Mistakes are gonna fade over time

di Arwen e Bambi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Orleans ***
Capitolo 2: *** 1295:l'inizio ***
Capitolo 3: *** Famiglie ***
Capitolo 4: *** Scelte difficili ***
Capitolo 5: *** Desiderio ***
Capitolo 6: *** Complicazioni ***
Capitolo 7: *** Verità ***
Capitolo 8: *** Fuga ***
Capitolo 9: *** Piani d'azione ***
Capitolo 10: *** Sfida aperta ***
Capitolo 11: *** Rin ***
Capitolo 12: *** Lupo, vampiro, uomo ***
Capitolo 13: *** Incontri ***
Capitolo 14: *** Attrazioni fatali ***



Capitolo 1
*** New Orleans ***


*New Orleans, 2000



Gli occhi fiammeggiarono verso quell’angolo di strada buia.
Scosse la testa bruna, ascoltando il cuore che gli balzava impaziente nel petto.
- Complimenti… – la voce suadente gli fece istintivamente digrignare le labbra rosse, mostrando la dentatura ferina.
- …ma se fossi stato più preciso avresti potuto anche strapparmi qualche capello- il ragazzo moro uscì dall’ombra, scuotendo i capelli scuri e lisci che gli sfioravano leggeri le spalle magre.
- …peccato tu mi abbia mancato di qualche metro – sbuffò, osservando con aria apparentemente annoiata la lamiera conficcata alla sue spalle, sul muro granitico.
L’altro balzò in avanti, piegandosi istintivamente sulle gambe, sfiorando il terreno con i grossi palmi delle mani – zitto, stupido –
Il moro infilò le mani in tasca, tirando via rapidamente la cicca che gli pendeva dalle labbra pallide.
Un gesto tanto rapido che l’altro ruggì di rabbia.
Sarebbe dovuto stare attento.
- allora, lupo, vuoi attaccarmi o passiamo qui ad annoiarci tutta la serata?! – lo fissò con i glaciali occhi neri – lo sai che noi vampiri non amiamo la luce – sorrise sghembo, raccogliendosi i capelli in una coda.
L’altro ringhiò, ricordando le parole della sorella, prima di uscire dal locale
Sta attento, Kankuro, la città è nuova ...
Sbuffò, lanciandosi un’occhiata apprensiva alle spalle.
Occhiata che non sfuggì all’altro che lo fissava con gli occhi a fessura - la mammina ti aspetta a casa?- chiese, interessato.
Kankuro ringhiò, spazientito mentre un famigliare formicolio gli invadeva la pelle – zitto, pipistrello – ruggì, riversando la testa indietro.
- Shikamaru, prego – lo corresse l’altro, lasciando i canini sbucare dalla pelle sottile delle labbra – che seccatura - sbottò poi, osservando la testa di lupo che aveva preso il posto di quella del ragazzone.
- Sarà un lunga notte- si ritrovò a borbottare, lanciandosi sull’avversario.



Stessa città, ma decisamente più a est, nel cuore della città: il famoso French quarter, meta privilegiata dei turisti, sempre sbalorditi dalla sua architettura in stile spagnolo, ampie finestre coronati da archi e graziose ringhiere ad ornare i balconi affacciati sulle strade.
Tutti bramosi di vedere Jackson Square, la famosa strada degli artisti di strada, dei mimi, dei giocolieri, che si esibivano a ogni ora del giorno.
E anche della notte.
Perchè il French quarter era sinonimo di licenziosità e di trasgressione.
E Jackson Square un luogo perfetto per deliziosi 'spuntini', come amava ripetere Sasuke sorridendo diabolico.
Verso le cinque di sera, quando erano tutti ubriachi, chi mai avrebbe badato a un’ombra furtiva che scattava silenziosa e magicamente faceva sparire qualcuno?
Le sparizioni venivano denunciate anche giorni dopo.
C’era sempre così tanta gente, così tanta confusione…e la polizia brancolava sempre nel buio.
Anche perché, pensò Sasuke pulendosi lieve la bocca, di giorno non avrebbero mai trovato un bel niente ad avvalorare gli indizi.
Quella notte Sasuke sedeva composto al tavolino di un bar piccolo ma molto caratteristico, con un’orchestrina jazz che suonava all’esterno.
A vederlo, faceva come sempre la sua strepitosa scena: l’elegante completo nero, i capelli corvini che scendevano lunghi sul collo eburneo, gli occhi magnetici.
La pelle chiarissima del volto, quasi traslucido, brillava, dello stesso colore della luna.
Piena.
Sogghignò, facendo roteare nel bicchiere il suo cognac, puramente decorativo…del resto, non poteva chiamare il cameriere e chiedere un bicchiere di sangue fresco.
Anche se sarebbe stata un’esperienza molto divertente.
Accavallò le gambe, e udì accanto a sé delle risatine eccitate; girò la testa verso un gruppo di tre ragazze, piuttosto discinte, che lo indicavano dandosi di gomito.
Perfettamente udibili i loro sussurri maliziosi, per uno come lui che aveva l’udito alquanto sviluppato.
“Ma l’hai visto che figo! Come è di classe…”
“Ha gli occhi più belli che abbia mai visto!”
“Sembra un dio greco…”
Lui sorrise gentile, i denti bianchissimi che rilucevano, i canini che solo da vicino avrebbero fatto notare qualcosa di particolare.
Le ragazze gli fecero gli occhi dolci, soprattutto una particolarmente giovane e ben tornita, le gambe nude che sbucavano dalla gonna stretta, il seno alto e sodo.
Una scollatura generosa che risaltava la pelle ambrata.
Sasuke tornò soddisfatto ad ascoltare il gruppo jazz.
Aveva trovato la sua cena, anche per quella notte.
Se solo quello si fosse sbrigato ad arrivare…
Non fece a tempo a formulare il pensiero compiuto che lo vide in lontananza, riconoscibile come sempre.
La chioma fulva del resto era eccezionale, e persino nella notte gli occhi cerulei spiccavano, freddi e spietati, contornati dalla matita nera, a distanza.
Nessuno aveva gli occhi di Sabaku no Gaara.
Sasuke alzò il bicchiere ghignando, e l’altro gli restituì per contro un’occhiata torva e inquisitrice.
Sasuke fece cenno al cameriere di avvicinarsi al loro tavolo.
“Un cognac anche per lui!”
L’uomo annuì zelante.
Gaara lo trafisse con un’occhiata malevola.
“Sempre a fare scene, eh, Uchiha? Non potevi darmi appuntamento in un posto deserto?” sibilò furente, togliendosi la giacca nera e sedendosi contratto al tavolo.
Era teso, irritato, e si vedeva che avrebbe voluto trovarsi in tutt’altro luogo.
Sasuke sorrise enigmatico, scuotendo la testa.
“Rilassati, su. È una notte così bella. Visto che non ci parliamo quasi mai, mi sembrava corretto incontrarsi in un posto gradevole, no? Senti che bella musica…siamo o non siamo nella patria del jazz”
Gaara lo guardò truce.
“Sai che me frega, imbecille. Non ho ancora mangiato, e sono terribilmente affamato.”
“Si dà il caso che abbia provveduto anche alla cena…dietro di te.”
Gaara seguì i suoi occhi, soffermandosi sul gruppetto di ragazze, che ora che aveva visto pure lui era decisamente in visibilio.
Non era da tutti i giorni incontrare due ragazzi così eccezionalmente belli.
Gaara sospirò.
“Vedrò di accontentarmi. Allora, di cosa mi volevi parlare?”
“Credo che tu lo sappia perfettamente Gaara…o sbaglio?” sogghignò Sasuke, gli occhi neri sollevati verso la luna che splendeva nel cielo senza stelle.
Gaara si morse un labbro.
“Kankuro non farà danni. Anche se con la luna piena i suoi poteri di decuplicano, è ai miei ordini.”
“Non ne avevo dubbi, ma c’è il piccolo problema che ha dei conti in sospeso con uno dei miei…e io sono leggermente stufo delle loro continue baruffe e provocazioni…”
Gaara socchiuse gli occhi, poggiando le mani bianche sul tavolo.
“Ti riferisci a Nara?”
Sasuke annuì, gli occhi improvvisamente brillanti.
“Sono certo che in questo preciso momento si staranno azzuffando…come sempre, dato che la tua incontenibile sorella pare ogni volta scatenare un polverone…”
“Lascia stare Temari.” scattò Gaara sulla difensiva.
Sasuke sorrise, schioccando la lingua e proseguì, l’aria più seria.
“E’ compito tuo tenere a bada i tuoi familiari che evidentemente non sanno ancora, dopo secoli, come diavolo devono comportarsi. Tieni lontano quel lupo dai miei sottoposti, ho già abbastanza grane e Shikamaru è uno dei miei subordinati migliori. Non tollero che abbia distrazioni.”
“Io Nara lo vorrei morto, possibilmente. Ma dirò a Kankuro di stargli lontano.”
“Sarà il caso. E tieni lontana anche Temari, non voglio assolutamente che si creino assurde baruffe tra donne. Ne ho già abbastanza con quella indiavolata di Ino.”
Gaara annuì, lo sguardo sempre diffidente.
“Se è per quello, l’ultima cosa che voglio è che mia sorella stia a contatto con quella sottospecie di vampiro che ti porti dietro. Siamo d’accordo, Uchiha. Li dividerò io personalmente.”
Sasuke annuì, giocherellando col bicchiere ancora ricolmo di cognac.
Gaara lo guardava sinistro, ma Sasuke sembrava avesse smesso di dirgli quanto doveva. Così lo incalzò lui.
“Tutto qui? Non dovremmo parlare d’altro?”
Sasuke sorrise, le mani che intanto prendevano la giacca di pelle.
“Ti riferisci a Sakura e Naruto, vero?”
Gaara socchiuse gli occhi, torvo.
Sasuke si alzò, lasciando i soldi sul tavolo.
“Ogni cosa a suo tempo. Siamo rivali da sempre, Gaara, e entrambi vogliamo la stessa cosa. Di Naruto mi occuperò io personalmente. Quello sporco mezzosangue traditore.”
“E di Sakura?” Sentenziò l’altro di rimando.
Un’ombra passò sul volto cereo di Sasuke. Al nome di quella maledetta umana, a quel sangue eccezionale che aspettava da secoli, digrignò i canini.
“Sakura…”
Le sue pene duravano ormai da troppo.
Sakura doveva morire al più presto, e lui bere il suo sangue. Il sangue che conteneva cellule del dna del capostipite della loro stirpe. Dna che finalmente era stato trasmesso a un' umana, nel suo sangue.
Più prezioso di ogni cosa al mondo.
“Non credere che ti lascerò campo aperto, Uchiha. Voglio anche io il suo sangue.”
Disse Gaara deciso e duro.
Sasuke gli sorrise.
“E allora che vinca il migliore. Ma ora, se permetti, ho fame. Prima di andare a dividere il tuo parentado dai miei subordinati, vuoi cenare con me?”
Gaara lo fissò cupo, e poi spostò lo sguardo sulle ragazze, ancora lì a fissarli.
Sì, aveva decisamente fame, ed era senza forze.
Sbuffò.
“E va bene. Ma che sia una cosa rapida.”
Sasuke stavolta rise apertamente, guardando la ragazza formosa che lo divorava adorante.
“Molto rapida, non preoccuparti.”



Temari svoltò l’angolo, uscendo dalla bettola.
Sbuffò, agitandosi nella giacca scura, ticchettando con i tacchi alti nella via umida.
Non le piaceva New Orleans.
I capelli biondi le cadevano sulle spalle gelide, ondeggiando al vento freddo di quella notte di luna piena.
Si fece spazio tra le macchine parcheggiate, maledicendo suo fratello Gaara.
Lui e le due dannate fissazioni.
Essere il vampiro più potente del mondo, ad esempio.
Cazzate.
- ehy bambola, in giro da sola?-
I passi si fermarono.
Temari fece ruotare gli occhi verdi, fiammeggianti sotto le luci dei lampioni.
La lingua scattò rapida sulla bocca carnosa, voltandosi lentamente.
L’uomo la guardava, in mano ancora la bottiglia vuota di birra.
- stai bevendo – disse, una nota di disgusto nella voce.
L’altro ondeggiò, avvicinandosi di un passo – non sono mica ubriaco! - sbottò, sorridendo inebetito.
La fortuna, si disse, gira anche per te.
La ragazza che aveva incrociato non era una semplice ragazza era…- sei una dea! – sbottò, osservandole il corpo formoso, il vestito succinto, la pelle diafana.
Temari si avvicinò, fin troppo rapida, per i suoi sensi da ubriaco – sai di alcool – sibilò, rabbiosa, scrutandolo in silenzio.
L’uomo si voltò, osservando la luce a intermittenza della bettola da dove era uscita.
<< sexy tamy >> apparve chiaro nella notte, sfolgorando nei suoi contorni rossastri, illuminando le mura dei palazzoni deserti.
Spostò poi lo sguardo sulla ragazza, sempre più esaltatamene vicina.
Gli occhi di lei lo scrutavano feroci e un lampo scosse la schiena del giovane, osservando le scaglie dorate nel verde cupo.
Le accarezzò il braccio gelato, sorridendole sornione – hai freddo…- concluse, inorgoglito.
La fortuna gira…
- offro da bere?- chiese infine, indicandole l’entrata del pub.
Le labbra della ragazza si aprirono in un ghigno divertito – non aspettavo di meglio – sibilò.


Gettò il corpo nel cassonetto, sbuffando annoiata –quando è così facile mi annoio– sibilò, osservando cupa il viso esangue del ragazzo.
- e quando il sangue sa di birra mi viene da vomitare – aggiunse, asciugandosi il lato della bocca, sporcandosi la mano eburnea.
Sorrise.
Si sgranchì le gambe solide, scuotendo i capelli ribelli, ascoltando il rumore del sangue che riprendeva a scorrerle nelle vene.
Una sensazione che rasentava il dolore, per terminare nel più assoluto piacere.
Schiuse le palpebre, sospirando – odio New Orleans – ripeté meccanica, avvertendo il retrogusto metallico dell’alcool impossessarsi dei sensi.
Alzò lo sguardo, riprendendo a camminare, sfilando decisa per la strada affollata.
Ora che controllava la sete, andava meglio, molto meglio.
Fu allora che lo sentì.
Un odore forte, mischiato.
E quel dolore al petto.
- KANKURO!- urlò, fermandosi tra la folla.
E nessuno si accorse di quella ragazza bellissima che spariva tra le ombre.


Ino lasciò la mano del giovane infilarsi sotto il top di paillettes, le labbra mordicchiarle l’incavo del collo.
- sei bellissima- farfugliava, ebbro.
Sbuffò – questo lo so! – sbottò – sii più originale – disse, avvinghiandogli le gambe da stambecco attorno i fianchi muscolosi.
Il ragazzo la spinse addosso al muro del bagno, facendole urtare con il tacco alto lo stipite della porta.
Ino alzò gli occhi, osservando il lampadario al neon – ho detto originale, non avventato – replicò asciutta, passandosi la lingua sulle labbra pallide.
Il ragazzo la fissò adorante, mentre lei gli accarezzava i capelli lunghi ingellati – sei così fredda…posso scaldarti?- le chiese, leccandole il lobo.
Ino sorrise, mostrando i lunghi canini – certo che puoi – rispose, negli occhi azzurrissimi un lampo di piacere – fatti mostrare quello che mi piace – sussurrò maliziosa.
La mano afferrò il mento di lui, la bocca si schiuse sulla pelle del suo collo.
Lo annusò, sorridendo impercettibilmente – credo proprio che mi piacerai –
Il corpo cadde a terra, scivolando sulle mattonelle lucide del bagno.
Ino reclinò la testa all’indietro, un ringhio basso nel petto.


- Shikamaru – sospirò.
Sasuke sapeva sempre quando contattarla.
Del resto, non a caso aveva la dote di saper comunicare col pensiero nella mente delle persone.
E si trattava di Shikamaru, il solito impulsivo.
Soprattutto quando era nei guai col bestione fratello di quella zoccola…
Si portò una ciocca insanguinata dietro l’orecchio, annuendo impercettibilmente – certo che vado! – squittì, scalciando via il braccio del ragazzo, impigliato tra le sue costosissime scarpe Gucci – digli di stare fermo!- aggiunse, scuotendo la testolina bionda, sistemandosi il rossetto allo specchio del locale deserto – se c’è non ti assicuro niente – ringhiò – sono secoli che aspetto di massacrarla –



Nello stesso istante, poco fuori New Orleans, una ragazza guardava tesa fuori dalla finestra della sua stanza, le labbra tremanti, le mani da bambina, bianche, che stringevano il ciondolo d’argento.
I lunghi capelli corvini dai riflessi blu le incorniciavano l’ovale esangue, un viso piccolo in confronto agli enormi occhi che fissavano il vuoto. Occhi color della neve.
Hinata aveva paura.
Sapeva che stava per scatenarsi l’inferno, la guerra era imminente.
Il gruppo di Sasuke Uchiha pronto a sfidare quello di Sabaku no Gaara.
Itachi Uchiha e i suoi seguaci sempre più efferati e assetati di sangue.
Ogni famiglia che voleva prendere il controllo, il dominio; e inutile dire che ovviamente la sua, una tra le più antiche discendenze di vampiri, avrebbe fatto valere la propria opinione.
Oh, se fosse stato per lei.
Lei che odiava la sua natura, che da secoli (o millenni? Non ricordava più…) si nutriva di sangue animale.
Lei che non avrebbe mai sfidato l’autorità paterna, ma che segretamente covava il sogno di fuggire, di allontanarsi da quella gabbia dorata in cui si sentiva soffocare.
Prigioniera.
Si sedette sul grande letto a baldacchino, tormentando furiosamente la sua camicia da notte.
Naruto…chissà cosa stai facendo in questo momento.
Arrossì furiosamente al sopraggiungere di quei pensieri. Terrorizzata che sua sorella Hanabi la stesse ascoltando in quel momento, e magari avesse letto il suo pensiero.
Lo faceva di continuo, maledizione.
Lei, invece, non aveva alcun potere speciale, niente che le conferisse qualcosa di realmente straordinario.
La sua più strabiliante caratteristica, come le ripeteva spesso Neji, era il suo animo così candido che sapeva incantare ogni persona si relazionasse con lei.
Peccato che non fosse certo un vanto, per un vampiro.
Si sdraiò sul letto, socchiudendo gli occhi.
Neji.
Come sempre, pensando al cugino provava sensazioni contrastanti.
Paura, sottomissione, timore reverenziale.
Ma anche l’incapacità di restargli a lungo lontana.
E un ardente desiderio.
Neji faceva parte di lei. E lei di lui.
Neji, che era stato subito destinato ad essere suo promesso sposo.
Neji ,che suo padre aveva disegnato come suo successore. A patto che sposasse la maggiore delle figlie, cioè lei.
Con grande disappunto di Hanabi.
E il suo rapporto con Neji era andato consolidandosi, nel tempo, passando da una glaciale freddezza a momenti di vera complicità e…amore?
Poteva definirlo amore?
Dopo secoli di paura, di terrore, nei quali Hinata sfuggiva anche solo il suo contatto, vi era stato quel momento in cui aveva visto in Neji qualcosa che prima il suo cuore aveva sempre celato.
E negato.
E la sua presenza era diventata vitale.
Ma lei che ne sapeva dell’amore?
Di nuovo quel pensiero.
Naruto.
Oddio, doveva smetterla. Smetterla di pensare a lui, era rischioso. Nonché logorante.
Il suo volto si sovrapponeva di continuo a quello di Neji, in un’alternanza pericolosa.
Naruto era ricercato praticamente da tutti i più potenti clan di vampiri, visto che aveva scelto di proteggere l’umana, la causa della faida scoppiata.
Sakura.
L’erede di Tsunade in persona, colei che aveva miracolosamente ereditato, nel suo sangue, il dna del primo vampiro mai esistito, il progenitore, il creatore di tutti loro.
Sarutobi.
E ogni vampiro sapeva perfettamente cosa questo significasse: il sangue di Sakura avrebbe permesso, a chi l’avesse bevuto, di diventare il più potente della loro specie.
L’unica facoltà che ai vampiri era negata, la luce del giorno, era potenzialmente realizzabile.
E un vampiro che può agire anche di giorno diventa praticamente invincibile.
Hinata compativa quella povera ragazza, catapultata in un girone d’inferno, ma avrebbe dato ogni cosa per essere al suo posto.
Perché accanto a lei c’era Naruto.
Sentì la porta aprirsi, e sebbene avesse ancora gli occhi chiusi avvertì la presenza di Neji accanto a lei. Il profumo inconfondibile della sua pelle.
Lo sentì sospirare, e lei aprì allora gli occhi, incrociando il suo volto severo.
“Se pensi quando c’è Hanabi in giro, sai bene che viene a riferirmi le cose. Non aspetta altro.”
Lei annuì, le ciglia umide per le lacrime.
“Mi dispiace, Neji. Scusami.” Bisbigliò soffocando il volto nel cuscino.
Il ragazzo scosse la testa.
Dannazione.
Hinata era sempre più fragile, sempre più vulnerabile. Una terribile esca per chiunque avesse voluto attaccare gli Hyuga.
E, lui ne era certo, Hiashi l’avrebbe anche sacrificata pur di non avere alcun punto debole all’interno della loro famiglia.
Ci mancava solo la storia di Naruto.
Che ora lui dovesse anche competere con quel…
Neji si morse infastidito un labbro, mentre le carezzava i capelli neri.
Lui col tempo aveva imparato ad amarla.
L’aveva a lungo disprezzata, maledicendo il destino che l’aveva unito a una vampira tanto inferiore e strana, ma poi…se ne era innamorato, a modo suo.
Hinata era così fragile. Aveva bisogno di lui. E lui di lei.
La prese tra le braccia, asciugandole le lacrime, il tono che voleva risultare brusco.
“Adesso basta piangere, Hinata. Forza…”
Lei annuì debolmente, e gli carezzò il volto, il seno premuto contro il petto.
Neji provò un brivido, il corpo caldo.
Perché a volte con lei scordava quasi di essere un vampiro, e il suo corpo ribolliva come quello di un umano.
Sangue, calore, passione, un cuore.
In teoria non avrebbe dovuto possedere nessuno di questi. Ma con Hinata accadeva da molto tempo, ormai.
La baciò, e lei gli si strinse accanto, mentre lui le slacciava lentamente la camicia da notte, liberandosi a sua volta dei vestiti.
Impossibile pensare di restare divisi.
Nonostante Hinata provasse qualcosa che non doveva provare proprio per uno dei suoi più acerrimi nemici, per di mezzosangue.
Ma del resto lui amava veramente la cugina?
O era la semplice consapevolezza che era il loro destino, già segnato?
Neji strinse i palmi, la mente sempre vigile e razionale mentre lasciava che le sensazioni prendessero padronanza nel suo corpo.
No. Per quanto lo riguardava, l’amore forse non l’aveva mai conosciuto.
Ma non ne aveva certo bisogno, che diamine.
E anche se fosse stato, anche se dentro di sé era conscio di quanto sentisse per la cugina, si rifiutava di prenderlo in considerazione, perché quei sentimenti erano tremendamente pericolosi.
Umani.
Quello che proprio non poteva permettersi, anche se quando l’aveva tra le braccia perdeva spesso il controllo.
Neji però bramava un’unica cosa, ora come ora.
Rafforzarsi, sempre di più, per essere in grado di imporsi su Naruto, per fronteggiare prima o poi Sasuke e Gaara, i suoi acerrimi nemici.
E ormai erano troppi secoli che quella sfida andava avanti.
E tutto aveva iniziato a amplificarsi nell’ormai lontano 1295…





Angolo di Cami e Robi

Ciao a tutti! Come vedete, abbiamo deciso di unirci in un unico account( che cosa divertente…vedere le immagini per rifarsi gli occhi!), e di affrontare questa storia insieme.
L’idea è partita da Roberta, poi ci abbiamo ricamato sopra insieme…e vedrete cosa succederà!
Cosa possiamo dire…il mondo dei vampiri ci ha affascinato da quando abbiamo letto Twilight(l'una che tifa Edward, l'altra Jacob), ma qui le cose saranno decisamente diverse, diciamo che la base è solo il fatto del vampiro in sé.
Avremo ad esempio, dal prossimo in poi, capitoli che saranno svolti nel passato, e poi si tornerà nel presente, per capire come siamo giunti a questo antefatto. Si conosceranno mano mano tutti i personaggi, inutile quindi fare domande "ci sarà tizio" perché garantiamo che ci saranno davvero tutti.
Una cosa, importante: i triangoli saranno davvero numerosi. Dai più classici a quelli anche più inconsueti.
Non fatevi ingannare dalle apparenze, nemmeno dalle più eclatanti. Fino alla fine, in nostro motto è “tutto è in bilico!”.

Sarà anche facile riconoscere chi scrive cosa: Robi scrive i dialoghi tra i trattini( in questo capitolo, per farvi un esempio, il pezzo di Shikamaru e Kankuro, o quello di Temari) io uso invece le virgolette(vedi Sasuke e Gaara o Neji e Hinata), e abbiamo deciso di lasciarli così anche perché così e più facile per voi capire chi scrive cosa, visto che non ci suddividiamo un capitolo a testa, ma andiamo d’istinto.
Così nel caso potete chiedere delucidazioni precise a una o all’altra.

Inoltre, chi ci conosce sa i nostri gusti…Ognuna ha le sue preferenze come personaggi, senza dubbio.
Quindi sarà molto più facile che Robi scriva del team Suna e del team 10 mentre io degli Hyuga e degli Uchiha, ma anche qui, decidiamo sempre mano mano!

Bene, spero che la fic vi piaccia, noi posteremo una volta a settimana, sempre questo giorno esclusi eventuali impegni, ma in linea di massima così sarà!
Commentate numerosi, ci contiamo tanto!
Bacioni a tutti


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Capitolo 2
*** 1295:l'inizio ***



Anno Domini 1295- Roma


Persino uno imperturbabile come lui era letteralmente sbalordito dalla magnificenza di una città come Roma.
Venire da un piccolo paesino francese e trovarsi realmente nella culla della cristianità, nella città che avrebbe sancito il suo futuro…era qualcosa di straordinario.
Gaara si sistemò con cura il rigido colletto, controllando allo stesso tempo che la lunga tonaca non strisciasse a terra; doveva assolutamente essere impeccabile, per quanto avesse appena preso i voti.
Camminava fiero ed eretto, ignorando con sufficienza le occhiate che riceveva dalla gente, soprattutto delle ragazze; facile intuire cosa stessero pensando.
Udì perfettamente il sospiro malinconico di una giovane e rozza popolana, che si era letteralmente bloccata quando l’aveva visto, le vesti cenciose e il cesto di pane caduto per terra.
“’N’ prete…ammazza che spreco!”
Gaara la ignorò, lo sguardo glaciale, continuando a camminare deciso verso la sua meta: la residenza papale.
Sapeva che avrebbe fatto meglio a presentarsi di giorno, ma il viaggio era decisamente durato più del previsto.
Sperava ardentemente che nessuno avrebbe fatto storie, nonostante il sole fosse da poco tramontato, del resto le residenze papali erano aperte fino a tarda sera.
Le riunioni dei cardinali e dei vescovi si tenevano spesso verso l’imbrunire, soprattutto quando si trattava di politica interna, per le varie ingerenze tra Stato e Chiesa.
Suo padre gli aveva garantito che il nuovo papa, Bonifacio VIII, gli avrebbe accordato molti più favori di quanto potessero sperare: era un uomo privo di scrupoli e che ricercava l’appoggio dei potenti: di certo avrebbe avuto un occhio di riguardo per Gaara, figlio di uno dei più potenti latifondisti francesi, imparentato anche alla lontana con la famiglia papale.
Un gioco da ragazzi garantirsi l’appoggio di Bonifacio per la carriera ecclesiastica del figlio minore.
Poco contava che Gaara fosse tutto fuorché religioso. Non aveva mai creduto in Dio, non pensava proprio che esistesse qualcosa.
Ma non si era apposto alla volontà paterna, assecondandolo senza fiatare.
Superficialmente.
La sua indole all’apparenza placida celava istinti sediziosi e rabbiosi.
Ma quando suo padre l’aveva messo davanti al fatto compiuto, intimandogli di recarsi a Roma in pellegrinaggio per iniziare la sua ascesa al Vaticano, lui non aveva rifiutato.
Gaara era un calcolatore.
Sapeva che a Roma uno come lui avrebbe presto raggiunto ampi poteri, e quello che voleva era proprio acquistare l’autorità necessaria per diventare vescovo.
La carriera ecclesiastica era senza ombra di dubbio un ottimo modo per raggiungere i suoi segreti obbiettivi: spodestare il padre e agguantare la sua posizione.
E allora sì che avrebbe definitivamente…
Ma ogni suo pensiero si interruppe, non appena davanti a sé si piantò un ragazzo, all’incirca della sua età, e per lo più veramente simile a lui: stessa chioma rossa, stessa pelle diafana.
Solo gli occhi erano differenti: scuri, caldi, quasi tristi.
Gaara lo guardò sprezzante- che diavolo vuole questo italiano- e fece per andarsene borbottando apposta in francese.
“Sparisci, razza di scocciatore.”
Quello gli sorrise sinistramente.
“Bon hate!”* esclamò con voce calda e misurata.
Gaara si girò di scatto, sorpreso di scoprire che quel ragazzo parlasse francese.
“Mi presento. Sono Akasuna Sasori. E tu, sei…”
Gaara avrebbe voluto rispondergli di farsi gli affari tuoi, ma incredibilmente qualcosa lo spinse a dire la verità. Qualcosa di veramente incredibile, senza dubbio, per lui.
“Gaara Sabaku. Sto andando alla basilica di San Pietro, devo…incontrare il Papa.”
Si stupì subito delle proprie parole: ma cosa stava dicendo, era impazzito a confessare certe cose a uno sconosciuto?
L’altro sorrise.
“Ti ci accompagno io, conosco una via più breve…Sono imparentato con alcune persone del Vaticano, Gaara…”
E anche se non avesse voluto, qualcosa di inspiegabile lo spinse ad accettare la cortese offerta.
Lo seguì senza indugi, ancora leggermente incredulo di quanto stava facendo.
Insomma, mettersi nelle mani di uno sconosciuto non era certo sua abitudine, sapendo anche quanto fosse abitualmente sospettose e restio a fidarsi delle persone.
Ma quel ragazzo aveva qualcosa…qualcosa che lo spingeva ad affidarsi di lui.
Fu solo quando quello lo fece passare per primo in un angolo poco illuminato che avvertì improvvisamente una terribile sensazione di gelo.
Come se il fiato della morte in persona l’avesse avvolto.
E poi, all’improvviso, una terribile fitta di dolore al collo, la terribile percezione di due lance che gli si conficcavano nella carne.
E infine il buio.


Sasori guardò Deidara raccogliere il corpo esanime di Gaara, e pulirsi la bocca dalla quale colava ancora un rivolo di sangue.
“Lo sai vero che sei terribilmente inquietante quando usi sugli umani quel tuo potere di costringerli a fare ciò che vuoi?” gli chiese guardingo sistemandosi i lunghi capelli biondi.
Sasori scrollò le spalle, facendo segno al ragazzo di muoversi.
“Non perdiamo tempo, Itachi ci sta aspettando. Vuoi che lo porti io?”
Deidara strabuzzò gli occhi cerulei, e rise, scuotendo la testa. A vedersi era talmente bello, con i lineamenti femminei e delicati, da sembrare quasi una ragazza.
“Non dire stronzate, sono in grado di portare un umano in spalla, idiota.”
“Giusto per sincerarmene. Allora andiamo.”


Con l’aiuto della notte si mossero rapidi e fulminei come felini, raggiungendo poco distante le due figure che li stavano aspettando.
“Ce ne avete messo. La pazienza ha un limite. Prima o poi Satana vi maledirà, imbecilli!” digrignò quello più basso dei due, gli occhi violetti fiammanti e la mano che brandiva pericolosamente una falce.
“E basta con questo Satana, Hidan! Vuoi capirlo o no che noi vampiri non discendiamo da lui e che è inutile che continui ad adorare quella sorta di coso con le corna?!” sbottò Deidara provocatorio.
L’altro gli si avvicinò pericolosamente, i capelli bianchi che sembravano emanare una luce fortissima, lo sguardo sanguinario.
Mostrò i canini con ferocia assassina.
“Ripetilo ancora, Deidara, e il prossimo sacrifico che farò sarai tu…”
“Brutto pazzo fanatico…”
“Adesso basta.”
Tutti si zittirono all’ordine del ragazzo alto, moro, gli occhi fiamma fissi sul corpo esanime di Gaara.
Si chinò ad osservarlo da vicino, la mano fredda che toccò il collo deturpato dal morso di Deidara.
Si rivolse a Sasori, che attendeva silenzioso.
“Immagino che il processo di vampirizzazione sia già iniziato. Dovrebbe risvegliarsi a momenti, e mi auguro che quanto mi avete riferito riguardo a questo Gaara sia vero…”
Hidan intervenne frapponendosi tra Sasori e Itachi, lo sguardo eccitato.
“Fidati di me, Itachi. Questo ragazzo ha una vera e propria indole malvagia. Sai bene che non ho mai sbagliato, il mio potere di riconoscere la vera natura delle persone ha sempre visto bene…no?”
Lanciò uno sguardo di trionfo verso Deidara, che grugnì imbronciato.
Itachi si limitò ad annuire.
“Lo so. E ormai sono mesi che lo seguiamo. Penso possa essere un ottimo elemento all’interno del gruppo, potrà tornare utile.”
“Eccome Itachi! Sono certo che acquisirà dei poteri fenomenali” trillò Deidara gongolante, lo sguardo famelico fisso sul volto di Gaara.
“Ma non subito. Ora è ancora inesperto, e combinerebbe solo guai. I vampiri appena creati sono molto pericolosi.
Non sanno controllare la forza, non sono capaci di sopportare a dovere l’odore del sangue.
Credo che sarà bene fargli passare qualche decennio ad allenarsi per conto suo, potenziando le capacità acquisite. Col tempo diventerà una perfetta macchina mortale. Ma non ancora. Non può ancora unirsi a noi. Hidan, sarai tu a seguirlo in questi tempi. Stagli dietro, e fai in modo che si potenzi a dovere. E qualora voglia vampirizzare la sua famiglia…solo se possono essere validi elementi, ricorda.”
Il ragazzo annuì con un cenno, schioccando le labbra.
“Nel caso contrario, posso utilizzarli per i miei sacrifici?”
Deidara storse il naso.
Quando Hidan parlava di sacrifici umani, intendeva una carneficina vera e propria: corpi smembrati, gettati alle pareti, sangue che grondava copioso sui pavimenti.
E lui che si inginocchiava a pregare per una buona mezzora.
Nulla di più macabro e spaventoso.
“Hidan, placati. Di questo passo prima o poi qualcuno inizierà a sospettare qualcosa.” Gli disse pacato Sasori, intento a controllare Gaara, ancora al suolo.
Hidan si girò stizzito, pulendo la falce ancora pregna di sangue fresco.
Itachi proseguì schiarendosi la voce.
“Ricordatevi che adesso abbiamo altre grane per la testa.”
Si sedette cupo sulle gradinate, prendendosi il mento tra le dita.
Gli altri clan si stavano rafforzando pericolosamente: suo fratello Sasuke, lo sapeva, era alla ricerca di compagni, anche se al momento non era minimamente in grado di competere contro di lui.
Gli Hyuga avrebbero presto fatto la loro mossa di contrattacco. E dalla loro avevano la stirpe tra le più antiche più antiche, oltre che quegli occhi particolari.
Senza alcun dubbio, però, al momento nessun altro vampiro poteva raggiungere la forza della sua squadra.
Ognuno di loro aveva poteri eccezionali, che assemblati assieme formavano una macchina di guerra e distruzione eccezionale.
La capacità di Sasori di plagiare la mente delle persone, oltre che la sua abilità di marionettista.
La ferocia di Hidan e la sua facoltà di percepire all’istante il potere di chi si trovava davanti.
Le tecniche esplosive di Deidara, utili a sviare i sospetti nei loro omicidi, cancellando ogni traccia delle loro carneficine.
E poi, ovviamente, lui. Itachi Uchiha.
Colui che sapeva manovrare il fuoco, e uccidere una persona anche con la sola forza del suo sguardo.
Al momento, nemmeno il clan Hyuga era ai loro livelli. E se ancora fosse stata riunita, nemmeno la leggendaria Triade avrebbe potuto fare molto.
E ora, con anche questo Gaara, avevano aggiunto un nuovo pezzo da novanta.
Mentre rimuginava sul da farsi, Sasori gli rivolse pacatamente la domanda più attesa.
“E se Gaara dovesse ribellarsi proprio per l’indole della sua natura?”
Gli altri due fissarono Itachi, in attesa. Lui si scostò i lunghi capelli neri dalla fronte, un ghigno sul volto.
“In quel caso…sapete esattamente cosa fare. Mors tua, vita mea.


E proprio in quel mentre Gaara spalancò gli occhi turchini, sentendo il proprio corpo leggerissimo.
Prima vide quel quartetto inquietante che lo fissava.
Il rosso di prima, una ragazza -no, un ragazzo- biondo, uno quasi albino e l’ultimo con uno sguardo omicida.
Poi percepì la propria pelle durissima, come se fosse d’acciaio. E ghiacciata.
E solo allora, con orrore, si rese conto che nel suo corpo non scorreva più sangue.
Nè batteva un cuore.


*

Francia, provincia di Tours


Il vento scosse la fronda del salice facendola ondeggiare pericolosamente.
La cavallerizza abbassò la testa chiara, ghignando divertita
- facciamogli mangiare la polvere – sbottò, stringendo la presa alle redini.
Si inoltrò nel sottobosco, sfiorando con la gamba un grosso ramo di ciliegio che, ondeggiando pericolosamente per la spinta, colpì violento il fianco del cavallo sudato, lanciato al galoppo.
-aspettami! –
La ragazza si voltò, lasciando scivolare lo sguardo eccitato sulla figura scura del fratello che, sferzando il fianco teso del cavallo, l’inseguiva nella foresta fitta.
Sbuffò, lanciando un grido che si perse nell’aria tesa di quella calda giornata di settembre.
Il sole risplendeva luminoso tra le foglie inumidite dalla pioggia della sera prima e rifletteva allegri bagliori ai lati dello stretto sterrato del sentiero.
- su, piccolo – sussurrò all’orecchio del cavallo che sbuffò, lasciando la lingua penzolare dalle labbra schiuse – al castello!- strillò, inebriandosi dell’aria sottile.
Sparì nella vegetazione, lasciando che il cappuccio scuro le sfuggisse, rivelando alla luce calda del meriggio i folti capelli biondi, che si riversarono a cascata sulle spalle morbide.
Kankuro sferzò con il sottile frustino il fianco dell’animale che grugnì irritato, rallentando l’andatura
– Temari…- biascicò, tirando bruscamente le redini, mentre l’animale, stremato nonostante la grossa stazza, si fermava ansimante - …sei un demonio – si lasciò sfuggire un sorriso sghembo, sbottonandosi la camicia pesante.
Aizzò nuovamente il cavallo con un colpo di deciso, osservando l’altra prendere decisa la via del sentiero.



- è pesante!- Ino sollevò teatralmente gli occhi al cielo, sbattendo le lunghe ciglia scure – ti prego…- mormorò con voce implorante, voltandosi verso le due figure che la seguivano.
Il ragazzone si fermò, arrossendo, strofinandosi con una manica usurata la fronte sudata.
- puoi mettere il cesto sul carretto, se vuoi, Ino – biascicò, indicandole il carro alle sue spalle, mollando le cinghie
- lascia stare Cho – Shikamaru passò una mano tra la criniera del ciuco che teneva per il morso, sbuffando – sono due vestiti – riprese, osservando il cesto che la ragazza teneva in equilibrio sulla testa biondissima.
Ino lo guardò, negli occhi pure fiamme – zitto – replicò – pensa al tuo ciuco pigro…sta facendo trascinare il carro a Choji – si voltò verso l’altro, espressione angelica sul viso magro – povero Cho!- la risata argentina della ragazza si perse nell’aria tersa del meriggio.
Shikamaru sbuffò, mormorando qualcosa riguardo le seccatura e le dannazioni della sua povera giovane vita.
- Su andiamo – brontolò poi, tirando con vigore le cinghie del ciuco che sbuffò infastidito – ho voglia di tornare a casa –
Ino gli trotterellò davanti, mostrando ritmicamente le lunghe gambe bianchissime, sorridendogli scaltra – non verrai alla fonte con me? – mormorò, salendo sulle punte – ho tanti panni da lavare… - si lamentò, mostrandogli la cesta ( non perdendo occasione per rivelargli una porzione più che ampia della scollatura).
Shikamaru voltò la faccia, infastidito, quando la bocca di lei gli sfiorò il mento, languida.
- andiamo – sbottò, incrociando lo sguardo basso di Choiji.
Il ragazzone teneva la testa penzoloni, nello sguardo una tristezza muta.
- ma Shika…- Ino lo trattenne per un braccio - …io lavo benissimo i panni – disse, allusiva, socchiudendo le labbra umide – e so fare tante altre cose…-
Shikamaru si sciolse dalla presa della ragazza, roteando gli occhi scuri – Ino, ti prego – mormorò, riprendendo a trascinarsi dietro il ciuco.
Già non gli bastavano i suoi genitori.
Ino è una brava ragazza.
Ti farà felice.
Suo padre è un ricco possessore…noi siamo gli scudieri del conte…
Cazzate.

Lui non amava Ino.
Niente di personale, cavolo era bella da mozzare il respiro, pensò, osservandola camminare imbronciata, trascinando i piccoli piedi perfetti.
Era semplicemente che lui odiava che qualcosa gli venisse imposto.
Diventava tutto così…scontato.
E soprattutto non aveva alcun bisogno delle donne. Maledette e ammorbanti seccature.


Choiji si lasciò sfuggire una risata rilassata, osservando il viso imbronciato di Ino e quello scocciato di Shikamaru.
La ragazza gli si avvicinò furente, continuando a tenere in equilibrio sulla testa biondissima il cesto, negli occhi un bagliore furente. Oh, Ino…
- idiota – mormorò lei, voltandosi verso il moro, ancora preso nella sua fiacca lotta con quel ciuco incredibilmente più pigro di lui.
Cho sorrise, riprendendo a fissare l’amico.
Era sempre così distratto…chissà a cosa stava pensando.
Uno scalpiccio improvviso fece risalire il ragazzone che osservò incredulo la boscaglia da dove, veloce quanto una fiamma infernale apparve una sorta di demone a cavallo.
- Shikamaru!- Cho si era fermato bruscamente, indietreggiando.
Il moro scartò di lato, mollando le redini del ciuco che nitrì scocciato.
Socchiuse gli occhi feriti dal vento, portandosi una mano davanti le palpebre tese – che diavolo…- mormorò, ascoltando il sordo nitrire di un cavallo e un fitto rumore di zoccoli.
- spostatevi!- ordinò una voce roca, bassa seppur…femminile.
Cercò di rialzare lo sguardo, imbronciandosi. Che razza di situazione assurda…
Qualcosa gli colpì un piede, rotolando lenta.
- il mio cesto!- sbottò Ino, avanzando di un passo verso la figura a cavallo.
Shikamaru alzò lo sguardo incrociando un paio di occhi verdi, dalle sottili incrinature dorate – villani – sentì dire, con voce ironica.
La bocca della ragazza a cavallo si era tirata in un ghigno, le mani si erano insinuate tra la massa disordinata dei capelli.
- fatemi spazio – ordinò, imperativa, torturandosi con le dita il laccio del mantello scuro, lasciato aprire sul vestito di seta italiana.
Ino assottigliò le belle labbra, arrossendo vistosamente – e tu saresti?- chiese, mani sui fianchi, espressione sicura.
L’altra scoppiò in una risata gutturale – fatti gli affari tuoi, popolana! – sibilò poi, gelida.
- brutta…- Ino avvampò, stringendo i pugni lungo i fianchi magri.
Shikamaru le afferrò una spalla, trattenendola bruscamente– ci scusi contessa – sibilò, osservando la linea decisa della mascella della giovane cavallerizza – vorremmo solo tornare al villaggio –
Temari sollevò lo sguardo altera, scoppiando nella sua risata ruvida – manca solo che ti metta a strisciare – replicò, scuotendo la criniera bionda.
Shikamaru scurì lo sguardo, accigliandosi.
Essere il figlio dello stalliere del conte poteva avere i suoi vantaggi.
Come quello di conoscere i volti dei potenti conti Sabaku.
E Ino ora gli doveva l’ennesimo favore.
Il carattere dispotico di quell’influente famiglia era evidente nei volti emaciati dei loro sudditi, dopotutto.
- Temari! – un nuovo cavallo si fece strada dal sentiero laterale, spuntando alle spalle del piccolo gruppo – aspettami, diavolo!- disse l’uomo a cavallo, strappandosi con foga delle foglie che erano rimaste impigliate nelle briglie costose.
- Ah, ma zitto Kankuro – replicò la bionda, asciutta, tirando le redini – andiamocene – disse, lanciando una nuova e inequivocabile occhiata ai tre ragazzi.
Si voltò un’ultima volta, lasciando lo sguardo cadere sui tre popolani, ghignando maliziosa – lasciamo questi villani nel loro fango – sibilò poi, arrogante, lanciando il cavallo al galoppo.
Kankuro si voltò verso i tre, facendo spallucce indifferente – vi chiedo scusa…a volte mia sorella dimentica l’educazione nelle sue stanze – disse con tono suadente, cercando di contenere la superbia che sprizzava prepotente da ogni suo poro.
Come se fossimo sua proprietà, pensò Shikamaru, disinteressato, prima di lasciar cadere lo sguardo sulle spalle innaturalmente grandi del giovane figlio del conte e sul collo taurino.
Forse, si disse, osservando Choiji, preso a fissare il nobile con aria mite, era l’unico che potesse competere con lui in quanto a stazza.
Ino si chinò a raccogliere i panni, mordendosi un labbro freneticamente
- addio – concluse Kankuro, non prima di aver scoccato un’occhiata di fuoco alle gambe scoperte della giovane popolana, avvertendo uno strano fuoco ardergli nelle vene.
Shikamaru lo seguì con lo sguardo, porgendo il cesto ad Ino
- vi avevo detto di non attardarvi –
Ino gli lanciò un’occhiata furente – chi si crede di essere quel…quel mostro a cavallo?! – sbottò poi, infilando istericamente un grosso mantello nel cesto – solo perché è figlia di un conte…se fosse un semplice donna, ah, non varrebbe una mia scarpa! – continuò, rialzandosi con stizza.
Choiji annuì, quasi zelante.
- la fai troppo lunga…sei forse gelosa di lei? – commentò Shikamaru, riprendendo a tirare le redini del ciuco.
- Per cosa dovrei esserlo? Lei non ha niente più di …-
– sei davvero assordante, Ino – l’interruppe lui, sbadigliando annoiato.

Temari guardò seccata il fratello arrancare dietro di lei, sguardo basso.
- che hai?- chiese, facendo roteare gli occhi verdi, stringendo la presa alle redini.
Conosceva quello sguardo.
- Temari non puoi fare sempre di testa tua – la sgridò il moro, trotterellandole accanto – né trattare i villani in quel modo. Hai dei doveri…-
La ragazza lo fissò feroce, assottigliando gli occhi felini – Kankuro chiudi la bocca. Sono assillata dai doveri. Almeno tu…-
Kankuro distolse lo sguardo da lei, osservando mesto le alte torri che si intravedevano dal sentiero.
Due guardie sonnecchiavano ai lati della porta, quasi appesi alle lunghe lance.
- chi arriva per ultimo alla stalla…- Temari gli lanciò un calcio sul piede - …è un…- inclinò la testa pensierosa
Kankuro l’osservò piegare le labbra in un ghigno minaccioso, prima di scattare in avanti
- Temari non ha finito! Non vale!


Kankuro balzò dal cavallo scuro, passandogli una mano distratta sulla criniera sudata.
- Shikaku falli riposare un po’ …– ordinò allo stalliere, impegnato nel calmare il purosangue della sorella.
- Sono allo stremo – si lagnò l’uomo, accarezzandosi il pizzetto scuro, infilando la mano nelle tasche della maglia lacera
Kankuro indurì gli occhi di quel verde di tenebra, assottigliando le labbra – sono i nostri cavalli – ribadì, allontanandosi a grandi falcate.
Si spostò una ciocca scura dalla fronte, incollata dal sudore.
Sbuffò infastidito, allentandosi il collo della camicia ricamata, specchiandosi nel barile d’acqua.
- sei il solito energumeno, fratellino, non hai speranze – Temari gli si era affiancata, sorridendo scaltra.
Il ragazzo lasciò che lo sguardo vagasse sulla figura morbida della sorella.
I lunghi capelli biondi erano ancora sciolti e inumiditi sulle spalle, mentre il vestito, a tratti impolverato, le ondeggiava sulle gambe paffute.
- io almeno non sembro una giumenta – sibilò, osservando le guance dell’altra tingersi di un cupo rosso, così incredibilmente vivo.
Temari sbuffò, ondeggiando ostentatamente tra il fieno della stalla, uscendo nella piazzola deserta.
- vado a prepararmi per la cena… – borbottò, mentre un’ancella correva trafelata verso di lei
- …credo che nostro padre ci voglia con sé per la cena – aggiunse, amareggiata.
Ventuno anni di insuccessi.
Temari era stata una bambina forte, indomabile, un giorno lontano.
Quando sua madre era la debole castellana e suo padre il crudele ma giusto, strano ossimoro, padrone del villaggio.
Eppure ora…
- un’altra cena “ i miei figli debbono fedeltà e rispetto al loro anziano padre”?!- Kankuro le si avvicinò, sorridendo ambiguo all’ancella, ormai giusta a pochi metri da loro.
- direi più “ io non ho figli degni” – mormorò Temari, lasciandosi sfuggire un sorriso.
L’ancella le afferrò il braccio sudato, ansiosa – che succede?- ringhiò la castellana, irritata.
L’altra indietreggiò di un passo, osservando le iridi feline della padrona – Gaara, domina, il padron Gaara arriverà questa sera dal pellegrinaggio –
Kankuro spostò rapido lo sguardo sulla sorella, impallidendo.
La ragazza si sforzò di sorridere, congedando l’altra con un distratto cenno del capo – va ora -
- ci mancava solo il pazzo – brontolò il fratello agitando la testa scura, prima di essere fulminato dallo sguardo di Temari
- entrerà in convento e ti lascia il posto come castellano. Evita spiacevoli commenti- sibilò – sai quanto me che se avesse voluto tu saresti già qualche metro sotto terra a far compagnia ai vermi- aggiunse, colorita.
Kankuro sbuffò – già – borbottò, afferrando il braccio abbronzato dell’altra – entriamo -



Si bloccò annusando l’aria.
- Tours – bisbigliò, portando gli occhi di ghiaccio sul nugolo di case sparute che si apriva sotto la collinetta.
- Resisti, indemoniato. – rispose la voce profonda alle sue spalle, giocherellando con un ciondolo dallo forma inquietante di testa di capra.
Gaara sibilò sinistro, tremando – sento il sangue – mormorò, scuotendo la testa rossa – tanto sangue – ripeté, in un macabro ritornello.
L’altro alzò gli occhi viola al cielo, sospirando – Satana dammi la forza –
Gaara lo fissò truce – ho sete – disse, con voce profonda, viscerale – sete –
L’altro si avvicinò, camminando lento nella veste da frate – dobbiamo andare al castello, stronzetto. Vedi di arrivarci con le tue luride zampe, prima che ti tagli a pezzi personalmente – sibilò, con un ringhio basso – non sono qui solo per farti la guardia, non costringermi a ripetertelo – sputò, indicandogli il braccio, dove si apriva un vistoso morso.
Non era stato un viaggio facile, il loro.
Gaara mostrò le zanne, mentre le mani si dinoccolavano in artigli affilati – berrò dopo, Hidan – disse poi con voce gutturale, fremendo di rabbia sotto la tonaca bianca.
Si voltò, assottigliando gli occhi azzurri, tinti da una strana colorazione cremisi – mio padre ci sta aspettando per la cena – disse, scoppiando a ridere sinistro.





*bon hate-> quanta fretta


Angolo di Cami e Robi

Ma quanti commenti, ma grazie a tutti!!
Inutile dire che siamo molto molto felici, e che speriamo davvero che questa fic riesca ad appassionarvi sempre più di capitolo in capitolo!
Ora, come abbiamo già detto le idee di base sono state Twilight e anche Intervista con vampiro(è uno dei miei film preferiti), ma per il resto facciamo molto di testa nostra, inventandoci le cose. Quindi nessuno si stupisca se scriveremo cose sui vampiri che non ci sono in giro, perchè magari sono proprio inventate da noi ai fini della storia!
Né io e né roberta abbiamo letto qualcosa della Rice, neppure manga sui vampiri o qualcosa del genere…insomma, andremo un po’ in base a come siamo ispirate eheh!

Ci alterneremo sempre nelle risposte e nel commento finale, oggi faccio io(Cami), Robi avrà pieno dominio il prossimo mercoledì:-)
Ovviamente ognuna delle due sa bene cosa non deve MAI fare: insultare neji lei(o io do di matto), sbeffeggiare kankuro io( o lei mi fa minacce mortali)
Ma non vedo come io possa insultare kankuro, visti i successoni riscossi nello scorso capitolo!(non che neji sia da meno eh…)
Per le coppie…inutile chiedere, saremo delle bocche cucite…e non è detto che saranno realizzate secondo le nostre preferenze, anzi!

Che dire, avevamo detto salto temporale e salto temporale abbiamo: nei capitoli infatti a venire ripercorreremo la storia di come si sono formati i vari clan, come vedete non tutti sono nati vampiri…né licantropi…e chiaramente ritroveremo i personaggi umani(sakura, naruto che la protegge e del quale ancora non si sa molto, più altri di cui ancora non si è fatta menzione nel primo capitolo…fate i conti su chi manca…) nel presente. Adesso spazio agli altri, e alle loro intricate storie!

L’Akatsuki non poteva mancare, mi scuso personalmente se qualche fan di Deidara mi contesta che lo descriva vagamente gay ma io ce lo vedo troppo così:-)
Così come ho una predilezione per Itachi( e per Hidan…ma quella è un’altra storia, io e roberta siamo leggermente ossessionate da Hidan!)
Abbiamo poi il nucleo di Tours, dove Robi vi ha iniziato a dare un po’ di indizi sui personaggi…i Sabaku, e il cosiddetto team 10…

Bene, la smetto di cianciare( quanto sono logorroica…) e passo a rispondere alle vostre meravigliose recensioni!
Ah, vi posto un'immagine...io personalmente prendo molto spunto dalle immagini che trovo, così ho pensato di postare, quando capita un'immagine che rappresenti una scena del capitolo, oppure qualcuno in particolare. Ad esempio, potrei mettere qualla che mi ha ispirato sasuke e gaara nello scorso capitolo...
http://i180.photobucket.com/albums/x84/yoyosalzi/untitled78.jpg
http://i107.photobucket.com/albums/m316/Uchihagirl12/Sasuke/SasukeBanner2.jpg
ecco...più o meno...son vagamente così ahah!


-allsecrets2: mille grazie dei complimenti, speriamo continuerai a seguirci sempre!

-sae: kankuro è proprietà esclusiva di roberta, insomma, come lo rende lei non credo lo renda nessuno…e shika con la sigaretta, concordo, è uno spettacolo. Figaggine allo stato puro! Che poi io abbia le mie predilezioni per sasuke e neji ormai lo sanno anche i muri…e i mie gusti tu li conosci bene! comunque, le tue recensioni sono adorabili, ed entrambe siamo davvero felice che ci seguirai sempre!!un bacione grandissimo!!

-sophie_95: certo che c’è lo zampino di robi…dove c’è kankuro, c’è roberta, mai dimenticarselo:-)grazie delle belle parole, baci!

-lalyblackangel: ottimo, anche io e roberta amiamo jasper! È così vampiresco sul serio lui…le coppie che hai citato sono quelle che ci piacciono, vero, ma non è detto che vada sempre tutto lineare eheh! Ma su alcune certo nn resterai delusa!bacioni

-stefy90: sulla nejihina ovviamente c’è sì il mio zampino, mi sgamano subito! Non che robi sia meno riconoscibile quando descrive kankuro come un possente omone tutto muscoli e istinto primordiale…e temari e ino sono ovviamente molto temari e ino, del resto quando entra in ballo roberta, nessuno sa renderle come lei eheh! Per naruto la cosa è complicata, la questione del mezzosangue salterà fuori dopo per bene, garantito eheh…un bacione stefi, sei sempre un amore a seguirci con così tanto affetto, grazie di cuore!

-ciuiciui: sarai tutta felice di itachi e della comparsa della band eheh! Figurati se io potevo lasciare perdere itachi…e poi io e roberta amiamo particolarmente hidan…sasori e deidara sono molto vampirosi, ecco quindi il nostro quartetto! Con tutto il rispetto ma kisame, zetsu o kakuzu non han lo stesso fascino ihih. Per la narusaku…ah guarda mai dire mai…sicuramente qualcosa accadrà, come finisca poi è un altro paio di maniche:-)bacioni chiaretta!

-lilithkyubi: matsuri eh…direi che possiamo dirti che matsuri ci sarà. Cosa farà e se andrà con gaara, questo non lo diciamo adesso, però abbi fede…perché sicuramente nel presente la ritroverai! Un bacione, e grazie di seguirci sempre con così tanto affetto!

-memi: anche io adoro gaara, lo trovo così sensuale( roberta continua a preferire il fratello più grosso, io rimango decisamente più improntata su di lui invece eheh), per non parlare della nejihina…io impazzisco per le nejihina(devo contenermi o robi arriva e mi minaccia…). Che poi io e robi siamo due shikatema convinte( cioè, lei è la regina delle shikatema, figurati) non è certo un mistero…ma ino avrà il suo bel daffare, credimi:-) bene, siamo felicissime che tu abbia iniziato a leggerci, e ovviamente speriamo che continuerai! Un bacione grande

-ulixes: il nostro maschietto preferito eheh! Garantiamo spargimenti di sangue e azione, stanne certo! per quanto riguarda la divisone dei vampiri io ne ho fatta una che si vedrà nel prossimo, roberta poi ha stilato anche cose sui licantropi…speriamo non risulti il tutto assurdo! Un bacione grande!

-talpina pensierosa: wow, io e robi allora potremmo da oggi soprannominarci “la bomba”…che carina che sei sempre, sei un tesoro davvero! Un bacino

-rory_chan: qualsiasi cosa si legga di kankuro è frutto di roberta( viceversa io per nejuccio eheh), visto che il nome di quel ragazzone le provoca scompensi ormonali non indifferenti…cosa che a me provocano incede altri, e quindi credo che in questa fic ci sarà la più grossa concentrazione di figaggine mai vista: robi con kankuro e shika, io con neji e sasuke, entrambe con hidan….e poi non bisogna disdegnare gaara, itachi, kiba…devo continuare? Bacioni tesoro, i tuoi incoraggiamenti sono preziosissimi!!

-LEA91: ah sono felicissima che ti piaccia! È liberatorio che ora possa dirti esattamente a cosa alludevo eheh! Per sakura e naruto dovrai aspettare visto il balzo temporale nel passato, ma puoi consolarti con altri personaggi ihih…per le coppie che hai citato…dunque…come ben sai la shikatema è un mantra per entrambe, sulla nejihina ci sono piccole difficoltà tecniche(delle serie roberta che la metterebbe sempre con naruto lasciando morire neji agonizzato), ma io ho un caratterino molto forte…e benefiche influenze(sorrido malefica)! Quindi, non smettere di sperare! Grazie dei complimenti, e della bella recensione, vedrai che ne vedrai delle belle! Un bacione

-chimera in blue jeans: ribadisco che dovresti scrivere la tua AU, mannaggia a te!! privarci di una tua fic…sacrilegio! Comunque, robi gongola nello scoprire che condivi la passione per il micione( ma non ha capito che però la tua primaria passione ha capelli lunghi e castani e occhi chiarissimi…e qui gongolo io). Ah, se ovviamente ti fa piacere mandaci qualche tuo disegno sui lupi mannari(io avevo visto come disegni i lupi…sei bravissima!), e se mi dai il permesso li postiamo qui! Così diamo proprio realtà effettiva a come sono kankuro e gli altri lupi quando si trasformano!! Passiamo alla nota dolente, nejihina(vabbè, sei reduce anche dalla mia nejiten è capibile ihih). Allora, so che per te è dura da digerire, però..ehm..come dire, è una mia passione…ma soprattutto è davvero congeniale alla storia, perché senza loro due cadono un bel po’ di triangoli che abbiamo in mente…per la cronaca, non è che tenten non esiste eh…anzi…arriverà…Ciò detto, io e roberta siamo fiere di potere annoverare una autrice strepitosa come te tra le nostre lettrici, e i tuoi commenti ci riempiono sempre di piacere! Un bacione grandissimo!

-kaho_leti: che ridere…la tua immagine grondante di bava che corri per casa esaltata e pure FULIGGINOSA…non ha prezzo. Robi è svenuta quando ha udito la parola “kankurò”, pairing ormai conclamato e acclamato, quindi vedrò di rianimarla dopo. Per il resto, nostra adorata ex mosca bianca ormai grigio splendente(ihih), siamo così felici del tuo entusiasmo…tu sì che sai come farci scrivere vogliose e invogliata, se tutte lasciassero dei commenti come te io e roberta non faremmo altro che quello eheh! Kankuro e neji, sono tabù, mi sembra OVVIO, però kiba possiamo concedertelo…finchè non si capisce con chi andrà…ah beh, per la storia di shika, ino, temari e co roberta delizierà tutti quanti con le sue trovate, si vedranno davvero delle belle cosucce…temari e ino la fanno molto da padrone, poco ma sicuro. E poi sasuke e gaara(qua c’è il mio zampino..) non accetto che vengano definiti meno che “superstrafighi”. Come dici giustamente tu, sakura però e con naruto…il che significa…ahhh…mistero. Per la nejihina…tesoruccio, avevi dubbi? Ti pare che io non posso essere hyugacestosa? Che poi robi mi linci, quello sarà un futuro problema…ti adoriamo, davvero, sei unica Lè( conio anche io nome Lè da robi, suona così musicale…)Divertiti a Barcellona, noi attenderemo trepide il tuo commento(itachi…shika…gaara…ce ne sono per cui sbavare!!)

-ayachan: la nostra adorata kinder(a volte) susi! Ottima analisi dei nastri stili di scrittura. A questo punto ogni volta devi fare l’esercizio in ogni capitolo, tanto azzecchi sempre. La pelosa animalità di kankruo è geniale, credo che robi l’abbia già fatta sua, io preferisco come sai i tipi più freddini…sasuke, gaara, itachi così stronzo…neji non ne parliamo perché ormai lo sa anche mia nonna. Ma sappi che naruto sarà molto figo. Perché poi ha una caratteristica unica del suo genere…vedrai. Per il triangolo inoshikatema robi orchestrerà sorprese non da ridere, ne vedrai delle belle in quel senso…diciamo poi che ino sarà uno dei personaggi che subirà molte, molte evoluzioni…per neji e hinata, che sto a dirtelo, ho orchestrato un macello che intreccia le vicende hyuga, inutile dire che la cosa al solo pensiero mi rende felice…Concordo che quando robi scrive non è un tenero frollino…in questa fic si sta anche preparando a rozza brutalità( e poi una che ama kanky…la brutalità la ama per forza eheh)

-harryherm: io sono svenuta quando ho letto la recensione, visto che tu, donna malvagia, non recensisci mai!! Ma ora è arrivato il gran giorno, la parolina magica(vampiri) che ti farà sempre accorrere! L’arf è un termine ottimo che useremo anche noi, esprime molto bene l’effetto bava…shika ad esempio è un concentrato grondante arf da ogni poro. Che poi so che tu lo pensi di naruto…non temere, naruto sarà particolarmente figo, garantito. Su come finirà è un macello…io sono nejihina, robi è molto naruhina, io tifo sasusaku ma anche narusaku, robi sasusaku ma mai dire mai…insomma…ti terremo sempre sulle spine! E nel mentre ci divertiremo a leggere i tuoi commentini…baciotti!

-uchihagirl: underworld io non l’avevo mai visto, pensa che la cosa è venuta a me proprio per caso! Poi robi mi ha detto che c’era anche in quel film…però diciamo che l’idea del vampiro progenitore mi è venuta così dal nulla! Per kankuto licantropo, idea di robi ovvio, e sul perché i sabaku non son tutti vampiri, lo si scoprirà strada facendo nei prossimi capitoli…come vedi erano umani un tempo…oh, la triade dei fighissimi è superlativa…me la conio! Un bacione da entrambe ps aggiorneremo sempre una volta a settimana! Forse anche due, se a volte siamo avanti coi capitoli(ma mooolto forse perché abbiamo gli esami)

-kibachan: sasuke e gaara hanno la stoffa dei leader, come naruto ha quella dell’essere qualcosa di speciale! Come? Ah, vedrai eheh! Un bacione grande, speriamo di incuriosirti sempre più!

-SangoChan88: anche se neji e hinata non ti ispirano troverai altri spunti, hai voglia se ci saranno ribaltamenti..bacioni!

-lale16: aggiorniamo una volta a settimana sempre! Se tu parteggi per jacob sei una grande(robi parteggia per edward…ma sospetto perché vuole jacob tutto per sé, l’ingorda…). Baci!!

-lily_90: ah sara, i tuoi commenti sempre così articolati e accurati ci riempiono sempre di gioia, davvero. Insomma, ci lusinga un sacco sapere che insieme ti piacciamo tanto e che i nostri stili si amalgamino per benino! Il rapporto tra kankuro e shikamaru, così contrastato, come quello tra le due primedonne(ino e temari) è qualcosa che robi sa descrivere molto bene, si sa. È maestra nel delineare questi personaggi. Così come io, si sa, adoro manovrare neji e sasuke. sono più per i tipi stronzi e freddi…per la nejihina, so che può non piacere, ma è congeniale alla storia(roberta mi guarda scettica, della serie “se, come se non si sapessero i tuoi gusti..”), ma te la farò apprezzare, anche perché figurati ci saranno ribaltamenti…per il triangolo temashikaino…ah, robi è pronta…poco ma sicuro ne farà delle belle, anche se fidati che ino non smentisce la sua fama di femme fatale…altro che solo shika…se se…bacioni!!

-wiwo: oh, quando trovo i nomi coi tuoi tra i lettori sono felicissima, soprattutto perché so che le mie sostenitrici hyugacestose ci saranno sempre!!(roberta mi incenerisce….). gaara è mooolto di classe…visto che figo pure da prete? Ah, naruto…quando si scoprirà esattamente cosa è naruto…è decisamente speciale, il ragazzo, vedrai! Un bacione grande, attendiamo i tuoi pareri anche su questo capitolo(direi che anche qui c’è materiale ampio da sbav eheh)

-shiba96: grazie mille eheh! Un bacione e spero ci seguirai sempre!

-nanami kimura: ah, tu devi assolutamente continuare a seguire…non sia mai che un’amante hyugacest si perde la nostra fic(roberta batte il piede seccata, ma io imperterrita la ignoro). Grazie mille dei complimenti, siamo curiose di sapere poi quali sono gli altri pairing che ti piacciono…così ci facciamo un’idea…baci!!

-allegraragazzamorta: grazie XD e spero che anche questo sia stato di tuo gradimento! bacioni

-hosgood: siamo contente di averti incuriosito, speriamo che ti piaccia anche andando avanti!

-maobh: molte differenze ci sono rispetto alle storie solite sui vampiri, perchè diciamo che molte cose le inventeremo, vediamo come saranno prese, fondamentale è che rimangano plausibili, ecco. Infatti come Sakura possa avere i geni di un vampiro, salterà fuori più avanti(sempre che non ci incartiamo da sole...aiuto). Ah, non temere, la storia non c'entra affatto con Twilight, è servito solo per la base. Per la cronaca, non so esattamente quanti anni hai(una trentina? se dici dieci più di noi più o meno dovrebbe essere quella...), ma fidati che un libro che prende a qualiasi età eheh! Mia mamma ne è l'esempio lampante!Grazie per seguirci, speriamo vivamente di proseguire a convincerti ogni volta di capitolo in capitolo! baci

-sky_shindou: grazie dei tuoi complimenti, sei carinissima!! davvero siamo felici che ti piaccia tanto la storia, e spero proprio che anche nel corso della storia non ti deluderemo. le tue risposte troveranno presto conferma, non temere...abbiamo diverse sorpresine in atto(per la cronaca...ora che so che anche tu ami hinata e neji insieme...saltello feliceeee!!). bacioni!

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Capitolo 3
*** Famiglie ***


mistakes are gonna fade over time 3 Inghilterra, 1295

La brughiera inglese aveva un fascino tutto suo: era brulla, disabitata, riarsa, ma al tempo stesso vantava un’atmosfera incantata, con quelle lande sconfinate, il silenzio che la avvolgeva ad ogni ora del giorno.
Anche se pioveva, pioveva sempre.
La condizione ideale, del resto, per una famiglia di vampiri che aveva edificato da secoli la propria villa in quel luogo.
Hinata amava il sole; era la cosa che maggiormente bramava, che avrebbe desiderato con tutto il suo cuore, e che non si sarebbe mai realizzata.
Pena un immediato incenerimento.
Durante le giornate di pioggia un vampiro poteva esporsi alla luce del giorno, con cautela: era assolutamente necessario che il cielo fosse del tutto coperto, e non filtrasse neppure un pallido raggio luminoso dalla coltre di nubi.
Ma se già le nubi erano bianche e sottili, non si poteva assolutamente esporre.
E così Hinata pensava incessantemente a come dovesse essere la sensazione di calore sulla pelle, a come dovesse essere meraviglioso sentire il proprio corpo vivo, caldo.
Lei era sempre così fredda.
Quel giorno diluviava, ed era sgaiottolata fuori dalla villa, senza che nessuno se ne accorgesse, per avventurarsi alla ricerca di qualche animale: quando la fame -anzi, la sete- si faceva sentire, doveva pur rispettare il suo istinto.
Hinata era definibile un vampiro…vegetariano. O comunque, si era sempre rifiutata di assoggettarsi agli istinti più bestiali della loro razza: i vampiri bevevano sangue umano?
Bene, lei si sarebbe nutrita di quello animale.
Inizialmente il padre aveva minacciato di esporla alla luce solare se avesse continuato con quelle manie, ma di fronte alla sua stoica resistenza si era rassegnato: o meglio, aveva deciso sin da quel momento di non considerarla più degna della famiglia.
Hinata, figlia maggiore di Hyashi Hyuga, uno dei più antichi vampiri, una delle famiglie più prestigiose e antiche, era la vergogna del clan.
Il destino aveva giocato un bello scherzo al capofamiglia: Hinata infatti non solo si rifiutava di nutrirsi di sangue umano, ma era priva anche di qualsiasi potere sovrannaturale, a differenza di tutti i vampiri. La sorella Hanabi sapeva leggere nel pensiero già a sei anni, per non parlare di suo cugino Neji.
Hinata rabbrividì al pensiero di Neji.
Il più promettente e potente di tutti i vampiri della loro stirpe. Spietato, cinico, freddo, assetato di potere tanto quanto suo  padre.
E, soprattutto, provava per lei un disprezzo incommensurabile.
La reputava una sciocca, una fallita, la pecora nera della famiglia.
Un vampiro gentile e buono era quanto di più assurdo si potesse immaginare.
E ogni volta malediva il destino che aveva maleficamente fatto in modo che fosse proprio lei la discendente diretta di Hiashi, e non lui.
Hinata sapeva che ogni volta che Neji la guardava provava un insopprimibile desiderio di ucciderla.
E lei, terrorizzata, sfuggiva il suo sguardo, così implacabile, con quelle pupille bianche così simile alle sue.
Stava diventando veramente difficile vivere in quella sterminata casa, e doversi rifugiare ad ogni angolo delle pareti, pur di evitare gran parte degli Hyuga.
Ma Neji era stato incaricato, con suo sommo disgusto, a occuparsi di lei.
Una vera e propria tortura per entrambi.
E solo quando era da sola Hinata poteva sentirsi libera, leggera.
E …forse umana.
Mentre la pioggia cadeva forte, lei si era rifugiata sotto un pino, immersa come sempre nei suoi pensieri, mentre con compostezza si accingeva al suo pranzo quotidiano, stavolta un coniglio.
Hinata avrebbe tanto voluto essere umana.
Quei pochi che aveva incontrato erano così…vivi.
Certo, era rimasta sconvolta da quanto l’odore del loro sangue la turbasse, ma aveva sempre resistito.
Il pensiero di quanti ne uccideva la sua famiglia bastava ampiamente a farla desistere.
Non amava la vita eterna, visto l’inferno che passava quotidianamente.
E non sarebbe mai cresciuta.
I vampiri avevano un preciso codice genetico, nel loro corpo, che stabiliva la loro età.
Quasi tutti i vampiri nascevano umana, e ovviamente mantenevano per l’eternità l’età che avevano quando erano stati sottoposti al processo di vampirizzazione.
Se un vampiro veniva morso a vent’anni, quella sarebbe stata la sua eterna età.
Lo stesso a sessanta. E così via.
La sua famiglia era però una delle rarissime eccezioni, visto che pochissimi vampiri potevano nascere anche da normali accoppiamenti, come gli essere umani: era indispensabile un preciso codice genetico, che gli Hyuga possedevano.
I vampiri di questo tipo, rarissimi, erano anche, potenzialmente, i più letali e pericolosi.
Questo perché Hiashi era stato, subito dopo Sarutobi, uno dei primi vampiri.
Lei quindi era un’ incredibile eccezione, nata dall’unione di Hiashi con la sua deceduta madre.
A maggior ragione un’eccezione in quanto non aveva proprio un bel nulla di letale e pericoloso.
In quei casi, era il dna a stabilire quando l’età di fermava: e per lei, come già aveva visto da decenni, era diciannove anni.
Non sarebbe crescita più. Sua sorella aveva ora tredici anni, ma i suoi poteri erano già tanto sviluppati che sicuramente ne aveva ancora massimo per uno o due anni.
Poi anche lei si sarebbe fermata.
E sì, Hinata soffriva all’idea di vedere per sempre un corpo immutabile e perfetto.
Non sarebbe mai cresciuta.
Un po’ come dire che non avrebbe mai vissuto.

Era così immersa nella pace del momento, nella quiete che stava assaporando, che non si accorse della figura imponente che era apparsa accanto a lei in quell’istante. Solo quando percepì il respiro freddo accanto a lei si girò, gli occhi già terrorizzati, e incontrò lo sguardo furibondo di Neji.
“Neji!….io….”
“Hinata…tuo padre mi ha mandato a cercarti…vuoi spiegarmi che diamine stai facendo qui in pieno giorno con un coniglio morto in mano?! Se non era per i miei occhi ci avrebbero messo ore per rintracciarti, piccola stupida!”
Hinata tremò udendo la voce furente del cugino, e chinò il capo. Cercava sempre di evitarlo in tutti i modi, perché quando incappava nella sua ira diventava ancora più fragile e insicura di quanto già fosse.
Lei tirò su col naso, balbettando parole confuse.
“Io…d-d-dovevo solo mangiare…e v-volevo…un po’ di pace…”
Neji guardò disgustato l’animale, e poi Hinata.
Maledizione, era talmente spaventata e confusa che non poteva nemmeno urlare maggiormente: era pur sempre la figlia di Hiashi.
Sospirò, cercando di calmarsi, e con un gesto brusco la costrinse ad alzarsi.
“Muoviti e vieni via. Tuo padre vuole parlare a entrambi.”
Lei spalancò gli occhi, confusa.
“P-p-perché?”
Lui ignorandola prese a camminare, altero e composto, l’acqua piovana che gli scorreva sul volto lasciandolo comunque impassibile, come una statua marmorea.
“Non lo so.” Sentenziò con voce bassa e irritata.
Era già abbastanza che dovesse essere andato lui a riprenderla.
Era già abbastanza che dovesse essere sempre lui a occuparsi di lei, quell’essere così fragile e irrazionalmente gentile.
Dio santo, Hinata era come le umane che gli facevano da pasto ogni sera!
Sentì distintamente la vocina sottile della cugina, dietro di lui.
“S-scusa Neji…se ti ho fatto preoccupare…”
Lui chiuse gli occhi e si trattenne dall’urlare.
Un animo così buono e gentile. Era spaventoso, assolutamente incredibile per un vampiro: e forse era la cosa che maggiormente lo esasperava e lo induceva ad odiarla.
E ora non capiva che cosa volesse dire Hiashi a entrambi.
La cosa lo indispettiva e irritava alquanto.



Nell’immensa casa Hyuga, Hiashi aspettava che Neji tornasse con quella disgraziata di Hinata.
Seduto nel divano del salotto, assaporava lentamente un bicchiere di sangue, prontamente portatogli dalla figlia Hanabi: quello che succedeva quando un incauto viandante bussava alla porta di casa loro, visto che aveva smarrito la via.
Ignorando che sarebbe diventato presto l’aperitivo.
Accanto a Hiashi sedevano altri due Hyuga, molto simili a lui: capelli neri, sguardi truci, pelle diafana e occhi trasparenti.
Hanabi stava seduta alla scrivania, le orecchie tese ad ascoltare, i lineamenti del volto belli ma duri e freddi.
L’unica della famiglia ad avere un viso morbido e gentile era, naturalmente, Hinata.
“Allora, Hiashi, di cosa volevi parlarci?” chiese l’uomo accanto a lui, uno degli anziani e più venerandi della loro famiglia.
L’uomo sorrise, mostrando i denti bianchissimi.
“Ho preso delle decisioni. Come sapete, Itachi Uchiha è sempre più forte. Lui e i suoi fedeli, l’Akatsuki, stanno girando per l’Europa per reclutare nuovi vampiri che abbiano un potenziale adatto per essere alla loro altezza. Non possiamo essere da meno, abbiamo bisogno di nuove forze.”
“Beh…non è facile trovare umani che siano abbastanza speciali da essere vampirizzati invece che uccisi…”
Hiashi sorrise sinistro.
“Oh. Non ho certo parlato di umani.”
Tutti stettero in attesa. E lui preseguì.
“Chi parla di umani? Noi siamo gli Hyuga. Siamo tra i vampiri più forti, più potenti. Ricordatevi che io ho combattuto personalmente contro la triade leggendaria dei vampiri supremi, uscendone sconfitto solo alla fine. Ma dopo Jiraya, Orochimaru e Tsunade, nessuno ha la mia stessa forza. il problema è Itachi: ora lui è nel massimo della sua potenza, mentre io non più. E soltanto una persona può prendere il mio posto…”
“Neji, giusto?” chiese l’altro anziano, gli occhi che brillavano. Hiashi annuì.
“Naturale, è ormai quasi più forte di me. O forse mi ha già superato. Ma non è mio figlio, non è un mio discendente diretto. Quando parlavo di nuove forze, intendevo la creazione di nuovi vampiri, che abbiano il dna Hyuga, puro, completo. Di modo che il loro potenziale sia al massimo.
Le unioni tra vampiri della medesima famiglia portano spesso combinazioni letali: ed è per questo che ho deciso che Neji e Hinata dovranno sposarsi.”
Tutti si sbalordirono, mentre Hanabi quasi si strozzò.
Non è possibile.
Hiashi proseguì.
“Mia figlia Hinata è una disgrazia, lo sapete. Ma è la mia figlia maggiore, e in lei ci sono le mie cellule, è quella più pura di tutti. Insieme, daranno il via a una stirpe potentissima. I geni miei e la forza letale di Neji.”
I due vampiri annuirono, soddisfatti. Hanabi guardò il padre con disappunto.
“Credevo che sarei stata io a unirmi a Neji…padre.”
Hiashi le carezzò dolcemente una guancia.
“Hanabi, non dire sciocchezze. Tu sei ancora giovane, per quanto il tuo potenziali sia strepitoso. Ma come sai le unioni tra vampiri, essendo così rare, devono avvenire quando i due si avvicinano il più possibile alla loro ipotetica età. Come Neji, vampirizzato all’età di vent’anni, e Hinata.
Bene, signori, questa è la mia decisione. Se l’accoppiamento funzionerà, avremo ancora una volta dei vampiri purissimi. E Itachi dovrà sudare, e molto…”
Gli altri sorrisero, Hanabi pure, mascherando la bruciante gelosia.
Sopraggiunsero proprio in quell’istante Neji e Hinata, ancora ignari di quanto li aspettasse.
Ma entrambi si accorsero che il sorriso crudele di Hiashi non presagiva nulla di buono.


 Tours - Francia

Strinse la cinghia dello stretto corpetto, sibilando un colorito insulto.
-    sbrigati – ringhiò all’ancella, strappandole dalle mani il laccio, osservando il tramonto fuori dalla finestra stretta della stanza.
L’altra abbassò intimidita lo sguardo, osservando la curva della schiena della domina.
I capelli le scendevano prepotenti sulle scapole abbronzate, eludendo i vincoli della complicata acconciatura.
- Gaara ha detto qualcosa, riguardo quanto si tratterrà?- chiese la giovane, ruotando gli occhi, disillusa.
- sulla lettera preannunciava il suo arrivo per dopo il tramonto. – rispose avvilita l’ancella, allacciandole la veste porpora.
Temari sbuffò, sollevando le braccia, mentre l’altra le faceva indossare la mantellina – capisco- mugugnò, insoddisfatta.
Gaara non era mai stato un ragazzo facile.
Abile nella lotta, amante del potere, bramoso dominio quasi fino a struggersi, non aveva, al contrario, mai dimostrato grande abilità in quella che invece era la diplomazia.
Se Gaara voleva, Gaara aveva.
-    ma ha detto che non sarà solo…- aggiunse la ragazza, osservando la bionda in tralice.
Temari si irrigidì, voltando la testa con malcelata curiosità – cosa?- chiese, mordicchiandosi un labbro
-    un monaco…domenicano, francescano…non ricordo – ammise l’ancella, mentre ciuffi scuri le ricadevano sulla fronte stretta.
Temari si voltò verso lo specchio - …speriamo riesca a esorcizzare quel demonio di Gaara…- bisbigliò, osservando il riflesso della donna spavalda e impaurita che la fissava.

Hidan sbuffò spazientito, osservando Gaara fissare muto il profilo del castello dei Sabaku.
-    vogliamo perdere tempo qui, dannato Satanasso? – sbottò, portando gli occhi violacei sulle mura spesse e scure.
Uno sguardo di fuoco che se avesse voluto avrebbe potuto incenerire quelle mura.
-    Zitto – mormorò il rosso, abbassando gli occhi cerulei sulla strada di pietre rozze
-    Non dire stronzate come “cercavo di ricordare quanto fosse bella con il sole”. Non sono qui per sentirti piagnucolare – Hidan fece qualche passo, ruotando gli occhi arrossati dalla rabbia – Gaara muoviti, ho ancora qualcosa da dirti – gli intimò mentre l’altro, tratto un profondo respiro, gli si avvicinava felpato.
Hidan sguisciò silenzioso al suo fianco, fondendosi con le ombre della notte – riguarda gli umani – disse, strozzando la voce nel pronunciare quella parola.
Se avesse detto “cibo” sarebbe stato più indicato.
-    Urlano troppo mentre muoiono – Gaara sollevò lo sguardo, un’ombra di divertimento – non mi servono i tuoi insegnamenti – disse, lapidario.
Hidan afferrò il bavero di Gaara, sul volto quell’espressione che solo pochi potevano avere.
Solo i vampiri.
I denti bianchissimi premevano sulle labbra pallide, la bocca tirata in un ghigno felino, gli occhi ridotti a due fessure fiammeggianti.
Gaara rimase impassibile, osservandolo distaccato – cosa volevi aggiungere? – disse poi, tono freddo.
L’altro si ritirò, gettando lo sguardo a terra, il ventre freddo immobile – ascoltami – riprese, dopo un interminabile attimo di silenzio – gli umani non sono solo cibo. – un guizzo di curiosità passò negli occhi del rosso – possono essere pericolosi, non credere che tutto dipenda dalle loro fragilissime ossa o dal loro cuore pulsante –
Gaara si appoggiò ad un tronco, fissandolo muto
-    possono ucciderci, se solo sapessero il modo, ovvio – Hidan sorrise sinistro – nostro padre Satana ha permesso loro di trovare qualche modo per permetterci di farcelo riabbracciare –
-    ma che gentile – commentò Gaara, con un mormorio sordo
Hidan fissò le iridi cristalline dell’altro – tu sei bello e, forse, eterno Gaara. Ma forse anche troppo malvagio e spavaldo. – sospirò – ci sono cose che tu devi sapere, su noi vampiri –

Gaara si ritrovò a sorridere – tipo che siamo ben accetti ai Sabba delle streghe? – ironizzò
-    taci miscredente! – sbottò Hidan – ci sono regole che anche un vampiro deve rispettare –
-    pena?- il rosso mordicchio il labbro gelido con i denti aguzzi
Hidan si passò una mano tra i capelli chiarissimi – la morte –
Gaara lo fissò, lievemente accigliato – parla-
-    devi stare attento alla luce solare, ma questo lo sai già – sorrise allusivo, indicandogli la grossa ustione sulla spalla, frutto di una sorta di iniziazione vampiresca – con gli umani limita i rapporti...fuori dai pasti. Tendono ad avere una sorta di attrazione fatale verso di noi – scoppiò in una risata sinistra.
Gaara sbuffò disinteressato – altro?- chiese, impaziente.
-    se volessi entrare a casa loro, devi essere invitato. Cosa vuoi, noi vampiri siamo cavalieri – ammiccò con il suo sorriso sghembo – non devono mai scoprirti – il sorriso si spense – se qualcuno venisse a conoscenza di noi…morireste entrambi –
Gaara spostò lo sguardo verso le luci che filtravano dalle finestre vuote del castello – è per questo che sei qui con me –
Hidan gli si affiancò, mellifluo – anche – sibilò precedendolo nel sentiero scuro.

La guardie si scansarono, impallidite davanti ai due monaci che li scrutavano severi – Sabaku no Gaara è tornato. Avvertite la mia famiglia – sibilò Gaara, sguardo basso, labbra serrate.
-    vinci la fame – gli sussurrò Hidan, sorridendo sornione alla guardie, ancora impalate sul ponte del fosso – andate! che cazzo ci fate li a guardarci, fratelli?- ordinò, increspando le dita sottili attorno al medaglione caprino – su teste di cazzo, muovetevi!- sussurrò, osservandoli sparire nel cortile.
Gaara si voltò verso di lui, impassibile – la diplomazia non è il tuo forte –
-    erano due deboli – rispose – animi fragili…se non li avessi mandati via ci avrebbero offerto il collo –
Gaara storse la bocca indignato – ho sete –
-    fallisci Gaara e perderai tutto. – Hidan assottigliò gli occhi violacei – anche la tua famiglia – sibilò, scrutando l’orizzonte
-    fai di loro quel che più ti piace. – tirò un sorriso falso – sai benissimo che di loro non mi importa –



Kankuro ticchettò innervosito il dito sul tavolo, sbuffando.
-    sta tramontando il sole – Temari gli afferrò la mano, arpionandola al freddo tavolo di legno.
-    Su calmo – gli intimò la sorella, osservandolo dietro le lunghe ciglia scure.
Lui sbuffò nuovamente, prendendo a camminare ansioso dietro il grande tavolo della sala da pranzo.
-    conoscendolo, avrà scelto una specie di Satana, Lucifero o comunque una sorta di demonio, come amico – sbottò, fermandosi a scrutare la porta – se ci è andata bene – aggiunse, mentre la sorella sbadigliava indifferente
-    magari si è convertito – disse lei, lasciandosi sfuggire un sorriso.
Gaara convertito? Ma se picchiava i villani con tutto ciò che gli capitava a tiro. Compreso il crocifisso della cappella di famiglia.
-    magari è diventato un mostro e vuole divorarci –
Temari scoppiò in una risata tesa – Kankuro smetti di dire assurdità!- si alzò in piedi, raggiungendolo – non potrebbe comunque divenire più malvagio di quello che era già – mormorò, facendo piegare le labbra dell’altro in una smorfia divertita
-    al peggio non c’è mai fine –
-    pessimista –
La sala scura fu invasa, improvvisamente, da un sinistro rintoccare.
I due ragazzi si voltarono verso la porta, iniziando a camminare. Passi lenti, di agonia.
E quando la pesante anta si schiuse, furono due volti tremendamente pallidi a emergere dall’oscurità della notte.
- bentornato Gaara –


Temari scrutò i due uomini fermi sulla porta, avvolti dai lunghi mantelli scuri.
Kankuro le si strinse al fianco, rapito anche lui dall’osservare i due volti che li scrutavano, come assenti.
Gli occhi pallidi di Gaara fecero rabbrividire il ragazzo. Gelidi, spenti. Morti.
-    Gaara, fratello, non entri?- chiese Temari, avvicinandosi di un passo, sfiorando i visi dei due con una curiosità malcelata – e lei, signore, è benven…-
Il sorriso sinistro che piegò le labbra dello sconosciuto trattenne la voce della ragazza – Kankuro chiama nostro padre – sibilò, non smettendo di fissare, rapita, i due giovani.
La loro pelle diafana sembrava brillare di una luce inquietante, in contrasto con le scure occhiaie che segnavano il viso dei due.
Ed entrambi, e Temari se ne accorse con un sordo dolore al petto, erano dannatamente belli.
Se fosse stata davvero una ragazza religiosa e per bene, davanti a quella sublime bellezza si sarebbe inginocchiata.
E fatta un segno della croce, subito dopo.
- Gaara entra –
La ragazza si voltò, scontrandosi con lo sguardo duro del padre, ancora sulla cima delle robuste scale.
Il rosso fece un passo deciso, entrando chiaramente nello spicchio di luce del candelabro – sei tornato – il conte si fermò, scrutandolo severo – non sei un prete?- sibilò, una lieve increspatura di odio nella voce.
Gaara sollevò lo sguardo – molto più di un semplice prete, padre –
Temari si strinse a Kankuro, impettito nella sua mole scura, così fin troppo simile a quella del genitore.
-    Gaara…-
La ragazza ascoltò il tono basso e roco della voce del monaco ancora fermo sulla porta - …vuoi lasciarmi al freddo?- sibilò, minaccioso.
-    questa è casa anche mia – mormorò – entra Hidan –
Temari seguì il rapido scambio di battute, sul viso un’espressione incuriosita. E tremendamente spaventata.
-    Kankuro…ho una strana sensazione –
L’altro fissò il fratello con gli occhi scuri sgranati – si, Temari, anche io – sussurrò, osservando il biondo allentarsi la mantella, rivelando il corpo solido e chiarissimo – sembra… -
Temari lo squadrò, incrociando gli occhi viola -...la cena è pronta – disse, mentre un brivido le solleticava la schiena – possiamo andare – concluse sciogliendosi dal laccio di sguardi che la teneva ancorata a Hidan.
-    se mia sorella ripete ancora cena…- sibilò Gaara, stringendo con forza esasperata un lembo della mantella, riducendola il un groviglio di fili stracciati  
-    Hidan?!- chiese, osservando il volto freddo e distaccato dell’altro, fisso sulla sorella.
Un ghigno comparve sulle labbra del vampiro – lei è perfetta – disse, spostando le iridi viola in quelle celesti dell’altro – se non lo fai tu, lo faccio io. E stanotte –


Labbra gelide sulla pelle pallida.
Mani forti aggrappate alle sua spalle.
Occhi verdi che lo fissavano feroci.
Temari gli mostrava i canini bianchissimi, nuda sopra di lui.


Kankuro afferrò il trancio di carne, non smettendo di fissare i due davanti a lui, immobili.
-    non mangiate?- chiese, masticando rumorosamente.
Temari lo fissò bieca, sorseggiando il vino rosso.
Lo colpì con il tacco della scarpa, agitando la testa chiara delusa.
-    Gaara, com’è Roma?- chiese il padre, scrutando il minore tenere le mani tremanti sul grembo, nervoso.
Il giovane alzò lo sguardo, narici dilatate.
-    ha un certo fascino notturno, come città – s’intromise Hidan, nel suo leggero accento italiano – anche se devo ammettere che il fascino può trovarsi nascosto anche nella campagna francese– aggiunse, malizioso.
Temari posò il bicchiere lentamente, avvertendo lo sguardo pesante dell’italiano su di sé – padre, posso allontanarmi?- chiese, innervosita.
-    no – Il conte seguì lo sguardo del viandante sulla scollatura generosa della figlia, sorridendo tronfio – mi dica Hidan…quanto potere ha a Roma? –
Hidan scosse i capelli chiari – diciamo che ho la mia nicchia –
Diciamo che hai la tua tomba a Roma, pensò Gaara, nervoso.
Era la prima volta che si ritrovava con tutto quel sangue liquido attorno.
E senza poterlo divorare.
Hidan scosse nuovamente la testa, come per scacciare un pensiero assillante.
-    Gaara andiamocene- disse poi, improvvisamente, in un rapido sibilo.
Gaara lo fissò sbalordito – cosa?-
-    tua sorella…mi sta facendo impazzire. Sto per prenderla – sibilò, in uno scatto di rabbia.
-    tutto bene?- chiese Kankuro sospettoso, notando il rapido sussultare delle bocche
-    si – rispose Gaara lapidario – siamo stanchi. Andiamo nelle nostre stanze – continuò, balzando in piedi.
Temari si sollevò, agitando il corpo morbido nel corpetto minuto.
Fu un attimo e gli sguardi dei due vampiri vennero irresistibilmente attratti dalla vena scura del suo collo.
Hidan trattenne Gaara per una spalla, scoprendo i lunghi canini – è ora di dormire – concluse, scostando a fatica lo sguardo da Temari.
-    buona notte – sibilò Kankuro, afferrando la sorella per i fianchi e allontanandola dai due che, silenziosi, sguisciarono fuori dalla sala.
Solo il fuoco rimaneva a spezzare l’irreale silenzio che si era formato.
-    possiamo andare, ora?- biascicò Kankuro, nelle vene un freddo gelo, nella gola il battere sordo del petto.
Il padre li fissò, assottigliando gli occhi scuri.
-    Temari, Kankuro – disse poi, con voce ferma – su di voi ho grandi progetti –



Angolo di Cami e Robi:


*_* prima di tutto un enorme grazie di cuore a tutti coloro che stanno seguendo questa ficcy! Fate bene ai nostri eghi XD
Siamo davvero felici che il tuffo nel passato sia stato di vostro gradimento…e ora arriverà la vera azione.
Come avevamo già avvertito le informazioni che verranno date su licantropi e vampiri sono un po’ di nostra invenzione: frutto di ricerche su Wikipedia, antiche reminescenze, libri e film che entrambe adoriamo.
Ah, per l’invito che le persona devono fare ai vampiri per farli entrare in casa…mi ha sempre affascinato. E poi ce lo vedete Hidan che chiede il permesso?XD

Ah, ovviamente sono Robi, Cami risponderà alle recensioni la prossima settimana…^_^
Come promesso a Cami non mi esprimerò su Neji - XD – ma posso solo unirmi a coloro che hanno sbavato per kankuro…faccio parte del CRiFraMIT “comitato per la riabilitazione di fratello micione ignorato e truccato”! chi vuole unirsi…XD

Domandina: quali coppie credete che si formeranno? Io non posso dire nulla o Cami ruba la falce a Hidan e me la fa pagare…ma un sondaggio non fa mai male no? XD

Comunque…per il capitolo: come sempre Cami ha dato una visione incredibile degli Hyuga…ma dopo tutto lei è l’esperta…anche dello hyugacest…io mi astengo XD. Avremo un po’ di informazioni sui vari clan e sulle loro peculiarità. Per Hidan…bhe, prendetelo come la visione di due pazze scatenate che su msn riescono a  sbavare a chilometri di distanza. XD poveraccio, sapesse quello che diciamo su di lui! XD tra poco torneranno altri personaggi essenziali per il racconto, non temete! E preparatevi a tutto…*risata malvagia*

Per continuare la buona abitudine di Cami – e per farvi capire quanto siamo fuori di testa –
Oggi tocca a loro:
HIDAN:
 http://ninjatic.deviantart.com/art/Hidan-75074233

http://youkofujima.deviantart.com/art/Hidan-Immortal-Exhibitionist-58507771
NEJI:
http://photobucket.com/image/neji%20hot/Xanime_fanaticX010/Naruto/neji2.jpg?o=15

KANKURO:
http://photobucket.com/mediadetail/?media=http%3A%2F%2Fi71.photobucket.com%2Falbums%2Fi137%2FKeeperOfTheStars_2006%2FAnime%2FNaruto%2Fkankuro.jpg&searchTerm=kankuro&pageOffset=11

Due per Hidan perché piace a entrambe, un Neji e un Kanky…sono stata davvero per la par condicio! XD
se avete notato e lo state pensando: sono una pervertita, si. E con Kankuro mi sono tenuta…U_U

Ok, smetto di sclerare, sul serio…passo quindi alla parte di importante…
Un grazie di cuore a:

Stefy90: Gli aka non ti deluderanno...saranno un pò ovunque, non ti preoccupare...come potevamo tralasciare quest’occasione di sbavo? Impossibile! XD Hidan ti spaventa ancora? Da come guarda temari poi...poveraccia, deve sentirsi come un tiramisù! XD ah, ti avverto..preparati a qualche scontro violento...e a parecchio sangue! Dai, scherzo, volevo solo spaventarti un pò! Ti sono piaciuti kankuro e Temari? Povero piccino lui, che fratelli fuori di testa! XD qui non c’è il team 10, ma tornerà nel prossimo, sempre più...ah bhe, vedrai! Non posso esprimermi sui pairing ma Ino e Tema non avranno una relazione rose e fiori, donna avvisata...XD e quoto appieno il tuo commento su Kanky. Oh Kanky...Kanky...io...CENSORED. XD un bacione! Facci sapere che ne pensi di questo capitolo! Baci!

LEA91: Già, i Sabaku erano una bella famiglia di nobili senza cuore XD e Gaara un ragazzo un pò fuori di testa, diventare vampiro l’ha quasi migliorato, dato quello che ne dicono i fratelli! Mi fa piacere che ti sia piaciuta Temari...più arrogante di così non potevamo renderla! XD ma sicuramente hai ragione...ci sono dei motivi per il suo comportamento e il padre...bhe, in questo chappy si è svelato. Brutto brutto ceffo. Che ne pensi di questo capitolo? Come ti è sembrata Hinata? Un bacione! Facci sapere!

harryherm: prima di tutto...piacere di conoscerti, sono Roberta. ^_^ ok, ora posso andare avanti: Piaciuto Gaara ecclesiastico? Se stai sbavando al ricordo tutto ok, è normalissimo, date le reazioni abituali di Cami! XD – io opto per l’altro fratello, lascio Gaara alle vostre bramose fauci! – per la ChoIno...bhe, bocca cucina...però mai dire mai. Io amo Ino in tutte le salse tranne una –XD – ma non escluderei neanche quella. Per Ino a gambe scoperte...bhe, c’è una motivazione – yuppi! - : stava andando a lavare i panni, aveva la gonna evidentemente attorcigliata attorno la vita per non bagnarsi. Credo almeno XD io Ino non so vederla se non in mini, perciò...XD dai, secondo te chi ha vampirizzato Ino e Shika?! Sono curiosissima...! e non ti preoccupare per Cho: lo adoriamo, comparirà presto!per l’aka devo riconoscere tutta la genialità di Camilla. Davvero, come li rende lei! Deidara un pò ambiguo ma...ma ci piace così! XD ah, per Naruto...ce la farai ad aspettare...come dire...un pochino?! Poi ci sarà...ma bisogna attendere! XD e sarà arf. Tanto tanto arf. Te lo assicuriamo. Bacio!

Sophie_95: immaginavamo la reazione a Kankuro! XD che ne pensi di questo chappy? Ancora Sabaku! Facci sapere! Un bacione!


Nanami Kimura: anche tu idolatri Neji?...* Roberta si guarda attorno * capisco....-_-...dai scherzo! Ecco a te neji, in tutta la sua fredda e altera presenza...e ancora un pizzico di Hyugacest, come sempre assolutamente diretto dalle adorabili e eccellenti manine di Cami. Per il trio di Suna *_* ma certo che puoi chiamarmi Roberta...ma anche Rò, Berta...Bertuccia, come vuoi! Mi fa piacere ti siano piaciuti i Sabaku...che ne pensi di loro in questo capitolo? Temari e Kankuro meno spocchiosi, forse...ma con un gelido fratellino alle porte!brr...facci sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacione!

Tapina Pensierosa: ^///^ Grazie! Non ti preoccupare le recensioni, a noi fa piacere che la storia ti piaccia! E ora c’è ancora Gaara e l’allegro seguito...che ne pensi? Facci sapere! Baci!

Ulixes: XD guarda sta quasi facendo più casino quell’assatanato di Hidan. Ci mancava solo l’ossessione per Temari a complicare le cose XD ...e per quanto riguarda la vampirizzazione di Shikamaru...dovrai aspettare. Sarà sicuramente una bella seccatura per il poverino! Ci fa piacere che la storia risulti uniforme! Facci sapere che ne pensi di questo capitolo...il bello sta per arrivare! Un bacio!

Lily_90: Piaciuto l’impassibile Gaara? Già Cami è stata bravissima a caratterizzarlo nello scorso capitolo. La mia genia sempai! XD qui è più il pazzo Gaara della prima serie di Naruto. Quello un tantino instabile XD per Hidan – fischietto fischietto – dicevi? XD sono cattiva vero? E non dire che dalle immagini non ti è piaciuto…è così…vabbè la tronco qui! XD tornando ai ragazzi seri…Shika. Mi unisco a ogni tuo sbavare improvviso…e per i pairing con lui..emh, non posso dirti nulla ma...tieniti forte. Anzi…sii forte, ok? Cmq…mi fa piacere che ti sia piaciuta Temari…vedrai, vedrai…XD e Kankuro…la mia missione è diffondere il Kankurismo per il fandom, insieme a quella di Cami...ma lei punta sullo Hyugacest! XD facci sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacio!

Sky_Shindou: XD si effettivamente Cami è stata un genio con l’akatsuki! Ah, per le coppie…non dare nulla per scontato. Ino è un personaggio molto convincente!XD come è andata la cenetta a casa Sabaku? Non ti preoccupare, è solo l’inizio! Facci sapere che ne pensi! Un bacione!

Maobh: già, con i vampiri possiamo spaziare per secoli…XD e per l’aka: Cami ha buon gusto, non trovi? Sasori, Itachi…Hidan – per il quale se non si è notato abbiamo una perversa ossessione! XD – esatto per Ino: sarà il personaggio che cambierà di più. Ma non credere…non è neanche nel passato tutta miele e carezze…è più tosta di quello che vuole mostrare. E più furba. Ma mi fermo qui. Non aggiungo altro! XD p.s.  hai 30 anni? Anche mio fratello…e lui, a quanto asserisce, è Gaara nel corpo di kankuro. U///U Ti lascio immaginare la scena: lui entra a casa mia e mi insegue per fare un funerale del deserto. Non mi sono mai sentita tanto emotivamente vicina a Temari. Ok, smetto di raccontare particolari inquietanti sulla mia famiglia! A presto! Facci sapere che ne pensi di questo chappy! Un bacione!

Uchihagirl: XD già, Gaara prete è davvero un po’ inquietante! XD in questo chappy si dividono la scena gli Hyuga e i Sabaku no…che ne pensi? Per la kibaino io posso solo dirti che…  *Cami lucida la falce di Hidan e sorride minacciosa*…emh…dicevo…può esserci come no…dipende…emh, emh…aspetta e vedrai! ^_^un bacione!

Kibachan: Gaara prete ha effettivamente impressionato un po’ tutti! XD per kiba...licantropo?...bhe…*risatina* vedrai! E per gli Akatsuki: non posso anticiparti nulla ma…forse. Non tutti. Ma forse qualcun’altro farà la sua apparizione. Un bacione, facci sapere che ne pensi di questo capitolo!

Chimera in blue jeans: io l’ho sempre detto che Neji ha effetti particolari. Nessuno mi crede XD. Non dico altro sennò la vendetta di Cami si abbatterà su di me – e la sua ira ( e il suo acuminato kunai) sul povero e indifeso Kankuro! – emh, dicevo?! Grazie per i complimenti, ci lusingano sempre tantissimo! ^///^ siamo davvero felici di aver reso l’atmosfera spensierata del villaggio francese infranta dall’arrivo di Gaara – che sarà più sclerato che mai – e di Hidan ( per lui non servono commenti. Sbava) …per Gaara dello scorso capitolo: Cami è stata geniale nella sua ambientazione a Roma e per l’Aka. Da Deidara a Sasori. Passando per Itachi e Hidan. Si, si è normale che ti affascini…colpa dei ferormoni che cami e io produciamo al solo nominarlo! XD per la cavalcata…*_* me felice di aver trasmesso la libertà di cui Temari e kankuro si sentono padroni..per ora. E Cho: aspetto di sapere cosa ne penserai di lui nei prossimi chappy! E il ciuco di Shika…bhe, testardo e pigro allo stesso livello del padrone. XD Ino sarà, invece, una vera sorpresa…leggendo capirai. Ah, dimenticavo: i vampiri che abbiamo immaginato – e ammetto, inventato XD – sono più animaleschi rispetto al classico modello. Più violenti nei combattimenti, più aggressivi, mostruosi, quasi. Vedrai in seguito quando…*risata malvagia* Qui, intanto, si sa già qualcosa in più sui clan, gli Hyuga in particolare…che ne pensi?
Per lo Hyugacest…io non posso assicurarti nulla…Cami è aggressiva quanto Gaara in alcuni momenti!XD
Intanto sono tornati il tuo occhio chiaro preferito e anche il micione mannaro – complimenti per l’espressione, l’ho copiatissima! XD – un bacio!

Lale16: ^///^ grazie per i complimenti, siamo lusingate! Piaciuto lo jashinismo trasformato in satanismo?…e non sai quanto ne dovrà passare quel figlio del demonio di Hidan! Un bacione! Facci sapere che ne pensi di questo chappy! Bacio!

AllegraRagazzaMorta: piaciuto l’artista Deidara? XD qui c’è il ritorno di Neji, per tuo piacere! E anche una buona dose di Sabaku no! vedrai che Temari riusciremo a fartela odiare quasi di più! XD scherzo! Sarà arrogante, tremenda…ma vedrai, vedrai…che ne pensi di questo chappy? Facci sapere! Un bacio!

Wiwo: già Gaara non è un esempio di virtù, ma al tempo no ce ne erano poi molti…XD e qui gran ritorno di Neji, come sempre magistralmente eseguito da Cami! aaah! Tu supporti Edward! Bravissima! *_* anche io!anche io! …anche perché voglio Jake per me, ma resti un segreto XD – per i pair con Shika…che io e cami siamo orientate a bussola verso shikatema è noto…ma in questa ficcy potrebbe succedere di tutto perciò…e concordo con te sull’amicizia di Tema e Ino…anche se qui forse…vabbè, tralasciamo XD come va la distinzione degli stili? Facci sapere che ne pensi del capitolo! Un bacione!


Kimi: hai visto Undeworld? Anche io parecchio tempo fa…ma sarà molto diverso questo..vedrai…ci fa piacere che ti piaccia la ficcy…facci sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacione!

SangoChan88: qui tanto Hyuga e tanto Sabaku! Che ne pensi di questo chappy? Facci sapere, siamo curiose! Un bacione!

Memi: piaciuto l’aka?! Dalla geniale penna di Cami! XD se già Gaara prete vi ha traumatizzato, vedrete il resto! XD ah, ricorda con me sarà Kankuro power! Perché è il mio gattone splendido *_* vabbè, tralasciamo i particolari indecenti della mia ossessione…dicevamo: vedrai che il modo della loro trasformazione sarà davvero…complicato! XD e per te amante dello Hyugacest…Cami sta dando il meglio di sé! Vedrai! Facci sapere che ne pensi di questo chappy! Ti aspettiamo! Un bacione!


Ciuiciui: decisamente Hidan non muore mai facilmente. *risata diabolica* dai, scherzo! Non sto mica minacciando il platinato ormonalmente ricco! Scusa, sto nuovamente sbavando dietro a Hidan. Perdonami. E Cami sta sbavando anche lei. Ma a noi basta la parola Hidan per farci andare in secrezione di bava. Qualsiasi cosa non ti è chiara chiedi pure…se non è oscura anche a noi – cosa probabile! XD – ti risponderemo volentieri! XD tra pochissimo – insomma- arriverà anche naruto e Sakura..per i pair…acqua in bocca! XD facci sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacione!

Lilithkyubi: per i ragazzi così..se li trovi, facci uno squillo anche a me e Cami – oddio se lo sente il mio ragazzo mi scuoia! – ah, cmq, tranquilla: Matsuri ci sarà. Molta molta Matsuri. XD devi solo aspettare un pochino XD mi fa piacere ti siano piaciuti i Sabaku no ma per i pair non essere così sicura…io e cami possiamo essere decisamente diaboliche! Facci sapere cosa ne pensi del capitolo! Ancora tanto Gaara, a quanto pare! XD un bacione!

Kairi84: siamo felicissime che la storia inizi ad appassionarti! Gaara e Sasuke ( e Aka )come sempre diretti da Cami sono sempre estremamente strafighi! XD e Shika…bhe, lui con Ino alle calcagna…XD Per naruto forse ci sarà qualche capitoletto da aspettare…ma arriverà. In tutta la sua straordinaria forma. Facci sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Un bacio!

Terrastoria: ^///^ il tuo commento ci ha lusingato davvero tantissimo! Non sappiamo proprio come ringraziarti! Perfezione, inchini, idole? ^///^…vabbè, cerco di riprendermi…Siamo davvero contente che ti siamo piaciute le ragazze, Hinata in primis – Cami è geniale quando si tratta di lei – per Ino..bhe, lei e il suo caratterino saranno davvero protagonisti! XD. Che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere, teniamo davvero al tuo giudizio! Un bacione!

_ayachan_: inanzitutto Gaara e Shika ringraziano per la bava che hai versato! XD poi, seriamente…effettivamente Yamanakà, Narà e Sabakù – da leggere necessariamente così per esigenze d’accento U_U – fanno…si, hai ragione: fanno ridere! XD a proposito di sabakù: Temari ringrazia per i cordiali aggettivi XD, Gaara –vedi sopra – e Kankuro. Bhè…lui…lui è lui. muscoloso e iridescente – chiaro riferimento alle mie manine d’argento XD - . per il team 10 invece: Ino sarà la mia scommessa. Non è quello che appare. E con questo sono inquietante, vero? A me non piace farla scema, e anche Cami concorda. Ma epr ora…*sghignazzatina*. Shikamaru si bea del suo essere momentaneamente “ il più sexy” e peggiorerà. *altra sghignazzatine*…vedrai quando passerà nella abili manine di Cami! XD Choiji. Dai Choiji è facile! XD su su! Nel frattempo che scrivo posso giurare di vedere nuvole nere alzarsi dal contatto di Cami. XD starà leggendo il tuo commento su sasu e NEJI rispetto a Kankuro-kun! XD Facci sapere che ne pensi di questo nuovo capitolo! Ti aspettiamo nostro kinder preferito! *_* bacio!

Kaho_chan: Lèèèèèèèèè! *_* dai, non disperare…ci sarà almeno una coppia che ti piacerà…o forse ci saranno tutte le tue coppie ( e dal mio bisogno di nero di ieri sera puoi ben capire di avere ottime possibilità). Cami lo so che sta crogiolando per averti riavvicinato al sasusaku..ma sai anche se lei si batte tra il suo vecchio amore sasukesakura e il suo più nuovo amore narusaku..chi la spunterà? *risata malvagia perché io SO* E Shika…credimi è più che sensibile al fascino di Ino. Ma prova a convincerlo a non dormire in piedi! Oooooh, sono onorata di essere riuscita a smuovere il tuo animo per approdare ai muscolosi lidi del Kankurismo. *_* ah, carinissima la tua sfilza di mordimenti vari…vedrai, vedrai…*risatina* Piaciuto l’aka? Ovviamente Cami è stata divina nel descriverli! Facci sapere che ne pensi di questo capitolo, nostra adorata barcellonese! XD un bacione!

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Capitolo 4
*** Scelte difficili ***


Tours

Gaara fissò il vampiro glaciale, ticchettando il piede sul pavimento di legno
- chi era che doveva mantenere l’autocontrollo?- chiese, non nascondendo una punta d’ironia nel tono distaccato.
Hidan si voltò, mani nel capelli chiari – tu non sai quanto può essere...invasivo il mio potere – sbottò, un lieve isterismo nella voce calda – tua sorella deve…Itachi impazzirà quando lo saprà – aggiunse, non nascondendo un tremolio infastidito.
Gaara storse la bocca irritato – Itachi?- sibilò, nella mente il ricordo di due occhi rossi che lo fissavano crudeli. Persino più crudeli dei suoi.
Hidan annuì, prendendo a camminare per la stanza irrequieto, scuotendo ritmicamente la testa – per Satana, tua sorella è un pezzo di puttana assurdo!- rise incontenibile, improvvisamente, mentre Gaara assottigliava omicida lo sguardo.
- spiegami di Temari – disse poi, irritato, sporgendo i canini sottili.
Hidan smise di ridacchiare, gettandosi sul letto e sollevando una nuvola di polvere sottile – ricordi che io posso vedere il potere nascosto negli umani?- chiese, scrutando il corpo asciutto del rosso.
Gaara annuì silenzioso e rapido.
- Sabaku no Temari ha una forza fisica incredibile – Hidan sorrise malizioso - …da mettermi carponi, diciamo così –
L’altro lo fissò incuriosito - …ha le tue caratteristiche, di base…- proseguì Hidan rapito - …con qualche lieve differenza. Tua sorella rimane calda, per essere un’aspirante vampira –
Gaara distolse lo sguardo dal viso pallido dell’altro, vagando per i rozzi mobili dell’enorme stanza
- Kankuro?- chiese a bruciapelo.
Hidan scosse la testa, incurante – un bestione con troppi muscoli – disse lapidario – senza caratteristiche mentali particolarmente potenti… – sollevò gli occhi, pensoso – …forse il suo potere è assimilabile, anche se lo ricorda in maniera fin troppo velata, a quello di Sasori –
Gaara digrignò i denti
- e credo tu lo ricordi bene – riprese Hidan, sorridendo mellifluo -…concludendo: con Kankuro non vale la pena tentare – disse, lapidario.
Gaara iniziò a camminare lentamente per la stanza, sollevando la tonaca scura – invece Temari…-
- …oh, lei si che vale tentare – l’interruppe l’altro vampiro, seguendolo con gli occhi violacei, avido.
- Me ne occuperò io – rispose Gaara, glaciale – e ora vedi di procurarmi un po’ di sangue. Ho sete e se non ti fidi ancora di lasciarmi andare da solo…-
Hidan lo fissò sospettoso, alzandosi – sei tremendamente cedevole stasera, Gaara –
L’altro alzò le spalle, seccato – non mi far aspettare –
- Kankuro non è l’unico che assomiglia a quel presuntuoso rompicazzi spaccaminuto di Sasori – sbottò, fingendosi esasperato, aprendo la finestra.
Gaara si appoggiò alla parete, scrollandosi nervoso i capelli rossi dalla fronte
- …e se vuoi tenermi lontana Temari, dovrai inventarti qualcosa di più efficace di una battuta di caccia – sibilò, lanciandosi nel vuoto.
Il rosso sbarrò gli occhi, mordendosi il labbro.
Uscì dalla stanza, scagliandosi verso la scalinata.
Doveva vedere suo padre.



- mi sembra una proposta assurda – il conte negò seccato, ondeggiando il bicchiere di vino
Gaara accavallò le gambe, affondando nella poltrona di pelle, spostando lo sguardo sulle fiamme ritmiche del caminetto – rafforzerebbe i rapporti con il vescovato – obiettò, distaccato.
Il padre portò il bicchiere alla bocca, sorseggiando lentamente – non se ne parla – rispose, secco – lei è una delle mie migliori pedine…perché dovrei perderla così?!- concluse, osservando il viso pallido del figlio minore, illuminato dai bagliori rossastri delle fiamme.
- ricoprirebbe un ruolo importante…- Gaara rigirò il tozzo bicchiere tra le dita sottili, facendo tintinnare il liquido chiaro - …una figlia badessa è un onore per un aristocratico…e un buon punto di appoggio per un vescovo…o cardinale – concluse, mentre negli occhi dell’altro si accendeva una luce di cupidigia
- e quindi dovrei far rinchiudere Temari in un convento?...- scoppiò a ridere – Gaara non conosci tua sorella –
Il rosso digrignò i denti che brillarono sinistri – avrò tutta il tempo necessario, se lei, padre, farà quello che le ho chiesto –
Il conte ghignò – perché fai questo, Gaara?- chiese, incuriosito
- Potere, padre. Temari mi darà tutto il potere di cui ho bisogno, a tempo debito – disse, ghignando.
A tempo debito…per tutta l’eternità, padre.
Il conte scolò il bicchiere di vino, ingoiandolo rapace – torna nelle tue stanze – sorrise – e fa scendere Temari. –
- che parta stanotte – si affrettò ad aggiungere Gaara, impaziente
- domani sera – lo corresse il padre – devo comunicare con la badessa per accelerare i tempi…avevo già una mezza idea di rinchiudercela – ghignò, sadico.
Gaara si alzò, lasciando scendere la lunga tonaca sulle gambe magre.
- spero che il tuo biondo compagno non sia quel tipo di tuo compagno. – aggiunse il padre, tirando le labbra sottili.
L’altro gli fissò il viso magro e i grandi occhi castani, immobile.
- le auguro un buon riposo, padre – sibilò di risposta, allontanandosi lentamente.
Strusciò rapido i piedi sulle scale, osservando con disgusto il crocefisso che pendeva dalla perete nuda.
Seconda regola di un vampiro: i luoghi sacri sono vietati.
Ed era quello che Gaara sperava profondamente.



Shikamaru guidò il ciuco nel recinto, osservando la testa riccioluta di Cho spuntare dall’uscio della piccola capanna – forza Shika, si fa buio – disse, avvicinandosi a larghe falcate.
L’altro scosse le spalle, annoiato – che palle di giornata…appena rientrerò a casa mia madre vorrà uccidermi.-
Choiji lo fissò sorpreso, sollevando un sopracciglio – che hai fatto?-
- questo non mi è dato saperlo…lei tenta sempre di uccidermi – rispose atono il moro, mani dietro la nuca.
L’amico scoppiò in una grassa risata, facendo scattare la testa all’indietro
- mia madre è una grossa seccatura – sibilò Nara, continuando a camminare nel piccolo sentiero di sassolini.
Choiji sbuffò, strusciando i grossi piedi.
- che hai?- chiese Shikamaru, prendendo a masticare un filo d’erba
- nulla…scusami…-
Cho abbassò gli occhi sottili, iniziando a fischiettare
- non voglio sposare Ino… – ruppe il silenzio Shikamaru – …se è questo che vuoi sapere -
l’altro serrò le labbra, ammutolendo
- ti credo. – sussurrò – sei il mio migliore amico –
Il moro storse la bocca in un sorriso.
- siete i miei migliori amici – si corresse Choiji, spostando lo sguardo sul nugolo di casette che era apparso all’orizzonte.
Shikamaru sputò il filo d’erba, iniziando a brontolare mentre l’altro riprendeva a ridacchiare divertito.
- e anche se non vuoi la sposerai, se te lo chiedessero, vero Shika?!- l’interruppe il ragazzone, osservando l’altro spalancare gli occhi sorpreso.
- Io sarò sempre io, Cho. E lei continuerà ad essere se stessa – rispose enigmatico, spostando lo sguardo verso il palazzo del conte, illuminato dai caldi raggi morenti del sole.
Choji ingoiò un boccone amaro – e io ad essere quello di troppo – mormorò, spento.
L’altro entrò controvoglia nella piccola e terrosa piazza del villaggio, osservando due monaci passeggiare inquieti rasenti il muro della chiesa dimessa.
- è sempre tutto così complicato – si lamentò, sfilando in una via buia, seguito a ruota dal ragazzone.
Shikamaru alzò gli occhi al cielo, specchiandosi nell’azzurro scuro delle prime ore della notte
- credi che il re ci chiamerà alle armi?- Choiji lo aveva affiancato, fissandolo impaziente.
- Credo che questa guerra assurda con gli inglesi sia solo una grossa seccatura – rispose l’altro annoiato - …e che la mia codardia e la mia apatia si scontrerebbero troppo spesso in una battaglia: trovare un modo per scappare o fingersi morto tra i cadaveri? – spiegò, facendo scoppiare a ridere l’altro
- Sei buffo, Shikamaru Nara – concluse Choiji, sbattendogli una mano sulle spalle e voltandosi verso la distesa azzurra del mare, linea lucida all’orizzonte – li faresti morire dal ridere agli inglesi, se ci attaccassero…-
L’altro sbadigliò scuotendo il ciuffo scuro – immagino…- biascicò, fermandosi davanti l’uscio di una casa piccola e ordinata, mentre due galline cominciavano a inseguirsi tra le gambe dei giovani.
- ci vediamo domani – salutò Shikamaru, aprendo la porta di casa sospettoso.
Choiji sorrise, camminando spedito verso la capanna accanto.



- ben tornato Shikamaru Nara –
Se sua madre lo aveva salutato in quel modo, c’erano poche alternative sul perché.
E una di queste era seduta, avvolta nel suo sempre troppo corto vestito lilla, accanto al focolare.
- ciao Shikamaru!- sbottò la ragazza, lasciando ondeggiare il ciuffo biondissimo sulla fronte pallida.
Se l’avesse vista Choiji, in quel momento, forse avrebbe davvero perso la testa.
Era dannatamente bella.
- Ino – disse gelido, osservando il padre della ragazza chiacchierare animatamente con Shikaku, appoggiati al tavolo di legno grezzo.
Yoshino sollevò lo sguardo dal calderone, continuando a mescolare.
E Shikamaru non poté trattenersi dal pensare che sua madre era forse davvero una strega.
- che ci fa qui?- chiese, sciogliendosi il codino sporco.
Ino gli si avvicinò con passi rapidi e armoniosi, sciogliendosi in un radioso sorriso – stanno parlando riguardo la mia dote – ammise, scuotendo le spalle sottili.
Shikamaru assottigliò lo sguardo.
Nella mente l’immagine delle mani di Ino sulla sua pelle – pensiero che aveva preso ad ossessionarlo fin troppo spesso - si scontrò con il viso triste di Choiji.
- e chi sarebbe il fortunato?- chiese, disinteressato.
Ino avvicinò le labbra morbide al suo orecchio – tu – rise, allontanandosi.
Shikamaru sbadigliò – non se ne parla - concluse sedendosi, attirando su di sé le occhiate gelide dei presenti – io non ho intenzione di sposarmi –




Inghilterra

Fu spontaneo stringersi a lui, dimentica per un attimo delle loro incomprensioni, e che soprattutto più che sostenerla l’avrebbe potuta far cadere di proposito.
Ma in quell’istante Hinata si sentì troppo debole e stordita per pensare alle conseguenze di un gesto istintivo, e si aggrappò con forza alla manica di Neji, sentendo le gambe cedere, troppo molli per reggerla.
Gli occhi chiari umidi e già ricolmi di lacrime per quanto appena udito dal padre.
Ma era vero?
Neji dal canto suo non si mosse, addirittura non allontanò la cugina, anzi: stette attento che non crollasse.
Era troppo sconvolto pure lui per realizzare la reciproca vicinanza, troppo concentrato e allibito su quanto appena udito.
Hinata e lui…sposi?!
Hiashi, seduto comodamente nella grande poltrona, li guardava soddisfatto, spostando gli occhi da uno all’altro.
Finalmente Neji prese coraggio, anche se la voce gli uscì meno ferma di quanto volesse.
“Hiashi-Sama…se posso permettermi…lei è sicuro della decisione presa?”
L’uomo lo guardò con un ghigno crudele.
“Naturalmente sì, che domande. La vostra unione porterà immensi benefici alla nostra famiglia, inutile che ti rispieghi i perché, Neji. Tu meglio di me sai che il potere di Itachi si rafforza sempre più.”
Neji annuì debolmente, incapace di fare altro. E fu allora che si udì la voce sottile e flebile di Hinata, che adesso si era staccata dal suo braccio, indietreggiando lentamente.
“P-p-padre…voi…così mi condannate a una eternità ancora più sofferente di q-quanto lo sia già…”
Non finì neppure di parlare che lo schiaffo di Hiashi la colpì in pieno volto, mossosi con tanta rapidità che neppure Neji se ne era accorto.
Gli occhi dell’uomo fiammeggiarono, la voce si fece raggelante.
“Tu farai quello che ti dico, misera sottospecie di figlia che mi ritrovo. Non hai una qualità che sia una, ma almeno il tuo dna servirà a ricreare generazioni di vampiri invincibili. Per quel che mi riguarda, dopo che avrai adempito ai tuoi doveri di procreatrice, puoi anche buttarti sotto il sole. Non servirai più a nulla.
Ma fino ad allora tu sarai la moglie di Neji, e non osare mai più contraddire i miei ordini!”
Con la coda dell’occhio Neji vide Hinata impallidire vistosamente, il colorito già candido diventare improvvisamente cadaverico, gli occhi due enormi acquitrini.
E, per un breve istante, provò un’immensa pena per lei.
Per quanto fosse imperfetta, per quanto fosse una vampira indegna di tal nome, non meritava parole del genere.
Hinata chinò il capo, trattenendo le lacrime, e si allontanò con un confuso balbettio.
“C-c-come desiderate p-p-adre.”
Corse via soffocando un grido, le lacrime ormai copiose.
Neji rimase immobile, in piedi. Non aveva ancora mosso un muscolo, i pensieri che vagavano per la mente confusi e frastornati.
Hiashi aveva come sempre orchestrato un piano perfetto.
Ma non aveva considerato- o meglio, non gli importava affatto- che la loro unione sarebbe stata un disastro.
Come diavolo avrebbe potuto lui convivere con una cugina che aveva sempre disprezzato, sottovalutato, odiato?
Come avrebbero potuto lui e Hinata comportarsi come…una coppia?
Come avrebbero potuto diventare…intimi?
Tutto questo aveva dell’assurdo.
E più che da un futuro scontro con Itachi Uchiha, era quasi più scosso dal pensiero di lui e Hinata insieme, per sempre.
Si ritirò nelle sue stanze con il permesso di Hiashi, e non appena fu solo si abbandonò al malumore; non riusciva stare fermo, e una terribile sete lo stava assalendo.
Sangue.
Aveva estremo bisogno di mangiare, in quell’istante, o sarebbe seriamente impazzito.
Si sdraiò sull’immenso letto bianco, socchiudendo gli occhi e controllandosi: ancora due ore prima della battuta di caccia notturna.
E sapeva che sarebbe stata estremamente efferata: non era il caso di fare lo schizzinoso come sempre e andare alla ricerca dello stesso prototipo di preda: giovane, bella, dalla pelle lattea.
Per la fame che aveva in quel momento sarebbe andato bene anche un vecchio bacucco.
Chissà dove era sparita sua cugina.
Non che gli interessasse, ma era talmente scossa che…oddio, era pure capace di compiere delle sciocchezze.
Attivò all’istante il suo potere, il Byakugan, che veniva tramandato nelle generazioni ai migliori vampiri del clan. Subito i suoi occhi lattiginosi assunsero una visione a 360°, che si concentrò sull’esterno della casa.
Timore infondato, Hinata era come sempre nella brughiera. E con quel…ovviamente, con quella sudicia bestia.
Calmò gli occhi, stizzendosi per essersi allarmato inutilmente, e si sdraiò ancora su letto, concentrandosi sui lati positivi che sarebbero derivati dall’unione con Hinata.
Potere. Dei figli imbattibili. il completo appoggio di Hiashi.
Ma…
Immaginò per un breve istante di avere il corpo minuto ma formoso di Hinata tra le braccia: ma non avrebbe mai e poi mai ammesso, nemmeno con sé stesso, che la visione gli aveva procurato un leggerissimo brivido di calore nel suo corpo sempre freddo.
Leggerissimo. Ma pur sempre un brivido.
Fu il distinto bussare alla porta che lo ridestò dai suoi pensieri.
E strabuzzò gli occhi quando vide apparire Hanabi, così incredibilmente adulta nonostante i suoi anni, gli occhi azzurrini fissi su di lui.
“Hanabi, mi dici cosa stai facend…”
“Neji. Io e te dobbiamo parlare.”
Gli si avvicinò sorridente: quel sorriso così terribilmente simile a quello del padre, freddo ma pieno di sottintesi.
“Ma che diavolo…”
“Fidati. Io e te dobbiamo parlare…ne va del tuo futuro”


C’era solo una persona in grado di calmare Hinata quando era triste. Di consolarla e accudirla quando era così stanca e disgustata dalla sua esistenza tanto da meditare realmente di farla finita.
Anche quella volta lui ci sarebbe stato, ma forse stavolta niente e nessuno avrebbe potuto alleviare le sue pene.
Kiba la trovò accucciata accanto a un pino, singhiozzante, le mani che convulse stringevano la corteccia.
Si guardò attentamente intorno prima di riprendere la forma umana, ben conscio che Hiashi pretendeva di vederlo sempre sotto la sua forma animale.
Pena gravi punizioni.
Del resto, i licantropi erano guardiani e servi dei vampiri: a cosa serviva il loro vero aspetto quando si trovavano a loro cospetto?
La sua sorte era stata segnata fin dall’inizio, fin da quando era stato morso, ed era stato raccolto agonizzante da Hiashi Hyuga.
Che lo aveva reso subito un ottimo guardiano della famiglia.
Kiba si avvicinò ancora da lupo accanto alla ragazza, uggiolando dolcemente, per quanto glielo consentisse il ringhio cavernoso: ma Hinata se ne accorse, e non appena lo vide posò la sua testa sulla sua schiena, carezzandogli il folto pelo, le lacrime che lo bagnavano.
Era un’immagine davvero singolare a vedersi dal di fuori: lei, così piccola e delicata, che stringeva forte un gigantesco cane lupo: bestia che terrorizzava qualsiasi persona, per la mole ben più grossa che quella di un normale lupo(senza contare che volendo Kiba poteva ergersi sulle zampe), ma che con lei si tramutava in un mansueto e dolcissimo cucciolo.
“Oh Kiba…vorrei morire, vorrei solo morire…”
Sinceratosi che nessuno li vedesse, lentamente il ragazzo riprese la sua forma umana: il pelo si ritirò, il muso del lupo mutò, mostrando lentamente un viso maschile e leggermente ferino, gli occhi bronzei e luminosi, i capelli castani arruffati.
Si sedette accanto a Hinata, cingendola tra le braccia, cercando di calmarla.
Ma capiva che stavolta era successo qualcosa di veramente grave.
La osservò preoccupato, aspettando che si tranquillizzasse, che i singhiozzi di diramassero e il respiro tornasse regolare.
Lentamente, Hinata gli raccontò quanto accaduto, e lui non poté trattenersi dall’emettere un ringhio sordo.
Maledetti succhiasangue. Maledetti Hyuga.
“Kiba…come farò…io sposerò Neji…lui mi odia…mi detesta!!”
Kiba corrugò la fronte, non celando un’espressione di disgusto al pensiero di Neji.
Quell’odioso vampiro senza anima.
Non poteva nemmeno concepire una creatura come Hinata, l’emblema del candore, con un essere spregevole come quello.
Il solo pensiero lo faceva uscire di testa, e solo l’autocontrollo acquisito con gli anni gli permetteva di resistere, di non mettersi a urlare e sfasciare tutto.
Prese teneramente la mano della ragazza, scuotendo la testa.
“Sai che io sarò sempre accanto a te, vero? Non permetterò che nessuno ti faccia del male. A costo di morire, a costo di sfidare tutta la tua famiglia, io non ti lascerò mai sola, Hinata.”
“Ah, Kiba…non ti permetterai mai di rischiare la vita per me. Mai. Io farò quanto ordinatomi, non posso fare diversamente. È solo che…che…”
Kiba fissò dolosamente il bel volto, improvvisamente straziato. Hinata proseguì a fatica.
“Io…sono una vampira…e ho sempre odiato la mia condizione. Ma avevo ancora dei sogni, ho sempre sperato di incontrare qualcuno che mi amasse…avevo pensato che avrei imparato a convivere con gli umano, a stare con loro, a innamorarmi con uno di loro, forse…o in caso contrario con uno della mia razza che la pensasse come me.
Ma ora…adesso…mio padre ha stabilito per me la pena peggiore.
Passerò tutta la mia vita con l’uomo che più mi odia, e mi ha sempre detestato. Neji non solo non mi amerà mai…ma mi disprezzerà sempre più…
E io…io non so se ce la farò…una vita nel terrore e nell’indifferenza…una vita in cui accanto a me avrò una persona che mi guarderà sempre con occhi di indifferenza e compatimento…e rabbia…e rancore…”
Hinata aveva ripreso a piangere.
E stavolta Kiba non poteva fare nulla, se non tenerla stretta, carezzandole i lunghi capelli scuri, consolandola, soffocando tra sé e sé i pensieri proibiti che subito l’avevano trafitto
Io ti avrei amata…io ti avrei amata per tutta la vita…io darei la mia vita per te…
Fino a che non scese la notte rimase con lei, ma poi lui dovette mutarsi in lupo per andare a vegliare su quei padroni che detestava dal più profondo del suo cuore.
E Hinata rimase sola con il suo dolore e le sue lacrime.


Imprecisata zona d’Europa

“Ho bisogno di alcol. Ordina qualsiasi cosa, basta che sia alcolica, te ne prego.”
L’uomo guardò sogghignando la bella donna di fronte a lui, fasciata in un abito stretto che metteva in risalto la generosa scollatura, i capelli biondi che cadevano morbidi sulle spalle.
“Che meravigliose tette, cara mia…sei a rischio assalto, lo sai?” sogghignò facendo cenno al cameriere di portare loro un'altra bottiglia di gin.
La donna storse il naso, accavallando le gambe lunghe e sode.
“Peccato che all’evenienza il poverino verrebbe divorato, caro il mio Jiraya.”
“Eh già…mai provocare un vampiro, giusto, Tsunade?”
“Ottima deduzione…”
A vedersi da fuori sembravano una normalissima coppia. Nessuno avrebbe mai potuto sospettare che si trattasse di due vampiri; del resto, erano secoli che entrambi si erano abituati alla convivenza con gli umani, allenando anche i loro sensi a non soccombere all’odore del sangue.
Jiraya e Tsunade, i due più famosi vampiri ancora viventi, da innumerevole tempo promotori di una vera e propria rivoluzione nel loro mondo: la soppressione dell’istinto bestiale della loro razza, al fine di poter convivere civilmente con gli uomini, senza gli orrori che continuavano a protrarre ogni giorno, senza più assistere a simili carneficine.
Jiraya si stiracchiò, grattandosi la lunga chioma bianca, osservando divertito Tsunade afferrare la bottiglia di gin e tracannarne oltre metà.
“Lo sai che non avrei mai creduto che ce la facessi sul serio? Un vampiro che beve qualcosa che non sia sangue…pazzesco…”
La donna rise, pulendosi la bocca con il tovagliolo, ammiccandogli complice.
“Anni a contatto con gli umani ti fanno venire certe abitudine pessime…dimmi te se mi deve piacere il sapore dell’alcool oltre a quello del sangue” borbottò scuotendo la testa, sistemandosi alla bene e meglio la gonna che sfiorava il pavimento.
“Oh beh, credo che l’alcol sia uno dei piaceri della vita, anche se ovviamente subito dopo le donne…in questo non c’è nemmeno troppa differenza tra noi e gli uomini.”
“Già…con la piccola differenza che loro invecchiano…o peggio ancora, muoiono presto…lasciandoti sola per l’eternità.”
Jiraya si reclinò leggermente sulla sedia, guardandola con affetto mentre picchiettava le unghie laccate di rosso sul tavolo: era diventata improvvisamente pensierosa, e lui sapeva perfettamente a cosa stava pensando.
Conosceva bene quello sguardo malinconico, gli occhi nocciola che diventavano improvvisamente tristi, l’espressione vulnerabile.
“Ti manca ancora tanto, vero?”
La semplice verità.
“Non basterà la vita a dimenticarlo.”
Erano passati ormai cent’anni dalla morte di Dan, e la sofferenza non si era mai placata. Dan, l’uomo di cui si era innamorata.
Un uomo.
Tsunade, una dei vampiri più potenti e antichi, da secoli promotrice della cultura di convivenza con il mondo degli umani, si era innamorata proprio di uno di loro. La loro unione era stata una delle prime tra uomini e vampiri, ed era potuta avvenire solo perché erano secoli che Tsunade esercitava un enorme controllo e resistenza al sangue.
Non uccideva gli uomini, a meno che non fosse strettamente necessario. Si nutriva di animali.
E con Dan, l’affascinante ragazzo che l’aveva accettata e amata fin dal primo istante, aveva avuto una figlia.
Consapevole dei rischi, consapevole della catastrofe alla quale andava incontro.
Tsunade era la figlia di Sarutobi, vampiro progenitore, colui che aveva dentro di sé il leggendario dna in grado di infrangere le regole di mortalità dei vampiri.
Quel dna che, se fosse stato trasmesso in un corpo di sangue, oltre che di carne, avrebbe consegnato l’immortalità assoluta a chi l’avesse bevuto.
In poche parole, un vampiro avrebbe dovuto bere il sangue di un corpo umano contenente il dna di Sarutobi.
Qualcosa che si pensava ovviamente impossibile, sino a che non erano iniziate le nascite dei mezzosangue.
Metà vampiri, metà uomini.
Immortali come i vampiri purosangue, ma col sangue che scorreva nelle loro vene.
Proprio come Rin, la figlia che Tsunade aveva avuto da Dan. La sua adorata figlia, che era stata costretta sin dalla nascita a una vita reclusa, perché la voce si era sparsa rapidamente in giro tra tutti i vampiri.
Esisteva al mondo qualcuno che poteva permettere a uno di loro l’immortalità eterna.
Tsunade, colei che aveva formato la leggendaria triade con Jiraya e Orochimaru, aveva una figlia mezzosangue col dna di Sarutobi. Una preda ghiotta e ambita.
Il resto era tristemente storia.
La rottura tra Tsunade e Jiraya contro Orochimaru. Quest’ultimo che aveva ucciso Dan.
Un secolo addietro. E il dolore non si era mai, mai placato. Nemmeno con la morte di Orochimaru.
Nulla avrebbe mai sopperito la mancanza dell’unico, vero grande amore della sua vita.
“Un soldo per i tuoi pensieri”
Tsunade sobbalzò, alzando lo sguardo su Jiraya, sorridendogli con mestizia.
“Sempre i soliti. Ho così tanta paura per Rin…così tanta…fino a quando sarò in grado di proteggerla, Jiraya? Sino a quando dovrò continuare a scappare?”
“Si sono mossi ancora, ultimamente?”
“Se ti dicessi a cosa si sono spinti gli Uchiha…”
Jiraya si massaggiò pensoso il mento.
“Tsunade…credo che possa esserci solo una soluzione. Non è facile, e nei primi tempi sarà dolorosa…ma credo che possa funzionare.”
La donna si protese verso di lui, un lampo di curiosità negli occhi.
“Sono tutta orecchi.”






Angolo di Cami e Robi

E bravo a chi aveva detto che il nostro Kiba sarebbe stato un licantropo:-)
Del resto, pensate un po’ a lui e Kankuro: così virili, maschili, impetuosi…(nel mentre, Robi è andata a prendere una foto di Kankuro, in adorazione, e la lascio lì che è meglio…mai disturbarla quando contempla il micione!)
E non sono finiti i licantropi, eh.
Basta aspettare come sempre:-)

Vedo che molti sono curiosi di vedere come si vampirizzano Shikamaru e Ino: ah, questo si saprà molto presto, e vedrete che se ne vedranno delle belle. Per il resto, il capitolo vede Hinata in crisi, Neji pure(ma sempre con molto aplomb, l’amore mio…ok ok la smetto), Gaara e Hidan che sono più spietati e cinici che mai… (adoro Roberta quando li descrive così…dono di natura!)

E sapeste che forza leggere le vostre congetture sulle coppie…certo che, a prescindere da come le cose finiranno, sarete tutti soddisfatti, non abbiate timore…
Ce ne saranno di…beh…imprevedibili:-)

Ah, come vedete…Tsunade, Jiraya, Rin.
Si inizia a vedere e capire esattamente cosa è un mezzosangue, come lo è Rin(non la si vedrà quasi mai, abbiamo scelto lei solo per affinità con Tsunade e un altro importantissimo personaggio che apparirà più avanti…)
Quindi…avete capito cosa cercano i vampiri da Rin?^^domanda facile a questo punto eheh…
Ok, posso anche finirla qui, mettendovi però al corrente a che livelli siamo arrivate io e Roberta nelle nostre discussioni sui nostri ‘prediletti’.
Diciamo che ora lei è convinta che Kankuro è come Russel Crowe nel Gladiatore(afferma che sia virile quanto lui…ehm…ceeerto^^), mentre io sostengo che Neji è uguale a Brad Pitt di Intervista col vampiro( cioè…occhioni ghiaccio, capelli lunghi neri…fisicamente è lui!!)
Ok, siamo pazze, ufficialmente!
Ma parliamoci chiaro: se Robi fonda il suo CriFraMit(comitato per la riabilitazione etc etc…qualcosa con kankuro, insomma!) io non sarà da meno.
E inauguro il FABES: funclub adoratrici belli e stronzi(neji e sasuke, per intenderci…). Adesioni aperte!


Vi posto la consueta foto del capitolo(ne abbiamo in serbo una marea, tanto ci saranno una trentina di capitoli, hai voglia:-)

Stavolta tocca a Kiba e Hinata. Lei così indifesa, lui che veglia su di lei amandola di nascosto..
http://i22.photobucket.com/albums/b306/sesshoumarulover/naruto/naruto17.jpg

E ora via alle risposte!

-warumono: wow, quanti complimenti, grazie mille ci lusinghi! Speriamo di non deluderti!

-lilithkuybi: io e robi abbiamo stabilito che tu con gaara e matsuri sei peggio che io con neji e hinata e lei con shika e temari! una passione vera la tua eheh. Comunque la vedrai, non temere, anche se non subito. Ne ero certa che ti sarebbe piaciuta la parte sabaku…robi è davvero maestra in queste descrizioni eheh! Un bacione grande

-ulixes: eh beh sai il povero coniglietto doveva pur nutrire la povera hinata…non può vivere d’aria la fanciulla! Siamo molto contente del fatto che ci dici che i personaggi non sono ooc, perché è proprio una cosa a cui teniamo molto, quindi speriamo di continuare lungo questa strada! Bacioni ps del resto i vampiri così squilibrati sono così affascinanti eheh

-uchihagirl: ciao elena, siamo noi che siamo commosse dai tuoi complimenti! Io in particolare gongolo tutta per farti piacere lo hyugacest(che avrà una tortuosa storia…), robi è tutta felice di averti fatto piacere gaara a hidan(sbav). Cosa volere di più che lettrici entusiaste come te?bacioni

-talpina pensierosa: ti metto il tuo nick^^ la frase di temari sul crocefisso è un’idea geniale di roberta, quando dico che quella ragazza è un genio eheh! Un bacione grande

-stefy90: uhm, io devo stare zitta e non posso dirti se hai azzeccato o meno le tue previsioni^^ però come vedi è comparso kiba! Non c’entra con kanky, ma sicuramente chi meglio di lui poteva fare il licantropo eheh! Comunque sappi cara stefi che ora io e robi lotteremo per accaparrarci il tuo appoggio, lei per kankuro e io per neji…quindi, pondera bene la tua scelta ihih(ovviamente scherzo…più o meno…) ovviamente grazie come sempre delle tue recensioni sempre così belle, ci fanno sempre troppo piacere!bacioni

-LEA91: sei una delle lettrici più attente, lasci sempre commenti molto pertinenti e analizzi sempre con grande attenzione e perizia:-) insomma, bravissima! Purtroppo non posso darti conferma per le coppie, visto che sennò rovinerei la parte più complessa della fic, ma sappi che noi due abbiamo gusti molto simili…quindi…a buon intenditor eheh! E sappi che l’attrazione tra temari e hidan avrà conseguenze a dir poco delicate eheh! Un bacione grande da tutte e due!

-terrastoria: parto col dire che davvero i tuoi complimenti ci riempiono di orgoglio, eccome se ci teniamo ai tuoi giudizi! Ci hai fatto davvero arrossire dal piacere e siamo contente che questa fic ti stia piacendo tanto, si si! per quanto riguarda hinata, è un personaggio che io amo molto(soprattutto se abbinata a neji^^) quindi mi piace molto descriverla nelle sue fragilità ma anche nella sua forza! per quanto riguarda gaara, roberta è un mito, lo rende così sexy eheh! Un bacione ps e chiamaci pure robi e cami!!

-chimera in blue jeans: tu e le tue manie nejitenten…caschi male con me, che sono particolarmente hyugacestosa in questo periodo( ma puoi contare su robi), e poi che credi…tutto sto odio iniziale è ovvio che nasconde qualcosa ihih. Le tue ipotesi di coppie sono suggestive, e anche se non posso svelare se è come dici, sappi che non sono niente male! Anche tu conquistata dal fascino del micione? Sei sicura…fai un pensierino sul FABES…c’è dentro neji…non puoi tradire neji per kankuro, su su(roberta mi guarda in cagnesco). Ah rock lee…per lui dovrai aspettare. Ma arriverà…eccome! E sarà molto molto “rockleechesco” ihih un bacione grandissimo

-lily_90: roberta quando si tratta di kankuro è magistrale…ha praticamente coinvolto lei mezzo mondo nell’adorazione del micione! Parere personale è che però manca molto per certi livelli ihih(robi credo stia cercando qualcosa per uccidermi). Per la cronaca, noi due in certe cose però non ci intendiamo saretta eh…niente neji, niente hidan, niente sasuke…argh. Meno male che ci unisce shikaJ e che sono fiduciosa che ti farò ‘’apprezzare’’ neji! Bacioni grandi da entrambe!

-sae: eh ancora tutto in sospeso, sì sì…sono così contenta che ami hinata e neji( e hidan…robi l’ha reso così figo!!), sono certa che andando avanti sarai ampiamente soddisfatta tesoro!! Un bacione enorme

-myluna91: ecco un’altra fan di kanky…roberta gongola! Siamo felici che la storia ti piaccia, un bacione e facci sapere cosa pensi di questo capitolo!

-sky_shindou: ora dovrai tenerci aggiornate su twilight eheh(oltre che sugli altri…perché una volta che inizi con il primo, diventa una vera droga!). tutti i dubbi che hai, comunque, saranno soddisfatti, te lo garantisco! Siamo molto contente che ti piaccia tanto la fic, davvero, il tuo entusiasmo è contagioso! Bene, siamo ansiose di sapere cosa ne pensi di questo:-)

-kimi: intervista col vampiro l’abbiamo visto sia io che robi, è uno dei miei film preferiti eheh! Comunque, la figaggine di gaara è tutto merito di robi eheh! Per sasuke e itachi sarai soddisfatta presto, per sakura…ancora un po’ di pazienza! Un bacione grande

-maobh: in effetti l’idea della brughiera mi è venuta proprio ripensando a cime tempestose(heathcliff…amore mio!) e al film “il giardino segreto”, i paesaggi dove abitano gli hyuga sono proprio così eheh. La madre di hinata non è umana, era una vampira; abbiamo stabilito, anche se forse tecnicamente non sarebbe tanto possibile, che anche i vampiri possono riprodursi, anche se sotto precise condizioni genetiche. Invece ovviamente se un vampiro si accoppia con un’umana, o viceversa, non ci sono problemi: l’uomo è fatto per riprodursi:-) la frase di roberta del crocifisso, comunque, è davvero geniale hai ragione, infatti appena l’avevo letta glielo avevo detto estasiata!i cacciatori di vampiri per ora non sono previsti(visto che in teoria gli umani non dovrebbero saperne l’esistenza…e i vampiri dovrebbero ucciderli appena ciò si verifica!), però, come si suol dire, mai dire mai! Un bacione

-nanami kimura: lietissima che apprezzi tanto neji e hinata, la cosa non può che farmi immensamente piacere! E come hai detto, gaara e hidan sono troppo fighi, roberta con loro si scatena proprio! Le coppie che hai detto sono tra le nostre preferite eheh(o meglio…la nejihina è la mia, poco ma sicuro!) e entrambe amiamo la shikatema…quindi..chissà! bacioni

-wiwo: vero, la brughiera è così fascinosa…anche se molto piovosa! Comunque, sono contenta che neji ti sia tanto piaciuto(tu diventerai un ottimo membro della FABES..), e la famiglia hyuga è decisamente vampirosa, vero eheh! Per hidan , in effetti nessuno di lui è meglio come vampiro: sexy, spietato, crudele…aaahh…un bacione immenso da tutte e due!

-sangochan88: altra aggiunta al comitato di kanky(robi esulta), vediamo se riuscirò a farti apprezzare più neji! baci

-kibachan: ok, mi sa che effettivamente kiba è un palo di hinata…però, dai, è un licantropo fighissimo, e non si sa mai che non combini qualcosa! E poi è così dolce e comprensivo con lei…per le coppie, ci sei andata molto vicino…sicuramente si formeranno, bisogna vedere però anche se si disferanno! Bacioni

-sophie_95: per la parte di gaara merito di robi eheh! Bacioni ps in bocca al lupo per il concorso..sia io che robi siamo però troppo oberate di cose da fare, tra cui l’uni, per pensare di partecipare a un nuovo concorso rispetto a quelli già in corso!

-kairi84: hinata invece è uno dei personaggi che preferisco: è così umana, così fragile, così dolce…certo, dovrebbe tirare fuori le palle, a volte! Hidan, ormai è appurato, è il vampiro perfetto per definizione. Prevedo che prima della fine della fic ci saranno un bel po’ di proposte per contenderselo! Un bacione da tutte e due!

-allegraragazzamorta: temari non ti piace?! Mmm…io e robi ti faremo cambiare idea, si si eheh! Per quanto riguarda hidan…uh, la prima che non lo apprezza in toto! In effetti però già c’è la fila…aspetta solo che il tuo apprezzamento da pochino diventi molto…un bacione!

-kaho_chan: io ti adoro leti, davvero. E anche robi. Leggere le tue recensioni illumina la giornata. Ah, che meraviglia, le tue recensioni così hyugacestose…già sono folle di mio per quei due, ma quando ti ci metti anche tu!! della serie, ma chissenefrega del sole quando c’è un ghiaccio così bello…no:-)ah, ne vedrai delle belle, leti…penserò sempre a te quando scriverò di quei due(robi mi guarda schifata e minaccia scene naruhina da brividi). E poi…hidan….l’immagine di hidan a cavallo stile lady oscar è qualcosa di veramente esilarante, ma del resto, il nostro vampiro preferito, blasfemo, sadico, sexy e spudorato, non nasconde certo i suoi intenti verso temari…chissà se andrà come da te profetizzato, cara mai! Se tu ci fai uno spin off, comunque, io e robi saltiamo fino a tre metri sopra il cielo( citazione colta eh^^? Maledetto moccia…), eccome se ci fa piacere! Dalla tua penna(o meglio, tastiera) escono sempre cose deliziose! Bene, vediamo se anche questo capitolo ti soddisfa, nostra adorata e prediletta mosca grigio…perla^^ti vogliamo bene!!bacioni

-ayachan: prima di tutto auguriiii!!!oh splendida ventenne!! i tuoi commenti andrebbero bene anche striminziti e stinziti, basta che siano tuoi tesoruccio! dunque, mettiti il cuore in pace con naruto, non ce n'è. non si vedrà fino al presente, ora sai più o meno quanto devi aspettare. per consolarti, sappi che appena arriva avrà un ruolo davvero chiave, e sarà particolarmente figo, te lo garantisco. e così sei arf con neji eh?...quindi con lo hyugacest...me che esulta con occhi luminosi e vividi(anche se so che ce ne vuole per convincerti fino in fondo, soprattutto se robi confeziona pezzi sul micione apposta per farti ''arfare'')! a proposito del micione...so già che tu sarai della sua congrega e snobberai il mio fabes(che sostiene infatti in primis neji e sasuke ihih), però sappi che nel mio, in quanto bello e stronzo, è incluso anche hidan...sai come è...pensaci bene eh! un bacione dalle tue tesorine(come sono pucciosa oggi!!)















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Capitolo 5
*** Desiderio ***


vampiri 5
Tours - Francia


Se avesse voluto piangere, se avesse deciso di piangere, quella sarebbe stata una vera bella occasione.
Temari lanciò il cavallo al galoppo, accorgendosi troppo tardi che il vestito di raso non era adatto per una cavalcata notturna.
Effettivamente, e questo andava detto a sua discolpa, la scampagnata non era affatto prevista.
Ma lei piuttosto che farsi monaca si sarebbe uccisa.
O almeno è quello che aveva urlato davanti suo padre, furioso, e davanti Gaara, letteralmente impassibile.
E quello che aveva ripetuto correndo via dal castello, infilandosi un vecchio mantello dello stalliere e aggrappandosi al primo cavallo disponibile.
Che fosse quell’irrequieto stallone di Kankuro poco importava.
La mattina dopo la sua vita sarebbe comunque finita.
Spronò il cavallo, incitandolo con la roca voce d’amazzone, lanciandolo verso la campagna della contea.
Represse i singhiozzi che le salivano al petto, cercando di contenere il respiro.
Aveva deciso: non avrebbe assolutamente pianto.
Strinse le labbra carnose, mordicchiandosi il palato con furia.
Non poteva essere successo davvero.
Un minuto prima era il soggetto principali di fantasie, non propriamente caste, da parte di un esaltato monaco romano e un minuto dopo una monaca di clausura.
Non poteva sopportarlo.
Il mantello si aprì, lasciando che l’aria umida della notte le bagnasse leggermente il vestito leggero.
Imprecò urlando, sorridendo trionfante.
Una peccatrice. Ecco cosa si era sempre ritenuta.
E ora…? Una santa.
Temari assottigliò gli occhi a fessura, facendo schioccare la lingua irritata.
Non lo sarebbe mai stata.
Il cavallo scartò di lato, uscendo dal sentiero battuto e le labbra della ragazza si piegarono in un ghigno divertito.
Non c’era bisogno di sapere dove la stesse portando.
Lei conosceva la sua contea palmo a palmo.
Aveva osservato quei ruscelli, quegli alberi, quelle pietre da quando era nata.
Non avrebbe mai permesso a qualcuno di portargliele via.
O, meglio: non avrebbe mai permesso a qualcuno di portarle via la libertà.
Fosse stato suo padre. O suo fratello, anche se rifiutare i comandi di Gaara l’aveva sempre terrorizzata.
Anche quella sera.
- no – aveva osato pronunciare, piantandosi sulle gambe morbide – non voglio – aveva aggiunto.
E il suo sguardo era corso a Gaara.
O almeno a quel pallido, freddo e terribilmente affascinante Gaara che era tornato dal pellegrinaggio.
E nulla era stato più inquietante dell’abisso nero che aveva scorto dentro gli occhi del fratello…
Agitò le briglie, osservando l’aguzzo profilo della famigliare costruzione apparire all’orizzonte.
La vecchia chiesa, pensò, stanca.
Rallentò il passo, passandosi una mano fredda tra i capelli inumiditi.
- un po’ di calore…- mormorò, immaginando già il tepore di un buon fuoco, addormentata nella quiete angosciante della chiesa sconsacrata.
- …e Chapelle Magdalene sia – pensò, con un ghigno sulle labbra.
Una chiesa.
Ironia della sorte.
Magdalene.
Il sorriso si fece amaro.
La peccatrice Maddalena.


- sssh – Temari teneva le briglie dell’irrequieto cavallo, camminando a passi pesanti sul selciato smosso del sentiero.
Si avvicinò ancora, trattenendo il cuore che le balzava nel petto.
Aveva freddo, era stanca e cominciava ad innervosirsi.
In parole povere Temari stava per esplodere.
- zitto!- intimò ancora al cavallo, legandogli le briglie ad un vecchio albero – e ringrazia che non c’è nessuno…altrimenti ci avrebbero già preso, imbecille di un equino!- sbottò, stringendo il nodo con una forza degna di un robusto stalliere - …e non ti muovere fino a domani mattina, sacco di pulci! – ringhiò, osservandolo scuotere il muso.
Si lasciò sfuggire un sibilo seccato.
Se era ottuso come il padrone, Temari sarebbe dovuta tornare a piedi fino al castello, la mattina dopo.
Afferrò dal mantello la pietra focaia, passandosela tra le mani infreddolite.
Non aveva una chiara idea di come si usasse…ma in qualche modo avrebbe pur fatto.
La contessa Sabaku no Temari era una donna tenace.
Si incamminò verso l’entrata della chiesa diroccata, stringendosi nel mantello inumidito.
Borbottò qualcosa di poco gentile sul tempo, verso suo padre e su svariati ordini ecclesiali, prima di varcare la soglia.
La chiesa appariva scarna come la ricordava.
Nessuna tappezzeria elegante, nessun candelabro luminoso.
Solo negli angoli qualche statua femminile, forse fin troppo femminile, e qualche buco non riparato sul tetto.
O almeno le pareva così…c’era troppo buio per poter distinguere qualcosa di più definito.
Avanzò di un altro passo, osservando il volto sofferente della bella Maddalena, in ginocchio davanti la croce, apparso dal nulla delle tenebre ed avvolta dai pallidi raggi lunari.
Fissò le iridi marmoree della statua, soffermandosi sulle labbra tirate.
Temari conosceva bene quell’espressione.
Distolse lo sguardo confusa,torturandosi le dita sotto il mantello.
Avanzò decisa di un altro passo, calpestando con le scarpe da rocca signora il sottile strato di umida polvere che si era posato sul pavimento marmoreo.
Un altro passo e…
Fu il buio.


- chi diavolo sei?-
Temari sollevò la testa dal fagotto morbido sul quale era caduta.
Scrollò la testa bionda, massaggiandosi le ginocchia sbucciate.
Il fagotto si mosse, cercando di divincolarsi sotto di lei.
La ragazza balzò via, sgranando gli occhi chiari, schiacciandosi contro la statua illuminata.
- ah…è lei contessa – la voce era stanca, assonnata – benvenuta –
Temari assottigliò lo sguardo, stupita dal tono irrisorio del ragazzo che le si parava davanti.
Gli occhi chiari, ormai abituati alla poca luce, si scontrarono con quelli pece di lui, beffardi.
- si presenti – lo rimbeccò lei, chiudendo il mantello con una mano.
Per un attimo si era quasi dimenticata di indossare poco più che una leggera veste da camera.
Il ragazzo sbadigliò rumorosamente, tornando a sdraiarsi – Nara Shikamaru – borbottò – felice di fare la sua aristocratica conoscenza – aggiunse, con un tono che Temari non si trattenne dal giudicare “terribilmente fastidioso”.
- bene – la ragazza si era rialzata in piedi, passandosi le mani sulla mantella impolverata – ora puoi anche andartene –
- scordatelo –
La bionda sgranò lo sguardo, spostandolo lentamente sul villano – puoi ripetere?- intimò, stordita.
Chi credeva di essere? Lei era la sua contessa…
- che può scordarselo principessa – si grattò la nuca, distratto – innanzitutto c’ero prima io. E già questo mi pare un motivo valido – disse, mentre lei spalancava la bocca, più che stupida…orripilata.
- secondo…bhe, non ho alcuna voglia di tornarmene a casa ora – spostò gli occhi scuri sul volto della contessa – sono un ragazzo pigro – precisò, tornando a fissare il vuoto nel buco del tetto.
Temari avanzò di un passo, tremando impercettibilmente sulle gambe malferme.
- seccatura -
Strinse le labbra, riducendole ad una sottile linea pallida.
- Io. Sono. La. Tua. Padrona! – strillò, con voce roca
Lui scosse le spalle, disinteressato, guardandosi attorno – questo posto per l’esattezza è del monastero – sorrise sornione – da quando sei diventata una suora?-
La ragazza strinse i pungi, mentre la mantella le si allentava, scivolandole a terra.
Fece qualche passo, premunendosi di lanciare una zaffata di terriccio sul volto di Shikamaru.
Il ragazzo l’osservò raccogliere delle sterpaglie, sedendosi a terra, stravaccata tra un paio di sedie rotte.
Temari tirò fuori la pietra focaia, iniziando a colpirla con forza.
- che bello…tenta di darsi fuoco!- pensò Shikamaru, sospirando.
Non era quello che aveva immaginato per quella serata.
Onestamente il suo programma era quello di andare a letto presto, infilarsi nella coperta di lana e dormire fino al mattino inoltrato.
Onestamente il programma dei genitori aveva una leggera sfumatura. Prima di andare a letto avrebbe infatti dovuto semplicemente accettare la mano di Ino.
Shikamaru sbuffò, sentendosi soffocare.
Ino, certo, sembrava facile.
Una ragazza meno gestibile era quasi impossibile da trovare…
- cazzo!-
Esclusa quella seccatura della contessa, ovviamente.
Shikamaru voltò lo sguardo verso di lei, sul volto la solita espressione seccata.
Temari aveva lanciato un grosso masso, incredibilmente grosso per una ragazza, sulla parete, davanti a lei ancora la pietra focaia.
Shikamaru si alzò, malamente, avvicinandosi a passi felpati – dammi – intimò, rubandole la pietra dalle mani.
Un gesto secco e un fuocherello ardeva allegro tra i due giovani.
Temari richiuse velocemente le labbra dischiuse, assumendo la classica posa superba – ora puoi davvero sparire – ordinò, con un gesto affettato della mano.
Shikamaru piegò le labbra in un ghigno divertito – alle monache non insegnano un po’ di educazione?- chiese, con la sia voce calda.
E per Temari fu davvero troppo.
Scattò in piedi, negli occhi furia assassina – sta zitto idiota! – sbraitò – sei un semplice stupido cretino mentecatto villano! Che ne sai dei miei problemi è?! – Shikamaru arretrò di un passo – se ti ho detto di andartene, devi sparire! Sparire, chiaro?! –
Temari aveva i pugni chiusi, gli occhi sbarrati, i capelli sconvolti e crespi attorno al viso arrossato.
E Shikamaru si chiese se quella ragazza che aveva davanti non fosse altro che un demone sfuggito dall’inferno.
- e non chiamarmi più monaca!- disse poi, indicandolo – razza di scansafatiche buono a nulla! – urlò, mentre l’altro si lasciava sfuggire un ghigno
- senta, contessa, io voglio passare le mie ultime ore da scapolo felice a dormire, perciò calmi i bollenti spiriti!- rispose, sbadigliando.
Temari sbatté un piede a terra, avanzando di un passo minacciosa – sei morto!- urlò, lanciandosi sul ragazzo.
Shikamaru si lasciò scivolare di lato mentre lei, perso l’equilibrio, cadeva rovinosamente a terra tremendamente vicino alle fiamme del focolare.
Forse troppo vicino…
- complimenti seccatura…cerca di non suicidarti. È peccato mortale, una suora non…-
- zitto stronzo!- Temari era di nuovo in piedi, lucida di rabbia.
La risata del ragazzo si spense a mezz’aria.
- ehi demonio…stai andando a fuoco!- Shikamaru indicò la gonna della veste della ragazza, ormai ridotta ad uno straccio fiammeggiante.
Temari represse un urlo, gettandosi a terra, d’istinto, mentre il ragazzo si levava la maglia, balzandole sopra.


Respiravano entrambi convulsi, quasi increduli. Temari abbassò lo sguardo sulla gonna, andata a brandelli: per grazia divina le fiamme non avevano fatto a tempo ad attaccarsi alla pelle.
O a quel punto sarebbe stata carbonizzata, probabilmente.
Alzò lo sguardo, incrociando gli occhi scuri di Shikamaru, a torso nudo, la sua maglietta appallottolata tra le mani, bruciacchiata.
L’aria completamente incredula.
Temari deglutì.
“Stavo…stavo andando a fuoco?”
Il ragazzo scosse la testa, incredulo, gli occhi fissi sulle gambe nude e tremanti di lei.
“Diciamo che stavi veramente per creare un bel falò, seccatura. Per la miseria.”
“Cazzo.”
“Puoi dirlo forte. Ecco cosa succede quando voi donne vi mettete in testa di picchiare…un pericolo pubblico.”
Per un istante nessuno dei due fiatò.
Poi Temari sorrise. Shikamaru si morse il labbro trattenendo l’ilarità surreale della situazione.
E, senza alcun preavviso, scoppiarono entrambi a ridere come matti, isterici, all’unisono.
“Oh dio…ti rendi conto…cioè, guarda come siamo ridotti!” esclamò Temari contorcendosi, mentre lui per quanto si sforzasse cercava di non lacrimare dal ridere, senza successo.
“Se…pfff…se ti vedesse la tua famiglia adesso…mezza nuda, mezza bruciacchiata….in un posto del genere con me!”
Le risate durarono ancora per qualche secondo.
E, ancora una volta nello stesso momento, entrambi tornarono seri.
Erano molto vicini.
Shikamaru la fissò negli occhi chiari, sentendo una strana pesantezza allo stomaco.
Temari non riusciva a guardarlo negli occhi, per la prima volta in vita sua sentiva una sensazione anormale…imbarazzo? O era altro?…
“Ora che ci penso…mi hai salvato la vita.”
Sussurrò, incrociando le gambe abbronzate, il corpo scosso dai brividi. Shikamaru deglutì, mordicchiandosi un labbro, gli occhi che si abbassarono.
“Già…beh…dovere.”
Oddio, non riusciva a non fissarle le gambe. Erano una calamita.
Rialzarono gli occhi all’istante, ancora una volta.
Si resero entrambi conto che la vicinanza dei loro corpi era terribilmente ridotta: Temari poteva quasi contare le linee degli addominali di Shikamaru, mentre questo percepiva nettamente che, se solo avesse alzato un braccio, avrebbe sfiorato il florido seno di lei.
Pericolosamente, irrimediabilmente vicini.
Si fissarono ancora negli occhi, i centimetri di distanza sempre, inspiegabilmente, più brevi. Nemmeno si accorgevano che i loro corpi si stavano accostando in modo spontaneo.
“Forse ho esagerato prima…”sussurrò lei, la voce più roca di quanto pensasse. Percepì la mano di Shikamaru che, dapprima incerta e poi più salda, le si era infilata tra i capelli crespi.
“Hai decisamente esagerato…” bisbigliò lui, la bocca adesso a pochissima distanza dal suo volto. Temari alzò una mano, sfiorandogli le labbra, lentamente.
“Si dà il caso che sia io la padrona…”
I nasi si stavano ormai sfiorando.
“Si dà il caso che tu sia anche un’incredibile seccatura…”
Le labbra ora definitivamente unite.
Sussultarono entrambi, spasmodici, e si avvinghiarono, famelici.
Nella confusione fecero cadere le sedie, ma nonostante il rumore nessuno dei due pensò minimamente a spostarsi.
Shikamaru la tirò su, facendola sedere in grembo, le sue cosce nude che gli si avvinghiarono intorno, le mani che accarezzavano il petto nudo e definito.
Temari gemette, percependo la lingua di lui mordicchiarle un orecchio, e gli strinse ancora più forte le gambe attorno, affondandogli le mani nei capelli spettinati e ormai sciolti, totalmente ebbra di desiderio.
La lingua di Shikamaru percorse lentamente il collo lungo, la clavicola, mentre il vestito scendeva, le spalline si abbassavano.
La lingua raggiunse allora il reggiseno, che cadeva, slacciato, come un inutile orpello.
“Oh mio dio…” ansimò quando la bocca di Shikamaru le stuzzicò i capezzoli, e lei fu costretta a gettare la testa indietro, sentendo l’intero corpo in preda a bollori mai provati.
Era incredibile.
Sensazioni mai conosciute prima.
E Shikamaru era il ragazzo più dannatamente sensuale che avesse mai conosciuto.
“Sai…credo che potrei passare le ore ad accarezzarti tutta, Temari…” le disse lui sorridendo sornione, sebbene qualcosa nei pantaloni diventasse sempre più impaziente.
Temari rise, e, riprendendo il controllo, spinse Shikamaru per terra, salendogli sopra a cavalcioni, provocandogli sul viso un’espressione sorpresa e divertita.
“Mm…e questa presa di posizione?” le disse lui con tono arrochito, carezzandole la schiena languidamente.
Temari sorrise seducente, le mani che accarezzavano lente le sue spalle, godendo dell’espressione estasiata sul suo volto, causa il contatto dei suoi seni premuti morbidi contro il suo petto.
“Mi sembrava avessi capito che mi piace comandare…”
“Decisamente…ma potresti almeno adesso lasciarmi fare l’uomo come si deve…”
“Oh…ma chi ha detto che devo fare io l’uomo…” sussurrò provocante, le mani che stavano lentamente scendendo sempre più in basso.
Shikamaru avvampò, reprimendo un gemito. Temari sorrise, avvicinandosi all’orecchio.
“Voglio solo farti vedere che le mani non le uso solo per menare, Shikamaru…”
E da lì in avanti, per entrambi, una sorta di momentaneo oblio. Molto, molto prolungato.
*

Parigi, notte fonda


Il corpo della ragazza cadde a terra con un tonfo leggero, il volto ancora una maschera di terrore, che neppure la morte aveva cancellato.
I capelli lunghi e rossi ricadevano sul collo latteo, coprendo così la vistosa ferita dalla quale il sangue scuro usciva, imbrattando l’asfalto.
Sasuke sbuffò, pulendosi la bocca, chinandosi ad osservare la ragazza: aspetto promettente, ma sangue di basso livello.
La classica tutto fumo e niente arrosto.
Eh sì che era veramente un ottimo bocconcino.
In un istante appiccò il fuoco, concentrando la sua mente per dominare le fiamme e fare in modo che non si propagassero, ma che in meno di un minuto l’oscurità tornasse sovrana nel vicolo buio, solo con un corpo in meno.
I vantaggi di possedere il controllo del fuoco, come tutti gli Uchiha.
Si avviò lentamente verso il centro parigino, sperando di essere più fortunato per la prossima volta.
Possibile che in una città così grande non ci fosse un umano con un potenziale almeno discreto?
Era seriamente avvilente.
Si sistemò i capelli scuri, coprendosi con il lungo mantello nero. Un’ombra nella notte.
Sasuke era inquieto, non poteva negarlo.
Sapeva che Itachi si stava muovendo, lui e quei tirapiedi a suo seguito. E, a sentire i segnali che la sua mente captava, doveva avere appena reclutato un ottimo nuovo elemento.
Strinse i pugni, ignorando gli sguardi di approvazione di due prostitute logore e volgari.
Come se lui si fosse abbassato a bere il sangue di due battone.
La testa inoltre gli faceva una male terribile.
Quelli erano gli inconvenienti di avere un dono speciale come il suo: capire i pensieri dei vampiri, e degli umani che avevano dentro di sé quel qualcosa in più.
Non era proprio una precisa lettura del pensiero, ma più lampi, brevi frasi, stralci ondivaghi.
In casi speciali, sapeva anche focalizzare le immagini.
Sasuke sapeva che il suo potere avrebbe avuto un effetto funzionante al 100% esclusivamente con chi avrebbe potuto fare parte della sua schiera.
Ma in quei giorni, per quanto si sforzasse, non riusciva a cogliere un bel niente.
Non sapeva leggere nelle menti delle persone circostanti perché troppo banali.
Ma al contempo nemmeno in quelle dei vampiri dei quali avrebbe voluto carpire i segreti.
Certo non Itachi, sapeva benissimo come impedirgli di accedere nella sua testa.
I vampiri più forti sapevano abilmente contrastare il suo dono. Era un esercizio molto difficile, bisognava chiudere le facoltà intellettive, e ci volevano secoli di allenamento.
Bisognava pensare al nulla assoluto.
Ovviamente Tsunade era tra quelli.
“Altrimenti l’avrei già trovata, quella vampira sciagurata e la sua figlia mezzosangue!” pensò furente Sasuke maledicendo la sorte.
Sapeva che Tsunade stava proteggendo sua figlia Rin, metà vampira e metà umana, da praticamente tutti loro.
La figlia che aveva il dna del Vampiro Supremo, Sarutobi.
Colei il cui sangue, essendo mezza umana, avrebbe consentito a chi l’avesse bevuto di ottenere il dominio totale sulla luce. E quindi una certa immortalità.
Tsunade aveva il dna, ma era una vampira. Inutile quindi, visto che solo un umano con dna ma soprattutto sangue garantiva a chi l’avesse assaggiato questo potere.
Ma la donna aveva commesso un errore.
Si era innamorata di un uomo. E non contenta ci aveva pure concepito una figlia.
Dan, così si chiamava, era poi stato ucciso, e da allora Tsunade era in fuga con la ragazzina.
Sulle loro tracce c’erano di certo Itachi e il clan Hyuga.
E poi lui. Sasuke. Lui che ancora non poteva eguagliare gli altri, perché da solo non ci sarebbe mai riuscito.
Doveva assolutamente trovarsi dei compagni. E alla svelta, se non voleva passare altri secoli in completa frustrazione e rabbia.
Si sedette pensoso su una panchina, teso.
Forse avrebbe potuto aspettare prima di uccidere il suo creatore, Orochimaru.
Avrebbe dovuto aspettare che gli potesse reclutare delle buone leve, e fornirlo di validi vampiri. Ma non ci era riuscito, e una volta che aveva acquisito maggiori poteri, superandolo, lo aveva ammazzato.
Ma Orochimaru era malato, e molto debole negli ultimi tempi.
Non sarebbe stato possibile riuscire a battere da solo anche Tsunade, e soprattutto Jiraya.
E nemmeno Itachi.
Sbuffò, incrociando le gambe magre.
Pensare a suo fratello era orribilmente doloroso.
Era forse la persona che più odiava al mondo; i ricordi di quando entrambi erano umani, ormai, andavano svanendo.
Itachi e Sasuke erano stati vampirizzati da Orochimaru, duecento anni prima.
Il primo era stato Itachi, che poi, davanti agli occhi terrorizzati di un Sasuke di otto anni, aveva ucciso, in un raptus subitaneo di fame, i genitori.
Ed era fuggito, lasciando il piccolo Sasuke a piangere sui corpi insanguinati del padre e della madre.
Itachi si era rivelato impossibile da gestire, e così Orochimaru aveva ripiegato sul fratello minore.
Sasuke era rimasto con Orochimaru per centocinquanta anni, raggiungendo un’età apparente di ventun’anni.
Poi, alla fine, l’aveva ucciso. O ora nel cuore(o qualsiasi cosa avesse al posto di quello) aveva un unico desiderio: uccidere Itachi, e sovrastarlo.
Perché altrimenti non avrebbe mai placato il suo desiderio di vendetta.
Sasuke si alzò, scacciando via quei pensieri indigesti- così umani- che ogni volta lo lasciavano interdetto.
Doveva cambiare zona, evidentemente Parigi, per quanto gli piacesse, non aveva dei validi elementi. Forse nelle campagne, per quanto il pensiero non lo esaltasse, avrebbe avuto maggiore fortuna.
Era ancora intento a riflettere, quando un lampo improvviso gli attraverso fulmineo la mente.

Che seccatura…

Sgranò gli occhi onice, allibito. Di chi diamine era quella voce maschile che aveva udito? Premette le dita sulle tempie, concentrandosi.

Non posso. Manderò a monte il matrimonio…capirà…io non posso sposarla dopo che…

Focalizzò i particolari: alto e magro, il tono della voce strascicato e infastidito.
E un quoziente intellettivo spaventoso.
Sasuke schioccò le labbra, sorpreso, cercando conferma di quanto avvertito: decisamente il ragazzo di cui aveva sentito i pensieri aveva un cervello molto sviluppato, una capacità di ragionamento assolutamente strabiliante.
Ed era bastato entrare solo per un istante nella sua mente per percepirlo. Senza sforzi.
Che fosse la volta buona?
C’era solo un modo per scoprirlo, naturalmente: raggiungerlo.
Concentrando al massimo il suo livello di attenzione lo avrebbe individuato in breve tempo: non doveva essere molto vicino vista la frammentarietà con cui arrivavano i suoi pensieri, ma decisamente non era un problema per lui.
Sarebbe bastata una notte ad andatura sostenuta.
Sogghignò, preparandosi al viaggio, e incrociando lo sguardo dell’ennesima ragazza che lo fissava bramosa e invitante.
Decisamente carina, questa volta.
Sasuke alzò gli occhi verso la luna: assolutamente ancora notte fonda, sì.
C’era il tempo per un altro spuntino.







* * *
Angolo di Cami e Robi:

- oggi Robi XD -

Ecco a voi il quinto capitolo…secondo voi Temari sarebbe rimasta mani in mano alla scoperta di dover divenire monaca?
Bhe, Gaara sarà inquietante, ma per ora poco convincente! XD
E Sasuke..ecco risolto il mistero su di lui: era a pappa. U_U
Ma ora ha in mente qualcosa di un po’ diverso…Cami ed io siamo diaboliche ultimamente XD sarà colpa di Hidan – meglio noto come il nostro Hiddy – e Neji – Neji solo da parte di Cami, per carità chi ve lo ruba, Fabes! –
Ho notato che molto di voi sono curiose su chi vampirizzerà chi…dai, ora diventa tutto più semplice no?!
E devo ammettere che credo che Shika avrà bisogno di un nuovo fan club tutto per lui da questo capitolo…

Ah… in apologia di Shika e Tema di questo chappy: non si parla di amore, ma di…ultimi conti. Chiudere un capitolo, insomma. Entrambi credono che quella sarà la loro ultima notte…e non ditemi che l’uomo nel 1300 era diverso XD
La disperazione gioca gran brutti scherzi! E per il fuoco: quella è stata una libertà di Cami…dai divertente vero?! XD

Per il CriFraMit: ragazze che Kankuro gladiatoroso vegli sulle vostre notti! …e che Neji non turbi i vostri muscolosi sogni…XD – scusate, devo far concorrenza al Fabes!

E anche questa settimana l’immagine che allieterà i vostri pensieri – perché a quelli di Cami e miei fa un così bell’effetto! ^_^ -:

http://i195.photobucket.com/albums/z151/MirokuxSango538/ShikaandSasuke.jpg

http://i197.photobucket.com/albums/aa155/xWhitexLillyx/Naruto/Sand%20Siblings/toptema68-4.jpg

http://photobucket.com/image/shikatema/Nana_Chan91/shikatemabed1.jpg?o=223

Tutto dedicato ai protagonisti di queste pagine ^_^

E ora, un ringraziamento a chi ha recensito e un piccolo: “ su, ragazzi, lasciare due righe che vi costa?!” a chi ha deciso di farne a meno XD:

LalyBlackAngel: ^_^ per il naruHina dorai avere grande pazienza – perché la Grande Lotta tra NaruHina e NejiHina è solo all’inizio XD – cercherò di arrivare ad un compromesso con Cami! XD che ne pensi di questo capitolo? Un bacio…

Stefy90: noto che l’allegra situazione della famiglia Sabaku ha scombussolato anche te! XD cmq tutto quello che accade a Tours rientra nei piani di Gaara…anche se dovrà improvvisare…e tra poco saprai il perché! La famiglia Hyuga come sempre ha colpito nel segno…Cami come sempre si è superata…in questo chappy invece, bhe, parecchio shikatema…per ora! Risata malvagia…!e la parte su Sasuke? Che ne pensi? Un bacione!

Lilithkyubi: XD ho apprezzato la tua difesa dello shikatema e della kibahina…chissà. Forse…per ora accontentati della prima coppia. Stavolta parecchio versione “tanto non c’è più nulla da perdere!” XD Jiraya e Tsunade direttamente dalle manine di Cami lo immaginavo ti sarebbero piaciuti…quella ragazza è un genio! XD che ne pensi di questo capitolo? Un bacio!

AllegraRagazzaMorta: del Fabes quindi? *Roberta si guarda attorno circospetta*…vedremo vedremo…ti farò cambiare idea e inneggerai a Kanky anche tu! XD dai, scherzo…Neji colpisce sempre è? Qui più ShikaTema e Sasuke…che ne pensi? Facci sapere! Un bacione!

Uchihagirl: la sorte di Kiba è nelle nostre sadiche manine…XD non ti diciamo nulla ma sarà un personaggio davvero importante nello sviluppo della vicenda – specialmente quella di una ragazza *roberta fischietta mentre Cami lima la spada * …ah, grazie per il complimenti…^///^ tutto merito di Cami…senza lei questa fic non varrebbe un decimo. Tornando alla storia: che dici, Shika come ha preso la fuga da casa?! XD io direi che è caduto sul morbido! XD povera Temari, un’altra che se la passa brutta…e ancora non sa quanto! XD…ah, dimenticavo: zio russel rulezzz! Io adoro quel virile uomo! XD baci, facci sapere che ne pensi del capitolo!

Lily_90: come non aspettare la recensione di QUESTO capitolo da TE? Più shikamateroso di così! Se hai notato l’abbiamo scritta in due quella parte…proprio perché lo shikatema è lo shikatema. Ma goditi questi momenti. Io ti ho avvertita! XD dai, su, sai che non posso ingrigirmi più di tanto! E non prendertela con Ino…lei ha i suoi buoni motivi a seguire shika! XD e…che kanky sia con te! XD un bacione! Facci sapere che ne pensi!

LEA91: i piani di Gaara si faranno più chiari tra poco: lui sarà un novizio, ma un novizio tremendamente furbo…XD per Kankuro…bhe io lo vedo bene in tanti modi – Roberta sbava – ma licantropo…tutta quella furia muscolosa e animalesca…*roberta è in trans e non può rispondere*. …qualche minuto dopo…bene mi sono ripresa…dicevamo? Ah si..Kankuro…qualche ora dopo: non dico quella parola sennò ricomincio. Bene, per Shikamaru hai capito il movente più forte del rifiuto a Ino. Shika è leale, oltre che tremendamente sexy -.come abbiamo cercato di illustrare in questo chappy XD- …ma mai dire mai! Per la parte sugli Hyuga cami come sempre si è superata…U_U che ne pensi qui di Sasuke? Tormentato abbastanza? Facci sapere! Un bacione!

Myluna91: Kiba, Naruto, Neji…alla faccia della povera Hinata! XD qui parecchio Shikatema…ti è piaciuto? Facci sapere! Un bacione!

SangoChan88: vedrai la storia ora che la contessa e lo stalliere – oddio, sembra un Harmony! XD – si sono incontrati…come la prenderanno Cho, Ino e gli allegri fratellini? – uno dei quali un tantino malvagio? XD e gli Hyuga…che farà Hinata? – ah, mia cara adoratrice di Kanky, come ti capisco… vedrai…che ne pensi di questo chappy? Facci sapere! Un bacione!

Kibachan: non rassegnarti così presto per Kiba…non credere che il fascino del bel lupacchiotto rimanga sconosciuto ai più –anzi alle più! …anzi a una! XD – vedo che condividiamo idee simili sigli hyuga..bene bene! XD per la sequenza di vampirizzazioni…XD sarà divertente vedere quanto hai azzeccato…XD che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un bacione!

Sakurina_the_best: la ragazza è nel passato Rin, figlia di Tsunade…nel presente Sakura…e si spiegherà il perché presto, tranquilla! ^_^ Grazie per la recensione…che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un bacione!

Memi: ^///^ Grazie per gli appunti su Gaara…è un personaggio che ho sempre paura a descrivere, perché come hai detto è sempre così instabile..e tra poco scoprirai quanto! XD per ora i piani sono un po’ annebbiati, ma tra poco si scopriranno, vedrai, vedrai…Hidan è il frutto di pervertite serate a ponderare su quanto può essere bello tra me e Cami. nulla di più folle/divertente…sono contenta che ti piaccia la nostra versione XD
Oooh Kanky! Sono commossa dalle tue parole! Lui ha bisogno di essere accudito e difeso, il mio bel lupacchiotto/micione! XD eh si, lo ammetto…la mia è una vera fissazione!
Shika…bhe, Shika è un’altra duplice fissazione…e poi io ho un segreto! XD che Cami conosce bene! XD però devo dire che dovre prepararti a tutto con Shikamaru..io lo trovo quasi instabile come Gaara! Tra poco scoprirai perché… per gli Hyuga e Tsunade c’è l’eccelso zampino di Cami…e si vede: più Hyugacestosa di lei! XD ah, ecco a te Sasuke! Mangiava, piccoletto! Se hai notato, ora, le sue intenzioni sono tutt’altro che positive! Facci sapere che ne pensi di questo chappy! Un bacione!

Ulixes: XD devo ammettere che leggendo la tua recensione ho sghignazzato! Come hai visto anche il passato di Sasuke non era male vero?! XD e vedrai che pure tutti gli altri non saranno da meno! XD per i licantropi…bhe, io in linea di massima preferirei i vampiri – shiiiika, hiiiiidan – però dai Kanky non ti fa tenerezza?XD baci! Facci sapere che ne pensi di questo capitolo!

Maobh: chiariti i dubbi su Sasuke? Cami è stata magistrale nel dirigere la triste storia degli Uchiha – come piacciono a lei gli emo tormentati! XD – per Temari e Shika…per ora accontentati di un po’ di sano “moto” XD la vampirizzazione a presto! ^_- Grazie per il beta mood…faremo subito le adeguate modifiche! ^_^

Terrastoria: per la tua ficcy è un piacere leggerla…poi ignora tutti i miei richiami allo shikatema – sono solo una fissata, non so se si era capito! XD – Dopo aver letto la tua recensione molto HInaNejitosa Cami avrà saltellato per un’ora…XD la sua opera di conversione è appena all’inizio – ma io sono irremovibile! XD – per la vampirizzazione di Temari: manca un po’…ma sapremo accontentarti, speriamo! Un bacio, facci sapere se ti è piaciuto il chappy!

Wiwo: Cami non è stata felice della tua frase sullo Yaoi in Death Note! XD scalpitava rumorosamente anche via msn! XD comunque… gli stili effettivamente hanno una differenza proprio in quello che hai detto: Cami è più emotiva e dolce nello scrivere…io più brusca…^_^ ritornando alla storia, abbiamo scelto due amene famigliole…però i Sabaku sono peggio, posso vantarmene, dato che come hai detto sono umani! XD per ora! Per gli Hyuga, bhe, li ha descritti Cami! *_* e per Sakura…già, ti lasciamo nell’atroce dubbio: io perché Sadica, Cami perché ancora vomita per Yaoi e Death Note accostati! XD baci! Facci sapere che ne pensi di questo capitolo!

Lale16: la servitù dei licantropi è più che altro di progresso per la fic, specialmente per kankuro e Kiba…mi sono ricordata solo dopo di Underworld! XD Hidan e Tema è?...vedrai…e per lo Hyugacest: con Cami sei in buone mani! Baci! Facci sapere che ne pensi di questo capitolo!

Kairi84: sei quella che ha colto meglio le intenzioni di Gaara…certo, il nostro vampiretto non si aspettava tutto quello che è accaduto in questo capitolo ma…XD il babbo Sabaku ho notato ha avuto successo! Tra lui e Hanabi non so chi è più odiato! A proposito di Hyuga: quando Cami parla di loro…bhe, è proprio il suo campo! E per Orochimaru…i danni li fa anche se già morto…inutile negarlo! XD che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un bacione!


Kaho_chan: Lè sto ancora ridendo dopo aver letto la recensione...a dir la verità l’ho riletta almeno tre volte…così ho potuto apprezzare appieno le arie sigle e stacchetti musicali! XD allora…per rispondere alla tue recensione: se credi che tutto il bianco di cui sono capace è quella frasetta…purtroppo ti sbagli SIGH! Sono una ragazza coraggiosa…XD vabbè dirlo dopo questo capitolo nerissimo sembra una cavolata ma…^_^ vedrai, mia moschetta grigia svolazzante! Per Hidan. Non credevo ti avesse così tanto colpito ( seeee, come no! XD) e vedrai cosa combinerà il nostro FRATE HIIIDAN, FRATE HIDANNN! *ok, mi calmo* ah, non credere ti perdoni la battuta su Kankuruccio…già già…tze! E per il povero Choiji: daiii come non può farti una certa tenerezza! È così puccioso innamorato di Ino! XD per gli hyuga: impossibile non notarli, quando è Cami – La hyugacest – a scrivere di loro. Non che io ce li veda *Roberta schiva il kunai lanciato da Cami – però…XD ah, desideri una lemon con Kiba?...chissà se il tuo sogno non rimarrà solo tale…dato che almeno una ragazza sarà incline al fascino selvaggio del lupacchiotto! Ah, dimenticavo: come sono andati questi giorni con gli esagitati adolescenti? XD un bacione coccoloso!

Chimera in blue jeans: ce l’abbiamo fatta a leggere prima…e devo ammettere che il tuo messaggio subliminale è stato accolto molto più che favorevolmente da una (me ) e è stato causa di borbottii indistinti da parte dell’altra (Cami) XD bene, dicevo: nell’attesa di Kanky – caro assente anche in questo capitolo – per ora c’è una shikatema più che altro legata al caratteraccio dei due: uno troppo indolente per rifiutare un matrimonio, l’altra che scappa ma è troppo legata alla famiglia per rifiutare. E allora…bhe, allora come trascorrere meglio un’ultima notte da liberi? XD ah…averti reso shika simpatico è stato un vero onore. Forse ora avrai nuovamente cambiato idea. Non disperare per Ino. È diversa – davvero – da quel che è apparsa fin’ora. Potevamo fare un personaggio così complesso in maniera così piatta? XD vedrai, vedrai…per lo hyugacest…bhe, cami inneggia ai due da chissà quanto tempo XD ormai io ne sono assuefatta…alla fine ci farai l’abitudine anche tu XD kiba/hina e kanky/ino?...mmm…vedremo come sistemerò i lupacchiotti…chissà se mangeranno anche allo stesso piatto! XD si sto spoilerando e forse neanche bene, dato che con cami stiamo rifinendo 2/3 pairing! – fosse per me kankuro lo manderei con tutte tranne temari XD – beh…per la parte su Tsunade Cami ha dato il meglio di sé…vedrai tra poco tutte le parti oscure si chiariranno. Ah, dimenticavo: certo che puoi unirti al Fabes – tze – ma sappi che il povero kankuro ha smesso di usare la sua crema per pelli delicate struccante. E puoi solo immaginare che momento difficile sia per lui. ah, dimenticavo anche questo: !hgra…erpocs ol imaC es aM. tsecaguyH enoisrevva aut al otroppuS

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Capitolo 6
*** Complicazioni ***



*Tours


Choiji si stiracchiò, mentre la stoffa raggrinzita della corta veste, che pendeva mollemente sui mutandoni, tirava inarrestabile sul grasso ventre.
Sbadigliò, voltando la testa verso la piccola capanna dei Nara.
Corrugò le ciglia sottili, inquieto.
A quell’ora, solitamente, Shikamaru era già sfuggito alle grinfie della madre, riprendendo ad oziare nascosto dai sacchi di farina.
- Shika?- chiese, notando il cortile vuoto – ci sei?- chiese ancora, vagamente preoccupato.
- Quell’irresponsabile manca da casa da ieri sera – Choiji si immobilizzò, osservando il volto scuro della donna che era apparsa sulla soglia
- signora Nara…- biascicò il ragazzo, abbassando imbarazzato lo sguardo - …buona giornata – si affrettò ad aggiungere, ben conscio dei problemi che poteva comportare una strega come quella donna.
La mora tirò le labbra in un grugno di disappunto, osservando scettica il ragazzone – mio figlio non è venuto a dormire da te? – chiese, portando le mani sui fianchi, lasciando ondeggiare il canestro vuoto, che stringeva con una forza disumana.
Choiji si guardò attorno, stupito – no, signora Nara…ho visto Shika ieri al tramonto per l’ultima volta – biascicò, nervoso.
La donna riprese a camminare, stizzita – faresti bene a dirmi la verità, giovane Akimichi – lo rimbrottò, iniziando a raccogliere i panni che pendevano dai lacci tesi – tutta la verità – continuò, implacabile, osservandolo con gli occhi scuri ardenti.
Choiji impallidì, spostando rapido lo sguardo dal cortile alla strada – vorrei andare a cercare Shikamaru…- si scusò, voltandosi e calcando un cappello stropicciato sulla testa – ha idea di dove possa essere? – chiese infine, scalpitando sui grossi piedi.
Yoshino roteò gli occhi scuri, piegando furiosa un lenzuolo – spero dagli Yamanaka – sbraitò, inculcando la stoffa nel cestino già pieno.
Il ragazzo di mordicchiò nervoso un labbro – allora si sposano?- chiese, in un sussurro.
- assolutamente si – decretò la madre dell’amico, afferrando il cesto con violenza – volente o nolente –



Choiji tirò senza molta convinzione un sassolino lungo lo sterrato, vagando con lo sguardo vacuo sulle case che si andavano animando, a quell’ora del mattino.
Salutò dei volti conosciuti, sorridendo di mala voglia al fornaio, con cui aveva stretto una buona amicizia.
La giornata si preannunciava limpida, di quelle che Shikamaru odiava.
Nessuna nuvola, nessuna distrazione mentre era al pascolo.
Grugnì, chiedendosi, ancora, come non riuscisse ad odiare quel suo amico.
Impossibile. Lui era troppo buono.
- Akimichi!- si arrestò, osservando gli occhi chiari di Inoichi, che lo raggiungeva a grandi falcate – sai di Shikamaru e della mia piccola? – chiese, entusiasta.
Il ragazzone sorrise, abbassando lo sguardo – stavo andando a complimentarmi con Shika – balbettò, incerto.
Lo sguardo dell’altro si fece pensieroso – perché non era da te?- chiese, una mano sotto al mento.
L’altro negò con la testa – non è qui?- chiese poi, ansioso.
Inoichi sorrise – starà festeggiando le sue ultime ore da ragazzo libero – lasciò una manata sulle robuste spalle del ragazzone, sorridendo – vieni, Ino è nell’orto, sarà felice di ricevere gli auguri di un caro e vecchio amico –
Choiji fece resistenza, puntellandosi con i piedi sul selciato – a dir la verità…-
Tutto inutile.
Il corpo minuto e prefetto di Ino gli ferì lo sguardo come mai prima di allora.
Era china su un cesto di fiori dai colori sgargianti, i capelli dorati che le scendevano sulle gote pallide.
- Ino…- sussurrò, incantato, seguendola annusare un bocciolo, estatica, gli occhi socchiusi, le lunghe ciglia nerissime che disegnavano un arco delicato.
- Ino, guarda chi c’è!- sbottò il padre, raggiungendola velocemente.
La ragazza balzò in piedi, sistemandosi la gonna del vestito lilla – Shikamaru?- chiese, aggiustandosi la coda dorata
Choiji abbassò lo sguardo, dispiaciuto – no, sono io, Choiji– biascicò, rigirandosi il cappellaccio tra le dita grassocce.
- O Choiji! – trillò lei, sguardo allegro – mi sposo, sai?- disse, afferrando con le piccole mani pallide quelle grosse di lui
Il ragazzo piegò le labbra in un sorriso che sembrò sincero, fissandole i grandi occhi azzurri – si lo so – balbettò, notando le guance imporporate.
La ragazza piegò la bocca in una smorfia pensierosa – anche se Shikamaru non ne è così entusiasta – rise, cristallina – ma gli farò cambiare idea…io posso tutto, vero Choiji?- chiese, arrotolandosi innocentemente una ciocca sul viso chiaro.
Lui annuì, serio.
Quello che Ino voleva era il potere di poter decidere.
Il potere di poter governare.
Per questo la sua scelta era caduta sull’abulico Shikamaru Nara.
Troppo pigro anche per opporsi a lei.
Abbastanza benestante da renderla felice.
- vado a cercare il promesso sposo – si divincolò Choji, fissandola imbarazzato.
La ragazza rise ancora, una mano vezzosa davanti la bocca rosea – chissà dove si sarà cacciato – replicò, strizzando l’occhio chiaro – ma non troppo lontano…è troppo pigro per poter essere fuggito-
- o troppo responsabile – replicò Choiji, inculcandosi nuovamente il vecchio copricapo tra i capelli stepposi – te lo riporto presto, Ino – promise, voltandosi con uno scatto.
Tutto, per lui.
Tutto, per lei.


Shikamaru sospirò, osservando quei ciuffi biondi scapigliati agitarsi frenetici.
- è quasi l’alba, dannazione – imprecò la ragazza, voltando la testa verso la porta socchiusa della cappella.
Lui seguì i suoi nervosi spostamenti, osservandole la pelle arrossata del collo, i capelli inumiditi.
Scontato, dopo aver dormito su un pavimento di pietra.
- contessa, la pregherei di moderare il linguaggio – la provocò, sorridendo sbieco.
Poteva ancora avvertire l’odore pungente della saliva della ragazza sulla pelle, il suo sapore forte in bocca.
Temari si voltò, stringendo gli occhi – sta zitto, sto cercando di ragionare – disse, una mano tra i capelli stopposi.
Shikamaru sorrise, osservandole la gonna bruciacchiata – sarai nei guai – ponderò, osservando la striscia di sangue che macchiava il pavimento.
Imbarazzata, Temari seguì il suo sguardo – si ero vergine…- disse, asciutta, sollevando un sopracciglio – sono una contessa, non una sudicia popolana – continuò, aggiustandosi il corpetto stretto.
- le donne sono tutte seccature…qualsiasi colore sia il loro sangue – replicò, arrotolando la maglia bruciacchiata – guarda come mi hai ridotto la camicia buona!- sbuffò irritato – che dirò a mia madre…”scusa ma la contessa voleva darsi fuoco?”- aggiunse, gettandola in un angolo, grattandosi poi gli addominali tesi.
- Pensa a cosa dire alla tua fidanzata…- replicò gelida lei, accucciandosi a terra.
Shikamaru sbuffò, seguendo la linea tornita della gambe della contessa.
“Non posso. Manderò a monte il matrimonio…capirà…io non posso sposarla dopo che…” pensò, incerto.
- sposala, sii felice e vivi una vita normale – biascicò lei, dura, quasi intuendo i pensieri dell’altro.
Il ragazzo la fissò, apatico – vita normale con Ino…suona quasi impossibile –
Lei fece scattare i vispo occhi verdi sul suo volto – che vuoi fare allora?...sposare me? – chiese, ironica, giocherellando con un lembo del vestito stracciato.
- sarebbe una pessima idea – replicò il ragazzo, sollevando gli occhi al soffitto, osservando dal grosso buco le nuvole passare lente.
- Mi rinchiudono in convento domani – spezzò l’irreale silenzio lei, voce dura, tagliente.
Shikamaru perse per un attimo il respiro, osservandola muto.
- ne vuoi un altro po’?- disse poi, mascherando l’ansia con il suo abituale sarcasmo.
Lei lo fissò indignata, alzandosi – stanotte è stato un mero errore – sibilò – ero solo disperata –
- anche io…e sono un uomo, se una donna me la sbatte in faccia…- lo schiaffò lo colpì feroce sul viso, facendogli voltare lo sguardo.
- Grazie – sussurrò lei, poggiando le sue labbra su quelle di lui.
Il ragazzo sbarrò gli occhi, rispondendo cauto al bacio.
- grazie…- replicò quando si staccarono, gli occhi gonfi, i respiri pesanti.



Choiji stava quasi perdendo le speranze.
L’alba era sorta da un pezzo e di Shikamaru non ce n’era traccia.
Parte di sé si rabbuiò.
Forse se l’era davvero data a gambe, schiacciato dalla responsabilità.
O forse stava ancora riflettendo, nascosto sotto qualche cespuglio.
O forse si era addormentato in qualche fienile, sperando che la paradisiaca visione di Ino all’altare fosse un tremendo incubo.
E conoscendolo, l’ultima ipotesi era sempre più plausibile.
- Cho!-
Una voce arrochita lo distrasse dai suoi pensieri, facendolo voltare – chi è?- chiese, osservando la boscaglia con gli occhi scuri e sottili – chi è?- ripeté, nervosa, ascoltando un basso fruscio.
- Io Cho!- il volto magro di Shikamaru spuntò dal ramo di un albero, facendo balzare indietro l’altro, spaventato.
- Dove ti eri cacciato, per San Eufemia! – sbottò Choiji, fissandolo truce.
Shikamaru si lasciò scivolare a terra, il petto nuda, la maglia legata alla cintola – lungo da spiegare – disse, sbadigliando – devo dormire un po’…non ho chiuso occhio – si lamentò, sgranchendosi le spalle anchilosate.
Choiji lo fissò assorto – ma che hai fatto?- chiese, indicando le grosse macchie scure sul collo – hai dormito nella palude? –
Shikamaru inarcò le ciglia, pensieroso – perché?-
- perché sembra che tu sia stato mangiato vivo da una sanguisuga – replicò Choiji, sorridendo.
L’altro sollevò il viso al cielo, lasciando che il codino gli solleticasse le spalle magre – diciamo così – rispose, enigmatico.
Il ragazzone giocherellò nervoso con dei sassolini, fissandolo imbarazzato – cosa è successo, Shika?- chiese, perspicace.
Nara scosse le spalle – ti prego di portarmi una maglia decente…non posso presentarmi così – rispose, voce bassa e profonda.
Choiji annuì, voltandosi però un ultima volta – poi di mi dirai chi è, amico?-
L’altro si voltò verso il castello, in lontananza, osservando le bandiere con il simbolo della casata Sabaku sventolare arcigne – io…io non lo so più, Cho –



Temari rientrò nella stalla, ignorando le grida infuriate delle guardie.
Legò con calma esasperante ilo stallone all’asta di legno, ondeggiando sulle gambe morbide e nude.
- Temari! –
La ragazza si voltò, espressione distaccata – oh, ciao fratellino – rispose, ancheggiando, sguardo assente.
- mi hai fatto morire di paura!- la sgridò lui, afferrandola per le spalle – che diavolo ti è successo?- chiese poi, prima di spingerla in un angolo, fuori dalle occhiata sospettose e lascive dei soldati.
- La mia gonna ha preso fuoco – rispose, apatica, braccia distese lungo i fianchi.
Kankuro si morse un labbro, osservando la linea brunastra che le scendeva sulla gamba – è sangue quello?- chiese, tono ansioso.
Temari fece scendere lo sguardo – già – annuì, fissandolo negli occhi – io non voglio diventare una suora – sibilò, sciogliendosi dall’abbraccio protettivo
- me l’hanno detto – balbettò Kankuro, abbassando i begli occhi verdi – io…è un’idea di Gaara – cercò di scusarsi, tendendo le braccia
La ragazza si sistemò i brandelli di gonna, facendo frusciare la seta pregiata – ho ancora poche ore di libertà…vuoi passarle a sgridarmi e a sospettare?- chiese, ghignando.
- Temari…io…- Kankuro sbuffò imbarazzato – lavati, prima che nostro padre veda e capisca –
Lei si voltò, coprendosi con la grossa mantella – grazie…-
- un’ultima cosa…-
La ragazza si voltò, stupita – che succede?-
Kankuro la fisso, negli occhi un velo di dispiacere – dopo la tua fuga Gaara è impazzito…ha ordinato che tu…- sospirò - …la carrozza è già pronta, Temari. Ti portano via appena possibile –
La ragazza indietreggiò, gli occhi verdi sbarrati.
Respirò profondamente, una mano al petto ansante – come desidera nostro padre – sollevò orgogliosa lo sguardo – non posso fare altrimenti -.


Il padre la fissò arcigno, rigirandosi tra le dita la missiva già bloccata dal sigillo di cera.
- dove sei stata?-
Temari lo fissò, facendo balenare, per un solo attimo, un lampo di sfrontatezza – a pensare – rispose, tono sottomesso, abbassando il capo pettinato dalle ancelle.
- e cosa hai pensato?- chiese il padre, continuando a scrutarla severo
- che ogni vostra decisione è la mia legge – rispose la ragazza, un ghigno sulle labbra.
Il conte annuì, greve – assomigli a tua madre – proruppe, le mani che stringevano rabbiose la pergamena – irriverente, malevola…una strega. – strinse gli occhi a fessura – il convento ti farà bene –
Temari deglutì, nervosa – certo padre –
Il conte fece segno ai servitori di uscire dalla stanza, con un cenno rapido del capo.
- padre?!- chiese Kankuro, seduto accanto a lui, sguardo basso, occhi arrossati.
Temari gli sorrise.
Che egoista che era stata.
Non era l’unica che avrebbe sofferto, durante la sua assenza.
- zitto – replicò il conte, scoccandogli un’occhiata feroce.
- Dov’è Gaara, padre? – chiese Temari, osservando la sala deserta illuminata dalla luce calda del mattino – non è venuto a salutare sua sorella? – aggiunse, tono irrisorio.
Il conte la fissò sprezzante – dimmi chi è stato – disse calmo, spostando su di lei i suoi sottili occhi castani.
- chi, padre? – domandò la ragazza, mordicchiandosi le labbra
- le ancelle me l’hanno detto – replicò asciutto – vergognati. Lasciarti montare come una cavalla in calore – sputò a terra, indignato.
Temari ghignò, spavalda – pensavo fossero più sciocche quelle oche – sibilò, sottovoce.
- Chi?- sbottò Kankuro, balzato in piedi, sguardo inferocito – dimmi chi è stato!- urlò ancora, una mano piantata sull’elsa della spada.
- Rimettiti seduto – mormorò Temari, sguardo dolce – ti prego, Kankuro -
Il ragazzo la fissò con il volto arrossato dalla rabbia, distogliendo poi lo sguardo, facendo scattare rapido il mento.
Gettò il volto tra le mani, che vibravano di rabbia.
- Kankuro, accompagna tua sorella alla carrozza – imperò il conte, porgendogli la missiva – e tu, puttanella, cerca di abituarti presto alla vita monastica – un sorriso beffardo nacque sulle labbra tese – perché lo sarai per sempre-


*Inghilterra


Neji fissò sospettoso Hanabi, che si era adesso seduta sul suo letto, fissandolo coi suoi grandi occhi grigii, in attesa.
“Lo ripeto. Cosa vuoi? Devo andare a mangiare”
La ragazza schioccò le labbra, incrociando le gambe magre e tenendosi il volto tra le mani.
“Neji, non puoi sposare Hinata. Lei non ti soddisferà mai.”
Neji la fissò sbigottito.
O era la fame che gli faceva sentire cose strane, o sua cugina aveva appena parlato di soddisfare.
Soddisfare?
Hanabi, per nulla turbata, continuò, lisciandosi i capelli castani.
“Hinata è debole, fragile, ma soprattutto incapace. Un ragazzo come te, Neji…sotto la tua aria altera e imperturbabile, so perfettamente cosa si cela…”
Ora Neji era veramente allibito.
“Hanabi…che diavolo stai dicendo?”
“Neji” gli disse piano avvicinandosi “ti soddisferò io…anche se sarai sposato con quella pusillanime di mia sorella, sarai sempre appagato da me…e chissà mai che col tempo riusciremo pure a farla fuori…in fond…”
Hanabi non riuscì a finire la frase che Neji la scostò da sé, fulminandola con gli occhi e spingendola verso la porta.
“M-ma Neji, lasciami finire di…”
“Hanabi, vedi di sparire dalla mia vista in pochi attimi. Pazza.” Le sibilò lui furioso, guardandola con astio, e con incredula costernazione.
Eccola lì, sua cugina minore, che a stento gli arrivava alla spalla, mingherlina e sottile, eppure con una sicurezza e una presunzione fuori da ogni logica.
Hanabi che gli parlava di soddisfarlo…e di fare fuori Hinata?
Era la perfetta figlia di Hiashi, su questo non ci pioveva. Neji la spinse fuori dalla porta con un gesto brusco, massaggiandosi irato le tempie.
Lei non oppose resistenza, limitandosi a una gelida smorfia.
Una volta uscita, Neji sentì però la sua voce sottile, che si allontanava sempre più, lanciargli un ultima frase allusiva.
“Fai l’integerrimo quanto vuoi, Neji Hyuga…ma prima o poi cederai…tu non sei un santo.”
Neji scosse la testa violentemente, andando poi alla finestra, cercando di calmarsi.
Ci mancava soltanto questo. Appartenere al clan Hyuga sarà anche stato prestigioso, ma dovere sopportare certi affronti era più di quanto potesse sopportare.
Gli ordini di Hiashi.
Le allusioni di Hanabi.
Hinata…
Presto sarebbe uscito per la cena serale, anche perché non ce la faceva veramente più.
Sangue. Sangue. Sangue.
Linfa vitale, per lui.
Il suo sguardo si posò sull’immenso giardino, e colse quasi subito la figura di Hinata.
Vestita con un semplice kimono chiaro, come suo solito, seduta nell’erba, le mani che si tormentavano i capelli dai riflessi blu.
Gli occhi chiari persino nell’oscurità rilucevano.
Per le lacrime, forse.
Hinata alzò in quell’istante lo sguardo, incrociando quello di Neji.
Subito li riabbassò, mentre il ragazzo chiuse all’istante le tende, irritato.
O forse irrequieto.
Non avrebbe mai funzionato.
Certo, potevano anche sposarsi, lui e Hinata. Ma come avrebbero fatto a passare l’eternità insieme?
Erano incompatibili.
Lei era terrorizzata solo dalla sua presenza.
Lui la detestava.
Si tolse nervoso lo yukata indossando gli abiti scuri che portava sempre durante le sue cacce notturne, per mimetizzarsi meglio con l’oscurità.
Ma è così vero che la detesto?
Pensieri strani.
E assurdi.
Era ovvio che odiava Hinata.
Era inconcludente, debole, fragile in modo esasperante.
Un peso.
Perché allora fai fatica a guardarla?
Imprecando, Neji finì di vestirsi, abbottonandosi con cura la tunica nera, allacciando i pantaloni, raccogliendo i lunghi capelli castani in una morbida coda.
Ora era pronto.
Lasciò la stanza dirigendosi verso la sala comune, dove avrebbe incontrato come sempre Kiba, pronto a venire con lui per scortarlo e proteggerlo.
Gli altri Hyuga probabilmente erano già là, divisi nei soliti gruppi.
Sarebbero usciti dalla villa, e poi ognuno sarebbe andato verso i suoi posti preferiti.
Ognuno aveva gusti differenti, quando si trattava di cacciare. Del resto il sangue aveva molteplici sapori.
Personalmente, Neji amava il sangue delle ragazze giovani, possibilmente vergini.
Aveva quel gusto dolce e avvolgente…una delizia per la gola.
Se poi le trovava anche aristocratiche…ancora meglio.
Per quello Londra era la sua meta preferita, offriva una varietà difficilmente riscontrabile altrove, senza contare che era una città piena di vicoli bui, oltre che di un numero sempre crescente di persone.
Chi mai si sarebbe accorto se ne spariva qualcuna in più del previsto?
Mentre scendeva le scale, Neji incrociò Hinata, che come ogni sera andava a ritirarsi nelle sue stanze; si guardarono ancora per un breve istante, e poi entrambi distolsero lo sguardo.
Hinata mormorò un flebile scusa e si diresse di tutta corsa verso la sua camera.
Neji si girò a guardarla correre via.
E per l’ennesima volta si chiese esattamente perché sua cugina gli procurasse una non ben definita sensazione di grosso turbamento.


*Roma

Itachi sedeva composto nell’angusta casa, attendendo che Deidara tornasse dal suo turno di caccia.
Probabilmente lungo come ogni volta.
Quel cretino era in grado di restare fuori anche tutta la notte.
E non c’era cosa più irritante.
“Itachi”
La voce pacata di Sasori lo riscosse, facendolo girare lentamente.
“Mi chiedevo solo se Hidan starà agendo come deve agire…se riuscirà nell’incarico.”
Itachi socchiuse gli occhi scuri, fissando la opaca parete di fronte a lui.
“Non ho alcun dubbio. Hidan ha i suoi limiti, le sue mancanze, un carattere irruente e poco razionale per un vampiro…ma sa perfettamente quello che fa. E soprattutto mi fido ciecamente della sua capacità di trovare nuovi poteri.”
Sasori annuì.
Quello era fondamentale.
La porta si aprì in quel momento, facendo entrare una folata di aria fredda e gelida, e Deidara entrò intirizzito e rumoroso come suo solito.
Itachi gli lanciò un’occhiata furente, ma prima che potesse proferirsi il biondo esibì un sorriso trionfante.
“I miei insetti d’argilla spia si sono rivelati ancora più veloci del previsto! Pare che abbiano rintracciato il tuo fratellino Sasuke…”
Subito l’espressione di Itachi si fece più attenta, e allo stesso modo anche Sasori rivolse a Deidara un’occhiata piena di stupore.
“Non pensavi ci sarei riuscito, eh?” lo prese in giro fissandolo coi suoi irridenti occhi azzurri, provocando un gesto stizzito del rosso.
Itachi intrecciò le dita lunghe e magre, carezzandosi distrattamente l’anello rosso che portava la dito, sorridendo impercettibilmente.
Buona notizia.
“Ottimo. Direi che in questo caso siamo pronti a muoverci…dove sarebbe diretto il mio caro fratellino?”
Deidara schioccò le labbra, spaparanzandosi sul divano e raccogliendo in una coda alta i lunghi capelli biondi.
“Pare Francia…appena avrò il segnale - l’esplosione del suddetto insetto- avremo anche il nome preciso della città. O del paese.”
Itachi annuì, soddisfatto.
“Bene. Raccattate la roba che avete, e teniamoci pronti a muoverci. In qualsiasi momento.”
“Una cosa, Itachi. Credi che si sarà bisogno di lui?”
Sasori gli si rivolse con calma, ma Itachi percepì ugualmente la delicatezza della domanda.
Si girò, fissandolo con malanimo.
“Lui…chi?”
“Sai chi intendo. Lui”
Itachi incrociò le braccia, rimuginando.
Certo che sapeva di chi stava parlando, quando Sasori usava quel tono di riferiva sempre a una persona sola.
Pein.
“Preferirei non coinvolgere lui e i suoi. Quel vampiro è troppo megalomane, non vorrei che si facesse prendere la mano. Anche se sono perfettamente consapevole del fatto che un suo aiuto ci sarebbe molto prezioso. Eccome, diamine.”
Itachi parlò in fretta, camminando nervoso.
Rischiare da soli…o chiedere l’aiuto di Pein. Per ora era decisamente meglio la prima ipotesi, anche perché erano in pochi a conoscere bene la forza di Pein, vampiro misterioso, ma dai poteri, per chi aveva avuto la sfortuna di incontrarlo, micidiali.
“Nel caso so bene come contattarlo. Basta cercare la sua compagna Konan” si intromise Deidara intento a rifinire una statuetta d’argilla, l’aria annoiata.
Itachi lo guardò scettico.
“E tu come fai a sapere come contattare Konan?”
Deidara scrollò le spalle.
“Ho detto che so, non che lo farò io. Ci penserà il caro Hidan. Credo che se la sia fatta all’insaputa di Pein uno o due secoli addietro…”
Sasori scosse la testa allibito, mentre Itachi gli rivolse un’occhiata dubbiosa.
“Ma Hidan se le scopa tutte?!”
“Più o meno…dice che un religioso come lui deve pur dedicarsi anche a qualche piacere, di tanto in tanto.”
“Di tanto in tanto eh? Come no. Sai quante cazzo di malattie si sarebbe preso se fosse stato umano?! Beh, meglio così.”
Itachi annuì soddisfatto.
Konan gli avrebbe assicurato una buona parola col suo compagno, pena la rivelazione del suo simpatico tradimento con Hidan.
E lui avrebbe ottenuto l’aiuto del vampiro più potente che conosceva.
Certo…ancora doveva decidere in cosa potesse esattamente aiutarlo…





Angolo di Cami e Robi


Bene, oggi tocca a me(Cami).
Sono contenta che Shika e Temari vi siano tanto piaciuti lo scorso capitolo…del resto, come non adorare quei due. Robi rende magistralmente l’azione e il primo litigioso impatto, poi diciamo che io mi addentro più nelle parti “hot” eheh! Oh, qui lo dico: io sono una convinta “lemonista”. O “limeista”, visto che c’è il rating arancione. Tutto per dire che ne seguiranno altre, eccome!


Ah, qualcuno saggiamente ha detto che Shika e Temari sono stati un po’ frettolosi: vero, però immaginatevi la situazione: lei che sta per farsi monaca, lui ingabbiato in un matrimonio…si ritrovano in una situazione strana, si piacciono…insomma…diciamo che Temari è una contessa molto atipica che se ne frega del bon ton eheh!

Ora poi sono in piena crisi: e non avete la benché minima idea di cosa Roberta ha progettato per loro due, per i Sabaku, per Choji…per Ino!
Ah…io che so, che bello^^ Ma mettetevi comodi, nei prossimi capitoli ne vedremo delle belle, davvero. Qualcuno di voi sta facendo ottime congetture, devo dire. Chi sa, magari ha azzeccato! Anche se non fino ai punti in cui si spinge la mente di robi^^
E non temete per Sasuke, che arriva presto^^

Il nostro ghiacciolino preferito intanto(Neji, e chi se no), ha qualche cedimento…dopo aver brillantemente risolto la tegola Hanabi(per ora…la ragazzina è tenace), è un po’ confuso con Hinata…che gli sta succedendo?
Ora, mi direte: tu, donna hyugacestosa che non sei altro, ci pigli per cretini? Beh…no ovvio…però al presente si arriverà pure in una situazione diversa da questa, no?
E ribadisco, quando parliamo di triangoli, non scherziamo…tra un po’ si vedrà anche meglio!


Pein: nuovo clan, nuovo vampiro. Che poteri avrà Pein? Perché Lo temono? Perché Itachi deve servirsi di lui? ma soprattutto…perché cavolo Hidan si scopa praticamente mezzo mondo?
(risposta mia e di Robi: perché ogni vampira e non gli cade ai piedi, facile!)
Altri Akatsukini, a parte Pein e Konan, non li metteremo: va bene tutto, ma un vampiro-pesce e un vampiro pianta, decisamente non si può fare…e Tobi bisogna ancora appurare come diavolo sia! Toh, forse possiam fare un pensierino per Kakuzu…ma sinceramente, non credo se ne senta la mancanza…i più carismatici ci son tutti^^


Ah, Naruto e Sakura. Ma anche Neji, Tenten, Shino…è bene ripetere che se non ci sono ora è perché siamo nel passato…ma il passato finirà, tra non molto…e capirete perché non erano qui eheh!

Oh, angolo foto. Chi vi posto stavolta?
Vediamo un po’…due immagini di Itachi, Sasori, Hidan e Deidara...belli eh?
E aspettate di vedere le foto che vi mostrerànno come sono nel presente^^
http://i69.photobucket.com/albums/i58/lagemon/DeidaraSasoriItachi.jpg

http://i249.photobucket.com/albums/gg222/_-Twilight-_/Naruto/Akatsuki/akas1.jpg

Grazie a tutti, soprattutto a chi recensisce, e poi a chi legge e mette nei preferiti( anche se naturalmente vi sproniamo sempre a lasciarci i vostri parere, anche poche righe, davvero!)
E al prossimo capitolo, dove l’azione inizia a entrare nel vivo…già, perchè incombe una guerra...ma prima che robi mi fulmini, la smetto di cianciare per passare alle vere risposte!

-talpina pensierosa: grazie tesoro, che carina! Bene, spero che il capitolo sia stato di tuo gradimento^^

-sangochan88: la tua curiosità sarà presto soddisfatta, non temere…credo che tutti siano davvero ansiosi di capire chi vampirizza chi, e abbiamo idee carine a riguardo! Il fan club di shika in effetti ancora non è stato inaugurato, anche perché ho la vaga impressione che tanto aderirebbero tutte eheh!bacioni!

-lily_90: robi è stata troppo forte nel descrivere la prima parte della scena, era proprio tutto perfetto eheh! Molto da loro ecco...e ora si complicheranno ulteriormente le cose, poco ma sicuro! L’associazione alla Maddalena forse era venuta in mente a me, non ricordo bene…mah, dovevo avere appena visto il film”magdalene”, ed ecco che robi ha creato la chapel magdalene eheh! Siamo contente che ti sia piaciuto il capitolo sara, anche perché sappiamo che per te verranno tempi duri…ma tu, da stoica mosca nera, sopporterai con fierezza! Un bacione da entrambe!

-kibachan: orsù, se sasuke non si facesse le sue pippe mentali da emo non ci sarebbe gusto! Lui è nato per soffrire ed essere masochista, poco ma sicuro! Anche se forse in questa fic potrebbe starti un pochino più simpatico chi lo sa…per il resto cercheremo di tirarti su il morale con le apparizioni del nostro licantropo kibuccio…che tu non vuoi con ino…uhm…perché? Chi lo sa…però farebbero una coppia niente male sai? ah, per la foto di kanky, è quella che robi ha come cavallo di battaglia…roba che infatti non sembra lui ovvio(e ora scappo prima che mi uccida!!)

-stefy_90: grazie stefi, è bello sentire delle lettrici così entusiaste eheh! Del resto, quella scena era una gioia per gli occhi di qualsiasi mosca nera direi…comunque seriamente, visto che tu sei così brava a disegnare, se a me e robi mandi due immagini di neji e kanky mezzi nudi(separati eh!!), noi le mettiamo ovunque…cioè, diventi il nostro mito personale! Già mi immagino la felicità di avere il mio neji mezzo ignudo, ahhh!! Un bacione eheh

-sakurina_the_best: grazie mille, spero ti sia piaciuto anche questo! un bacione

-lilithkyubi: per gaara ancora niente, ma fidati che devi aspettare pochissimo, anche perché gaara ha in mente davvero piani diabolici…ha una mente contorta il ragazzo! Per la scena shikatema, dacci il link, certo, non siamo mai sazie noi mosche nere! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande da entrambe!

-LEA91: come sempre, ottima la tua analisi delle azioni e reazioni dei personaggi, bravissima! Siamo molto contente ti siano piaciute tanto le parti shikatema, ci teniamo particolarmente, come si suol dire! Per quanto riguarda sasuke, lui è molto cinico, e come dici saggiamente tu ogni vampiro ha il suo carattere, che poi rispecchia anche quello del manga: neji freddo ma con sotto sotto un ‘’cuore’’, sasuke bastardo a causa del suo passato, gaara spietato(non shippuden, insomma), hidan folle e irrazionale, itachi razionale e gelido…insomma, speriamo sempre di attenerci ai caratteri originali, ecco^^ le tue previsioni presto troveranno conferme o smentite, non temere…per il resto, grazie mille del tuo sostegno come sempre! Un bacione grande

-ulixes: le fanfic sono per definizione irreali eheh^^scherzi a parte, per temari e shikamaru si tratta del classico colpo di fulmine…odi et amo, direbbe Catullo poi! anche se come vedi adesso le cose non sono affatto rose e fiori, dal momento che i loro destini paiono segnati in vie differenti…per quanto riguarda l’abbronzatura di temari, oh, c’è poco da fare, la ragazza è abbronzata, certo non ha la pelle pallida degli hyuga o di sasuke eheh^^e poi siamo nella campagna francese, lei è una contessa indisciplinata…che prende il sole fregandosene altamente eheh! Da questo capitolo intensificheremo l’azione comunque, facci sapere come ce la caviamo! Baci

-kurenai88: il tuo cellulare ti ha permesso finalmente di recensire eh^^ grazie davvero dei complimenti, siamo contente che ti piaccia tanto, e se riuscirai siamo anche curiosa di sapere un po’ i tuoi gusti sulle coppie che vorresti si formassero(io ne so una eheh, almeno credo^^), giusto per vedere se sarai soddisfatta o meno eheh…un bacione!!

-wiwo: sono ancora mortalmente offesa per death note(robi che non l’ha visto si ritira mentre ascolta il mio sproloquio): aaaallora, la famosa scena della pioggia, e poi quando L lava i piedi di Light, non è YAOI, ma un rimando biblico! Insomma…la lavanda dei piedi di cristo…le campane…con tanto di luce vagamente celestiale! Sigh, ma perché la gente vede cose yaoi…che poi si sa, light è misantropo(anche se gode delle grazie di misa), ma L no…lui sì che si sarebbe fatto volentieri misa eheh! Chiudo death note, e passiamo alla fic: hai saggiamente intuito che le cose si incasineranno, e infatti è così, eccome! Solo che ancora non hai idea quanto ihih…decisamente ci sarà da ridere. Ah, choji come dici bene vampiro non ce lo si vede granchè…però avrai anche qui delle sorpresucce, fidati! Ti mandiamo nel mentre un abbraccio affettuoso, e ti ammonisco a riporre le tue idee yaoi in death note mi raccomando ihih! Un bacione grande ps figo neji eh?XD

-myluna91: siamo contente che ti sia piaciuto tanto, e devo dire che le tue ipotesi son molto pertinente! Un bacione grande!

-maobh: hidan non reagisce bene. proprio per niente. Insomma, uno progetta di accoppiarsi allegramente con tale bella ragazza, e gaara gliela porta via?! non si fa^^ quindi…vedrai eheh! Grazie dei complimenti, in effetti io e robi rischiamo di farci prendere la mano quando descriviamo shika e temari…beh, sempre mosche nere siamo! Un bacione grande

-lale16: sì il tutto è stato fulmineo, ma del resto la situazione era così precaria che gli scrupoli sono andati a farsi benedire! Un bacione, speriamo ti sia piaciuto anche questo capitolo!

-sammy1987: bene, siamo contente che la trovi interessante, aspettiamo altri tuoi pareri, baci

-uchihagirl: certo che devi chiamarci cami e robi, assolutamente! E noi ti chiamiamo elena, okey?^^comunque, siamo molto contente di trovarti sempre così entusiasta, davvero, è un piacere avere lettrici come te! e soprattutto amanti folli di sasuke(questo però lo dico io, robi mi sta guardando con aria di sufficienza borbottando “emo del cavolo”). Comunque, la fic non sappiamo ancora quanti capitoli ha…possiamo fare una previsione, toh…credo che raggiungeremo la trentina…sicuramente sopra i venti, quello certo! il flashback sul passato continuerà fino all’11 capitolo, e poi si passa al presente! Un bacione grande!!

-nanami kimura: guarda i complimenti ci fanno sempre piacere, sei carinissima davvero!! Comunque, con shika e temari sia io che roberta tendiamo a gasarci molto…soprattutto lei, che è la regina suprema di tutte noi mosche nere! Ad ogni modo, speriamo che ti sia piaciuto anche questo capitolo, fidati che presto avrai anche le risposte alle tue domande eheh! Un bacione grande

-kaho_chan:….ma io che cavolo rispondo a questa recensione?! Non posso!! Mi rifiuto! Parto dal presupposto che ci siamo rotolate sul pc per più o meno tre quarti d’ora, ridendo come pazze, immaginando la nube nera e fuligginosa intorno al mondo..ma del resto, non si può contrastare! Ancora dobbiamo renderci conto del tuo stato grigio, è qualcosa di magnifico!! Per questo ci impegneremo al massimo per soddisfarti con le altre tue coppie predilette(che insomma…si sa quali sono…inutile specificare^^). Frate hidan…beh…a parte che il termine frate hidan è davvero esilarante, ma vabbè, comunque sappi che arriva presto…figo, cinico e incazzato come non mai…gaara gli sta togliendo la preda…mica sarà contento! Ah, per il fatto della fretta shikatema, diciamo che anche se siamo in tempi antichi temari, è noto, è decisamente una che non bada a certe regole o morali…in più stava per diventare monaca…come si suol dire…’na botta e via prima del supplizio…ci stava!!ihih! comunque lè, grazie per i tuoi commenti…sono meravigliosi! Cioè…ormai io e robi non sappiamo assolutamente più cosa cavolo aspettarci! Bene…e ora ti lasciamo(io attendo commenti su neji eh), dandoti un bacio fuligginoso e vagamente antracite!!

-chimera in blue jeans: hai detto bene, diciamo che Temari e Shika si sono spinti così a fondo proprio per l’ineluttabilità del loro destino: insomma, in circostanze normale certo non sarebbe accaduto, ma così…e considerando la chimica tra i due…senza contare che, come saggiamente hai detto tu, chissà ora le cose come si metteranno tra loro eheh! Ad ogni modo beccati invece in questo capitolo una dose di neji e hinata, così impari a lanciarmi messaggi minatori( ho chiuso robi nello stanzino, non può replicare): ok si odiano ancora come vedi, o meglio lui odia lei e lei ne è terrorizzata, però…piano piano…comunque gà te l’ho detto, tenten avrà pure un ruolo povera stellaXD quindi…la tua speranza può continuare ad esserci, su su! Nel mentre, goditi un gaara che definire inquietante è dire poco, un kankuro sempre pronto a fare a botte ma teneroso e una temari combattiva ma disperata…robi docet^^ e non credere di scamparla, l’emo boy tornerà presto, ovvio…insomma, senza le sue seghe mentali e i suoi piani di conquista del mondo come si fa? e poi ora abbiamo anche scoperto che esiste anche il clan di pein( e che hidan è il vero stallone della storia eheh). Bacioni, ma più che baci pellicciosi la prox volta lancia baci freddolosi(in onore di uno a caso eh^^)

-terrastoria: oddio, ma noi con te arrossiamo davvero tante. siamo felicissime del tuo entusiamo e della tua stima proprio perchè sappiamo quanto poco recensisci, e a maggior ragione ci sentiamo davvero "privilegiate". spero tanto che riusciremo sempre a mantenere lo stesso livello, ci teniamo molto al tuo giudizio, davvero! soprattutto spero che riusciremo a farti piacere bene tutti i triangoli, io come sai sono una fissata della nejihina e sono curiosa di sapere come tu, da brava fan naruhina, leggi quei pezzi^^ah, e anche se recensisci tra le ultime, poco importa: l'importante è avere sempre il tuo commento, che ci fa felici! un bacione

-ayachan: certo che è strano che non ti sei accorta che quel pezzo era mio^^ non per altro, ma proprio anche per la grafica diciamo(si sa che io uso dialoghi con virgoletta eheh). quella tenerosa di robi poi si sentiva in colpa come una scema perchè le avevi fatto il complimento a lei, è incorreggibile ihih. beh, comunque ottima cosa che ti sia piaciuto, vuol dire che sei antracite al momento, bene! e sappi che siamo entrambe determinate a fare in modo che lo rimani cara mia^^ non tolleriamo più svarioni perlacei, no no. comunque, eccoti anche un po' di choji in questo capitolo(dolce e tenero come solo robi sa farlo), dovresti apprezzare, non c'è nemmeno l'emo!^^bacioni


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Capitolo 7
*** Verità ***


mistakes are gonna fade over time 7 Francia, in prossimità di Tours

Gli uomini.
Patetici.
Quando le cose non andavano, non trovavano niente di meglio che farsi guerra. In un modo così rozzo, brutale, più consono senza alcun dubbio alle bestie.
Sasuke aveva da poco messo piede in suolo francese, e aveva trovato lungo il percorso numerosi eserciti, truppe ordinate alla meno peggio che proseguivano in marcia verso Parigi, probabilmente.
Inglesi, senza alcun dubbio.
Chissà che guerra era.
Per quel che ne sapeva lui, Francia e Inghilterra stavano combattendo ininterrottamente da decenni.
A volte c’era qualche tregua, finta, ma subito dopo tutto ricominciava.
Al momento ad esempio i due sovrani erano teoricamente alleati, ma forse quelle truppe denotavano un subitaneo cambiamento di programma.
Per cosa combattevano poi?
Il potere?
Illusi.
Un umano non poteva minimamente sapere cosa fosse il vero potere.
Un umano non avrebbe mai potuto saggiare l’ebbrezza dell’onnipotenza.
L’incredibile estasi che donava la consapevolezza dell’immortalità.
Che si facessero pure guerra, gli umani.
La morte, prima o poi, li avrebbe raggiunti tutti quanti. Dal primo all’ultimo.
Sasuke non aveva paura di morire.
Soltanto la luce del sole poteva uccidere un vampiro, e nessun vampiro era così sciocco da esporsi volontariamente ai raggi solari.
Certo, poi un vampiro poteva ucciderne un altro, ma soltanto in determinati casi: una delle solite questioni genetiche, evidentemente.
Ma Sasuke sapeva di vampiri morti per decapitazione, o trovati scomposti in mille pezzi. Una tecnica della quale lui però non era a conoscenza, e che ancora non aveva imparato ad usare.
Non avrebbe saputo, purtroppo, come uccidere un suo simile in caso di necessità.
Uccidere Orochimaru era stato facile: non era riuscito a reagire alla sua forza, e il sole cocente aveva fatto il resto del lavoro, riducendo il corpo in un mucchietto di cenere.
Ogni volta che si mescolava agli umani, Sasuke si divertiva a sentire le dicerie che nascevano intorno alle loro figure, le superstizioni sciocche.
Era certo che nel giro di qualche secolo si sarebbero intensificate ancor più.
Ne aveva sentite di tutti i colori, Sasuke: paletti di legno acuminati, aglio, una profonda fede religiosa.
Come no.
La verità era che niente di tutto quello nuoceva ai vampiri, figure che nell’immaginario umano erano ancora nebulose e prive di connotazioni precise.
In effetti, come Sasuke ben sapeva, non erano molte le caratteristiche che legavano un vampiro all’altro: oltre chiaramente al fatto di essere dei non-morti, e quindi privi di cuore, non vi erano molte altre caratteristiche ad accomunarli.
Da quando Sasuke era stato creato, aveva conosciuto molti suoi simili: ognuno aveva un potere particolare, che lo caratterizzava e gli dava quell’eccezionalità che era propria di creature così leggendarie e mitiche.
Il suo creatore, Orochimaru, era in grado di mutarsi in serpenti, e aveva la facoltà di uccidere con un morso, dopo aver gettato le persone in incubi allucinatori e strazianti.
Facoltà che, seppur differentemente, aveva eredito suo fratello Itachi. Gli occhi più potenti che esistessero.
Un potere micidiale, e per questo pericoloso. Itachi doveva stare attento a non usare troppo le sue tecniche oculari.
Sasuke era un solitario, come la maggior parte dei vampiri.
Sapeva che esistevano famiglie che vivevano riunite e clan molto numerosi, come gli Hyuga, ma non era il suo caso: il vampiro, di per sé, è un essere incapace di amare altri se non sé stesso.
Così almeno aveva sempre creduto lui.
Anche se gli ultimi tempi certo avevano portato grande scompiglio: i mezzosangue, ovvero i metà vampiri e i metà umani, andavano moltiplicandosi, sempre più numerosi, e se da un lato avevano meno forza dei vampiri purosangue, e potevano essere uccisi più facilmente, dall’altro avevano dalla loro un importantissimo vantaggio: potevano esporsi senza problemi alla luce solare.
Senza controllare che il cielo fosse perfettamente coperto, prima di uscire di casa.
Senza rischiare di essere ridotti in cenere se solo un raggio di sole li sfiorava.
E tutto era cominciato con Tsunade, una delle vampire leggendarie, assieme al suo creatore Orochimaru e a un altro vampiro micidiale, Jiraya.
Tsunade aveva scardinato ogni regola, mettendosi in testa che i vampiri potevano rifiutare la loro natura malvagia, al fine di coesistere con gli umani.
E proprio Tsunade era, prima tra tutte, andata con un umano.
Non contenta ci aveva pure fatto una figlia.
Rin…
E adesso…sarebbe stata sua.
Il suo sangue sarà mio…otterrò io il potere supremo…
Sasuke correva veloce tra le fronde, aiutato dall’oscurità della notte: era talmente veloce che nessuno lo notava, era una sorta di ombra nera rapida e sfuggente.
Doveva sbrigarsi, sapeva perfettamente che ormai era tempo di agire.
Il rischio che Itachi trovasse prima di lui Tsunade e la mezzosangue era sempre più concreto.
Senza dimenticare il clan Hyuga, i vampiri britannici, il cui capostipite Hiashi aveva fatto di tutto per nascondere che la figlia primogenita fosse senza poteri.
Come se la cosa non fosse nota e risaputa da tutti.
Hinata, il disonore del loro clan. Potevano però contare su Neji, figlio del gemello di Hiashi, che sembrava avere ereditato tutte le migliori caratteristiche Hyuga.
Il vero pericolo però era suo fratello.
Il suo odiato fratello.
Colui che avrebbe ucciso, prima o poi.
Colui che sarebbe riuscito a sconfiggere, un giorno o l’altro.
Colui che gli aveva macchiato la vita, impedendogli di dimenticare, anche ora che era un vampiro, quei maledetti ricordi umani che tornavano a tormentarlo di continuo.
Schioccò i canini, accelerando la corsa, concentrando la sua mente sui pensieri dei due umani che aveva individuato.
Veramente due ottimi elementi.
Ora che era più vicino, Sasuke riusciva a vederli nella mente, percependo le loro voci ma visualizzando anche il loro aspetto.
Il ragazzo alto e moro aveva un’intelligenza mostruosa.
Una lucidità e una razionalità difficilmente riscontrabili anche tra i vampiri, quindi Sasuke non poteva fare a meno di pensare a cosa sarebbe potuto diventare, una volta trasformato…
L’unico problema, così almeno sembrava aver intuito scavando nei suoi pensieri e analizzando la sua personalità, era senza ombra di dubbio il carattere accidioso ma al contempo ribelle.
Ma Sasuke Uchiha sapeva bene come farsi rispettare, e come farsi obbedire.
Poco ma sicuro, ci avrebbe pensato lui a raddrizzarlo, eventualmente.
Per la ragazza, Ino se non aveva capito male, era diverso.
Non aveva un’intelligenza particolarmente strabiliante, né altri doti che risaltassero, come la forza o l’agilità.
Ma era assolutamente spettacolare.
Ora che vedeva il suo volto, Sasuke non poteva che convenire sul fatto che fosse bellissima, ma soprattutto fatale: una di quelle bellezze che potevano risultare letali.
E la bellezza, per una vampira, era un’arma altamente micidiale.
Unita alla faccia tosta e alla scaltrezza, questa Ino sarebbe potuta diventare un’ottima subordinata.
O anche altro?
Sasuke scosse la testa.
Lui non aveva bisogno di quelle cose. Sapeva di vampiri che tenevano molto alla famiglia, che avevano compagne che amavano, che si riproducevano…
Stronzate.
Inutilità.
L’unica cosa che lo interessava era solo il potere.
Le persone, meri strumenti per raggiungerlo.
Dopo un’altra ora di viaggio, finalmente Sasuke giunse a destinazione.
“Che paese triste e desolato” borbottò seccato tirandosi su il cappuccio della mantella, dirigendosi dove provenivano le voci.
Ormai c’era, era arrivato.
A breve, avrebbe avuto la sua squadra.
E nessuno, allora, avrebbe più potuto ostacolarlo.

Inghilterra

La cosa che Kiba più detestava della sua condizione non era, come qualsiasi persona avrebbe potuto pensare, la trasformazione.
O i dolori lancinanti che ogni volta provava quando da uomo si mutava in lupo.
Affatto. Quello era il meno.
Ma la servitù.
La terribile servitù che i licantropi dovevano nei confronti dei vampiri, ecco qual era la condizione più umiliante.
Tutti i licantropi dovevano sottostare agli ordini dei succhiasangue, e proteggerli durante le cacce notturne.
Nessuna cosa sarebbe stata più mortificante.
Kiba non sapeva come era stato trasformato, non ricordava più nulla.
Non sapeva se era stato un morso, o altro.
Le superstizione che gravano intorno ai lupi mannari erano delle peggiori, e quanto meno assurde: la gente era arrivata a pensare che i licantropi fossero coloro che trasportavano le streghe dal demonio, dal loro signore Satana.
Tutto perché mangiavano le carcasse umane.
Cosa che Kiba, a dire il vero, non faceva quasi mai: preferiva carne fresca di un bel bue, semmai. E se proprio non c’era altro, allora un cadavere andava bene.
La verità era che Kiba ancora non sapeva fino in fondo quali fossero le sue reali caratteristiche: quando si trasformava, a differenza di quanto dicevano le leggende, non perdeva il controllo, non si trasformava in un mostro mangia bambini: semplicemente, acquisiva una forza straordinaria, mantenendo sempre lucido l’intelletto.
Naturalmente era più incline all’ira, alla violenza che poteva sconvolgerlo, ma era vero che sapeva benissimo come controllarsi, con le persone alle quali teneva.
A Hinata non potrei mai fare del male.
“Ti muovi, sacco di pulci? Ho fame”
Ecco, uno come Neji Hyuga, invece, l’avrebbe divorato molto volentieri.
Kiba grugnì, guardandolo con astio, preparandosi come ogni notte a seguire quel borioso e altezzoso vampiro nelle sue stragi notturne.
E sempre ragazze nobili voleva, quello schifoso.
Figuriamoci se un succhiasangue aristocratico come lui si sarebbe abbassato a bere il sangue di una popolana…
Kiba lanciò uno sguardo verso la finestra di Hinata, la luce spenta.
Ma poteva scommetterci che era alla finestra, e che come ogni notte osservava piangendo il suo clan di mostri che andava a commettere omicidi su omicidi.
“Ti muovi, razza di imbecille?” gli sibilò irritato Neji guardandolo con la solita aria altezzosa.
“Arrivo, arrivo…” mugugnò Kiba a denti stretti.
Maledetto Neji.
E avrebbe pure sposato Hinata.
Quella era la parte peggiore di tutta la faccenda


“Vedi di coprirmi mentre mi procaccio da mangiare. E solo quando sarò sazio, ricordalo bene, potrai andare a mangiare la tua schifosa carne cruda” sentenziò Neji con disprezzo mentre camminava lento tra i vicoli di Londra.
“Fottiti, Hyuga.”
Servo, sì. Ma rispettoso, quello mai.
Neji gli lanciò un’occhiata di ghiaccio.
“Certo che deve essere dura imparare le buone maniere per un grosso cagnaccio come te…”
“Sempre meglio che essere una schifosa sanguisuga del cazzo.”
Neji gli si avvicinò di scatto, mostrandogli i canini e gli occhi, seppur bianchi, con una luce luciferina.
“Rispondi ancora così e ti faccio fuori, Inuzuka…mi basta un niente…”
“Tu credi? Tu pensi? Vediamo chi la vince se mi trasformo…” ringhiò Kiba in posizione di attacco.
Neji scosse la testa, irritato.
Diavolo di un licantropo.
Non fosse stato così forte, e ovviamente utile e vitale per la sua incolumità, l’avrebbe fatto fuori da tempo.
“Così sposi Hinata.”
Neji si girò a guardarlo molto lentamente, profondamente indispettito.
“E a te cosa importa?”
Kiba prese coraggio, ergendosi in tutta la sua possente statura, gli occhi dorati fissi su quelli nivei del ‘nemico’.
“C’è che anche se devo sottostare a voi vampiri, non mi importa. Se tu farai del male a Hinata, giuro che ti ucciderò. A costo di rimetterci la mia stessa vita.”
Kiba si aspettava una risposta lapidaria, una risata sarcastica, o magari anche un pugno, visto che anche Neji perdeva le staffe, a volte.
Molto raramente, ma poteva pur sempre succedere.
Ma contrariamente a quanto credeva, il vampiro socchiuse gli occhi, girandosi di scatto e continuandosi a camminare lentamente.
Aveva uno sguardo quasi malinconico all’improvviso.
“Non ho alcuna intenzione di fare del male a Hinata.”
Kiba strabuzzò gli occhi, certo di non aver udito bene.
Ma che era quel tono pacato?
Si affiancò con circospezione a Neji, guardandolo truce.
All’apparenza, sembrava come sempre impassibile, non un muscolo che si muoveva contratto.
Eppure…la frase di prima non era da lui.
Il tono non era da lui.
Che diamine faceva?
Prima che potesse replicare, Neji cambiò brutalmente discorso, fermandosi di scatto.
“Ho trovato la mia cena. Vedi di guardarmi le spalle, e chiudi quella sporca boccaccia.”
Kiba guardò la suntuosa carrozza ferma al ciglio della strada, di fronte a un locale: a lato di essa, una nobildonna grassa e volgare, che si sventolava con un ventaglio il grosso petto sudato.
Ma ovviamente lo sguardo di Neji non era certo rivolto a quella.
Proseguendo nella traiettoria, Kiba vide fuori dal locale una graziosa biondina, eterea, al massimo sedicenne.
“Sempre carne fresca…”
Neji non si diede la pena di ascoltarlo, preparandosi alla sua recita serale: sorriso garbato, aria cortese, fascino che irrorava anche solo facendo un passo.
E che la cena avesse inizio.
Mentre Kiba, nascosto in un angolo, lo osservava come sempre giocare con la ragazzina adescandola molto abilmente, si ritrovò ancora a pensare allo strano comportamento di poco fa del vampiro.
Alla strana risposta.
Hinata era in pericolo, ne era certo.
Ma ora, non sapeva più in quale senso. E se forse erano più lui e le sue speranze ad essere maggiormente in bilico.


Francia, possedimenti Sabaku


Avanzò di un passo, sospirando nuovamente.
Alzò la testa sconsolato, lasciando che i ciuffi castani gli solleticassero la fronte bassa.
- forza pelandrone, non stanno per rinchiudere te in un monastero –
Si sforzò di sorridere, osservando il viso rilassato della sorella, affiancandosi a lei – hai ancora voglia di scherzare?- chiese, accarezzandole la mano che ancora non riusciva a lasciare andare.
Temari sollevò gli occhi al cielo terso, inspirando profondamente – sono ancora libera, no?!- sussurrò, mentre un leggero vento le si insinuava tra i capelli legati, facendole ondeggiare il pesante velo scuro.
- Temari…- Kankuro prese fiato, stringendosi a lei e sfiorandole la spalla - …ci mancherai molto – sussurrò, con un brontolio imbarazzato.
La ragazza sorrise, scuotendo le spalle – e io che mi aspettavo un’ennesima sfuriata su questa notte!-
- non voglio pensarci, svergognata!- la rimbrottò lui, osservandola severo – e chiunque sia con me se la vedrà con me…- crocchiò le nocche deciso.
La bionda scosse la testolina riccioluta sconsolata – oh Kankuro…- sospirò, ingoiando il groppo che le era rapidamente salito alla gola.
Non doveva permettersi di piangere.
Non stava rinunciando a nulla.
Si voltò verso l’imponente palazzo, sospirando.
Quale sarebbe stato il suo futuro, se non da suora?
Sposa a qualche anziano parente?
Rinchiusa a fare la calza in una stanzetta buia?
Annoiata signora senza uno scopo?
…donna tra le braccia di un pezzente?...
Distolse seccata lo sguardo, socchiudendo le palpebre stanche – mi mancherai anche tu, Kankuro – si ritrovò a dire, in un sibilo atono.
Il fratello la strinse a sé, infrangendo tutto ciò che entrambi conoscevano di educazione e di contegno – andrei io al tuo posto se potessi!- le sussurrò all’orecchio, con voce impastata.
Temari si scansò da lui, aggiustandogli il collo della giacca sgualcito – ne sono sicura – rispose, prima di sollevare i maliziosi occhi verdi sul volto abbronzato del fratello
-…saresti l’unico uomo insieme a miriadi di giovani ragazze nubili e vergini…- scherzò, lasciandogli un vezzoso buffetto sulla guancia.
Kankuro socchiuse la bocca, indignato – Temari…- mormorò, aprendosi in un sorriso.
- credo di dover proprio andare – sussurrò lei, poggiando una mano sulla carrozza, issandosi con un balzo tra il velluto dei sedili.
Il fratello l’osservò desolato, porgendole una mano – verrò a trovarti! – promise, con tono quasi infantile.
- portami una lima o una lunga corda!- lo schernì Temari, sorridendo, la testa poggiata tra le mani
Kankuro scoppiò in una risata tesa, nervosa, infelice – a presto – sussurrò poi.
- non ci rivedremo mai più, Kankuro – lo riprese Temari, ora seria – dimentica di aver avuto una sorella – mormorò poi, urlando un imperativo ordine al vetturino.
- Addio –


Il corpo della donna giaceva inerme sulla panca, il capo esangue riverso sul cuscino bianco.
Gaara sollevò la testa, strofinandosi il volto con una mano cerea.
Si asciugò il rivolo di sangue che gli macchiava le labbra pallide, socchiudendo gli occhi.
- è mattina inoltrata – mormorò, osservando Hidan giocherellare con un braccio della sua preda, una ragazza dai folti capelli rossi.
- …questa mi piaceva…- disse, contrito -…dicono che i capelli rossi siano un segno della presenza del Male. Spero che Satana abbia accettato la mia umile offerta – ghignò poi, gettando il corpo freddo addosso la parete.
Gaara seguì il lento gocciolio di sangue che scendeva dalla vistosa ferita sul collo della vittima, lasciando che il suo ticchettare ritmico scandisse gli attimi.
- che hai intenzione di fare con Temari?- chiese improvvisamente Hidan, lasciando che gli occhi violacei vagassero per la stanza, soffermandosi sulle pesanti tende tirate.
Gaara increspò le labbra in un ghigno soddisfatto, socchiudendo le palpebre stanche – non è più di tuo interesse – sibilò, ascoltando il suono degli zoccoli allontanarsi dal cortile.
Hidan si rizzò in piedi, fremendo – dov’è Temari?- chiese poi, avvicinandosi a larghe falcate verso il rosso.
Gaara sorrise, trattenendo una risata amara – affacciati e lo saprai –
Il biondo si lasciò sfuggire una serie di inenarrabili bestemmie, lanciando una sedia verso la porta, sbriciolandola in pochi pezzi fiammanti.
- dove l’hai fatta portare?- disse, gelido, mentre un lampo oscuro guizzava nelle iridi d’ametista.
Gaara inclinò la testa, mordendosi un labbro – ce ne hai messo di tempo per capire…a forza di pregare ti sei lasciato sfuggire la tua preda – rispose, stringendo la mandibola marmorea.
Hidan gli si avventò addosso, stringendo la presa alla gola – dov’è Temari?- ripeté, forzando la voce metallica.
I due si scrutarono a lungo, i volti deformati.
Le sottili labbra di Hidan erano tirate, innaturalmente tirate.
La bella pelle si era increspata come carta vecchia.
I denti bianchissimi ferivano le gengive rosate.
- Temari…- sibilò ancora, soffiando tra i capelli rossi del rivale.
Gaara incrinò gli occhi chiari, indurendo il volto statuario.
- lontana da te, da Itachi e da quei coglioni di Sasori e Deidara –
Hidan bestemmiò nuovamente, mentre i lunghi artigli spuntavano dalle mani perfette – che cazzo credi di fare pivello!- sbottò, lasciandolo ricadere di peso sulla poltrona.
Gaara chiuse gli occhi, sulle labbra una risata amara – avete sbagliato a fare i conti con me…- biascicò, mentre l’altro sfogava la rabbia sul corpo morto della donna rossa.
- la ritroverò…- biascicò, strappando l’ennesimo brandello di carne.
Gaara lo fissò disgustato, passandosi poi la lingua sulle labbra gelide – preparati a sopravvivere, intanto – sibilò, voltandosi verso la finestra sprangata.
Hidan si voltò furente verso di lui, mostrando i denti aguzzi – Piccolo, lurido verm…- si interruppe, un’ombra di disappunto nello sguardo.
Gaara spostò gli occhi su di lui, incerto – sangue – mormorò poi, con tono attento.
L’altro annusò l’aria, concentrato – troppo sangue – aggiunse, scartando di lato il rosso, avvicinandosi alle tende.
Un lampo di ingordigia gli piegò le labbra sottili, per poi sparire in una smorfia di disappunto.
- Tours – sibilò – gli inglesi così stanno invadendo Tours…e meno male che eravamo alleati… –



Shikamaru strinse la stoffa del pantalone, sbuffando.
- …tutto qui – concluse, calciando un sassolino che aveva avuto l’ardire di intralciare il suo cammino strascicato.
Choji deglutì il pezzo di pane che aveva ingurgitato a forza, gli occhi scuri abbassati a terra
- e così Ino…l’hai tradita – sussurrò, tono dispiaciuto.
Shikamaru sbuffò, sollevando gli occhi alle poche nudi che sferzavano il sereno.
- credo che mi ucciderà…ma dovrò annullare tutto – rispose, storcendo le ciglia sottili.
- Non te lo perdonerà mai – concluse il ragazzone, spostando gli occhi sottili sull’altro.
Shikamaru camminava lento, le spalle spioventi, evidenti segni rossi sulla nuca, puzza di sudore addosso.
- già – brontolò, risalendo la china della collinetta.
Choji sbuffò, affaticato, poggiando la mano sul ginocchio – ma quanto avevi corso stanotte?- chiese, osservando il villaggio da lontano
- mai abbastanza per scappare da mia madre – si lagnò il moro, piegandosi sulle gambe magre, puntellandosi sulle punte dei piedi.
Il ragazzone si voltò a fissarlo, scoprendosi a sorridere – già stanco?- chiese, consapevole della risposta.
L’altro sbadigliò, sfregandosi tra i capelli scuri – sonno – dichiarò, chiudendo le palpebre pesanti.
- SHIKAMARU NARA –
Choji sbarrò gli occhi, voltandosi verso la furia bionda che stava scalando la piccola collinetta.
- Ino – sussurrò, spostando lo sguardo rapido sul moro.
Shikamaru era immobile, le mani congiunte – Ino – ripeté, con tono disinteressato – Ino –
La bionda si frappose tra i due, il corpo tremante nel vestito leggero – ero così preoccupata, Shikamaru adorato – sbottò, una mano piantata sotto al mento, negli occhi un velo umido.
L’altro sollevò una palpebra, alzandosi lentamente – Cho, aspettaci nel villaggio – disse, tono freddo.
Il ragazzone fissò incantato la schiena dell’amica, sospirando a labbra dischiuse – si, Shikamaru – mormorò, allontanandosi a passi lenti e cadenzati.
Ino si morse un labbro, avvicinandosi sorniona – volevi rimanere solo?- chiese, facendo scendere le braccia lungo i fianchi snelli.
Non come quelli morbidi nei quali aveva affondato le mani la notte prima.
- no, volevo chiederti di gettare la maschera – sbottò lui, allontanando le mani della ragazza dal suo viso.
- Cioè?- chiese lei, inclinando il viso delicato
Shikamaru sbuffò – tu non mi ami. Perché dovrei sposarti?-
La bionda ghignò, superba – perché sono bellissima e renderei la tua vita più facile. – rispose, ondeggiando la coda lucente – perché le mie condizioni sono semplici. Tu pensa solo a diventare potente…e io farò in modo che questo accada -
Shikamaru le fissò le labbra perfette, il cipiglio sicuro.
Qualcosa in comune con Lei lo aveva, alla fine.
- perché io?- chiese, stanco
Ino ghignò, scuotendo una spalla incurante – perché sei l’unico con abbastanza sale in zucca da diventare qualcuno -
- Ho fatto l’amore con una donna stanotte –
Ino impallidì, mordendosi il labbro con una forza che non si aspettava di avere.
- stai scherzando?-
- la contessa Sabaku –
Ino rise, inclinando la testa perfetta – scherzi!- disse, asciugandosi una piccola lacrima dalle ciglia scure.
- no –
La ragazza lo fissò stralunata, la bocca socchiusa, prima che l’espressione inorridita sul viso si trasformasse in una smorfia di rabbia.
E lo schiaffo colpisse la guancia del promesso sposo.
- avrai tempo per farlo con me quando saremo sposati –
Shikamaru sbuffò, maledendo la sua sfortuna e quella dannata seccatura – Ino…io…-
- SHIKAMARU! INO!-
Choji arrancò dietro di loro, le grosse spalle scosse da brividi incontrollabili.
- gli inglesi Shika!- sbottò, le lacrime agli angoli degli occhi scuri – gli inglesi – biascicò ancora, indicando con un dito la vasta piana che si apriva sotto la collina.
Il moro spostò lo sguardo, mostrando un velo di disperazione.
Perché aveva capito.
- sono arrivati…-
L’urlo di Ino si perse nell’aria sottile del meriggio mentre le prime truppe inglesi invadevano il piccolo villaggio portuale di Tours.
Che ora stava andando a fuoco.


- Fermo Choji!- Shikamaru trattenne per il polso l’amico, già lanciato per il sentiero.
- Ma…- obiettò l’altro scuotendo la testa riccioluta.
Shikamaru sbuffò, osservando con gli occhi umidi le prime fiamme.
- nella foresta. Li saremo al sicuro – mormorò, voltandosi verso la fila di alberi al di sotto della collinetta.
Choji rabbrividì, perdendo la tanto osannata calma – stanno massacrando tutti laggiù!- sbottò, sputando il suo disgusto.
Shikamaru indurì lo sguardo – vuoi che massacrino anche noi?- chiese, indicando Ino, caduta tra l’erba fresca, gli occhi inorriditi sbarrati.
- dobbiamo portare lei al riparo…almeno lei – sibilò, mollando con stizza il braccio dell’altro
l’altro annuì, chinando gli occhi – scusa…mi stavo lasciando trasportare –
Shikamaru si avvicinò alla bionda, sollevandola con le braccia agili – non fare rumore – le intimò, lasciando che le braccia di lei gli si avvolgessero attorno al collo .
Choji li fissò affranto, voltandosi nuovamente verso la cittadina in fiamme.
- mamma…- sentì mormorare alla bionda, stringendosi al petto di Shikamaru, in un mormorio sordo.
- Mamma…papà…- uggiolò il ragazzone, asciugandosi una lacrima.
Shikamaru si fermò a pochi passi da lui, gli occhi scuri lucidi.
- portala via – disse, tendendogli il corpo sottile dell’amica – va verso il castello dei Sabaku…- gli occhi si fermarono su quelli sottili dell’amico.
- Perché?-
Il moro scosse affranto la testa – le truppe inglesi sono poche per tentare di prendere quello…non si avventureranno tanto da rischiare l’incontro con Lord Sabaku…- ragionò, facendo brillare lo sguardo della sua vivida intelligenza.
Choji annuì, mentre le mani si posavano sulle gambe di Ino, facendolo fremere.
- non sono un pacco…- di lagnò la ragazza, tirando sgraziatamente su col naso – posso correre – si limitò ad aggiungere, quando i due ragazzi la fissarono accigliati
- pensa a dare poco impiccio a Cho e tieniti stretta.
Ino storse la bocca rossa, crucciandosi – voglio andare da mia madre –
- a questo ci penso io…- sibilò Shikamaru, lasciando un leggero scappellotto sul braccio di Choji
Il ragazzone lo fissò stralunato allontanarsi prima di scoppiare in un urlo disperato.
Ino si strinse al suo petto, mentre gli occhi chiari si gonfiavano di lacrime.
- Shikamaru…torna indietro!-





Premessa pre solite discussioni post-capitolo (cami assume un’aria intimidatoria prima di passare il comando a robi): ok, diciamo che il mio è un appello ai tanti che ci tengono nei preferiti e non recensiscono, così come anche ai tanti lettori che non recensiscono.
Insomma, ragazzi miei, non fate i pigri! Sapete bene che l’autore vive per il contatto con i suoi lettori, e noi non facciamo eccezione! Insomma, ci teniamo a sapere le vostre opinioni, perché noi teniamo molto a questa fic (che aggiorniamo con così tanta costanza anche per voi, nonostante l’università sia inclemente con tutte e due), dai, due righette potreste lasciarle eh…
Mica vogliamo i poemi (che giungono assai graditi, ma che insomma non pretendiamo da tutti ovvio^^), solo che anche qualche nome nuovo si faccia avanti, e che anche i più pigri vincano la loro “shikamarite”! Che dite, si può fare? Daii….ci fate contente così! E ci invogliate a scrivere ancora e ancora più!

Ehm…ma ciao! ^_^
Cami mi ha ripassato il comando…ma quanto è intimidatoria la ragazza?XD
Quindi sono Roberta ^_^

Bene, dicevamo…
Capitolo un po’ di svolta…da ora in poi le cose cambieranno, poco ma sicuro!
In primis per l’allegra famiglia Hyuga, sempre più solare e divertente man mano che passa il tempo! XD
E come dimenticare quei due simpatici vampiri chiusi nella stessa stanza? Hidan è sempre un ragazzo ben educato e Gaara…come non notare l’umanità e il calore umano che traspare da lui?
Si, sto leggermente sclerando…e cosa potete aspettarvi sul futuro dei poveri derelitti che la sorte – così cito Neji e Cami è felice – ci ha affidato?
Ah, ovviamente: Sasuke. Noto anche per il suo carattere allegro e per la visione brillante del futuro.
XD fortunatamente c’è Kiba a risollevare un po’ di umori…oddio, non che con quello di Neji funzioni...chissà perché! XD

Comunque, tornando all’appello di Cami…davvero, aspettiamo con vera ansia le vostre recensioni, il progetto di questa fic è più impegnativo di quanto vorremmo ammettere ^_^
Non sapete che difficoltà dosare la passione Hyugacest di Cami e, devo confessarlo, la mia spiccata e velatissima passione ShikaTema.
Che sarà messa a dura prova.
Donne/uomini avvisati, mezzi salvati.

Ma passiamo alla pare più divertente…

Le immagini!

Kiba e Neji, tanto per fare un po’ di rivalità per Hinata!

http://danny-boy.deviantart.com/art/Kiba-Neji-19219426

mmm…a pensarci bene, ci sta tutto un po’ di team 10!

http://melllorine.deviantart.com/art/Team-10-81524633

e infine i dolci Sasuke e Itachi. Non male no?

http://darkness-creator.deviantart.com/art/Sasuke-vs-Itachi-85510211


passiamo alle recensioni, dopo tanta beltà! XD

Kurenai88: Hai apprezzato la dolce Hanabi? XD bhe, effettivamente non è difficile odiarla, Cami poi ci mette un buon carico…Ehm…intanto sto coccolando il povero Kankuro XD è ancora sconvolto! Vedrai lo hyugacest correrà veloce e lo shikatema…quello magari un po’ meno, o forse no…^_^ un bacio, facci sapere che ne pensi del capitolo!

Stefy90: vedrai, abbiamo decisamente dato fondo alle nostre peggiori perversioni in questa fic…e non credere che il povero Cho sarà sempre così povero…vedrai, vedrai…Cho/Ino dici?...a me no dispiace anche se preferisco un team 10 molto fraterno ^_^ per Shika e Tem…preparati. Fidati, quei due non saranno tranquilli un solo secondo.
Neji ha dimostrato qualcosa lo scorso capitolo..e vedrai quanto dimostrerà verso Hinata nel prossimi…conoscendo Cami…tantissimo! XD i ruolo di Pein di vedrò prestissimo! Un bacione, facci sapere che ne pensi di questo chappy!

Tapina Pensierosa: ^_^ siamo davvero felice che la storia ti piaccia…e la piccola Hanabi. Povera, lei vuole il meglio per…sé – non sono d’accordo che neji sia il meglio ma…*Cami la guarda malissimo* ritiro ciò che ho detto ^_^

Lilithkyubi: ooooh quell’immagine! Come non conoscerla! *_* io l’adoro! E anche Cami, sono certa! Grazie per il commento…quoto ogni parere su temari, ma…ma vedrai. XD che ne pensi di questo chappy? Anche sasuke non scherza in quanto a beltà! E gaara? XD facci sapere che ne pensi! Un bacione!

Lily_90: Sara! Dai Yoshino non è cattiva…è che vuole il massimo per suo figlio…ma la contessa Sabaku mi pare troppo anche per le sue aspirazioni! Mi fa piacere che ti piaccia la mia Ino…e non è ancora la Ino del presente. Quella mi diverte ancora di più! XD Cho per ora è un amico dal cuore davvero troppo grande…chissà cosa diventerà poi! Per i due hyuga: Cami è davvero innamorata del pairing, si vede..ed è tra le migliori – se non la migliore – a parlare di loro. Che ne pensi di questo chappy? Fammi sapere..un bacio!

Sakurina_the_best: grazie per il commento! Che ne pensi di questo capitolo? Un bacio!

Ulixes: ah finalmente qualcuno che ha la mia stessa opinione su Hidan! *_* ah per Cho: ne conosco molti molti altri di modi per fargli male. Sono una persona disgustosamente malvagia. E pensa che io adoro Cho! XD e la dolce Hanabi…lei è frutto di “colpo grosso” di Smaila e dello “zechino d’oro”…i suoi programmi preferiti in assoluto. U_U che ne pensi di questo chappy? Sempre gente allegra è? Facci sapere! Un bacione!

Myluna91: Temari ha capito che l’unico modo per uscire dalla sua situazione è affrontarla…vedrai, tutto si siste…bhe, insomma, cambieranno un po’ di cose! XD che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere!

_NefertaI_: ^_^ siamo felici che la storia ti appassioni tanto…allora ti iscrivo nel FABES di Cami…e io mi coccolo Kanky! Per essere precisa rispondo ai tuoi punti 1) siamo contente che Gaara abbia risvegliato la tua religiosità! XD 2) Effettivamente Temari ha bei gusti! XD 3) ah fa pure…più complimenti gli si fanno più sento di non essere l’unica pazza a sbavargli dietro! 4) neruHIna?...mmm ci provo, ma con Cami e il suo Hyugacest sarà difficile! Vedrai cmq, naruto arriva tra poco! 5) XD siamo felici che l’Aka italiano ti interessi…XD effettivamente sono un gruppetto allegro! 6) tsu/jira erano d’obbligo..e forse hai indovinato qualcosa…ma devo fermarmi, Cami mi strozza! Facci sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacio!

Kibachan: che dici, le cose cominciano a smuoversi? I gruppi si dividono e…vedrai! Per Shika e Tem…ci saranno, tra un pochino, forse diversi da come te li aspetti *fischietta fischietta* e hanabi: si la versione della piccola stronza è la preferita di Cami! XD che ne pensi di questo chappy? Un bacione! P.s. per kakuzo…emh…non credo sia possibile, ma proveremo!

_ayachan_: ioamotorturare? Io? Susi…comunque, si un pochino! XD ma non è per Cho, lui è così tenero! È che ci vuole un po’ di sana umanità...insomma qui nessuno è indifferente a Ino, lui lo dimostra in maniera dolciosa! XD Shika e Tema ringraziano per l’apologia della lemon! XD sono davvero molto soddisfatti di ciò XD cmq…la piccola Hinata effettivamente se le vedrà di tutti i colori! XD povera! E qui nn c’entro nulla io! Ecco! Malfidata! Piaciuto il dolce Itachino? Quello un po’ Vulture? XD e HIddy, o dolce Hiddy, sempre così coccoloso? Che ne pensi? Facci sapere *_* ah, apprezzo il ritiro dei complimenti…ma mi sono fatta perdonare no? *lemonlemonlemon*
p.s. perdona la presenza di Sasuke.

Wiwo: per la parte Tours: shika dice di odiare le seccature…ma è lui che se la va a cercare, poco ma sicuro! E Cho…effettivamente è l’essere più sconsideratamente altruista dell’universo!
E per la parte hyuga/aka: ma perché tutto questo odio verso la piccola Hanabi?!…………..sto scherzando XD e Pein…XD Hidan non dovrebbe scherzarci troppo! XD è pericoloso quel ragazzo…e tra poco si vedrò quanto! Che ne pensi di questo chappy? Un bacione!

SangoChan88: oooh, certo W kanky! *.* va be mi riprendo…XD contenta che lo hyugacest e persino il ChoIno ti interessimo…vedrai vedrai…! XD che ne pensi di questo chappy? Facci sapere!

Lale16: Ino superficiale…mmm…sicura? XD è più di quello che vuole apparire la bionda, fidati! Che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un bacione!

LEA91: perfetta l’analisi di Temari…e devo dire che Hiashi e l’allegro conte Sabaku sono davvero una bella coppia, hai ragione! XD ah, sono rimasta senza parole davanti ciò che hai deto di Cho. Assolutamente perfetto…hai capito tutto. Davvero tutto. Per la parte sugli Hyuga. Notiamo che Hanabi non è molto amata, chissà perché! XD e Neji e Hinata…amante dello hyugacest ne vedrai della belle tra poco! E i giovani akatsukini…anche loro stanno dando il loro meglio tra le mani di Cami..vedrai vedrai… che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un bacione


Uchihagirl: prima di iniziare…Russel rulez! XD Yatta! Tu si che mi capisci! Ecco, finito lo sclero Russelfanghirl! XD ah, se ti piacciono i triangoli con Hidan ti divertirai tra poco, vedrai! XD gli Aka di Cami sono davvero magnifici, vero?...l’ho sempre detto che è geniale! Per kanky…vedrai fino a che punto si spingerà per l’onore della sorella. È pur sempre un conte del trecento, non dimentichiamolo U_U…XD e anche un conte un po’ guerrafondaio! Vedrai anche questo…molto molto presto! Cho…bella domanda…tra poco si saprà la fine del povero amicone…e lo hyuacest: impossibile che cami non faccia liquefare Neji! XD facci sapere che ne pensi di questo chappy! Un bacio!


Nanami Kimura: anche tu sostieni il povero Cho?...vedrai, vedrai cosa gli capiterà! Tutto per i suoi amici no?! e Temari…si è fortunata ad avere un fratellino come Kanky…e Shika…oh, lui poi…XD *risata malvagia*…gli Hyuga: e credi che la piccola Hanabi possa davvero qualcosa?...emh…forse no…forse si! XD che ne pensi di questo capitolo?...un po’ troppo Kiba? Facci sapere! Un bacione!


Terrastoria: ciao! Che piacere ricevere la tua recensione! *_* ovviamente Cami sta correndo come una pazza dopo la tua frase sullo Hyugacest! XD e ancher Cho ringrazia…non aveva mai fatto tanta tenerezza, povero morbido cucciolo! ^_^ un bacione, facci sapere cosa ne pensi mi questo chappy! Bacio!


Kaho_chan:ooooh, ma sono felice che tipiaccia la shikacho!cercherò di accontentarti allora...si, sono ssarcastica! XD dai, su! tra poco tuto si sistemerà! anche per Ino...ah, la versione Choiji è mia...l'ho trovato scritto così una volta e mi è rimasto il vizio! lo hyugacet è sempre merito di cami invece...più di lei| XD che ne pensi di questo chappy? un bacione!

Chimera in blue jeans: cattivo cattivo pc! dai, aspettiamo i tuoi commenti anche su msn! un bacione! facci sapere che ne pensi di questo chappy!

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Capitolo 8
*** Fuga ***


cap8 Choiji espirò profondamente, saltando un ramo marcio lungo il sentiero.
- tieniti forte Ino…- sussurrò alla ragazza bionda che fissava vacua davanti a sé
Si tuffò tra un cespuglio, facendo frusciare la stoffa usurata dei vestiti con le fronde spezzate dei cespugli.
- tutto bene? – chiese dolcemente, respirandole tra i capelli sottili.
Lei annuì, stringendoglisi al collo – si Cho…- mormorò, tono duro - …sto bene . – aggiunse, poggiando la testa sulla spalla muscolosa dell’amico.
Sospirò, intuendo tra gli alberi la figura sfocata del fuoco in lontananza – brucia tutto – mormorò, con voce stanca – tutto…- ripeté, mentre le lacrime le si accalcavano sulle ciglia.
Choiji tentò, imbarazzato, di stringerla a sé, passandole un grosso braccio lungo le gambe.
- tra poco Shikamaru arriverà con i nostri genitori…e ce ne andremo al sicuro - continuò, cercando di frenare il battito del suo cuore.
Ansioso, per Shikamaru.
Impaurito, per la sorte dei suoi genitori e dei suoi amici.
Innamorato, per la ragazza che stringeva a sé. E che si stringeva al suo collo.
- al sicuro…certo, da quella ricca puttana che se lo è portato a letto!- sbottò la bionda, indignata -…mia madre dice sempre che le ragazze devono comportarsi bene – soffiò, prima con disgusto, poi con dolore.
Choiji la fissò apprensivo, tirando un grosso sospiro, immergendosi nel fogliame fitto della boscaglia
- Shika tornerà…e sarete felici – decretò, cercando di vincere gli impulsi che gli scombussolavano lo stomaco affamato.
Quello di piangere, perché disperato.
Quello di scivolare in quell’abbraccio…perché ancor più disperato.


Shikamaru scivolò lungo il muro di cinta della città, abbattuto senza molti complimenti da un trabucco abbandonato a pochi passi da lui.
Sospirò rabbioso, chiedendosi cosa l’avesse spinto a tornare in quell’inferno.
Ah, si ricordava: lui aveva una famiglia.
Osservò due soldati afferrare per i capelli una ragazzina, trascinandola nel vecchio fienile, appena a qualche metro dal suo albero.
Imbronciò le labbra, osservando mesto le lunghe alabarde che gravavano sulle loro spalle.
Un “mi dispiace” si spense sulle sue labbra, lasciando che i suoi piedi lo portassero lontano da quella scena orribile.
Penetrò all’interno della mura, mentre le urla della ragazzina si confondevano nell’aria a quelle delle decine di villani, gettati a terra feriti o nelle loro case.
Case che ardevano impietose. Con povere anime chiuse dentro.
Il ragazzo affrettò il passo, scartando in un vicolo dietro la cattedrale quando una squadriglia ubriaca attraversò schiamazzando la strada.
Shikamaru strinse i pugni, cercando di non farsi notare.
Svanì nell’ombra della chiesa, contenendo il respiro affannato.
Un soldato entrò nel vicolo, biascicando qualche parole in un inglese tentennato.
Il moro trattenne il fiato, arretrando fino a sfiorare con le spalle il muro robusto dietro di sé.
Spalancò inorridito gli occhi appena il soldato si sporse con la testa e il suo sguardo incrociò quello dell’altro, vacuo.
- sono morto – pensò, fugace, stringendosi alla parete.
- E ve bene…non posso dire di non essermela cercata – aggiunse poi, rilassando lo sguardo.
Il soldato vomitò una mistura di bile e birra, insozzando le pietre piatte del vicoletto
– damnit!- imprecò, asciugandosi con un gesto stizzito la barba incolta.
Shikamaru trattenne il respiro, osservandolo dileguarsi nella piazza prede di fiamme, fumo e uomini urlanti.
Rimase immobile per qualche attimo, ritrovandosi poi a sorridere - troppo culo – sibilò poi, immergendosi nella disperazione della folla.
Mancava poco a casa sua.
Doveva portarli in salvo.

Tossicchiò piano, evitando di incrociare lo sguardo di un paio di altre guardie, prese a divertirsi con quello che restava di una cesta di frutta fresca.
Si intrufolò in una porta aperta, evitando di catturare l’attenzione dei due inglesi.
Si fece avanti, osservando il povero mobilio gettato senza riguardo per la stanza, le suppellettili lasciate cadere ovunque.
Gettò la testa all’indietro, voltandosi sconvolto.
Il corpo del grosso omaccione giaceva riverso su un fianco, la gola squarciata.
Dietro di lui suo figlio, un bimbetto dispettoso di appena dieci anni, aveva i mutandoni abbassati sulle ginocchia da monello sbucciate. Stessa sorte per sua madre, ancora prona sul letto.
Shikamaru respinse il conato di vomito che gli era salito alle labbra, scivolando a terra.
Forse sarebbe stato più saggio tornare immediatamente indietro.
Tornare da Ino, da Choiji. Anche loro avevano bisogno di lui.
Strinse le mani sulle ginocchia, ansioso.
Che palle raccontava?
Lui aveva semplicemente paura di vedere quella stessa scena.
A casa sua.
Si rialzò a fatica, tremando sulle gambe stanche. Qualche muscolo gli doleva ancora, ma non avrebbe desistito ora.
Afferrò un grosso cappuccio scuro, gettandosi sulla strada piena di fumo.

- Mamma?- chiese, entrando a passi lenti nella cucina, scansando la panca che giaceva gettata ai piedi della porta sottile.
- Papà? – domandò ancora, pensando in un lampo che scoprì essere dannatamente doloroso, che su quella panca la sera prima si stava riposando Ino.
L’Ino che non aveva tradito. L’Ino che avrebbe sposato.
Avanzò di un latro passo, fermandosi inorridito vicino al camino.
Una grossa macchia di sangue era filtrata sul tappeto di pelliccia, tingendolo di una colorazione brunastra.
L’odore nauseabondo gli ferì le narici, costringendolo a voltarsi.
- Papà!- urlò nuovamente, correndo verso il retro della casa. Senza riguardo.
L’avrebbero ammazzato?...non gli importava.
Sfondò quasi la porta socchiusa, ritrovandosi catapultato a terra, in bocca terriccio umido.
E quando si voltò il fiato gli morì in gola.
- Maman…Père… - sibilò, lasciandosi cadere sui due corpi.
Il padre stringeva in mano ancora una piccola mazza, la madre una vecchia padella arrugginita e insanguinata.
Quasi era buffo pensare che forse lei aveva dato da penare più del padre agli inglesi.
Si ritrovò così a sorridere, accarezzandole i capelli scuri.
- Shi…ka…-
Il ragazzo sussultò, voltandosi verso la figura che giaceva poco più in la, sommersa da una pozza di sangue ancora caldo.
- Inoichi!- sbottò Shikamaru, correndo verso di lui, sollevandogli la testa bionda.
Così simile a quella di Ino che…
- mia figlia…-
Shikamaru gli scostò una ciocca dalla bocca, lasciandolo respirare – è con Choiji, signor Yamanaka – disse poi, leggendo nello sguardo dell’altro un lampo di gratitudine.
- sta bene?- chiese d’un fiato, con la voce mozza e il respiro leggero.
Il moro assentì, - e tra poco ce ne andremo tutti via…- aggiunse, prima di ammutolire.
Inoichi lo fissava con gli occhi cerulei sbarrati, lo sguardo di rimprovero in quei piccoli cieli – porta mia figlia al sicuro. Fa che viva, Shikamaru – disse, perentorio, lasciandosi scivolare dalle sue braccia.
- torna da lei – sospirò infine, socchiudendo le palpebre insanguinate.
Shikamaru si sollevò, impiastricciando i pantaloni con il sangue raggrumato.
- io…- balbettò, guardandosi attorno - …io!- sussurrò poi, una mano tra i capelli.
E corse via.



- Ino, addormentati –
La bionda sollevò lo sguardo annacquato sull’amico, rifiutando con un deciso cenno del capo.
- no – ripeté, esausta, torturandosi il lobo dell’orecchio – finchè Shika non ci raggiunge con gli altri – aggiunse, ritrovando un tono di voce sicuro.
Choiji represse l’istinto di sgridarla.
A quello aveva sempre pensato Shikamaru. A lui bastava accontentarla. Sempre. E comunque.
- rimani svegli allora Ino…- si ritrovò a farfugliare – tanto la foresta del conte è a pochi piedi…una volta arrivati, ci prendiamo una pausa –
Aumentò l’andatura, avvertendo la ragazza regolarizzare il respiro contro il suo petto.
Si lasciò sfuggire un sorriso.
Tra poco tutto sarebbe tornato alla normalità.
Se Shikamaru diceva una cosa, la faceva sempre.
Sarebbe tornato, e con lui tutti coloro che Choiji e Ino amavano.
Saltò un piccolo fossato, stringendo la testa della ragazza con una mano callosa al torace.
- sta calma – le disse poi, quando lei scosse i ciuffi biondi contro le sue dita.
Ino si guardò attorno, spaurita - …va tutto bene, Cho?...- chiese, avvertendo brividi freddi lungo la schiena.
Il ragazzo ne la fissò inebetito – si, Ino…-
Lei si strinse a lui, ingoiando un groppo che le era salito alla gola – ho paura, Cho – mormorò poi, schiacciandosi contro di lui.
Un tenero fuscello contro un tronco robusto.
Eppure non riusciva ancora a sentirsi al sicuro.
Ino si guardò ancora attorno, nervosa, osservando gli ultimi raggi del sole invadere la boscaglia – è strano ma io…- sobbalzò, quando un ramoscello si spezzò nella corsa folle dell’amico.
- sono io – si scusò lui, arrossendo.
La ragazza gonfiò le guance pallide, negli occhi un brivido caldo – Cho! Sei delicato come un toro! – sbraitò, facendo scattare seccata il mento.
Socchiuse gli occhi, offesa.
- un orso?- chiese Cho, dannatamente serio.
Ino sgranò gli occhi azzurrissimi, nervosa – ho detto toro!- urlò ancora, le palpebre socchiuse.
- o cazzo…- mormorò ancora Choiji, deglutendo e fermandosi improvvisamente lungo lo sterrato poco battuto.
La bionda lo fissò, scorgendo l’ansia sul suo volto paffuto.
- Che sta…- si voltò.
E il suo cuore sembro fermarsi.
Davanti a loro si parava un enorme mostro.
Forse un lupo, forse un orso.
E tutto quello che Ino riuscì a pensare fu che mai aveva visto una creatura così…demoniaca.
E che loro due fossero assolutamente spacciati.
- cos’è…?- chiese poi, serrando le mani al petto di Choiji.
Il ragazzone la fissò a bocca socchiusa, tremante – non lo so, Ino –



Castello Sabaku

- licantropi –
Gaara socchiuse gli occhi, scettico – esistono davvero?- chiese poi, osservando i raggi del tramonto penetrare da una fessura sottile del tendaggio pesante.
Hidan si portò una mano alla fronte – sei un vampiro, dannato. Ancora non credi all’esistenza di creature sataniche?- mormorò, fingendosi esausto.
Gaara scurì lo sguardo, stringendo i pugni alla poltrona di pelle – prosegui – intimò poi, facendo nascere un ghigno divertito sulle labbra dell’altro.
- i licantropi sono mezzi lupi…o almeno così si crede, solo Satana sa che bestiacce siano in realtà – grugnì il biondo, seccato.
Gaara annuì, serio.
- si trasformano a loro piacimento…almeno i più esperti. All’inizio la loro trasformazione è incontrollabile. – Hidan scostò la tenda, facendo attenzione a schivare la poca e rossastra luce – cazzo, è ancora giorno – imprecò, battendo nervoso un piede a terra.
Il rosso storse le labbra, seccato – continua – sibilò, innervosito.
- sta buono razza di irascibile pivello…- mormorò l’altro, scontroso, sedendosi sul cadavere di una delle due donne - …dove ero?- chiese, portandosi la mano della vittima sotto al mento, pensieroso.
- Idiota – mormorò Gaara, gli occhi assottigliati in due inquietanti fessure.
- Ah ecco – sbottò Hidan, ghignando allegro – diventano licantropi se vengono morsi da un altro. –
Gaara schioccò la lingua, annoiato – questo lo sanno anche i bambini – l’interruppe asciutto.
L’altro digrignò i denti – impaziente figlio di puttana. Volevo creare un po’ di pathos – ringhiò, voltando seccato la testa bionda.
- dimmi che cosa c’entrano i licantropi con Tours – chiese il rosso, innervosito.
Hidan sospirò, roteando la testa, sgranchendo il collo anchilosato – i licantropi mangiano carne – disse, tono rilassato – carne umana fresca – specificò, fissando l’altro con le iridi d’ametista.
- e con ciò?- l’interruppe Gaara, incrociando le mani sotto al mento
L’altro sbuffò, annoiato – Tours è stata rasa al suolo. Sai quanti dei suoi abitanti faranno da concime ai vostri bei campi, conte Sabaku?- replicò, sorridendo arcigno.
Gaara lo fissò incuriosito – si nutrono di cadaveri, quindi –
- preferiscono cacciare ma…anche, guerra permettendo – Hidan storse la bocca, inorridito – hanno sempre avuto pessimi gusti, quelle bestiacce.-
- e perché sei sicuro che stiano arrivando?- chiese poi l’altro, stringendo i pungi.
Hidan agitò la tenda con un piede, lasciando le la poca aria che filtrava dalla sprangatura della finestra invadesse l’ambiente.
Gaara dilatò le narici, disgustato – sangue e…sudore – sibilò, una mano sotto il naso.
- ah ah – negò Hidan, sogghignando – non è sudore…licantropi – disse poi, tono cospiratorio – per Satana, stavo scordando quanto puzzano!- si alzò dal cadavere seccato, sbattendo via il corpo esanime.
- Sono pericolosi?- chiese Gaara, osservandolo con disappunto.
- Solo se ti prendono. E per loro non è facile, sono un insieme scoordinato di muscoli e mascella – sghignazzò – un po’ come tuo fratello Kankuro – rise poi, ripensando all’immagine del grosso ragazzone, intento nel divorare una coscia di cervo.
Gli occhi dell’altro brillarono fugaci per qualche istante, prima di spegnersi nel loro abituale buio.
- ne hai conosciuto qualcuno?-
Hidan si passò una mano tra i capelli biondissimi, pensieroso – ne ho uccisi parecchi, per diletto…ma alcuni addomesticati li ho visti nella tenuta Hyuga. Sono i loro custodi. - ricordò, stranito.
- custodi?- di nuovo quella strana luce negli occhi cerulei
- custodiscono di giorno i corpi di quei bastardi degli Hyuga. Che clan di merda, per Satana…perché tutto questo interesse?-
Toc toc
Gara si voltò rapido, mentre la porta si schiudeva con una lentezza esasperante.
- non è permesso!- urlò, con voce profonda.
- Io…- la piccola serva si riparò dietro la pesante anta, tremando come una foglia - …vostro padre voleva sapere se avevate fame – mormorò, gentile, il tono di voce tremulo dall’agitazione.
Gaara fermò il desiderio alla parola sangue, voltandosi verso Hidan che, strafottente, si appoggiava alla parete – che ragazza premurosa – mormorò, gettando l’ultimo cadavere dalla finestra spalancata.
La luna risplendeva ancora bassa nel cielo notturno.
- vieni avanti – mormorò, voce suadente – vieni piccina…io non sono mai sazio – continuò Hidan, sorridendo mellifluo.
La ragazzina entrò, sgranando gli occhi scuri, mentre lo sguardo si posava sull’eterea figura del vampiro.
Nulla le era mai sembrato così bello.


Bosco

Choiji la lasciò scivolare a terra, sfiorandole la schiena con una mano
- va al riparo Ino – sussurrò, sollevandosi le maniche.
- Che fai scemo!- urlò, lei, isterica – non è una rissa alla taverna!- lo afferrò per il polso, stringendo frenetica con entrambe le mani la pelle calda dell’amico.
Il ragazzo la guardò dispiaciuto – ti prego, mettiti al sicuro – replicò, con voce dura, come mai lo aveva sentito.
Quel suo stesso tono…;oh, cazzo Shika, dove sei?
Il licantropo ululò, mentre grosse gocce di saliva gli scendevano lungo il collo robusto e peloso.
Ino tremò impercettibilmente, indietreggiando sulle gambe mal ferme – moriremo - biascicò, avvertendo uno strano sudore freddo scenderle in minuscole goccioline, come un velo, lungo la schiena magra – moriremo – ripeté, inciampando in un cespuglio spinoso.
Choji si voltò verso di lei, preoccupato, proprio nell’attimo in cui il grosso licantropo spiccava un balzo felino verso il suo collo.
- Cho! – strillò la ragazza, portandosi una mano davanti gli occhi, terrorizzata.
Il ragazzone saltò alla sua destra, schivando gli artigli del mostro – scappa Ino!- urlò, avventandosi sulla schiena dell’avversario, incosciente.
- scappa!- ripeté ancora, portando le piccole iridi nere a supplicare l’amica.
Ino giaceva a terra, tremante, il vestito povero strappato vistosamente, le lunghe gambe e le esili braccia ferite.
- Va! –
La ragazza si alzò, fissandolo sconvolta.
Il licantropo si liberò della presa di Choiji con un brusco scuotere di criniera, sbattendolo addosso ad una grossa quercia.
La ragazza sussultò, osservando il corpo dell’amico cadere a terra, e un rivolo di sangue scendergli dalle labbra sottili.
- oddio, Cho – mormorò, una mano a cerchiarle la bocca carnosa – oddio – mormorò ancora, mentre gli occhi di brace del mostro le si puntavano addosso.

Perché Cho era il bambino che le sorrideva sempre.
Perché Cho era il ragazzino che si prendeva le sue colpe.
Perché Cho era il ragazzo che l’amava. E a lei non era mai importato.


La ragazza si lasciò scivolare a terra, esausta.
Non avrebbe avuto senso continuare a combattere…Shikamaru non poteva salvarli.
Nessuno poteva più salvarla, pensò, socchiudendo gli occhi.
Peccato morire divorata da un mostro.
- giù le mani da lei, bestione!- Choiji si era parato davanti al licantropo, il sangue attorno la bocca rappreso malamente.
Ino balzò in piedi, sorpresa – ora va via…- intimò il ragazzo, voltandosi sereno – a lui ci penso io – continuò, osservando nuovamente il grosso lupo che gli si parava davanti, mentre i piccoli passi della ragazza si perdevano alle sue spalle.
Non avrebbe potuto fare niente per lui.
Ma ancora tanto per lei.
- mangia me, bastardo – disse, correndogli incontro – prova a mordermi!- urlò, sferrandogli un pugno.
E il braccio rimase incastrato tra le grosse mascelle del mostro.
E la saliva infetta gli scese nel braccio, ardendolo.
Il ragazzone si divincolò, assestando un pesante gancio sul muso della bestia, sfuggendole alla presa.
Venne spinto all’indietro, sbattendo la testa contro un albero.
Ancora un passo e…
Ruzzolò nelle scarpata che gli era improvvisamente apparsa alle spalle, cadendo rovinosamente per alcuni metri.
Rialzò lo sguardo a fatica, osservando il muso del licantropo annusare l’aria.
Lo vide sollevarsi sulle zampe posteriori e, dopo essersi voltato rapidamente, immergendosi tra gli arbusti.
E Cho capì…
- Ino…-

Shikamaru aveva sempre sostenuto che le guardie all’entrata del villaggio fossero un enorme seccatura.
Si mettevano sempre in mezzo la strada e ogni volta che tornava alla sera, gli chiedevano le generalità.
Un’enorme seccatura, per un ragazzo che a mala pena aveva la voglia di respirare.
Eppure, ora che passava correndo accanto ai loro cadaveri, avvertì un sordo dolore di non poterli più annoiare con le sue svogliate proteste.
Corse verso la foresta, immergendosi nel verde delle fronde.
Ed era già notte, dannazione.
Arrancò fino al sentiero principale, studiando attento la pista da battere.
Cho era un bravo cacciatore. Conosceva i sentieri interni.
Shikamaru annuì: era certo che Choiji e Ino stessero ancora fuggendo tra gli alberi.
Pista sicura ma scomoda.
- l’unico modo per raggiungerli è rischiare la via principale…è troppo tardi per rimanere indietro – decise, gettandosi a capo chino nella corsa.
Schivò dei soldati inglesi riparandosi nella boscaglia, per poi tornare a correre disperato.
Non potevano essere andati tanto lontano…Cho era forte, ma aveva Ino su di sé ed era spaventato.
Si gettò nella boscaglia, quando l’ululato spezzò l’aria tesa della sera.
Lupi?
Non ce n’erano da mesi in quelle zone.
Ripensandoci, da anni.
Scese dalla piccola altura scivolando con i piedi ancora inzaccherati dal sangue.
Eppure la sera prima aveva percorso quella strada...e tutto era fin troppo normale.
Sempre Ino tra le scatole, sempre i suoi genitori a seccare, sempre Choiji a proteggerlo alle spalle…
Perse l’equilibrio poggiando un piede in fallo, scartando una piccola e insidiosa roccia.
- cazzo – mormorò, appoggiandosi con la mano ad una radice.
Riprese a correre, ansioso, mentre dei fruscii insistenti si facevano sempre più chiari.
Un lupo?
- Cho! – urlò, ricordandosi che l’amico era in quella stessa foresta e che forse il lupo…
Cazzo, c’erano tanti inglesi da sfamare un branco intero…perché proprio loro?
- Ino!- urlò ancora, cercando di sovrastare i rumori in lontananza.
Il crepitio del fuoco, le urla dei sopravvissuti, le sguaiate risate dei vincitori, le…
- Shika!-
Il moro si voltò, interrompendo la corsa.
- Choiji…- mormorò, raggiungendo la stretta fessura del piccolo precipizio.
- Stai bene?- chiese, osservando l’amico tenersi il braccio con una mano. Insanguinata.
L’altro annuì, mascherando il dolore dietro una maschera sorridente ma tesa– si… -
Shikamaru sospirò, gettando la testa all’indietro – grazie a Dio – mormorò, socchiudendo gli occhi scuri.
- Ino…- si disse poi, notando un brandello del suo vestito lasciato pendere da un irsuto cespuglio
Spostò l’attenzione sull’altro ragazzo che si mordeva nervoso un labbro – l’ho persa – confessò dopo qualche secondo – raggiungila…un…mostro la sta inseguendo –
Shikamaru lo fissò scettico, porgendogli poi un bastone per cercare di tirarlo su.
- sei sicuro di non aver sbattuto la testa, Cho?- chiese, infastidito, iniziando a ragionare.
Forse Ino l’aveva mollato lì…magari lui le aveva strappato inavvertitamente la gonna…oh, certo, questo era da lei…
- non pensare a me!- strillò Choiji, sbattendo via il bastone – Ino è inseguita da un mostro enorme! –
Shikamaru sbuffò – che palle Cho!- mormorò, sedendosi a gambe incrociate – non stai scherzando…?-
Choiji negò nervoso con la testa, sorreggendosi il braccio lacerato – ti prego…salvala –

– porta mia figlia al sicuro. Fa che viva, Shikamaru –


Shikamaru si alzò in piedi, le labbra strette – ce la fai ad uscire da li da solo?-
L’altro si guardò attorno, spaurito – credo di si…-
- è notte ormai…sta attento – sussurrò Shikamaru, sforzandosi di sorridere – io vado da Ino –

Si dice che quando la morte arriva, vedi scorrere tutta la tua vita davanti agli occhi.
Secondi frenetici, in cui le immagini si sovrappongono una dopo l’altra. I momenti belli, quelli brutti, quelli divertenti.
Le discussioni con Shikamaru, le premure di Choji, l’infanzia nella tenuta, l’ammirazione di chi l’aveva sempre guardata come se fosse una rarità…
Ino sapeva che stava per morire, perché vide esattamente quello.
Chiuse gli occhi, pronta a quel lupo- o orso- enorme che a breve l’avrebbe divorata, sfregiata, dilaniata.
A breve, nulla ci sarebbe più stato di Ino Yamanaka.
La ragazza, stesa a terra ferita, si coprì il volto con le mani, gli occhi sbarrati dal terrore.
Solo quando vide balzare dietro di lei una figura nera, che nel giro di pochi secondi spezzò il collo del licantropo- perché quello era, anche se ancora non lo sapeva - con un gesto brusco delle mani, capì che forse non sarebbe morta.
Tutt’altro.
Ma aveva davvero spezzato il collo?
Il corpo del lupo giaceva riverso nel suo sangue, e la persona che aveva fatto questo, all’apparenza, era umano: di spalle, almeno.
Ino guardò stupefatta il ragazzo pallido e moro di fronte a lei, che si pulì con stizza le mani e fece schioccare i denti. Il profilo si stagliò nitido nella penombra.
Denti…non umani.
Affilati.
Aguzzi.
Un ringhio sordo che proveniva dal basso ventre.
Un rivolo di sangue che colava per terra.
Fu solo allora che Ino, per un istante, si chiese se per caso non fosse stato meglio finire divorata dal lupo, e alla svelta, visto che le immagini della sua vita avevano preso a vorticarle nel cervello senza sosta, un’altra volta.
Ma quando quell’essere si voltò verso di lei, Ino fu certa di una cosa.
Meglio una morte agonizzante e tediosa con lui.
Tutto, pur di contemplare da vicino quei meravigliosi occhi antracite.

Sasuke cercò di pulirsi il sangue dal cappotto, ma inutilmente; la densità del sangue dei licantropi lo disgustava sempre molto, aveva un odore acre e un sapore stomachevole.
Ma il più delle volte era necessario morderli per ucciderli, e solo in seguito spezzare loro il collo con una mossa secca e precisa.
Dove non arrivava la forza, sicuramente inferiore a quella bruta e selvaggia degli uomini lupi, accorrevano allora la velocità e i denti di un vampiro.
E in quei casi non c’era storia.
Sasuke si voltò verso la ragazza bionda, che ora lo fissava a bocca aperta.
In quanto forza fisica, decisamente scarsa. Si era procurata una ferita sulla caviglia che l’aveva messa in situazione precaria fin da subito. Pessimo indizio.
E nemmeno in quanto a strategia le cose andavano meglio: non le era venuto in mente alcunché per cercare di difendersi dal licantropo: come tutti gli umani, aveva atteso la morte.
Storse leggermente il naso: non fosse stata così bella, sarebbe stata davvero un elemento inutile.
Ma Sasuke, per quanto la sua freddezza gli impedisse spesso di esaltarsi più di tanto davanti alla bellezza femminile, dovette riconoscere che aveva sentito, e visto, giusto.
Ino era incredibilmente bella.
Un’ avvenenza fulgida, con quei capelli dorati e gli occhi acquamarina. Da vampira, nessuno avrebbe potuto resistere al suo fascino letale.
Lei lo stava ancora guardando, con gli occhi sbarrati, e Sasuke riuscì facilmente a leggerle nel pensiero.
Bene. Sarebbe stato alquanto facile assoggettarla.
Lui e quel fascino che evidentemente sapeva sprigionare sul genere umano.
Le si avvicinò lentamente, annusandone il sapore già in lontananza.
Sangue dolce. Di ottima qualità.
“Se devi uccidermi, fallo. Non ho idea di cosa tu sia, ma non sono così sciocca da credere che tu possa risparmiarmi…cosa…cosa sei, tu?” chiese Ino con voce flebile, abbracciandosi le ginocchia e incapace di staccare gli occhi da Sasuke.
Lui si chinò su di lei, facendola avvampare, nonostante percepisse quanto freddo fosse il suo corpo; Sasuke si limitò a un’occhiata sprezzante, ma concesse anche un lieve sorriso.
“Sono quello che tra poco diventerai anche tu…per l’eternità.”
E prima che Ino potesse replicare, il collo si mise a bruciare e scottare terribilmente, mentre la pelle si faceva sempre più fredda.
Ogni vampirizzazione avveniva a seconda del tipo di morso, non vi erano regole fisse: si poteva perdere conoscenza e risvegliarsi già vampiri, oppure vivere con consapevolezza tutto il processo.
Il che fu quello che accadde a Ino.
Avvertì getti alterni caldi e freddi, un dolore lancinante al cuore

che smise poi di battere?…


sentì il corpo diventare più leggero, i capelli ancora più lunghi e chiari.
Sentì la privazione di ogni alito di vita. E quando riaprì gli occhi, avvertì un potere che fluiva da ogni singolo poro del suo nuovo corpo come mai avrebbe potuto immaginare.
E fame. Una terribile, insaziabile fame…di sangue
Si voltò di scatto verso Sasuke, smarrita. Ma al contempo, conscia che quanto le era successo era decisamente…
Inebriante.
Ino si sentiva potente.
Si leccò la punta delle labbra, realizzando che la ferita alla caviglia era scomparsa.
Si contemplò la pelle opalescente, color chiaro di luna.
Vide i suoi occhi riflessi in una pozza d’acqua, ancora più azzurri del solito.
“Qualsiasi cosa tu mi abbia fatto…non mi dispiace assolutamente…” sussurrò flettendo le braccia esili, toccandosi il corpo freddo e slanciato.
Sasuke sorrise- non si era affatto sbagliato, ne era certo che non avrebbe avuto problemi con lei- e si sedette su un tronco d’albero, lisciandosi le pieghe del vestito.
Ino lo fissò, concupiscente.
“Sei…sono…siamo…”
La voce era diventata bassa e carezzevole, un roco sussurro ammaliante e seducente.
“Benvenuta nel regno di noi vampiri, Ino Yamanaka. Io sono colui che dovrai servire in eterno. Sasuke Uchiha.”
Lei ammiccò con le labbra turgide e scarlatte, che spiccavano sul volto esangue.
“Non mi dispiace affatto servirti per la vita…”
“Non ne avevo dubbi…per questo ti ho scelta…” constatò Sasuke sicuro di sé, l’aria arrogante di sempre. Ino si morse un dito, succhiandolo.
“E’ normale…questa fame?”
Sasuke si limitò ad annuire.
“Non ho intenzione di ripetermi due volte. Quindi, prima tu mi aiuti a vampirizzare il tuo amichetto con la coda- che sarà decisamente più riottoso di te- e solo dopo ti spiegherò tutto quanto vi è da sapere. E la nostra missione.”
A sentire l’allusione a Shikamaru, Ino sobbalzò. E sorrise.
Shikamaru…allora non sarebbe stata sola.
Un conforto da un lato.
Dall’altro, come pensava la parte più oscura di sé, un vero peccato.
Avrebbe condiviso l’intera esistenza molto volentieri con quel Sasuke.
Da soli.
Ma quello che restava intatto della sua vita umana erano i ricordi, ed era per questo che la confortava sapere che non avrebbe detto addio a Shikamaru.
Anche lui vampiro. Anche lui accanto a lei.
Anzi.
A loro.
Ma…e Choji?!
Si sentì per un attimo mancare, ma Sasuke sembrò leggerle nel pensiero.
“Non temere, il tuo grosso amico sarà dei nostri…anche se al momento sta subendo un processo molto particolare…”
Ino annuì, più sollevata, e fissò Sasuke, ostentando la sua nuova sicurezza, baldanzosa, scuotendo la chioma che ora arrivava oltre la vita sottile.
“Sasuke…cosa siamo aspettando? Andiamo da Shikamaru…”






Angolo di Cami e Robi

Ed ecco che il nostro caro Sasuke ha vampirizzato Ino! E, come potete notare, la nostra bionda non è affatto immune dal fascino emo (per molte, compresa la sottoscritta, irresistibile, per altre, vedi Robi, incomprensibile). Del resto, Ino sarebbe la prima a iscriversi al fabes, date retta a me XD
Insomma, dovete pensare a questo: Ino, quando vede Sasuke, diventa ai livelli di Sakura.
Notare anche come Robi si sia superata in questo capitolo, nelle scene di battaglia e mentre Shika gira come un ossesso nel villaggio.
La guerra che imperversa- imprecisata, fate conto una delle seimila guerre che si facevano allora Francia e Inghilterra- ha decimato le loro famiglie.
Ora Shika, Choji e Ino non hanno più nessuno, e ancora dovete vedere cosa succede invece ai Sabaku.
Nel mentre il nostro Hidan ci ha fornito qualche succosa informazione sui licantropi( così come io mi sono occupata della storia vampiresca, Robi ha messo insieme un bel po’ di informazioni per i lupi), che tornerà molto utile, seppiatelo.
Non sono tutti bellini come Kiba XD
Notare poi come Hidan e Gaara siano sempre più dolci e carini eh…ormai manco le povere servette risparmiano!
Tra l’altro, abbiamo una bellissima immagine dei licantropi, che posteremo a breve, fatta dalla bravissima Chimera!
Ora, pieni di dubbi come siete, io faccio come sempre la sadica della situazione, e non dico nulla.
Soprattutto sul povero Choji, che è in condizioni precarie, e del quale molti di voi si chiedono che fine farà. Ma soprattutto…si incontreranno ancora Shikamaru e Temari?
Kankuro capirà che razza di mostro è diventato il fratellino?
E Temari diventerà suora?
Questa è praticamente un altro milione di cose nei prossimi capitoli, e sappiate che il presente (leggi Naruto e Sakura) si avvicina…
E tutti capirete cosa caspita c’entri Sakura!
Bene, vi lascio alle immagini di questo capitolo!
Una di un bel lupo mannaro(la prima che abbiamo), della nostra gentile Chimera in blue jeans. La più bella la lasciamo per dopo^^

http://img392.imageshack.us/my.php?image=lupozn6.jpg
Una, invece, di Sasuke e Ino.

http://badllama001.deviantart.com/art/SasuIno-Recolour-77560062
non mi chiedete cose più “focose”, già è difficile per me postare ste robe. Al massimo ci penserà robi più avanti, anche perché per ora non c’è un tubo tra i due!

E poi una bella immaginetta su questi due…
http://shikalee.deviantart.com/art/Hidan-VS-Shikamaru-43556964
Lascia presupporre un’accesa rivalità? Oh beh…poco ma sicuro cari miei^^

Ah, hidan verrà postato in ogni salsa: piccola ossessione mia e di robi eheh!


E ora le risposte

-sammy1987: eccoti accontentata con sasuke, che come vedi ha vampirizzato in primo luogo ino(impresa facile!). ora bisogna vedere come saranno le cose invece con shika…così tu propendi per la shikaino eh? Ahi ahi…parli con due mosche nere convinte, anche se fidati che…diciamo che a volte faremo strappi alla regola^^ un bacione!

-lalyblackangel: ehm…MAI chiedere a me quando arriva la parte naruhina, cmq robi mi fa cenno di dirti che arriverà nel presente e che ti lascerà contenta( sorry ma io sono fermamente nejihina…). Beh, una prima trasformazione l’hai vista, che ne dici?

-stefy90: robi è veramente un mito quando si tratta di creare le scene tra sabaku…nessuna meglio di lei sa analizzare i loro rapporti, e chi meglio potrebbe descrivere kanky e temari? per quanto riguarda hidan, hai ragione fa decisamente molta paura…però dai, del resto, è anche il suo fascino che acquista punti quando è così tremendo eheh! Voglio proprio vedere poi cosa ne pensi degli sviluppi di questo capitolo eheh…ah, per quanto riguarda neji…oh sì…è in crisii!!!(camilla gongola, robi scuote la testa). Sorry, colpa dello hyugacest…mi contengo! Un bacione stefy!! Ps choji avrà un bel ruolo, eccome!

-myluna91: spero che siano chiarite le tue domande^^ come vedi shika va alla ricerca dei genitori suoi e di choji e ino! E ora, cosa accadrà…è una bella scommessa!” grazie dei complimenti un bacino

-jenna uchiha: oh come siamo contente, grazie davvero per le belle cose che hai detto, ci fanno davvero molto piacere visto che teniamo molto all’ic e alla cura meticolosa dei personaggi e della trama. Ovviamente sei ben accetta nel fabes, mi sembra ovvio, ora dovrò fare una bella ricapitolazione eheh(roberta mi guarda male…oh beh, mica è colpa sua se sostiene, come dico io, “gli sfigati” ihih. Ora se non mi uccide poco ci manca), comunque speriamo davvero che continuerai a recensirci! Un bacione

-sakurina the best: ehm…ma come fanno a conoscersi sasuke e ino?XD è impossibile! No no, non c’è stato un tubo…anche se come vedi a ino non dispiacerebbe(che novità…). Ma a sasuke…gliene può fregare qualcosa di lei? Bacioni^^

-LEA91: come sempre i tuoi commenti sono sempre tra i più attesi, per le analisi perfette che fai, per come azzecchi sempre le psicologie dei personaggi…bravissima^^ dunque, come hai giustamente notato il personaggio di kiba è molto toccante: schiavizzato, e con un profondo amore per Hinata, non ricambiato. E per quanto io adori neji e hinata insieme non potevo non cogliere l’occasione per fare questa intricata situazione con kiba( come se poi non aggiungessero poi altri problemi…) . per quanto riguarda temari e kankuro, lì colei che davvero li sa manovrare benissimo è robi^^ ha creato davvero un rapporto unico, che andrà inevitabilmente a intrecciarsi poi con shikamaru e gli altri…a proposito, visto adesso cosa è successo con ino? Tu mi dici del sasuino eh? Come sai io ODIO quel pairing(e robi abbastanza), ma è anche vero che non a caso noi abbiamo messo “tante tante threesome…”. Di più non dico. Comunque, grazie davvero per le tue belle parole, ci riempiono sempre di orgoglio!!!un bacione!!!

-talpina pensierosa: carino kiba eh? Gaara beh…lui è…come dire…degno fabes eheh! Un bacione tesoro!

-kurenai88: sgombra la tua mente dalle tue malefiche fantasie yaoi!! No, no, no, qua non ce n’è eheh! Per le parti shikamaru e sabaku, robi è davvero un mito a renderle^^ un bacione grande!!

-wiwo: eh già, incredibile l’amore che trasuda questa fic…lealtà, amicizia XD come saggiamente dici l’unico davvero che è un pezzo di pane è il povero choji, e se vuoi sapere la sua fine(non temere, non può morire un pacioccone come lui) basta attendere molto poco, sasuke ha in mente qualcosa…e gaara, vedrai, ha in mente un piano che definire diabolico è dire poco^^un bacione grande

-kibachan: ovviamente hidan combinerà qualcosa e idem gaara…ah, sapessi ihih. Non avevo dubbi che avessi gradito la parte con kiba, del resto, il nostro licantropo è alquanto focoso eh! Ah, così tu vorresti sasuke e ino eliminati eh? Tsk, scordati che elimino sasuke ihih. E per la sasuino…che sofferenza…odio quei due insieme…ma è anche vero che…come dire…se abbiamo detto triangoli un perché ci sarà! Shika farà qualcosa di figo chiedi? Beh….come non potrebbe fare qualcosa di figo, lui XD

-maobh: oohhh, grazie!! Siamo felicissime che la fic ti stia tanto piacendo con lo scorrere dei capitoli, davvero! Come vedi sasuke non solo ha vampirizzato ino, ma propende anche per shika…per non parlare del povero choji, del quale non si sa che fine farà(e noto che tutti son preoccupati!). ah, gaara che si ribellerà a itachi…la vedi lunga eh^^ per quanto riguarda gli hyuga…ehm ehm…io mi contengo, ci provo!! Però…mannaggia al rating arancione^^un bacione da entrambe! Ps e grazie per il commento alla mia nejisaku…sì, la passione che ho per neji trasuda ovunque!

-lilithkyubi: oh, ma il nostro scopo è fare sbavare le lettrici^^ed ecco che riuniamo quindi i più fighi tutti insieme eheh! Come vedi poi robi è sempre magistrale nel descrivere tutti i rapporti che intercorrono tra la famiglia sabaku e il team 10, vedrai cosa succedere! Per quanto riguarda la kibahina, le speranze sono misere, non per la nejihina in sé, ma soprattutto perché…nel presente…c’è pure naruto di mezzo! Non che kiba sarà messo da parte…diciamo che gli capiterà qualcosa di decisamente importante! Ah, se sapessi cosa ha in mente gaara…diabolico^^un bacino!!

-lily_90: io glielo dico sempre a robi: come caratterizza ino lei, ce ne sono poche, e soprattutto si vedrà nel corso della storia, quando ino subirà davvero tante evoluzioni...ma niente strane inclinazioni, non preoccuparti, anche se ormai lo sai bene che ci saranno tempi duri…per quanto riguarda poi kankuro e temari, robi è la maestra dei sabaku, mi stavo commovendo anche io nello scorso capitolo! comunque, ora ti chiedi che fine farà il povero piccolo choji…ma vedrai, non temere che si saprà molto presto! Un bacione enorme sara, da parte di entrambe^^

-kage_naru89: ah sì io vedevo sempre le tue recensioni con sinners! E sono felice che adesso ti piacciano le shikatema eheh! Grazie per le belle parole dette, siamo veramente contente che ti abbiano fatto tale effetto, sul serio, è sempre molto importante per noi sapere che riusciamo a soddisfare ampiamente chi ci legge. Per quanto riguarda la tua domanda sui licantropi, ancora non l’avevamo spiegato^^ la risposta sarà data tra pochissimo(se nn ricordo male già nel prossimo capitolo), e si capirà dalla parole di kiba! Un bacione

-ulixes: allora, come è andata la gita? comunque, credo che la parte di hidan e gaara in questo capitolo ti sia piaciuta molto, vero? Eheh…ma ora, giustamente tu ti chiedi di shikamaru…beh, come dire…il ragazzo non è certo pronto a farsi assoggettare da sasuke su due piedi…a meno che sasuke non minacci qualcosa, no? alla prossima^^

-sangochan88: cosa combina ino eh? Oh, quella ragazza ne combina sempre una più del diavolo, fidati^^ e per shika e temari le cose si mettono malino, ahimè! Un bacione grande

-allegraragazzamorta: a dire il vero l’immagine un poì inquieta! Diciamo che neji me lo immagino diverso dal vivo ihih…hai presente brad pitt nell’intervista con vampiro? Fisicamente…occhi ghiaccio, capelli lunghi neri…lui!Dunque, ino non è stupida, affatto: sono soprattutto gli altri che la vedono così, non capendo cosa ci sia dentro. Ma robi avrà modo di approfondire bene la questione, lei sa descrivere ino come poche persone, fidati! Per neji, ooohhh…ma a chi non piace eheh! Un bacione

-rory_chan: annoiare?! Sono queste recensioni che ci riempono di soddisfazione, che ci fanno dire “cavolo, ecco perchè è così meraviglioso scrivere e poi scambiarsi pareri con chi ci legge”. Tesoro, il tuo commento è meraviglioso, quindi ti risponderò punto per punto, cercando di essere precisa anche se esaustiva! 1) dunque, se naruto sia umano o meno, non vi è dato ancora saperlo^^ se abbiamo preso spunto da twilight per hinata, a dire il vero no: io ho pensato più a intervista col vampiro, scena del coniglio compresa(anche se brad pitt mangiava di più i topi…porello). per quanto riguarda il naruhina, ci sarà…ma tanto ti avrò già resa completamente hyugacestosa eheh 2) oh sì, io e robi alla conquista del mondo…hyuga e sabaku rulez! Comunque, sakura non è mezzosangue, sakura è umana. Ma vedrai bene il perché e cosa ha di speciale. Oh, hiashi: è più forte di me, anche se alla fine nel manga si pente, per me rimane il pezzo di m…che con odio e disprezzo ignora hinata, facendola soffrire, e non rivela mai a neji la verità sul suo passato per 14 anni, facendolo soffrire come un cane. Ah, ovvio che choji amma ino^^3) a dire il vero la scena lime l’ho scritta io ihih…ma presto robi si farà perdonare, farà anche lei la sua lemon, me lo ha promesso^^ 4) oh, il gruppo di itachi è folle, eccome…ma decisamente sexy! Dove li trovi un vampiro prete e puttaniere, uno ambiguo e fissato con le esplosioni, uno glaciale e spietato e uno che deve sobbarcarsi delle manie degli altri(il povero sasori)? Che dire…sono così fighi! 5) sasuke, sasuke…ma lo sai che anche io adoro alla follia sasuke, si sa^^ e la scena di temari e kanky è stupenda, lo so…robi è un mito^^ ah, per l’errorino che dicevi, a dire il vero non lo è: il fatto è che andrebbe letta come se prima ci fosse una virgola: “La ragazza lo fissò stralunata, la bocca socchiusa, prima che l’espressione inorridita sul viso si trasformasse in una smorfia di rabbia. E lo schiaffo colpisse la guancia del promesso sposo.” Diciamo che secondo me ci stanno entrambe! Bene, ho finito, la tua recensione meritava risposte esaurienti^^ un bacione enorme tesoro, da entrambe ps sasuino…chiedi a robi, io mi deprimo a pensarci.

-kairi84: la fuga vera e propria inizia adesso ehehe.....comunque, choji fa tenerezza a tutti, a maggior ragione ora che non si sa il suo destino povero! e ino...ino...benedetta ragazza...sappi che anche io tremo al vederla con sasuke, fidati, ma un po' di triangoli van fatti! oh, ma vedo che stai anche apprezzando lo hyugacest!! sììì....i miei tentativi non falliscono mai^^Bene, ottimo ottimo...decisamente eheh! e ora siamo alla parte finale del passato, perchè a breve si capirà come si son vampirizzati tutti...e naruto arriverà^^ un bacione!

-uchihagirl: lacerata da kiba e neji eh? oh ti capisco...oddio, io non avrei dubbi, ma entrambi hanno decisamente molto molto fascino! per la parte di temari e kankuro robi è stata molto brava, mi piaceva kankuro pure a me!! non so se ha visto L.A confidential, ma sai lei fa sempre un ragionamento: gladiatore-->russel-->kankuro. quel film è il sui preferito e nella sua mente kanky è russel(come nella mia brad pitt in intervista col vampiro è senza alcun dubbio neji!!). bene, spero che il capitolo sia di tuo gradimento come sempre! un bacione da entrambe elena!

-ayachan: no. basta con quelle cose yaoi, sono stata chiara?! non voglio ripetermi più, dannata. cazzo, sennò mi costringi ad andare a cambiare le scene che hanno insieme perchè mi vengono le paranoie argh!! qui ci vuole una nejihina arf, al più presto. eccome. per la parte di ino...fai conto che ho dovuto scrivere anche questa. e ora capisci perchè sto male. infatti poi a un certo punto se ne occupa robi, perchè le cose van peggiorando, e io non ci voglio mettere becco! fino a che non c'è sakura...ok, ok, ho detto già troppo. uhm ,quel qualcuno che ti ha detto quella cosa di choji ero io eh? ma gioisci...è ancora vivo!!vegeto! salvo! per ora. ah, per la scena di hidan e gaara...robi con hidan tira fuori tutta la sua efferatezza, e ancora devi assistere ad altro^^

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Capitolo 9
*** Piani d'azione ***


“Porca puttana”
Shikamaru imprecò quando la fronda di un albero lo colpì sulla guancia, lasciandogli un segno arrossato; si massaggiò, borbottando furioso, continuando però a correre rapido nel bosco.
Doveva trovare Ino.
Le orme a un certo punto di interrompevano, e non aveva la più pallida idea di dove cercare: si sedette un attimo su un tronco reciso, asciugandosi il sudore che gli imperlava la fronte e sbottonandosi la camicia.
Sarebbero bastati pochi minuti per far riprendere le gambe sfatte.
Buffo come in quell’istante l’immagine di Temari gli tormentasse le mente.
Il suo volto, la sua risata ironica, il suo corpo…
Sbuffò, prendendosi il volto tra le mani.
Dove diamine sarai adesso, seccatura…cosa darei per poterlo sapere, maledizione…
“Shikamaru”
Il ragazzo alzò la testa di scatto, avvertendo solo in quel momento la presenza di fronte a lui.
Sbarrò gli occhi, allibito.
“Ino?”
Ma non era Ino. O meglio, non la Ino che conosceva lui.
Si alzò all’istante, osservando ammutolito la pelle bianchissima, le movenze feline.
Bellissima. Ma di una bellezza inquietante.
E c’era anche qualcos’altro…qualcosa che incuteva un reale terrore.
Lo sguardo di Ino era cambiato, come se i suoi occhi avessero bagliori luciferini. Quegli occhi che erano sempre stati dolci, erano adesso due pozze di ghiaccio.
Shikamaru indietreggiò d’istinto.
“Choji è ferito…ma tu…tu stai bene?” sussurrò senza smettere di fissarla.
Ino storse le labbra.
“Mi dispiace, Shikamaru…”
Si toccò lievemente le labbra ceree, abbassando lo sguardo.
“Ti…ti dispiace?” urlò lui sempre più consapevole che stava per succedere qualcosa di pericoloso.
Ino sospirò, scostandosi, e fu solo allora che Shikamaru vide dietro di lei un’altra figura.
Un ragazzo alto, moro, con le labbra bianche come quelle di Ino.
Lo stesso incarnato.
Lo stesso sguardo.
“Ma che cazzo…”
Sasuke gli fu accanto in un attimo, bloccandogli le mani dietro la schiena; Shikamaru cercò di divincolarsi, lanciando un rantolo di frustrazione, ma la presa di quello sembrava una morsa d’acciaio.
“Brutto stronzo, lasciami immediatamente! Ino, cosa sta succedendo!” inveì furibondo, scalciando le gambe a vuoto, incrociando lo sguardo di Ino che lo guardava senza muoversi, trattenendo il fiato.
Poi avvertì, accanto alle orecchie, la risata roca e sprezzante di quel tipo sconosciuto.
“Me lo immaginavo che tu fossi un tipo ricalcitrante, Shikamaru Nara…”
Prima che Shikamaru potesse replicare, Sasuke lo morse sul collo.
E anche per lui, per qualche minuto, cadde il buio totale.
Quando si risvegliò, Shikamaru si ritrovò legato a un albero, mani e piedi ben fissate con corde resistenti.
Ma non era quella a preoccuparlo di più.
“Cosa…cosa mi è successo…”
Ino, accanto a lui, gli sorrise.
“Shika…era necessario legarti…prima che tu compia qualche scemenza, prima che…”
“HO DETTO CHE CAZZO E’ SUCCESSO, INO?!”
“Non urlare.”
Sasuke intervenne, apparendogli accanto. Shikamaru lo guardò con sguardo trafitto dall’odio.
“Tu…”
“Stai buono che te lo spiego. E poi forse posso anche slegarti.”

Scese un silenzio irreale quando Sasuke smise di parlare. Shikamaru guardava il vuoto davanti a sé.
Un vampiro.
Era diventato un vampiro. Una creatura che si pensava esistesse solo nelle leggende, non certo reale.
Un tipo razionale come lui non aveva mai dato credito a certe stupidaggini. Ma la realtà supera ogni leggenda.
Percepì con orrore il corpo freddo, la gola arida, la mancanza di un qualsiasi battito nel petto.
“Sono un mostro…”
Il suo sussurro sconfitto fece rialzare la testa a Ino, che gli fece una carezza sulla testa.
“No Shikamaru, ora pensi così, ma immagina…siamo immortali…siamo degli essere invincibili…nessuno ora potrà…”
“Siamo dei mostri, Ino, non ti rendi conto?! Ma cosa diavolo stai dicendo, brutta stupida che non sei altro? Che lavaggio del cervello ti sei fatta fare, eh?!” sbraitò lui cercando di liberarsi, sotto lo sguardo spaventato della ragazza e quello divertito di Sasuke.
“Urla quanto vuoi, tanto da oggi stesso sarai un mio subordinato, Shikamaru.”
“Vai a farti fottere, tu.”
“Oh, non penso proprio. La prima regola del nostro mondo è l’obbedienza totale a chi ci crea. E io sono quello che ti ha creato, Shikamaru. Non ti conviene metterti contro di me. Anche perché non vorrai vero che faccia fuori il tuo amico Choji, no?”
Shikamaru alzò lo sguardo, seguito da Ino.
Sasuke proseguì camminandogli intorno a passi lenti.
“Già…Cosa credi, che sia stato attaccato da un lupo normale? E’ stato morso da un lupo mannaro…uno di quei cagnacci rognosi…ed adesso è un licantropo a tutti gli effetti, senza alcun dubbio.”
“Choji…” sussurrò Shikamaru digrignando i denti, mentre Ino si accasciava a terra, confusa.
Sasuke li guardò entrambi, sbuffando.
“A parte che ora fa parte di quella razza schifosa, per il resto è meglio anche per noi. I licantropi da sempre sono subordinati dei vampiri. Sono esseri inferiori, e in quanto tali ci devono obbedienza. Ci proteggono in battaglia, sono i nostri servi. Il tutto sta a saperli addomesticare In questo caso, il vostro amico mi tornerà molto utile. Andremo a recuperarlo a patto che il signorino testa d’ananas di calmi.”
Shikamaru fu tentato da sputargli in un occhio, ma si trattenne.
Anche perché era l’unica cosa saggia che al momento poteva fare. Annuì, docile, e Ino gli slacciò mani e piedi.
Sasuke incrociò le dita della mani, guardando verso un punto in lontananza.
“Sasuke…”
La voce di Ino interruppe i suoi pensieri, facendolo voltare stizzito.
“Puoi…puoi dirci adesso tutto quanto? Perché hai scelto noi?”
Shikamaru lo guardava ancora con disprezzo, anche se la sua mente vorticava furiosamente, in una nube di pensieri sconnessi.
Vampiro. Immortale.
Un mostro. Una vita eterna.
Non avrebbe più visto LEI.
Lei…lei…dove era in quell’istante Temari…
Sasuke ticchettò le unghie contro la corteccia dell’albero, decidendosi a parlare.
“E sia. Ora posso dirvi tutto. Dirvi cosa faremo da questo giorno. Dirvi quale è il mio scopo. E come sarà la vostra vita.”
Fece una pausa, mentre l’immagine di Tsunade e sua figlia Rin gli si affacciavano alla memoria…
Sasuke odiava sempre molto ricordare le sue sconfitte…


“Credevi di essere più furbo di tuo fratello, non è vero, Sasuke? Credevi di poterla fare sotto il naso a me, una dei vampiri della Triade leggendaria?! Ma del resto, cosa poteva aspettarmi da Sasuke Uchiha…creato da un essere come Orochimaru…”
Tsunade fissava schifata Sasuke, facendo leva sul suo autocontrollo, trattenendosi dal colpirlo e aggredirlo.
Sasuke la fissava, pallido e assorto.
Lo sguardo era fisso dietro la figura che si nascondeva accanto a Tsunade, la ragazza dallo sguardo triste, gli occhi castani umidi di lacrime.
Rin guardava Sasuke, mordendosi un labbro.
Ecco cosa voleva in verità da lei. Quella gentilezza, quella cortesia…quel modo così affascinante che aveva avuto con lei…
Balle. La voleva solo uccidere. Voleva soltanto il suo sangue, come tutti i vampiri.
Sasuke fece per replicare, ma Tsunade lo bloccò.
“Esci immediatamente da qui, Sasuke. Hai giocato coi sentimenti di mia figlia, ingannandola e conquistandoti la sua fiducia. Ti sei preso gioco di me, e anche di lei.
Potrei ucciderti in un istante, qui, adesso, se lo volessi. Ma non è nel mio stile, sono secoli che lotto per l’umanizzazione della nostra razza e se facessi una cosa del genere manderei a monte tutto quanto ho fatto.
Quindi…vattene da qui, Sasuke. Sparisci dalla nostra vista.”
Sasuke pensò per un istante di attaccarla, ma capì subito che non avrebbe avuto senso. Tsunade gli era immensamente superiore, per il momento.
Aveva perso la sua occasione.
E quindi fu costretto ad andarsene, voltando le spalle a Rin.

“Fammi capire, tu volevi il sangue di questa Rin, eri riuscito ad avvicinarla all’insaputa di sua madre, tale Tsunade, ma poi sei stato scoperto, giusto?”
Shikamaru chiese queste cose assorto e pensieroso, capendo che quanto gli era appena accaduto era solo la goccia di qualcosa di molto più grande.
La più colossale seccatura della sua vita.
“Sasuke…dove è adesso questa Rin?” chiese Ino, segretamente stizzita per l’attenzione che, nel bene o nel male, Sasuke sembrava riservare a questa misteriosa ragazza.
Sasuke alzò le spalle.
“Chi lo sa. Tsunade la nasconde da tempi immemori, si è fatta più furba. Tutti la cercano, ma nessuno l’ha ancora trovata. Se fosse vivo il mio creatore potrei chiedere a lui, che la conosceva bene…ma ciò non è possibile.”
“Perché?”
Sasuke fece un sorriso tirato.
“Perché l’ho ucciso io.”
Ino deglutì, lanciando un’occhiata nervosa a Shikamaru, che stava ancora rimuginando il da farsi. Poi alzò lo sguardo, rivolgendosi direttamente a Sasuke.
“Fammi capire…tu hai vampirizzato me e Ino per crearti una squadra che possa aiutarti nell’obbiettivo di trovare questa Rin e prendere il suo sangue, in grado di darti l’immortalità eterna.”
“Ma noi siamo immortali” squittì Ino, beccandosi uno sguardo di sufficienza di Shikamaru.
“Ino, dubito. Tecnicamente sì, ma evidentemente c’è qualcosa che invece può uccidere un vampiro. E penso proprio sarà la luce del sole, no?”
Sasuke annuì.
“Buona intuizione, Shikamaru.”
Quest’ultimo proseguì.
“In sostanza, dai tuoi racconti ho capito che ci sono vari clan di vampiri.”
“Sì. Il clan di mio fratello e quello Hyuga sono i più pericolosi. Tra l’altro, pare che Itachi abbia reclutato una nuova leva. Sto cercando di intercettare chi sia, ma è difficile, perché c’è Hidan con lui. Non riesco a leggere i suoi pensieri.”
“Ad ogni modo, Ino ed io siamo la tua nuova squadra. Compreso Choji.”
Sentenziò duro Shikamaru.
Sasuke sorrise.
“E sai anche dirmi il perché vi ho scelti?”
Shikamaru scrollò le spalle.
“Non ci vuol molto. Il cervello, la bellezza, la forza.”
Sasuke lo scrutò contento.
“Non avevo dubbi che le mie percezioni non mi avevano ingannato…”


Inghilterra

Il bicchiere di cristallo si infranse sul pavimento, rompendosi in mille pezzi.
Riflesso di come Hinata si sentiva in quell’istante. Si posò una mano all’altezza del petto, alla ricerca di un battito che non aveva, di un cuore che non possedeva.
Una lacrime le scese sulla guancia, l’altra mano si strinse convulsa intorno al collo.
Non posso sposarmi, non posso sposarmi, non posso sposarmi.
Si sedette su una sedia, ignorando il ticchettio dell’orologio centrale, respirando a fatica, ingabbiata nel rigido corpetto e in una scomoda gonna ampia, di tulle.
Un’ora.
Un’ora e avrebbe sposato Neji.
E tutto questo la rendeva terrorizzata. Per quel che ne sapeva, Neji avrebbe anche potuto ammazzarla subito dopo la cerimonia, dato quanto la detestava.
E lei non avrebbe opposto resistenza. Forse, dopo tutto, la morte sarebbe stata soltanto una liberazione.
“Ma guarda un po’, che faccia da funerale che ha la mia cara sorella…proprio il giorno del tuo matrimonio, eh?”
La voce sottile e perfida di Hanabi la raggiunse dal dietro, facendola girare di scatto.
“H-Hanabi…”
La sorella minore, scostandosi con un gesto secco i capelli castani dal volto, la guardò con cattiveria.
“Sei così stupida, Hinata…non ti preoccupi nemmeno di celare quello che pensi, dimentica di come io possa leggerti nella mente…sei solo una stupida…una stupida ignobile…”
Hinata trattenne le lacrime, incapace come sempre di rispondere. Deglutendo, strinse le mani sul vestito, stringendolo.
L’altra, impietosa, continuò, fissandola dall’alto verso il basso.
“Meriteresti di morire, sai? Meriteresti di finire in pasto ai licantropi.”
“Hanabi…b-basta”
Un’invocazione sussurrata, una preghiera, una richiesta di pietà. Le lacrime che ormai impietose rigavano le guance.
“La realtà è che tu non meriti Neji…non meriti uno come lui…mi fai schifo, schifo…” le sibilò furente, gli occhi candidi che brillavano dalla rabbia, quando una voce stentorea la interruppe.
“Hanabi…smettila immediatamente.”
Entrambe risolsero lo sguardo verso Neji, che le fissava dall’uscio della porta, con dietro di lui Kiba, entrambi appena tornati dalla caccia: Hanabi lo guardò irata, Hinata riabbassò subito lo sguardo.
Il primo a scattare fu Kiba, che se Neji non l’avesse trattenuto avrebbe sicuramente colpito Hanabi.
“Brutta schifosa succhiasangue in erba, io ti ammazzo, io ti…”
“Questo lupo irriverente non lo reggo più” dichiarò Hanabi schioccando i canini, mentre Hinata si era alzata d’istinto, rivolgendo una tacita richiesta d’aiuto verso Kiba.
Ma poi si riaccasciò sulla sedia, tremante.
Neji si avvicinò, i passi calibrati, i lunghi capelli che ricadevano morbidi sulla schiena, i lineamenti gelidi nella loro perfezione.
Gli occhi carichi d’odio sulla figura di Hanabi.
“Hanabi, lasciaci soli un attimo.”
“Ma…”
“Subito.”
Hanabi fissò Neji, le mani frementi, ma alla fine se ne andò, non senza aver lanciato un’ultima occhiata carica di odio a Hinata, la quale era ancora seduta, le mani tra i capelli, e le lacrime che non ne volevano sapere di fermarsi.
“Kiba, era implicito che sparissi anche tu.”
Kiba contemplò con astio Neji, concentrandosi poi su Hinata, che aveva alzato lo sguardo annuendo debolmente.
“Kiba…fai come ti dice…” sussurrò piano.
Il licantropo, fremente, se ne andò, sbattendosi dietro la porta: cosa avesse in mente quel vampiro, era un mistero.
Ed era quello che lo allarmava maggiormente.
Hinata, nel frattempo, attendeva una sorta di rimprovero o punizione, a capo chino.
Neji l’avrebbe schiaffeggiata? Vilipesa?
Sentì la sua mano tirarla su da una manica, e di scatto lo fissò, incredula.
“Hinata…tra quaranta minuti dobbiamo andare a sposarci, vuoi farti vedere così da tuo padre? Pensi sia una buona idea?”
“Io…”
“Sei proprio un caso senza speranze.”
E, senza preavviso, Neji tirò fuori dalla tasca un fazzoletto, asciugandole il volto e lasciandola impietrita.
Hinata rimase immobile, fissando il volto severo del cugino che, a pochi centimetri di distanza da lei, le puliva delicatamente il viso. E per una poco esplicabile ragione, si sentì molto meglio.
Il tocco della mano di Neji era freddo. Ma al tempo stesso confortante.
Era delicato, mentre le tamponava le gote arrossate, gli occhi gonfi.
Si staccò poco dopo, buttando poi il fazzoletto in un cestino accanto, dandole poi le spalle.
“Adesso muoviti. È meglio che andiamo.”
Nessuna inflessione particolare nella voce, nessun cambiamento nel tono.
Distaccato.
Hinata lo seguì, a passi incerti.
“Neji…io…”
Non riuscì a dire molto altro.
Lui non si girò, non rispondendole, ignorandola, facendola lentamente sprofondare ancora nell’angoscia.
Hinata non sapeva che, davanti a lei, le labbra di Neji avevano avuto un fremito.



Francia

Hidan si grattò il naso tremendamente perfetto, lanciando poi un bestemmia.
Gaara sollevò lo sguardo dal collo della sguattera, scoccandogli un’occhiata gelida
- finisci di bere, dobbiamo far sparire il corpo, razza di imbecille – mugugnò il biondo, affacciandosi alla stretta apertura.
L’altro ingoiò rumorosamente, lasciando cadere a terra il corpo esanime e pallido.
Un irreale silenzio scese tra i due vampiri, mentre il tempo veniva scandito dal grosso orologio sulla torre del castello.
- detesto questo fottuto rumore. Va avanti così tutta la notte quel coso?- chiese innervosito, giocherellando irrequieto con l’inquietante pendaglio.
Gaara non lo degnò di una risposta, fissando la porta socchiusa – dobbiamo andarcene?- chiese poi, mentre la piacevole sensazione del sangue caldo irrompeva nelle sue vene aride.
- no – rispose Hidan, lapidario – prima recuperiamo la tua adorabile sorella – aggiunse, scrutandolo con gli occhi viola arrossati.
L’altro non si scompose, ghignando sadico – impossibile – l’interruppe, mentre la pallida luce lunare che entrava dall’imposta sradicata della finestra gli irradiava il viso cereo.
Cereo e orrendamente bellissimo.
Hidan storse un labbro, risentito.
Ok, forse Gaara era l’arma più forte che lui avesse mai individuato. Più forza di Sasori, più intelletto di Deidara. Non che ce ne volesse poi molto, aggiunse, amareggiato.
Ma Gaara…una fottuta arma a doppio taglio. Troppa forza e troppo ingegno in un essere…troppo malvagio.
Un eccellente figlio di Satana, si soffermò a pensare Hidan, scrutandolo in silenzio.
L’altro gli si avvicinò rapido, socchiudendo le palpebre leggere – vogliamo andare?- chiese, con un fruscio delicato della voce.
Hidan annuì, mentre le zanne spuntavano arcigne delle gengive delicate.
Se c’era qualcosa che lui fosse in grado di percepire era il pericolo. E quel ragazzo voleva ficcarlo in una dannata trappola.
Ridacchiò, malizioso – fammi strada, conte – replicò, inchinando il capo bellissimo, nascondendo le mani orrendamente trasfigurate tra le pieghe del mantello.
Piccolo, idiota demonio.
Credeva di poterlo imbrogliare?...erano secoli che non accadeva.
- da questa parte –
Il biondo si lasciò scortare, non prima di aver gettato dell’olio incandescente sul corpo della sguattera – non si lasciamo mai le cose a metà…- sibilò verso Gaara - …prima regola di un vampiro: se non li hai uccisi, gli uomini vengono infettati. E diventano come noi. – gettò una candela sulla donna, ghignando.
Lei aprì gli occhi, lanciando un grido.
Hidan piegò le labbra in una smorfia insoddisfatta – e quanto urla questa testa di cazzo! – si lagnò, fissandola con disgusto –…stupidi umani, puzzano quando bruciano –
Gaara si voltò stizzoso verso di lui.
Il piano che aveva progettato era dannatamente semplice – andiamo –
Era per questo che fosse assolutamente certo che Hidan avesse ormai capito – un attimo stronzo, sto bruciando la cena – rise sinistro, mentre le fiamme gli illuminavano il volto sottile e pallido.
Gaara si fissò allo specchio annerito della sua stanza, scrutando gli occhi profondi riflessi.
Altra fottutissimo cazzata sui vampiri? Quella di non potersi specchiare. Come avrebbe fatto altrimenti Deidara a mantenere quell’acconciatura del cazzo?
Gaara piegò le labbra in un ghigno malizioso.
Uno stronzo pazzo lo era sempre stato, ma la compagnia di Hidan gli stava facendo male al vocabolario.
Era cambiato, certo… lo aveva notato anche dallo sguardo spaventato di Temari e in quello sospettoso di Kankuro.
- ce l’ha fatto a schiattare – mormorò Hidan, dando un calcio al resto carbonizzato della donna esanime e sollevando gli occhi, esausto – Padre Satana, spero che il mio dono ti sia gradito –
Gaara dipinse un’espressione divertita sul volto.
Idiota.
- rassicurami e dimmi che sei stato anche tu umano – biascicò poi, leccandosi fremendo un labbro, mentre una ferita ancora aperta sul fianco della donna e, incredibilmente, illesa dalle fiamme, riprendeva a sanguinare.
Hidan lo scrutò severo, ficcando con stizza il ciondolo caprino tra le pieghe del mantello.
- ero un sacerdote di Dionisio – replicò asciutto – anche se prediligevo i culti misterici orientali. – aggiunse poi, pensieroso.
Gaara lo fissò disinteressato, corrugando le ciglia.
Quello stronzo biondo era vampiro da più di quanto avesse supposto. Questo era un male, visto quanto aveva progettato per lui.
- sgozzare pecore e accoppiarti con assatanate non ti bastava più?- chiese il rosso, tono irriverente.
- Preferisco sgozzare le tue serve e sbattermi tua sorella. – ghignò sadico – quest’ultimo possibilmente al più presto. –
Gaara digrignò i denti aguzzi, lasciando uscire dalla labbra socchiuse un rantolo minaccioso.
- sei diventato protettivo, figlio di un cane?- sibilò, aggiustandosi provocatoriamente un ciuffo di capelli ribelle.
- Ricordami dove dovevamo andare – sbottò Gaara, ritrovando la solita imperturbabilità
Hidan lo fissò arcigno, per poi sghignazzare divertito – credo volessi attirarmi fuori con una scusa qualsiasi per tentare di attaccarmi di sorpresa –
L’altro sollevò un sopracciglio, impassibile
- ma dato che vorrei terminare la mia missione e tu sei un fastidioso dito del cazzo in una piaga sanguinante… – sollevò gli occhi – …che Satana ne mandi sempre di più sulle nostre prede… – augurò, riportando gli occhi sul rosso - …arriverò a tua sorella e terminerò la mia missione. –
Gaara lasciò uscire i grossi artigli mostruosi dalle pieghe del mantello, mentre la pelle del volto si incupiva, ora maschera diabolica.
- e cosa vorresti fare di me, Hidan?- chiese, la voce divenuta ormai un rantolo soffocato.
- Come ha detto quel bastardo di Itachi: “mors tua, vita mea” – ghignò, mentre i canini bucavano la pelle delle gengive.
Il riflesso dello specchio li colse pronti all’attacco, le ginocchia piegate, i visi deformati dall’odio.
E forse l’ipotesi sull’origine luciferina dei vampiri di Hidan non poi era così poco attendibile.


Temari guardò fuori dalla finestra, scrollando le spalle insofferente.
- lei è figlia di un potente signore. –
Storse la bocca esausta, trattenendo tra le labbra la risposta più adatta a quella insulsa banalità.
- già – si limitò a rispondere, voltandosi scontenta verso la suora che le stava rassettando il lenzuolo sgualcito.
- Deve ritenersi molto onorata – riprese l’altra donna, fissandola con i grandi occhi spiritati – questo è un convento in cui sono già cresciute spiritualmente ben due sante!- - sbottò, piegando un angolo di stoffa pesante con affettata esaltazione.
- pensa che culo – sibilò Temari, richiudendosi poi nel suo esasperato silenzio, che la stava caratterizzando da quando era entrata tra quelle spesse mura.
L’altra suora, anche lei giovanissima sotto il velo scuro, le si avvicinò a leggere falcate – pensavano di darle il nome di Suor Angelica… per il suo comportamento pio e remissivo –
Temari sollevò un sopracciglio, trattenendo la risata che le era salita alle labbra – davvero?- chiese, mordendosi l’interno della guancia.
- certo! Noi suore non possiamo mentire, è peccato – sussurrò la ragazza, arrossendo di vergogna.
- Anche spettegolare è peccato – intervenne la bionda, cercando di celare il vuoto che si era aperto nel petto, dove una volta batteva un cuore, con una divertita ilarità.
L’altra arrossì possibilmente ancor di più, nascondendo il viso nelle pieghe del velo – io…io….-
Temari si voltò nuovamente verso la finestra, poggiando una guancia sul palmo della mano, ritrovando l’espressione annoiata.
Si riflesse nel vetro, ghignando impercettibilmente.
Cavolo, quasi gli assomigliava con quell’espressione.
Shikamaru.
Sospirò, scuotendo il capo velocemente, mentre l’altra riprendeva a chiacchierare confusamente.
I matrimoni tra popolani si svolgevano la domenica nella piccola chiesetta del paesino, celebrate dal parroco anziano, spesso assistito da qualche novizia del gronde convento.
Temari ridacchiò. L’ironia della sorte sarebbe stato quello di assistere alle sue nozze.
Avvicinarsi ai due, magari sorridere a Shikamaru e augurare con garbo alla sposa una buona notte di nozze.
Aggiungendo poi che il marito a letto se la cavava da Dio.
E ciò oltre a essere blasfemo era anche increscioso.
Perciò dannatamente divertente.
- …e per questo salterà il noviziato –
Temari spostò la sua attenzione sulla ragazza, osservandola come fosse un incauto insetto – che?- chiese, facendo schioccare la lingua.
- che lei entrerà nell’ordine tra una settimana, appena il vescovo verrà a farci visita –
La bionda si morse un labbro, abbassando i grandi occhi verdi umidi – che gioia – replicò, senza enfasi.
L’altra si sollevò dallo sgabello di legno, riprendendo ad ordinare la stanza – è stato duro il suo viaggio?- chiese, mentre la contessa si richiudeva nel suo silenzio.
Suor Angelica.
Ripensandoci: che nome del cavolo, dato che l’ultima cosa che aveva fatto in una chiesa era stato aprire la gambe ad un popolano rozzo e assonnato.
E questo, se i pochi studi di teologia che aveva fatto non mentivano, non era affatto angelico.
Scosse la testa scontenta. Lo stava facendo di nuovo.
Pensare a quello che era accaduto la notte prima.
E questo era sbagliato, dato che quelle mura e quella solitudine l’avrebbero accompagnata per l’eternità.
Niente più sospiri, niente più gemiti…sbuffò annoiata, cercando di divagare da quel pensiero fisso.
- suor Maddalena – sbottò poi, seccata – avvertite che è questo il nome che ho scelto –
La giovane suora la fissò stralunata, una mano a cerchiare la bocca – ma quella era una peccatrice –
Temari storse le labbra in un ghigno compiaciuto, accavallando le gambe tornite – chi ti ha detto che io sia una santa?-



Gaara sentì la rabbia ribollirgli nel petto magro.
- vogliamo distruggere l’amato castello dei Sabaku o ci spostiamo in un luogo più arieggiato?- chiese Hidan, il solito cipiglio arrogante stampato sulle labbra.
- Zitto – mugugnò, scuotendo la testa rossa, vittima di fremiti incontrollabili.
Il biondo lo fissò sospettoso, sgranchendosi le dita anchilosate – fuori – ordinò poi, perdendo il tono leggero.
Gaara sollevò gli occhi, mostrandogli le pupille dilatate, l’espressione da folle dipinta sul volto
- sai che ero un bambino disturbato?- chiese, ridacchiando isterico.
Hidan storse le labbra – io so tutto di te, ti ho letto dentro – ribadì con voce dura, i denti bianchi che rilucevano alla soffusa luce del focolare, ormai di braci, sulla schiena dell’incauta serva.
Gaara ridacchiò isterico, mentre il volto perdeva le ultime sembianze del meraviglioso angelo che era stato fino ad un attimo prima.
L’altro grugnì preoccupato.
Quello che aveva notato la prima volta era vero allora: Gaara non era solo dannatamente forte.
Era anche completamente pazzo.
- fuori!- urlò ancora, avventandoglisi contro.
Gaara schivò l’attacco, lanciandosi contro la parete e aggrappandosi ad un mensola pesante.
- sei pronto ad incontrare Satana, Hidan?- chiese poi, stringendo gli occhi a fessura.
L’altro osservò guardingo la sottile finestra, camminando lentamente all’indietro.
- so che ti incontrerò già li, perciò all’inferno sarai tu a farmi strada– abbaiò in risposta, osservando l’altra ridere divertito.
Era completamente fuori controllo.
Un neonato fuori di testa. Intelligente, organizzato, sazio e discretamente ( assurdamente) malvagio.
Se ne fosse uscito vivo avrebbe fatto pagare a quello stronzo di Itachi l’avergli affidato quella missione del cazzo.
Gara spiccò un balzò felino, digrignando i denti.
- ora – pensò Hidan, gettandosi di lato.
Il rosso inarcò la schiena come un gatto, tirando la testa all’indietro…
…E cadde dalla finestra della stanza, precipitando per diversi metri.
- …sei una pazzo Hidan – sospirò il biondo, avvicinandosi alle feritoia - …se stai facendo tutto questo per una scopata –


Hidan atterrò sulle ginocchia piegate, facendo svolazzare la tunica attorno le gambe toniche.
- micio del cazzo…dove sei?- chiese con tono zuccherino, strofinando due dita tra loro.
Avanzò di un passo, ritrovando sicurezza.
Ora era all’aperto e con le abilità che aveva sviluppato in quei secoli era decisamente in vantaggio.
Sorrise soddisfatto quando incrociò gli occhi pallidi dell’avversario apparire da dietro un grosso covone di grano– come è stato il volo?- chiese, sollevando gli occhi violacei al cielo nero della notte.
Gaara si lasciò sfuggire un ringhio basso dal petto magro, mentre il vento freddo gli solleticava la fronte gelida.
- preparati a morire – ruggì poi, sbarrando i grossi occhi cerulei.
- Come se non l’avessi già fatto – lo schernì Hidan, scartando nuovamente un suo attacco – sei ancora troppo debole pivello – sibilò, mordendolo alla base del collo.
Gaara ruggì di rabbia, gettandosi di lato e sottraendosi agli artigli del nemico .
Questi si lasciò sfuggire una risata divertita, pulendosi la bocca dai brandelli di carne – hai un pessimo gusto… – brontolò – …fottuto pezzo di merda –
Gaara si portò una mano sulla ferita, il petto immobile, lo sguardo nuovamente gelido.
- ti sei già stancato?- chiese l’avversario, allentando il peso della tunica, che cadde a terra con un tonfo secco.
La luca sbucò da una nuvola, infrangendosi sulle pelli eburnee del viso di Gaara e del petto di Hidan.
- non ho più bisogno di voi, Hidan – mormorò il rosso, mente la pelle del collo si andava ricucendo lentamente, in un processo disgustoso.
L’altro ridacchiò – siamo noi a non aver più bisogno di te, Gaara – replicò, insofferente – al tuo posto prenderò tua sorella. Itachi dovrà accettarlo o finirà a salutare per me Satana e tutto il circolo luciferino –
Gaara abbassò gli occhi chiari, ondeggiando la testa – voi dovevate uccidermi. Non potete immaginare che mostro avete creato. – rise, malvagio, guardandolo in tralice – tu sarai il primo a morire –
Hidan tornò in posizione di guardia, piegandosi sulle ginocchia – provaci – grugnì, perdendo la solita sfrontatezza – lurido satanasso –
L’altro lo attaccò nuovamente frontalmente, sfiorandolo appena – illuso – urlò Hidan, stracciandogli la veste e ferendogli l’addome perfetto con gli unghioni.
Gaara soffiò di dolore, piegandosi su un fianco – sei tu che sei un illuso – rispose poi, voltandosi rapido.
Hidan atterrò sulle zampe come un felino, fissandolo con la coda dell’occhio prima di cadere a terra, il braccio inutilizzabile.
E l’ultima cosa che vide fu il pugno di Gaara stretto a mezz’aria. E quella cosa – cosa?- che gli si era avvinghiata fino a mezzo busto.
Lo sapeva che qualcosa gli era sfuggito, quando aveva scelto Gaara. C’era qualcosa che non filava.
Ecco cosa.
- addio – biascicò il rosso, chiudendo con uno scatto le cinque dita.
E notte fu.



Kankuro balzò dal letto, maledicendo la cattiva sorte che sembrava averlo preso di mira, quel giorno.
- Tem, entra – biascicò, tirandosi le coperte fin sopra i capelli castani.
Storse le labbra in un ghigno stanco. Chi prendeva in giro? Temari era a cantare inni tra fredde mura di qualche chiesa…
- Tours è stata distrutta mentre tu dormivi-
Kankuro sbarrò gli occhi, alzandosi di scatto – Gaara?- chiese poi, osservando con lo sguardo sfocato la figura che si stagliava sulla porta.
Il lenzuolo scivolò sul torace nudo, rivelando i muscoli allenati dal duro esercizio militare.
Figlio cadetto. Secondogenito. Addestrato per essere un’arma.
- cosa hai detto?- aggiunse poi, passandosi nervosamente una grossa mano callosa sulla guancia.
Gaara l’osservò disgustato, frenando il malsano istinto di aggrapparglisi al collo. Dopo quel combattimento aveva fame, dannazione.
Deglutì a fatica, alzando appena in petto immobile.
- Tours è stata rasa al suolo dagli inglesi –
Osservò Kankuro sollevare lo sguardo su di lui, scettico.
- e tu che ne sai?- chiese sospettoso, fermandosi ad osservargli la linea del viso. Che gli appariva inquietantemente sconosciuta.
Non ricordava che i suoi occhi fossero tanto chiari o che la linea della mascella così angelicamente perfetta.
Né, tanto meno, che il suo pazzo fratello fosse così gelidamente attraente.
- c’è fumo che si alza da sud ovest. Lo vedrebbe anche un cieco, se non stesse dormendo –
Kankuro si sollevò dal letto con un gesto stizzito, lasciando cadere a terra il lenzuolo sporco.
Osservò il fratello minore con la solita espressione mista di terrore e sdegno. Come osava rispondergli così? Lui era il maggiore, lui era il suo futuro signore…lui era l’unico libero in quella dannata famiglia.
Si avvicinò alla grossa spada a doppio taglio, infilandosi la leggera cotta di maglia – chi è stato?- chiese poi, lanciando uno sguardo alla piccolo finestra lunga e stretta.
- sei tu il militare di casa. Cosa ne può sapere un pacifico prete come me?- rispose Gaara ironico, calcando l’aggettivo.
Kankuro lo fissò in tralice passarsi una mano sull’addome, distratto.
Come avrebbe mai potuto immaginare che sotto la candida veste da frate si nascondessero ferite mortali? Come avrebbe potuto mai immaginare che il ragazzo bellissimo e orrendo che lo stava fissando fosse il mostro che stava per condannarlo alla dannazione eterna?
- Saranno inglesi. La guerra era annunciata. Avverto le guardie, andiamo – rispose, legandosi alla cintola la spada, avventato – tu puoi anche rimanere al castello – sputò poi, cercando di dimenticare tutte le volte che quel debole ragazzino gli si era avventato alle spalle, ferendolo durante gli allenamenti, da bambini.
- Verrò con te, magari c’è qualche anima da salvare – replicò l’altro gelido e scostante, aprendo con uno scatto secco la porta alle sue spalle.



- aah, odio i posti stretti, cazzo –
Hidan sollevò la testa bionda, di netto separata dal corpo.
- fottuto pivello – aggiunse poi, cercando di sollevare una mano recisa, anch’essa ammassata insieme ai pezzi del suo corpo in quel sacco di paglia scura.
Socchiuse le palpebre, cercando di ricapitolare cosa gli fosse successo.
Gara si era ribellato, cosa che era sempre stata preventivata come “più che probabile”.
Avevano combattuto, fin lì tutto come sempre. Gaara avrebbe mostrato i canini, aguzzato le unghie e mostrato il suo temperamento instabile, prima di essere battuto.
O almeno così era sempre stato, da Roma a quel posto del cazzo di Tours.
Quello che stavolta a Hidan sfuggiva era il perché si trovasse in un sacco immerso in una pozza d’acqua, per di più tagliato a pezzi.
- Satana, che cazzo è successo?- sforzò di ricordare, stringendo con forza le palpebre pallide.
L’immagine di Gaara gli balenò nella testa, rapida come un fulmine. Era forte, per essere un angioletto appena decaduto.
Ma non più forte di lui, questo era davvero impossibile.
Eppure lo aveva davvero massacrato, pensò, osservandosi le braccia staccate di netto con una forza disumana.
Lanciò diverse colorite bestemmie, ascoltando il suono della sue voce perdersi nella campagna deserta.
- speriamo che quei fottuti lupi girino al largo, altrimenti è la volta buona che ci rimetto la pelle – borbottò, mentre l’acqua saliva lento verso la nuca bionda.
Gaara. Gaara. Gaara.
Cosa non andava in lui?
Ricordava la prima volta che lo aveva visto, nelle sue visioni.
Fragile e terribile, forte e spietato, gli era sembrato perfetto. Un vampiro nato in veste umana, aveva detto a Deidara, quando aveva tentato di descriverglielo.
Nessuna parola di più, quando quella checca l’aveva visto, aveva capito immediatamente. Portamento regale, capelli di fiamma, sguardo malvagio.
Con Gaara non c’erano stato bisogno di parole.
Eppure c’era qualcosa che non aveva raccontato.
La sua visione.
Semplicemente perché, finchè quella cosa non gli si era avvinghiata alla gamba, lui non aveva capito.
Gaara non era un semplice vampiro, desideroso di sangue e dalla forza incredibile. Gaara era un vampiro di classe superiore, uno di quelli a cui con la trasformazione venivano donate doti speciali, spaventose e incredibili.
Un capo, non un semplice subordinato.
Un vampiro che sapeva gestire la materia a proprio piacimento. E un vampiro che aveva imparato a farlo in tempi strabilianti.
- Itachi, siamo nella merda – sputò, mentre le membra si attaccavano a fatica.
- Per ora lo sei solo tu –
Hidan scosse la testa, nonostante le spalle e parte del collo gli fossero quasi davanti gli occhi, cercando di scrollarsi via la voce dell’Uchiha dalle orecchie – vieni a rompermi nel momento sbagliato, figlio di Satana – inveì, imbrunendosi.
La risata macabra di Itachi gli penetrò nella testa, irritante, e Hidan si ritrovò a maledire per l’ennesima volta la capacità di comunicare col pensiero di Itachi.
Maledetti gli Uchiha e quella cazzo di facoltà che avevano.
Orrendamente fastidiosa, soprattutto se donata ad un mostro sanguinario con scarso senso dell’humour.
- vedi di uscire da quel buco, idiota… – disse Itachi, lugubre - …e torna qui rapidamente. Tsunade e sua figlia si stanno spostando, con l’aiuto di Jiraya, per giunta. –
Hidan sbuffò, bestemmiando e tornando a concentrarsi sulla mano, che si scosse dal torpore e si attaccò al polso macilento.
- ci vorrà un po’ – riuscì a borbottare, stringendo gli occhi a fessura.
- Cerca di metterci di meno -il tono di Itachi si fece ancor più duro, se possibile – non ho tempo di aspettare un perdente come te
Hidan implorò la calma che solo Satana poteva donargli, stringendo le labbra pallide – Itachi, sono stanco. Sono riuscito a salvarmi solo perché Gaara non conosce il mio vero potere – sibilò, mentre il collo si riuniva al busto.
- questo l’ho capito. Un vampiro normale ora sarebbe già cenere, nel tuo stato – rispose la voce irritata dell’altro – e solo per questa tua dote non ho deciso di ucciderti io prima. Hai più vite di un gatto, fanatico –
Il biondo sghignazzò, ricompattando l’ennesimo brandello del suo torace.
Pochi conoscevano il suo potere: diversamente dagli altri vampiri, era uno dei pochi a poter resistere allo smembramento e alla decapitazione. Immortale, quindi?
Non proprio…
- cerca di uscire prima che sorga il sole…mancano poche ore – aggiunse Itachi, sarcastico.
- Dammi pure ansia, testa di cazzo – mormorò tra i denti l’altro, irritato.
- …Hidan…- il biondo socchiuse gli occhi, implorando a mezza voce che il castigo di Satana si abbattesse sull’altro – che vuoi?- ringhiò, agitando la mano, ora nuovamente attaccata al suo corpo.
- Quanto è potente la ragazza che vuoi trasformare?- chiese Itachi, allusivo.
Hidan maledì, come orami di abitudine, gli spropositati poteri dell’altro – meno del fratello. Abbastanza da essere pericolosa. E Gaara l’ha capito –
- sta andando da lei… – mormorò Itachi - …bisogna eliminarli –proseguì asciutto.
Un lampo malvagio percorse gli occhi violacei di Hidan – lasciali a me – sibilò, pregustando il sapore di sangue delle ragazza nella bocca, il suo corpo caldo stretto tra le sue eterne braccia fredde.
- torna a Roma – ordinò Itachi – riprendi forze, non vorrei che Gaara terminasse il suo lavoro.
Hidan grugnì infastidito, allungando le gambe e forzando la tela consunta del sacco – così ci sfuggiranno – si lagnò, facendo capolino con la testa nell’aria umida della sera della campagna francese.
- fa come ti dico. E lascia che sia il mio adorato fratello ad occuparsi di loro
Hidan alzò un sopracciglio stupito – Sasuke è qui?-
- abbastanza vicino da odorarti. –
Hidan imprecò, sollevandosi in piedi e lasciando che gli ultimi brandelli della veste inutilizzabile scendessero a terra – domani notte sarò a Roma… – mormorò, insoddisfatto.
Sollevò gli occhi alla luna piena, sorridendo – …ma se Gaara sopravvivrà…loro sono miei –


Kankuro sollevò gli occhi alla luna piena, mentre il vento della notte gli fendeva i capelli scuri.
- tracce?- urlò al soldato che lo seguiva appiedato, tremante al chiaro di luna.
- no signore – rispose, la voce tremula.
Gaara, a cavallo su un piccolo baio a lato del fratello, grugnì irritato.
- problemi?- chiese Kankuro, accarezzando l’elsa della spada.
Il rosso sollevò lo sguardo, gelido – nessuno – ringhiò, nervoso.
Si concentrò sulla strada, cercando di dimenticare il sangue fresco che scorreva nei colli delle guardie che li circondavano.
Avrebbe dovuto agire, invece di pensare a delle sciocchezze come la fame.
Annusò l’aria, cercando quella scia famigliare che Hidan gli aveva insegnato a riconoscere.
- alt!- ordinò Kankuro, sollevando una mano – cadaveri – biascicò poi, mentre due guardie sollevavano i visi devastati delle vittime.
- Forse sono stati inseguiti mentre cercavano di fuggire – ipotizzò un uomo a piedi, ben nascosto sotto l’elmo leggero.
Gaara intercettò l’odore dei licantropi nell’aria, storcendo di riflesso il naso perfetto.
- ti avevo detto di rimanere a casa – commentò Kankuro, collegando il ribrezzo sul volto dell’altro alla scoperta dei corpi – è tanto che non vedi un cadavere – concluse, con orrore.
Tanto. Non mai. Perché Kankuro, nel suo cuore che sforzava di congelare ( mai desiderio si avverò in maniera più devastante ) era sicuro: Gaara aveva già ucciso.
- sto benissimo – ribatté il rosso, spronando al trotto il cavallo, sguardo basso.
Era giunto il momento.
Kankuro riportò lo sguardo davanti a sé e le guardie si incamminarono per la via.
L’altro sorrise bieco, leccandosi le labbra.
Gaara si sollevò sulla sella, silenzioso come un’ombra. Le mani si deformarono in orrendi artigli e i canini sbucarono dalle gengive rosee.
Si lanciò nel vuoto, un ruggito sordo nel petto.
Fu un attimo e il cavallo di Kankuro partì all’impazzata, il fianco ferito da un’unghiata devastante.
Il moro cercò di calmarlo, tirando sconsideratamente le briglie, mentre lo stallone si gettava a capo chino nella boscaglia, lasciandosi alle spalle la copertura dei soldati.
Gaara sghignazzò, leccandosi dalle mani il sangue del cavallo.
Sangue, sudore e spavento.
Il suo piano stava procedendo benissimo: i licantropi sarebbero arrivati da un momento all’altro.



Angolo di Cami e Robi


Ehm, tocca nuovamente a me…perciò buongiorno lettori!
Sono Roberta…
Per una volta intimo io: parla una che è pigra, oltre che totalmente inaffidabile, ma vi pregherei di una cosa: se la storia vi piace, se la storia vi fa schifo, se la leggete perché amate/detestate un personaggio…vi prego, fatecelo sapere.
Siamo esseri umani, molto umani quando si tratta di Hidan ad esempio XD, e ingarbugliatissime con l’università…le vostre recensioni ci danno la voglia di scrivere, sono davvero essenziali…ma ora la smetto, passiamo ad altro.

Allora, capitolo che come preannunciavamo vede una buona dose di azione, specialmente nel combattimento tra i due simpatici vampiri…
Momento di tensione anche a casa Hyuga, con la gioviale Hanabi che riesce a inimicarsi praticamente chiunque legga di lei! XD
Per non parlare di come Shikamaru ha preso bene la vampirizzazione…e della sua leggera ossessione per Temari.
Ah, Temari, in ultimo: che dite, nel convento si trova già a suo agio, vero?! XD

Come sempre qualche immaginina, tanto per gradire:

Hanabi e Kiba – in un attimo tipico XD -
http://aim2.deviantart.com/art/Hanabi-and-Kiba-63306602

Gaara – anche questa posa tipica XD –
http://oshodani.deviantart.com/art/Gaara-12054170

Sasuke Ino e Shika
http://ino-chan.deviantart.com/art/Vampire-Knight-Naruto-Triangle-66049082

E ora…rispondiamo ai commenti!

Sammy1987: Ecco la trasformazione di Shika…reticente il ragazzo vero? Pensa se sapesse quello che lo aspetta…come Kankuro…XD povero, non sa neanche in che guaio lo sta cacciando Gaara, il mio adorato diabolico Gaara…che già ha sistemato Hidan. Precoce il ragazzo vero? Che ne pensi di questo chappy? Un bacio!

Talpina Pensierosa: che ne pensi di questo chappy? Sicuramente parecchio Gaara, in tutta la sua diabolica essenza! Un bacio!

Stefy90: Certo che Ino lo sa di Choji…ma preferisce non vedere. XD e ora che farà…shika o sasu? Io in lei sarei combattuta! XD che ne pensi di questo chappy? Un bacione!

LalyBlackangel: le coppie saranno davvero tante…perciò aspettati di tutto…e per la trasformazioni: diciamo che preferiamo andare a intuito, seguire un po’ l’istinto XD a meno che Hidan non voglia vampirizzare una delle due, almeno…e cami ci spera parecchio su questa cosa! XD Grazie per il suggerimento!

Sakurina_the_best: la parte con Naruto e Sakura si avvicina sempre più, non temere!che ne pensi di questo chappy? Un bacio!

Lily_90: Cami ha davvero fatto un ottimo lavoro con Ino…è riuscita a renderla più bella e tremenda di quello che già è! XD e i poveri Shika e Cho…anche in questo capitolo se la sono vista brutta! XD come sempre hai fatto un’analisi perfetta dei personaggi, sia di Cho che di Shika…gaara e Hiddy invece sono stati protagonisti di un piccolo scontro XD povero Hiddy! XD e vabbè, come vedi Sasuke e i dolci Hyuga sono tutta la passione di Cami…ma tanto lo sai, vero Sara? XD che ne pensi di questo chappy? Facci sapere! Bacio!

LEA91: Come sempre mi stupisce il tuo modo di analizzare personaggi e situazioni: perfetto. Hai colto il coraggio nascosto – a volte fin troppo bene XD – di Shika, lo sconsiderato affetto di Choji verso gli amici, all’egoismo di Ino…complimenti, davvero…e in questo chappy ci sono di nuovo i Sabaku e gli Hyuga…che ne pensi? Facci sapere! Un bacio!

Maobh: Ecco, ora i vampiri hanno agito.. pure troppo, date le condizioni di Hidan XD Berserk no l’ho ancora letto purtroppo, anche se credo lo farò presto, date le pressioni del mio “gentile” fratellone…^_^ Ci fa piacere aver reso un’atmosfera angosciante, era il nostro obiettivo! ^_^ per Temari..ora è al convento…ma è al sicuro? Non dico di più che sennò spoilero e Cami mi sbrana, rivelando il licantropo che è in lei…emh, più vampiro va! XD che ne pensi di questo capitolo? Come lo vedi il povero Kanky? Io personalmente…argh, poveraccio! XD cmq…davvero ti piacciono le nostre recensioni a Aya? XD non sai quanto ci divertiamo noi a scriverle! XD baci1


Jenna Uchiha: Concordo sulla bellezza di Sasuke, anche se rimango un’affezionata dei personaggi sfilatini, Kanky in testa! XD che ne pensi di questo capitolo, con l’incontro tra Shika e i vampiri? Un bacio!

Wiwo: spero che ti sia rimessa in questa settimana! Come stai? Cmq…hai ragione, Cho è davvero tremendamente altruista, forse alla stregua solo di Hinata…che in questo capitolo è tornata…come ti sembra? Facci sapere! Un bacione!

Kibachan: i miei cartoni preferiti non erano i soliti…e con un fratello di 11 anni più grande, la passione per le scene cruente viene facilmente! Cmq…hai indovinato chi avrebbe vampirizzato Shika: è sasuke che vuole sfruttare il suo potere…e hai indovinato il rapporto che legherà shika e sasuke! XD ci fa piacere aiutarti nella riabilitazione di Hidan…è un pazzo simpatico! Asuma escluso! Che ne pensi di questo capitolo? Piano piano i Sabaku si stanno allontanando dalla loro deplorevole situazione umana! XD – ho riso mezz’ora leggendolo! XD – un bacio!

Fullmetal manga lover: complimenti per aver letto tutti i capitoli insieme! E grazie, davvero grazie per i complimenti! Siamo davvero lusingate! In questo chappy si comincia vedere qualcosa e il presente con Naruto si avvicina sempre più! Manca davvero poco! Che ne pensi di questo chappy? Facci sapere! Un bacione!

Rory_chan: dai la SasuIno non te la posso escludere..,ma vedrai, vedrai…^_^ per Gaara e Kiba…fischietto XD chissà, magari un po’ di botte se le danno! XD su, scherzo! E per Naruto…o, lui è la nostra invenzione più fantasiosa XD vedrai, vedrai ( oddio sono ripetitiva! )… e la mia Lemon…sigh, arriverà. Cami sa essere anche poco dolciosa quando punta un obiettivo XD…ah, cercherò di difendere la forza del NaruHIna…ma…oddio, cami non mi guardare così! Vabbè, dai io ci provo! Baci!

Sangochan88: Kiba per ora è lontano da Cho e Ino…ma chissà se non li incontrerà! XD che ne pensi di questo chappy? Con la vampirazzazione di Shika e gli altri personagi in una situazione un po’ vacillante? Facci sapere!

Terrastoria: oddio, ogni volta che leggo una tua recensione io …io…oddio sono davvero commossa! ^______^ e dopo aver letto il tuo tentennamento nero nella pagina personale…tralascia questa parte, è che sono “vagamente” fissata con le shika/tema XD il finale è opera di Cami, con la magistrale vampirizzazione di Ino..che ne pensi di questa di Shika? Facci sapere, leggere le tue recensioni ci emoziona sempre tantissimo! Baci!

Lale16: il morso c’è stato…ora per lo più sarà come addomesticare Choiji! XD che ne pensi di questo capitolo, con la vampirizzazione di Shika? Facci sapere!

_Ayachan_: ooooh, di capitoli devastanti per la sottoscritta ce ne sono stati XD e credo che al mio ennesimo “ emh, Cami, il capitolo non è ancora finito…” anche Cami abbia risentito di effetti deleteri! XD comunque…o tesoro, non devi spaventarti…e nemmeno lusingarmi così tanto! XD sennò poi oltre che pigra divento pure boriosa! XD e Cami…ricordo come è stata dura scrivere la leggera sasuIno…ma lei è una ragazza coraggiosa! Anche se alcune coppie che le ho proposto le hanno fatto rizzare i capelli, poverina…sono dispettosa! XD A tutte le tue domande ci sarà risposta…e forse in questo chappy ti è già stata data! XD a proposito: che ne pensi di Hiddino caro?! XD ah, dimenticavo: grazie per la rassicurazione sul morso…ero distrutta! XD un bacione, Susi!

Kaho_chan: Lè, riesci sempre a recensire sul filo del rasoio…pigra tu e dannata e bianca la tua connessione! XD allora..ovviamente il lato Hyugacestoso di te è venuto chiaramente allo scoperto! XD e anche quello bianca…non ci sperare troppo, ma neanche troppo poco, mia signorina in grigio! Per Gaara…esatto, vuole il cagnolone! È un desiderio di tanti bambini, perché Gaara no?! XD che ne pensi di questo chappy?...muscoloooooooso. Scusa pensavo a Kankuro. XD allora aspettiamo la tua recensione…e ti aspettiamo su msn, e con la tua linea ci parlo io! *risata diabolica*…un bacio!

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Capitolo 10
*** Sfida aperta ***


Kankuro fermò il cavallo, ormai esausto, in uno spiazzo tra la vegetazione folta.
Imprecò, voltandosi verso la boscaglia.
- dove diavolo sono?- si chiese, cercando di scorgere nella semi oscurità della notte dei profili famigliari.
- merda – sibilò poi, perdendosi in quel labirinto di buio.
Scivolò a terra dalla sella, mentre il grosso stallone lanciava un nitrito di dolore.
- fa vedere che cazzo hai fatto – ordinò il ragazzo, tenendolo fermo per le briglie – oddio – mormorò poi, passando una mano sulle grossa ferita, sporcando le punta delle dita del denso sangue scuro dell’equino.
Kankuro si accasciò a terra, giocherellando con l’elsa della spada – dimmi, che facciamo ora? – si domandò, prendendo la testa fra le mani grandi.
Sollevò nuovamente lo sguardo alla luna, cercando di concentrarsi.
Nessuno aveva mai visto in lui grandi doti di analisi, data la sua indole aggressiva e la mole imponente.
Ma se c’era qualcosa che i Sabaku avevano in comune era proprio un’intelligenza troppo vivida.
- se gli inglesi sono ancora qui vicino non esiteranno ad attaccare un viandante con un cavallo ferito e solo – ponderò, arruffandosi i capelli scuri – e anche se saranno già ubriachi non credo di poter reggere un combattimento impegnativo contro una moltitudine di quei bastardi –
Si incupì, accarezzando la spada sguainata – non ci rimane che aspettare -
Un rumore ovattato lo riscosse, animando i suoi acuiti sensi.
- cazzo – mormorò, sollevandosi lentamente in piedi.
Voltò lo sguardo verso la boscaglia, cercando di intercettare quel ringhio basso e inquietante.
Non aveva mai sentito un suono del genere.
- chi è là?- urlò, facendo roteare lo spadone tra le mani.
Il ringhio si fece più forte, un rumore quasi infernale, più che semplicemente animalesco.
- chi è là!? – urlò di nuovo, la profonda voce rotta dall’isterismo.
Voce che gli mancò del tutto quando l’essere gli apparve davanti, la folta pelliccia irradiata dai raggi del plenilunio, i denti giallastri grondanti di saliva.
Un mostro. E lui ne era la preda.
Kankuro indietreggiò, le gambe improvvisamente molli.
Fu solo quando la bestia si acquattò sulle zampe, pronta a spiccare un balzo, che si riscosse, stringendo le mani all’elsa.
- vieni avanti – mormorò, allontanando con uno scossone i ciuffi bruni dalla fronte.
Gaara, immobile sul ramo del grosso albero, fissò la scena spazientito, sorridendo tronfio.
Forse suo fratello sarebbe riuscito a resistere più di quanto avesse preventivato. E la cosa lo divertiva.

Il licantropo gettò Kankuro contro un albero, facendogli cozzare la testa scura sul tronco massiccio.
Il ragazzone si gettò d’un lato, evitando il secondo attacco del grosso mostro. Respirò affannato, mordendosi nervosamente un labbro.
Che diamine avrebbe dovuto fare? Era finita, questo lo sapeva, ma non si sarebbe più tirato indietro, ormai.
Il licantropo lo scovò, ferendolo alla spalla con un grossa unghiata, facendolo gemere dal dolore.
Kankuro si alzò, i muscoli impregnati di sudore, quell'odore animale e brutale, i capelli che ricadevano sfilacciati sulla fronte, le gambe virili grosse come due tronchi pronte a scattare – mi avrai a caro prezzo, mostro – sibilò poi, sollevando la spada e facendola cadere prepotentemente sulla testa del licantropo, violento.
Gaara sollevò un sopracciglio. Così non andava bene.
Se suo fratello non si fosse fatto mordere dal licantropo il suo piano andava a farsi fottere. E la cosa lo infastidiva alquanto.
Il lupo mannaro ruggì di rabbia, allontanandosi con uno scatto brusco.
Kankuro ridacchiò, riacquistata fiducia, ondeggiando sulle gambe esauste – ti avevo avvertito – sibilò, spostandosi i ciuffi sudati dalla fronte bassa con un rapido cenno della mano.
Indietreggiò di qualche passo, gettandosi poi nuovamente addosso al grosso mostro, la spada ancora sollevata mezz’aria.
Gaara si incupì: se Kankuro avesse colpito nuovamente il mostro forse avrebbe finito per ferirlo in maniera grave. Forse, nella peggiore delle ipotesi, il combattimento si sarebbe concluso con la vittoria del ragazzo o con la fuga del mostro. E il suo piano sfumato.
Kankuro avanzò ancora, negli occhi la ferocia che solo in battaglia mostrava. Il colpo stava per abbattersi sulla grossa testa del lupo quando i suoi arti si immobilizzarono, come ancorati al suolo.
Abbassò lo sguardo, terrorizzato, osservando la terra risucchiare i suoi piedi, come vittima di un sortilegio.
Peccato non sapere, ancora, che quella terra fosse davvero un sortilegio. E che fosse il sortilegio di suo fratello Gaara.
Le grosse mascelle del licantropo si chiusero sulla sua spalla, facendogli mollare la presa alla spalla.
Kankuro socchiuse gli occhi verdi, rovesciando la testa all’indietro, mentre il sangue prendeva a scendergli lungo l’addome.
Le labbra si schiusero, lasciandosi sfuggire un singhiozzo di dolore.
Gaara aprì il pugno, ritirando la terra dalle gambe del fratello, ormai esanime.
Lo osservò scivolare a terra, le grosse gambe allenate rotte dagli scossoni del licantropo, gli occhi socchiusi.
- è fatta – sospirò Gaara, scendendo rapido dall’albero.
Il licantropo alzò il muso dall’addome squarciato di Kankuro, voltandosi rapido verso il rosso.
- vediamo se è davvero divertente come dicono uccidere lupi – sibilò Gaara, avventandoglisi addosso.
Il mostro, intralciato dal corpo di Kankuro, cadde all’indietro, vittima dello spintone dell’avversario.
Gaara digrignò i denti aguzzi, infilando le unghie nel torace del lupo, a cavalcioni su di lui.
Il mostro lanciò un ringhio devastante, cercando disperatamente di scrollarsi il vampiro di dosso.
Troppo tardi: Gaara gli strinse le braccia attorno al collo, strappandoglielo di netto.
Sorrise sbieco…ne aveva fatta di pratica, in una sola notte.
- Gaara…-
Il rosso si voltò verso Kankuro, riverso a terra qualche metro da lui – Kankuro – rispose, gelido, un sorriso falso sulle labbra sempre più pallide e fredde.
Il ragazzone respirava a fatica, il petto scosso da fitte insostenibili di dolore – morirò?- chiese, toccandosi con estrema fatica la profonda ferita, infilando le mani all’interno del costato spappolato.
- manca poco – l’interruppe il rosso, afferrandolo tra le braccia esili e sollevandolo con l’inumana forza.
Un lampo di terrore percorse gli occhi verdi dell’altro, facendolo rabbrividire – cos’era? –chiese, con voce flebile, indicando con un debole cenno il corpo del licantropo.
Gaara ridacchiò, osservandolo chiudere gli occhi stremato dal dolore
- quello che sarai tu tra poco –



- conte Gaara!- il soldato si sollevò da terra, attirando l’attenzione dei commilitoni verso la boscaglia.
Il vampiro tornò a passi leggeri, anche troppo leggeri, sul sentiero, fissando il nutrito gruppo di uomini con espressione distaccata.
- Kankuro è morto – disse, con tono funebre, mentre la figura, illuminata dai raggi lunari, si faceva sempre più vicina.
Un soldato rabbrividì, osservando le grosse macchie di sangue sulle veste pallida.
- tu – continuò poi, indicando uno dei militi – torna al castello. Di che gli inglesi ci stanno accerchiando e riferisci di Kankuro –
L’uomo lo fissò stravolto, salendo poi rapidamente a cavallo del piccolo destriero del giovane figlio del conte.
Agitò le briglie, allontanandosi velocemente. Non si voltò ma prese ad intonare un rosario.
Perché lui non era un tipo superstizioso. Non era un tipo che credeva alle leggende.
Ma il giovane conte non respirava. Ma il giovane conte aveva degli strani canini. Ma il giovane conte…deglutì a fatica, alzando la preghiera.. il giovane conte era un mostro.
Gaara seguì la fuga del soldato, imbronciandosi.
Tutto faceva parte del piano, anche risparmiare la vita a quel demente.
Suo padre avrebbe dato Kankuro per morto e Gaara per spacciato.
Mancava solo un ultimo particolare. Non dovevano esserci testimoni, di quella notte.
Voltò lo sguardo verso il gruppo di soldati, che lo fissavano spaventati e tremanti.
- avevo giusto un po’ di sete – disse, leccandosi le labbra – ma dobbiamo fare in fretta. Non fatemi perdere tempo – mormorò, prima che un nuvola oscurasse la luna.
E le urla disperate di quei poveri uomini si persero nel nulla della notte.



Temari sbadigliò, mentre le altre consorelle intonavano l’ennesimo “Osanna”.
E quella melodia scarna e lenta stava cominciando ad avere un tremendo effetto soporifero su di lei.
La badessa le lanciò un’occhiata fulminante, facendole segno di chinare il capo e rendersi partecipe della preghiera.
Temari roteò lo sguardo, annoiata, biascicando qualche verso.
Più che altro per schiarirsi la voce e rimanere sveglia.
Già, sveglia. Dato che erano le quattro del mattino e quelle pretendevano pure che il suo cuore fosse già rivolto all’Altissimo.
Senza offesa, ma lei a quell’ora diventava ancora più irritabile del solito.
Il canto si interruppe e la bionda sollevò stanca lo sguardo sulla sala fredda nella quale le giovani novizie e le più anziane suore erano inginocchiate.
- potete tornare ai vostri umili servigi, sorelle –mormorò la badessa, schioccando le dita.
Il gruppo si sollevò insieme, strusciando con i sandali mesti sulle mattonelle di pietra fredda.
Temari represse l’ennesimo sbadiglio, sistemandosi un ciuffo dentro la scomoda cuffia che cercava inutilmente di contenere i suoi indomabili capelli.
Un gruppetto di novizie la fissava insistentemente, ridacchiando.
Represse l’istinto di mandarle al diavolo, volgendo lo sguardo altrove. Non era così divertente essere la coccolatissima nuova arrivata. Quella con la stanza da sola e con il futuro da badessa già inciso sulla fronte.
Fosse stato il suo sogno poi.
- ve la farò pagare - sibilò, osservando una delle novizie imitare la sua camminata altera.
Uscì all’aria aperta, tentando di sbollire la rabbia.
- Sabaku. Mi avevano avvertito avessi un carattere particolare -
La bionda si voltò verso la badessa, avvolta nel suo tetro abito scuro.
Annuì, cercando di contenere la collera che le balzava nel petto – mi scusi – biascicò poi, fingendosi remissiva.
Ah, che pessima attrice che era…
- non ho intenzione di farti alcuna ramanzina, Sabaku – continuò la donna, osservandola scettica – non ho dubbi che tu sia un tipo fin troppo passionale, e che la decisione di tuo padre di rinchiuderti qui sia stata la più adatta – si interruppe, leggendole lo sdegno negli occhi – entrambi non osiamo immaginare cosa avresti potuto fare, libera. Anzi, dopo ieri notte, lo sappiamo benissimo –
Temari si morse un labbro, rabbiosa.
- …ero solo venuta a comunicarti che gli inglesi sono sbarcati e Tours è stata presa – continuò la suora e la bionda spalancò gli occhi, sorpresa
- cosa?- urlò poi, i pugni chiusi.
- Così è. Sono appena arrivati dei fuggitivi, li ospiteremo per stanotte –
Temari deglutì a vuoto, schiudendo la bocca.
Tours distrutta.
Tour… Tours…
Shikamaru.

- …e i tuoi fratelli sono nella stalla, fuori dal convento –
Temari si guardò attorno, confusa – Kankuro?- chiese, la bocca asciutta.
- Gaara l’ha portato per l’estrema unzione, ma si rifiuta di portarlo in chiesa finchè non ti vedrà –
Temari portò una mano al petto, il respiro mozzo – estrema unzione?- chiese, il cuore che perdeva battiti.
- è stato ferito…-
La bionda la fissò stravolta, le mani ancora strette al petto – nella stalla – mormorò poi, prima di iniziare a correre senza fiato fuori dal convento, disperatamente.




Kankuro sbatté le palpebre, mormorando una preghiera.
- ti prego, qui qualcuno sta cercando di riposare – l’interruppe Gaara, infastidito da quel continuo cicalio – conosci solo il “pater noster” e la pronuncia latina non è il tuo forte – ribadì, camminando irritato per la stalla.
La vicinanza al monastero cominciava a seccarlo. Niente di mortale, per un vampiro, ma un fastidio simile al tocco di un’ortica.
Per nulla piacevole.
Eppure era necessario. Il suo piano era giunto al termine.
La porta si aprì di scatto e la figura della giovane monaca apparve davanti ai due.
- benvenuta sorella- sibilò Gaara, osservandola con interesse.
Le gote arrossate, gli occhi lucidi, il respiro mozzo…doveva essergli rimasto un po’ d’appetito effettivamente.
- Kankuro! – urlò la ragazza, gettandosi al capezzale del fratello – cosa ti hanno fatto! – continuò, asciugandogli dal viso le stille di sudore.
Il ragazzone rispose con un sorriso tirato, cercando di mascherare il forte dolore – sto bene – mormorò, trattenendo le interiora che gli uscivano dal ventre con una mano premuta sull’improvvisata fasciatura.
Temari si lasciò sfuggire un singhiozzo, asciugandosi le lacrime che le premevano sulle ciglia.
- a dir la verità morirà prima che arrivi l’alba – Gaara si avvicinò ai due, sorridendo mellifluo.
La bionda si voltò irosa contro di lui, fissandolo truce – non ridere!- abbaiò, stravolta.
- morirà …- proseguì Gaara, bloccandole il polso che era scattato per schiaffeggiarlo - …a meno che tu non faccia quello che io ti dirò –
Temari spalancò gli occhi, stordita - che dici? – mormorò – posso salvarlo?- chiese, tono incerto.
Gaara indietreggiò di qualche passo, sedendosi composto su uno sgabello sporco.
- ci sono due possibilità… - iniziò, pacato – la prima: tu rifiuterai la mia proposta. Kankuro morirà e tu resterai qui per il resto della vita –
Temari lo fissò incredula.
- la seconda: tu accetterai la mia proposta, Kankuro vivrà e tu sarai libera -
La ragazza si sollevò in piedi, scettica.
- dimmi che mi proponi –
Gaara ghignò sadico – non vuoi sapere chi è stato a fargli questo?- chiese, indicando con un cenno il corpo macilento del fratello.
Temari tremò: nessuno stupore se Gaara avesse confessato di essere stato lui.
- chi?- chiese invece, con voce tremula.
- Lupi mannari. A dire il vero Kankuro è effettivamente un lupo mannaro, dato che la trasformazione è già in atto –
Temari spalancò la bocca incredula, voltandosi di scatto verso il maggiore, che ardeva di febbre.
- che dici?-
- guarda le ferite, Temari – osservò Gaara – si rimarginano da sole. Kankuro è un non-morto, ora –
La ragazza portò la mano a cerchiare la bocca, stravolta.
Si gettò in ginocchio, esausta.
- ora ti illustro un ultimo particolare. Poi saprai della proposta – Temari si voltò verso il fratello e smise di respirare.
Il demone che le era davanti non aveva nulla di Gaara. Possibile che fosse lui quel diavolo con gli artigli e i denti aguzzi?
- vampiro, sorellina – corresse i suoi pensieri il rosso, ghignando – sono un vampiro. Succhio sangue, uccido per puro piacere…- specificò, tornando al suo angelico aspetto.
- la proposta…- mormorò Temari, ormai convita di vivere l’ennesimo incubo.
Gaara storse la bocca in una smorfia malvagia – tu diventerai un vampiro come me. Kankuro sarà la nostra guardia durante il giorno e di notte ci aiuterà ad uccidere e distruggere –
Temari lo fissò raccapricciata ed incredula – io…-
- la nostra missione sarà distruggere l’Akatsuki. Loro mi hanno fatto questo – ghignò, osservando la pelle diafana della mani – loro hanno creato un essere capace di distruggerli – ringhiò, euforico.
Temari arretrò di qualche passo, cadendo sulla brandina dove era sdraiato Kankuro.
- se rifiutassi?- chiese infine, un filo di voce.
Gaara lo fissò truce, nuovamente gelido – ucciderò Kankuro davanti ai tuoi occhi. Potrai seppellirlo qui al monastero. Ti farà compagnia la tomba di tuo fratello vicino, dato che qui resterai per sempre -
Temari strabuzzò gli occhi, spaventata
- lui morto, tu suora di clausura, io immortale – Gaara ghignò – chi vince sorellina?-
La bionda portò la testa tra le mani, terrorizzata – dimmi che è un incubo –
Gaara sbuffò, scettico – spero che Hidan abbia avuto ragione su voi due – sibilò, perfido, osservando la patetica scenetta che gli si parava davanti agli occhi.
Temari alzò lo sguardo, gli occhi assottigliati a due fessure – Hidan?-
Gaara sorrise bieco – lui è un vampiro dell’Akatsuki. Lui mi ha detto che tu saresti stata un’ottima vampira. E Kankuro un eccellente lupo. – spiegò, allusivo.
Kankuro urlò dal dolore, tenendo una mano premuta sul fianco.
- Kankuro! – Temari gli afferrò una mano, stringendola a sé – Hidan è colui che gli ha fatto questo – mormorò poi, concludendo il ragionamento suggerito dal fratello.
- Lui vivrà?- chiese infine, con lo stesso tono gelido.
Gaara annuì, compiaciuto.
- io sarò libera?-
- niente più convento. – assicurò il rosso, osservandola alzarsi in piedi.
Temari lo fissò negli occhi chiarissimi – che mi succederà?- chiese, slacciandosi il velo.
- è un si?- rispose Gaara, atono.
La ragazza lasciò scivolare a terra il velo, allontanando il bordo della tunica dal collo.
- è un si –
Gaara la fissò gelido, avvicinandosi di un passo, poggiando le labbra gelide sulla pelle bollente di lei.
- ti farà orrendamente male – mormorò, prima di morderla avido.
Temari smorzò l’urlo che le era salito alle labbra, affondando le braccia nel torace marmoreo del fratello.
E perse i sensi.


Quando si risvegliò il convento era lontano e Kankuro mugolava accanto a lei.
- fratellino?- mormorò, sedendoglisi vicino con uno scatto.
Si stupì del suo movimento, fin troppo agile e aggraziato, rimanendo immobile.
- noi vampiri siamo esseri straordinari, non trovi?- chiese Gaara avvicinandosi ai due.
Temari lo fissò accendere un fuoco e scrutare Kankuro interdetto – le ferite sono rimarginate, ma è debole. Spero per lui che non diventi un peso per me –
La bionda lo fissò con astio, sollevandosi in piedi – sono cambiata?- chiese, ascoltando il suono flautato della voce.
Non era mai stata così dolce.
Gaara l’osservò scettico, prima di mugugnare – sei abbastanza bella da mettere carponi un uomo – ghignò, ripensando alle parole profetiche di Hidan.
La ragazza osservò le braccia pallide, incredibilmente più esili di quanto ricordasse e si sfiorò l’addome piatto e freddo.
Si sollevò, camminando leggiadra fino al torrente, specchiandosi nell’acqua gelida.
E il riflesso che le sorrise la sconvolse.
I grandi occhi verdi brillavano di riflessi propri, la pelle, i lineamenti, il profilo…tutto era perfetto in una maniera sconvolgente.
E nonostante tutto l’espressione era pur sempre quella dell’arrogante contessina Sabaku Temari.
Reclinò la testa all’indietro, scoppiando in una risata sinistra.
La sua vita era cambiata in due notti.
Aveva creduto di poter amare un popolano probabilmente ora morto.
Aveva creduto di dover diventare una suora di clausura.
Ma mai aveva creduto di trasformarsi in un mostro leggendario.
Ironia della sorte.
Un forte rumore la riportò alla realtà, facendola voltare preoccupata verso lo spiazzo dove i fratelli riposavano.
-oh no- mormorò, mente un grosso lupo rossiccio si scagliava contro Gaara, immobile e dallo sguardo spietato.
E Kankuro era sparito…quindi il lupo…
- fermi!-


Sasuke osservò Shikamaru fissare il cielo coperto di nuvole.
- qualcosa di interessante?-
- fottiti –
Sorrise sbieco. Aveva finalmente trovato qualcuno irritante quasi quanto lui.
- Sasuke…- Ino gli si avvinghiò al braccio, sorridendo con i suoi denti bianchissimi – che faremo ora?-
Il moro l’osservò compiaciuto, passandole un dito sulla pelle diafana del collo – cercheremo e uccideremo Rin – ripose, atono, mentre la ragazza si scioglieva in fusa degne di un felino.
Shikamaru scoccò loro un’occhiata furente, riprendendo poi ad osservare il cielo nero.
Che razza di sfiga.
Aveva creduto di dover sposare Ino.
Aveva creduto di potersi fottere la figlia del conte – anzi, l’aveva fatto –
Ma mai aveva creduto di trasformarsi in un mostro leggendario.
Ironia della sorte.
Spostò lo sguardo su Choiji, legato ad un grosso albero da Sasuke.
Era sfinito, normale, dato che era già alla terza trasformazione e quel cretino di un Uchiha l’aveva usato come sacco da pugni.
Ringhiò esasperato, pensando in un lampo che da vampiro non avrebbe avuto bisogno di sonnecchiare. E la cosa lo mandava in bestia.
Trasse un respiro profondo di rassegnazione ( era troppo stancante arrabbiarsi, suo padre glielo aveva sempre ripetuto), quando le sue narici vennero colpite da uno strano odore.
Un misto di incenso, fumo e sangue.
E la cosa che lo sconvolse è che quell’odore lo eccitò in una maniera sconcertante.
- cazzo – ringhiò Sasuke, scrollandosi di dosso Ino e sollevandosi con uno scatto in piedi.
- che succede?- chiese lei, riabbottonandosi la camicia lilla.
Shikamaru si sollevò stancamente, ignorando la fitta allo stomaco – Sasuke…- mormorò, fissandolo nelle iridi nere screziate di rosso.
Il moro rispose allo sguardo, risoluto – colpiscimi – disse poi, freddo.
Shikamaru sbadigliò, torturandosi distrattamente un codino – troppa fatica, perché dovrei?- chiese, mentre l’altro si piegava in una posa da difesa.
Sasuke assottigliò le palpebre, sorridendo bieco – ti piace stare sopra…peccato che per la contessina tu sia stato solo un modo per scappare dal convento –
Ino spalancò gli occhi cerulei.
Sasuke stava leggendo i ricordi di Shikamaru, questo era ovvio…ma perché provocarlo a tal punto?
- dimmi perché dovrei colpirti, non tentare di farmi perdere la pazienza. Non c’è mai riuscita neanche Ino, tu non hai speranze – mormorò di risposta il Nara, nascondendo nell’ironia il profondo fastidio.
Sasuke dilatò le narici, irritato. Aveva scelto un subordinato fin troppo intelligente.
- vampiri. – sputò, in un sibilo – ci sono altri vampiri, almeno altri due – ringhiò, mentre Ino retrocedeva terrorizzata.
Shikamaru annuì, concentrato – non devono essere lontani – mormorò – ho avvertito anche io il loro odore – mormorò, tradendosi con l’ultima parola.
L’altro lo fissò scettico, voltandosi verso Ino – ora scoprirai a cosa servono i tuoi denti, oltre che a deliziare me – commentò distaccato e ironico, volgendosi poi verso il moro – fammi vedere cosa sei in grado di fare –
Shikamaru sferrò un pugno in direzione del naso dell’altro vampiro, mancandolo di un soffio.
- cosa hai notato, genio?!- mormorò poi, tenendogli le braccia legate dietro la schiena con un mano.
Shikamaru socchiuse gli occhi – la mia velocità è migliorata, ma non faccio ancora attenzione ai movimenti improvvisi dell’avversario, nonostante riesca a seguirli –
Sasuke ghignò soddisfatto, lasciandolo andare – perfetto, ora cerca solo di sopravvivere allo scontro –
Ino cercò lo sguardo dei due, indecisa – cosa devo fare?- chiese, titubante.
Il capo le rivolse un’occhiata seccata – sciogli quell’ammasso di lardo del licantropo e segui i miei ordini –
La bionda annuì, avvicinandosi al ragazzone.
- Ino…- biascicò lui, indolenzito
- Va tutto bene…- lo rassicurò lei, accarezzandogli una guancia – sta calmo – mormorò, mentre Shikamaru la osservava rabbioso.
Obbediente e meschina…Sasuke aveva reso la loro Ino un essere irriconoscibile.
- possiamo andare?- chiese infine, osservando con disgusto il moro che annuì impercettibilmente.
E le quattro figure sparirono nelle nebbiolina della notte.




Temari accarezzò la fronte di Kankuro, lasciandosi sfuggire un sorriso di sollievo.
- che è successo? – chiese il ragazzone, osservando il petto nudo sotto una coperta grezza, probabilmente rubata chissà a chi dalla sorella.
Temari gli asciugò una ferita, trattenendo l’ansia nel tono distaccato – sei vivo, fortunatamente – disse, celando un lieve rimbrotto.
- che ho fatto?- chiese il moro, cercando di sistemare il disordine che aveva in testa.
Che era successo dopo la stalla?...
- ti sei trasformato in licantropo. – suggerì Temari, seccata.
Il volto del fratello si illuminò, cercando di mostrare gioia per qualcosa che trovava disgustoso – sono forte?-
Temari gli scoccò un’occhiata furente, sedendosi con lentezza esasperante accanto a lui – hai attaccato Gaara e lui ti ha quasi fatto a pezzi –
Kankuro piegò le spalle, deluso e rabbioso – lo batterò mai?- mormorò, volgendo lo sguardo verso il minore, seduto su una roccia a pochi passi da loro.
- noi siamo un gruppo ora. – cercò di calmarlo Temari, osservandogli le mani.
Non gli era servito molto per distinguere in “buono” e “cattivo” ciò che accadeva a Kankuro.
Era “buono” se riposava, se le ferite si chiudevano, se rideva.
Era “cattivo” se le mani tremavano, la temperatura si alzava, lo sguardo rabbuiava.
- sta calmo – ripeté, stringendogli un braccio con forza – sta calmo –
Kankuro annuì, sorridendo appena – ho fame, Temari – disse poi, timido.
La ragazza rabbrividì, cercando di rimanere distaccata.
- ah, capisco – disse, mentre un languore spietato le invadeva il palato – anche io – ammise, con voce rattristata.
- Che mangia un mannaro?- chiese ancora Kankuro, sollevandosi e esaminando il grosso petto muscoloso – e da dove esce tutto questo?- chiese infine, mostrandole un braccio incredibilmente robusto.
Temari gli risposte con un sorriso tirato – credo che tu possa mangiare tutto…uomini, in particolare –
Kankuro si rabbuiò, impressionato – giusto –
La sorella si alzò in piedi, sparando dalla sua vista.
- ehy…- mormorò Kankuro, vedendola tornare indietro con un fagotto sulle spalle.
- Mangia – gli ordinò lei, gettandogli tra i piedi il corpo esanime di un uomo di grossa taglia.
La gola recisa da un morso violento.
- avevo fame – si scusò la vampira, sguardo basso.
L’altro fissò disgustato il viso del cadavere, prima di sospirare rassegnato – buon pranzo – si augurò, chiudendo gli occhi e strappando avido un grosso pezzo di carne.



- sta mangiando?- chiese Gaara voltandosi verso Temari seduta accanto a lui.
- si – replicò la ragazza, osservando il graffio che deturpava il volto del fratello – stai bene? - chiese, tono stanco.
Gaara si accarezzò la ferita – guarirà subito. I licantropi sono velenosi per noi vampiri, ci infettano, per questo le ferite sono più resistenti –
Temari annuì, ascoltando i raccapriccianti suoni che provenivano dalle sue spalle.
Brandelli strappati, sangue fresco che colava, un masticare continuo e umido…
- deve riprendere le forze. Dovrò ucciderlo in caso contrario - mormorò Gaara, interrompendo il flusso di pensieri della sorella.
- Io sono un mostro per salvare lui. Uccidilo e io…-
Gaara rise meschino – tu sei un mostro perché non volevi fare la suora, Temari. Non essere ipocrita
L’altra abbassò lo sguardo, rabbiosa.
Da quando si era trasformata era divenuto ancor più difficile trattenere le emozioni, calmare il suo animo, celare la sua forza.
Gaara le aveva detto che forse era questo il potere che Hidan aveva visto in lei.
Un uso spasmodico delle sue emozioni. Un concentrato di rabbia e passione.
Fuoco allo stato puro.
- Temari, Gaara –
I due si voltarono verso Kankuro, che, bocca insanguinata, li fissava incuriosito.
- tu hai detto che non c’erano altri licantropi oltre quello che mi ha assalito, vero Gaara? – chiese, avvicinandosi quatto ai due, la pelle nuda e bruna lucente sotto i raggi lunari.
Il rosso annuì, riprendo ad osservare il cielo
- e allora perché sento la puzza di uno come me?-
Temari balzò in piedi, sospettosa, osservando Gaara in tralice – è vero?-
L’altro trasse un profondo respiro, socchiudendo gli occhi – i licantropi hanno un olfatto migliore del nostro. Forse si – replicò inspirando profondamente.
Gli occhi si illuminarono di bagliori furenti, spostandosi sulla sorella.
- un licantropo. Tre vampiri – mormorò poi, stranito – e uno puzza di te, Temari –
La ragazza sollevò un sopracciglio, stupita – sono stata rinchiusa in monastero per due giorni. E no conoscevo alcun vampiro prima di te Gaara – rispose, tono freddo.
Gaara scosse le spalle, gelido – sono arrivati, scopriremo subito chi sono –
La ragazza riposizionò sulla difensiva, imitando la posa di Gaara durante il combattimento con Kankuro.
- andate al monastero – ordinò sbrigativo il rosso, ponderando la schiacciante superiorità numerica dell’avversario.
Temari si voltò esterrefatta – che diavolo dici?-
Gaara la fissò furente –poco dopo la tua trasformazione sono arrivati gli inglesi. Voi eravate svenuti – chiarì teso - ora lo stanno radendo al suolo, il sangue coprirà le nostre tracce – si voltò nuovamente verso la direzione dell’odore del gruppo di non-morti.
- prima di sterminarli dobbiamo scoprire se è possibile batterli onestamente – ghignò, mentre i due fratelli iniziavano a correre verso il monastero in fiamme.



Ino si bloccò dietro Sasuke, guardandosi attorno – erano qui – mormorò, seguendo la traccia dell’odore.
- si – mormorò il moro, teso.
Erano furbi. Si erano accorti della trappola ed erano scappati.
- hanno già combattuto – si intromise Shikamaru, osservando le tracce di sangue denso sul terriccio – il loro licantropo è ferito – continuò, socchiudendo gli occhi.
Dovevano essere un gruppo male assortito se stavano avendo tutti quei problemi.
- il monastero è in fiamme. Si sono nascosti li – decretò Sasuke, odorando la scia nell’aria.
Il ragazzo sbarrò gli occhi, sconvolto.
- c-cosa?- balbettò, voltandosi verso l’Uchiha.
Questi sollevò un sopracciglio, impassibile – il monastero delle monache – ghignò, carpendo il pensiero dell’altro vampiro – chissà se la contessina sarà tra le braccia di qualche robusto inglese o in quelle fredde di un vampiro – sibilò, perfido, beandosi dell’espressione stralunata di Shikamaru.
Ino si imbronciò, stringendo i bellissimi occhi a fessura – sei preoccupato per quella, Shikamaru? – sputò, stringendosi al corpo di Sasuke.
Choiji osservava mesto la scena, avvertendo fitte obnubilanti dal doloro ogniqualvolta che la bionda si avvicinava al capo vampiro.
Spostò l’attenzione su Shikamaru visibilmente atterrito.
- bastardo – sibilò questi poi, voltandosi in direzione del monastero, furioso – ci vediamo lì, Sasuke – ruggì, nella mente una sola idea.
Doveva salvare Temari.

Sasuke sbuffò, visibilmente scocciato, sotto lo sguardo apprensivo di Ino.
“Che testa di cazzo. Questi atti eroici sono quanto di più inutile ci possa essere…Ino, Choji, andate a riprendere quell’idiota di Shikamaru prima che si metta nei pasticci”
I due annuirono, ma un boato enorme fece sussultare tutti e tre: una torre del monastero era crollata al suolo, tra le fiamme, e stagliati in controluce si ergevano due figure, una possente e l’altra più minuta.
Choji spalancò gli occhi, stranito, fissando Kankuro che a sua volta lo guardò curioso.
Due licantropi. Istintivamente però non venne loro da assalirsi, anzi. Si studiavano incuriositi.
Ino spostò gli occhi su Gaara, riconoscendolo, trattenendo il respiro.
“Tu…un vampiro…Sabaku Gaara…è impossibile!” sbraitò Ino confusa, guardandolo sbalordita, mentre Sasuke sorrideva apertamente.
“Le cose si fanno decisamente interessanti…”
Gaara lo fulminò con lo sguardo, passandosi una mano tra i capelli rossicci.
“Chi diamine è questo buffone, tu lo sai Temari?”
Non udendo risposta, si voltò indietro, e si rese conto che la sorella non c’era. Kankuro sbiancò all’improvviso, guardando Gaara con orrore.
“Porca miseria, ma non era dietro di te?! Dove è finita?”
“Stupida…stupida scema…” sibilò Gaara furente, mentre Ino aveva adesso assunto un’espressione quasi trasfigurata.
“T-Temari?! Quella brutta…”
“Ino, basta. Sono già confusi di loro, non infierire…”
“E tu chi cazzo sei, eh?!” urlò Gaara rivolgendosi direttamente a Sasuke, che gli si parò davanti altero.
“Oh, non vedi l’ora di saperlo…vero…Gaara?”


Shikamaru schivò un masso infuocato, scagliandolo via con un semplice gesto secco e conciso. Il masso si sbriciolò infrangendosi al suolo, mentre il ragazzo, imprecando, continuava a muoversi velocissimo, cercando di sentire l’odore di Temari oltre a quello del fuoco.
Dove sei…porca puttana Temari…dove sei…
Saltò agile le ennesime rovine, iniziando a percepire qualcosa. Era vicina…lo sapeva, perché quell’odore era assolutamente inconfondibile.
Hai aspirato quell’odore per un intera notte.
“Temari!”
Urlò a squarciagola, cercando di sovrastare il crepitare del fuoco e i fastidiosi rumori di porte che cadevano. La puzza di bruciato e di cadaveri- corpi carbonizzati uno dopo l’altro- era impressionante.
“Temari!!”
“Shikamaru!”
Si girò di scatto, vedendola emergere tra le fiamme, neppure una singola ferita sulla pelle candida. La fissò senza parole.
Era diversa, senza dubbio: aveva assunto quella bellezza algida tipica dei vampiri, anche se gli occhi e l’aria erano rimaste le sue.
La afferrò per una mano, sentendola sobbalzare.
“Che cosa ci fai tu qui…” borbottò lei a mezza voce, sentendosi fremere alla sua vista. Shikamaru la guardò di sbieco, scuotendo la testa.
“Ti porto fuori di qui, seccatura che non sei altro.”
Prima che potesse replicare, la trascinò via, uscendo dalla parte opposta dell’edificio rispetto a quella dove si trovavano gli altri. Tossendo, si gettarono sull’erba bagnata, togliendosi la fuliggine, mentre anche le ultime macerie del convento andavano completamente in fumo.
“Che puzza di morto…” asserrì Shikamaru schifato, pulendosi la giacca, mentre Temari lo guardava di sottecchi; sentendosi fissato, si girò verso di lei, negli occhi un’improvvisa e profonda tristezza.
“Così…anche tu.”
La ragazza si morse un labbro, nervosa, strappando dei fili della gonna spiegazzata.
“Sì. Anche io. Kankuro è diventato un licantropo. Gaara è stato vampirizzato da Hidan, un vampiro molto potente…seguace di un certo Itachi Uchiha, se non ho capito male…”
Shikamaru annuì, sapendo già tutto. Anzi. Sapeva molto più di quanto Temari potesse immaginare. Avrebbe dovuto parlargliene subito, della faccenda di Rin, di Tsunade, di quel sangue speciale che donava l’immortalità. Dei clan.
Ma gli mancavano le parole. Fissava Temari, con un desiderio e una cupidigia che la sua trasformazione non aveva certo diminuito, anzi.
Temari sembrava provare esattamente le stesse cose. Gli si avvicinò, quasi intimidita, ma sul volto la stessa aria scherzosa di sempre.
“Certo che io e te se non rischiamo di arrostire non siamo contenti, eh?”
Lui le scostò un ciuffo biondo, arrotolandolo tra le dita, passandole poi l’indice sulle labbra.
“Già…un’attrazione viscerale per le chiese…”
Temari gli prese la mano, poggiandola sul suo seno.
“Per le situazioni pericolose…”
Shikamaru la tirò a sé, facendola sedere sopra di lui, abbassandole il vestito e stuzzicandola con la mano un capezzolo.
“Per fare sesso nei luoghi più scomodi…”
Temari ansimò, strappandogli la maglietta, leccandogli l’orecchio e circondandogli il collo con le braccia affusolate.
“Ti ricordavo molto più caldo, lo sai?…”
Shikamaru le stese per terra, mettendosi carponi sopra di lei.
“Anche tu eri più bollente, cara la mia contessina…credo che essere vampiri comporti una bella doccia fredda…”
Poi lo sguardo si fece serio, e le prese il volto tra le mani.
“Ma se avessi ancora un cuore, Temari, sentiresti che batterebbe forte, in questo momento. Salterebbe fuori dal petto, se potesse.” Lei lo baciò d’impulso, succhiandogli le labbra con dolcezza, fissandolo poi negli occhi e stringendo tra le mani i capelli castani.
“Se ti dico che mi sei mancato da impazzire…mi credi?”
Lui sorrise, ironico.
“Ci si può provare…dimostramelo, e fammi dimenticare per un istante in che merda di situazione siamo finiti entrambi…prima che ti dica cose che cambieranno definitivamente il corso delle nostre vite…prima che tu sappia veramente cosa sarà da ora il nostro scopo…ti prego, fammi dimenticare tutto.”
Temari si aggrappò con forza al suo collo, sentendo il bacino di Shikamaru premere forte contro il suo, avvinghiando di conseguenza le cosce nude attorno a lui.
“Siamo solo tu e io, adesso…solo tu e io…”
Gemette, sentendo i vestiti di Shikamaru scivolare lentamente al suolo.
E sappi che ti amo, che ti amo, Shikamaru...
Shikamaru la sentì gemere, fremente, al contatto con la sua pelle, ancora una volta.
E sappi che ti amo, maledetta seccatura.
Quelli sarebbero stati i loro ultimi istanti, prima di una divisione secolare.




Angolo di Cami e Robi

Oggi Cami. Piccola premessa: quando io e Robi chiediamo a chi non recensisce di farlo, è perchè ci teniamo davvero molto ai vostri pareri, ecco perché lo ribadiamo spesso e facciamo un po' le rompiscatole^^: teniamo tanto a questa fic, e vorremmo che tutti (o comunque buona parte di chi legge) ci lasciassero i loro commenti per aiutarci!

Per il resto, siamo fiere delle persone che ci commentano sempre, ci fanno sentire orgogliose, ci rallegrano la giornata e ci rendono più grafomani che mai!!

Dopo la mia premessa, passiamo al capitolo: scritto questo quasi tutto da Robi, che ricordo che quando mi fece vedere cosa avevo scritto ero rimasta basita: qualcosa come 20 meravigliose pagine eheh(capitoli 9-10). Insomma, che si poteva aggiungere? Giusto la parte finale è mia, non sia mai che Temari e Shikamaru non si incontravano più…
Anche perché, avviso, ora c’è un bel salto temporale.
Fan di Naruto, il vostro eroe sta arrivando, due capitoli e appare.
Fan di Sakura, idem!
Ma prima, nel prossimo, accadranno delle cose MOLTO IMPORTANTI. Non perdetevelo, vi assicuro che lascerà senza fiato!
E mi è toccato pure scrivere una scena d’azione argh(l’esperta è robi!!io sono per le cose introspettive e le scene…come dire…passionali^^), speriamo in bene

Ora, come vedete Gaara è veramente diabolico. Il suo piano non ha fatto una piega, ed è riuscito a strappare Temari da Hidan…forse.
E i due gruppi si sono finalmente incontrati: gli accenni SasuIno sono una pugnalata per il mio stomaco, infatti vi assicuro che pure io li salto quando Robi li butta lì sadica…grazie a dio che è quasi finito^^
Ino nel presente avrà notevoli cambiamenti, oh sì…
Che altro dire…beh, direi che Kankuro vi sarà piaciuto qui vero? Un licantropo decisamente molto azzeccato eheh!
Nel prossimo capitolo, come già detto avremo un balzo temporale.
Diciamo uno stallo tra passato e presente.
E ne accadranno di tutti i colori…mi sa sarò linciata io per le trovate che ho avuto in testa(ma anche Robi non sarà da meno, se penso a cosa ha scritto…)

Bene, vi posto come sempre due immagini! In primis una del nuovo clan vampiresco…
http://i60.photobucket.com/albums/h32/roy_mustang-angel666/Naruto/Gaara/3kyoudai8-5.jpg

E poi una di Shikamaru e Temari…che per un po’ ne dovranno passare di tutti i colori…
http://i259.photobucket.com/albums/hh298/Shadow_Girl44/shikatemahotkisslb1.jpg

E ora, le risposte!

-sammy1987: obbiettivamente un poveretto kankuro ci sta tutto, soprattutto dopo questo capitolo! avere come fratello un vampiro psicopatico e omicida non gli ha giovato granchè…anche se darà le sue soddisfazioni da licantropo, eccome! Per naruto devi attendere proprio poco, due capitoli e arriva^^un bacione!

-lalyblackangel: shika vampiro è estremamente sexy vero? Ah, purtroppo per il concorso non possiamo, siamo tutte e due invischiate con l’uni, tempo non ne abbiamo proprio ahimè! In bocca al lupo son certa sarà un bellissimo concorso!

-talpina pensierosa: che tu adori gaara che è sempre più folle e psicotico dovrebbe preoccupare, ma come ti capisco…anche io impazzisco per gaara ihih! Spero che anche questo ti sia piaciuto, un bacione!

-LEA91: ecco, quando si dice che siamo orgogliosi di chi ci recensisce sempre…tu veramente ogni volta ci fai arrossire! Ma soprattutto anche inorgoglire visto che capisci sempre tutto e analizzi molto bene i personaggi! Con te davvero siamo sempre sul sicuro^^ ah, per quanto riguarda i poteri speciali, li hanno un po’ tutti i vampiri…chi eclatanti, come gli uchiha o gli hyuga(neji vede ovunque, diciamo che ha il byakugan), chi più sottili, come si vedrà per shikamaru. Ma ad ogni modo, un po’ tutti sì. Ah, hai assolutamente indovinato per kankuro e gaara, come ha splendidamente scritto qui Robi: ovvio che lui non lo voleva morto, ma voleva formarsi il suo bel clan…e kankuro non si ribellerebbe mai, uno perché i vampiri sono più forti, ma soprattutto per Temari. mai la lascerebbe sola! Per gli Hyuga…aspetta il prossimo! E fidati di me! Un bacione da entrambe!

-Lily_90: la parte del convento di Robi non era geniale, di più^^ uhm, non hai azzeccato su Hidan, però era difficile capire cosa tramasse Gaara…e poi…insomma…diciamo che Hidan riappare presto! E Kankuro…beh che dire? Ti dico solo che quando Robi scrive di Kankuro lo fa piacere anche a me, che diciamo solitamente non è che impazzisca per lui…siete solo tu e lei ad avere sta capacità di farmi piacere il micione! E qua ovviamente robi si è superata eheh!grazie per i complimenti su Sasuke, ci sto sempre attenta con lui^^beh che dire…rileggiti tante volte la parte shikatema di questo capitolo sara, così sarai in grado di leggere serena anche l’11!!un bacione grandissimo!!

-kibachan: oh beh, che gaara sia sociopatico si sa, anche se qui raggiunge livelli assurdi^^beh, ad ogni modo…hidan ricompare presto eh. Mica si arrende così, lui. se poi ci mettiamo dentro shika, immagina il casino immane che scoppierà ihih. Ino inutile eh? Oh beh, per lei sono previsti notevoli evoluzioni…è una ragazza irrequieta, in fondo! Uhm , concordo con gli hyuga, obbiettivamente non sono molto famiglia da mulino bianco eheh! Anche se nel prossimo capitolo avrai una sorpresina, cara mia(sguardo furbo). Un bacione!!

-maobh: robi è geniale, quando si tratta di scrivere dei sabaku non la ferma più nessuno…guarda cosa ha fatto qui con kankuro^^ e come vedi temari a fare la suora…naaah! Sarà una vampira provetta, dai retta a noi! Lietissima che ti piacciano gli hyuga(tra l’altro…lo spin off di aya è già pronto, e se chiedi a lei temo che scoppi a piangere da quanto è angst), vedrai nel prossimo il nostro neji cosa combina ihih. Per la cronaca, io ho intenzione di crescere i miei futuri figlioli a base di manga e anime…sarà bene trovare un marito che condivida la mia passione eheh! In quello robi è fortunata, se si sposa con suo ragazzo saranno la coppia shikatema più perfetta dell’intera roma!! Un bacione grande

-wiwo: se, hinata che si sveglia…della serie, nevica a ferragosto eheh! Però nel prossimo capitolo qualcosa accade…antenne hyugacest pronte! Robi nelle scene d’azione dà il meglio, che ne dici di questa con kankuro? E ovviamente figurati se temari restava lì, tsk…temari suora sarebbe stato un grande spreco, dai retta a me! Un bacione grande da tutte e due!

-full metal manga lover: ecco, tu e robi siete sulla stessa linea di pensiero, lei va in brodo di giuggiole quando ci son da fare le scene d’azione, del resto, è bravissima! Per quanto riguarda sasuke, ci hai visto giusto…diciamo che non era del tutto indifferente a rin, questo di vedrà meglio dopo…anche perché rin è alquanto importante per un legame con sakura coff coff…ok, basta, mi cucio la bocca prima che robi arrivi con la falce di hidan, alla prossima!!un bacio

-tikei_chan: figurati…temari in un convento? Già libera! Gaara non lascia mai nulla a caso, ovvio! Un bacione grande e grazie mille per i complimenti, facci sapere come hai trovato questo capitolo!

-kurenai88: sperando che il tuo cel ce la faccia anche stavolta, come vedi le scene d’azione proseguono! E stavolta gaara è veramente, ma veramente perfido! Tu sei lì fremente per neji, io lo so…ma basta aspettare una settimana^^un bacione grandissimo

-stefy_90: oh, i miei influssi nejihina sono contagiosi, attenta…sempre più persone me lo dicono ahah! Comunque, come vedi anche qui un sacco d’azione, se poi c’è kanky robi si scatena!! Visto che perfido gaara? geniale, ma veramente spietato il ragazzo. E shika…oh, shika si dà da fare con una persona a caso come sempre ihih! È inutile…potranno appartenere a clan rivali, potranno essere nemici…ma non sanno stare lontani. Anche se ora li aspetta davvero una luuunga prova. Un bacione grande tesoro, e grazie per i tuoi commenti sempre così entusiasti!!

-uchihagirl: non demorderò fino a che non sarai completamente hyugacestosa, dai retta a me…anche se poi tenten compare! Come, non si sa…per il resto, la triade(neji sasuke e gaara) riappare tutta insieme nel prossimo, anche se come vedi già in questo gaara è presente più che mai! Prima o poi li metto veramente tutti e tre insieme, così vedo l’effetto che fanno…secondo me provoco svenimenti! La parte di temari era bellissima, io lo dico sempre che robi è geniale! Ah, per l’indirizzo, contattaci pure mandandoci una mail al nostro account o se preferisci scrivendocelo nella prox recensione, così ti aggiungiamo! Bacioni

-jenna uchiha: oh beh shika è shika, lui certo non si metterà mai a riverire sasuke, anzi! Ora siamo curiose di sapere se avevi azzeccato il piano di gaara, la mente di robi aveva alacremente lavorato a dargli la solita parvenza di pura malvagità! È decisamente folle il ragazzo! Facci sapere che ne pensi, un bacione!

-sangochan88: tsk, guarda che convincerò anche te con neji e hinata, che te credi…io so essere MOOLTO convincente!povera temari dici? Beh…a vedere alla fine, non si direbbe nemmeno troppo ihih!un bacione!

-kairi84: wow, che belle cose! siamo molto contente che ti facciamo proprio piacere le scene alle quali teniamo di più, naturalmente! sai bene come io tenga alla shikatema e come invece robi alle scene con temari^^e shika vampiro...confermo, è da infarto eheh! e vedrai comunque quando arriva naruto, faremo il più pssibile per soddisfarti, fidati eheh! un bacione

-lale16:grazie mille, davvero, siamo contentissime dei complimenti! visto qua gaara XD?

-ayachan: aaallora, come è che a robi toccano delle dolcissime frasi e a me grugniti e frecciatine?! ovvio che scherzo su^^ comunque, la cosa che i vampiri devono sottostare alle regole di chi li ha vampirizzati è una cosa che abbiamo deciso noi, mi sa che l'abbiamo presa da non ricordo che film o libro. anche se c'è modo e modo di sottostare...e spesso ci si ribella. ah, ino. beh, ino con sasuke, cara mia, è una vera piattola! insomma...più ic di così! anche se avrà modo di cambiare molto. lo hyugacest ti lascia fredda stavolta...? aspetta prima di parlare, ancora devi vedere alcune cose! per il resto, concordo su tutta la linea: robi è un genio, e un frollino adorabile che sa tirare fuori la grinta quando serve...robi non puoi coccolartela solo al pensiero! ci mettiamo in due a convincerla a cambiare facoltà, che dici?XD

-kaho_chan: oh, leti, ma quanto amo io le tue recensioni(e robi annuisce con sguardo sognante) partiamo dalla questione ino...dunque, la ragazza come sai ha il suo caratterino, ma sai bene che con sasuke diventa un'altra. cretina, forse. persa, insomma. e dimentica anche choji, che è lì che si danna per lei, e pure shika! cioè...shika! ma la nostra ino, vedrai, è ben altro che quello che sempre adesso, i secoli la cambieranno eccome! hidan, oh frate hidan!! così sexy, bello...ma hai visto ora il diabolico piano di gaara? quel ragazzo non finisce più di combinarne una, è decisamente un pazzo sanguinario^^ e si illude di avere portato via temari da hidan(certo, come no!!). tanto temari è già tornata da shika(su su, quella scena era breve in fondo, consolati che per un po'...ciao proprio!). e che dire di neji e hinata! preparati leti, i momenti hyugacest seri arrivano....col cavolo che neji lo mantengo sempre così freddo(cami fischietta). bene leti...sperando che il capitolo ti sia piaciuto...io ti mando un bacione enorme, e roby pure!!!

-terrastoria: ritardataria ma sempre presente terra^^allora, cosa ne dici di questo capitolo? speranzose entrambe che ti sia piaciuto! robi è molto brava nelle scene d'azione, e sa bene come dare poi rilievo a quei personaggi magari un po' ignorati dai più (vedi kankuro): e poi gaara è stato davvero spietato^^per quanto riguarda naruto e sakura, tranquilla che tra poco arriveranno, è questione di...2 capitoli eheh!ma nel prossimo avrai modo di vederne di tutti i colori, fidati( soprattutto su neji e hinata, credo che finalmente vedrò quanto posso influenzarti eheh). un bacione grande

-sky_shindou: ciao sky(o cami^^), che bello che sei ritornata! in effetti di stravolgimenti ce ne sono stati non certo pochi, alcuni decisamente molto sorprendenti eheh! comunque, l'abilità di sasuke è assimilabile a quella di edward, anche se sasuke può leggere solo nella mente di vampiri del suo clan, o comunque vampiri. non può con gli umani, a differenza di hanabi che invece tutto può! comunque, siamo felicissime che ti siano piaciuti tanto questi capitolo, e che ti piacciano anche certe scene alle quali teniamo molto! ora si è concluso il passato, con gaara e il suo diabolico piano(non si smentisce mai eh^^). bene, il prossimo capitolo decisamente sconvolgerà un po' di persone...nel bene e nel male, non so...vediamo tu di quale partito sarai!un bacione grandissimo!

-rory_chan: ino...bella questione. io e robi nn abbiamo grande simpatia per lei, ma cerchiamo di renderla bene, e lafaremo evolvere anche come si deve...ok essere succubi, però..un po' di amor proprio! ma per il resto, c'è poco da fare. come vedi il piano di gaara era diabolico mica da ridere, e del resto, ne aveva ben donde, uno per governare il mondo deve ingegnarsi un po'! ah...quel disgustoso accenno sasuino è colpa di robi, ma non temere: a lui non gliene frega nulla^^e ora vado che così pubblico e soddisfiamo finalmente la tua curiosità eheh! un bacione grandissima adorabile e confusa ritardataria!



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Capitolo 11
*** Rin ***


mistakes gonna fade over time 11 *Irlanda

“Bah…questa città è decisamente deprimente…niente spettacoli di cancan, niente pollastrelle con quelle belle gonne colorate…che noia…che depressione! Bah, stai a vedere che non c’è nemmeno una prostituta!”
Jiraya sbuffò, allacciandosi annoiato il colletto della tunica, e osservando con scarso interesse le vie di Dublino.
Come era deprimente. Se pensava a quanto si era divertito a Parigi…
Ma i patti erano chiari, lo sapeva: ora che finalmente stava per attuare il suo piano, iniziato ad abbozzare tre secoli fa e solo ora adatto ad essere in atto, doveva spostarsi in continuazione con Tsunade e Rin, per fare in modo che non lasciassero alcuna traccia in nessun luogo.
Dopo trecento anni, finalmente, non avrebbe destato più alcun sospetto la falsa notizia della morte di Rin. Del resto nessuno aveva più visto e avuto notizie di lei e di Tsunade dal 1295.
L’unico che si era sempre esposto era lui.
Ed era più che certo che finalmente, se i vari clan si fossero rassegnati a lasciare perdere la ricerca spasmodica della mezzosangue, ogni cosa sarebbe andata a posto.
E lui e Tsunade avrebbero potuto respirare, finalmente.
“Magari è la volta buona che le chiederò seriamente di uscire con me…dopo così tanti secoli…è ora di agire sul serio” pensò ridanciano, mentre buttava l’occhio alla ricerca di qualche locale aperto.
Macchè.
Deserto totale. Ora, va bene che lui era un vampiro (seppur vegetariano e gentiluomo), e amava la notte, ma lì si rasentava la follia: chiudere tutto non appena tramontava il sole?!
Bloccò una ragazza che camminava a passi svelti reggendo due borse della spesa in mano.
“Signorina, potrebbe dirmi per cortesia perché i locali sono tutti chiusi?” le chiese galante, ma la ragazza, spingendolo via, scappò via ansante, borbottando un “non so niente” attutito dal rumore degli zoccoli sull’asfalto.
Perplesso, Jiraya si grattò la lunga chioma bianca, gettando l’occhio alla ricerca di qualcuno. Sembrava una città fantasma.
“Ma che cazzo succede qui?” esclamò esasperato, e udì una voce chiamarlo da una finestra. Incrociò lo sguardo di un uomo anziano e pelato, che tossendo gli parlò con voce lenta e misurata.
“Lei è uno straniero, immagino. Se ne vada. Questa città è maledetta. Avvengono omicidi mostruosi la notte, opera di assassini che nessuno riesce a identificare. Se ne vada, finchè è in tempo” e chiuse le imposte con forza.
Jiraya rimase un attimo sospeso, grattandosi perplesso il mento.
“Assassini notturni eh? Qualcosa mi puzza…è meglio che raggiunga subito Tsunade, questo posto non va affatto bene per restare”
Jiraya si infilò per un vicolo, camminando svelto, quando incrociò una figura scura che stava immobile appoggiata ad una colonna.
“Cazzo” imprecò l’uomo, riconoscendo subito nell’uomo davanti a sé un suo simile.
La figura si tolse il cappuccio, rivelando un volto giovane ricoperto di piercing, i folti capelli arancioni sparati in testa e gli occhi a spirale rossi, impressionanti. Jiraya assunse subito la posizione di difesa, scrutando il vampiro circospetto.
Il ragazzo gli sorrise.
“Il grande Jiraya. Sapevo che alla fin fine saresti venuto tu da me. Lo dicevo a Itachi, ma non ci credeva, lo stolto…”
“Chi diavolo sei e cosa vuoi” sibilò Jiraya iniziando ad accumulare energia per evocare i suoi rospi, la tecnica micidiale che l’aveva reso uno dei vampiri più potenti e pericolosi di tutti i tempi. Il ragazzo sorrise, gettando via il mantello e digrignando i canini acuminati.
“Quello che avrà l’onore di farti sparire dalla faccia della terra. C’è chi mi chiama Dio…tu chiamami Pain.”
“Pivello!”
Incrociando le mani, Jiraya evocò due giganteschi rospi, che subito si scagliarono contro Pain, mancandolo in pieno: al suo posto, infatti, erano apparsi una quantità incredibile di esseri deformi, che il ragazzo aveva fatto apparire con un cenno della mano.
“Porca puttana!” urlò Jiraya balzando indietro, mentre l’avversario sorrideva composto e glaciale.
“I miei occhi sono in grado di evocare un’infinita quantità do mostri. Non credo proprio che i tuoi rospi, per quanto micidiali, possano qualcosa contro di me.”
Jiraya schioccò la lingua, richiamando i rospi, preparandosi all’attacco diretto: si scagliò su Pain, richiamando sul palmo della mano un’incredibile quantità di potenza, attaccandolo frontalmente, distruggendo direttamente il muro davanti a sé…e un corpo di un uomo magro ed emaciato.
“Ma che diavolo significa” balbettò Jiraya allibito, ma prima che potesse muoversi sentì un dolore lancinante alla spalla: piegò la testa e vide conficcata nel corpo una lancia.
Ignorando il dolore, si girò, incrociando lo sguardo freddo del vampiro.
“Dimenticavo. Grazie alla potenza del mio occhio posso anche evocare sei corpi: ognuno di essi mi dà abilità diverse, rendendomi praticamente imbattibile. È la tua fine, vecchio.”
“Non mi arrendo così facilmente!” urlò Jiraya scagliandosi contro il secondo dei corpi, distruggendolo in frantumi, ma ricevendo subito dopo due pugnalate nella schiena.
Si accasciò in ginocchio, tossendo, il dolore sempre più forte.
Maledizione…ogni volta che ne colpisco uno, è come se la mia vista diventasse scoperta, e non riesco a vedere gli attacchi che vengono dal dietro…
Si rialzò, gettandosi un’altra volta contro altri due corpi contemporaneamente
Non mi arrenderò…non devo arrendermi così…
Stavolta un pugnale gli perforò direttamente l’anca, e il braccio destro cadde a terra tranciato di netto da Pain.
Jiraya si accasciò al suolo, gemendo, contorcendosi al suolo.
Devo…devo avvisare Tsunade…devo avvisarla…
Jiraya invocò con l’altro braccio un rospo minuscolo, sul quale impresse con un movimento della mano una lunga scritta. Il rospo sparì, infrattandosi nelle strade, sotto gli occhi sollevati di Jiraya.
Alzò lo sguardo verso Pain, che era immobile davanti a lui, ieratico.
A questo punto…sarà qualcun altro a prendersi cura di Rin…Tsunade sono certa troverà la persona giusta, ne sono sicuro…avrei voluto salutarla un’ultima volta…che sfiga…
Vide la lama della spada di Pein incombere sulla sua testa. Socchiuse gli occhi, sul volto un triste sorrise rassegnato.
Non sarò morto come dicevo io…ma nessuno potrà mai dire che non ho lottato fino alla fine.
Non rimangiarsi mai le proprie parole… Non arrendersi mai, per nessuna ragione.. in nessuna circostanza… Questo è stato il motto della mia vita…
Qualcuno raccoglierà di sicuro la mia eredità…qualcuno cambierà veramente il mondo infernale di noi vampiri.
E la lama recise di netto la testa, che rotolò miseramente sul duro asfalto.
Pain, con un gesto secco, fece sparire tutte le evocazioni e i corpi.
Sospirò, sentendo accanto a sé la confortante presenza di Konan, la sua compagna apparsa in quell’istante.
“E’ stato facile?” gli chiese lei con voce morbida, sistemandogli la giacca. Pain scosse la testa.
“Era un osso duro. Ha distrutto tutti i corpi, del resto si trattava sempre di un vampiro della leggendaria Triade.”
Konan sorrise, sistemandosi i capelli blu dietro le orecchie e dandogli un bacio lieve sulle labbra fredde.
“Ma nessuno è al tuo livello, Pain…La tua vera forza è la assoluta mancanza di pietà…e viene dal profondo del tuo spirito. Nessuno saprà mai batterti. Allora, Itachi già lo sa?”
Pain sorrise, i piercing che rilucevano nella notte.
“Oh, lo saprà ben presto. E dopo di questo mi dovrà un favore bello grosso…”
“Sarebbe?”
“Il corpo di suo fratello Sasuke…acquisirei così l’unica abilità che mi manca, la lettura nel pensiero. E dopo aver ucciso Jiraya per lui…Itachi non potrà negarmi alcunché...o sa bene che fine farà…”


Rin trovò Tsunade in lacrime, accasciata al suolo, accanto a lei un piccolo rospo e una pergamena srotolata a terra.
“Mamma! Mamma, cosa succede!” la scosse preoccupata la ragazza, alzando con entrambe le mani il volto bagnato di Tsunade.
La donna la abbracciò stretta, carezzandole i capelli, il corpo ancora scosso dai singhiozzi.
Una volta aveva perso la persona che amava.
Ma ora anche Jiraya…anche la persona che più le era stata vicina, l’amico di una vita, colui che aveva intrapreso assieme a lei le lotte contro il mondo perverso della loro razza.
Ora, neanche lui c’era più.
Le restava solo sua figlia, e a maggior ragione il piano adesso sarebbe dovuto essere realizzato.
E Tsunade sapeva già a chi chiedere aiuto per Rin.
“Rin…d’ora in avanti tu sarai ufficialmente morta…nessun vampiro sarà a conoscenza di quanto ti è accaduto, eccetto uno.”
La ragazza la guardò incuriosita. Tsunade sospirò e proseguì.
“E’ ora che tu conosca Kakashi Hatake.”



Inghilterra, 1600



La cosa più difficile era non potere più mangiare quelle cose che amava.
E anche dopo tre secoli di vita, a volte l’assaliva una feroce nostalgia del sapore del cibo, del gusto delle leccornie che più adorava e che ancora ricordava.
Le capitavano spesso questi raptus notturni in cui correva in cucina, piena di roba che lei e Gaara non avrebbero mai toccato, a differenza di Kankuro.
Infinite riserve di carne, di pane, di cacciagione fresca. Tutti quei cibi che il fratello consumava in quantità disumane, da quando era diventato licantropo.
Se già prima mangiava tanto, figuriamoci adesso. E a volte Temari agguantava un pezzo di carne, o un frutto(le fragole che erano la sua passione…). E con disperazione si rendeva conto che non poteva mangiarle. Che ne odiava anche solo il sapore, che doveva allontanare tutto perché l’odore le dava la nausea.
Sangue.
Aveva sempre e solo voglia di sangue.
E questo, anche dopo tanti anni, la rendeva disperata.
Anche quella notte Temari andò in cucina, riprovò per l’ennesima volta ad addentare una fragola, ma dovette arrendersi, accasciandosi accanto alla credenza.
“Vaffanculo” borbottò a bassa voce, passandosi una mano tra i capelli scompigliati e accavallando le gambe scomposta.
Stette in silenzio, respirando piano, appoggiando il viso alle ginocchia, mordendosi un labbro, in attesa.
Come se non sapesse che lui era lì.
Temari sorrise nel buio della notte, sardonica.
Erano ormai un bel po’ di mesi che si era accorta che lui la spiava. Era stata molto attenta a non fare capire nulla a Gaara, e neppure a Kankuro, ovviamente.
Nessuno di loro aveva la sua capacità percettiva. Del resto lui era stato bravo. Non aveva mai fatto nulla che potesse far sospettare della sua presenza.
Chissà da quanti anni…o forse secoli…li stava spiando.
Temari si alzò in piedi, lisciandosi i capelli crespi, camminando a pieni nudi verso le tende della finestra aperta.
Quella notte era pronta. Ora, era davvero pronta ad affrontarlo da sola, conscia che Gaara era fuori nella sua battuta di caccia. Come Kankuro. Nessuno l’avrebbe aiutata.
E lei voleva proprio quello.
“So che sei lì. L’ho sempre saputo.”
Sentì un sospiro, probabilmente divertito, e le tendine che frusciarono delicate.
Hidan apparve da dietro, un ghigno sul volto cereo, il corpo flessuoso fasciato nella solita tunica nera, il medaglione bronzeo che svettava sul petto glabro.
Le sorrise, passandosi la lingua sulle labbra.
“Ce ne hai messo di tempo per deciderti. Cosa aspettavi, avevi paura? Tu che saresti così donna…Sai bene che la mia pazienza non è infinita, tre secoli è più di quanto abbai mai tollerato…anche se è stato divertente spiarvi.”
Temari digrignò i denti, piegandosi sulle ginocchia, ignorando la veste corta che si sollevava sulle cosce tornite, alzando le mani in posizione d’attacco.
“Aspettavo solo di essere più forte…fottuto succhisangue.”
Hidan sghignazzò apertamente, scuotendo la testa.
“Certo che come insulto non peschi il migliore…Temari…”
La ragazza scattò subito, con un ringhio rabbioso. Concentrò le energie sul palmo della mano, e con un gesto collerico fece sollevare in aria la sedia, scagliandogliela contro.
Hidan la scansò con un balzo, atterrando sul tavolo da pranzo.
“Interessante…hai sviluppato pienamente la telecinesi, vedo…”
“E ancora non hai visto cosa so fare…” sibilò Temari furibonda, unendo i palmi della mani e chiudendo gli occhi. Subito si alzarono i coltelli della cucina che usava Kankuro per affettare i salumi, e uno dopo l’altro furono lanciati contro Hidan, che schivò ancora una volta, anche se l’ultimo gli sfiorò la veste.
Strappandola.
Il ragazzo aggrottò la fronte, sollevando poi gli occhi violetti su Temari, che lo fissava con odio.
“Cattiva ragazza…Sai vero che la mia religione afferma che le cattive ragazze vanno punite?”
“Muori, bastardo!” urlò Temari spalancando le braccia per scagliarli contro le spade affisse ai muri, ma Hidan fu più lesto.
Senza che potesse rendersene conto, la inchiodò sul tavolo, salendole sopra, stringendole con forza i polsi della mani, ridendo di gusto.
Temari gemette, strizzando gli occhi dal dolore, mentre lui la sbeffeggiava.
“Troppo debole…sei ancora troppo debole a confronto mio…”
Temarì ringhiò, cercando di divincolarsi, ma la presa era troppo stretta. Sbarrò gli occhi, sentendo il volto di Hidan improvvisamente vicino al collo, il freddo respiro sulla pelle.
“Ma sei anche incredibilmente sexy…arrogante bastarda presuntuosa…” le sussurrò nell’orecchio, mentre con una mano le carezzava il fianco.
Temari si senti per un attimo tremare.
Cosa…cosa sta…
Sentì la voce calda di Hidan sempre più roca, avvicinarsi sempre più alla bocca.
“Mi hai fatto penare secoli, eh, Temari…secoli interi di frustrazione…solo Satana mi ha dato la fede e la forza di non ammattire.”
“Pazzo…pazzo fanatico…ma che diamine stai…”
“Lo so che vuoi scoparmi anche tu…sei pur sempre una zoccola, Temari…ma irresistibile, questo lo sai, vero…?”
Bastardo.
Lo sapeva perfettamente cosa avrebbe dovuto fare.
Dargli un calcio, morderlo, picchiarlo.
Chiamare Kankuro, anche se sarebbe stato inutile, perché non c’era.
Togliere le mani che si insinuavano sotto la camicia da notte, che già avevano tolto le mutandine e accarezzavano esperte le cosce, salendo sempre più in alto, ma non del tutto, in un estenuante e pericoloso gioco.
Temari cercò di scansarsi, schiacciata sul tavolo della cucina dal peso di lui, incontrando quelle beffarde iride violette.
Ora incredibilmente concupiscenti.
“Lasciamo andare, brutto stronzo…giuro che urlo” gli sibilò furente cercando di ignorare con tutto le sue forze i fremiti travolgenti che il suo corpo le lanciava.
Lui sorrise mordace, i canini affilati ben in mostra, e la strinse ancora più stretta, bloccandola con le gambe forti, le mani che ora accarezzavano le natiche.
Temari sussultò, percependo nitidamente l’erezione che premeva forte, e non riuscì a trattenere un sussurro di piacere.
Merda.
Hidan sorrise ancora, avvicinandosi al collo, soffiandole sull’orecchio, la lingua che le lambiva piano la pelle improvvisamente ardente. Non più gelida come il corpo di un vampiro.
Ma calda come un’umana.
“Meno male che il tuo corpo risponde agli stimoli…dovresti dargli retta, invece di resistermi inutilmente…tanto finto candore virginale non ti si addice…sei troppo dannatamente sensuale, mia cara…”
La bocca aveva raggiunto il mento, una mano che la bloccava e l’altra che invece era salita al seno, ancora coperto dalla camicia da notte.
Era troppo.
Temari chiuse gli occhi, completamente stordita.
Doveva urlare.
Doveva gridare.
Lei odiava quel maledetto pazzo. Era la causa della rovina della sua famiglia.
La causa della condanna eterna della sua vita.
Non poteva cedere, dannazione, come un animale in calore.
Non doveva…arrendersi così.
Per l’ultima volta cercò di scansarlo, ma stavolta incontrò la sua bocca.
E fu un bacio avido, bramoso, che le tolse il respiro.
E, seppure non avesse più un cuore che pulsava, sentiva il petto battere incessantemente.
“Allora, hai deciso di smetterla con le tue finte? Te lo ripeto…sei una puttana, Temari, solo una puttana…”
Parole che in circostanze normali l’avrebbero spinta a ucciderlo.
Ma tutto questo lo diceva mentre il corpo era riverso sopra, la lingua che si avvicinava sempre più ai capezzoli, la mano che aveva finito di stuzzicare le cosce, per decidersi decisa verso le parti più intime.
Tutto era ormai fuori controllo.
E fu così che Temari spalancò gli occhi cangianti, guardandolo lucidamente un’ultima volta prima di abbandonarsi completamente al piacere, prima di avvinghiargli le gambe intorno, prima di strappargli con forza la camicia che lasciava scoperto il petto marmoreo.
Lo strinse, afferrandogli i capelli bianchi e portando il viso vicinissimo al suo.
“Sì, stavolta sarò la tua puttana, Hidan…perché più che fottermi tu non potrai mai fare, stronzo…”
E poi gemette forte, le labbra che andavano ormai fondendosi con le sue, i corpi che si cercavano insaziabili.
“Finalmente ti sei decisa, Temari…”

“Perché stanotte non sei uscita nella battuta di caccia?”
Seduto sul divano, Gaara fissava Temari coi suoi occhi freddi, scrutandola sospettoso. La ragazza sorrise, scrollando con indifferenza le spalle.
“Ero stanca e non avevo fame. Tutto qui.”
Non lo guardò negli occhi, fingendo di concentrarsi su un quadro appeso di fronte a lei, attorcigliandosi in automatico le ciocche di capelli intorno alle dita.
Poco distante, Kankuro la guardava con apprensione, mentre era intento a mettere a lavare in un catino i suoi vestiti.
Conosceva Temari. Sapeva che nascondeva qualcosa.
Gaara assottigliò ulteriormente gli occhi, ma poi decise di lasciare perdere, afferrando stizzito un libro.
“Affari tuoi. Oggi c’è il sole e non possiamo uscire di casa fino a stasera, se muori non ti avrò sulla coscienza.”
Sempre adorabile, il suo fratellino. Temari si costrinse ad annuire con aria serena.
“Non ho fame. Non c’è alcun problema.”
“Bene. Ma stanotte tu vieni con me. Le ricerche di quella dannata Rin stanno per giungere a buon fine. Anche Sasuke e i suoi sono sulle loro tracce, ne sono certo. E stavolta la pista è vicina.”
Temari si sentì all’istante più agitata. Se avesse avuto un cuore, come minimo lo avrebbe sentito battere furioso nel petto.
Sasuke. Quindi Shikamaru.
Il ricordo della notte trascorsa con Hidan rischiò di farla sussultare. Si faceva schifo. E, per quanto fosse assurdo, sentiva che era come se avesse tradito Shikamaru.
Si morse un labbro, furiosa con sé stessa.
Che idiota che sei. A lui non gliene importa più nulla di te, da secoli ormai. Probabilmente si sarà già scopato la sua compagna di squadra. Avevo ogni diritto di farlo anche io…
Il suo orgoglio rifiutava nella maniera più assoluta di farle anche solo lontanamente ammettere che pensava a Shikamaru incessantemente.
Era meglio rimuovere, e rifiutare l’oggettiva realtà.
Per fortuna Gaara sembrava immerso nella lettura nel libro, e non si accorse del suo evidente turbamento. Si alzò poco dopo, andandosene al piano superiore.
Solo allora Kankuro le si avvicinò, silenzioso. Temari sentì la mano del fratello poggiarsi sulla spalla.
“Non ne vuoi parlare, questo l’ho capito. Non ti farò domande. Basta che mi garantisci che sia una cosa temporanea.”
La ragazza gli sorrise, scompigliandoli i capelli arruffati.
“Ti preoccupi sempre troppo tu. Sto bene. Davvero.”
“Come no…e io sono un ragazzo mingherlino e cagionevole…sei ridicola. Ad ogni modo, aspetta qui che vado a prenderti qualcosa da mangiare.”
Temari scosse la testa con forza, ma lui rise di gusto, avviandosi verso la porta.
“Guarda che so bene che voi succhiasangue dovete mangiare ogni santo giorno…stai tranquilla, ho contatti giusti per procacciarti qualcosa.”
“Kankuro, smettila di scherzare, non…”
“E dai, Kiba è alle dipendenze degli Hyuga, mi dà come nulla una mano! Quelli hanno riserve di pasti nelle loro cantine. Ti accontenti di un cadavere, vero?”
Temari lo guardò con riconoscenza, abbassando il capo.
“ Kankuro…mi spiace farti fare questo…odio essere così…odio…dipendere sempre dal sangue, porca puttana!”
“Nessun problema. Vado e torno” e sparì chiudendosi velocemente alle spalle la porta.
Temari rimase ancora qualche istante sul divano. La mente che vagava.
Aveva veramente fame, miseria nera.

Gaara sollevò appena un sopracciglio, annusando l’aria con evidente disgusto.
Il sapore dolciastro di Hidan era attaccato ovunque, oltre che al corpo della sorella. Quella puttana alla fine ci era cascata.
Il rosso roteò gli occhi, irritato. Già era complesso riuscire a contenere gli istinti di Temari – che a buon gioco non sarebbe stata una cattiva licantropo – e quelli di Kankuro, sempre più propenso alla lotta che alla riflessione…ci mancava solo il corteggiatore diabolico.
Corteggiatore diabolico che era nella lista delle persone da uccidere ( al che, Gaara dovette ammettere che la sua lista era parecchio corposa).
Gaara schioccò la lingua, osservando Temari rientrare nella sala e afferrare un libro di mala voglia.
Era pallida, il colorito spento…non gli serviva una vampira così accanto.
- cerca di non lasciarti coinvolgere troppo Temari – ringhiò il rosso, irritato – ora come non mai abbiamo bisogno di concentrazione. Siamo troppo vicino agli Hyuga per poter rischiare di fallire –
Temari alzò distrattamente lo sguardo, annuendo – certo Gaara, lo so – rispose, stringendo le pagine sottili del libro, scontenta - lo so perfettamente – sussurrò poi, abbassando nuovamente gli occhi.
La porta sbatté violentemente e Gaara balzò in posizione di difesa, il bel viso deformato e gli artigli pronti a colpire.
- Gaara! –
Temari balzò accanto al fratello, facendo frusciare l’abito scuro, afferrandogli il braccio con foga – è Kankuro! – urlò, mentre la figura in penombra entrava nel cono di luce del candelabro.
Il rosso scurì lo sguardo, mentre il viso tornava ad essere quello di un meraviglioso angelo.
- dove eri andato, idiota?! – ringhiò all’indirizzo del fratello che, ancora immobile sull’uscio, fissava i due stranito.
- Rin è morta. – sibilò “fottiti l’immortalità, stronzo”.
Gaara sgranò gli occhi cerulei, fissando un punto nel vuoto – chi te l’ha detto? – chiese, fuori di sé.
Temari si frappose tra i due, notando le mani di Kankuro tremare impercettibilmente.
Cattivo segno.
Se fosse diventato licantropo ora, di giorno, con la porta socchiusa…un rischio troppo grande.
- Kankuro…- sussurrò, intercettando gli occhi scuri del fratello.
- Kiba. Gli Hyuga l’hanno appena saputo – rispose lui, in un sibilo risentito, chiudendo con un calcio la porta, non prima di aver tirato dentro un grosso sacco – il tuo pranzo Tem – aggiunse, mentre dal sacco si sollevava un lamento stordito.
- morta?- chiese la bionda, fremendo.
Trecento anni. Trecento anni, la sua vita, Shikamaru…aveva perso tutto per nulla.
Kankuro si morse un labbro, i grossi muscoli delle braccia tesi sotto la camicia sottile – morta –
E l’urlo di Gaara che si alzò in quella stanza riecheggiò tra le spesse pareti a lungo quella mattina.



Hiashi Hyuga era furibondo, e del resto ne aveva ben donde.
Tre secoli interi erano passati da quando aveva fatto sposare Neji e Hinata, e ancora non si era vista l’ombra di un erede.
Tutto questo era assurdo.
Ogni volta che andava a parlare con i diretti interessati, le reazioni erano sempre le stesse: Hinata si trincerava dietro il riserbo più assoluto, nascondendosi nella sua camera, mentre Neji cercava di calmarlo, coi suoi modi pacati e freddi.
“Hiashi-Sama, ci vuole tempo. Sa bene anche lei quanto siano eccezionali le unioni tra due vampiri purosangue delle medesima stirpe. Con la contaminazione delle razze che ormai c’è in giro…Deve avere pazienza.”
“Maledizione…come se non sapessi che la colpa è di Hinata…figlia buona a nulla…manco procreare può, dannazione!” inveiva ogni volta, sparendo poi dalla loro vista.
E Neji poteva tirare un sospiro di sollievo, anche se dopo lo assaliva il consueto magone.
Se solo Hiashi avesse saputo la verità…
Quel giorno, dopo l’ennesima sfuriata, andò deciso da Hinata, entrando senza bussare. La cugina si voltò di scatto, e Neji notò il volto stanco e tirato, gli occhi lucidi.
“N-Neji…”
“Non si può più andare avanti così, Hinata” le sibilò lui avvicinandosi ma mantenendo una distanza di sicurezza da lei. La ragazza iniziò a tremare, impercettibilmente, abbassando lo sguardo sul pavimento.
Neji sospirò, massaggiandosi una tempia.
“Hai la benché minima idea di cosa farebbe Hiashi se scoprisse la realtà, eh? Hai capito che ci ucciderebbe entrambi all’istante?”
“Io…io lo so…” sussurrò lei con voce strozzata.
Neji si sedette su una sedia, gli occhi bianchi fissi su di lei.
Tre secoli…trecento anni…e non avevano mai, mai…consumato.
Non c’era stato mai alcun rapporto tra loro, dopo le nozze del 1296. Sposati per volere di Hiashi, ma in privato era come se fossero due totali estranei.
Hinata a malapena gli rivolgeva la parola, nei primi tempi. Lo guardava con paura, terrorizzata dal commettere il minimo sbaglio.
E Neji sentiva sempre quella contrastante sensazione: da un lato la odiava, profondamente, ma dall’altro…
Era difficile a definirsi. Ma quando la vedeva così indifesa e disperata, spesso avrebbe voluto soltanto consolarla. E proteggerla.
Si rendeva conto che la cugina vedeva in lui il peggiore dei nemici: anche dopo tanti anni, sebbene ora i rapporti fossero cordiali, era sempre da Kiba che lei andava per consigliarsi, per sfogarsi.
Mai, mai da lui. Suo…marito. Che termine paradossale.
Sposati da secoli…senza aver mai…
E certo lui non poteva obbligarla. Si poteva dire tutto di Neji Hyuga, tranne che ricorresse alla forza bruta.
“La colpa è solo mia, Neji, lo so. Non credere che non lo sappia.”
Le parole di Hinata lo riscossero, mentre lei proseguiva tormentandosi come sempre le unghie.
“Se…se mio padre lo scoprisse…sarebbe la fine…ma solo per me. Tu non ne avresti colpa. Sono io che non ho mai voluto…mai…”
“Sono proprio un mostro ai tuoi occhi, vero?”
Le parole di Neji, pacate, le fecero alzare gli occhi all’istante, sorpresa.
“C-come dici?”
“Tu sei incapace di odiare. Questo lo so. Ma i tuoi occhi non mentono. Quando mi vedi preghi sempre dentro di te che non ti faccia del male. Hai sempre il timore che possa fare qualcosa di orribile. Non è così?”
Hinata soppesò con attenzione le parole.
“Io non ti odio…del resto…sei tu che mi odi, Neji. Come potrei fare qualcosa con…con una persona che mi vorrebbe morta?”
Neji la fissò in silenzio. Si alzò poco dopo, voltandole le spalle e andando alla finestra, lo sguardo rivolto verso il cielo.
“Ti sbagli, Hinata.”
La ragazza sussultò leggermente, ma Neji continuò a parlarle senza guardarla.
“Ti sbagli di grosso. Se c’è stato un tempo in cui ti ho odiato, quello è passato. Ma ora…dopo tanti secoli…dopo che ho capito veramente chi sei…”
Si girò, fissandola intensamente.
“….come potrei odiare una creatura come te? Se io fossi una persona migliore…ti avrei amata fin dal primo istante.”
Hinata si portò in automatico una mano alla bocca, senza parole, stringendosi con un braccio la vita.
Per la prima volta in assoluto, aveva davanti a sé un Neji come mai avrebbe pensato che potesse esistere.
Possibile che le avesse appena detto quelle parole?
Lui le si sedette accanto, teso, i palmi delle mani stretti. Hinata sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
“Tu…tu davvero pensi queste cose?…”
“Dalla prima all’ultima.” Sospirò lui a voce bassa, gli occhi fissi sul pavimento. Stettero un istante in silenzio, poi Neji percepì il corpo di Hinata scosso dalle lacrime, che silenziose scendevano rigandole le gote chiare.
Si girò lentamente verso di lei, turbato, e incrociò il suo sguardo, quei colori che erano il riflesso dei suoi.
“Neji…puoi farmi un favore?”
Lui annuì lentamente. Hinata socchiuse gli occhi, chinando il capo.
“Mi abbracci? Io…ho solo bisogno di un abbraccio…un istante….”
Neji reagì deglutendo. Ma poi, lentamente, cinse piano il corpo di Hinata, prima delicato, poi, sentendola abbandonarsi, più forte. La sentì piangere sulla sua spalla, e circondargli il collo con le esili braccia.
“Voglio dimenticare di essere sola…lasciami illudere solo per qualche istante.”
Neji sentì il suo corpo, solitamente sempre così freddo, farsi all’improvviso caldo. Bollente.
Era la prima volta che aveva un contatto del genere con Hinata, e lo stordiva completamente.
Il profumo della sua pelle, dei suoi capelli, il tocco delicato delle sua mani, il suo corpo minuto.
La voce gli uscì in automatico prima che potesse fermarla.
“Non sarai sola Hinata…non sarai più sola…”
Lei alzò lo sguardo, spaurita, e lui d’istinto le scostò un ciuffo nero dalla bocca. Deglutì.
“Ci sono io accanto a te.”
Hinata spalancò gli occhi, carezzandogli con titubanza i lunghi capelli castani.
“Tu…?” sussurrò ancora incredula. Neji annuì.
“Lascia che provi io a…insomma…a….darti quello….a poterti…a…”
“A potermi?…”
Neji annuì deciso, bandendo ogni indugio, ormai preso in qualcosa più grande di lui, delle sue convinzioni, dei suoi abituali gesti.
“Lascia che ti ami Hinata. Lascia che io possa amarti.”
Hinata si mise una mano sulla bocca, che lui tolse delicatamente.
“Stai…stai dicendo sul serio?…” gli sussurrò lei completamente inerme, completamente abbandonata tra le sue braccia, in un tepore che non avrebbe mai creduto possibile provare. Neji le diede un bacio prima sul naso, fremente.
“ Non so se ne sarà capace, ma una cosa è certa. Io ho bisogno di te. tu puoi rendermi migliore, tu puoi essere quella luce che la mia vita altrimenti non conoscerei mai.Non sono mai stato più serio di così. E sai bene quanto tenga io alla serietà.”
Sentì la bocca di Hinata sempre più vicina, il suo respiro farsi più intenso. Senza pensarci, conscio che avrebbe anche potuto respingerlo, la baciò.
Ma Hinata non lo respinse, anzi.
Gli cinse il collo ancora più forte, mentre lui automaticamente le saliva sopra, accarezzandole i fianchi, baciandola a fondo, passandole la lingua sopra le labbra morbide, assaporando così tutto il suo sapore.
“Neji…è la prima volta…la prima volta che mi sento davvero felice…E’ la prima volta in cui non rimpiango di essere nata vampiro…per la prima volta…sento che posso sentirmi come si sentono gli umani.”gli sussurrò sfiorandogli il petto duro, la mano che con timore accarezzava i pettorali.
“Hinata…noi possiamo essere felici per sempre” le bisbigliò all’orecchio, mentre con una mano le carezzava l’incavo della gola, lo sterno, le spalle, il seno che all’istante divenne fremente e turgido. Hinata soffocò un gemito, lei per prima stordita dai segnali che il suo corpo le stava dando. Si tirò a sedere, avvolgendo Neji con le gambe, il viso sempre dolce ma privo del suo consueto timore e della sua timidezza virginale.
“Neji…rendimi veramente tua.”
Il ragazzo spalancò gli occhi chiari, scuotendo la testa.
“Non ti obbligherei mai se n…” Hinata lo zittì premendogli un dito sulla bocca.
“Hai aspettato trecento anni…e ora ti tiri indietro?” lo schernì teneramente. Neji fece una smorfia buffa, sollevandola ancora di più fino a che i loro bacini si incontrarono, il seno premuto contro il torace.
“E allora ti farò vedere nella pratica quello che non riuscivo a dirti prima…”



*Roma

“Non avevo dubbi che ci sarebbe riuscito, Itachi. Pain è un vampiro straordinario. E terribilmente pericoloso, lo sai bene. Non per nulla non vi siete mai alleati prima, sarebbe stato rischioso.”
Itachi guardò insofferente Deidara, passandosi una mano nei lunghi capelli corvini.
“Già…detesto ammetterlo, ma da solo non sarei stato in grado di uccidere Jiraya. Troppo potente, maledizione. Ci voleva un suo intervento. E ora sono anche in debito.”
“Hai fatto una cazzata, lasciatelo dire. Abbiamo fatto la figura di coglioni, per Satana!” grugnì Hidan in disparte, mentre accarezzava con insolita dolcezza il suo prezioso amuleto caprino. Itachi lo fulminò.
“Volevi ucciderlo tu, razza di idiota fanatico e privo di cervello?” interloquì Deidara incrociando le braccia, ricevendo la solita occhiata sprezzante da Hidan.
“Tu stai zitto, checca.”
Deidara sbuffò, scuotendo teatrale i capelli biondi e facendogli una smorfia.
“Sempre meglio di una bestia che va a scoparsi apposta una vampira riottosa e zoccola.”
Hidan sorrise lascivo.
“Ah, Deidara…sapessi come ti perdi tu certe gioie della vita…”
“Adesso basta!”
Si zittirono entrambi nell’udire la voce sepolcrale di Itachi, che nel mentre si era alzato andando alla finestra, massaggiandosi le tempie.
Dannato Pain. Ora gli era eccome debitore. Chiedendo il corpo di Sasuke, lo aveva messo in un bel pasticcio…l’ultima cosa che aveva intenzione di fare Itachi era consegnarli il fratello, visto che Sasuke serviva prima di tutto a lui. La sua vista si stava indebolendo, ed era certo che prima o poi Sasuke avrebbe potuto sviluppare anche lui i suoi poteri, del resto era un Uchiha.
Itachi prevedeva di portarlo un giorno dalla sua parte, volente o nolente. Quando si sarebbe rafforzato un minimo. E poi non sarebbe stato troppo difficile cavargli gli occhi.
Una folata gelida interruppe i pensieri di Itachi, e il volto pallido di Sasori gli si stagliò davanti.
“E’ tornato l’uomo che gioca con le bambole” lo prese in giro Deidara, intento a costruire i suoi ordigni esplosivi d’argilla. Sasori lo ignorò bellamente, rivolgendosi a Itachi con una punta di sconfitta in viso.
“Pessime notizie. Rin è morta.”
Tutti gli altri tre lo guardarono increduli. Sasori proseguì.
“Ne ho avuto conferma, visto che è riapparsa in circolazione Tsunade. Ora che è morto Jiraya, è uscita allo scoperto. Sola. Pare che Rin sia morta ormai da un secolo abbondante, nessuno l’ha più vista.”
“Come cazzo è possibile?!” sbraitò Hidan feroce, mentre Deidara camminava nervoso per la stanza.
“E adesso? Porca puttana Itachi, mi hai fatto quasi uccidere per seguire quel folle di Gaara che si è rivelato un pazzo psicotico, mi hai fatto perdere decenni a spiare la famiglia…”
“Di cui ti sei scopato un membro…” si intromise Deidara dandogli le spalle.
“Taci idiota. Posso scopare chi cazzo voglio, il punto non è questo. Tutta questa fatica per cosa?! Per ritrovarci con un nulla e senza nemmeno più quel cazzo di sangue da trovare!!”
“Hidan, calmati. I tuoi strilli mi fanno venire male alla testa” replicò indispettito Sasori, rivolgendosi poi direttamente a Itachi.
“Tanto tu sai cosa fare, no?”
Itachi li fissò tutti e tre, gli occhi fiammeggianti più che mai.
“Certo che sì. Se è davvero morta…lo scopriremo solo aspettando ancora. Ma qualcosa mi dice che tra qualche altro secolo avremo una bella sorpresa…”



* Spagna, Siviglia *


Sasuke roteò gli occhi sulla sala, giocherellando con il laccio del mantello.
- tra quanto finirà questa rottura?- chiese Shikamaru, seduto accanto a lui sullo scomodo divanetto di fattura barocca.
L’Uchiha ricambiò lo sguardo languido della giovane dama che era seduta accanto al pianoforte, tra le mani un piccolo ventaglio colorato.
- su, Shika, non lamentarti – lo beffeggiò Ino, giocherellando con il vistoso fiocco sul colletto della giacca del compagno – siamo stati invitati ad un ricevimento tra persone di un certo livello – continuò, voltandosi disinvolta verso un gruppetto di uomini, presi nell’osservarle la favolosa scollatura.
Shikamaru scoccò loro un’occhiata seccata, riprendendo a roteare tra le dita affusolate il bicchiere di vino rosso – non smetterai mai di sembrare una prostituta?-
La bionda lo fissò severa, prima di sciogliere il broncio in un ghigno malizioso – geloso?- chiese, alzandosi con un gesto aggraziato e felino.
Sasuke sollevò stupito un sopracciglio quando un biglietto ripiegato gli cadde a pochi centimetri dai piedi.
- hai fatto conquiste – commentò asciutto Shikamaru, scolando il bicchiere di vino e notando la giovane dama osservare con vivo interesse i movimenti di Sasuke.
Probabilmente l’aveva invitato ad un tète-à-tète in qualche angolo della grossa villa di campagna, offrendogli magari una serata in dolce compagnia.
Sciocca ragazza. Quella sarebbe stata la sua ultima notte.
- Non è sangue idiota – replicò asciutto l’altro, osservandolo scolare le ultime gocce rossastre e spiegando il biglietto, leggendo rapido la grafia sottile.
Shikamaru poggiò con calma il bicchiere sul tavolinetto, osservando gli sguardi languidi che si posavano sul bel volto di Ino.
Trecento anni.
Trecento anni erano passati dall’ultima volta che aveva stretto a sé Lei.
Trecento anni da quando le sue mani avevano accarezzato un corpo, senza desiderare di divorarlo.
Trecento anni da Temari. E come uno sciocco lui aspettava ancora.
Distolse lo sguardo a forza dalla compagna, limitandosi a rispondere alle provocanti occhiate di una ragazza che si aggrappava al braccio di un anziano signore
- è Miguel de Cervantes – interruppe i suoi pensieri Ino, intercettando il suo sguardo e piantandoglisi davanti, braccia piantate sui fianchi sottili, avvolti dal frusciante vestito di seta chiara – uno scrittore di grande fama…e ora non dire che non sono colta -
Shikamaru sbuffò seccato, intimandole a mezza bocca di spostarsi. Aveva fame, una dannata fame.
E quella ragazzina sembrava pronta per divenire il suo piatto forte.
- tu la vuoi soltanto perché le somiglia – rispose la ragazza, voltandosi verso la preda del compagno.
Buffi ciuffi biondi, incarnato scuro, occhi verdi.
- levati Ino – Sasuke l’attirò a sé, afferrandole una mano gelida – lasciamo che il buon Shikamaru vinca la sua secolare pigrizia e si trovi da mangiare da solo, per una sera -
Ino gli sorrise raggiante, afferrandogli una mano – tesoro, ho trovato il mio pasto. Tra poco andrò nel giardino. Aspettami. – sussurrò, sistemandosi con un cenno aggraziato l’elaborata acconciatura e rivolgendo un solare sorriso ad un uomo di mezza età, seduto a pochi metri da loro.
Sasuke si alzò, anche lui con un movimento tanto fluido da non poter non risultare semplicemente divino, sorridendo mellifluo – anche io vado a cena. – giocherellò con il biglietto, mentre la dama del fogliettino si alzava dal divanetto colorato, scusandosi brevemente e con un sorriso tirato con le sue compagne, negli occhi lo scintillio dell’eccitazione.
- scusatemi – si congedò Sasuke, porgendo un rapido inchino verso i due compagni, sfilando tra la folla della sala.
Shikamaru lanciò un’occhiata infuocata alla biondina che, avvoltasi con ancor più forza al braccio dello scrittore, arrossì violentemente.
- ti deluderà. Di stronze come Temari non ce ne sono molte in giro – commentò Ino, asciutta, rifiutando garbatamente un cioccolatino ( la nuova moda del momento).
Shikamaru spostò lo sguardo su di lei, passandosi una mano sul codino poggiato alle spalle larghe e asciutte.
- smettila – rispose, divorandola con lo sguardo.
Possibile che Ino divenisse ogni giorno più bella?
Cazzo, era deliziosa in quell’abito scollato, con i lunghi capelli raccolti e il trucco appena accennato sulle labbra morbide.
E pensare a quante volte era stato lì per prenderle…
- Shikamaru, se continui a fissare me, la tua bella preda potrebbe sfuggirti – disse maliziosamente la ragazza, mentre Choiji, nei suoi imbarazzanti abiti da cameriere, si avvicinava alla coppia, sorridendo dolcemente
- vi divertite?- chiese, imbarazzato, voltando lo sguardo appena Ino cercò i suoi occhi
- si Cho…- pigolò lei poi, ondeggiando la coda lunga.
Il ragazzone la fissò adorante, mentre Shikamaru sbuffava annoiato.
Seccature e pensieri poco ragionevoli su Ino.
La serata non poteva andare peggio di così.
- qualcuno vuole provare il mio pianoforte? – chiese il padrone di casa, un ricco possessore terriero, ondeggiando nel suo corpetto rosso sgargiante.
Ino sollevò la mano pallida, sorridendo in maniera incantevole – il mio amico Shikamaru è bravissimo – disse, tono dolce e melodico.
Il moro impallidì, fissandola glaciale – sei impazzita?- chiese, mentre una folla di sguardi lusinghieri si posavano sul suo volto – io non voglio suonare –
La bionda gli scoccò un’occhiata maliziosa, volgendosi poi verso la ragazzina dagli occhi verdi, intenta nell’osservare incantata Shikamaru – la conquisterai in un batter di ciglia – mormorò, divertita.
Ah, di questo si poteva essere certi: in trecento lunghi anni Ino non aveva fatto che cacciare, trovare, uccidere.
La cacciatrice del branco. Incredibilmente adatta per quel ruolo: ottima sensibilità per le debolezze degli umani e bellezza sconvolgente.
Un mix letale per le loro prede.
Il moro si alzò dal divanetto, percorrendo i pochi passi che lo separavano dal pianoforte con l’eleganza sconosciuta al contadino di secoli prima.
Si sedette, non prima di aver notato il fremere della biondina al suo passaggio, sgranchendosi le lunghe dita.
E quando la musica iniziò a riecheggiare nella sala gremita nessuno riuscì a distogliere l’attenzione da quel ragazzo stupefacente.
E la giovane biondina dagli occhi verdi non bruciò mai di tanto desiderio.

Dopo qualche ora la giovane biondina rimase sola tra le braccia del bel musicista.
E non provò più nulla.
Per sempre.


Shikamaru rientrò nella grande casa che occupava con i suoi compagni.
Si asciugò la bocca, osservandosi allo specchio.
Una goccia di sangue gli imbrattava ancora il corpetto, spostando poi l’attenzione sui suoi sottili occhi scuri.
Cazzo, quanto si faceva schifo.
Quanto aveva quella ragazzina? Quindici, sedici anni?
E lui l’aveva divorata, con una foga e una disperazione che credeva di non possedere.
Lui, l’intelligente, lui, il misogino, lui, lo svogliato.
- bentornato, Shika
Lui, la bestia.
La voce melodiosa della compagna lo distolse dai suoi tetri pensieri, inducendolo a voltarsi verso l’imponente scalinata che si apriva nel grande salone.
- ancora sveglia Ino? L’alba sta per arrivare – rispose lui, osservandola scendere languida gli ultimi gradini.
- Sasuke è ancora fuori. Lo attendevo. – sorrise melliflua, ancheggiando nella sottoveste di seta pregiata.
Non era un mistero che lei e l’Uchiha condividessero intensi momenti assieme.
Shikamaru non ricordava più quanti gemiti avesse ascoltato tra quelle mura.
E ora quel pensiero gli faceva male, ora.
Senza sapersi spiegare il perché.
- non ti ha soddisfatto la bambolina dagli occhi verdi?- chiese Ino, accarezzandogli un braccio e facendolo sobbalzare – hai ancora fame?- sussurrò, divertita.
- Non sono affari tuoi, seccatura – replicò il ragazzo, sfuggendo alla tela di sguardi che lei stava pericolosamente intessendo.
Ino indietreggiò di un passo, compiaciuta – rassegnati. – sibilò infine, voltandosi rapida verso la scalinata e facendo roteare la sottoveste attorno le gambe magre.
Troppo magre, troppo lunghe.
Così diverse da quelle che cercava ogni notte tra le strade.
- non è lei, te l’ho detto -
Shikamaru distolse lo sguardo, seccato.
- allora a domani, Shika – mormorò lei, scoccandogli un’occhiata dolce, forse quasi preoccupata.
Così diversa da quella che cercava ogni notte negli occhi delle donne.
E forse di questo aveva bisogno.
- Ino – tuonò poi, contro ogni sua volontà.
La bionda si voltò verso di lui, vagamente sorpresa – che vuoi Shika?- chiese, mordicchiandosi un labbro.
- Choiji è con Sasuke?- continuò lui, abbassando lo sguardo lucido.
Ino sollevò un sopracciglio, divertita – come sempre, quando la battuta di caccia continua con l’alba. Deve proteggerlo dal sole – affermò, fissandolo intensamente – perché?- chiese poi, innocentemente.
- lo sai – Shikamaru le si avvicinò, sollevandole il volto con una mano – sto per fargli male – biascicò, poggiando le sua labbra su quelle morbide di lei.
Ino rise piano, bagnando con la punta della lingua le labbra gelide di lui
- Sasuke e Choiji non torneranno prima di un’ora – sibilò – la mia stanza è vuota –
Shikamaru le accarezzò lentamente il ventre piatto, scostandole la sottoveste con un gesto leggero.
Era talmente delicata che la paura di romperla sembrò mozzargli il fiato.
Non come Temari. Con lei lo aveva fatto tra le braci di un monastero in fiamme.
La ragazza gettò il collo all’indietro, lasciandogli esplorare la pelle sottile della nuca con la bocca.
La mano di Shikamaru raggiunse uno dei piccoli seni, stringendolo appena, cauto.
- la mia camera – gemette lei, passandogli le dita tra i capelli e issandosi su di lui, le gambe avvolte attorno ai fianchi magri del vampiro.
Shikamaru annuì, inebriandosi dell’odore fruttato della bionda.
Ora capiva cosa provassero le sue ignare prede. Un senso di totale estasi.
Forse poteva bastare per calmare per qualche ora il suo dolore.



Sasuke si leccò il labbro, sorridendo ebbro, sollevando il volto dal collo cereo della nobildonna.
- faccio sparire il corpo?- chiese Choiji, apparso rapido alle sue spalle.
Il moro fissò il ragazzone socchiudere i sottili occhi castani, sul volto la solita espressione pacata, gli angoli delle labbra appena tirati verso il basso.
Chissà se riusciva a sentire anche lui i pensieri di Shikamaru. Lo stavano facendo impazzire, tra il desiderio di trovare quella fottuta contessina e quello di sbattersi Ino. Che, tra le altre cose, era soprattutto la sua compagna.
Almeno per ordine e grado avrebbe dovuto prendersi la sua rivincita su Shikamaru. Quel dannato pivellino non aveva ancora capito cosa volesse dire “rispetto”.
- certo, come sempre – mugugnò, lanciando con un gesto affettato, il corpo della giovane ragazza al lupo mannaro.
E pensare che fino a qualche ora prima quella testolina rossa aveva sognato di giacere tra le braccia forti di un bello sconosciuto…e ora era tra le fauci di un grosso lupo rossiccio.
Che gran bella ironia.
- torno nella villa – sibilò infine il moro, stanco e disgustato dalla visione di quel brutale pasto – magari trovo qualche giovane spaventata che ha bisogno di essere accompagnata il un luogo sicuro – ghignò divertito, infilando le mani nelle tasche dell’ingombrante giacca di velluto.
Si allontanò di qualche passo, mentre il lupo spingeva il corpo dietro una grossa siepe e un rumore umido di morsi rompeva il silenzio della sera primaverile.
Sasuke scosse la testa mora, imbronciandosi appena.
Quanto tempo era che non aveva notizie di quella maledetta Tsunade e di Rin?
Già, Rin.
- Sasuke, ti prego non guardarmi così…-
- E perché Rin?-
- Perché poi mi illudo di piacerti davvero –
- Sciocca –
- Scusa, Sasuke…-
Come dimenticare il suo viso che si rifletteva in quello specchio, i grandi occhi marroni curiosi, le guance paffute e le labbra rosee.
Lui l’aveva vista nascere, piccola Rin. E aveva visto crescere Rin.
E aveva pensato di poter avere il sangue di Rin.
E aveva sperato di potere avere semplicemente Rin.
- poi vedere la luce?-
- che domanda idiota –
- rispondimi –
- no, non posso –
- perfetto…guarda me allora –
- ma Rin…-
- te la ricordi la luce, Sasuke?-
- Rin…-
- mi assomiglia almeno un po’?-
Indurì la stretta nella tasche, mentre il ricordo delle labbra sorridenti di Rin si spegneva nei suoi ricordi.
Si era illuso di poterla uccidere.
Ma quando aveva potuto… non aveva osato.
Eppure, un istante prima che Tsunade lo scoprisse con i denti pronti a toglierle la vita, i grandi occhi di Rin per un attimo si erano sgranati dalla sorpresa, le sue guance paffute si erano arrossate, la sua bocca si era socchiusa…ma il suo collo non si era allontanato.
Sciocca Rin. Sempre troppo umana per poter competere con dei vampiri.
Sasuke riportò lo sguardo sul sentiero lastricato, orientandosi nelle tenebre con la facilità di un uccello notturno. Anzi, di un pipistrello, soprannome che non trovò mai più adatto, osservando la sua ombra svolazzante.
Sorrise appena, quando gli ansimi di Ino e Shikamaru gli invasero la testa.
Il ragazzo doveva aver abbassato la guardia…in quegli anni aveva imparato a controllare il potere di Sasuke, cosa che a quest’ultimo infastidiva non poco…aveva sempre l’impressione di dover temere qualcosa da lui.
Come quel suo nuovo potere…controllo delle ombre. Non dissimile da un vero e proprio controllo del corpo dei malcapitati ( seppur rari ) nemici che a Shikamaru andava di affrontare.
Le urla incontrollate di Ino costrinsero Sasuke a chiudere il contatto mentale con i due subordinati, seccato.
Ino. La sua compagna di ormai trecento anni.
Bella, potente quanto fosse necessario, totalmente dipendente da lui.
Una compagna che, come lei nessuna, sapeva controllare le menti delle sue prede.
La migliore cacciatrice. Forse seconda solo ad un’altra…
Piccola, obbediente, meravigliosa Ino.
O almeno così era facile dipingerla. Cercava di non notare i suoi lampi di avidità nello sguardo né, tanto meno, i suoi pensieri sempre più insistenti.
Potere.
E quel risentimento che covava nel petto. Che se fosse stata semplice gelosia…
Umiliazione, invece. Per quel demone a cavallo, quella contessa che poteva tutto, mentre lei era a piedi, in testa un cesto di vimini pesante.
Per quel suo abito sempre troppo umile e per la Sua veste di seta italiana.
Umiliazione, perché quando lei era diventata eterna, la contessa l’aveva ancora superata.
Ancora e ancora.
Sasuke ghignò, soddisfatto.
Shikamaru e Ino.
Erano stati un investimento azzardato quei due. Ma senza rischio non si può pretendere di vincere. E il suo unico desiderio era stringere tra le dita la testa di Itachi. Finalmente libero.
- morta! –
Sasuke sgranò gli occhi neri, osservandosi attorno, le gambe appena flesse.
- Ormai è morta da un secolo… –
- Non posso ancora credere che la mia piccola Rin sia…morta… –
Sasuke avvertì un gelo improvviso calagli sulle membra, annaspando.
Morta…Rin?
Voci lontane…all’improvviso…
E la sua voce.
- Tsunade, ti prego, non piangere –
- Kakashi…era mia figlia -
Sasuke poggiò la schiena al tronco di un albero, gli occhi chiusi.
Non poteva essere vero…
Portò entrambe le mani alla testa, scosso.
Non poteva essere finito tutto così…
C’era un solo modo di scoprire se quell’incubo fosse vero.
Imbronciò le labbra, scurendosi appena.
Se Lui era della solita opinione la sua mente era sgombra da limiti e ostacoli.
Solo per permettergli di rivivere l’orrore della morte dei suoi genitori.
Ma questa volta, sciocco Itachi, la sua terribile ironia sarebbe stata utile al piccolo Sasuke.
Pessime notizie. Rin è morta.”
“ Ne ho avuto conferma, visto che è riapparsa in circolazione Tsunade. Ora che è morto Jiraya, è uscita allo scoperto. Sola. Pare che Rin sia morta ormai da un secolo abbondante, nessuno l’ha più vista.”
- già fratellino. Siamo di nuovo ad armi pari –
Sasuke rabbrividì, mentre la voce di Itachi si spegneva lentamente.
Odiava trovarsi in quelle situazioni.
E odiava ammettere che la morte di Rin gli faceva male.
Gli aveva portato via la sola speranza di immortalità.
Gli aveva portato via…semplicemente Rin.
Choiji gli si avvicinò quatto, strusciando i grossi piedi sull’erba fresca.
- ci sono problemi Sasuke?- chiese, mentre la chioma riccia e ribelle gli ricadeva sulle spalle allenate.
Non aveva più nulla del grasso contadinotto di secoli prima.
Choiji Akimichi era la più letale arma da guerra che un vampiro potesse desiderare.
Peccato che la sua fedeltà fosse totalmente rivolta a quell’imbecille di un Nara.
E considerando quello che ora il suo grande amico stava facendo con l’unica donna che Choji avesse mai amato…
- torniamo a casa. Ci sono dei cambi di programma. –
- cosa? – chiese il rosso, captando l’aura di nervosismo attorno l’altro
Sasuke gli scoccò un’occhiata irritata, volgendosi poi, rapido, verso la strada – seguimi – intimò, sparendo tra le ombre della notte.





Emh…vi avevamo avvertite di non saltare subito alle conclusioni con i pairing, né tanto meno con la storia.
Per ora c’è stata uno scorcio nel passato dei personaggi, per far capire la loro evoluzione
Ecco il piano di Tsunade: per quanto funzionerà?
Per ora sembrano esserci caduti tutti, dai gelidi Akatsukini ai vari clan sparsi per l’Europa.
I clan…
Ino che è tutt’altro che inutile, Sasuke che rappresenta il vampiro spietato e allo stesso tempo dimostra di avere un cuore e gli Hyuga che…oddio, gli Hyuga sono loro XD magari c’è chi tra loro è un po’ più accaldato XD ma questa è tutta opera del lato Hyugacest di Cami che finalmente è venuto allo scoperto…
Ah, ovvio: come dimenticare il povero Jiraya! I piani di Pain sono stati svelati…vedremo se Itachi sarà d’accordo…
E i Sabaku:Hidan è il classico esempio che la perseveranza è essenziale nella vita! XD
E ammettetelo: Kankuro non è il licantropo che tutte vorremmo conoscere? XD si lo so, sono tremendamente di parte!

Angolino delle immagini:
Piccolissima Rin!
http://zefirius.deviantart.com/art/Rin-Fan-Art-38503200

Jiraya e Tsunade:
http://croaky.deviantart.com/art/Jiraya-and-Tsunade-Wild-World-11510624

Hidan e Temari
http://aim2.deviantart.com/art/Seriously-67215233

Shika e Ino.
Si, ho guardato immagini shikaino per questa fic.
http://princevegetafan.deviantart.com/art/Ino-and-Shikamaru-kiss-60736369

Hyugacest.
http://skuldchan.deviantart.com/art/NejiHina-Kinda-vulgar-38385748
non so scegliere immagini Hyugacest, perdonatemi!

Ah, dimenticavo: CAmi vi manda un messaggio " se non vi ho convinto ora con lo hyugacest farò ancora di peggio...anzi...MEGLIO!"

Ora vi lascio ai commenti!

Un bacione!

Sammy1987: XD povero Kankuro, il suo lato animale è davvero un po’ disgustoso! XD Ino un po’ è migliorata, e secondo me è più profonda e complessa di quel che semplicemente appare. Che ne pensi di questo capitolo? Ah, naruto e sakura appariranno nel prossimo: quindi preparati! Baci


LalyBlackangel: per la naruHIna ci sono delle speranza, vedrai, intanto nel prossimo appare naruto! Un bacione!


Rory_chan: Roryyyyyyyyy! Si sono le reazioni da fangherl che fano andare Kankyamoruccio in visibilio! XD e Gaara, il crudele gaara: no c’erano dubbi che ti sarebbe piaciuto! Hai compreso sia le differenze tra gaara e shika sia le difficoltà tra quest’ultimo e Sasuke…difficoltà comprensibili, in fondo. Non è che abbiano un bel carattere tutti e due! Che ne pensi di questo? Niente sasusaku, ma sasurin! XD nn è divertente come coppia?XD facci sapere che ne pensi! Un bacione!


Stefy90: perdonaci! XD questo capitolo è necessario, anche se un pochino difficile per una mosca nera, mi dispiace…che ne pensi cmq? Speriamo che ti sia piaciuto! Facci sapere! Un bacio!

Talpina pensierosa: Grazie per i complimenti! Sei davvero dolcissima! Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!

Lily_90: ebbene la scena hot è stata diretta magistralmente da Cami! E come dubitare del risultato? Cmq…Sà, ci sei? Ce l’hai fatta a leggere il capitolo? Io ho provato ad avvertirti ma…pensa io che l’ho scritto! ç_ç cmq…tra loro i sabaku continuano ad avere qlc problemino XD ma anche gli altri non li vedo molto meglio XD facci sapere che ne pensi di questo capitolo…almeno quello che hai letto! XDbaci!


Kibachan: sei dolcissima! Grazie di far girare la fic, cami ed io siamo davvero lusingate da tanta stima! Cmq…capitolo un po’ diverso vero? Tranne lo Hyugacest, praticamente imperante! Vai cami! Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!


Uchihagirl: Ruuuuusssssselllllllll! Oh, amore! Scusa, ma l’hai nominato e io vado automaticamente in uno stato di cuoricini e faccina sognante! Che ne pensi del capitolo? Un bacione!

Tikei_chan: proprio alleati no, per ora fanno finta di sopportarsi! Si sono persino lasciati in vita! Che ne pensi di questo chappy? Un Gara freddo e calcolatore, come piace a te no? Facci sapere! Un bacione!


Wiwo: le tue antenne captano benissimo! Cami non resiste lontana troppo a lungo dal suo Hyugacest! Che ne pensi di questo chappy? Un bacione!

Fullmetal manga lover: Kankuro al suo pasto si è adeguato in fretta…lo immaginiamo un ragazzo molto versatile! XD e per sasu e rin…già, esatto, sasuke è più preso di quanto volesse ammettere! Che ne pensi del capitolo? Un bacione!


Kairi84: che ne pensi di questi personaggi catapultati in un altro secolo? Che ne pensi? Facci sapere se ti è piaciuto! E il prossimo capitolo…Naruto arriverà! Un bacione!


Jenna uchiha: uno sguardo sull’evoluzione dei gruppi…dagli Hyuga – cami docet – ai Sabaku – soventissimo Hidan – il team di Sasuke e i deliziosi akatsukini –di nuovo cami! -…che ne pensi? Facci sapere! Un bacio!


_mattew_ :grazie, siamo felici che la storia ti abbia appassionato! Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!


Crilli: grazie, i complimenti di hanno davvero reso felici! Ci fa molto piacere che la storia ti piaccia! Per i parino credo che li toccheremo quasi tutti, perciò…^_^ facci sapere che ne pensi! Un bacione!

Maobh: la scena arf è tutto merito di Cami! Che ne pensi di questo capitolo? Un po’ di rivelazioni e…di scambi di coppia! XD ah, che dici, Hinata si sta svegliando? XD un bacione!

Kurenai88: mi sa che per il sasuino sei davvero unica..o cmq tra le pochissime! XD Grazie per i complimenti e…Neji è tornato! Oddio, merito di cami, lo ammetto…e…ti abbiamo fatto piacere Kanky almeno un po’? *_* siiii! Baci!

Sangochan88: grazie! Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!

Lilithkyubi: ci dispiace per il problema al pc, spero si sia risolto! Che ne pensi del capitolo? Tra poco risarà un salto nel presente, con l’apparizione di un personaggio particolare! Un bacione!


_ayachan_: Suuuuuuusi! Mia salvatrice, anzi salvatrice della dispensa di Fabri!...dai il capitolo non era tanto horror…per me quello vero è qui, concentrato in due lunghi paragrafi, sigh.
E Ino…dai, non devi avercela con lei…non è cattiva, in fondo. Forse un po’ troppo egoista. Ma neanche troppo, dato quello che fa. E non è una battuta di pessimo gusto, credimi. Ovviamente lo scontro tra gaara e Sasuke è stato lasciato in sospeso XD , ovvio! E nel prossimo capitolo…Naruto. Si il tuo biondo (ex?) amore arriverà finalmente. Facci sapere che ne pensi del capitolo…un bacione!

Terrastoria: ShikaTema! *_* scusa, per me è deformazione professionale impazzire quando leggo questa parola! XD cmq di HinaNeji con Cami ci sarà da leggere, già… e NaruHIna…io personalmente la ritengo una coppia gradevole, anche se a volte troppo usata e un po’…troppo dolce. Ma – e cami non lo deve sentire – a me piace! Cmq, grazie per i complimenti, sei sempre così incredibilmente dolce! Che ne pensi di Ino? per ora triangolo con shika e sasu…ma chissà…qui tutto può cambiare. Facci sapere che ne pensi del capitolo! Un bacione!








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Capitolo 12
*** Lupo, vampiro, uomo ***


New Orleans, gennaio 2000


La sacca di tela batteva forte sulle ginocchia, gonfia di vestiti e cianfrusaglie varie.
“Siete proprio sicuri che non abbiate più posti disponibili? Insomma…nessuna richiesta?”
La ragazza della reception, impeccabile nel tailleur grigio scuro, fissò da sotto gli occhiali la ragazza di fronte a sé.
Fece una smorfia ben poco velata.
“Spiacente signorina Haruno. Non abbiamo bisogno di insegnanti di danza jazz. In più lei è troppo giovane, e…come dire…ben poco adatta a lavorare in un posto del genere. Provi in quale topaia in periferia.”
Sakura si morse il labbro, irritata, sgranando gli immensi occhi verdi incredula da quanto udito.
Decise di non fare ulteriori commenti.
A passi veloci, issando dietro le spalle la sacca a tracolla, andò a sedersi sulla panchina al di fuori dell’edificio, incrociando le gambe e tenendosi la testa tra le mani.
Brutta stronza presuntuosa. Come se stessi chiedendo lavoro al Bolshoj di Mosca! Si tratta di una palestra, cavolo!
Ok, forse una palestra decisamente prestigiosa. La più celebre di New Orleans, che contava numerosi corsi, discipline come yoga e pilates, oltre che ottimi corsi di danza. Il provino che aveva fatto era andato bene.
Ma poi…come sempre…niente.
L’ennesimo fallimento. E va bene, aveva solo vent’anni, ma danzava da quando ne aveva sei, perché non sarebbe stata adatta a dare lezioni di ballo?
Si guardò di malumore nelle vetrina chiara, probabilmente di una sala della palestra, che rifletteva la sua immagine.
Ok, forse il suo aspetto non era propriamente classico: capelli lisci tinti di rosa, pelle diafana, pantaloni larghi e felpa informe, unghie mangiucchiate. Non era propriamente quella che si definiva una ragazza in tiro.
Avessi i soldi, li comprerei anche dei vestiti decenti.
Sbuffò, attorcigliandosi un ciuffo intorno alle dita e incrociando le gambe magre. Ci aveva creduto davvero, in quella città. Aveva davvero pensato di potere rifarsi una vita, di potere dedicarsi alla danza senza le umiliazioni del passato.
Una madre alcolizzata, un padre assente. I soldi che non c’erano mai, i mille lavori fatti per studiare e contemporaneamente danzare.
La fuga dal suo paesino, quale mese fa, le aveva fatto credere di potere rifarsi una vita, di potere essere ammessa in qualche prestigiosa accademia. Ma Sakura aveva capito subito come andavano le cose.
Niente soldi, niente ammissione. E soprattutto…un passato familiare come il suo non era certamente ben visto in giro.
Tirò fuori una barretta al cioccolato, addentandola pensierosa, mentre rimuginava sul da farsi.
Doveva magari cercare in un’altra palestra, una un po’ meno fighetta, possibilmente…una dove le ragazze delle reception non la guardassero come se fosse una cimice infetta, e la gente non sembrasse uscita da una rivista di moda…
“Sai che quella barretta al cioccolato è quanto di più tossico ci sia per la salute?”
Sakura sollevò il capo, incrociando lo sguardo di un ragazzo alto in tuta verde.
Non era bello, anzi: aveva delle sopracciglia enormi, occhi tondi e un taglio di capelli a scodella francamente improponibile. Ma aveva un viso cordiale e simpatico, che ispirava fiducia.
Si sedette accanto a lei, sorridendole.
Sakura scosse il capo, finendo la barretta.
“Beh…bisogno di zuccheri. Meglio del cioccolato, cosa c’è?”
“Oh, milioni di cose! Potrei consigliarti delle ottime bevande energetiche, o delle barrette al cacao arricchite di proteine e vitamine, un vero balsamo delle giovinezza! Ehm…mi rendo conto però che non so quanto te ne possa fregare…” sussurrò all’improvviso notando lo sguardo scettico e divertito di Sakura.
“Ma figurati, è…istruttivo. Non so nemmeno come è fatta una bevanda energetica. Comunque, sono Sakura Haruno. Piacere.”
Lui si rischiarò, guardandola ammirato, e le prese la mano con garbo.
“Rock Lee. Incantato, davvero.”
Sakura rise, stiracchiandosi leggermente e sgranchendo le gambe.
“Sei iscritta a questa palestra? Non ti ho mai vista prima…” osservò lui rapito dal suo viso luminoso, dal colore degli occhi, da come sedeva, scomposta e inconsapevolmente sensuale, sulla panchina. Sakura alzò le mani in gesto di resa.
“Macchè. Non sono di qui, sono originaria del Maine, di un piccolo paesino. Ho fatto una prova per entrare come insegnante di danza jazz. Ma niente di fatto.”
“Caspita. E dunque sei una ballerina.”
“Più o meno…non come avrei voluto. Ci vuole una certa fortuna, in questo mondo. Il talento non basta.”
Rock Lee continuava a guardarla intensamente, e suo malgrado Sakura si sentì fin troppo osservata.
“Ehi…ci sei?”
“Come? Certo, certo!” scattò lui arrossendo vistosamente e deglutendo. Rimase un istante in silenzio, e poi decise di farle la sua proposta. Voleva aiutare quella ragazza.
“Senti Sakura, non so se accetterai, ma da quel che ho capito hai bisogno di un lavoro, almeno fino a che non trovi posto in una vera scuola di ballo. Ecco, io sono istruttore di arti marziali, ma nei weekend lavoro anche come buttafuori nella più famosa discoteca di New Orleans.”
Lo sguardo di Sakura si posò d’istinto sul corpo atletico. Forse non era grosso, ma se insegnava arti marziali…
“Insomma…la paga delle cubiste è molto buona. Che dici, vuoi provare? Ci metto una buona parola io.”
Sakura si riscosse, spalancando la bocca, e scoppiando a ridere subito dopo.
“Ehm…non so se mi hai guardata bene. Ti pare che possa fare la cubista?! Non ho il fisico.”
Rock Lee si soffermò sulle gambe magre, su quel volto intenso e bellissimo, sui capelli che risaltavano la carnagione lunare. Annuì, convinto.
“Eccome se hai il fisico. Anche da infagottata si vede. Fammi vedere come balli.”
“Qui?!”
“Qui. Tanto non c’è nessuno. Giusto per vedere come ti muovi. Ovviamente, balla come se fossi su un cubo…non so se mi spiego”
Sakura, dopo un attimo di sorpresa, si alzò, avvicinandosi. Si tolse la felpa, rimanendo con una canotta verde acido, e i pantaloni sdruciti della tuta.
Iniziò a muoversi, occhi chiusi, capelli sciolti sulle spalle, il bacino che ancheggiava morbido, la testa che oscillava a ritmo di una musica immaginaria.
Rock Lee la fissava, la salivazione completamente azzerata, il cuore che gli pulsava nel petto quasi a volere uscire.
Perfetta.
Così provocante, anche se probabilmente non se ne rendeva conto. Aggraziata, minuta, sofisticata nonostante l’apparente trasandatezza.
“Allora. Come è?”
La voce argentina di Sakura lo fece sussultare, affogando lo sguardo in quelle incredibili iridi smeraldo. Sakura si risedette, mettendosi la felpa e legandosi di nuovo i capelli.
“Beh…” rantolò lui grattandosi in trance la cute, ancora sottosopra “diciamo che se non ti prendono…sono pazzi.”
Sakura fece una smorfia buffa, dandogli un buffetto (facendolo diventare color porpora)
“Allora farò il provino. Non è quello che sogno…ma non si butta via nulla per sopravvivere in questa città. E chissà che non sia un’esperienza che cambierà il mio futuro” esclamò Sakura, lo sguardo rivolto verso il cielo, un’aria più ottimista e positiva rispetto solo a qualche minuto fa.
Il ragazzo annuì convinto, sempre ammirandola.
Ecco. Sakura Haruno. Il suo ideale femminile fattosi realtà.


Maine, paesino sperduto vicino ad Augusta

Tsunade si lasciò cadere sulla sedia a dondolo che stava di fronte all’ingresso del suo cottage di legno, nel quale viveva ormai da vent’anni.
Dalla nascita di Sakura, quella ragazza che ora aveva incasinato tutto.
Starnutì, rabbrividendo per l’aria gelida, e diede un’occhiata al cielo nuvoloso e saturo di nuvole minacciose.
Meglio un bel temporale che il sole splendente, però.
Si avvolse lo scialle intorno alle spalle, battendo un piede sulla ringhiera, aspettando.
Avrebbero dovuto arrivare a momenti. Kakashi era molto ritardatario, vero, ma in certi casi di emergenza sapeva esattamente presentarsi puntuale.
E infatti, così fu.
Avvertì lo scricchiolio di foglie secche dietro la testa, oltre a un confuso borbottio.
Si girò lentamente, incrociando l’unico occhio di Kakashi, quello non coperto dalla benda.
“Yo…Tsunade…” le sorrise alzando il dito indice e il medio come saluto. Accanto a lui, Tsunade vide subito il famoso ragazzo di cui aveva tanto sentito parlare.
“Kakashi…hai portato Naruto…”
“Sai che mantengo le promesse.”
“Sì. Lo so.”
“Qualcuno mi fa la cortesia di spiegarmi cosa diavolo succede, e perché mi avete fatto portare in questo posto?!” sbottò il ragazzo incrociando le braccia sospettoso. I capelli dorati erano arruffati e ricadevano morbidi sulla fronte, gli occhi azzurri, penetranti, erano grandi e con le ciglia lunghe.
Aveva un’aria simpatica, anche se una luce risoluta e combattiva nello sguardo.
Tsunade annuì, togliendosi una fogliolina dai capelli chiari.
“Naruto…è un piacere conoscerti…Kakashi mi ha parlato molto bene di te.”
“Mm…bah, io non so chi lei sia, ribadisco.”
“Naruto…un po’ di rispetto!” gli intimò Kakashi senza però crederci troppo, mentre Tsunade lo perforava con lo sguardo.
“Sai chi sono io?”
“Suppongo un vampiro, no?”
“…il nome Tsunade non ti dice nulla?”
“…che ne so. Mi spiace vecchia signora, ma proprio non mi viene in mente nulla!”
Tsunade sussultò.
Vecchia a me?!
Kakashi intervenne prontamente, dando uno scapellotto leggero a Naruto, che grugnì infastidito.
“Perdonalo Tsunade, è che non si sa molto comportare…è pur sempre mezzo lupo…”
“Già…” asserì la donna, guardando Naruto più intensamente.
Mai dimenticarsi di avere a che fare con l’unico esemplare vivente di incrocio tra due razze micidiali.
Figlio di un vampiro…e di una donna lupo.
“Venite dentro. Parleremo con calma davanti a una tazza di…ehm…beh c’è ampia scelta.”
Naruto sghignazzò divertito.
“Frustante bere solo sangue, neh?”
Tsunade strinse i palmi delle mani.
Io questo ragazzino lo ammazzo.

Kakashi rimase in piedi mentre Tsuande, seduta accanto al fuoco del camino, spiegava dettagliatamente la situazione a Naruto. Nel mentre, guardava l’interno del cottage, e si soffermò un attimo sulla foto di Rin, su una credenza accanto.
La accarezzò con malinconia.
Rin. La vampira che aveva iniziato a proteggere nel 1600.
La donna, perché era una donna, che non appena l’aveva conosciuto si era innamorata di lui. Ma Kakashi era stato irremovibile.
Era una mezzosangue, ricercata da tutti i vampiri, che ancora non credevano fosse morta. Troppo rischioso stare accanto a lui, uno dei vampiri della cerchia del potentissimo Minato Namikaze.
Così l’aveva spinta tra le braccia di un uomo, Obito. Un uomo che lui, vampiro che condivideva gli stessi ideali di Tsunade, reputava il suo migliore amico, anche se sapeva che sarebbe morto, poiché umano.
Rin aveva avuto con lui due bambini. Poi Obito era morto. E lei si era uccisa.
Causando la morte nel cuore di Tsunade, e anche nel suo.
Lui che per amor suo non aveva potuto amarla.
Rin era morta nel 1700. I suoi figli, tenuti all’oscuro di qualsiasi cosa fosse inerente al mondo dei vampiri, erano cresciuti lontani, con delle vite normali.
Il dna di Sarutobi, che stagnava nel corpo di Rin, sembrava essersi interrotto. Generazioni su generazioni di umani normali.
Fino a che Tsunade non si era ripresentata da lui, nel 1980. Confermandogli che, dopo due secoli, il dna si era riformato. Il sangue di Rin, passato indenne e senza caratteristiche straordinarie per innumerevoli generazioni, adesso si era riformato in un’umana.
Una sua discendente: akura Haruno.
“Fammi capire un po’…questa Sakura quindi ha il sangue che stanno cercando tutti quegli scalmanati purosangue del cazzo?” stava chiedendo Naruto a Tsunade, cercando di afferrare bene i concetti. Kakashi lo guardò di sottecchi.
Sempre così impulsivo e poco diplomatico, il ragazzo.
Del resto, era Naruto. Figlio del suo maestro, Minato. Colui che era andato con Kushina, una donna lupo, fregandosene di ogni regola. Una licantropa.
Certo, se Kakashi pensava alla bellezza di Kushina…non aveva nulla della forza bruta e dell’aspetto imponente dei licantropi.
Naruto era stato un vero e proprio esperimento. E ne era nata una macchina da guerra letale.
La forza dei licantropi e quella dei vampiri. La capacità di stare alla luce del giorno, la possibilità di non bere solo sangue. Era sicuramente la peggiore minaccia per tutti i clan uno come Naruto.
Ma era ahimè anche decisamente ingovernabile; spesso perdeva il controllo di sé, e questo poteva essere un vantaggio molto pericoloso per un avversario come un vampiro purosangue.
“Naruto…hai capito bene quanto ti ho detto?” stava nel mentre interrogandolo Tsunade. Il ragazzo sbuffò, stiracchiandosi sul divano e massaggiandosi i capelli scarmigliati.
“Ma sì ma sì…ho capito. Devo andare a New Orleans e proteggere questa Sakura, che ha avuta la malaugurata idea di andarsene via da questo buco di paese per andare direttamente nella tana del lupo, o meglio del vampiro. Della serie, idea geniale. Comunque, devo starle appresso. Senza farle sapere tutta la storia.”
“Possibilmente.”
“Sarà difficile eh…come cavolo la conquisto la sua fiducia?!” si lamentò Naruto, e Kakashi in effetti non poté che concordare. Insomma…prima o poi Sakura doveva sapere la verità.
E Tsunade farsene una ragione.
“Che palle… non fosse che così avrò mille occasioni per fare incazzare gli Uchiha e gli Hyuga…ci sarà da ridere. Vabbè, come è fatta questa Sakura?” chiese Naruto indifferente, sapendo che tanto l’avrebbe rintracciata grazie all’olfatto (sviluppato quasi come quello di un licantropo).
Tsunade sorrise sinistra, tendendogli con nonchalance una foto. Kakashi sorrise sotto la maschera, vedendo il suo allievo sbiancare di colpo, gli occhi grandi spalancati.
“Ah…così è lei…” sussurrò confuso. Poi tirò su il viso, e un sorriso luminoso e anche abbastanza ebete gli dipinse il volto abbronzato.
“Ottimo. Posso partire subito vero?”



Il provino di Sakura era andato alla grande, come pronosticato da Rock Lee. L’avevano presa all’istante, trovandola decisamente sensuale, anche se lei continuava a non capire perchè, con un’aria solare e fresca, un po’ lolita un po’ studentessa.
Ora Sakura sedeva felice in mezzo a un parco, sorseggiando con la cannuccia un frullato alla banana, pensando che se avesse messo un po’ di soldi da parte poteva tentare l’ammissione in un’accademia di danza più costosa e prestigiosa.
Finì di raccogliere alcuni pezzi di frutta freschi col cucchiaino, immersa nei suoi pensieri, stendendosi subito dopo sulla panchina e facendosi cullare dalla quiete.
Una meraviglia, i parchi al mattino presto. Nessuno che rompeva, pace, silenzio, qualche cinguettio, il lento fruscio delle foglie…
“Ehi! Ciao!”
Sakura sobbalzò al suono della voce squillante, e si trovò davanti il viso sorridente di un ragazzo biondo in jeans e maglietta.
“Mi hai fatto prendere un colpo…non si spaventano le persone alle sette del mattino! E poi chi sei, scusa?” strepitò furiosa, guardandolo allibita sedersi accanto a lei, spaparanzandosi sulla panchina.
“Ti era caduto per terra questo. Te l’ho raccolto prima che qualcuno te lo potesse rubare.” Le disse Naruto porgendole il suo portafogli - che aveva sfilato con maestria dalla sua borsa prima che lei potesse accorgersene -
Sakura aggrottò la fronte, prendendolo in mano.
“Oh…grazie” sussurrò riponendolo accanto a sé. Guardò di sottecchi il ragazzo - molto carino, senza alcun dubbio - e lesse nei suoi occhi una scintilla particolare.
“Scusa…ma perché mi guardi così?” gli chiese circospetta. Naruto scosse la testa, sorridendo apertamente.
“Perché sei bellissima, Sakura.”
“E come cavolo fai a sapere che mi chiamo Sakura?!” scattò la ragazza, che aveva appena fatto in tempo ad arrossire leggermente per il complimento.
Naruto per un attimo mostrò uno sguardo smarrito- sono proprio un deficiente, della serie facciamoci sgamare subito!-
ma poi si riprese subito brillantemente, aiutato dalla fortuna.
“Beh…la scritta del braccialetto parla chiaro!”
Sakura annuì, leggermente più tranquilla. Che tipo. Sembrava decisamente spavaldo, senza alcun timore di sembrare sfacciato.
Naruto appoggiò le mani ai lati della panchina, volgendo lo sguardo verso il sole, respirando a pieni polmoni l’aria frizzante.
“Scusa…ma che vuoi esattamente da me?”
Sakura lo guardava piuttosto perplessa. Che diamine stava facendo quel ragazzo?
“Starti vicino. È piacevole la tua compagnia, seppur ancora ostile. Tranquilla, ci si fa l’abitudine!”
“…Sei scemo?”
“Affatto. Voglio conoscerti meglio.”
“Tu sei pazzo!! Ma non so nemmeno come ti chiami!” sbottò Sakura esasperata, rimanendo ammutolita quando Naruto le prese la mano con delicatezza, baciandola ironicamente.
“Naruto Uzumaki. Ed è un enorme piacere.”
“Tu sei veramente folle.” Proruppe Sakura togliendosi di slancio la mano, le gote lievemente arrossate. Ma Naruto proseguì imperterrito.
“Senti, scherzi a parte, so che sei nuova di queste parti. E mi piacerebbe darti una mano, starti accanto, insomma, essere tuo amico!”
“…E tu come diamine fai a sapere che non sono di qui?!”
“Beh…” cazzo Naruto pensa pensa…ci sono “; e chi l’ha mai vista una ragazza così bella qui?” le rispose con una adorabile smorfia. Sakura suo malgrado si ritrovò a ridere, e sollevò le mani in gesto di resa.
“Beh, pericoloso non sembri…e io sono sempre aperta a fare nuove amicizie. E se veramente vuoi essermi d’aiuto, allora vedi di fare qualcosa perché possa fidarmi di te.”
Naruto la guardò curioso, gli occhi che immancabilmente si posarono sul volto minuto, sulle ciglia lunghe che ornavano quelle incredibili pozze verdi, sulle braccia che erano accoccolate lungo le ginocchia.
Diamine se era bella.
A dire la verità, non era esattamente una bellezza classica, anzi: magra, senza seno, i capelli di un colore allucinante, la fronte un po’ alta e spaziosa. Ma emanava una radiosità ipnotica, che avrebbe catturato ogni sguardo.
E, da quel poco che aveva visto, aveva anche un caratterino niente male, una personalità bella forte.
Si era aspettato di trovare una ragazza tipo Hinata- l’unica vampira con la quale aveva da oltre un secolo ottimi rapporti, famiglia nefasta a parte- e invece Sakura era una ragazza…con le palle.
Chissà come avrebbe reagito se avesse saputo dei pericoli che correva…
“Per dimostrarti che puoi fidarti di me, oggi verrò con te a fare qualsiasi cosa tu voglia. Vedrai che non sono un cretino, garantito!” esclamò gioviale Naruto. Sakura sorrise sarcastica.
“Qualsiasi cosa?”
Naruto ammiccò.
Certo che se fa queste domande…
Ma qualsiasi sua perversa idea venne stroncata sul nascere dalla risata di Sakura.
“Ottimo. Stavo proprio progettando di fare shopping. Su, vieni con me, sarai un ottimo portaborse.”
Naruto sussultò, e poi sospirò rassegnato.
Ok, era un’umana. Non era perfetta, ahimè. Solo quando si alzarono dalla panchina, camminando verso l’uscita del parco, Sakura si concesse una risata ironica.
“Sei credulone, caro il mio Naruto. Credi davvero che una che va in giro conciata come me passi le giornate a fare shopping?!”
Naruto sbatté gli occhi, adocchiando i suoi jeans vecchi e la maglietta verde senza fronzoli; Sakura scrollò le spalle, divertita.
“Non ho una lira bucata, dai…piuttosto, voglio fare un giro in libreria. Per i libri, i soldi non sono mai sprecati!”
Ok. Bella, intelligente, simpatica.
Braccata da un branco di vampiri, e ovviamente all’oscuro di tutto questo.
Naruto già sentiva che, in un modo o nell’altro, nulla sarebbe stato prevedibile.
Soprattutto…quello che inspiegabilmente provava per lei.




- New Orleans – Kankuro frenò bruscamente, meritandosi un’occhiata seccata da parte della sorella, seduta accanto a lui.
- odio questo posto – decretò la bionda, rigirandosi tra le dita una sigaretta spenta, rubata al pacchetto che giaceva sul cruscotto della Land Rover.
Macchina grossa per un ragazzo grosso, ripeteva Kankuro, mostrando fiero i grossi bicipiti.
Macchina grossa per lupo complessato, rispondeva Gaara, mostrando poi i lunghi canini.
Lui doveva avere sempre l’ultima parola.
- ma…- provò a intervenire il moro, osservandola poggiare la testa al finestrino.
- Odio questo posto – scandì nuovamente Temari, irritata.
Anche lei voleva avere sempre l’ultima parola.
- smettetela – tuonò la voce di Gaara, sdraiato sui sedili posteriori – e vediamo di sbrigarci ad arrivare in questa fottuta città –
Temari lo squadrò dalla specchietto retrovisore, scorgendo a tratti, per colpa dell’illuminazione della strada, i caratteri del viso rimasti immutati e perfetti.
Come se fosse passato solo un giorno da quella fatidica notte.
- ci siamo quasi – rispose Kankuro, allontanando con stizza la sigaretta dalla labbra
Gaara si rialzò con un gesto fluido, poggiando un braccio con disinvoltura dietro lo schienale della sorella – vedi di accelerare – strinse gli occhi a fessura – meglio per te se arriviamo prima dell’alba – continuò, in un sibilò.
– la macchina più veloce di così non può andare, idiota – ringhiò Kankuro, in un mormorio sordo, incassando la testa tra le spalle.
Gaara spalancò gli occhi verdi, divertito – vedi di farmi arrabbiare anche stasera cagnaccio –
Temari sbuffò rumorosamente, prima di tossicchiare irritata e tesa – vi prego, ho il mal di testa – mugugnò, roteando gli occhi.
Kankuro la squadrò con la coda dell’occhio, incuriosito.
Non era da lei lamentarsi così insistentemente. Solitamente cercava di evitare la strage famigliare ammonendolo con lo sguardo…o meglio, cercava di tenerlo in vita evitandogli lo scontro diretto con Gaara.
Non che non ci avesse mai provato a farlo fuori quel bastardo, ma chissà perché alla fine la mano cedeva.
Temari gli diceva che in fondo il perché era solo nell’amore che si ha tra fratelli.
Ma entrambi sapevano che non era per questo. Non era affatto per questo.
Kankuro gettò indietro i ciuffi di capelli che gli coprivano malamente gli occhi, assottigliando lo sguardo quando osò un sorpasso a dir poco azzardato.
Temari si strinse nel vestito scuro, specchiandosi poi seccata nello specchietto del parasole.
Il ragazzone spinse l’acceleratore, portandosi nella corsia d’emergenza.
Parlare di amore tra fratelli era davvero troppo, si disse Kankuro, osservando Gaara scrutare attento fuori dal finestrino.
Lui odiava di un odio viscerale quel ragazzo rosso. Di quel tipo di odio che ti stringe la gola, che ti fa male al petto.
E Kankuro non era il tipo da odio. Più da risentimento, avrebbe detto Temari.
Anche per il fatto che il suo orgoglio da conte del trecento gli impediva una cosa: perdonare che la sorella fosse stata deflorata da quel patetico contadino.
Quel patetico contadino che era diventato uno sporco succhiasangue. Immortale ed eterno, come la fissazione che la sorella sembrava nutrire per lui.
Ripensando a lei si chiese cosa in quella ragazza fosse sbagliato. Era tutto così dannatamente morboso attorno a lei.
Gaara.
Shikamaru.
Hidan.

- tra quanto arriviamo?- la voce di Temari era poco più che un sibilo irritato.
A tratti ricordava l’abituale inflessione di Gaara.
Stanca, fredda e morta.
Come tutti loro, in quella macchina.
- allora? – i lineamenti di Temari si incupirono, facendo roteare gli occhi tinti di cremisi e stranamente umidi.
Kankuro irrigidì la presa sul volante, seccato, traendo un grosso respiro.
E questo voleva dire solo una cosa…
- sento puzza dell’Uchiha nell’aria - sbottò il minore, ghignando sadico – allora è vero che l’erede di Tsunade è da queste parti –
Temari roteò gli occhi, seccata – si, li sento anche io – asserì, poggiando la fronte al finestrino, socchiudendo le palpebre con le lunghe ciglia truccate.
Kankuro aspirò una grossa boccata d’aria, inebriandosi dei profumi della grande città.
Smog e sporcizia la facevano da padrone. Normale, dato che stavano percorrendo una statale che costeggiava la periferia più estrema della cittadina.
Ma non c’era da temere, riguardo la confortevole e certamente tetra abitazione che li avrebbe ospitati.
Conoscendo i gusti riservati ma raffinati di Gaara, la casa che li aspettava era nel quartiere francese, immersa nei locali notturni, ma distante da essi.
Un buon luogo di caccia, tirando le somme.
Non che con Temari attorno fosse difficile procurarsi cibo.
O con Gaara. Tra i due forse quello con maggiore sex appeal era proprio il vampiro. Una vera calamita per le sciacquette che popolavano i locali la sera.
Nelle loro gonne corte o vestitini scollati.
A Kankuro sfuggì un sorriso: sembrano tutte maialini già con la mela in bocca e la salsa sulla schiena.
Povere ingenue.
Poi c’erano quelle che si stancavano del fratello ancora prima di iniziare. Quelle che lo vedevano troppo etereo, troppo bello, troppo…terrificante per loro.
Quelle che allora notavano il grosso Kankuro, spavaldo e scarmigliato.
Ed erano sempre calde, disponibili e sicuramente migliori della compagnia che i fratellini sapevo serbargli.
E soprattutto, e questo gli altri due Sabaku no lo sapevano bene, erano un piatto a basso costo e fatica zero.
Oh, ecco a cosa serviva Kankuro, con la sua imponente mole e il suo sorriso sornione.
Forse non era bello, ma qualcuna di quelle sciacquette finiva sempre nel suo letto.
Per poi finire tra i canini dei fratelli.
Ah, volte quasi se ne pentiva di lasciarle nelle loro mani.
Quando, ad esempio, Gaara buttava i loro cadaveri in qualche vicolo, o quando Temari prendeva da loro qualcosa…tanto erano morte no?!
Kankuro sospirò: vampiri.
Il cuore se l’erano mangiato per cena.
A proposito di cibo…
- avete bisogno di mangiare?- chiese brusco, frenando all’ennesimo semaforo rosso, ormai immesso nelle strette vie cittadine.
Temari smise di giocare con uno dei suoi codini, disfacendolo con un gesto piccato.
- io posso evitare – ammise, passandosi l’elastico tra le dita sottili.
Gaara si passò una mano sulla fronte gelida, reclinando il capo sullo schienale – abbiamo bisogno di mangiare. Sia io che Temari – sbottò in un sibilo basso.
La bionda si mordicchiò nervosa un labbro, ticchettando con le unghie lunge e curate sullo sportello della macchina e grattando la costosa pelle del rivestimento interno.
Fottuto Gaara. Lei non avevo bisogno di mangiare. Lei non aveva bisogno di nulla.
- si, ha ragione – sussurrò invece, aprendo con uno scatto secco la borsetta viola, gettata distrattamente sulle gambe nude.
La mano di Kankuro frugò rapida tra le cose gettate malamente sul cruscotto, rubando una sigaretta.
- è verde – sibilò la sorella, un attimo prima che il semaforo scattasse.
Sensi da vampiro.
- grazie – mormorò di risposta il castano, ingranando la prima – imposta il navigatore – continuò poi, gettando tra le braccia di Temari un aggeggio metallico.
La ragazza lo osservò schiettamente irritata – non ne abbiamo bisogno – gli ricordò, seccata.
- fallo lo stesso. L’ho comprato, ho speso dei soldi. Cazzo Tem, che ti chiedo!?-
Lei sbuffò nuovamente, spostandosi con frustrazione una ciocca dietro l’orecchio – sei un coglione – replicò gelida, inserendo tra i dati la strada della loro nuova casa.
Gaara spostò gli occhi rossi sui due, divertito ma gelido.
Erano tutti e tre al rush finale.
Dopo trecento anni l’agognata immortalità sarebbe stata sua.
Neji, Itachi…Sasuke.
Nessuno sarebbe stato in grado di fermarlo.
Un’ultima occhiata ai due fratelli.
Neppure loro.
- svoltare cinquanta metri a sinistra -
La voce fredda del navigatore ruppe l’usuale silenzio che era calato tra i tre fratelli.
- che voce freddina…- si lagnò Kankuro, rigirando tra le dita l’apparecchio - …sicura che non c’è l’opzione “voce di Angelina Jolie”? – continuò, tenendo fermo il volante con una sola mano e fermamente concentrato sul navigatore, ignorando la velocità del grosso SUV, ormai lanciato a più di centoottanta chilometri orari.
- Idiota – sibilò Temari, nascondendo un sorriso sotto la solita espressione gelida.
O meglio, dietro quell’espressione che non era riuscita a staccarsi di dosso da quando Gaara li aveva avvertiti che sarebbero ripartiti alla ricerca della fantomatica “erede di Tsunade”.
E lei aveva capito.
Lo avrebbe rivisto.
E, onestamente, c’era solo una cosa che le era sfuggita.
Chi tra i due?



Sakura rise, osservando il ragazzo biondo gettarsi seccato la busta su una spalla.
- per un libro siamo stati li dentro per un’ora – si lagnò Naruto, strascicando le parole.
- E oltretutto non hai accettato di venire a cena fuori – le lanciò un’occhiata rapida e esaustiva, facendola arrossire violentemente.
La ragazza distolse lo sguardo, socchiudendo combattiva gli occhi – per quanto ne so io potresti essere anche un maniaco! – ripose a tono, i pungi ben piantati sui fianchi fin troppo snelli.
Naruto si lasciò sfuggire un ghigno, per poi roteare gli occhi – o un tremendo licantropo!- disse con voce cavernosa, mostrando la dentatura ferina.
Sakura rise ancora, tenendosi una mano ben premuta in vita - ma dai…- lo fermò, voltandolo poi verso una vetrina illuminata dalle luci al neon – non faresti paura ad un bambino – lo derise, indicando divertita il riflesso del giovane.
Effettivamente quel ragazzo che la fissava nulla mostrava un pericolo, né, oh come pensarci, un minimo di aggressività.
Era solo un ventenne smilzo, dai folti capelli biondi e mossi e gli occhi azzurri.
Una specie di cupido troppo cresciuto e senza ali.
- ti sbagli mia cara. Sono un mostro – sorrise, voltandosi lentamente verso Sakura.
Lei spalancò gli occhi verdi, incuriosita – e io sono una maga potentissima che vuole trasformarti in un porcellino – replicò, riprendendo a camminare.
Questo no…ma sicuramente potente sei, dolcezza…
Naruto sorrise allegro, tenendole dietro con incredibile facilità – davvero non ti impaurisco?- chiese, dipingendosi un’aria abbattuta sul volto angelico.
- affatto, nah, nah – negò lei, agitando la testa rosa.
Il biondo le si affiancò, osservandola dall’alto del suo metro e ottanta.
Piccola, fragile…non meritava che quelle bestie…. Digrignò appena i denti, inferocito.
Socchiuse gli occhi, respirando pesantemente.
Tutto inutile.
Il tremore era già arrivato al braccio, costringendolo a stringersi al muro del palazzo, sul volto un’espressione sofferente.
- …e quindi sembri più una specie di…ehi ma mi ascolti?-
Sakura si voltò impaurita, portando una mano sulla spalla del ragazzo – Naruto, stai bene?- chiese, il tono preoccupato, ansioso.
Il biondo le lanciò un sorriso cauto, scuotendo la testa bionda – si scusa…- alzò gli occhi azzurri, lievemente screziati di rosso.
Come quelli di suo padre.
Sakura gli afferrò una mano, sentendola ardere sotto la sua presa. Ritrasse spaventata la mano, mentre Naruto si massaggiava li polso bollente.
Come quelli di sua madre.
- sto benissimo – Naruto sorrise, affrettandosi a rassicurare Sakura con un gesto noncurante della mano.
- Ho preso una storta – aggiunse, interrompendo il guizzo di curiosità e dubbio che era nato tra le ciglia chiarissime dell’altra.
- A me sembrava tutt’altro – commentò Sakura, stringendo convulsamente la dita attorno la cinghia della borsa sportiva.
Si, ma…cos’altro?
Naruto la sorpassò, ritrovando il sorriso tenero di qualche minuto prima – ce l’ho fatta a spaventarti!- sbottò allegro, una mano ben piantata sulla nuca.
Sakura si imbronciò, affiancandolo – cosa avresti fatto tu!? –
Il biondo le lanciò un’occhiata sorridente – scherzavo – rise nuovamente, facendo scrosciare nell’aria tersa della sera la risata fresca.
Sakura accelerò il passo goffamente.
Non avrebbe mai potuto sorpassarlo [evitarlo] ma aveva la ferma [alcuna] intenzione di provare.
- dai, dolcezza! – lui le si avvicinò, il passo tranquillo, strusciato e cadenzato.
Lo vedi che era inutile Sakura?!
Ma tanto lo sapevi [speravi].
- non chiamarmi dolcezza energumeno! -
I due osservarono silenziosi la città attorno a loro, chi vagamente incuriosito, chi lusingata e vagamente seccata.
- non hai paura a vivere sola, dolcezza? -
Sakura gli scoccò l’ennesima occhiataccia, assestandogli, poi, un pugno sul braccio.
Naruto contrasse il volto in una smorfia esagerata di dolore – pazza violenta –
- ecco – Sakura sorrise, sgranando gli occhi di menta – so difendermi – si scusò, saltando una pozzanghera.
Naruto sollevò un sopracciglio, fissandole le gambe gracili.
Se, come no…
- …e poi, in fondo, un po’ di solitudine fa bene. Da dove vengo tutti sanno tutto di tutti. E a me dava fastidio – aggiunse, mordicchiandosi un labbro.
- ma non ti manca nessuno? –

- Sakura, principessa, hai fatto i compiti?-
- Le principesse non hanno compiti-
- Ah, peste…le principesse però non hanno mamme sole che fanno la cameriera –
- Ma tu sei una regina. La regina delle cameriere!-
- Quanto sei dolce, principessa –



- no – rispose la ragazza, abbassando lo sguardo.
Naruto la vide afferrarsi una ciocca di capelli con una mano, rigirandosela nervosamente tra due dita, una linea preoccupata sulla fronte spaziosa.
Ed era ancora più bella.
- sono arrivata – mormorò lei, indicando la porta della casermone quasi diroccato.
Posto economico e vicino al centro.
Magari non proprio pulito ma…che si può avere di più quando si è sole e senza un soldo in tasca?
Sakura lo fissò ansiosa, incerta sul commento che avrebbe fatto, fissando quella catapecchia anni settanta.
Forse sessanta.
Diciamo cinquanta.
Non le servivano ancora rimproveri.
Non le servivano sguardi contrariati.
Non da quando aveva deciso di lasciarsi alle spalle la sua famiglia [sua madre] pur di inseguire il suo sogno.
- oh, complimenti…è quasi migliore di alcuni posti dove ho dormito io –
Il biondo sorrise, quasi intuendo i pensieri di lei.
- Questo non mi rassicura! – sbottò lei, sorridendo – e ora ridammi il libro – ordinò, rubandogli dalle grosse mani la busta della libreria.
Naruto oppose una resistenza poco più che passiva, porgendole poi il pacco con esagerata amabilità
– buona notte, principessa -
Sakura sgranò gli occhi, mentre il ragazzo, camminando di una strana camminata ondeggiante, spariva dietro l’angolo.
Principessa…
Possibile avesse parlato ad alta voce?!



- oddio Ino, datti una mossa –
Shikamaru affondò nel divano di pelle, reclinando la testa sulla spalliera.
- smettila anche tu, mi state facendo esaurire – Sasuke si voltò, poggiando le spalle alla ringhiera della veranda della grossa villa.
Choiji infilò in bocca una grosso manciata di salatini, afferrando bruscamente un bicchiere di aperitivo.
- quando ci muoviamo?- chiese, voltandosi verso Shikamaru, che lo squadrò esausto.
- Quando Sua Signoria si deciderà – rispose il moro, nervoso.
Difficile dire a chi si riferisse.
Se a Sasuke, che fissava la strana coppia con un misto di disgusto e preoccupazione, o Ino, nascosta da due ore nel bagno.
Non che non fosse già così splendida.
Ma parli del diavolo e…
- su andiamo. Comincio ad avere fame –
La bionda serpeggiò tra i tre uomini con grazia, gettandosi tra le braccia fredde di Sasuke. E meritandosi l’ennesima occhiata gelosa degli altri.
- andiamo amori?- chiese, scoccando un’occhiata inequivocabile verso il gruppetto
Sasuke se la rigirò tra le braccia, stringendola al suo petto. Annoiato. Molto, molto annoiato.
- l’erede di Tsunade è arrivata a New Orleans. – disse, freddo.
Gli altri tre sgranarono gli occhi, esterrefatti.
- che vuol dire “è a New Orleans”? – chiese Ino mordicchiandosi, negli occhi un’ombra vaga di preoccupazione.
Shikamaru socchiuse le palpebre, tirando un sospiro pesante – non dirmi che avevo ragione –
- pare di si, genio – lo schernì l’Uchiha, passando un dito sul braccio nudo di Ino – le tue supposizioni su Tsunade erano giuste. Ha nascosto Rin fino a che ha potuto, facendola credere morta –
- questo spiega perché i pensieri di Tsunade riuscissero ad arrivare anche a te. Lo voleva lei – Shikamaru aprì un occhio – ti avevo avvertito che poteva essere una trappola. Ma tu ti sei fidato del tuo istinto, infallibile Uchiha
L’altro storse un labbro, irritato – pare che Rin, dopo che Kakashi l’ha lasciata, si sia innamorata di un umano e che abbia concepito con lei una figlia. Che poi si è riprodotta e…-
- riprodotta...la tua sensibilità nella scelta dei termini, mi sconvolge Uchiha –
- Shika, smettila – intimò Ino, fissandolo con i grandi occhi sgranati – fallo parlare – continuò con tono seccato.
Il moro roteò gli occhi, borbottando.
- …e pare che l’ultima sua discendente sia scappata da quell’assolato paesino nel deserto che Tsunade aveva scelto per lei e sua madre.-
Choiji inghiottì l’ennesimo boccone, spostando gli occhi sottili e ferini su Sasuke – è nostra, quindi?-
Shikamaru si mosse sulla poltrona, aspirando avido l’aria che filtrava dalla finestra mentre Sasuke piegava le labbra in un ghigno.
- a quanto pare no –
- Sabaku – squittì Ino, imbronciandosi, muovendo il delicato nasino.
- Hyuga… – le fece eco Choiji, avvicinandosi alla finestra
- Bentornato fratellone – sibilò Sasuke, mentre un guizzo di fiamma gli illuminava lo sguardo.
Shikamaru si voltò seccato, incrociando le mani tra le gambe.
- Questa non ci voleva – mormorò, infilandosi tra le labbra una vecchia sigaretta.
Magari avrebbe coperto quell’odore [il suo odore].
O magari no.
Perché non tentare?



Hidan si accese una sigaretta, sollevando lo sguardo sulla ballerina del night club.
- deve ordinare altro?- chiese la cameriera, sbattendo civettuola le lunghe ciglia.
Il biondo sorrise scaltro, mostrando il suo profilo migliore – no bellissima, portami il conto – rispose in un soave sibilo, mentre l’altra si sciolse in un sorriso eccitato.
“ Bel sederino” pensò il vampiro, osservandola sfilare decisa tra i tavolini scuri del Night, i capelli neri divisi in treccine leggermente sopra le righe.
- emh, bellezza – la richiamò, sollevando la mano pallida – forse di qualcosa ho ancora bisogno –
La cameriera gli rispose con un sorriso audace, roteando il dito.
- arrivo tra poco – mormorò con le grosse labbra scure, arrossendo la pelle scura del volto.
Hidan ghignò soddisfatto. Le creole avevano davvero un buon sapore.
Fortuna averne trovata una, li a New Orleans.
Sembrava quasi che il mondo avesse iniziato a girare solo per lui.
La puttana nipote di quella zoccola della grande Stronza – Sakura, per i poveri mortali – che si trasferiva e porgeva il suo collo del cazzo al primo vampiro che si fosse fatto avanti.
L’altra puttana, la sua preferita, che dopo aver tentato di evitarlo per diversi e lunghi secoli finalmente gli tornava sotto mano.
O forse gli tornava sotto.
Lui ci sperava.
E quel delizioso ordine da parte di Itachi: segui i Sabaku e tienili lontani da Sakura.
Non che gli piacesse rischiare la sua eterna vita con una famiglia di vampiri fottutamente squilibrati.
Ma era un buon inizio per divertirsi un po’.
Fottersi ragazzine umane stava diventando noioso, oltre che poco appagante.
Alcune di loro non arrivavano neanche all’amplesso, con uno come lui.
Morivano prima.
E così andava a farsi fottere anche il loro sangue.
- ha chiesto di me?-
la cameriera creola lo fissò con gli occhi fondenti, un guizzo di lussuria nello sguardo.
- esatto bellezza…- Hidan si sollevò, indicandole, con un gesto rapido, il retro bottega.
- Vuole seguirmi?- chiese galante, porgendole il braccio.
Deboli umani
- certo – sussurrò imbarazzata la ragazza, incapace di staccare lo sguardo dalle iridi violacee del vampiro.
Hidan ghignò, leccandosi le labbra pallide – ti divertirai – assicurò – da morire





Angolo Cami e Robi

Buongiorno a tutti^^
Ed eccoci al presente, e soprattutto eccoci a Naruto e Sakura.
Cosa c’entrava Sakura con Rin, chi è esattamente Naruto…ora è tutto più o meno chiaro. E abbiamo anche l’entrata in scena di altri personaggi, come Rock Lee.
Kakashi ha fatto la sua apparizione, e tornerà sicuramente, visti gli stretti rapporti che ha con Naruto e visto come lo deve tenere d’occhio; spero che vi stia piacendo come sempre, ora le cose iniziano davvero a complicarsi eheh^^
Immancabile l’apparizione del nostro Hidan…adoro Roberta quando lo descrive così incommensurabilmente figo!
E anche dei fratellini Sabaku…Kankuro che guida fa gola anche a me lo ammetto^^(ma non temete, io sostengo sempre e comunque la mitica triade eh)

Oh, il capitolo scorso noto che ha decisamente sconvolto quasi tutti eh? Del resto molte cose erano necessarie, ora le dinamiche vanno facendosi sempre più precarie!
Ora, molto probabilmente io e Robi interromperemo la fic a inizio luglio: con gli esami di mezzo e poi l’estate, la cosa migliore è riprenderla poi a settembre…anche perché stiamo esaurendo i capitoli scritti^^
Ora vi lascio alle foto:

Naruto e Sakura, ovvio. Questa immagine è veramente caruccia!
http://img502.imageshack.us/my.php?image=narusakuau98uq2.gif

Hidan. E non aggiungo altro eh^^
http://img262.imageshack.us/my.php?image=hidan2lv1.jpg

Gaara e Kankuro. Questa foto è fenomenale, è proprio la scena descritta da Robi!
http://img262.imageshack.us/my.php?image=kankypg3.jpg

E ora, le risposte!

-lalyblackangel: tu fai troppe domande e noi non siamo autorizzate a rispondere eheh! Beh cmq in bocca al lupo per la maturità! E nel mentre, eccoti naruto!

-talpina pensierosa: oohh se riesco a convincere una naruhina come te…ma che meraviglia! Comunque, shika e temari al momento sono leggermente confusi…senza contare che non si vedono da un bel po’ di secoli…cosa succederà? Un bacione

-lily_90: eh, più o meno lo sapevamo che non avresti retto. Comunque tranquilla sara, da ora capitoli così terribili non ce ne saranno più! per il resto, non so assolutamente come robi abbia fatto a scrivere quella parte…è stata eroica! E ricordo la piena crisi che ha avuto quel giorno eheh! Ma ne valeva la pena, il fine giustifica i mezzi! Ah, sono contenta che tu abbia gradito la trovata di Rin! in effetti è una delle cose più particolari che abbiamo trovato^^ un bacione grandissimo tesoro!

-crilli: oohh(vedi risposta a talpina)…ti è piaciuto lo hyugacest? Me feliceee! Come sono contenta! Per quanto riguarda la shikaino, come dici tu ci stava…anche se dolorosa e strana da scrivere, povera robi! Per la hidan temari, beh, è una coppia che apprezziamo alquanto…diciamo che siamo mosche nere ma ammettiamo le sbandate per quel fustacchione di hidan eheh! Per quanto riguarda itachi, io mi prostro con te, è un personaggio che amo tantissimo…robi già meno, lei ha qualche problemino con gli uchiha eheh! Bacioni

-kurenai88: sapevo che la parte nejihina ti sarebbe piaciuta^^ e siamo molto contente che apprezzi tanto le coppie un po’ più crack! Per quanto riguarda kankuro, meglio che robi non legga come l’hai descritto o le viene una crisi isterica ihih! Anche se è contenta che non apprezzi il kankukiba, io mi diverto sempre a prenderla in giro con quel pairing che di solito piace molto nelle yaoi ihih! In bocca al lupo per la maturità, un bacione!

-sammy1987: oh quando c’è da scrivere lemon…io ci sono ahah! Robi ha descritto molto bene le dinamiche del gruppo di sasuke, anche se ovviamente non concorderebbe con la coppia shikaino, che per lei è stata un vero parto^^ diverso invece il discorso su la sasuino, a lei è indifferente, mentre io la DETESTO. Ma siamo entrambe sasusaku, quindi…anche se io ultimamente apprezzo assai le narusaku(e ciò si nota qui credo eheh). Bene, speriamo che ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacione

-topy: oh beh grazie siamo lusingate^^ spero continuerai a seguirci e a commentarci! Comunque ovviamente alla fine nessuno ha creduto a tsunade…diciamo che aspettavano solo il momento propizio per agire! Ora che rin è morta sul serio, sanno a chi andare dietro^^ per le parti shikatema, parli con due sfegatate mosche nere, anche se certo qui le cose saranno più complicate del previsto eheh! Un bacione

-lale16: contenta per gli hyuga(e io saltello) contenta per shika e tem(e entrambe saltelliamo). Ora che ne dici di naruto e sakura? baci^^

-stefy90: e lo sappiamo stefi quel capitolo è stato duro da digerire, sinceramente non so come abbia fatto robi a farcela! Comunque sono decisamente contenta che ti stia facendo piacere neji e hinata, davvero, non sai che bello per una hyugacestosa come me!! Comunque per quanto riguarda shika e temari le cose ora saranno un pochino complicate, ma del resto robi ama orchestrare queste cose^^ un bacino

-maobh: e jiraya doveva morire ahimè, del resto sennò non sarebbe entrato in gioco kakashi…l’ho scritto con dolore però sigh. Per quanto riguarda l’allegra famiglia sabaku, come vedi va sempre meglio eheh! Comunque io adoro scrivere scene arfose, nell’undicesimo mi sono decisamente scatenata ihih! Così come robi ha dato meglio di sè nella scena del pianoforte, sua geniale trovata: hai ragione, in effetti il piano forte è stato poi inventato nel 1700…vabbè, facciamo che era un clavicembalo va benissimo eheh! Comunque sì, sasuke ha un cuore, più o meno…qualche punto debole anche lui ce l’ha(anche se a vedere gli ultimi sviluppi del manga…sob sob). Un bacione da entrambe

-fullmetal manga lover: eccolo naruto eheh! Spero che sia di tuo gradimento^^ hidan è l’emblema del maschio maschilista e stronzo, figurati se non si aggrappava alla poca mascolinità di deidara per offenderlo! Ma il nostro deidara si sa difendere non temere^^ ino ben presto leverà le grinfie da sasuke…diciamo che la nostra vampira subirà grossi scombussolamenti! Un bacione

-ladyelric92: ma che carina grazie!!! Siamo lusingate! Kakashi non avrà un ruolo molto di spicco ma ci sarà, come vedi già è apparso, e poi avrà comunque il suo momento di gloria^^ baci

-sky_shindou: grazie mille, sei sempre così carina! Comunque per quanto riguarda hidan in effetti…mi sa che poche riuscirebbero a resistergli eheh! Sono contenta ti siano piaciuto neji e hinata(cavolo sto facendo miracoli^^), in effetti erano così carini…e poi prima dei guai che verranno dovevo pure farli stare assieme! come vedi invece anche qua ino non si smentisce mai! Anche se ben presto le accadrà qualcosa che le darà un bello scossone! Un bacione grande da tutte e due, e grazie davvero ancora del tuo incitamento!

-shiba96: grazie mille^^ bene, eccoti accontentata con naruto e sakura eheh! Le cose si complicano..un bacione

-tikei_chan: cavoli tu ci fai arrossire! Oh beh, sappi che c’è già un fanclub per la mitica triade, ovvero il fabes: fanclub belli e stronzi^^ gaara, sasuke e neji possono starci dentro di diritto ihih! E come membro onorario io ci infilerei pure hidan no? roberta nel mentre mi guarda truce, sai come è lei sostiene le cause perse (e dopo questa verrò linciata eheh). Comunque, tifa sempre e comunque shikatema…per carità non vogliamo mica fomentare nuove mosche bianche^^ un bacione ps ah beh sì, io amo scrivere le scene più hard…e ora convincerò anche robi a farne almeno una!

-lilithkyubi: sei consapevole che con le tue parole ora mi spingerai a fare scene nejihina colossali?! Roberta dovrà fermarmi per non alzare il rating ihih! Comunque non temere presto shika e temari si rincontreranno, e come vedi nel mentre sakura, naruto e rock lee sono apparsi! E anche kakashi, il che non fa mai male eheh! Un bacione grande da entrambe!

-cira: ino sta facendo di tutto per farsi odiare da mezzo mondo, anche se presto si farà perdonare, più o meno…comunque siamo contentissime che ti abbia iniziato a seguirci, sei un’autrice che entrambe stimiamo un sacco^^chiedo perdono per jiraya, ma del resto se non moriva un bel po’ di cose non sarebbero accadute! Un bacione grandissimo, e speriamo che la storia continui ad appassionarti!

-terrastoria: ecco perché io dico sempre che lo hyugacest fa bene: a furia di cose pucci pucci e tenere con naruto e hinata, ben venga la trasgressione un po’ incestuosa^^ ad ogni modo, come vedi rin ha avuto sì dei legami con sasuke, e si capiranno anche più avanti. Sasusaku dici? Terra terra, ovvio che ci sarà…per quanto ultimamente abbia perso molte speranze nei pairing, il sasusaku è immancabile! Un bacione, e grazie come sempre dei tuoi commenti così carini

-kibachan: niente da fare, l’unica stoica che non riconosce il fascino di neji…roberta ti ha eletto suo idolo personale sai^^? Quando poi hai detto che ami kankuro…buonanotte!! Oh, ma vedo che ti interessa sasuke eh…beh, vedrai vedrai…per la cronaca, ultimamente anche a me sta decisamente sulle palle. Ah, su itachi e sasuke…bocca cucita mi spiace^^ bene, da brava fan di kankuro e kiba scommetto che apprezzerai molto anche naruto^^ un bacione!!

-matta_mattuz: siamo contente dei tuoi complimenti grazie!! Beh, aspettiamo allora maggiori delucidazioni sui tuoi gusti e le tue aspettative! Bacioni

-rory_chan: dici bene tesoro, io volevo proprio trasmettere una scena sporca con hidan e temari…se non uno stupro, siamo lì lì eh. Per quanto riguarda sasuke e rin, questo accenno era per servire che pure lui, sotto sotto, un’anima ce l’ha. Ora, io sono fermamente convinta che sasuke possa andare bene solo con sakura, e anche lì…ultimamente penso che sasuke stia bene da solo e con le sue paranoie…un disastro. Mah, speriamo in bene. ci manca solo che kishimoto me lo faccia andare con karin, e poi siamo a posto. Ah, per la scena shikaino…credo che la povera robi abbia dovuto bere (lei che è astemia come me^^) per rendere quella scena bene eheh! Ma era necessario…insomma, ora che si sono cornificati a vicenda…chissà come reagiranno temari e shika! E in questo capitolo…visto la nostra sakura?^^

-uchihagirl: robi in effetti credo avrò assunto sostanze stupefacenti per scrivere la parte shikaino, ma lei non molla mai...e da brava autrice coi fiocchi, si dedica alla causa in tutto e per tutto eheh! per quanto riguarda neji e hinata, sono contenta di farteli piacere eheh...ok, rimani sempre nejiten, però dai...un pochino...cmq, credo che non avremo molto tempo di rispondere alle mail sia io che robi siamo molto invischiate con gli esami e io personalmente ho a malapena il tempo di scrivere questa fic, ma vedremo di fare il possibile^^un bacione grande da tutte e due

-ayachan: oh beh le scene d'azione non sono mai state il mio forte...credo che nel complesso sia stata dignitosa, toh. comunque adesso goditi naruto per bene, visto che quando arriva ovviamente non potrà certo avere un ruolo da poco...anzi, credo decisamente che ti aggraderà molto. riguardo rin e sakura, madre e figlia no...diciamo bis-bis-bis-bis nipote...o qualcosa del genere^^ non ucciderti troppo con lo studio mi raccomando, baci^^ ps fidati che è una faticaccia mantenersi su livelli arancioni per l'arf...ECCOME!!
























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Capitolo 13
*** Incontri ***


mistakes are gonna fade over time 13  New Orleans

“Quindi è così…quel maledetto ibrido di Naruto Uzumaki è stato spedito a proteggere la discendente di Tsunade, ora che finalmente si sa dove è…”
Hiashi Hyuga rifletteva ad alta voce, camminando nervoso per il salotto. Neji sedeva sul divano, composto, misurando con calma le parole giuste da dire.
“Hiashi-Sama, era prevedibile. Tsunade-Hime ha ricorso da tempo a Kakashi Hatake, ed era chiaro che arrivati a questo punto cercassero l’unico punto forte in grado di contrastare noi vampiri…”
“Il fatto è che niente dovrebbe ostacolare il nostro clan, dannazione. Niente dovrebbe essere d’intralcio alla nostra famiglia!” sussurrò irato Hiashi stringendo con forza un bordo del divano. Il suo sguardo di ghiaccio perforò Neji, fissandolo truce.
“E soprattutto, a quest’ora tu e mia figlia avreste dovuto già sfornare qualcosa come una caterva di vampiri neonati…e invece niente!! Niente!” urlò l’uomo furibondo. Neji sostenne lo sguardo, deglutendo ma senza dare l’aria di essere teso.
“Lo sa meglio di me quanto sia difficile concepire figli naturalmente, Hiashi-Sama, per i vampiri. Anche se si tratta di purosangue come noi.”
Soprattutto da quando gli umani hanno inventato i preservativi e io non devo più stare attento ogni volta.
Hiashi digrignò i canini, scocciato. Non poteva però certo sapere che Neji e Hinata facevano apposta di tutto perché lei non rimanesse incinta.
Hinata non voleva assolutamente mettere al mondo dei potenziali assassini, semplici strumenti nelle mani del padre da mandare al massacro in una guerra tra clan e razze interminabile. E Neji era pienamente d’accordo. Fino a che non avrebbero risolto la situazione all’interno del loro clan, non avrebbero avuto figli.
Imputando la colpa alla sfortuna genetica.
Hiashi lanciò un’ultima occhiata a Neji, prima di ritirarsi nelle sue stanze.
“Vedi di mandarmi su uno dei due cani. Tra poco esco per cacciare.”
Neji alzò gli occhi al cielo, non appena accertatosi che lo zio fosse sparito. Si alzò poi di scatto, dirigendosi fuori in giardino.
Ovviamente Kiba non c’era, se tanto gli dava tanto era con Hinata, tanto per cambiare…ma non era in forza per l’ennesima litigata.
Anche perché invece, l’altro c’era.
“Vostro zio richiede la mia presenza, non è vero?” chiese il ragazzo nell’ombra con la sua voce lenta e calibrata.
Neji lo fissò, incappucciato nella sua spessa felpa, gli occhi perennemente nascosti dagli occhiali da sole, l’atteggiamento sempre così indecifrabile e sulle sue.
“Sai, Shino, ancora è da capire come diamine tu sia diventato un licantropo…saresti un ottimo vampiro” gli disse pensoso Neji osservandolo raccogliere la propria roba da terra.
Shino era ai loro servizi da poco meno di due secoli, ma si era subito rivelato un ottimo elemento.
“Evidentemente doveva andare così…la saluto, Neji-San” sussurrò ossequioso sparendo all’interno della casa.
Un ottimo elemento, oltre che molto educato e ossequioso. Tutto il contrario di quell’altro maledetto sacco di pulci.
Neji si diresse verso la stanza sua e di Hinata, incrociando Kiba proprio fuori dalla stanza, che sorrideva mentre chiacchierava amabilmente con la ragazza.
“Neji!” esclamò Hinata arrossendo, mentre Kiba gli lanciò un’occhiata malevola.
“Sparisci e lasciaci soli, Inuzuka” intimò Neji con solito cipiglio arrogante. Kiba lo guardò con disprezzo, digrignando i canini.
“Altrimenti?” gli si parò davanti Kiba minaccioso. Neji sorrise sprezzante, scuotendo la testa.
“Cerchi rogni come al solito?”
“Con te diventa facile volerti spaccare la faccia…”
Hinata posò una mano sulla manica di Kiba, costringendolo a placarsi.
Posò gli occhi ambra sulla ragazza, sul quel viso incantevole, e chinò il capo mesto.
“Kiba…basta così. E anche tu, Neji. Non litigate sempre, ve ne prego.”
Kiba annuì, Neji rimase appoggiato alla porta, lo sguardo fisso su Hinata: protettivo, amorevole, per quanto gli fosse concesso dalla sua algida freddezza.
“Non è finita qui, succhiasangue” sussurrò Kiba sparendo, dando un’ultima carezza sulla mano a Hinata e correndo verso il giardino.
“Perdente” ghignò Neji scrollando le spalle.
Hinata sospirò, portandosi le mani sotto il mento. Sentì le braccia di Neji avvolgerla delicate, e il suo respiro freddo sulla accanto alle orecchie.
“Neji…perché non sei mai anche con gli altri come lo sei con me?”
“Perché nessun altro sa tirare fuori questo lato di me, Hinata. Perché solo con te esce fuori la mia parte umana. E nessun altro potrà mai vederla.”
“Ma potresti trattare meglio Kiba…”
“…se non l’ho ancora ammazzato è solo perché tu non vuoi, e disgraziatamente gli vuoi bene, Hinata…”
“Ma…”

“Su…basta.”
Le diede un bacio sulla fronte, scostandole un ciuffo nero dalla fronte.
Hinata gli si accoccolò addosso, stringendolo forte.
“Hinata…noi ci apparteniamo, vero?”
“Sì Neji…io senza di te non potrei vivere…”
Neji la scostò leggermente, fissandola negli occhi chiari, carezzandole una gota.
“E allora perché pensi in continuazione a Naruto?”
La ragazza sbiancò, guardandolo con occhi vacui, che subito si riempirono di lacrime.
“Hinata…non è un’accusa la mia…non potrei mai. Ma sai bene che Uzumaki è il nostro principale nemico. Per non parlare di come lo vorrebbero fare a fettine gli Uchiha. Hinata…ti rendi conto? Cosa…cosa ci trovi in lui?”
Hinata serrò le labbra, mordendole dolente.
“Neji…io…”
Come poteva spiegare a parole quello che sentiva per Naruto?
Lo aveva conosciuto un secolo fa. Fin da subito Naruto era stato il suo sole.
Perché Neji era la luna, e Naruto il sole.
Neji era il compagno della vita. Naruto il ragazzo che aveva scombussolato la sua esistenza così mortificata dal padre.
Ogni volta che incontrava Naruto, Hinata si sentiva umana. Lui la faceva sentire viva.
Neji, nonostante fosse con lei cambiato, aveva sempre una freddezza di fondo che non si sarebbe mai sciolta.
Il suo animo era accecato dalla brama di potere, come quello di tutti i vampiri. Non come Naruto.
Naruto che pensava solo a godersi la vita. Naruto che le voleva bene.
Ma certo non l’amava, e di questo non si illudeva. Forse era meglio, era già talmente lacerata.
Senza Neji non poteva vivere. Ma al contempo pensava di continuo a Naruto. E non capiva più nulla.
“Hinata”
La voce di Neji la riscosse.
Lui le prese il volto tra le mani.
“Non temere. Non devi per forza spiegarti. Sappi solo che prima o poi dovrai fare chiarezza dentro di te. E ora scusami, ma devo andare a caccia.”
“Mi lasci sola?” sussurrò timidamente asciugandosi gli occhi. Neji la baciò sulle labbra. Dopo l’iniziale timore, le lingue si cercarono subito.
“Quando sei sola hai tempo per riflettere. E io lontano da te riesco ad essere di nuovo un vampiro come si deve” le sussurrò, sparendo subito dopo, lasciandola a bocca aperta sulla soglia della sua stanza.
Neji…Naruto…

Neji strinse i palmi delle mani, appoggiando la testa allo stipite della porta, nel piano inferiore.
Ora che era lontano da lei, poteva di nuovo tornare ad essere glaciale, spietato. Un vampiro doc.
E dimenticare la faccenda Naruto, cosa che seriamente lo avrebbe potuto fare andare fuori di matto. Il pensiero che Hinata poteva pensare a…
Basta. Era ora di cancellate tutti quei pensieri.
“Kiba! Vedi di muoverti, devo uscire a cacciare!”
Kiba riapparve dal giardino, tirandosi su la felpa con cappuccio, un filo d’erba in bocca.
“Succhiasangue, lo sai vero che nel ventunesimo secolo non puoi uscire più in kimono?”
Neji lo fulminò, trattenendosi dall’istinto di strangolarlo.
“Rispetto, sottospecie di cane. Rispetto” sibilò Neji sbuffando, anche se tecnicamente quell’imbecille aveva ragione.
Non poteva uscire ancora con il kimono bianco. Stizzito, prese dall’armadio un paio di pantaloni neri e una camicia bianca.
“Te pareva se non diventavi un vampiro fighetto…” lo derise Kiba mettendosi le mani nei jeans chiari, incrociando lo sguardo di ghiaccia di Neji che si stava allacciando i bottoni.
“Inuzuka…taci. Vedi di stare zitto. Non so ancora perché non ti ho ammazzato in questi secoli…”
“Perché sennò non potresti succhiare il tuo fottuto sangue in santa pace, caro mio. E perché ho sempre protetto Hinata…”
Neji annuì, nervoso. Di quello doveva dargliene atto. Sorvolando sul fatto che Kiba non solo proteggeva Hinata, ma ne era anche innamorato, per il resto poteva essergli grato. Se Hinata non era impazzita per secoli…era anche merito di Kiba.
Quest’ultimo intanto osservava il vampiro indossare il lungo cappotto nero.
Diamine. Neji Hyuga.
Colui che aveva accanto a sé il tesoro più prezioso, la ragazza per la quale lui avrebbe dato la vita.
Eppure Kiba sapeva che Neji, a modo suo, amava Hinata. Che con lei era un’altra persona rispetto al cinico e freddo bastardo che tutti gli altri conoscevano. Lo sapeva, perché Hinata gliene parlava.
“Muoviti, Inuzuka. Io ho finito.”
A posto. Kiba prese le chiavi della macchina(ovviamente era lui che aveva dovuto imparare a guidare, così come Shino con Hiashi.)
E i due uscirono, camminando a debita distanza. Così diversi.
Detestandosi profondamente. Ma, sotto sotto, anche se non lo avrebbero mai ammesso, nutrendo un reciproco rispetto.


Casinò di New Orleans

“Ehiii!! Ho fatto tris! Ho fatto ancora tris!”
La voce gaia di Deidara fece storcere il naso a Sasori, che lo fissò con acredine raccogliere esaltato l’ennesima manciata di monetina.
“Diamine…rischio un esaurimento nervoso…” borbottò sedendosi con sguardo vacuo su una sedia, i capelli rossi davanti agli occhi e le gambe stanche. Non ce la faceva più, c’erano certe cose che un vampiro non faceva in teoria, cazzo.
Mischiarsi in quel modo con gli umani…dannato Deidara. Anche perché, Sasori era pronto a scommetterci, sicuramente quell’idiota avrebbe potuto far saltare in aria l’intero locale. Sbuffò, incrociando le braccia e osservando Deidara inserire per l’ennesima volta le monete.
Che strazio. E poi ovviamente Hidan non c’era, intento a fare chissà cosa con chissà chi.
A scopare…un vampiro religioso e puttaniere, robe da matti.
Sperava solo che Itachi si sbrigasse con le sue informazioni…anche la sua pazienza aveva un limite.
Itachi nel frattempo sedeva composto al bancone del bar centrale. I capelli neri erano legati in una morbida coda bassa, i pantaloni in tweed calzavano perfettamente, così come la camicia chiara, sbottonata di poco davanti al petto.
Il bicchiere di liquore era poggiato di fronte a lui, ancora pieno. Le dita percorsero il bordo, giocando con le piccole gocce che brillavano opache sul vetro.
Apparentemente era molto tranquillo, compassato. Non c’era donna che non lo divorasse con gli occhi. Ma a Itachi, al momento, non interessava nessuna donna se non quella davanti a lui.
La osservò accavallare le gambe, gli occhi pesantemente truccati che brillavano di luce proprio sulla pelle abbronzata.
Itachi sospirò, incrociando le braccia.
“Parla.”
Lei sorrise, pacata ma gelida.
“Itachi…calmati. Prima fammi bere un…”
“Tu non puoi bere, stupida. Dimmi solo quello che devi dirmi, e poi vedi di sparire. Stai facendomi perdere tempo.”
“Sei cattivo…”
“Non mi piacciono i tuoi giochetti. Muoviti.”
Lei sorrise, maliziosa, ma poi tornò seria, tamburellando le dita sul tavolino.
“Vuoi sapere di Kakashi? È con Tsunade. Vuoi sapere se Naruto ha trovato Sakura? Si, è già da lei. Così almeno credo, prima che Kakashi mi cacciasse le intenzioni erano quelle…”
“Lo immaginavo. Quindi sono qui.”
“Sì. Sono qui a New Orleans. Cosa è Itachi, non sei capace a rintracciare le persone? Hai bisogno dell’ex amante di Kakashi per sapere certe cose?”
“Non è facile rintracciare un mezzosangue bastardo come Naruto. Ha quei maledetti geni dei licantropi, lui. Ma ora che ho la garanzia che è qui, sarà solo questione di tempo. Pochissimo tempo, gli insetti d’argilla di Deidara fanno buone cose.”
“E il tuo fratellino?”
Lo sguardo di Itachi divenne duro.
“Di Sasuke me ne occuperò personalmente.”
Già. Doveva però trovare un modo per toglierlo dalle grinfie di Pain, che aspettava da troppi secoli. Ma a Itachi Sasuke serviva.
Mi servono i suoi occhi, maledizione.
Si alzò di scatto, in cenno di congedo. La donna gli sorrise invitante, attorcigliandosi un ciuffo nero intorno alle dita laccate di smalto scarlatto.
“Ehi…niente ricompensa?”
Itachi la guardò con disprezzo.
“Non sono Hidan. E poi, francamente, come potrei andare con una che è stata la puttana di Orochimaru e di Kakashi?”
Lei trasalì, stringendo di scatto il tovagliolo. Itachi sorrise, perfido.
“Una povera vampira derelitta che è stata rifiutata da Orochimaru e Kakashi…”
“Io…io ho amato davvero Kakashi…lui mi rendeva una persona migliore…”
Itachi le si avvicinò sibillino, guardandola con disgusto e un ghigno sardonico.
“Già…ma tu sei marcia dentro, Anko. Giusto con quello schifoso di Orochimaru andavi bene…mentre Kakashi…lo sai…l’integerrimo Kakashi non ti ha mai amata…mai…”
“Smettila…”
“Lui amava solo quella mezzosangue ormai morta…”
“Basta…”
“Come potresti tu competere con l’etereo ricordo delle bella Rin. Sei solo un rifiuto, Anko!”
Anko gli scagliò un bicchiere addosso, tra le urla attonite dei presenti. Itachi sorrise, come se non lo avesse nemmeno sfiorato.
“Che ti dicevo…una derelitta…una povera zoccola derelitta” sussurrò lasciando la sola. Anko si accasciò sulla sedia, il mascara che colava a grumi sulle gote.
Quel bastardo aveva ragione. Era solo una puttana. E adesso, aveva anche tradito il segreto dell’unico uomo che aveva mai amato.
Meriterei solo la morte.
Itachi spuntò alle spalle di Sasori, sorridente.
“Alla buon ora! Dunque?”
Itachi lo guardò rilassato.
“Allora è fatta. Stacca Deidara da quei cosi, abbiamo delle ricerche da fare. E rintraccia anche Hidan, santo cielo. Prima che si riscopi ancora quella furia di vampira bionda.
Sasori non si lamentò, limitandosi a un gesto di assenso.
Anche se ultimamente toccava sempre a lui sistemare quello che combinavano gli altri, nella fattispecie un folle psicopatico come Hidan e un pazzo isterico come Deidara.
La sfortuna di essere un vampiro troppo garbato e di ritrovarsi chissà come in una congrega del genere.
Ma per il potere…e per gli ordini di Itachi…questo ed altro.
Non ci teneva a finire carbonizzato.


Discoteca di New Orleans

Sakura si strinse infreddolita, al di fuori della discoteca “Twilight”, sentendosi a disagio così conciata. Obbiettivamente, sembrava una zoccola: la gonna era troppo corta, le scarpe troppo alte, il top davvero striminzito.
E per fortuna che era piatta.
Guardò nervosa Naruto, che sembrava invece rilassatissimo, le mani in tasca e quel sorriso così gioviale sul volto.
“Naruto…sembro una puttana.”
“Beh…devi fare la cubista stasera, mi sembra anche logico, no?”
“Ed è anche logico che debba sembrare una puttana?!”
“…per me sei semplicemente bellissima” le disse ammirandola e facendole un sorriso di incoraggiamento.
La sua aria tranquilla nascondeva le molte angosce che lo attanagliavano: sapeva che tutti erano sulle loro tracce, e
che avrebbe dovuto fare luogo a tutte le sue risorse per difendere Sakura.
Soprattutto da Sasuke. La più testa di cazzo di tutti, probabilmente.
Eppure, Naruto sapeva che si sentiva teso perché si trattava proprio di Sakura. Poteva mentire a sé stesso e dirsi che stava semplicemente facendo il suo dovere, difendendo una persona alla quale teneva. Ma non era vero per niente.
Era bastato un attimo. E Naruto si era reso conto di essersi seriamente invaghito della ragazza.
Come è dicono gli uomini? Innamorato? Diamine…
Circondò Sakura con un braccio, beccandosi però uno scappellotto sulla fronte.
“Ahi! Ma…perché?!”
“Non fare lo scemo, e tieni giù le mani!” esclamò Sakura fissandolo stizzita, ma sotto sotto anche divertita. Sospirò, guardandosi intorno, schiacciata dalla bolgia di persone che si affollavano, eccitati, in attesa di entrare al Twilight.
La discoteca più famosa di New Orleans, e non solo. Il tempio della perdizione.
E per fortuna che in quell’istante apparve Rock Lee.
“Sakura! Scusa se ti ho fatto aspettare, c’è stato qualche casino dentro con due ubriachi…oh, ma sei meravigliosa!” sospirò estasiato, facendola sorridere, e facendo ghignare Naruto lì accanto. Rock Lee lo guardò incuriosito.
“Beh…e tu chi sei?”
“Un amico di Sakura…ma quelle sopracciglia sono vere?!”
“Beh…certo…”
Naruto scoppiò a ridere, sotto lo sguardo allibito degli altri due.
“Sono una cosa oscena…chiunque tu sia, da oggi per me sarai solo Mr Sopracciglia!”
Sakura gli tirò un altro pugnetto, che Naruto schivò abilmente, gongolando, ancora ridendo sotto i baffi. Rock Lee lo fissò combattivo.
“Queste sopracciglia sono segno di virilità, forza e giovinezza! Lo dice sempre il mio maestro di arti marziali, l’onorevole Maito Gai!”
“Come no…un altro svitato immagino…”
“Ma tu come ti permetti?!”
“Naruto stava scherzando, è un tipo un po’ troppo spiritoso, scusalo Rock Lee” si intromise Sakura fulminando Naruto, che si era tirato adesso sui capelli il cappuccio della felpa giocando con la cerniera.
“Certo, Sakura…nessun problema” rispose accondiscendente il ragazzo, sorridendole radioso, e facendo trattenere l’ennesima esplosione di risa di Naruto. Sakura sbuffò, traballante su quei tacchi che non aveva mai indossato in vita sua.
“Beh…vogliamo entrare?”
Rock Lee scattò, facendosi spazio tra la gente, forte della vistosa spilla che lo identificava subito come buttafuori.
“Chiaro. Seguitemi, vi faccio strada dentro. Così poi ti presento al proprietario, Sakura!”
La ragazza annuì, stringendosi le spalle. Naruto le andò dietro, proteggendola dalle spinte.
“Ehi Sakura, ma dove li conosci tu questi tipi assurdi?!”
“Sarai normale tu!” sbottò lei punta sul vivo, sentendosi in dovere di difendere Rock Lee, ma Naruto le sorrise, ammiccandole coi suoi grandi occhi azzurri.
“Ma io ti piaccio proprio perché sono fuori dal comune!”
“Illuso” borbottò lei leggermente arrossita.
“Proprio come tu mi piaci perché sei unica.”
“…tu la diplomazia mai eh?…”
“Pff, al diavolo la diplomazia! A che serve?”
“Dai…entriamo” troncò il discorso Sakura, sentendosi però leggermente più accaldata. Di certo Naruto, nel bene e nel male, le suscitava davvero molteplici sensazioni.
E lo conosceva da appena qualche giorno.


Sakura sbuffò, falsamente seccata, quando Naruto le fece l’ennesimo vistoso e petulante complimento.
-    manca solo “ i tuoi occhi sono come due stelle ardenti” e hai finito l’intera gamma di stucchevoli apprezzamenti – commentò la ragazza, cercando con gli occhi chiari l’eccentrica capigliatura di Lee tra la folla accaldata.
-    Mi hai tolto le parole di bocca dolcezza. Ma come hai fatto?- rispose il biondo spalancando gli occhi assurdamente azzurri.
L’altra sollevò un sopracciglio, stupida – non riesco mai a capire se ci fai, o ci sei, Naruto – commentò poi, piantandosi una mano sul fianco sottile, malamente coperto dalla mini inguinale.
Il ragazzo spalancò uno dei suoi celestiali sorrisi, socchiudendo le labbra – se ti piac…-
-    Sakura! – un accaldato Rock Lee era apparso dalla folla, leggermente ansimante – vieni subito, il capo vuole vederti – le sorrise, afferrandole la mano infreddolita.
Naruto scoccò verso i due un’occhiata gelida, imbronciandosi – vengo anche io – borbottò poi, infilando le mani nelle tasche dei jeans chiari.
Il moro scosse le spalle muscolose, trascinando con sé la ballerina – puoi benissimo restare dove sei. A Sakura ci penso io – sorrise, spalancando i grandi occhi a palla e inarcando malizioso un sopracciglio.
Che la ragazza, rabbrividendo, non poté che giudicare ancora una volta decisamente enorme.
-    Sakura…sta a te decidere – ribatté il biondo, afferrando il polso libero della ballerina.
-    Giusto – rispose Lee, piantandosi al centro della pista affollata.
-    Giusto – gli fece eco Naruto, piantandosi sulle gambe allenate.
Sakura roteò gli occhi, stringendo i pugni – siete due idioti appiccicosi – ringhiò, fissando entrambi furiosa – dove diavolo è questo benedetto proprietario? – aggiunse, in un urlo a stento trattenuto, scoccando loro un’occhiata raggelante.
E se fosse stato un manga fiamme e fumo sarebbero apparsi attorno a lei, insieme a una vistosa aura scura e minacciosa.
Fortunatamente per i ragazzi, altro non era che la noiosa realtà
Lee, in parte spaventato, saltò indietro, mollando il polso dell’amica.
-    lì – mormorò poi, indicando con un dito una porta semi-nascosta da un paravento orientaleggiante – è il suo studio – aggiunse poi, titubante, mentre Sakura si liberava dalla presa di Naruto con un deciso strattone.
-    Torno subito – concluse la ragazza, incedendo sicura verso la porta socchiusa.
Lee spalancò gli occhi, incredibilmente piccolo nella sua montagna di muscoli – chi era quella furia?- chiese, spostando lo sguardo sul biodo, dall’espressione altrettanto interdetta.
-    ogni tanto credo sia un pochino…psicolabile – commentò questi, ridacchiando - …e ho una vaga idea da chi abbia ereditato anche il caratterino, oltre che quel suo fottuto sangue – pensò, osservandola sbattere alle sue spalle la porta, sollevando la gonna quel tanto che bastava per farlo gioire delle sue graziose mutandine rosa.


-    la nuova cubista?-
Sakura fissò incuriosita il ragazzo seduto dietro la scrivania, tra le mani un blocco per appunti.
-    si – ammise, torturandosi un ciuffo sfuggito alla corta coda.
L’altro sorrise ambiguo, il mento ben piantato tra i palmi e gli occhi scuri socchiusi.
-    sei piatta come una tavola –
Sakura spalancò gli occhi, indignata – ma…-
Possibile che tutto si fosse coalizzato contro di lei per farla impazzire quella sera?
-    oltre tutto ora sembri anche un cane rabbioso, con quell’espressione – aggiunse il ragazzo, scuotendo i capelli neri ingelatinati.
-    Ma tu sei un…un….- Sakura chiuse i pugni, piegandosi sulle gambe magre.
Lo avrebbe preso per il collo quella specie di freddo idiota!
-    Sai!
La voce di un uomo di mezza età riscosse la ragazza dai suoi poco pacifici pensieri
-    ti avevo chiesto di accogliere la nuova dipendente, non intrattenerla con i tuoi gentili modi –
La ragazza si voltò verso l’uomo, avvolto in un pesante cappotto scuro, i grossi e inquietanti occhi spalancati.
-    scusami papà – mormorò il ragazzo, mantenendo incollata sul volto l’espressione beffarda di sempre -  credevo che l’onestà fosse cosa gradita a questo mondo –
Stronzo
L’uomo scosse la testa, congedando l’altro con un cenno del capo – va ora –
Sakura seguì la scena, interdetta.
-    bene, signorina – proseguì l’uomo, voltandosi verso di lei quando il figlio chiuse dietro di sé la porta – ben venuta nel mio locale. Chiamami pure Yamato – sorrise, porgendole un pass per l’entrata.
Sakura l’afferrò poco convinta, gettando lo sguardo sulla ricca stanza, ammobiliata totalmente con legni pregiati.
Che strano gusto…
-    perdona Sai. È un ragazzo un po’ complicato – ammise Yamato, imbarazzato – ma sono sicuro che andrete presto d’accordo. E ora benvenuta e buon lavoro –
La ragazza annuì, ritrovando il sorriso – grazie, non si pentirà di avermi assunta – assicurò lei,  ondeggiando i corti ciuffi che le solleticavano le guance rosate.
L’uomo le sorrise, indicandole la porta – buon lavoro – ribadì, mentre la ragazza ruotava sui tacchi alti, uscendo dalla stanza.
E ora iniziava il vero lavoro.
Naruto le sorrise raggiante, raggiungendola camminando leggero tra la folla.
Incredibile come quel ragazzone sgarbato riuscisse ad essere tanto elegante.
-    ehy Sakura, aspettami – gridò Lee, scostando malamente una coppia di effervescenti ballerini dalla sua traiettoria – ti porto fino alla tua postazione – le urlò in un orecchio, sovrastando il rumore delle casse, a pochi metri dal gruppetto.
Lei annuì, entusiasta e spaventata.
Fece qualche passo incerto, socchiudendo le palpebre.
Ora doveva solo pensare a ballare. Tutto il resto era, per un delizioso momento di oblio, in secondo piano.




-    mi manca l’aria –
Choiji ridacchiò, sepolto tra i cuscini del divano nel riservato privè del locale.
- Shika, tu non respiri – gli fece giustamente notare, sorridendo e infilandosi in bocca l’ennesima tartina.
L’altro roteò gli occhi scuri, gettando la testa all’indietro – fa caldo – ribadì, seccato.
Ino li fissò scettica, osservando la pista dalla balconata alle loro spalle – dove diavolo si è cacciato Sasuke?-  mormorò, piantandosi le mani sui fianchi nudi, lasciati scoperti da quel vestito che per Shika era seccante anche solo da guardare, pensa ad indossarlo…
-    e che ne so – mormorò Shikamaru, portandosi le mani sul grembo e socchiudendo gli occhi scuri.
Ino imbronciò le belle labbra scarlatte, incrociando le braccia sotto al seno piccolo ma vistoso, complice la generosa scollatura.
-    ho fame – sibilò dopo qualche lungo secondo di silenzio, scivolando sui tacchi eccessivamente alti fino al divano, lasciandosi cadere sulle gambe di Shikamaru.
Il ragazzo avvertì l’usuale calore che gli scendeva dal petto, quando le gambe nude dell’altra gli accarezzarono la pelle del fianco, sollevando la camicia chiara.
-    andiamo a mangiare?- chiese in un sussurro malizioso la bionda, afferrandogli la cravatta verde sottilissima, passandosela tra le dita allusivamente.
Choiji distolse lo sguardo, imbarazzato, ingoiando con leggera difficoltà il boccone.
Shikamaru sbuffò, contrariato – non mi va – rispose, poggiandole la mani sulla schiena, avvertendola gelida e dura sotto i polpastrelli.
Doveva pur sempre ricordare che era morta da più di settecento anni.
Anzi, erano morti.
-    Shika, muoviti!- intimò lei, avvicinando il viso a quello del ragazzo, frustandogli la pelle del collo con i capelli sottili e chiarissimi – voglio divertirmi –
Il ragazzo socchiuse le palpebre, riflettendo sulle diverse alternative che il fato gli stava offrendo quella sera.
Rifiutare avrebbe comportato un’enorme concatenazione di seccature, terminata poi in una Ino al peggio delle sue possibilità.
Accettare, invece, l’avrebbe visto impegnato per lunghe ore in compagnia di quella furia in una caccia stressante e dannatamente spossante.
E lui manco aveva il minimo appetito.
- o vieni con me o ti ci trascino, Shika – ribadì la bionda, piantandogli un dito sul naso, per poi scendere ad accarezzare lasciva le labbra.
- e se fai il bravo ti prometto di…- sorrise maliziosa, lasciando che la mano si intrufolasse sul petto magro del ragazzo, sciogliendo il terzo bottone della camicia.
- ti preferisco autoritaria piuttosto che puttana, Ino – ribadì Shikamaru, scrollando il capo scuro – fammi alzare – sospirò poi, seccato.
La bionda sorrise trionfante, voltandosi verso Choiji – io ottengo sempre tutto – rise, facendogli ammiccante l’occhiolino.
L’altro sorrise allegro, scuotendo remissivo i ricci rossastri – non ne avevo dubbi Ino –
Shikamaru si alzò, gemendo appena quando sgranchì le gambe – che devo fare?- chiese poi, aggiustandosi il codino sfatto.
Ino si voltò verso di lui, sospingendolo alla balconata.
-    scambio di coppia – rise, maliziosa, indicando due ragazzi avvinghiati sotto di loro, in un angolo della pista.
Shikamaru seguì le curve pronunciate della biondina, le braccia gettate al collo del fidanzato, lo sguardo deciso, le labbra piegate in una smorfia autoritaria.
Dannazione, Ino conosceva fin troppo bene i suoi gusti.
Morbide, bionde e impossibili.
-    andiamo a sedurli – ammiccò la vampira, ravvivandosi i capelli sempre troppo perfetti e camminando sensuale verso i gradini.
Shikamaru infilò le mani in tasca, sollevando lo sguardo verso l’alto.
Scambio di coppia…che seccatura.


Ino gli portò le mani alla nuca, passandogli le labbra fredde sulla pelle scoperta del collo.
Ondeggiò la testa a ritmo di musica, portando poi gli occhi chiarissimi sulla coppia accanto a loro, sbattendo le lunghe ciglia da cerbiatta.
Shikamaru l’afferrò per i fianchi attirandola a sé, avvertendo lo sguardo dell’altra ragazza fisso sulla sua schiena.
-    ti sta mangiando – commentò Ino, avvicinandosi languida all’orecchio del vampiro.
-    È più probabile il contrario – commentò asciutto Shikamaru, scostando il vestito dell’altra con una mano, mentre lo sguardo avido dell’altro ragazzo si posava bramoso sulle lunghe gambe della vampira.
Ino rise, scuotendo le spalle magre – già, più probabile – si voltò nuovamente verso la coppia, ormai incantata nel seguire i loro sinuosi movimenti nella pista da ballo.
-    fin troppo facili gli umani – mormorò, mentre le labbra di Shikamaru si posavano sulle sue, per coinvolgerla in una bacio avvolgente.
Le mani si intrecciarono, i bacini si avvicinarono – su Shika, ho fame – mormorò lei, staccandosi dal vampiro.
Si rivolse verso la giovane coppia, passandosi la lingua su un labbro.
Shikamaru sollevò gli occhi al soffitto, prima di incrociarli con la ragazza biondastra, già presa da una conversazione con Ino.
-    ‘sera – mormorò, avvicinandosi al piccolo gruppo, infilando le mani nelle tasche dei jeans stretti.
-    Siete davvero una bella coppia – disse la biondina, mordicchiandosi un labbro, vistosamente in imbarazzo
Ino sorrise raggiante, afferrando la mano di Shikamaru – ma anche voi siete davvero bellissimi! – sbottò, accompagnata da uno sbuffo del vampiro.
Ad ascoltarla poteva sembrare davvero, come dire, sincera?
-    mai quanto te – rispose il ragazzo umano, gonfiando impercettibilmente il petto e lasciando sfuggire un sorriso divertito a Shikamaru.
Il solito galletto.
-    andiamo a farci una passeggiata allora! – l’interruppe Ino, avvinghiandoglisi ad un braccio – Shika, tesoro, fa compagnia alla dolce Caroline! –
Ah, già a Caroline siamo… pensare che deve solo mangiarli.
Il vampiro spostò le iridi scure screziate di rosso sul volto malinconico e imbarazzato della ragazza, porgendole un braccio, cavaliere – serata noiosa è?-




La ragazza cadde riversa al suolo, un sorriso ebbro sulle labbra turgide.
-    ‘notte – le augurò Shikamaru, avvicinandosi alle labbra una sigaretta spenta.
Nel parcheggio nel retro del locale la sua figura magra risaltava al debole fascio del lampione.
-    che palle – commentò asciutto, appoggiando la schiena alla parete umida dell’edificio, i capelli del codino lasciati cadere disordinati sulla nuca.
Rivolse un ultimo sguardo a Ino, seminascosta dal corpo del ragazzo nell’utilitaria rossa.
A vederli così sembrano una coppia presa in tenere effusioni.
Difficile solo pensare che la stupenda bionda avvolta a quel ragazzo castano stesse in realtà bevendo il suo sangue.
Fino all’ultima dannata goccia.
Perché Ino non lasciava mai niente per gli altri.
-    serata del cazzo – si limitò a commentare, mentre il vento freddo gli si infilava tra la camicia appena sbottonata e faceva ondeggiare i cravattino sottile.
Lasciò cadere lo sguardo sulla ragazza riversa ai suoi piedi, tra le braccia un bottiglia mezza scolata di vodka.
Meglio così, in fondo…
La biondina respirò pesantemente, muovendo i piedi avvolti nelle alte scarpe rosa.
La mattina dopo si sarebbe svegliata sicura di aver fatto solo un brutto incubo.
Magari senza un fidanzato, ma era viva no?!
-    ringrazia che non ho appetito – mormorò infine, voltandosi rapido verso la piccola entrata.


- sicuro sia da queste parti?- chiese Kankuro, facendo un passo nella hall della discoteca, mentre la musica si diffondeva tra le mura colorate.
Gaara, avvolto nel suo soprabito nero ( nonostante le obiezioni di Kankuro riguardo una certa sua fissazione per Martix ) gli lanciò un’occhiata gelida – il mio informatore dice che l’Haruno si trova da queste parti – sibilò, avanzando freddamente per il corridoio e attirando le occhiate ammirate delle ragazze.
-    mi sembra un’idiozia – borbottò Temari, affiancandosi al castano e ancheggiando nei pantaloni di pelle aderenti.
Kankuro assentì silenzioso, osservandola poi sistemarsi con stizza un ciuffo biondo, ricaduto sulla scollatura procace.
Lei gli sorrise di rimando, stringendo le spalle nel top scollato e facendo rabbrividire di piacere un impudente ragazzo che l’osservava seduto ad un tavolo.
-    Tem, stai bene?- chiese il ragazzone respirando profondamente, mentre la stoffa sottile della maglia aderente tirava inesorabile sul torace.
La bionda sollevò gli occhi chiari sul suo volto, smettendo di torturarsi una ciocca di capelli – si, smetti di rompere – biascicò come risposta, aumentando l’andatura e affiancandosi a Gaara, severo e gelido come al suo solito.
-    Vampiri…- mormorò Kankuro, passandosi una mano tra i capelli corti, ribelli e dannatamente ispidi.
Dopotutto lui era pur sempre un lupo, no?
Osservò Gaara sussurrare un qualche ordine all’orecchio di Temari che assentì seria.
Caccia, con tutta probabilità, decretò il ragazzone, spingendo un nugolo di persone accaldate e sedendosi al bancone del bar.
-    una soda – ordinò, infilando tra le grosse fauci una grossa manciata di salatini da banco.
Seguì i codini di Temari sparire tra la folla e i ciuffi rossi di Gaara finire risucchiati da un nugolo di persone dall’altra parte della sala.
I suoi fratellini tramavano qualcosa.
E lui era sicuramente il meno informato.
Ma perché non si fidavano ancora di lui?
-    cazzo – grugnì il castano, afferrando il bicchiere di soda, decorato con un assurdo ombrellino rosso.
Forse per la sua leggera, leggerissima, abilità nel finire nei guai?
Bevve una grossa sorsata, stringendosi nelle spalle.
Una ragazza dai corti capelli castani gli si avvicinò, il trucco dark pesante, i vestiti grotteschi cadenti sul corpo magro.
…non era proprio il momento di pensare alle sue turbe famigliari.
-    ciao… dolcezza – sorrise sornione – il tuo nome? –
La ragazza lo fissò stralunata, appoggiandosi vaga allo sgabello, gli stivali neri che cozzavano contro la superficie lucida del bancone.
-    Matsuri – sussurrò di risposta, il tono basso e sgraziato – ma il rosso vampiresco che è entrato con te… lo conosci?-
Kankuro roteò gli occhi, seccato.
Che strazio.


Shikamaru si sedette scomposto sulla poltrona del privè, sbadigliando annoiato.
Allargò le braccia sul divano, lasciando cadere la testa bruna all’indietro.
Non aveva voglia di far nulla.
Allora era tutto normale…
-    Nara! –
Sollevò lo sguardo sulla bionda che gli era apparsa davanti, il corpo mozzafiato avvolto nel vestito cortissimo – Ino che diavolo vuoi? Hai mangiato no? – sibilò irritato – a cuccia ora –
Ino sbatté irritata un piede a terra,  stringendosi ansiosa le dita attorno ai fianchi magri – ho dato fuoco al ragazzo – sbottò – ma non dovevi lasciare in vita la bionda, una dannata preda che sopravvive da solo problemi  –
Shikamaru sollevò una palpebra, scettico – ma non era la cara Caroline? – chiese sarcastico, mentre l’altra gli si sedeva accanto, il volto raccolto tra le mani.
-    lavoro Shika! – Ino fece guizzare i suoi occhi, intercettando lo sguardo di lui – e cibo… quando imparerai – si lagnò, una mano languida alla fronte.
-    Non avevo fame, né tanto meno voglia di farla fuori – rispose lui, atono – è una tale seccatura far sparire i corpi –
La vampira lo fissò furente, accavallando le gambe – l’ho eliminata io, comunque – rispose dopo un attimo interminabile – ci penserà Cho a tutto – continuò, volgendosi verso la porta sul retro.
Shikamaru sospirò stanco, scrutando la folla senza particolare interesse.
Per qualche secondo il ronzio della musica e del fiato dei ballerini in pista coprì anche lo starnazzare della vampira accanto a lui.
Poi il suo sguardo si perse in una strana chioma bionda e su una camminata che avrebbe riconosciuto ovunque.
-    …e Sasuke è sparito! – si lagnò Ino, seccata – Shika, Shika ma mi ascolti?- chiese, voltandosi verso il compagno.
Compagno che occhi spalancati e bocca socchiusa fissava un punto tra la folla sotto di loro.
- io vado -
Ino lo vide alzarsi e la cravatta allentata frustargli sul torace magro.
-    ma dove?- chiese, ansiosa osservandolo precipitarsi verso i gradini.
Lui si voltò, lo sguardo annebbiato – controllo una cosa e torno – mormorò, allontanandosi rapido.
Ino si gettò sullo schienale, amareggiata.
Non ricordava ci fosse qualcosa che facesse scattare Shikamaru a quel modo…
-    vado da Cho – mormorò poi, sollevandosi sulle gambe magre.
…Almeno da tanti secoli.
Si avvicinò ai gradini, pensierosa.
Si mordicchiò un labbro, ansiosa, per poi tornare alla balconata.
- troia – mormorò, quando il viso della Sabaku venne illuminato dalle luci rossastre del locale.


Temari ticchettò sui tacchi altissimi fino a ritrovarsi sotto l’ennesima cassa, poggiandosi distrattamente alla parete vellutata.
Trovare Sakura Haruno.
Bha, a Gaara sembrava un compito facile?
Come diavolo era fatta una Sakura Haruno?
Strinse le labbra con forza, masticando un insulto.
E in tutto ciò che si aggiungeva?!… “ c’è il gruppo di Sasuke in città”.
La scoperta dell’acqua calda.
Cercò di annusare l’aria, tanto per assicurarsi che le squallide presenze di quel gruppo di dementi fossero ad una ragionevole distanza.
Avesse creduto in una sola parola di quello che aveva pensato.
Sbuffò amareggiata.
-    stupidi umani sudati. Con la loro puzza coprono tutto – mormorò seccata, reprimendo un conato disgustato.
Socchiuse gli occhi verdastri, avvertendo un famigliare desiderio.
Sangue.
Cazzo, stava morendo di fame.
Fece un passo avanti, incerta se gettarsi nella folla.
Avrebbe rimorchiato subito… un buon antipasto, quanto meno.
Un altro passo e lasciò allentarsi la scollatura del top, ormai ridotto ad un merlettato reggiseno.
Sollevò lo sguardo su un gruppo di giovani che la stava divorando, meditando sull’inevitabile ironia della sorte.
Era lei quella ad avere davvero fame.
Socchiuse gli occhi da gatta, avvertendo l’usuale bruciore del rimmel, finchè un’ombra scura non le si parò davanti.
E, se avesse avuto ancora un cuore, avrebbe smesso di battere.
- tu – un sussurro veloce, disperato.
- tu – una voce roca, spezzata.
Temari incrociò le iridi di Shikamaru e si perse in quelle pozze profonde settecento anni.
Come poteva essersi illusa di averlo dimenticato?



Kankuro ingoiò il terzo panino, sorridendo al ragazzo che gli sedeva accanto sul divanetto della costosa limousine.
-    ti trattano bene gli Hyuga – commentò, masticando rumorosamente il pane ripieno.
Kiba fece una smorfia risentita – prendi per il culo?- rispose, attaccandosi nuovamente alla lattina di birra.
-    non ti lamentare. Tu almeno hai la dolce Hinata intorno. Io, invece, solo quell’isterica di mia sorella – commentò la voce laconica dell’altro lupo, poggiato stancamente al sedile posteriore.
Kiba ridacchiò – ma sei in famiglia…- disse, imitando il grugno dei vampiri.
Kankuro storse le labbra in un ghigno, riprendendo poi a sospirare pesantemente.
-    Non capisco che diavolo ci trovino in Gaara –
Kiba sorrise sornione – donne? –
L’altro annuì, seccato – sempre dietro a quel succiasangue decerebrato e dalle assurde manie di grandezza… –
- ehy, è pur sempre tuo fratello -
Kankuro grugnì vagamente indispettito – solo secondo la genetica – si affrettò ad aggiungere, ingoiando l’ennesimo boccone - …e da qualche secolo credo che anche lei abbia dei problemi ad accomunarmi al succhiasangue -
Kiba scoppiò in una sincera risata, poggiando il capo sul poggiatesta del sedile.
-    smettila – lo intimorì l’altro, facendo schioccare secco la mandibola – non è divertente –
-    sei stato fortunato ad avermi incontrato – disse Kiba, asciugandosi una lacrima che gli era spuntata al lato dell’occhio dalle risa.
-    per due stupidi panini?- rispose Kankuro, aprendo con stizza le due fette di pane
Kiba si voltò irritato – sei il solito scroccone, Sabaku – biascicò – almeno io faccio finta di essere felice di incontrare il mio gattino preferito –
Vecchia storia.
La prima volta che si erano incontrati Kankuro aveva ancora qualche difficoltà a sembrare un vero lupo. Troppo giovane e inesperto.
Un gattino, come aveva preso a chiamarlo Kiba, il mannaro veterano dall’aspetto vivace e adolescenziale.
E dalla forza straordinaria.
- fottiti – sibilò Kankuro, incassando il collo taurino nelle spalle robuste – stupido cagnaccio -
Kiba miagolò convinto, meritandosi un pungo sulla spalla – e scherzavo! – ripeté ancora, dolorante, osservando l’altro dallo specchietto retrovisore – siete arrivati da tanto? – chiese, incerto.
-    ieri – si limitò a rispondere Kankuro, seccato – anche voi qui per la Haruno? –
Kiba scosse le spalle ingioiellate dal pellicciotto costoso – chiedi all’ultimo degli ignoranti. Neji piuttosto che dirmi qualcosa si taglierebbe una mano. -
-    ragazzo simpatico –
-    Gaara in confronto è Woody Allen  –
Kiba afferrò un panino portandoselo alle labbra, mentre Kankuro riprendeva i suoi secolari sproloqui contro il fratello minore.
Fu allora che entrambi sentirono.
Il familiare desiderio di attaccare.
L’impulso che prendeva a farli tremare.
Il calore che si diffondeva sotto la pelle.
Kiba si lanciò fuori dalla macchina, mentre i vestiti iniziavano a strapparsi, repentini.
Kankuro scivolò accanto lo sportello aperto, i grossi capelli scuri a coprire il viso deformato.
I loro sensi si rizzarono.
La trasformazione aveva inizio.
I due lupi si scambiarono un cenno d’intesa.
Lo avevano sentito, ne erano certi.
Un vampiro, lì vicino a loro.
Fin troppo vicino a loro.
Kankuro abbassò lo sguardo, fiutando l’aria fredda della notte.
Lui lo conosceva.
Kiba ringhiò sordo, puntando un punto lontano.
Non nel suo territorio.
Un ululato e si separarono.
Quello rossastro sparì in velocità, ansioso, mentre l’altro, candido e dai grossi canini, gettò il muso all’indietro, iniziando a correre a perdifiato contro la sua preda.
Vampiro.


-    ti ho detto semplicemente che non sei il mio tipo –
Ino si guardò attorno, ticchettando con il tacco alto sulla strada polverosa del parcheggio.
-    allora mi hai seguito qui perché sei una puttana?- chiese il moro, un sorriso stampato sulle labbra sottili.
No, perché avevo fame pensò la vampira, guardandosi attorno.
Ma dove diavolo era finito Cho?
Non poteva uccidere di nuovo senza copertura. Se l’avessero scoperta…non voleva minimante pensare alle conseguenze.
-    il mio nome è Sai – disse il ragazzo, porgendole la mano pallida.
Ino lo guardò stupita.
Era abituata alle pressioni degli umani ma quel ragazzo aveva qualcosa di…tremendamente seccante.
Aveva iniziato a seguirla da quando Shikamaru si era allontanato nelle folla (e le bruciava aver capito con chi fosse in quel momento).
-    Oh ma che piacere – replicò Ino, afferrandogliela scontenta.
Fredda quasi come la sua.
Come vampiro non sarebbe stato male.
Pensandoci bene…
-    io sono Ino –
Ino sbatté le ciglia, come aveva imparato a fare fin da piccola.
La bellezza non era tutto, ma le avevano insegnato che bastava quello.
E lei era stanca di essere notata solo per le sue lunghe gambe.
Eppure pensava davvero di avere un bel cervello. Peccato che nessuno se ne rendesse mai conto.
Era anche questa la sua forza.
Un’inaspettata intelligenza.
-    allora ce l’hai un nome – Sai sorrise nuovamente, plasticando sul volto un’espressione ebete ma tremendamente affascinante.
Ino lo squadrò divertita.
Strano quanto le ricordasse lei stessa ai primi tempi.
Talmente presa a sembrare un’altra da non ricordare come fosse davvero.
Lei, quando ancora non era una vampira.
Lei umana.
Lui umano.
Forse uno in più nel gruppo…carino, per giunta.
-    Ino, piacere – mormorò languida, avvicinandoglisi cauta.
Sasuke l’avrebbe uccisa.
O forse lei si sarebbe stancata di fantasticare su quel Sai prima del suo ritorno…e allora addio quasi neo-vampiro.
- anche un bel nome – la bionda si unì al sorriso, rafforzando la stretta e specchiandosi negli occhi di ossidiana di lui.
Chissà come sarebbe stato, una volta trasformato…
Ma fu su quel ragionamento che quella folata bianca la investì.
E i canini del mostro si conficcarono nella gola pallida di Sai.
Ino spalancò gli occhi cerulei.
Un mostro.
Un mostro che sembrava un orso…anzi no, un lupo.
Dannato mannaro.
Scattò in avanti, il bel volto leggermente deformato dal ghigno vampiresco.
Le aveva portato via il nuovo gioco.
Dannato mannaro!
Il lupo si voltò osservandola scettico, deviando un suo attacco prima di tornare umano.
Ino si bloccò, i lunghi artigli ancora a ferirgli le mani perfette.
-    mannaro – biascicò, osservandogli il bel viso dal taglio ferino.
-    Cazzo ho sbagliato – rispose il ragazzo, portandosi una mano tra i capelli, la camicia stracciata che cadeva sul poco che restava dei pantaloni.
-    Avrei dovuto capire che il vampiro eri tu. Sei troppo bella per essere vera –
Ino lo fissò, indignata e lusingata – era un umano molto pedante – commentò, spostando la sua attenzione sul corpo dilaniato di Sai.
-    ti infastidiva, bionda? – chiese il castano, avvicinandosi sulle gambe toniche.
L’altra lo guardò sorpresa – non più di quanto stia facendo tu in questo momento –
Il mannaro rise divertito – piacere, Kiba Inuzuka –






Si, abbiamo deciso di mescolare le carte in tavola.
E Sai è stata la prima vittima eccellente! XD
Sono finalmente apparsi tutti i personaggi sui quali sarà catalizzata l’attenzione del futuro, con la comparsata di Shino, Anko e Matsuri…
Che ne pensate?
L’akatsuki sempre più intrigante, l’ambiente in discoteca sempre più caldo e…incontri inaspettati.
Chissà cosa accadrà ora che Ino e Kiba si sono incontrati e…come finirà l'incontro tra Shikamaru e Temari?
Ok, lo so, si è capito…ma nel prossimo capitolo saprete!
Intanto Naruto e Sakura stringono i loro rapporti…fino a che punto? XD
Fateci sapere se vi è piaciuto!
Un bacione!

E ora un po’ di immagini:

Anko, nella versione più dark e vampiresco che ho trovato!

http://astrozerk04.deviantart.com/art/Anko-s-Birthday-suit-68134656

Shino
http://duneboo.deviantart.com/art/Shino-7539591

Matsuri

http://bellagirldee.deviantart.com/art/Gaara-x-Matsuri-Luff-57679419


E ora…rispondiamo!


Shiba96: Grazie per i complimenti…davvero! Cmq ci fa piacere che ti incuriosisce la situazione di sakura…vedrai che succederà ora! Un bacione!

LalyBlackangel: emh, diciamo che ci sono tanti pairing, ma vedrai che qualcosa per te nel mezzo ci sarà! ^_^ un bacio, facci sapere cosa pensi del capitolo!

Sky_shindou: In bocca al lupo per l’ultima fase degli esami! Dai è quasi finito! ^_^ che ti è sembrato questo capitolo? Tra vecchi incotri e nuove amicizie, emh, più o meno! XD che ne pensi? Un bacione!

Sammy1987: vedrai quanti incontrerà la povera Sakura…oddio, povera con quel fior fiore di vampiri/licantropi attorno! XD che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un bacio!

Harryherm: siamo davvero esaltate dal tuo entusiasmo per Naruto! XD l’implorazione contro il naruhina con cami non è necessaria…la “cattiva” li sono io! XD povera cami, no sai che guerre per i pairing! XDcmq vedrai, cami è un osso duro anche per me! …ah grazie per il bacino! ^_^…e da quando hai lasciato la recensione, controllo sempre la presenza di carte-bomba…mai essere troppo poco previdenti! Baci!

Topy: ehm per il NaruHina vedrai, dovrai pazientare…diciamo che ci sono esigenze divergenti tra le autrici! XD che ne pensi  del capitolo? Cmq, mosche bianche/nere è nato un po’ di tempo fa…diciamo che le shikaino dicevano di essere poche, quindi mosche bianche, ma le mosche sono nere, normalmente, abbiamo evidenziato noi shikatema…tanto per far capire che siamo canon XD vabbè, è una storia lunga e anche un po’ scema! XD e io sono di parte, parecchio! XD un bacione!

Talpina Pensierosa: Grazie dei complimenti! Che ne pensi del capitolo? Un bacione!

Stefy90: Ciao! Che ne pensi di questo capitolo? Dai, gli accenni bianchi per ora non ci sono, anzi, da quello che si è intravisto…non ce ne saranno per un po’! Facci sapere che dici di Naruto e Sakura, che ti stanno appassionando! Un bacione!

Matta_Mattuz: si Sasuke sta venendo troppo tenero! Lo peggioriamo, sisi! XD e ci fa piacere che Sakura ti piaccia! Cami è un’esperta con lei! Che ne pensi del capitolo? Un bacione!

Maobh: faremo di tutto per ricominciare per questa occasione speciale! ^_^ che ne pensi del capitolo? ..e crepi il lupo! Un bacione!

Lily_90: * mazzetta intascata* ma chissà shika chi ha visto? XD dai Sà, le cosa andranno meglio ora…più o meno! XD che ne pensi del capitolo? Un bacione!

Fullmetal manga lover : vedrai ne succederanno di tutti i colori…tra una Sakura che ti piace (urrà!), un naruto licantropo e una Ino che…oddio, Ino sarà un’eterna fonte di sorprese! XD che ne pensi di questo chappy? Un bacione!

Muccina89: ci fa piacere che la fic di appassioni…facci sapere cosa ne pensi! Un bacione!

Kibachan: si Sakura la gestisce quasi sempre cami, tranne brevissime eccezioni – è davvero nata per quel personaggio! – e Gaara…se non fosse odioso e violento che Gaara sarebbe? XD cmq…che ne pensi del capitolo? Un bacione!

Kage_naru89: ci fa piacere aver mantenuto i personaggi Ic, cercheremo di fare il nostro meglio. Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!

SangoChan88: e chi si è incontrato a fine capitolo? XD dai prendila come una chicca…e vedrai i prossimi capitoli! Che ne pensi di questo chappy? Un bacione!

Crilli: il nejiHina tornerà, e più forte di prima, avverte cami! XD cmq che ne pensi di questo chappy? Ora ci sono davvero tutti! Facci sapere!

Kurenai88: oooh ma la leesaku è una coppia così tenera ( cami minaccia roberta con un martello pneumatico )…ehm, ritratto! ^///^ - leesaku! Leesaku! – cmq…ci fa piacere che il chappy ti sia piaciuto!...anche se qui ci sono kankuro e kliba sai benissimo che con noi non devi temere! XD un bacione! Facci sapere!

Tikei_chan: allora, piaciuto il chappy? Che ne pensi dei personaggi che si incrociano in questa lunga notte? Facci sapere! Un bacione!


Rory_chan: Richiedi lemon Sasusaku?...emh, ne parlo con l’esperta – Cami si frega le mani, sorridendo maligna – emh…vabbè, andando avanti: ci fa piacere che l’arrivo di Naruto ti sia piaciuto…vedrai che combinerà quell’allegro lupovampirotto! XD che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!


_ayachan_: Ma che ti ha fatto la povera Sakura? XD dai, se la consideri zoccola ora non oso immaginare dopo! XD …e il dolce e giovane Lee…sono felice ti sia piaciuto! ^_^ o tesoro, solo noi concepiamo la sua viril – emh emh – giovinezza! Che ne pensi di questo chappy? Dai, cucciola, spero che ti abbia tirato un po’ su il morale! Baci!

Terrastoria: prima di tutto: buone vacanze! Divertiti e rilassati! ^_^ ora, passiamo al commento: ci fa piacere che Sakura e naruto ti siamo piaciuti! *_* che ne pensi di questo chappy? Un bacione e crepi il lupo! Baci baci!

Lale16: Grazie! Speriamo di aver tenuto bene anche in questa parte con Naruto Sakura e i personaggi nuovi! Un bacione!

Kaho_chan: ora spiegami come posso rispondere a questa recensione?!...cioè, dai dimmelo tu! XD Perfetta l’analisi dei personaggi, bellissime le sigle, stiamo ancora ridendo XD – e il piccolo cambiamento a quella di Hidan non fa che renderla più entusiasmante XD – e…oddio, no so che altro dirti, perché ho davvero troppe cose da dire ( orrendo gioco di parole, perdonami). Ogni volta che leggo le tue recensioni poi passo minimo 20 minuti a ridere! Vabbè, torno a importunarti su msn, mandandoti anche bacini e abbracci teneri, tanto per evidenziare il tutto! Baci! Ah, dimenticavo: che te ne pare di questo chappy? XD



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Capitolo 14
*** Attrazioni fatali ***



Ci sono quei momenti in cui il mondo si ferma.
Ogni cosa sparisce, tutto non ha più importanza, eccetto l’oggetto del nostro desiderio.
Ci sono alcuni incontri che segnano per sempre la nostra vita.
E Sakura, dal primo momento in cui incrociò lo sguardo di Sasuke, ne ebbe la tacita consapevolezza.
Un attimo prima era sul cubo, a ballare, sforzandosi di non guardare gli sguardi avidi dei ragazzi circostanti, concentrata solo sulla musica assordante che le bombardava le orecchie e la faceva andare a tempo.
Dimentica di ogni cosa, mentre Naruto era un attimo con Rock Lee a prendersi qualcosa da bere al bancone del bar.
Un attimo dopo, quando gli occhi di Sakura, mentre scendeva dal cubo per dare spazio a un’altra ragazza, si posarono su quelli scuri di Sasuke, in piedi appoggiato a una colonna che la fissava, il mondo si fermò.
Le mancò il respiro, la mobilità delle gambe: spalancò leggermente la bocca, la gola improvvisamente secca, e per poco non incespicò sui tacchi alti che già da molto le facevano male ai piedi.
Come sedotta da una forza attrattiva, Sakura si avvicinò, quasi involontariamente, verso Sasuke, che sorseggiava qualcosa con apparente distacco e disinteresse.
«Posso esserti utile in qualcosa?» le chiese annoiato quando se la trovò davanti, ostentando indifferenza con grande maestria. Sakura scosse la testa, incredula, sentendosi anche molto stupida, ma incapace di smettere di guadarlo, e men che meno di allontanarsi.
«No…ecco…non ho bisogno di niente…è che ho finito il mio turno ora, e…non so…ti ho visto qui…e…» si ritrovò a balbettare confusa.
Sasuke la fissava, mantenendo un perfetto autocontrollo, visto che per quanto lo invogliava il sangue di quella ragazza avrebbe potuto aggredirla anche in quello stesso istante.
E poi, anche se lo celava, la sua vista lo turbava profondamente. Il taglio degli occhi, grandi, lo sguardo dolce, il naso piccolino, la fronte alta…
Era così simile a Rin.
Meno ragazzina, certo, ma sarebbe stato impossibile non cogliere le somiglianze. E tutto questo lo turbava profondamente.
Posò il bicchiere ricolmo d’acqua (l’unica cosa che riuscisse a bere oltre il sangue), e guardò Sakura intensamente, facendola arrossire ancora di più.
«Devono farti male quelle scarpe, andiamo a sederci in un posto più tranquillo, che dici?»
Sakura si ritrovò ad annuire ancor prima che lui potesse finire la frase, e lo seguì mangiucchiandosi le unghie verso un comodo divanetto, lontano dalla bolgia centrale.
«Scusami se ti sono sembrata una stupida…non so cosa mi sia preso…» gli sussurrò lei intimidita, sentendosi una sciocca, provocando un sorriso ironico nel bel volto di Sasuke.
«Ci sono abituato, sapessi su quante ragazzine sognanti faccio lo stesso effetto…»
Sakura sgranò gli occhi, sorpresa ma subito dopo stizzita.
«Ragazzina lo dici a qualcun altro. Sognante te lo posso dare buono, ma non puoi certo giudicarlo dopo due secondi».
Afferrò la bottiglietta d’acqua che si era portata appresso, trangugiandone un lungo sorso.
Sasuke, lo sguardo che le accarezzava il collo, avido, annuì mordicchiandosi un labbro.
«Se lo dici tu…comunque io sono Sasuke»
Sakura alzò lo sguardo su quei meravigliosi occhi neri, decisa a non farsi tramortire ancora.
«Sakura. Sakura Haruno».
Sasuke schioccò la lingua.
Come se non lo sapessi chi diavolo sei.
Se c’era una cosa di cui Sakura era certa, nella sua vita, era di non essersi mai innamorata. L’amore, che reputava la più meravigliosa delle emozioni, non le aveva mai concesso la gentilezza della sua compagnia.
Qualche ragazzo c’era stato, ma per lo più storie senza senso e senza un perché.
Nessuno le aveva mai provocato le vertigini, le scosse elettriche, tutte quelle cose che aveva letto da ragazzina nei romanzetti Harmony. A dirla tutta, era fermamente convinta che fossero palle, visto anche la demenza di quei libri.
Insomma, per innamorarsi era fondamentale conoscersi, no?
Ma adesso, con suo sgomento, sentiva tutte quelle sensazioni.
Ed era completamente assurdo.
Possibile che sia così superficiale da agitarmi così tanto solo perché questo ragazzo è tanto bello?!
Ma non era solo quello: era come camminava, la gestualità, la sicurezza e fierezza che emanava, un fascino molto ambiguo e misterioso.
Tutto in lui la attraeva. E al tempo stesso la intimoriva.
È così diverso da Naruto…così diverso dalla sua solarità…
Li aveva paragonati subito, senza accorgersene. Era impossibile non farlo, tanto erano diversi.
Sasuke dal canto suo non riusciva a fingersi indifferente come voleva.
A parte l’odore del suo sangue, che lo stava completamente mandando in bestia, c’era qualcos’altro.
La somiglianza con Rin, certo. Ma anche un certo candore, quelle imperfezioni che la rendevano molto…umana.
Così diversa dalla bellezza aggressiva e fatale di Ino. Così diversa da tutte le ragazze che aveva incontrato prima.
Questa Sakura, a prima vista, offriva già un incredibile concentrato di contraddizioni.
E lui odiava non riuscire subito a capire le persone, perché era come se si sentisse debole.
E la cosa lo metteva in crisi.
In vita sua si sentiva in crisi soltanto con un’altra persona, ovvero suo fratello Itachi: ma le crisi sono segno di qualcosa che non è indifferenza, la caratteristica principale di Sasuke: e quindi era molto meglio l’indifferenza che l’odio.
Più sicura, stagna. L’odio era un sentimento troppo forte.
E per questa Sakura non riusciva assolutamente a capire perché non riuscisse a provare la consueta indifferenza.
Sarà il sangue che mi dà alla testa, altra spiegazione non c’è. Devo ucciderla.
Si guardò un attimo intorno, sincerandosi che non ci fosse nessuno. La musica della sala proveniva attutita, e non passava anima viva.
Grazie a dio, Naruto sembrava essere scomparso.
Nessuno li avrebbe disturbati. Nessuno li avrebbe potuti vedere qualora lui l’avesse uccisa.
Sasuke deglutì: era la sua occasione.
Niente Naruto, niente Gaara, niente Hyuga…e soprattutto, suo fratello.
«Qualcosa non va?»
La voce di Sakura lo riscosse, e si ritrovò a fissare quegli occhi grandi e limpidi.
Non ci metterò nulla…perché cazzo tutti questi scrupoli adesso?!
«Non è nulla…stai tranquilla…» sussurrò con voce meccanica, lo sguardo che si posò sulle labbra sottili e rosee, e poi sul collo candido, lungo.
Era il momento.
Sasuke si avvicinò, e Sakura non mosse un muscolo, paralizzata da quanto stava accadendo.
La mente completamente ottenebrata da un unico pensiero: mi sta per baciare?
E poi, un urlo rabbioso all’improvviso, e una furia bionda che colpì in pieno Sasuke, scaraventandolo contro il muro e rompendo il bicchiere di vetro. Sakura lanciò un grido, scattando in piedi e guardando terrorizzata i due ragazzi davanti a lei che si erano afferrati rispettivamente per la collottola.
«Brutto schifoso pezzo di merda…tu non le torcerai un capello, non le farai mai del male fino a che ci sarò io!»
«…sempre a rovinare le cose al momento cruciale, tipico di voi mezzosangue. Non cambi mai, eh, Naruto?»


Gaara era letteralmente furibondo.
Temari era sparita. E non ci voleva un genio per capire dove.
Kankuro sembrava a sua volta essersi volatilizzato.
Sasuke non si trovava, in quella ressa tremenda al locale, e ovviamente neppure Sakura. Visto che nemmeno sapeva che faccia avesse.
Cubista, bene. Ma erano almeno dieci le cubiste, quale cazzo era quella giusta?!
E poi, il problema maggiore di tutti quelli riportati sopra.
Una pazza ragazzina punk che lo seguiva da circa mezzora.
E non poteva nemmeno divorarla in mezzo alla pista, era fuori discussione: senza Kankuro a parargli le spalle, Gaara era bloccato dall’agire.
«Vuoi levarti dai piedi?!» grugnì lanciandole un’occhiata assassina, ma quella, dal canto suo, rispose con un sorriso estasiato.
«Oh, non se ne parla, Gaara. Sai quando si parla dei colpi di fulmini, nei libri e nei film? Ecco, tu sei il mio colpo di fulmine, e il probabile amore della mia vita!»
Gaara restò per un attimo interdetto: non pensava che potessero esistere umani così fuori di testa, tali da lasciare senza parole anche lui. Si appoggiò a una colonna, fissandola con disprezzo.
Piccola, magra, anfibi neri e gonna corta, il volto pallido sul quale spiccava un terribile rossetto scuro, oltre che un piercing sotto il labbro
Avrebbe dovuto accorgersi prima che una vestita così doveva avere qualche rotella fuori posto. Gaara fece un profondo respiro, sforzandosi di non mettersi a urlare.
«Senti, mocciosa ignota, ti consiglio caldamente di sparire dalla mia vista, o posso diventare violento. Hai rotto il cazzo, chiaro?»
«Matsuri» sussurrò lei con occhi scintillanti.
«Come?» chiese Gaara interdetto.
«Mi chiamo Matsuri. E non sono una mocciosa, ho ben sedici anni. Puoi diventare violento quanto vuoi, non mi importa. Io ti seguirò lo stesso. Te l’ho detto, io ti amo».
Gaara strabuzzò gli occhi. Non poteva essere vero. Non a lui.
Ma cosa diamine si era messa in testa quella ragazzina?
E in tutto ciò quell’idiota di Kankuro ancora non si vede!
Si mise una mano tra i capelli, sospirando rumorosamente. Finchè non trovava il fratello, non poteva fare niente. Era anche molto debole, visto che non mangiava da 24 ore, e solo grazie al suo autocontrollo era riuscito a non scaraventarsi sul primo umano che gli capitava a tiro.
Quindi, poteva solo assecondare quella creatura bizzarra. E poi l’avrebbe fatta fuori.
«E allora seguimi, basta che non mi disturbi. Sto cercando una persona» disse a denti stretti, alzando gli occhi al cielo quando Matsuri irruppe in gridi festosi.
«Ti aiuto a cercarla io, sono bravissima a trovare le persone!» irruppe gioiosa lei. Gaara la fissò stentoreo.
«Non credo proprio che una come te sappia chi sia Sakura Haruno, quindi…»
«Oh, la nuova cubista coi capelli rosa! So tutto, mio fratello lavora come barista e mi tiene al corrente di ogni novità del locale. Ci vengo poco qui, è un posto troppo fighetto per i miei gusti, molto meglio i locali più grunge dove suonano il punk rock. Ma vengo per lui. E so bene chi è Sakura Haruno, me l’ha fatta vedere prima!»
Gaara aveva ascoltato solo la prima frase, e la afferrò per un braccio, impaziente.
«Portami subito da lei. Ora»
«E’ la tua ragazza?» pigolò lei triste. Gaara si morse un labbro- adesso la uccido, adesso la uccido- ma si sforzò di sorridere.
O meglio, sfoderare una debole smorfia.
«No. Non la conosco. Tu portami da lei e basta»
«Agli ordini!» esclamò Matsuri, prendendolo per mano. Gaara fu tentato di urlare, ma per ora doveva lasciarla fare. Almeno lo avrebbe portato dalla sua preda primaria.
Matsuri si incamminò ai lati della pista, guardandolo con gioia, ebbra di felicità
Il ragazzo più bello che avesse mai visto, con quegli occhi azzurri e i capelli rossi naturali.
Se gli piacevano i Ramones e i Talking Reads, era fatta. Era l’uomo della sua vita.


Ino guardava Kiba di sottecchi, ticchettando le unghie smaltate sul cofano dell’auto.
Licantropi. Che schifo.
Anche se doveva ammettere che Kiba era ben diverso da Choji o da Kankuro, l’enorme e minaccioso fratello della zoccola e di Gaara.
Kiba aveva indubbiamente un suo fascino, scarmigliato e selvaggio, ma pur sempre un suo fascino.
Così diverso dall’algida bellezza di Sasuke.
O dai bronci di Shikamaru, che ai suoi occhi erano così sensuali.
Incrociò le gambe, storcendo le labbra rosse.
«E tu non ti presenti?» le chiese Kiba con aria scherzosa, ipnotizzato suo malgrado dalla sua bellezza.
Di vampire ne aveva visti a bizzeffe, ma raramente così. Hinata aveva una bellezza molto classica, delicata. Ispirava dolcezza, protezione.
Quell’Ino era invece una vera e propria calamita per gli ormoni.
«Ino Yamanaka» sbuffò lei pettinandosi i capelli, suo malgrado costretta a rispondergli. Kiba sorrise.
«Ah, tutto chiaro…sei la puttana di Sasuke Uchiha, vero? Qualcosina ho sentito nei discorsi degli Hyuga»
Ino scattò in piedi, fissandolo con odio.
«Io non sono la puttana di nessuno, idiota. Sei tu che sei lo schiavetto degli Hyuga»
«Touchè. Anche se credo che sia peggio essere una che la dà in giro facile, no?»
Ino fu tentata da aggredirlo, ma qualcosa la frenò. Forse il fatto che aveva ragione.
Ripensò a Sasuke.
Adesso in cerca di quella Sakura, come se nulla altro importasse.
A Shikamaru.
Che sembrava impazzito quando aveva visto Temari.
Ripensò a sé stessa.
Sola come un cane.
Voltò le spalle a Kiba, nascondendo il tremito delle labbra. Non si sarebbe mostrata fragile davanti a un licantropo. Mai.
Kiba sospirò, scuotendo la testa.
«Ok che sei una succhiasangue, ma ho esagerato. Scusa»
«Che hai detto?» chiese Ino voltando la testa bionda di scatto. Kiba scrollò le spalle.
«Ho esagerato, poco ma sicuro. Non avevo il diritto di dire quelle cose. E poi, non hai tanto torto su di me».
Si guardarono per un istante, poi ognuno spostò lo sguardo altrove.
«Quindi…non combattiamo?»
Ino rivolse a Kiba la domanda con la solita aria arrogante, mani sui fianchi e canini in vista. Kiba scoppiò a ridere, sedendosi per terra, i jeans sdruciti larghi che scesero leggermente mostrando i boxer.
«Non ho assolutamente voglia di combattere contro di te, mia cara. Quindi, io resto qui in attesa che quella emerita testa di cazzo di Neji Hyuga si faccia vivo. Non ho intenzione di entrare in quel locale, sia chiaro. Tu, fai quello che vuoi».
Ino si guardò intorno, indispettita, stringendosi le spalle esili. Non aveva senso rientrare per vedere scene di Shikamaru con Temari e di Sasuke che non la considerava.
Choji se la sarebbe cavata meglio senza di lei. Anzi. Infinitamente meglio.
Si sedette accanto a Kiba, togliendosi le scarpe col tacco e incrociando le gambe.
«Resto, cagnaccio. Non ho granchè da fare, all’interno. Ho già mangiato».
«Bene. Io anche. Tornare a casa senza quel bastardo di Neji non posso, e non è nemmeno il caso» mormorò Kiba ripensando con una fitta a Hinata e Neji, e alla loro ormai conclamata e maledetta attrazione chimica.
Ino lo guardò incuriosita.
«Per essere un lupo, non sei male» borbottò distogliendo lo sguardo, quasi imbarazzata dal taglio degli occhi di Kiba, così ipnotico, con quelle iridi dorate e aggressive.
Kiba sorrise.
«Che complimento. Beh, anche tu non sei male per essere una succhiasangue, sai?»
«La migliore che ti capiterà mai di incontrare, sciocco»
«Mm…allora come è Sasuke Uchiha?»
Ino lo guardò ironica.
«E’ un vampiro. È come il tuo padrone Neji, né più ne meno»
«Cazzo, bella sfiga» borbottò Kiba grattandosi la testa. Poi si voltò di nuovo verso di lei.
«Ed è vero che tra di voi avete un licantropo?»
«Sì…Choji.» mormorò Ino pensando all’amico. Ma per lei Choji non era un licantropo. Era il suo migliore amico, l’unica persona che le volesse veramente bene, a prescindere dalla stronza che poteva essere diventata.
«Devi farmelo conoscere. Poverino, chissà come farà in un branco di soli vampiri. Affidalo a me! Con me e Kankuro si divertirebbe» esclamò Kiba scherzoso e arrogante. Ino lo fulminò, anche se non poté evitare di ridere.
«Scordatelo».
Sapendo invece che a Choji avrebbe fatto bene incontrare un suo simile. E che Kiba gli sarebbe piaciuto.
Del resto, piaceva anche a lei.
Corrugò la fronte, sbigottita.
Che ho detto? Piace a me?!


«No, dico io, dobbiamo proprio incontrarlo? È così necessario incontrare quel…quel Pein?!» squittì Deidara giocherellando con i guanti di pelle. Sasori socchiuse gli occhi, annuendo.
«Così ha deciso Itachi. E le sue decisioni sono ordini».
«E pensi che intanto sia il caso di mandare soltanto Hidan in quel locale?»
«Ovvio. Dobbiamo restare qui con Itachi, con Pein non si sa mai. Così intanto Hidan si occuperà dei Sabaku ma soprattutto di vedere questa Sakura»
«Sì…sempre che non impazzisca con appena vede Temari»
Sasori storse il naso piccolo. Deidara non aveva detto una stronzata.
Itachi, dal canto suo, parlava con Hidan in un angolo. Sasori vide il biondo sorridere, sadico, e annuire.
«Puoi scommetterci che ci sto alla calcagne. Anche perché non ho assolutamente intenzione di rinunciare a quella vera e propria bestia di Satana» sibilò Hidan leccandosi con la punta della lingua le labbra, pensando a Temari.
«Con raziocinio, Hidan, con raziocinio. Tieni a bada i tuoi istinti» mormorò Itachi asettico, lo sguardo indifferente. Hidan si girò, dirigendosi verso la porta.
«Non rompere il cazzo, Itachi. Userò i miei metodi».
Itachi sospirò.
«Fai quello che vuoi. Basta che vai in quel locale e ti accerti che Gaara stia buono, ma soprattutto Sasuke. Finchè c’è Naruto con lei, quella Sakura è al sicuro, per ora. E io ho tempo di riflettere».
Hidan scrollò le spalle, aprendo la porta, sul volto la solita aria indifferente.
E si scontrò proprio con Konan, che precedeva Pein.
La donna ebbe un fremito, gli occhi blu sgranati, anche se si riprese rapida.
«Hidan»
«Konan. Che gradita sorpresa» sorrise Hidan con aria lasciva, beccandosi l’occhiata terrorizzata di lei e quella glaciale di Pein.
«Ecco…ci mancava questa» sussurrò Deidara tra sé e sé. Hidan si scostò, facendo entrare i due vampiri, seguiti da un altro del loro clan, Kakuzu.
«Uh, ma dai. C’è anche il vampiro scassacazzo fissato coi soldi. Ma che bella riunione, peccato non restare» sibilò Hidan, bellamente ignorato da Kakuzu, il volto severo nascosto da una benda.
«Hidan…adesso sparisci» sentenziò Itachi, facendo cenno a Pein di accomodarsi. Hidan schioccò la lingua, ridente.
«Capito, capito. Vi saluto, stronzi. Arrivederci Pein. Konan» l’ultimo nome pronunciato più marcato, fissandola.
Konan distolse lo sguardo, tremante.

«Oh mio dio, Hidan…ti prego prendimi…ti prego…non ce la faccio più…»
Konan era tutta sudata, nuda, fremente, mentre Hidan indugiava giocando coi suoi capelli bluetti.
«Cos’è Konan, il tuo adorato storico compagno non ti scopa come si deve?»
«B-bastardo…»
«Ma è questo che ti fa impazzire di me…»le aveva sussurrato lui prima di entrare violentemente in lei, facendola gemere e urlare di piacere.



Hidan si chiuse la porta alle spalle.
Pein si schiarì la voce, gli occhi rossi fissi sui tre vampiri di fronte a lui.
«Itachi…dobbiamo parlare di un po’ di cose».
Questo si sedette, sotto gli sguardi allarmati di Sasori e Deidara.
«Bene. Parliamo, Pein.»


Discoteca “Twilight”

Temari schiuse le labbra rosse, le mani piantate sui fianchi avvolti dal pantalone aderente.
Un ragazzo la urtò con un braccio, nell’estasi del ballo, voltandosi poi verso di lei e lanciando un grido eccitato.
- che figa assurda! – sbottò rivolto ad un amico, aria sognante e brilla.
La bionda non li degnò di uno sguardo, continuando a fissare Shikamaru, ancora immobile, piantato di fronte a lei. Sollevò un sopracciglio, incerta.
Era esattamente come lo ricordava.
Capelli spettinati e tremendamente scuri, occhi socchiusi, sguardo perso.
Seguì affamata la linea delle sue spalle, riconoscendo quella pelle che aveva temuto di aver dimenticato.
Un ciuffo le cadde sulla labbra, insolente, facendola sbuffare tesa.
- tu – ripeté ancora, mentre le luci rossastre illuminavano il volto stupito dell’altro.
Il ragazzo chiuse le palpebre, lentamente, un sospiro trattenuto tra le labbra sottili – Temari –
La bionda avvertì una scarica elettrica trapassarle la schiena e un intenso dolore trafiggerle il petto.
Aveva dimenticato il suono frusciato del suo nome.
Nessuno la chiamava più così, da tempo ormai.
Stupido cuore, come se si fosse scordato di non poter battere più…br> - Shikamaru – rispose, assaporando ogni lettera come se vi fosse racchiuso un delizioso sapore.
Il moro si avvicinò lentamente, la camicia aperta che mostrava il petto glabro, la cravatta che urtava ormai contro la pelle gelida del torace.
Temari sorrise provocante e intorno a lei la musica cessò di colpo.
Shikamaru sollevò una mano che, repentina, si infilò tra i riccioli dorati della ragazza, facendola fremere.
Lei gettò il capo di lato, l’espressione assente sul volto pallido.
Mai arrendersi. Mai cedere. Mai crollare.
Con Hidan era stato così.
E lei aveva vinto.
Perché con Shikamaru diventava così difficile mantenere il controllo?

Aprì nuovamente gli occhi, incrociando lo sguardo sicuro dell’altro.
Sempre, sempre dannatamente lo stesso della notte a Chapelle Magdalene.
Scostò il viso dalla presa di lui, fremendo.
- finalmente ci incontriamo di nuovo – disse, tono sensuale.
Shikamaru annuì, sogghignando sghembo.
Lei ondeggiò i ciuffo chiari, mordicchiandosi un labbro.
Il vampiro seguì le curve di lei avvolte procaci nella maglia aderente, i fianchi compressi nella pelle calda e scura del pantalone.
Con il respiro affannato tornò ad osservarle le labbra carnose e il mento delicato.
Settecento anni…
- non mi sembri cambiata, seccatura –
Lei rise, il petto prorompente che sembrava voler fuggire dallo stretto top – tutto questo tempo e iniziamo una conversazione come due perfetti dementi –
Shikamaru ghignò, sollevando gli occhi al cielo, svogliato – conversiamo, intanto. Già sarebbe un passo avanti. Da quando ti conosco non mi hai mai fatto parlare troppo, seccatura –
Temari si strinse nelle spalle – di parlare tra noi non c’è mai stato troppo bisogno – si trovò a mormorare, il fiato sempre più corto.
Difficile mantenere il controllo.
- se avessi voluto parlare avresti potuto chiedere, invece di sollevarmi la gonna –
Shikamaru ghignò, infastidito – la gonna non l’avevi più indosso, mia svergognata contessa –
La bionda si avvicinò di un passo, le labbra umide del lip gloss che tremavano, eccitate – non ricordo ti fosse dispiaciuto. Ogni capo che mi tolgo è sempre una seccatura in meno -
Dannata la mia boccaccia…
Shikamaru rinunciò alla sua pigra facciata, poggiandole una mano sul fianco, un brivido bollente per la schiena – ma anche vestita devo ammettere che sai essere seccante –
Temari sorrise, sollevandosi sulle punte per sfiorargli la fronte alta, i tacchi che si alzarono leggiadri dal pavimento – seccante…non conto più che le volte che l’hai usato da quando ci siamo incontrati –
Shikamaru sollevò gli occhi al soffitto, la mano che percorreva la schiena della vampira, infilandosi spudorata sotto la maglia – almeno 2. Ma posso continuare se la cosa…-
Temari reclinò il capo sul torace dell’altro, i canini che sfioravano la pelle rossastra delle labbra.
Canini che si fecero più appuntiti, sguardo che si adombrò s’un tratto
- …se la cosa ti fa piacere - proseguì Shikamaru, il respiro ansante.
Temari ritrasse il capo con uno scatto, gli occhi verdi dilatati.
Quell’odore, no, l’aveva giurato che non si sarebbe ma…quell’odore di fiori, oddio lei lo conosceva, a lei faceva…no non poteva essere quell’odore. Su di lui. Sotto di lui. Sopra di lui.
Ino.

- io – Temari si allontanò di un passo, la mano di Shikamaru che scivolava dalla presa – dovevo aspettarmi che tu avresti deciso di crescere, villano –
Shikamaru sollevò un sopracciglio, interdetto, osservandola sistemarsi bruscamente la maglia sui fianchi, lo sguardo ombrato.
- Temari – sussurrò, teso.
- Gaara e Kankuro sono in questa zona. Avverti Sasuke di non cercare la rissa, non siamo dell’umore adatto – replicò la vampira, fissandolo con le iridi verdi, la stessa sfumatura del colore del mare in burrasca.
Eppure non sembrava così un minuto fa, seccatura…
Shikamaru indurì l’espressione, portandosi una mano nella tasca dei jeans – siamo qui per lo stesso motivo. Sarà difficile evitare uno scontro – rispose, freddo e razionale.
Lei tremò, un ghigno soddisfatto sulle labbra rosse – allora non vedo l’ora – rispose, digrignando le fauci animalesche.
Shikamaru la fissò seccato - già – rispose in un sibilo, la stretta nel pantalone che andava scemando.
Dannata tu e i tuoi fottuti cambi di umore, seccatura.
- Gaara è qui vicino? –chiese poi, un disperato tentativo di trattenerla, quando lei voltò lo sguardo nella folla.
Ma che diavolo ti ho fatto, seccatura…
Temari lo trafisse con uno sguardo infuocato, le labbra strette in una linea sottile – si, non mi far ripetere – portò una mano al fianco, strafottente – non voglio neanche chiederti dove è Ino, invece – sorrise e di riflesso l’espressione di Shikamaru raggelò – so benissimo dove è stata fino ad ora –
Il vampiro la fisso serio, storcendo appena le labbra – settecento anni fa l’avrei sposata. E tu mi avevi detto anche di farlo –
Settecento anni fa non eri la mia ossessione, ragazzino…
- non vedo nessuna fede al dito. – ribadì lei, gli occhi socchiusi – e comunque pensavo fosse la puttana di Sasuke. A quanto pare è puttana e basta – decretò, le labbra contratte.
Shikamaru indurì la mascella, piccato – sei gelosa Sabaku? – strinse i pugni nelle tasche – non mi dire che ti interessa altro di me oltre a quello che ti sei sempre fatta dare –
Gli occhi di Temari saettarono veloci nei suoi, un ringhi soffocato nel petto – fottiti stronzo – disse, la pelle del pantalone che le tirava sui fianchi, il respiro che le si mozzava nel petto.
- devo interpretarlo come un addio, contessa?- sibilò lui, il tono amareggiato.
Sei gelosa di me o del potere che hai su di me, seccatura?
Temari fece scattare il mento, irritata – non addio, l’hai detto tu: abbiamo la stessa missione. – lo fissò glaciale – sta solo attento a non intralciarmi –
Si voltò, i capelli che le frustarono la pelle fredda del volto.
Fredda e orrendamente arrossata.
Sono una stupida, reagire così, avrei dovuto aspettarmelo…anzi io lo sapevo…
- ti ho cercata dentro ogni dannata umana. Nessuna era te. Per prima Ino –
La voce di Shikamaru la riscosse dai suoi pensieri, costringendola a voltarsi.
- lo pensavo anche quando te la sbattevi, Nara? –
Lui le fissò il bel volto, illuminato dalle luci al neon – ogni risposta è inutile. È stato un errore –
Temari socchiuse le labbra, abbassando le palpebre truccate – tra te e lei…o tra te e me? –
Riprese a camminare nella folla che, quasi a comando, si aprì a ventaglio per lasciarla passare.
Shikamaru infilò una mano tra i capelli, guardandosi attorno svilito.
Tra me e lei, dannata seccatura…
I ciuffi biondi sparirono, risucchiati dalla musica sfrenata.
Fu allora che decise.
- e bando all’apatia… – decretò, la disperata voglia di fumarsi una sigaretta ( anche i vampiri potevano essere dipendenti) - …seccatura –
Scartò con un gesto fluido il corpo di un ragazzo brillo, intravedendo il corpo sinuoso della vampira accanto all’uscita.
- da quando sono io che ti inseguo?- chiese, frustrato, sollevando gli occhi al cielo.
Ma da sempre, piagnone…


Hidan giocherellò insofferente con il ciondolo, gli occhi viola appena socchiusi.
- avanti stronzo, fammi passare – sbottò, insinuandosi tra la folla accalcata all’entrata della costosa discoteca.
Due ragazze gli lanciarono sguardi che fa furenti divennero ardenti in pochi attimi.
Almeno quando i loro occhi si posarono sul petto chiaro e marmoreo, ben delineato sotto la camicia nera aperta.
- deve rispettare la fila – intimò un grosso buttafuori, i pugni serrati sul torace.
Hidan fece saettare lo sguardo su di lui, una bestemmia mormorata a fior di labbra – senti, fottuto testa di cazzo, io devo entrare – sibilò, la voce flautata.
Il grosso omone lo fissò interdetto, le pupille appena dilatate.
Hidan sollevò gli occhi al cielo scuro della notte, osservando distratto il tendone rosso allestito come anticamera.
- la fila può attendere – decretò poi, scorgendo l’ombra di disperazione negli occhi del buttafuori.
Deboli, debolissime menti umane…
Il ragazzone si spostò su un fianco, sollevando il cordone porpora che divideva il vampiro dall’ingresso.
- entra uno – mormorò poi, abbassando il capo quando l’albino gli sfiorò una gamba con la giacca lunga, gettata distrattamente sulle spalle.
Hidan si voltò indietro, i volti delle due ammiratrici che lo fissavano ancora imbambolate – entrano tre – ordinò perentorio, facendo segno alle ragazze di seguirlo.
La prima, grandi occhi scuri e lunghi capelli lisci, strinse la borsetta con foga, trascinando la seconda, sugli alti tacchi a spillo verso l’ingresso.
Hidan sorrise, mentre la gonna della più minuta frusciava sulle gambe nude.
Una delle poche raccomandazioni che seguiva sempre?
- grazie, eravamo stufe di aspettare al freddo – pigolò la bruna, aggiustandosi il fiocco del top glitterato.
…avere con sé un po’ di cibo fresco.
- ma di niente, bellezze –
Magari gli sarebbe venuta fame.


Kankuro osservò con rimpianto il grosso squarcio sotto le ascelle delle maglia nera, sibilando un insulto a mezza bocca.
Dannata la Yamanaka e il suo odore di fiori freschi.
E dire che c’era quasi riuscito a sfilarsela, prima di iniziare la trasformazione.
Dannata la Yamanaka e quelle sue dannate gambe sotto il vestito da popolana.
E dire che non c’era bisogno di trasformarsi per correre ad avvertire Gaara che il gruppo di dementi era li.
Dannata la Yamanaka e il suo concentrato di fottuti ormoni.
Fece un altro passo, stringendo i pugni. Non c’era il minimo dubbio: Gaara si era davvero avvicinato all’erede di Tsunade.
E non aveva avuto scrupoli a sguinzagliarle Temari contro.
Nonostante sapesse che anche Sasuke la cercava.
Nonostante sapesse che con Sasuke…
Dannata la Yamanaka e il fatto che non riesco a smettere di pensare al suo odore.
Fissò il proprio riflesso nel vetro di una vecchia Mustang, imbronciando le labbra.
Vestito in quello stato non sarebbe potuto rientrare nel locale, poco ma sicuro.
Dannata la Yamanaka e…e dannata.
Si appoggiò al cofano dell’auto, poggiando le mani sulla carrozzeria fredda al tatto.
E non era difficile essere più freddi di un mostro con una temperatura del corpo superiore ai quaranta gradi.
Uno dei piccoli problemi si essere licantropo, ovvio.
Scosse i ciuffi scuri che gli sfioravano la fronte, graffiando il metallo con le unghie, nervosamente.
Ricapitolando: Gaara era in un fottuto locale, Temari era in quello stesso locale…e la banda di Sasuke era in quel dannato locale.
Ergo…
- merda – sibilò, respirando a pieni polmoni.
Arricciò il naso, attirato da uno strano odore.
Come sudore, un misto di sangue.
Il pasto di un vampiro. La presenza di un licantropo.
Un licantropo che, annusò meglio, sapeva di patatine fritte.
Increspò un sorriso rassegnato.
Si era dimenticato solo un piccolo particolare.
Yamanaka voleva dire Sasuke.
Sasuke quell’essere disgustoso e viscido di Nara Shikamaru.
Ma…Nara Shikamaru voleva dire anche, oltre fottuto bastardo che approfittava delle debolezze delle ragazze…

- Cho, esci fuori – mormorò, grattandosi il naso, distrattamente – l’ora della pappa è finita e tra poco i nostri vampiri faranno a cazzotti, perciò… -
Un sonoro rumore di mascelle ruppe l’aria della notte, facendolo sobbalzare sulla carrozzeria.
- sbagli Kankuro…non è mai finita l’ora della pappa – lo rimbrottò un grosso ragazzone, i muscoli tesi sotto una maglia rossastra – e da quando tu sei diventato tanto riflessivo? – continuò, una mano saldamente infilata in un pacchetto di patatine fritte, acquistate in qualche squallido fast food sulla statale.
Kankuro gli rivolse un’occhiata sbieca, cercando di ricompattare nella memoria i frammenti che aveva dell’altro licantropo.
Si erano incontrati spesso in quei secoli.
Sempre per caso, sempre di nascosto. Nessuno dei due aveva interesse a rischiare la morte dei propri cari.
Anche se per Choiji erano Shika e Ino e per Kankuro l’irascibile sorella.
Sulla morte di Gaara non aveva mai spesso di pregare.
- che palle, ma quando smetterete tutti di sottovalutarmi? – chiese, in un brontolio roco.
Choiji ingoiò il boccone, divertito – quando smetterai di trasformarti per mostrare i muscoli – imbronciò le sopracciglia – eri con Kiba, ammettilo –
Kankuro lo fissò sprezzante – anche tu sei diventato troppo sveglio – storse le labbra in un ghigno – e comunque è stato l’odore di Ino a fare un casino –
Il ragazzone spalancò gli occhi scuri, fissando il Sabaku giocherellare con i lembi della maglia strappata – è da Ino? – domandò, boccheggiando.
Non si sarebbe dovuto allontanare troppo…ma il sangue di quella ragazza sapeva di vodka e voleva solo un po’ patatine per avere un sapore migliore in bocca.
Non si sarebbe dovuto allontanare troppo…
- tranquillo, non le farà niente. – Kankuro sospirò – tu non lo conosci, ma Kiba è un tipo tranquillo. – ghignò, ripensando al profumo della vampira – e con una ragazza come quella…nah, non sprecherà l’occasione di provarci –
Choiji strinse i pungi lungo i fianchi, avvertendo nuovamente quella strana sensazione invadergli le vene.
- e poi credo che Ino sappia cavarsela con i mannari eccitati – ridacchiò – è sempre stata capace di tenermi a debita distanza, la puttana – sputò in strada, sollevandosi con uno strattone dalla macchina.
Non si sarebbe dovuto allontanare…
Kankuro l’affiancò, un sorriso distratto sulle labbra – Temari è dentro. Non vorrai che io trovi Shikamaru prima di lei, vero? –
L’altro sorrise pensieroso, portandosi una manciata di patatine alle labbra – te ne pentiresti. Shika ti farebbe fuori in un attimo –
Kankuro esplose in una risata divertita – lo scricciolo? – indurì i muscoli delle braccia – lo potrei sbriciolare, se solo ne avessi voglia –
- se solo riuscissi a prenderlo – lo corresse Choiji, porgendogli il pacchetto di patatine – e ora resta qui, non posso lasciarti tentare il suicidio –
Kankuro si voltò verso il locale, afferrando dalla tasca il cellulare – devo far uscire Temari però…- si morse un labbro – prima che il maiale le metta di nuovo le sue luride zampe da succiasangue addosso –
Choji annusò l’aria, avvertendo la delicata essenza di Ino a pochi isolati da loro.
Non sarebbe dovuto allontanarsi.
- La stronza ha il cellulare spento! – sbottò il moro, armeggiando con un sottilissimo Motorola – stronza, stronza – ribadì, gli occhi verdi rivolti al cielo – io devo entrare mormorò poi, prima di essere ostacolato dal corpo massiccio di Choiji
- Restiamo entrambi qui. – ribadì, il tono duro.
I due ragazzi si fissarono minacciosi per qualche istante, la temperatura dei corpi che aumentava, le mani che fremevano di rabbia.
Kankuro abbassò lo sguardo, abbattuto – spero che Temari gli strappi le palle e Gaara gli dia fuoco – mormorò, sedendosi nuovamente sulla Mustang ammaccata – e ora passami quelle patatine –
- scroccone –




Temari non credeva nelle coincidenze.
In tutta la sua vita – quella vera e quella da vampira – non c’era mai stata qualcosa che non fosse stato pianificato dagli altri.
Mai, mai una vera coincidenza.
Non era stata una coincidenza che Gaara fosse tornato vampiro dal suo pellegrinaggio.
Malvagio lo era nato, quello non era che l’apice della sua vera essenza.
Non era stata una coincidenza che Gaara l’avesse spedita in convento proprio la notte in cui Hidan avrebbe voluto sacrificarla.
Non era stata una coincidenza se Shikamaru e lei erano finiti per fare sesso [ non amore, convinciti Temari ] dentro una chiesa.
Non era stata una coincidenza se Tours era stata data alle fiamme.
Non era stata una coincidenza se Shikamaru fosse stato trasformato in vampiro con lei…
No, Temari era fermamente convinta che tutta la sua esistenza fosse sempre stata un telaio intessuto da suo padre, o da Gaara, persino da Kankuro…
Ma quando, ancora furibonda si era infilata nella folla, il segno della dita di Shikamaru ancora sulla sua schiena e, alzando gli occhi, aveva incrociato quelle pozze ametista, si era dovuta ricredere.
Forse qualche coincidenza esisteva davvero.
- che piacevole sorpresa, puttana – sibilò Hidan piantandosi sulle gambe sode.
Temari risalì lenta il corpo di lui, i brividi del contatto con Shikamaru ancora sotto la pelle, la rabbia che le fremeva nelle vene.
- e tu che ci fai qui?!- sbottò, afferrandolo per una braccio, iraconda.
Lo trascinò dietro una dei paraventi orientali, la mano ancora serrata al suo polso.
Si voltò verso di lui, gli occhi stretti in due fessure oltremare – devi andartene – soffiò, il petto scosso nel top scuro, appena rialzato sui fianchi morbidi.
Hidan sorrise, leccandosi le labbra – no – sussurrò, malizioso – la mia missione è fotterti. Per una volta che mi piace ciò che Itachi dice non rinuncio per nulla al mondo, zoccola –
Temari gli mollò il polso con uno spintone, facendolo indietreggiare –non rivolgerti a me così! E ora vattene – lo incitò, il tono di voce acuto, nervoso.
Si sollevò sulle punte, cercando con lo sguardo alle spalle del biondo.
Hidan la sfiorò, socchiudendo gli occhi viola – chi cerchi di proteggere? – chiese, in un fruscio roco.
Si voltò, sfilando i volti arrossati dei giovani in sala – dai, puttana, dimmi chi è che proteggi! – sbottò, vagamente irritato dall’ostinato silenzio della vampira.
La scosse per la spalle, avvertendo il calore diffondersi sotto la pelle eburnea.
- non siamo freddine come vogliamo far credere è?!... cara la mia testa di cazzo! –
Temari si sottrasse dal tocco di lui con uno strattone deciso, i capelli che le cadevano sul collo latteo.
- lasciami andare e va via!- ruggì, le unghie delle mani affilate, i canini scoperti.
Hidan l’afferrò più saldamente per i fianchi, aspirando eccitato il suo odore – mi piaci quando fai la reticente, Temari –
La spinse sul moro, la mani che bramose scendevano sulla pelle fredda.
- allora, non mi respingi più?-
Lei socchiuse gli occhi verdi, il respiro che le si affannava nel petto sodo – vattene Hidan – sibilò, la mani che, contro ogni sua volontà, dal torace passavano ai capelli, la bocca che dal ghigno passava al vezzo di piacere.
Il corpo di Hidan premeva sul suo, ardente, e le sua labbra cercavano insistenti la pelle del collo.
La vampira socchiuse gli occhi, nelle narici ancora l’odore di Ino sul torace di Shikamaru.
Shikamaru…
- smettila - urlò, spingendolo via.
Hidan la fissò furibondo, il petto ansante, la camicia che gli pendeva dalla spalla tonica – che cazzo credi di fare, puttana! – sbottò, i canini che premevano sulle gengive rossastre.
- già…che credevi di fare, puttana?! –
Temari sbarrò gli occhi, osservando la figura che era apparsa alle spalle del biondo, le spalle spioventi, l’espressione seccata.
E la sua classica sigaretta che pendeva dalla labbra schiuse.
- Nara, va via anche tu – rantolò, il petto che le balzava furioso [ ancora una volta dimentico di non avere più un cuore ], la vista appena annebbiata.
Hidan osservò in tralice il ragazzo alle sue spalle, l’espressione furibonda ma divertita – sei lo stallone della giumenta?- chiese, analizzandolo in fretta.
Non c’erano dubbi.
Shikamaru Nara.
Vampiro elite del gruppo di Sasuke Uchiha [ fottuti, fottuti Uchiha. Meno male che si erano eliminati tra loro, altrimenti ci avrebbe pensato lui ].
E, presumibilmente, fottuto spasimante delle sua troia.
Sua.
- e questo sarebbe il vampiro di cui sei ossessionata? – Hidan rise – questo bamboccio senza spina dorsale? –
Temari si morse un labbro esangue, le mani strette a pungo – smettila –
Shikamaru fece un passo in avanti, gettando la sigaretta sul parquet lucido – sta zitta – sibilò verso di lei, il tono gelido, lo sguardo ancora fisso negli occhi d’ametista dell’altro vampiro.
Temari si sistemò stizzita un ciuffo di capelli, la bile che le invadeva la bocca.
- Shikamaru, qui ci penso io. Va dai tuoi – intimò, cercando di ritrovare la sicurezza perduta.
Lui la fissò per un attimo intenso, negli occhi un nudo disprezzo – sarebbe più comodo per te –
Hidan si leccò un labbro, ebbro della tensione che sentiva scorrere tra i due – ma che scena romantica – mormorò, battendo le mani con affettazione – se aspetti altri due minuti, pivello, il fanatico religioso si scopa la troia. Inizia la parte divertente del film. –
Shikamaru socchiuse gli occhi, la concentrazione che aumentava lenta lungo gli arti.
La sua ombra tremolò appena, prima di condensarsi in un filo spumoso.
Avere il controllo assoluto del corpo altrui.
Vampiro superiore.

Il pugnò che colpì Hidan sotto l’occhio, con una straordinaria potenza, fece socchiudere dalla sorpresa la bocca di Shikamaru.
Temari aveva ancora la mano chiusa, il respiro ansante – se ti dico vattene, Hidan, lo dico nel tuo interesse – caricò un nuovo colpo, indurendo le nocche all’apparenza delicate – e mi hai solo scopato. Non credere che io sia diventata tua per questo –
Shikamaru seguì la scena, l’orgoglio che gli ribolliva nello stomaco.
Osservò Hidan sollevare lo sguardo verso di lui, un sorriso malizioso sulle labbra – ti ho già detto che mi basta scoparti – ribadì, bloccando il pugno.
Shikamaru si avvicinò l’orgoglio che aveva preso a sbraitare furioso
Non poteva farsi difendere da una donna…non da quella donna, poi…
Hidan gli rivolse un’occhiata furente, scorgendo la minaccia nella sua ombra – conosco i tuoi trucchi, stronzo – mormorò, prima di voltarsi.
- e con te non ho finito – sibilò rivolto a Temari, schioccandole un bacio ardente a fior di labbra.
Shikamaru grugnì, l’ombra che si assottigliava in un filo leggero e tagliente– vattene – ringhiò, facendolo scattare verso le gambe del vampiro che ruzzolò a terra, ferito.
Hidan sollevò lo sguardo, rancoroso, osservando lo spazzo sul polpaccio.
- neanche con te – sbottò, allontanandosi tra la folla.
Temari riaprì gli occhi, tirando un sospiro di sollievo.
Forse avrebbe dovuto iniziare a credere nelle coincidenze.
Shikamaru era ancora di fronte a lei, gli occhi socchiusi, la sigaretta tra le labbra e l’accendino stretto a pungo tra le dita vicino la bocca.
- non ti ringrazierò…- sbottò Temari, mani sui fianchi – non mi hai salvata –
Shikamaru sollevò un sopracciglio – no, vi ho interrotti –
Lei deglutì, irritata e ferita – non è come credi. Con lui…-
- con lui?...vorresti dirmi che non è me? – rise, malinconico – e dovrei credere in questa patetica scusa?- la derise – tu lo faresti?-
Si voltò, aspirando l’amaro della nicotina, un passo più vicino alla ressa.
Temari strinse i pungi, l’orgoglio che le imponeva di stare zitta.
La voce che le usci dalle labbra – vattene –
- è quello che sto cercando di fare, contessa – rispose lui, laconico, aggiustandosi il cravattino.
Si voltò e i loro sguardi si cercarono per l’ennesima volta.
Poi lui sparì, risucchiato dalle ombre della pista.
E Temari si accasciò al muro, gli occhi chiusi.
Solo coincidenze.





Angolo di Cami e Robi

Insomma, il capitolo finale prima della pausa estiva.
E doveva essere un signor capitolo, con tante belle cosucce.
Solo che…oh ragazzi, che è sto calo di recensioni?! Non va mica bene…su su, ok che è estate e fa caldo, ma due minuti scarsi del vostro tempo per noi contano molto, si sa! Anche perchè come sempre c'è troppa gente che tiene nei preferiti e non ha mai detto cosa pensa della storia!

Comunque, tornando alle novità del capitolo, mi sembra quasi scontato dirlo, Sasuke e Sakura. Non sia mai che il triangolo per eccellenza, il NaruSakuSasu, non ci sia! Ne accadranno veramente di cotte e di crude, e mi duole dirvelo ma la cosa è fondamentalmente nelle mie manine, Robi mi dà quasi sempre carta bianca (quasi coff coff nd robi che mi fissa truce)

Scusate ma non ho neppure resistito a mettere l’ennesima conquista nel carnet del nostro vampiro scopatore preferito, alias Hidan! Pure Konan…ah quell’uomo non si ferma mai! E la magistrale scena dell’incontro con Temari e Shikamaru ne è la prova. Quando Robi manovra quella situazione, si scatena XD

Oh, Kiba e Ino…naah, non voglio dirvi nulla. Congetturate, e a settembre vedrete XD
Ne avete da fare di congetture: come risolveranno i loro dissidi Temari e Shikamaru, Sasuke e Naruto, gli Hyuga…

Piccola nota di Matsuri…sì, io e robi siamo pazze. Ma dipingere Matsuri così è qualcosa che ci fa divertire un sacco! E poi, ve lo immaginate il povero Gaara braccato così?
Ah, prima che qualcuno lo chieda, manca qualcuno. Ok, non stiamo a farvi aspettare mesi, manca Tenten.
Che vedrete però nel prossimo capitolo a settembre XD
Prima che qualcuno lo chieda di nuovo…io sono profondamente nejihina. Quindi, non ci sono molte speranze per la nejiten…anche se…uff, basta. parlo troppo come sempre.

Insomma, noi vi salutiamo per questi due mesi. fate le brave, godetevi le vacanze (anche se chi come me e robi è all’università non avrà troppo da godersi eheh), e mi raccomando puntuali tutti a settembre eh! Quando pubblicheremo, non saprei dirvelo. Abbiamo gli esami, quindi sicuramente dopo che li abbiamo fatti.
Ok, credo di aver detto tutto. Vi lascio alle consuete fotucce. Un po’ di più, visto che per un po’ non le postiamo XD


Sasuke, Sakura, Naruto …che li vediate tutte e tre insieme così ridenti, MAI. Però suggerisce l’idea
http://i239.photobucket.com/albums/ff293/toshiro_lver/387968-200702141649001.jpg

Kiba e Ino che chiacchierano amabilmente…al momento XD
http://i89.photobucket.com/albums/k211/Tenten_123/KibaIno/411.jpg

Hidan…sempre e comunque non scordatelo eh^^
http://ecclaed.deviantart.com/art/Hidan-Jashin-s-Propagandist-57523717

Pein e Konan
http://nami86.deviantart.com/art/Pein-and-Konan-lineart-70325690

Shikamaru e Temari…che per un po’ non vedrete^^
http://i286.photobucket.com/albums/ll82/Xiamara9000/ShikaTema_3_by_Akira_Miduki.jpg

E ora le risposte!

-lalyblackangel: oh quando ci sono fic che ci piacciono io e robi recensiamo con piacere^^ cmq, il narusaku è componente essenziale, ma come vedi già qui si avvertono i primi cambiamenti eheh^^ per quanto riguarda kiba e ino, non è difficile indovinare che aria tira tra i due vero^^? Un bacione

-topy: hai visto che per la gaaramatsuri non hai nemmeno dovuto aspettare troppo?^^ certo gaara la farebbe a polpette…ma conta che sono insieme dai eheh! La naruhina…uff ma perché questo pairing! Ok ok scherzo, anche perché a robi piaciucchia, la colpa è mia e della mia indole nejihina eheh! Spero che nel mentre questo ti sia piaciuto, un bacione^^

-stefy90: ovviamente tra shika e temari nulla poteva andare liscio, figuriamoci…quei due hanno nel loro dna la mania di complicarsi tutto! Ad ogni modo, stai pur certa che le sorprese nn sono finite, ma tranquilla con ino…come vedi ha decisamente notato kiba eheh! Del resto, tra i due c’è chimica, c’è poco da fare! Per quanto riguarda sasuke, indovinato…eccolo qua che arriva e ovviamente sakura perde totalmente la testa…e ora sì che parte il triangolo con naruto eheh!un bacione grandissimo

-ulixes: se buonanotte, proprio perché i vampiri sono tutti delle emerite teste di cavolo individualiste, MAI si alleerebbero tra di loro eheh! Ognuno vuole superare l’altro ed essere il più forte, altroché! Ah, sai…beh, in effetti non ha fatto una gran fine ihih! Però c’è da dire che i licantropi sono proprio più compagnoni c’è poco da fare! Baci e a rivederci a settembre!

-talpina pensierosa: su shika e tem, accontentata…della serie, iniziano i veri problemi^^bacioni tesoro

-sammy1987: sasuke all’appello, eccolo qui! E come sempre, lui arriva e sakura parte eheh! Ed ecco anche gaara, tallonato da matsuri sempre più psicotica! Con shika e temari, robi ora si diverte a incasinare un po’ le cose eheh!

-sky_shindou: dico io, come si fa a preferire la naruhina quando una ha a disposizione neji?! la nejihina è così passionale, complicata! E credo proprio che ti piacerà molto anche la kibaino, senza alcun dubbio eheh! Per anko e kakashi non posso dirti nulla, se non che li rivedrai, non temere. Per il resto, facci sapere come è andato l’orale e la tesina sul vampiro, deve essere una cosa fighissima eheh! Un bacione da entrambe, e buone vacanze, goditele^^

-sangochan88: la donna dei licantropi, non avevamo dubbi!! Hai da esserne fiera dei lupacchiotti, cara mia, sono tutti alquanto fighi a modo loro! e per kiba e ino…indovina tu cosa succederà! Uff tifi la naruhina eh? Come si suol dire…chi vivrà, vedrà! Baci

-kibachan: eccolo sasukuccio ihih! Giusto in tempo eh? Per kiba e ino…glom…ne abbiamo già parlato…vedrai…come dire…te li facciamo piacere promesso! Oh con sakura sei cattiva, dai, bastano e avanzano sasuke e naruto dai retta a me eheh! Un bacione

-fullmetal manga lover: tenten arriva, solo che sarà settembre quando arriverà eheh! Per il resto, tutte le tue curiosità saranno presto soddisfatte, certo la sasunaru no, non siamo yaoi io e robi…anche se cmq avranno un rapporto conflittuale mica da ridere vedrai eheh! Siamo contentissime cmq del tuo entusiasmo, sei davvero una lettrice attenta e appassionata!! Un bacione grandissimo da tutte e due

-maobh: grazie dei complimenti laura, sei sempre molto carina e noi lo apprezziamo tanto^^ spero tu abbia apprezzato anche questo capitolo, e la parte con sasuke…fondamentale che il tutto risulti armonico e bel delineato! Un bacione, e a settembre^^

-kurenai88: oh michi tu sì che mi capisci…al bando naruhina e nejiten!! Robi gongola perché ti fa piacere kankuro, per lei è mooolto importante. Se tu non avessi i tuoi filmini yaoi sarebbe perfetto^^ ci mancavano solo i filmini jasperedward…ah michi, ma che ti fumi eheh! Comunque, un bacione grande da entrambe eheh

-lily_90: io gongolo per farti piacere neji e hinata, davvero, tu riempi il mio piccolo cuoricino di felicità! e che tu apprezzassi più i licantropi, non avevo dubbi…come robi tratteggia kanky, non ce n’è, quando poi unisci lui e kiba, figuriamoci…XD per shika e temari, come vedi sara ti facciamo soffrire ancora un pochino…perché sai come sono loro, testardi, indomabili, due teste di c…insomma. l’orgoglio li rovina…e ora dovranno chiarirsi!! Ma non temere, perché parli sempre con the queen del regno mosche nere(robi) e il suo braccio destro(io). Tu sei l’altra queen^^ un bacione nero da tutte e due tesoro!



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