Divine Comedy

di GodSlayaH
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La guida ***
Capitolo 2: *** Il traghettatore ***
Capitolo 3: *** Il limbo ***
Capitolo 4: *** I lussuriosi ***



Capitolo 1
*** La guida ***


Girai per terre lontane per mesi in cerca di avventure e quella notte venni incantato da una forte luce che proveniva da una città desolata da tempo1. Il mio istinto mi diceva di starne lontano ma il mio spirito ne era attratto come con null’altro.
Cominciai ad esplorare questo posto abbandonato, quasi incuriosito da ciò che mi circondava.  Ma quella luce che mi aveva attirato andava man mano sbiadendo. Ad ogni passo da me percorso si riduceva la visibilità fino a che mi ritrovai per percorsi oscuri. La nebbia ricopriva il mio corpo e nulla potevo vedere ma riuscii comunque a sentire una presenza vicino a me.
Mi girai intorno e scorsi una sagoma nell’oscurità. Cominciando ad abituarmi al buio mi accorsi che le sagome erano tre. Sembravano animali… Di sicuro uno sembrava un leone… ma erano enormi.. più grande di qualsiasi altro animale io abbia mai visto, e probabilmente io ero la loro preda. Una di queste stava saltando addosso e istintivamente mi coprii con le braccia. Nulla mi scalfì. Riabbassandole mi accorsi che le bestie erano sparite. In lontananza notai una figura dall’aspetto più umano. Sembrava una persona anziana… Era seduta su una roccia a contemplare chissà cosa… Nella mia mente riaffioravano i ricordi degli antichi poeti del passato.
Man mano che mi avvicinavo ad egli, però, cominciai ad essere dubbioso. I poeti antichi portavan forse le scarpe a punta? La nebbia si stava diradando e riuscii finalmente a vedere la persona chiaramente.Un uomo alto, giovane, coi capelli rossi seduto sull’enorme testa di una lonza e con le mani insanguinate con lo sguardo compiaciuto di quello che aveva appena fatto. Terrorizzato dal fatto gli gridai “Abbi pietà di me, uomo o demonio che tu sia”.
“Non sono più un uomo in vita ma lo sono stato in passato. Fui vagabondo per queste terre e riuscii perfino a conquistare il cielo2. Eccelso combattente e come tale sarà sempre ricordato. Ma tu perché ti ritrovi qui, in un posto abbandonato da tutti, perfino dal nostro stesso mondo?

“Allor sei tu quell’Hisoka di cui ho sentito diverse storie. Io son Sam e sono ormai anni che sono diventato un hunter archeologo e spinto dalla curiosità mi addentro per luoghi sconosciuti in cerca di avventura”

“Allora perché continui a girare in tondo in mezzo a questa nebbia. Vieni con me verso posti ben più interessanti, posti che nessun vivente potrà mai raggiungere. Ti farò io da guida per l’eterno inferno ad udire le dolce grida dei dannati, coloro che dal colle del purgatorio aspirano verso più alti cieli e” sospirò “quei noiosi del paradiso”

“Per quanto questo viaggio mi incuriosisca, il Re3 di questo mondo non si offenderà della mia presenza?”

“Oh di lui non ti devi preoccupare” disse rivolto verso di me, ma delle parole importanti non uscirono dalla sua bocca: “Almeno finchè non si accorge della cosa”4.

Allora si mosse e io lo seguii.
 
1 Mi riferisco a Meteor City
2Riferimento all’Arena Celeste
3La divinità del mio universo che corrisponde a Kurapika. Mi rivolgerò a lui come God
4God è all’oscuro di tutto e non permetterebbe mai un’azione del genere
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Azzardo ancora con qualcosa di più originale ambientato nell’universo di HxH. Il fatto che sia una parodia della Divina Commedia di Dante penso sia chiaro un po’ a tutti e più volte vi accorgerete (se l’avete letta) dei riferimenti ad essa. Il mio universo è comandato da una sola divinità che e Kurapika. Egli può essere rivisto un po’ come il dio ebraico, punitore. A differenza di questi però egli è giusto e capace del perdono. Verranno inseriti personaggi appartenenti ad altre opere mentre altri saranno di mia totale invenzione. Ogni riferimento a personaggi e/o cose realmente esistiti è puramente casuale. Che dire…. Spero vi piaccia c:
 

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Capitolo 2
*** Il traghettatore ***


“Attraverso me si va nel regno del dolore eterno. Attraverso me si va da i dannati che il Giudizio del mio Creatore ha condannato. Mi creò il Suo sommo potere che è al di là di ogni vostro potere. Io duro per l’eternità come le pene di coloro al mio interno. Lasciate ogni speranza o voi che entrate.”

Queste parole erano incise sulla sommità dell’enorme porta d’entrata. Catene spezzate per terra. Non potevo immaginare quale essere potesse aver distrutto quelle cose enormi. Ma la mia guida vedendomi terrorizzato disse

“Da questo momento è necessario abbandonare ogni timore e andare avanti. Questo è l’inferno di cui ti ho parlato. Non ti devon spaventare le enormi e spaventose che troveremo oppure il fatto che perdendoti  non potrai mai più uscire da questo luogo. Soprattutto non devi aver paura delle anime piene di rancore che potrebbero sfogarsi su di te data la tangibilità del tuo corpo”

Lo faceva a posta. Fingeva di tranquillizzarmi per poi spaventarmi sempre di più. Sembrava quasi che godesse nel vedermi spaventato. Forse la mia guida non era proprio delle migliori.

“Chi son costoro che percorrono alle nostre spalle?”

“Sono le anime di coloro che vissero senza infamia e senza lode mescolate a coloro che né andarono contro, né supportarono il Sommo preferendo piuttosto se stessi. Insomma, gente per cui non vale la pena interessarsi… Mica gente come te…” disse passando la sua mano sulla mia schiena. Un orribile brivido percosse il mio corpo e corsi via fino a ritrovarmi coi piedi bagnati in un fiume.

“Acheronte.. Ne avevo letto a riguardo. Quindi se mi concentrassi a fondo…. Si, eccolo! L’oscuro traghettatore dagli occhi infernali che metterebbe paura perfino al più tenebroso e perfido degli uomini.

Or che si avvicina però… Non sembra poi così vecchio. Anche se è comunque brutto come lo descrivono. E… che cosa? Sta remando con… con…. Con una valigia?!”

Avvicinandosi a noi il traghettatore cominciò a parlare “Io sono Leorio, traghettatore di anime.  Anche io come tutte le altre anime in questo posto vengo punito1. Ma sebbene fosse nei Suoi progetti creare una zona solo per coloro la cui vita è stata vana Egli preferì punirmi facendomi traghettare le anime. Ma ora dimmi, tu non sei un’anima. Tu sei vivo. Cosa ci fai in questo posto, scappa via finchè sei in tempo o subirai la mia ira o mortal…” si stoppò di colpo non appena vide lo sguardo minaccioso di Hisoka. I due sembravano conoscersi. “Come stavo dicendo, Salite pure a bordo e vi porterò dall’altra parte. Ma prima fatemi radunare gli spiriti”

Fece un gran respiro e subito dopo gridò “OEEEEEEEEEEEEEEEEEE!! ANIME PUSILLANIMI!!! VENITE QUI!!” la forza bruta della sua voce scatenò una gran scossa e gli spiriti che prima erano calmi si sbrigarono ad andare verso il traghettatore2. “Adesso possiamo partire”.

In verità non so cosa successe dopo. Forse per la scossa, forse per la paura o forse per l’orribile odore del traghettatore svenni cadendo a terra.
 
 
 


1Pena del girone segreto dei vani: Coloro che furono inutili in vita dovranno lavorare e rendersi utili come se ne vivessero altre 1000
2Ecco spiegata l’origine di quelli che sulla Terra vengono chiamati terremoti
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Il limbo ***


Una scossa mi risvegliò dal sonno. Girandomi intorno capii che mi trovavo sulla sponda opposta del fiume. Il traghettatore era servito al suo scopo e se n’era andato via. Falso, era dietro di me a lamentarsi e imprecare perché non riusciva a ripartire con la sua imbarcazione. Chiunque sarebbe stato svegliato da tutto quel frastuono. Sulla riva dell’Acheronte vi era la mia guida rivolta ad osservare le acque. Sotto quella luce sembrava una persona diversa, una persona più profonda. Mi chiedevo cosa stesse contemplando, cosa avesse catturato la sua attenzione. Il suo sorriso mi fece cambiare totalmente idea su di lui. Almeno finchè non mi accorsi che stava guardando soddisfatto la sua immagine riflessa sulle acque.

Si voltò e mi fece cenno di continuare il nostro cammino. Sospirando mi disse: “Qui siamo nel limbo. Le anime che vedi non sono di peccatori ma coloro che avendo vissuto prima del Suo avvento non adorarono God nel modo dovuto. Non subiscono delle pene corporali e per questo non senti urla in questo luogo. Quelle dolci ed esaltanti urla di dolore. Sono condannati a non poter conoscerLo. Li compatisco. Chiunque lo adorerebbe solo a vederlo. Fa impazzire anche me, anche più di come fai tu”.

Ancora una volta le sue parole mi sconcertarono. Allo stesso tempo mi fecero riflettere. Davvero un essere così oscuro come Hisoka ha potuto ammirare il nostro Signore? Tentai di chiedergli spiegazioni ma il suo sguardo era fisso su qualcosa in lontananza e cominciò a muoversi; lo seguii. Raggiungemmo sei anime.

Le riconobbi subito. In fondo erano su tutti i libri di letteratura che avevo letto1. Erano inquietati alla vista di Hisoka mentre questi sembrava quasi contento di vederli. “DI questi sei grandi io son il settimo… Ovviamente il più grande tra loro” allora li prese e li strinse in un forte abbraccio.
Rimasi di stucco, ma ancor di più lo rimasero loro. “Amici miei, adesso devo andare. Non posso trattenermi a lungo.. In posti più perfidi e oscuri siamo diretti” detto questo si allontanò e mi fece cenno di seguirlo.

Allontanati da costoro egli mi disse “Questo posto è davvero noioso. Passando di qui devo sempre trovare qualcosa con cui passare il tempo” disse gesticolando freneticamente con le mani. Sentii diversi rumore provenire da dietro di me e girandomi me ne resi conto. Con quell’ “abbraccio” Hisoka aveva attaccato il suo Nen ai poeti e li stava facendo svolazzare per tutto cerchio.  Anche sforzandomi di guardare oltre le apparenze la mia guida si dimostrava così come sembra: un maniaco psicopatico. Superammo un enorme castello e Hisoka sussurrò “Mi dispiace non potermi fermare nella mia stanza di riposo ma ho qualcosa di  più interessante da fare”.

Raggiungemmo delle scale e cominciammo a discendere.
 
1Omero, Orazio, Ovidio, Lucano, Virgilio, Dante
 
 
Angolo dell’autore:
Indubbiamente il capitolo che odio di più. Come Hisoka considero il limbo molto noioso e credo che questo traspaia chiaramente nel testo.

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Capitolo 4
*** I lussuriosi ***


Così discesi dal primo cerchio al secondo in compagnia della mia guida. Davanti a me era presente un’imponente figura, tanto grande quanto spaventosa. Era un uomo molto alto coi capelli lunghi e legati, dalla sua testa spuntavano due enormi corna e dalla sua schiena partivano due enormi ali da pipistrello. Probabilmente era un demone, non sapevo in che altro modo considerarlo. Le anime si rivolgevano a lui con la testa chinata e tremolante, doveva essere qualcuno di importante. L’aura che lo circondava mi terrorizzava, le mie gambe erano immobilizzate e non riuscii a fare un passo. Hisoka accortosi che non lo seguivo più si girò e vedendomi in quello stato disse:

“Costui è Magellan1 uno dei  oscuri funzionari nominati da Lui: il giudice infernale.  Può sembrare un essere crudele ma in realtà lo è più di quanto sembri. Esamina le colpe delle anime all’ingresso del cerchio,  giudica i loro peccati e marchia con del veleno i loro corpi. Questo corrode la loro pelle e lascia impresso un numero che li assegna in un determinato girone infernale. Non è tanto il “tatuaggio” perenne a spaventare la armi quanto il dolore atroce che ne deriva. Ma non preoccuparti, non posso mica permettere che faccia del male al mio giocatt… volevo dire al mio compagno. Vai avanti senza paura e con lo sguardo fisso, andrà tutto bene”.

Come al solito le sue parole furono molto rassicuranti… Dovevo fidarmi? Non mi sarei stupito se mi stesse ingannando. Mi feci forza e andai avanti senza timore. Quel colosso mi fissò negli occhi, spostò lo sguardo solo per un attimo per poi fissarli di nuovo e disse con voce cupa “Vai avanti per il prossimo girone”.

Veloce come un fulmine mi spostai dalla sua visuale. Cosa era successo? Perché ero passato senza problemi? Le altre anime stavano subendo la tortura, lo capivo dalle urla strazianti. Allora vidi la mia guida che mi fissava e indicava il suo braccio. D’istinto guardai il mio e vidi che avevo la pelle marchiata con un 2.

Hisoka si avvicinò verso Magellan. Il loro incontro di sguardi era diverso, segno che si erano già incontrati molte volte in precedenza. Il giudice lo guardava con disprezzo, Hisoka al contrario sghignazzava e in modo del tutto naturale, come se lo facesse abitualmente, alzò la sua giacca e mostro il simbolo sul suo petto. Anche lui aveva il mio stesso numero2. Allora venne verso di me e toccando il mio braccio sfilò dal nulla un foglio sottile che sparì subito dopo. Il simbolo sul mio braccio era sparito. Che fosse stata tutta opera sua?

Improvvisamente si alzò un forte vento. Sembrava di essere in mezzo ad una serie di tornado. Una tempesta che portava con se i pianti e le bestemmie dei dannati.

“Questa bufera infernale percuote e tormenta gli spiriti che son stati assegnati al secondo cerchio. Tra questi son compresi i lussuriosi ovvero coloro che hanno sottomesso la ragione al desiderio. Ed hanno fatto una gran cosa!” esclamò ridendo.

“Mi chiedo, oh maestro, capisco che la gente comune venga travolta da questo vento impetuoso ma perché i non-comuni non utilizzano il nen come noi facciamo in questo momento per non essere scaraventati via?” chiesi umilmente.

“E’ semplice. Varcato l’ingresso dell’inferno si viene imposti in uno stato di zetsu forzato annullando le abilità. Non è che non vogliano usarlo, semplicemente non possono. Ora però andiamo via. Questo posto non abbastanza divertente e non è il momento di fermarsi a lungo3”. Detto questo cominciò ad allontanarsi.

Seguendo della guida mi accorsi di una cosa, o almeno le mie orecchie se ne accorsero. Ovunque passava gli sguardi delle anime erano fissi su di lui; pianti e urla cessavano. Venivano invece rimpiazzati da uno stato che sembrava di terrore. No, non era terrore. Era ammirazione. Quel segno dimostrava che egli apparteneva a questo girone. Girone del quale era diventato il re indiscusso.

Al centro dell’enorme sala scorsi lontano nel buio una macchia rossa e incuriosito subito chiesi alla mia guida: “Perché è presente una fanciulla legata ad palo nel bel mezzo della bufera?”

Sentita la domanda sorrise all’istante e disse: “Come ti ho detto questo posto non è affatto divertente. In qualche modo dovevo pur soddisfare le mie necessità. Ho preso una ragazza dal girone dei golosi e ne ho fatta la mia schiava. Non credo le dispiacesse così tanto”.

Effettivamente quando ci avvicinammo di più a lei era quasi sorridente, il che era abbastanza paradossale per il posto in cui ci trovavamo. Era comunque un po’ inquietante come cosa…

“Oh, non esser geloso. Per quanto fosse divertente ora ho trovato qualcosa che lo è di più” disse mandandomi occhiate maliziose.
Ci dirigemmo così verso la zona successiva.
 
 
1Si, è quello di OP.
2C’è tempo e luogo per ogni cosa ma non ora.
 

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