Ama e cambia il mondo.

di Wontbeperfect
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 1. Louis ***
Capitolo 3: *** 2. Harry ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Ama e cambia il mondo.














 




Prologo.

Verona, Ottobre 2013.
Questa è la storia di due ragazzi: il primo è un ragazzo altissimo, capelli ricci, occhi verde smeraldo.
Verde, come la speranza.
Il secondo è il tipo di ragazzo fragile, insicuro, occhi azzurri come quelli del cielo.
Verona è Verona, la città degli innamorati, la città dove è nato il mito di ‘Romeo e Giulietta’.
Questi due ragazzi, quando si sono trasferiti dalla fredda Londra, credevano che fosse tutta una cazzata l’amore, una cosa inutile, un qualcosa che nessuno avrebbe mai saputo donare a loro.
Ma che succederebbe se il destino avesse qualcosa in mente per loro?
Che succederebbe se quegli occhi blu prendessero un po’ di quel verde smeraldo per completarsi?
Che succederebbe se questi due ragazzi si innamorassero per la prima volta?
E che succederebbe se alla fine l’amore non dovesse più bastare?
 
 
Questa è la storia di Harry Styles e Louis Tomlinson, due ragazzi come noi, con mille sogni, giovani, forse anche troppo, per capire cosa sia davvero il ‘per sempre’.



Ciao bellissime, rieccomi qui, come promesso con la mia nuova FanFiction. Stavolta sarà una 'Larry', ho deciso di cambiare genere di coppia e non so.. Cosa ne pensate?
Lasciatemi una piccola recensione, sono curiosa di leggere le vostre impressioni riguardo la storia.
Per qualsiasi domanda, mi trovate su twitter, sono @wontbeperfect
Ci vediamo al primo capitolo, a presto.
Claudia.

 

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Capitolo 2
*** 1. Louis ***


Capitolo uno.


Louis.

Era un normalissimo pomeriggio di Settembre, qui a Verona iniziava a fare freddo.
Vivevo con le mie quattro sorelline e mia madre in una piccola villetta in periferia.
Qui era tutto così tranquillo, non c’erano tante macchine e la poca gente che abitava intorno a noi stava sempre fuori casa o comunque non si faceva vedere o sentire.
Ed io mi trovavo lì, nella mia camera con una coperta sulle gambe a leggere un bel libro.
‘Romeo e Giulietta’, uno dei miei libri preferiti. Quella sarà la sesta o la settima volta che lo leggevo.
Amavo le storie d’amore, amavo l’idea dell’amore, ma nello stesso tempo, sapevo benissimo che per uno come me, l’amore era solo un’illusione. Andiamo, chi avrebbe mai avuto il coraggio di innamorarsi di me?
Troppo timido, troppo depresso, troppo solo, troppo ‘non abbastanza’. Ecco come venivo definito a scuola.
Dopo circa mezz’ora, qualcuno suonò al campanello.
Sbuffai, non volevo alzarmi.
Camera mia si trovava al secondo piano, così dovetti scendere le scale per arrivare alla porta d’ingresso.
“Alla buon ora! Pensavo che non ci fosse nessuno in casa”
“Ognuno ha i suoi tempi per muoversi mia piccola Giulietta.”
Giulia, o come la chiamavo io,Giulietta, era la mia migliore amica. Quando arrivai a Verona lei era l’unica del vicinato a parlare decentemente l’inglese e così diventammo subito amici. E’ perfetta, lunghi capelli biondi, minuta e due occhi color miele che ti facevano sciogliere in meno di due secondi.
“Sì ma tu sei una sottospecie di bradipo amico mio”, disse entrando in casa per poi chiudere la porta alle sue spalle. “Comunque, ho una cosa da darti”.
“Giu, calmati, ti vedo troppo felice”, scoppiai a ridere nel vederla saltellare come una bambina piccola.
“Eh beh, ma sono troppo felice. So che il tuo compleanno è a Dicembre, ma una piccolo pensierino era d’obbligo”
Rimasi di stucco quando mi porse davanti agli occhi una piccola bustina banca con scritto ‘Per Louis’ nella sua scrittura indecifrabile.
“Ma sei impazzita o cosa?” esclamai ridendo come un ebete.
“Susu, apri, sono venuta qui apposta per vedere la tua reazione. Coraggio, aprila”
La presi tra le mani, era leggera come una foglia.
“Giulia.. io non..” dissi incredulo guardando i biglietti per lo spettacolo di ‘Romeo e Giulietta’ all’Arena di Verona. “Come..”
“Sh, taci. L’altro giorno stavo tranquillamente camminando quando ho visto la locandina e il giorno stesso sono andata a prendere i biglietti. Consideralo un regalo anticipato per il tuo compleanno e un ringraziamento per tutte le volte che mi sei stato accanto in questi due anni, ok?”, disse abbracciandomi forte.
“Piccola mia, sei la migliore, non so davvero come ringraziarti. Aspetta” , presi un biglietto tra le mani e guardai il giorno dello spettacolo. “Ma è domani sera!”
“Esattamente, quindi stasera io mi autoinvito a casa tua così stiamo insieme e poi domani andiamo tutti e due belli e preparati, siamo nella quarta fila, aiuto saremo vicinissimi al palco.”
“L’ho sempre detto che tu eri la migliore”, le diedi un bacio tra i capelli.
“Bene, detto questo, io ho fame. Che ne dici se cuciniamo qualcosa e mangiamo davanti alla tv stasera?”, Giulia mi guardò sorridendo.
 
 
Eravamo in cucina, stasera pizza.
Giulia stava tagliando le verdure mentre io impastavo la farina.
“Mi piace il profumo dell’impasto” esclamò lei chiudendo gli occhi. “Sembra di ritornare bambina, quando nonno aveva il forno. Tu impasti bene tanto quanto lui” disse osservando le mie mani.
“Oh davvero? Beh, ne sono molto felice sai?” sorrisi, notai che qualcosa in lei non andava. “Giulia, tutto bene?”
Lei posò il coltello e si diresse vicino a me. “Lou, cosa sono questi segni?” disse alzandomi un po’ di più la manica della felpa.
Notai la disperazione nei suoi occhi, notai la sofferenza mentre la mangiava viva e notai i suoi occhi pieni di lacrime mentre pregava per una spiegazione.
“Nono, piccola mia non piangere, vieni qui, è tutto ok” dissi lasciando perdere la pizza per poi abbracciarla forte a me.
“Lou avevi promesso…”. Sentii i suoi singhiozzi sul mio petto e la strinsi ancora di più a me.
“Piccola lo so, e mi dispiace. Ma non ci riesco.. Sono solo una delusione”.
“Non lo dire neanche per scherzo Lou, è colpa mia in parte, avrei dovuto capirlo e starti vicino. Ti va di parlarne stasera?” disse con un filo di voce.
Ero indeciso, non avrei voluto coinvolgerla in mezzo ai miei problemi, non lei. Ma sapevo che avrebbe sofferto ancora di più se l’avessi tenuta all’oscuro di tutto.
Così ci sedemmo sul divano e le raccontai tutto.
Le raccontai del fatto che la mia famiglia non mi considerava più, che ero odiato per qualche assurdo motivo da tutta la scuola e poi le dissi che avevo un buco infondo al cuore, un buco che non so se si sarebbe mai colmato.
“Lou.. Davvero, non so che dire, ma sappi che da ora in avanti, per qualsiasi cosa io ci sono, ok? Non dovrai passare questo inferno da solo, mai più. Ti voglio bene, piccolo.”
“Te ne voglio tanto anche io, mia piccola Giulietta.”
E la serata passò così, io e lei abbracciati.
Dopo un’oretta di chiacchiere e abbracci, si addormentò tra le mie braccia come un angelo. Forse lo era, era stata mandata per salvarmi, sì, doveva per forza essere così, o forse no, dato che io non mi meritavo di averla con me.





Ciao bellissime.
Eccomi qui con il primo capitolo di 'Ama e cambia il mondo'.
Questi due primi capitoli faranno da presentazione ai nostri due personaggi, quindi, vi lascio immaginare di chi si parlerà nel prossimo capitolo.
Bene, detto questo, spero che vi sia piaciuto e spero anche che lascerete qualche recensione, anche di poche righe: sono curiosa di conoscere le vostre impressioni.
Ci vediamo al prossimo capitolo, qualsiasi cosa mi trovate su Twitter ( @wontbeperfect)
Un bacio,
Claudia.

 

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Capitolo 3
*** 2. Harry ***


Capitolo due.


 

Harry.


Odiavo Verona, odiavo il fatto che mia madre avesse costretto me e mia sorella, Gemma, a trasferirci qui dopo il divorzio.
A Londra avevo lasciato tutto, la scuola, gli amici e soprattutto la scuola di canto.
Ecco perché odiavo tutto, mi sentivo come se tutti mi avessero portato via tutto. E no, non era una bella cosa.
In Italia non conoscevo nessuno, non avevo nessun amico.
Non sono quel tipo di persona, no, l’amicizia non fa per me.
Io sono freddo, privo di qualsiasi emozione. Potrei definirmi ‘morto’ in un certo senso.
Quel giorno stavo camminando da solo per il centro di Verona, tutti eccitati per quello spettacolo di ‘Romeo e Giulietta’. Io la odiavo quella storia, come può una persona sana uccidersi per amore? Io non lo farei mai.
Forse quello strano sono io, quella storia è sulla bocca di tutti.
Girai intorno all’Arena, alla piazza e poi mi misi seduto sull’erba ad ascoltare la musica ed a osservare il cielo.
Ho sempre amato guardare le nuvole, e poi in quel periodo iniziavano i primi temporali e ciò rendeva tutto maledettamente perfetto.
“Harry!”
Sentii una voce squillante entrarmi nelle orecchie, pur avendo le cuffiette.
“Harry, ti devo chiedere un favore enorme”.
Ed ecco mia sorella, Gemma.
Mia sorella era l’unica persona al mondo che riuscissi a sopportare, siamo sempre stati in buoni rapporti ed ero convinto che tra noi non sarebbe cambiato assolutamente nulla.
“Sai che mi preoccupi quando mi dici così? Sentiamo, cosa dovrei fare?”
“Allora sai che ho un esame sulla letteratura inglese all’università a breve?”
Annuii con il capo. “Sì, ma che c’entro io? Hai bisogno di una mano?”
Scoppiò a ridere. “Una mano da te? Per favore, sai meglio di me che a scuola fai praticamente pena”
“Grazie eh, sempre un piacere esserti d’aiuto”
“Comunque, farò una tesina su ‘Romeo e Giulietta’ e così, ho preso due biglietti per lo spettacolo di domani sera..”
“Nono”, dissi togliendomi le cuffiette dalle orecchie. “Gemma Anne Styles te lo scordi proprio, io non verro!” alzai un po’ il tono di voce.
“Senti, lo so che non ami il teatro, ma alla mamma piace, ecco perché i biglietti sono due. Ma l’ho chiamata prima e per domani sera è occupata e non mi va di buttare il biglietto”
“Come occupata?”
“Boh, l’ha detto lei: dice che deve uscire con un tizio incontrato in ufficio, ma non so altro”
Oddio, tutto ma non quello spettacolo. Deve esserci un altro modo per non andarci.
“Hai chiesto a qualche tua amica?”
“Sì e vengono tutte, Hazza sono disperata. Dai, saranno solo due ore e poi giuro che non ti chiedo più nulla. Ti prego” disse saltandomi addosso per abbracciarmi.
La presi stringendola per i fianchi. “Pulirai la mia stanza domani mattina?”, sorrisi soddisfatto.
Lei ci pensò un attimo per poi sbuffare.
“Sei un fottuto bastardo lo sai fratellino? Okok, pulirò la tua stanza. Tu promettimi che verrai.”
“E va bene, lo prometto.  Tanto non ho altra scelta, giusto?”
“Ecco, esattamente. Comunque..” , estrasse un foglio dalla borsa. “questo è il riassunto della storia, so che le cose romantiche tu non sai neanche cosa siano e così ti ho preparato il riassunto così non sarai perso domani sera”
Sospirai. “Dovrei ringraziarti ora?”
“Dai, non essere così negativo. Ora però devo scappare” mi diede un bacio sulla guancia mentre si alzava.
“Ah, ultima cosa fratellino, un look elegante sarebbe gradito visto che siamo in prima fila, ok?”
“Certo, non preoccuparti sorellina, a dopo”, finsi un sorriso.
Aspettai altri quindici minuti, poi seguii la strada verso casa.
Abitavo nel centro storico di Verona, in un condominio dove la pace era solo una fantasia inimmaginabile.
Salii le scale, ero al terzo piano.
Piano piano che salivo, sentivo i pianti del neonato del secondo piano, la musica troppo alta del ragazzo del primo e mi chiesi che cosa ci facessi in mezzo a loro.
Presi le chiavi ed aprii la porta.
“Mamma? Sei in casa?”
Nessuna risposta, perfetto. Non sentivo neanche Gemma, avrà sicuramente incontrato qualcuno per strada e si sarà fermata a parlare, tipico di mia sorella.
Decisi di approfittare di quella solitudine per farmi un bel bagno caldo, mi avrebbe fatto solo del bene.
Così entrai in bagno, mi spogliai e mi misi dentro la vasca sperando di mettere i miei pensieri a tacere con il rumore dell’acqua che scendeva.
Una volta riempita tutta, iniziai ad insaponarmi.
I miei capelli, dannatamente ricci e troppo lunghi, andavano dove volevano. Forse avrei dovuto tagliarli un po’, lo dicevo sempre, ma alla fine non lo facevo mai.
Mi lasciai cullare dall’acqua per una mezz’ora buona, poi per il freddo, decisi di uscire ed asciugarmi.
Uscito dal bagno, di mia sorella e mia madre neanche l’ombra.
Così mi ritirai della mia camera, sotto il piumone pesante, avevo particolarmente freddo quella notte, ero strano.
Chiusi gli occhi con un pensiero diverso dal solito.
‘Quanto vorrei che qualcuno fosse accanto a me a scaldarmi’, già.
Così sospirai, e Morfeo mi portò con sé.



Rieccomi qui con un altro capitolo.
Come sempre, volevo ringraziarvi per tutte le visualizzazioni, spero di ricevere anche qualche vostra recensione per capire come vi sembra questa nuova FanFiction.
Se volete seguirmi su Twitter sono @wontbeperfect, ricambio se mi menzionate.
Bene, detto questo.. Ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacio,
Claudia.
 

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