandare a dopo? Dopo quando?”

“HO Detto DOPO, Wesley”

Buffy voleva urlare loro di smetterla. Si alzò e corse verso la porta. Angel la seguì preoccupato

Voleva vedere Connor. Voleva toccarlo. Voleva sentire il calore delle sue manine sul suo viso. Voleva sentire il profumo della sua pelle. Lui era suo figlio. Non aveva dubbi. Non le importava niente del DNA e di tutte quelle cose che non riusciva a comprendere. Lei, la certezza assoluta, l’aveva già. Corse fino a raggiungere la porta, poi si fermò ..e Angel con lei. Quel che videro li commosse profondamente. Il loro bambino era sveglio. Dawn lo teneva in braccio e mentre gli parlava, Connor rispondeva con dei piccoli borbottii di piacere. Pareva che stesse ridendo.

“Ah.. questo ti fa ridere, eh? allora.. ti racconto di quella volta che mi rapì Harmony.. Buffy era furiosa, ma non fece la spia alla mamma.. lei è fatta così.. dovrai abituarti alle sue stranezze”

Li raggiunsero. Buffy prese in braccio Connor, baciandolo ripetutamente sulle guance. Il volto rigato dalle lacrime. Stava impazzendo di gioia adesso. Angel non riusciva a parlare. Scuoteva la testa incredulo e non poté staccare gli occhi da quella visione. Era tutto vero. Tutto ciò che aveva semplicemente percepito sotto pelle, fin dalla prima volta che li vide insieme, adesso diventava una concreta realtà. Lui e Buffy avevano un figlio. Non gli importava nulla di ciò che avevano detto Wesley e Fred. I particolari del come e del quando adesso non avevano importanza. Abbracciandoli entrambi, sprofondò il volto fra i capelli di Buffy e pianse. Loro sapevano già la verità, senza test o altre diavolerie. Non voleva mostrare le sue lacrime di gioia.. con il viso ancora fra i capelli di lei ..la sua anima ebbe un fremito, ed ebbe paura.

“Cosa è successo?” chiese Dawn allarmata “Non ho fatto nulla.. l’ho solo preso in braccio”

Angel si riprese e in cuor suo la ringraziò. Per un attimo aveva temuto che la sua anima stesse volando via ..la troppa gioia, per lui, era ancora un pericoloso fardello.

Si chinò, poggiandosi sui talloni per stare all’altezza degli occhi di Dawn che era ancora seduta. Le parlò dolcemente, ma anche con voce autorevole.

“Non è successo niente. Io però ti avevo detto di non farlo, ricordi?”

“Si, ma lui è così..”

“Stava piangendo?”

“No, affatto..anzi rideva, ma lui mi guardava ..e ho capito che voleva essere preso in braccio. Ho anche fatto dei disegni per lui.. ci stavamo divertendo un sacco..”

Angel ridacchiò e guardò verso Buffy, che si chinò accanto a lui. Non era arrabbiata con Dawn.

“..e la fascia?” 

“Non mi fa più male. Lo giuro.. mi sono chinata per prendere Connor e ho sentito un calore piacevole al braccio.. l’ho tolta perché non serviva più.. vedi? posso muoverlo come voglio..”

Loro adesso si chiedevano se vi fosse una qualche correlazione tra “mi sono chinata per prendere Connor” e tra “ho sentito un calore piacevole al braccio” ma al momento i loro pensieri erano sovraccarichi di fin troppe emozioni. Erano esausti. Avevano ancora bisogno di leggerezza, dovevano allentare le tensioni o rischiavano di impazzire.

“E i compiti?” chiese ancora Buffy. Dawn arrossì, un po’ si sentiva in colpa “Ho solo fatto una pausa. Connor voleva stare con me, non potevo ignorarlo.” Buffy rise e prese in mano i disegni che Dawn aveva fatto per Connor  “..e questa strega chi sarebbe?” Dawn saltellò sulla sedia tutta eccitata “quella sei tu quando ti arrabbi perché uso le tue cose ..e Connor ha riso moltissimo quando ti ha vista” Buffy finse di essere offesa “Sono io? non mi somiglia affatto”

Angel rise. Una risata vera “Fai vedere? accidenti..ti somiglia moltissimo, e anche Connor è d’accordo..” Buffy lo batté sul petto, fingendo di colpirlo “Ah si? dici che mi somiglia?”

Le loro risate furono interrotte dalla voce dei nuovi arrivati.

“Gaudio e giubilo ..evviva ..evviva. Angel? ma non starai ridendo un po’ troppo ultimamente?” La voce di Xander lo infastidì non poco “Non c’è pericolo ..niente gioia, se tu sei nei paraggi”

“Angel, il fatto che tu sia un tipo niente male, con quello sguardo oscuro e misterioso ..e anche alto e sexy da far paura ..e muscoloso ..e così ben piazzato..” disse Anya gongolando. “Anya? puoi arrivare al punto?” sbottò Xander irritato “ok..ok.. anche se sei.. tutto quello che ho detto prima.. questo non ti autorizza ad essere scortese con il mio ragazzo ..e tu, Buffy ..non dimenticare la maledizione degli zingari. Non so come tu riesca a resistere dal saltargli addosso e spogliarlo proprio qui, in questo momento, insomma ..con tutto questo ben di dio che ti ritrovi davanti.. ma sarà meglio se tieni a freno gli ormoni. Non fatte sesso, ok?”

..e io che mi lamentavo per Cordelia, pensò Angel rialzandosi in piedi.

“Dawn dobbiamo tornare di là.. ti manca molto con i compiti?” chiese Buffy, evitando di rispondere ai due futuri sposi.

“Si, un po’. Buffy.. Angel.. non siete arrabbiati con me, vero?”

“No, Dawn non siamo arrabbiati. NON con te.” Rispose Buffy.

“Allora perché portate via Connor?”

“Deve mangiare adesso ..e poi ora arriveranno dei clienti, è meglio se lo teniamo al sicuro”

Gli altri uscirono dalla palestra e li raggiunsero. Erano tesi e loro cercarono di rassicurali. Angel chiese a Wesley di fare alcune cose per lui prima del rituale. “Va tutto bene Wes, ho capito perché hai detto quelle cose e affronteremo anche quello, ma non ora. Una cosa per volta. Ora procura delle catene, verifica la loro robustezza. Io mi fido di te, ma Angelus non può vagare libero e tu lo sai. Hai già usato le catene per Angelus, ricordi?” Wesley rise “Vero”

Lorne si avvicinò “Andrà tutto bene. Io lo so” Angel si aggrappò alle sue parole, ne aveva davvero bisogno. Se Lorne era tranquillo, tutto lasciava sperare per il meglio “Grazie, Lorne. Per tutto. Te la senti di.. magari insieme a Wesley.. di informare anche gli altri? Io adesso non reggerei le loro prevedibili reazioni e neanche Buffy. È esausta, vorrei risparmiarle almeno questo. Staremo un po’ di là. Abbiamo bisogno di silenzi.” Sia Lorne che Wesley annuirono. “Grazie” disse Angel con riconoscenza.

Buffy si scusò con Fred per la sua reazione di prima. “No Buffy, va tutto bene. Non volevo instillarti dei dubbi, io sono certissima che Connor sia tuo figlio. Ma ho anche pensato che, prima o poi, gli altri verranno a saperlo e loro potrebbero rendervi la vita difficile. Il test metterebbe a tacere i maligni increduli ..e gli invidiosi”

Buffy rise per la complicata logica dei pensieri di Fred. Pensava che fosse una ragazza un po’ strana, ma era un amica di Angel e questo per lei bastava. In quel momento entrarono Cordelia e Gunn e Cordy si precipitò a prendere Connor.

“Vieni dalla zia.. non vuoi vedere cosa ho comprato per te? E ora perché piangi? non dirmi che vuoi stare con Buffy? ma lei non è la tua mamma ..è una zia come me, Fred, Tara, Willow..”

Fred rise con Buffy “ecco..appunto, come volevasi dimostrare” Buffy riprese Connor in braccio. “Ha fame, Cordy. Penso che pianga per questo. Hai trovato delle cose carine per lui?”

Willow si avvicinò ad Angel “Scusami per prima ..sto vivendo un momento difficile e..”

Lui la guardò dritto negli occhi. Non era ancora la Willow che conosceva, ma non era neanche più l’automa che aveva visto la notte prima e questo era un bel passo avanti. “È  tutto ok. Non devi chiedere scusa a me, ma a Buffy. Cosa è successo fra voi? Anche con Xander? Vi vedo così distanti.. dovete parlare fra di voi come facevate un tempo, avete bisogno di ritrovarvi ..se è questo che volete. Si cresce, Willow. Siamo diventati tutti adulti, ma le cose che contano sono sempre le stesse. L’amicizia. La fedeltà ..e qualcos’altro”

Sorrise ..e l’amore.. pensò fra sé. Cercò Buffy con gli occhi ..e la raggiunse.

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Capitolo 16
*** Parte 16 ***


 

 

Parte 16

 

Le voci concitate che filtravano da oltre la porta, arrivavano a loro come riverberi soffusi di antiche battaglie già combattute. Come fossero echi lontanissimi, parevano provenire da altri universi in cui avevano già vissuto, e dove non volevano tornare. Già. Gli amici.

..e loro avevano bisogno di silenzi.

Con gli occhi chiusi, disteso sul grande materasso azzurro, Angel stilava mentalmente una lista di cose da fare, cercando di dare ad ognuna di esse la giusta priorità. Distesa accanto a lui, Buffy osservava suo figlio. Con piccoli movimenti lenti gli accarezzava delicatamente la schiena. Rannicchiato sul ventre di sua madre, Connor pareva l’immagine stessa della beatitudine. Le vibrazioni ritmiche che provenivano dal torace di suo padre, il dolce tepore del latte caldo, le coccole rassicuranti della sua mamma, erano tutto il suo mondo.

Non poteva ancora dare un nome alle cose, ma da grande avrebbe spesso ricercato questo universo di pace. Non poteva ancora sapere che quello sarebbe diventato il suo rifugio sicuro. Crescendo avrebbe imparato i loro nomi. Buffy, Angel ..IO. Triangolo di luce. Calore. Famiglia.

Buffy lo coprì meglio avvolgendolo nella calda copertina di lana ..e lui dormiva già.

Lentamente lei girò la testa di lato, e rimase senza fiato nel vedere il profilo perfetto di Angel. Aveva dimenticato quanto fosse bello. Lui era immobile, ma Buffy sapeva che era in ascolto.

“Hai concordato un orario con il pediatra?” Chiese Angel a bassa voce

“Diciotto e trenta, ma se arriviamo prima, andrà bene lo stesso.. è la prima visita, ci vorrà un po’ più del solito” Rispose Buffy. Stette in silenzio per un po’, poi continuò “Non gli farà male, vero? con punture o cose simili..”

Sorrise vedendo il petto di Angel che si contraeva in una risata. “Credo di no.” Rispose lui.

Angel aprì gli occhi e si spostò sul fianco, completamente rivolto verso loro. Accarezzandole il viso, le baciò la fronte. Sollevò la copertina di Connor sbirciandovi dentro. “Sta sognando”

Buffy spostò gli occhi da Angel a Connor e di nuovo ad Angel “Come fai a dirlo?”

Ora lui, accarezzava le sue labbra, tracciandole delicatamente con le dita. “Le Palpebre. Quando sogniamo si muovono.”

“Ah, si..l’avevo letto da qualche parte ..i bambini sognano anche quando sono nel grembo materno”

Rimasero in silenzio per un po’. Buffy si chiedeva cosa avesse potuto sognare Connor, quando stava nella pancia di Darla. I suoi sogni sarebbero stati diversi se lui fosse cresciuto dentro il suo ventre? Angel aveva detto che Darla non diede niente a Connor. Neanche i sogni? Sapeva, per averlo letto da qualche parte, che durante la vita intrauterina i bambini condividevano le emozioni della madre, ma nel loro caso, le cose erano complicate. Quando mai le cose erano state semplici per lei? Ripensò al sogno con Darla e alla gratitudine che aveva provato per lei. Rivide quella luce che scaturiva dalle sue ceneri. Mentre Connor nasceva.. Darla fu redenta.

“Darla ha preso il mio posto in paradiso” disse. Non sapeva da dove venisse questo pensiero, ma sapeva che era vero. L’universo senziente tendeva verso l’equilibrio, era una cosa che Giles le diceva spesso. Buffy poteva tornare dalla morte, solo se qualcun altro avesse preso il suo posto. Fu uno scambio equo in fondo. Lei è Darla avevano condiviso una sorta di legame, che probabilmente nacque proprio nel momento in cui Angel la vide per la prima volta davanti alla scalinata del liceo. In una sorta di strano modo contorto, il destino tragico a cui Darla lo aveva condannato, conducendolo alle tenebre, restituiva Angel alla luce a cui era destinato ..era una giornata di sole, proprio davanti alla scuola ..ho sentito il tuo richiamo e.. ti amavo già.

Comunque la si volesse mettere, Buffy era certa che lei e Darla, avevano sicuramente condiviso qualcosa di prezioso per entrambe ..Connor.

“Il suo, è stato un sacrificio eroico. Un atto d’amore del tutto disinteressato. L’anima di Connor è stata una potente forza redentrice per Darla. Si, lei potrebbe essere in un luogo di pace ora” Disse Angel “Alla fine, siamo riusciti a salvarla” mormorò ancora.

Da oltre la porta, le voci dei loro amici parevano un po’ quietarsi. Come sempre accadeva, prima urlavano, poi abbassavano i toni, discutevano, qualcuno veniva ferito, qualcuno feriva. La voce squillante di Cordelia sovrastava tutte le altre e il suo era un No ostinatamente ostile.

Angel non poté non notare il contrasto fra le emozioni che aveva provato, sentendo Buffy che parlava di Darla, rispetto a ciò che provava nel sentire la voce Cordelia. Non c’era confronto.

“Ho creduto di essermi preso una cotta per Cordelia..” Lo disse con naturalezza, senza alcuna emozione, senza sobbalzi della voce. Lo disse e basta. Buffy però poteva vedere un sorrisetto beffardo guizzare nei suoi occhi, quindi l’emozione c’era, ma non ne ebbe paura “e lei?” chiese

Il sorriso, quel suo sorriso storto, passò dagli occhi alle labbra “Non lo sa ..a lei non l’ho detto” Buffy aggrottò la fronte ..voleva ridere, ma forse non era carino in quel momento “Non volevo dire questo.. volevo dire.. anche lei ha avuto una cotta per te?”

Notò sorpresa negli occhi di Angel “Scherzi vero? Assolutamente no”

Buffy lo punzecchiò ancora “Come fai a saperlo? a lei non l’hai detto..”

A quel punto Angel rise apertamente “Quando ho cercato di capirci qualcosa ..insomma, io stesso ero abbastanza incredulo, era tutto così surreale.. allora ho tentato di parlare con lei ..sull’amicizia ..sulla natura del nostro rapporto ..sul fatto che ci conosciamo da anni e cose del genere ..e sai cosa ha fatto?” La sua risata era contagiosa e Buffy non riuscì a trattenersi

“..no, cosa ha fatto? ti ha preso in giro? ti ha chiesto se eri ubriaco?”

Angel continuava a ridere “Siiii, ma ha fatto anche di peggio.. rivolgendosi agli altri, si è messa a ridere e poi ha iniziato a coniugare il verbo.. sai proprio voce del verbo amare.. io amo-tu ami-egli ama. Gli altri hanno anche fatto il coro “..e Noi amiamo voi”..ero allibito”

“Cosaaaa? ahahahah ..avrei voluto vedere la tua faccia”

“Sshh, non ridere così forte, lo sveglierai.. ”

“..e poi cosa è successo?”

“poi siete arrivati tu e Connor e..”

Non continuò. Divenne improvvisamente serio e ripensò a cosa avesse provato quando la vide salire le scale dell’Hyperion. Ripensò anche a cosa stava per accadere solo pochi minuti prima la fuori, quando videro Connor che rideva con Dawn. Lui sentì chiaramente un fremito sulla sua anima ed ebbe paura. Vedendo Buffy che piangeva di gioia con Connor fra le sue braccia, lo fece impazzire di felicità e dovette fare uno sforzò sovraumano per non perdere il controllo. Quel fremito, più simile ad uno strattone violento, lui lo conosceva bene ormai.

“Ho paura di non riuscire a mantenere il controllo sull’anima. Ho sentito che stava per lasciare il corpo e volare verso l’etere. Un solo istante ancora e..” Adesso era Buffy che lo accarezzava con dolcezza. Sapeva che lui aveva bisogno di questo ora. Era spaventato e lo vide tremare. Lui continuò a parlare, era inarrestabile come un fiume in piena che straripava, la inondò di parole concitate..quasi deliranti. Non l’aveva mai visto così indifeso.

“Prima ho sentito qualcosa da dentro che mi strattonava con forza. Non credo di poter reggere a lungo. Vedervi insieme, sapere che lui è nostro figlio, solo nostro ..è una cosa che mi da una gioia immensa. Ma non posso viverla come vorrei, perché devo mantenere a freno le emozioni ..e io sono così stanco di tutto questo ..e non è solo questo, Buffy. Stanotte, c’è stato un momento in cui.. volevo disperatamente.. volevo te.. c’è stato un momento in cui ho pensato che non mi importava più nulla delle conseguenze.. ho pensato che valesse la pena rischiare, per rivivere ancora la gioia che provo quando sono dentro te. Per sentire ancora quanto è dolce quando mi abbandono completamente fra le tue braccia.. ero disposto a rinunciare alla mia anima, stavo per cedere. Buffy, io non ho più la forza di resistere a tutto questo.. so che erano pensieri deliranti, come quando si ha la febbre e si sragiona.. ma per me è maledettamente difficile stare accanto a te senza.. e ora più che mai, il mio autocontrollo è sempre più debole e non.. accidenti.. non è più solo fare l’amore con te.. ora c’è anche Connor.. tu e lui insieme. È troppo per me. Non hai idea di come mi sento quando vi vedo vicini, e cosa provo al pensiero di essere diventato padre di un figlio che è tuo.. Buffy, noi abbiamo un figlio. Lui è nostro, solo nostro. Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo fare questo rituale ..e sperare che funzioni”

Posandogli un bacio sugli occhi, Buffy lo rassicurò

“Avevi ancora dei dubbi?”

“Tu no?”

No, lei non aveva dubbi. Sapeva che era rischioso, e la paura che qualcosa potesse andare storto era difficile da gestire, ma.. come aveva detto lui, non avevano altra scelta.

“Hai fatto l’incantesimo per il de-invito?” chiese Angel

“Per Spike?”

“No, per me”

Lo guardò intensamente. Vedere tutto quel dolore nei suoi occhi, faceva male da morire. Ma lui aveva ragione. Annuì. “Chiederò a Tara di eseguirlo d nuovo. Quando l’ha fatto stamattina, tu eri dentro casa ..quindi si, hai ragione.. il de-invito, al momento per te non è valido. Mentre siamo dal pediatra lei avrà il tempo per organizzare tutto. Questo vuol dire che faremo l’incantesimo qua, giusto?” Angel annuì e alzandosi andò a verificare la robustezza della serratura. “Non voglio nessuno intorno durante il rituale. Voi starete a casa. Tutti. Anche Tara. Non è necessario essere qui, si può fare anche a distanza. L’ultima volta Willow era in ospedale e..” Buffy lo bloccò subito “..e io ero con te alla magione, e questa volta non sarà diverso” Parlò a bassa voce ma con fermezza. Sistemò Connor sul materasso, e alzandosi lo raggiunse. “Io non ti lascio solo, chiaro?”

Angel sapeva che era inutile discutere con lei in quel momento, ma tentò comunque.

“Non sarò IO per un po’, lo sai ..e  ..e Connor? chi starà con Connor? lui.. lui sta tranquillo solo se ci siamo io e te nelle vicinanze.. se avesse bisogno di noi? chi baderà a lui? ci hai pensato?”

Era terrorizzato. Lei si sentì stringere il cuore. Angelus era il loro peggior incubo. Lo abbracciò con tutta la forza di cui era capace e lui crollò. Poggiando la fronte contro la sua, mormorò “Ho paura”

“Lo so. Per questo non voglio lasciarti da solo.”

Lui era consapevole, che se le cose  fossero andate male, l’unica persona in grado di fermare Angelus, era proprio Buffy. Annuì. “D’accordo”

Lei lo rassicurò ancora “Connor starà bene. Hai visto prima con Dawn? sarà felice di badare a lui e comunque, questa cosa non durerà delle ore, giusto? Inoltre, ricorda ciò che ha detto Wesley. Se qualcosa dovesse andare storto, Tara ripristinerà il vecchio rituale. Non risolverebbe il nostro problema, ma tu avresti ancora la tua anima”

Angel si allontanò, voltandosi di spalle. Quella frase gli martellava la mente. Se qualcosa dovesse andare storto. Frugò nelle tasche, e portò fuori un paletto. Lo strinse così forte fra le mani, che le nocche divennero bianche .. e poi disse qualcosa, che Buffy non riuscì a registrare nella sua mente. Non subito. Parlò con voce talmente bassa ..che lei faticò a capire.

“Se qualcosa dovesse andare storto con Angelus, dovrai uccidermi.”

Quando l’eco delle sue parole arrivò alla coscienza, seppe che la dissonanza percettiva non era dovuta all’udito. Era lei che non voleva sentire, perciò le aveva scacciate. La voce di Angel entrò così in profondità ..proprio come una spada dalla lama affilatissima, che la trapassava da parte a parte ..e lei vacillò. Ma solo per un attimo. Doveva essere forte. Con le sue parole, Angel dava voce alla sua più grande paura ..e sapeva che ancora una volta, lui aveva ragione.

“Giusto!”

Angel si voltò di nuovo e tornò verso lei, consegnandole il paletto di legno.

“Voglio questo ben in vista. Non permettere che lui esca da quella porta. Non ascoltare quello che dice, non dargli il tempo di ferirti. Un colpo secco. Dritto al cuore. Non esitare a farlo”

“Hai finito? perché ho capito, non mi serve un grafico ..e comunque, non vedo come possa uscire da qui, visto che sarà immobilizzato dalle catene.”

Angel quasi urlò. “No, invece non hai capito. Le catene non lo fermeranno. Userà le tue emozioni per farti abbassare la guardia. Distorcerà la verità e mentirà per ferirti. Lui è abile con i giochini mentali ..e tu lo sai meglio di chiunque altro. Quella è la sua arma più pericolosa. Sa tutto di te, compresi i particolari più intimi e li userà contro per farti del male e NON voglio che accada. Per questo avrei preferito che tu non fossi qui, ma se qualcosa dovesse andar storto, sei l’unica che può fermarlo. Quindi, va bene ..sarai qui, ma si fa a modo mio, chiaro?

“Angel? stiamo litigando?” Tentò un sorriso ma era spaventata. Lui l’abbracciò “No, stiamo solo cercando di restare vivi. Lo so che sei spaventata ..e questo in realtà va bene..era esattamente ciò che volevo. Ho voluto ricordarti chi è Angelus. Il fatto che sarà bloccato dalle catene, lo renderà ancora più pericoloso. Sarà furioso, e più sarà furioso, più infierirà con le parole”

“Potrei anche mettergli un bavaglio” ridacchiò, ma Angel non colse l’ironia. “Si, potresti” poi si accorse che lei rideva. “Buffy.. per favore, dico sul serio”

“Angel, scherzavo. Va bene, va bene. Si fa a modo tuo. Paletto ben in vista ..e tutto il resto”

Anche lui abbozzò un sorriso “Manca molto per il pediatra?” Buffy guardò verso Connor che ancora dormiva. “Non molto, abbiamo ancora una mezzoretta tutta per noi. Possiamo rifare quella cosa che stavamo facendo prima?” La prese per mano e tornarono verso Connor. “Si, certo. In realtà abbiamo già cominciato. Lo sai come si chiama questa tecnica? Si chiama, esercizio del Non Fare. È una pratica usata dai monaci tibetani..”

“Si, lo so, ma non sapevo che avesse un nome. Giles mi insegnò ad usarla per sconfiggere Adam. Quando stai per affrontare una grande battaglia devi convogliare tutte le energie necessarie e il modo migliore per farlo è.. non fare assolutamente niente. Mentre tutti si dibattono per trovare soluzioni, si agitano e urlano, tu invece compi azioni che sembrano assurde e fuori luogo, ma in realtà stai rinforzando il centro del tuo potere, recuperando energie utili. Così, noi siamo rimasti qui immobili, abbiamo parlato di cose che in questo momento parevano fuori luogo.. quando poi abbiamo percepito la nostra energia al culmine della sua forza, abbiamo affrontato il nostro vero problema. Le nostre paure. Abbiamo trovato insieme una soluzione. Siamo consapevoli del pericolo e ora dobbiamo solo riequilibrare le emozioni in eccesso”

Lui sorrise annuendo e pensò a come accidenti avesse fatto a vivere lontano da lei per tutto quel tempo. Era straordinaria e la loro era un intesa perfetta. Si sdraiarono di nuovo fianco a fianco, Connor era disteso sulla pancia di papà adesso. “Ti amo, lo sai vero?” sussurrò.

Buffy sorrise. Aveva chiuso gli occhi, perché amava la sensazione che le dava sentire la voce di Angel, che pareva arrivare dal nulla. La sentiva librarsi nell’aria e vibrare poi sul suo petto come fosse una carezza. “Lo so. Ti amo anche io, ma se mi dici un'altra volta, che hai una cotta per.. chiunque essa sia, credo che userò quel paletto un po’ prima di quanto concordato”

Lui stava ridendo, Buffy sentì le vibrazioni arrivare dal suo corpo e il sorriso si allargò ancora

“E questa cosa è?”

“Gelosia. Ovvio, no?”

“Ovvio”

..e sentì anche la mano rassicurante di lui che stringeva la sua. Aprì gli occhi, adesso voleva incontrare i suoi ..e vide ciò che era stato sempre li. Devozione. Passione. Amore. Voltandosi verso lui, sfiorò le sue labbra. “Ti amo”

Come Buffy aprì gli occhi.. Connor, obbedendo a chissà quale atavico richiamo, aprì i suoi e regalò ad entrambi un sorriso che scaldò il loro cuori, commovendoli fino alle lacrime. Angel, sentì ancora una volta la sua anima che si dibatteva, strattonandolo con forza per uscire. Riuscì quasi a sentire la risata perversa di Angelus. Il pianto di Connor lo salvò, il piccolo aveva bisogno del suo papà. “È meglio andare” disse Angel “Prima facciamo il rituale ..e meglio è”

Non ascoltarono le recriminazioni dei loro amici, ignorandoli senza tanti complimenti. “Ora non abbiamo tempo, dobbiamo portare Connor dal pediatra” Presero accordi con Tara, pregandola di informare anche gli altri. “Dawn, vuoi venire con noi?” chiese Angel e lei non se lo fece dire due volte. Per strada incontrarono anche l’assistente sociale, che portava a spasso il suo cane. Si fermarono a salutarla e lei si complimentò ancora con loro “È una gioia vedere una famiglia così unita” e poi perseguirono “Chi è quella?” chiese Dawn “oh quella? una che per la sua età è un po’ troppo civettuola ..è una danese, si capisce dai capelli, almeno credo..” Dawn la guardò stupita “visto Connor? che ti dicevo? Buffy è fatta così.. devi abituarti alle sue stranezze”

Dal pediatra non dovettero aspettare a lungo, li ricevette subito e visto che era ancora presto, Angel insistette perché si fermassero a prendere qualcosa al bar. In realtà lui e Buffy avevano bisogno di parlare con Dawn. Lei prese un gigantesco bicchierone di frullato “è buonissimo, anche con Tara prendo sempre questo” Angel disse a Dawn che avevano bisogno del suo aiuto e Buffy le spiegò le ragioni, cercando di dirlo nel modo più rassicurante possibile. “Connor starà con te mentre siamo via. Non ci vorrà molto, al massimo due ore. Pensi di farcela? Non sarai sola naturalmente, ci saranno anche tutti gli altri, ma Connor avrà bisogno soprattutto di te”

Dawn percepì tutta la sacralità del momento. In oltre era felice che avessero scelto lei per prendersi cura di Connor. Non era certo stupida, sapeva quanto lui fosse importante per loro, e sebbene non sapesse ancora che Connor era figlio di Buffy, aveva comunque capito che lui era la cosa più preziosa che possedevano. Si fidavano di lei a tal punto, da affidarle la custodia del loro più prezioso tesoro? Avrebbero potuto chiederlo a Cordelia o a Fred, invece avevano scelto lei. Non poteva deluderli ..e poi per lei non era un compito gravoso ..per lei era un premio. Rispose con un sorriso serio, da adulta, consapevole che quello era un momento importante per loro quattro. “Si, posso farcela. Io e Connor staremmo insieme su in camera a giocare. Se sarà necessario, chiederò aiuto a Fred o a Cordelia.. ma non servirà”

Tornarono verso casa e Angel poté constatare che a lui non era permesso entrare. Annuì verso Buffy che stava per varcare la soglia, ma la fermò. “Aspetta” Lei comprese, e tornò indietro.

Piegandosi sulle gambe, Angel si chinò verso Connor che stava nel passeggino, e lo accarezzò. Lo guardò in silenzio. Lo guardò bene. Lo guardò intensamente per imprimersi il suo viso nella memoria. Non pronunciò una sola parola. Buffy sentì il suo cuore frantumarsi in mille pezzi, era straziante vedere le mani di Angel che tremavano mentre accarezzava il bambino. Sapeva cosa stava accadendo. Angel stava dicendo addio a suo figlio. Lui si chinò ancora un po’ di più e lo baciò delicatamente. Guardò verso Buffy e rialzandosi si allontanò da loro. Le spalle curve e la testa china, come se stesse sorreggendo tutto il peso del mondo, si appoggiò contro il muro e con un filo di voce disse “Credo che sia l’ora del biberon ..io aspetto qua fuori”

Buffy non disse nulla, non poteva. Annuì e basta, tirò su col naso e corse dentro con Connor. Non voleva che lui la vedesse piangere.

Angel si voltò un ultima volta e li vide scomparire oltre la porta, ma la sua attenzione fu catturata dall’odore acre di una sigaretta. Qualcuno li spiava. Si voltò di nuovo, scrutando nel buio e non ci impiegò molto a capire chi fosse. Non poteva vederlo, ma sapeva che era là, nascosto da qualche parte.

“Che ci fai qua, Spike? Mi pareva di essere stato chiaro stamattina” Sentì che si allontanava di corsa, e sorrise. Il fatto che lui si aggirasse intorno alla casa non gli piaceva affatto, ma adesso non poteva permettersi di sprecare energie. Lo sentì imprecare minacce inconsistenti e sorrise ancora. Conosceva bene Spike, per ora non era una minaccia. Per ora.

Quando Buffy lo raggiunse, per lui fu un sollievo. L’attesa era snervante. “È tutto a posto. Ho messo una tutina comoda a Connor, sai nel caso rigurgitasse.. ha appena mangiato..” Angel scosse la testa confuso “Ci sono tutine adatte per il rigurgito? non lo sapevo..”

“nooooo.. cioè si.. ok lascia perdere. Volevo dire che l’ho preparato per la notte. È ancora sveglio, ma se si addormentasse prima del nostro rientro è già pronto per la nanna, pigiamino comodo con gli orsetti e zia raggiante incorporata. È su con Dawn, lei è in estasi, credo che gli stia leggendo una fiaba ..e lui, oh avresti dovuto vederlo con quanta attenzione la sta ascoltando, tutto serio e con gli occhietti furbetti.. sembrava un piccolo ometto.. Cordelia, Fred e anche tutti gli altri li tengono d’occhio, ma Dawn se la sta cavando benissimo, e..”

“Buffy? hai finito?”

“..di fare cosa? di fingere che stiamo andando a cena fuori, come una normalissima coppia, affidando il nostro primo e unico figlio ad un esercito di babysitter, dopo aver fatto mille raccomandazioni, minacciandoli di morte violenta se dovesse succedere qualcosa a Connor?”

Angel annuì  e lei si fece un po’ più seria, voleva rassicurare Angel, ma anche se stessa

“Angel, lui starà bene. Tara ha creato una protezione intorno alla casa, una barriera invisibile, come ha fatto a  Los Angeles. Connor è al sicuro sia dai pericoli esterni che da quelli interni. Lui e Dawn non sono soli. Ah, e non ti ho detto che c’è una variazione su quanto previsto. Non ho capito bene perché, ma Tara, Wesley e Lorne, ci aspettano al Magic Box”

“Cosa? NO. Non li voglio lì” Urlò Angel.

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Capitolo 17
*** Parte 17 ***


 

 

Attenzione: Alcune parti contengono un linguaggio forte e un po’ volgare. Ma non troppo (almeno credo). È Angelus che parla ..e lui non è Angel ..niente dolcezza ..niente amore. Non so se classificarlo come NC17, ma ho voluto avvertirvi, perché per alcuni, quel linguaggio potrebbe essere sgradevole. Angelus non è un damerino imparruccato. Lui è il male allo stato puro e gode nel veder soffrire le sue vittime. Specie se si tratta di Buffy. Almeno, questo è ciò che dicono tutti.. personalmente, io lo adoro, anche se non vorrei mai incontrarlo :) ma non credo di aver esagerato. Non perchè non avrei voluto, ma proprio perchè per me è difficile scrivere su Angelus. :)

 

Parte 17

 

“Non ti ho detto che c’è una variazione su quanto previsto. Non ho capito bene perché, ma Tara, Wesley e Lorne, ci aspettano al Magic Box” disse Buffy.

“Cosa? NO. Non li voglio lì” Urlò Angel.

Non voleva che qualcuno assistesse al triste spettacolo delle parole cariche di sarcasmo che sarebbero uscite dalla bocca di Angelus. Angel percepiva Angelus come parte di sé stesso e odiava che i suoi amici lo vedessero in quello stato. Per lui era insopportabile. A malincuore aveva fatto un eccezione per Buffy e per ottime ragioni, ma Tara, Wesley e Lorne non dovevano essere li.

Arrivarono al Magic Box e Angel quasi sfondò la porta precipitandosi dentro.

“Volete spiegarmi?”

..e Tara spiegò. Con pazienza e con voce calma. L’aggressività di Angel non la impauriva, era naturale che lui fosse così teso. Lei era serena, certissima che tutto sarebbe andato bene.

“Angel non potevo salmodiare a casa di Buffy per due ragioni. La prima è che io avrò bisogno di attingere energie dall’ambiente circostante. In altre parole farò da catalizzatore durante il rituale. A casa captavo troppe energie negative ed era un problema. La seconda ragione, più importante della prima, è che questo incantesimo non è lo stesso che ha fatto Willow ..e soprattutto, io non sono Willow. Quando ha eseguito il rituale la prima volta, lei ha ripristinato l’anima richiamandola dall’etere, trasferendola poi a te. Adesso invece, io devo estrarre la tua anima, mandarla temporaneamente da qualche parte, e poi reinserirla con il nuovo rituale”

“Ma questo non cambia niente” disse Angel “Trasferisci temporaneamente l’anima nell’etere, reciti la formula, la richiami e la reintroduci dentro me.. cosa c’è di diverso rispetto a prima?”

“Io non sono Willow. Ecco cosa c’è di diverso. Io non sono in grado di richiamare l’anima dall’etere. Se facessi l’incantesimo lontano da qui, quando estrarrò l’anima volerebbe via, viaggiando nell’etere per raggiungermi, e la perderei. Quindi l’anima non deve uscire da qui, e io devo essere fisicamente vicina a te. Come ho detto prima, farò da catalizzatore. La richiamo verso me, la trasferisco momentaneamente altrove e la reinserisco. Con Wesley abbiamo..”

“la trasferisci momentaneamente altrove.. se non andrà nell’etere, dove andrà?” chiese Buffy

“Come stavo dicendo.. con Wesley abbiamo considerato la possibilità di inserirla in un contenitore, ma non sappiamo neanche se esiste un oggetto in grado di contenere un anima”

“Il globo di Thesulah..” dissero Angel e Buffy contemporaneamente, ma Tara li bloccò subito

“Il globo di Thesulah funziona solo se l’anima arriva dall’etere. I files della Calendar erano chiarissimi su questo punto. Gli zingari non hanno estratto l’anima da un corpo come invece stiamo facendo noi adesso. Il nostro rituale è una cosa completamente diversa..

“..inviarla temporaneamente dentro qualcosa..” mormorò Buffy “..o qualcuno”

Angel capì subito ciò che stesse pensando “Buffy non..” ma lei non l’ascoltò.

“Dentro me. Sarò io il contenitore della sua anima, mandatela dentro me..”

“Si, è ciò che abbiamo pensato” rispose Lorne. “Non sarà difficile per te. Certo, a livello fisico non hai mai avuto la sua anima, anche se l’anima non ha nulla di fisico, ma so che hai capito. A livello metafisico invece le cose sono diverse. Le vostre sono anime gemelle.. hai sempre posseduto la sua anima.. o una parte di essa. Ora sarà tua anche nel senso stretto del termine. Sarà un’esperienza mistica potente. Lo sarà per entrambi. Solo tu hai la forza necessaria per sostenere un evento di questa portata, e Angel è più che felice di affidare a te la sua anima.. è quello che ha sempre fatto, dopotutto” poi si rivolse ad Angel “..e se stai per chiedermi perché sono qui, ti rispondo subito.. quando sarà tutto finito, io dovrò leggerti per capire che sei veramente tu.. signore e signori.. Angel dovrà cantare”

“Oh no.. non di nuovo” disse Wesley fingendo disappunto, poi si fece un po’ più serio “Angel, io devo essere presente al rituale, so che non avresti voluto nessuno intorno e comprendo le tue ragioni, ma devo dare una mano a Tara. Quando lei richiamerà l’anima fuori da te, per un po’ non potrà salmodiare, lei sarà il catalizzatore in quel momento. L’invocazione del salmo non deve subire interruzioni. Continuerò io per lei ..inoltre conosco bene il rituale, sia in latino, in aramaico, che in rumeno e anche in sanscrito..”

“Va bene Wesley.. va bene..” rispose Angel, ma Wesley non aveva finito “Ho preparato tutto. Le catene e tutto il resto. Il sangue di Darla è ancora in buone condizioni, ma è meglio affrettarsi” Angel lo ringraziò e vedendo che Buffy parlava con Tara, prese Wesley da parte e gli parlò sottovoce “Wesley, è meglio se andiamo.. puoi immobilizzarmi anche subito” Wesley non capiva questa fretta improvvisa “ma..?” Angel lo prese per un braccio “Andiamo.. non voglio che sia Buffy a farlo. Possiamo risparmiarle almeno questo?”

“Certo ..hai ragione” Rispose Wesley, dandogli una pacca sulla spalla. “Andrà tutto bene Angel”

“Io resto qui” disse Lorne “Lo sai che non amo la magia che rilascia male indescrivibile” ma Angel non gli rispose, era già sparito oltre la porta insieme a Wesley.

Intanto Tara dava le ultime istruzioni. “Buffy, tu starai accanto ad Angel, il più vicino possibile. Ho bisogno del tuo aiuto. Estrarre un anima non è una cosa facile e mi porterà via molte energie. Immagino che lui farà delle resistenze ed è comprensibile, devi aiutarmi a.. devi facilitarmi nel compito.. non so bene come dirlo ..dovrai fare in modo che lui allenti il controllo.. devi farlo avvicinare il più possibile a quel momento di gioia intensa, così per me sarà più semplice.. quando dirò che è il momento, dovrai essere fisicamente molto vicino a lui.. l’anima non deve vagare libera. Esce da Angel e immediatamente dopo deve entrare in te. Più siete vicini, meglio è. Dopo potrai allontanarti, ma non di molto. Quando avrai un altro segnale da me, starai di nuovo vicinissima a lui e trasferirò l’anima da te ad Angel”

“La seconda volta.. quando dovrò stare vicinissima a lui, non sarà LUI. È meglio se Angel non lo sa questo. Hai fatto bene a dirlo solo a me.. se lui sapesse, fermerebbe tutto”

Entrarono in palestra. Buffy notò subito che Wesley aveva già bloccato Angel. Era sdraiato su una panca di legno, braccia e gambe immobilizzate da pesanti catene chiuse con dei lucchetti e fissate ai quattro angoli della panca. Guardava in alto, gli occhi rivolti verso il soffitto. Vide con orrore che intorno al collo aveva un pesante e spesso anello di ferro che gli bloccava la testa, impedendogli qualsiasi movimento. Poteva a mala pena girarsi di lato.

“Quello era proprio necessario?” Chiese indicando l’anello a Wesley che le passò accanto, mentre si allontanava da Angel “L’ha chiesto lui” rispose sottovoce, abbassando lo sguardo.

Lei guardò ancora intorno a sé e stentò a riconoscere la stanza. L’ambiente che solo qualche ora prima li aveva avvolti come una morbida coperta, si era trasformato in un luogo di tortura. Vide che Wesley e Tara preparavano il necessario, e notò con sollievo che per fortuna avevano scelto un angolo abbastanza lontano da loro due. Si avvicinò ad Angel, lui sembrava rilassato.

“Non ti pare di esagerare?” Disse, indicando l’anello che gli bloccava il collo. Sicuramente lui si aspettava questa obiezione. Rispose con una calma impressionante, misurando le parole, ma era evidente che non voleva trattare su questo punto. “Si fa a modo mio, ricordi? Ho sentito Tara, so cosa vi siete dette ..udito da vampiro, non dimenticare le cose importanti, Buffy.. potrebbero costarti la vita ..e non prendere decisioni senza parlarne anche con me”

Lei annuì sorridendogli stancamente “D’accordo” Angel continuò a parlare con calma. Lo faceva per lei, per tranquillizzarla, ma dentro tremava. “Dovrai stare molto vicina ad Angelus, ed è meglio se non potrà sollevare la testa. La prima cosa che farà, sarà quella di tentare di morderti.. vorrà nutrirsi di sangue umano.. per lavare via il sapore dell’anima..”

“Angel, credi che non sappia difendermi da un.. vampiro? andiamo..lo faccio da una vita..”

“Buffy l’ammazzavampiri se la caverebbe benissimo, ne sono certo. Ma non sappiamo in quale stato emotivo sarai in quel momento. Hai sentito Lorne? possedere la mia anima dentro te, sarà un’esperienza mistica molto potente. La mia anima sarà unita alla tua come mai prima d’ora e tu non sarai completamente te stessa. Angelus lo capirà e cercherà di morderti, perché per un vampiro, mordere è una cosa istintiva.. non è solo un atto predatorio, è anche una forma di autodifesa ..e poi tu sei ..tu sei Buffy ..lui è ossessionato da te, e dal tuo sangue..”

“Lo so.” Disse Buffy. Gli accarezzò la fronte “Stai bene?”

“Vuoi dire, a parte le catene e tutto il resto? Si sto bene”

Anche se Tara non era ancora pronta, Buffy cominciò a parlare con Angel nel tentativo di farlo rilassare il più possibile e lui stette al gioco. Non staccò mai gli occhi da lei e già questo lo faceva stare bene. Aveva bisogno di sentire la sua voce. Lei ironizzò sul fatto che poteva leggere dentro la sua anima, e pareva funzionare, visto che lui rideva.

“Se hai qualche segreto nascosto dillo adesso, perché tanto lo leggerò nella tua anima..”

“Non è come leggere la mente.. con l’anima è diverso ..credo”

“Ah no? non è come quella volta che potevo leggere i pensieri di tutti ..tranne i tuoi?”

“Già, gli aspetti del demone, quella volta non sei riuscita a leggermi, ricordi? i miei pensieri c’erano, ma non potevano riflettersi, come con lo specchio.. eri così presa con la cosa di Faith”

“Oh si che lo ricordo.. quella volta mi hai detto una cosa..”

Con la coda dell’occhio vide Tara che con un cenno della mano, le indicava che tutto era pronto. Si voltò a guardare meglio. Wesley e Tara erano seduti a gambe incrociate, intorno al grande cerchio disegnato sul pavimento, al cui centro avevano sistemato delle candele accese e degli oggetti strani, sembravano ossa. Tara versò il sangue di Darla, disegnando una croce proprio al centro e cominciò a cantare in una strana lingua. Il suo canto era ipnotico.

“Buffy?” Angel la chiamò “Guarda me per favore” lei si voltò e gli accarezzò il viso “Sono qui”

“Che dicevi prima? parlavi di quella volta.. cosa ti ho detto quella volta? non mi ricordo..”

“Mi hai detto.. non ti ricordi? come non ti ricordi?” finse di mettere il broncio e lui rise..

 

Nel frattempo, al Magic Box, Lorne sentiva il canto di Tara arrivare da oltre la porta. Era una voce piacevole, ma lui non ebbe il tempo di goderne, perché il suo volto, pochi istanti dopo, si trasformò in una maschera di terrore. Prese il cellulare e compose un numero.

 

Intanto a casa di Buffy discutevano animatamente.

 

Willow era nervosissima “È un incantesimo troppo potente, non può farcela da sola”

Xander gli urlò contro “..e cosa stiamo dicendo da almeno tre ore? È proprio questo il punto.. questa cosa è pericolosa, ma pare che nessuno voglia capirlo ..e tutto questo per cosa poi? perché Angel possa vivere felice, portandosi a letto Buffy?”

 

Non sapevano però, che qualcuno, da fuori, ascoltava i loro discorsi. “Che cosa?” sogghignò Spike “È così, allora.. il bastardo vuole scoparsi la cacciatrice senza rischi.. ma certo..”

Si allontanò dalla finestra e si voltò, sentendo qualcuno provenire alle sue spalle. “Spike?”

Un uomo e una donna stavano proprio davanti a lui. Conoscevano il suo nome, ma lui non ricordava di averli mai visti prima “E voi chi diavolo siete?”

I due sorrisero e l’uomo rispose con calma. “Diciamo che siamo amici o lo diventeremo presto” la donna invece pareva più impulsiva “Tu sai dove è Angelus, devi portarci da lui”

Li guardò stupito, ma quando realizzò cosa volessero da lui, sorrise sogghignando “Devo fare del male ad Angelus? Bene.. sono il vostro uomo” Loro però non risposerò al sorriso “Uomo?” Spike ammiccò, comprese che sapevano molto di lui. “Oh beh, si.. vampiro.. ma non è questo il punto, giusto? Voi volete Angelus o quella patetica versione del vampiro-con-l’anima-che-protegge-gli-indifesi, in entrambi i casi, se devo fare del male ad Angel, sono il vampiro giusto. Lo faccio anche gratis. Tutto tornerà come prima ..e la cacciatrice sarà di nuovo mia”

 

Intanto dentro casa, Cordelia non era meno furiosa di Xander “Finalmente potrete conoscere Angelus ..e subito dopo saremmo tutti morti. Io ORA prendo Connor e scappo il più lontano possibile..” Xander continuò ad urlare “Cordelia? Possibile che nessuno mi ascolti? dimentichi che Angelus è..” Anya scosse la testa e gli sorrise “Xander? guarda che state dicendo la stessa cosa. Comunque da Buffy non mi sarei aspettata questo. È molto egoista da parte sua.”

Fred, Gunn e Willow non erano d’accordo “Cordy, non credo sia una buona idea..” disse Gunn e Fred aggiunse “..e Connor non esce da qui, chiaro? Buffy è stata esplicita al riguardo” Willow concordava con lei. “Tara ha isolato la casa. Connor non corre rischi, qua è al sicuro. Io sono preoccupata per lei, però. Il rituale è.. Tara non ha mai fatto nulla del genere prima d’ora”

Dawn si affacciò sulla scala “Volete smetterla di urlare? State spaventando Connor” Fred le sorrise “Come va lassù?” Non fece in tempo a sentire la risposta, perché il suo cellulare squillò. “Va tutto bene lì? Cosaaaa? Oh mio Dio. Si, si.. è qui.. te la passo subito. Willow è per te”

Pochi minuti dopo, Willow era già fuori casa. “Problemi?” urlò Xander, ma lei non rispose “Oh no.. lo sapevo..lo sapevo” piagnucolò Cordelia mentre Fred e Gunn corsero in camera di Dawn. “Tutto bene?” chiese Fred, sedendosi accanto a lei sul tappetone. Connor era ancora sveglio ed era tranquillo. “Si, tutto bene ..ma perché hai quella balestra?” Gunn intanto controllava la finestra, verificando che fosse tutto a posto, “Anche lui ha la balestra, è successo qualcosa?”

 

Intanto al Magic Box, Lorne era nervoso. Sbirciava dalla porta come se aspettasse l’arrivo di qualcuno. Il canto di Tara ora era ritmico e molto più intenso, poteva sentire le note vibrare. In sottofondo arrivava l’eco della voce di Wesley che recitava la formula dei non morti.

Angel cominciava a sentire il suo corpo che si intorpidiva. Era una sensazione piacevole. Buffy stava vicinissima a lui, le loro bocche quasi si sfioravano. Sentire il suo respiro che accarezza le sue labbra lo commosse profondamente. Succedeva ogni volta e ogni volta era la stessa emozione. Quando sentiva quel soffio di vita che sfiorare la sua pelle, aveva la sensazione di essere di nuovo vivo e di respirare con lei. Non poteva muoversi, ma adesso avrebbe tanto voluto baciarla. Lei si chinò ancora di più e lo baciò con dolcezza infinita. “Ti amo”

Sentiva le palpebre pesanti e faticava a tenere gli occhi aperti. “In duecentocinquanta anni, ho amato solo te ..questo ti dissi quel giorno ..non ho dimenticato, non potrei, perché nulla è cambiato da allora. Ho provato, Buffy. Ho provato a non amarti, ma non ci riesco.. non posso.. io ho bisogno di te.. se tu non sarai con me, nulla avrebbe più importanza. Non voglio vivere una vita dove tu non ci sei ..sento freddo adesso, per favore non andare via.. ho paura Buffy”

Il viso era rigato di lacrime. Buffy sapeva che freddo e paura, nascevano dalla consapevolezza  che l’anima stava lasciando il corpo. Lo coprì con la sua giacca e sentì Tara che la chiamava. Il momento temuto era arrivato. “Sono qui, non vado via.. non aver paura. Io non ti lascio”

Stava tremando visibilmente “Ho freddo. Buffy.. Buffy.. non riesco a vederti”

Lei quasi si sdraiò sul suo corpo, voleva trasmettergli calore. Gli baciava il viso, asciugandogli le lacrime e accarezzava la sua fronte, mentre sussurrava parole rassicuranti. Lo amava da morire e odiava vederlo così vulnerabile. Infine lo baciò con passione e lui si aggrappò alle sue labbra come fossero la sua unica possibilità di salvezza. “Ti amo” sussurrò lei. Angel rispose al bacio con altrettanta passione, lei lo amava e null’altro contava. “Vieni con me, ti porterò in un luogo in cui la felicità non faceva paura” Disse Buffy. Lui pianse di gioia e perse il senso del tempo. La sua coscienza, per un attimo tacque e smise di tormentarlo. Fu un attimo di troppo. Era gioia infinita. Era felicità senza confini. Pura e perfetta come lo era il loro amore. Il suo ultimo pensiero fu per lei. Lei lo amava. Lei non l’avrebbe mai abbandonato. La sentiva in ogni fibra del suo essere. La chiamò. Tutto il suo mondo era racchiuso in quel nome ..Buffy

Subito dopo crollò, abbandonandosi all’inevitabile. Si accasciò, e ancora urlò disperatamente il suo nome ..ma lei non era più lì, se ne era andata. Voltò la testa di lato e il buio lo accolse.

Buffy sentì che l’anima di Angel si staccava da lui ed entrava con forza nel suo petto. Per un attimo sentì un dolore bruciante, come una scossa elettrica, ma passò quasi subito. Il dolore lasciò il posto ad una sensazione bellissima, che aveva ormai dimenticato da tempo. Sentì tutto l’amore che Angel provava per lei. Nella sua mente la stanza scomparve, e lei si ritrovò con lui accanto, sul letto dove avevano fatto l’amore per la prima volta. Si sentiva amata come mai prima di allora. Fu inondata completamente dall’amore di Angel e come il giorno del suo diciassettesimo compleanno, quell’amore entrava in lei, facendola sua. Lui era dentro Lei.

Un lieve fruscio la ridestò. In lontananza le parve di sentire il rumore scrosciante della pioggia, proprio come quella loro prima notte. Sollevò la testa. No, non pioveva. Non lì. Era tornata al presente, ma non volle staccarsi da lui, non era ancora pronta. Aveva promesso che non l’avrebbe lasciato solo. Gli accarezzò il viso. Era bellissimo. “Angel”

Lui, lentamente voltò la testa e la fissò. Pareva disorientato. Nessun sorriso sulle sue labbra. Nessuna emozione. Nei suoi occhi nessun calore, la luce era svanita, non erano che tenebre. Erano vuoti ed erano terrificanti. Quelli non erano gli occhi di Angel. Angelus era tornato.

Come Angel aveva previsto, lui mostrò le zanne e si avventò contro il suo collo, ma non poté sollevare la testa e si dibatté frustrato, scuotendo le catene e ringhiando minacciosamente. Lei si allontanò subito. La sua agghiacciante risata le gelò il sangue nelle vene.

“Avanti, Buffy. Solo un sorso. Lo sai che il tuo sangue mi eccita ..e lo sa anche Soulboy. Ha avuto un orgasmo da sballo quando ti ha morso.. non te l’aveva mai detto? Che idiota, poteva tenerti con se per l’eternità ..e invece che ha fatto? ti ha portato all’ospedale. Imbecille.”

Lei istintivamente afferrò il paletto, ponendolo ben in vista. “Stai zitto. Tu non sai niente di lui”

“Tu sogni, ragazzina. Io lo conosco bene, invece. Si sente ancora in colpa, lo sai? Ipocrita. Ti ha detto che il solo ricordo del tuo sangue ancora lo eccita? Pensa a te quando si masturba ..oh si, lui ti ama. Adesso che ci penso ..no, non ti ama e non pensa a te.. pensa al tuo sapore.. lo sai che il sangue di una cacciatrice è un potente afrodisiaco per noi vampiri?”

Buffy si voltò verso Tara e Wesley, ma loro parevano irraggiungibili. Non potevano aiutarla. Quella era la sua guerra e come sempre, lei doveva combatterla da sola. L’unica cosa che la rincuorava era sapere che presto, tutto questo sarebbe finito. Vide Tara spargere altro sangue al centro del cerchio, ma questa volta lei tracciò un segno a forma di X come se congiungesse i quattro angoli del mondo. Probabilmente era il suo sangue. Quando avesse usato anche quello di Connor, avrebbe saputo che il rituale giungeva al termine.

“Non dirmi che state facendo quello che penso che state facendo” Ringhiò Angelus. “Siete folli” Si dibatteva con tutte le sue forze, tentando di liberarsi, ma inutilmente. Abbandonò il volto del vampiro e prese le fattezze umane. Vedere quel volto, per Buffy era un dolore infinito, perché era il volto dell’uomo che amava e Angelus sapeva dove colpire.

“Sai Buffy, non ti ho ancora ringraziato per avermi spedito all’inferno. Bella gratitudine. Ti faccio conoscere i piaceri del letto, e detto fra noi, hai davvero ancora tanto da imparare, e tu non mi dici neanche un grazie ..e non solo, mi infilzi con una spada e mi mandi al diavolo. Non dirmi che non ti è piaciuto, perché ricordo bene i tuoi gemiti. Una vera professionista, inesperta magari, ma pur sempre una professionista. Comunque io ti ho perdonata, nessun rancore, Buffy. Già. Io ..ma lui? Angel è un tipo rancoroso, lo sapevi? Lui non ti ha perdonata di certo, ma è troppo vigliacco per ammetterlo. Ha paura che tu lo uccida di nuovo. Per questo ti ha lasciata. Ha bevuto da te, ti ha prosciugata, ti ha usata e poi se ne andato ..oh certo, ti ama”

Lei aveva le lacrime agli occhi, voleva scappare il più lontano possibile, ma sapeva che in ogni momento Tara poteva inviare il segnale che aspettava, non poteva allontanarsi. Era totalmente in balia di Angelus, che la feriva con quelle orribili parole. Si sentiva persa. Era sola.

In quel momento, sentì risuonare le parole di Angel. Non ascoltare quello che dice. Distorcerà la verità e mentirà per ferirti. Userà le tue emozioni per farti abbassare la guardia. Sentì la sua voce che vibrava nel petto, non era un ricordo che nasceva dalla sua mente. Era Angel, nel Qui e Ora, che le parlava attraverso l’anima. Portò la mano sul cuore “Angel” e lui rispose “Sono qui, amore mio. Sono sempre stato qui. Non ti ho mai lasciata ne mai accadrà. So che puoi sentirmi. Parla con me, non ascoltarlo. Ho bisogno di sentire la tua voce. Ti amo, Buffy”

Sentì le lacrime rigarle il viso, ma era gioia. No, lei non era sola. Angel era accanto a lei. Lui era il suo rifugio e la sua forza. Lo sentiva dentro come mai prima d’ora. Loro erano una sola cosa adesso. Un unico corpo. Una sola anima. Avevano sconfitto la dualità. Loro erano Unità. Indivisibili. Insieme. “Ti amo” mormorò e sapeva che Angel l’ascoltava. “Ti amo, Angel” ripeté

Tara era stremata. Wesley la vide accasciarsi su se stessa “No, ti prego. Non adesso.”

Sentì trambusto provenire dal negozio e l’urlo di Lorne che si confondeva con quello di un altra voce che non pareva amichevole. Afferrò il flacone che conteneva il sangue di Connor, ma in quel momento sentì la porta che veniva sfondata con forza, e qualcuno entrò dirigendosi verso lui. Le mani vacillarono e il flacone cadde, versando il sangue sul pavimento. Guardò verso Buffy, ma era riversa sul pavimento e pareva priva di sensi. Wesley continuò comunque a recitare l’ultima parte del rituale, ma sapeva che le cose si stavano mettendo molto male. Lui non aveva la forza di Tara. Sentì la risata sadica di Angelus e in quel momento realizzò quanto stesse accadendo. Erano tutti morti. Le forze vennero meno quando qualcuno lo tramortì con un colpo alla testa e perse i sensi.

“Spike, vecchio mio” Disse Angelus, ridendo sadicamente.

“Angelus. Non posso crederci. Che succede qua? Perché la cacciatrice sta lì svenuta?”

“Cosa vuoi che ti dica. Giocano ai piccoli maghi. Avanti, liberami ..poi ti racconto meglio”

“Liberarti? Ma non sei arrabbiato con me, giusto? La fuori ci sono due tipi che ti cercano”

“Sciogli queste catene. Non sono arrabbiato. NON ancora. Lo sarò se non mi liberi subito”

Sperava che Angelus non mentisse dicendo che non era arrabbiato. Sapeva che portandosi a letto Buffy, aveva infranto una regola non scritta, che fra i vampiri era considerata sacra. Angelus si era nutrito del sangue di Buffy e lui la considerava sua. Il segno del morso era la prova tangibile. Agli altri vampiri non era permesso avvicinarsi alla donna di un altro, specie se appartenevano allo stesso clan, e soprattutto se la donna apparteneva al capo clan. Angelus era un vampiro Master, il capo indiscusso del loro gruppo. Nessuno avrebbe osato mai fargli un torto simile. E Spike aveva paura “Spike, muoviti. Cosa stai aspettando?” Urlò Angelus.

Si avvicinò lentamente. Angelus gli incuteva paura anche se era legato. Sapeva che prima o poi si sarebbe liberato e lo avrebbe cercato in capo al mondo per fargliela pagare. Decise che era meglio averlo come amico che come nemico. Certo, aveva un accordo con l’uomo di prima e la sua ragazza, promettendo di consegnarli Angelus, ma lui non era famoso per mantenere la parola data e comunque, Angelus faceva più paura di loro. Spezzò la serratura dei lucchetti che bloccavano le gambe. “Sempre impaziente tu.. non è vero? che caratteraccio”

Stava per liberare anche le braccia, quando fu colpito con forza, da qualcosa che lo fece volare in aria di parecchi metri, scaraventandolo contro il muro “Levati di mezzo, Spike” ..la voce che sentì, era agghiacciante ..ed era una voce che lui conosceva bene.

Quando sollevò la testa, vide due occhi nerissimi che lo guardavano con furore. Sentì Angelus che imprecava e urlava dimenandosi “Avanti Spike, sciogli queste maledette catene” Guardò ancora verso quegli occhi ..e accidenti, facevano più paura di Angelus.

“Willow? Non è come pensi, stavo bloccando Angelus che si era liberato. Ha ferito Buffy..”

“Hai fatto del male a Tara”

“No, lo giuro. Io ero qui per aiutarvi invece”

“Spike” sibilò Angelus “Silenzio” comandò Willow, bloccando Angelus sulla panca con la sola imposizione delle mani. “Tu, sparisci” e Spike non se lo fece dire due volte. Corse fuori come un fulmine, terrorizzato a morte. La paura aveva i piedi alati. “Maledetto chip..” disse imprecando contro Willow “Se non avessi questo chip.. ti avrei stesa come un fuscello, Rossa”

Willow si precipitò verso Tara sollevandola da terra “Svegliati ..avanti, non c’è più tempo” Impose le mani sulla sua fronte, inviandole energia. Tara si svegliò, ricomponendosi subito. In quel momento anche Buffy riprese conoscenza “Cos’è successo?” chiese guardandosi intorno smarrita. “Tara è di nuovo il catalizzatore” rispose Willow, che strappò il libro dalle mani di Wesley senza tanti complimenti, e cominciò a leggere. Non c’era tempo da perdere. Wesley a quel brusco contatto riprese i sensi “Il sangue di Connor si è rovesciato” disse preoccupato. Willow annuì, pronunciò alcune parole “Disponiti come sai”

Il sangue pareva obbedire ai suoi comandi. Si divise in tante piccolissime particelle che si librarono leggermente in aria, per poi ricadere giù, poggiandosi sul sangue di Darla e Buffy. Come fosse dotato di coscienza propria, il sangue di Connor, spargendosi su quello delle due madri, andò a formare il segno dell’infinito. Willow continuò a recitare il rituale, mentre Tara, ancora in trance, con un cenno della mano indicò a Buffy che erano pronte. L’anima di Angel, ora doveva tornare a lui. Buffy si fece forza, doveva avvicinarsi ad Angelus il più possibile, ma la paura ebbe il sopravento e rimase immobile. “Non c’è tempo. Avanti, Buffy” gridò Willow.

Tentò di vincere la paura, ma era più forte di lei. In quel momento sentì ancora la voce di Angel provenire dalla stessa sua anima. “Stai tranquilla, è bloccato dalla magia di Willow, non può farti del male. È tempo per me di tornare. Mi mancherà il calore del tuo corpo”

Le parve di sentire il sorriso di Angel su di lei, come avesse consistenza fisica. Sorrise anche lei “Non temere, presto lo risentirai ancora. Sarò fuoco sulla tua pelle” 

Si avvicinò ad Angelus. I suoi occhi mandavano oscuri bagliori di rabbia mista ad impotenza. Era furioso, ma non poteva nuocere. Buffy decise di prendersi una piccola rivincita.

“Hai paura, riesco a sentirlo. Tu hai paura di me perché sai cosa sta per accadere. Non mi hai mai piegata, Angelus. Sei appena riuscito a scalfire la superficie. Ora avrai ciò che meriti. Rimarrai imprigionato dentro Angel per sempre. Il tuo tempo è finito. Non potrai tornare mai più, ma prima, grazie a me, incontrerai di nuovo il tuo peggior incubo. Sai di che parlo, lo sai benissimo. Hai già vissuto tutto questo. Ricordi lo spirito degli antichi amanti?”

Parlava con voce lenta e cadenzata. Sapeva che per Angelus, questa era una tortura. Lui la fissava terrorizzato, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, era come ipnotizzato dalla sua voce e dal verde dei suoi occhi. Buffy sentì la voce di Willow come provenire da molto lontano, che la incitava ad affrettarsi, ma questa per lei era un occasione unica e irripetibile e non poteva lasciarsela sfuggire. Si avvicinò di più. Accarezzandogli il viso, vide brillare qualcosa negli occhi di Angelus e seppe di aver vinto la sua personale battaglia. Provò pena per lui.

“Sono lacrime quelle? Ora sentirai ancora dentro te, ciò che ti terrorizza più di qualunque cosa al mondo, ma che in fondo hai sempre voluto e cercato disperatamente. L’amore. Io ti amo Angelus. Tu sei una parte di Angel, non posso non amarti, proprio come tu ami me”

Gli accarezzò ancora il viso e lo baciò delicatamente, asciugandogli le lacrime. Vide che la muscolatura del suo volto si addolciva e fu in quel momento che lo baciò sulle labbra. Sentì il suo corpo tremare. Lei sollevò lo sguardo ai suoi occhi. Erano ancora privi di luce, ma non più vuoti come prima. Quegli occhi, fissi sui suoi, esprimevano il bisogno insopprimibile di lei. Lui la voleva ..lussuria..desiderio..passione bruciante per lei. Lo baciò ancora, più intensamente di prima e lui cedette ..lussuria..desiderio..passione ..ed era quasi amore.

Sentire l’amore che bruciava sulla sua pelle, per Angelus era la forma più spietata delle torture. Lui era nauseato quando l’amore trapelava dall’anima di Angel, ma adesso era a contatto diretto con le labbra di Buffy ed era insopportabile. Avrebbe certamente voluto fare altre cose con quelle labbra e con il suo corpo, ma non voleva sentire quel sentimento tanto odiato che bruciava più della acqua benedetta. Odiava tutto questo e odiava sentire l’anima di Angel dentro Buffy. Quell’anima traboccante amore per ogni essere umano, “gli indifesi” come Angel li definiva, ma anche e soprattutto amore immenso per Buffy e quel marmocchio partorito dalla sua Darla. Ecco.. pensare a Darla poteva salvarlo da questo orrore, ma non funzionò. Anche lei era stata infettata dallo stesso amore e per amore aveva messo fine alla sua non vita. Il pensiero di Darla divenne nauseante e pianse. Buffy seppe di aver vinto.

“Addio Angelus. Angel è finalmente libero adesso.. tu eri solo un cancro nella sua anima..”

Buffy sentì uno strattone violento bruciarle nel petto. L’anima di Angel tornava da lui. Lei rimase immobile, abbandonandosi sul suo petto. Era esausta e priva di forze. Sentì di nuovo il peso della dualità che la schiacciava ed era opprimente. Erano di nuovo divisi. Pianse.

“Buffy.. per favore parlami, ti prego.. dimmi qualcosa. Dura solo un momento, Buffy. Non avere paura, non siamo divisi. Tu devi solo guardarmi.. io sono qui con te.”

Sollevò la testa per incontrare i suoi occhi “Angel”

No, loro non era divisi. Al contrario, erano ancora Unità. Ancora insieme. La sua anima era lì e poteva accarezzarla ogni volta che avesse voluto. Piansero lacrime dolci, lavando le loro anime messe così a dura prova. Piansero a lungo ..e poi risero e ancora piansero, come ubriachi e pazzi di gioia. La felicità non faceva più paura.

“Angel”

“Buffy”

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Capitolo 18
*** Parte 18 ***




Da adesso in poi, il corsivo indica i pensieri, o più precisamente, indica la voce dell’anima.


Parte 18

“C’è qualcuno ancora vivo la dentro?”

La voce ovattata arrivava da chissà dove, Wesley stentò a riconoscerla. Non riusciva neppure a ricordare dove fosse. Mettendosi seduto, vide Willow e Tara riverse sul pavimento e laggiù in fondo, Buffy sdraiata su.. era Angel o Angelus quello legato sulla panca? Oddio cosa era successo mentre era svenuto? Tutto ciò che ricordava era.. Angelus, Spike, Willow.. cercò di ricomporre il mosaico. Willow aveva fermato Spike e aveva poi concluso l’incantesimo. L’ultima cosa che ricordava era una luce bianca che li aveva investiti con forza..

“Mi sentite? servirebbe una mano qui, visto che sono legato come un salame” ..ma quella è la voce di.. corse fuori dalla palestra “Lorne? cosa è successo?” Slegò l’amico

“Alleluia, pensavo di dover passare tutta la notte qua. Quel bastardo mi ha colpito ..come va là dentro?” Chiese Lorne, mentre tornavano in palestra.

Aiutarono Willow e Tara a rimettersi in piedi. Lorne raccontò di aver letto Tara mentre cantava, percependo il pericolo che incombeva su loro. Aveva chiamato subito Fred, dicendole che serviva l’aiuto di Willow, e per fortuna era arrivata giusto in tempo per fermare Spike.

“Siete riusciti a fermarlo e a concludere il rituale? Quei due laggiù stanno bene?”

Quei due laggiù,non davano segni di vita. Erano immobili. Nessun suono proveniva da loro. Willow era preoccupata “Ma.. non saranno mica..” Wesley si avvicinò cautamente “No, non Angel almeno. Se fosse morto sarebbe polvere” Lorne annuì “Wesley non avvicinarti troppo, non sappiamo se è Angel” Socchiuse gli occhi e.. “anche se..” e sorrise. Tara invece era certa che fosse lui “L’incantesimo ha funzionato. L’ho sentito chiaramente” Willow concordava con lei “Si, ha funzionato. Cosa volevi dire con quel ‘anche se’? riesci a leggerlo senza che canti?” Lorne pareva in estasi per ciò che solo lui poteva vedere e faticò a rispondere.

“Non c’è bisogno che canti. Stanno bene entrambi. Loro adesso stanno cercando di riordinare il loro centro energetico ..cercano un nuovo equilibrio. È come quando andiamo ad abitare in una nuova casa e dobbiamo dare una diversa sistemazione alle nostre cose. Si, stanno parlando fra loro e comunicano ad un livello che noi non possiamo percepire. È straordinario.”


Sei andata lì ..in quella notte.. in quella stanza.. in quel letto.. perché è stato il mio ultimo pensiero cosciente. Ti sentivo ovunque. Eri in ogni parte di me. Non percepivo più i confini del mio corpo. Io ero te e Tu eri me ..poi è arrivata la pioggia.. ti chiamavo, ma tu non c’eri più..

Ho sentito tutto il tuo amore. L’ho sentito, Angel. È stato come rinascere. Solo quando ero in quel luogo di pace ho sentito quell’amore ed era il tuo. Ora, so che tu eri con me in paradiso. Ora conosco il “Sempre e Per sempre” È lì che stiamo andando. È li che siamo sempre stati..


“Angel?” Wesley stava proprio dietro a loro. Teneva una croce appesa al collo, in una mano l’acqua santa e nell’altra un paletto “Buffy?” Constatò che lei non era né ferita né altro, almeno da ciò che poteva vedere. In realtà tutto ciò che vedeva era che loro due si guardavano intensamente, senza mai staccare gli occhi dall’altro. Parevano in trance “State bene?”

Angel voltò la testa e non riuscì a non ridere “Hai dimenticato l’aglio?” Wes abbozzò un sorriso “Sei tu?” Intanto Buffy scioglieva le catene che ancora lo bloccavano, e solo allora notò che le gambe erano già libere “È lui. Dammi una mano a togliere questo coso dal collo, per favore”

Raccontarono ad entrambi l’accaduto. Buffy era furibonda. “Ora basta, è troppo. Questa non la passa liscia. È pericoloso anche con il chip. Spike deve lasciare Sunnydale” Concordarono tutti, ma Willow riferì che lui non aveva agito da solo. “C’erano due persone armate di balestra, e aspettavano un segnale da Spike. Ho sentito mentre lo dicevano, hanno tentato di fermarmi ma avevo troppa fretta per badare a loro. Ho immobilizzato entrambi e sono corsa dentro”

Erano tutti molto stanchi, soprattutto Buffy e Angel e decisero che per il momento era meglio dormirci su. “Possiamo uscire da qua?” disse Angel “Questo posto comincia a starmi stretto. Vi rendete conto che siamo rinchiusi qua dentro da stamattina?” In effetti loro due erano davvero molto provati, si reggevano a stento in piedi e dovettero aiutarli a salire in macchina. “È l’effetto postumo del rituale, una bella dormita e passerà tutto” Tara e Willow li rassicurarono. Fra loro due però c’erano delle tensioni. “Allora, Angel? ti senti diverso?” chiese Wesley “Ora hai una nuova anima, non puoi più perderla. Noti qualche differenza?”

Angel e Buffy, seduti nel sedile posteriore, erano altrove. Lui aveva tolto la giacca e coprendo Buffy, la stringeva stretta tenendola il più vicino possibile a lui. Hai freddo. Lei accoccolata fra le sue braccia, poggiava la testa sul suo petto e stringeva la sua mano. Ora va meglio.

“Angel?” Insistette Wesley “No Wes, non noto differenze. È tutto come prima” Lorne si voltò a guardarli “Tutto come prima? Sicuro?” Angel sorrise e strinse più forte Buffy “Più o meno”

- Come posso sapere se davvero qualcosa è cambiato? Disse Angel e Buffy rispose subito.

- Devi solo abbandonarti alla gioia e smettere di trattenerla. Devi far esplodere la felicità.

- Ma se..

- Devi solo baciarmi.

Lorne li scrutò attentamente “Certo.. come no.. tutto come prima? Avanti, Angel.. so che state comunicando ad un livello diverso adesso, e questo è merito del rituale.. non direi che è tutto come prima.. voi riuscite a parlare anche senza usare la voce..”

“Lorne.. smettila di leggermi” disse Angel ridacchiando “..e comunque noi riuscivamo a comunicare così anche prima del rituale.. solo che adesso è molto più..”

“..più intenso.. molto.. molto più intenso e vivido” finì Buffy per lui.

Lorne annuì “Ah lo so, ma prima erano per lo più emozioni, sensazioni.. ora è diverso.. avete acquisito un altro livello di comunicazione.. aver condiviso l’anima è qualcosa di inimmaginabile ..un po’ è quello che è successo con Darla che ha condiviso l’anima di Connor.. quell’esperienza l’ha cambiata completamente ..ed è così anche per voi.. sono certo che ci saranno anche altri cambiamenti.. ma sarà il tempo a dirlo.. ora avete solo bisogno di riposare”

Lorne li guardò ancora e dall’espressione dei loro volti, aveva seri dubbi che avessero ascoltato le sue parole. Angel e Buffy erano strettamente abbracciati e parevano aver chiusi i contatti col mondo che li circondava. Lorne si commosse e li lasciò ai loro silenzi.

Davanti all’uscio di casa, Angel e Buffy si resero conto che in effetti non tutto era proprio come prima. In realtà era qualcosa che già sapevano, ma su cui non avevano voluto soffermati a pensarci troppo. Era accaduto e basta, ma ora ne erano pienamente consapevoli.

Loro parlavano attraverso le loro anime.

Su, entra. Disse Buffy

Lui tentò di varcare la soglia, ma la barriera che gli impediva l’accesso era ancora presente.

Non credo che così funzioni, Buffy. Devi invitarmi ad entrare nel solito modo, usando la voce.

“Oh.. Ok.. su entra, Angel”

Gli altri si scambiarono sguardi perplessi “Sicuri di stare bene?” chiese Wesley “Se lo chiedi un'altra volta, giuro che urlo” Rispose Buffy ridendo, poi aggiunse “Ragazzi, credo che per stanotte, dovrete sistemarvi qui da qualche parte ..magari sul divano” Si guardò intorno e si corresse subito “okkk ..come non detto” Gunn e Cordelia dormicchiavano proprio sul divano. Xander e Anya non erano lì e neppure Fred. Angel scosse Cordelia per svegliarla, ma si ritrasse subito, girando lo sguardo altrove. “Cordelia? per favore, puoi togliere quella croce dal collo?”

Naturalmente lei non l’ascoltò e gliela puntò contro. Anche Gunn si svegliò, scattando subito in piedi con in mano la balestra carica. “Ragazzi, sono io..” disse Angel. Cordelia oltre alla croce, era armata anche di paletto e lo apostrofò “..disse Angelus, prima di ucciderli tutti”

Willow e Lorne spiegarono e raccontarono anche a loro l’accaduto “Xander e Anya, sono tornati a casa loro. Fred è su con tua sorella” disse Gunn, visibilmente più sereno, mentre Cordelia, lo era molto meno. “E no, Bello. Tu ora mi ascolti. Hai una vaga idea della paura che ho avuto dopo la telefonata di Lorne? E tu, Buffy.. possibile che pensi sempre e solo a te stessa?”

Angel era esausto. Pur comprendendo il suo stato d’animo, non aveva forze per discutere, né con lei, né con nessun altro. Voltò le spalle e quando lei finì di parlare, lui era già a metà scala. L’unico suo pensiero adesso, era Connor. Buffy lo seguì subito dopo. Aveva bisogno di riposare, ma domani avrebbe sicuramente parlato con Cordelia. Salutarono Fred.

“Dormono” disse Fred sottovoce, uscendo dalla camera di Dawn. “Forse è meglio non spostare Connor. Ci ha messo un po’ ad addormentarsi ..era un po’ agitato. Voi state bene?” Annuirono e basta, erano davvero troppo stanchi per dire altro e Fred raggiunse gli altri, lasciandoli soli.

È meglio se sta con noi, Buffy. Disse Angel. Lei annui. È meglio che sappia che siamo tornati. Buffy baciò Dawn sulla fronte e prese Connor, che passò subito fra le braccia di papà. Angel si sedette sul letto e lo guardò come se non lo vedesse da secoli.

Carina la tutina con gli orsetti antirigurgito.
Non sono gli orsetti ad essere antirigurgito.





Quando Buffy tornò dal bagno, Angel già dormiva. Non era riuscito neppure a spogliarsi, tanto era stanco. Si era addormentato, seduto sul letto, con Connor accanto che sorrideva felice, perché mamma e papà, erano tornati da lui. “Non mi hai aspettato” disse fra sé, fingendo di avere il broncio. Sistemò il cuscino su in alto, perché Angel potesse stare più comodo, e poggiando la testa contro la sua spalla, prima di addormentarsi, sorrise a suo figlio.


È bellissimo qua, sembra ancora così incontaminato. Come se il tempo non l’avesse intaccato. Questi alberi sono maestosi e il laghetto è così limpido ..e che silenzio. Dove siamo, Angel?

Irlanda, nella mia Irlanda. Siamo nel 1745, oggi ho compiuto diciotto anni. Vedi quelle luci laggiù? È Claddagh, il villaggio di pescatori, e quella laggiù è Galway. Vuoi vedere la mia casa?


La loro anima non conosceva le limitazioni del sonno-veglia. Parlava nonostante mente e corpo dormissero. L’anima non conosceva neanche la limitazione del tempo e dello spazio. Poteva andare in ogni luogo che avesse conosciuto ..e ora, loro vi andavano insieme. L’anima poteva andare in ogni tempo che appartenesse al loro destino. Passato. Presente. Futuro.


E questo posto lo conosci? È davvero incantevole, ma non sembra l’Irlanda.

Non lo è infatti. Forse questo luogo appartiene al nostro futuro, Buffy.


Alcune ore dopo, Connor si svegliò. Angel lo prese con sé, portandolo giù in cucina.

Fuori era ancora notte fonda.

“Andiamo a scaldare il latte e poi di nuovo a nanna. La mamma ha bisogno di dormire ..e anche papà” Gli parlava sottovoce per distrarlo, non voleva svegliare gli altri. Trovò un biglietto di Wesley “Dormiamo da Giles” Sollevò gli occhi e Buffy era lì davanti a lui, assonnata ..e bella da levare il fiato. “Hai sentito cosa ha detto il pediatra? Niente pappa la notte” disse sottovoce.

Lui precisò “Ha detto fra un po’. Fra qualche settimana, niente pappa la notte”

Lei rise “Oh, mi scusi ‘Signor Giles’ ..non dobbiamo viziarlo, ha detto anche questo”

“È vero, l’ha detto” Rispose Angel, ma comunque deciso ha seguire solo il suo istinto di padre.

Buffy sbirciò dentro al frigo cercando qualcosa da sgranocchiare “È più desertico del Sahara. L’ultima volta che ho fatto la spesa, è stato la mattina che sono partita per Los Angeles”

“Ieri mattina quindi..” fece notare Angel

..quando pensavamo di non avere un futuro ..quando pensavamo di dovere vivere da soli per sempre ..quando non avevamo certezze ..era solo ieri ..e ora abbiamo un domani.

Lei stava crollando dal sonno, poggiò la testa sul tavolo e sbadigliò mentre guardava Connor mangiare. Giocherellò un po’ con la sua manina “Ehi, guarda la mamma” Poi sollevò gli occhi verso Angel e vide che la guardava con uno strano sorriso. “Che c’è?” chiese ridendo. “Sei bella anche quando stai per andare a letto” Si avvicinò di più a Connor, che ora si era voltato verso lei. Gli asciugò una goccia di latte che colava giù dal mento e lo baciò, continuando a giocare con le sue manine. “Volevi dire ..anche quando sono stata buttata giù dal letto” Rise per una smorfia buffa di suo figlio. “Perché sei scesa? Non dobbiamo per forza stare svegli tutti e due”

Sollevò la testa dal tavolo e lo guardò seria.

“Ho desiderato tutto questo un infinità di volte. Essere madre. Credevo che a me sarebbe stata negata questa gioia. Non pensi ai figli se sei la cacciatrice, ma la vita è stata generosa con me. Io ho un figlio. Voglio vivere ogni sfumatura dell’universo ‘mamma Buffy’. Le nottatacce perché ha la febbre.. il primo dentino.. la prima volta che mi chiamerà mamma.. le ginocchia sbucciate per la prima caduta.. il suo primo compleanno.. il primo giorno di scuola. Tutto. Voglio vivere tutto. Sto morendo dal sonno, sono esausta.. dormirei per giorni, tanto sono stanca, ma non vorrei essere in nessun altro posto, se non qui accanto a lui. Vorrei solo che mia madre fosse qui adesso. Sarebbe una nonna fantastica”

Angel spostò Connor nell’altro braccio, per fare spazio a Buffy. Circondale le spalle, l’avvicinò a se per proteggerla dalla malinconia. Sapeva che era una cosa passeggera, perché sentiva le stesse cose che sentiva lei, e ora Buffy aveva bisogno di coccole. Lei si appoggiò sulla sua spalla, sembrava più piccola e più indifesa di Connor. “Saremo tutto per lui. Riusciremo ad essere dei buoni genitori. Anche io ho paura, ma anche questa paura è.. bellissima, Buffy”

Le baciò la fronte. Lei l’abbracciò forte. Angel era il suo rifugio. Erano consapevoli dei pericoli che dovevano affrontare, sapevano che ancora non era finita, ma quella in fondo, era la parte facile. Avevano vissuto una vita intera combattendo contro il male, e insieme erano forti. Quello che li spaventava invece, era la paura di non riuscire ad essere tutto per Connor. Erano spaventati da domande come “Perché c’è del sangue in frigo? Perché papà non mi accompagna a scuola la mattina? Perché la mamma è ferita? Cos’è una slayer? Cos’è un vampiro buono?”

Sono Eroi. Tu li chiami mamma e papà, tesoro.. e ti amiamo più di ogni altra cosa al mondo.

“Dorme. Per stanotte, starà tranquillo, lo porto su. Hai ancora fame?” Mentre salivano le scale, lei sentiva già la loro mancanza, “Non molto, ho più sonno che fame ..torni subito, vero?”

Tornò subito. Preparò un omelette per Buffy e scaldò un po’ di sangue per lui “Sarà meglio trovare un altro posto per questo” disse indicando il sangue “È disgustoso per i non vampiri”

Buffy mangiò con gusto, in effetti un po’ di fame l’aveva, dopotutto.

“Sarà meglio che i non vampiri si abituino a vederlo in frigo ..formaggio, insalata, arance, latte ..e sangue. È solo cibo, Angel”

Gli porse un pezzetto di omelette, appoggiandogliela fra le labbra, lui aprì la bocca e sorrise, pensando alla sensualità implicita, in quel gesto apparentemente innocente. Poi però si stupì, ritrovandosi a masticare con gusto “..È ..è buona” Buffy non capì subito “Si, certo.. tu sei un ottimo cuoco..” ma le bastò uno sguardo di Angel per capire cosa stesse succedendo.

“Voglio dire.. è gustosa, riesco a sentire il gusto.. ed è strano.. io non ho mai.. Posso ingerire cibo solido, non mi sazia ovviamente, solo il sangue può nutrirmi. Ma a volte è piacevole masticare.. solo che non ho mai sentito differenze di gusto. Per me il cibo è privo di sapore ..ora invece ho sentito che era.. buono”

Lei sbucciò un’arancia “Assaggia questo”

“Umm”

..e poi provarono con il miele..

Lui rideva. Sembrava un bambino felice, e lei si commosse vedendo la sua gioia “Oh mio dio, è buonissimo ..è dolce, l’omelette era salata, questo è dolce.. riesco a sentire la differenza..”

Assaggiò il sangue sperando di provare disgusto, ma fu deluso “Anche questo è gustoso” Buffy, anch’essa delusa, pensò che comunque, il fatto che sentisse i sapori fosse bello. Era un'altra cosa che potevano condividere.

“il miele è buono, ma..”

“..ma?”

“ma non mi sazia..”

“..e questo?” Lo baciò sfiorandogli appena le labbra. Con gli occhi chiusi, lui assaporò il gusto di lei “..è lo stesso.. come il miele.. è dolce, dolcissimo, ma non mi sazia.. non come vorrei..”

Portò una mano sulla sua nuca, e intrecciando quei capelli setosi fra le dita, l’avvicinò a sé quasi con disperazione. Voleva di più. Voleva saziare la fame che aveva di lei. La baciò con forza. Le loro lingue duellarono per un po’, come a voler rivendicare il proprio predominio sulle labbra dell’altro ..vinsero entrambi.

“Potr..ebbe.. arrivare.. qual..cuno..”

“..si potr..ebbe”

La prese in braccio, sollevandola da terra, sostenendola da sotto le gambe. Lei si aggrappò alle sue spalle, circondandogli poi il collo con le braccia, mentre le loro bocche non si staccarono neppure per un secondo. I vestiti volarono disordinatamente per la stanza e il divano accolse i loro corpi nudi, che bruciavano di passione per quel bisogno a lungo represso.

Mi mancherà il calore del tuo corpo.

Non temere, presto lo risentirai ancora.Sarò fuoco sulla tua pelle

Risero come pazzi, ricordando quanto si erano detti durante il rituale. Baciandogli il collo, Buffy riassaporò quello che le loro anime avevano condiviso mentre dormivano. Lo stesso fuoco dei tuoi diciotto anni.. Angel baciò un seno con devozione, mentre accarezzava freneticamente ogni angolo del suo corpo ..quando abbiamo fatto l’amore sul prato, proprio li davanti al lago.

Le parole morirono e con esse i pensieri. Dopo furono solo sospiri e gemiti ..e lacrime dolci ..e mani intrecciate, mentre il piacere dei sensi fece fremere i loro corpi sudati. Urlando i loro nomi più e più volte, l’appagamento li raggiunse e spalancò le sue porte, conducendoli in quel luogo dove per troppo tempo, a loro era stato negato l’accesso, lasciandoli poi stremati e sazi.

Estasi. Pura e perfetta felicità. Silenzi. Solo Buffy e Angel e il loro amore immenso.

Rimasero a lungo immobili. I corpi ancora strettamente avvinghiati. Le mani ancora intrecciate.

Fu Angel a muoversi per primo. La sollevò delicatamente e baciandola ancora, le infilò il suo maglione, rivestendola come fosse una bimba. Buffy non doveva sentire freddo. “Umm.. mi piace avere addosso le tue cose” mormorò lei, con voce sinuosa. Era bella da levare il fiato.

Spettinata, con le guance arrossate, le labbra carnose rese ancora più turgide dai suoi baci e gli occhi che brillavano come braci ardenti. Era bellissima. Era sua ..e la voleva ancora. Infilò i pantaloni frettolosamente, e raccolse il resto degli indumenti. La prese in braccio e lei docile, si lasciò portare mentre cercava ancora la sua bocca. Lui era suo ..e lo voleva ancora e ancora.

Tornando in camera, solo uno sguardo veloce a Connor, e l’attimo dopo erano dentro la doccia. Pantaloni e maglione abbandonati sul pavimento. Si amarono a lungo. Il tepore dell’acqua che accarezzava la loro pelle adesso era la loro unica casa. Quando l’ultima invocazione di piacere si spense, morendo dolcemente sulle loro labbra, lasciandoli finalmente appagati, lui avvolse i loro corpi con un telo bianco e prendendola ancora in braccio, crollarono stremati sul letto. Dormirono abbracciati strettissimi, tenendosi per mano.

Avevano paura di non ritrovarsi al risveglio.

Fuori già albeggiava.


Angel, dove siamo? stiamo sognando?

Non lo so, Buffy. Sembra il paradiso terrestre.


L’anima poteva portarli anche nel loro futuro? oppure era solo un sogno? Buffy e Angel, erano in posto bellissimo e Connor era già un ometto di quattro anni.


..Ma io voglio la spada vera, lucida come quella di papà, per favore mamma..
Sei ancora piccolo per quella, tesoro..
Non sono piccolo, vero papà? Guardami mamma, combatto i cattivi..
Papà deve smetterla di insegnarti quelle mosse..
Anche mamma deve smetterla ..quella mossa non l’ha imparata da me..
Io sono un eroe, come il mio papà e con la spada difendo gli indifesi..


Stava diventando una dolce consuetudine. Connor, ormai scandiva il loro ritmo sonno-veglia e per quanto avrebbero voluto dormire ancora a lungo, il suo pianto sommesso li strappò dal quel luogo incantato. “Sono qui, amore ..la mamma è qui”

Si buttò giù dal letto “Ci penso io ..tu dormi ancora un po’” Angel non era d’accordo e in microsecondo fu già davanti alla culla “Angel, è mattina e tu dormi meglio durante il giorno ..la notte sarai tu ad alzarti, va bene?” Lo baciò e ridendo lo spinse sul letto. L’attimo dopo si sentì sollevare per i fianchi, e con Connor rotolò fra le braccia di Angel. “Non voglio dormire da solo” disse mettendo su il broncio. Lei rise “Angel, adesso non fare il bambino ..non credo che Connor dormirà ancora ..e poi deve fare il bagnetto e.. la pappa.. e..”

..e lui la stava baciando “Ti amo” mormorò Angel. Buffy e Connor stavano sdraiati sul suo petto. Lui, accogliendoli entrambi fra le sue braccia e tenendoli possessivamente stretti a lui, in silenzio, diceva loro quanto li amasse. “Ti amo anch’io” disse lei “Siamo qua accanto, la nostra camera per fortuna ha il bagno privato ed è solo nostro.. lascio la porta aperta..così puoi sentirci ..ma è meglio se dormi, mi pare che tu abbia le borse sotto gli occhi..” Lui sapeva bene che non era vero “Ah.. e così c’è anche un bagno ..e magari una doccia ampia e accogliente”

“Molto accogliente. Accoglientissima” Lei scese dal letto e sparì dentro al bagno, mentre ancora rideva. Il rumore della acqua e i gridolini di gioia di suo figlio, furono come musica per Angel, ma la voce di Buffy lo commosse. Era la cosa più bella che avesse mai sentito. Lei canticchiava un motivetto sconosciuto e lui non ricordava di averla mai sentita cantare prima d’ora. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Buffy era felice ..null’altro contava. La sentì ancora che parlava con Connor. “Davvero da grande vuoi diventare un eroe come mamma e papà? Umm.. troppi eroi in famiglia ..non sarebbe meglio fare altro?..magari il medico.. no, eh? ..e la rock star?”


A tarda mattinata arrivarono anche gli altri, compresi Xander e Anya. Era domenica e il Magic Box era chiuso. Buffy fu felice che Angel dormisse ancora, perché sentire quei loro commenti, l’avrebbe ferito. Lui avrebbe sopportato in silenzio, come sempre. Buffy adesso sapeva che anche in passato, tutte le volte che Angel aveva taciuto, era stato per amor suo.

Quelli erano i suoi amici e lui li rispettava, sebbene loro non gli risparmiassero nulla. Parole che ferivano e facevano male, soprattutto quelle di Xander. Non poteva contare neppure sull’aiuto di Willow che con la mente pareva altrove.

Tara era tesa e lei non sapeva ancora cosa fosse successo fra loro durante il rituale. Adesso avrebbe voluto che Giles fosse qui. Gli amici di Angel invece, sembravano più sereni. Fred e Lorne erano raggianti e anche Cordelia non infierì, era stranamente taciturna. Forse era arrivato il momento di parlare con lei, ma non voleva farlo davanti a tutti.

Dawn insistette per prendere Connor. “Va bene, ma state qua in soggiorno. Su c’è Angel che dorme” Buffy sapeva che lui non aveva dormito la notte prima, per i troppi pensieri sul loro incerto futuro e non aveva dormito neanche la notte prima ancora, a Los Angeles, per il pianto di Connor ..e la notte appena trascorsa, beh.. non aveva dormito per ben altri motivi. Sorrise a se stessa “Ha bisogno di riposare” disse a Dawn e lei annuì. La guardò giocare con Connor e fu come se la vedesse per la prima volta, sembrava un'altra persona. Era assolutamente serena.

Dawn aveva sistemato Connor dentro la sacca, poggiandola sul tavolino del salotto e lei si era seduta per terra, mentre con i pastelli colorati disegnava delle scene per Connor. Poi le mostrava a lui e lui pareva capire le sue parole. Era evidente che fra loro ci fosse un legame affettivo. Sangue, pensò Buffy. Si, nelle vene di Dawn scorreva lo stesso sangue di Buffy, esattamente come Connor, era questo ad unirli. Doveva parlare con lei e dirle chi fosse realmente Connor. Non voleva che lo sapesse dagli altri, ma preferiva farlo con Angel accanto.

Fu raggiunta da Tara “Cosa è successo a Willow durante il rituale? Io so solo che lei ha..” Tara era tesissima “..ha attinto energia, invocando i poteri oscuri ..ha assaporato il potere totale. Durante il rituale non era se stessa. I suoi occhi, i suoi capelli erano.. neri. Ha assorbito forza da dove non avrebbe dovuto.. quella non era lei. Ho paura che perda il controllo di nuovo..”

“..e tutto questo per colpa mia” disse sottovoce Buffy “L’ha fatto per..” Tara capì che aveva frainteso le sue parole “NO. Il rituale non centra. Lei l’ha fatto per me. Credeva che io fossi in pericolo. Ha agito d’impulso, pensando che Spike e quei tipi là fuori avessero fatto del male a me. Ha agito per vendetta, per dolore, per rabbia e ho paura che possa accadere ancora”

“Tara, è meglio se per un po’ lasciate Sunnydale ..credo che Lorne abbia ragione. Dobbiamo informare Giles al più presto. Lo farò io..” Tara annuì visibilmente sollevata “Voi due siete stati bene? Angel come sta?” Nonostante fosse molto preoccupata per l’amica, Buffy sorrise a Tara.

“Sta bene ..si, siamo stati bene” Pensò di essere arrossita, ma a Tara doveva dirlo, aveva fatto così tanto per loro “Il rituale ha funzionato. Angel.. ora sta riposando.. non so dirti quanto vi siamo grati per ciò che avete fatto.. tu non hai idea di cosa significhi per noi.. Grazie Tara”

Tirò su col naso, non voleva piangere, ma era molto emozionata. Tara, felice di sentire le sue parole, scherzò per allentare la tensione “Dorme eh? immagino sarà stata una lunga notte”

Risero insieme, lanciandosi sguardi complici, poi sentirono Wesley che come sempre cercava di fare il punto della situazione. “Spike era lì con qualcuno che voleva Angel, e non sappiamo chi fossero. Willow ha detto che erano un uomo e una donna. Dobbiamo saperne di più”

Buffy era d’accordo. Dovevano saperne di più. Solo pochi minuti fa si era auto assegnata dei compiti urgenti, ripromettendosi di portarli a termine subito. Parlare con Cordelia. Dire a Dawn che Connor era il suo nipotino. Chiamare Giles per informarlo dell’arrivo di Willow. Scoprire per conto di chi avesse agito Spike. Erano tutte cose importanti ..e decise di cominciare dalla più facile. In effetti sentiva il bisogno di un po’ di sana e sporca lotta ..detto in parole povere ..non vedeva l’ora di menare le mani e di pestare qualcuno.

Era arrivato il momento di fare una visitina a Spike.

“Dawn, devo uscire un attimo ..se Connor avesse bisogno di..”

“Lo so ..se avesse bisogno di qualcosa.. chiamo Angel. Dove stai andando?”

“Non ha importanza. Torno subito”

“Chiamo Angel per cosa?” Lui era proprio dietro a loro e dal suo sguardo, Buffy capì che lui sapeva bene cosa voleva fare. Angel non era d’accordo e decisamente disapprovava. “Sicura che sia una buona idea? Non è meglio se ci andiamo insieme?” Si, avrebbe voluto andarci con lui, ma al momento Angel era troppo arrabbiato con Spike e poteva finire in un solo modo. L’avrebbe ucciso, e lei questo non lo voleva. Non senza sapere prima cosa fosse successo.

“Voglio solo sapere cosa ha in mente, so come trattare con lui”

Il bagliore oscuro negli occhi di Angel, le indicarono che forse non aveva scelto le parole giuste “Angel, so cosa hai in mente, ma non posso permettere che accada. Non sarebbe giusto ucciderlo, non adesso. Con quel chip è inoffensivo”

Angel scosse la testa, le sue mani chiuse a pugno non promettevano nulla di buono. Era furibondo.

“Inoffensivo? Forse volevi dire indifeso? Non mi pare che fosse così inoffensivo stanotte”

“Volevo dire che non può colpire nessuno”

“Può colpire te”

“Io posso difendermi”

Abbracciandolo, tentò di rassicurarlo “Il sole è troppo alto Angel, è meglio se vado da sola” Uscì subito dopo lasciandolo con un sorriso che voleva essere rassicurante, ma era evidente che lui non era affatto tranquillo. Lasciò comunque che lei uscisse da sola, come sempre non voleva fare pressioni, ma lui conosceva troppo bene Spike da sapere che era un abile manipolatore. Dopotutto era stato proprio lui ad insegnarli molte delle sue perversioni.

No, Angel non era affatto tranquillo e questo non sfuggì a Cordelia.

“Già finita la luna di miele? Cos’era quello? A me pareva un litigio”

Cordelia stava davanti a lui, porgendogli un bicchiere di sangue. La guardò distrattamente, poi guardò il bicchiere. Non aveva fame e la ignorò. Aveva altro a cui pensare. Scosse la testa guardando verso la porta chiusa dove Buffy era sparita solo l’attimo prima, ed era molto preoccupato. Non era gelosia. Non lo era affatto. Era seriamente preoccupato per lei.

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Capitolo 19
*** Parte 19 ***




 

Parte 19

 
Con un fragoroso botto, la porta della cripta si spalancò inondando l’ambiente di benefica luce solare. Uscendo dai cardini, cadde pesantemente a terra e solo allora Spike si rese conto di non essere solo. Si svegliò  imprecando e saltando giù di corsa, andò a rifugiarsi nella parte più in ombra. Un attimo dopo qualcuno l’aveva già sbattuto contro il muro, mentre lo teneva saldamente per il collo. Era la cacciatrice ed era molto arrabbiata.
 
“Dimmi per chi lavori, Spike”
 
Tentò di liberarsi, ma inutilmente “Cacciatrice? Non riesci proprio a starmi lontana a quanto pare. Che c’è? Capitan mascella non è stato all’altezza? Non dirmi che era qui solo per una sveltina. Se n’è già andato? Spero proprio che se lo inghiotta l’inferno”
 
Il pugno che arrivò gli fece sanguinare il labbro e il naso.
 
“Chi sono quei due e cosa vogliono da Angel?”
 
Si asciugò il sangue, leccandolo con la lingua mentre sghignazzava sarcasticamente. Buffy pensò che fosse uno spettacolo davvero disgustoso. “Ti ha mandato Angel? Ti ha chiesto di fare il lavoro sporco per lui? Oppure.. no aspetta.. forse non stiamo parlando di Angel. Ho visto che stavate giocando con la magia stanotte. Si tratta di Angelus, non è vero?”
 
Un raffica di pugni e calci lo colpì con violenza “Già, Angelus. E tu stavi per liberarlo. Cosa avevi in mente, Spike? Chi erano quei due? Credo che ti convenga parlare, non voglio sentire altre stronzate e vedi di essere convincente. Perché stavi liberando Angelus?”
 
Alzò le mani in segno di resa, ne aveva abbastanza e Buffy era davvero furiosa.
 
“Va bene, cacciatrice.. ti dirò tutto. Non so chi siano quei due. Io dovevo solo consegnargli Angel, ma ho cambiato idea quando ho visto Angelus.. poi è arrivata Willow.. Non so altro. Loro cercavano Angel e il bambino” Buffy abbassò la guardia, adesso era davvero preoccupata. Non voleva però che Spike capisse il suo stato d’animo. “Il bambino? Quale bambino?”
 
“Non so altro, lo giuro” Lei lo minacciò ancora “Quei due mi sono sembrati un po’ fuori di testa. So solo che odiano Angel più di me. Hanno parlato di Darla. Pensano che il marmocchio che sta a casa tua sia suo figlio. Hanno detto proprio così. Il figlio di Darla, la demoniaca cagna”
 
Buffy sentì la paura farsi strada in lei. “Casa mia? Che ne sai tu del bambino?”
 
Spike notò l’ansia nella sua voce, e la sfruttò a suo favore. Perché si preoccupava così tanto per quel moccioso? Chiunque fosse quel bambino, per Buffy e Angel era importante e non riusciva  a capire perché. Ricordò cosa avesse visto le ore prima del rituale e avvertì pericolo.
 
La notte scorsa, mentre spiava di nascosto, prima che Angel si accorgesse della sua presenza, l’aveva visto chinarsi sul bambino mentre l’accarezzava come un padre. Buffy, d’altro canto, si era comportata come una madre protettiva, e capì che questo poteva diventare un ostacolo per il suo rapporto con la cacciatrice. Se quel bambino rafforzava il suo legame con Angel, unendoli ancora di più, lui avrebbe perso la partita.
 
Non voleva rassegnarsi al nuovo ordine delle cose e rifiutò di credere che la loro storia finisse così. Lei doveva essere sua ad ogni costo. Angel non poteva darle ciò di cui Buffy aveva bisogno, perché solo lui comprendeva la vera natura della cacciatrice.
 
“Uccidere una cacciatrice non da soddisfazione, meglio scoparsele” Disse con rabbia.
 
Volle ricordare anche a Buffy cosa lei fosse veramente. Lei amava l’oscurità, e le piaceva farsi scopare dopo aver lottato con lui. La lotta e il sangue la eccitavano e lui l’amava per questo.
 
“È un bene che io possa colpirti, mi stavo giusto annoiando, avanti, so che ti piace”
 
Vedendo che lei non reagiva, si infuriò moltissimo, dimenticò il bambino e tutto il resto. Era consapevole che l’aveva persa per sempre, ma lui non era uno che mollava facilmente.
 
Colpì con rabbia “Non può finire così, non dopo tutto quello che c’è stato fra noi” Lei incassò il colpo e poi calciò con forza, facendolo cadere “Fra noi non c’è mai stato niente, ma hai ragione su una cosa. Non è finita, perché non è mai cominciata. Ora dimmi tutto quello che sai”
 
Si avventò contro lei, facendole perdere l’equilibrio. La bloccò a terra con il peso del corpo schiacciandolo contro il suo, mentre la teneva ferma per i polsi. “Morivo dalla voglia di un corpo a corpo con te, se capisci cosa intendo. So che ti ecciti quando combatti”
 
Lei tentò di liberarsi. Quel contatto, troppo simile all’atto sessuale, le faceva ribrezzo. Sentì che gli occhi si riempivano di lacrime, ma riuscì a trattenerle. Solo una cosa contava adesso. Suo figlio. Doveva proteggerlo ad ogni costo. Urlò con disperazione “Cosa sai del bambino?”
 
Spike aveva visto Connor e non le piaceva affatto. Adesso avrebbe voluto che Angel fosse qui.
 
Spike sentì qualcuno alle sue spalle che lo sollevava con forza. Sembrava come se una morsa d’acciaio avesse artigliato la sua carne. Urlò per il dolore. L’attimo dopo il suo corpo fu lanciato con violenza parecchi metri lontano da Buffy e andò a schiantarsi contro il muro. Fu quasi sepolto dai mattoni che gli crollarono addosso. Chiunque fosse stato a far questo, doveva essere molto forte o parecchio arrabbiato, visto che l’aveva sollevato senza sforzo, sbattendolo come fosse un fuscello. C’era solo una persona capace di fare questo. Angelus.
 
 
- C’è ne hai messo di tempo, pensavo non arrivassi più. Disse Buffy senza usare la voce.
 
- Ero qui fin dall’inizio, sono intervenuto solo quando l’hai chiesto. Stai bene? Rispose Angel.
 
- Sto bene. Spike sa di Connor. L’ha visto a casa, ma non credo sappia molto altro.
 
- Credo che ci abbia già detto tutto quello che sa. La persona con cui ha parlato è Holtz.
 
 
Spike era inorridito vedendo che quei due si facevano gli occhi dolci. Di nuovo. No, quello non era Angelus. Forse doveva rivedere la sua teoria ‘Buffy ama l’oscurità’, visto che pareva attratta da Angel come una falena dal fuoco. Lui aveva un anima e questo lo rendeva diverso.
 
Pensò che per il momento fosse meglio collaborare. In passato aveva già combattuto contro loro due. Insieme erano praticamente invincibili. Si, molto meglio averli come amici che come nemici. Si alzò a fatica e si avvicinò cautamente a loro.
 
“Angel, mettiamoci una bella pietra sopra per ciò che è successo stanotte, che ne dici? ..sai che Angelus può essere molto convincente ..non era mia intenzione tradirvi”
 
Angel era disgustato dalle sue parole. Possibile che non avesse un briciolo di dignità?
 
“Ed è per questo che volevi consegnarmi a quei due? Quanto ti hanno pagato, eh Spike?”
 
Si avvicinò ancora, sperando di convincerlo della sua buona fede. Spike sapeva che non poteva rimanere a Sunnydale senza la protezione della cacciatrice ed ora, che gli piacesse o no, Angel era tornato e doveva trattare anche con lui.
 
“No, niente soldi, lo giuro. Ho detto loro che l’avrei fatto anche gratis”
 
Si rese subito conto della gaffe e indietreggiò. Buffy perse la pazienza, non voleva sentire oltre “Andiamo, qua non c’è niente che ci sia utile. Abbiamo perso fin troppo tempo. Spike? Stai alla larga da casa mia. Se ti rivedo ancora nei paraggi, potresti pentirtene. Questo è già il secondo avvertimento ..fai in modo che non ve ne sia un terzo, perché sarebbe l’ultimo.”
 
Uscirono, lasciandolo solo ad imprecare “Maledetta. Non finisce qui, cacciatrice”
 
 
Tornarono a casa passando dalle fogne. Per tutto il tragitto, rimasero in silenzio. Anche le loro anime tacevano. A dire il vero, era stata Buffy ad interrompere il dialogo, chiudendosi dentro se stessa. L’anima di Angel continuava a parlare con lei, ed era certo che l’ascoltasse, ma lei non rispondeva ..e lui, come sempre, rispettò il suo bisogno di silenzio.
 
La teneva per mano, però ..e lei lo ringraziava in silenzio per quel muto piccolo contatto.
 
Sentiva il peso opprimente della colpa. Aveva permesso che lei e Spike si spingessero fino al punto di non ritorno, ora doveva pagarne le conseguenze. L’avevo illuso, dandogli false speranze, facendogli credere chissà che e adesso Spike l’avrebbe tormentata, ricordandole con la sua sola presenza, lo squallore di ciò che vi era stato fra loro.
 
Non serviva a niente pestarlo a morte. Neanche minacciarlo serviva, quella colpa non poteva cancellarla. L’avrebbe portata dentro per sempre, come un marchio d’infamia.
 
Imboccarono l’ultimo tunnel, e Angel si fermò incapace di andare oltre. Non sopportava di vederla così. Aveva il viso pieno di lividi, un sopraciglio spaccato, sangue rappreso sulla fronte. Intorno alle labbra il sangue colava ancora, per un taglio più profondo degli altri.
 
La inondò di un infinità di piccoli baci, ricoprendo ogni parte del suo viso. Baciò delicatamente ogni ferita, ogni taglio. Lavò via ogni goccia di sangue, ogni lacrima. Leccò il sangue dalle sue labbra, e poi la baciò mentre sussurrava parole rassicuranti.
 
“Non sei sola”
 
“Lo so, Angel.. è solo che..”
 
L’abbracciò, stringendosi a lui per ritrovare la sua forza.
 
 
Perché può colpirmi? Io non riesco a capire, Angel. Il suo chip funziona, ma..
 
Tu lo sai perché. Sei tu a permettere che accada e solo tu puoi porvi fine.
 
 
Aveva aperto ancora la sua anima ad Angel e già il peso pareva più sopportabile. Aveva anche consapevolezza del significato delle sue parole, perché le sentiva vere. Sapeva che lui aveva ragione, ma ancora non le comprendeva totalmente. Doveva però affrettarsi, perché vivere con quel peso dentro stava diventando insostenibile.
 
Non era più il fatto che si sentisse sporca o indegna d’amore, non era più questo. La verità era, che lei si sentiva in colpa verso Spike, come se avesse un debito in sospeso con lui, e in qualche modo sapeva che avrebbe dovuto fare i conti con questo, presto o tardi.
 
Era il prezzo da pagare per poter stare in pace con se stessa.
 
Lui le tolse una pagliuzza dai capelli e lei sorrise con amarezza “Devo avere un aspetto orribile” La baciò ancora “Ti sembro inorridito? Io trovo che tu sia bellissima, invece”
 
Mano nella mano ripresero il cammino verso casa. “Avevi ragione, non sarei dovuta andare da sola” Angel non rispose, per oggi ne aveva abbastanza di Spike. Dirottò l’attenzione altrove.
 
“Abbiamo in programma qualcosa per stasera? Potremo andare da qualche parte, anche se..” 
 
“Holtz..?”
 
“Già. Ci ha trovato.. non credo sia il caso di farci vedere tanto in giro”
 
“Come fai a sapere che era lui quello di cui parlava Spike?”
 
“Ha definito Darla ‘demoniaca cagna’ Holtz ha usato altre volte quella frase.. è lui sicuramente”
 
“Dobbiamo avvertire subito gli altri. Da adesso in poi Connor starà sempre e solo con noi. Se sarà necessario ci daremo il cambio. Ma dovrà essere sempre presente uno di noi due. Non mi fido di nessuno. E quando dico nessuno, intendo proprio nessuno”. Disse Buffy
 
Angel si sentì gelare. Si fidava ciecamente dell’istinto di Buffy, e dalle sue parole comprese che lei presagiva pericolo non solo da Holtz, ma anche da qualcuno vicino a loro. Si guardarono solo per un attimo e corsero verso casa con il cuore in gola.
 
“Passo dal tunnel che da sulla cantina” Urlò Angel “Va avanti. Corri.. tu arriverai prima di me”
 
Buffy si precipitò dentro casa come una furia ..e Connor era lì che sorrideva a Dawn. Lo prese in braccio stringendolo fra le sue braccia, mentre tentava di nascondere la paura. Un attimo dopo Angel era accanto a loro. Abbracciandoli, chiuse gli occhi e sospirò di sollievo.
 
“Che succede?” chiese Lorne
 
“Siete così spaventati, come se vi avesse inseguito qualche orribile fantasma..”

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Capitolo 20
*** Parte 20 ***


Parte 20

Buffy notò l’assenza di Xander e Anya. Anche Willow e Tara, non erano a casa. Ma al momento era più preoccupata per Holtz e si rese conto che lei non sapeva neppure che faccia avesse. Né lei, né il gruppo di Sunnydale, a parte Willow. Intanto Angel informava gli altri.
 
“Holtz è a Sunnydale, quindi massima allerta. Non sappiamo ancora cosa vuole esattamente, ma sicuramente Connor è il suo obiettivo principale. Non vuole più solo me, se così fosse, avrebbe già fatto la sua mossa..”  Fred concordava con lui.
 
“È vero. Era pronto ad ucciderti con tanto di balestra carica puntata contro te. Era pronto ad uccidere tutti noi, lanciando la bomba dentro al bar di Lorne. Ma quando ha visto il bambino, deve aver cambiato i suoi piani. Ha abbassato la balestra lasciandoci passare indisturbati”
 
“Quindi.. il fatto di essere a Sunnydale non cambia niente” disse Cordelia “Siamo esattamente nella stessa situazione di prima. Solo che qui è più difficile nascondersi, questa è una cittadina piccola, mentre Los Angeles offrirebbe maggiori possibilità. Possiamo tornare a casa anche subito. Aspettiamo il tramonto, infagottiamo Connor per benino e partiamo..”
 
Angel cercò di capire cosa ci fosse di sbagliato in lei. Era stata sempre così insensibile, oppure era lui che ora la vedeva con occhi diversi? Non faceva che contrastare ogni cosa, anche la più piccola e questo lo rattristava molto. “Cordelia, se non vuoi stare qui, non starci. Non sei obbligata. Ma non credo che Holtz si fermerà. Mi ha trovato viaggiando attraverso il tempo. Ti è ben chiaro questo o devo ricordarti che lui viene dal passato? ..e su Connor, se non ti dispiace, decido io.. lui non si sposta da qui..”
 
“Ok.. dicevo per dire ..rilassati, non volevo sminuire il pericolo. Ok.. Holtz è una minaccia, ma questo cosa cambia? È una minaccia qui come lo è anche a L.A. ..tanto vale tornare a casa. A meno che.. tu non abbia altre ragioni per voler restare qui.. ma che non centrano molto con la missione.. e non centrano neanche con Connor ..la tua missione è a Los Angeles..”
 
Angel la guardò con amarezza. Sembrava un'altra persona, diversa dall’amica che conosceva e con cui, negli ultimi tre anni, aveva condiviso così tanto. Sentì gli occhi di Wesley puntati su lui, sembrava preoccupato. Guardò verso Gunn e Fred e anche loro parevano avere problemi verso l’atteggiamento ostile di Cordelia. Lorne invece era tranquillo, fece un gesto con la mano, indicandogli di lasciar correre, come a voler dire che era solo una cosa passeggera.
 
Buffy, approfittando dell’assenza di Willow, Tara, Xander e Anya, pensò fosse meglio lasciarli un po’ da soli. Forse avevano bisogno di parlare con Cordelia e la sua presenza poteva essere un ostacolo. Prese il bambino in braccio, chiedendo a Dawn di seguirla. “Vuoi vedere come cambio il panno a Connor?” Angel la guardò salire le scale, le sorrise. Anche questo era amore, rispettare gli spazi dell’altro era anch’esso una forma d’amore. Lui non pensava affatto che la presenza di Buffy potesse disturbare, tutt’altro.. ma capiva perché lei l’avesse fatto.
 
“Non metteteci un secolo, però”
“Torniamo subito”
“Fra un po’ strillerà, è l’ora del biberon”
 
 
Buffy informò sua sorella, su quanto stesse accadendo, ricordandole ciò che le aveva detto un infinità di volte. “Dawn, ci sono delle persone che vogliono fare del male a Connor. Dobbiamo stare attenti a non far entrare nessuno a casa. Probabilmente sono umani, non sarà sufficiente negare loro l’invito, come per i vampiri. Non aprire a nessuno se non ci siamo io e Angel vicino. È molto importante questo, Dawn. Dobbiamo proteggere Connor ad ogni costo.”
 
“Chi potrebbe voler fare del male ad un bambino così piccolo? Ho sentito Angel e Fred parlare del tipo con la balestra, quello che viene dal passato, ho capito che è un vecchio nemico di Angel, ma se è umano..” Buffy la guardò con occhi severi “È uno psicopatico, Dawn”
 
 
Intanto in soggiorno continuavano a discutere. Wesley tentò di spiegare a Cordelia il suo punto “A Los Angeles la W&H costituisce un pericolo non proprio trascurabile, direi ..tutt’altro. Io ho più paura di loro che di Holtz. Ieri mattina qualcuno mi seguiva. Mentre andavo al Magic Box, poche ore prima del rituale, c’era qualcuno che spiava ogni mio spostamento..”
 
“Giusto. Il rituale” lo interruppe Cordelia “Vogliamo parlarne? Mi pare che ci siamo un tantinello distratti con questa cosa del rituale. All’improvviso è diventata la nostra priorità, o meglio.. la vostra unica priorità. Senza dimenticare che abbiamo rischiato grosso, tutti quanti. Per favore, Wesley, perché vuoi ricordarmelo? Avevo quasi dimenticato la paura che ho provato.”
 
In quel momento arrivò Buffy, giusto in tempo per sentire le ultime parole di Cordelia. Tornò sui suoi passi tentando di risalire le scale, ma Angel le corse incontro, bloccandola. La prese per mano, poi sorrise a Dawn “Fra un po’ strilla.. Tre-Due-Uno..” e Connor cominciò a piangere
 
Dawn e Buffy risero “Ma come facevi a saperlo?” chiese Dawn “Posso sentire il suo respiro ..diventa più veloce. Inoltre, prima di piangere, fa una piccola smorfia con il naso per prendere aria e infine arriccia le labbra.. se guardi con attenzione, puoi vederlo anche tu”
 
Dawn era affascinata per come Angel raccontava le cose. “Ok.. ci starò attenta” Prese i suoi fogli da disegno e corse in camera a studiare “Se volete, dopo lo tengo un po’ su da me.”
 
 
Angel e Buffy in cucina preparavano il biberon. “Angel? Cordelia ti ha fatto una domanda.. non sarebbe meglio rispondere?” Lui continuò ad armeggiare tra i fornelli, senza scomporsi “Si, lo so, è solo che.. non mi va di risponderle.. perché non mi è chiaro il motivo della sua domanda.. e comunque c’è Wesley che..” Buffy notò un po’ di amarezza nella sua voce.
 
 
“Cordy, il rituale era una priorità assoluta, invece. Se avessimo aspettato ancora, il sangue di Darla sarebbe stato inutilizzabile. Non c’era altro tempo. Dovevamo farlo subito” Rispose Wesley, alzando un po’ la voce. Cordelia però, non sembrava cogliere il punto essenziale. “E allora? se il sangue di Darla era inservibile, pazienza. Il rituale non si poteva più fare, ok.. ma non sarebbe stata la fine del mondo, giusto?”
 
Wesley, ma anche gli altri, erano allibiti, possibile che fosse così ottusa? “Pensaci, Cordelia. Non avevamo altro modo per procurarci il suo sangue. Ti rendi conto che avremmo perso per sempre la possibilità di liberalo dalla schiavitù della maledizione? Angel avrebbe dovuto vivere portandosi addosso questo peso. Non è certo un bel vivere e non capisco la tua ostinazione”
 
“Avanti, Wes.. lo sappiamo bene come stanno le cose. Bastava stare lontano dalle tentazioni e tutto era ok. Angel ha vissuto benissimo anche prima del rituale, quindi non vedo tutta questa urgenza. Si, d’accordo.. viveva come un eunuco, ma è sempre riuscito a controllarsi. Nessuna donna può tentarlo ..a meno che non si tratti di ..lasciamo perdere. Ora sarà distratto e dimenticherà la missione ..esattamente come ha fatto quando era ossessionato da Darla..”
 
 
Angel guardava Connor mangiare in braccio a Buffy, ma in realtà non lo vedeva. Lo sguardo verso il basso, fissava un punto indefinito e avrebbe voluto essere lontanissimo da lì. Le parole di Cordelia lo rattristavano molto. Non era arrabbiato con lei, era solo deluso e amareggiato.
 
Sentì la mano di Buffy che gli sfiorava il viso e sollevò lo sguardo verso lei.
 
“So come ti senti. Spesso, sono proprio quelli che ci sono più vicini a ferirci. Forse non ne sono neppure consapevoli ..ma fa male lo stesso, lo so bene”
 
Le sorrise, ma l’amarezza non era andata via “A volte mi chiedo se non siamo noi ad essere inadeguati.. forse chiediamo troppo alle persone che ci stanno accanto.. forse non possono comprendere, perché per quanto tentino, il loro mondo è comunque diverso dal nostro. Sono persone normali, speciali sicuramente ..ma normali. Nessuno può capire cosa significhi essere la prescelta che vive sapendo che la morte può arrivare in ogni momento ..come nessuno può capire cosa vuol dire vivere in eterno.. come nel mio caso. Ma l’amarezza resta.. lo so..”
 
“Credo che tu abbia ragione. Cordelia, ma anche Xander, non riescono ad andare aldilà dell’ovvio. Penso sia un modo per proteggere se stessi dal dolore. Io e te, infondo abbiamo sempre saputo di essere soli. Eroi.. Campioni.. certo, ma siamo soli.”
 
“Non più. Noi siamo stati fortunati. Stiamo insieme ..e ora abbiamo lui.. e non tutti sono insensibili come Cordelia e Xander..”  La voce di Fred, catturò ancora la loro attenzione.
 
 
“Non capisco quale sia esattamente il tuo problema, Cordelia, ma ho difficoltà a seguire la tua logica e non capisco cosa centri Darla. Sono due situazioni completamente diverse..” Disse Fred pacatamente “Fred, tu non c’eri quando Angel ha perso la testa per Darla..” continuò Cordelia “È vero, Cordy. So di essere l’ultima arrivata, e non conosco molto di voi.. ma so che Wesley lavorava da anni a quel rituale perché sapeva che per Angel era importante. E aveva ragione. Io sono felice per Angel, nessuno dovrebbe vivere in quel modo. Ci pensi? Lui era un uomo che poteva avere qualsiasi cosa, ma non l’amore. È terribilmente triste vivere così ..e lui potrebbe vivere per mille anni, ma senza il rituale, sarebbe stato sempre solo..”
 
“Angel non era solo. Aveva noi. Eravamo la sua famiglia. Aveva una missione” sbottò Cordelia
 
Gunn si alzò, prendendo la giacca. Tutti questi discorsi per lui erano insensati, preferiva stare fuori. Molto meglio fare una passeggiata. Sunnydale cominciava a piacergli e comunque, era meglio dare un occhiata in giro. Holtz doveva pur nascondersi da qualche parte.
 
“Beh.. io c’ero quando è arrivata Darla. Se non ricordo male, fra le tante altre cose, avevamo anche paura di un possibile ritorno di Angelus. Con il rituale questo pericolo è scongiurato? Bene.. a me sta bene. Non mi piaceva tanto l’idea di lavorare per un vampiro, che poteva diventare uno psicopatico. Ora Angelus non può più tornare? Direi che questo va bene..”
 
Prima di uscire si affacciò in cucina, rivolgendosi ad Angel  “Vado a dare un occhiata in giro” Anche Fred preferiva chiudere la conversazione “Aspetta Charles, vengo con te”
 
Angel annuì “Ragazzi, state attenti e.. grazie per.. state attenti, ok?”
 
 
Gunn e Fred erano sempre più affiatati. Già a Los Angeles, Wesley aveva notato che passavano molto tempo insieme e questo lo disturbava parecchio. Era innamorato di Fred, anche se non aveva ancora trovato il coraggio di dirlo a lei e cominciò a sentire un po’ di gelosia verso Gunn. Come sempre accadeva, fin da giovanissimo, quando si trovava di fronte alle difficoltà amorose, si tuffava nei libri e questa volta le cose non erano diverse.
 
“Angel? sto andando in libreria, devo acquistare alcuni volumi..” Buffy rise pensando che gli Osservatori parevano fatti in serie “Altri libri? a casa di Giles non ve ne sono abbastanza?” Wesley abbozzò un sorriso “Questi sono libri particolari, Buffy.”
 
Anche Lorne li salutò, dicendo che aveva alcuni contatti fra i demoni qua a Sunnydale “Chiedo un po’ in giro, magari qualcuno sa qualcosa su Holtz.” Angel era bloccato dal sole e non poteva fare molto, ma quella di Lorne era una buona idea “Prova da Willy, è un demon bar” Lorne sorrise “Lo so pasticcino, ho molti contatti anche a Sunnydale. Non è certo il Caritas, ma conosco chi frequenta quel locale. Sono gli stessi mie clienti, i demoni sono abitudinari.”
 
Buffy portò su Connor. Si era addormentato fra le sue braccia. Accadeva sempre ogni volta che finiva di mangiare, lui spostava la testa di lato, poggiandola sul suo seno e si addormentava sereno. Questa per lei era una cosa estremamente appagante. Lo posò nella culla coprendolo bene e quasi percepì un senso di vuoto. Quando lo teneva in braccio, si sentiva tutt’uno con lui, come se fosse un estensione del suo corpo. Rimase a guardarlo per un po’. Il suo bambino era bellissimo, per un attimo ebbe l’impressione che lui fosse stato sempre lì con lei, invece era entrato nella sua vita solo pochi giorni prima. Uscì in punta di piedi, dopo averlo baciato delicatamente. “Sogni d’oro, amore” Scese le scale. Sentì la voce di Cordelia, si pentì subito di non essere rimasta a guardare suo figlio ..e lei non aveva la pazienza di Angel
 
“E ora dove vanno tutti quanti? Mi stanno evitando? Stanno evitando ME? me.. io.. me..”
 
Cordelia era furiosa, oltraggiata, e schiumava rabbia. Ma era pronta a contrattaccare alla prima occasione. Doveva solo spingere un pochino di più. Avrebbe convinto Wesley a tornare a Los Angeles, gli altri poi avrebbero seguito a ruota. Wesley era il capo e lei puntava proprio su questo. Secondo lei, Wes gongolava per aver preso il comando della ‘Angel Investigation’, era stata proprio lei a spingerlo a prendere il posto di Angel. Quindi doveva solo far leva sul suo ego, per averlo di nuovo come suo alleato. Chi mai vorrebbe perdere un posto di capo? Non di certo lui, ambizioso com’era. A Sunnydale, infondo, Wesley non era che un signor nessuno.
 
“Pare proprio di si. Ti stanno evitando. Chissà perché? Ma non sarà perché tu stai evitando loro, rifiutandoti di ascoltarli?” La voce di Angel, apparentemente calma, lasciava trasparire invece un velato minaccioso sarcasmo, misto ad amarezza e tristezza. Una miscela esplosiva, pensò Buffy. Solo chi lo conosceva bene poteva cogliere quelle sfumature nella sua voce e Buffy lo conosceva bene. Beh, forse anche Angel non aveva poi così tanta pazienza, dopotutto.
 
Buffy andò in cucina. Preparò qualcosa con quel poco che era rimasto in frigo e chiamò Dawn, che preferì mangiare in camera sua. “Se finisco di studiare entro un ora, poi potrò uscire? La madre della mia amica oggi fa le frittelle. È domenica.. per favore..” Lei annui, nonostante temesse che potesse accaderle qualcosa  “Va bene, ma dammi il loro numero di telefono”
 
Non le piaceva molto che Dawn mangiasse in camera. Sorrise, pensando a quando avrebbe dovuto affrontare l’adolescenza di Connor. Spero che tu non somigli a tua zia, tesoro. Sentì le voci provenire dal soggiorno, e si rese conto che in fondo era meglio che Dawn non fosse lì.
 
 
“Angel, sto solo cercando di ricordare a tutti quanti, che abbiamo dei compiti da svolgere. Tu forse non riesci a vederlo, perché sei accecato da.. dalle tue storie, ma ti stai allontanando dalla missione, di nuovo.. e io voglio aiutarti a ritrovarla. Non è quello che ho sempre fatto?”
 
 
Buffy non voleva interrompere Angel e Cordelia. Scaldò un po’ di sangue per Angel e preparò dei toast. Uno anche per Cordelia, magari se ha la bocca piena, la smette di vomitare veleno, pensò Buffy. Preparò anche un po’ di macedonia, voleva farla assaggiare ad Angel. Ma sì, mettiamoci anche del miele.. chi vincerà? Miele contro Veleno ..mettiamocene un po’ di più.
 
 
“La mia missione? E quale sarebbe la mia missione? Sentiamo. Tornare a Los Angeles? Pensi che sia una questione di territorio? Questo può essere vero per Gunn, ma non per me. Il male è ovunque, Cordelia. Non è detto che staremo qui per sempre. Ma per ora le cose stanno così, non sei costretta a rimanere, e questo vale anche per gli altri. Non posso costringervi a stare qui controvoglia. So che non ami Sunnydale, posso capirlo questo, e non pretendo che tu capisca le mie ragioni, né che tu debba sacrificarti per la mia missione. Sei libera di andare anche subito. Nessuno è insostituibile.”
 
 
Buffy intanto, tagliava a dadini un pezzetto di pera. Adesso lo ricatterà con le visioni.
 
 
“Le Forze dell’Essere ti hanno contattato a Los Angeles. Mi pare chiaro che è lì che devi..”
 
 
No, mi sono sbagliata, non ha parlato delle visioni. Strano, però.
 
 
“Tu credi di sapere tutto di me, non è vero? Invece ti sbagli, Cordelia. Le Forze dell’Essere mi hanno contattato per la prima volta a New York, indicandomi quale fosse la mia missione. Mi hanno condotto a Los Angeles, davanti ad una scuola e..”
 
 
..e avevo una minigonna da sballo. Mi sa che ci metto anche una spruzzata di succo d’arancia.
 
 
Angel si voltò verso la cucina e tornò il buon umore. “Serve aiuto?” Chiese ridendo “No. Ho finito ..è pronto” Portò tutto in soggiorno, sorrise a Cordelia, che non la degnò di uno sguardo.
 
“Visto? Ti hanno contattato a New York, ma la missione era a Los Angeles” Certo che è dura, eh? pensò ancora Buffy. “Toast per me e Cordy, sangue per Angel ..e c’è anche la macedonia” Si sedette sulle ginocchia di Angel e porse il piatto a Cordelia, che lo prese distrattamente, catturata dal loro atteggiamento. “Quindi.. è ormai ufficiale, voi due state di nuovo insieme”
 
Non risposero, ma il loro silenzio era molto eloquente. Seduti sul divano di fronte a lei, Angel sorseggiava tranquillamente il suo sangue, e con l’altro braccio cingeva la vita di Buffy, mentre lei era poggiata sulla sua spalla ed era rilassatissima. Cordelia pensò che fosse un gesto molto intimo. Ricordò i tempi del liceo, ripensò a quante volte li aveva visti così vicini nelle loro serate al Bronze. Sicuramente avevano anche già sperimentato il rituale, e a quanto pareva, sembrava aver funzionato. La maledizione non era più un ostacolo. Avrebbe dovuto essere contenta per loro. Lei però non ci riusciva, anzi vederli così in intimità, la infastidiva molto.
 
“È buffo, lo so ..ma solo ora mi viene in mente che non molto tempo fa, Angel si vergognava di bere sangue davanti agli umani. E ora guardalo lì, tranquillo e sereno, a sorseggiare come se fosse la cosa più naturale del mondo. Deve ringraziare me per questo..”
 
“No, non è vero ..non mi vergognavo affatto, era.. una forma di rispetto per voi.. è diverso, Cordelia. Vedere qualcuno che beve sangue, può essere una cosa disgustosa, e..”
 
“Avanti, Angel, tu lo sai che ho ragione, nessuno ti conosce meglio di me. Buffy.. devi sapere che più di una volta ho preparato personalmente il sangue per Angel ..a lui piace se ci metti anche un pochino di cannella. Ti dico questo, perché immagino che ora sarai tu a farlo al posto mio. Un pizzico di cannella. Non dimenticarlo”
 
Cannella? Pensò Buffy. Ma non appena sentì Angel, ridacchiò. Ah ecco, mi pareva strano
 
“Una volta, Cordelia. Solo una volta hai preparato il mio sangue e solo perché eravamo bloccati a casa tua, visto che la W&H aveva fatto saltare in aria la nostra sede. E la cannella NON mi piace.. quella volta NON ho bevuto, perché il sangue sembrava andato a male. Era sgradevole.. era pieno di coaguli.. per favore, perché mi hai ricordato questa cosa.. era disgustosa..”
 
Buffy guardò l’espressione indignata di Cordelia e faticò a non ridere. Un pochino le ricordava la faccia buffa di Xander “Angel, non è carino da parte tua, lei voleva solo fare una gentilezza” Cordelia sgranò gli occhi e la guardò in cagnesco “Ma per favore..”
 
Buffy pensò che fosse meglio lasciar perdere, anche se Cordelia aveva di nuovo esagerato con le parole, ma in fondo da lei non si aspettava niente di diverso “Macedonia?” Porse le coppette ad Angel e Cordelia e ne prese una per sé.
 
“Ma questa cosa ..è veleno, tu.. TU vuoi avvelenarmi” Urlò Cordelia tossendo rumorosamente.
 
“Veleno? Nooo, giuro.. questa cosa.. in realtà doveva contrastare il veleno..” Si difese Buffy che guardò verso Angel, ma anche lui pareva non gradire la sua macedonia “..ci hai già provato anni fa con quell’orrida limonata a scuola. Avevi completamente dimenticato di mettere lo zucchero. Tu proprio non sai dosare la dolcezza, eh? ..questa cosa.. è..”
 
“..melassa” Angel rideva per la faccia buffa di entrambe “Si, mi ricorda la melassa che preparava mia madre, ma questa è.. molto, molto più dolce.. tanto dolce da..” Si alzò, prese la coppa dalle mani di Cordelia e corse in cucina “..da?” chiese Buffy preoccupata, poi vide Angel che svuotava le coppe nel lavandino “d’accordo.. forse avrò un po’ esagerato con il miele..”
 
Angel tornò con un bicchiere d’acqua per Cordelia, che ancora tossiva “Va bene, mi arrendo. Come cuoca non sono un granché” guardò Angel e risero insieme. “Buffy, era immangiabile. Credimi ..ci ho provato, ma.. era davvero troppo dolce” Infine risero tutti e tre, quando Angel ricordò la torta al cioccolato che aveva preparato Cordelia, anni prima. “È riuscita a corrodere persino un rarissimo e antichissimo pugnale. Wesley era furioso ..il pugnale era suo”
 
Sembrava che le tensioni, almeno per ora, fossero sotto controllo. In quel momento si affacciò Dawn “Angel? Connor sta facendo quella cosa.. quel musetto da coniglietto.. penso stia per piangere..”  Corse su e Buffy lo seguì “Coniglietto?” Anche lei voleva vedere il musetto di suo figlio, ma fu delusa. Angel arrivò giusto un attimo prima che cominciasse a piangere, lo sollevò dalla culla e per un attimo dimenticò il resto del mondo. Sarebbe rimasto ore a guardarlo.
 
Angel si sedette sul letto. “Sto un po’ con lui” disse sottovoce. Buffy annuì, salutandolo con un bacio veloce “Esco a comprare qualcosa, vedo se Cordelia ha voglia di fare un giro. Magari stasera possiamo cenare tutti insieme. Ieri a pranzo è stato bello..” Lui sorrise e a Buffy non sfuggi quella risatina che tentava di nascondere.
 
“D’accordo, ho capito.. cucini tu, niente macedonia” 
 
Tornò subito da Cordelia, non voleva che pensasse che la stessero ignorando, perché non era affatto così “Ti andrebbe di accompagnarmi a fare un po’ di spesa? C’è un posto aperto anche la domenica.” Ci pensò su un attimo e accettò “Ma tu dici proprio al Super Market?” Buffy aggrottò la fronte “Beh, il frigo è vuoto e devo metterci dentro qualcosa. Dubito che nelle boutique o nei negozi di scarpe vendano qualcosa di commestibile. Ma se facciamo in fretta, nessuno ci vieta di guardare anche altro ..e poi stasera possiamo cenare tutti insieme..”
 
Era arrivato il momento di parlare con Cordelia. Voleva capire perché fosse così ostile. Era ben consapevole che solo pochi minuti prima, lei aveva fatto di tutto per ferirla. Le aveva fatto capire, non tanto velatamente, che lei e Angel erano diventati molto intimi e che lei conosceva cose di Angel che Buffy ignorava. Più o meno palesemente aveva anche detto che Angel, a Sunnydale, si vergognava di nutrirsi davanti a lei, mentre a Los Angeles era più sereno perché lo facevano sentire a suo agio. Cordelia però dimenticava che Buffy aveva nutrito Angel con il suo stesso sangue, per salvarlo dalla freccia avvelenata di Faith, e Buffy aveva rischiato la sua vita per lui. Ma far comprendere questo a Cordelia non era un impresa facile. In oltre, aveva detto chiaramente che la riteneva responsabile per allontanare Angel dalla sua missione.
 
La sua era solo paranoia o c’era d’altro? Era arrivato il momento di scoprirlo.

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Capitolo 21
*** Parte 21 ***



Parte 21
 
Infondo, fare quel giro per negozi, non era stato poi così spiacevole. Non avevano acquistato quasi nulla, perlopiù avevano guardato qua e là. Buffy soprattutto, si era limitata ad osservare le vetrine. Dopo aver pagato macellaio, lattaio e tutto il resto, non era rimasto granché delle sue finanze, ma era comunque stato piacevole. Non era riuscita a parlare con Cordelia. Troppe distrazioni. Troppi commenti su scarpe e vestiti alla moda. Troppe parole prive di profondità.   
 
..ma soprattutto, non vi era riuscita, perché non sapeva da dove cominciare.
 
Cordelia l’aiutò a sistemare le buste in macchina e fu sorpresa quando le chiese “Guidi tu?” Prima di uscire di casa, aveva suggerito che fosse meglio andare in macchina, e così avevano preso l’auto di Angel. Lei sosteneva che non servisse chiedergli il permesso “È solo l’auto di Angel, lui non si scoccia per queste cose. A Los Angeles, la prendo spesso” Buffy si era sentita a disagio, proprio come adesso. Sembrava che Cordelia considerasse quell’auto come fosse sua. Sua e di Angel, visto che continuava a rimarcarlo. “No, meglio se guidi tu”
 
Arrivando a casa, vide che le luci erano spente, pareva non ci fosse nessuno. Probabilmente Dawn era dalla sua amica e gli altri erano ancora fuori. Salì in camera, aveva bisogno di vedere Angel e Connor. Entrando e facendo pianissimo, li trovò addormentati l’uno vicino all’altro. Aveva un bel dire quel pediatra, sul non viziare i bambini. “Niente lettone con mamma e papà”. Buffy rise ricordando le sue parole e rispose inconsciamente. Neanche se mamma e papà sono la Cacciatrice e il Vampiro con l’anima e Connor sarà sempre e per sempre il loro unico figlio perché non potranno mai più averne un altro neppure se campassero altri diecimila anni?
 
Rise ancora, pensando che forse, se si metteva d’impegno, riusciva a battere Fred, in velocità di pensiero. Tornò giù e trovò Cordelia che sistemava la spesa. Ancora una volta la stupì.
 
Indicò una scatola, sorridendole “Questo?” Buffy voleva davvero parlare con lei ed era un pochino nervosa “Freezer” rispose distrattamente. “Ti manca tua madre, vero?” Lei annuì, ma non voleva parlare di questo “Cordy.. ti andrebbe un po’ di gelato?”
 
Si sedette, pensandoci su “Ma si, ci andrà tutto sui fianchi, ma con un po’ di moto..”
 
Panna, cioccolato ..e silenzio. Erano a disagio ..e Cordelia priva di parole, metteva quasi paura.
 
Buffy guardava la giovane donna seduta di fronte a lei e si rese conto che Angel aveva ragione. Cordelia era cambiata. Non era certa che fosse un cambiamento in positivo, ma sicuramente c’era qualcosa di diverso in lei. Dietro la sua aria da perenne ragazzotta superficiale, sembrava nascondersi un'altra persona. Ecco, il punto è proprio questo, pensò Buffy. Perché Cordelia nascondeva quella parte di sé? Lei si comportava come se quella parte non le appartenesse, come se lei stessa non si riconoscesse. Pareva che si vergognasse  di essere cambiata. Ad un osservatore disattento sarebbe apparsa la stessa di sempre, mancava però la spensieratezza di un tempo. Cordelia aveva conosciuto il dolore e questo l’aveva fatta maturare. Non che vi fosse nulla di speciale in questo. Tutti gli esseri umani, presto o tardi, dovevano crescere. Confrontarsi con il dolore era una tappa obbligata. Il dolore era un potente veicolo, che ti conduceva dritto dritto nel mondo degli adulti e senza neppure chiedere il permesso.
 
Per Buffy era stato così da sempre. Attraverso la sofferenza era cresciuta moltissimo. La sua adolescenza, a differenza di Cordelia, fu di breve durata. Ripercorse mentalmente i suoi ultimi anni a Sunnydale, rendendosi conto che il dolore era l’unica costante della sua vita. La sua chiamata come Prescelta, sulle cui spalle, gravava il peso del destino del mondo. Il dover anteporre la missione all’amore, che la costrinse ad uccidere l’uomo che amava. La solitudine, dopo la sua partenza per Los Angeles. La morte di sua madre. La stessa sua morte. Ovunque guardasse, vi era dolore. Anche adesso, anche in questo momento felice della sua vita, c’era sempre qualcosa o qualcuno, che si frapponeva fra lei e la realizzazione dei suoi sogni.
 
Diventare madre, era qualcosa di così straordinaria, che non si era mai neppure concessa il lusso di sognare una simile eventualità, tanto le sembrava irrealizzabile. Invece era accaduto e ora aveva il terrore folle che qualcosa di brutto potesse accadere a suo figlio. Il solo pensiero di perdere Connor la terrorizzava e il pericolo era più che reale. Si, il dolore era una costante nella sua vita. Anche per Cordelia era stato così? Si chiese come lei vivesse tutto questo.
 
“Cordelia.. ho bisogno di parlare con te.. non so da dove cominciare, ma..”
 
“Non ho più le visioni” La voce di Cordelia era priva di emozione, Buffy si spaventò sobbalzando nella sedia. “Buffy, non interrompermi, per favore” In realtà lei non aveva aperto bocca, ma fece un cenno con la mano, indicandole che aveva tutta la sua attenzione.
 
“L’ultima visione è stata prima della nascita di Connor. Ho visto Darla. Non riusciva a farsi passare tutta quella fame. Ti ho detto che mi ha morso? La sua fame era insaziabile, cercava vittime giovani, soprattutto bambini. Grazie alla mia visione, Angel l’ha raggiunta e ha capito che la cosa che stava dentro Darla, era umano.”
 
“La cosa che stava dentro Darla?” Buffy cominciava ad essere infastidita. Si chiese se sceglieva le parole per voler ferire deliberatamente, o se invece no. “Stai parlando di Connor”
 
“Sto parlando della mia ultima visione. Angel stava per uccidere Darla, ma quando ha sentito il battito cardiaco di Connor, ovviamente non ha potuto. La gravidanza la stava facendo impazzire, cioè.. pazza più del solito, intendo dire. Questa è stata la mia ultima visione ..poi sei arrivata tu. Ora due più due fa ancora quattro, giusto? Io credo che fra te e Darla ci sia un qualche legame ..e non credo sia nulla di buono. Avete Angel in comune. In un modo o nell’altro, voi due riuscite sempre a farlo uscire fuori di testa ..e ora, avete anche Connor in comune. Credi che non abbia notato come ti comporti con lui? Vuoi sostituire Darla? Vuoi fargli da madre?”
 
“Cordelia.. ascolta.. ci sono cose che tu non..”
 
“Angel ci ha licenziati per colpa di Darla. Tu credi di conoscere Angel, ma non è così. Lui fa sempre tutto quello che vuole, senza pensare agli altri. È testardo e ostinato come un mulo e non mi ascolta mai. Ma io non mollo, mi conosci. Se io non fossi stata presente in tutti questi anni, lui avrebbe fatto una brutta fine. Sono.. ero il suo collegamento con le Forze dell’Essere e questo mi dà qualche diritto, non trovi? Noi due abbiamo un legame. Sono le visioni ad unirci. Niente visioni, niente Missione. Forse è il contrario, ma la sostanza non cambia.”
 
Buffy cominciava a capire il vero problema. Cordelia era stata chiarissima. Si comportava come una moglie tradita dal proprio legittimo consorte, che l’aveva abbandonata lasciandola senza alimenti. Era una cosa quasi grottesca e più che gelosia, provò pena per lei.
 
“Stai dicendo che hai perso ..i tuoi poteri? Per te, in un certo senso, le visione sono la tua forza. Non credere che non ti capisca.. anche io ho affrontato qualcosa del genere ed è stato proprio Angel ad aiutarmi, facendomi capire, che continuavo ad essere me stessa, anche senza la mia forza. Hai parlato con Angel di questo? gli hai detto delle visioni? ..con Wesley?”
 
“Angel? e come avrei potuto? Non so se l’hai notato, ma mi ignora da giorni..”
 
“No, Cordelia. Perché dici questo? questi giorni sono stati un po’ frenetici per tutti quanti..”
 
“Per lui sicuramente si. Mi sembra di essere tornata ai giorni in cui andava dietro a quella.. alla madre di Connor, dimenticando tutto il resto. Sei tu la responsabile di questa regressione. Tu non puoi arrivare così all’improvviso, e scombinare di nuovo la sua vita. Perché è proprio quello che sta accadendo e sta accadendo per colpa tua. Se è vero che lo ami come dici, dovresti lasciarlo libero. Lui ora è felice, ha persino un figlio. Deve solo lasciare Sunnydale..”
 
“Credo sia meglio chiudere qui, Cordelia. Non voglio ascoltare oltre. Non ti permetto di entrare nella mia vita e dirmi cosa devo o non devo fare. Stiamo parlando di scelte, e sono scelte personali, non credo che riguardino te. Io NON sono arrivata all’improvviso, come dici tu. Angel aveva bisogno d’aiuto, non potevo ignorarlo, non potevo e NON volevo. IO non sto tenendo Angel bloccato qui con la magia, non devo liberarlo proprio da nulla. Lui è già libero. Stiamo parlando di scelte, Cordelia. Non lo tengo legato a me con il ricatto, come invece mi pare stia facendo tu. Quando ha deciso di andare via, non l’ho fermato. Non hai idea di cosa sia stato per me vederlo sparire in quella nebbia, ma seppur a malincuore, ho rispettato la sua scelta. E visto che ci siamo, vorrei che la smettessi di farlo sentire in colpa per ogni cosa. Lui, ha già difficoltà a sentirsi accettato, e tu non lo aiuti di certo. Se non capisci questo, non so che altro dire”
 
“Vedi? ancora una volta pensi solo a te stessa e non pensi a lui. Ma non lo vedi che la sua vita sta cambiando nuovamente direzione? Angel ha bisogno di una guida. Io devo evitare che si allontani dalla missione.. perché con essa, torneranno anche le visioni. Le Forze dell’Essere sanno che lui è.. come dire.. distratto da qualcosa. Quindi hanno interrotto il canale..”
 
Buffy si alzò e cominciò  a passeggiare nervosamente. Adesso stava quasi urlando.
 
“Angel non si è allontanato dalla missione. Si è solo allontanato da Los Angeles, e per ottime ragioni, direi. Vorresti farmi credere che le Forze dell’Essere..”
 
“Tu sei la causa dell’assenza delle visioni. Qui a Sunnydale non sono necessarie, perché questa è la città della cacciatrice. Ci sei già tu che combatti contro il male, Angel qui è un campione senza più missione. Le Forze dell’Essere gli stanno inviando un messaggio e lui non vuole coglierlo. Ma se lo ami, devi aiutarlo a vedere la verità. Pensaci Buffy, non gli stanno forse dicendo che è meglio che le cose vadano come devono andare? Forse salvare Connor non è la sua missione. Forse non deve essere salvato. Forse Connor deve essere fermato”
 
“Neanche fra mille anni potrò credere che le Forze vogliano questo da lui. Sarebbe questa la sua missione? Lasciar morire suo figlio? Ma come fai a pensare una cosa del genere? Sarebbe atroce se fosse così, perché se Connor morisse, morirebbe anche Angel ..e io con lui. Dicevate anche che le Forze cercavano di impedire la sua nascita ..e invece no.. vi sbagliavate. Lui è nato.. È vivo .. e deve restare vivo, dovessi morire per questo. Nessuno farà del male a mio..”
 
Aveva urlato con le lacrime agli occhi. Lei non riusciva neanche più ad immaginare una vita senza Connor, ed era stanca di nascondere ancora il mistero che circondava la sua nascita. Lui era suo figlio e voleva urlarlo al mondo intero.
 
Cordelia era turbata e la voce vacillò più di una volta, ma era convinta di aver ragione. Anche Wesley pensava che qualcosa non quadrasse. Buffy e Angel non lo sapevano, ma Wesley le aveva detto qualcosa prima di uscire. Lui era andato ad acquistare dei libri per decifrare la Profezia. Ricordò le sue parole, e capì che stava indagando su questa nascita impossibile. “Non tutto è ancora chiaro. Connor ha un ruolo da giocare, ma ancora non sappiamo quale sia” 
 
“La profezia parla chiaro, Buffy. Le parole Colui che porterà con sè la rovina del genere umano ti dicono niente? Portarmi via le visione sta ad indicare solo una cosa. Angel si sta cacciando in guai grossi. È questo il messaggio delle Forze e noi dobbiamo impedirgli di fare cose avventate. Credi che a me non dispiaccia? Non volevo crederci, ma è così. C’è anche dell’altro ..e non promette nulla di buono Nato dall’oscurità per portare oscurità.. Connor è..”
 
 
“Connor è nostro figlio, Cordelia. Mio e di Buffy”
 
 
La voce di Angel arrivò Limpida e Chiara. Forte e Sicura. Su entrambe, ebbe il medesimo effetto, ma per motivi diametralmente opposti. Per Buffy era la fine di una grottesca farsa. Per Cordelia, l’inizio di una farsa che sconfinava nel grottesco.
 
Pensò di avere allucinazioni uditive. Si guardò intorno, come se cercasse qualcuno, ma oltre a lei, c’erano solo Angel e Buffy ..e Connor. Era certa di aver capito male. Ovviamente. Si mise a ridere, sperando che loro la seguissero. “Angel, puoi ripetere? Perché non credo di aver..” 
 
“Hai capito benissimo invece. La madre di Connor è Buffy. So cosa stai per dire. Abbiamo visto Darla con il pancione, l’abbiamo vista mentre moriv.. mentre partoriva.. ha dell’incredibile, lo so bene. Ha sorpreso anche noi, credimi. Ma è così. Connor è nostro figlio”
 
Aspettò un po’, lasciandole il tempo per rispondere, ma visto che lei taceva, continuò a parlare. Tentò di tenere a bada tristezza e delusione. Solo pochi minuti prima, aveva ferito lui e Buffy in modo orribile. Aveva sentito tutto, ogni singola parola, ed era difficile contenere l’amarezza.
 
“Connor non è nato dall’oscurità. Non voglio più sentire una sola parola al riguardo. Quella non è che una stupida profezia. Non mi interessa cosa dice sul destino di nostro figlio. Sai perché? perché sarà lui a creare il suo destino. Lo farà con le sue scelte, seguendo quello che i suoi genitori gli insegneranno. Lo farà semplicemente vivendo, perché sarà libero di decidere quale vita vuole vivere. Siamo noi i padroni del nostro destino, Cordelia. Se riuscirai a capire questo, farai un grande regalo a te stessa. Non voglio più sentir parlare di profezie, chiaro?”
 
In quel momento entrarono Gunn, Fred, Lorne, e Wesley che teneva in mano i libri appena acquistati. “Quale profezia?” chiese incuriosito “Parlate della nascita di Connor? Angel..”
 
Cordelia non badò a lui, ma ripose ad Angel. “Un grande regalo a me stessa? Come perdere le visioni? Gran bel regalo, certo. Non lo capisci che le Forze ci stanno inviando dei messaggi?”
 
“Perdere le visioni credo che sia davvero un gran bel regalo. Ti stavano uccidendo, Cordelia. Magari è proprio questo il messaggio che le Forze stanno inviando. Non centra con la missione. La mia missione è quella di fare ammenda, per pareggiare il male che ho fatto quando ero Angelus, e non credo che questo includa dover uccidere te, con dolorose visioni. Abbiamo già perso Doyle e non voglio che accada di nuovo. Possiamo continuare anche senza visioni..”
 
“Cordelia non ha più le visioni? Ma da quando?” chiese Wesley preoccupato “È successo altre volte, se non ricordo male. Anche lo scorso anno, ed è durato per parecchi giorni..”
 
“Questa volta è diverso” rispose Cordelia “Mi sento diversa ..come se avessi sentito una specie di clic nella mia testa ..le visioni sono andate, credo per sempre.. è successo quando è nato Connor. Wesley, tu lo sapevi che lui è figlio di Buffy? questa cosa è grottesca.. Come può essere suo figlio? A meno che non sia intervenuto lo spirito santo.. insomma, come accidenti hanno fatto a.. qualcuno può dirmi cosa diavolo sta succedendo?”
 
“Che Cosa?” Gunn era scioccato quanto lei “Connor è figlio di Buffy?” Ma il coro dei “Che cosa?” non era finito. Xander e Anya entrarono in quel momento, seguiti da Willow, Tara ..e Dawn.
 
La ragazza si avvicinò alla sorella “È vero?” Buffy annuì in silenzio, non avrebbe voluto che lo sapesse così. Anche Angel si avvicinò, era più importante parlare con Dawn che rispondere alle domande di Xander, Anya, Gunn ..e Cordelia. Per oggi, di veleno ne aveva ingoiato abbastanza, non voleva sentire altro. Dawn aveva gli occhi pieni di lacrime. Sentiva che, ancora una volta, era stata esclusa dalla vita di Buffy. Corse in camera sua, chiudendosi dentro
 
“Dawn.. aspetta”
 
Dopo molte insistenze, Angel e Buffy riuscirono a convincerla ad aprire la porta. Con le braccia incrociate sul petto, li guardò sfidandoli con occhi accusatori. Voleva sapere e voleva sapere subito “Allora?” Loro risposero ad ogni domanda, per quanto, per la maggior parte di esse, neppure loro conoscevano le risposte. Spiegarono ogni cosa, ma soprattutto rassicurarono.
 
“Stavamo solo aspettando il momento giusto per dirtelo, Dawn. L’abbiamo saputo solo ieri anche noi”
 
Dawn ascoltò in silenzio, infine sorrise “Lo sapevo. Non so come, ma lo sapevo. Connor è un bambino speciale.. Lui mi ascolta ..e poi mi risponde con gli occhi ..e io riesco a capire ciò che vuole dirmi. Io lo sapevo.. cioè.. sapevo che c’era qualcosa che non sapevo..”
 
Buffy la guardò con tenerezza. Non era che una bambina infondo, le sue reazioni erano più che normali per la sua età  “Si, Dawn ..lui è speciale e anche tu lo sei”
 
Dawn guardò verso Angel e poi accarezzò Connor “Anch’io devo dirvi qualcosa ..una cosa che non vi ho detto prima ..ricordate ieri mattina al negozio? quando ho tolto la fascia? Il braccio mi faceva un po’ male, ma quando mi sono chinata a prendere Connor, il dolore è sparito all’improvviso. Ho sentito un calore intenso ..e lui era ..non lo so, il calore arrivava da Connor, non so spiegare come, ma lui ha guarito il mio braccio”
 
Angel e Buffy furono assaliti dall’inquietudine. Il loro bambino poteva fare questo? Dawn pensò di vedere sgomento nei loro occhi, sicuramente preoccupazione e si pentì di aver parlato. “Forse è stato un caso ..forse il braccio era già a posto..”
 
Angel però la bloccò subito “Dawn.. ci sono molte cose che ancora non sappiamo di lui ..ma tutto ciò che a noi importa, è sapere che è nostro figlio. Capisci cosa voglio dire?”
 
Dawn capiva benissimo. Lei era stata una sorta di energia mistica, che poteva aprire portali con il suo sangue. Per molti, lei non era che la ‘Chiave’. Ma per Buffy, era solo la sua sorellina. Buffy l’amava per quello che era. Una ragazza umana, con cui condivideva i ricordi di un intera vita. Capiva cosa volesse dire Angel. Per loro due, Connor era solo il loro bambino. Un figlio umano, che probabilmente avevano sempre desiderato avere. Tutto il resto non contava.
 
“Lui è vostro figlio ..e basta, solo vostro figlio. Certo che capisco, ed è anche il mio nipotino ..lo è per davvero” Saltellò felice, muovendo le mani tutta eccitata, mentre usciva dalla stanza “Non che questo cambi niente, io l’adoravo già da prima, ma ora è più.. è fantastico. Vado da Tara, ha promesso che mi avrebbe aiutato a preparare una torta, con una nuova ricetta. Siiii, metterò anche la prima candelina ..dobbiamo festeggiare la nascita del mio nipotino..”
 
Buffy e Angel, andarono nella loro camera invece. Connor aveva bisogno di riposare e di essere cambiato, ma sapevano che era solo una scusa. Le voci che provenivano dal soggiorno, erano assordanti, perché li costringeva a porsi interrogativi, che non erano pronti ad affrontare.
 
Sentirono Fred e Wesley che parlavano di sangue, cromosomi, placenta “Abbiamo richiesto ad un laboratorio l’analisi del DNA” Sentirono Xander litigare con Willow, perché l’aveva tenuto all’oscuro “Angel umano?” Sentirono Gunn parlare della profezia “Se è figlio di Buffy, non sarà cattivo” Sentirono Anya che parlava di Connor, come fosse l’anticristo ..e sentirono Cordelia “dall’utero di Buffy è volato dentro Darla? Fatemi capire.. quei due, prima si danno da fare in quel senso, nasce un figlio ..e questo è ok, ma nasce due anni dopo.. aver.. ma per favore”
 
Nonostante la porta chiusa, Buffy riusciva a sentire frammenti di parole, soprattutto le più squillanti, come quelle di Anya e Cordelia. Perché tutti si ostinavano a voler programmare il futuro di suo figlio, come se fosse già stato scritto? In lei si rinforzò l’idea, che dovesse proteggerlo non solo dai pericoli esterni, ma anche dai volti noti dei loro amici. Non che avesse sospetti concreti, più che altro erano sensazioni, ma da tempo aveva imparato a fidarsi del suo intuito. Qualcuno dei loro amici, magari pensando di fare la cosa giusta, involontariamente avrebbe potuto fare del male a Connor e questo non doveva succedere.
 
“Vorrei ..vorrei stare su un isola deserta ..lontano da tutti. Solo noi..”
 
La voce di Angel era stanca, lui sicuramente non sentiva solo frammenti, sentiva ogni parola chiaramente. L’udito da vampiro, in questi casi, non giocava a suo favore. Buffy lo guardò preoccupata “Isola deserta? troppo sole per te. Si, sarebbe bello ..ma meglio in montagna”
 
Si, Angel era stanco, rispose comunque a Buffy “C’è un posto a Galway.. una baita, non so se esiste ancora. Sarebbe perfetta. È isolata dal resto della città ed è in montagna.. a Natale è bellissimo..” smise di parlare sentendo le parole di Cordelia. Scosse la testa “..Buffy, credo che dovremmo cominciare a porci delle domande su.. Connor. Sono anche un po’ preoccupato per ciò che ha detto prima Dawn.. se..”
 
Buffy cominciò a riordinare i giochini di Connor. Erano già tutti perfettamente in ordine, ma improvvisamente, pensò che gli animaletti di pezza dovessero stare nella mensola sotto ai libri di fiabe. “Elefantini gialli, coniglietti celesti, orsetti verdi.. neppure uno con il colore naturale.. ah no, c’è il panda bianco e nero, la scimmietta marron ..e Mister Gordo rosa”
 
“Buffy..”
 
Lui si alzò, avvicinandosi a lei. La prese per mano, sistemando il maialino sulla mensola, e portandola con sé, si sedette di nuovo sul bordo del letto. Lei lo seguì, ma non significava che volesse ascoltarlo. Angel vedeva che lei stava trattenendo le lacrime. “Ascoltami per favore, lo so che è doloroso ..lo so benissimo ..ma dobbiamo parlarne. Noi due. Insieme. Solo noi due, senza interferenze esterne..” Nonostante l’ansia lo stesse divorando da dentro, parlò con voce calmissima, sperando di tranquillizzarla ..aveva bisogno di parlare con lei. Solo con lei.
 
“Sei stai per dirmi che nostro figlio non dovrebbe esistere.. o cose del genere, non voglio ascoltarti ..non lo senti quello che stanno dicendo là sotto? Anticristo.. nato due anni dopo il concepimento, trasmigrato da un utero all’altro.. No, io non voglio ascoltare”
 
“Non devi ascoltarli, infatti, loro non sanno nulla. Noi invece sappiamo qualcosina di più. Ti sto chiedendo di parlarne con me. Siamo noi i suoi genitori e non dobbiamo aver paura di porci delle domande, perché i suoi nemici di certo non ne avrebbero.”
 
Buffy sapeva che lui aveva ragione, lo sapeva razionalmente. Una madre però, poteva pensare solo con il cuore. Ma lui era Angel, non l’avrebbe certo ferita con le parole. Annuì. “Va bene”
 
“Dawn ha detto che Connor l’ha guarita..” fu interrotto subito da Buffy “..Il demone Mohra”
 
Sorrise. Lo sapeva che lei sarebbe arrivata alle stesse sue conclusioni. “Il suo sangue ha un forte potere rigenerante, tanto da essere riuscito a rendermi umano. Connor è stato concepito proprio quel giorno. Forse avevo ancora il suo sangue in circolo e l’ho trasmesso a Connor”
 
Furono sufficienti pochi sguardi, alcuni secondi di silenzi, e seppero che l’idea era da scartare. Se così fosse stato, Connor avrebbe già guarito il suo papà, rendendolo umano ..e comunque questo non spiegava tutto il resto “Ecco perché dobbiamo parlarne fra noi” disse Angel “insieme è più facile” Chinandosi verso la culla, allungò un braccio per accarezzare suo figlio, gli sorrise. Parlandogli sottovoce, ancora una volta lo guardò ..lo guardò bene. “Non vuoi dire al tuo papà, dove sei stato tutto questo tempo?” Sollevò gli occhi verso Buffy e vide che piangeva in silenzio. L’abbracciò commosso “Dov’era la sua anima, quando non era più dentro te? Come ha fatto a sopravvivere per due anni.. qualcosa è intervenuto, Buffy..”
 
..o magari qualcuno ..magari un amico.
 
Sentirono pronunciare quella frase da una voce che proveniva da lontanissimo. Si guardarono attorno, ma oltre a loro tre, nella stanza non vi era nessuno.

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Capitolo 22
*** Parte 22 ***



 
Parte 22
 
..o magari qualcuno ..magari un amico.
 
Sentirono una voce provenire da lontanissimo. Quella voce.. Pensò Angel ..Io la conosco. Ma oltre a loro tre, non vi era nessuno. Una luce bianca invase la stanza e mentre si dissolveva, davanti a loro si materializzò la sagoma di un uomo. Buffy notò subito che al dito portava un anello claddagh. Chiunque fosse questo uomo, era o era stato un irlandese ..e aveva qualcosa di vagamente familiare. Sicuramente l’aveva già visto, ma non riusciva a ricordare dove.
 
Ciao Buffy. Un bel trambusto là sotto, eh? Ciao Angel, è bello rivederti. Non sei cambiato per niente, beh ovvio che sia così. I vampiri non invecchiano. Hey, non è che avresti una birra? Dovrò fare una lunga chiacchierata con voi, e lo sai che parlare mi secca la gola.
 
“Doyle” Mormorarono insieme Buffy e Angel.
 
Non riuscivano a credere a ciò che vedevano, ma sembrava proprio lui. Angel si avvicinò lentamente e tentò di abbracciarlo, ma non poté. Si ritrasse subito, con un senso di frustrazione mista a tristezza. Doyle, il suo più caro amico, era incorporeo. Sembrava felice però e gli sorrideva con quella sua aria da eterno bravo ragazzo.
 
“Doyle.. sei tu.. ma.. come è possibile.. Dio, è incredibile.. come puoi essere qui.. chi..”
 
Chi mi ha mandato? È questo che vuoi sapere? I pezzi grossi. Sai di chi parlo. Coloro che hanno il potere, amico. Sono ancora il messaggero delle Forze ..e indovina un po’? sono di nuovo qui, per raccontarti una favola della buona notte ..e non dirmi che non hai sonno.
 
Angel rise, ricordando la prima volta che si incontrarono. Doyle disse le stesse identiche parole “Non immagini quanto sia felice di vederti.. dopo tutto questo tempo.. mi sei mancato davvero tanto..” Anche Buffy, dopo il primo momento di smarrimento, era contenta di vederlo. Lei non lo conosceva bene, l’aveva visto solo una volta, ma sapeva quanto fosse stato importante per Angel e questo era sufficiente per lei. Un po’ le ricordava il Cantastorie. Se le Forze l’avevano inviato, permettendogli di parlare con loro, doveva esserci qualcosa di importante in ballo.
 
Anche io sono contento di essere qui, e sono contento di vedere che non sei più solo. Ero molto preoccupato per te. Ma devo affrettarmi, pronti per la favola? Dunque.. c’era una volta un vampiro molto cattivo. Si, era il più cattivo dei vampiri che siano mai esistiti. Anche gli altri vampiri lo temevano ..era un tale bastardo, ma poi gli fecero un incantesimo. Gli restituirono la sua anima.. Che dite ragazzi? La saltiamo questa parte? Credo che ormai sia piuttosto nota..
 
Angel e Buffy risero di nuovo. Erano entrambi molto emozionati. Doyle si avvicinò alla culla e sorrise a Connor che dormiva, ignaro di quanto stesse accadendo.
 
Direi che possiamo riprendere la favola, partendo da lui. Da vostro figlio. So che avete tante domande. Vi prego però di non interrompermi, non posso stare a lungo. Vogliamo parlare di profezie? C’è sempre una profezia in ogni favola che si rispetti, e direi che anche questa non fa eccezione. È sempre esistita una profezia che parlava di una nascita miracolosa.
 
Il figlio della Cacciatrice e del Vampiro con l’anima. Il Triangolo di Luce
 
“Ma Angel era umano quando.. di che profezia parli?” Buffy non riuscì a non interromperlo
 
È vero, ma chi ha detto che la profezia parli solo di quel giorno? Io non posso dirvi tutto, ma fra non molto capirete. Posso solo dirvi questo. Voi avevate già concepito una nuova vita. Il giorno del tuo diciassettesimo compleanno, Buffy. Tu ed Angel, stavate per mettere al mondo un figlio. Ma qualcuno è intervenuto, strappandolo via dal tuo ventre, per mettere in atto il suo piano malvagio. Ecco perché la profezia in vostro possesso parla di anticristo e di rovina del genere umano. Ma non si tratta di Connor. Le Forse dell’Essere sono riuscite a bloccare tutta una serie di eventi, che non permetterà la realizzazione di quel piano. Come? attraverso Darla
 
“Stai dicendo che c’erano due bambini? ..io non capisco” Angel era confuso e Buffy non stava certo meglio. Avevano concepito un figlio, nella loro prima e unica notte d’amore? Un bambino che era morto, senza che loro neppure sapessero che era mai esistito?
 
Non posso dire altro Angel, mi è stato impedito di rivelarvi tutta la verità. Ma credimi, presto la scoprirete da soli. Sappi solo che Darla non ha condiviso l’anima con Connor. Darla aveva un anima in quel momento ..ma non era la sua, diciamo che era in prestito. L’anima che sentiva dentro sé, le ha permesso di sentire tutto quell’amore. Credo che fosse impossibile non scambiarla per quella di Connor, perché era la stessa anima, ma al tempo stesso non lo era. Per questo Connor viveva in simbiosi con Darla e la nutriva con il suo amore. Proteggeva quell’anima, riconoscendola come parte di sé stesso. Sta accadendo anche adesso. Vostro figlio sente di non essere completo, sta cercando qualcosa ..ecco perché c’è un legame fra lui e la piccola Dawn. Ma non è lei che cerca. La sente simile a lui, cerca di proteggerla, magari guarendo le sue ferite, ma la sta scambiando per qualcun altro. Il bambino è un po’ confuso, povero piccolo. Solo quando sta con voi due, sente la totalità della sua anima, come riflesso della parte mancante. Non pensiate che non sia felice. Lui lo è, ma sa che manca qualcosa.
 
“Stai parlando di due anime? Sente la mancanza.. della sua Anima Gemella?”
 
Anime gemelle. Non hai idea di quanto tu sia vicino alla verità. Presto capirete.
 
“Lorne ha parlato del triangolo della luce, se c’è un'altra anima.. il triangolo non..”
 
Lorne ha detto bene, amico. Chiedetegli di osservare meglio, e di descrivere i filamenti di luce che provengono da Connor ..e giusto perché lo sappiate, toglietevi dalla testa tutte quelle immagini orribili di profezie nefaste e terribili destini. Connor non è nato dall’oscurità ..beh certo, non è che ci fosse tanta luce in quella tua tana da vampiro ..ma so che avete capito. Non porterà nessuna oscurità, sarà esattamente il contrario. Sarà Luce. Ma non sarà da solo.
 
Buffy non riusciva a parlare per la commozione, ma senti che si era tolta un enorme peso dal cuore. Non riusciva a capire tutto quello che Doyle diceva, ma sapere che Connor era protetto anche dalle Forze dell’Essere, era un immenso sollievo per lei. Lo ringraziò. “Grazie”
 
Sto per dire qualcosa, che tu non ami sentire, Buffy. Ma devo.. Connor non dovrebbe esistere. Si, è proprio così. Non perché è nato da due vampiri, lui è stato concepito da due genitori umani, e non è certo questo che lo rende speciale. Ciò che lo rende speciale, è il giorno in cui è stato concepito. Connor non dovrebbe esistere, perché quel giorno non è mai esistito. Nulla di quanto accaduto quel giorno dovrebbe esistere. Neppure il ricordo. Ma gli Oracoli hanno permesso ad Angel di non dimenticare e avevano le loro buone ragioni. Quante volte hai rivissuto il ricordo di quel giorno, Angel? Per quanto tempo hai pensato e ripensato a ciò che avresti potuto avere con Buffy? Quante volte è ricomparso nei tuoi sogni?
 
“Sempre” la sua voce era solo un sussurro “Quel ricordo mi ha tormentato in tutti questi anni”
 
Lo so Angel, il tuo grido di dolore era assordante, potevo sentirlo fin da lassù. E non potevo sopportare di stare solo a guardare. Essere asceso ai piani alti dà qualche vantaggio, e ho fatto tutto quanto in mio potere per aiutare te e Buffy. Ma il dolore di quel ricordo era necessario, perché era l’unico modo per mantenere in vita tuo figlio. Se tu avessi dimenticato, non avrei potuto aiutarti. Io sono morto il giorno dopo, ricordi? Ti ho tenuto d’occhio per tutto il tempo. Nella mia nuova condizione di puro spirito, ho potuto vedere ciò che da umano non avrei mai potuto vedere. Ho visto il figlio che avreste potuto avere ..e ho preservato la sua esistenza, conservandola come possibilità futura.. Ma era importante che qualcuno ricordasse. Per poterlo recuperare, quel giorno doveva continuare ad esistere, almeno nel cuore di qualcuno. Ma in te, quel ricordo si stava affievolendo. Il dolore della solitudine stava diventando insostenibile. Qualcuno stava giocando con la tua vita, Angel. Qualcuno che aveva interesse a far sbiadire quel ricordo. Qualcuno che vi ha sempre voluti divisi. Quel qualcuno ha scelto proprio il momento della morte di Buffy per agire, facendo leva sulle tue debolezze e sul tuo dolore, ma non c’è riuscito. Hai creduto di esserti avvicinato emotivamente a qualcuno di recente?
 
“Cordelia..”
 
Si, proprio lei. Anche lei ha rischiato di essere manipolata da forze che non potete neppure immaginare. Le sue visioni sono state un mio dono. Ora le ho riprese indietro, facendole un altro dono. La libertà. Non deve preoccuparsi, dille di ricordare il sogno che ha fatto la notte che è nato Connor e capirà.
 
“Lo Farò” disse Angel che aveva mille domande da fare, ma non voleva interromperlo.
Non potevo permettere che il ricordo di quel giorno svanisse nel nulla. È per questo che quando Buffy è tornata in vita, ho restituito anche a lei quel ricordo.
 
“Sei stato tu” Buffy era visibilmente commossa, esattamente come Angel. “Non avrei dovuto chiedere di diventare di nuovo vampiro ..è stata una sofferenza inutile.. per tutti..”
 
No Angel, se tu fossi rimasto umano, Buffy sarebbe morta lo stesso giorno, poche ore dopo. Non sarebbe neppure riuscita ad arrivare a Sunnydale e tu saresti morto subito dopo con lei. Mohra, quello che ha ucciso Buffy, non era solo. Altri erano da tempo sulle vostre tracce. Avrebbero ucciso entrambi e vostro figlio sarebbe morto con voi ..di nuovo. Non avreste neppure saputo della sua esistenza ..di nuovo.
 
Angel pareva spaventato “Non mentivano allora. Buffy sarebbe morta”
 
No, non mentivano. Gli Oracoli mi hanno aiutato, perché avevano un debito di riconoscenza con te. Quando sono morti, uccisi dal demone che riportò in vita Darla, hanno potuto rilasciare il giorno che avevano ingoiato. Quel giorno non era perduto per sempre. È sempre stato dentro loro. Ma solo morendo, potevano portarlo fuori e reinserirlo nel campo delle possibilità future.
 
Buffy era confusa, ma nonostante tutto, riusciva a comprendere il significato delle sue parole
 
So che è difficile da comprendere, ma è ciò che è accaduto. Quel bambino doveva nascere, ad ogni costo. Solo così potevamo contrastare quello di cui parla la profezia che sta traducendo il vostro amico. Abbiamo solo aspettato il momento giusto e abbiamo pensato che quello fosse un tempo perfetto. La confluenza di eventi mistici era perfettamente allineata.
 
“Perfetto? Buffy era morta. Darla era di nuovo vampira. Io avevo abbandonato la missione ..non direi perfetto.. direi che era il momento peggiore” disse Angel e anche Buffy non amava sentire che suo figlio era destinato a contrastare una profezia. “Insomma in un modo o nell’altro, pare che tutti abbiamo già deciso il suo futuro, comprese le Forze dell’Essere. E se invece mio figlio vivesse una tranquilla, noiosa, anonima vita normale? Non sarebbe meglio?”
 
Angel, era quello il momento perfetto. Dovevano ricrearsi le condizioni simili al giorno del concepimento ..e non sto parlando solo di Connor. Ma su questo, come sapete, non posso dirvi di più. Chiedetevi cosa è successo la vostra prima volta, e rileggete gli eventi sotto un'altra prospettiva. Chiedetevi cosa sarebbe successo se Angel fosse rimasto umano. Chiedetevi quali eventi ha messo in moto il ritorno di Darla ..e capirete.
 
Buffy, non è stato ancora scritto il suo futuro ed è proprio per questo che non posso rivelarvi tutta la verità. Ma solo il fatto che lui esista, sconvolge i piani che il male aveva pazientemente costruito. La sua sola esistenza è fondamentale per modificare il corso di eventi di portata incommensurabile. Sta già accadendo, senza che lui abbia fatto nulla. Lui deve solo esistere.
 
Doyle stava entrando di nuovo nella luce e la sua figura diventava sfocata “Doyle.. aspetta, ci sono ancora tante cose da sapere.. ti prego.. cose di cui.. ho bisogno di sapere..”
 
Non mi è possibile restare, Angel, Non sono io a decidere.
 
“Doyle.. ti prego.. perché Darla? perche lei?” urlò Angel, nel vano tentativo di trattenerlo.
 
Le Forze hanno scelto Darla e non poteva essere più perfetto di così. Non era ciò che volevi? Non volevi che lei avesse una seconda possibilità? Non volevi salvare la sua anima? Beh, ci sei riuscito, Angel. Ma non attraverso il sacrificio della tua vita, come volevi fare, così non l’avresti salvata. Lei si è salvata attraverso il sacrificio della sua vita. Darla doveva morire per qualcuno che non avrebbe mai neppure conosciuto. Doveva sacrificare sé stessa, come atto di puro amore disinteressato. Argomento che il sottoscritto conosce molto bene. “Una buona causa” Ricordi, Angel? sei stato tu ad insegnarmelo ..devo andare adesso, ma questo non è un addio..
 
“Doyle” urlò ancora Angel, ma lui era sparito, ingoiato dalla luce che svanì subito dopo. Aveva le lacrime agli occhi, rivedere Doyle era stata un esperienza emotiva fortissima, e adesso era di nuovo andato via. Sentì un senso di vuoto e di freddo intorno a lui, ma la mano calda di Buffy, che stringeva la sua, fu sufficiente a scacciare quell’orribile sensazione.
 
“Hai sentito? Ha detto che non è un addio ..forse tornerà..”
 
Connor cominciava ad agitarsi nella culla e Angel si precipitò a prenderlo. “Non dobbiamo mai lasciarlo da solo, neanche un attimo. Doyle ha detto che solo quando sta con noi sente.. di essere completo e..” Smise di parlare. Perché Buffy faceva quella faccia strana e ridacchiava?
 
“Non è ciò che stiamo facendo fin da quando è nato? D’accordooo, adesso abbiamo una scusa in più per viziarlo per benino.. Sempre in braccio con mamma e papà ..beh, non chiedo di meglio.. non riesco a stare lontana da lui a lungo.. sai che a volte mi viene voglia di svegliarlo, solo per poterlo tenere in braccio?” Angel sorrise annuendo “Conosco la sensazione..”
 
Sentirono bussare alla porta. “Siamo pronti, mancate solo voi” era Dawn che avvertiva che erano già tutti a tavola. Non avevano tanta voglia di stare in mezzo al frastuono, avrebbero preferito stare da soli e cercare di capire meglio il messaggio di Doyle, ma non avevano scelta. Inoltre, Angel aveva in serbo una sorpresa, sperava che arrivasse per tempo. “Arriviamo” risposero insieme. Angel la bloccò prima che lei uscisse. “Meglio non dire niente, dobbiamo prima..” Buffy annuì approvando “..metabolizzare ciò che ha detto Doyle.. si, lo so.”
 
Arrivati a metà scala, l’impulso di risalire subito su era fortissimo. “Ma che avranno da dirsi di così tanto importante quei due? Sempre ibernati in quella stanza ..quando c’è Angel nei paraggi, Buffy si isola. È sempre la stessa storia” disse Xander e Gunn fece eco “Non so Buffy ..ma rinchiudersi nella sua stanza, è una cosa che Angel fa spesso anche a Los Angeles”
 
Dawn si alzò di scatto, sembrava molto arrabbiata e lo era per davvero. “Forse se il clima intorno a loro fosse un po’ meno gelido, magari apprezzerebbero di più la compagnia ..Stiamo festeggiando l’arrivo di Connor, questa dovrebbe essere una festa, non voglio che sia rovinata con stupide battute ..se qualcuno non è d’accordo, può anche andare via. Possibile che a nessuno importi il fatto che Buffy sia diventata mamma? qualcuno di voi le ha fatto gli auguri? Le ha regalato delle rose? Qualcuno l’ha abbracciata dicendole che è felice per lei?”
 
Angel rise “Umm, la piccolina di casa sta venendo su bene ..buon sangue non mente.” Il commento di Angel le fece dimenticare la battutaccia di Xander “Sangue Summers ..chissà come sarà Connor quando avrà quindici anni. Spero non somigli al suo papà ..lui di certo non dimenticherà le rose per la festa della sua mamma” Angel continuò a ridere.
 
“Beh, se somiglia al suo papà, di certo non dimenticherà”
“Che vuoi dire?”
“Niente.. proprio niente”
 
 
Durante la cena erano tutti un po’ silenziosi. Le parole di Dawn avevano colpito tutti. Willow fece gli auguri a Buffy, ma lei notò che non vi era un gran calore nelle sue parole. Xander e Anya non avevo quasi parlato e già questo era un gran bel regalo. Meno dicevano e meglio era. Anche Cordelia taceva, per fortuna. Dawn invece rideva con Tara perché era riuscita a non far bruciare la torta “Tara ha spento il forno, prima che incendiassi la cucina”. Tutto sommato, lo stare insieme non era poi così male, pensò Buffy. Sentirono suonare alla porta e Dawn tentò di alzarsi, per andare ad aprire. Fu bloccata da Angel, che fece No con un cenno della testa.
 
“Vado io” disse Buffy lasciando Connor ad Angel “Vuoi andare un po’ con papà, tesoro?” Come lei uscì, Angel, rivolgendosi a Dawn, disse sottovoce “Presto.. la torta.. e anche le candeline”
 
 
“Buffy Anne Summers?”
“Si, sono io”
 
Davanti a lei un fattorino sorridente le porgeva una penna “Dovrebbe mettere una firma qui” Si spostò per fare spazio al suo collega, che consegnò a Buffy un gigantesco mazzo di bellissime rose rosse. “Congratulazioni anche da parte nostra Signora Summers” Lei annuì in silenzio, richiudendo la porta. Rose rosse. Erano bellissime. Erano per lei. Erano un regalo di Angel.
 
Sollevò la testa, e lo vide. Lui scrutava con attenzione l’espressione sul suo viso. Sulle sue labbra un sorriso che avrebbe sciolto ghiacciai e nei suoi occhi amore infinito.
 
“Angel, sono bellissime” Avvicinandosi, gli sfiorò le labbra con un bacio leggero “Grazie” Era molto emozionata, avrebbe voluto dirgli quanto lo amava e che adorava per come la faceva sentire importante, ma loro non avevano bisogno di parlare per dirsi Ti Amo
“Sei tu che sei bellissima. Non vuoi leggere il biglietto?”
“Certo”
 
Alla mamma più bella del mondo.
Alla mia dolcissima mamma.
Angel&Connor
 
Sorrise commossa, lo baciò ancora “Com’è che riesci sempre a sorprendermi?” Corse in cucina, cercò un vaso per sistemare le rose, e tra le foglie notò una piccola scatolina blu “Angel” Ancora una volta, non poté nascondere sorpresa e gioia. Aprì subito, era curiosissima, scosse la testa incredula. “È bellissimo” La sua emozione era palpabile, Angel amava vederla così. Avrebbe fatto di tutto per vedere i suoi occhi pieni di gioia, così vivi e luminosi più del sole.
 
Un piccolo brillantino risplendeva ora fra le sue mani “È solo un modo per dirti ancora che..”
 
Gli altri, incuriositi, si affacciarono in cucina. Dawn capì subito e prese Connor dalle braccia di Angel, che però non restarono vuote a lungo. Buffy lo abbracciò “per dirmi ancora che..?” Amava sentirselo dire all’infinito “..che ti amo” sussurrò Angel commosso. Lo abbracciò ancora, mormorando un infinità di grazie “Tu sei incredibile, non ho parole..” Ma le parole davvero non servivano. La baciò con una dolcezza tale che, come sempre accadeva, dimenticò tutto il resto del mondo. Gli applausi che arrivarono dalle sue spalle, sembravano infatti lontanissimi.
 
Erano tutti lì, volevano che sapesse che erano contenti per lei. Alcuni erano imbarazzati come Xander, Wesley e Gunn, ma avevano applaudito comunque. Lei era la festeggiata assoluta, e Lorne parlò a nome di tutti “Un brindisi alla neo mamma e al piccolo Connor”
 
Fred, Dawn, Tara e Anya abbracciarono Buffy “Possiamo vederlo?” chiesero indicando l’anello “Angel è un uomo d’altri tempi. Si capisce anche da queste piccole cose, un vero gentiluomo” disse Fred e Anya annuì “Xander non mi regala mai niente” Dawn seria, ma molto commossa anche lei, l’abbracciò ancora “Sono felice per te, Buffy ..Connor è la cosa più bella che potesse capitarci. Sarai una super mamma ..e quando tu e Angel sarete di ronda, io terrò Connor” Willow, non riuscì ad andare oltre ad un sorriso, ma per Buffy fu sufficiente. Capiva che avrebbe voluto dirle di più, ma non riusciva ad esprimerlo. Fu lei ad abbracciarla “Grazie Willow ..non dimenticare che ti voglio bene. Dopo chiamiamo Giles, vorrei che fosse qui adesso..”
 
Tornarono a tavola, mentre Dawn accendeva la candelina per Connor e tutti brindarono augurandogli una lunga e prosperosa vita. Cordelia non aveva ancora detto niente, e si era ben guardata dall’abbracciarla. Buffy pensò che fosse meglio così. Il niente era preferibile ad un freddo ed ipocrita gesto di circostanza. A modo suo era sincera, e questo era apprezzabile. “E così.. sei sua madre, almeno a sentir gli altri. Tutti sembrano pensare che sia vero.. io non sono ancora convinta, ma visto che sono in minoranza.. beh, auguri Buffy”
 
Angel intervenne subito. Guardò Cordelia tra il sorridente minaccioso misto ad imbarazzo, e lei capì che era meglio tacere. Conosceva quello sguardo. Angel lo faceva spesso anche davanti ai clienti, quando, ad esempio, lei chiedeva la parcella e lui si sentiva a disagio. Non amava farsi pagare da loro. La sua era una sacra missione, non un lavoro da impiegato. “Credo.. che in modo piuttosto disarticolato, Cordy stia dicendo che, nonostante tutto, è felice per te. È felice che Connor abbia una madre che lo ama immensamente. Giusto, Cordelia?” Vedendo la sua espressione disgustata, non riuscì a rimanere serio, era uno spasso quando si spazientiva.
 
“Sono ancora molto arrabbiata con te, Angel ..ma Lorne, Wes e Fred mi hanno spiegato, non che abbia capito molto ..ma ok ..volevo fare gli auguri a Buffy e dico davvero” Buffy non riusciva a capire perché lei fosse arrabbiata con Angel, ma la ringraziò comunque “Lo so che dicevi davvero. Grazie Cordelia, l’ho apprezzo molto e dico davvero anche io”
 
Angel pensò a ciò che aveva detto Doyle. Qualcuno stava giocando con la sua vita, da molto tempo probabilmente, manipolando anche la vita di chi stava accanto a lui. Questa forza oscura, per mandare avanti i suoi piani malvagi, avrebbe usato anche Cordelia, se le Forze non fossero intervenute per tempo. Voleva parlare con lei, ma non davanti agli altri. Approfittò del momento in cui Buffy e Tara chiamarono Giles al telefono, non voleva attendere oltre.
 
“Cordelia? mi dai una mano con il caffè?”
 
In cucina, le chiese se avesse fatto qualche sogno strano di recente. Da prima lei disse di no, poi ricordò. “Doyle.. ho sognato che.. insomma.. hai capito no?” Disse che nel sogno, Doyle l’aveva baciata, proprio come il giorno in cui morì ed Angel in quel momento capì “Si è ripreso le visioni, Cordy. Sapeva che ti stavano uccidendo, credo ti abbia fatto un dono bellissimo” Cordelia disse anche, che il sogno risaliva alla notte che era nato Connor. Mentre tutti erano rimasti in albergo, lei era tornata a casa sua e, la mattina dopo, capì di non avere più le visioni. “Non l’avevo collegato con il sogno. Subito dopo è arrivata Buffy e..”
 
Angel non riusciva a capire se era ancora preoccupata, o se invece, sapere che era stato Doyle, in qualche modo la tranquillizzava “Buffy non centra niente, Cordelia. Come vedi, sono intervenute le Forze, attraverso Doyle..” Lei insisteva che questo non spiegava niente “..e allora? è ovvio che sono state le Forze, questo lo sapevo già da me, ma questo cosa cambia?..”
 
Non le disse nulla su Doyle, pensò che non fosse ancora il momento. Sperava solo che lei comprendesse “Cambia molto invece. Hai pensato che fosse colpa di Buffy ..hai pensato che lei mi stesse allontanando dalla missione. L’hai associata a Darla, ma ti sbagli, non è così. Buffy non è Darla. Lei non mi permetterebbe mai di abbandonare la strada della redenzione ..e tu lo sai che è vero. So che voi due non siete mai state amiche, e forse non lo sarete mai, ma Buffy è tornata nella mia vita ed ha intenzione di restarci. Vogliamo che funzioni questa volta, lo vogliamo entrambi ..vorrei solo che tu non fossi così ostile..”
 
Cordelia non gli permise di continuare “Ostile? E perché dovrei? Infondo ha solo rovinato la mia vita un'altra volta. Ora guardami negli occhi e dimmi se non è vero che la ‘Angel Investigation’ non esiste più. Stavamo facendo qualcosa di bello e adesso ..svanisce tutto nel nulla. Lo so che Darla non è Buffy ..lei era una vampira malvagia, almeno fino a quando non si è trasformata in miss mamma amorevole dall’utero in affitto ..e questo la unisce a Buffy ..miss mamma non posso neanche partorirmi un figlio da sola ..comunque fa come credi.. io non resterò qui”
 
Per quanto riguardava lui, il discorso era chiuso. Non voleva capire? Bene! Non era più un problema suo “Prendi le tazze, Cordelia e non dimenticare lo zucchero.. io porto il caffè..”
 
Finalmente, Buffy riuscì a chiamare Giles. Gli raccontò brevemente le ultime novità, ma scoprì che lui sapeva già tutto. Sapeva che erano riusciti ad ancorare l’anima di Angel e soprattutto sapeva di Connor. Si erano sentiti con Wesley, per alcune cose che riguardavano il rituale, e lui lo aveva informato su ogni cosa. “Sono felice per voi Buffy” disse commosso. Lei infine lo informò su quanto stesse accadendo a Willow “Sta abusando della magia, siamo tutti molto preoccupati” Lui rispose che era felice di poter ospitare Willow e Tara a Londra. Parlò della congrega delle streghe. “Aiuteranno Willow ad indirizzare meglio la sua forza” Si salutarono ripromettendosi di sentirsi presto. Giles parlò anche con Willow, ma solo dopo aver sentito Tara, decise che non c’era tempo da perdere. Sarebbero partire l’indomani stesso per Londra.
 
Angel lodò Dawn per la torta e ne prese un altro pezzo. Lorne sorrise “È bello sentire di nuovo i sapori, non è vero?” Angel e Buffy risero “Si, lo ammetto, è una cosa piacevole..” Vedendo la faccia stupita di Wesley, rise ancora “No Wesley, fermo lì ..so che vorresti farmi domande, ma non ora.. sappi solo che dopo il rituale, abbiamo scoperto, che c’è anche questa cosa nuova..” Lorne lo scrutò ancora “Ah, lo vedi? allora non è proprio tutto come prima ..e non è una domanda ..questa lo è invece. Perché i filamenti di Connor sono più spessi dei vostri?”
 
Angel e Buffy si fecero più attenti, ricordando le parole di Doyle “Spiegati” disse Angel ansioso. “I suoi filamenti sembrano doppi. Si, vi sono due coppie di filamenti luminosi, che nascono dal plesso solare di Connor. Solo una parte si ricongiunge con voi, mentre l’altra coppia, fluttua libera, senza alcun legame con voi.. come se non appartenessero a lui, o non solo a lui” Vide ansia nello sguardo di Angel e Buffy ..e aggiunse “Sono suoi, ma al tempo stesso non lo sono”
 
Buffy notò che Lorne aveva usato le stesse parole di Doyle, quando aveva parlato dell’anima che stava dentro Darla “Era impossibile non scambiarla per quella di Connor, perché era la stessa anima, ma al tempo stesso non lo era” Guardò Angel. Dialogarono in silenzio, sebbene la loro non fosse telepatia. Era molto di più. Erano anime che vibravano insieme.
- La parte mancante di cui ha parlato Doyle disse Buffy 
- Si, l’altra anima. Il suo doppio ..o anima gemella..
- Oppure.. il suo fratellino non nato.. il suo gemello
 
“Inquietante” disse Anya “Sembra che tu abbia descritto un polipo con dei tentacoli luminosi” Lorne la guardò inorridito “No. Assolutamente no. Quello che percepisco è una visione di bellezza inimmaginabile, non ha niente a che fare con visioni orride, come un polipo gigante”
 
Lorne notò ancora l’ansia che emanava da Angel e Buffy, e provò pena per loro “Non credo dobbiate preoccuparvi. Se pensate che sia qualcosa di brutto e negativo, vi dico che non lo è. Vostro figlio è speciale. Avrei voluto dire Unico, ma non so più se è la parola giusta ..e so che avete capito. I sui filamenti sono luminosissimi e lui sta bene. Lui è felice, lo vedo. Gli basta stare vicino a voi due. Per questo è fortunato, ha due genitori che lo amano e lui lo sa”
 
Il sorriso di Buffy e Angel lo ripagò dei suoi sforzi. Osservare la loro luminosità, lo svuotava di parecchie energie, lasciandolo sfinito. Si alzò in piedi dicendo “Bene signori, leviamo le tende? I padroni di casa mi sembrano molto stanchi, e anche il sotto scritto ha bisogno di riposare”
 
“Stiamo scrivendo una lista di possibili regali per Buffy e Connor” disse Anya “Meglio farlo ora” Lorne non era d’accordo “Sono sicuro che la lista può aspettare. Ma soprattutto sono sicuro di una cosa. Volete fare un regalo vero, alla neomamma? Toglietevi di torno!

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Capitolo 23
*** Parte 23 ***



Parte 23
 
Erano passati dei mesi da quella notte. Quella fu proprio l’ultima volta che erano stati tutti insieme. Allontanati dalla vita che li chiamava altrove, non riuscirono mai più a ritrovarsi.
 
Willow e Tara erano partite il giorno dopo, ogni tanto mandavano una cartolina, e pareva che fra loro due le cose fossero tornate a posto. Grazie all’aiuto della Congrega, Willow migliorava ogni giorno di più, guarendo la sua dipendenza e ritrovando gioia per le piccole cose della vita.
 
Cordelia partì subito dopo. Tornò a Los Angeles, dove avrebbe ripreso in mano la sua vita. Per lo meno, questo è quanto disse a tutti quanti. “Potrebbero scritturarmi per film di successo, potrei vincere l’Oscar” Ogni tanto tornava a far visita ai vecchi amici, stava con loro qualche ora e ripartiva quando ne aveva abbastanza. Evidentemente, per l’oscar doveva attendere ancora, perché nessun regista la chiamò mai, se non per qualche raro breve spot pubblicitario.
 
Anche Lorne tornò a Los Angeles. Spesso accompagnava Cordelia nelle sue veloci visite. Finché un giorno tornò da solo. Disse a tutti che Cordelia li salutava “Avrebbe voluto farlo di persona, ma quando il treno del destino chiama, bisogna prenderlo al volo” Informò che lei era ascesa ad un piano superiore, era infatti diventata principessa di un regno orripilante “Un mondo senza musica, c’è qualcosa di più terribile?” Il Groosalugg era venuto a prenderla e lei lo seguì a Pylea, la dimensione natia di Lorne. “Tutto è bene, ciò che finisce bene, contenta lei”
 
Xander e Anya, non stavano più insieme. Lei era tornata ad essere Anyanka, un demone della vendetta, e insieme ad Halfrek seminava terrore in tutto il mondo, uccidendo e massacrando mariti e fidanzati infedeli. Xander l’aveva lasciata il giorno delle nozze, proprio davanti all’altare, mentre lei in lacrime lo supplicava di non farlo. Evidentemente, il ragazzo aveva ancora molto da imparare circa le responsabilità del ‘Per sempre e finché morte non ci separi’
 
Fred, Gunn e Wesley erano rimasti a Sunnydale. I primi tempi avevano condiviso la casa di Giles, ma quando fu ufficialmente noto a tutti, che Fred e Gunn stavano insieme, avevano preso un piccolo appartamento tutto per loro, non lontano da Revello Drive. Fred aveva ripreso gli studi all’università dove frequentava con successo l’ultimo anno di Fisica, e Gunn aiutava Angel e Buffy nella loro nuova attività. Avevano infatti aperto una palestra, usando i locali del Magic Box e impartivano lezioni di auto difesa agli abitanti di Sunnydale.
 
La necessità di trovare un lavoro era diventata impellente “Papà ha molte bocche da sfamare” diceva Angel, rivolgendosi a Connor, che rideva per la faccia buffa di suo padre.
 
Il giorno dopo la loro ultima cena, era arrivata per posta la carta di credito intestata a Buffy, insieme alle ricevute di avvenuto pagamento delle bollette arretrate. Buffy si era infuriata moltissimo “Rose rosse e brillantino sono romantici ..una carta di credito non lo è invece”
 
Naturalmente avevano urlato tutti e due, ma contrariamente a quanto succedeva di solito, questa volta la spuntò Angel  e non volle sentirne di vedere Buffy al Doublemeat palace.
 
“Non voglio chiederti dei soldi Angel, io devo trovare un lavoro..” ma lui fu irremovibile “Certo che no ..per questo hai la tua carta, proprio perché non devi chiedere ..e si, entrambi dobbiamo trovare un lavoro, ma tu non andrai in quel postaccio. Non voglio vederti a servire hamburger e patatine con quel ridicolo capellino in testa”
 
Alle sue parole, lei aveva riso, e le urla divennero sussurri. Non riusciva ad essere arrabbiata con Angel, non seriamente e mai per più di qualche minuto. La sua risposta, circa il non dover chiedere soldi a lui, era al quanto bizzarra, e al momento le sfuggiva la strana logica del suo pensiero, visto che comunque, la carta di credito, sebbene fosse intestata a lei, attingeva  pur sempre dal conto di Angel. Ma rise soprattutto pensando a quel buffo capellino.
 
“D’accordo, niente fastfood.. cosa hai in mente?”
 
Lui propose di usare la palestra di Giles “..sappiamo una cosetta o due sulla lotta e Sunnydale ha bisogno di un posto dove si insegni l’autodifesa. Ricorda che abbiamo sconfitto il sindaco, proprio con l’aiuto di tutti gli studenti.. potremo insegnare alla gente come difendersi dai molti pericoli di questa città, anche questo è un modo per aiutare gli indifesi..”
 
Alla fine avevano optato per quella scelta e Buffy, ancora una volta, pensò a come accidenti avesse fatto a vivere senza Angel così a lungo. Con lui accanto tutto diventava semplice e chiaro ..e luminosamente bello. “Anche Gunn ha bisogno di un lavoro” aveva detto Buffy “Fred deve studiare e ora che stanno insieme..” Angel la guardò stupito “Stanno insieme? E da quando? Non lo sapevo ..perché non mi dite mai niente?”
 
Buffy rise ancora, pensando che amava tantissimo anche questa parte di Angel. Da sempre, fin dai primi tempi in cui si erano conosciuti, aveva avuto l’impressione che lui pareva non dare importanza a certe cose e sembrava distratto circa gli eventi del mondo intorno a lui. A meno che non riguardassero il suo personale universo. Ovviamente amava i suoi amici, come amava tantissimo Dawn e avrebbe protetto loro dai pericoli, anche a costo della sua vita, ma nel suo personalissimo universo, senza alcun dubbio, vi erano solo Buffy e Connor. Quando si trattava di loro due, allora anche gli aspetti più insignificanti delle loro vite diventavano importanti.
 
“Angel? forse dobbiamo acquistare delle altre mensole.. queste sono strapiene e abbiamo ancora tantissime cose da riprendere.. quando Connor sarà grande, potrà rivedersi..”
 
Angel aveva imparato ad usare la videocamera e ogni occasione era buona per filmare la crescita di suo figlio. Connor che dormiva tra le braccia di sua madre ..Connor che mangiava la sua prima pappa salata ..Connor che faceva il bagnetto ..Connor che gattonava ..Connor che sorrideva a sua madre ..Connor e Buffy ..Buffy e Connor. Tutto il suo mondo era racchiuso lì.
 
Quando compì tre mesi, avevano deciso che ormai era grande abbastanza per avere la cameretta tutta per sé. Dawn aveva aiutato a decorare la vecchia stanza di Buffy e lei pensò che fosse bellissimo tutto questo. Non era iniziato proprio lì il loro amore? Non era forse stato lì il loro primo bacio? Non era proprio in quella camera, che avevano dormito insieme per la prima volta? Certo, Angel aveva dormito per terra, ma accanto a lei. Buffy pensò che fosse bello, che ora quella stanza fosse di Connor .. e così, anche mister Gordo, tornò al suo posto.
 
Questo dava modo a loro due di avere maggiore intimità e di verificare la validità del rituale, in ogni modo possibile ..almeno, fino ai limiti di quanto suggeriva la loro fantasia ..e Angel, in quei momenti, dimostrava di essere parecchio fantasioso ..secoli e secoli di pratica e la fame che aveva di lei era difficile da placare. Non era raro che finissero con l’amarsi fino alle prime luci dell’alba, quando poi crollavano stremati uno sopra l’altro ..e solo allora si concedevano qualche ora di sonno. Ogni volta era come se fosse la loro prima volta …era sempre immensa gioia, pura e perfetta felicità. Ma ciò che Angel amava di più, era vederla dormire lì accanto, profondamente appagata, dopo aver fatto l’amore con lui per tutta la notte. Per Buffy, il momento più bello era il risveglio. Lui era sempre vicino a lei. Amava vedere il suo sorriso assonnato, che scacciava via la paura di quella loro prima volta. Angelus non sarebbe tornato.
 
Decidere di spostare Connor nella vecchia camera di Buffy, naturalmente non fu cosa facile ed entrambi vagliarono ogni possibile pericolo, ma alla fine decisero che prima o poi, avrebbero dovuto fare il grande passo e che non potevano vivere in eterno con la paura.
 
“Deve abituarsi a stare un po’ da solo, Angel”
 
Le paure non erano andate via, Connor era ancora il bersaglio di forze malvagie e loro avevano sventato più di un attacco, ma era sempre accaduto quando stavano fuori casa. Entrare in casa Summers-O’Connor era praticamente impossibile, l’incantesimo di protezione di Tara reggeva ancora. Lorne durante le sue visite, rinforzava le eventuali crepe che si creavano durante gli attacchi, usando l’incantesimo che gli avevano insegnato le Furie, il ‘Santa Sanctorum’. La casa era una fortezza inespugnabile e Dawn sapeva bene che non doveva far entrare sconosciuti.
 
Daniel Holtz pareva scomparso nel nulla. Lo cercarono ovunque, ma di lui non vi era alcuna traccia. Tutti pensarono che forse aveva deciso di abbandonare i suoi propositi di vendetta. Probabilmente aveva lasciato Sunnydale, anche se Angel non abbassò mai la guardia.
 
Inoltre, notarono che le attività paranormali, erano quasi inesistenti in quel periodo. A parte la normale routine notturna dei soliti vampiri generati di recente, non vi era nulla di importante. Nessun demone pazzoide che voleva distruggere il mondo, nessuna Apocalisse da bloccare. Capitava che ogni tanto vi fosse qualcosa di anomalo, come il cadavere di una ragazza che comparì all’improvviso davanti a loro durante una ronda, ma a parte questo, tutto era nella norma. Le uniche cose strane che avevano notato, era un aumento considerevole di furti alle banche, ma non era di loro pertinenza. Se ne occupava già la polizia di Sunnydale.
 
Con l’aiuto di Wesley, grazie alle sue ricerche, riuscirono a capire chi fossero i responsabili dei piccoli incidenti che capitavano a Buffy, ed erano gli stessi che avevano fatto dei furti alle banche. Si facevano chiamare il Trio ed erano tre imbecilli che amavano credere, che la vita fosse solo un gigantesco video gioco. Tre ragazzotti repressi che potevano diventare molto pericolosi, se qualcuno non li avesse fermati. Jonathan, Andrew e Warren furono arrestati, ma riuscirono a scappare. I primi due fuggirono in Messico, mentre Warren, il più pericoloso fra i tre, incappò nell’ira di un ex fidanzata, che dopo averlo legato ad un albero, si vendicò dei torti subiti e lo spellò vivo. Letteralmente. Finita questa emergenza, tutto tornò alla normalità.
 
Buffy era felicissima di questa momentanea stasi, perché le dava modo di occuparsi di Connor a tempo pieno. Spesso non usciva neanche per la ronda, lo faceva Angel per lei, aiutato anche da Gunn, che come a Los Angeles, amava andare a caccia di vampiri. Buffy stava a casa con Connor e Dawn, qualche volta Fred si univa a loro, magari aiutando Dawn nello studio delle materie scientifiche. A Buffy sembrava quasi di vivere la vita normale che aveva sempre desiderato. A volte aveva paura che fosse solo un sogno ..ma poi sentiva la voce di Angel che rideva con Gunn nel vialetto di casa, mentre tornava a casa e la paura andava via.
 
“Sono preoccupato per Wesley” disse un giorno a Buffy “Hai notato che sta spesso da solo?”
 
Wesley in effetti si era isolato parecchio, c’erano dei giorni che non usciva dall’appartamento di Giles, neppure per far la spesa, spesso l’unica compagnia erano le sue tazze di thè e i suoi amati libri. La delusione di veder sfumare il suo sogno con Fred bruciava parecchio, ma lei aveva scelto Gunn e lui non poteva che rispettare la sua decisione. Si era buttato sul lavoro, aiutando nelle ricerche, ma non vi era granché da fare ultimamente, quindi decise di consultare i libri che aveva  acquistato mesi prima.  Nonostante Angel e Buffy l’avessero informato su ciò che aveva detto Doyle, lui traduceva un’altra profezia che riguardava Connor ed era molto preoccupato. Non era sicuro della veridicità di ciò che leggeva e con loro non volle parlarne ancora, non voleva allarmarli inutilmente, ma ciò che leggeva non gli piaceva per niente.
 
“Stasera possiamo invitarlo a cena” rispose Buffy “Anche Xander è molto solo.. possiamo invitare anche lui” Angel era assolutamente d’accordo e prendendo Connor con sé, decise di andare a trovare Wesley “È un po’ che non vediamo lo zio Wesley, facciamo una passeggiata fino a casa sua? ..vedrai che ti piacerà, lui adora se gli brontoli. Sarà perché è inglese”
 
Buffy aveva chiamato Xander, che accettò di buon grado il suo invito, dicendole che avrebbe portato il dolce. Il suo atteggiamento verso Angel era meno ostile rispetto al passato, anche se, probabilmente era solo una tregua. Ma al momento era troppo giù per via di Anya e Angel era l’ultimo dei suoi problemi. Tollerava la sua presenza, ma non erano certo amici.
 
Prima di cena, Buffy decise di fare un piccolo giro per cimiteri, visto che sicuramente, dopo non ne avrebbe avuto il tempo “Dawn? esco un attimo. Angel e Connor stanno per tornare, non starò via molto. Abbiamo Wesley e Xander a cena, potresti cominciare ad apparecchiare”
 
Wesley e Xander non erano gli unici ad essere soli. C’era qualcun altro, che nonostante i numerosi avvertimenti, continuava a ronzare intorno a casa Summers. Spike non si dava per vinto e più di una volta mise a dura prova la pazienza di Buffy, finché proprio pochi giorni prima, non incappò nella furia di Angel, che ormai ne aveva abbastanza di lui.
 
 
Alcuni giorni prima..
 
 
Riley Finn era giunto in città con sua moglie Sam, e chiesero l’aiuto di Buffy per una  missione della massima importanza. Riley non riuscì a nascondere la sorpresa di trovare Angel lì e di vedere come la vita di Buffy era cambiata. Lei era riuscita ad andare avanti ed era felice. Il suo sorriso parlava per lei, e Riley seppe che con lui non era mai stato così radiosa. Angel era tornato da lei e avevano anche un figlio. Erano l’immagine stessa della perfetta felicità. Dopo un attimo di comprensibile gelosia, tese la mano ad Angel che la strinse senza esitazione e Riley presentò sua moglie ad entrambi. Non parlarono di questioni personali, perché non c’era molto da dire. Buffy, finalmente, stava insieme all’unico uomo che avesse mai amato e Riley si era sposato con una sua collega. Non serviva dire altro. Parlarono solo di lavoro.
 
Informandoli della loro missione, dissero che erano lì per catturare certi demoni che erano andati sulla bocca dell’inferno per riprodursi. Era importante scovarli e distruggere il loro nido, prima che le uova si schiudessero. Dissero anche di essere sulle tracce di qualcuno che si faceva chiamare ‘il dottore’ e che commerciava illecitamente, vendendo le uova del pericoloso demone. Dopo una brevissima ricerca, scoprirono che ‘il dottore’ non era null’altro che Spike. Irruppero nella sua cripta e distrussero le uova, portando a termine la loro missione.
 
Angel e Buffy erano davvero furibondi e dopo aver salutato i coniugi Finn, decisero che Spike doveva andare via da Sunnydale. Subito. “Lascia che me ne occupi io” disse Angel e Buffy questa volta acconsentì. Non voleva più avere niente a che fare con lui. Anche il senso di colpa, che aveva provato mesi prima, era ormai sempre più debole, ora non voleva neppure tentare di proteggerlo. Lui non era mai stato affidabile, proprio come aveva detto Riley, ‘è pericoloso, immorale e opportunista’. Buffy si rese conto, ancora una volta, che il chip non era sufficiente per fermarlo, poteva ancora fare del male. E se avesse saputo di Connor? cosa avrebbe fatto se avesse scoperto che era loro figlio? Spike era una minaccia e non lo voleva lì.
 
Naturalmente Spike non accettò la proposta e Angel passò dalle minacce ai fatti. “Va bene, Spike, come vuoi ..facciamo a modo tuo. Vuoi il modo difficile? ti accontento subito”
 
Dopo una breve lotta, Angel ebbe la meglio e Spike era già a terra sanguinante. “Devi lasciare Sunnydale. Il ‘No’ non è più un opzione. Prendi i tuoi stracci e vattene, ‘dottore’ ”
 
Spike schiumava rabbia da tutti i pori “Non sei il padrone della città, non puoi cacciarmi ..cos’è? hai paura che mi scopi ancora la cacciatrice? Lo sai che le piace il dolore? Le piace quando uso le manette, non pensava di certo a te quando si contorceva sotto i miei assalti ..e tornerà da me non appena sarai andato via.. tu e quel marmocchio a cui sembra così legata..”
 
La raffica di pugni che arrivò, lo investì come un uragano “Non l’hai mai avuta, Spike ..ne mai l’avrai” Un altro pugno ..poi un altro ..un altro ..e un altro ancora.. “questo è per averla fatta sentire sporca ..questo è per averle detto che ama le tenebre ..questo è per averle fatto credere che è tornata sbagliata ..e questo è perché la stavi uccidendo dentro.. Buffy non è Drusilla ..tu la stavi uccidendo, Spike. Alzati. Prendi la tua roba e vattene. Adesso.”
 
“Io non ho fatto nulla che anche lei non volesse. Io la amo ..e so che le è piaciuto quando le facevo tutte quelle cose ..ma non mi ama. TU.. maledetto.. è tutta colpa tua.. finché ci sarai tu nei paraggi, lei non mi amerà mai.. e non capisco perché..”
 
“Perché TU non sei ME”
 
Spike sapeva che aveva ragione, in fondo l’aveva sempre saputo. Si accasciò a terra sconfitto. La voce di Angel era tagliente e sibillante come la lama di un coltello, e decise che fosse più saggio non sfidarlo oltre. Si alzò e sollevò le mani in segno di resa. Il bastardo aveva vinto.
 
“Game Over. Ok, mi arrendo.. hai vinto, la cacciatrice è sempre stata tua. Andrò via..”
 
“Non stiamo giocando, Spike. Buffy non è un premio da vincere. Tu non l’hai mai amata, se l’avessi fatto, non parleresti così di lei. Hai sfruttato un suo momento di debolezza per ottenere da lei ciò, che in circostanze diverse, non avresti mai potuto avere. Questo non è amore, è altro ed è distruttivo. Avrei potuto fermarti prima, e tu lo sai che è vero. Ma era importante che Buffy arrivasse da sola alla verità. Togliti dalla testa questa ossessione, questo è il vero nome di ciò che senti. Non è amore. È ossessione. Tu sei ossessionato dalle cacciatrici”
 
Lo lasciò lì sanguinante e quasi provò pena per lui. Spike non poteva comprendere il significato della parola amore, esattamente come non potevano Angelus, Darla, Drusilla e nessun demone senza anima. L’amore non apparteneva alle tenebre. “Ti do massimo un giorno, Spike.. poi ti voglio lontano da qui. Se ti vedo ancora in giro, non ci sarà nulla che potrà fermarmi dal piantarti un paletto nel cuore. Sai bene che parlo sul serio. Massimo un giorno. Addio Spike.”
 
 
Nel presente..
 
 
Dawn era tutta indaffarata in cucina, voleva rendersi utile ed era contenta di rivedere Xander. Dopo il fattaccio del mancato matrimonio, non si era più visto tanto in giro e da quando Willow e Tara erano partite, non si erano mai riuniti per una cena. Sapeva che doveva esserci anche Wesley, decise di chiamare Gunn e Fred, certa che Buffy e Angel fossero d’accordo. Beh, comunque lei preferiva avere tanta gente intorno, e con Fred stava nascendo una bella amicizia. Angel e Connor erano ancora fuori e sicuramente sarebbero stati a casa a momenti. 
 
Buffy, come al solito, era rientrata dalla ronda tutta ammaccata. Dawn sospirò pensando a quanto fosse duro per lei, dover lottare ogni notte contro i vampiri, per fortuna ora c’era anche Angel ad aiutarla. “Dawn, vado a fare una doccia” disse stancamente Buffy. “Non preoccuparti ..qua ci penso io, sto preparando un insalatona con pomodori e lattuga ..poi apparecchio”
 
Chiamò Fred, dicendole che doveva anche farle vedere una cosa di matematica “non ho capito bene, questo nuovo prof rende tutto difficile, tu invece spieghi le cose benissimo” Dopo aver chiesto a Gunn, Fred accettò. “Va bene, Dawn ..e dopo cena mi fai vedere i tuoi compiti..”
 
Dawn sentì bussare contro il vetro della cucina, chi poteva essere a quell’ora? Angel aveva le chiavi, e anche Xander. Sentì una vaga sensazione di pericolo, e ricordò le parole di Buffy e Angel. “Non far entrare sconosciuti in casa. Potrebbero non aver bisogno di un invito, perché non sono vampiri” Abbassò il volume della musica e tolse le cuffie per sentire meglio.
 
“Dawn?” sentendo quella voce sorrise, non era affatto uno sconosciuto e non era un pericolo.
 
“Sei tu? come mai sei qui? ..vado di fretta, ho da fare in cucina. Buffy è di sopra ..avanti entra”
 
Entrò senza farselo ripetere due volte. “Devo parlare con tua sorella, non serve che mi accompagni, conosco la strada” Tolse il cappotto, lo appoggiò sul corrimano della scala, mentre saliva su velocemente. Dawn lo guardò ancora un attimo, sembrava strano, ma infondo, lui un po’ strano lo era sempre stato. Sorrise e tornò in cucina. Dopo aver rimesso su le cuffie, mise la musica a tutto volume e continuò a tagliuzzare i pomodori, andando a passo di danza.
 
Buffy si preparava a godere del relax di un buon bagno ristoratore, peccato che Angel non fosse ancora rientrato, perché.. beh, fare il bagno insieme dopo la ronda era diventata una piacevole abitudine. Quello stupido vampiro l’aveva sbattuta contro una lapide, e aveva dolori ovunque ..un massaggio dalle sapienti mani di Angel, ora sarebbe stato l’ideale.
 
Sentì dei passi nel corridoio “Angel?”
 
La voce le morì in gola quando si rese conto che non era Angel. No, non lo era affatto, ne mai avrebbe potuto esserlo. Neanche fra mille anni, per quanto lui tentasse di imitarlo.
 
“Delusa?”
 
“Come sei riuscito ad entrare? Vattene, Spike” Si guardò attorno cercando un paletto o qualunque cosa assomigliasse ad un arma. L’incantesimo del de-invito non funzionava più?
 
“Di cosa hai paura cacciatrice? Sono qui perché devo parlare con te”
 
“Beh, hai parlato. Puoi andartene ora”
 
“Non riesci più ad affrontarmi da sola? Ora mandi il tuo ragazzo a fare il lavoro per te? Angel mi aveva quasi convinto, picchia duro il maledetto, ma ho cambiato idea. Voglio sentirmelo dire da te. Sei sicura che vuoi davvero che io vada via? So che c’è qualcosa di diverso in te rispetto a prima. Ora puoi scopare con Angel senza pericoli, non è vero? è per questo che non mi vuoi più. Avanti cacciatrice, voglio sentirtelo dire ..e non parlarmi di cazzate come rispetto e fiducia, perché non me la bevo. La fiducia è un contorno per amori consumati. L'amore vero è selvaggio, è appassionato, è pericoloso. Brucia, consuma. Non puoi resistermi, tu mi vuoi”
 
L’attimo dopo lui l’aggredì con violenza e tentò di spogliarla con la forza. Voleva possederla ad ogni costo. Incurante delle sue lacrime e dei suoi NO urlati con disperazione, la strattonò facendole battere la testa contro la vasca. Buffy lo sentì blaterare delle oscenità e fu colta dal senso di nausea e da cieco paralizzante terrore. Sentì che le forze le mancavano. Stava tentando di violentarla e lei non riusciva ad opporsi.
 
Non era la forza fisica a venir meno. Fu proprio la sua grande forza spirituale ad abbandonarla. Lei si sentiva responsabile per quanto stesse accadendo e non riuscì più a lottare. In quel momento, lei non era più una slayer dotata di grande forza. Era solo una donna ed era in balia del suo violentatore. In fondo meritava tutto questo ed era solo colpa sua.
 
Lui continuò a forzarla, tenendola per i polsi, mentre tentava di scoprirle il seno. Lei si era quasi arresa a ciò che ormai considerava ineluttabile. Chiuse gli occhi preparandosi al peggio, ma un istante dopo sentì risuonare dentro lei, la sua stessa voce. La voce dell’anima. Sentì la sua domanda angosciata e sentì l’eco delle parole di Angel. La sua voce era appena sussurrata.   
 
Perché può colpirmi? Io non riesco a capire, Angel..
Tu lo sai perché. Sei tu a permettere che accada e solo tu puoi porvi fine.
 
Sentì la rabbia farsi strada in lei e con essa tornò la forza. Ribellandosi all’ineluttabile urlò i suo “NO” Raccogliendo tutte le sue energie, con uno strattone lo scaraventò con forza lontano dal suo corpo. “Non toccarmi. TU sei solo un animale, mi fai schifo. Non riesco neanche più a sentirmi in colpa. Vattene o ti uccido.” Lui tentò di avventarsi ancora contro lei e sferrò un pugno, ma urlò per il dolore violento alla testa, arretrando subito dopo, mentre la guardava terrorizzato. Non poteva più colpirla, il chip funzionava perfettamente anche contro Buffy.
 
Capì che per lui era la fine di tutto. Doveva scappare subito o sarebbe morto. Forse Buffy non l’avrebbe ucciso, o non subito, ma Angel l’avrebbe cercato di sicuro, e lui non avrebbe di certo avuto pietà. Ormai si era spinto troppo oltre. Corse per le scale come una furia e uscì da casa Summers lasciando lì il cappotto, non c’era tempo da perdere. Dawn lo vide dileguarsi nella notte. Ancora non sapeva, che quella sarebbe stata l’ultima volta che vedeva Spike.
 
Un attimo dopo, arrivò Angel. C’erano anche Xander e Wesley con lui. “Siamo a casa..” disse allegramente, ma il sorriso svanì subito. Sentiva l’odore di Spike ovunque, ma soprattutto sentiva lamenti soffusi provenire dal bagno. Buffy. Corse subito su, lasciando Connor a Dawn.
 
“Questo è il cappotto di Spike” disse Xander allarmato dalla reazione di Angel “Come ha fatto ad entrare? Tara aveva fatto l’incantesimo del.. Dawn? cosa è successo?”
 
Angel la trovò lì. Seduta per terra, in quel freddo pavimento del bagno, con la schiena poggiata contro la vasca, completamente rannicchiata su se stessa. Sembrava una bambina sola e sperduta ed era spaventata. Il suo sguardo era perso nel vuoto. Sentì un immenso, tremendo dolore attanagliarli il cuore, e non riuscì a trattenere le sue stesse lacrime. Notò subito i lividi bluastri sui polsi e sulle cosce, e non serviva chiedere per capire cosa fosse successo. Si sedette subito lì per terra accanto a lei. In silenzio e delicatamente, la sollevò facendola sedere sulle sue gambe. Non voleva che stesse seduta sul freddo gelido di quelle piastrelle, ed era certissimo che lei aveva bisogno proprio di questo adesso.  Lei accettò subito il suo abbraccio e finalmente pianse, adesso poteva permettersi di essere piccola. Piangeva sommessamente e accettava le coccole di Angel, perché adesso erano l’unica medicina in grado di guarirla.
 
Angel sollevò lo sguardo e vide Xander, che con in mano il cappotto di Spike, irruppe dentro la stanza, senza bussare. Capiva il suo stato d’animo, ma non voleva che qualcuno disturbasse Buffy con domande inutili. Lei aveva bisogno di stare da sola con lui. Lo sapeva perché solo lui riusciva a sentirla ad un livello profondo. Sentì che lei si irrigidiva e tentava di coprire le gambe che erano esposte agli sguardi di sconosciuti. Non voleva vedere nessuno. Chiunque non fosse Angel, in quel momento, per lei era uno sconosciuto. Non riconobbe neppure la voce di Xander
 
“Cosa le ha fatto? L’ha violentata?” urlò Xander.
 
Il bagliore che gli lanciò Angel fu sufficiente a farlo zittire. Annuì e uscì “Stavolta l’ammazzo”
 
Wesley riuscì a fermarlo, aiutato anche da Gunn e Fred che erano arrivati proprio in quel momento “Xander, lascia che se ne occupi Angel” Gunn concordava “Se conosco bene Angel, credo che vorrà occuparsene personalmente e lo farà a modo suo. Insomma ..quel bastardo a tentato di violen..” Lo sguardo furioso di Fred lo bloccò “Charles, no. Non davanti a..”
 
“Cosa è successo?” chiese Dawn allarmata “Spike era qui, voleva parlare con Buffy.. io l’ho fatto entrare, lui è un suo amico..” Xander non riuscì a trattenersi e come al solito, la lingua non andò di pari passo con il cervello. Ignorò l’avvertimento di Fred “Amico? a meno che non stia cercando di violentarla” Fred lo incenerì con lo sguardo “Certo che tu sai come confortare le persone eh?” Prese Connor dalla braccia di Dawn, che ora aveva gli occhi pieni di lacrime e la invitò a salire in camera sua “Non è colpa tua, piccola. Tu non potevi sapere..”
 
Intanto Angel era riuscito a far sdraiare Buffy sul letto. Era in ginocchio davanti a lei e le sussurrava parole dolcissime, mentre l’accarezzava delicatamente “Cerca di riposare un po’ ..io starò qui finché non ti addormenti, va bene?”
 
Lei aveva smesso di piangere, ma non riusciva ancora a lasciare la mano di Angel. Non voleva dormire, sentiva di essere esausta, ma non voleva dormire, non ancora. “Connor?” Chiese.
 
Lui sorrise baciandole la fronte “Sta bene, tranquilla, tesoro. È con Fred e Dawn.. lo sento ridere ..sta giocando. Ci sono anche Gunn, Wesley e Xander ..è al sicuro”
 
Lei rispose al suo sorriso “Prima di.. di dormire.. vorrei che stesse qui, lui ha bisogno di me..” Strinse la sua mano più forte “..ma non voglio che mi veda così ..lo so che è piccolo, ma lui può sentirmi.. lui sa quando sono triste ..e non voglio che ricordi questo di sua madre”
 
Le lacrime, ancora una volta, minacciavano di uscire e lei non voleva. Quasi urlando, chiese con rabbia “Ho ancora il suo odore addosso?” Angel scosse la testa, facendole segno di ‘No’ ma lei non era affatto convinta “Dimmi la verità. Dopo tre docce e dopo essermi scorticata la pelle sfregandola fino a farla sanguinare.. ho ancora il suo odore addosso? so che puoi sentirlo ..perché se lo senti ancora, non posso.. non posso tenere Connor con me stanotte”
 
Angel per un istante chiuse gli occhi, come se con quel piccolo gesto, potesse chiudere fuori tutto il dolore. Li riaprì subito sentendo che lei lo chiamava “No, Buffy.. è andato via. Tutto quello che sento è il profumo della tua anima ed è bella e luminosa ..e so anche ..che tu sei molto più forte di tutto questo. Connor starà benissimo con sua madre ..non pensare neanche per un momento di non.. Non permettere a quei pensieri di oscurare il tuo cuore..”
 
Sentirono un leggero bussare alla porta. Era Fred con una tazza di thè fumante. Non chiese niente, si limitò a stare sulla soglia porgendo la tazza ad Angel e subito dopo andò via.
 
Buffy si mise a sedere e sorseggiò un po’ di thè. Teneva la tazza con entrambe le mani e quel calore, era in qualche modo confortante. Sorrise e in quel momento, Angel capì che il peggio era passato. La conferma arrivò anche dalle parole di Buffy. Ancora una volta, lei aveva vinto. L’oscurità e le tenebre non appartenevano al suo mondo. Adesso era completamente libera.
 
“Non può colpirmi. Non più. Ho capito cosa volevi dire, adesso ho capito. Ero io ad alimentare il mio senso di colpa e questo mi rendeva debole. Probabilmente il mio stato d’animo mandava in tilt i circuiti del chip, inviando impulsi sbagliati. La mia parte slayer è di natura demoniaca, in un certo senso, e questo confondeva i sensori. Io non sono tornata sbagliata. Ero solo debole” 
 
Si abbracciarono. Entrambi avevano bisogno del conforto dell’altro. Lei scivolò sotto le coperte, adesso poteva risposare “Connor ha bisogno di me e anche tu” Lui la baciò sulle labbra, era un bacio leggero intriso di tenerezza e di gratitudine infinita, verso la sua meravigliosa compagna “Io avrò sempre bisogno di te.. Sempre” Uscì dalla stanza, solo per tornare un attimo dopo con Connor “Sta già dormendo, ma qui riposerà meglio” Lei annuì, tenendosi stretta suo figlio fra le braccia, circondata dal suo dolce profumo. “Dormi adesso ..io starò qui ancora un pochino”
 
Angel si sedette nella poltrona di fronte e rimase a guardarli a lungo. Se ora non avesse avuto il cuore in subbuglio, avrebbe certamente dipinto l’immagine che riempiva di gioia i suoi occhi. La conservò in un angolo della sua memoria, dopo l’avrebbe sicuramente fatto. Dopo. Adesso doveva occuparsi di qualcos’altro. Quando fu certo che entrambi dormissero profondamente, uscì silenziosamente dalla stanza. Aveva un lavoro da portare a termine.
 
Xander insistette di voler andare con lui. Lo chiese due volte, la seconda fu una volta di troppo.
 
“Stammi bene a sentire, direi che è troppo tardi per voler essere d’aiuto. Avresti dovuto farlo molto tempo fa, quando con la tua cecità, hai permesso che Buffy si sentisse.. l’avete lasciata sola ad affrontare questo inferno.. tutti voi. Se solo non fossi stato così egoista, avresti capito quanto lei avesse bisogno di.. voi, dei suoi amici. Ora togliti di mezzo, ragazzo.. non mi serve il tuo aiuto. So usare un paletto senza bisogno di assistenti. È solo un vampiro, dopotutto”
 
Uscì sbattendo la porta. Non era rimasto più nulla della dolcezza che aveva mostrato poc’anzi con Buffy, quella era solo per lei. Ora i suoi occhi erano più neri della notte e chiunque si fosse frapposto tra lui e il suo paletto, avrebbe pianto lacrime amare.
 
“L’avevo detto io” disse Gunn “Angel è una persona calma e tranquilla, il migliore amico che si possa desiderare. Sempre pronto a darti una mano quando sei nei guai ..ma nessuno deve fare del male alle persone che ama, perché diventa una furia. Povero Spike, quasi mi fa pena”
 
Wesley lo guardò quasi terrorizzato e sentì l’angoscia farsi strada in lui “È vero. A volte dolore e rabbia possono accecarlo. A volte però certe scelte fanno fatte, solo perché devono essere fatte” Uscì salutando tutti, nella sua voce vi era amarezza. Sembrava invecchiato di dieci anni.
 
Angel tornò non molto tempo dopo e a giudicare dal suo umore, non tutto era andato secondo i suoi piani. Si sedette sulla poltrona, lasciandosi cadere a peso morto. Era a pezzi e sembrava stanchissimo. Fred, ignorando le parole di Gunn, si avvicinò cautamente, lei non aveva paura di lui. Neanche fra mille anni, Angel avrebbe fatto del male a lei, anche se era arrabbiato e disperato, come sembrava essere in quel momento. “Buffy?” chiese Angel e Fred lo rassicurò subito, anticipando anche la risposta all’altra domanda “Dorme ..dormono entrambi”
 
“Credo abbia lasciato Sunnydale. La cripta era vuota” disse Angel e poi consegnò un piccolo foglio a Fred. Le si gelò il sangue nelle vene. Lesse ancora il foglio e comprese perché Angel era così stanco e preoccupato. Non era perché non aveva trovato Spike, il motivo era ben più grave. Annuì ad Angel mentre le diceva “È di Sunnydale, vedi cosa puoi fare con il computer”
 
Aprì velocemente il suo portatile e cominciò a digitare febbrilmente “Mi metto subito a lavoro”
 
Angel si alzò, aveva bisogno di vedere Buffy e Connor. “Allora Spike non è cenere?” chiese Gunn “No, non lo è. Ma almeno non è più qui ..dai una mano a Fred ..e grazie per tutto, Gunn”
 
Angel aveva ragione. Spike, subito dopo il tentato stupro, era corso nella sua cripta e in fretta e furia aveva preso le sue cose. Doveva lasciare subito la città, prima che Angel lo trovasse. Inforcò la moto ed ebbe perfino la sfrontatezza, di urlare ancora un'altra minaccia verso Buffy.
 
“Me ne vado cacciatrice, ma tornerò e quel giorno le cose cambieranno”
 
Non era che un illusione. Non avrebbe mai più messo piede a Sunnydale, ma lui questo non poteva ancora saperlo. Povero, povero Spike. Povero piccolo orsetto biondo. Non sempre i nostri progetti vanno in porto, soprattutto se non sono dettati dall’amore puro e disinteressato. L’anima non è una merce di scambio e non sempre le cose vanno come dovrebbero andare.

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..non se è lafatablu che scrive la storia.
 

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Capitolo 24
*** Parte 24 ***


Parte 24
 
Fred lavorava da almeno un ora al computer. Voleva assolutamente terminare il lavoro, l’aveva promesso ad Angel e non avrebbe smesso finché non fosse riuscita a trovare ciò che cercava.
 
Angel era risceso quasi subito, dopo aver verificato che Buffy e Connor dormissero ancora. Aveva parlato con Dawn, rassicurandola “Non è stata colpa tua, nessuno di noi ti ha detto che quello lì non era più il benvenuto, tu non potevi saperlo”. Riuscì anche a convincerla ad unirsi agli altri “Xander ha portato il dolce ..e la tua insalatona sta aspettando..” Lei sorrise e acconsentì di uscire dalla sua stanza, solo a patto che potesse vedere Buffy “D’accordo, piccola ..ma facciamo piano” Angel rimase sulla soglia a guardarla, mentre lei si chinava a baciare sua sorella e il suo nipotino “Vi voglio bene” sussurrò, prima di uscire in punta di piedi.
 
Dawn sapeva che Angel era triste e che sorrideva solo per tirarla su “Non devi fingere con me, lo so che sei triste e vorrei poterti aiutare. Anche se Spike non l’ha ferita, so che le ha fatto del male, questa tristezza che sentiamo è normale, non devi nasconderla..” Angel sorrise ancora, sorpreso dalla sua maturità “Stai crescendo Dawn, questo è bellissimo, e hai ragione ..si, sono triste, ma se vuoi davvero aiutarmi, ti prego.. non pronunciare più quel nome davanti a me”
 
Poi era andata in cucina. Angel le aveva detto una cosa molto importante “Non dobbiamo permettere che la tristezza vinca. Buffy non vorrebbe ..te la senti di controllare l’arrosto che è in forno? questo ti aiuterà a scacciare il fantasma della paura.. fare qualcosa per gli altri..”
 
E lui aveva ragione. Rendersi utile e aiutare gli altri, era qualcosa che aiutava in primo luogo se stessi. Aiutare gli indifesi era il moto della ‘Angel Investigation’ e adesso ne comprendeva appieno il significato. Lei non era brava nelle ricerche o nella lotta, ma aiutava come poteva. Ed era felice di farlo. Si, Dawn stava crescendo, diventava sempre più donna e meno bambina.
 
Angel invece aveva raggiunto Fred davanti al computer ed era molto nervoso. “È un numero di Sunnydale, l’ho trovato nella cripta. Daniel Holtz è in città, si nasconde da qualche parte e dobbiamo sapere dove. Sei riuscita ad entrare nel data base della compagnia telefonica?”
 
“Adesso servirebbe la competenza di Willow, lei riuscirebbe ad aggirare qualsiasi barriera informatica” disse Xander, offrendo ancora una volta il suo aiuto, e Angel l’accettò volentieri.
 
“Fred se la cava bene con il PC” rispose Angel “ma non credo che Holtz abbia registrato questo numero usando le sue generalità. In questo foglio però c’è il suo nome, quindi in teoria, se riusciamo a risalire al numero, avremmo contemporaneamente sia indirizzo che intestatario del telefono” Xander controllò il biglietto e annuì “Controlla le zone periferiche, questo è un numero registrato di recente. Ora la linea telefonica arriva anche nelle zone fuori città”
 
Fred era tesissima “D’accordo, ma non mettetemi fretta” Gunn notò l’ansia della sua voce. “Fred, va tutto bene” ma lei non era affatto tranquilla “No Charles, non va tutto bene. Se Holtz è sempre stato qui, perché non siamo riusciti a trovarlo prima? Avrà sicuramente spiato le nostre mosse ..e perché Spike aveva quel numero? Lui sapeva di Connor? vi rendete conto del pericolo che abbiamo corso? E perché Wesley se ne andato via dicendo quelle cose strane? ..e Buffy come si sentirà non appena saprà che Holtz è qui? Avrebbe bisogno di serenità adesso”
 
“Buffy si arrabbierà molto. Diventerà una tigre feroce, se qualcuno oserà fare del male a suo figlio. Sai perché? perché è stanca di vivere con il terrore di perderlo” disse Buffy, scendendo dalle scale con Connor “Holtz è qui? Bene. Troverà pane per i suoi denti. Avete già cenato?”
Angel la guardò in silenzio, cercando di decifrare il suo reale stato d’animo, sapeva che Buffy era una vera maestra quando si trattava di nascondere le emozioni. Non era preoccupato per le ferite fisiche, quelle guarivano in fretta, aveva timore per le ferite dell’anima. La sua voce ferma e decisa non aveva vacillato neanche per un attimo. I suoi occhi erano pieni di fuoco. Per un attimo, gli parve di vedere davvero una tigre, pronta ad azzannare chiunque si fosse frapposto fra lei e suo figlio. Si, Buffy stava meglio, aveva dormito massimo un ora, ed era già riuscita a recuperare la sua forza. Le sorrise andandole incontro “Stavamo aspettando te”
 
Fred e Dawn invece non potevano vedere ciò che aveva visto Angel ed erano preoccupate “Buffy dovresti riposare, non è meglio se..” Ringraziò per le loro attenzioni, ma fu irremovibile “Sto bene ragazze, dico davvero. Fred grazie per il tuo thè, è stato rigenerante” Si sorrisero a vicenda e Fred non insistette oltre. Buffy abbracciò Dawn “Sto bene, stai tranquilla piccola. È tutto a posto. Se tieni un attimo Connor, preparo la sua pappa ..prima deve mangiare lui”
 
Per quando morisse dalla voglia di abbracciarla per proteggerla dal mondo intero, Angel non intervenne e lasciò che lei se la sbrigasse da sola. Controllò a fatica il suo istinto protettivo e tenne a bada il bisogno di dirle quanto l’amasse. Sapeva esattamente cosa stesse facendo e la sua forza, ancora una volta, lo commosse profondamente. Lei voleva che tutti indirizzassero la loro attenzione verso il pericolo reale. Dovevano essere pronti e trasmettere serenità era molto importante. Ora il pericolo reale era uno psicopatico di nome Holtz, tutto il resto non contava.
Buffy sentì lo sguardo di Angel su di sé, si voltò a guardarlo e per un attimo lasciò trapelare tutta la sua ansia. Con lui non serviva schermare la paura “Dov’è Wesley? questa cena era per lui e non è qui? come mai?” Anche Angel improvvisamente si allarmò, non seppe esattamente perché, ma percepì distintamente una sensazione di pericolo. “Già! Dov’è Wesley?”
 
“Crawford Street” Urlò Fred trionfante
 
Tutti si voltarono verso lei “Crawford Street? che ci fa Wesley lì?” chiese Angel.
 
“Wesley? Che centra lui? No..no, mi riferisco ad Holtz” disse Fred tutta seria. “Il numero di telefono è intestato a Justine Cooper. Xander aveva ragione, l’abitazione  è una villa fuori città. Crawford Street. Adesso abbiamo un nome ed un indirizzo. Cerco sullo stradario..”
 
L’attimo dopo erano già davanti al computer per verificare i dati trovati. Angel scosse la testa incredulo. Buffy non riusciva a distogliere lo sguardo dal PC “Crawford Street” disse sottovoce
 
“Non serve lo stradario, Fred. Sappiamo dov’è. Holtz si è insediato alla magione? Ovvio.. li può agire indisturbato. Certamente i vicini non faranno domande, dal momento che è un posto isolato, ottimo per chi vuole nascondersi. Non servirà neppure forzare la serratura per entrare ..visto che quella è casa mia ..le chiavi sono ancora nel cruscotto della mia auto”
 
“Hai ancora le chiavi?” chiese Buffy sempre sottovoce “Si. Il giorno.. che andai via, le lanciai dentro il cruscotto e sono rimaste lì tutto il tempo ..era un modo per dire a me stesso che..”
 
“che un giorno saresti tornato..” mormorò ancora Buffy e lui sfiorandole la mano, annuì “..si”
 
Fred sorrise vedendo quel gesto. Angel era così diverso quando stava vicino a Buffy, sembrava un'altra persona. Comprese che per loro due, quella casa aveva un enorme valore affettivo e forse Holtz non aveva scelto a caso quel luogo. Diede libero sfogo alla sua razionalità, e disse qualcosa che fece sorridere Angel “Possiamo anche denunciarlo per violazione di domicilio”
 
Tutti insieme decisero che prima dell’alba avrebbero fatto un sopralluogo nella villa. A tavola, Angel spiegò sia a Fred che a Gunn dove fosse la magione e Xander si offrì di accompagnarli. “Io vorrei fare delle altre ricerche” disse Fred “Forse è meglio se vanno solo Gunn e Xander. Preferirei che Angel o Buffy stessero qua, non mi sento più al sicuro da sola, senza almeno uno di voi due nei paraggi. Holtz non tenterà di entrare, se ci siete anche voi”
 
Angel e Buffy erano d’accordo “Si, hai ragione. Sarà meglio chiamare anche Wesley” rispose Angel e Buffy le chiese. “Perché vuoi fare altre ricerche? Cosa speri di trovare?” Fred aveva un idea, ma forse aveva bisogno dell’aiuto di Willow “Via web potrei rintracciare tutte le chiamate ricevute ed effettuate da quel numero. So che è possibile farlo, ma dovrei chiedere qualcosina a Willow, perché io non l’ho mai fatto prima d’ora. Se avete la sua e-mail, posso collegarmi con lei anche subito, oppure chiamiamo Londra. Potrebbe esserci utile conoscere le persone che lavorano per conto di Holtz, come questa tipa.. Justine Cooper. Ho scoperto che di recente ha perso sua sorella, era la sua gemella e indovinate un po’? è morta uccisa da un vampiro”
 
Xander diede a Fred l’e-mail di Willow e lei la contattò subito. Inviò anche una mail a Wesley e Lorne, informandoli che avevano trovato Holtz. Quando era nervosa Fred diventava iperattiva.
 
Dawn era silenziosa e questo non sfuggì ad Angel e Buffy “Che c’è?” chiese Angel preoccupato. Lei continuò ad imboccare Connor, che seduto sul seggiolone, mangiava la sua pappa di riso. “Quando potrà mangiare gli spaghetti? Non vedo l’ora di vedere il suo musetto sporco di sugo” Buffy rise “Come se tu non ci avessi già provato ..pensi che non mi sia accorta delle macchie di sugo sul suo pigiamino?” Dawn rispose seria “quella era pizza.. ed era solo un assaggino”
 
Ma Angel insistette, vedeva che non era serena “Dawn, ricordi cosa mi ha detto prima? tra noi non dobbiamo fingere.. perché sei così triste?” Lei lottò contro le lacrime. Si, era molto triste. Non sapeva né come né  perché, ma sentiva che non avrebbe mai visto crescere Connor. Non l’avrebbe mai visto imparare a mangiare da solo, non avrebbe mai visto i suoi primi passi o il suo primo giorno di scuola. Però questo non poteva dirlo ad Angel e Buffy. Non ora, almeno.
 
“Si sono un po’ triste. Pensavo alla magione.. pensavo a quando ero piccola, a quando c’era ancora la mamma. Ricordi che scappavo sempre da te, quando litigavo con Buffy? e tu mi leggevi le fiabe irlandesi ..pensavo che sarebbe stato bello, se un giorno.. potessimo tornare là con Connor ..e davanti al camino acceso, tu leggessi ancora le fiabe per lui.. invece non accadrà..” Non riuscì a continuare, voleva correre in camera a piangere senza essere vista.
 
“Perché dici questo? certo che possiamo tornare là.. possiamo farlo quando vogliamo..” rispose Angel con la voce che lasciava trasparire tutta la sua ansia e Dawn si pentì di aver parlato “ma se c’è quel tipo.. non possiamo, giusto? pensavo a questo.. quello lì si è preso la nostra casa..”
 
Buffy serrò minacciosamente i pugni “Dawn, quello lì non ci starà per molto a casa nostra. Non sa a chi ha dichiarato guerra. Farà bene a cambiare idea, perché se solo si avvicina a Connor, non esiterò ad ucciderlo.. non m’importa se è umano.. nessuno farà del male a mio figlio”
 
Si alzò dirigendosi verso Fred “Scoperto qualcosa?” poi rivolgendosi a Gunn e Xander, impartì i suoi ordini “Ragazzi è tempo di andare, state attenti a non farvi scoprire. L’elemento sorpresa potrebbe giocare a nostro favore” Angel in un primo momento, pensò di andare con loro, ma non voleva lasciare Buffy da sola. Anche se adesso stava molto meglio, erano passate solo poche ore dall’orrore, che suo malgrado, aveva dovuto sopportare e lui voleva assolutamente starle accanto. Guardò Gunn “Se ci sono problemi, chiamate subito. Dovete solo verificare cosa stanno facendo lì. Voglio sapere se ci sono anche demoni con loro.. dobbiamo sapere tutto”
 
Buffy e Angel erano impareggiabili come leader. Insieme erano straordinariamente forti, specie se dovevano proteggere la loro famiglia. Fred ancora una volta si soffermò ad osservarli, erano tesi come corde di violino, ma allo stesso tempo emanavano una forza non comune. Rispose a Buffy, digitando con maggior lena sulla sua tastiera. Avrebbe fatto di tutto per aiutarla. “Willow mi ha dato informazioni utili, ora so come fare ..oh ..e vi saluta tutti, dice che con Tara e Giles, stanno imparando a teletrasportarsi ..potrebbero farci qualche sorpresa un giorno di questi..”
 
“Wow, davvero?” disse Dawn un po’ meno triste. Buffy propose a Fred di passare la notte a casa loro, dicendole che con Gunn potevano stare nella camera di Connor. “Dormire con Charles e gli orsetti di Connor? si, a me va benissimo” rispose Fred ridendo e Buffy aggiunse “Connor dormirà con noi, non mi fido a lasciarlo da solo”
 
Angel intanto fece uno schizzo veloce del ritratto di Holtz, mostrandolo a Dawn e Buffy, ricordando che loro non l’avevano mai visto. “Dawn, guardalo bene.. quest’uomo non deve entrare a casa per nessun motivo. So bene che l’incantesimo di protezione funziona solo contro i demoni, ma non facilitiamogli le cose” Dawn annuì “Ok, non farò lo stesso errore due volte”
 
Mentre disegnava non riusciva a togliersi dalla mente il pensiero di Wesley “Fred? cosa dicevi prima di Wes? Hai chiamato per avvertirlo?” Fred sollevò gli occhi dalla tastiera e annuì “Si, prima era.. non so bene, ma mi è sembrato strano. Ha detto qualcosa sulle scelte” Vedendo lo sguardo confuso di Angel e Buffy, ripeté le parole di Wesley “A volte certe scelte fanno fatte, solo perché devono essere fatte. Ha detto proprio così, sembrava preoccupato. Comunque si, sa tutto, ho inviato una mail ma non ha risposto ..anche questo è strano, lui risponde sempre”
 
No, Wesley non poteva rispondere. Lui stava vivendo il suo personalissimo inferno, un incubo terrificante da cui non riusciva a risvegliarsi. Aveva tradotto l’intera profezia più e più volte, ma il risultato era sempre lo stesso. Non poteva credere a ciò che leggeva e cercava in ogni modo di trovare una traccia, anche piccolissima, che gli indicasse che stava sbagliando, che aveva tradotto male e che questo orrore era solo un terribile sogno. Era spaventato, diviso a metà fra mente e cuore. “Non può accadere davvero. Non può essere vero” diceva a se stesso.
 
Aveva esaminato vari commentari, letto traduzioni in lingue diverse, ma tutto lo riportava sempre lì. Era anche andato a consultare gli Oracoli Mistici, sentendosi ridicolo e sciocco, visto che si nascondevano dentro l’insegna di un maxi hamburger gigante, ma la sostanza era che gli Oracoli avevano confermato tutto. La profezia era autentica e diceva la verità.
 
Nonostante ciò, non poteva accettarla. Continuava a cercare di confutarla in ogni modo, ma ovunque cercasse, ovunque leggesse, tutto lo riportava a quella maledetta terrificante frase.
 
Il padre ucciderà il figlio.
 
Angel avrebbe ucciso Connor? Ma come era possibile una cosa del genere? Doveva avvertirlo? Oppure doveva parlare solo con Buffy? Come avrebbero reagito? Gli avrebbero creduto?
Mille domande si affollavano nella sua mente, quando sentì un bip dal suo PC. Era arrivata una mail ed era di Fred. Avevano trovato Holtz e lei lo avvertiva, inviandogli anche indirizzo e telefono. Perché Fred aveva trasmesso a lui i dati della sua ricerca? Lo prese come un segno del destino. Senza aspettare un attimo, decise di contattarlo, doveva sapere quanto lui fosse coinvolto in questa storia. Non escludeva che dietro vi fosse anche la lunga mano della W&H
 
Dopo aver parlato con Holtz, era più spaventato di prima. Lui sapeva della profezia e gli disse che non avrebbe permesso che il vampiro uccidesse un innocente. Gli diede un ultimatum. Wesley doveva portare via il bambino subito, perché se non l’avesse fatto, il piccolo sarebbe morto entro le prime ore dell’alba. Ripeté mentalmente le sue parole un infinità di volte.
 
Per proteggere il vampiro, vuole avere il sangue di un innocente sulla coscienza? Angelus è un demonio. Prima o poi la bestia riemergerà. È nella sua natura. Lei può fermarlo, oppure sarò io a farlo, ma ucciderei anche gli umani che collaborano con lui. Soprattutto la slayer, quella cagna che divide il suo letto con Angelus. Sicuro di volere questo, signor Wyndam Pryce?
 
..e infine prese una decisione, che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
 
Richiamò Holtz e prese accordi con lui. Il piano era semplice. Wesley doveva rapire Connor e allontanarsi da Sunnydale, scappando il più lontano possibile da Angel. Lui sperava che con il tempo avrebbe trovato una soluzione per tutto e avrebbe riconsegnato il figlio ai suoi genitori, ma ora non c’era tempo da perdere. Connor doveva essere messo in salvo. Buffy e Angel non avrebbero capito e non l’avrebbero ascoltato. Non era proprio quello che accadeva quando c’era di mezzo una profezia? Nessuno ci credeva, finché non si avverava.
 
Lui voleva proteggere Connor, ma anche Angel. Come avrebbe potuto sopravvivere, dopo aver ucciso suo figlio? Sarebbe morto dilaniato dal senso di colpa e anche Buffy sarebbe impazzita di dolore. Voleva troppo bene ad Angel, Buffy e Connor, per permettere che accadesse una simile tragedia. Non poteva ignorare la profezia. Angel e Buffy, col tempo avrebbero capito.
 
L’accordo con Holtz riguardava il suo piano di fuga. Justine, con altri loro alleati, doveva far uscire tutti dalla casa, creando un diversivo e Wesley avrebbe agito indisturbato, prendendo Connor e portandolo via, forse per sempre. Holtz avrebbe poi lasciato Sunnydale, certo di aver salvato la vita di un innocente e avrebbe abbandonato i suoi propositi di vendetta, rinunciando ad uccidere Angel. Ovviamente, Wesley non si fidava di lui, ma non aveva nessun’altra scelta.
 
A volte certe scelte fanno fatte, solo perché devono essere fatte
 
Sentì squillare il telefono. Era Angel. Si insospettì subito, raramente l’aveva chiamato a casa di Giles e mai ad un ora così tarda, ma poi pensò che l’aver scoperto dove si nascondeva Holtz, aveva messo tutti in allarme. La conferma arrivò dalle parole di Angel.
 
“Wes, sei ancora sveglio? Senti, abbiamo bisogno del tuo aiuto.. Holtz è a Sunnydale e..”
 
Pensò che il tempismo di Angel fosse perfetto, almeno non avrebbe dovuto inventare una scusa per giustificare una sua visita a quell’ora. “Arrivo subito”
 
Prima di uscire di casa, richiamò Holtz per la terza volta. Mancavano poche ore all’alba. Si sentiva davvero come Giuda Iscariota. Questa stessa notte, prima che il gallo canti, mi avrai rinnegato tre volte. “Holtz? Sto uscendo adesso. Ricorda.. nessuno deve farsi male. Prendo il bambino e tu sparisci per sempre dalle nostre vite.”
 
Buffy intanto era furiosa e Angel non era da meno. Entrambi passeggiavano nervosamente dietro le spalle di Fred che stava seduta davanti al computer. “Fred controlla di nuovo, deve esserci un errore. Ti rendi conto cosa significherebbe, se fosse vero?” Lei abbassò lo sguardo, non serviva ricontrollare, l’aveva fatto già un infinità di volte “No Angel, nessun errore. Ecco guarda tu stesso, sta accadendo anche adesso. C’è stata un'altra chiamata da questo numero a quello di Holtz ..ed è il numero di casa Giles. Questa invece è la tua chiamata, vedi? subito dopo aver parlato con te, Wesley ha richiamato Holtz per la terza volta”
 
Angel aveva scoperto il tradimento di Wesley, per quanto in cuor suo, sperasse che fosse solo un errore del data base, ma il numero era proprio quello di Giles. Per questo l’aveva chiamato, su suggerimento di Fred, chiamò Wesley per verificare che non vi fossero errori. Anche i tempi delle chiamate erano esatti, visto che aveva registrato anche la sua. Quando Fred aveva scoperto di chi fosse quel numero, controllò tutte le chiamate di casa Giles, il tabulato indicava tre telefonate in uscita verso il numero di Holtz e una in entrata, ed era quella fatta da Angel.
 
Fred tentò di rassicurarlo “Angel, questo non significa niente. Non sappiamo perché ha parlato con Holtz. Il sito indica solo il traffico telefonico, ma non sappiamo cosa si son detti. Sono sicura che Wesley ha avuto delle ottime ragioni per farlo ..insomma, lui è nostro amico e...”
 
“Non mi interessa, non voglio sentire altro..” urlò Buffy e corse verso Connor che rischiava di cadere un'altra volta. “Non vedo nessuna buona ragione per nasconderci una cosa così grave. Intanto.. sono costretta a far dormire mio figlio sul divano. Pagherà anche per questo”
 
Insieme, Buffy e Angel, avevano deciso di non rischiare, non volevano far dormire Connor da solo nel suo lettino. Loro non potevano stare di sopra con lui, perché erano occupati nel tentare di capire cosa stesse accadendo con Wesley. Il piccolo si era poi addormentato in braccio a sua madre e Angel aveva preparato una sorta di culletta, sistemando dei cuscini intorno al divano, creando una barriera protettiva per evitare che cadesse. Ma il loro cucciolo era un vero terremoto, anche quando dormiva non stava mai fermo, e si muoveva come una trottolina. Angel l’aveva già afferrato al volo almeno due volte e altrettanto aveva fatto Buffy.
 
“Perché non lo mettiamo dentro la sacca che avevo comprato per lui?” propose Dawn e Buffy, nonostante l’ansia, sorrise a sua sorella “Non ci sta più. È cresciuto parecchio ..sono sicura che diventerà più alto di me” e Dawn rise “Lo spero bene. Non ci vuole poi molto a superarti. Anche io sono più alta di te ..se prenderà da Angel, Connor sarà altissimo..” vedendo lo sguardo strano di Buffy, corse subito ai ripari “Ok. Sto io qua, tu continua con Fred e Angel..”
 
Intanto Gunn e Xander erano rientrati. Riferirono di aver visto parecchie persone alla magione, che si preparavano ad attaccare. “Tengono dei vampiri incatenati, Holtz sta addestrando il suo gruppo, mostrandogli come uccidere un vampiro, sembrano motivati dall’odio” disse Gunn preoccupato. “Sono tutti umani e sono davvero tanti.. cosa facciamo?” aggiunse Xander, già in preda al panico. Dissero anche di aver visto un demone che dal nulla, si materializzò davanti a loro. Da ciò che avevano sentito, pareva essere amico di Holtz ed era arrabbiato con Angel.
 
“Si chiama Sahjhan, tu non gli sei simpatico. Non credo sia pericoloso, non può colpire perché è immateriale ma è molto arrabbiato con te. Lo conosci?” continuò Gunn. Angel scosse la testa. “Sahjhan? Mai sentito prima.. no, non lo conosco …perché è arrabbiato con me?”
 
Buffy stava salendo in camera con Dawn per cambiare Connor. Spaventato dal trambusto, si era svegliato piangendo ed era molto agitato “Stanotte non riesci a dormire, vero tesoro?”
In quel momento entrò Wesley, e lei gli lanciò uno sguardo che l’avrebbe incenerito all’istante, se solo avesse potuto. “Ci hai messo un bel po’ ad arrivare. Eri occupato a fare altro, Wesley?” La sua voce era piena di astio e riuscì a mala pena a nascondere la rabbia e l’amarezza.
 
Vedendo Wesley sulla soglia e dopo aver sentito le parole di Buffy, per un attimo Angel vacillò. Dovette combattere contro se stesso, per non cedere all’impulso di afferrarlo per il collo e fargli sputare fuori la verità sul suo coinvolgimento con Holtz. Lo squadrò dalla testa ai piedi, poi gli sorrise e ricacciò dentro la rabbia, mostrando una calma esteriore che non possedeva affatto.
“Wesley, sei arrivato giusto in tempo. Conosci un demone di nome Sahjhan? Un tipo strano. È  arrabbiato con me ..puoi cercare fra i tuoi libri? perché non ricordo di averlo mai incontrato”
 
Wesley era preoccupato, Angel era stranamente calmo e viste le circostanze, non era normale. “Senti Angel, ho pensato.. visto che Holtz è in città, il bambino non è al sicuro qui .. che ne dici se prendo Connor con me per stanotte? i testi per cercare il tuo demone sono a casa..”
 
Angel serrò i pugni e contrasse nervosamente le mascelle. Guardò verso la scala, Buffy era ancora lì, i suoi occhi mandavano bagliori di fuoco. Entrambi controllavano a stento la rabbia.
 
“Non credo sia una buona idea” disse Buffy “In questa casa è al sicuro. Lo è ovunque ci siano sua madre e suo padre. Connor non va da nessuna parte. Chiaro?”
 
Sparì con Dawn dentro la camera di Connor e Wesley cominciò a pensare che sospettassero qualcosa. Questo complicava le cose, ma lui avrebbe comunque portato avanti il suo piano. Doveva agire in fretta o Connor sarebbe morto di una morte orribile. Ucciso da suo padre, con la complicità inconsapevole di sua madre. Mai e poi, doveva accadere questo. Mai.
 
Mentre Buffy cambiava il bambino, Dawn riempì una sacca con alcune cose di Connor. Era un piccolo zainetto morbido che lei stessa gli aveva regalo per il suo quinto complemese. Dawn aveva deciso di festeggiare ogni mese la nascita di Connor, con tanto di torta e candeline. Aveva l’approvazione assoluta di Buffy e Angel, che si divertivano più di lei ad organizzare la festicciola. Con Fred avevano sopranominato l’evento con quel buffo nome e ogni complemese lei gli faceva un piccolo regalino. Adesso pensò che questo avesse un significato più profondo.
 
“Cosa stai facendo?” chiese Buffy ansiosa “Non lo so.. in realtà non so cosa sto facendo.. potrebbe succedere che debba allontanarsi da casa.. quindi meglio essere pronti..vedi? metto solo poche cose.. ohhh anche mister Gordo.. è il suo preferito”
 
Non riuscì a trattenere le lacrime e implorò sua sorella di farle tenere Connor ancora per un po’
 
“Per favore Buffy, posso vestirlo io? sento che.. non potrò farlo mai più.. sento che questa è l’ultima volta..” Davanti allo sguardo sbalordito di sua sorella, Dawn finì di vestire Connor e in fine gli mise lo zainetto sulle spalle, allacciandoglielo in vita. Sapeva che doveva agire così, anche se non sapeva perché. Connor sorrideva, lei gli baciò la fronte, cullandolo fra le braccia.
 
“Qua dentro ho messo anche le fiabe di Pollicino e Peter Pan.. e pure il libro della giungla.. ti insegnarono a ritrovare la strada per tornare a casa. Io starò qui ad aspettarti. Ti voglio bene Connor. Vedrai, andrà tutto bene” Buffy commossa, l’abbracciò per proteggerla da tutta quella tristezza. Voleva dirle che non sarebbe accaduto niente di male, né a lei né a Connor. Voleva dirle che non doveva essere così spaventata.. voleva dirle quanto le volesse bene. “Dawn..”
 
..ma ciò che successe l’attimo dopo, fece vivere a tutti quanti momenti di terrore senza fine. I minuti che seguirono cambiarono per sempre la vita di ognuno di loro, nessuno escluso. Mai più niente fu come prima. Furono momenti concitati, carichi di orrore, di urla disperate. Pareva che il tempo si muovesse più veloce, tanto era la frenesia di quegli istanti. Ovunque regnava la confusione e l’unico suono che riuscivano a distinguere era il pianto terrorizzato di Connor.
 
Holtz e Justine, avevano lanciato un ordigno esplosivo dentro la camera di Connor, e le fiamme erano ormai ovunque. Buffy saltò la colonna di fuoco che ostruiva l’uscita, prendendo Connor e scaraventando Dawn fuori dalla stanza. Angel arrivò l’attimo dopo, liberando una gamba di Buffy che era rimasta incastrata sotto una trave. Per fortuna né lei né Connor sembravano feriti, mentre Dawn sanguinava dalla fronte e aveva delle ustioni sulle braccia. Wesley accorse subito dopo Angel, strappò Connor dalle braccia di Buffy, scappando velocemente per le scale.
 
“Portate giù Dawn. È ferita” urlò Buffy a Xander, Gunn e Fred che erano accorsi in loro aiuto. “Cercate di bloccare l’incendio, prima che si propaghi oltre” aggiunse Angel, mentre con Buffy correva fuori per raggiungere Wesley. Speravano ancora che tutto fosse solo un incubo.
 
Ma ciò che videro fu una visione di un angoscia senza fine. Tutto accadde in un attimo. Justine sgozzò Wesley con un pugnale e prese Connor, allontanandosi da Angel e Buffy. Wesley cadde a terra affogando in una pozza di sangue. Fu soccorso da Fred e Gunn, mentre Xander portava Dawn fuori casa. La teneva in braccio, era ferita gravemente. “Presto serve un medico. Subito” Caricarono Wesley e Dawn in auto, e corsero verso l’ospedale, sperando di arrivare in tempo.
 
Holtz, approfittando della confusione, afferrò Connor, portandolo via da Justine. Stringeva il suo collo, minacciando di ucciderlo, mentre intimava ad Angel e Buffy di fermarsi.
 
“Se provate a seguirmi gli spezzo il collo. State lontani, non avvicinatevi” Tentò di salire su un auto, dicendo che la sua vendetta era compiuta e che non avrebbero mai più rivisto loro figlio. Angel e Buffy stavano impazzendo. Il pianto disperato di Connor, straziò il loro cuori.
“NO” urlò Angel e corse con Buffy contro l’auto, ma Holtz strinse più forte il collo di Connor.  
 
“Lui crescerà con me, non saprà mai che siete esistiti. Tu hai ucciso miei figli, mi riprendo ciò che mi hai tolto. Gli insegnerò a servire sempre il bene e a combattere contro il male”
 
I volti di Angel e Buffy erano trasfigurati da una maschera di terrore. Non poteva essere vero, non stava accadendo realmente. Angel urlò “Per favore, no. Non lui. Prendi me” anche Buffy, con gli occhi pieni di lacrime, supplicò Holtz “ti prego, lascialo andare, lui non ha fatto niente”
 
Holtz per un attimo, parve indeciso. Le loro lacrime sembravano vere. Possibile che Angel fosse così cambiato? Possibile che provasse rimorso? Non seppe perché.. ma sentì il bisogno di rassicurarli “Lo crescerò come un figlio, non gli farò del male.. ma non provate a seguirmi..”
 
In quel momento comparve Sahjhan, materializzandosi davanti a loro. Sentendo le ultime parole di Holtz urlò “Maledetto traditore. L’avevi promesso. Il bambino deve morire. Uccidilo”
 
Vedendo che Holtz esitava, Sahjhan pronunciò alcune parole e fece un gesto con la mano. Proprio davanti a loro si aprì un portale, e tutto ciò che videro, fu un cielo rosso scuro che pareva l’immagine dell’inferno dantesco. A Buffy parve di rivivere l’orrore della sua morte. I portali dimensionali la terrorizzavano più di mille demoni. Se Connor fosse finito là dentro, lei l’avrebbe seguito sicuramente. Guardò Angel e comprese che anche lui aveva in mente la stessa cosa. Mentre si preparavano al peggio, parlarono le loro anime. Insieme. Per Sempre.
 
“Quello che state vedendo è il Quortoth. Il più oscuro dei mondi oscuri” urlò ancora Sahjhan ed era davvero minaccioso “Posso allargare il passaggio ancora di più, e il vostro mondo verrà ingoiato in un inferno, che non potete neppure immaginare. Holtz uccidi il bambino. Adesso”
 
Holtz si sentiva braccato. Non poteva permettere che Sahjhan distruggesse il mondo, ma non voleva neanche, che il bambino tornasse dai suoi genitori. In un attimo, prese la sua decisione e si lanciò dentro il portale con Connor. Angel e Buffy lo seguirono, Buffy precedete Angel per una frazione di secondo e raggiunse Holtz prima di lui. Strappò Connor dalle braccia del suo rapitore, ma fu ingoiata dal portale insieme ad Holtz. Angel corse disperatamente, tentando di tirarli fuori. Una potente scarica elettrica, proveniente dal portale, lo investì in pieno petto, scaraventandolo a parecchi metri di distanza, proprio un istante prima che si richiudesse.
 
L’attimo dopo vide il buio. Tutto il suo mondo cessò di esistere. Buffy e Connor non c’erano più
 
Rimase lì per terra a guardare il vuoto intorno a sé. Sentiva freddo, fin dentro le ossa. Un freddo insopportabile e solo in quel momento comprese il vero significato della parola ‘Dolore’.
 
Lui credeva di conoscere il dolore, ma ciò che aveva sofferto, durante la sua lunghissima vita, non era niente, se paragonato a ciò che stava provando in quel momento. Percepì vagamente il rumore delle auto che si allontanavano, sentì qualcuno chiedere “Che ne facciamo di lui?” e senti Justine che rispondeva al suo scagnozzo “Niente. Lasciamolo soffrire”
 
Intorno a lui, ora vi era solo il vuoto e il silenzio assordante della solitudine. La sua voce era un rantolo irriconoscibile e pareva arrivare dagli abissi più profondi dell’inferno. “Buffy.. Connor..”
 
Il buio avvolgeva la sua anima che ora taceva nel silenzio più oscuro. Con chi avrebbe potuto parlare? L’unica che poteva sentire la sua anima, era andata via per sempre. Si accasciò per terra, rannicchiandosi su sé stesso. Urlò il nome e quello di suo figlio. Ma nessuno rispose.
 
..e l’alba era ormai alle porte.
 
L’avrebbe aspettata lì, finché il primo raggio di sole non avesse inondato il suo corpo morto, liberandolo finalmente da questo dolore senza fine. Finalmente l’alba divenne sua amica e preziosa alleata. Nessuna neve sarebbe arrivata a salvarlo. Lui non la reclamava di certo. Tutto ciò che adesso desiderava, erano i raggi salvifici del nuovo giorno nascente.
 
Doveva raggiungerli subito. Ora solo la morte avrebbe potuto riunirli. Solo la morte.
 
Buffy. Connor. Insieme. Per Sempre.
 

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