Death platoon

di MIKYma
(/viewuser.php?uid=41613)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Serata con Zero ***
Capitolo 2: *** The treble voice ***
Capitolo 3: *** HI...I'm Beni! ***
Capitolo 4: *** The segret ***



Capitolo 1
*** Serata con Zero ***


VAMPIRE KNIGHT

Prologo-"Serata con Zero"

Correva nella notte.

Era strano vederlo muoversi tanto velocemente nel buio senza una vera meta. Era sempre stato un ragazzo calmo, si impulsivo, ma non si scaldava senza motivo.

I rami si spezzavano sotto i suoi piedi. Non faceva rumore, era così delicato, sembrava quasi...un vampiro...

Ed era vero.

Zero Kiryu era diventato un vampiro. Dopo che quella donna, quella purosangue Shizuka Hiou, lo aveva morsicato e portato via la sua famiglia, Zero era diventato un vampiro; uno degli esseri che tanto odiava.

Cominciò a correre più velocemente. Perché diavolo lo stava facendo? Perché si era allontanato da Yuki quella notte? Eppure lei era....

Scosse la testa. C’era qualcosa che lo chiamava, sembrava come un canto nella sua testa.

Era qualcosa di pericoloso, lo sapeva, ma non era uno di quei maledetti succhiasangue.

Era una sensazione assai diversa di quando ne vedeva uno; di solito gli prudevano le mani, oppure si sentiva montare dalla rabbia...in quel momento no, aveva soltanto male al cuore.

Si mise una mano sul suo tatuaggio scuro. "Avrei fatto meglio a stare con Yuki" si disse scuotendo la testa ancora e fermandosi in mezzo a quel bosco, poco fuori dal collegio Cross.

Si guardò intorno. Sentiva la voce di Yuki che lo chiamava, lo stava raggiungendo rapidamente. Cosa fare con quel canto ignoto? Magari era stata solo una sua impressione...

O forse no, e allora avrebbe dovuto preoccuparsi?.

L’indecisione gli dava profondamente fastidio e per quello scaraventò un pugno su un albero, il suo sangue colò per terra.

"Zero! Zero, dove sei?!". La voce di Yuki si era fatta molto vicina.

Si pulì la mano dal sangue...il sangue scarlatto che nella notte sembrava uguale al nero più cupo...

Il ragazzo si girò aspettando che Yuki arrivasse vicino a lui e che cominciasse a parlare a raffica di quanto fosse cretino. Quella normalità gli faceva bene...

Infatti Yuki arrivò e lo cominciò a sgridare. "Dove credevi di andare?! Sei sparito all’improvviso! E io che mi stavo preoccupando! Sicuramente il direttore si starà impensierendo per noi e Aidou potrà scappare ancora dal dormitorio come l’altra sera!".

Lo prese per la manica della giacca e lo tirò indietro, verso il collegio, continuando a parlare.

Zero non oppose resistenza e attese...

Attese che le sue tenebre nel cuore si acquietassero un ennesima volta.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The treble voice ***


v01

Capitolo 1- The treble voice-

Marzo.

I ciliegi erano già fioriti, di un colore candido che rispecchiava esattamente l’atmosfera che aleggiava nel collegio Cross. Tutto era in fiore, persino le persone.

Yuki ascoltava la lezione persa nei suoi pensieri, come sempre.

Quante cose avrebbe dovuto fare quella sera?

Farsi la doccia, fare il bucato, fare i compiti, riposarsi un po’ e poi...lavorare come Guardian.

Sbuffò guardando fuori dalla finestra. Quei ciliegi li avrebbe visti solo di notte, uno spettacolo abbastanza deprimente...

Voltò ancora lo sguardo e vide Zero: dormiva.

Quella notte si era comportato in modo strano, misterioso. Non se ne era mai andato via di corsa come quella volta; era stato tutto così strano. Era sbiancato all’improvviso e poi si era messo a fissare la cinta muraria che dava all’esterno.

Torno subito, aveva detto.

Chissà che cosa gli era preso? Forse aveva sentito l’odore di un vampiro, eppure gli aveva detto che non era stato così...ma che cavolo gli succedeva?!.

E non solo a Zero...anche lei negli ultimi tempi era davvero strana, si sentiva inquieta...

Cos’era per lei Zero?.

Oramai sapeva benissimo che l’essergli accanto era diventato quasi più importante che respirare...ma che fosse solo perché lui aveva bisogno di lei?...o anche lei aveva seriamente bisogno di Zero?...questo non lo sapeva.

Un sibilo colpì le sue orecchie. Si alzò in piedi e si voltò verso la lavagna.

"Ma cosa?!" fece in tempo a dire.

Tack!.

Un gesso, lanciato appositamente dal professore di matematica, infuriato come una bestia, aveva centrato in pieno la fronte di Yuki, facendole male.

La ragazza si appoggiò al banco mentre i compagni continuavano a ridere a crepa pelle.

"YUKI CROSS! RIMARRAI A LEZIONE FINO A TARDI!" le disse l’insegnate riprendendo a fare la sua equazione alla lavagna.

Yuki si nascose dietro ai capelli scuri, era più che imbarazzata, e il dover rimanere a scuola oltre le lezioni non le piaceva affatto...scombussolava tutte le sue attività programmate!.

Ma cosa ci poteva farci...

"Akatsuki".

"Cosa c’è Hanabusa...".

"Ho fame".

"Vatti a prendere una compressa".

"Nooooo! Non voglio la compressa!!!".

"Allora non so cosa dirti...è giorno e io ho sonno...fammi dormire...".

"Buuuu! Akatsuki! Sei un cugino cattivo!!".

"...".

"Akatsuki?".

"...".

Si è riaddormentato?.

Hanabusa Aidou o conosciuto anche come Idol, si alzò dal suo letto a una piazza e mezza e camminò sul tappeto scuro alla ricerca delle ciabatte.

Era terribilmente stufo di prendere quelle pastiglie...non avevano sapore, non sapevano proprio di nulla! Voleva del sangue vero...

Pensò subito a Yuki. Aveva già assaggiato il suo sangue, sapeva quant’era buono, e al solo pensiero si leccava i baffi.

Sarebbe stato difficile uscire, di sicuro il vice-capo dormitorio Ichijo sarebbe stato nei paraggi, lui e le sue manie di umanismo; tutti si chiedevano se fosse davvero un vampiro...

Sperò che per quel giorno fosse a dormire...

Prese le ciabatte, si cambiò d’abito mettendosi la divisa, e si diresse nel corridoio scuro, tutte le tende erano tirate e non filtrava nemmeno un po’ di luce. Era esattamente ciò che voleva.

Scese le scale velocemente senza far rumore. Si diresse verso la porta e la aprì senza cigolii.

Sgattaiolò fuori sotto il sole.

Sentì bruciare la pelle, ma trattenne la voglia di urlare fino a che non giunse in un porticato che lo avrebbe tenuto al buio e al sicuro dalle ragazze delle day class.

A quell’ora erano tutti a lezione...dove trovare Yuki? Non poteva certo andare nella sua classe e dire "Buon giorno, sono qui per succhiare il gustoso sangue di Yuki Cross e poi tornarmene al dormitorio"...ci voleva qualcosa di più aggressivo che l’avrebbe costretta ad allontanarsi con lui, senza però portarsi dietro quella piattola di Zero!...come fare?...

Ci pensò su mentre attraversava il portico senza incontrare nessuno.

"Ma certo!" disse alla fine gioendo di se stesso. Userò la scusa che il capo dormitorio Kuran sta male, in questo modo Yuki correrebbe, ma Zero si terrebbe alla larga! pensò. Saltò dalla gioia.

"SONO UN GENIO!!!" urlò a squarcia gola.

Nello stesso istante si accorse della grande cazzata che aveva fatto.

Stavano suonando le 12, l’ora che la day class usa per mangiare; davanti a lui, da un aula del collegio, stavano uscendo delle ragazzine, attirate dalla sua voce.

Fu come un incubo, era come un onda impazzita che si stava riversando proprio su di lui...

Poverino! Proprio Aidou che voleva passare inosservato!!.

"Idol! Idol!" urlavano le ragazze che gli correvano dietro.

"Guardian!" disse una volta sola per venir salvato, ma poi si tappò la bocca: se Yuki avesse saputo che era fuori a quell’ora l’avrebbe detto al suo amato capo dormitorio Kuran...e le avrebbe prese...

No, non poteva avere un simile smacco!.

Decise di dirigersi dal direttore del collegio, lì sarebbe stato al sicuro.

Corse velocemente, senza sosta, e arrivò al palazzo dove viveva Cross. Salì le scale sentendo piano, piano le voci affievolirsi: le ragazze non potevano entrare lì. Sospirò rallentando e chiudendo gli occhi per il troppo sole che filtrava dalle grandi finestre.

"Ahi!" disse andando a sbattere contro qualcuno.

Aprì gli occhi pensando fosse il direttore. "Mi scusi..." disse già pronto a subire una ramanzina, ma rimase sorpreso e spaventato di trovarsi davanti ad una...ragazza?!.

Se fosse stata Yuki avrebbe pure detto di essere fortunato, ma quella tipa non l’aveva mai vista in vita sua (lui che le ragazze le conosce per filo e per segno... =] ndMIKYma).

La squadrò per qualche secondo: se ne stava davanti a lui a passarsi una mano sul braccio colpito.

"Scusami tanto" disse ancora, cercando di superarla, avrebbe potuto riconoscerlo e inseguirlo, e non sarebbe più riuscita scollarsela di dosso...

"Non è nulla..." disse lei all’inizio con voce simpatica. Portava i capelli corti e scuri, sembrava quasi un maschiaccio, ma i suoi lineamenti delicati assomigliavano lontanamente a quelli di un vampiro.

Aidou fece un sorriso veloce e si rimise a salire le scale. Uff! scampato pericolo! Magari è nuova...ah! allora che fortuna avere incontrato me, come prima persona in assoluto!...

Si voltò ancora per guardarla andare via, ma si accorse di come quella stesse fissando la sua uniforme. "Sei della night class?" chiese un po’ incerta, la voce era diventata seria.

Il vampiro annuì e poi le fece l’occhiolino. "Fai finta di non avermi visto qui...rimarrà un segreto fra noi due...".

La ragazza, che lo guardava stupita, inaspettatamente sorrise e si mise un dito sulla bocca, per indicare silenzio. "Un segreto..." disse sotto voce, quasi come un soffio.

Aidou la guardò scendere le scale. Era una strana ragazza, quel sorriso...sembrava quasi finto...

Chi era? Se non l’aveva mai vista lui doveva essere davvero nuova! E se proveniva dall’ufficio del direttore avrebbe dovuto sapere che quelli come lui, quelli della night class, erano da tenere lontani...

Che fosse semplicemente stupida?

Socchiuse gli occhi per il troppo sole che entrava dalla porta che la ragazza stava aprendo. Per un secondo quella si girò verso di lui e lo fissò. "Un segreto fra te e me...Hanabusa Aidou".

 

"Zero...come si faceva questa equazione? Temo di essermi distratta in classe...".

"Yuki, tu non ti distrai...e che proprio le cose non le sai fare...".

"Zero...SEI CATTIVO!".

Yuki lanciò la penna addosso al ragazzo, che però, con gesti veloci riuscì a fermarla poco prima che lo colpisse. I suoi occhi grigi la fissarono come sempre: un velo di tristezza e oscurità li appannava rendendoli impenetrabili.

La ragazza distolse lo sguardo arrossendo e riprese a fare la sua equazione con un’altra penna.

Passò qualche secondo di silenzio e poi Yuki appoggiò al testa sul foglio. "Non mi viene..." disse delusa e stanca.

"Riprova" le disse Zero passandole il libro e continuando a giochicchiare con la penna.

Yuki lo fissò con astio. "Non voglio! Non voglio! Non voglio!" disse cominciando a fare la bambina e allontanando il libro da se. Incrociò le mani sul petto e girò la testa verso la finestra.

"Ti stai comportando da bambina" gli disse Zero, la stava punzecchiando.

La ragazza non gli rispose, sembrava fregarsene. Le sue mani si rilassarono e il suo volto tornò sereno, ma non si voltò verso Zero.

"Da quanto tempo non bevi il mio sangue, Zero?...non sei affamato?" gli chiese.

Effettivamente erano già due settimane che Zero non glielo chiedeva, oramai era diventato un rito e Yuki era confusa.

Zero strinse i pugni e si alzò dalla sedia, andando dall’altra parte della stanza.

"Non ne ho bisogno, per ora...prima ero molto più stressato a causa di..." non completò la frase, ma Yuki lo fece per lui.

"A causa di Shizuka Hiou? Oppure per tuo fratello gemello Ichiru? È per questo che prima bevevi molto più sangue?".

Zero sbatté un pugno contro la gamba, non doveva risponderle male, l’avrebbe semplicemente rattristata...eppure ciò che aveva detto era vero...a causa di Shizuka e di suo fratello si era servito di Yuki quanto aveva voluto e lei non lo aveva mai biasimato.

"Per questo, Zero? E ogni quanto hai bisogno di sangue? Quanto te ne serve? Presto dovrò fare un prelievo e quindi se tu me lo potessi dire pri...".

Yuki si era voltata verso il ragazzo, ma non aveva più fiatato. Zero era davvero arrabbiato, come sempre Yuki aveva tirato troppo la corda e il ragazzo si sarebbe infuriato con lei.

"Ascoltami, Yuki... non so quando dovrò bere ancora, non so quanto me ne serve...non sono una macchina, non posso sapere queste cose...lasciami in pace e basta".

Prese il cappotto e si diresse alla porta. Si era comportato abbastanza bene, forse ce la poteva fare a non dire niente di sinceramente cattivo.

Ma Yuki riparlò. "Però io Zero devo sapere...".

Il ragazzo toccò la maniglia della porta. Dove trattenersi, doveva trattenersi...non ce la fece.

"Quando io avrò sete, verrò..." si voltò verso di lei, un volto senza espressione. "...tanto mi daresti il tuo sangue comunque".

Si rigirò mordendosi il labbro e bestemmiando. Chiuse la porta con forza.

Yuki rimase a fissare il vuoto...perchè aveva tanto dolore al petto?.

Zero camminava veloce per il corridoio del palazzo del direttore.

Anche quella volta non era riuscito a parlare chiaramente con Yuki, anzi, si era arrabbiato con lei.

Come avrebbe potuto dirgli che presto lo avrebbero chiamato per un’altra missione? E anche sta volta per eliminare un LIVELLO E?.

Sarebbe finita come la volta precedente? Doveva essere più duro e non doveva permettere ai vampiri di interferire con il suo lavoro.

Digrignò i denti e scese le scale per arrivare alla porta. Doveva fare la guardia da solo quella notte.

Meglio così, non avrebbe visto Yuki per un po’, finché non si fosse sbollito.

Appena uscì all’aria aperta una puzza incredibile di vampiro lo prese al naso. Erano quelli della night class che avevano aperto le finestre...sarebbe stato rischioso se qualche ragazza si fosse intrufolata, avrebbe rischiato di morire. Doveva muoversi ad andare lì.

La night class, la classe dei vampiri...forse un giorno ci sarebbe capitato anche lui. (l’uniforme ce l’hai già! Il direttore l’ha già preparata!! Eh eh =] ndMIKYma)

Si diresse con passo svelto verso l’edificio dove si svolgevano le lezioni. Come sempre non c’era nessuno che parlava ad alta voce, tutti sotto il comando di Kaname Kuran...il suo peggior nemico ancora in vita...un altro sangue puro. La sua famiglia di Hunter e quella di Kuran erano sempre state nemiche, e ora, anche se in quell’istituto nessuno dei due poteva toccare l’altro, entrambi, uno lo mostrava di meno, volevano eliminarsi.

Zero rimase disgustato dalla voce di Hanabusa Aidou, uno dei due cugini legati a Kuran.

"Ve lo giuro! Era una nuova ragazza! Mi ha visto, ma non sembrava intenzionata a saltarmi addosso!".

"Stai perdendo popolarità, Hanabusa".

"Ma no, ma no! Aktsuki, ti dico che era una nuova! E poi, dopo avermi chiesto se ero della night class ha saputo dire il mio nome per intero! Ma io non ci ho mai parlato, ne sono certo!".

"Glielo hanno potuto anche dire, non è che nessuno qui parli di noi, o non abbia una nostra foto".

"...uff...hai ragione cugino...ma ora, l’andare in giro di giorno, mi ha fatto venire..." sbadigliò. "...Sonno".

"Ah! Il solito sciocco...se solo lo venisse a sapere Kaname-sama...". Ecco quell’antipatica voce...

"Ruka...grrr".

Zero cercò di non ascoltare quelle voci fastidiose e si mise a fare la ronda intorno all’edificio.

Non trovò nessuna ragazza in giro, il che gli parve strano. (No, Ciccio, è che tu le spaventi! ndMIKYma)

Camminava tenendo lo sguardo sempre in movimento, anche nel buio i suoi occhi si abituavano velocemente.

Merito delle mie abilità di vampiro... Si disse schifato di se stesso.

Tornò davanti all’entrata della scuola e si sedette a terra, ma senza perdere di vista nessun movimento. Ma...

"Mi hanno parlato di te, Zero Kiryu".

Una voce di ragazza, diversa di quella di Yuki o di Ruka. Non era di nessuno che conosceva.

Si alzò in piedi e sentì la voce ridere.

"Zero Kityu...non mi vedi? Eppure sono proprio qui, davanti a te".

Il ragazzo guardò dove gli era stato indicato e in lontananza vide la figura di una ragazza, vicino ad un albero.

Fece un passo per avvicinarsi, ma le gambe sembravano non volersi muovere.

"Poverino...non riesci a muoverti, eh?".

Zero sembrava arrabbiarsi. "CHI SEI?! ESCI ALLO SCOPERTO!".

La ragazza tacque per qualche istante.

"Mi prendi per scema?" sembrava quasi definirlo pazzo. "So bene che hai la tua pistola, la famigerata Bloody Rose...e io sono disarmata...non sono così stupida da avvicinarmi...così...".

Zero la guardò sempre più incavolato. "Almeno dimmi chi sei..."disse stringendo le mani intorno al calcio della postola.

La ragazza rise ancora. "Lo scoprirai presto, Zero...sono solo venuta a farti un salutino...ma non ti preoccupare...mi vedrai presto".

Con queste parole Zero puntò la pistola verso la ragazza, ma il tempo di sparare e questi era già sparita...

Zero riuscì a muoversi solo dopo pochi secondi, giusto il tempo per sentire lo sguardo di Kaname Kuran alle sue spalle.

"Kiryu...non dovresti mantenere la pace in questo collegio? Allora perché spari addosso alle ragazzine?". Gli disse con calma e chiudendo il libro che aveva in mano.

Zero si voltò e lo fissò con intento omicida. Subito davanti al purosangue apparvero altri vampiri: Kain, Aidou e Ruka.

Zero mise a posto la pistola e sputò per terra. "Quella non sembrava affatto una ragazza normale...". disse prima di andarsene.

Kaname Kuran fissò l’orizzonte, verso quell’albero: c’era ancora qualcuno.

Una ragazza dai capelli corti e scuri, un viso bellissimo, ma che portava una strana espressione in volto. Stava piangendo? Era seria? Sorrideva?...era troppo lontano per dirlo...

Ma di una cosa era sicuro.

"Una nuova tempesta sta per abbattersi sul collegio Cross..." disse a bassa voce e solo Ichijo riuscì a sentire quelle parole, senza però capirle a dovere.

La ragazza era salita sull’albero e ora fissava il complesso scolastico davanti a lei: gli sembrava di essere tornata seriamente a scuola. Dal giorno seguente avrebbe frequentato come una normale liceale...

Sorrise divertita.

"Una profonda novità all’interno del collegio Cross...una nuova arrivata porterà scompiglio nella vita di molti...". ascoltando le sue parole rise e scese dall’albero con un balzo.

"Sarà davvero divertente...".

Così dicendo si allontanò nell’oscurità.

 

Note dell’autrice

Salve a tutti! Sono MIKYma...adoro Vampire Knight nella sua interezza! Tutto è stupendo, persino Maria Kurenai mi piace molto (Shizuka un po’ meno...).

Spero vi piaccia la storia, anche se è ancora un po’ acerba!... per ora ho in mente alcune cosine da far fare ad alcuni personaggi...eh eh...

Mi scuso enormemente per la lunghezza del capitolo!!! Una volta questi erano due capitoli, e sinceramente mi stressava non far entrare in scena (e farla vedere in viso) la protagonista del racconto...sarebbe più adatto dire COprotagonista!. Diciamo che Zero le sarà compagno per un po’ di tempo...anche Kaname però...

Va beh! Non voglio svelarvi nulla!!!

Spero abbiate la pazienza di leggere come andrà avanti la storia!!! Farò del mio meglio!!!!...dico già grazie...

Ovviamente commentate se trovate errori, se vi fa schifo, se credete che ci sia qualcosa di sbagliato proprio nel testo (x es. un cognome o nome sbagliato!) o semplicemente se vi piace...

Grazie..Capitolo 1- The treble voice- MIKYma

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** HI...I'm Beni! ***


storia

Capitolo 2 –Hi! I’m Beni!-

Il giorno seguente Zero si alzò cercando di pensare alla sua giornata...ma gli risultò impossibile visto ciò che era successo quella notte.

Chi era quella ragazza?

Cosa voleva da lui?

Perché? Da dove era arrivata?

Quel... quel...Kaname Kuran sapeva qualcosa?

E il direttore?

Tutte domande senza risposta. Di quel risveglio così gli rimase solo un intenso prurito alle mani.

Yuki cercò di parlargli più volte. Nella sua infinita bontà l’aveva già perdonato per quelle parole dette a bruciapelo la sera precedente, ma voleva davvero sapere cosa avesse.

Senza accorgersene andò a sbattere contro qualcuno. "Scusami! Scusami! Non volevo!" disse cercando di scusarsi, era proprio andata addosso con forza, sperava di non aver fatto male a nessuno.

"Ahi! Due in due giorni...che sfortuna...".

Yuki si voltò e rimase a guardare quella ragazza che non aveva mai visto: capelli corti e corvini, viso candido e dolce, gli occhi grandi e grigi, mentre il resto sembrava perfettamente aggraziato.

Le sembrava una ragazza perfetta...se solo avesse avuto i capelli un po’ più lunghi...

"Mi dispiace" disse ancora come incantata.

La ragazza la guardò e sorrise. "Non importa, non l’hai fatto apposta, no?".

Anche Yuki sorrise a quelle parole.

"Sei nuova?" chiese ed inclinò la testa. "Non ti ho mai visto, qui".

La ragazza si passò una mano tra i capelli. "Si sono nuova...mi chiamo Beni".

"Piacere, sono Yuki Cross".

"So chi sei".

Yuki sentì un brivido alla schiena. Quelle parole le aveva dette così...gelide e quasi malevole che non le parve vero.

"Me lo hanno detto tutti chi sei..." cercò di spiegare sorridendo ancora. Allungò una mano. "Spero tu possa essere mia amica...sinceramente non ne ho ancora trovata una...". Yuki, con i suoi soliti slanci di generosità, le strinse la mano e annuì.

All’improvviso Beni alzò lo sguardo dietro di lei e fece una strana smorfia. Yuki seguì il suo sguardo. "Ah...Zero..." disse imbarazzata.

Beni continuò a guardare Zero e Yuki dovette presentarli. "Lei è Beni, lui è Zero" disse velocemente senza guardare il ragazzo, ma arrossendo vistosamente.

Zero non le diede la mano, ma neppure Beni gliela porse.

"Piacere di conoscerti, Zero" disse lei, ma la sua voce fu sovrastata dal suono della campanella di inizio lezioni.

Per tutto il tempo Beni fu osservata dai compagni. Era bella, questo era vero, ma c’era qualcos’altro che sembrava interessare particolarmente: il suo modo di fare.

Non sembrava regale, non sembrava una principessina, anzi, i suoi modi di fare pragmatici risquoterono molto successo.

Sembrava saper fare tutto molto bene, non aveva bisogno di spiegazioni.

"Provengo da un’ottima scuola" aveva detto con un fil di voce.

Molte furono le chiacchiere tra gli studenti della classe, ma di certo quelle domande sarebbero state poste da tutti.

"Come mai sei arrivata a scuola in questo periodo? Di solito non arriva nessuno due mesi dopo l’inizio della scuola!" aveva chiesto una ragazza.

Beni non aveva risposto subito, suscitando l’attenzione di tutti; persino Zero fu attento alla risposta: doveva pur sempre sapere se quella ragazza era venuta nel collegio Cross per la sua fama o per reali motivi di studio. Se fosse stato per il primo motivo, non avrebbe esitato a classificarla come ragazza pericolosa (Come praticamente tutte le atre ragazze del collegio).

"Per motivi familiari...mio padre e mia madre si stanno separando e in casa non c’è un’ottima atmosfera...così mi hanno spedito qui, in modo che io non debba soffrire ogni volta che li vedo".

La risposta fu abbastanza chiara a tutti e da tutti accettata. Persino Zero decise di lasciar perdere e di continuare il suo pisolino.

Subito il professore decise di posizionarla vicino ai fannulloni. "Magari deciderete di darvi una mossa se qualcuno di più bravo si metterà vicino a voi!" disse indicando con il libro in mano Zero e Yuki.

Beni si avvicinò alla ragazza con grazia e, vedendo il suo sguardo imbarazzato (per l’essere seduta vicino a Zero!) decise di occupare il posto migliore.

"Posso?" chiese gentilmente e facendo alzare Yuki: si mise tra loro.

La ragazza guardò Beni quasi riconoscente. La nuova arrivata le fece l’occhiolino. "Se non ci si aiuta tra noi...".

Per tutta l’ora Zero sembrò rimanere in uno stato di catalessi. Solo le campanelle di fine lezione e inizio dell’ora seguente riuscivano a svegliarlo, fargli cambiar i libri sul tavolo, e dargli la forza di alzarsi per salutare l’insegnante.

Anche Yuki sembrava molto assonnata, ma cercava di resistere nell’addormentarsi platealmente in classe. E lo sguardo di Beni, come ad aiutarla, la tenne più che sveglia. Le sembrava che stesse osservando tutto di quella stanza, fino al minimo particolare...e si soffermava molto sui volti della gente.

"Ti senti a tuo agio?" le chiese, incuriosita.

Beni le rivolse uno strano sguardo. "Grazie dell’interessamento, ma...anche se non mi trovassi bene...dovrei per forza rimanere qui".

Yuki, pensando si stesse riferendo al periodo di prova della scuola subito parve infervorata. "Ma no! Ti sbagli!puoi andare via quando vuoi! Nessuno ti costringerà a stare qui contro la tua volontà!".

Beni le rivolse un’altra occhiata strana. "Credimi, Yuki...è esattamente l’opposto di ciò che tu pensi".

La giornata avrebbe dato molto tempo libero a Yuki, se solo la ragazza non fosse stata davvero generosa.

Yuki si ritrovò presto a fare da guida all’interno del collegio a Beni che la fissava amichevolmente, ma più di una volta sembrava che il suo sorriso fosse finto, forzato, come se avesse altro a cui pensare.

Yuki decise di non pensarci e di muoversi...doveva ancora fare i compiti!.

"E questo è il dormitorio Luna, quello della Night class" disse cercando di tenere un tono di voce abbastanza alto. Beni la guardò, attendeva che le spiegasse tutto, ma solo in quel momento sembrava davvero assorta dai discorsi di Yuki.

"Devi stare attenta, non uscire mai di notte e tanto meno avvicinarti a questo posto...la Night class è l’elité del collegio, e amano essere lasciati in pace". La ragazza si voltò verso il dormitorio Sole, aspettandosi a fatidica domanda: perché la Night class va a scuola di notte?...eppure quella non venne e Yuki non sentiva neppure più i passi dalla ragazza dietro di se.

Si voltò velocemente e guardò: Beni fissava quell’edificio senza sbattere nemmeno le palpebre, lo fissava intensamente, le mani lungo il corpo cominciarono a stringersi in pugni e voltò il viso dalla parte opposta a Yuki, in modo che ella non potesse vedere il suo radicale cambiamento.

"Tutto bene?" chiese Yuki avvicinandosi.

All’istante, come spaventata, Beni liberò le mani dalla loro stessa stretta e si voltò verso Yuki, cercando di sorriderle. "Non è nulla, non ti preoccupare!" la superò velocemente, come a volersi allontanare da quel posto. "Su, Yuki...non voglio arrivare in ritardo a cena!".

Zero era seduto, davanti agli occhi i libri di scuola su cui cercava di concentrarsi, senza, ovviamente riuscirci. Ancora una volta la voce di quella ragazza le risuonò nelle orecchie infastidendolo.

"Dannazione!..." disse spostando i libri e appoggiando la testa sul freddo tavolo di legno.

Nello stesso istante la porta della camera si aprì: era Yuki.

La ragazza rimase sulla porta a fissare le spalle di Zero. Non si erano più parlati seriamente...forse era meglio chiarire la cosa.

"Zero, io..." cominciò cercando le parole adatte per andare avanti, ma il ragazzo la interrupe cominciandola a guardare come insofferente.

"Lasciamo perdere Yuki...sono stato troppo brutale, ieri...niente di più...ti chiedo scusa". Disse, cercando di liberare se stesso da quel peso e alzandosi dalla sedia per lasciare quella sala.

"No, mi devi dire cos’hai..." bisbigliò Yuki cercando gli occhi di Zero.

Il ragazzo si mise a fissare fuori dalla finestra, sospirò, sembrava davvero arrabbiato.

"Ti ho chiesto scusa, penso che questo basti...".

"E se io non volessi accettare le tue scuse?!" urlò all’improvviso lei, avvicinandosi di più.

A Zero mancò il fiato, non sapeva cosa avrebbe fatto di lì ad una secondo se lei avesse continuato così. "Cosa vuoi che faccia, allora?" chiese calmo, ma glaciale. Lo sguardo ancora puntato verso l’esterno.

Yuki gli era a pochi centimetri e parlava a bassa voce, un atmosfera troppo strana si era creata tra i due. Zero avrebbe voluto abbracciarla...ma le parole di Kaname Kuran gli rimbombarono nelle orecchie. Tu sei il suo scudo...solo per questo sei tenuto in vita...da me.

Quelle poche parole lo facevano rimanere restio davanti alla ragazza, anche se oramai conosceva i suoi sentimenti che da tanto covava per Yuki... e poi c’era ancora da sapere quelli della ragazza. Sarebbe stata pronta ad amare un essere mostruoso come lui?. Di certo no.

"Mi hai sentito, Zero?" chiese lei guardandolo più dolce, con la voce più bassa.

Zero la fissò per qualche istante, ma poi le passò accanto superandola. "Sarà meglio che io vada a controllare l’ala ovest, sta notte...ho sentito che qualcuno voleva passare di lì".

Chiuse la porta con forza e Yuki rimase sola in quella stanza, senza sapere neppure esattamente cosa fare.

Quella notte la Night class sembrava silenziosa come sempre. Nulla colpiva le loro menti, nulla sembrava strano davanti a loro, tutto scorreva come sempre.

Aidou si mise a guardare fuori dalla finestra incantato dal volo di una farfalla nera. Gli sarebbe piaciuto essere lì fuori come lei, volare leggero, danzare...tutto insieme al suo adorato capo dormitorio Kuran...

Un leggero colpo in testa lo fece rinsavire. "Ehi, Hanabusa, vuoi seguire la lezione?".

Aidou girò la testa verso il cugino Kain e lo guardò annoiato. "Non succede mai nulla qui, Akatsuki...vorrei tanto animare una di queste notti".

Il cugino lo fissò senza dargli ragione e si rimise a prendere appunti su un libro rilegato in pelle.

"Il capo dormitorio Kuran ti sta fissando, ti conviene rimetterti a scrivere" gli disse alla fine, e quell’espediente funzionò.

Aidou si mise a scrivere senza ascoltare più nessuno.

La nottata sembrava davvero trascorrere tranquilla. L’insegnate delle Night class continuava a scrivere tranquillamente le sue formule alla lavagna, con eleganza e raffinatezza, mentre tutti gli altri copiavano senza fiatare.

"Aidou...Kai...".

La voce melodiosa di Kaname Kuran interruppe il silenzio...

Perchè c’era qualcosa fuori dalla finestra che li fissava in continuazione.

Qualcuno si era posto su un albero vicino all’edificio, su uno dei suoi rami, e fissava quelle splendide creature con un sorriso malizioso. Chissà cosa stava pensando?...

Zero fece il giro del collegio cercando di dimenticare il colloqui con Yuki...non c’era una volta che gli andasse bene! era così nervoso, che quando stava con lei diventava intrattabile...

Era stanco e quando sentì un rumore sospetto vicino a lui, i suoi nervi erano già a fior di pelle.

"Uscite immediatamente" disse con il suo solito fare terribilmente cattivo e severo.

Tre ragazzine uscirono allo scoperto cercando di essere il più tranquille possibili.

"Se fosse stata Yuki, magari potevamo cavarcela..."

"Che sfortuna siamo proprio state beccate da Zero..."

"Ci punirà! Ci punirà!".

Zero le guardò, sembravano anche un po’ divertite di quella loro avventura fuori porta, tanto che il ragazzo si sentì ancora più arrabbiato. Per farle prendere paura tirò fuori la BloodyMary e poi la rimise a posto: come aveva pensato le tre rimasero ghiacciate.

"Se filate subito al dormitorio non vi succederà nulla" disse stanco di dover fare la ramanzina sempre a tutte quelle ragazze e poi DOVERLE accompagnare al dormitorio...per quelle volta sarebbe bastato il suo sguardo glaciale.

Infatti le tre annuirono e velocemente si allontanarono quasi fuggendo spaventate.

Zero le guardò andare via, fino a che il suo occhio non le vide più.

"Uhu! Che paura che fa la disciplinare, oggi!".

"Taci, Aidou, sempre ad attaccare briga...".

Zero non dovette neppure girarsi per riconoscere le voci dei due cugini vampiri. Lo osservavano con aria di sufficienza, anche se Kain era più perso a guardare la luna che ad osservare lui, Aidou, invece, sembrava spazientito.

"E Yuki?" chiese quasi arrabbiato. "Sono stanco di vedere solo te, Kiryu..." lo fissò con sguardo allusivo. "Tu non sembri appetitoso quanto lei...".

Zero stava già per tirare fuori la sua pistola, quando una risata familiare lo fece fermare.

"Ancora tu?!" dissero in coro Aidou e Zero.

Si guardarono in un momento di silenzio. "Come fai a conoscere questa voce?!" chiese Zero pensando che forse era solo un brutto scherzo di quel maledettissimi vampiri.

Aidou non gli rispose, ma si mise a fissare il vuoto intorno a se. "Dov’è?Dov’è?Dov’è?" cominciò a chiedere.

Kain lo bloccò cercando di calmare entrambi, mentre la voce ricominciava a ridere.

"Chi diavolo sei?!" urlò Zero, facendo cadere a terra la BloodyMary nell’urto contro il corpo di roccia di Kain.

La voce smise.

Aidou prese per il colletto della camicia suo cugino e con aria tra il felice e il serio, cominciò a dire. "È lei! È lei! Questa è la sua voce!" si rivoltò verso gli alberi. "Se solo potessi vederla...anche solo per qualche secondo...".

Zero si avvicinò a Kain cercando di essere il più calmo possibile. "Perché Hanabusa Aidou conosce questa ragazza? Dove l’ha vista?".

Kain lo fisso stranito da quella nomanda. "Non pensavo ti interessassi a fatti di poco valore..." lo sguardo di Zero lo fece andare avanti. "Dice di aver visto una nuova ragazza della Day class, una che pare essersi appena trasferita...sono solo insinuazioni di Hanabusa, però...conosceva già il suo nome...allora gli ho detto che è possibile che qualcuno gli abbia detto il suo...ehi? ehi, disciplinare?!".

Kain smise di urlare.

Zero era sparito.

 

Note dell’autrice.

Salve a tutti!!! Finalmente ho finito anche il capitolo due...più scrivo, più mi rendo conto che Aidou sta diventando importante nella storia...

Meglio così! Infondo mi piacciono i personaggi deficienti!!! E poi, vicino a suo cugino Kain...

Ecco, grande problema...non so dove mettere Shiki...però lo voglio mettere!!! Vicino a Rima o meno...ma lo VOGLIO METTERE ASSOLUTAMENTE!!!

... ...scusate l’arrabbiatura momentanea... ... ora è tutto passato.

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo...

Ora vado, devo ancora commentare nelle ff che ho preso dal sito su Vampire...

p.s. per Iryuchan/Rica/Yurin...Se Clod è come Zero e Trasch è come Shiki...è logico che Rina assomigli a Yuki!!!...e Beni ha gli stessi capelli dell’augusta imperatrice di TB (qll che incontrano Ion e Esthel!!)

Non centra molto, ma dovevo scriverlo...CIAO AL PROX CAPITOLO!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** The segret ***


COOMENTO

Capitolo 3 -The secret -

Zero correva a perdifiato verso la casa del direttore. Non gli importava di trovarci dentro Yuki, lui doveva parlare con il direttore del collegio!...

Se sa qualcosa lo...lo...strangolo! si disse salendo le scale velocemente, e giungendo davanti all’ufficio esausto.

Attese che i suoi polmoni chiedessero meno aria continuando a fissare l’insegna d’oro che diceva . Nella sua mente già si faceva i film delle possibili risposte dell’uomo...e delle possibili conseguenze.

Quando riuscì a parlare senza che il suo respiro lo dovesse fermare, aprì violentemente la porta della stanza. "Direttore, lei...?!".

Zero fissò la stanza vuota: sulla scrivania c’era un biglietto colorato.

A ZERO, CHE SICURAMENTE SARà VENUTOA CERCARMI... NON DIPERARE, TORNO FRA POCO CON LA SPESA E I CEREALIC HE TI PIACCIONO TANTO...

Il ragazzo si imbestialì e fece a pezzi quel bigliettino, per buttarlo poi a terra.

"Quando c’è bisogno di lui..." disse aprendo la porta per uscire ed andare a cercare la ragazza.

E pensare che lo avuta vicino per tutta la mattina!...

Aidou annusava l’aria con gli occhi sempre in movimento.

Cercava quella ragazza, voleva dimostrare al cugino che lei non lo aveva conosciuto affatto, che sapeva già in precedenza il suo nome!!!...doveva cercarla.

Kain osservava il cugino con la testa fra le nuvole. Come mai Zero se ne era andato così velocemente? E perchè il nobile Kuran lo aveva mandato fuori dall’aula con suo cugino con quello sguardo tanto duro?.

Sospirò e fissò il cielo. Subito non se ne accorse, ma poi, fissando meglio quella grande luna, vide un punto nero avvicinarsi sempre più: sembrava davvero lontano, ma man mano che si faceva vicino il vampiro poteva vederne i lineamenti e i tratti delicati.

"Hanabusa..." disse senza staccare gli occhi da quella figura che sembrava non essersi accorto di lui.

"Hanabusa!" richiamò ancora il cugino parlando un po’ più ad alta voce.

La figura si voltò verso di lui e, accortasi di essere vista, gli sorrise alzando una mano, e, invertendo al sua rotta, si avvicinò ai due.

Finalmente Aidou guardò dalla parte giusta e riconobbe la ragazza che, con passo veloce e leggero, si muoveva da un albero all’altro rimanendo in equilibrio su un piede solo, come se volesse saltellare.

"Finalmente! È lei, Akatsuki! È lei!" disse indicandola al cugino.

Il ragazzo osservò la ragazza che vestiva con la divisa della day class e rimase a fissarla qualche secondo: dove l’aveva già vista...?

La ragazza si fermò su un ramo basso di un albero a qualche metro di distanza dai due. Non c’era più motivo per nascondersi, anche Zero aveva scoperto della sua...stranezza.

Oramai tutti, inteso quelli interessati alla faccenda, sapevano della sua esistenza.

Si sporse verso i due cugini, il suo volto fu illuminato dalla luna. Sorrise osservando le loro facce stupite: le procurò una grande soddisfazione la faccia di Kain...che si ricordasse di lei?.

"Ciao" disse senza mettere molta foga in quelle parole.

I due ragazzi parvero all’improvviso mettersi sulla difensiva. Sembravano finalmente aver capito che lei non era un . Sorrise inclinando la testa e osservandoli compiaciuta.

"Cosa vuoi?..." chiese Kain con la sua solita tranquillità e grazia. Dietro il cugino cercava di trattenere la sua emotività e si tratteneva a stento fermo.

"Che modi...che modi...non sto facendo nulla" disse lei scendendo dal ramo e alzando le mani in alto come per arrendersi: un gesto che avrebbe fatto infuriare chiunque in un momento tanto serio.

"Chi sei?" chiese Aidou spostandosi, finalmente, da dietro le spalle del cugino.

La ragazza lo guardò indicandosi. "Chi sono io?...beh, il mio nome è Beni...Beni Ty" disse cercando di alzare la voce.

I due cugini si guardarono. "Mai conosciuta nessuna Beni Ty" dissero in coro.

La ragazza scosse la testa e si mise le mani sui fianchi. "Avete proprio la memoria corta...".

Con naturalezza e velocità la ragazzina si affiancò ai due vampiri che rimasero sconcertati da tanta velocità.

Aido indietreggiò cadendo a terra e Beni non poté che ridere.

"Come sei buffo, Hanabusa Aido! Proprio come ti ricordavo!" e continuò a ridere dando le spalle a Kain. "Voi due cugini siete stati sempre i miei preferiti della cricca di Kaname Kuran...beh, si, c’è anche Shiki, ma lui è molto più silenzioso..." annuì da sola e poi si voltò verso Kain parlando più seriamente.

"All’inizio mi era parso di capire che mi avessi riconosciuta, Akatsuki...".

Il vampiro aggrottò le sopracciglia al suono del suo cognome pronunciato con tanta dolcezza.

Beni rise di nuovo e poi guardò lontano davanti a se, come se attendesse il venire di qualcosa.

Alla fine sorrise e anche i cugini poterono sentire il rumore dei passi...di Zero.

"Bene, bene...il mio caro Zero Kiryu è giunto di nuovo da me" sembrava felice e si sfregò le mani attendendo il ragazzo.

A poca distanza dal gruppetto il giovane sfoderò la sua arma, si vedeva dal suo volto quanto fosse irritato. Avvicinandosi ora a passo lento cercava di prendere la mira contro quella ragazza che lo osservava beffardamente.

"Tu! Chi cazzo sei?!" urlava in preda all’ira.

Beni alzò la testa spavalda.

"Beni Ty...mi pareva di avertelo già detto!".

Quelle parole non fecero che far arrabbiare ancora di più Zero che, seppur con le mani tremanti, prese la mira e sparò un colpo.

I due cugini scomparvero all’istante spostandosi lontano, in luogo sicuro, mentre Beni non chiuse neppure gli occhi, rimase in attesa di quello sparo, di quella pallottola che andò a conficcarsi nel muro della scuola.

"Non so perché ma pensavo che tu avessi più buona mira...per questo di darò cinque".

Il ragazzo oramai si trovava a qualche passo da lei e la fissava come se avesse voluto spaccarle tutte le ossa, ad una ad una.

Beni se ne accorse e sorrise.

"Giovane Zero...qui abbiamo anche da aggiustare un po’ il carattere...se vuoi combattere i vampiri" e indicò con lo sguardo i due cugini ritornati alla luce della luna. "Dovrai avere più sangue freddo".

Il ragazzo di capelli argentati le puntò la Bloody Rose al cuore, mentre la ragazza non si mosse.

"Ti basta come sangue freddo?" ringhiò. "Chi cazzo sei, rispondi!".

Beni fissò la bocca della pistola e con un dito allontanò da se l’arma e si pulì la divisa scura.

"Va bene, va bene...ti racconterò mezza verità, Zero caro".

Il ragazzo tremava dalla rabbia, ma stette a sentire.

"Io sono Beni Ty...sono una cacciatrice di vampiri" i due cugini fecero un passo indietro. "E..." disse riprendendo a fissare Zero e avvicinandosi a lui così tanto da poter sentire il suo dolce profumo. "...sono qui affinché tu diventi mio".

___________________________________________________________________________________________________________

note dell'autrice

Salve...sono tornata...chiedo umilmente perdono per il ritardo... purtroppo ci ho messo molto...sigh...ma ORA SONO QUI!!!! presa da una nuova ispirazione...

quante di voi vorrebbero ora uccidere Beni? oih beh, tanto lei non si spaventa...a ancora così tanto da rivelare...e non credete che abbia un collegamento solo con Zero...

ogni dubbio (sull'ultima frase) verrà spiegato nel prox capitolo...

ringrazio molto chi ha commentato: Iryu- Yurin-Kikifan- Temaricross...spero possiate continuare a seguire.

dalla prox volta risponderò anche alle vostre domande...se avrete da porne...CIAOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=219488