Dear heart, why them?

di harryisfree_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I know you want me ***
Capitolo 2: *** Always in my mind ***
Capitolo 3: *** Christmas Time ***



Capitolo 1
*** I know you want me ***


                             






La luce del sole aveva già incominciato a farsi strada nella mia stanza da un po’ quella mattina. Capii che era veramente ora di alzarsi quando la sveglia iniziò a suonare, e sapevo perfettamente che avrebbe continuato a suonare in modo incessante se non l’avessi spenta.
Mi alzai con la lentezza di un bradipo e notai dalla finestra che la mia adorata Londra, era ricoperta da un sottile manto bianco di neve.
Il periodo natalizio era il mio preferito in assoluto,  ma a rovinarlo c’era la scuola, ovvero la prigione per ogni adolescente.
Presi dall’armadio un grande maglione caldo grigio, un paio di jeans skinny scuri ed i miei anfibi neri.
Andai in bagno dove sistemai i capelli in una coda disordinata. Da un po’ pensavo di tingere il biondo naturale dei miei capelli, ma fortunatamente avevo cambiato idea.
Mi truccai leggermente, mettendo in risalto i miei occhi verdi con un po’ di mascara.
Presi lo zaino nero dell’Eastpak appoggiato alla gamba della scrivania, e scesi al piano di sotto. Andai in cucina e dopo essermi girata un po’ attorno capii che mio padre era già a lavoro. Lavorava in un’agenzia immobiliare, nella quale rivestiva un ruolo di una certa importanza, ma riusciva sempre a trovare del tempo per me.
Io e mio padre avevamo un rapporto un po’ speciale, specialmente da quando avevo all’in circa sei anni e miei divorziarono. Mia madre fece perdere completamente ogni sua traccia.
Non penso sia stato facile per mio padre, dato che ha dovuto ricoprire per me, in un certo senso, anche la figura materna.
Presi il telefono dalla tasca, ed imprecai mentalmentee quando mi accorsi di essere in ritardo.
Io e la puntualità non eravamo grandi amiche.
Afferrai al volo lo zaino, chiusi la porta a chiave ed iniziai a correre verso la fermata dell’autobus, attenta a non scivolare sulla neve.
Arrivai a pelo, e salii sedendomi al solito posto in fondo accanto al finestrino. Infilai le cuffiette, e riuscii a staccarmi dal resto del mondo grazie alle parole di Ed Sheeran.
Mi ritrovai dopo, davanti all’entrata della scuola. Un altro straziante giorno di scuola stava per iniziare.
Non ero una popolare, non ero una cheerleader, non ero nulla.
Ero solo me stessa, e a me bastava. E bastava anche a Louis, il mio migliore amico.
Taglio sbarazzino, capelli marroni e occhi color del cielo. Ed eccolo come al solito ad aspettarmi accanto al mio armadietto.
-Sempre in ritardo, eh?- mi chiese.
-Non è colpa mia se il tempo, al di fuori delle mura scolastiche, va così veloce.
-Certo, come no. Ora sbrigati, o faremo tardi.
-Sì, arrivo. Poso il libro di matematica.
Iniziai cercare il libro di matematica, per poi posarlo nell’armadietto.
La mia attenzione fu però attirata dalla sua voce, puntuale come ogni mattina.
-Ehi, splendore!
Harry Tutte-Mi-Sbavano-Dietro Styles.
Alto, riccio, dagli occhi di un verde difficile da definire e capitano della squadra di football.
Penserete :”Perfetto, no?”
NO. Assolutamente no.
L’unico aggettivo in grado di descriverlo era odioso.
Tutte le mattine si recava al mio armadietto solamente per il semplice motivo che ero una delle poche a non essere ancora finita nel suo letto. Io, insieme ad altre ragazze, che però non ci erano finite per volere di Styles.
Ogni giorno passava a salutarmi, e soprattutto ad assillarmi.
-Sei bellissima oggi!- mi disse.
-Styles, io sono esattamente come le altre mattine, per cui anche tu evita di scassare come sempre!
-Siamo un po’ acidelle oggi, eh? Che c’è, sono i cinque favolosi giorni?
-Fottiti.
Louis nel frattempo ascoltava la “nostra” civile conversazione. Anche lui non sopportava Styles, e lo sopportava ancora meno perchè veniva sempre ad infastidirmi.
-Quando la lascerai finalmente in pace?- intervenne Louis mettendosi di fronte al riccio.
-E tu quando imparerai a farti una porzione di affari tuoi, Tomlinson?- disse di risposta il ragazzo tenendogli testa.
-Ok Lou, andiamocene...- dissi prendendo il mio amico per la mano e trascinandolo in classe. Ci sedemmo agli ultimi due posti.
-Prima o poi, gli spacco la faccia...- disse.
-Finchè non si avvicina troppo, non m’interessa.. Lasciamolo stare...
-Non deve proprio provare ad avvicinarsi a te!
Entrò la professoressa, e io scollegai immediatamente il cervello, iniziando a fantasticare su qualsiasi cosa.

                                                                                   ***
 
La lezione arrivò poi al termine, come poi tutte le seguenti ore, e finalmente suonò l’ultima campanella. Louis mi aveva chiesto se volevo un passaggio, ma avevo rifiutato perchè preferivo fare una passeggiata con la musica nelle orecchie, per poi raggiungere il parco, e magari fermarmi a leggere un libro. Iniziai ad incamminarmi e mi strinsi sempre di più al mio giubbino, dato il freddo.
Arrivata mi sedetti su una panchina.
Era piacevole leggere circondata dal bianco della neve, ed era ancora più bello sentire il vento accarezzarmi le guance. Le mie a causa della carnagione abbastanza chiara, diventavano leggermente rosate.
Ero arrivata circa a metà libro. Adoravo leggere, e ancora di più adoravo scrivere. I miei professori molte volte si complimentavano con me per i miei temi, e mi incoraggiavano a scrivere, scrivere per davvero, ma non ci avevo mai provato.
Stavo leggendo la parte in cui finalmente il protagonista si dichiara, quando quell'odiosa voce m’interruppe.
Perchè me lo ritrovavo ovunque?
Come se niente fosse si sedette accanto a me, senza neanche preoccuparsi del fatto che la sua presenza mi avrebbe altamente irritato. Questo però lui lo sapeva, eccome se lo sapeva.
Continuava a fissarmi.
Cosa voleva?
-Styles, hai finito di farmi la radiografia completa? Così mi sciupi!
-Mi scusi, chiedo umilmente perdono- disse facendo un piccolo inchino.
-E poi,- continuai io- chi ti ha detto di sederti accanto a me? Mi basta e avanza vederti a scuola!
-Non  sapevo fosse la tua panchina- ribattè.
-Bene, ora lo sai, per cui fammi il piacere di andartene!
-No- rispose secco.
Decisi di ignorarlo, e continuai la mia lettura.
Ogni tanto lo spiavo con la coda dell’occhio. Era ancora lì a fissarmi, e non sembrava per niente essere intenzionato ad andarsene.
-Ho appena finito gli allenamenti, e così ho deciso di venire al parco. E il destino ha voluto che incontrassi proprio te.- disse sfoderando un sorriso a trentadue denti nella mia direzione.
-Nessuno te lo ha chiesto- risposi io continuando a tenere lo sguardo fisso sul libro.
-Cazzo Sugar, è impossibile parlare con te!
-No, è con te che è impossibile parlare! Mi rompi tutti i giorni solo perchè vuoi portarmi a letto!- sbottai io.
Si fece serio e mi tolse il libro dalle mani. Avvicinò pericolosamente il suo viso al mio.
-Dillo che muori per me e non desideri altro che venire con me. Forza, ammettilo...- soffiò sensualmente sulle mie labbra.
Aspettate. sensualemente?!
Ok, sì, era sexy, ma non l’avrebbe avuta vinta.
Mi avvicinai anche io di più a lui. Un piccolo movimento e la distanza che ci separava sarebbe andata a farsi fottere...
-Harry...
-Sì?- chiese con gli occhi pieni di desiderio che fissavano le mie labbra.
Aspettai un attimo.
-Fanculizzati...- soffiai sulle sue labbra.
Presi il mio libro dalle sue mani e m’incamminai verso casa. Mi girai per un attimo e lo vedi ancora seduto che continuava a guardarmi, mentre me ne andavo.
Il cammino fu piuttosto strano... Ripensavo ancora a lui, a quanto fosse vicino qualche istante prima, e a quanto le sue labbra fossero vicine alle mie.
Perchè mi ritrovavo a fare certi pensieri su uno stronzo come lui?

                                                                                     ***


Arrivai a a casa, e notai che erano già le sue mezza. Per fortuna che per il giorno seguente non avevo alcun compito.
-Papà, sono a casa!- lo avvertii.
-Tesoro, tra circa mezz’ora è pronta la cena.
-Va bene- risposi per poi salirein camera. Mi gettai sul letto e composi velocemente il numero di Louis.
Uno squillo... Due squilli... Eccolo.
-Ehi!- era sempre bellissimo sentire anche per poco la sua voce, era rassicurante.
-Lou, ti sembra possibile!? Io, che vado al parco per cercare un po’ di tranquillità, me lo ritrovo lì a rompere le palle!
-Intendiamo la stessa persona?
-Sì, intendiamo sicuramente la stessa persona, non lo sopporto più!
-Ed io non sopporto più che ti ronzi sempre accanto. Tu sei troppo per lui.
-Fortuna che ci sei tu, mio valido guerriero!- dissi in modo teatrale.
-Ti proteggerò sempre, mia adorata principessa- adoravo quando mi chiamava così.
-Ora vado a mangiare Lou, ci vediamo domani. Un bacio.
-Ciao piccola.


Scesi in cucina, dove trovai mio padre già seduto a tavola.
-Allora tesoro, domani ho un appuntamento fuori città, e parto laa mattina presto, ma torno la sera stessa. Ti organizzi da sola per cena? Non penso di tornare in tempo...
-Certo papà, non ho più due anni- dissi addentando un pezzo di carne.
Aiutai mio padre a pulire, per poi salire in camera, dove finalmente riuscii a finire di leggere il mio libro.
Per fortuna mancava davvero poco alle vacanze natalizie: un giorno e sarebbero arrivate.








Angolo scrittrice:
I'm back bitchessssssss
No, ok. Sono tornata, e spero che qualcuno caghi questa storia. 
Volevo farvi sapere che ho creato una paginain cui chiederò i vostri consigli e pareri, e vi darò anticipazioni su tutte le storie:)
Fatemi sapere cosa ne pensate, continuo a 3 recensioni, un bacio xxx

Per chi volesse, su twitter sono @harryisfree_EFP
Ecco la pagina;)
https://www.facebook.com/pages/Harryisfree_-EFP/498474900244021?ref=ts&fref=ts

.Alle xx
                                                        Crediti banner @zainlaugh

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Capitolo 2
*** Always in my mind ***




                         






Quella mattina arrivai stranamente in orario a scuola, e come da programma, non avevo visto mia padre, che come aveva detto, era partito presto.
Quel giorno, ero particolarmente euforica a scuola (strano da dirsi per una che la odia) perchè il giorno seguente sarebbero iniziate le vacanze natalizie. Mi avvicinai al mio armadietto, dove speravo di trovare louis, ma con mio “stupore”, trovai lui.
Aprii l’armadietto senza degnarlo di un briciolo di attenzione. Lui però, col suo solito fare da menefreghista strafottente, chiuse l’anta.
-Bene,- rinunciai io- cosa mi devi dire questa mattina? Che le occhiaie mi donano?- dissi sarcastica.
-Non mi è piaciuto come mi hai lasciato ieri. Mi sono sentito rifiutato, mi hai ferito- disse, mettendo poi il broncio- mi hai ferito, qui.- indicando il suo cuore.
-Wow. Mi dispiace davvero.
-Però potresti farti perdonare...- sul suo viso comparve un sorriso malizioso. Dopo mi cinse i fianchi con le sue grandi mani- E conosco un modo davvero divertente...- continuò poi.
Nel giro di qualche  istante si ritrovò la mia mano in direzione della sua guancia, la quale si colorò velocemente di rosso.
Senza degnarlo di uno sguardo, girai i tacchi e me ne andai ancora furiosa.
-Il nome Sugar non ti si addice proprio!- lo sentii urlare in lontanza.
Non riuscivo a capire come avesse osato anche solo sfiorarmi. Non doveva confondermi con le troiette che si portava a letto giornalmente. Speravo solo che louis non venisse a sapere dell’accaduto. Non volevo di certo essere la causa di un’eventuale rissa.

Sgattaiolai veloce in classe. In quell’ora avevo letteratura inglese, uno dei corsi che non avevo in comune con Lou, ma bensì con uno degli amici di quella testa bacata di Styles: Zayn Malik.
Moro, occhi color cioccolato contornati da lunghe ciglia nere, e carnagione leggermente ambrata.
Fino  a quel momento non ci avevo mai parlato, e di certo non ne avevo l’inetnzione, ma aveva la reputazione molto simile a qualla dell’amico.
Entra in classe, e mi sedetti agli ultimi posti in fondo, così che la professoressa non mi notasse troppo. La lezi0ne era incomnciata da circa cinque minuti, quando mi arrivò un messaggio.


Da: Louis
“Principessa, tutto bene?? Ci vediamo a mensa, ok??:)<3


A: Louis
“Ora ho letteraura, a dopo xx”


-Malik, sempre in ritardo!Prenda posto velocemente!- si raccomandò la professoressa Menphis. Vidi un ragazzo, il “famoso”  Zayn Malik, attraversare l’aula lanciando occhiatine a ragazze che lo stavano letteralemente manghiando con gli occhi.
Cazzo, neanche fosse entrato Zac Efron a torso nudo!
Tonai a concentrarmi sul mio telefono, quando però sentii muoversi la sedia vicino a me. Mi ritrovai Malik seduto accanto.
Mi guardai un po’ intorno. Per mia grande (s)fortuna, quello vicino a me era l’unico posto rimasto libero.
Per fortuna (e quella era seriamente una fortuna), notai anche che Zayn doveva essere un tipo abbastanza taaciturno. Infatti, si accovacciò sul banco, per poi iniziare a pennicare, usando la spiegazione della professoressa come una sorta di ninna nanna. Evidentemente aveva dovuto fare le ore piccole...
Anche io decisi di non prestare attenzione alla lezione, così iniziai a scarabocchiare sul mio quaderno. Il tempo passava, ma non velocemente come sperassi.

                                                                      ***

-Ragazzi- chiamò la professoressa- dato che da domani avrete bene due settimande di vacanza, per compito dovrete svolgere una ricerca su uno degli scrittori studiati fin’ora. Poi quando tornerete, dovrete relazionarla alla classe.
Uffa, non mi andava di fare una ricerca.
-Ah, quasi dimenticavo- si affrettò ad aggiungere la Menphis- la ricerca dovrà essere svolta in coppie!
Dopo quell’affermazione, nell’aula si creò un brusio di polemmiche riguardo il compagno da scegliere.
-Silenzio!- battè la mano sulla cattedra la professoressa.
-Per evitare tutti questi drammi, sarò io a scegliere le coppie!- annunciò trionfante.
“Bene, con la fortuna che mi ritrovo...” – pensai.
Iniziò a chiamare un po’ di nomi.
-Fitz e Motta; Morrison con Grey; Kent con Young..
Quando poi giunse al mio.
-Davies- eccomi finalmente- e... Malik.
“Oh,no.”
Il ragazzo in quuestione ancora dormiva sul banco.
Suonò la campanella e la Memphis ci augurò di trascorrere buone vacanze. Certo, come se dopo che ci aveva assegnato il compito, sarebbero potute essere delle belle vacanze...
Senza che me ne accorgessi, il ragazzo moro accanto a me si era già alzato, ed era appoggiato allo stipite della porta intento a parlare con una ragazza/oca/troia.
Raccolsi velocemente le mie cose e lo raggiunsi prima che se ne potesse andare. Quando arrivai, la moretta con cui stava parlando, mi guardò con una faccia schifata.
-Va bene Zayn, ci vediamo dopo.- e così se ne uscì di scena.
Incominciai poi io a parlare, per sgattaiolare via in poco tempo.
-Senti, hai sentito della ricerca vero?-chiesi.
-Sì, me ne ha parlato Candace, la mora di prima.
-Ok, tu sei in lavoro con me, ma ti avverto fin da subito che non farò tutto io, intesi?
-Uuuhh, che caratterino. Va bene, va bene. Posso sapere il nome della mia compagna?- chiese posizionando su di me i suoi occhi.
-Sugar- risposi.
-Aspetta, ma allora tu sei la tipetta di Harry! Non so se sarà molto contento di sapere che dovremo lavorare insieme: dovremo passare molto tempo assieme...- e finì la frase con uno sguardo malizioso che non mi piaceva per niente.
-Non hai capito un bel niente, e tanto meno il tuo amico: io non sono la “tipetta”- mimando le virgolette con le mani- di nessuno. E ti conviene toglierti quello sguardo da pesce lesso, perchè non finirò nemmeno nel tuo letto!- dissi sottolineando l’ultima frase.
-E ripeto: che caratterino! Comunque non inziamo col piede sbagliato: magari prima di finire nel mio letto- incalzando la parola su “mio”- potremmo uscire qualche volta...- ammiccando un occhiolino.
-Certo, come no. Ci si vede, Malik.
Uscii dalla classe, diretta al mio armadietto, ma non mi accorsi di avre Zayn dietro. Mi si parò davanti, impedendomi di apriere l’anta.
Sbuffai.
Alcune ragazze si erano fermate ad osservare Zayn.
-Dai, avanti. Scherzavo, almeno in parte...- feci roteare gli occhi a quell’affermazione- Senti, dopo capo d’anno, vado con un paio di amici nella baita in montagna dei miei. Dista qualche ora da qui. Potresti venire. Potremmo fare la ricerca e potremmo cercare di conoscerci meglio. Non sono così male come credi.
-Hai finito le ragazze a cui ciederglielo?
-Sono serio...
-Non lo so, dovr- ma m’interruppe.
-Se vuoi puoi portare anche il tuo amico, Tomlinson. Ti lascio il mio numero, così mi fai sapere, va bene??
Gli posri il mio telefono, e segnò il suo numero in rubrica.
-Fatti sentire, ci conto- e lo vidi correre via-
“Ci mancava solo lui...”.


Harry’s pov
-Harry, Harry! Mi stai ascoltando?- quasi urlò la rossa di fronte a me.
-Sì, sì, ti sto ascoltando Emma! E’ un’ora che stai parlando...- sbottai.
Stavamo andando in mensa, dopo esserci “incontrati” nel bagno delle ragazze.
-Cosa c’è Harry? Sei arrabbiato perchè la tua amica ti ha allontanato??
No, lei non era una mia amica, e di certo non voleva esserlo.
Lei era la mia preda.
Lei era il mio obbiettivo.
E da un bel po’, lei era il mio punto fisso.
Era sempre lì, nella mia testa. Il che era strano perchè di solito non ricordavo molto bene i nomi delle ragazze con cui andavo a letto, ma con lei non avevo neppure fatto nulla.
Forse era per il modo diffidente con cui mi trattava. Forse per i suoi occhi, di un verde leggermente più chiaro del mio. O forse per i suoi sorrisi.
A me non ne aveva mai riservato uno.
“Basta Harry, cazzo."
Alla fine decisi di liquidare che Emma, che mi stava al quanti infastidendo.
-Senti, perchè non te ne vai?
-Sei uno stronzo, fottetevi tu e la tua amica!- “Magari...” – e rovati qualcun altro per oggi pomeriggio!
E se ne andò furiosa. Nel frattempo vidi arrivare Zayn verso noi.
-Ehi amico- salutò me dandomi una pacca sulla spalla- ciao Emma!- la salutò in lontananza.
-Fottiti anchee tu Malik!
-Forse con te!- le rispose prontamente.
-Cosa le hai fatto per farla infuriare così?- chiese poi.
-Niente, solite cavolate. Tutto perchè non l’ascoltavo, poi ha messo in mezzo Sugar...
-A proposito, oggi le ho parlato. Ha proprio un bel caratterino!
-E non ti ha mandato a fanculo?
-Ci è mancato poco ahahaha.. Sai, dobbiamo lavorare insieme per una ricerca.
“Cosa??”.
-Chi? Tu e Sugar?
-Sì, qualche problema?
-Aah, no...
-Meglio, allora ti farà piacere sapere che l’ho invitata alla baita- disse soddisfatto.
-Verrà con noi? E perchè l’avresti fatto??
-Per il progetto, no? E così, anche per conoscerla, e magari forse, riuscirai nel tuo scopo...
-Basta che non ol raggiungi prima tu- dissi serio, guardandolo anche abbastanza male.
-Ehi, non è che stai diventando un po’ troppo possessivo? Oserei dire, geloso?
-Tu fa’ come ti dico- continuai.
Sentii uno strano suono.
-Guarda un po’, parli del Diavolo...- e mi avvicinò il suo cellulare.


“Devo chiedere a mio padre, ma penso verrò, e con me anche Louis. Ciao Malik.
.S:) x”


-Ora sei geloso? – chiese beffardo.
-Naah, ma sei un bastardo...


“Ok piccola:) Ti saluta Harry;) Un bacio.

Zayn xx”


Dopo poco arrivò la risposta.


“Non chiamarmi piccola, non voglio “un bacio” da parte tua, e non ricambiare il saluto”


Insomma... Mi odiava.















Spazio autrice
Beneee, ecco il secondo capitolo, anche se il primo è stato calcolato pochissimo:c
Ok, ad ogni modo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate:)
Vi prego, lasciatemi qualche recensioneeee
Al prossimo capitolo, come al solito ecco i miei contatti;)

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Un bacio:*

.Alle xx

 

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Capitolo 3
*** Christmas Time ***





                    




Quando anche l’ultima campanella suonò, fu come musica per le mie orecchie. Presi le ultime cose dall’armadietto ed uscii euforica da quell’edificio che non avrei visto per ben due settimane.
Due fantastiche settimane che avrei trascorso per lo più sdraiata sul divano di fronte al camino.
Varcai velocemente ò’uscita e trovai harry ad aspettarmi appoggiato alla righiera della gradinata che portava all’entrata. Non appena mi vide si alzò e si avvicinò.
-Allora Sugar, dato che la scuola è chiusa, dove ci vediamo?
-Guarda, sapendo che per qualche giorno non ti vedrò, sono ancora più felice che la scuola chiuda!- esclamai.
-Ma ci vedremo in montagna- disse avvicinandosi. Con la mano lo allontanai subito.
-Sì, ma per mia fortuna, prima di essa, non ci vedremo per un’intera settimana- e così detto feci per andarmene. Harry però, mi afferrò il polso.
-Ehi, dove vai così velocemente?
-Devo andare a comprare un regalo.
-Ok.. Per me?
-Ahahaha, bella battuta..- dissi tenendomi una mano sulla pancia- Ciao Styles.
Mi girai avviandomi così, verso la mia strada. Il giorni seguente sarebbe stata la vigilia di Natale, non che compleanno di Louis. Approfittai del fatto che mio padre non fosse a casa per comprare il regalo di Natale a lui, e quello di Natale e di compleanno a Tommo. Sarei andata da Westfield, dove avrei poi anche preso qualcosa per pranzo.
Sentii squillarmi il telefono. Era Louis.
-Ehi- risposi.
-Ciao principessa, dove sei?
-Sto andando verso la metro. Oggi Westfield.
-Ti riduci sempre all’ultimo momento per i regali, vero?
-Oramai mi conosci- ammisi.
-Senti, io dopo vado a casa di Liam, e poi ci raggiungerà anche Niall. Che ne dici se per cena vieni a mangiare una pizza? Tuo padre non c’è.
-Sì, sì- dissi contenta.
-Ti passo a prendere?- mi domandò premuroso.
-Non ti preoccupare, vengo a piedi.
-Sicura? Sarà notte dopo..
-Tranquillo. Un bacio Tommo.
Non feci in tempo a chiudere la telefonata, che il cellulare squillò nuovamente.
Malik.
Cosa voleva ora Zayn  Malik?
-Dimmi- risposi secca.
-Ciao Sugar... Dove sei?
-Vicino Victoria Station... Perchè?
-Sei impegnata?
-A dire il vero sì, ma arriva al sodo.
-Non è che ti andrebbe di fare qualcosa, oggi pomeriggio?
Cosa?! Le mie orecchie avevano sentito bene.
-Zayn davvero, siamo vicino al Natale, e vorrei evitare di essere cattiva...
-Oh, andiamo! Solo un’uscita. Se poi mi troverai così antipatico, ti parlerò solamente di cose inerenti il progetto, che ne dici?
Bella proposta.
-Mmh, va bene, accetto. Io devo andare da Westfield, e devi essere qui in meno di dieci minuti, anche perchè ho freddo.
-Consideralo fatto.
-Muoviti!- e chiusi la telefonata. Dopo pochi istanti sentii qualcuno picchiettarmi la spalla destra. Mi girai e trovai l’affascinante ragazzo dalla pelle ambrata.
-Zayn, come cavolo hai fatto?- chiesi colta dallo stupore.
-Visto? Sono arrivato in tempo?- chiese soddisfatto- Ti ho visto dall’uscita e...
-Mi stavi seguendo?- continuai io.
-Osservando. Ti stavo osservando- mi corresse.
-Mi spaventi.
-Sbrighiamoci ora, o dovremo aspettare il prossimo vagone!
Mi prese per mano e iniziamo a correre verso la biglietteria. Raggiungemmo la giusta uscita. Salimmo appena in tempo, e solo dopo essere saliti mi accorsi che avevamo ancora le manu intrecciate. Lo guardai un attimo, e rossa per l’imbarazzo, allontanai subito la mia mano, indicando due posti liberi.
-Ehi, guarda due posti liberi!
Ci andammo a sedere. La metro quel giorno era particolarmente affollata: evidentemente non ero l’unica a dover terminare (iniziare, nel mio caso) gli acquisti natalizi.
Tirai fuori dallo zaino il mio telefono e le cuffiette, che infilai poco dopo. Partì “Give me love!.
Chiusi gli occhi. Mi piaceva prendere la metropolitana, mi rilassava.
Ero immersa nei miei pensieri, quando Zayn mi sfilò un auricolare.
-Cosa fai?- chiesi io. Mi infastidiva essere disturbata mentre ascoltavo la musica.
-Se avessi saputo, avrei portato le mie- rispose semplicemente- chi ascoltiamo?
-Ed Sheeran.
-Oh, conosco alcune canzoni. Mi piace un sacco come artista.
-Veramente?- ero leggermente stupita.
-Sì, sorpresa?
-A dire il vero sì. Ti facevo un tipo da gruppi heavy metal.
-Ti sbagliavi, non mi conosci.
-Hai ragione.
Il resto del viaggio fu abbastanza silenzioso. Gli unici rumori erano il “sali scendi” degli altri passeggeri, e l’attrito con le rotaie.
Cullata dalle parole del mio artista preferito, socchiusi gli occhi. Fu la voce del moro accanto a me a destrarmi.
-Sugar svegliati, la prossima fermata è la nostra- e iniziò a scrollarmi una spalla.
-Sì, eccomi- rimmisi le cuffie nello zaino, e quando le porte si aprirono, ci precipitammo fuori.
                                       
                                                                                   ***

Eccoci davanti all’enorme centro commerciale. Ci incamminammo all’interno, e iniziai a girarmi un po’ attorno, alla ricerca di negozi adatti.
Cosa cavolo avrei comprato a mio padre? E a Louis??
-Malik...- chiamai il ragazzo.
-Dimmi.
-Dato che ci sei... Mi darai una mano, vero?
-Certo. Avevi già qualcosa in mente?
-No, non so davvero cosa comprare. Ogni anno regalo ad entrambi cose tipo magliette o tipici maglioni natalizi...
-Wow, ahahaha!
-Non ridere! Lo so, sono un disastro nel fare i regali...
-Ok, dai.. Mmh, che ne pensi di un videogioco per Tomlinson?
-Ottima idea! Andiamoci ora, così dopo pensiamo a mio padre- dissi sorridente.
 
Zayn’s POV
-E’ da questa parte!- la avvertii. Le presi una mano, e la vidi arrossire leggermente sotto il mio tocco. Era davvero graziosa.
Entrammo nel negozio stra-pieno  di videogiochi.
-Devo comprarne due: Natale e compleanno- disse.
-Che ne dici di Call of Duty e l’ultima della FIFA? A me piacciono un sacco.
-Penso possano andare- e sul suo viso comparve un dolce sorriso.
Sugar era veramente carina.
Sentii vibrare il mo cellulare. Un messaggio.

Da: Harry
"Dove sei?"

-Vai a chiderli alla cassa, io ti aspetto qui- dissi gentilmente a Sugar, così da poter rispondere al telefono.
Avrei dovuto dire a Harry che fossi con lei?
Pur essendo il suo migliore amico, non sapevo bene cosa provasse nei suoi confronti. Se fosse solo un passatempo, o qualcosa di più.
Forse sarebbe stato meglio omettere che fossi con lei.


A: Harry
"In giro con una ragazza;)"

"Scopabile?"

La osservai un attimo prima di rispondere.
Era bella e sexy, davvero sexy, ma non doveva rendersene veramente conto.
Aveva un corpo fantastico con le curve al punto giusto; due occhi meravigliosi, azzurri, quasi verdi; un sorriso altrettanto bello che mi inteneriva un sacco.
Aspetta? Perchè mi ritrovo a fare queste osservazioni.
“Sono un semplice ragazzo con gli ormoni a palla che sta valutando la bellzza scopabilità di una ragazza”- mi risposi da solo.

"Oh, sì. Eccome"- scrissi.

"Bene, vieni al locale stasera?"

"Non lo so, semmai ci vediamo lì,ciao. x"

E così conclusi la nostra conversazione. Nel frattempo vidi Sugar venire verso di me con una bustina tra le mani.
-Ecco fatto!- esclamò soddisfatta- ed ora a mio padre?
-Non saprei... Gli piaci leggere?
-Veramente sì, un libro sarà perfetto!
E detto ciò entrammo nel negozio di libri. Nella scelta del libro per il padre, la vidi fermarsi a sfogliare un libro: magari le piaceva.
Che avrei dovuto comprarglielo per Natale?
“Forse”- mi dissi.
Andò a pagare il libro e tornò con un’altra busta tra le mani.
-Finalmente ho finito. Possiamo andare al negozio di CD? Solo se vuoi, altrimenti possiamo andarcene, se ti sei stanc-
-Ehi, tranquilla- la interruppi io dopo che continuava a parlare ad una velocità impressionante- andiamo.
E per la terza volta durante quel pomeriggio, le afferrai la mano. Sul suo viso comparì di nuovo quel velo d’imbarazzo. Mi piaceva l’effetto che avevo su di lei.
E mi piaceva l’effetto che LEI aveva su di me. Non mi era mai capitato di comportarmi con una ragazza in questo modo. Saremmo potuti diventare amici.
Di fronte al negozio, lasciò la mia mano ed entrò con gli occhi che le luccicavano, proprio come un bambino in negozio di caramelle.
Iniziai a rovistare tra i vari CD, senza veramente volerne comprare uno.
Stavo ancora pensando che sarebbe stato carino comprarle qualcosa per Natale.
-Sugar, vado un attimo al bagno- le dissi raggiungendola. mi aspetti qui?
-Ti aspetto al bar di fronte, va bene?
-Ok- e sorrisi.
Quella del bagno era tutta una scusa.
Corsi al negozio di libri dal  quale eravamo usciti poco fa. Presi tra le mani  il libro che stava sfogliando e mi diressi sicuro alla cassa. Sulla scritta vi era scritto “Noi siamo infinito”.
Decisi di infilarlo nello zaino, così da non creare sospetti.
Tornai al nostro luogo d’incontro e la trovai intenta a bere un succo. Era girata in modo che non potesse vedermi. Mi avvicinai e le poggiai le mani sugli occhi.
-Chi è?- chiesi.
-Mmmh... Uno stupido?
-No, risposta sbagliata.
-Allora un cretino?
-No, risposta errata. E’ un figo assurdo- dissi togliendo le mani.
-Wow, quanta modestia!- disse per poi accennare una risata.
-Quali CD hai comprato?
-Bruno Mars e Ed.
-Non lo hai già di Ed?
-E’ per una mia cugina.
-Va bene, senti, ma a tua madre non compri nulla?
Non aveva accennato alla madre in tutto il pomeriggio.
La vidi irrigidirsi alla mia domanda.
-No.- rispose secca- Abbiamo deciso, da qualche anno, di non farci regali.
Alla sua risposta decisi di non approfondire la domanda.


Sugar’s POV
La sua domanda mi aveva letteralmente spiazzata, non sapevo cosa rispondere, di conseguenza optai per inventare una scusa.
Non volevo sapesse. Non volevo provasse pietà per me e non volevo essere compatita.
-Che ne dici di andare?- proposi. Lui accettò annuendo con la testa.
Arrivati in metro ci fiondammo sui primi posti liberi.
Riguardai i CD tra le mie mani. Mi era sembrata una bella idea comprargli il CD di Ed.
Avevo passato un bel pomeriggio e era stato sicuramente di grande aiuto.
Glielo avrei dato in baita.
Quando arrivò la nostra fermata, ci dirigemmo nuovamente a scuola, dove Zayn aveva la sua auto. Si era gentilmente offerto di riaccompagnarmi a casa.
Per tutto il tempo non parlammo molto, e si era creato un certo silenzio imbarazzante.
Arrivati a casa mia, decisi di interromperlo.
-Bè, grazie... Intendo per l’aiuto ed il passaggio. E’ stato un bel pomeriggio- ammisi guardandolo negli occhi.
-Ciò significa che posso ancora parlarti, non solo del progetto, giusto??
-Sì, non sei così male.
-Visto!- e così ridemmo entrambi.
Seguirono poi alcuni attimi di silenzio.
-Io vado allora.
-La casa è buia, sei sola?
-Sì, mio padre torna stasera tardi.
-che ne dici allora di fare qualcosa stasera, così non rimani sola?
-Scusa Zayn, ma per stasera hi già preso un appuntamento con Louis. E poi devo parlargli della baita. Ti ho detto che sarebbe venuto, ma in realtà non sa nulla.
-Oh, ok, tranquilla...
-Va bene, ciao- dissi sorridente.
Aprii lo sportello, ma prima che potessi scendere, Zayn mi afferrò il polso facendomi girare, e mi lasciò un dolce ed innocente bacio sulla guancia.
-Ciao Sugar.
Scesi dalla macchina, e mentre aprivo la porta notai Zayn ancora lì, ad aspettare che entrassi.
Le parole uscirono molto semplicemente dalla mia bocca:
-Zayn, non abbiamo fatto pranzo, ti va di entrare, così ti offro qualcosa?














Rieccomiiii:)
Scusate ragazze, se ho postato così tardi, ma sono davvero impegnata, e scrivere questo capitolo poi è stato un po' difficile...
In compenso, mi sono impegnata per farlo lingo (è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto in assoluto lol)<3
Sono rimasta abbastanza soddisfatta da ciò che ho scritto, ma siete voi che dovete giudicare lol
-Vi aspettavate accadesse qualcosa di diverso?-
-Cosa pensate accadrà nel prossimo capitolo?

Non sono dolci Zayn e Sugar??*O*
Okk, io mi dileguo. Lasciatemi qualche recensione, plizzz <3
Al prossimo capitolo;)


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Un bacio, al prossimo capitolo<3


.Alle xxx


 

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