fall in love in paris

di HollywoodDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Bonjour Paris! ***
Capitolo 3: *** 3. Primi Pensieri ***
Capitolo 4: *** Help, I Need Somebody.! ***
Capitolo 5: *** Run..!! ***
Capitolo 6: *** The Notebook ***



Capitolo 1
*** un nuovo inizio ***


Erano mesi che non aprivo questo diario. Tra impegni vari, film da fare, da promuovere, la nuova linea di abbigliamento da creare e far conoscere a tutto il mondo non ho avuto proprio tempo per scrivere in questo diario. Eppure in un periodo della mia vita è stata l'unica cosa che veramente riusciva a farmi star bene. Anche se mi confidavo con la mia migliore amica, un diario personale è mille volte meglio, scrivi tutto quello che ti ronza per la testa, fantastichi su cose che non avresti il coraggio di dire a nessuno, e cosa più importante non potrà mai fare la spia ed andare a spettegolare di tutti i miei segreti come alcune persone sanno fare. Il mio diario era pieno di foglietti, scritte, scarabocchi e soprattuto fotografie: fotografie grandi, fototessere fatte con le amiche nei centri commerciali, foto di serate indimenticabili. Ma c'era una fotografia che ormai non vedevo da un anno e quando la presi tra le mie mani mi tornarono quei brividi, quelle farfalle allo stomaco, quel battito accelerato al cuore che solo una persona nella mia vita era riuscito a fare. Ma proseguiamo con ordine. Forse è meglio raccontare tutta la storia dall'inizio...

Io mi chiamo Kendall Dempsey, ho venti anni e sono la figlia dell'attore Patrick Dempsey e di Mary Smith famosa interior design famosa tra tutte le star del mondo. Ho una sorella di nome Kylie di 16 anni e un fratellino di 2 anni e mezzo di nome Rob. Fin da quando ero piccola ho sempre avuto la passione per la recitazione ereditata da mio padre e del buon gusto in fatti di moda eredeitata da mia madre. Ma non pensate che essendo la figlia di un attore famoso e bello la mia cariera sia stata lanciata dal mio cognome. Anzi tutto il contrario: tutti mi riconoscevano per il cognome che portavo e non per il mio talento, una cosa davvero frustante. Ma dopo tanto duro lavoro riuscì ad entrare nel mondo cinematografico che tanto ambivo. Il mio primo ruolo fu in una commedia insieme a Cameron Diaz e Jim carrye, quante risate per fare quel film. Incredibile. Da li, la mia cariera decollò: tutti mi volevano: riviste, show televisivi, riviste, eventi,registi tutti. La cosa mi lusingava molto, e diciamolo mi ero fatta trascinare molto dalla situazione. Amavo essere al centro dell'attenzione. Iniziai ad uscire con giovani attori come Taylor Lautner, Nick Jonas solo per vedere se finivo sui giornali scandalistici o vedere come reagivano le persone sui vari social network, andavo ogni sera ad una festa diversa fino a tarda notte, frequentavo brutte companie finchè mi sono resa veramente conto che satvo perdendo tutto: la mia famiglia, la mia cariera, la mia passione per la recitazione, e i miei amici più cari. Presi una decisione molto azzardata per tornare un po in me stessa, la vecchia e spensierata Kendall: girare l'ultimo film 'Anastasia' con Ben Barnes e poi prendere una pausa dalle luci di hollywood per concentrarmi un po su me stessa e su un'altra mia passione; la musica.

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Capitolo 2
*** Bonjour Paris! ***


Ci pensai per una settimana intera rendendomi conto che era la scelta giusta. Ne parlai con la mia famiglia, il mio menager e il resto della mia troup e tutti erano stra contenti. Neaanche il tempo di un oretta che tutto il mondo sapeva la mia scelta. Ma per la prima volta non me ne importava niente di quello che dicevano alla televisione o quello che scrivevano i giornali. Iniziai a fare la valigia per andare a girare alcune scene di anastasia a parigi e in russia. La prima tappa era parigi. Era davvero dura salutare la mia famiglia soprattutto il mio picoclo fratellino sapendo che avrei dovuto passare quasi un mese lontano da loro, ma il lavoro chiama. Entrai nell'aereo e presi posto. Indossavo la mia felpa gialla di spongebob preferita, un paio di jeans comodi, all star, occhiali scuri e ipod a palla. Volevo evadere in ogni modo possibile da quella situzione e la musica era il modo migliore. Dopo 7 interminabili ore di volo finalmente atterai a Parigi. La mia reazione si può riassumere in 3 piccole paroline: 'Oh My God..!!' era tutto completamente diverso da los angeles... ok c'era il solito caos di tutte le grandi metropoli ma l'atmosfera che si respirava era qualcosa di unico..!! presi un taxi insieme al mio menager e ci aviammo all'hotel. Lungo il tragitto il taxista fece un giro più lungo per darci un anteprima della bellissima città di Parigi; la tour eiffel, la cattedrale di notre dame, Champs-Élysées, i meravigliosi giardini e le tradizionali boulangerie. Era una bellissima giornata di primavera, il sole splendeva e c'era una leggera e bellissima brezza calda. Arrivati, il personale dell'hotel ci aiutò con le valigie. Andammo alla reception dove mi consegnarono la chiave. La mia stanza era la numero 22B. Aprì la porta con il pass e mi trovai in paradiso.. un camera grandissima tutto in stile calssico, tendoni oro, un salottino bordeaux, una camera stile vittoriano, ma la cosa più bella di tutte era il mio balcone con un terrazzino compreso di divanetto che si affacciava di fronte alla bellissima e romanticissima tour eiffel. Non avrei mai pensato che una costruzione fatta anni e anni fa potesse sprigionare tante emozioni in una persona.. il tempo di sistemare i vestiti, farmi un doccia veloce che il cellulare squillò. Era il regista del film che voleva vedere me e Ben nella sua grande stanza. Ero molto nervosa poichè il regista l'avevo conosciuto solo durante il provino e non sapevo che personalità avesse, stessa cosa rigurdava Ben Barnes.. sapevo che era un bravissimo attore, affascianante ma niente di che.. Entrai nella camera del regista: era la doppia della mia, con una grande tavolata piena di piatti tipici francesi, seduti sui vari divanetti c'erano già Ben, il sceneggiatore, il costumista e Jack, il regista. Molto timidamente mi presentai a tutta lo staff e mi accomodai. Presi un bicchiere di thè freddo e un croissant al cioccolato e iniziai ad ascoltare quello che ci doveva dire jack. Iniziò a dillustrarci il programma delle film. Le riprese iniziavano il 5 aprile, questo vuol dire che avevo 3 giorni liberi qui a parigi, sostanzialmente il film si basa sulla storia della piccola zar di russia anastasia e della sua storia d'amore con Dimitri. Jack voleva che ci fosse sintonia tra me e Ben per questo ci ha lasciato tre giorni liberi, per conoscerci meglio. Finita la riunione salutai tutti e iniziai ad andare nella mia camera quando ad un tratto mi sentii bloccare il braccio, mi girai e vidi Ben. Lui timidamente mi disse:

- 'ehi ciao, scusa ancora non mi sono presentato, sono Ben ;p'
 

Timidamente schiarendomi la voce ricambiai il suo saluto..
sorridendomi continuò a parlarmi:

- 'sai visto che dobbiamo conoscerci un po meglio, che ne dici se in questi giorni andiamo a farci un mini tour in questa bellissima città?? se vuoi possiamo iniziare a fare un piccolo giro anche oggi..!'

Lusingata gli sorrisi e gli risposi

- 'Si perchè no, sarebbe divertente.. 10 minuti che vado a prendere la borsa e andiamo.. ci vediamo nella hall dell'hotel ok?

Lui annuì e mi sorrise... prendendo l'ascensore mi accorsi chè il mio cuore stava palpitando a mille e le mie mani erano sudaticce.. Come è possibile? Mi domandai.. scesi e lo vidi, con un giacchino in pelle, occhiali da sole, capelli perfetti ed ecco di nuovo il cuore che mi scoppiava. Mi dissi Kendall basta, riprenditi...

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Capitolo 3
*** 3. Primi Pensieri ***


Mi ero messa un vestitino rosa floreale molto primaverile, una giacca in pelle e delle parigine per essere in tema.. =) uscì ringraziando l'usciere e mi avviai verso ben. Lui mi sorrise è tirò fuori dalla sua giacca una rosa rossa e me la diede dicendomi

- 'Non potevo non darti una rosa rossa nella città più romantica del mondo'.

In quel momento mi sentì paralizzata, gli sorrisi timidamente e nervosamente inziai a cambiare argomento prendendo la cartina della città e iniziando a vedere i posti che potevamo visitare. Erano quasi le 11, decidemmo così di andare in una delle famossissime patiserrie, prendere una baguette e andare nel bellissimo parco dove c'è la torre eifel per pranzare.. I primi 5 minuti non passavano mai, sembravano ore intermidabili poi iniziando a parlare della nostra famiglia, dei nostri interessi mi resi conto di non avere più quella paura terribile di fare brutte figure, non ci pensai più era tutto così naturale con lui.. Finito di mangiare ci sdraiammo sul prato e iniziammo a osservare le varie nuvole in cielo cercando di capire cosa rappresentassero. Presi dalla mia borsa la mia macchina fotografica e iniziai a scattare foto, una dopo l'altra, ai monumeti, al parco, alla gente a ben.. dopo pranzo prendemmo un pullman per vedere il museo del louvrè, dopo un bel po di fila entrammo e iniziammo a visitare. Tra un quadro e l'altro vidi l'intensità con cui ben analizzava e studiava ogni dipinto, io annoiata non vedevo l'ora di uscire. Lui se ne accorse mi prese per mano, mi mise davanti ad un dipinto e mi chiese 'cosa ti trasmette questo quadro' e io molto superficialmente gli risposi che mi piaceva lui si mise a ridere e iniziò ad analizzare quel dipinto per me, mi disse tutte le sensazioni che gli trasmetteva, la storia di quel quadro. Tra me e me pensavo 'wow non solo è un bravissimo attore, bellissimo ragazzo ma è anche romantico!', ne ero catturata, non mi persi neanche una parola dei suoi discorsi, dei suoi pensieri. Finimmo la nostra visita verso le 20 e correndo, prendemmo il primo taxi libero anche perchè eravamo in tremendo ritardo con la cena tra tutto lo staff. Ridendo e scherzando arrivammo all'hotel, nella grande sala da pranzo c'erano tutti che ci aspettavano, ci sedemmo chiedendo scusa e iniziammo a mangiare, eravamo seduti uno davanti all'altro. Non ce n'è, ero circondata da circa 30 persone ma il mio cuore non avevo occhi che solo per lui.!! verso le 23 ci ritirammo tutti nelle proprie stanze, presi il pc e iniziai a caricare tutte le foto scattate durante il giorno e iniziai a fissarle una ad una per trovare qualche difetto in quel ragazzo, chiamai la mia famiglia per raccontare che andava tutto bene e successivamente chiamai la mia migliore amica e le raccontai tutto quello che era successo con ben. Lei rise come una stupida e mi dicendomi

  • 'ti stai facendo troppi film mentali Kendall, siete solo colleghi di lavoro. È normale conoscersi ma non è che ti puoi innamorare di una persona in un solo giorno, e poi sai come vanno queste cose tra attori: lui ti fa credere di amarti, di stare insieme fino all'uscita del film, giusto per fare un po di publbicità e poi stop, fine della relazione. Non ci cascare, kendall!!'

Finimmo la telefonata con un po di gossip che mi stavo perdendo a los angeles ma mentre lei parlava io continuavo a pensare alle parole che mi aveva appena detto: 'avrà ragione? Sarà davvero una montatura cinematografica? O può nascere veramente qualcosa?' ci salutammo, mi feci una tè caldo, andai nel balconcino e mentre le sfarzose luci di parigi mi davano la buona notte io avevo mille pensieri in testa, come se le immagini dei ricordi di quella giornata si mescolavano con le parole dette da Ashley.. Finito di bere mi misi a letto e mi addormentai subito con a fianco, sul mio cuscino la rosa rossa che mi diede Ben.

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Capitolo 4
*** Help, I Need Somebody.! ***


La sveglia suonò, erano gia le 7.30. aprì gli occhi e rimasi sdraiata a letto per altri 10 minuti, non avevo proprio le forze di alzarmi, ero davvero troppo stanca. Andai in bagno a farmi una bella doccia rinfrescante, indossai un paio di jeans con una camicia bianca, i capelli raccolti da una treccia alla francese e scesi per far colazione. Avevo deciso che avevo bisogno di un po di tempo per capire cosa volevo. Prima di partire mi ero promessa di impegnarmi sopratutto sul campo lavorativo e non su quel personale, volevo essere fiera del mio lavoro e mostrarlo alle persone che hanno creduto in me, ed era ancora così.

Decisi così di non dare così tanta confidenza a Ben come avevo fatto il giorno prima, tanto ero davvero brava ad esprimere le mie emozioni durante i film senza essere davvero legata al co-attore. Scesi e inziai a cercarlo con lo sguardo ma lui ancora non c'è; tra me e me pensavo 'uff meno male, non avevo proprio le forze di mentire già di prima mattina. quel giorno avevo delle interviste e dei servizi fotografici da fare, mi presi un capuccino, un muffin e andai con la mia assistente in un programma televisivo per fare la mia prima intervista. Per tutto il tragitto non uscì neanche una parola dalla mia bocca, ero troppo stanca e dubbiosa per parlare. Arrivammo negli studi televisivi, salutai i conduttori e andai nel camerino per trucco e parrucco. Mentre mi stavano truccando il mio cellulare iniziò a squillare, era lui. Non risposi, andai a fare la mia intervista e lasciai il telefono sul tavolino del camerino. Finita la trasmissione rientro vedo e c'èerano tipo 8 chiamate e 3 messaggi, tutti suoi chiedendomi se ci potevamo vedere quel pomeriggio che aveva una sorpresa per me. Non gli risposi. Come faccio a pensare veramente a cosa voglio se ogni minuto tu entri nei miei pensieri?

Finite le interviste andai in uno studio fotografico per fare un photoshoot di alta moda per Vogue. Adoro i serivizi fotografici : posso essere una persona diversa, posso vestirmi con i vestiti più belli, eleganti o pazzi di questo mondo e non vergognarmene, avere delle location perfette. Questo servizio era sopra una tetto di un palazzo classico proprio di fronte alla torre eifel. Ero senza parole, era tutto bellissimo! Feci degli scatti mozza fiato, neanche io pensavo di fare delle foto così belle ahah. Mi feci stampare tutte le foto perchè le adoravo, salutai fotografie e costumisti e mi avviai al Mc per mangiare qualcosa, avevo veramente bisogno di un po di 'cibo spazzatura' per tirarmi su di morale ma non fu per niente facile. Era sabato c'era un casino di gente, soprattutto ragazze che non andavano a scuola.

Appena entrai nel Mc iniziarono ad abbracciarmi, chiedere autografi, fare foto. Era tutto molto bello, io adoro i miei fan ma non ero proprio in vena, la cosa stava degenerando e il direttore decise di chiudere il locale per il publbico per farmi mangiare in santa pace. Il tempo di organizzarsi, continuai ad accontantere i miei fans. Ad un certo punto sento una mano che mi prende il braccio in maniera molto violenta, mi mette un cappello in testa e mi porta fuori correndo, mi fece salire su una moto dicendomi di reggermi forte. In 2 secondo la moto iniziò a sgasare e iniziò la corsa più pazza della mia vita. Dopo qualche minuto mi resi conto di cosa era successo alzai la testa per vedere chi era ma c'era un enorme casco che copriva il suo viso, ma non c'era nessuno dubbio. Quella giacca, quel profumo, quelle mani..... Era Ben.

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Capitolo 5
*** Run..!! ***


La moto andava veloccissima ma restammo bloccati nel traffico parigino. Fermi immobili iniziai a sentire delle urla di ragazze mi girai e vidi che stavano correndo più forte che potevano per raggiungermi. Ben in una mossa molto azzardata iniziò a schivare un po di macchine ma nella fretta e nel casino del traffico ben andò sul marciapiede, accellerò e prese diverse stradine secondarie di paese. Fece un bel po di giri anche perchè non conoscendo la strada era molto facile perdersi finchè non arrivammo al nostro hotel. Entrammo nel parcheggio interno custodito e si fermò. Si tolse il casco mi guardò con i suoi occhi neri penetranti chiedendomi se stavo bene. Io annui e lo ringraziai. Mi aiuto a scendere ma appena scesa la gamba scesa iniziò a cedere. Sentì una grande fitta di dolore e una grossa vampata di calore! Ben mi prese tra le sue braccia, mi fece sedere sulla moto e mi strappò metà jeans e mi guardò il polpaccio sinistro, c'era un grosso taglio e perdevo molto sangue. Guardai la ferita e inziiai a guardare lui spaventatissima con le lacrime agli occhi (odio tagli, ospedali, aghi, tutto..!!). Lui mi asciugò le lacrime, sorridendomi dicendomi che andrà tutto bene. Mi prese in braccio andammo in ascensore, saliti in hotel chiese all'uomo della reception di chiamare subito un ambulanza e di chiamare urgentemente anche il regista. Mi fece sedere su una poltrona, prese molti fazzoletti e una bottiglietta di acqua e iniziò a disinfettarmi la ferita. Mi faceva davvero molto male. Il dolore e il bruciore erano molto forti. Arrivò Jack chiedendomi se stavo bene e che cosa successo e io gli risposi che ancora non riuscivo a ricordare bene. In quel momento arrivarono i medici e inanto vidi jack che prese Ben per parlargli, jack lo stava sicuramente cazziando. Ben si girò per guardarmi ed era pieno di lacrime sul viso e poi vidi jack abbracciarlo. Furono le utlime cose che vidi. Svenni, il dolore era troppo forte da sopportare e mi sentii mancare. Quando mi ripresi ero dentro l'ambulanza circondata da medici, lo cercavo, lo cercavo disperatamente. Alzai la testa ma i dottori mi rimisero sdraiata. Stavo scoppiando a piangere quando ad un certo punto sento che la mia mano sinistra non è libera, era attaccata a qualcos'altro... era un altra mano.. inclinai la testa verso il lato sinistro e lo vidi che m itringeva fortissimo la mano. Mi sorrise, con ancora gli occhi lucidi, e mi disse

''non ti preocupare principessa, sono qui con te, e non ti lascerò da sola!''

gli sorrisi, mi sentii rilassata a tal punto che chiusi gli occhi e mi riposai, mi avevano già sedata con l'anestesia quindi non sentivo più nessun dolore.

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Capitolo 6
*** The Notebook ***


Quando aprì lentamente gli occhi una luce bianca mi accecò la vista. Mi strofinai gli occhi e iniziai a vedermi in torno. Ero in una stanza dipinta di un giallino ocra, molto triste, un televisione piccola nell'angolo sinistro della camera e un altro letto accanto al mio. Quella era di sicuro una camera di un ospedale. Mi alzai da quel letto, avevo addosso una camicia da notte di seta rosa, la riconoscevo bene era la mia camicia da notte preferita, ma non ricordavo di averla portata, solo una persona me l'aveva potuta indossare; mia madre e la cosa mi insospettiva un po. Indossai la vestaglia lilla che era appoggiata sulla sedia accanto al mio letto ed aprì la finestra per far cambiare aria alla camera.. era una giornata bellissima con un sole splendente e una fresca brezza. Presi il cellulare ed uscì dalla camera. Camminai per tutto il corridoio in ceerca di mia madre o di qualche faccia amica, ma non li trovai. Il mio sgiardo di posava su tutti i volti ma vidi solo gente malata, infermiere siringhe e urla di dolore.. non potevo sopportare neanche un minuto in più, decisi di prendere l'ascensore per andare al piano terra per andare a prendermi un bel thè caldo. Quando le porte dell'ascensore si aprirono al piano terra vidi mia madre insieme a jack che chiacchieravano tranquillamente. Sorpresi di vedermi in piedi mi chiesero subito come mi sentivo, come stava la mia gamba. La mia gamba giusto; non me ne ero neanche accorta, ora ricordo bene cosa era successo e subito il mio pensiero andò a lui, inizia a cercare tra la gente lì al bar per vedere se riuscivo a trovarlo ma niente lui non c'era. Mia madre mi prese con gentilezza e mi spinse con la sua mano sulla mia schiena verso l'ascensore, sussurando 'vieni cara, andiamo in camera, devi stare al caldo e in tranquillità'

Arrivate in camera andai dritta a chiudere la finestra e mi sedetti sul letto, voltai la testa e il mio sguardo si posò su un mazzo di fiori che era sul comodino accanto al mio letto, possibile che non me ne ero accorta prima? In mezzo ai fiori c'erano due lettere. Prima di prenderla mia madre mi anticipò chiedendomi come stavo e se mi faceva male la gamba, io in modo molto distratto e schietto le dissi che stavo bene. Finì di parlare e presi la prima lettera, la aprì e lessi:

 

Un piccolo pensierino per la tua imminente guarigione. Ci manchi tantissimo sul set, ci manca la tua energia, la tua passione,la tua simpatia. Ritorna presto kendall!

Ti vogliamo bene!

  • Tutto lo staff -”

 

sorridendo ripiegai il foglietto e lo rimisi dentro la busta. Presi l'altra lettera e la aprì; quasi subito capì che si trattava di una lettera di Ben, la richiusi e guardai mia madre chiedendole se perfavore potevo stare da sola per 10 minuti. Lei annui, ma prima di chiudere la porta della camera mi guardò e mi disse con tono molto serio 'quando torno dobbiamo parlare di una cosa importante'. Io la snobbai con un secco 'ok' e un falso sorrisetto. Chiuse la porta ed io in fretta riaprì la lettera:

 

Spero che quando leggerai questa lettera tu sia nel pieno delle tue forze. Tu sei forte kendall, sei forte fisicamente ma anche psicologicamente. Lo so è stupido iniziare una lettera con questa frase ma è la prima cosa che volevo dirti.

 

Prima di venire a Parigi per iniziare le riprese mi ero un po' documentata su di te e pensavo che fossi una piccola ragazzina viziata tutta snob. Avevo completamente sbagliato, i primi giorni passati con te a parigi sono stati bellissimi, sei una ragazza sveglia, intelligente, simpatica, introversa e piena di energia, fai sentire tutti gli altri che ti circondano pieni di gioia e amore veerso di te, verso la vita. Anche io ci sono cascato se così si può dire. Quando stavo con te mi sentivo, forse per la prima volta, ascoltato, compreso, con te potevo parlare di tutto, potevamo avere le nostre opinioni se anche diverse su vari argomenti, e la cosa non mi dispiaceva affatto. Iniziavo a pensare che la partecipazione a questo film era un nuovo inizio per me ma non dal punto di vista professionale ma dal punto di vista umano, avevo trovato la persona giusta per me. Fino a ieri pomeriggio...

ti giuro, kendall, che quando ti ho visto in ambulanza terrorizzata con la gamba insanguinata la mia coscienza ha iniziato a rimproverarmi. Come ho potuto farti del male? Come ho potuto permettere al fiore più bello che io abbia mai raccolto di far rompere anche un solo petalo? Non mi perdonerò mai per il male che ti ho fatto kendall. Mi dispiace davvero tanto. Credimi...”

 

Si aprì di nuovo la porta, io nascosi velocemente la lettera sotto il cuscino visto che dietro c'era un'altra pagina che ancora dovevo leggere. Mia madre si mise esattamente allo stesso posto dove era seduta prima, mi fissò, fece un lungo respiro e iniziò parlando:

 

'' Non devi più dare tanta confidenza a Ben..!! non siete amici o fidanzati, siete solo colleghi e in quanto colleghi avete solo il lavoro in comune, nient'altro. D'ora in poi voglio e pretendo che dopo le registrazioni sul set tu torni nella tua camera, sarà vietato per te uscire con lui, come le vostre scappatine dei giorni vostri, andare nella sua camera o interagire con lui se non parlare delle scene del film che dovrete girare..”

 

Silenzio.... solo e puro silenzio... io non potevo credere a quello che avevo appena sentito.. una piccola lacrima calda iniziò a scendere sul mio freddo viso. Deglutì chiusi gli occhi per calmarmi ma li riaprì subito e iniziai a risponderle a tono:

 

“Mamma, io ti voglio bene lo sai, ho sempre ascoltato le tue opinioni i tuoi suggerimenti.. fino a questo giorno. Come puoi osare a dirmi, non dirmi, ordinarmi chi devo vedere, con chi devo parlare o no? Cosa è successo di così grave da farmi..” mia madre mi interuppe subito alzando il suo normale tono di voce.. “cosa è successo di così grave?? ma guardati?? sei rinchiusa in una stupidissima campera d'ospedale a parigi, con una gamba tutta fasciata e 12 punti al polpaccio, e tu mi chiedi cosa è successo di così grave??” - “tu dai la colpa di quello che è successo a lui? Tu incolpi lui se mi sono fatta un grafietto? Non mi permetterai neanche di vederlo negli occhi per due giorni passati in ospedale? Tu credi che lui non si senta già in colpa abbastanza? Mi ricordo l'espressione di terrore che aveva quando mi portò in ambulanza, non è stata colpa sua mamma..!!” le lacrime si moltiplicarono e iniziarono a scendere sul mio viso ininterrottamente. Anche lei era scossa, aveva gli occhi lucidi. Mi rispose in tono più calmo rispetto a prima “ormai è deciso, per almeno le prossime settimane dovrete comportarvi come persone serie e professionali.” Prese il suo soprabito bianco che aveva appoggiato sulla sedia se lo mise mi guardò, mi diede un bacio sulla fronte, mi asciugò le lacrimi e mi disse “vestiti cara, oggi pomeriggio ritornerai in hotel, io purtroppo devo tornare a casa a finire un progetto, ma ci sentiremo tutti i giorni ok? Mi dispiace davvero di questa situazione fidati, ma è solo per il tuo bene...” aprì la porta e mi disse un ultima frase “ah cara.... ultima cosa, ti do il permesso di congratularti con Ben..” - dubbiosa le chiesi “per cosa?” - “ come cara non lo sai? Si è fidanzato ufficialmente.. a breve si sposerà con la cugina della gran duchessa Kate Middleton..” la porta si chiuse. I miei occhi bruciavano dalle lacrime che stavano iniziando a scendere.. avevo troppe cose da analizzare... Per il tuo bene?? come si può impedire di parlare ad un persona a cui tieni per il tuo bene?? ho sempre odiato quella fraase, ma mai come la frase Ben si sta per sposare... allora tutto quello che c'era stato nei giorni precedenti, qualsiasi cosa era, era l'ultima scappatella da nubile?? iniziai a piangere e mi sdraiai con le mani sotto il cuscino che toccarono subito la lettera. La presi mi avvicinai alla finestra e la strappai in mille pezzi e lasciai che il vento della brezza facesse il suo lavoro portando con se quei piccoli pezzetti di carta insieme al mio dolore...

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