Mistakes are gonna fade over time di Arwen e Bambi (/viewuser.php?uid=44144)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Orleans ***
Capitolo 2: *** 1295:l'inizio ***
Capitolo 3: *** Famiglie ***
Capitolo 4: *** Scelte difficili ***
Capitolo 5: *** Desiderio ***
Capitolo 6: *** Complicazioni ***
Capitolo 7: *** Verità ***
Capitolo 8: *** Fuga ***
Capitolo 9: *** Piani d'azione ***
Capitolo 10: *** Sfida aperta ***
Capitolo 11: *** Rin ***
Capitolo 12: *** Lupo, vampiro, uomo ***
Capitolo 13: *** Incontri ***
Capitolo 14: *** Attrazioni fatali ***
Capitolo 1 *** New Orleans ***
*New Orleans, 2000
Gli occhi fiammeggiarono verso quell’angolo di strada buia.
Scosse la testa bruna, ascoltando il cuore che gli balzava impaziente
nel petto.
- Complimenti… – la
voce suadente gli fece istintivamente digrignare le labbra rosse,
mostrando la dentatura ferina.
- …ma se fossi stato
più preciso avresti potuto anche strapparmi qualche capello-
il ragazzo moro uscì dall’ombra, scuotendo i
capelli scuri e lisci che gli sfioravano leggeri le spalle magre.
- …peccato tu mi abbia mancato
di qualche metro – sbuffò, osservando con aria
apparentemente annoiata la lamiera conficcata alla sue spalle, sul muro
granitico.
L’altro balzò in avanti, piegandosi istintivamente
sulle gambe, sfiorando il terreno con i grossi palmi delle mani
– zitto, stupido –
Il moro infilò le mani in tasca, tirando via rapidamente la
cicca che gli pendeva dalle labbra pallide.
Un gesto tanto rapido che l’altro ruggì di rabbia.
Sarebbe dovuto stare attento.
- allora, lupo, vuoi attaccarmi o
passiamo qui ad annoiarci tutta la serata?! – lo
fissò con i glaciali occhi neri – lo sai che noi
vampiri non amiamo la luce – sorrise sghembo, raccogliendosi
i capelli in una coda.
L’altro ringhiò, ricordando le parole della
sorella, prima di uscire dal locale
Sta
attento,
Kankuro, la città è nuova ...
Sbuffò, lanciandosi un’occhiata apprensiva alle
spalle.
Occhiata che non sfuggì all’altro che lo fissava
con gli occhi a fessura - la mammina ti aspetta a casa?-
chiese, interessato.
Kankuro ringhiò, spazientito mentre un famigliare formicolio
gli invadeva la pelle – zitto, pipistrello –
ruggì, riversando la testa indietro.
- Shikamaru, prego – lo
corresse l’altro, lasciando i canini sbucare dalla pelle
sottile delle labbra – che seccatura - sbottò poi,
osservando la testa di lupo che aveva preso il posto di quella del
ragazzone.
- Sarà un lunga notte- si
ritrovò a borbottare, lanciandosi sull’avversario.
Stessa città, ma decisamente più a est, nel cuore
della città: il famoso French quarter, meta privilegiata dei
turisti, sempre sbalorditi dalla sua architettura in stile spagnolo,
ampie finestre coronati da archi e graziose ringhiere ad ornare i
balconi affacciati sulle strade.
Tutti bramosi di vedere Jackson Square, la famosa strada degli artisti
di strada, dei mimi, dei giocolieri, che si esibivano a ogni ora del
giorno.
E anche della notte.
Perchè il French quarter era sinonimo di
licenziosità e di trasgressione.
E Jackson Square un luogo perfetto per deliziosi 'spuntini', come amava
ripetere Sasuke
sorridendo diabolico.
Verso le cinque di sera, quando erano tutti ubriachi, chi mai avrebbe
badato a un’ombra furtiva che scattava silenziosa e
magicamente faceva sparire qualcuno?
Le sparizioni venivano denunciate anche giorni dopo.
C’era sempre così tanta gente, così
tanta confusione…e la polizia brancolava sempre nel buio.
Anche perché, pensò Sasuke pulendosi lieve la
bocca, di giorno non avrebbero mai trovato un bel niente ad avvalorare
gli indizi.
Quella notte Sasuke sedeva composto al tavolino di un bar piccolo ma
molto caratteristico, con un’orchestrina jazz che suonava
all’esterno.
A vederlo, faceva come sempre la sua strepitosa scena:
l’elegante completo nero, i capelli corvini che scendevano
lunghi sul collo eburneo, gli occhi magnetici.
La pelle chiarissima del volto, quasi traslucido, brillava, dello
stesso colore della luna.
Piena.
Sogghignò, facendo roteare nel bicchiere il suo cognac,
puramente decorativo…del resto, non poteva chiamare il
cameriere e chiedere un bicchiere di sangue fresco.
Anche se sarebbe stata un’esperienza molto divertente.
Accavallò le gambe, e udì accanto a sé
delle risatine eccitate; girò la testa verso un gruppo di
tre ragazze, piuttosto discinte, che lo indicavano dandosi di gomito.
Perfettamente udibili i loro sussurri maliziosi, per uno come lui che
aveva l’udito alquanto sviluppato.
“Ma l’hai visto che figo! Come è di
classe…”
“Ha gli occhi più belli che abbia mai
visto!”
“Sembra un dio greco…”
Lui sorrise gentile, i denti bianchissimi che rilucevano, i canini che
solo da vicino avrebbero fatto notare qualcosa di particolare.
Le ragazze gli fecero gli occhi dolci, soprattutto una particolarmente
giovane e ben tornita, le gambe nude che sbucavano dalla gonna stretta,
il seno alto e sodo.
Una scollatura generosa che risaltava la pelle ambrata.
Sasuke tornò soddisfatto ad ascoltare il gruppo jazz.
Aveva trovato la sua cena, anche per quella notte.
Se solo quello si fosse sbrigato ad
arrivare…
Non fece a tempo a formulare il pensiero compiuto che lo vide in
lontananza, riconoscibile come sempre.
La chioma fulva del resto era eccezionale, e persino nella notte gli
occhi cerulei spiccavano, freddi e spietati, contornati dalla matita
nera, a distanza.
Nessuno aveva gli occhi di Sabaku no Gaara.
Sasuke alzò il bicchiere ghignando, e l’altro gli
restituì per contro un’occhiata torva e
inquisitrice.
Sasuke fece cenno al cameriere di avvicinarsi al loro tavolo.
“Un cognac anche per lui!”
L’uomo annuì zelante.
Gaara lo trafisse con un’occhiata malevola.
“Sempre a fare scene, eh, Uchiha? Non potevi darmi
appuntamento in un posto deserto?” sibilò furente,
togliendosi la giacca nera e sedendosi contratto al tavolo.
Era teso, irritato, e si vedeva che avrebbe voluto trovarsi in
tutt’altro luogo.
Sasuke sorrise enigmatico, scuotendo la testa.
“Rilassati, su. È una notte così bella.
Visto che non ci parliamo quasi mai, mi sembrava corretto incontrarsi
in un posto gradevole, no? Senti che bella musica…siamo o
non siamo nella patria del jazz”
Gaara lo guardò truce.
“Sai che me frega, imbecille. Non ho ancora mangiato, e sono
terribilmente affamato.”
“Si dà il caso che abbia provveduto anche alla
cena…dietro di te.”
Gaara seguì i suoi occhi, soffermandosi sul gruppetto di
ragazze, che ora che aveva visto pure lui era decisamente in visibilio.
Non era da tutti i giorni incontrare due ragazzi così
eccezionalmente belli.
Gaara sospirò.
“Vedrò di accontentarmi. Allora, di cosa mi volevi
parlare?”
“Credo che tu lo sappia perfettamente Gaara…o
sbaglio?” sogghignò Sasuke, gli occhi neri
sollevati verso la luna che splendeva nel cielo senza stelle.
Gaara si morse un labbro.
“Kankuro non farà danni. Anche se con la luna
piena i suoi poteri di decuplicano, è ai miei
ordini.”
“Non ne avevo dubbi, ma c’è il piccolo
problema che ha dei conti in sospeso con uno dei miei…e io
sono leggermente stufo delle loro continue baruffe e
provocazioni…”
Gaara socchiuse gli occhi, poggiando le mani bianche sul tavolo.
“Ti riferisci a Nara?”
Sasuke annuì, gli occhi improvvisamente brillanti.
“Sono certo che in questo preciso momento si staranno
azzuffando…come sempre, dato che la tua incontenibile
sorella pare ogni volta scatenare un polverone…”
“Lascia stare Temari.” scattò Gaara
sulla difensiva.
Sasuke sorrise, schioccando la lingua e proseguì,
l’aria più seria.
“E’ compito tuo tenere a bada i tuoi familiari che
evidentemente non sanno ancora, dopo secoli, come diavolo devono
comportarsi. Tieni lontano quel lupo dai miei sottoposti, ho
già abbastanza grane e Shikamaru è uno dei miei
subordinati migliori. Non tollero che abbia distrazioni.”
“Io Nara lo vorrei morto, possibilmente. Ma dirò a
Kankuro di stargli lontano.”
“Sarà il caso. E tieni lontana anche Temari, non
voglio assolutamente che si creino assurde baruffe tra donne. Ne ho
già abbastanza con quella indiavolata di Ino.”
Gaara annuì, lo sguardo sempre diffidente.
“Se è per quello, l’ultima cosa che
voglio è che mia sorella stia a contatto con quella
sottospecie di vampiro che ti porti dietro. Siamo d’accordo,
Uchiha. Li dividerò io personalmente.”
Sasuke annuì, giocherellando col bicchiere ancora ricolmo di
cognac.
Gaara lo guardava sinistro, ma Sasuke sembrava avesse smesso di dirgli
quanto doveva. Così lo incalzò lui.
“Tutto qui? Non dovremmo parlare d’altro?”
Sasuke sorrise, le mani che intanto prendevano la giacca di pelle.
“Ti riferisci a Sakura e Naruto, vero?”
Gaara socchiuse gli occhi, torvo.
Sasuke si alzò, lasciando i soldi sul tavolo.
“Ogni cosa a suo tempo. Siamo rivali da sempre, Gaara, e
entrambi vogliamo la stessa cosa. Di Naruto mi occuperò io
personalmente. Quello sporco mezzosangue traditore.”
“E di Sakura?” Sentenziò
l’altro di rimando.
Un’ombra passò sul volto cereo di Sasuke. Al nome
di quella maledetta umana, a quel sangue eccezionale che aspettava da
secoli, digrignò i canini.
“Sakura…”
Le sue pene duravano ormai da troppo.
Sakura doveva morire al più presto, e lui bere il suo
sangue. Il sangue che conteneva cellule del dna del capostipite della
loro stirpe. Dna che finalmente era stato trasmesso a un' umana, nel suo
sangue.
Più prezioso di ogni cosa al mondo.
“Non credere che ti lascerò campo aperto, Uchiha.
Voglio anche io il suo sangue.”
Disse Gaara deciso e duro.
Sasuke gli sorrise.
“E allora che vinca il migliore. Ma ora, se permetti, ho
fame. Prima di andare a dividere il tuo parentado dai miei subordinati,
vuoi cenare con me?”
Gaara lo fissò cupo, e poi spostò lo sguardo
sulle ragazze, ancora lì a fissarli.
Sì, aveva decisamente fame, ed era senza forze.
Sbuffò.
“E va bene. Ma che sia una cosa rapida.”
Sasuke stavolta rise apertamente, guardando la ragazza formosa che lo
divorava adorante.
“Molto rapida, non preoccuparti.”
Temari svoltò l’angolo, uscendo dalla bettola.
Sbuffò, agitandosi nella giacca scura, ticchettando con i
tacchi alti nella via umida.
Non le piaceva New Orleans.
I capelli biondi le cadevano sulle spalle gelide, ondeggiando al vento
freddo di quella notte di luna piena.
Si fece spazio tra le macchine parcheggiate, maledicendo suo fratello
Gaara.
Lui e le due dannate fissazioni.
Essere il vampiro più potente del mondo, ad esempio.
Cazzate.
- ehy bambola, in giro da sola?-
I passi si fermarono.
Temari fece ruotare gli occhi verdi, fiammeggianti sotto le luci dei
lampioni.
La lingua scattò rapida sulla bocca carnosa, voltandosi
lentamente.
L’uomo la guardava, in mano ancora la bottiglia vuota di
birra.
- stai bevendo – disse, una
nota di disgusto nella voce.
L’altro ondeggiò, avvicinandosi di un passo
– non sono mica ubriaco! - sbottò,
sorridendo inebetito.
La fortuna, si disse, gira anche per te.
La ragazza che aveva incrociato non era una semplice ragazza
era…- sei una dea! – sbottò,
osservandole il corpo formoso, il vestito succinto, la pelle diafana.
Temari si avvicinò, fin troppo rapida, per i suoi sensi da
ubriaco – sai di alcool – sibilò,
rabbiosa, scrutandolo in silenzio.
L’uomo si voltò, osservando la luce a
intermittenza della bettola da dove era uscita.
<< sexy tamy >> apparve
chiaro nella notte,
sfolgorando nei suoi contorni rossastri, illuminando le mura dei
palazzoni deserti.
Spostò poi lo sguardo sulla ragazza, sempre più
esaltatamene vicina.
Gli occhi di lei lo scrutavano feroci e un lampo scosse la schiena del
giovane, osservando le scaglie dorate nel verde cupo.
Le accarezzò il braccio gelato, sorridendole sornione
– hai freddo…- concluse, inorgoglito.
La fortuna gira…
- offro da bere?- chiese infine, indicandole
l’entrata del pub.
Le labbra della ragazza si aprirono in un ghigno divertito –
non aspettavo di meglio – sibilò.
Gettò il corpo nel cassonetto, sbuffando annoiata
–quando è così facile mi
annoio– sibilò, osservando cupa il viso esangue
del ragazzo.
- e quando il sangue sa di birra mi viene
da vomitare – aggiunse, asciugandosi il lato della bocca,
sporcandosi la mano eburnea.
Sorrise.
Si sgranchì le gambe solide, scuotendo i capelli ribelli,
ascoltando il rumore del sangue che riprendeva a scorrerle nelle vene.
Una sensazione che rasentava il dolore, per terminare nel
più assoluto piacere.
Schiuse le palpebre, sospirando – odio New Orleans
– ripeté meccanica, avvertendo il retrogusto
metallico dell’alcool impossessarsi dei sensi.
Alzò lo sguardo, riprendendo a camminare, sfilando decisa
per la strada affollata.
Ora che controllava la sete, andava meglio, molto meglio.
Fu allora che lo sentì.
Un odore forte, mischiato.
E quel dolore al petto.
- KANKURO!- urlò, fermandosi tra la folla.
E nessuno si accorse di quella ragazza bellissima che spariva tra le
ombre.
Ino lasciò la mano del giovane infilarsi sotto il top di
paillettes, le labbra mordicchiarle l’incavo del collo.
- sei bellissima- farfugliava, ebbro.
Sbuffò – questo lo so! –
sbottò – sii più originale –
disse, avvinghiandogli le gambe da stambecco attorno i fianchi
muscolosi.
Il ragazzo la spinse addosso al muro del bagno, facendole urtare con il
tacco alto lo stipite della porta.
Ino alzò gli occhi, osservando il lampadario al neon
– ho detto originale, non avventato –
replicò asciutta, passandosi la lingua sulle labbra pallide.
Il ragazzo la fissò adorante, mentre lei gli accarezzava i
capelli lunghi ingellati – sei così
fredda…posso scaldarti?- le chiese, leccandole il lobo.
Ino sorrise, mostrando i lunghi canini – certo che puoi
– rispose, negli occhi azzurrissimi un lampo di piacere
– fatti mostrare quello che mi piace –
sussurrò maliziosa.
La mano afferrò il mento di lui, la bocca si schiuse sulla
pelle del suo collo.
Lo annusò, sorridendo impercettibilmente – credo
proprio che mi piacerai –
Il corpo cadde a terra, scivolando sulle mattonelle lucide del bagno.
Ino reclinò la testa all’indietro, un ringhio
basso nel petto.
- Shikamaru –
sospirò.
Sasuke sapeva sempre quando contattarla.
Del resto, non a caso aveva la dote di saper comunicare col pensiero
nella mente delle persone.
E si trattava di Shikamaru, il solito impulsivo.
Soprattutto quando era nei guai col bestione fratello di quella
zoccola…
Si portò una ciocca insanguinata dietro
l’orecchio, annuendo impercettibilmente – certo che
vado! – squittì, scalciando via il braccio del
ragazzo, impigliato tra le sue costosissime scarpe Gucci –
digli di stare fermo!- aggiunse, scuotendo la testolina bionda,
sistemandosi il rossetto allo specchio del locale deserto –
se c’è non ti assicuro niente –
ringhiò – sono secoli che aspetto di massacrarla
–
Nello stesso istante, poco fuori New Orleans, una ragazza guardava tesa
fuori dalla finestra della sua stanza, le labbra tremanti, le mani da
bambina, bianche, che stringevano il ciondolo d’argento.
I lunghi capelli corvini dai riflessi blu le incorniciavano
l’ovale esangue, un viso piccolo in confronto agli enormi
occhi che fissavano il vuoto. Occhi color della neve.
Hinata aveva paura.
Sapeva che stava per scatenarsi l’inferno, la guerra era
imminente.
Il gruppo di Sasuke Uchiha pronto a sfidare quello di Sabaku no Gaara.
Itachi Uchiha e i suoi seguaci sempre più efferati e
assetati di sangue.
Ogni famiglia che voleva prendere il controllo, il dominio; e inutile
dire che ovviamente la sua, una tra le più antiche
discendenze di vampiri, avrebbe fatto valere la propria opinione.
Oh, se fosse stato per lei.
Lei che odiava la sua natura, che da secoli (o millenni? Non ricordava
più…) si nutriva di sangue animale.
Lei che non avrebbe mai sfidato l’autorità
paterna, ma che segretamente covava il sogno di fuggire, di
allontanarsi da quella gabbia dorata in cui si sentiva soffocare.
Prigioniera.
Si sedette sul grande letto a baldacchino, tormentando furiosamente la
sua camicia da notte.
Naruto…chissà cosa stai facendo in
questo momento.
Arrossì furiosamente al sopraggiungere di quei pensieri.
Terrorizzata che sua sorella Hanabi la stesse ascoltando in quel
momento, e magari avesse letto il suo pensiero.
Lo faceva di continuo, maledizione.
Lei, invece, non aveva alcun potere speciale, niente che le conferisse
qualcosa di realmente straordinario.
La sua più strabiliante caratteristica, come le ripeteva
spesso Neji, era il suo animo così candido che sapeva
incantare ogni persona si relazionasse con lei.
Peccato che non fosse certo un vanto, per un vampiro.
Si sdraiò sul letto, socchiudendo gli occhi.
Neji.
Come sempre, pensando al cugino provava sensazioni contrastanti.
Paura, sottomissione, timore reverenziale.
Ma anche l’incapacità di restargli a lungo lontana.
E un ardente desiderio.
Neji faceva parte di lei. E lei di lui.
Neji, che era stato subito destinato ad essere suo promesso sposo.
Neji ,che suo padre aveva disegnato come suo successore. A patto che
sposasse la maggiore delle figlie, cioè lei.
Con grande disappunto di Hanabi.
E il suo rapporto con Neji era andato consolidandosi, nel tempo,
passando da una glaciale freddezza a momenti di vera
complicità e…amore?
Poteva definirlo amore?
Dopo secoli di paura, di terrore, nei quali Hinata sfuggiva anche solo
il suo contatto, vi era stato quel momento in cui aveva visto in Neji
qualcosa che prima il suo cuore aveva sempre celato.
E negato.
E la sua presenza era diventata vitale.
Ma lei che ne sapeva dell’amore?
Di nuovo quel pensiero.
Naruto.
Oddio, doveva smetterla. Smetterla di pensare a lui, era rischioso.
Nonché logorante.
Il suo volto si sovrapponeva di continuo a quello di Neji, in
un’alternanza pericolosa.
Naruto era ricercato praticamente da tutti i più potenti
clan di vampiri, visto che aveva scelto di proteggere
l’umana, la causa della faida scoppiata.
Sakura.
L’erede di Tsunade in persona, colei che aveva
miracolosamente ereditato, nel suo sangue, il dna del primo vampiro mai
esistito, il progenitore, il creatore di tutti loro.
Sarutobi.
E ogni vampiro sapeva perfettamente cosa questo significasse: il sangue
di Sakura avrebbe permesso, a chi l’avesse bevuto, di
diventare il più potente della loro specie.
L’unica facoltà che ai vampiri era negata, la luce
del giorno, era potenzialmente realizzabile.
E un vampiro che può agire anche di giorno diventa
praticamente invincibile.
Hinata compativa quella povera ragazza, catapultata in un girone
d’inferno, ma avrebbe dato ogni cosa per essere al suo posto.
Perché accanto a lei c’era Naruto.
Sentì la porta aprirsi, e sebbene avesse ancora gli occhi
chiusi avvertì la presenza di Neji accanto a lei. Il profumo
inconfondibile della sua pelle.
Lo sentì sospirare, e lei aprì allora gli occhi,
incrociando il suo volto severo.
“Se pensi quando c’è Hanabi in giro, sai
bene che viene a riferirmi le cose. Non aspetta altro.”
Lei annuì, le ciglia umide per le lacrime.
“Mi dispiace, Neji. Scusami.” Bisbigliò
soffocando il volto nel cuscino.
Il ragazzo scosse la testa.
Dannazione.
Hinata era sempre più fragile, sempre più
vulnerabile. Una terribile esca per chiunque avesse voluto attaccare
gli Hyuga.
E, lui ne era certo, Hiashi l’avrebbe anche sacrificata pur
di non avere alcun punto debole all’interno della loro
famiglia.
Ci mancava solo la storia di Naruto.
Che ora lui dovesse anche competere con quel…
Neji si morse infastidito un labbro, mentre le carezzava i capelli neri.
Lui col tempo aveva imparato ad amarla.
L’aveva a lungo disprezzata, maledicendo il destino che
l’aveva unito a una vampira tanto inferiore e strana, ma
poi…se ne era innamorato, a modo suo.
Hinata era così fragile. Aveva bisogno di lui. E lui di lei.
La prese tra le braccia, asciugandole le lacrime, il tono che voleva
risultare brusco.
“Adesso basta piangere, Hinata. Forza…”
Lei annuì debolmente, e gli carezzò il volto, il
seno premuto contro il petto.
Neji provò un brivido, il corpo caldo.
Perché a volte con lei scordava quasi di essere un vampiro,
e il suo corpo ribolliva come quello di un umano.
Sangue, calore, passione, un cuore.
In teoria non avrebbe dovuto possedere nessuno di questi. Ma con Hinata
accadeva da molto tempo, ormai.
La baciò, e lei gli si strinse accanto, mentre lui le
slacciava lentamente la camicia da notte, liberandosi a sua volta dei
vestiti.
Impossibile pensare di restare divisi.
Nonostante Hinata provasse qualcosa che non doveva provare proprio per
uno dei suoi più acerrimi nemici, per di mezzosangue.
Ma del resto lui amava veramente la cugina?
O era la semplice consapevolezza che era il loro destino,
già segnato?
Neji strinse i palmi, la mente sempre vigile e razionale mentre
lasciava che le sensazioni prendessero padronanza nel suo corpo.
No. Per quanto lo riguardava, l’amore forse non
l’aveva mai conosciuto.
Ma non ne aveva certo bisogno, che diamine.
E anche se fosse stato, anche se dentro di sé era conscio di
quanto sentisse per la cugina, si rifiutava di prenderlo in
considerazione, perché quei sentimenti erano tremendamente
pericolosi.
Umani.
Quello che proprio non poteva permettersi, anche se quando
l’aveva tra le braccia perdeva spesso il controllo.
Neji però bramava un’unica cosa, ora come ora.
Rafforzarsi, sempre di più, per essere in grado di imporsi
su Naruto, per fronteggiare prima o poi Sasuke e Gaara, i suoi acerrimi
nemici.
E ormai erano troppi secoli che quella sfida andava avanti.
E tutto aveva iniziato a amplificarsi nell’ormai lontano
1295…
Angolo di Cami e Robi
Ciao a tutti! Come vedete, abbiamo deciso di unirci in un unico
account( che cosa divertente…vedere le immagini per rifarsi
gli occhi!), e di affrontare questa storia insieme.
L’idea è partita da Roberta, poi ci abbiamo
ricamato sopra insieme…e vedrete cosa succederà!
Cosa possiamo dire…il mondo dei vampiri ci ha affascinato da
quando abbiamo letto Twilight(l'una che tifa Edward, l'altra Jacob), ma
qui le cose saranno decisamente diverse, diciamo che la base
è solo il fatto del vampiro in sé.
Avremo ad esempio, dal prossimo in poi, capitoli che saranno svolti nel
passato, e poi si tornerà nel presente, per capire come
siamo giunti a questo antefatto. Si conosceranno mano mano tutti i
personaggi, inutile quindi fare domande "ci sarà tizio"
perché garantiamo che ci saranno davvero tutti.
Una cosa, importante: i triangoli saranno davvero numerosi. Dai
più classici a quelli anche più inconsueti.
Non fatevi ingannare dalle apparenze, nemmeno dalle più
eclatanti. Fino alla fine, in nostro motto è
“tutto è in bilico!”.
Sarà anche facile riconoscere chi scrive cosa: Robi scrive i
dialoghi tra i trattini( in questo capitolo, per farvi un esempio, il
pezzo di Shikamaru e Kankuro, o quello di Temari) io uso invece le
virgolette(vedi Sasuke e Gaara o Neji e Hinata), e abbiamo deciso di
lasciarli così anche perché così e
più facile per voi capire chi scrive cosa, visto che non ci
suddividiamo un capitolo a testa, ma andiamo d’istinto.
Così nel caso potete chiedere delucidazioni precise a una o
all’altra.
Inoltre, chi ci conosce sa i nostri gusti…Ognuna ha le sue
preferenze come personaggi, senza dubbio.
Quindi sarà molto più facile che Robi scriva del
team Suna e del team 10 mentre io degli Hyuga e degli Uchiha, ma anche
qui, decidiamo sempre mano mano!
Bene, spero che la fic vi piaccia, noi posteremo una volta a settimana,
sempre questo giorno esclusi eventuali impegni, ma in linea di massima
così sarà!
Commentate numerosi, ci contiamo tanto!
Bacioni a tutti
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Capitolo 2 *** 1295:l'inizio ***
Anno Domini 1295- Roma
Persino uno imperturbabile come lui era letteralmente sbalordito dalla
magnificenza di una città come Roma.
Venire da un piccolo paesino francese e trovarsi realmente nella culla
della cristianità, nella città che avrebbe
sancito il suo futuro…era qualcosa di straordinario.
Gaara si sistemò con cura il rigido colletto, controllando
allo stesso tempo che la lunga tonaca non strisciasse a terra; doveva
assolutamente essere impeccabile, per quanto avesse appena preso i voti.
Camminava fiero ed eretto, ignorando con sufficienza le occhiate che
riceveva dalla gente, soprattutto delle ragazze; facile intuire cosa
stessero pensando.
Udì perfettamente il sospiro malinconico di una giovane e
rozza popolana, che si era letteralmente bloccata quando
l’aveva visto, le vesti cenciose e il cesto di pane caduto
per terra.
“’N’ prete…ammazza che
spreco!”
Gaara la ignorò, lo sguardo glaciale, continuando a
camminare deciso verso la sua meta: la residenza papale.
Sapeva che avrebbe fatto meglio a presentarsi di giorno, ma il viaggio
era decisamente durato più del previsto.
Sperava ardentemente che nessuno avrebbe fatto storie, nonostante il
sole fosse da poco tramontato, del resto le residenze papali erano
aperte fino a tarda sera.
Le riunioni dei cardinali e dei vescovi si tenevano spesso verso
l’imbrunire, soprattutto quando si trattava di politica
interna, per le varie ingerenze tra Stato e Chiesa.
Suo padre gli aveva garantito che il nuovo papa, Bonifacio VIII, gli
avrebbe accordato molti più favori di quanto potessero
sperare: era un uomo privo di scrupoli e che ricercava
l’appoggio dei potenti: di certo avrebbe avuto un occhio di
riguardo per Gaara, figlio di uno dei più potenti
latifondisti francesi, imparentato anche alla lontana con la famiglia
papale.
Un gioco da ragazzi garantirsi l’appoggio di Bonifacio per la
carriera ecclesiastica del figlio minore.
Poco contava che Gaara fosse tutto fuorché religioso. Non
aveva mai creduto in Dio, non pensava proprio che esistesse qualcosa.
Ma non si era apposto alla volontà paterna, assecondandolo
senza fiatare.
Superficialmente.
La sua indole all’apparenza placida celava istinti sediziosi
e rabbiosi.
Ma quando suo padre l’aveva messo davanti al fatto compiuto,
intimandogli di recarsi a Roma in pellegrinaggio per iniziare la sua
ascesa al Vaticano, lui non aveva rifiutato.
Gaara era un calcolatore.
Sapeva che a Roma uno come lui avrebbe presto raggiunto ampi poteri, e
quello che voleva era proprio acquistare
l’autorità necessaria per diventare vescovo.
La carriera ecclesiastica era senza ombra di dubbio un ottimo modo per
raggiungere i suoi segreti obbiettivi: spodestare il padre e agguantare
la sua posizione.
E allora sì che avrebbe definitivamente…
Ma ogni suo pensiero si interruppe, non appena davanti a sé
si piantò un ragazzo, all’incirca della sua
età, e per lo più veramente simile a lui: stessa
chioma rossa, stessa pelle diafana.
Solo gli occhi erano differenti: scuri, caldi, quasi tristi.
Gaara lo guardò sprezzante- che diavolo vuole questo
italiano- e fece per andarsene borbottando apposta in francese.
“Sparisci, razza di scocciatore.”
Quello gli sorrise sinistramente.
“Bon hate!”* esclamò con voce calda e
misurata.
Gaara si girò di scatto, sorpreso di scoprire che quel
ragazzo parlasse francese.
“Mi presento. Sono Akasuna Sasori. E tu,
sei…”
Gaara avrebbe voluto rispondergli di farsi gli affari tuoi, ma
incredibilmente qualcosa lo spinse a dire la verità.
Qualcosa di veramente incredibile, senza dubbio, per lui.
“Gaara Sabaku. Sto andando alla basilica di San Pietro,
devo…incontrare il Papa.”
Si stupì subito delle proprie parole: ma cosa stava dicendo,
era impazzito a confessare certe cose a uno sconosciuto?
L’altro sorrise.
“Ti ci accompagno io, conosco una via più
breve…Sono imparentato con alcune persone del Vaticano,
Gaara…”
E anche se non avesse voluto, qualcosa di inspiegabile lo spinse ad
accettare la cortese offerta.
Lo seguì senza indugi, ancora leggermente incredulo di
quanto stava facendo.
Insomma, mettersi nelle mani di uno sconosciuto non era certo sua
abitudine, sapendo anche quanto fosse abitualmente sospettose e restio
a fidarsi delle persone.
Ma quel ragazzo aveva qualcosa…qualcosa che lo spingeva ad
affidarsi di lui.
Fu solo quando quello lo fece passare per primo in un angolo poco
illuminato che avvertì improvvisamente una terribile
sensazione di gelo.
Come se il fiato della morte in persona l’avesse avvolto.
E poi, all’improvviso, una terribile fitta di dolore al
collo, la terribile percezione di due lance che gli si conficcavano
nella carne.
E infine il buio.
Sasori guardò Deidara raccogliere il corpo esanime di Gaara,
e pulirsi la bocca dalla quale colava ancora un rivolo di sangue.
“Lo sai vero che sei terribilmente inquietante quando usi
sugli umani quel tuo potere di costringerli a fare ciò che
vuoi?” gli chiese guardingo sistemandosi i lunghi capelli
biondi.
Sasori scrollò le spalle, facendo segno al ragazzo di
muoversi.
“Non perdiamo tempo, Itachi ci sta aspettando. Vuoi che lo
porti io?”
Deidara strabuzzò gli occhi cerulei, e rise, scuotendo la
testa. A vedersi era talmente bello, con i lineamenti femminei e
delicati, da sembrare quasi una ragazza.
“Non dire stronzate, sono in grado di portare un umano in
spalla, idiota.”
“Giusto per sincerarmene. Allora andiamo.”
Con l’aiuto della notte si mossero rapidi e fulminei come
felini, raggiungendo poco distante le due figure che li stavano
aspettando.
“Ce ne avete messo. La pazienza ha un limite. Prima o poi
Satana vi maledirà, imbecilli!”
digrignò quello più basso dei due, gli occhi
violetti fiammanti e la mano che brandiva pericolosamente una falce.
“E basta con questo Satana, Hidan! Vuoi capirlo o no che noi
vampiri non discendiamo da lui e che è inutile che continui
ad adorare quella sorta di coso con le corna?!”
sbottò Deidara provocatorio.
L’altro gli si avvicinò pericolosamente, i capelli
bianchi che sembravano emanare una luce fortissima, lo sguardo
sanguinario.
Mostrò i canini con ferocia assassina.
“Ripetilo ancora, Deidara, e il prossimo sacrifico che
farò sarai tu…”
“Brutto pazzo fanatico…”
“Adesso basta.”
Tutti si zittirono all’ordine del ragazzo alto, moro, gli
occhi fiamma fissi sul corpo esanime di Gaara.
Si chinò ad osservarlo da vicino, la mano fredda che
toccò il collo deturpato dal morso di Deidara.
Si rivolse a Sasori, che attendeva silenzioso.
“Immagino che il processo di vampirizzazione sia
già iniziato. Dovrebbe risvegliarsi a momenti, e mi auguro
che quanto mi avete riferito riguardo a questo Gaara sia
vero…”
Hidan intervenne frapponendosi tra Sasori e Itachi, lo sguardo eccitato.
“Fidati di me, Itachi. Questo ragazzo ha una vera e propria
indole malvagia. Sai bene che non ho mai sbagliato, il mio potere di
riconoscere la vera natura delle persone ha sempre visto
bene…no?”
Lanciò uno sguardo di trionfo verso Deidara, che
grugnì imbronciato.
Itachi si limitò ad annuire.
“Lo so. E ormai sono mesi che lo seguiamo. Penso possa essere
un ottimo elemento all’interno del gruppo, potrà
tornare utile.”
“Eccome Itachi! Sono certo che acquisirà dei
poteri fenomenali” trillò Deidara gongolante, lo
sguardo famelico fisso sul volto di Gaara.
“Ma non subito. Ora è ancora inesperto, e
combinerebbe solo guai. I vampiri appena creati sono molto pericolosi.
Non sanno controllare la forza, non sono capaci di sopportare a dovere
l’odore del sangue.
Credo che sarà bene fargli passare qualche decennio ad
allenarsi per conto suo, potenziando le capacità acquisite.
Col tempo diventerà una perfetta macchina mortale. Ma non
ancora. Non può ancora unirsi a noi. Hidan, sarai tu a
seguirlo in questi tempi. Stagli dietro, e fai in modo che si potenzi a
dovere. E qualora voglia vampirizzare la sua famiglia…solo
se possono essere validi elementi, ricorda.”
Il ragazzo annuì con un cenno, schioccando le labbra.
“Nel caso contrario, posso utilizzarli per i miei
sacrifici?”
Deidara storse il naso.
Quando Hidan parlava di sacrifici umani, intendeva una carneficina vera
e propria: corpi smembrati, gettati alle pareti, sangue che grondava
copioso sui pavimenti.
E lui che si inginocchiava a pregare per una buona mezzora.
Nulla di più macabro e spaventoso.
“Hidan, placati. Di questo passo prima o poi qualcuno
inizierà a sospettare qualcosa.” Gli disse pacato
Sasori, intento a controllare Gaara, ancora al suolo.
Hidan si girò stizzito, pulendo la falce ancora pregna di
sangue fresco.
Itachi proseguì schiarendosi la voce.
“Ricordatevi che adesso abbiamo altre grane per la
testa.”
Si sedette cupo sulle gradinate, prendendosi il mento tra le dita.
Gli altri clan si stavano rafforzando pericolosamente: suo fratello
Sasuke, lo sapeva, era alla ricerca di compagni, anche se al momento
non era minimamente in grado di competere contro di lui.
Gli Hyuga avrebbero presto fatto la loro mossa di contrattacco. E dalla
loro avevano la stirpe tra le più antiche più
antiche, oltre che quegli occhi particolari.
Senza alcun dubbio, però, al momento nessun altro vampiro
poteva raggiungere la forza della sua squadra.
Ognuno di loro aveva poteri eccezionali, che assemblati assieme
formavano una macchina di guerra e distruzione eccezionale.
La capacità di Sasori di plagiare la mente delle persone,
oltre che la sua abilità di marionettista.
La ferocia di Hidan e la sua facoltà di percepire
all’istante il potere di chi si trovava davanti.
Le tecniche esplosive di Deidara, utili a sviare i sospetti nei loro
omicidi, cancellando ogni traccia delle loro carneficine.
E poi, ovviamente, lui. Itachi Uchiha.
Colui che sapeva manovrare il fuoco, e uccidere una persona anche con
la sola forza del suo sguardo.
Al momento, nemmeno il clan Hyuga era ai loro livelli. E se ancora
fosse stata riunita, nemmeno la leggendaria Triade avrebbe potuto fare
molto.
E ora, con anche questo Gaara, avevano aggiunto un nuovo pezzo da
novanta.
Mentre rimuginava sul da farsi, Sasori gli rivolse
pacatamente la domanda più attesa.
“E se Gaara dovesse ribellarsi proprio per l’indole
della sua natura?”
Gli altri due fissarono Itachi, in attesa. Lui si scostò i
lunghi capelli neri dalla fronte, un ghigno sul volto.
“In quel caso…sapete esattamente cosa fare. Mors
tua, vita mea.
E proprio in quel mentre Gaara spalancò gli occhi turchini,
sentendo il proprio corpo leggerissimo.
Prima vide quel quartetto inquietante che lo fissava.
Il rosso di prima, una ragazza -no, un ragazzo-
biondo, uno quasi
albino e l’ultimo con uno sguardo omicida.
Poi percepì la propria pelle durissima, come se fosse
d’acciaio. E ghiacciata.
E solo allora, con orrore, si rese conto che nel suo corpo non scorreva
più sangue.
Nè batteva un cuore.
*
Francia, provincia di Tours
Il vento scosse la fronda del salice facendola ondeggiare
pericolosamente.
La cavallerizza abbassò la testa chiara, ghignando divertita
- facciamogli mangiare la polvere – sbottò,
stringendo la presa alle redini.
Si inoltrò nel sottobosco, sfiorando con la gamba un grosso
ramo di ciliegio che, ondeggiando pericolosamente per la spinta,
colpì violento il fianco del cavallo sudato, lanciato al
galoppo.
-aspettami! –
La ragazza si voltò, lasciando scivolare lo sguardo eccitato
sulla figura scura del fratello che, sferzando il fianco teso del
cavallo, l’inseguiva nella foresta fitta.
Sbuffò, lanciando un grido che si perse nell’aria
tesa di quella calda giornata di settembre.
Il sole risplendeva luminoso tra le foglie inumidite dalla pioggia
della sera prima e rifletteva allegri bagliori ai lati dello stretto
sterrato del sentiero.
- su, piccolo –
sussurrò all’orecchio del cavallo che
sbuffò, lasciando la lingua penzolare dalle labbra schiuse
– al castello!- strillò, inebriandosi
dell’aria sottile.
Sparì nella vegetazione, lasciando che il cappuccio scuro le
sfuggisse, rivelando alla luce calda del meriggio i folti capelli
biondi, che si riversarono a cascata sulle spalle morbide.
Kankuro sferzò con il sottile frustino il fianco
dell’animale che grugnì irritato, rallentando
l’andatura
– Temari…- biascicò, tirando
bruscamente le redini, mentre l’animale, stremato nonostante
la grossa stazza, si fermava ansimante - …sei un demonio
– si lasciò sfuggire un sorriso sghembo,
sbottonandosi la camicia pesante.
Aizzò nuovamente il cavallo con un colpo di deciso,
osservando l’altra prendere decisa la via del sentiero.
- è pesante!- Ino
sollevò teatralmente gli occhi al cielo, sbattendo le lunghe
ciglia scure – ti prego…- mormorò con
voce implorante, voltandosi verso le due figure che la seguivano.
Il ragazzone si fermò, arrossendo, strofinandosi con una
manica usurata la fronte sudata.
- puoi mettere il cesto sul carretto, se
vuoi, Ino – biascicò, indicandole il carro alle
sue spalle, mollando le cinghie
- lascia stare Cho – Shikamaru
passò una mano tra la criniera del ciuco che teneva per il
morso, sbuffando – sono due vestiti – riprese,
osservando il cesto che la ragazza teneva in equilibrio sulla testa
biondissima.
Ino lo guardò, negli occhi pure fiamme – zitto
– replicò – pensa al tuo ciuco
pigro…sta facendo trascinare il carro a Choji – si
voltò verso l’altro, espressione angelica sul viso
magro – povero Cho!- la risata argentina della ragazza si
perse nell’aria tersa del meriggio.
Shikamaru sbuffò, mormorando qualcosa riguardo le seccatura
e le dannazioni della sua povera giovane vita.
- Su andiamo –
brontolò poi, tirando con vigore le cinghie del ciuco che
sbuffò infastidito – ho voglia di tornare a casa
–
Ino gli trotterellò davanti, mostrando ritmicamente le
lunghe gambe bianchissime, sorridendogli scaltra – non verrai
alla fonte con me? – mormorò, salendo sulle punte
– ho tanti panni da lavare… - si
lamentò, mostrandogli la cesta ( non perdendo occasione per
rivelargli una porzione più che ampia della scollatura).
Shikamaru voltò la faccia, infastidito, quando la bocca di
lei gli sfiorò il mento, languida.
- andiamo – sbottò,
incrociando lo sguardo basso di Choiji.
Il ragazzone teneva la testa penzoloni, nello sguardo una tristezza
muta.
- ma Shika…- Ino lo trattenne
per un braccio - …io lavo benissimo i panni –
disse, allusiva, socchiudendo le labbra umide – e so fare
tante altre cose…-
Shikamaru si sciolse dalla presa della ragazza, roteando gli occhi
scuri – Ino, ti prego – mormorò,
riprendendo a trascinarsi dietro il ciuco.
Già non gli bastavano i suoi genitori.
Ino è una brava ragazza.
Ti farà felice.
Suo padre è un ricco possessore…noi siamo gli
scudieri del conte…
Cazzate.
Lui non amava Ino.
Niente di personale, cavolo era bella da mozzare il respiro,
pensò, osservandola camminare imbronciata, trascinando i
piccoli piedi perfetti.
Era semplicemente che lui odiava che qualcosa gli venisse imposto.
Diventava tutto così…scontato.
E soprattutto non aveva alcun bisogno delle donne. Maledette e
ammorbanti seccature.
Choiji si lasciò sfuggire una risata rilassata, osservando
il viso imbronciato di Ino e quello scocciato di Shikamaru.
La ragazza gli si avvicinò furente, continuando a tenere in
equilibrio sulla testa biondissima il cesto, negli occhi un bagliore
furente. Oh, Ino…
- idiota – mormorò lei, voltandosi verso il moro,
ancora preso nella sua fiacca lotta con quel ciuco incredibilmente
più pigro di lui.
Cho sorrise, riprendendo a fissare l’amico.
Era sempre così distratto…chissà a
cosa stava pensando.
Uno scalpiccio improvviso fece risalire il ragazzone che
osservò incredulo la boscaglia da dove, veloce quanto una
fiamma infernale apparve una sorta di demone a
cavallo.
- Shikamaru!- Cho si era fermato
bruscamente, indietreggiando.
Il moro scartò di lato, mollando le redini del ciuco che
nitrì scocciato.
Socchiuse gli occhi feriti dal vento, portandosi una mano davanti le
palpebre tese – che diavolo…- mormorò,
ascoltando il sordo nitrire di un cavallo e un fitto rumore di zoccoli.
- spostatevi!- ordinò una voce
roca, bassa seppur…femminile.
Cercò di rialzare lo sguardo, imbronciandosi. Che razza di
situazione assurda…
Qualcosa gli colpì un piede, rotolando lenta.
- il mio cesto!- sbottò Ino,
avanzando di un passo verso la figura a cavallo.
Shikamaru alzò lo sguardo incrociando un paio di occhi
verdi, dalle sottili incrinature dorate – villani –
sentì dire, con voce ironica.
La bocca della ragazza a cavallo si era tirata in un ghigno, le mani si
erano insinuate tra la massa disordinata dei capelli.
- fatemi spazio –
ordinò, imperativa, torturandosi con le dita il laccio del
mantello scuro, lasciato aprire sul vestito di seta italiana.
Ino assottigliò le belle labbra, arrossendo vistosamente
– e tu saresti?- chiese, mani sui fianchi, espressione sicura.
L’altra scoppiò in una risata gutturale
– fatti gli affari tuoi, popolana! –
sibilò poi, gelida.
- brutta…- Ino
avvampò, stringendo i pugni lungo i fianchi magri.
Shikamaru le afferrò una spalla, trattenendola
bruscamente– ci scusi contessa – sibilò,
osservando la linea decisa della mascella della giovane cavallerizza
– vorremmo solo tornare al villaggio –
Temari sollevò lo sguardo altera, scoppiando nella sua
risata ruvida – manca solo che ti metta a strisciare
– replicò, scuotendo la criniera bionda.
Shikamaru scurì lo sguardo, accigliandosi.
Essere il figlio dello stalliere del conte poteva avere i suoi
vantaggi.
Come quello di conoscere i volti dei potenti conti Sabaku.
E Ino ora gli doveva l’ennesimo favore.
Il carattere dispotico di quell’influente famiglia era
evidente nei volti emaciati dei loro sudditi, dopotutto.
- Temari! – un nuovo cavallo si
fece strada dal sentiero laterale, spuntando alle spalle del piccolo
gruppo – aspettami, diavolo!- disse l’uomo a
cavallo, strappandosi con foga delle foglie che erano rimaste
impigliate nelle briglie costose.
- Ah, ma zitto Kankuro –
replicò la bionda, asciutta, tirando le redini –
andiamocene – disse, lanciando una nuova e inequivocabile
occhiata ai tre ragazzi.
Si voltò un’ultima volta, lasciando lo sguardo
cadere sui tre popolani, ghignando maliziosa – lasciamo
questi villani nel loro fango – sibilò poi,
arrogante, lanciando il cavallo al galoppo.
Kankuro si voltò verso i tre, facendo spallucce indifferente
– vi chiedo scusa…a volte mia sorella dimentica
l’educazione nelle sue stanze – disse con tono
suadente, cercando di contenere la superbia che sprizzava prepotente da
ogni suo poro.
Come se fossimo sua proprietà, pensò Shikamaru,
disinteressato, prima di lasciar cadere lo sguardo sulle spalle
innaturalmente grandi del giovane figlio del conte e sul collo taurino.
Forse, si disse, osservando Choiji, preso a fissare il nobile con aria
mite, era l’unico che potesse competere con lui in quanto a
stazza.
Ino si chinò a raccogliere i panni, mordendosi un labbro
freneticamente
- addio – concluse Kankuro, non
prima di aver scoccato un’occhiata di fuoco alle gambe
scoperte della giovane popolana, avvertendo uno strano fuoco ardergli
nelle vene.
Shikamaru lo seguì con lo sguardo, porgendo il cesto ad Ino
- vi avevo detto di non attardarvi
–
Ino gli lanciò un’occhiata furente – chi
si crede di essere quel…quel mostro a cavallo?! –
sbottò poi, infilando istericamente un grosso mantello nel
cesto – solo perché è figlia di un
conte…se fosse un semplice donna, ah, non varrebbe una mia
scarpa! – continuò, rialzandosi con stizza.
Choiji annuì, quasi zelante.
- la fai troppo lunga…sei
forse gelosa di lei? – commentò Shikamaru,
riprendendo a tirare le redini del ciuco.
- Per cosa dovrei esserlo? Lei non ha
niente più di …-
– sei davvero assordante, Ino –
l’interruppe lui, sbadigliando annoiato.
Temari guardò seccata il fratello arrancare dietro di lei,
sguardo basso.
- che hai?- chiese, facendo roteare gli
occhi verdi, stringendo la presa alle redini.
Conosceva quello sguardo.
- Temari non puoi fare sempre di testa
tua – la sgridò il moro, trotterellandole accanto
– né trattare i villani in quel modo. Hai dei
doveri…-
La ragazza lo fissò feroce, assottigliando gli occhi felini
– Kankuro chiudi la bocca. Sono assillata dai doveri. Almeno
tu…-
Kankuro distolse lo sguardo da lei, osservando mesto le alte torri che
si intravedevano dal sentiero.
Due guardie sonnecchiavano ai lati della porta, quasi appesi alle
lunghe lance.
- chi arriva per ultimo alla
stalla…- Temari gli lanciò un calcio sul piede -
…è un…- inclinò la testa
pensierosa
Kankuro l’osservò piegare le labbra in un ghigno
minaccioso, prima di scattare in avanti
- Temari non ha finito! Non vale!
Kankuro balzò dal cavallo scuro, passandogli una mano
distratta sulla criniera sudata.
- Shikaku falli riposare un po’
…– ordinò allo stalliere, impegnato nel
calmare il purosangue della sorella.
- Sono allo stremo – si
lagnò l’uomo, accarezzandosi il pizzetto scuro,
infilando la mano nelle tasche della maglia lacera
Kankuro indurì gli occhi di quel verde di tenebra,
assottigliando le labbra – sono i nostri cavalli –
ribadì, allontanandosi a grandi falcate.
Si spostò una ciocca scura dalla fronte, incollata dal
sudore.
Sbuffò infastidito, allentandosi il collo della camicia
ricamata, specchiandosi nel barile d’acqua.
- sei il solito energumeno, fratellino,
non hai speranze – Temari gli si era affiancata, sorridendo
scaltra.
Il ragazzo lasciò che lo sguardo vagasse sulla figura
morbida della sorella.
I lunghi capelli biondi erano ancora sciolti e inumiditi sulle spalle,
mentre il vestito, a tratti impolverato, le ondeggiava sulle gambe
paffute.
- io almeno non sembro una giumenta – sibilò,
osservando le guance dell’altra tingersi di un cupo rosso,
così incredibilmente vivo.
Temari sbuffò, ondeggiando ostentatamente tra il fieno della
stalla, uscendo nella piazzola deserta.
- vado a prepararmi per la
cena… – borbottò, mentre
un’ancella correva trafelata verso di lei
- …credo che nostro padre ci
voglia con sé per la cena – aggiunse, amareggiata.
Ventuno anni di insuccessi.
Temari era stata una bambina forte, indomabile, un giorno lontano.
Quando sua madre era la debole castellana e suo padre il crudele
ma
giusto, strano ossimoro, padrone del villaggio.
Eppure ora…
- un’altra cena “ i
miei figli debbono fedeltà e rispetto al loro anziano
padre”?!- Kankuro le si avvicinò, sorridendo
ambiguo all’ancella, ormai giusta a pochi metri da loro.
- direi più “ io non
ho figli degni” – mormorò Temari,
lasciandosi sfuggire un sorriso.
L’ancella le afferrò il braccio sudato, ansiosa
– che succede?- ringhiò la castellana, irritata.
L’altra indietreggiò di un passo, osservando le
iridi feline della padrona – Gaara, domina, il padron Gaara
arriverà questa sera dal pellegrinaggio –
Kankuro spostò rapido lo sguardo sulla sorella, impallidendo.
La ragazza si sforzò di sorridere, congedando
l’altra con un distratto cenno del capo – va ora -
- ci mancava solo il pazzo –
brontolò il fratello agitando la testa scura, prima di
essere fulminato dallo sguardo di Temari
- entrerà in convento e ti
lascia il posto come castellano. Evita spiacevoli commenti-
sibilò – sai quanto me che se avesse voluto tu
saresti già qualche metro sotto terra a far compagnia ai
vermi- aggiunse, colorita.
Kankuro sbuffò – già –
borbottò, afferrando il braccio abbronzato
dell’altra – entriamo -
Si bloccò annusando l’aria.
- Tours – bisbigliò,
portando gli occhi di ghiaccio sul nugolo di case sparute che si apriva
sotto la collinetta.
- Resisti, indemoniato.
–
rispose la voce profonda alle sue spalle, giocherellando con un
ciondolo dallo forma inquietante di testa di capra.
Gaara sibilò sinistro, tremando – sento il sangue
– mormorò, scuotendo la testa rossa –
tanto sangue – ripeté, in un macabro ritornello.
L’altro alzò gli occhi viola al cielo, sospirando
– Satana dammi la forza –
Gaara lo fissò truce – ho sete – disse,
con voce profonda, viscerale – sete –
L’altro si avvicinò, camminando lento nella veste
da frate – dobbiamo andare al castello, stronzetto. Vedi di
arrivarci con le tue luride zampe, prima che ti tagli a pezzi
personalmente – sibilò, con un ringhio basso
– non sono qui solo per farti la guardia, non costringermi a
ripetertelo – sputò, indicandogli il braccio, dove
si apriva un vistoso morso.
Non era stato un viaggio facile, il loro.
Gaara mostrò le zanne, mentre le mani si dinoccolavano in
artigli affilati – berrò dopo, Hidan –
disse poi con voce gutturale, fremendo di rabbia sotto la tonaca bianca.
Si voltò, assottigliando gli occhi azzurri, tinti da una
strana colorazione cremisi – mio padre ci sta aspettando per
la cena – disse, scoppiando a ridere sinistro.
*bon hate-> quanta fretta
Angolo di Cami e Robi
Ma quanti commenti, ma grazie a tutti!!
Inutile dire che siamo molto molto felici, e che speriamo davvero che
questa fic riesca ad appassionarvi sempre più di capitolo in
capitolo!
Ora, come abbiamo già detto le idee di base sono state
Twilight e anche Intervista con vampiro(è uno dei miei film
preferiti), ma per il resto facciamo molto di testa nostra,
inventandoci le cose. Quindi nessuno si stupisca se
scriveremo cose sui
vampiri che non ci sono in giro, perchè magari sono proprio
inventate da noi ai fini della storia!
Né io e né roberta abbiamo letto qualcosa della
Rice, neppure manga sui vampiri o qualcosa del
genere…insomma, andremo un po’ in base a come
siamo ispirate
eheh!
Ci alterneremo sempre nelle risposte e nel commento finale, oggi faccio
io(Cami), Robi avrà pieno dominio il prossimo
mercoledì:-)
Ovviamente ognuna delle due sa bene cosa non deve MAI fare: insultare
neji lei(o io do di matto), sbeffeggiare kankuro io( o lei mi fa
minacce mortali)
Ma non vedo come io possa insultare kankuro, visti i successoni
riscossi nello scorso capitolo!(non che neji sia da meno eh…)
Per le coppie…inutile chiedere, saremo delle bocche
cucite…e non è detto che saranno realizzate
secondo le nostre preferenze, anzi!
Che dire, avevamo detto salto temporale e salto temporale abbiamo: nei
capitoli infatti a venire ripercorreremo la storia di come si sono
formati i vari clan, come vedete non tutti sono nati
vampiri…né licantropi…e chiaramente
ritroveremo i personaggi umani(sakura, naruto che la protegge e del quale ancora non si sa molto, più altri
di cui ancora non si è fatta menzione nel primo
capitolo…fate i conti su chi manca…) nel
presente. Adesso spazio agli altri, e alle loro intricate storie!
L’Akatsuki non poteva mancare, mi scuso personalmente se
qualche fan di Deidara mi contesta che lo descriva vagamente gay ma io
ce lo vedo troppo così:-)
Così come ho una predilezione per Itachi( e per
Hidan…ma quella è un’altra storia, io e
roberta siamo leggermente ossessionate da Hidan!)
Abbiamo poi il nucleo di Tours, dove Robi vi ha iniziato a dare un
po’ di indizi sui personaggi…i Sabaku, e il
cosiddetto team 10…
Bene, la smetto di cianciare( quanto sono logorroica…) e
passo a rispondere alle vostre meravigliose recensioni!
Ah, vi posto un'immagine...io personalmente prendo molto spunto dalle immagini che trovo, così ho pensato di postare, quando capita un'immagine che rappresenti una scena del capitolo, oppure qualcuno in particolare. Ad esempio, potrei mettere qualla che mi ha ispirato sasuke e gaara nello scorso capitolo...
http://i180.photobucket.com/albums/x84/yoyosalzi/untitled78.jpg
http://i107.photobucket.com/albums/m316/Uchihagirl12/Sasuke/SasukeBanner2.jpg
ecco...più o meno...son vagamente così ahah!
-allsecrets2: mille grazie dei complimenti, speriamo continuerai a
seguirci sempre!
-sae: kankuro è proprietà esclusiva di roberta,
insomma, come lo rende lei non credo lo renda nessuno…e
shika con la sigaretta, concordo, è uno spettacolo.
Figaggine allo stato puro! Che poi io abbia le mie predilezioni per
sasuke e neji ormai lo sanno anche i muri…e i mie gusti tu
li conosci bene! comunque, le tue recensioni sono adorabili, ed
entrambe siamo davvero felice che ci seguirai sempre!!un bacione
grandissimo!!
-sophie_95: certo che c’è lo zampino di
robi…dove c’è kankuro,
c’è roberta, mai dimenticarselo:-)grazie delle
belle parole, baci!
-lalyblackangel: ottimo, anche io e roberta amiamo jasper! È
così vampiresco sul serio lui…le coppie che hai
citato sono quelle che ci piacciono, vero, ma non è detto
che vada sempre tutto lineare eheh! Ma su alcune certo nn resterai
delusa!bacioni
-stefy90: sulla nejihina ovviamente c’è
sì il mio zampino, mi sgamano subito! Non che robi sia meno
riconoscibile quando descrive kankuro come un possente omone tutto
muscoli e istinto primordiale…e temari e ino sono ovviamente
molto temari e ino, del resto quando entra in ballo roberta, nessuno sa
renderle come lei eheh! Per naruto la cosa è complicata, la
questione del mezzosangue salterà fuori dopo per bene,
garantito eheh…un bacione stefi, sei sempre un amore a
seguirci con così tanto affetto, grazie di cuore!
-ciuiciui: sarai tutta felice di itachi e della comparsa della band
eheh! Figurati se io potevo lasciare perdere itachi…e poi io
e roberta amiamo particolarmente hidan…sasori e deidara sono
molto vampirosi, ecco quindi il nostro quartetto! Con tutto il rispetto
ma kisame, zetsu o kakuzu non han lo stesso fascino ihih. Per la
narusaku…ah guarda mai dire mai…sicuramente
qualcosa accadrà, come finisca poi è un altro
paio di maniche:-)bacioni chiaretta!
-lilithkyubi: matsuri eh…direi che possiamo dirti che
matsuri ci sarà. Cosa farà e se andrà
con gaara, questo non lo diciamo adesso, però abbi
fede…perché sicuramente nel presente la
ritroverai! Un bacione, e grazie di seguirci sempre con così
tanto affetto!
-memi: anche io adoro gaara, lo trovo così sensuale( roberta
continua a preferire il fratello più grosso, io rimango
decisamente più improntata su di lui invece eheh), per non
parlare della nejihina…io impazzisco per le nejihina(devo
contenermi o robi arriva e mi minaccia…). Che poi io e robi
siamo due shikatema convinte( cioè, lei è la
regina delle shikatema, figurati) non è certo un
mistero…ma ino avrà il suo bel daffare,
credimi:-) bene, siamo felicissime che tu abbia iniziato a leggerci, e
ovviamente speriamo che continuerai! Un bacione grande
-ulixes: il nostro maschietto preferito eheh! Garantiamo spargimenti di
sangue e azione, stanne certo! per quanto riguarda la divisone dei
vampiri io ne ho fatta una che si vedrà nel prossimo,
roberta poi ha stilato anche cose sui licantropi…speriamo
non risulti il tutto assurdo! Un bacione grande!
-talpina pensierosa: wow, io e robi allora potremmo da oggi
soprannominarci “la bomba”…che carina
che sei sempre, sei un tesoro davvero! Un bacino
-rory_chan: qualsiasi cosa si legga di kankuro è frutto di
roberta( viceversa io per nejuccio eheh), visto che il nome di quel
ragazzone le provoca scompensi ormonali non
indifferenti…cosa che a me provocano incede altri, e quindi
credo che in questa fic ci sarà la più grossa
concentrazione di figaggine mai vista: robi con kankuro e shika, io con
neji e sasuke, entrambe con hidan….e poi non bisogna
disdegnare gaara, itachi, kiba…devo continuare? Bacioni
tesoro, i tuoi incoraggiamenti sono preziosissimi!!
-LEA91: ah sono felicissima che ti piaccia! È liberatorio
che ora possa dirti esattamente a cosa alludevo eheh! Per sakura e
naruto dovrai aspettare visto il balzo temporale nel passato, ma puoi
consolarti con altri personaggi ihih…per le coppie che hai
citato…dunque…come ben sai la shikatema
è un mantra per entrambe, sulla nejihina ci sono piccole
difficoltà tecniche(delle serie roberta che la metterebbe
sempre con naruto lasciando morire neji agonizzato), ma io ho un
caratterino molto forte…e benefiche influenze(sorrido
malefica)! Quindi, non smettere di sperare! Grazie dei complimenti, e
della bella recensione, vedrai che ne vedrai delle belle! Un bacione
-chimera in blue jeans: ribadisco che dovresti scrivere la tua AU,
mannaggia a te!! privarci di una tua fic…sacrilegio!
Comunque, robi gongola nello scoprire che condivi la passione per il
micione( ma non ha capito che però la tua primaria passione
ha capelli lunghi e castani e occhi chiarissimi…e qui
gongolo io). Ah, se ovviamente ti fa piacere mandaci qualche tuo
disegno sui lupi mannari(io avevo visto come disegni i
lupi…sei bravissima!), e se mi dai il permesso li postiamo
qui! Così diamo proprio realtà effettiva a come
sono kankuro e gli altri lupi quando si trasformano!! Passiamo alla
nota dolente, nejihina(vabbè, sei reduce anche dalla mia
nejiten è capibile ihih). Allora, so che per te è
dura da digerire, però..ehm..come dire, è una mia
passione…ma soprattutto è davvero congeniale alla
storia, perché senza loro due cadono un bel po’ di
triangoli che abbiamo in mente…per la cronaca, non
è che tenten non esiste
eh…anzi…arriverà…Ciò
detto, io e roberta siamo fiere di potere annoverare una autrice
strepitosa come te tra le nostre lettrici, e i tuoi commenti ci
riempiono sempre di piacere! Un bacione grandissimo!
-kaho_leti: che ridere…la tua immagine grondante di bava che
corri per casa esaltata e pure FULIGGINOSA…non ha prezzo.
Robi è svenuta quando ha udito la parola
“kankurò”, pairing ormai conclamato e
acclamato, quindi vedrò di rianimarla dopo. Per il resto,
nostra adorata ex mosca bianca ormai grigio splendente(ihih), siamo
così felici del tuo entusiasmo…tu sì
che sai come farci scrivere vogliose e invogliata, se tutte lasciassero
dei commenti come te io e roberta non faremmo altro che quello eheh!
Kankuro e neji, sono tabù, mi sembra OVVIO, però
kiba possiamo concedertelo…finchè non si capisce
con chi andrà…ah beh, per la storia di shika,
ino, temari e co roberta delizierà tutti quanti con le sue
trovate, si vedranno davvero delle belle cosucce…temari e
ino la fanno molto da padrone, poco ma sicuro. E poi sasuke e gaara(qua
c’è il mio zampino..) non accetto che vengano
definiti meno che “superstrafighi”. Come dici
giustamente tu, sakura però e con naruto…il che
significa…ahhh…mistero. Per la
nejihina…tesoruccio, avevi dubbi? Ti pare che io non posso
essere hyugacestosa? Che poi robi mi linci, quello sarà un
futuro problema…ti adoriamo, davvero, sei unica
Lè( conio anche io nome Lè da robi, suona
così musicale…)Divertiti a Barcellona, noi
attenderemo trepide il tuo
commento(itachi…shika…gaara…ce ne sono
per cui sbavare!!)
-ayachan: la nostra adorata kinder(a volte) susi! Ottima analisi dei
nastri stili di scrittura. A questo punto ogni volta devi fare
l’esercizio in ogni capitolo, tanto azzecchi sempre. La
pelosa animalità di kankruo è geniale, credo che
robi l’abbia già fatta sua, io preferisco come sai
i tipi più freddini…sasuke, gaara, itachi
così stronzo…neji non ne parliamo
perché ormai lo sa anche mia nonna. Ma sappi che naruto
sarà molto figo. Perché poi ha una caratteristica
unica del suo genere…vedrai. Per il triangolo inoshikatema
robi orchestrerà sorprese non da ridere, ne vedrai delle
belle in quel senso…diciamo poi che ino sarà uno
dei personaggi che subirà molte, molte
evoluzioni…per neji e hinata, che sto a dirtelo, ho
orchestrato un macello che intreccia le vicende hyuga, inutile dire che
la cosa al solo pensiero mi rende felice…Concordo che quando
robi scrive non è un tenero frollino…in questa
fic si sta anche preparando a rozza brutalità( e poi una che
ama kanky…la brutalità la ama per forza eheh)
-harryherm: io sono svenuta quando ho letto la recensione, visto che
tu, donna malvagia, non recensisci mai!! Ma ora è arrivato
il gran giorno, la parolina magica(vampiri) che ti farà
sempre accorrere! L’arf è un termine ottimo che
useremo anche noi, esprime molto bene l’effetto
bava…shika ad esempio è un concentrato grondante
arf da ogni poro. Che poi so che tu lo pensi di naruto…non
temere, naruto sarà particolarmente figo, garantito. Su come
finirà è un macello…io sono nejihina,
robi è molto naruhina, io tifo sasusaku ma anche narusaku,
robi sasusaku ma mai dire mai…insomma…ti terremo
sempre sulle spine! E nel mentre ci divertiremo a leggere i tuoi
commentini…baciotti!
-uchihagirl: underworld io non l’avevo mai visto, pensa che
la cosa è venuta a me proprio per caso! Poi robi mi ha detto
che c’era anche in quel film…però
diciamo che l’idea del vampiro progenitore mi è
venuta così dal nulla! Per kankuto licantropo, idea di robi
ovvio, e sul perché i sabaku non son tutti vampiri, lo si
scoprirà strada facendo nei prossimi
capitoli…come vedi erano umani un tempo…oh, la
triade dei fighissimi è superlativa…me la conio!
Un bacione da entrambe ps aggiorneremo sempre una volta a settimana!
Forse anche due, se a volte siamo avanti coi capitoli(ma mooolto forse
perché abbiamo gli esami)
-kibachan: sasuke e gaara hanno la stoffa dei leader, come naruto ha
quella dell’essere qualcosa di speciale! Come? Ah, vedrai
eheh! Un bacione grande, speriamo di incuriosirti sempre più!
-SangoChan88: anche se neji e hinata non ti ispirano troverai altri
spunti, hai voglia se ci saranno ribaltamenti..bacioni!
-lale16: aggiorniamo una volta a settimana sempre! Se tu parteggi per
jacob sei una grande(robi parteggia per edward…ma sospetto
perché vuole jacob tutto per sé,
l’ingorda…). Baci!!
-lily_90: ah sara, i tuoi commenti sempre così articolati e
accurati ci riempiono sempre di gioia, davvero. Insomma, ci lusinga un
sacco sapere che insieme ti piacciamo tanto e che i nostri stili si
amalgamino per benino! Il rapporto tra kankuro e shikamaru,
così contrastato, come quello tra le due primedonne(ino e
temari) è qualcosa che robi sa descrivere molto bene, si sa.
È maestra nel delineare questi personaggi. Così
come io, si sa, adoro manovrare neji e sasuke. sono più per
i tipi stronzi e freddi…per la nejihina, so che
può non piacere, ma è congeniale alla
storia(roberta mi guarda scettica, della serie “se, come se
non si sapessero i tuoi gusti..”), ma te la farò
apprezzare, anche perché figurati ci saranno
ribaltamenti…per il triangolo temashikaino…ah,
robi è pronta…poco ma sicuro ne farà
delle belle, anche se fidati che ino non smentisce la sua fama di femme
fatale…altro che solo shika…se
se…bacioni!!
-wiwo: oh, quando trovo i nomi coi tuoi tra i lettori sono felicissima,
soprattutto perché so che le mie sostenitrici hyugacestose
ci saranno sempre!!(roberta mi incenerisce….). gaara
è mooolto di classe…visto che figo pure da prete?
Ah, naruto…quando si scoprirà esattamente cosa
è naruto…è decisamente speciale, il
ragazzo, vedrai! Un bacione grande, attendiamo i tuoi pareri anche su
questo capitolo(direi che anche qui c’è materiale
ampio da sbav eheh)
-shiba96: grazie mille eheh! Un bacione e spero ci seguirai sempre!
-nanami kimura: ah, tu devi assolutamente continuare a
seguire…non sia mai che un’amante hyugacest si
perde la nostra fic(roberta batte il piede seccata, ma io imperterrita
la ignoro). Grazie mille dei complimenti, siamo curiose di sapere poi
quali sono gli altri pairing che ti
piacciono…così ci facciamo
un’idea…baci!!
-allegraragazzamorta: grazie XD e spero che anche questo sia stato di
tuo gradimento! bacioni
-hosgood: siamo contente di averti incuriosito, speriamo che ti piaccia
anche andando avanti!
-maobh: molte differenze ci sono rispetto alle storie solite sui
vampiri, perchè diciamo che molte cose le inventeremo,
vediamo come saranno prese, fondamentale è che rimangano
plausibili, ecco. Infatti come Sakura possa avere i geni di un vampiro,
salterà fuori più avanti(sempre che non ci
incartiamo da sole...aiuto). Ah, non temere, la storia non c'entra
affatto con Twilight, è servito solo per la base. Per la
cronaca, non so esattamente quanti anni hai(una trentina? se dici dieci
più di noi più o meno dovrebbe essere quella...),
ma fidati che un libro che prende a qualiasi età eheh! Mia
mamma ne è l'esempio lampante!Grazie per seguirci, speriamo
vivamente di proseguire a convincerti ogni volta di capitolo in
capitolo! baci
-sky_shindou: grazie dei tuoi complimenti, sei carinissima!! davvero siamo felici che ti piaccia tanto la storia, e spero proprio che anche nel corso della storia non ti deluderemo. le tue risposte troveranno presto conferma, non temere...abbiamo diverse sorpresine in atto(per la cronaca...ora che so che anche tu ami hinata e neji insieme...saltello feliceeee!!). bacioni!
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Capitolo 3 *** Famiglie ***
mistakes are gonna fade over time 3
Inghilterra, 1295
La brughiera inglese aveva un fascino tutto suo: era brulla,
disabitata, riarsa, ma al tempo stesso vantava un’atmosfera
incantata, con quelle lande sconfinate, il silenzio che la avvolgeva ad
ogni ora del giorno.
Anche se pioveva, pioveva sempre.
La condizione ideale, del resto, per una famiglia di vampiri che aveva
edificato da secoli la propria villa in quel luogo.
Hinata amava il sole; era la cosa che maggiormente bramava, che avrebbe
desiderato con tutto il suo cuore, e che non si sarebbe mai realizzata.
Pena un immediato incenerimento.
Durante le giornate di pioggia un vampiro poteva esporsi alla luce del
giorno, con cautela: era assolutamente necessario che il cielo fosse
del tutto coperto, e non filtrasse neppure un pallido raggio luminoso
dalla coltre di nubi.
Ma se già le nubi erano bianche e sottili, non si poteva
assolutamente esporre.
E così Hinata pensava incessantemente a come dovesse essere
la sensazione di calore sulla pelle, a come dovesse essere meraviglioso
sentire il proprio corpo vivo, caldo.
Lei era sempre così fredda.
Quel giorno diluviava, ed era sgaiottolata fuori dalla villa, senza che
nessuno se ne accorgesse, per avventurarsi alla ricerca di qualche
animale: quando la fame -anzi, la sete- si faceva sentire, doveva pur
rispettare il suo istinto.
Hinata era definibile un vampiro…vegetariano. O comunque, si
era sempre rifiutata di assoggettarsi agli istinti più
bestiali della loro razza: i vampiri bevevano sangue umano?
Bene, lei si sarebbe nutrita di quello animale.
Inizialmente il padre aveva minacciato di esporla alla luce solare se
avesse continuato con quelle manie, ma di fronte alla sua stoica
resistenza si era rassegnato: o meglio, aveva deciso sin da quel
momento di non considerarla più degna della famiglia.
Hinata, figlia maggiore di Hyashi Hyuga, uno dei più antichi
vampiri, una delle famiglie più prestigiose e antiche, era
la vergogna del clan.
Il destino aveva giocato un bello scherzo al capofamiglia: Hinata
infatti non solo si rifiutava di nutrirsi di sangue umano, ma era priva
anche di qualsiasi potere sovrannaturale, a differenza di tutti i
vampiri. La sorella Hanabi sapeva leggere nel pensiero già a
sei anni, per non parlare di suo cugino Neji.
Hinata rabbrividì al pensiero di Neji.
Il più promettente e potente di tutti i vampiri della loro
stirpe. Spietato, cinico, freddo, assetato di potere tanto quanto
suo padre.
E, soprattutto, provava per lei un disprezzo incommensurabile.
La reputava una sciocca, una fallita, la pecora nera della famiglia.
Un vampiro gentile e buono era quanto di più assurdo si
potesse immaginare.
E ogni volta malediva il destino che aveva maleficamente fatto in modo
che fosse proprio lei la discendente diretta di Hiashi, e non lui.
Hinata sapeva che ogni volta che Neji la guardava provava un
insopprimibile desiderio di ucciderla.
E lei, terrorizzata, sfuggiva il suo sguardo, così
implacabile, con quelle pupille bianche così simile alle sue.
Stava diventando veramente difficile vivere in quella sterminata casa,
e doversi rifugiare ad ogni angolo delle pareti, pur di evitare gran
parte degli Hyuga.
Ma Neji era stato incaricato, con suo sommo disgusto, a occuparsi di
lei.
Una vera e propria tortura per entrambi.
E solo quando era da sola Hinata poteva sentirsi libera, leggera.
E …forse umana.
Mentre la pioggia cadeva forte, lei si era rifugiata sotto un pino,
immersa come sempre nei suoi pensieri, mentre con compostezza si
accingeva al suo pranzo quotidiano, stavolta un coniglio.
Hinata avrebbe tanto voluto essere umana.
Quei pochi che aveva incontrato erano così…vivi.
Certo, era rimasta sconvolta da quanto l’odore del loro
sangue la turbasse, ma aveva sempre resistito.
Il pensiero di quanti ne uccideva la sua famiglia bastava ampiamente a
farla desistere.
Non amava la vita eterna, visto l’inferno che passava
quotidianamente.
E non sarebbe mai cresciuta.
I vampiri avevano un preciso codice genetico, nel loro corpo, che
stabiliva la loro età.
Quasi tutti i vampiri nascevano umana, e ovviamente mantenevano per
l’eternità l’età che avevano
quando erano stati sottoposti al processo di vampirizzazione.
Se un vampiro veniva morso a vent’anni, quella sarebbe stata
la sua eterna età.
Lo stesso a sessanta. E così via.
La sua famiglia era però una delle rarissime eccezioni,
visto che pochissimi vampiri potevano nascere anche da normali
accoppiamenti, come gli essere umani: era indispensabile un preciso
codice genetico, che gli Hyuga possedevano.
I vampiri di questo tipo, rarissimi, erano anche, potenzialmente, i
più letali e pericolosi.
Questo perché Hiashi era stato, subito dopo Sarutobi, uno
dei primi vampiri.
Lei quindi era un’ incredibile eccezione, nata
dall’unione di Hiashi con la sua deceduta madre.
A maggior ragione un’eccezione in quanto non aveva proprio un
bel nulla di letale e pericoloso.
In quei casi, era il dna a stabilire quando l’età
di fermava: e per lei, come già aveva visto da decenni, era
diciannove anni.
Non sarebbe crescita più. Sua sorella aveva ora tredici
anni, ma i suoi poteri erano già tanto sviluppati che
sicuramente ne aveva ancora massimo per uno o due anni.
Poi anche lei si sarebbe fermata.
E sì, Hinata soffriva all’idea di vedere per
sempre un corpo immutabile e perfetto.
Non sarebbe mai cresciuta.
Un po’ come dire che non avrebbe mai vissuto.
Era così immersa nella pace del momento, nella quiete che
stava assaporando, che non si accorse della figura imponente che era
apparsa accanto a lei in quell’istante. Solo quando
percepì il respiro freddo accanto a lei si girò,
gli occhi già terrorizzati, e incontrò lo sguardo
furibondo di Neji.
“Neji!….io….”
“Hinata…tuo padre mi ha mandato a
cercarti…vuoi spiegarmi che diamine stai facendo qui in
pieno giorno con un coniglio morto in mano?! Se non era per i miei
occhi ci avrebbero messo ore per rintracciarti, piccola
stupida!”
Hinata tremò udendo la voce furente del cugino, e
chinò il capo. Cercava sempre di evitarlo in tutti i modi,
perché quando incappava nella sua ira diventava ancora
più fragile e insicura di quanto già fosse.
Lei tirò su col naso, balbettando parole confuse.
“Io…d-d-dovevo solo mangiare…e
v-volevo…un po’ di pace…”
Neji guardò disgustato l’animale, e poi Hinata.
Maledizione, era talmente spaventata e confusa che non poteva nemmeno
urlare maggiormente: era pur sempre la figlia di Hiashi.
Sospirò, cercando di calmarsi, e con un gesto brusco la
costrinse ad alzarsi.
“Muoviti e vieni via. Tuo padre vuole parlare a
entrambi.”
Lei spalancò gli occhi, confusa.
“P-p-perché?”
Lui ignorandola prese a camminare, altero e composto, l’acqua
piovana che gli scorreva sul volto lasciandolo comunque impassibile,
come una statua marmorea.
“Non lo so.” Sentenziò con voce bassa e
irritata.
Era già abbastanza che dovesse essere andato lui a
riprenderla.
Era già abbastanza che dovesse essere sempre lui a occuparsi
di lei, quell’essere così fragile e
irrazionalmente gentile.
Dio santo, Hinata era come le umane che gli facevano da pasto ogni sera!
Sentì distintamente la vocina sottile della cugina, dietro
di lui.
“S-scusa Neji…se ti ho fatto
preoccupare…”
Lui chiuse gli occhi e si trattenne dall’urlare.
Un animo così buono e gentile. Era spaventoso, assolutamente
incredibile per un vampiro: e forse era la cosa che maggiormente lo
esasperava e lo induceva ad odiarla.
E ora non capiva che cosa volesse dire Hiashi a entrambi.
La cosa lo indispettiva e irritava alquanto.
Nell’immensa casa Hyuga, Hiashi aspettava che Neji tornasse
con quella disgraziata di Hinata.
Seduto nel divano del salotto, assaporava lentamente un bicchiere di
sangue, prontamente portatogli dalla figlia Hanabi: quello che
succedeva quando un incauto viandante bussava alla porta di casa loro,
visto che aveva smarrito la via.
Ignorando che sarebbe diventato presto l’aperitivo.
Accanto a Hiashi sedevano altri due Hyuga, molto simili a lui: capelli
neri, sguardi truci, pelle diafana e occhi trasparenti.
Hanabi stava seduta alla scrivania, le orecchie tese ad ascoltare, i
lineamenti del volto belli ma duri e freddi.
L’unica della famiglia ad avere un viso morbido e gentile
era, naturalmente, Hinata.
“Allora, Hiashi, di cosa volevi parlarci?” chiese
l’uomo accanto a lui, uno degli anziani e più
venerandi della loro famiglia.
L’uomo sorrise, mostrando i denti bianchissimi.
“Ho preso delle decisioni. Come sapete, Itachi Uchiha
è sempre più forte. Lui e i suoi fedeli,
l’Akatsuki, stanno girando per l’Europa per
reclutare nuovi vampiri che abbiano un potenziale adatto per essere
alla loro altezza. Non possiamo essere da meno, abbiamo bisogno di
nuove forze.”
“Beh…non è facile trovare umani che
siano abbastanza speciali da essere vampirizzati invece che
uccisi…”
Hiashi sorrise sinistro.
“Oh. Non ho certo parlato di umani.”
Tutti stettero in attesa. E lui preseguì.
“Chi parla di umani? Noi siamo gli Hyuga. Siamo tra i vampiri
più forti, più potenti. Ricordatevi che io ho
combattuto personalmente contro la triade leggendaria dei vampiri
supremi, uscendone sconfitto solo alla fine. Ma dopo Jiraya, Orochimaru
e Tsunade, nessuno ha la mia stessa forza. il problema è
Itachi: ora lui è nel massimo della sua potenza, mentre io
non più. E soltanto una persona può prendere il
mio posto…”
“Neji, giusto?” chiese l’altro anziano,
gli occhi che brillavano. Hiashi annuì.
“Naturale, è ormai quasi più forte di
me. O forse mi ha già superato. Ma non è mio
figlio, non è un mio discendente diretto. Quando parlavo di
nuove forze, intendevo la creazione di nuovi vampiri, che abbiano il
dna Hyuga, puro, completo. Di modo che il loro potenziale sia al
massimo.
Le unioni tra vampiri della medesima famiglia portano spesso
combinazioni letali: ed è per questo che ho deciso che Neji
e Hinata dovranno sposarsi.”
Tutti si sbalordirono, mentre Hanabi quasi si strozzò.
Non è possibile.
Hiashi proseguì.
“Mia figlia Hinata è una disgrazia, lo sapete. Ma
è la mia figlia maggiore, e in lei ci sono le mie cellule,
è quella più pura di tutti. Insieme, daranno il
via a una stirpe potentissima. I geni miei e la forza letale di
Neji.”
I due vampiri annuirono, soddisfatti. Hanabi guardò il padre
con disappunto.
“Credevo che sarei stata io a unirmi a
Neji…padre.”
Hiashi le carezzò dolcemente una guancia.
“Hanabi, non dire sciocchezze. Tu sei ancora giovane, per
quanto il tuo potenziali sia strepitoso. Ma come sai le unioni tra
vampiri, essendo così rare, devono avvenire quando i due si
avvicinano il più possibile alla loro ipotetica
età. Come Neji, vampirizzato all’età di
vent’anni, e Hinata.
Bene, signori, questa è la mia decisione. Se
l’accoppiamento funzionerà, avremo ancora una
volta dei vampiri purissimi. E Itachi dovrà sudare, e
molto…”
Gli altri sorrisero, Hanabi pure, mascherando la bruciante gelosia.
Sopraggiunsero proprio in quell’istante Neji e Hinata, ancora
ignari di quanto li aspettasse.
Ma entrambi si accorsero che il sorriso crudele di Hiashi non presagiva
nulla di buono.
Tours - Francia
Strinse la cinghia dello stretto corpetto, sibilando un colorito
insulto.
- sbrigati – ringhiò
all’ancella, strappandole dalle mani il laccio, osservando il
tramonto fuori dalla finestra stretta della stanza.
L’altra abbassò intimidita lo sguardo, osservando
la curva della schiena della domina.
I capelli le scendevano prepotenti sulle scapole abbronzate, eludendo i
vincoli della complicata acconciatura.
- Gaara ha detto qualcosa, riguardo quanto si tratterrà?-
chiese la giovane, ruotando gli occhi, disillusa.
- sulla lettera preannunciava il suo arrivo per dopo il tramonto.
– rispose avvilita l’ancella, allacciandole la
veste porpora.
Temari sbuffò, sollevando le braccia, mentre
l’altra le faceva indossare la mantellina –
capisco- mugugnò, insoddisfatta.
Gaara non era mai stato un ragazzo facile.
Abile nella lotta, amante del potere, bramoso dominio quasi fino a
struggersi, non aveva, al contrario, mai dimostrato grande
abilità in quella che invece era la diplomazia.
Se Gaara voleva, Gaara aveva.
- ma ha detto che non sarà
solo…- aggiunse la ragazza, osservando la bionda in tralice.
Temari si irrigidì, voltando la testa con malcelata
curiosità – cosa?- chiese, mordicchiandosi un
labbro
- un monaco…domenicano,
francescano…non ricordo – ammise
l’ancella, mentre ciuffi scuri le ricadevano sulla fronte
stretta.
Temari si voltò verso lo specchio - …speriamo
riesca a esorcizzare quel demonio di Gaara…-
bisbigliò, osservando il riflesso della donna spavalda e
impaurita che la fissava.
Hidan sbuffò spazientito, osservando Gaara fissare muto il
profilo del castello dei Sabaku.
- vogliamo perdere tempo qui, dannato
Satanasso? – sbottò, portando gli occhi violacei
sulle mura spesse e scure.
Uno sguardo di fuoco che se avesse voluto avrebbe potuto incenerire
quelle mura.
- Zitto – mormorò il
rosso, abbassando gli occhi cerulei sulla strada di pietre rozze
- Non dire stronzate come
“cercavo di ricordare quanto fosse bella con il
sole”. Non sono qui per sentirti piagnucolare –
Hidan fece qualche passo, ruotando gli occhi arrossati dalla rabbia
– Gaara muoviti, ho ancora qualcosa da dirti – gli
intimò mentre l’altro, tratto un profondo respiro,
gli si avvicinava felpato.
Hidan sguisciò silenzioso al suo fianco, fondendosi con le
ombre della notte – riguarda gli umani – disse,
strozzando la voce nel pronunciare quella parola.
Se avesse detto “cibo” sarebbe stato più
indicato.
- Urlano troppo mentre muoiono
– Gaara sollevò lo sguardo, un’ombra di
divertimento – non mi servono i tuoi insegnamenti –
disse, lapidario.
Hidan afferrò il bavero di Gaara, sul volto
quell’espressione che solo pochi potevano avere.
Solo i vampiri.
I denti bianchissimi premevano sulle labbra pallide, la bocca tirata in
un ghigno felino, gli occhi ridotti a due fessure fiammeggianti.
Gaara rimase impassibile, osservandolo distaccato – cosa
volevi aggiungere? – disse poi, tono freddo.
L’altro si ritirò, gettando lo sguardo a terra, il
ventre freddo immobile – ascoltami – riprese, dopo
un interminabile attimo di silenzio – gli umani non sono solo
cibo. – un guizzo di curiosità passò
negli occhi del rosso – possono essere pericolosi, non
credere che tutto dipenda dalle loro fragilissime ossa o dal loro cuore
pulsante –
Gaara si appoggiò ad un tronco, fissandolo muto
- possono ucciderci, se solo sapessero il
modo, ovvio – Hidan sorrise sinistro – nostro padre
Satana ha permesso loro di trovare qualche modo per permetterci di
farcelo riabbracciare –
- ma che gentile –
commentò Gaara, con un mormorio sordo
Hidan fissò le iridi cristalline dell’altro
– tu sei bello e, forse, eterno Gaara. Ma forse anche troppo
malvagio e spavaldo. – sospirò – ci sono
cose che tu devi sapere, su noi vampiri –
Gaara si ritrovò a sorridere – tipo che siamo ben
accetti ai Sabba delle streghe? – ironizzò
- taci miscredente! –
sbottò Hidan – ci sono regole che anche un vampiro
deve rispettare –
- pena?- il rosso mordicchio il labbro
gelido con i denti aguzzi
Hidan si passò una mano tra i capelli chiarissimi
– la morte –
Gaara lo fissò, lievemente accigliato – parla-
- devi stare attento alla luce solare, ma
questo lo sai già – sorrise allusivo, indicandogli
la grossa ustione sulla spalla, frutto di una sorta di iniziazione
vampiresca – con gli umani limita i rapporti...fuori dai
pasti. Tendono ad avere una sorta di attrazione fatale verso di noi
– scoppiò in una risata sinistra.
Gaara sbuffò disinteressato – altro?- chiese,
impaziente.
- se volessi entrare a casa loro, devi
essere invitato. Cosa vuoi, noi vampiri siamo cavalieri –
ammiccò con il suo sorriso sghembo – non devono
mai scoprirti – il sorriso si spense – se qualcuno
venisse a conoscenza di noi…morireste entrambi –
Gaara spostò lo sguardo verso le luci che filtravano dalle
finestre vuote del castello – è per questo che sei
qui con me –
Hidan gli si affiancò, mellifluo – anche
– sibilò precedendolo nel sentiero scuro.
La guardie si scansarono, impallidite davanti ai due monaci che li
scrutavano severi – Sabaku no Gaara è tornato.
Avvertite la mia famiglia – sibilò Gaara, sguardo
basso, labbra serrate.
- vinci la fame – gli
sussurrò Hidan, sorridendo sornione alla guardie, ancora
impalate sul ponte del fosso – andate! che cazzo ci fate li a
guardarci, fratelli?- ordinò, increspando le dita sottili
attorno al medaglione caprino – su teste di cazzo,
muovetevi!- sussurrò, osservandoli sparire nel cortile.
Gaara si voltò verso di lui, impassibile – la
diplomazia non è il tuo forte –
- erano due deboli – rispose
– animi fragili…se non li avessi mandati via ci
avrebbero offerto il collo –
Gaara storse la bocca indignato – ho sete –
- fallisci Gaara e perderai tutto.
– Hidan assottigliò gli occhi violacei –
anche la tua famiglia – sibilò, scrutando
l’orizzonte
- fai di loro quel che più ti
piace. – tirò un sorriso falso – sai
benissimo che di loro non mi importa –
Kankuro ticchettò innervosito il dito sul tavolo, sbuffando.
- sta tramontando il sole –
Temari gli afferrò la mano, arpionandola al freddo tavolo di
legno.
- Su calmo – gli
intimò la sorella, osservandolo dietro le lunghe ciglia
scure.
Lui sbuffò nuovamente, prendendo a camminare ansioso dietro
il grande tavolo della sala da pranzo.
- conoscendolo, avrà scelto
una specie di Satana, Lucifero o comunque una sorta di demonio, come
amico – sbottò, fermandosi a scrutare la porta
– se ci è andata bene – aggiunse, mentre
la sorella sbadigliava indifferente
- magari si è convertito
– disse lei, lasciandosi sfuggire un sorriso.
Gaara convertito? Ma se picchiava i villani con tutto ciò
che gli capitava a tiro. Compreso il crocifisso della cappella di
famiglia.
- magari è diventato un mostro
e vuole divorarci –
Temari scoppiò in una risata tesa – Kankuro smetti
di dire assurdità!- si alzò in piedi,
raggiungendolo – non potrebbe comunque divenire
più malvagio di quello che era già –
mormorò, facendo piegare le labbra dell’altro in
una smorfia divertita
- al peggio non c’è
mai fine –
- pessimista –
La sala scura fu invasa, improvvisamente, da un sinistro rintoccare.
I due ragazzi si voltarono verso la porta, iniziando a camminare. Passi
lenti, di agonia.
E quando la pesante anta si schiuse, furono due volti tremendamente
pallidi a emergere dall’oscurità della notte.
- bentornato Gaara –
Temari scrutò i due uomini fermi sulla porta, avvolti dai
lunghi mantelli scuri.
Kankuro le si strinse al fianco, rapito anche lui
dall’osservare i due volti che li scrutavano, come assenti.
Gli occhi pallidi di Gaara fecero rabbrividire il ragazzo. Gelidi,
spenti. Morti.
- Gaara, fratello, non entri?- chiese
Temari, avvicinandosi di un passo, sfiorando i visi dei due con una
curiosità malcelata – e lei, signore, è
benven…-
Il sorriso sinistro che piegò le labbra dello sconosciuto
trattenne la voce della ragazza – Kankuro chiama nostro padre
– sibilò, non smettendo di fissare, rapita, i due
giovani.
La loro pelle diafana sembrava brillare di una luce inquietante, in
contrasto con le scure occhiaie che segnavano il viso dei due.
Ed entrambi, e Temari se ne accorse con un sordo dolore al petto, erano
dannatamente belli.
Se fosse stata davvero una ragazza religiosa e per bene, davanti a
quella sublime bellezza si sarebbe inginocchiata.
E fatta un segno della croce, subito dopo.
- Gaara entra –
La ragazza si voltò, scontrandosi con lo sguardo duro del
padre, ancora sulla cima delle robuste scale.
Il rosso fece un passo deciso, entrando chiaramente nello spicchio di
luce del candelabro – sei tornato – il conte si
fermò, scrutandolo severo – non sei un prete?-
sibilò, una lieve increspatura di odio nella voce.
Gaara sollevò lo sguardo – molto più di
un semplice prete, padre –
Temari si strinse a Kankuro, impettito nella sua mole scura,
così fin troppo simile a quella del genitore.
- Gaara…-
La ragazza ascoltò il tono basso e roco della voce del
monaco ancora fermo sulla porta - …vuoi lasciarmi al
freddo?- sibilò, minaccioso.
- questa è casa anche mia
– mormorò – entra Hidan –
Temari seguì il rapido scambio di battute, sul viso
un’espressione incuriosita. E tremendamente spaventata.
- Kankuro…ho una strana
sensazione –
L’altro fissò il fratello con gli occhi scuri
sgranati – si, Temari, anche io –
sussurrò, osservando il biondo allentarsi la mantella,
rivelando il corpo solido e chiarissimo – sembra… -
Temari lo squadrò, incrociando gli occhi viola -...la cena
è pronta – disse, mentre un brivido le solleticava
la schiena – possiamo andare – concluse
sciogliendosi dal laccio di sguardi che la teneva ancorata a Hidan.
- se mia sorella ripete ancora
cena…- sibilò Gaara, stringendo con forza
esasperata un lembo della mantella, riducendola il un groviglio di fili
stracciati
- Hidan?!- chiese, osservando il volto
freddo e distaccato dell’altro, fisso sulla sorella.
Un ghigno comparve sulle labbra del vampiro – lei
è perfetta – disse, spostando le iridi viola in
quelle celesti dell’altro – se non lo fai tu, lo
faccio io. E stanotte –
Labbra gelide sulla pelle pallida.
Mani forti aggrappate alle sua spalle.
Occhi verdi che lo fissavano feroci.
Temari gli mostrava i canini bianchissimi, nuda sopra di lui.
Kankuro afferrò il trancio di carne, non smettendo di
fissare i due davanti a lui, immobili.
- non mangiate?- chiese, masticando
rumorosamente.
Temari lo fissò bieca, sorseggiando il vino rosso.
Lo colpì con il tacco della scarpa, agitando la testa chiara
delusa.
- Gaara, com’è
Roma?- chiese il padre, scrutando il minore tenere le mani tremanti sul
grembo, nervoso.
Il giovane alzò lo sguardo, narici dilatate.
- ha un certo fascino notturno, come
città – s’intromise Hidan, nel suo
leggero accento italiano – anche se devo ammettere che il
fascino può trovarsi nascosto anche nella campagna
francese– aggiunse, malizioso.
Temari posò il bicchiere lentamente, avvertendo lo sguardo
pesante dell’italiano su di sé – padre,
posso allontanarmi?- chiese, innervosita.
- no – Il conte
seguì lo sguardo del viandante sulla scollatura generosa
della figlia, sorridendo tronfio – mi dica
Hidan…quanto potere ha a Roma? –
Hidan scosse i capelli chiari – diciamo che ho la mia nicchia
–
Diciamo che hai la tua tomba a Roma, pensò Gaara, nervoso.
Era la prima volta che si ritrovava con tutto quel sangue liquido
attorno.
E senza poterlo divorare.
Hidan scosse nuovamente la testa, come per scacciare un pensiero
assillante.
- Gaara andiamocene- disse poi,
improvvisamente, in un rapido sibilo.
Gaara lo fissò sbalordito – cosa?-
- tua sorella…mi sta facendo
impazzire. Sto per prenderla – sibilò, in uno
scatto di rabbia.
- tutto bene?- chiese Kankuro sospettoso,
notando il rapido sussultare delle bocche
- si – rispose Gaara lapidario
– siamo stanchi. Andiamo nelle nostre stanze –
continuò, balzando in piedi.
Temari si sollevò, agitando il corpo morbido nel corpetto
minuto.
Fu un attimo e gli sguardi dei due vampiri vennero irresistibilmente
attratti dalla vena scura del suo collo.
Hidan trattenne Gaara per una spalla, scoprendo i lunghi canini
– è ora di dormire – concluse, scostando
a fatica lo sguardo da Temari.
- buona notte –
sibilò Kankuro, afferrando la sorella per i fianchi e
allontanandola dai due che, silenziosi, sguisciarono fuori dalla sala.
Solo il fuoco rimaneva a spezzare l’irreale silenzio che si
era formato.
- possiamo andare, ora?-
biascicò Kankuro, nelle vene un freddo gelo, nella gola il
battere sordo del petto.
Il padre li fissò, assottigliando gli occhi scuri.
- Temari, Kankuro – disse poi,
con voce ferma – su di voi ho grandi progetti –
Angolo di Cami e Robi:
*_* prima di tutto un enorme grazie di cuore a tutti coloro che stanno
seguendo questa ficcy! Fate bene ai nostri eghi XD
Siamo davvero felici che il tuffo nel passato sia stato di vostro
gradimento…e ora arriverà la vera azione.
Come avevamo già avvertito le informazioni che verranno date
su licantropi e vampiri sono un po’ di nostra invenzione:
frutto di ricerche su Wikipedia, antiche reminescenze, libri e film che
entrambe adoriamo.
Ah, per l’invito che le persona devono fare ai vampiri per
farli entrare in casa…mi ha sempre affascinato. E poi ce lo
vedete Hidan che chiede il permesso?XD
Ah, ovviamente sono Robi, Cami risponderà alle recensioni la
prossima settimana…^_^
Come promesso a Cami non mi esprimerò su Neji - XD
– ma posso solo unirmi a coloro che hanno sbavato per
kankuro…faccio parte del CRiFraMIT “comitato per
la riabilitazione di fratello micione ignorato e truccato”!
chi vuole unirsi…XD
Domandina: quali coppie credete che si formeranno? Io non posso dire
nulla o Cami ruba la falce a Hidan e me la fa pagare…ma un
sondaggio non fa mai male no? XD
Comunque…per il capitolo: come sempre Cami ha dato una
visione incredibile degli Hyuga…ma dopo tutto lei
è l’esperta…anche dello
hyugacest…io mi astengo XD. Avremo un po’ di
informazioni sui vari clan e sulle loro peculiarità. Per
Hidan…bhe, prendetelo come la visione di due pazze scatenate
che su msn riescono a sbavare a chilometri di distanza. XD
poveraccio, sapesse quello che diciamo su di lui! XD tra poco
torneranno altri personaggi essenziali per il racconto, non temete! E
preparatevi a tutto…*risata malvagia*
Per continuare la buona abitudine di Cami – e per farvi
capire quanto siamo fuori di testa –
Oggi tocca a loro:
HIDAN:
http://ninjatic.deviantart.com/art/Hidan-75074233
http://youkofujima.deviantart.com/art/Hidan-Immortal-Exhibitionist-58507771
NEJI:
http://photobucket.com/image/neji%20hot/Xanime_fanaticX010/Naruto/neji2.jpg?o=15
KANKURO:
http://photobucket.com/mediadetail/?media=http%3A%2F%2Fi71.photobucket.com%2Falbums%2Fi137%2FKeeperOfTheStars_2006%2FAnime%2FNaruto%2Fkankuro.jpg&searchTerm=kankuro&pageOffset=11
Due per Hidan perché piace a entrambe, un Neji e un
Kanky…sono stata davvero per la par condicio! XD
se avete notato e lo state pensando: sono una pervertita, si. E con
Kankuro mi sono tenuta…U_U
Ok, smetto di sclerare, sul serio…passo quindi alla parte di
importante…
Un grazie di cuore a:
Stefy90: Gli aka non ti deluderanno...saranno un pò ovunque,
non ti preoccupare...come potevamo tralasciare
quest’occasione di sbavo? Impossibile! XD Hidan ti spaventa
ancora? Da come guarda temari poi...poveraccia, deve sentirsi come un
tiramisù! XD ah, ti avverto..preparati a qualche scontro
violento...e a parecchio sangue! Dai, scherzo, volevo solo spaventarti
un pò! Ti sono piaciuti kankuro e Temari? Povero piccino
lui, che fratelli fuori di testa! XD qui non c’è
il team 10, ma tornerà nel prossimo, sempre
più...ah bhe, vedrai! Non posso esprimermi sui pairing ma
Ino e Tema non avranno una relazione rose e fiori, donna avvisata...XD
e quoto appieno il tuo commento su Kanky. Oh
Kanky...Kanky...io...CENSORED. XD un bacione! Facci sapere che ne pensi
di questo capitolo! Baci!
LEA91: Già, i Sabaku erano una bella famiglia di nobili
senza cuore XD e Gaara un ragazzo un pò fuori di testa,
diventare vampiro l’ha quasi migliorato, dato quello che ne
dicono i fratelli! Mi fa piacere che ti sia piaciuta
Temari...più arrogante di così non potevamo
renderla! XD ma sicuramente hai ragione...ci sono dei motivi per il suo
comportamento e il padre...bhe, in questo chappy si è
svelato. Brutto brutto ceffo. Che ne pensi di questo capitolo? Come ti
è sembrata Hinata? Un bacione! Facci sapere!
harryherm: prima di tutto...piacere di conoscerti, sono Roberta. ^_^
ok, ora posso andare avanti: Piaciuto Gaara ecclesiastico? Se stai
sbavando al ricordo tutto ok, è normalissimo, date le
reazioni abituali di Cami! XD – io opto per l’altro
fratello, lascio Gaara alle vostre bramose fauci! – per la
ChoIno...bhe, bocca cucina...però mai dire mai. Io amo Ino
in tutte le salse tranne una –XD – ma non
escluderei neanche quella. Per Ino a gambe scoperte...bhe,
c’è una motivazione – yuppi! - : stava
andando a lavare i panni, aveva la gonna evidentemente attorcigliata
attorno la vita per non bagnarsi. Credo almeno XD io Ino non so vederla
se non in mini, perciò...XD dai, secondo te chi ha
vampirizzato Ino e Shika?! Sono curiosissima...! e non ti preoccupare
per Cho: lo adoriamo, comparirà presto!per l’aka
devo riconoscere tutta la genialità di Camilla. Davvero,
come li rende lei! Deidara un pò ambiguo ma...ma ci piace
così! XD ah, per Naruto...ce la farai ad aspettare...come
dire...un pochino?! Poi ci sarà...ma bisogna attendere! XD e
sarà arf. Tanto tanto arf. Te lo assicuriamo. Bacio!
Sophie_95: immaginavamo la reazione a Kankuro! XD che ne pensi di
questo chappy? Ancora Sabaku! Facci sapere! Un bacione!
Nanami Kimura: anche tu idolatri Neji?...* Roberta si guarda attorno *
capisco....-_-...dai scherzo! Ecco a te neji, in tutta la sua fredda e
altera presenza...e ancora un pizzico di Hyugacest, come sempre
assolutamente diretto dalle adorabili e eccellenti manine di Cami. Per
il trio di Suna *_* ma certo che puoi chiamarmi Roberta...ma anche
Rò, Berta...Bertuccia, come vuoi! Mi fa piacere ti siano
piaciuti i Sabaku...che ne pensi di loro in questo capitolo? Temari e
Kankuro meno spocchiosi, forse...ma con un gelido fratellino alle
porte!brr...facci sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacione!
Tapina Pensierosa: ^///^ Grazie! Non ti preoccupare le recensioni, a
noi fa piacere che la storia ti piaccia! E ora c’è
ancora Gaara e l’allegro seguito...che ne pensi? Facci
sapere! Baci!
Ulixes: XD guarda sta quasi facendo più casino
quell’assatanato di Hidan. Ci mancava solo
l’ossessione per Temari a complicare le cose XD ...e per
quanto riguarda la vampirizzazione di Shikamaru...dovrai aspettare.
Sarà sicuramente una bella seccatura per il poverino! Ci fa
piacere che la storia risulti uniforme! Facci sapere che ne pensi di
questo capitolo...il bello sta per arrivare! Un bacio!
Lily_90: Piaciuto l’impassibile Gaara? Già Cami
è stata bravissima a caratterizzarlo nello scorso capitolo.
La mia genia sempai! XD qui è più il pazzo Gaara
della prima serie di Naruto. Quello un tantino instabile XD per Hidan
– fischietto fischietto – dicevi? XD sono cattiva
vero? E non dire che dalle immagini non ti è
piaciuto…è
così…vabbè la tronco qui! XD tornando
ai ragazzi seri…Shika. Mi unisco a ogni tuo sbavare
improvviso…e per i pairing con lui..emh, non posso dirti
nulla ma...tieniti forte. Anzi…sii forte, ok?
Cmq…mi fa piacere che ti sia piaciuta
Temari…vedrai, vedrai…XD e Kankuro…la
mia missione è diffondere il Kankurismo per il fandom,
insieme a quella di Cami...ma lei punta sullo Hyugacest! XD facci
sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacio!
Sky_Shindou: XD si effettivamente Cami è stata un genio con
l’akatsuki! Ah, per le coppie…non dare nulla per
scontato. Ino è un personaggio molto convincente!XD come
è andata la cenetta a casa Sabaku? Non ti preoccupare,
è solo l’inizio! Facci sapere che ne pensi! Un
bacione!
Maobh: già, con i vampiri possiamo spaziare per
secoli…XD e per l’aka: Cami ha buon gusto, non
trovi? Sasori, Itachi…Hidan – per il quale se non
si è notato abbiamo una perversa ossessione! XD –
esatto per Ino: sarà il personaggio che cambierà
di più. Ma non credere…non è neanche
nel passato tutta miele e carezze…è
più tosta di quello che vuole mostrare. E più
furba. Ma mi fermo qui. Non aggiungo altro! XD p.s. hai 30
anni? Anche mio fratello…e lui, a quanto asserisce,
è Gaara nel corpo di kankuro. U///U Ti lascio immaginare la
scena: lui entra a casa mia e mi insegue per fare un funerale del
deserto. Non mi sono mai sentita tanto emotivamente vicina a Temari.
Ok, smetto di raccontare particolari inquietanti sulla mia famiglia! A
presto! Facci sapere che ne pensi di questo chappy! Un bacione!
Uchihagirl: XD già, Gaara prete è davvero un
po’ inquietante! XD in questo chappy si dividono la scena gli
Hyuga e i Sabaku no…che ne pensi? Per la kibaino io posso
solo dirti che… *Cami lucida la falce di Hidan e
sorride
minacciosa*…emh…dicevo…può
esserci come no…dipende…emh,
emh…aspetta e vedrai! ^_^un bacione!
Kibachan: Gaara prete ha effettivamente impressionato un po’
tutti! XD per kiba...licantropo?...bhe…*risatina* vedrai! E
per gli Akatsuki: non posso anticiparti nulla ma…forse. Non
tutti. Ma forse qualcun’altro farà la sua
apparizione. Un bacione, facci sapere che ne pensi di questo capitolo!
Chimera in blue jeans: io l’ho sempre detto che Neji ha
effetti particolari. Nessuno mi crede XD. Non dico altro
sennò la vendetta di Cami si abbatterà su di me
– e la sua ira ( e il suo acuminato kunai) sul povero e
indifeso Kankuro! – emh, dicevo?! Grazie per i complimenti,
ci lusingano sempre tantissimo! ^///^ siamo davvero felici di aver reso
l’atmosfera spensierata del villaggio francese infranta
dall’arrivo di Gaara – che sarà
più sclerato che mai – e di Hidan ( per lui non
servono commenti. Sbava) …per Gaara dello scorso capitolo:
Cami è stata geniale nella sua ambientazione a Roma e per
l’Aka. Da Deidara a Sasori. Passando per Itachi e Hidan. Si,
si è normale che ti affascini…colpa dei ferormoni
che cami e io produciamo al solo nominarlo! XD per la
cavalcata…*_* me felice di aver trasmesso la
libertà di cui Temari e kankuro si sentono padroni..per ora.
E Cho: aspetto di sapere cosa ne penserai di lui nei prossimi chappy! E
il ciuco di Shika…bhe, testardo e pigro allo stesso livello
del padrone. XD Ino sarà, invece, una vera
sorpresa…leggendo capirai. Ah, dimenticavo: i vampiri che
abbiamo immaginato – e ammetto, inventato XD – sono
più animaleschi rispetto al classico modello. Più
violenti nei combattimenti, più aggressivi, mostruosi,
quasi. Vedrai in seguito quando…*risata malvagia* Qui,
intanto, si sa già qualcosa in più sui clan, gli
Hyuga in particolare…che ne pensi?
Per lo Hyugacest…io non posso assicurarti
nulla…Cami è aggressiva quanto Gaara in alcuni
momenti!XD
Intanto sono tornati il tuo occhio chiaro preferito e anche il micione
mannaro – complimenti per l’espressione,
l’ho copiatissima! XD – un bacio!
Lale16: ^///^ grazie per i complimenti, siamo lusingate! Piaciuto lo
jashinismo trasformato in satanismo?…e non sai quanto ne
dovrà passare quel figlio del demonio di Hidan! Un bacione!
Facci sapere che ne pensi di questo chappy! Bacio!
AllegraRagazzaMorta: piaciuto l’artista Deidara? XD qui
c’è il ritorno di Neji, per tuo piacere! E anche
una buona dose di Sabaku no! vedrai che Temari riusciremo a fartela
odiare quasi di più! XD scherzo! Sarà arrogante,
tremenda…ma vedrai, vedrai…che ne pensi di questo
chappy? Facci sapere! Un bacio!
Wiwo: già Gaara non è un esempio di
virtù, ma al tempo no ce ne erano poi molti…XD e
qui gran ritorno di Neji, come sempre magistralmente eseguito da Cami!
aaah! Tu supporti Edward! Bravissima! *_* anche io!anche io!
…anche perché voglio Jake per me, ma resti un
segreto XD – per i pair con Shika…che io e cami
siamo orientate a bussola verso shikatema è
noto…ma in questa ficcy potrebbe succedere di tutto
perciò…e concordo con te sull’amicizia
di Tema e Ino…anche se qui
forse…vabbè, tralasciamo XD come va la
distinzione degli stili? Facci sapere che ne pensi del capitolo! Un
bacione!
Kimi: hai visto Undeworld? Anche io parecchio tempo fa…ma
sarà molto diverso questo..vedrai…ci fa piacere
che ti piaccia la ficcy…facci sapere che ne pensi di questo
capitolo! Un bacione!
SangoChan88: qui tanto Hyuga e tanto Sabaku! Che ne pensi di questo
chappy? Facci sapere, siamo curiose! Un bacione!
Memi: piaciuto l’aka?! Dalla geniale penna di Cami! XD se
già Gaara prete vi ha traumatizzato, vedrete il resto! XD
ah, ricorda con me sarà Kankuro power! Perché
è il mio gattone splendido *_* vabbè, tralasciamo
i particolari indecenti della mia ossessione…dicevamo:
vedrai che il modo della loro trasformazione sarà
davvero…complicato! XD e per te amante dello
Hyugacest…Cami sta dando il meglio di sé! Vedrai!
Facci sapere che ne pensi di questo chappy! Ti aspettiamo! Un bacione!
Ciuiciui: decisamente Hidan non muore mai facilmente. *risata
diabolica* dai, scherzo! Non sto mica minacciando il platinato
ormonalmente ricco! Scusa, sto nuovamente sbavando dietro a Hidan.
Perdonami. E Cami sta sbavando anche lei. Ma a noi basta la parola
Hidan per farci andare in secrezione di bava. Qualsiasi cosa non ti
è chiara chiedi pure…se non è oscura
anche a noi – cosa probabile! XD – ti risponderemo
volentieri! XD tra pochissimo – insomma- arriverà
anche naruto e Sakura..per i pair…acqua in bocca! XD facci
sapere che ne pensi di questo capitolo! Un bacione!
Lilithkyubi: per i ragazzi così..se li trovi, facci uno
squillo anche a me e Cami – oddio se lo sente il mio ragazzo
mi scuoia! – ah, cmq, tranquilla: Matsuri ci sarà.
Molta molta Matsuri. XD devi solo aspettare un pochino XD mi fa piacere
ti siano piaciuti i Sabaku no ma per i pair non essere così
sicura…io e cami possiamo essere decisamente diaboliche!
Facci sapere cosa ne pensi del capitolo! Ancora tanto Gaara, a quanto
pare! XD un bacione!
Kairi84: siamo felicissime che la storia inizi ad appassionarti! Gaara
e Sasuke ( e Aka )come sempre diretti da Cami sono sempre estremamente
strafighi! XD e Shika…bhe, lui con Ino alle
calcagna…XD Per naruto forse ci sarà qualche
capitoletto da aspettare…ma arriverà. In tutta la
sua straordinaria forma. Facci sapere cosa ne pensi di questo capitolo!
Un bacio!
Terrastoria: ^///^ il tuo commento ci ha lusingato davvero tantissimo!
Non sappiamo proprio come ringraziarti! Perfezione, inchini, idole?
^///^…vabbè, cerco di
riprendermi…Siamo davvero contente che ti siamo piaciute le
ragazze, Hinata in primis – Cami è geniale quando
si tratta di lei – per Ino..bhe, lei e il suo caratterino
saranno davvero protagonisti! XD. Che ne pensi di questo capitolo?
Facci sapere, teniamo davvero al tuo giudizio! Un bacione!
_ayachan_: inanzitutto Gaara e Shika ringraziano per la bava che hai
versato! XD poi, seriamente…effettivamente
Yamanakà, Narà e Sabakù – da
leggere necessariamente così per esigenze
d’accento U_U – fanno…si, hai ragione:
fanno ridere! XD a proposito di sabakù: Temari ringrazia per
i cordiali aggettivi XD, Gaara –vedi sopra – e
Kankuro. Bhè…lui…lui è lui.
muscoloso e iridescente – chiaro riferimento alle mie manine
d’argento XD - . per il team 10 invece: Ino sarà
la mia scommessa. Non è quello che appare. E con questo sono
inquietante, vero? A me non piace farla scema, e anche Cami concorda.
Ma epr ora…*sghignazzatina*. Shikamaru si bea del suo essere
momentaneamente “ il più sexy” e
peggiorerà. *altra sghignazzatine*…vedrai quando
passerà nella abili manine di Cami! XD Choiji. Dai Choiji
è facile! XD su su! Nel frattempo che scrivo posso giurare
di vedere nuvole nere alzarsi dal contatto di Cami. XD starà
leggendo il tuo commento su sasu e NEJI rispetto a Kankuro-kun! XD
Facci sapere che ne pensi di questo nuovo capitolo! Ti aspettiamo
nostro kinder preferito! *_* bacio!
Kaho_chan:
Lèèèèèèèèè!
*_* dai, non disperare…ci sarà almeno una coppia
che ti piacerà…o forse ci saranno tutte le tue
coppie ( e dal mio bisogno di nero di ieri sera puoi ben capire di
avere ottime possibilità). Cami lo so che sta crogiolando
per averti riavvicinato al sasusaku..ma sai anche se lei si batte tra
il suo vecchio amore sasukesakura e il suo più nuovo amore
narusaku..chi la spunterà? *risata malvagia
perché io SO* E Shika…credimi è
più che sensibile al fascino di Ino. Ma prova a convincerlo
a non dormire in piedi! Oooooh, sono onorata di essere riuscita a
smuovere il tuo animo per approdare ai muscolosi lidi del Kankurismo.
*_* ah, carinissima la tua sfilza di mordimenti vari…vedrai,
vedrai…*risatina* Piaciuto l’aka? Ovviamente Cami
è stata divina nel descriverli! Facci sapere che ne pensi di
questo capitolo, nostra adorata barcellonese! XD un bacione!
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Capitolo 4 *** Scelte difficili ***
Tours
Gaara fissò il vampiro glaciale, ticchettando il
piede sul
pavimento di legno
- chi era che doveva mantenere
l’autocontrollo?- chiese, non nascondendo una punta
d’ironia nel tono distaccato.
Hidan si voltò, mani nel capelli chiari – tu non
sai quanto può essere...invasivo il mio potere –
sbottò, un lieve isterismo nella voce calda – tua
sorella deve…Itachi impazzirà quando lo
saprà – aggiunse, non nascondendo un tremolio
infastidito.
Gaara storse la bocca irritato – Itachi?- sibilò,
nella mente il ricordo di due occhi rossi che lo fissavano crudeli.
Persino più crudeli dei suoi.
Hidan annuì, prendendo a camminare per la stanza irrequieto,
scuotendo ritmicamente la testa – per Satana, tua sorella
è un pezzo di puttana assurdo!- rise incontenibile,
improvvisamente, mentre Gaara assottigliava omicida lo sguardo.
- spiegami di Temari – disse
poi, irritato, sporgendo i canini sottili.
Hidan smise di ridacchiare, gettandosi sul letto e sollevando una
nuvola di polvere sottile – ricordi che io posso vedere il
potere nascosto negli umani?- chiese, scrutando il corpo asciutto del
rosso.
Gaara annuì silenzioso e rapido.
- Sabaku no Temari ha una forza fisica
incredibile – Hidan sorrise malizioso - …da
mettermi carponi, diciamo così –
L’altro lo fissò incuriosito - …ha le
tue caratteristiche, di base…- proseguì Hidan
rapito - …con qualche lieve differenza. Tua sorella rimane
calda, per essere un’aspirante vampira –
Gaara distolse lo sguardo dal viso pallido dell’altro,
vagando per i rozzi mobili dell’enorme stanza
- Kankuro?- chiese a bruciapelo.
Hidan scosse la testa, incurante – un bestione con troppi
muscoli – disse lapidario – senza caratteristiche
mentali particolarmente potenti… –
sollevò gli occhi, pensoso – …forse il
suo potere è assimilabile, anche se lo ricorda in maniera
fin troppo velata, a quello di Sasori –
Gaara digrignò i denti
- e credo tu lo ricordi bene –
riprese Hidan, sorridendo mellifluo -…concludendo: con
Kankuro non vale la pena tentare – disse, lapidario.
Gaara iniziò a camminare lentamente per la stanza,
sollevando la tonaca scura – invece Temari…-
- …oh, lei si che vale tentare
– l’interruppe l’altro vampiro,
seguendolo con gli occhi violacei, avido.
- Me ne occuperò io
– rispose Gaara, glaciale – e ora vedi di
procurarmi un po’ di sangue. Ho sete e se non ti fidi ancora
di lasciarmi andare da solo…-
Hidan lo fissò sospettoso, alzandosi – sei
tremendamente cedevole stasera, Gaara –
L’altro alzò le spalle, seccato – non mi
far aspettare –
- Kankuro non è
l’unico che assomiglia a quel presuntuoso rompicazzi
spaccaminuto di Sasori – sbottò, fingendosi
esasperato, aprendo la finestra.
Gaara si appoggiò alla parete, scrollandosi nervoso i
capelli rossi dalla fronte
- …e se vuoi tenermi lontana
Temari, dovrai inventarti qualcosa di più efficace di una
battuta di caccia – sibilò, lanciandosi nel vuoto.
Il rosso sbarrò gli occhi, mordendosi il labbro.
Uscì dalla stanza, scagliandosi verso la scalinata.
Doveva vedere suo padre.
- mi sembra una proposta assurda
– il conte negò seccato, ondeggiando il bicchiere
di vino
Gaara accavallò le gambe, affondando nella poltrona di
pelle, spostando lo sguardo sulle fiamme ritmiche del caminetto
– rafforzerebbe i rapporti con il vescovato –
obiettò, distaccato.
Il padre portò il bicchiere alla bocca, sorseggiando
lentamente – non se ne parla – rispose, secco
– lei è una delle mie migliori
pedine…perché dovrei perderla così?!-
concluse, osservando il viso pallido del figlio minore, illuminato dai
bagliori rossastri delle fiamme.
- ricoprirebbe un ruolo
importante…- Gaara rigirò il tozzo bicchiere tra
le dita sottili, facendo tintinnare il liquido chiaro - …una
figlia badessa è un onore per un aristocratico…e
un buon punto di appoggio per un vescovo…o cardinale
– concluse, mentre negli occhi dell’altro si
accendeva una luce di cupidigia
- e quindi dovrei far rinchiudere Temari
in un convento?...- scoppiò a ridere – Gaara non
conosci tua sorella –
Il rosso digrignò i denti che brillarono sinistri
– avrò tutta il tempo necessario, se lei, padre,
farà quello che le ho chiesto –
Il conte ghignò – perché fai questo,
Gaara?- chiese, incuriosito
- Potere, padre. Temari mi
darà tutto il potere di cui ho bisogno, a tempo
debito
– disse, ghignando.
A tempo debito…per tutta
l’eternità,
padre.
Il conte scolò il bicchiere di vino, ingoiandolo rapace
– torna nelle tue stanze – sorrise – e fa
scendere Temari. –
- che parta stanotte – si
affrettò ad aggiungere Gaara, impaziente
- domani sera – lo corresse il
padre – devo comunicare con la badessa per accelerare i
tempi…avevo già una mezza idea di rinchiudercela
– ghignò, sadico.
Gaara si alzò, lasciando scendere la lunga tonaca sulle
gambe magre.
- spero che il tuo biondo compagno non
sia quel tipo di tuo compagno. – aggiunse il padre, tirando
le labbra sottili.
L’altro gli fissò il viso magro e i grandi occhi
castani, immobile.
- le auguro un buon riposo, padre
– sibilò di risposta, allontanandosi lentamente.
Strusciò rapido i piedi sulle scale, osservando con disgusto
il crocefisso che pendeva dalla perete nuda.
Seconda regola di un vampiro: i luoghi sacri sono vietati.
Ed era quello che Gaara sperava profondamente.
Shikamaru guidò il ciuco nel recinto, osservando la testa
riccioluta di Cho spuntare dall’uscio della piccola capanna
– forza Shika, si fa buio – disse, avvicinandosi a
larghe falcate.
L’altro scosse le spalle, annoiato – che palle di
giornata…appena rientrerò a casa mia madre
vorrà uccidermi.-
Choiji lo fissò sorpreso, sollevando un sopracciglio
– che hai fatto?-
- questo non mi è dato
saperlo…lei tenta sempre di uccidermi
– rispose
atono il moro, mani dietro la nuca.
L’amico scoppiò in una grassa risata, facendo
scattare la testa all’indietro
- mia madre è una grossa
seccatura – sibilò Nara, continuando a camminare
nel piccolo sentiero di sassolini.
Choiji sbuffò, strusciando i grossi piedi.
- che hai?- chiese Shikamaru, prendendo a
masticare un filo d’erba
- nulla…scusami…-
Cho abbassò gli occhi sottili, iniziando a fischiettare
- non voglio sposare Ino… – ruppe il silenzio
Shikamaru – …se è questo che vuoi
sapere -
l’altro serrò le labbra, ammutolendo
- ti credo. –
sussurrò – sei il mio migliore amico –
Il moro storse la bocca in un sorriso.
- siete i miei migliori amici –
si corresse Choiji, spostando lo sguardo sul nugolo di casette che era
apparso all’orizzonte.
Shikamaru sputò il filo d’erba, iniziando a
brontolare mentre l’altro riprendeva a ridacchiare divertito.
- e anche se non vuoi la sposerai, se te
lo chiedessero, vero Shika?!- l’interruppe il ragazzone,
osservando l’altro spalancare gli occhi sorpreso.
- Io sarò sempre io, Cho. E
lei continuerà ad essere se stessa – rispose
enigmatico, spostando lo sguardo verso il palazzo del conte, illuminato
dai caldi raggi morenti del sole.
Choji ingoiò un boccone amaro – e io ad essere
quello di troppo – mormorò, spento.
L’altro entrò controvoglia nella piccola e terrosa
piazza del villaggio, osservando due monaci passeggiare inquieti
rasenti il muro della chiesa dimessa.
- è sempre tutto
così complicato – si lamentò, sfilando
in una via buia, seguito a ruota dal ragazzone.
Shikamaru alzò gli occhi al cielo, specchiandosi
nell’azzurro scuro delle prime ore della notte
- credi che il re ci chiamerà
alle armi?- Choiji lo aveva affiancato, fissandolo impaziente.
- Credo che questa guerra assurda con gli
inglesi sia solo una grossa seccatura – rispose
l’altro annoiato - …e che la mia codardia e la mia
apatia si scontrerebbero troppo spesso in una battaglia: trovare un
modo per scappare o fingersi morto tra i cadaveri? –
spiegò, facendo scoppiare a ridere l’altro
- Sei buffo, Shikamaru Nara –
concluse Choiji, sbattendogli una mano sulle spalle e voltandosi verso
la distesa azzurra del mare, linea lucida all’orizzonte
– li faresti morire dal ridere agli inglesi, se ci
attaccassero…-
L’altro sbadigliò scuotendo il ciuffo scuro
– immagino…- biascicò, fermandosi
davanti l’uscio di una casa piccola e ordinata, mentre due
galline cominciavano a inseguirsi tra le gambe dei giovani.
- ci vediamo domani –
salutò Shikamaru, aprendo la porta di casa sospettoso.
Choiji sorrise, camminando spedito verso la capanna accanto.
- ben tornato Shikamaru Nara –
Se sua madre lo aveva salutato in quel modo, c’erano poche
alternative sul perché.
E una di queste era seduta, avvolta nel suo sempre troppo corto vestito
lilla, accanto al focolare.
- ciao Shikamaru!- sbottò la ragazza, lasciando ondeggiare
il ciuffo biondissimo sulla fronte pallida.
Se l’avesse vista Choiji, in quel momento, forse avrebbe
davvero perso la testa.
Era dannatamente bella.
- Ino – disse gelido,
osservando il padre della ragazza chiacchierare animatamente con
Shikaku, appoggiati al tavolo di legno grezzo.
Yoshino sollevò lo sguardo dal calderone, continuando a
mescolare.
E Shikamaru non poté trattenersi dal pensare che sua madre
era forse davvero una strega.
- che ci fa qui?- chiese, sciogliendosi il codino sporco.
Ino gli si avvicinò con passi rapidi e armoniosi,
sciogliendosi in un radioso sorriso – stanno parlando
riguardo la mia dote – ammise, scuotendo le spalle sottili.
Shikamaru assottigliò lo sguardo.
Nella mente l’immagine delle mani di Ino sulla sua pelle
– pensiero che aveva preso ad ossessionarlo fin troppo spesso
- si scontrò con il viso triste di Choiji.
- e chi sarebbe il fortunato?- chiese,
disinteressato.
Ino avvicinò le labbra morbide al suo orecchio –
tu – rise, allontanandosi.
Shikamaru sbadigliò – non se ne parla - concluse
sedendosi, attirando su di sé le occhiate gelide dei
presenti – io non ho intenzione di sposarmi –
Inghilterra
Fu spontaneo stringersi a lui, dimentica per un attimo delle loro
incomprensioni, e che soprattutto più che sostenerla
l’avrebbe potuta far cadere di proposito.
Ma in quell’istante Hinata si sentì troppo debole
e stordita per pensare alle conseguenze di un gesto istintivo, e si
aggrappò con forza alla manica di Neji, sentendo le gambe
cedere, troppo molli per reggerla.
Gli occhi chiari umidi e già ricolmi di lacrime per quanto
appena udito dal padre.
Ma era vero?
Neji dal canto suo non si mosse, addirittura non allontanò
la cugina, anzi: stette attento che non crollasse.
Era troppo sconvolto pure lui per realizzare la reciproca vicinanza,
troppo concentrato e allibito su quanto appena udito.
Hinata e lui…sposi?!
Hiashi, seduto comodamente nella grande poltrona, li guardava
soddisfatto, spostando gli occhi da uno all’altro.
Finalmente Neji prese coraggio, anche se la voce gli uscì
meno ferma di quanto volesse.
“Hiashi-Sama…se posso permettermi…lei
è sicuro della decisione presa?”
L’uomo lo guardò con un ghigno crudele.
“Naturalmente sì, che domande. La vostra
unione porterà immensi benefici alla nostra famiglia,
inutile che ti rispieghi i perché, Neji. Tu meglio di me sai
che il potere di Itachi si rafforza sempre più.”
Neji annuì debolmente, incapace di fare altro. E fu allora
che si udì la voce sottile e flebile di Hinata, che adesso
si era staccata dal suo braccio, indietreggiando lentamente.
“P-p-padre…voi…così mi
condannate a una eternità ancora più sofferente
di q-quanto lo sia già…”
Non finì neppure di parlare che lo schiaffo di Hiashi la
colpì in pieno volto, mossosi con tanta rapidità
che neppure Neji se ne era accorto.
Gli occhi dell’uomo fiammeggiarono, la voce si fece
raggelante.
“Tu farai quello che ti dico, misera sottospecie di figlia
che mi ritrovo. Non hai una qualità che sia una, ma almeno
il tuo dna servirà a ricreare generazioni di vampiri
invincibili. Per quel che mi riguarda, dopo che avrai adempito ai tuoi
doveri di procreatrice, puoi anche buttarti sotto il sole. Non servirai
più a nulla.
Ma fino ad allora tu sarai la moglie di Neji, e non osare mai
più contraddire i miei ordini!”
Con la coda dell’occhio Neji vide Hinata impallidire
vistosamente, il colorito già candido diventare
improvvisamente cadaverico, gli occhi due enormi acquitrini.
E, per un breve istante, provò un’immensa pena per
lei.
Per quanto fosse imperfetta, per quanto fosse una vampira indegna di
tal nome, non meritava parole del genere.
Hinata chinò il capo, trattenendo le lacrime, e si
allontanò con un confuso balbettio.
“C-c-come desiderate p-p-adre.”
Corse via soffocando un grido, le lacrime ormai copiose.
Neji rimase immobile, in piedi. Non aveva ancora mosso un muscolo, i
pensieri che vagavano per la mente confusi e frastornati.
Hiashi aveva come sempre orchestrato un piano perfetto.
Ma non aveva considerato- o meglio, non gli importava affatto- che la
loro unione sarebbe stata un disastro.
Come diavolo avrebbe potuto lui convivere con una cugina che aveva
sempre disprezzato, sottovalutato, odiato?
Come avrebbero potuto lui e Hinata comportarsi come…una
coppia?
Come avrebbero potuto diventare…intimi?
Tutto questo aveva dell’assurdo.
E più che da un futuro scontro con Itachi Uchiha, era quasi
più scosso dal pensiero di lui e Hinata insieme, per sempre.
Si ritirò nelle sue stanze con il permesso di Hiashi, e non
appena fu solo si abbandonò al malumore; non riusciva stare
fermo, e una terribile sete lo stava assalendo.
Sangue.
Aveva estremo bisogno di mangiare, in quell’istante, o
sarebbe seriamente impazzito.
Si sdraiò sull’immenso letto bianco, socchiudendo
gli occhi e controllandosi: ancora due ore prima della battuta di
caccia notturna.
E sapeva che sarebbe stata estremamente efferata: non era il caso di
fare lo schizzinoso come sempre e andare alla ricerca dello
stesso prototipo di preda: giovane, bella, dalla pelle lattea.
Per la fame che aveva in quel momento sarebbe andato bene anche un
vecchio bacucco.
Chissà dove era sparita sua cugina.
Non che gli interessasse, ma era talmente scossa che…oddio,
era pure capace di compiere delle sciocchezze.
Attivò all’istante il suo potere, il Byakugan, che
veniva tramandato nelle generazioni ai migliori vampiri del clan.
Subito i suoi occhi lattiginosi assunsero una visione a 360°,
che si concentrò sull’esterno della casa.
Timore infondato, Hinata era come sempre nella brughiera. E con
quel…ovviamente, con quella sudicia bestia.
Calmò gli occhi, stizzendosi per essersi allarmato
inutilmente, e si sdraiò ancora su letto, concentrandosi sui
lati positivi che sarebbero derivati dall’unione con Hinata.
Potere. Dei figli imbattibili. il completo appoggio di Hiashi.
Ma…
Immaginò per un breve istante di avere il corpo minuto ma
formoso di Hinata tra le braccia: ma non avrebbe mai e poi mai ammesso,
nemmeno con sé stesso, che la visione gli aveva procurato un
leggerissimo brivido di calore nel suo corpo sempre freddo.
Leggerissimo. Ma pur sempre un brivido.
Fu il distinto bussare alla porta che lo ridestò dai suoi
pensieri.
E strabuzzò gli occhi quando vide apparire Hanabi,
così incredibilmente adulta nonostante i suoi anni, gli
occhi azzurrini fissi su di lui.
“Hanabi, mi dici cosa stai facend…”
“Neji. Io e te dobbiamo parlare.”
Gli si avvicinò sorridente: quel sorriso così
terribilmente simile a quello del padre, freddo ma pieno di sottintesi.
“Ma che diavolo…”
“Fidati. Io e te dobbiamo parlare…ne va del tuo
futuro”
C’era solo una persona in grado di calmare Hinata quando era
triste. Di consolarla e accudirla quando era così stanca e
disgustata dalla sua esistenza tanto da meditare realmente di farla
finita.
Anche quella volta lui ci sarebbe stato, ma forse stavolta niente e
nessuno avrebbe potuto alleviare le sue pene.
Kiba la trovò accucciata accanto a un pino, singhiozzante,
le mani che convulse stringevano la corteccia.
Si guardò attentamente intorno prima di riprendere la forma
umana, ben conscio che Hiashi pretendeva di vederlo sempre sotto la sua
forma animale.
Pena gravi punizioni.
Del resto, i licantropi erano guardiani e servi dei vampiri: a cosa
serviva il loro vero aspetto quando si trovavano a loro cospetto?
La sua sorte era stata segnata fin dall’inizio, fin da quando
era stato morso, ed era stato raccolto agonizzante da Hiashi Hyuga.
Che lo aveva reso subito un ottimo guardiano della famiglia.
Kiba si avvicinò ancora da lupo accanto alla ragazza,
uggiolando dolcemente, per quanto glielo consentisse il ringhio
cavernoso: ma Hinata se ne accorse, e non appena lo vide
posò la sua testa sulla sua schiena, carezzandogli il folto
pelo, le lacrime che lo bagnavano.
Era un’immagine davvero singolare a vedersi dal di fuori:
lei, così piccola e delicata, che stringeva forte un
gigantesco cane lupo: bestia che terrorizzava qualsiasi persona, per la
mole ben più grossa che quella di un normale lupo(senza
contare che volendo Kiba poteva ergersi sulle zampe), ma che con lei si
tramutava in un mansueto e dolcissimo cucciolo.
“Oh Kiba…vorrei morire, vorrei solo
morire…”
Sinceratosi che nessuno li vedesse, lentamente il ragazzo riprese la
sua forma umana: il pelo si ritirò, il muso del lupo
mutò, mostrando lentamente un viso maschile e leggermente
ferino, gli occhi bronzei e luminosi, i capelli castani arruffati.
Si sedette accanto a Hinata, cingendola tra le braccia, cercando di
calmarla.
Ma capiva che stavolta era successo qualcosa di veramente grave.
La osservò preoccupato, aspettando che si tranquillizzasse,
che i singhiozzi di diramassero e il respiro tornasse regolare.
Lentamente, Hinata gli raccontò quanto accaduto, e lui non
poté trattenersi dall’emettere un ringhio sordo.
Maledetti succhiasangue. Maledetti Hyuga.
“Kiba…come farò…io
sposerò Neji…lui mi odia…mi
detesta!!”
Kiba corrugò la fronte, non celando un’espressione
di disgusto al pensiero di Neji.
Quell’odioso vampiro senza anima.
Non poteva nemmeno concepire una creatura come Hinata,
l’emblema del candore, con un essere spregevole come quello.
Il solo pensiero lo faceva uscire di testa, e solo
l’autocontrollo acquisito con gli anni gli permetteva di
resistere, di non mettersi a urlare e sfasciare tutto.
Prese teneramente la mano della ragazza, scuotendo la testa.
“Sai che io sarò sempre accanto a te, vero? Non
permetterò che nessuno ti faccia del male. A costo di
morire, a costo di sfidare tutta la tua famiglia, io non ti
lascerò mai sola, Hinata.”
“Ah, Kiba…non ti permetterai mai di rischiare la
vita per me. Mai. Io farò quanto ordinatomi, non posso fare
diversamente. È solo
che…che…”
Kiba fissò dolosamente il bel volto, improvvisamente
straziato. Hinata proseguì a fatica.
“Io…sono una vampira…e ho sempre odiato
la mia condizione. Ma avevo ancora dei sogni, ho sempre sperato di
incontrare qualcuno che mi amasse…avevo pensato che avrei
imparato a convivere con gli umano, a stare con loro, a innamorarmi con
uno di loro, forse…o in caso contrario con uno della mia
razza che la pensasse come me.
Ma ora…adesso…mio padre ha stabilito per me la
pena peggiore.
Passerò tutta la mia vita con l’uomo che
più mi odia, e mi ha sempre detestato. Neji non solo non mi
amerà mai…ma mi disprezzerà sempre
più…
E io…io non so se ce la farò…una vita
nel terrore e nell’indifferenza…una vita in cui
accanto a me avrò una persona che mi guarderà
sempre con occhi di indifferenza e compatimento…e
rabbia…e rancore…”
Hinata aveva ripreso a piangere.
E stavolta Kiba non poteva fare nulla, se non tenerla stretta,
carezzandole i lunghi capelli scuri, consolandola, soffocando tra
sé e sé i pensieri proibiti che subito
l’avevano trafitto
Io ti avrei amata…io ti avrei amata per tutta la
vita…io darei la mia vita per te…
Fino a che non scese la notte rimase con lei, ma poi lui dovette
mutarsi in lupo per andare a vegliare su quei padroni che detestava dal
più profondo del suo cuore.
E Hinata rimase sola con il suo dolore e le sue lacrime.
Imprecisata zona d’Europa
“Ho bisogno di alcol. Ordina qualsiasi cosa, basta che sia
alcolica, te ne prego.”
L’uomo guardò sogghignando la bella donna di
fronte a lui, fasciata in un abito stretto che metteva in risalto la
generosa scollatura, i capelli biondi che cadevano morbidi sulle spalle.
“Che meravigliose tette, cara mia…sei a rischio
assalto, lo sai?” sogghignò facendo cenno al
cameriere di portare loro un'altra bottiglia di gin.
La donna storse il naso, accavallando le gambe lunghe e sode.
“Peccato che all’evenienza il poverino verrebbe
divorato, caro il mio Jiraya.”
“Eh già…mai provocare un vampiro,
giusto, Tsunade?”
“Ottima deduzione…”
A vedersi da fuori sembravano una normalissima coppia. Nessuno avrebbe
mai potuto sospettare che si trattasse di due vampiri; del resto, erano
secoli che entrambi si erano abituati alla convivenza con gli umani,
allenando anche i loro sensi a non soccombere all’odore del
sangue.
Jiraya e Tsunade, i due più famosi vampiri ancora viventi,
da innumerevole tempo promotori di una vera e propria rivoluzione nel
loro mondo: la soppressione dell’istinto bestiale della loro
razza, al fine di poter convivere civilmente con gli uomini, senza gli
orrori che continuavano a protrarre ogni giorno, senza più
assistere a simili carneficine.
Jiraya si stiracchiò, grattandosi la lunga chioma bianca,
osservando divertito Tsunade afferrare la bottiglia di gin e
tracannarne oltre metà.
“Lo sai che non avrei mai creduto che ce la facessi sul
serio? Un vampiro che beve qualcosa che non sia
sangue…pazzesco…”
La donna rise, pulendosi la bocca con il tovagliolo, ammiccandogli
complice.
“Anni a contatto con gli umani ti fanno venire certe
abitudine pessime…dimmi te se mi deve piacere il sapore
dell’alcool oltre a quello del sangue”
borbottò scuotendo la testa, sistemandosi alla bene e
meglio la gonna che sfiorava il pavimento.
“Oh beh, credo che l’alcol sia uno dei piaceri
della vita, anche se ovviamente subito dopo le donne…in
questo non c’è nemmeno troppa differenza tra noi e
gli uomini.”
“Già…con la piccola differenza che loro
invecchiano…o peggio ancora, muoiono
presto…lasciandoti sola per
l’eternità.”
Jiraya si reclinò leggermente sulla sedia, guardandola con
affetto mentre picchiettava le unghie laccate di rosso sul tavolo: era
diventata improvvisamente pensierosa, e lui sapeva perfettamente a cosa
stava pensando.
Conosceva bene quello sguardo malinconico, gli occhi nocciola che
diventavano improvvisamente tristi, l’espressione vulnerabile.
“Ti manca ancora tanto, vero?”
La semplice verità.
“Non basterà la vita a dimenticarlo.”
Erano passati ormai cent’anni dalla morte di Dan, e la
sofferenza non si era mai placata. Dan, l’uomo di cui si era
innamorata.
Un uomo.
Tsunade, una dei vampiri più potenti e antichi, da secoli
promotrice della cultura di convivenza con il mondo degli umani, si era
innamorata proprio di uno di loro. La loro unione era stata una delle
prime tra uomini e vampiri, ed era potuta avvenire solo
perché erano secoli che Tsunade esercitava un enorme
controllo e resistenza al sangue.
Non uccideva gli uomini, a meno che non fosse strettamente necessario.
Si nutriva di animali.
E con Dan, l’affascinante ragazzo che l’aveva
accettata e amata fin dal primo istante, aveva avuto una figlia.
Consapevole dei rischi, consapevole della catastrofe alla quale andava
incontro.
Tsunade era la figlia di Sarutobi, vampiro progenitore, colui che aveva
dentro di sé il leggendario dna in grado di infrangere le
regole di mortalità dei vampiri.
Quel dna che, se fosse stato trasmesso in un corpo di sangue, oltre che
di carne, avrebbe consegnato l’immortalità
assoluta a chi l’avesse bevuto.
In poche parole, un vampiro avrebbe dovuto bere il sangue di un corpo
umano contenente il dna di Sarutobi.
Qualcosa che si pensava ovviamente impossibile, sino a che non erano
iniziate le nascite dei mezzosangue.
Metà vampiri, metà uomini.
Immortali come i vampiri purosangue, ma col sangue che scorreva nelle
loro vene.
Proprio come Rin, la figlia che Tsunade aveva avuto da Dan. La sua
adorata figlia, che era stata costretta sin dalla nascita a una vita
reclusa, perché la voce si era sparsa rapidamente in giro
tra tutti i vampiri.
Esisteva al mondo qualcuno che poteva permettere a uno di loro
l’immortalità eterna.
Tsunade, colei che aveva formato la leggendaria triade con Jiraya e
Orochimaru, aveva una figlia mezzosangue col dna di Sarutobi. Una preda
ghiotta e ambita.
Il resto era tristemente storia.
La rottura tra Tsunade e Jiraya contro Orochimaru.
Quest’ultimo che aveva ucciso Dan.
Un secolo addietro. E il dolore non si era mai, mai placato. Nemmeno
con la morte di Orochimaru.
Nulla avrebbe mai sopperito la mancanza dell’unico, vero
grande amore della sua vita.
“Un soldo per i tuoi pensieri”
Tsunade sobbalzò, alzando lo sguardo su Jiraya,
sorridendogli con mestizia.
“Sempre i soliti. Ho così tanta paura per
Rin…così tanta…fino a quando
sarò in grado di proteggerla, Jiraya? Sino a quando
dovrò continuare a scappare?”
“Si sono mossi ancora, ultimamente?”
“Se ti dicessi a cosa si sono spinti gli
Uchiha…”
Jiraya si massaggiò pensoso il mento.
“Tsunade…credo che possa esserci solo una
soluzione. Non è facile, e nei primi tempi sarà
dolorosa…ma credo che possa funzionare.”
La donna si protese verso di lui, un lampo di curiosità
negli occhi.
“Sono tutta orecchi.”
Angolo di Cami e Robi
E bravo a chi aveva detto che il nostro Kiba sarebbe stato un
licantropo:-)
Del resto, pensate un po’ a lui e Kankuro: così
virili, maschili, impetuosi…(nel mentre, Robi è
andata a prendere una foto di Kankuro, in adorazione, e la lascio
lì che è meglio…mai disturbarla quando
contempla il micione!)
E non sono finiti i licantropi, eh.
Basta aspettare come sempre:-)
Vedo che molti sono curiosi di vedere come si vampirizzano Shikamaru e
Ino: ah, questo si saprà molto presto, e vedrete che se ne
vedranno delle belle. Per il resto, il capitolo vede Hinata in crisi,
Neji pure(ma sempre con molto aplomb, l’amore
mio…ok ok la smetto), Gaara e Hidan che sono più
spietati e cinici che mai… (adoro Roberta quando li descrive
così…dono di natura!)
E sapeste che forza leggere le vostre congetture sulle
coppie…certo che, a prescindere da come le cose finiranno,
sarete tutti soddisfatti, non abbiate timore…
Ce ne saranno di…beh…imprevedibili:-)
Ah, come vedete…Tsunade, Jiraya, Rin.
Si inizia a vedere e capire esattamente cosa è un
mezzosangue, come lo è Rin(non la si vedrà quasi
mai, abbiamo scelto lei solo per affinità con Tsunade e un
altro importantissimo personaggio che apparirà
più avanti…)
Quindi…avete capito cosa cercano i vampiri da Rin?^^domanda
facile a questo punto eheh…
Ok, posso anche finirla qui, mettendovi però al corrente a
che livelli siamo arrivate io e Roberta nelle nostre discussioni
sui nostri ‘prediletti’.
Diciamo che ora lei è convinta che Kankuro è come
Russel Crowe nel Gladiatore(afferma che sia virile quanto
lui…ehm…ceeerto^^), mentre io sostengo che Neji
è uguale a Brad Pitt di Intervista col vampiro(
cioè…occhioni ghiaccio, capelli lunghi
neri…fisicamente è lui!!)
Ok, siamo pazze, ufficialmente!
Ma parliamoci chiaro: se Robi fonda il suo CriFraMit(comitato
per la
riabilitazione etc etc…qualcosa con kankuro, insomma!) io
non sarà da meno.
E inauguro il FABES: funclub adoratrici belli e stronzi(neji e sasuke,
per intenderci…). Adesioni aperte!
Vi posto la consueta foto del capitolo(ne abbiamo in serbo una marea,
tanto ci saranno una trentina di capitoli, hai voglia:-)
Stavolta tocca a Kiba e Hinata. Lei così indifesa, lui che
veglia su di lei amandola di nascosto..
http://i22.photobucket.com/albums/b306/sesshoumarulover/naruto/naruto17.jpg
E ora via alle risposte!
-warumono: wow, quanti complimenti, grazie mille ci lusinghi! Speriamo
di non deluderti!
-lilithkuybi: io e robi abbiamo stabilito che tu con gaara e matsuri
sei peggio che io con neji e hinata e lei con shika e temari! una
passione vera la tua eheh. Comunque la vedrai, non temere, anche se non
subito. Ne ero certa che ti sarebbe piaciuta la parte
sabaku…robi è davvero maestra in queste
descrizioni eheh! Un bacione grande
-ulixes: eh beh sai il povero coniglietto doveva pur nutrire la povera
hinata…non può vivere d’aria la
fanciulla! Siamo molto contente del fatto che ci dici che i personaggi
non sono ooc, perché è proprio una cosa a cui
teniamo molto, quindi speriamo di continuare lungo questa strada!
Bacioni ps del resto i vampiri così squilibrati sono
così affascinanti eheh
-uchihagirl: ciao elena, siamo noi che siamo commosse dai tuoi
complimenti! Io in particolare gongolo tutta per farti piacere lo
hyugacest(che avrà una tortuosa storia…), robi
è tutta felice di averti fatto piacere gaara a hidan(sbav).
Cosa volere di più che lettrici entusiaste come te?bacioni
-talpina pensierosa: ti metto il tuo nick^^ la frase di temari sul
crocefisso è un’idea geniale di roberta, quando
dico che quella ragazza è un genio eheh! Un bacione grande
-stefy90: uhm, io devo stare zitta e non posso dirti se hai azzeccato o
meno le tue previsioni^^ però come vedi è
comparso kiba! Non c’entra con kanky, ma sicuramente chi
meglio di lui poteva fare il licantropo eheh! Comunque sappi cara stefi
che ora io e robi lotteremo per accaparrarci il tuo appoggio, lei per
kankuro e io per neji…quindi, pondera bene la tua scelta
ihih(ovviamente scherzo…più o meno…)
ovviamente grazie come sempre delle tue recensioni sempre
così belle, ci fanno sempre troppo piacere!bacioni
-LEA91: sei una delle lettrici più attente, lasci sempre
commenti molto pertinenti e analizzi sempre con grande attenzione e
perizia:-) insomma, bravissima! Purtroppo non posso darti conferma per
le coppie, visto che sennò rovinerei la parte più
complessa della fic, ma sappi che noi due abbiamo gusti molto
simili…quindi…a buon intenditor eheh! E sappi che
l’attrazione tra temari e hidan avrà conseguenze a
dir poco delicate eheh! Un bacione grande da tutte e due!
-terrastoria: parto col dire che davvero i tuoi complimenti ci
riempiono di orgoglio, eccome se ci teniamo ai tuoi giudizi! Ci hai
fatto davvero arrossire dal piacere e siamo contente che questa fic ti
stia piacendo tanto, si si! per quanto riguarda hinata, è un
personaggio che io amo molto(soprattutto se abbinata a neji^^) quindi
mi piace molto descriverla nelle sue fragilità ma anche
nella sua forza! per quanto riguarda gaara, roberta è un
mito, lo rende così sexy eheh! Un bacione ps e chiamaci pure
robi e cami!!
-chimera in blue jeans: tu e le tue manie nejitenten…caschi
male con me, che sono particolarmente hyugacestosa in questo periodo(
ma puoi contare su robi), e poi che credi…tutto sto odio
iniziale è ovvio che nasconde qualcosa ihih. Le tue ipotesi
di coppie sono suggestive, e anche se non posso svelare se è
come dici, sappi che non sono niente male! Anche tu conquistata dal
fascino del micione? Sei sicura…fai un pensierino sul
FABES…c’è dentro neji…non
puoi tradire neji per kankuro, su su(roberta mi guarda in cagnesco). Ah
rock lee…per lui dovrai aspettare. Ma
arriverà…eccome! E sarà molto molto
“rockleechesco” ihih un bacione grandissimo
-lily_90: roberta quando si tratta di kankuro è
magistrale…ha praticamente coinvolto lei mezzo mondo
nell’adorazione del micione! Parere personale è
che però manca molto per certi livelli ihih(robi credo stia
cercando qualcosa per uccidermi). Per la cronaca, noi due in certe cose
però non ci intendiamo saretta eh…niente neji,
niente hidan, niente sasuke…argh. Meno male che ci unisce
shikaJ e che sono fiduciosa che ti farò
‘’apprezzare’’ neji! Bacioni
grandi da entrambe!
-sae: eh ancora tutto in sospeso, sì
sì…sono così contenta che ami hinata e
neji( e hidan…robi l’ha reso così
figo!!), sono certa che andando avanti sarai ampiamente soddisfatta
tesoro!! Un bacione enorme
-myluna91: ecco un’altra fan di kanky…roberta
gongola! Siamo felici che la storia ti piaccia, un bacione e facci
sapere cosa pensi di questo capitolo!
-sky_shindou: ora dovrai tenerci aggiornate su twilight eheh(oltre che
sugli altri…perché una volta che inizi con il
primo, diventa una vera droga!). tutti i dubbi che hai, comunque,
saranno soddisfatti, te lo garantisco! Siamo molto contente che ti
piaccia tanto la fic, davvero, il tuo entusiasmo è
contagioso! Bene, siamo ansiose di sapere cosa ne pensi di questo:-)
-kimi: intervista col vampiro l’abbiamo visto sia io che
robi, è uno dei miei film preferiti eheh! Comunque, la
figaggine di gaara è tutto merito di robi eheh! Per sasuke e
itachi sarai soddisfatta presto, per sakura…ancora un
po’ di pazienza! Un bacione grande
-maobh: in effetti l’idea della brughiera mi è
venuta proprio ripensando a cime tempestose(heathcliff…amore
mio!) e al film “il giardino segreto”, i paesaggi
dove abitano gli hyuga sono proprio così eheh. La madre di
hinata non è umana, era una vampira; abbiamo stabilito,
anche se forse tecnicamente non sarebbe tanto possibile, che anche i
vampiri possono riprodursi, anche se sotto precise condizioni
genetiche. Invece ovviamente se un vampiro si accoppia con
un’umana, o viceversa, non ci sono problemi: l’uomo
è fatto per riprodursi:-) la frase di roberta del
crocifisso, comunque, è davvero geniale hai ragione, infatti
appena l’avevo letta glielo avevo detto estasiata!i
cacciatori di vampiri per ora non sono previsti(visto che in teoria gli
umani non dovrebbero saperne l’esistenza…e i
vampiri dovrebbero ucciderli appena ciò si verifica!),
però, come si suol dire, mai dire mai! Un bacione
-nanami kimura: lietissima che apprezzi tanto neji e hinata, la cosa
non può che farmi immensamente piacere! E come hai detto,
gaara e hidan sono troppo fighi, roberta con loro si scatena proprio!
Le coppie che hai detto sono tra le nostre preferite eheh(o
meglio…la nejihina è la mia, poco ma sicuro!) e
entrambe amiamo la shikatema…quindi..chissà!
bacioni
-wiwo: vero, la brughiera è così
fascinosa…anche se molto piovosa! Comunque, sono contenta
che neji ti sia tanto piaciuto(tu diventerai un ottimo membro della
FABES..), e la famiglia hyuga è decisamente vampirosa, vero
eheh! Per hidan , in effetti nessuno di lui è meglio come
vampiro: sexy, spietato, crudele…aaahh…un bacione
immenso da tutte e due!
-sangochan88: altra aggiunta al comitato di kanky(robi esulta), vediamo
se riuscirò a farti apprezzare più neji! baci
-kibachan: ok, mi sa che effettivamente kiba è un palo di
hinata…però, dai, è un licantropo
fighissimo, e non si sa mai che non combini qualcosa! E poi
è così dolce e comprensivo con lei…per
le coppie, ci sei andata molto vicino…sicuramente si
formeranno, bisogna vedere però anche se si disferanno!
Bacioni
-sophie_95: per la parte di gaara merito di robi eheh! Bacioni ps in
bocca al lupo per il concorso..sia io che robi siamo però
troppo oberate di cose da fare, tra cui l’uni, per pensare di
partecipare a un nuovo concorso rispetto a quelli già in
corso!
-kairi84: hinata invece è uno dei personaggi che preferisco:
è così umana, così fragile,
così dolce…certo, dovrebbe tirare fuori le palle,
a volte! Hidan, ormai è appurato, è il vampiro
perfetto per definizione. Prevedo che prima della fine della fic ci
saranno un bel po’ di proposte per contenderselo! Un bacione
da tutte e due!
-allegraragazzamorta: temari non ti piace?! Mmm…io e robi ti
faremo cambiare idea, si si eheh! Per quanto riguarda
hidan…uh, la prima che non lo apprezza in toto! In effetti
però già c’è la
fila…aspetta solo che il tuo apprezzamento da pochino
diventi molto…un bacione!
-kaho_chan: io ti adoro leti, davvero. E anche robi. Leggere le tue
recensioni illumina la giornata. Ah, che meraviglia, le tue recensioni
così hyugacestose…già sono folle di
mio per quei due, ma quando ti ci metti anche tu!! della serie, ma
chissenefrega del sole quando c’è un ghiaccio
così bello…no:-)ah, ne vedrai delle belle,
leti…penserò sempre a te quando
scriverò di quei due(robi mi guarda schifata e minaccia
scene naruhina da brividi). E
poi…hidan….l’immagine di hidan a
cavallo stile lady oscar è qualcosa di veramente esilarante,
ma del resto, il nostro vampiro preferito, blasfemo, sadico, sexy e
spudorato, non nasconde certo i suoi intenti verso
temari…chissà se andrà come da te
profetizzato, cara mai! Se tu ci fai uno spin off, comunque, io e robi
saltiamo fino a tre metri sopra il cielo( citazione colta eh^^?
Maledetto moccia…), eccome se ci fa piacere! Dalla tua
penna(o meglio, tastiera) escono sempre cose deliziose! Bene, vediamo
se anche questo capitolo ti soddisfa, nostra adorata e prediletta mosca
grigio…perla^^ti vogliamo bene!!bacioni
-ayachan: prima di tutto auguriiii!!!oh splendida ventenne!! i tuoi
commenti andrebbero bene anche striminziti e stinziti, basta che siano
tuoi tesoruccio! dunque, mettiti il cuore in pace con naruto, non ce
n'è. non si vedrà fino al presente, ora sai
più o meno quanto devi aspettare. per consolarti, sappi che
appena arriva avrà un ruolo davvero chiave, e
sarà particolarmente figo, te lo garantisco. e
così sei arf con neji eh?...quindi con lo hyugacest...me che
esulta con occhi luminosi e vividi(anche se so che ce ne vuole per
convincerti fino in fondo, soprattutto se robi confeziona pezzi sul
micione apposta per farti ''arfare'')! a proposito del micione...so
già che tu sarai della sua congrega e snobberai il mio
fabes(che sostiene infatti in primis neji e sasuke ihih),
però sappi che nel mio, in quanto bello e stronzo,
è incluso anche hidan...sai come è...pensaci bene
eh! un bacione dalle tue tesorine(come sono pucciosa oggi!!)
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Capitolo 5 *** Desiderio ***
vampiri 5
Tours - Francia
Se avesse voluto piangere, se avesse deciso
di piangere,
quella sarebbe stata una vera bella occasione.
Temari lanciò il cavallo al galoppo, accorgendosi troppo
tardi che il vestito di raso non era adatto per una cavalcata notturna.
Effettivamente, e questo andava detto a sua discolpa, la scampagnata
non era affatto prevista.
Ma lei piuttosto che
farsi monaca si sarebbe uccisa.
O almeno è quello che aveva urlato davanti suo padre,
furioso, e davanti Gaara, letteralmente impassibile.
E quello che aveva ripetuto correndo via dal castello, infilandosi un
vecchio mantello dello stalliere e aggrappandosi al primo cavallo
disponibile.
Che fosse quell’irrequieto stallone di Kankuro poco importava.
La mattina dopo la sua
vita sarebbe comunque finita.
Spronò il cavallo, incitandolo con la roca voce
d’amazzone, lanciandolo verso la campagna della contea.
Represse i singhiozzi che le salivano al petto, cercando di contenere
il respiro.
Aveva deciso: non avrebbe assolutamente pianto.
Strinse le labbra carnose, mordicchiandosi il palato con furia.
Non poteva essere successo davvero.
Un minuto prima era il soggetto principali di fantasie, non
propriamente caste, da parte di un esaltato monaco romano e un minuto
dopo una monaca di clausura.
Non poteva sopportarlo.
Il mantello si aprì, lasciando che l’aria umida
della notte le bagnasse leggermente il vestito leggero.
Imprecò urlando, sorridendo trionfante.
Una peccatrice. Ecco cosa si era sempre ritenuta.
E ora…? Una
santa.
Temari assottigliò gli occhi a fessura, facendo schioccare
la lingua irritata.
Non lo sarebbe mai stata.
Il cavallo scartò di lato, uscendo dal sentiero battuto e le
labbra della ragazza si piegarono in un ghigno divertito.
Non c’era bisogno di sapere dove la stesse portando.
Lei conosceva la sua contea palmo a palmo.
Aveva osservato quei ruscelli, quegli alberi, quelle pietre da quando
era nata.
Non avrebbe mai permesso a qualcuno di portargliele via.
O, meglio: non avrebbe mai permesso a qualcuno di portarle via la
libertà.
Fosse stato suo padre. O suo fratello, anche se rifiutare i comandi di
Gaara l’aveva sempre terrorizzata.
Anche quella sera.
-
no – aveva osato pronunciare, piantandosi sulle
gambe morbide – non voglio – aveva aggiunto.
E il suo sguardo era
corso a Gaara.
O almeno a quel pallido,
freddo e terribilmente affascinante Gaara che era tornato dal
pellegrinaggio.
E nulla era stato
più inquietante dell’abisso nero che aveva scorto
dentro gli occhi del fratello…
Agitò le briglie, osservando l’aguzzo profilo
della famigliare costruzione apparire all’orizzonte.
La vecchia chiesa, pensò, stanca.
Rallentò il passo, passandosi una mano fredda tra i capelli
inumiditi.
- un po’ di calore…-
mormorò, immaginando già il tepore di un buon
fuoco, addormentata nella quiete angosciante della chiesa sconsacrata.
- …e Chapelle Magdalene sia
– pensò, con un ghigno sulle labbra.
Una chiesa.
Ironia della sorte.
Magdalene.
Il sorriso si fece amaro.
La peccatrice Maddalena.
- sssh
– Temari teneva le briglie
dell’irrequieto cavallo, camminando a passi pesanti sul
selciato smosso del sentiero.
Si avvicinò ancora, trattenendo il cuore che le balzava nel
petto.
Aveva freddo, era stanca e cominciava ad innervosirsi.
In parole povere Temari stava per esplodere.
- zitto!- intimò ancora al
cavallo, legandogli le briglie ad un vecchio albero – e
ringrazia che non c’è
nessuno…altrimenti ci avrebbero già preso,
imbecille di un equino!- sbottò, stringendo il nodo con una
forza degna di un robusto stalliere - …e non ti muovere fino
a domani mattina, sacco di pulci! – ringhiò,
osservandolo scuotere il muso.
Si lasciò sfuggire un sibilo seccato.
Se era ottuso come il padrone, Temari sarebbe dovuta tornare a piedi
fino al castello, la mattina dopo.
Afferrò dal mantello la pietra focaia, passandosela tra le
mani infreddolite.
Non aveva una chiara idea di come si usasse…ma in qualche
modo avrebbe pur fatto.
La contessa Sabaku no Temari era una donna tenace.
Si incamminò verso l’entrata della chiesa
diroccata, stringendosi nel mantello inumidito.
Borbottò qualcosa di poco gentile sul tempo, verso suo padre
e su svariati ordini ecclesiali, prima di varcare la soglia.
La chiesa appariva scarna come la ricordava.
Nessuna tappezzeria elegante, nessun candelabro luminoso.
Solo negli angoli qualche statua femminile, forse fin troppo femminile,
e qualche buco non riparato sul tetto.
O almeno le pareva così…c’era troppo
buio per poter distinguere qualcosa di più definito.
Avanzò di un altro passo, osservando il volto sofferente
della bella Maddalena, in ginocchio davanti la croce, apparso dal nulla
delle tenebre ed avvolta dai pallidi raggi lunari.
Fissò le iridi marmoree della statua, soffermandosi sulle
labbra tirate.
Temari conosceva bene quell’espressione.
Distolse lo sguardo confusa,torturandosi le dita sotto il mantello.
Avanzò decisa di un altro passo, calpestando con le scarpe
da rocca signora il sottile strato di umida polvere che si era posato
sul pavimento marmoreo.
Un altro passo e…
Fu il buio.
- chi diavolo sei?-
Temari sollevò la testa dal fagotto morbido sul quale era
caduta.
Scrollò la testa bionda, massaggiandosi le ginocchia
sbucciate.
Il fagotto si mosse, cercando di divincolarsi sotto di lei.
La ragazza balzò via, sgranando gli occhi chiari,
schiacciandosi contro la statua illuminata.
- ah…è lei contessa
– la voce era stanca, assonnata – benvenuta
–
Temari assottigliò lo sguardo, stupita dal tono irrisorio
del ragazzo che le si parava davanti.
Gli occhi chiari, ormai abituati alla poca luce, si scontrarono con
quelli pece di lui, beffardi.
- si presenti – lo
rimbeccò lei, chiudendo il mantello con una mano.
Per un attimo si era quasi dimenticata di indossare poco più
che una leggera veste da camera.
Il ragazzo sbadigliò rumorosamente, tornando a sdraiarsi
– Nara Shikamaru – borbottò –
felice di fare la sua aristocratica conoscenza – aggiunse,
con un tono che Temari non si trattenne dal giudicare
“terribilmente fastidioso”.
- bene – la ragazza si era
rialzata in piedi, passandosi le mani sulla mantella impolverata
– ora puoi anche andartene –
- scordatelo –
La bionda sgranò lo sguardo, spostandolo lentamente sul
villano – puoi ripetere?- intimò, stordita.
Chi credeva di essere? Lei era la sua contessa…
- che può scordarselo principessa – si
grattò la nuca, distratto – innanzitutto
c’ero prima io. E già questo mi pare un motivo
valido – disse, mentre lei spalancava la bocca,
più che stupida…orripilata.
- secondo…bhe, non ho alcuna voglia di tornarmene a casa ora
– spostò gli occhi scuri sul volto della contessa
– sono un ragazzo pigro – precisò,
tornando a fissare il vuoto nel buco del tetto.
Temari avanzò di un passo, tremando impercettibilmente sulle
gambe malferme.
- seccatura -
Strinse le labbra, riducendole ad una sottile linea pallida.
- Io. Sono. La. Tua. Padrona! –
strillò, con voce roca
Lui scosse le spalle, disinteressato, guardandosi attorno –
questo posto per l’esattezza
è del monastero – sorrise sornione – da
quando sei diventata una suora?-
La ragazza strinse i pungi, mentre la mantella le si allentava,
scivolandole a terra.
Fece qualche passo, premunendosi di lanciare una zaffata di terriccio
sul volto di Shikamaru.
Il ragazzo l’osservò raccogliere delle sterpaglie,
sedendosi a terra, stravaccata tra un paio di sedie rotte.
Temari tirò fuori la pietra focaia, iniziando a colpirla con
forza.
- che bello…tenta di darsi
fuoco!- pensò Shikamaru, sospirando.
Non era quello che aveva immaginato per quella serata.
Onestamente il suo programma era quello di andare a letto presto,
infilarsi nella coperta di lana e dormire fino al mattino inoltrato.
Onestamente il programma dei genitori aveva una leggera sfumatura.
Prima di andare a letto avrebbe infatti dovuto semplicemente accettare
la mano di Ino.
Shikamaru sbuffò, sentendosi soffocare.
Ino, certo, sembrava facile.
Una ragazza meno gestibile era quasi impossibile da trovare…
-
cazzo!-
Esclusa quella seccatura della contessa, ovviamente.
Shikamaru voltò lo sguardo verso di lei, sul volto la solita
espressione seccata.
Temari aveva lanciato un grosso masso, incredibilmente grosso per una
ragazza, sulla parete, davanti a lei ancora la pietra focaia.
Shikamaru si alzò, malamente, avvicinandosi a passi felpati
– dammi – intimò, rubandole la pietra
dalle mani.
Un gesto secco e un fuocherello ardeva allegro tra i due giovani.
Temari richiuse velocemente le labbra dischiuse, assumendo la classica
posa superba – ora puoi davvero sparire –
ordinò, con un gesto affettato della mano.
Shikamaru piegò le labbra in un ghigno divertito –
alle monache non insegnano un po’ di educazione?- chiese, con
la sia voce calda.
E per Temari fu davvero troppo.
Scattò in piedi, negli occhi furia assassina – sta
zitto idiota! – sbraitò – sei un
semplice stupido cretino mentecatto villano! Che ne sai dei miei
problemi è?! – Shikamaru arretrò di un
passo – se ti ho detto di andartene, devi sparire! Sparire,
chiaro?! –
Temari aveva i pugni chiusi, gli occhi sbarrati, i capelli sconvolti e
crespi attorno al viso arrossato.
E Shikamaru si chiese se quella ragazza che aveva davanti non fosse
altro che un demone sfuggito dall’inferno.
- e non chiamarmi più monaca!- disse poi, indicandolo
– razza di scansafatiche buono a nulla! –
urlò, mentre l’altro si lasciava sfuggire un ghigno
- senta, contessa, io voglio passare le mie ultime ore da scapolo
felice a dormire, perciò calmi i bollenti spiriti!- rispose,
sbadigliando.
Temari sbatté un piede a terra, avanzando di un passo
minacciosa – sei morto!- urlò, lanciandosi sul
ragazzo.
Shikamaru si lasciò scivolare di lato mentre lei, perso
l’equilibrio, cadeva rovinosamente a terra tremendamente
vicino alle fiamme del focolare.
Forse troppo vicino…
- complimenti seccatura…cerca
di non suicidarti. È peccato mortale, una suora
non…-
- zitto stronzo!- Temari era di nuovo in
piedi, lucida di rabbia.
La risata del ragazzo si spense a mezz’aria.
- ehi demonio…stai andando a
fuoco!- Shikamaru indicò la gonna della veste della ragazza,
ormai ridotta ad uno straccio fiammeggiante.
Temari represse un urlo, gettandosi a terra, d’istinto,
mentre il ragazzo si levava la maglia, balzandole sopra.
Respiravano entrambi convulsi, quasi increduli. Temari
abbassò lo sguardo sulla gonna, andata a brandelli: per
grazia divina le fiamme non avevano fatto a tempo ad attaccarsi alla
pelle.
O a quel punto sarebbe stata carbonizzata, probabilmente.
Alzò lo sguardo, incrociando gli occhi scuri di Shikamaru, a
torso nudo, la sua maglietta appallottolata tra le mani, bruciacchiata.
L’aria completamente incredula.
Temari deglutì.
“Stavo…stavo andando a fuoco?”
Il ragazzo scosse la testa, incredulo, gli occhi fissi sulle gambe nude
e tremanti di lei.
“Diciamo che stavi veramente per creare un bel
falò, seccatura. Per la miseria.”
“Cazzo.”
“Puoi dirlo forte. Ecco cosa succede quando voi donne vi
mettete in testa di picchiare…un pericolo
pubblico.”
Per un istante nessuno dei due fiatò.
Poi Temari sorrise. Shikamaru si morse il labbro trattenendo
l’ilarità surreale della situazione.
E, senza alcun preavviso, scoppiarono entrambi a ridere come matti,
isterici, all’unisono.
“Oh dio…ti rendi conto…cioè,
guarda come siamo ridotti!” esclamò Temari
contorcendosi, mentre lui per quanto si sforzasse cercava di
non lacrimare dal ridere, senza successo.
“Se…pfff…se ti vedesse la tua famiglia
adesso…mezza nuda, mezza bruciacchiata….in un
posto del genere con me!”
Le risate durarono ancora per qualche secondo.
E, ancora una volta nello stesso momento, entrambi tornarono seri.
Erano molto vicini.
Shikamaru la fissò negli occhi chiari, sentendo una strana
pesantezza allo stomaco.
Temari non riusciva a guardarlo negli occhi, per la prima volta in vita
sua sentiva una sensazione anormale…imbarazzo? O era
altro?…
“Ora che ci penso…mi hai salvato la
vita.”
Sussurrò, incrociando le gambe abbronzate, il corpo scosso
dai brividi. Shikamaru deglutì, mordicchiandosi un labbro,
gli occhi che si abbassarono.
“Già…beh…dovere.”
Oddio, non riusciva a non fissarle le gambe. Erano una calamita.
Rialzarono gli occhi all’istante, ancora una volta.
Si resero entrambi conto che la vicinanza dei loro corpi era
terribilmente ridotta: Temari poteva quasi contare le linee degli
addominali di Shikamaru, mentre questo percepiva nettamente che, se
solo avesse alzato un braccio, avrebbe sfiorato il florido seno di lei.
Pericolosamente, irrimediabilmente vicini.
Si fissarono ancora negli occhi, i centimetri di distanza sempre,
inspiegabilmente, più brevi. Nemmeno si accorgevano che i
loro corpi si stavano accostando in modo spontaneo.
“Forse ho esagerato
prima…”sussurrò lei, la voce
più roca di quanto pensasse. Percepì la mano di
Shikamaru che, dapprima incerta e poi più salda, le si era
infilata tra i capelli crespi.
“Hai decisamente esagerato…”
bisbigliò lui, la bocca adesso a pochissima distanza dal suo
volto. Temari alzò una mano, sfiorandogli le labbra,
lentamente.
“Si dà il caso che sia io la
padrona…”
I nasi si stavano ormai sfiorando.
“Si dà il caso che tu sia anche
un’incredibile seccatura…”
Le labbra ora definitivamente unite.
Sussultarono entrambi, spasmodici, e si avvinghiarono, famelici.
Nella confusione fecero cadere le sedie, ma nonostante il rumore
nessuno dei due pensò minimamente a spostarsi.
Shikamaru la tirò su, facendola sedere in grembo, le sue
cosce nude che gli si avvinghiarono intorno, le mani che accarezzavano
il petto nudo e definito.
Temari gemette, percependo la lingua di lui mordicchiarle un orecchio,
e gli strinse ancora più forte le gambe attorno,
affondandogli le mani nei capelli spettinati e ormai sciolti,
totalmente ebbra di desiderio.
La lingua di Shikamaru percorse lentamente il collo lungo, la
clavicola, mentre il vestito scendeva, le spalline si abbassavano.
La lingua raggiunse allora il reggiseno, che cadeva, slacciato, come un
inutile orpello.
“Oh mio dio…” ansimò quando
la bocca di Shikamaru le stuzzicò i capezzoli, e lei fu
costretta a gettare la testa indietro, sentendo l’intero
corpo in preda a bollori mai provati.
Era incredibile.
Sensazioni mai conosciute prima.
E Shikamaru era il ragazzo più dannatamente sensuale che
avesse mai conosciuto.
“Sai…credo che potrei passare le ore ad
accarezzarti tutta, Temari…” le disse lui
sorridendo sornione, sebbene qualcosa nei pantaloni diventasse sempre
più impaziente.
Temari rise, e, riprendendo il controllo, spinse Shikamaru per terra,
salendogli sopra a cavalcioni, provocandogli sul viso
un’espressione sorpresa e divertita.
“Mm…e questa presa di posizione?” le
disse lui con tono arrochito, carezzandole la schiena languidamente.
Temari sorrise seducente, le mani che accarezzavano lente le sue
spalle, godendo dell’espressione estasiata sul suo volto,
causa il contatto dei suoi seni premuti morbidi contro il suo petto.
“Mi sembrava avessi capito che mi piace
comandare…”
“Decisamente…ma potresti almeno adesso lasciarmi
fare l’uomo come si deve…”
“Oh…ma chi ha detto che devo fare io
l’uomo…” sussurrò provocante,
le mani che stavano lentamente scendendo sempre più in basso.
Shikamaru avvampò, reprimendo un gemito. Temari sorrise,
avvicinandosi all’orecchio.
“Voglio solo farti vedere che le mani non le uso solo per
menare, Shikamaru…”
E da lì in avanti, per entrambi, una sorta di momentaneo
oblio. Molto, molto prolungato.
*
Parigi, notte fonda
Il corpo della ragazza cadde a terra con un tonfo leggero, il volto
ancora una maschera di terrore, che neppure la morte aveva cancellato.
I capelli lunghi e rossi ricadevano sul collo latteo, coprendo
così la vistosa ferita dalla quale il sangue scuro usciva,
imbrattando l’asfalto.
Sasuke sbuffò, pulendosi la bocca, chinandosi ad osservare
la ragazza: aspetto promettente, ma sangue di basso livello.
La classica tutto fumo e niente arrosto.
Eh sì che era veramente un ottimo bocconcino.
In un istante appiccò il fuoco, concentrando la sua mente
per dominare le fiamme e fare in modo che non si propagassero, ma che
in meno di un minuto l’oscurità tornasse sovrana
nel vicolo buio, solo con un corpo in meno.
I vantaggi di possedere il controllo del fuoco, come tutti gli Uchiha.
Si avviò lentamente verso il centro parigino, sperando di
essere più fortunato per la prossima volta.
Possibile che in una città così grande non ci
fosse un umano con un potenziale almeno discreto?
Era seriamente avvilente.
Si sistemò i capelli scuri, coprendosi con il lungo
mantello nero. Un’ombra nella notte.
Sasuke era inquieto, non poteva negarlo.
Sapeva che Itachi si stava muovendo, lui e quei tirapiedi a suo
seguito. E, a sentire i segnali che la sua mente captava, doveva avere
appena reclutato un ottimo nuovo elemento.
Strinse i pugni, ignorando gli sguardi di approvazione di due
prostitute logore e volgari.
Come se lui si fosse abbassato a bere il sangue di due battone.
La testa inoltre gli faceva una male terribile.
Quelli erano gli inconvenienti di avere un dono speciale come il suo:
capire i pensieri dei vampiri, e degli umani che avevano dentro di
sé quel qualcosa in più.
Non era proprio una precisa lettura del pensiero, ma più
lampi, brevi frasi, stralci ondivaghi.
In casi speciali, sapeva anche focalizzare le immagini.
Sasuke sapeva che il suo potere avrebbe avuto un effetto funzionante al
100% esclusivamente con chi avrebbe potuto fare parte della sua schiera.
Ma in quei giorni, per quanto si sforzasse, non riusciva a cogliere un
bel niente.
Non sapeva leggere nelle menti delle persone circostanti
perché troppo banali.
Ma al contempo nemmeno in quelle dei vampiri dei quali avrebbe voluto
carpire i segreti.
Certo non Itachi, sapeva benissimo come impedirgli di accedere nella
sua testa.
I vampiri più forti sapevano abilmente contrastare il suo
dono. Era un esercizio molto difficile, bisognava chiudere le
facoltà intellettive, e ci volevano secoli di allenamento.
Bisognava pensare al nulla assoluto.
Ovviamente Tsunade era tra quelli.
“Altrimenti l’avrei già trovata, quella
vampira sciagurata e la sua figlia mezzosangue!”
pensò furente Sasuke maledicendo la sorte.
Sapeva che Tsunade stava proteggendo sua figlia Rin, metà
vampira e metà umana, da praticamente tutti loro.
La figlia che aveva il dna del Vampiro Supremo, Sarutobi.
Colei il cui sangue, essendo mezza umana, avrebbe consentito a chi
l’avesse bevuto di ottenere il dominio totale sulla luce. E
quindi una certa immortalità.
Tsunade aveva il dna, ma era una vampira. Inutile quindi, visto che
solo un umano con dna ma soprattutto sangue garantiva a chi
l’avesse assaggiato
questo potere.
Ma la donna aveva commesso un errore.
Si era innamorata di un uomo. E non contenta ci aveva pure concepito
una figlia.
Dan, così si chiamava, era poi stato ucciso, e da allora
Tsunade era in fuga con la ragazzina.
Sulle loro tracce c’erano di certo Itachi e il clan Hyuga.
E poi lui. Sasuke. Lui che ancora non poteva eguagliare gli altri,
perché da solo non ci sarebbe mai riuscito.
Doveva assolutamente trovarsi dei compagni. E alla svelta, se non
voleva passare altri secoli in completa frustrazione e rabbia.
Si sedette pensoso su una panchina, teso.
Forse avrebbe potuto aspettare prima di uccidere il suo creatore,
Orochimaru.
Avrebbe dovuto aspettare che gli potesse reclutare delle buone leve, e
fornirlo di validi vampiri. Ma non ci era riuscito, e una volta che
aveva acquisito maggiori poteri, superandolo, lo aveva ammazzato.
Ma Orochimaru era malato, e molto debole negli ultimi tempi.
Non sarebbe stato possibile riuscire a battere da solo anche Tsunade, e
soprattutto Jiraya.
E nemmeno Itachi.
Sbuffò, incrociando le gambe magre.
Pensare a suo fratello era orribilmente doloroso.
Era forse la persona che più odiava al mondo; i ricordi di
quando entrambi erano umani, ormai, andavano svanendo.
Itachi e Sasuke erano stati vampirizzati da Orochimaru, duecento anni
prima.
Il primo era stato Itachi, che poi, davanti agli occhi terrorizzati di
un Sasuke di otto anni, aveva ucciso, in un raptus subitaneo di fame, i
genitori.
Ed era fuggito, lasciando il piccolo Sasuke a piangere sui corpi
insanguinati del padre e della madre.
Itachi si era rivelato impossibile da gestire, e così
Orochimaru aveva ripiegato sul fratello minore.
Sasuke era rimasto con Orochimaru per centocinquanta anni, raggiungendo
un’età apparente di ventun’anni.
Poi, alla fine, l’aveva ucciso. O ora nel cuore(o qualsiasi
cosa avesse al posto di quello) aveva un unico desiderio: uccidere
Itachi, e sovrastarlo.
Perché altrimenti non avrebbe mai placato il suo desiderio
di vendetta.
Sasuke si alzò, scacciando via quei pensieri indigesti-
così umani- che ogni volta lo lasciavano interdetto.
Doveva cambiare zona, evidentemente Parigi, per quanto gli piacesse,
non aveva dei validi elementi. Forse nelle campagne, per quanto il
pensiero non lo esaltasse, avrebbe avuto maggiore fortuna.
Era ancora intento a riflettere, quando un lampo improvviso gli
attraverso fulmineo la mente.
Che seccatura…
Sgranò gli occhi onice, allibito. Di chi diamine era quella
voce maschile che aveva udito? Premette le dita sulle tempie,
concentrandosi.
Non posso.
Manderò a monte il
matrimonio…capirà…io non posso
sposarla dopo che…
Focalizzò i particolari: alto e magro, il tono della voce
strascicato e infastidito.
E un quoziente intellettivo spaventoso.
Sasuke schioccò le labbra, sorpreso, cercando conferma di
quanto avvertito: decisamente il ragazzo di cui aveva sentito i
pensieri aveva un cervello molto sviluppato, una capacità di
ragionamento assolutamente strabiliante.
Ed era bastato entrare solo per un istante nella sua mente per
percepirlo. Senza sforzi.
Che fosse la volta buona?
C’era solo un modo per scoprirlo, naturalmente: raggiungerlo.
Concentrando al massimo il suo livello di attenzione lo avrebbe
individuato in breve tempo: non doveva essere molto vicino vista la
frammentarietà con cui arrivavano i suoi pensieri, ma
decisamente non era un problema per lui.
Sarebbe bastata una notte ad andatura sostenuta.
Sogghignò, preparandosi al viaggio, e incrociando lo sguardo
dell’ennesima ragazza che lo fissava bramosa e invitante.
Decisamente carina, questa volta.
Sasuke alzò gli occhi verso la luna: assolutamente ancora
notte fonda, sì.
C’era il tempo per un altro spuntino.
* * *
Angolo di Cami e Robi:
- oggi Robi XD -
Ecco a voi il quinto capitolo…secondo voi Temari sarebbe
rimasta mani in mano alla scoperta di dover divenire monaca?
Bhe, Gaara sarà inquietante, ma per ora poco convincente! XD
E Sasuke..ecco risolto il mistero su di lui: era a pappa. U_U
Ma ora ha in mente qualcosa di un po’ diverso…Cami
ed io siamo diaboliche ultimamente XD sarà colpa di Hidan
– meglio noto come il nostro Hiddy – e Neji
– Neji solo da parte di Cami, per carità chi ve lo
ruba, Fabes! –
Ho notato che molto di voi sono curiose su chi vampirizzerà
chi…dai, ora diventa tutto più semplice no?!
E devo ammettere che credo che Shika avrà bisogno di un
nuovo fan club tutto per lui da questo capitolo…
Ah… in apologia di Shika e Tema di questo chappy: non si
parla di amore, ma di…ultimi conti. Chiudere un capitolo,
insomma. Entrambi credono che quella sarà la loro ultima
notte…e non ditemi che l’uomo nel 1300 era diverso
XD
La disperazione gioca gran brutti scherzi! E per il fuoco: quella
è stata una libertà di Cami…dai
divertente vero?! XD
Per il CriFraMit: ragazze che Kankuro gladiatoroso vegli sulle vostre
notti! …e che Neji non turbi i vostri muscolosi
sogni…XD – scusate, devo far concorrenza al Fabes!
E anche questa settimana l’immagine che allieterà
i vostri pensieri – perché a quelli di Cami e miei
fa un così bell’effetto! ^_^ -:
http://i195.photobucket.com/albums/z151/MirokuxSango538/ShikaandSasuke.jpg
http://i197.photobucket.com/albums/aa155/xWhitexLillyx/Naruto/Sand%20Siblings/toptema68-4.jpg
http://photobucket.com/image/shikatema/Nana_Chan91/shikatemabed1.jpg?o=223
Tutto dedicato ai protagonisti di queste pagine ^_^
E ora, un ringraziamento a chi ha recensito e un piccolo: “
su, ragazzi, lasciare due righe che vi costa?!” a chi ha
deciso di farne a meno XD:
LalyBlackAngel: ^_^ per il naruHina dorai avere grande pazienza
– perché la Grande Lotta tra NaruHina e NejiHina
è solo all’inizio XD –
cercherò di arrivare ad un compromesso con Cami! XD che ne
pensi di questo capitolo? Un bacio…
Stefy90: noto che l’allegra situazione della famiglia Sabaku
ha scombussolato anche te! XD cmq tutto quello che accade a Tours
rientra nei piani di Gaara…anche se dovrà
improvvisare…e tra poco saprai il perché! La
famiglia Hyuga come sempre ha colpito nel segno…Cami come
sempre si è superata…in questo chappy invece,
bhe, parecchio shikatema…per ora! Risata
malvagia…!e la parte su Sasuke? Che ne pensi? Un bacione!
Lilithkyubi: XD ho apprezzato la tua difesa dello shikatema e della
kibahina…chissà. Forse…per ora
accontentati della prima coppia. Stavolta parecchio versione
“tanto non c’è più nulla da
perdere!” XD Jiraya e Tsunade direttamente dalle
manine di Cami lo immaginavo ti sarebbero piaciuti…quella
ragazza è un genio! XD che ne pensi di questo capitolo? Un
bacio!
AllegraRagazzaMorta: del Fabes quindi? *Roberta si guarda attorno
circospetta*…vedremo vedremo…ti farò
cambiare idea e inneggerai a Kanky anche tu! XD dai,
scherzo…Neji colpisce sempre è? Qui
più ShikaTema e Sasuke…che ne pensi? Facci
sapere! Un bacione!
Uchihagirl: la sorte di Kiba è nelle nostre sadiche
manine…XD non ti diciamo nulla ma sarà un
personaggio davvero importante nello sviluppo della vicenda –
specialmente quella di una ragazza *roberta fischietta mentre Cami lima
la spada * …ah, grazie per il complimenti…^///^
tutto merito di Cami…senza lei questa fic non varrebbe un
decimo. Tornando alla storia: che dici, Shika come ha preso la fuga da
casa?! XD io direi che è caduto sul morbido! XD povera
Temari, un’altra che se la passa brutta…e ancora
non sa quanto! XD…ah, dimenticavo: zio russel rulezzz! Io
adoro quel virile uomo! XD baci, facci sapere che ne pensi del capitolo!
Lily_90: come non aspettare la recensione di QUESTO capitolo da TE?
Più shikamateroso di così! Se hai notato
l’abbiamo scritta in due quella parte…proprio
perché lo shikatema è lo shikatema. Ma goditi
questi momenti. Io ti ho avvertita! XD dai, su, sai che non posso
ingrigirmi più di tanto! E non prendertela con
Ino…lei ha i suoi buoni motivi a seguire shika! XD
e…che kanky sia con te! XD un bacione! Facci sapere che ne
pensi!
LEA91: i piani di Gaara si faranno più chiari tra poco: lui
sarà un novizio, ma un novizio tremendamente
furbo…XD per Kankuro…bhe io lo vedo bene in tanti
modi – Roberta sbava – ma
licantropo…tutta quella furia muscolosa e
animalesca…*roberta è in trans e non
può rispondere*. …qualche minuto
dopo…bene mi sono ripresa…dicevamo? Ah
si..Kankuro…qualche ora dopo: non dico quella parola
sennò ricomincio. Bene, per Shikamaru hai capito il movente
più forte del rifiuto a Ino. Shika è leale, oltre
che tremendamente sexy -.come abbiamo cercato di illustrare in questo
chappy XD- …ma mai dire mai! Per la parte sugli Hyuga cami
come sempre si è superata…U_U che ne pensi qui di
Sasuke? Tormentato abbastanza? Facci sapere! Un bacione!
Myluna91: Kiba, Naruto, Neji…alla faccia della povera
Hinata! XD qui parecchio Shikatema…ti è piaciuto?
Facci sapere! Un bacione!
SangoChan88: vedrai la storia ora che la contessa e lo stalliere
– oddio, sembra un Harmony! XD – si sono
incontrati…come la prenderanno Cho, Ino e gli allegri
fratellini? – uno dei quali un tantino malvagio? XD e gli
Hyuga…che farà Hinata? – ah, mia cara
adoratrice di Kanky, come ti capisco… vedrai…che
ne pensi di questo chappy? Facci sapere! Un bacione!
Kibachan: non rassegnarti così presto per
Kiba…non credere che il fascino del bel lupacchiotto rimanga
sconosciuto ai più –anzi alle più!
…anzi a una! XD – vedo che condividiamo idee
simili sigli hyuga..bene bene! XD per la sequenza di
vampirizzazioni…XD sarà divertente vedere quanto
hai azzeccato…XD che ne pensi di questo capitolo? Facci
sapere! Un bacione!
Sakurina_the_best: la ragazza è nel passato Rin, figlia di
Tsunade…nel presente Sakura…e si
spiegherà il perché presto, tranquilla! ^_^
Grazie per la recensione…che ne pensi di questo capitolo?
Facci sapere! Un bacione!
Memi: ^///^ Grazie per gli appunti su Gaara…è un
personaggio che ho sempre paura a descrivere, perché come
hai detto è sempre così instabile..e tra poco
scoprirai quanto! XD per ora i piani sono un po’ annebbiati,
ma tra poco si scopriranno, vedrai, vedrai…Hidan
è il frutto di pervertite serate a ponderare su quanto
può essere bello tra me e Cami. nulla di
più folle/divertente…sono contenta che ti piaccia
la nostra versione XD
Oooh Kanky! Sono commossa dalle tue parole! Lui ha bisogno di essere
accudito e difeso, il mio bel lupacchiotto/micione! XD eh si,
lo ammetto…la mia è una vera fissazione!
Shika…bhe, Shika è un’altra duplice
fissazione…e poi io ho un segreto! XD che Cami conosce bene!
XD però devo dire che dovre prepararti a tutto con
Shikamaru..io lo trovo quasi instabile come Gaara! Tra poco scoprirai
perché… per gli Hyuga e Tsunade
c’è l’eccelso zampino di
Cami…e si vede: più Hyugacestosa di lei! XD ah,
ecco a te Sasuke! Mangiava, piccoletto! Se hai notato, ora, le sue
intenzioni sono tutt’altro che positive! Facci sapere che ne
pensi di questo chappy! Un bacione!
Ulixes: XD devo ammettere che leggendo la tua recensione ho
sghignazzato! Come hai visto anche il passato di Sasuke non era male
vero?! XD e vedrai che pure tutti gli altri non saranno da meno! XD per
i licantropi…bhe, io in linea di massima preferirei i
vampiri – shiiiika, hiiiiidan – però dai
Kanky non ti fa tenerezza?XD baci! Facci sapere che ne pensi di questo
capitolo!
Maobh: chiariti i dubbi su Sasuke? Cami è stata magistrale
nel dirigere la triste storia degli Uchiha – come piacciono a
lei gli emo tormentati! XD – per Temari e
Shika…per ora accontentati di un po’ di sano
“moto” XD la vampirizzazione a presto! ^_- Grazie
per il beta mood…faremo subito le adeguate modifiche! ^_^
Terrastoria: per la tua ficcy è un piacere
leggerla…poi ignora tutti i miei richiami allo shikatema
– sono solo una fissata, non so se si era capito! XD
– Dopo aver letto la tua recensione molto HInaNejitosa Cami
avrà saltellato per un’ora…XD la sua
opera di conversione è appena all’inizio
– ma io sono irremovibile! XD – per la
vampirizzazione di Temari: manca un po’…ma sapremo
accontentarti, speriamo! Un bacio, facci sapere se ti è
piaciuto il chappy!
Wiwo: Cami non è stata felice della tua frase sullo Yaoi in
Death Note! XD scalpitava rumorosamente anche via msn! XD
comunque… gli stili effettivamente hanno una differenza
proprio in quello che hai detto: Cami è più
emotiva e dolce nello scrivere…io più
brusca…^_^ ritornando alla storia, abbiamo scelto due amene
famigliole…però i Sabaku sono peggio, posso
vantarmene, dato che come hai detto sono umani! XD per ora! Per gli
Hyuga, bhe, li ha descritti Cami! *_* e per
Sakura…già, ti lasciamo nell’atroce
dubbio: io perché Sadica, Cami perché ancora
vomita per Yaoi e Death Note accostati! XD baci! Facci sapere che ne
pensi di questo capitolo!
Lale16: la servitù dei licantropi è
più che altro di progresso per la fic, specialmente per
kankuro e Kiba…mi sono ricordata solo dopo di Underworld! XD
Hidan e Tema è?...vedrai…e per lo Hyugacest: con
Cami sei in buone mani! Baci! Facci sapere che ne pensi di questo
capitolo!
Kairi84: sei quella che ha colto meglio le intenzioni di
Gaara…certo, il nostro vampiretto non si aspettava tutto
quello che è accaduto in questo capitolo ma…XD il
babbo Sabaku ho notato ha avuto successo! Tra lui e Hanabi non so chi
è più odiato! A proposito di Hyuga: quando Cami
parla di loro…bhe, è proprio il suo campo! E per
Orochimaru…i danni li fa anche se già
morto…inutile negarlo! XD che ne pensi di questo capitolo?
Facci sapere! Un bacione!
Kaho_chan: Lè sto ancora ridendo dopo aver letto la
recensione...a dir la verità l’ho riletta almeno
tre volte…così ho potuto apprezzare appieno le
arie sigle e stacchetti musicali! XD allora…per rispondere
alla tue recensione: se credi che tutto il bianco di cui sono capace
è quella frasetta…purtroppo ti sbagli SIGH! Sono
una ragazza coraggiosa…XD vabbè dirlo dopo questo
capitolo nerissimo sembra una cavolata ma…^_^ vedrai, mia
moschetta grigia svolazzante! Per Hidan. Non credevo ti avesse
così tanto colpito ( seeee, come no! XD) e vedrai cosa
combinerà il nostro FRATE HIIIDAN, FRATE HIDANNN! *ok, mi
calmo* ah, non credere ti perdoni la battuta su
Kankuruccio…già già…tze! E
per il povero Choiji: daiii come non può farti una certa
tenerezza! È così puccioso innamorato di Ino! XD
per gli hyuga: impossibile non notarli, quando è Cami
– La hyugacest – a scrivere di loro. Non che io ce
li veda *Roberta schiva il kunai lanciato da Cami –
però…XD ah, desideri una lemon con
Kiba?...chissà se il tuo sogno non rimarrà solo
tale…dato che almeno una ragazza sarà incline al
fascino selvaggio del lupacchiotto! Ah, dimenticavo: come sono andati
questi giorni con gli esagitati adolescenti? XD un bacione coccoloso!
Chimera in blue jeans: ce l’abbiamo fatta a leggere
prima…e devo ammettere che il tuo messaggio subliminale
è stato accolto molto più che favorevolmente da
una (me ) e è stato causa di borbottii indistinti da parte
dell’altra (Cami) XD bene, dicevo: nell’attesa di
Kanky – caro assente anche in questo capitolo – per
ora c’è una shikatema più che altro
legata al caratteraccio dei due: uno troppo indolente per rifiutare un
matrimonio, l’altra che scappa ma è troppo legata
alla famiglia per rifiutare. E allora…bhe, allora come
trascorrere meglio un’ultima notte da liberi? XD
ah…averti reso shika simpatico è stato un vero
onore. Forse ora avrai nuovamente cambiato idea. Non disperare per Ino.
È diversa – davvero – da quel che
è apparsa fin’ora. Potevamo fare un personaggio
così complesso in maniera così piatta? XD vedrai,
vedrai…per lo hyugacest…bhe, cami inneggia ai due
da chissà quanto tempo XD ormai io ne sono
assuefatta…alla fine ci farai l’abitudine anche tu
XD kiba/hina e kanky/ino?...mmm…vedremo come
sistemerò i lupacchiotti…chissà se
mangeranno anche allo stesso piatto! XD si sto spoilerando e forse
neanche bene, dato che con cami stiamo rifinendo 2/3 pairing!
– fosse per me kankuro lo manderei con tutte tranne temari XD
– beh…per la parte su Tsunade Cami ha dato il
meglio di sé…vedrai tra poco tutte le parti
oscure si chiariranno. Ah, dimenticavo: certo che puoi unirti al Fabes
– tze – ma sappi che il povero kankuro ha smesso di
usare la sua crema per pelli delicate struccante. E puoi solo
immaginare che momento difficile sia per lui. ah, dimenticavo anche
questo: !hgra…erpocs ol imaC es aM. tsecaguyH enoisrevva aut
al otroppuS
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Capitolo 6 *** Complicazioni ***
*Tours
Choiji si stiracchiò, mentre la stoffa raggrinzita della
corta veste, che pendeva mollemente sui mutandoni, tirava inarrestabile
sul grasso ventre.
Sbadigliò, voltando la testa verso la piccola capanna dei
Nara.
Corrugò le ciglia sottili, inquieto.
A quell’ora, solitamente, Shikamaru era già
sfuggito alle grinfie della madre, riprendendo ad oziare nascosto dai
sacchi di farina.
- Shika?- chiese, notando il cortile vuoto – ci sei?- chiese
ancora, vagamente preoccupato.
- Quell’irresponsabile manca da casa da ieri sera
–
Choiji si immobilizzò, osservando il volto scuro della donna
che era apparsa sulla soglia
- signora Nara…- biascicò il ragazzo, abbassando
imbarazzato lo sguardo - …buona giornata – si
affrettò ad aggiungere, ben conscio dei problemi che poteva
comportare una strega come quella donna.
La mora tirò le labbra in un grugno di disappunto,
osservando scettica il ragazzone – mio figlio non
è venuto a dormire da te? – chiese, portando le
mani sui fianchi, lasciando ondeggiare il canestro vuoto, che stringeva
con una forza disumana.
Choiji si guardò attorno, stupito – no, signora
Nara…ho visto Shika ieri al tramonto per l’ultima
volta – biascicò, nervoso.
La donna riprese a camminare, stizzita – faresti bene a dirmi
la verità, giovane Akimichi – lo
rimbrottò, iniziando a raccogliere i panni che pendevano dai
lacci tesi – tutta la verità –
continuò, implacabile, osservandolo con gli occhi scuri
ardenti.
Choiji impallidì, spostando rapido lo sguardo dal cortile
alla strada – vorrei andare a cercare Shikamaru…-
si scusò, voltandosi e calcando un cappello stropicciato
sulla testa – ha idea di dove possa essere? –
chiese infine, scalpitando sui grossi piedi.
Yoshino roteò gli occhi scuri, piegando furiosa un lenzuolo
– spero dagli Yamanaka – sbraitò,
inculcando la stoffa nel cestino già pieno.
Il ragazzo di mordicchiò nervoso un labbro –
allora si sposano?- chiese, in un sussurro.
- assolutamente si –
decretò la madre dell’amico, afferrando il cesto
con violenza – volente o nolente –
Choiji tirò senza molta convinzione un sassolino lungo lo
sterrato, vagando con lo sguardo vacuo sulle case che si andavano
animando, a quell’ora del mattino.
Salutò dei volti conosciuti, sorridendo di mala voglia al
fornaio, con cui aveva stretto una buona amicizia.
La giornata si preannunciava limpida, di quelle che Shikamaru odiava.
Nessuna nuvola, nessuna distrazione mentre era al pascolo.
Grugnì, chiedendosi, ancora, come non riuscisse ad odiare
quel suo amico.
Impossibile. Lui era troppo buono.
- Akimichi!- si arrestò,
osservando gli occhi chiari di Inoichi, che lo raggiungeva a grandi
falcate – sai di Shikamaru e della mia piccola? –
chiese, entusiasta.
Il ragazzone sorrise, abbassando lo sguardo – stavo andando a
complimentarmi con Shika – balbettò, incerto.
Lo sguardo dell’altro si fece pensieroso –
perché non era da te?- chiese, una mano sotto al mento.
L’altro negò con la testa – non
è qui?- chiese poi, ansioso.
Inoichi sorrise – starà festeggiando le sue ultime
ore da ragazzo libero – lasciò una manata sulle
robuste spalle del ragazzone, sorridendo – vieni, Ino
è nell’orto, sarà felice di ricevere
gli auguri di un caro e vecchio amico –
Choiji fece resistenza, puntellandosi con i piedi sul selciato
– a dir la verità…-
Tutto inutile.
Il corpo minuto e prefetto di Ino gli ferì lo sguardo come
mai prima di allora.
Era china su un cesto di fiori dai colori sgargianti, i capelli dorati
che le scendevano sulle gote pallide.
- Ino…- sussurrò,
incantato, seguendola annusare un bocciolo, estatica, gli occhi
socchiusi, le lunghe ciglia nerissime che disegnavano un arco delicato.
- Ino, guarda chi
c’è!- sbottò il padre, raggiungendola
velocemente.
La ragazza balzò in piedi, sistemandosi la gonna del vestito
lilla – Shikamaru?- chiese, aggiustandosi la coda dorata
Choiji abbassò lo sguardo, dispiaciuto – no, sono
io, Choiji– biascicò, rigirandosi il cappellaccio
tra le dita grassocce.
- O Choiji! – trillò
lei, sguardo allegro – mi sposo, sai?- disse, afferrando con
le piccole mani pallide quelle grosse di lui
Il ragazzo piegò le labbra in un sorriso che
sembrò sincero, fissandole i grandi occhi azzurri
– si lo so – balbettò, notando le guance
imporporate.
La ragazza piegò la bocca in una smorfia pensierosa
– anche se Shikamaru non ne è così
entusiasta – rise, cristallina – ma gli
farò cambiare idea…io posso tutto, vero Choiji?-
chiese, arrotolandosi innocentemente una ciocca sul viso chiaro.
Lui annuì, serio.
Quello che Ino voleva era il potere di poter decidere.
Il potere di poter governare.
Per questo la sua scelta era caduta sull’abulico Shikamaru
Nara.
Troppo pigro anche per opporsi a lei.
Abbastanza benestante da renderla felice.
- vado a cercare il promesso sposo
– si divincolò Choji, fissandola imbarazzato.
La ragazza rise ancora, una mano vezzosa davanti la bocca rosea
– chissà dove si sarà cacciato
– replicò, strizzando l’occhio chiaro
– ma non troppo lontano…è troppo pigro
per poter essere fuggito-
- o troppo responsabile –
replicò Choiji, inculcandosi nuovamente il vecchio copricapo
tra i capelli stepposi – te lo riporto presto, Ino
– promise, voltandosi con uno scatto.
Tutto, per lui.
Tutto, per lei.
Shikamaru sospirò, osservando quei ciuffi biondi scapigliati
agitarsi frenetici.
- è quasi l’alba,
dannazione – imprecò la ragazza, voltando la testa
verso la porta socchiusa della cappella.
Lui seguì i suoi nervosi spostamenti, osservandole la pelle
arrossata del collo, i capelli inumiditi.
Scontato, dopo aver dormito su un pavimento di pietra.
- contessa, la pregherei di moderare il
linguaggio – la provocò, sorridendo sbieco.
Poteva ancora avvertire l’odore pungente della saliva della
ragazza sulla pelle, il suo sapore forte in bocca.
Temari si voltò, stringendo gli occhi – sta zitto,
sto cercando di ragionare – disse, una mano tra i capelli
stopposi.
Shikamaru sorrise, osservandole la gonna bruciacchiata –
sarai nei guai – ponderò, osservando la striscia
di sangue che macchiava il pavimento.
Imbarazzata, Temari seguì il suo sguardo – si ero
vergine…- disse, asciutta, sollevando un sopracciglio
– sono una contessa, non una sudicia popolana –
continuò, aggiustandosi il corpetto stretto.
- le donne sono tutte
seccature…qualsiasi colore sia il loro sangue –
replicò, arrotolando la maglia bruciacchiata –
guarda come mi hai ridotto la camicia buona!- sbuffò
irritato – che dirò a mia
madre…”scusa ma la contessa voleva darsi
fuoco?”- aggiunse, gettandola in un angolo, grattandosi poi
gli addominali tesi.
- Pensa a cosa dire alla tua
fidanzata…- replicò gelida lei, accucciandosi a
terra.
Shikamaru sbuffò, seguendo la linea tornita della gambe
della contessa.
“Non posso. Manderò a monte il
matrimonio…capirà…io non posso
sposarla dopo che…”
pensò,
incerto.
- sposala, sii felice e vivi una vita
normale – biascicò lei, dura, quasi intuendo i
pensieri dell’altro.
Il ragazzo la fissò, apatico – vita normale con
Ino…suona quasi impossibile –
Lei fece scattare i vispo occhi verdi sul suo volto – che
vuoi fare allora?...sposare me? – chiese, ironica,
giocherellando con un lembo del vestito stracciato.
- sarebbe una pessima idea –
replicò il ragazzo, sollevando gli occhi al soffitto,
osservando dal grosso buco le nuvole passare lente.
- Mi rinchiudono in convento domani
– spezzò l’irreale silenzio lei, voce
dura, tagliente.
Shikamaru perse per un attimo il respiro, osservandola muto.
- ne vuoi un altro po’?- disse
poi, mascherando l’ansia con il suo abituale sarcasmo.
Lei lo fissò indignata, alzandosi – stanotte
è stato un mero errore – sibilò
– ero solo disperata –
- anche io…e sono un uomo, se
una donna me la sbatte in faccia…- lo schiaffò lo
colpì feroce sul viso, facendogli voltare lo sguardo.
- Grazie – sussurrò
lei, poggiando le sue labbra su quelle di lui.
Il ragazzo sbarrò gli occhi, rispondendo cauto al bacio.
- grazie…- replicò
quando si staccarono, gli occhi gonfi, i respiri pesanti.
Choiji stava quasi perdendo le speranze.
L’alba era sorta da un pezzo e di Shikamaru non ce
n’era traccia.
Parte di sé si rabbuiò.
Forse se l’era davvero data a gambe, schiacciato dalla
responsabilità.
O forse stava ancora riflettendo, nascosto sotto qualche cespuglio.
O forse si era addormentato in qualche fienile, sperando che la
paradisiaca visione di Ino all’altare fosse un tremendo
incubo.
E conoscendolo, l’ultima ipotesi era sempre più
plausibile.
- Cho!-
Una voce arrochita lo distrasse dai suoi pensieri, facendolo voltare
– chi è?- chiese, osservando la boscaglia con gli
occhi scuri e sottili – chi è?- ripeté,
nervosa, ascoltando un basso fruscio.
- Io Cho!- il volto magro di Shikamaru
spuntò dal ramo di un albero, facendo balzare indietro
l’altro, spaventato.
- Dove ti eri cacciato, per San Eufemia!
– sbottò Choiji, fissandolo truce.
Shikamaru si lasciò scivolare a terra, il petto nuda, la
maglia legata alla cintola – lungo da spiegare –
disse, sbadigliando – devo dormire un
po’…non ho chiuso occhio – si
lamentò, sgranchendosi le spalle anchilosate.
Choiji lo fissò assorto – ma che hai fatto?-
chiese, indicando le grosse macchie scure sul collo – hai
dormito nella palude? –
Shikamaru inarcò le ciglia, pensieroso –
perché?-
- perché sembra che tu sia
stato mangiato vivo da una sanguisuga – replicò
Choiji, sorridendo.
L’altro sollevò il viso al cielo, lasciando che il
codino gli solleticasse le spalle magre – diciamo
così – rispose, enigmatico.
Il ragazzone giocherellò nervoso con dei sassolini,
fissandolo imbarazzato – cosa è successo, Shika?-
chiese, perspicace.
Nara scosse le spalle – ti prego di portarmi una maglia
decente…non posso presentarmi così –
rispose, voce bassa e profonda.
Choiji annuì, voltandosi però un ultima volta
– poi di mi dirai chi è, amico?-
L’altro si voltò verso il castello, in lontananza,
osservando le bandiere con il simbolo della casata Sabaku sventolare
arcigne – io…io non lo so più, Cho
–
Temari rientrò nella stalla, ignorando le grida infuriate
delle guardie.
Legò con calma esasperante ilo stallone all’asta
di legno, ondeggiando sulle gambe morbide e nude.
- Temari! –
La ragazza si voltò, espressione distaccata – oh,
ciao fratellino – rispose, ancheggiando, sguardo assente.
- mi hai fatto morire di paura!- la
sgridò lui, afferrandola per le spalle – che
diavolo ti è successo?- chiese poi, prima di spingerla in un
angolo, fuori dalle occhiata sospettose e lascive dei soldati.
- La mia gonna ha preso fuoco –
rispose, apatica, braccia distese lungo i fianchi.
Kankuro si morse un labbro, osservando la linea brunastra che le
scendeva sulla gamba – è sangue quello?- chiese,
tono ansioso.
Temari fece scendere lo sguardo – già –
annuì, fissandolo negli occhi – io non voglio
diventare una suora – sibilò, sciogliendosi
dall’abbraccio protettivo
- me l’hanno detto –
balbettò Kankuro, abbassando i begli occhi verdi –
io…è un’idea di Gaara –
cercò di scusarsi, tendendo le braccia
La ragazza si sistemò i brandelli di gonna, facendo
frusciare la seta pregiata – ho ancora poche ore di
libertà…vuoi passarle a sgridarmi e a
sospettare?- chiese, ghignando.
- Temari…io…-
Kankuro sbuffò imbarazzato – lavati, prima che
nostro padre veda e capisca –
Lei si voltò, coprendosi con la grossa mantella –
grazie…-
- un’ultima cosa…-
La ragazza si voltò, stupita – che succede?-
Kankuro la fisso, negli occhi un velo di dispiacere – dopo la
tua fuga Gaara è impazzito…ha ordinato che
tu…- sospirò - …la carrozza
è già pronta, Temari. Ti portano via appena
possibile –
La ragazza indietreggiò, gli occhi verdi sbarrati.
Respirò profondamente, una mano al petto ansante –
come desidera nostro padre – sollevò orgogliosa lo
sguardo – non posso fare altrimenti -.
Il padre la fissò arcigno, rigirandosi tra le dita la
missiva già bloccata dal sigillo di cera.
- dove sei stata?-
Temari lo fissò, facendo balenare, per un solo attimo, un
lampo di sfrontatezza – a pensare – rispose, tono
sottomesso, abbassando il capo pettinato dalle ancelle.
- e cosa hai pensato?- chiese il padre,
continuando a scrutarla severo
- che ogni vostra decisione è
la mia legge – rispose la ragazza, un ghigno sulle labbra.
Il conte annuì, greve – assomigli a tua madre
– proruppe, le mani che stringevano rabbiose la pergamena
– irriverente, malevola…una strega. –
strinse gli occhi a fessura – il convento ti farà
bene –
Temari deglutì, nervosa – certo padre –
Il conte fece segno ai servitori di uscire dalla stanza, con un cenno
rapido del capo.
- padre?!- chiese Kankuro, seduto accanto
a lui, sguardo basso, occhi arrossati.
Temari gli sorrise.
Che egoista che era stata.
Non era l’unica che avrebbe sofferto, durante la sua assenza.
- zitto – replicò il
conte, scoccandogli un’occhiata feroce.
- Dov’è Gaara,
padre? – chiese Temari, osservando la sala deserta illuminata
dalla luce calda del mattino – non è venuto a
salutare sua sorella? – aggiunse, tono irrisorio.
Il conte la fissò sprezzante – dimmi chi
è stato – disse calmo, spostando su di lei i suoi
sottili occhi castani.
- chi, padre? –
domandò la ragazza, mordicchiandosi le labbra
- le ancelle me l’hanno detto
– replicò asciutto – vergognati.
Lasciarti montare come una cavalla in calore –
sputò a terra, indignato.
Temari ghignò, spavalda – pensavo fossero
più sciocche quelle oche – sibilò,
sottovoce.
- Chi?- sbottò Kankuro,
balzato in piedi, sguardo inferocito – dimmi chi è
stato!- urlò ancora, una mano piantata
sull’elsa della spada.
- Rimettiti seduto –
mormorò Temari, sguardo dolce – ti prego, Kankuro
-
Il ragazzo la fissò con il volto arrossato dalla rabbia,
distogliendo poi lo sguardo, facendo scattare rapido il mento.
Gettò il volto tra le mani, che vibravano di rabbia.
- Kankuro, accompagna tua sorella alla
carrozza – imperò il conte, porgendogli la missiva
– e tu, puttanella, cerca di abituarti presto alla vita
monastica – un sorriso beffardo nacque sulle labbra tese
– perché lo sarai per sempre-
*Inghilterra
Neji fissò sospettoso Hanabi, che si era adesso seduta sul
suo letto, fissandolo coi suoi grandi occhi grigii, in attesa.
“Lo ripeto. Cosa vuoi? Devo andare a mangiare”
La ragazza schioccò le labbra, incrociando le gambe magre e
tenendosi il volto tra le mani.
“Neji, non puoi sposare Hinata. Lei non ti
soddisferà mai.”
Neji la fissò sbigottito.
O era la fame che gli faceva sentire cose strane, o sua cugina aveva
appena parlato di soddisfare.
Soddisfare?
Hanabi, per nulla turbata, continuò, lisciandosi i capelli
castani.
“Hinata è debole, fragile, ma soprattutto
incapace. Un ragazzo come te, Neji…sotto la tua aria altera
e imperturbabile, so perfettamente cosa si cela…”
Ora Neji era veramente allibito.
“Hanabi…che diavolo stai dicendo?”
“Neji” gli disse piano avvicinandosi “ti
soddisferò io…anche se sarai sposato con quella
pusillanime di mia sorella, sarai sempre appagato da me…e
chissà mai che col tempo riusciremo pure a farla
fuori…in fond…”
Hanabi non riuscì a finire la frase che Neji la
scostò da sé, fulminandola con gli occhi e
spingendola verso la porta.
“M-ma Neji, lasciami finire di…”
“Hanabi, vedi di sparire dalla mia vista in pochi attimi.
Pazza.” Le sibilò lui furioso, guardandola con
astio, e con incredula costernazione.
Eccola lì, sua cugina minore, che a stento gli arrivava alla
spalla, mingherlina e sottile, eppure con una sicurezza e una
presunzione fuori da ogni logica.
Hanabi che gli parlava di soddisfarlo…e di fare fuori Hinata?
Era la perfetta figlia di Hiashi, su questo non ci pioveva. Neji la
spinse fuori dalla porta con un gesto brusco, massaggiandosi irato le
tempie.
Lei non oppose resistenza, limitandosi a una gelida smorfia.
Una volta uscita, Neji sentì però la sua voce
sottile, che si allontanava sempre più, lanciargli un ultima
frase allusiva.
“Fai l’integerrimo quanto vuoi, Neji
Hyuga…ma prima o poi cederai…tu non sei un
santo.”
Neji scosse la testa violentemente, andando poi alla finestra, cercando
di calmarsi.
Ci mancava soltanto questo. Appartenere al clan Hyuga sarà
anche stato prestigioso, ma dovere sopportare certi affronti era
più di quanto potesse sopportare.
Gli ordini di Hiashi.
Le allusioni di Hanabi.
Hinata…
Presto sarebbe uscito per la cena serale, anche perché non
ce la faceva veramente più.
Sangue. Sangue. Sangue.
Linfa vitale, per lui.
Il suo sguardo si posò sull’immenso giardino, e
colse quasi subito la figura di Hinata.
Vestita con un semplice kimono chiaro, come suo solito, seduta
nell’erba, le mani che si tormentavano i capelli dai riflessi
blu.
Gli occhi chiari persino nell’oscurità rilucevano.
Per le lacrime, forse.
Hinata alzò in quell’istante lo sguardo,
incrociando quello di Neji.
Subito li riabbassò, mentre il ragazzo chiuse
all’istante le tende, irritato.
O forse irrequieto.
Non avrebbe mai funzionato.
Certo, potevano anche sposarsi, lui e Hinata. Ma come avrebbero fatto a
passare l’eternità insieme?
Erano incompatibili.
Lei era terrorizzata solo dalla sua presenza.
Lui la detestava.
Si tolse nervoso lo yukata indossando gli abiti scuri che portava
sempre durante le sue cacce notturne, per mimetizzarsi meglio con
l’oscurità.
Ma è così vero che la detesto?
Pensieri strani.
E assurdi.
Era ovvio che odiava Hinata.
Era inconcludente, debole, fragile in modo esasperante.
Un peso.
Perché allora fai fatica a guardarla?
Imprecando, Neji finì di vestirsi, abbottonandosi con cura
la tunica nera, allacciando i pantaloni, raccogliendo i lunghi capelli
castani in una morbida coda.
Ora era pronto.
Lasciò la stanza dirigendosi verso la sala comune, dove
avrebbe incontrato come sempre Kiba, pronto a venire con lui per
scortarlo e proteggerlo.
Gli altri Hyuga probabilmente erano già là,
divisi nei soliti gruppi.
Sarebbero usciti dalla villa, e poi ognuno sarebbe andato verso i suoi
posti preferiti.
Ognuno aveva gusti differenti, quando si trattava di cacciare. Del
resto il sangue aveva molteplici sapori.
Personalmente, Neji amava il sangue delle ragazze giovani,
possibilmente vergini.
Aveva quel gusto dolce e avvolgente…una delizia per la gola.
Se poi le trovava anche aristocratiche…ancora meglio.
Per quello Londra era la sua meta preferita, offriva una
varietà difficilmente riscontrabile altrove, senza contare
che era una città piena di vicoli bui, oltre che di un
numero sempre crescente di persone.
Chi mai si sarebbe accorto se ne spariva qualcuna in più del
previsto?
Mentre scendeva le scale, Neji incrociò Hinata, che come
ogni sera andava a ritirarsi nelle sue stanze; si guardarono ancora per
un breve istante, e poi entrambi distolsero lo sguardo.
Hinata mormorò un flebile scusa e si diresse di tutta corsa
verso la sua camera.
Neji si girò a guardarla correre via.
E per l’ennesima volta si chiese esattamente
perché sua cugina gli procurasse una non ben definita
sensazione di grosso turbamento.
*Roma
Itachi sedeva composto nell’angusta casa, attendendo che
Deidara tornasse dal suo turno di caccia.
Probabilmente lungo come ogni volta.
Quel cretino era in grado di restare fuori anche tutta la notte.
E non c’era cosa più irritante.
“Itachi”
La voce pacata di Sasori lo riscosse, facendolo girare lentamente.
“Mi chiedevo solo se Hidan starà agendo come deve
agire…se riuscirà
nell’incarico.”
Itachi socchiuse gli occhi scuri, fissando la opaca parete di fronte a
lui.
“Non ho alcun dubbio. Hidan ha i suoi limiti, le sue
mancanze, un carattere irruente e poco razionale per un
vampiro…ma sa perfettamente quello che fa. E soprattutto mi
fido ciecamente della sua capacità di trovare nuovi
poteri.”
Sasori annuì.
Quello era fondamentale.
La porta si aprì in quel momento, facendo entrare una folata
di aria fredda e gelida, e Deidara entrò intirizzito e
rumoroso come suo solito.
Itachi gli lanciò un’occhiata furente, ma prima
che potesse proferirsi il biondo esibì un sorriso
trionfante.
“I miei insetti d’argilla spia si sono rivelati
ancora più veloci del previsto! Pare che abbiano
rintracciato il tuo fratellino Sasuke…”
Subito l’espressione di Itachi si fece più
attenta, e allo stesso modo anche Sasori rivolse a Deidara
un’occhiata piena di stupore.
“Non pensavi ci sarei riuscito, eh?” lo prese in
giro fissandolo coi suoi irridenti occhi azzurri, provocando un gesto
stizzito del rosso.
Itachi intrecciò le dita lunghe e magre, carezzandosi
distrattamente l’anello rosso che portava la dito, sorridendo
impercettibilmente.
Buona notizia.
“Ottimo. Direi che in questo caso siamo pronti a
muoverci…dove sarebbe diretto il mio caro
fratellino?”
Deidara schioccò le labbra, spaparanzandosi sul divano e
raccogliendo in una coda alta i lunghi capelli biondi.
“Pare Francia…appena avrò il segnale -
l’esplosione del suddetto insetto- avremo anche il nome
preciso della città. O del paese.”
Itachi annuì, soddisfatto.
“Bene. Raccattate la roba che avete, e teniamoci pronti a
muoverci. In qualsiasi momento.”
“Una cosa, Itachi. Credi che si sarà bisogno di
lui?”
Sasori gli si rivolse con calma, ma Itachi percepì
ugualmente la delicatezza della domanda.
Si girò, fissandolo con malanimo.
“Lui…chi?”
“Sai chi intendo. Lui”
Itachi incrociò le braccia, rimuginando.
Certo che sapeva di chi stava parlando, quando Sasori usava quel tono
di riferiva sempre a una persona sola.
Pein.
“Preferirei non coinvolgere lui e i suoi. Quel vampiro
è troppo megalomane, non vorrei che si facesse prendere la
mano. Anche se sono perfettamente consapevole del fatto che un suo
aiuto ci sarebbe molto prezioso. Eccome, diamine.”
Itachi parlò in fretta, camminando nervoso.
Rischiare da soli…o chiedere l’aiuto di Pein. Per
ora era decisamente meglio la prima ipotesi, anche perché
erano in pochi a conoscere bene la forza di Pein, vampiro misterioso,
ma dai poteri, per chi aveva avuto la sfortuna di incontrarlo,
micidiali.
“Nel caso so bene come contattarlo. Basta cercare la sua
compagna Konan” si intromise Deidara intento a rifinire una
statuetta d’argilla, l’aria annoiata.
Itachi lo guardò scettico.
“E tu come fai a sapere come contattare Konan?”
Deidara scrollò le spalle.
“Ho detto che so, non che lo farò io. Ci
penserà il caro Hidan. Credo che se la sia fatta
all’insaputa di Pein uno o due secoli
addietro…”
Sasori scosse la testa allibito, mentre Itachi gli rivolse
un’occhiata dubbiosa.
“Ma Hidan se le scopa tutte?!”
“Più o meno…dice che un religioso come
lui deve pur dedicarsi anche a qualche piacere, di tanto in
tanto.”
“Di tanto in tanto eh? Come no. Sai quante cazzo di malattie
si sarebbe preso se fosse stato umano?! Beh, meglio
così.”
Itachi annuì soddisfatto.
Konan gli avrebbe assicurato una buona parola col suo compagno, pena la
rivelazione del suo simpatico tradimento con Hidan.
E lui avrebbe ottenuto l’aiuto del vampiro più
potente che conosceva.
Certo…ancora doveva decidere in cosa potesse esattamente
aiutarlo…
Angolo di Cami e Robi
Bene, oggi tocca a me(Cami).
Sono contenta che Shika e Temari vi siano tanto piaciuti lo scorso
capitolo…del resto, come non adorare quei due. Robi rende
magistralmente l’azione e il primo litigioso impatto, poi
diciamo che io mi addentro più nelle parti
“hot” eheh! Oh, qui lo dico: io sono una convinta
“lemonista”. O “limeista”,
visto che c’è il rating arancione. Tutto per dire
che ne seguiranno altre, eccome!
Ah, qualcuno saggiamente ha detto che Shika e Temari
sono stati un
po’ frettolosi: vero, però immaginatevi la
situazione: lei che sta per farsi monaca, lui ingabbiato in un
matrimonio…si ritrovano in una situazione strana, si
piacciono…insomma…diciamo che Temari è
una contessa molto atipica che se ne frega del bon ton eheh!
Ora poi sono in piena crisi: e non avete la benché minima
idea di cosa Roberta ha progettato per loro due, per i Sabaku, per
Choji…per Ino!
Ah…io che so, che bello^^ Ma mettetevi comodi, nei prossimi
capitoli ne vedremo delle belle, davvero. Qualcuno di voi sta facendo
ottime congetture, devo dire. Chi sa, magari ha azzeccato! Anche se non
fino ai punti in cui si spinge la mente di robi^^
E non temete per Sasuke, che arriva presto^^
Il nostro ghiacciolino preferito intanto(Neji, e chi se no), ha qualche
cedimento…dopo aver brillantemente risolto la tegola
Hanabi(per ora…la ragazzina è tenace),
è un po’ confuso con Hinata…che gli sta
succedendo?
Ora, mi direte: tu, donna hyugacestosa che non sei altro, ci pigli per
cretini? Beh…no ovvio…però al presente
si arriverà pure in una situazione diversa da questa, no?
E ribadisco, quando parliamo di triangoli, non
scherziamo…tra un po’ si vedrà anche
meglio!
Pein: nuovo clan, nuovo vampiro. Che poteri
avrà Pein?
Perché Lo temono? Perché Itachi deve servirsi di
lui? ma soprattutto…perché cavolo Hidan si scopa
praticamente mezzo mondo?
(risposta mia e di Robi: perché ogni vampira e non gli cade
ai piedi, facile!)
Altri Akatsukini, a parte Pein e Konan, non li metteremo: va bene
tutto, ma un vampiro-pesce e un vampiro pianta, decisamente non si
può fare…e Tobi bisogna ancora appurare come
diavolo sia! Toh, forse possiam fare un pensierino per
Kakuzu…ma sinceramente, non credo se ne senta la
mancanza…i più carismatici ci son tutti^^
Ah, Naruto e Sakura. Ma anche Neji, Tenten,
Shino…è bene ripetere che se non ci sono ora
è perché siamo nel passato…ma
il
passato finirà, tra non molto…e capirete
perché non erano qui eheh!
Oh, angolo foto. Chi vi posto stavolta?
Vediamo un po’…due immagini di Itachi, Sasori,
Hidan e Deidara...belli eh?
E aspettate di vedere le foto che vi mostrerànno come sono
nel presente^^
http://i69.photobucket.com/albums/i58/lagemon/DeidaraSasoriItachi.jpg
http://i249.photobucket.com/albums/gg222/_-Twilight-_/Naruto/Akatsuki/akas1.jpg
Grazie a tutti, soprattutto a chi recensisce, e poi a chi
legge e mette
nei preferiti( anche se naturalmente vi sproniamo sempre a lasciarci i
vostri parere, anche poche righe, davvero!)
E al prossimo capitolo, dove l’azione inizia a entrare nel
vivo…già, perchè incombe una
guerra...ma prima che
robi mi fulmini, la smetto di cianciare per passare alle vere risposte!
-talpina pensierosa: grazie tesoro, che carina! Bene, spero che il
capitolo sia stato di tuo gradimento^^
-sangochan88: la tua curiosità sarà presto
soddisfatta, non temere…credo che tutti siano davvero
ansiosi di capire chi vampirizza chi, e abbiamo idee carine a riguardo!
Il fan club di shika in effetti ancora non è stato
inaugurato, anche perché ho la vaga impressione che tanto
aderirebbero tutte eheh!bacioni!
-lily_90: robi è stata troppo forte nel descrivere la prima
parte della scena, era proprio tutto perfetto eheh! Molto da loro
ecco...e ora si complicheranno ulteriormente le cose, poco ma sicuro!
L’associazione alla Maddalena forse era venuta in mente a me,
non ricordo bene…mah, dovevo avere appena visto il
film”magdalene”, ed ecco che robi ha creato la
chapel magdalene eheh! Siamo contente che ti sia piaciuto il capitolo
sara, anche perché sappiamo che per te verranno tempi
duri…ma tu, da stoica mosca nera, sopporterai con fierezza!
Un bacione da entrambe!
-kibachan: orsù, se sasuke non si facesse le sue pippe
mentali da emo non ci sarebbe gusto! Lui è nato per soffrire
ed essere masochista, poco ma sicuro! Anche se forse in questa fic
potrebbe starti un pochino più simpatico chi lo
sa…per il resto cercheremo di tirarti su il morale con le
apparizioni del nostro licantropo kibuccio…che tu non vuoi
con ino…uhm…perché? Chi lo
sa…però farebbero una coppia niente male sai? ah,
per la foto di kanky, è quella che robi ha come cavallo di
battaglia…roba che infatti non sembra lui ovvio(e ora scappo
prima che mi uccida!!)
-stefy_90: grazie stefi, è bello sentire delle lettrici
così entusiaste eheh! Del resto, quella scena era una gioia
per gli occhi di qualsiasi mosca nera direi…comunque
seriamente, visto che tu sei così brava a disegnare, se a me
e robi mandi due immagini di neji e kanky mezzi nudi(separati eh!!),
noi le mettiamo ovunque…cioè, diventi il nostro
mito personale! Già mi immagino la felicità di
avere il mio neji mezzo ignudo, ahhh!! Un bacione eheh
-sakurina_the_best: grazie mille, spero ti sia piaciuto anche questo!
un bacione
-lilithkyubi: per gaara ancora niente, ma fidati che devi aspettare
pochissimo, anche perché gaara ha in mente davvero piani
diabolici…ha una mente contorta il ragazzo! Per la scena
shikatema, dacci il link, certo, non siamo mai sazie noi mosche nere!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande da
entrambe!
-LEA91: come sempre, ottima la tua analisi delle azioni e reazioni dei
personaggi, bravissima! Siamo molto contente ti siano piaciute tanto le
parti shikatema, ci teniamo particolarmente, come si suol dire! Per
quanto riguarda sasuke, lui è molto cinico, e come dici
saggiamente tu ogni vampiro ha il suo carattere, che poi rispecchia
anche quello del manga: neji freddo ma con sotto sotto un
‘’cuore’’, sasuke bastardo a
causa del suo passato, gaara spietato(non shippuden, insomma), hidan
folle e irrazionale, itachi razionale e gelido…insomma,
speriamo sempre di attenerci ai caratteri originali, ecco^^ le tue
previsioni presto troveranno conferme o smentite, non
temere…per il resto, grazie mille del tuo sostegno come
sempre! Un bacione grande
-ulixes: le fanfic sono per definizione irreali eheh^^scherzi a parte,
per temari e shikamaru si tratta del classico colpo di
fulmine…odi et amo, direbbe Catullo poi! anche se come vedi
adesso le cose non sono affatto rose e fiori, dal momento che i loro
destini paiono segnati in vie differenti…per quanto riguarda
l’abbronzatura di temari, oh, c’è poco
da fare, la ragazza è abbronzata, certo non ha la pelle
pallida degli hyuga o di sasuke eheh^^e poi siamo nella campagna
francese, lei è una contessa indisciplinata…che
prende il sole fregandosene altamente eheh! Da questo capitolo
intensificheremo l’azione comunque, facci sapere come ce la
caviamo! Baci
-kurenai88: il tuo cellulare ti ha permesso finalmente di recensire
eh^^ grazie davvero dei complimenti, siamo contente che ti piaccia
tanto, e se riuscirai siamo anche curiosa di sapere un po’ i
tuoi gusti sulle coppie che vorresti si formassero(io ne so una eheh,
almeno credo^^), giusto per vedere se sarai soddisfatta o meno
eheh…un bacione!!
-wiwo: sono ancora mortalmente offesa per death note(robi che non
l’ha visto si ritira mentre ascolta il mio sproloquio):
aaaallora, la famosa scena della pioggia, e poi quando L lava i piedi
di Light, non è YAOI, ma un rimando biblico!
Insomma…la lavanda dei piedi di cristo…le
campane…con tanto di luce vagamente celestiale! Sigh, ma
perché la gente vede cose yaoi…che poi si sa,
light è misantropo(anche se gode delle grazie di misa), ma L
no…lui sì che si sarebbe fatto volentieri misa
eheh! Chiudo death note, e passiamo alla fic: hai saggiamente intuito
che le cose si incasineranno, e infatti è così,
eccome! Solo che ancora non hai idea quanto ihih…decisamente
ci sarà da ridere. Ah, choji come dici bene vampiro non ce
lo si vede granchè…però avrai anche
qui delle sorpresucce, fidati! Ti mandiamo nel mentre un abbraccio
affettuoso, e ti ammonisco a riporre le tue idee yaoi in death note mi
raccomando ihih! Un bacione grande ps figo neji eh?XD
-myluna91: siamo contente che ti sia piaciuto tanto, e devo dire che le
tue ipotesi son molto pertinente! Un bacione grande!
-maobh: hidan non reagisce bene. proprio per niente. Insomma, uno
progetta di accoppiarsi allegramente con tale bella ragazza, e gaara
gliela porta via?! non si fa^^ quindi…vedrai eheh! Grazie
dei complimenti, in effetti io e robi rischiamo di farci prendere la
mano quando descriviamo shika e temari…beh, sempre mosche
nere siamo! Un bacione grande
-lale16: sì il tutto è stato fulmineo, ma del
resto la situazione era così precaria che gli scrupoli sono
andati a farsi benedire! Un bacione, speriamo ti sia piaciuto anche
questo capitolo!
-sammy1987: bene, siamo contente che la trovi interessante, aspettiamo
altri tuoi pareri, baci
-uchihagirl: certo che devi chiamarci cami e robi, assolutamente! E noi
ti chiamiamo elena, okey?^^comunque, siamo molto contente di trovarti
sempre così entusiasta, davvero, è un piacere
avere lettrici come te! e soprattutto amanti folli di sasuke(questo
però lo dico io, robi mi sta guardando con aria di
sufficienza borbottando “emo del cavolo”).
Comunque, la fic non sappiamo ancora quanti capitoli
ha…possiamo fare una previsione, toh…credo che
raggiungeremo la trentina…sicuramente sopra i venti, quello
certo! il flashback sul passato continuerà fino
all’11 capitolo, e poi si passa al presente! Un bacione
grande!!
-nanami kimura: guarda i complimenti ci fanno sempre piacere, sei
carinissima davvero!! Comunque, con shika e temari sia io che roberta
tendiamo a gasarci molto…soprattutto lei, che è
la regina suprema di tutte noi mosche nere! Ad ogni modo, speriamo che
ti sia piaciuto anche questo capitolo, fidati che presto avrai anche le
risposte alle tue domande eheh! Un bacione grande
-kaho_chan:….ma io che cavolo rispondo a questa recensione?!
Non posso!! Mi rifiuto! Parto dal presupposto che ci siamo rotolate sul
pc per più o meno tre quarti d’ora, ridendo come
pazze, immaginando la nube nera e fuligginosa intorno al mondo..ma del
resto, non si può contrastare! Ancora dobbiamo renderci
conto del tuo stato grigio, è qualcosa di magnifico!! Per
questo ci impegneremo al massimo per soddisfarti con le altre tue
coppie predilette(che insomma…si sa quali
sono…inutile specificare^^). Frate
hidan…beh…a parte che il termine frate hidan
è davvero esilarante, ma vabbè, comunque sappi
che arriva presto…figo, cinico e incazzato come non
mai…gaara gli sta togliendo la preda…mica
sarà contento! Ah, per il fatto della fretta shikatema,
diciamo che anche se siamo in tempi antichi temari, è noto,
è decisamente una che non bada a certe regole o
morali…in più stava per diventare
monaca…come si suol dire…’na botta e
via prima del supplizio…ci stava!!ihih! comunque
lè, grazie per i tuoi commenti…sono meravigliosi!
Cioè…ormai io e robi non sappiamo assolutamente
più cosa cavolo aspettarci! Bene…e ora ti
lasciamo(io attendo commenti su neji eh), dandoti un bacio fuligginoso
e vagamente antracite!!
-chimera in blue jeans: hai detto bene, diciamo che Temari e
Shika si sono spinti così a fondo proprio per
l’ineluttabilità del loro destino: insomma, in
circostanze normale certo non sarebbe accaduto, ma
così…e considerando la chimica tra i
due…senza contare che, come saggiamente hai detto tu,
chissà ora le cose come si metteranno tra loro eheh! Ad ogni
modo beccati invece in questo capitolo una dose di neji e hinata,
così impari a lanciarmi messaggi minatori( ho chiuso robi
nello stanzino, non può replicare): ok si odiano ancora come
vedi, o meglio lui odia lei e lei ne è terrorizzata,
però…piano piano…comunque
gà te l’ho detto, tenten avrà pure un
ruolo povera stellaXD quindi…la tua speranza può
continuare ad esserci, su su! Nel mentre, goditi un gaara che definire
inquietante è dire poco, un kankuro sempre pronto a fare a
botte ma teneroso e una temari combattiva ma disperata…robi
docet^^ e non credere di scamparla, l’emo boy
tornerà presto, ovvio…insomma, senza le sue seghe
mentali e i suoi piani di conquista del mondo come si fa? e poi ora
abbiamo anche scoperto che esiste anche il clan di pein( e che hidan
è il vero stallone della storia eheh). Bacioni, ma
più che baci pellicciosi la prox volta lancia baci
freddolosi(in onore di uno a caso eh^^)
-terrastoria: oddio, ma noi con te arrossiamo davvero tante. siamo
felicissime del tuo entusiamo e della tua stima proprio
perchè
sappiamo quanto poco recensisci, e a maggior ragione ci sentiamo
davvero "privilegiate". spero tanto che riusciremo sempre a mantenere
lo stesso livello, ci teniamo molto al tuo giudizio, davvero!
soprattutto spero che riusciremo a farti piacere bene tutti i
triangoli, io come sai sono una fissata della nejihina e sono curiosa
di sapere come tu, da brava fan naruhina, leggi quei pezzi^^ah, e anche
se recensisci tra le ultime, poco importa: l'importante è
avere
sempre il tuo commento, che ci fa felici! un bacione
-ayachan: certo che è strano che non ti sei accorta che quel
pezzo era mio^^ non per altro, ma proprio anche per la grafica
diciamo(si sa che io uso dialoghi con virgoletta eheh). quella tenerosa
di robi poi si sentiva in colpa come una scema perchè le
avevi
fatto il complimento a lei, è incorreggibile ihih. beh,
comunque
ottima cosa che ti sia piaciuto, vuol dire che sei antracite al
momento, bene! e sappi che siamo entrambe determinate a fare in modo
che lo rimani cara mia^^ non tolleriamo più svarioni
perlacei,
no no. comunque, eccoti anche un po' di choji in questo capitolo(dolce
e tenero come solo robi sa farlo), dovresti apprezzare, non
c'è
nemmeno l'emo!^^bacioni
|
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Capitolo 7 *** Verità ***
mistakes are gonna fade over time 7
Francia, in prossimità di Tours
Gli uomini.
Patetici.
Quando le cose non andavano, non trovavano niente di meglio che farsi
guerra. In un modo così rozzo, brutale, più
consono senza alcun dubbio alle bestie.
Sasuke aveva da poco messo piede in suolo francese, e aveva trovato
lungo il percorso numerosi eserciti, truppe ordinate alla meno peggio
che proseguivano in marcia verso Parigi, probabilmente.
Inglesi, senza alcun dubbio.
Chissà che guerra era.
Per quel che ne sapeva lui, Francia e Inghilterra stavano combattendo
ininterrottamente da decenni.
A volte c’era qualche tregua, finta, ma subito dopo tutto
ricominciava.
Al momento ad esempio i due sovrani erano teoricamente alleati, ma
forse quelle truppe denotavano un subitaneo cambiamento di programma.
Per cosa combattevano poi?
Il potere?
Illusi.
Un umano non poteva minimamente sapere cosa fosse il vero potere.
Un umano non avrebbe mai potuto saggiare l’ebbrezza
dell’onnipotenza.
L’incredibile estasi che donava la consapevolezza
dell’immortalità.
Che si facessero pure guerra, gli umani.
La morte, prima o poi, li avrebbe raggiunti tutti quanti. Dal primo
all’ultimo.
Sasuke non aveva paura di morire.
Soltanto la luce del sole poteva uccidere un vampiro, e nessun vampiro
era così sciocco da esporsi volontariamente ai raggi solari.
Certo, poi un vampiro poteva ucciderne un altro, ma soltanto in
determinati casi: una delle solite questioni genetiche, evidentemente.
Ma Sasuke sapeva di vampiri morti per decapitazione, o trovati
scomposti in mille pezzi. Una tecnica della quale lui però
non era a conoscenza, e che ancora non aveva imparato ad usare.
Non avrebbe saputo, purtroppo, come uccidere un suo simile in caso di
necessità.
Uccidere Orochimaru era stato facile: non era riuscito a reagire alla
sua forza, e il sole cocente aveva fatto il resto del lavoro, riducendo
il corpo in un mucchietto di cenere.
Ogni volta che si mescolava agli umani, Sasuke si divertiva a sentire
le dicerie che nascevano intorno alle loro figure, le superstizioni
sciocche.
Era certo che nel giro di qualche secolo si sarebbero intensificate
ancor più.
Ne aveva sentite di tutti i colori, Sasuke: paletti di legno acuminati,
aglio, una profonda fede religiosa.
Come no.
La verità era che niente di tutto quello nuoceva ai vampiri,
figure che nell’immaginario umano erano ancora nebulose e
prive di connotazioni precise.
In effetti, come Sasuke ben sapeva, non erano molte le caratteristiche
che legavano un vampiro all’altro: oltre chiaramente al fatto
di essere dei non-morti, e quindi privi di cuore, non vi erano molte
altre caratteristiche ad accomunarli.
Da quando Sasuke era stato creato, aveva conosciuto molti suoi simili:
ognuno aveva un potere particolare, che lo caratterizzava e gli dava
quell’eccezionalità che era propria di creature
così leggendarie e mitiche.
Il suo creatore, Orochimaru, era in grado di mutarsi in serpenti, e
aveva la facoltà di uccidere con un morso, dopo aver gettato
le persone in incubi allucinatori e strazianti.
Facoltà che, seppur differentemente, aveva eredito suo
fratello Itachi. Gli occhi più potenti che esistessero.
Un potere micidiale, e per questo pericoloso. Itachi doveva stare
attento a non usare troppo le sue tecniche oculari.
Sasuke era un solitario, come la maggior parte dei vampiri.
Sapeva che esistevano famiglie che vivevano riunite e clan molto
numerosi, come gli Hyuga, ma non era il suo caso: il vampiro, di per
sé, è un essere incapace di amare altri se non
sé stesso.
Così almeno aveva sempre creduto lui.
Anche se gli ultimi tempi certo avevano portato grande scompiglio: i
mezzosangue, ovvero i metà vampiri e i metà
umani, andavano moltiplicandosi, sempre più numerosi, e se
da un lato avevano meno forza dei vampiri purosangue, e potevano essere
uccisi più facilmente, dall’altro avevano dalla
loro un importantissimo vantaggio: potevano esporsi senza problemi alla
luce solare.
Senza controllare che il cielo fosse perfettamente coperto, prima di
uscire di casa.
Senza rischiare di essere ridotti in cenere se solo un raggio di sole
li sfiorava.
E tutto era cominciato con Tsunade, una delle vampire leggendarie,
assieme al suo creatore Orochimaru e a un altro vampiro micidiale,
Jiraya.
Tsunade aveva scardinato ogni regola, mettendosi in testa che i vampiri
potevano rifiutare la loro natura malvagia, al fine di coesistere con
gli umani.
E proprio Tsunade era, prima tra tutte, andata con un umano.
Non contenta ci aveva pure fatto una figlia.
Rin…
E adesso…sarebbe stata sua.
Il suo sangue sarà mio…otterrò io il
potere supremo…
Sasuke correva veloce tra le fronde, aiutato
dall’oscurità della notte: era talmente veloce che
nessuno lo notava, era una sorta di ombra nera rapida e sfuggente.
Doveva sbrigarsi, sapeva perfettamente che ormai era tempo di agire.
Il rischio che Itachi trovasse prima di lui Tsunade e la mezzosangue
era sempre più concreto.
Senza dimenticare il clan Hyuga, i vampiri britannici, il cui
capostipite Hiashi aveva fatto di tutto per nascondere che la figlia
primogenita fosse senza poteri.
Come se la cosa non fosse nota e risaputa da tutti.
Hinata, il disonore del loro clan. Potevano però contare su
Neji, figlio del gemello di Hiashi, che sembrava avere ereditato tutte
le migliori caratteristiche Hyuga.
Il vero pericolo però era suo fratello.
Il suo odiato fratello.
Colui che avrebbe ucciso, prima o poi.
Colui che sarebbe riuscito a sconfiggere, un giorno o l’altro.
Colui che gli aveva macchiato la vita, impedendogli di dimenticare,
anche ora che era un vampiro, quei maledetti ricordi umani che
tornavano a tormentarlo di continuo.
Schioccò i canini, accelerando la corsa, concentrando la sua
mente sui pensieri dei due umani che aveva individuato.
Veramente due ottimi elementi.
Ora che era più vicino, Sasuke riusciva a vederli nella
mente, percependo le loro voci ma visualizzando anche il loro aspetto.
Il ragazzo alto e moro aveva un’intelligenza mostruosa.
Una lucidità e una razionalità difficilmente
riscontrabili anche tra i vampiri, quindi Sasuke non poteva fare a meno
di pensare a cosa sarebbe potuto diventare, una volta
trasformato…
L’unico problema, così almeno sembrava aver
intuito scavando nei suoi pensieri e analizzando la sua
personalità, era senza ombra di dubbio il carattere
accidioso ma al contempo ribelle.
Ma Sasuke Uchiha sapeva bene come farsi rispettare, e come farsi
obbedire.
Poco ma sicuro, ci avrebbe pensato lui a raddrizzarlo, eventualmente.
Per la ragazza, Ino se non aveva capito male, era diverso.
Non aveva un’intelligenza particolarmente strabiliante,
né altri doti che risaltassero, come la forza o
l’agilità.
Ma era assolutamente spettacolare.
Ora che vedeva il suo volto, Sasuke non poteva che convenire sul fatto
che fosse bellissima, ma soprattutto fatale: una di quelle bellezze che
potevano risultare letali.
E la bellezza, per una vampira, era un’arma altamente
micidiale.
Unita alla faccia tosta e alla scaltrezza, questa Ino sarebbe potuta
diventare un’ottima subordinata.
O anche altro?
Sasuke scosse la testa.
Lui non aveva bisogno di quelle cose. Sapeva di vampiri che tenevano
molto alla famiglia, che avevano compagne che amavano, che si
riproducevano…
Stronzate.
Inutilità.
L’unica cosa che lo interessava era solo il potere.
Le persone, meri strumenti per raggiungerlo.
Dopo un’altra ora di viaggio, finalmente Sasuke giunse a
destinazione.
“Che paese triste e desolato” borbottò
seccato tirandosi su il cappuccio della mantella, dirigendosi
dove provenivano le voci.
Ormai c’era, era arrivato.
A breve, avrebbe avuto la sua squadra.
E nessuno, allora, avrebbe più potuto ostacolarlo.
Inghilterra
La cosa che Kiba più detestava della sua condizione non era,
come qualsiasi persona avrebbe potuto pensare, la trasformazione.
O i dolori lancinanti che ogni volta provava quando da uomo si mutava
in lupo.
Affatto. Quello era il meno.
Ma la servitù.
La terribile servitù che i licantropi dovevano nei confronti
dei vampiri, ecco qual era la condizione più umiliante.
Tutti i licantropi dovevano sottostare agli ordini dei succhiasangue, e
proteggerli durante le cacce notturne.
Nessuna cosa sarebbe stata più mortificante.
Kiba non sapeva come era stato trasformato, non ricordava
più nulla.
Non sapeva se era stato un morso, o altro.
Le superstizione che gravano intorno ai lupi mannari erano delle
peggiori, e quanto meno assurde: la gente era arrivata a pensare che i
licantropi fossero coloro che trasportavano le streghe dal demonio, dal
loro signore Satana.
Tutto perché mangiavano le carcasse umane.
Cosa che Kiba, a dire il vero, non faceva quasi mai: preferiva carne
fresca di un bel bue, semmai. E se proprio non c’era altro,
allora un cadavere andava bene.
La verità era che Kiba ancora non sapeva fino in fondo quali
fossero le sue reali caratteristiche: quando si trasformava, a
differenza di quanto dicevano le leggende, non perdeva il controllo,
non si trasformava in un mostro mangia bambini: semplicemente,
acquisiva una forza straordinaria, mantenendo sempre lucido
l’intelletto.
Naturalmente era più incline all’ira, alla
violenza che poteva sconvolgerlo, ma era vero che sapeva benissimo come
controllarsi, con le persone alle quali teneva.
A Hinata non potrei mai fare del male.
“Ti muovi, sacco di pulci? Ho fame”
Ecco, uno come Neji Hyuga, invece, l’avrebbe divorato molto
volentieri.
Kiba grugnì, guardandolo con astio, preparandosi come ogni
notte a seguire quel borioso e altezzoso vampiro nelle sue stragi
notturne.
E sempre ragazze nobili voleva, quello schifoso.
Figuriamoci se un succhiasangue aristocratico come lui si sarebbe
abbassato a bere il sangue di una popolana…
Kiba lanciò uno sguardo verso la finestra di Hinata, la luce
spenta.
Ma poteva scommetterci che era alla finestra, e che come ogni notte
osservava piangendo il suo clan di mostri che andava a commettere
omicidi su omicidi.
“Ti muovi, razza di imbecille?” gli
sibilò irritato Neji guardandolo con la solita aria
altezzosa.
“Arrivo, arrivo…” mugugnò
Kiba a denti stretti.
Maledetto Neji.
E avrebbe pure sposato Hinata.
Quella era la parte peggiore di tutta la faccenda
“Vedi di coprirmi mentre mi procaccio da mangiare. E solo
quando sarò sazio, ricordalo bene, potrai andare a mangiare
la tua schifosa carne cruda” sentenziò Neji con
disprezzo mentre camminava lento tra i vicoli di Londra.
“Fottiti, Hyuga.”
Servo, sì. Ma rispettoso, quello mai.
Neji gli lanciò un’occhiata di ghiaccio.
“Certo che deve essere dura imparare le buone maniere per un
grosso cagnaccio come te…”
“Sempre meglio che essere una schifosa sanguisuga del
cazzo.”
Neji gli si avvicinò di scatto, mostrandogli i canini e gli
occhi, seppur bianchi, con una luce luciferina.
“Rispondi ancora così e ti faccio fuori,
Inuzuka…mi basta un niente…”
“Tu credi? Tu pensi? Vediamo chi la vince se mi
trasformo…” ringhiò Kiba in posizione
di attacco.
Neji scosse la testa, irritato.
Diavolo di un licantropo.
Non fosse stato così forte, e ovviamente utile e vitale per
la sua incolumità, l’avrebbe fatto fuori da tempo.
“Così sposi Hinata.”
Neji si girò a guardarlo molto lentamente, profondamente
indispettito.
“E a te cosa importa?”
Kiba prese coraggio, ergendosi in tutta la sua possente statura, gli
occhi dorati fissi su quelli nivei del ‘nemico’.
“C’è che anche se devo sottostare a voi
vampiri, non mi importa. Se tu farai del male a Hinata, giuro che ti
ucciderò. A costo di rimetterci la mia stessa
vita.”
Kiba si aspettava una risposta lapidaria, una risata sarcastica, o
magari anche un pugno, visto che anche Neji perdeva le staffe, a volte.
Molto raramente, ma poteva pur sempre succedere.
Ma contrariamente a quanto credeva, il vampiro socchiuse gli occhi,
girandosi di scatto e continuandosi a camminare lentamente.
Aveva uno sguardo quasi malinconico all’improvviso.
“Non ho alcuna intenzione di fare del male a
Hinata.”
Kiba strabuzzò gli occhi, certo di non aver udito bene.
Ma che era quel tono pacato?
Si affiancò con circospezione a Neji, guardandolo truce.
All’apparenza, sembrava come sempre impassibile, non un
muscolo che si muoveva contratto.
Eppure…la frase di prima non era da lui.
Il tono non era da lui.
Che diamine faceva?
Prima che potesse replicare, Neji cambiò brutalmente
discorso, fermandosi di scatto.
“Ho trovato la mia cena. Vedi di guardarmi le spalle, e
chiudi quella sporca boccaccia.”
Kiba guardò la suntuosa carrozza ferma al ciglio della
strada, di fronte a un locale: a lato di essa, una nobildonna grassa e
volgare, che si sventolava con un ventaglio il grosso petto sudato.
Ma ovviamente lo sguardo di Neji non era certo rivolto a quella.
Proseguendo nella traiettoria, Kiba vide fuori dal locale una graziosa
biondina, eterea, al massimo sedicenne.
“Sempre carne fresca…”
Neji non si diede la pena di ascoltarlo, preparandosi alla sua recita
serale: sorriso garbato, aria cortese, fascino che irrorava anche solo
facendo un passo.
E che la cena avesse inizio.
Mentre Kiba, nascosto in un angolo, lo osservava come sempre giocare
con la ragazzina adescandola molto abilmente, si ritrovò
ancora a pensare allo strano comportamento di poco fa del vampiro.
Alla strana risposta.
Hinata era in pericolo, ne era certo.
Ma ora, non sapeva più in quale senso. E se forse erano
più lui e le sue speranze ad essere maggiormente in bilico.
Francia, possedimenti Sabaku
Avanzò di un passo, sospirando nuovamente.
Alzò la testa sconsolato, lasciando che i ciuffi castani gli
solleticassero la fronte bassa.
- forza pelandrone, non stanno per
rinchiudere te in un monastero –
Si sforzò di sorridere, osservando il viso rilassato della
sorella, affiancandosi a lei – hai ancora voglia di
scherzare?- chiese, accarezzandole la mano che ancora non riusciva a
lasciare andare.
Temari sollevò gli occhi al cielo terso, inspirando
profondamente – sono ancora libera, no?!-
sussurrò, mentre un leggero vento le si insinuava tra i
capelli legati, facendole ondeggiare il pesante velo scuro.
- Temari…- Kankuro prese
fiato, stringendosi a lei e sfiorandole la spalla - …ci
mancherai molto – sussurrò, con un brontolio
imbarazzato.
La ragazza sorrise, scuotendo le spalle – e io che mi
aspettavo un’ennesima sfuriata su questa notte!-
- non voglio pensarci, svergognata!- la
rimbrottò lui, osservandola severo – e chiunque
sia con me se la vedrà con me…-
crocchiò le nocche deciso.
La bionda scosse la testolina riccioluta sconsolata – oh
Kankuro…- sospirò, ingoiando il groppo che le era
rapidamente salito alla gola.
Non doveva permettersi di piangere.
Non stava rinunciando a nulla.
Si voltò verso l’imponente palazzo, sospirando.
Quale sarebbe stato il suo futuro, se non da suora?
Sposa a qualche anziano parente?
Rinchiusa a fare la calza in una stanzetta buia?
Annoiata signora senza uno scopo?
…donna tra le braccia di un pezzente?...
Distolse seccata lo sguardo, socchiudendo le palpebre stanche
– mi mancherai anche tu, Kankuro – si
ritrovò a dire, in un sibilo atono.
Il fratello la strinse a sé, infrangendo tutto
ciò che entrambi conoscevano di educazione e di contegno
– andrei io al tuo posto se potessi!- le sussurrò
all’orecchio, con voce impastata.
Temari si scansò da lui, aggiustandogli il collo della
giacca sgualcito – ne sono sicura – rispose, prima
di sollevare i maliziosi occhi verdi sul volto abbronzato del fratello
-…saresti l’unico uomo insieme a miriadi di
giovani ragazze nubili e vergini…- scherzò,
lasciandogli un vezzoso buffetto sulla guancia.
Kankuro socchiuse la bocca, indignato – Temari…-
mormorò, aprendosi in un sorriso.
- credo di dover proprio andare
– sussurrò lei, poggiando una mano sulla carrozza,
issandosi con un balzo tra il velluto dei sedili.
Il fratello l’osservò desolato, porgendole una
mano – verrò a trovarti! – promise, con
tono quasi infantile.
- portami una lima o una lunga corda!- lo
schernì Temari, sorridendo, la testa poggiata tra le mani
Kankuro scoppiò in una risata tesa, nervosa, infelice
– a presto – sussurrò poi.
- non ci rivedremo mai più,
Kankuro – lo riprese Temari, ora seria – dimentica
di aver avuto una sorella – mormorò poi, urlando
un imperativo ordine al vetturino.
- Addio –
Il corpo della donna giaceva inerme sulla panca, il capo esangue
riverso sul cuscino bianco.
Gaara sollevò la testa, strofinandosi il volto con una mano
cerea.
Si asciugò il rivolo di sangue che gli macchiava le labbra
pallide, socchiudendo gli occhi.
- è mattina inoltrata
– mormorò, osservando Hidan giocherellare con un
braccio della sua preda, una ragazza dai folti capelli rossi.
- …questa mi
piaceva…- disse, contrito -…dicono che i capelli
rossi siano un segno della presenza del Male. Spero che Satana abbia
accettato la mia umile offerta – ghignò poi,
gettando il corpo freddo addosso la parete.
Gaara seguì il lento gocciolio di sangue che scendeva dalla
vistosa ferita sul collo della vittima, lasciando che il suo
ticchettare ritmico scandisse gli attimi.
- che hai intenzione di fare con Temari?-
chiese improvvisamente Hidan, lasciando che gli occhi violacei
vagassero per la stanza, soffermandosi sulle pesanti tende tirate.
Gaara increspò le labbra in un ghigno soddisfatto,
socchiudendo le palpebre stanche – non è
più di tuo interesse – sibilò,
ascoltando il suono degli zoccoli allontanarsi dal cortile.
Hidan si rizzò in piedi, fremendo –
dov’è Temari?- chiese poi, avvicinandosi a larghe
falcate verso il rosso.
Gaara sorrise, trattenendo una risata amara – affacciati e lo
saprai –
Il biondo si lasciò sfuggire una serie di inenarrabili
bestemmie, lanciando una sedia verso la porta, sbriciolandola in pochi
pezzi fiammanti.
- dove l’hai fatta portare?-
disse, gelido, mentre un lampo oscuro guizzava nelle iridi
d’ametista.
Gaara inclinò la testa, mordendosi un labbro – ce
ne hai messo di tempo per capire…a forza di pregare ti sei
lasciato sfuggire la tua preda – rispose, stringendo la
mandibola marmorea.
Hidan gli si avventò addosso, stringendo la presa alla gola
– dov’è Temari?- ripeté,
forzando la voce metallica.
I due si scrutarono a lungo, i volti deformati.
Le sottili labbra di Hidan erano tirate, innaturalmente tirate.
La bella pelle si era increspata come carta vecchia.
I denti bianchissimi ferivano le gengive rosate.
- Temari…- sibilò ancora, soffiando tra i capelli
rossi del rivale.
Gaara incrinò gli occhi chiari, indurendo il volto statuario.
- lontana da te, da Itachi e da quei
coglioni di Sasori e Deidara –
Hidan bestemmiò nuovamente, mentre i lunghi artigli
spuntavano dalle mani perfette – che cazzo credi di fare
pivello!- sbottò, lasciandolo ricadere di peso sulla
poltrona.
Gaara chiuse gli occhi, sulle labbra una risata amara – avete
sbagliato a fare i conti con me…- biascicò,
mentre l’altro sfogava la rabbia sul corpo morto della donna
rossa.
- la ritroverò…-
biascicò, strappando l’ennesimo brandello di carne.
Gaara lo fissò disgustato, passandosi poi la lingua sulle
labbra gelide – preparati a sopravvivere, intanto –
sibilò, voltandosi verso la finestra sprangata.
Hidan si voltò furente verso di lui, mostrando i denti
aguzzi – Piccolo, lurido verm…- si interruppe,
un’ombra di disappunto nello sguardo.
Gaara spostò gli occhi su di lui, incerto – sangue
– mormorò poi, con tono attento.
L’altro annusò l’aria, concentrato
– troppo sangue – aggiunse, scartando di lato il
rosso, avvicinandosi alle tende.
Un lampo di ingordigia gli piegò le labbra sottili, per poi
sparire in una smorfia di disappunto.
- Tours – sibilò
– gli inglesi così stanno invadendo
Tours…e meno male che eravamo alleati… –
Shikamaru strinse la stoffa del pantalone, sbuffando.
- …tutto qui –
concluse, calciando un sassolino che aveva avuto l’ardire di
intralciare il suo cammino strascicato.
Choji deglutì il pezzo di pane che aveva ingurgitato a
forza, gli occhi scuri abbassati a terra
- e così
Ino…l’hai tradita – sussurrò,
tono dispiaciuto.
Shikamaru sbuffò, sollevando gli occhi alle poche nudi che
sferzavano il sereno.
- credo che mi
ucciderà…ma dovrò annullare tutto
– rispose, storcendo le ciglia sottili.
- Non te lo perdonerà mai
– concluse il ragazzone, spostando gli occhi sottili
sull’altro.
Shikamaru camminava lento, le spalle spioventi, evidenti segni rossi
sulla nuca, puzza di sudore addosso.
- già –
brontolò, risalendo la china della collinetta.
Choji sbuffò, affaticato, poggiando la mano sul ginocchio
– ma quanto avevi corso stanotte?- chiese, osservando il
villaggio da lontano
- mai abbastanza per scappare da mia
madre – si lagnò il moro, piegandosi sulle gambe
magre, puntellandosi sulle punte dei piedi.
Il ragazzone si voltò a fissarlo, scoprendosi a sorridere
– già stanco?- chiese, consapevole della risposta.
L’altro sbadigliò, sfregandosi tra i capelli scuri
– sonno – dichiarò, chiudendo le
palpebre pesanti.
- SHIKAMARU NARA –
Choji sbarrò gli occhi, voltandosi verso la furia bionda che
stava scalando la piccola collinetta.
- Ino – sussurrò,
spostando lo sguardo rapido sul moro.
Shikamaru era immobile, le mani congiunte – Ino –
ripeté, con tono disinteressato – Ino –
La bionda si frappose tra i due, il corpo tremante nel vestito leggero
– ero così preoccupata, Shikamaru adorato
– sbottò, una mano piantata sotto al mento, negli
occhi un velo umido.
L’altro sollevò una palpebra, alzandosi lentamente
– Cho, aspettaci nel villaggio – disse, tono freddo.
Il ragazzone fissò incantato la schiena
dell’amica, sospirando a labbra dischiuse – si,
Shikamaru – mormorò, allontanandosi a passi lenti
e cadenzati.
Ino si morse un labbro, avvicinandosi sorniona – volevi
rimanere solo?- chiese, facendo scendere le braccia lungo i fianchi
snelli.
Non come quelli morbidi nei quali aveva affondato le mani la notte
prima.
- no, volevo chiederti di gettare la
maschera – sbottò lui, allontanando le mani della
ragazza dal suo viso.
- Cioè?- chiese lei,
inclinando il viso delicato
Shikamaru sbuffò – tu non mi ami.
Perché dovrei sposarti?-
La bionda ghignò, superba – perché sono
bellissima e renderei la tua vita più facile. –
rispose, ondeggiando la coda lucente – perché le
mie condizioni sono semplici. Tu pensa solo a diventare
potente…e io farò in modo che questo accada -
Shikamaru le fissò le labbra perfette, il cipiglio sicuro.
Qualcosa in comune con Lei lo aveva, alla fine.
- perché io?- chiese, stanco
Ino ghignò, scuotendo una spalla incurante –
perché sei l’unico con abbastanza sale in zucca da
diventare qualcuno -
- Ho fatto l’amore con una
donna stanotte –
Ino impallidì, mordendosi il labbro con una forza che non si
aspettava di avere.
- stai scherzando?-
- la contessa Sabaku –
Ino rise, inclinando la testa perfetta – scherzi!- disse,
asciugandosi una piccola lacrima dalle ciglia scure.
- no –
La ragazza lo fissò stralunata, la bocca socchiusa, prima
che l’espressione inorridita sul viso si trasformasse in una
smorfia di rabbia.
E lo schiaffo colpisse la guancia del promesso sposo.
- avrai tempo per farlo con me quando saremo sposati –
Shikamaru sbuffò, maledendo la sua sfortuna e quella dannata
seccatura – Ino…io…-
- SHIKAMARU! INO!-
Choji arrancò dietro di loro, le grosse spalle scosse da
brividi incontrollabili.
- gli inglesi Shika!- sbottò,
le lacrime agli angoli degli occhi scuri – gli inglesi
– biascicò ancora, indicando con un dito la vasta
piana che si apriva sotto la collina.
Il moro spostò lo sguardo, mostrando un velo di disperazione.
Perché aveva capito.
- sono arrivati…-
L’urlo di Ino si perse nell’aria sottile del
meriggio mentre le prime truppe inglesi invadevano il piccolo villaggio
portuale di Tours.
Che ora stava andando a fuoco.
- Fermo Choji!- Shikamaru trattenne per
il polso l’amico, già lanciato per il sentiero.
- Ma…- obiettò
l’altro scuotendo la testa riccioluta.
Shikamaru sbuffò, osservando con gli occhi umidi le prime
fiamme.
- nella foresta. Li saremo al sicuro
– mormorò, voltandosi verso la fila di alberi al
di sotto della collinetta.
Choji rabbrividì, perdendo la tanto osannata calma
– stanno massacrando tutti laggiù!-
sbottò, sputando il suo disgusto.
Shikamaru indurì lo sguardo – vuoi che massacrino
anche noi?- chiese, indicando Ino, caduta tra l’erba fresca,
gli occhi inorriditi sbarrati.
- dobbiamo portare lei al
riparo…almeno lei – sibilò, mollando
con stizza il braccio dell’altro
l’altro annuì, chinando gli occhi –
scusa…mi stavo lasciando trasportare –
Shikamaru si avvicinò alla bionda, sollevandola
con le braccia agili – non fare rumore – le
intimò, lasciando che le braccia di lei gli si avvolgessero
attorno al collo .
Choji li fissò affranto, voltandosi nuovamente verso la
cittadina in fiamme.
- mamma…- sentì
mormorare alla bionda, stringendosi al petto di Shikamaru, in un
mormorio sordo.
-
Mamma…papà…-
uggiolò il ragazzone, asciugandosi una lacrima.
Shikamaru si fermò a pochi passi da lui, gli occhi scuri
lucidi.
- portala via – disse,
tendendogli il corpo sottile dell’amica – va verso
il castello dei Sabaku…- gli occhi si fermarono su quelli
sottili dell’amico.
- Perché?-
Il moro scosse affranto la testa – le truppe
inglesi sono poche per tentare di prendere quello…non si
avventureranno tanto da rischiare l’incontro con Lord
Sabaku…- ragionò, facendo brillare lo sguardo
della sua vivida intelligenza.
Choji annuì, mentre le mani si posavano sulle gambe di Ino,
facendolo fremere.
- non sono un pacco…- di
lagnò la ragazza, tirando sgraziatamente su col naso
– posso correre – si limitò ad
aggiungere, quando i due ragazzi la fissarono accigliati
- pensa a dare poco impiccio a Cho e
tieniti stretta.
Ino storse la bocca rossa, crucciandosi – voglio andare da
mia madre –
- a questo ci penso io…-
sibilò Shikamaru, lasciando un leggero scappellotto sul
braccio di Choji
Il ragazzone lo fissò stralunato allontanarsi prima di
scoppiare in un urlo disperato.
Ino si strinse al suo petto, mentre gli occhi chiari si gonfiavano di
lacrime.
- Shikamaru…torna indietro!-
Premessa pre solite discussioni post-capitolo (cami assume
un’aria intimidatoria prima di passare il comando a robi):
ok, diciamo che il mio è un appello ai tanti che ci tengono
nei preferiti e non recensiscono, così come anche ai tanti
lettori che non recensiscono.
Insomma, ragazzi miei, non fate i pigri! Sapete bene che
l’autore vive per il contatto con i suoi lettori, e noi non
facciamo eccezione! Insomma, ci teniamo a sapere le vostre opinioni,
perché noi teniamo molto a questa fic (che aggiorniamo con
così tanta costanza anche per voi, nonostante
l’università sia inclemente con tutte e due), dai,
due righette potreste lasciarle eh…
Mica vogliamo i poemi (che giungono assai graditi, ma che insomma non
pretendiamo da tutti ovvio^^), solo che anche qualche nome nuovo si
faccia avanti, e che anche i più pigri vincano la loro
“shikamarite”! Che dite, si può fare?
Daii….ci fate contente così! E ci invogliate a
scrivere ancora e ancora più!
Ehm…ma ciao! ^_^
Cami mi ha ripassato il comando…ma quanto è
intimidatoria la ragazza?XD
Quindi sono Roberta ^_^
Bene, dicevamo…
Capitolo un po’ di svolta…da ora in poi le cose
cambieranno, poco ma sicuro!
In primis per l’allegra famiglia Hyuga, sempre più
solare e divertente man mano che passa il tempo! XD
E come dimenticare quei due simpatici vampiri chiusi nella stessa
stanza? Hidan è sempre un ragazzo ben educato e
Gaara…come non notare l’umanità e il
calore umano che traspare da lui?
Si, sto leggermente sclerando…e cosa potete aspettarvi sul
futuro dei poveri derelitti che la sorte – così
cito Neji e Cami è felice – ci ha affidato?
Ah, ovviamente: Sasuke. Noto anche per il suo carattere allegro e per
la visione brillante del futuro.
XD fortunatamente c’è Kiba a risollevare un
po’ di umori…oddio, non che con quello di Neji
funzioni...chissà perché! XD
Comunque, tornando all’appello di Cami…davvero,
aspettiamo con vera ansia le vostre recensioni, il progetto di questa
fic è più impegnativo di quanto vorremmo
ammettere ^_^
Non sapete che difficoltà dosare la passione Hyugacest di
Cami e, devo confessarlo, la mia spiccata e velatissima passione
ShikaTema.
Che sarà messa a dura prova.
Donne/uomini avvisati, mezzi salvati.
Ma passiamo alla pare più divertente…
Le immagini!
Kiba e Neji, tanto per fare un po’ di rivalità per
Hinata!
http://danny-boy.deviantart.com/art/Kiba-Neji-19219426
mmm…a pensarci bene, ci sta tutto un po’ di team
10!
http://melllorine.deviantart.com/art/Team-10-81524633
e infine i dolci Sasuke e Itachi. Non male no?
http://darkness-creator.deviantart.com/art/Sasuke-vs-Itachi-85510211
passiamo alle recensioni, dopo tanta beltà! XD
Kurenai88: Hai apprezzato la dolce Hanabi? XD bhe, effettivamente non
è difficile odiarla, Cami poi ci mette un buon
carico…Ehm…intanto sto coccolando il povero
Kankuro XD è ancora sconvolto! Vedrai lo hyugacest
correrà veloce e lo shikatema…quello magari un
po’ meno, o forse no…^_^ un bacio, facci sapere
che ne pensi del capitolo!
Stefy90: vedrai, abbiamo decisamente dato fondo alle nostre peggiori
perversioni in questa fic…e non credere che il povero Cho
sarà sempre così povero…vedrai,
vedrai…Cho/Ino dici?...a me no dispiace anche se preferisco
un team 10 molto fraterno ^_^ per Shika e Tem…preparati.
Fidati, quei due non saranno tranquilli un solo secondo.
Neji ha dimostrato qualcosa lo scorso capitolo..e vedrai quanto
dimostrerà verso Hinata nel prossimi…conoscendo
Cami…tantissimo! XD i ruolo di Pein di vedrò
prestissimo! Un bacione, facci sapere che ne pensi di questo chappy!
Tapina Pensierosa: ^_^ siamo davvero felice che la storia ti
piaccia…e la piccola Hanabi. Povera, lei vuole il meglio
per…sé – non sono d’accordo
che neji sia il meglio ma…*Cami la guarda malissimo* ritiro
ciò che ho detto ^_^
Lilithkyubi: ooooh quell’immagine! Come non conoscerla! *_*
io l’adoro! E anche Cami, sono certa! Grazie per il
commento…quoto ogni parere su temari, ma…ma
vedrai. XD che ne pensi di questo chappy? Anche sasuke non scherza in
quanto a beltà! E gaara? XD facci sapere che ne pensi! Un
bacione!
Lily_90: Sara! Dai Yoshino non è
cattiva…è che vuole il massimo per suo
figlio…ma la contessa Sabaku mi pare troppo anche per le sue
aspirazioni! Mi fa piacere che ti piaccia la mia Ino…e non
è ancora la Ino del presente. Quella mi diverte ancora di
più! XD Cho per ora è un amico dal cuore davvero
troppo grande…chissà cosa diventerà
poi! Per i due hyuga: Cami è davvero innamorata del pairing,
si vede..ed è tra le migliori – se non la migliore
– a parlare di loro. Che ne pensi di questo chappy? Fammi
sapere..un bacio!
Sakurina_the_best: grazie per il commento! Che ne pensi di questo
capitolo? Un bacio!
Ulixes: ah finalmente qualcuno che ha la mia stessa opinione su Hidan!
*_* ah per Cho: ne conosco molti molti altri di modi per fargli male.
Sono una persona disgustosamente malvagia. E pensa che io adoro Cho! XD
e la dolce Hanabi…lei è frutto di
“colpo grosso” di Smaila e dello “zechino
d’oro”…i suoi programmi preferiti in
assoluto. U_U che ne pensi di questo chappy? Sempre gente allegra
è? Facci sapere! Un bacione!
Myluna91: Temari ha capito che l’unico modo per uscire dalla
sua situazione è affrontarla…vedrai, tutto si
siste…bhe, insomma, cambieranno un po’ di cose! XD
che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere!
_NefertaI_: ^_^ siamo felici che la storia ti appassioni
tanto…allora ti iscrivo nel FABES di Cami…e io mi
coccolo Kanky! Per essere precisa rispondo ai tuoi punti 1) siamo
contente che Gaara abbia risvegliato la tua religiosità! XD
2) Effettivamente Temari ha bei gusti! XD 3) ah fa
pure…più complimenti gli si fanno più
sento di non essere l’unica pazza a sbavargli dietro! 4)
neruHIna?...mmm ci provo, ma con Cami e il suo Hyugacest
sarà difficile! Vedrai cmq, naruto arriva tra poco! 5) XD
siamo felici che l’Aka italiano ti interessi…XD
effettivamente sono un gruppetto allegro! 6) tsu/jira erano
d’obbligo..e forse hai indovinato qualcosa…ma devo
fermarmi, Cami mi strozza! Facci sapere che ne pensi di questo
capitolo! Un bacio!
Kibachan: che dici, le cose cominciano a smuoversi? I gruppi si
dividono e…vedrai! Per Shika e Tem…ci saranno,
tra un pochino, forse diversi da come te li aspetti *fischietta
fischietta* e hanabi: si la versione della piccola stronza è
la preferita di Cami! XD che ne pensi di questo chappy? Un bacione!
P.s. per kakuzo…emh…non credo sia possibile, ma
proveremo!
_ayachan_: ioamotorturare? Io? Susi…comunque, si un pochino!
XD ma non è per Cho, lui è così
tenero! È che ci vuole un po’ di sana
umanità...insomma qui nessuno è indifferente a
Ino, lui lo dimostra in maniera dolciosa! XD Shika e Tema ringraziano
per l’apologia della lemon! XD sono davvero molto soddisfatti
di ciò XD cmq…la piccola Hinata effettivamente se
le vedrà di tutti i colori! XD povera! E qui nn
c’entro nulla io! Ecco! Malfidata! Piaciuto il dolce
Itachino? Quello un po’ Vulture? XD e HIddy, o dolce Hiddy,
sempre così coccoloso? Che ne pensi? Facci sapere *_* ah,
apprezzo il ritiro dei complimenti…ma mi sono fatta
perdonare no? *lemonlemonlemon*
p.s. perdona la presenza di Sasuke.
Wiwo: per la parte Tours: shika dice di odiare le
seccature…ma è lui che se la va a cercare, poco
ma sicuro! E Cho…effettivamente è
l’essere più sconsideratamente altruista
dell’universo!
E per la parte hyuga/aka: ma perché tutto questo odio verso
la piccola
Hanabi?!…………..sto
scherzando XD e Pein…XD Hidan non dovrebbe scherzarci
troppo! XD è pericoloso quel ragazzo…e tra poco
si vedrò quanto! Che ne pensi di questo chappy? Un bacione!
SangoChan88: oooh, certo W kanky! *.* va be mi riprendo…XD
contenta che lo hyugacest e persino il ChoIno ti
interessimo…vedrai vedrai…! XD che ne pensi di
questo chappy? Facci sapere!
Lale16: Ino superficiale…mmm…sicura? XD
è più di quello che vuole apparire la bionda,
fidati! Che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un
bacione!
LEA91: perfetta l’analisi di Temari…e devo dire
che Hiashi e l’allegro conte Sabaku sono davvero una bella
coppia, hai ragione! XD ah, sono rimasta senza parole davanti
ciò che hai deto di Cho. Assolutamente
perfetto…hai capito tutto. Davvero tutto. Per la parte sugli
Hyuga. Notiamo che Hanabi non è molto amata,
chissà perché! XD e Neji e
Hinata…amante dello hyugacest ne vedrai della belle tra
poco! E i giovani akatsukini…anche loro stanno dando il loro
meglio tra le mani di Cami..vedrai vedrai… che ne pensi di
questo capitolo? Facci sapere! Un bacione
Uchihagirl: prima di iniziare…Russel rulez! XD Yatta! Tu si
che mi capisci! Ecco, finito lo sclero Russelfanghirl! XD ah, se ti
piacciono i triangoli con Hidan ti divertirai tra poco, vedrai! XD gli
Aka di Cami sono davvero magnifici, vero?...l’ho sempre detto
che è geniale! Per kanky…vedrai fino a che punto
si spingerà per l’onore della sorella.
È pur sempre un conte del trecento, non dimentichiamolo
U_U…XD e anche un conte un po’ guerrafondaio!
Vedrai anche questo…molto molto presto! Cho…bella
domanda…tra poco si saprà la fine del povero
amicone…e lo hyuacest: impossibile che cami non faccia
liquefare Neji! XD facci sapere che ne pensi di questo chappy! Un bacio!
Nanami Kimura: anche tu sostieni il povero Cho?...vedrai, vedrai cosa
gli capiterà! Tutto per i suoi amici no?! e
Temari…si è fortunata ad avere un fratellino come
Kanky…e Shika…oh, lui poi…XD *risata
malvagia*…gli Hyuga: e credi che la piccola Hanabi possa
davvero qualcosa?...emh…forse no…forse si! XD che
ne pensi di questo capitolo?...un po’ troppo Kiba? Facci
sapere! Un bacione!
Terrastoria: ciao! Che piacere ricevere la tua recensione! *_*
ovviamente Cami sta correndo come una pazza dopo la tua frase sullo
Hyugacest! XD e ancher Cho ringrazia…non aveva mai fatto
tanta tenerezza, povero morbido cucciolo! ^_^ un bacione, facci sapere
cosa ne pensi mi questo chappy! Bacio!
Kaho_chan:ooooh, ma sono felice che tipiaccia la shikacho!cercherò di accontentarti allora...si, sono ssarcastica! XD dai, su! tra poco tuto si sistemerà! anche per Ino...ah, la versione Choiji è mia...l'ho trovato scritto così una volta e mi è rimasto il vizio! lo hyugacet è sempre merito di cami invece...più di lei| XD che ne pensi di questo chappy? un bacione!
Chimera in blue jeans: cattivo cattivo pc! dai, aspettiamo i tuoi commenti anche su msn! un bacione! facci sapere che ne pensi di questo chappy!
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Capitolo 8 *** Fuga ***
cap8
Choiji espirò profondamente,
saltando un ramo marcio lungo
il sentiero.
- tieniti forte Ino…-
sussurrò alla ragazza bionda che fissava vacua davanti a
sé
Si tuffò tra un cespuglio, facendo frusciare la stoffa
usurata dei vestiti con le fronde spezzate dei cespugli.
- tutto bene? – chiese
dolcemente, respirandole tra i capelli sottili.
Lei annuì, stringendoglisi al collo – si
Cho…- mormorò, tono duro - …sto bene .
– aggiunse, poggiando la testa sulla spalla muscolosa
dell’amico.
Sospirò, intuendo tra gli alberi la figura sfocata del fuoco
in lontananza – brucia tutto – mormorò,
con voce stanca – tutto…- ripeté,
mentre le lacrime le si accalcavano sulle ciglia.
Choiji tentò, imbarazzato, di stringerla a sé,
passandole un grosso braccio lungo le gambe.
- tra poco Shikamaru arriverà
con i nostri genitori…e ce ne andremo al sicuro -
continuò, cercando di frenare il battito del suo cuore.
Ansioso, per Shikamaru.
Impaurito, per la sorte dei suoi genitori e dei suoi amici.
Innamorato, per la ragazza che stringeva a sé. E che si
stringeva al suo collo.
- al sicuro…certo, da quella
ricca puttana che se lo è portato a letto!-
sbottò la bionda, indignata -…mia madre dice
sempre che le ragazze devono comportarsi bene –
soffiò, prima con disgusto, poi con dolore.
Choiji la fissò apprensivo, tirando un grosso sospiro,
immergendosi nel fogliame fitto della boscaglia
- Shika tornerà…e
sarete felici – decretò, cercando di vincere gli
impulsi che gli scombussolavano lo stomaco affamato.
Quello di piangere, perché disperato.
Quello di scivolare in
quell’abbraccio…perché ancor
più disperato.
Shikamaru scivolò lungo il muro di cinta della
città, abbattuto senza molti complimenti da un trabucco
abbandonato a pochi passi da lui.
Sospirò rabbioso, chiedendosi cosa l’avesse spinto
a tornare in quell’inferno.
Ah, si ricordava: lui aveva una famiglia.
Osservò due soldati afferrare per i capelli una ragazzina,
trascinandola nel vecchio fienile, appena a qualche metro dal suo
albero.
Imbronciò le labbra, osservando mesto le lunghe alabarde che
gravavano sulle loro spalle.
Un “mi dispiace” si spense sulle sue labbra,
lasciando che i suoi piedi lo portassero lontano da quella scena
orribile.
Penetrò all’interno della mura, mentre le urla
della ragazzina si confondevano nell’aria a quelle delle
decine di villani, gettati a terra feriti o nelle loro case.
Case che ardevano impietose. Con povere anime chiuse dentro.
Il ragazzo affrettò il passo, scartando in un vicolo dietro
la cattedrale quando una squadriglia ubriaca attraversò
schiamazzando la strada.
Shikamaru strinse i pugni, cercando di non farsi notare.
Svanì nell’ombra della chiesa, contenendo il
respiro affannato.
Un soldato entrò nel vicolo, biascicando qualche parole in
un inglese tentennato.
Il moro trattenne il fiato, arretrando fino a sfiorare con le spalle il
muro robusto dietro di sé.
Spalancò inorridito gli occhi appena il soldato si sporse
con la testa e il suo sguardo incrociò quello
dell’altro, vacuo.
- sono morto –
pensò, fugace, stringendosi alla parete.
- E ve bene…non posso dire di
non essermela cercata – aggiunse poi, rilassando lo sguardo.
Il soldato vomitò una mistura di bile e birra, insozzando le
pietre piatte del vicoletto
– damnit!-
imprecò, asciugandosi con un gesto stizzito la barba incolta.
Shikamaru trattenne il respiro, osservandolo dileguarsi nella piazza
prede di fiamme, fumo e uomini urlanti.
Rimase immobile per qualche attimo, ritrovandosi poi a sorridere -
troppo culo – sibilò poi, immergendosi nella
disperazione della folla.
Mancava poco a casa sua.
Doveva portarli in salvo.
Tossicchiò piano, evitando di incrociare lo sguardo di un
paio di altre guardie, prese a divertirsi con quello che restava di una
cesta di frutta fresca.
Si intrufolò in una porta aperta, evitando di catturare
l’attenzione dei due inglesi.
Si fece avanti, osservando il povero mobilio gettato senza riguardo per
la stanza, le suppellettili lasciate cadere ovunque.
Gettò la testa all’indietro, voltandosi sconvolto.
Il corpo del grosso omaccione giaceva riverso su un fianco, la gola
squarciata.
Dietro di lui suo figlio, un bimbetto dispettoso di appena dieci
anni, aveva i mutandoni abbassati sulle ginocchia da monello
sbucciate. Stessa sorte per sua madre, ancora prona sul letto.
Shikamaru respinse il conato di vomito che gli era salito alle labbra,
scivolando a terra.
Forse sarebbe stato più saggio tornare immediatamente
indietro.
Tornare da Ino, da Choiji. Anche loro avevano bisogno di lui.
Strinse le mani sulle ginocchia, ansioso.
Che palle raccontava?
Lui aveva semplicemente paura di vedere quella stessa scena.
A casa sua.
Si rialzò a fatica, tremando sulle gambe stanche. Qualche
muscolo gli doleva ancora, ma non avrebbe desistito ora.
Afferrò un grosso cappuccio scuro, gettandosi sulla strada
piena di fumo.
- Mamma?- chiese, entrando a passi lenti
nella cucina, scansando la panca che giaceva gettata ai piedi della
porta sottile.
- Papà? –
domandò ancora, pensando in un lampo che scoprì
essere dannatamente doloroso, che su quella panca la sera prima si
stava riposando Ino.
L’Ino che non aveva tradito. L’Ino che avrebbe
sposato.
Avanzò di un latro passo, fermandosi inorridito vicino al
camino.
Una grossa macchia di sangue era filtrata sul tappeto di pelliccia,
tingendolo di una colorazione brunastra.
L’odore nauseabondo gli ferì le narici,
costringendolo a voltarsi.
- Papà!- urlò
nuovamente, correndo verso il retro della casa. Senza riguardo.
L’avrebbero ammazzato?...non gli importava.
Sfondò quasi la porta socchiusa, ritrovandosi catapultato a
terra, in bocca terriccio umido.
E quando si voltò il fiato gli morì in gola.
- Maman…Père… - sibilò,
lasciandosi cadere sui due corpi.
Il padre stringeva in mano ancora una piccola mazza, la madre una
vecchia padella arrugginita e insanguinata.
Quasi era buffo pensare che forse lei aveva dato da penare
più del padre agli inglesi.
Si ritrovò così a sorridere, accarezzandole i
capelli scuri.
- Shi…ka…-
Il ragazzo sussultò, voltandosi verso la figura che giaceva
poco più in la, sommersa da una pozza di sangue ancora caldo.
- Inoichi!- sbottò Shikamaru,
correndo verso di lui, sollevandogli la testa bionda.
Così simile a quella di Ino che…
- mia figlia…-
Shikamaru gli scostò una ciocca dalla bocca, lasciandolo
respirare – è con Choiji, signor Yamanaka
– disse poi, leggendo nello sguardo dell’altro un
lampo di gratitudine.
- sta bene?- chiese d’un fiato,
con la voce mozza e il respiro leggero.
Il moro assentì, - e tra poco ce ne andremo tutti
via…- aggiunse, prima di ammutolire.
Inoichi lo fissava con gli occhi cerulei sbarrati, lo sguardo di
rimprovero in quei piccoli cieli – porta mia figlia al
sicuro. Fa che viva, Shikamaru – disse, perentorio,
lasciandosi scivolare dalle sue braccia.
- torna da lei –
sospirò infine, socchiudendo le palpebre insanguinate.
Shikamaru si sollevò, impiastricciando i pantaloni con il
sangue raggrumato.
- io…- balbettò,
guardandosi attorno - …io!- sussurrò poi, una
mano tra i capelli.
E corse via.
- Ino, addormentati –
La bionda sollevò lo sguardo annacquato
sull’amico, rifiutando con un deciso cenno del capo.
- no – ripeté,
esausta, torturandosi il lobo dell’orecchio –
finchè Shika non ci raggiunge con gli altri –
aggiunse, ritrovando un tono di voce sicuro.
Choiji represse l’istinto di sgridarla.
A quello aveva sempre pensato Shikamaru. A lui bastava accontentarla.
Sempre. E comunque.
- rimani svegli allora Ino…- si ritrovò a
farfugliare – tanto la foresta del conte è a pochi
piedi…una volta arrivati, ci prendiamo una pausa –
Aumentò l’andatura, avvertendo la ragazza
regolarizzare il respiro contro il suo petto.
Si lasciò sfuggire un sorriso.
Tra poco tutto sarebbe tornato alla normalità.
Se Shikamaru diceva una cosa, la faceva sempre.
Sarebbe tornato, e con lui tutti coloro che Choiji e Ino amavano.
Saltò un piccolo fossato, stringendo la testa della ragazza
con una mano callosa al torace.
- sta calma – le disse poi,
quando lei scosse i ciuffi biondi contro le sue dita.
Ino si guardò attorno, spaurita - …va tutto bene,
Cho?...- chiese, avvertendo brividi freddi lungo la schiena.
Il ragazzo ne la fissò inebetito – si,
Ino…-
Lei si strinse a lui, ingoiando un groppo che le era salito alla gola
– ho paura, Cho – mormorò poi,
schiacciandosi contro di lui.
Un tenero fuscello contro un tronco robusto.
Eppure non riusciva ancora a sentirsi al sicuro.
Ino si guardò ancora attorno, nervosa, osservando gli ultimi
raggi del sole invadere la boscaglia – è strano ma
io…- sobbalzò, quando un ramoscello si
spezzò nella corsa folle dell’amico.
- sono io – si scusò
lui, arrossendo.
La ragazza gonfiò le guance pallide, negli occhi un brivido
caldo – Cho! Sei delicato come un toro! –
sbraitò, facendo scattare seccata il mento.
Socchiuse gli occhi, offesa.
- un orso?- chiese Cho, dannatamente
serio.
Ino sgranò gli occhi azzurrissimi, nervosa – ho
detto toro!- urlò ancora, le palpebre socchiuse.
- o cazzo…- mormorò
ancora Choiji, deglutendo e fermandosi improvvisamente lungo lo
sterrato poco battuto.
La bionda lo fissò, scorgendo l’ansia sul suo
volto paffuto.
- Che sta…- si
voltò.
E il suo cuore sembro fermarsi.
Davanti a loro si parava un enorme mostro.
Forse un lupo, forse un orso.
E tutto quello che Ino riuscì a pensare fu che mai aveva
visto una creatura così…demoniaca.
E che loro due fossero assolutamente spacciati.
- cos’è…?- chiese poi, serrando le mani
al petto di Choiji.
Il ragazzone la fissò a bocca socchiusa, tremante
– non lo so, Ino –
Castello Sabaku
- licantropi –
Gaara socchiuse gli occhi, scettico – esistono davvero?-
chiese poi, osservando i raggi del tramonto penetrare da una fessura
sottile del tendaggio pesante.
Hidan si portò una mano alla fronte – sei un
vampiro, dannato. Ancora non credi all’esistenza di creature
sataniche?- mormorò, fingendosi esausto.
Gaara scurì lo sguardo, stringendo i pugni alla poltrona di
pelle – prosegui – intimò poi, facendo
nascere un ghigno divertito sulle labbra dell’altro.
- i licantropi sono mezzi
lupi…o almeno così si crede, solo Satana sa che
bestiacce siano in realtà – grugnì il
biondo, seccato.
Gaara annuì, serio.
- si trasformano a loro
piacimento…almeno i più esperti.
All’inizio la loro trasformazione è
incontrollabile. – Hidan scostò la tenda, facendo
attenzione a schivare la poca e rossastra luce – cazzo,
è ancora giorno – imprecò, battendo
nervoso un piede a terra.
Il rosso storse le labbra, seccato – continua –
sibilò, innervosito.
- sta buono razza di irascibile
pivello…- mormorò l’altro, scontroso,
sedendosi sul cadavere di una delle due donne - …dove ero?-
chiese, portandosi la mano della vittima sotto al mento, pensieroso.
- Idiota – mormorò
Gaara, gli occhi assottigliati in due inquietanti fessure.
- Ah ecco – sbottò
Hidan, ghignando allegro – diventano licantropi se vengono
morsi da un altro. –
Gaara schioccò la lingua, annoiato – questo lo
sanno anche i bambini – l’interruppe asciutto.
L’altro digrignò i denti – impaziente
figlio di puttana. Volevo creare un po’ di pathos –
ringhiò, voltando seccato la testa bionda.
- dimmi che cosa c’entrano i
licantropi con Tours – chiese il rosso, innervosito.
Hidan sospirò, roteando la testa, sgranchendo il collo
anchilosato – i licantropi mangiano carne – disse,
tono rilassato – carne umana fresca –
specificò, fissando l’altro con le iridi
d’ametista.
- e con ciò?-
l’interruppe Gaara, incrociando le mani sotto al mento
L’altro sbuffò, annoiato – Tours
è stata rasa al suolo. Sai quanti dei suoi abitanti faranno
da concime ai vostri bei campi, conte Sabaku?- replicò,
sorridendo arcigno.
Gaara lo fissò incuriosito – si nutrono di
cadaveri, quindi –
- preferiscono cacciare
ma…anche, guerra permettendo – Hidan storse la
bocca, inorridito – hanno sempre avuto pessimi gusti, quelle
bestiacce.-
- e perché sei sicuro che
stiano arrivando?- chiese poi l’altro, stringendo i pungi.
Hidan agitò la tenda con un piede, lasciando le la poca aria
che filtrava dalla sprangatura della finestra invadesse
l’ambiente.
Gaara dilatò le narici, disgustato – sangue
e…sudore – sibilò, una mano sotto il
naso.
- ah ah – negò
Hidan, sogghignando – non è
sudore…licantropi – disse poi, tono cospiratorio
– per Satana, stavo scordando quanto puzzano!- si
alzò dal cadavere seccato, sbattendo via il corpo esanime.
- Sono pericolosi?- chiese Gaara,
osservandolo con disappunto.
- Solo se ti prendono. E per loro non
è facile, sono un insieme scoordinato di muscoli e mascella
– sghignazzò – un po’ come tuo
fratello Kankuro – rise poi, ripensando
all’immagine del grosso ragazzone, intento nel divorare una
coscia di cervo.
Gli occhi dell’altro brillarono fugaci per qualche istante,
prima di spegnersi nel loro abituale buio.
- ne hai conosciuto qualcuno?-
Hidan si passò una mano tra i capelli biondissimi,
pensieroso – ne ho uccisi parecchi, per diletto…ma
alcuni addomesticati li ho visti nella tenuta Hyuga. Sono i loro
custodi. - ricordò, stranito.
- custodi?- di nuovo quella strana luce
negli occhi cerulei
- custodiscono di giorno i corpi di quei
bastardi degli Hyuga. Che clan di merda, per
Satana…perché tutto questo interesse?-
Toc toc
Gara si voltò rapido, mentre la porta si schiudeva con una
lentezza esasperante.
- non è permesso!-
urlò, con voce profonda.
- Io…- la piccola serva si
riparò dietro la pesante anta, tremando come una foglia -
…vostro padre voleva sapere se avevate fame –
mormorò, gentile, il tono di voce tremulo
dall’agitazione.
Gaara fermò il desiderio alla parola sangue, voltandosi
verso Hidan che, strafottente, si appoggiava alla parete –
che ragazza premurosa – mormorò, gettando
l’ultimo cadavere dalla finestra spalancata.
La luna risplendeva ancora bassa nel cielo notturno.
- vieni avanti –
mormorò, voce suadente – vieni
piccina…io non sono mai sazio –
continuò Hidan, sorridendo mellifluo.
La ragazzina entrò, sgranando gli occhi scuri, mentre lo
sguardo si posava sull’eterea figura del vampiro.
Nulla le era mai sembrato così bello.
Bosco
Choiji la lasciò scivolare a terra, sfiorandole la schiena
con una mano
- va al riparo Ino –
sussurrò, sollevandosi le maniche.
- Che fai scemo!- urlò, lei,
isterica – non è una rissa alla taverna!- lo
afferrò per il polso, stringendo frenetica con entrambe le
mani la pelle calda dell’amico.
Il ragazzo la guardò dispiaciuto – ti prego,
mettiti al sicuro – replicò, con voce dura, come
mai lo aveva sentito.
Quel suo stesso tono…;oh, cazzo Shika, dove sei?
Il licantropo ululò, mentre grosse gocce di saliva gli
scendevano lungo il collo robusto e peloso.
Ino tremò impercettibilmente, indietreggiando sulle gambe
mal ferme – moriremo - biascicò,
avvertendo uno strano sudore freddo scenderle in minuscole goccioline,
come un velo, lungo la schiena magra – moriremo –
ripeté, inciampando in un cespuglio spinoso.
Choji si voltò verso di lei, preoccupato, proprio
nell’attimo in cui il grosso licantropo spiccava un balzo
felino verso il suo collo.
- Cho! – strillò la
ragazza, portandosi una mano davanti gli occhi, terrorizzata.
Il ragazzone saltò alla sua destra, schivando gli artigli
del mostro – scappa Ino!- urlò, avventandosi sulla
schiena dell’avversario, incosciente.
- scappa!- ripeté ancora,
portando le piccole iridi nere a supplicare l’amica.
Ino giaceva a terra, tremante, il vestito povero strappato
vistosamente, le lunghe gambe e le esili braccia ferite.
- Va! –
La ragazza si alzò, fissandolo sconvolta.
Il licantropo si liberò della presa di Choiji con un brusco
scuotere di criniera, sbattendolo addosso ad una grossa quercia.
La ragazza sussultò, osservando il corpo
dell’amico cadere a terra, e un rivolo di sangue scendergli
dalle labbra sottili.
- oddio, Cho –
mormorò, una mano a cerchiarle la bocca carnosa –
oddio – mormorò ancora, mentre gli occhi di brace
del mostro le si puntavano addosso.
Perché Cho era il
bambino che le sorrideva sempre.
Perché Cho era il ragazzino che si prendeva le sue colpe.
Perché Cho era il ragazzo che l’amava. E a lei non
era mai importato.
La ragazza si lasciò scivolare a terra, esausta.
Non avrebbe avuto senso continuare a combattere…Shikamaru
non poteva salvarli.
Nessuno poteva più salvarla, pensò, socchiudendo
gli occhi.
Peccato morire divorata da un mostro.
- giù le mani da lei,
bestione!- Choiji si era parato davanti al licantropo, il sangue
attorno la bocca rappreso malamente.
Ino balzò in piedi, sorpresa – ora va
via…- intimò il ragazzo, voltandosi sereno
– a lui ci penso io – continuò,
osservando nuovamente il grosso lupo che gli si parava davanti, mentre
i piccoli passi della ragazza si perdevano alle sue spalle.
Non avrebbe potuto fare niente per lui.
Ma ancora tanto per lei.
- mangia me, bastardo – disse,
correndogli incontro – prova a mordermi!- urlò,
sferrandogli un pugno.
E il braccio rimase incastrato tra le grosse mascelle del mostro.
E la saliva infetta gli scese nel braccio, ardendolo.
Il ragazzone si divincolò, assestando un pesante gancio sul
muso della bestia, sfuggendole alla presa.
Venne spinto all’indietro, sbattendo la testa contro un
albero.
Ancora un passo e…
Ruzzolò nelle scarpata che gli era improvvisamente apparsa
alle spalle, cadendo rovinosamente per alcuni metri.
Rialzò lo sguardo a fatica, osservando il muso del
licantropo annusare l’aria.
Lo vide sollevarsi sulle zampe posteriori e, dopo essersi voltato
rapidamente, immergendosi tra gli arbusti.
E Cho capì…
- Ino…-
Shikamaru aveva sempre sostenuto che le guardie all’entrata
del villaggio fossero un enorme seccatura.
Si mettevano sempre in mezzo la strada e ogni volta che tornava alla
sera, gli chiedevano le generalità.
Un’enorme seccatura, per un ragazzo che a mala pena aveva la
voglia di respirare.
Eppure, ora che passava correndo accanto ai loro cadaveri,
avvertì un sordo dolore di non poterli più
annoiare con le sue svogliate proteste.
Corse verso la foresta, immergendosi nel verde delle fronde.
Ed era già notte, dannazione.
Arrancò fino al sentiero principale, studiando attento la
pista da battere.
Cho era un bravo cacciatore. Conosceva i sentieri interni.
Shikamaru annuì: era certo che Choiji e Ino stessero ancora
fuggendo tra gli alberi.
Pista sicura ma scomoda.
- l’unico modo per raggiungerli
è rischiare la via principale…è troppo
tardi per rimanere indietro – decise, gettandosi a capo chino
nella corsa.
Schivò dei soldati inglesi riparandosi nella boscaglia, per
poi tornare a correre disperato.
Non potevano essere andati tanto lontano…Cho era forte, ma
aveva Ino su di sé ed era spaventato.
Si gettò nella boscaglia, quando l’ululato
spezzò l’aria tesa della sera.
Lupi?
Non ce n’erano da mesi in quelle zone.
Ripensandoci, da anni.
Scese dalla piccola altura scivolando con i piedi ancora inzaccherati
dal sangue.
Eppure la sera prima aveva percorso quella strada...e tutto era fin
troppo normale.
Sempre Ino tra le scatole, sempre i suoi genitori a seccare,
sempre
Choiji a proteggerlo alle spalle…
Perse l’equilibrio poggiando un piede in fallo, scartando una
piccola e insidiosa roccia.
- cazzo – mormorò,
appoggiandosi con la mano ad una radice.
Riprese a correre, ansioso, mentre dei fruscii insistenti si facevano
sempre più chiari.
Un lupo?
- Cho! – urlò,
ricordandosi che l’amico era in quella stessa foresta e che
forse il lupo…
Cazzo, c’erano tanti inglesi da sfamare un branco
intero…perché proprio loro?
- Ino!- urlò ancora, cercando di sovrastare i rumori in
lontananza.
Il crepitio del fuoco, le urla dei sopravvissuti, le sguaiate
risate
dei vincitori, le…
- Shika!-
Il moro si voltò, interrompendo la corsa.
- Choiji…- mormorò,
raggiungendo la stretta fessura del piccolo precipizio.
- Stai bene?- chiese, osservando
l’amico tenersi il braccio con una mano. Insanguinata.
L’altro annuì, mascherando il dolore dietro una
maschera sorridente ma tesa– si… -
Shikamaru sospirò, gettando la testa all’indietro
– grazie a Dio – mormorò, socchiudendo
gli occhi scuri.
- Ino…- si disse poi, notando un brandello del suo vestito
lasciato pendere da un irsuto cespuglio
Spostò l’attenzione sull’altro ragazzo
che si mordeva nervoso un labbro – l’ho persa
– confessò dopo qualche secondo –
raggiungila…un…mostro la sta inseguendo
–
Shikamaru lo fissò scettico, porgendogli poi un bastone per
cercare di tirarlo su.
- sei sicuro di non aver sbattuto la
testa, Cho?- chiese, infastidito, iniziando a ragionare.
Forse Ino l’aveva mollato
lì…magari lui
le aveva strappato inavvertitamente la gonna…oh, certo,
questo era da lei…
- non pensare a me!- strillò
Choiji, sbattendo via il bastone – Ino è inseguita
da un mostro enorme! –
Shikamaru sbuffò – che palle Cho!-
mormorò, sedendosi a gambe incrociate – non stai
scherzando…?-
Choiji negò nervoso con la testa, sorreggendosi il braccio
lacerato – ti prego…salvala –
–
porta mia figlia al sicuro.
Fa che viva, Shikamaru –
Shikamaru si alzò in piedi, le labbra strette – ce
la fai ad uscire da li da solo?-
L’altro si guardò attorno, spaurito –
credo di si…-
- è notte ormai…sta
attento – sussurrò Shikamaru, sforzandosi di
sorridere – io vado da Ino –
Si dice che quando la morte arriva, vedi scorrere tutta la tua vita
davanti agli occhi.
Secondi frenetici, in cui le immagini si sovrappongono una dopo
l’altra. I momenti belli, quelli brutti, quelli divertenti.
Le discussioni con Shikamaru, le premure di Choji, l’infanzia
nella tenuta, l’ammirazione di chi l’aveva sempre
guardata come se fosse una rarità…
Ino sapeva che stava per morire, perché vide esattamente
quello.
Chiuse gli occhi, pronta a quel lupo- o orso- enorme che a breve
l’avrebbe divorata, sfregiata, dilaniata.
A breve, nulla ci sarebbe più stato di Ino Yamanaka.
La ragazza, stesa a terra ferita, si coprì il volto con le
mani, gli occhi sbarrati dal terrore.
Solo quando vide balzare dietro di lei una figura nera, che nel giro di
pochi secondi spezzò il collo del licantropo-
perché quello era, anche se ancora non lo sapeva -
con un gesto brusco delle mani, capì che forse non sarebbe
morta.
Tutt’altro.
Ma aveva davvero spezzato il collo?
Il corpo del lupo giaceva riverso nel suo sangue, e la persona che
aveva fatto questo, all’apparenza, era umano: di spalle,
almeno.
Ino guardò stupefatta il ragazzo pallido e moro di fronte a
lei, che si pulì con stizza le mani e fece schioccare i
denti. Il profilo si stagliò nitido nella penombra.
Denti…non umani.
Affilati.
Aguzzi.
Un ringhio sordo che proveniva dal basso ventre.
Un rivolo di sangue che colava per terra.
Fu solo allora che Ino, per un istante, si chiese se per caso non fosse
stato meglio finire divorata dal lupo, e alla svelta, visto che le
immagini della sua vita avevano preso a vorticarle nel cervello senza
sosta, un’altra volta.
Ma quando quell’essere si voltò
verso di lei, Ino
fu certa di una cosa.
Meglio una morte agonizzante e tediosa con lui.
Tutto, pur di contemplare da vicino quei meravigliosi occhi antracite.
Sasuke cercò di pulirsi il sangue dal cappotto, ma
inutilmente; la densità del sangue dei licantropi lo
disgustava sempre molto, aveva un odore acre e un sapore stomachevole.
Ma il più delle volte era necessario morderli per ucciderli,
e solo in seguito spezzare loro il collo con una mossa secca e precisa.
Dove non arrivava la forza, sicuramente inferiore a quella bruta e
selvaggia degli uomini lupi, accorrevano allora la velocità
e i denti di un vampiro.
E in quei casi non c’era storia.
Sasuke si voltò verso la ragazza bionda, che ora lo fissava
a bocca aperta.
In quanto forza fisica, decisamente scarsa. Si era procurata una ferita
sulla caviglia che l’aveva messa in situazione precaria fin
da subito. Pessimo indizio.
E nemmeno in quanto a strategia le cose andavano meglio: non le era
venuto in mente alcunché per cercare di difendersi dal
licantropo: come tutti gli umani, aveva atteso la morte.
Storse leggermente il naso: non fosse stata così bella,
sarebbe stata davvero un elemento inutile.
Ma Sasuke, per quanto la sua freddezza gli impedisse spesso di
esaltarsi più di tanto davanti alla bellezza femminile,
dovette riconoscere che aveva sentito, e visto, giusto.
Ino era incredibilmente bella.
Un’ avvenenza fulgida, con quei capelli dorati e gli occhi
acquamarina. Da vampira, nessuno avrebbe potuto resistere al suo
fascino letale.
Lei lo stava ancora guardando, con gli occhi sbarrati, e Sasuke
riuscì facilmente a leggerle nel pensiero.
Bene. Sarebbe stato alquanto facile assoggettarla.
Lui e quel fascino che evidentemente sapeva sprigionare sul genere
umano.
Le si avvicinò lentamente, annusandone il sapore
già in lontananza.
Sangue dolce. Di ottima qualità.
“Se devi uccidermi, fallo. Non ho idea di cosa tu sia, ma non
sono così sciocca da credere che tu possa
risparmiarmi…cosa…cosa sei, tu?” chiese
Ino con voce flebile, abbracciandosi le ginocchia e incapace di
staccare gli occhi da Sasuke.
Lui si chinò su di lei, facendola avvampare, nonostante
percepisse quanto freddo fosse il suo corpo; Sasuke si
limitò a un’occhiata sprezzante, ma concesse anche
un lieve sorriso.
“Sono quello che tra poco diventerai anche tu…per
l’eternità.”
E prima che Ino potesse replicare, il collo si mise a bruciare e
scottare terribilmente, mentre la pelle si faceva sempre più
fredda.
Ogni vampirizzazione avveniva a seconda del tipo di morso, non vi erano
regole fisse: si poteva perdere conoscenza e risvegliarsi
già vampiri, oppure vivere con consapevolezza tutto il
processo.
Il che fu quello che accadde a Ino.
Avvertì getti alterni caldi e freddi, un dolore lancinante
al cuore
che smise poi di
battere?…
sentì il corpo diventare più leggero, i capelli
ancora più lunghi e chiari.
Sentì la privazione di ogni alito di vita. E quando
riaprì gli occhi, avvertì un potere che fluiva da
ogni singolo poro del suo nuovo corpo come mai avrebbe potuto
immaginare.
E fame. Una terribile, insaziabile fame…di sangue
Si voltò di scatto verso Sasuke, smarrita. Ma al contempo,
conscia che quanto le era successo era decisamente…
Inebriante.
Ino si sentiva potente.
Si leccò la punta delle labbra, realizzando che la ferita
alla caviglia era scomparsa.
Si contemplò la pelle opalescente, color chiaro di luna.
Vide i suoi occhi riflessi in una pozza d’acqua, ancora
più azzurri del solito.
“Qualsiasi cosa tu mi abbia fatto…non mi dispiace
assolutamente…” sussurrò flettendo le
braccia esili, toccandosi il corpo freddo e slanciato.
Sasuke sorrise- non si era affatto sbagliato, ne era certo che non
avrebbe avuto problemi con lei- e si sedette su un tronco
d’albero, lisciandosi le pieghe del vestito.
Ino lo fissò, concupiscente.
“Sei…sono…siamo…”
La voce era diventata bassa e carezzevole, un roco sussurro ammaliante
e seducente.
“Benvenuta nel regno di noi vampiri, Ino Yamanaka. Io sono
colui che dovrai servire in eterno. Sasuke Uchiha.”
Lei ammiccò con le labbra turgide e scarlatte, che
spiccavano sul volto esangue.
“Non mi dispiace affatto servirti per la
vita…”
“Non ne avevo dubbi…per questo ti ho
scelta…” constatò Sasuke sicuro di
sé, l’aria arrogante di sempre. Ino si morse un
dito, succhiandolo.
“E’ normale…questa fame?”
Sasuke si limitò ad annuire.
“Non ho intenzione di ripetermi due volte. Quindi, prima tu
mi aiuti a vampirizzare il tuo amichetto con la coda- che
sarà decisamente più riottoso di te- e solo dopo
ti spiegherò tutto quanto vi è da sapere. E la
nostra missione.”
A sentire l’allusione a Shikamaru, Ino sobbalzò. E
sorrise.
Shikamaru…allora non sarebbe stata sola.
Un conforto da un lato.
Dall’altro, come pensava la parte più oscura di
sé, un vero peccato.
Avrebbe condiviso l’intera esistenza molto volentieri con
quel Sasuke.
Da soli.
Ma quello che restava intatto della sua vita umana erano i ricordi, ed
era per questo che la confortava sapere che non avrebbe detto addio a
Shikamaru.
Anche lui vampiro. Anche lui accanto a lei.
Anzi.
A loro.
Ma…e Choji?!
Si sentì per un attimo mancare, ma Sasuke sembrò
leggerle nel pensiero.
“Non temere, il tuo grosso amico sarà dei
nostri…anche se al momento sta subendo un processo molto
particolare…”
Ino annuì, più sollevata, e fissò
Sasuke, ostentando la sua nuova sicurezza, baldanzosa, scuotendo la
chioma che ora arrivava oltre la vita sottile.
“Sasuke…cosa siamo aspettando? Andiamo da
Shikamaru…”
Angolo di Cami e Robi
Ed ecco che il nostro caro Sasuke ha vampirizzato Ino! E, come potete
notare, la nostra bionda non è affatto immune dal fascino
emo (per molte, compresa la sottoscritta, irresistibile, per altre,
vedi Robi, incomprensibile). Del resto, Ino sarebbe la prima a
iscriversi al fabes, date retta a me XD
Insomma, dovete pensare a questo: Ino, quando vede Sasuke, diventa ai
livelli di Sakura.
Notare anche come Robi si sia superata in questo capitolo, nelle scene
di battaglia e mentre Shika gira come un ossesso nel villaggio.
La guerra che imperversa- imprecisata, fate conto una delle seimila
guerre che si facevano allora Francia e Inghilterra- ha decimato le
loro famiglie.
Ora Shika, Choji e Ino non hanno più nessuno, e ancora
dovete vedere cosa succede invece ai Sabaku.
Nel mentre il nostro Hidan ci ha fornito qualche succosa informazione
sui licantropi( così come io mi sono occupata della storia
vampiresca, Robi ha messo insieme un bel po’ di informazioni
per i lupi), che tornerà molto utile, seppiatelo.
Non sono tutti bellini come Kiba XD
Notare poi come Hidan e Gaara siano sempre più dolci e
carini eh…ormai manco le povere servette risparmiano!
Tra l’altro, abbiamo una bellissima immagine dei licantropi,
che posteremo a breve, fatta dalla bravissima Chimera!
Ora, pieni di dubbi come siete, io faccio come sempre la sadica della
situazione, e non dico nulla.
Soprattutto sul povero Choji, che è in condizioni precarie,
e del quale molti di voi si chiedono che fine farà. Ma
soprattutto…si incontreranno ancora Shikamaru e Temari?
Kankuro capirà che razza di mostro è diventato il
fratellino?
E Temari diventerà suora?
Questa è praticamente un altro milione di cose nei prossimi
capitoli, e sappiate che il presente (leggi Naruto e Sakura) si
avvicina…
E tutti capirete cosa caspita c’entri Sakura!
Bene, vi lascio alle immagini di questo capitolo!
Una di un bel lupo mannaro(la prima che abbiamo), della nostra gentile
Chimera in blue jeans. La più bella la lasciamo per dopo^^
http://img392.imageshack.us/my.php?image=lupozn6.jpg
Una, invece, di Sasuke e Ino.
http://badllama001.deviantart.com/art/SasuIno-Recolour-77560062
non mi chiedete cose più “focose”,
già è difficile per me postare ste robe. Al
massimo ci penserà robi più avanti, anche
perché per ora non c’è un tubo tra i
due!
E poi una bella immaginetta su questi due…
http://shikalee.deviantart.com/art/Hidan-VS-Shikamaru-43556964
Lascia presupporre un’accesa rivalità? Oh
beh…poco ma sicuro cari miei^^
Ah, hidan verrà postato in ogni salsa: piccola ossessione
mia e di robi eheh!
E ora le risposte
-sammy1987: eccoti accontentata con sasuke, che come vedi ha
vampirizzato in primo luogo ino(impresa facile!). ora bisogna vedere
come saranno le cose invece con shika…così tu
propendi per la shikaino eh? Ahi ahi…parli con due mosche
nere convinte, anche se fidati che…diciamo che a volte
faremo strappi alla regola^^ un bacione!
-lalyblackangel: ehm…MAI chiedere a me quando arriva la
parte naruhina, cmq robi mi fa cenno di dirti che arriverà
nel presente e che ti lascerà contenta( sorry ma io sono
fermamente nejihina…). Beh, una prima trasformazione
l’hai vista, che ne dici?
-stefy90: robi è veramente un mito quando si tratta di
creare le scene tra sabaku…nessuna meglio di lei sa
analizzare i loro rapporti, e chi meglio potrebbe descrivere
kanky e temari? per quanto riguarda hidan, hai ragione fa decisamente
molta paura…però dai, del resto, è
anche il suo fascino che acquista punti quando è
così tremendo eheh! Voglio proprio vedere poi cosa ne pensi
degli sviluppi di questo capitolo eheh…ah, per quanto
riguarda neji…oh sì…è in
crisii!!!(camilla gongola, robi scuote la testa). Sorry, colpa dello
hyugacest…mi contengo! Un bacione stefy!! Ps choji
avrà un bel ruolo, eccome!
-myluna91: spero che siano chiarite le tue domande^^ come vedi shika va
alla ricerca dei genitori suoi e di choji e ino! E ora, cosa
accadrà…è una bella
scommessa!” grazie dei complimenti un bacino
-jenna uchiha: oh come siamo contente, grazie davvero per le belle cose
che hai detto, ci fanno davvero molto piacere visto che teniamo molto
all’ic e alla cura meticolosa dei personaggi e della trama.
Ovviamente sei ben accetta nel fabes, mi sembra ovvio, ora
dovrò fare una bella ricapitolazione eheh(roberta mi guarda
male…oh beh, mica è colpa sua se sostiene, come
dico io, “gli sfigati” ihih. Ora se non mi uccide
poco ci manca), comunque speriamo davvero che continuerai a recensirci!
Un bacione
-sakurina the best: ehm…ma come fanno a conoscersi sasuke e
ino?XD è impossibile! No no, non c’è
stato un tubo…anche se come vedi a ino non dispiacerebbe(che
novità…). Ma a sasuke…gliene
può fregare qualcosa di lei? Bacioni^^
-LEA91: come sempre i tuoi commenti sono sempre tra i più
attesi, per le analisi perfette che fai, per come azzecchi sempre le
psicologie dei personaggi…bravissima^^ dunque, come hai
giustamente notato il personaggio di kiba è molto toccante:
schiavizzato, e con un profondo amore per Hinata, non ricambiato. E per
quanto io adori neji e hinata insieme non potevo non cogliere
l’occasione per fare questa intricata situazione con kiba(
come se poi non aggiungessero poi altri problemi…) . per
quanto riguarda temari e kankuro, lì colei che davvero li sa
manovrare benissimo è robi^^ ha creato davvero un rapporto
unico, che andrà inevitabilmente a intrecciarsi poi con
shikamaru e gli altri…a proposito, visto adesso cosa
è successo con ino? Tu mi dici del sasuino eh? Come sai io
ODIO quel pairing(e robi abbastanza), ma è anche vero che
non a caso noi abbiamo messo “tante tante
threesome…”. Di più non dico. Comunque,
grazie davvero per le tue belle parole, ci riempiono sempre di
orgoglio!!!un bacione!!!
-talpina pensierosa: carino kiba eh? Gaara beh…lui
è…come dire…degno fabes eheh! Un
bacione tesoro!
-kurenai88: sgombra la tua mente dalle tue malefiche fantasie yaoi!!
No, no, no, qua non ce n’è eheh! Per le parti
shikamaru e sabaku, robi è davvero un mito a renderle^^ un
bacione grande!!
-wiwo: eh già, incredibile l’amore che trasuda
questa fic…lealtà, amicizia XD come saggiamente
dici l’unico davvero che è un pezzo di pane
è il povero choji, e se vuoi sapere la sua fine(non temere,
non può morire un pacioccone come lui) basta attendere molto
poco, sasuke ha in mente qualcosa…e gaara, vedrai, ha in
mente un piano che definire diabolico è dire poco^^un
bacione grande
-kibachan: ovviamente hidan combinerà qualcosa e idem
gaara…ah, sapessi ihih. Non avevo dubbi che avessi gradito
la parte con kiba, del resto, il nostro licantropo è
alquanto focoso eh! Ah, così tu vorresti sasuke e ino
eliminati eh? Tsk, scordati che elimino sasuke ihih. E per la
sasuino…che sofferenza…odio quei due
insieme…ma è anche vero che…come
dire…se abbiamo detto triangoli un perché ci
sarà! Shika farà qualcosa di figo chiedi?
Beh….come non potrebbe fare qualcosa di figo, lui XD
-maobh: oohhh, grazie!! Siamo felicissime che la fic ti stia tanto
piacendo con lo scorrere dei capitoli, davvero! Come vedi sasuke non
solo ha vampirizzato ino, ma propende anche per shika…per
non parlare del povero choji, del quale non si sa che fine
farà(e noto che tutti son preoccupati!). ah, gaara che si
ribellerà a itachi…la vedi lunga eh^^ per quanto
riguarda gli hyuga…ehm ehm…io mi contengo, ci
provo!! Però…mannaggia al rating arancione^^un
bacione da entrambe! Ps e grazie per il commento alla mia
nejisaku…sì, la passione che ho per neji trasuda
ovunque!
-lilithkyubi: oh, ma il nostro scopo è fare sbavare le
lettrici^^ed ecco che riuniamo quindi i più fighi tutti
insieme eheh! Come vedi poi robi è sempre magistrale nel
descrivere tutti i rapporti che intercorrono tra la famiglia sabaku e
il team 10, vedrai cosa succedere! Per quanto riguarda la kibahina, le
speranze sono misere, non per la nejihina in sé, ma
soprattutto perché…nel
presente…c’è pure naruto di mezzo! Non
che kiba sarà messo da parte…diciamo che gli
capiterà qualcosa di decisamente importante! Ah, se sapessi
cosa ha in mente gaara…diabolico^^un bacino!!
-lily_90: io glielo dico sempre a robi: come caratterizza ino lei, ce
ne sono poche, e soprattutto si vedrà nel corso della
storia, quando ino subirà davvero tante evoluzioni...ma
niente strane inclinazioni, non preoccuparti, anche se ormai lo sai
bene che ci saranno tempi duri…per quanto riguarda poi
kankuro e temari, robi è la maestra dei sabaku, mi stavo
commovendo anche io nello scorso capitolo! comunque, ora ti chiedi che
fine farà il povero piccolo choji…ma vedrai, non
temere che si saprà molto presto! Un bacione enorme sara, da
parte di entrambe^^
-kage_naru89: ah sì io vedevo sempre le tue recensioni con
sinners! E sono felice che adesso ti piacciano le shikatema eheh!
Grazie per le belle parole dette, siamo veramente contente che ti
abbiano fatto tale effetto, sul serio, è sempre molto
importante per noi sapere che riusciamo a soddisfare ampiamente chi ci
legge. Per quanto riguarda la tua domanda sui licantropi, ancora non
l’avevamo spiegato^^ la risposta sarà data tra
pochissimo(se nn ricordo male già nel prossimo capitolo), e
si capirà dalla parole di kiba! Un bacione
-ulixes: allora, come è andata la gita? comunque, credo che
la parte di hidan e gaara in questo capitolo ti sia piaciuta molto,
vero? Eheh…ma ora, giustamente tu ti chiedi di
shikamaru…beh, come dire…il ragazzo non
è certo pronto a farsi assoggettare da sasuke su due
piedi…a meno che sasuke non minacci qualcosa, no? alla
prossima^^
-sangochan88: cosa combina ino eh? Oh, quella ragazza ne combina sempre
una più del diavolo, fidati^^ e per shika e temari le cose
si mettono malino, ahimè! Un bacione grande
-allegraragazzamorta: a dire il vero l’immagine un
poì inquieta! Diciamo che neji me lo immagino diverso dal
vivo ihih…hai presente brad pitt nell’intervista
con vampiro? Fisicamente…occhi ghiaccio, capelli lunghi
neri…lui!Dunque, ino non è stupida, affatto: sono
soprattutto gli altri che la vedono così, non capendo cosa
ci sia dentro. Ma robi avrà modo di approfondire bene la
questione, lei sa descrivere ino come poche persone, fidati! Per neji,
ooohhh…ma a chi non piace eheh! Un bacione
-rory_chan: annoiare?! Sono queste recensioni che ci riempono di
soddisfazione, che ci fanno dire “cavolo, ecco
perchè è così meraviglioso scrivere e
poi scambiarsi pareri con chi ci legge”. Tesoro, il tuo
commento è meraviglioso, quindi ti risponderò
punto per punto, cercando di essere precisa anche se esaustiva! 1)
dunque, se naruto sia umano o meno, non vi è dato ancora
saperlo^^ se abbiamo preso spunto da twilight per hinata, a dire il
vero no: io ho pensato più a intervista col vampiro, scena
del coniglio compresa(anche se brad pitt mangiava di più i
topi…porello). per quanto riguarda il naruhina, ci
sarà…ma tanto ti avrò già
resa completamente hyugacestosa eheh 2) oh sì, io e robi
alla conquista del mondo…hyuga e sabaku rulez! Comunque,
sakura non è mezzosangue, sakura è umana. Ma
vedrai bene il perché e cosa ha di speciale. Oh, hiashi:
è più forte di me, anche se alla fine nel manga
si pente, per me rimane il pezzo di m…che con odio e
disprezzo ignora hinata, facendola soffrire, e non rivela mai a neji la
verità sul suo passato per 14 anni, facendolo soffrire come
un cane. Ah, ovvio che choji amma ino^^3) a dire il vero la scena lime
l’ho scritta io ihih…ma presto robi si
farà perdonare, farà anche lei la sua lemon, me
lo ha promesso^^ 4) oh, il gruppo di itachi è folle,
eccome…ma decisamente sexy! Dove li trovi un vampiro prete e
puttaniere, uno ambiguo e fissato con le esplosioni, uno glaciale e
spietato e uno che deve sobbarcarsi delle manie degli altri(il povero
sasori)? Che dire…sono così fighi! 5) sasuke,
sasuke…ma lo sai che anche io adoro alla follia sasuke, si
sa^^ e la scena di temari e kanky è stupenda, lo
so…robi è un mito^^ ah, per l’errorino
che dicevi, a dire il vero non lo è: il fatto è
che andrebbe letta come se prima ci fosse una virgola: “La
ragazza lo fissò stralunata, la bocca socchiusa, prima che
l’espressione inorridita sul viso si trasformasse in una
smorfia di rabbia. E lo schiaffo colpisse la guancia del promesso
sposo.” Diciamo che secondo me ci stanno entrambe! Bene, ho
finito, la tua recensione meritava risposte esaurienti^^ un bacione
enorme tesoro, da entrambe ps sasuino…chiedi a robi, io mi
deprimo a pensarci.
-kairi84: la fuga vera e propria inizia adesso ehehe.....comunque,
choji fa tenerezza a tutti, a maggior ragione ora che non si sa il suo
destino povero! e ino...ino...benedetta ragazza...sappi che anche io
tremo al vederla con sasuke, fidati, ma un po' di triangoli van fatti!
oh, ma vedo che stai anche apprezzando lo hyugacest!!
sììì....i miei tentativi non
falliscono mai^^Bene, ottimo ottimo...decisamente eheh! e ora siamo
alla parte finale del passato, perchè a breve si
capirà come si son vampirizzati tutti...e naruto
arriverà^^ un bacione!
-uchihagirl: lacerata da kiba e neji eh? oh ti capisco...oddio, io non
avrei dubbi, ma entrambi hanno decisamente molto molto fascino! per la
parte di temari e kankuro robi è stata molto brava, mi
piaceva kankuro pure a me!! non so se ha visto L.A confidential, ma sai
lei fa sempre un ragionamento:
gladiatore-->russel-->kankuro. quel film è il
sui preferito e nella sua mente kanky è russel(come nella
mia brad pitt in intervista col vampiro è senza alcun dubbio
neji!!). bene, spero che il capitolo sia di tuo gradimento come sempre!
un bacione da entrambe elena!
-ayachan: no. basta con quelle cose yaoi, sono stata chiara?!
non voglio ripetermi più, dannata. cazzo, sennò
mi costringi ad andare a cambiare le scene che hanno insieme
perchè mi vengono le paranoie argh!! qui ci vuole una
nejihina arf, al più presto. eccome. per la parte di
ino...fai conto che ho dovuto scrivere anche questa. e ora capisci
perchè sto male. infatti poi a un certo punto se ne occupa
robi, perchè le cose van peggiorando, e io non ci voglio
mettere becco! fino a che non c'è sakura...ok, ok, ho detto
già troppo. uhm ,quel qualcuno che ti ha detto quella cosa
di choji ero io eh? ma gioisci...è ancora vivo!!vegeto!
salvo! per ora. ah, per la scena di hidan e gaara...robi con hidan tira
fuori tutta la sua efferatezza, e ancora devi assistere ad altro^^
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Capitolo 9 *** Piani d'azione ***
“Porca puttana”
Shikamaru imprecò quando la fronda di un albero lo
colpì sulla guancia, lasciandogli un segno arrossato; si
massaggiò, borbottando furioso, continuando però
a correre rapido nel bosco.
Doveva trovare Ino.
Le orme a un certo punto di interrompevano, e non aveva la
più pallida idea di dove cercare: si sedette un attimo su un
tronco reciso, asciugandosi il sudore che gli imperlava la fronte e
sbottonandosi la camicia.
Sarebbero bastati pochi minuti per far riprendere le gambe sfatte.
Buffo come in quell’istante l’immagine di Temari
gli tormentasse le mente.
Il suo volto, la sua risata ironica, il suo corpo…
Sbuffò, prendendosi il volto tra le mani.
Dove diamine sarai
adesso, seccatura…cosa darei per poterlo sapere,
maledizione…
“Shikamaru”
Il ragazzo alzò la testa di scatto, avvertendo solo in quel
momento la presenza di fronte a lui.
Sbarrò gli occhi, allibito.
“Ino?”
Ma non era Ino. O meglio, non la Ino che conosceva lui.
Si alzò all’istante, osservando ammutolito la
pelle bianchissima, le movenze feline.
Bellissima. Ma di una bellezza inquietante.
E c’era anche qualcos’altro…qualcosa che
incuteva un reale terrore.
Lo sguardo di Ino era cambiato, come se i suoi occhi avessero bagliori
luciferini. Quegli occhi che erano sempre stati dolci, erano adesso due
pozze di ghiaccio.
Shikamaru indietreggiò d’istinto.
“Choji è ferito…ma tu…tu
stai bene?” sussurrò senza smettere di fissarla.
Ino storse le labbra.
“Mi dispiace, Shikamaru…”
Si toccò lievemente le labbra ceree, abbassando lo sguardo.
“Ti…ti dispiace?” urlò lui
sempre più consapevole che stava per succedere qualcosa di
pericoloso.
Ino sospirò, scostandosi, e fu solo allora che Shikamaru
vide dietro di lei un’altra figura.
Un ragazzo alto, moro, con le labbra bianche come quelle di Ino.
Lo stesso incarnato.
Lo stesso sguardo.
“Ma che cazzo…”
Sasuke gli fu accanto in un attimo, bloccandogli le mani dietro la
schiena; Shikamaru cercò di divincolarsi, lanciando un
rantolo di frustrazione, ma la presa di quello sembrava una morsa
d’acciaio.
“Brutto stronzo, lasciami immediatamente! Ino, cosa sta
succedendo!” inveì furibondo, scalciando le gambe
a vuoto, incrociando lo sguardo di Ino che lo guardava senza muoversi,
trattenendo il fiato.
Poi avvertì, accanto alle orecchie, la risata roca e
sprezzante di quel tipo sconosciuto.
“Me lo immaginavo che tu fossi un tipo ricalcitrante,
Shikamaru Nara…”
Prima che Shikamaru potesse replicare, Sasuke lo morse sul collo.
E anche per lui, per qualche minuto, cadde il buio totale.
Quando si risvegliò, Shikamaru si ritrovò legato
a un albero, mani e piedi ben fissate con corde resistenti.
Ma non era quella a preoccuparlo di più.
“Cosa…cosa mi è
successo…”
Ino, accanto a lui, gli sorrise.
“Shika…era necessario legarti…prima che
tu compia qualche scemenza, prima che…”
“HO DETTO CHE CAZZO E’ SUCCESSO, INO?!”
“Non urlare.”
Sasuke intervenne, apparendogli accanto. Shikamaru lo guardò
con sguardo trafitto dall’odio.
“Tu…”
“Stai buono che te lo spiego. E poi forse posso anche
slegarti.”
Scese un silenzio irreale quando Sasuke smise di parlare. Shikamaru
guardava il vuoto davanti a sé.
Un vampiro.
Era diventato un vampiro. Una creatura che si pensava esistesse solo
nelle leggende, non certo reale.
Un tipo razionale come lui non aveva mai dato credito a certe
stupidaggini. Ma la realtà supera ogni leggenda.
Percepì con orrore il corpo freddo, la gola arida, la
mancanza di un qualsiasi battito nel petto.
“Sono un mostro…”
Il suo sussurro sconfitto fece rialzare la testa a Ino, che gli fece
una carezza sulla testa.
“No Shikamaru, ora pensi così, ma
immagina…siamo immortali…siamo degli essere
invincibili…nessuno ora
potrà…”
“Siamo dei mostri, Ino, non ti rendi conto?! Ma cosa diavolo
stai dicendo, brutta stupida che non sei altro? Che lavaggio del
cervello ti sei fatta fare, eh?!” sbraitò lui
cercando di liberarsi, sotto lo sguardo spaventato della ragazza e
quello divertito di Sasuke.
“Urla quanto vuoi, tanto da oggi stesso sarai un mio
subordinato, Shikamaru.”
“Vai a farti fottere, tu.”
“Oh, non penso proprio. La prima regola del nostro mondo
è l’obbedienza totale a chi ci crea. E io sono
quello che ti ha creato, Shikamaru. Non ti conviene metterti contro di
me. Anche perché non vorrai vero che faccia fuori il tuo
amico Choji, no?”
Shikamaru alzò lo sguardo, seguito da Ino.
Sasuke proseguì camminandogli intorno a passi lenti.
“Già…Cosa credi, che sia stato
attaccato da un lupo normale? E’ stato morso da un lupo
mannaro…uno di quei cagnacci rognosi…ed adesso
è un licantropo a tutti gli effetti, senza alcun
dubbio.”
“Choji…” sussurrò Shikamaru
digrignando i denti, mentre Ino si accasciava a terra, confusa.
Sasuke li guardò entrambi, sbuffando.
“A parte che ora fa parte di quella razza schifosa, per il
resto è meglio anche per noi. I licantropi da sempre sono
subordinati dei vampiri. Sono esseri inferiori, e in quanto tali ci
devono obbedienza. Ci proteggono in battaglia, sono i nostri servi. Il
tutto sta a saperli addomesticare In questo caso, il vostro amico mi
tornerà molto utile. Andremo a recuperarlo a patto che il
signorino testa d’ananas di calmi.”
Shikamaru fu tentato da sputargli in un occhio, ma si trattenne.
Anche perché era l’unica cosa saggia che al
momento poteva fare. Annuì, docile, e Ino gli
slacciò mani e piedi.
Sasuke incrociò le dita della mani, guardando verso un punto
in lontananza.
“Sasuke…”
La voce di Ino interruppe i suoi pensieri, facendolo voltare stizzito.
“Puoi…puoi dirci adesso tutto quanto?
Perché hai scelto noi?”
Shikamaru lo guardava ancora con disprezzo, anche se la sua mente
vorticava furiosamente, in una nube di pensieri sconnessi.
Vampiro. Immortale.
Un mostro. Una vita
eterna.
Non avrebbe
più visto LEI.
Lei…lei…dove
era in quell’istante Temari…
Sasuke ticchettò le unghie contro la corteccia
dell’albero, decidendosi a parlare.
“E sia. Ora posso dirvi tutto. Dirvi cosa faremo da questo
giorno. Dirvi quale è il mio scopo. E come sarà
la vostra vita.”
Fece una pausa, mentre l’immagine di Tsunade e sua figlia Rin
gli si affacciavano alla memoria…
Sasuke odiava sempre molto ricordare le sue sconfitte…
“Credevi di
essere più furbo di tuo fratello, non è vero,
Sasuke? Credevi di poterla fare sotto il naso a me, una dei vampiri
della Triade leggendaria?! Ma del resto, cosa poteva aspettarmi da
Sasuke Uchiha…creato da un essere come
Orochimaru…”
Tsunade fissava schifata
Sasuke, facendo leva sul suo autocontrollo, trattenendosi dal colpirlo
e aggredirlo.
Sasuke la fissava,
pallido e assorto.
Lo sguardo era fisso
dietro la figura che si nascondeva accanto a Tsunade, la ragazza dallo
sguardo triste, gli occhi castani umidi di lacrime.
Rin guardava Sasuke,
mordendosi un labbro.
Ecco cosa voleva in
verità da lei. Quella gentilezza, quella
cortesia…quel modo così affascinante che aveva
avuto con lei…
Balle. La voleva solo
uccidere. Voleva soltanto il suo sangue, come tutti i vampiri.
Sasuke fece per
replicare, ma Tsunade lo bloccò.
“Esci
immediatamente da qui, Sasuke. Hai giocato coi sentimenti di mia
figlia, ingannandola e conquistandoti la sua fiducia. Ti sei preso
gioco di me, e anche di lei.
Potrei ucciderti in un
istante, qui, adesso, se lo volessi. Ma non è nel mio stile,
sono secoli che lotto per l’umanizzazione della nostra razza
e se facessi una cosa del genere manderei a monte tutto quanto ho fatto.
Quindi…vattene
da qui, Sasuke. Sparisci dalla nostra vista.”
Sasuke pensò
per un istante di attaccarla, ma capì subito che non avrebbe
avuto senso. Tsunade gli era immensamente superiore, per il momento.
Aveva perso la sua
occasione.
E quindi fu costretto ad
andarsene, voltando le spalle a Rin.
“Fammi capire, tu volevi il sangue di questa Rin, eri
riuscito ad avvicinarla all’insaputa di sua madre, tale
Tsunade, ma poi sei stato scoperto, giusto?”
Shikamaru chiese queste cose assorto e pensieroso, capendo che quanto
gli era appena accaduto era solo la goccia di qualcosa di molto
più grande.
La più colossale seccatura della sua vita.
“Sasuke…dove è adesso questa
Rin?” chiese Ino, segretamente stizzita per
l’attenzione che, nel bene o nel male, Sasuke sembrava
riservare a questa misteriosa ragazza.
Sasuke alzò le spalle.
“Chi lo sa. Tsunade la nasconde da tempi immemori, si
è fatta più furba. Tutti la cercano, ma nessuno
l’ha ancora trovata. Se fosse vivo il mio creatore potrei
chiedere a lui, che la conosceva bene…ma ciò non
è possibile.”
“Perché?”
Sasuke fece un sorriso tirato.
“Perché l’ho ucciso io.”
Ino deglutì, lanciando un’occhiata nervosa a
Shikamaru, che stava ancora rimuginando il da farsi. Poi
alzò lo sguardo, rivolgendosi direttamente a Sasuke.
“Fammi capire…tu hai vampirizzato me e Ino per
crearti una squadra che possa aiutarti nell’obbiettivo di
trovare questa Rin e prendere il suo sangue, in grado di darti
l’immortalità eterna.”
“Ma noi siamo immortali” squittì Ino,
beccandosi uno sguardo di sufficienza di Shikamaru.
“Ino, dubito. Tecnicamente sì, ma evidentemente
c’è qualcosa che invece può uccidere un
vampiro. E penso proprio sarà la luce del sole,
no?”
Sasuke annuì.
“Buona intuizione, Shikamaru.”
Quest’ultimo proseguì.
“In sostanza, dai tuoi racconti ho capito che ci sono vari
clan di vampiri.”
“Sì. Il clan di mio fratello e quello Hyuga sono i
più pericolosi. Tra l’altro, pare che Itachi abbia
reclutato una nuova leva. Sto cercando di intercettare chi sia, ma
è difficile, perché c’è
Hidan con lui. Non riesco a leggere i suoi pensieri.”
“Ad ogni modo, Ino ed io siamo la tua nuova squadra. Compreso
Choji.”
Sentenziò duro Shikamaru.
Sasuke sorrise.
“E sai anche dirmi il perché vi ho
scelti?”
Shikamaru scrollò le spalle.
“Non ci vuol molto. Il cervello, la bellezza, la
forza.”
Sasuke lo scrutò contento.
“Non avevo dubbi che le mie percezioni non mi avevano
ingannato…”
Inghilterra
Il bicchiere di cristallo si infranse sul pavimento, rompendosi in
mille pezzi.
Riflesso di come Hinata si sentiva in quell’istante. Si
posò una mano all’altezza del petto, alla ricerca
di un battito che non aveva, di un cuore che non possedeva.
Una lacrime le scese sulla guancia, l’altra mano si strinse
convulsa intorno al collo.
Non posso sposarmi, non
posso sposarmi, non posso sposarmi.
Si sedette su una sedia, ignorando il ticchettio
dell’orologio centrale, respirando a fatica, ingabbiata nel
rigido corpetto e in una scomoda gonna ampia, di tulle.
Un’ora.
Un’ora e avrebbe sposato Neji.
E tutto questo la rendeva terrorizzata. Per quel che ne sapeva, Neji
avrebbe anche potuto ammazzarla subito dopo la cerimonia, dato quanto
la detestava.
E lei non avrebbe opposto resistenza. Forse, dopo tutto, la morte
sarebbe stata soltanto una liberazione.
“Ma guarda un po’, che faccia da funerale che ha la
mia cara sorella…proprio il giorno del tuo matrimonio,
eh?”
La voce sottile e perfida di Hanabi la raggiunse dal dietro, facendola
girare di scatto.
“H-Hanabi…”
La sorella minore, scostandosi con un gesto secco i capelli castani dal
volto, la guardò con cattiveria.
“Sei così stupida, Hinata…non ti
preoccupi nemmeno di celare quello che pensi, dimentica di come io
possa leggerti nella mente…sei solo una
stupida…una stupida ignobile…”
Hinata trattenne le lacrime, incapace come sempre di rispondere.
Deglutendo, strinse le mani sul vestito, stringendolo.
L’altra, impietosa, continuò, fissandola
dall’alto verso il basso.
“Meriteresti di morire, sai? Meriteresti di finire in pasto
ai licantropi.”
“Hanabi…b-basta”
Un’invocazione sussurrata, una preghiera, una richiesta di
pietà. Le lacrime che ormai impietose rigavano le guance.
“La realtà è che tu non meriti
Neji…non meriti uno come lui…mi fai schifo,
schifo…” le sibilò furente, gli occhi
candidi che brillavano dalla rabbia, quando una voce stentorea la
interruppe.
“Hanabi…smettila immediatamente.”
Entrambe risolsero lo sguardo verso Neji, che le fissava
dall’uscio della porta, con dietro di lui Kiba, entrambi
appena tornati dalla caccia: Hanabi lo guardò irata, Hinata
riabbassò subito lo sguardo.
Il primo a scattare fu Kiba, che se Neji non l’avesse
trattenuto avrebbe sicuramente colpito Hanabi.
“Brutta schifosa succhiasangue in erba, io ti ammazzo, io
ti…”
“Questo lupo irriverente non lo reggo
più” dichiarò Hanabi schioccando i
canini, mentre Hinata si era alzata d’istinto, rivolgendo una
tacita richiesta d’aiuto verso Kiba.
Ma poi si riaccasciò sulla sedia, tremante.
Neji si avvicinò, i passi calibrati, i lunghi capelli che
ricadevano morbidi sulla schiena, i lineamenti gelidi nella loro
perfezione.
Gli occhi carichi d’odio sulla figura di Hanabi.
“Hanabi, lasciaci soli un attimo.”
“Ma…”
“Subito.”
Hanabi fissò Neji, le mani frementi, ma alla fine se ne
andò, non senza aver lanciato un’ultima occhiata
carica di odio a Hinata, la quale era ancora seduta, le mani tra i
capelli, e le lacrime che non ne volevano sapere di fermarsi.
“Kiba, era implicito che sparissi anche tu.”
Kiba contemplò con astio Neji, concentrandosi poi su Hinata,
che aveva alzato lo sguardo annuendo debolmente.
“Kiba…fai come ti dice…”
sussurrò piano.
Il licantropo, fremente, se ne andò, sbattendosi dietro la
porta: cosa avesse in mente quel vampiro, era un mistero.
Ed era quello che lo allarmava maggiormente.
Hinata, nel frattempo, attendeva una sorta di rimprovero o punizione, a
capo chino.
Neji l’avrebbe schiaffeggiata? Vilipesa?
Sentì la sua mano tirarla su da una manica, e di scatto lo
fissò, incredula.
“Hinata…tra quaranta minuti dobbiamo andare a
sposarci, vuoi farti vedere così da tuo padre? Pensi sia una
buona idea?”
“Io…”
“Sei proprio un caso senza speranze.”
E, senza preavviso, Neji tirò fuori dalla tasca un
fazzoletto, asciugandole il volto e lasciandola impietrita.
Hinata rimase immobile, fissando il volto severo del cugino che, a
pochi centimetri di distanza da lei, le puliva delicatamente il viso. E
per una poco esplicabile ragione, si sentì molto meglio.
Il tocco della mano di Neji era freddo. Ma al tempo stesso confortante.
Era delicato, mentre le tamponava le gote arrossate, gli occhi gonfi.
Si staccò poco dopo, buttando poi il fazzoletto in un
cestino accanto, dandole poi le spalle.
“Adesso muoviti. È meglio che andiamo.”
Nessuna inflessione particolare nella voce, nessun cambiamento nel tono.
Distaccato.
Hinata lo seguì, a passi incerti.
“Neji…io…”
Non riuscì a dire molto altro.
Lui non si girò, non rispondendole, ignorandola, facendola
lentamente sprofondare ancora nell’angoscia.
Hinata non sapeva che, davanti a lei, le labbra di Neji avevano avuto
un fremito.
Francia
Hidan si grattò il naso tremendamente perfetto, lanciando
poi un bestemmia.
Gaara sollevò lo sguardo dal collo della sguattera,
scoccandogli un’occhiata gelida
- finisci di bere, dobbiamo far sparire
il corpo, razza di imbecille – mugugnò il biondo,
affacciandosi alla stretta apertura.
L’altro ingoiò rumorosamente, lasciando cadere a
terra il corpo esanime e pallido.
Un irreale silenzio scese tra i due vampiri, mentre il tempo veniva
scandito dal grosso orologio sulla torre del castello.
- detesto questo fottuto rumore. Va
avanti così tutta la notte quel coso?- chiese innervosito,
giocherellando irrequieto con l’inquietante pendaglio.
Gaara non lo degnò di una risposta, fissando la porta
socchiusa – dobbiamo andarcene?- chiese poi, mentre la
piacevole sensazione del sangue caldo irrompeva nelle sue vene aride.
- no – rispose Hidan, lapidario
– prima recuperiamo la tua adorabile sorella –
aggiunse, scrutandolo con gli occhi viola arrossati.
L’altro non si scompose, ghignando sadico –
impossibile – l’interruppe, mentre la pallida luce
lunare che entrava dall’imposta sradicata della finestra gli
irradiava il viso cereo.
Cereo e orrendamente bellissimo.
Hidan storse un labbro, risentito.
Ok, forse Gaara era l’arma più forte che lui
avesse mai individuato. Più forza di Sasori, più
intelletto di Deidara. Non
che ce ne volesse poi molto, aggiunse, amareggiato.
Ma Gaara…una fottuta arma a doppio taglio. Troppa forza e
troppo ingegno in un essere…troppo malvagio.
Un eccellente figlio di Satana, si soffermò a pensare Hidan,
scrutandolo in silenzio.
L’altro gli si avvicinò rapido, socchiudendo le
palpebre leggere – vogliamo andare?- chiese, con un fruscio
delicato della voce.
Hidan annuì, mentre le zanne spuntavano arcigne delle
gengive delicate.
Se c’era qualcosa che lui fosse in grado di percepire era il
pericolo. E quel ragazzo voleva ficcarlo in una dannata trappola.
Ridacchiò, malizioso – fammi strada, conte
– replicò, inchinando il capo bellissimo,
nascondendo le mani orrendamente trasfigurate tra le pieghe del
mantello.
Piccolo, idiota demonio.
Credeva di poterlo imbrogliare?...erano
secoli che non accadeva.
- da questa parte –
Il biondo si lasciò scortare, non prima di aver gettato
dell’olio incandescente sul corpo della sguattera –
non si lasciamo mai le cose a metà…-
sibilò verso Gaara - …prima regola di un vampiro:
se non li hai uccisi, gli uomini vengono infettati. E diventano come
noi. – gettò una candela sulla donna, ghignando.
Lei aprì gli occhi, lanciando un grido.
Hidan piegò le labbra in una smorfia insoddisfatta
– e quanto urla questa testa di cazzo! – si
lagnò, fissandola con disgusto
–…stupidi umani, puzzano quando bruciano
–
Gaara si voltò stizzoso verso di lui.
Il piano che aveva progettato era dannatamente semplice –
andiamo –
Era per questo che fosse assolutamente certo che Hidan avesse ormai
capito – un attimo stronzo, sto bruciando la cena –
rise sinistro, mentre le fiamme gli illuminavano il volto sottile e
pallido.
Gaara si fissò allo specchio annerito della sua stanza,
scrutando gli occhi profondi riflessi.
Altra fottutissimo cazzata sui vampiri? Quella di non potersi
specchiare. Come avrebbe fatto altrimenti Deidara a mantenere
quell’acconciatura del cazzo?
Gaara piegò le labbra in un ghigno malizioso.
Uno stronzo pazzo lo era sempre stato, ma la compagnia di Hidan gli
stava facendo male al vocabolario.
Era cambiato, certo… lo aveva notato anche dallo sguardo
spaventato di Temari e in quello sospettoso di Kankuro.
- ce l’ha fatto a schiattare
– mormorò Hidan, dando un calcio al resto
carbonizzato della donna esanime e sollevando gli occhi, esausto
– Padre Satana, spero che il mio dono ti sia gradito
–
Gaara dipinse un’espressione divertita sul volto.
Idiota.
- rassicurami e dimmi che sei stato anche tu umano –
biascicò poi, leccandosi fremendo un labbro, mentre una
ferita ancora aperta sul fianco della donna e, incredibilmente, illesa
dalle fiamme, riprendeva a sanguinare.
Hidan lo scrutò severo, ficcando con stizza il ciondolo
caprino tra le pieghe del mantello.
- ero un sacerdote di Dionisio
– replicò asciutto – anche se
prediligevo i culti misterici orientali. – aggiunse poi,
pensieroso.
Gaara lo fissò disinteressato, corrugando le ciglia.
Quello stronzo biondo era vampiro da più di quanto avesse
supposto. Questo era un male, visto quanto aveva progettato per lui.
- sgozzare pecore e accoppiarti con
assatanate non ti bastava più?- chiese il rosso, tono
irriverente.
- Preferisco sgozzare le tue serve e
sbattermi tua sorella. – ghignò sadico –
quest’ultimo possibilmente al più presto.
–
Gaara digrignò i denti aguzzi, lasciando uscire dalla labbra
socchiuse un rantolo minaccioso.
- sei diventato protettivo, figlio di un
cane?- sibilò, aggiustandosi provocatoriamente un ciuffo di
capelli ribelle.
- Ricordami dove dovevamo andare
– sbottò Gaara, ritrovando la solita
imperturbabilità
Hidan lo fissò arcigno, per poi sghignazzare divertito
– credo volessi attirarmi fuori con una scusa qualsiasi per
tentare di attaccarmi di sorpresa –
L’altro sollevò un sopracciglio, impassibile
- ma dato che vorrei terminare la mia
missione e tu sei un fastidioso dito del cazzo in una piaga
sanguinante… – sollevò gli occhi
– …che
Satana ne mandi sempre di più sulle nostre prede…
– augurò, riportando gli occhi sul rosso -
…arriverò a tua sorella e terminerò la
mia missione. –
Gaara lasciò uscire i grossi artigli mostruosi dalle pieghe
del mantello, mentre la pelle del volto si incupiva, ora maschera
diabolica.
- e cosa vorresti fare di me, Hidan?-
chiese, la voce divenuta ormai un rantolo soffocato.
- Come ha detto quel bastardo di Itachi:
“mors tua,
vita mea” – ghignò, mentre
i canini bucavano la pelle delle gengive.
Il riflesso dello specchio li colse pronti all’attacco, le
ginocchia piegate, i visi deformati dall’odio.
E forse l’ipotesi sull’origine luciferina dei
vampiri di Hidan non poi era così poco attendibile.
Temari guardò fuori dalla finestra, scrollando le spalle
insofferente.
- lei
è figlia di un potente signore. –
Storse la bocca esausta, trattenendo tra le labbra la risposta
più adatta a quella insulsa banalità.
- già – si
limitò a rispondere, voltandosi scontenta verso la suora che
le stava rassettando il lenzuolo sgualcito.
- Deve ritenersi molto onorata
– riprese l’altra donna, fissandola con i grandi
occhi spiritati – questo è un convento in cui sono
già cresciute spiritualmente ben due sante!- -
sbottò, piegando un angolo di stoffa pesante con affettata
esaltazione.
- pensa che culo –
sibilò Temari, richiudendosi poi nel suo esasperato
silenzio, che la stava caratterizzando da quando era entrata tra quelle
spesse mura.
L’altra suora, anche lei giovanissima sotto il velo scuro, le
si avvicinò a leggere falcate – pensavano di darle
il nome di Suor Angelica… per il suo comportamento pio e
remissivo –
Temari sollevò un sopracciglio, trattenendo la risata che le
era salita alle labbra – davvero?- chiese, mordendosi
l’interno della guancia.
- certo! Noi suore non possiamo mentire,
è peccato – sussurrò la ragazza,
arrossendo di vergogna.
- Anche spettegolare è peccato
– intervenne la bionda, cercando di celare il vuoto che si
era aperto nel petto, dove una volta batteva un cuore, con una
divertita ilarità.
L’altra arrossì possibilmente ancor di
più, nascondendo il viso nelle pieghe del velo –
io…io….-
Temari si voltò nuovamente verso la finestra, poggiando una
guancia sul palmo della mano, ritrovando l’espressione
annoiata.
Si riflesse nel vetro, ghignando impercettibilmente.
Cavolo, quasi gli assomigliava con quell’espressione.
Shikamaru.
Sospirò, scuotendo il capo velocemente, mentre
l’altra riprendeva a chiacchierare confusamente.
I matrimoni tra popolani si svolgevano la domenica nella piccola
chiesetta del paesino, celebrate dal parroco anziano, spesso assistito
da qualche novizia del gronde convento.
Temari ridacchiò. L’ironia della sorte sarebbe
stato quello di assistere alle sue nozze.
Avvicinarsi ai due, magari sorridere a Shikamaru e augurare con garbo
alla sposa una buona notte di nozze.
Aggiungendo poi che il marito a letto se la cavava da Dio.
E ciò oltre a essere blasfemo era anche increscioso.
Perciò dannatamente divertente.
- …e
per questo salterà il noviziato –
Temari spostò la sua attenzione sulla ragazza, osservandola
come fosse un incauto insetto – che?- chiese, facendo
schioccare la lingua.
- che lei entrerà
nell’ordine tra una settimana, appena il vescovo
verrà a farci visita –
La bionda si morse un labbro, abbassando i grandi occhi verdi umidi
– che gioia – replicò, senza enfasi.
L’altra si sollevò dallo sgabello di legno,
riprendendo ad ordinare la stanza – è stato duro
il suo viaggio?- chiese, mentre la contessa si richiudeva nel suo
silenzio.
Suor Angelica.
Ripensandoci: che nome del cavolo, dato che l’ultima cosa che
aveva fatto in una chiesa era stato aprire la gambe ad un popolano
rozzo e assonnato.
E questo, se i pochi studi di teologia che aveva fatto non mentivano,
non era affatto angelico.
Scosse la testa scontenta. Lo stava facendo di nuovo.
Pensare a quello che era accaduto la notte prima.
E questo era sbagliato, dato che quelle mura e quella solitudine
l’avrebbero accompagnata per l’eternità.
Niente più sospiri, niente più
gemiti…sbuffò annoiata, cercando di divagare da
quel pensiero fisso.
- suor Maddalena –
sbottò poi, seccata – avvertite che è
questo il nome che ho scelto –
La giovane suora la fissò stralunata, una mano a cerchiare
la bocca – ma quella era una peccatrice –
Temari storse le labbra in un ghigno compiaciuto, accavallando le gambe
tornite – chi ti ha detto che io sia una santa?-
Gaara sentì la rabbia ribollirgli nel petto magro.
- vogliamo distruggere l’amato
castello dei Sabaku o ci spostiamo in un luogo più
arieggiato?- chiese Hidan, il solito cipiglio arrogante stampato sulle
labbra.
- Zitto – mugugnò,
scuotendo la testa rossa, vittima di fremiti incontrollabili.
Il biondo lo fissò sospettoso, sgranchendosi le dita
anchilosate – fuori – ordinò poi,
perdendo il tono leggero.
Gaara sollevò gli occhi, mostrandogli le pupille dilatate,
l’espressione da folle dipinta sul volto
- sai che ero un bambino disturbato?-
chiese, ridacchiando isterico.
Hidan storse le labbra – io so tutto di te, ti ho letto
dentro – ribadì con voce dura, i denti bianchi che
rilucevano alla soffusa luce del focolare, ormai di braci, sulla
schiena dell’incauta serva.
Gaara ridacchiò isterico, mentre il volto perdeva le ultime
sembianze del meraviglioso angelo che era stato fino ad un attimo prima.
L’altro grugnì preoccupato.
Quello che aveva notato la prima volta era vero allora: Gaara non era
solo dannatamente forte.
Era anche completamente pazzo.
- fuori!- urlò ancora,
avventandoglisi contro.
Gaara schivò l’attacco, lanciandosi contro la
parete e aggrappandosi ad un mensola pesante.
- sei pronto ad incontrare Satana,
Hidan?- chiese poi, stringendo gli occhi a fessura.
L’altro osservò guardingo la sottile finestra,
camminando lentamente all’indietro.
- so che ti incontrerò
già li, perciò all’inferno sarai tu a
farmi strada– abbaiò in risposta, osservando
l’altra ridere divertito.
Era completamente fuori controllo.
Un neonato
fuori di testa. Intelligente, organizzato, sazio e discretamente ( assurdamente)
malvagio.
Se ne fosse uscito vivo avrebbe fatto pagare a quello stronzo di Itachi
l’avergli affidato quella missione del cazzo.
Gara spiccò un balzò felino, digrignando i denti.
- ora – pensò Hidan,
gettandosi di lato.
Il rosso inarcò la schiena come un gatto, tirando la testa
all’indietro…
…E cadde dalla finestra della stanza, precipitando per
diversi metri.
- …sei una pazzo Hidan – sospirò il
biondo, avvicinandosi alle feritoia - …se stai facendo tutto
questo per una scopata –
Hidan atterrò sulle ginocchia piegate, facendo svolazzare la
tunica attorno le gambe toniche.
- micio del cazzo…dove sei?-
chiese con tono zuccherino, strofinando due dita tra loro.
Avanzò di un passo, ritrovando sicurezza.
Ora era all’aperto e con le abilità che aveva
sviluppato in quei secoli era decisamente in vantaggio.
Sorrise soddisfatto quando incrociò gli occhi pallidi
dell’avversario apparire da dietro un grosso covone di
grano– come è stato il volo?- chiese, sollevando
gli occhi violacei al cielo nero della notte.
Gaara si lasciò sfuggire un ringhio basso dal petto magro,
mentre il vento freddo gli solleticava la fronte gelida.
- preparati a morire –
ruggì poi, sbarrando i grossi occhi cerulei.
- Come se non l’avessi
già fatto
– lo schernì Hidan, scartando nuovamente un suo
attacco – sei ancora troppo debole pivello –
sibilò, mordendolo alla base del collo.
Gaara ruggì di rabbia, gettandosi di lato e sottraendosi
agli artigli del nemico .
Questi si lasciò sfuggire una risata divertita, pulendosi la
bocca dai brandelli di carne – hai un pessimo
gusto… – brontolò –
…fottuto pezzo di merda –
Gaara si portò una mano sulla ferita, il petto immobile, lo
sguardo nuovamente gelido.
- ti sei già stancato?- chiese
l’avversario, allentando il peso della tunica, che cadde a
terra con un tonfo secco.
La luca sbucò da una nuvola, infrangendosi sulle pelli
eburnee del viso di Gaara e del petto di Hidan.
- non ho più bisogno di voi,
Hidan – mormorò il rosso, mente la pelle del collo
si andava ricucendo lentamente, in un processo disgustoso.
L’altro ridacchiò – siamo noi a non aver
più bisogno di te, Gaara – replicò,
insofferente – al tuo posto prenderò tua sorella.
Itachi dovrà accettarlo o finirà a salutare per
me Satana e tutto il circolo luciferino –
Gaara abbassò gli occhi chiari, ondeggiando la testa
– voi dovevate uccidermi. Non potete immaginare che mostro
avete creato. – rise, malvagio, guardandolo in tralice
– tu sarai il primo a morire –
Hidan tornò in posizione di guardia, piegandosi sulle
ginocchia – provaci – grugnì, perdendo
la solita sfrontatezza – lurido satanasso –
L’altro lo attaccò nuovamente frontalmente,
sfiorandolo appena – illuso – urlò
Hidan, stracciandogli la veste e ferendogli l’addome perfetto
con gli unghioni.
Gaara soffiò di dolore, piegandosi su un fianco –
sei tu che sei un illuso – rispose poi, voltandosi rapido.
Hidan atterrò sulle zampe come un felino, fissandolo con la
coda dell’occhio prima di cadere a terra, il braccio
inutilizzabile.
E l’ultima cosa che vide fu il pugno di Gaara stretto a
mezz’aria. E quella cosa – cosa?- che gli
si era avvinghiata fino a mezzo busto.
Lo sapeva che qualcosa gli era sfuggito, quando aveva scelto Gaara.
C’era qualcosa che non filava.
Ecco cosa.
- addio – biascicò il rosso, chiudendo con uno
scatto le cinque dita.
E notte fu.
Kankuro balzò dal letto, maledicendo la cattiva sorte che
sembrava averlo preso di mira, quel giorno.
- Tem, entra –
biascicò, tirandosi le coperte fin sopra i capelli castani.
Storse le labbra in un ghigno stanco. Chi prendeva in giro? Temari era
a cantare inni tra fredde mura di qualche chiesa…
- Tours
è stata distrutta mentre tu dormivi-
Kankuro sbarrò gli occhi, alzandosi di scatto –
Gaara?- chiese poi, osservando con lo sguardo sfocato la figura che si
stagliava sulla porta.
Il lenzuolo scivolò sul torace nudo, rivelando i muscoli
allenati dal duro esercizio militare.
Figlio cadetto. Secondogenito. Addestrato per essere un’arma.
- cosa hai detto?- aggiunse poi,
passandosi nervosamente una grossa mano callosa sulla guancia.
Gaara l’osservò disgustato, frenando il malsano
istinto di aggrapparglisi al collo. Dopo quel combattimento aveva fame,
dannazione.
Deglutì a fatica, alzando appena in petto immobile.
- Tours è stata rasa al suolo
dagli inglesi –
Osservò Kankuro sollevare lo sguardo su di lui, scettico.
- e tu che ne sai?- chiese sospettoso,
fermandosi ad osservargli la linea del viso. Che gli appariva
inquietantemente sconosciuta.
Non ricordava che i suoi occhi fossero tanto chiari o che la linea
della mascella così angelicamente perfetta.
Né, tanto meno, che il suo pazzo fratello fosse
così gelidamente attraente.
- c’è fumo che si
alza da sud ovest. Lo vedrebbe anche un cieco, se non stesse dormendo
–
Kankuro si sollevò dal letto con un gesto stizzito,
lasciando cadere a terra il lenzuolo sporco.
Osservò il fratello minore con la solita espressione mista
di terrore e sdegno. Come osava rispondergli così? Lui era
il maggiore, lui era il suo futuro signore…lui era
l’unico libero in quella dannata famiglia.
Si avvicinò alla grossa spada a doppio taglio, infilandosi
la leggera cotta di maglia – chi è stato?- chiese
poi, lanciando uno sguardo alla piccolo finestra lunga e stretta.
- sei tu il militare di casa. Cosa ne
può sapere un pacifico prete come me?- rispose Gaara
ironico, calcando l’aggettivo.
Kankuro lo fissò in tralice passarsi una mano
sull’addome, distratto.
Come avrebbe mai potuto immaginare che sotto la candida veste da frate
si nascondessero ferite mortali? Come avrebbe potuto mai immaginare che
il ragazzo bellissimo e orrendo che lo stava fissando fosse il mostro
che stava per condannarlo alla dannazione eterna?
- Saranno inglesi. La guerra era
annunciata. Avverto le guardie, andiamo – rispose, legandosi
alla cintola la spada, avventato – tu puoi anche rimanere al
castello – sputò poi, cercando di dimenticare
tutte le volte che quel debole ragazzino gli si era avventato alle
spalle, ferendolo durante gli allenamenti, da bambini.
- Verrò con te, magari
c’è qualche anima
da salvare – replicò
l’altro gelido e scostante, aprendo con uno scatto secco la
porta alle sue spalle.
- aah, odio i posti stretti, cazzo
–
Hidan sollevò la testa bionda, di netto separata dal corpo.
- fottuto pivello – aggiunse
poi, cercando di sollevare una mano recisa, anch’essa
ammassata insieme ai pezzi del suo corpo in quel sacco di paglia scura.
Socchiuse le palpebre, cercando di ricapitolare cosa gli fosse successo.
Gara si era ribellato, cosa che era sempre stata preventivata come
“più che probabile”.
Avevano combattuto, fin lì tutto come sempre. Gaara avrebbe
mostrato i canini, aguzzato le unghie e mostrato il suo temperamento
instabile, prima di essere battuto.
O almeno così era sempre stato, da Roma a quel posto del
cazzo di Tours.
Quello che stavolta a Hidan sfuggiva era il perché si
trovasse in un sacco immerso in una pozza d’acqua, per di
più tagliato a pezzi.
- Satana, che cazzo è
successo?- sforzò di ricordare, stringendo con forza le
palpebre pallide.
L’immagine di Gaara gli balenò nella testa, rapida
come un fulmine. Era forte, per essere un angioletto appena decaduto.
Ma non più forte di lui, questo era davvero impossibile.
Eppure lo aveva davvero massacrato, pensò, osservandosi le
braccia staccate di netto con una forza disumana.
Lanciò diverse colorite bestemmie, ascoltando il suono della
sue voce perdersi nella campagna deserta.
- speriamo che quei fottuti lupi girino
al largo, altrimenti è la volta buona che ci rimetto la
pelle – borbottò, mentre l’acqua saliva
lento verso la nuca bionda.
Gaara. Gaara. Gaara.
Cosa non andava in lui?
Ricordava la prima volta che lo aveva visto, nelle sue visioni.
Fragile e terribile, forte e spietato, gli era sembrato perfetto. Un vampiro nato in veste umana,
aveva detto a Deidara, quando aveva tentato di descriverglielo.
Nessuna parola di più, quando quella checca
l’aveva visto, aveva capito immediatamente. Portamento
regale, capelli di fiamma, sguardo malvagio.
Con Gaara non c’erano stato bisogno di parole.
Eppure c’era qualcosa che non aveva raccontato.
La sua visione.
Semplicemente perché, finchè
quella cosa non gli si era avvinghiata alla gamba, lui non
aveva capito.
Gaara non era un semplice vampiro, desideroso di sangue e dalla forza
incredibile. Gaara era un vampiro di classe superiore, uno di quelli a
cui con la trasformazione venivano donate doti speciali, spaventose e
incredibili.
Un capo, non un semplice subordinato.
Un vampiro che sapeva gestire la materia a proprio piacimento. E un
vampiro che aveva imparato a farlo in tempi strabilianti.
- Itachi, siamo nella merda –
sputò, mentre le membra si attaccavano a fatica.
- Per
ora lo sei solo tu –
Hidan scosse la testa, nonostante le spalle e parte del collo gli
fossero quasi davanti gli occhi, cercando di scrollarsi via la voce
dell’Uchiha dalle orecchie – vieni a rompermi nel
momento sbagliato, figlio di Satana – inveì,
imbrunendosi.
La risata macabra di Itachi gli penetrò nella testa,
irritante, e Hidan si ritrovò a maledire per
l’ennesima volta la capacità di comunicare col
pensiero di Itachi.
Maledetti gli Uchiha e quella cazzo di facoltà che avevano.
Orrendamente fastidiosa, soprattutto se donata ad un mostro sanguinario
con scarso senso dell’humour.
- vedi
di uscire da quel buco, idiota… –
disse Itachi, lugubre - …e
torna qui rapidamente. Tsunade e sua figlia si stanno spostando, con
l’aiuto di Jiraya, per giunta. –
Hidan sbuffò, bestemmiando e tornando a concentrarsi sulla
mano, che si scosse dal torpore e si attaccò al polso
macilento.
- ci vorrà un po’
– riuscì a borbottare, stringendo gli
occhi a fessura.
- Cerca
di metterci di meno -il tono di Itachi si fece
ancor più duro, se possibile – non ho tempo di aspettare un
perdente come te –
Hidan implorò la calma che solo Satana poteva donargli,
stringendo le labbra pallide – Itachi, sono stanco. Sono
riuscito a salvarmi solo perché Gaara non conosce il mio
vero potere – sibilò, mentre il collo si riuniva
al busto.
- questo
l’ho capito. Un vampiro normale ora sarebbe già
cenere, nel tuo stato – rispose la voce irritata
dell’altro – e
solo per questa tua dote non ho deciso di ucciderti io prima. Hai
più vite di un gatto, fanatico –
Il biondo sghignazzò, ricompattando l’ennesimo
brandello del suo torace.
Pochi conoscevano il suo potere: diversamente dagli altri vampiri, era
uno dei pochi a poter resistere allo smembramento e alla decapitazione.
Immortale, quindi?
Non proprio…
- cerca
di uscire prima che sorga il sole…mancano poche ore –
aggiunse Itachi, sarcastico.
- Dammi pure ansia, testa di cazzo
– mormorò tra i denti l’altro, irritato.
- …Hidan…-
il biondo socchiuse gli occhi, implorando a mezza voce che il castigo
di Satana si abbattesse sull’altro – che vuoi?-
ringhiò, agitando la mano, ora nuovamente attaccata al suo
corpo.
- Quanto
è potente la ragazza che vuoi trasformare?-
chiese Itachi, allusivo.
Hidan maledì, come orami di abitudine, gli spropositati
poteri dell’altro – meno del fratello. Abbastanza
da essere pericolosa. E Gaara l’ha capito –
- sta
andando da lei… – mormorò
Itachi - …bisogna
eliminarli –proseguì asciutto.
Un lampo malvagio percorse gli occhi violacei di Hidan –
lasciali a me – sibilò, pregustando il sapore di
sangue delle ragazza nella bocca, il suo corpo caldo stretto tra le sue
eterne braccia fredde.
-
torna a Roma – ordinò
Itachi – riprendi
forze, non vorrei che Gaara terminasse il suo lavoro.
–
Hidan grugnì infastidito, allungando le gambe e forzando la
tela consunta del sacco – così ci sfuggiranno
– si lagnò, facendo capolino con la testa
nell’aria umida della sera della campagna francese.
- fa
come ti dico. E lascia che sia il mio adorato fratello ad occuparsi di
loro –
Hidan alzò un sopracciglio stupito – Sasuke
è qui?-
- abbastanza
vicino da odorarti. –
Hidan imprecò, sollevandosi in piedi e lasciando che gli
ultimi brandelli della veste inutilizzabile scendessero a terra
– domani notte sarò a Roma… –
mormorò, insoddisfatto.
Sollevò gli occhi alla luna piena, sorridendo –
…ma se Gaara sopravvivrà…loro sono
miei –
Kankuro sollevò gli occhi alla luna piena, mentre il vento
della notte gli fendeva i capelli scuri.
- tracce?- urlò al soldato che
lo seguiva appiedato, tremante al chiaro di luna.
- no signore – rispose, la
voce tremula.
Gaara, a cavallo su un piccolo baio a lato del fratello,
grugnì irritato.
- problemi?- chiese Kankuro, accarezzando
l’elsa della spada.
Il rosso sollevò lo sguardo, gelido – nessuno
– ringhiò, nervoso.
Si concentrò sulla strada, cercando di dimenticare il sangue
fresco che scorreva nei colli delle guardie che li circondavano.
Avrebbe dovuto agire, invece di pensare a delle sciocchezze come la fame.
Annusò l’aria, cercando quella scia famigliare che
Hidan gli aveva insegnato a riconoscere.
- alt!- ordinò Kankuro,
sollevando una mano – cadaveri –
biascicò poi, mentre due guardie sollevavano i visi
devastati delle vittime.
- Forse sono stati inseguiti mentre
cercavano di fuggire – ipotizzò un uomo a piedi,
ben nascosto sotto l’elmo leggero.
Gaara intercettò l’odore dei licantropi
nell’aria, storcendo di riflesso il naso perfetto.
- ti avevo detto di rimanere a casa
– commentò Kankuro, collegando il ribrezzo sul
volto dell’altro alla scoperta dei corpi –
è tanto che non vedi un cadavere – concluse, con
orrore.
Tanto. Non mai. Perché Kankuro, nel suo cuore che sforzava
di congelare ( mai desiderio si avverò in maniera
più devastante ) era sicuro: Gaara aveva già
ucciso.
- sto benissimo –
ribatté il rosso, spronando al trotto il cavallo, sguardo
basso.
Era giunto il momento.
Kankuro riportò lo sguardo davanti a sé e le
guardie si incamminarono per la via.
L’altro sorrise bieco, leccandosi le labbra.
Gaara si sollevò sulla sella, silenzioso come
un’ombra. Le mani si deformarono in orrendi artigli e i
canini sbucarono dalle gengive rosee.
Si lanciò nel vuoto, un ruggito sordo nel petto.
Fu un attimo e il cavallo di Kankuro partì
all’impazzata, il fianco ferito da un’unghiata
devastante.
Il moro cercò di calmarlo, tirando sconsideratamente le
briglie, mentre lo stallone si gettava a capo chino nella boscaglia,
lasciandosi alle spalle la copertura dei soldati.
Gaara sghignazzò, leccandosi dalle mani il sangue del
cavallo.
Sangue, sudore e spavento.
Il suo piano stava procedendo benissimo: i licantropi sarebbero
arrivati da un momento all’altro.
Angolo di Cami e Robi
Ehm, tocca nuovamente a me…perciò buongiorno
lettori!
Sono Roberta…
Per una volta intimo io: parla una che è
pigra, oltre che
totalmente inaffidabile, ma vi pregherei di una cosa: se la storia vi
piace, se la storia vi fa schifo, se la leggete perché
amate/detestate un personaggio…vi prego, fatecelo sapere.
Siamo esseri umani, molto umani quando si tratta di Hidan ad esempio
XD, e ingarbugliatissime con
l’università…le vostre recensioni ci
danno la voglia di scrivere, sono davvero essenziali…ma ora
la smetto, passiamo ad altro.
Allora, capitolo che come preannunciavamo vede una buona dose di
azione, specialmente nel combattimento tra i due simpatici
vampiri…
Momento di tensione anche a casa Hyuga, con la gioviale Hanabi che
riesce a inimicarsi praticamente chiunque legga di lei! XD
Per non parlare di come Shikamaru ha preso bene la
vampirizzazione…e della sua leggera ossessione per Temari.
Ah, Temari, in ultimo: che dite, nel convento si trova già a
suo agio, vero?! XD
Come sempre qualche immaginina, tanto per gradire:
Hanabi e Kiba – in un attimo tipico XD -
http://aim2.deviantart.com/art/Hanabi-and-Kiba-63306602
Gaara – anche questa posa tipica XD –
http://oshodani.deviantart.com/art/Gaara-12054170
Sasuke Ino e Shika
http://ino-chan.deviantart.com/art/Vampire-Knight-Naruto-Triangle-66049082
E ora…rispondiamo ai commenti!
Sammy1987: Ecco la trasformazione di Shika…reticente il
ragazzo vero? Pensa se sapesse quello che lo aspetta…come
Kankuro…XD povero, non sa neanche in che guaio lo sta
cacciando Gaara, il mio adorato diabolico Gaara…che
già ha sistemato Hidan. Precoce il ragazzo vero? Che ne
pensi di questo chappy? Un bacio!
Talpina Pensierosa: che ne pensi di questo chappy? Sicuramente
parecchio Gaara, in tutta la sua diabolica essenza! Un bacio!
Stefy90: Certo che Ino lo sa di Choji…ma preferisce non
vedere. XD e ora che farà…shika o sasu? Io in lei
sarei combattuta! XD che ne pensi di questo chappy? Un bacione!
LalyBlackangel: le coppie saranno davvero
tante…perciò aspettati di tutto…e per
la trasformazioni: diciamo che preferiamo andare a intuito, seguire un
po’ l’istinto XD a meno che Hidan non voglia
vampirizzare una delle due, almeno…e cami ci spera parecchio
su questa cosa! XD Grazie per il suggerimento!
Sakurina_the_best: la parte con Naruto e Sakura si avvicina sempre
più, non temere!che ne pensi di questo chappy? Un bacio!
Lily_90: Cami ha davvero fatto un ottimo lavoro con
Ino…è riuscita a renderla più bella e
tremenda di quello che già è! XD e i poveri Shika
e Cho…anche in questo capitolo se la sono vista brutta! XD
come sempre hai fatto un’analisi perfetta dei personaggi, sia
di Cho che di Shika…gaara e Hiddy invece sono stati
protagonisti di un piccolo scontro XD povero Hiddy! XD e
vabbè, come vedi Sasuke e i dolci Hyuga sono tutta la
passione di Cami…ma tanto lo sai, vero Sara? XD che ne pensi
di questo chappy? Facci sapere! Bacio!
LEA91: Come sempre mi stupisce il tuo modo di analizzare personaggi e
situazioni: perfetto. Hai colto il coraggio nascosto – a
volte fin troppo bene XD – di Shika, lo sconsiderato affetto
di Choji verso gli amici, all’egoismo di
Ino…complimenti, davvero…e in questo chappy ci
sono di nuovo i Sabaku e gli Hyuga…che ne pensi? Facci
sapere! Un bacio!
Maobh: Ecco, ora i vampiri hanno agito.. pure troppo, date le
condizioni di Hidan XD Berserk no l’ho ancora letto
purtroppo, anche se credo lo farò presto, date le pressioni
del mio “gentile” fratellone…^_^ Ci fa
piacere aver reso un’atmosfera angosciante, era il nostro
obiettivo! ^_^ per Temari..ora è al convento…ma
è al sicuro? Non dico di più che sennò
spoilero e Cami mi sbrana, rivelando il licantropo che è in
lei…emh, più vampiro va! XD che ne pensi di
questo capitolo? Come lo vedi il povero Kanky? Io
personalmente…argh, poveraccio! XD cmq…davvero ti
piacciono le nostre recensioni a Aya? XD non sai quanto ci divertiamo
noi a scriverle! XD baci1
Jenna Uchiha: Concordo sulla bellezza di Sasuke, anche se rimango
un’affezionata dei personaggi sfilatini, Kanky in testa! XD
che ne pensi di questo capitolo, con l’incontro tra Shika e i
vampiri? Un bacio!
Wiwo: spero che ti sia rimessa in questa settimana! Come stai?
Cmq…hai ragione, Cho è davvero tremendamente
altruista, forse alla stregua solo di Hinata…che in questo
capitolo è tornata…come ti sembra? Facci sapere!
Un bacione!
Kibachan: i miei cartoni preferiti non erano i soliti…e con
un fratello di 11 anni più grande, la passione per le scene
cruente viene facilmente! Cmq…hai indovinato chi avrebbe
vampirizzato Shika: è sasuke che vuole sfruttare il suo
potere…e hai indovinato il rapporto che legherà
shika e sasuke! XD ci fa piacere aiutarti nella riabilitazione di
Hidan…è un pazzo simpatico! Asuma escluso! Che ne
pensi di questo capitolo? Piano piano i Sabaku si stanno allontanando
dalla loro deplorevole situazione umana! XD – ho riso
mezz’ora leggendolo! XD – un bacio!
Fullmetal manga lover: complimenti per aver letto tutti i capitoli
insieme! E grazie, davvero grazie per i complimenti! Siamo davvero
lusingate! In questo chappy si comincia vedere qualcosa e il presente
con Naruto si avvicina sempre più! Manca davvero poco! Che
ne pensi di questo chappy? Facci sapere! Un bacione!
Rory_chan: dai la SasuIno non te la posso escludere..,ma vedrai,
vedrai…^_^ per Gaara e Kiba…fischietto XD
chissà, magari un po’ di botte se le danno! XD su,
scherzo! E per Naruto…o, lui è la nostra
invenzione più fantasiosa XD vedrai, vedrai ( oddio sono
ripetitiva! )… e la mia Lemon…sigh,
arriverà. Cami sa essere anche poco dolciosa quando punta un
obiettivo XD…ah, cercherò di difendere la forza
del NaruHIna…ma…oddio, cami non mi guardare
così! Vabbè, dai io ci provo! Baci!
Sangochan88: Kiba per ora è lontano da Cho e
Ino…ma chissà se non li incontrerà! XD
che ne pensi di questo chappy? Con la vampirazzazione di Shika e gli
altri personagi in una situazione un po’ vacillante? Facci
sapere!
Terrastoria: oddio, ogni volta che leggo una tua recensione io
…io…oddio sono davvero commossa! ^______^ e dopo
aver letto il tuo tentennamento nero nella pagina
personale…tralascia questa parte, è che sono
“vagamente” fissata con le shika/tema XD il finale
è opera di Cami, con la magistrale vampirizzazione di
Ino..che ne pensi di questa di Shika? Facci sapere, leggere le tue
recensioni ci emoziona sempre tantissimo! Baci!
Lale16: il morso c’è stato…ora per lo
più sarà come addomesticare Choiji! XD che ne
pensi di questo capitolo, con la vampirizzazione di Shika? Facci sapere!
_Ayachan_: ooooh, di capitoli devastanti per la sottoscritta ce ne sono
stati XD e credo che al mio ennesimo “ emh, Cami, il capitolo
non è ancora finito…” anche Cami abbia
risentito di effetti deleteri! XD comunque…o tesoro, non
devi spaventarti…e nemmeno lusingarmi così tanto!
XD sennò poi oltre che pigra divento pure boriosa! XD e
Cami…ricordo come è stata dura scrivere la
leggera sasuIno…ma lei è una ragazza coraggiosa!
Anche se alcune coppie che le ho proposto le hanno fatto rizzare i
capelli, poverina…sono dispettosa! XD A tutte le tue domande
ci sarà risposta…e forse in questo chappy ti
è già stata data! XD a proposito: che ne pensi di
Hiddino caro?! XD ah, dimenticavo: grazie per la rassicurazione sul
morso…ero distrutta! XD un bacione, Susi!
Kaho_chan: Lè, riesci sempre a recensire sul filo del
rasoio…pigra tu e dannata e bianca la tua connessione! XD
allora..ovviamente il lato Hyugacestoso di te è venuto
chiaramente allo scoperto! XD e anche quello bianca…non ci
sperare troppo, ma neanche troppo poco, mia signorina in grigio! Per
Gaara…esatto, vuole il cagnolone! È un desiderio
di tanti bambini, perché Gaara no?! XD che ne pensi di
questo chappy?...muscoloooooooso. Scusa pensavo a Kankuro. XD allora
aspettiamo la tua recensione…e ti aspettiamo su msn, e con
la tua linea ci parlo io! *risata diabolica*…un bacio!
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Capitolo 10 *** Sfida aperta ***
Kankuro fermò il cavallo, ormai esausto, in uno spiazzo tra
la vegetazione folta.
Imprecò, voltandosi verso la boscaglia.
- dove diavolo sono?- si chiese, cercando di scorgere nella semi
oscurità della notte dei profili famigliari.
- merda – sibilò poi, perdendosi in quel labirinto
di buio.
Scivolò a terra dalla sella, mentre il grosso stallone
lanciava un nitrito di dolore.
- fa vedere che cazzo hai fatto
– ordinò il ragazzo, tenendolo fermo per le
briglie – oddio – mormorò poi, passando
una mano sulle grossa ferita, sporcando le punta delle dita del denso
sangue scuro dell’equino.
Kankuro si accasciò a terra, giocherellando con
l’elsa della spada – dimmi, che facciamo ora?
– si domandò, prendendo la testa fra le mani
grandi.
Sollevò nuovamente lo sguardo alla luna, cercando di
concentrarsi.
Nessuno aveva mai visto in lui grandi doti di analisi, data la sua
indole aggressiva e la mole imponente.
Ma se c’era qualcosa che i Sabaku avevano in comune era
proprio un’intelligenza troppo vivida.
- se gli inglesi sono ancora qui vicino
non esiteranno ad attaccare un viandante con un cavallo ferito e solo
– ponderò, arruffandosi i capelli scuri
– e anche se saranno già ubriachi non credo di
poter reggere un combattimento impegnativo contro una moltitudine di
quei bastardi –
Si incupì, accarezzando la spada sguainata – non
ci rimane che aspettare -
Un rumore ovattato lo riscosse, animando i suoi acuiti sensi.
- cazzo – mormorò,
sollevandosi lentamente in piedi.
Voltò lo sguardo verso la boscaglia, cercando di
intercettare quel ringhio basso e inquietante.
Non aveva mai sentito un suono del genere.
- chi è là?-
urlò, facendo roteare lo spadone tra le mani.
Il ringhio si fece più forte, un rumore quasi infernale,
più che semplicemente animalesco.
- chi è là!?
– urlò di nuovo, la profonda voce rotta
dall’isterismo.
Voce che gli mancò del tutto quando l’essere gli
apparve davanti, la folta pelliccia irradiata dai raggi del plenilunio,
i denti giallastri grondanti di saliva.
Un mostro. E lui ne era la preda.
Kankuro indietreggiò, le gambe improvvisamente molli.
Fu solo quando la bestia si acquattò sulle zampe, pronta a
spiccare un balzo, che si riscosse, stringendo le mani
all’elsa.
- vieni avanti –
mormorò, allontanando con uno scossone i ciuffi bruni dalla
fronte.
Gaara, immobile sul ramo del grosso albero, fissò la scena
spazientito, sorridendo tronfio.
Forse suo fratello sarebbe riuscito a resistere più di
quanto avesse preventivato. E la cosa lo divertiva.
Il licantropo gettò Kankuro contro un albero, facendogli
cozzare la testa scura sul tronco massiccio.
Il ragazzone si gettò d’un lato, evitando il
secondo attacco del grosso mostro. Respirò affannato,
mordendosi nervosamente un labbro.
Che diamine avrebbe dovuto fare? Era finita, questo lo sapeva, ma non
si sarebbe più tirato indietro, ormai.
Il licantropo lo scovò, ferendolo alla spalla con un grossa
unghiata, facendolo gemere dal dolore.
Kankuro si alzò, i muscoli impregnati di sudore, quell'odore
animale e brutale, i capelli che ricadevano sfilacciati sulla fronte,
le gambe virili grosse come due tronchi pronte a scattare –
mi avrai a caro prezzo, mostro – sibilò poi,
sollevando la spada e facendola cadere prepotentemente sulla testa del
licantropo, violento.
Gaara sollevò un sopracciglio. Così non andava
bene.
Se suo fratello non si fosse fatto mordere dal licantropo il suo piano
andava a farsi fottere. E la cosa lo infastidiva alquanto.
Il lupo mannaro ruggì di rabbia, allontanandosi con uno
scatto brusco.
Kankuro ridacchiò, riacquistata fiducia, ondeggiando sulle
gambe esauste – ti avevo avvertito –
sibilò, spostandosi i ciuffi sudati dalla fronte bassa con
un rapido cenno della mano.
Indietreggiò di qualche passo, gettandosi poi nuovamente
addosso al grosso mostro, la spada ancora sollevata mezz’aria.
Gaara si incupì: se Kankuro avesse colpito nuovamente il
mostro forse avrebbe finito per ferirlo in maniera grave. Forse, nella
peggiore delle ipotesi, il combattimento si sarebbe concluso con la
vittoria del ragazzo o con la fuga del mostro. E il suo piano sfumato.
Kankuro avanzò ancora, negli occhi la ferocia che solo in
battaglia mostrava. Il colpo stava per abbattersi sulla grossa testa
del lupo quando i suoi arti si immobilizzarono, come ancorati al suolo.
Abbassò lo sguardo, terrorizzato, osservando la terra
risucchiare i suoi piedi, come vittima di un sortilegio.
Peccato non sapere, ancora, che quella terra fosse
davvero un
sortilegio. E che fosse il sortilegio di suo fratello Gaara.
Le grosse mascelle del licantropo si chiusero sulla sua spalla,
facendogli mollare la presa alla spalla.
Kankuro socchiuse gli occhi verdi, rovesciando la testa
all’indietro, mentre il sangue prendeva a scendergli lungo
l’addome.
Le labbra si schiusero, lasciandosi sfuggire un singhiozzo di dolore.
Gaara aprì il pugno, ritirando la terra dalle gambe del
fratello, ormai esanime.
Lo osservò scivolare a terra, le grosse gambe allenate rotte
dagli scossoni del licantropo, gli occhi socchiusi.
- è fatta –
sospirò Gaara, scendendo rapido dall’albero.
Il licantropo alzò il muso dall’addome squarciato
di Kankuro, voltandosi rapido verso il rosso.
- vediamo se è davvero
divertente come dicono uccidere lupi – sibilò
Gaara, avventandoglisi addosso.
Il mostro, intralciato dal corpo di Kankuro, cadde
all’indietro, vittima dello spintone
dell’avversario.
Gaara digrignò i denti aguzzi, infilando le unghie nel
torace del lupo, a cavalcioni su di lui.
Il mostro lanciò un ringhio devastante, cercando
disperatamente di scrollarsi il vampiro di dosso.
Troppo tardi: Gaara gli strinse le braccia attorno al collo,
strappandoglielo di netto.
Sorrise sbieco…ne aveva fatta di pratica, in una sola notte.
- Gaara…-
Il rosso si voltò verso Kankuro, riverso a terra qualche
metro da lui – Kankuro – rispose, gelido, un
sorriso falso sulle labbra sempre più pallide e fredde.
Il ragazzone respirava a fatica, il petto scosso da fitte insostenibili
di dolore – morirò?- chiese, toccandosi con
estrema fatica la profonda ferita, infilando le mani
all’interno del costato spappolato.
- manca poco –
l’interruppe il rosso, afferrandolo tra le braccia esili e
sollevandolo con l’inumana forza.
Un lampo di terrore percorse gli occhi verdi dell’altro,
facendolo rabbrividire – cos’era?
–chiese, con voce flebile, indicando con un debole cenno il
corpo del licantropo.
Gaara ridacchiò, osservandolo chiudere gli occhi stremato
dal dolore
- quello che sarai tu tra poco –
- conte Gaara!- il soldato si
sollevò da terra, attirando l’attenzione dei
commilitoni verso la boscaglia.
Il vampiro tornò a passi leggeri, anche troppo leggeri, sul
sentiero, fissando il nutrito gruppo di uomini con espressione
distaccata.
- Kankuro è morto –
disse, con tono funebre, mentre la figura, illuminata dai raggi lunari,
si faceva sempre più vicina.
Un soldato rabbrividì, osservando le grosse macchie di
sangue sulle veste pallida.
- tu – continuò poi,
indicando uno dei militi – torna al castello. Di che gli
inglesi ci stanno accerchiando e riferisci di Kankuro –
L’uomo lo fissò stravolto, salendo poi rapidamente
a cavallo del piccolo destriero del giovane figlio del conte.
Agitò le briglie, allontanandosi velocemente. Non si
voltò ma prese ad intonare un rosario.
Perché lui non era un tipo superstizioso. Non era un tipo
che credeva alle leggende.
Ma il giovane conte non respirava. Ma il giovane conte aveva degli
strani canini. Ma il giovane conte…deglutì a
fatica, alzando la preghiera.. il giovane conte era un mostro.
Gaara seguì la fuga del soldato, imbronciandosi.
Tutto faceva parte del piano, anche risparmiare la vita a quel demente.
Suo padre avrebbe dato Kankuro per morto e Gaara per spacciato.
Mancava solo un ultimo particolare. Non dovevano esserci testimoni, di
quella notte.
Voltò lo sguardo verso il gruppo di soldati, che lo
fissavano spaventati e tremanti.
- avevo giusto un po’ di sete
– disse, leccandosi le labbra – ma dobbiamo fare in
fretta. Non fatemi perdere tempo – mormorò, prima
che un nuvola oscurasse la luna.
E le urla disperate di quei poveri uomini si persero nel nulla della
notte.
Temari sbadigliò, mentre le altre consorelle intonavano
l’ennesimo “Osanna”.
E quella melodia scarna e lenta stava cominciando ad avere un tremendo
effetto soporifero su di lei.
La badessa le lanciò un’occhiata fulminante,
facendole segno di chinare il capo e rendersi partecipe della preghiera.
Temari roteò lo sguardo, annoiata, biascicando qualche
verso.
Più che altro per schiarirsi la voce e rimanere sveglia.
Già, sveglia. Dato che erano le quattro
del mattino e quelle
pretendevano pure che il suo cuore fosse già rivolto
all’Altissimo.
Senza offesa, ma lei a quell’ora diventava ancora
più irritabile del solito.
Il canto si interruppe e la bionda sollevò stanca lo sguardo
sulla sala fredda nella quale le giovani novizie e le più
anziane suore erano inginocchiate.
- potete tornare ai vostri umili servigi,
sorelle –mormorò la badessa, schioccando le dita.
Il gruppo si sollevò insieme, strusciando con i sandali
mesti sulle mattonelle di pietra fredda.
Temari represse l’ennesimo sbadiglio, sistemandosi un ciuffo
dentro la scomoda cuffia che cercava inutilmente di contenere i suoi
indomabili capelli.
Un gruppetto di novizie la fissava insistentemente, ridacchiando.
Represse l’istinto di mandarle al diavolo, volgendo lo
sguardo altrove. Non era così divertente essere la
coccolatissima nuova arrivata. Quella con la stanza da sola e con il
futuro da badessa già inciso sulla fronte.
Fosse stato il suo sogno poi.
- ve la farò pagare -
sibilò, osservando una delle novizie imitare la sua
camminata altera.
Uscì all’aria aperta, tentando di sbollire la
rabbia.
- Sabaku. Mi avevano avvertito avessi un carattere particolare
-
La bionda si voltò verso la badessa, avvolta nel suo tetro
abito scuro.
Annuì, cercando di contenere la collera che le balzava nel
petto – mi scusi – biascicò poi,
fingendosi remissiva.
Ah, che pessima attrice che era…
- non ho intenzione di farti alcuna
ramanzina, Sabaku – continuò la donna,
osservandola scettica – non ho dubbi che tu sia un tipo fin
troppo passionale, e che la decisione di tuo padre di rinchiuderti qui
sia stata la più adatta – si interruppe,
leggendole lo sdegno negli occhi – entrambi non osiamo
immaginare cosa avresti potuto fare, libera. Anzi, dopo ieri notte, lo
sappiamo benissimo –
Temari si morse un labbro, rabbiosa.
- …ero solo venuta a comunicarti che gli inglesi sono
sbarcati e Tours è stata presa –
continuò la suora e la bionda spalancò gli occhi,
sorpresa
- cosa?- urlò poi, i pugni chiusi.
- Così è. Sono appena arrivati dei fuggitivi, li
ospiteremo per stanotte –
Temari deglutì a vuoto, schiudendo la bocca.
Tours distrutta.
Tour… Tours…
Shikamaru.
- …e i tuoi fratelli sono
nella stalla, fuori dal convento –
Temari si guardò attorno, confusa – Kankuro?-
chiese, la bocca asciutta.
- Gaara l’ha portato per
l’estrema unzione, ma si rifiuta di portarlo in chiesa
finchè non ti vedrà –
Temari portò una mano al petto, il respiro mozzo –
estrema unzione?- chiese, il cuore che perdeva battiti.
- è stato ferito…-
La bionda la fissò stravolta, le mani ancora strette al
petto – nella stalla – mormorò poi,
prima di iniziare a correre senza fiato fuori dal convento,
disperatamente.
Kankuro sbatté le palpebre, mormorando una preghiera.
- ti prego, qui qualcuno sta cercando di
riposare – l’interruppe Gaara, infastidito da quel
continuo cicalio – conosci solo il “pater
noster” e la pronuncia latina non è il tuo forte
– ribadì, camminando irritato per la stalla.
La vicinanza al monastero cominciava a seccarlo. Niente di mortale, per
un vampiro, ma un fastidio simile al tocco di un’ortica.
Per nulla piacevole.
Eppure era necessario. Il suo piano era giunto al termine.
La porta si aprì di scatto e la figura della giovane monaca
apparve davanti ai due.
- benvenuta sorella- sibilò
Gaara, osservandola con interesse.
Le gote arrossate, gli occhi lucidi, il respiro mozzo…doveva
essergli rimasto un po’ d’appetito effettivamente.
- Kankuro! – urlò la
ragazza, gettandosi al capezzale del fratello – cosa ti hanno
fatto! – continuò, asciugandogli dal viso le
stille di sudore.
Il ragazzone rispose con un sorriso tirato, cercando di mascherare il
forte dolore – sto bene – mormorò,
trattenendo le interiora che gli uscivano dal ventre con una mano
premuta sull’improvvisata fasciatura.
Temari si lasciò sfuggire un singhiozzo, asciugandosi le
lacrime che le premevano sulle ciglia.
- a dir la verità
morirà prima che arrivi l’alba – Gaara
si avvicinò ai due, sorridendo mellifluo.
La bionda si voltò irosa contro di lui, fissandolo truce
– non ridere!- abbaiò, stravolta.
- morirà …-
proseguì Gaara, bloccandole il polso che era scattato per
schiaffeggiarlo - …a meno che tu non faccia quello che io ti
dirò –
Temari spalancò gli occhi, stordita - che dici?
– mormorò – posso salvarlo?- chiese,
tono incerto.
Gaara indietreggiò di qualche passo, sedendosi composto su
uno sgabello sporco.
- ci sono due
possibilità… - iniziò, pacato
– la prima: tu rifiuterai la mia proposta. Kankuro
morirà e tu resterai qui per il resto della vita –
Temari lo fissò incredula.
- la seconda: tu accetterai la mia proposta, Kankuro vivrà e
tu sarai libera -
La ragazza si sollevò in piedi, scettica.
- dimmi che mi proponi –
Gaara ghignò sadico – non vuoi sapere chi
è stato a fargli questo?- chiese, indicando con un cenno il
corpo macilento del fratello.
Temari tremò: nessuno stupore se Gaara avesse confessato di
essere stato lui.
- chi?- chiese invece, con voce tremula.
- Lupi mannari. A dire il vero Kankuro
è effettivamente un lupo mannaro, dato che la trasformazione
è già in atto –
Temari spalancò la bocca incredula, voltandosi di scatto
verso il maggiore, che ardeva di febbre.
- che dici?-
- guarda le ferite, Temari –
osservò Gaara – si rimarginano da sole. Kankuro
è un non-morto, ora –
La ragazza portò la mano a cerchiare la bocca, stravolta.
Si gettò in ginocchio, esausta.
- ora ti illustro un ultimo particolare.
Poi saprai della proposta – Temari si voltò verso
il fratello e smise di respirare.
Il demone che le era davanti non aveva nulla di Gaara. Possibile che
fosse lui quel diavolo con gli artigli e i denti aguzzi?
- vampiro, sorellina – corresse
i suoi pensieri il rosso, ghignando – sono un vampiro.
Succhio sangue, uccido per puro piacere…-
specificò, tornando al suo angelico aspetto.
- la proposta…-
mormorò Temari, ormai convita di vivere l’ennesimo
incubo.
Gaara storse la bocca in una smorfia malvagia – tu diventerai
un vampiro come me. Kankuro sarà la nostra guardia durante
il giorno e di notte ci aiuterà ad uccidere e distruggere
–
Temari lo fissò raccapricciata ed incredula –
io…-
- la nostra missione sarà
distruggere l’Akatsuki. Loro mi hanno fatto questo
– ghignò, osservando la pelle diafana della mani
– loro hanno creato un essere capace di distruggerli
– ringhiò, euforico.
Temari arretrò di qualche passo, cadendo sulla brandina dove
era sdraiato Kankuro.
- se rifiutassi?- chiese infine, un filo
di voce.
Gaara lo fissò truce, nuovamente gelido –
ucciderò Kankuro davanti ai tuoi occhi. Potrai seppellirlo
qui al monastero. Ti farà compagnia la tomba di tuo fratello
vicino, dato che qui resterai per sempre -
Temari strabuzzò gli occhi, spaventata
- lui morto, tu suora di clausura, io
immortale – Gaara ghignò – chi vince
sorellina?-
La bionda portò la testa tra le mani, terrorizzata
– dimmi che è un incubo –
Gaara sbuffò, scettico – spero che Hidan abbia
avuto ragione su voi due – sibilò, perfido,
osservando la patetica scenetta che gli si parava davanti agli occhi.
Temari alzò lo sguardo, gli occhi assottigliati a due
fessure – Hidan?-
Gaara sorrise bieco – lui è un vampiro
dell’Akatsuki. Lui mi ha detto che tu saresti stata
un’ottima vampira. E Kankuro un eccellente lupo. –
spiegò, allusivo.
Kankuro urlò dal dolore, tenendo una mano premuta sul fianco.
- Kankuro! – Temari gli
afferrò una mano, stringendola a sé –
Hidan è colui che gli ha fatto questo –
mormorò poi, concludendo il ragionamento suggerito dal
fratello.
- Lui vivrà?- chiese infine,
con lo stesso tono gelido.
Gaara annuì, compiaciuto.
- io sarò libera?-
- niente più convento.
– assicurò il rosso, osservandola alzarsi in piedi.
Temari lo fissò negli occhi chiarissimi – che mi
succederà?- chiese, slacciandosi il velo.
- è un si?- rispose Gaara,
atono.
La ragazza lasciò scivolare a terra il velo, allontanando il
bordo della tunica dal collo.
- è un si –
Gaara la fissò gelido, avvicinandosi di un passo, poggiando
le labbra gelide sulla pelle bollente di lei.
- ti farà orrendamente male
– mormorò, prima di morderla avido.
Temari smorzò l’urlo che le era salito alle
labbra, affondando le braccia nel torace marmoreo del fratello.
E perse i sensi.
Quando si risvegliò il convento era lontano e Kankuro
mugolava accanto a lei.
- fratellino?- mormorò,
sedendoglisi vicino con uno scatto.
Si stupì del suo movimento, fin troppo agile e aggraziato,
rimanendo immobile.
- noi vampiri siamo esseri straordinari,
non trovi?- chiese Gaara avvicinandosi ai due.
Temari lo fissò accendere un fuoco e scrutare Kankuro
interdetto – le ferite sono rimarginate, ma è
debole. Spero per lui che non diventi un peso per me –
La bionda lo fissò con astio, sollevandosi in piedi
– sono cambiata?- chiese, ascoltando il suono flautato della
voce.
Non era mai stata così dolce.
Gaara l’osservò scettico, prima di mugugnare
– sei abbastanza bella da mettere carponi un uomo –
ghignò, ripensando alle parole profetiche di Hidan.
La ragazza osservò le braccia pallide, incredibilmente
più esili di quanto ricordasse e si sfiorò
l’addome piatto e freddo.
Si sollevò, camminando leggiadra fino al torrente,
specchiandosi nell’acqua gelida.
E il riflesso che le sorrise la sconvolse.
I grandi occhi verdi brillavano di riflessi propri, la pelle, i
lineamenti, il profilo…tutto era perfetto in una maniera
sconvolgente.
E nonostante tutto l’espressione era pur sempre quella
dell’arrogante contessina Sabaku Temari.
Reclinò la testa all’indietro, scoppiando in una
risata sinistra.
La sua vita era cambiata in due notti.
Aveva creduto di poter amare un popolano probabilmente ora morto.
Aveva creduto di dover diventare una suora di clausura.
Ma mai aveva creduto di trasformarsi in un mostro leggendario.
Ironia della sorte.
Un forte rumore la riportò alla realtà, facendola
voltare preoccupata verso lo spiazzo dove i fratelli riposavano.
-oh no- mormorò, mente un grosso lupo rossiccio si scagliava
contro Gaara, immobile e dallo sguardo spietato.
E Kankuro era sparito…quindi il lupo…
- fermi!-
Sasuke osservò Shikamaru fissare il cielo coperto di nuvole.
- qualcosa di interessante?-
- fottiti –
Sorrise sbieco. Aveva finalmente trovato qualcuno irritante quasi
quanto lui.
- Sasuke…- Ino gli si
avvinghiò al braccio, sorridendo con i suoi denti
bianchissimi – che faremo ora?-
Il moro l’osservò compiaciuto, passandole un dito
sulla pelle diafana del collo – cercheremo e uccideremo Rin
– ripose, atono, mentre la ragazza si scioglieva in fusa
degne di un felino.
Shikamaru scoccò loro un’occhiata furente,
riprendendo poi ad osservare il cielo nero.
Che razza di sfiga.
Aveva creduto di dover sposare Ino.
Aveva creduto di potersi fottere la figlia del conte – anzi,
l’aveva fatto –
Ma mai aveva creduto di trasformarsi in un mostro leggendario.
Ironia della sorte.
Spostò lo sguardo su Choiji, legato ad un grosso albero da
Sasuke.
Era sfinito, normale, dato che era già alla terza
trasformazione e quel cretino di un Uchiha l’aveva usato come
sacco da pugni.
Ringhiò esasperato, pensando in un lampo che da vampiro non
avrebbe avuto bisogno di sonnecchiare. E la cosa lo mandava in bestia.
Trasse un respiro profondo di rassegnazione ( era troppo stancante
arrabbiarsi, suo padre glielo aveva sempre ripetuto), quando le sue
narici vennero colpite da uno strano odore.
Un misto di incenso, fumo e sangue.
E la cosa che lo sconvolse è che quell’odore lo
eccitò in una maniera sconcertante.
- cazzo – ringhiò Sasuke, scrollandosi di dosso
Ino e sollevandosi con uno scatto in piedi.
- che succede?- chiese lei, riabbottonandosi la camicia lilla.
Shikamaru si sollevò stancamente, ignorando la fitta allo
stomaco – Sasuke…- mormorò, fissandolo
nelle iridi nere screziate di rosso.
Il moro rispose allo sguardo, risoluto – colpiscimi
– disse poi, freddo.
Shikamaru sbadigliò, torturandosi distrattamente un codino
– troppa fatica, perché dovrei?- chiese, mentre
l’altro si piegava in una posa da difesa.
Sasuke assottigliò le palpebre, sorridendo bieco –
ti piace stare sopra…peccato che per la contessina tu sia
stato solo un modo per scappare dal convento –
Ino spalancò gli occhi cerulei.
Sasuke stava leggendo i ricordi di Shikamaru, questo era
ovvio…ma perché provocarlo a tal punto?
- dimmi perché dovrei
colpirti, non tentare di farmi perdere la pazienza. Non
c’è mai riuscita neanche Ino, tu non hai speranze
– mormorò di risposta il Nara, nascondendo
nell’ironia il profondo fastidio.
Sasuke dilatò le narici, irritato. Aveva scelto un
subordinato fin troppo intelligente.
- vampiri. – sputò,
in un sibilo – ci sono altri vampiri, almeno altri due
– ringhiò, mentre Ino retrocedeva terrorizzata.
Shikamaru annuì, concentrato – non devono essere
lontani – mormorò – ho avvertito anche
io il loro odore – mormorò, tradendosi con
l’ultima parola.
L’altro lo fissò scettico, voltandosi verso Ino
– ora scoprirai a cosa servono i tuoi denti, oltre che a
deliziare me – commentò distaccato e ironico,
volgendosi poi
verso il moro – fammi vedere cosa sei in grado di fare
–
Shikamaru sferrò un pugno in direzione del naso
dell’altro vampiro, mancandolo di un soffio.
- cosa hai notato, genio?!-
mormorò poi, tenendogli le braccia legate dietro la schiena
con un mano.
Shikamaru socchiuse gli occhi – la mia velocità
è migliorata, ma non faccio ancora attenzione ai movimenti
improvvisi dell’avversario, nonostante riesca a seguirli
–
Sasuke ghignò soddisfatto, lasciandolo andare –
perfetto, ora cerca solo di sopravvivere allo scontro –
Ino cercò lo sguardo dei due, indecisa – cosa devo
fare?- chiese, titubante.
Il capo le rivolse un’occhiata seccata – sciogli
quell’ammasso di lardo del licantropo e segui i miei ordini
–
La bionda annuì, avvicinandosi al ragazzone.
- Ino…- biascicò
lui, indolenzito
- Va tutto bene…- lo
rassicurò lei, accarezzandogli una guancia – sta
calmo – mormorò, mentre Shikamaru la osservava
rabbioso.
Obbediente e meschina…Sasuke aveva reso la loro Ino un
essere irriconoscibile.
- possiamo andare?- chiese infine,
osservando con disgusto il moro che annuì impercettibilmente.
E le quattro figure sparirono nelle nebbiolina della notte.
Temari accarezzò la fronte di Kankuro, lasciandosi sfuggire
un sorriso di sollievo.
- che è successo? –
chiese il ragazzone, osservando il petto nudo sotto una coperta grezza,
probabilmente rubata chissà a chi dalla sorella.
Temari gli asciugò una ferita, trattenendo l’ansia
nel tono distaccato – sei vivo, fortunatamente –
disse, celando un lieve rimbrotto.
- che ho fatto?- chiese il moro, cercando
di sistemare il disordine che aveva in testa.
Che era successo dopo la stalla?...
- ti sei trasformato in licantropo.
– suggerì Temari, seccata.
Il volto del fratello si illuminò, cercando di mostrare
gioia per qualcosa che trovava disgustoso – sono forte?-
Temari gli scoccò un’occhiata furente, sedendosi
con lentezza esasperante accanto a lui – hai attaccato Gaara
e lui ti ha quasi fatto a pezzi –
Kankuro piegò le spalle, deluso e rabbioso – lo
batterò mai?- mormorò, volgendo lo sguardo verso
il minore, seduto su una roccia a pochi passi da loro.
- noi siamo un gruppo ora. –
cercò di calmarlo Temari, osservandogli le mani.
Non gli era servito molto per distinguere in
“buono” e “cattivo”
ciò che accadeva a Kankuro.
Era “buono” se riposava, se le ferite si
chiudevano, se rideva.
Era “cattivo” se le mani tremavano, la temperatura
si alzava, lo sguardo rabbuiava.
- sta calmo –
ripeté, stringendogli un braccio con forza – sta
calmo –
Kankuro annuì, sorridendo appena – ho fame, Temari
– disse poi, timido.
La ragazza rabbrividì, cercando di rimanere distaccata.
- ah, capisco – disse, mentre
un languore spietato le invadeva il palato – anche io
– ammise, con voce rattristata.
- Che mangia un mannaro?- chiese ancora
Kankuro, sollevandosi e esaminando il grosso petto muscoloso
– e da dove esce tutto questo?- chiese infine, mostrandole un
braccio incredibilmente robusto.
Temari gli risposte con un sorriso tirato – credo che tu
possa mangiare tutto…uomini, in particolare –
Kankuro si rabbuiò, impressionato – giusto
–
La sorella si alzò in piedi, sparando dalla sua vista.
- ehy…- mormorò
Kankuro, vedendola tornare indietro con un fagotto sulle spalle.
- Mangia – gli
ordinò lei, gettandogli tra i piedi il corpo esanime di un
uomo di grossa taglia.
La gola recisa da un morso violento.
- avevo fame – si
scusò la vampira, sguardo basso.
L’altro fissò disgustato il viso del cadavere,
prima di sospirare rassegnato – buon pranzo – si
augurò, chiudendo gli occhi e strappando avido un grosso
pezzo di carne.
- sta mangiando?- chiese Gaara voltandosi
verso Temari seduta accanto a lui.
- si – replicò la
ragazza, osservando il graffio che deturpava il volto del fratello
– stai bene? - chiese, tono stanco.
Gaara si accarezzò la ferita – guarirà
subito. I licantropi sono velenosi per noi vampiri, ci infettano, per
questo le ferite sono più resistenti –
Temari annuì, ascoltando i raccapriccianti suoni che
provenivano dalle sue spalle.
Brandelli strappati, sangue fresco che colava, un masticare continuo e
umido…
- deve riprendere le forze.
Dovrò ucciderlo in caso contrario - mormorò
Gaara, interrompendo il flusso di pensieri della sorella.
- Io sono un mostro per salvare lui.
Uccidilo e io…-
Gaara rise meschino – tu sei un mostro perché non
volevi fare la suora, Temari. Non essere ipocrita
L’altra abbassò lo sguardo, rabbiosa.
Da quando si era trasformata era divenuto ancor più
difficile trattenere le emozioni, calmare il suo animo, celare la sua
forza.
Gaara le aveva detto che forse era questo il potere che Hidan aveva
visto in lei.
Un uso spasmodico delle sue emozioni. Un concentrato di rabbia e
passione.
Fuoco allo stato puro.
- Temari, Gaara –
I due si voltarono verso Kankuro, che, bocca insanguinata, li fissava
incuriosito.
- tu hai detto che non c’erano altri licantropi oltre quello
che mi ha assalito, vero Gaara? – chiese, avvicinandosi
quatto ai due, la pelle nuda e bruna lucente sotto i raggi lunari.
Il rosso annuì, riprendo ad osservare il cielo
- e allora perché sento la
puzza di uno come me?-
Temari balzò in piedi, sospettosa, osservando Gaara in
tralice – è vero?-
L’altro trasse un profondo respiro, socchiudendo gli occhi
– i licantropi hanno un olfatto migliore del nostro. Forse si
– replicò inspirando profondamente.
Gli occhi si illuminarono di bagliori furenti, spostandosi sulla
sorella.
- un licantropo. Tre vampiri –
mormorò poi, stranito – e uno puzza di te, Temari
–
La ragazza sollevò un sopracciglio, stupita – sono
stata rinchiusa in monastero per due giorni. E no conoscevo alcun
vampiro prima di te Gaara – rispose, tono freddo.
Gaara scosse le spalle, gelido – sono arrivati, scopriremo
subito chi sono –
La ragazza riposizionò sulla difensiva, imitando la posa di
Gaara durante il combattimento con Kankuro.
- andate al monastero –
ordinò sbrigativo il rosso, ponderando la schiacciante
superiorità numerica dell’avversario.
Temari si voltò esterrefatta – che diavolo dici?-
Gaara la fissò furente –poco dopo la tua
trasformazione sono arrivati gli inglesi. Voi eravate svenuti
– chiarì teso - ora lo stanno radendo al suolo, il
sangue coprirà le nostre tracce – si
voltò nuovamente verso la direzione dell’odore del
gruppo di non-morti.
- prima di sterminarli dobbiamo scoprire se è possibile
batterli onestamente – ghignò, mentre i due
fratelli iniziavano a correre verso il monastero in fiamme.
Ino si bloccò dietro Sasuke, guardandosi attorno –
erano qui – mormorò, seguendo la traccia
dell’odore.
- si – mormorò il
moro, teso.
Erano furbi. Si erano accorti della trappola ed erano scappati.
- hanno già combattuto
– si intromise Shikamaru, osservando le tracce di sangue
denso sul terriccio – il loro licantropo è ferito
– continuò, socchiudendo gli occhi.
Dovevano essere un gruppo male assortito se stavano avendo tutti quei
problemi.
- il monastero è in fiamme. Si
sono nascosti li – decretò Sasuke, odorando la
scia nell’aria.
Il ragazzo sbarrò gli occhi, sconvolto.
- c-cosa?- balbettò,
voltandosi verso l’Uchiha.
Questi sollevò un sopracciglio, impassibile – il
monastero delle monache – ghignò, carpendo il
pensiero dell’altro vampiro – chissà se
la contessina sarà tra le braccia di qualche robusto inglese
o in quelle fredde di un vampiro – sibilò,
perfido, beandosi dell’espressione stralunata di Shikamaru.
Ino si imbronciò, stringendo i bellissimi occhi a fessura
– sei preoccupato per quella, Shikamaru? –
sputò, stringendosi al corpo di Sasuke.
Choiji osservava mesto la scena, avvertendo fitte obnubilanti dal
doloro ogniqualvolta che la bionda si avvicinava al capo vampiro.
Spostò l’attenzione su Shikamaru visibilmente
atterrito.
- bastardo – sibilò
questi poi, voltandosi in direzione del monastero, furioso –
ci vediamo lì, Sasuke – ruggì, nella
mente una sola idea.
Doveva salvare Temari.
Sasuke sbuffò, visibilmente scocciato, sotto lo sguardo
apprensivo di Ino.
“Che testa di cazzo. Questi atti eroici sono quanto di
più inutile ci possa essere…Ino, Choji, andate a
riprendere quell’idiota di Shikamaru prima che si metta nei
pasticci”
I due annuirono, ma un boato enorme fece sussultare tutti e tre: una
torre del monastero era crollata al suolo, tra le fiamme, e stagliati
in controluce si ergevano due figure, una possente e l’altra
più minuta.
Choji spalancò gli occhi, stranito, fissando Kankuro che a
sua volta lo guardò curioso.
Due licantropi. Istintivamente però non venne loro da
assalirsi, anzi. Si studiavano incuriositi.
Ino spostò gli occhi su Gaara, riconoscendolo, trattenendo
il respiro.
“Tu…un vampiro…Sabaku
Gaara…è impossibile!”
sbraitò Ino confusa, guardandolo sbalordita, mentre Sasuke
sorrideva apertamente.
“Le cose si fanno decisamente
interessanti…”
Gaara lo fulminò con lo sguardo, passandosi una mano tra i
capelli rossicci.
“Chi diamine è questo buffone, tu lo sai
Temari?”
Non udendo risposta, si voltò indietro, e si rese conto che
la sorella non c’era. Kankuro sbiancò
all’improvviso, guardando Gaara con orrore.
“Porca miseria, ma non era dietro di te?! Dove è
finita?”
“Stupida…stupida scema…”
sibilò Gaara furente, mentre Ino aveva adesso assunto
un’espressione quasi trasfigurata.
“T-Temari?! Quella brutta…”
“Ino, basta. Sono già confusi di loro, non
infierire…”
“E tu chi cazzo sei, eh?!” urlò Gaara
rivolgendosi direttamente a Sasuke, che gli si parò davanti
altero.
“Oh, non vedi l’ora di
saperlo…vero…Gaara?”
Shikamaru schivò un masso infuocato, scagliandolo via con un
semplice gesto secco e conciso. Il masso si sbriciolò
infrangendosi al suolo, mentre il ragazzo, imprecando, continuava a
muoversi velocissimo, cercando di sentire l’odore di Temari
oltre a quello del fuoco.
Dove sei…porca puttana Temari…dove
sei…
Saltò agile le ennesime rovine, iniziando a percepire
qualcosa. Era vicina…lo sapeva, perché
quell’odore era assolutamente inconfondibile.
Hai aspirato quell’odore per un intera notte.
“Temari!”
Urlò a squarciagola, cercando di sovrastare il crepitare del
fuoco e i fastidiosi rumori di porte che cadevano. La puzza di bruciato
e di cadaveri- corpi carbonizzati uno dopo l’altro- era
impressionante.
“Temari!!”
“Shikamaru!”
Si girò di scatto, vedendola emergere tra le fiamme, neppure
una singola ferita sulla pelle candida. La fissò senza
parole.
Era diversa, senza dubbio: aveva assunto quella bellezza algida tipica
dei vampiri, anche se gli occhi e l’aria erano rimaste le sue.
La afferrò per una mano, sentendola sobbalzare.
“Che cosa ci fai tu qui…”
borbottò lei a mezza voce, sentendosi fremere alla sua
vista. Shikamaru la guardò di sbieco, scuotendo la testa.
“Ti porto fuori di qui, seccatura che non sei
altro.”
Prima che potesse replicare, la trascinò via, uscendo dalla
parte opposta dell’edificio rispetto a quella dove si
trovavano gli altri. Tossendo, si gettarono sull’erba
bagnata, togliendosi la fuliggine, mentre anche le ultime macerie del
convento andavano completamente in fumo.
“Che puzza di morto…” asserrì
Shikamaru schifato, pulendosi la giacca, mentre Temari lo guardava di
sottecchi; sentendosi fissato, si girò verso di lei, negli
occhi un’improvvisa e profonda tristezza.
“Così…anche tu.”
La ragazza si morse un labbro, nervosa, strappando dei fili della gonna
spiegazzata.
“Sì. Anche io. Kankuro è diventato un
licantropo. Gaara è stato vampirizzato da Hidan, un vampiro
molto potente…seguace di un certo Itachi Uchiha, se non ho
capito male…”
Shikamaru annuì, sapendo già tutto. Anzi. Sapeva
molto più di quanto Temari potesse immaginare. Avrebbe
dovuto parlargliene subito, della faccenda di Rin, di Tsunade, di quel
sangue speciale che donava l’immortalità. Dei clan.
Ma gli mancavano le parole. Fissava Temari, con un desiderio e una
cupidigia che la sua trasformazione non aveva certo diminuito, anzi.
Temari sembrava provare esattamente le stesse cose. Gli si
avvicinò, quasi intimidita, ma sul volto la stessa aria
scherzosa di sempre.
“Certo che io e te se non rischiamo di arrostire non siamo
contenti, eh?”
Lui le scostò un ciuffo biondo, arrotolandolo tra le dita,
passandole poi l’indice sulle labbra.
“Già…un’attrazione viscerale
per le chiese…”
Temari gli prese la mano, poggiandola sul suo seno.
“Per le situazioni pericolose…”
Shikamaru la tirò a sé, facendola sedere sopra di
lui, abbassandole il vestito e stuzzicandola con la mano un capezzolo.
“Per fare sesso nei luoghi più
scomodi…”
Temari ansimò, strappandogli la maglietta, leccandogli
l’orecchio e circondandogli il collo con le braccia
affusolate.
“Ti ricordavo molto più caldo, lo
sai?…”
Shikamaru le stese per terra, mettendosi carponi sopra di lei.
“Anche tu eri più bollente, cara la mia
contessina…credo che essere vampiri comporti una bella
doccia fredda…”
Poi lo sguardo si fece serio, e le prese il volto tra le mani.
“Ma se avessi ancora un cuore, Temari, sentiresti che
batterebbe forte, in questo momento. Salterebbe fuori dal petto, se
potesse.” Lei lo baciò d’impulso,
succhiandogli le labbra con dolcezza, fissandolo poi negli occhi e
stringendo tra le mani i capelli castani.
“Se ti dico che mi sei mancato da impazzire…mi
credi?”
Lui sorrise, ironico.
“Ci si può provare…dimostramelo, e
fammi dimenticare per un istante in che merda di situazione
siamo finiti entrambi…prima che ti dica cose che cambieranno
definitivamente il corso delle nostre vite…prima che tu
sappia veramente cosa sarà da ora il nostro
scopo…ti prego, fammi dimenticare tutto.”
Temari si aggrappò con forza al suo collo, sentendo
il bacino di Shikamaru premere forte contro il suo,
avvinghiando di conseguenza le cosce nude attorno a lui.
“Siamo solo tu e io, adesso…solo tu e
io…”
Gemette, sentendo i vestiti di Shikamaru scivolare lentamente al suolo.
E sappi che ti amo, che ti amo, Shikamaru...
Shikamaru la sentì gemere, fremente, al contatto con la sua
pelle, ancora una volta.
E sappi che ti amo, maledetta seccatura.
Quelli sarebbero stati i loro ultimi istanti, prima di una divisione
secolare.
Angolo di Cami e Robi
Oggi Cami. Piccola premessa: quando io e Robi
chiediamo a chi non
recensisce di farlo, è perchè ci teniamo davvero molto ai vostri pareri, ecco
perché lo ribadiamo spesso e facciamo un po' le
rompiscatole^^: teniamo
tanto a questa fic, e vorremmo che tutti (o comunque buona parte di chi
legge) ci lasciassero i loro commenti per aiutarci!
Per il resto, siamo fiere delle persone che ci commentano
sempre, ci
fanno sentire orgogliose, ci rallegrano la giornata e ci rendono
più grafomani che mai!!
Dopo la mia premessa, passiamo al capitolo: scritto
questo quasi tutto
da Robi, che ricordo che quando mi fece vedere cosa avevo scritto ero
rimasta basita: qualcosa come 20 meravigliose pagine eheh(capitoli
9-10). Insomma, che si poteva aggiungere? Giusto la parte finale
è mia, non sia mai che Temari e Shikamaru non si
incontravano più…
Anche perché, avviso, ora c’è un bel
salto temporale.
Fan di Naruto, il vostro eroe sta arrivando, due
capitoli e appare.
Fan di Sakura, idem!
Ma prima, nel prossimo, accadranno delle cose MOLTO IMPORTANTI.
Non
perdetevelo, vi assicuro che lascerà senza fiato!
E mi è toccato pure scrivere una scena d’azione
argh(l’esperta è robi!!io sono per le cose
introspettive e le scene…come dire…passionali^^),
speriamo in bene
Ora, come vedete Gaara è veramente diabolico. Il suo piano
non ha fatto una piega, ed è riuscito a strappare Temari da
Hidan…forse.
E i due gruppi si sono finalmente incontrati: gli accenni SasuIno sono
una pugnalata per il mio stomaco, infatti vi assicuro che pure io li
salto quando Robi li butta lì sadica…grazie a dio
che è quasi finito^^
Ino nel presente avrà notevoli cambiamenti, oh
sì…
Che altro dire…beh, direi che Kankuro vi sarà
piaciuto qui vero? Un licantropo decisamente molto azzeccato eheh!
Nel prossimo capitolo, come già detto avremo un
balzo
temporale.
Diciamo uno stallo tra passato e presente.
E ne accadranno di tutti i colori…mi sa sarò
linciata io per le trovate che ho avuto in testa(ma anche Robi non
sarà da meno, se penso a cosa ha scritto…)
Bene, vi posto come sempre due immagini! In primis
una del nuovo clan
vampiresco…
http://i60.photobucket.com/albums/h32/roy_mustang-angel666/Naruto/Gaara/3kyoudai8-5.jpg
E poi una di Shikamaru e Temari…che per un po’ ne
dovranno passare di tutti i colori…
http://i259.photobucket.com/albums/hh298/Shadow_Girl44/shikatemahotkisslb1.jpg
E ora, le risposte!
-sammy1987: obbiettivamente un poveretto kankuro ci sta tutto,
soprattutto dopo questo capitolo! avere come fratello un vampiro
psicopatico e omicida non gli ha giovato
granchè…anche se darà le sue
soddisfazioni da licantropo, eccome! Per naruto devi attendere proprio
poco, due capitoli e arriva^^un bacione!
-lalyblackangel: shika vampiro è estremamente sexy vero? Ah,
purtroppo per il concorso non possiamo, siamo tutte e due invischiate
con l’uni, tempo non ne abbiamo proprio ahimè! In
bocca al lupo son certa sarà un bellissimo concorso!
-talpina pensierosa: che tu adori gaara che è sempre
più folle e psicotico dovrebbe preoccupare, ma come ti
capisco…anche io impazzisco per gaara ihih! Spero che anche
questo ti sia piaciuto, un bacione!
-LEA91: ecco, quando si dice che siamo orgogliosi di chi ci recensisce
sempre…tu veramente ogni volta ci fai arrossire! Ma
soprattutto anche inorgoglire visto che capisci sempre tutto e analizzi
molto bene i personaggi! Con te davvero siamo sempre sul sicuro^^ ah,
per quanto riguarda i poteri speciali, li hanno un po’ tutti
i vampiri…chi eclatanti, come gli uchiha o gli hyuga(neji
vede ovunque, diciamo che ha il byakugan), chi più sottili,
come si vedrà per shikamaru. Ma ad ogni modo, un
po’ tutti sì. Ah, hai assolutamente indovinato per
kankuro e gaara, come ha splendidamente scritto qui Robi: ovvio che lui
non lo voleva morto, ma voleva formarsi il suo bel clan…e
kankuro non si ribellerebbe mai, uno perché i vampiri sono
più forti, ma soprattutto per Temari. mai la lascerebbe
sola! Per gli Hyuga…aspetta il prossimo! E fidati di me! Un
bacione da entrambe!
-Lily_90: la parte del convento di Robi non era geniale, di
più^^ uhm, non hai azzeccato su Hidan, però era
difficile capire cosa tramasse Gaara…e
poi…insomma…diciamo che Hidan riappare presto! E
Kankuro…beh che dire? Ti dico solo che quando Robi scrive di
Kankuro lo fa piacere anche a me, che diciamo solitamente non
è che impazzisca per lui…siete solo tu e lei ad
avere sta capacità di farmi piacere il micione! E qua
ovviamente robi si è superata eheh!grazie per i complimenti
su Sasuke, ci sto sempre attenta con lui^^beh che
dire…rileggiti tante volte la parte shikatema di questo
capitolo sara, così sarai in grado di leggere serena anche
l’11!!un bacione grandissimo!!
-kibachan: oh beh, che gaara sia sociopatico si sa, anche se qui
raggiunge livelli assurdi^^beh, ad ogni modo…hidan ricompare
presto eh. Mica si arrende così, lui. se poi ci mettiamo
dentro shika, immagina il casino immane che scoppierà ihih.
Ino inutile eh? Oh beh, per lei sono previsti notevoli
evoluzioni…è una ragazza irrequieta, in fondo!
Uhm , concordo con gli hyuga, obbiettivamente non sono molto famiglia
da mulino bianco eheh! Anche se nel prossimo capitolo avrai una
sorpresina, cara mia(sguardo furbo). Un bacione!!
-maobh: robi è geniale, quando si tratta di scrivere dei
sabaku non la ferma più nessuno…guarda cosa ha
fatto qui con kankuro^^ e come vedi temari a fare la
suora…naaah! Sarà una vampira provetta, dai retta
a noi! Lietissima che ti piacciano gli hyuga(tra
l’altro…lo spin off di aya è
già pronto, e se chiedi a lei temo che scoppi a piangere da
quanto è angst), vedrai nel prossimo il nostro neji cosa
combina ihih. Per la cronaca, io ho intenzione di crescere i miei
futuri figlioli a base di manga e anime…sarà bene
trovare un marito che condivida la mia passione eheh! In quello robi
è fortunata, se si sposa con suo ragazzo saranno la coppia
shikatema più perfetta dell’intera roma!! Un
bacione grande
-wiwo: se, hinata che si sveglia…della serie, nevica a
ferragosto eheh! Però nel prossimo capitolo qualcosa
accade…antenne hyugacest pronte! Robi nelle scene
d’azione dà il meglio, che ne dici di questa con
kankuro? E ovviamente figurati se temari restava lì,
tsk…temari suora sarebbe stato un grande spreco, dai retta a
me! Un bacione grande da tutte e due!
-full metal manga lover: ecco, tu e robi siete sulla stessa linea di
pensiero, lei va in brodo di giuggiole quando ci son da fare le scene
d’azione, del resto, è bravissima! Per quanto
riguarda sasuke, ci hai visto giusto…diciamo che non era del
tutto indifferente a rin, questo di vedrà meglio
dopo…anche perché rin è alquanto
importante per un legame con sakura coff coff…ok, basta, mi
cucio la bocca prima che robi arrivi con la falce di hidan, alla
prossima!!un bacio
-tikei_chan: figurati…temari in un convento? Già
libera! Gaara non lascia mai nulla a caso, ovvio! Un bacione grande e
grazie mille per i complimenti, facci sapere come hai trovato questo
capitolo!
-kurenai88: sperando che il tuo cel ce la faccia anche stavolta, come
vedi le scene d’azione proseguono! E stavolta gaara
è veramente, ma veramente perfido! Tu sei lì
fremente per neji, io lo so…ma basta aspettare una
settimana^^un bacione grandissimo
-stefy_90: oh, i miei influssi nejihina sono contagiosi,
attenta…sempre più persone me lo dicono ahah!
Comunque, come vedi anche qui un sacco d’azione, se poi
c’è kanky robi si scatena!! Visto che perfido
gaara? geniale, ma veramente spietato il ragazzo. E
shika…oh, shika si dà da fare con una persona a
caso come sempre ihih! È inutile…potranno
appartenere a clan rivali, potranno essere nemici…ma non
sanno stare lontani. Anche se ora li aspetta davvero una luuunga prova.
Un bacione grande tesoro, e grazie per i tuoi commenti sempre
così entusiasti!!
-uchihagirl: non demorderò fino a che non sarai
completamente hyugacestosa, dai retta a me…anche se poi
tenten compare! Come, non si sa…per il resto, la triade(neji
sasuke e gaara) riappare tutta insieme nel prossimo, anche se come vedi
già in questo gaara è presente più che
mai! Prima o poi li metto veramente tutti e tre insieme,
così vedo l’effetto che fanno…secondo
me provoco svenimenti! La parte di temari era bellissima, io lo dico
sempre che robi è geniale! Ah, per l’indirizzo,
contattaci pure mandandoci una mail al nostro account o se preferisci
scrivendocelo nella prox recensione, così ti aggiungiamo!
Bacioni
-jenna uchiha: oh beh shika è shika, lui certo non si
metterà mai a riverire sasuke, anzi! Ora siamo curiose di
sapere se avevi azzeccato il piano di gaara, la mente di robi aveva
alacremente lavorato a dargli la solita parvenza di pura
malvagità! È decisamente folle il ragazzo! Facci
sapere che ne pensi, un bacione!
-sangochan88: tsk, guarda che convincerò anche te con neji e
hinata, che te credi…io so essere MOOLTO convincente!povera
temari dici? Beh…a vedere alla fine, non si direbbe nemmeno
troppo ihih!un bacione!
-kairi84: wow, che belle cose! siamo molto contente che ti facciamo
proprio piacere le scene alle quali teniamo di più,
naturalmente! sai bene come io tenga alla shikatema e come invece robi
alle scene con temari^^e shika vampiro...confermo, è da
infarto
eheh! e vedrai comunque quando arriva naruto, faremo il più
pssibile per soddisfarti, fidati eheh! un bacione
-lale16:grazie mille, davvero, siamo contentissime dei complimenti!
visto qua gaara XD?
-ayachan: aaallora, come è che a robi toccano delle
dolcissime
frasi e a me grugniti e frecciatine?! ovvio che scherzo su^^ comunque,
la cosa che i vampiri devono sottostare alle
regole di chi li ha vampirizzati è una cosa che abbiamo
deciso
noi, mi sa che l'abbiamo presa da non ricordo che film o libro. anche
se c'è modo e modo di sottostare...e spesso ci si ribella.
ah,
ino. beh, ino con sasuke, cara mia, è una vera piattola!
insomma...più ic di così! anche se
avrà modo di cambiare molto. lo hyugacest ti lascia
fredda stavolta...? aspetta prima di parlare, ancora devi vedere alcune
cose! per il resto, concordo su tutta la
linea: robi è un genio, e un frollino adorabile che sa
tirare
fuori la grinta quando serve...robi non puoi coccolartela solo al
pensiero! ci mettiamo in due a convincerla a cambiare
facoltà,
che dici?XD
-kaho_chan: oh, leti, ma quanto amo io le tue recensioni(e robi
annuisce con sguardo sognante) partiamo dalla questione ino...dunque,
la ragazza come sai ha il suo caratterino, ma sai bene che con sasuke
diventa un'altra. cretina, forse. persa, insomma. e dimentica anche
choji, che è lì che si danna per lei, e pure
shika!
cioè...shika! ma la nostra ino, vedrai, è ben
altro che
quello che sempre adesso, i secoli la cambieranno eccome! hidan, oh
frate hidan!! così sexy, bello...ma hai visto ora il
diabolico
piano di gaara? quel ragazzo non finisce più di combinarne
una,
è decisamente un pazzo sanguinario^^ e si illude di avere
portato via temari da hidan(certo, come no!!). tanto temari
è
già tornata da shika(su su, quella scena era breve in fondo,
consolati che per un po'...ciao proprio!). e che dire di neji e hinata!
preparati leti, i momenti hyugacest seri arrivano....col cavolo che
neji lo mantengo sempre così freddo(cami fischietta). bene
leti...sperando che il capitolo ti sia piaciuto...io ti mando un
bacione enorme, e roby pure!!!
-terrastoria: ritardataria ma sempre presente terra^^allora, cosa ne
dici di questo capitolo? speranzose entrambe che ti sia piaciuto! robi
è molto brava nelle scene d'azione, e sa bene come dare poi
rilievo a quei personaggi magari un po' ignorati dai più
(vedi kankuro): e poi gaara è stato davvero spietato^^per
quanto riguarda naruto e sakura, tranquilla che tra poco arriveranno,
è questione di...2 capitoli eheh!ma nel prossimo avrai modo
di vederne di tutti i colori, fidati( soprattutto su neji e hinata,
credo che finalmente vedrò quanto posso influenzarti eheh).
un bacione grande
-sky_shindou: ciao sky(o cami^^), che bello che sei ritornata! in effetti di stravolgimenti ce ne sono stati non certo pochi, alcuni decisamente molto sorprendenti eheh! comunque, l'abilità di sasuke è assimilabile a quella di edward, anche se sasuke può leggere solo nella mente di vampiri del suo clan, o comunque vampiri. non può con gli umani, a differenza di hanabi che invece tutto può! comunque, siamo felicissime che ti siano piaciuti tanto questi capitolo, e che ti piacciano anche certe scene alle quali teniamo molto! ora si è concluso il passato, con gaara e il suo diabolico piano(non si smentisce mai eh^^). bene, il prossimo capitolo decisamente sconvolgerà un po' di persone...nel bene e nel male, non so...vediamo tu di quale partito sarai!un bacione grandissimo!
-rory_chan: ino...bella questione. io e robi nn abbiamo grande simpatia per lei, ma cerchiamo di renderla bene, e lafaremo evolvere anche come si deve...ok essere succubi, però..un po' di amor proprio! ma per il resto, c'è poco da fare. come vedi il piano di gaara era diabolico mica da ridere, e del resto, ne aveva ben donde, uno per governare il mondo deve ingegnarsi un po'! ah...quel disgustoso accenno sasuino è colpa di robi, ma non temere: a lui non gliene frega nulla^^e ora vado che così pubblico e soddisfiamo finalmente la tua curiosità eheh! un bacione grandissima adorabile e confusa ritardataria!
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Capitolo 11 *** Rin ***
mistakes gonna fade over time 11
*Irlanda
“Bah…questa città è
decisamente deprimente…niente spettacoli di cancan, niente
pollastrelle con quelle belle gonne colorate…che
noia…che depressione! Bah, stai a vedere che non
c’è nemmeno una prostituta!”
Jiraya sbuffò, allacciandosi annoiato il colletto della
tunica, e osservando con scarso interesse le vie di Dublino.
Come era deprimente. Se pensava a quanto si era divertito a
Parigi…
Ma i patti erano chiari, lo sapeva: ora che finalmente stava per
attuare il suo piano, iniziato ad abbozzare tre secoli fa e solo ora
adatto ad essere in atto, doveva spostarsi in continuazione con Tsunade
e Rin, per fare in modo che non lasciassero alcuna traccia in nessun
luogo.
Dopo trecento anni, finalmente, non avrebbe destato più
alcun sospetto la falsa notizia della morte di Rin. Del resto nessuno
aveva più visto e avuto notizie di lei e di Tsunade dal
1295.
L’unico che si era sempre esposto era lui.
Ed era più che certo che finalmente, se i vari clan si
fossero rassegnati a lasciare perdere la ricerca spasmodica della
mezzosangue, ogni cosa sarebbe andata a posto.
E lui e Tsunade avrebbero potuto respirare, finalmente.
“Magari è la volta buona che le
chiederò seriamente di uscire con me…dopo
così tanti secoli…è ora di agire sul
serio” pensò ridanciano, mentre buttava
l’occhio alla ricerca di qualche locale aperto.
Macchè.
Deserto totale. Ora, va bene che lui era un vampiro (seppur vegetariano
e gentiluomo), e amava la notte, ma lì si rasentava la
follia: chiudere tutto non appena tramontava il sole?!
Bloccò una ragazza che camminava a passi svelti reggendo due
borse della spesa in mano.
“Signorina, potrebbe dirmi per cortesia perché i
locali sono tutti chiusi?” le chiese galante, ma la ragazza,
spingendolo via, scappò via ansante, borbottando un
“non so niente” attutito dal rumore degli zoccoli
sull’asfalto.
Perplesso, Jiraya si grattò la lunga chioma bianca, gettando
l’occhio alla ricerca di qualcuno. Sembrava una
città fantasma.
“Ma che cazzo succede qui?” esclamò
esasperato, e udì una voce chiamarlo da una finestra.
Incrociò lo sguardo di un uomo anziano e pelato, che
tossendo gli parlò con voce lenta e misurata.
“Lei è uno straniero, immagino. Se ne vada. Questa
città è maledetta. Avvengono omicidi mostruosi la
notte, opera di assassini che nessuno riesce a identificare. Se ne
vada, finchè è in tempo” e chiuse le
imposte con forza.
Jiraya rimase un attimo sospeso, grattandosi perplesso il mento.
“Assassini notturni eh? Qualcosa mi
puzza…è meglio che raggiunga subito Tsunade,
questo posto non va affatto bene per restare”
Jiraya si infilò per un vicolo, camminando svelto, quando
incrociò una figura scura che stava immobile appoggiata ad
una colonna.
“Cazzo” imprecò l’uomo,
riconoscendo subito nell’uomo davanti a sé un suo
simile.
La figura si tolse il cappuccio, rivelando un volto giovane ricoperto
di piercing, i folti capelli arancioni sparati in testa e gli occhi a
spirale rossi, impressionanti. Jiraya assunse subito la posizione di
difesa, scrutando il vampiro circospetto.
Il ragazzo gli sorrise.
“Il grande Jiraya. Sapevo che alla fin fine saresti venuto tu
da me. Lo dicevo a Itachi, ma non ci credeva, lo
stolto…”
“Chi diavolo sei e cosa vuoi” sibilò
Jiraya iniziando ad accumulare energia per evocare i suoi rospi, la
tecnica micidiale che l’aveva reso uno dei vampiri
più potenti e pericolosi di tutti i tempi. Il ragazzo
sorrise, gettando via il mantello e digrignando i canini acuminati.
“Quello che avrà l’onore di farti
sparire dalla faccia della terra. C’è chi mi
chiama Dio…tu chiamami Pain.”
“Pivello!”
Incrociando le mani, Jiraya evocò due giganteschi rospi, che
subito si scagliarono contro Pain, mancandolo in pieno: al suo posto,
infatti, erano apparsi una quantità incredibile di esseri
deformi, che il ragazzo aveva fatto apparire con un cenno della mano.
“Porca puttana!” urlò Jiraya balzando
indietro, mentre l’avversario sorrideva composto e glaciale.
“I miei occhi sono in grado di evocare un’infinita
quantità do mostri. Non credo proprio che i tuoi rospi, per
quanto micidiali, possano qualcosa contro di me.”
Jiraya schioccò la lingua, richiamando i rospi, preparandosi
all’attacco diretto: si scagliò su Pain,
richiamando sul palmo della mano un’incredibile
quantità di potenza, attaccandolo frontalmente, distruggendo
direttamente il muro davanti a sé…e un corpo di
un uomo magro ed emaciato.
“Ma che diavolo significa” balbettò
Jiraya allibito, ma prima che potesse muoversi sentì un
dolore lancinante alla spalla: piegò la testa e vide
conficcata nel corpo una lancia.
Ignorando il dolore, si girò, incrociando lo sguardo freddo
del vampiro.
“Dimenticavo. Grazie alla potenza del mio occhio posso anche
evocare sei corpi: ognuno di essi mi dà abilità
diverse, rendendomi praticamente imbattibile. È la tua fine,
vecchio.”
“Non mi arrendo così facilmente!”
urlò Jiraya scagliandosi contro il secondo dei corpi,
distruggendolo in frantumi, ma ricevendo subito dopo due pugnalate
nella schiena.
Si accasciò in ginocchio, tossendo, il dolore sempre
più forte.
Maledizione…ogni
volta che ne colpisco uno, è come se la mia vista diventasse
scoperta, e non riesco a vedere gli attacchi che vengono dal
dietro…
Si rialzò, gettandosi un’altra volta contro altri
due corpi contemporaneamente
Non mi
arrenderò…non devo arrendermi
così…
Stavolta un pugnale gli perforò direttamente
l’anca, e il braccio destro cadde a terra tranciato di netto
da Pain.
Jiraya si accasciò al suolo, gemendo, contorcendosi al
suolo.
Devo…devo
avvisare Tsunade…devo avvisarla…
Jiraya invocò con l’altro braccio un rospo
minuscolo, sul quale impresse con un movimento della mano una lunga
scritta. Il rospo sparì, infrattandosi nelle strade, sotto
gli occhi sollevati di Jiraya.
Alzò lo sguardo verso Pain, che era immobile davanti a lui,
ieratico.
A questo
punto…sarà qualcun altro a prendersi cura di
Rin…Tsunade sono certa troverà la persona giusta,
ne sono sicuro…avrei voluto salutarla un’ultima
volta…che sfiga…
Vide la lama della spada di Pein incombere sulla sua testa. Socchiuse
gli occhi, sul volto un triste sorrise rassegnato.
Non sarò
morto come dicevo io…ma nessuno potrà mai dire
che non ho lottato fino alla fine.
Non rimangiarsi mai le
proprie parole… Non arrendersi mai, per nessuna ragione.. in
nessuna circostanza… Questo è stato il motto
della mia vita…
Qualcuno
raccoglierà di sicuro la mia
eredità…qualcuno cambierà veramente il
mondo infernale di noi vampiri.
E la lama recise di netto la testa, che rotolò miseramente
sul duro asfalto.
Pain, con un gesto secco, fece sparire tutte le evocazioni e i corpi.
Sospirò, sentendo accanto a sé la confortante
presenza di Konan, la sua compagna apparsa in quell’istante.
“E’ stato facile?” gli chiese lei con
voce morbida, sistemandogli la giacca. Pain scosse la testa.
“Era un osso duro. Ha distrutto tutti i corpi, del resto si
trattava sempre di un vampiro della leggendaria Triade.”
Konan sorrise, sistemandosi i capelli blu dietro le orecchie e dandogli
un bacio lieve sulle labbra fredde.
“Ma nessuno è al tuo livello, Pain…La
tua vera forza è la assoluta mancanza di
pietà…e viene dal profondo del tuo spirito.
Nessuno saprà mai batterti. Allora, Itachi già lo
sa?”
Pain sorrise, i piercing che rilucevano nella notte.
“Oh, lo saprà ben presto. E dopo di questo mi
dovrà un favore bello grosso…”
“Sarebbe?”
“Il corpo di suo fratello Sasuke…acquisirei
così l’unica abilità che mi manca, la
lettura nel pensiero. E dopo aver ucciso Jiraya per
lui…Itachi non potrà negarmi
alcunché...o sa bene che fine
farà…”
Rin trovò Tsunade in lacrime, accasciata al suolo, accanto a
lei un piccolo rospo e una pergamena srotolata a terra.
“Mamma! Mamma, cosa succede!” la scosse preoccupata
la ragazza, alzando con entrambe le mani il volto bagnato di Tsunade.
La donna la abbracciò stretta, carezzandole i capelli, il
corpo ancora scosso dai singhiozzi.
Una volta aveva perso la persona che amava.
Ma ora anche Jiraya…anche la persona che più le
era stata vicina, l’amico di una vita, colui che aveva
intrapreso assieme a lei le lotte contro il mondo perverso della loro
razza.
Ora, neanche lui c’era più.
Le restava solo sua figlia, e a maggior ragione il piano adesso sarebbe
dovuto essere realizzato.
E Tsunade sapeva già a chi chiedere aiuto per Rin.
“Rin…d’ora in avanti tu sarai
ufficialmente morta…nessun vampiro sarà a
conoscenza di quanto ti è accaduto, eccetto uno.”
La ragazza la guardò incuriosita. Tsunade sospirò
e proseguì.
“E’ ora che tu conosca Kakashi Hatake.”
Inghilterra, 1600
La cosa più difficile era non potere più mangiare
quelle cose che amava.
E anche dopo tre secoli di vita, a volte l’assaliva una
feroce nostalgia del sapore del cibo, del gusto delle leccornie che
più adorava e che ancora ricordava.
Le capitavano spesso questi raptus notturni in cui correva in cucina,
piena di roba che lei e Gaara non avrebbero mai toccato, a differenza
di Kankuro.
Infinite riserve di carne, di pane, di cacciagione fresca. Tutti quei
cibi che il fratello consumava in quantità disumane, da
quando era diventato licantropo.
Se già prima mangiava tanto, figuriamoci adesso. E a volte
Temari agguantava un pezzo di carne, o un frutto(le fragole che erano
la sua passione…). E con disperazione si rendeva conto che
non poteva mangiarle. Che ne odiava anche solo il sapore, che doveva
allontanare tutto perché l’odore le dava la nausea.
Sangue.
Aveva sempre e solo voglia di sangue.
E questo, anche dopo tanti anni, la rendeva disperata.
Anche quella notte Temari andò in cucina, riprovò
per l’ennesima volta ad addentare una fragola, ma dovette
arrendersi, accasciandosi accanto alla credenza.
“Vaffanculo” borbottò a bassa voce,
passandosi una mano tra i capelli scompigliati e accavallando le gambe
scomposta.
Stette in silenzio, respirando piano, appoggiando il viso alle
ginocchia, mordendosi un labbro, in attesa.
Come se non sapesse che lui era lì.
Temari sorrise nel buio della notte, sardonica.
Erano ormai un bel po’ di mesi che si era accorta che lui la
spiava. Era stata molto attenta a non fare capire nulla a Gaara, e
neppure a Kankuro, ovviamente.
Nessuno di loro aveva la sua capacità percettiva. Del resto
lui era stato bravo. Non aveva mai fatto nulla che potesse far
sospettare della sua presenza.
Chissà da quanti anni…o forse
secoli…li stava spiando.
Temari si alzò in piedi, lisciandosi i capelli crespi,
camminando a pieni nudi verso le tende della finestra aperta.
Quella notte era pronta. Ora, era davvero pronta ad affrontarlo da
sola, conscia che Gaara era fuori nella sua battuta di caccia. Come
Kankuro. Nessuno l’avrebbe aiutata.
E lei voleva proprio quello.
“So che sei lì. L’ho sempre
saputo.”
Sentì un sospiro, probabilmente divertito, e le tendine che
frusciarono delicate.
Hidan apparve da dietro, un ghigno sul volto cereo, il corpo flessuoso
fasciato nella solita tunica nera, il medaglione bronzeo che svettava
sul petto glabro.
Le sorrise, passandosi la lingua sulle labbra.
“Ce ne hai messo di tempo per deciderti. Cosa aspettavi,
avevi paura? Tu che saresti così donna…Sai bene
che la mia pazienza non è infinita, tre secoli è
più di quanto abbai mai tollerato…anche se
è stato divertente spiarvi.”
Temari digrignò i denti, piegandosi sulle ginocchia,
ignorando la veste corta che si sollevava sulle cosce tornite, alzando
le mani in posizione d’attacco.
“Aspettavo solo di essere più
forte…fottuto succhisangue.”
Hidan sghignazzò apertamente, scuotendo la testa.
“Certo che come insulto non peschi il
migliore…Temari…”
La ragazza scattò subito, con un ringhio rabbioso.
Concentrò le energie sul palmo della mano, e con un gesto
collerico fece sollevare in aria la sedia, scagliandogliela contro.
Hidan la scansò con un balzo, atterrando sul tavolo da
pranzo.
“Interessante…hai sviluppato pienamente la
telecinesi, vedo…”
“E ancora non hai visto cosa so fare…”
sibilò Temari furibonda, unendo i palmi della mani e
chiudendo gli occhi. Subito si alzarono i coltelli della cucina che
usava Kankuro per affettare i salumi, e uno dopo l’altro
furono lanciati contro Hidan, che schivò ancora una volta,
anche se l’ultimo gli sfiorò la veste.
Strappandola.
Il ragazzo aggrottò la fronte, sollevando poi gli occhi
violetti su Temari, che lo fissava con odio.
“Cattiva ragazza…Sai vero che la mia religione
afferma che le cattive ragazze vanno punite?”
“Muori, bastardo!” urlò Temari
spalancando le braccia per scagliarli contro le spade affisse ai muri,
ma Hidan fu più lesto.
Senza che potesse rendersene conto, la inchiodò sul tavolo,
salendole sopra, stringendole con forza i polsi della mani, ridendo di
gusto.
Temari gemette, strizzando gli occhi dal dolore, mentre lui la
sbeffeggiava.
“Troppo debole…sei ancora troppo debole a
confronto mio…”
Temarì ringhiò, cercando di divincolarsi, ma la
presa era troppo stretta. Sbarrò gli occhi, sentendo il
volto di Hidan improvvisamente vicino al collo, il freddo respiro sulla
pelle.
“Ma sei anche incredibilmente sexy…arrogante
bastarda presuntuosa…” le sussurrò
nell’orecchio, mentre con una mano le carezzava il fianco.
Temari si senti per un attimo tremare.
Cosa…cosa sta…
Sentì la voce calda di Hidan sempre più roca,
avvicinarsi sempre più alla bocca.
“Mi hai fatto penare secoli, eh, Temari…secoli
interi di frustrazione…solo Satana mi ha dato la fede e la
forza di non ammattire.”
“Pazzo…pazzo fanatico…ma che diamine
stai…”
“Lo so che vuoi scoparmi anche tu…sei pur sempre
una zoccola, Temari…ma irresistibile, questo lo sai,
vero…?”
Bastardo.
Lo sapeva perfettamente cosa avrebbe dovuto fare.
Dargli un calcio, morderlo, picchiarlo.
Chiamare Kankuro, anche se sarebbe stato inutile, perché non
c’era.
Togliere le mani che si insinuavano sotto la camicia da notte, che
già avevano tolto le mutandine e accarezzavano esperte le
cosce, salendo sempre più in alto, ma non del tutto, in un
estenuante e pericoloso gioco.
Temari cercò di scansarsi, schiacciata sul tavolo della
cucina dal peso di lui, incontrando quelle beffarde iride violette.
Ora incredibilmente concupiscenti.
“Lasciamo andare, brutto stronzo…giuro che
urlo” gli sibilò furente cercando di ignorare con
tutto le sue forze i fremiti travolgenti che il suo corpo le lanciava.
Lui sorrise mordace, i canini affilati ben in mostra, e la strinse
ancora più stretta, bloccandola con le gambe forti, le mani
che ora accarezzavano le natiche.
Temari sussultò, percependo nitidamente l’erezione
che premeva forte, e non riuscì a trattenere un sussurro di
piacere.
Merda.
Hidan sorrise ancora, avvicinandosi al collo, soffiandole
sull’orecchio, la lingua che le lambiva piano la pelle
improvvisamente ardente. Non più gelida come il corpo di un
vampiro.
Ma calda come un’umana.
“Meno male che il tuo corpo risponde agli
stimoli…dovresti dargli retta, invece di resistermi
inutilmente…tanto finto candore virginale non ti si
addice…sei troppo dannatamente sensuale, mia
cara…”
La bocca aveva raggiunto il mento, una mano che la bloccava e
l’altra che invece era salita al seno, ancora coperto dalla
camicia da notte.
Era troppo.
Temari chiuse gli occhi, completamente stordita.
Doveva urlare.
Doveva gridare.
Lei odiava quel maledetto pazzo. Era la causa della rovina della sua
famiglia.
La causa della condanna eterna della sua vita.
Non poteva cedere, dannazione, come un animale in calore.
Non doveva…arrendersi così.
Per l’ultima volta cercò di scansarlo, ma stavolta
incontrò la sua bocca.
E fu un bacio avido, bramoso, che le tolse il respiro.
E, seppure non avesse più un cuore che pulsava, sentiva il
petto battere incessantemente.
“Allora, hai deciso di smetterla con le tue finte? Te lo
ripeto…sei una puttana, Temari, solo una
puttana…”
Parole che in circostanze normali l’avrebbero spinta a
ucciderlo.
Ma tutto questo lo diceva mentre il corpo era riverso sopra, la lingua
che si avvicinava sempre più ai capezzoli, la mano che aveva
finito di stuzzicare le cosce, per decidersi decisa verso le parti
più intime.
Tutto era ormai fuori controllo.
E fu così che Temari spalancò gli occhi
cangianti, guardandolo lucidamente un’ultima volta prima di
abbandonarsi completamente al piacere, prima di avvinghiargli le gambe
intorno, prima di strappargli con forza la camicia che lasciava
scoperto il petto marmoreo.
Lo strinse, afferrandogli i capelli bianchi e portando il viso
vicinissimo al suo.
“Sì, stavolta sarò la tua puttana,
Hidan…perché più che fottermi tu non
potrai mai fare, stronzo…”
E poi gemette forte, le labbra che andavano ormai fondendosi con le
sue, i corpi che si cercavano insaziabili.
“Finalmente ti sei decisa, Temari…”
“Perché stanotte non sei uscita nella battuta di
caccia?”
Seduto sul divano, Gaara fissava Temari coi suoi occhi freddi,
scrutandola sospettoso. La ragazza sorrise, scrollando con indifferenza
le spalle.
“Ero stanca e non avevo fame. Tutto qui.”
Non lo guardò negli occhi, fingendo di concentrarsi su un
quadro appeso di fronte a lei, attorcigliandosi in automatico le
ciocche di capelli intorno alle dita.
Poco distante, Kankuro la guardava con apprensione, mentre era intento
a mettere a lavare in un catino i suoi vestiti.
Conosceva Temari. Sapeva che nascondeva qualcosa.
Gaara assottigliò ulteriormente gli occhi, ma poi decise di
lasciare perdere, afferrando stizzito un libro.
“Affari tuoi. Oggi c’è il sole e non
possiamo uscire di casa fino a stasera, se muori non ti avrò
sulla coscienza.”
Sempre adorabile, il suo fratellino. Temari si costrinse ad annuire con
aria serena.
“Non ho fame. Non c’è alcun
problema.”
“Bene. Ma stanotte tu vieni con me. Le ricerche di quella
dannata Rin stanno per giungere a buon fine. Anche Sasuke e i suoi sono
sulle loro tracce, ne sono certo. E stavolta la pista è
vicina.”
Temari si sentì all’istante più
agitata. Se avesse avuto un cuore, come minimo lo avrebbe sentito
battere furioso nel petto.
Sasuke. Quindi Shikamaru.
Il ricordo della notte trascorsa con Hidan rischiò di farla
sussultare. Si faceva schifo. E, per quanto fosse assurdo, sentiva che
era come se avesse tradito Shikamaru.
Si morse un labbro, furiosa con sé stessa.
Che idiota che sei. A
lui non gliene importa più nulla di te, da secoli ormai.
Probabilmente si sarà già scopato la sua compagna
di squadra. Avevo ogni diritto di farlo anche io…
Il suo orgoglio rifiutava nella maniera più
assoluta di farle anche solo lontanamente ammettere che pensava a
Shikamaru incessantemente.
Era meglio rimuovere, e rifiutare l’oggettiva
realtà.
Per fortuna Gaara sembrava immerso nella lettura nel libro, e non si
accorse del suo evidente turbamento. Si alzò poco dopo,
andandosene al piano superiore.
Solo allora Kankuro le si avvicinò, silenzioso. Temari
sentì la mano del fratello poggiarsi sulla spalla.
“Non ne vuoi parlare, questo l’ho capito. Non ti
farò domande. Basta che mi garantisci che sia una cosa
temporanea.”
La ragazza gli sorrise, scompigliandoli i capelli arruffati.
“Ti preoccupi sempre troppo tu. Sto bene.
Davvero.”
“Come no…e io sono un ragazzo mingherlino e
cagionevole…sei ridicola. Ad ogni modo, aspetta qui che vado
a prenderti qualcosa da mangiare.”
Temari scosse la testa con forza, ma lui rise di gusto, avviandosi
verso la porta.
“Guarda che so bene che voi succhiasangue dovete mangiare
ogni santo giorno…stai tranquilla, ho contatti giusti per
procacciarti qualcosa.”
“Kankuro, smettila di scherzare, non…”
“E dai, Kiba è alle dipendenze degli Hyuga, mi
dà come nulla una mano! Quelli hanno riserve di pasti nelle
loro cantine. Ti accontenti di un cadavere, vero?”
Temari lo guardò con riconoscenza, abbassando il capo.
“ Kankuro…mi spiace farti fare
questo…odio essere
così…odio…dipendere sempre dal sangue,
porca puttana!”
“Nessun problema. Vado e torno” e sparì
chiudendosi velocemente alle spalle la porta.
Temari rimase ancora qualche istante sul divano. La mente che vagava.
Aveva veramente fame, miseria nera.
Gaara sollevò appena un sopracciglio, annusando
l’aria con evidente disgusto.
Il sapore dolciastro di Hidan era attaccato ovunque, oltre che al corpo
della sorella. Quella puttana alla fine ci era cascata.
Il rosso roteò gli occhi, irritato. Già era
complesso riuscire a contenere gli istinti di Temari – che a
buon gioco non sarebbe stata una cattiva licantropo – e
quelli di Kankuro, sempre più propenso alla lotta che alla
riflessione…ci mancava solo il corteggiatore diabolico.
Corteggiatore diabolico che era nella lista delle persone da uccidere (
al che, Gaara dovette ammettere che la sua lista era parecchio corposa).
Gaara schioccò la lingua, osservando Temari rientrare nella
sala e afferrare un libro di mala voglia.
Era pallida, il colorito spento…non gli serviva una vampira
così accanto.
- cerca di non lasciarti coinvolgere
troppo Temari – ringhiò il rosso, irritato
– ora come non mai abbiamo bisogno di concentrazione. Siamo
troppo vicino agli Hyuga per poter rischiare di fallire –
Temari alzò distrattamente lo sguardo, annuendo –
certo Gaara, lo so – rispose, stringendo le pagine sottili
del libro, scontenta - lo so perfettamente –
sussurrò poi, abbassando nuovamente gli occhi.
La porta sbatté violentemente e Gaara balzò in
posizione di difesa, il bel viso deformato e gli artigli pronti a
colpire.
- Gaara!
–
Temari balzò accanto al fratello, facendo frusciare
l’abito scuro, afferrandogli il braccio con foga –
è Kankuro! – urlò, mentre la figura in
penombra entrava nel cono di luce del candelabro.
Il rosso scurì lo sguardo, mentre il viso tornava ad essere
quello di un meraviglioso angelo.
- dove eri andato, idiota?! –
ringhiò all’indirizzo del fratello che, ancora
immobile sull’uscio, fissava i due stranito.
- Rin è morta. –
sibilò “fottiti
l’immortalità, stronzo”.
Gaara sgranò gli occhi cerulei, fissando un punto nel vuoto
– chi te l’ha detto? – chiese, fuori di
sé.
Temari si frappose tra i due, notando le mani di Kankuro tremare
impercettibilmente.
Cattivo segno.
Se fosse diventato licantropo ora, di giorno, con la porta
socchiusa…un rischio troppo grande.
- Kankuro…-
sussurrò, intercettando gli occhi scuri del fratello.
- Kiba. Gli Hyuga l’hanno
appena saputo – rispose lui, in un sibilo risentito,
chiudendo con un calcio la porta, non prima di aver tirato dentro un
grosso sacco – il tuo pranzo Tem – aggiunse, mentre
dal sacco si sollevava un lamento stordito.
- morta?- chiese la bionda, fremendo.
Trecento anni. Trecento
anni, la sua vita, Shikamaru…aveva perso tutto per nulla.
Kankuro si morse un labbro, i grossi muscoli delle braccia tesi sotto
la camicia sottile – morta –
E l’urlo di Gaara che si alzò in quella stanza
riecheggiò tra le spesse pareti a lungo quella mattina.
Hiashi Hyuga era furibondo, e del resto ne aveva ben donde.
Tre secoli interi erano passati da quando aveva fatto sposare Neji e
Hinata, e ancora non si era vista l’ombra di un erede.
Tutto questo era assurdo.
Ogni volta che andava a parlare con i diretti interessati, le reazioni
erano sempre le stesse: Hinata si trincerava dietro il riserbo
più assoluto, nascondendosi nella sua camera, mentre Neji
cercava di calmarlo, coi suoi modi pacati e freddi.
“Hiashi-Sama, ci vuole tempo. Sa bene anche lei quanto siano
eccezionali le unioni tra due vampiri purosangue delle medesima stirpe.
Con la contaminazione delle razze che ormai c’è in
giro…Deve avere pazienza.”
“Maledizione…come se non sapessi che la colpa
è di Hinata…figlia buona a nulla…manco
procreare può, dannazione!” inveiva ogni volta,
sparendo poi dalla loro vista.
E Neji poteva tirare un sospiro di sollievo, anche se dopo lo assaliva
il consueto magone.
Se solo Hiashi avesse saputo la verità…
Quel giorno, dopo l’ennesima sfuriata, andò deciso
da Hinata, entrando senza bussare. La cugina si voltò di
scatto, e Neji notò il volto stanco e tirato, gli occhi
lucidi.
“N-Neji…”
“Non si può più andare avanti
così, Hinata” le sibilò lui
avvicinandosi ma mantenendo una distanza di sicurezza da lei. La
ragazza iniziò a tremare, impercettibilmente, abbassando lo
sguardo sul pavimento.
Neji sospirò, massaggiandosi una tempia.
“Hai la benché minima idea di cosa farebbe Hiashi
se scoprisse la realtà, eh? Hai capito che ci ucciderebbe
entrambi all’istante?”
“Io…io lo so…”
sussurrò lei con voce strozzata.
Neji si sedette su una sedia, gli occhi bianchi fissi su di lei.
Tre secoli…trecento anni…e non avevano mai,
mai…consumato.
Non c’era stato mai alcun rapporto tra loro, dopo le nozze
del 1296. Sposati per volere di Hiashi, ma in privato era come se
fossero due totali estranei.
Hinata a malapena gli rivolgeva la parola, nei primi tempi. Lo guardava
con paura, terrorizzata dal commettere il minimo sbaglio.
E Neji sentiva sempre quella contrastante sensazione: da un lato la
odiava, profondamente, ma dall’altro…
Era difficile a definirsi. Ma quando la vedeva così indifesa
e disperata, spesso avrebbe voluto soltanto consolarla. E proteggerla.
Si rendeva conto che la cugina vedeva in lui il peggiore dei nemici:
anche dopo tanti anni, sebbene ora i rapporti fossero cordiali, era
sempre da Kiba che lei andava per consigliarsi, per sfogarsi.
Mai, mai da lui. Suo…marito. Che termine paradossale.
Sposati da secoli…senza aver mai…
E certo lui non poteva obbligarla. Si poteva dire tutto di Neji Hyuga,
tranne che ricorresse alla forza bruta.
“La colpa è solo mia, Neji, lo so. Non credere che
non lo sappia.”
Le parole di Hinata lo riscossero, mentre lei proseguiva tormentandosi
come sempre le unghie.
“Se…se mio padre lo scoprisse…sarebbe
la fine…ma solo per me. Tu non ne avresti colpa. Sono io che
non ho mai voluto…mai…”
“Sono proprio un mostro ai tuoi occhi, vero?”
Le parole di Neji, pacate, le fecero alzare gli occhi
all’istante, sorpresa.
“C-come dici?”
“Tu sei incapace di odiare. Questo lo so. Ma i tuoi occhi non
mentono. Quando mi vedi preghi sempre dentro di te che non ti faccia
del male. Hai sempre il timore che possa fare qualcosa di orribile. Non
è così?”
Hinata soppesò con attenzione le parole.
“Io non ti odio…del resto…sei tu che mi
odi, Neji. Come potrei fare qualcosa con…con una persona che
mi vorrebbe morta?”
Neji la fissò in silenzio. Si alzò poco dopo,
voltandole le spalle e andando alla finestra, lo sguardo rivolto verso
il cielo.
“Ti sbagli, Hinata.”
La ragazza sussultò leggermente, ma Neji continuò
a parlarle senza guardarla.
“Ti sbagli di grosso. Se c’è stato un
tempo in cui ti ho odiato, quello è passato. Ma
ora…dopo tanti secoli…dopo che ho capito
veramente chi sei…”
Si girò, fissandola intensamente.
“….come potrei odiare una creatura come te? Se io
fossi una persona migliore…ti avrei amata fin dal primo
istante.”
Hinata si portò in automatico una mano alla bocca, senza
parole, stringendosi con un braccio la vita.
Per la prima volta in assoluto, aveva davanti a sé un Neji
come mai avrebbe pensato che potesse esistere.
Possibile che le avesse appena detto quelle parole?
Lui le si sedette accanto, teso, i palmi delle mani stretti. Hinata
sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
“Tu…tu davvero pensi queste
cose?…”
“Dalla prima all’ultima.”
Sospirò lui a voce bassa, gli occhi fissi sul pavimento.
Stettero un istante in silenzio, poi Neji percepì il corpo
di Hinata scosso dalle lacrime, che silenziose scendevano rigandole le
gote chiare.
Si girò lentamente verso di lei, turbato, e
incrociò il suo sguardo, quei colori che erano il riflesso
dei suoi.
“Neji…puoi farmi un favore?”
Lui annuì lentamente. Hinata socchiuse gli occhi, chinando
il capo.
“Mi abbracci? Io…ho solo bisogno di un
abbraccio…un istante….”
Neji reagì deglutendo. Ma poi, lentamente, cinse piano il
corpo di Hinata, prima delicato, poi, sentendola abbandonarsi,
più forte. La sentì piangere sulla sua spalla, e
circondargli il collo con le esili braccia.
“Voglio dimenticare di essere sola…lasciami
illudere solo per qualche istante.”
Neji sentì il suo corpo, solitamente sempre così
freddo, farsi all’improvviso caldo. Bollente.
Era la prima volta che aveva un contatto del genere con Hinata, e lo
stordiva completamente.
Il profumo della sua pelle, dei suoi capelli, il tocco delicato delle
sua mani, il suo corpo minuto.
La voce gli uscì in automatico prima che potesse fermarla.
“Non sarai sola Hinata…non sarai più
sola…”
Lei alzò lo sguardo, spaurita, e lui d’istinto le
scostò un ciuffo nero dalla bocca. Deglutì.
“Ci sono io accanto a te.”
Hinata spalancò gli occhi, carezzandogli con titubanza i
lunghi capelli castani.
“Tu…?” sussurrò ancora
incredula. Neji annuì.
“Lascia che provi io
a…insomma…a….darti
quello….a poterti…a…”
“A potermi?…”
Neji annuì deciso, bandendo ogni indugio, ormai preso in
qualcosa più grande di lui, delle sue convinzioni, dei suoi
abituali gesti.
“Lascia che ti ami Hinata. Lascia che io possa
amarti.”
Hinata si mise una mano sulla bocca, che lui tolse delicatamente.
“Stai…stai dicendo sul
serio?…” gli sussurrò lei completamente
inerme, completamente abbandonata tra le sue braccia, in un tepore che
non avrebbe mai creduto possibile provare. Neji le diede un bacio prima
sul naso, fremente.
“ Non so se ne sarà capace, ma una cosa
è certa. Io ho bisogno di te. tu puoi rendermi migliore, tu
puoi essere quella luce che la mia vita altrimenti non conoscerei
mai.Non sono mai stato più serio di così. E sai
bene quanto tenga io alla serietà.”
Sentì la bocca di Hinata sempre più vicina, il
suo respiro farsi più intenso. Senza pensarci, conscio che
avrebbe anche potuto respingerlo, la baciò.
Ma Hinata non lo respinse, anzi.
Gli cinse il collo ancora più forte, mentre lui
automaticamente le saliva sopra, accarezzandole i fianchi, baciandola a
fondo, passandole la lingua sopra le labbra morbide, assaporando
così tutto il suo sapore.
“Neji…è la prima volta…la
prima volta che mi sento davvero felice…E’ la
prima volta in cui non rimpiango di essere nata vampiro…per
la prima volta…sento che posso sentirmi come si sentono gli
umani.”gli sussurrò sfiorandogli il petto duro, la
mano che con timore accarezzava i pettorali.
“Hinata…noi possiamo essere felici per
sempre” le bisbigliò all’orecchio,
mentre con una mano le carezzava l’incavo della gola, lo
sterno, le spalle, il seno che all’istante divenne fremente e
turgido. Hinata soffocò un gemito, lei per prima stordita
dai segnali che il suo corpo le stava dando. Si tirò a
sedere, avvolgendo Neji con le gambe, il viso sempre dolce ma privo del
suo consueto timore e della sua timidezza virginale.
“Neji…rendimi veramente tua.”
Il ragazzo spalancò gli occhi chiari, scuotendo la testa.
“Non ti obbligherei mai se n…” Hinata lo
zittì premendogli un dito sulla bocca.
“Hai aspettato trecento anni…e ora ti tiri
indietro?” lo schernì teneramente. Neji fece una
smorfia buffa, sollevandola ancora di più fino a che i loro
bacini si incontrarono, il seno premuto contro il torace.
“E allora ti farò vedere nella pratica quello che
non riuscivo a dirti prima…”
*Roma
“Non avevo dubbi che ci sarebbe riuscito, Itachi. Pain
è un vampiro straordinario. E terribilmente pericoloso, lo
sai bene. Non per nulla non vi siete mai alleati prima, sarebbe stato
rischioso.”
Itachi guardò insofferente Deidara, passandosi una mano nei
lunghi capelli corvini.
“Già…detesto ammetterlo, ma da solo non
sarei stato in grado di uccidere Jiraya. Troppo potente, maledizione.
Ci voleva un suo intervento. E ora sono anche in debito.”
“Hai fatto una cazzata, lasciatelo dire. Abbiamo fatto la
figura di coglioni, per Satana!” grugnì Hidan in
disparte, mentre accarezzava con insolita dolcezza il suo prezioso
amuleto caprino. Itachi lo fulminò.
“Volevi ucciderlo tu,
razza di idiota fanatico e privo di cervello?”
interloquì Deidara incrociando le braccia, ricevendo la
solita occhiata sprezzante da Hidan.
“Tu stai zitto, checca.”
Deidara sbuffò, scuotendo teatrale i capelli biondi e
facendogli una smorfia.
“Sempre meglio di una bestia che va a scoparsi apposta una
vampira riottosa e zoccola.”
Hidan sorrise lascivo.
“Ah, Deidara…sapessi come ti perdi tu certe gioie
della vita…”
“Adesso basta!”
Si zittirono entrambi nell’udire la voce sepolcrale di
Itachi, che nel mentre si era alzato andando alla finestra,
massaggiandosi le tempie.
Dannato Pain. Ora gli era eccome debitore. Chiedendo il corpo di
Sasuke, lo aveva messo in un bel
pasticcio…l’ultima cosa che aveva intenzione di
fare Itachi era consegnarli il fratello, visto che Sasuke serviva prima
di tutto a lui. La sua vista si stava indebolendo, ed era certo che
prima o poi Sasuke avrebbe potuto sviluppare anche lui i suoi poteri,
del resto era un Uchiha.
Itachi prevedeva di portarlo un giorno dalla sua parte, volente o
nolente. Quando si sarebbe rafforzato un minimo. E poi non sarebbe
stato troppo difficile cavargli gli occhi.
Una folata gelida interruppe i pensieri di Itachi, e il volto pallido
di Sasori gli si stagliò davanti.
“E’ tornato l’uomo che gioca con le
bambole” lo prese in giro Deidara, intento a costruire i suoi
ordigni esplosivi d’argilla. Sasori lo ignorò
bellamente, rivolgendosi a Itachi con una punta di sconfitta in viso.
“Pessime notizie. Rin è morta.”
Tutti gli altri tre lo guardarono increduli. Sasori proseguì.
“Ne ho avuto conferma, visto che è riapparsa in
circolazione Tsunade. Ora che è morto Jiraya, è
uscita allo scoperto. Sola. Pare che Rin sia morta ormai da un secolo
abbondante, nessuno l’ha più vista.”
“Come cazzo è possibile?!”
sbraitò Hidan feroce, mentre Deidara camminava nervoso per
la stanza.
“E adesso? Porca puttana Itachi, mi hai fatto quasi uccidere
per seguire quel folle di Gaara che si è rivelato un pazzo
psicotico, mi hai fatto perdere decenni a spiare la
famiglia…”
“Di cui ti sei scopato un membro…” si
intromise Deidara dandogli le spalle.
“Taci idiota. Posso scopare chi cazzo voglio, il punto non
è questo. Tutta questa fatica per cosa?! Per ritrovarci con
un nulla e senza nemmeno più quel cazzo di sangue da
trovare!!”
“Hidan, calmati. I tuoi strilli mi fanno venire male alla
testa” replicò indispettito Sasori, rivolgendosi
poi direttamente a Itachi.
“Tanto tu sai cosa fare, no?”
Itachi li fissò tutti e tre, gli occhi fiammeggianti
più che mai.
“Certo che sì. Se è davvero
morta…lo scopriremo solo aspettando ancora. Ma qualcosa mi
dice che tra qualche altro secolo avremo una bella
sorpresa…”
* Spagna, Siviglia *
Sasuke roteò gli occhi sulla sala, giocherellando con il
laccio del mantello.
- tra quanto finirà questa
rottura?- chiese Shikamaru, seduto accanto a lui sullo scomodo
divanetto di fattura barocca.
L’Uchiha ricambiò lo sguardo languido della
giovane dama che era seduta accanto al pianoforte, tra le mani un
piccolo ventaglio colorato.
- su, Shika, non lamentarti –
lo beffeggiò Ino, giocherellando con il vistoso fiocco sul
colletto della giacca del compagno – siamo stati invitati ad
un ricevimento tra persone di un certo livello –
continuò, voltandosi disinvolta verso un gruppetto di
uomini, presi nell’osservarle la favolosa scollatura.
Shikamaru scoccò loro un’occhiata seccata,
riprendendo a roteare tra le dita affusolate il bicchiere di vino rosso
– non smetterai mai di sembrare una prostituta?-
La bionda lo fissò severa, prima di sciogliere il broncio in
un ghigno malizioso – geloso?- chiese, alzandosi con un gesto
aggraziato e felino.
Sasuke sollevò stupito un sopracciglio quando un biglietto
ripiegato gli cadde a pochi centimetri dai piedi.
- hai fatto conquiste –
commentò asciutto Shikamaru, scolando il bicchiere di vino e
notando la giovane dama osservare con vivo interesse i movimenti di
Sasuke.
Probabilmente l’aveva invitato ad un
tète-à-tète in qualche angolo della
grossa villa di campagna, offrendogli magari una serata in dolce
compagnia.
Sciocca ragazza. Quella sarebbe stata la sua ultima notte.
- Non è sangue idiota
– replicò asciutto l’altro, osservandolo
scolare le ultime gocce rossastre e spiegando il biglietto, leggendo
rapido la grafia sottile.
Shikamaru poggiò con calma il bicchiere sul tavolinetto,
osservando gli sguardi languidi che si posavano sul bel volto di Ino.
Trecento anni.
Trecento anni erano passati dall’ultima volta che aveva
stretto a sé Lei.
Trecento anni da quando le sue mani avevano accarezzato un corpo, senza
desiderare di divorarlo.
Trecento anni da Temari. E come
uno sciocco lui aspettava ancora.
Distolse lo sguardo a forza dalla compagna, limitandosi a rispondere
alle provocanti occhiate di una ragazza che si aggrappava al braccio di
un anziano signore
- è Miguel de Cervantes
– interruppe i suoi pensieri Ino, intercettando il suo
sguardo e piantandoglisi davanti, braccia piantate sui fianchi sottili,
avvolti dal frusciante vestito di seta chiara – uno scrittore
di grande fama…e ora non dire che non sono colta -
Shikamaru sbuffò seccato, intimandole a mezza bocca di
spostarsi. Aveva fame, una dannata fame.
E quella ragazzina sembrava pronta per divenire il suo piatto forte.
- tu la vuoi soltanto perché le somiglia – rispose
la ragazza, voltandosi verso la preda del compagno.
Buffi ciuffi biondi, incarnato scuro, occhi verdi.
- levati Ino – Sasuke l’attirò a
sé, afferrandole una mano gelida – lasciamo che il
buon Shikamaru vinca la sua secolare pigrizia e si trovi da mangiare da
solo, per una sera -
Ino gli sorrise raggiante, afferrandogli una mano – tesoro,
ho trovato il mio pasto. Tra poco andrò nel giardino.
Aspettami. – sussurrò, sistemandosi con un cenno
aggraziato l’elaborata acconciatura e rivolgendo un solare
sorriso ad un uomo di mezza età, seduto a pochi metri da
loro.
Sasuke si alzò, anche lui con un movimento tanto fluido da
non poter non risultare semplicemente divino, sorridendo
mellifluo – anche io vado a cena. –
giocherellò con il biglietto, mentre la dama del fogliettino
si alzava dal divanetto colorato, scusandosi brevemente e con un
sorriso tirato con le sue compagne, negli occhi lo scintillio
dell’eccitazione.
- scusatemi – si
congedò Sasuke, porgendo un rapido inchino verso i due
compagni, sfilando tra la folla della sala.
Shikamaru lanciò un’occhiata infuocata alla
biondina che, avvoltasi con ancor più forza al braccio dello
scrittore, arrossì violentemente.
- ti deluderà. Di stronze come Temari non ce ne sono molte
in giro – commentò Ino, asciutta, rifiutando
garbatamente un cioccolatino ( la nuova moda del momento).
Shikamaru spostò lo sguardo su di lei, passandosi una mano
sul codino poggiato alle spalle larghe e asciutte.
- smettila – rispose,
divorandola con lo sguardo.
Possibile che Ino divenisse ogni giorno più bella?
Cazzo, era deliziosa in quell’abito scollato, con i lunghi
capelli raccolti e il trucco appena accennato sulle labbra morbide.
E pensare a quante volte era stato lì per
prenderle…
- Shikamaru, se continui a fissare me, la tua bella preda potrebbe
sfuggirti – disse maliziosamente la ragazza, mentre Choiji,
nei suoi imbarazzanti abiti da cameriere, si avvicinava alla coppia,
sorridendo dolcemente
- vi divertite?- chiese, imbarazzato, voltando lo sguardo appena Ino
cercò i suoi occhi
- si Cho…- pigolò lei poi, ondeggiando la coda
lunga.
Il ragazzone la fissò adorante, mentre Shikamaru sbuffava
annoiato.
Seccature e pensieri
poco ragionevoli su Ino.
La serata non poteva
andare peggio di così.
- qualcuno vuole provare il mio pianoforte? – chiese il
padrone di casa, un ricco possessore terriero, ondeggiando nel suo
corpetto rosso sgargiante.
Ino sollevò la mano pallida, sorridendo in maniera
incantevole – il mio amico Shikamaru è bravissimo
– disse, tono dolce e melodico.
Il moro impallidì, fissandola glaciale – sei
impazzita?- chiese, mentre una folla di sguardi lusinghieri si posavano
sul suo volto – io non voglio suonare –
La bionda gli scoccò un’occhiata maliziosa,
volgendosi poi verso la ragazzina dagli occhi verdi, intenta
nell’osservare incantata Shikamaru – la
conquisterai in un batter di ciglia – mormorò,
divertita.
Ah, di questo si poteva essere certi: in trecento lunghi anni Ino non
aveva fatto che cacciare, trovare, uccidere.
La cacciatrice del branco. Incredibilmente adatta per quel ruolo:
ottima sensibilità per le debolezze degli umani e bellezza
sconvolgente.
Un mix letale per le loro prede.
Il moro si alzò dal divanetto, percorrendo i pochi passi che
lo separavano dal pianoforte con l’eleganza sconosciuta al
contadino di secoli prima.
Si sedette, non prima di aver notato il fremere della biondina al suo
passaggio, sgranchendosi le lunghe dita.
E quando la musica iniziò a riecheggiare nella sala gremita
nessuno riuscì a distogliere l’attenzione da quel
ragazzo stupefacente.
E la giovane biondina dagli occhi verdi non bruciò mai di
tanto desiderio.
Dopo qualche ora la giovane biondina rimase sola tra le braccia del bel
musicista.
E non provò più nulla.
Per sempre.
Shikamaru rientrò nella grande casa che occupava con i suoi
compagni.
Si asciugò la bocca, osservandosi allo specchio.
Una goccia di sangue gli imbrattava ancora il corpetto, spostando poi
l’attenzione sui suoi sottili occhi scuri.
Cazzo, quanto si faceva schifo.
Quanto aveva quella ragazzina? Quindici, sedici anni?
E lui l’aveva divorata, con una foga e una disperazione che
credeva di non possedere.
Lui, l’intelligente, lui, il misogino, lui, lo svogliato.
- bentornato,
Shika –
Lui, la bestia.
La voce melodiosa della compagna lo distolse dai suoi tetri pensieri,
inducendolo a voltarsi verso l’imponente scalinata che si
apriva nel grande salone.
- ancora sveglia Ino? L’alba
sta per arrivare – rispose lui, osservandola scendere
languida gli ultimi gradini.
- Sasuke è ancora fuori. Lo
attendevo. – sorrise melliflua, ancheggiando nella sottoveste
di seta pregiata.
Non era un mistero che lei e l’Uchiha condividessero intensi momenti
assieme.
Shikamaru non ricordava più quanti gemiti avesse ascoltato
tra quelle mura.
E ora quel pensiero gli faceva male, ora.
Senza sapersi spiegare il perché.
- non ti ha soddisfatto la bambolina
dagli occhi verdi?- chiese Ino, accarezzandogli un braccio e facendolo
sobbalzare – hai ancora fame?- sussurrò, divertita.
- Non sono affari tuoi, seccatura
– replicò il ragazzo, sfuggendo alla tela di
sguardi che lei stava pericolosamente intessendo.
Ino indietreggiò di un passo, compiaciuta –
rassegnati. – sibilò infine, voltandosi rapida
verso la scalinata e facendo roteare la sottoveste attorno le gambe
magre.
Troppo magre, troppo lunghe.
Così diverse
da quelle che cercava ogni notte tra le strade.
- non è lei, te l’ho detto -
Shikamaru distolse lo sguardo, seccato.
- allora a domani, Shika –
mormorò lei, scoccandogli un’occhiata dolce, forse
quasi preoccupata.
Così diversa
da quella che cercava ogni notte negli occhi delle donne.
E forse di questo aveva bisogno.
- Ino – tuonò poi,
contro ogni sua volontà.
La bionda si voltò verso di lui, vagamente sorpresa
– che vuoi Shika?- chiese, mordicchiandosi un labbro.
- Choiji è con Sasuke?-
continuò lui, abbassando lo sguardo lucido.
Ino sollevò un sopracciglio, divertita – come
sempre, quando la battuta di caccia continua con l’alba. Deve
proteggerlo dal sole – affermò, fissandolo
intensamente – perché?- chiese poi, innocentemente.
- lo sai – Shikamaru le si
avvicinò, sollevandole il volto con una mano – sto
per fargli male – biascicò, poggiando le sua
labbra su quelle morbide di lei.
Ino rise piano, bagnando con la punta della lingua le labbra gelide di
lui
- Sasuke e Choiji non torneranno prima di
un’ora – sibilò – la mia
stanza è vuota –
Shikamaru le accarezzò lentamente il ventre piatto,
scostandole la sottoveste con un gesto leggero.
Era talmente delicata che la paura di romperla sembrò
mozzargli il fiato.
Non come Temari. Con lei lo aveva fatto tra le braci di un monastero in
fiamme.
La ragazza gettò il collo all’indietro,
lasciandogli esplorare la pelle sottile della nuca con la bocca.
La mano di Shikamaru raggiunse uno dei piccoli seni, stringendolo
appena, cauto.
- la mia camera – gemette lei,
passandogli le dita tra i capelli e issandosi su di lui, le gambe
avvolte attorno ai fianchi magri del vampiro.
Shikamaru annuì, inebriandosi dell’odore fruttato
della bionda.
Ora capiva cosa provassero le sue ignare prede. Un senso di totale
estasi.
Forse poteva bastare per calmare per qualche ora il suo dolore.
Sasuke si leccò il labbro, sorridendo ebbro, sollevando il
volto dal collo cereo della nobildonna.
- faccio sparire il corpo?- chiese
Choiji, apparso rapido alle sue spalle.
Il moro fissò il ragazzone socchiudere i sottili occhi
castani, sul volto la solita espressione pacata, gli angoli delle
labbra appena tirati verso il basso.
Chissà se riusciva a sentire anche lui i pensieri di
Shikamaru. Lo stavano facendo impazzire, tra il desiderio di trovare
quella fottuta contessina e quello di sbattersi Ino. Che, tra le altre
cose, era soprattutto la sua compagna.
Almeno per ordine e grado avrebbe dovuto prendersi la sua rivincita su
Shikamaru. Quel dannato pivellino non aveva ancora capito cosa volesse
dire “rispetto”.
- certo, come sempre –
mugugnò, lanciando con un gesto affettato, il corpo della
giovane ragazza al lupo mannaro.
E pensare che fino a qualche ora prima quella testolina rossa aveva
sognato di giacere tra le braccia forti di un bello
sconosciuto…e ora era tra le fauci di un grosso lupo
rossiccio.
Che gran bella ironia.
- torno nella villa –
sibilò infine il moro, stanco e disgustato dalla visione di
quel brutale pasto – magari trovo qualche giovane spaventata
che ha bisogno di essere accompagnata il un luogo sicuro –
ghignò divertito, infilando le mani nelle tasche
dell’ingombrante giacca di velluto.
Si allontanò di qualche passo, mentre il lupo spingeva il
corpo dietro una grossa siepe e un rumore umido di morsi rompeva il
silenzio della sera primaverile.
Sasuke scosse la testa mora, imbronciandosi appena.
Quanto tempo era che non aveva notizie di quella maledetta Tsunade e di
Rin?
Già, Rin.
- Sasuke, ti prego non
guardarmi così…-
-
E perché Rin?-
-
Perché poi mi illudo di piacerti davvero
–
-
Sciocca –
-
Scusa, Sasuke…-
Come dimenticare il suo viso che si rifletteva in quello specchio, i
grandi occhi marroni curiosi, le guance paffute e le labbra rosee.
Lui l’aveva vista nascere, piccola Rin. E aveva visto
crescere Rin.
E aveva pensato di poter avere il sangue di Rin.
E aveva sperato di potere avere semplicemente Rin.
- poi vedere la luce?-
- che domanda idiota
–
- rispondimi –
- no, non posso
–
-
perfetto…guarda me allora –
- ma Rin…-
- te la ricordi la luce,
Sasuke?-
- Rin…-
- mi assomiglia almeno un po’?-
Indurì la stretta nella tasche, mentre il ricordo delle
labbra sorridenti di Rin si spegneva nei suoi ricordi.
Si era illuso di poterla uccidere.
Ma quando aveva potuto… non aveva osato.
Eppure, un istante prima che Tsunade lo scoprisse con i denti pronti a
toglierle la vita, i grandi occhi di Rin per un attimo si erano
sgranati dalla sorpresa, le sue guance paffute si erano arrossate, la
sua bocca si era socchiusa…ma il suo collo non si era
allontanato.
Sciocca Rin. Sempre
troppo umana per poter competere con dei vampiri.
Sasuke riportò lo sguardo sul sentiero lastricato,
orientandosi nelle tenebre con la facilità di un uccello
notturno. Anzi, di un pipistrello, soprannome che non trovò
mai più adatto, osservando la sua ombra svolazzante.
Sorrise appena, quando gli ansimi di Ino e Shikamaru gli invasero la
testa.
Il ragazzo doveva aver abbassato la guardia…in quegli anni
aveva imparato a controllare il potere di Sasuke, cosa che a
quest’ultimo infastidiva non poco…aveva sempre
l’impressione di dover temere qualcosa da lui.
Come quel suo nuovo potere…controllo delle ombre. Non
dissimile da un vero e proprio controllo del corpo dei malcapitati (
seppur rari ) nemici che a Shikamaru andava di affrontare.
Le urla incontrollate di Ino costrinsero Sasuke a chiudere il
contatto mentale con i due subordinati, seccato.
Ino. La sua compagna di ormai trecento anni.
Bella, potente quanto fosse necessario, totalmente dipendente da lui.
Una compagna che, come lei nessuna, sapeva controllare le menti delle
sue prede.
La migliore cacciatrice. Forse
seconda solo ad un’altra…
Piccola, obbediente, meravigliosa Ino.
O almeno così era facile dipingerla. Cercava di non notare i
suoi lampi di avidità nello sguardo né, tanto
meno, i suoi pensieri sempre più insistenti.
Potere.
E quel risentimento che covava nel petto. Che se fosse stata
semplice gelosia…
Umiliazione, invece. Per
quel demone a cavallo, quella contessa che poteva tutto, mentre lei era
a piedi, in testa un cesto di vimini pesante.
Per quel suo
abito sempre troppo umile e per la Sua veste di seta italiana.
Umiliazione,
perché quando lei era diventata eterna, la contessa
l’aveva ancora superata.
Ancora e ancora.
Sasuke ghignò, soddisfatto.
Shikamaru e Ino.
Erano stati un investimento azzardato quei due. Ma senza rischio non si
può pretendere di vincere. E il suo unico desiderio era
stringere tra le dita la testa di Itachi. Finalmente libero.
-
morta!
–
Sasuke sgranò gli occhi neri, osservandosi attorno, le gambe
appena flesse.
-
Ormai
è morta da un secolo… –
-
Non posso ancora credere che la mia piccola Rin
sia…morta… –
Sasuke avvertì un gelo improvviso calagli sulle membra,
annaspando.
Morta…Rin?
Voci lontane…all’improvviso…
E la sua voce.
- Tsunade, ti prego, non piangere
–
- Kakashi…era
mia figlia -
Sasuke poggiò la schiena al tronco di un albero, gli occhi
chiusi.
Non poteva essere vero…
Portò entrambe le mani alla testa, scosso.
Non poteva essere finito tutto così…
C’era un solo modo di scoprire se quell’incubo
fosse vero.
Imbronciò le labbra, scurendosi appena.
Se Lui era della solita opinione la sua mente era sgombra da limiti e
ostacoli.
Solo per permettergli di rivivere l’orrore della morte dei
suoi genitori.
Ma questa volta, sciocco Itachi, la sua terribile ironia sarebbe stata
utile al piccolo Sasuke.
“Pessime
notizie. Rin è morta.”
“ Ne ho avuto
conferma, visto che è riapparsa in circolazione Tsunade. Ora
che è morto Jiraya, è uscita allo scoperto. Sola.
Pare che Rin sia morta ormai da un secolo abbondante, nessuno
l’ha più vista.”
-
già fratellino. Siamo di nuovo ad armi pari
–
Sasuke rabbrividì, mentre la voce di Itachi si spegneva
lentamente.
Odiava trovarsi in quelle situazioni.
E odiava ammettere che la morte di Rin gli faceva male.
Gli aveva portato via la sola speranza di immortalità.
Gli aveva portato via…semplicemente Rin.
Choiji gli si avvicinò quatto, strusciando i grossi piedi
sull’erba fresca.
- ci sono problemi Sasuke?- chiese,
mentre la chioma riccia e ribelle gli ricadeva sulle spalle allenate.
Non aveva più nulla del grasso contadinotto di secoli prima.
Choiji Akimichi era la più letale arma da guerra che un
vampiro potesse desiderare.
Peccato che la sua fedeltà fosse totalmente rivolta a
quell’imbecille di un Nara.
E considerando quello
che ora il suo grande amico stava facendo con l’unica donna
che Choji avesse mai amato…
- torniamo a casa. Ci sono dei cambi di
programma. –
- cosa? – chiese il rosso,
captando l’aura di nervosismo attorno l’altro
Sasuke gli scoccò un’occhiata irritata, volgendosi
poi, rapido, verso la strada – seguimi –
intimò, sparendo tra le ombre della notte.
Emh…vi avevamo avvertite di non saltare subito alle
conclusioni con i pairing, né tanto meno con la storia.
Per ora c’è stata uno scorcio nel passato dei
personaggi, per far capire la loro evoluzione
Ecco il piano di Tsunade: per quanto funzionerà?
Per ora sembrano esserci caduti tutti, dai gelidi Akatsukini ai vari
clan sparsi per l’Europa.
I clan…
Ino che è tutt’altro che inutile, Sasuke che
rappresenta il vampiro spietato e allo stesso tempo dimostra di avere
un cuore e gli Hyuga che…oddio, gli Hyuga sono loro XD
magari c’è chi tra loro è un po’
più accaldato XD ma questa è tutta opera del lato
Hyugacest di Cami che finalmente è venuto allo
scoperto…
Ah, ovvio: come dimenticare il povero Jiraya! I piani di Pain sono
stati svelati…vedremo se Itachi sarà
d’accordo…
E i Sabaku:Hidan è il classico esempio che la perseveranza
è essenziale nella vita! XD
E ammettetelo: Kankuro non è il licantropo che tutte
vorremmo conoscere? XD si lo so, sono tremendamente di parte!
Angolino delle immagini:
Piccolissima Rin!
http://zefirius.deviantart.com/art/Rin-Fan-Art-38503200
Jiraya e Tsunade:
http://croaky.deviantart.com/art/Jiraya-and-Tsunade-Wild-World-11510624
Hidan e Temari
http://aim2.deviantart.com/art/Seriously-67215233
Shika e Ino.
Si, ho guardato immagini shikaino per questa fic.
http://princevegetafan.deviantart.com/art/Ino-and-Shikamaru-kiss-60736369
Hyugacest.
http://skuldchan.deviantart.com/art/NejiHina-Kinda-vulgar-38385748
non so scegliere immagini Hyugacest, perdonatemi!
Ah, dimenticavo: CAmi vi manda un messaggio
" se non vi ho convinto ora con lo hyugacest farò ancora di peggio...anzi...MEGLIO!"
Ora vi lascio ai commenti!
Un bacione!
Sammy1987: XD povero Kankuro, il suo lato animale è davvero
un po’ disgustoso! XD Ino un po’ è
migliorata, e secondo me è più profonda e
complessa di quel che semplicemente appare. Che ne pensi di questo
capitolo? Ah, naruto e sakura appariranno nel prossimo: quindi
preparati! Baci
LalyBlackangel: per la naruHIna ci sono delle speranza,
vedrai, intanto nel prossimo appare naruto! Un bacione!
Rory_chan: Roryyyyyyyyy! Si sono le reazioni da fangherl che fano
andare Kankyamoruccio in visibilio! XD e Gaara, il crudele gaara: no
c’erano dubbi che ti sarebbe piaciuto! Hai compreso sia le
differenze tra gaara e shika sia le difficoltà tra
quest’ultimo e Sasuke…difficoltà
comprensibili, in fondo. Non è che abbiano un bel carattere
tutti e due! Che ne pensi di questo? Niente sasusaku, ma sasurin! XD nn
è divertente come coppia?XD facci sapere che ne pensi! Un
bacione!
Stefy90: perdonaci! XD questo capitolo è necessario, anche
se un pochino difficile per una mosca nera, mi dispiace…che
ne pensi cmq? Speriamo che ti sia piaciuto! Facci sapere! Un bacio!
Talpina pensierosa: Grazie per i complimenti! Sei davvero dolcissima!
Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!
Lily_90: ebbene la scena hot è stata diretta magistralmente
da Cami! E come dubitare del risultato? Cmq…Sà,
ci sei? Ce l’hai fatta a leggere il capitolo? Io ho provato
ad avvertirti ma…pensa io che l’ho scritto!
ç_ç cmq…tra loro i sabaku continuano
ad avere qlc problemino XD ma anche gli altri non li vedo molto meglio
XD facci sapere che ne pensi di questo capitolo…almeno
quello che hai letto! XDbaci!
Kibachan: sei dolcissima! Grazie di far girare la fic, cami ed io siamo
davvero lusingate da tanta stima! Cmq…capitolo un
po’ diverso vero? Tranne lo Hyugacest, praticamente
imperante! Vai cami! Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!
Uchihagirl: Ruuuuusssssselllllllll! Oh, amore! Scusa, ma
l’hai nominato e io vado automaticamente in uno stato di
cuoricini e faccina sognante! Che ne pensi del capitolo? Un bacione!
Tikei_chan: proprio alleati no, per ora fanno finta di sopportarsi! Si
sono persino lasciati in vita! Che ne pensi di questo chappy? Un Gara
freddo e calcolatore, come piace a te no? Facci sapere! Un bacione!
Wiwo: le tue antenne captano benissimo! Cami non resiste lontana troppo
a lungo dal suo Hyugacest! Che ne pensi di questo chappy? Un bacione!
Fullmetal manga lover: Kankuro al suo pasto si è adeguato in
fretta…lo immaginiamo un ragazzo molto versatile! XD e per
sasu e rin…già, esatto, sasuke è
più preso di quanto volesse ammettere! Che ne pensi del
capitolo? Un bacione!
Kairi84: che ne pensi di questi personaggi catapultati in un altro
secolo? Che ne pensi? Facci sapere se ti è piaciuto! E il
prossimo capitolo…Naruto arriverà! Un bacione!
Jenna uchiha: uno sguardo sull’evoluzione dei
gruppi…dagli Hyuga – cami docet – ai
Sabaku – soventissimo Hidan – il team di
Sasuke e i deliziosi akatsukini –di nuovo cami!
-…che ne pensi? Facci sapere! Un bacio!
_mattew_ :grazie, siamo felici che la storia ti abbia appassionato! Che
ne pensi di questo capitolo? Un bacione!
Crilli: grazie, i complimenti di hanno davvero reso felici! Ci fa molto
piacere che la storia ti piaccia! Per i parino credo che li toccheremo
quasi tutti, perciò…^_^ facci sapere che ne
pensi! Un bacione!
Maobh: la scena arf è tutto merito di Cami! Che ne pensi di
questo capitolo? Un po’ di rivelazioni e…di scambi
di coppia! XD ah, che dici, Hinata si sta svegliando? XD un bacione!
Kurenai88: mi sa che per il sasuino sei davvero unica..o cmq tra le
pochissime! XD Grazie per i complimenti e…Neji è
tornato! Oddio, merito di cami, lo ammetto…e…ti
abbiamo fatto piacere Kanky almeno un po’? *_* siiii! Baci!
Sangochan88: grazie! Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!
Lilithkyubi: ci dispiace per il problema al pc, spero si sia risolto!
Che ne pensi del capitolo? Tra poco risarà un salto nel
presente, con l’apparizione di un personaggio particolare! Un
bacione!
_ayachan_: Suuuuuuusi! Mia salvatrice, anzi salvatrice della dispensa
di Fabri!...dai il capitolo non era tanto horror…per me
quello vero è qui, concentrato in due lunghi paragrafi,
sigh.
E Ino…dai, non devi avercela con lei…non
è cattiva, in fondo. Forse un po’ troppo egoista.
Ma neanche troppo, dato quello che fa. E non è una battuta
di pessimo gusto, credimi. Ovviamente lo scontro tra gaara e Sasuke
è stato lasciato in sospeso XD , ovvio! E nel prossimo
capitolo…Naruto. Si il tuo biondo (ex?) amore
arriverà finalmente. Facci sapere che ne pensi del
capitolo…un bacione!
Terrastoria: ShikaTema! *_* scusa, per me è deformazione
professionale impazzire quando leggo questa parola! XD cmq di HinaNeji
con Cami ci sarà da leggere, già… e
NaruHIna…io personalmente la ritengo una coppia gradevole,
anche se a volte troppo usata e un po’…troppo
dolce. Ma – e cami non lo deve sentire – a me
piace! Cmq, grazie per i complimenti, sei sempre così
incredibilmente dolce! Che ne pensi di Ino? per ora triangolo con shika
e sasu…ma chissà…qui tutto
può cambiare. Facci sapere che ne pensi del capitolo! Un
bacione!
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Capitolo 12 *** Lupo, vampiro, uomo ***
New Orleans, gennaio 2000
La sacca di tela batteva forte sulle ginocchia, gonfia di vestiti e
cianfrusaglie varie.
“Siete proprio sicuri che non abbiate più posti
disponibili? Insomma…nessuna richiesta?”
La ragazza della reception, impeccabile nel tailleur grigio scuro,
fissò da sotto gli occhiali la ragazza di fronte a
sé.
Fece una smorfia ben poco velata.
“Spiacente signorina Haruno. Non abbiamo bisogno di
insegnanti di danza jazz. In più lei è troppo
giovane, e…come dire…ben poco adatta a lavorare
in un posto del genere. Provi in quale topaia in periferia.”
Sakura si morse il labbro, irritata, sgranando gli immensi occhi verdi
incredula da quanto udito.
Decise di non fare ulteriori commenti.
A passi veloci, issando dietro le spalle la sacca a tracolla,
andò a sedersi sulla panchina al di fuori
dell’edificio, incrociando le gambe e tenendosi la testa tra
le mani.
Brutta stronza presuntuosa. Come se stessi chiedendo lavoro al
Bolshoj
di Mosca! Si tratta di una palestra, cavolo!
Ok, forse una palestra decisamente prestigiosa. La più
celebre di New Orleans, che contava numerosi corsi, discipline come
yoga e pilates, oltre che ottimi corsi di danza. Il provino che aveva
fatto era andato bene.
Ma poi…come sempre…niente.
L’ennesimo fallimento. E va bene, aveva solo
vent’anni, ma danzava da quando ne aveva sei,
perché non sarebbe stata adatta a dare lezioni di ballo?
Si guardò di malumore nelle vetrina chiara, probabilmente di
una sala della palestra, che rifletteva la sua immagine.
Ok, forse il suo aspetto non era propriamente classico: capelli lisci
tinti di rosa, pelle diafana, pantaloni larghi e felpa informe, unghie
mangiucchiate. Non era propriamente quella che si definiva una ragazza
in tiro.
Avessi i soldi, li comprerei anche dei vestiti decenti.
Sbuffò, attorcigliandosi un ciuffo intorno alle dita e
incrociando le gambe magre. Ci aveva creduto davvero, in quella
città. Aveva davvero pensato di potere rifarsi una vita, di
potere dedicarsi alla danza senza le umiliazioni del passato.
Una madre alcolizzata, un padre assente. I soldi che non
c’erano mai, i mille lavori fatti per studiare e
contemporaneamente danzare.
La fuga dal suo paesino, quale mese fa, le aveva fatto credere di
potere rifarsi una vita, di potere essere ammessa in qualche
prestigiosa accademia. Ma Sakura aveva capito subito come andavano le
cose.
Niente soldi, niente ammissione. E soprattutto…un passato
familiare come il suo non era certamente ben visto in giro.
Tirò fuori una barretta al cioccolato, addentandola
pensierosa, mentre rimuginava sul da farsi.
Doveva magari cercare in un’altra palestra, una un
po’ meno fighetta, possibilmente…una dove le
ragazze delle reception non la guardassero come se fosse una cimice
infetta, e la gente non sembrasse uscita da una rivista di
moda…
“Sai che quella barretta al cioccolato è quanto di
più tossico ci sia per la salute?”
Sakura sollevò il capo, incrociando lo sguardo di un ragazzo
alto in tuta verde.
Non era bello, anzi: aveva delle sopracciglia enormi, occhi tondi e un
taglio di capelli a scodella francamente improponibile. Ma aveva un
viso cordiale e simpatico, che ispirava fiducia.
Si sedette accanto a lei, sorridendole.
Sakura scosse il capo, finendo la barretta.
“Beh…bisogno di zuccheri. Meglio del cioccolato,
cosa c’è?”
“Oh, milioni di cose! Potrei consigliarti delle ottime
bevande energetiche, o delle barrette al cacao arricchite di proteine e
vitamine, un vero balsamo delle giovinezza! Ehm…mi rendo
conto però che non so quanto te ne possa
fregare…” sussurrò
all’improvviso notando lo sguardo scettico e divertito di
Sakura.
“Ma figurati, è…istruttivo. Non so
nemmeno come è fatta una bevanda energetica. Comunque, sono
Sakura Haruno. Piacere.”
Lui si rischiarò, guardandola ammirato, e le prese la mano
con garbo.
“Rock Lee. Incantato, davvero.”
Sakura rise, stiracchiandosi leggermente e sgranchendo le gambe.
“Sei iscritta a questa palestra? Non ti ho mai vista
prima…” osservò lui rapito dal suo viso
luminoso, dal colore degli occhi, da come sedeva, scomposta e
inconsapevolmente sensuale, sulla panchina. Sakura alzò le
mani in gesto di resa.
“Macchè. Non sono di qui, sono originaria del
Maine, di un piccolo paesino. Ho fatto una prova per entrare come
insegnante di danza jazz. Ma niente di fatto.”
“Caspita. E dunque sei una ballerina.”
“Più o meno…non come avrei voluto. Ci
vuole una certa fortuna, in questo mondo. Il talento non
basta.”
Rock Lee continuava a guardarla intensamente, e suo malgrado Sakura si
sentì fin troppo osservata.
“Ehi…ci sei?”
“Come? Certo, certo!” scattò lui
arrossendo vistosamente e deglutendo. Rimase un istante in silenzio, e
poi decise di farle la sua proposta. Voleva aiutare quella ragazza.
“Senti Sakura, non so se accetterai, ma da quel che ho capito
hai bisogno di un lavoro, almeno fino a che non trovi posto in una vera
scuola di ballo. Ecco, io sono istruttore di arti marziali, ma nei
weekend lavoro anche come buttafuori nella più famosa
discoteca di New Orleans.”
Lo sguardo di Sakura si posò d’istinto sul corpo
atletico. Forse non era grosso, ma se insegnava arti
marziali…
“Insomma…la paga delle cubiste è molto
buona. Che dici, vuoi provare? Ci metto una buona parola io.”
Sakura si riscosse, spalancando la bocca, e scoppiando a ridere subito
dopo.
“Ehm…non so se mi hai guardata bene. Ti pare che
possa fare la cubista?! Non ho il fisico.”
Rock Lee si soffermò sulle gambe magre, su quel volto
intenso e bellissimo, sui capelli che risaltavano la carnagione lunare.
Annuì, convinto.
“Eccome se hai il fisico. Anche da infagottata si vede. Fammi
vedere come balli.”
“Qui?!”
“Qui. Tanto non c’è nessuno. Giusto per
vedere come ti muovi. Ovviamente, balla come se fossi su un
cubo…non so se mi spiego”
Sakura, dopo un attimo di sorpresa, si alzò, avvicinandosi.
Si tolse la felpa, rimanendo con una canotta verde acido, e i pantaloni
sdruciti della tuta.
Iniziò a muoversi, occhi chiusi, capelli sciolti sulle
spalle, il bacino che ancheggiava morbido, la testa che oscillava a
ritmo di una musica immaginaria.
Rock Lee la fissava, la salivazione completamente azzerata, il cuore
che gli pulsava nel petto quasi a volere uscire.
Perfetta.
Così provocante, anche se probabilmente non se ne rendeva
conto. Aggraziata, minuta, sofisticata nonostante l’apparente
trasandatezza.
“Allora. Come è?”
La voce argentina di Sakura lo fece sussultare, affogando lo sguardo in
quelle incredibili iridi smeraldo. Sakura si risedette, mettendosi la
felpa e legandosi di nuovo i capelli.
“Beh…” rantolò lui
grattandosi in trance la cute, ancora sottosopra “diciamo che
se non ti prendono…sono pazzi.”
Sakura fece una smorfia buffa, dandogli un buffetto (facendolo
diventare color porpora)
“Allora farò il provino. Non è quello
che sogno…ma non si butta via nulla per sopravvivere in
questa città. E chissà che non sia
un’esperienza che cambierà il mio
futuro” esclamò Sakura, lo sguardo rivolto verso
il cielo, un’aria più ottimista e positiva
rispetto solo a qualche minuto fa.
Il ragazzo annuì convinto, sempre ammirandola.
Ecco. Sakura Haruno. Il suo ideale femminile fattosi realtà.
Maine, paesino sperduto vicino ad Augusta
Tsunade si lasciò cadere sulla sedia a dondolo che stava di
fronte all’ingresso del suo cottage di legno, nel quale
viveva ormai da vent’anni.
Dalla nascita di Sakura, quella ragazza che ora aveva incasinato tutto.
Starnutì, rabbrividendo per l’aria gelida, e diede
un’occhiata al cielo nuvoloso e saturo di nuvole minacciose.
Meglio un bel temporale che il sole splendente, però.
Si avvolse lo scialle intorno alle spalle, battendo un piede sulla
ringhiera, aspettando.
Avrebbero dovuto arrivare a momenti. Kakashi era molto ritardatario,
vero, ma in certi casi di emergenza sapeva esattamente presentarsi
puntuale.
E infatti, così fu.
Avvertì lo scricchiolio di foglie secche dietro la testa,
oltre a un confuso borbottio.
Si girò lentamente, incrociando l’unico occhio di
Kakashi, quello non coperto dalla benda.
“Yo…Tsunade…” le sorrise
alzando il dito indice e il medio come saluto. Accanto a lui, Tsunade
vide subito il famoso ragazzo di cui aveva tanto sentito parlare.
“Kakashi…hai portato Naruto…”
“Sai che mantengo le promesse.”
“Sì. Lo so.”
“Qualcuno mi fa la cortesia di spiegarmi cosa diavolo
succede, e perché mi avete fatto portare in questo
posto?!” sbottò il ragazzo incrociando le braccia
sospettoso. I capelli dorati erano arruffati e ricadevano morbidi sulla
fronte, gli occhi azzurri, penetranti, erano grandi e con le ciglia
lunghe.
Aveva un’aria simpatica, anche se una luce risoluta e
combattiva nello sguardo.
Tsunade annuì, togliendosi una fogliolina dai capelli chiari.
“Naruto…è un piacere
conoscerti…Kakashi mi ha parlato molto bene di te.”
“Mm…bah, io non so chi lei sia,
ribadisco.”
“Naruto…un po’ di rispetto!”
gli intimò Kakashi senza però crederci troppo,
mentre Tsunade lo perforava con lo sguardo.
“Sai chi sono io?”
“Suppongo un vampiro, no?”
“…il nome Tsunade non ti dice nulla?”
“…che ne so. Mi spiace vecchia signora, ma proprio
non mi viene in mente nulla!”
Tsunade sussultò.
Vecchia a me?!
Kakashi intervenne prontamente, dando uno scapellotto leggero a Naruto,
che grugnì infastidito.
“Perdonalo Tsunade, è che non si sa molto
comportare…è pur sempre mezzo
lupo…”
“Già…” asserì la
donna, guardando Naruto più intensamente.
Mai dimenticarsi di avere a che fare con l’unico esemplare
vivente di incrocio tra due razze micidiali.
Figlio di un vampiro…e di una donna lupo.
“Venite dentro. Parleremo con calma davanti a una tazza
di…ehm…beh c’è ampia
scelta.”
Naruto sghignazzò divertito.
“Frustante bere solo sangue, neh?”
Tsunade strinse i palmi delle mani.
Io questo ragazzino lo ammazzo.
Kakashi rimase in piedi mentre Tsuande, seduta accanto al fuoco del
camino, spiegava dettagliatamente la situazione a Naruto. Nel mentre,
guardava l’interno del cottage, e si soffermò un
attimo sulla foto di Rin, su una credenza accanto.
La accarezzò con malinconia.
Rin. La vampira che aveva iniziato a proteggere nel 1600.
La donna, perché era una donna, che non appena
l’aveva conosciuto si era innamorata di lui. Ma Kakashi era
stato irremovibile.
Era una mezzosangue, ricercata da tutti i vampiri, che ancora non
credevano fosse morta. Troppo rischioso stare accanto a lui, uno dei
vampiri della cerchia del potentissimo Minato Namikaze.
Così l’aveva spinta tra le braccia di un uomo,
Obito. Un uomo che lui, vampiro che condivideva gli stessi ideali di
Tsunade, reputava il suo migliore amico, anche se sapeva che sarebbe
morto, poiché umano.
Rin aveva avuto con lui due bambini. Poi Obito era morto. E lei si era
uccisa.
Causando la morte nel cuore di Tsunade, e anche nel suo.
Lui che per amor suo non aveva potuto amarla.
Rin era morta nel 1700. I suoi figli, tenuti all’oscuro di
qualsiasi cosa fosse inerente al mondo dei vampiri, erano cresciuti
lontani, con delle vite normali.
Il dna di Sarutobi, che stagnava nel corpo di Rin, sembrava essersi
interrotto. Generazioni su generazioni di umani normali.
Fino a che Tsunade non si era ripresentata da lui, nel 1980.
Confermandogli che, dopo due secoli, il dna si era riformato. Il sangue
di Rin, passato indenne e senza caratteristiche straordinarie per
innumerevoli generazioni, adesso si era riformato in un’umana.
Una sua discendente: akura Haruno.
“Fammi capire un po’…questa Sakura
quindi ha il sangue che stanno cercando tutti quegli scalmanati
purosangue del cazzo?” stava chiedendo Naruto a Tsunade,
cercando di afferrare bene i concetti. Kakashi lo guardò di
sottecchi.
Sempre così impulsivo e poco diplomatico, il ragazzo.
Del resto, era Naruto. Figlio del suo maestro, Minato. Colui che era
andato con Kushina, una donna lupo, fregandosene di ogni regola. Una
licantropa.
Certo, se Kakashi pensava alla bellezza di Kushina…non aveva
nulla della forza bruta e dell’aspetto imponente dei
licantropi.
Naruto era stato un vero e proprio esperimento. E ne era nata una
macchina da guerra letale.
La forza dei licantropi e quella dei vampiri. La capacità di
stare alla luce del giorno, la possibilità di non bere solo
sangue. Era sicuramente la peggiore minaccia per tutti i clan uno come
Naruto.
Ma era ahimè anche decisamente ingovernabile; spesso perdeva
il controllo di sé, e questo poteva essere un vantaggio
molto pericoloso per un avversario come un vampiro purosangue.
“Naruto…hai capito bene quanto ti ho
detto?” stava nel mentre interrogandolo Tsunade. Il ragazzo
sbuffò, stiracchiandosi sul divano e massaggiandosi i
capelli scarmigliati.
“Ma sì ma sì…ho capito. Devo
andare a New Orleans e proteggere questa Sakura, che ha avuta la
malaugurata idea di andarsene via da questo buco di paese per andare
direttamente nella tana del lupo, o meglio del vampiro. Della serie,
idea geniale. Comunque, devo starle appresso. Senza farle sapere tutta
la storia.”
“Possibilmente.”
“Sarà difficile eh…come cavolo la
conquisto la sua fiducia?!” si lamentò Naruto, e
Kakashi in effetti non poté che concordare.
Insomma…prima o poi Sakura doveva sapere la
verità.
E Tsunade farsene una ragione.
“Che palle… non fosse che così
avrò mille occasioni per fare incazzare gli Uchiha e gli
Hyuga…ci sarà da ridere. Vabbè, come
è fatta questa Sakura?” chiese Naruto
indifferente, sapendo che tanto l’avrebbe rintracciata grazie
all’olfatto (sviluppato quasi come quello di un licantropo).
Tsunade sorrise sinistra, tendendogli con nonchalance una foto. Kakashi
sorrise sotto la maschera, vedendo il suo allievo sbiancare di colpo,
gli occhi grandi spalancati.
“Ah…così è
lei…” sussurrò confuso. Poi
tirò su il viso, e un sorriso luminoso e anche abbastanza
ebete gli dipinse il volto abbronzato.
“Ottimo. Posso partire subito vero?”
Il provino di Sakura era andato alla grande, come pronosticato da Rock
Lee. L’avevano presa all’istante, trovandola
decisamente sensuale, anche se lei continuava a non capire
perchè, con un’aria solare e fresca, un
po’ lolita un po’ studentessa.
Ora Sakura sedeva felice in mezzo a un parco, sorseggiando con la
cannuccia un frullato alla banana, pensando che se avesse messo un
po’ di soldi da parte poteva tentare l’ammissione
in un’accademia di danza più costosa e prestigiosa.
Finì di raccogliere alcuni pezzi di frutta freschi col
cucchiaino, immersa nei suoi pensieri, stendendosi subito dopo sulla
panchina e facendosi cullare dalla quiete.
Una meraviglia, i parchi al mattino presto. Nessuno che rompeva, pace,
silenzio, qualche cinguettio, il lento fruscio delle foglie…
“Ehi! Ciao!”
Sakura sobbalzò al suono della voce squillante, e si
trovò davanti il viso sorridente di un ragazzo biondo in
jeans e maglietta.
“Mi hai fatto prendere un colpo…non si spaventano
le persone alle sette del mattino! E poi chi sei, scusa?”
strepitò furiosa, guardandolo allibita sedersi accanto a
lei, spaparanzandosi sulla panchina.
“Ti era caduto per terra questo. Te l’ho raccolto
prima che qualcuno te lo potesse rubare.” Le disse Naruto
porgendole il suo portafogli - che aveva sfilato con maestria dalla sua
borsa prima che lei potesse accorgersene -
Sakura aggrottò la fronte, prendendolo in mano.
“Oh…grazie” sussurrò
riponendolo accanto a sé. Guardò di sottecchi il
ragazzo - molto carino, senza alcun dubbio - e lesse nei suoi occhi una
scintilla particolare.
“Scusa…ma perché mi guardi
così?” gli chiese circospetta. Naruto scosse la
testa, sorridendo apertamente.
“Perché sei bellissima, Sakura.”
“E come cavolo fai a sapere che mi chiamo Sakura?!”
scattò la ragazza, che aveva appena fatto in tempo ad
arrossire leggermente per il complimento.
Naruto per un attimo mostrò uno sguardo smarrito- sono
proprio un deficiente, della serie facciamoci sgamare subito!-
ma poi si riprese subito brillantemente, aiutato dalla fortuna.
“Beh…la scritta del braccialetto parla
chiaro!”
Sakura annuì, leggermente più tranquilla. Che
tipo. Sembrava decisamente spavaldo, senza alcun timore di sembrare
sfacciato.
Naruto appoggiò le mani ai lati della panchina, volgendo lo
sguardo verso il sole, respirando a pieni polmoni l’aria
frizzante.
“Scusa…ma che vuoi esattamente da me?”
Sakura lo guardava piuttosto perplessa. Che diamine stava facendo quel
ragazzo?
“Starti vicino. È piacevole la tua compagnia,
seppur ancora ostile. Tranquilla, ci si fa
l’abitudine!”
“…Sei scemo?”
“Affatto. Voglio conoscerti meglio.”
“Tu sei pazzo!! Ma non so nemmeno come ti chiami!”
sbottò Sakura esasperata, rimanendo ammutolita quando Naruto
le prese la mano con delicatezza, baciandola ironicamente.
“Naruto Uzumaki. Ed è un enorme piacere.”
“Tu sei veramente folle.” Proruppe Sakura
togliendosi di slancio la mano, le gote lievemente arrossate. Ma Naruto
proseguì imperterrito.
“Senti, scherzi a parte, so che sei nuova di queste parti. E
mi piacerebbe darti una mano, starti accanto, insomma, essere tuo
amico!”
“…E tu come diamine fai a sapere che non sono di
qui?!”
“Beh…” cazzo Naruto pensa
pensa…ci sono “; e chi l’ha
mai vista una
ragazza così bella qui?” le rispose con una
adorabile smorfia. Sakura suo malgrado si ritrovò a ridere,
e sollevò le mani in gesto di resa.
“Beh, pericoloso non sembri…e io sono sempre
aperta a fare nuove amicizie. E se veramente vuoi essermi
d’aiuto, allora vedi di fare qualcosa perché possa
fidarmi di te.”
Naruto la guardò curioso, gli occhi che immancabilmente si
posarono sul volto minuto, sulle ciglia lunghe che ornavano quelle
incredibili pozze verdi, sulle braccia che erano accoccolate lungo le
ginocchia.
Diamine se era bella.
A dire la verità, non era esattamente una bellezza classica,
anzi: magra, senza seno, i capelli di un colore allucinante, la fronte
un po’ alta e spaziosa. Ma emanava una radiosità
ipnotica, che avrebbe catturato ogni sguardo.
E, da quel poco che aveva visto, aveva anche un caratterino niente
male, una personalità bella forte.
Si era aspettato di trovare una ragazza tipo Hinata- l’unica
vampira con la quale aveva da oltre un secolo ottimi rapporti, famiglia
nefasta a parte- e invece Sakura era una ragazza…con le
palle.
Chissà come avrebbe reagito se avesse saputo dei pericoli
che correva…
“Per dimostrarti che puoi fidarti di me, oggi
verrò con te a fare qualsiasi cosa tu voglia. Vedrai che non
sono un cretino, garantito!” esclamò gioviale
Naruto. Sakura sorrise sarcastica.
“Qualsiasi cosa?”
Naruto ammiccò.
Certo che se fa queste domande…
Ma qualsiasi sua perversa idea venne stroncata sul nascere dalla risata
di Sakura.
“Ottimo. Stavo proprio progettando di fare shopping. Su,
vieni con me, sarai un ottimo portaborse.”
Naruto sussultò, e poi sospirò rassegnato.
Ok, era un’umana. Non era perfetta, ahimè. Solo
quando si alzarono dalla panchina, camminando verso l’uscita
del parco, Sakura si concesse una risata ironica.
“Sei credulone, caro il mio Naruto. Credi davvero che una che
va in giro conciata come me passi le giornate a fare
shopping?!”
Naruto sbatté gli occhi, adocchiando i suoi jeans vecchi e
la maglietta verde senza fronzoli; Sakura scrollò le spalle,
divertita.
“Non ho una lira bucata, dai…piuttosto, voglio
fare un giro in libreria. Per i libri, i soldi non sono mai
sprecati!”
Ok. Bella, intelligente, simpatica.
Braccata da un branco di vampiri, e ovviamente all’oscuro di
tutto questo.
Naruto già sentiva che, in un modo o nell’altro,
nulla sarebbe stato prevedibile.
Soprattutto…quello che inspiegabilmente provava per lei.
- New Orleans – Kankuro frenò bruscamente,
meritandosi un’occhiata seccata da parte della sorella,
seduta accanto a lui.
- odio questo posto – decretò la bionda,
rigirandosi tra le dita una sigaretta spenta, rubata al pacchetto che
giaceva sul cruscotto della Land Rover.
Macchina grossa per un ragazzo grosso, ripeteva Kankuro, mostrando
fiero i grossi bicipiti.
Macchina grossa per lupo complessato, rispondeva Gaara, mostrando poi i
lunghi canini.
Lui doveva avere sempre l’ultima parola.
- ma…- provò a
intervenire il moro, osservandola poggiare la testa al finestrino.
- Odio questo posto –
scandì nuovamente Temari, irritata.
Anche lei voleva avere sempre l’ultima parola.
- smettetela – tuonò
la voce di Gaara, sdraiato sui sedili posteriori – e vediamo
di sbrigarci ad arrivare in questa fottuta città –
Temari lo squadrò dalla specchietto retrovisore, scorgendo a
tratti, per colpa dell’illuminazione della strada, i
caratteri del viso rimasti immutati e perfetti.
Come se fosse passato solo un giorno da quella fatidica notte.
- ci siamo quasi – rispose
Kankuro, allontanando con stizza la sigaretta dalla labbra
Gaara si rialzò con un gesto fluido, poggiando un braccio
con disinvoltura dietro lo schienale della sorella – vedi di
accelerare – strinse gli occhi a fessura – meglio
per te se arriviamo prima dell’alba –
continuò, in un sibilò.
– la macchina più
veloce di così non può andare, idiota –
ringhiò Kankuro, in un mormorio sordo, incassando la testa
tra le spalle.
Gaara spalancò gli occhi verdi, divertito – vedi
di farmi arrabbiare anche stasera cagnaccio –
Temari sbuffò rumorosamente, prima di tossicchiare irritata
e tesa – vi prego, ho il mal di testa –
mugugnò, roteando gli occhi.
Kankuro la squadrò con la coda dell’occhio,
incuriosito.
Non era da lei lamentarsi così insistentemente. Solitamente
cercava di evitare la strage famigliare ammonendolo con lo
sguardo…o meglio, cercava di tenerlo in vita evitandogli lo
scontro diretto con Gaara.
Non che non ci avesse mai provato a farlo fuori quel bastardo, ma
chissà perché alla fine la mano cedeva.
Temari gli diceva che in fondo il perché era solo
nell’amore che si ha tra fratelli.
Ma entrambi sapevano che non era per questo. Non era affatto per questo.
Kankuro gettò indietro i ciuffi di capelli che gli coprivano
malamente gli occhi, assottigliando lo sguardo quando osò un
sorpasso a dir poco azzardato.
Temari si strinse nel vestito scuro, specchiandosi poi seccata nello
specchietto del parasole.
Il ragazzone spinse l’acceleratore, portandosi nella corsia
d’emergenza.
Parlare di amore tra fratelli era davvero troppo, si disse Kankuro,
osservando Gaara scrutare attento fuori dal finestrino.
Lui odiava di un odio viscerale quel ragazzo rosso. Di quel tipo di
odio che ti stringe la gola, che ti fa male al petto.
E Kankuro non era il tipo da odio. Più da risentimento,
avrebbe detto Temari.
Anche per il fatto che il suo orgoglio da conte del trecento gli
impediva una cosa: perdonare che la sorella fosse stata deflorata da
quel patetico contadino.
Quel patetico contadino che era diventato uno sporco succhiasangue.
Immortale ed eterno, come la fissazione che la sorella sembrava nutrire
per lui.
Ripensando a lei si chiese cosa in quella ragazza fosse sbagliato. Era
tutto così dannatamente morboso attorno a lei.
Gaara.
Shikamaru.
Hidan.
- tra quanto arriviamo?- la voce di
Temari era poco più che un sibilo irritato.
A tratti ricordava l’abituale inflessione di Gaara.
Stanca, fredda e morta.
Come tutti loro, in quella macchina.
- allora? – i lineamenti di Temari si incupirono, facendo
roteare gli occhi tinti di cremisi e stranamente umidi.
Kankuro irrigidì la presa sul volante, seccato, traendo un
grosso respiro.
E questo voleva dire solo una cosa…
- sento puzza dell’Uchiha nell’aria -
sbottò il minore, ghignando sadico – allora
è vero che l’erede di Tsunade è da
queste parti –
Temari roteò gli occhi, seccata – si, li sento
anche io – asserì, poggiando la fronte al
finestrino, socchiudendo le palpebre con le lunghe ciglia truccate.
Kankuro aspirò una grossa boccata d’aria,
inebriandosi dei profumi della grande città.
Smog e sporcizia la facevano da padrone. Normale, dato che stavano
percorrendo una statale che costeggiava la periferia più
estrema della cittadina.
Ma non c’era da temere, riguardo la confortevole e certamente
tetra abitazione che li avrebbe ospitati.
Conoscendo i gusti riservati ma raffinati di Gaara, la casa che li
aspettava era nel quartiere francese, immersa nei locali notturni, ma
distante da essi.
Un buon luogo di caccia, tirando le somme.
Non che con Temari attorno fosse difficile procurarsi cibo.
O con Gaara. Tra i due forse quello con maggiore sex appeal era proprio
il vampiro. Una vera calamita per le sciacquette che popolavano i
locali la sera.
Nelle loro gonne corte o vestitini scollati.
A Kankuro sfuggì un sorriso: sembrano tutte maialini
già con la mela in bocca e la salsa sulla schiena.
Povere ingenue.
Poi c’erano quelle che si stancavano del fratello ancora
prima di iniziare. Quelle che lo vedevano troppo etereo, troppo bello,
troppo…terrificante per loro.
Quelle che allora notavano il grosso Kankuro, spavaldo e scarmigliato.
Ed erano sempre calde, disponibili e sicuramente migliori della
compagnia che i fratellini sapevo serbargli.
E soprattutto, e questo gli altri due Sabaku no lo sapevano
bene, erano
un piatto a basso costo e fatica zero.
Oh, ecco a cosa serviva Kankuro, con la sua imponente mole e il suo
sorriso sornione.
Forse non era bello, ma qualcuna di quelle sciacquette finiva sempre
nel suo letto.
Per poi finire tra i canini dei fratelli.
Ah, volte quasi se ne pentiva di lasciarle nelle loro mani.
Quando, ad esempio, Gaara buttava i loro cadaveri in qualche vicolo, o
quando Temari prendeva da loro qualcosa…tanto erano morte
no?!
Kankuro sospirò: vampiri.
Il cuore se l’erano mangiato per cena.
A proposito di cibo…
- avete bisogno di mangiare?- chiese
brusco, frenando all’ennesimo semaforo rosso, ormai immesso
nelle strette vie cittadine.
Temari smise di giocare con uno dei suoi codini, disfacendolo con un
gesto piccato.
- io posso evitare – ammise,
passandosi l’elastico tra le dita sottili.
Gaara si passò una mano sulla fronte gelida, reclinando il
capo sullo schienale – abbiamo bisogno di mangiare. Sia io
che Temari – sbottò in un sibilo basso.
La bionda si mordicchiò nervosa un labbro, ticchettando con
le unghie lunge e curate sullo sportello della macchina e grattando la
costosa pelle del rivestimento interno.
Fottuto Gaara. Lei non avevo bisogno di mangiare. Lei non
aveva bisogno
di nulla.
- si, ha ragione –
sussurrò invece, aprendo con uno scatto secco la borsetta
viola, gettata distrattamente sulle gambe nude.
La mano di Kankuro frugò rapida tra le cose gettate
malamente sul cruscotto, rubando una sigaretta.
- è verde –
sibilò la sorella, un attimo prima che il semaforo scattasse.
Sensi da vampiro.
- grazie – mormorò
di risposta il castano, ingranando la prima – imposta il
navigatore – continuò poi, gettando tra le braccia
di Temari un aggeggio metallico.
La ragazza lo osservò schiettamente irritata – non
ne abbiamo bisogno – gli ricordò, seccata.
- fallo lo stesso. L’ho
comprato, ho speso dei soldi. Cazzo Tem, che ti chiedo!?-
Lei sbuffò nuovamente, spostandosi con frustrazione una
ciocca dietro l’orecchio – sei un coglione
– replicò gelida, inserendo tra i dati la strada
della loro nuova casa.
Gaara spostò gli occhi rossi sui due, divertito ma gelido.
Erano tutti e tre al rush finale.
Dopo trecento anni l’agognata immortalità sarebbe
stata sua.
Neji, Itachi…Sasuke.
Nessuno sarebbe stato in grado di fermarlo.
Un’ultima occhiata ai due fratelli.
Neppure loro.
- svoltare cinquanta metri a sinistra -
La voce fredda del navigatore ruppe l’usuale silenzio che era
calato tra i tre fratelli.
- che voce freddina…- si
lagnò Kankuro, rigirando tra le dita l’apparecchio
- …sicura che non c’è
l’opzione “voce di Angelina Jolie”?
– continuò, tenendo fermo il volante con una sola
mano e fermamente concentrato sul navigatore, ignorando la
velocità del grosso SUV, ormai lanciato a più di
centoottanta chilometri orari.
- Idiota – sibilò
Temari, nascondendo un sorriso sotto la solita espressione gelida.
O meglio, dietro quell’espressione che non era riuscita a
staccarsi di dosso da quando Gaara li aveva avvertiti che sarebbero
ripartiti alla ricerca della fantomatica “erede di
Tsunade”.
E lei aveva capito.
Lo avrebbe rivisto.
E, onestamente, c’era solo una cosa che le era sfuggita.
Chi tra i due?
Sakura rise, osservando il ragazzo biondo gettarsi seccato la busta su
una spalla.
- per un libro siamo stati li dentro per
un’ora – si lagnò Naruto, strascicando
le parole.
- E oltretutto non hai accettato di
venire a cena fuori – le lanciò
un’occhiata rapida e esaustiva, facendola arrossire
violentemente.
La ragazza distolse lo sguardo, socchiudendo combattiva gli occhi
– per quanto ne so io potresti essere anche un maniaco!
– ripose a tono, i pungi ben piantati sui fianchi fin troppo
snelli.
Naruto si lasciò sfuggire un ghigno, per poi roteare gli
occhi – o un tremendo licantropo!- disse con voce cavernosa,
mostrando la dentatura ferina.
Sakura rise ancora, tenendosi una mano ben premuta in vita - ma
dai…- lo fermò, voltandolo poi verso una vetrina
illuminata dalle luci al neon – non faresti paura ad un
bambino – lo derise, indicando divertita il riflesso del
giovane.
Effettivamente quel ragazzo che la fissava nulla mostrava un pericolo,
né, oh come pensarci, un minimo di aggressività.
Era solo un ventenne smilzo, dai folti capelli biondi e mossi e gli
occhi azzurri.
Una specie di cupido troppo cresciuto e senza ali.
- ti sbagli mia cara. Sono un mostro
– sorrise, voltandosi lentamente verso Sakura.
Lei spalancò gli occhi verdi, incuriosita – e io
sono una maga potentissima che vuole trasformarti in un porcellino
– replicò, riprendendo a camminare.
Questo no…ma sicuramente potente sei,
dolcezza…
Naruto sorrise allegro, tenendole dietro con incredibile
facilità – davvero non ti impaurisco?- chiese,
dipingendosi un’aria abbattuta sul volto angelico.
- affatto, nah, nah –
negò lei, agitando la testa rosa.
Il biondo le si affiancò, osservandola dall’alto
del suo metro e ottanta.
Piccola, fragile…non meritava che quelle
bestie….
Digrignò appena i denti, inferocito.
Socchiuse gli occhi, respirando pesantemente.
Tutto inutile.
Il tremore era già arrivato al braccio, costringendolo a
stringersi al muro del palazzo, sul volto un’espressione
sofferente.
- …e quindi sembri
più una specie di…ehi ma mi ascolti?-
Sakura si voltò impaurita, portando una mano sulla spalla
del ragazzo – Naruto, stai bene?- chiese, il tono
preoccupato, ansioso.
Il biondo le lanciò un sorriso cauto, scuotendo la testa
bionda – si scusa…- alzò gli occhi
azzurri, lievemente screziati di rosso.
Come quelli di suo padre.
Sakura gli afferrò una mano, sentendola ardere sotto la sua
presa. Ritrasse spaventata la mano, mentre Naruto si massaggiava li
polso bollente.
Come quelli di sua madre.
- sto benissimo – Naruto
sorrise, affrettandosi a rassicurare Sakura con un gesto noncurante
della mano.
- Ho preso una storta –
aggiunse, interrompendo il guizzo di curiosità e dubbio che
era nato tra le ciglia chiarissime dell’altra.
- A me sembrava tutt’altro
– commentò Sakura, stringendo convulsamente la
dita attorno la cinghia della borsa sportiva.
Si, ma…cos’altro?
Naruto la sorpassò, ritrovando il sorriso tenero di qualche
minuto prima – ce l’ho fatta a spaventarti!-
sbottò allegro, una mano ben piantata sulla nuca.
Sakura si imbronciò, affiancandolo – cosa avresti
fatto tu!? –
Il biondo le lanciò un’occhiata sorridente
– scherzavo – rise nuovamente, facendo scrosciare
nell’aria tersa della sera la risata fresca.
Sakura accelerò il passo goffamente.
Non avrebbe mai potuto sorpassarlo [evitarlo] ma aveva la ferma
[alcuna] intenzione di provare.
- dai, dolcezza! – lui le si
avvicinò, il passo tranquillo, strusciato e cadenzato.
Lo vedi che era inutile Sakura?!
Ma tanto lo sapevi [speravi].
- non chiamarmi dolcezza energumeno! -
I due osservarono silenziosi la città attorno a loro, chi
vagamente incuriosito, chi lusingata e vagamente seccata.
- non hai paura a vivere sola, dolcezza? -
Sakura gli scoccò l’ennesima occhiataccia,
assestandogli, poi, un pugno sul braccio.
Naruto contrasse il volto in una smorfia esagerata di dolore
– pazza violenta –
- ecco – Sakura sorrise,
sgranando gli occhi di menta – so difendermi – si
scusò, saltando una pozzanghera.
Naruto sollevò un sopracciglio, fissandole le gambe gracili.
Se, come no…
- …e poi, in fondo, un
po’ di solitudine fa bene. Da dove vengo tutti sanno tutto di
tutti. E a me dava fastidio – aggiunse, mordicchiandosi un
labbro.
- ma non ti manca nessuno? –
-
Sakura, principessa, hai fatto i
compiti?-
- Le principesse non hanno compiti-
- Ah, peste…le principesse
però non hanno mamme sole che fanno la cameriera –
- Ma tu sei una regina. La regina delle
cameriere!-
- Quanto sei dolce, principessa
–
- no – rispose la ragazza, abbassando lo sguardo.
Naruto la vide afferrarsi una ciocca di capelli con una mano,
rigirandosela nervosamente tra due dita, una linea preoccupata sulla
fronte spaziosa.
Ed era ancora più bella.
- sono arrivata –
mormorò lei, indicando la porta della casermone quasi
diroccato.
Posto economico e vicino al centro.
Magari non proprio pulito ma…che si può avere di
più quando si è sole e senza un soldo in tasca?
Sakura lo fissò ansiosa, incerta sul commento che avrebbe
fatto, fissando quella catapecchia anni settanta.
Forse sessanta.
Diciamo cinquanta.
Non le servivano ancora rimproveri.
Non le servivano sguardi contrariati.
Non da quando aveva deciso di lasciarsi alle spalle la sua
famiglia [sua madre] pur di inseguire il suo sogno.
- oh, complimenti…è
quasi migliore di alcuni posti dove ho dormito io –
Il biondo sorrise, quasi intuendo i pensieri di lei.
- Questo non mi rassicura! –
sbottò lei, sorridendo – e ora ridammi il
libro – ordinò, rubandogli dalle grosse
mani la busta della libreria.
Naruto oppose una resistenza poco più che passiva,
porgendole poi il pacco con esagerata amabilità
– buona notte, principessa -
Sakura sgranò gli occhi, mentre il ragazzo, camminando di
una strana camminata ondeggiante, spariva dietro l’angolo.
Principessa…
Possibile avesse parlato ad alta voce?!
- oddio Ino, datti una mossa –
Shikamaru affondò nel divano di pelle, reclinando la testa
sulla spalliera.
- smettila anche tu, mi state facendo esaurire – Sasuke si
voltò, poggiando le spalle alla ringhiera della veranda
della grossa villa.
Choiji infilò in bocca una grosso manciata di salatini,
afferrando bruscamente un bicchiere di aperitivo.
- quando ci muoviamo?- chiese, voltandosi
verso Shikamaru, che lo squadrò esausto.
- Quando Sua Signoria si
deciderà – rispose il moro, nervoso.
Difficile dire a chi si riferisse.
Se a Sasuke, che fissava la strana coppia con un misto di disgusto e
preoccupazione, o Ino, nascosta da due ore nel bagno.
Non che non fosse già così splendida.
Ma parli del diavolo e…
- su andiamo. Comincio ad avere fame
–
La bionda serpeggiò tra i tre uomini con grazia, gettandosi
tra le braccia fredde di Sasuke. E meritandosi l’ennesima
occhiata gelosa degli altri.
- andiamo amori?-
chiese, scoccando
un’occhiata inequivocabile verso il gruppetto
Sasuke se la rigirò tra le braccia, stringendola al suo
petto. Annoiato. Molto, molto annoiato.
- l’erede di Tsunade
è arrivata a New Orleans. – disse, freddo.
Gli altri tre sgranarono gli occhi, esterrefatti.
- che vuol dire “è a New Orleans”?
– chiese Ino mordicchiandosi, negli occhi un’ombra
vaga di preoccupazione.
Shikamaru socchiuse le palpebre, tirando un sospiro pesante –
non dirmi che avevo ragione –
- pare di si, genio
– lo
schernì l’Uchiha, passando un dito sul braccio
nudo di Ino – le tue supposizioni su Tsunade erano giuste. Ha
nascosto Rin fino a che ha potuto, facendola credere morta –
- questo spiega perché i
pensieri di Tsunade riuscissero ad arrivare anche a te. Lo voleva lei
– Shikamaru aprì un occhio – ti avevo
avvertito che poteva essere una trappola. Ma tu ti sei fidato del tuo
istinto, infallibile Uchiha –
L’altro storse un labbro, irritato – pare che Rin,
dopo che Kakashi l’ha lasciata, si sia innamorata di un umano
e che abbia concepito con lei una figlia. Che poi si è
riprodotta e…-
- riprodotta...la tua
sensibilità nella scelta dei termini, mi sconvolge Uchiha
–
- Shika, smettila –
intimò Ino, fissandolo con i grandi occhi sgranati
– fallo parlare – continuò con tono
seccato.
Il moro roteò gli occhi, borbottando.
- …e pare che l’ultima sua discendente sia
scappata da quell’assolato paesino nel deserto che Tsunade
aveva scelto per lei e sua madre.-
Choiji inghiottì l’ennesimo boccone, spostando gli
occhi sottili e ferini su Sasuke – è nostra,
quindi?-
Shikamaru si mosse sulla poltrona, aspirando avido l’aria che
filtrava dalla finestra mentre Sasuke piegava le labbra in un ghigno.
- a quanto pare no –
- Sabaku – squittì
Ino, imbronciandosi, muovendo il delicato nasino.
- Hyuga… – le fece
eco Choiji, avvicinandosi alla finestra
- Bentornato fratellone –
sibilò Sasuke, mentre un guizzo di fiamma gli illuminava lo
sguardo.
Shikamaru si voltò seccato, incrociando le mani tra le gambe.
- Questa non ci voleva –
mormorò, infilandosi tra le labbra una vecchia sigaretta.
Magari avrebbe coperto quell’odore [il suo odore].
O magari no.
Perché non tentare?
Hidan si accese una sigaretta, sollevando lo sguardo sulla ballerina
del night club.
- deve ordinare altro?- chiese la
cameriera, sbattendo civettuola le lunghe ciglia.
Il biondo sorrise scaltro, mostrando il suo profilo migliore
– no bellissima, portami il conto – rispose in un
soave sibilo, mentre l’altra si sciolse in un sorriso
eccitato.
“ Bel sederino” pensò il vampiro,
osservandola sfilare decisa tra i tavolini scuri del Night, i capelli
neri divisi in treccine leggermente sopra le righe.
- emh, bellezza – la
richiamò, sollevando la mano pallida – forse di
qualcosa ho ancora bisogno –
La cameriera gli rispose con un sorriso audace, roteando il dito.
- arrivo tra poco –
mormorò con le grosse labbra scure, arrossendo la pelle
scura del volto.
Hidan ghignò soddisfatto. Le creole avevano davvero un buon
sapore.
Fortuna averne trovata una, li a New Orleans.
Sembrava quasi che il mondo avesse iniziato a girare solo per lui.
La puttana nipote di quella zoccola della grande Stronza –
Sakura, per i poveri mortali – che si trasferiva e porgeva il
suo collo del cazzo al primo vampiro che si fosse fatto avanti.
L’altra puttana, la sua preferita, che dopo aver tentato di
evitarlo per diversi e lunghi secoli finalmente gli tornava sotto
mano.
O forse gli tornava sotto.
Lui ci sperava.
E quel delizioso ordine da parte di Itachi: segui i Sabaku e tienili
lontani da Sakura.
Non che gli piacesse rischiare la sua eterna vita con una famiglia di
vampiri fottutamente squilibrati.
Ma era un buon inizio per divertirsi un po’.
Fottersi ragazzine umane stava diventando noioso, oltre che poco
appagante.
Alcune di loro non arrivavano neanche all’amplesso, con uno
come lui.
Morivano prima.
E così andava a farsi fottere anche il loro sangue.
- ha chiesto di me?-
la cameriera creola lo fissò con gli occhi fondenti, un
guizzo di lussuria nello sguardo.
- esatto bellezza…- Hidan si
sollevò, indicandole, con un gesto rapido, il retro bottega.
- Vuole seguirmi?- chiese galante,
porgendole il braccio.
Deboli umani
- certo – sussurrò
imbarazzata la ragazza, incapace di staccare lo sguardo dalle iridi
violacee del vampiro.
Hidan ghignò, leccandosi le labbra pallide – ti
divertirai – assicurò – da morire
–
Angolo Cami e Robi
Buongiorno a tutti^^
Ed eccoci al presente, e soprattutto eccoci a Naruto e Sakura.
Cosa c’entrava Sakura con Rin, chi è esattamente
Naruto…ora è tutto più o meno chiaro.
E abbiamo anche l’entrata in scena di altri personaggi, come
Rock Lee.
Kakashi ha fatto la sua apparizione, e tornerà sicuramente,
visti gli stretti rapporti che ha con Naruto e visto come lo deve
tenere d’occhio; spero che vi stia piacendo come sempre, ora
le cose iniziano davvero a complicarsi eheh^^
Immancabile l’apparizione del nostro Hidan…adoro
Roberta quando lo descrive così incommensurabilmente figo!
E anche dei fratellini Sabaku…Kankuro che guida fa gola
anche a me lo ammetto^^(ma non temete, io sostengo sempre e comunque la
mitica triade eh)
Oh, il capitolo scorso noto che ha decisamente sconvolto quasi tutti
eh? Del resto molte cose erano necessarie, ora le dinamiche vanno
facendosi sempre più precarie!
Ora, molto probabilmente io e Robi interromperemo la fic a
inizio
luglio: con gli esami di mezzo e poi l’estate, la cosa
migliore è riprenderla poi a settembre…anche
perché stiamo esaurendo i capitoli scritti^^
Ora vi lascio alle foto:
Naruto e Sakura, ovvio. Questa immagine è veramente caruccia!
http://img502.imageshack.us/my.php?image=narusakuau98uq2.gif
Hidan. E non aggiungo altro eh^^
http://img262.imageshack.us/my.php?image=hidan2lv1.jpg
Gaara e Kankuro. Questa foto è fenomenale, è
proprio la scena descritta da Robi!
http://img262.imageshack.us/my.php?image=kankypg3.jpg
E ora, le risposte!
-lalyblackangel: tu fai troppe domande e noi non siamo autorizzate a
rispondere eheh! Beh cmq in bocca al lupo per la maturità! E
nel mentre, eccoti naruto!
-talpina pensierosa: oohh se riesco a convincere una naruhina come
te…ma che meraviglia! Comunque, shika e temari al momento
sono leggermente confusi…senza contare che non si vedono da
un bel po’ di secoli…cosa succederà? Un
bacione
-lily_90: eh, più o meno lo sapevamo che non avresti retto.
Comunque tranquilla sara, da ora capitoli così terribili non
ce ne saranno più! per il resto, non so assolutamente come
robi abbia fatto a scrivere quella parte…è stata
eroica! E ricordo la piena crisi che ha avuto quel giorno eheh! Ma ne
valeva la pena, il fine giustifica i mezzi! Ah, sono contenta che tu
abbia gradito la trovata di Rin! in effetti è una delle cose
più particolari che abbiamo trovato^^ un bacione grandissimo
tesoro!
-crilli: oohh(vedi risposta a talpina)…ti è
piaciuto lo hyugacest? Me feliceee! Come sono contenta! Per quanto
riguarda la shikaino, come dici tu ci stava…anche se
dolorosa e strana da scrivere, povera robi! Per la hidan temari, beh,
è una coppia che apprezziamo alquanto…diciamo che
siamo mosche nere ma ammettiamo le sbandate per quel fustacchione di
hidan eheh! Per quanto riguarda itachi, io mi prostro con te,
è un personaggio che amo tantissimo…robi
già meno, lei ha qualche problemino con gli uchiha eheh!
Bacioni
-kurenai88: sapevo che la parte nejihina ti sarebbe piaciuta^^ e siamo
molto contente che apprezzi tanto le coppie un po’
più crack! Per quanto riguarda kankuro, meglio che robi non
legga come l’hai descritto o le viene una crisi isterica
ihih! Anche se è contenta che non apprezzi il kankukiba, io
mi diverto sempre a prenderla in giro con quel pairing che di solito
piace molto nelle yaoi ihih! In bocca al lupo per la
maturità, un bacione!
-sammy1987: oh quando c’è da scrivere
lemon…io ci sono ahah! Robi ha descritto molto bene le
dinamiche del gruppo di sasuke, anche se ovviamente non concorderebbe
con la coppia shikaino, che per lei è stata un vero parto^^
diverso invece il discorso su la sasuino, a lei è
indifferente, mentre io la DETESTO. Ma siamo entrambe sasusaku,
quindi…anche se io ultimamente apprezzo assai le narusaku(e
ciò si nota qui credo eheh). Bene, speriamo che ti sia
piaciuto anche questo capitolo, un bacione
-topy: oh beh grazie siamo lusingate^^ spero continuerai a seguirci e a
commentarci! Comunque ovviamente alla fine nessuno ha creduto a
tsunade…diciamo che aspettavano solo il momento propizio per
agire! Ora che rin è morta sul serio, sanno a chi andare
dietro^^ per le parti shikatema, parli con due sfegatate mosche nere,
anche se certo qui le cose saranno più complicate del
previsto eheh! Un bacione
-lale16: contenta per gli hyuga(e io saltello) contenta per shika e
tem(e entrambe saltelliamo). Ora che ne dici di naruto e sakura? baci^^
-stefy90: e lo sappiamo stefi quel capitolo è stato duro da
digerire, sinceramente non so come abbia fatto robi a farcela! Comunque
sono decisamente contenta che ti stia facendo piacere neji e hinata,
davvero, non sai che bello per una hyugacestosa come me!! Comunque per
quanto riguarda shika e temari le cose ora saranno un pochino
complicate, ma del resto robi ama orchestrare queste cose^^ un bacino
-maobh: e jiraya doveva morire ahimè, del resto
sennò non sarebbe entrato in gioco
kakashi…l’ho scritto con dolore però
sigh. Per quanto riguarda l’allegra famiglia sabaku, come
vedi va sempre meglio eheh! Comunque io adoro scrivere scene arfose,
nell’undicesimo mi sono decisamente scatenata ihih!
Così come robi ha dato meglio di sè nella scena
del pianoforte, sua geniale trovata: hai ragione, in effetti il piano
forte è stato poi inventato nel
1700…vabbè, facciamo che era un clavicembalo va
benissimo eheh! Comunque sì, sasuke ha un cuore,
più o meno…qualche punto debole anche lui ce
l’ha(anche se a vedere gli ultimi sviluppi del
manga…sob sob). Un bacione da entrambe
-fullmetal manga lover: eccolo naruto eheh! Spero che sia di tuo
gradimento^^ hidan è l’emblema del
maschio maschilista e stronzo, figurati se non si aggrappava alla poca
mascolinità di deidara per offenderlo! Ma il nostro deidara
si sa difendere non temere^^ ino ben presto leverà le
grinfie da sasuke…diciamo che la nostra vampira
subirà grossi scombussolamenti! Un bacione
-ladyelric92: ma che carina grazie!!! Siamo lusingate! Kakashi non
avrà un ruolo molto di spicco ma ci sarà, come
vedi già è apparso, e poi avrà
comunque il suo momento di gloria^^ baci
-sky_shindou: grazie mille, sei sempre così carina! Comunque
per quanto riguarda hidan in effetti…mi sa che poche
riuscirebbero a resistergli eheh! Sono contenta ti siano piaciuto neji
e hinata(cavolo sto facendo miracoli^^), in effetti erano
così carini…e poi prima dei guai che verranno
dovevo pure farli stare assieme! come vedi invece anche qua ino non si
smentisce mai! Anche se ben presto le accadrà qualcosa che
le darà un bello scossone! Un bacione grande da tutte e due,
e grazie davvero ancora del tuo incitamento!
-shiba96: grazie mille^^ bene, eccoti accontentata con naruto e sakura
eheh! Le cose si complicano..un bacione
-tikei_chan: cavoli tu ci fai arrossire! Oh beh, sappi che
c’è già un fanclub per la mitica
triade, ovvero il fabes: fanclub belli e stronzi^^ gaara, sasuke e neji
possono starci dentro di diritto ihih! E come membro onorario io ci
infilerei pure hidan no? roberta nel mentre mi guarda truce, sai come
è lei sostiene le cause perse (e dopo questa
verrò linciata eheh). Comunque, tifa sempre e comunque
shikatema…per carità non vogliamo mica fomentare
nuove mosche bianche^^ un bacione ps ah beh sì, io amo
scrivere le scene più hard…e ora
convincerò anche robi a farne almeno una!
-lilithkyubi: sei consapevole che con le tue parole ora mi spingerai a
fare scene nejihina colossali?! Roberta dovrà fermarmi per
non alzare il rating ihih! Comunque non temere presto shika e temari si
rincontreranno, e come vedi nel mentre sakura, naruto e rock lee sono
apparsi! E anche kakashi, il che non fa mai male eheh! Un bacione
grande da entrambe!
-cira: ino sta facendo di tutto per farsi odiare da mezzo mondo, anche
se presto si farà perdonare, più o
meno…comunque siamo contentissime che ti abbia iniziato a
seguirci, sei un’autrice che entrambe stimiamo un
sacco^^chiedo perdono per jiraya, ma del resto se non moriva un bel
po’ di cose non sarebbero accadute! Un bacione grandissimo, e
speriamo che la storia continui ad appassionarti!
-terrastoria: ecco perché io dico sempre che lo hyugacest fa
bene: a furia di cose pucci pucci e tenere con naruto e hinata, ben
venga la trasgressione un po’ incestuosa^^ ad ogni modo, come
vedi rin ha avuto sì dei legami con sasuke, e si capiranno
anche più avanti. Sasusaku dici? Terra terra, ovvio che ci
sarà…per quanto ultimamente abbia perso molte
speranze nei pairing, il sasusaku è immancabile! Un bacione,
e grazie come sempre dei tuoi commenti così carini
-kibachan: niente da fare, l’unica stoica che non riconosce
il fascino di neji…roberta ti ha eletto suo idolo personale
sai^^? Quando poi hai detto che ami kankuro…buonanotte!! Oh,
ma vedo che ti interessa sasuke eh…beh, vedrai
vedrai…per la cronaca, ultimamente anche a me sta
decisamente sulle palle. Ah, su itachi e sasuke…bocca cucita
mi spiace^^ bene, da brava fan di kankuro e kiba scommetto che
apprezzerai molto anche naruto^^ un bacione!!
-matta_mattuz: siamo contente dei tuoi complimenti grazie!! Beh,
aspettiamo allora maggiori delucidazioni sui tuoi gusti e le tue
aspettative! Bacioni
-rory_chan: dici bene tesoro, io volevo proprio trasmettere una scena
sporca con hidan e temari…se non uno stupro, siamo
lì lì eh. Per quanto riguarda sasuke e rin,
questo accenno era per servire che pure lui, sotto sotto,
un’anima ce l’ha. Ora, io sono fermamente convinta
che sasuke possa andare bene solo con sakura, e anche
lì…ultimamente penso che sasuke stia bene da solo
e con le sue paranoie…un disastro. Mah, speriamo in bene. ci
manca solo che kishimoto me lo faccia andare con karin, e poi siamo a
posto. Ah, per la scena shikaino…credo che la povera robi
abbia dovuto bere (lei che è astemia come me^^) per rendere
quella scena bene eheh! Ma era necessario…insomma, ora che
si sono cornificati a vicenda…chissà come
reagiranno temari e shika! E in questo capitolo…visto la
nostra sakura?^^
-uchihagirl: robi in effetti credo avrò assunto sostanze
stupefacenti per scrivere la parte shikaino, ma lei non molla mai...e
da brava autrice coi fiocchi, si dedica alla causa in tutto e
per tutto eheh! per quanto riguarda neji e hinata, sono contenta di
farteli piacere eheh...ok, rimani sempre nejiten, però
dai...un pochino...cmq, credo che non avremo molto tempo di rispondere
alle mail sia io che robi siamo molto invischiate con gli esami e io
personalmente ho a malapena il tempo di scrivere questa fic, ma vedremo
di fare il possibile^^un bacione grande da tutte e due
-ayachan: oh beh le scene d'azione non sono mai state il mio
forte...credo che nel complesso sia stata dignitosa, toh. comunque
adesso goditi naruto per bene, visto che quando arriva ovviamente non
potrà certo avere un ruolo da poco...anzi, credo decisamente
che ti aggraderà molto. riguardo rin e sakura, madre e
figlia no...diciamo bis-bis-bis-bis nipote...o qualcosa del genere^^
non ucciderti troppo con lo studio mi raccomando, baci^^ ps fidati che
è una faticaccia mantenersi su livelli arancioni per
l'arf...ECCOME!!
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Capitolo 13 *** Incontri ***
mistakes are gonna fade over time 13
New Orleans
“Quindi è così…quel
maledetto ibrido di
Naruto Uzumaki è stato spedito a proteggere la discendente
di
Tsunade, ora che finalmente si sa dove
è…”
Hiashi Hyuga rifletteva ad alta voce, camminando nervoso per il
salotto. Neji sedeva sul divano, composto, misurando con calma le
parole giuste da dire.
“Hiashi-Sama, era prevedibile. Tsunade-Hime ha ricorso da
tempo a
Kakashi Hatake, ed era chiaro che arrivati a questo punto cercassero
l’unico punto forte in grado di contrastare noi
vampiri…”
“Il fatto è che
niente
dovrebbe ostacolare il nostro clan, dannazione. Niente dovrebbe essere
d’intralcio alla nostra famiglia!”
sussurrò irato
Hiashi stringendo con forza un bordo del divano. Il suo sguardo di
ghiaccio perforò Neji, fissandolo truce.
“E soprattutto, a quest’ora tu e mia figlia avreste
dovuto
già sfornare qualcosa come una caterva di vampiri
neonati…e invece niente!! Niente!” urlò
l’uomo furibondo. Neji sostenne lo sguardo, deglutendo ma
senza
dare l’aria di essere teso.
“Lo sa meglio di me quanto sia difficile concepire figli
naturalmente, Hiashi-Sama, per i vampiri. Anche se si tratta di
purosangue come noi.”
Soprattutto da quando
gli umani hanno inventato i preservativi e io non devo più
stare attento ogni volta.
Hiashi digrignò i canini, scocciato. Non poteva
però
certo sapere che Neji e Hinata facevano apposta di tutto
perché
lei non rimanesse incinta.
Hinata non voleva assolutamente mettere al mondo dei potenziali
assassini, semplici strumenti nelle mani del padre da mandare al
massacro in una guerra tra clan e razze interminabile. E Neji era
pienamente d’accordo. Fino a che non avrebbero risolto la
situazione all’interno del loro clan, non avrebbero avuto
figli.
Imputando la colpa alla sfortuna genetica.
Hiashi lanciò un’ultima occhiata a Neji, prima di
ritirarsi nelle sue stanze.
“Vedi di mandarmi su uno dei due cani. Tra poco esco
per cacciare.”
Neji alzò gli occhi al cielo, non appena accertatosi che lo
zio
fosse sparito. Si alzò poi di scatto, dirigendosi fuori in
giardino.
Ovviamente Kiba non c’era, se tanto gli dava tanto era con
Hinata, tanto per cambiare…ma non era in forza per
l’ennesima litigata.
Anche perché invece, l’altro
c’era.
“Vostro zio richiede la mia presenza, non è
vero?”
chiese il ragazzo nell’ombra con la sua voce lenta e
calibrata.
Neji lo fissò, incappucciato nella sua spessa felpa, gli
occhi
perennemente nascosti dagli occhiali da sole, l’atteggiamento
sempre così indecifrabile e sulle sue.
“Sai, Shino, ancora è da capire come diamine tu
sia
diventato un licantropo…saresti un ottimo vampiro”
gli
disse pensoso Neji osservandolo raccogliere la propria roba da terra.
Shino era ai loro servizi da poco meno di due secoli, ma si era subito
rivelato un ottimo elemento.
“Evidentemente doveva andare così…la
saluto,
Neji-San” sussurrò ossequioso sparendo
all’interno
della casa.
Un ottimo elemento, oltre che molto educato e ossequioso. Tutto il
contrario di quell’altro maledetto sacco di pulci.
Neji si diresse verso la stanza sua e di Hinata, incrociando Kiba
proprio fuori dalla stanza, che sorrideva mentre chiacchierava
amabilmente con la ragazza.
“Neji!” esclamò Hinata arrossendo,
mentre Kiba gli lanciò un’occhiata malevola.
“Sparisci e lasciaci soli, Inuzuka”
intimò Neji con
solito cipiglio arrogante. Kiba lo guardò con disprezzo,
digrignando i canini.
“Altrimenti?” gli si parò davanti Kiba
minaccioso. Neji sorrise sprezzante, scuotendo la testa.
“Cerchi rogni come al solito?”
“Con te diventa facile volerti spaccare la
faccia…”
Hinata posò una mano sulla manica di Kiba, costringendolo a
placarsi.
Posò gli occhi ambra sulla ragazza, sul quel viso
incantevole, e chinò il capo mesto.
“Kiba…basta così. E anche tu, Neji. Non
litigate sempre, ve ne prego.”
Kiba annuì, Neji rimase appoggiato alla porta, lo sguardo
fisso
su Hinata: protettivo, amorevole, per quanto gli fosse concesso dalla
sua algida freddezza.
“Non è finita qui, succhiasangue”
sussurrò
Kiba sparendo, dando un’ultima carezza sulla mano a Hinata e
correndo verso il giardino.
“Perdente” ghignò Neji scrollando le
spalle.
Hinata sospirò, portandosi le mani sotto il mento.
Sentì
le braccia di Neji avvolgerla delicate, e il suo respiro freddo sulla
accanto alle orecchie.
“Neji…perché non sei mai anche con gli
altri come lo sei con me?”
“Perché nessun altro sa tirare fuori questo lato
di me,
Hinata. Perché solo con te esce fuori la mia parte umana. E
nessun altro potrà mai vederla.”
“Ma potresti trattare meglio Kiba…”
“…se non l’ho ancora ammazzato
è solo
perché tu non vuoi, e disgraziatamente gli vuoi bene,
Hinata…”
“Ma…”
“Su…basta.”
Le diede un bacio sulla fronte, scostandole un ciuffo nero dalla fronte.
Hinata gli si accoccolò addosso, stringendolo forte.
“Hinata…noi ci apparteniamo, vero?”
“Sì Neji…io senza di te non potrei
vivere…”
Neji la scostò leggermente, fissandola negli occhi chiari,
carezzandole una gota.
“E allora perché pensi in continuazione a
Naruto?”
La ragazza sbiancò, guardandolo con occhi vacui, che subito
si riempirono di lacrime.
“Hinata…non è un’accusa la
mia…non
potrei mai. Ma sai bene che Uzumaki è il nostro principale
nemico. Per non parlare di come lo vorrebbero fare a fettine gli
Uchiha. Hinata…ti rendi conto? Cosa…cosa ci trovi
in
lui?”
Hinata serrò le labbra, mordendole dolente.
“Neji…io…”
Come poteva spiegare a parole quello che sentiva per Naruto?
Lo aveva conosciuto un secolo fa. Fin da subito Naruto era stato il suo
sole.
Perché Neji era la luna, e Naruto il sole.
Neji era il compagno della vita. Naruto il ragazzo che aveva
scombussolato la sua esistenza così mortificata dal padre.
Ogni volta che incontrava Naruto, Hinata si sentiva umana. Lui la
faceva sentire viva.
Neji, nonostante fosse con lei cambiato, aveva sempre una freddezza di
fondo che non si sarebbe mai sciolta.
Il suo animo era accecato dalla brama di potere, come quello di tutti i
vampiri. Non come Naruto.
Naruto che pensava solo a godersi la vita. Naruto che le voleva bene.
Ma certo non l’amava, e di questo non si illudeva. Forse era
meglio, era già talmente lacerata.
Senza Neji non poteva vivere. Ma al contempo pensava di continuo a
Naruto. E non capiva più nulla.
“Hinata”
La voce di Neji la riscosse.
Lui le prese il volto tra le mani.
“Non temere. Non devi per forza spiegarti. Sappi solo che
prima o
poi dovrai fare chiarezza dentro di te. E ora scusami, ma devo andare a
caccia.”
“Mi lasci sola?” sussurrò timidamente
asciugandosi
gli occhi. Neji la baciò sulle labbra. Dopo
l’iniziale
timore, le lingue si cercarono subito.
“Quando sei sola hai tempo per riflettere. E io lontano da te
riesco ad essere di nuovo un vampiro come si deve” le
sussurrò, sparendo subito dopo, lasciandola a bocca aperta
sulla
soglia della sua stanza.
Neji…Naruto…
Neji strinse i palmi delle mani, appoggiando la testa allo stipite
della porta, nel piano inferiore.
Ora che era lontano da lei, poteva di nuovo tornare ad essere glaciale,
spietato. Un vampiro doc.
E dimenticare la faccenda Naruto, cosa che seriamente lo avrebbe potuto
fare andare fuori di matto. Il pensiero che Hinata poteva pensare
a…
Basta. Era ora di cancellate tutti quei pensieri.
“Kiba! Vedi di muoverti, devo uscire a cacciare!”
Kiba riapparve dal giardino, tirandosi su la felpa con cappuccio, un
filo d’erba in bocca.
“Succhiasangue, lo sai vero che nel ventunesimo secolo non
puoi uscire più in kimono?”
Neji lo fulminò, trattenendosi dall’istinto di
strangolarlo.
“Rispetto, sottospecie di cane. Rispetto”
sibilò
Neji sbuffando, anche se tecnicamente quell’imbecille aveva
ragione.
Non poteva uscire ancora con il kimono bianco. Stizzito, prese
dall’armadio un paio di pantaloni neri e una camicia bianca.
“Te pareva se non diventavi un vampiro
fighetto…” lo
derise Kiba mettendosi le mani nei jeans chiari, incrociando lo sguardo
di ghiaccia di Neji che si stava allacciando i bottoni.
“Inuzuka…taci. Vedi di stare zitto. Non so ancora
perché non ti ho ammazzato in questi
secoli…”
“Perché sennò non potresti succhiare il
tuo fottuto
sangue in santa pace, caro mio. E perché ho sempre protetto
Hinata…”
Neji annuì, nervoso. Di quello doveva dargliene atto.
Sorvolando
sul fatto che Kiba non solo proteggeva Hinata, ma ne era anche innamorato, per il
resto poteva essergli grato. Se Hinata non era impazzita per
secoli…era anche merito di Kiba.
Quest’ultimo intanto osservava il vampiro indossare il lungo
cappotto nero.
Diamine. Neji Hyuga.
Colui che aveva accanto a sé il tesoro più
prezioso, la ragazza per la quale lui avrebbe dato la vita.
Eppure Kiba sapeva che Neji, a modo suo, amava Hinata. Che con lei era
un’altra persona rispetto al cinico e freddo bastardo che
tutti
gli altri conoscevano. Lo sapeva, perché Hinata gliene
parlava.
“Muoviti, Inuzuka. Io ho finito.”
A posto. Kiba prese le chiavi della macchina(ovviamente era lui che
aveva dovuto imparare a guidare, così come Shino con Hiashi.)
E i due uscirono, camminando a debita distanza. Così diversi.
Detestandosi profondamente. Ma, sotto sotto, anche se non lo avrebbero
mai ammesso, nutrendo un reciproco rispetto.
Casinò di New
Orleans
“Ehiii!! Ho fatto tris! Ho fatto ancora tris!”
La voce gaia di Deidara fece storcere il naso a Sasori, che lo
fissò con acredine raccogliere esaltato l’ennesima
manciata di monetina.
“Diamine…rischio un esaurimento
nervoso…”
borbottò sedendosi con sguardo vacuo su una sedia, i capelli
rossi davanti agli occhi e le gambe stanche. Non ce la faceva
più, c’erano certe cose che un vampiro non faceva
in
teoria, cazzo.
Mischiarsi in quel modo con gli umani…dannato Deidara. Anche
perché, Sasori era pronto a scommetterci, sicuramente
quell’idiota avrebbe potuto far saltare in aria
l’intero
locale. Sbuffò, incrociando le braccia e osservando Deidara
inserire per l’ennesima volta le monete.
Che strazio. E poi ovviamente Hidan non c’era, intento a fare
chissà cosa con chissà chi.
A scopare…un vampiro religioso e puttaniere, robe da matti.
Sperava solo che Itachi si sbrigasse con le sue
informazioni…anche la sua pazienza aveva un limite.
Itachi nel frattempo sedeva composto al bancone del bar centrale. I
capelli neri erano legati in una morbida coda bassa, i pantaloni in
tweed calzavano perfettamente, così come la camicia chiara,
sbottonata di poco davanti al petto.
Il bicchiere di liquore era poggiato di fronte a lui, ancora pieno. Le
dita percorsero il bordo, giocando con le piccole gocce che brillavano
opache sul vetro.
Apparentemente era molto tranquillo, compassato. Non c’era
donna
che non lo divorasse con gli occhi. Ma a Itachi, al momento, non
interessava nessuna donna se non quella davanti a lui.
La osservò accavallare le gambe, gli occhi pesantemente
truccati che brillavano di luce proprio sulla pelle abbronzata.
Itachi sospirò, incrociando le braccia.
“Parla.”
Lei sorrise, pacata ma gelida.
“Itachi…calmati. Prima fammi bere
un…”
“Tu non puoi bere, stupida. Dimmi solo quello che devi dirmi,
e poi vedi di sparire. Stai facendomi perdere tempo.”
“Sei cattivo…”
“Non mi piacciono i tuoi giochetti. Muoviti.”
Lei sorrise, maliziosa, ma poi tornò seria, tamburellando le
dita sul tavolino.
“Vuoi sapere di Kakashi? È con Tsunade. Vuoi
sapere se
Naruto ha trovato Sakura? Si, è già da lei.
Così
almeno credo, prima che Kakashi mi cacciasse le intenzioni erano
quelle…”
“Lo immaginavo. Quindi sono qui.”
“Sì. Sono qui a New Orleans. Cosa è
Itachi, non sei
capace a rintracciare le persone? Hai bisogno dell’ex amante
di
Kakashi per sapere certe cose?”
“Non è facile rintracciare un mezzosangue bastardo
come
Naruto. Ha quei maledetti geni dei licantropi, lui. Ma ora che ho la
garanzia che è qui, sarà solo questione di tempo.
Pochissimo tempo, gli insetti d’argilla di Deidara fanno
buone
cose.”
“E il tuo fratellino?”
Lo sguardo di Itachi divenne duro.
“Di Sasuke me ne occuperò personalmente.”
Già. Doveva però trovare un modo per toglierlo
dalle
grinfie di Pain, che aspettava da troppi secoli. Ma a Itachi Sasuke
serviva.
Mi servono i suoi occhi, maledizione.
Si alzò di scatto, in cenno di congedo. La donna gli sorrise
invitante, attorcigliandosi un ciuffo nero intorno alle dita laccate di
smalto scarlatto.
“Ehi…niente ricompensa?”
Itachi la guardò con disprezzo.
“Non sono Hidan. E poi, francamente, come potrei andare con
una
che è stata la puttana di Orochimaru e di Kakashi?”
Lei trasalì, stringendo di scatto il tovagliolo. Itachi
sorrise, perfido.
“Una povera vampira derelitta che è stata
rifiutata da Orochimaru e Kakashi…”
“Io…io ho amato davvero Kakashi…lui mi
rendeva una persona migliore…”
Itachi le si avvicinò sibillino, guardandola con disgusto e
un ghigno sardonico.
“Già…ma tu sei marcia dentro, Anko.
Giusto con
quello schifoso di Orochimaru andavi bene…mentre
Kakashi…lo sai…l’integerrimo Kakashi
non ti ha mai
amata…mai…”
“Smettila…”
“Lui amava solo quella mezzosangue ormai
morta…”
“Basta…”
“Come potresti tu competere con l’etereo ricordo
delle bella Rin. Sei solo un rifiuto, Anko!”
Anko gli scagliò un bicchiere addosso, tra le urla attonite
dei
presenti. Itachi sorrise, come se non lo avesse nemmeno sfiorato.
“Che ti dicevo…una derelitta…una povera
zoccola
derelitta” sussurrò lasciando la sola. Anko si
accasciò sulla sedia, il mascara che colava a grumi sulle
gote.
Quel bastardo aveva ragione. Era solo una puttana. E adesso, aveva
anche tradito il segreto dell’unico uomo che aveva mai amato.
Meriterei solo la morte.
Itachi spuntò alle spalle di Sasori, sorridente.
“Alla buon ora! Dunque?”
Itachi lo guardò rilassato.
“Allora è fatta. Stacca Deidara da quei cosi,
abbiamo
delle ricerche da fare. E rintraccia anche Hidan, santo cielo. Prima
che si riscopi ancora quella furia di vampira bionda.
Sasori non si lamentò, limitandosi a un gesto di assenso.
Anche se ultimamente toccava sempre a lui sistemare quello che
combinavano gli altri, nella fattispecie un folle psicopatico come
Hidan e un pazzo isterico come Deidara.
La sfortuna di essere un vampiro troppo garbato e di ritrovarsi
chissà come in una congrega del genere.
Ma per il potere…e per gli ordini di
Itachi…questo ed altro.
Non ci teneva a finire carbonizzato.
Discoteca di New Orleans
Sakura si strinse infreddolita, al di fuori della discoteca
“Twilight”, sentendosi a disagio così
conciata.
Obbiettivamente, sembrava una zoccola: la gonna era troppo corta, le
scarpe troppo alte, il top davvero striminzito.
E per fortuna che era piatta.
Guardò nervosa Naruto, che sembrava invece rilassatissimo,
le
mani in tasca e quel sorriso così gioviale sul volto.
“Naruto…sembro una puttana.”
“Beh…devi fare la cubista stasera, mi sembra anche
logico, no?”
“Ed è anche logico che debba sembrare una
puttana?!”
“…per me sei semplicemente bellissima”
le disse ammirandola e facendole un sorriso di incoraggiamento.
La sua aria tranquilla nascondeva le molte angosce che lo
attanagliavano: sapeva che tutti erano sulle loro tracce, e
che avrebbe dovuto fare luogo a tutte le sue risorse per difendere
Sakura.
Soprattutto da Sasuke. La più testa di cazzo di tutti,
probabilmente.
Eppure, Naruto sapeva che si sentiva teso perché si trattava
proprio di Sakura. Poteva mentire a sé stesso e dirsi che
stava
semplicemente facendo il suo dovere, difendendo una persona alla quale
teneva. Ma non era vero per niente.
Era bastato un attimo. E Naruto si era reso conto di essersi seriamente
invaghito della ragazza.
Come è dicono
gli uomini? Innamorato? Diamine…
Circondò Sakura con un braccio, beccandosi però
uno scappellotto sulla fronte.
“Ahi! Ma…perché?!”
“Non fare lo scemo, e tieni giù le
mani!”
esclamò Sakura fissandolo stizzita, ma sotto sotto anche
divertita. Sospirò, guardandosi intorno, schiacciata dalla
bolgia di persone che si affollavano, eccitati, in attesa di entrare al
Twilight.
La discoteca più famosa di New Orleans, e non solo. Il
tempio della perdizione.
E per fortuna che in quell’istante apparve Rock Lee.
“Sakura! Scusa se ti ho fatto aspettare,
c’è stato
qualche casino dentro con due ubriachi…oh, ma sei
meravigliosa!” sospirò estasiato, facendola
sorridere, e
facendo ghignare Naruto lì accanto. Rock Lee lo
guardò
incuriosito.
“Beh…e tu chi sei?”
“Un amico di Sakura…ma quelle sopracciglia sono
vere?!”
“Beh…certo…”
Naruto scoppiò a ridere, sotto lo sguardo allibito degli
altri due.
“Sono una cosa oscena…chiunque tu sia, da oggi per
me sarai solo Mr Sopracciglia!”
Sakura gli tirò un altro pugnetto, che Naruto
schivò
abilmente, gongolando, ancora ridendo sotto i baffi. Rock Lee lo
fissò combattivo.
“Queste sopracciglia sono segno di virilità, forza
e
giovinezza! Lo dice sempre il mio maestro di arti marziali,
l’onorevole Maito Gai!”
“Come no…un altro svitato
immagino…”
“Ma tu come ti permetti?!”
“Naruto stava scherzando, è un tipo un
po’ troppo
spiritoso, scusalo Rock Lee” si intromise Sakura fulminando
Naruto, che si era tirato adesso sui capelli il cappuccio della felpa
giocando con la cerniera.
“Certo, Sakura…nessun problema” rispose
accondiscendente il ragazzo, sorridendole radioso, e facendo trattenere
l’ennesima esplosione di risa di Naruto. Sakura
sbuffò,
traballante su quei tacchi che non aveva mai indossato in vita sua.
“Beh…vogliamo entrare?”
Rock Lee scattò, facendosi spazio tra la gente, forte della
vistosa spilla che lo identificava subito come buttafuori.
“Chiaro. Seguitemi, vi faccio strada dentro. Così
poi ti presento al proprietario, Sakura!”
La ragazza annuì, stringendosi le spalle. Naruto le
andò dietro, proteggendola dalle spinte.
“Ehi Sakura, ma dove li conosci tu questi tipi
assurdi?!”
“Sarai normale tu!” sbottò lei punta sul
vivo,
sentendosi in dovere di difendere Rock Lee, ma Naruto le sorrise,
ammiccandole coi suoi grandi occhi azzurri.
“Ma io ti piaccio proprio perché sono fuori dal
comune!”
“Illuso” borbottò lei leggermente
arrossita.
“Proprio come tu mi piaci perché sei
unica.”
“…tu la diplomazia mai eh?…”
“Pff, al diavolo la diplomazia! A che serve?”
“Dai…entriamo” troncò il
discorso Sakura,
sentendosi però leggermente più accaldata. Di
certo
Naruto, nel bene e nel male, le suscitava davvero molteplici sensazioni.
E lo conosceva da appena qualche giorno.
Sakura sbuffò, falsamente seccata, quando Naruto le fece
l’ennesimo vistoso e petulante complimento.
- manca solo “ i tuoi occhi
sono come due
stelle ardenti” e hai finito l’intera gamma di
stucchevoli
apprezzamenti – commentò la ragazza, cercando con
gli
occhi chiari l’eccentrica capigliatura di Lee tra la folla
accaldata.
- Mi hai tolto le parole di bocca
dolcezza. Ma come
hai fatto?- rispose il biondo spalancando gli occhi assurdamente
azzurri.
L’altra sollevò un sopracciglio, stupida
– non
riesco mai a capire se ci fai, o ci sei, Naruto –
commentò
poi, piantandosi una mano sul fianco sottile, malamente coperto dalla
mini inguinale.
Il ragazzo spalancò uno dei suoi celestiali sorrisi,
socchiudendo le labbra – se ti piac…-
- Sakura! – un accaldato Rock
Lee era apparso
dalla folla, leggermente ansimante – vieni subito, il capo
vuole
vederti – le sorrise, afferrandole la mano infreddolita.
Naruto scoccò verso i due un’occhiata gelida,
imbronciandosi – vengo anche io –
borbottò poi,
infilando le mani nelle tasche dei jeans chiari.
Il moro scosse le spalle muscolose, trascinando con sé la
ballerina – puoi benissimo restare dove sei. A Sakura ci
penso io
– sorrise, spalancando i grandi occhi a palla e inarcando
malizioso un sopracciglio.
Che la ragazza, rabbrividendo, non poté che giudicare ancora
una volta decisamente enorme.
- Sakura…sta a te decidere
–
ribatté il biondo, afferrando il polso libero della
ballerina.
- Giusto – rispose Lee,
piantandosi al centro della pista affollata.
- Giusto – gli fece eco Naruto,
piantandosi sulle gambe allenate.
Sakura roteò gli occhi, stringendo i pugni – siete
due
idioti appiccicosi – ringhiò, fissando entrambi
furiosa
– dove diavolo è questo benedetto proprietario?
–
aggiunse, in un urlo a stento trattenuto, scoccando loro
un’occhiata raggelante.
E se fosse stato un manga fiamme e fumo sarebbero apparsi attorno a
lei, insieme a una vistosa aura scura e minacciosa.
Fortunatamente per i ragazzi, altro non era che la noiosa
realtà
Lee, in parte spaventato, saltò indietro, mollando il polso
dell’amica.
- lì –
mormorò poi, indicando con
un dito una porta semi-nascosta da un paravento orientaleggiante
– è il suo studio – aggiunse poi,
titubante, mentre
Sakura si liberava dalla presa di Naruto con un deciso strattone.
- Torno subito – concluse la
ragazza, incedendo sicura verso la porta socchiusa.
Lee spalancò gli occhi, incredibilmente piccolo nella sua
montagna di muscoli – chi era quella furia?- chiese,
spostando lo
sguardo sul biodo, dall’espressione altrettanto interdetta.
- ogni tanto credo sia un
pochino…psicolabile
– commentò questi, ridacchiando - …e ho una vaga
idea da chi abbia ereditato anche il caratterino, oltre che quel suo
fottuto sangue – pensò, osservandola
sbattere alle sue
spalle la porta, sollevando la gonna quel tanto che bastava per farlo
gioire delle sue graziose mutandine rosa.
- la nuova cubista?-
Sakura fissò incuriosita il ragazzo seduto dietro la
scrivania, tra le mani un blocco per appunti.
- si – ammise, torturandosi un
ciuffo sfuggito alla corta coda.
L’altro sorrise ambiguo, il mento ben piantato tra i palmi e
gli occhi scuri socchiusi.
- sei piatta come una tavola –
Sakura spalancò gli occhi, indignata –
ma…-
Possibile che tutto si
fosse coalizzato contro di lei per farla impazzire quella sera?
- oltre tutto ora sembri anche un cane
rabbioso, con
quell’espressione – aggiunse il ragazzo, scuotendo
i
capelli neri ingelatinati.
- Ma tu sei
un…un….- Sakura chiuse i pugni, piegandosi sulle
gambe magre.
Lo avrebbe preso per il
collo quella specie di freddo idiota!
- Sai!
–
La voce di un uomo di mezza età riscosse la ragazza dai suoi
poco pacifici pensieri
- ti avevo chiesto di accogliere la nuova
dipendente, non intrattenerla con i tuoi gentili modi –
La ragazza si voltò verso l’uomo, avvolto in un
pesante cappotto scuro, i grossi e inquietanti occhi spalancati.
- scusami papà –
mormorò il
ragazzo, mantenendo incollata sul volto l’espressione
beffarda di
sempre - credevo che l’onestà fosse cosa
gradita a
questo mondo –
Stronzo
L’uomo scosse la testa, congedando l’altro con un
cenno del capo – va ora –
Sakura seguì la scena, interdetta.
- bene, signorina –
proseguì
l’uomo, voltandosi verso di lei quando il figlio chiuse
dietro di
sé la porta – ben venuta nel mio locale. Chiamami
pure
Yamato – sorrise, porgendole un pass per l’entrata.
Sakura l’afferrò poco convinta, gettando lo
sguardo sulla ricca stanza, ammobiliata totalmente con legni pregiati.
Che strano
gusto…
- perdona Sai. È un ragazzo un
po’
complicato – ammise Yamato, imbarazzato – ma sono
sicuro
che andrete presto d’accordo. E ora benvenuta e buon lavoro
–
La ragazza annuì, ritrovando il sorriso – grazie,
non si
pentirà di avermi assunta – assicurò
lei,
ondeggiando i corti ciuffi che le solleticavano le guance rosate.
L’uomo le sorrise, indicandole la porta – buon
lavoro
– ribadì, mentre la ragazza ruotava sui tacchi
alti,
uscendo dalla stanza.
E ora iniziava il vero lavoro.
Naruto le sorrise raggiante, raggiungendola camminando leggero tra la
folla.
Incredibile come quel ragazzone sgarbato riuscisse ad essere tanto
elegante.
- ehy Sakura, aspettami –
gridò Lee,
scostando malamente una coppia di effervescenti ballerini dalla sua
traiettoria – ti porto fino alla tua postazione –
le
urlò in un orecchio, sovrastando il rumore delle casse, a
pochi
metri dal gruppetto.
Lei annuì, entusiasta e spaventata.
Fece qualche passo incerto, socchiudendo le palpebre.
Ora doveva solo pensare a ballare. Tutto il resto era, per un delizioso
momento di oblio, in secondo piano.
- mi manca l’aria –
Choiji ridacchiò, sepolto tra i cuscini del divano nel
riservato privè del locale.
- Shika, tu non respiri – gli fece giustamente notare,
sorridendo e infilandosi in bocca l’ennesima tartina.
L’altro roteò gli occhi scuri, gettando la testa
all’indietro – fa caldo –
ribadì, seccato.
Ino li fissò scettica, osservando la pista dalla balconata
alle
loro spalle – dove diavolo si è cacciato
Sasuke?-
mormorò, piantandosi le mani sui fianchi nudi, lasciati
scoperti
da quel vestito che per Shika era seccante anche solo da guardare,
pensa ad indossarlo…
- e che ne so –
mormorò Shikamaru, portandosi le mani sul grembo e
socchiudendo gli occhi scuri.
Ino imbronciò le belle labbra scarlatte, incrociando le
braccia
sotto al seno piccolo ma vistoso, complice la generosa scollatura.
- ho fame – sibilò
dopo qualche lungo
secondo di silenzio, scivolando sui tacchi eccessivamente alti fino al
divano, lasciandosi cadere sulle gambe di Shikamaru.
Il ragazzo avvertì l’usuale calore che gli
scendeva dal
petto, quando le gambe nude dell’altra gli accarezzarono la
pelle
del fianco, sollevando la camicia chiara.
- andiamo a mangiare?- chiese in un
sussurro
malizioso la bionda, afferrandogli la cravatta verde sottilissima,
passandosela tra le dita allusivamente.
Choiji distolse lo sguardo, imbarazzato, ingoiando con leggera
difficoltà il boccone.
Shikamaru sbuffò, contrariato – non mi va
– rispose,
poggiandole la mani sulla schiena, avvertendola gelida e dura sotto i
polpastrelli.
Doveva pur sempre
ricordare che era morta da più di settecento anni.
Anzi, erano morti.
- Shika, muoviti!- intimò lei,
avvicinando il
viso a quello del ragazzo, frustandogli la pelle del collo con i
capelli sottili e chiarissimi – voglio divertirmi –
Il ragazzo socchiuse le palpebre, riflettendo sulle diverse alternative
che il fato gli stava offrendo quella sera.
Rifiutare avrebbe comportato un’enorme concatenazione di
seccature, terminata poi in una Ino al peggio delle sue
possibilità.
Accettare, invece, l’avrebbe visto impegnato per lunghe ore
in
compagnia di quella furia in una caccia stressante e dannatamente
spossante.
E lui manco aveva il
minimo appetito.
- o vieni con me o ti ci trascino, Shika – ribadì
la
bionda, piantandogli un dito sul naso, per poi scendere ad accarezzare
lasciva le labbra.
- e se fai il bravo ti prometto di…- sorrise maliziosa,
lasciando che la mano si intrufolasse sul petto magro del ragazzo,
sciogliendo il terzo bottone della camicia.
- ti preferisco autoritaria piuttosto che puttana, Ino –
ribadì Shikamaru, scrollando il capo scuro – fammi
alzare
– sospirò poi, seccato.
La bionda sorrise trionfante, voltandosi verso Choiji – io
ottengo sempre tutto – rise, facendogli ammiccante
l’occhiolino.
L’altro sorrise allegro, scuotendo remissivo i ricci
rossastri – non ne avevo dubbi Ino –
Shikamaru si alzò, gemendo appena quando sgranchì
le
gambe – che devo fare?- chiese poi, aggiustandosi il codino
sfatto.
Ino si voltò verso di lui, sospingendolo alla balconata.
- scambio di coppia – rise,
maliziosa,
indicando due ragazzi avvinghiati sotto di loro, in un angolo della
pista.
Shikamaru seguì le curve pronunciate della biondina, le
braccia
gettate al collo del fidanzato, lo sguardo deciso, le labbra piegate in
una smorfia autoritaria.
Dannazione, Ino
conosceva fin troppo bene i suoi gusti.
Morbide, bionde e
impossibili.
- andiamo a sedurli –
ammiccò la
vampira, ravvivandosi i capelli sempre troppo perfetti e camminando
sensuale verso i gradini.
Shikamaru infilò le mani in tasca, sollevando lo sguardo
verso l’alto.
Scambio di
coppia…che seccatura.
Ino gli portò le mani alla nuca, passandogli le labbra
fredde sulla pelle scoperta del collo.
Ondeggiò la testa a ritmo di musica, portando poi gli occhi
chiarissimi sulla coppia accanto a loro, sbattendo le lunghe ciglia da
cerbiatta.
Shikamaru l’afferrò per i fianchi attirandola a
sé,
avvertendo lo sguardo dell’altra ragazza fisso sulla sua
schiena.
- ti sta mangiando –
commentò Ino, avvicinandosi languida all’orecchio
del vampiro.
- È più probabile
il contrario –
commentò asciutto Shikamaru, scostando il vestito
dell’altra con una mano, mentre lo sguardo avido
dell’altro
ragazzo si posava bramoso sulle lunghe gambe della vampira.
Ino rise, scuotendo le spalle magre – già,
più
probabile – si voltò nuovamente verso la coppia,
ormai
incantata nel seguire i loro sinuosi movimenti nella pista da ballo.
- fin troppo facili gli umani –
mormorò,
mentre le labbra di Shikamaru si posavano sulle sue, per coinvolgerla
in una bacio avvolgente.
Le mani si intrecciarono, i bacini si avvicinarono – su
Shika, ho
fame – mormorò lei, staccandosi dal vampiro.
Si rivolse verso la giovane coppia, passandosi la lingua su un labbro.
Shikamaru sollevò gli occhi al soffitto, prima di
incrociarli
con la ragazza biondastra, già presa da una conversazione
con
Ino.
- ‘sera –
mormorò, avvicinandosi
al piccolo gruppo, infilando le mani nelle tasche dei jeans stretti.
- Siete davvero una bella coppia
– disse la
biondina, mordicchiandosi un labbro, vistosamente in imbarazzo
Ino sorrise raggiante, afferrando la mano di Shikamaru – ma
anche
voi siete davvero bellissimi! – sbottò,
accompagnata da
uno sbuffo del vampiro.
Ad ascoltarla poteva sembrare davvero, come dire, sincera?
- mai quanto te – rispose il
ragazzo umano,
gonfiando impercettibilmente il petto e lasciando sfuggire un sorriso
divertito a Shikamaru.
Il solito galletto.
- andiamo a farci una passeggiata allora!
–
l’interruppe Ino, avvinghiandoglisi ad un braccio –
Shika,
tesoro, fa compagnia alla dolce Caroline! –
Ah, già a
Caroline siamo… pensare che deve solo mangiarli.
Il vampiro spostò le iridi scure screziate di rosso sul
volto
malinconico e imbarazzato della ragazza, porgendole un braccio,
cavaliere – serata noiosa è?-
La ragazza cadde riversa al suolo, un sorriso ebbro sulle labbra
turgide.
- ‘notte – le
augurò Shikamaru, avvicinandosi alle labbra una sigaretta
spenta.
Nel parcheggio nel retro del locale la sua figura magra risaltava al
debole fascio del lampione.
- che palle –
commentò asciutto,
appoggiando la schiena alla parete umida dell’edificio, i
capelli
del codino lasciati cadere disordinati sulla nuca.
Rivolse un ultimo sguardo a Ino, seminascosta dal corpo del ragazzo
nell’utilitaria rossa.
A vederli così sembrano una coppia presa in tenere effusioni.
Difficile solo pensare che la stupenda bionda avvolta a quel ragazzo
castano stesse in realtà bevendo il suo sangue.
Fino all’ultima dannata goccia.
Perché Ino
non lasciava mai niente per gli altri.
- serata del cazzo – si
limitò a
commentare, mentre il vento freddo gli si infilava tra la camicia
appena sbottonata e faceva ondeggiare i cravattino sottile.
Lasciò cadere lo sguardo sulla ragazza riversa ai suoi
piedi, tra le braccia un bottiglia mezza scolata di vodka.
Meglio così, in fondo…
La biondina respirò pesantemente, muovendo i piedi avvolti
nelle alte scarpe rosa.
La mattina dopo si sarebbe svegliata sicura di aver fatto solo un
brutto incubo.
Magari senza un fidanzato, ma era viva no?!
- ringrazia che non ho appetito
– mormorò infine, voltandosi rapido verso la
piccola entrata.
- sicuro sia da queste parti?- chiese Kankuro, facendo un passo nella
hall della discoteca, mentre la musica si diffondeva tra le mura
colorate.
Gaara, avvolto nel suo soprabito nero ( nonostante le obiezioni di
Kankuro riguardo una certa sua fissazione per Martix ) gli
lanciò un’occhiata gelida – il mio
informatore dice
che l’Haruno si trova da queste parti –
sibilò,
avanzando freddamente per il corridoio e attirando le occhiate ammirate
delle ragazze.
- mi sembra un’idiozia
– borbottò
Temari, affiancandosi al castano e ancheggiando nei pantaloni di pelle
aderenti.
Kankuro assentì silenzioso, osservandola poi sistemarsi con
stizza un ciuffo biondo, ricaduto sulla scollatura procace.
Lei gli sorrise di rimando, stringendo le spalle nel top scollato e
facendo rabbrividire di piacere un impudente ragazzo che
l’osservava seduto ad un tavolo.
- Tem, stai bene?- chiese il ragazzone
respirando
profondamente, mentre la stoffa sottile della maglia aderente tirava
inesorabile sul torace.
La bionda sollevò gli occhi chiari sul suo volto, smettendo
di
torturarsi una ciocca di capelli – si, smetti di rompere
–
biascicò come risposta, aumentando l’andatura e
affiancandosi a Gaara, severo e gelido come al suo solito.
- Vampiri…- mormorò
Kankuro, passandosi
una mano tra i capelli corti, ribelli e dannatamente ispidi.
Dopotutto lui era pur sempre un lupo, no?
Osservò Gaara sussurrare un qualche ordine
all’orecchio di Temari che assentì seria.
Caccia, con tutta probabilità, decretò il
ragazzone,
spingendo un nugolo di persone accaldate e sedendosi al bancone del bar.
- una soda – ordinò,
infilando tra le grosse fauci una grossa manciata di salatini da banco.
Seguì i codini di Temari sparire tra la folla e i ciuffi
rossi
di Gaara finire risucchiati da un nugolo di persone
dall’altra
parte della sala.
I suoi fratellini tramavano qualcosa.
E lui era sicuramente il meno informato.
Ma perché non
si fidavano ancora di lui?
- cazzo – grugnì il
castano, afferrando
il bicchiere di soda, decorato con un assurdo ombrellino rosso.
Forse per la sua
leggera, leggerissima, abilità nel finire nei guai?
Bevve una grossa sorsata, stringendosi nelle spalle.
Una ragazza dai corti capelli castani gli si avvicinò, il
trucco
dark pesante, i vestiti grotteschi cadenti sul corpo magro.
…non era
proprio il momento di pensare alle sue turbe famigliari.
- ciao… dolcezza –
sorrise sornione – il tuo nome? –
La ragazza lo fissò stralunata, appoggiandosi vaga allo
sgabello, gli stivali neri che cozzavano contro la superficie lucida
del bancone.
- Matsuri – sussurrò
di risposta, il
tono basso e sgraziato – ma il rosso vampiresco che
è
entrato con te… lo conosci?-
Kankuro roteò gli occhi, seccato.
Che strazio.
Shikamaru si sedette scomposto sulla poltrona del privè,
sbadigliando annoiato.
Allargò le braccia sul divano, lasciando cadere la testa
bruna all’indietro.
Non aveva voglia di far nulla.
Allora era tutto
normale…
- Nara! –
Sollevò lo sguardo sulla bionda che gli era apparsa davanti,
il
corpo mozzafiato avvolto nel vestito cortissimo – Ino che
diavolo
vuoi? Hai mangiato no? – sibilò irritato
– a cuccia
ora –
Ino sbatté irritata un piede a terra, stringendosi
ansiosa
le dita attorno ai fianchi magri – ho dato fuoco al ragazzo
– sbottò – ma non dovevi lasciare in
vita la bionda,
una dannata preda
che sopravvive da solo problemi –
Shikamaru sollevò una palpebra, scettico – ma non
era la
cara Caroline? –
chiese sarcastico, mentre l’altra gli si
sedeva accanto, il volto raccolto tra le mani.
- lavoro Shika! – Ino fece
guizzare i suoi
occhi, intercettando lo sguardo di lui – e cibo…
quando
imparerai – si lagnò, una mano languida alla
fronte.
- Non avevo fame, né tanto
meno voglia di
farla fuori – rispose lui, atono – è una
tale
seccatura far sparire i corpi –
La vampira lo fissò furente, accavallando le gambe
–
l’ho eliminata io, comunque – rispose dopo un
attimo
interminabile – ci penserà Cho a tutto –
continuò, volgendosi verso la porta sul retro.
Shikamaru sospirò stanco, scrutando la folla senza
particolare interesse.
Per qualche secondo il ronzio della musica e del fiato dei ballerini in
pista coprì anche lo starnazzare della vampira accanto a lui.
Poi il suo sguardo si perse in una strana chioma bionda e su una
camminata che avrebbe riconosciuto ovunque.
- …e Sasuke è sparito!
– si
lagnò Ino, seccata – Shika, Shika ma mi ascolti?-
chiese,
voltandosi verso il compagno.
Compagno che occhi spalancati e bocca socchiusa fissava un punto tra la
folla sotto di loro.
- io vado -
Ino lo vide alzarsi e la cravatta allentata frustargli sul torace magro.
- ma dove?- chiese, ansiosa osservandolo
precipitarsi verso i gradini.
Lui si voltò, lo sguardo annebbiato – controllo
una cosa e torno – mormorò, allontanandosi rapido.
Ino si gettò sullo schienale, amareggiata.
Non ricordava ci fosse
qualcosa che facesse scattare Shikamaru a quel modo…
- vado da Cho –
mormorò poi, sollevandosi sulle gambe magre.
…Almeno da
tanti secoli.
Si avvicinò ai gradini, pensierosa.
Si mordicchiò un labbro, ansiosa, per poi tornare alla
balconata.
- troia – mormorò, quando il viso della Sabaku
venne illuminato dalle luci rossastre del locale.
Temari ticchettò sui tacchi altissimi fino a ritrovarsi
sotto
l’ennesima cassa, poggiandosi distrattamente alla parete
vellutata.
Trovare Sakura Haruno.
Bha, a Gaara sembrava un compito facile?
Come diavolo era fatta una Sakura Haruno?
Strinse le labbra con forza, masticando un insulto.
E in tutto ciò che si aggiungeva?!… “
c’è il gruppo di Sasuke in
città”.
La scoperta
dell’acqua calda.
Cercò di annusare l’aria, tanto per assicurarsi
che le
squallide presenze di quel gruppo di dementi fossero ad una ragionevole
distanza.
Avesse creduto in una
sola parola di quello che aveva pensato.
Sbuffò amareggiata.
- stupidi umani sudati. Con la loro puzza
coprono
tutto – mormorò seccata, reprimendo un conato
disgustato.
Socchiuse gli occhi verdastri, avvertendo un famigliare desiderio.
Sangue.
Cazzo, stava morendo di fame.
Fece un passo avanti, incerta se gettarsi nella folla.
Avrebbe rimorchiato subito… un buon antipasto, quanto meno.
Un altro passo e lasciò allentarsi la scollatura del top,
ormai ridotto ad un merlettato reggiseno.
Sollevò lo sguardo su un gruppo di giovani che la stava
divorando, meditando sull’inevitabile ironia della sorte.
Era lei quella ad avere davvero fame.
Socchiuse gli occhi da gatta, avvertendo l’usuale bruciore
del
rimmel, finchè un’ombra scura non le si
parò
davanti.
E, se avesse avuto ancora un cuore, avrebbe smesso di battere.
- tu – un sussurro veloce, disperato.
- tu –
una voce roca, spezzata.
Temari incrociò le iridi di Shikamaru e si perse in quelle
pozze profonde settecento anni.
Come poteva essersi
illusa di averlo dimenticato?
Kankuro ingoiò il terzo panino, sorridendo al ragazzo che
gli sedeva accanto sul divanetto della costosa limousine.
- ti trattano bene gli Hyuga –
commentò, masticando rumorosamente il pane ripieno.
Kiba fece una smorfia risentita – prendi per il culo?-
rispose, attaccandosi nuovamente alla lattina di birra.
- non ti lamentare. Tu almeno hai la
dolce Hinata
intorno. Io, invece, solo quell’isterica di mia sorella
–
commentò la voce laconica dell’altro lupo,
poggiato
stancamente al sedile posteriore.
Kiba ridacchiò – ma sei in famiglia…-
disse, imitando il grugno dei vampiri.
Kankuro storse le labbra in un ghigno, riprendendo poi a sospirare
pesantemente.
- Non capisco che diavolo ci trovino in
Gaara –
Kiba sorrise sornione – donne? –
L’altro annuì, seccato – sempre dietro a
quel
succiasangue decerebrato e dalle assurde manie di grandezza…
–
- ehy, è pur sempre tuo fratello -
Kankuro grugnì vagamente indispettito – solo
secondo la
genetica – si affrettò ad aggiungere, ingoiando
l’ennesimo boccone - …e da qualche secolo credo
che anche
lei abbia dei problemi ad accomunarmi al succhiasangue -
Kiba scoppiò in una sincera risata, poggiando il capo sul
poggiatesta del sedile.
- smettila – lo
intimorì l’altro,
facendo schioccare secco la mandibola – non è
divertente
–
- sei stato fortunato ad avermi
incontrato –
disse Kiba, asciugandosi una lacrima che gli era spuntata al lato
dell’occhio dalle risa.
- per due stupidi panini?- rispose
Kankuro, aprendo con stizza le due fette di pane
Kiba si voltò irritato – sei il solito scroccone,
Sabaku
– biascicò – almeno io faccio finta di
essere felice
di incontrare il mio gattino preferito –
Vecchia storia.
La prima volta che si
erano incontrati Kankuro aveva ancora qualche
difficoltà a sembrare un vero lupo. Troppo giovane e
inesperto.
Un gattino, come aveva
preso a chiamarlo Kiba, il mannaro veterano dall’aspetto
vivace e adolescenziale.
E dalla forza
straordinaria.
- fottiti – sibilò Kankuro, incassando il collo
taurino nelle spalle robuste – stupido cagnaccio -
Kiba miagolò convinto, meritandosi un pungo sulla spalla
–
e scherzavo! – ripeté ancora, dolorante,
osservando
l’altro dallo specchietto retrovisore – siete
arrivati da
tanto? – chiese, incerto.
- ieri – si limitò a
rispondere Kankuro, seccato – anche voi qui per la Haruno?
–
Kiba scosse le spalle ingioiellate dal pellicciotto costoso –
chiedi all’ultimo degli ignoranti. Neji piuttosto che dirmi
qualcosa si taglierebbe una mano. -
- ragazzo simpatico –
- Gaara in confronto è Woody
Allen –
Kiba afferrò un panino portandoselo alle labbra, mentre
Kankuro
riprendeva i suoi secolari sproloqui contro il fratello minore.
Fu allora che entrambi sentirono.
Il familiare desiderio
di attaccare.
L’impulso che
prendeva a farli tremare.
Il calore che si
diffondeva sotto la pelle.
Kiba si lanciò fuori dalla macchina, mentre i vestiti
iniziavano a strapparsi, repentini.
Kankuro scivolò accanto lo sportello aperto, i grossi
capelli scuri a coprire il viso deformato.
I loro sensi si rizzarono.
La trasformazione aveva
inizio.
I due lupi si scambiarono un cenno d’intesa.
Lo avevano sentito, ne erano certi.
Un vampiro, lì vicino a loro.
Fin troppo vicino a loro.
Kankuro abbassò lo sguardo, fiutando l’aria fredda
della notte.
Lui lo conosceva.
Kiba ringhiò sordo, puntando un punto lontano.
Non nel suo territorio.
Un ululato e si separarono.
Quello rossastro sparì in velocità, ansioso,
mentre
l’altro, candido e dai grossi canini, gettò il
muso
all’indietro, iniziando a correre a perdifiato contro la sua
preda.
Vampiro.
- ti ho detto semplicemente che non sei
il mio tipo –
Ino si guardò attorno, ticchettando con il tacco alto sulla
strada polverosa del parcheggio.
- allora mi hai seguito qui
perché sei una
puttana?- chiese il moro, un sorriso stampato sulle labbra sottili.
No, perché
avevo fame pensò la vampira, guardandosi
attorno.
Ma dove diavolo era
finito Cho?
Non poteva uccidere di nuovo senza copertura. Se l’avessero
scoperta…non voleva minimante pensare alle conseguenze.
- il mio nome è Sai
– disse il ragazzo, porgendole la mano pallida.
Ino lo guardò stupita.
Era abituata alle pressioni degli umani ma quel ragazzo aveva qualcosa
di…tremendamente seccante.
Aveva iniziato a seguirla da quando Shikamaru si era allontanato nelle
folla (e le bruciava aver capito con chi fosse in quel momento).
- Oh ma che piacere –
replicò Ino, afferrandogliela scontenta.
Fredda quasi come la sua.
Come vampiro non sarebbe stato male.
Pensandoci
bene…
- io sono Ino –
Ino sbatté le ciglia, come aveva imparato a fare fin da
piccola.
La bellezza non era tutto, ma le avevano insegnato che bastava quello.
E lei era stanca di essere notata solo per le sue lunghe gambe.
Eppure pensava davvero di avere un bel cervello. Peccato che nessuno se
ne rendesse mai conto.
Era anche questa la sua forza.
Un’inaspettata
intelligenza.
- allora ce l’hai un nome
– Sai sorrise
nuovamente, plasticando sul volto un’espressione ebete ma
tremendamente affascinante.
Ino lo squadrò divertita.
Strano quanto le ricordasse lei stessa ai primi tempi.
Talmente presa a sembrare un’altra da non ricordare come
fosse davvero.
Lei, quando ancora non era una vampira.
Lei umana.
Lui umano.
Forse uno in
più nel gruppo…carino, per giunta.
- Ino, piacere –
mormorò languida, avvicinandoglisi cauta.
Sasuke l’avrebbe uccisa.
O forse lei si sarebbe stancata di fantasticare su quel Sai prima del
suo ritorno…e allora addio quasi neo-vampiro.
- anche un bel nome – la bionda si unì al sorriso,
rafforzando la stretta e specchiandosi negli occhi di ossidiana di lui.
Chissà come
sarebbe stato, una volta trasformato…
Ma fu su quel ragionamento che quella folata bianca la
investì.
E i canini del mostro si conficcarono nella gola pallida di Sai.
Ino spalancò gli occhi cerulei.
Un mostro.
Un mostro che sembrava
un orso…anzi no, un lupo.
Dannato mannaro.
Scattò in avanti, il bel volto leggermente deformato dal
ghigno vampiresco.
Le aveva portato via il nuovo gioco.
Dannato mannaro!
Il lupo si voltò osservandola scettico, deviando un suo
attacco prima di tornare umano.
Ino si bloccò, i lunghi artigli ancora a ferirgli le mani
perfette.
- mannaro –
biascicò, osservandogli il bel viso dal taglio ferino.
- Cazzo ho sbagliato – rispose
il ragazzo,
portandosi una mano tra i capelli, la camicia stracciata che cadeva sul
poco che restava dei pantaloni.
- Avrei dovuto capire che il vampiro eri
tu. Sei troppo bella per essere vera –
Ino lo fissò, indignata e lusingata – era un umano
molto
pedante – commentò, spostando la sua attenzione
sul corpo
dilaniato di Sai.
- ti infastidiva, bionda? –
chiese il castano, avvicinandosi sulle gambe toniche.
L’altra lo guardò sorpresa – non
più di quanto stia facendo tu in questo momento –
Il mannaro rise divertito – piacere, Kiba Inuzuka –
Si, abbiamo deciso di mescolare le carte in tavola.
E Sai è stata la prima vittima eccellente! XD
Sono finalmente apparsi tutti i personaggi sui quali sarà
catalizzata l’attenzione del futuro, con la comparsata di
Shino,
Anko e Matsuri…
Che ne pensate?
L’akatsuki sempre più intrigante,
l’ambiente in
discoteca sempre più caldo e…incontri inaspettati.
Chissà cosa accadrà ora che Ino e Kiba si sono
incontrati e…come finirà l'incontro tra Shikamaru e Temari?
Ok, lo so, si è capito…ma nel prossimo capitolo
saprete!
Intanto Naruto e Sakura stringono i loro rapporti…fino a che
punto? XD
Fateci sapere se vi è piaciuto!
Un bacione!
E ora un po’ di immagini:
Anko, nella versione più dark e vampiresco che ho trovato!
http://astrozerk04.deviantart.com/art/Anko-s-Birthday-suit-68134656
Shino
http://duneboo.deviantart.com/art/Shino-7539591
Matsuri
http://bellagirldee.deviantart.com/art/Gaara-x-Matsuri-Luff-57679419
E ora…rispondiamo!
Shiba96: Grazie per i complimenti…davvero! Cmq ci fa piacere
che
ti incuriosisce la situazione di sakura…vedrai che
succederà ora! Un bacione!
LalyBlackangel: emh, diciamo che ci sono tanti pairing, ma vedrai che
qualcosa per te nel mezzo ci sarà! ^_^ un bacio, facci
sapere
cosa pensi del capitolo!
Sky_shindou: In bocca al lupo per l’ultima fase degli esami!
Dai
è quasi finito! ^_^ che ti è sembrato questo
capitolo?
Tra vecchi incotri e nuove amicizie, emh, più o meno! XD che
ne
pensi? Un bacione!
Sammy1987: vedrai quanti incontrerà la povera
Sakura…oddio, povera con quel fior fiore di
vampiri/licantropi
attorno! XD che ne pensi di questo capitolo? Facci sapere! Un bacio!
Harryherm: siamo davvero esaltate dal tuo entusiasmo per Naruto! XD
l’implorazione contro il naruhina con cami non è
necessaria…la “cattiva” li sono io! XD
povera cami,
no sai che guerre per i pairing! XDcmq vedrai, cami è un
osso
duro anche per me! …ah grazie per il bacino!
^_^…e da
quando hai lasciato la recensione, controllo sempre la presenza di
carte-bomba…mai essere troppo poco previdenti! Baci!
Topy: ehm per il NaruHina vedrai, dovrai pazientare…diciamo
che
ci sono esigenze divergenti tra le autrici! XD che ne pensi
del
capitolo? Cmq, mosche bianche/nere è nato un po’
di tempo
fa…diciamo che le shikaino dicevano di essere poche, quindi
mosche bianche, ma le mosche sono nere, normalmente, abbiamo
evidenziato noi shikatema…tanto per far capire che siamo
canon
XD vabbè, è una storia lunga e anche un
po’ scema!
XD e io sono di parte, parecchio! XD un bacione!
Talpina Pensierosa: Grazie dei complimenti! Che ne pensi del capitolo?
Un bacione!
Stefy90: Ciao! Che ne pensi di questo capitolo? Dai, gli accenni
bianchi per ora non ci sono, anzi, da quello che si è
intravisto…non ce ne saranno per un po’! Facci
sapere che
dici di Naruto e Sakura, che ti stanno appassionando! Un bacione!
Matta_Mattuz: si Sasuke sta venendo troppo tenero! Lo peggioriamo,
sisi! XD e ci fa piacere che Sakura ti piaccia! Cami è
un’esperta con lei! Che ne pensi del capitolo? Un bacione!
Maobh: faremo di tutto per ricominciare per questa occasione speciale!
^_^ che ne pensi del capitolo? ..e crepi il lupo! Un bacione!
Lily_90: * mazzetta intascata* ma chissà shika chi ha visto?
XD
dai Sà, le cosa andranno meglio ora…più o meno!
XD che ne
pensi del capitolo? Un bacione!
Fullmetal manga lover : vedrai ne succederanno di tutti i
colori…tra una Sakura che ti piace (urrà!), un
naruto
licantropo e una Ino che…oddio, Ino sarà
un’eterna
fonte di sorprese! XD che ne pensi di questo chappy? Un bacione!
Muccina89: ci fa piacere che la fic di appassioni…facci
sapere cosa ne pensi! Un bacione!
Kibachan: si Sakura la gestisce quasi sempre cami, tranne brevissime
eccezioni – è davvero nata per quel personaggio!
– e
Gaara…se non fosse odioso e violento che Gaara sarebbe? XD
cmq…che ne pensi del capitolo? Un bacione!
Kage_naru89: ci fa piacere aver mantenuto i personaggi Ic, cercheremo
di fare il nostro meglio. Che ne pensi di questo capitolo? Un bacione!
SangoChan88: e chi si è incontrato a fine capitolo? XD dai
prendila come una chicca…e vedrai i prossimi capitoli! Che
ne
pensi di questo chappy? Un bacione!
Crilli: il nejiHina tornerà, e più forte di
prima,
avverte cami! XD cmq che ne pensi di questo chappy? Ora ci sono davvero
tutti! Facci sapere!
Kurenai88: oooh ma la leesaku è una coppia così
tenera (
cami minaccia roberta con un martello pneumatico )…ehm,
ritratto! ^///^ - leesaku! Leesaku! – cmq…ci fa
piacere
che il chappy ti sia piaciuto!...anche se qui ci sono kankuro e kliba
sai benissimo che con noi non devi temere! XD un bacione! Facci sapere!
Tikei_chan: allora, piaciuto il chappy? Che ne pensi dei personaggi che
si incrociano in questa lunga notte? Facci sapere! Un bacione!
Rory_chan: Richiedi lemon Sasusaku?...emh, ne parlo con
l’esperta
– Cami si frega le mani, sorridendo maligna –
emh…vabbè, andando avanti: ci fa piacere che
l’arrivo di Naruto ti sia piaciuto…vedrai che
combinerà quell’allegro lupovampirotto! XD che ne
pensi di
questo capitolo? Un bacione!
_ayachan_: Ma che ti ha fatto la povera Sakura? XD dai, se la consideri
zoccola ora non oso immaginare dopo! XD …e il dolce e
giovane
Lee…sono felice ti sia piaciuto! ^_^ o tesoro, solo noi
concepiamo la sua viril – emh emh – giovinezza! Che
ne
pensi di questo chappy? Dai, cucciola, spero che ti abbia tirato un
po’ su il morale! Baci!
Terrastoria: prima di tutto: buone vacanze! Divertiti e rilassati! ^_^
ora, passiamo al commento: ci fa piacere che Sakura e naruto ti siamo
piaciuti! *_* che ne pensi di questo chappy? Un bacione e crepi il
lupo! Baci baci!
Lale16: Grazie! Speriamo di aver tenuto bene anche in questa parte con
Naruto Sakura e i personaggi nuovi! Un bacione!
Kaho_chan: ora spiegami come posso rispondere a questa
recensione?!...cioè, dai dimmelo tu! XD Perfetta
l’analisi
dei personaggi, bellissime le sigle, stiamo ancora ridendo XD
– e
il piccolo cambiamento a quella di Hidan non fa che renderla
più
entusiasmante XD – e…oddio, no so che altro dirti,
perché ho davvero troppe cose da dire ( orrendo gioco di
parole,
perdonami). Ogni volta che leggo le tue recensioni poi passo minimo 20
minuti a ridere! Vabbè, torno a importunarti su msn,
mandandoti
anche bacini e abbracci teneri, tanto per evidenziare il tutto! Baci!
Ah, dimenticavo: che te ne pare di questo chappy? XD
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Capitolo 14 *** Attrazioni fatali ***
Ci sono quei momenti in cui il mondo si
ferma.
Ogni cosa sparisce, tutto non ha più importanza, eccetto
l’oggetto del nostro desiderio.
Ci sono alcuni incontri che segnano per sempre la nostra vita.
E Sakura, dal primo momento in cui incrociò lo sguardo di
Sasuke, ne ebbe la tacita consapevolezza.
Un attimo prima era sul cubo, a ballare, sforzandosi di non guardare
gli sguardi avidi dei ragazzi circostanti, concentrata solo sulla
musica assordante che le bombardava le orecchie e la faceva andare a
tempo.
Dimentica di ogni cosa, mentre Naruto era un attimo con Rock Lee a
prendersi qualcosa da bere al bancone del bar.
Un attimo dopo, quando gli occhi di Sakura, mentre scendeva dal cubo
per dare spazio a un’altra ragazza, si posarono su quelli
scuri di Sasuke, in piedi appoggiato a una colonna che la fissava, il
mondo si fermò.
Le mancò il respiro, la mobilità delle gambe:
spalancò leggermente la bocca, la gola improvvisamente
secca, e per poco non incespicò sui tacchi alti che
già da molto le facevano male ai piedi.
Come sedotta da una forza attrattiva, Sakura si avvicinò,
quasi involontariamente, verso Sasuke, che sorseggiava qualcosa con
apparente distacco e disinteresse.
«Posso esserti utile in qualcosa?» le chiese
annoiato quando se la trovò davanti, ostentando indifferenza
con grande maestria. Sakura scosse la testa, incredula, sentendosi
anche molto stupida, ma incapace di smettere di guadarlo, e men che
meno di allontanarsi.
«No…ecco…non ho bisogno di
niente…è che ho finito il mio turno ora,
e…non so…ti ho visto
qui…e…» si ritrovò a
balbettare confusa.
Sasuke la fissava, mantenendo un perfetto autocontrollo, visto che per
quanto lo invogliava il sangue di quella ragazza avrebbe potuto
aggredirla anche in quello stesso istante.
E poi, anche se lo celava, la sua vista lo turbava profondamente. Il
taglio degli occhi, grandi, lo sguardo dolce, il naso piccolino, la
fronte alta…
Era così simile a Rin.
Meno ragazzina, certo, ma sarebbe stato impossibile non cogliere le
somiglianze. E tutto questo lo turbava profondamente.
Posò il bicchiere ricolmo d’acqua
(l’unica cosa che riuscisse a bere oltre il sangue), e
guardò Sakura intensamente, facendola arrossire ancora di
più.
«Devono farti male quelle scarpe, andiamo a sederci in un
posto più tranquillo, che dici?»
Sakura si ritrovò ad annuire ancor prima che lui potesse
finire la frase, e lo seguì mangiucchiandosi le unghie verso
un comodo divanetto, lontano dalla bolgia centrale.
«Scusami se ti sono sembrata una stupida…non so
cosa mi sia preso…» gli sussurrò lei
intimidita, sentendosi una sciocca, provocando un sorriso ironico nel
bel volto di Sasuke.
«Ci sono abituato, sapessi su quante ragazzine sognanti
faccio lo stesso effetto…»
Sakura sgranò gli occhi, sorpresa ma subito dopo stizzita.
«Ragazzina lo dici a qualcun altro. Sognante te lo posso dare
buono, ma non puoi certo giudicarlo dopo due secondi».
Afferrò la bottiglietta d’acqua che si era portata
appresso, trangugiandone un lungo sorso.
Sasuke, lo sguardo che le accarezzava il collo, avido, annuì
mordicchiandosi un labbro.
«Se lo dici tu…comunque io sono Sasuke»
Sakura alzò lo sguardo su quei meravigliosi occhi neri,
decisa a non farsi tramortire ancora.
«Sakura. Sakura Haruno».
Sasuke schioccò la lingua.
Come se non lo sapessi chi diavolo sei.
Se c’era una cosa di cui Sakura era certa, nella sua vita,
era di non essersi mai innamorata. L’amore, che reputava la
più meravigliosa delle emozioni, non le aveva mai concesso
la gentilezza della sua compagnia.
Qualche ragazzo c’era stato, ma per lo più storie
senza senso e senza un perché.
Nessuno le aveva mai provocato le vertigini, le scosse elettriche,
tutte quelle cose che aveva letto da ragazzina nei romanzetti Harmony.
A dirla tutta, era fermamente convinta che fossero palle, visto anche
la demenza di quei libri.
Insomma, per innamorarsi era fondamentale conoscersi, no?
Ma adesso, con suo sgomento, sentiva tutte quelle sensazioni.
Ed era completamente assurdo.
Possibile che sia così superficiale da agitarmi
così tanto solo perché questo ragazzo
è tanto bello?!
Ma non era solo quello: era come camminava, la gestualità,
la sicurezza e fierezza che emanava, un fascino molto ambiguo e
misterioso.
Tutto in lui la attraeva. E al tempo stesso la intimoriva.
È così diverso da
Naruto…così diverso dalla sua
solarità…
Li aveva paragonati subito, senza accorgersene. Era impossibile non
farlo, tanto erano diversi.
Sasuke dal canto suo non riusciva a fingersi indifferente come voleva.
A parte l’odore del suo sangue, che lo stava completamente
mandando in bestia, c’era qualcos’altro.
La somiglianza con Rin, certo. Ma anche un certo candore, quelle
imperfezioni che la rendevano molto…umana.
Così diversa dalla bellezza aggressiva e fatale di Ino.
Così diversa da tutte le ragazze che aveva incontrato prima.
Questa Sakura, a prima vista, offriva già un incredibile
concentrato di contraddizioni.
E lui odiava non riuscire subito a capire le persone, perché
era come se si sentisse debole.
E la cosa lo metteva in crisi.
In vita sua si sentiva in crisi soltanto con un’altra
persona, ovvero suo fratello Itachi: ma le crisi sono segno di qualcosa
che non è indifferenza, la caratteristica principale di
Sasuke: e quindi era molto meglio l’indifferenza che
l’odio.
Più sicura, stagna. L’odio era un sentimento
troppo forte.
E per questa Sakura non riusciva assolutamente a capire
perché non riuscisse a provare la consueta indifferenza.
Sarà il sangue che mi dà alla testa,
altra
spiegazione non c’è. Devo ucciderla.
Si guardò un attimo intorno, sincerandosi che non ci fosse
nessuno. La musica della sala proveniva attutita, e non passava anima
viva.
Grazie a dio, Naruto sembrava essere scomparso.
Nessuno li avrebbe disturbati. Nessuno li avrebbe potuti vedere qualora
lui l’avesse uccisa.
Sasuke deglutì: era la sua occasione.
Niente Naruto, niente Gaara, niente Hyuga…e soprattutto, suo
fratello.
«Qualcosa non va?»
La voce di Sakura lo riscosse, e si ritrovò a fissare quegli
occhi grandi e limpidi.
Non ci metterò nulla…perché
cazzo
tutti questi scrupoli adesso?!
«Non è nulla…stai
tranquilla…» sussurrò con voce
meccanica, lo sguardo che si posò sulle labbra sottili e
rosee, e poi sul collo candido, lungo.
Era il momento.
Sasuke si avvicinò, e Sakura non mosse un muscolo,
paralizzata da quanto stava accadendo.
La mente completamente ottenebrata da un unico pensiero: mi sta per
baciare?
E poi, un urlo rabbioso all’improvviso, e una furia bionda
che colpì in pieno Sasuke, scaraventandolo contro il muro e
rompendo il bicchiere di vetro. Sakura lanciò un
grido, scattando in piedi e guardando terrorizzata i due ragazzi
davanti a lei che si erano afferrati rispettivamente per la collottola.
«Brutto schifoso pezzo di merda…tu non le torcerai
un capello, non le farai mai del male fino a che ci sarò
io!»
«…sempre a rovinare le cose al momento cruciale,
tipico di voi mezzosangue. Non cambi mai, eh, Naruto?»
Gaara era letteralmente furibondo.
Temari era sparita. E non ci voleva un genio per capire dove.
Kankuro sembrava a sua volta essersi volatilizzato.
Sasuke non si trovava, in quella ressa tremenda al locale, e ovviamente
neppure Sakura. Visto che nemmeno sapeva che faccia avesse.
Cubista, bene. Ma erano almeno dieci le cubiste, quale cazzo era quella
giusta?!
E poi, il problema maggiore di tutti quelli riportati sopra.
Una pazza ragazzina punk che lo seguiva da circa mezzora.
E non poteva nemmeno divorarla in mezzo alla pista, era fuori
discussione: senza Kankuro a parargli le spalle, Gaara era bloccato
dall’agire.
«Vuoi levarti dai piedi?!» grugnì
lanciandole un’occhiata assassina, ma quella, dal canto suo,
rispose con un sorriso estasiato.
«Oh, non se ne parla, Gaara. Sai quando si parla dei colpi di
fulmini, nei libri e nei film? Ecco, tu sei il mio colpo di fulmine, e
il probabile amore della mia vita!»
Gaara restò per un attimo interdetto: non pensava che
potessero esistere umani così fuori di testa, tali da
lasciare senza parole anche lui. Si appoggiò a una colonna,
fissandola con disprezzo.
Piccola, magra, anfibi neri e gonna corta, il volto pallido sul quale
spiccava un terribile rossetto scuro, oltre che un piercing sotto il
labbro
Avrebbe dovuto accorgersi prima che una vestita così doveva
avere qualche rotella fuori posto. Gaara fece un profondo respiro,
sforzandosi di non mettersi a urlare.
«Senti, mocciosa ignota, ti consiglio caldamente di sparire
dalla mia vista, o posso diventare violento. Hai rotto il cazzo,
chiaro?»
«Matsuri» sussurrò lei con occhi
scintillanti.
«Come?» chiese Gaara interdetto.
«Mi chiamo Matsuri. E non sono una mocciosa, ho ben sedici
anni. Puoi diventare violento quanto vuoi, non mi importa. Io ti
seguirò lo stesso. Te l’ho detto, io ti
amo».
Gaara strabuzzò gli occhi. Non poteva essere vero. Non a lui.
Ma cosa diamine si era messa in testa quella ragazzina?
E in tutto ciò quell’idiota di
Kankuro
ancora non si vede!
Si mise una mano tra i capelli, sospirando rumorosamente.
Finchè non trovava il fratello, non poteva fare niente. Era
anche molto debole, visto che non mangiava da 24 ore, e solo grazie al
suo autocontrollo era riuscito a non scaraventarsi sul primo umano che
gli capitava a tiro.
Quindi, poteva solo assecondare quella creatura bizzarra. E poi
l’avrebbe fatta fuori.
«E allora seguimi, basta che non mi disturbi. Sto cercando
una persona» disse a denti stretti, alzando gli occhi al
cielo quando Matsuri irruppe in gridi festosi.
«Ti aiuto a cercarla io, sono bravissima a trovare le
persone!» irruppe gioiosa lei. Gaara la fissò
stentoreo.
«Non credo proprio che una come te sappia chi sia Sakura
Haruno, quindi…»
«Oh, la nuova cubista coi capelli rosa! So tutto, mio
fratello lavora come barista e mi tiene al corrente di ogni
novità del locale. Ci vengo poco qui, è un posto
troppo fighetto per i miei gusti, molto meglio i locali più
grunge dove suonano il punk rock. Ma vengo per lui. E so bene chi
è Sakura Haruno, me l’ha fatta vedere
prima!»
Gaara aveva ascoltato solo la prima frase, e la afferrò per
un braccio, impaziente.
«Portami subito da lei. Ora»
«E’ la tua ragazza?» pigolò
lei triste. Gaara si morse un labbro- adesso la uccido, adesso la
uccido- ma si sforzò di sorridere.
O meglio, sfoderare una debole smorfia.
«No. Non la conosco. Tu portami da lei e basta»
«Agli ordini!» esclamò Matsuri,
prendendolo per mano. Gaara fu tentato di urlare, ma per ora doveva
lasciarla fare. Almeno lo avrebbe portato dalla sua preda primaria.
Matsuri si incamminò ai lati della pista, guardandolo con
gioia, ebbra di felicità
Il ragazzo più bello che avesse mai visto, con quegli occhi
azzurri e i capelli rossi naturali.
Se gli piacevano i Ramones e i Talking Reads, era fatta. Era
l’uomo della sua vita.
Ino guardava Kiba di sottecchi, ticchettando le unghie smaltate sul
cofano dell’auto.
Licantropi. Che schifo.
Anche se doveva ammettere che Kiba era ben diverso da Choji o da
Kankuro, l’enorme e minaccioso fratello della zoccola e di
Gaara.
Kiba aveva indubbiamente un suo fascino, scarmigliato e selvaggio, ma
pur sempre un suo fascino.
Così diverso dall’algida bellezza di Sasuke.
O dai bronci di Shikamaru, che ai suoi occhi erano così
sensuali.
Incrociò le gambe, storcendo le labbra rosse.
«E tu non ti presenti?» le chiese Kiba con aria
scherzosa, ipnotizzato suo malgrado dalla sua bellezza.
Di vampire ne aveva visti a bizzeffe, ma raramente così.
Hinata aveva una bellezza molto classica, delicata. Ispirava dolcezza,
protezione.
Quell’Ino era invece una vera e propria calamita per gli
ormoni.
«Ino Yamanaka» sbuffò lei pettinandosi i
capelli, suo malgrado costretta a rispondergli. Kiba sorrise.
«Ah, tutto chiaro…sei la puttana di Sasuke Uchiha,
vero? Qualcosina ho sentito nei discorsi degli Hyuga»
Ino scattò in piedi, fissandolo con odio.
«Io non sono la puttana di nessuno, idiota. Sei tu che sei lo
schiavetto degli Hyuga»
«Touchè. Anche se credo che sia peggio essere una
che la dà in giro facile, no?»
Ino fu tentata da aggredirlo, ma qualcosa la frenò. Forse il
fatto che aveva ragione.
Ripensò a Sasuke.
Adesso in cerca di quella Sakura, come se nulla altro
importasse.
A Shikamaru.
Che sembrava impazzito quando aveva visto Temari.
Ripensò a sé stessa.
Sola come un cane.
Voltò le spalle a Kiba, nascondendo il tremito delle labbra.
Non si sarebbe mostrata fragile davanti a un licantropo. Mai.
Kiba sospirò, scuotendo la testa.
«Ok che sei una succhiasangue, ma ho esagerato.
Scusa»
«Che hai detto?» chiese Ino voltando la testa
bionda di scatto. Kiba scrollò le spalle.
«Ho esagerato, poco ma sicuro. Non avevo il diritto di dire
quelle cose. E poi, non hai tanto torto su di me».
Si guardarono per un istante, poi ognuno spostò lo sguardo
altrove.
«Quindi…non combattiamo?»
Ino rivolse a Kiba la domanda con la solita aria arrogante, mani sui
fianchi e canini in vista. Kiba scoppiò a ridere, sedendosi
per terra, i jeans sdruciti larghi che scesero leggermente mostrando i
boxer.
«Non ho assolutamente voglia di combattere contro di te, mia
cara. Quindi, io resto qui in attesa che quella emerita testa di cazzo
di Neji Hyuga si faccia vivo. Non ho intenzione di entrare in quel
locale, sia chiaro. Tu, fai quello che vuoi».
Ino si guardò intorno, indispettita, stringendosi le spalle
esili. Non aveva senso rientrare per vedere scene di Shikamaru con
Temari e di Sasuke che non la considerava.
Choji se la sarebbe cavata meglio senza di lei. Anzi. Infinitamente
meglio.
Si sedette accanto a Kiba, togliendosi le scarpe col tacco e
incrociando le gambe.
«Resto, cagnaccio. Non ho granchè da fare,
all’interno. Ho già mangiato».
«Bene. Io anche. Tornare a casa senza quel bastardo di Neji
non posso, e non è nemmeno il caso»
mormorò Kiba ripensando con una fitta a Hinata e Neji, e
alla loro ormai conclamata e maledetta attrazione chimica.
Ino lo guardò incuriosita.
«Per essere un lupo, non sei male»
borbottò distogliendo lo sguardo, quasi imbarazzata dal
taglio degli occhi di Kiba, così ipnotico, con quelle iridi
dorate e aggressive.
Kiba sorrise.
«Che complimento. Beh, anche tu non sei male per essere una
succhiasangue, sai?»
«La migliore che ti capiterà mai di incontrare,
sciocco»
«Mm…allora come è Sasuke
Uchiha?»
Ino lo guardò ironica.
«E’ un vampiro. È come il tuo padrone
Neji, né più ne meno»
«Cazzo, bella sfiga» borbottò Kiba
grattandosi la testa. Poi si voltò di nuovo verso di lei.
«Ed è vero che tra di voi avete un
licantropo?»
«Sì…Choji.»
mormorò Ino pensando all’amico. Ma per lei Choji
non era un licantropo. Era il suo migliore amico, l’unica
persona che le volesse veramente bene, a prescindere dalla stronza che
poteva essere diventata.
«Devi farmelo conoscere. Poverino, chissà come
farà in un branco di soli vampiri. Affidalo a me! Con me e
Kankuro si divertirebbe» esclamò Kiba scherzoso e
arrogante. Ino lo fulminò, anche se non poté
evitare di ridere.
«Scordatelo».
Sapendo invece che a Choji avrebbe fatto bene incontrare un suo simile.
E che Kiba gli sarebbe piaciuto.
Del resto, piaceva anche a lei.
Corrugò la fronte, sbigottita.
Che ho detto? Piace a me?!
«No, dico io, dobbiamo proprio incontrarlo? È
così necessario incontrare quel…quel
Pein?!» squittì Deidara giocherellando con i
guanti di pelle. Sasori socchiuse gli occhi, annuendo.
«Così ha deciso Itachi. E le sue decisioni sono
ordini».
«E pensi che intanto sia il caso di mandare soltanto Hidan in
quel locale?»
«Ovvio. Dobbiamo restare qui con Itachi, con Pein non si sa
mai. Così intanto Hidan si occuperà dei Sabaku ma
soprattutto di vedere questa Sakura»
«Sì…sempre che non impazzisca con
appena vede Temari»
Sasori storse il naso piccolo. Deidara non aveva detto una stronzata.
Itachi, dal canto suo, parlava con Hidan in un angolo. Sasori vide il
biondo sorridere, sadico, e annuire.
«Puoi scommetterci che ci sto alla calcagne. Anche
perché non ho assolutamente intenzione di rinunciare a
quella vera e propria bestia di Satana» sibilò
Hidan leccandosi con la punta della lingua le labbra, pensando a Temari.
«Con raziocinio, Hidan, con raziocinio. Tieni a bada i tuoi
istinti» mormorò Itachi asettico, lo sguardo
indifferente. Hidan si girò, dirigendosi verso la porta.
«Non rompere il cazzo, Itachi. Userò i miei
metodi».
Itachi sospirò.
«Fai quello che vuoi. Basta che vai in quel locale e ti
accerti che Gaara stia buono, ma soprattutto Sasuke. Finchè
c’è Naruto con lei, quella Sakura è al
sicuro, per ora. E io ho tempo di riflettere».
Hidan scrollò le spalle, aprendo la porta, sul volto la
solita aria indifferente.
E si scontrò proprio con Konan, che precedeva Pein.
La donna ebbe un fremito, gli occhi blu sgranati, anche se si riprese
rapida.
«Hidan»
«Konan. Che gradita sorpresa» sorrise Hidan con
aria lasciva, beccandosi l’occhiata terrorizzata di lei e
quella glaciale di Pein.
«Ecco…ci mancava questa»
sussurrò Deidara tra sé e sé. Hidan si
scostò, facendo entrare i due vampiri, seguiti da un altro
del loro clan, Kakuzu.
«Uh, ma dai. C’è anche il vampiro
scassacazzo fissato coi soldi. Ma che bella riunione, peccato non
restare» sibilò Hidan, bellamente ignorato da
Kakuzu, il volto severo nascosto da una benda.
«Hidan…adesso sparisci»
sentenziò Itachi, facendo cenno a Pein di accomodarsi. Hidan
schioccò la lingua, ridente.
«Capito, capito. Vi saluto, stronzi. Arrivederci Pein.
Konan» l’ultimo nome pronunciato più
marcato, fissandola.
Konan distolse lo sguardo, tremante.
«Oh
mio dio,
Hidan…ti prego prendimi…ti
prego…non ce la faccio più…»
Konan era tutta sudata, nuda, fremente, mentre Hidan indugiava giocando
coi suoi capelli bluetti.
«Cos’è Konan, il tuo adorato storico
compagno non ti scopa come si deve?»
«B-bastardo…»
«Ma è questo che ti fa impazzire di
me…»le aveva sussurrato lui prima di entrare
violentemente in lei, facendola gemere e urlare di piacere.
Hidan si chiuse la porta alle spalle.
Pein si schiarì la voce, gli occhi rossi fissi sui tre
vampiri di fronte a lui.
«Itachi…dobbiamo parlare di un po’ di
cose».
Questo si sedette, sotto gli sguardi allarmati di Sasori e Deidara.
«Bene. Parliamo, Pein.»
Discoteca “Twilight”
Temari schiuse le labbra rosse, le mani piantate sui fianchi avvolti
dal pantalone aderente.
Un ragazzo la urtò con un braccio, nell’estasi del
ballo, voltandosi poi verso di lei e lanciando un grido eccitato.
- che figa assurda! –
sbottò rivolto ad un amico, aria sognante e brilla.
La bionda non li degnò di uno sguardo, continuando a fissare
Shikamaru, ancora immobile, piantato di fronte a lei.
Sollevò un sopracciglio, incerta.
Era esattamente come lo ricordava.
Capelli spettinati e tremendamente scuri, occhi socchiusi, sguardo
perso.
Seguì affamata la linea delle sue spalle, riconoscendo
quella pelle che aveva temuto di aver dimenticato.
Un ciuffo le cadde sulla labbra, insolente, facendola sbuffare tesa.
- tu – ripeté
ancora, mentre le luci rossastre illuminavano il volto stupito
dell’altro.
Il ragazzo chiuse le palpebre, lentamente, un sospiro trattenuto tra le
labbra sottili – Temari –
La bionda avvertì una scarica elettrica trapassarle la
schiena e un intenso dolore trafiggerle il petto.
Aveva dimenticato il suono frusciato del suo nome.
Nessuno la chiamava più così, da tempo ormai.
Stupido cuore, come se si fosse scordato di non
poter battere
più…br>
- Shikamaru – rispose,
assaporando ogni lettera come se vi fosse racchiuso un delizioso sapore.
Il moro si avvicinò lentamente, la camicia aperta che
mostrava il petto glabro, la cravatta che urtava ormai contro la pelle
gelida del torace.
Temari sorrise provocante e intorno a lei la musica cessò di
colpo.
Shikamaru sollevò una mano che, repentina, si
infilò tra i riccioli dorati della ragazza, facendola
fremere.
Lei gettò il capo di lato, l’espressione assente
sul volto pallido.
Mai arrendersi. Mai cedere. Mai crollare.
Con Hidan era stato così.
E lei aveva vinto.
Perché con Shikamaru diventava così difficile
mantenere il controllo?
Aprì nuovamente gli occhi, incrociando lo sguardo sicuro
dell’altro.
Sempre, sempre dannatamente lo stesso della notte a Chapelle Magdalene.
Scostò il viso dalla presa di lui, fremendo.
- finalmente ci incontriamo di nuovo
– disse, tono sensuale.
Shikamaru annuì, sogghignando sghembo.
Lei ondeggiò i ciuffo chiari, mordicchiandosi un labbro.
Il vampiro seguì le curve di lei avvolte procaci nella
maglia aderente, i fianchi compressi nella pelle calda e scura del
pantalone.
Con il respiro affannato tornò ad osservarle le labbra
carnose e il mento delicato.
Settecento anni…
- non mi sembri cambiata, seccatura
–
Lei rise, il petto prorompente che sembrava voler fuggire dallo stretto
top – tutto questo tempo e iniziamo una conversazione come
due perfetti dementi –
Shikamaru ghignò, sollevando gli occhi al cielo, svogliato
– conversiamo, intanto. Già sarebbe un passo
avanti. Da quando ti conosco non mi hai mai fatto parlare troppo,
seccatura –
Temari si strinse nelle spalle – di parlare tra noi non
c’è mai stato troppo bisogno – si
trovò a mormorare, il fiato sempre più corto.
Difficile mantenere il controllo.
- se avessi voluto parlare avresti potuto
chiedere, invece di sollevarmi la gonna –
Shikamaru ghignò, infastidito – la gonna non
l’avevi più indosso, mia svergognata contessa
–
La bionda si avvicinò di un passo, le labbra umide del lip
gloss che tremavano, eccitate – non ricordo ti fosse
dispiaciuto. Ogni capo che mi tolgo è sempre una seccatura
in meno -
Dannata la mia boccaccia…
Shikamaru rinunciò alla sua pigra facciata, poggiandole una
mano sul fianco, un brivido bollente per la schiena – ma
anche vestita devo ammettere che sai essere seccante –
Temari sorrise, sollevandosi sulle punte per sfiorargli la fronte alta,
i tacchi che si alzarono leggiadri dal pavimento –
seccante…non conto più che le volte che
l’hai usato da quando ci siamo incontrati –
Shikamaru sollevò gli occhi al soffitto, la mano che
percorreva la schiena della vampira, infilandosi spudorata sotto la
maglia – almeno 2. Ma posso continuare se la cosa…-
Temari reclinò il capo sul torace dell’altro, i
canini che sfioravano la pelle rossastra delle labbra.
Canini che si fecero più appuntiti, sguardo che si
adombrò s’un tratto
- …se la cosa ti fa piacere
- proseguì Shikamaru, il respiro ansante.
Temari ritrasse il capo con uno scatto, gli occhi verdi dilatati.
Quell’odore, no, l’aveva giurato che non
si sarebbe
ma…quell’odore di fiori, oddio lei lo conosceva, a
lei faceva…no non poteva essere quell’odore. Su di
lui. Sotto di lui. Sopra di lui.
Ino.
- io – Temari si
allontanò di un passo, la mano di Shikamaru che scivolava
dalla presa – dovevo aspettarmi che tu avresti deciso di
crescere, villano –
Shikamaru sollevò un sopracciglio, interdetto, osservandola
sistemarsi bruscamente la maglia sui fianchi, lo sguardo ombrato.
- Temari – sussurrò,
teso.
- Gaara e Kankuro sono in questa zona.
Avverti Sasuke di non cercare la rissa, non siamo dell’umore
adatto – replicò la vampira, fissandolo con le
iridi verdi, la stessa sfumatura del colore del mare in burrasca.
Eppure non sembrava così un minuto fa,
seccatura…
Shikamaru indurì l’espressione, portandosi una
mano nella tasca dei jeans – siamo qui per lo stesso motivo.
Sarà difficile evitare uno scontro – rispose,
freddo e razionale.
Lei tremò, un ghigno soddisfatto sulle labbra rosse
– allora non vedo l’ora – rispose,
digrignando le fauci animalesche.
Shikamaru la fissò seccato -
già – rispose in un sibilo, la stretta
nel pantalone che andava scemando.
Dannata tu e i tuoi fottuti cambi di umore, seccatura.
- Gaara è qui vicino?
–chiese poi, un disperato tentativo di trattenerla, quando
lei voltò lo sguardo nella folla.
Ma che diavolo ti ho fatto, seccatura…
Temari lo trafisse con uno sguardo infuocato, le labbra strette in una
linea sottile – si, non mi far ripetere –
portò una mano al fianco, strafottente – non
voglio neanche chiederti dove è Ino, invece –
sorrise e di riflesso l’espressione di Shikamaru
raggelò – so benissimo dove è stata
fino ad ora –
Il vampiro la fisso serio, storcendo appena le labbra –
settecento anni fa l’avrei sposata. E tu mi avevi detto anche
di farlo –
Settecento anni fa non eri la mia ossessione,
ragazzino…
- non vedo nessuna fede al dito.
– ribadì lei, gli occhi socchiusi – e
comunque pensavo fosse la puttana di Sasuke. A quanto pare è
puttana e basta – decretò, le labbra contratte.
Shikamaru indurì la mascella, piccato – sei gelosa
Sabaku? – strinse i pugni nelle tasche – non mi
dire che ti interessa altro di me oltre a quello che ti sei sempre
fatta dare –
Gli occhi di Temari saettarono veloci nei suoi, un ringhi soffocato nel
petto – fottiti stronzo – disse, la pelle del
pantalone che le tirava sui fianchi, il respiro che le si mozzava nel
petto.
- devo interpretarlo come un addio,
contessa?- sibilò lui, il tono amareggiato.
Sei gelosa di me o del potere che hai su di me, seccatura?
Temari fece scattare il mento, irritata – non addio,
l’hai detto tu: abbiamo la stessa missione. – lo
fissò glaciale – sta solo attento a non
intralciarmi –
Si voltò, i capelli che le frustarono la pelle fredda del
volto.
Fredda e orrendamente arrossata.
Sono una stupida, reagire così, avrei dovuto
aspettarmelo…anzi io lo sapevo…
- ti ho cercata dentro ogni dannata
umana. Nessuna era te. Per prima Ino –
La voce di Shikamaru la riscosse dai suoi pensieri, costringendola a
voltarsi.
- lo pensavo anche quando te la sbattevi,
Nara? –
Lui le fissò il bel volto, illuminato dalle luci al neon
– ogni risposta è inutile. È stato un
errore –
Temari socchiuse le labbra, abbassando le palpebre truccate –
tra te e lei…o tra te e me? –
Riprese a camminare nella folla che, quasi a comando, si
aprì a ventaglio per lasciarla passare.
Shikamaru infilò una mano tra i capelli, guardandosi attorno
svilito.
Tra me e lei, dannata seccatura…
I ciuffi biondi sparirono, risucchiati dalla musica sfrenata.
Fu allora che decise.
- e bando
all’apatia… – decretò, la
disperata voglia di fumarsi una sigaretta ( anche i vampiri potevano
essere dipendenti) - …seccatura
–
Scartò con un gesto fluido il corpo di un ragazzo brillo,
intravedendo il corpo sinuoso della vampira accanto
all’uscita.
- da quando sono io che ti inseguo?-
chiese, frustrato, sollevando gli occhi al cielo.
Ma da sempre, piagnone…
Hidan giocherellò insofferente con il ciondolo, gli occhi
viola appena socchiusi.
- avanti stronzo, fammi passare
– sbottò, insinuandosi tra la folla accalcata
all’entrata della costosa discoteca.
Due ragazze gli lanciarono sguardi che fa furenti divennero ardenti in
pochi attimi.
Almeno quando i loro occhi si posarono sul petto chiaro e marmoreo, ben
delineato sotto la camicia nera aperta.
- deve rispettare la fila –
intimò un grosso buttafuori, i pugni serrati sul torace.
Hidan fece saettare lo sguardo su di lui, una bestemmia mormorata a
fior di labbra – senti, fottuto testa di cazzo, io devo
entrare – sibilò, la voce flautata.
Il grosso omone lo fissò interdetto, le pupille appena
dilatate.
Hidan sollevò gli occhi al cielo scuro della notte,
osservando distratto il tendone rosso allestito come anticamera.
- la fila può attendere
– decretò poi, scorgendo l’ombra di
disperazione negli occhi del buttafuori.
Deboli, debolissime menti umane…
Il ragazzone si spostò su un fianco, sollevando il cordone
porpora che divideva il vampiro dall’ingresso.
- entra uno –
mormorò poi, abbassando il capo quando l’albino
gli sfiorò una gamba con la giacca lunga, gettata
distrattamente sulle spalle.
Hidan si voltò indietro, i volti delle due ammiratrici che
lo fissavano ancora imbambolate – entrano tre –
ordinò perentorio, facendo segno alle ragazze di seguirlo.
La prima, grandi occhi scuri e lunghi capelli lisci, strinse la
borsetta con foga, trascinando la seconda, sugli alti tacchi a spillo
verso l’ingresso.
Hidan sorrise, mentre la gonna della più minuta frusciava
sulle gambe nude.
Una delle poche raccomandazioni che seguiva sempre?
- grazie, eravamo stufe di aspettare al
freddo – pigolò la bruna, aggiustandosi il fiocco
del top glitterato.
…avere con sé un po’ di cibo
fresco.
- ma di niente, bellezze –
Magari gli sarebbe venuta fame.
Kankuro osservò con rimpianto il grosso squarcio sotto le
ascelle delle maglia nera, sibilando un insulto a mezza bocca.
Dannata la Yamanaka e il suo odore di fiori freschi.
E dire che c’era quasi riuscito a sfilarsela, prima di
iniziare la trasformazione.
Dannata la Yamanaka e quelle sue dannate gambe sotto il
vestito da
popolana.
E dire che non c’era bisogno di trasformarsi per correre ad
avvertire Gaara che il gruppo di dementi era li.
Dannata la Yamanaka e il suo concentrato di fottuti ormoni.
Fece un altro passo, stringendo i pugni. Non c’era il minimo
dubbio: Gaara si era davvero avvicinato all’erede di Tsunade.
E non aveva avuto scrupoli a sguinzagliarle Temari contro.
Nonostante sapesse che anche Sasuke la cercava.
Nonostante sapesse che con Sasuke…
Dannata la Yamanaka e il fatto che non riesco a smettere di
pensare al
suo odore.
Fissò il proprio riflesso nel vetro di una vecchia Mustang,
imbronciando le labbra.
Vestito in quello stato non sarebbe potuto rientrare nel locale, poco
ma sicuro.
Dannata la Yamanaka e…e dannata.
Si appoggiò al cofano dell’auto, poggiando le mani
sulla carrozzeria fredda al tatto.
E non era difficile essere più freddi di un mostro con una
temperatura del corpo superiore ai quaranta gradi.
Uno dei piccoli problemi si essere licantropo, ovvio.
Scosse i ciuffi scuri che gli sfioravano la fronte, graffiando il
metallo con le unghie, nervosamente.
Ricapitolando: Gaara era in un fottuto locale, Temari era in quello
stesso locale…e la banda di Sasuke era in quel dannato
locale.
Ergo…
- merda – sibilò,
respirando a pieni polmoni.
Arricciò il naso, attirato da uno strano odore.
Come sudore, un misto di sangue.
Il pasto di un vampiro. La presenza di un licantropo.
Un licantropo che, annusò meglio, sapeva di patatine fritte.
Increspò un sorriso rassegnato.
Si era dimenticato solo un piccolo particolare.
Yamanaka voleva dire Sasuke.
Sasuke quell’essere disgustoso e viscido di Nara Shikamaru.
Ma…Nara Shikamaru voleva dire anche, oltre fottuto bastardo
che approfittava delle debolezze delle ragazze…
- Cho, esci fuori –
mormorò, grattandosi il naso, distrattamente –
l’ora della pappa è finita e tra poco i nostri
vampiri faranno a cazzotti, perciò… -
Un sonoro rumore di mascelle ruppe l’aria della notte,
facendolo sobbalzare sulla carrozzeria.
- sbagli Kankuro…non
è mai finita l’ora della pappa – lo
rimbrottò un grosso ragazzone, i muscoli tesi sotto una
maglia rossastra – e da quando tu sei diventato tanto
riflessivo? – continuò, una mano saldamente
infilata in un pacchetto di patatine fritte, acquistate in qualche
squallido fast food sulla statale.
Kankuro gli rivolse un’occhiata sbieca, cercando di
ricompattare nella memoria i frammenti che aveva dell’altro
licantropo.
Si erano incontrati spesso in quei secoli.
Sempre per caso, sempre di nascosto. Nessuno dei due aveva interesse a
rischiare la morte dei propri cari.
Anche se per Choiji erano Shika e Ino e per Kankuro
l’irascibile sorella.
Sulla morte di Gaara non aveva mai spesso di pregare.
- che palle, ma quando smetterete tutti
di sottovalutarmi? – chiese, in un brontolio roco.
Choiji ingoiò il boccone, divertito – quando
smetterai di trasformarti per mostrare i muscoli –
imbronciò le sopracciglia – eri con Kiba,
ammettilo –
Kankuro lo fissò sprezzante – anche tu sei
diventato troppo sveglio – storse le labbra in un ghigno
– e comunque è stato l’odore di Ino a
fare un casino –
Il ragazzone spalancò gli occhi scuri, fissando il Sabaku
giocherellare con i lembi della maglia strappata –
è da Ino? – domandò, boccheggiando.
Non si sarebbe dovuto allontanare troppo…ma il sangue di
quella ragazza sapeva di vodka e voleva solo un po’ patatine
per avere un sapore migliore in bocca.
Non si sarebbe dovuto allontanare troppo…
- tranquillo, non le farà
niente. – Kankuro sospirò – tu non lo
conosci, ma Kiba è un tipo tranquillo. –
ghignò, ripensando al profumo della vampira – e
con una ragazza come quella…nah, non sprecherà
l’occasione di provarci –
Choiji strinse i pungi lungo i fianchi, avvertendo nuovamente quella
strana sensazione invadergli le vene.
- e poi credo che Ino sappia cavarsela
con i mannari eccitati – ridacchiò –
è sempre stata capace di tenermi a debita distanza, la
puttana – sputò in strada, sollevandosi con uno
strattone dalla macchina.
Non si sarebbe dovuto allontanare…
Kankuro l’affiancò, un sorriso distratto sulle
labbra – Temari è dentro. Non vorrai che io trovi
Shikamaru prima di lei, vero? –
L’altro sorrise pensieroso, portandosi una manciata di
patatine alle labbra – te ne pentiresti. Shika ti farebbe
fuori in un attimo –
Kankuro esplose in una risata divertita – lo scricciolo?
– indurì i muscoli delle braccia – lo
potrei sbriciolare, se solo ne avessi voglia –
- se solo riuscissi a prenderlo
– lo corresse Choiji, porgendogli il pacchetto di patatine
– e ora resta qui, non posso lasciarti tentare il suicidio
–
Kankuro si voltò verso il locale, afferrando dalla tasca il
cellulare – devo far uscire Temari
però…- si morse un labbro – prima che
il maiale le metta di nuovo le sue luride zampe da succiasangue addosso
–
Choji annusò l’aria, avvertendo la delicata
essenza di Ino a pochi isolati da loro.
Non sarebbe dovuto allontanarsi.
- La stronza ha il cellulare spento!
– sbottò il moro, armeggiando con un sottilissimo
Motorola – stronza, stronza – ribadì,
gli occhi verdi rivolti al cielo – io devo entrare
mormorò poi, prima di essere ostacolato dal corpo massiccio
di Choiji
- Restiamo entrambi qui. –
ribadì, il tono duro.
I due ragazzi si fissarono minacciosi per qualche istante, la
temperatura dei corpi che aumentava, le mani che fremevano di rabbia.
Kankuro abbassò lo sguardo, abbattuto – spero che
Temari gli strappi le palle e Gaara gli dia fuoco –
mormorò, sedendosi nuovamente sulla Mustang ammaccata
– e ora passami quelle patatine –
- scroccone –
Temari non credeva nelle coincidenze.
In tutta la sua vita – quella vera e quella da vampira
– non c’era mai stata qualcosa che non fosse stato
pianificato dagli altri.
Mai, mai una vera coincidenza.
Non era stata una coincidenza che Gaara fosse tornato vampiro dal suo
pellegrinaggio.
Malvagio lo era nato, quello non era che l’apice della sua
vera essenza.
Non era stata una coincidenza che Gaara l’avesse spedita in
convento proprio la notte in cui Hidan avrebbe voluto sacrificarla.
Non era stata una coincidenza se Shikamaru e lei erano finiti per fare
sesso [ non amore, convinciti Temari ] dentro una chiesa.
Non era stata una coincidenza se Tours era stata data alle fiamme.
Non era stata una coincidenza se Shikamaru fosse stato trasformato in
vampiro con lei…
No, Temari era fermamente convinta che tutta la sua esistenza fosse
sempre stata un telaio intessuto da suo padre, o da Gaara, persino da
Kankuro…
Ma quando, ancora furibonda si era infilata nella folla, il segno della
dita di Shikamaru ancora sulla sua schiena e, alzando gli occhi, aveva
incrociato quelle pozze ametista, si era dovuta ricredere.
Forse qualche coincidenza esisteva davvero.
- che piacevole sorpresa, puttana
– sibilò Hidan piantandosi sulle gambe sode.
Temari risalì lenta il corpo di lui, i brividi del contatto
con Shikamaru ancora sotto la pelle, la rabbia che le fremeva nelle
vene.
- e tu che ci fai qui?!-
sbottò, afferrandolo per una braccio, iraconda.
Lo trascinò dietro una dei paraventi orientali, la mano
ancora serrata al suo polso.
Si voltò verso di lui, gli occhi stretti in due fessure
oltremare – devi andartene – soffiò, il
petto scosso nel top scuro, appena rialzato sui fianchi morbidi.
Hidan sorrise, leccandosi le labbra – no –
sussurrò, malizioso – la mia missione è
fotterti. Per una volta che mi piace ciò che Itachi dice non
rinuncio per nulla al mondo, zoccola –
Temari gli mollò il polso con uno spintone, facendolo
indietreggiare –non rivolgerti a me così! E ora
vattene – lo incitò, il tono di voce acuto,
nervoso.
Si sollevò sulle punte, cercando con lo sguardo alle spalle
del biondo.
Hidan la sfiorò, socchiudendo gli occhi viola –
chi cerchi di proteggere? – chiese, in un fruscio roco.
Si voltò, sfilando i volti arrossati dei giovani in sala
– dai, puttana, dimmi chi è che proteggi!
– sbottò, vagamente irritato
dall’ostinato silenzio della vampira.
La scosse per la spalle, avvertendo il calore diffondersi sotto la
pelle eburnea.
- non siamo freddine come vogliamo far
credere è?!... cara la mia testa di cazzo! –
Temari si sottrasse dal tocco di lui con uno strattone deciso, i
capelli che le cadevano sul collo latteo.
- lasciami andare e va via!-
ruggì, le unghie delle mani affilate, i canini scoperti.
Hidan l’afferrò più saldamente per i
fianchi, aspirando eccitato il suo odore – mi piaci quando
fai la reticente, Temari –
La spinse sul moro, la mani che bramose scendevano sulla pelle fredda.
- allora, non mi respingi
più?-
Lei socchiuse gli occhi verdi, il respiro che le si affannava nel petto
sodo – vattene Hidan – sibilò, la mani
che, contro ogni sua volontà, dal torace
passavano ai
capelli, la bocca che dal ghigno passava al vezzo di piacere.
Il corpo di Hidan premeva sul suo, ardente, e le sua labbra cercavano
insistenti la pelle del collo.
La vampira socchiuse gli occhi, nelle narici ancora l’odore
di Ino sul torace di Shikamaru.
Shikamaru…
- smettila - urlò,
spingendolo via.
Hidan la fissò furibondo, il petto ansante, la camicia che
gli pendeva dalla spalla tonica – che cazzo credi di fare,
puttana! – sbottò, i canini che premevano sulle
gengive rossastre.
- già…che
credevi
di fare, puttana?! –
Temari sbarrò gli occhi, osservando la figura che era
apparsa alle spalle del biondo, le spalle spioventi,
l’espressione seccata.
E la sua classica sigaretta che pendeva dalla labbra schiuse.
- Nara, va via anche tu – rantolò, il petto che le
balzava furioso [ ancora una volta dimentico di non avere
più un cuore ], la vista appena annebbiata.
Hidan osservò in tralice il ragazzo alle sue spalle,
l’espressione furibonda ma divertita – sei lo
stallone della giumenta?- chiese, analizzandolo in fretta.
Non c’erano dubbi.
Shikamaru Nara.
Vampiro elite del gruppo di Sasuke Uchiha [ fottuti, fottuti Uchiha.
Meno male che si erano eliminati tra loro, altrimenti ci avrebbe
pensato lui ].
E, presumibilmente, fottuto spasimante delle sua troia.
Sua.
- e questo sarebbe il vampiro di cui sei
ossessionata? – Hidan rise – questo bamboccio senza
spina dorsale? –
Temari si morse un labbro esangue, le mani strette a pungo –
smettila –
Shikamaru fece un passo in avanti, gettando la sigaretta sul
parquet lucido – sta zitta – sibilò
verso di lei, il tono gelido, lo sguardo ancora fisso negli occhi
d’ametista dell’altro vampiro.
Temari si sistemò stizzita un ciuffo di capelli, la bile che
le invadeva la bocca.
- Shikamaru, qui ci penso io. Va dai tuoi
– intimò, cercando di ritrovare la sicurezza
perduta.
Lui la fissò per un attimo intenso, negli occhi un nudo
disprezzo – sarebbe più comodo per te –
Hidan si leccò un labbro, ebbro della tensione che sentiva
scorrere tra i due – ma che scena romantica –
mormorò, battendo le mani con affettazione – se
aspetti altri due minuti, pivello, il fanatico religioso si scopa la
troia. Inizia la parte divertente del film. –
Shikamaru socchiuse gli occhi, la concentrazione che aumentava lenta
lungo gli arti.
La sua ombra tremolò appena, prima di condensarsi in un filo
spumoso.
Avere il controllo assoluto del corpo altrui.
Vampiro superiore.
Il pugnò che colpì Hidan sotto
l’occhio, con una straordinaria potenza, fece socchiudere
dalla sorpresa la bocca di Shikamaru.
Temari aveva ancora la mano chiusa, il respiro ansante – se
ti dico vattene, Hidan, lo dico nel tuo interesse –
caricò un nuovo colpo, indurendo le nocche
all’apparenza delicate – e mi hai solo scopato. Non
credere che io sia diventata tua per questo –
Shikamaru seguì la scena, l’orgoglio che gli
ribolliva nello stomaco.
Osservò Hidan sollevare lo sguardo verso di lui, un sorriso
malizioso sulle labbra – ti ho già detto che mi
basta scoparti – ribadì, bloccando il pugno.
Shikamaru si avvicinò l’orgoglio che aveva preso a
sbraitare furioso
Non poteva farsi difendere da una donna…non da
quella donna,
poi…
Hidan gli rivolse un’occhiata furente, scorgendo la
minaccia nella sua ombra – conosco i tuoi trucchi, stronzo
– mormorò, prima di voltarsi.
- e con te non ho finito –
sibilò rivolto a Temari, schioccandole un bacio ardente a
fior di labbra.
Shikamaru grugnì, l’ombra che si assottigliava in
un filo leggero e tagliente– vattene –
ringhiò, facendolo scattare verso le gambe del vampiro che
ruzzolò a terra, ferito.
Hidan sollevò lo sguardo, rancoroso, osservando lo spazzo
sul polpaccio.
- neanche con te –
sbottò, allontanandosi tra la folla.
Temari riaprì gli occhi, tirando un sospiro di sollievo.
Forse avrebbe dovuto iniziare a credere nelle coincidenze.
Shikamaru era ancora di fronte a lei, gli occhi socchiusi, la sigaretta
tra le labbra e l’accendino stretto a pungo tra le dita
vicino la bocca.
- non ti
ringrazierò…- sbottò Temari, mani sui
fianchi – non mi hai salvata –
Shikamaru sollevò un sopracciglio – no, vi ho
interrotti –
Lei deglutì, irritata e ferita – non è
come credi. Con lui…-
- con lui?...vorresti dirmi che non
è me? – rise, malinconico – e
dovrei
credere in questa patetica scusa?- la derise – tu lo
faresti?-
Si voltò, aspirando l’amaro della nicotina, un
passo più vicino alla ressa.
Temari strinse i pungi, l’orgoglio che le imponeva di stare
zitta.
La voce che le usci dalle labbra – vattene –
- è quello che sto cercando di
fare, contessa – rispose lui, laconico, aggiustandosi il
cravattino.
Si voltò e i loro sguardi si cercarono per
l’ennesima volta.
Poi lui sparì, risucchiato dalle ombre della pista.
E Temari si accasciò al muro, gli occhi chiusi.
Solo coincidenze.
Angolo di Cami e Robi
Insomma, il capitolo finale prima della pausa estiva.
E doveva essere un signor capitolo, con tante belle cosucce.
Solo che…oh ragazzi, che è sto calo di
recensioni?! Non va mica bene…su su, ok
che è
estate e fa caldo, ma due minuti scarsi del vostro tempo per noi
contano molto, si sa! Anche perchè come sempre
c'è troppa gente che tiene nei preferiti e non ha mai detto
cosa pensa della storia!
Comunque, tornando alle novità del capitolo, mi sembra
quasi scontato dirlo, Sasuke e Sakura. Non sia mai che il triangolo per
eccellenza, il NaruSakuSasu, non ci sia! Ne accadranno veramente di
cotte e di crude, e mi duole dirvelo ma la cosa è
fondamentalmente nelle mie manine, Robi mi dà quasi sempre
carta bianca (quasi coff coff nd robi che mi fissa truce)
Scusate ma non ho neppure resistito a mettere l’ennesima
conquista nel carnet del nostro vampiro scopatore preferito, alias
Hidan! Pure Konan…ah quell’uomo non si ferma mai!
E la magistrale scena dell’incontro con Temari e Shikamaru ne
è la prova. Quando Robi manovra quella situazione, si
scatena XD
Oh, Kiba e Ino…naah, non voglio dirvi nulla. Congetturate, e
a settembre vedrete XD
Ne avete da fare di congetture: come risolveranno i loro dissidi Temari
e Shikamaru, Sasuke e Naruto, gli Hyuga…
Piccola nota di Matsuri…sì, io e robi siamo
pazze. Ma dipingere Matsuri così è qualcosa che
ci fa divertire un sacco! E poi, ve lo immaginate il povero Gaara
braccato così?
Ah, prima che qualcuno lo chieda, manca qualcuno. Ok, non stiamo a
farvi aspettare mesi, manca Tenten.
Che vedrete però nel prossimo capitolo a settembre XD
Prima che qualcuno lo chieda di nuovo…io sono profondamente
nejihina. Quindi, non ci sono molte speranze per la
nejiten…anche se…uff, basta. parlo troppo come
sempre.
Insomma, noi vi salutiamo per questi due mesi. fate le brave,
godetevi
le vacanze (anche se chi come me e robi è
all’università non avrà troppo da
godersi eheh), e mi raccomando puntuali tutti a settembre eh!
Quando
pubblicheremo, non saprei dirvelo. Abbiamo gli esami, quindi sicuramente dopo che li abbiamo fatti.
Ok, credo di aver detto tutto. Vi lascio alle consuete fotucce. Un
po’ di più, visto che per un po’ non le
postiamo XD
Sasuke, Sakura, Naruto …che li vediate tutte e tre insieme
così ridenti, MAI. Però suggerisce
l’idea
http://i239.photobucket.com/albums/ff293/toshiro_lver/387968-200702141649001.jpg
Kiba e Ino che chiacchierano amabilmente…al
momento XD
http://i89.photobucket.com/albums/k211/Tenten_123/KibaIno/411.jpg
Hidan…sempre e comunque non scordatelo eh^^
http://ecclaed.deviantart.com/art/Hidan-Jashin-s-Propagandist-57523717
Pein e Konan
http://nami86.deviantart.com/art/Pein-and-Konan-lineart-70325690
Shikamaru e Temari…che per un po’ non vedrete^^
http://i286.photobucket.com/albums/ll82/Xiamara9000/ShikaTema_3_by_Akira_Miduki.jpg
E ora le risposte!
-lalyblackangel: oh quando ci sono fic che ci piacciono io e robi
recensiamo con piacere^^ cmq, il narusaku è componente
essenziale, ma come vedi già qui si avvertono i primi
cambiamenti eheh^^ per quanto riguarda kiba e ino, non è
difficile indovinare che aria tira tra i due vero^^? Un bacione
-topy: hai visto che per la gaaramatsuri non hai nemmeno dovuto
aspettare troppo?^^ certo gaara la farebbe a polpette…ma
conta che sono insieme dai eheh! La naruhina…uff ma
perché questo pairing! Ok ok scherzo, anche
perché a robi piaciucchia, la colpa è mia e della
mia indole nejihina eheh! Spero che nel mentre questo ti sia piaciuto,
un bacione^^
-stefy90: ovviamente tra shika e temari nulla poteva andare liscio,
figuriamoci…quei due hanno nel loro dna la mania di
complicarsi tutto! Ad ogni modo, stai pur certa che le sorprese nn sono
finite, ma tranquilla con ino…come vedi ha decisamente
notato kiba eheh! Del resto, tra i due c’è
chimica, c’è poco da fare! Per quanto riguarda
sasuke, indovinato…eccolo qua che arriva e ovviamente sakura
perde totalmente la testa…e ora sì che parte il
triangolo con naruto eheh!un bacione grandissimo
-ulixes: se buonanotte, proprio perché i vampiri sono tutti
delle emerite teste di cavolo individualiste, MAI si alleerebbero tra
di loro eheh! Ognuno vuole superare l’altro ed essere il
più forte, altroché! Ah, sai…beh, in
effetti non ha fatto una gran fine ihih! Però
c’è da dire che i licantropi sono proprio
più compagnoni c’è poco da fare! Baci e
a rivederci a settembre!
-talpina pensierosa: su shika e tem, accontentata…della
serie, iniziano i veri problemi^^bacioni tesoro
-sammy1987: sasuke all’appello, eccolo qui! E come sempre,
lui arriva e sakura parte eheh! Ed ecco anche gaara, tallonato da
matsuri sempre più psicotica! Con shika e temari, robi ora
si diverte a incasinare un po’ le cose eheh!
-sky_shindou: dico io, come si fa a preferire la naruhina quando una ha
a disposizione neji?! la nejihina è così
passionale, complicata! E credo proprio che ti piacerà molto
anche la kibaino, senza alcun dubbio eheh! Per anko e kakashi non posso
dirti nulla, se non che li rivedrai, non temere. Per il resto, facci
sapere come è andato l’orale e la tesina sul
vampiro, deve essere una cosa fighissima eheh! Un bacione da entrambe,
e buone vacanze, goditele^^
-sangochan88: la donna dei licantropi, non avevamo dubbi!! Hai da
esserne fiera dei lupacchiotti, cara mia, sono tutti alquanto fighi a
modo loro! e per kiba e ino…indovina tu cosa
succederà! Uff tifi la naruhina eh? Come si suol
dire…chi vivrà, vedrà! Baci
-kibachan: eccolo sasukuccio ihih! Giusto in tempo eh? Per kiba e
ino…glom…ne abbiamo già
parlato…vedrai…come dire…te li
facciamo piacere promesso! Oh con sakura sei cattiva, dai, bastano e
avanzano sasuke e naruto dai retta a me eheh! Un bacione
-fullmetal manga lover: tenten arriva, solo che sarà
settembre quando arriverà eheh! Per il resto, tutte le tue
curiosità saranno presto soddisfatte, certo la sasunaru no,
non siamo yaoi io e robi…anche se cmq avranno un rapporto
conflittuale mica da ridere vedrai eheh! Siamo contentissime cmq del
tuo entusiasmo, sei davvero una lettrice attenta e appassionata!! Un
bacione grandissimo da tutte e due
-maobh: grazie dei complimenti laura, sei sempre molto carina e noi lo
apprezziamo tanto^^ spero tu abbia apprezzato anche questo capitolo, e
la parte con sasuke…fondamentale che il tutto risulti
armonico e bel delineato! Un bacione, e a settembre^^
-kurenai88: oh michi tu sì che mi capisci…al
bando naruhina e nejiten!! Robi gongola perché ti fa piacere
kankuro, per lei è mooolto importante. Se tu non avessi i
tuoi filmini yaoi sarebbe perfetto^^ ci mancavano solo i
filmini jasperedward…ah michi, ma che ti fumi eheh!
Comunque, un bacione grande da entrambe eheh
-lily_90: io gongolo per farti piacere neji e hinata, davvero, tu
riempi il mio piccolo cuoricino di felicità! e che tu
apprezzassi più i licantropi, non avevo
dubbi…come robi tratteggia kanky, non ce
n’è, quando poi unisci lui e kiba,
figuriamoci…XD per shika e temari, come vedi sara ti
facciamo soffrire ancora un pochino…perché sai
come sono loro, testardi, indomabili, due teste di
c…insomma. l’orgoglio li rovina…e ora
dovranno chiarirsi!! Ma non temere, perché parli sempre con
the queen del regno mosche nere(robi) e il suo braccio destro(io). Tu
sei l’altra queen^^ un bacione nero da tutte e due tesoro!
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