Only girl in the world

di _xheystyles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chapter one. - the first. ***
Capitolo 2: *** chapter two. ***
Capitolo 3: *** chapter four. ***
Capitolo 4: *** chapter three. ***
Capitolo 5: *** chapter five. ***
Capitolo 6: *** chapter six. ***
Capitolo 7: *** chapter seven. ***
Capitolo 8: *** chapter eight. ***
Capitolo 9: *** chapter nine. ***
Capitolo 10: *** chapter ten. ***
Capitolo 11: *** chapter eleven. ***
Capitolo 12: *** chapter twelve. ***
Capitolo 13: *** chapter thirteen. ***
Capitolo 14: *** chapter fourteen. ***
Capitolo 15: *** chapter fifteen. ***
Capitolo 16: *** chapter sixteen. ***
Capitolo 17: *** chapter seventeen. ***
Capitolo 18: *** chapter eighteen. ***
Capitolo 19: *** chapter nineteen. ***
Capitolo 20: *** chapter twenty. ***
Capitolo 21: *** chapter twenty-one. ***
Capitolo 22: *** chapter twenty-two. ***
Capitolo 23: *** chapter twenty-three ***
Capitolo 24: *** chapter twenty-four. ***
Capitolo 25: *** chapter twenty-five. ***
Capitolo 26: *** chapter twenty-six. ***
Capitolo 27: *** chapter twenty-seven. ***
Capitolo 28: *** chapter twenty-eight. ***
Capitolo 29: *** chapter twenty-nine. ***
Capitolo 30: *** chapter thirty. ***
Capitolo 31: *** chapter twenty-one. ***
Capitolo 32: *** chapter thirty-two. ***
Capitolo 33: *** chapter thirty-three. ***
Capitolo 34: *** chapter thirty-four. ***
Capitolo 35: *** chapter thirty-five. ***
Capitolo 36: *** chapter thirty-six. ***
Capitolo 37: *** chapter thirty-seven. ***
Capitolo 38: *** chapter thirty-eight. ***
Capitolo 39: *** chapter thirty-nine. ***
Capitolo 40: *** chapter forty. ***
Capitolo 41: *** chapter forty-one. ***
Capitolo 42: *** chapter forty-two. ***
Capitolo 43: *** chapter forty-three. ***
Capitolo 44: *** chapter forty-four. ***
Capitolo 45: *** chapter forty-five. ***
Capitolo 46: *** chapter forty-six ***



Capitolo 1
*** chapter one. - the first. ***


CAPITOLO I.



Ero seduta nel gradino più alto della gradinata della chiesa di S. Oliver, il mio solito posto. Intorno a me c'era solo qualche studente che ripassava gli appunti per conto proprio. Ero deffinitivamente sola con i miei pensieri. Ora avevo tutto il tempo che volevo per pensare a quello che è successo ieri.

Ero nella metropolitana, seduta, nel posto vicino alla finestra, e vedo entrare un ragazzo. Lui incrociò il mio sguardo. Ci guardammo per qualche secondo, e poi un suo amico lo fece girare dall'altra parte. Non so descrivere la sensazione che ho provato in quel momento. E' qualcosa di assurdo, magico, indescrivibile. Con il ragazzo misterioso, dagli occhi verdi, c'erano altri quattro ragazzi, tutti vestiti bene e con capelli alla moda. Per quasi tutto il viaggio, io e il ragazzo dagli occhi verdi ci guardammo di sfuggita, senza poter mai parlare. Quando la mia stazione si stava avvicinando, non riuscivo più ad aspettare: dovevo conoscere quel ragazzo. Ma in quel momento mi trovai il ragazzo dagli occhi verdi davanti. Dio, pensai, era anche più bello da vicino. Aveva dei capelli ricci, stranamente bellissimi, e degli occhi che, da vicino, sembravano ancora più verdi.
«Posso sedermi?» chiese il bel ragazzo. Cavolo, come potevo dirgli di no? Io annuì semplicemente. Ecco, in questo momento lui era seduto a un centimentro di distanza da me. Sentivo il suo calore, il suo respiro. Era irresistibile. Non potevo stare zitta, così presi tutto il mio coraggio e gli diedi la mano.
«piacere, Alex.» Lui mi guardò per qualche secondo, come se fosse sollevato per il fatto che mi fossi presentata.
«piacere, Harry» mi diede la mano. In quel momento mi sentì svenire. La sua mano era morbida, calda, compattibile con la mia. Com'era possibile? Ero attrata anche dalla sua mano.
«Non sei di quà, vero?» mi chiese il ragazzo, di cui ora sapevo il nome.
«Come diavolo hai fatto a capirlo?» okay, ammetto di aver pensato per un secondo che sapesse leggere nel pensiero.
«Beh, non ti ho mai vista, e poi, riconosco una ragazza che non è inglese.» rispose.
«Ah, wow. Beh, si, sono italiana, ma sto a Londra da qualche mese, ormai.»
«Come mai?» disse lui. Ma che diavolo di conversazione era? Non volevo restare lì a parlare dei fatti miei con uno sconosciuto, anche se lo sconosciuto in questione è un ragazzo di una bellezza indescrivibile.
«Per motivi di studio. Perchè hai lasciato i tuoi amici?» passai subito al dunque.
«Se non vuoi parlare, me ne vado.»
«Nono, resta.» ovviamente, non volevo lasciarlo andare via.
«Ho lasciato i miei amici, perchè appena sono entrato in questa metropolitana, ti ho notato.» disse Harry.
«Oh, ma davvero?» risposi.
«Si, e so che anche tu mi hai notato, perchè, nonostante hai quei libri tra le mani, non stavi leggendo, ma guardavi me.» rispose lui, avvicinando pian piano i suoi occhi verdi al mio viso.
«Se hai visto che ti guardavo, significa che mi guardavi anche tu.» risposi io, completamente incantata dai suoi occhi.
«Chi ti dice che non abbia anche degli occhi nella testa?» rispose lui, sorridendo.
«In tal caso, io so leggere e guardare una persona nello stesso tempo.»
Harry rise. Com'era possibile? Stavo parlando con quel ragazzo da meno di cinque minuti, e già mi piaceva.
Arivammo alla mia stazione. «Devo andare, questa è la mia stazione.»
«No, davvero? Beh, almeno dammi il tuo numero.» rispose lui. Era riconoscibile la tristezza e la delusione nel suo volto.
Ora, in quella gradinata, speravo con tutta me stessa in una sua telefonata. 

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Capitolo 2
*** chapter two. ***



Ok, so benissimo che questo capitolo è molto corto, ma è fondamentale per continuare la storia. BBBuona lettura gente :3


CAPITOLO 2.



Ora, nella gradinata della chiesa, mi aspettavo di ricevere una sua chiamata. Lo so, è ridicolo. Cioè, a malapena lo conosco. Lui è troppo bello per me, continuavo a dirmi. Non potevo più stare ferma, seduta sui gradini. Dovevo muovermi, dovevo illudere il mio cuore innamorato facendogli credere di star cercando Harry. Inizia a camminare. In pochi minuti arrivai in Wolden Street, ed entrai nel negozio di musica più bello del mondo. Adoravo quel posto, mi aiutava a distrarmi dal resto che mi circondava. Arrivata alla sezione dei CD di musica pop-rock, trovai davanti una persona che mi bloccava il passaggio. Lo guardai in faccia, e rimasi immobile per non so quanto tempo. Era Harry. Ma possibile che tra tutti i negozi che ci sono a Londra, lo incontro proprio qua?
«Ci incontriamo di nuovo, forse è destino.» disse lui, sorridendo.
«Mi stai seguendo, per caso?» risposi, scherzando.
«Oh, mi hai scoperto.» rispose ridendo. «questo è il mio negozio preferito, ci vado quasi tutti i giorni.»
Era decisamente sconvolgente. «Scherzi? Questo è il mio negozio preferito» risposi io, evidenziando la parola 'mio'.
Mi aveva invitato per un caffè. Per la seconda volta, mi accorsi che il mio cuore non riusciva a dire di no. Andammo da TGI, non poteva scegliere un posto migliore. Restammo a parlare li per ore, che a me sembravano secoli. Quella era ufficialmente la giornata più bella della mia vita. Scoprimmo di avere tante cose in comune, ed era così facile parlare con lui. Era tutto naturale, e avevo una voglia pazza di abbracciarlo, toccarli i suoi capelli scuri e appoggiare le mie labbra sulle sue.
Chissà se anche lui aveva questa sensazione.
Alle sette e mezzo, ci accorgemmo di che ora si era fatta, e abbiamo lasciato il bar. Mi accompagnò a casa, senza mai smettere di parlare. Adoravo sentirlo parlare.
«Ho passato una bellissima serata, grazie» dissi io.
«La migliore serata della mia vita.» rispose lui, mettendo la sua mano nella mia.
Tutto era sparito. Le case, i bambini che giocano: tutto. Eravamo solo noi due, con i sguardi incrociati. Si avvicinò a me, i suoi occhi verdi erano sempre più vicino ai miei. Non potevo crederci. Stava davvero succendendo questo? Ma non potevo farlo.
«Ci conosciamo da neanche un giorno.» dissi io, nel bel mezzo di un momento cosi bello.
«Giusto.» rispose lui. Mi capiva, si vedeva negli occhi, era d'accordo con me.
«Ci vediamo domani?» dissi io.
«Mi sembra ovvio.» rispose.
Gli sorrisi e aprì la porta di casa.
«Hai dei bellissimi occhi grigi, comunque.» disse Harry.
Il mio cuore era ufficialmente sciolto.
«Buonanotte.» risposi semplicemente io.

Quella notte, il protagonista dei miei sogni fu sempre, solo, Harry.
 

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Capitolo 3
*** chapter four. ***


Beh, che dire, questo capitolo non mi entusiasma poco perchè è corto e a me piace scrivere capitoli luuunghi, ma è comunque importante perche c'è Harry (ovviamente). AHAHAHA
BBBuona lettura, e receeensite:3



CAPITOLO 4.
 
 
Tornando a casa, con tutta la mia rabbia verso Harry e le sue bugie, notai che qualcuno mi seguiva.
Era proprio Harry. Ma cosa voleva? Ormai aveva rovinato tutto, non essendo sincero con me.
Entrai in casa velocemente, facendo finta di non averlo notato.
Qualche minuto dopo, sentì il campanello squillare. Non andai neanche a guardare chi era. Mi affaciai alla finestra e, vedendo Harry, con la sua faccia triste che assomigliava a quella di un cane abbandonato, non riuscì a urlargli contro.
«Cosa vuoi?» dissi.
«Voglio solo spiegare.» rispose, con la sua bellissima faccia, triste.
«Non ti faccio entrare.» risposi, cercando in tutti i modi di non far notare la mia pena per lui.
«Ma.. Ti prego.» disse.
Era irresistibile.
«Non ti faccio entrare.» ripetei.
«Allora salgo da solo.» rispose, convinto.
E in un attimo lo vidi pronto a scavalcare il muro, prendere le scale di sicurezza sul retro, e entrare nella finestra della cucina.
«Ma sei normale?» gli chiesi.
«Devo parlarti, davvero.»
Se continuava a fare gli occhi da cagnolino, non resistevo.
«Oh, ok.» si, mi sono dovuta arrendere.
«L'unico motivo perchè non ti ho raccontato del gruppo, e perchè non volevo che reagissi male.» incominciò Harry. «Volevo dirtelo in un momento appropriato, e non volevo che lo sapessi da altri, specialmente da Zayn.»
«Cos'hai contro di lui? E' simpatico.» risposi io, per cambiare argomento.
«Sissì, certo. Molto simpatico. Ma non è questo il punto.» riprese. «Avrei voluto raccontartelo stamattina, a colazione, ma ho avuto un impegno, e ci ha pensato il caro Zayn a raccontarti tutto.»
Non sapevo cosa dire, quindi mi girai dall'altra parte della stanza.
Harry si avvicinò a me, sempre più vicino.
«Scusa.» mi sussurò all'orecchio.
E mi baciò. Un bacio che durò secoli, secondo me. Un bacio indescrivibile.
«Mi perdoni?» lo disse con un volume di voce talmente basso, che ho dovuto leggere il labbiale, per capire cosa aveva detto.
Non sapevo cosa rispondere, quindi decisi di farglielo semplicemente capire. Lo baciai io, questa volta.
Lui mise la sua mano destra sulla mia schiena, e l'altra mano sulla testa, in modo da non lasciarmi andar via.
«Non dovremmo farlo.»
dissi io.
«Ma lo vogliamo.» controbattè lui. In quel momento lui mi fece stendere lentamente sul letto, mettendosi sopra di me. Iniziò a togliermi la maglietta, e io gli tolsi la sua. Quella fu decisamente la notte più bella della mia vita. 



Ed eccomi qua, voglio ringraziare prima di tutto allyouneedisLOL perchè è dolce e perche si u.u
e passate nella sua ff perche, insomma, è muuucho bella. <3

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Capitolo 4
*** chapter three. ***


CAPITOLO 3.
 
 
 
Il giorno seguente, una telefonata mi svegliò. Assurdo, ma era proprio Harry. Forse si stava innamorando di me come io mi stavo innamorando di lui.
Mi disse di guardare fuori dalla finestra, e quando lo feci, vidi proprio lui: Harry. Aveva qualcosa dietro la schiena.
«Tu sei completamente pazzo.» gli dissi io, ironica.
Lui rise semplicemente. Adoravo la sua risata.
«Cos'hai dietro la schiena?» gli chiesi.
«Scendi, e lo vedrai.» mi rispose lui.
Mi vestì velocemente, senza neanche preoccuparmi di cosa mi mettevo, e scesi giù. Ero troppo curiosa.
Quando uscì fuori, lui corse da me e mi abbracciò.
«Come hai dormito?» chiese, con quella sua voce bellissima.
«Bene, bene. Ma non cambiare argomento. Cos'hai dietro la schiena?» chiesi io, ironicamente.
Lui rise, e poi, da dietro la schiena, portò fuori un mazzo di rose bellissimo.
«Oh mio dio.» non sapevo che dire.
«Non rimanere sconvolta.» disse Harry, ridendo. «Oggi, quando stavo venendo qui, ho incontrato un povero fioraio che voleva vendermi delle rose, e non sono proprio riuscito a dirgli di no. Mi faceva pena.» continuò lui, scherzando.
«Oh, molto simpatico.» dissi io, ironicamente. «Grazie.» e gli diedi un bacio sulla guancia.
Per un'attimo Harry non disse niente. Semplicemente mi guardò, sorridendo. Poi, dopo qualche lungo secondo, si decise a parlare.
«Hai gia fatto colazione?» chiese.
«Secondo te? Sono corsa qua a vederti.» risposi io, ridendo.
«Oh, allora vieni a fare colazione con me.» rispose lui, mostrando un bellissimo sorriso.
Mi portò da Starbucks, ovviamente.
Ordinò lui per me: una torta al cioccolato con un cappuccino.
«Come diavolo fai a sapere quello che prendo a colazione?» chiesi io, sorridendo.
«Beh, la verità è che ho fatto qualche indagine su di te.» risposte lui, scherzando.
Quella era decisamente la colazione migliore della mia vita.
Mentre parlavamo, i nostri visi si incontravano sempre di più. Nel momento in cui Harry mi stava raccontando un episodio divertente che gli è successo, e i nostri visi erano a distanza di un dito, squillò il suo telefono.
«Ma chi ti chiama a quest'ora?» chiesi io, innervosita.
Lui rise. Si accorse del mio nervosismo, e mi baciò sulla guancia.
«Scusami, una cosa di famiglia. Devo andare. Ci sentiamo dopo.» disse. Sembrava davvero dispiacciuto.
«Oh, okay. A dopo.» lo salutai.
Ora mi trovavo da sola, seduta in un bellissimo tavolo al centro del Starbucks, a guardare Harry che cammina. Patetico. Non volevo restare lì, quindi andai a pagare il conto con i soldi che aveva lasciato Harry.
Uscendo nella Oxford Street, sentì una voce.
«Che ci fa una ragazza bella come te, sola e con un pacco di rose?» chiese quella voce misteriosa.
«Ma chi sei tu, per chiedermi certe cose?» risposi io.
Mi girai, e vidi da chi veniva quella voce.
Un ragazzo, e che ragazzo. Perfetto. Occhi scusi, capelli scuri, tutto scuro.
«Scusami, mi stavo solo interessando.» disse lui, con un sorriso enorme.
«Ci conosciamo?» gli chiesi. Tanto, ormai ero sola, nella via principale di Londra. Cosa poteva accadere se parlavo con un ragazzo?
«Piacere, Zayn.» il ragazzo mi diede la mano, e io gliela strinsi.
«Ciao, Alex.» dissi.
«Allora, hai intenzione di dirmi che ci fai sola, con un mazzo di rose gigantesco?» chiese lui, sorridendo.
Aveva un sorriso davvero bello.
«Me le ha date un ragazzo, che è dovuto andar via. Contento, ora che te l'ho detto?» risposi.
«Ti ha lasciata? Che razza di ragazzo lascia una ragazza come te, con dei fiori cosi?» disse lui. Non capivo se scherzava o era serio.
«Non mi ha lasciata. E poi, cosa c'è che non va nei fiori?» dissi, irritata.
«Non ti ha lasciata? Okay.» sembrava divertito. «Io, i fiori, te li avrei comprati più grandi.» continuò lui, con un tono di superiorità.
«Se i fiori fossero più grandi, non sarei riuscita a portarli. Probabile che me li abbia regalati di queste dimensioni proprio per questo motivo.» risposi io, ancora più irritata.
«Probabile.» rispose, sorridendo.
Sorrisi anche io. Era irresistibile non ricambiare il sorriso a un ragazzo così bello.
«Allora, che ne dici se ti accompagno alla ricerca del ragazzo misterioso che ti ha regalato queste rose troppo piccole?» chiese lui, avvicinandosi a me.
«Perchè dovrei cercarlo?» chiesi io.
«Perchè lo voglio vedere, ovvio.» risposte semplicemente lui.
«Sei giusto un pò presuntuoso, lo sai?» dissi io.
«Ovvio, mi sta bene questo carattere.» rispose lui, con il suo solito sorrisetto.
«Se lo dici tu.» dissi, e continua a camminare verso Boulevart Street.
«Allora, raccontami un pò di te.» disse lui, seguendomi.
«Dammi una ragione per cui dovrei farlo.» dissi.
«Beh, io ti piaccio, e non puoi resistermi.» risposte lui.
«Molto spiritoso. Tu non mi piaci, sono occupata.»
«Con il ragazzo delle rose piccole che ti ha lasciato sola?» chiese lui, innervosendomi ancora di più.
«Santo cielo, ma che cos'hai contro queste rose?» dissi io, alzando il volume della voce. «E comunque, non mi ha lasciata, chiaro?»
«Certo, certo. L'importante è crederci.» disse lui. «Allora, parlami di lui. Come si chiama?»
«Harry Styles.» risposi io, semplicemente. Non volevo innervosirmi ancora di più.
«Scherzi?» mi chiese, prendendomi per mano e fermandomi.
«Perchè? Non dirmi che lo conosci.» dissi io.
«Ma certo che lo conosco! Dobbiamo partecipare insieme a xfactor, come gruppo, insieme ad altri tre ragazzi.» rispose lui, come se fosse una cosa normale il fatto che lui e Harry andranno ad xfactor.
«MI PRENDI IN GIRO?» okay, alzai decisamente troppo il volume della voce. Le persone che ci stavano intorno si girarono a guardarci come dei pazzi.
«Wow, questo si che è interessante. E io che mi stavo annoiando.» rispose lui, tranquillamente.
«Adesso devi raccontarmi tutto di questo gruppo.» dissi io. Ero troppo curiosa. Com'era possibile che in due giorni avevo incontrato due futuri concorrenti di xfactor? Era tutto troppo assurdo.
«Oh, allora missà proprio che dovremmo passare un pomeriggio insieme, allora.» disse Zayn, con un'espressione felice come quella di un bambino.
«Oh, va bene. Tu raccontami.» tagliai corto, e incomincia a camminare con lui.
In poche ore mi raccontò tutto. Pare che lui, Harry, e altri tre ragazzi, di nome Louis, Niall e Liam, hanno fatto, singolarmente, le audizioni per xfactor un mese fa, e sono stati presi, però come gruppo. Sono andati in Spagna, a casa del giudice, e sono stati presi. Tra qualche settimana inizà xfactor, e loro ci saranno.
«Non ci posso credere.» continuavo a dire io.
«E io non posso credere che Harry non tel'abbia detto. Pensavo che, dopo i fiori che ti ha dato, ti ha gia raccontato tutta la storia.» continuava a dire lui, ridendo.
«Sicuramente voleva aspettare il momento giusto.» risposi io. Non volevo pensare al vero motivo. Perchè non mel'aveva raccontato? Abbiamo passato insieme gia qualche giorno, e lui, tra tutte le storielle che mi ha raccontato, non ha pensato di parlarmi di questo interessante gruppo. Perchè?
«Perchè non lo chiamiamo? Così si può unire a noi.» disse Zayn.
«A me sembra che lo vuoi chiamare solo per farlo ingelosire.» risposi io.
«Probabile, ma chiamiamolo comunque.» disse lui, ridendo.
Non avevo niente contro quella telefonata. Se si univa a me e Zayn, avrebbe notato che ho passato un'intera giornata con un suo compagno di gruppo, che, a differenza sua, è stato sincero sin dall'inizio.
«Ha detto che è qua vicino. Doveva incontrare una ragazza, però, quindi resterà poco. Immagino stava parlando di te.» disse lui, un pò nervoso, senza ridere.
«Come mai non fai quel tuo solito sorrisetto felice?» chiesi.
«Beh, proprio non capisco perchè Harry si deve trovare tutte le ragazze simpatiche e interessanti.» disse lui, senza fare troppi giri di parole.
«Bella domanda.» risposi. Non sapevo che dire.
Dopo qualche minuto arrivò Harry, con la sua bellissima camminata, e i capelli ricci che si muovevano a rallenty. Sembrava un principe.
«Ti piace proprio tanto, eh?» chiese Zayn, senza ridere, notando il modo in cui guardavo Harry arrivare.
«Non lo so.» risposi, senza togliere lo sguardo da Harry.
La faccia di Harry sembrava sconvolta, nel vedere me e Zayn seduti nello stesso tavolo, così vicini l'un dall'altra.
«Ciao, Alex.» disse semplicemente.
Mi abbracciò, e mi baciò sulla guancia. Poi si sedette nel tavolo con noi, e iniziò a fulminare con lo sguardo Zayn.
«Non mi guardare in questo modo. Ti fa venire le rughe.» disse Zayn, ridendo.
«Non sto ridendo. Dimmi cosa ci fate voi due seduti insieme.» risposte, piatto, Harry.
«Tranquillo, non l'ho sfiorato neanche con un mignolo.» Disse Zayn.
Wow, che bugiardo. Per poco prima non mi baciava.
«Okay, spiegatemi.» disse Harry.
«beh, lui mi ha incontrato allo Starbucks, poco dopo che te ne sei andato.» inizia a raccontare. «Voleva conoscermi.»
«Il solito.» mi interruppe Harry. «Ci prova con tutti.»
«Beh, in ogni caso, quando ho capito che il ragazzo che l'aveva lasciata con un mazzo di rose così piccolo eri tu, ho smesso di provarci.» disse Zayn, in sua difesa.
«Il mazzo di rose è troppo piccolo?» disse Harry, arrabbiandosi.
«Oh, dio mio, lasciate stare il mazzo di rose.» m'intromisi io. «La ragione perchè ti abbiamo chiamato, è che tu non mi hai detto che fai parte di un gruppo, con cui dovrai partecipare a xfactor.» continuai io, nervosa.
«Le hai raccontato la storia?» chiese Harry a Zayn, ancora più arrabbiato. «Ma perche t'intrometti sempre?»
«Ehi, calma. Lei voleva sapere la verità, e io gliel'ho detta. Non ho fatto niente di cattivo.» risposte tranquillamente Zayn. Cercava di tranquilizzare Harry.
«Dovevi lasciarla raccontare a me.» continuò Harry.
«Oh, okay, scusa. Pace?» disse Zayn.
Quasi quasi, mi sembravano dei bambini che litigano per una caramella.
Si vedeva dalla sua espressione, che Harry non voleva litigare con Zayn. Forse erano molto amici, non lo so. Tutto d'un tratto ricomparve quella rabbia che avevo all'inizio.
«Okay, ora che avete chiarito, io me ne vado.» tagliai corto.
«Oh, no, posso chiarire, ti prego.» cercò di convincermi Harry.
«Ci vediamo in giro, cara.» disse Zayn, che non sembrava per niente preoccupato, a differenza di Harry.
E iniziai a prendere la strada di casa. 


Se commentaste mi fareste mooolto piacere :)

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Capitolo 5
*** chapter five. ***


CAPITOLO  5.
 
 


Il giorno seguente mi svegliai, ma non perchè i raggi del sole fossero entrati nella camera, ma perchè Harry mi accarezzava leggermente i capelli e il viso.
«Buongiorno, bellezza.» disse dolcemente Harry.
Io spostai il mio viso dal suo petto, e lo baciai. «Sì, è proprio un buon giorno.»
Lui sorrise semplicemente. Mi accarezzava dalla testa alla schiena.
«Volevo farti la colazione, ma avevo paura di svegliarti.» disse lui.
«Possiamo sempre andare allo Starbucks.» suggerì io.
«Ottima idea, amore.»
«Ma.. quindi ora siamo.. tipo, fidanzati?» chiesi io. Non volevo rovinare quel bellissimo momento, ma volevo sapere tutto subito. Ero fatta così.
«Solo se tu lo vuoi.» rispose dolcemente Harry, baciandomi la fronte.
«Lo voglio più di ogni altra cosa.» risposi, e spostai la testa per poterlo baciare. Poi, mi mossi leggermente per scendere dal letto, ma lui mi teneva bene, in modo che non potessi non stare attaccata a lui. «Harry, devo andare a farmi la doccia, non posso restare attaccata a te per sempre.» dissi io, baciandoli il petto.
«Doccia? Andiamo.» rispose lui, ridendo. Mi prese in braccio e mi portò in bagno.
 
«Voglio presentarti un'amico.» disse d'inprovviso Harry, mentre si vestiva.
«Uno degli altri quattro del gruppo di cui mi ha parlato Zayn?» risposi io, sistemandomi i capelli allo specchio.
«Sì, ma lui è più importante. Non è solo un compagno di gruppo.» rispose serio.
«Allora va bene, non vedo l'ora.»
«Okay. Vestiti, lo incontriamo adesso.» disse Harry, come se niente fosse.
Oggi, dopo la lunga doccia fatta con Harry, avevo dei capelli che facevano paura anche ai topi, e lui voleva farmi incontrare con il suo amico più importante?
«Stai scherzando, vero? Non sono pronta.» dissi io, iniziando ad impazzire perchè non riuscivo a sistemare quei dannati capelli.
«Ma non devi fare niente, sei già bellissima.» disse lui, abbracciandomi da dietro.
«Dici così solo perchè in verità sei cieco e non puoi vedere quanto è disastrosa la situazione dei miei capelli, oggi.»
«A me sembrano perfetti come sempre.» rispose lui, baciandomi il collo.
«Oh, e va bene, andiamo.» mi arresi. Non aveva alcun senso litigare con lui, tanto avrebbe vinto.
Lui mi prese la giacca e uscimmo dall'appartamento.
Andando allo Starbucks, feci l'interrogatorio a Harry su come fosse quell'amico.
«Descrivimelo, dimmi tutto, anche il codice fiscale.» dissi io, scherzando.
«Allora.. alto più o meno quanto me, capelli castani, occhi azzurri, divertente. Poi il codice fiscale non lo so, ma posso dirti che si chiama Louis, e che andrete sicuramente d'accordo.» rispose.
«Andremo d'accordo? Mmh, se lo dici tu.» risposi. Sincermante, avevo un pò paura di non piacere a quel Louis.
«Tranquilla. L'importante è che piaci a me, no?» disse Harry, dandomi un veloce bacio a stampo.
Ci sedemmo nell'unico tavolo disponibile, e iniziammo ad aspettare Louis.
Mentre Harry ordinava due cappuccini al cameriere, io notai subito un ragazzo che mi sembrava di conoscere. Lui mi aveva visto, e si stava avvicinando. Io mi alzai dal tavolo per raggiungerlo.
«Oh mio dio, Louis? Louis Tomlinson?» dissi io.
«Ma stiamo scherzando? Tu sei Alex? La mia vecchia Alex?» rispose lui.
«Cazzo, sì, sono proprio io.» non potevo crederci. A Londra, in una città così grande, avevo incontrato uno dei miei più cari amici per caso.
Louis si mise subito a ridere, e mi prese in braccio per potermi abbracciare meglio. Io ero più bassa di lui. «Ma è normale che ci incontriamo per caso in una città grande come Londra?!»
«No, ma è il destino, ovvio.» risposi.
«Sei ancora fissata con il destino? Wow, sei sempre la solita Alex.» disse lui, lasciandomi dal suo abraccio.
Solo in quel momento mi ricordai di aver lasciato Harry nel tavolo senza avvisarlo. Mi girai verso lui, e vidi che aveva un'espressione indecifrabile sul volto. Sembrava sorpresa e gelosia messi insieme.
«Oh, sì, scusami Harry.» dissi io. «Lui è Louis, Louis lui è Harry.»
«Ma io so benissimo chi è.» disse Louis, con la sua solita risata che mi faceva impazzire.
«Cosa? Spiegatemi.» tagliai corto io.
«No, tu dovresti spiegarmi. Voi vi conoscete?» disse Harry.
«Ma certo, ci vedevamo ogni estate da quando ero piccolo.» ripose Louis al posto mio.
«Sì, io andavo nello stesso campo estivo di Louis. Ci siamo conosciuti lì, ma anche quando tornavo in Italia, ci sentivammo.» continuai io. «E voi come fate a conoscervi?»
«Lui è l'amico ce ti dovevo presentare.» rispose Harry.
«Oh, allora ti sei risparmiato le presentazioni.» disse Louis. Era fantastico il modo in cui prendeva tutto alla leggera. «E voi come fate a conoscervi, eh?» continuò lui.
«Lei è la mia ragazza.» disse Harry, alzandosi dal tavolino e mettendo un braccio sulla mia spalla.
«Mi prendete in giro, vero?» disse Louis, ridendo.
«Oh, no, caro Louis. Questa volta ho trovato il ragazzo perfetto, e non come gli altri.» dissi io, baciando Harry.
«Fantastico.» riuscì solo a dire Louis.
Si sedette anche lui al nostro tavolino, e io e Louis passammo tutta la mattina a raccontare a Harry delle storie divertenti sul campo estivo.
«Quindi, lui era nella stanza sopra la tua, e tu riuscivi a scavalcare il muro per andare nella sua camera di nascosto?» disse Harry sorpreso.
«Oh, si, sono un genio. E la cosa divertente è che quasi tutte le volte che andavo di nascosto, la trovavo in pigiama o in accapatoio, ma mai vestita normalmente.» rispose Louis.
Notai subito l'espressione sciocciata e gelosa di Harry, ma non mi preoccupai più di tanto. Io e Louis eravamo solo amici.
«Beh, ma anche tu, quando venivi da me, non eri vestito meglio. Ti trovavo sempre in boxer.» dissi io.
«Ma ho smesso d farlo quando, andando in camera tua, mi ha visto un gruppo di ragazzi.» aggiunse Louis, ridendo come un idiota.
«Siete strani, voi.» disse Harry, ridendo anche lui.
«Certo, siamo Alex&Louis.» risposi io.
«Te lo ricordi ancora?» chiese Louis, sorpreso.
«Ma certo. Noi saremmo sempre la coppia più forte.» risposi io, abbracciandolo.
Cercavo di non fare più caso alle espressioni gelose e infastidite di Harry. Gli avrei spiegato tutto dopo la colazione. 

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Voglio ringraziare tutte le persone che leggono questa ff e quelle che recensiscono, grazie daaaavvero.
Fatemi sapere che ne pensate, eh :3

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Capitolo 6
*** chapter six. ***


CAPITOLO 6.
 
 
Restammo a parlare lì per ore, e senza neanche accorgercene, era arrivata l'ora di pranzo. Abbiamo cercato di convincere Louis in tutti i modi a restare con noi, o almeno io ho cercato di convincerlo. Harry non sembrava affatto interessato ad ascoltare i miei vecchi ricordi con Louis.
«Sei proprio sicuro?» chiesi io, per l'ennesima volta.
«Scusami, amore bello, ma davvero non posso.» disse Louis. La faccia di Harry si trasformò subito in un'espressione infastidita e gelosa. Sembrava pronto a picchiare Louis. Io la notai subito, e pareva che anche Louis l'avesse vista.
«Non mi guardare così, Harry. Non te la rubo, tranquillo.» cercò di difendersi Louis.
Harry accennò un sorriso.
«Oh, beh, allora vai. Ma me lo ricorderò per tutta la vita, che hai rifiutato di restare a pranzo con me.» dissi io, cercando di alleviare la tensione che c'era tra Harry e Louis.
Io salutai Louis con un grande abbraccio, e Harry lo salutò con la mano, e se ne andò. Restammo solo io e Harry.
«Allora, si può sapere che hai?» dissi.
«Fammi pensare.. Il mio migiore amico è il migliore amico della mia ragazza.»
«E questo non dovrebbe essere un bene?» dissi io, tenendogli la mano.
«Sì, ma mi rende incredibilmente geloso. E poi ti chiama 'amore mio'!» rispose, stringendomi la mano.
«Ma è diverso. Tu lo sai che sei l'unico amore per me, e questo basta.» tagliai corto io.
Ci alzammo dalle sedie dello Starbucks, che ormai avevano la forma del nosto sedere, per quante ore eravamo rimasti lì a parlare.
«Dove vuoi andare, mio unico amore?» dissi io, abbracciandolo.
«Così mi rendi un ragazzo pieno di sentimenti dolci, lo sai?» rispose lui, mettendo le sue mani sui miei fianchi e avvicinandosi a me.
«Oh, allora mi ritengo fortunata.» dissi, ma non feci neanche in tempo a finire la frase che Harry incominciò a baciarmi dolcemente. Sembrava che quel bacio durasse secoli, ma per mia sfortuna, lui si staccò leggermente.
«Voglio rimanere così per sempre.» disse lui, e mi baciò di nuovo, ma questa volta fui io quella a staccarsi.
«Dobbiamo pranzare, se non vuoi che muoia di fame tra le tue braccia.» dissi io, dolcemente.
Lui mi abbracciò ai fianchi e iniziammo la ricerca a un ristorante decente.
«Mangiamo solo noi due?» chiesi io.
«Come vuoi tu, amore.»
«Perchè non chiamiamo i tuoi amici? Non li ho ancora incontrati.» proposi.
Volevo vedere com'erano gli altri. Conoscevo già Louis e Zayn, ed entrambi sono bellissimi. Forse anche gli altri lo erano.
«Credo che per pranzo siano occupati, ma possiamo uscire 'sta sera, che ne dici?» rispose Harry, allontanandomi dalle mie fantasie su come sarebbero stati gli altri.
«Perfetto.» dissi io, e finalmente trovammo un ristorante.
Anche mentre pranzavo, insieme al ragazzo più bello della terra, non potevo non pensare a come sarebbero stati gli amici di Harry. Quella sera li avrei incontrati. 

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Questo capitolo è una cosa minuscola, me ne sono resa conto, ma è un passo importante della storia:)
Fatemi sapere che ne pensate.

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Capitolo 7
*** chapter seven. ***


CAPITOLO 7.
 


 
Erano le sette di sera, e io ero già pronta, anche se l'appuntamento era tra almeno un'ora.
Non potevo più aspettare: volevo incontrare tutti gli amici di Harry e Louis.
Mangiai qualcosa, guardai un pò di tv e mi struccai per poi ritruccarmi - lo so, non aveva senso, ma volevo far passare il tempo in qualche modo -.
Comunque, non potevo più aspettare, e andai fuori. Non avevo una meta, stavo semplicemente andando dove mi portava il vento.
Mi trovavo in una via poco lontana dal mio appartamento, e sentì dei rumori. Non riuscivo a capire bene di cosa si trattasse, ma dopo qualche secondo riuscì a riconoscere la voce di un ragazzo che urlava.
«Ma dove cazzo è la mia cravatta?» disse quella voce.
«Porca banana, non urlare, ci sentiranno i vicini!» rispose un'altra voce.
Non riuscivo poprio a capire da dove venissero queste voci. Per strada non c'era nessuno, quindi pensai di guardare sopra di me, ma c'era solo una finestrella da dove usciva un pò di luce.
«Basta, c'è troppo casino in questa casa, io esco fuori.» urlò qualcuno. Sentì una porta sbattere, era dietro di me. Mi girai di scatto, e vidi un ragazzo biondo.
«Oh, dio. Scusa, ti ho spaventata?» chiese il ragazzo, preoccupandosi.
«Ma no, mi stavo solo chiedendo da dove venisse questo casino.» dissi, avvicinandomi al ragazzo per poterlo vedere bene in faccia.
Era biondo, un biondo tinto, occhi chiari, tutto chiaro.
«Si sente anche in strada? Questo è proprio umiliante.» rispose lui, ridendo. Aveva un accento strano, ma davvero bello.
«Abbastanza. Viene da casa tua?» chiesi.
«Oh, si, è questa quà.» disse indicandomi la casa da cui era uscito poco fà. «Viviamo in cinque, quindi spesso si sente questo casino anche in strada.»
«In cinque?! Siete tipo quelle coppie di gay che vivono tutti insieme?» chiesi io, ironicamente.
«Certo, tutti gay, come no.» rispose lui, ridendo come un pazzo. «Siamo un gruppo, e per non litigare, viviamo insieme.» continuò.
«Un gruppo? Ma in questa città tutti i ragazzi che incontro fanno parte di un gruppo?» dissi.
Il ragazzo rise di nuovo con quella sua risata così contaggiosa.
«Oh, sei proprio divertente. Comunque piacere, Niall.» si presentò il ragazzo, dandomi la mano.
«Io sono Alex.» e gliela strinsi.
«Alex? Ma in questa città tutte le ragazze si chiamano così?» disse lui, scherzando.
«Conosci un'altra Alex?» risi.
«Non direttamente, ma tra qualche minuto sì. La devo inconrare questa sera con dei miei amici.» disse Niall.
Io rimasi scioccata. Cioè, a meno che non fossi una gigantesca coincidenza, io avevo incontrato un ragazzo bello, di un gruppo, che deve incontrare una Alex proprio questo giorno. Era normale?
«Aspetta, per caso la tua Alex è fidanzata con un Harry?» chiesi.
«Oh - mio - dio.» avete presente quando gli attori dei film americani dicono 'oh my god' urlando? Ecco, Niall l'aveva detto proprio così. «Tu sei la Alex di Harry?» continuò lui.
«Sì, sono io!» risposi, alzando troppo il volume della voce.
«Oh, ma allora vieni su, così ti vede Harry.» disse subito Niall.
Mi portò nel loro appartamento. La porta dell'entrata era rossa. Molto originale, considerando che le porte degli altri appartamenti erano grigie.
Niall aprì la porta e urlò «Guardate chi ho trovato!»
Subito uscirono delle facce di ragazzi da tutte le parti dell'appartamento. Riconobbi subito Zayn, che un momento prima si stava strozzando con la cravatta. C'era un'altro ragazzo biondo, con i capelli alla Justin Bieber, ma non l'avevo mai incontrato prima.
Non ero neanche entrata in casa che qualcuno mi saltò addosso, facendomi quasi cadere per terra.
«Oh dio, tu sei pazzo, è ufficiale.» urlai io.
«Mi sei mancata.» urlò più forte Louis.
«Ehi, non urlare, sono appiccicata a te.» urlai più forte io, ridendo.
Louis mi lasciò dal suo caloroso abbraccio, e subito dopo vidi Harry davanti a me. Era vestito in un modo bellissimo. Sembrava quasi un modello.
«Dire che sei bellissima è poco.» mi disse Harry all'orecchio, abbracciandomi e poi baciandomi.
«Ma mai quanto te.» risposi. Lui mi abbracciò ancora più forte.
«Come hai fatto a incontrarla?» chiese Harry a Niall, staccandosi dall'abbraccio.
«Era quà sotto, e ha sentito tutto il casino che abbiamo fatto prima, quando ci vestivamo.» rispose Niall.
Prima che potessi dire qualcosa, Zayn si avvicinò a me, superando Harry e Louis, e mi abbracciò come chi non vedesse l'ora di vedermi.
«Oh, ciao Zayn.» dissi semplicemente io, abbracciandolo.
«Ciao, cara.» rispose lui, con la sua voce sensuale.
Lasciai l'abbraccio, e solo allora mi accorsi che era a petto nudo, solo con i jeans e la cravatta. Dio, quanto era sexy.
«Cosa guardi?» disse Zayn, cercando di non farsi sentire dagli altri, compreso Harry, che avevano continuato a vestirsi.
«Guardo te, e penso che dovresti fare il modello.» risposi io, ridendo.
Zayn sorrise e mi fece entrare nell'appartamento. Era grande, ma forse non abbastanza per cinque ragazzi. La cucina e il salone sembravano ordinati, ma potevo immaginare benissimo che ordine avessero le loro stanze.
«Tu aspetta quà, tra poco finiranno tutti di vestirsi.» disse Zayn, facendomi sedere sulla poltrona.
«E tu hai intenzione di uscire senza maglietta?» chiesi io.
«Lo so che lo speri con tutto il cuore, ma per tua sfortuna oggi mi metterò una maglietta.» rispose Zayn, con il suo solito sorrisetto furbo.
Lo sapevo: erano tutti fantastici, anche se uno di loro non si era ancora presentato, ma ci sarebbe stato tempo durante la sera, per le presentazioni. 

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Grazie a tutte quelle personcine che leggono la mia ff, mi fate davvero felice :3 se questo capitolo riceve molte recensioni la prossima volta metto due capitoli invece di uno :)

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Capitolo 8
*** chapter eight. ***


CAPITOLO 8.
 
 


«Va bene, sono pronto!» arrivò urlando Liam.
«Ti abbiamo aspettato per dieci minuti, seduti quì in questo minuscolo divano. Te ne rendi conto, vero?» urlò Louis scocciato, ma aveva comunque un'espressione divertita, come sempre, infondo.
«Eh, ci vuole tempo per scegliere i vestiti.» si giustificò Liam. Spostò lo sguardo su Harry, e, notando che teneva la mia mano, si ricordò che c'ero anche io.
«Oh, ma non ci siamo ancora presentati. Piacere, io sono Liam..» disse lui, ma non potè neanche finire che subito Niall si intromise.
«Cazzo, lo sa benissimo chi sei. Secondo te in questi dieci minuti non le abbiamo raccontato tutto qullo che sappiamo su di te?!» disse ridendo. La voce di Niall era così figa, mi faceva sorridere ogni volta che la sentivo.
«Le avete detto tutto? Tutto tutto?»
«Tranquillo, sa tutto quello che deve sapere.» disse Harry, alzandosi e facendo alzare anche me, dato che ero seduta su di lui. «Ora possiamo uscire?»
Uscimmo fuori dall'appartamento, e subito Louis consigliò un ristorante dove potevamo andare.
«Ma non è quello dove siamo andati il giorno che tu hai vomitato la tua pizza ai frutti di mare?» chiesi io, sorpresa del fatto che se lo ricordasse ancora, dal momento che erano passati più di otto anni da quella volta.
«Oh, yeah. Non me lo dimenticherò mai.» rispose.
Iniziammo la strada verso il ristorante. Harry mi abbracciava, mettendo la mano nella tasca posteriore dei miei jeans, e lo stesso facevo io con lui. Era bellissimo, stare lì con Harry, abbracciati in questo modo.
«Ora che Harry si è trovato una ragazza, non siamo più un gruppo di single.» ne uscì Niall con questa frase.
«Allora dobbiamo darci da fare per batterlo.» disse Louis. Ovvio, non potevo aspettarmi una risposta più seria, da lui.
Stavano tutti parlando allegramente, e di tanto in tanto Harry mi diceva cose dolci all'orecchio, avvicinandomi ancora di più a lui.
Solo in quel momento mi accorsi che qualcuno non stava parlando con noi. Zayn era stato per tutto il tempo della passeggiata in silenzio, guardando me. Ma cosa aveva quel ragazzo?
«Credo che Zayn ti stia fissando.» disse Harry. Ovviamente se n'era accorto anche lui.
Io non sapevo cosa rispondere, quindi sorrisi e basta.
«Forse dovrei picchiarlo.» continuò Harry.
«Stai scherzando? Non farlo assolutamente.» risposi.
«Ma ti guarda in un modo..»
«Mi guarda nello stesso modo con il quale mi guardi tu.» lo interrompi io, cercando di calmarlo.
«Sì, ma io posso farlo. Lui no.» disse. Era arrabbiato, si vedeva.
«Fai finta di niente, tranquillo, io non sono abbracciata a lui ora, ma con te.» dissi, fermandolo e dandogli un bacio leggero sulle labbra.
Harry ricambiò il bacio, attirandomi ancora di più a lui. Ormai non c'era più nessuno spazio tra i nostri corpi.
«Ehy, piccioncini innamorati, volete entrare nel ristorante o restare quà fuori a baciarvi per tutta la notte?» disse Louis, ridendo.
Harry non voleva staccarsi dalle mie labbra, ma per sua sfortuna lo feci io.
«Ora entriamo.» risposi, sorridendo all'espressione divertita di Louis.
Niall, Zayn, Liam e Louis entrarono nel ristorante. Feci per entrare anche io, ma mi accorsi di non potermi muovere.
«Vuoi rimanere quà fuori per tutta la notte, Harry?»
«Si, lo vorrei davvero tanto.» rispose lui, dandomi un ultimo bacio, per poi incrociare le dita della sua mano alla mia, ed entrare nel ristorante.
Non era molto affollato, c'era una bella musica di sottofondo, e il cibo era ottimo. Proprio come me lo ricordavo.
Louis aveva ordinato la pizza ai frutti di mare, convinto di avere lo stomaco più forte, ora, e invece si sentì di nuovo male.
«Sei proprio assurdo, caro.» dissi, togliendogli quella pizza da sotto il naso.
«Lo so, non serve ricordarmelo ogni dieci minuti.» rispose Louis, ridendo, nonostante stesse per vomitare.
«Oh, dai, mangia dal mio piatto. Forse ti sentirai meglio.» dissi.
«Ottima idea, grazie.» e si sedette vicino a me per mangiare insieme a me.
A Harry non dava fastidio tutto questo, ormai aveva capito che tra me e Louis non poteva esserci niente. Ma era molto più scocciato per il fatto che Zayn continuasse a fissarmi.
«Hai qualcosa che non va, oggi?» disse tutto d'un tratto Harry.
«No, amico, sto bene. E' che non ho molta fame.» rispose Zayn, cercando di essere tranquillo.
La 'discussione' non andò avanti perchè a Niall venne un'idea geniale.
«Perchè non andiamo a una festa?» propose. «Un'amico di un'amico l'ha organizzata qualche giorno fa, ed è oggi.»
«Io ci sto.» dissi subito. Non avevo più tanta voglia di stare in quel ristorante; era troppo calmo.
«Allora anche noi.» disse Liam, e uscimmo dal ristorante. 
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beh, ditemi che ve ne pare, le vostre critiche mi fanno SEMPRE piacere :3

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Capitolo 9
*** chapter nine. ***


CAPITOLO 9.
 
 


Il luogo della festa non distava molto dalla casa dei ragazzi.
Appena entrata, riconobbi subito l'odore di alcol, e la musica da discoteca. Sembrava una di quelle feste dei bassifondi newyorkesi, ma mi piaceva.
«Sei sicura di volerci andare?» chiese Harry, preoccupato.
Io annuii.
«Tranquilizzati, amico. Ci dobbiamo divertire, no?» disse Louis, incominciando a ballare come un idiota.
«Ha ragione. E poi, ho gia visto due belle ragazze vicino al bar, ci vediamo dopo.» disse Niall, e in pochi secondi sparì dalla mia visuale per rincorrere qualche ragazza.
«Non voglio perderti.» mi disse Harry all'orecchio.
«Capisco, ma devi lasciarmi divertire un pò.» urlai io. La musica era troppo forte.
Andai verso la pista e iniziai a ballare come un idiota. Vidi Zayn che ballava andando al bar, vicino a Harry; Niall e Liam che ci provavano con due ragazze; Louis che ballava al centro della pista.
C'era troppo caldo, quindi andai nel bagno delle ragazze.
«Oh, hai proprio bisogno di cambiarti, cara.» disse una ragazza dietro di me.
Sembrava così gentile, ed era anche una di quelle ragazze perfette, quelle che sanno di essere belle, ma non lo danno troppo a vedere.
«Hai ragione.» dissi, guardandomi allo specchio. Volevo un vestito più corto, per ballare meglio.
«Quà ho quello che ti serve.» mi lanciò un vestito. Io me lo misi velocemente. Era fantastico: nero, aderente al punto giusto, e un nastro rosso proprio sotto il petto.
«Sei una vera meraviglia, lo sai?» disse quella ragazza. Non era molto ubriaca, si vedeva.
«Grazie mille, tesoro.» la abbracciai, e uscì dal bagno.
Subito notai gli sguardi dei ragazzi spostarsi su di me, ma non ci facevo caso. Non ero lì per rimorchiare, ma solo per divertirmi.
Andai al bar, dove incontrai Zayn e Harry che parlavano.
«Ehy, non vi state divertendo abbastanza.» dissi io, abbracciandoli, e mettendomi in mezzo tra di loro.
«Sei già ubbriaca?» chiese Zayn.
«Non ho bevuto ancora niente, ma ora inizio.» dissi io, passando tra di loro e prendendo il primo drink che mi capitava tra le mani.
Era così buondo che me ne presi un'altro, e lo bevvi tutto d'un sorso.
«Ma lo sai di cosa ti sei appena fatta?» chiese Harry, preoccupato.
«Harry, sei troppo stressato. Divertiti.» dissi io, abbracciandolo al collo, e portando lui e Zayn sulla pista da ballo.
Era fantastico ballare lì. C'era tanta gente, e troppo poco spazio. Dopo qualche minuto di balli movimentati con Harry, Zayn e qualche altro ragazzo che mi stava intorno, mi accorsi di non riuscire più a riconoscere le persone che mi circondevano. Avevo bevuto troppo, era chiaro, ma non stavo tanto male, quindi continuai a ballare come una pazza.
Qualcuno cercava di toccarmi, ma era fermato da Harry, o forse da Zayn. Non lo so, ero troppo drogata per rendermene conto.
«Mi stai facendo preoccupare, lo sai? Non c'è un ragazzo che non ti stia guardando.» mi disse Harry all'orecchio. Riconobbi la sua voce, era così dolce e premurosa. Non volevo farlo preoccupare così tanto.
«Allora vado fuori dalla pista, così non potrà guardarmi più nessuno.» risposi io, ridendo. Ma perchè stavo ridendo? L'effetto della droga è assurdo, che senso ha ridere per ogni frase?
Andai verso l'uscita, dove trovai Louis che beveva un drink blu, o almeno a me sembrava di quel colore.
«Ciao bellezza.» gli dissi avvicinandomi a lui per rubargli il drink dalle mani.
«Alex. Wow, sei davvero bella.» disse. Non era ubbriaco, si vedeva.
«Oh, grazie. Una ragazza in bagno si è trasformata in cerbiatto e mi ha portato questo vestito fighissimo.» risposi, bevendo il drink di Louis.
«Sei ubbriaca, per caso?»
«No, sono molto peggio.» risposi, continuando a bere il drink nonostante sentivo che stessi per vomitare.
Louis prese il mio braccio e se lo mise intorno al collo per tenermi.
Io cercai di muovermi nella direzione del bar, ma lui non mi lasciava muovere.
«Dove hai intenzione di andare?» chiese.
«Devo prendere un'altro di questo drink blu, è buonissimo.» risposi io, cercando di liberarmi dalla sua stretta.
«Primo: quel drink non è blu, e questo significa o che sei daltonica, o che sei ubbriaca persa. Secondo: io non ti lascio andare da nessuna parte da sola.»
«Oh, ma perchè tu, Harry e Zayn non mi fate andare da nessuna parte da sola?» chiesi io, scocciata. Cercai in tutti i modi di liberarmi dalla sua presa, ma era inutile ribellarsi.
«Vediamo, forse perchè da quando sei entrata in questo pub tutti i ragazzi non fanno altro che guardarti.» rispose, decisamente arrabbiato.
«Se lo dici tu. Guarda, lì c'è Niall che ti chiama.» dissi la prima cazzata che mi venne in mente, per farlo distrarre. Louis si girò dove gli avevo indicato, e subito io corsi verso il bar.
Ero indecisa su che drink prendere. 
«Perchè non prendi quello verde? E' il migliore.» disse un ragazzo affianco a me. Non riuscii neanche a vedere la sua faccia, per colpa delle luci da discoteca.
«Mi devo fidare?» dissi, e prima di sentire la sua risposta, bevvi il drink verde.
Quello era davvero forte, riuscivo a capirlo anche da ubbriaca.
«Alex!» qualcuno stava urlando il mio nome, ma anche se mi giravo da qualche parte non riuscivo a vedere niente.
Mi accorsi che il ragazzo che mi aveva consigliato la bevanda verde, mi stava toccando le gambe sotto il vestito, ma non riuscivo a fare niente per fermarlo.
«Sto per romperti la faccia, coglione.» disse qualcuno alle mie spalle.
Il ragazzo del drink verde tolse subito le mani dalle mie gambe, e scappo.
Il mio 'salvatore' mi prese in braccio e mi portò da qualche parte.
«Chi diavolo sei?» riuscì a dire, e poi svenii subito. 
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beeeeh, spero che vi piaccia perche a me questo capitolo, non so perche, piace un pò di più ahahaha :3 se recensite vi do una bella carota baciata da Louis (?) u.u

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Capitolo 10
*** chapter ten. ***


CAPITOLO 10.
 
 

 
Non riuscivo ad aprire gli occhi, ma potevo sentire quello che succedeva.
Il mio misterioso 'salvatore' mi stava portando in braccio chissà dove.
«Hai intenzione di dirmi chi sei o no?» cercai di ribbellarmi io.
«Anche se te lo dicessi, tra cinque minuti te lo sarai già dimenticata. Sei troppo ubbriaca.» rispose lui. La sua voce era bellissima, ero sicura di averla già sentita più di una volta, ma non riuscivo a collegare quella splendida voce a un volto.
«Almeno dimmi dove mi stai portando.»
«In un posto in cui nessuno cercherà di metterti le mani addosso.» La sua voce era decisamente troppo attraente.
«Okay. E comunque non ho bevuto molto. Saranno stati tre drink e basta.» cercai di giustificarmi.
«Tre drink molto potenti.» disse lui.
Sentivo che stava facendo delle scale, aprì la porta e mi mise in un letto. Io mi ci rotolai dentro; era molto grande.
«Mi scoppia la testa.» dissi, portandomi le mani ai capelli.
«Tranquilla, passerà.» disse il ragazzo, accarezzandomi i capelli.
«Ho capito chi sei, caro Zayn.» dissi tutto d'un tratto io.
«Come hai fatto?» era sorpreso, forse voleva tenere nascosta la sua identità da supereroe.
«Dopo un pò ho riconosciuto la tua voce, è così attraente.» dissi io, mettendo la testa sulle sue gambe.
Zayn non disse niente, ma potevo benissimo capire che stava sorridendo. Fece per alzarsi dal letto, ma io lo bloccai.
«Ti prego, resta. Non voglio dormire da sola.» lo supplicai.
«Non puoi immaginare quanto io voglia dormire con te, ma non credo sarebbe giusto nei tuoi confronti farlo mentre sei ubbriaca.» disse dolcemente.
«Non sono più tanto ubbriaca, e riesco a ricordarmi molte cose, ora. Te lo sto chiedendo io.»
«Mmh, è più forte di me. Va bene, resto.» disse con la sua voce super-sexy.
Si coricò vicino a me, sotto le coperte, e mi abbraccio forte. Io misi la testa sul suo petto.
«Buonanotte.» dissi.
«Dormi bene.» rispose Zayn, baciandomi dolcemente la testa.
 
 
Mi svegliai, e sentì qualcuno parlare.
«Quindi ora come sta?» chiese qualcuno, sembrava la voce di Niall.
«Ora dorme, ma sta meglio.» rispose la voce di Zayn.
Stavano parlando proprio dietro la porta della stanza in cui stavo dormendo sino a poco fà.
«E perchè non posso entrare?» chiese una voce preoccupata. Sicuramente era Harry.
«Perchè sta ancora dormendo, ha bisogno di riposarsi.» tagliò corto Zayn.
Io rimasi nel letto, non volevo avvertire nessuno del mio risveglio. Volevo rimanere in quel letto morbido e grande per sempre.
Solo in quel momento mi accorsi che non avevo più il vestito aderente, ma ero solo in biancheria intima. Strano, non ricordavo di essermi tolta il vestito, prima di entrare nel letto.
Qualcuno entrò nella stanza, era Zayn.
«Allora sei sveglia?» disse, accarezzandomi la fronte dolcemente.
«Sì, vi ho sentiti. Sono tutti così preoccupati?» chiesi. Non volevo che si preoccupassero troppo per me.
«Ci hai fatto prendere un grosso spavento. Quei drink erano così forti, che pensavo che ti avremmo dovuta portare all'ospedale.» rispose, mostandomi uno dei suoi sorrisi più belli.
Io ricambiai il sorriso. In quel momento sentì bussare la porta, ed entrarono Louis, Harry e Niall.
«Buongiorno, fanciulla.» dissero in coro. Harry si avvicinò a me, e mi diede un dolcissimo bacio, e sussurò un «buongiorno, bellissima.» molto leggero.
«Dov'è Liam?» chiesi.
«E' andato  comprarti delle medicine. Quei drink che hai bevuto sono bruttissimi, c'è gente che è dovuta andare all'ospedale, per colpa di quelle bevande colorate.» disse Louis. La sua voce mi rallegrò completamente. Era così allegro, non c'era un momento della giornata in cui lui non fosse allegro.
«Ce la fai a venire in cucina per la colazione?» chiese Zayn.
«Certo, non sono mica invalida.» risposi io, sorridendo.
Scesi dal letto, e solo allora mi ricordai di essere solo in reggiseno e mutande. Niall, Harry, Louis e Zayn mi guardarono per qualche secondo, ma il primo a parlare fu Harry.
«Perchè è seminuda?» chiese arrabbiato, rivolto a Zayn.
«Oh, si, me n'ero scordato.» rispose Zayn, non togliendo gli occhi da me. «Sta notte, mentre dormivamo, lei si è svegliata dicendo che stava per strozzarsi per colpa del vestito, e quindi gliel'ho.. tolto.»
Harry si tolse la sua felpa e me la diede. Louis e Zayn continuavano a guardarmi come degli imbecilli anche dopo che mi ero messa la felpa di Harry.
«Non avete mai visto una ragazza?» dissi io.
«Non così.» rispose Louis.
Harry era evidentemente infastidito, perchè subito cercò di cambiare discorso.
«Allora, andiamo a fare colazione?» chiese.
Zayn e Louis sembrarono riprendersi dalle loro espressioni idiote, e dissero in coro un «Oh, si, certo»
Era davvero strano vederli in quel modo. Da Zayn potevo anche aspettarmelo, anche se aveva dormito con me per tutta la notte, ma da Louis, dal mio caro vecchio amico Louis, non me lo sarei mai aspettata. 
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AAAAllora gente, come state? spero che questo capitolo vi sia piacciuto, cioè siamo già arrivati al decimo capitolo! ringrazio tutti quelli che seguono questa ff e che la recensiscono, mi fate sempre molto piacere, continuate a recensire :3

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Capitolo 11
*** chapter eleven. ***


CAPITOLO 11.
 
 

 
«Io e Louis eravamo usciti fuori, a cercarti, ma per fortuna Zayn ti ha trovato.» raccontò Harry, a colazione. Si vedeva che era arrabbiato per quello che era successo, soprattutto per il fatto che Zayn avesse dormito con me. Ormai Liam era tornato con le medicine, e mi ero sentita molto meglio.
«E ho una voglia incredibile di picchiare quel ragazzo.» aggiunse Zayn.
«Quale ragazzo?» chiese Harry.
«Un idiota, che le stava mettendo le mani addosso.»
La faccia di Harry si trasformò completamente. Prima era calmo e felice, ora, invece, sembrava la persona più incazzata del mondo.
«Che cosa ha fatto?!» chiese Louis.
«Se ho capito bene, prima le ha offerto un drink super-potente, e un'attimo dopo l'ho visto che le metteva le mani sulle gambe.» rispose Zayn, arrabbiato.
«Sì, mi sembra di ricordare qualcosa.» dissi io, ripensando a ieri notte.
Harry non cambiava espressione, era sempre arrabbiato. Prima che potessi dirgli qualcosa per calmarlo, Louis propose di andare a picchiare quel ragazzo.
«Ma non sappiamo neanche chi è.» s'intromise Niall. «Harry, calmati, l'importante è che non le abbia fatto niente, no?»
Harry parve calmarsi un pò, si avvicinò a me e mi prese in braccio.
«Mi fai preoccupare troppo, lo sai?» mi sussurò all'orecchio, prima di baciarmi. Mi lasciò dalla sua presa, e mi fece sedere sopra di lui.
La colazione continuò normalmente, anche se Harry sembrava abbastanza scocciato del fatto che Zayn avesse dormito con me, e che mi avesse tolto il vestito.
«Dov'è il bagno?» chiesi.
«Te lo faccio vedere.» disse Louis, accompagnandomi.
Prima di farmi entrare nel bagno, mi bloccò con un braccio.
«Non farmi mai più prendere uno spavento del genere, chiaro?» sembrava serio, ma la preoccupazione prevaleva la sua serietà.
«Cercherò di non farlo più.» dissi. Lui mi diede un leggero bacio nell'angolo della bocca, e poi mi lasciò entrare in bagno.
 
Dopo una lunga doccia calda, mi misi l'accapatoio e uscì dal bagno, senza neanche pensare se c'era gente o no. Bussai alla porta della camera di Zayn, ma evidentemente non c'era nessuno, quindi entrai.
Zayn era coricato nel letto, forse stava dormendo. Mi avvicinai a lui, e sussurai il suo nome. Aprì gli occhi, lentamente.
«Hai finito con la doccia?» chiese.
«Si, devo prendere il vestito, ma non lo trovo.»
«Oh, ecco, tieni.» disse, alzandosi dal letto a passandomelo. Solo allora si accorse che ero solo in asciugamano.
«Potresti.. uscire?» chiesi io. Non volevo di certo vestirmi davanti a lui.
«Ah, si certo, ora vado.» disse, senza togliere gli occhi da me, e poi uscì.
Misi il vestito, e mi accorsi che era decisamente troppo corto, ma non avevo altro, quindi uscì dalla camera di Zayn con quel vestitino che potrebbe tranquillamente essere solo una maglietta.
Qualcuno mi abbracciò da dietro, e mi prese in braccio.
«Sei bellissima, lo sai?» disse Harry, guardando il vestito. «Però è troppo corto. Non ti faccio uscire così, te lo proibisco.»
«Tu mi proibisci di uscire?» dissi io, incredula ma sorridendo.
«Secondo te, dopo quello che è successo alla festa, ti faccio uscire con un vestitino così sexy senza prottezione?» rispose Harry, abbracciandomi ancora più forte.
«Allora accompagnami tu.»
Harry avvicino i miei fianchi ai suoi, i nostri corpi erano completamente attaccati.
Mi baciò. Era un bacio pieno di passione.
«Va bene, ma devi metterti la mia felpa, questo vestito è troppo scollato.» disse, staccandosi dal bacio.
Scendendo le scale, vidi Louis e Zayn seduti vicino al tavolo, in silenzio, mentre Liam e Niall giocavano urlando alla playstation.
«Eccomi, ora la doccia è libera.» dissi sorridendo, e saltando da tre gradini di scale.
«Hai intenzione di uscire così? Ci vuoi far impazzire, vero?» disse Louis, guardandomi dalla testa ai piedi.
«Tranquillo, la accompagno io, e si mette una mia felpa.» rispose Harry al posto mio, ridendo.
Misi la felpa viola di Harry, e uscimmo verso casa mia. Notai che non distava molto casa mia da quella di Harry. Era bellissimo andare in giro con Harry, con la sua mano che stava nella mia.
«Vuoi entrare?» chiesi io.
Harry fece un sorrisetto. «Vorrei, ma credo che se restassi troppo tempo fuori, Louis e gli altri penserebbero che ci hanno rapito tutti e due.»
«Sicuro?.» dissi io, baciandolo.
«Potrei passare dopo..» disse Harry, tra un bacio e l'altro.
«Mmh, sicuro di non voler restare adesso?» gli diedi il bacio più passionale che riuscivo a fare.
«Al diavolo, fammi entrare.» disse Harry. Era irresistibile.
Aprì la porta dell'appartamento, lui appoggiò una mano alla mia schiena, e l'altra al collo, e mi fece coricare sul letto. Cominciò a togliermi la felpa, e poi il vestito cortissimo, e io gli tolsi la maglietta.
Mi alzai per poggiare gli orecchini a penzolo sul commodino, ma prima che potessi ricoricarmi, Harry mi prese per i fianchi e mi fece sdraiare, per rimanere sopra di me.
«Ora Zayn e Louis penseranno che ci hanno rapiti.» dissi io, accarezzandogli il petto.
«Uhm, probabile, ma pazienza.» rispose Harry, e continuò a baciarmi appassionatamente.
In poco tempo, ci ritrovammo nudi, abbracciati e sotto le coperte.
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AAAllora, che ne dite di questo capitolo? fatemi sapere tutto :3

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Capitolo 12
*** chapter twelve. ***


CAPITOLO 12.
 
 

 
Harry mi accarezzava delicatamente la schiena.
«Che ore sono?» dissi io.
«Mmh.. è passata l'ora di pranzo.» rispose. Era troppo dolce, non credo che esiste un ragazzo più perfetto di lui, al mondo.
«Ho dodici chiamate perse di Louis, e nove da Zayn.» disse Harry.
«Quei ragazzi non sono normali.»
Harry fece una faccia strana, come se dovesse pensare a cosa rispondermi.
«Sai, penso che tu piaci a Zayn.» disse.
«Nah, credo solo che ci stia provando come fa con ogni ragazza.» risposi io, facendogli disegnini con le dita sul suo petto.
«Ma con nessuno si comporta in questo modo.»
«Quale modo?» chiesi. Non riuscivo a capire cosa intendesse dire.
«Beh, con te è diverso, per come ti guarda, e altro.» disse Harry. Non stava guardando me, stava guardando un punto fisso davanti a lui.
«E poi c'è Louis.. credo che tu piaccia a molte persone, sai?» disse Harry, serio.
«Louis? Impossibile. Di Zayn posso anche capirlo, ma Louis no, sarebbe troppo assurdo.» dissi io. Mi rifiutavo di crederci.
«Io ti dico solo quello che vedo, e non sono l'unico a pensarlo.» disse. Non era arrabbiato, era solo preoccupato, forse aveva paura che lo lasciassi per stare con Zayn.
«Louis non ci credo.» dissi. «E comunque, io sto con te, non con Zayn o altri, quindi non ti devi preoccupare, chiaro?» gli dissi, avvicinandomi al suo viso e dandogli un leggero bacio sulla guancia.
«Quando fai così mi fa impazzire.» disse Harry, con un sorrisetto malizioso. Harry mi prese dai fianchi e mi fece coricare sul letto, in modo da poter essere sopra di me. I nostri visi erano uno sopra l'altro. Potevo benissimo vedere i suoi occhi verdi che mi rapivano ogni volta.
«Non ti bastano i miei baci sulla guancia?» chiesi io, scherzando.
«Voglio di più.» disse, e subito dopo appoggiò le sue labbra sulle mie, e non si staccarono più per un bel pò di tempo.
 
 
«Andiamo a cenare con Niall e gli altri?» chiesi io, mentre mi vestivo.
«Certo, ma questa volta niente festa.» rispose Harry, sistemandosi i capelli davanti allo specchio.
Io andai vicino a lui, e lo abbracciai da dietro.
«Lascia i capelli, sei già perfetto così.» dissi dolcemente.
Harry mi diede un leggero bacio, poi si allontanò e mi squadrò dalla testa ai piedi.
«Sei troppo sexy, lo sai?» disse.
«Ma è un semplice vestito.» dissi io, arrossendo e guardandomi allo specchio.
«Preferirei se nessuno ti mettesse più le mani addosso.»
«Finchè sono con te, non mi succederà niente.» lo tranquillizzai.
Mi truccai leggermente, e poi uscimmo verso casa di Harry.
«Appena ti vedranno Zayn e Louis, rimarranno sconvolti.» disse Harry, prima di entrare nel loro appartamento.
«Ma sono vestita normalmente..» protestai io, guardando il mio semplice vestito nero con dei nastri gialli sotto il petto.
«Facciamo così, se vedo che ti stanno guardando troppo, ti faccio mettere una mia felpa.» propose Harry. Era geloso, si vedeva, ma cercava di nasconderlo inutilmente.
«Va bene.» gli diedi la mano, ed entrammo nell'appartamento.
Prima che potessimo entrare, sentì la voce di Niall urlare. «Ah, finalmente, dove eravate finiti? Vi avevano rapiti gli alieni?»
«No, credo che sono stati insieme, nel letto, tutto il giorno.» disse Liam, guardandoci con un sorrisetto perverso.
«Non fare fantasie strane, Liam.» disse Harry, dandomi la mano e facendomi entrare in casa.
«Stavo solo dicendo.» rispose, ridendo.
Zayn e Louis uscirono dalla cucina, e appena mi visero di fermarono.
Louis stava sorridendo, Zayn, invece, era serio.
«Mi sei mancata. Dov'eri finita?» disse, abbracciandomi.
«Harry mi aveva rubata.» risposi, scherzando.
«Sei bellissima, lo sai?» disse Louis.
Io sorrisi semplicemente. Non sapevo mai cosa rispondere ai complimenti, mi mettevano in soggezzione.
Zayn non mi disse ancora niente, ma non mi preoccupai più di tanto.
«Io vado a prendere le pizze, qualcuno viene con me?» urlò Louis.
«Diavolo, Louis, non c'è nessun motivo di urlare, siamo tutti vicino a te.» urlò più forte Niall.
«Vengo io.» dissi.
Harry mi diede un bacio dolcissimo sulle labbra, e poi mi lasciò la mano che fino a poco tempo fa era appiccicata alla sua.
«Andiamo, vecchia amica.» urlò più forte Louis, per scocciare Niall.
Quando uscimmo fuori, Louis mi raccontò tutto quello che è successo in quelle poche ore in cui io e Harry siamo mancati.
«Dovevi vedere Zayn, è stato tutto il tempo zitto, e non faceva altro che guardare l'orologio.» disse, ridendo.
«Wow, chissà cos'ha quel ragazzo.»
«Beh, dai, è abbastanza ovvio. Tu gli piaci.» disse, come se niente fosse.
«Non è vero.» dissi semplicemente io. Preferivo continuare a negare, piuttosto che accetare la situazione.
«Credimi, io le capisco certe cose. Lo sai che sono un'esperto di stuazioni sentimentali.» disse ridendo.
La sua risata era così contaggiosa.
«Davvero, dovevi vedere come ti guardava, per non parlare di quando ti ha vista solo in reggiseno e mutande.» disse, serio.
«Se è per questo, anche tu mi guardavi nello stesso modo in cui mi guardava Zayn.»
«Ma solo perchè era passato più di un'anno, da quando ti vedevo ogni giorno in quelle condizioni.» ripose velocemente Louis, arrossendo.
«Ah, se lo dici tu.» dissi io, sorridendo.
«Tu sei l'unica persona che riesce subito a capire quando mento.» disse Louis, abbracciandomi.
«Ovvio, ti conosco meglio di tutti.» risposi, dandogli un bacio sulla guancia.
In poco tempo, eravamo già arrivati alla pizzeria, avevamo preso le pizze, e stavamo facendo la strada di ritorno per casa. 
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BBBBuon compleanno Zayn!
ce, oggi è un giorno speciale, è il compleanno di un fottuto pezzo di bono di nome Zayn Jawaad Malik!
comunque, commentate il capitolo, fatelo per Zayn (?) ahahaha

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Capitolo 13
*** chapter thirteen. ***


CAPITOLO 13.
 
 

 
«Secondo te cosa dovrei fare?»
«Non saprei, comportati normalmente.»
Io e Louis passammo tutta la passeggiata a parlare di come comportarmi con Zayn.
«Non ci pensare. Ora entriamo dentro, e tu passi la serata tranquillamente, tra le braccia di Harry, va bene?» disse dolcemente, prima di aprire la porta.
«Va bene, l'idea di  stare tra le braccia di Harry m'interessa molto.» risposi io, ridendo.
Quando entrammo fummo subito accolti da dei «ah, finalmente la pizza.», eccetto per Harry che corse subito da me e mi prese in braccio, abbracciandomi.
«Ti sono mancata così tanto?» dissi, ridendo.
Harry mi baciò e mi fece ritornare a terra.
«Chi ha preso la capperi e acciughe?» urlò Niall, con la faccia più schifata che potesse fare.
«Io, caro Niall.» dissi, allontanandomi da Harry per prendere la pizza dalle mani di Niall.
Notai subito Zayn. Era seduto vicino al tavolo, e guardava le figure di un giornale. Mi faceva così pena, da solo.
«Zayn, che hai?» chiesi io, sedendomi vicino a lui.
«Oh, ciao Alex.» disse confuso. Si era accorto del mio ritorno solo adesso?
«Stai bene?»
«Oh, sissì, ho solo mal di testa, tranquilla.» disse, cercando di mostrarmi un sorriso rassicurante.
«Vai a riposarti, allora.» urlò Liam da dietro le mie spalle.
Io feci un salto di otto metri, non mi ero accorta che Liam fosse dietro di me.
«Dio mio, ma sei pazzo?» ulai, ridendo.
«Aspettavo da ore di farti questo geniale scherzo.» rispose Liam, tranquillo e ridendo.
Io lo lasciai urlare come un matto insieme a Niall, mentre Louis e Harry parlavano, mangiando la pizza.
«Hai intenzione di dirmi che cos'hai veramente?» dissi io, sedendomi nella sedia da dove sono quasi caduta poco tempo fa.
«Davvero, non ti preoccupare.» disse Zayn, alzandosi e mettendo il giornale vicino al frigorifero. «Mi sei mancata.» aggiunsè, e poi andò in camera sua.
Non sapevo che fare, o che dire. Non era normale che un ragazzo stesse così male solo perchè ha una piccola cotta. Andai a sedermi vicino a Louis e Harry, mentre Liam e Niall giocavano a tirarsi ogni oggetto che c'è in casa.
«Che ti ha detto?» chiese subito Harry.
«Che ha mal di testa.» risposi semplicemente io. Era meglio evitare di avvertire Harry sul fatto che io mancassi a Zayn.
Il resto della serata passò tranquillamente.
Dopo che Liam rompette un vaso lanciandolo a Niall, decidemmo tutti di andare a dormire.
«E io come torno a casa adesso? E' notte.» dissi, guardando fuori dalla finestra.
«Facile, dormi quì.» disse Harry, abbracciandomi.
L'ultimo a lavarsi fù Harry, e in quel momento io e Louis avevamo qualche minuto per parlare di quello che stava succedendo.
«Come può essere così tranquillo Harry? Uno dei suoi migliori amici sta malissimo, e lui non fa niente.» dissi io.
«Nessuno fa niente. Tutti pensano che per Zayn non sia una cosa tanto seria, la cotta per te. Di solito lui esce con tante ragazze. E poi, cosa vuoi che gli dica Harry? Che può anche uscire con te, se vuole?» rispose Louis.
«Mmh, forse hai ragione.» dissi io, pensandoci.
Harry uscì dal bagno, e andammo a dormire.
La stanza di Harry e Louis era insieme, quindi decidemmo che io avrei dormito con Harry nel letto grande, e Louis avrebbe dormito in camera di Zayn, Niall e Liam.
«Buonanotte, amore.» sussurò Harry, abbracciandomi sotto le coperte.
«Harry, ti da fastidio la storia di Zayn?» chiesi io, alzandomi leggermente per potergli vedere il volto.
«Come può non darmi fastidio? Io ti voglio tutta per me.» disse Harry, abbracciandomi ancora più forte, ma dolcemente. «E poi ne abbiamo parlato prima, quando tu e Louis eravate fuori a prendere le pizze. Zayn dice di non essere innamorato di te, e dice anche che non vuole rovinare la nostra amicizia.»
«Meglio così.» dissi io, tranquilla.
«Ti amo, lo sai?» sussurò Harry, accarezzandomi la guancia.
«Anche io.» dissi, baciandolo dolcemente.
Ci addormentammo così, abbracciati, anche se io continuavo a pensare a cosa fare con Zayn. 
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so che questo capitolo è corto ma è così che va la vita, mi dispiace (?)
comunque continuate a recensire, mi fare sempre felicissimi :33

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Capitolo 14
*** chapter fourteen. ***


CAPITOLO 14.
 
 
 
Non riuscivo a dormire in alcun modo. Scesi silenziosamente dal letto, cercando di non svegliare Harry, e guardai l'ora: erano le quattro e mezzo. Sì, era decisamente troppo presto per alzarsi, ma decisi di andare in cucina. Camminai in silenzio, sperando di non svegliare nessuno. Volevo stare sola.
Aprì il frigo e presi del latte, proprio quello che mi serviva.
«Che ci fai sveglia?» disse qualcuno dietro di me. Dire che mi ero spaventata è poco; ho fatto un salto di due metri, ho buttato il latte per terra e ci sono scivolata sopra, cadendo.
«Scusa, non volevo spaventarti, davvero.» corse subito da me il ragazzo con la voce sexy.
«Tranquillo Zayn, ho fatto solo un casino enorme svegliando tutti, sicuramente.» dissi io, ironica.
Zayn si sedette per terra, vicino a me, e mi guardò. I nostri sguardi si incrociarono, e per un lungo istante rimanemmo così, solo a guardarci.
«Hai intenzione di aiutarmi a rialzarmi o no?» dissi io, rompendo il silenzio imbarazzante.
«Oh, si certo.» disse Zayn riprendendosi.
Mi aiutò ad alzarmi, e di nuovo mi guardò intensamente.
«Lo fai apposta?» chiesi io sorridendo, senza lasciare lo sguardo sui suoi occhi. Erano incantevoli.
«A fare cosa?»
«A guardarmi così, con quei occhi.»
Zayn sorrise dolcemente, senza togliere i suoi occhi dai miei.
«Sono semplicemente i miei occhi.» disse, mostrando un sorriso meraviglioso.
«Sono davvero belli.» risposi. Non riuscivo in nessun modo a staccare i miei occhi dai suoi.
Zayn distolse leggermente lo sguardo, e mi squadrò dalla testa ai piedi.
«Sei sporca di latte.» disse, ridendo.
«Ma davvero? Chissà di chi è la colpa.» lo guardai male, ma non riuscì a trattenermi troppo a lungo, e scoppiai a ridere insieme a lui.
Era bellissimo ridere con lui, aveva una risata fantastica.
«Comunque.. non hai risposto alla domanda che ti ho fatto prima: che ci fai sveglia a quest'ora?» disse Zayn, prendendo due bicchieri e versandoci del latte.
«Non riuscivo a dormire, e tu?»
«Sì, anche io. Avevo bisogno di pensare.» disse Zayn, passandomi il bicchiere.
«A cosa?» chiesi io, tra un sorso e l'altro.
«A cosa mi sta succedendo.» disse serio, Zayn.
«E sei riscito a capire cosa ti sta succedendo?» chiesi io, mostrando il tono più interessato che riuscivo a fare.
«Non ne sono sicuro, ma credo di essermi innamorato.» rispose Zayn. Non riuscivo a capire cosa pensava, neanche guardandolo negli occhi. Non riuscivo a vedere bene il suo volto, quindi mi avvicinai di più a lui.
«E' bello innamorarsi.» dissi io, a bassa voce.
«Solo se anche l'altra persona ricambia il sentimento.» disse Zayn sussurrando.
«E tu pensi che lei ricambia l'amore per te?»
Zayn si avvicinò ancora di più a me.
«Lo devo ancora scoprire.» disse. Ormai c'era una distanza minuscola tra i nosti visi, e io non sapevo che fare. Mi passarono per la mente tantissimi pensieri. Ero immersa nei suoi occhi perfettamente scuri.
«Zayn..» riuscì a dire io.
Lui mi baciò. Era un bacio fantastico, non posso negarlo. Era passionale, ma allo stesso tempo dolce.
Mi prese i fianchi e mi fece sedere sul bancone della cucina, e io gli misi le gambe intorno a lui.
Lui iniziò a baciarmi il collo, e io gli sussurai all'orecchio «Zayn, non dovremmo..».
Forse Zayn si accorse di quello che stava facendo, perchè si fermò.
«Sono stato uno scemo.» disse, allontanandosi da me.
«No, non è vero.» mi stavo avvicinando io a lui, questa volta.
Zayn cercava di evitare il mio sguardo, forse si vergognava di quello che aveva fatto, ma io presi il suo viso tra le mie mani.
«Non ti preoccupare, okay?» dissi dolcemente.
Zayn mi guardò per qualche secondo, ma poi cambiò espressione.
«Perchè stai con Harry? Tu provi qualcosa anche per me.»
«Zayn..» non riuscì a dire altro. In effetti non avevo una risposta precisa da dargli.
«Non sei mai stata con me, forse ti piaccio più io.» continuò lui.
«Zayn, non ora.» dissi, mettendogli un dito sulle labbra, per poi dargli un leggero bacio nella bocca.
Zayn non aggiunse altro, probabilmente aveva capito che avevo bisogno di tempo per decidere cosa fare. Tornai in camera, e mi coricai nel mio posto: vicino a Harry. 




lo so che è corto questo capitolo, però c'e Zayn, è questo è l'importante, vero? AHAHAH continuate a recensire e vi spedisco una carota via e-mail (?)

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Capitolo 15
*** chapter fifteen. ***


CAPITOLO 15.
 
 
 
Qualcuno mi accarezzava leggermente la testa. Io mi girai mi non rimanere accecata dalla luce del sole che entrava nella stanza.
«Buongiorno, amore.» disse Harry, e mi baciò sulla fronte.
Io mi spostai lentamente per stare sopra di lui.
«Buongiorno.» dissi, e lo baciai sul naso.
«Un bacio sul naso, wow.» disse Harry, ridendo.
«Così impari a darmi il buongiorno solamente con un bacio sulla fronte.» risi. Lui mi prese per i fianchi e mi buttò sul letto, in modo da stare sopra di me.
Mi guardò per qualche secondo, mostrando il suo sorriso meraviglioso con quelle fossette che amavo tanto.
«Buongiorno.» sussurò, e mi diede il bacio più passionale che mi abbia mai dato.
«Adesso va meglio.» dissi io, staccandomi da quel bacio fantastico.
Uscimmo dalla camera per fare colazione. Louis, Niall e Liam erano già svegli; mancava solo Zayn.
«Buongiorno principessa.» urlarono tutti in coro.
Louis corse da me e mi prese in braccio.
«Buongiorno, amore della mia vita.» disse Louis.
«Cosa?!» disse Harry. Io e Louis lo guardammo male e subito Harry tolse quell'espressione contraria dal suo volto.
Non potevo non ridere. La gelosia di Harry era una cosa indescrivibile.
«Niall, che c'è?» dissi io, notando che era dietro di noi guardandoci.
«Mmh, niente. Sto solo pensando di saltarvi addosso e farvi cadere per terra.» disse calmo.
«Horan, tu distruggi questo bellissimo momento con Alex e io ti ammazzo.» disse Louis.
Le sue parole furono inutili, perchè Niall aveva già iniziato a correre nella nostra direzione.
Io, Louis e Niall cademmo sul divano.
«Oh, grazie a Dio c'era il divano sotto di me.» urlai io, contenta di non essermi rotta nessuna vertebra.
«Ma state facendo tutti un'orgia senza di me?» urlò Liam. In pochi secondi mi trovai Louis, Niall e Liam sopra di me. Non riuscivo quasi a respirare, ma continuavo a ridere insieme agli altri come un'idiota.
«Evitate di uccidere la mia ragazza.» disse Harry.
«Ma lei non può morire, ha diviso la sua anima in sette horcrux.» disse serio Louis.
Tutti lo guardammo con un espressione sorpresa, e poi io scoppiai a ridere.
Ora Niall, Liam e Harry ci guardavano come se fossimo dei pazzi.
«E dai gente, Harry Potter!» urlai io, ridendo.
«Okay, lasciamo i due pazzi della famiglia a parlare tra di loro con la lingua immaginaria della Rowling.» disse Liam, sedendosi intorno al tavolo a fare colazione.
«Non tradirmi con lui.» disse Harry. Io gli diedi un bacio sulla fronte.
«Calmati e vai a fare colazione.» disse Louis.
Io e Louis rimanemmo sul divano abbracciati a parlare la nostra 'lingua immaginaria' harry-potteriana.
«Buongiorno.» urlò Zayn, uscendo dalla sua camera.
«Oh, il principe si è svegliato.» disse Liam, lanciandogli un biscotto.
Siceramente non ho mai capito la mania di Liam di lanciare le cose agli altri, e sicuramente neanche Zayn la capiva, perchè lo guardò male.
«Louis e Alex stanno ancora dormendo?» chiese Zayn.
«Siamo quà.» urlò Louis, rompendomi i timpani.
Zayn si avvicinò al divano, e quando ci vide abbracciati in quel modo guardò male Louis.
«Non mi fulminare con lo sguardo in quel modo, amico. Harry mi ha dato il permesso di toccare Alex.» disse ridendo Louis.
Zayn spostò lo sguardo da me a Louis, e poi mi sussurò un «buongiorno, bellezza».
Harry annunciò allegro che il tè era pronto, quindi io e Louis fummo costretti a sederci intorno al tavolo insieme agli altri.
Zayn sembrava molto più allegro del giorno precedente, probabilmente per ciò che è successo quella notte.
«Forse oggi sono entrati dei ladri.» disse Liam, come se niente fosse, mentre bevevammo il tè.
«Cosa?» urlò Niall.
«Sì, oggi ho sentito dei rumori, di notte. Venivano dalla cucina.» disse.
Io quasi mi strozzai con il tè, e a Zayn cadde per terrà la tazza del tè, bagnando tutto.
Tutti ci guardarono in modo strano, ma feci finta di niente. Mi alzai a prendere uno straccio per darlo a Zayn.
«Grazie.» sussurò, e mi guardò con una sguardo preoccupato. Eravamo seduti vicino, quindi forse nessuno si era accorto di quello scambio di sguardi.
«Comunque, non ti è venuto in mente l'idea di uscire dalla camera e controllare cos'era successo?» chiese Harry, guardando male Liam.
«Sì, ma avevo notato che Zayn non era nel suo letto, quindi ho pensato che fosse già andato lui a controllare.» disse calmo.
Zayn cercò di mostrare una faccia calma, ma io riuscivo perfettamente a riconoscere l'agitazione nei suoi occhi scuri.
«No, ero andato in bagno, e non ho visto niente.» disse, con un tono di voce calmo.
Louis stava ragionando, o almeno sembrava così guardando la sua faccia.
«Scometto tutto quello che volete che sono stati gli alieni!» urlò.
«Sì, ci ho pensato anche io..» disse Liam serio.
Tutti scoppiammo a ridere, anche se Zayn era abbastanza serio.
«Vado a casa.» dissi io, alzandomi.
«E ci lasci da soli?» protestò Louis.
«Ma non ho vestiti quà.»
«Allora vai a casa a prendere tutti i vestiti che ti servono, e poi torni qua.» taglò corto Louis, sorridendo. «E ti accompagno io.»
«E dillo che stai cercando di rubarmi la ragazza.» disse Harry, sorridendo. Non era un sorriso tanto convinto, ma almeno non era arrabbiato con me o Louis.
«Si, caro Harry, mi hai scoperto.» disse Louis mettendomi un braccio attorno alla vita. «Ora io e Alex ce ne andiamo e non ritorneremmo mai più in questa casa.» urlò.
Harry si avvicinò a me e, cercando di separarmi da Louis, sussurò un «ti amo» dolcissimo. Gli diedi un baciò sul naso e gli sorrisi.
«A dopo, gente.» dissi io, e uscì con Louis. 


Uh la la
continuate a recensire, donne mie <3

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Capitolo 16
*** chapter sixteen. ***


CAPITOLO 16.
 
 


 
Eravamo appena usciti da casa sua, quando Louis mi propose di andare al parco. Come potevo dire di no? Lo sapeva benissimo che amavo i parchi e la natura, quindi accettai.
«Dì la verità, mi hai portato qua solo per chiedermi qualcosa.» dissi io, quando ci sedemmo sull'altalena.
«Perchè pensi sempre che la gente ha dei secondi fini?» chiese Louis sorridendo.
«Perchè è così.» tagliai corto io. Aveva ragione, ho sempre pensato che se una persona fa qualcosa di dolce per me, vuole qualcosa in cambio.
«La verità è che mi sei mancata davvero tanto.» disse Louis, scendendo dall'altalena e avvicinandosi a me.
«Anche tu, Louis.» dissi.
Lui mi guardò per qualche secondo, poi mostrò uno dei suoi sorrisi più belli.
«Va bene, ora che hai fatto questo momento così dolce, dimmi quello che devi dirmi.» dissi io, spettinandogli i capelli.
Odiava quando gli toccavo i capelli, e senza nessun preavviso mi prese in braccio e mi portò su un piccolo ponte che stava sopra a un ruscello.
«Toccami un'altra volta i capelli e ti lancio in acqua.» mi minacciò lui, cercando di trattenere una risata.
«Non ne avresti il coraggio.»
«Tu credi?» aveva un sorrisetto molto convinto sul viso.
«Oh si, caro Louis. Ti conosco.» dissi io, e gli spettinai di nuovo i capelli.
Okay, forse non dovevo farlo, perchè dopo pochi secondi mi trovai buttata nel fiume.
«Louis William Tomlinson, sei morto!» urlai.
Louis stava ridendo come un pazzo sulla riva del fiume. Avevo una voglia incredibile di vendicarmi.
Mi avvicinai a lui e, molto delicatamente, gli spettinai i capelli, bagnandoglieli tutti.
«Ti uccido prima io!» urlò Louis, e iniziò a rincorrermi.
Era fantastico stare con Louis, mi distraeva da tutto. In pochi minuti mi ero già dimenticata del perchè ero in quel parco.
Mi fermai dalla corsa, e mi accorsi che non c'era più Louis dietro di me a rincorrermi.
Mi guardai intorno per qualche secondo, e prima che potessi riprendere fiato, qualcuno mi prese in braccio da dietro e mi buttò in acqua.
«Ma porca giraffa.» urlai io.
Louis era in acqua con me. Evidentemente buttandomi nel fiume è caduto anche lui.
«Le tue bestemmie sono favolose.» disse lui, ridendo e tossendo.
«Hai bevuto acqua?» dissi io, ridendo.
«Ora che mi sto strozzando per colpa tua, sei felice?»
«Non immagini quanto.» dissi io, con un sorriso soddisfatto.
Uscimmo dal fiume e ci coricammo sulla riva, senza mai smettere di ridere.
«Sembriamo degli idioti.» disse Louis.
«Essere idioti va di moda.» risposi, ridendo come un'ubbriaca.
«Oh, sicuramente a casa si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto.» disse, cercando di riprendere il respiro regolare.
«Nah, credo che stanno tutti giocando alla play, e nessuno si è ricordato di noi.» dissi, continuando a guardare il cielo.
«Mmh, probabilmente Niall e Liam non si ricordano di noi, ma Harry e Zayn stanno passando tutta la mattina a pensare a noi.» disse Louis. Anche lui guardava il cielo, ma in quel momento si girò per guardare la mia espressione.
Non sapevo cosa dire. Cercavo di far finta di niente, ma sentivo lo sguardo di Louis che attendeva una risposta.
«Non so che fare.» dissi, girandomi completamente verso di lui.
«Tu chi preferisci?» chiese.
«Vorrei rispondere Harry, ma non ne sono sicura. Non ho mai passato del tempo completamente da sola con Zayn.» dissi io. Volevo essere sincera con lui, sapevo che mi potevo fidare.
«Sicura di non aver mai passato del tempo solo con lui?» chiese Louis.
«Che intendi dire?»
«Pensi davvero che io, il tuo migliore amico, non mi sia accorto di come vi guardavate oggi a colazione?» disse calmo.
«Non è successo niente.» dissi subito io, non volevo che pensasse che stavo tradendo Harry.
«Tranquilla, io sono quà per qualsiasi cosa, lo sai. Puoi raccontarmi tutto.» disse Louis, accarezzandomi la guancia. Era così dolce, in quel momento capì di essere davvero fortunata, ad avere un migliore amico così.
«Lo so. E sai che anche tu puoi fidarti di me.» dissi.
Lui mi sorrise in modo rassicurante, e io iniziai a raccontargli ciò che è successo quella notte.
Ci misi un pò a raccontare tutto, e Louis mi ascoltò senza interrompermi.
«E poi sono ritornata in camera a dormire. Finito.» finì di raccontare.
Louis rimase un minuto in silenzio, a riflettere su ciò che gli avevo appena raccontato.
«Ti vuole, è ovvio.» disse, continuando a pensare, osservando il cielo. «Tu lo vuoi?»
«Io..» rimasi a pensare su come continuare. Se mel'avrebbe chiesto qualcun'altro, avrei subito detto di no, e che volevo solo Harry, ma ora era diverso. Louis voleva la verità, e io volevo dargliela. «..non lo so.» continuai.
Guardammo per qualche minuto il cielo, in silenzio. Gli uccelli che volavano realizzando figure nel cielo, i bambini che giocavano sui giochi qualche metro lontani da noi, era tutto così bello. Avrei voluto rimanere in quel posto -che assomigliava in un modo incredibile al paradiso- per sempre, con Louis, senza nessun pensiero.
«Cosa credi che dovrei fare?» chiesi, tornando sulla terra ferma.
«Penso che non dovresti pensarci per un pò.» disse Louis, alzandosi e dandomi la mano per alzarmi.
Girammo per la seconda volta il parco, e poi ci dirigemmo verso casa mia, parlando di tutto tranne che di Zayn e Harry. 



eeeccomi. che ne pensate di questo capitolo? fatemi sapere :)
e grazie a tuuutte quelle personcine che leggono la mia fan fiction, ma che soprattutto recensiscono :3

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Capitolo 17
*** chapter seventeen. ***


CAPITOLO 17.
 
 


 
In poco tempo arrivammo a casa mia. E' strano, ma credo che con Louis potrei farmi anche tutta Londra a piedi, tanto non baderei alla strada, ma penserei solo a ridere e dire cazzate con lui.
«Ora dobbiamo proprio tornare da loro?» chiesi io triste, chiudendo a chiave la porta di casa mia.
«Solo se lo vuoi.» disse dolcemente Louis.
«Sai cosa voglio io? Fare un giro turistico di Londra.» dissi sorridendo. «E voglio che tu sia la mia guida, caro Louis.»
Louis fece un sorriso adorabile, poi mise il braccio come un cavagliere, e io mi aggancciai nel suo braccio.
Iniziammo a caminare, cercando di tenere il passo coordinato.
«Sembriamo degli idioti.» dissi io, ridendo.
«Non sembriamo. Lo siamo.» rispose Louis, guardando la gente che ci fissava come se fossimo dei pazzi da chiudere in manicomio.
Andammo verso il centro di Londra, parlando di tutto quello che ci era successo nel tempo in cui non ci siamo visti.
«Tu mi devi ancora delle scuse, caro mio.» dissi.
«Cosa? Perchè?» chiese Louis, preoccupato.
«Primo: hai fatto i provini per x-factor senza dirmi niente; secondo: fai parte di un gruppo con ragazzi super-cool e non mi hai detto niente; terzo: scusati e basta, cazzo.» dissi tutto d'un fiato.
«Giusto, riuscirai mai a perdonarmi?» rise Louis.
«Potrei veramente incazzarmi e non parlarti mai più.» dissi, cercando di essere il più seria possibile, anche se con una persona come Louis affianco era decisamente troppo complicato.
«Come posso farmi perdonare?» chiese Louis, sembrava serio.
«Puoi iniziarmi con il raccontarmi tutto quanto, proprio tutto tutto.» dissi, sorridendo.
Non vedevo l'ora di sapere tutta la storia delle audizioni, del bootcamp e della casa dei giudici.
«E va bene, ti racconterò tutto tutto.» disse Louis, preparandosi a raccontare una storia molto lungua.
«Ho fatto il provino per x-factor, sono stato preso, sono andato al bootcamp...»
«No no, caro mio. Non voglio sentire la storia così noiosa. Voglio sapere tutti i dettagli, tutto.» lo interrompi io, sorridendo.
Alla fine Louis si decise a raccontarmi tutta la storia.
Pare che quando era andato a fare i provini, ha incontrato Zayn, cosa che mi ha sorpreso. Si erano detti solo qualche parola, così mi disse Louis.
«E poi, al bootcamp?» chiesi io, impaziente.
«Calma, calma. Dopo qualche settimana sono andato a Londra per il bootcamp, non puoi immaginare il caldo che c'era in quel posto.» disse Louis, come se fosse una cosa importante la temperatura dell'ambiente. «Poi ho incontrato qualcuno. Zayn è stato il primo, dividevo anche la stanza con lui.» continuò.
La storia del bootcamp era lunga, anche troppo, con le sue descrizioni su particolari inutili nell'andatura della storia.
«Wow, dev'essere stato bello. Prima sei stato eliminato, e poi ripreso in un gruppo.» dissi io, immaginandomi come sarebbe stato.
«Eh, sì. Poi abbiamo vissuto una settimana a casa di Harry, per capire se potevamo essere un gruppo senza picchiarci a vicenda, ed è andata bene.» disse. Si fermò un'attimo a sorridere, fors stava ripendando a quel momento.
«E poi?» chiesi. Quella storia m'interessava davvero tanto.
«Ah, sì. Poi siamo andati in Spania, una vera figata quel posto. La villa di Simon è enorme, davvero. Gigantesca.» disse scandendo ogni lettera dell'ultima parola. «E siamo stati presi.» disse normalmente, come se non fosse niente di chè.
«Ma porca banana, è fighissimo. E quando inizia x-factor?»
«Già. Inizia a settembre, più o meno tra una settimana.» disse Louis, guardando il vuoto e inciampando in diverse pietre, camminando.
«Oddio, ero così presa da Harry e Zayn che non ho pensato a te e al gruppo. Siete pronti per iniziare? Tu ti senti pronto?» dissi io, fermandomi e farmando anche lui.
Louis mi guardò un'attimo, poi mi fece uno dei suoi sorrisi rassicuranti.
«Ma certo, non vedo l'ora.» disse.
Guardai l'orologio. «E' quasi l'una e mezzo.» dissi, facendo un sorriso stupido.
«Non sei mai stata un granchè nelle battute, mia Alex.» disse, mettendomi un braccio sulla spalla.
«Dai, almeno mi sto impegnando.» dissi io, ridendo.
Quella battuta era davvero squallida, potevo risparmiarmela.
«Dove andiamo?» chiesi io, accorgendomi che eravamo finiti vicino al Tamigi. Se continuavamo a parlare senza guardare la strada, credo che saremmo caduti nel fiume.
«Direi di rubare qualcosa a un barbone, e andare a mangiare in riva al mare.» disse serio Louis.
Lo guardai, per capire se stava parlando seriamente o mi prendeva per il culo con tutta tranquillità.
«Non mangio cibo di barboni e non c'è il mare.» dissi.
«Allora andiamo dove c'è il mare.» disse Louis.
Ora non riuscivo a capire se stava ancora scherzando o voleva davvero andare al mare.
«Vuoi andare al mare?» chiesi seria.
«Lo sai che amo il mare, e per colpa tua, che vieni dall'Italia, lo amo ancora di più. Andiamo al mare, almeno per qualche giorno.» rispose Louis con sguardo supplichevole.
Ora era serio, ne ero sicura.
Non potevo dire di no a un ragazzo così adorabile, che mi avrebbe rotto le palle per mesi, facendomi rimpiangere di non averlo fatto andare al mare.
«Ma Harry e gli altri?» chiesi.
«Possono venire anche loro, ovvio. Allora, andiamo al mare, domani?» chiese facendo gli occhi da cucciolo abbandonato.
«Solo se la smetti di fare gli occhioni dolci.» dissi io, ridendo.
Lui mi abbraccio e mi fece alzare di qualche centimentro da terra. La felicità gli spruzzava da tutti i pori della pelle.
«Andiamo a chiederlo ai ragazzi.» disse, prendendomi per mano.
Sembrava un bambino a cui gli era appena stato concesso di mangiare tutte le caramelle di halloween subito. 



uhhuh che ne dite di questo capitolo? fatemi sapere tuuuutto :3

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Capitolo 18
*** chapter eighteen. ***


CAPITOLO 18.
 
 

 
Io e Louis andammo dai ragazzi, correndo per tutta Londra.
«Ma per quale stupido motivo non abbiamo preso un taxi?» dissi, cercando di riprendere il respiro.
«Non sarebbe stato divertente.» disse Louis, tranquillamente.
Sembrava messo molto peggio di me, non riusciva quasi a respirare, per quanto abbiamo corso.
«Ma non dire cazzate, lo so che non ti sei portato i soldi.» dissi io, ridendo.
Louis rise, cercando di riprendere il fiato.
In poco tempo arrivammo a casa dei ragazzi.
«Cazzo, ho dimenticato le chiavi.» disse Louis, parlando tra sè e sè.
«Insomma, niente soldi, niente chiavi. Ma come fai a uscire da solo?» risi.
Bussammo più forte che potemmo alla porta, e non ci volle molto perchè Harry apprisse la porta.
«Pensavo che quando diceste che ve ne andavate, scherzaste.» disse, sorridendo.
Harry era davvero eccezonale. Pochi ragazzi non si sarebbero arrabbiati in una situazione del genere, quando la loro ragazza se ne va, senza dire dove, per un giorno con il loro migliore amico.
Harry mi abbracciò forte, e io lo baciai. Ero andata via solo per qualche ora, e già mi mancava.
«Siete tornati!» urlò Liam, avvicinandosi a noi.
«Avete fatto in tempo a raccontarvi tutto quello che avete fatto, o avete ancora bisogno di un viaggetto?» chiese Niall, mostrando un sorriso a dir poco bellissimo.
Louis si sedette sul divano, esausto dalla corsa, e subito fu seguito dai ragazzi.
«Dov'è Zayn?» chiesi, accorgendomi della sua assenza.
«Dovrebbe essere in camera sua.» rispose Liam.
Andai nella parte della casa destinata alle camere da letto, e subito riconobbi la sua porta.
Bussai due volte, ma non rispose nessuno.
«Zayn?» sussurai, entrando nella camera.
Evidentemente non c'era nessuno.
Quasi tutta la camera era un porcile, tranne una piccola parte vicino alla finestra. Sicuramente quello era 'lo spazio di Zayn', perchè gli altri due letti -disfatti, ovviamente- dovevano essere di Niall e Liam.
Vidi un'altra porta, quello era il bagno.
Aprì la porta lentamente, per assicurarmi che non ci fosse nessuno.
La luce era già accesa, ma non ci feci caso.
Aprì il lavandino e immersi la mia faccia nell'acqua fresca. Avrei tanto voluto farmi una doccia, in quel momento, dopo aver corso per tutta Londra come in una gara di velocità.
Mi guardai allo specchio, e in quel momento il mio cuore si fermò per qualche millesimo di secondo.
«CAZZO.» urlai. Nello specchio avevo visto il riflesso di Zayn, a petto nudo, che stava dietro di me.
«Lo fai apposta, a venire da dietro, per spaventarmi?» urlai.
Zayn sorrise divertito.
«Sì, molto divertente. Potevo avere un'infarto e morire, ma è divertente, no?» dissi, mettendomi una mano al cuore.
Zayn era ancora fermo, vicino a me, e sorrideva.
«Non stare lì fermo, mi aspetto delle scuse per avermi fatto saltare il cuore.» dissi.
«Hai ragione. Ti porgo le mie scuse.» disse, avvicinandosi a me.
«Dovresti come minimo pagarmi per i danni morali subiti.» dissi io, ridendo.
Lui rise. Era una risata fantastica.
«Secondo me sei così sconvolta solo perchè mi hai visto a petto nudo.» disse, ridendo.
«Mmh, io credo di no.» guardandolo dalla testa a piedi, e facendo finta che non fosse niente di particolare il suo fisico.
Diavolo, era una cosa bellissima. Addominali perfetti, tutto perfetto.
«E allora perchè mi stai fissando?» chiese, avvicinandosi ancora di più a me.
«Per capire se ti fai la ceretta.» scherzai io.
Lui si mise di nuovo a ridere, e questa volta io rimasi in silenzio, guardandolo negli occhi.
«Che ci facevi quà?» chiese, avvicinandosi.
Ormai c'era uno spazio quasi invisibile tra noi.
«Ti cercavo.»
«Perchè?» continuava a guardarmi con quei suoi occhi fantastici, da cui era impossibile distogliere lo sguardo.
«Perchè in soggiorno non c'eri.» dissi, sorridendo.
Zayn rimase in silenzio per pochi secondi, che a me sembrarono minuti interminabili.
«Che fine avevi fatto, oggi?» chiese.
Ci misi un pò a rispondere, ero completamente persa nei suoi occhi scuri, ed era difficile pensare a cosa rispondere.
«Stavo.. ero con Louis.» dissi.
«Dai, davvero? L'avevo intuito vedendoti uscire con lui.» disse Zayn, accennando un sorriso.
«Abbiamo parlato.» dissi.
«Interessante.» continuava a guardarmi, e io non volevo neanche provare a distogliere lo sguardo da lui.
Rimasimo zitti, poi Zayn sussurò dolcemente «Mi sei mancata.» e continuò a guardarmi.
«Gente, c'è Louis che ci deve dire qualcosa. C'è una riunione.» urlò Niall, interrompendo quel momento fantastico.
Sarei rimasta lì per ore, a guardarlo, senza fare nient'altro.
«Arriviamo.» dissi io, non riuscendo a distogliere lo sguardo.
Sentì la porta sbattere; Niall era uscito dalla camera.
«Voglio sapere la risposta alla mia domanda.» disse Zayn.
«Cosa?»
«La domanda che ti ho fatto ieri notte: perchè stai con Harry.» disse serio. Non l'avevo mai visto così serio.
«Mi piace.» dissi, con tono di voce piatto.
«Ma non ti piace solo lui.»
«E tu che ne sai?»
Zayn si avvicinò ancora a me, ora non c'era nessuno spazio tra i nostri corpi.
«Lo so, lo vedo.» disse, prendendo le mie mani.
Non dissi niente, non sapevo cosa dire.
«Dobbiamo andare dagli altri.» dissi, riuscendo finalmente a distogliere lo sguardo dai suoi occhi incantevoli.
Zayn mi prese la mano, impedendomi di andare via.
«Prima o poi dovrai rispondermi.» disse, dolcemente.
Io lo guardai, senza dire niente, e poi uscì dalla sua camera. 


SSShalala
donne e uomini, mi dispiace se in questi giorni non ho aggiornato la storia ma ero davvero molto impegnata con la scuola D: fate tante belle recensioni, spero vi piaccia questo capitolo :3

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Capitolo 19
*** chapter nineteen. ***


CAPITOLO 19.
 
 


«Ah, pensavamo che foste morti.» disse Liam.
«Vorresti vederci morti, vero Payne?» disse Zayn, uscendo dalla camera.
Ora non era più a petto nudo, aveva una maglietta bianca con una cravatta nera disegnata. Gli stava una meraviglia, sembrava uno di quei modelli da urlo che stanno sulle riviste di moda.
Zayn andò a sedersi sullo schienale del divano. Non c’era più spazio dove sedersi, ma Harry mi fece capire con un gesto che potevo sedermi sopra di lui.
Ora che eravamo tutti seduti, Louis iniziò il suo grande discorso.
«Allora, ora che siamo tutti qui, voglio dirvi quello che vi devo dire.» lo diceva come se fosse una cosa di una grande importanza, e tutti, compreso Harry, pendevano dalle sue labbra.
«Io e Alex vogliamo andare al mare.» annunciò Louis, con un grande sorriso stampato sulla faccia.
Ci furono cinque secondi di silenzio totale.
«E che cazzo, pensavo che fosse una cosa davvero seria.» disse Liam, ridendo con Niall.
«Volete andare da soli?» chiese subito Zayn.
«Ma no, vogliamo andarci tutti insieme.» disse Louis, ridendo.
Harry e Zayn sembravano calmarsi, e Harry iniziò ad accarezzarmi i capelli.
«Allora, che ne dite?» chiesi io, sorridendo.
Niall e Liam facevano facce strane, come se dovessero pensare bene, prima di dire una risposta.
«Ma certo.» dissero loro in coro.
«Per me va bene.» disse Zayn, sorridendo.
«Vuoi andarci anche tu, o è solo Louis che vuole andare al mare?» mi chiese all’orecchio Harry.
«Io ci voglio andare.» dissi io.
Anche Harry accettò di andare al mare.
«Dobbiamo festeggiare!» urlò Louis, contento come un bambino.
A tutti piaceva l’idea di uscire fuori, e anche a me. Passammo dieci minuti ad aspettare che Liam si preparasse. 
«E’ insopportabile.» si lamentò Niall, aspettando che Liam uscisse dal bagno.
«Eccomi.» urlò Liam, uscendo dal bagno.
Uscimmo fuori, e fummo subito d’accordo di non andare in qualche ristorante di lusso.
«Io direi di andare a prendere un hamburger e mangiarlo al parco.» dissi subito.
Furono tutti d’accordo. Non vedevo l’ora di andare in quel parco; l’avevo visto quel giorno, mentre Louis mi raccontava di come ha conosciuto i ragazzi, e sembrava davvero fantastico.
In poco tempo comprammo sei hamburger e andammo al parco, parlando di tutte le cose più ridicole che ci passavano per la testa.
«Oh mio dio, è fantastico.» dissi io, fermandomi davanti all’entrata.
Era un parco gigantesco, pieno di luci e con una ruota panoramica enorme. Sembrava come quei parchi che si vedono nei film americani.
«E’ grande.» disse Liam, come se quel parco non fosse niente di speciale.
Lo guardai male, e lui si allontanò subito, seguito da Niall e Louis.
«Dai, andiamo a divertirci.» dissi io, prendendo la mano di Zayn, e con l’altra quella di Harry.
Dopo dieci minuti avevo perso il conto di tutti i giochi che avevamo fatto. Era così divertente stare lì, senza pensieri, tutti insieme.
Louis invitò in modo molto galante Harry ad andare sul ‘treno degli orrori’, Harry mi diede un leggero bacio sulle labbra e andò con Louis. Io restai da sola con Zayn.
Zayn si avvicinò lentamente a me, sorridendo.
«Posso avere l’onore di andare sulla ruota panoramica con te?» chiese, cercando di essere galante.
Io gli sorrisi, e lui mise la sua mano nella mia.
Sembravamo due fidanzatini, ma non ci pensai tanto. Mi piaceva Zayn, ancora non sapevo quanto, ma mi piaceva.
Salimmo sulla  prima carrozza, e la ruota cominciò a girare.
«Oddio, ora ho paura di guardare giù.» dissi, cercando in tutti i modi di non guardare al di sotto di me.
Mi ero completamente dimenticata della mia paura per l’altezza.
«Tranquilla, ci sono io con te.» disse Zayn, sorridendo.
«Oh, questo sì che è rassicurante.» dissi sarcastica.
Lui rise, poi si avvicinò di più a me, e mi abbracciò.
«Vorrei restare così per sempre.» mi sussurrò all’orecchio.
«E’ così bello, stare qua.» dissi.
«E’ bello stare con te.» disse Zayn, spostando leggermente la testa per potermi vedere bene.
Si stava avvicinando a me, e io non riuscivo a pensare a niente, se non a lui.
Le nostre labbra si incontrarono, ma questa volta il bacio era diverso da quello che mi aveva dato quella notte.  Questo era dolce, innocuo, come quello dei film romantici.
In quel momento tutto ciò che si trovava intorno sparì. C’eravamo solo io e Zayn, le labbra attaccate.
La musica, le luci delle giostre e delle case, Liam, Harry, Louis e Niall che facevano chissà cosa, sotto di noi, tutto era sparito.
Zayn si staccò leggermente dal bacio, e mi guardò.
«La giostra è bloccata.» disse solo queste parole.
Io non riuscì a dire niente, ero ancora travolta da quel bacio.
«Ah.. eh, davvero?» dissi, spostandomi leggermente dal suo abbraccio e guardando sotto di me.
Aveva ragione, il manovale della giostra stava discutendo con qualcuno, e la ruota panoramica non si muoveva. Io e Zayn ci trovavamo nella carrozza fortunata, quella che stava in alto.
«Cosa facciamo?» chiesi, girandomi verso di lui.
Zayn non rispose; non serviva che dicesse qualcosa. Si avvicinò a me e mi baciò di nuovo, nello stesso modo di prima.
Non pensavo a niente, finché mi ricordai di Harry.
Mi staccai dal suo bacio, e lui mi guardò con espressione confusa.
«Non posso fare questo a Harry.» dissi.
«Scusa.» sussurrò Zayn.
Non sapevo esattamente per cosa si fosse scusato, ma non gli chiesi altro.
«Oh, ci stiamo muovendo di nuovo.» disse Zayn, guardandosi intorno.  «Probabilmente abbiamo già fatto un giro completo.»
Passammo un altro giro di giostra a guardare Londra dall’alto. Quella città è bellissima, e con Zayn che mi indicava tutti i posti più belli, è ancora più affascinante.
Il nostro giro si fermò, e scendemmo dalla carrozza.
Poco dopo ci raggiunsero gli altri. Niall e Liam ci raccontarono tutto quello che avevano fatto, mentre Harry e Louis stavano in silenzio.
 «Ti ha vista.» mi disse Louis all’orecchio, lasciando andare gli altri avanti.
Io lo guardai per chiedergli di cosa parlava, ma lui indicò con gli occhi Harry e poi Zayn, e non ci volle molto perché capissi di cosa parlava.
«Cazzo.» era l’unica cosa che riuscì a dire. 





Oilalala,
questo capitolo è uno dei miei preferiti personalmente, perchè insomma, Zayn e Alex si baciano ahahhaha e basta pensare che in teoria io sono Alex e mi sento super yeah perchè è come se avessi baciato sia Harry che Zayn veramente HHAHAHHA e dopo questo momento di pazzia, spero che vi sia piacciuto il capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate:)

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Capitolo 20
*** chapter twenty. ***


CAPITOLO  20.
 
 


Eravamo sulla strada di casa, e Harry continuava a non rivolgere la parola a nessuno, specialmente a me.
Quella notte decisi di non rimanere a dormire dai ragazzi, e nessuno protestò, a parte Zayn.
 «No, davvero, resto a casa. Vengo da voi a colazione.» dissi, prima di entrare dentro casa.
Corsi subito in bagno, mi lavai la faccia, cercando di non piangere, mi misi il pigiama e mi buttai sul mio amato letto morbido.
Non sapevo che fare. La mia testa era invasa da pensieri orribili: come mi avrebbe potuto perdonare Harry, quando mi aveva visto baciare uno dei suoi migliori amici?
Mi addormentai così, pensando alla cosa orribile che avevo fatto quella sera.
Sentì bussare la porta, erano le tre di notte. Ma chi diavolo era che disturbava il mio sonno?
«Sissì, arrivo.» urlai, mettendomi le scarpe.
Aprì la porta, e davanti a me trovai la persona che sino a pochi minuti fa cercavo di togliermi dalla testa: Zayn.
Non feci neanche in tempo a chiedergli che ci faceva a casa mia, a quell’ora, che lui mi baciò.
Non rifiutai subito il bacio, lo lasciai fare.
«Aspetta, che ci fai qua?» chiesi, staccandomi dal bacio.
«Harry è arrabbiato.» disse.
«Ho notato. Cosa ti ha detto?»
«Niente, non ha detto niente a nessuno, neanche a Louis, e questo è molto strano.» disse, entrando dentro casa, anche se non era stato invitato.
Io non risposi niente, non sapevo che dire.
«Cosa significa quel bacio?» chiese Zayn, sedendosi vicino al tavolo della cucina.
«Significa che sono confusa.» dissi, sedendomi davanti a lui.
Zayn rimase in silenzio per qualche secondo.
«Mi dispiace se Harry è arrabbiato, è anche colpa mia.» disse dolcemente.
«Già, gli dovrò parlare.» dissi. «Ma perché sei venuto qua?»
«Volevo sapere come stavi.» disse, in un tono ancora più dolce.
«Di merda.» tagliai corto io. Non volevo raccontare come mi sentivo a Zayn, non sapevo ancora se potevo fidarmi di lui, volevo Louis in quel momento.
«Per qualsiasi cosa, ricorda che ci sono per te.» disse, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me.
Io mi alzai, e i nostri occhi si incrociarono. Sapevo che voleva baciarmi, glielo leggevo negli occhi, ma non volevo complicare di più le cose con Harry, quindi mi spostai e andai verso la porta.
«Scusa, ho bisogno di dormire.» dissi, aprendo la porta e facendogli cenno di uscire.
Lui si avvicinò, mi diede un bacio sulla guancia, sussurrò un dolce «buonanotte» e se ne andò.
Quella sua visita non mi aveva fatto bene, anzi, mi aveva complicato ancora di più le idee.
Mi coricai nel letto, e non mi svegliai più, finché qualcuno cominciò a bussare alla porta in modo decisamente troppo chiassoso.
«Alex, apri questa cazzo di porta!» sentì qualcuno urlare.
Scesi velocemente dal letto e aprì la porta, pensando che fosse successo qualcosa di importante.
«Ma che cazzo di problemi hai?» urlai, ancora prima di vedere chi era a bussare.
«Scusa.» disse Niall.
«Niall? Ma che ci fai qua?» chiesi, facendolo entrare dentro.
«Mi manda Louis, dice che, conoscendoti, non verrai da noi a fare colazione, e lui vuole che vieni.» disse, aprendo il frigo come se fosse casa sua.
«Prendimi il latte, già che ci sei.» dissi, ironicamente.
«Nono, cara. Tu non mangi niente qua, devi venire da noi, è un ordine.» disse, facendo la voce autoritaria.
«Horan, non sapevo fossi il nipote di Hitler.» dissi, andando in bagno.
«Hai cinque minuti per lavarti, vestirti e fare tutte le altre cose da donna.» urlò Niall, sedendosi sul divano e accendendo la televisione.
Quel ragazzo era una cosa incredibile, assomigliava un po’ a me.
Stranamente, dopo cinque minuti ero già vestita, truccata e pettinata.
«Sei perfetta, ora andiamo.» disse Niall, vedendomi.
Uscimmo fuori velocemente, e io andai nella direzione opposta a casa di Harry.
«Non incominciare, Louis-al-maschile, tu vieni a casa nostra.» disse, prendendomi per mano e tirandomi.
«Come mi hai chiamato?» chiesi, ridendo.
«Louis-al-maschile, mi ricordi tanto Louis.» rise.
«Figo.» dissi, cercando di camminare il più lentamente possibile.
Eravamo davanti alla porta di casa sua, e io cercavo di fare di tutto per scappare.
«Per favore, Niall, andiamo a mangiare da qualche altra parte.» dissi per l’ultima volta, inutilmente.
Non mi calcolò nemmeno, aprì la porta di casa e mi spinse dentro. Ormai ero dentro, mi sembrava di essere nella casa maledetta, avevo paura di fare un altro passo.
«Sei arrivata!» urlò Louis, più felice del solito.
«No, ma perché sei qua? Dovevi essere più forte di Niall, e scappare.» disse Liam, triste.
Io guardai interrogativa Louis, e lui subito mi spiegò di aver fatto una scommessa con Liam, se Niall riusciva a portarmi a casa loro o se sarei riuscita a scappare.
«Ho vinto 10 sterline.» disse orgoglioso Louis.
Io non commentai, era meglio se non dicevo niente sulle loro stupide scommesse, e altre cose di cui non avrei mai capito il senso.
«Dov’è Harry?» chiesi sottovoce a Louis.
«Sta dormendo, o almeno così sembra.» disse. «Vai tu a svegliarlo.»
«Sei pazzo?» urlai.
«Ti prego, se non chiarite non si potrà andare al mare. Harry è insopportabile quando è arrabbiato.» disse Louis. Mi faceva pena, sapevo quanto adorava il mare, e mi dispiaceva troppo deluderlo.
«Ti odio, Tomlinson. Lo faccio solo per te.» dissi, andando verso camera di Harry.
In quel momento, mentre tenevo la mano sulla maniglia della porta di camera sua, speravo con tutto il cuore che non fosse arrabbiato davvero, e che riuscisse a perdonarmi.
  




beeeeh,
spero che questo capitolo vi sia piacciuto, ci ho messo il cuore (?) per scriverlo perchè non riuscivo proprio ad avere l'ispirazione giusta, ma boh, l'importante è che a voi piaccia :)

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Capitolo 21
*** chapter twenty-one. ***


CAPITOLO 21.
 
 



Entrai in camera di Harry, molto lentamente. Non volevo svegliarlo.
«Harry..» sussurrai, avvicinandomi al suo letto.
«Cosa vuoi?» disse, mettendosi le coperte sopra la testa.
«Parlare.»
«E non puoi parlare con qualcun altro?» chiese. Ora mi stava facendo innervosire.
«Harry, mi dispiace.» dissi io, senza fare giri di parole inutili.
Harry si tolse le coperte dalla testa, e mi guardò.
«Sono una stronza, lo so.» dissi, rimanendo in piedi davanti al suo letto.
«Sì, lo sei.» disse. Sembrava che non voleva più perdonarmi.
Io restai in silenzio, e poi feci per girarmi verso la porta.
«Non andartene.» disse, alzandosi leggermente dal letto.
«Vuoi ancora stare con una stronza?» chiesi.
Lui scese dal letto. Era solo in mutande, decisamente troppo sexy.
Si avvicinò a me e mise le mani sui miei fianchi.
«E’ vero, sei una stronza. Ma io ti amo.» disse dolcemente.
«Ti amo anche..» non riuscì a finire la frase, che Harry mi baciò.
Stavo molto meglio, dopo quel bacio. Io gli misi una mano sul collo, e l’altra tra i suoi meravigliosi capelli ricci.
Restammo così, a baciarci, per interi minuti. Harry fu il primo a staccarsi.
«So che mi ami, ma vuoi anche Zayn.» disse lui. Non era arrabbiato, ma solo triste.
Non sapevo cosa dire, ma volevo essere sincera. «Ma voglio di più te.»
Harry mi accarezzò delicatamente la guancia. Amavo quando faceva così, mi perdevo completamente nei suoi occhi.
«Ti lascerò decidere, da sola.» disse, dandomi un ultimo, leggero, bacio sulle labbra.
 Io non dissi niente. Sapevo che quello era probabilmente l’ultimo bacio che Harry mi avrebbe dato, prima della mia decisione finale.
Mi lasciò dal suo abbraccio, e aprì la porta della stanza, facendomi uscire.
«Ah, il principe si è svegliato.» urlò Louis, andando verso Harry.
Louis e Harry andarono in cucina, e io non riuscivo a pensare ad altro che non fosse Harry o Zayn.
«Alex. Alex! Mi senti?» urlò Niall. Sicuramente mi stava chiamando da molto, ma io ero troppo immersa nei miei pensieri per sentirlo.
«Niall, smettila di urlare, una buona volta. Che c’è?» dissi, bevendo del latte che aveva appena messo Liam sul tavolo.
«Calmati, ragazza senza udito. Volevo sapere dove dobbiamo andare al mare, oggi.» disse, divorando un biscotto gigantesco.
«Ah, giusto, il mare. Credo che andremo nella vecchia spiaggia al molo.» dissi, guardando Louis, che era seduto davanti a me.
«Te la ricordi ancora?» chiese Louis.
«Ma certo, quella spiaggia è una meraviglia.» dissi, sorridendo. Mi passarono per la testa immagini di quando io e Louis andavamo in quella spiaggia, erano momenti bellissimi.
Poco dopo aver finito di fare colazione, i ragazzi iniziarono a fare le valige, e decisi di farle anche io.
«Ti accompagno io a casa.» dissero in coro Harry e Zayn.
Mi ci volle tutta la forza che avevo per trattenere le risate. Harry e Zayn si stavano fulminando con gli occhi, ma nonostante tutto facevano finta che le cose tra loro andassero a meraviglia.
«Facciamo che ti accompagno io e nessuno si picchia.» disse Louis, il solito pacifista.
Uscimmo fuori, e subito Louis mi fece l’interrogatorio su cos’era successo in camera di Harry.
«Ha detto che devo decidere tra lui e Zayn.» dissi, tralasciando la parte in cui ci baciavamo.
«Capisco. Non impazzire troppo per decidere, hai tutto il tempo che vuoi.» disse dolcemente.
«Hai ragione, mi voglio godere il mare, questi due giorni.» dissi, cercando di liberare la mente da tutti i pensieri che la invadevano.
Louis mi aiutò a fare la valigia, scegliendo quali magliette e pantaloncini dovevo prendere e tralasciando quelli troppo ‘trasgressivi’ secondo lui.
Poche ore dopo eravamo nella macchina, Louis che guidava, io nel posto del passeggero e tutti gli altri dietro.
«La musica la scelgo io.» urlai, appena le porte della macchina si chiusero.
«Siamo fottuti.» sentì sussurrare Niall dietro di me.
Io mi girai dietro e gli diedi un pugno nella gamba, ridendo.
«Questa vacanza già mi piace.» annunciò contento Liam.
La prima canzone che misi fu ‘Billionaire’ di Bruno Mars, e io e Louis cantammo a squarcia gola sulle note della canzone, mentre Niall, Liam, Harry e Zayn davano il tempo sbattendo le mani e i piedi.
Liam aveva ragione: quella vacanza era fantastica già dall’inizio.
 
 
  


uuuhlala.
spero vi sia piaaacciuto il capitolo :)

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Capitolo 22
*** chapter twenty-two. ***


CAPITOLO 22.
 
 


 
In due ore arrivammo a destinazione: la spiaggia della mia infanzia passata con Louis.
Io scesi dalla macchina per prima, ero tutta sudata.
«Grazie a Dio, finalmente aria.» dissi, ventilandomi inutilmente con la mano.
«Cazzo, è proprio bello.» disse Liam, scendendo dalla macchina subito dopo di me, guardando il mare.
«Allora, che aspettiamo a tuffarci?» urlai.
Ero già pronta a correre, ma qualcuno mi prese in braccio da dietro, impedendomi di correre verso quella meraviglia di mare; era Louis.
«Oh, e ora che c’è?» mi lamentai.
«Dobbiamo andare in albergo, prima.» disse. Certe volte sembrava mia mamma, ma mi piaceva anche questo suo lato, mi rendeva al sicuro, quando stavo con lui.
I ragazzi presero le valigie, compreso la mia, mentre Louis continuava a tenermi in braccio per paura che scappassi per andare al mare.
Solo quando ci trovammo davanti all’entrata dell’albergo, mi fece scendere.
«Wow, ma che albergo hai preso?» dissi, indicando con il dito le cinque stelle che si trovavano sotto il nome dell’albergo.
«Uno buono.» tagliò corto Louis, e andò a parlare con la ragazza che stava alla reception.
Quella ragazza, circa della mia età, ci provò con Harry in modo decisamente troppo evidente, ma lui non la considerò per niente, e questo mi rese molto felice.
«Questa è la tua stanza, non correre.» disse Louis, dandomi la tessera che avrebbe aperto la mia stanza da cinque stelle.
«Fidati.» dissi, poco prima di iniziare a correre con Niall e Liam.
Entrai subito nella mia stanza, che si trovava affianco a quella di Niall e Liam. Andai subito al balcone, e vidi il panorama bellissimo che non avevo mai visto quando andavo al mare lì. La stanza era all’undicesimo piano, quindi una delle migliori; non volevo neanche pensare per quale stupido motivo Louis avesse scelto proprio quell’albergo stra-figo.
Rientrai nella stanza, e solo allora mi accorsi che non c’era un letto singolo, ma uno matrimoniale.
«Le tue valigie, grazie tante per averle lasciate giù.» disse Zayn, entrando nella stanza e buttando la mia valigia sul letto.
«Mi ero dimenticata della valigia, grazie.» risi insieme a lui.
«Con chi dividi la stanza?» chiese, guardando il letto matrimoniale.
«Probabilmente con il mio amico immaginario.» dissi, cercando di essere seria.
Uscimmo dalla stanza, e Zayn mi fece andare nella sua camera, che si trovava proprio davanti alla mia.
Le pareti erano uguali a quelle della mia stanza, ma loro non avevano il balcone, solo un’enorme finestra che dava verso la città.
«Con chi dividi la stanza?» chiesi, notando i due letti separati.
«Con Louis o Harry, uno dei due dormirà con te.» disse, serio.
«Tu stai con Harry, okay?» dissi, uscendo dalla sua stanza e entrando nella mia, senza neanche dargli il tempo di rispondere.
La mia tattica per ottenere quello che volevo, a parte fare gli occhi dolci, era non dare il tempo di rispondere agli altri, così non potevano rifiutare –sì, sono un genio–. 
Louis entrò nella stanza, buttando la sua valigia verde per terra.
 «Scusa, quando avevo ordinato le stanze, tu e Harry stavate ancora insieme. Dormo io qua?» disse, raggiungendomi in balcone.
«Certo. Guarda che figata.» dissi, indicando il mare.
Non mi dava nessun problema dormire con Louis, infondo lo facevamo tutte le estati.
«Cazzo, andiamo al mare.» disse Louis, incantato dal paesaggio che aveva appena visto.
Non avevamo neanche bisogno di cambiarci, avevamo già il costume da bagno sotto i vestiti. Andammo correndo verso la spiaggia, che distava pochi metri dall’entrata dell’albergo.
Sembravamo in un film americano: mentre correvamo ci toglievamo i vestiti.
Ci buttammo in acqua, e come due bambini iniziammo a schizzarci.
«Grazie per averci aspettato.» disse Niall, era già in costume.
Si buttò nell’acqua del mare come avevamo fatto io e Louis poco prima, e iniziò a schizzarci.
Poco dopo arrivarono anche Harry, Liam e Zayn, in costume da bagno.
Inutile dire che erano tutti fantastici, ma Harry e Zayn sembravano dei modelli di Dolce&Gabbana.
Sembravamo tutti e sei dei bambini che si divertivano semplicemente a stare in acqua.
Di tanto in tanto sentivo lo sguardo di Zayn o Harry su di me, ma non ci facevo caso; volevo solo divertirmi.
  





AAAAllora,
so che questo capitolo è corto ma va beh, perdonatemi gente! Poi, vi avviso che anche se ho scritto che questo viaggio dura solo due giorni, in verità dura un bel pò di capitoli, saprete perdonarmi anche per questo vero? *fa la faccina dolce da cucciolo abbandonato*
beh, voglio taaaante recensioni scritte con amore e con le mani (?) fatemi sapere che ne pensate <3

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Capitolo 23
*** chapter twenty-three ***


CAPITOLO 23.
 
 


 
Restammo sulla spiaggia per tutta la giornata. Uscimmo dall’acqua solo per pranzare, ed era davvero bello mangiare in costume da bagno.
Quando il sole tramontò, iniziò una festa al mare organizzata dall’albergo.
«Che culo, ci becchiamo una festa.» disse Liam, andando verso il cameriere che serviva i gamberetti.
La prima cosa che feci a quella festa fu prendere uno di quei drink super-potenti che servono dentro il guscio dell’ananas. Li vedevo nei film, ed ho sempre desiderato berne uno.
Si può dire che dopo aver bevuto neanche la metà di quel drink, ero ubriaca, ma la gente non ci faceva caso, era troppo impegnata a scopare nelle tende rosse dedicate alle ‘cose private’ e a ballare.
«Ehy, Louis!» urlai, vedendolo arrivare verso di me.
«Alex, chi ti ha dato questa camicia?» chiese, guardando la camicia blu a fiori gialli che avevo.
«Mel’ha data Harry, mi sembra.» dissi, cercando di ricordarmi il momento in cui Harry mi disse che aveva paura che mi succedesse qualcosa.
«Ah, okay, io vado.» disse, guardando una ragazza che lo stava chiamando.
Si fece notte, e la musica cambiò. Non era più movimentata, come quella della discoteca, ma dolce, mi ricordava la musica hawaiana.
La spiaggia si svuotò velocemente, eccetto per qualche coppia che decideva di passare la notte in spiaggia.
Harry, Niall, Liam e Louis erano spariti, sicuramente erano tornati dentro o forse stavano facendo una passeggiata, non m’importava più di tanto. Cercavo in tutti i modi di non pensare a dove fosse Harry, e al fatto che almeno dieci ragazze ci avessero provato con lui, a quella festa.
«Che ci fai, qua, tutta sola?» chiese Zayn, sedendosi vicino a me, in riva al mare. All’improvviso mi ricordai che anche per lui c’era una vasta fila di ragazze, ma lui non ci faceva affatto caso.
«Pensavo.» dissi, guardando il mare. «Dove sono gli altri?»
«Ho visto che Liam era con una ragazza, Louis e Niall stavano bevendo qualcosa con qualcuno, e Harry è dentro.» disse, non sembrava ubriaco, e sentivo di non esserlo più neanche io.
Mi alzai, cercando di distrarmi dai pensieri su Harry, e proposi di andare a farci un bagno.
«Adesso? Ma è notte.» disse Zayn.
«Che importa, divertiamoci.» dissi, prendendolo per mano e alzandolo.
Mi tolsi velocemente la camicia che mi aveva messo Harry qualche ora fa, e iniziai a correre verso l’acqua più profonda, seguita da Zayn.
Mi fermai quando l’acqua mi arrivava alle spalle, e sentì Zayn che mi prese da dietro.
Mi immersi sott’acqua per cercare di scappare dalla sua presa, e mi accorsi che anche lui era sott’acqua, vicino a me, e che l’acqua era molto più luminosa della terra.
Stavamo giocando a nuotare come dei bambini, sott’acqua, e ogni secondo mi sorprendevo di due cose: come riuscissimo a stare sott’acqua così a lungo, e come potesse Zayn essere così bello anche dopo aver passato ore a ballare.
Uscì fuori dall’acqua per riprendere fiato solo qualche volta, mi sembrava di essere una sirena.
Zayn mi prese la mano, e mi fece nuotare in una direzione precisa, sempre rimanendo sott’acqua. Ci fermammo quando trovammo davanti a noi un sasso enorme. Uscimmo a riprendere il respiro, e mi accorsi che quello che sembrava un sasso, in verità era una piccola isoletta, che si trovava lontana di qualche decina di metri dalla riva.
«Vieni.» disse Zayn, dandomi la mano per salire sugli scogli che formavano quell’isoletta.
«Come facevi a sapere di questo posto?» chiesi, sedendomi su uno scoglio e ammirando il sole, di cui ormai era rimasta solo una piccola parte.
«L’ho notato durante la festa.» disse, sedendosi vicino a me.
Restammo in silenzio per qualche minuto, ad ammirare il mare. Non servivano parole, riuscivo benissimo a capire a cosa pensava Zayn, e dovevo ammettere che anche io pensavo alla stessa cosa.
Zayn si voltò lentamente verso di me, e mi diede un bacio leggero sulle labbra.
Io gli misi una mano alla guancia, e lui mise una mano sulla mia schiena.
Si staccò leggermente da me, e mi guardò.
Io gli sorrisi dolcemente, e lui continuò a baciarmi.
Poco dopo, nonostante gli scogli e la sabbia che c’era dappertutto, ci ritrovammo nudi e abbracciati, in quella piccola isoletta.
  




PPParapapa!
e fu così che Zayn e Alex fecero sesso per la prima volta! AHAHHA
beh, che ne dite, gente? vi è piacciuto? fatemi sapere tutto, anche le cose che non vi sono piacciute.
GGGrazie ancora, a tutti quelli che leggono e, soprattutto, recensiscono questa stupida fan fiction <3

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Capitolo 24
*** chapter twenty-four. ***


CAPITOLO 24.
 
 


 
L’alba mi svegliò. Mi trovavo ancora su quella bellissima isoletta, con Zayn che mi abbracciava.
«Zayn..» sussurrai, accarezzandogli la guancia per svegliarlo.
Lui aprì lentamente gli occhi, e poi mi sussurrò un  «buongiorno, bellissima».
Io mi alzai, rimettendomi il costume da bagno e la camicia blu a fiori gialli che mi aveva dato Harry.
Solo in quel momento pensai a Harry. Sapevo di non doverlo pensare, perché non stavamo più insieme, ma mi sentivo in colpa per aver fatto l’amore con Zayn.
Si, perché quello che avevamo fatto non era semplice sesso, era amore.
«Come hai dormito?» chiese dolcemente Zayn, sedendosi vicino a me.
«Dormito non direi, ma bene.» dissi, sorridendogli e poi continuando a guardare il sole che sorgeva.
«Dici che si saranno accorti della nostra assenza?» chiese, sorridendo.
«Probabile, o forse erano troppo occupati a farsi una puttana.» dissi, pensando a Harry con una di quelle dieci ragazze che ci provavano con lui, e subito mi viene il nervoso.
Zayn sorrise dolcemente, e poi mi abbracciò. Restammo così per qualche minuto, senza dire niente, abbracciati a guardare l’alba.
«Credo che dovremo tornare in albergo.» dissi, quando il sole era abbastanza in alto nel cielo per farmi capire che era quasi ora di pranzo.
«Vorrei restare così per sempre.» disse, stringendomi ancora di più a se.
Io mi girai verso di lui, lo guardai negli occhi e gli diedi un bacio leggero.
«Questo non significa che ho deciso con chi stare.» sussurrai, abbandonando quel bacio.
Zayn mi sorrise dolcemente, come sapeva fare solo lui, e poi si buttò in acqua.
Mi diede la mano, e mi buttai anche io. Ritornammo alla spiaggia dell’albergo a nuoto, guardandoci di tanto in tanto e girandoci intorno sott’acqua. Era bellissimo stare lì, con Zayn.
Arrivammo alla riva in poco tempo, e ci coricammo sulla sabbia, esausti.
«Ieri notte non sembrava così difficile nuotare.» dissi, cercando di riprendere il respiro regolare.
«Ieri notte pensavamo ad altro.» disse, dandomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.
Entrammo in albergo, e per nostra fortuna non c’era nessuno dei ragazzi a fare colazione.
Andammo agli ultimi piani dell’albergo, nella nostra stanza.
«Ora dovremo fare finta di niente?» disse Zayn, in ascensore.
«Credo proprio di sì.» dissi io, prima di uscire dall’ascensore ed entrare nella mia stanza.
Nella stanza apparentemente non c’era nessuno, ma poi notai Louis, in mutande che beveva una tazza di caffè nel balcone.
Andai da lui, in silenzio, e coprendogli gli occhi li dissi «indovina chi sono».
«Mmh, una ragazza che oggi ha dormito chissà dove, probabilmente con un ragazzo di nome Zayn?» disse Louis ridendo, prima di girarsi da me e abbracciarmi.
«Sei proprio bravo. E chi ti dice che abbia passato la notte con Zayn?» dissi, ricambiando l’abbraccio e poi sedendomi sulle sedie che c’erano nel balcone.
«Zayn non era nella sua stanza, e tu non eri qua. Ieri dopo la festa vi ho visti insieme, ho fatto due più due e sono arrivato a questa conclusione. Sono bravo?» disse, sorridendo fiero di sé.
«Sei bravo in matematica, non lo sapevo.» dissi, scherzando.
«Quindi, hai deciso Zayn?» chiese Louis, ritornando serio.
«No, non ho ancora deciso, mi voglio rilassare un po’.» dissi, alzandomi dalla sedia e scompigliandoli i capelli.
«Vuoi morire, vero?» disse Louis, cercando di mostrare un’espressione arrabbiata perché gli ho toccato i suoi adorati capelli.
«Mmh, non oggi.» dissi calma, trattenendo le risate.
Louis restò seduto sulla sedia per qualche secondo, per lasciarmi il tempo di distrarmi, e poi mi prese da dietro e mi portò fuori dalla stanza minacciandomi di buttarmi in mare.
«Per buttarmi in mare dovresti prendere l’ascensore, farti metà albergo e la spiaggia a corsa. Credi davvero di essere abbastanza forte?» dissi, ridendo.
«Non mi sottovalutare.» disse, andando nella stanza di Niall e Liam.
Lui aprì la porta senza neanche bussare, e nella stanza c’erano Liam e Niall che dormivano beatamente nei loro letti.
Louis, senza farsi nessun problema, mi butto su Niall, e poi lui si buttò su Liam.
«Ma che cazzo..?» urlò Liam, guardando male Louis.
«Se volevi dormire sopra di me, bastava chiedere.» disse Niall, mostrando un sorriso malizioso.
«Nei tuoi sogni.» dissi io, prima che Liam iniziasse a rincorrere Louis per tutto il piano dell’albergo.
Io e Niall uscimmo fuori dalla stanza, a vedere lo ‘spettacolo’.
«Ma Harry e Zayn stanno ancora dormendo?» chiese Niall, con l’eccitazione negli occhi.
«Vuoi svegliarli tu?» chiesi, sapendo già la sua risposta.
«E me lo chiedi anche? Ovvio, ma avrò bisogno del tuo aiuto.» disse, pronto a fare una risata diabolica.
Entrammo nella stanza di Zayn e Harry, senza far più caso alle urla di Louis e Liam che giravano in tutto il corridoio.
Zayn era in bagno; lo sapevo che non stava dormendo. Ma Harry era immerso nei sogni, senza fare il minimo caso al casino che c’era fuori dalla sua stanza. Era bellissimo, quando dormiva. Avrei voluto stare lì ferma, a guardarlo, per tutto il giorno.
Senza pensare troppo, Niall si buttò su Harry, e subito dopo mi aggiunsi anche io.
Zayn non capiva niente di quello che stesse succedendo, ma si buttò anche lui sopra di me.
«Pazzi, siete pazzi, cazzo.» urlò Harry, schiacciato da me, Niall e Zayn. «Non potevate usare una semplice sveglia per svegliarmi?»
«Non ci saremo divertiti abbastanza.» protestò Niall.
Non riuscivo a smettere di ridere, e anche Zayn pareva molto divertito.
«State facendo un pigiama party senza di noi?» urlò Liam, entrando nella stanza.
«Mi ritengo offeso.» disse Louis, prima di saltarci addosso insieme a Liam.
Ora, in un letto da una piazza e mezzo, c’eravamo io, Harry, Liam, Louis, Niall e Zayn.
Nessuno fece delle domande su che fine avevamo fatto io e Zayn, eravamo troppo impegnati a ridere tutti insieme come degli imbecilli.
 
  





Paraparapa.
Come potete ben vedere, bella gente, questo è solo un capitolo di passaggio, ma io personalmente mi sono divertita a scriverlo e spero che anche a voi sia piacciuto :3
infondo, se tutti i capitoli erano pieni di colpi di scena e drammi, la fan fiction sarebbe risultata troppo simile a Beautiful, no?
AHAHAHAH ringrazio tutte le personcine che stanno leggendo la ff, mi fate felice come pochi sanno fare <3
vi faccio anche sapere che ieri la fan fiction è arrivata a ben 100 recensioni!
ve ne rendete conto? CENTO! io sto impazzendo dalla felicità AHAHAHA
che altro dire? continuare a rendermi felice recensendo il capitolo:) e se non vi piace qualcosa, fatemelo sapere, mi fanno piacere tutti i generi di critiche.

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Capitolo 25
*** chapter twenty-five. ***


CAPITOLO 25.

 
 


 

Eravamo scesi a fare colazione, e stavamo parlando di ciò che è successo ieri alla festa.
«Tu dov’eri finito?» chiese Liam a Harry.
Subito interrompi la mia conversazione con Niall per riuscire a sentire la risposta di Harry.

«Stavo scappando dalle dieci ragazze che ci provavano con me.» disse Harry, bevendo il suo latte.
In quel momento il mio cuore fece salti di gioia. Non aveva passato la notte con una di quelle troie, ed ero una delle persone più felici al mondo, per questo.
«Ma, piuttosto, voi due dov’eravate, eh?» chiese Niall.

Subito cadde il silenzio. Tutti guardavano me e Zayn, che eravamo seduti vicino. In quel momento odiavo profondamente Niall per aver fatto quell’inutile domanda che poteva anche risparmiarsi.
«Ah, noi..» non riuscivo a inventarmi una scusa. Era strano, di solito riuscivo a mentire senza che nessuno se ne accorgesse, a parte Louis, che stranamente capisce sempre tutto di me.
«Abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia, tutto qua.» disse Zayn, aiutandomi a continuare la frase.
Tutti ci guardarono in modo strano, come se non riuscissero a capire come potevamo aver passato tutta la notte solo a passeggiare sulla spiaggia. Era ovvio che nessuno ci aveva creduti, ma non fecero ulteriori domande.

«Comunque, ricordo che qua c’è un centro commerciale davvero figo..» iniziò a dire Louis. Gli fui molto grato per aver cambiato argomento prima che qualcuno potesse fare altre domande su ieri notte.
La colazione continuò tranquillamente, tranne per il fatto che Harry era rimasto in silenzio per tutto il tempo.
Decidemmo di vestirci e andare subito al centro commerciale di cui aveva parlato Louis.
«Grazie, per prima.» dissi a Louis, quando restammo da soli in camera.

«Tranquilla.» rispose, sorridendomi.
«Davvero Harry non è stato con una di quelle puttane?» chiesi. Non potevo lasciare che la curiosità e la gelosia mi invadesse.
«Si, abbiamo passato tutta la notte a parlare al bar.» disse.
Mi girai verso la mia parte della camera, e feci il sorriso più grande che riuscivo a fare. Ora ero davvero felice.
«E.. di cosa avete parlato?» chiesi, evitando il suo sguardo e cercando qualcosa da mettermi nella valigia.

«Cose varie.» disse Louis.
Sapeva benissimo che odiavo le risposte vaghe, specialmente quando era lui a darmele. Mi girai verso di lui e lo guardai male.
«Va bene, va bene.» disse, alzando le mani in segno di arresa. «Abbiamo parlato di.. cose.»
«Mi prendi per il culo, vero?» chiesi, girandomi verso di lui.
«Calmati.» stava ridendo come un bambino. Gli divertiva tanto prendermi in giro. «E’ che non posso dirtelo.»

«Tu, Louis Tomlinson, non puoi dire una cosa alla tua migliore amica?» dissi, seria.
«Gliel’ho promesso.» disse, girandosi verso la sua valigia per evitare il mio sguardo.
«Non dirmi che ha messo incinta qualcuno..» dissi, cercando di trattenermi dalle risate.
«Davvero, sono serio. L’ho promesso.» disse.
«Dimmi almeno qual’era il soggetto della vostra conversazione.» dissi, facendo gli occhi grandi e lucidi.
Louis si trattenne un attimo. Sapevo benissimo che non poteva dire di no ai miei occhioni dolci.

«Tu..» disse.
Io rimasi in silenzio per qualche secondo. Sapevo che se stavo in silenzio, prima o poi Louis mi avrebbe detto qualcosa in più su quella conversazione.
«Okay, mi stava chiedendo cose su di te.. se ti piace Zayn e cose varie.» disse, sedendosi sul mio letto.
Io annui, senza dire niente. Avevo capito tutto: Harry aveva chiesto a Louis di chiedermi se mi piace Zayn.
«Poteva venire lui a chiedermelo.» dissi, sedendomi vicino a lui.
«Sta male, lo sai. Cerca solo di far finta di niente per non rovinare questa vacanza.» disse dolcemente. «E poi sono sicura che anche se te l’avrebbe chiesto lui, tu non sapresti cosa rispondere.»

Io mi buttai sopra di lui e lo abbraccia forte.
«Grazie.» sussurrai.
«Per cosa?» chiese dolcemente, abbracciandomi e facendomi coricare sopra di lui.
«Per tutto, tu mi capisci sempre.» dissi, dandogli un veloce bacio a stampo sulle labbra, per poi alzarmi.
Louis rimase in silenzio per qualche minuto, seguendomi con lo sguardo mentre io continuavo la disperata ricerca su cosa mettermi.
«Se Zayn o Harry fossero entrati in camera in questo momento, mi avrebbero picchiato.» disse Louis, ridendo, ancora coricato.
«Probabile, ma sarebbe stato divertente.» dissi io, ridendo.

«Ti divertirebbe vedermi picchiato?» chiese, alzandosi dal letto.
Non feci in tempo a rispondere che lui mi prese da dietro e mi buttò sul letto.
«E se entrassero ora?» chiesi, continuando a ridere insieme a lui, che si trovava proprio sopra di me.
«Direi che è tutta colpa tua.» disse, incominciando a farmi il solletico.
«Allora vuoi la guerra?» chiesi, iniziando a fargli il solletico anche io.
In quel momento sembravamo dei bambini che si facevano il solletico a vicenda, anche se sotto gli occhi di un adulto sembrava che fossimo pronti a scoparci.
«Si può entrare?» urlarono Niall e Harry, e senza attendere nessuna risposta entrarono.

Io e Louis ci fermammo, rimanendo nella stessa posizione di qualche secondo fa.
Subito dopo entrarono nella stanza Zayn e Liam, e tutti e quattro restarono a fissarci sconvolti.
In effetti non c’era da sorprenderci se ci guardavano in quel modo, dal momento che eravamo sia Louis che io ancora in costume da bagno.
Io mi alzai, costringendo anche Louis ad alzarsi, dato che era coricato sopra di me.
«Allora, donna che stava facendo qualcosa con quell’uomo, perché non sei ancora vestita?» chiese Niall, ridendo.
«Non so cosa mettermi.» dissi, scendendo dal letto.
«Allora scelgo io per te.» disse Niall, ridendo e buttandosi sulla mia valigia.
In pochi minuti Niall scelse i vestiti che dovevo mettere, e andai in bagno a vestirmi. Liam e Louis erano in balcone che parlavano, mentre Harry e Zayn stavano in silenzio seduti sul letto in cui poco prima eravamo coricati io e Louis. Sicuramente stavano morendo dalla gelosia, e probabilmente volevano picchiare Louis, ma la cosa non mi dava tanto fastidio.

Appena misi i vestiti che aveva scelto Niall, capì che aveva scelto i pantaloncini più corti e la maglietta più scollata che avevo.
«E’ proprio un porco.» sussurrai tra me e me, ridendo.
Uscì dal bagno e velocemente mi diressi verso il mio letto a prendere la borsetta, cercando di non incrociare gli sguardi di Zayn e Harry, anche se era piuttosto difficile, dal momento che erano seduti sul mio letto.
«Sembri una..» disse Zayn, arrabbiato.
Ma prima che potesse finire, arrivò Niall che urlò «meraviglia», continuando la frase.
«La prossima volta ricordati che non deve andare a scoparsi qualcuno.» disse Louis a Niall, serio.
Io risi, guardando le loro espressioni, e poi uscì dalla porta seguita dagli altri.
  





 

E SIAMO ARRIVATI AL CAPITOLO 25!
che dire? sono troppo felice perchè mi sento potente dopo aver scritto 25 capitoli (?)
AHAHAH ma, onestamente, questo capitolo mi piace tantissimo, perchè io amo Louis e il fatto che ci siamo baciati a stampo è molto bello:)
per tutti quelli che si sono fatti strane idee sulla relazione Alex-Louis che potrebbe diventare più di un amicizia,
potete continuare a pensare così perchè nella mia ff tutto è possibile! AHAHAHA

beh, come sempre ditemi cosa ne pensate di questo capitolo, grazie <3

Vorrei fare un ringraziamento particolare a AnnaStyles perchè recensisce ogni fottuto capitolo,
fa dei commenti luuunghissimi e mi fa sempre addormentare col sorriso sulla bocca
(perchè di solito leggo le recensioni prima di andare a dormire u.u)
quindi grazie!

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Capitolo 26
*** chapter twenty-six. ***


CAPITOLO 26.
 
 


 
«Eccolo!» urlò Louis come un pazzo, indicando il grande centro commerciale.
Me lo ricordavo benissimo, era come il centro commerciale della mia città moltiplicato per quattro. Avrei potuto viverci, dentro.
Harry, io e Louis iniziammo a correre, seguiti di Zayn, Niall e Liam, che sembravano anche troppo sconvolti dalla grandezza di quel posto.
Aveva sei piani, di cui più del 90% dei negozi erano dedicati all’abbigliamento. Era il mio paradiso.
Decidemmo subito di dividerci, per non perdere troppo tempo.
Io entrai nel primo negozio interessante che vidi, non feci caso neanche al nome, non m’importava.
«Posso aiutarla?» chiese una voce interessante.
Mi girai, e vidi subito il commesso. Era più alto di me, capelli castano scuro, e bello.
«Ah, no, grazie.» dissi, notando i suoi occhi azzurri. Non erano niente in confronto agli occhi azzurri di Louis, ma erano comunque belli.
Il commesso sorrise gentilmente. In quel momento vidi fuori dalla vetrina passare Harry e Zayn insieme a due ragazze. Capì dalle loro espressioni che non erano veramente interessati a quelle due cretine, quindi probabilmente volevano solo farmi ingelosire.
«Anzi, sì..» dissi, distogliendo lo sguardo da quei due idioti che fecero finta di non vedermi, e concentrandomi sugli occhi del commesso. «Non sono di qua, e stavo cercando un buon posto dove bere un caffè.»
«Io finisco ora il turno, se vuoi ti porto nella miglior caffetteria che ci sia in questa città.» disse, sorridendo. Aveva un sorriso bello. Non era affatto il mio tipo, ma in fondo volevo solo divertirmi, in quella vacanza, e dal momento che Harry e Zayn si comportavano da stronzi, perché non avrei dovuto farlo anche io?
«Ti aspetto qua.» dissi, ricambiando il sorriso.
Uscì fuori dal negozio e mi sedetti in una panchina ad aspettarlo. Harry e Zayn fecero finta di accorgersi solo in quel momento della mia presenza.
«Sei sola?» disse Zayn, mostrando un sorriso un po’ troppo convinto.
«No, non lo sono.» dissi, calma.
«Sei con il tuo amico immaginario?» chiese Harry. Sembrava un po’ troppo convinto del fatto che, vestita in quel modo, non riuscissi a trovare un bel ragazzo che non sia lui o Zayn.
In quel momento arrivò il commesso di cui ancora non sapevo il nome.
«Ecco con chi sono.» dissi, avvicinandomi a lui.
Harry e Zayn rimasero in silenzio, guardando me e il ragazzo.
Io sorrisi e iniziai a camminare insieme al mio nuovo amico, salutando Harry e Zayn, che sembravano aver perso la parola.
«Comunque, mi chiamo Jessie.» disse il ragazzo.
«Io sono Alex.» risposi, sorridendogli.
Jessie –nome decisamente figo- mi portò al sesto piano, dicendo che non potevo neanche immaginare che caffè facessero in quel posto.
La caffetteria era davvero bella, aveva ragione. Era circondata da fiori non troppo appariscenti, e i tavolini erano sofisticati al punto giusto.
«Allora, raccontami di te. Da dove vieni?» disse Jessie, sedendosi nel tavolino più vicino alla vetrina che dava sul centro commerciale.
«Da Londra, sono qua in vacanza con cinque idioti.» dissi, ridendo. «E tu? Vivi da sempre qua?»
«Sì..» disse. Parlammo per tutto il tempo. Sembrava simpatico, e il caffè che davano in quel posto era squisito.
Restammo a parlare per ore, facendo il giro del centro commerciale, che sarebbe potuto tranquillamente essere una città, per quanto era grande.
«Alex!» sentì gridare.
Mi girai e vidi Niall che correva da me.
«Che c’è?» chiesi, fermandomi.
«C’è Louis che dice di andare al ristorante che c’è al quinto piano, abbiamo fame.» disse, cercando di riprendere il respiro tra una parola e l’altra.
«Okay, ma porto Jessie.»
«Jessie?» chiese Niall, sorpreso.
Jessie si presentò a Niall, e noi tre andammo verso gli ascensori. Sembrava che a Niall stesse simpatico Jessie.
Appena fummo arrivati al quinto piano, riconobbi Louis, Liam, Harry e Zayn seduti ad un tavolo al centro del ristorante. Le amichette di Harry e Zayn non c’erano, per fortuna.
«Ragazzi, vi presento Jessie.» dissi, ancora prima di salutare tutti.
Io e Jessie ci sedemmo vicino a Liam.
«Io lo sapevo che Alex vestita in questo modo avrebbe trovato qualche figo.» disse Niall, ridendo, sedendosi vicino a Louis, Harry e Zayn.
Harry e Zayn cercarono di sorridere, anche se sembrava più una smorfia.
«Dove sono le vostre amiche?» chiesi, sorridendo.
«Dovevano tornare a casa.» disse Harry, cercando qualcosa nel menù.
«Interessante.» dissi, e poi ordinai da mangiare.
Non parlammo più delle amichette –troie- di Zayn e Harry per il resto del pranzo.
Tutto volevano fare conoscenza con Jessie, tranne che i soliti due idioti che sembravano pronti a prenderlo a pugni.
«Sei davvero simpatico.» disse Louis a Jessie, sorridendogli, e Niall e Liam sussurrarono un «sissì».
Jessie era simpatico, bello, divertente, e tutte le ragazze si fermavano a guardarlo di tanto in tanto. Era il ragazzo perfetto per tutto, specialmente per far ingelosire Harry e Zayn.
«Allora, ragazzo-simpatico-barra-Jessie, tu non vivi a Londra, vero?» chiese Zayn in un modo decisamente sgarbato.
«No, ma credo che mi trasferirò lì tra non molto.» rispose educatamente Jessie.
«Perfetto.» sussurrò triste Harry, continuando a guardarlo male.
«Va bene.. io vado in bagno.» dissi, cercando di non far notare a Jessie gli sguardi di odio di Zayn e Harry.
Andai nel bagno delle donne, che stranamente era insieme a quello degli uomini, e poco dopo arrivò Jessie.
«Ma che sta succedendo?» chiese, non sembrava arrabbiato.
«Scusa, scusa davvero. Ma Zayn e Harry sono degli idioti, l’avrai notato.» dissi, lavandomi le mani.
«Io ho notato solo il modo in cui ti guardano, e come mi vorrebbero picchiare a sangue.» disse, ridendo all’ultima frase.
«Già.» risi insieme a lui.
«Vuoi farli ingelosire, giusto?» chiese Jessie.
«Sì, ma non ti sto usando..» dissi velocemente cercando di scusarmi.
«Tranquilla, ti voglio aiutare. Non è neanche vera la storia che devo andare a vivere a Londra, ma devo dire che ha funzionato.» disse, sorridendo.
«Ma dov’eri sino a qualche giorno fa, ragazzo-simpatico?» chiesi, ridendo.
Jessie rise con me, e poi uscimmo dal bagno.
«Li farò capire quanto vali.» sussurrò Jessie, mentre chiudeva la porta del bagno.
Io sorrisi, e lui mi mise una mano nel fianco.
Quello era il primo passo della missione ‘fai ingelosire Harry e Zayn’.
 
 
  



CCCCiao!
che dire di questo capitolo?
avrete sicuramente capito tutti che Jessie è un figo pazzesco AHAHAHA
ovviamente niente in confronto alle cinque carote,
ma è comunque discretamente figo (?)
beeeeh, come sempre, faremi sapere che ne pensate del capitolo
e ovviamente ditemi chi amate di più ahaha
PEACE.

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Capitolo 27
*** chapter twenty-seven. ***


CAPITOLO 27.
 
 



 
Per il resto del pranzo non si fece altro che parlare della vita di Jessie.
«Sei un figo.» disse Louis, uscendo fuori dal ristorante.
Io non potevo trattenere le risate, era così evidente il fatto che anche Louis, Niall e Liam stessero parlando tutto il tempo con Jessie solo per far ingelosire ulteriormente Zayn e Harry.
«Si, è proprio figo.» dissi, appoggiando la mia testa sulla spalla di Jessie.
 Jessie ci accompagno sino all’uscita del centro commerciale, tenendomi sempre per mano.
«Ora devo andare a lavorare, a dopo.» disse dolcemente Jessie, salutandoci. Mi diede un leggero bacio sulla mano in modo molto cavalleresco e poi si diresse verso il negozio di vestiti nel quale l’avevo conosciuto.
Decidemmo di andare all’albergo e riposarci lì, e per tutto il tempo della passeggiata Zayn e Harry non aprirono mai bocca.
«Allora.. devi forse raccontarmi qualcosa?» disse Louis, chiudendo la porta della nostra stanza.
«Mah, niente di particolare.» dissi sorridendo e sedendomi sul suo letto.
«Perché non mi racconti di Jessie?» disse, ricambiando il sorrisetto.
«Perché hai già capito tutto.» dissi, coricandomi.
Louis rimase per qualche minuto in silenzio, poi si sedette vicino a me.
«Non lo trovo giusto nei confronti di Harry e Zayn..» disse.
«E dai, è una vacanza, rilassati. E poi anche loro hanno conosciuto due ragazze.» tagliai corto io.
Louis annuì semplicemente, prese un giornale e si chiuse in bagno.
Sapevo benissimo che quando Louis portava un giornale in bagno, significa che aveva l’intenzione di rimanere tutto il giorno seduto sul cesso a leggere, quindi io uscì dalla stanza.
«Ciao.» disse Harry, alle mie spalle.
Io sorrisi e feci un cenno per salutarlo. Non sapevo che dirgli.
«Jessie è.. simpatico.» disse, guardando in basso.
«Già.» dissi, guardandolo. Non riuscivo a capire che cosa volesse dirmi, quindi rimasi zitta aspettando che fosse lui a fare il primo passo.
 «Io.. scusa ma non riesco a strare così, fermo senza fare niente. Devo sapere se tu provi ancora qualcosa per me.» disse tutto d’un fiato.
«Harry, certo che provo ancora qualcosa per te.» dissi dolcemente.
«Allora perché non stiamo insieme?» chiese, incrociando il mio sguardo.
«Perché provo qualcosa anche per Zayn.» dissi. Quella conversazione non aveva alcun senso, lo sapevamo benissimo tutti e due il motivo del perché non eravamo fidanzati.
«Ma lo so che io ti piaccio di più. Tu non sei mai stata con Zayn.» disse.
«Infatti, non ci sono stata, e non so come potrebbe essere.»
«Hai bisogno di metterti con lui per capirlo?» chiese, sembrava molto serio.
«Io.. credo di sì.. boh.» riuscì a dire solo questo.
«Puoi fare tutto quello che ti serve per capire, io ti aspetterò.» disse dolcemente.
Non feci in tempo a rispondere, che lui mi diede un veloce bacio sulle labbra, per poi andarsene in camera sua e lasciarmi da sola nel corridoio.
«Wow.» sussurrai tra me e me.
Andai al primo piano dell’albergo, nella piscina, per capire bene quello che era appena successo.
A Harry andava bene se io mi fidanzavo con Zayn? No, tutto questo non aveva senso.
«Oh, cazzo cazzo cazzo.» disse una voce femminile davanti a me, interrompendo i miei pensieri su Harry e Zayn.
«Stai bene?» chiesi, guardandola in faccia.
Mi sembrava di conoscerla, ma probabilmente era solo una faccia comune.
«Cazzo, ma tu sei Alex?» disse, sedendosi nella sedia davanti alla mia.
«E tu come fai a conoscermi?» chiesi.
«Ci siamo incontrate qualche settimana fa, a una festa. Io ti avevo dato il mio vestito.» disse, sorridendo.
Guardando il suo sorriso –bellissimo- mi ricordai di quella festa, alla quale mi ero ubriacata troppo e Zayn mi aveva portato a casa.
«Ah, cazzo, è vero!» dissi, quasi urlando.
Scoppiammo a ridere tutte e due come delle cretine.
«Sai, sto impazzendo, qua non c’è nessun ragazzo abbastanza bello da scoparmelo subito.» disse la ragazza, ridendo.
Io la guardai perplessa, e poi scoppiai a ridere per la seconda volta.
«Ma come ti chiami, ragazza appena scappata da un centro di recupero per drogati?» chiesi, ridendo.
«Sono Giulia!» urlò, come se fosse una cosa ovvia che lei si chiamasse Giulia.
«Stai in questo albergo?»
«Si, ma ho perso la chiave della mia stanza, e sto aspettando che alla reception me ne diano un’altra.» disse, sorridendo.
Quella ragazza era simile a me sotto diversi punti di vista: sorrideva sempre, come me, era bionda, ma forse nella scala delle bionde lei era più bionda di me, era alta quanto me ed era anche bella.
«Allora perché non vieni a fare la barbona nella mia stanza?» chiesi, alzandomi dalla sedia e andando verso l’ascensore.
«Va bene, cara ragazza bionda.» disse Giulia, prendendomi a braccetto ed entrando nell’ascensore.
In poco tempo l’ascensore salì all’ultimo piano, e feci entrare Giulia nella stanza, sperando con tutto il cuore che non ci fosse Louis mezzo nudo che passeggia.
«Oh, la mia stanza non è così bella.» disse lei, guardandosi intorno. «Con chi condividi la stanza?»
«Con un amico.» dissi, raggiungendola in balcone.
«Bello?» chiese subito, con un sorrisetto malizioso.
«Sì, ma è mio, non ti do il permesso di rubarmelo.» dissi, sorridendo.
«Mmh, allora conosci qualcuno che posso rubarti?»
«Beh, Niall e Liam sono liberi..» dissi, pensando tra me e me.
«Ma con quanti ragazzi stai?» chiese Giulia, sorpresa.
«Cinque, ma oggi ne ho conosciuto un altro, quindi sei.» sorrisi guardando la sua espressione.
«Devi presentarmeli tutti. Hai capito? Li voglio vedere tutti tutti.» disse seria e sorridendo.
Io risi, e poi accettai di presentargli i ragazzi a cena.
 «Alex, ho finito in bagno.» annunciò Louis, entrando in balcone. «Ah, ma non avevi detto di avere ospiti.»
«Louis, lei è Giulia. Giulia, Louis.» feci le presentazioni.
Ero convinta che Giulia e Louis sarebbero diventati amici, infondo Giulia era simile alla gemella separata alla nascita.
Restammo a parlare in balcone per almeno due ore. Eravamo un trio molto divertente. Giulia ci aveva raccontato tutte le sue esperienze più divertenti, e mi sembrava di conoscerla da una vita.
«Andiamo a cena? Voglio conoscere i vostri amici.» disse Giulia, con un sorrisetto sul viso.
Io e Louis ci guardammo divertiti, e poi uscimmo fuori dalla camera insieme a lei. 





GGGGGente!
questo capitolo è abbastanza inutile,
tranne per il fatto che Harry fa il dolce - e figo - come sempre
e che arriva un nuovo personaggio: Giulia :3
che ne pensate di lei?
vi avviso subito di non affezionarvi troppo a lei perche questi personaggi temporanei
- come Jessie e Giulia - non resteranno per sempre nella ff,
ma godeteveli AHAHAH

come sempre, ringrazio tutte le personcine che leggono la fanfiction, che mettono la storia tra
le preferite, le seguite etc.
SIETE LA MIA FELICITA' <3

piccola cosetta:
ieri la fanfiction è arrivata a ben 150 recensioni!
ve ne rendete conto? CENTOCINQUANTA!
e siamo solo al capitolo 27, questo mi rende più che felice.
GGGRAZIE
:)

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Capitolo 28
*** chapter twenty-eight. ***


CAPITOLO 28.
 
 


 
«Prima di conoscere i tuoi amici devo sapere qualcosa?» chiese Giulia in ascensore.
Io guardai un attimo Louis, e poi feci no con la testa.
Scendemmo giù e, come mi aspettavo, erano già tutti giù ad aspettarci.
«Alex, non ci avevi detto che avevi un’amica.» disse Niall, andando a presentarsi.
Dopo le presentazioni, andai a sedermi in mezzo tra Giulia e Liam, mentre davanti a me c’erano Harry, Louis, Niall e Zayn. Ultimamente Zayn e Harry stavano il più lontano possibile tra di loro, e mi dispiaceva che la loro amicizia si stesse distruggendo solo per colpa. Sapevo che presto avrei dovuto prendere una decisione, ma era troppo complicato.
Iniziammo a cenare, e notai subito che Giulia e Liam si scambiavano degli sguardi di tanto in tanto.
Mi girai verso Giulia e le feci un sorrisetto malizioso.
«Che c’è?» chiese lei, distogliendo lo sguardo da Liam e guardandomi confusa.
«Uhm, nah, niente.» dissi, sorridendo.
I ragazzi parlavano tra di loro, e anche io parlavo con Giulia e Liam. Spesso incrociavo lo sguardo di Harry e o di Zayn, ma non ci parlammo.
«Scusate gente, io vado. Giulia, resti da me e Louis a dormire?» dissi, alzandomi dal tavolo.
«Ehm, si, va bene.» disse, senza neanche guardarmi. Sembrava incantata da Liam, più o meno come quando i bambini sono incantanti da un negozio di giocattoli enorme.
Salì con l’ascensore, e mi chiusi in camera. Dover scegliere mi faceva impazzire, non riuscivo più a ragionare. Scegliere tra Harry e Zayn era come scegliere tra l’aria e l’acqua: impossibile.
Qualcuno bussò alla porta della mia camera.
«Non voglio nessuno.» dissi irritata, ma la persona che si trovava dietro la porta continuava a bussare.
Scesi dal letto, scocciata, e aprì la porta.
«Ma si può sapere che cazz...» non feci in tempo a finire la frase che Harry mi baciò.
All’inizio rimasi immobile per la sorpresa, ma poi mi lasciai travolgere dal bacio.
«No, aspetta, che fai?» chiesi, staccandomi di qualche centimetro dalle sue labbra.
«Alex, non voglio perderti. Sei importante, e poi io..» si fermò un attimo e poi continuò la frase. «ti amo.»
Io rimasi in silenzio per lo shock. Sapevo che Harry era un ragazzo forte che non si lasciava superare da nessuno, ma ormai mi sembrava che si stesse arrendendo, e che lasciasse il posto a Zayn, ma ora era diverso.
«Puoi anche non rispondere, ti capisco. Ormai ti sto perdendo. Ma voglio solo che tu sappia che non ho mai amato nessuno, non sono mai stato con una ragazza per più di quattro giorni, ma con te è diverso. Sarei disposto a lottare per averti, e non ti voglio lasciare a Zayn.» disse tutto d’un fiato, senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi.
Io stavo per dire qualcosa, ma Harry appoggiò il suo indice sulle mia labbra.
«Non serve che dici niente, sta a te la scelta, volevo solo che sapessi bene cosa provo per te.» disse, prima di andarsene dalla stanza e lasciarmi completamente senza parole.
Ora si può dire che ero anche più confusa.
  






ASFDLVKAUDL,
bella gente,
questo capitolo mi piace assai perchè,
beh, perche HARRY BACIA ALEX *----*
ahahhaha comuuuunque, non smetterò mai ringraziarvi
per tutte le recensioni che mi fate,
vi amo!

<3

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Capitolo 29
*** chapter twenty-nine. ***


PPPrima di iniziare a leggere il capitolo, gente, voglio avvisarvi e non illudervi,
dato che molti mi hanno 'sgridata' perchè lo scorso capitolo era corto D: AHAHHA
Ragazze, anche questo capitolo è corto, e molto anche, non succede proprio niente DD:
ma sapete com'è, se non lo facevo la storia sarebbe stata tutta fatta di drammi e tragedie,
e ci deve essere anche qualche parte serena di tanto in tanto, no? :3
bene, dopo questo vi auguro buuuona lettura
<3

 

 






CAPITOLO 29.
 
 


 
Rimasi in camera ad ascoltare musica per almeno mezz’ora. Non sapevo dove fossero finiti Louis e gli altri, ma in quel momento non m’importava.
Squillò il telefono, interrompendo la musica. Notai solo allora di avere cinque messaggi non letti e tre chiamate perse. Le chiamate erano tutte di Louis.
 «Non so cosa sia successo, ma Harry ha detto che ti dovevi riposare.» questo era il primo messaggio di Louis.
«Abbiamo bisogno di te per divertirci. Siamo in piscina, vieni.» un messaggio di Niall, era così dolce.
«Sono la stronza che dormirà in camera tua Jdove sei? Vuoi lasciarmi sola con questi cinque maschi? Ahaha.» un messaggio da un numero sconosciuto, ed ero sicura che fosse di Giulia.
Il quarto messaggio era di Jessie. «Ciao, sono Jessie, ricordi? Che ne dici se sta sera usciamo? Puoi invitare anche i tuoi amici J»
L’ultimo era di un numero privato, e non avevo idea di chi fosse. Diceva solo «mi manchi, Alex.».
Passai dieci minuti a fissare quel messaggio, sperando che magicamente apparisse il nome di chi me l’aveva inviato, ma, giustamente, non successe niente.
Dopo aver passato altri venti minuti ad ascoltare musica, scesi in piscina. Riconobbi subito Harry e Louis che giocavano in piscina, Niall che parlava con Zayn e Giulia insieme a Liam vicino al bar.
«Hello, bella gente.» dissi, sedendomi vicino a Giulia.
«Hey, Harry aveva detto che eri stanca. Che avevi?» chiese Liam, dolcemente.
«No, niente, stavo solo ascoltando musica.» feci niente, anche se mi sembrava che Giulia non ci credesse tanto al fatto che stavo bene.
«Andiamo a incipriarci il naso.» disse Giulia, alzandosi.
«Cosa? A incipriarmi il…?» non feci in tempo a finire che Giulia mi prese dal polso e mi portò in bagno, lasciando Liam solo e confuso.
«Devi dirmi qualcosa, signorina?» disse Giulia, seria.
«Uhm, no.» dissi, facendo un sorriso furbo e girandomi verso la porta per andarmene.
«Ah, no, cara. Tu rimani chiusa qua finché non mi dici che succede tra te e un certo ragazzo con i capelli ricci di nome Harry.» disse, chiudendo la porta a chiave e mettendo la chiave nella tasca dei suoi pantaloni.
Ora non avevo via d’uscita, dovevo raccontarle tutto.
«Eravamo fidanzati.»
«Eravate? Fammi indovinare: vi siete lasciati perché c’era qualcosa tra te e il ragazzo sexy?» disse, sorridendo.
«Zayn?» chiesi, mettendomi a ridere.  «Sì, ci eravamo baciati e Harry ci aveva visti.»
«E tu ora devi scegliere, giusto?» chiese. Aveva una mente geniale, quella ragazza.
«Proprio così.»
«C’è qualcuno tra quei cinque ragazzi che non è preso da te?» chiese, ridendo.
«Louis, Niall e Liam sono liberi.» dissi, sorridendo.
«Niall e Liam si, ma Louis non mi sembra proprio.»
«Cosa?» non riuscivo a capire.
«C’è qualcosa tra voi.» disse.
«Oh, ma sei proprio un genio. Siamo migliori amici, scema.» dissi, ridendo.
«Migliori amici? Certo, certo. Puoi fregare tutti ma non me, cara.» disse.
«Non capisco.»
«Certo, certo. Dai usciamo, tonta.» disse, aprendo la porta.
«Ah, no, aspetta cara.» dissi, bloccandola con il braccio e chiudendo la porta. «E tra te e Liam cosa c’è?»
«Me e Liam?» chiese, sorpresa.
«Ah, ora non fare la finta tonta. Lo sai benissimo che ti piace.» dissi.
«E come può non piacermi? E’ un figo da impazzire.» disse, sorridendo.
Io risi, e le lasciai aprire la porta e uscire. Lei andò a sedersi dov’era sino a qualche minuto fa, vicino a Liam, e io mi sedetti sul bordo della piscina, facendo immergere le gambe nell’acqua fresca.
 
 
 
  




EEEEEccoci quà,
che ne pensate?
e chi peeensate che abbia inviato quel messaggio a Alex?
questi misteri sono molto misteriosi,
vero? :3

Spero che il capitolo vi sia piacciuto
anche se faceva schifo
(?)

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Capitolo 30
*** chapter thirty. ***


CAPITOLO 30.
 
 


 
«Che ci fai tutta sola?» chiese qualcuno dietro di me. Era Niall.
«Osservo i pesci invisibili che nuotano nella piscina, uno sembra molto triste.» dissi, seria.
Niall si sedette vicino a me e mise la sua mano sulla mia fronte.
«Ma che fai?» chiesi, spostando la sua mano.
«Controllo se hai la febbre, ma probabilmente sei nata drogata.» disse, prima di scoppiare a ridere insieme a me.
«Ti diverti?» chiesi, smettendo di ridere.
«Con Zayn triste? Non immagini quanto.» disse, sarcastico.
«Mi dispiace così tanto.» dissi, guardando Zayn seduto da solo.
«Ti conviene decidere in fretta, cara, se non vuoi perderli.» disse Niall.
Io lo guardai confusa.
«Sveglia, donna. Guardali bene. Non sono gay, ma so che Zayn piace a tutte le ragazze, non ce n’è una che non si gira a guardarlo. E poi c’è Harry, e beh, lui ci provava con tutte prima di incontrare te. Ogni notte stava con una ragazza diversa, è cambiato solo dopo aver conosciuto te, e lo stesso vale per Zayn.. praticamente facevano a gara per quante ragazze si portavano a letto.» disse Niall.
Non l’avevo mai visto così tanto amico, era sincero.
«E quindi cosa dovrei fare?» chiesi, guardando l’acqua della piscina.
«Scegliere.»
«Non è così facile.»
«Quando ami davvero una persona, lo sai, perché quando stai con quella persona senti di essere al sicuro. Pensi solo a lei e sai che la cosa migliore che ti poteva capitare. E’ un sentimento unico. Tu provi molto per tutti e due, si vede, ma per uno di loro c’è qualcosa di più.» disse, serio.
Io gli sorrisi come per ringraziarlo. «E tu hai mai provato questo sentimento?» chiesi.
«No, io sono ancora libero.» disse, sorridendo.
Io risi, e poi gli scompigliai i capelli biondi ridendo. In pochi secondi lui mise una mano sulla mia schiena a l’altra sulle mie gambe, mi prese in braccio e mi buttò nella piscina.
«Niall Horan, sei uno s-t-r-o-n-z-o.» dissi, scandendo ogni lettera dell’ultima parola.
Lui non la smetteva di ridere, e poi si buttò anche lui in piscina, travolgendomi completamente.
«Mi aggiungo io.» urlò Louis, e poco dopo erano tutti in acqua, compreso Giulia.
«Si, grazie al cavolo. Voi siete in costume da bagno, io sono vestita!» urlai, senza smettere di ridere.
Loro iniziarono a bagnarmi e lo stesso feci anche io. Poco dopo scoppio la terza guerra mondiale sott’acqua, tutti che cercavano di affogare tutti.
Passammo tutta la notte così, senza pensieri, solo divertendoci. Era una vacanza perfetta.
 
  




SHALALALAAA,
gente, SIAMO AL CAPITOLO 30!
dio, mi sentio così felice perche voi continuate a recensire
ogni singolo capitolo da 30 capitoli! *--*

so che è molto corto il capitolo,
ma un pò mi piace perchè Niall è così dolce con Alex,
vero?

vi amo, ciao. <3

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Capitolo 31
*** chapter twenty-one. ***


CAPITOLO 31.
 




 
Per i successivi due giorni di vacanza non facevo altro che pensare alle parole di Niall.
Per chi provavo quel sentimento, l’amore? È amore quello che provo per Harry? O e più forte quello che provo per Zayn?
E poi guardavo Giulia e Liam, e non capivo se erano fidanzati o solo amici, ma sembrava tutto perfetto tra di loro, come se non ci fosse alcun problema nel fare quel grande passo: il fidanzamento.
Ecco, è così che dovrebbe essere l’amore, senza nessun problema. Ma le cose migliori sono anche quelle più complicate da fare.
Dopo due giorni passati a fare queste domande a me stessa (e Louis) pensai seriamente di aver bisogno di uno psicologo.
«Dovresti parlarne con qualcuno.» disse Louis una mattina.
«Ne sto parlando con te, adesso.»
«Con qualcuno di importante, intendo.» disse serio Louis. Non riuscivo a capire, aveva dei dubbi sul fatto che per me lui non fosse importante?
Corsi nel suo lettuccio e lo abbraccia fortissimo.
«Tu sei il più importante!» e lo riempii di baci.
Louis mi abbracciava e mi accarezzava la schiena, quel momento era così perfetto che avrei preferito stare tra le sue calde braccia piuttosto che andare al mare.
«Mi devi dire qualcosa?» domandai, lo vedevo dall’espressione che aveva sul viso che c’era qualcosa che non mi diceva.
«Sai, Alex..» disse, accarezzandomi la schiena. «sto seriamente pensando che forse non devi scegliere per forza tra Harry e Zayn.»
Io lo guardai incredula.
«Insomma, guardati intorno, sei bellissima» continuò, «e potresti avere tutti i ragazzi che vuoi, seriamente. E poi, di quanti ragazzi ti sei ‘innamorata’ nella tua vita? Tanti, io lo so. Non puoi sapere se il sentimento che provi per Harry o Zayn sia amore o semplicemente grande affetto..»
Non riuscivo a capire cosa volesse dire.
«..la persona giusta per te potrebbe essere anche una persona che neanche t’immagini, per quello che ne so potresti anche essere lesbica, dal momento che non hai mai baciato una ragazza.. insomma, si, quello che voglio dire è che, per quanto tu mi voglia credere, io ci tengo a te e voglio che tu trovi il vero amore.» disse, tutto d’un fiato.
Io rimasi a guardarlo negli occhi per qualche minuto senza dire niente. Cercavo di leggere l’espressione dei suoi occhi. Sembrava sereno, convinto al 100% delle sue parole, e questa convinzione arrivò anche a me.
«E tu hai mai trovato l’amore? Quello vero.» chiesi senza distogliere il mio sguardo dal suo.
«Forse, penso di sì.» disse.
Io continuai a guardarlo negli occhi. I suoi occhi erano meravigliosi, era da molto che non ci facevo caso. Era davvero bello, non solo per gli occhi, era bello in generale. Non riuscivo a trovare un difetto.
«Non ne sei sicuro? Come puoi non esserne sicuro? Se ami qualcuno lo sai e basta, no?» dissi, lentamente.
Questa volta fu lui a guardami senza dire niente, era immobile con gli occhi puntati verso me, e i suoi occhi non erano spenti, erano pieni di emozioni che voleva far uscire ma non lo faceva, si poteva anche intravedere qualche lacrima nei suoi occhi blu come il mare.
«Sì, ma è difficile chiamarlo amore quando l’altra persona non ricambia il sentimento.» disse.
Rimanemmo li, nel letto matrimoniale della nostra stanza a guardarci negli occhi, senza dire una parola. Riuscivo a percepire il suo respiro sulla mia pelle, ciò significava che eravamo molto vicino l’un l’altro, ma era tutto perfetto, non c’era nessun imbarazzo, niente.
Dopo qualche minuto sentì un rumore provenire dal balcone, mi girai di scatto e vidi Niall che entrava nella nostra stanza dal balcone, come se niente fosse.
«Niall, tempismo perfetto eh.» disse ironico Louis, alzandosi dal letto.
«Mi spieghi come hai fatto?» dissi alzandomi dal letto e indicando il balcone.
«Oh, niente, è stato facile, mi sono arrampicato nel vostro balcone e sono entrato in camera vostra.» disse, come se fosse tutto normale.
«Ma siamo all’ultimo piano!» dicemmo io e Louis insieme.
Niall fece un sorrisetto furbo – un sorrisetto che, talaltro, gli stava benissimo – e poi ci indico la porta di camera, per farci capire che dovevamo uscire.
«Dove andiamo?» chiesi.
«E’ una sorpresa, bellezza.» rispose Niall ammiccando l’occhio e uscendo dalla porta.
Io e Louis ci guardammo per qualche secondo, per capire cosa aveva appena interrotto Niall. Non so a cosa stava pensando Louis, ma io pensavo solo che era diventato dannatamente bello e non so come e quando. Ma poi mi ricordai che anche quando avevo 14 anni avevo una piccola cotta per lui, e anche quando ne avevo 5, e 17, e 19..
 
Ho sempre avuto un cotta per lui?
No, non è possibile.. credo.

 
«A cosa pensi?» chiesi a Louis, non ce la facevo a guardarlo e non potergli leggere nel pensiero.
«Mmh, penso che dovremmo uscire e vedere la sorpresa di Niall.» disse. Potevo benissimo capire che mi ha mentito, ma non ho chiesto altro, forse se non mi ha detto la verità c’era un motivo.
Io e Louis uscimmo dalla camera e in corridoio incontrammo anche Zayn e Harry.
«Oggi è il nostro ultimo giorno qua..» disse Harry.
«Gia.. ma perche sei dispiaciuto? Tra due giorni inizierà x-factor!» dissi, contenta per loro.
Loro sorrisero, come se in questi giorni si fossero anche dimenticati che tra poco iniziava x-factor, l’occasione della loro vita.
«Spero che ci sia qualche bella ragazza.» disse Harry, schiacciando il tasto dell’ascensore.
Si, in quel momento ho avuto un istinto omicida verso tutte le belle ragazze che parteciperanno a x-factor.
«Oh, si, c’era una interessante il giorno in cui ho fatto il provino. Si chiama Lily, credo.» disse Louis, sorridendo.
Possibile che provassi gelosia anche per Louis?
Zayn non disse niente sulle ragazze, e sentì il mio cuore sciogliersi dal calore che emanava il suo sorriso quando mi guardava.
Uscimmo fuori dall’albergo e Niall ci portò nel parcheggio sul retro.
«Ma è.. un cinema?» chiesi sorpresa. Il parcheggio aveva un grande schermo alla fine, e sembrava tutta l’aria di essere uno di quei vecchi cinema americani dove le coppie andavano a vedere qualche film romantico.
«Wow.» dissero insieme Harry, Zayn e Louis.
«Dove diavolo è Liam?» chiese Harry.
Niall indico una macchina che c’era nel parcheggio. Potevo benissimo riconoscere le facce di Giulia e Liam che parlavano e sorridevano.
«Oh, sono bellissimi.» dissi, guardandoli.
I ragazzi annuirono.
«Si, sono sicuro che stanotte faranno cose belle in quella macchina.» disse Zayn, sorridendo.
Io gli diedi un colpo con il gomito, ma non riuscii a trattenere un sorriso.
Niall mise un grande lenzuolo sul pavimento del parcheggio e dei cuscini, e ci coricammo tutti insieme, pronti a vedere quel film in stile anni ’80.

 







UUUUUh gente!
siamo arrivati al capitolo 31!
*----*
prima di tutto vorrei ringraziarvi per tutte
le bellissime recensioni che
mi state facendo perchè sono una più bella
dell'altra :3
come seconda cosa,
vorrei avvisarvi subito che questa fan fiction

NON STA PER FINIRE!
molti nelle recensioni mi hanno scritto cose come
'eh sento che presto Alex prenderà
una decisione e la fan fiction finirà :('
beh, gente, mi dispiace deludervi
(spero di non deludervi davvero ahahha)

ma questa fan fiction non è stata programmata dalla sottoscritta
per essere lunga solo 30 capitoli,
ma moooolto di più :D


OOOk,
e dopo questa super dichiarazione,

ditemi che ne pensate di questo capitolo,
che sinceramente io amo perchè..
boh, amo Louis e quindi amo il capitolo, ok?
ok.



Vi mando un graaaande bacio,
<3







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Capitolo 32
*** chapter thirty-two. ***


CAPITOLO 32.
 





Il film durò due ore, era in bianco e nero e la trama sinceramente non ho neanche provato a capirla. Più che altro durante il film guardavo Harry e Zayn, e mi stupivo per quanto potessero essere belli, entrambi.
«Non pensare, stasera.» mi sussurrò all’orecchio Louis.
Io gli feci un grande sorriso e lo abbracciai.
Rimasi così per tutto il tempo del film: abbracciata con Louis, con la mia faccia sul suo petto. Mi domandavo se Louis riuscisse a vedere il film, ma ogni volta che mi giravo per vedere la sua faccia lui sorrideva, quindi rimasi così com’ero.
«E’ la tua pancia che fa questi rumori o è la vibrazione del cellulare?» chiese Louis.
Io lo guardai con un punto di domanda gigante in faccia, poi mi toccai la pancia e mi resi conto che stava ‘vibrando’.
Mi spostai dal petto di Louis per potermi alzare, e mi accorsi di non riuscire a stare in piedi.
«Credo di star male..» dissi a Louis.
Mi appoggiai a una macchina abbandonata, e mi trattenni dal vomitare l’anima.
«Alex, tutto ok?» chiesero Harry e Zayn insieme.
Io annuì cercando di sorridere, ma credo che sia uscita una smorfia, non il sorriso che mi aspettavo.
«Andiamo un po’ dentro.» disse Louis, prendendomi di peso e portandomi all’albergo.
Poco prima dell’entrata dell’albergo, ecco che iniziai a vomitare.
«Chissà cosa avrò mangiato.» dissi, mettendomi a ridere nonostante stessi davvero come uno straccio.
«Troppa nutella? O forse troppi drink, eh?» iniziò a ridere anche Louis, e poi corse a chiamare un cameriere per avvisare che ‘qualcuno’ aveva vomitato davanti all’entrata.
«Io puzzo di vomito, vado a fare una doccia.» dissi.
«Corro ad avvisare gli altri..» continuò «..e con ‘altri’ intendo dire ‘Harry e Zayn’, che sicuramente non stanno neanche più guardando il film ma pensando a te.»
Io sorrisi. «Dì a tutti e due che non ho pensato a loro quando ho vomitato.» dissi, cercando di essere seria. Ma subito iniziammo a ridere come degli imbecilli.
Louis andò al parcheggio e io nell’ascensore. Non pensai molto al perché sono stata male. Anzi, perché stavo ancora male.
Pensavo specialmente a.. cazzo, pensavo che volevo mangiare il melone con la nutella, ecco cosa pensavo.
‘Alex, per quale cavolo di motivo pensi a questo?’ chiesi a me stessa, e poi iniziai a ridere senza alcun motivo.
Mi tolsi i vestiti ed entrai nella doccia.

 

 







OOOOOk gente,
so che questo capitolo fa abbastanza schifo,
ed è anche molto corto
ma, credetemi,
è mooolto utile per il continuo della storia u.u


Vi amo tutti,
bye.
<3



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Capitolo 33
*** chapter thirty-three. ***


Capitolo 33.





 
Tutti erano nelle loro stanze d'albergo. Tutti stavano facendo la valigia.
Louis era sotto la doccia, lo sentivo cantare.. amavo la sua voce, mi faceva sorridere anche nei momenti peggiori. Io facevo la valigia, tra qualche ora saremo tornati a Londra. 
Prima di tutti misi tutti i miei vestiti nella valigia, e poi i cosmetici, e lo spazzolino da denti.. e poi mi e' passato fra le mani un pacco di assorbenti. 
Rimasi a guardare quel pacco color blu mare per qualche minuto, e all'inizio non riuscivo neanche a capire il perché mi fossi fermata a guardare il pacco.
Ma poi, ecco che mi sentivo cadere, non riuscivo a tenermi in piedi, sentivo solo un formicolio alle gambe. Mi sedetti sul pavimento. 
«Cazzo, non è possibile, non è assolutamente possibile.»dissi tra me e me. 
Non sapevo a cosa pensare, e cosa fare.
Presi il telefono per guardare il calendario. Era il 5 settembre. Com'era possibile? niente ciclo o ritardo? 
Louis uscì dal bagno e io neanche me ne accorsi.
«Hey, che fai Alex? »domandò, ma io non lo guardai neanche.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel fottuto pacco di assorbenti.
«Che è successo?»chiese Louis, iniziando a preoccuparsi. 
Io mi girai verso di lui lentamente, e gli lanciai un'espressione che voleva dire qualcosa del tipo 'non è possibile, vero?'.
Sicuramente lui mi capì perché, insomma, lui era Louis, era il mio Louis e lui mi capiva sempre. 
«Pensi davvero che..? »disse Louis, guardando il pacco che tenevo ancora tra le mie mani.
«No, è impossibile.»riuscì solo a dire. 'è tutto un sogno, solo un sogno, ora ti svegli e tutto ritornerà alla normalità, ok?' la mia testa continuava a dire questo. 
Misi gli assorbenti nella valigia e mi sedetti sul letto vicino a Louis. 
Fu Louis il primo a parlare.
«Non puoi esserne sicura.»
«Infatti non lo sono affatto»dissi.
«E se lo fossi..»
 «..sarebbe sicuramente di Zayn»continuai. 
«Ma.. insomma, no.»disse Louis, come se lui potesse influire su quello che sarebbe successo. 
«Dobbiamo assolutamente tornare a casa e prendere un dannato test di gravidanza.»dissi tutto d'un fiato. 
Louis annuì, senza aggiungere altro. Io rimasi seduta nel letto per almeno venti minuti senza far niente, fu Louis a finire la mia valigia e la sua. E' un vero amico. 
Dopo aver portato le valigie alla reception, Louis tornò nella stanza a prendermi. 
«Alex, capisco che ora sei sconvolta, e lo sono anche io quanto te, ma non possiamo fare conclusioni affrettate perché non ne siamo ancora sicuri e, inoltre, se davvero tu fossi incinta significherebbe solo che il mondo potrebbe avere una meravigliosa creatura con i tuoi occhi e le tue labbra, una creatura che incanterà tutto il mondo e diventerà importante e intelligente proprio come te.»disse, tenendomi la testa fra le sue mani. 
Io lo guardai negli occhi. In quel momento mi sembrò che il tempo si fosse fermato. Come se noi due fossimo in un universo parallelo, non più in quell'albergo. Gli feci un sorriso, un sorriso che bastava per spiegare tutto.
Per fargli capire quanto io gli volessi bene, quanto gli fossi grata per tutte le volte che e' stato vicino a me e specialmente per quello che aveva appena detto.
Mi avvicinai a lui, gli misi le mani sul collo e lo baciai. Lo feci così, subito, senza pensarci, e lui continuò a baciarmi come se fosse la cosa più importante da fare in quel momento. Io e Louis ci stavamo davvero baciando? si, e non riuscivo a capire perché mi piacesse.
Mi piaceva Louis? no quello non era un bacio da dire 'si, mi è piaciuto'. No, quello è tipo 'il miglior bacio della mia vita', uno di quei baci che si danno le persone che si amano davvero tanto.
Ma io e Louis non ci amavamo, giusto? o no? Louis continuava a baciarmi, e io facevo lo stesso. Fu lui il primo a staccarsi, e mi domandavo perché. 
Ci guardammo negli occhi ancora per qualche secondo. I suoi occhi erano così pieni di sentimenti che potevo vedere degli arcobaleni uscire dai suoi occhi ed entrare nei miei.
Sentivamo lo stesso sentimento. L'amore? non lo so, e in quel momento non sapevo a cosa pensare. 
«Ehm..»cercai di dire io, ma Louis mi accarezzò la guancia impedendomi di parlare. 
«Dovremo andare in macchina.»disse semplicemente Louis, sorridendo, come se quello che era successo fosse la cosa più normale al mondo, come se non ci fosse niente di strano nel fatto che due amici si baciano in quel modo e provano dei sentimenti del genere.
E poi, scendendo al piano terra, mi chiesi se solo io avevo provato quello che avevo provato, e se Louis non avesse sentito nessuna scintilla, nessun "fuoco d'artificio" con quel bacio.
Io continuavo a guardarlo in ascensore, e di tanto in tanto si girava anche lui e mi sorrideva.
Mi faceva uno di quei sorrisi alla Louis che volevano dire 'andrà tutto bene, ci sono io con te'. 
Salimmo sulla macchina, e io passai due ore a guardare fuori dal finestrino, a guardare gli uccelli volare, le macchine andare avanti e indietro su quella autostrada, e poi mi giravo verso i ragazzi, guardavo le loro facce sorridenti mentre cantavano qualche canzone di Katy Perry o Pitbull, guardavo Zayn e vedevo la perfezione, il sentimento, guardavo Harry e vedevo tutto quello che ho sempre desiderato.
Guardavo Louis guidare e vedevo le stelle, l'universo, il mio mondo.
Vedevo il mio riflesso nel finestrino della Fiat arancione con cui stavamo viaggiando, e vedevo una stupida ragazza, troppo fortunata, con dei ragazzi così. Vedevo una ragazza che ha passato anni a cercare quello che secondo lei era il 'vero amore' e che ora che ha tre ragazzi (esempio perfetto di amore) non sapeva cosa fare.
Abbassai il finestrino per evitare di continuare a vedere il mio riflesso, e mi addormentai lentamente sul sedile della macchina. 

 





 

 

GGGGGente,
io, personalmente,
amo questo capitolo.
e quando dico che lo amo
intendo dire che sono proprio follemente innamorata
AHAHAHHA

speeeeero che il capitolo vi sia piacciuto almeno un pò,
perchè mi sono impegnata
davvero taaaanto per scriverlo nel modo 'giusto'


 

vorreeeei ringraziare proprio tutte le persone
che leggono questa ff,
perchè proprio oggi mi sono accorta che questa ff è:
recensita da: 243.
preferita da: 55.
ricordata da: 19.
seguita da: 66.


VI AAAAMO!
<3

 



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Capitolo 34
*** chapter thirty-four. ***


CAPITOLO 34.
 




 
Dopo poche ore eravamo già tutti a Londra. Harry e gli altri decisero di andare direttamente a casa, lasciando me e Louis davanti alla farmacia.
"Prendete quelle medicine per la tosse e poi venite da noi che ci mangiamo una bella pizza." disse Niall, sedendosi dove poco prima c'era Louis, pronto a guidare.
"Certo ragazzi." dissi, salutandoli con la mano.
Io e Louis ci guardammo negli occhi, inspirammo ed entrammo in quella farmacia che, per qualche motivo che non ho ancora capito, mi incuteva molta paura.
Forse perché li vendevano delle cose di cui non avrei mai desiderato parlarne, o anche semplicemente tenerle in mano, come il test di gravidanza che stavo per comprare.
"Chiedilo tu." sussurrai a Louis.
Lui mi guardo' e si mise a ridere.
‘’Dai non ridere coglione, che ci sarebbe di strano se un ragazzo chiede un test di gravidanza?" chiesi ironicamente io, scoppiando a ridere insieme a lui. "Va beh, grazie dell'aiuto, amore del mio culo" dissi cercando di essere dolce, ma ovviamente Louis continuo' a ridere.
Io andai alla cassa, con un imbarazzo che non avevo mai provato prima.
"S-salve, mi servirebbe un t-test di gravidanza."
"Certo signorina, vuole una marca precisa o le va bene qualunque firma?" disse la commessa, che a prima vista sembrava molto gentile e disponibile.
"La migliore." tagliai corto io. Per quanto quella donna dai capelli biondo a caschetto fosse gentile, non ero proprio dell'umore per scambiare qualche battuta con uno sconosciuto.
La donna minuta mi porto' una scatolina blu dove c'era disegnata una donna sorridente.
"Una donna che sorride.. come se fosse la pubblicità di un dentifricio.." sussurrai tra me e me.
Louis si fece scappare una risatina.
"Come ha detto, scusi?" disse la donna, con un sorrisetto in faccia.
"Beh ma dai, è così non-reale questa immagine. Perché una donna dovrebbe sorridere quando sta per usare un test di gravidanza, eh? Perché dovrebbe avere quell'espressione felice come se avesse vinto alla lotteria quando in verità sta solo per sapere se deve dire addio alla sua bella vita da ragazza spensierata e cominciare a comportarsi da adulta, o può continuare a divertirsi tutte le notti." dissi tutto d'un fiato.
Louis e la cassiera mi guardarono con la stessa espressione, come se mi capissero, come se capissero il mio discorso e approvassero. Poi Louis mise una mano sul mio fianco e mi strinse a se abbracciandomi.
"Sembrate una coppia perfetta, voi." disse la donna, come se questo centrasse con quello che avevo appena detto.
"Non stiamo insieme.." dicemmo io e Louis contemporaneamente, e poi ci guardammo un po' imbarazzati, senza capire il perché.
La cassiera sussurò un 'se lo dite voi' e ci diede lo scontrino. Louis pagò il conto, senza lasciarmi protestare, e insieme, ancora abbracciati, uscimmo da quella farmacia.
"Ora vado a casa, faccio quello che devo fare, e se tra mezz'ora non vengo da voi significa che il test risulta affermativo." dissi io quando arrivammo a casa mia.
"Oh no amore del mio culo, io vengo con te e ti aspetto." disse serio Louis, ma continuando a sorridere come faceva sempre, d'altronde.
Non feci ulteriori proteste ed entrai in bagno. Dopo due minuti uscì fuori e misi quel dannato test sul tavolo della cucina.
"Ecco, caro Tomlinson, ora stai fermo qua e guarda cosa esce. Sulla confezione c'è scritto che entro cinque minuti dovrebbe uscire una linea verde se non sono incinta, e una rossa se invece lo sono." dissi velocemente.
Louis annuì senza aggiungere altro. Era serio, e infondo lo ero anche io. Quella situazione era seria, troppo seria per delle persone come noi.
In quel momento pensai a Harry, a Zayn, a tutti. Mi girai verso la finestra, e guardai quel poco panorama di Londra che si vedeva dal mio piccolo appartamento.
Presi il cellulare dalla borsa e vidi dei messaggi.
Il primo era di Zayn:
"Mi manchi, lo sai vero?"
Il secondo di Niall:
"Venite velocemente che siamo in piena crisi: pizza o cinese?"
Il terzo di Harry:
"Ogni volta che sento una canzone d'amore penso a te.. l'amore mi sta uccidendo."
Rimasi senza parole, senza pensieri. Entrambi i messaggi, erano meravigliosi, facevano capire quanto quelle due persone mi amassero. E io chi amavo?
"Alex.." mi chiamò Louis.
Io mi girai e di corsa andai vicino al tavolo. Guardai il test lentamente, e vidi.. una linea rossa. Una fottutissima linea rossa.
Quella figlia di puttana di una linea rossa era uscita in quel cazzo di test.
Perché?!
Non feci in tempo a dire niente che Louis mi abbraccio fortissimo.
Il suo abbraccio trasmetteva sicurezza, amore, affetto. Tutto quello che c'era di buono al mondo si poteva perfettamente percepire quando Louis mi abbracciava.
Io lo guardai nei suoi occhi color blu mare.
"E ora sono sola, tesoro mio." dissi, accennando un sorriso che non era affatto felice.
"No che non lo sei Alex, hai me, e Harry, e anche Zayn, e Niall e Liam.. noi siamo la tua famiglia, ok?" disse serio Louis.
Io lo abbraccia più forte che potevo. Era tutto quello che volevo: abbracciarlo.
Restammo abbracciati per minuti, e poi ci decidemmo a tornare dai ragazzi.
Durante la strada mi feci tanti, ma tanti, film mentali. La mia vita era finita? Come se Louis potesse leggermi nel pensiero, disse: "la tua vita non finisce qua, nulla finisce adesso, e' solo un nuovo inizio, ma questo non significa che devi dire addio a tutto quello che hai fatto o provato prima di sapere di essere incinta."
Io lo guardai mentre camminavo affianco a lui, e lo abbracciai ancora e ancora, e lui con un braccio mi stringeva a se.
Mentre salivamo le scale del condominio pensai a Zayn.
E sei lui non ne volesse sapere niente di quel bambino? poteva sempre succedere, infondo sapeva benissimo che Zayn non era proprio il tipo di ragazzo che s'innamorava seriamente di una ragazza. E se seriamente decidesse di non avere niente a che fare con me?
E se Harry si fosse sentito profondamente tradito o pugnalato alle spalle da uno dei suoi migliori amici e dalla sua ex ragazza? e poi, quale ex ragazza? infondo io e lui non ci eravamo seriamente lasciati, avevamo solo preso una 'pausa' per decidere cosa volevamo davvero, cosa io volevo davvero, chi amavo davvero.. e l'avevo deciso?
No, e non potevo piu' permettermi di non decidere chi amare adesso.
Ma infondo l'amore non si decide, succede e basta, e per quello che ne sapevo io provavo lo stesso sentimento sia per Harry che per Zayn.
E poi c'era Louis, lui era Louis.. era più di un amico, ora me ne rendevo perfettamente conto, perché ogni volta che mi sentivo il suo sguardo addosso il mio cuore si scioglieva, e sentivo le farfalle nello stomaco, proprio come le sento quando guardo Zayn ed Harry.
Si, pensai a tutto questo mentre facevo quei dieci gradini che mi separavano dalla porta di casa dei ragazzi.
"Eccovi, finalmente oh!" urlo Zayn appena Louis aprì la porta con le sue chiavi.
"Ci abbiamo messo molto?" chiese Louis, un po' distaccato dall'argomento. Sicuramente anche lui stava pensando molto a quello che sarebbe successo.
"No, solo tre quarti d'ora, tranquillo amico." disse ironico Harry, e si mise a ridere insieme a Zayn e gli altri.
"Ma ora che siamo qua state tutti bene, no?" chiesi io, con un sorriso sulla faccia, un sorriso talmente finto che più finto non di può, ma pensai che non se ne sarebbero accorti.
"Beh, la tosse è passata?" chiese Liam, sedendosi sul divano.
"Certo Payne, noi compriamo le medicine e d'improvviso la tosse passa per magia, certo." disse Louis ironico. I ragazzi risero e si sedettero sul divano.
Presi per il braccio Louis e lo portai in cucina.
"Non dici niente a nessuno ok? di questa storia nessuno deve sapere niente per adesso, poi ci pensero' io a dirlo.." dissi.
"Certo tesoro, e io ti aiuterò in tutto e sempre." disse, prendendomi in braccio come se fossi una principessa e facendomi sedere sulla poltrona in mezzo a Harry e Liam.
Passammo la serata a guardare la televisione e mangiare cibo cinese scadente. Volevo divertirmi, si, nonostante la 'brutta' notizia volevo continuare a vivere la mia vita in modo tranquillo almeno fino a quando sarei stata costretta a dirlo a Zayn e gli altri.

 

 







RRRRagazze,
e ragazzi (?)
questo capitolo è molto più lungo degli altri,
quuuindi amatemi!
beh, fatemi sapere come sempre cosa ne pensate di questo capitolo,
cose ne pensate della ff,
chi preferite,
e le solite cose che dovete farmi sapere perchè sono troppo curiosa.
AHAHHAHA


peace,
<3



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Capitolo 35
*** chapter thirty-five. ***


CAPITOLO 35.
 
 




Quella sera dormì con i ragazzi, insieme a Louis.
Non volevo dormire con Harry o Zayn perché mi sentivo ancora strana quando stavo con loro, immaginavo che mi avrebbero odiato quando li avrei detto che sono incinta. 
Mi svegliai, presi il cellulare e lo schermo illuminava la stanza.
L'orologio indicava le 2.46.
Non riuscivo più ad addormentarmi quindi scesi dal letto, stando attenta a non svegliare Louis. Lui si mosse un pò e io gli diedi un bacio sulla guancia sussurrando «continua a dormire, tesoro.» lui sorrise e si girò dall'altra parte.
Uscì dalla stanza e andai in cucina. Mi buttai sulla sedia rossa dove si sedeva sempre Zayn e rimasi a fissare il vuoto. Riuscivo a sentire il suo odore.. il suo profumo.
Amavo quel profumo. Lo sentivo come se fosse dentro me.
«Hey.» sussurò una voce a me conosciuta. Io mi alzai di scatto e per sbaglio diedi una sberla a Zayn.
«Oh dio Zayn, e' la seconda volta che mi spaventi in questo modo!» dissi, appoggiando la mano sulla sua guancia, che aveva preso un colorito roseo.
«Non pensavo potessi avere una reazione del genere.» disse Zayn. Era bellissimo, la sua voce era bella, i suoi occhi lo erano e anche le sue labbra mi facevano impazzire. 
«Non mi hai fatto male..» sussurò Zayn, avvicinandosi a me, che tenevo ancora la mia mano sulla sua guancia.
Io tolsi la mano e diventai tutta rossa dall'imbarazzo.
«Ma non ti ho chiesto di non toccarmi più.» sussurò Zayn. Ormai era vicinissimo.
Ogni volta che stava così vicino a me sentivo le farfalle nello stomaco che volavano allegre, volavano ogni volta che sentivano il profumo di Zayn, ogni volta che pensavo a lui.
Mi guardò dritto negli occhi.
Era uno sguardo ipnotico, non riuscivo a girarmi altrove, potevo guardare solo lui.
Mi baciò. Fu un bacio atteso da entrambi, senza il quale le nostre giornate non avevano senso.
Mi staccai leggermente.
«Cosa facevi quando io non c'ero?» domandai.
«Ti aspettavo.» rispose. Questa volta era lui che si sentiva ipnotizzato dal mio sguardo, riuscivo a leggerglielo negli occhi.
Lo baciai io.. un bacio dolce e allo stesso pieno di passione. Misi una mano fra i suoi capelli e con l'altra gli accarezzavo i pettorali. 
Lui mi accarezzava dai capelli alla schiena, poi passò al fondoschiena, mi prese dalle gambe e io mi aggrappai a lui come un panda.
Non me ne accorsi sul momento ma mi stava portando in camera sua, e io onestamente non avevo niente da protestare. Volevo dormire con lui tanto quanto lui volesse dormire con me. 
Mi coricò delicatamente sul letto, come se avesse paura di farmi male.
«Lo sai che non mi sono mai comportato così con una ragazza?» sussurò lui, tra un bacio e l'altro.
«Quindi devo pensare che io sono diversa.» dissi, togliendogli la maglietta.
«Tu sei diversa, sei l'unica che voglio.» disse lui. Si staccò di qualche centimetro per guardarmi negli occhi. Io guardai il suo fisico, quel suo fisico da modello di Abercrombie che mi faceva sognare. 
«Vuoi fare anche una foto?» chiese lui ridendo.
Io scoppiai in una risata.
«Si, ma prima devo fare questo.» dissi, e lo baciai nel modo più passionale che potevo. Lo presi per i pantaloni e lo feci 'coricare' sopra di me.
In quella notte le farfalle che stavano nel mio stomaco incontrarono per la seconda volta quelle che stavano nello stomaco di Zayn.

 







BBBBeh,
piacciuto il capitolo? :D

piccola domandina:
qual'è la vostra canzone di Up All Night?

a me personalmente piace tutto l'album,
ma le mie preferite sono
more than this, stole my heart e everything about you.

much love,
<3

 








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Capitolo 36
*** chapter thirty-six. ***


CAPITOLO 36.
 





Riuscivo a sentire delle calde mani che mi accarezzavano.
Aprì leggermente gli occhi e vidi quello splendore con cui avevo dormito: Zayn.
Ormai la luce era entrata nella stanza, quindi supposi che fossero le 11 di mattina.
Sorrisi, e Zayn mi baciò delicatamente.
«Ti devo dire una cosa.» dissi, cercando di essere seria.
Lui smise di accarezzarmi i capelli e mi guardò con sguardo interrogativo e serio.
«Ti amo.» dissi dolcemente io.
Lui mi fece un sorriso da ebete che amavo, mi prese per i fianchi e mi mise sopra di lui.
«Ti amo di più.» disse, accarezzandomi la schiena ancora nuda.
Poi alzò il petto per prendere qualcosa dal comodino.
«Una macchina fotografica?» chiesi io, stupita.
«Hai detto che volevi una foto, no?» rispose, sorridendo.
Iniziai a ridere come un'idiota e lo fece anche lui.
Le nostre risate insieme erano una cosa sola.
Accese la macchina fotografica e fece una foto a me, una a lui, una a noi due insieme.
Poi ovviamente iniziammo con le pose più assurde, e non la smettevamo di ridere.
«Sai, prima pensavo che la migliore notte della mia vita fosse stata quella passata al mare con te, ma ora penso che questa è la migliore notte di sempre.» disse Zayn, tra una foto e l'altra, senza mai smettere di accarezzarmi la schiena.
«Concordo pienamente.» dissi, e lo baciai. Riuscì ad intravedere il flash della macchina fotografica prima di chiudere gli occhi, e non potei trattenere un sorriso.
Avrei tenuto quella foto sempre nel mio cuore.
«Vestiti, devo portarti in un posto.» disse Zayn, mi fece alzare e poi si alzò anche lui.
«Ma devo farmi la doccia.» protestai io.
«Cara Alex, ti do il permesso solo per lavarti i denti e vestirti, non provare a obbiettare.» disse, cercando di essere serio.
Io scoppiai a ridere e corsi silenziosamente in camera per prendere dei vestiti.
Louis stava beatamente dormendo nel suo letto, io presi i pantaloni e ritornai in camera di Zayn cercando di non svegliare nessuno.
«Non ho preso la maglietta per paura di svegliare Louis.» dissi, mettendomi i pantaloni e il reggiseno e che era rimasto per terra dalla notte prima.
«Mettiti questa.» disse, lanciandomi una sua felpa.
Era meravigliosa. Blu con delle scritte in inglese.
Molto da 'Zayn' e aveva anche il suo profumo.
«Posso tenerla?» chiesi, facendo gli occhi dolci.
Zayn mi guardò come se avessi fatto la domanda più stupida del mondo. Si avvicinò a me, mi prese per i fianchi e mi baciò.
«Pensi che dopo averti dato il mio cuore non posso darti la mia felpa?» chiese, sorridendo.
Il mio cuore in quel preciso momento smise di battere per qualche secondo, ne ero sicura.
Lo baciai ancora e ancora, poi lui si stacco e disse «non distrarmi, donna, dobbiamo uscire!» e io scoppiai a ridere.
Uscimmo e in cinque minuti eravamo già davanti al London Eye.
«Non hai proprio intenzione di dirmi dove mi stai portando vero?»
«No.» rispose con un sorrisetto furbo.
«Se continui a fare quel sorrisetto ti stupro.» dissi seria.
Lui scoppiò a ridere e mise un braccio attorno alla mia spalla.
Con lui mi sentivo bene, non mi sentivo mai a disagio o in pericolo. Mi sentivo in paradiso, ero la donna più fortunata del mondo.
Entrammo nel parco e tiro' fuori dai suoi pantaloni una benda e mi 'costrinse' a mettermela sugli occhi.
Mi prese in braccio e mi portò da qualche parte.
Dopo qualche minuto di camminata mi tolse dolcemente la benda.
Eravamo vicino al palo che reggeva la bandiera d'Inghilterra più grande al mondo.
Eravamo nello stesso parco in cui avevo passato la giornata con Louis, ma da tutt'altra parte.
«Oh dio, Zayn, è bellissimo.» dissi, ammirando la vista che si poteva osservare da dove eravamo.
Lui si sedette e io feci lo stesso.
Appoggiai la testa sulle sue gambe e lo guardavo negli occhi. Lui mi accarezzava i capelli e intanto guardava Londra dall'alto.
Per me non valeva la pena guardare quel panorama, perché il panorama più bello era già lì, vicino a me, e si chiamava Zayn Malik.
«Ti ho portata qua per darti questo.» disse, distogliendo lo sguardo da Londra e guardandomi negli occhi.
Prese un anello dalla tasca dei suoi pantaloni. Non era un anello normale. Era d'oro, e c'era scritto Zayn. Mi scappò qualche lacrima, che lui subito mi asciugò con le sue grandi mani.
Mise l'anello sull'anulare destro della mia mano. Io continuai a piangere. Quelle erano lacrime di gioia.
«Alex, vuoi essere la mia ragazza?» chiese Zayn, sorridendo. Sembrava quasi intimidito da quello che mi aveva chiesto, e riuscivo a vedere nei suoi occhi che aveva paura di una mia risposta negativa.
«Non e' una proposta di matrimonio vero?» scoppiai a ridere, e poco dopo anche lui inizio' a ridere di gusto.
«No scema, ti sto chiedendo di essere la mia ragazza.» disse, accarezzandomi il viso.
«Certo, Zayn, si, si e si.» dissi e lo baciai. Lo amavo. Ormai ne ero sicura. Il sentimento che provavo per lui era unico, anche più grande di quello che provavo per Harry. E' vero che mi ero innamorata prima di lui, ma non sempre il primo amore è quello vero e giusto. E in quel momento non volevo neanche pensare a Louis, a cosa provavo per lui e ogni volta che stavo con lui, volevo godermi la giornata più bella della mia vita.
Ci staccammo dal bacio e lui prese un pennarello indelebile nero dalla sua tasca.
«Ma che diavolo hai in quella tasca?» chiesi io, ridendo.
«La tasca dei miei pantaloni è magica, lo sanno tutti.» rispose, ridendo e facendomi l'occhiolino. Poi si alzò - facendo alzare anche me - e scrisse 'Alex e Zayn' e un cuore sul palo che teneva la bandiera. Io aggiunsi la data, per ricordare a tutto il mondo che quel giorno Zayn Malik mi aveva chiesto di fidanzarmi.
Tornammo a casa stando mano nella mano, come una vera coppia.
Adesso noi eravamo una vera coppia.
Quando entrammo a casa erano tutti già svegli.
Io e Zayn ci guardammo negli occhi e basto’ quello per farci capire che volevo aspettare prima di dirlo a gli altri.
Zayn capiva che prima volevo parlarne bene con Harry, perché perderlo era l'ultima cosa che volevo. Lui era importante per me, molto anche.
Poi pensai a Louis, ma lui sarebbe stato felice della notizia. Cioè, perché non dovrebbe esserne felice?
Entrammo in cucina, non più mano nella mano, e ci sedemmo intorno al tavolo insieme agli altri.
«Buongiorno ad entrambi.» urlarono tutti insieme sorridendo.
«Siete spariti sta mattina?» chiesero Louis e Harry.
«Ci siamo svegliati presto e non riuscivamo più ad addormentarci quindi siamo andati al super mercato.» dissi io. Ma com'ero brava a mentire?
«E cosa avete presto?» chiese subito Niall. Ovvio, lui aveva una situazione sentimentale molto seria con il cibo. Si amavano a vicenda.
«Ci siamo dimenticati di portare i soldi.» disse Zayn, e tutti scoppiarono a ridere, anche se potevo perfettamente capire che Louis non credeva al 100% alla nostra storia, conoscevo troppo bene quel ragazzo.
Passammo il resto della mattina a mangiare e guardare la televisione, senza pensieri, quando ad un certo punto Liam saltò in aria e urlò «oh mio dio, cavolo, porca carota, ragazzi, oggi ci esibiamo per la prima volta ad xfactor!» e subito tutti iniziarono a urlare di gioia e a saltare sul divano. Io saltai con loro, ero davvero felice per i miei ragazzi.

 


 

 






AAAAAAmori miei,
eccomi con un altro capitolo:)
che dire?
lo amo, seriamente,
amo questo capitolo perchè amo Zayn
e di conseguenza amo il capitolo, ecco perchè.
spero davvero tanto che vi sia piacciuto almeno quanto me:)

notizia del giorno:
la fan fiction ha più di 300 recensioni!
vi rendete conto?
300!
OHMMIODDIO grazie
<3

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Capitolo 37
*** chapter thirty-seven. ***


CAPITOLO 37
 
 



Decisi di andare a casa per lavarmi e pensare a cosa mi era appena successo.
Quella era sicuramente la mattina più bella della mia vita.
Quando entrai nella doccia iniziai a riflettere sul senso della vita come ogni volta, ero incredibilmente filosofica quando stavo sotto la doccia.
Comincia a pensare a quando le persone dicono cose del tipo ‘la migliore giornata della mia vita!’, fino a che punto era vero? Intendo dire, io in quel momento pensavo che la mattina più bella della mia vita fu proprio quella, passata con Zayn al parco. Ma poi, se incomincio a pensare alla mia vita, mi accorgo che ci sono state altre cento mattinate molto divertenti, mattine in cui ho detto la stessa frase che ho detto oggi, cioè ‘migliore mattina della mia vita’.
Forse la mattina passata con Louis, quando avevo 14 anni, era stata migliore.
Quella mattina in cui stavamo per baciarci..
 
 
 

5 ANNI IN DIETRO;
 
«Che hai?» mi chiese Louis, sedendosi vicino a me.
Io avevo appena litigato con il mio ‘fidanzatino’ per qualche stupida ragione.
Ero sempre stata una ragazza piena di amici, ma la frase “chi ha molti amici, in verità non ne ha neanche uno” è vera, perché non mi sentivo mai a mio agio.
Solo con Louis era diverso.
«Lucas mi ha lasciato.» dissi, scoppiando a piangere.
Louis mi abbracciò fortissimo, nessuno mi aveva mai trasmesso così tanto amore con un solo abbraccio.
Dopo quel abbraccio durato secoli, ci guardammo negli occhi. Non era difficile capire che provavamo qualcosa.
I suoi occhi blu marino erano unici, sarebbero stati in grado di salvare il mondo. Sul letto di morte avrei ‘sprecato’ il mio ultimo secondo di vita solo per immergermi un’ultima volta nei suoi occhi.
Poi, i miei occhi scesero sulle sue guancie, bianche ma con una leggera sfumatura di rosso.
Stava arrossendo?
«Che c’è?» chiesi, completamente ipnotizzata dal suo viso meraviglioso.
Lui sorrise.
«Sei bellissima.»
Sorrisi timidamente. Nessuno mi aveva detto che ero bella in un modo così sincero.
Guardai ulteriormente i suoi capelli, e poi di nuovo il suo viso, e mi mobilizzai sulle labbra.
Mai nella mia vita avevo visto delle labbra così rosse, ma allo stesso tempo così rosa. Forse erano porpora.
In quel momento non importava, l’unica cosa di cui m’importava era scoprire se il colore delle sue labbra era compatibile con quello delle mie.
Stavo davvero pensando di baciarlo?
Non ci dovetti pensare di più, che lui cominciò ad avvicinarsi a me.
Provava qualcosa per me? Stava forse pensando alle stesse identiche cose a cui stavo pensando io?
Lo vidi sorridere, e sorrisi anche io. Il suo sorriso era contagioso.
Quel momento era perfetto, tutto quello che volevo era lì.
«Louis, amico vieni!» urlò un ragazzo.
Ed ecco che quel momento in stile commedia romantica americana terminò.
Lui rimase a guardarmi negli occhi un altro paio di secondi, per poi dire al suo amico che stava arrivando.
«Lucas è uno stronzo..» disse Louis, alzandosi. Aveva un’espressione strana, come se fosse dispiaciuto.
Ma non dispiaciuto per il fatto che io e Lucas ci eravamo lasciati, no, era dispiaciuto per altro.
«Tranquillo, amore del mio culo.» dissi, alzandomi.
Lui mi abbracciò come era solito a fare, e andammo dai suoi amici.
 
 


RITORNO ALLA DOCCIA FILOSOFICA;
 
Non parlammo mai di quel momento.
Per un motivo o l’altro, lui uscì con altre ragazze, e lo stesso feci io.
Se quei sentimenti erano spenti? Non lo so neanche io, e penso che neanche Louis lo sappia.
 
 
Mi vestì velocemente e andai al McDonalds a pranzare.
Non volevo andare dai ragazzi, volevo lasciarli in pace per provare un po’ prima dello spettacolo. Ma non potevo non dire a Harry la verità, lui meritava di sapere tutto, era una persona magnifica e infondo l’amavo ancora, forse non era più un amore forte come quello che provavo per Zayn, ma era sempre amore.
“Harry, potresti venire al McDonalds vicino a casa, ho bisogno di parlarti..”
questo fu il messaggio che gli inviai.
Dopo pochi minuti si sedette al tavolo dove ero io. Mi abbracciò come non faceva da molto, da troppo. Mi mancavano i suoi abbracci.
«Ti ho preso un cheeseburger, so che è il tuo preferito.» dissi, sorridendogli.
Mi ringraziò e lo mangiò tutto in pochi morsi. Non riuscì a trattenere una risata.
«Sei un cazzo di maiale, Styles.» risi.
«Fiero di esserlo, cara.» rispose, ridendo.
Parlammo un po’ del più e del meno, e rimasi seriamente sorpresa da come fosse fantastico il nostro rapporto da amici. Non pensavo che Harry potesse essere un amico così sincero e divertente, mi faceva sentire bene come ci riuscivano pochi.
«Comunque, cosa mi dovevi dire?» disse, dopo aver divorato anche le crocchette di pollo.
 «Ah, si..» dissi, mentre cercavo di non soffocarmi con la coca-cola. «beh, è una bella notizia, più o meno, anzi, non lo so se per te è una buona notizia ma spero davvero che tu possa capirlo..»
Lui mi guardò confuso, e io continuai.
«Ecco, volevo dirtelo di persona, e non volevo che fosse qualcun altro a dirtelo perché tu meriti tutta la verità. Io non ti ho mai preso in giro, ti ho amato, e il mio amore per te non è completamente sparito, anzi credo che rimarrà per sempre, anche quando sarò una quarantenne piena di rughe. Ma spero che tu possa perdonarmi un giorno.» dissi tutto d’un fiato.
Rimasi in silenzio per qualche silenzio per vedere la sua faccia, cercavo di capire le sue emozioni
Sicuramente aveva già capito a dove volevo arrivare. Harry Styles era un ragazzo intelligente, nonostante quei capelli ricci.
«Mi sono fidanzata, con Zayn.»
Lui rimase in silenzio, mi guardava negli occhi.
Non sapevo che fare, mi sentivo in soggezione.
Fu in quel momento che capì che avevo fatto la scelta giusta: con Zayn non mi sentivo mai in soggezione, neanche quando stavo nuda (cosa che di solito mi rendeva terribilmente timida), con Zayn era tutto perfetto.
«Sono.. felice.» disse Harry, continuando a guardarmi negli occhi.
Sembrava che neanche lui riuscisse a credere a quello che aveva appena detto.
«Sai una cosa, Alex? Sono felice per davvero, sono felice per te, e per Zayn. Lui merita una ragazza fantastica e bellissima come te, lo merita davvero.» disse, alzandosi e abbracciandomi.
Io rimasi sconvolta per un po’, non sapevo che dire o che pensare.
«Non ti da fastidio?» chiesi, incredula.
«Ammetto che un po’ mi da fastidio, un po’ molto, e sicuramente quando tornerò a casa darò un pugno in faccia a Zayn, ma infondo sono felice.» disse, sorridendo sinceramente. «Io ti amo ancora Alex, ma rispetto la tua scelta.»
Io volevo troppo bene a Harry, non l’avrei mai lasciato per nulla al mondo. Era una persona d’oro.
Lo abbracciai più forte che potevo, per fargli capire quanto gli ero grata, quanto gli volevo bene e quanto fosse importante per me.
Mi accompagnò a casa, abbracciandomi ancora una volta.
«Non picchiare Zayn, per favore.»
«Non ti prometto niente, tesoro.» disse, dandomi un bacio sulla guancia.
Io sorrisi e entrai dentro casa.
Quello era definitivamente il giorno più bello della mia vita.
 
 
 

 



 

EEEEEccomi,
da quanto tempo che non metto capitoli nuovi
(?)
vi sono mancata? :3
okay, ora passiamo alle cose importanti:
come sempre spero che questo capitolo vi sia piacciuto,
e fatemi sapere chi preferite
grazie a tutte,
peace,
<3

 





 
 
 

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Capitolo 38
*** chapter thirty-eight. ***


CAPITOLO 38.
 


 
 
«Amore ho parlato con Harry, gli ho detto tutto, non sembrava arrabbiato, anzi ha detto che era felice per noi.» dissi a Zayn, dal telefono.
«Hai fatto bene, torna presto a casa che mi manchi, voglio dirlo a tutti.» rispose. Sembrava un bambino eccitato al massimo per il suo nuovo gioco.
Lo salutai e agganciai.
 
 
 
ZAYN;
 
«Amico, corri, subito!» urlò Liam.
«’cazzo vuoi, biondo?» dissi, correndo in camera sua.
Lo trovai con il braccio incastrato tra il collo e la sua cravatta nera.
Scoppiai a ridere davanti a quella scena.
«Sei praticamente un pensionato e non sai mettere una cravatta?» chiesi, ridendo.
«Ho la tua stessa età, idiota! Vieni qua e aiutami se non vuoi che ti uccida nel sonno.» disse disperato.
Corsi ad aiutarlo, senza smettere di ridere.
Era ufficiale, avevo gli amici più stupidi e bizzarri del mondo.
Avevo i migliori amici del mondo.
«Malik, ti vuole Harry!» urlò Niall, mentre pettinava i capelli di Louis in bagno.
Erano tutti così agitati.
Mancavano più di due ore al concerto e si stavano giù preparando.
Andai in salotto e vidi Harry che mi sorrideva. Non riuscivo a capire che sorriso era. Di certo non era un sorriso da “hey amico, ti sei fatto la mia ragazza e ti sto sorridendo come un ebete perché mi piace essere trattato così”.
Mi avvicinai a lui, nonostante avessi un po’ di timore.
«Harry.. » riuscì a dire io.
Lui mi diede velocemente un pugno nel naso. Iniziò a uscirmi sangue.
Ovviamente, sapeva che il mio naso era delicato e che era molto facile che mi uscisse sangue.
Ma sapeva anche che dopo un incidente stradale la mia sensibilità al naso era molto bassa, non avevo praticamente sentito quel pugno.
Era un vero amico, l’avevo capito proprio in quel momento.
«Te lo dovevo.» mi disse, dandomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.
«Hai ragione, Harry, dovresti trattarmi anche peggio..» dissi.
«Hey, noi siamo fratelli no? Tra fratelli succedono queste cose. Lei preferisce te, ma a me va bene, riuscirò a dimenticarla.» disse. 
Non mi sembrava molto convinto riguardo l’ultima frase, ma mi andava bene così.
«Quindi ho la tua ‘benedizione’, signor Styles?» chiesi, sorridendo.
Lui mi guardo serio per qualche secondo, per poi darmi il cinque come solo lui sapeva fare.
«Certo amico, ma se la tratti male ti riduco una merda.» disse, guardandomi negli occhi.
«La amo, non potrei mai.» sussurrai, e lui annuì.
Mi girai per andare in cucina, e mi accorsi che i ragazzi erano li, seduti sul divano a guardare la scena.
«Devi dirci qualcosa, Zayn?» disse Louis, con un sorrisetto.
«Ah si..» dissi, mettendomi una mano alla nuca, «’stamattina ho chiesto a Alex di fidanzarsi.»
I ragazzi rimasero li, impallati, a guardarmi. Non capivo a cosa stessero pensando.
«Da quando sei così romantico?» chiese Louis, serio.
«Da quando ho incontrato lei.» risposi.
Era vero, ero diventato diverso dal momento in cui l’avevo guardata negli occhi.
Mi ero innamorato, forse era per questo.
Perché infondo io non mi ero mai innamorato di nessuna, perché nessuna ragazza era come Alex, lei riusciva a farmi sentire in paradiso anche solo con un sorriso, riusciva a farmi ridere come non ridevo con nessuno, riusciva a farmi battere il cuore.
Si, era proprio così che mi sentivo, mi sentivo vivo.
Perche quando lei mi abbracciava il mio cuore cominciava a battere, e quando lei non c’era, ero come un vampiro senza cuore.
Era come se lei fosse il mio sole, perché adesso la mia vita girava intorno a lei.
Non so se questo sentimento si può chiamare semplicemente ‘amore’.
Ho sicuramente avuto l’imprinting, proprio come i lupi.
Niall e Liam si alzarono per abbracciarmi, interrompendo i miei pensieri filosofici.
«Ben fatto, amico.» urlarono, per poi andare davanti al frigorifero a cercare qualcosa di cui cibarsi.
«Tu che dici?» chiesi a Louis, notando che era ancora seduto sul divano.
Rimase immobile per un po’.
«Dico che se la tratti male sei un uomo morto.»
«La amo.» dissi.
«La ami davvero?» chiese, guardandomi negli occhi come non aveva mai fatto.
«Si.» dissi, ricambiando quello sguardo.
Lui si alzò e mi abbraccio, poi mi diede il cinque e sussurrò all’orecchio «dovrai dividerla con il signor Tomlinson.»
Io risi, e anche lui fece lo stesso.
Nonostante le parole di Louis, mi sembrava che i suoi occhi dello stesso colore dell’oceano non erano raggianti di felicità come sempre, erano come spenti, come se stesse cercando di non far passare nessuna emozione.
Ci sedemmo intorno al tavolo e raccontai ai ragazzi quello che era successo quella mattina, nella mattina più bella della mia vita.
 
 
 
 
ALEX;
 
«Ti conviene vestirti elegante, e ti conviene anche essere pronta entro venti minuti, e ti conviene anche scendere giù tra venti minuti e cinque secondi.» mi disse Niall al telefono.
Non feci neanche in tempo a rispondere, che lui riagganciò.
Era definitivo, ero circondato da gente pazza.
Non vedevo l’ora di andare a quel fottuto concerto e urlare al mondo che io ero fidanzata con il ragazzo più bello, con Zayn Jawaad Malik.
 
 
 
 

 




BBBBeh gente,
onestamente questo capitolo mi fa schifo,
e con schifo intendo proprio schifo.
non so perchè,
ma proprio non sono riuscita a scrivere di meglio
spero che non mi odiate per questo
perchè io vi amo tanto tanto tanto
<3
come sempre,
fatemi sapere come vi è sembrato,
che cosa vi è piacciuto,
cosa invece non vi è piacciuto
e tutte le altre cose che voi sapere che io voglio sapere
adddddios.



 





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Capitolo 39
*** chapter thirty-nine. ***


CAPITOLO 39.




 

Zayn arrivo' a casa mia alle 19, quel giorno.
Mi bacio' con le labbra piene di amore, e io ricambiai quel bacio passionevole.
Non feci neanche in tempo a dirgli un «ciao» o «accomodati a casa» che lui mi prese in braccio e mi porto' sul divano.
Io mi avvinghiai a lui con le gambe e continuai a baciarlo.
Lui mi bacio’ il collo, e comincio' a mettere le mani sotto la maglietta, e intanto io pensavo a togliergli la maglietta.
Era molto più bello senza maglietta, giusto?
«Aspetta, donna, mi stai distraendo.» disse Zayn, smettendo di baciarmi il collo e facendomi sedere. «io sono venuto qua per dirti di scendere, e tu cerchi di portarmi a letto? sei proprio pessima, Alex.» disse ridendo.
«Lo so, sono una maniaca sessuale, Malik.» dissi, dandogli un bacio sulla fronte.
Lui sorride come solo lui sapeva fare.
Un sorriso che faceva impazzire le farfalle che si trovavano nel mio stomaco.
«Perché non hai l'anello?» chiese Zayn preoccupato, guardando la mia mano destra.
Mi ricordai solo allora di essermelo tolto per non dar fastidio a Harry.
Ma, anche lui voleva che prendessi una decisione, e ora che l'avevo presa doveva capirmi se mettevo l'anello che mi aveva regalato il mio fidanzato.
Wow, il mio fidanzato.
Zayn è il mio fidanzato.
Non riuscivo ancora a crederci.
«Ora lo metto, amore.» dissi, andando in camera.
Mi lavai velocemente i denti, mi truccai e misi il più bel vestito che avevo nell'armadio, che comunque non era il massimo.
Era bianco, con un fiocco rosso di media grandezza proprio sotto il seno, al centro. Ci abbinai delle semplici scarpe col tacco e una collana con il mio nome inciso in oro.
Uscì in salotto, dove mi aspettava Zayn.
Lui si alzo' dal divano e mi guardo' dalla testa ai piedi più volte.
«Wow, mi chiedo come posso avere una ragazza bella come te.» disse, guardandomi negli occhi.
Io gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
«Mi prometti una cosa?» dissi.
«Anche la luna, se è quello che vuoi.» disse.
«Non voglio la luna, ho già te. Promettimi solo che non mi lascerai.» dissi, sorridendo.
Lui mi abbraccio' e poi mi bacio'.
Era incredibile come ogni suo bacio sembrasse sempre più pieno di amore e passione, anche dai baci più delicati potevo perfettamente sentire tutto l'amore che provava per me, ed era davvero tanto.
«Come potrei lasciarti?» disse, sorridendo.
Mi mise il cappotto sulle spalle e mi accompagno' giù, dove ci aspettava una grande limousine nera.
«Avete già una limousine? ma è solo la prima settimana di xfactor!» dissi.
«Si, ma noi siamo fighi e possiamo averla.» disse Liam, che usci' fuori dalla limousine accompagnato dagli altri ragazzi.
Abbracciai tutti, come ero solita a fare, e tutti mi dissero che ero meravigliosa quella sera. Arrossivo ogni volta che ricevevo un complimento.
«Cara mia Alex, io sono amaramente offeso con te.» disse Louis, facendomi entrare in limousine.
«E perché mai, oh mio Louis?» chiesi, facendo la drammatica.
«Non mi hai detto niente di te e Zayn!» disse.
Anche se lui stava scherzando, io mi sentii in colpa perché gli dicevo sempre tutto, ma quel giorno pensavo piu' a Zayn, e a come dirlo a Harry, perché sapevo che Louis avrebbe capito.
Mi sembro' come se Louis fosse riuscito a leggermi nel pensiero semplicemente guardandomi negli occhi, perché disse «tranquilla, lo so, ti capisco, ma sappi che non m'importa di Zayn o degli altri, tu sei mia.» e mi diede un leggero bacio sulla guancia, un bacio che mi fece arrossire anche troppo.


Perché arrossisci così, Alex? smettila, è solo Louis, non c'è motivo di arrossire.
E allora perché arrossivo?


Dopo dieci minuti di viaggio arrivammo allo studio, dove c'erano almeno due mila persone fuori, che cercavano di entrare.
Ragazze che strillavano, genitori dei concorrenti che cercavano di passare. Era tutto così stranamente fantastico.
Io amavo il mondo dello spettacolo, l'avevo sempre amato.
«Noi entriamo dal dietro le quinte perché siamo fighi.» disse Niall.
«E' vero, siamo troppo fighi!» urlai io, scendendo dalla limousine.
Entrando nel dietro le quinte vidi tantissime persone che lavoravano per lo show, che si occupavano delle riprese, del montaggio, del suono e delle luci.
«Vuoi stare in prima fila o nel backstage, amore?» mi chiese Zayn, abbracciandomi per i fianchi.
«Tu che mi consigli?» chiesi.
«Se ti metti in prima fila potrò guardarti mentre canto.» disse.
Ma com'era possibile che avevo un ragazzo così dolce? tutto mi sembrava surreale.
Ascoltai il suo consiglio e andai in prima fila.
Diedi il bacio di buona fortuna a tutti i ragazzi, specialmente a Louis e poi a Zayn.
Dalla prima fila riuscivo anche a sentire i discorsi di Simon Cowell con Cheryl Cole e gli altri giudici.
Lo show inizio' e tutti iniziarono a urlare, compresa me.
Dopo tre o quattro esibizione (belle esibizioni) una voce da uomo annuncio' che adesso avrebbero cantato i One Direction e io, accompagnata da altre mille ragazze, cominciai a urlare come una fan scatenata.
Erano semplicemente fantastici.
Guardavo tutti loro, riuscivo a leggere dalle loro facce le emozioni che provavano.
Poi guardavo le facce dei giudici per cercare di capire che cosa avrebbero detto. Alla fine della canzone capi' che era fatta.
I giudici amavano i One Direction, e lo stesso valeva per il pubblico.
Quando i ragazzi tornarono nel dietro le quinte ci andai anche io per abbracciare tutti.
Non riuscivo a crederci, ero la migliore amica della prossima super boy band. Era tutto perfetto.
Se avessi dovuto scegliere un giorno perché sia il mio ultimo giorno sulla terra, avrei scelto proprio questo giorno.
 





<3

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Capitolo 40
*** chapter forty. ***


CAPITOLO 40.



 
 
E nella notte dopo il concerto, io e Zayn stavamo dormendo beatamente insieme. Tutto quello che volevo era li. C'era Zayn, e tutto era perfetto.
Usavo il suo petto come cuscino, e lui teneva la sua mani fra i miei capelli. Amavo quando faceva così. 
I ragazzi avevano passato la prima settimana di xfactor, e questo era semplicemente meraviglioso. 
Mi svegliai sentendo il rumore di certe voci, ma non me ne preoccupai tanto. Pensai semplicemente che sicuramente erano le voci di Harry e dei ragazzi che stavano ancora parlando della loro esibizione.
Guardai fuori dalla finestra, attenta a non svegliare Zayn, e vidi che era ancora tutto buio, e che la luna era sopra di noi. 
Era tardi, così diedi un leggero bacio sulle labbra a Zayn e mi riaddormentai.






LOUIS;


«Siamo stati fottutamente fantastici!» urlò Niall. 
Io annui, sorridendo.
Noi due eravamo gli unici ancora svegli alle due di notte.
Non riuscivo a dormire, e Niall, da vero amico che è, mi faceva compagnia.
«Ma ora dimmi, perché non riesci a dormire?» chiese Niall.
Io rimasi in silenzio per un pò.
«Non lo so, mi sembra di aver sbagliato tutto..»
«Ma se hai cantato benissimo!» rispose Niall.
«Non parlo dell'esibizione, amico, dico che sono un'idiota perché provo qualcosa per Alex.» dissi, senza fare troppi giri di parole.
Niall era uno dei miei migliori amici proprio per questo: con lui mi sentivo libero di dire tutto quello che mi passava per la testa, e sapevo che non mi avrebbe mai giudicato.
«Amico,» disse, poggiando la sua mano sulla mia spalla, «e da quando provi qualcosa per lei?»
«Da un bel pò. Mi ha sempre dato fastidio quando si fidanzava con qualcuno, ma non pensavo fosse gelosia..»
«Posso dirti cosa ne penso?» disse.
Io lo guardai e sorrisi sinceramente.
«Certo amico, è per questo che ti sto raccontando questo.» dissi.
Niall rimase un pò in silenzio, forse per formulare la frase, o forse stava semplicemente pensando a quanto vorrebbe mangiare un panino in questo momento, non lo sapevo.
«Penso che questo è il momento sbagliato per provare qualcosa per lei.» disse.
«Potresti chiarirti meglio? sono le 2, non riesco a collegare bene.» risi.
«Andiamo Louis, non sto parlando di espressioni algebriche, ma di amore!»
«Amore.. ora non esageriamo, potrebbe essere una semplice cotta.»
«No, Louis.» obbiettò Niall. «Sai cos'è una cotta? Quando vedi una ragazza e pensi “oh, questa voglio farmela” ma tu quando vedi Alex non pensi a questo, io lo so. Vuoi sapere come cazzo faccio a saperlo? perché riesco a vederlo nei tuoi occhi. Riesco a vedere l'amore che provi ogni volta che lei è nella stessa tua stanza, ogni volta che ti guarda anche solo con la coda dell'occhio. Arrossisci quando ti abbraccia, e questa non è affatto una cosa da tutti.» disse velocemente.
Io rimasi in silenzio per ascoltare tutto quello che aveva da dirmi, perché infondo sapevo bene che aveva ragione su tutto.
Niall continuò il suo discorso.
«E vedo che anche lei prova qualcosa per te, qualcosa che non è semplice amicizia, ma come avrai notato dalla storia di Harry, la decisione non è il punto di forza di Alex.» fece una pausa per una piccola risata, «insomma, forse neanche voi stessi sapete cosa provate l'uno per l'altra.. ma onestamente penso che Zayn ami tanto Alex, forse non quanto te, ma lei ricambia. Forse ama anche te nello stesso modo in cui ama Zayn, forse anche di più, l'unico modo per scoprirlo è baciarvi.»
Rimasi in silenzio un minuto, per poter riassumere bene tutto quello che mi aveva appena detto.
«Lei mi ha baciato l’altro ieri..» dissi.
«Davvero?...allora questo conferma la mia teoria: Alex è pazza.» disse, e io risi.
 «Sicuramente nel suo cuore c’è una guerra che è più grande della seconda guerra mondiale.. ma un giorno capirà cosa sente. » disse.
Io annui.
«Credimi, fratello, il vostro momento arriverà, e quando arriverà sarete felici di aver aspettato, perché le cose migliori sono quelle che si fatto aspettare di più.» e con questa frase filosofica, capì che Niall aveva finito il suo discorso.
«Da quando ti stai esercitando per fare discorsi più lunghi di quelli di Obama? e da quando sei così poetico? e come cazzo fai a parlare in questo modo di notte?» chiesi sorpreso.
Niall sorrise, cominciò a ridere con la sua risata contagiosa, e subito anche io scoppiai a ridere.
«Grazie amico, davvero.» dissi, tornando serio.
Lui mi diede una pacca sulla spalla e si coricò sul letto.
«Dormici su, dai.» disse, coricandosi e mettendosi la coperta.
Feci lo stesso e mi addormentai, come ogni notte, pensando a Alex.
 
 
 
 

 

 
GGGGGente,
grazie perchè siamo al capitolo 40!
voi siete la mia felicità!
 
e ora vi do una super notizia:
IL PRIMO CAPITOLO DELLA FF E’ STATO LETTO DA 4000 PERSONE!
io vi amo,
ma proprio tanto tanto.
Grazie
<3

 

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Capitolo 41
*** chapter forty-one. ***


CAPITOLO 41.



 
Quella mattina non avevo voglia di fare molto. Avevo già deciso di rimanere tutto il giorno nel caldo lettuccio di Zayn, e anche lui sembrava essere d'accordo, ma verso le undici di mattina mi arrivo' un messaggio di mia sorella.

"Amore del mio cazzo immaginario, ti fara' molto piacere (?) sapere che sto salendo sull'aereo, e tra poche ore saro' a Londra. Ti conviene ospitarmi a casa tua perché non so dove dormire.
Con amore (come sempre), la tua Brit."


Io e mia sorella avevamo un rapporto fantastico, eravamo come delle migliori amiche a causa della poca differenza di eta' (lei era un anno piu' piccola di me), ovviamente qualche volta ci sono stata quei soliti litigi che si hanno tra sorelle, ma niente di serio o che durasse piu' di due ore. 
Lei viveva a Parigi, era una modella. 
Era molto simile a me: pelle bianca come quella di un vampiro, occhi non troppo grandi, e labbra sottili ma carnose.
L'unica differenza e' che lei non era bionda come me, lei era su una tonalità di castano chiaro, e, a differenza mia, i suoi capelli erano ricci/mossi.
Risposi al messaggio e impostai la sveglia per le 16, ora in cui sarei dovuta tornare a casa per ospitare Brit.
«E' successo qualcosa?» chiese Zayn con la voce assonnata, notando che stavo guardando il telefono.
«No, oggi viene a trovarmi mia sorella.» dissi, lasciando cadere il telefono e riabbracciando Zayn.
«Tua sorella? hai una sorella? com'e che non me ne hai mai parlato?» chiese, realmente curioso.
Questa era una delle cose che amavo di Zayn: non mi conosceva fino a fondo, ed era sempre più curioso di sapere più cose di me.
«Beh perché lei vive a Parigi, ma non ti preoccupare te la presenterò.» dissi, mentre lui mi accarezzava i capelli.
Sentivo il suo respiro sulla mia testa. Sentì dei brividi lungo la schiena.
«Scommetto che non è bella quanto te.» disse, dandomi un dolce bacio sulle labbra.
Io sorrisi e in pochi secondi mi riaddormentai sul suo petto.




POV HARRY;

«Tutto ok, amico?» chiese Liam, uscendo dal bagno.
«Certo, sto solo uscendo a fare una passeggiata.» risposi, mettendomi le scarpe e uscendo velocemente.
Anche se dicevo che stavo bene, la verità e' che non stavo per niente bene.
La mia testa mi diceva di fare qualcosa per riconquistare Alex, ma il mio cuore mi diceva di lasciarla andare, come se lei non fosse quella giusta.
Ma se lei non è quella giusta, allora chi potrebbe esserlo?
Lei era perfetta per me, era perfetta in tutto quello che faceva.

Harry, tu non la ami davvero.
E tu che ne sai, stupido cuore?
Lei non è quella giusta.


Scossi la testa per eliminare questi pensieri, e inizia a camminare.
Non avevo una meta precisa, semplicemente stavo seguendo quello che facevano i miei piedi.
Entrai nel 'mio' negozio di musica, e mi ricordai il giorno in cui avevo visto per la seconda volta gli occhi di Alex.
Uscì velocemente e iniziai a correre il piu' lontano possibile.

Da cosa stai scappando, Harry? dalla verità?.
Io la amo, la amo.
Non è vero, tu non puoi amarla.


Corsi ancora più veloce, cercando di trattenere le lacrime.
In pochi minuti mi trovai nei giardini che separavano il fiume dalle strade della città. 

Devo amare qualcuno, devo amare lei.
Non è lei quella giusta, Harry, quella giusta è qua vicino.
Se non è lei, non è nessuno.


Correvo, e correvo, sempre più veloce.
Ormai le lacrime mi rigavano il viso.
Cercai di asciugarmele velocemente, continuando a correre. 
Non volevo che qualcuno mi vedesse piangere, non volevo che qualcuno capisse che sono un'idiota.

Harry, non sei un'idiota.
Si, lo sono, non so amare.
Una ragazza ti insegnerà ad amare.


Sentivo il vento fra i miei capelli ricci, mi sembrava di non avere più liquido negli occhi per quanto vento c'era.
All'improvviso caddi, e mi accorsi che c'era una persona sotto di me.
«Razza di riccio, ma non hai gli occhi?» urlò la ragazza alla quale ero appena sbattuto facendola casera per terra.
Per fortuna eravamo entrambi in un prato verde, quindi nessuno si fece male.
«Mi.. mi dispiace.» riuscì a dire.
«Smetti di balbettare e aiutami ad alzarmi!» disse la ragazza.
Dal tono sembrava arrabbiata, ma il suo sorriso diceva tutto il contrario.
Quel sorriso, era sicuramente uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.
Mi ricordo' quello di mia madre, che a mio parere era il più bello del mondo.
«Hai ancora molto da fissare?» chiese lei, divertita.
Io arrossì e sorrisi timidamente.
Per quale stupido motivo ero timido?
E i suoi occhi? quanto erano meravigliosi? 
La ragazza si piego per raccogliere la valigia che le era caduta, e io mi inchinai per aiutarla.
Per sbaglio le toccai la mano: era incredibilmente calda.
«Ma che cazzo? ci saranno dieci gradi in tutto e tu stai letteralmente andando a fuoco!» dissi io, accorgendomi solo dopo qualche secondo di quello che avevo detto.
Lei mi guardo' alzando un sopracciglio, e comincio' a ridere.
Le sue guance diventarono leggermente rosa, e solo allora notai quanto fosse bianca la sua pelle. Proprio come quella di un vampiro, proprio come quella della ragazza che stavo cercando di dimenticare.
Aveva una risata contagiosa tanto quanto quella di Niall e Alex.
Alex.. ecco che anche una ragazza qualunque mi ricordava Alex.
«Ora non prendermi per un termosifone però.» rispose, fra una risata e l'altra.
Io sorrisi, e sentì le guance arrossire.
Per quale stupido motivo stavo arrossendo?
Cominciai a camminare con lei.
Nonostante non la conoscessi affatto, c'era qualcosa nella mia testa che mi diceva che la conoscevo, c'era qualcosa di famigliare.
«Che fai, mi segui ora?» chiese la ragazza, ridendo.
«Voglio solo assicurarmi che la mia vittima torni a casa sana e salva.» dissi, sorridendo.
Lei sorrise.
«Sei una turista?» chiesi, guardando la valigia che portava.
«Si, sono di Parigi.» 
«Cosa ti porta a Londra?»
«La mancanza di un famigliare.» rispose, sorridendo.
Sorrideva spesso, ed era una cosa molto positiva, dal momento che il suo sorriso era abbagliante per quanto era bello.
Inizio' a squillare il telefono, e la ragazza lo tiro' fuori dalla sua tasca e rispose.
«Sister! si, sono già a Londra.. verro' a piedi, non ti preoccupare.. non ho intenzione di prendere il pullman, ricordi l'ultima volta?» si fermò per ridere. «no, no, davvero non ti preoccupare. non sono sola.. intendo dire che ho incontrato un tipo.. no, non credo..»
Si fermò e si giro' verso di me.
«Sei uno stupratore?» chiese
Io feci di no con la testa, sorridendo.
«Ha detto che non lo è..» disse, riprendendo la conversazione con il telefono. «si, tranquilla, mi ricordo ancora dov'e casa tua. Si, si, ciao.»
«Quindi hai qualcuno che ti aspetta qui?» chiesi, timidamente, per paura di sembrare troppo ficcanaso.
«Si, mia sorella.» rispose semplicemente, sorridendo.
Io sorrisi e continuai a camminare con lei, fino ad arrivare a casa mia.
«Beh, mi dispiace lasciarti, ma io vivo qua.» dissi, dandole due baci per salutarla.
«Oh, va bene. Forse un giorno ci rivedremo.» sorride, facendomi l'occhiolino.
In quel momento mi sembrava che il tempo si fosse fermato per un minuto, come se 'il destino' o Dio mi volessero dare un momento per pensare. 

Non lasciarla andare via.
Ma non la conosco neanche.
Non importa, Harry, la conoscerai.


«Aspetta, dimmi almeno come ti chiami!» urlai, mentre la ragazza camminava.
Si fermo' e si giro' verso di me sorridendo.
«Brittany, ma se mai mi dovessi rivedere chiamami Brit.» disse, alzando leggermente il volume della voce per farsi sentire.
«Ok, io sono Harry.» urlai, in modo che si ricordasse bene il mio nome, nel caso in cui mi rivedesse.
«Ciao Harry!» urlò, e si giro' dall'altra parte, continuando a camminare.
Era bellissima, bella come poche.

Che stai facendo, Harry? stai guardando una ragazza che non è Alex?
Non la sto guardando..
Si invece, la stai anche pensando.


Scossi la testa come per dire 'no' al mio cuore, ed entrai in casa. 

“Dio, se sei da qualche parte, dammi l'opportunità di rincontrare Brittany" pensai fra me e me.

Mi coricai sul divano e riguardai xfactor, cercando di non pensare a niente e nessuno.
 
 
---

questo è uno dei miei capitoli preferiti, spero vi sia piaciuto davvero, perché quando lo scrivevo ho pianto. ovviamente vi ringrazio per tutte le bellissime recensioni, e continuate a farmi sapere che ne pensate. grazie <3





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Capitolo 42
*** chapter forty-two. ***


CAPITOLO 42.




 
 
Ero appena ritornata a casa mia, ormai ero da giorni con non ci tornavo, stavo sempre a casa dei ragazzi ultimamente.
«Signorina White,» disse il portinaio. «Ha ricevuto tanta posta in questi giorni, gliel'ho messa tutta davanti alla vostra porta.» 
«Grazie William, sei sempre gentilissimo.» dissi, sorridendo e salutandolo con la mano.
Davanti alla mia porta c'erano almeno una ventina di riviste.
Le presi con tutta la forza che avevo ed entrai in casa. 
Per fortuna non era molto disordinata, quindi lavai velocemente dei vecchi piatti sporchi e mi sedetti sul divano a guardare le riviste.
Vogue, Vanity Fair e altre riviste di moda, e una lettera dei miei genitori con delle loro foto in giro per il mondo: Tokyo, Dubai, Sidney e tante altre città meravigliose. 
Il cellulare squillò. 

"Amore, vieni al Gambero Rosso a cena? porta anche tua sorella, e vestiti elegante, verranno anche i ragazzi :) Zayn, x"

Risposi, con il sorriso sulle labbra.

"E me lo chiedi anche? non vestirti troppo sexy che poi non riuscirò a mangiare con calma ;)"

Dopo pochi secondi ricevetti una risposta da Zayn. Era incredibile quanto quel ragazzo riuscisse a scrivere messaggi così velocemente.

"Lo stesso vale per te, mia cara Alex ;D"

Risi dopo aver letto il messaggio, e buttai il telefono sul divano.
Feci in tempo solo a preparare una tazza di tè, che il campanello suonò.
Apri' la porta ed ecco che la mia ragazza era arrivata. La abbracciai più forte che potei e lo stesso fece lei con me.
«Quanto tempo, Sister!» urlò Brit, facendomi ridere come ogni volta.
«Fatti baciare, stronza!» risposi, e le baciai le due guance, diventate subito rosse a causa della sua carnagione bianca, praticamente uguale alla mia.
«Beh bionda, muoviti a raccontarmi tutto quello che ti e' successo!» disse, buttando la valigia sul divano e sedendosi vicino al tavolo da cucina.
«Calmina, Brit!» dissi, ridendo. «tu non devi raccontarmi niente?»
Lei si sistemo i capelli con le dita, e comincio' a ridere.
«Scherzi? lo sai che a me non succede mai un cazzo, sei tu quella che incontra sempre le persone giuste, ragazza.» disse.
Io risi e cominciai a preparare una tazza di tè anche per lei.
«Allora,» cominciai io, sedendomi davanti al tavolo e passandole il suo tè. «da dove cominciamo? ah, ricordi Louis? Louis Tomlinson, l'amico della mia vita?» 
Lei annuì, facendomi continuare.
«Beh, l'ho incontrato proprio qui, a Londra! lui vive qua, ma ci credi? porcocazzo, vive proprio nella via vicino a questa!» 
Lei quasi sputo' il suo tè bollente.
«Donna, stai scherzando? quel pezzo di figo vive vicino a te? oh my god!» 
Io scoppiai a ridere. Era vero, Louis era proprio figo, non c'era niente di brutto in lui.
«E ora sto per dirti una notizia ancora più sconvolgente, pronta?»
Lei annui' e io le raccontai tutto. Di come incontrai Harry, di come mi sentivo quando ero fidanzata con lui, e di come poi ci siamo lasciati, di come ho baciato Zayn e tutte le altre cose. Ovviamente quando le dissi che quei cinque ragazzi, che ormai erano i miei migliori amici, facevano parte di un gruppo che dopo solo una settimana di xfactor avevano centinaia di fan, Brittany sputo' completamente tutto il suo te, lasciando una macchia permanente marrone-gialla sul muro che separava la cucina dal salotto.
«E' l'ultima volta che ti racconto qualcosa mentre bevi.» dissi, buttando lo straccio nel labello. 
«Brava, meglio essere sempre prudenti.» rispose, come se non fosse affatto colpa sua. 
Dopo circa quaranta minuti di chiacchierata tra sorelle, fini' di raccontarle tutto.
Lei rimase in silenzio per qualche minuto, come per assorbire tutte le notizie.
«Quindi ora sei fidanzata con Zayn?» chiese, in conclusione.
Io annuì, e lei alzò un sopracciglio.
«Lo ami?» chiese.
Io rimasi in silenzio qualche secondo.
Lo amavo? pensavo proprio di si.
«Se a quest'età si può amare, direi proprio di si.» dissi, sorridendo all'idea di aver appena detto che amavo Zayn.
«E con Harry?» chiese.
«E' un amico fantastico, niente di più.»
Lei annuì, e mi fece la domanda che speravo non arrivasse mai.
«E.. con Louis?»
«Siamo amici.» dissi, poco convinta delle mie parole.
«Smettila di dire cazzate e comincia a dirmi la verità.» disse Brit.
Io sorrisi, ricordandomi che lei riusciva sempre a capire quando mentivo, un po' come Louis..

Basta pensare a Louis, Alex.

«Oh dio, Brit, sinceramente non lo so. E' ovvio che provo qualcosa per lui, ma davvero non so cosa. Ma, in effetti, se ci pensi, io ho sempre provato qualcosa per lui. Ricordi a 8 anni? e quando ne avevo 13? e quando ero in terza liceo?» cominciai a ridere, e lo stesso fece Brit.
«Ora dimmi di te, stronza.» dissi.
«Mah.. niente. Non ho proprio niente d'interessante da dirti.. ah, no aspetta, ma lo sai che oggi ho incontrato in ragazzo più bello del mondo?» disse, entusiasta.
La guardai incuriosita.
«Si chiama Harry, ed e' bello come pochi, anzi e' bello proprio come nessuno!» disse, diventando tutto d'un tratto rossa in faccia.
Cominciai a ridere vedendola in quello stato, e lo stesso fece lei.
«Un giorno me lo presenterai.» dissi, sorridendo. 
Dubitavo fortemente che il suo Harry fosse più bello del mio.

Lui non è più tuo, Alex.
Sarà per sempre mio.


Guardai l'orologio e mi ricordai della cena. 
«Oh cazzo, Brit, corri a farti una doccia, alle otto dobbiamo andare al ristorante a mangiare con i 'miei' cinque ragazzi!» dissi, velocemente, alzandomi dalla sedia.
«Uh, così finalmente conoscerò i famosi Harry e Zayn.» disse, entusiasta. 
Entro' nella doccia e io entrai nella cabina armadio, pronta a cercare un vestito decente da mettere.





 GGGGente,
avrete capito che questo capitolo è praticamente inutile,
e non succede proprio niente,
apparte l'arrivo di Brit, ovviamente:)
spero vi sia piacciuto,
e come sempre grazie per tutto,
<3

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Capitolo 43
*** chapter forty-three. ***


CAPITOLO 43.





POV ZAYN;

«Ragazzi, tra dieci minuti usciamo!» urlai, avvertendo tutti.
Eravamo tutti molto eccitati all'idea di vedere la sorella di Alex, tranne Louis che la conosceva bene.
Ci aveva raccontato alcune cose.
«E' simile a Alex, ma niente in confronto a lei, a parer mio.» disse.
Io, ovviamente, anche se non la conoscevo, non potevo che essere d'accordo.
Nessuna ragazza sarebbe mai potuta essere paragonata a Alex, neanche la sorella.
«Niall! ma stai mangiando? cazzo, biondo, stiamo andando al ristorante e tu mangi adesso?!» urlò Harry al biondo.
Niall rise e anche Harry non poté trattenere una risata.
Uscimmo da casa poco dopo, Louis si era offerto di guidare. 
Io, personalmente, non volevo rovinare la piega dei pantaloni, quindi mi rifiutai subito di guidare.
Mi guardai allo specchietto della macchina. I capelli erano apposto, sapevo di non essere brutto ma mi sentivo incredibilmente fortunato a stare con Alex. 
«Brittany vi piacerà, credetemi.» disse Louis, accendendo il motore.
Annuimmo, convinti dalle sue parole, e la macchina partì.
Dieci minuti dopo ci trovammo davanti al Gambero Rosso.
C'era molta gente, infondo era uno dei ristoranti più fashion di Londra, ma noi avevamo prenotato un tavolo quindi non avevamo neanche bisogno di fare la coda.
Erano le 20.10 quando Alex arrivo' insieme a una ragazza poco più alta di lei.
Alex era.. bellissima. No, non bastava dire che era bella, lei era meravigliosa, non avevo mai visto in vita mia una ragazza così.
Aveva un vestito molto attillato di colore rosso che le arrivava a meta' coscia, le stava benissimo.
Lei amava i vestiti attillati e corti, e anche io li amavo perché era davvero sexy, ma lei sarebbe stata sexy anche con un sacco di patate come vestito. 
Sorrisi, guardandola mentre ci cercava con lo sguardo.
Gli altri ragazzi non si erano accorti che lei era già arrivata.
Corsi da lei, attirando l'attenzione di Liam e Harry, che erano affianco a me.
«Zayn!» Alex urlò il mio nome.
La abbracciai alzandola di qualche centimetro da terra. 

Oh, quanto l'amo.

«Sei meravigliosa, e sei mia.» dissi, baciandola.
Senti le sue labbra prendere la forma di un sorriso. 
Il sorriso più bello dell'intero universo. 
Appena mi staccai da lei, arrivarono gli altri ragazzi.
Alex abbraccio' e bacio' tutti, dedicando un abbraccio più stretto a Louis, che le diede un bacio sulla guancia.
Non ero geloso perché mi fidavo di entrambi, sia di Alex che di Louis, così sorrisi semplicemente.
Poi mi accorsi che la ragazza -che sicuramente doveva essere la sorella di Alex, dato la somiglianza- ci stava guardando, sorridendo.
Mi avvicinai a lei e le diedi la mano.
«Piacere, io sono Zayn.» dissi, sorridendo.
«Lo so chi sei, pensi che Alex non mi abbia già detto tutto riguardo te?» disse, ridendo. «Piacere, io sono Brittany.»
Non potevo negare che era bella, ma non bella quanto Alex, no.
Dopo di me anche gli altri ragazzi si presentarono a Brittany, e capimmo subito che era simpatica almeno la meta' di quanto lo era Alex.
Harry rimase fermo dov'era, con gli occhi spalancati, guardando Brittany.





POV HARRY;

Eccola li, la ragazza che pensavo da almeno quattro ore. 
Com'era possibile? Brittany, la ragazza bella e simpatica che avevo quasi ucciso quella mattina era la sorella di Alex?

Svegliati, idiota, è così simile a Alex e tu non ti sei accorto che dovevano per forza essere imparentate?

La vocina della mia testa aveva ragione. 
«Harry!» disse Brittany, incredula quanto me.
Alex ci guardo' senza capire niente.
«Voi.. vi conoscete..?» chiese lei.
«Ma si, Alex, è lui l'Harry di cui ti avevo parlato!» disse Brittany, senza staccare gli occhi da me.
Anche io la guardavo, sorridendo come un ebete, era difficile toglierle gli occhi di dosso.
«Scherzi? lui è il mio Harry, quello di cui ti ho parlato io!» disse Alex, scoppiando a ridere.
Si avvicino' a Zayn e gli sussurò all'orecchio «dev'essere sicuramente stato il destino.» e io sorrisi sentendo quelle parole.
La fissazione di Alex per il destino era qualcosa di incredibilmente divertente.
Mi avvicinai a Brittany e la abbracciai, e lo stesso fece lei.
«Non ci vediamo da molto tempo, devo dire!» dissi, ridendo. 
Comincio' a ridere anche lei.
La sua risata.. bellissima.
«Beh, entriamo?» disse Liam.





POV ALEX;

La cena andò bene, come aveva previsto Louis.
Guardando Harry e Brittany seduti vicino capì che quello che provavo per lui non era vero amore, e sorrisi all'idea di averlo capito in tempo per fidanzarmi con Zayn.
«Sei troppo bello, almeno una ventina di ragazze ti hanno guardato nel modo sbagliato, stasera.» sussurrai all'orecchio di Zayn.
Lui sorrise, come se non gli importasse niente delle attenzioni che gli davano le altre ragazze.
«Mi sono fatto bello solo per te.» disse, dandomi un leggero bacio sulla fronte.
Sorrisi, e continuai a mangiare la mia aragosta.
Si, mi sentivo ricca a mangiare in quel ristorante.
La cena finì verso le 22, e tutti ci mostrammo d'accordo ad andare in una discoteca.
Decidemmo di andare al Dream, una discoteca molto frequentata di Londra, poco lontano dal Gambero Rosso.
«Hai visto quant'e bello Harry?» mi chiese all'orecchio Brittany.
«Si, concordo, hai bei gusti.» dissi, sorridendo. «ma non hai visto quanto è bello Zayn?»
«E perché, Louis? e Niall? e Liam?!» disse Brittany, scoppiando a ridere.
Louis si avvicino' a noi, e abbraccio' me e Brit.
«Brit, mi sei mancata!» disse, dandole un bacio sulla guancia.
«Anche tu mi sei mancato, Louis. Ricordi quando tu e la tua cara Alex mi avevate buttato nell'acqua gelida d'inverno?» disse Brit.
Io scoppiai a ridere, e lasciai il mio migliore amico e mia sorella a ricordare i vecchi tempi in cui Brit era vittima dei nostri scherzi.
«Allora, come stai, principe?» chiesi a Zayn.
Lui mi baciò nelle labbra.
«Adesso bene.» disse sorridendo.
Sorrisi e lo baciai anche io.
Pochi minuti dopo ci trovammo davanti al Dream ed entrammo.
Era buio, le luci lasciavano intravedere qualcosa.
Sembrava di trovarsi in un videoclip dei Black Eyed Peas.
Non riuscivo a riconoscere nessuno, vedevo solo tante persone ballare e ridere.
Subito noi andammo al bar a prendere una bottiglia di vodka al limone, e ben presto la finimmo. 
Ballai con Zayn, in modo abbastanza sexy, e sembrava che a lui andasse benissimo.
Sorrideva, non la smetteva di sorridere per quanto era felice, e lo stesso valeva per me. 
Ad un tratto vidi una ragazza ballare attorno a Louis, e lui sembrava assecondarla, dato che le stava accarezzando la schiena e il culo.
«Devo andare in bagno.» sussurrai a Zayn.
«Ti accompagno?»
«Non serve, torno subito.» dissi, e cominciai andare verso Louis.
«Che stai facendo?» urlai, per farmi sentire da lui.
La musica, naturalmente, era troppo alta.
«Tesoro, secondo te?» rispose, sorridendo e continuando a ballare con quella sottospecie di troia.
Non ce la facevo a guardarli ballare insieme, non mi andava bene che il mio Louis ballasse con una qualsiasi. 
«Potresti venire un attimo? ho bisogno di te.» dissi.
La verità e' che non avevo bisogno di niente, volevo solo che lui lasciasse quella stupida ragazza.
«Che c'è?» chiese, una volta entrati nel corridoio nero che portava ai bagni.
Nella mia testa cercai velocemente qualcosa da dire a Louis, per non farlo arrabbiare.
«Volevo ricordarti che ti voglio bene, e che sei mio.» dissi, precisando l'ultima parola.
Lui mi guardo' un attimo, poi un sorriso si formo' sulla sua bellissima faccia.
Mi abbraccio' come solo lui sapeva fare.
«Saro' sempre tuo, e tu sarai mia.» disse.
Gli diedi un bacio sulla guancia e ritornammo alla pista.
Lo lasciai ballare e ritornai dal mio moro, dov'era giusto che stessi.
«Tutto okay?» sorrise Zayn.
Io mi avvicinai ancora di più a lui, eliminando lo spazio che rimaneva tra i nostri visi e lo baciai nel modo più passionevole che riuscivo. Gli mordi il labbro inferiore, facendo anche uscire un po' di sangue, ma sembrava che gli andasse benissimo.
Lui si lecco' il labbro superiore in un modo così sexy che solo lui sapeva fare. 
Lo baciai ancora, prendendo le sue mani e portandole sulle mie cosce, in modo da potermi aggrappare a lui.
Lui mi teneva forte, ed io ero attaccata a lui proprio come un panda stava attaccato al suo albero preferito.
Sentivo che Zayn si muoveva.
«Dove stiamo andando?» chiesi, tra un bacio e l'altro.
«In un privè vuoto.» disse, baciandomi e massaggiandomi la schiena.
Trovammo una saletta vuota con al centro un tavolo, separata dalla pista con delle tende nere.
Zayn mi appoggio' sopra al tavolo e inizio' a baciarmi il collo. 





POV ZAYN;

Io volevo lei, e lei voleva me.
Continuavo a baciarle il collo.
Riuscivo a sentire il suo profumo che mi entrava nelle narici come una droga.
Lei mi tolse la maglietta, era eccitata quanto me.
Le sue mani accarezzavano i miei pettorali, mentre io le toglievo il vestito rosso.
Pochi secondi dopo Alex mi stava togliendo le mutande, e io facevo lo stesso con lei.
La guardai negli occhi aspettando un suo 'si', e lei sorrise annuendo.
Tempo di dieci secondi e io ero dentro lei.
Il paradiso? era li, con Alex.
Fare l'amore con Alex era il mio paradiso.
Si, era proprio così, il nostro era amore, anche se lo stavamo facendo su un tavolo, non importava, tutto questo era ancora più eccitante. 
Lei inizio' a gridare di gioia, ma ovviamente gli altri non potevano sentirla per quanto era alto il volume della musica. 
Dieci minuti dopo eravamo ancora nudi, ma questa volta io ero seduto sul tavolo e lei era sopra di me, mentre mi accarezzava il collo e mi baciava come solo lei sapeva fare.
Avrei potuto fare una lista con le notti migliori della mia vita, e tutte quante sarebbero state con lei, con Alex.
«Ti amo.» dissi, guardandola negli occhi.
Lei smise di muoversi a ritmo di musica, e mi guardo' negli occhi.
«Ti amo anche io.» disse.
Io sorrisi e anche lei fece lo stesso. 
In quel momento capì che lei era la ragazza giusta, la ragazza che stavo aspettando.
L'unica ragazza che avrei sempre amato.
«L'unica donna che potrei amare dopo di te, sarebbe nostra figlia.» dissi, mentre lei mi baciava il petto.
Si blocco', come se avessi detto una cosa sbagliata.
Non pensavo di aver sbagliato, avevo detto la verità. A lei avrei detto sempre e solo la verità.
Si alzo per potermi vedere negli occhi.
Rimase in silenzio per qualche secondo.
I secondi più lunghi della mia vita.
Sembrava che anche la musica si fosse fermata, nell'attesa di una sua risposta.
«Zayn, sono incinta.» disse.
 




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OOOOOOi
gente,
sono molto di fretta,
ma si, questo è un capitolo proprio MOLTO importante,
spero vi sia piacciuto,
much love,
<3


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Capitolo 44
*** chapter forty-four. ***


AAAAllora,
so che è strano, ma questo volta scriverò le mie 'riflessioni' all'inizio del capitolo,
perchè, personalmente,
questo è uno dei capitoli che mi ha fatto piangere di più,
anche se è molto corto.
- non mi odiate, è davvero corto, ma è più che fondamentale per la storia! -

prima di iniziare a leggere, vorrei consigliarvi di mettere in sottofondo
la canzone Halleluija,
io ho scritto il capitolo ascoltandola,
e vi posso giurare che rende molto di più.
 

<3


 


 



 


 


CAPITOLO 44.




«Zayn, sono incinta.»
Questo era tutto quello che ero riuscita a dire.

Perché, Alex? perché gliel'hai detto adesso? perché in quel modo?

Lo guardavo.
Sembrava che i secondi, minuti o ore passavano mentre noi ci guardavamo negli occhi.
Non riuscivo più sostenere il suo sguardo; non riuscivo a capire cosa stesse pensando.
Era felicita? o rabbia? o delusione? non ne avevo la più pallida idea, per quello che ne sapevo lui poteva anche pensare semplicemente alla scorsa partita di calcio, non riuscivo proprio a leggere la sua espressione.
Questa cosa mi faceva impazzire, così distolsi lo sguardo dai suoi occhi, mi vestì alla velocità della luce e me ne andai correndo, lasciando Zayn da solo, seduto sul quel tavolo.
Correvo tra le persone allegre che ballavamo al ritmo di una canzone che non riuscivo a riconoscere.
Non sentivo niente, mi trovavo in uno stato di completo vuoto nel cervello.
Sentivo delle voci famigliari in lontananza che gridavano il mio nome, ma quello che identificavo erano solo dei sussurri spezzati dai miei respiri profondi.
«Alex, dove vai..?» sentì qualcuno dire questa frase, e avrei potuto giurare che era Louis, ma non gli risposi, non gli degnai il minimo sguardo perché tutto quello che riuscivo a vedere era l'espressione indecifrabile sul volto di Zayn.
Zayn.. e se mi avesse lasciato? se avesse deciso di non avere niente a che fare con il nostro bambino?
Cosa avrei fatto?
Ormai ero uscita dalla discoteca e correvo per le strade vuote di Londra.
Non guardavo dove stavo andando, perché nei miei occhi riuscivo a vedere solo flashback della mia vita.


«Sei la mia migliore amica, Alex.» mi diceva dolcemente Louis, accarezzandomi i capelli.
«Nessuno ti vorrà bene quanto me.» dissi, dandogli un bacio sulla guancia e addormentandomi sul suo petto.


Continuai a correre, scuotendo la testa per togliere quei pensieri, e per mandare via le lacrime che rigavano il mio viso.

Perché piangi, Alex?
Cazzo ne so, forse è l'effetto dell'alcol, o forse mi fa solo male il cuore.

Continuavo a correre, ed ecco che un'altro flashback mi si presentava davanti.


«Buongiorno, principessa.» disse Zayn, dandomi un leggero bacio sulla fronte.
Sorrisi, non avevo parole sensate da dire di primo mattino.
«Hai dormito bene nella mia felpa?» chiese, sorridendo.
«Dormirò sempre bene con te.» risposi semplicemente, sorridendo, e lo baciai.


Correvo a non so quanti chilometri orari, per quello che ne sapevo potevo anche essere finita in tutt'altra città d'Inghilterra, perché avevo perso completamente la condizione del tempo.
L'espressione di Zayn era ancora tatuata nei miei occhi, vedevo solo quello.
Sentì il suono delle macchine passarmi vicino, ma non realizzai che forse stavo correndo in mezzo alla strada, tanto era notte e nessuno guidava di notte, no?
Sentì un forte rumore di clacson e una luce fortissima davanti a me.
Mi fermai giusto un attimo per mettere una mano davanti agli occhi per riuscire a vedere qualcosa, ma tutto quello che sentì fu un botto e un forte dolore alla pancia.
 

 






 

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Capitolo 45
*** chapter forty-five. ***


CAPITOLO 45.
 


POV LIAM;


Uscì da quella discoteca.
Tutto quello che volevo era prendere una boccata d'aria fresca.
Avevo perso il ragazzi; Alex e Zayn erano spariti a inizio serata, Harry e Brit ballavano insieme e Louis e Niall provavano più drink possibili per stabilire un loro record personale.
Le discoteche: quelli non erano posti per me, Liam Payne.
Mi sedetti su una panchina che stava sul marciapiede.
Sentì qualcosa vibrare in tasca.
Scoprì che era un cellulare che vibrava, ma non era il mio, era quello di Louis.
Che ci faceva il cellulare di Louis nella mia tasca?
Non ci feci troppo caso, e risposi al telefono.
«Lei è Louis Tomlinson?» disse una voce femminile dall'altro capo del telefono.
«No sono un suo amico.» risposi.
«Il signor Tomlinson è con lei?» chiese.
«No, ma può lasciarmi un messaggio.» risposi, cercando di non mostrare alla donna che avevo bevuto qualche birra di troppo.
«Dica al signor Tomlinson che Alex White è stata portata d'urgenza nell'ospedale di south Londra.» disse la voce.
In quel momento non capì più niente.
Com'era possibile? avrei potuto giurare di aver visto Alex in discoteca appena dieci minuti fa, e ora mi dicevano che era stata portata in ospedale.
«Come.. come sarebbe?» chiesi, senza voce.
«Questo è tutto quello che possiamo dirle al momento, arrivederci.» disse la donna, chiudendo subito il telefono.
Rimasi in silenzio per almeno cinque minuti, non riuscendo a capire la situazione.
Forse era per colpa dell'alcol, o forse per la paura e preoccupazione, ma non riuscivo a sentirmi le gambe, e non riuscivo neanche a parlare.

Idiota, corri dai ragazzi ad avvisarli.

Si, il mio cervello mi aveva dato un buon consiglio questa volta.
Con tutta la forza che avevo mi alzai da quella dannata panchina ed entrai in discoteca per cercare Louis.
Lo vidi ballare con un drink in mano, e affianco c'era Niall.
«Louis, Niall, uscite fuori, è importante!» urlai a loro, e loro annuirono con la testa.
«Chiamate anche Harry e Brit, io vado a cercare Zayn, ci vediamo fuori.» dissi velocemente, sperando con tutto il mio cuore che fossero abbastanza sobri da aver capito l'urgenza della situazione.
Feci il giro della pista almeno tre volte, e non vidi neanche una volta Zayn.
Andai anche in bagno, ma non lo vidi.
Così decisi di controllare nel corridoio che portava ai privè e li lo vidi, seduto su un tavolo a guardare il vuoto.
«Zayn..» dissi, guardandolo.
Aveva il viso strano, non riuscivo a capire a cosa pensasse, ma era strano.
Guardava un punto della stanza, un punto in cui non c'era niente e nessuno, ma lui lo guardava come se li ci fosse tutto il suo mondo.
«Amico, devi venire fuori!» dissi, avvicinandomi a lui.
Lui rimase in silenzio, nella stessa posizione di prima.
«Cazzo Zayn, è urgente, Alex è in ospedale!» urlai, muovendogli le spalle per svegliarlo da quella fase.
Lui alzo' lentamente lo sguardo e mi guardo' negli occhi.
«Merda Zayn, non c'è tempo.» dissi, prendendogli il braccio e portandolo fuori con me.
Io ero praticamente in preda dal panico.
Finalmente uscimmo fuori, e i ragazzi erano già lì.
«Chiama un taxi!» urlai a Harry, che mi sembrava quello più sobrio e quindi quello più adatto a un'operazione così importante.
Non persi neanche tempo a domandarmi perché Harry non era ubriaco, perché di solito lui era il primo che si sballava di più alle feste.
«Va bene, ma che è successo?» chiese, mentre componeva il numero del taxi.
«Te lo dico in taxi.» tagliai corto.
Volevo mantenere un po' la calma tra i ragazzi, perché ero sicuro che se avessero saputo che, per qualche motivo a me sconosciuto, Alex era in ospedale, sarebbero sicuramente impazziti tutti.
Guardai Brittany, che sembrava abbastanza preoccupata per la situazione, nei suoi occhi riuscivo a leggere che si sentiva spaesata.
Poi notai che aveva il rossetto metto male, come se avesse baciato qualcuno.
Non ci pensai troppo.
«Amico, mi fai preoccupare, dicci che succede!» disse Niall, e Louis annuiva spaventato.
«Ragazzi, davvero, ve ne parlo in taxi, ma dobbiamo andare velocemente.»
«Andare dove?!» urlò Brit, che ormai era in preda dal panico pur non sapendo cosa stava succedendo.
Potevo solo immaginare che reazione avrebbe avuto appena avrebbe saputo la verità.
«Pazienza, Brit, sta arrivando il taxi.» le disse Harry, abbracciandola, e lei appoggio' la testa sul suo petto, ricambiando l'abbraccio.
Mi girai verso Zayn, che continuava a guardare un punto nel vuoto.
Non sapevo se stava ascoltando la nostra conversazione, ma mi auto-convinsi che sicuramente era in una fase di shock, perché lui era un ragazzo intelligente, e in un'altra situazione avrebbe sicuramente capito che c'era qualcosa che non andava, e che c'entrava con Alex.
«Ecco il taxi!» urlò Harry, indicando una macchina nera, tipico taxi inglese.
Entrammo e ci sedemmo velocemente.
«Dove vi porto?» chiese il tassista.
«All'ospedale di south London.» dissi, dandogli subito i soldi. «E velocemente, è urgente.»
I ragazzi mi guardarono sconvolti, e io iniziai a spiegare.
«Alex è in ospedale.» dissi, guardando in basso.
«Cazzo stai dicendo, Liam?!» sbraito' sua sorella, Brit.
«Si, mi ha chiamato l'ospedale, l'hanno portata d'urgenza lì.»
Tutti erano preoccupati, ma Louis era quello più shoccato, come se ci fosse un pericolo molto più grande di quello che ci immaginavamo.
Potrei giurare di aver visto una lacrima scendere dalla guancia di Louis, ma che lui asciugo' subito.
Notai che Zayn stava ancora in silenzio, con la stessa espressione indecifrabile sul visto.
«Cazzo Zayn, che hai?» chiesi, non riuscendo più a vedere la sua espressione.
Lui alzò lentamente il viso, e notai che aveva le lacrime imprigionate nei suoi scuri occhi.
C'era una luce nei suoi occhi, che era molto simile a quella luce che hanno i bambini quando ricevono i regali di natale, quindi era come se avesse ricevuto una buona notizia, ma allo stesso tempo gli occhi erano lucidi, e trasmettevano tristezza, vuoto.
Harry si torturava i capelli ricci, tenendo stretta la mano di Brittany.
Niall era semplicemente sconvolto, e guardava fuori dal finestrino.
Louis non guardava niente e nessuno, era completamente chiuso in se stesso.
E io, io cercavo solo di non esplodere in una crisi di panico.
«Eccoci arrivati.» disse il tassista dopo quindi minuti di silenzioso viaggio.
«Grazie.» sussurrai piano, uscendo velocemente, seguito dagli altri.
Corsi alla segreteria dell'ospedale, insieme ai ragazzi.
«Siamo qui per Alex White.» urlò Harry, fregandosene della fila che c'era davanti a noi.
«Signore, deve mettersi in fila per..» cerco' di dire la signora, ma venne interrotta.
«Non me ne frega un cazzo, dimmi dove è Alex White.» urlò più forte Harry.
Notai che Louis gli appoggiò una mano sulla spalla.
Lo faceva ogni volta che notava che Harry era giù di morale, o quando c'era qualcosa che non andava bene.
«Quarto piano, ma ora non può ricevere visite, è sotto controlli.» disse pazientemente la signora.
Noi non restammo neanche ad ascoltare l'intera frase, che ci dirigemmo direttamente all'ascensore.
Pochi secondi dopo ci trovavamo nel quarto piano.
Il corridoio era vuoto, e incuteva paura.
Dalla stanza 4b uscì un'infermiera, e subito ci fondammo su di lei.
«Alex White, dov'e?» chiese Niall.
«E' in questa stanza, non potete entrare ora.» disse, tranquillamente.
«Ma noi..» cominciai a dire, per protestare.
«Ma niente, la signorina White potrà ricevere visite solo domani mattina dalle 9.» disse, passiva.
Io la guardai male, con tutto l'odio che avevo.
Sicuramente non si meritava quell'occhiata, ma avevo bisogno di sfogare da qualche parte la mia preoccupazione.
Ci sedemmo sulle sedie d'attesa ad aspettare. Anche se erano le due di notte a noi non importava.
Alex aveva un ruolo fondamentale nella vita di ognuno di noi.
Era una sorella, un amica e una fidanzata.
Faceva parte del nostro mondo, e nessuno di noi aveva intenzione di andare a casa.
Noi cercammo di dormire un pò, anche se la tensione e la preoccupazione non lo permettavano.
Zayn rimase in piedi, e dopo venti minuti si appoggio' delicatamente al muro fino a scivolare e sedersi per terra.
La preoccupazione era negli occhi di tutti.

 




 

 



RRRRagazze,
e ragazzi, sempre se ci sono (?)
spero che questo capitolo vi sia piacciuto come sempre,
perchè ci tengo davvero tanto alla vostra opinione!


 

vi informo che ho appena scritto una one-shot,
la mia prima one-shot,
e mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate:)
grazie a tutte, come sempre.

questo è il link:
http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1024995&i=1


<3

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Capitolo 46
*** chapter forty-six ***


Capitolo 46




POV NIALL 

Non importava quanto ognuno di noi fosse diverso dall'altro, Alex aveva cambiato la vita di tutti e cinque. Ha insegnato ad Harry a riconoscere l'amore e a donare l'affetto. L'amore a zayn, l'amicizia a me e Liam e qualcosa di più profondo a Louis, qualcosa che, probabilmente, non ha capito neanche lei.
Tornai alle poltrone dopo essere andato al distributore automatico per comprare un te, mi sedetti ed osservai le persone intorno a me. Brit era coricata sulle gambe di Harry, all'apparenza sembrava che stesse dormendo ma ero sicuro che nessuno, in quel corridoio, sentisse il minimo segnale di sonno. 
Harry le accarezzava dolcemente i capelli, pensai subito che ogni piccolo gesto d'amore di Harry deve averglielo insegnato Alex, perché prima di conoscere lei Harry non sapeva neanche il significa di 'accarezzare dolcemente'. 
Zayn era seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro e lo sguardo fisso verso il basso. 
Liam, affiancò a lui, gli teneva continuamente la mano sulla spalla, senza muovere alcun dito, come se potesse iniettargli la forza di andare avanti solo attraverso il tocco della sua mano.
Louis, a parer mio, era quello messo peggio tra tutti. Questo mi sorprese, perché era Zayn il ragazzo di Alex, ma l'espressione e il linguaggio del corpo di Louis trasmettevano qualcosa che il moro non mostrava neanche lontanamente. Louis era diverso. Teneva lo sguardo fisso sulla porta dietro la quale si trovava la stanza di Alex, e non batteva ciglio. Non dubitai neanche per un secondo che ciò che provava Louis nei suoi confronti era qualcosa di più grande, che neanche io capivo. Non mi capacitavo di come qualcuno potesse amare così tanto un altro essere umano. Non capivo perché non aveva mai pensato di farsi avanti in tutti gli anni in cui sono stati insieme lui e Alex. Ha scoperto completamente i suoi sentimenti nel momento meno adatto, se così si può definire. 
Ormai mancavano meno di due ore all'orario delle visite.



POV ALEX


“Perché non riesci a dormire?”
“Non lo so.. mi sembra di aver sbagliato tutto..”
“Ma che dici amico, hai cantato benissimo!”
“..sono un idiota perché provo qualcosa per Alex..”

Provo qualcosa per Alex
Provo qualcosa per Alex

Aprì gli occhi, e subito fui costretta ad alzare la mano per coprirmi gli occhi. La luce era troppo forte. 
“Chi ha parlato?” Chiesi, senza ricevere, però, nessuna risposta.
Iniziai a camminare in tondo, sempre tenendomi ben lontana dalla luce capace di accecarmi.
“Chi c'è?”
Nessuna risposta. 
Camminai per un po', continuando a sentire quella conversazione.
“Potrebbe essere una semplice cotta” disse una voce.
“La amo" ripeté. 
“Chi sta parlando?” Chiesi, e in lontananza riuscì ad intravedere qualcuno.
Un ragazzo. Stava muovendo verso la mia parte ma non riuscivo a vedere il suo viso, era troppo luminoso, troppo bello perché degli occhi semplici come i miei lo possano vedere. 
“Perché non posso vederti?”
Inizia a camminare verso di lui, cercando di intravedere i suoi occhi chiari, o le labbra morbide.
“Chi sono?” Chiese la voce.
Avevo capito subito di chi era la voce, dalla prima frase, ma non capivo perché ci fosse proprio lui.
“Louis..”
“Perché sono qua?” Mi chiese allora.
Io sorrisi, cercando di guardarlo in faccia, ma ancora non ci riuscivo. 
“Cos'erano le parole che ho sentito prima, Louis?”
Lui si avvicinò a me, dopo aver sentito la mia domanda, e mi prese la mano.
In quel momento mi sentì più vicina a lui, come se non mi servisse vederlo in faccia per ricordare esattamente ogni minimo particolare. 
Le rughe sotto i suoi occhi quando sorride, le fossette lunghe intorno alla bocca, le curve delle sue labbra rosee e morbide, il naso piccolo e a punta, le ciglia morbide che volavano ogni volta che mi vedeva, gli occhi chiari, capaci di abbagliare chiunque per la loro bellezza fuori dal comune. 
“Dillo, e vedrai chi ami” mi disse semplicemente.
Non capì subito la sua richiesta, cosa dovevo dire o perché avrei dovuto vedere qualcuno che non fosse lui.
Ma poi capì, io stavo con Zayn. L'ultimo ricordo che avevo di lui sembrava risalire a tempo fa, come se fossero passati anni da quella sera in discoteca in cui gli avevo detto di essere incinta.
Incinta! “Dov'è il bambino?” Chiesi, allarmata.
Louis sorrise. Non sapevo come facevo a sapere che stava sorridendo, probabilmente perché mi teneva ancora la mano. 
“Nel tuo cuore” risposte semplicemente, “ora dillo, e mi vedrai”.
Sorrisi, perché le sue parole mi facevano sorridere, sempre. Anche quando mi sgridava, era sempre un piacere sentirlo parlare, sapere che stava nominando il mio nome o che stava dedicando parte del suo tempo.
Mentre pensavo ciò, sentivo che lui mi capiva, come se fosse dentro di me, e mi bastò questo per capire che era Louis che amavo. 
Amavo quando mi sorrideva e riusciva a farmi passare ogni male immaginario. Amavo la potenza dei suoi occhi, in grado di cambiare radicalmente il mio umore. Amavo le sue braccia, sembravano fatte apposta per essere incastrate nel mio corpo, e non lasciarmi mai. Amavo le mani, che più volte avevo avuto a fortuna di toccare attentamente, analizzando ogni cena sporgente che finiva nelle dita, le rughe nel palmo, le punte delle sue dita.. morbide, sembravano fatte apposta per accarezzare la mia pelle. Amavo il calore del suo corpo, semplicemente uguale al mio, in questo modo poteva essere mio sia d'inverno che d'estete. Amavo tutto di lui, anche ciò che non avevo ancora avuto l'occasione di osservare, perché avevo la convinzione che in lui tutto fosse perfetto.
“Perché non l'ho capito prima?” Chiesi, accarezzandogli la mano.
Iniziai a intravedere parti del suo viso, e la luce forte pian piano iniziava a diminuire. 
Mi sciolsi, quando intravidi il suo sorriso. 
“È questo il momento giusto” confermò. 
E capì che era vero. Capì che non m'importava più del bambino, non m'importava di dove vivevo, dei soldi che avevo, dei miei amici, del meteo, delle guerre e di tutto il resto, perché finché Louis sarebbe stato al mio fianco, tutto sarebbe stato perfetto. 
“Posso vederti, Louis?” Domandai alla fine. 
La luce sparì completamente, dissolvendosi, e apparve il viso angelico del ragazzo di cui mi ero innamorata. 
Cercai di osservarlo quando più possibile, ma non appena i miei occhi caddero sulle sue labbra non riuscì a trattenere un sorriso e ad avvicinarmi a lui.
“Posso fare questo?” Chiesi, e vedendolo sorridere feci incontrare delicatamente le mie labbra con le sue.
Morbide, dolci, calde, perfette. Combaciavano perfettamente con le mie.
Un bacio solo, ma che durò più di ogni altro bacio, perché era meglio di ogni altro bacio.
“Che significa questo?” Chiesi, intendendo non solo noi due, ma anche l'ambiente chiaro che mi circondava. 
“Questo” disse, indicandomi lo spazio intorno a noi che iniziava ad assumere la forma di un parco, esattamente il parco in cui avevamo trascorso la giornata io e louis quche settimana prima, “significa che è arrivato il nostro momento” sorrise. 
Sorrisi anch'io, perché non potevo non farlo se lui mi sorrideva, mostrandomi il paradiso contenuto nei denti bianchi e nelle labbra rosee. 
Lo baciai di nuovo, e in poco tempo sparì da quella fantasia, ritornando al letto dell'ospedale terrestre. 

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