Black Butterfly

di tayngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi è solo sogno e soltano pensiero. ***
Capitolo 2: *** Mi spaventava. ***
Capitolo 3: *** Trafitta forse come una farfalla ***
Capitolo 4: *** Chi respira sogni. ***
Capitolo 5: *** La Luna. ***
Capitolo 6: *** Fire. ***
Capitolo 7: *** Mood ***



Capitolo 1
*** Chi è solo sogno e soltano pensiero. ***


                 




HARRY'S POV


"Ciao..." le sussurrai.
Mi avvicinai cautamente a lei.
Era così piccola rannicchiata nell'angolo di quella stanza dalle pareti bianche.
Le porsi una mano.
Volevo sapere cos'era che la turbava.
Mi guardò stranita da quel gesto, immediatamente ritirai la mano.
Mi sedetti a terra, con lo sguardo fisso nei suoi occhi.
Erano marroni chiari al centro, più scuri sul contorno.
"Cosa c'è che non va?" le chiesi dolcemente.
Qualcosa cambiò nel suo viso, si rilassò un po'.
Aprì la bocca come per dire qualcosa ma la richiuse subito dopo, per poi abbassare lo sguardo.
"Avanti, qualcosa ti è successo. Sfogati." dissi mettendomi lentamente accanto a lei, facendo in modo che non si spaventasse.
Lei girò il viso verso di me.
Potevo vedere benissimo che tratteva le lacrime.
Guardò in basso, poi accennò un sorriso.
Alzò la testa, continuando a mantenere quello sguardo verso le sue gambe.
Aprì la bocca.
Ero pronto a sapere il suo problema.
Finalmente si stava aprendo con me.
L'avrei aiutata.
 
 
 
 
Un liquido gelato appena arrivato sul mio corpo mi fece alzare di scatto.
Sentii delle risate intorno a me.
"Harry! Alzati... Ma che diamine?!" disse un'altra voce, probabilmente Liam.
Aprii gli occhi di scatto.
Ero completamente bagnato, dalla testa ai piedi.
"Ma lui non voleva alzarsi!" disse Niall tra una risata e l'altra, giustificandosi con Liam.
Spostai una ciocca di capelli dalla fronte.
Gli sguardi di tutti si soffermarono su di me.
Camminai verso il bagno, fermandomi solo per prendere un cambio asciutto.
"Non si dice più buongiorno?" chiese Louis.
"Fanculo." risposi io, chiudendo la porta del bagno.
 
 
 
 
KRISTEN'S POV
 
 
La luce del Sole, mi svegliò lentamente.
Mi alzai e mi vestii, indossai una camicia blu e un paio di jeans.
Scesi in cucina, dove mi aspettava mia madre.
"Buongiorno." dissi entrando e grattandomi delicatamente un occhio.
"Pronta per andare a lavoro?" mi chiese addentando un biscotto.
Mi sedetti su una sedia, spostando una ciocca dei miei capelli corvini dietro l'orecchio.
Allungai la mano verso i biscotti.
"Si... Direi di si." dissi portandone uno alla bocca.
Mia madre alzò lo sguardo verso l'orologio, poi sorrise.
"Bene, perché sei in ritardo!" rispose velocemente.
Alzai immediamente la mia attenzione sull'orologio.
Ero davvero in ritardo.
Mi alzai e andai a prendere la borsa preparata la sera prima all'ingresso.
Tornai indietro solo per dare un bacio sulla guancia a mia madre e poi uscii per le strade affollate di Londra.
 
 
 
HARRY'S POV
 
 
 
"Svegliato col piede sbagliato stamattina?" chiese Liam mentre passeggiavamo per strada.
Erano già diverse settimane che sognavo quella ragazza , ed ora che stava finalmente parlando, mi ero dovuto svegliare.
I miei sogni erano piuttosto strani.
C'era sempre questa ragazza, a terra, che mi guardava come se stesse chiedendo aiuto, ma io non sapevo né da cosa salvarla né tantomeno come salvarla.
"Si, più o meno..." risposi entrando in un bar.
Ci sedemmo in un tavolino un po' distante dagli altri, per avere più privacy.
Cominciai a torturarmi le mani in silenzio, pronto per la raffica domande che di lì a poco sarebbero arrivate.
"... E così sei innamorato?" chiese Liam guardandomi con una strana e abbastanza spaventosa luce negli occhi.
Sbuffai rumorosamente.
Non ero innamorato, ero curioso.
"No, è che c'è qualcosa che non va ultimamente." risposi mantenendomi sul vago.
Lo vidi aggrottare leggermente le sopracciglia.
Aspettò inutilmente che io continuassi la frase.
"Avanti, puoi dirmi tutto." parlò lui.
Nel frattempo arrivòuna ragazza al nostro tavolo per chiedere se gradivamo qualcosa.
Fortunatamente rispose Liam al posto mio.
"Harry, ci conosciamo da un botto di tempo. Ero io quello accanto alla tazza del cesso che ti aiutava a vomitare dopo ogni notte passata in discoteca, e sempre io che cacciavo le tue ragazze-da-una-notte quando si rifacevano vive, no? Quindi spara tutto, sono pronto al peggio."
Sorrisi innavertitamente ripensando a tutte le mie bravate.
Mentre stavo per parlare un'altra ragazza si avvicinò al tavolo.
"Volete qualcosa da mangiare?" chiese.
Io respirai profondamente fissando il tavolo.
Odiavo essere interrotto.
"Lo sai cosa vogliamo? Vogliamo che tu sposti quelle tue chiappette da puttana che ti ritrovi, e ci lasci finire la conversazione." dissi tutto d'un fiato.
Alzai lo sguardo, orgoglioso del silenzio che si era formato attorno a noi.
Trovai un dito medio alzato verso me e un Liam piuttosto sconvolto con le soppracciglia aggrottate.
Alzai lentamente lo sguardo verso la ragazza che avevo appena insultato.
Ma prima che io arrivassi al viso, lei si voltò, facendomi arrivare una ventata del suo profumo.
Era un profumo dolce, sapeva di vaniglia probabilmente.
Risi beffardamente.
Poi spostai il mio sguardo verso Liam che mi guardava ancora confuso.
Mi appoggiai allo schienale della sedia e allungai i piedi sotto al tavolo, fino quasi a toccare quelli di Liam.
"Perché l'hai fatto? Voglio dire l'hai trattata malissimo. Non la conosci neppure..."
Sbuffai.
Perchèl'avevo fatto, come l'avevo detto, blah blah blah.
"É lei che si è intromessa." risposi con un ringhio.
Liam chiuse leggermente gli occhi, forse scosso dalla mia risposta.
Lo sentii respirare.
Rialzò lo sguardo, trovandomi a fissarlo.
Trasalì.
"Okay, lasciamo perdere, piuttosto, cosa ti succede?" riprese a parlare.
I miei pensieri vennereno offuscati da lei.
Tenera e impaurita.
Da lei, che non si faceva aiutare.
Da lei, che aveva bisogno di me.
Da lei, che stava rubando le mie notti
Sorrisi e alzai lo sguardo.
I miei occhi si posarono su una ragazza dai capelli scuri e la pelle diafana appena entrata nel bar.
"É lei..." sussurrai con quel filo di voce che mi era rimasto in gola.
 




* BAD FOR YOUR HEALTH *

Ciao a tutte :)
Questa è la mia nuova fanfic!
Non so se continuarla o meno...
Ditemelo voi...
Un bacio, aspetto le vostre recensioni

-Jade.





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Capitolo 2
*** Mi spaventava. ***





KRISTEN'S POV
 
Entrai nel bar, dove lavoravo dopo una lunga corsa.
Avevo ancora i capelli al vento.
C'era stranamente più gente del solito, e questo avrebbe significato lavoro stancante.
Passai oltre il bancone mentre infilavo il grembiule e mi legavo i capelli in una bella coda alta, in modo che non avessi ciuffi che mi cadessero sugli occhi.
"Buongiorno Kristen." mi disse Alina sorridendomi.
Era una ragazza bionda, con gli occhi chiari, davvero carina e simpatica.
Con lei avevo legato più di tutti lì dentro.
La salutai anch'io, lasciandole un bacio sulla guancia.
Mi avvicinai al bancone che cominciai a pulire velocemente.
Dopo un po' Alina mi si avvicinò e sussurrò al mio orecchio: "C'è quel ragazzo laggiù, il riccio, che ti fissa da un po'"
Alzai lo sguardo incuriosita e incrociai un altro sguardo.
Uno sguardo verde color speranza.
"Lascia stare. Non è un bravo ragazzo..." mi suggerii Alina mentre si appoggiava al muro dietro di me.
Aggrottai le sopracciglia e poi mi soffermai a guardarla.
"Mi ha detto di spostare le chiappe da puttana che ho!" disse gesticolando.
Risi per quella reazione.
Era decisamente tipico di Alina cominciare a gesticolare quando nervosa.
"Forse scherzava..." dissi sorridendole.
La vidi arriciare il naso e voltarsi.
Sorrisi e mi voltai a mia volta.
Occhi verdi, ricci ribelli e un fantastico sorriso, ecco cosa ritrovai di fronte ai miei occhi.
Sussultai leggermente per la paura.
Il sorriso sfrontato che aveva si rabbuiò per qualche secondo.
"Tutto bene?"
Il suono della sua voce mi fece rabbrividire.
Era così roca e profonda da entrare nel cervello per non uscirne più.
Abbassai subito lo sguardo confusa sul mio comportamento.
 
 
HARRY'S POV
 
"Stai bene?" le chiesi di nuovo.
Annuì lentamente, come cercando di nascondere qualcosa.
Mi poggiai al bancone mentre la osservavo combattere silenziosamente contro se stessa.
La vidi prendere un forte inspiro e poi alzare lo sguardo verso di me.
"Volevi qualcosa?" mi chiese.
Dovevo parlarle, dovevo spiegarle i miei sogni.
Spostai un riccio dai miei occhi.
"No... Cioè in reltà sì." dissi. Mi bloccai un secondo, mi morsi il labbro inferiore e continuai "Ti dovrei parlare.."
Si passò una mano tra i capelli, evidentemente confusa per la mia richiesta.
Aprì la bocca come per dire qualcosa, ma la richiuse subito.
Strinse la mano destra in un pugno e poi mi guardò negli occhi.
"Sai, sto lavorando.."
Mi allontanai impercettibilmente dal bancone.
Ricominciò a pulire.
Sapevo che dovevo parlare io, ero io a fare la richiesta.
Sospirai. Avevo stranamente paura delle sue risposte.
"Magari quando hai finito..." le proposi.
"Finisco tardi." rispose secca, senza neanche degnarmi uno sguardo.
Non la sopportavo.
Era così fastidiosa e irritante.
Strinsi i pugni e contrassi la mascella.
Non potevo farle del male, non dovevo.
"Aspetterò."ringhiai.
Un brivido le percosse il corpo e rimase alcuni istanti così, immobile.
Poi si mosse, finalmente e sparì entrando in una porta oltre la mia vista
          

             *****

 
KRISTEN'S POV
 
Finalmente arrivò l'ora della chiusura del bar ma stranamente, quella sera non nne ero proprio felice.
Ero ancora un po' turbata da quello che mi aveva detto quel ragazzo.
Mi avrebbe aspettata, doveva parlarmi.
Mi spaventava.
Quel sorrisino strafottente e quel tono minaccioso...
Infilai il mio giacchetto di pelle marrone e presi la borsa.
"Sicura che non vuoi un passaggio?" mi chiese per l'ennesima volta Alina appoggiandosi con una mano alla mia spalla.
Mi voltai incrociando il suo sguardo apprensivo.
Le sorrisi per rassicurarla ma sul suo volto comparve un'espressione demoralizzata.
La abbracciai.
In fondo quel ragazzo se ne era andato e non l'avevo più visto...
Speravo nel meglio.
"Tranquilla. Faccio questa strada da quando ero piccola. E poi, hai davvero paura di quel tizio?" le dissi, più per tranquillizzarmi in realtà.
Si rilassò un po'.
Le lasciai un delicato bacio sulla guancia e me ne andai per le strade scure della mia città.





* BAD FOR YOUR HEALTH *

... ma allora vi piace questa storia?!
Bene, perchè piace anche a me :)
AHAHAHAHHA risata nervosa, scusate.
Ah, vi ringrazio per le recensioni sia di questa ma anche dell'altra storia!
Cioè ma voi vi fate di cannabis, senza offesa chiaramente :)
Sono andata a dormire tutta felice con il pigiama secsi azzurro e mi sono svegliata con 8 recensioni!
Non mi prendete per una pazza con problemi esistenziali, ma sorridevo come un'idiota davanti il cellulare.
Che biiiloooo C:
Ora vi lascio a recensire questo capitolo favoloso.
Ecco, magari dovrei parlare della storia invece di raccontarvi di che colore è il mio pigiama.
Ma io sono trasgry lol
Okay, fatemi sempre sapere se continuare, se vi piace o se mi devo dare all'ittica (neanche all'ippica).
Ah, prima che mi dimentico.
(Mi hurtano le dita, caspio.)
Qualcuna di voi mi aveva chiesto se ne scrivevo una "comica" come l'altra e...
LA STO PREPARANDO!
Ma quella è proprio squallida eh AHAHAHA
Bene, penso di non aver dimenticato nulla..
Un bacio, grazie, recensite.. :)

-Jadee




 

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Capitolo 3
*** Trafitta forse come una farfalla ***


KRISTEN'S POV

 

Scrutavo con attenzione ogni angolo della strada.

Con la mano infilata nella borsa nella ricerca dello spray al peperoncino.

Doveva esserci.

Un rumore alle mie spalle mi fece sobbalzare.

Mi voltai velocemente.

Lasciai il mio sguardo vagare nell'oscurità.

Dopo poco un gatto uscì fuori da un angolo mentre rincorreva un insetto che volava.

Probabilmemte una farfalla che nell'ombra sembrava nera.

Inspirai per il sollievo.

Sentivo il cuore che batteva forte contro il mio petto.

Mi voltai.

Feci un salto all'indietro quando vidi un uomo davanti a me, nell'ombra, con le mani in tasca.

Potevo scommettere che stava sorridendo.

Indiettreggiai, tirando fuori la bomboletta dalla borsa.

Di conseguenza l'ombra si avvicinò fino a mostrare, alla luce del lampione, le scarpe.

Sentivo le ginocchia tremare e la voce bloccata nella gola.

La sua risata roca mi fece rimpiangere di non aver accettato il passaggio.

"Dove vai bella bambolina nel cuore della notte tutta sola?" disse avanzando verso di me.

Non era il ragazzo riccio. questo era un uomo.

La camicia vecchia gli regalava un'aria malandata e la barba nera e folta lo facevano apparire più vecchio di quanto ancora non fosse.

Cominciai a correre senza meta, dovevo scappare.

Lo sentii alle mie spalle: mi stava seguendo.

Accellerai il passo, la paura stava cominciando ad impossessarsi del mio corpo.

Le gambe cominciavano a volersi fermare.

Continuai a correre, finchè una risata non mi fece capire che la mia corsa era finita.

Infatti, ora, davanti a ,e si presentava un muro.

Non avevo vie di uscita.

Mi voltai di scatto e cominciai ad indietregguire finché non sentii il materiale freddo del muro contro la mia schiena.

"Dove volevi andare bambolina?" chiese avvicinandosi pericolosamente al mio corpo.

"Lo sai che non mi puoi scappare..."continuò poggiando una mano sulla mia guancia destra.

Potevo benissimo capire dal suo odore che era ubriaco fradicio.

Cercai di dimenarmi ma lui bloccò entrambe le mie mani.

"Cos'hai qui?" chiese per poi alzare la mia mano sinistra.

Vidi i suoi occhi scintillare quando si accorse dello spray al peperoncino.

Lo prese e lo buttò a terra, con rabbia.

Il suo petto cominciò ad abbassarsi e ad alzarsi velocemente.

Mise entrambe le mani sui miei fianchi.

Io cercai di spingerlo via, pisizionando le mani sul pettto e spingendolo lontano da me più forte che potevo.

"Mi piacciono le ragazze violente" sussurrò al mio orecchio.

Le lacrime comiciarono a scendere lungo le mie guancie.

Lui se ne accorse e mentre con una mano scendeva verso la mia intimità, con l'altra cercava di asciugarle.

"Ti prego no.. " singhiozzai.

Un sospiro uscito dalla sua bocca mi fece arrivare un forte odore di alcool.

"Per favore!" urlai mentre abbassava delicatamente i jeans.

Cominciai a dimenarmi contro la sua possente figura.

Rise gutturarmente.

"Se adesso fai così, voglio proprio sapere cosa farai dopo..." disse leccando il lobo del mio orecchio destro.

"Smettila!" gli urlai contro quando il mio viso ormai era completamente bagnato dalle mie lacrime. "Basta. Ti prego."

Lo sentii sorridere contro il mio orecchio.

"Mai." fu la sua riaposta, dopo aver calato del tutto i miei jeans.

Chiusi gli occhi, preparamdomi al peggio.

La su mano accarezzava la mia coscia.

"Che cazzo stai facendo?" Fu tutto quello che sentii prima di collassare a terra.

 

 

Mi girai delicatamente sul letto.

Caddi a terra, sbattendo la testa.

Aprii gli occhi.

"Attenta!" sentii una voce dire.

Quella voce.

Mi alzai rapidamente e lo vidi.

Mani in tasca, occhi verdi e ricci che cadevano sul suo viso.

Mi guardai intorno disorientata.

"Dove sono." gli chiesi con il più arrogante tono che conoscevo.

Abbassò lo sguardo, e per un secondo quel sorriso svanì.

Per poco, appena rialzò il viso ricomparve.

"Sei a casa mia..."

Feci mente locale.

C'rra l'uomo e poi una voce.

E poi più nulla.

Mi aveva salvata.

Sorrisi involontariamente.

"Grazie... Oh mio Dio grazie!" urlai scavalcando il divano e lanciandomi tra le sue braccia.

Non mi importava che era uno sconosciuto, l'importante era che ero salva.

Inspirai profondamente il suo profumo.

Mai sentito prima d'ora.

Mi strinse delicatamente.

"S-stai bene?" mi chiese staccandosi dall'abbraccio.

Sembrò quasi essere stato preso in contropiede, stava abbassando la guardia.

Mi allontanai un poco da lui.

Abbassai lo sguardo sui miei piedi, poi spostai una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.

"Sì, credo di si." risposi ancora non del tutto certa della situazione del mio corpo.

"Ma tu come.. come ti chiami?" chiesi passandomi una mano tra i capelli.

"Ehm. Sono Harry.. Te sei Kristen, lo so" rispose abbasando lo sguardo.

"Bene, io vado. Dimmi cosa posso fare per ripagarti." conclusi.

Mi cominciai a preoccupare quando non lo sentì rispondere.

Lo osservai fissare un punto fisso per alcuni istanti.

Poi rispose, continuando a mantenere quello sguardo perso nel vuoto.

"Possiamo vederci per parlare?"

Cominciai ad essere nervosa.

Perchè voleva parlare? Cosa voleva dirmi?

I suoi occhi speranzosi si inchiodarono nei miei.

"Me lo devi."

Aveva vinto lui.

Chiusi gli occhi, sbuffando.

"Non so quando sono libera."

Un sorriso trionfante si stampò su quel volto.













* BAD FOR YOUR HEALTH *

Buon pomeriggio :)
Come va?
Questo capitolo mi fa paura, e fortuna che l'ho scritto io.
Ho tolto parecchi pezzi troppo spinti...
Che maialina che sono mlmlml
AHAHAHAH no.
Volevo sapere una cosa da voi, magari due:
1) oltre ad essere Directioners, siete in altri fandom? Che ne so, Lovatics, Beliebers ecc.
2) Vi piace la mia bio? Perchè quella di prima mi piaceva molto, ma ho notato che le gif non si vedevano molto bene e cose così...


#SCAZZOGIORNALIERO
Ma quelli che mi abitano sopra ora li prendo a sprangate sulle gengive finchè non sputano sangue e denti.
stanno facendo i lavori e scassano la minchia con quel trapano di cacca,


Okay, dopo lo scazzino (lol)...
Fatemi sapere se vi è piaciuto, se vi ho terrorizzato, se non vi ricordavate che era successo nel capitolo prima o altro.
Un bacio, ssh come vi avevo chiamate?
*controlla l'altra storia*
Un bacio cucciole dal pelo a spazzola <3
Grazie mille di tutto...

- *firma come Jade Thirlwall* xxxjadexxx

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Capitolo 4
*** Chi respira sogni. ***


Correvo con un ragazzo stupendo in un prato.
"Kristen, sei bellissima." mi disse, guardandomi negli occhi.
Io arrosii.
Spostai lo sguardo sulle nostre mani intrecciate.
"...Ti posso uccidere?" chiese con quel tono seducemte.
Dovevo aver capito male.
Alzai lo sguardo, ma quello che trovai non era il ragazzo.
Tolsi la mano terrorizzata.
Davanti a me c'era un uomo vestito di nero.
Con una maschera bianca, come quelle che si mettevano i medici quando c'era la peste.
Sorrise.
"Ma Kristen, hai paura di me? Lo sai, non è di me che devi avere paura." disse.
"C'è qualcun'altro da temere. Qualcuno che si sta avvicinando sempre di più a te."
I miei pensieri si spostarono su Harry.
"Esatto Kristen, esatto. Lui. É lui che devi temere."
Aggrottai le sopracciglia.
Tutto questo non aveva senso.
Lui mi aveva salvata.
"E come ti avrebbe salvata? Ancora non te lo sei chiesto? Che fine avrà fatto quell'uomo" rispose leggendomi nel pensiero.
Poggiò l'indice sulle mie labbra appena dischiuse.
"Chissà quali crudelità avrà dovuto subire, quali trattamenti..."
No.
Quell'uomo,o mi stava per violentare.
Era solo grazie ad Harry se io ero viva.
"Dai Kristen, continua ad assecomdarlo. Non verrai a consolarti da me dopo... Lui non è buono." continuò
"Chissà che ci faceva in giro, di notte. Pensaci, Kristen. Pensaci."
 

"Piccola! Kristen, svegliati dannazione"
Aprii gli occhi di scatto, mio padre mi fissava.
"Kristen, era un sogno. Solo un sogno." mi sorrise e asciugò le lacrime che nel frattempo erano scese. "Lo vuoi un bicchiere d'acqua?"
Annuii silenziosamemte,
Si alzò dal mio letto e si fermò solo per tranquillare mia madre che si era appogiata allo stipite della porta.
Mi sedetti sul letto.
Non era possibile.
Tutto andava troppo velocemente.
Harry, l'uomo, Harry e l'incubo.
Tutto troppo confuso.
Forse era il mio inconscio che mi stava avvertendo.
"Tieni." sobbalzai alla voce di mio padre, che mi porse il bicchuere.
Bevvi tutto d'un sorso, poi mi rimisi lentamemte sotto le coperte.
"Buonaotte allora. " Sorrise mio padre.
Mi girai di lato e mi addormentai, di nuovo, con la speranza di non avere incubi.
 
HARRY'S POV
 
Mi sdraiai sul divano.
Erano le cunque di mattina e ancora non mi ero addormentato.
C'era qualcisa di frizzante nell'aria di quella notte.
Qualcosa che tenevaoccupata la mia mente.
Misi le mani dietro la testa.
Poci dopo sentii la serratura girare.
Mi voltai verso la porta.
"Harreh.. Amico mio.... Unico grande amore, il mio piccolo grande amore.."
Ecco, ci mancava Liam ubriaco.
Mi sedetti, lasciandogli lo spazio necessario.
Si sedette, facendo uno sforzo enorme.
"Harreh.. ma che cazzo hai?" rise "Sembra che è morto qualcuno!"
Sbuffai.
Si portò una mano sulla bocca.
E mi guardò allarmato.
"Oh ma che cazzo guardi? Vai in bagno!" sbottai.
Si alzò e corse in bagno.
Lo sentii vomitare.
Quel suono guttorale mi fece accapponare la pelle.
Decisi di alzarmi e andarlo ad aiutare.
Gli appoggiai la ,ano sulla fronte mentre dava di stomaco.
Mi ringraziò e si andò ad appoggiare sul letto.
Io presi le chiavi di casa e uscii.
La testa mi scoppiava.
Non ce la facevo proprio.
 
KRISTEN'S POV
 

Aprii senza fare troppo rumore la porta di casa.
L'aria fresca della notte mi fece pizzicare gli occhi.
La richiusi delicatamemte alle mie spalle.
Non sapevo esattamemte perchè stavo uscendo nel cuore della notte.
Non l'avevo mai fatto prima d'ora.
Era stato quel sogno, quell'incontro...
Mi aveva cambiata un po'.
C'era qualcosa nel mio inconscio che mi spingeva oltre le mie supoosizioni.
Camminavo per strada, senza nemmeno sapere dove andavo.
Finchè non capii dove mi stavo guidando.
Portai una mano alla bocca a quella vista.
"Harry..." la mia voce uscì in un sussurro.
Lo vidi voltarsi lentamente.
La sua figura nella penombra era decisamente spaventosa.
"Kristen. C-che ci fai qui?" chiese avanzando velocememte.
Indietreggiaii preoccupata, fino a quando il suo volto non fu illuminato dalla luce.
La sua mano si chiuse in un pugno.
Mi stava spaventando.
Il suo volto divenne teso.
Abbassai lo sguardo.
"Vieni con me." disse per poi prendermi per il braccio e trascinarmi verso la macchina.






* BAD FOR YOUR HEALTH *

Buon pomeriggio! Come state?
A me in questo momento mi fa male una gamba...
Che ne pensate?
Oh, dolore sparito.
No, è tornato. Vabbé.
Fatto buffo delle recensioni: più vado avanti, più diminuiscono. WTF (?)
Quiiiindi, dolci donzelle, ho preso la mia decisione.
Se questo capitolo non avrà 2 recensioni, io non aggiorno.
Attaccateve a sta ceppa.
Ora vado a tingermi i capelli di red, burning reeeed.
Remember him comes in flashbacks oh caspio, fandom sbagliato.
AHAHAH no.
Un bacio e ringrazio due tizie carine e coccolose @tomlinson_laugh e @need you_z.

-jadee


 

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Capitolo 5
*** La Luna. ***


"Harry!" dissi cercando di spostarlo dal volamte.
Sogghignò e poi passò la lingua sulle labbra.
Mi appoggiai allo schienale del sedile.
Ero esausta di chiedergli dove mi stava portando.
Voltai la testa verso il finestrino
Gli alberi sfrecciavano veloci, sotto lo sguardo assiduo della Luna che continuava a seguirci.
"Ti piace?" chiese all'improvviso.
Mi girai e lo osservai guidare.
"Di che parli?"
"La Luna..." rispose accennando un timido sorriso.
Ora il suo tono era dolce e tranquillo, l'opposto di quello che usava di solito.
Mi voltai di nuovo verso il finestrino e allungai l'indice, fino a toccare il vetro.
"Sì, penso di sì..." sussurrai.
Sentii il suo sguardo su di me per alcuni secondi.
Chiusi lentamente gli occhi abbandonandomi al prufumo di Harry.
 
"Kristen...?" sentii qualcuno scuotermi per un braccio.
Aprii gli occhi, Harry era a pochi centimetri da me.
Saltai di scatto buttandomi all'indietro.
Rise, poi abbassò lo sguardo. Ancora sorridendo.
"Sei così piccola..." sussurrò.
Il suo sguardo si posò di nuovo su di me, ebbi un brivido lungo la schiena.
Allungò una mano verso di me, io indietreggiai di più.
Finchè lui non posò due dita sulle mie labbra.
Avevo paura di lui ora.
Chiuse gli occhi per alcuni secondi poi li riaprì...
"Dai, scendi. Siamo arrivati." esordì scendendo dall'auto.
Aprii lentamente lo sportello e appoggiai un piede al suolo.
Il freddo di quella notte invase i miei sensi.
Chiusi delicatamemte lo sportello dell'auto.
Lo vidi incamminarsi più in la, verso uno spiazzale.
Si fermò a fissare la Luna.
Era bellissimo.
Mi avvicinai, fino ad essere accanto a lui.
I raggi delicati della Luna illuminavano ogni suo tratto.
Abbassai lo sguardo sulle sue mani e solo in quell'istante mi accorsi dei numerosi tatuaggi che coloravano di nero la sua pelle.
Senza neanche pensarci presi la sua mano tra le mie per esaminarla meglio.
Lui si voltò di scatto e sorrise.
Passai l'indice lungo la vena della sua mano che si intravedeva leggermente.
 
HARRY'S POV
 
Nessuno nella mia vita mi aveva trattato con tanta delicatezza, mai.
La osservavo intenta ad osservarei miei tatuaggi.
Le labbra dischuise, i capelli al vento e le sopracciglia aggrottate.
Era la stessa ragazza che sognavo.
Semplice, pura ed indifesa.
"Ti ho già vista.." sussurrai.
I suoi occhi fermarono l'ispezione della mia manl.
Alzò la testa e mi fissò, aspettando che mi chiarissi.
"In questo ultimo periodo ti ho sognata spesso." ammisi.
I suoi occhi marroni, piùchiari data la luce, diventariono una fessura.
Lasciò improvvisamente la mia mano.
"Spiegati." la sua voce era più dura.
Non sapevo come spiegarlo.
Effettivamemte non aveva senso, assolutamente.
"Anch'io ti ho sognato stanotte. o meglio ho sognato un uomo che parlava di te." parlò lei.
Aggottai le sopracciglia.
Aveva sognato qulacuno che parlava di me? E cosa le diceva?
"Hai sognato qulacuno che parlava di me quindi..."
Annui.
 
KRISTEN'S POV
 
Piano piano le parole del sogno stavano tornado in mente.
Harry era pericoloso.
Dovevo andarmene.
"Che ti ha detto?" sussurrò.
Indietreggiai.
Una folata di vento gli fece scompigliare i capeli che si risistemò poco dopo, passando la mano tra le chiocche ricce, mandandole indietro.
Non dovevo, non potevo dirgli cosa mi aveva detto l'uomo.
"Kristen, parla."
Si avvicinò a me.
Era decisamente troppo vicino.
Riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie labbra.
Appoggiò le sie mani sulle mie spalle.
Stavo tremando.
"T-tu hai paura di me?" chiese.
Gli angoli delle sue labbra si piegarono in giù.
Abbassai lo sguardo incapace di poter sostenere il suo ancora per molto.
"Non lo so, dovrei averne?" gli chiesi.
Chiuse gli occhi e staccò le mani da me.
Fece qualche passo indietro.
"Forse... forse si." ammise.
Sentii le gambe tremare sotto il peso del mio corpo.
Portai le mani sugli occhi.
"Ma io volgio venire a capo di questa situazione." disse poi. "E ho bisogno di te, non te ne andare."
 




* BAD FOR YOU HEATH *

LEGGETE PLEASE.

Allora, io sto partendo in questo momento.
Ritorno il 25, quindi fino a questa data non posterò altri capitoli.
Mi dispiace. :(
Okay, è tutto.
Vi piace la storia?
A me questo capitolo piace taaaaanto.
Ehm, avevo un racconto funny..
Ma non me lo ricordo :/
Vabbe vado di corsa...
Quindi, nulla.
SEMPRE 2 RECENSIONI SE VOLETE CHE AGGIORNO.
Su twittah sono @xlouislips e bah.
Ditemi se vi piace la bio di efp.
L'ho cambiata. di nuovo :)
un bacio.

-jade

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Capitolo 6
*** Fire. ***


KRISTEN'S POV





Lessi di nuovo il messaggio da Harry.
"Alle 18, davanti il bar in Green Street." 
Erano le 17:53 ed io ero già qui.
Mi appoggiai al muro.
La musica proveniente dalle cuffiette mi tranquillizava un po'.
Inspirai profondamente.
Tolsi delicatamente gli auricolari.
Osservai i passanti camminare sui marciapiedi.
Tutti intenti a far scorrere i secondi ignorandoli.
Sospirai maledicendo Harry.
Abbassai lo sguardo sulle mie scarpe.
Aggrottai le sopracciglia quando una luce arrivò dritta sui miei occhi.
Un ragazzo passò davanti a me nel momento in cui il rumore di un sparo mi fece sobbalzare.
Un respiro mozzato rimbombò nella mia mente.
Il ragazzo cadde a terra.
Gli occhi spalancati, la fronta sporca di sangue e centrata in pieno dal proiettile.
Cacciai un urlo portandomi le mani alla bocca.
Alzai lo sguardo, una serie di grattacieli si parava di fronte a me.
Poi accadde tutto velocemente.
Una mano mi trascinò via, facendomi passare tra la folla che aveva cominciato a correre cercando di mettersi al sicuro.
Gli spari ripresero.
Vedevo dietro di me uomini cadere a terra.
Sembrava fossi io la preda.
"Corri! Cazzo corri!" sentii urlare.
Le mie gambe cominciarono a muoversi come se dotate di una forza propria.
Il mio respiro si faceva sempre più corto.
La mano stringeva sempre di più il mio braccio.
Finalmente girammo l'angolo.
Mi poggiai contro il muro.
"Porca puttana!" disse lui, Harry portandosi le mani tra i capelli.
Scivolai lentamente a terra.
Il cuore batteva troppo forte.
La testa stava scoppiando.
Stavano cercando me.
Volevano uccidere me.
Perchè?
"Kristen, forza andiamo. Non sei al sicuro qui."
Non ero al sicuro?
E da cosa?
"Harry...?" lo chiamai.
Inspirò rumorosamente.
Si inginocchiò fino ad arrivare alla mia altezza.
Non mi stavo sentendo affatto bene.
I suoi occhi mi osservavano.
Era come se stessero cercando una risposta.
La mia vista era offuscata.
Chiusi gli occhi lentamente.
Beandomi di quel attimo di pace.
Poggiai le mie mani sulle sue braccia.
"...Kristen?" 
Sorrisi leggermente.
"Kristen!"












* BAD FOR MY HEALTH.. *

*si vergogna a morte*
*vuole nascondersi*
*esce da efp*

SALVE.. EHM.
Come va?
Tutto bene, vero?
MI DISPIACE TANTISSIMO.
NON AVEVO ISPIRAZIONE.
Tutte le volte che aprivo quella pagina mi prendeva il panico.
No.. ecco mi annoiavo.
I'm so sorry.
So anche che il capitolo non è lunghissimo ma diciamo che da adesso la storia sarà più.. storia, diciamo.
Io ringrazio tutte le ragazze che hanno messo la storia tra i preferiti o seguiti o ricordate.
E ringrazio anche chi mi ha tra gli autori preferiti.



                                                                                                  





UNA RECENSIONE MAGARI?
grazie mille, un bacio.


 

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Capitolo 7
*** Mood ***


"Si... Lo so, lo so... E tu indaga, ci sono delle vite in gioco... Certo... Ci... Tengo a lei... Perfetto... Ciao."
Aprii lentamente gli occhi.
Una luce delicata illuminava la stanza.
Mi sedetti.
Pareti bianche, armadio bianco e uno specchio mi circondavano.
Sbadigliai.
"Ciao" disse Harry entrando nella stanza e sedendosi accanto a me.
Sorrisi.
"Ehm, non so cosa ti ricordi di stamattina..." disse Harry abbassando lo sguardo.
I ricordi raffiorarono velocemente.
Gli spari, la gente, la morte.
Portai la testa tra le mani.
"Kris, va tutto bene." sussurro Harry avvicinandosi.
Il mio cuore perse un battito.
"Non va tutto bene" risposi alzando la testa. "Hanno cercato di uccidermi. Non penso che questo rientri nel tuo 'va tutto bene'!" urlai alzandomi.
"Harry, c'è qualcosa che non va. Lo sai anche te. Non ci conoscevamo e dal momento in cui ci siamo incontrati, è scattato qualcosa... Una sorta di maledizione... Non è una cosa bella, non è neanche una cosa normale. Mi fa schifo tutto questo." sospirai.
Me la stavo prendendo con l'unica persona che mi stava aiutando.
"Io, io non so che sto dicendo." continuai mentre i miei occhi si stavano bagnando.
Le braccia di Harry mi accolsero.
"Kristen, ci sono io." sussurrò.
Lo strinsi più forte.
Rimanemmo così per alcuni istanti finché io non scoppiai a ridere.
"Perché ridi?" chiese con un sorriso fantastico sulle labbra.
"Questa è la casa di Harry Styles. La casa del grande scapolo. È un onore essere qui." dissi girando per casa.
Lui sogghignò seguendomi.
Attraversai sale grandi e luminose, finché non trovai di fronte a me una grande vetrata che divideva l'appartamento da un terrazzo.
Aprii lentamente le vetrate ed uscii.
L'appartamento si affacciava sulla città, sulle strade trafficate di Londra.
Mi appoggiai alla ringhiera.
"Bella casa" affermai.
"Grazie" rispose con la voce roca.
Si appoggiò accanto a me.
"Che faremo ora?" chiesi.
"Troveremo un posto sicuro" rispose tranquillamente.
"Ossia?"
"Non lo so... Ci penseremo." disse avvicinandosi.
Mi abbracciò facendomi dare le spalle alla ringhiera.
Il suo comportamento possessivo delle ultime ore mi insospettiva. Non era mai stato tanto gentile nei miei confronti.
Mi aveva sempre risposto male, non gli ero mai andata a genio completamente.
Mi fece sporgere verso fuori.
Sotto di me c'erano macchine che sfrecciavano veloci.
"Hai paura?" chiese
Non risposi.
Mi limitai ad osservarlo.
Ogni suo tratto del viso stava diventando più marcato e duro.
"Rispondimi. Hai paura?" insistette.
Guardai di nuovo alla strada.
Mi fece sporgere ancora di più.
I capelli si muovevano freneticamente al soffio del vento.
"Dovrei averne?" gli chiesi.
Si staccò da me passandosi la mano tra i capelli.
Ed io rientrai velocemente dentro casa.
Vidi la mia borsa all'entrata e presi il cellulare.
Avevo diverse chiamate perse da parte di mia madre.
La richiamai.
Dopo pochi squilli rispose:
"Kristen!? Dove sei? Perché non mi hai risposto? Dove hai lasciato il telefono!?"
"... Mamma calmati!"
"C'è stata una sparatoria oggi in centro... E tu non mi rispondevi, ero così preoccupata."
Sorrisi.
"Kris, dove sei?" mi chiese.
"Sono..." la figura di Harry si presentò davanti a me.
"In giro..."
"Dove? Non al centro, vero?"
"No, mamma, stai tranquilla."
"Okay.. Stasera non ci sono a casa, ho il turno di notte, torno domattina. Quindi non mi aspettare sveglia, chiaro?"
"Si, va bene. A presto..."
"Ciao Kristen"
Ed attaccai.
Harry se ne andò nervoso.
Uno dei ragazzi più lunatici che io abbia mai conosciuto.







* BAD FOR YOUR HEALTH *

scusate ma vado di corsa.
mi lascereste 4 recensioni?
please?
un bacio.



KRISTEN:











HARRY:

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