Trying to let you know how much you mean to me

di moodybibi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CHAPTER 1 ***
Capitolo 2: *** CHAPTER 2 ***
Capitolo 3: *** CHAPTER 3 ***
Capitolo 4: *** CHAPTER 4 ***
Capitolo 5: *** CHAPTER 5 ***
Capitolo 6: *** CHAPTER 6 ***
Capitolo 7: *** CHAPTER 7 ***
Capitolo 8: *** CHAPTER 8 ***
Capitolo 9: *** CHAPTER 9 ***
Capitolo 10: *** CHAPTER 10 ***
Capitolo 11: *** CHAPTER 11 ***
Capitolo 12: *** CHAPTER 12 ***
Capitolo 13: *** CHAPTER 13 ***
Capitolo 14: *** CHAPTER 14 ***
Capitolo 15: *** CHAPTER 15 ***
Capitolo 16: *** CHAPTER 16 ***
Capitolo 17: *** CHAPTER 17 ***
Capitolo 18: *** CHAPTER 18 ***
Capitolo 19: *** CHAPTER 19 ***
Capitolo 20: *** CHAPTER 20 ***
Capitolo 21: *** CHAPTER 21 ***
Capitolo 22: *** CHAPTER 22 ***
Capitolo 23: *** CHAPTER 23 ***
Capitolo 24: *** CHAPTER 24 ***
Capitolo 25: *** CHAPTER 25 ***
Capitolo 26: *** CHAPTER 26 ***
Capitolo 27: *** CHAPTER 27 ***
Capitolo 28: *** CHAPTER 28 ***
Capitolo 29: *** CHAPTER 29 ***
Capitolo 30: *** CHAPTER 30 ***
Capitolo 31: *** CHAPTER 31 ***



Capitolo 1
*** CHAPTER 1 ***


Premetto che tutti contenuti di questa fan fiction sono frutto della mia fantasia... Ovviamente non conosco i 30 Seconds To Mars nè Emma Ludbrook, assistente di Jared Leto. La storia sarà composta da più capitoli! E' la mia prima fan fiction inoltre! Questa ff narra più che altro la vita dei 30 Seconds To Mars (molte cose inventate da me poichè non conosco la routine della band) che fa da sfondo ad una love story... Spero vi piaccia! CHAPTER 1

CHAPTER 1

Non potevo crederci.

Erano le 3 del mattino e la strada davanti al locale era ancora popolata da un centinaio di ragazzi e ragazze che combattevano contro il sonno, il freddo, il mal di gambe e il post-concerto-massacrante solo per vedere loro, i miei piccoli grandi artisti... Divento gelosa a volte... Sto lì a sbirciarli dal finestrino scuro del tour bus mentre firmano merchandise e articoli di ogni genere e scattano migliaia di foto mentre io me ne sto rinchiusa in quell'animale di bus; e le loro facce sorridenti sono sempre impresse nella mia mente.

Dopo essersi liberati dalla massa di fans, o echelon come li chiamano loro, finalmente son riusciti a salire su questo maledettissimo bus. Erano accaldati nonostante fuori ci fossero 4°C, ma credo fosse dovuto alla passione che ragazzi di tutto il mondo dimostrano loro giorno dopo giorno, e anche al concerto...

Sono degli animali da palcoscenico; ripeto loro in continuazione che io non gestisco una band bensì uno zoo! Toro, orso, scimmia. Ed eccoli i miei animaletti: Shannon, Tomislav, Jared e poi c’era Timothy... Come routine ad uno ad uno entravano, si svestivano da cappotti, sciarpe, cappelli e guanti, mi salutavano e si stravaccavano sui loro mini divanetti!

"Emma tutto ok?!" come al solito alla "scimmia", Jay, non sfugge nulla. Ormai sono anni che lavoro con lui e mi conosce forse meglio di me stessa.

"Certo, una meraviglia!". Non sono mai stata brava a dire bugie, ma lui sa che quando evito di parlare di qualcosa non deve insistere. Nei miei occhi si leggeva un pizzico di tristezza mista a gelosia perchè ora erano famosi, ora non erano più i miei musicisti...

Jared ormai era come un fratellone per me, così come gli altri ragazzi... I soprannomi "animaleschi" li ho associati un po' al loro animo e al loro essere.

Shannon, il toro, e non c'è da stupirsi vista la sua massa muscolare; inoltre è tremendamente irritabile, se proviamo a svegliarlo un minuto prima di mezzogiorno potrebbe scaraventarci una valigia addosso!

Tomo, l'orsetto, è troppo dolce e buono quel ragazzo...gli dico che se continua così qualche giorno me lo mangio a morsi come fosse un mars.

Jared, la scimmia, sempre con la battuta e lo scherzo pronti, e le sue "arrampicate" sono ormai famose in tutto il mondo!!

Infine c’era Tim... Era con noi da una anno circa, entrato nel gruppo solo dopo l’abbandono di Matt, e già era circondato da centinaia di donne e ragazzine urlanti che pretendevano foto ed autografi dal bassista bello e dannato...

"Dai Emma non fare la scontrosa è stata una serata spettacolare!". Shan, irritabile sì, ma esageratamente ottimista.

"Ah sì?! Beh io non c'ero...Raccontatemi allora! Com'è andata ragazzi?!".

"Wow Em, il pubblico era malsano questa sera! Cantavano, saltavano, ci davano davvero tantissima carica!". Tomo era seduto accanto a me.

"Beh, mi fa piacere che sia andata bene!".

"Ehi ma che ore sono?! Ho perso la cognizione del tempo...". Tim -doveva sempre distinguersi in tutto- se ne stava allungato sulla moquette, con l’ennesima sigaretta spenta in bocca, mentre si girava e rigirava l'accendino nero tra le mani e fissava Jared che maneggiava distrattamente il suo Blackbarry. Ma lui continuava a guardare me, lo sguardo interrogativo, odiando i dubbi che lo laceravano.

"Ehi, fottuta addormentata nel bosco, vuoi degnarci della tua attenzione o no?".

"Eh? S..sì scusa Shan..ad ogni modo, abbiamo fatto tardi questa notte! Sono le 5". Jared finalmente smise di fissarmi e guardò l’orario sul suo telefono, che più che un cellulare sembrava un mini computer.

"Bene! Allora bei fanciulli tutti a letto...altrimenti domani andrò io a suonare la chitarra sul palco ed i vostri carissimi echelon non credo ne saranno felici..”

 

Non dormii affatto quella notte... Rivedevo Tim che abracciava sconosciute, sorrideva loro, le baciava sulle guance sempre con la sua sigaretta maledetta nella mano destra ed una Corona nella sinistra... Erano ragazze sconosciute, e le faceva impazzire anche solo con il suo sguardo di ghiaccio. Era perfido, non te ne puoi andare in giro sbattendo la tua dannata perfezione in faccia al mondo femminile intero, è perfidia pura, perché sai di non poterle accontentare, ma semplicemente illuderle... Ma allora perché non illudeva anche me? Per quale motivo non mi degnava di uno sguardo? Ero un po’ come Jay in fondo... Il dubbio mi lacerava. E la sua indifferenza era una tortura per me.

 

“Sono 76,30 $, signorina!”.

Signorina... Tirai fuori il portafogli con gli sguardi di tutti i clienti di Starbuck’s  puntati addosso prima su di me, poi sulle cinque buste piene di ogni sorta di cibo-spazzatura più bevande poggiate sul bancone. Pagai, afferrai le buste e scappai sul bus che mi attendeva scalpitante.

“Si mangia!!” Il toro si avventò su di me e prese il primo panino a quattro strati che vedeva.

“Ma tranquilli! Restate pure comodamente seduti, non ho bisogno di aiuto per cinque enormi buste di cibo assurdo!” Sentivo che le braccia non avrebbero retto ancora per molto. E subito Jared e Tomo mi vennero incontro e presero due buste a testa.

“Emma...io ti adofo...quefti panini fono l’ottafa mefaviglia!” Shannon continuava a mangiare e parlava con me con la bocca piena, e sarà l’abitudine, sarà il minimo di riconoscenza, non rimasi schifata da quella visione diciamo non molto fine!

“Non c’era la birra?!” Tim decise di rivolgermi quattro parole in croce.

“No, mi dispiace, avevano solamente Coca e altre cose del genere!”. La sua faccia non era assolutamente soddisfatta della mia giustificazione.

“Dai Tim avrai almeno dieci Corona Extra nel mini-frigo!” Jared, mangiando la sua insalatona, corse in mia difesa pur non conoscendo quali fossero i miei sentimenti per il signor Kelleher. Poi sottovoce si rivolse a me... “Emma, ha fumato 7 sigarette mentre eri da Starbuck’s... e ha anche bevuto una tazza di caffè... non prendertela!”.

“Allora ragazzi, carichi per questa sera?! Se non spaccate il palco in due sappiate che ho intenzione di licenziarvi tutti!” Jared spostò nuovamente la sua attenzione sul gruppo e sul loro concerto.

Erano le 5 del pomeriggio e dopo un’ora e mezza sarebbe iniziato il soundcheck...

“Fratellino fai poco lo spiritoso... senza di noi sei un musicista fallito!” Shannon, sempre pronto a cacciar fuori i suoi aghetti che tutti ormai avevano imparato ad ignorare!

“Ehi ragazzi perché questa sera non facciamo venire con noi anche Em?!” E fu così che Tomislav mi colse assolutamente di sorpresa...non me l’aspettavo. Nella maniera più assoluta. E non poteva aver capito che...

“Ma certo!! Dai Emma vieni! Faremo un blood ball questa sera e ti voglio nel backstage con noi... Dev’essere una serata speciale per tutti...” In quel momento Jared riprese la parola e guardò prima Tim, poi me. Bene, mi dissi, hanno capito tutto.

“Erm... siete sicuri che volete che io venga?”.

“Per me va più che bene! Ci divertiremo!” Tomo mi corse accanto e mi abbracciò dal suo metro e ottanta scompigliandomi i miei capelli biondissimi.

Ma la reazione che più mi sorprese fu quella di Tim; e per la prima volta sembrò svegliarsi dal suo stato di letargo e mi fissò negli occhi, con la bocca semiaperta ed emise un flebile FANTASTICO privo di ogni enfasi...

 

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Capitolo 2
*** CHAPTER 2 ***


CHAPTER 2

CHAPTER 2

 

…Non era la sua voce, non era il suo sguardo, non erano le sue labbra, non era lui... non era il solito Tim. Se pur sembrasse una parola emessa da un robot, priva di sentimenti, il suo stupore e la sua faccia erano eloquenti quanto non mai... non era più in trance!

Jared mi guardò e mi fece l’occhiolino con il suo sorriso sghembo che tanto mi faceva innervosire, ma ero troppo felice per inquietarmi ancora!

Il tempo volò davvero in fretta e alle 7 eravamo davanti al locale. C’erano migliaia di persone, a vederle così pensai che non sarebbero mai entrate un quella scatola nera: pensiero sciocco di una ragazza ancora non del tutto abituata a quell’ambiente. 

Scendemmo dal tourbus, io ero incollata a Shannon che mi cingeva le spalle, avevo gli occhi sbarrati a quella vista... Tutti i loro fan sanguinanti (‘sangue finto ovviamente’  mi spiegò Shan), che urlavano a squarciagola e gridavano i loro nomi. Purtroppo erano già con mezz’ora di ritardo, così ci affrettammo ad entrare, mentre i quattro ragazzi che mi facevano strada alzavano le mani per salutare la folla. Finalmente dentro. Un altro spettacolo. Non era la scatola nera che io immaginavo, anzi, il locale era enorme, luci soffuse, un palco immenso e neon colorati sotto il pavimento vetrato. Due uomini alti almeno trenta centimetri più di me, ci scortarono nel backstage. I ragazzi senza neanche cambiarsi salirono sul palco lasciandomi lì da sola, ed iniziarono il soundcheck. Ero lì, nel backstage, e li guardavo, lo sguardo perso e felice, felice di essere lì per loro, felice del loro invito, felice perché forse per la prima volta avevo il diritto di guardare Timothy senza aver paura che se ne potesse accorgere... se ne stava lì strimpellando le corde del suo basso, tutto concentrato, sembrava quasi stesse risolvendo un problema di astrofisica difficilissimo.

Finirono il soundcheck in una ventina di minuti, lasciarono i loro strumenti ai tecnici e corsero da me nel backstage. Neanche mi parlarono, non parlavano nemmeno tra di loro a dire il vero. Jared mi prese la mano e mi strattonò nei camerini di corsa. Non avevo idea di cosa stessimo per fare!

Entrati nel camerino vidi i loro abiti appesi e su ogni completo il nome scritto. Mi feci un attimo i conti ma... gli abiti erano cinque! Ed uno da donna! La mia bocca si spalancò involontariamente.

“Avanti, togliti quell’espressione del cazzo dalla faccia e preparati Em!!” Mi disse Jared con tono ironico.

Cosa?! Pensavo di non dovermi cambiare! Perché devo indossare q...que...quello... MIO DIO MA è BELLISSIMO!” Esclamai. L’abito era uno splendore, mi avvicinai, notai il post-it giallo canarino con su scritto Emma  con un inchiostro rosso. Era un vestito stupendo, di Dolce&Gabbana, nero, scollato, lungo fino al ginocchio, in raso con particolari di pizzo. Oltre al vestito c’era un sandalo nero altrettanto meraviglioso!

“Sapevo ti sarebbe piaciuto..disse Jay guardando la mia espressione “...il mio buongusto non mente mai in fatto di abiti! Beh, indossalo perché dopo il blood ball ci sarà un vero e proprio ballo nel locale con trenta fortunati eletti che... beh, conosceremo questa sera!”.

Non ancora realizzavo, avrebbero incontrato trenta loro fan sul serio? Wow..

Osservai gli altri abiti. Jared uno smoking ed una camicia bianchi senza scarpe (avrebbe indossato certamente le sue O’ nitsuka). Shannon pantaloni, gilet e scarpe neri con una camicia bianca.

Tomislav completo da uomo nero con camicia e cravatta nere. Timothy  il mio dannato dio quella sera avrebbe indossato un completo bianco con la camicia nera, che metteva in risalto il suo sguardo glaciale...

Avevano iniziato a spogliarsi tutti nella stessa stanza, ma prima che fosse troppo tardi presi il mio abito da favola e le mie bellissime scarpe nuove, diedi un bacio sulla guancia a Jay, accolsi con un sorriso l’occhiolino di Tomo e uscii dalla stanza. Andai a cambiarmi nel bagno che si trovava in fondo al corridoio dai muri neri, un po’ inquietanti a dire il vero. Il bagno era molto pulito e per mia fortuna c’era un sedia. Vi poggiai accuratamente i vestiti, posai le scarpe a terra e per un minuto incollai la testa al muro, chiusi gli occhi, ripensai a quelle ultime ore, a quel fantastico uscito dalle sue labbra, alle sue labbra socchiuse, ai suoi occhi sorpresi, a ciò che quella serata certamente magica mi avrebbe riservato... Ok, basta pensare! Erano le 8 p.m. e dovevo darmi una svegliata se volevo essere pronta in tempo per lo show. Così mi tolsi i vestiti, fortunatamente la mia biancheria era nera... diedi un’occhiata allo specchio e... ERO UN CADAVERE! Aprii la borsa in cerca del borsello dei trucchi, lo afferrai, lo aprii e la mia attenzione fu catturata da qualcosa di nuovo: una boccetta contenente un denso liquido rosso sangue a cui era incollato un post-it con su scritto E’ sangue finto, lo abbiamo anche noi... insanguinati Em! Pronta per le 9, devi essere brillante. Il bastardo rimarrà a bocca aperta.

La calligrafia era senz’altro quella di Tomo, e sorrisi leggendo e rileggendo quell’ultima frase: il bastardo rimarrà a bocca aperta! Non ci avrei messo la mano sul fuoco...

Passò un’ora, ero vestita, l’abito mi cadeva a pennello ed era bellissimo a contrasto con la mia pelle diafana. I sandali erano del numero giusto. Mi ero fatta il trucco nero agli occhi e le labbra le avevo dipinte di rosso. I capelli biondi erano sciolti e toccavano le spalle. Il sangue...come diavolo facevo a metterlo?! Ok tentai. Decisi di farmi un bel buco nel cranio e di far cadere una scia di sangue fino all’incavo del collo e anche sull’occhio destro. Ciò che ne uscì fuori stranamente non mi dispiacque, sembrava quasi vero! Vidi l’orario... Erano le 9,20!!! Un’ultima occhiata alla mia immagine riflessa nello specchio, pensai a Tim, la voglia di restare rinchiusa in quel bagno c’era, ma mi feci forza... O si sarebbe accorto di me quella sera o non l’avrebbe fatto mai più.

Uscii dal bagno, entrai nel corridoio e li vidi... Quattro ragazzi stupendi, avevano subito tutti una trasformazione. Mi davano le spalle, ma sembravano statuari in quegli abiti; a confronto mi sentivo una maledetta pulce! Poi il mio sguardo si posò su di lui... lo smoking gli donava, si tamburellava le dita sulla gamba, sembrava nervoso ma d’altronde era comprensibile.

Improvvisamente Shan si voltò, mi sorrise a bocca aperta e si avvicinò a me; Jared e Tomo si voltarono. Jared rideva, Tomo gettò un fischio e diede una gomitata a Tim.

E un angelo si girò, tanto lentamente da rendere un attimo un’infinità, mi guardò, il suo sguardo di ghiaccio, e le labbra questa volta erano leggermente più aperte... sarà stato l’effetto del sangue...

 

 

Nuovo capitolo!!

Grazie mille a tutte le persone che leggono anche se non recensiscono…Se leggete per me è già una gran cosa!

Grazie mille ha chi ha recensito il primo capitolo (linkin park, ex_90, BlueAndYellow, p i x i e <3, Jaredina71, lore91 <3, Sherit Maatkara)!

Grazie mille a chi recensirà ancora!

Grazie mille a Lorenza, Mona, Giuliux ed i pazzi echelon del manicomio 6277 che hanno letto e commentato in anteprima (vi adoro XD)!

 

Spero vi sia piaciuto questo capitolo (il primo non è eccezionale lo so!)!

 

To be continued

 

<3

Bibi

 

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Capitolo 3
*** CHAPTER 3 ***


CHAPTER 3

CHAPTER 3

 

“Wow ma chi sei tu? Cosa ne hai fatto della mia Emma con i suoi fottutissimi jeans strappati, il suo maglione e lo sciarpone di lana?” Shannon mi abbracciò e mi stampò un bacio sulla guancia. Se non lo conoscessi così bene e se non fosse stato fidanzato avrei giurato di avere fatto colpo! Ebbene sì, anche il toro aveva trovato una compagna; solitamente non ci seguiva in tournèe, ma quella sera a sua insaputa sarebbe arrivata la dolce e minuta Alice.

“AHAHAHAH..” Tomo stava morendo dalle risate, era vicino a me ed era su di giri; evidentemente la mia vista in abiti insoliti per il mio look era riuscita a fargli dimenticare anche il concerto. “Emma sei davvero una bomba!”.

“Ma perché ho approvato l’idea di farti venire qui con noi?! Questa sera avranno occhi solo per te…” Anche Jared si era avvicinato e mi cingeva i fianchi con un sorriso a trentadue denti, poi mi sussurrò all’orecchio “…Andiamo Em, devi farlo impazzire il bastardo questa sera…”.

Il bastardo…era solo un nomignolo che gli avevano dato i membri della band per la sua aria da bastardo bastonato: sigaretta in bocca, Corona nella mano destra, faccia triste e seriosa.... Tim. Me ne stavo quasi dimenticando quando allungai lo sguardo; era ancora lì in fondo, non si era mosso, mi osservava con aria stupita ed interrogativa al tempo stesso, il suo sguardo assorto, le labbra socchiuse. Era dannatamente bello, il sangue gli sporcava un lato della bocca e scorreva giù fino al collo, scompariva sotto il colletto della camicia nera. Sembrava un vampiro, e mi sembrava più bello ogni volta che incrociavo la sua immagine, come se i miei occhi rubassero la bruttezza e l’invecchiamento e donassero bellezza eterna. Non si mosse. Una statua.

ErmJared, ti posso far vedere una cosa per il concerto in camerino?! Devo chiederti un attimo gli accordi di Buddha, ho in mente una cosa…” Sì, certo come no! Tomo, pigro fino all’osso, che aveva voglia di innovare una canzone secolare prima del concerto...

“Certo Tomo andiamo!” Avevano di certo in mente qualcosa quei due o meglio... “Vengo anche io!”... o meglio quei tre. Un attimo e scomparvero. Tim non li seguì…il suo basso evidentemente era a posto.

Abbassai lo sguardo, il mio battito cardiaco rimbombava nel petto e chiunque distante da me a meno di due metri l’avrebbe probabilmente sentito! Ero sola con lui...Dovevo cogliere l’attimo e cercare di parlargli, ma...dei passi. Sentii lenti passi che si avvicinavano verso di me...

S-sei-davvero-carina-questa-sera-Emma…” La velocità con cui pronunciò quelle sei parole era indescrivibile. Lo guardai allora negli occhi. Il silenzio più assordante di tutta la mia vita, lo sguardo più bello che io avessi mai visto. Cercai di emettere un grazie, ma la voce decise di non uscirmi di bocca mentre le labbra si muovevano. Un gesto inaspettato e veloce quanto la sua voce... Alzò la sua mano per accarezzarmi il braccio, sfiorò appena la mia pelle con le dita gelide che mi provocarono un leggerissimo brivido alla nuca, quando TAC - la porta del camerino si aprì, lui si girò in fretta e si appoggiò al muro con le gambe incrociate e le mani nelle tasche dei pantaloni... Il tutto in un nano secondo! La velocità dei miei battiti raddoppiò e Jared che aveva aperto la porta rimase fermo a bocca aperta per pochissimo, e subito la richiuse celando un sorrisetto soddisfatto e andò verso il palco, alla fine del corridoio. Tomo e Shannon lo seguirono a ruota libera, Tim con lo sguardo basso li seguì. Guardai l’orologio alla parete. Erano le 10 p.m. e dovevano salire sul palco... Sentivo le urla dei fan impazienti ‘FUORIII’ . Li seguii anche io, eravamo in fila sotto le scale del palco illuminato da luci rosse, vi erano anche le loro solite bandiere rosse, la batteria monumentale dello Shanimal, le chitarre di Jared e Tomo ed il basso di Tim... Ero vicina a lui, sussurrai un ‘in bocca al lupo’ e lui sorrise. Poi andai da Tomo sussurrai anche a lui un augurio ed un grazie’  e lo abbracciai mentre il suo ampio sorriso gli illuminava il volto insanguinato. Augurai buona fortuna anche a Shannon e Jared, quando la musica nel locale cessò.

Partì O’ Fortuna...

O Fortuna
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;
vita detestabilis
nunc obdurat
et tunc curat
ludo mentis aciem,
egestatem,
potestatem
dissolvit ut glaciem.

 …e il mio cuore sussultò come i loro credo...

Sors immanis
et inanis,
rota tu volubilis,
status malus,
vana salus
semper dissolubilis,
obumbrata
et velata
michi quoque niteris;
nunc per ludum
dorsum nudum
fero tui sceleris.

…Salirono sul palco e partirono con le chitarre, la batteria ed il basso a fare ciò che usciva loro meglio. Regalare emozioni infinite.

E lo vedevo dimenarsi sul palco come una pantera, con il ciuffo al vento che seguiva i movimenti della sua testa.

Urlai per incoraggiarli e partirono all’attacco. I miei animali da palcoscenico....

 

 

E anche il terzo è postato!!

Ringrazio nuovamente tutti quelli che si prendono la briga di leggermi…grazie!

Grazie mille a chi ha commentato il capitolo 2 ( BlueAndYellow, p i x i e, Echelon_89, lore91, shannonlover )…Mi fa piacere che vi sia piaciuto (giri di valzer!) e spero questo vi colpirà allo stesso modo^^

In questo capitolo c’è ilpreambolo’ se così vogliamo chiamarlo, del prossimo capitolo in cui ho introdotto un nuovo personaggio frutto della mia fantasia: Alice!

 

To be continued

 

<3

Bibi…

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Capitolo 4
*** CHAPTER 4 ***


CHAPTER 4

CHAPTER 4

Erano le 11.

E lo spettacolo finì... Ero in un cantuccio del backstage, il cuore contava almeno 120 battiti al minuto, i miei occhi lucidi a causa di Buddha for Mary, la mia canzone preferita, che aveva chiuso il concerto a dir poco emozionante. L’atmosfera che si era creata nell’ultima ora era indescrivibile, si percepiva nell’aria, sulla pelle; anche una persona sorda, o muta, o cieca avrebbe potuto percepirlo...

Talmente tanti pensieri affollavano la mia mente che non mi accorsi del fatto che i ragazzi erano scesi dal palco e mi avevano raggiunto, finché Tomo non mi scosse...

Hey?! Devo prendere la tua espressione persa e stralunata come un sì o meno?!”

C-cosa?! Sì, scusa...mi era imbambolata…”.

“Allora...ti è piaciuto Em?!”.

Se mi è piaciuto? Beh secondo te per quale motivo sono in questo stato con le lacrime agli occhi Tomo?! E’ stato fantastico, forse uno dei miglior concerti che abbia mai visto...Grazie mille per avermi invitato!”.

“OH, è stato fottutamente perfetto! Ma avete visto che pubblico?!Jared camminava avanti e indietro senza fermarsi un secondo, passandosi le mani tra i capelli come un pazzo!

“AHAHAH, è stato stupendo! Credo che la mia “bimba” ne risentirà...Ma ne è valsa la pena!” Shannon era esaltato esattamente quanto Jared...

Shannon Christopher Leto! Vorresti dire che mi hai tradito con la tua fottuta batteria?!” Una voce che conoscevo, una voce femminile e solare che non poteva che essere sua...

Alice comparve senza alcun preavviso alle mie spalle. Era bella come sempre. Indossava un tubino nero, del sangue rosso le scendeva dolcemente dalla guancia fino al decolletè, era piccolina e minuta come la ricordavo, i capelli e gli occhi neri, il nasino all’insù.

In quel momento ebbi il piacere di assistere alla scena più romantica, una scena che avrebbe senz’altro fatto invidia alla povera Giulietta, poiché né Romeo né Paride le hanno mai regalato ciò che il “toro” stava in quel momento regalando alla piccola Alice, e che lei stava ricambiando.

Al sentire pronunciare Shannon dalla sua voce, il signor Leto rivolse lo sguardo verso la fonte di quel dolce suono e i suoi occhi s’illuminarono, diventando lucidi, la sua bocca si spalancò, avrei giurato che sotto la camicia il cuore che pulsava si sarebbe visto.

Corse da lei non appena finì di pronunciare quella frase e la abbracciò. Non era un abbraccio normale, non era un abbraccio tra amici, non era un abbraccio tra fratello e sorella, tra padre e figlia o madre e figlio, non era un abbraccio tra fidanzati, né tra marito e moglie... Lui, così grande e muscoloso, avvolgeva come una coperta uno scricciolo adorabile. I visi di entrambi erano contornati da lacrime trasparenti che pian piano si mescolavano al sangue finto e il loro non era un bacio come tutti gli altri. Le loro labbra tangevano dolcemente, e tra un bacio e l’altro si sussurravano mille, soavi, sentiti ti amo, mentre le lacrime continuavano a scorrere sulle loro guance.

Era una vista troppo commovente per me, e dato che quella sera avevamo avuto pochissime emozioni, dovevo sfogarmi con due lacrimucce!

Il mio sguardo allora cadde sugli altri membri della band: Jared sorrideva con gli occhioni blu totalmente lucidi e guardava estasiato il fratello, contento della perfetta riuscita della sorpresa che aveva architettato.

Tomo era ormai in lacrime come me, del resto è un orsacchiotto, spera sempre nei lieto-fine!

Tim...mi stava guardando?! Avevo le allucinazioni o cosa?! Timothy Kelleher non guardava assolutamente Alice e Shannon e la loro dichiarazione d’amore eterno, ma guardava me, me in lacrime per i Giulietta e Romeo del XXI° secolo, me che non aveva mai degnato di uno sguardo fino alle 9 di quella stessa sera, ed io guardavo lui.

Un’adorabile ed incontrollabile ipnosi tra di noi.

Era perfetto. Il suo sguardo angelico e ghiacciato divenne improvvisamente vivo e infuocato. Le sue labbra serrate, come se volesse trattenersi dal far qualcosa. Il viso leggermente inclinato sulla destra. Delle goccioline di sudore gli imperlavano la fronte. Le mani strette in pugni così forti che riuscivo a vederne i tendini tesi. Un angelo caduto, il mio angelo, e gli occhi di ciascuno in quelli dell’altro.

Restammo così per un tempo indeterminato. Secondi, minuti, ore, giorni, settimane?! Non me ne rendevo conto e non me ne importava...avrei potuto passare anche il resto dei miei giorni così.

Ma decisi di svegliarmi: gli rivolsi un ultimo sguardo fulmineo e mi avviai a passi veloci nel camerino della band, nella speranza di trovare Tomo o Jared su cui sfogarmi, ma mi ricordai del ballo...Forse non li avrei trovati lì. Arrivai nel camerino e mi chiusi la porta alle spalle, ma questa non si chiuse...

Tim era in mezzo alla porta con uno sguardo dieci volte più magnetico. Chiuse la porta di scatto e si avvicinò a me.

Dev’essere una serata speciale per tutti... erano state queste le parole di Jared; dovevo ricordarmi di ringraziarlo.

Tim posò la sua mano sulla mia spalla facendola scorrere fino alle dita della mia mano, senza mai far allontanare i nostri sguardi. Le nostre dita si intrecciarono, mentre con l’altra mano disegnava i contorni del mio collo. Le sue labbra indugiarono per pochi secondi nell’incavo della spalla.

Improvvisamente le sue mani mi abbandonarono, così come il suo sguardo e le sue labbra... Tenne per un minuto la sguardo basso, mentre io lo guardavo perplessa, convinta di essermi lasciata trasportare troppo.

All’improvviso mi ridonò i suoi occhi, quei bellissimi occhi di un azzurro celestiale; il mio cuore batteva a mille quando mi prese i fianchi e dal suo metro e ottantanove si abbassò al mio metro e settanta. I nostri nasi si sfioravano, le nostre labbra socchiuse…1, 2, 3, 4, 5... Avvicinò la sua bocca alla mia inclinando la testa sulla destra...

 

 

E anche il capitolo 4 è postato!!

Come da rito i ringraziamenti a chi legge, a chi recensisce, a chi critica…a tutti insomma!

Un ringraziamento in più a Giulia, Simona e Lorenza che mi hanno aiutato nei blocchi =D

In questo capitolo cerco di descrivere meglio il personaggio di Alice, per le sue caratteristiche fisiche mi sono ispirata ad uno dei miei personaggi dei libri preferiti: Alice Cullen (Twilight)!!!

 

Hope u like it^^

 

<3

Bibi

 

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Capitolo 5
*** CHAPTER 5 ***


CHAPTER 5

CHAPTER 5

Riuscivo quasi a sentire il suo respiro, i suoi occhi, purtroppo per me chiusi, erano della stessa sconvolgente bellezza di poco fa. Socchiusi i miei quando...

“Oh cazzoerm… scusatemi!…” Tomo aveva appena spalancato la porta, e la vista di me e Tim lo aveva evidentemente shockato e colto di sorpresa. Era bloccato di profilo in mezzo alla porta, la bocca spalancata, la mano sinistra sulla maniglia d’ottone e la destra sulla testa. Era evidentemente shockato e non poco!

Timerm…scusate nuovamente l’interruzione, maJared mi ha mandato a chiamarti. Il ballo è già iniziato da mezz’ora, Shan è scomparso tra le braccia di Alice, Dio solo sa dove e non possiamo reggere da soli la situazione…Emma devi venire anche te nella sala…perdonatemi!”.

Tim si staccò da me non appena sentì la voce si Tomo e lo guardava senza batter ciglio con le mani piantate nelle tasche dei pantaloni. Appena Tomo finì la frase io non mi mossi, lui scattò via come una scheggia senza neanche guardarmi; Tomo mi lanciò un’occhiata che mi parse quasi di rimprovero.

Non riuscivo a capire. Era successo tutto troppo velocemente. Non riuscivo a capire perché era accaduto tutto così all’improvviso, e perché la passione di un secondo prima era stata spazzata via alla vista di Tomo. Non mi spiegavo l’occhiata di Tomo, mi sembrava più che favorevole alla storia tra me e Tim. Allora perché quell’occhiata? I dubbi mi tormentavano, ma era mezzanotte passata. Ok mi dissi, vai di là e fingi che non sia successo nulla.

La serata fu esattamente l’opposto di ciò che mi aspettavo… Non appena entrai nella sala in cui si teneva il ballo la vista non fu delle migliori e riuscì a liberare la malinconia repressa la sera precedente. Jared, Tomo e Tim erano circondati da trenta echelon insanguinati che li bombardavano di domande e parole inutili dato che sicuramente conoscevano la loro vita meglio di me! E come se non bastasse, come sottofondo c’era ‘Lullaby’ dei The Cure, senz’altro scelta da Jared, canzone allegra e adatta al mio stato d’animo no?!

Perlustrai la sala con gli occhi non avvicinandomi alla band e scorsi Shan e Alice ancora abbracciati su un divanetto; se poco prima mi avevano fatto una tenerezza infinita, in quel momento Alice era la persona che più invidiavo al mondo.

Mi diressi al bar del locale. Ordinai un Vodka Lemon e decisi di abbandonare il mio solito Cosmopolitan; avevo bisogno di qualcosa di forte per reprimere i nervi e tenerli a bada per un paio d’ore. Buttai giù il primo e ordinai il secondo, anche se mi sentivo già meglio.

Vidi Jared avvicinarsi.

“Tomo mi ha detto che vi ha visti…”.

“Visti far cosa?! Se ci ha visti baciare dì pure a Tomo che ha le allucinazioni perché le nostre labbra non si sono neanche sfiorate”. Il mio tono era secco e detestabile, e Jared non se lo meritava.

“Scusami Jay, mi girano leggermente questa sera…Torna pure dalle tue fans: ti adorano, avranno mille domande ancora da farti e sicuramente si staranno chiedendo cosa ci fai con una che scola un Vodka Lemon dopo l’altro!”.

“Non fare la stupida Em…Torno subito. Tomo e il bastardo stanno già salutando gli echelon…E’ l’una ormai, credo possa bastare…Poi parliamo; se vuoi ora vai a cambiarti e lavarti!”.

Non risposi.

Finii il terzo drink, ne scolai altri due e mi diressi al bagno dove mi ero cambiata, mi sciacquai via dal viso trucco e sangue e tornai ad essere la Emma di sempre, con i suoi fottutissimi jeans strappati, il suo maglione e lo sciarpone di lana, come aveva detto Shannon.

Aspettai di sentire la porta del camerino della band chiudersi, dopo di che presi la mia roba, appesi lo splendido abito nero nell’appendiabiti e abbandonai il mio bagno. Entrai in corridoio ed in mancanza di sedie decisi di sedermi per terra...Ero troppo stanca e sbronza per reggermi in piedi, e anche per tenere…gli…occhi…aperti…

 

Un enorme e pesante cerchio invisibile mi coronava la testa… Mi svegliai all’improvviso a causa di un brutto sogno di cui ora non ricordavo più neanche l’inizio, e mi accorsi di essere nel tour bus. Non portavo le scarpe, e mi era stata tolta la sciarpa. Chi diavolo mi aveva trascinata lì dentro?!

Guardai il cellulare, erano le 5 del mattino. Decisi di armarmi di tutta la buona volontà di cui ero in possesso per alzarmi dallo pseudo-letto…cattiva, cattivissima idea.

Andai verso l’angolo cucina del bus e notai Jared. Finalmente un viso amico! Indossava larghi boxer neri e una t-shirt bianca con delle stampe sul davanti molto stropicciata: abbigliamento insolito e troppo maschile per il solito Jay! Era seduto e mangiava i cereali Capitan Crunch immersi nel latte. I cereali di Tim, pensai, fortuna che dorme altrimenti l’avrebbe già sbranato vivo.

Mi sedetti di fronte a lui e notai non con piacere la sua espressione… Volto preoccupato, stravolto, stanco, di chi ha passato la notte a vegliare un proprio caro deceduto. Profonde occhiaie violacee contornavano i suoi occhi blu.

Jaredmmmscusa, il post-sbornia-colossale non è mai piacevole. Cosa diavolo è successo ieri notte e cos’è successo a te?”.

Occhiaie ed espressione stravolta erano nulla in confronto alla disperata e solitaria lacrima che subito gli rigò una guancia. A lui, l’uomo di pietra che non piangeva mai…

“Emma… E’ successo un casino…”.

Prima che terminasse di parlare mi alzai dallo sgabello, andai nel reparto notte dei ragazzi e capii cosa turbava Jared.

I letti erano tutti vuoti, due disfatti, gli altri due intatti…

 

 

Eccomi con il capitolo 5 (scusate l’attesa!)…

Mi sembra giusto giustificarvi il perché dell’eccessiva drammaticità nelle scene drammatiche: scrivo con canzoni come Lullaby dei The Cure, Fallen dei My Durling Murder e Demolition Lovers, Desert Song e The Ghost of You dei My Chemical Romance…mooolto dramma in certi capitoli!

Ringrazio come da routine tutti i miei lettori (vecchi e –spero- nuovi), chi recensisce, chi mi ha assistito nella composizione dei mesi precedenti e continua a farlo con i nuovi capitoli (Giulia, Simona, Lorenza)!

Grazie!

 

<3

Bibi

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** CHAPTER 6 ***


CHAPTER 6

CHAPTER 6

“Jared…Jared… ti prego, guardami. Che fine hanno fatto gli altri? Dove sono finiti Tomo, Tim…?”.

Non mi guardava, continuava a girare i Capitan Crunch nel latte e guardava nel vuoto cose che non riuscivo ad immaginare. Passarono minuti e minuti, ma non rispondeva mentre io continuavo a ripetere lentamente e con le lacrime agli occhi il suo nome.

Jared…………Jared…………Jared………”.

L’attesa mi stava logorando…

“JARED DIMMI COSA CAZZO STA SUCCEDENDO TI PREGO!”. Sembrò accorgersi di me solo ora.

Jared non riesco a trovarlo!”. Tomo era entrato di colpo nel tour bus; gli corsi intorno, il ghiaccio del suo sguardo nerissimo mi bloccò nuovamente.

“Vi prego…ditemi-cosa-diavolo-sta-succedendo…”. Ero in preda alla disperazione.

“Lo vuoi sapere Em?! Beh se ci tieni così tanto ieri sera siamo rientrati solo noi tre in tour bus, e te sei svenuta nella discoteca! Indovina un po’ Emma… TIM E’ SCAPPATO!”. Jared pronunciò quelle poche parole con rabbia e rancore…

Tim, scappato, ma dove? Perché? Mi accorsi di non essere nella posizione di fare ulteriori domande. Ce l’avevano con me e non riuscivo a capirne il motivo!

“Lo stiamo cercando dall’una e mezza, ma di lui non c’è neanche l’ombra…”.

E Shannon ed Alice? Sono anche loro fuori a cercarlo?” Chiesi.

“No, sono andati in un albergo…Penso che conosci mio fratello abbastanza da capirlo da sola”.

“Sì, giusto… Avete provato a chiamarlo sul cellulare?”.

“Oh ma che genialata… Il cellulare! Certo che sei una mente Em… Rifletti, sono le 4,30 del mattino, abbiamo perso Tim tre ore fa e secondo te non abbiamo provato a chiamarlo sul telefono?! E’ spento ovviamente” Tomo sprizzava acidità da tutti i pori.

Tomo, ma cosa diavolo ti ho fatto? Scusa se sono le quattro del mattino passate e non ancora mi riprendo dalla sbornia di ieri notte! E questa notizia certo non mi è d’aiuto…” Sapevo di star per scatenare l’ira di Achille, ma non reggevo il nuovo Tomislav.

Cosa mi hai fatto Emma? Cosa ci hai fatto! Per quale motivo è scappato Tim? Eh?! Per quale motivo ieri sera non degnava neanche di uno sguardo quei trenta poveracci che hanno vinto il blood ball? Per quale motivo non è rientrato in camerino dopo il ballo? Per lo stesso identico motivo per cui io sono così con te stasera!! Vi stavate baciando Emma! Sai cosa vuol dire?! Se finisce, se non va, se qualche altro membro della band si mette in mezzo, perdiamo un bassista e forse anche l’assistente!”.

“TOMO STA ZITTO UNA VOLTA PER TUTTE!”.

Nonostante il richiamo di Jared -non in mia difesa, ma in difesa della sua testa- le parole di Tomo mi suonarono come una pugnalata al petto.

Ricordai in un flash ciò che era accaduto quella sera… Io e Tim nello stanzino, Tomo che entra, lo sguardo di Tomo, quello di Tim, le parole di Jared, i Vodka Lemon e poi il buio.

“Tomo, ascoltami! Primo: le nostre labbra non si sono neanche sfiorate grazie al tuo arrivo. Secondo: sei un ipocrita, eri il primo a favorire questa storia ed ora?!” Le parole mi uscirono di bocca come un fiume in piena che avrei voluto volentieri fermare.

“TERZO: E’ INUTILE STAR QUI A DISCUTERE QUANDO HO PERSO L’ENNESIMO BASSISTA E MIO FRATELLO SE LA SPASSA FELICEMENTE IN HOTEL!”.

Jared questa volta zittì entrambi. Il suo sguardo ardeva.

Sapevo quanto aveva sofferto per l’abbandono di Matt, non come bassista, ma come persona…Ed ora la fuga di Timothy, e i ricordi di quel giorno di Marzo del 2007 che si ripresentavano alla sua memoria…

Mi diressi nel mio angolo notte, mi cambiai, indossai le scarpe, la giacca, la sciarpa, afferrai il cellulare lasciando la borsa sul bus e, senza degnare né Jared né Tomo di mezzo sguardo, uscii alla ricerca del mio angelo, questa volta caduto e forse per sempre.

 

Vagavo senza meta sotto gocce di pioggia che mi graffiavano il viso come mille sottili aghi, alla ricerca disperata di Tim. Dovevo concludere qualcosa di buono quella notte, non per me, ma per i ragazzi. Svoltai un angolo, presi la seconda a destra, poi girai a sinistra, svoltai ancora un angolo. Giravo tutti i motel nel raggio di cinque miglia, non poteva poi essere andato così lontano sotto la pioggia. 

Dopo un’ora di disperato vagabondare entrai in un caffè notturno, mi sedetti al bancone ed ordinai un espresso. Lo scolai velocemente per non farlo raffreddare, nella speranza che facesse bene al mio post-sbornia, ma non fu così. Uscii dal locale e stava piovendo ancora più forte di poco prima. Stava venendo giù il diluvio universale! Il cellulare vibrava; sul display apparve la scritta Jared, decisi di rispondere…

Pron..”

“Oh per amor del cielo Emma! Torna subito al bus!!

“L’avete trovato?”

“No, non ancora. Mezz’ora fa aveva riacceso il cellulare, ma quando Tomo l’ha chiamato ha riattaccato senza neanche rispondere e non abbiamo idea di dove sia… Hai concluso qualcosa?!”

“No…”

“Bene. Allora torna, dai, non fare la bambina testarda! Capito?!…… Emma?! Emma rispondi!...”.

Riattaccai il telefono.

Una visione sul lato opposto della strada.

Un motel con un insegna rossa.

E seduto sotto l’insegna, un ragazzo alto, bagnato fradicio, una sigaretta spenta in bocca ed una Corona nella mano destra, con un’aria da maledetto bastardo.

 

 

Eccomi qui con il sesto capitolo^^

Bene, avete scoperto come mai due letti non erano disfatti!

Come vi è sembrato?! Spero di non aver deluso le vostre aspettative!

Ringrazio come routine tutte le persone che leggono e soprattutto chi recensisce! Grazie 1000!

Al prossimo chap ^^

 

<3

Bi

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Capitolo 7
*** CHAPTER 7 ***


CHAPTER 7

CHAPTER 7

Il telefono mi cadde dalle mani. Non me ne preoccupai. Continuavo a fissare la mia visione. Mezzo litro di caffè e stomaco vuoto dopo una sbornia possono causare allucinazioni?! Le mie risorse celebrali non davano risposte positive… Avevo trovato Timothy.

Aspettai con ansia che l’imput necessario per far muovere le mie gambe arrivasse, mentre la pioggia mi inondava il viso e gli abiti: dovevo raggiungerlo, dovevo fermarlo, era lì e dovevo avvicinarmi per auto convincermi che fosse vero. Arrivò. Attraversai di corsa la strada, e appena raggiunsi il marciapiede opposto mi notò.

Non so descrivere la sua espressione, né il suo sguardo, la pioggia me lo impediva.

“TIM…TIM…TI PREGO…ASPETTA!!!”.

Invano…Appena intravide qualcosa di famigliare nel mio viso, si alzò e scattò verso quella che probabilmente era stata la sua stanza quella notte. Evidentemente la fortuna – sempre che di fortuna si possa parlare – era dalla mia, perché mentre camminava gli caddero le chiavi della stanza e riuscii a prenderle prima di lui.

“Tim, ti prego, devi ascoltarmi…”.

“Emma, dammi quelle chiavi per favore…” La sua calma apparente nascondeva una furia insolita nei suoi occhi ghiacciati, che ora vedevo meglio.

“No, perchè so che poi te ne andrai…Ascoltami, non ti rubo più di cinque minuti…”.

“Emma, te lo chiedo per favore e con tutta la calma di questo mondo…dammi-quelle-cazzo-di-chiavi”.

“NO TIM ACCIDENTI ASCOLTAMI!”. Si paralizzò…Non avevo mai alzato la voce con lui. A dire il vero era il dialogo più lungo che avevamo da quando lo conoscevo. E la sua espressione era indescrivibile: un misto di incazzatura, inquietudine, spavento, perplessità, ansia, tristezza…

“Tim…Non so perché sei scappato, e in questo momento a dire il vero neanche mi interessa, non so perché hai riattaccato il telefono in faccia a Tomo quando lui sembra stare dalla tua parte sempre e comunque, non riesco a capire come puoi fare questo a LORO…Sono la tua band, non mandare tutto a puttane…Torna Timothy, te ne prego!”.

Mentre pronunciavo quelle ultime parole le lacrime si confusero alla pioggia, sperai di nasconderle inutilmente e la voce mi si spezzò.

“Emma, tu non capisci…Non posso. Non ora. Vat…”.

“Non ora?! HAI IDEA DI COSA STIANO PASSANDO TOMO E JARED IN QUESTO MOMENTO?? STANNO MALE! E PER TE TIM!”.

“Emma io…”.

“…Emma un corno! Non ti sto pregando per me Tim, ma torna. Torna per Jared. Non lo vedevo così da quando Matt se n’è andato…e sai che cosa sta passando. Lo sai…e so che non vuoi che lui soffra”.

“M-m-mi stai pregando per Jared?”.

“Io…beh…sì…insomma…ti prego…io…”. Non so cosa, non so chi, non so come, non so perchè il pianto aumentò e mi gettai tra le sue braccia. Sei una stupida Emma…stai rovinando tutto pensai.

Non ero abbracciata ad un essere umano, ero abbracciata ad un pezzo di ghiaccio, immobile, statuario, che improvvisamente prese vita e mi respinse…

“Emma…Io-non-posso…Vattene!”.

“Scusa…Tim non riesco a capire…”.

Famous Last Words…Il titolo di una delle mie canzoni preferite…

 

Now I know
That I can't make you stay
But where's your heart?
But where's your heart?
But where's your...

…Sei una bambina ingenua e stupida Emma…La porta di una stanza a tre metri da noi si aprì. Stupida, stupida, stupida STUPIDA! Così stupida… Stanza 305…


And I know
There's nothing I could say
To change that part
To change that part
To change...

 

…Guardai la chiave che era nelle mie mani: tre-zero-cinque.

Guardai Tim: il viso nelle braccia appoggiate al muro del motel, mi nascondeva i suoi occhi.

In mezzo alla porta una ragazza e solo un lenzuolo bianchissimo a coprirla. I capelli lunghi e castani gettati di lato, le guance rosse.

“Hey, Timmy…Rientra dai…altrimenti ti ammal…chi è questa?”.

Timmy? Odia essere chiamato così…

L’unico pensiero che mi venne in mente? Avanti sforzati Emma…Meriti di soffrire.

Scusa…Tim non riesco a capire… le ultime parole famose…Non c’era nulla da capire ormai; più evidente di così.

Lo guardai con gli occhi completamente inondati di lacrime. Mi guardava. Era inerme…Tra le gocce di pioggia scorsi delle lacrime che gli rigarono le guance.

“Emma…Emma…Aspetta…”.

Gettai le chiavi a terra e scappai.

Correvo, correvo, correvo…Nessuno mi avrebbe più fermato.

 

 

Finalmente ce l'ho fatta!! Scusate l'enorme attesa, ma Word è partito e non contribuisce più.

Ebbene sì, era proprio Tim... Le parole della canzone a cui Emma sta pensando sono quelle di 'Famous Last Word' dei My Chemical Romance, canzone che a me piace davvero tanto!

Grazie 1000 a BlueAndYellow (ho letto qualche tua one-shot, sei davvero bravissima *-*), loryherm (looo grazie per aver letto :* i capitoli non si allungheranno però hehehe) e in particolare a p i x i e (graaaaazie mille!).

Grazie anche a chi legge ^.^

 

Spero vi sia piaciuto!

 

Bibi <3

 

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Capitolo 8
*** CHAPTER 8 ***


CHAPTER 8

CHAPTER 8

 

Non riuscivo più a sentirmi né braccia, né gambe, né viso. La pioggia mi stava consumando la pelle ed i vestiti erano zuppi, ma non mi importava.

Era scappato dal gruppo. Era scappato via da Jared, Tomo e Shannon. Aveva abbandonato la sua musica, il suo lavoro senza alcun preavviso e per cosa? Una scopata? Non sarebbe tornato, aveva detto ‘tu non capisci…Non posso’ e per quel poco che lo conoscevo, potevo essere certa del fatto che non avrebbe mandato tutto a puttane per la sfigata ragazza di turno. Più correvo e più mille pensieri mi affollavano la mente: avevo gettato via il mio cellulare, Jared stava già impazzendo per Tim e probabilmente sentirsi riattaccare il telefono in faccia da me non era ciò di cui aveva bisogno. Ero stata egoista. Stavo scappando, ma cosa avrei risolto così? Ero come Tim forse: scappavo dai miei problemi. Problemi…sì, certo, problemi seri i miei! Mi resi conto che non stavo scappando perché non ero riuscita a riportare Tim sulla ‘retta via’, ma perché lui era scappato. Non l’avrei più visto tutte le mattine, non avrei più sentito la sua voce, non avrei più visto in giro mozziconi di sigarette e bottiglie di Corona vuote, non avrei più potuto osservarlo mentre si concentrava e si scatenava sul palcoscenico con il suo basso. Tutti i miei problemi erano incentrati sul mio fottuto ego!

Egoista, narcisista, stupida…Mi bloccai e mi resi conto della cazzata che stavo facendo.

Ero l’assistente di Jared Leto e non dovevo fare altro che il mio lavoro, senza coinvolgere i miei sentimenti. ‘Il lavoro prima di ogni cosa, io non ho bisogno di persone sentimentali ed emotive’ erano state le parole di Jared quando mi assunse, ed io gli promisi che avrei lasciato la mia parte romantica ed emotiva fuori dagli “affari”. Avevo mantenuto la parola, certo, ma entrando in quel camerino con il bassista della sua band la sera prima avevo distrutto sei anni di carriera e professionalità.

La Emma razionale stava riprendendo il controllo: mi rifugiai sotto il portone di un appartamento, cercai di asciugarmi il viso con le mani anch’esse bagnate e diedi un’occhiata in giro per rendermi conto di dove mi trovavo. Senza neanche rendermene conto avevo corso per cinque isolati ed era il crepusolo…Mi armai di forza e coraggio, dovevo riaffrontare il temporale e tornare al tour bus.

Iniziai a camminare cercando di lasciare in bianco il foglio della mia mente. Passo, dopo passo, dopo passo, dopo passo…Arrivai alla fine del primo isolato…Un passo, un altro passo, un altro ancora…Il vento ora sostituì la pioggia, e mi sbatteva contro con enorme violenza, ma continuavo a camminare…

La sciarpa che avevo attorno al collo volò, danzando nell’aria. Corsi per riprenderla in mezzo alla strada. Due fari abbaglianti puntati nei miei occhi. Poi il buio.

 

 

Un dolore lancinante mi distruggeva la testa, le costole, le braccia, le gambe. Cercai di aprire gli occhi, ma non ci riuscivo. Sentii la voce di una donna…

“Non ora, mi dispiace…Tornate questa sera”.

Buio.

 

 

Tentai di aprire gli occhi. Sentivo la macchina che segnava il mio battito cardiaco. Il dolore non era cessato.

“SSH…Smettela voi due! Em…Em?”.

Buio.

 

*72 ORE DOPO*

 

Mi svegliai. Avevo finalmente ripreso coscienza. Riuscii ad aprire gli occhi…

Ero una mummia! La gamba destra ingessata, il ginocchio sinistro fasciato, braccio destro ingessato, costole fasciate, flebo nel braccio sinistro ed il dolore lancinante alla testa che non cessava.

“EMMA!”.

Un ragazzo alto, mingherlino, vestito totalmente di nero, viso sconvolto, pallido, occhi blu elettrico, capelli castani…Volto conosciuto, ma la mia vista era ancora un po’ appannata.

“Em…Em, sono io: Jared! Ti ricordi di me?”. Ma certo, il mio capo di lavoro! Jared…e una sua lacrima solitaria che scorreva giù dal suo occhione lucido.

“Hey…aah” Anche sorridere mi procurava dolore. “Jay, perché piangi?”.

“Em…Em, io…Oddio non sai quanto mi dispiace. Sono stato uno stupido a risponderti male l’altra sera, un fottuto stupido a lasciarti andare…Em potrai mai perdonarmi?”.

L’altra sera…Sì, ricordavo bene cos’era accaduto. Un’altra fitta di dolore, un dolore non fisico, un dolore che nessun medico, nessun dottore avrebbe potuto curare. L’altra sera…

“Ma Jay tu…Aspetta, da quanti giorni sono in questo stato?”.

Un accenno di sorriso illuminò il suo volto “Tre giorni Emma. Emma io…Sono mortificato. Non doveva accadere. Ho temuto di perderti! Non dormo da tre giorni, ho bevuto solo caffè e non ho mangiato nulla…Emma, perdonami ti prego”. Un’altra lacrima amara.

“Hey hey hey…basta lacrime ok? Non sto piangendo io, e sembro la mummia di Tutankamon! Scherzo…Jared, se c’è qualcuno che deve perdonare quello sei tu. Sono io a doverti chiedere scusa, sono io che ho infranto la promessa, sono io che sono scappata senza preavviso, sono io…”.

“…Sei tu che dormi da tre giorni in questo cazzo di ospedale tutta bendata solo perché io ti ho lasciata andare! Ti voglio bene Em”.

“Anche io te ne voglio…”.

“EMMA!!” Shannon, seguito da Alice e Tomo, era entrato e si era fiondato su di me, schioccandomi un sonoro bacio senza neanche sfiorarmi la guancia. “Ci hai fatto penare per tre giorni Em! Ma più che per te, temevo per questo cadavere qui, che un tempo pensavo fosse il mio fratellino!”.

“Shan! Oh mi dispiace, lo ripeto anche a voi. Jared sta peggio di me e si vede…Jay, perché non vai a mangiare qualcosa?”.

“Abbiamo pensato a tutto noi! Tieni Jay, un bel panino vegetale ed una tavoletta di cioccolato. Non voglio sentire storie, quindi mangia tutto!” Alice, così piccola e così premurosa, che brutto benvenuto che aveva ricevuto da parte nostra…

“Alice!”. “Hey Emma!! Non posso abbracciarti, ma sappi che ti stritolerei se potessi, quindi devi rimetterti al più presto ok?”. “Certo…”.

Mancava una voce all’appello. Volsi il mio sguardo verso il fondo di quella camera troppo bianca per i miei gusti ed incontrai gli occhi di Tomo, lucidi. Era imbarazzato e si sentiva evidentemente in colpa per quanto era accaduto quella sera. Non riusciva a rivolgermi la parola così presi l’iniziativa.

“Hey tu laggiù…Ci conosciamo?”. Gli chiesi con un debole sorriso sulle labbra livide. Tutti quanti guardarono Tomo e poi me. Jared gli rivolse un sorriso incoraggiante e con un’occhiata eloquente invitò ad uscire il fratello e la sua ragazza dalla camera.

Non appena la porta si chiuse, Tomo si avvicinò a me e mi abbracciò goffamente poiché ero piena di bende e tubicini. Si staccò subito, e scorsi una lacrima anche sul suo viso.

“Tomo! Tomo…Non piangere, non è colpa di nessuno se non mia, se sono in questo stato! O e anche del bastardo che mi ha messo sotto, ovvio”.

“Emma, io non dovevo dirti quelle cose. Sappi che non le pensavo davvero, erano solo dettate dall’agitazione, dalla stanchezza, dallo stress, e forse anche un po’ dall’ invidia nei confronti di quel bastardo! Em, sono contento di rivederti ad occhi aperti…”.

“Grazie Tomo! Ti voglio bene…Ora che Jared è fuori posso farti una domanda?”. Dovevo sapere, anche se la ferita incurabile che avevo nel cuore stava per riaprirsi…

“Vuoi sapere se si è fatto sentire? No…No Emma. Shan gli ha lasciato un messaggio in segreteria due giorni fa, ha trovato giusto informarlo del fatto che eri uscita per cercarlo, e di ciò che ti era successo, ma lui…”.

Tomo non riuscì a terminare la frase, io non riuscii più ad ascoltarlo e la porta della stanza si aprì…

 

 

Here I am con un nuovo capitolo!!

Sdolcinato quanto tragico direi -.-‘

Grazie mille a chiunque ha letto e commentato!

[a loryherm: capitolo più lungo vedi?XD]

 

Al prossimo e spero vi sia piaciuto!

<3

Bi

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Capitolo 9
*** CHAPTER 9 ***


CHAPTER 9

CHAPTER 9

 

Non volevo interruzioni! Stavo chiarendo una volta per tutte con Tomo cav-cav-o-lo

Timothy Kelleher sulla porta della mia stanza d’ospedale.

La mia bocca prese una strana forma… L’incidente mi aveva ridotto male e il minimo movimento mi procurava dolore. Mi voltai verso Tomo: i suoi occhioni neri erano ancora più lucidi e subito corse ad abbracciare vigorosamente Tim, il quale ricambiò allo stesso modo. In un’altra situazione quella visione mi avrebbe commosso, ma la ferita nel mio petto non solo si era riaperta, ma bruciava, sanguinava invisibilmente, faceva male, mi logorava, mi stava lentamente uccidendo. Non so chi o cosa mi aiutò a scacciare indietro le lacrime, chiunque sia gliene sono grata!

“Sono contento di rivederti…” Tomo si staccò da lui e puntò lo sguardo nei suoi occhi.

Anche io. Mi dispiace Tomo, davvero…”.

“Sì…L’importante è che avremo modo di parlare dopo questa visita, che non credo sia per noi, ma per quello scricciolo fasciato…” Si girarono verso di me e Tomo mi indicò con un sorrisetto soddisfatto e rincuorato sulle labbra. In quel momento preferivo di gran lunga il Tomo di tre sera prima.

“Eh sì, beh…Se non ti dispiace, potresti lasciarci soli cinque minuti? Prometto che non scapperò…”

Cer…”.

“No.” La mia risposta tuonò come un ordine imperiale, ma non potevo restar sola con lui, non potevo osservare il suo sguardo glaciale che mi fissava, non potevo reggere la sua fottuta bellezza, e più di ogni altra cosa non volevo ricordare la mia stupidità di quella sera.

Hey, piccolo cadavere, credi di essere nella condizione di potermi impedire qualcosa?!”.

Ingenua? Sì, forse. Non potevo muovermi e se voleva star lì certamente non avrei potuto alzarmi e sbatterlo fuori a calci. Odiavo quella situazione così triste che si stava trasformando in comica!

“Vi lascio…e voglio trovarvi entrambi vivi appena torno”. Tomo abbandonò la stanza. Traditore.

“Ciao…”. Appena la porta si richiuse accadde ciò che più temevo. Non riuscivo a resistere alla sua voce, ai suoi occhi.

Non volevo rispondergli. Se solo lo avessi fatto, nulla avrebbe potuto fermare le lacrime.

“Emma, io…”.

Non-voglio-ascoltarti”. La mia vista si inondò senza preavviso.

Devi…Devi lasciarmi spiegare. Devo parlare con te. Devo sapere molte cose e mi servi lucida…Ti prego Emma, ne ho bisogno…Se non per me, fallo per loro. Non so quanto riuscirebbero a sopportarci se dobbiamo convivere sul tour bus senza rivolgerci parola!”. Così dicendo prese una sedia, si mise accanto al mio letto e delicatamente con la sua mano asciugò le mie lacrime. Chiusi gli occhi. Il suo tocco gelido mi provocò dei brividi lungo la schiena.

Quando tornai ad essere padrona delle mie facoltà mentali, decisi di affrontarlo…Emma non doveva più deviare gli ostacoli.

Quindi hai deciso di tornare?”.

“Dipende tutto da te…Hai deciso di chiarire?”.

“Ho altra scelta? Fai pure le domande che devi…”.

“Quando sei venuta a cercarmi l’altra sera…Emma guardami nelle palle degli occhi per favore! Quando sei venuta a cercarmi, sei venuta davvero per Tomo, Jared e Shannon?”.

Cosa vorresti insinuare Tim? Certo, sono venuta per loro…” Se era tornato per restare dovevo mentire.

“Stai mentendo Em…Non avresti avuto quella reazione”.

“Sai Tim, sei la persona più egoista ed egocentrica che io abbia mai incontrato!”.

“Rispondi alla mia domanda”.

“Io…beh è ovvio che son venuta per loro no? Stavano da schifo e ti stavano cercando da quattro ore! E…io…Cosa vuoi da me Tim?”. Neanche questa volta riuscii a trattenere le lacrime. La mia domanda lo sorprese e il mio piangere lo infastidì, abbassò gli occhi, ma non troncò la nostra discussione…

“Emma ti prego…Se fossi venuta solo per loro non avresti avuto quella reazione”.

“Perché che reazione ho avuto?!” Stavo iniziando ad innervosirmi.

“GUARDATI EM! Quando ho sentito il messaggio di Shan in segreteria mi è preso un infarto! Ho pensato al peggio, ho pensato che avresti potuto non riaprire più gli occhi, ho pensato che avrei potuto perderti Emma! E la colpa sarebbe stata mia e di nessun altro!”.

Una calda, infiammata e rabbiosa lacrima sulla sua guancia. La prima da quando lo conoscevo.

C-cosa…” Tirai un sospiro. “Tim, no! La colpa è solo mia se ci troviamo in questa situazione…Sono stata una stupida…una stupida egocentrica. Hai ragione Tim, non me ne fotteva nulla della band, né di Jared, né di aver fatto incazzare Tomo. Dovevo trovarti…dovevo sapere…io…Tim, perché sei scappato così?”.

Mi fissò per un interminabile minuto con le labbra socchiuse.

“Emma…” Riabbassò lo sguardo e si portò le mani alla testa.

Tim, rispondimi. Fregatene di ferirmi. Dammi solo una risposta. Sei stato ingiusto con me e me lo devi”.

Che altra scelta avevo Emma!” Un’altra lacrima, seguita da un’altra ancora, ma la sua voce non perse intensità.

“Che altra scelta avevi Tim? Mi hai semplicemente illusa! Mi avresti baciata in quel maledetto camerino se Tomo non fosse…”

“ARRIVATO! Non ti pare ovvio Emma?”.

“No…dovrebbe?! Mi avresti baciato per poi andartene con la prima che ti capita sottomano! Certo molto logico Tim!”.

“Emma quella non ha nessuna importanza per me! Emma…Tu sei importante per me” Un fulmine a ciel sereno, e le mie idee erano sempre più confuse. Quelle poche parole mi colsero di sorpresa…Ero importante per lui?

“Smettila di illudermi. Ti prego…”. Un’altra lacrima cadde sulla mia guancia destra. Abbassai lo sguardo, ma due mani gelide presero il mio viso e mi costrinsero a guardarlo.

“Ficcati bene in testa, una volte per tutte, che io non voglio illuderti! Mi ferisci se lo pensi Emma! Nota il mio sguardo quando ti vedo, nota il mio comportamento quando ci sei tu nei paraggi, nota me e non ciò che tu vuoi vedere!”.

Ormai avevamo entrambi gli occhi lucidi, ci fissavamo a cinque centimetri di distanza…accadde qualcosa di simile a tre sere prima. Le mie labbra però questa volta incontrarono le sue. Erano delicate, mi sfioravano appena, ci guardavamo negli occhi, ma durò troppo poco. Un bacio a stampo della durata di un secondo bastò per scatenare la parte irascibile di Tim. Si staccò da me, calciò la sedia lontano dal mio letto, si appoggiò con le mani al muro e nascose la testa tra le braccia come quella sera…

T-Tim…” La mia voce era un sussurro e le lacrime mi scendevano giù dagli occhi.

“TU NON CAPISCI EMMA! INZIAMO UNA STORIA, VA TUTTO A MERAVIGLIA, CI INNAMORIAMO, FINCHE’ ARRIVA IL GIORNO IN CUI CI LASCIAMO E POI? DOVREI ABBANDONARE LA BAND COME HA FATTO MATT? O ABBANDONERESTI TU IL TUO LAVORO? RAGIONA EMMA! SON DOVUTO SCAPPARE QUELLA SERA! NON POSSO MANDARE QUESTA CARRIERA A PUTTANE!”.

Un pugnale mi trafisse il petto. Un pugnale affilato, sfoderato dal mio maledetto angelo caduto.

E la ferita ormai non si sarebbe più risanata.

Fatti forte Em, ha ragione. Ha solo ragione.

Ok. Bene. Grazie per la visita. Ora torna da Tomo, Jared e Shannon”.

Dovevo cacciarlo se non volevo che assistesse alla mia crisi isterica.

“Emma…Cerca di capire”.

Tentai di tenere la voce salda.

Ho detto VA-VIA!”.

Il mio angelo svanì per sempre, sbattendosi la porta alle spalle.

 

 

Nuovo capitolo arrivato! Scusate l’attesa molto lunga, ma Word non collabora -.-

Ebbene sì, dietro la porta c’era Tim (ovviamente) ed è così che l’arcano è –quasi- svelato si spera XD

Grazie 1000 a chiunque abbia letto e recensito la mia prima fanfiction, in particolar modo a Giulia e Lore!

@ BlueAndYellow: Grazie per la puntualità nel recensire e… sì, mi piace la suspance, dovrete abituarvi!!

 

Al prossimo!

<3

Bi

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** CHAPTER 10 ***


CHAPTER 10

CHAPTER 10

Il rumore di quella porta diede il ‘via libera’ alle mie lacrime e non avevo alcuna intenzione di fermarle. Dovevo sfogarmi, dovevo espellere il mio dolore con quel pianto ora che ero sola… Perché nessuno, nessuno, avrebbe dovuto mai vedermi in quelle condizioni. Nessuno mi avrebbe mai visto piangere per un uomo. Nessuno avrebbe dovuto vedere Emma Ludbrook in lacrime.

I sentimenti fuori dagli affari. C’ero riuscita bene no?!

“Buonasera signorina Ludbrook…Signorina Ludbrook, tutto bene?!” L’infermiera entrò nella stanza e cercai di asciugarmi le lacrime come meglio potevo, anche se gli occhi erano arrossati e gonfi.

“S-sì…certo…E’ che… mi fa male ovunque…”.

“Oh mi dispiace, ma è normale. Dovrà sopportare ancora per poco però…Una settimana per gli accertamenti e sarà fuori!”.

“Cosa? Una settimana? Ma…Ma non posso! Insomma io, la band, il lavoro, i concerti…Oh mio Dio!”.

“Si calmi! Ah…I ragazzi che erano prima qui hanno chiesto di rientrare…Va bene per lei signorina Ludbrook?”.

Non feci in tempo a risponderle, che aveva già finito di cambiare la flebo e tre ragazzi entrarono nella mia stanza…Ne mancava uno all’appello.

“Hey piccola…Hey, cosa sono quegli occhioni arrossati?!” Jared fu il primo a parlare. Prese la sedia che Tim pochi minuti prima aveva scaraventato via e si accostò al mio letto accarezzandomi una guancia.

“Nulla…Nulla, davvero. Sento dolori un po’ ovunque, ma è norm…Oddio ragazzi mi hanno appena detto che devo restare qui ancora per una settimana! Cercate di rintracciare Buck, o qualcun altro che possa sostituirmi. Devo chiamare tutti i locali dei concerti di questa settimana, e i ragazzi delle scenografie, e gli stilisti…Deve occuparsene qualcun altro... io... io...”.

“Hey Furia di cosa diavolo stai parlando??” Tomo e i suoi odiosi soprannomi…

“Del tour ovviamente! Non vorrete mica…”.

“…restare qui? Andiamo Emma! Non penserai che ci sfiori l’anticamera del cervello il pensiero di lasciarti qui da sola!! E poi abbiamo tutti bisogno di un break. Sai, Alice se n’è andata, ciò che è successo con T.. Ahia!!! Hey di’ un po’ sei impazzito???” Shannon stava per pronunciare il suo nome, quando Tomo lo riprese prontamente con una gomitata nel fianco. Shan aveva ragione, avevamo tutti bisogno di un periodo di assestamento…

Jared non parlava, mi fissava semplicemente. Mai visto sguardo più eloquente.

Il suo sguardo si trasformò in parola, come temevo… “Em, perché piangevi?”

Cosa? Come sarebbe a dire perché piangevo? Non doveva insistere…Sapeva che non doveva farlo.

“Hey Emma…” Tomo troncò Jared, lanciò un’occhiata che cercava approvazione al cantante, accanto a me, e al batterista, vicino a lui, e riprese “… Em dicci tu cosa sta succedendo! Abbiamo chiesto di entrare perché poco fa abbiamo visto Tim che scappava in lacrime dall’ospedale…L’abbiamo chiamato, ma non ci ha neanche guardati!”.

Tim…In lacrime.

“Tomo, smettila! No Em, se non te la senti di parlarne non succede nulla…Ci chiedevamo solo cosa stesse accadendo. Non vogliamo che nessuno di noi stia male e se sfogarti può aiutarti a star meglio… allora fallo” Shannon cercò di frenare il lato passionale di Tomo, quando Jay mi ripoggiò la mano sulla guancia, e mi accorsi che stavo piangendo…di nuovo.

Stupida, sei una stupida. Non dovevo permettere che mi vedessero piangere, non avrebbe dovuto assolutamente accadere. Mai! Mai…

Jared fece cenno a Tomo e Shannon di uscire dalla stanza e lasciarlo solo con me, anche se avrei volentieri preferito che fosse uscito insieme a loro…

“Oh Jay, mi dispiace per questa situazione assurda…”.

“SSh…Non sono rimasto solo con te per sgridarti Emma!”.

Restammo per un tempo illimitato in silenzio: io fissavo il muro, lui fissava me, mentre mi accarezzava i capelli. Finché decise di spezzare quel silenzio assordante…

“Ti senti meglio ora? Ti va di parlarne?”.

“Non so cosa devo fare Jared…”.

“Non capisco…Spiegati meglio”.

“Io… Io ho deluso te Jay… mi sono lasciata prendere dai miei fottutissimi sentimenti insignificanti… ho perso la testa per un bastardo… ho fatto incazzare Tomo… ho quasi rischiato di uccidermi per lui…e per cosa? Per sentirmi dire ‘Senti povera illusa, ti amo, ma non si può fare!’ …Sono una stupida illusa!”.

Leggevo un’amara tristezza nei suoi occhi che non mi guardavano più. L’avevo deluso, sapevo di averlo fatto.

“Emma, puoi spiegarmi bene cos’è successo prima?”.

“E’ arrivato qui… io non volevo parlargli, ma lui ha insistito… abbiamo discusso di ciò che è successo quella notte ed eravamo evidentemente incazzati e dispiaciuti entrambi… Poi è successo tutto molto velocemente Jay: io piangevo, lui mi fissava, un bacio di un nanosecondo che è bastato per scatenare l’ira in lui”.

“Ira?! Per quale cazzo di motivo avrebbe dovuto arrabbiarsi con te?!”.

“Più che con me, ce l’aveva con sé stesso. Ma ha ragione Jared, tu avevi ragione: i sentimenti fuori dal lavoro. Mi ha fatto capire chiaramente e senza mezzi termini che anche se proviamo tutto l’amore di questo mondo non accadrà mai nulla tra di noi, non può accadere nulla per il bene del mio lavoro, del nostro, per il bene della band”.

Non avrei mai voluto dirglielo, ma le parole mi uscivano di bocca senza controllo e ogni parola ne tirava fuori un’altra, e un’altra ancora.

Jared mi abbracciò e mi sussurrò qualcosa che non riuscii a captare, ma avrei giurato che Tim non sarebbe stato contento di sentirle.

“Ti voglio bene Jay…Sei il migliore amico che si possa desiderare!”.

“Sì…Amico…” E si staccò da me.

 

 

Ta-da-da-daaaa!

Ecco qui un nuovo capitolo miei carissimi lettori!

Spero di non aver lasciato troppa suspance anche in questo capitolo! [ahahah forse un pochino, ma che capitolo sarebbe senza?]

Grazie 1000 a chiunque abbia letto e recensito anche questo! Non sapete quanto mi faccia piacere leggere i vostri pareri **

 

Al prossimo

<3

Bi

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Capitolo 11
*** CHAPTER 11 ***


CHAPTER 11

CHAPTER 11

 

L’ultimo giorno di ricovero arrivò e la settimana era passata in fretta.

La compagnia dei ragazzi mi aiutò molto e mi fece star bene, nei limiti di significato che questa parola poteva assumere nelle mie condizioni! Trascorrevano quasi tutti i pomeriggi in ospedale tra una partita a Monopoli ed una a Guitar Hero (ebbene sì, portarono la Play in ospedale). Shannon e Tomo giocavano come bambini dell’asilo e potevano discutere per ore su chi, come e perché aveva vinto, ma puntualmente era il perdente a lasciar vincere l’avversario e le discussioni sfociavano sempre in battibecchi del tipo:

- Ho vinto! Sei un perdente…

- No, sono troppo buono perchè ti ho lasciato vincere

- Allora sei uno stupido perdente!  

Jared invece non giocava spesso, anzi, il più delle volte passava ore intere a fissarmi…

Non vidi affatto Tim quella settimana e nei pomeriggi, i miei tre compagni di disavventura a turno sparivano per un’oretta; probabilmente andavano da lui, anche se le scuse variavano dalla fame, allo shopping, al ‘tornare sul tourbus’.

Erano le tre del pomeriggio ed entro un’ora sarei finalmente uscita da quelle quattro mura bianche.

Ero sola in ospedale. I ragazzi la sera precedente mi avevano portato un maxipull nuovo di zecca, un paio di collant di lana, a cui avevano accuratamente tagliato la gamba destra, e lo stivale sinistro!

Non avevo idea di quanto tempo avrei impiegato per vestirmi con quel maledettissimo gesso impediente e le stampelle, così decisi di iniziare con un’ora di anticipo… Prepararmi non fu tragico, la cosa più dura fu imparare a camminare! Le mie braccia erano troppo esili e sorreggermi su quelle due stecche non faceva al caso mio, mi faceva sembrare un burattino!

Ero agitatissima, avevo paura di uscire di lì, ero esageratamente ansiosa e non capivo il perché…

Nella speranza di imparare ad usar bene quegli affari, giravo in tondo per la stanza già vestita da circa un quarto d’ora quando arrivarono…

Il primo ad entrare fu Tomo.

“Hey Em sei già pronta!! Fatti vedere… Oh…”.

“Che c’è?!”.

“Non sembri una che ha subito tre giorni di coma da una settimana…”.

“Erm…Grazie Tomo…Devo prenderlo come un complimento?”.

“Certo che sì…Sai da piccolo ero in bicicletta e cadendo mi ruppi il femore. Per un mese ho avuto l’aspetto di uno zombie!”.

Entrambi scoppiammo a ridere. Mi abbracciò, mi schioccò un bacio sulla guancia e si mise a sedere sul letto.

“E per la serie…Io non ti ho avvertito del fatto che Shan ha portato la macchina fotografica…”.

“Co-…”.

“CHEEEESE!” Non feci in tempo a captare le parole di Tomo, che subito Shannon irruppe nella stanza ed un flash mi abbagliò la vista.

“Gesù, Shannon!! Mi hai fatto prendere un colpo!” Iniziai a camminare verso di lui con le mie stampelle e in sottofondo le risate sua e di Tomislav…

“Emma fai troppo ridere!” Clik. Altra foto. Iniziavo ad odiare quel ragazzo!

Buttò la macchina digitale sul letto, accanto a Tomo, e corse ad abbracciarmi scompigliandomi come sempre i capelli.

Dopo il suo abbraccio arrivò quello di Jared. Così mingherlino, mi strinse con una tale forza da stritolarmi!

“Ahi, Jay, mi soffochi!”.

“Oh scusa!” E anche lui si staccò…

Avrei voluto tornare indietro, continuare a farmi stritolare da Jared, perché a differenza di tutti gli altri giorni, i ragazzi nella mia stanza oggi non erano tre…

Il mio angelo apparve dietro di loro: statuario, bellissimo, i suoi occhi color ghiaccio, il suo sorriso imbarazzato, il suo cappello nero che nascondeva il ciuffo. Tim. Finalmente capii l’ansia, la paura, l’agitazione di poco prima…Non ero pronta per rivederlo, la mia ferita non era completamente cicatrizzata anche se avevo fatto del mio meglio per risanarla, lui non era ancora un capitolo chiuso per me e, nel mio subconscio, non volevo che lo fosse.

Era una visione, bellissimo come sempre.

Si avvicinò e timidamente cercò di abbracciarmi, si staccò ad una velocità repentina e guardando la punta delle sue scarpe disse sottovoce:

“Sono felice che tu stia meglio…”.

“Grazie” Risposi, e mi rivolse finalmente i suoi occhi. Mi aspettavo imbarazzo nel suo sguardo, invece vi lessi tristezza, rimorso, colpevolezza.

Perché Tim, perché mi guardi così dopo tutto quello che mi hai detto?

“Bene, allora Emma… Sei pronta per tornare alla vita normale di tutti i giorni?” Jared troncò i miei pensieri.

“E chiamate la vostra vita normale? Sì, sono pronta…Ma sappi che voglio l’aumento!” Cercai di ironizzare, per non rivelare il fatto che fossi terrorizzata da ciò che mi aspettava!

“Se… Scordatelo!” E uscì dalla stanza ridendo.

“Bastardo…”.

Lo seguii, con Shannon accanto, che non la smetteva di scattarmi foto, e dietro di me Tomo e Tim.

Dodici giorni rinchiusa in gabbia…Ed ora mi aspettava la terza guerra mondiale!

 

 

Eccoci qui con il capitolo 11!

Spero vi sia piaciuto^_^

Grazie mille a chiunque legga e recensisca :*

 

Al prossimo!

 

Bi <3

 

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Capitolo 12
*** CHAPTER 12 ***


CHAPTER 12

CHAPTER 12

Appena uscita dall’ospedale, il tour bus ci aspettava…Erano passati solo pochi giorni, ma sembravano un’infinità! Era come quando tornai a casa dopo il primo mese di college lontana dai miei genitori, lontana dalla mia famiglia, lontana dai miei amici, lontana da tutti…Una sensazione stupenda…Ero di nuovo a casa.
Salirono tutti sul tour bus prima di me e una minuscola ed insignificante domanda mi sorse all’improvviso…
“Mi spiegate come faccio a salire lì sopra con questi cosi?”.
I ragazzi mi stavano guardando da dentro il bus e Jay, Shannon e Tomo scoppiarono a ridere, ma lui no. La sua espressione era sempre serissima, anche se meno triste rispetto a poco prima. Si affrettò a scendere i tre scalini, mi tolse le stampelle di mano e nell’istante in cui mi sollevò le risate dal bus cessarono.
Mi prese delicatamente tra le braccia marmoree, attento a non farmi male, e non mi guardava negli occhi; mi portò sul bus, mi face sedere su un divanetto e mi passò le stampelle.
“Gra…eerm…grazie” mi si spezzò la voce in gola e pronunciai quelle parole con un tono bassissimo, guardando a terra.
“Figurati…”.
Sentivo le guance che andavano pian piano in escandescenza e bruciavano, avrei volentieri voluto coprirmi nel mio sciarpone in quel momento, ma non lo indossavo. Dio, come poteva comportarsi in quel modo con me dopo tutto ciò che era successo? Mi stava illudendo, sapevo che lo stava facendo e non dovevo permettere al mio cuore di impossessarsi della mia mente ancora una volta!
Però c’era un cosa che mi bruciava più delle guance ed era lo sguardo di Jared: fisso su di me, crudo, freddo…Quando si dice ‘se gli sguardi potessero uccidere’
“E’ successo qualcosa Jay?”.
“No! Emma, devi chiamare tutti i locali, le scenografie, i tecnici, chiunque per i prossimi appuntamenti e concerti. Controlla che sia tutto a posto!”.
“Certo Jared, ci penso io, non preoccuparti…”.
C’era qualcosa di diverso nella sua voce, non so cosa…


“Ho detto di no!”.
“Come sarebbe a dire no? Perché non vuoi Jared?”.
“Shannon smettila di insistere ok?!”.
“Ti stai comportando come un bambino Jared! E’ sempre venuta ai nostri concerti, perché questa sera non può?!”
“Perché…perché ha ancora il tutore alla gamba Shannon…Non voglio che venga”.
“Se…il tutore…Bella scusa! Ti ricordo che tu sei stato quello che ha costretto Tomo a salire sul palco anche con le stampelle!! Inventatene un’altra fratellino…Ti conosco fin troppo bene”
“SHANNON!”.
Ma così dicendo Shannon uscì dal loro reparto notte, sbattendo lo sportello. Avevo sentito tutto, stavo preparando un caffé e sentii il loro dialogo involontariamente. Ero io che avevo tolto l’ingessatura da tre giorni e portavo il tutore, ero io ad essere sempre andata ai loro concerti e soprattutto era Jared ad aver sempre voluto la mia presenza…Cos’era cambiato?!
Nel giro di un mese ero riuscita a rimettermi al pari, avevo chiamato tutti i locali del tour per confermare le date, avevo fissato altri concerti per rimpiazzare le date cancellate, avevo fatto tutto il possibile per loro e quello era il ringraziamento da parte di Jared…Non voleva che andassi al loro concerto.
Stavo per allontanarmi da lì, quando lo sportello opposto si aprì e caddi a terra…Ma cosa diavolo…Tomo uscì dallo stanzino.
“Oh mio Dio Emma scusami scusami scusami! Non pensavo ci fosse qualcuno…Ah maledetto tour bus…Tutto ok? La gamba?”.
“Sto bene sto bene…Ora aiutami a rialzarmi Tomislav!”.
“Come hai detto?!”.
“TOMO…per favore!” E finalmente si decise a togliermi da laggiù!
“Cosa ci facevi qui Em?!” Bella domanda…
“Erm…io…prendevo un caffé!” Era la verità del resto! Omisi il particolare dell’aver origliato, anche se non l’avevo fatto apposta!
“Oh beh…Se ti va, stiamo andando a fare shopping…sai, su internet cominciano a circolare foto con i soliti vestiti ed è alquanto imbarazzante! Ti unisci a noi Emma?!”.
“Noi chi?!” Non fece in tempo a rispondermi che la stessa porta assassina di prima si aprì colpendo Tomo in testa.
“Oh cazzo, ma… Tim! Che bastardo…”.
“Scusa Tomo non avevo sentito che eri…che eravate qui…Ciao Emma” Era passato molto tempo eppure c’era sempre distacco e imbarazzo tra di noi…
“Erm…allora cosa fate qui?”.
“Tim, ci stavamo baciando! Ci hai interrotti. Quindi ora ARIA!” Disse Tomo abbracciandomi… L’espressione di Tim prese vari colori, dal bianco, al rosso, al viola…Sembrava shockato e mi rivolse un’occhiata fulminante, uno sguardo che non avrei voluto vedere.
“Oh Tim stavo scherzando! Ho invitato Emma a fare shopping con noi due!”.
“Voi due?!”/ “Tutti e tre insieme?!” Io e Tim parlammo all’unisono e Tomo scoppiò a ridere.
“Ok!” Ancora all’unisono.
“Erm…Vado a prendere la giacca…”.
“Io vado a farmi una sigaretta”.
“Vengo anch’io Tim…Ti aspettiamo fuori Emma!” Odiavo quell’espressione compiaciuta di Tomo. Maledetto…

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Capitolo 13
*** CHAPTER 13 ***


CHAPTER 13

CHAPTER 13

Scarpe, giacca, sciarpa. Pronta!
Scesi così dal tour bus dove, qualche metro più giù, Tim e Tomo mi stavano aspettando. No, mi correggo: dove Tim, Tomo ed una decina di ragazzi in trepidazione mi stavano aspettando! Non potevano metter piede fuori dal bus senza esser assaliti. Aspettai con calma che finissero e ci incamminammo per quella strada. Doveva essere una strada principale dato che c’erano dei negozi stupendi!
Tomo cercava di mediare il dialogo tra me e Tim con scarsi risultati…C’era ancora dell’imabarazzo, e si sentiva.
“Allora cosa ci compriamo Tim?!”.
“Non so…Vediamo cosa troviamo”.
“Emma tu cosa ci consigli?”.
“Non saprei…Oh, entriamo qui e diamo un’occhiata!” Lo shopping era come droga per me: ne ero totalmente dipendente e mi aiutava a dimenticare…
“Signorsì signora!” Esclamò Tomo lanciando un’occhiata da S.O.S. a Tim.
Fortunatamente scelsi il negozio giusto: guardie del corpo, commessi in divisa, capi di alta moda italina e inglese. Difficilmente trovavo negozi così belli in America, 5th Avenue esclusa, ma Manhattan era Manhattan! I ragazzi girovagavano tra le passerelle di abiti e scarpe senza davvero guardare qualcosa, io ero già all’opera. Qualsiasi cosa carina vedessi da uomo la prendevo e la poggiavo sul bancone: pantaloni, maglie, giacche, camice, sciarpe, calzini. Di tutto. Ero shopping-dipendente.
La mia fantasia però ebbe libero sfogo per non più di dieci minuti.
“Quella donna mi fa paura…La conosciamo Tim?!” Chiese Tomo al compagno guardandomi spaventato, sorpreso e al tempo stesso divertito.
“No…Direi di no” E tutti e due scoppiarono in una risata silenziosa.
“Dite un po’ voi due…Avete intenzione di fare shopping con Emma o no?!”.
“Certo capo!” Rispose Tomo ancora sorridente.
“Bene allora…Nei camerini, di corsa!”.
“Cosa?! Dovremmo provare tutta quella roba?!” Chiese Tim indicando il banco accanto a lui.
“Oh certo che no Tim…Questa roba è di Tomo, quella è tua!” Risposi indicando il banco accanto a me…Volevano che andassi con loro del resto…
Passammo tre ore in quel negozio –ore durante le quali Tim e Tomo si assentavano a turno per la solita sigaretta- e riuscii a rinnovare tutto il loro guardaroba finalmente…E la donna che era in Tomo uscì fuori quando pronunciai la parola ‘scarpe’: ne provò 37 paia!
Uscirono dal negozio soddisfatti dei loro acquisti e anche Tim sembrava non essere irritato dalla mia presenza.
“Oh wow…Diciamo che siamo a posto fino alla fine del tour eh?!”.
“Certo Tim! Emma, grazie per l’aiuto!”.
“Oh, aspettate a ringraziarmi…”.
“C-cosa?” Si allarmarono – giustamente- entrambi…
“Anche io ho bisogno di fare shopping appena toglierò il tutore!”.
“Oh no, scordatelo bella! L’addetto alle compere femminili è Jared, non si discute!” Evidentemente Tomo era terrorizzato all’idea di passare un altro pomeriggio con me all’insegna dello shopping sfrenato!
“Oh beh allora come intendete ricompensarmi per queste tre lunghissime, estenuanti, stressanti, noiose..”
“Ok hai reso il concetto!” Mi zittì Tomo.
“Dicevo…Merito una ricompensa per queste tre ore no?!” Il mio tono voleva essere sarcastico, ma temo non fu colto come tale…
“Sì, la meriti…Emma, ti andrebbe di assistere al nostro concerto questa sera?!” Fu Tim a fare la proposta, ficcandosi la sua maledetta sigaretta in bocca.
“Non sarà un blood ball come l’ultima volta, ma…” Sia io che Tim credo che abbiamo fulminato letteralmente Tomo con un’ochhiata in quel momento…L’ultima volta. Quell’ultima volta..
“Ma certo! Mi farebbe piacere venire…Grazie”.
“Perfetto! Allora passiamo dal tour bus, ci cambiamo e andiamo al locale con Jared e Shan ok?!” Disse Tomo.
“Ok!” Io e Tim rispondemmo nuovamente all’unisono.
“Ok! Vamos”…Vamos? Aveva detto davvero vamos?

Arrivammo al tour bus passando se non altro senza esser assaliti per strada. Una volta su, trovai un Jared furioso e uno Shannon esasperato dal fratellino.
“Senti, non capita spesso di dirlo a qualcuno se non a me stesso, ma DEVI DARTI UNA CALMA-…Oh salve ragazzi! Emma!” Stavano discutendo…Chissà di cosa.
“Hey…Cosa succede?!” Chiesi preoccupata.
“Jared…” Shan stava rispondendo, ma Jay subentrò “Niente. Non è successo assolutamente niente! Allora, avete fatto compere ragazzi? Niente per me?” Lo conoscevo troppo bene da capire che stesse schivando il discorso.
“Certo che no Jay! Sei quello con più vestiti tra noi, quindi niente per te. Shannon, invece per te un paio di sneakers!” Rispose Tomo offrendo al batterista un suo paio di scarpe nuove. “Grazie!!” Quando Shan fece per afferrarle le ritirò con un irritante “Se... Ti piacerebbero!”.
“Molto, molto divertente Tomislav…Davvero”.
“Hey Jay, Shan…Per voi è ok se questa sera viene con noi Emma no?!” Ta-dà! Sapevo che la risposta di Jared alla domanda di Tim sarebbe stata un bel no! secco.
Shannon guardò il fratello con sguardo interrogativo, Jared smise di bere il suo caffè e si rivolse a me…
“Erm…Hai il tutore…Sei sicura di voler venire?!" Sì. Parlavano di me quel pomeriggio.
“La gamba non è un problema ormai…Tim mi ha chiesto di venire. Devono ricompensarmi per lo shopping di oggi e non vogliono accompagnarmi a fare mille giri per negozi quindi…Ma se a te non va, posso restare qui” Non volevo, ma era lui il capo!
“Non fare la stupida Em…Se dici che non ti fa male la gamba puoi venire” Rispose se pur con voce atona.
“Bene! Dai ragazzi prepariamoci, altrimenti salta la prelistening session” Shan mi ricordò di un piccolissimo particolare che avevo dimenticato: la prelistening…Eravamo in Italia. Adoravo l’Italia.
Sarebbe stata una bella serata.

 

 

Chiedo umilmente venia per l’attesa!

So cosa vuol dire aspettare per settimane e settimane le ff, ed è odioso!

Nuovo capitolo ^^ spero vi sia piaciuto!

 

Al prossimo!

Bi <3

 

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Capitolo 14
*** CHAPTER 14 ***


CHAPTER 14

CHAPTER 14


Arrivammo al locale che, come al solito, era bramato da migliaia di persone che attendevano fuori trepidanti. Ma come potevano? Da ragazza ero stata anche io fan di band rock, ma quando andai al mio primo concerto dei Nirvana non rimasi cinque ore in fila al freddo! Arrivai tranquilla tranquilla alle 8 di sera e mi godei il concerto dal bancone del bar… L'importante era ascoltare la musica, non guardare i musicisti.
Una volta entrati iniziò la solita routine: soundcheck, camerino, cena, cambio abiti e poi la fatidica prelistening session a cui Tim non avrebbe partecipato. 19:30…
“Buona fortuna ragazzi!” Mi rivolsi a Shan, Tomo e Jared che mi guardava male… ma che strano quel ragazzo!
“Grazie!” Risposero Shannon e Tomo, che mi schioccò un sonoro bacio sulla guancia.
Mi avvicinai a Jared…
“Hey, in bocca al lupo capo!”.
“Grazie” E fu freddo come non mai.
“Jay è successo qualcosa?”.
“Cosa? No, perché mai dovrebbe esser successo qualcosa!?”.
“Non so… Sarà una mia impressione! Allora dacci dentro stasera!”.
“Sì… Shan, Tomo pronti?”.
“E me lo chiedi?! Stiamo e stanno aspettando solo te Jared! Ti stai truccando da un quarto d’ora!” Sbottò Tomo con tono ironico e a Tim scappò una risatina soffocata. Jared fulminò Tomo con lo sguardo, guardò Tim e abbassò gli occhi.
“Mettevo solo la matita, smettila di fare storie Tomo!” Ok, luna storta. “Shannon, anche tu smettila di tamburellare dovunque con le tue bacchette del cazzo. Non lo sopporto! Andiamo!”.
“Jared se ce l’hai girate stasera non rompere me, va bene?!” Rispose Shan irritato dall'ammunizione del fratellino.... Ma cosa gli prendeva?!
Si stamparono in faccia dei falsi sorrisi, salutarono me e Tim e salirono sul palco. Io me ne andai in camerino.
"Hey dove scappi?" Mi guardai intorno, stava parlando davvero con me?
"Cosa? Oh andavo in camerino".
"Ti seguo, non mi va di star buttato qui come un eremita".
Mi seguì nella stanza poco distante dal backstage, ci accomodammo su due sedie diametralmente opposte e il silenzio irruppe prepotente su di noi... Mio Dio che imbarazzo!
Sfogliavo distrattamente le pagine di quello che doveva essere il Rolling Stones italiano senza capire neanche mezza parola di ciò che vi era scritto, quando il silenzio cessò...
"Allora, come stai?!" Mi chiese Tim. Il suo sguardo era fisso su di me, sperava in una risposta positiva... Erano passati ormai due mesi dall'incidente e entrambi avevamo capito che era giunto il momento di buttarsi tutto alle spalle. O almeno questo era quello che speravo.
"Bene, la gamba non è più un problema davvero!".
"Non mi riferivo alla gamba...".
"Oh... Sì beh, sto bene! Tu?!" Non capivo ancora quella domanda... Alludeva forse al diverbio di quel giorno oppure era un semplice modo di rompere il silenzio?
"Sì tira avanti... Sono stanco e ho serio bisogno di un paio di giorni di relax".
"Sì, credo che ne abbiamo bisogno un po' tutti.. Jared in primis" Forse lui sapeva cosa stava succedendo a Jay.
"Già... Ma, si comporta in modo strano ultimamente non trovi?" O forse no.
"Sì, l'ho notato. Cerco di parlarne con lui, ma devia sempre il discorso e, a dire il vero, speravo sapessi qualcosa tu...".
"No mi dispiace... Io non so nulla, ma lo vedo parecchio agitato ultimamente!".
"Già..." E quando si dice parli del diavolo... Jared aprì la porta di scatto e si bloccò, vedendo me e Tim nel camerino, con gli occhi sbarrati.
"Scusate... Vi ho interrotto?!".
"Hey Jay, no figurati... Allora com'è andata?!" E subito Tomo e Shannon arrivarono nel camerino con un sorriso ad ottantaduemila denti per rispondere alla domanda di Tim.
"Emma, Tim, io adoro l'Italia!" Disse Tomo, stravaccandosi su una poltroncina, togliendosi il cappello e scompigliandosi i capelli neri.
"E' andata benissimo! Peccato sia durata poco... Cantavano meglio di Jared!" Disse Shan, cercando di provocare il cantante che rimase impassibile.
"OOk, messaggio ricevuto! Io esco a farmi un giro e controllo la band spalla affinché sia tutto a posto... voi intanto preparatevi dato che tra un'ora si va in scena!" E così dicendo uscii dallo stanzino. Mi sentivo di troppo e sentivo di essere la causa dello stato d'animo di Jared. Ma non era il caso di affrontare il problema prima della loro performance, avrei aspettato fino al dopo concerto...

Era circa mezzanotte quando i ragazzi scesero dal palco e corsero nei camerini per darsi una ripulita. Fortunatamente quella notte ci attendeva un albergo e non il nostro tour bus, quindi potevamo restare in città e andare a prendere qualcosa insieme.
Dopo circa venti minuti di attesa decisi di aspettarli sul retro del locale...Neanche io impiegavo tanto tempo per cambiarmi!
Verso mezzanotte e mezza arrivarono quattro ragazzi incappucciati, con sciarpe e giacche nere.
"Pronti?!" Chiesi impaziente.
"Pronti!" Rispose Tomo "Dove ci porti questa sera Em?!".
"Oh mi hanno consigliato un locale poco distante da qui, ci aspettano due taxi...".
Arrivammo in dieci minuti in un locale carino, riservato, per fumatori - onde evitare lamentele di Tim e Tomo- in cui nessuno riconobbe la band fortunatamente...

"Oddio è vero! E Tomo ad un certo punto se ne esce dicendo: 'Certo bambola, sono uno chef d.o.c.!' e da allora la bionda non s'è più fatta sentire..." E scoppiarono tutti in una fragorosa risata alla rivelazione di Shannon.
"Oh non è vero!! Non è andata così! E poi ci ha rimesso lei, non io...pff, sai dove lo trova un musicista bello e bravo che cucina anche!" Tomo rispose mentre le sue guance inziavano ad arrossarsi per l'imbarazzo!
E la serata passò così: tra una chiacchierata, una risata e un bicchiere di birra.
"Cameriere, può portare altre cinque Corona per favore?!" Ovviamente fu Tim a chiederle...Dovette ripetere la domanda due volte prima di ricevere un 'certo' pronunciato con un'esagerata cadenza italiana.
Le birre arrivarono e Jared prese la parola dopo una serata di semi-mutismo...
"Erm...ora che siamo tutti" E richiamò tutta la nostra attenzione con la sua voce pacata "Vorrei parlarvi di una decisione importante che ho preso... Shan ne è già al corrente, ma voglio parlarne anche a voi".
Decisione importante che ha preso? Nell'arco di un secondo mi passarono in testa le decisioni più tragiche: il suo abbandono della band e quindi la rottura; l'abbandono di qualche altro membro, di Tim per esempio; il mio licenziamento...
"Beh... Ne abbiamo parlato molto e la scelta è stata difficile, ma... Ho deciso di prendere con noi un assistente nuovo che possa dedicarsi solo alla band, così Emma non avrà il doppio lavoro da svolgere! Si chiama Mike e ci raggiungerà domani, qui, in Italia".
"Oh bene, pensavo fosse qualcosa di più grave! Ma ti togli questa cazzo di nota melodrammatica dalla voce??" Esplose Tomo per la seconda volta.
Shan, Tim e Jared sorrisero. Io cercai di fare altrettanto, pur non capendo quella scelta.
"Così avrai più tempo di respirare Em... E se vorrai potrai anche prenderti delle ferie" Aggiunse.
"Sì certo... Fantastico" Sì, fantastico... Da quanto potevo prendere ferie io?!

 

 

Ce la possiamo fare a postarla tutta xD

Ecco qui anche il capitolo 14!

Grazie per aver letto e/o recensito =*

 

@BlueAndYellow: sono stata 3 settimane a NY, questo è il motivo del ritardo! Chiedo venia ancora >.<

 

Al prossimo!

 

Bi <3

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Capitolo 15
*** CHAPTER 15 ***


CHAPTER 15

CHAPTER 15

Il mattino dopo mi svegliai in un comodissimo letto d'albergo, immemore del fine serata. Ricordavo solo il volto di Shan e una frase: non esagerare Em, sai che non reggi bene questa roba! Ma Em è stata testarda ed il risultato era un post sbornia che mi avrebbe senz'altro rovinato la giornata. Decisi che era ora di alzarmi, diedi un'occhiata al telefono...Le 11.
"LE UNDICI??" Parlai da sola, scattando a sedere sul letto come una molla alla vista dell'orario.
"Buongiorno..." O magari non ero da sola. Ai piedi del mio letto, seduto su una sedia, c'era qualcuno. Avrei voluto avere ancora la vista appannata, come mezzo secondo prima, per non vedere chi fosse... Tim, con la t-shirt e i jeans della sera precedente, se ne stava lì, a fissarmi, privo di espressione.
"TIM! Cosa diavolo ci fai qui??" chiesi, o meglio urlai.
"Emma, ora rilassati...Sta calma...Dobbiamo parlare" Quel dobbiamo parlare mi provocò un sussulto al cuore che mi portò a coprirmi fino alle spalle con le lenzuola. Oh...Capivo di cosa dovevamo parlare. Ero nuda, nuda ! Stupida stupida stupida stupida! Probabilmente la mia espressione rispecchiava ciò che pensavo in quel momento...
"Sì, beh..." Sospirò.
"Tim...Tim, perchè sei nella mia stanza? Perchè io...tu...che cosa è successo ieri sera?" Le mie parole erano intervallate da respiri affannosi...Dovevo sperare che per una volta il mio intuito andava nella direzione sbagliata.
"Senti Em, non so bene cosa sia accaduto ieri sera...Eravamo al bar, abbiamo bevuto un po', poi Tomo si è sentito male, allora Shan e Jared l'hanno portato via dato che rischiava di sporcare tutta la moquette del locale. Eravamo sbronzi tutti quanti, l'unico sobrio era Jay...Ci hanno lasciati soli, tu hai chiesto un'altra birra; abbiamo preso due bottiglie e poi siamo usciti dal bar. Beh...Non ricordo molto se non due bottiglie di birra, la hall dell'albergo e... Questa mattina mi son svegliato e...Beh...Oddio Em sono mortificato".
Era successo. Eravamo stati insieme quella notte! Pochi flash mi tornavano in mente: Tomo che rimetteva sulla moquette, Shan e Jay che lo portavano via, io e Tim fuori dal locale, delle mani gelide che mi scioglievano il reggiseno e poi la sveglia.
"Dove sono gli altri?! Ti hanno visto qui?!".
"No...no, stanno ancora dormendo".
"Esci immediatamente dalla mia stanza...".
"Em, io... Dovevo evitarlo, lo so. Dovrei essere io quello abituato a situazioni come quelle di ieri sera, tu non bevi molto e non reggi bene...Scusami".
Ero sull'orlo di una crisi di nervi. Sentivo le lacrime spingere bollenti contro le mie palpebre pronte ad uscire. Non doveva accadere! Avrebbe dovuto scappare dopo avermi visto nel letto con lui, non avrebbe dobuto far sì che accadesse, non avrebbe dovuto lasciar che io lo scoprissi, avrei voluto vivere per sempre nella mia beata ignoranza...Tra me e lui non doveva esserci nulla di più di una pacifica e distaccata convivenza. Un'altra promessa fatta a me stessa e non mantenuta.
"Emma! Emma ti prego dì qualcosa" Era ancora seduto e si reggeva la testa tra la mani. Proprio come l'ultima volta: lui seduto accanto al mio letto con il volto coperto e io che trattenevo a stento le lacrime.
"Esci da questa stanza e dimentica ciò che è successo" Fu tutto ciò che riuscii a dirgli...Perchè c'era un problema di fondo: per me Tim non era 'il ragazzo di turno', non lo sarebbe mai diventato.
"Emma...Non voglio..." Scusa?!
"Scusa?!".
"Em, non voglio dimenticare questa notte" No, no, no. Non dovevo illudermi ancora una volta!
"Tim-".
"Emma quello che ti ho detto in ospedale" Sentivo lo squarcio nel petto che iniziava a riaprirsi.. "lo penso davvero!" ..lentamente.. "Per me non sei solo l'assistente di Jared, o una ragazza qualunque Em!" ..molto lentamente.. "Sei importante per me, anche se non possiamo vivere la nostra storia liberamente ed i comportamenti di Jared ultimamente ne sono la prova! Em...Credo di essermi innamorato di te...".
Mi alzai di scatto anche se ero nuda mentre gocce bollenti mi graffiavano il viso. Lo presi per la maglia e lo buttai letteralmente fuori dalla mia stanza d'albergo. BASTA! La rabbia stava riaffiorando insieme alla memoria. Altri flash: le labbra di Tim, il suo corpo contro il mio. BASTA! Tirai un pugno al muro con tutta la forza che avevo e le nocche si riempirono di sangue. BASTA! Corsi in bagno, frugai nella cassetta di pronto soccorso, presi una benda e mi fasciai la mano. BASTA! Un conato da post sbornia mi sorprese, mi chinai sul water e poi mi sciacquai la faccia. BASTA! Tornai nella stanza alla ricerca della mia valigia. Non c'era, quindi doveva essere la sua stanza. BASTA! Recuperai il mio intimo, i miei vestiti e le scarpe da terra, mi vestii e mi specchiai prima di uscire...
BASTA! Emma Ludbrook, è il 13 Febbraio 2008. Oggi c'è in programma un concerto sensazionale nonchè bloodball a Milano. La band è ospite a Total Request Live. Devi preoccuparti degli abiti. Inoltre arriva il nuovo assitente, Mike. Devi illustrargli come funziona qui. Lavora, lasciati impossessare dalla Emma razionale e abbandona i sentimenti. Il tuo cuore deve tornare ad essere di pietra Emma! BASTA!
Aprii la porta e Tim era ancora lì, con gli occhi lucidi.
"Emma..." La voce gli si spezzò.
"Sì scusami Tim, è la tua stanza. Vado a svegliare gli altri. Poi scendo e ordino il pranzo. Vi aspetto per mezzogiorno. Ciao!" Risposi con il massimo della cordialità, fredda e con un sorriso degno di un'attrice. Fingi Em, fingi.
Era l'unica cosa che poteva salvare il mio cuore...

 

 

 

Nuovo capitolo!

 

Ebbene sì, è successo… Non pensate al Tim come ad uno stupratore però erano entrambi ubriachi >.< Spero di aver reso bene le scene!

Grazie 1000 a chi ha letto e recensito. I vostri commenti mi fanno davvero piacere! *_*

 

Al prossimo!

Spero vi sia piaciuto

 

Bi <3

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Capitolo 16
*** CHAPTER 16 ***


CHAPTER 16

CHAPTER 16


Erano le 11:35. La stanza accanto alla sua era di Tomo, così bussai. Nessuna risposta. Bussai ancora una volta.
"OOOH, CHE VOLETE?!" Un Tomo fin troppo assonnato rispose, così decisi di entrare da sola.
"Sono io Tomo, Emma. Sto entrando!".
Entrai e Tomo era ancora sul letto, dormiva, con indosso i panni della sera precedente.
"Tomo?!".
"Mmh..".
"Tomo stai ancora dormendo?!".
"Ssh, mamma ancora cinque minuti..." disse con una voce degna di un orso in letargo!
"No Tomo cinque minuti un corno! Devi svegliarti...".
"Daaai Tonka... un minuto!" Tonka?! Pensava fossi sua madre?! Così dicendo si girò sull'altro fianco.
"Tomo non mi constringerai ad urlare vero?! E poi sono Emma, non Tonka!".
"Ssh...".

Ok, l'aveva voluto lui!
"TOMISLAV MILICEVIC IN PIEDI ALL'ISTANTE! SUU!" E scattò di colpo, cadendo dal letto e sbattendo la testa sul comodino.
"Ahiii!".
"Ti sembra normale che hai 28 anni e cadi ancora dal letto??".
"Emma?! Hai la voce identica a Jared quando diventa isterico! Ma che ti ho fatto di male?? E' prestissimo!" Aveva ancora gli occhi strizzati perchè infastiditi dalla luce del sole.
"Prestissimo?! Tomo, manca un quarto d'ora a mezzogiorno e abbiamo appuntamento con gli altri - che devo ancora svegliare tra l'altro!".
"Mmh... Sto malissimo Em, io non scendo per pranzo".
"Poche storie Milicevic. Muovi il culo, cambiati e... Fatti una doccia caro, sai di sbornia!".
"Ah ah ah, molto divertente. Ora mi lavo".
"Bene ti aspetto di sotto... TOMO, LAMPO!" E mi chiusi la porta alle spalle.
Stanza di Shannon. Bussai e nessuno rispose, così anche qui mi armai di coraggio, non sapendo cosa mi aspettava, e aprii la porta.
"Shan sono Emma, sto entrando!" Ma ancora una volta nessuno rispose. Mi diressi verso la camera da letto...
"OMMIODDIO!" Shannon era in dolce compagnia di una ragazza castana. Dormivano ed erano nudi! Mi girai di spalle e decisi di fare il mio lavoro.
"SHANNON CHRISTOPHER LETO! ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUEL LETTO, BUTTA FUORI LA TIPA E MUOVITI. TRA DIECI MINUTI DOBBIAMO SCENDERE!".
Sentii un rumore simile a quello provocato da Tomo quando cadde dal letto. Faceva questo effetto la mia voce?
"Oh Gesù Bambino, Maria e Giuseppe. Erm... Emma, non è come sembra!".
"Sì, certo... Questo lo racconterai ad Alice non a me! Ma che cosa ti è saltato in mente Shannon?! Ne parliamo più tardi, ora caccia via lei e datti una mossa!".
"Emma? Alice? Ma, Shany... Non capisco!" La ragazza parlò dopo aver sbadigliato. Evidentemente il nostro Casanova non le aveva detto nulla.
"Erm.. Sì, senti...".
"Ragazza dall'identità ignota, ti prego di mettere addosso i tuoi vestitini e andar via ok?!" Cercai di velocizzare anche la povera malcapitata.
"Senti... Com'è che ti chiami?!" Chiese Shannon. Non volevo crederci!
"Samantha!".
"Ok Samantha, è stato bello, ma sono un batterista e sono fidanzato..".
"Oh non per molto ancora Shany!".
"Taci Em! Mi dispiace, ma devi andare... Emma vi raggiungo di sott, tempo di vestirmi!".
"Bene, ma il discorso non è chiuso qui Shany...".
Uscii dalla stanza traumatizzata. Mancava Jared, ma conoscendolo doveva essere già sveglio...
Mi diressi verso la sua stanza e bussai. Nessuno rispose anche qui, ma non aprii la porta dato che immaginavo fosse già nel ristorante dell'albergo.
Era mezzogiorno passato. Frugai nella borsa alla ricerca degli occhiali e mi ricordai della benda che avevo alla mano. Dovevo inventare una scusa plausibile... Ci avrei pensato più tardi.
Nella hall dell'albergo non c'era nessuno, così andai al ristorante, ma neanche lì vidi Jared, Tomo o Tim...
Chiesi al cameriere se poteva indicarmi il tavolo riservato ai 30 Seconds To Mars, ma continuava a ripetere di non potermelo dire neanche dopo avergli fatto vedere la patente, dato che non credeva fossi l'assistente di Jared!
"Senta, per quanti è il tavolo?!".
"Cinque persone".
"E quanti membri ha la band?!".
"Non saprei... cinque?!".
"No quattro, e la quinta persona sono io! Mi può gentilmente portare al tavolo una volta per tutte?!" E solo così riuscii a convincerlo.
Mi fece sedere al tavolo e portò cinque menù, ma ordinai io per tutti. Ormai conoscevo i gusti dei ragazzi meglio dei miei!
Mezzogiorno e mezza: arrivarono Tomo e Shan e, insieme a loro, il nostro pranzo.
"Scusaci il ritardo Em!" Disse Tomo.
"Sì davvero... Hey, ma Tim e Jay?!" Chiese Shannon.
"Non lo so... Jared non era in camera, non ha aperto nessuno. Tim dev'essere di sopra, credo".
"Ah bene... OH EM CHE CAZZO HAI FATTO ALLA MANO?!" Tomo se ne accorse... Ma non poteva pensare ancora che fossi sua madre??
"Oh... Niente di che... Erm... Ieri sera credo di aver sbattuto, ma non mi ricordo bene".
"Ah mi dispiace... anche Tomo non ricorda bene la serata di ieri" Disse Shan, sghignazzando.
"Me lo ricorderete fino alla morte eh?!" Disse Tomo.
"E' stata una nottata da dimenticare per tutti Tomo, non lo faranno... Vero Shany?!" Per la prima volta potevo esser io a difendere Tomo e non il contrario, utilizzando il nomignolo usato dalla ragazza nel letto di Shan.
"Vero... Oh ma mio fratello che fine ha fatto?!" Jared non ancora arrivava. Se potevo capire l'assenza di Tim, certamente non quella di Jay.
"Non so... Hai provto sul cellulare?!" Chiesi.
"Sì, ma non da segni di vita!".
"Ah, mi ha appena scritto un sms Tim... Dice che, dato che non deve venire a Trl, preferisce restare qui e riposarsi un po'. Che avete fatto ieri sera Em?!" Tomo mi fece la domanda che più temevo.
"Cosa?! Oh, niente di che... Abbiamo bevuto un'altra birra e poi siamo tornati in albergo".
"Tu, Emma Ludbrook, hai retto un'altra birra??" Chiese Shan incredulo "E sei tornata viva e cosciente qui?!".
"Ahahah, ma fammi il piacere Em! Eri brilla prima che lo diventassi io!" Odiosi quando ci si mettevano.
"Sì beh?! Non ero brilla! Avevo bevuto, ma ero ancora lucida!" Nessuno doveva scoprirlo.
"Se non parli tu parlerà Tim... Non me la racconti giusta Emma!" Disse Tomo ridendo ancora...Tim?! Oh non avrebbe osato dirglielo.
"HEY RAGAZZI!" Era l'una e finalmente Jared si degnò di arrivare.
"Alla buon ora!" Disse Shan finendo il suo piatto di pasta.
"Alla buon ora voi, che avete dormito fino a mezzogiorno!! Comunque non perdiamoci in chiacchiere e passiamo alle presentazioni..." E così dicendo si spostò sulla destra, rivelando un ragazzo dall'aria familiare... Era alto, magro, capelli castani che gli accarezzavano il viso, celando due occhi verde acqua contornati da una spessa matita nera; aveva un piercing alla sinistra del labbro inferiore; indossava pantaloni stretti neri e una maglia a maniche lunghe bianca...
"MIKEY!!".
"EMMA?!".


 

Ta-daaaaà!

 

Scusate la lunghissima attesa! Il monitor del pc finalmente è tornatodall’assistenza e sembra pronto ad assistermi ancora!

Capitolo di passaggio, ma non troppo scontato…Nuovo personaggio, chi sarà mai?!

Al prossimo! =D

 

Bi <3

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Capitolo 17
*** CHAPTER 17 ***


CHAPTER 17

CHAPTER 17

Michael Turpin, classe del 2000, Devon High School di Los Angeles, ultimo banco a destra; un ragazzino esile, etichettato come 'strano' solo a causa dei suoi gusti musicali, la sua tendenza omo e il suo modo di vestire. Lo prendevano tutti continuamente in giro...

*FLASHBACK*
10 Settembre 1999.
"Hey Turpin come sta la mammina?!".
"Turpin, vuoi un bacio? Eh? Oh ma guarda è arrivata la mia ragazza!".
Non è possibile! Siamo alle porte del XXI° secolo e nessuno riesce a realizzare che esiste la possibilità di essere omosessuali...
"Emma, guarda! Quello è Mike Turpin! Sai che è gay?!" E tu Lucy, sai che sei una gallina?
"Ah sì?".
"Sì, lo sa tutta la scuola... Ha cercato di baciare Nick l'altro ieri, ti rendi conto?!" Nick Gray, il belloccio della squadra di pallanuoto.
"Hey Lucy ho lezione... Ci vediamo in palestra" Finalmente la campanella è suonata e mi scrosto di torno questa.
Ora di Religione, il che equivale a dire riposo assoluto, chissà chi c'è quest'anno. Arrivo in classe in ritardo come al solito.
"Signorina Ludbrook, ci degna della sua presenza! Quale onore...Si accomodi prima che decida di spedirla in punizione!" Il professor Coolman.
Mi do un'occhiata intorno: sono tutti intenti a parlare e a raccontarsi le loro avventure estive, le ragazze o i ragazzi che hanno rimorchiato, le vacanze all'estero, il costume nuovo acquistato... Tutti argomenti di interesse comune, ma non mio. Ciarlano tutti tranne uno. Un ragazzino esile, capelli lunghi castani, vestito di nero, chino su quello che doveva essere un blocco schizzi, siede all'ultimo banco a destra e casualità: l'unico banco libero si trova accanto a lui
.
"Ciao!".

Mi guarda, svelandomi dei bellissimi occhi verde acqua.
"Ciao.." Non sembra particolarmente entusiasta del fatto che ho intaccato la sua fantasia, ma ormai il danno è fatto no?!
"Piacere, io mi chiamo Emma!" Questa volta la sua espressione è sorpresa.
"Dici a me?!" Perchè così sorpreso?!
"Certo che dico a te!".
"Io sono Mike piacere" Sì, lo so... E subito si ricurva sul suo blocco, così caccio il mio.
"Disegni?!" Mi chiede.
"Oh, erm...ci provo, sì!" Ma il suo sguardo si sposta sulla mia t-shirt.
"Ascolti i The Who?!".
"Spero non sia un problema..." Sfoglia le pagine del suo blocco e mi mostra un ritratto in bianco e nero di Roger Daltrey.
"Wow... Sei bravissimo, dove hai imparato a disegnare così?!" Ora sorride, forse ho conquistato la sua simpatia.
"Diciamo che sono un autodidatta...".
"Posso?!".
"E io posso?!" Ci scambiamo i blocco-schizzi, lui guarda i miei scarabocchi, io osservo i suoi capolavori. Ce li restituiamo senza fiatare.
"Pensi anche tu che io sia strano vero?! Te lo si legge negli occhi..." Si mette nuovamente a disegnare, ma l'unica cosa che si può leggere ora nei miei occhi è stupore e assoluto rispetto per il suo talento. Forse un pizzico di invidia.
"Pensavo che questa scuola fosse popolata da esseri insignificanti e poveri - moralmente parlando - esclusa me, ma devo ricredermi Mike... Siamo in due!" Mi sorride di nuovo. E' bellissimo e mi fa tanta tenerezza al tempo stesso... Spero che nasca una bella amicizia tra di noi.


"Micheal Turpin!!!".
"Emma Ludbrook! Ommioddio, chi mai avrebbe pensato di rincontrarti in questo modo!".
"Oh Mike!" Corsi ad abbracciarlo, non ancora realizzavo, ma finalmente avevo qualcuno su cui contare, qualcuno che appartenesse alla vecchia Emma. Due goccioloni mi bagnarono le guance.
"Hey Emma non piangere!".
"Mikey... chi l'avrebbe mai detto?! Ti ricordi i nostri pomeriggi insieme?! I nostri stupidi progetti per il futuro?!".
"Emma Ludbrook, io ti prometto che quando avremo finito il college metteremo su una band e suoneremo Baba O' Riley in tutto il mondo!" Sì, erano le stesse identiche parole.
"Sì! Dicevi proprio così.. Ah, la laurea che non ho mai preso! Sono scappata per lavorare con Jared dopo tre anni di college".
"Eh non ci siamo più sentiti da allora!".

Lo abbracciai di nuovo. Mikey, finalmente qualcuno con cui potermi sfogare, a cui urlare la mia rabbia repressa, che potevo picchiare per una crisi di nervi per poi ricevere un abbraccio come punizione: Mikey!
"Voi due vi conoscete già?!" Chiese Jared.
"Sì, frequentavamo lo stesso liceo e lo stesso college!" Risposi.
"Oh ma che carini!" Tomo, sempre dolce e romantico lui.
"Bene, avremo tempo dopo per le smancerie! Ora... Oh Emma che hai fatto alla mano?!" Anche Jay se ne accorse!
"Oh, nulla... Non preoccupatevi per la mia mano, sto benissimo! Ora dobbiamo andare sono le due e tra mezz'ora dobbiamo essere in Piazza del Duomo per Trl.. Pronti?!".
"Prontissimi!" Rispose Shannon.
"Pronto Marco?!" Chiesi a Mike.
"Pronto Polo!" Rispose.
E abbandonammo l'albergo...

 

Ecco a voi Mikey, il nuovo personaggio!

Spero sia stato di vostro gradimento il capitolo ^^

Grazie ancora per la lettura e le recensioni =*

 

Bi <3

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Capitolo 18
*** CHAPTER 18 ***


CHAPTER 18

CHAPTER 18


L'automobilista ci stava aspettando fuori nel solito furgoncino argentato dagli specchi scuri. Vi entrammo tutti e arrivammo presto a Piazza del Duomo a Milano...Uno spettacolo!
"Bene! Mike, Em...Voi fatevi pure un giro se vi va. La puntata dovrebbe iniziare per le tre e finire per le quattro, quindi fatevi trovare già nell'auto perchè abbiamo un'intervista e subito dopo il soundcheck ok?!" Disse Jared, che fortunatamente mi sembrava più rilassato.
"Certo Jay! Mi raccomando fate i bravi!" Raccomandai loro sorridendo.
"Come al solito Em... O Mike avverti il locale che arriveremo per le sette e che quindi non devono assolutamente aprire le porte a nessuno prima delle sette!" E Jared iniziò subitissimo a comandare a bacchetta il povero Mikey.
"Erm, ok ma..".
"Non preoccuparti Mike, c'è Emma che ti aiuta! Jay ci penso io a illustrargli la situazione!".
"Perfetto...Cazzo quanta gente!" Esclamò Jared non appena l'automobilista si fermò "Shan, Tomo, siete pronti per questo?!".
"Piantala Jared! E' una figata!" Disse Tomo con il suo sorrisone a trentadue denti!
"Ahahah! Dai la gabbia dei leoni ci attende..." Disse Shan mettendosi i suoi occhiali da sole.
"Vuoi dire delle leonesse..." Disse Tomo e tutti scoppiammo a ridere, finchè scesero dalla macchina.

"Bene, e questo è quanto devi sapere per il momento! Ora che hai tutti i contatti, fai pure la chiamata che ti ha detto Jared!" Avevo dato a Mikey tutte le indicazioni di cui doveva essere a conoscenza ed era pronto per iniziare il suo lavoro.
"Perfetto ci penso io..." Compose il numero e fece la sua telefonata "Fatto!".
"Sì?! Tutto a posto?! Sicuro?!".
"Sì sì Emma! Non te lo togli questo cazzo di vizio eh?!".
"Ma quale vizio Mikey?!".
"Sei sempre esageratamente diffidente e non ti fidi mai delle persone che ti stanno accanto!" Pronunciò quelle parole con il sorriso sulle labbra, ma nella mia testa risuonarono come il martello del giudice che richiama il silenzio in aula. Si mutarono in un unica parola: Tim, e la mia diffidenza nei suoi confronti.
"Hey, Emma?! Ma cos'è quel musone?! Guarda che stavo scherzando!" E mi accarezzò la guancia.
"Sono contenta che tu sia qui Mikey...".
"Anche io sono contento di averti rincontrato Em, mi mancava il nostro legame!" E mi abbracciò. Era come tornare al liceo. Io, Mikey, la musica, il disegno, la mia stanza e questo era ciò di cui avevamo bisogno. Ma tutt'ad un tratto ciò che avevo tenuto alla larga dai miei pensieri, vi penetrò prepotentemente cogliendomi di sorpresa... Em...Credo di essermi innamorato di te... Perchè? Perchè? Perchè?
"Hey, hey?! Ok che abbiamo passato dei bei momenti insieme, ma non c'è bisogno di piangere!!" Fortuna che me lo disse lui, perchè non me ne ero accorta.
"No, scusami Mike...Non è per quello che piango".
"Oh... Sai che ti conosco troppo bene Em?! E' da questa mattina che ti osservo... Non hai una bella cera" Mi disse scrutandomi attentamente.
"Grazie! Ora sì che mi sento meglio...".
"Ma.. No scusa, non volevo dire che non sei bella, anzi...cioè io...okay cancella tutto".
"Mikey, respira!".
Rimase un paio di minuti in silenzio, poi riprese.
"Emma, ricordi quando al quarto anno arrivammo una mattina a scuola e sul mio armadietto Nick Gray e la sua squadra di pallanuoto avevano scritto 'fottuta checca'?".
"Sì, ma cosa c'entra?!".
"Quella mattina appena arrivati davanti all'armadietto, tutti quanti mi deridevano e mi sfottevano... Tutti tranne te. Ricordo la tua faccia: li hai guardati tutti con disprezzo, poi ti sei avvicinata a me, mi hai fissato negli occhi...e poi mi hai baciato! Hai guardato Nick e i suoi amici e hai detto 'non sarà mai più checca di voi!' ".
"Oh mio Dio, è vero...Ti ho baciato sul serio quella mattina!" Per un attimo sorrisi.
"Sì, l'hai fatto... Ricordo però bene la tua espressione, la stessa di questa mattina: fingevi Em, fingevi che io fossi etero, ti autoconvincevi del fatto che loro fossero degli idioti e cercavi di convincerli del fatto che non ero più checca di loro, ma sapevi che non era vero... Em, hai avuto un'espressione simile per tutta la giornata, la tua solita espressione di quando fingi! L'unica differenza è che quella mattina, nei tuoi occhi si leggeva disprezzo per loro e soddisfazione per ciò che avevi appena fatto; oggi nei tuoi occhi c'è una mesta tristezza, rancore, dolore... Emma, cosa sta succedendo?!".
Rimasi a bocca aperta. Era il solito vecchio Mike, quello intuitivo, quello buono, quello sempre nel giusto, quello perfetto, l'unica persona che mi capisse davvero, l'unica persona che sapeva com'ero fatta... Tendevo a reprimere la mia sofferenza con il silenzio, ed era ciò che stavo cercando di fare con Tim. Come quando ero piccola: andavo dal parrucchiere e dopo il balsamo lo shampista tentava di strecciare i miei lunghissimi capelli, mi faceva male, mi faceva diventare pazza quel dolore e la poca delicatezza di quel ragazzo, ma non dicevo mai nulla, stringevo i pugni e soffrivo in silenzio... Finchè un giorno sono scoppiata in lacrime.
"Mikey, io..." E gli raccontai tutta la storia con Tim, mentre saltuarie lacrime continuavano a sgocciolare dai miei occhi azzurri. Come entrò nella band, la sua freddezza nei miei confronti, come me ne innamorai, il punto di svolta, il nostro fatidico blood ball, Tomo che entrò nella stanza mentre stavamo per baciarci, la nottata in bianco a cercarlo, il motel, l'incidente, l'ospedale, e poi, dopo due mesi in cui ci eravamo ignorati a vicenda, quella notte... Quella stramaledetta notte e la mia stramaledetta sbornia. Ed ero ormai in lacrime.
"Emma, non avrei immaginato mai... Wow. Ma perchè allora piangi?! E' innamorato di te piccola!" Ovviamente non poteva sempre capire tutto...
"Mikey, il suo amore, o infatuazione, o come vuoi chiamarla, non può uscire allo scoperto... Capisci cos'è che mi ferisce di più? Mi ha illuso una volta e sono stata in coma per tre giorni per un mezzo bacio del cazzo! Mi ha chiaramente detto che non ci sarà mai nulla tra di noi per i problemi che una storia potrebbe causargli con il lavoro. Non devo essere così importante per lui allora... Passano due mesi e neanche mi parla, e poi?! Una sbornia basta per cancellare tutto?! Oh no Mike, tu mi conosci, non voglio illudermi ancora... Non ero cosciente e lui mi ha illuso nuovamente!!".
"No Emma...Vedi sempre tutto nero, grigio mai?! Ti ama, te l'ha detto, non voleva illuderti!".
"Non mi interessa Mike, non sono una puttana e non voglio rovinarmi la carriera per una notte...Non doveva accadere, non doveva....Non doveva" E subito mi abbracciò per frenare le mie lacrime.
"E tu non dovevi scappare oggi Em! Sono curioso di conoscere questo fatidico bastardo stasera, e se davvero ti sta mentendo sarò contento di picchiarlo per te!" E mi diede un bacio sulla guancia.
"Grazie, ma potresti farti del male... Se ti piace te lo lascio, non voglio più sentire le sue storie!" Sorrise lui, io mi asciugavo le lacrime.

La portiera della macchina si aprì e urla sconcertanti mi distrussero i timpani...La gabbia delle leonesse, come aveva detto Tomo!
Entrarono prima Jared, poi Tomo ed infine Shannon e tutti e tre tirarono simultaneamente un sospiro.
"Bene..Ora possiamo anche fuggire via di qui!" Disse Jared.
"Perfetto, ragazzi io chiamo Tim e vedo come va...Magari passiamo a prenderlo!".
"Certo! Tanto abbiamo ancora un'ora di tempo" Disse Shannon, Jared abbassò lo sguardo e Mike mi scrutò ancora.
"Allora, com'è andata?!" Chiesi, cercando di ignorare Tomo che era attaccato al telefono.
"Bene! Guardate, abbiamo fatto un po' di foto!" Disse Shan, passandomi la fotocamera.
"Un po'?! Avete fatto cinquanta foto!" Dissi io iniziando a sfogliarle insieme a Mike.
"Beh sì..." Disse Jay.
"Oh ma questo sei tu Jared?! Sul cornicione?! E se cadevi?!" Disse Mikey ansimante.
Io, Jared e Shannon ci guardammo e scoppiammo a ridere.
"Mikey, lui è una scimmia travestita da essere umano! Non cadrebbe neanche dalla punta della Statua della Libertà, fidati!".
"Ha ragione questa volta..." Disse Jared, togliendosi il trench.
Tomo tornò tra noi...
"Ragazzi... Sono quattro volte che chiamo Tim...Non risponde!"

 

 

Eccomi con il 18 finalmente!

Mi dispiace per l’attesa e –ammesso e concesso che qualche lettore mi sia rimasto- vi ringrazio per la pazienza!

Grazie in anticipo se leggerete e commenterete, mi piacerebbe trovare qualche critica ogni tanto =D

 

=*

Bi <3


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Capitolo 19
*** CHAPTER 19 ***


CHAPTER 19

CHAPTER 19


"Ah, si sarà addormentato come al solito Tomo, non preoccuparti!" Disse tranquillamente Shannon.
"Alle quattro di pomeriggio secondo te dorme ancora?! Non essere ridicolo Shan! Se si stesse parlando di te lo crederei, ma Tim no!" Tomo era preoccupato e non capivo perchè. Poteva capitare di non sentire il telefono, o poteva davvero dormire!
"Tomo ti rilassi un attimo?! Capita di non sentire il cellulare, non è successo niente!" Risposi, cercando di farlo stare tranquillo.
"Mikey..." Jared tornò tra noi "tu non hai conosciuto Tim vero?!" Cosa?!
"No! No, Jared, non l'ho conosciuto... Questa mattina non c'era".
"Allora che ne dite di passare in albergo anche se non risponde?! Magari lo svegliamo, così avrai occasione di conoscerlo..." Jared sorrideva, ma mi lanciò un'occhiata fugace e fulminante senza alcuna motivazione!
"Sì, assolutamente! Io intanto continuo a provare al cellulare" Tomo era davvero legato a Tim, si preoccupava sempre per lui e anche per pochissimo come in questo caso!
Arrivammo presto in albergo, scendemmo dall'auto e entrammo nella hall, cercando di evitare le ragazzine in calore!!
"Che facciamo andiamo di sopra?!" Chiese Shan.
"Ah, io ho bisogno di cambiarmi... voi no?!" Disse Jared, osservandosi in uno specchio con aria schifata.
"Io sì! Assolutamente!".
"Bene, e io mi unisco a Emma e Jared... Non ho una stanza, ma posso andare da Em a cambiarmi!" Disse Mikey.
"Perfetto!".
"Sì.. erm.. anche io vorrei cambiarmi, e poi dobbiamo poggiare questa roba!" Disse Shan mostrando la borsa piena di regali dei fans.
"Io non mi unisco a voi.. Sto bene così e non so che mettermi... Magari vado a svegliare Tim! Ci vediamo qui tra un quarto d'ora e non fate tardi! Ok?" Disse Tomo, pigiando il pulsante dell'ascensore.
"Ok!" Risposi all'unisono con gli altri, e ognuno andò nella propria stanza.

"Ah sono proprio curioso di conoscerlo Tim! Santo Jared!" Disse Mikey con il sorriso sulle labbra.
"Seh, santo un corno! Non ce la faccio a reggere il suo sguardo Mikey...".
"Ce la fai
. Ci sono io qui!".
Lui entrò in bagno prima di me e ne uscì cinque minuti dopo totalmente rivoluzionato: all star nere, jeans stretti strappati, maglia a collo alto nera e giacchetta di pelle. Io non ancora mi cambiavo, ero in slip e reggiseno e cercavo qualcosa nella borsa.
"Carino!".
"Come sempre no?! Grazie... Woh, ok che sono gay Emma, ma evita di farti trovare in slip senza preavviso!" E scoppiai a ridere; per me Mikey era come un fratello, non me ne vergognavo affatto!
"Sì, scusa! Quando eravamo piccoli non te ne scandalizzavi!".
"Eravamo piccoli... Ti aspetto di sotto ok?!" Chiese, distogliendo lo sguardo da me in mutande!
"Ok, ok, vai!!".
Trovai cosa mettere! Uno dei miei maxipull, leggins, ballerine e sciarpone: semplicemente Emma!
Mi stavo infilando le mie Miu Miu quando qualcuno bussò prepotentemente alla porta, così mi precipitai ad aprire...
"EMMA. TIM. EMMA. VIENI!! DAI!!!" Oh, mio, Dio! Tomo era davanti alla mia porta sconvolto e respirava affannosamente.
"Cosa diavolo è successo?!" Mi tirò per il braccio e mi trascinò nella camera che quella stessa mattina pensavo fosse la mia: la stanza di Tim.
Entrammo, ma Tim non era a letto.
"Ma non c'-- ODDIO TIM!!" Il mio sguardo cadde sul pavimento del bagno...
Tim, nel bagno, disteso a terra privo di sensi, portava una felpa nera a maniche lunghe con la scritta kill sul petto.
Mi precipitai al suo fianco...
"Tim... Tim, svegliati.... TIM!!" Caddi in ginocchio, urlando e piangendo, nella speranza di svegliare il mio angelo caduto, perfetto anche se privo di sensi... Ma cosa diavolo..??
"Oh mio Dio...oh Dio, no no no no no..." sussurrai a quella vista... "TOMO CHIAMA UNA CAZZO DI AMBULANZA VELOCE!!!".
"Cosa?! Un'amb.. Ok chiamo subito!".
Oh Dio! Tim, Tim non morire! Dio fa che non muoia...Tim perchè?! Perchè l'hai fatto?! Tim... Tim... Dio ti prego tienilo in vita!! Tim, Tim svegliati...perchè Dio perchè??
Un mare di pensieri, un oceano di lacrime, uno squarcio nella gola e nel cuore, una vista che mi fece sentire la peggiore persona del mondo.
Tim era privo di sensi nel bagno, ma non era solo.
Accanto alla sua mano, la sua assassina.
Un rettangolino argenteo, luccicante, appena macchiato di un denso liquido rosso-nero.
E la manica sinistra della felpa appena sollevata, a svelare un polso bianchissimo e due tagli orizzontali insganguinati su di esso.
Perchè, perchè, perchè, perchè, perchè, perchè perchè perchè perchè. PERCHE'?... Non morire Tim...

Sirena di un'ambulanza, luci rosse, Tomo... Infermieri, lettino, scale... Hall dell'hotel, Shannon a bocca aperta, Jared con le mani ai capelli, Mikey... Flash offuscati dalle lacrime e dal sangue di Tim, il mio angelo bello e dannato, caduto. Non capivo niente, non vedevo niente, se non quel polso diafano macchiato di rosso, e una fottuta lametta... Poi il buio.

Non morire Tim. Non mi ascolti ora, ma non voglio che tu muoia. Non avresti dovuto Tim. Non avresti dovuto farti del male, non avresti dovuto parlarmi, non avresti dovuto amarmi, non avresti dovuto illudermi. Non ora che...

"Respira molto debolmente
. Il battito non si è arrestato però. Bende! Dobbiamo fermare ora l'emorraggia!".
"Sì, la ragazza non ancora si sveglia!".

Dio ti prego fa che non muoia! Tim resisti, non morire, non per colpa mia Tim, non ne vale la pena! Dio Tim, non puoi morire ora!

 

 

T_T Troppo melodrammatico e triste questo capitolo, ne sono conscia!

Spero comunque di non aver deluso le vostre aspettative!

 

Grazie 1000 per aver letto e –magari- recensito…

Al prossimo

 

Bi <3

 

giugina2004: O.O Davvero?! Non avevo idea né di dove stessero a dormire, né tanto meno dell’ipotetica ragazza di Shannon Leto! Wow sono veggente xD Grazie per la recensione *_*

 

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Capitolo 20
*** CHAPTER 20 ***


CHAPTER 20

CHAPTER 20


Ero al pronto soccorso di quello che doveva essere un ospedale italiano: il lettino era coperto da lenzuola bianche, i muri erano bianchi, i mobili erano bianchi, gli infermieri vestiti di bianco, l'unico tocco di colore ero io, vestita di nero! Mi ci vollero un paio di minuti per mettermi a sedere e ricordare quando fossi svenuta... Guardai l'orologio -bianco- attaccato alla parete: erano le sette e mezza di sera, avrei ancora trovato qualcuno di conosciuto lì? Ma un flash irruppe nei miei pensieri come un fulmine a ciel sereno: il polso di Tim... Mi alzai di scatto dal lettino, inciampando sulla scaletta e cadendo precipitosamente a terra. Poco importava se la gamba rotta tre mesi prima riniziava a far male... Dovevo trovarlo, dovevo vederlo ad occhi aperti, dovevo vederlo respirare... Due lacrime amare mi attraversarono le guance e scomparvero sulle labbra socchiuse.
I miei pensieri furono interrotti dalla voce stridula di un'infermiera che con tono allarmato mi disse qualcosa in italiano.
"Mi scusi sono Americana... Non la capisco!" Risposi, e così dicendo corsi, zoppicando per il dolore, fuori da quello stanzino, ma fui subito bloccata da una forte presa. Qualcuno da dietro mi abbracciò e sentii dei singhiozzi strozzati sul mio collo..
"Mikey!" Mi voltai e vidi i suoi occhi verdi diventare lucidi.
"Em... Em stai bene?! Piccola, stai bene?!".
"Sì Mike, sto bene... Mike dov'è Tim?! Dove sono i ragazzi?!".
Un attesa troppo lunga alla mia domanda...
"Mike ti ho chiesto dove sono! Come sta Tim?".
"Ho dovuto annullare il blood ball di questa sera...".
"Dove cazzo sta Tim, Micheal??".
"Emma calmati cazzo, dammi il tempo di rispondere!! Vieni con me, ti accompagno...".
Mi prese per mano e mi trascinò davanti all'ascensore...
"Lo prendi vero?!" Mi chiese, ben ricordando la mia paura folle degli ascensori... In un occasione normale avrei detto di no, ma non potevo permettermi il lusso di ritardare di soli 5 secondi... Annuii e mi condusse al terzo piano.
Uscimmo dall'ascensore e il primo che vidi fu Jared. Mi corse incontro e mi abbracciò, obbligando Mike a mollare la presa.
"Mio Dio Em... Non fatemi più nulla del genere! Non so se potrei reggere ancora..." La sua voce era un sussurro, sentivo la repressione delle lacrime.
"So che è tutta colpa mia Jared... Perdonami! Mi dispiace per il concerto".
"Ssh... Quello dev'essere l'ultimo dei tuoi problemi... Anzi, fortunatamente riusciamo a recuperarlo domani grazie a Mikey! Emma, tu stai bene?!" Questa volta la sua voce era possente, autoritaria, apprensiva.
"Sì... Sì, fisicamente sto bene".
"Emma!" E dalla stanza di fronte a noi uscì Shannon, e anche lui venne ad abbracciarmi.
"Sto bene..." Dissi, rispondendo all'abbraccio e non appena si staccò da me ripresi "...Lui è lì?" Entrambi annuirono.
"Sì, quella è la stanza..." Disse Shan indicandomi la camera dalla quale era uscito poco prima.
"Come sta?!".
"Sta riposando ora... Ha avuto una emorragia e hanno detto che aveva bevuto troppo... Ma è vivo, non preoccuparti!" E' vivo, non preoccuparti... Jared pensava mi dovessi preoccupare?! Pensava mi sentissi in colpa?!
"Posso...".
"Vai!" Disse Shannon. Vidi Jared allontanarsi e Mikey farmi uno sguardo di incoraggiamento.
Stanza bianca, pavimento bianco, mura bianche, tende bianche, finestre bianche che celavano un cielo nero senza stelle, un letto bianco e, steso sotto quelle lenzuola bianche, il mio angelo... Perfetto, pallido, stranamente sereno. Aveva i capelli scompigliati e le palpebre perfettamente serrate, indossava una camicia da ospedale bianca; spostai lo sguardo più in basso e vidi il polso sinistro avvolto in bende bianchissime e una flebo ficcata nel destro. Era dannatamente perfetto.
"Hey..." Non mi ero accorta della presenza di Tomo. Era seduto accanto al letto, accasciato sulla sedia, si reggeva il viso con le mani. Aveva l'aria sbattuta, le guance insolitamente rosse e striate -avrei giurato che avesse pianto fino a quel momento- e gli occhi neri gonfi e lucidi.
"Oh Tomo..." Corsi da lui ad abbracciarlo "... Come ti senti?!" Parlavo a bassa voce per non svegliare Tim e per non irrompere prepotentemente nella tristezza di Tomo.
"Io... Io sto bene, sì. Tim si è ripreso quindi sto bene!" Non ci credeva neanche lui.
"Sì beh... Sapete quando lo rilasciano?!".
"Resta qui in osservazione per questa notte, ma il dottore ha detto che è solo per precauzione, avrebbe potuto uscire anche ora!".
"Bene...".
"Sì... Tu Em?! Sei svenuta, mi dispiace. Non avrei dovuto chiamarti, ma non rispondeva, e pensavo che sentendo la tua voce... Non so… Mi dispiace!".
"Non devi dispiacerti... Sono sensibile alla vista del sangue. Ora sto bene però!" Tomo abbassò lo sguardo e io non capivo ancora perchè Tim avrebbe dovuto svegliarsi all'udire la mia voce, quando qualcosa in quel letto si mosse. Tim aprì gli occhi lentamente e guardò l'aria sopra di lui spaesato, finchè non incontrò le figure di Tomo e mia.
"Tomo?! Emma?!" La sua voce era più flebile che mai.
"Sì Tim, siamo qui! Come ti senti?!" Tomo si alzò e si avvicinò a Tim; io non mi mossi di un centimetro, ma le lacrime spingevano contro le mie palpebre!
"Così... Dove sono Jared e Shannon?!" Non finì la domanda che i due nominati seguiti da Mikey entrarono.
"Mi pareva di aver sentito un sussurro!" Disse Shannon, avvicinandosi al letto di Tim.
"Buongiorno Tim!" Disse Jared sorridendo amaramente.
"Hey ragazzi... Scusatemi, io sono davvero mortificato per... Oddio, ma il concerto di questa sera? Il primo blood ball europeo, quella povera gente che ha comprato i biglietti, le vostre interviste e...".
"Appena sveglio e già così petulante?! Tim, non devi assolutamente preoccuparti di nulla! Domani starai meglio e potremmo recuperare tutto! Ora riposa, siamo qui per te... Non devi preoccuparti di nulla!" Disse Jared posandogli un dito sulla bocca. Non so perchè trovai strano, ma assolutamente dolce quel gesto...
"Ok... Ok va bene...".
"Forse non sei nella tua forma più smagliante Tim, ad ogni modo questa mattina è arrivato Mike, il nostro nuovo assistente, nonché ex compagno di scuola di Emma!" Disse Shan facendo venire avanti Mikey, che teneva lo sguardo basso.
"Ciao Tim, piacere!" Disse.
"Ciao... Erm, sì, beh... Io sono Tim!" Disse distogliendo lo sguardo dagli occhi di Mikey. Era evidente che fosse tremendamente imbarazzato per l'accaduto e irritato perchè l'avevamo scoperto.
Subito però mi accorsi di Tomo; mi stava guardando interrogativo e quando si accorse che avevo notato il suo sguardo fisso su di me, mi fece segno di avvicinarmi a lui. Non volevo, ma dovevo obbedirgli. Mi accostai a Tomo, sulla fiancata destra del letto d'ospedale e Tim si accorse di me.
"Hey..." Mi disse lui, guardandomi fisso negli occhi. Ti prego Dio fallo smettere! Non connettevo la bocca al cervello con quello sguardo.
"Tim... Ti senti meglio?!" Tirai un sospiro e abbassai lo sguardo. Probabilmente così facendo capì che mi sentivo in un certo qual modo colpevole, ma non potevo evitarlo.
"Sì, sto bene".
"Sentite vado a chiamare un infermiere almeno mangi qualcosa!" Disse Tomo e uscì dalla stanza senza far replicare Tim.
"Sì, beh a dire il vero anche io sto morendo di fame! Ci vediamo dopo Tim!" E anche Shan scomparve dietro quella porta, seguito da Mike. Vidi Jared tentennare un attimo, si fermò trenta secondi a fissare prima me e poi Tim, infine decise di lasciarci soli e uscire anche lui, chiudendosi la porta alle spalle. Così presi il posto sulla sedia di Tomo. Tim mi guardò e spezzò il silenzio...
"Finalmente soli...".

 

 

Eccolo! Posso farcela a postarla tutta…

Come vedete Tim non è morto e era svenuto e per l’emorragia e per la sbronza, non giungete a conclusioni affrettate =)

Che succederà adesso?! Vedrete u_u

 

Grazie 1000 per aver letto e recensito *_*

 

Bi <3

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Capitolo 21
*** CHAPTER 21 ***


CHAPTER 21

CHAPTER 21
Non riuscivo a guardarlo negli occhi e non volevo che il mio sguardo si soffermasse sul suo polso bendato, non sapevo cosa dirgli, non sapevo come comportarmi... Cosa si fa con una persona che si è tagliata le vene a causa tua?! Nulla, pensai, ci si sente solamente in colpa. Tuttavia volevo sapere la sua versione, pur non essendo sicura che avesse voglia di parlarne.
"Mi ha detto Tomo che sei stata tu a scoprirmi...".
"Sì, sono entrata prima di lui" La mia risposta fu seguita da un suo interminabile sospiro. Tim volse lo sguardo verso la finestra; era pallido nonostante le flebo che gli avevano fatto. Ma subito continuò...
"Emma, mi dispiace".
"No Tim... Non devi" Le nostre voci erano velate, quasi un sussurro.
"Emma... Non sono un masochista, non faccio queste cose... Avevo bevuto un po' troppo forse e per di più a stomaco vuoto... Ho perso il controllo. Non.. Non mi ricordo esattamente cosa e come sia successo, ma sappi che mi dispiace... E mi dispiace ancora di più che l'abbiate scoperto... Che tu l'abbia scoperto" I suoi occhi erano vuoti e inespressivi e fissavano ancora la finestra, nonostante i miei stessero urlando loro contro.
"Ecco qui! Tieni Tim, non abbiamo rimediato di meglio che un paio di snack italiani! Emma, prendine anche tu uno... Hai bisogno di zuccheri, sei svenuta e non mangi niente da mezzogiorno!" Tomo, seguito da Shannon e Mikey, era entrato nella stanza attirando l'attenzione mia e di Tim.
"Sei svenuta?!" Tim non lo sapeva e, a dire il vero, non volevo lo scoprisse.
"Oh non preoccuparti... Ho avuto semplicemente un calo di zuccheri!" Bugia colossale alla quale speravo abboccasse; la verità era che il suo sangue aveva causato il mio svenimento.

"Grazie per lo snack Tomo!" E così dicendo uscii in corridoio. Non avevo voglia di mangiare, ebbi un flashback e improvvisamente tornai indietro a quella stessa mattina, ai motivi che avevano probabilmente spinto Tim a fare ciò che ha fatto! Il corridoio era bianco, così bianco da sembrare il corridoio per il paradiso... Mi metteva inquietudine. Rimasi lì, ferma, appoggiata al muro come un automa: non pensavo, non parlavo, non mi muovevo. Il mio stomaco però iniziò a brontolare. Scartai svogliatamente lo snack e ne morsi un pezzetto.
"Finalmente ti sei decisa a fare qualcosa di umano" Disse Mikey in tutta calma. Era appoggiato al muro opposto a quello su cui poggiavo io e mi scrutava "Sei immobile in quella posizione da dieci minuti Em... Che succede?!".
Ma perchè? Non poteva farsi una volta per tutte gli affaracci suoi?
"Niente, figurati! Sono solo stanca... E affamata! Questi cosi sono buonissimi!" Dissi continuando a mangiare lo snack nella speranza che abboccasse anche lui.
"Sì sì come no...".
"Hey Emma, Mikey, si è fatto tardi e domani noi abbiamo un concerto. Io mi avvio in albergo da Jared, venite con me?!" Shan era appena uscito dalla camera di Tim e si stava mettendo il cappotto.
"Io ti seguo volentieri, sono stanchissimo!" Rispose Mikey distogliendo lo sguardo da me.
"Tomo resta?!" Chiesi a Shannon.
"Sì, ha detto che preferisce restare qui, anche se dovrà fumare le sigarette di Tim!" E a quelle parole mi venne da sorridere.
"Va bene, allora li saluto e vengo con voi!".
Entrai nella stanza e Tim stava fissando la porta, come se stesse aspettando che qualcuno entrasse, ma quando comparsi sull'uscio, spostò il suo sguardo verso la finestra ed il buio della notte.
"Hey ragazzi, Emma va a nanna!" Dissi mostrando un sorriso convincente.
"E Tomo va a farsi una sigaretta! Notte Em!" Tomo mi venne incontro, mi abbracciò e uscì per 'farsi una sigaretta'.
"Bastardo..." Disse Tim a mezza voce, non sopportando l'astinenza da fumo e Corona per più di un'ora!
"Hey io vado davvero... Buonanotte!".
"Vieni, avvicinati" Due parole per far sussultare il mio cuore. Mi avvicinai al letto, tenendo lo sguardo basso...
"Spero potrai perdonarmi un giorno...".
"Non ce n'è bisogno Tim" E non so chi mi diede il coraggio di abbassarmi e dargli un leggero bacio sulla fronte "A domani..."
"A domani!" E scappai fuori, dove Mikey e Shan mi aspettavano per raggiungere l'hotel.
No Tim, spero che tu potrai perdonarmi un giorno...

Stavo dormendo beatamente, quando qualcuno bussò alla porta... Ma che diavolo vogliono??
"Em... Emma sono io, Mikey!" No! No no no... Non voglio svegliarmi! "Emma apri!" Ok devi aprire ora, ma poi puoi sbatterlo fuori.
Mi trascinai verso la porta ancora in canotta e slip e aprii di scatto e con l'espressione sbattuta.
"Oh già così incazzata a mezzogiorno?!".
"Certo, mi hai appena sv... Cosa?? Mezzogiorno??" Corsi verso il comodino, inciampando nella valigia, per vedere il cellulare. Avevo disattivato la sveglia ed era davvero mezzogiorno!
"Oh Gesù, Mikey grazie per avermi svegliato! Devo prepararmi ora, ma tu seguimi pure e parla!" E così iniziai a vagare per la stanza alla ricerca di vestiti, spazzolino, dentifricio, sapone, pettine, trucchi... Correvo dalla camera al bagno, mentre Mikey era immobile sul letto che mi guardava a occhi sbarrati e bocca spalancata, rifiutandosi di parlare. Nel giro di dieci minuti ero pulita, vestita e truccata, pronta per iniziare la giornata.
"Allora?! Cosa dovevi dirmi?!" Ma non rispondeva, si limitava ad osservarmi sconcertato.
"Non sei cambiata affatto Emma Ludbrook!".
"Cosa?!"
"Dieci minuti fa eri uno zombie... Ora?! Sei rimasta com'eri al liceo: di mattina ti preparavi in dieci minuti e poi eri pronta per passare tutto il giorno scolastico in stato semi comatoso!" E così dicendo scoppiò a ridere.
"Non passavo tutto il giorno in stato comatoso! Solo le prime tre ore... E le ore della Umbridge e di Kutcher!".
"Che erano le ultime due!!" Continuava a ridere.
"Allora perchè bussavi allarmato alla mia porta?!" Chiesi fingendo di essere spazientita.
"Prima di tutto per svegliarti...Missione riuscita! Poi... Per dirti che è tornato Tim" Era tornato Tim...
"L'hai visto?! Come sta?!".
"Normale... E' serioooso! Ci ho scambiato due parole: Jared ci ha ripresentati, mi ha chiesto da dove venivo, gli ho detto che eravamo amici al liceo e al college e...".
"E?!".
"Ed è cotto Emma!".
"Oh sei così stupido Michael!".
"Cosa?! Scusa, ma è la verità! Sono in grado di capirlo, gli si illuminavano gli occhi! Sai che ho una sorta di sesto senso per queste cose...".
"Al diavolo tu e il tuo sesto senso! C'è poco da scherzare su questa storia Mikey...".
"Lo so... Scusa, non volevo. Ad ogni modo, ci aspettano al ristorante!".
"Bene scendiamo!".

Arrivammo al ristorante e allo stesso tavolo del giorno precedente sedevano Jared, Shannon, Tomo e Tim: i miei tre animali... e il mio angelo.

 

 

 

 

Tadaaaaà!

Capitolo ventuno arrivato finalmente…

Spero vi sia piaciuto e come potete leggere la storia sta prendendo una nuova svolta =P

Grazie mille davvero per aver letto e recensito, mi fa un piacere immenso leggere le recensioni davvero.

 

Al prossimo !

Bi <3




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Capitolo 22
*** CHAPTER 22 ***


CHAPTER 22

CHAPTER 22


"Da quando mangi così tanto Jared?!" Chiese Shannon al fratello, stupito davanti ai tre piatti di pasta da lui consumati.
"Adoro il cibo italiano! Fattene una ragione Shan, perchè penso che mangerò anche una pizza prima del concerto! Oh poi dieta per una settimana ovviamente..." E tutti scoppiammo a ridere. Era insolito vedere Jared mangiare e così tanto per giunta! Di solito noi mangiavamo come dei manigordi, lui spizzicava qualche fogliolina di insalata e poi se ne stava a guardarci, intrattenendoci con le sue chiacchiere.
"Io mi unisco a Jared!" Disse Tomo, continuando a mangiare il suo piatto di spaghetti.
"Allora vi farò portare delle pizze all'Alcatraz!" Esclamò Mikey, che si era arreso dopo il primo piatto.
"Certo Mike!" Rispose Jared... Ora aveva smesso di mangiare e si massaggiava la pancia piena!
Era così strano... Tutto ciò che era successo il giorno prima era stato rimosso dalle loro menti?! O semplicemente fingevano per far sentire meglio Tim?! Il mio sguardo cadde così involontariamente su di lui. Guardava Shan, Tomo e Jared che continuavano a discutere e scherzare, facendo progetti per quella serata, e ogni tanto sul suo viso angelico si disegnava un quasi impercettibile sorriso. Nei suoi occhi però leggevo un qualche cosa di irrequieto, ogni tanto schizzavano da una parte all'altra, si nascondevano improvvisamente... Non era sereno. Lo studiai troppo forse, perchè si accorse del fatto che lo fissavo e iniziò a fare altrettanto, finchè non nascosi io i miei occhi.
"Dunque, sono le due! Ricapitolando, devo andare a controllare la scenografia alle sei e poi vi aspetto lì giusto?! Ho chiamato il locale per confermare l'orario del nostro arrivo e dell'arrivo degli strumenti... Oh, ho chiamato anche loro dato che Emma mi ha detto dell'imprevisto del 12! Ora io andrei in camera... Voi cosa avete intenzione di fare?!" Era evidente che Mikey fosse orgogliosissimo del suo lavoro e lo svolgeva probabilmente meglio di me!
"Perfetto Mikey! Io ho bisogno di riposare ora altrimenti questa sera mi portate sul palco con la gru!" Disse Jared, alzandosi dal tavolo.
"Sì anche io voglio riposarmi... Non tutti abbiamo dormito fino a mezzogiorno!" Disse Tomo fissandomi e soffocando una risata.
"Scusa! Avevo del sonno arretrato..." Risposi, fingendomi offesa!
"Anche io ho sonno... Questa sera sarà impegnativa!" Shannon si unì alla truppa.
"Sì beh, allora vado anche io in stanza" Disse Tim.
"Allora a dopo ragazzi..." Dissi io, alzandomi e avviandomi insieme a loro verso le scale.
Eravamo nel corridoio delle nostre stanze. Jared era entrato in camera, seguito da Shannon; Tomo venne a salutarmi e dirmi che 'scherzava prima'; mentre Mikey mi prese la tessera e aprì la mia stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
"Mikey!" Dissi scocciata.
"Emma... Erm..." Tim era dietro di me.
"Dimmi!".
"Potresti venire..." e indicò la sua stanza "Ti rubo pochissimo davvero. Vorrei solo finire di parlare con te... Ieri Tomo ci ha interrotti!" Guardava la tessera per aprire la sua camera, cercando di evitare il mio sguardo.
"Certo, è la sua specialità! Va bene, tanto mi sono svegliata tre ore fa e di dormire non se ne parla!" Sorrise e aprì la stanza.
"Vieni, andiamo fuori... Devo fumare!" E cacciò dalla tasca il suo pacchetto di Marlboro e l'accendino nero. Andammo in balcone, si accese la sua sigaretta e se la mise in bocca. Lui era appoggiato alla ringhiera, io al muro della stanza: diametralmente opposti. Dopo un minuto decisi di rompere il silenzio...
"Tim... Come stai?!".
"Sono stanco".
"Ma allora riposa... Possiamo parlare anche più tardi!".
"No Emma... Sono stanco di questa situazione...".
"Non capisco...".
"Non posso continuare così... Per la band e per il bene della mia carriera avevo fatto una scelta: avevo deciso di ignorare e reprimere quello che provavo per te, ma non ci riesco Emma... Non sono riuscito a cacciarti via dalla mia mente il giorno del tuo incidente, non sono riuscito a cacciarti dalla mente nel mese successivo, non sono riuscito a respingerti l'altra notte... Mi sono stancato Em, non voglio più nascondermi dietro un dito" Ero sveglia?!
"Cosa?! Tim, sei stato tu il primo a dire che nessuno doveva scoprirlo! Hai visto anche tu come si comporta Jared ultimamente, no?! E' strano, si comporta in modo strano, non posso farlo incazzare!" I sentimenti fuori dal lavoro, i sentimenti fuori dal lavoro, i sentimenti fuori dal lavoro...
Tim buttò la sigaretta a terra, si avvicinò pericolosamente a me e.... Le sue labbra, le sue morbide labbra si posarono sulle mie. Questo bacio era diverso dal primo, meno discreto, più passionale. Era agitato, nervoso, ma non riuscivo a resistergli. Ma come faccio? Come faccio con Jay? E Mikey? Oh mio Dio, smettila ti prego!
Quasi come se avesse ascoltato i miei pensieri, si bloccò.
"Non ho detto che non voglio nascondermi dagli altri Emma... Non voglio più nascondermi da te..." Continuava a tenere il mio viso tra le mani.... Cosa?!
"C-come scusa?! Mi stai chiedendo di fingere?!" Ero incredula.
"Emma, ti sono totalmente indifferente?!" Abbassai lo sguardo, ma lui ormai avevo il possesso del mio viso e mi tirò su il mento. Digli di sì digli di sì digli di sì!
"No... Ma".
"Allora è l'unica soluzione Emma... Non possiamo continuare a fissarci per ore e non parlarci nemmeno! E' stressante, non lo reggo! Se non vuoi che ti scoprano gli altri, almeno non nasconderti da me...".
Cosa avrei dovuto rispondere?! Mi stava chiedendo di mentire a Tomo, a Shannon e anche a Jared per iniziare una storia con lui. Non che il gioco non valesse la candela, ma... Ma avevo paura di uscire bruciata...
Non parlammo più. Lui aveva liberato il mio viso dalla sua presa e mi fissava, io facevo altrettanto. Restammo così per molti minuti, come a quel blood ball, quella maledetta serata in cui tutto ebbe inizio. Ci fissammo per un tempo illimitato e il suo sguardo mi fece perdere ogni minima capacità razionale. Non ragionavo, ma non riuscivo a resistere e alla fine i suoi occhi, glaciali e al tempo stesso infuocati, riuscirono a convincermi... Mi avvicinai a lui e lo baciai. Ricambiò senza alcun problema e allora avrei dovuto essere la persona più felice del mondo, ma ancora qualcosa si muoveva dentro di me...
Stupida, stupida Em!
Ci salutammo così, senza parlare, senza respirare, con un bacio.
Andai nella mia stanza e trovai Mikey sul letto che dormiva... Presi l'I-pod, mi stesi accanto a lui, alzai il volume a livello spaccatimpani e dopo tanto tempo chiusi gli occhi...Senza aver bisogno di pensare...

 

 

 

Incredibile, ma vero! Dopo 22 capitoli questa scrittrice ignorante ce la fa!

E ora sento già i lettori che urlano "Evvivaaaaaaaaaa" XD

 

Spero però, nel mio piccolo, che vi sia piaciuto =*

 

Bi <3

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Capitolo 23
*** CHAPTER 23 ***


CHAPTER 23

CHAPTER 23


"Emma".
"Eeemma!".
"EMMA!" Sbottò Mikey strappandomi gli auricolari dalle orecchie.
"Cosa? Che ho fatto? Che succede?".
"E meno male che hai dormito fino a mezzogiorno!!" Ora mi guardava scioccato, non capendo come potessi essere così dormigliona.
"Ma non stavo dormendo! Probabilmente non ti ho sentito perchè avevo della musica spaccatimpani piantata nelle orecchie... Cosa c'è?!".
"Sì sì come vuoi... C'è che sono le 5! Io tra un'ora devo andare al locale e tu dovresti andare da Jared e vedere se gli serve qualcosa".
"Ok capo!" Feci per alzarmi dal letto.
"E cambiati Emma!!".
"Sì sì mi cambio!" Prendeva troppo sul serio il suo lavoro, stava diventando insopportabile "Ti dispiace se mi cambio qui e non in bagno?! Non devi scandalizzarti!".
"No, va bene! Non ti preoccupare!" Così iniziai la caccia al vestito. Mi avvicinai alla valigia, ma aveva qualcosa di diverso.. "Mikey hai riordinato la mia valigia?!".
"Certo! Mi sono svegliato un'ora fa... Non sapevo cosa fare e dato che stasera riprenderemo il tour bus e sicuramente non avresti fatto in tempo a riordinare tutto da sola, ti ho anticipato!".
"Vero stasera tour bus! Me ne ero completamente dimenticata, grazie Mike!" E mi avvicinai a lui per dargli un sonoro bacio sulla guancia.
Finalmente trovai cosa indossare: jeans slavato, dolcevita nera, giacca di pelle, sciarpa e tronchetto nero. Mikey intanto era disteso su letto, già pronto, con le mani dietro la nuca e aria interessata, come se stesse aspettando i particolari piccanti di un'appassionante storia.
"Sì?!".
"Mi chiedevo... Cosa voleva prima Tim?!" E così dicendo sfoderò il suo sorrisetto sghembo!
"Niente di che..." Cercai di essere vaga, ma era Mike, non potevo zittirlo così.
"Racconta!" Morivo dalla voglia di dire tutto a Mikey. La nostra era sempre stata un'amicizia senza veli, incondizionata; ora invece non potevo rivelargli cosa stesse accadendo e lo odiavo. Ero quasi tentata dal rivelargli tutto, nonostante Tim non volesse... Quasi.
"Mi ha chiesto di nuovo scusa per l'incidente di ieri...".
"E..?".
"E niente Mike, è tutto risolto".
"Quindi non devo picchiarlo?!" L'idea di Mikey, così magro, che cerca di picchiare Tim per me, mi fece scoppiare a ridere.
"No, non ce n'è bisogno, ma grazie! E poi credo non ne usciresti vivo...".
"Lo credo anche io! E' un bestione!" mentre io continuavo a ridere, l'espressione di Mikey era seria e preoccupata... Probabilmente immaginava anche lui lo scontro!
"Emma... Sei sicura di stare bene?!".
"Sì, certo Mikey!".
"Ok! E' solo che... Ieri eri sconvolta! Non ti ha dato spiegazioni sul comportamento di ieri mattina?!".
"Non ce n'è bisogno Mike. Ero, più che sconvolta, sorpresa. Ma è passato tutto, non c'è nulla che mi debba spiegare. Eravamo sbronzi, capita, ma si va avanti no?!" Cercai di incollarmi un sorriso sulla bocca, ma risultò poco convincente e Mikey continuava a scrutarmi...
"Andiamo?!".
"Sì, stai bene! Cosa metti questa sera?!" Mike sapeva sempre come mettermi di buon umore eh?!
"Non-ne-ho-idea!" E subito lo zittii.
"Ook come non detto...".
Andammo da Jared, bussai e subito venne ad aprire.
"Hey entrate!".
"Jared, io vado al locale va bene?! Controllo le scenografie, gli strumenti, ordino qualcosa da mangiare per voi e poi vi aspetto lì!".
"Oh va bene Mike...".
"Ciao Jay, ciao Em!" Mikey se ne andò sbattendo la porta, così restammo soli...
"Allora?! Hai qualcosa da fare?!" Mi chiese Jared, mentre si sistemava il nuovo taglio di capelli... Solo lui riusciva a portare tagli così!
"No! Niente...".
"Perfetto, ho un disperato bisogno di shopping!".
Feci chiamare un taxi dalla reception e non impiegò più di cinque minuti per arrivare davanti all'hotel. Io e Jared salimmo in macchina e ci dirigemmo verso il centro di Milano. Entrammo in un negozio di Dolce e Gabbana e iniziammo a spulciare tra i nuovi arrivi nella speranza di accontentare il guardaroba di Jared! Fortunatamente riuscimmo a trovare tutto ciò che gli serviva e alle 6 eravamo pronti per tornare in albergo.
"Allora?!" Mi chiese per spezzare il silenzio.
"Allora cosa?!".
"E' da parecchio tempo che non restiamo soli...".
"Sì, hai ragione! Emozionato per stasera?!".
"Più che emozionato direi... Elettrizzato! Sarà speciale questa serata...".
"Lo credo bene è tutto esaurito! I vestiti li avete già pronti?!".
"Cosa?! Ah, Emma non farmi più scherzi del genere!" E scoppiò in quella che mi sembrava una risatina isterica... Ma chi stava scherzando?!
"Guarda che non scherzo Jared! Ci ha pensato Mikey?!".
"No! Credevo ci avessi pensato tu Emma!!" Ora il suo sguardo era a dir poco furioso!
"Oh mio Dio, ma avvertirmi no eh?! Autista ci porti indietro, dobbiamo tornare da Dolce e Gabbana per favore!" E nel giro di venti minuti tornammo nel negozio lasciato poco prima, prendemmo tre camicie bianche e una t shirt nera per Shan, un vestito nero per Tomo, una giacca bianca e nera per Jared ed un vestito nero per Tim. Al resto avrebbero pensato loro! Volammo verso il taxi che ci stava aspettando lì fuori e Jared chiamò Shannon.
"Shan?! Sì sono io... Senti sono uscito con Emma e ci siamo resi conto di non aver preso nessun vestito per questa sera, quindi siamo andati da Dolce e Gabbana. Sì non preoccuparti ho usato la mia carta!! Ascolta, tra cinque minuti vi voglio tutti e tre nella hall! Tu portati pantaloni neri, e dì a Tomo e Tim di cercarsi delle scarpe, quelle che vogliono! Al sangue ci pensa Mikey d'accordo?! Smettila di chiamarmi bos! A dopo!" Riattaccò e ripose il Blackbarry con un sospiro "Bene, possiamo andare!".
"Siamo in perfetto orario! Ce la possiamo fare!".
"Ma tu vieni così?!".
Lo guardai sconcertata... Cosa avrei dovuto mettermi?! Non avrei mai fatto in tempo!
"Erm io...".
"Ok non è un problema, tanto chiuderemo tutto subito dopo il concerto!".

Arrivati in albergo, trovammo i ragazzi appena oltre la porta d'ingresso
"Eccoci, siamo tutti, può partire!" Alla volta dell'Alcatraz.

 

 

Eccomi qui!

Capitolo di transizione di poca rilevanza, studio permettendo e se me ne ricorderò aggiornerò tra uno due giorni =D

 

Grazie a chi legge e chi recensisce! Oh, ho notato che qualche utente ha la storia tra i preferiti *_* La cosa mi fa davvero piacere!

 

=*

 

Bi <3


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Capitolo 24
*** CHAPTER 24 ***


CHAPTER 24

Prima che leggiate premetto che questo non è il solito capitolo di transizione. Spero con questo capitolo di non offendere nessuno. Tutto ciò che è narrato è frutto della mente malata della scrittrice, nulla è reale. Non conosco Jared Leto, non conosco Tim Kelleher e tanto meno le ragioni che hanno spinto Matt Wachter ad abbandonare i 30 Seconds To Mars. Buona lettura =)

 

 

 

 

CHAPTER 24
Aspettai in camerino che finisse il concerto, mentre Mikey rimase sotto il palco per vederli, essendo la sua prima volta. Dopo tre ore di estenuante e noiosa attesa, durante le quali ne approfittai per chiamare mia madre e qualche vecchia conoscenza a L.A., qualcuno bussò alla porta della stanza in cui mi trovavo. Alzai di scatto lo sguardo dal bianco divano in pelle su cui ero appollaiata e senza che dicessi 'Avanti', Tim entrò.
"Disturbo?!".
"Certo che sì, non vedi come sono impegnata?!" E subito sul suo volto si disegnò un luminoso sorriso. Era troppo perfetto per essere vero; mi avevano insegnato che la perfezione non esiste, ma evidentemente si sbagliavano.
"Gli altri sono impegnati con la signing line e Mikey sta tenendo la situazione sotto controllo. Dato che io non sono autorizzato ad avere un contatto diretto con i fan" e dicendo questo la sua bocca si contorse in una smorfia di disapprovazione "ho pensato di venire a salutarti".
Lo osservai: sul suo volto le tracce di sangue finto erano sparite, il vestito preso quel pomeriggio con Jared era stato sostituito da pantaloni neri e t-shirt a strisce bianca a nera, i capelli erano nascosti sotto un cappellino nero, indossava i suoi soliti guanti neri ed il polso sinistro era ancora bendato...
"Allora... Cosa hai fatto di interessante in questi... Che ore sono?!" E venne a sedersi accanto a me.
"E' quasi mezzanotte".
"Oh.. Allora? Cos'hai fatto?!" Era sereno, sorrideva, era molto diverso rispetto alle ultime volte in cui avevamo parlato.
"Ho fatto qualche telefonata, poi ho iniziato a contemplare le mattonelle!".
"Wow, una cosa seria allora, ti ho interrotto! Vuoi che me ne vada?!".
"No" Non volevo che il mio tono sembrasse insistente o che nascondesse un che di morboso o spaventato, ma ebbi scarsi risultati.
"Quanto tempo credi ci vorrà per firmare autografi a tutta quella gente?".
"Almeno un'ora... Almeno!".
Si sistemò sedendosi in direzione di me, mi prese per mano. Era tutti così strano e...imbarazzante! Vedendo i suoi occhi scrutarmi, i battiti accellerarono e divennero più rumorosi, facendomi sentire quasi in imbarazzo. Iniziò a disegnare ghirigori immaginari sul palmo della mia mano, mentre io continuavo a tenere lo sguardo basso, finchè... Il cellulare posto tra noi due, sul divano, vibrò! Mi staccai immediatamente, fingendo di non vederlo alzare gli occhi al cielo. Era Mikey!
"Pronto?! Cosa?!Mike non ti sento parla più forte! Woh, ok ok ho capito! Sto arrivando!" Riattaccai... Perchè ci doveva sempre essere qualcuno disponibile ad interromperci?! "Era Mikey... Erm, i ragazzi stanno per finire, molta gente era già uscita dal locale. Ha detto Jared che dobbiamo iniziare a caricare le valigie sul tour bus".
Lo sentii sospirare, poi annnuì e mi lasciò andare.
Raggiunsi Mike nel bar del locale, situato accanto al backstage, e per la prima volta mi resi conto di qualcosa che mi scioccò... Non ero mai uscita al di fuori dalle quinte in Europa e non avevo mai quindi incontrato fans europei, ma sentendomi gli occhi e gli indici puntati addosso e ascoltando qualche bisbiglio intermezzato dal mio nome, capii con mia enorme sorpresa che ormai ero conosciuta in tutto il mondo: un motivo in più per stare alla larga da...
"Ti dai una mossa o no?! Le valigie non si trascinano da sole e il tour bus è qui fuori! Approfittiamone ora che tra poco verrà sommerso da ragazzine isteriche!" Mikey mi risvegliò dai miei pensieri.
"Sì capo! Mike stai prendendo troppo sul serio questo lavoro, mi spaventi!".
Tornammo nel backstage e caricammo tutte le valigie sul tour bus in due viaggi, mentre commentavamo il concerto; o meglio, lui commentava con toni enfatizzati, io annuivo.
Mancava solo la mia borsa. Lasciai Mikey sul tour bus, che ora era circondato da un gruppetto abbastanza numeroso di fans, e tornai nel locale. Appena oltrepassata la porta incontrai Tomo e Shannon.
"C'è l'Africa là fuori?!" Mi chiese Tomo spaventato.
"No, diciamo che c'è solo il Congo!" Risposi, suscitando una risata in Shan e ancora più terrore in Tomo, che ora si mordeva le unghie.
"Oh ora sì che sono più tranquillo, grazie Emma!".
"Figurati! Hai ricevuto qualche orsacchiotto questa sera Tomo?!" Shan soffocò a malapena una risata, mentre io mi divertivo. Far arrabbiare Tomo era esilarante!
"Simpatica Em, davvero...".
"Oddio te ne hanno regalati!! Ahahah... potresti aprire un negozio di peluches Tomo!".
"Sì, Emma ha ragione! Dai uomo fatti coraggio, dobbiamo attraversare solo la strada per raggiungere il tour bus e poi il gigante Mikey ci salverà!".
"Vaaa bene!" Ed entrambi uscirono. Inutile sottolineare che dopo cinque secondi esatti sentii le urla!
Mi diressi verso il backstage. Il tipo della Security mi fece entrare. La porta del camerino dei ragazzi era aperta. Vi passai davanti poichè si trovava prima del mio...
Il mio sguardo cadde involontariamente all'interno della stanza: Jared era davanti a Tim; l'uno con la bocca spalancata, l'altro con gli occhi sbarrati...
"T-Tim, io..." Ma quando Jared cercò di parlare Tim lo zittì con un gesto. La sua bocca si apriva e chiudeva, come se stesse cercando di parlare non trovando le parole adatte.
"Scusami scusami scusami... Non so che mi sia preso!" Jared si portò le mani alle tempie e chiuse gli occhi, Tim invece schizzò fuori dalla stanza, asciungandosi le labbra con il dorso della mano. Indugiò un secondo davanti a me, mi guardò imbarazzato e poi corse via. Decisi di non seguirlo, piuttosto mi soffermai su Jared. Era lì, immobile, con le mani che premevano le tempie e gli occhi strizzati. Tirò un calcio alla sedia più vicina, scaraventandola contro il muro.
"J-Jay?!" Quella parola fu un sussurro, un sussurro sufficiente per farlo girare, sufficiente per costringerlo a mostrarmi i suoi occhi blu, umidi, lucidi e la sua bocca ancora aperta, incredula.
"Emma, io..." Ma io avevo già visto quello sguardo... Gli occhi di Jared avevano la capacità di parlare stranamente, ed ogni sguardo era diverso dall'altro, ma quello, quello non avrei mai potuto dimenticarlo...

*FLASHBACK*
El Paso 1 marzo 2007

"Hey ragazzi... Credo sia arrivato il momento di dirvi quella cosa..." Oh sia lodato! Matt ci sta tenendo sulle spine da due settimane per questa fatidica notizia! Temo ciò che sta per dirci, si gratta il gomito come quando è agitato. Jared è spaventato, so cosa lo lega a lui, anche se continua a negarlo; è soprattutto per lui che io ho paura...
"Vai Matt!" Shan si sta avvicinando a Jared, credo sia l'unico che sappia cosa deve dirci il bassista... Oh merda.
"Beh ecco... Voglio essere rapido... e indolore..." Sta tentennando, ha anche lui paura di parlare, paura di ferirlo... Sta guardando Shan, che ricambia lo sguardo incoraggiandolo... Tomo lo guarda, anche lui preoccupato. Io aspetto...
"Devo lasciare ragazzi... Non posso andare avanti così: mi manca la mia famiglia, sono troppo stanco, non ce la faccio a sostenere questi ritmi ancora e... Tom Delonge mi ha offerto il posto di bassista negli Angels and Airwaves" Ovviamente abbassi lo sguardo, bastardo! Che vigliacco... Tutte scuse, non sono queste le vere motivazioni! Non te ne freghi niente di Jared?! Allora perchè lo hai illuso?! Jared... No, non quello sguardo, è più grave di quanto pensassi allora! Devo restare sola con lui... Nessuno può capirlo meglio di me...


Non volevo crederci... Speravo di sbagliarmi, ma quello sguardo... Non avrei potuto dimenticarlo facilmente!
"Emma..." Cercò di toccarmi con i polpastrelli delle dita il braccio, ma mi scansai. Lo guardavo torva, sorpresa, incredula, delusa, scioccata.
"Non è come sto pensando io vero?!" La mia voce era affannata, i battiti acceleravano...
"No... Emma ascoltami ti pre-".
"Hai cercato di baciarlo Jared?!" Assurdo detto così, assurdo raccontarlo e assurdo cogliere lo shock di quel momento. Non rispondeva, abbassò semplicemente lo sguardo, ma quel silenzio era denso di significati.
"L'hai fatto! Non riesco a crederci Jared, l'hai fatto di nuovo!".
"Non... Io non volevo... Non so cosa mi sia preso!".
"Non sai cosa ti sia preso?! Per quale motivo devi sempre innamorarti dei tuoi bassisti?!" Era una bastardata sputargli in faccia quelle parole, lo so, ma non avevo altra scelta. Ora i suoi occhi non erano più dispiaciuti, ma furiosi! Dovevo ingorarli e continuare. "Perchè Jared?! Perchè lui?! E' per questo che mi eviti e mi fulmini ogni qual volta mi vedi ultimamente vero Ja... Oh no, te ne sei innamorato?!".
"Mi dispiace...".
Basta, non potevo reggere ancora quello sguardo... Scappai dal locale, da lui, da tutti... senza meta.

 

 

Spero vi sia piaciuto e spero di non avervi sconvolto eccessivamente!

 

Al prossimo

Bi <3


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Capitolo 25
*** CHAPTER 25 ***


CHAPTER 25

CHAPTER 25


"EMMA!! EMMA FERMATI!" Passando davanti al tour bus, mentre Tomo e Shannon erano intenti a salutare le fans trepidanti, Mikey cercò di seguirmi. Lo ignorai, decisi di ignorarlo e proseguire a passo svelto verso non-sapevo-dove.
"VA VIA MICHAEL!".
"EMMA ASPETTA!".
Continua a correre Em, fallo sfiancare così poi ti lascerà sola.
Correvo, ma non bastava. Mikey continuava a chiamarmi... Diamine ho solo bisogno di starmene un po' da sola!!
Improvvisamente però lui si piazzò davanti a me, sbarrandomi la strada.
"Ero sempre il primo nella corsa campestre Emma, dovresti saperlo!".
"Sì, e io ero seconda! Che cosa vuoi Mikey?!".
"Dov'è che scappi?!".
"Non lo so!".
"Guarda che se stai raggiungendo Tim, puoi dirmelo! Non reggeva il ruolo da donna di ghiaccio che sostenevi oggi pomeriggio!".
"Io... Cosa?! Ma se Tim è sul tour bus!".
"No! Tim non è neanche salito sul tour bus... Ma... Che cavolo sta succedendo?!".
"Dov'è andato?!".
"Non lo so, ma.. Emma mi vuoi dire dove stai andando?!".
"Mikey, torna dagli altri" Feci per superarlo, ma mi bloccò e mi incollò al muro.
"Se non mi dici dove vai e che succede, non ti mollo!!!".
Ok Emma, ora distrailo e poi scappa! Lo baciai con le labbra serrate, tanto quanto bastò perchè le sue braccia cedessero. Appena mi staccai, mi guardò confuso e in certo qual modo sconcertato! Scappa scappa scappa!
"Scusa Mikey, devo trovarlo!" Dissi iniziando a correre.
Mio Dio Tim, dove ti sei cacciato?!

Vagavo per le strade di Milano, senza avere la più pallida idea di cosa stavo facendo! Provai a tornare in albergo, ma non c'era; girai un paio di motel, ma nessuna stanza prenotata a suo nome; vagai per le strade, ma non lo trovai.
Mi fermai di colpo. Sentivo le gambe cedere, la faccia andava a fuoco, la testa girava. Chiusi gli occhi: Jared, Tim, immaginavo la scena del fatidico 'bacio', maledicevo Jared anche solo per aver pensato a lui in quel senso! Stavo per cedere, per cui decisi di entrare in un bar. Luci soffuse, deserto, il posto ideale. Mi accasciai su una sedia nel tavolino più remoto dello stanzone e subito un ragazzo italiano, il barman evidentemente, venne accanto a me.
"Posso sedermi?!" Parlava bene l'inglese.
"Prego".
"Cosa ti porto?!".
"Posso avere una cioccolata calda?!".
"Certo!".

Dopo tre minuti la mia cioccolata rovente arrivò e l'odore mi pervase le narici.
"Cosa ci fa una ragazza americana tutta sola di notte per Milano?! E' pericoloso sai?!" Girò la sedia che mi stava di fronte e si mise a sedere.
"Sono di L.A.... La notte non mi spaventa".
"Sai, se stai scappando dai tuoi problemi, finirai con il ferire qualcuno questa notte... E' per un ragazzo che sei qui?!" Ma chi cazzo sei tu per psicanalizzare me!! Lo fissai, furiosa, ma il suo sguardo sembrava sincero.
"No, sono qui per me stessa... Avevo bisogno di evacuare un attimo dalla mia vita".
"Non lo troverai qui... Va a cercarlo, ha sicuramente più bisogno di te che di una Corona... Torna alla tua vita!" Cosa?!
"Scusa?! Che hai detto?!".
"Non stai cercando lui?! Il ragazzo di Los Angeles bello e alto?!".
"Ha preso una Corona?!".
"Ha preso una Corona" Tim! Stavo per lasciargli un pezzo da 20 euro, non avendo la più pallida di quanto potesse venirmi una cioccolata.
"Offre la casa!" Gli rivolsi un sorriso impacciato e uscii di fretta dal locale.
Se fossi Tim dove andrei?!

Cercavo di capire che direzione prendere, le parole di quel ragazzo... Ma chi diavolo era e come faceva a sapere che cercavo proprio Tim?! Bah... Girai a destra, percorsi qualche strada buia e deserta... Dove diavolo sei Kelleher?!
Dopo aver girovagato, imboccai un vicolo cieco. Sembrava tanto una storia di'Angeli', ero incredula e iniziavo a pensare che in quella cioccolata ci fossero gli allucinogeni... Un ragazzo alto, con una Corona in mano e lo sguardo basso era seduto per terra. Appena sentì il mio respiro affannato, si girò verso di me per mostrarmi i suoi occhi vuoti.
"Tim?!".
"Emma?!".
Corsi verso di lui, mi gettai a terra e lo abbracciai. Restammo così per un po', poi lui mi staccò.
"Perchè mi hai seguito?!".
"Non ti stavo seguendo...".
"Hai parlato con Jared?!".
"E' pazzo. Avevo capito che gli prendeva qualcosa di strano ultimamente, ma non pensavo...".
"Già... Mi dispiace che sei capitata lì proprio in quel momento!".
"Non è colpa tua... Come stai?!".
"Strano... Non capisco perchè l'ha fatto... E sono stato uno stupido a scappare così, ci starà da schifo ora!".
"Come minimo, non doveva! Ha già commesso questo errore in passato...".
La sua risposta fu un sospiro... Mi fece segno di sedermi accanto a lui, obbedii e mi fece appoggiare al suo petto. Nessuno dei due parlava, era la prima volta che avevamo un contatto così vicino, non contando la notte in cui eravamo entrambi sbronzi. Sarei rimasta lì per sempre, ma il cellulare vibrò... ancora una volta.
"Mikey?! Cosa?! Ma... Ma Jared non lo beve! Ok faccio prima che posso ciao! Cosa?! Sì sì... Ma non è come pensi! Arriviamo!".
"Mi stanno cercando?!".
"Jared ha preso una sbronza e sta facendo un casino incredibile sul tour bus... Sarà meglio che torniamo!".

 

 

 

 

Eccomi qui, spero vi sia piaciuto!

Grazie mille per aver letto e soprattutto per aver recensito =*

[fanno piacere a volte i commenti u_u]

 

Al prossimo!

Bi <3



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Capitolo 26
*** CHAPTER 26 ***


CHAPTER 26

CHAPTER 26


Unendo il mio al suo senso dell'orientamento riuscimmo a trovare il tourbus in un tempo relativamente breve. Era ancora lì, immobile, davanti al locale: luci accese; ombre che si muovevano agitate, dai finestrini; l'autista che aspettava fuori, fumando una sigaretta, mentre si reggeva la testa con l'altra mano; le strilla assordanti dei ragazzi!
"LA SMETTI DI URLARE COME UN FORSENNATO?! Fa silenzio!" Shannon sembrava spazientito molto probabilmente da Jared sbronzo!
Appena entrammo, vidi Tomo che guardava Shan e Jared litigare con aria divertita, Mikey che li scrutava perplesso, uno Shannon infuriato e Jared che barcollava, mantenendo a stento l'equilibrio!
"Buonasera" Tim salutò con tono di voce incerto.
"Ciao! Jared..." Mi unii a Mike nel guardarlo perplessa. Non era da Jared essere in quello stato, e mi faceva incredibilmente pena!
"Eeeemma, Tiiiim... Shhhh, dobbiamo fare sileeenzio! Shan ti arrabbi se non fanno silenzio verooo?!" Cercava di mantenere il tono basso, acquisendo così una voce da bambinone.
"Jared che cosa hai combinato?!" Chiesi spazientita.
"Ioo?! Niente, lo giuuuro! Guarda?! Sto daavvero... Bene!" E così dicendo, cercò di fare una giravolta su sè stesso, ma cadde addosso a Tim.
"Woh, stai attento!" Disse Tim, riprendendolo per le braccia.
"Siiì, attento attento... Tim, Tim io ti chiedo davvero... Scusa! Mi dispiace tannnto!" E mentre porgeva le sue sincere e 'coscenti' scuse, gli posò entrambe le mani sulle spalle, e lo guardò con aria solenne.
Ovviamente Tomo, Mikey e Shan scoppiarono a ridere... Io speravo tanto che l'effetto soporifero della sbornia facesse effetto in quell'esatto istante.
Guardai Tim che aveva perso la salivazione... Mi riguardò, ma lo allontanai con un'occhiataccia.
Avrebbero potuto scoprire tutto e non doveva succedere! Non doveva accadere per lui, non doveva accadere per Jared, e neanche per me.
"Non preoccuparti, non mi sono fatto male!" Rispose Tim.
"Ma noooo... Sì, scusa anche perchè sono caduto, ma... Dicevo per prima" Oh-oh.
"Erm... Jared sta delirando! Shannon perchè non lo metti a letto?!" Cercai di correre ai ripari.
"Cosa?! Perchè proprio io?!".
"Non sto delirando!".
"Perchè sei il fratello?!".
"Ma io non sto delirando!" Irruppe Jared con tono lamentoso "Mi sono comportato come... una stupida checca, e voooglio scusarmi!" Oh cazzo! Cazzo cazzo cazzo cazzo!
"Cosa?! Stupida checca?! Ma che cavolo sta succedendo?!" Tomo si era svegliato dal trance e si era avvicinato a noi, seguito da Mikey.
"Niente Tomo... Ha bevuto troppo!" Risposi, cercando di zittire una volta per tutte il nostro Bacco!
"Solo un pochiiino!!! Tim, mi dispiace... Emma, devo delle scuse aaanche a te!" Ma Bacco continuava imperterrito!
"Ci spiegate che succede?!" Ora anche Mikey ci si metteva!
"Nien..".
"Ve lo dico io... che cosa succede! Tim... Ho baciato Tim!" Non riuscivo a crederci, l'aveva detto davvero! Aveva pronunciato quelle parole scandendole lentamente.
Tim aveva lo sguardo basso. Shannon sbarrò gli occhi e sbiancò di colpo, come se avesse appena visto un fantasma. Tomo spalancò automaticamente la bocca. Mikey mi fissava. Un periodo interminabile di silenzio: il silenzio più assordante che avessi mai vissuto!
"Erm... Credo sia ora di andare a letto. Buonanotte a tutti!" Shannon ruppe il silenzio, prese Jared sotto la spalla e lo condusse nella sua zona notte.
"Sì... Anche io vado! A domani" E anche Mikey sparì.
Tim uscì fuori, cacciando il suo pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni.
"E' vero?!" Mi chiese Tomo, ancora scioccato.
"Sì Tomo... Sono capitata lì proprio in quel momento per sbaglio... Non so davvero cosa gli sia preso!".
"E' Jared... Che vuoi che gli sia preso?! Va a dormire, è stata una giornata abbastanza faticosa! Io vado a fumarmi una sigaretta!" E anche lui uscì come il suo precedente, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni le sigarette.

Erano ormai le quattro di notte ed eravamo già in viaggio, ma le palpebre non ne volevano sapere di chiudersi. Così accesi l'I-pod e misi il volume al massimo per ascoltarlo senza mettere gli auricolari... L'ultima cosa di cui avevo bisogno era un mal di testa!
Qualcuno bussò alla mia cabina, così, quasi certa su chi mi sarei trovata davanti, andai ad aprire.
"Posso?! Dormivi?!" Tim era appoggiato alla porta e due profonde occhiaie violacee contornavano i suoi occhi.
"Entra... Non riesco a prender sonno!" Lo feci entrare e si accomodò su quello che possiamo definire 'letto'.
"Allora... Qual'è la versione?!".
"Ho detto a Tomo che hai visto anche tu... E sei venuta a cercarmi appena sono scappato... E che non so perchè l'ho fatto".
"Non... Non ha chiesto nulla?!".
"No, tranquilla!".
"Bene... Credo che Mikey sospetti qualcosa, ma non mi preoccupo di lui".
"Ok".
Restammo un po' in silenzio, da sottofondo la musica del mio I-pod. Mi accorsi di ciò che stavo ascoltando solo quando sul viso di Tim si disegnò un sorrisetto ironico. E infatti -ironia della sorte- il mio aggeggio aveva scelto una canzone del vecchio gruppo di Tim, Fallen.
"Mi è sempre piaciuta questa canzone... Quando la suonavo ci mettevo dentro anima e corpo, ogni volta... Fa parte di me".
"Piace molto anche a me".
"Così conoscevi i My Darling Murder!".
"La verità?! No... Ho preso il loro... erm, vostro cd, dopo averti conosciuto!" Lui scoppiò a ridere! Morivo dalla vergogna per quella confessione non del tutto vera. Dopo averlo conosciuto, avevo cercato di scoprire tutto sulla sua vita precedente, uno po' per richiesta di Jared, un po' per mia curiosità personale...
Quella canzone finì, e fu subito sostituita. Tim iniziò a canticchiare quella melodia... Non aveva affatto una brutta voce, anche se la sua non sposava bene quella di Gerard Way. Quelle parole erano bellissime... Coinvolgenti!
Smise di cantare, si alzò e si avvicinò a me, sovrastandomi dal suo metro e novanta. Inclinò la testa e iniziò a baciarmi. In un altro luogo, in un'altra situazione, ad un altro orario, avrei pensato fosse un maniaco per la lentezza dei suoi movimenti, ma l'effetto su di me non fu negativo, anzi...
La forza aumentò con il crescendo della canzone... Ogni tanto si fermava per cantarmi nell'orecchio qualche parola...
I'm trying, I'm trying to let you know how much you mean... Mi portò sul letto, si distese sopra di me e iniziò a spogliarmi... Si tolse la maglia e la lanciò ai piedi del letto, facendo cadere l'I-pod... La musica svanì... I nostri corpi si unirono.

 

 

Scusate il ritardo nel postare!

Sto studiando come un’esaurita in queste settimane -_-

Spero di non aver deluso le vostre aspettative, sono gradite le recensioni xD

Grazie per aver letto ad ogni modo

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Capitolo 27
*** CHAPTER 27 ***


CHAPTER 27

CHAPTER 27
Aprii gli occhi. Dati i movimenti del nostro mezzo di trasporto, dovevamo essere ancora in viaggio. Una fioca luce penetrava nel tour bus dai vetri scuri. Mi voltai nel letto e mi accorsi che Tim era ancora accanto a me! E dormiva! Non doveva esser tardi se era ancora nel mio letto.
Ero appoggiata sul suo braccio, eravamo ancora nudi e le lenzuola nere ci scoprivano la schiena. Tim era di una bellezza sconcertante anche mentre dormiva... Fissavo il suo profilo delineato, i suoi capelli castani scompigliati, le lunghe ciglia nere, i muscoli perfettamente scolpiti sotto la pelle diafana e mi chiedevo cosa potesse trovare un uomo talmente perfetto in una come me!
Rimasi a fissarlo per un paio di minuti ancora, quando sentii delle fragorose risate dal tour bus... Non era possibile che all'alba quei ragazzi fossero già svegli!! Mi alzai dal letto trascinandomi dietro il lenzuolo a sfavore di Tim, afferrai la mia borsa per cercare il telefono...
"Oh mio Dio... Oh mio Dio, Tim! Tim devi svegliarti!" Erano le 11 del mattino e Tim Kelleher non era nel suo reparto notte! Cercai di svegliarlo con un fil di voce, ma per tutta risposta lui si girò su sè stesso e continuò a dormire con la pancia all'ingiù.
"Tiiim! Svegliati cazzo, Tim!".
"Mmmh" Un muflone sarebbe stato più eloquente! Mi avvicinai a lui per squoterlo.
"Tim! Devi-svegliarti-ora!" Aprì gli occhi.
"Dai, cinque minuti ancora e poi me ne vado!".
"Tim, sono le undici!! I ragazzi sono già svegli!".
"COSA?!" Scattò dal letto come una molla, ma si accorse di esser nudo. Recuperò i suoi vestiti e li indossò, mentre ripeteva cazzo cazzo cazzo un migliaio di volte!
"Hey... HEY! Ti vuoi dare una calmata?! Sì?!" Lo afferrai per la maglietta e cercai di farlo tacere. Non poteva certo uscire di lì indisturbato!!
"Scusami... Scappo!".
"Non puoi uscire dalla mia stanza senza che nessuno se ne accorga genio! Facciamo così... Tu aspetti che io mi cambio, poi esco e distraggo i ragazzi. Tu aspetta cinque minuti e poi potrai uscire!".
"Afferrato! Vestiti allora... Non guardo!" Disse con un sorrisetto malizioso, mentre si buttava sul mio letto.
"Ah ah ah molto divertente!".

"Pronta!" Si alzò per avvicinarsi a me.
"Buongiorno straniera..." Mi afferrò per i fianchi e mi strinse a sè.
"Buongiorno straniero!" Risposi sorridendo al pensiero che non ci eravamo ancora salutati! "Brad e Angelina ci fanno un baffo!"
"Chi?!".
"Brad Pitt e Angelina Jolie...
Mr and Mrs Smith!".
"Sì... Certo".
"Mai visto Mr and Mrs Smith?!".
"No...".
"Ma non è possibile!!".
"Ha-ah...".
Avvicinò il suo viso al mio e mi baciò dolcemente, cercando di farmi star zitta. Ricambiai il bacio, ma si stava facendo tardi e l'immagine del Jared ubriaco della sera precedente mi costrinse a staccarmi da lui.
"E' tardi... Vieni tra cinque minuti!" Uscii dalla stanza con un pizzico di amarezza dentro. Ma che diavolo stai facendo Em?

"Buongiorno ragazzi!".
"Buongiorno!" Rispose Shannon, stravaccato sul divanetto, mentre contemplava delle bacchette colorate.
"Emma è quasi mezzogiorno!! Non ti fai schifo da sola?!" Esordì Mikey.
"Certo che no! Non esiste persona più pigra di te sulla faccia della terra Mike, quindi non fare prediche a me!".
"Emma" Sbadigliò Tomo.
"Tomo".
"Nervosetta eh?!" Borbottò Mikey e scomparse.
"Che fine ha fatto Tim?!" Chiese Tomo, sgranocchiando dei biscotti.
"Non ne ho la più pallida idea!!".
"'Giorno a tutti!" Tim ci raggiunse, sbadigliando anche lui e stropicciandosi un occhio. Andò a sedersi accanto a Tomo e gli rubò un biscotto al cioccolato.
"Hey! Sono miei!" Rispose Tomo indispettito, allontanando il pacchetto da Tim. Poichè il chitarrista ed il bassista iniziarono a litigare come bambini, andai a sedermi accanto a Shannon.
"Tuo fratello?!" A quella domanda Shan mi contemplò per qualche secondo, poi si decise finalmente a rispondere!
"In camera... Ieri sera è crollato subito e dorme ancora".
"Forse è meglio che riposi... Ne ha bisogno...".
"Parlavate di me?!".

 

 

Scusate il ritardo!

Auguri per le feste passate e per il nuovo anno! Che vi porti tanto rock e tanto roll u_u

Grazie 1000 per le recensioni e grazie anche a chi si limita alla lettura =*

 

Bi <3

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Capitolo 28
*** CHAPTER 28 ***


CHAPTER 28

CHAPTER 28


Jared comparve sul separè del tour bus tra il reparto giorno ed il reparto notte. Gli occhi, contornati da profonde occhiaie violacee, erano arrossati; lui era pallidissimo. Sapevo che il sorriso appena accennato che vedevo sul suo volto era privo di allegria o buon umore...
"No che non parlavamo di te!" Rispose Shannon alla domanda del fratello.
"Buongiorno Jared!" Cercai la sua attenzione o quanto meno un suo sguardo, ma lui lo distolse da me e lo posò sul finestrino scuro.
"'Giorno a tutti".
"Hey Jay!" Disse Tomo che finalmente riuscì a tornare in possesso della sua busta di biscotti, allontanandosi da Tim per raggiungere Jared.
"Ciao Jay..." Tim voleva andare avanti, parlargli, credo volesse azzardare un 'come va?', ma qualcosa nella freddezza glaciale del cantante lo bloccava.
Restammo così, immobili, in silenzio, osservandoci le punte delle scarpe; eravamo in una situazione alquanto imbarazzante.
"Facciamo una breve sosta ragazzi! Io metto benzina, voi se volete andate a prendere qualcosa da mangiare!" L'autista spezzò quel silenzio angosciante. Non appena il bus si fermò, Tim prese la palla al balzo.
"Io scendo a fumare una sigaretta... Tomo, vieni con me?!".
"Sì, arrivo!" Presero sigarette e accendino ed entrambi scomparvero oltre la porta scorrevole del bus, lasciando soli me, Jared e Shannon.
Jared continuava ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino, io invece sentivo lo stomaco aggrovigliarsi e lo sguardo di Shannon perforarmi il profilo.
"Erm..." Jared imbarazzato ruppe il silenzio "Ho preso una sbornia ieri sera per caso?! Non mi sento così da una vita!" E così dicendo si passò una mano alle tempie e chiuse gli occhi. Possibile che non ricordasse davvero?!
"Sì, sei partito dopo qualche bicchiere di vino Jay..." Rispose Shan, distogliendo finalmente lo sguardo da me.
"Oh, davvero?! Non ricordo più niente... Cos'ho combinato?".
Ecco che la domanda che più temevamo arrivò. Cos'aveva combinato?! Io e Shan ci guardammo interdetti per un po', poi lui riprese la parola.
"Hai iniziato a fare il pagliaccio e a parlare in modo strano... Ricordi quando siamo tornati a casa ubriachi dopo il ballo della scuola del quarto anno?! E la mamma ci ha ripresi con la videocamera per rimproverarci a mente lucida?!".
"Ha-ah...".
"Ecco! Ti sei comportato come venti anni fa Jay!".
"Fantastico...".
"Oh, ogni tanto devi crollare anche tu, non puoi essere perfetto! E comunque non hai causato grandi danni... Giusto Emma?!" Sentivo un non so che di acido in quelle parole, ma del resto non capivo cosa potesse avere Shannon contro di me, quindi continuavo a ripetermi che era una mia impressione e la mia risposta doveva essere sì, per Jared.
"Sì, giusto... E poi gradirei vedere quel filmino!".
"Non se ne parla! Vado a mangiare qualcosa..." Disse Jared per chiudere il discorso. Andò a recuperare cappello e occhiali da sole e scese dal tour bus.
Stavo per scendere anch'io, ma Shan mi bloccò.
"Meglio non dirgli nè ricordargli nulla... Si sentirà già abbastanza in colpa e in imbarazzo ogni qual volta incontrerà te o Tim... Quindi, continua pure a spassartela, ma fallo alle sue spalle!".
Le parole di Shannon mi trafissero come mille lame.
"Come scusa?!".
"Andiamo Emma... Non dirmi che tra te e lui non è nato niente! Vi siete quasi ignorati per mesi e ieri notte, piuttosto che restare a consolare mio fratello, impedendo che si prendesse la sbronza, sei partita all'inseguimento di Tim... Sono nato prima di te Emma!".
"Non so cos'hai in mente Shannon, ma non è come credi!! E' già scappato una volta, distruggendo sia Jared che Tomo. Non potevo permettere che accadesse di nuovo! Ah certo, ma tu non c'eri, eri troppo impegnato con Alice! A proposito, come sta la tua fidanzata? Le hai raccontato le tue avventure Shany?!" So che è stata una bastardata, so che ero troppo sulla difensiva, ma nessuno doveva sospettare alcunchè.
"Questo non c'entra niente ok?! E non cambiare argomento!".
"E tu invece non cercare di farmi sentire in colpa perchè se tuo fratello si è innamorato del vostro bassista non è colpa mia!!!" Urlavo ed eravamo faccia a faccia, ma Shan non mi guardava più... Fissava pietrificato qualcosa dietro di me. Mi voltai e vidi Tim a bocca aperta.
"Tim, io..." Cercai di giustificarmi non so per cosa, ma mi zittì.
"Lascia stare. Qualche problema Shannon?".
"No, certo che no...".
"Non tirare più fuori quest'argomento... Mai più!".
"Ha-ah, certo, come volete!" Shan sbottò, mi scansò di lato e uscì anche lui dal tour bus.
"Stava insinuando qualcosa su di noi...".
"Lascialo stare, è solo molto legato a Jared e odia vederlo così!" Mi tranquillizzò Tim.
Sprofondai nelle sue braccia, lui mi strinse forte e poggiò le sue labbra tra i miei capelli.
"E-erm!" Mi staccai istintivamente da lui e vidi Mikey spuntare dal nulla e guardarmi curioso.
"Mikey!".
"Emma... Tim".
Tim era diventato un pezzo di marmo, Mikey ci scrutava sorridente, io non sapevo cosa dire o fare.
"Scendo! No, resto qui! Ok, scendi tu!" Io e Tim parlammo all'unisono e Mikey scoppiò in una fragorosa risata.
"Non sapevo di farvi questo effetto! Io scendo ragazzi".
"Anche io!" Dissi.
Tim mi guardò implorante, ma lo fermai con un'occhiataccia e raggiunsi gli altri.

 

Holaaaaaaaaaaa! :D non sapevo se continuare o meno a postare dato che non scrivo un capitolo da agosto 2008, ho perso del tutto l’ispirazione… ma dato che ero andata avanti di un’altra decina di capitoli ancora, sarebbe uno spreco tenerli nel pc!

Spero vi sia piaciuto, attendo con ansia vostre recensioni!

 

=*

B.

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Capitolo 29
*** CHAPTER 29 ***


CHAPTER 29

CHAPTER 29

*TOC-TOC*
"Posso?!" Mikey entrò nella mia stanza, senza che lo invitassi ad entrare, con un sorriso che non prometteva nulla di buono sul viso...
"Sì, certo..." Sapevo che non sarei potuta scappare a lungo.
Mikey si accomodò sul mio letto ancora disfatto ed era molto meglio se non avesse scoperto il perchè! Io continuai a preparare i vestiti per il concerto di quella sera. Saremmo arrivati a Lisbona entro le 6 del pomeriggio.
"Allora..." Voleva che parlassi io, perchè tenne in sospeso quell' "allora" per un po'.
"Che vuoi sapere Mike?!" Rimisi l'abito che volevo provare in valigia e mi lasciai cadere sul letto.
"Io? Nuuulla, figurati..." Disse con poca convinzione il mio amico. Ebbi l'impressione di sentire una risata repressa, ma cercai di ignorarla.
"E' solo che... Tu e Tim... Abbracciati... Da quando va avanti?!" Da tre giorni soltanto! Non dovevo parlarne con nessuno, era questo l'accordo preso con Tim. Lui non ne avrebbe parlato a Tomo, io non avrei detto nulla a Mikey. Ma il suo sguardo... Non sapevo per quanto avrei potuto mentire, non sapevo se ci sarei riuscita.
"Cosa?! Mikey, non so di cosa tu stia parlando...".
"Io credo di sì...".
"E io ti dico di no! Non insistere ti pre..." Stavo cercando di rispondere, ma per mia sfortuna fui interrotta... Non credo esista donna più sfigata di me al mondo. Un cellulare iniziò a squillare.
"Mikey, rispondi!".
"No...".
"Come sarebbe a dire no?!" Iniziai a frugare nelle sue tasche dei pantaloni, ma mi bloccò le mani.
"Non è il mio! Non ho questa... suoneria... io!" E scoppiò in una fragorosa risata. In effetti quella suoneria era alquanto imbarazzante! Avete presente i topolini di Cenerentola che cantano allegramente, mentre le cuciono il vestito per il ballo con il principe?! Ecco, loro.
"Credi davvero che io abbia una suoneria del genere al cellulare Michael?! Dai, non vergognarti se è il tuo!".
"Ma il mio non è..." La sua espressione parlava chiaro e diceva 'Cosa mi nascondi?', d'altro canto credo che la mia espressione più che altro dicesse 'Tana per Emma!'. Mi alzai per cercare da dove provenisse quella suoneria assordante. Stavo per chinarmi sotto al letto quando una furia mi entrò in camera, chiudendosi rapidamente la porta alle spalle...
"Emma, il mi... Mike!" Mi voltai e vidi Tim, pallido in volto, occhi sgranati, che fissava preoccupato Mikey, poi me, per poi tornare sul mio amico.
"Tim! Che begli incontri che abbiamo oggi, eh?!" Disse Mikey con un tono da 'la so lunga, anche se voi due non me ne parlate'. Si stampò quell'odioso sorrisino in faccia, mentre io recuperai il cellulare di Tim e glielo diedi.
"Grazie..." Rispose Tim, imbarazzato.
"Prego!".
"Erm... Io... Meglio che vada...".
"No no, resta pure Tim! Vieni, siediti!" Esordì Mike... Sapevo forse cos'aveva in mente, ma preferivo non pensarci. Mikey si alzò, poggiò una mano sulla spalla di Tim e lo mise a sedere; si avvicinò a me, ignorò il mio sguardo irritato e mi mise a sedere. Si piazzò davanti a noi con le braccia conserte, come quando la mamma becca la figlia in flagrante e si prepara al discorso su come nascono i bambini.
"Michael ti prego..." Cercai di evitare ciò che stava per succedere inutilmente.
"Sì?!" Rispose lui. Abbassai lo sguardo e iniziai a fissarmi le ginocchia.
"Mike, senti, posso spiegare..." Iniziò Tim.
"No! No, Tim non devi spiegargli niente! Anche perchè ora tornerà di là e fingerà di non aver visto nè sentito nulla, vero Mikey?!".
"No no, invece io sono interessato a sentire cos'ha da dire Tim!".
"Dannazione..." Dissi tra me e me.
"Non sei tenuto a farlo!" Continuai verso Tim.
"Lo so, ma è meglio così... Mike, quello che ti dico resta qua dentro ok?!".
Mikey annuì.
"Se solo provi a dirlo a qualcuno, chicchessia, morirai Michael! In modo lento e doloroso..." Lo avvertii, sorridendo.
"Che sadica! Avete la mia parola, non dico nulla a nessuno!" Rispose Mikey.
"Mikey, noi..." Iniziò Tim.
"Avete una storia?! Storia vera?! Solo sesso?! Una tresca e basta?!".
"Michael!!".
"Che c'è? Non è colpa mia se non sai dire bugie...".
"Mike, abbiamo una storia ok?! Nessuno deve saperlo, soprattutto Jared..." Tim si fece cupo d'un tratto, sapevo che ci stava male.
"Certo, puoi fidarti di me!" Mikey strinse una mano a Tim.
"Non è il patto di Varsavia, Mike!".
"Ah-ah-ah spiritosa... Meglio che vada, se volete restare un po' soooliii....".
"Mikey, sparisci!" Sbuffai io, Tim sorrise.
"E così...".
"Non eri tenuto a dirglielo!".
"Lo so, ma in fondo è meglio così... E' il tuo migliore amico, non è giusto che tu gli menta per colpa mia...".
"Grazie...".
"Allora, cosa metti questa sera?!".
"Oh, giusto, questa sera!" Tornai in me. Gli ero grata per avermi evitato chissà quanto tempo ancora di bugie... Almeno con Michael. Era il mio migliore amico, lo era sempre stato, mentirgli non sarebbe comunque servito a niente. Mi alzai, andai alla valigia e estrassi l'abitino nero che avevo scelto per quella sera.
"Carino. Corto ed elasticizzato. Mi piace!" Si avvicinò a me con un sorriso sghembo.
"Ci avrei scommesso! Meglio che tu vada, tra un'oretta arriviamo e devo sistemare ancora le ultime cose!".
"Signorsì signora!" Mi stampò un bacio e uscì, ma lo fermai subito per il braccio.
"Tim!" Dissi con un filo di voce.
"Che c'è?!".
"Il cellulare!".

 

 

Allooooora…..

 

@shanna_b: grazie per l’ennesima recensione! Mi fa sempre piacere leggerle =) ok pubblicherò gli altri capitoli, anche se alla fine avrete in bocca più amaro di quanto ne abbiate ora, perché resterà per sempre incompleta a meno che qualcuno dei miei poveri lettori voglia continuare la storia, facendo un lavoro migliore del mio certamente =P

@ljl30stm: aaaah hai svelato l’arcano!! Purtroppo ho una miriade di problemi di connessione e del computer quindi cerco di connettermi su siti in cui navigo il più in fretta possibile, dato che dopo mezz’ora il mio pc muore -.- quindi posterò qui! E finchè non avrò una connessione migliore niente madhouse =(

 

Spero vi sia piaciuto, anche se è un brevissimo capitolo!

Recensioni gradite!

 

=*

B.

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Capitolo 30
*** CHAPTER 30 ***



CHAPTER 30

Come previsto, alle 6 arrivammo a Lisbona, Portogallo.
Dall'arrivo di Mikey, Jared mi aveva ordinato di stargli alle costole e seguire ogni suo minimo movimento, ogni sua chiamata, qualunque cosa organizzasse e questo implicava la mia presenza ad ogni concerto.
Arrivammo al locale in poco tempo. I ragazzi fecero il soundcheck e prepararono la set-list, mentre io e Mikey ci preoccupammo di far arrivare qualcosa per cena. Dopo aver mangiato, i ragazzi iniziarono a vestirsi e truccarsi.
Il concerto andò bene e Mike giorno dopo giorno sembrava essere sempre più esaltato ed entusiasta del suo lavoro.
Dopo il concerto non ci fu nessuna signing line, così decidemmo di andare in un pub poco distante da lì per prendere qualcosa da bere.

"Allora ragazzi, cosa vi porto?!" Una cameriera si avvicinò al nostro tavolo e tirò fuori dalla tasca posteriore dei jeans un blocchetto.
"Birra!" Tomo, Tim, Shannon e Mikey risposero contemporaneamente.
"Ok, 4 birre e... per voi?!" Chiese la cameriera guardando me e Jared.
"Per me una soda" Risposi.
"Sì, anche per me una soda va bene" Si accodò Jared.
"Perfetto arrivo subito!".
"Emma, per che ora è prevista la partenza domani?!" Mi chiese Tomo.
"Oh, non devi più chiedere a me Tomo!" E indicai Mikey che si illuminò con un sorriso a 32 denti!
"Giusto... Mikey, per che ora è prevista la partenza domani?!".
"Partiamo domani mattina alle 11 dall'aereoporto di Lisbona!".
"Perfetto!" Rispose Tomo sorridendo.
"Ecco qui la vostra ordinazione!" La cameriera posò sul tavolo il vassoio con le birre e le sode e tornò dietro il bancone.
"All'Americaaaa!" Disse Tomo alzando una birra.
"California, arriviamo!" Rispose Shannon brindando insieme al chitarrista.
"Ah, non vedo l'ora di tornare a casa... Mi manca, chissà come sta!".
"Jared le case non sono degli esseri viventi, non possono star male o bene!" Rispose Shannon.
"Oh! Che insensibile Shannon!" Risposi, soffocando una risata.
"Domani si torna da Constance! Sei contento cocco di mamma?!" Jared cercò di stuzzicare il fratello maggiore.
"Certo che sono contento! E sappiamo entrambi che sei tu il cocco di mamma!".
"Che cazzata, non è vero!".
"Oh, andiamo! Sei sempre stato tu quello piccolo e gracile, preso di mira dai bulletti della scuola, che si faceva consolare da mamma!".
"Che cosa c'entra?! E poi erano i tuoi amici che mi picchiavano non dimenticarlo!".
"Anche io ero preso di mira a Detroit! Sfottevano sia me che Ivana perchè eravamo croati... Quando dicevano male a mia sorella cercavo di difenderla, ma le prendevo sempre!" Esclamò Tomo.
"Oh, povero!" Dissi facendogli pat-pat sulla testa.
"Invece scommetto che te eri il bulletto della scuola!" Disse Mikey, indicando Tim.
"Erm... Non so se bulletto è il termine adatto, ma non le prendevo, questo è certo!".
"Ci credo... Eri tu a darle?!".
"Sì, ma se lo facevo c'era sempre una giusta causa!".
"Oh come Robin Hood, ruba ai ricchi per dare ai poveri!" Disse Tomo sorseggiando un po' della sua birra.
"Mica rubavo io!".
"Il fine è lo stesso Tim...".
"Voi due invece?! Eravate compagni al college se non sbaglio!" Disse Tim, guardando me.
"Sì..." Non sapevo quanta voglia poteva avere Mikey di ricordare i suoi 'compagni' di scuola.
"Era sempre lei a difendermi, mentre ero io quello preso di mira... Qualche volta ha anche picchiato quegli stronzetti della squadra di pallanuoto che mi sfottevano! Era maschio dentro la nostra cara Emma!".
"Mikey, ti prego...".
"E' vero, non fare la timida! Tirava delle sberle assurde! Non avrei voluto trovarmi al posto di quei poveracci...".
"Oh oh, Gangster Emma contro tutti!" Scoppiò a ridere Tomo. Mio Dio che imbarazzo, la Emma del college era scomparsa ormai, era sepolta chissà dove dentro di me... I ragazzi mi guardavano sorpresi, ovviamente!
"Devi fare attenzione Tim..." Ok, prossima missione: uccidere Shannon Christopher Leto. Non poteva averlo detto davvero... Guardai Tim, era furioso, doveva calmarsi se non voleva che ci scoprissero.
"Certo dovremmo fare tutti attenzione, ora che lo sappiamo Shan!" Cercava di mantenere la calma, ma leggevo un insolito turbamento nei suoi occhi. Gettai un'occhiata agli altri: Mikey mi guardava, Tomo fissava divertito i due e Jared aveva la bocca semi aperta.
"Beh io ed Emma non abbiamo lo stesso rapporto che avete voi due!".
"Che rapporto avremmo noi due scusa?!".
"Perchè non ce lo dite voi?!".
"Perchè non c'è niente da dire!" Risposi io.
"Allora perchè saresti scappata da lui l'altra sera a Milano?!".
Non sapevo cosa rispondere, avevo tutti gli occhi puntati addosso, tutti tranne quelli di Jared, che ora guardava a terra.
"Avrei fatto lo stesso per Tomo, Shannon... Piantala!".
"Il tourbus è qua fuori vero?!" Jared sbattè la sua Soda sul tavolo e uscì da locale.
"Sei contento adesso?!".
Nella mia voce riuscii a sentire una nota di ira... Non gli diedi il tempo di rispondere, poteva fare a botte con Tim, poteva venire allo scoperto di tutto, sinceramente non mi interessava... Uscii fuori dal pub e raggiunsi Jared sul tourbus. Chiesi all'autista se era salito e mi indicò il reparto notte. Bussai alla sua porta, ma non mi rispose, così la aprii. Jared era seduto ai piedi del letto, le gambe incrociate, la testa china, girava tra le mani una sigaretta ancora spenta. Quando entrai non osò guardarmi in volto, fissò le mia scarpe e tornò alla nicotina che aveva tra le dita. Era uno strazio vedere Jared in quelle condizioni.
"Jared...".
Silenzio.
Andai a sedermi accanto a lui.
"Mi dispiace per quello che abbiamo detto...".
"Avete una storia?".
.
"No... Certo che no Jay!".
"E' uno stronzo mio fratello...".
"Diciamo che è giunto alla conclusione sbagliata troppo in fretta!".
"Mi dispiace...".
"Andiamo, non è colpa tua!".
Silenzio.
"Per quanto andrà avanti così?!".
"Nessuno voleva tirar fuori l'argomento Jared, ma non per questo devi fartene una malattia! Tu piuttosto, come ti senti?!".
"Stanco...".
"Il tour è finito, domani siamo a Los Angeles e avrai tutto il tempo per tornare in te...".
"Sono stanco di questo schifo di situazione Emma... A Maggio rinizierà il tour e mi troverò punto ed accapo".
"Se non vuoi dirmelo non sei obbligato, ma... Cosa provi?!".
"Non lo so! Voglio dire... Non doveva accadere, che io provi qualcosa o meno non ha importanza!".
"Sì che ne ha Jay!".
"Stiamo parlando di Tim, non di Matt...".
"No... Stiamo parlando di te!".
Mi guardò.
"Voglio solo cancellare tutto. Non ero in me quella sera e non voglio che vi ghiacciate tutti quando sono nei paraggi!".
"Allora non accadrà... Ma tu... Tim... insomma...".
"Non credo... Ho preso una sbandata, tutto qui. E' passato, ma per voi sembra non essere lo stesso!".
"Ti va di parlargli?!".
"Probabilmente quando arriveremo a L.A. lo farò".
Va bene...
"Va bene! La sigaretta?!".
Sorrise.
"Non ho l'accedino...".


***
Non è un miraggio lo giuro, sono tornata :D chissà se dopo un anno avrò ancora qualche lettore! beh, spero di sì, e spero di ricevere qualche recensione!
La love story continua ;)

B.

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Capitolo 31
*** CHAPTER 31 ***


CHAPTER 31


"America, Sto arrivando!" Tomo era certamente il più esaltato tra noi all'idea di far ritorno in patria, ma eravamo tutti stranamente felici ed estasiati di lasciare l'Europa e tornare alla vita normale, sempre che 'normale' possa definirsi una vita come la nostra!
"Avrai mica dimenticato il passaporto in qualche posto sperduto del continente Tomo?!" Chiese Jared al chitarrista.
"E' successo solo una volta, quando la smettete di prendermi in giro?!".
"Mai. E' divertente prenderti in giro!" Sorrise Tim sotto i baffi.
"Siete pronti?!" Chiesi, guardandoli uno per uno.
"Certo!" Rispose Shannon.
"Oh, non vedo l'ora di essere a casa!" Sospirò Jared.
"Ma è durato troppo poco!" Si lamentò Mikey.
"Forse per te...".
"OH MIO DIO! SONO LORO! JARED, SHANNON!" Un gruppetto di ragazzine portoghesi guardava verso di noi e si sbracciava nella speranza di attirare l'attenzione dei fratelli Leto.
"Evviva. Ci faranno perdere il volo!" Disse Shannon a denti stretti, mentre sfoderava il suo perfetto e smagliante sorriso e agitava una mano verso le ragazzine.
Jared scoppiò a ridere e rispondeva al gesto che facevano quelle. Non avevo mai capito perché due indici giunti dovevano voler significare 'provehito in altum'. Bah, i misteri di Jared.
"Jared, Shannon, che ne dite se andiamo?!" Li incitai. Salimmo a bordo dell'aereo e ci dirigemmo in prima classe. Tomo era in coppia con Tim, Jared con Shannon ed io con Mikey.
"Bene, svegliatemi appena arriviamo!" Tomo si infilò la sua mascherina da notte e sprofondò nella sua poltroncina...

"BEN ARRIVATI A LOS ANGELEEES!" Mikey lo urlò a voce talmente alta che non solo riuscì a svegliare me, Tim, Tomo e Jared, ma persino Shannon!
"Woh! Hai un futuro come megafono umano Mikey! Hai svegliato Shannon!" Disse Tomo, togliendosi la sua mascherina.
"Mmmh... E anche Tomislav!" Rispose Shannon con un tono ancora assonnato, stropicciandosi gli occhi.
Scendemmo dall'aereo per fare il check out e recuperare le valigie.
"Ci sono dei taxi pronti qui fuori!" Ci avvertì Mikey.
"E bravo il mio ragazzo!" Dissi attaccandomi al suo collo per scompigliargli i capelli, ma lo sguardo di Tim fu fin troppo eloquente. "Io me ne dimentico sempre!".
"Aaah, casa dolce casa!" Disse Tomo.
"Dobbiamo ancora arrivarci a casa, Tomo!" Gli disse Tim.
"Oh che importa!" Rispose lui, prendendo la sua valigia "Io chiamo Tonka!".
"Salutala!" Disse Tim.

"E così...".
"E così siamo a L.A." Ognuno aveva preso il proprio taxi, ma credo Mikey ne avesse chiamati solo tre non proprio casualmente!
"Sì... E' stato un bel tour!" Disse Tim, avvicinandosi a me. Poggiò le valigie a terra e iniziò a baciarmi.
"Ha riservato delle belle sorprese se non altro!" Continuò. Si bloccò improvvisamente sulle mie labbra, allontanò il viso dal mio e iniziò a scrutarmi.
"Che c'è?!" Chiesi incuriosita.
"Pensavo...".
"Sì?!".
"Che impegni hai stasera?!".
"Cosa?".
"Voglio sapere che cos'hai intenzione di fare questa sera!" Si accese una sigaretta.
"Oh, ehm... Beh, pensavo di sistemare le valigie, darmi una ripulita e riposarmi un po'...".
"Ah... Peccato".
"Sì?!".
"Sì. Avevo in mente di uscire con una ragazza, ma probabilmente lei vorrà restare a casa... o no?!".
Sorrisi.
"E a che ora vorresti passare a prenderla questa ragazza?! Giusto per sapere...".
Ora era lui a sorridere.
"Alle 10?! Sotto casa sua magari?!".
"Alle 10 sotto casa sua... ok!".
"Sì?!".
"Oh, ma sono io quella ragazza! Sì, si può fare... Ho più di un'ora di tempo!".
Sospirò, lasciando uscire dalla sua bocca una nuvoletta di fumo.
"E' stato più semplice di quanto pensassi!" Disse.
"Già...".
Si bloccò con la sigaretta a metà del tragitto gamba-bocca.
"Vai in tilt oggi?!".
"Scusa?!".
"Ti sei bloccato... Di nuovo!".
"Oh scusa... Pensavo.".
"Pensi per la seconda volta! Devo preoccuparmi?!".
Mi ignorò per mia fortuna.
"Il nostro primo appuntamento!".
Oh-mio-Dio.
"Vero...".

***

Se i miei personaggi fossero reali, arei certamente innamorata di Tim. E voi?! ;)
Bi.

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