LoVe?

di Shes_Smiling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LoVe 1 ***
Capitolo 2: *** LoVe 2 ***
Capitolo 3: *** LoVe 3 ***
Capitolo 4: *** LoVe 4 ***
Capitolo 5: *** LoVe 5 ***
Capitolo 6: *** LoVe 6 ***
Capitolo 7: *** LoVe 7 ***
Capitolo 8: *** LoVe 8 ***



Capitolo 1
*** LoVe 1 ***


    Capitolo 1
                                                                                                                                              -Lily, svegliati! Dobbiamo andare a scuola e non voglio arrivare tardi per colpa tua!- urlò qualcuno e come non riconoscere quella voce? Era il mio migliore amico, Niall. Avevo dormito da lui quel giorno, soliti litigi con mio padre, ogni volta che qualcosa andava storto andavo da lui, era l'unico che sapeva capirmi anche se non dicevo nulla.
-Niall, non voglio venirci..- mi lamentai girandomi dall'altra parte del letto.
-Dai, è l'ultimo giorno e dopo con i ragazzi andiamo a fare il bagno a mare!- cercò di convincermi e con le ultime parole ci riuscì, avevo una voglia pazzesca di fare un bagno, anche se eravamo solo all'inizio dell'estate, in California il caldo si faceva già sentire.
Mi alzai e dopo aver preso le mie cose mi chiusi in bagno. Feci una doccia veloce, misi il costume e mi vestii con dei semplici pantaloncini di jeans e una canottiera blu. Infilai le mie converse e dopo essermi assicurata di non aver dimenticato niente andai di sotto dove Niall mi aspettava per fare colazione.
Dopo aver mangiato ci avviammo a scuola con il motorino del mio amico, ancora non aveva preso la patente nonostante i suoi vent'anni, come me dal tronde. 
Non appena arrivammo in cortile fui assalita da un caloroso abbraccio da parte di Madeline, una delle ragazze del nostro gruppo. 
-Ieri ero passata da casa tua con Tay, ma tuo padre ha detto che non c'eri e mi sono preoccupata..- esclamò dandomi un bacio sulla guancia.
-Tranquilla, ero da Niall..- la tranquillizzai sorridendo.
-Ciao, Lily!- mi salutò Daisy che era appena arrivata con il suo fidanzato, Liam. Erano gli unici fidanzati all'interno del gruppo ed erano davvero carini, insieme erano perfetti.
-Daisy, Liam.. ciao!- ricambiai il saluto dando un bacio nelle guance di entrambi.
-Mancano soltanto Louis, Kimberly e Taylor..- fece notare Madeline guardandosi intorno e non appena vide spuntare i tre gli corse incontro per salutarli. 
-Dopo lezione ci divertiremo tantissimo, ne sono sicuro!- esclamò fiero Niall.
-Non vedo l'ora!- aggiunse Louis con un sorriso enorme.
-Io ho già il costume..- disse Tay riferendosi a noi ragazze.
-Pure io..- esclamò Daisy che fu seguita dalle altre due ragazze.
La mia attenzione andò a finire nel gruppetto dei ragazzi 'fighi' della scuola. Ovviamente il riccioluto e il moro con il ciuffo erano sempre quelli più avanti, quelli che comandavano il gruppo. Nonostante fossero così belli erano dei cretini senza cervello, anche se non gli avevo mai parlato non mi stavano per niente simpatici. Ad un certo punto il riccio si girò verso di me e squadrandomi dalla testa ai piedi sorrise facendomi un occhiolino. Aveva un sorriso perfetto, quelle fossette.. basta, Lily! Tutti sanno che fa così con tutte, è un donnaiolo.
-Lily? Sei con noi?- chiese dandomi un colpetto sulla spalla Kimb, sussultai e arrossendo mi girai verso il gruppo scusandomi per non aver prestato attenzione al discorso.
-Tranquilla, comunque avevamo chiesto se anche tu hai già il costume in dosso..- parlò Taylor.
-Oh, si..- risposi semplicemente e il nostro discorso finì là perché la campanella annunciò l'inizio delle lezioni.
Avevo l'ora in comune con Daisy e Louis così insieme ci avviammo verso la classe di fisica.
-Daisy, tu che conosci Taylor più di tutti, voglio parlarti..- esclamò rivolgendosi verso la mia amica Louis. Daisy mi guardò con uno sguardo tenero come per scusarsi che non si sarebbe seduta vicino a me a lezione e sospirando andai verso l'ultimo banco vuoto rimasto in fondo all'aula. Speravo che nessuno avrebbe preso posto vicino a me.
Dopo circa dieci minuti dall'inizio della lezione qualcuno bussò la porta. Alzai lo sguardo e vidi Harry, il riccio. 
-Mi scusi, prof..- disse semplicemente sorridendo alla professoressa.
-Tranquillo Styles, si sieda.- rispose cordiale. Se qualcun altro sarebbe arrivato tardi avrebbe di sicuro fatto una nota, ma si sa.. Harry faceva colpo anche tra le professoresse.
-Ehm, è libero?- una voce interruppe i miei pensieri e una volta alzato lo sguardo e riconosciuto il riccio arrossii. 
-S-si..- balbettai per poi sorridere timidamente.
Lui si sedette e cercando di non pensare alla sua presenza tornai a guardare la professore che spiegava cose che mai sarei riuscita ad imparare.
Quando Harry prese un foglio e cominciò a scarabocchiare qualcosa sopra lo osservai incuriosita. 'Hai un bel culo' aveva scritto. Avvampai all'istante non appena mi sorrise facendomi vedere meglio cosa aveva scritto sul foglio. Mi girai nuovamente verso la professore cercando di far sparire l'imbarazzo. 
-Ehi..- sussurrò toccandomi il braccio. 
-Si?- risposi con lo stesso tono girandomi verso di lui.
-Il pezzo di sopra del costume facilita la vista..- disse con un sorriso beffardo spostando lo sguardo sulla scollatura della mia maglietta. Cercai di alzare il più possibile la mia canotta e lo sentii ridere di gusto.
-Ehm, ehm..- tossi la signora Brown -Thompson, Styles.. c'è qualche problema?- chiese guardandoci.
-No, signora..- risposi timidamente.
-Secondo me, si.. Andate fuori se dovete continuare a parlare e non disturbate la lezione.- disse autoritaria la professoressa. Harry si alzò prendendo lo zaino e avviandosi verso l'uscita, così non avendo altra scelta feci lo stesso. Prima lascia uno sguardo ai miei amici. Mi guardavano sconvolti, sapevano che io non avrei mai parlato con Harry o uno dei suo amici e che non ero il tipo di farmi buttare fuori dalla classe. 
Non appena uscii dall'aula trovai Harry con un'aria divertita.
-Prima volta buttata fuori Thompson?- chiese prendendomi in giro.
-Colpa tua, Styles.- risposi a tono.
-Comunque, non so nemmeno il tuo nome, io mi chiamo Harry, tu?- chiese avvicinandosi e porgendomi la mano.
-Lily.- risposi stringendola.
-Bene, Lily.. andrai a fare il bagno a mare dopo?- chiese alludendo al mio costume.
-Si..- risposi guardandolo.
-Uh, anche io e i miei amici andiamo.. allora ci vediamo là.- mi salutò avvicinandosi al mio viso e baciandomi la guancia.
-Sono sicuro che in bikini stai benissimo..- sussurrò al mio lobo facendomi rabbrividire. Ma cosa voleva quello da me? 

-Brutta scimmia che non sei altro, Louis mi ha detto che alla prima ora sei stata buttata fuori dalla classe!- esclamò Niall con un pizzico di ironia. 
-Io..io non ho colpa!- mi difesi abbassando lo sguardo.
-Ehi, ehi.. stai tranquilla, l'importante che non ti avvicini a quel riccio senza cervello!- mi raccomandò abbracciandomi.
-Tranquillo..- lo rassicurai.
-Su, dai.. gli altri ci aspettano in spiaggia!- esclamò per poi avviarsi verso l'uscita affiancato da me. 
-Amore mio!- mi salutò Madeline, lei è sempre stata dolce.. a differenza mia.
-Maddy!- la salutai ricambiando l'abbraccio.
-Muovetevi tutte e due che andiamo a fare il bagno!- esclamò Taylor che ci aveva raggiunte con Kimb e Daisy. 
Tolsi i miei vestiti restando in costume e mi avviai verso il mare con le mie amiche. 
-E' fredda..- si lamentò Kimberly fermandosi e noi con lei.
-Dai, possiamo farcela.. al mio tre ci tuffiamo!- disse Daisy.
-Uno, due e t..- non ebbe il tempo di finire di contare che fummo ricoperte dall'acqua. 
-Siete degli stronzi, ma ce la pagherete!- sbraitò Taylor una volta che smisero di schizzarci. Louis, Liam e Niall quasi si piegavano in due dalle risate.
-Ma che vi ridete?- chiesi minacciosa avvicinandomi ai miei amici.
-Avreste dovuto vedere le vostre facce!- disse tra una risata e l'altra Louis. Nel frattempo erano arrivate anche le mie amiche, dopo esserci scambiate un'occhiata d'intesa ci avvicinammo ancora di più ai nostri amici. Io, Taylor e Daisy stavamo più avanti rispettivamente di fronte a Niall, Louis e Liam. Quando annuii tutte e tre spingemmo il ragazzo che avevamo davanti fino a farlo cadere in acqua. La loro faccia appena riemersero era buffissima, infatti io e le ragazze cominciammo a ridere facendoli unire a noi.
-Ok, adesso siamo pari!- esclamò alzando le mani a mo di difesa Liam per poi avvicinarsi verso la sua ragazza e baciarla dolcemente.
-Le smancerie fatele da un'altra parte, vi prego!- esclamò Niall rivolgendosi ai due piccioncini. Daisy, come al solito, arrossii e Liam ridacchiò. 
Dopo essere stati a lungo in acqua io e Madeline decidemmo di uscire lasciando gli altri in acqua.
-Lily, perché ZAYN MALIK E HARRY STYLES ti stanno fissando?- chiese la mia amica quando entrambe eravamo stese sotto il sole. Mi girai verso i due ragazzi e mi accorsi che sorridevano beffardi guardandomi. Ma che cazz?
-E perché adesso si stanno avvicinando?- chiese cominciando ad agitarsi. A lei era sempre piaciuto il moro. Le dicevo sempre di cercare altrove data la sua fama di donnaiolo, ma non era lei a decidere: le piaceva e basta.
-Ciao, Lily!- mi salutò Harry una volta arrivato davanti a noi.
-Ciao..- risposi solamente.
-Quindi tu sei la famosa Lily, io sono Zayn..Zayn Malik, tu sei?- chiese alla fine rivolgendo uno sguardo malizioso alla mia amica.
-Madeline..- rispose imbarazza la mia amica. Quando arrossiva era davvero tenera.
-Bene, venite a prendere un gelato con noi al chiosco?- propose sempre Zayn.
-Veramente noi s..- cominciai a parlare, ma fui interrotta.
-Non accettiamo rifiuti.- esclamò con un sorriso stampato in faccia Harry. Allora io e Maddy ci alzammo e dopo esserci messe i pantaloncini andammo con loro al chiosco.
Passammo un'oretta con loro seduti ad un tavolino quando vedemmo gli altri arrivare.
-Niall? Dove andate?- gli chiesi, ma lui non mi degnò di uno sguardo. Che gli succedeva?
-Kimb?- chiamai la mia amica che si avvicinò con Taylor a noi.
-Che gli prende?- le chiese perplessa.
-Non lo so, chiedilo a lui..comunque noi stiamo andando, voi che avete intenzione di fare?- mi domandò guardando i due ragazzi seduti al tavolo con noi.
-Veniamo con voi..- risposi.
-Grazie del gelato, ciao!- salutai Harry e Zayn. Maddy fece lo stesso e insieme ci avviammo a casa. Prendemmo tutti strade diverse, solo io e Niall dovevamo percorrere ancora un pezzo insieme per arrivare a casa sua.
-Niall, che hai?- chiesi correndogli dietro. Lui era impassibile, non mi guardava neanche.
-Niall..cazzo, guardami!- urlai scocciata. Finalmente lui si fermò e mi guardò.
-Che hai?- chiesi guardandogli con aria confusa.
-Cosa mi avevi detto?- mi chiese a sua volta. Capii tutto, si riferiva a Harry.
-Andiamo, Niall.. era solo un gelato!- mi giustificai.
-Sai con quante è stato partendo solo con un semplice invito per un gelato?- chiese urlandomi contro.
-Ti ho già detto che non avrò niente a che fare con lui, allora non ti fidi!- lo accusai puntandogli un dito contro.
-No, non mi fido!- sbraitò.
-Bene, allora vai a quel paese!- urlai a mia volta cominciando a correre verso casa mia piangendo. Una volta arrivata aprii delicatamente la porta, non avevo voglia di farmi sentire da mio padre o da mia sorella. Stavo per salire le scale quando la voce di mio padre mi bloccò.
-Signorina! Quante volte ti ho detto che non devi scappare così?- chiese autoritario riferendosi alla sera precedente.
-Quante volte ti ho detto di farti i cazzi tuoi e di lasciarmi in pace?- risposi urlando.
-Non usare quel tono con me!- mi rimproverò avvicinandosi a me.
-Non mi dirai certo tu quale tono usare..- risposi guardandolo. 
-Invece si, sono tuo padre.- mi ricordò.
-Non lo sei più da quando hai ucciso mamma.- dissi con tono pieno di rabbia. A quel punto mio padre mi diede uno schiaffo facendomi voltare tanta la forza che aveva usato. Lo guardai trattenendo le lacrime e poi spingendolo di lato passai per andare verso la porta.
A quel punto sarei andata a rifugiarmi dal mio migliore amico, ma stavolta non era così. Pensavo si fidasse di me, pensavo era il mio migliore amico, quello che non mi avrebbe abbandonato e invece... Odiavo mio padre, mi aveva portato via la persona più importante della mia vita. Era stata colpa sua se si era ridotta così. 
Cominciai a correre il più veloce possibile, senza una meta. Volevo trovare solo un posto tranquillo dove rifugiarmi e non sapevo proprio dove trovarlo dato che fra le braccia di Niall non potevo stare.
Correndo arrivai fino al mare, rallentai di poco tirando su con il naso e asciugando le lacrime per poi attraversare e scendere di fretta la scalinata che portava in spiaggia. Una volta arrivata tolsi le scarpe e ripresi a correre. Le lacrime tornarono a scendere non appena mi tornarono in mente gli episodi avvenuti poco prima. Se ci fosse ancora mia madre non starei così, no. 

I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che mi fece inciampare.
-Ma può guardare dove mette i piedi, che cazzo!- urlai esasperata non alzando il capo verso chi mi stava davanti. Nessuno mi aveva mai visto piangere e non volevo che accadesse. Cercai di trattenere le lacrime e ne asciugai alcune dal mio viso. 
-Scusi, la aiuto..- disse quello che mi aveva fatta cadere per poi porgermi la mano. La afferrai e così tornai in piedi guardando chi mi stava davanti, era Harry.
-Lily, ma cosa ci fai qua?- chiese guardandomi perplesso.
-Io..n-niente, ero venuta a farmi un giro adesso che la gente va via e la spiaggia è più tranquilla..- risposi inventando la prima cosa.
-Perché piangevi, allora?- chiese accarezzandomi la guancia umida.
-Io, io..non piangevo!- risposi abbassando lo sguardo.
-Ok, ho capito.. se non vuoi dirmelo va più che bene, però posso sempre farti tornare il sorriso, vero?- chiese mostrando le sue fossette e allontanando la sua mano dal mio viso.
-Sentiamo, come faresti per farmi tornare il sorriso?- chiesi stando al suo gioco dopo aver tirato su con il naso.
-Diciamo che potrei portarti a fare un giro da bravo ragazzo, ma mi sa che sarebbe noioso, quindi..- cominciò a parlare avvicinandosi sempre di più a me per poi prendermi in braccio e correre verso l'acqua.
-Quindi un bel bagno fresco ci sta!- terminò la frase per poi buttarmi a mare anche se indossavo anche in pantaloncini. Una volta tornata a gallo lo vidi ridere e togliersi la maglia per poi entrare in acqua con me.
-No, cioè.. tu sei un cretino, adesso come faccio se i pantaloncini sono praticamente fradici?- gli chiesi divertita.
-Li levi, no?- chiese ovvio con un tono malizioso.
-Non sei divertente!- esclamai guardandolo.
-No? Questo è divertente?- chiese andando sott'acqua e afferrando le mie gambe dopo essersi assicurato che potevo sedermi sulle sue spalle. Riemerse e con me sopra le spalle cominciò a correre come un rimbambito per tutto il bagno asciuga urlando frasi senza senso. Non riuscivo a smettere di ridere, era davvero buffo.
-Ok, questo era divertente..adesso mettimi giù!- esclamai dopo un po', lui obbedì e una volta avermi messa giù mi guardò divertito. Cercai di strizzare al massimo i pantaloncini per poi alzare lo sguardo e ricambiare il sorriso che aveva stampato in faccia. Si stava avvicinando sempre di più a me quando mi venne un dubbio: perché lui, un ragazzo popolare, si interessasse ad una qualunque come me? Diedi un colpo di tosse facendolo allontanare.
-Si è fatto tardi, torno a casa! Grazie mille del bel pomeriggio!- lo salutai sorridente.
-Ti accompagno?- chiese gentilmente.
-No, grazie lo stesso.. ci si vede!- dissi cominciando a camminare.

-Maddy, posso venire a casa tua? Devo parlarti!- dissi al telefono alla mia amica.
-Si, ovvio!- rispose.
-Grazie!- la ringrazia prima di riattaccare e poi mi incamminai verso casa sua che era a pochi metri dalla spiaggia.
In pochi minuti arrivai davanti casa della mia amica e bussai, per fortuna venne ad aprirmi lei, non ero nelle condizioni di farmi vedere dai suoi parenti: ero tutta bagnata e con il costume.
-Ma come mai sei bagnata?- mi chiese confusa una volta che mi fece entrare.
-Ora ti spiego tutto..- risposi sospirando.
-Intanto vieni a farti una doccia!- mi propose iniziando a salire le scale. Annuii e la seguii.
Un momento prima ero disperata e adesso non facevo altro che sorridere, ma perché? 
Dopo essermi fatta una doccia e essermi messa l'intimo che mi aveva prestato la mia amica andai in camera sua.
-Aspetta, ti presto un vestitino..- esclamò tirando fuori dal suo armadio un vestito lungo fino alla coscia color salmone con il corpetto bianco. Lo indossai e mi andai a coricare vicino a lei.
-Allora? Spiega mia cara!- disse sorridendo.
-Ho litigato con Niall, poi anche con mio padre arrivata a casa così sono andata in spiaggia e ho trovato Harry che praticamente mi ha costretta a fare un bagno a mare..con tutti i pantaloncini- spiegai facendo un enorme sorriso ripensando all'episodio della spiaggia.
-Uhuh, ti luccicano gli occhi!- mi prese in giro pizzicandomi le guance.
-Ma ché!? Non è vero, comunque..è sabato perché non chiamare gli altri e andare a mangiare una pizza?- proposi cambiando discorso. In verità non sapevo nemmeno io cosa pensare.
-Per cambiare discorso sei unica al mondo, comunque si.. Io e Taylor avevamo pensato già di andare e ne stavamo parlando per messaggio, penso lo abbia detto anche a Kimb e Daisy.- rispose controllando il cellulare.
-Va bene..- annuii sospirando.
-Lily, ci saranno anche i ragazzi, compreso Niall!- esclamò dopo aver letto qualcosa allo schermo del suo Iphone. Annuii semplicemente per poi alzarmi.
-Grazie, Maddy.. vado a casa a prendere i soldi e cambiarmi e poi torno qua!- annunciai aprendo la porta della cameretta. 
Dopo aver salutato la mia amica mi avviai verso casa, non appena arrivai davanti casa di Niall e lo vidi seduto in giardino aumentai il passo, non volevo saperne nulla di lui, come lui aveva fatto con me.
-Lily!- avrei riconosciuto la voce del mio migliore amico a km di distanza. Pff, gli volevo ancora bene e non riuscivo a non chiamarlo ancora 'migliore amico'.
Mi voltai di scatto e gli lasciai un'occhiata veloce per poi riprendere a camminare.
-Aspetta un momento, Lily.. ti prego!- urlò per farsi sentire visto che ero già abbastanza lontana da lui.
-Cosa c'è?- chiesi non appena mi raggiunse.
-Mi dispiace un casino, io.. scusa! Sono stato troppo geloso, ma non voglio che tu soffra, ti prego..credimi, io mi fido di te e non voglio perderti per nessuna ragione al mondo.- disse dopo essersi ripreso dalla piccola corsa che aveva fatto per raggiungermi e accarezzandomi la guancia dolcemente. Sorrisi leggermente inclinando la testa di lato.
-Sono perdonato?- chiese vedendo che la mia espressione era cambiata.
-Può essere!- risposi sorridendo.
-Che poi per rimorchiarti poteva usare qualcosa di più forte, non un gelato ad un chiosco!- esclamò sdrammatizzando. Scossi la testa e abbassai lo sguardo per poi sorridere e rialzarlo. Volevo un suo abbraccio, ne avevo bisogno. Mi fiondai tra le sue braccia e lui mi strinse talmente forte che sembrava avesse paura che sarei sparita da un momento all'altro.

 

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Capitolo 2
*** LoVe 2 ***


Eravamo seduti ad un locale chiacchierando allegramente mentre aspettavamo di prendere le ordinazioni quando qualcun altro entrò nella nostra stessa pizzeria. -Omg, Lily.. Zayn, c'è Zayn!- mi sussurrò eccitata Maddy. Alzai lo sguardo vedendolo affiancato ad Harry e un altro ragazzo, mi sembra si chiamasse Jeremy. -Madeline!- la salutò il moro venendo verso il nostro tavolo. -Ciao, Zayn!- ricambiò sorridendo. -Ehi, Lily!- fece il suo arrivo Harry salutando me. Lasciai un'occhiata a Niall che guardava la scena scocciato, poi mi voltai verso il riccio e ricambia il saluto cordialmente sentendo il mio migliore amico sbuffare. -Piacere, io sono Jeremy!- esclamò l'ultimo ragazzo fissando Taylor. A quel punto vidi Daisy poggiare una mano sulla spalla di Louis per farlo calmare. Mi sa che quei tre avrebbero portato solo litigi nel nostro gruppo. -Possiamo aggiungerci a voi?- chiese Harry guardando Niall, forse aveva capito la situazione. Vidi Niall annuire e ne rimasi parecchio sorpresa, in fondo era lui che diceva che quel ragazzo non era da frequentare.. Comunque dopo che il cameriere aggiunse altri tre posti al nostro tavolo si sedettero. Zayn al centro tra me e Maddy, Harry dall'altro posto vuoto accanto a me e Jeremy di fronte a noi, accanto a Tay. Avevo il presentimento che sarebbe successo qualcosa. Pov's Taylor. Per tutta la serata Jeremy mi era stato attaccato come una cozza, il che non mi dispiaceva visto che era un bel ragazzo e anche molto simpatico, ma qualcosa non andava: gli sguardi che Louis ci lanciava erano strani, che gli prendeva? Ammetto che ho sempre avuto una piccola cotta per lui, ma penso che lui non ricambi, ma allora perché quelle occhiate? Eravamo andati a fare un giro in centro quando Jeremy mi portò un po' più lontano dal gruppo. -Sai che da quando ti ho vista non faccio altro che pensare che sei davvero bella?- mi chiese prendendomi la mano. -Ma che carino, grazie.. nemmeno tu sei male!- risposi imbarazzata. Lui sorrise e avvicinò il suo viso al mio. -Mi piaci, sai?- confessò a pochi centimetri dalla mia bocca, non dissi niente..ero solo incantata da quel gesto, nessuno si era mai interessato a me sul serio e forse era l'occasione giusta per avere una storia seria e per dimenticare gli occhi azzurri di Louis. Quando chiese l'accesso alla mia bocca dischiusi le labbra per permettere a Jeremy di approfondire il bacio. -Brutto stronzo, lasciala stare!- urlò qualcuno facendoci staccare. Vidi Louis di fronte a noi con uno sguardo rabbioso. Stringeva le mani in due pugni e la mascella era serrata. -E perché? Tu chi sei?- chiese divertito Jeremy. -Quello che qua non è nessuno sei tu ed è meglio che vai via altrimenti ti spacco la faccia!- rispose assottigliando gli occhi il castano. -Voglio proprio vedere!- lo sfidò il ragazzo che mi stava accanto. -Ti accontento subito.- sibilò Louis scaraventandosi verso Jeremy e iniziando a colpirlo. -Oddio, Louis.. basta!- lo chiamai riuscendo a farlo alzare, ma non appena lo fece fu Jeremy a colpirlo in pieno viso facendogli sanguinare il naso e così iniziarono di nuovo a picchiarsi, finché non mi misi in mezzo riuscendo a bloccarli. -Smettetela!- urlai disperata. -Non doveva toccarti..- disse in un sussurro Louis che però Jeremy percepì. -Io volevo solo quello, piccolo innamorato!- disse Jeremy prendendolo in giro. A quel punto mi arrabbiai parecchio. Non poteva giocare con me, ma forse la schiocca ero stata io. Gli mollai uno schiaffo facendogli diventare la guancia rossa che massaggiò divertito. -Vattene via.- lo cacciai urlando. Sospirai scuotendo la testa. Nessuno mai si interesserà a me per una storia seria. Mi vedono tutti come la puttanella di turno, ma non lo ero affatto e questo lo sapevano solo le mie amiche, LE MIE AMICHE! Avevo bisogno di loro, guardai per un attimo Louis per poi inviare un messaggio a Kimb: 'spero di non interrompere nulla, ma sono restata un po' indietro e ho bisogno di parlare con te, al più presto!' -Tay, scusa per la reazione che ho avuto, ma il fatto è che tu mi piaci davvero..- disse Louis avvicinandosi a me e facendo poi intrecciare le nostre dita. -Certo, ti piaccio solo per il mio aspetto, ti sembro la puttanella di turno con cui poter scopare, ma scusa.. io non sono così e quindi cercati un'altra!- urlai cominciando a piangere. -Ma cos'hai capito?! Il tuo aspetto fisico è l'ultima cosa che guardo, mi piaci per quello che sei dentro ed è strano dirlo perché non sono bravo in questo cose, ma sono innamorato di te, Tay..io ti amo!- disse dolcemente dopo avermi stretta a se accarezzandomi i capelli. Mi staccai il giusto per poterlo guardare negli occhi e non so perché mi davano l'impressione che era sincero, non mentiva. Sorrisi dolcemente e quando lui si avvicinò alle mie labbra non mi mossi. Quel momento fu interrotto dal mio cellulare, un messaggio. Mi staccai da Louis per prenderlo e vidi la risposta della mia amica: 'ma che, non interrompi nulla, il biondo non stacca gli occhi di dosso a Lily e Harry, che palle.. altro che gelosia da migliore amico come mi ha detto.. comunque quando vuoi, dimmi dove sei e arrivo!'. 'Facciamo domani mattina, vieni a casa mia e andiamo a fare shopping, solo noi due! Un bacio xx' risposi velocemente per poi posare il cellulare nella mia borsetta. -Chi era?- chiese Louis curioso. -Kimberly.- risposi sospirando. Lui mi attirò a se dai fianchi e mi portò dietro un orecchio una ciocca di capelli. -Comunque, eravamo rimasti a questo..- soffiò sulle mie labbra per poi baciarmi dolcemente. Chi lo avrebbe mai detto che la mia cotta segreta sarebbe stata davvero ricambiata? Pov's Lily. Stavo tornando a piedi con Niall. -Non dirmi che sei di nuovo incazzato!- sbuffai vedendo che non parlava. -No, ma sai come la penso!- rispose guardandomi. -Punto primo hai detto tu che andava bene se si univano a noi e punto secondo, è simpatico e non vedo il perché non devo essergli amica!- ribattei io. -E se poi lui prende il mio posto?- chiese dubbioso. -Non accadrà, tu sei il migliore miglior amico che si possa avere!- esclamai sorridendo. -Mh, non lo so..- mormorò facendo finta di essere pensieroso. -Andiamo..- dissi io dandogli uno schiaffo sul braccio, lui ridacchiò per poi avvolgermi in un abbraccio. -Niall, posso dormire da te? Non voglio tornare a casa a dormire.- chiesi con gli occhi dolci. -Ovvio, piccola!- rispose baciandomi la fronte per poi camminare quel poco per arrivare definitivamente a casa sua. Pov's Madeline. -Ma casa mia è vicinissima a qua, vado a piedi!- ripetei per la millesima volta a Zayn che voleva darmi un passaggio. -Non fa nulla, sali!- disse facendomi senno di salire sulla sua moto, roteai gli occhi al cielo e mi avvicinai. Lui mi porse il casco, ma imbranata com'ero non riuscivo ad allacciarlo. -Aspetta, faccio io..- esclamò Zayn vedendomi in difficoltà. Poggio le sue grandi mani sulle mie che cercavano di attaccare la chiusura del casco. Mille brividi mi percorsero la schiena. Maddy, si che hai una cotta per lui sin dal primi superiore, ma non puoi mica innamorarti! La fama da donnaiolo di Zayn la conoscono tutti, ci soffrirai solo. Stupida coscienza! In quel momento però mi sentivo bene e non mi importavano le conseguenze. Senza che me ne accorgessi Zayn aveva già sistemato il casco e stava aspettando che salissi dietro di lui. Quando partii e accelerò mi aggrappai il più possibile a lui nascondendo la testa sull'incavo del suo collo, avevo paura. -Ehi, stai tranquilla..è bellissimo!- urlò per farsi sentire vedendo che non guardavo. Con cautela diedi un’occhiata, in effetti la sensazione era bellissima. -Bene, eccoci qui!- disse il moro un volta che arrivammo davanti casa mia. -Ti avevo detto che era vicina.- esclamai. -Fa niente, hai approfittato per fare un giro in moto!- disse sorridente. -E’ vero! Non c’ero mai stata..- esclamai arrossendo leggermente per aver avuto paura. -Magari possiamo rifarlo!- propose. -Volentieri, ma magari un’altra volta, adesso è tardi!- risposi. Una scusa in più per rivederlo e per abbracciarlo con la scusa del motore. -Perfetto, quindi domani alle cinque passo a prenderti, va bene?- chiese con una luce negli occhi. -Va benissimo!- risposi contenta. Mi avvicinai a lui, ancora seduto sul motorino, gli ridiedi il casco e gli lascia un bacio nella guancia per poi andare verso casa mia. -Buongiorno anche a te..- disse assonata la mia migliore amica dall'altra parte del telefono. -Ma ti rendi contro, Lily? Ho un appuntamento con Zayn!- urlai per l’ennesima volta cominciando a saltellare per la mia stanzetta. -Ho capito, Maddy..ma se non ti dispiace torno a dormire!- mormorò Lily. -Ma non mi dici nulla?- chiesi facendo l’offesa, ma non lo ero.. Lei era sempre così di prima mattina, ma come biasimarla? Erano le otto e io l’avevo svegliata. -Maddy, sai che sono felice per te..ma cazzo, ho sonno!- rispose con ancora la voce impastata dal sonno. -Grazie, comunque quando torno ti chiamo! Augurami buona fortuna!- dissi impaziente. -Buona fortuna, adesso ciao! Ah, divertiti!- mi salutò. Verso le tre iniziai a prepararmi. Indossai dei pantaloncini a vita alta color salmone con una camicia bianca a pois dello stesso colore dei pantaloni. Abbinai delle bamboline bianche e una borsa dello stesso colore. Mi truccai leggermente e sistemai i miei ricci. Quando suonò il campanello deglutii, ero nervosa. Andai verso il corridoio e mi guardai allo specchio, sistemai i capelli e prendendo un respiro profondo aprii la porta. -Maddy, sei bellissima!- esclamò Zayn facendomi arrossire. Mi limitai a sorridere e poi lo seguii fino alla sua moto. Pov’s Lily. -Niall, vado a fare un giro..vieni?- chiesi al mio migliore amico che se ne stava a giocare con la play station. -Ok, andiamo!- accettò lui spegnendo tutto e cominciando a uscire dalla stanza. Arrivammo al fast food più vicino e decidemmo di entrare dato che avevamo entrambi fame, ma quando stavamo aprendo la porta uscii da lì un Liam incazzato nero. Non lo avevo mai visto così. -Liam, che succede?- gli chiesi fermandolo. -Chiedilo a quella stronza della tua amica..- rispose lui per poi salire sulla sua auto e sfrecciare lungo la strada. Entrammo e trovammo Daisy in lacrime con Louis che cercava di calmarla. -Daisy, che succede?- le chiese una volta arrivata vicino a lei. Mi abbracciò cominciando a piangere di più e una volta che si calmò ci sedemmo con Louis e Niall ad un tavolo prendendo le nostre ordinazioni. -Allora?- chiese Niall. -Ho litigato con Liam, in pratica stavamo in fila per prendere le ordinazioni e Louis è venuto ad abbracciarmi e ringraziarmi perché si è messo con Taylor..- spiegò sospirando. -Io volevo solo ringraziarla per avermi sempre sostenuto, non volevo creare casini..- disse Louis abbassando lo sguardo. Si sentiva in colpa, lo conoscevo ormai. -Ma non è colpa tua, è stato lui ad esagerare.. sei il mio migliore amico e puoi stare con me tutte le volte che vuoi, a quanto pare non ha abbastanza fiducia in me, quindi non mi importa..- lo rassicurò la bionda. Finimmo di mangiare e poi decidemmo di andare in piscina, invitammo pure Taylor e Kimberly e poi insieme ci avviammo a piedi perché non era molto lontana. Dopo aver fatto un lungo bagno uscii da sola e mi stesi in una delle sdraio a bordo piscina, erano le sette inoltrate e sicuramente saremmo restati per la serata che quella sera avevano organizzato in piscina. Era già pronta una pista da ballo all'aperto e i tavoli dove mettere il rinfresco. La cosa più bella era senza dubbio il karaoke, tutte le volte che andavo a delle feste dove si poteva fare il karaoke mi divertivo un sacco a partecipare. Non ero affatto una ragazza timida, e questo mi piaceva. Forse era l'unica cosa che amavo del mio carattere, il resto mi faceva schifo. I miei pensieri furono interrotti dal mio cellulare, quando lessi il nome della mia migliore amica risposi subito. -Maddy!- risposi. -Oddio, Lily.. giuro che io muoio entro stasera!- esclamò eccitata. -Cosa succede?- chiesi con un sorriso anche se lei non poteva vedermi. -Abbiamo fatto il giro in moto, siamo stati al parco, poi mi ha portata a mare, ma da un'altra parte dove la vista era qualcosa di spettacolare, adesso sono al bagno di un ristorante.. mangiamo e poi andiamo al cinema! Lily, sono felicissima!- raccontò entusiasta. -Maddy, non sai quanto sono felice per te, te lo meriti proprio un ragazzo che ti faccia sentire bene! Ma adesso non farlo aspettare, ci vediamo domani.. vieni a pranzo da me, ho invitato anche Niall e Daisy, sai.. ha litigato con Liam e non mi va di lasciarla sola.- spiegai tranquillamente. -A casa tua? E tuo padre?- chiese perplessa. -Uh, quei due sono partiti per due settimane a Parigi, me lo ha detto Clare.- risposi con indifferenza. Clare era mai sorella ed era tra l'incudine e il martello: da una parte voleva ribellarsi, come facevo io e da una parte non se la sentiva di lasciare solo mio padre, o meglio George. Era più grandi di me di tre anni ed eravamo diversissime, due opposti praticamente. Lei era sempre stata una ragazza calma, timida, sensibile, che rispettava le buone maniere, io vivace, sfacciata, menefreghista e che non gli importava di apparire educata agli occhi della gente. Ammiravo il suo carattere, volevo essere tranquilla come lei, magari non avrei sofferto così.. -Perfetto, tesoro. A domani!- mi salutò riattaccando. -Ciao..- la salutai per poi posare il cellulare dentro la mia borsa. -Thompson, ma che bella sorpresa!- esclamò qualcuno facendomi sobbalzare, mi girai e trovai Harry con solo il costume in dosso che mi fissava sorridente. -Styles!- ricambia accennando un sorriso e tornando a concentrarmi sulla piscina. -Con chi sei?- chiese sedendosi accanto a me nella sdraio vicina. -Con il mio gruppo, tu? Una puttanella te la sei portata per passare una piacevole nottata?- dissi prendendolo in giro. Ecco un'altra cosa che odiavo del mio carattere, l'impulsività. Non riuscivo a tenere la bocca chiusa. -No, ma magari quella puttanella puoi essere tu, se vuoi!- ridacchiò. -Preferirei di no.- risposi scocciata. -Va bene, resti alla festa stasera?- chiese cambiando discorso. Annuii. -Allora a dopo, vado a trovarmi una puttanella!- mi salutò alzandosi. Quel ragazzo era parecchio strano. Scossi la testa e chiusi gli occhi. Ad un certo punto sentii schizzarmi e quando mi accorsi che era colpa del mio migliore amico mi alzai scazzata e cominciai a spingerlo fino a farlo andare sott'acqua, lo bloccai lì sotto per qualche secondo e poi lo lascia riemergere. Stava ridendo come un bambino e vedendolo risi insieme a lui, non potevo essere incazzata con un angelo del genere. Ero così dolce solo con lui. -Che voleva Harry?- chiese con aria protettiva. -Nulla di che!- lo tranquillizzai. La festa cominciò ed io ero seduta insieme a tutto il mio gruppo su dei divanetti a chiacchierare tranquillamente quando Harry e una ragazza ci salutarono sedendosi accanto a noi. La ragazza era davvero bella, abbastanza alta, magra, con dei splendidi occhi verdi e con dei capelli lunghi castani chiari. Se l'era trovata la puttanella, ma quella ragazza non dava per niente quell'impressione. -Diamo inizio al karaoke della serata, vogliamo volontari! Chi si offre?- chiese il presentatore al microfono, mi alzai in piedi sistemandomi un po' il vestitino. -Tu, bella! Vieni qua..- parlò ancora il tizio sopra il palco. Salii e lo raggiunsi. -Come ti chiami?- mi chiese porgendomi il microfono. -Lily.- risposi sorridente. -Bene, un ragazzo si offre per cantare con la nostra Lily?- chiese guardando il pubblico. Quando vidi il riccio alzarsi deglutii, ma che palle.. perché mi perseguitava? -E tu come ti chiami?- gli chiese il presentatore. -Harry!- rispose con voce bassa.

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Capitolo 3
*** LoVe 3 ***


Partii una canzone di High school music, The Start of Something cantata da Troy e Gabriella (Zac Efron e Vanessa Hudgens). ''Questo potrebbe essere l'inizio di qualcosa di nuovo Ci si sente così a destra di essere qui con voi, oh.. E adesso guardando nei tuoi occhi sento nel mio cuore l'inizio di qualcosa di nuovo. Non ho mai saputo che potrebbe accadere fino a me è capitato, oh sì.. Non sapevo che prima ma ora è facile di vedere, oh.. E' l'inizio di qualcosa di nuovo. Ci si sente così a destra di essere qui con voi, oh.. E adesso guardando nei tuoi occhi sento nel mio cuore questo è l'inizio di qualcosa di nuovo.. Ci si sente così a destra così giusto di essere qui con voi, oh. E adesso guardando nei tuoi occhi (Guardando negli occhi) Sento nel mio cuore (Sento nel mio cuore) L'inizio di qualcosa di nuovo L'inizio di qualcosa di nuovo L'inizio di qualcosa di nuovo!'' Cantammo quel ritornello non smettendo di guardarci negli occhi. 'Guardando nei tuoi occhi, sento nel mio cuore l'inizio di qualcosa di nuovo'. Adesso perché avevo quella fastidiosa sensazione di essere dentro la canzone? E non da sola, insieme ad Harry, leggevo nei suoi occhi che stava pensando lo stesso. Quando finimmo ci fu un applauso generale, finsi un sorriso. -Bene, bene! Siete davvero bravi!- esclamò il presentatore raggiungendoci. -Grazie.- rispose cordiale il riccio. -Secondo me state insieme, ammettetelo!- disse guardandoci con un'aria maliziosa. -No, non stiamo insieme!- risposi prontamente. -Allora, magari.. dopo questa canzone, inizierà davvero qualcosa di nuovo.- aggiunse, quel cretino era riuscito a farmi arrossire, nessuno ci riusciva da tempo, ormai.. ero sempre sicura nelle mie scelte e adesso che mi prendeva? Ero così confusa, insicura.. -Chi lo sa..- mormorò il riccio guardandomi sorridente. Distolsi lo sguardo all'istante. -Perfetto, è stato un piacere! Ora Lily e Harry lasceranno spazio a qualcun altro che vuole esibirsi..Grazie!- ci salutò. Senza esitare scesi a passo felpato. Avevo bisogno d'aria. -Ehi, aspetta Lily!- mi chiamò qualcuno alle mie spalle quando ormai ero davanti la porta d'uscita. Riconobbi subito la voce di Harry. -Dove vai?- chiese guardandomi preoccupato. -A prendere una boccata d'aria..- risposi scocciata. -Vengo con te, devo dirti un paio di cose.- esclamò aprendo la porta e aspettando che passassi per poi seguirmi. -Lily, non appena ti ho vista salire sul palco e il presentatore ha chiamato qualcuno mi sono offerto io e ho chiesto al dj di fare partire quella canzone perché non so, guardando nei tuoi occhi, ho notato qualcosa di diverso, magari potrebbe esserci davvero un nuovo inizio..- spiegò intrecciando le nostre mani e poggiando la sua fronte sulla mia. -Io, ecco.. non capisco una cosa.- dissi non smettendo di guardare i suoi smeraldi verdi. -Dimmi- mi incitò a continuare. -Tu puoi avere qualsiasi ragazza, perché adesso vuoi proprio un inizio con me? E perché ti sei accorto adesso della mia esistenza?- chiesi curiosa. -Non mi è mai successo di guardare gli occhi di una ragazza e di pensare a una storia seria, a un inizio appunto. E credimi, non lo so perché ti ho notata solo da poco, ma Lily.. vorrei tanto conoscerti meglio.- spiegò iniziando ad accarezzare dolcemente la mia guancia. -Harry, io..non so cosa dirti.- sussurrai timidamente. Io, timida? Questo ragazzo mi stregava davvero. -Dimmi solo che usciremo insieme qualche volta, ci conosceremo meglio, voglio capire se sei davvero diversa e se magari è solo attrazione e se lo capisco restiamo amici e basta!- mi implorò con una luce negli occhi. Sorrisi felice per poi annuire vistosamente. Lui mi attirò a se dai fianchi e mi strinse forte contro il suo petto. -Interrompo qualcosa?- qualcuno ci fece staccare, vidi il mio migliore amico con gli occhi assottigliati e i pugni serrati. -Niall!- lo chiamai avvicinandomi a lui. -Lily, sei proprio un'ingenua.. secondo te, lui si interessa davvero a te per una storia seria? Non capisci che ti farà solo soffrire?- mi chiese, ma più era una sfida rivolta al riccio. -Ehi, biondino! Ma chi ti credi di essere per sapere cos'ho intenzione di fare? Mi sa che la tua è solo gelosia perché Lily ti vedrà sempre solo come un amico..- rispose alla provocazione con un sorriso beffardo. -Nemmeno tu sei nessuno per dirlo e se sono geloso è solo perché non voglio che la mia migliore amica soffra per un donnaiolo come te!- urlò avvicinandosi per poi dargli un pungo. Niall non era un ragazzo violento, non lo riconoscevo. Subito Harry rispose facendolo cadere a terra tanta la forza che avevo usato. -Ma cosa avete nel cervello? Sapete che si può usare la voce per risolvere e non la violenza, eh?- sbraitai esasperata. A quel punto i due si ricomposero. -Hai ragione, ma io non ho nulla da risolvere con questo qui, deve starti lontano e basta. Ora andiamo, ti accompagno a casa.- disse il mio amico. -No, Niall.. tornerò a piedi, sono rimasta davvero delusa dal tuo comportamento dopo che ne avevamo parlato! Ci vediamo domani a pranzo, magari ti sarai calmato.- risposi tranquillamente guardandolo negli occhi. Lui annuì e andò verso il parcheggio dove aveva lasciato il suo motorino. -Mi dispiace, Harry..- dissi cercando un fazzoletto dentro la tasca del mio vestitino. Lo trovai e cercai di asciugare le gocce di sangue che scendevano dal suo naso per via del colpo di Niall. -Non fa niente, comunque non tornerai a piedi a quest'ora, ti accompagno io..- disse autoritario. Sorrisi e dopo aver preso la mia borsetta e aver salutato gli altri raggiunsi Harry che mi aspettava dentro la sua auto per accompagnarmi a casa. Il mio sonno fu interrotto dal campanello. Assonnata guardai l'orologio, le dieci. LE DIECI! Cazzo, avevo dimenticato che le mie amiche sarebbero arrivate per quell'ora. Stropicciai gli occhi e corsi ad aprire. -Stavi ancora dormendo, lo immaginavo!- mi schernì Maddy ridacchiando insieme a Daisy. -No, ero sveglia!- cercai di essere il più credibile, ma quando Maddy alzò un sopracciglio e Daisy ridacchiò mi fu inevitabile scoppiare a ridere. -Entrate, ragazze!- le feci accomodare in salotto. -Ok, aspettatemi qua.. mi cambio e sono da voi!- esclamai correndo verso le scale. -Aspetta, Lily! Ma Niall?- chiese la bionda perplessa. -Non lo so..- risposi sospirando e salendo in camera mia. Mi diedi una rinfrescata e indossai un paio di pantaloncini blu e una canotta bianca, infilai le mie ciabatte e dopo essermi legata i capelli scesi di sotto dalle mie amiche. Le trovai a parlare tra di loro e sorridendo mi sedetti nella poltrona di fronte. -Cosa significa che non sai dov'è Niall?- mi chiese Madeline. -Maddy, non so se verrà..- risposi abbassando lo sguardo. In fondo mi dispiaceva quello che era successo, se solo lui non fosse stato così.. geloso e violento. Le mie amiche mi fissavano e quando Maddy alzò un sopracciglio sospirai, dovevo raccontarle tutto. -Allora.. ieri ho partecipato al karaoke e con me Harry.- inizia a parlare. -Si, questo lo so.. Daisy me lo ha detto.- mi bloccò la mora. -Ok, allora.. dopo io e Harry siamo andati a prendere una boccata d'aria e lui mi ha detto che vuole conoscermi meglio, vuole vedere se tra noi funziona e se non è così vuole rimanere amici, allora ho accettato e lui mi abbracciata.. poi è arrivato Niall e dopo qualche provocazione di entrambi ha dato un pungo a Harry e da lì si sono picchiati, per fortuna sono riuscita a fermarli prima che si potessero fare male seriamente e Niall mi ha praticamente ordinato di andare con lui che mi avrebbe accompagnata a casa, ma ho rifiutato dandogli appuntamento a oggi e poi il passaggio a casa me lo ha dato il riccio..- spiegai. -Si vede a km di distanza che a Niall piaci, non avrebbe reagito così altrimenti.- fece notare Daisy. -Non è vero, è il mio migliore amico e non vuole che soffra, però è stato esagerato.- risposi facendo spallucce. -Uh, che bello! Ti vedrai con Harry allora.. quindi possiamo fare qualche uscita a quattro!- esclamò Maddy facendo ridere la biondina. -A quattro? Maddy, che è successo?- chiese curiosa. -Io e Zayn stiamo insieme! So che è affrettato perché ci conosciamo da poco, ma io sono felice!- confessò entusiasta. -Maddy, sono felice per te! Racconta i particolari, adesso..- la incitai contenta per lei. -Per tutto il film ha tenuto il suo braccio intorno alle mie spalle tenendomi per mano, poi dopo che è finito mi ha riaccompagnata e mi ha detto che vuole provare ad avere una storia con me ed io ho accettato e ci siamo baciati.- spiegò eccitata. La abbracciai, si meritava di essere felice. Dopo tutte queste rivelazioni decidemmo di apparecchiare e cominciare a cucinare. Ovviamente preparai per quattro persone, speravo ancora che Niall ci avrebbe raggiunte. A mezzogiorno e mezzo era tutto pronto così comincia a mettere la pasta nei piatti, anche a Niall. -Penso che ormai Niall non arrivi..- disse con uno sguardo compassionevole la mora. -Se non arriva scalderò la pasta e poi la mangerò domani..- risposi ovvia. Cercai di perdere più tempo possibile, pensando che Niall sarebbe arrivato in ritardo. Quando ci sedemmo a tavola e le mie amiche cominciarono a mangiare mi rassegnai prendendo un forchettata dal mio piatto. -Sono ancora in tempo per pranzare con voi?- chiese qualcuno. Alzai lo sguardo vedendo Niall che ci guardava. Un sorriso enorme mi si stappò in faccia, poi mi alzai e lo abbracciai. -Scusate il ritardo, ma ho dovuto aiutare mia madre.- si giustificò dopo avermi dato un bacio sulla guancia. -Tranquillo, ma come sei entrato?- chiese confusa. -Vi siete dimenticate la porta aperta..- rispose tranquillamente. -Oddio, è vero.. comunque accomodati.- lo invitai a prendere posto. Quando finimmo di mangiare andammo in salotto a giocare con la play station. Proprio sul più bello sentimmo dei rumori al piano di sopra. -Che cazzo è stato?- chiese Maddy. -E se è entrato qualcuno quando abbiamo lasciato la porta aperta?- continuò Daisy. Scossi la testa, stavo morendo di paura anche io, ma non volevo dimostrarlo quindi prendendo un ombrello salii le scale seguita dai mie amici. Piano aprii la porta della mia camera, quando vidi qualcuno muoversi scacciai un urlo e diedi un colpo a chiunque fosse nella mia camera. -Cazzo!- imprecò quello. Quando lo riconobbi tirai un respiro di sollievo. -Liam, ma che cazzo ci fai qua?- chiesi guardandolo perplessa. -Devo assolutamente parlare con Daisy, ma non mi risponde ai messaggi e alle chiamate così sono andato a casa sua e sua madre mia ha detto che era qua.. sono venuto e sono entrato dalla finestra.- spiegò. -Ma non potevi semplicemente suonare il campanello?- chiesi sorpresa. -No, sono sicuro che se Daisy mi vedeva non avrebbe voluto parlarmi..- rispose guardandola. Lei aveva un sorriso in faccia, ma chiunque lo avrebbe dopo che qualcuno fa qualcosa di simile per te. -Bene, noi andiamo.. chiarite pure!- esclamai prendendo Maddy e Niall a braccetto. -No, tranquilla.. la porto da qualche parte!- disse Liam iniziando a scendere le scale seguito dalla mia amica. Sapevo che quei due non sarebbero riusciti a stare lontani allungo. Pov's Daisy. Arrivammo in una pizzeria lungo la riva e ci sedemmo subito. Ero incazzata con Liam, ma non riuscivo a togliermi quel sorriso da ebete di faccia da quando avevamo scoperto che era lui l'intruso a casa di Lily. -Daisy, ascolta.. io ho reagito male, poi ho parlato con Louis e mi sono reso conto che sono un coglione, lui è il tuo migliore amico e non riesco proprio a capire come ho potuto dubitare di te, solo che stavo male per via di mia sorella e tu hai subito accolto Louis e.. bé, ci sono rimasto male, ma giuro che io mi fido di te!- esclamò il moro dopo che il cameriere prese le nostre ordinazioni. Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi, mi morsi il labbro per trattenere un sorriso, ma mi fu inutile visto che Liam se ne accorse e ricambiò. -Ma che ti ridi?- mi chiese divertito. -Niente, solo che non riesco a non farlo! Mi sei mancato così tanto..- risposi per poi alzarmi e andarlo ad abbracciare, lui ricambiò subito. Mi spostai un po' per guardarlo in faccia e mi fiondai sulle sue labbra. -Sono stato un cretino..- sussurrò dopo che ci staccammo. -E' acqua passata, ok? Adesso godiamoci questa serata..- lo rassicurai accarezzandogli una guancia, lui annuii e tornai al mio posto. -Come sta adesso tua sorella?- chiesi mentre mangiavamo. -Adesso meglio, per fortuna era solo la febbre alta..- rispose tranquillo. -Menomale!- sorrisi tornando alla mia pizza. -Sei affamata vedo..- fece notare il moro. Sorrisi e annuii. -Non ho mai visto nessuna ragazza bella quanto te..- disse dolcemente cominciando ad accarezzarmi la mano. -E io un ragazzo cieco e dolce come te..- risposi con il suo stesso tono. -Dolce si, ma cieco no.- ribatté serio. Scossi la testa divertita e finii la mia pizza. Stavamo passeggiando lungo il bagno asciuga, era una serata perfetta: la luna piena che illuminava il mare e il rumore delle onde erano una combinazione meravigliosa e poi vicino a me c'era Liam, il ragazzo che amavo.. come non essere felice? Pov's Kimberly. Me ne stavo in camera mia scorrendo velocemente la home di tumblr, mi stavo annoiando a morte, quando il cellulare suonò. Risposi pimpante senza nemmeno vedere chi fosse. -Pronto?- chiesi con tono acuto. -Kimb, sono Niall.. che fai?- chiese il biondo dall'altra parte del telefono. Potevo anche morire seduta stante, ma mi contenni.. avevo una cotta per lui da sempre, ma non riuscivo proprio a dirglielo, lo sapeva solo Taylor. -Mi sto annoiando, tu?- cercai di essere disinvolta. -Anche.. Lily è uscita con Harry, non mi fido proprio di quel riccio!- esclamò lui. Sospirai, sarei sempre stata la persona da cui andare quando succedeva qualcosa per lui, secondo me non era diffidente nei confronti di Harry, ma geloso per quelli di Lily, si vedeva che a lei il riccio piaceva. -Dai, Niall.. non essere paranoico!- lo rassicurai. -Kimb, andiamo al cinema?- chiese lui speranzoso. -Va benissimo!- risposi eccitata anche se sapevo che aveva solo bisogno di sfogarsi. -Ti passo a prendere alle sette.- concluse per poi riattaccare. Respirai a fondo e andai a farmi una doccia, avevo un'ora per prepararmi. Indossai un paio di pantaloncini neri e una canottiera bianca. Presi un giacchino nero e una borsa enorme bianca e aspettai Niall in salotto. Alle sette in punto suonarono il campanello, andai ad aprire e trovai il biondo con un sorriso enorme il viso, quello di cui mi ero innamorata. -Ehi, Niall.- lo salutai dandogli un bacio sulla guancia. -Kimberly!- ricambiò. -Ok, andiamo.- esclamai chiudendo la porta e cominciando a camminare di fianco a lui. Quando arrivammo vidi Niall cercare con lo sguardo qualcuno o qualcosa e quando vidi fissare un punto preciso cercai di capire chi o cosa guardasse: Lily e Harry. -Niall, lo hai fatto apposta!- lo rimproverai attirando la sua attenzione. -Zitta, non farti vedere..- disse piano. -Li stiamo pedinando o cosa?- domandai scocciata quando entrammo in sala e andammo a sederci qualche posto indietro a dove si erano seduti i due. -Voglio assicurarmi che non le faccia nulla.- spiegò ovvio. -Niall, secondo me lei ti piace..- sussurrai. -A me lei non piace, è la mia migliore amica e non voglio che soffra!- disse alzando di un tono la voce e ricevendo i rimproveri da alcune persone in sala. Alzai gli occhi al cielo e cercai di concentrarmi sul film. Ad un certo punto Niall mi travolse in un abbraccio e nascose il viso sull'incavo del mio collo. Miliardi di brividi mi percorsero il corpo, perché questo gesto inaspettato? -Per fortuna non ci ha visti.- disse staccandosi. Lo guardai scioccata: mi aveva abbracciata per non farsi scoprire da Lily. Stavo cominciando ad arrabbiarmi, quell'abbraccio per me era significato tanto e per lui era solo una copertura. Avevo la sensazione che quella serata sarebbe finita male.

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Capitolo 4
*** LoVe 4 ***


Pov's Lily. Io e Harry eravamo al cinema a guardare un film. -Ti ho concesso l'horror perché ero sicuro che ti saresti cagata sotto e avrei potuto abbracciarti, ma a quanto pare per te è come un cartone animato!- esclamò ridacchiando. -Te lo avevo detto, ma almeno è divertente.. non come quelle cose troppo smielate che vanno a guardare i piccioncini, però quelli li guardo quando sono depressa, sai?- ammisi sorridente. -Allora devi stare davvero male per guardarti quella roba che da quanto ho capito detesti!- disse facendo finta di essere sconvolto dalla mia confessione. Ridacchiai e tornai a concentrarmi sul film. Ad un certo punto, con la coda dell'occhio, vidi Harry allungare il braccio dietro le mie spalle. Trattenni il fiato, ma feci finta di nulla. Dopo qualche secondo sentii quel braccio che mi avvolgeva. Mi voltai a guardare il riccio in faccia: sorrideva e guardava attentamente lo schermo. Anche se ero un po' a disagio non lo diedi a notare e feci lo stesso che faceva Harry, ovvero guardare il film. -Lily, vado a comprare i popcorn, aspettami qua!- sussurrò Harry al mio orecchio alzandosi. Respirai allungo e cercai di calmarmi. Quel comportamento non era da me, io non ero così.. Dopo qualche minuto il castano tornò con un pacco enorme di popcorn e due coca-cola. -Ecco..- mi disse porgendomi la mia bibita per poi prendere il suo posto mettendo in mezzo la confezione di popcorn. Dopo qualche ora il film finii così stiracchiando mi alzai seguita da Harry. -Direi di andare a mangiare qualcosa..- propose quando fummo arrivati fuori dal cinema. -Hai ragione, sto morendo dalla fame.- accettai mettendomi una mano allo stomaco che iniziava a brontolare. -Bene, andiamo a piedi.. conosco un locale che non è molto distante da qui.- esclamò iniziando a camminare, allora lo seguii. Era un locale davvero delizioso. Non era molto grande, era uno di quelli intimi, dove passare una piacevole serata tra amici stretti o fidanzati.. anche se noi non eravamo nulla di tutto ciò mi trovavo a mio agio in quel posto. Dopo aver finito la cena tra chiacchierate e risate decidemmo di andare a fare una passeggiata visto che ancora non era tardi. -E' stata una bella serata, non è così?- chiese lui quando ci sedemmo in una panchina. -E' così.- confermai sorridendo. -Quindi usciremo ancora insieme?- continuò speranzoso. -Penso di si..- risposi. -Lo sapevo.. infondo sono un ragazzo di buona compagnia..- esclamò dandosi delle arie e facendomi ridere. -Stai ridendo di me?- chiese facendo finta di essere offeso, ma era impossibile non notare il suo sguardo divertito tanto quanto il mio. -Hai indovinato... sei davvero furbo, Styles.- esclamai ironica, facendolo ridere. -Un'altra delle mie infinite qualità!- rispose fiero. -Ma sentiti..- dissi ridacchiando per poi scoppiare in una risata, seguita dalla sua. -E' inutile che ridi, è la verità.- disse incrociando le braccia al petto e piegando la testa di lato. -E sentiamo.. quali sono queste tue qualità?- chiesi stando al suo gioco dopo aver smesso di ridere. -Allora, come hai detto tu sono furbo, poi sono di buona compagnia, sono un gran pezzo di figo, ho gli occhi verdi, i ricci, sono altro, sono simpatico, divertente e se voglio posso essere dolce, ma mi sa che la smielatezza a te non piaccia molto, quindi mi contengo! Ci metterei una vita ad elencare tutte le altre mie qualità, mia cara Lily e invece di elencarle a voce potrei anche mostrartele con i fatti.- rispose con voce roca avvicinandosi un po' troppo a me. -Da aggiungere la modestia, quella proprio non ti manca.- dissi ironicamente per poi alzarmi di scatto, era troppo vicino. -Lo so, lo so..- esclamò alzandosi e sistemandosi i pantaloni. -Camminiamo un po'? Mi sono ingozzata come i maiali, vorrei smaltire..- proposi guardandomi la pancia. Lui ridacchiò e acconsentì. Ad un certo punto sentii dei rumori dietro degli alberi e dallo sguardo che mi lasciò il riccio intuii che aveva sentito pure lui. Ci fermammo e cautamente ci avvicinammo dietro l'albero. Forse era meglio che fossi stata sorda. Ero profondamente delusa. Riuscii solo a guardare la scena con disprezzo. Non credevo ai miei occhi, ne avevamo parlato così tante volte che ormai credevo che era tutto risolto, e invece no. -Lily, aspetta.. non è come sembra!- cercò di giustificarsi il biondo. -Ah, e com'è? Tu e Kimberly vi divertite a nascondervi dietro gli alberi? Oh, aspetta.. forse state giocando a nascondino e fra poco qualcuno viene a cercarvi. Scusa Niall, hai ragione!- sbraitai ironica. -Seriamente Lily, non incazzarti..- si intromise quella che credevo mia amica, pensavo che almeno lei non avrebbe seguito quello stupido. -Kimberly, per favore.. Da te non me lo aspettavo.- sussurrai per poi girare i tacchi e andare via seguita dal riccio. -Lily, calmati..dai!- mormorò accarezzandomi un braccio. -No, ma come cazzo faccio a calmarmi? Ma ti rendi conto? Che razza di migliore amico è se non si fida di me e non mi sostiene?- esclamai fermandomi di fronte a lui e alzando di un tono la voce. -Io credo che lui provi qualcosa di più, è questo il problema.- confessò Harry facendo spallucce. -Ti sbagli, è solo uno sciocco.. ma dopo oggi non lo perdonerò più.- dissi sicura di me. -E' mezzanotte vuoi che ti accompagni?- mi chiese cambiando discorso. -Come ti pare.- risposi stringendomi nelle spalle. Tornare a casa sarebbe significato rimanere sola e rimanere sola mia avrebbe fatto pensare e ripensare facendomi, sicuramente, deprimere. -Non ti allerta l'idea, mi sa..- esclamò grattandosi il mento, fingendo di pensare. -Si, il fatto è che non mi va di rimanere sola. Comunque se devi rientrare andiamo pure, non è un problema.- ammisi. -Io non devo rientrare, mi sembrava giusto. Sai com'è di solito i genitori danno degli orari, quindi volevo evitare che ti mettessero in punizione.- rispose prendendomi in giro. Peccato che quel tasto era dolente, infatti, invece di sorridere come si aspettava lui, abbassai lo sguardo. -Ho detto qualcosa di sbagliato?- domandò preoccupato. -No, tranquillo. Però adesso vorrei davvero tornare a casa, pensandoci bene sono stanca.- risposi guardandolo. -Ok, allora andiamo!- esclamò incerto. Lo seguii mentre tornavamo vicino il cinema, dove era parcheggiata l'auto del riccio. In pochi minuti arrivammo davanti casa mia, così aprii lo sportello. -Allora, grazie.- dissi per poi cercare di scendere, ma lui mi bloccò da un braccio. -Lily, che ti è preso? Prima eri così sorridente e poi boh, sei diventata silenziosa.. E' per quello che ho detto?- chiese preoccupato non staccando gli occhi dai miei. -Davvero, Harry! Non preoccuparti.- lo rassicurai. -Dimmelo.- mi ordinò con tono dolce. -Il fatto è che mia madre è morta ed io e mio padre non abbiamo per niente un buon rapporto, è solo questo.- confessai mantenendo il suo sguardo che alle mie parole era diventato sorpreso e vagamente triste. -Mi dispiace, io non lo sapevo..- si scusò. -Per questo ti dicevo di stare tranquillo. Non è colpa tua e non voglio la tua compassione.- esclamai minacciosa. -Ho solo detto che mi dispiace, ehi!- mi richiamò sorridendo per il tono che avevo usato. -Hai ragione, va bene.. allora buonanotte!- lo salutai sporgendomi per dargli un bacio nella guancia. -Ti va della compagnia? Avevi detto che non ti andava di restare sola..- domandò sfacciatamente. Alzai gli occhi al cielo e poi annuii. Lo feci accomodare in cucina e poi due cucchiai e una vaschetta di gelato. -Gelato! Che gusti?- chiese sbirciando. -Cioccolato e stracciatella, accontentati.- risposi sedendomi accanto a lui sul divanetto. -Ma guarda che sono i miei gusti preferiti!- esclamò ridacchiando. -Mi fa piacere.- risposi sorridendo. Stavamo chiacchierando animatamente del film visto qualche ora prima al cinema quando suonò il campanello. Era l'una inoltrata. Chi poteva essere? Guardai Harry che aveva un'espressione interrogativa, poi mi alzai dal divano e andai verso l'entrata. Sbircia dall'occhiello e riconobbi Maddy. Oddio, ma che ci faceva a quell'ora davanti casa mia? Aprii e subito fui assalita da un suo abbraccio. Pensavo fosse felice, ma quando sentii dei singhiozzi mi staccai e la guardai confusa. -Che succede?- chiesi asciugandole qualche lacrima. -Zayn.- rispose tra un singhiozzo e l'altro. Chiusi la porta e la invitai ad accomodarsi. -Lui, lui.. l'ho visto con un'altra.- disse scoppiando a piangere, nuovamente. L'abbraccia e le accarezzai i capelli per darle conforto quando Harry entrò il salotto. Avevo dimenticato che era in cucina, pensavo solo alla mia amica che aveva bisogno di me. -Cosa succede?- chiese facendo sobbalzare Madeline che lo guadò sorpresa di trovarlo lì. -Oddio, scusate! Vi ho interrotti.- esclamò Maddy asciugandosi le lacrime. -Tranquilla, stavamo solo chiacchierando.- la rassicurai. -Si, Lily ha ragione. Ma chi è che ha baciato quello scemo di Zayn?- chiese alla mia migliore amica. -Non lo so, non l'ho mai vista prima. In pratica siamo usciti insieme e poi mi ha riaccompagnata a piedi a casa. Avevo dimenticato di dirgli una cosa quindi sono uscita nuovamente e ho svoltato l'angolo per raggiungerlo e l'ho trovato a attaccato a una bionda tettona. Siete tutti dei gran bastardi, voi ragazzi.- raccontò con tono disperato. -Ragazze, vado a cercarlo io e vi lascio sole a parlare!- disse Harry. -Ti accompagno alla porta.- proposi alzandomi. -Grazie ancora delle bella serata! Ci sentiamo.- lo salutai una volta che aprii la porta. -Grazie a te, piccola. Ovvio che ci sentiamo! Notte.- ricambiò dandomi un bacio all'angolo della bocca e incamminandosi verso la sua macchina lasciandomi in trance. -Notte.- sussurrai anche se sapevo che non poteva sentirmi e quando voltò l'angolo con la sua auto portai la mano sul punto in cui mi aveva baciata. Che mi stava facendo quel maledetto riccio? -Maddy, è mattina.. usciamo un po', dai..- chiamai la mia amica togliendole i capelli dal viso. Lei aprì lentamente gli occhi e mi sorrise debolmente. -Avrò sicuramente un aspetto orribile!- disse con la voce ancora impasta dal sonno per poi affondare la testa sul cuscino. -Allora vai a sistemarti..- ridacchiai. Lei si alzò e si avviò verso il bagno degli ospiti. Dopo aver fatto colazione uscimmo di casa avviandoci verso il centro. Avremmo fatto shopping, Madeline diceva che era un ottimo rimedio per distrarsi. Quando uscimmo da uno dei tanti negozi Kimberly, Taylor e Daisy ci stavano venendo incontro. -Ragazze, come state?- chiese Taylor con un grande sorriso stampato in faccia. -Sono successe così tante cose..- rispose con voce tremante Maddy, stava per mettersi a piangere.. la conoscevo troppo bene. -Ehi, che è successo?- domandò allarmata Daisy poggiando una mano sulla spalla della mora e guardandola con uno sguardo triste. -Andiamo a mangiare da qualche parte e vi spiego, vi va?- propose Madeline asciugandosi gli occhi già lucidi. Tutte annuirono e ci avviammo verso il ristorante del padre di Kimberly. -Lily, posso parlarti?- mi chiese Kimb che fino ad allora non mi aveva nemmeno guardata. -Va bene.- acconsentii staccandomi dalle altre ragazze e camminando indietro con lei. -Scusa per ieri, io non volevo seguirvi.. giuro che non ne sapevo niente.- esclamò guardandomi. Le credevo, era sincera: le si leggeva dagli occhi. Era sempre stata una ragazza sensibile e sapevo che non avrebbe mai mentito, soprattutto a una delle sue più care amiche. -Tranquilla, è tutto apposto. So che tu non c'entri nulla.- la rassicurai sorridendo. -Infatti, Niall mi ha invitata al cinema e quando ho visto te e Harry ho capito tutto e poi ho dovuto seguirlo mentre vi spiava. Non dovevo, ma non sapevo cosa fare..- si giustificò ancora. -Ehi, Kimb! Ho detto che non è successo niente, tranquilla.- mi fermai e le sorrisi nuovamente. Lei mi travolse in un abbraccio, quasi soffocavo. Dopo mangiato decidemmo di andare al mare, una giornata passata tra noi cinque, era da molto che non succedeva. Stavamo prendendo il sole quando qualcuno si piazzò davanti a noi. Alzai lo sguardo e riconobbi Liam, Louis e Niall. -Ciao, ragazze! Potevate invitarci..- salutò Liam per poi baciare la sua fidanzata. -Volevamo passare un pomeriggio tra ragazze, sai com'è..- esclamò Taylor per poi alzarsi e abbracciare il suo amato Louis. -Lily, possiamo parlare?- mi chiese il biondo grattandosi la testa. -Niall, non c'è nulla da dire. Ti ho detto mille volte come stanno le cose, ma tu non ti sei fidato e mi hai addirittura seguita...- risposi alzando di un tono la voce ricevendo sguardi sorpresi e confusi da parte degli altri che però tornarono a far finta di niente. -Volevo chiederti scusa, ma stavolta sul serio. Giuro che ti lascerò in pace con quel cretino, non voglio litigare più e stavolta sul serio.- esclamò per poi abbassare lo sguardo. -Ok, fallo un'altra volta e ti uccido!- risposi ironica per poi abbracciarlo. Stavamo chiacchierando tranquillamente quando il mio cellulare squillò. -Ciao, Harry..- risposi dopo aver visto chi mi cercava. -Lily, dove sei?- mi chiese dolcemente. -Sono a mare con i miei amici.- risposi tranquillamente. -Volevo far parlare Zayn con Maddy, possiamo venire?- chiese lui. -Certo, ma non so se lei voglia parlarci..- dissi dubbiosa. -Quel cretino si farà perdonare, tranquilla. Stiamo arrivando.- mi salutò per poi riattaccare. Dopo qualche minuto vidi Zayn con un mazzo di fiori in mano avvicinarsi al nostro ombrellone. -Maddy, mi dispiace un sacco. Puoi venire a parlare con me?- chiese inginocchiandosi davanti a lei con i fiori in mano. La mia amica si irrigidì, poi prese i fiori e si alzò seguendo il moro. Il riccio aveva ragione: Zayn si sarebbe fatto perdonare. Conoscendo la mia amica, dopo i fiori, non avrebbe resistito a stargli lontana. Li guardammo allontanarsi e subito dopo arrivò Harry che mi salutò dandomi un bacio sulla guancia. -Ciao a tutti.- salutò anche i miei amici che risposero cordialmente. -Ehm, Harry.. mi dispiace essere stato così duro con te. Pace?- chiese Niall al riccio. -Pace, amico.- esclamò per poi stringere la mano che il biondo gli aveva teso. Guardai incredula Niall che mi sorrise dolcemente. Non ci credevo, finalmente un po' di tranquillità.

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Capitolo 5
*** LoVe 5 ***


Me ne stavo a casa a leggere quando sentii la porta aprirsi. Mi voltai verso l'ingresso e riconobbi Bob e Clare con le valige. Mi alzai di scatto e lasciando un'occhiataccia a entrambi salii in camera mia. Pensavo sarebbero tornati il giorno dopo e avevo programmato un pomeriggio al centro commerciale con gli amici così non mi sarei fatta trovare in casa e invece avevano anticipato. Li odiavo, li odiavo a morte. Anche se avrei sicuramente rifiutato potevano invitarmi ad andare con loro, ma in fondo io sono quella sbagliata, sono abituata a cose peggiori. Sospirai pesantemente e posai il mio libro insieme agli altri, presi il mio mp3 e uscii di casa senza dire nulla. Con le cuffiette nelle orecchie mi avviai verso il parco dove andavo spesso per restare sola. Ho davvero delle strane abitudini io, quando qualcosa non va vado in posti che odio. A me quel parco non piaceva affatto, come tutti d'altronde. Mi mettevano angoscia e nostalgia, perché da piccole, mia madre, portava me e mia sorella e quando morì e mi trovavo a passare da posti come quelli e vedevo le mamme giocare felici con i proprio figli tornava la rabbia, la rabbia verso mio padre.. e verso me che non ero riuscita a tenerla al sicuro. Se solo quella sera non fosse tornata presto a lavoro e non avrebbe visto quel coglione con la vicina, se solo l'avrei tenuta lontana dalla depressione e dalla droga, se solo quella sera sarei andata io a fare la spesa.. lei sarebbe ancora qui con me. Senza che me ne accorgessi iniziai a piangere come una sciocca non facendo caso alla gente che mi guardava. -Ehi, bimba.. perché piangi?- una voce dolce mi fece alzare lo sguardo e notai una bambina davvero bella che mi guardava con aria preoccupata. -Pensavo alla mia mamma.. tu sei sola qui?- le chiesi sforzando un sorriso e asciugando le lacrime. -Qua con me c'è il mio fratellone! Guardalo, è laggiù.. vicino la bancherella dei gelati!- rispose indicandomelo. Seguii le sue indicazioni e vidi Harry con due gelati in mano mentre si guardava intorno. -Katy, eccoti.. mi sono preoccupato, non devi sparire così!- la rimproverò con tono dolce e comprensivo, la bimba annuì e fu allora che il riccio mi notò. -Oh, Lily.. cosa ci fai qua?- mi chiese sorpreso. -Vi conoscete?- fece la piccola sorridendo. -Si, lei è Lily, Lily lei è Katy, la mia sorellina.- fece le presentazioni e strinsi la mano della bimba. -Harry? Lily è la tua fidanzata?- chiese guardando entrambi con occhi incredibilmente dolci. -Siamo solo amici.- risposi imbarazzata vedendo Harry in difficoltà. -Già, lei è una mia amica.. Perché non vai a mangiare il tuo gelato con i tuoi amichetti? Io dico una cosa a Lily e poi vengo..- incoraggiò la bambina che fece un grande sorrisone e dopo aver afferrato il gelato che il fratello teneva in mano corse verso gli altri bambini. -Quindi, amica mia.. che ci fai qua tutta sola? Se non sbaglio questo è uno dei posti che detesti.- parlò il riccio con tono calmo. Aprii la bocca per dire qualcosa, ma non uscii nulla così la richiusi scuotendo la testa. -Ehi, perché stai piangendo?- mi chiese allarmato. -Mi portava sempre mia madre qua..- singhiozzai per poi buttarmi fra le sua braccia piangendo disperatamente. In genere io non piango mai, figuriamoci davanti alla gente.. ma lui, lui mi dava fiducia e non mi vergognavo a farmi vedere fragile. -Come è morta?- chiese accarezzandomi i capelli. -Lei ha cominciato a drogarsi quando ha scoperto che mio padre la tradiva, poi un giorno è uscita in macchina e sicuramente avrà avuto un'allucinazione e si e schiantata.- spiegai tra i singhiozzi. Avevo ancora la testa poggiata sul petto di Harry, gli stavo bagnando tutta la maglietta. -Shh..- mi rassicurò per poi baciarmi i capelli. Quel gesto così dolce mi sorprese. Nessuno era mai stato così affettuoso con me e le poche persone che venivano a conoscenza della storia, che non erano i miei amici, mi allontanavano considerandomi la figlia di una drogata. Ed era per questo che io avevo creato un guscio intorno a me, una maschera. Mi fingevo forte quando in realtà non lo ero. -Lily, accompagnamo mia sorella a casa e poi andiamo a fare un giro, ti va?- propose dopo che smisi di piangere. Mi staccai dalle sue braccia e asciugai il viso bagnato per poi annuire. Mi sentivo più leggere adesso che mi ero sfogata con qualcuno e stranamente felice di sapere che lui era al mio fianco. Passeggiavamo tranquillamente al centro commerciale quando sentii una voce chiamarmi. Mi voltai di scatto e riconobbi mia sorella, Clare. -Cosa c'è?- le chiesi fredda guardandola con aria impassibile. Lei diede un'occhiata ad Harry e poi tornò a fissare me. -Finalmente ho avuto il coraggio di andare via da quella casa, ma non so proprio con chi stare e mi chiedevo se potevamo passare del tempo insieme, cioè.. non ora, vedo che hai da fare, però mi piacerebbe.- raccontò con voce dolce. -Come ti pare.- le risposi indifferente. -Dai, non essere così dura, sono tua sorella.- esclamò lei per poi abbracciarmi. Con riluttanza ricambiai quel gesto e le diedi appuntamento alla sera, c'era una festa a casa di Louis e mi sembrò un'ottima idea fare venire pure lei. -E' simpatica tua sorella.- disse Harry con un sorriso malizioso. -Se la trovi così simpatica esci con lei.- risposi seccamente. -E' simpatica, si.. ma io preferisco la sorella antipatica, acida e stra bella.- ammise dolcemente. -Ma queste frasi così smielate?- chiesi non riuscendo a trattenere un enorme sorriso. -Io so essere dolce, un'altra qualità.- disse beffardo per poi tonare a camminare. Indossai un tubino color prugna e misi dei sandali neri. Sistemai i capelli e dopo aver messo un filo di trucco uscii di casa con Clare che aveva indossato un vestito eccessivamente corto, dei tacchi altissimi e aveva decisamente esagerato con il trucco. Anche se poteva dare un'impressione sbagliata, stava davvero bene. La invidiavo un sacco, lei era altissima e io non tanto, lei aveva delle bellissime gambe slanciate e le mie le odiavo, lei era bionda ed io mora, lei aveva gli occhi azzurrissimi e io verdi. Insomma lei aveva preso da mio padre ed io dalla mia mamma. Quando arrivammo venne ad aprirci Louis che era abbracciato alla sua ragazza, li salutai entrambi e poi andai verso Kimberly che se ne stava da sola su un divanetto. -Kimb, che ci fai sola soletta?- le chiese attirando la sua attenzione. -Sono tutti fidanzati qua e quindi..- rispose annoiata. -Dai, adesso ci sono io. Comunque non so se ti ricordi di lei, ma comunque è mia sorella, Clare.- cambiai discorso per farla distrarre. -Si, mi ricordo. Io sono Kimberly.- disse a mia sorella. -Ragazze, vado a prendere qualcosa da bere e trono subito.- annunciò Clare dopo aver stretto la mano alla mia amica. -Allora, perché non ti trovi un bel ragazzoccio, andiamo.. sappiamo entrambe che a scuola, i ragazzi, pagherebbero per avere un appuntamento con te!- esclamai sicura di me ricevendo un sorriso da parte sua. -Lo so, ma non mi piace nessuno di loro, sono così superficiali.- si lamentò. -Se non dai a nessuno di loro la possibilità di farsi conoscere non lo saprai mai!- dissi guardandomi intorno e notando qualche ragazzo fissare la mia amica. Lei aveva sempre avuto un sacco di ammiratori, era bella, intelligente e simpatica, non le mancava proprio nulla! -Ci proverò, vado a salutare mia cugina!- fece per poi sorridere alzarsi. Mi alzai pure io andando al piano di sopra, in bagno. Mi scoppiava la testa con quella musica così alta, ma una volta arrivata in cima alle scale mi accorsi di due persone che si baciavano. Dai, Lily.. cogli l'occasione per fare la solita stronza. -Ehi, belli.. non per disturbare, ma potete fare certe cose da un'altra parte? Non tutti vogliono assistere al vostro accoppiamento.- esclamai divertita. Non li riconoscevo, la luce era troppo poca e non mettevo a fuoco i loro visi, ma quando si girarono verso di me li riconobbi e fu come una coltellata al petto ed era strano: non mi sentivo così male da quando mamma era morta. Scossi la testa e corsi giù per le scale travolgendo qualche coppietta che saliva di sopra e che si scambiava fusioni nella scala. -Lily, cosa c'è?- chiese qualcuno fermandomi, alzai gli occhi e riconobbi Niall con espressione preoccupata. Anche se avevo bisogno di sfogarmi quello non era il momento adatto così sorrisi e alzai le spalle. -Non è nulla, solo che voglio fare quattro passi, ci vediamo domani.- dissi dandogli un bacio nella guancia. Non gli lasciai il tempo di replicare che corsi verso la porta. Feci un cenno a Louis e la richiusi alle mie spalle. Ma che mi stava accadendo? Perché mi stavo buttando giù così per un semplice ragazzo? Non stavamo nemmeno insieme, e io no, non provavo nulla per lui! Eppure vedere Harry che perlustrava la bocca di mia sorella mi aveva fatto male. Non immaginavo che fosse diventata così, la credevo una ragazza per bene. Scacciai questi pensieri dalla testa e diedi un'occhiata all'orologio. Ero ancora in tempo per il cinema all'aperto. Qualche film d'amore mi avrebbe fatto bene anche se li detestavo. Corsi verso il cinema e dopo aver fatto il biglietto e aver comprato un pacco enorme di popcorn mi avviai verso il grande spiazzale all'aperto. Il film era già cominciato, mi sedetti all'ultima fila e comincia a mangiare il popcorn. Niall aveva ragione, non dovevo fidarmi così di Harry. Ad un certo punto vidi quel riccio guardarsi intorno e poi fece incrociare i nostri sguardi, lo distolsi subito sperando che non mi avesse riconosciuta e tornai a guardare lo schermo. Deglutii non appena, con la coda dell'occhio, vidi Harry sedersi dietro di me. Ringraziai il cielo perché ero all'ultimo posto della fila e che accanto a me c'era un ragazzo. -Lily..- sussurrò il riccio dietro di me, ma feci finta di nulla. -Ti prego, Lily.- continuò con lo stesso tono di voce. Alzai gli occhi al cielo e continuai ad essere indifferente, mi girai verso il ragazzo al mio fianco che mi fissava così sforzai un sorriso che fu ricambiato dal suo. Era parecchio strano, uno dei classici nerd e stavo cominciando ad innervosirmi dato che era da tutta la serata che mi osservava e in più si ci metteva pure quel riccio. -Ok, ho capito.- mormorò ancora dietro di me. Sentii un rumore e mi girai di scatto vedendo Harry passarmi davanti e piazzarsi di fronte a quel ragazzo. -Facciamo cambio di posto.- gli ordinò freddamente. -Ma veramente io qua mi trovo bene.- replicò insicuro sistemandosi gli occhiali. -Ho detto di cambiare posto, muoviti.- continuò con tono minaccioso beccandosi dei rimproveri da parte degli altri spettatori. Il ragazzo si alzò e in modo impacciato lasciò il posto ad Harry. -Lily..- mi chiamò a bassa voce, ma continuai ad ignorarlo. -Vuoi parlarmi?- chiese subito dopo. Mi limitai a scuotere la testa senza degnarlo di uno sguardo. -Ok, non parlarmi..ma adesso mi ascolterai.- esclamò con tono deciso per poi afferrarmi il mento per farsi guardare negli occhi. -Giuro che io non volevo baciare tua sorella, ma quando stavo andando al bagno lei mi si è praticamente incollata addosso.- spiegò ricevendo, ancora, dei rimproveri. -Cazzo, Lily! Di qualcosa.- alzò il tono di voce facendomi sobbalzare, ma continuai a tacere. -Perché cazzo non lo capisci? Perché non capisci che per la prima volta sono davvero interessato a qualcuno? Lily, tua sorella non mi interessa minimamente, e con tutto il rispetto, è una gran troia..- continuò guardandomi dritto negli occhi. -C-cosa?- balbettai non credendo alle sue parole. -Ho detto che io sono interessato a te e non a tua sorella.- ripeté. -Ho capito questo, ma sei serio? Davvero ti interesso o è solo per aggiungere alla tua lista un'altra ragazza?- azzardai. Era da tempo che volevo fargli quella domanda. -Sono serio e non è per aggiungerti ad una stupida lista..- affermò sicuro facendomi sorridere, un sorriso che lui ricambiò subito. -Cazzo, quanto ho desiderato questo momento.- mormorò dopo aver guardato le mie labbra che subito dopo combaciarono con le sue, dopo qualche secondo chiese accesso alla mia bocca e schiudendola, glielo diedi. Non mi ero mai sentita così nella mia vita, così bene, così felice, così.. completa. -Ci proviamo a stare insieme?- chiese non appena si staccò poggiando la sua fronte alla mia e carezzandomi una guancia. -Proviamoci.- risposi sorridendo entusiasta e subito dopo mi ritrovai attaccata alla sua bocca. Il campanello mi svegliò così andai ad aprire, trovando Clare alla porta. -Che cazzo vuoi?- sbraitai. -Stai calmina, Lily.- fece lei sorridendo teneramente. Mi trattenni dal spaccargli il suo bel visino per miracolo. -Lily, non sono qua per litigare, anzi voglio chiederti scusa! Il fatto è che ho trovato Harry attraente fin dal primo momento e ieri sera dopo aver bevuto un paio di drink ho avuto la sfacciataggine di baciarlo, spero che tu possa perdonarmi..- spiegò e qualcosa nei suo occhi mi disse che era sincera. -Va bene, Clare. E' storia passata.- risposi scrollando le spalle. -Grazie, sorellina.- esclamò per poi abbracciarmi. -Scusa.- disse staccandosi per poi prendere dalla tasca dei jeans il cellulare che squillava. -Pronto? Si, sono io. Cosa? Dov'è? Arrivo.- il suo tono era preoccupato e quando riattaccò mi lanciò un'occhiata triste. -Cosa succede?- le chiesi allarmata. -Papà è in ospedale, si è sentito male. Devo andare da lui.- spiegò brevemente. -Aspettami, vengo pure io.- la fermai per poi salire di fretta e infilarmi un vestitino da mare e un paio di sandali. Presi il cellulare e scesi al piano di sotto. -Sbrighiamoci.- esclamò per poi uscire di casa e salire in macchina seguita da me. Anche se ce l'avevo a morte con lui era pur sempre mio padre ed ero preoccupatissima.

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Capitolo 6
*** LoVe 6 ***


Entrai correndo in ospedale e chiesi subito informazioni, per fortuna potevo vederlo. -Papà, papà! Come stai?- chiesi non appena entrai nella stanza per poi mettermi in ginocchio vicino a lui. -Ehi, piccola mia.. sto bene, ora mi passa tutto.- rispose accennando un sorriso. La sua voce era stanca, come i suoi occhi e tutto il viso. -Volevo chiederti scusa perché ho fatto morire mamma, non ci dormo la notte, ma la cosa peggiore è sapere che mia figlia mi odi.. spero che un giorno riuscirai a volermi bene come te ne voglio io..- mormorò carezzandomi il viso stancamente e a quelle parole le lacrime cominciarono ad uscire liberamente. Per la prima volta dopo la morte di mia madre mi stavo mostrando debole ai suoi occhi. -No, papà.. io, io... mi dispiace essere stata così dura nei tuoi confronti. Io ti voglio bene, non ti odio.- esclamai con la voce rotta dal pianto. -Sono stato un cattivo padre.- sussurrò iniziando a piangere. -E io una cattiva figlia, ma quando uscirai da qua cambierà tutto, te lo prometto.- ribattei per poi abbracciarlo e uscire dalla stanza sotto gli ordine dell'infermiera. Dovevano operarlo. Uscii e mi sedetti vicino a mia sorella, anche lei in lacrime. Dopo qualche minuto portarono mio padre in sala operatoria così li seguii. -Non si può entrare, mi dispiace.- mi bloccò una dottoressa, così mi lasciai cadere con la schiena appoggiata al muro per poi piangere ancora. Ad un certo punto il mio cellulare squillò e svogliatamente risposi. -Pronto?- chiesi non facendo caso alla voce flebile che avevo. -Piccola, perché piangi?- domandò con tono preoccupato Harry. -Sono in ospedale.- risposi in un sussurro. -Cosa ti è successo? Perché non mi hai chiamato?- tornò a chiedere. -Io sto bene, mio padre è quello che sta male.- non appena dissi quelle parole piansi più forte. -Ehi, piccola... stai calma, arrivo subito.- mi rassicurò e subito dopo chiuse la telefonata. Mi abbracciai le gambe e poggiai la testa sulle mie ginocchia continuando con il mio pianto liberatorio. -Vedrai che andrà tutto bene.- mi ripeteva il riccio mentre io ero abbracciata a lui. -Si, non abbattiamoci. Harry ha ragione.- intervenne mia sorella che fino a quel punto era stata zitta ricevendo un'occhiata fredda da parte di Harry. Passarono minuti, ore.. non lo so. Avevo perso la cognizione del tempo, ero stata tutto il tempo rannicchiata ad Harry guardando il vuoto e finalmente ecco dei dottori uscire da quella sala. -Allora?- chiesi agitandomi quando li raggiunsi. -Allora tutto apposto. Suo padre è un uomo molto forte e ha superato l'intervento. Adesso sta riposando, aspettiamo che si svegli e sapremo dirvi quando potrà tornare a casa.- spiegò facendo un sorriso alla fine vedendo la mia espressione, sicuramente felice. -E possiamo vederlo?- chiese Clare ansiosa e contenta allo stesso tempo. -Mi dispiace, ma non è possibile.- rispose prima di congedarci. Mi girai verso Harry e lo abbracciai fortissimo. Poi mi staccai e lo bacia teneramente sulle labbra, forse senza il suo sostegno non ce l'avrei fatta a sopportare tutto questo. -Ti porto a casa, sarai parecchio stanca..vuoi?- domandò accarezzandomi il viso. -Voglio andare a fare una doccia, poi però voglio tornare, ma solo se ti va.. posso prendere un taxi.- risposi stropicciandomi gli occhi. -Ma va! Ovvio che mi va, sei la mia ragazza!- esclamò per poi attirarmi a se dalla vita e fiondarsi sulle mie labbra. Dopo aver fatto una doccia rilassante che cacciò via tutte le preoccupazioni di quella maledetta giornata, misi le prime cose che mi capitarono e scesi in salotto dove mi aspettava Harry. -Stanno arrivando le pizze, hai saltato il pranzo e hai bisogno di mangiare.- esclamò seccamente. Quel comportamento mi fece sorridere, si preoccupava per me ed era un delle sensazioni migliori al mondo. -Grazie, Harry!- lo ringrazia per poi chinarmi su di lui e abbracciarlo, lui mi fece cadere in braccio a lui e mi diede un bacio sulla fronte. Erano sensazioni nuove quelle che stavo provando e ad ogni sguardo, ogni bacio, ogni abbraccio, ogni contatto sentivo le farfalle nello stomaco e non mi ero mai sentita così in vita mia. Mio padre sarebbe tornato a casa ed Harry si era offerto di accompagnare me e mia sorella in ospedale. -Papà!- lo salutai una volta che lo vidi e poi lo strinsi in un abbraccio. Ero un po' impacciata in queste cose affettuose, soprattutto nei confronti di mio padre dato che da anni era già tanto se lo salutavo con un cenno del capo. -Ciao, figliole!- salutò me e Claire. -Oh, papà.. lui è Harry.- esclamai quando vidi mio padre guardare curioso il mio ragazzo. -E' il tuo fidanzato?- chiese sorridente. -E' un mio amico.- risposi. Mi maledissi mentalmente, perché cazzo avevo detto che era un amico? -Un conoscente, direi.- aggiunse Harry facendo un sorriso falso. Mi girai verso Clare che mi guardava perplessa. Che cavolo mi era preso? Strano dirlo, ma avevo vergogna di dirlo a mio padre. Non mi riconoscevo. Harry ci accompagnò fino a casa in macchina, parlando del più e del meno con mio padre mentre io non facevo altro che pensare a quello che avevo detto. -Lily, noi intanto andiamo..- esclamò mia sorella scendendo dall'auto seguita da mio padre. -Harry, sei incazzato?- chiesi debolmente. -Stiamo insieme da più di una settimana e dici a tuo madre che siamo amici, non è bello.- rispose non guardandomi. -Non so cosa mi sia preso, sono una stupida. Mi perdoni?- domandai addolcendo la mia espressione quando si girò. -Ci devo pensare, amica.- rispose seccamente, la sua espressione indecifrabile. -Ok, ciao allora.- scesi dall'auto e di corsa entrai in casa. Che vada al diavolo, gli avevo chiesto scusa e avrebbe dovuto capirmi, non comportarsi così. -Eccoti, Lily.. io e tua sorella stavamo pensando di invitare amici e parenti domani a cena. Sei d'accordo? Puoi invitare i tuoi amici, anche Harry. E' un ragazzo davvero gentile.- spiegò mio padre entusiasta. -Si, papà.- risposi ricambiando il sorriso e aiutando mia sorella a preparare il pranzo. Dopo aver fatto una doccia e aver messo il pigiama andai in camera mia per fare gli inviti. -Pronto?- rispose il biondo dall'altra parte del telefono. -Lily, finalmente... come sta tuo padre?- chiese curioso quando mi riconobbe. -Sta bene! Senti, domani vuole invitare a cena amici e parenti e ovviamente devi esserci pure tu.- lo invitai. -Ci sarò! L'ultima volta che ci siamo visti è stata alla festa anche se sei andata via subito.- puntualizzò. Al ricordo di quella serata sospirai. -A domani, Niall.- lo salutai. Avevo voglia di sentire Niall, era il mio migliore amico. Agli altri inviai un messaggio, pure ad Harry. Ero esausta, infatti una volta poggiata la testa sul cuscino, mi addormentai. Gli invitati erano arrivati tutti, eccetto Harry. Quando stavamo invitando gli ospiti a spostarsi in giardino, dove avevamo allestito un buffet, suonò il campanello. -Harry, sei venuto.- esclamai una volta che lo vidi davanti alla porta. Si limitò ad annuire lievemente e quando mi avvicinai a lui per baciarlo si allontanò. -Gli amici non si baciano.- mi prese in giro. Girai i tacchi e con passo felpato andai verso il giardino seguita da Harry per poi dirigermi verso mio padre. -Papà, puoi venire un secondo?- gli chiesi. -Scusatemi.- si rivolse alle persone con cui parlava e venne vicino a me e Harry che era un po' più indietro. -Papà, ieri non te l'ho detto, ma io e Harry siamo fidanzati.- esclami guardando Harry scocciata che pareva stupito. -Lo avevo intuito, basta solo vedere come vi guardate, adesso vado dagli ospiti, non voglio essere maleducato.- rispose contento per poi tornare alla sua compagnia. Mi girai verso Harry e incrocia le braccia al petto guardandolo in attesa di qualcosa. -Visto che era così importante per te, ecco fatto.- dissi rompendo il silenzio. -Che comunque la cosa più importante sei tu.- sussurrò dolcemente per poi attirarmi a se e baciarmi teneramente. Quel momento così speciale fu interrotto da degli applausi e dei fischi. Ci staccammo e guardai di sottecchi i miei amici fare quel fracasso. -Vi mettete insieme e non ce lo dite?- chiese con tono acuto Louis scompigliandomi i capelli. -Sono tanto felice per te, Lily!- disse Taylor per poi abbracciarmi. Guardai Niall che sorrideva pure lui, non me lo aspettavo completamente. -Niall, piaciuto il cibo?- gli chiesi andando a sedermi accanto a lui che era da solo su un divanetto. -Tutto buonissimo, complimenti.- rispose con un ampio sorriso. -Sono tanto felice che non ti sei incazzato per.. il mio fidanzamento con Harry.- sussurrai. -E perché avrei dovuto? Ok, sai come la penso.. ma ti ho vista così felice e non posso essere arrabbiato!- esclamò per poi abbracciarmi. A noi si aggiunsero tutti gli altri e la serata passò in fretta, era sempre così quando si era con loro e in più adesso c'era Harry, mio padre stava bene ed io stavo riacquistando il nostro rapporto. Come non essere felici? I miei amici erano andati via ed erano restati solo degli amici di mio padre a parlare con lui in giardino, mentre io me ne stavo sul divano del salotto abbracciata ad Harry. -Penso che piaci a mio padre anche se non ti conosce così tanto.- esclamai voltando il viso verso di lui per poterlo guardare, lui contraccambiò lo sguardo sorridendo. -Lo so, io piaccio sempre a tutti.- rispose con un sorriso compiaciuto. -Ma smettila!- lo richiamai scherzosamente dandogli un leggero colpetto sul petto. -E' solo la verità! Andiamo.. tutte le ragazze sbavano ai miei piedi!- constatò divertito. Sapevo che stava scherzando, avevo imparato a conoscerlo e lui non era uno di quelli che si dava troppe arie nonostante la sua straordinaria bellezza. -Ma cosa più importante piaccio a te!- mi interruppe dai miei pensieri. -E chi lo dice?- gli chiesi fingendomi seria. -Bé, dimmelo tu!- disse ovvio. -Ma ovvio che non piaci.- risposi trattenendo le risate. -Davvero io non ti piaccio?- chiese fingendosi disgustato e offeso. Annuii non riuscendo a trattene un sorriso che lui ricambiò subito. Poi mi fece scivolare sotto di lui e cominciò a farmi il solletico nonostante lo implorassi di fermarsi. Ridevo come un pazza, per poco non mi mancava il fiato finché lui si decise a smettere. -Ti piaccio?- chiese sempre sopra di me. Scossi la testa e lui riprese con il solletico. -Okay, okay! Harry! Si. Certo. Che. Mi. Piaci.- esclamai tra le risate, lui si fermò e mi guardò negli occhi. -Cos'hai detto?- chiese facendo finta di non aver sentito. -Mi piaci, è ovvio.- ripetei ricomponendomi al meglio e subito dopo le sue labbra si attaccarono alle mie. -Ehm, ehm..- ci interruppe la tosse di mio padre. Harry si tolse da sopra di me e si sedette composto proprio come me. -Scusate, l'interruzione! Mi dispiace non aver passato la serate con voi, volevo conoscere meglio il ragazzo di mia figlia, ma gli ospiti non mi hanno dato tregua!- spiegò sedendosi sulla poltrona, di fronte a noi. -Per questo ho pensato che Harry potrebbe venire da noi a pranzo, domani. Ci saranno tutti i nonni!- propose felice guardando Harry. -Se non è un disturbo.- rispose quest'ultimo. -Sei il benvenuto. Domani a mezzogiorno qua. Io adesso vado a letto, è tardi. Pure tu dovresti andare a dormire.- esclamò cominciando ad avviarsi verso le scale. -Certo, papà. Saluto Harry e vado.- risposi sorridente osservandolo svanire al piano di sopra. Mi alzai seguita da Harry e lo accompagnai alla porta. -Piacerai anche ai miei nonni.- dissi per rompere il silenzio. Lui annuii sicuro di se e si chinò su di me per baciarmi. -Notte, piccola.- sussurrò. -Notte!- ricambiai per poi chiudere la porta una volta che lo vidi svoltare l'angolo sulla sua auto. -Lily, fra poco i nonni sono qua.- la voce di mio padre mi svegliò. -Mhh..- mugugnai qualcosa di incomprensibile voltandomi dall'altro lato. -Sbrigati, dormigliona.- ridacchiò lui per poi uscire dalla mia stanza. Prima di abbandonare il mio letto pensai alle cose accadute negli ultimi tempi. Non mi sentivo più così vuota come prima, non avevo più paura di dimostrare l'affetto per gli altri e ne ero felicissima. Mi feci una doccia veloce, misi un paio di pantaloni corti di jeans e una canottiera verde. Infilai le mie converse, sistemai i capelli e misi un filo di trucco ed ero pronta. Quando scesi di sotto aiutai mia sorella ad apparecchiare la tavola parlottando del più e del meno con lei. Scoprii che avevamo molto in comune e mi dispiacque averlo scoperto solo allora, doveva andare diversamente. Ma ormai quello che era fatto non si poteva cambiare, potevamo solo aggiustare le cose e ci stavamo riuscendo. Dopo poco suonarono il campanello e andai subito ad aprire con un grande sorrisone stampato in viso. -Lily, quanto sei cresciuta!- mi salutò mia nonna per poi stringermi in un abbraccio. -Somigli a tua madre.- osservò mentre abbracciavo mio nonno. Abbassai lo sguardo e poi cercai di sorridere. -Lily, non devi essere triste. Manca a tutti noi, ma lei è sempre pronta a starci accanto!- esclamò mio nonno facendomi sorridere sul serio. Li feci entrare e accomodare in attesa dei genitori di mio padre e di Harry. Dopo poco il campanello suonò nuovamente e andai ad aprire trovando Harry alla porta. Indossava dei pantaloni neri e una maglietta bianca. Era perfetto, come sempre. In mano aveva una busta e dei fiori. -Per te.- disse porgendomi il mazzo dei fiori. -Oddio, grazie! Nessuno aveva mai fatto una cosa così carina per me.- lo ringrazia entusiasta per poi prendere i fiori e baciarlo teneramente. Lo condussi in salone dove tutti ci guardavano. -Signor Thompson, per lei!- esclamò il riccio per poi passargli la busta, conteneva una bottiglia di vino. -Grazie, caro!- disse felice per poi portare il vino in cucina. Io presi un vaso e sistemai i fiori al suo interno e poi tornai in salotto dove Harry aveva cominciato a parlare con i miei nonni. -Il tuo fidanzato è adorabile!- esclamò mia nonna guardandolo con occhi luccicanti. Sorrisi imbarazzata e per fortuna il campanello mi salvò. Andai ad aprire e anche i miei nonni paterni erano arrivati.

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Capitolo 7
*** LoVe 7 ***


Il pranzo era andato alla grande, non mi ero mai sentita così serena nella mia vita. -Mi raccomando, non fate troppo tardi!- ci raccomandò per l'ennesima volta mio padre quando io e Harry decidemmo di andare in giro. -Tranquillo!- gli urlai per farmi sentire dato che già avevo chiuso la porta alle mie spalle. -Non sai quanto è bello vederti così felice! Sorridi in continuazione, praticamente.- esclamò Harry prendendo la mia mano e iniziando a camminare. -E' che non mi sono mai sentita così amata, così tranquilla.- spiegai. -Sono contento.- disse con sincerità attirandomi a se da un fianco. -Dove andiamo?- chiesi dopo qualche minuto. -Alle giostre!- rispose guardandomi negli occhi, con la speranza che l'idea mi piacesse, suppongo. -Io amo quei posti.- esclamai facendo ridacchiare il riccio. -Non pensavo che una dura come te amasse questi generi di posti.- constatò dubbioso. -Uh, li amo e come! Sembro dura, ma non lo sono infondo.- ridacchia entusiasta. Dopo qualche minuto arrivammo davanti al luna park ed entrammo. Cominciammo a fare tutte le giostre, era una giornata perfetta quella. Non stavo sognando? -Aspettami un attimo, vado a prendere lo zucchero filato.- mi avvertì alzandosi dalla panchina e avviandosi verso una bancarella. Lo guardai per tutto il tempo: ma davvero lui stava con me? Ma davvero tutto quello stava succedendo a me? -Ecco a te!- esclamò quando tornò porgendomi lo zucchero filato. -Come sta tua sorella? E' davvero adorabile.- gli chiesi sorridendo, ad un certo punto. -Sta bene.- rispose con un tono strano. -E' l'unica della tua famiglia che conosco.- affermai. -E resterà l'unica.- mormorò, come se non volesse farsi capire.. ma riuscii a sentire ogni parola. -Che vuol dire?- chiesi corrugando le sopracciglia. -Che non mi va di farteli conoscere.- spiegò socchiudendo gli occhi. -Certo, ti vergogni di una come me. Io vado.- alzai il tono di voce e poi cominciai a camminare verso l'uscita del luna park. Giuro che non lo capivo. Accelerai il passo quando lo vidi venirmi dietro fino a quando raggiunsi il parco, quel parco. Dove Harry mi aveva vista piangere. Ci entrai e cominciai a correre fra gli alberi e quando non sentii i suoi passi dietro di me mi sedetti su una panchina con il fiato corto. -Lily! Sei scema?- qualcuno sbucò da dietro un albero dopo poco, ovviamente era Harry. -Troppo scema, poi cosa sono per non poter conoscere la tua famiglia?- chiesi con sarcasmo. -Cazzo, Lily! Mia sorella ha un tumore ed è in pessime condizioni, mia madre è distrutta per questo e mio padre è scontroso con tutti, ma se vuoi conoscerli per forza te li farò conoscere. Andiamo.- urlò con espressione esasperata. La mia mente elaborò le informazioni appena ricevute e una volta che mi resi conto di quanto ero stata stupida mi alzai e andai verso di lui. -Io, scusa.. Harry! Non volevo..- balbettai. -Non è colpa tua.- sussurrò scuotendo la testa. Aveva gli occhi lucidi, stava per piangere. -No, Harry, non piangere.- esclamai quando vidi alcune lacrime rigargli il viso per poi stringerlo in un abbraccio confortante. Lui si lasciò andare sfocandosi del tutto e affondò la testa sul mio petto liberandosi di tutte le lacrime. Sembrava un bambino indifeso, non immaginavo si sarebbe sfogato così. -Ti prego, non piangere.. scusami, scusami, scusami.- continuavo a dire. -Io non volevo.- mi scusai per la millesima volta prendendogli il viso fra le mani. -No, Lily! Non devi scusarti, dovevo dirti da subito la situazione, ma tranquilla. Adesso andiamo, voglio farteli conoscere.- esclamò asciugandosi le ultime lacrime. -No, Harry.. non fa niente.- ribattei. -Andiamo.- ripeté con tono deciso. -Sei sicuro?- chiesi guardandolo negli occhi. -Si.- affermò accennando un debole sorriso. -Non lo fai solo perché mi sono comportata in quel modo?- domandai ancora. -No, Lily. Voglio che tu conosca la mia famiglia. Vieni.- esclamò per poi prendermi la mano e andare verso casa sua. -Mamma sono a casa.- annunciò Harry una volta arrivato in cucina. Sua madre ci dava le spalle, era intenta a fare qualcosa. -Ciao, Harry..- rispose quasi sussurrando. Harry ed io aspettammo là immobili fin quando la donna si girò. Era davvero una bella signora, ma aveva l'aria stanca.. decisamente stanca. Le occhiaie non permettevano di ammirare per il meglio i suoi occhi verdi, i capelli arruffati e l'espressione rassegnata. Indossava un paio di pantaloni di tuta grigi e larghi e una maglietta nera scolorita dalle troppe lavate e ai piedi un paio di pantofole. Quando mi vide corrugò le sopracciglia guardandomi sorpresa. -Mamma lei è Lily.. la mia fidanzata.- esclamò Harry notando la sua espressione e sorridendo. -Oh, ciao.. io sono Anne.- si presentò lei sforzando un sorriso e allungando la mano verso di me. -Piacere, signora.- dissi educatamente stringendogliela. -Potevi avvisarmi che portavi qualcuno.. mi sarei vestita e avrei preparato qualcosa.- si rivolese al figlio. -Tranquilla, mamma.. andrà bene qualunque cosa.- fece spallucce il riccio sorridendole amorevolmente. -Andrò a comprare qualcosa.- annunciò per poi lasciare la cucina. -Vieni, andiamo da Katy.. è di sopra.- mi invitò per poi porgermi la mano e avviarsi verso le scale. Entrammo piano nella cameretta della piccola. Era tutto così vuoto, pareti bianche, una sedia, un armadio, un comodino e naturalmente il letto dove la bambina dormiva apparentemente serena. -E' così bella!- dissi dando voce ai miei pensieri. -Già..- concordò lui continuando a guardarla. -Ti assomiglia tanto, sai?- chiesi stringendogli di più la mano. Per un attimo si girò verso di me sorridendo e poi tornò a contemplare la sorella. Dopo qualche secondo la bambina si mosse aprendo gli occhi e sorrise una volta che ci vide. -Harry, hai portato Lily!- disse felice per poi mettersi seduta con un'espressione contenta. -Ciao, Katy!- la salutai ricambiando il suo sorrisone. -Dai, andiamo di sotto a giocare un po'.- propose il fratello per poi prenderla in braccio e metterla giù dal letto. Ci sedemmo sul divano e cominciammo a guardare la televisione. -Harry, a me questi cartoni non piacciono.- si lamentò la piccola incrociando le braccia al petto. -Mhh, ho un'idea! Non ti muovere e aspettaci qua.- la avvisò il riccio per poi afferrarmi la mano e correre al piano di sopra. Entrammo nella sua stanza, era davvero bella. Le pareti blu e bianche, la scrivania, l'armadio, il letto, tutti in vecchio stile. In più notai che vicino il letto erano attaccate parecchie fotografie, ma non potetti guardarle meglio dato che mi distrasse tirandomi qualcosa. -I tuoi riflessi devono migliorare!- ridacchiò una volta che mancai la presa. -Comunque mettiti questo addosso!- mi ordinò dolcemente. Diedi un'occhiata al tessuto. Sembrava un costume da carnevale, era tutto rosa ed era estremamente pesante. Sarei morta dal caldo, ma l'espressione entusiasta di Harry mi fece accettare. Mi tolsi le scarpe e infilai quel costume da orso rosa sopra i vestiti. Harry fece lo stesso con il suo costume blu. Mi prese nuovamente per mano e scendemmo sotto dove Katy se ne stava annoiata a guardare i cartoni. Harry prese il telecomando e spense la televisione e subito la bambina sorrise sorpresa. -Con noi non ti annoierai di sicuro!- esclamò per poi mettersi al centro del salotto per farsi guardare meglio dalla sorellina. Gli andai vicino e lo guardai non sapendo cosa fare. -Allora, io sono il signor Harry e lei è la signora Lily, mia moglie!- annunciò facendo applaudire la piccola. -Un bel giorno la signora Lily va a fare una passeggiata.- cominciò a raccontare per poi guardarmi in attesa che cominciassi a camminare. -Ma tutto ad un tratto si perde!- continuò provocando lo sguardo sorpreso della sorella. Mi guardai intorno fingendomi spaesata per poi accoccolarmi dietro il mobile della TV. -La povera Lily cercava aiuto, ma nessuno poteva sentirla.- esclamò ancora. -Aiuto, aiuto.. mi sono persa.- cominciai a urlare. -Nel frattempo il signor Harry non vedendola di ritorno si insospettì così decise di andare a cercarla.- disse per poi cominciare a camminare guardandosi intorno. -Oh, Lily! Dove sei?- chiedeva di tanto in tanto. -Harry, Harry sono qui.- urlai io dopo qualche minuto. -Lily, sei tu?- chiese lui. -Si, salvami!- urlai con tono drammatico. -Oh, ma eccoti mia cara Lily!- disse dopo un po' che fingeva di cercarmi. Tornammo al centro del salotto per mano e guardammo Katy che era entusiasta. -Oh, grazie mille mio coraggioso Harry!- esclamai guardandolo. -Prego, mia amata Lily!- rispose per poi posare le sue labbra alle mie e subito la piccola iniziò ad applaudire e ridere. -Ehm, ehm..- ci interruppe un uomo che entrò nella stanza proprio quando io e Harry ci stavamo baciando. -Ciao, papà.- lo salutò la piccola alzandosi per salutarlo. -Che cosa stai facendo?- chiese freddo verso il riccio dopo aver ricambiato il saluto della figlia minore. -Papi, stava facendo un cartone animato per me con Lily visto che quelli della tele non mi piacevano.- spiegò Katy sorridendo. -Che sciocco, Harry hai 20 anni!- lo rimproverò fulminandolo con lo sguardo. Guardai il riccio, aveva un'espressione colpevole, poi annuì e prendendomi per mano andò di nuovo nella sua stanza. Riposò i vestiti e mi guardò cercando di sorridere. -Ehi, Harry.. sei stato fantastico con tua sorella.- lo rassicurai capendo che si chiedeva quello dato i rimproveri del padre. -Io le voglio un sacco di bene..- mormorò abbracciandomi. -Lo so, e vedrai che starà bene.- lo tranquillizzai un'altra volta. La cena stava andando alla perfezione, ero a mio agio quando rispondevo alle domanda della signora Styles, Katy parlottava del più e del meno felice, Harry la aiutava a mangiare e il signor Styles se ne stava zitto a fissare il suo piatto pieno. -Caro, non ti piace la cena?- gli chiese premurosa Anne. -Non è quello. Non prepari mai un cazzo, adesso viene questa stupida ragazzina e fai tutte queste pietanze.- sbraitò per poi alzarsi e uscire di casa. Anne scosse la testa e finse un sorriso. -Mi dispiace, io non sarei dovuta venire..- commentai abbassando lo sguardo e alzandomi da tavola. -Non è colpa tua, lui se la prende con tutti in questo periodo. Non andare, ancora dobbiamo mangiare il dolce.- spiegò Harry fissandomi con uno sguardo amaro. -No, davvero.. grazie mille per la squisita cena, è davvero un'ottima cuoca, signora Styles. Ora, però, vado.. è tardi e sono stanca.- risposi incamminandomi verso la piccola Katy, le diedi un bacio sulla guancia. -Ti prego, Lily.. resta qua, fino a quando mi addormento.- mi supplicò con un sguardo terribilmente dolce. Il mio sguardo passò da lei al fratello, entrambi avevano un luccichio negli occhi. -E va bene.- acconsentii tornando al mio posto. -Harry, vado a cercare papà.. fai addormentare tu Katy, mi raccomando.- annunciò Anne con aria stanca. Harry annuii e una volta che sua madre fu uscita di casa prese in braccio la sorellina. -Harry, sono stanchissima.. mi accarezzi i capelli come tutte le sere? Non riesco a dormire se non lo fai.- mormorò la piccola guardando Harry che le sorrise e cominciò a cullarla e a giocare con i suoi capelli. Dopo qualche minuto la bambina si addormentò. -Portiamola di sopra, vieni..- sussurrò Harry prendendola in braccio e andando verso le scale. Una volta arrivati nella cameretta di Katy la adagiò delicatamente sul lettino e la coprì con il lenzuolo. La guardò per un attimo e poi le baciò la fronte. Quella scena mi fece davvero stringere il cuore, gli occhi pizzicavano ed io ero quella dura, quella che non esternava le proprie emozioni. -Vuoi che ti accompagni?- mi chiese, anche lui aveva gli occhi lucidi. -Tranquillo, posso andare a piedi. Resta con la piccola..- risposi sorridendo debolmente. -Sicura?- domandò ancora. -Sicurissima.. ci vediamo domani?- chiesi io inclinando la testa di lato. -Certo, piccola.- rispose lui per poi attirarmi a se dai fianchi e stamparmi un dolce bacio. -Lily!- mi chiamò una volta che arrivai al piano di sotto. Mi voltai e lo vidi in cima alle scale con un sorriso sghembo in viso. -Che c'è?- lo esortai a continuare. -Ti amo.- mimò con le labbra. Il mio cuore fece i salti mortali, il mio sorriso si allargò. -Anche io.- risposi per poi avviarmi verso la porta e uscire definitivamente dalla casa Styles. Quelle parole mi avevano riempito il cuore, nessuno mi aveva mai detto di amarmi e nemmeno io lo avevo mai detto a nessuno, ma stavolta sentivo davvero dei sentimenti profondi per quel riccio che era entrato senza preavviso nella mia vita. Mi avviai verso casa non riuscendo a smettere di sorridere, sorriso che scomparì una volta arrivata a casa. -Niall! Che cazzo ti è successo? Rispondi, ti prego.- iniziai a scuoterlo inutilmente. Il mio amico se ne stava sdraiato all'entrata di casa mia senza muoversi. -Niall, ti prego.. dimmi qualcosa.- continuai a parlarle, ma dalle sue labbra uscirono soltanto dei mugolii. Sospirai e aprii la porta di casa, poi lo aiutai ad alzarsi e facendolo aggrappare alla mia spalla lo aiutai ad entrare. Piano piano gli feci salire le scale e lo portai in camera mia. Lo feci sdraiare sul letto e lo scrutai meglio: l'occhi sinistro era gonfio e nero, graffi sparsi per il viso, le labbra spaccate e il naso sanguinante. Portai una mano alla bocca agitata e corsi a prendere quello che mi occorreva per medicarlo. Con uno straccio bagnato gli asciugai il sangue, misi il ghiaccio nell'occhio nero e aspettai che si svegliasse. -Lily...- mormorò aprendo gli occhi io mi chinai su di lui toccandogli il braccio che subito ritrasse facendo dei versi di dolore. Mi affrettai ad alzargli la manica del giubbotto e vidi il bracciò sanguinante. Lo osservai meglio: aveva un pezzo di vetro conficcato. Non avevo scelta, dovevo toglierlo.. perdeva troppo sangue. Presi coraggio e cominciai a estrarlo il più delicatamente possibile. Il suo viso era contratto in una smorfia di dolore, poi finalmente riuscii a levarlo del tutto. Presi il disinfettate e gli fasciai il braccio con una benda. -Niall, cos'altro ti fa male?- domandai preoccupata. -Qua..- sussurrò toccandosi il cuore. -Che significa?- domandai sollevandogli la maglietta per vedere se fosse ferito. -Non è una ferita esterna.- sorrise amaramente. -Allora? Cosa c'è?- chiesi preoccupata. -Mia madre e mio padre mi hanno detto che sono uno sbaglio, mi hanno mandato via di casa.- continuò. Era ubriaco, si sentiva dal tono della voce. -Niall, tu sei un angelo, non uno sbaglio. Ma come hai fatto a ridurti così?- chiesi ancora. -Dei ragazzi, abbiamo fatto a botte.- spiegò per poi ridere. -Lily..- mi chiamò dopo qualche minuto. -Che c'è?- domandai dolcemente. -Grazie..- mormorò per poi addormentarsi. Non ce la facevo a vedere il mio migliore amico in quelle condizioni, se solo gli fossi stata più vicina.. sono una pessima amica. Gli tolsi le scarpe e dopo aver tolto anche le mie mi rannicchiai al suo fianco.

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Capitolo 8
*** LoVe 8 ***


Capitolo ventidue. Non capivo come i genitori di Niall avessero potuto fare una cosa simile. Li conoscevo sin da bambina e sono sempre stati dei tipi disponibili sia per me e sia per i loro figli. Spesso ho anche parlato con la signora Horan quando avevo bisogno di un punto di riferimento femminile visto che mia madre non c'era. Non sopportato vedere il mio migliore amico così triste e anche se era mattina presto decisi di andare a parlare con loro. Indossai un paio di jeans azzurri e una maglietta a fantasie floreali bianche, blu e azzurre. Indossai le mie vans azzurre, sistemai i capelli, misi un un po' di matita e mi avviai verso casa Horan, a pochi passi dalla mia. Aspettai diversi minuti prima che venissero ad aprirmi, ma poi finalmente il signor Horan venne ad aprirmi con gli occhi socchiusi, i capelli arruffati e il pigiama indosso. -Mi dispiace averla svegliata, so che è prestissimo.. ma volevo parlare con lei e sua moglie, posso?- domandai con tono educato. Lui annuii e mi lasciò entrare. Dopo qualche minuto che stavo seduta in salotto arrivarono i signori Horan ben vestiti e con un vassoietto a testa in mano. -Cara, ho preparato la colazione, prendi pure qualcosa.- esclamò gentile la signora Horan. -Grazie, signora.- ringraziai prendendo un pancake e cominciando a mangiarlo dopo che lo fecero i padroni di casa. -E' molto buono, complimenti.- mi complimentai pulendomi le labbra con un fazzolettino una volta che lo finì. -Se vuoi puoi fare il bis, o prendere una tazza di tè!- aggiunse il papà del mio amico. -Grazie mille, ma va bene così..- risposi toccandomi la pancia ormai piena. -Allora, cara.. cos'è che volevi dirci?- chiese curiosa la signora Horan. -Volevo parlarvi di Niall..- deglutii non appena vidi le loro facce impallidirsi. -Ecco.. lui mi ha detto che lo avete cacciato di casa, ma non mi ha detto il perché. So che voi siete degli ottimi genitori e mi è sembrato strano..- cominciai a parlare cercando di non essere troppo impertinente. -Noi siamo stati sempre dei genitori comprensivi e buoni nei confronti di Niall e suo fratello, ma ha davvero esagerato.- spiegò il signor Horan con tono apparentemente calmo. -Già, abbiamo accettato sempre le sue scelte, ma quello che è successo è stato intollerabile.- aggiunse la donna scuotendo la testa con espressione delusa. -Cos'ha fatto? Ieri era troppo stanco per raccontarmelo.- azzardai. -E' tornato ubriaco fradicio da una festa, ci ha detto che è stanco di noi, di una famiglia così perfettina, io ho cercato di rimproverarlo, ma lui ha perfino sputato sopra le mie scarpe.- spiegò freddo il signor Horan. -Oh, scusate.. possibilmente è stata tutta colpa dell'alcool e lui non rispondeva delle sue azioni.- constatai. -Ubriaco o no, lui non doveva comportarsi così e non doveva nemmeno bere, sa che a noi non piace.- esclamò dura la signora Horan. -Okay, scusate.. ma adesso devo andare. Cercherò di capire perché si è comportato così.- mi congedai per poi uscire di casa e tornare alla mia. Trovai Niall in cucina a fare colazione con mio padre. -Ehi, Lily!- mi salutarono entrambi non appena misi piede in cucina. -Ciao.- ricambiai sorridendo e andandomi a sedere sullo sgabello di fronte a mio padre e vicino al mio amico. -Dove sei stata?- chiese mio padre. -Ho fatto quattro passi, sai... una passeggiata mattutina ogni tanto fa bene alla salute.- esclamai inventando la prima bugia che mi passò per la testa. -Tu, una passeggiata? Ma se ti scocci anche ad andare a prendere qualcosa in un'altra stanza.- scoppiò a ridere il biondo. Gli diedi un calcio da sotto il tavolo e lo guardai di traverso non appena si lamentò per il dolore. -Che tu ci creda o no, mi piacciono le passeggiate mattutine.- rimediai sorridendo a mio padre. -Ok, ragazzi.. io vi lascio. Oggi vado a lavorare.- ci salutò mio padre per poi uscire dalla cucina. -Lily, che cazzo è successo ieri? Mi ricordo solo della litigata con i miei e mi fa male tutto.- mi chiese non appena mio padre fu abbastanza lontano. -Ti ho trovato sotto casa mia e ti ho medicato. Comunque oggi sono stata dai tuoi, mi hanno detto cos'è successo.. non capisco una cosa, però. Perché ti sei ubriacato?- domandai guardandolo con aria di rimprovero. -Lily, anche tu no, eh! Sono giovane e volevo divertirmi una santa volta!- alzò il tono della voce portandosi una mano alla fronte esasperato. -Ehi, Niall.. calmati! Era solo una domanda.- dissi usando il suo stesso tono e alzando gli occhi al cielo. -Va bene, scusa... Tu sei fantastica con me, grazie!- mormorò per poi stringermi in un abbraccio. -Devi chiarire con loro, so che lo vuoi e che non pensi davvero quelle cose.- sussurrai non sciogliendomi dal suo caloroso gesto d'affetto. -Mi hanno mandato in bestia quando mi hanno rimproverato solo per una sbronza e perché si sono preoccupati di più per quello che avrebbero potuto pensare della nostra famiglia se qualcuno mi avesse visto in quelle condizioni che di come stavo dopo le botte che nemmeno ricordo.- spiegò sempre stretto a me. -Ok, io vado a fare un giro.- mi avvertì alzandosi dalla sedia. -Posso restare qua da te finché non trovo una soluzione?- mi chiese prima di uscire dalla stanza. -Tutto il tempo che vuoi.- risposi. Lui si chinò a darmi un bacio sulla guancia e poi uscii sorridente. Salii al piano di sopra e diedi un'occhiata al mio cellulare. ''Stamattina ci è arrivata una notizia fantastica. Quando puoi chiamami, voglio dirtelo! ps: Buongiorno, piccola xx Hxx'' Sorrisi nel leggere quel messaggio e subito lo chiamai. Nemmeno uno squillo e lui mi rispose. -Lily!- mi salutò, aveva una voce felicissima. -Ehi, Harry.. cosa succede?- gli chiesi sorridendo spontaneamente nel sentirlo così allegro. -Hanno trovato un donatore compatibile per mia sorella.- annunciò entusiasta. -Oddio, ma è grandioso! Sono tanto felice.- esclamai continuando a sorridere anche se lui non poteva vedermi. -Domani procederanno con l'intervento, sono preoccupato.- continuò, stavolta con tono malinconico. -Ehi, ehi.. vedrai che tutto andrà per il verso giusto.- lo rassicurai. -Hai ragione! Voglio vederti, passo da te tra mezz'ora?- chiese tornando ad essere pimpante. -Perfetto!- accettai. -A dopo, piccola.- mi salutò per poi riattaccare. Allora, qualcosa nel verso giusto andava davvero! Ero stata io a vedere sempre tutto in modo negativo? Fu uno dei pomeriggi che ricorderò per sempre, uno dei tanti che passavo con Harry. Io non credevo nell'amore, non lo avevo mai fatto, e invece, adesso mi ritrovavo a sorridere come una cretina nel guardare Harry che semplicemente chiacchierava del più e del meno con la testa poggiate sulle mie gambe. -Ti rendi conto? Finalmente la mia piccola principessa starà bene, mia madre si riprenderà e mio padre si tranquillizzerà, è il mio sogno da quasi un anno ormai..- esclamò con gli occhi luccicanti. Non riuscivo a dire parola, sorridevo e basta. Era così dolce, chi lo avrebbe mai detto? -Cosa ti ridi, scema?- mi chiese dopo avermi fissato per qualche secondo. -Lo scemo qua sei tu.- accettai la sua provocazione. -Ah, si?- domandò alzandosi e mettendosi seduto di fronte a me. -Si.- risposi sicura. Lui mi spinse facendomi stendere con la schiena sul parto e poi si mise sopra di me baciandomi. Quel momento fu interrotto dal mio cellulare. A malincuore lo estrassi dalla mia tasca rispondendo ancora sotto Harry. -Ehi, Lily.. sono Niall. Oggi vi preparo le pizze italiane per ringraziarvi dell'ospitalità, ok?- propose felice il mio migliore amico. -Si, è grandioso.- risposi sorridendo anche se non poteva vedermi. Harry prese a baciarmi il collo. -Sei con Harry?- domandò dopo qualche secondo di silenzio. -Mhh..- mormorai non prestando attenzione alle parole del biondo, ma alle attenzioni del riccio sul mio collo. -Ho capito, vi lascio alle vostre cose.- scherzò. -Sei proprio un idiota, Niall. A dopo.- lo salutai quando riuscii a togliermi Harry di sopra. -Che voleva?- chiese lui una volta che posai il cellulare al suo posto. -Ah, mi sono dimenticata di dirti che sta a casa mia per un po'. Ha litigato con i suoi e loro lo hanno mandato via di casa.- spiegai velocemente. -Mh, okay. Mi raccomando.- esclamò diventando cupo. -E smettila di fare il geloso.- lo rimbeccai. -Non sono geloso.- affermò deciso lui. -Okay, allora posso anche fare dormire Niall nel mio letto, vero?- chiesi per provocarlo. -Non pensarlo nemmeno o faccio dormire il tuo amico sotto i ponti.- ringhiò serio. -Non sei geloso, Harry.- scoppiai a ridere per la sua frase e per il tono minaccioso che aveva usato. -Smettila di ridere.- cercò di restare serio, ma sapevo che non lo era più dopo la mia risata. -Smettila di negare che sei geloso.- lo presi in giro ancora. -Ok, non lo nego. Sono fottutamente geloso della mia fottutamente bella fidanzata che amo fottutamente.- esclamò serio. -Quante volte hai detto 'fottutamente'?- gli domandai facendo finta di essere disgustata. -Mi aspettavo un 'tu sei perfetto e ti amo pure io.'- ammise facendo il finto offeso. -Ma tanto lo sai che ti amo e che sei perfetto.- dissi facendo spallucce. Lui mi fece nuovamente stendere per terra e riprese a baciarmi. Mi svegliai alle sette in punto l'indomani, sarei andata in ospedale con Harry. Era visibilmente preoccupato la sera prima per telefono e non volevo lasciarlo solo. Indossai un paio di pantaloni corti di jeans e una canottiera nera con delle fantasie bianche, misi le converse e, dopo aver salutato mio padre già sveglio, aspettai Harry davanti casa. -Buongiorno, signora Styles.- salutai la madre dopo aver dato un bacio veloce sulle labbra ad Harry. -Ciao, cara.- ricambiò lei. -Ehi, Katy! Come stai?- salutai la piccola seduta accanto a me sui sedili posteriori. -Lily, io sto bene. Finalmente non sarò stanca e potrò giocare di più con i miei amichetti, con Harry e con te! E finalmente mamma sorriderà e papà sarà buono.- spiegò con voce stra dolce che mi fece rabbrividire. Le sorrisi e la abbracciai. -Ma sentirò male?- chiese quando Harry parcheggiò l'auto. -Stai tranquilla, okay? Se stai tranquilla non sentirai niente.- la rassicurò Harry prendendole un mano e aiutandola a scendere. -Buongiorno, signori. Cosa posso fare per voi?- ci chiese una signora arrivati all'ospedale. -Dovevamo fare quel trapianto alla bambina..- rispose la signora Styles. -Styles?- chiese dopo un po' la segretaria prendendo un foglio. -Si.- annuii Anne. -Perfetto, firmi qua.- esclamò porgendo un foglio alla madre della piccola Katy che firmò con la mano tremante. -Ci vuole pure la firma del padre.- informò la bionda dietro il bancone. -Sarà qui a momenti.- rispose abbassando lo sguardo. -Ok, intanto chiamo le infermiere che porteranno la piccola nella sua stanza.- annunciò prima di comporre un numero al telefono che stava sopra la sua scrivania. Quando portarono Katy via arrivò anche il signor Styles che firmò quel foglio. -Oh, ci sei pure tu.- disse verso di me quando ci andammo a sedere nella sala d'aspetto. -Si, buongiorno..- riposi abbassando lo sguardo. Perché ce l'aveva così tanto con me? -Papà, smettila di trattarla così. E' la mia fidanzata e non ti permetterò di trattarla in questo modo.- intervenne Harry rivolgendosi al padre. -Fammi finire, figliolo.- sorrise al figlio. -Scusami per il mio atteggiamento, pace?- continuò rivolto a me, annuii e lui mi porse la mano che strinsi incerta sotto gli sguardi sorpresi di Harry e di Anne. Forse non vedevano il signor Styles così da tempo. Magari aveva capito di dover affrontare le disgrazie della vita in modo diverso, non prendendosela con tutti, anche con la sua famiglia. Harry poggiò la testa nell'incavo del mio collo e con le mani intrecciate aspettammo di avere notizie della sorellina.

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